ZABAIONE NUMERO SPECIALE ANNO Xi GIORNALISMO INDIPENDENTE AL PARINI DAL 2006 MAGGIO MMXVII
SPECIALE UNIVERSITÃ
EDITORIALE
UNO SGUARDO AL FUTURO
L
di GUGLIELMO PENSABENE aurearsi serve a qualcosa? Probabilmente un po’ tutti hanno accarezzato il sogno di smettere di studiare, rendersi totalmente indipendenti subito e buttarsi a capofitto nel tanto famigerato “mondo del lavoro”. Certo, per chi come noi ha scelto il classico, che a livello di competenze pratiche, per quanto gli si possa voler bene, sta a zero, il sogno rimane quasi sempre tale. La scelta dell’università quindi diventa cruciale per organizzare il proprio futuro, prossimo ma non solo. In tutto questo, però, c’è poi uno spettro che si aggira minaccioso sulle vite di tutti noi: la disoccupazione giovanile. Siamo uno dei paesi europei con il tasso di disoccupazione giovanile più alto: più di un giovane su tre in Italia non riesce a trovare a lavoro, e, anche se negli ultimi anni la situazione è andata leggerissimamente migliorando, rimane sempre tragica. La laurea, quindi, ci aiuterà in qualche modo, o a questo punto non conviene neppure buttare soldi e anni di studio in una formazione ulteriore? In un paese in cui l’idea del neo-laureato è quella del trentenne a casa dei genitori, senza lavoro (o da McDonald’s per i più fortunati) e senza molte speranze di realizzarsi, il dubbio sorge davvero. Dati Istat alla mano, al Nord, dove comunque le cose vanno decisamente meglio che nel Mezzogiorno, i neo2
laureati (fino ai 29 anni) disoccupati sono il 12,9%, mentre tra chi, alla stessa età, ha “solo” un diploma la disoccupazione è al 19,5%. La differenza di occupazione tra laureati e non, poi, si assottiglia ulteriormente dopo i trent’anni, diventando in molte parti d’Italia quasi nulla o con percentuali da prefisso telefonico. Come dovrebbe reagire a questi dati chi ha intenzione di intraprendere un percorso di studi di laurea? Dovrebbe prendere davvero in considerazione l’opzione di lasciarsi subito i libri alle spalle? Fortunatamente sono sempre le statistiche a darci una risposta, perché, andando però a vedere i dati sulla soddisfazione rispetto alla propria carriera e al proprio lavoro, si scopre che chi ha una laurea tende a sentirsi più realizzato, e riesce a fare ciò che ha sempre desiderato molto più spesso di chi ha lasciato i libri dopo il diploma. Contestualmente, la forbice riguardante stipendi e successo nella propria carriera tra laureati e diplomati tende ad allargarsi vistosamente, e quasi sempre lo studio in più finisce per essere ripagato. Probabilmente la situazione in Italia non migliorerà velocemente, a causa di atavici problemi strutturali insiti nel Belpaese; ma a quanto pare quel pezzo di carta che ci richiederà ancora tante rinunce (ma qualche soddisfazione) ci servirà parecchio, soprattutto in un monMAGGIO 2017
Anno XI
do in cui non saremo più destinati a competere solo col vicino di casa, ma, grazie alla globalizzazione, con studenti e lavoratori preparatissimi da tutto il mondo, per non parlare del lavoro che il progresso tecnologico andrà a coprire senza più bisogno dell’uomo. Per questo noi di Zabaione abbiamo deciso di intervistare i rettori delle maggiori università milanesi, per presentarvi uno speciale “orientativo” il più completo possibile. Nelle prossime pagine, perciò, potrete leggere le risposte dei diversi rettori a domande pressoché uguali tra loro, di modo da poterle confrontare e vedere quale delle risposte vi convincerà maggiormente.
SOMMARIO UNIVERSITà DEGLI STUDI pag. 3 DI MILANO POLITECNICO DI MILANO PAG. 6 UNIVERSITà CATTOLICA pag. 8 DEL SACRO CUORE UNIVERSITà DEGLI STUDI DI PAG. 10 MILANO BICOCCA UNIVERSITà COMMERCIALE pag. 12 LUIGI BOCCONI IULM - ISTITUTO UNIVERSITARIO DI LINGUE PAG. 14 MODERNE Numero SPECIALE
ZABAIONE
SPECIALE UNIVERSITÀ
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO INTERVISTA A GIUSEPPE DE LUCA, PRORETTORE
Di GIULIA CASENTINI E GIULIO PISTOLESI
Q
ual è la percentuale di studenti della Statale provenienti dal liceo classico? All’anno scolastico 2016/2017 gli studenti provenienti dal liceo classico iscritti in Statale sono 9193, corrispondenti al 15,2% circa del totale degli studenti. Di questi, 351 vengono dal Parini e sono distribuiti tra le diverse facoltà con una netta prevalenza di iscritti a Giurisprudenza (96) e all’area di Medicina e Farmacia (70).
con cui il nostro sistema formativo deve fare i conti è proprio la distanza tra mondo della scuola e mondo esterno, quella che tecnicamente si chiama autoreferenzialità.
Conosce il Parini? Che opinione ne ha? Pur non avendo fatto il classico, conosco il Parini come una scuola molto vitale, con un’offerta culturale che va oltre l’aspetto della formazione tradizionale. Credo che questa vivacità, questo spirito d’iniziativa siano nei geni del Parini. Ciò che fate è molto importante per la scuola: uno dei problemi
Perché iscriversi alla sua università? La Statale ha un’offerta ricchissima, e offre la possibilità di studiare in centro a Milano insieme a ragazzi da tutto il mondo e con insegnanti appassionati e internazionali. Attraverso l’Erasmus, inoltre, i nostri studenti hanno l’opportunità di visitare tantissime sedi universitarie internazionali. La Statale garantisce un pedigree importante e moltissimi contatti con il mondo del lavoro e con il mondo dell’impresa, con stage, tirocini e apprendistati per qualsiasi corso di laurea voi seguiate. Abbiamo anche corsi che valgono come alternanza scuola-lavoro, come quello di Informatica, e stia-
ZABAIONE
Anno Xi
Numero SPECIALE
MAGGIO 2017
mo lavorando a percorsi di ricerca operativa: si lavora e si studia nello stesso momento. È un percorso pesante, perché si comincia a lavorare al secondo anno in apprendistato e si viene assunti direttamente al terzo, ma garantisce una formazione di eccellenza assoluta. I nostri professori in alcuni campi sono i migliori del mondo, in particolare sotto il profilo della ricerca, che è un po’ il fuoco della didattica. Abbiamo eccellenze nell’area medica, nell’area umanistica, nell’area sociologica e anche nell’area economica, ma con l’aiuto, i contatti e le opportunità di un’università pubblica, aperta, inclusiva e con un’altissima attenzione al diritto di studio. A Giurisprudenza potete trovare il figlio del grande dirigente, del grande avvocato acFondazione: 1923 Numero studenti: 61 603 Scuole: _Giurisprudenza _Medicina e Chirurgia _Medicina Veterinaria _Scienze Agrarie e Alimentari _Scienze del Farmaco _Scienze della Mediazione Linguistica e Culturale _Scienze e Tecnologie _Scienze Motorie _Scienze Politiche, Economiche e Sociali _Studi Umanistici Studenti celebri: Giorgio Armani, Nino Rota, Massimo Recalcati, Miuccia Prada, Gino Strada.
