Zabaione_Giugno '17

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ZABAIONE NUMERO 8 ANNO Xi

GIORNALISMO INDIPENDENTE AL PARINI DAL 2006

GIUGNO MMXVII


EDITORIALE

TEMPO DI PAGELLE

COMMENTO AI SORPRENDENTI RISULTATI DEL SONDAGGIO CONCLUSIVO

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di GUGLIELMO PENSABENE iamo al triplice fischio. È stato un anno sicuramente non facile per tutti: lettere anonime, polemiche, scritte davanti scuola, elezioni con conteggio dei voti errato, orti, professori ammutinati, autogestioni, rapporti stampa-potere non sempre idilliaci… Insomma, di cose quest’anno al Parini ne sono successe parecchie, e noi di Zabaione abbiamo provato ad esserci sempre e a raccontarvi tutto, con un risultato che voi, nel sondaggio, avete considerato “buono”. Sono sinceramente molto contento per questo risultato: schierarsi vuol dire farsi dei nemici, e visto che quest’anno abbiamo cominciato a prendere posizione in merito alle vicissitudini scolastiche, non era scontato che la gente fosse comunque in gran parte dalla nostra. Un risultato buono il nostro, ma che in confronto ai numeri che ha fatto registrare il preside quasi impallidisce: Soddu è risultato “ottimo” dopo un anno difficile, in cui certamente non ha sempre potuto lavorare in maniera serena. Non so in quante scuole il preside, figura che da ragazzi è il paradigma del potere oppressivo degli adulti, sia valutato dalla maggioranza della scuola con il voto più alto possibile, e tutti i suoi progetti comunque promossi a pieni voti. In nemmeno tre anni Soddu 2

è riuscito a divenire la figura più clamorosamente amata (dagli studenti): ed è forse qui che si potrà lavorare ancora, perché il dissenso tra i docenti rimane diffuso, e sicuramente questo rapporto non sempre idilliaco, da qualunque parte voi stiate, non può fare bene al Parini. C’era poi un’altra fondamentale valutazione: i rappresentanti d’istituto e il lavoro da loro svolto. Teoricamente, avendo vinto le elezioni, era la categoria con una base di consenso certa più forte, ma la sensazione è che ci si sia fermati proprio solamente alla base. Un “sufficiente” che è comunque una promozione, ma davvero nulla di più, soprattutto se si osserva un dato: la somma di “gravemente insufficiente” e “insufficiente” supera, nella valutazione del loro lavoro, quella di “buono” e “ottimo”. È stata una rappresentanza di luci e ombre, con la consegna, per la prima volta da diversi anni, di felpe e foto in tempo, ma con un’autogestione da cui forse ci si aspettava qualcosa in più e quella spettacolare promessa di un orto al Parini che, non mantenuta, probabilmente qualche voto negativo lo ha portato. I comitati di Faber Quisque e scuola lavoro sono stati creati, anche se forse i ragazzi del collettivo si sarebbero aspettati un po’ di collaborazione in più, e il fatto che sempre per questo motiGIUGNO 2017

vo non ci sarà una seconda parte alla festa dell’8 sera mette un po’ di tristezza. È stato un anno movimentato, in cui certo non ci si è annoiati, e a me non resta altro che lasciarvi al numero finale che abbiamo preparato per voi, e augurarvi un’estate serena, quasi quanto quella del Soddu in copertina.

SOMMARIO SONDAGGIO CONCLUSIVO ANNO SCOLASTICO PAG. 3 2016/2017 DALL’ALTRA PARTE DELLA CATTEDRA - INTERVISTA AL pag. 5 VICEPRESIDE AZIANI PICCOLI PARLAMENTARI PAG. 6 CRESCONO CYBERBULLISMO, pag. 7 RAZZISMO, MAFIA IL CORRIERE DELLA SERA PAG. 8 AL TEMPO DEI SOCIAL “BUT WHY?” - DOPO L’IB pag. 9 LA MATURITà CLASSICA ATTORI SI DIVENTA PAG. 10

Anno XI

recensioni LIBRI pag. 11 RECENSIONI CINEMA PAG. 12 ZABAOROSCOPO pag. 13 CACCIA AL PAG. 13 professore ZABAENIGMISTICA pag. 14 Numero VIII

ZABAIONE


ATTUALITÀ

SONDAGGIO CONCLUSIVO ANNO SCOLASTICO 2016/2017

A CURA DELLA REDAZIONE, GRAFICI DI ALICE ALESSANDRI

COME VALUTI L’OPERATO DEL PRESIDE NEL CORSO DELL’ANNO?

COME VALUTI LA DISPONIBILITÀ DEL PRESIDE?

QUALE EFFETTO PENSI ABBIA AVUTO SULLA DIDATTICA L’INTRODUZIONE DI FABER QUISQUE?

PENSI CHE FABER QUISQUE ABBIA RESO LA TUA VITA DA STUDENTE:

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Anno X GIUGNO 2016

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ATTUALITÀ COME VALUTI L’OPERATO DEI RAPPRESENTANTI D’ISTITUTO NEL CORSO DELL’ANNO?

COME VALUTI IL RAPPORTO MANTENUTO DAI RAPPRESENTANTI D’ISTITUTO CON LE ALTRE ISTITUZIONI SCOLASTICHE?

COME VALUTI L’OPERATO DI ZABAIONE NEL CORSO DELL’ANNO?

