FCS News Januar 2021

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Alessandro MALOMO Stefano Vecchi La forza del gruppo Die Kraft der Gruppe

Hannes Fink 300 partite con l’FCS 300 Spiele für den FCS

Hans Rudi Brugger Il recordman di tutti i tempo Der Mann der Rekorde

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Poste Italiane SpA – Spedizione in Abbonamento Postale – 70% NE/BZ

MENSILE/MONATSMAGAZIN ANNO 15. JAHRGANG - NR. 5 GENNAIO / JÄNNER 2021


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Le foto del servizio di apertura sono state realizzate presso l’Hotel Weinegg. L’FCS ringrazia la famiglia Moser per la preziosa partnership di lungo corso. Qui sopra: Alessandro Malomo, il direttore Alexander Hamberger e Fabian Tait. // Eine exklusive Location für exklusive Fotos! Das Fotoshooting mit Alessandro Malomo wurde im Hotel Weinegg durchgeführt. Der FC Südtirol bedankt sich bei der Familie Moser für die tolle Partnerschaft. Im Bild: Alessandro Malomo, Hoteldirektor Alexander Hamberger und Fabian Tait.

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Herausgeber / Editore: Fussball Club Südtirol GmbH - Srl Via Cadorna Straße 9/b, 39100 Bozen - Bolzano T: 0471 266 053 E: info@fc-suedtirol.com Chefredakteur / Capo redattore: Daniele Magagnin Texte und Inhalt / Testi e contenuti: Daniele Magagnin (it), Hannes Fischnaller (de) & Manuel Insam (de) Anzeigenmarketing: Hannes Fischnaller

Gestaltung / Progetto Grafico: Katrin Bauer, Neuer Südtiroler Wirtschaftsverlag Druck / Stampa: Lanarepro Coverfoto: Alfred Tschager Foto: Emilio Bordoni, Paolo Savio, Margit Ebner & Alfred Tschager Redaktionsschluss / Chiusura redazione: 13.01.2021 Iscr. Tribunale di Bolzano n°13/2013 - Spediz. In Abb.Post. Eingetragen im Landesgericht Bozen Nr. 13/2013 - Postversand


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INHALT | INDICE 8

Alessandro Malomo: il ministro della difesa Alessandro Malomo: Von der Küste Roms in die Berge Südtirols

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Mister Stefano Vecchi: La forza del gruppo Coach Stefano Vecchi: Die Kraft der Gruppe

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Hannes Fink sale a quota 300 Hannes Fink knackt 300-Spiele-Marke

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Il ritorno di Rapha Odogwu Welcome Back Rapha Odogwu

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Numeri, riti e amuleti, tra passione e scaramanzia Trikotnummern, Rituale und Glücksbringer

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Juri Andriollo: “Istituzioni e società, a braccetto per crescere” Sportassessor Juri Andriollo: „Der Club und die öffentlichen Einrichtungen rudern in die gleiche Richtung“

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Fotogallery: Legnago Salus, Triestina, Cesena Die Fotos der Spiele gegen Legnago Salus, Triestina und Cesena

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Whiteredhistory: Hans Rudi Brugger, il recordman di tutti i tempi Whiteredhistory: Hans Rudi Brugger ist der Mann der Rekorde

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Scuola Calcio in attività, anche a distanza Die Fußballschule ist auch im Cybertraining aktiv

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Marco Marzari, il timoniere dell’Under 14 Rossa Interview mit dem Trainer der U14 Marco Marzari

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Fotostory: Alessandro Fabbri

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FCS al fianco de “L’Alto Adige aiuta” per sostenere lo Jesuheim Der FCS und “Südtirol hilft” gemeinsam für das Jesuheim

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Whiterednews: notizie in pillole Whiterednews: Kurz und Knackig

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I prossimi avversari: Vis Pesaro, Ravenna, Matelica Die nächsten Heimgegner: Vis Pesaro, Ravenna und Matelica

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di Pietro Nicolodi* L’FCS e quella sensazione di gioia inebriante

*bolzanino, telecronista e giornalista di Skysport. Una passione viscerale, intensa, pressoché totale verso praticamente tutte le discipline in ogni loro declinazione e sfumatura. Un divoratore maniacale di sport come veramente pochi ce ne sono, con competenze fuori dal comune.

Era il 10 settembre del 2000, era il giorno della prima sfida casalinga dell’FC Südtirol allo stadio Druso, il giorno del ritorno nel calcio professionistico di una città che a livello calcistico, veniva da anni di sofferenze indicibili. Avversario di grande prestigio per la seconda giornata del campionato di serie C2 l’Unione Sportiva Triestina. Pubblico delle grandi occasioni, atmosfera di festa sugli spalti, partita stupenda in piena linea con le attese della viglia, emozioni a non finire. Ricordo perfettamente, che nonostante la sconfitta per 3-4, tornai a casa con una sensazione di gioia inebriante. Il buio si era diradato, la luce era tornata a splendere. Sono passati più di 20 anni da quel giorno e direi che quella sensazione è stata confermata in pieno dalla storia del club. Quando parlo dell’FC Südtirol con i grandi personaggi del calcio italiano che popolano i corridoi di Skysport, il posto dove lavoro da ormai 15 anni, sento proferire soltanto parole di elogio: “Quella sì che è una società seria” è la prima frase che mi sento invariabilmente dire, “una società che programma, sa lavorare e fa lavorare gli allenatori con la necessaria tranquillità”. Sono piccole cose che mi aiutano a superare la nostalgia per la terra in cui sono nato e che mi riempiono di un sano orgoglio.

Un sano orgoglio che ho avuto la gioia di riprovare tornando al Druso, prima di Natale, per un’altra sfida contro la Triestina. Entrare nell’impianto nel quale ho visto le prime partite da bambino e che mi ha visto crescere anche come giornalista è stato molto emozionante. L’assenza dell’atmosfera causata dall’assenza forzata del pubblico l’ho superata immergendomi nella nuova splendida tribuna. Vedere il campo da pochi metri, in condizioni perfette, ammirare una squadra organizzata e ambiziosa, mi ha fatto dimenticare il freddo pungente (da quel punto di vista l’Isarco è una garanzia). Due le note stonate: la prima è che anche questa volta ha vinto la Triestina (tra l’altro con un gol meraviglioso di Mensah), la seconda il comportamento letteralmente insopportabile di una persona non locale che per tutta la durata del match non ha fatto altro che inveire nei confronti dell’arbitro. Per fortuna dalle nostre parti, la sportività è ancora un valore e una partita è una partita, non una questione di vita o di morte. Purtroppo le cose importanti sono altre e temo che il 2020 sia stato d’insegnamento per molti ma non per tutti, evidentemente. Alla prossima.

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MINISTRO

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E’ cresciuto anche calcisticamente sul litorale romano, a Fregene, poi la trafila nelle giovanili prima nella Lazio e poi nella Roma con Stramaccioni e De Rossi, l’esperienza con le nazionali di categoria fino all’under 21 di Casiraghi, una panchina in A con i giallorossi di Spalletti, un periodo in B con l’Albinoleffe e tanta serie C da protagonista.