3
SPECIALE UNIVERSITÀ canto al ragazzo che viene dall’Est o dal Sud con una borsa di studio, c’è una grandissima mobilità. Non bisogna dimenticare, poi, lo sport: la Statale è sede del CUS e offre agli studenti la possibilità, naturalmente dopo le visite di idoneità, di praticare sport di squadra, il che è molto importante anche in un’ottica di sviluppo della personalità. Insomma, anche se il nostro ateneo non ha secoli di storia alle spalle, potete vedere che vivacità e che ricchezza offra agli studenti: dall’area scientifica che si trasferirà sul sito di EXPO, con laboratori nuovissimi, all’area umanistica nel suo affascinante ambiente d’epoca, dalle collezioni documentarie della sede di storia dell’arte in Sant’Alessandro alle campagne in Egitto dei nostri archeologi, famose in tutto il mondo, l’offerta formativa è di una varietà straordinaria. Cosa pensa delle ultime riforme scolastiche? A livello teorico, come sempre, si è detto molto. Ma per fare le riforme ci vuole quello che un famoso condottiero del Rinascimento diceva servisse per vincere una guerra: “denaro, denaro, denaro”. Non puoi, per esempio, far fare l’alternanza scuola-lavoro alle scuole secondarie con stage di duecento, 4
trecento, quattrocento ore senza avere i mezzi per istruire le scuole e le imprese e per insegnare effettivamente qualcosa ai ragazzi invece di “parcheggiarli”. Gli intenti sono molto buoni, ma da parte della politica manca un impegno serio, che vuol dire per prima cosa restituire dignità al mestiere dell’educatore, che oggi, se uno non è ricco di suo, è sempre più difficile. Quello dell’educatore,
invece, è un ruolo strategico, fondamentale per una civiltà: il paese cresce se le persone sono istruite. Se tagli la didattica e penalizzi in ogni modo i docenti, che insegnamento avrai? Certo, ci sono anche insegnanti-samaritani, veri e propri crociati della didattica, ma anche queste persone devono sopravMAGGIO 2017
Anno XI
vivere, e la loro motivazione non è illimitata. E poi: un docente deve insegnare sempre, dai venticinque ai sessant’anni? A un certo punto della carriera didattica il docente deve poter fare altro, se le energie vengono meno e se i giovani sono più portati e dotati. Ci sono professori che sono diventati di ruolo alla soglia della pensione: che carriera hanno potuto fare? Negli Stati Uniti c’è un programma, Teach for America, che permette ai migliori dottorandi di andare a insegnare per uno o due anni nelle realtà scolastiche più disagiate o con il tasso di abbandono più alto, per portare nuove energie. In Italia, invece, è il contrario: dove le cose vanno bene si continua a finanziare e si taglia dove vanno male. Così la situazione nel Sud e nelle isole continuerà a peggiorare, finché non diventeranno proprio un altro paese. Da che tipo di scuole superiori provengono i ragazzi che in Statale hanno i risultati migliori? L’indicatore più correlato al successo negli studi è innanzitutto quello del contesto familiare. Quanto alla provenienza scolastica, gli studenti che vengono da un liceo, in generale, sono quelli con il maggiore successo scolastico, il Numero SPECIALE
ZABAIONE
SPECIALE UNIVERSITÀ
tasso di regolarità più alto e il miglior tempo alla laurea. In particolare, i ragazzi del liceo brillano soprattutto nell’area umanistica. Ci sono poi diverse lauree anche nel settore tecnico-scientifico, come chimica, agraria o veterinaria, dove gli istituti tecnici e agrari sfornano ragazzi veramente bravi, ottimi candidati ad avere successo. C’è da dire che tutti gli atenei, e noi siamo in prima fila, hanno politiche di intervento e di recupero per i ragazzi che mostrano delle difficoltà. Quasi tutti i corsi di laurea hanno un test orientativo o selettivo, affinché tutti i ragazzi che si immatricolano abbiano il giusto livello di preparazione. Chiamiamo questa campagna “Non uno di meno” perché vogliamo che tutti quelli che si iscrivono arrivino in fondo.
versitari: le tipologie dei corsi di laurea, le competenze di base e, specialmente in alcune discipline, le competenze trasversali, come il problem solving, la capacità di comunicare e il pensiero critico. Inoltre andrebbe potenziata la conoscenza dell’inglese, oramai una sorta di lingua franca: per questo abbiamo dei programmi grazie ai quali l’inglese di tutti i ragazzi, anche non specialisti in lingue, viene testato con dei corsi paralleli. La scuola secondaria, inoltre, dovrebbe potenziare l’attività di orientamento, non solo negli ultimi due anni. La maturità non è che un piccolo passo, e l’importante non è il voto, ma la scelta: è meglio uno che è uscito con 110 ma che dopo un anno o due cambia o molla, o uno che esce con 65, entra all’università e inizia a passare gli esami a Cosa andrebbe potenziato già raffica? Ponete questa domanda ai alle superiori per far arrivare i ra- vostri colleghi e ai vostri insegnangazzi più preparati all’università? ti, perché succede spesso così. BiSenza dubbio serve un mag- sogna porsi prima la domanda “ma giore contatto con i percorsi uni- io cosa voglio fare?”. Noi abbiamo,
ZABAIONE
Numero SPECIALE
Anno Xi
MAGGIO 2017
per quanto riguarda il piano lauree scientifiche, un progetto curato dal ministero in cui i laboratori vengono aperti agli insegnanti delle superiori, e la stessa cosa viene fatta con le lezioni dei corsi umanistici. Quella universitaria non dev’essere una scelta dell’ultimo minuto, ma un elemento centrale della formazione. In Italia, complessivamente, poco più della metà degli immatricolati si laureano: significa che qualcosa non va. Cosa offre la Statale in termini di studio all’estero? La Statale offre convenzioni Erasmus con i principali atenei europei e mondiali. Durante il percorso di laurea gli studenti interessati possono decidere, naturalmente in base ai risultati, se andare a studiare in area inglese, francese, spagnola, tedesca e tante altre. Abbiamo poi borse per fare la tesi di laurea all’estero e diverse fellowship: le occasioni sono davvero molte.