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ATTUALITÀ

DALL’ALTRA PARTE DELLA CATTEDRA

INTERVISTA AL VICEPRESIDE PAOLO AZIANI

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di LUIGI LORENZONI E EMMA ORSENIGO

ome ha vissuto l’evoluzione del Parini nel corso degli anni? Io sono al Parini da molti anni e l’ho visto migliorare nel tempo, in particolare nell’ultimo periodo, perché siamo riusciti a invertire una tendenza negativa; ma la questione non è tanto il problema degli iscritti, quanto rilanciare le ragioni per cui il Classico è una scuola di grande formazione e cultura. Ho sempre visto gli studenti contenti di stare al Parini, tanto che mi sembra che nel tempo sia aumentato il loro orgoglio d’appartenenza. In che modo pensa che le ultime riforme scolastiche abbiano cambiato il Parini? È una domanda molto complessa. Il cambiamento è ancora in corso. In generale la riforma della Buona Scuola è stata attuata in Italia solo in modo parziale, quindi parlare di riforma forse è eccessivo: alcune norme - che sono gli strumenti con cui i professori, se vogliono, cambiano le cose - sono cambiate, aumentando così la possibilità di intervento. Ad esempio, Faber Quisque lo attuiamo sulla base di normative vecchie di quindici anni, che avevano introdotto l’autonomia scolastica ma erano ZABAIONE

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spesso rimaste inattuate. Crede che gli ultimi cambiamenti abbiano migliorato o peggiorato la scuola? Le ultime leggi permettono di migliorare la scuola se lo si vuole fare. Per certi versi credo siano state troppo timide: la valorizzazione del merito è ancora parziale e manca anche una diversificazione nei ruoli degli insegnanti. Sono cose molto vecchie, che chiediamo da tempo. Come è nata l’idea di Faber Quisque? Ai tempi ne abbiamo discusso a lungo con il Preside e con il Consiglio di Presidenza: l’idea era di sfruttare appieno le possibilità che la legge ci offre per introdurre il massimo di flessibilità per le scelte di studenti e di insegnanti. Io avevo già avuto esperienze del genere agli inizi della mia carriera, quando insegnavo in una scuola media sperimentale e talvolta lavoravamo a classi aperte: sapevo che era una cosa positiva, perché liberava energie e permetteva a ciascuno di approfondire le cose che preferiva. Permetteva anche di introdurre una personalizzazione dell’apprendimento per gli studenti, che erano aiutati a costruirsi una parte del

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loro percorso liberamente, ricalcandolo sulle proprie aspettative, bisogni e differenze senza tuttavia togliere niente al resto. Il problema fondamentale è che noi dobbiamo fare meno cose, ma meglio. Le conoscenze sono fondamentali, ma devono diventare competenze, ossia un possesso saldo, conoscenze esercitate. Non bisogna lasciarsi travolgere dalle nozioni. La lotta al nozionismo era una cosa che facevo già negli anni ’70, prima da studente e poi da insegnante. Non ho cambiato idea su questo. Quale ricordo si porterà dietro di questa scuola? Insegnare mi piace moltissimo ed è ciò che ho fatto per quarant’anni. Il ricordo che mi porto nel cuore è la ricchezza dei ragazzi e delle ragazze della scuola. Io ho sempre imparato da loro, oltre ad avere dato. La soddisfazione di vederli crescere, di vedere che ti superano quando diventano più bravi di te. Nell’ultimo anno, ad esempio, miei studenti hanno tenuto lezioni di filosofia e il livello che hanno raggiunto è impressionante. La soddisfazione è stato vedere che sono cresciuti e che prendono il volo con le loro forze, grazie a un mio piccolo aiuto a gonfiare le loro vele. 5


ATTUALITÀ

PICCOLI PARLAMENTARI CRESCONO

IL PARINI A DEMOCRACY E AL PARLAMENTO EUROPEO di DAVIDE ROSSI I Pariniani del Parlamento Europeo

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dopo un’intera giornata di dibattito e perfezionamento, si sono venuti a formare due disegni di legge, tra i quali, nel corso dell’ultima giornata, ogni parlamentare ha votato quella che riteneva migliore. Bisogna sapere, inoltre, che la proposta votata dalla maggioranza potrebbe essere realmente presa in considerazione dal Parlamento Italiano per elaborare una legge sull’immigrazione. Il secondo progetto offerto dal Parini consisteva nella possibilità di partecipare alla simulazione

I Pariniani di Democracy davanti a Palazzo Chigi

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olti dei progetti di alternanza scuolalavoro sono spesso contestati perché noiosi o poco utili, ma ce ne sono anche di interessanti e stimolanti, come quelli a sfondo politico. Tra gli altri, nella nostra scuola sono stati offerti due progetti: il primo, Democracy, consisteva nella simulazione del vaglio di una legge presso il Parlamento Italiano, il secondo in una simulazione del Parlamento Europeo. I Pariniani che hanno preso parte a Democracy hanno collaborato con gli studenti del San Carlo e del Leone XIII di Milano per produrre disegni di legge, da presentare a Roma, che potessero risolvere il problema dell’immigrazione. Una volta nella capitale, gli studenti hanno cominciato a discutere le proposte di legge con gli altri gruppi, coalizzandosi con quelli ai quali si sono trovati più affini. Così facendo si sono stesi disegni di legge sempre più unitari, finché,

del Parlamento Europeo tenutasi a Volterra questo aprile. Prima di discutere le varie proposte di legge, tese a risolvere problemi come l’euroscetticismo o l’immigrazione, i partecipanti hanno seguito una fase di preparazione nelle rispettive città; poi, una volta lì, dopo una fase di team building per conoscere gli altri ragazzi, provenienti da scuole e paesi di tutta Europa, nel giro di una notte sono state condivise con loro le proposte di legge di tutti gli altri gruppi, e i giovani europarlamentari hanno dovuto studiarle per essere pronti, eventualmente, ad attaccarle e contestarle il giorno dopo. La mattina seguente, poi, si è tenuta la vera e propria simulazione dell’assemblea, in cui ogni gruppo ha dovuto esporre la propria proposta e rispondere in caso di attacco da parte degli altri. Io credo che sia questa la vera alternanza scuola-lavoro: progetti che ci facciano lavorare in prima persona, facendoci capire, per esempio, come funzionano gli organi governativi.