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Foto: Alfred Tschager

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E’ cresciuto anche calcisticamente sul litorale romano, a Fregene, poi la trafila nelle giovanili prima nella Lazio e poi nella Roma con Stramaccioni e De Rossi, l’esperienza con le nazionali di categoria fino all’under 21 di Casiraghi, una panchina in A con i giallorossi di Spalletti, un periodo in B con l’Albinoleffe e tanta serie C da protagonista. Alessandro, dove e come parte la tua storia calcistica? “Parte da casa, da Fregene, dove ho cominciato a giocare a calcio. Avevo undici anni quando feci una partita contro i pari quota della Lazio, che poi mi chiamò per un paio di provini. Mi presero e iniziai la trafila nelle giovanili biancocelesti giocando da mediano. Nel 2005 si fece avanti la Roma, che aveva avviato un interessante progetto di sviluppo del settore giovanile. Abbracciai questo progetto e ne sono fiero, infatti sono riuscito a fare un bel percorso di crescita e di maturazione”.

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E’ vero che nella Lazio giocavi nel ruolo di mediano? le

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Il ministro della difesa biancorossa ha 29 anni e vanta oltre duecento partite in serie C, una decina in B e 8 presenze con le nazionali azzurre giovanili: 5 in Under 19 e 3 in Under 20-21. Le caratteristiche principali di Alessandro Malomo sono quelle del jolly difensivo vero e proprio. Non è solo un difensore centrale ma può ricoprire qualsiasi ruolo della difesa. Può infatti giocare anche sia da esterno basso a destra che da esterno basso a sinistra. Ampiamente utilizzabile quindi nella linea difensiva a quattro. Nasce il 12 aprile 1991 a Roma, ed inizia a giocare a calcio sotto casa, sul litorale capitolino, a Fregene. Per l’intervista e le foto ci siamo trovati nella splendida cornice dell’Hotel Weinegg ad Appiano, da tanti anni partner biancorosso.

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“Da piccolo giocavo addirittura da attaccante. Crescendo il fisico cambia, le caratteristiche si perfezionano e si arriva ad individuare il ruolo preciso. Tanti calciatori hanno cominciato in una posizione per poi trovare una definitiva consacrazione in un’altra. Nella Lazio sono stato impiegato da mediano, nella Roma ho giocato un po’ centrocampista e un po’ difensore, dipendeva dalla necessità del momento, dal criterio del fabbisogno. In un secondo momento, prima con Andrea Stramaccioni negli allievi nazionali e poi con Alberto De Rossi nella Primavera ho giocato in pianta stabile come difensore centrale: mi sono trovato sempre bene e questo è diventato il mio ruolo principale”. Ad un certo punto sei stato indicato dagli esperti come uno dei migliori centrali della categoria Primavera: quali sono i ricordi più belli legati all’attività giovanile? “Ricordi belli legati alla crescita calcistica nella Roma ce ne sono diversi. Non dimenticherò mai la prima panchina in serie A, a San Siro contro l’Inter, chiamato in prima squadra da mister Spalletti. Una bella esperienza, una grande emozione. E poi la chiamata di Casiraghi in under 21 e tutta la trafila con le nazionali giovanili. E’ sempre una grande emozione vestire la maglia azzurra, un onore che magari quando sei giovane non riesci ad apprezzare pienamente, un prestigio di cui oggi sono orgoglioso e fiero”. Terminata l’esperienza nella Primavera della Roma, nell’estate del 2010 passa in prestito al Verona in Lega Pro 1a divisione e a gennaio si trasferisce al Prato, in C2. Poi l’anno dopo all’Albinoleffe in Serie B. Negli anni successivi gioca stabilmente in C1. Due anni di nuovo con la casacca del Prato, poi nel 2014 il passaggio al Pavia con 50 presenze in due anni in C e quattro reti. Nel 2016 viene ceduto al Venezia sempre in terza serie, allenatore Pippo Inzaghi con vice un ex FCS, Maurizio D’Angelo. L’anno dopo al Vicenza dove colleziona 27 presenze e due reti. Nel 2018 il passaggio alla Triestina dove resta negli ultimi due anni con 57 presenze complessive e tre reti. Nella scorsa stagione un brutto infortunio: la frattura pluriscomposta all’orbita dell’occhio sinistro a causa di uno scontro di gioco, con il conseguente intervento chirurgico durato cinque ore per la ricomposizione della frattura. Quando si era ormai ristabilito è sopraggiunta la pandemia da Coronavirus e, nei play-off non ha giocato non avendo rinnovato il contratto in scadenza il 30 giugno 2020. Quali sono i tecnici che ti hanno insegnato di più? “Sicuramente Andrea Stramaccioni è un tecnico molto preparato e capace di trasmettere conoscenze. Con lui ho operato il cambio di ruolo: da mediano a difensore centrale. Sicuramente lui mi ha dato molto. Tanto mi ha trasmesso anche Alberto De Rossi, il padre di Daniele, l’allenatore della Primavera della Roma, un vero e proprio maestro a livello giovanile. Sono stati loro a formarmi. Poi nella trafila nelle varie squadre ho sempre imparato qualcosa da ciascun tecnico, come sto facendo ora con mister Vecchi”. Quali sono le tue caratteristiche, come ti consi-

Alessandro Malomo Soprannome Altezza Peso Ruolo Squadra preferita Calciatore preferito Piatto preferito Bevanda preferita Film preferito Serie TV preferita Macchina Scarpe da calcio Abito a Stato

Malox 1,87 m 82 kg Difensore centrale Roma Virgil Van Dijk Carbonara Birra Le ali della libertà Game of Thrones Range Rover Evoque Nike Mercurial Vapor Fregene (Rm) Fidanzato

Chiacchiere del spogliatoio Sono seduto vicino a Odogwu e El Kaouakibi Compagno stanza in trasferta Magnaghi Il più veloce Rover Il tiro più forte Beccaro Il più tecnico Casiraghi Il colpo di testa migliore Fischnaller Il più resistente Tait Il primo all’allenamento Poluzzi Il più spendaccione per il vestire Forse io Il più scherzoso Gatto Il più spesso sul lettino El Kaouakibi Il più disordinato Meneghetti Il più colto Fink Il più festaiolo Gatto Il più muscoloso El Kaouakibi Lo chef Magnaghi Il più bravo con le ragazze Calabrese Il più pulito Io Il tatuaggio più bello Non c’ho fatto caso, non amo i tatuaggi 9

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deri tecnicamente” “Sicuramente mi considero un giocatore con molta grinta. E’ una delle mie caratteristiche più evidenti. In campo mi trasformo e cerco di sfruttare la fisicità nel modo migliore, di giocare sull’anticipo, sul colpo di testa, facendo leva su una grande carica agonistica, che mi contraddistingue sempre”.

“Considero l’esperienza con il Venezia fino ad ora la più esaltante, in termini di soddisfazioni personali. Vincemmo il campionato ed anche la Coppa Italia di serie C. Eravamo uno squadrone, primi in classifica sin dalla prima giornata. E poi due anni fa a Trieste, quando sfiorammo la promozione in B perdendo la finale con il Pisa”.

Mi considero un giocatore con molta grinta. E’ una delle mie caratteristiche più evidenti. In campo mi trasformo e cerco di sfruttare la fisicità nel modo migliore, di giocare sull’anticipo, sul colpo di testa, facendo leva su una grande carica agonistica, che mi contraddistingue sempre. Fuori dal campo, invece, sono un ragazzo completamente solare e goliardico.

