Zabaione_Ottobre '18

Page 1

NASCE IL TRUST COME E PERCHÉ

ZABAIONE NUMERO 1

ANNO XIII

GIORNALISMO INDIPENDENTE AL PARINI DAL 2006

ottobre MMXVIIi

INTERVISTE ANGELINO ALFANO PHILIPPE DAVERIO

MATURITÀ: COSA CAMBIA


EDITORIALE

WELFARE PARINIANO

L

di FILIPPO SAVIO, VIGNETTA DI ELENA GALVANI ’Italia, che Paese. Una nazione che, pur essendo la patria dei due atenei più antichi al mondo – Parma e Bologna – risulta la terza più costosa in Europa, se si parla di istruzione dopo le superiori. E la prima su scala globale per quanto riguarda l’abbandono degli studi universitari. Sembra quindi che la situazione non sia delle migliori. Che fare dunque? La risposta non è semplice, ma c’è chi ha preso provvedimenti. Ed è a questo punto che si inizia a parlare della nostra scuola. Sì, perché grazie all’iniziativa di alcuni ex studenti e genitori, e la collaborazione tra il nostro liceo e Mediobanca Private Banking, è nato il Liceo Parini Trust Onlus: il primo strumento finanziario italiano per la raccolta fondi a favore di una scuola. Lo scopo sancito dallo statuto? Sostenere il liceo e i suoi studenti, garantendo la conservazione dell’edificio che ospita la nostra scuola dal 1935, e contribuire alla spesa universitaria degli alunni che, a

fronte di rilevanti meriti scolastici, vertano in condizioni di difficoltà socioeconomica. Un’idea che, come sottolinea il Preside, ha come obiettivo anche quello di rafforzare il senso di appartenenza a questo liceo. Come? Per esempio, attirando l’attenzione degli ex pariniani e dei genitori sperando che le loro competenze professionali e le loro idee possano contribuire alla conservazione della nostra scuola. Ma non finisce qui, infatti il progetto mira a coinvolgere anche noi studenti nella gestione delle donazioni. Insomma, non solo arrivano soldi, ma possiamo anche dire la nostra su come spenderli. Per inciso, forse una riconversione dell’Aula magna in chiave Hollywood potrebbe evitare lo scomodissimo transito tra il Parini e la discoteca adibita a ospitare il dopo festa di Natale: futuri rappresentanti, prendete nota. (Per scaramanzia, speriamo non finisca come due anni fa.) Detto questo, forse dovremmo tornare con la mente a quan-

do, nel febbraio di quest’anno, la nostra scuola, accompagnata da un gruppo di licei di tutt’Italia, veniva tacciata di classismo. Ai tempi, sulle pagine del secondo quotidiano nazionale, era stato pubblicato un articolo nel quale – tra le altre cose – si parlava del Parini e della sua dirigente scolastica (!) a proposito di “criticità nelle attività di inclusione”. Forse l’autore dell’articolo ora dovrebbe ricredersi, dal momento che una scuola classista non si preoccupa della retta universitaria dei suoi studenti più meritevoli ma svantaggiati economicamente. Dovrebbe ricredersi perché delle due l’una: o nel giro di otto mesi la situazione qui al Parini si è completamente capovolta, oppure non c’era nulla da capovolgere

SOMMARIO

FUORI DALL'AULA PAG. 3 POLitica: l'esercizio pag. 4 di una passione ultime notizie dal PAG. 6 fronte maturità cronache dalla pag. 7 terra degli hobbit caso cucchi: PAG. 8 un'odissea giudiziaria recensione del FILm PAG. 9 "sulla mia pelle" da passepartout a zabaionePAG. 10 RECENSIONI-FILm pag. 11 RECENSIONI-MOSTRE PAG. 12

LA VIGNETTA

zabaoroscopo pag. 13 zabaenigmistica PAG. 13 2

OTTOBRE 2018

ANNO XIII

NUMERO I ZABAIONE


ATTUALITÀ

FUORI DALL'AULA ECCO LE ATTIVITÀ CHE OFFRE IL PARINI

di CECILIA ALBANESE, VIGNETTA DI CHIARA DI PLOTTI

A

himè, l’anno scolastico è ormai iniziato e noi, poveri studenti costretti a noiose ore di lezione, per evitare di ascoltare quella vocina che ci suggerisce di buttarci giù dalla finestra, sentiamo il bisogno di dedicarci a qualcosa di interessante. Il Parini, sempre pronto a soddisfare le esigenze di tutti, corre quindi in nostro aiuto offrendoci una vasta gamma di attività. Per gli appassionati di tragedie greche viene proposta quest’anno la seconda edizione del corso di recitazione. Sarà un’occasione per favorire la creatività, promuovendo l’interesse per il mondo classico. Ci sarà inoltre una replica in Aula Magna dello spettacolo “Alla ricerca di Antigone” diretto da Raffaella D’Angelo e andato in scena il 6 giugno scorso. Chiunque voglia esibire le proprie “doti” canore, anche se nascoste e non universalmente apprezzate (l’importante è divertirsi), sappia che ogni anno viene allestito il coro della scuola, che si riunisce al termine delle lezioni. Le prove sono dirette da Lisa Gallotta, un’insegnante di coro esterna e i brani proposti vengono cantati al concerto di Natale e a fine anno. Chi invece si interessa di politica può coltivare la sua passione grazie a tre progetti: “European Youth Parliament”, “Democracy” e “Model United Nations”. EYP è un’ottima opportunità per dibattere con studenti provenienti da tutta Europa e sviluppare capacità ZABAIONE

NUMERO I

argomentative e oratorie. All’interno di determinate commissioni vengono discusse problematiche attuali allo scopo di trovare una soluzione condivisa che sia poi approvata dall'Assemblea Generale. Democracy invece consiste nella simulazione dei lavori della Camera dei Deputati: la prima fase del progetto si svolge a scuola e prevede un corso di preparazione sulla Costituzione. Nella seconda fase, che ha luogo a Roma, gruppi parlamentari formati dai partecipanti redigono una proposta di legge e danno vita ad alleanze e giochi di partito, che portano alla votazione finale del progetto migliore. L'ultima delle quattro giornate romane si tiene a Montecitorio. Il MUN infine riguarda l’attività dell’ONU. Dopo tre incontri in cui si discute dell’attuale situazione geopolitica, è