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ATTUALITÀ

INTERVISTA A LAURA BOLDRINI E PIETRO GRASSO

CYBERBULLISMO, RAZZISMO, MAFIA: A TU PER TU CON LA PRESIDENTE DELLA CAMERA E IL PRESIDENTE DEL SENATO

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di GIORGIO COLOMBO, CAMILLA PIOVANI, GIULIO PISTOLESI E FILIPPO SAVIO

residente Boldrini, secondo un sondaggio OCSE solo il 63% degli studenti immigrati, rispetto all’83% della media europea, ritiene di piacere ai coetanei italiani. Lei, che ha una lunga esperienza in materia di integrazione, come pensa che si possa risolvere questo problema? Boldrini: Il fatto che gli studenti stranieri che vanno nelle nostre scuole abbiano questi stati d’animo vuol dire che probabilmente in classe non si riesce a metterli in condizione di parlare della loro condizione: quando questo succede, infatti, gli altri capiscono che c’è molto dalle esperienze dei compagni stranieri e si liberano dei pregiudizi. Quindi penso che in classe si debba fare lo sforzo di conoscersi a vicenda, perché questo è l’unico modo per rispettarsi e per abbattere le resistenze che ci possono essere di fronte a chi non si conosce. Lei, purtroppo, è spesso bersaglio di pesanti insulti sui social. Questa è una realtà che colpisce anche tanti giovani. Cosa pensa che si possa fare per porre un freno al dilagare dell’odio sul web? Boldrini: Sto facendo una campagna contro questo, non tanto per proteggere me stessa - non ne ho bisogno - ma perché so che è un problema diffuso e che riguarda tantissime persone, specialmente donne. Le donne, infatti, sono più spesso oggetto di violenza sul web e credo che sia inaccettabile che le nostre figlie e le nostre ragazze debbano trovarsi di fronte al dilemma di essere insultate o lasciare il web. Sto conducendo una battaglia affinché all’interno della rete si costituiscano delle community che rifiutino la violenza e che contrastino i violenti. Non dobbiamo lasciare il web ai violenti, ma fare delle cordate contro la violenza, cominciando dai giovani, che troppo spesso non si mettono nei panni di chi subisce la violenza. Se i ragazzi facessero questo esercizio, invece, rifiuterebbero questo modo di relazionarsi con gli altri. Quindi penso che si debba fare un discorso culturale e insegnare la cultura del rispetto e della verifica, cioè l’unico modo

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per avere un web accessibile a tutti ma libero dai violenti. Presidente Grasso, ei crede che la mafia sia un problema di cui si parla abbastanza fra le nuove generazioni? Grasso: Bisogna parlarne sempre di più, perché parlarne significa sconfiggere quei silenzi che fanno il gioco della mafia, quel potere tra economia e imprenditoria che riesce a distruggere la libertà dei cittadini. Cosa si potrebbe fare per rendere i giovani più partecipi? Grasso: I giovani devono partecipare, conoscere, imparare e capire cosa significa stare dalla parte della legalità, iniziando dal riconoscere i piccoli reati di tutti i giorni, così da poter formare una società che sia rispettosa delle leggi. La legalità è qualcosa di più rispetto alla legge perché significa obbedire ai principi di libertà, uguaglianza, democrazia e giustizia, ma anche della pace e del rispetto di chi è diverso e di chi è più debole. La legalità, infatti, è la forza dei deboli.

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ATTUALITÀ

IL CORRIERE DELLA SERA AL TEMPO DEI SOCIAL INTERVISTA AL DIRETTORE LUCIANO FONTANA

F

di Giorgio colombo e GIULIO PISTOLESI

are informazione di qualità anche in un momento di crisi del settore giornalistico: qual è ruolo del Corriere della Sera come maggior quotidiano il nazionale? Tutto il sistema dell’editoria ha subito negli ultimi dieci anni un vero tsunami, poiché l’avvento di Internet e la trasformazione digitale hanno cambiato le fonti delle informazioni moltiplicandole e ne hanno cambiato la fruizione in maniera radicale. Ci sono diversi fattori che hanno completamente e radicalmente trasformato il nostro lavoro. Le fonti non sempre certe causano ambiguità delle informazioni, che sono alcune volte attendibili e altre false, spesso perché diffuse per interessi politici ed economici. Tuttavia credo che per il giornalismo cartaceo di qualità ci siano ancora una possibilità e una strada da percorrere nel valorizzare le informazioni con analisi, commenti e inchieste e nel fornire una serie di notizie affidabili. Gli iscritti al sito del Corriere sono aumentati del 20% nell’ultimo semestre, il che significa un incremento di lavoro anche nella redazione online. In che misura l’online può affiancare e completare il giornale cartaceo? All’inizio dell’anno scorso abbiamo riformato il nostro giornale, modificando anche il lavoro delle

