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Il significato dei nomi

I nomi si dividono, sulla base del significato, in:

• comuni e propri (ragazzo, Miguel);

1 Nomi comuni e propri

2 Nomi individuali e collettivi; numerabili e non numerabili

• individuali e collettivi, numerabili e non numerabili (sedia, ferro, mobilia).

Grammatica Per Pensare

Una distinzione troppo… astratta: nomi concreti e nomi astratti

Quando si parla del nome, una delle distinzioni più tradizionali, quasi sempre presente nelle grammatiche, è quella tra:

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• Una distinzione troppo… astratta: nomi concreti e nomi astratti

• nomi concreti: si applicano ai referenti che popolano il mondo fisico e che scopriamo con i sensi: acqua, bambino, neve, profumo ecc.;

• nomi astratti: designano quei concetti che non si possono percepire immediatamente con i sensi, come sentimenti, idee e qualità: pace, felicità, coraggio ecc.

Questa distinzione, tuttavia, pur avendo un certo peso nella nostra classificazione della realtà, non ha conseguenze riconoscibili a livello linguistico (le due tipologie di nomi, cioè, si comportano allo stesso modo sul piano morfosintattico). Notiamo per esempio che:

• i determinanti (articoli e aggettivi determinativi) che accompagnano le due tipologie di nomi sono gli stessi: molto fango / molto amore; tre ombrelli / tre vizi; quale bambina / quale coerenza ecc.;

• sul piano del significato, le espressioni in cui li usiamo (verbi, aggettivi) non cambiano (possiamo “abbracciare”, “nutrire” o “abbandonare” un bambino come un’opinione).

Infine, questa distinzione genera continui dubbi: come classificare nomi come freddo o dolore? Prevale la possibilità di percepirli con i sensi oppure la loro natura immateriale, non sensibile? La temperatura di un corpo è un elemento concreto o astratto? Come classificare parole quali corsa o sonno? In questa grammatica, quindi, non prenderemo in considerazione questa distinzione.

1 Nomi comuni e propri

Il mio gatto si chiama Cagliostro

In questa frase i nomi evidenziati si riferiscono allo stesso referente reale; tuttavia:

• gatto è un nome comune: non designa di per sé un oggetto preciso, ma una classe di oggetti (può cioè riferirsi a tutti i gatti possibili);

• Cagliostro è un nome proprio: designa un oggetto individuale (in questo caso, un gatto specifico).

I nomi propri possono riferirsi a persone, animali, luoghi geografici; anche soprannomi, patronimici e pseudonimi (come il Secco, il Pelide o Lady Gaga) rientrano tra i nomi propri.

La distinzione tra nomi propri e nomi comuni ha delle conseguenze sul piano grammaticale:

• i nomi propri richiedono la lettera maiuscola (→ p. 000 per le incertezze che si possono avere, per esempio, a proposito dei nomi geografici);

• i nomi propri si usano senza articolo molto più spesso dei nomi comuni.

Lingua Viva

L’articolo con nomi (e cognomi) propri di persona

1. L’articolo con i nomi propri

Con i nomi propri l’uso standard della lingua italiana non prevede l’articolo, che risulta un uso regionale e proprio del registro colloquiale (Susanna diventa, in alcune regioni, la Susanna, mentre in alcune parti del Nord Italia si sente dire comunemente anche il Filippo o il Francesco).

2. L’articolo e i cognomi

Un tempo si usava l’articolo davanti ai cognomi di personaggi famosi, come politici, scrittori e artisti (il Mazzini, il Manzoni, l’Einstein, il Bernini ), ma si tratta di un uso ormai ampiamente superato. Al giorno d’oggi l’uso dell’articolo davanti al cognome sopravvive quando, in realtà, con il cognome si indica non l’autore ma la sua opera (lo Zingarelli è il dizionario Zingarelli).