ANNO XIII OTTOBRE 2018

previsto un colloquio in inglese dal quale dipende l’ammissione alla seconda fase. Questa consiste in una decina di riunioni che hanno come oggetto la storia dell'ONU e le tecniche di redazione di una resolution. A ogni studente viene assegnato uno Stato da rappresentare come “delegato” nell’assolvimento di determinati compiti. L’esperienza termina con sei giorni a New York, durante i quali sarà possibile simulare i lavori all’interno del Palazzo di Vetro e visitare la città. Ultimi, ma non per questo meno importanti siamo noi di Zabaione, giornalino scolastico della scuola, pronti ad accogliere ogni mercoledì al termine delle lezioni chiunque abbia voglia di scrivere, disegnare o semplicemente farsi due risate.

LA VIGNETTA

3


ATTUALITÀ

POLITICA: L'ESERCIZIO DI UNA PASSIONE

INTERVISTA ALL'EX MINISTRO ANGELINO ALFANO

A

DI CECILIA ALBANESE ngelino Alfano dopo essersi diplomato al Liceo scientifico Leonardo di Agrigento, a soli 18 anni diviene giornalista pubblicista e si iscrive all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove si laurea in giurisprudenza nel 1993. Consegue l’abilitazione come avvocato nel 1996 e il titolo di dottore di ricerca in diritto dell'impresa nel 1998. Dal 2008 al 2011 è Ministro della Giustizia e dal 2013 al feb-

braio 2014 Ministro dell'Interno e Vicepresidente del Consiglio. È riconfermato Ministro dell'Interno dal 2014 al 2016, anno in cui diviene Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale fino al 1º giugno 2018. Come ha iniziato a interessarsi di politica? Alle elementari decidemmo di istituire un giornalino scolastico ispirato al Giornale di Sicilia, ciascuno scrisse su un argomento a

piacere, e i miei insegnanti un po’ preoccupati chiamarono mio padre perché io avevo scritto un articolo sull’invasione sovietica in Afghanistan. Al di là di questo episodio ho cominciato a intraprendere il mio impegno personale già al liceo quando, eletto rappresentante degli studenti, organizzai con i miei compagni una grande manifestazione antimafia. Posso dire quindi che il primo canale di passione politica per me è stato il giornalismo, oltre che l’influenza familiare, poiché a casa mia si era sempre un po’ respirata l’attività politica per l’impegno di mio padre nel comune di Agrigento. Essendo lei stato vicepresidente del consiglio e 4 volte ministro come pensa sia cambiato in questi anni il rapporto tra i cittadini e le istituzioni e più in generale il mondo della politica? Credo che nel nostro Paese ci sia un sentimento profondo di disagio poiché gli ultimi anni sono stati attraversati dalle più grandi crisi economiche mai vissute in Italia. Dalla fine della seconda guerra mondiale a oggi non si rileva statisticamente nessuna crisi così lunga come quella che ha interessato il nostro paese dal 2007 al 2008 e dal 2016 al 2017. Dal secondo dopoguerra in poi ogni generazione ha vissuto nella convinzione che gior-

4

OTTOBRE 2018

ANNO XIII

NUMERO I ZABAIONE


no dopo giorno la situazione sarebbe sempre migliorata, tanto che ci siamo illusi che la crescita economica fosse infinita e che la democrazia e lo sviluppo finanziario fossero un binomio. Abbiamo ora imparato che la crescita non è infinita e che esistono Paesi che hanno uno sviluppo economico senza avere una democrazia. L’unione di queste “delusioni” ha creato un nuovo paradigma nell’interpretazione della realtà e tutto ciò ha prodotto sentimenti di sconforto e rabbia. È venuto meno il rapporto di fiducia che animava prima il cittadino, il quale ora – mi riferisco in primo luogo ai giovani - non riuscendo a trovare lavoro prova un grande sentimento di incertezza che riversa legittimamente contro la politica. L’aver superato la crisi economica e l’essere stati salvaguardati da attacchi terroristici risulta quindi insufficiente per le persone alle quali ciò non ha portato miglioramenti economici. C’è ancora un lavoro da fare per ricostruire un rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini.

ni XXIII diceva “la vita non è altro che la realizzazione del sogno della giovinezza” e posso dire che a me questo sia riuscito. Cosa l’ha spinta a decidere di tornare alla vita di semplice cittadino? Come vive questo cambiamento? La ferma convinzione che le carriere politiche non siano eterne e che l’interesse politico e la presenza nel palazzo non sempre debbano coincidere. Si può fare politica anche rappresentando le proprie idee. Un modo per servire la società è quello di fare bene il lavoro per il quale si ha studiato. Io ho voluto fare una scelta che dimostrasse soprattutto a me stesso che è possibile fare politica anche adempiendo al dovere civico di svolgere una professione che ti qualifichi come esponente della società. Sono convinto che ricominciare, se fatto con lo spirito giusto, sia come rinascere. Professionalmente mi sento un quasi neonato e sto vivendo questo cambiamento con l’entusiasmo di una nuova vita. Io ho avuto la possibilità di ritornare alla mia professione nel più grande studio legale italiano, il quale guarda anche verso aree del mondo che le professioni italiane non hanno mai preso tanto in considerazione, come l’Africa e il Medio Oriente. Per me questa è un’occasione bellissima perché rappresenta il congiungimento dell’inizio dei miei studi universitari con la fine della mia carriera istituzionale, l’unione tra il dottorato di ricerca in diritto dell’impresa e la politica estera.