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più dibattuti dal giornalismo internazionale è quello delle fake news. Cosa si può fare per contrastare questo fenomeno? Applicare procedure di verifica per non incappare in notizie false è la prima cosa da fare, a costo di rinunciare a essere i primi a diffondere le notizie. Qui al Corriere abbiamo agenzie di stampa qualificate e fonti che ci possono confermare le notizie. Poi bisogna filtrare le informazioni false che provengono dai social network. Inoltre, secondo me, non è problematico il fatto che una persona non competente diffonda una notizia falsa, ma chi lo fa sistematicamente per interessi politici ed economici è pericoloso. Per il nostro giornale, se sappiamo sfruttarlo, il tema delle fake news può rivelarsi un vantaggio, perché possiamo fare un’inforVede un futuro per la stampa mazione priva di falsità. cartacea? Io penso che il cartaceo riCosa consiglierebbe a uno marrà una grande fonte d’infor- studente che volesse diventare mazione per i più tradizionali. In giornalista? questo mercato più piccolo, però, Io penso che ci siano molti chi continuerà a fare buoni prodot- nuovi tipi di giornalismo e altretti cartacei probabilmente non avrà tante scuole competenti che formaun calo, ma conquisterà i lettori al- no bene per essi. Consiglio di setrui. I giornali tradizionali, anche guirle prima di sostenere il test per nel digitale, rimangono i più letti diventare giornalista. Naturalmenda chi cerca informazioni. Bisogna te bisogna anche vivere l’esperienperò restare pronti a ogni cambia- za di una redazione vera e propria. mento. Oggigiorno la cosa più importante è avere competenze multimediali. Ultimamente uno dei temi redazioni. Le redazioni lavorano su due turni: una parte della redazione si occupa dell’offerta online mattutina, mentre nel turno pomeridiano ogni giornalista si deve mettere in contatto con chi coordina il lavoro, produrre il materiale digitale e lasciare alla carta il lavoro finale. La parte cartacea deve contenere maggiori approfondimenti delle notizie del giorno prima, e deve essere affiancata dalla vendita di inserti. Naturalmente col passare delle generazioni il digitale sta superando il cartaceo, e stiamo facendo in modo che la qualità dell’online sia pari a quella del giornale tradizionale, perché, pur dando maggior spazio allo svago nel settore digitale, non vogliamo che i lettori digitali si sentano inferiori ai lettori del cartaceo.

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ATTUALITÀ

“BUT WHY?” - DOPO L’IB LA MATURITÀ CLASSICA

DAL PARINI AL COLLEGIO DEL MONDO UNITO E RITORNO

E

di MARTINO PULICI

ccomi di ritorno! Quando leggerete queste righe probabilmente sarò lì con voi, a scuola, dopo una lunga serie di esami per l’ottenimento di un diploma internazionale... ma questa è solo la fine di una storia che comincia tanto tempo fa, nell’autunno 2014, con una serie di selezioni, e che si concretizza nella primavera successiva con l’ottenimento di una borsa di studio per due anni in un Collegio del Mondo Unito. Sono arrivato al Li Po Chun United World College of Hong Kong nell’agosto del 2015, durante l’anno della capra, lo stesso segno sotto il quale sono nati i prossimi Pariniani. A proposito, voglio approfittarne per congratularmi con loro per la scelta fatta, perché di sicuro gran parte del contributo che ho potuto apportare come ‘ambasciatore dell’Italia in Cina’ è dovuta all’educazione e alla cultura appresa su codesti banchi. Qui il sistema scolastico è quello del Baccellierato Internazionale (conosciuto anche come IB), in cui si scelgono sei materie di studio. Inoltre, è parte integrante del diploma il completamento di un corso di Teoria della Conoscenza e di attività extracurricolari in campo artistico, sportivo e di volontariato. Ho avuto così la possibilità di collaborare a un progetto chiamato Initiative for Peace, di partecipare settimanalmente al Model United Nations, di imparare il linguaggio ZABAIONE

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dei segni per lavorare con la comunità dei non udenti di Hong Kong e di svolgere attività di volontariato in Cina, Taiwan e Thailandia. Sono leader dell’orchestra e del gruppo di Kung Fu e rappresentante degli studenti europei. Insomma, sto vivendo un’esperienza che mi ha permesso di uscire dalla mia comfort zone e di imparare a badare a me stesso, dovendo, tra le altre cose, occuparmi di lavare, stirare e cucinare quando ho voglia di mangiare qualcosa di diverso dal cibo della mensa. Nel collegio convivo con studenti e insegnanti provenienti da tutto il mondo e condivido la stanza con un ragazzo indiano e due cinesi: in questo modo ho la possibilità di comprendere nuove culture e tradizioni. Quanto agli insegnanti, invece, nonostante vivano in collegio con noi e siano responsabili di attività extracurricolari, le forti linee guida imposte sia dall’IB che dal Collegio rendono quasi impossibile avere con loro un rapporto di vera conoscenza reciproca. Ciò è dovuto a mio parere alla volontà, qui al Li Po Chun, di trattare tutti nello stesso modo secondo un principio non già di equità quanto di uguaglianza assoluta. Il doversi rapportare a chiunque in modo identico per non fare differenze, tuttavia, porta a un trattamento che può andar bene per la parte di studenti che si trova nella media, ma non fornisce strumenti - come invece succede al Parini - a

