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MASSIMO BIRATTARI CATERINA RAGGHIANTI
L’ITALIANO
è IL RAGIONARE
Il nome
Ti proponiamo alcune frasi in cui mancano i lemmi, ovvero le parole che corrispondono alle definizioni. Sono nomi, cioè parole con le quali, come ci dice il dizionario, indichiamo «gli esseri animati, gli oggetti, i sentimenti, le caratteristiche, i fenomeni».
Riesci a inserire negli spazi puntinati il nome che corrisponde a ciascuna definizione?
1) : insieme di fogli che contengono un testo stampato o manoscritto, rilegati e provvisti di copertina.
2) : edificio, sala con grandi raccolte di libri a disposizione del pubblico per la lettura e la consultazione.
3) : particolare tecnica che permette di riprodurre uno scritto, un disegno e sim. in un numero illimitato di copie uguali, partendo da un’unica matrice.
4) : ogni facciata di un foglio di libri, quaderni e sim.
5) : involucro di cartone più o meno pesante, generalmente stampato con le indicazioni del titolo e dei nomi dell’autore e dell’editore, talvolta colorato o illustrato, che ricopre libri, riviste, opuscoli e sim.
6) : striscia di tela o altro materiale che unisce i due piatti della copertina di un libro.
7) : nome, breve indicazione posta in cima a uno scritto, nel frontespizio di un libro, o in calce a un’opera d’arte per farne conoscere il soggetto o il contenuto.
8) : suddivisione del testo un’opera, che ha importanza immediatamente inferiore alla parte.
9) : elenco ordinato dei capitoli, o comunque delle varie parti, di un libro, che contiene il titolo di ciascuno e l’indicazione del corrispondente numero di pagina.
(definizioni tratte da N. Zingarelli, Lo Zingarelli. Vocabolario della lingua italiana, Zanichelli, Bologna 2021)
I nomi dunque sono le cose, le “sostanze” (infatti si chiamano anche sostantivi). Non possiamo fare a meno dei nomi se vogliamo comunicare dei contenuti; non sarebbe possibile sostituire i nomi, in un discorso, con le loro definizioni, anche perché le definizioni devono comprendere di necessità altri nomi.
Video grammatica e Agenda 2030
• Il nome – Goal 15
AGENDA 2030
Cerca nelle prossime pagine queste Videolezioni: l’autore risponde
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1 Il nome, gli infiniti nomi
Il nome è una parte variabile del discorso e si compone di:
• una radice invariabile, che esprime il significato;
• una desinenza variabile, che può esprimere il genere (maschile o femminile) e il numero (singolare o plurale): gatt-e bambin-i radice + desinenza (femm. plur.) radice + desinenza (masch. plur.)
I nomi appartengono a una classe di parole aperta, cioè illimitata; via via che nella società si affacciano oggetti, concetti o fenomeni nuovi, possono accadere due cose:
• nascono nomi nuovi (neologismi o neoformazioni → p. 000), che si aggiungono al patrimonio lessicale di una lingua: apericena, vegano/a;
• nomi già esistenti acquistano significati nuovi: rete, meme, bufala.
Per quanto riguarda la formazione dei nomi e la loro struttura (nomi derivati, alterati e composti), rimandiamo all’Unità 2 La formazione delle parole nella Sezione 2, in particolare alle pp. 000.
AVEVI INDOVINATO?
2 Le funzioni del nome
Il nome serve a definire gli oggetti (funzione referenziale) e a classificarli (funzione classificatoria).
Il nome ha quindi un rapporto molto stretto con gli oggetti dell’esperienza, perché permette di indicare e ricondurre a categorie non solo tutti gli oggetti che ci circondano (cose, persone, animali), ma anche concetti e fenomeni (come coraggio, trasformazione).
3 Il nome nella frase
Ha messo dei buffi adesivi sulla sua bicicletta nuova. Come possiamo notare analizzando le desinenze, i due nomi presenti in questa semplice frase, adesivi e bicicletta, influenzano, nel genere e numero, gli articoli e gli aggettivi che vi si riferiscono: dei, buffi • maschile plurale (riferiti ad adesivi ) la, sua, nuova • femminile singolare (riferiti a bicicletta)
È il nome, dunque, a “comandare” le altre parole (articoli e aggettivi) che lo circondano e che devono concordare con esso. Inoltre, quando il nome funge da soggetto della frase (→ p. 000), il verbo concorda nella persona:
Miguel legge un romanzo di Orwell. • nome singolare • 3ª persona singolare
Le ragazze si allenano per la staffetta. • nome plurale • 3ª persona plurale
4 Altre parole usate come nomi
La funzione propria del nome può essere rivestita anche da parole che non sono nomi ma appartengono ad altre parti del discorso. In questi casi si parla di uso sostantivato:
• il modo più comune per sostantivare una parola che non sia un nome è farla precedere da un articolo:
Il naufragar m’è dolce in questo mare. (G. Leopardi) • infinito sostantivato
Il buono, il brutto, il cattivo. • aggettivo sostantivato
I miei si preoccupano sempre troppo. • pronome sostantivato
Il domani è un’incognita. • avverbio sostantivato
In tutto questo c’è un ma • congiunzione sostantivata
• è possibile sostantivare anche un’intera locuzione: Quella ragazza ha un non so che di inquietante. • locuzione sostantivata
• in alcuni casi l’articolo può mancare, oppure la parola può essere sostantivata tramite un aggettivo dimostrativo (questo, quello):
Gridare così non ti farà certo stare meglio!