Un’attività istituzionale ai massimi livelli quali sacrifici può richiedere alla vita privata e familiare? Non è facile spiegare ai propri figli, in certe circostanze, perché la dimensione pubblica prevale su quella privata e l’obbligo del servire le Istituzioni prevale rispetto ai doveri familiari. Tenere unita una famiglia svolgendo un’attività pubblica non è facile poiché richiede una certa devozione, e visto che non me l’ha prescritto il medico ma è stata la mia passione a spinMolti giovani al giorno d’oggermi verso questa attività, non recrimino nulla. Nella mia vita ho gi non sono interessati a ciò che soddisfatto i miei due desideri più accade in politica, a che cosa pengrandi: scoprire la mia vocazione e sa sia dovuto tale fenomeno? Al fatto che non ritengono la riuscire a realizzarla. Papa GiovanZABAIONE

NUMERO I

ANNO XIII OTTOBRE 2018

ATTUALITÀ

politica lo strumento giusto per risolvere le difficoltà e per incarnare i loro ideali. Se la politica non risolve i problemi e non offre una soluzione ma una preoccupazione e un capovolgimento degli ideali, se è l’opposto di tutto ciò che un ragazzo sogna cioè che ci sia qualcuno nella scena pubblica con spirito servente, se al posto del “servire” troviamo il “servirsi”, se invece del dare c’è l’avere, allora si spiega questa distanza. A suo parere come si potrebbero incentivare i giovani a riavvicinarsi alla politica? Restituendo alla politica un ideale altissimo,insieme alla convinzione che attraverso l’impegno di ciascuno di noi è possibile cambiare il mondo. Sembra impossibile da pensare, ma l’idea che ciascuno possa dare quel colpo di remo per rimettere la barca sulla rotta giusta è ciò che ciascuno dei nostri ragazzi sogna. Questo tuttavia al momento non è considerato plausibile di fronte a Istituzioni che spesso non hanno dato il meglio. Bisogna dire ai giovani che ciascuno, nel suo piccolo, può dare una mano per migliorare la situazione. Che cosa consiglia ai giovani che invece vorrebbero intraprendere la carriera politica? Consiglio di non considerarlo un mestiere, ma l’esercizio di una passione, di non trascurare gli studi perché attraverso lo studio si dà profondità alle proprie idee; consiglio di riguardare ai filosofi della Grecia antica, o di scoprire le biografie bellissime di alcuni uomini del nostro tempo, che si sono battuti per ideai altissimi di libertà e di riscatto dei popoli, di studiare storia e filosofia e di utilizzare lo studio come un nutrimento dell’anima. 5


ATTUALITÀ

ULTIME NOTIZIE DAL FRONTE MATURITÀ

LE MODIFICHE APPORTATE ALL'ESAME DI STATO IL 4 OTTOBRE SCORSO

F

di daniele musatti e francesca romano

inalmente, il quattro ottobre scorso, è stato annunciato dal MIUR (Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca) e dal ministro dell’istruzione Bussetti qualche dettaglio in più riguardo all’esame della Maturità per l’anno scolastico 2018-19. Per prima cosa, eccovi qualche dettaglio sui criteri di ammissione (ovvero la novità di portata minore):sarà richiesta la frequenza di almeno tre quarti del totale di ore previste e la sufficienza in ogni materia, inclusa la condotta. Se un alunno dovesse avere un’insufficienza sarà una scelta dei professori, che conoscono l’alunno nei suoi meriti e nelle sue carenza, se ammetterlo o meno, scelta che dovrà ovviamente venire corredata da una spiegazione argomentata. Da quest’anno invece smetterà di essere requisito, per la gioia di tutti gli studenti - o per la disperazione di chi invece si è fatto in quattro per completare il monte ore entro il quarto anno - l’Alternanza ScuolaLavoro, come previsto dal decreto Milleproroghe, di recente approvato in parlamento. In più, non sarà necessaria neanche la partecipazione alla prova INVALSI (al contrario di quanto si vociferava un po’ di tempo addietro). Insomma, nihil sub sole novi, alla fine. Passando ai cambiamenti più significativi, ossia quelli che tutti 6

attendevamo con ansia, le prove scritte saranno due anziché tre. La prima, di italiano, e la seconda, specifica per i vari percorsi di studio, sono programmate per il 19-20 giugno. Oltretutto, è stata sviluppata una griglia di correzione standardizzata in modo da ottenere un giudizio più omogeneo tra tutte le scuole, e non privilegiare alcuni allievi rispetto agli altri. E in più, studenti, gioite, è stata abolita la terza prova, che è sempre stata la fonte più copiosa di “etterno dolore”per i maturandi di tutta Italia. Siccome però anche le prove rimaste hanno subito delle modifiche, eccovele riportate: per la prova di italiano, che valuterà la padronanza della lingua e le capacità critiche ed espressive degli alunni, verrà richiesto di produrre un elaborato seguendo una delle tipologie di prova, che si sono ridotte di numero - solo tre - rispetto alle quattro dell’anno scorso; è stata infatti eliminata la traccia storicogeografica, con il dissenso degli storici in erba (se esistono). Invece, per quanto riguarda la prima traccia (ossia l’analisi del testo) nello specifico, gli autori proposti saranno due - anziché uno come accadeva fino ad ora. Questo per coprire ambiti, generi e forme testuali diversi; per lo stesso motivo infatti si è scelto di includere tutti gli autori dall’Unità d’Italia a oggi, anziché soltanto gli scrittori contemporaOTTOBRE 2018

nei dal Novecento in avanti. Infine, anche se il punteggio finale continuerà a essere espresso in centesimi, i crediti comporranno fino al 40% del voto, aumentando di addirittura 15 punti, e arrivando a 40 contro i soli 25 dell’anno scorso. Ci verrà comunicato entro gennaio, ovvero il periodo del cosiddetto scrutinio intermedio, il valore del credito formativo accumulato durante il biennio precedente, convertito con appositi sistemi. Il restante 60% verrà dato dalla commissione, con un massimo di venti punti per prova, includendo il colloquio. Come sempre invece, potranno essere attribuiti I cosiddetti "punti bonus": dopo aver calcolato il punteggio, la commissione avrà modo di aggiungere di un massimo di cinque punti al voto finale, a condizione che la decisione venga motivata e lo studente abbia totalizzato almeno 50 punti nelle prove e 30 punti di crediti. Anche la sufficienza resta fissata a 60 punti. Giudicando i cambiamenti apposti alla maturità, e presa in considerazione la linea intrapresa dai precedenti ministri dell'istruzione, sembra che si stia procedendo verso una nuova e diversa considerazione di questo esame: non più come una prova da affrontare al termine del corso di studi per dimostrare la portata delle proprie capacità e delle conoscenze acquisite, quanto la conferma ultima del percorso intrapreso.