Un discorso diverso vale per i cognomi femminili: in questo caso, l’articolo sopravvive tuttora ( la Morante, la Magnani ). Tuttavia, oggi, soprattutto nel linguaggio giornalistico e critico, è attestato l’uso del cognome senza articolo, esattamente come per gli uomini: il romanzo di Maraini (intendendo Dacia, non il padre Fosco), l’interpretazione di Streep, la presa di posizione di Boldrini

La preferenza per quest’uso, derivato dall’inglese, è dovuta al fatto che, così facendo, si evitano discriminazioni di genere (i nomi femminili vengono cioè trattati come i nomi maschili). Tuttavia, soprattutto nei contesti meno formalizzati e nel parlato (telegiornali, cronache sportive ecc.), è ancora assai comune l’uso dell’articolo:

La Brignone è stata la prima italiana a vincere la Coppa del mondo di sci alpino.

Ci troviamo, nel complesso, in una situazione di transizione, per cui talvolta gli autori preferiscono aggirare l’ostacolo, riportando, per esempio, il nome per intero:

L’interpretazione di Emma Watson ha convinto pubblico e critica.

Resta vivo invece l’uso dell’articolo davanti ai cognomi, tanto per gli uomini quanto per le donne, nei contesti lavorativi e scolastici, per indicare colleghi, compagni di studio e professori: Oggi la Giusti interroga! Il Belli arriva sempre tardi.

2 Nomi individuali e collettivi; numerabili e non numerabili

2.1 Nomi individuali e collettivi

Una folla di persone si è radunata per ammirare lo spettacolo pirotecnico.

Sul piano del significato, possiamo fare una distinzione tra due tipi di nomi:

• i nomi che designano delle classi che raggruppano entità singole , distinte (persone, spettacolo) sono nomi individuali (goccia, ragazza, libro, idea, virtù ecc.);

• i nomi che indicano, già nella forma singolare, un insieme omogeneo composto da elementi individuali (folla) sono nomi collettivi (famiglia, gregge, costellazione, paio ecc.).

2.2 Nomi numerabili e non numerabili

Una folla di persone si è radunata per ammirare i giochi d’acqua

Un’altra distinzione, molto importante perché influenza anche il comportamento grammaticale dei nomi, è quella tra:

• nomi che indicano entità che possono essere contate, detti nomi numerabili; vi rientrano sia i nomi individuali (persone, giochi) sia molti nomi collettivi (folla);

• nomi che indicano entità che non possono essere contate (acqua), detti nomi non numerabili.

I nomi numerabili:

• si possono usare al plurale: il bambino / cinque bambini ; una costellazione / due costellazioni;

• ammettono l’uso dell’articolo indeterminativo al singolare e del partitivo al plurale: un bambino / dei bambini; una costellazione / delle costellazioni.

I nomi non numerabili:

• vengono usati tendenzialmente al singolare: il sangue, l’ossigeno (non si può dire *due sangui o *gli ossigeni);

• non ammettono l’articolo indeterminativo, ma solo l’articolo partitivo al singolare per esprimere una quantità indefinita:

C’è della sabbia sul pavimento.

Ci vuole dell’acqua per allungare l’impasto.

Molti nomi non numerabili ammettono anche un uso numerabile:

• quando indicano una varietà di tipi della sostanza in questione:

I vini di questi produttori sono eccellenti.

È meglio bere acque oligominerali.

Tra i mieli, i miei preferiti sono quelli di eucalipto e di castagno.

• quando sono usati metonimicamente (la metonimia è la figura retorica che consiste nel sostituire un nome con un altro sulla base di un rapporto di vicinanza logica):

Due birre (= due bicchieri / bottiglie di birra) per favore! • il contenuto al posto del contenitore

I bronzi (= le statue di bronzo) di Riace. • il materiale al posto dell’oggetto

I ferri (= gli strumenti di ferro) del mestiere. • il materiale al posto dell’oggetto

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LINGUA VIVA Videolezioni d’autore

La concordanza del verbo con i nomi collettivi

• La concordanza del verbo con i nomi collettivi

Con i nomi collettivi si pone spesso un problema di concordanza con il verbo. Osserviamo queste frasi:

Il loro gruppo è arrivato in anticipo. *Il loro gruppo sono arrivati in anticipo.