Alessandro Malomo fuori dal rettangolo di gioco? “In campo tanta grinta e cattiveria agonistica, fuori dal campo sono invece un ragazzo completamente solare e goliardico, al quale piace scherzare e sdrammatizzare, prendere ed essere preso simpaticamente in giro. Anche nel contesto di spogliatoio sono uno di quei vecchi che attraverso un certo tipo di rapporto crea empatia, anche con i giovani. Ho un bel dialogo con tutti e questo lo considero molto importante. Mi è capitato, negli anni, di trovarmi in spogliatoi dove i giocatori più esperti parlavano solo tra loro. Qui il rapporto è straordinario con tutti …”. Cosa ti piace fare nel tempo libero? “Niente di particolare. Sto spesso a casa con la mia ragazza. E poi passeggiare e se possibile andare al ristorante a scoprire cose nuove da mangiare. Oltre a questo la visione di tante serie tv.

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Come valuti questo primo periodo in biancorosso? “Questa prima parte di stagione la valuto molto bene. Posso dire che ti rendi veramente conto dell’importanza di questa società e della validità del progetto solo facendone parte. Qui ci sono tutte le condizioni per lavorare nel migliore dei modi, a cominciare dalle strutture all’avanguardia. Il nostro è un girone molto equilibrato e combattuto, la classifica è corta e questo significa che bisogna stare sempre sul pezzo. Ci sono squadre che hanno giocatori molto esperti, ma la nostra forza è la qualità dell’intero gruppo nel suo insieme. Dobbiamo continuare così, con questa mentalità, cercando di dire la nostra in ogni occasione”.

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Una promozione in B come quella a Venezia non si dimentica. Cosa ricordi?

La stagione meno felice? “Sinceramente le prime due fuori dal settore giovanile della Roma. L’esperienza a Verona in C1 nell’anno del ritorno in B in cui giocai molto poco e l’anno dopo con l’Albinoleffe, in serie B, nella stagione culminata con la retrocessione”.

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Foto: Alfred Tschager

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VON DER KÜSTE ROMS IN DIE BERGE SÜDTIROLS Großgeworden an der Küste Roms und mit einer Vergangenheit in beiden Clubs der Hauptstadt, zählt Alessandro Malomo seit Jahren zu den stärksten Abwehrspielern im Panorama der 3. Liga. Auch wie man sich als Serie C-Meister fühlt, verriet uns der ruhige und sympathische Römer. Im Feld lässt seine gelassene Art jedoch dem Ehrgeiz und dem unermüdlichen Siegeswillen den Vorzug … Mit seinen mehr als 200 Einsätzen in der Serie C sicherte sich der FC Südtirol Anfang Oktober die Dienste eines wahrhaftigen Veteranen. Doch mit seinen 29 Jahren befindet sich der in Rom geborene Defensivallrounder im wichtigsten Karriereabschnitt eines Athleten. Mit dem Fußballspielen begonnen hat Malomo in Fregene, einem kleinen Vorort an der Küste Roms. Wir haben uns mit Alessandro im Hotel Weinegg in Eppan zum Fotoshooting getroffen. Und eins muss man neidlos anerkennen. Der Römer gibt auch außerhalb des Feldes eine Top-Figur ab. Alessandro, beginnen wir von ganz vorne. Wie kam es zu deiner fußballerischen Leidenschaft? „Alles begann in meinem Heimatdorf, in Fregene. Mit Elf Jahren bestritten wir ein Freundschaftsspiel gegen Lazio, woraufhin ich von den „Biancocelesti“ zu einigen Probetrainings eingeladen wurde. Ich konnte die Scouts und Trainer überzeugen und wurde im Team aufgenommen. Im Jahr 2005 wurde ich vom AS Rom umworben, welcher in jenen Jahren ein interessantes Nachwuchsprojekt voranbrachte. Ich war begeistert zur „Lupa“ zu wechseln und konnte dort einen tollen Reifeprozess durchleben.“ Stimmt es, dass du bei Lazio noch als Mittelfeldspieler agiertest?

„Als kleiner Junge spielte ich sogar im Sturm! Doch mit dem Älterwerden entwickelt sich der Körper und bestimmte Eigenschaften kommen besser zum Vorschein. Demnach ändert sich auch die Position im Feld. Viele Profis schafften den Durchbruch in Positionen, welche ihnen einst fremd waren. Bei Lazio spielte ich vor der Verteidigung. Bei den Stadtrivalen kam ich sowohl als Mittelfeldspieler, als auch als in der Abwehrreihe zum Einsatz, je nach Bedarf. In der A-Jugend unter Andrea Stramaccioni bzw. in der „Primavera“ von Alberto De Rossi wurde ich dann konstant als Innenverteidiger eingesetzt. Seither fühle ich mich auf dieser Position am wohlsten.“ Zur damaligen Zeit zähltest du in Expertenkreisen zu den talentiertesten Innenverteidigern deiner Altersklasse. Welche sind die schönsten Erinnerungen an deine Zeit im Jugendfußball? „Im Dress der Roma erlebte ich viele wundervolle Momente. Dazu zählt ganz bestimmt meine erste Einberufung in den Serie A-Kader: Coach Spalletti nominierte mich damals für das Auswärtsspiel im San Siro gegen Inter. Auch der Moment und das Gefühl als mich Pierluigi Casiraghi in die U21-Nationalmannschaft einberief, findet einen besonderen Platz in meinem Herzen. Dasselbe gilt für alle anderen Emotionen, die ich


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im Dress der „Azzurri“ erleben durfte. Im jungen Alter weiß man diese Ehre vielleicht nicht ganz so zu schätzen. Heute erfüllt mich meine Vergangenheit in der Nationalelf mit großem Stolz.“ Nach seinem Abgang aus dem Römer Jugendsektor wechselte Malomo auf Leihbasis zu Hellas Verona in die Serie C1. Im Jänner derselben Saison wurden seine Spielerrechte, immer auf Leihbasis, von Prato (C2) erworben. Nach einer Saison in der Serie B mit Albinoleffe (neun Einsätze) kehrte Malomo im Sommer 2012 zu Prato, mittlerweile in die 3. Liga aufgestiegen, zurück. Nach zwei weiteren Jahren in der Toskana bestritt der gebürtige Römer ebenfalls zwei Meisterschaften mit Pavia. 2016 wechselte Malomo nach Venedig, wo er unter der Leitung von Coach Filippo Inzaghi den Serie C-Titel holte. Danach bestritt der Innenverteidiger eine Saison in der 3. Liga mit Vicenza, ehe er im Jahr darauf einen Zweijahresvertrag mit Triestina unterzeichnete. In der letztjährigen Saison zog sich Malomo in einem Zweikampf einen Mehrfachbruch an der linken Augenhöhle zu, welcher mit einem fünfstündigen chirurgischen Eingriff wieder zusammengefügt werden musste. Als ihn das grüne Licht für die Rückkehr aufs Spielfeld gegeben wurde, stand die Meisterschaft aufgrund der Covid-Notstandslage still.

Genusszeit Daheim

Der Einsatz bzw. Ehrgeiz ist einer meiner wichtigsten Eigenschaften. Ich versuche meine Körperstärke einzusetzen, die Bewegungen des Gegners zu antizipieren und auf Kopfballduelle zu spielen. Das innere Feuer ist ausschlaggebend für meine Spielweise. Außerhalb des Feldes bin ich vollkommen anders.