ANNO XIII

NUMERO I ZABAIONE


AL PAR L’E INI ST AN ER I O

ATTUALITÀ

CRONACHE DALLA TERRA DEGLI HOBBIT

UNA PARINIANA RACCONTA DELLA SUA ESPERIENZA IN NUOVA ZELANDA

S

di VIRGINIA LIERA

ono sempre stata molto dubbiosa sull’intraprendere o meno un’esperienza all’estero, perché mi preoccupava il fatto che frequentando il liceo classico sarebbe stato troppo difficile rimettersi in pari una volta tornata a casa. Eppure eccomi ora in Nuova Zelanda (purtroppo ancora per poco, dato che tornerò a ottobre). Dico “purtroppo” perché tra le scelte che ho fatto, questa è stata sicuramente quella di cui vado più fiera. Però non sono venuta qui in vacanza, anzi, ho studiato! Ho frequentato il Botany College, una scuola vicino a casa mia: all’inizio non è stato affatto semplice adattarsi alle severe regole scolastiche - tra cui l’obbligo di indossare la divisa, che ho detestato da subito, ritenendola obsoleta - ma poi tutto è andato per il verso giusto. Infatti sono stata davvero fortunata, perché ho vissuto con delle persone speciali che hanno fatto il possibile per mettermi a mio agio, tanto che ora mi sento quasi di poterle definire “famiglia”. La signora che mi ha ospitato, Pat, è una donna di 74 anni dalla personalità giovanile e un po’ rockettara, e questo si nota immediatamente, per esempio, dalla sua passione per gli stivaletti di pelle, che colleziona nel ripostiglio. Vive con noi anche Antonia, una ragazza brasiliana dall’aria un po’ hippy, che mi intrattiene sempre con le sue storie e mi parla

ZABAIONE

NUMERO I

dell’isola in cui è cresciuta (che dai suoi racconti pare proprio un paradiso terrestre). Con il passare del tempo, ho fatto amicizia con molti “internationals” - ossia gli altri ragazzi stranieri che, come me, sono partiti- con i quali ho condiviso non solo un periodo della mia vita, ma anche una serie di ricordi e di aneddoti che non vedo l’ora di raccontare. D’altra parte, purtroppo, è stato un po’ più complicato integrarsi con i kiwi - ovvero i neozelandesi - almeno per quanto mi riguarda. Infatti anche se non sono affatto timida, ma con loro mi sono sentita piuttosto in soggezione - soprattutto perché moltissimi erano riuniti gruppi già formati. In compenso però dopo aver detto che studio greco antico mi hanno sommersa di domande, chiedendomi, fra le altre cose, come si dicesse in greco “Ciao, come stai?”. A

ANNO XIII OTTOBRE 2018

chi ha dei dubbi, come li ho avuti io, voglio dire che questa non è solo un’esperienza finalizzata allo studio dell’inglese ma è anche e soprattutto un’esperienza di vita. Consiglio caldamente di partire a chi di voi se la sentisse, perché sarete costretti a confrontarvi con voi stessi e a rendervi conto di certi aspetti del vostro carattere che magari non vi sareste mai aspettati di trovare. Spesso poi avrete veramente poco in comune con le persone che conoscerete, ma proprio questa diversità sarà la chiave per costruire delle relazioni sincere e basate sul rispetto reciproco. Oltretutto, vivere senza genitori e senza gli amici di sempre mette alla prova il coraggio, il carattere e la pazienza di chiunque, ma è una gran bella prova per la vostra persona e per la vostra vita.

7


ATTUALITÀ

CASO CUCCHI, UN'ODISSEA GIUDIZIARIA

BREVE RIFLESSIONE SULLA STORIA DI STEFANO CUCCHI

Q

di francesca romano uesta è una storia difficile da raccontare. Parla di pregiudizio, aggressività repressa e conseguente abuso di potere, indifferenza, totale sfiducia nelle istituzioni, paura e omertà. Le vicende a cui mi riferisco sono quelle che riguardano le ultime settimane di Stefano Cucchi, geometra romano di trentuno anni che nel 2009 ha perso la vita dopo essere stato messo in custodia cautelare per possesso di sostanze stupefacenti e presunto spaccio. Era il 15 ottobre del 2009 quando Stefano venne fermato e portato in caserma dalle forze dell’ordine dopo essere stato visto consegnare delle buste trasparenti a un’altra persona e ricevere in cambio una banconota; viene trovato in possesso di 20 grammi di hashish e di alcune pasticche, fra cui un farmaco per l’epilessia. Il giorno dopo, Stefano si presenta al processo di convalida dell’arresto con il volto tumefatto ed evidenti ematomi sotto gli occhi, e fa fatica a camminare. Il giudice conferma la custodia cautelare nel carcere di Regina Coeli, dove le condizioni del ragazzo peggiorano drasticamente, tanto da causarne il ricovero nell’ospedale Sandro Pertini, finché non ne viene dichiarato il decesso il 22 di ottobre, appena una settimana dopo. Durante questo periodo la famiglia non ha avuto alcuna possibilità di conoscere le condizioni fisiche di Cucchi, e anzi, riceve le prime notizie su di lui quando un ufficiale giudiziario si 8