Una famiglia di quattro persone è rimasta bloccata dalla neve.

*Una famiglia di quattro persone sono rimaste bloccate dalla neve.

In questi casi siamo naturalmente portati ad applicare la concordanza grammaticale (verbo al singolare con un nome al singolare).

Tuttavia, può accadere di trovare impiegata la concordanza a senso (cioè al plurale):

• a scopi espressivi, per esempio per riprodurre un parlato informale: Sappia dunque che questa buona gente son risoluti d’andar a metter su casa altrove. (A. Manzoni)

• quando il nome collettivo equivale a una determinazione di quantità (molti, alcuni ecc.): Un centinaio di manifestanti hanno bloccato la circolazione. Verranno al cinema con noi solo un paio di amici.

ATTENZIONE La concordanza a senso risulta naturale solo se la specificazione del nome collettivo contiene un plurale:

Gran parte degli italiani non conoscono la pronuncia corretta di molte parole.

Gran parte della popolazione italiana non conoscono la pronuncia corretta di molte parole.

Su questo argomento, → p. 000 conosce

A COLPO D’OCCHIO

COMUNI

PROPRI

INDIVIDUALI non indicano un oggetto preciso, ma una classe di oggetti bambina indicano un oggetto individuale, specifico indicano una classe che raggruppa entità singole, distinte

Chiara nave indicano un insieme omogeneo composto da elementi individuali

COLLETTIVI flotta

COMPRENDI, RIFLETTI, APPLICA

NON NUMERABILI NUMERABILI indicano entità che possono essere contate riso indicano entità che non possono essere contate chicco

Esercizi aggiuntivi

1. Il mincio è un affluente del po. → Il Mincio è un affluente del Po. 2. Il gatto di rosalia si chiamava nerino. 3. Quando andavo a scuola io, per fare le ricerche non si usavano google o wikipedia, ma l’enciclopedia treccani. 4. L’orestea di eschilo racconta l’epilogo della saga degli atridi. 5. Mi è piaciuto molto l’ultimo libro di marcello foa. 6. victor mi ha fatto un massaggio che mi ha fatto passare il male ai piedi. 7. jovanotti è lo pseudonimo di lorenzo cherubini. 8. sabina vorrebbe diventare una maestra di sci.

NOMI INDIVIDUALI E COLLETTIVI; NUMERABILI E NON NUMERABILI

7. ● ● ● LESSICO Collega i nomi individuali ai corrispondenti nomi collettivi.

1. nave a. classe

2. soldato b. popolo

3. alunno c. mandria

4. cittadino d. flotta

5. bue e. nidiata

6. uccellino f. esercito

7. sacerdote g. mazzo b. Mi porti due birre, per favore! b. Vorrei tre etti di prosciutto e un etto di stracchino, per favore. b. Puoi dare un succo di frutta a Martino? b. L’isola di Murano è famosa per la lavorazione del vetro. b. Il simbolo dell’oro è Au. b. Hanno abbattuto il vecchio ciliegio del giardino; era malato e pericolante.

8. fiore h. clero 8. ● ● ● Sottolinea i nomi ed evidenzia quelli non numerabili.

1. Ci servirono del brodo di carne con i passatelli. 2. In questo pesto c’è troppo olio. 3. Dipinse un cielo chiaro, poi aggiunse del blu. 4. In questa stanza c’è aria viziata. 5. Mi emoziona molto quest’aria di Verdi. 6. Da piccola non ho mai avuto la varicella. 7. L’acciaio è più resistente del ferro. 8. Vedevo della tristezza nei suoi occhi.

RIFLETTI In un caso un nome che di solito non è numerabile è usato come numerabile: dove?