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chi, a livello accademico ma non solo, va sostenuto o stimolato. Un’altra importante mancanza di questo sistema scolastico è a mio avviso l’assenza di interrogazioni orali che porta, senza dubbio, a una valutazione più obiettiva, ma anche a non poter rendere giustizia alle persone che gli studenti sono; e a proposito mi farebbe piacere riportarvi qualche riga che ho scritto proprio in occasione del processo di selezione per i Collegi: I voti sono per propria natura imprecisi. Indicano quasi sempre il livello di conoscenza più che di competenza [...] Inoltre è chiaro che ogni persona […] possiede una serie di qualità che non possono essere valutate con gli stessi parametri con cui si valuta l’apprendimento di nozioni, poiché ci sono aspetti di una persona che si scoprono con il dialogo e non con domande unilaterali. Non a caso il mio soprannome qui è “But Why?”. Sono fiero di aver passato due anni a chiedere lumi, cosa che qui non è prevista perché il sapere è preconfezionato; così ero abituato a fare al Parini e ho sempre avuto una risposta e una possibilità di confronto. Proprio per questo voglio ringraziare di cuore tutti voi che siete lì per quello che ho avuto modo di fare! E, se al mio rientro riuscirò a superare gli esami di ammissione da privatista… ci vedremo alla maturità. 9


SVAGO

ATTORI SI DIVENTA INTERVISTA A CLAUDIO BISIO

di RUTH DEMICHELIS E DAVIDE ROSSI

L

ei a scuola come andava? Abbastanza bene, ho frequentato il Liceo Cremona in Viale Marche a Milano negli anni Settanta. Erano anni molto belli ed eravamo impegnati in politica, come potete leggere sui libri o chiedere ai vostri genitori, e facevo un po’ di assenze, ma cercavo di recuperarle. Lei affronta in chiave ironica molti temi di attualità, viene da pensare ai pregiudizi nord-sud in Benvenuti al Nord e Benvenuti al Sud o a Non c’è più religione. Pensa che possa servire a esorcizzare? Sicuramente, ma anche a parlare di questi problemi in chiave di commedia, che è quello che ha fatto benissimo il cinema italiano negli anni del dopoguerra. Si chiamava appunto commedia all’italiana e affrontava temi di grande spessore, come la fame, la miseria, la guerra. A me piace quel cinema, mi piace portare nelle sale temi grossi col sorriso e a volte anche con la risata piena. Mi viene da citare un altro mio film di qualche anno fa, Si può fare, che trattava di malattia mentale. Io, quando guardavo il film in sala con il pubblico, vedevo la gente ridere. Era un film leggero, fruibile pur affrontando un tema forte come i disturbi mentali.

nostante ciò ho trovato Italia’s got talent un’esperienza entusiasmante. Ho imparato a conoscere discipline come il parkour o il calisthenics che dal vivo non avevo mai visto. Quest’anno, per la prima volta nei miei tre anni da giudice, si sono aggiudicati il primo e il secondo posto due comici. E io ne sono onorato perché far ridere in cento secondi, che è il tempo a loro disposizione, è difficilissimo, io nei loro panni non sarei mai capace. Quindi onore a quelli che ci sono riusciti e felicità mia. A quale film o personaggio è più legato? E perché? Il personaggio che ho interpretato in Si può fare era bellissimo, perché affrontava un tema forte, ma con il sorriso. Non è mia intenzione fare un esempio esagerato, ma mi piace paragonarlo al film pluripremiato agli Oscar Qualcuno volò sul

nido del cuculo, sia per la tematica sia perché adoro quel film. Ribadisco, senza nulla togliere a quel capolavoro e a Jack Nicholson, che interpretava il protagonista. Quali consigli darebbe a un ragazzo che volesse intraprendere la carriera di attore? Studiare, studiare, studiare! E soprattutto non cercare particolari scorciatoie, come ad esempio i talent o la televisione: chi crede di cambiare la propria vita in questo modo sbaglia. Prima bisogna imparare il mestiere: l’anima, l’afflato e l’arte si mettono dopo. Io ho frequentato la Scuola del Piccolo Teatro, dove ho studiato anche discipline che forse ho messo in pratica solo inconsciamente, ma mi sono servite per fare tutt’altro. Non ci si improvvisa in niente. Mai.

Come è stato l’impatto con il mondo dei talent? Fare il giudice non è il mio mestiere e non penso di farlo tutta la vita. È più una deviazione, io sono un attore comico, mi occupo di teatro, cinema e televisione; ma giudicare gli altri non è la mia più grande ambizione, lo confesso. No10

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SVAGO

dI LUIGI LORENZONI E giulio pistolesi

“IL CASO MALAUSSÈNE MI HANNO MENTITO”

E

DI DANIEL PENNAC

ra proprio necessario? Queste le tre parole che, come spesso capita quando una grande saga viene rivitalizzata a distanza di tempo, sgorgano dal cuore una volta terminata la lettura de Il caso Malaussène - Mi hanno mentito, primo volume dell’ultimo capitolo del famoso “ciclo di Malaussène” dello scrittore francese Daniel Pennac. Già, perché Pennac - non nuovo a maldestri tentativi di riprendere in mano il suo più grande successo, ma mai su così larga scala - ha prodotto, con questo ritorno in grande stile dei suoi adorati antieroi, esattamente ciò che tutti quanti noi - noi fan, intendo - temevamo: un maldestro rimpasto degli ingredienti che trent’anni fa fecero la fortuna di Malaussène, infilati tutti,