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Wer sind die Trainer, von denen du am meisten lernen konntest? „Andrea Stramaccioni ist immer ausgezeichnet vorbereitet und übermittelt ein großes Wissen. Er war es, der mich vom Mittelfeld in die Verteidigung umsiedelte. Auch Alberto De Rossi, der Vater von Daniele, ist ein wahrer Meister in Sachen Jugendfußball. Sie formten mich zum Spieler, der ich heute bin. Doch ich habe von jedem meiner Trainer etwas lernen können, so geht es mir auch aktuell mit Coach Vecchi.“

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Wie würdest du den Fußballer Alessandro Malomo am besten definieren? „Der Einsatz bzw. Ehrgeiz ist einer meiner wichtigsten Eigenschaften. Ich versuche meine Körperstärke einzusetzen, die Bewegungen des Gegners zu antizipieren und auf Kopfballduelle zu spielen. Das innere Feuer ist ausschlaggebend für meine Spielweise.“

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Und den Menschen? „Außerhalb des Feldes bin ich vollkommen anders. Ich gehe mit einem Lächeln durchs Leben und bin für jeden Scherz zu haben. Zu meinen Mitmenschen habe ich meist ein scherzhaftes Verhältnis und kann auch über mich selbst lachen. Obwohl ich im Team bereits zu den etwas Älteren zähle, baue ich auf meine Art und Weise auch zu den Jungen eine ausgezeichnete Beziehung auf. Mir ist es sehr wichtig, einen guten Draht zu allen zu haben. Im Laufe meiner Karriere sah ich immer wieder, dass die erfahreneren Spieler nur unter sich blieben. Das ist hier ganz anders…“ Was unternimmst du so in deiner Freizeit? „Nichts Außergewöhnliches. Ich verbringe viel Zeit zuhause mit meiner Freundin. Weiters liebe ich Spaziergänge und in Restaurants neue Speisen zu entdecken. Auch TV-Serien zählen zu meinen großen Hobbies.“ Kommen wir zurück zum Fußball. Der Aufstieg in die Serie B mit Venezia: Wie fühlt sich das an? „Was die Resultate anbelangt, sehe ich die Erfahrung in Venedig als meine bisher erfolgreichste. Wir hol-

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Wann lief es hingegen gar nicht rund? „In den ersten zwei Jahren im Erwachsenenfußball gab es nicht sehr viele Höhepunkte. Mit Hellas in der Serie C1 kam ich nur selten zum Einsatz. Im Jahr darauf spielte ich mit Albinoleffe in der 2. Liga. Letztendlich schafften wir es nicht, die Klasse zu halten.“ Wie würdest du deine ersten Monate beim FC Südtirol einschätzen? „Wir können mit der ersten Saisonhälfte zufrieden sein. Ich muss gestehen, dass ich erst bei meiner Ankunft in Südtirol so richtig realisierte, welch wichtiges Projekt hier vorangebracht wird. Angefangen bei den Infrastrukturen, die uns die perfekten Arbeitsverhältnisse bieten. Unsere Gruppe ist äußerst ausgeglichen, weshalb man immer voll bei der Sache sein muss. Es gibt Teams, welche Spieler mit großer Erfahrung im Kader haben. Unsere große Stärke ist die Gruppe und deren Einstellung. Wir müssen mit dieser Mentalität weitermachen und versuchen, stets präsent zu sein.“

Alessandro Malomo

Kabinengeflüster

Spitzname

In der Kabine sitze ich neben Odogwu und El Kaouakibi Zimmergenosse bei Auswärtsfahrten Magnaghi Der schnellste Mitspieler Rover Den besten Schuss hat Beccaro Der beste Dribbler Casiraghi Der beste Kopfballspieler Fischnaller Die beste Ausdauer hat Tait Der erste beim Training Poluzzi Gibt am meisten Geld für Kleidung aus Ich wahrscheinlich Immer einen tollen Spruch auf Lager hat Gatto Am öftesten beim Physiotherapeuten ist El Kaouakibi Der unordentlichste Spieler ist Meneghetti Der Intellektuelle Fink Der Partyjunge Gatto Der Stärkste El Kaouakibi Der Koch Magnaghi Der Charmeur Calabrese Der Saubere Ich Das schönste Tattoo Kann ich nicht beurteilen, bin kein Fan von Tattoos

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ten sowohl den Meistertitel, als auch den Serie C-Pokal. In der Liga feierten wir einen Start-Ziel-Sieg, die Qualität im Kader war enorm hoch. Vor zwei Jahren feierte ich mit Triestina beinahe einen weiteren Aufstieg, doch das Playoff-Finale gegen Pisa ging unglücklicherweise verloren.“

Range Rover Evoque Nike Mercurial Vapor Fregene (Rm) In einer Beziehung

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LA FORZA DEL GRUPPO “Questa squadra non si è mai tirata indietro, non si è mai lamentata. Tutti si sono sempre messi a disposizione con il giusto approccio. Questi ragazzi hanno dimostrato di stare bene tra loro, di essere compatti e determinati, di avere tanta voglia di dare sempre il massimo in qualsiasi situazione”.

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Una prima parte di campionato da protagonisti assoluti, come mai era accaduto. La stagione dell’FCS, valutata ad un paio di giornate dal termine del girone d’andata, merita un plauso. Architettata dal direttore sportivo Paolo Bravo e condotta sul campo da mister Stefano Vecchi, la compagine biancorossa ha inanellato due serie positive significative. La prima caratterizzata da sei risultati utili di fila: 4 vittorie e 2 pareggi, nell’ordine i successi a Ravenna (2-1 in campo, trasformato in 3-0 a tavolino per l’impiego dello squalificato Mokulu da parte dei romagnoli) e con la Fermana (3-0) a Salò, i pareggi in casa del Matelica e con il Gubbio (entrambi per 1-1) prima dei successi in casa della Feralpisalò (1-0) e nell’ultima gara sul provvisorio terreno di casa di Salò contro il Carpi (3-0). L’FC Südtirol ha subito il primo stop stagionale sul terreno del Padova (2-0) per inanellare poi un altro filotto: i due pareggi di fila con la Sambenedettese (0-0) e a Fano (1-1), poi i successi al “Druso” con il Mantova (2-1), in casa dell’Imolese (3-0 a tavolino), a Modena (2-1), il pareggio interno con il Perugia (1-1), le vittorie ad Arezzo (4-0) e con il Legnago Salus (1-0) e il pareggio per 2-2 sul campo della Virtus Vecomp Verona. Nove risultati utili di fila: 5 vittorie, 4 pareggi (19 punti, di cui 8 in 4 gare interne) prima dell’inopinato stop con la Triestina (1-2), il primo interno. Il progetto del club più a nord del Paese cresce. La boa di metà percorso si sta materializzando all’orizzonte, con i contorni sempre più delineati. La prima parte di questa surreale stagione - è bene ricordarlo - non è stata facile, prima di tutto per le problematiche di natura logistica dovute in larga parte alle normative sanitarie per contenere la pandemia, a cui si è aggiunto un inizio costantemente in trasferta, in attesa della disponibilità della prima parte del “nuovo Druso” e qualche pedina importante nell’economia generale costretta ai box. Nonostante ciò il “gruppo squadra” ha dimostrato forza e compattezza, come ha avuto modo di sottolineare l’allenatore, Stefano Vecchi nelle ultime due interviste del 2020 a FCSTV, il canale ufficiale biancorosso.