5
SPECIALE UNIVERSITÀ
POLITECNICO DI MILANO INTERVISTA A FERRUCCIO RESTA, RETTORE
Di ANNA LUNGHI E EMMA ORSENIGO versità? Perché è la prima scuola tecnica in Italia e la ventiquattresima al mondo; perché è la terza in Europa e la settima al mondo nel design, la sesta e la quattordicesima in architettura. Perché è una scuola in grado di fornire una preparazione di base tale per cui la maggior parte dei nostri studenti hanno già un lavoro un anno dopo la laurea, e Studenti celebri: Giulio Natta, Renzo Piano, Aldo Rossi, allo stesso tempo offre un ambienGio Ponti, Marco Zanuso, Gae te internazionale: uno su quattro Aulenti, Enrico Forlanini, Elio, dei nostri studenti delle lauree maCarlo Emilio Gadda, Salvatore gistrali proviene dall’estero. Siamo Quasimodo. molto collegati alle imprese e abual è la percentuale di biamo una serie di iniziative per studenti del Politec- valorizzare le passioni degli stunico provenienti dal denti come l’imprenditorialità, la cooperazione e lo sport, che fanno liceo classico? Tra il 2016 e il 2017, il 10% anche parte della vita universitaria. degli immatricolati a Design proCosa pensa delle ultime riviene dal Classico, così come il 7.9 % ad Architettura e il 6.6 % a Ingegneria. Fondazione: 1863 Numero studenti: 42 587 Scuole: _Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni _Design _Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale _Ingegneria Industriale e dell’Informazione
Q
forme scolastiche? Non sono competente per pronunciarmi sulla Buona Scuola. Sicuramente hanno creato più mobilità, è stato un momento per parlare di scuola e questa è sicuramente una cosa positiva, ma non sono in grado di fornire una risposta adeguata. Per quanto riguarda la riforma universitaria, ha introdotto diversi aspetti significativi nell’organizzazione degli atenei. Come sempre, tuttavia, le riforme fatte a costo zero non riescono a portare risultati: per riformare vanno sempre impiegate risorse e quello che è mancato, a parte i piccoli punti, è stato affiancare a una riforma importante del sistema universitario le risorse per incrementare gli atenei. Non si fanno mai le grandi rivoluzioni, le grandi riforme senza
Conosce il Parini? Che opinione ne ha? Io sono nato a Bergamo, dove il classico più conosciuto era il Sarpi, ma il Parini è sempre stato un punto di riferimento, così come lo è ora. È una grande scuola capace di mettere insieme tradizione, fornendo un’istruzione di base, e una grande attenzione alle evoluzioni che stanno avvenendo nel mondo della scuola. Perché iscriversi alla sua uni6
MAGGIO 2017
Anno XI
Numero SPECIALE
ZABAIONE
SPECIALE UNIVERSITÀ le risorse. Da che tipo di scuole superiori provengono i ragazzi che al Politecnico hanno i risultati migliori? Noi ormai abbiamo un test d’ingresso che facciamo online già dal quarto anno delle scuole superiori, proprio perché ci interessano di più la passione e l’attitudine dello studente rispetto alle sue nozioni, perché riteniamo che con le prime si ottengano risultati migliori. Abbiamo sicuramente molte provenienze dai licei scientifici e dai licei classici, che non hanno nessun problema a inserirsi. Abbiamo anche diverse p rov e n i e n z e da istituti tecnici nelle loro varie forme, e questi studenti tendono a soffrire di più in alcune discipline, di meno in altre. Però ormai tutti entrano all’università facendo una selezione dura, perché oggi abbiamo richieste per 2,5 volte il numero di studenti che ci possiamo permettere di far entrare, e di conseguenza quelli che entrano non hanno debiti formativi. Sono dunque ragazzi che, con il giusto impegno, possono tranquillamente affrontare il nostro percorso di studi. Cosa andrebbe potenziato già alle superiori per far arrivare i ragazzi più preparati all’università? ZABAIONE
Numero SPECIALE
Tutto sommato siamo soddisfatti di come arrivano i nostri studenti. Forse quello che gli studenti oggi hanno è la capacità di relazionarsi, di sostenere una discussione orale, di affrontare progetti in autonomia. Oggi è necessaria, più che una preparazione nozionistica, una preparazione umanistica che insegni loro a relazionarsi in gruppo e che dia loro un
buon metodo di studio. Sicuramente anche sapere l’inglese è fondamentale. Il trucco è la passione: è l’unica cosa che distingue uno studente bravo da uno che fa più fatica. Il consiglio è seguire sempre la passione. Cosa offre il Politecnico in termini di studio all’estero? Oggi abbiamo la possibilità di Anno Xi
MAGGIO 2017
fare diversi scambi e percorsi all’estero, in Europa ma anche in tutto il mondo: dalla Cina al Sudafrica, dal Sudamerica all’Africa. I numeri oggi sono circa di duemila persone mandate all’estero ogni anno, e questo già è un bel numero, nel senso che riusciamo a mandare uno studente su quattro all’estero. Il sogno sarebbe riuscire a mandare tutti all’estero, ma ora come ora non tutti possono permetterselo, nonostante le borse di studio aumentate: è ancora un privilegio e non deve esserlo. Darebbe la possibilità a tutti i nostri studenti di valutare se l’estero sia un’opportunità da prendere in considerazione dopo la laurea, e, a mio avviso, rappresenterebbe anche un passaggio di formazione per incrementare l’occupazione in Italia. Questo è molto lontano, per un problema sia di risorse economiche sia di destinazione, perché mandare tre volte il numero degli studenti all’estero vuol dire avere tre volte gli spazi. Tra le varie iniziative che proponiamo, cito quella per cui abbiamo firmato degli accordi con le università di Londra, Parigi e Berlino in modo che gli studenti possano studiare sei mesi nei vari atenei che hanno preso parte al progetto. Contiamo molto di sviluppare questi programmi, in quanto sono un nuovo modo di vivere l’Europa e l’internazionalità. 7
SPECIALE UNIVERSITÀ
UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE INTERVISTA A FRANCO ANELLI, RETTORE
Di GIORGIO COLOMBO E FILIPPO SAVIO
Q
ual è la percentuale di studenti della Cattolica provenienti dal liceo classico? Nel nostro Ateneo gli studenti provenienti dal classico sono il 14,5%, che su 36.302 iscritti significa quasi 5.300. Nella nostra università abbiamo una grande diversificazione degli studenti, perché offriamo molti e vari programmi di studio, perché ci rivolgiamo ai giovani di tutta Italia (e per questo è importante il ruolo dei collegi) e perché cerchiamo di favorire l’acFondazione: 1921 Numero studenti: 37 385 Facoltà: _Economia _Giurisprudenza _Economia e Giurisprudenza _Lettere e Filosofia _Medicina e Chirurgia _Psicologia _Scienze Agrarie, Alimentari e _Ambientali _Scienza Bancarie, Finanziarie e Assicurative _Scienze della Formazione _Scienze Linguistiche e Lettera ture Straniere _Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali _Scienze Politiche e Sociali Studenti celebri: Oscar Luigi Scalfaro, Romano Prodi, Ignazio Marino, Roberto Vecchioni, Irene Pivetti, Alessandro D’Avenia, Cécile Kyenge, Angelino Alfano.