Cos’è tutto questo gridare?
COMPRENDI, RIFLETTI, APPLICA
1. ● ● ● Sottolinea i nomi (28 casi).
Esercizi aggiuntivi apparizione • causalità • delatore • diffrazione • entomologia • gipeto • gipsoteca • lallazione • licaone • pozione • speculatore persone cose animali fenomeni concetti
1. Ho comprato una cassettiera per la stanza di Giulio. 2. Molti validi nutrizionisti cercano nell’alimentazione il segreto della longevità di alcune popolazioni. 3. In alcune zone della Sardegna non ci sono troppi turisti nemmeno in agosto. 4. Apprezzo moltissimo la tua sincerità. 5. Nel giardino della mia scuola si trovano diversi scoiattoli e una coppia di pavoni. 6. Emanuele, il figlio di Catia, ha dieci anni. 7. I bambini della scuola materna stanno facendo il girotondo. 8. Questa pubblicità lede l’immagine dell’azienda.
2. ● ● ● Completa la trasformazione delle frasi inserendo articoli e aggettivi opportunamente concordati con il nome o i nomi a cui si riferiscono.
1. Lo psicologo di cui ti ho parlato è l’autore di questo libro. → psicologi di cui ti ho parlato sono autori di questo libro. 2. Passami quel vestito. → Passami vestiti. 3. Questo colore è intenso. → colori sono 4. Il cappotto è vecchio. → Il cappotto e la sciarpa sono 5. Lascia il tuo cappotto e la tua sciarpa nel guardaroba. → Lasciate cappotti e sciarpe nel guardaroba. 6. Ho raggiunto mio fratello al ristorante. → Ho raggiunto fratelli al ristorante.
3. ● ● ● LESSICO Definisci in modo semplice e chiaro, anche con l’aiuto del dizionario, i nomi, poi inseriscili nella tabella a seconda che indichino persone, cose, animali, fenomeni o concetti.
4. ● ● ● PAROLE D’AUTORE Sottolinea le parole che non sono nomi, ma vengono usate come tali.
1. All’apparir del vero tu, misera, cadesti. (G. Leopardi) 2. Mi piacciono i timidi / che sulle guance hanno i tramonti / che nel silenzio hanno le parole giuste. (G. Giancaspro) 3. Quando si vivono le domande, / forse, piano piano, si finisce, / senza accorgersene, / col vivere dentro alle risposte / celate in un giorno che non sappiamo. (R. M. Rilke) 4. La vita nuova irrompe / come un vecchio che cade / sul ghiaccio, un pensiero / davanti a un muro, la / sirena di un’ambulanza. (C. L. Candiani) 5. È Natale / facesse un po’ di neve, almeno / o tu ti trovassi a portata di baci / o io avessi sette anni / ma nessuna delle tre / dunque profilo basso / uscire l’indispensabile / e occhio ai fritti. (G. Catalano) 6. Ti ricordi / la tovaglia a fiori rossi / il bicchiere che sapeva d’uovo / l’acquazzone improvviso / i campi arruffati e vetrosi / gli archi di pietra serena / il giornale sulla testa / ingoiavi frutti di mare gonfi di pomodoro / il fango dentro le scarpe di tela / l’odore aspro di menta pestata / il nostro abbracciarci insaziabile / la lite nell’ascensore / la buccia di cocomero sul davanzale. (D. Maraini) 7. A volte, i giacinti resistono all’inverno; / il verde trionfa; i raccolti sono abbondanti. (S. Pugh) 8. Meno male che ho amato la pioggia / meno male che sono stato in carcere / ho amato l’irraggiungibile / in tutte le mie nostalgie. (N. Hikmet)
5. ● ● ● SCRITTURA Scrivi 5 frasi che contengano ciascuna una delle parole sottolineate nell’esercizio precedente; quindi, indica che tipo di parola sostantivata hai usato (infinito sostantivato, aggettivo sostantivato ecc.).