presenta per chiedere l’autorizzazione all’autopsia. Fino a pochi giorni fa non si avevano ancora verità assolute riguardo a ciò che fosse successo durante quel breve periodo di detenzione. Ora finalmente, dopo anni e anni di incertezze, il carabiniere Francesco Tedesco ha confessato il pestaggio, accusando due suoi colleghi coimputati per omicidio preterintenzionale. Tuttavia Tedesco non avrebbe mai fatto violenza su Cucchi, esortando anzi i compagni a smettere. Si è quindi aperta un’ulteriore indagine che vede coinvolti altri tre carabinieri in relazione alla falsificazione degli atti al fine di nascondere il pestaggio. In ogni caso i fatti portano ancora a sospettare che la responsabilità dell’accaduto appartenga a più persone, e in modi, occasioni e gradi diversi. “È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà.” Questo è un passo della Costituzione, più precisamente un estratto dell’articolo 13, il primo della parte prima, che tratta dei rapporti civili. Alcuni testimoni hanno reso deposizione di aver visto delle guardie carcerarie percuotere violentemente Stefano prima ancora dell’udienza del 16 ottobre, ma lui aveva dichiarato durante lo stesso processo di essere caduto. Sta di fatto che di lì a pochi giorni le lesioni sul corpo del ragazzo si aggravano, e lui viene ricoverato all’ospedale Sandro Pertini di Roma, dove rifiuta ogni OTTOBRE 2018

cura e si spegne di lì a poco. Ma quindi, di chi è davvero la responsabilità? Delle guardie carcerarie, che si sono macchiate di abuso di potere su chi si trovava in una condizione di impotenza? Dei medici, colpevoli di abbandono di persona incapace al rifiuto? Dell’imperturbabilità del tribunale di fronte alle condizioni fisiche di Stefano? Magari di Stefano stesso, che per paura o per omertà non si è battuto per i suoi diritti? O ancora di chiunque poteva fare qualcosa ma non ha fatto abbastanza? Certo è che questa storia deve aiutarci ad aprire gli occhi e a renderci conto che il problema non è capire contro chi dobbiamo puntare il dito, o quali chiamare “assassini”, ma anzi prendere atto del fatto che un ragazzo ha perso la vita mentre era nelle mani dello stato, a causa di una serie di errori che mai avrebbe dovuto trovare spazio (soprattutto non in circostanze così importanti). Oltretutto, l’accumularsi di opinioni sconnesse, false piste, passi indietro compiuti anche dagli ufficiali dello stato, sommati all’assenza di verità (e quindi di un senso di giustizia), non hanno fatto altro che minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, portando malcontento e diffidenza. Un problema parecchio significativo, se posso permettermi, soprattutto in tempi come questi, in cui lo scetticismo nei confronti della politica e delle figure statali ha portato a conseguenze dalla portata enorme.

ANNO XIII

NUMERO I ZABAIONE


SVAGO

RECENSIONE DEL FILM "SULLA MIA PELLE"

di MATTIA PELLIZZARI

S

tefano Cucchi muore il 22 ottobre 2009 all’ospedale Sandro Pertini di Roma. Al momento del decesso pesa solamente 37 chilogrammi e presenta evidenti ematomi agli occhi e lesioni alla colonna vertebrale. Una settimana prima veniva arrestato al parco degli Acquedotti, dopo essere stato trovato in possesso di ventuno grammi di hashish e tre dosi di cocaina. I carabinieri perquisiscono casa dei genitori di Stefano, pensando di trovarvi altri stupefacenti, ma non trovano niente. Stefano passa quindi la notte in caserma, dove verrà picchiato duramente da due carabinieri, senza che gli siano nemmeno tolte le manette. Da lì inizia una vera propria Odissea in cui il protagonista viaggia tra il tribunale, caserme della polizia e ospedali. Nel film “Sulla Mia Pelle”, diretto da Alessio Cremonini e prodotto da Netflix, sono ripercorsi gli ultimi 7 giorni di vita di Stefano. La pellicola non è concentrata tanto sulla violenza subita. L’inizio è rapido: spaccio, arresto e pestaggio, tutto in pochi minuti. Il regista decide di puntare i riflettori e di focalizzare il film su qualcos’altro: lo stato di abbandono di Stefano.

ZABAIONE

NUMERO I

Cucchi muore in silenzio, ma non improvvisamente. Sono molte le persone con cui egli ha a che fare dal momento del suo arresto: medici, carabinieri, l’avvocato, il giudice. Fatta esclusione dei due carabinieri responsabili del pestaggio, nessuno di essi è propriamente colpevole. Eppure

aiutarlo di più. “Gli abbiamo chiesto chi lo aveva ridotto così, non rispondeva”, “rifiutava l’assistenza” e tutti si fermano qui, preferendo tutelare prima se stessi che il ragazzo indifeso, avendo fatto lo stretto necessario che tocca fare per prassi. In quel “lasciar perdere” però poi Stefano muore, in silenzio. Straordinaria l’interpretazione dell’attore Alessandro Borghi, il perno dove poggia tutto il film, poiché è sempre al centro della scena per tutta la durata della proiezione. Riesce a entrare perfettamente nel personaggio di Cucchi, perdendo quasi venti chili e subendo una vera e propria mutazione fisica. La sua immedesimazione, però, non si ferma solo al corpo, ma riguarda anche l'anima, mostrando in pieno la sofferenza e la debolezza di Stefano. “Il dolore è traditore, viene fuori piano piano” come confida un altro detenuto a Cucchi. Il film, molto potente, agisce nella stessa maniera: costruendo dentro di te un forte senso di disgusto e tutti lo sono. Questi si accorgono dolore, un forte dolore che cresce che quei lividi non sono stati pro- gradualmente dopo la visione della curati da una semplice “caduta dal- pellicola. le scale”. Questa, senza dare giudizi afStefano, lontano dalla famiglia frettati, ma anche senza assolvere e persa la fiducia nelle forze dell’or- nessuno, racconta fedelmente e in dine si chiude in se stesso e sembra una maniera unica una questione non voler rispondere alle doman- non ancora risolta dal punto di vide. Nessuno però prova quindi ad sta giudiziario.