RECENSIONI LIBRI

in un modo che bisogna essere proprio buoni per non chiamare autocelebrativo, in una storia artificiosa e infarcita di paradossi fin troppo forzati. Come a dire: sono ancora io, visto? Quello che dà ai bambini i nomi strani e smantella i generi letterari! Sì, è vero, è ancora lui, e ogni tanto un po’ dell’antica verve affiora sotto gli inciampi della trama; ma l’impressione generale, per quanto dolorosa, è che Malaussène, insieme con il suo autore, sia disgraziatamente invecchiato, e oggi non riesca a trovare una ragion d’essere che non sia ripresentare al pubblico già fidelizzato la stessa ricetta camuffata, ma neanche troppo, con qualche pigra spruzzata di attualità (del tipo “i social sono brutti” e “questi giovani d’oggi ci stanno sfuggendo tra le dita”). Perciò, ritornando alla domanda originaria: no. Non era proprio necessario. Anzi. (Giulio Pistolesi)

“POTERI FORTI (O QUASI)”

I

DI FERRUCCIO DE BORTOLI

n Poteri Forti (o quasi), edito da La Nave di Teseo, una pietra miliare del giornalismo italiano si racconta, attingendo alle sue memorie. Ferruccio de Bortoli, già due volte direttore del Corriere della Sera, spiega cosa voglia dire essere un giornalista, ricordando i suoi collaboratori e colleghi e dedicando numerose pagine ai cosiddetti “Ritratti” di giornalisti e personaggi importanti per la storia dell’Italia. Partendo da quando lavorava al Corriere dei Ra-

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gazzi e svolgeva lavori di semplice manovalanza, e arrivando fino alla direzione di grandi quotidiani, de Bortoli consiglia ad aspiranti giornalisti gli atteggiamenti da assumere in situazioni difficili come quelle che lui stesso ha affrontato. Il direttore compie anche riflessioni sui mutamenti che l’informazione sta assumendo nell’era di Internet, e di come un buon giornale, che dia anche fastidio ai Poteri Forti, sia fondamentale. De Bortoli nel libro rievoca anche scandali che si è trovato a commentare nella sua lunga carriera, così come interessanti incontri con grandi banchieri o imprenditori; ormai notissima la pagina 209, in cui è descritto un presunto conflitto di interessi che coinvolgerebbe Maria Elena Boschi, attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Il direttore costruisce un suo personalissimo ritratto dell’Italia da un punto di vista di eccezione, le redazioni dei giornali. (Luigi Lorenzoni)

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SVAGO

RECENSIONI CINEMA

di GIULIA CAPPATO E FILIPPO SAVIO

A

ALIEN COVENANT

lien Covenant tenta disperatamente di spezzare tutti i cliché che si sono venuti a creare all’interno di ogni film della saga dal 1979 a oggi, senza tuttavia ottenere risultati esaltanti. Diretto da Ridley Scott, è il secondo prequel della trilogia originale e si pone come continuazione di Prometheus. Gli alieni e la colonizzazione interplanetaria sono il pretesto per introdurre l’argomento di fondo del film: la ricerca del proprio creatore e il tentativo di esser creatore a propria volta; inoltre la pellicola sembra quasi voler insegnare che l’unico modo per sopravvivere è evolversi. Cronologicamente la trama si colloca dopo il primo prequel, uscito nel 2012 e generosamente criticato dai fan della saga. Forse ciò che colpisce di più è la presenza di Michael Fassbender che dona quel minimo di vitalità al film necessario a non far sprofondare lo spettatore nella sua poltrona da cinema circondata da nostalgici degli anni Ottanta, troppo raffreddati per sopportare l’aria condizionata della sala. L’attore irlandese si cala nel panni di due androidi, esatto due, che fondamentalmente costituiscono il pilastro narrativo di tutta la trama. Compongono il cast di Alien Covenant anche Katherine Waterston, Billy Crudup e Danny McBride. È innegabilmente un film piacevole agli occhi: la fotografia, complice anche il budget hollywoodiano, è di alto livello e la trama per quanto ripetitiva scorre e non è manchevole di senso. Sicuramente da coloro che sono appassionati alla saga non verrà ricordato come il capitolo peggiore. Consigliato ai cultori del genere, ma assolutamente rinunciabile per lo spettatore medio. (Filippo Savio)

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KING ARTHUR

opo la misteriosa uccisione del padre Uther (Eric Bana), il piccolo Artù viene derubato del trono dallo zio Vortigern (Jude Law) e costretto a crescere all’oscuro della sua stirpe nei sobborghi di Londinium. Tuttavia quando le acque di un lago nella reggia di Camelot si ritirano, rivelando una spada incastrata in una roccia, il re, temendo che qualcuno possa rubargli il regno, ordina che tutti i ragazzi vengano chiamati a tentare di estrarla. Artù (Charlie Hunnam), che ricorda solo nei suoi incubi la notte in cui ha lasciato il castello, dirige un traffico illegale con la sua banda per le buie vie della cittadina sul Tamigi e, ignaro di ciò che lo attende, quando è convocato a tentare la sorte riesce subito ad estrarre Excalibur. Tuttavia il potere dell’arma è troppo forte e lui si ritrova a dover fuggire dall’ira dello zio Vortigern: per riuscire a liberare il regno deve imparare a governare la spada, a combattere i propri demoni e a fidarsi di una misteriosa ragazza. Grazie alle riprese dinamiche che mostrano incantevoli paesaggi della Gran Bretagna e alle musiche potenti che ricalcano quelle celtiche, curate dall’inglese Daniel Pemberton, il film ha strappato alla critica ben quattro stelle su cinque (merito forse anche della canzone del secondo trailer Babe I’m Gonna Leave You dei Led Zeppelin?). Ispirato a La morte di Artù di Thomas Malory, ha alla regia Guy Ritchie e nonostante sia uscito nelle sale italiane da poco è già noto che ci sarà una saga cinematografica incentrata sulle vicende di Camelot e sui Cavalieri della Tavola Rotonda. (Giulia Cappato)