Mister, è soddisfatto della squadra nel suo insieme? “Questo gruppo non si è mai tirato indietro, non si è mai lamentato. Tutti si sono sempre messi a disposizione con il giusto approccio. Questi ragazzi hanno dimostrato di stare bene tra loro, di essere compatti e determinati, di avere voglia di dare sempre il massimo in qualsiasi situazione”. Dopo un anno solare non facile per tutti cosa si sente di dire a coloro che sono costretti a seguire la squadra a distanza? “Rivolgo un saluto, un grande augurio e un plauso a quanti ci hanno seguito con grande entusiasmo e partecipazione anche da casa. Mi auguro che nel nuovo

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anno ci siano le condizioni adeguate per favorire il ritorno allo stadio degli spettatori e i nostri sostenitori possano tornare a seguire la squadra. Sono convinto che potranno divertirsi”. Quali sono le sue sensazioni a questo punto della stagione? “Quelle di disporre di un gruppo fortemente motivato e determinato, capace di agire e reagire bene, di cercare il risultato sempre e comunque fino all’ultimo momento. Una squadra competitiva, che gioca con grande umiltà e con lo spirito giusto, che sa interpretare le partite nel modo giusto. C’è sicuramente un po’ di rammarico per aver lasciato per strada qualcosa nell’ultimo periodo: qualche piccola sbavatura in difesa l’abbiamo pagata cara e in fase offensiva non siamo stati concreti nello sfruttare alcune occasioni. Purtroppo, a volte, succede anche questo. Succede di subire quando si sta facendo meglio dell’avversario. Sicuramente non siamo stati inferiori agli avversari, sia dal punto di vista del gioco che della prestazione. Questi sono particolari che mi danno fiducia, ma che nello stesso tempo rappresentano dei segnali importanti che ci dicono che dobbiamo migliorare ancora, perché possiamo essere più competitivi”.


Tecnicamente in questo campionato non ci sono avversarie facili. Ogni partita deve essere affrontata con la massima determinazione, umiltà e grande attenzione… “Lo abbiamo ribadito a più riprese che non ci sono partite facili, che ci sono diverse squadre costruite per vincere, con organici importanti in ogni reparto e altre che non mollano mai. Il nostro compito è quello di farci trovare sempre pronti. Guardiamo avanti di partita in partita, cercando di essere sempre al meglio”.

La squadra professionista più a nord del Paese ha festeggiato il Natale in testa in condominio (dopo 17 turni) con Padova e Modena, con 9 vittorie e 6 pareggi con due sole sconfitte, con una costanza importante con il secondo miglior attacco (29 gol, solo il solito Padova ha fatto meglio con 32) e la seconda miglior difesa: 12 reti al passivo (solo l‘altra capolista Modena ha fatto meglio essendo ferma a quota 8 (i canarini però hanno segnato un terzo di reti in meno). Il tutto con un gioco gradevole, una rosa protagonista nel suo complesso e otto marcatori di stagione. Capocannoniere Casiraghi, trequartista con 5

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reti all‘attivo, poi con 4 Tait. A quota tre Rover e Magnaghi e Beccaro. E poi, con due reti a testa, un difensore, un mediano e una punta. Ovvero El Kaouakibi, Karic e Fischnaller. Per mister Vecchi, sotto l’albero di Natale, tanti attestato di stima, a cominciare dalla nomina a miglior allenatore del girone B fino a ora, da parte del sito specializzato TuttoC con questa motivazione: “Mai come quest‘anno nel Girone B la concorrenza è agguerrita. È stato quindi difficile individuare il miglior allenatore del raggruppamento. Abbiamo scelto però di premiare Stefano Vecchi che, con il Sudtirol, anche quest‘anno si sta confermando a grandi livelli. Il primo posto dei biancorossi in compagnia di Padova e Modena è il giusto premio per una squadra che sin dal primo turno del torneo ha dimostrato qualità e idee chiare. Mister Vecchi, che ha anche conosciuto le luci della ribalta per qualche giornata all‘Inter, promosso due volte in prima squadra ad interim in seguito agli esoneri prima di DeBoer e poi di Pioli, si è calato alla perfezione nella scorsa stagione nella realtà di Bolzano. E, dopo un ottimo quarto posto, gli altoatesini sono pronti a puntare più in alto”.

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ragazzi nell’ultimo periodo? “Nulla di particolare. Stanno dando tanto, tantissimo. A tutti posso solo chiedere di continuare così, cercando di interpretare le partite al massimo in ogni occasione, come stanno facendo. Abbiamo bisogno di un gruppo che lotta fino in fondo, che non lascia nulla di intentato, che ha la predisposizione di lanciare il cuore oltre l’ostacolo per competere contro squadre di spessore. In questo momento la squadra lo sta facendo, quindi posso solo chiedere di proseguire in questo modo”.

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E’ sotto gli occhi di tutti che in questa rosa tutti, quando sono chiamati in causa, danno sempre il massimo con motivazioni forti: è questa una delle risorse migliori della squadra? “E’ un segnale importante. Chiunque gioca lo fa dando il massimo. Credo che, in questo senso, abbiamo assunto un’identità significativa. C’è bisogno di tutti in qualsiasi momento. Chi aveva giocato meno ultimamente ha avuto modo di mettersi in mostra, di fare bene. Questi sono segnali preziosi”.

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Die Kraft der Gruppe “Dieses Team pusht sich stets nach vorne. Alle stellen sich mit der richtigen Einstellung zur vollen Verfügung. Diese Jungs haben gezeigt, dass sie sich sehr gut verstehen, dass sie sehr entschlossen sind und dass sie dafür brennen, in jeder Situation alles zu geben.”

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Der erste Saisonabschnitt hat den FC Südtirol als einen absoluten Protagonisten der Serie C-Meisterschaft gesehen – auf eine Weise, wie sie so noch nie vorkam. Die bisherige Spielzeit, vom Bewertungsstandpunkt zwei Spieltage vor Ende der Hinrunde, verdient Applaus. Zusammengestellt von Sportdirektor Paolo Bravo und unter der Leitung von Coach Stefano Vecchi konnten die Weißroten zwei bedeutsame Positivserien hinlegen. Die erste davon beinhaltete sechs Spiele ohne Niederlage in Folge (vier Siege und zwei Remis) zu Saisonbeginn. Auf das 2:1 in Ravenna, welches zu einem 3:0 am grünen Tisch umgewandelt wurde, folgten ein 3:0 gegen Fermana in Salò, dem vorübergehenden Austragungsort der FCSHeimspiele, zwei 1:1-Unentschieden bei Matelica und gegen Gubbio sowie die beiden Achtungserfolge bei Feralpisalò (1:0) und gegen Carpi (3:0). Am 7. Spieltag setzte es für den FC Südtirol bei Mitfavorit Padua die erste Saisonniederlage (0:2), bevor die zweite beachtliche Serie startete: zwei Remis gegen Sambenedettese (0:0) und in Fano (1:1) machten den Anfang, im Anschluss konnte man Mantua (2:1), Imolese (3:0 am grünen Tisch) und Modena (2:1) bezwingen. Es folgte ein Unentschieden gegen Perugia (1:1), zwei Erfolge gegen Arezzo (4:0) und Legnago Salus (1:0), das 2:2 bei Virtus Vecomp Verona rundete eine Serie von neun Spielen ohne Niederlage (19 Punkte) ab. Am letzten Spieltag vor der Weihnachts- und Neujahrspause gab es ein unglückliches 1:2 gegen die Triestina. Ein Ergebnis, das zugleich die erste Heimniederlage bedeutete. Trotzdem kann man ohne Zweifel sagen: Das Projekt des nördlichsten Profiklubs Italiens wächst weiter. Der “Halfway Point” der Meisterschaft liegt am Horizont: die erste Saisonhälfte dieser surrealen Meisterschaft – daran muss erinnert werden – war nicht einfach. In erster Linie sind dabei die sanitären Bestimmungen zur Eindämmung der Pandemie zu nennen, zu denen große logistische Herausforderungen und ein Saisonauftakt mit de facto nur Auswärtsspielen hinzukamen. Trotz allem zeigte die Truppe Stärke und Kompaktheit, wie es auch Trainer Stefano Vecchi unterstreicht. Coach, wie zufrieden sind Sie mit dem Team und dem Mannschaftsklima? “Dieses Team pusht sich stets nach vorne, beschwert sich nie. Alle stellen sich mit der richtigen Einstellung zur vollen Verfügung. Diese Jungs haben gezeigt, dass 24