ANNO XIII OTTOBRE 2018

9


SVAGO

DA PASSEPARTOUT A ZABAIONE PHILIPPE DAVERIO SI RACCONTA IN POCHE PAROLE

di giulia cappato E ruth demichelis

C

ome si è avvicinato all’arte e da quando coltiva questa passione? Da sempre; il merito è dovuto alla mia famiglia, composta da appassionati di oggettistica e quadri. In seguito, io e mio fratello maggiore cominciammo a fare i mercanti d’arte. Si tratta della pratica concreta. Il miglior modo per imparare l’arte è fare un assegno, perché, se sbagli, perdi l’opera. Quello che manca a molti critici e storici è di non essere mai dovuti entrare nel “gioco del rischio”. Un altro vantaggio del mercato è che consente di toccare. È fondamentale. Finché non avrete un quadro in mano, la comprensione sarà inferiore.

passo. Per esercitare alcuni mestieri, risulta fondamentale, ma prendiamo come esempio gli avvocati: tra un difensore laureato o meno la differenza non è poi tanta, ma i veramente grandi lo sono, con o senza laurea.

lei, si potrebbe prevenire questo scempio? Chi è primordiale nel proprio gesto va represso in un modo: a manganellate. Poi c’è un’altra via, più seria. Per quattro anni sono stato amministratore di Milano e ho fatto investimenti enormi sulle periferie. Quando portai a Quarto Oggiaro le grandi estrazioni artistiche, non vi era nemmeno una scritta. I giovani hanno l’impressione che la città non gli appartenga. Il momento dello sporcare è una fase, come quando il cane alza la gamba e fa la “pisciatina”, per dire “io sono qua”. Questo dovrebbe diventare un meccanismo culturale di appropriazione, solo in questo modo si eliminerebbe il vandalismo.

Ritiene sia importante seguire la propria passione ma, ora come ora, che utilità può dare studiare cose che, come il greco e il latino, sembrano ormai passate in secondo piano? Ogni lingua che uno impara, ogni meccanismo cerebrale che articola mette in moto quella baracca enorme che è il nostro cervello e che va unita alla nostra anima. Non sfruttiamo nemmeno il 6% Ha dichiarato di essersi delle loro potenzialità, ma ci sarebQual è l’opera che apprezza iscritto all’università solo per be spazio per venti lingue. Il sapere di più? Perché? studiare e non per laurearsi. Cre- non fa male, ma in un paese dove Forse “L’arte della fuga” di de che al giorno d’oggi sia fonda- tanti san poco, ahimè si sa poco. Bach. È colossale. Non si tratta mentale possedere un “pezzo di Spesso sentiamo di gente che della “Cappella Sistina della musicarta” che attesti il grado di studi danneggia opere d’arte. A cosa ri- ca”, di più. È la base della matemaraggiunto? Io sono il peggiore esem- tiene sia dovuto e come, secondo tica moderna, veramente. pio che esista: nato in Francia, ho frequentato la Bocconi quando di studenti ve n’erano ancora pochissimi. Senza mai laurearmi, ho sostenuto il concorso di ordinario universitario, divenendolo in un settore completamente diverso. Se la gente mi prendesse come modello, potrebbe convincersi a lavorare senza mai prendere la laurea. Io credo molto nella provvidenza. Ognuno dovrebbe avere la capacità di ascoltarla e di seguire il proprio istinto. Laurearsi è solo il primo 10

OTTOBRE 2018

ANNO XIII

NUMERO I ZABAIONE


SVAGO

RECENSIONI-FILM

di alessia cuzzocrea E mattia pellizzari

A

BLACKKKLANSMAN

nno 1970, Martin Luther King è morto da poco e imperversa la Guerra del Vietnam. Il giovane afroamericano Ron Stallworth decide di diventare il primo poliziotto di colore nella città di Colorado Springs. Si ritrova in una realtà divisa: da una parte conosce giovani studenti neri vogliosi di ribellarsi alle ingiustizie quotidiane, dall’altra trova il rinvigorito Ku Klux Klan desideroso di opporsi a ogni cambiamento. Sorprendentemente Ron, aiutato dal collega di origine ebrea Flip, riesce a infiltrarsi in questa organizzazione. Dando inizio a una pericolosa messa in scena, i due entrano in contatto sia con semplici seguaci, sia con massimi dirigenti, riuscendo a prendersi gioco di entrambi. Spike Lee accompagna tutti i rischi che affrontano con un’inaspettata nota d’ironia, inducendo lo spettatore a giudicare i membri di questo famigerato gruppo come dei perfetti idioti. Verso la fine del film però questi commettono una serie di azioni scellerate e l’apparente tranquillità creatasi in sala svanisce quando, tornando improvvisamente alla realtà, ci si ricorda che i fatti narrati sono accaduti davvero e non sono molto diversi da ciò che succede oggi. Uscendo dal cinema ci si sente quindi ancora confortati dallo stile sarcastico, ma allo stesso tempo scossi da un senso di rabbia misto a tristezza, poiché il film è pieno di riferimenti attuali, il più scottante forse quando viene detto che l’America non eleggerebbe mai presidente un uomo intollerante come il capo del Ku Klux Klan… (Alessia Cuzzocrea)

ZABAIONE

NUMERO I

ANNO XIII OTTOBRE 2018

B

BOJACK HORSEMAN

ojack Horseman è una star di Hollywood divenuta celebre grazie alla sitcom “Horsin’ Around” andata in onda negli anni Novanta. Tormentato dal desiderio di tornare popolare e amato, accetta il ruolo di protagonista in una nuova serie poliziesca: Philbert. Fuori dal set si trova ad affrontare la triste vita di tutti i giorni, cercando l’appoggio dell’amica nonché autrice della sua biografia Diane Nguyen, appena uscita dal divorzio con l’ormai ex-marito Mr. Peanutbutter. La serie, seguendo le orme delle prime quattro stagioni, assume spesso una connotazione pessimistica e triste. La figura di Bojack è molto controversa: da una parte si lamenta e si addolora per la condizione di solitudine in cui si trova, ma dall’altra sembra distruggere lui stesso ogni opportunità che ha e ogni rapporto d’amicizia. Ma la serie non è solo questo, infatti vi strapperà sicuramente qualche risata tramite la sua satira e le frecciatine all’ambiente di Hollywood, messo continuamente in cattiva luce e condannato per la sua falsità e ipocrisia. I cartoni animati sono spesso visti come un intrattenimento spicciolo e adatto ai bambini, ma Netflix ha dimostrato con questa (e altre serie) che non è così: Bojack è profondo e divertente allo stesso tempo, riuscendo a non essere mai banale; inoltre raggiunge l’apice con la undicesima puntata, intitolata Churro Gratis, in cui vi è uno stupendo monologo che dura l’intero episodio, ma tranquilli, non sarà sicuramente noioso! Un must-watch per tutti gli abbonati a Netflix. (Mattia Pellizzari)