8
cesso di studenti di tutte le estrazioni sociali, sforzandoci di tenere le tasse a livelli ragionevoli e spendendo molto in borse di studio. In generale, il sistema universitario italiano continua a mandare all’estero studenti e laureati molto bravi, in media certamente più qualificati degli stranieri che vengono a studiare nelle nostre università. La forza dei nostri laureati proviene sia dal fatto che abbiamo molte università che, nonostante le critiche, sono all’altezza della loro missione sia dalla solidità dei percorsi formativi pregressi. L’impostazione degli studi liceali, fondata sullo studio approfondito di un numero non elevatissimo di materie, ha il pregio di costruire una solidità metodologica preziosa nel futuro corso degli studi.
la necessità di una particolare attenzione a ciò che propongono. Parlando della vostra recente innovazione riguardante i corsi extra (Faber quisque, ndr), io credo che consentire ai ragazzi di avvicinarsi alle loro ambizioni lavorative e universitarie sia molto positivo. Mi rendo anche conto che le università, con i loro tempi, stanno condizionando la preparazione liceale. Anni fa l’ultimo anno delle superiori era dedicato esclusivamente alla preparazione dell’esame di maturità, e solo dopo ci si informava riguardo l’università; voi siete chiamati a conciliare la preparazione dell’esame finale dei vostri studi con la partecipazione ai test di ammissione alle facoltà. Però avete anche a disposizione mezzi molto più avanzati per accedere alle informazioni che cercate, e perciò è importante per le università dediConosce il Parini? Che opinio- care attenzione ai siti internet, che ne ne ha? spesso sono il mezzo attraverso il Non ho studiato a Milano dal quale gli studenti delle scuole supemomento che non vi sono nato. riori entrano in contatto con l’uniChiaramente è uno dei licei noti, versità per la prima volta. con tutti i suoi pregi ma anche l’immagine di essere un luogo eliPerché iscriversi alla sua unitario. E’ nota soprattutto per essere versità? una scuola dove sono state tentate In primo luogo perché siamo sperimentazioni, e dove si trovano una buona università. D’altronde, docenti che hanno originalità e ca- non avremmo 40.000 studenti se pacità ideativa. Per la sua tradizione non vi fosse l’idea che la nostra ofd’immagine il Parini è anche ogget- ferta formativa sia seria e con serto di osservazione critica, soprat- vizi adeguati. Da parte nostra c’è lo tutto da parte delle famiglie degli sforzo a offrirvi corsi ben fatti e che studenti, che si aspettano molto; ciò diano un valore alla laurea, condetermina nei docenti e nella scuola sentendo a chi avrà a che fare con MAGGIO 2017
Anno XI
Numero SPECIALE
ZABAIONE
SPECIALE UNIVERSITÀ voi di pensare che, se vi siete laureati in questa università con una certa valutazione, avete acquisito determinate conoscenze e capacità. Fondamentale è anche il nostro impegno a creare un ambiente umanamente accogliente e dove le persone vengono aiutate. La nostra è un’istituzione che può essere definita di tendenza, dal momento che ha una connotazione culturale, ideale e morale molto precisa. Con chi viene nella nostra università si stabilisce dunque un patto molto esplicito: chi viene qui si confronta con un’idea e con dei valori che non vengono imposti, casomai proposti. Per concludere, tengo a ricordare i nostri corsi di teologia che costituiscono una proposta anzitutto culturale e morale, sempre senza imposizioni e rispettando la sensibilità di tutti. Cosa andrebbe potenziato già alle superiori per far arrivare i ragazzi più preparati all’università? Io credo che l’aspetto più importante sia la capacità di approfondire ciò che si studia, sia attraverso una base culturale estesa sia attraverso un metodo di apprendimento delle conoscenze. E questo vale, di norma, anche per i primi anni di università, anche se mi rendo conto che c’è il rischio di veder sempre rinviato l’inizio della carriera lavorativa. Troppo spesso uno studente si sente dire: “Non solo non lavori ancora, ma non stai nemmeno imparando nozioni necessarie per il lavoro.” È invece importante comprendere che una conoscenza solida ed estesa, e la capacità di applicazione della stessa, sono una ricchezza preziosa e che non rischia in nessun caso di andare perduta, neppure per effetto dell’evoluzione tecnologica, perché capacità e coZABAIONE
Numero SPECIALE
noscenze permettono di adeguarsi a quell’evoluzione. I neolaureati non devono saper già lavorare, ma devono sapere quelle determinate cose che consentano loro di imparare anche in poco tempo ciò che viene loro richiesto nello specifico contesto lavorativo nel quale operano. Riguardo alle riforme di connubio scuola-lavoro, il loro scopo non dovrebbe tanto essere quello di formare degli apprendisti quanto quello di far imparare attraverso il lavoro, e quindi
arricchire pragmaticamente di senso ciò che si studia. Le borse Start e Run sono una novità del suo ateneo. In che cosa consistono e chi può farne richiesta? Si tratta di un nuovo tipo di strumenti, che si affiancano alle borse che già eroghiamo per consentire ai capaci e meritevoli ma privi di mezzi di accedere al circuito universitario. La differenza con queste è che Start e Run sono pensate per gli studenti più validi che ottengono i risultati migliori sia nelle prove di ingresso sia durante il loro percorso di studi, le Start per le matricole che arrivano dalla maturità Anno Xi
MAGGIO 2017
con ottime valutazioni e le Run per gli studenti degli altri anni. Hanno un importo pecuniario meno elevato delle normali borse (quest’anno erano di 2.000 euro ciascuna), ma a differenza di quelle sono pensate per essere prima di tutto un premio, assimilabile a una nota di merito. Cosa offre la Cattolica in termini di studio all’estero? Fra le nostre offerte si possono annoverare fino a seicento destinazioni per il semestre all’estero in tutti i continenti. Alcuni esempi sono la San Diego State University, la University Of Western Australia, la Sorbonne di Parigi e la Korea University. Vi è anche la possibilità di accedere, nel caso di studenti particolarmente meritevoli, a destinazioni come la Columbia University, la Boston University e altre tra le migliori università al mondo. Altre offerte sono le due double degree alla Bangor University e alla Beijing Language and Culture University. Offriamo poi più di trenta destinazioni per corsi di lingua in tutto il mondo per le seguenti lingue: inglese, tedesco, spagnolo, cinese, arabo, russo e francese; venti destinazioni dove è possibile svolgere Summer Programs, come la Stanford University, la Berkeley University e la London School of Economics; moltissime opportunità per stage all’estero: durante l’anno accademico 2015/2016 più di 400 studenti hanno svolto uno stage in un’azienda estera, soprattutto in Europa, Stati Uniti, Australia e Cina. Per concludere, nell’anno accademico 2015/2016 sono partiti più di 2.000 studenti e sono stati erogati circa mille contributi economici a supporto della mobilità internazionale.