9. ● ● ● Sottolinea i nomi collettivi ed evidenzia i nomi non numerabili.

1. Ho comprato dell’argilla per farmi un impacco alla caviglia. 2. Sono arrivato in ritardo: il traffico era rallentato da una corriera con una comitiva di turisti. 3. Bernardo prese il secchiello e lo riempì di sabbia bagnata. 4. Il popolo si ribellò alla tassa sul grano. 5. Quando l’orchestra tacque, il pubblico applaudì. 6. Vorrei un etto di prosciutto crudo toscano, per favore.

10. ● ● ● Nelle coppie di frasi indica se i nomi in corsivo sono usati come nomi non numerabili (NN) o come nomi numerabili (N). L’esercizio è avviato.

1. a. La birra fu inventata dagli egizi.

2. a. In cantina c’è un prosciutto appeso.

3. a. Per aromatizzare il dolce puoi usare un po’ di succo d’arancia.

4. a. Hai rotto il vetro della finestra!

5. a. Oggi con la mamma abbiamo guardato i vecchi ori della nonna.

6. a. Posso mostrarle questo antico tavolo di ciliegio?

11. ● ● ● GRAMMATICA PER PENSARE Indica se i nomi evidenziati sono astratti (A) o concreti (C).

1. a. La celebrità a volte può dare alla testa. A C b. Con le sue vittorie nella scherma, Bebe Vio è diventata una celebrità. A C b. Maryam ha occhio per l’arte contemporanea.

2. a. Mi è venuta la congiuntivite all’occhio destro.

3. a. Puoi migliorare attraverso la pratica e lo studio. A b. Lo studio del commercialista è in centro. b. Il Mosè è una celebre scultura di Michelangelo.

4. a. La scultura greca passa attraverso diverse fasi.

12. ● ● ● SCRITTURA testo narrativo Scrivi 5/6 righe che raccontino un episodio, vero o inventato, che contenga almeno due nomi collettivi ( sottolineali) e due nomi non numerabili (evidenziali).

13. ● ● ● ANALISI Leggi il brano e svolgi le attività.

40 anni fa decidemmo di non cacciare più le balene

Nel corso del Novecento […] la caccia portò quasi all’estinzione la maggior parte delle specie di balene e per questo il 23 luglio 1982 l’IWC (International Whaling Commission) approvò una moratoria alla caccia che va avanti tuttora.

Per secoli la caccia ai cetacei fornì all’umanità materie prime importanti: […] soprattutto l’olio di balena, che si otteneva dalle abbondanti riserve di grasso dei cetacei e veniva usato sia come alimento che come combustibile per le lampade […]. Anche le ossa di balena venivano utilizzate per molteplici scopi, ad esempio per realizzare i busti indossati dalle donne.

Più o meno fino alla seconda metà dell’Ottocento, la caccia alle formazioni di cetacei veniva praticata usando arpioni e barche a remi o a vela, mezzi che rendevano questa attività rischiosa e non sempre efficace. Per questo […] il numero di balene uccise ogni anno era relativamente limitato e consentiva ai gruppi di riprodursi in tempi adeguati e continuare a sopravvivere.

Le cose cambiarono verso la fine del secolo, in modo paradossale […]. Il petrolio infatti permise di praticare la caccia su navi a motore, più veloci. […] Nel giro di qualche decennio venne ucciso circa il 90 per cento delle balenottere azzurre.

(adattamenti da www.ilpost.it, 23 luglio 2022) individuali collettivi numerabili non numerabili cetaceo balena grasso formazione gruppo petrolio

1. Analizza i nomi evidenziati nel testo completando la tabella. Per rispondere, fa’ riferimento al senso che le parole hanno nel testo.

2. Secondo te, una conoscenza più approfondita degli animali è utile per ispirare comportamenti improntati a rispetto e protezione nei loro confronti? Argomenta la tua risposta con considerazioni ed esempi.

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