11


SVAGO

RECENSIONI-MOSTRE

di federico mantaci E emma orsenigo

I

MODIGLIANI ART EXPERIENCE

LEONARDO DA VINCI PARADE

l Museo della Scienza e della Tecnologia è stato inaugurato da Guido Uccelli proprio con una mostra dedicata a Leonardo da Vinci, riproposta in questi mesi. Attirata dal nome dell’artista, che conosco e apprezzo, sono accorsa con aspettative fin troppo alte. Infatti, la maggior parte delle opere sono state accatastate in una sala minuscola, senza il minimo tentativo di valorizzarle. Il posto era dominato da un largo tavolo in cui erano strizzate le riproduzioni dei rivoluzionari e spesso mai realizzati progetti del grande scienziato: a causa di quell’ammasso senza ordine apparente, non sono riuscita a concentrarmi su nessuno di questi e, dopo aver tentato di decifrare una scheda sul loro funzionamento, mi sono allontanata rapidamente. Ho apprezzato di più le tele dipinte dai suoi allievi, nelle quali è stato interessante cercare la sua influenza, in alcuni casi molto evidente. Tuttavia, anche i dipinti sono stati pigiati attaccati uno all’altro su due pareti, come per occupare meno spazio possibile, e le uniche informazioni su di essi sono state il titolo e il nome dell’artista, su schede che ho impiegato un po’ a trovare. Forse perché si credeva di accogliere un pubblico dottissimo, non è stato spiegato altro. Insomma, non ho visto alcun impegno serio per un’esposizione accattivante e nessuno spunto di riflessione, che con un’artista di questo calibro non si dovrebbe avere problemi a trovare. Io l’ho sentita come una perdita di tempo. (Emma Orsenigo)

12

M

odigliani art experience non è, come si intuisce dal nome, una semplice esposizione di quadri del celebre pittore italiano, bensì una esperienza multimediale. Questa consiste nella proiezione di quadri e opere di Modigliani e di testi che raccontano la sua vita o ancora di immagini delle città e dei luoghi dove ha vissuto su tutti i muri della sala, così che il visitatore è completamente immerso nell’atmosfera artistica. La durata della proiezione è di cinquanta minuti. Unica pecca è l’eccessiva rapidità con cui appaiono e spariscono le scritte, rendendo difficile la lettura delle stesse. Prima di entrare nella sala della proiezione vi è anche una piccola esposizione, che comprende alcuni quadri e maschere africane che testimoniano l’influenza avuta dall’arte africana sulla produzione di Modigliani, a partire dalla forma dei volti, dipinti con il collo allungato, e dagli occhi, spesso vuoti e assottigliati. Dopo la sala centrale della proiezione c’è un’altra piccola sala dove si è avvolti in un gioco di specchi tra le più famose opere di Modigliani. Si esce dalla mostra con un’idea generale della pittura di Modigliani e della sua vita, anche se chiaramente un’esposizione di quadri e opere potrebbe far comprendere meglio un pittore rispetto alla proiezione delle sue opere in digitale, anche grazie alla forza che trasmette la visione di un quadro originale. L’art experience è comunque un modo diverso, nuovo e particolare di osservare le opere di un pittore. (Federico Mantaci)

OTTOBRE 2018

ANNO XIII

NUMERO I ZABAIONe


SVAGO

di tito longo

ARIETE

Venere è particolarmente accanita con te questo mese. Tieni d'occhio il tuo partner e se non lo hai ogni tentativo sarà vano.

TORO

Se quest'estate ti sei divertito molto e dedicato poco allo studio, non andare nel panico, pensa che c'è sempre qualcuno che ha studiato meno di te.

GEMELLI

Sappiamo che questo mese per te sarà particolarmente impegnativo. La soluzione non è sacrificare il compagno di banco agli dei (anche se può aiutare) ma spaccarsi la schiena piegato sui libri.

CANCRO

Se non sai quale sport fare quest'anno ti conviene esercitarti nella boxe per riuscire a prendere il panino con la cotoletta al bar prima che finisca.

LEONE

Hai paura che rimanendo un anno

ZABAOROSCOPO

ferma a studiare ingrasserai di 30 kg? Stai tranquilla, tra scale, corse dietro gli autobus, risse per prendere l’ultimo muffin al bar e trasporto di dizionari a fine anno sarà come avere fatto palestra tutti i giorni.

sconsigliato cimentarsi in citazioni bibliche e rispondere alla professoressa: “Che vuoi da me oh donna? Non è ancora giunta la mia ora”

CAPRICORNO

La scuola è iniziata da un mese e già ti mancano tanto il mare, la Complimenti! Nessuno prima di te spiaggia, il tuo ombrellone e gli era riuscito a farsi sospendere nei amici con cui facevi sempre il baprimi tre giorni di scuola, hai sta- gno. Io capisco la difficoltà nell’acbilito un nuovo record! cettare che tutto questo sia finito, ma presentarti in classe con tanto BILANCIA di pinne, maschera e boccaglio mi Sappiamo che il test d'ingresso di sembra un po’ eccessivo. latino ti è andato male, ma rimpinzarsi di piadine e muffin al bar non ACQUARIO risolverà il problema ma ti porterà Hanno già iniziato a bloccarti a pesare come il GI. davanti a scuola per distribuirti vangeli? Rispondi loro che credi SCORPIONE in qualche antico culto pagano e Sei in ansia per il trimestre? Rilas- scappa nel tempo in cui saranno sati! In tre mesi non hai tempo per paralizzati dal trauma. recuperare ma nel pentamestre hai tutto il tempo necessario per roviPESCI narti la media. Certamente non è rilassante essere SAGITTARIO tra gli ultimi che devono essere inSappiamo che essere tra i primi terrogati, ma drogarti di caffè non interrogati non è piacevole, ma è è la soluzione.