9
SPECIALE UNIVERSITÀ
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA INTERVISTA A CRISTINA MESSA, RETTRICE
Q
Di ALICE ALESSANDRI E FEDERICO MANTACI ual è la percentuale di studenti della Bicocca provenienti dal liceo classico? È una percentuale piccola, non credo che superi il 20-25%. Conosce il Parini? Che opinione ne ha? Lo conosco soprattutto perché sono di Milano e ho frequentato anche io il liceo in questa città, ma al Manzoni, e poi per il passaparola e per quello che è scritto sui giornali. Mi sembra di poter affermare che sia un liceo classico serio e che abbia mantenuto una reputazione forte e molto buona. Perché iscriversi alla sua università? In primo luogo perché è un’università che dal punto di vista sociale ha molti vantaggi: pur non essendo nel centro di Milano è come se fosse un campus aperto, quindi una zona dove ci sono soprattutto studenti. Noi abbiamo 32000 studenti, e nei periodi di piena ci sono circa 10000-12000 studenti che vivono in quest’area aperta, senza confini, ma ben identificabile e dove stiamo cercando di fare tante altre cose che riguardano non solo i corsi, ma anche la musica, il teatro, il cinema e molto altro. In secondo luogo perché è un’università giovane, di soli vent’anni: non si porta dietro, quindi, una struttura 10
burocratica difficilmente modificabile. È molto dinamica e veloce, anche nei cambiamenti, in quanto è stata un po’ una scommessa di alcuni professori che hanno voluto provare questa nuova esperienza. Per questo le aule e i laboratori sono belli e nuovi. Il terzo punto è costituito dal fatto che è un’università nata con l’idea di promuovere e spingere al massimo la ricerca, quindi tutti i corsi che abbiamo messo in piedi hanno una fortissima base di ricercatori. Questo da un lato mette gli studenti a confronto con delle modalità e dei contenuti didattici nuovi e molto innovativi, dall’altro dà molti spazi di contatto con l’esterno, con l’industria, con l’impresa e con il mondo del sociale.
Fondazione: 1998 Numero studenti: 32 852 Dipartimenti: _Biotecnologie e Bioscienze _Economia, Metodi Quantitativi e Strategie di Impresa _Fisica _Giurisprudenza _Informatica, Sistemistica e Comunicazione _Matematica e Applicazioni _Medicina e Chirurgia _Psicologia _Scienza dei Materiali _Scienze dell’Ambiente e della Terra _Scienze Umane per la Formazione _Sociologia e Ricerca Sociale _Statistica e Metodi Quantitativi _Scienze Economico-Aziendali e Diritto per l’Economia
Cosa pensa delle ultime riforme scolastiche, come per esempio l’introduzione dell’alternanza scuola-lavoro, e cosa secondo lei potrebbe essere potenziato al liceo in modo che gli studenti arrivino più preparati all’università? Credo che dare ai ragazzi non solo educazione, formazione e nozioni ma anche esperienza sia molto utile. Non saprei dire se sia meglio che questa esperienza direttamente sul campo arrivi mediante un rapporto con il mondo del lavoro oppure con un aspetto più laboratoristico e pratico. Quello di cui si sente la necessità oggi è
formare i giovani anche per quello che riguarda le cosiddette soft skills, cioè capacità di comunicazione, di organizzazione, di sapersi porre e di saper sostenere quelle che loro chiamano interview, cioè i colloqui. Questi aspetti in Italia sono stati poco curati, a differenza dell’Inghilterra dove, per esempio, già alle scuole elementari i bambini imparano a sostenere interview davanti a un piccolo pubblico. Noi siamo diversi, né in peggio né in meglio, credo che la nostra formazione sia molto buona e lo dimostra il successo dei nostri ragazzi che vanno all’estero. Certamente
MAGGIO 2017
Anno XI
Numero SPECIALE
ZABAIONE
SPECIALE UNIVERSITÀ adesso, se non si forniscono dati più pratici e concreti, si rischia di diventare meno competitivi in un momento in cui la competitività nel mondo è aumentata tantissimo a causa del sorgere di nuovi attori quali la Cina, il Sud America e altri paesi. Da che tipo di scuole superiori provengono i ragazzi che in Bicocca hanno i risultati migliori? Alcuni studi, tra cui quello fatto dall’Università Bocconi, hanno correlato all’andamento universitario il voto di maturità più che il tipo di scuola. Questo è indipendente dal fatto che uno studente provenga da un liceo o meno, anche se è vero che molto spesso i ragazzi che vanno meglio vengono dal liceo. Bisogna anche dire che questo dato dipende molto dai corsi di laurea: ce ne sono alcuni molto professionalizzanti, dove la maggior parte degli studenti proviene da istituti tecnici, come quello di Scienze del turismo e alcuni delle aree di scienze sociali e comunicazione interculturale; al contrario gli studenti che decidono di iscriversi a Fisica, Matematica, Chimica o Medicina, quest’ultima particolarmente difficile a causa del test d’ingresso, hanno una formazione di tipo perlopiù liceale.
comunicazione, della musica, del cinema, del teatro, del giornalismo e dell’imprenditoria. Tutti questi progetti a cui gli studenti decidono di aderire ovviamente non danno crediti, ma compaiono nel loro curriculum. Cosa offre la Bicocca in termini di studio all’estero? Uno dei miei obiettivi principali per la fine del mandato è quello di aumentare i rapporti con l’estero. Noi abbiamo come tutti quanti l’esperienza Erasmus,
Gli Open Badge sono la certificazione di attività extracurriculari che gli studenti scelgono liberamente di fare, nel campo della
un progetto che viene seguito da circa 300-400 studenti all’anno, e vorremmo riuscire a coinvolgerne almeno 600, anche con l’esperienza Erasmus Plus per paesi al di fuori dell’Europa. La maggior parte dei corsi è in italiano con la possibilità di fornire corsi in inglese su richiesta: ultimamente stiamo facendo partire ben cinque corsi di laurea totalmente in inglese, per cercare di offrire un’offerta maggiore a chi viene da fuori. Secondo la nostra esperienza, infatti, è più facile che
ZABAIONE
Anno Xi
ge?