sie sich sehr gut verstehen, dass sie sehr entschlossen sind und dass sie dafür brennen, in jeder Situation alles zu geben.” Nach einem alles andere als einfachen Kalenderjahr…was sagen Sie zu jenen, die den FC Südtirol zurzeit nur aus der Ferne verfolgen können? “Ich grüße all unsere Fans und Sympathisanten und wünsche ihnen alles erdenklich Gute für das neue Jahr. Sie verdienen einen Applaus für den Enthusiasmus, mit dem sie uns auch von zu Hause anfeuern. Ich hoffe sehr, dass sich die Bedingungen im neuen Jahr so verbessern, dass Zuschauer wieder in die Stadien und die Fans unser Team auch wieder hautnah miterleben dürfen. Ich bin überzeugt, dass sie daran großen Spaß haben werden.”

Demut und dem richtigen Kampfgeist spielt. Das Team weiß die Partien auf die richtige Art und Weise zu interpretieren. Es gibt sicherlich einen leicht bitteren Beigeschmack für die Ergebnisse der letzten Wochen: kleine Unachtsamkeiten in der Abwehr sind uns sehr teuer zum Stehen gekommen, in der Offensive haben wir vielleicht ein paar Chancen zu viel liegen gelassen. Doch leider passiert auch das manchmal. Es kommt vor, dass man ein Gegentor bekommt, auch wenn man das bessere Team ist. Mit Sicherheit waren wir unseren Gegnern nicht unterlegen, sei es vom spielerischen, als auch vom leistungstechnischen Gesichtspunkt her. Diese Tatsachen machen mir Mut. Gleichzeitig senden sie aber wichtige Signale, dass wir uns noch weiter verbessern können, um noch eine Schippe draufzulegen.”

Wie sehen Sie die Mannschaft zu diesem Zeitpunkt der Saison? “Ich sehe eine hochmotivierte und entschlossene Truppe, die sehr gut agieren und reagieren kann und die bis zum absolut letzten Moment immer an sich glaubt. Wir haben eine äußerst wettbewerbsfähige Mannschaft, die aber mit großer

Es fällt auf, dass in diesem Kader jeder, wenn er gebraucht wird, sofort alles in die Waagschale wirft und hochmotiviert mitwirkt: Ist das eine der wichtigsten Stärken dieser Mannschaft? “Das ist ein wichtiges Zeichen. Egal wer spielt, alle geben ihr absolutes Maximum. Ich glaube, dass die Jungs in diesem Sinne


In technischer Hinsicht gibt es in dieser Meisterschaft keine einfachen Gegner. Jede Partie muss mit absoluter Entschlossenheit, Demut und Konzentration angegangen werden … “Genau das haben wir des Öfteren wiederholt: es gibt keine einfachen Spiele. Diverse Teams sind dazu konstruiert worden, diese Meisterschaft zu gewinnen, andere geben durch ihren Kampfgeist einfach keinen Zentimeter freiwillig auf. Unsere Aufgabe ist es, immer bereit zu sein. Wir schauen nach vorne, von Spiel zu Spiel, und wollen immer unser Bestes geben.”

Der nördlichste Profiklub Italiens ging – punktegleich mit Padua und Modena – als Tabellenführer in die Weihnachtspause. Nach 17 Spieltagen standen neun Siege, sechs Unentschieden und nur zwei Niederlagen zu Buche. Der FC Südtirol wies den zweitbesten Angriff (29 erzielte Tore, Spitzenwert: Padova, 32) sowie die zweitbeste Abwehr (zwölf Gegentore, Spitzenwert: Modena, acht) der Liga auf. Die Weißroten überzeugen mit einer sehenswerten Spielphilosophie, einem breiten Kader sowie acht verschiedenen Torschützen: Spielmacher Daniele Casiraghi führt zurzeit die interne Torschützenliste mit fünf Toren an, dahinter folgt Fabian Tait mit deren vier. Rover, Magnaghi und Beccaro konnten bisher drei Mal treffen, zwei Mal ließen hingegen Rechtsverteidiger El Kaouakibi, Mittelfeldmotor Karic und Stürmer Fischnaller den Ball im Netz zappeln.

Haben Sie von den Spielern in letzter Zeit etwas Besonderes verlangt? “Nein, nichts Außergewöhnliches. Ich kann nur von allen verlangen, genau so weiterzumachen und alles aus jeder Partie herauszuholen. Wir werden diesen Willen, immer bis zum letzten Moment zu kämp-

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fen, auch weiterhin brauchen, um gegen Teams mit Rang und Namen zu bestehen. Die Jungs machen das alles ja bereits, deshalb kann ich von ihnen nur verlangen, dass sie genau so weitermachen.”

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auch eine gemeinsame Identität gefunden haben. Diejenigen, die anfänglich weniger oft gespielt haben, konnten sich zuletzt immer öfter beweisen. Das sind äußerst wertvolle Signale.”

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Auf Mister Vecchi wartete ein besonderes Geschenk unter dem Weihnachtsbaum. Von der Website “TuttoC” wurde er zum besten Trainer der bisherigen Gruppe B der Serie C prämiert. Und zwar mit der folgenden Begründung: “Die Gruppe B ist so umkämpft wie seit Langem nicht mehr. Deshalb war es schwierig, einen Trainer aus diesem Kreis herauszupicken. Wir haben uns jedoch für Stefano Vecchi entschieden, der mit dem FC Südtirol erneut in den hohen Regionen der Tabelle zu finden ist. Die aktuelle Tabellenführung der Weißroten, zusammen mit Padua und Modena, ist die rechtmäßige Belohnung für ein Team, das seit dem 1. Spieltag Qualität und eine konkrete Spielidee aufweist. Coach Vecchi, der bereits bei Inter Mailand tätig war und nach den Entlassungen von DeBoer und Pioli sogar zwei Mal zwischenzeitlich ins Amt des Cheftrainers der ersten Mannschaft gehoben wurde, fügte sich in der vergangenen Saison nahtlos in die Geschicke des Südtiroler Klubs ein. Die Weißroten greifen nach dem guten vierten Platz in der letzten Spielzeit heuer aber nach noch höheren Sternen.”