VERGINE

ZABAENIGMISTICA Nella foto compare 5 volte il nostro Preside, riuscite a trovarlo?

TROVA SODDU di cecilia albanese

ZABAIONE

NUMERO I

ANNO XIII OTTOBRE 2018

13


SVAGO TROVA LE PAROLE

di RICCARDO VARINI

O V I D I OM A MO A S S E DM O T U L L I OC I C E R ON E E ON S O R OMO L ONM I D B I N A Q U I R I NO V E E NM E D U V E OG R E B U S A T OA L E E HC I NU P E R R E UGR L P R OO P P C A T ON E S A T O R A S G I U L I OC E S A R EGA OT AN E S Z R N Z I EQUAC R E B U S I QU I AME I T L N A SMU T P S T I O I D R A L E Z OM R S M E N A C E V A C I T I S A R E L L I OM I A A I C T OP L E B E I CU R I AN TOU A R U T L U C I R GA E DOT N O I T S U L L A S I C A S S I O Cancellando queste parole troverai la frase. [2; 4; 6; 5; 6; 6] TUM REBUS RAGONIO NIPIO QUIA METUS OVIDIO AMO DE BELLO GALLICO 14

CARPE DIEM TULLIO CICERONE OTTAVIANO AUGUSTO EUNO SARELLIO ENEA GUERRE PUNICHE HOSTES GIULIO CESARE CAVE CANEM PARTI TACITO SED SPQR PLEBEI OTTOBRE 2018

DE AGRI CULTURA SALLUSTIO CASSIO ORAZIO CUMA CATONE VIR ROMOLO REMO QUIRINO SENATO MARTE NETTUNO CURIA IDEM ANNO XIII

NUMERO I ZABAIONe


ZABAIONE

NUMERO I

ANNO XIII OTTOBRE 2018

15

Ma sono davvero pazzi questi Romani?

2

8

6

9

4

5

8

3

7

6

1

4

9

2

3

1

5

7

6 4 8 5 2 9 3 1 7

5

6

7

2

8

3

1 4 9 3 2

7 4 5

8

5

1

7 6

9

9

6 8 1 2 3 4

8 6 7 3 1 4 9

4 5 3 2 9 6 8

2 9 1 8 5 7 6

3

1

5

4

7

2

9 3 1 5 6 2 7 4 8

5 7 8 4 9 3 2 1 6

4 2 6 7 1 8 3 5 9

7 6 9 1 4 5 8 3 2

1 8 3 6 2 7 4 9 5

2 5 4 8 3 9 1 6 7

1

4

3

7

2

8

5

9

6

1

8

7

9

2

7

5

1

4

3

6

8 9 2 3 5 4 6

SOLUZIONI 9 6 8

7 4 3

7 1 2 5 3

8 4 1 3 7 9

2 4 1 2

3 2 1 5 2 3 4 8 1 4 6 8 9 7 8 4 6 5

7 1 3

7 9 1

5

2 5 9

7 1 8

5 6 2

6

3

7

7 8 1 4

5 9 3 4

1 9 7

7

6

SUDOKU NUMERICO

di RICCARDO VARINI

SVAGO


Quando dici ai tuoi che sei stata ammessa Sappiamo bene quanto sia difficile superare la selezione di un test di ammissione. Per raggiungere l’obiettivo ci vogliono motivazione, metodo e una preparazione adeguata. I corsi e i libri Alpha Test hanno aiutato generazioni di studenti a entrare in università. In classe con noi, i ragazzi si preparano nel migliore dei modi alla sfida che li attende, superano i momenti di scoraggiamento e acquisiscono sicurezza. È così ogni anno da 30 anni, e siamo orgogliosi di essere al fianco degli studenti fino all’ultima crocetta. I corsi più completi per l’area medico-sanitaria e per la Bocconi iniziano a novembre e gennaio, anche per studenti di quarta superiore. Parti con noi?

alphatest.it

CONTATTATECI! e-mail: parini.zabaione@gmail.com facebook: www.facebook.com/zabaione.parini youtube: www.youtube.com/user/ZabaioneParini INSTAGRAM: ZABAIONE.LICEOPARINI BLOG: https://zabaionepertutti.wordpress.com ISSUU: https://issuu.com/zabaione_liceoparini DIRETTORE: filippo savio (4g) VICEDIRETTORE: davide rossi (4g) CAPOREDATTORI: francesca romano (5a) ATTUALITÀ, mattia pellizzari (3b) svago RESPONSABILE WEB: cecilia albanese (3n) REDATTORI E COLLABORATORI: CECILIA ALBANESE (3N), GIULIA BAGGIO (1d), laura capocaccia (1d), GIULIA CAPPATO (3N), MARIA CATTANO (2H), livia crisostomo (1d), alice cultrera (1b), alessia cuzzocrea (2l), ruth demichelis (3b), chiara di plotti (2d), VITTORIA ELLI (1I), noemi fecca (1b), beatrice ferraris (1b), ludovica gallovich (1i), ELENA GALVANI (3N), ginevra giannì (1g), andrea kossuta (1d), martina lombardo (1a), tito longo (2c), martina maestri (2h), greta manera (1d), FEDERICO MANTACI (3N), maria vittoria massarenti (1i), MARETTA MILANI (2H), FEDERICA MILLETTI (3C), DANIELE MUSATTI (2D), MAIA MUTTI (2g), EMMA ORSENIGO (3L), KAREN PAGANI (2i), isabella pintucci (3d), lorenzo piras (1d), RICCARDO PUZZIFERRI (2B), antonio rezgui (2i), FEDERICO SAVORANI (1b), francesco sozzi (2i), alessandro spagnolini (1d), maria paola terruzzi (2b), giulia valli (2b), RICCARDO VARINI (2L), valerio vendramini (3f), noemi vismara (1a), gaia zanollo (1i) IMPAGINATore: Federico mantaci (3n) Copertina: ELENA GALVANI (3N)


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.