Che cosa sono gli Open Bad-
Numero SPECIALE
MAGGIO 2017
gli studenti vadano all’estero ma è più difficile che studenti stranieri arrivino da noi: stiamo perciò tentando di aumentare anche il flusso in entrata. Inoltre abbiamo moltissime convenzioni con quasi tutti i paesi del mondo, in particolare con quelli del Centro e del Sud America: una famosa è quella con il Nicaragua, dove alcuni miei colleghi medici oncologi e pediatrici hanno aperto già tanti anni fa un ospedale per i bambini con tumori di vario tipo, soprattutto linfomi e leucemie. Che aiuti economici offrite agli studenti più bisognosi? Quest’anno, come sapete, nella legge finanziaria di fine anno il governo ha creato una no-tax area per cui sotto i 18mila euro di ISEE nessuno paga le tasse universitarie. Il nostro ateneo ha poi deciso di stabilire le tasse a seconda del reddito, in maniera molto proporzionale, secondo una curva. In più abbiamo introdotto una combinazione di agevolazione delle tasse combinata con il merito: uno studente meritevole con un reddito relativamente basso ha uno sconto sia sulle tasse sia sulle residenze. Infine, abbiamo introdotto anche un vero riconoscimento del merito, indipendente dal reddito, per cui gli studenti meritevoli, che hanno determinate caratteristiche, ricevono dei bonus che possono arrivare fino a 500 euro da poter reimpiegare per comprare i libri, per andare all’estero o per esempio con l’Erasmus. 11
SPECIALE UNIVERSITÀ
UNIVERSITÀ COMMERCIALE LUIGI BOCCONI INTERVISTA A GIANMARIO VERONA, RETTORE
Di RUTH DEMICHELIS, CAMILLA PIOVANI E GUGLIELMO PENSABENE
Q
ual è la percentuale di studenti della Bocconi provenienti dal liceo classico? Anche se Bocconi ha la nomea di essere una scuola legata alle materie economico-scientifiche, il liceo classico è una scuola molto importante per noi: gli ingressi dal classico sono pari al 29%. Per avere un’idea più chiara, però, occorre considerare che per le discipline economiche e di management oggi è prevista una laurea breve triennale cui segue una laurea biennale, mentre per il corso di laurea in giurisprudenza la laurea è quinquennale. Molti degli ingressi dal classico, in effetti, tendono a iscriversi a giurisprudenza. Fondazione: 1902 Numero studenti: 13 210 Dipartimenti: _Accounting _Analisi delle Politiche e Management Pubblico _Economia _Finanza _Management e Tecnologia _Marketing _Scienze delle decisioni _Studi giuridici Studenti celebri: Mario Monti, Emma Bonino, Emma Marcegaglia, Marco Cappato, Chiara Ferragni, Sara Tommasi, Chiara Appendino, Carla Sozzani, Giuseppe Sala.
12
Conosce il Parini? Che opinione ne ha? Io sono milanese e il Parini è un’istituzione milanese. Scolasticamente parlando, io ho fatto il liceo scientifico in una scuola privata, quindi devo ammettere di avere una formazione diversa. Ho, però, una profonda stima per questo liceo e, dalla mia esperienza professionale, vedo che i risultati sono ottimi: dai miei dati posso rilevare che l’anno scorso 26 studenti del Parini hanno fatto application alla Bocconi e 10 di loro l’hanno superata. In termini relativi, questo dimostra quanto siate preparati, perché la proporzione è stata inferiore a un ammesso su tre domande, mentre la selezione in Bocconi è normalmente di uno a quattro. In generale, secondo quanto mi suggeriscono le statistiche, il liceo classico è una scuola frequentata da alunni mediamente piuttosto bravi. Il classico, peraltro, non è incompatibile con la scelta di un corso di laurea di tipo economico. Anzi. Perché iscriversi alla sua università? Prima di iscriversi alla nostra università, credo che uno studente debba porsi due domande: la prima di carattere generale sul perché iscriversi a una facoltà di scienze sociali quali economia, giurisprudenza o economia aziendale; la seconda, più particolare, sul perché MAGGIO 2017
Anno XI
iscriversi in Bocconi. La risposta alla prima domanda è che, per tutti coloro che non hanno ancora definito in modo preciso cosa vogliano fare da grandi, le facoltà che offre la nostra università rappresentano il 70% del mondo del lavoro; quindi scegliere oggi Bocconi permetterà di accedere domani al mercato del lavoro nel modo più intelligente. Pertanto, a meno che non abbiate già idee molto precise sul vostro futuro, Bocconi rappresenta una scelta strategica e flessibile. Inoltre, il nostro ateneo - se mi permettete di usare un’espressione un po’ aziendalista e quindi poco istituzionale - è un’università obiettivamente importante, che si distingue, non solo in Italia, ma a livello internazionale per la sua qualità. E’ un marchio di indubbio prestigio. Bocconi, perciò, offre ottime garanzie per entrare nel mondo del lavoro e per affermarsi dal punto di vista professionale. Cosa pensa delle ultime riforme scolastiche? Io non sono un esperto di riforme scolastiche e quindi vi offro la mia opinione personale. Ritengo che l’education sia la cosa più importante per un Paese, e che dovrebbero esserci molte più risorse destinate alla scuola, soprattutto alle scuole non statali. Inoltre, secondo me, si dovrebbe essere più attenti a quel metodo Numero SPECIALE
ZABAIONE
SPECIALE UNIVERSITÀ d’insegnamento che nel mondo anglosassone si chiama induttivo e che consiste nell’apprendere meno nozioni teoriche ed esercitarsi di più. Da questo punto di vista, la riforma che recentemente è stata fatta, per esempio, nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, è molto apprezzabile. Segue infatti un percorso già intrapreso nelle scuole di altri paesi che hanno compreso l’utilità di muoversi rispetto alle complessità del mondo del lavoro attuale rendendo più pragmatica l’istruzione in modo da evitare che un ragazzo arrivi ai 18 anni e si ponga per la prima volta la domanda su cosa possa fare da grande e non sappia nulla di educazione civica, diritto o economia, materie che, a mio parere, è molto importante cominciare a illustrare ai ragazzi quando sono ancora sui banchi di scuola. Proprio per questo motivo, a partire da quest’estate, Bocconi lancerà le summer school: campus grazie ai quali permetteremo agli studenti del quarto anno e, dall’estate 2018, anche a quelli del terzo di seguire corsi estivi sulle materie in cui siamo competenti.