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Hannes Fink sale a quota 300 Il capitano, alla quindicesima stagione consecutiva con la casacca dell’F.C. Südtirol contro la Triestina ha raggiunto il ragguardevole numero di presenze tra i professionisti: è il secondo giocatore biancorosso di tutti i tempi, l’unico ancora in attività. Hannes Fink sale a quota 300. Il capitano biancorosso, 31 anni compiuti lo scorso 6 ottobre, alla quindicesima stagione di fila con la casacca dell’FCS (4 stagioni in C2, 4 in C1 e 7 in serie C) ha raggiunto il ragguardevole numero di 300 partite da professionista. Il primato lo stabilito entrando in campo al 26’ della ripresa della gara interna contro la Triestina in sostituzione di Daniele Casiraghi. Un momento importante per il ragazzo dell’altopiano del Renon che ha staccato un gettone di presenza pesante e carico di significati. Nel 2006 il debutto nell’allora campionato di quarta divisione nazionale con la casacca dell’F.C. Südtirol, diventata la sua seconda pelle. Nel 2010 la promozione nella terza divisione nazionale, in cui milita da allora ad oggi. Nel match contro gli alabardati giuliani ha raggiunto il secondo numero di presenze di tutti i tempi nella storia della società, secondo solo ad Hans Rudi Brugger, che ha indossato la maglia biancorossa per 368 volte dal 1998 al 2011. 26

Match 300 im FCS-Trikot für den Captain Mit dem Einsatz gegen Triestina knackte Hannes Fink als zweiter Spieler der Vereinsgeschichte die 300 Profieinsätze im weißroten Dress. Hannes Fink setzte kurz vor Weihnachten einen weiteren wichtigen Meilenstein in seiner Karriere. Der 31-jährige Rittner, der in diesem Jahr seine 15. Profisaison bestreitet, streifte sich im Heimspiel gegen Triestina zum 300. Mal das Dress des FC Südtirol über. Fink ist im Jugendsektor des FC Südtirol großgeworden und gab in der Saison 2006/07 sein Debüt in der 1. Mannschaft. In der Meistersaison 2009/10 zählte der Mittelfeldspieler bereits zu den Stammkräften im Team und trug maßgeblich am historischen Aufstieg in die 3. Liga bei. Fink trägt seit 2016 die Kapitänsbinde des FC Südtirol und liegt mit 300 Einsätzen - hinter Hans Rudi Brugger (368) - auf Platz zwei der ewigen Rangliste. Hannes Fink entwickelte sich im Laufe der Jahre sowohl auf, als auch außerhalb des Spielfeldes zum Aushängeschild des Südtiroler Proficlubs.


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Il ritorno di Rapha Odogwu Il 29enne attaccante veronese è tornato in campo dopo lo stop forzato determinato dall’infortunio rimediato ad inizio campionato. La lesione del legamento collaterale mediale del ginocchio destro lo ha costretto a sottoporsi ad un intervento chirurgico a cui ha fatto seguito la lunga riabilitazione: “Ho sensazioni positive e mi metto al servizio della squadra che mi ha fatto rientrare in un’ottima posizione di classifica”.

Raphael Odogwu è tornato! L’attaccante arrivato in biancorosso la scorsa estate è tornato a disposizione di mister Vecchi dopo l’infortunio e la lunga riabilitazione e ha già tastato il terreno di gioco in occasione della parte finale della gara interna con la Triestina. Rapha, nella prima giornata di campionato in quel di Ravenna aveva riportato la lesione del legamento collaterale mediale del ginocchio destro, che lo ha costretto a sottoporsi ad un intervento chirurgico e, dopo la convalescenza, ad un periodo di riabilitazione. Piano, piano ha ripreso la preparazione, gradualmente intensificata per arrivare al completo recupero. Rapha, come hai vissuto il periodo in cui sei stato costretto a stare lontano dal campo? “L’assenza forzata non è mai una buona sensazione. Quando arrivi alla domenica 28

e vedi i tuoi compagni giocare e tu sei costretto a stare forzatamente in tribuna a seguirli o in remoto è una delle condizioni più brutte. Comunque dentro di me, fin da principio, c’è sempre stata la convinzione di tornare appena possibile e la volontà di lavorare con impegno e dedizione nei modi e nei tempi previsti per riprendere al meglio”. La riabilitazione? “E’ stata lunga e impegnativa. L’ho vissuta con giorni di grande carica e altri meno, ci sono stati momenti in cui mi sentivo carico, euforico e altri in cui mi facevo qualche paranoia di troppo, comunque sempre con la consapevolezza di poter arrivare al completo recupero. In questo senso un ruolo di fondamentale importanza lo hanno avuto le persone professionali e le strutture del centro sportivo, dotato di tutte le attrez-

zature necessarie per favorire il percorso di riabilitazione in modo funzionale. Mi sono trovato a lavorare nelle migliori condizioni”. Com’è stato riassaporare il gusto di scendere in campo? “Un momento splendido, una sensazione fantastica. Ho lavorato con grande impegno fin da quando è stato possibile e lo sto facendo ancora senza sosta, anche durante le feste per poter ritrovare la condizione migliore. Sono carico e non vedo l’ora di tornare in campo, forte delle sensazioni positive. Devo ringraziare i compagni di squadra e tutto lo staff, non solo perché mi sono sempre stati vicini, ma anche e soprattutto perché che mi fanno tornare in campo in un’ottima posizione di classifica. Da parte mia il desiderio e la volontà di fornire un grande contributo”.


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Chi ti è stato al fianco più di tutti nel periodo della riabilitazione? “Ho sentito la vicinanza di tutti. In modo particolare desidero ringraziare la mia ragazza e i fisioterapisti, Gabriele Vanzetta e Luca Franzoi. La mia ragazza mi è stata particolarmente vicina e mi ha aiutato moltissimo soprattutto nelle due settimane successive all’intervento chirurgico, quando sono stato costretto a stare a letto con il tutore. Mi ha fatto da badante e mi ha sostenuto moralmente. Per quanto riguarda il lavoro svolto quotidianamente in fase di riabilitazione nel corso degli ultimi mesi ho potuto contare costantemente su una figura professionale importante come Luca. Abbiamo condiviso tante giornate di lavoro intenso, svolto mattina e pomeriggio, instaurando un dialogo prezioso”.

Rapha Odogwu è tornato è ha tanta voglia di fare bene con la casacca biancorossa. 29 anni (30 il prossimo 28 gennaio), veronese di nascita, residente a Belfiore, due lauree (Economia e Commercio e in Legislazione d’Impresa), punta centrale è pronto ad affrontare le nuove sfide in quella che è la sua grande passione il calcio. Cresciuto con il pallone tra i piedi nel quartiere veronese di Borgo Venezia, in carriera ha realizzato 91 reti nei campionati in cui ha militato. Facile intuire che l’obiettivo sia quota 100, anche se l’interessato ha sottolineato a più riprese: “Non parlo di obiettivi personali, la squadra viene prima di tutto”.

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Welcome back, Rapha! Gerade als Raphael Odogwu nach einer kräftezehrenden Sommervorbereitung begonnen hatte, so richtig Fahrt aufzunehmen, erreichte ihn und dem FCS nach dem Match am 1. Spieltag in Ravenna die Hiobsbotschaft: Das Außenband des rechten Knies ist gerissen. Es folgte ein chirurgischer Eingriff und eine beinahe dreimonatige Rehabilitation. Im letzten Spiel vor Weihnachten bescherte er sich selbst mit dem schönsten aller Geschenke: die Rückkehr aufs Spielfeld. Raphael Odogwu ist zurück! Der bullige Mittelstürmer, der im letzten Sommer von Virtus Verona nach Bozen kam, feierte in den Schlussminuten des Heimspiels gegen Triestina sein Comeback auf dem grünen Rasen. Odogwu zog sich beim Meisterschaftsauftakt in Ravenna eine Läsion am Außenband des rechten Knies zu und musste sich folglich einem chirurgischen Eingriff unterziehen. Nach einer beinahe dreimonatigen Rehabilitation war es dann soweit: Coach Vecchi nominierte seinen Stürmer für das Gastspiel in Verona und gewährte ihm nur vier Tage später, gegen Triestina, erstmals wieder Einsatzzeit in einem Pflichtspiel.