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dI GIORGIA HEFFLER E CAMILLA PIOVANI

ZABAOROSCOPO

ARIETE Suvvia, caro ariete, se avessi studiato a testa bassa e corna in avanti, nell’ultima versione avresti potuto fare meglio. Adesso prega che Giove si allei con Saturno altrimenti quest’estate il mare e la spiaggia saranno solo una vana speranza.

Immagina le tanto attese vacanze: immagina l’afa, la sabbia che ti si infila ovunque, il gelato che ti cola sulle dita, il sedere che si appiccica alle sedie del bar, i momenti romantici tra te e i tuoi 300 problemi di fisica. E poi, diciamocelo, l’anno prossimo qualche ora in meno di studio e qualche ora in più di palestra.

tenerti in linea.

TORO Esatto! Ricordati che fidarsi è bene, ma ribellarsi è meglio. Uno spunto per i tuoi prossimi votacci.

VERGINE Ma davvero pensavi che grazie a quell’aria da verginella avresti potuto convincere la prof. di filosofia che Oronzo Canà sia stato l’allievo di Giovanni Gentile che ha esposto per primo la teoria idealista della “bizona”?

CAPRICORNO A scuola diventerai il più popolare se continuerai a fare mille domande alla prof. per impedirle di interrogare. Gli astri sono con te, continua così.

GEMELLI In questo momento nemmeno il tuo gemello, quello bravo davvero, sarebbe in grado di recuperare la media del 3,5… Va beh, che t’importa, gli esami a settembre falli fare a lui! CANCRO Ricordati che nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma in “mai ‘na gioia”. Più o meno come le tue versioni di latino di quest’anno. LEONE

BILANCIA Ahi ahi ahi! Metti da parte la tua movimentata vita sociale e preparati a passare le tue migliori serate con i tuoi due migliori amici: i tuoi amati dizionari. SCORPIONE Non ti sembra ancora vero, ma la prova costume è alle porte! Capiamo che ti piace più la pizza che le persone, ma se ci vuoi provare sul bagnasciuga con il Conti, devi cercare di

SAGITTARIO Dai su, non essere così pessimista e sorridi alla vita. Alla fine, il liceo è come andare in bicletta. Con una bici in fiamme. E il terreno in fiamme. E tutto è in fiamme perché sei all’inferno.

ACQUARIO Tutte le mamme fanno i figli belli ma la tua, caro Acquario, ha proprio esagerato! Si prospetta un’estate fantastica all’insegna di divertimento, after e la cumpa del mare. Attenzione a non farti sgamare dai tuoi, anche se pure loro ci sono passati. PESCI Ogni cosa arriverà al suo tempo, rileggi la prima lettera di ogni segno dell’oroscopo e capirai la sorte che ti aspetta quest’anno.

CACCIA AL PROFESSORE

C

di ALICE ALESSANDRI e GIORGIO COLOMBO iao Pariniani! Dopo che Paolo Bonzanino di IIB ha riconosciuto Guglielmo Pensabene

ZABAIONE

Numero VIII

di IIC e Chiara Malaponti di IIB, “Caccia al professore” torna con due nuove identità; come sempre, il primo a inviare la soluzione

Anno X GIUGNO 2016

giusta alla mail parini.zabaione@ gmail.com riceverà un buono di cinque euro al bar. Che la caccia abbia inizio!

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SVAGO

ZABAENIGMISTICA CRUCIVERBA

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di GIULIO PISTOLESI

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ORIZZONTALI 1. Importante pelato di casa Grimaldi. - 14. Protagonista di Matrix. - 15. Lo sei se hai la cresta ma non credi nell’anarchia. - 16. Quando fugge fa esplodere i palazzi. - 17. Confini di Gand. - 18. Fa fiki fiki. - 20. Centoduuue-cinque. - 21. Giudice per le Indagini Preliminari. - 23. Iniziali di Castellitto. - 24. Il barbaro nerboruto dei fumetti. - 26. Messaggero degli dèi. - 28. Disgraziato re di Shakespeare. - 29. Gonfio di liquido. - 30. Il cattivo del Re Leone. - 31. La loro analisi toglie il sonno a svariati studenti. - 33. Soprannome di Paul McCartney. - 35. Iniziali dell’Argenti della Divina Commedia. - 37. Bianca per metà. - 38. Introduce la dichiarativa greca. - 40. Il “sì” del referendum greco di due anni fa. - 41. Il spagnolo. - 42. Di fianco ai gol segnati dalla Nazionale. - 44. La si espelle con la minzione. - 46. Nome tecnico