dirizzo o la scuola migliore. La stessa cosa vale anche per il punto di vista geografico. Nonostante il divario tra Nord e Sud Italia e le polemiche sui risultati nei test Invalsi, non sono emerse differenze statisticamente significative. Forse il motivo di tutto ciò risiede nel fatto che occorre vivere l’Università come qualcosa di dedicato, perché in fondo è come un lavoro. Bocconi – come direbbe un economista – rappresenta un costo opportunità, e il costo è rappresentato dal salario che prendereste se andaste a lavorare quando iniziate l’università. Proprio perché rappresenta un costo opportunità l’università viene vissuta con dedizione e impegno: probabilmente anche per questo, indipendentemente dal background, chi viene in Bocconi ottiene dei buoni risultati.
Da che tipo di scuole superiori provengono i ragazzi che in Bocconi hanno i risultati migliori? Non esiste uno standard o un trend significativo che permetta di dire che il liceo classico di una città sia meglio del liceo scientifico di un’altra. Gli insegnanti della nostra università valorizzano anche la parte analitica dello studio e, quindi, coloro che abbiano frequentato delle scuole che aprono la mente, come per esempio il liceo classico, possono essere in qualche modo avvantaggiati rispetto ad altri. Tuttavia, nelle statistiche non esiste un pattern specifico che individui l’in-
Cosa andrebbe potenziato già alle superiori per far arrivare i ragazzi più preparati all’università? Credo che la scuola italiana debba cercare di essere meno gerarchica e che debba stimolare di più lo spirito critico nell’interazione tra docente e studente. Insegnando in Bocconi, ho notato come gli studenti che provengono da altri sistemi educativi, soprattutto quelli anglosassoni, siano molto più attivi e sfidanti nell’affrontare la lezione e il docente, quindi fanno molte più domande. Poi credo che dovrebbero essere potenziate le lingue, in particolar modo l’inglese, che è la lingua internazionale ma che rappresenta ancora il nostro maggior ostacolo. In Bocconi il 50% dei corsi è in lingua inglese e c’è una forte componente di studenti stranieri. Infine ritengo che la scuola superiore debba formare una maggiore capacità analitica nei propri studenti.
ZABAIONE
Anno Xi
Numero SPECIALE
MAGGIO 2017
Quali agevolazioni ci sono per i ragazzi che non riescono a permettersi la retta annuale? A fronte di una retta sicuramente più cara rispetto a quella delle altre università italiane, ma pari a circa un quinto di quella di un’università top americana, in Bocconi abbiamo previsto quattro diversi meccanismi di riduzione della retta: il primo è basato sul reddito della famiglia di provenienza dello studente; il secondo è basato sul merito e sul rendimento dello studente; il terzo – comune anche alle altre università lombarde – è rappresentato dall’accesso ai fondi ISU che permettono a coloro che non abitano a Milano di poter accedere a borse di studio; il quarto è un network con il sistema finanziario che permette agli studenti di accedere a prestiti per lo studio: una prassi molto diffusa nei paesi anglosassoni, ma ancora quasi sconosciuta in Italia. Attualmente quasi il 25% dei nostri studenti gode di un’agevolazione di qualche tipo, e per noi questo è un dato molto importante, perché riteniamo fondamentale l’esistenza di un sistema meritocratico che permetta l’accesso in Bocconi. Cosa offre la Bocconi in termini di studio all’estero? Bocconi ha il suo “Erasmus privato” con 260 scuole partner in tutti i continenti. Ogni anno partono circa 3.000 nostri studenti e ne vengono da noi ospitati altrettanti. Inoltre, indipendentemente dal percorso accademico che si segua, per i nostri laureati del triennio è obbligatorio trascorrere 4 o 5 mesi all’estero o fare uno stage. Questo è molto importante perché permette di accrescere il proprio bagaglio culturale.
13
SPECIALE UNIVERSITÀ
IULM - ISTITUTO UNIVERSITARIO DI LINGUE MODERNE INTERVISTA A MARIO NEGRI, RETTORE, E LAURA GARIBOLDI, RESPONSABILE ORIENTAMENTO
Q
Di ALTHEA BARRESE E DAVIDE ROSSI
ual è la percentuale di studenti dello IULM provenienti dal liceo classico? Laura Gariboldi: Si aggira intorno al 20%. Questo dato però si sporca, perché ultimamente ci sono gli istituti onnicomprensivi. Quindi, se lo studente o la studentessa proviene da un istituto di quel tipo, a noi non potrebbe non risultare che arriva dal classico perché all’interno dello stesso istituto ci sono diversi indirizzi. Conosce il Parini? Che opinione ne ha? Professor Mario Negri: Io non sono milanese, ho studiato al Liceo Classico Balbo di Casale Monferrato, ma del Parini so che è un grandissimo liceo e ne conosco tutta la storia. Mia figlia ha studiato al Tito Livio, quindi non ho nemmeno informazioni da parte sua. In ogni caso direi che il Parini non ha nessun bisogno del mio avallo, è una pietra miliare della cultura milanese e quindi della cultura italiana. Perché iscriversi alla sua università? Professor Mario Negri: Se uno studente o una studentessa vuole fare lettere classiche è ovvio che, purtroppo, non può iscriversi 14
qui; ma se i candidati sono interessati alle nostre materie, allora siamo molto bravi. Abbiamo un’ottima fama e una capacità di collocamento dei nostri laureati triennali e magistrali assolutamente lusinghiera. L’università lavora a strettissimo contatto con il mondo esterno, proprio per il tipo di discipline che insegniamo: è ovvio che, se non avessimo contatti importanti con le imprese, non potremmo garantire non solo la collocazione dei nostri laureati, ma anche la loro preparazione. Infatti nella nostra università insegnano, accanto ai professori di ruolo, centinaia di grandi professionisti, che preparano i nostri studenti e le nostre studentesse al mondo del lavoro. Laura Gariboldi: La nostra università, rispetto alle altre milanesi, è piccola e affronta da poco tempo la formazione in aree di nicchia, come l’arte e il turismo. L’insegnamento delle lingue straniere, invece, fa parte dei corsi più tradizionali: IULM, infatti, è un acronimo, e significa Istituto Universitario di Lingue Moderne, proprio perché il nostro ateneo nacque nel 1968 come un’università di lingue moderne. Negli anni ‘90, sotto la guida dell’ex Rettore Alberoni, siamo diventati un’università di Comunicazione. Oggi siamo arrivati ad avere anche corsi di turismo e MAGGIO 2017
Anno XI
arte. Parlando di laurea magistrale e di master l’orizzonte si espande e l’offerta formativa si amplia. Credo che il fatto di avere dimensioni così contenute e di essere così giovani ci permetta di essere molto flessibili e attenti alle esigenze del mercato del lavoro e a quelle formative: infatti, attraverso un intenso rapporto con le aziende, i nostri corsi sono calibrati in base alle esigenze lavorative e i laureati trovano un impiego in tempo breve dopo l’uscita dall’università. Inoltre, sempre per essere attenti al mercato del lavoro, in cattedra ai professori accademici si alternano professionisti. Cosa pensa delle ultime riforme scolastiche? Professor Mario Negri: L’alternanza scuola-lavoro è giustissima. L’esame di maturità invece è un grande tema. Voi sapete che il grado di selezione della maturità italiana è bassissimo, quasi irrilevante, e quindi è come fare uno screening a persone sane: inutile. Quindi dal punto di vista dell’uFondazione: 1968 Numero studenti: 4 664 Scuole e dipartimenti: - Interpretariato, traduzione e studi linguistici e culturali - Comunicazione, relazioni pubbliche e pubblicità Arti, turismo e mercati
Numero SPECIALE
ZABAIONE
SPECIALE UNIVERSITÀ
tilità sociale immediata direi che sarebbe bene eliminarlo, se si potesse arrivarci; e, se lo si vuole tenere, sarebbe davvero opportuno che fosse fatto con una commissione esterna, magari addirittura con professori universitari. Ciò detto, si dice che la maturità sia importante perché rappresenta, un momento, come altri, con una funzione significativa nella crescita delle persone. Se è così, nulla di male. Quanto a eliminare la terza prova, non saprei. Se le domande di cultura generale hanno la funzione di dare ai ragazzi coordinate su determinati argomenti, ben vengano, e ben venga che la scuola impedisca che qualcuno non sappia quando c’è stato il fascismo, quando è successo questo o quest’altro. Ma non penso che a voi ragazzi e ragazze del liceo classico questa cosa possa turbare. Da che tipo di scuola vengono i ragazzi con il profitto migliore? Laura Gariboldi: Dipende molto dal corso di laurea, devo dire la verità. Per esempio, al corso di interpretariato e comunicazione gli studenti che hanno un approccio tecnico utile a superare gli esami sono necessariamente quelli che vengono dal liceo linguistico, mentre da altri corsi di laurea emergono forse altre competenze acquisite. ZABAIONE
Numero SPECIALE
Cosa andrebbe potenziato già alle superiori per far arrivare i ragazzi più preparati all’università? Professor Mario Negri: Oggi, a parere mio, c’è una drammatica carenza in alcune materie umanistiche e in tutte le materie scientifiche. Infatti nel ’68, anno in cui ero maturando, decidemmo che non serviva studiare perché ritenevamo che la rivoluzione fosse più interessante; e quindi non studiammo alcune materie, che dovetti studiare in età adulta. Il problema è che, potenziando tutte le materie che ho elencato, si crea un monte ore insostenibile, quindi ritengo che dovremmo essere così bravi da saper discernere ciò che è utile e ciò che non lo è. Per esempio, credo che il programma di italiano sia troppo ampio, e che quindi vada ridotto per donare ore alle materie scientifiche. Inoltre la filosofia che si studia è molto delle idee e pochissimo della scienza. Parliamo di Talete: è ricordato per l’acqua quando invece, insieme ad Anassimandro, fondò la scienza moderna, e il fatto che questo non venga messo in luce secondo me è una grave mancanza. Quanto alle lingue straniere, credo che andrebbero imparate da piccoli, quando l’apprendimento linguistico è istintivo e si impara più facilmente. Quindi credo che l’insegnamento della seconda lingua vada iniziato dalle elementari, meglio se con un insegnante bilinAnno Xi
MAGGIO 2017
gue. Cosa offre lo IULM in termini di studio all’estero? Laura Gariboldi: Grazie al Programma Erasmus gli studenti possono andare a studiare all’estero sia durante la laurea triennale sia durante quella magistrale, e tutti gli esami sostenuti all’estero vengono poi riconosciuti anche in Italia. Credo che questo sia uno scambio formativo e anche un momento di crescita personale. Da quando è attivo e qual è la finalità del Behaviour and Brain Lab? Laura Gariboldi: Nato come un laboratorio, si è presto trasformato in un centro di ricerca e di studio. Lo scopo è quello di abbinare, capendo quali sono gli stimoli che il consumatore riceve guardando il prodotto, le neuroscienze e il marketing. Con degli elettrodi vengono studiate le reazioni emotive del consumatore, e attraverso delle maschere il movimento dell’occhio, così il ricercatore è in grado di vedere dove il consumatore concentra lo sguardo. Questo è molto utile se abbiamo davanti una scatola, perché capiamo cosa ci colpisce di essa, ma ancora di più sul piano digitale, per esempio per un sito.
15
Mettete like!
Canale YouTube
CONTATTATECI! e-mail: parini.zabaione@gmail.com facebook: www.facebook.com/zabaione.parini youtube: www.youtube.com/user/ZabaioneParini BLOG: https://zabaionepertutti.wordpress.com ISSUU: https://issuu.com/zabaione_liceoparini forum: http://zabaione.forumcommunity.net/
LA REDAZIONE DIRETTORE: GUGLIELMO PENSABENE VICEDIRETTRICE: ALTHEA BARRESE CAPOREDATTORI: GIULIO PISTOLESI (ATTUALITÀ), giorgio colombo (svago) REDATTORI E COLLABORATORI: CECILIA ALBANESE (IVN), ALICE ALESSANDRI (IIB), ALTHEA BARRESE (IIB), EMMA BRAMBILLA (VE), GIULIA CASENTINI (IVL), sofia ciatti (ve), GIORGIO COLOMBO (IIB), ruth demichelis (ivb), ELENA GALVANI (IVN), GIORGIA HEFFLER (IVF), LUIGI LORENZONI (IVC), anna lunghi (iib), ISOTTA MANFRIN (IIB), FEDERICO MANTACI (IVN), SIMONE MOLINARI (IId), AURORA NEGRETTI (IIC), EMMA ORSENIGO (IVL), GUGLIELMO PENSABENE (IIC), CAMILLA PIOVANI (IVF), GIULIO PISTOLESI (IIB), PIETRO POLI (IVC), DAVIDE ROSSI (VG), FILIPPO SAVIO (VG), CLARA TACCONI (IIB) IMPAGINATRICE: ALTHEA BARRESE Copertina: PIETRO POLI