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GIUGNO 2017

Anno XI

Numero VIII

ZABAIONE


SVAGO dell’indirizzo web. - 47. Lo comandava il capitano Nemo. - 48. Nome della D’Avena. - 49. Diffuso dominio per siti web. - 50. Altro nome del vitigno Friulano. - 52. L’Arpinate sui dizionari. - 53. A noi. - 54. Uno dei “Bimbi” di Charlie Charles. - 56. Nuclei Antisofisticazioni e Sanità dell’Arma dei Carabinieri. - 57. Nota catena di Hotel. - 59. Iniziali dell’Amoroso. - 60. Classe privilegiata. - 62. Organo riproduttivo maschile del fiore. - 64. Se è Guitar è una nota serie di videogiochi Activision. - 65. Le palle dei beneducati. - 66. Nome del Delle Vigne della Divina Commedia (o del pontile di Del Perro, dipende dai riferimenti culturali). - 67. Nome di Čechov. - 69. Antica contea francese. - 71. Iniziali del Moro vittima delle BR. - 73. Caos senza principio. - 74. Corre sulla fascia. - 76. Dispari di Elena - 77. Iniziali di Endrigo. - 78. Televisione di Stato. - 80. Woody e Lily. - 82. Per Benni è Sport, ma anche Sotto il mare. - 83. Speravamo di vincerci l’Eurofestival. VERTICALI 1. Bionda attrice comica italiana de La banda dei Babbi Natale. - 2. Gli Zeppelin del rock ’n’ roll. - 3. Bologna sulle targhe. - 4. La rovina dell’Inghilterra. - 5. Troppi in mezzo. - 6. La banca vaticana. - 7. I partecipanti al Blue Whale Game lo sono al suicidio. - 8. Preposizione articolata. - 9. Dentro la biro. - 10. Un tempo, quando c’erano i Romani. - 11. Iniziali di Gilardino. - 12. I Pariniani fanno volontariato in quello di via Corelli. - 13. Il premio onorario dell’Academy. - 18. Nome di Kierkegaard. - 19. Nome italico del Joker. - 21. Lo fa chi geme nei fumetti. - 22. Gesù Cristo li moltiplicava che era un piacere. - 24. Produce spettacolari ruspe e cingolati. - 25. Rapa-, nome indigeno dell’Isola di Pasqua. - 26. Nome fico della musica dance. - 27. Una tresca a metà. - 32. Se sono in piscina non valgono niente, se sono di Michelangelo sei ricco. - 34. Dolce siculo con canditi. - 36. Produsse i videogiochi simbolo degli anni Ottanta. - 38. Nome del Welles regista (e del maiale amico di Garfield). - 39. Nativi andini. - 41. Quella del disco colpì Buffon a Sudafrica 2010. - 43. Agosto in breve, ma per gli Inglesi. - 44. Démodé. - 45. Il cuore di Maria. - 46. Parte centrale di una Buick. - 51. Ci pesa sulle spalle. - 54. Nome della Staller nota ai più come Cicciolina. - 55. Ne disprezziamo gli studenti. - 57. La città con il Partenone. - 58. Vasta. - 60. La più cornuta tra le dee. - 61. Electronic Communication Network. - 62. La malattia - forse - di Stephen Hawking. - 63. Vocali centrali. - 68. L’irritante funghetto dei giochi di Super Mario. - 70. Modo fighetto per dire nerd. - 72. La Apple lo lanciò nel 1984. - 74. Intima di fermarsi. - 75. Dispari nell’anello. - 77. Lo zio allegoria degli USA. - 79. In testa a Icaro. - 80. Alleanza Nazionale. - 81. Lo dice l’indeciso. - 82. Brigate Rosse.

DOV’È SODDU?

di ALTHEA BARRESE

Nella foto è presente cinque volte il nostro Preside, riuscite a trovarlo?

SOLUZIONI ZABAIONE

Numero VIII

Anno X GIUGNO 2016

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A N G E L A F I N O C C H I A R O

L E D R E S A T A R I E D M A C

B O S C A T R A U G T E R A R I C

E A S O R E N T N I L O N A O I

R U I N L S C H I Z Z I E T O A D

T A M A T T A A L E I T S O S I E

O P H N U I I O U T E E C N I A N

I O R N R O O R S O N A A

I S T I G A T I C C A R T E A L L L T A

D E L I I U I N C A S O M A E L

I R I E D M A R I S S L A I N I

M O L G I R M O R A C N A I S I S A A T T A E N N G E E R E S K

N E P E S C I T T A A M P I A L A

A G I S C A

C A S A A

E R N I A R E L S B A R M

U I C I E I O

O S C A R A L L A C A R R I E R A

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LA REDAZIONE DIRETTORE: GUGLIELMO PENSABENE VICEDIRETTRICE: ALTHEA BARRESE CAPOREDATTORI: GIULIO PISTOLESI (ATTUALITÀ), giorgio colombo (svago) REDATTORI E COLLABORATORI: CECILIA ALBANESE (IVN), ALICE ALESSANDRI (IIB), ALTHEA BARRESE (IIB), EMMA BRAMBILLA (VE), GIULIA CAPPATO (IVN), GIULIA CASENTINI (IVL), sofia ciatti (ve), GIORGIO COLOMBO (IIB), ruth demichelis (ivb), ELENA GALVANI (IVN), GIORGIA HEFFLER (IVF), LUIGI LORENZONI (IVC), anna lunghi (iib), FEDERICO MANTACI (IVN), AURORA NEGRETTI (IIC), EMMA ORSENIGO (IVL), GUGLIELMO PENSABENE (IIC), CAMILLA PIOVANI (IVF), GIULIO PISTOLESI (IIB), MARTINO PULICI (IIIC), DAVIDE ROSSI (VG), FILIPPO SAVIO (VG), CLARA TACCONI (IIB) IMPAGINATRICE: ALTHEA BARRESE Copertina: SIMONE MOLINARI


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