Rapha, du kommst von einer langen Zwangspause. Wie erlebtest du diese schwierige Zeit? „Während einer Verletzungspause fühlt man sich nie so richtig wohl. Insbesondere sonntags, wenn du deinen Teamkollegen von der Tribüne aus oder vor dem Fernseher zusehen musst. Doch ich war von Beginn an entschlossen, hochmotiviert und mit großer Hingabe zu arbeiten, um schnellstmöglich wieder auf dem Spielfeld zu stehen.“ Wie verlief die Rehabilitation? „Es war eine sehr lange und anstrengende Zeit. Ich muss gestehen, dass ich mit Stim-

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mungsschwankungen zu kämpfen hatte. An manchen Tagen war ich euphorisch und strahlte vor Zuversicht, an anderen plagte ich mich mit unnötigen Sorgen. Doch ich zweifelte nie daran, mich vollkommen von meiner Verletzung zu erholen. Die Fachkräfte im Trainerteam und die Ausstattung des FCS Centers schafften die perfekten Voraussetzungen, um funktional und zielorientiert zu arbeiten.“ Wie fühlte es sich an, endlich wieder ein Pflichtspiel bestritten zu haben? „Ein wirklich toller Moment. Ich arbeitete hart an meinem Comeback und auch


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danach, während der Feiertage, überließ ich nichts dem Zufall. Ich kann es kaum erwarten, das nächste Match zu bestreiten. Ich bedanke mich bei meinen Mitspielern und dem Trainerstab für die Unterstützung, welche sie mir in den letzten Wochen zukommen ließen. Und für die ausgezeichnete Tabellensituation. Jetzt will auch ich meinen Beitrag dazu leisten.“ Welche Menschen waren dir in den letzten Monaten besonders nahe? „Ich spürte die Zuneigung all meiner Mitmenschen. Insbesondere möchte ich mich bei meiner Verlobten und den Physiotherapeuten, Gabriele Vanzetta und Luca Franzoi, bedanken. Clarissa (seine Verlobte, Anm.d.Red.) war mein größter Anhaltspunkt, ganz besonders in den Wochen nach der Operation, als ich mich kaum vom Bett bewegen konnte. Sie war meine persönliche Krankenpflegerin und unterstützte mich auch auf mentaler Ebene. Als ich dann mit der Rehabilitation beginnen konnte, war Luca mein allerwichtigster Wegbegleiter. Wir arbeiteten sehr hart, zwei Mal täglich. Es kam zu wichtigen Gesprächen, für welche ich ihm sehr dankbar bin.“

Raphael Odogwu ist wieder einsatzbereit und ist heiß auf die nächsten Einsätze. Geboren wurde der kräftige Angreifer am 28. Jänner 1990 in Verona. Großgeworden ist Odogwu im Stadviertel Belfiore, der Heimat von Virtus Verona. Obwohl sich sein Leben beinahe ausschließlich um Fußball dreht, kann der 29-Jährige stolz auf einen Masterabschluss in Wirtschaftswissenschaften blicken.

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Numeri, riti e amuleti, tra passione e scaramanzia Ecco come sono stati distribuiti i numeri di maglia: i giocatori biancorossi rivelano perché hanno scelto un determinato numero di casacca e c’è chi svela anche riti scaramantici o amuleti tra legami affettivi, passioni, omaggi, tributi, date o venti rilevanti, semplici preferenze. C’è anche chi ha dovuto accontentarsi di un numero tra quelli rimasti a disposizione. Premesso che per scaramanzia … le scaramanzie non andrebbero mai rivelate, abbiamo cercato di scoprire nel “limite del possibile-consentito” quali sono i rituali beneaugurati dei biancorossi e le motivazioni che stanno a monte della scelta dei rispettivi numeri di maglia. In generale, tra i gesti preferiti prima di una partita ci sarebbero: la telefonata a una persona particolare (sempre quella, ovviamente), ascoltare la stessa canzone o gli stessi brani o indossare un determinato capo di abbigliamento sotto la maglia, calzoncini o calzettoni. Per i più vale il detto: “non è vero ma ci credo”. Fuori e dentro il campo i riti sono tanti - anche se inferiori e molto meno plateali rispetto ad un tempo - e vanno dal toccare l’erba al momento di scendere sul terreno di gara o il cerchio di centrocampo. La superstizione è un argomento da sempre fonte inesauribile di aneddoti divertenti. Questo perché la scaramanzia, in tutte le sue forme, è tanto irrazionale quanto difficile da ignorare per chi

segue una routine finalizzata ad ottenere un obiettivo. In fondo in fondo nessuno pensa che il risultato finale di una partita dipenda da un singolo gesto, da un rituale personale, ma perché non farlo, perché sfidare la sorte quando basterebbe poco per portarla dalla propria parte. Nel calcio in particolare, molti atleti sono superstiziosi e ci sono squadre dove la tendenza era (ad esempio il grande Ajax del “calcio totale”) ed è addirittura esasperata. In casa biancorossa poco, quasi nulla di eclatante, sia nei comportamenti pre-partita che nella scelta dei numeri di maglia. Con discrezione, senza ledere le regole non scritte della scaramanzia, abbiamo chiesto ai giocatori di indicarci “senza impegno” i motivi che li hanno indotti a scegliere il proprio numero di maglia, riti e/o gesti scaramantici “rivelabili” ed eventuali amuleti. Per quanto riguarda i numeri personalizzati, la storia ci dice che il cambiamento

rispetto alla tradizionale numerazione da 1 a 11 risale all’anno di nascita dell’FCS, a 25 anni fa. Correva per la precisione la stagione agonistica 1996/1996 quando – inizialmente solo per la serie A, poi con effetto domino anche per le altre categorie – fu introdotta la possibilità di personalizzare i numeri sulle casacche di gara. Il vecchio sistema di numerazione finì inevitabilmente in naftalina per adottare la nuova linea, che aprì una serie di scenari nuovi, non solo in ottica di merchandising, ma anche e soprattutto in fase di assegnazione. La distribuzione dei numeri avviene, infatti, in quel luogo sacro che si chiama spogliatoio, con dinamiche uguali o diverse in ogni singola realtà, comunque condivise dal gruppo. La spartizione è una sorta di rito di inizio anno, in cui si intrecciano una serie di meccanismi e di passioni, di scaramanzie e di legami affettivi, di omaggi e tributi o di semplici preferenze. Si narra che se il numero è particolarmente ambito scatta una vera e propria asta tra gli interessati, con fini benefici o per sovvenzionare qualche iniziativa del “gruppo squadra”. Dopo la doverosa premessa relativa alle cosiddette “modalità operative” scopriamo quali curiosità ci sono a monte della scelta dei numeri di maglia dei giocatori biancorossi ed eventuali riti scaramantici, reparto per reparto. PORTIERI #1 Giacomo Poluzzi: ho scelto la maglia con il numero 1 perché in serie C i portieri non possono scegliere altri numeri al di fuori del 12 e 22. Per cui la scelta è caduta sul classico numero del portiere. Riti non ne ho. Avessi potuti scegliere e fosse stato libero avrei preso il numero 17, giorno in cui sono nati i miei due figli. #22 Marco Meneghetti: è stato il primo numero che mi hanno assegnato

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però poi, ad un certo punto, quando sono arrivato alla Casertana era occupato, quindi la scelta obbligata era tra il numero 15 e il 25. Ho scelto il numero 25 -che contiene anche il n. 5- e le cose sono andate molto bene sia lì che a Teramo. Con il passare del tempo ho scoperto che i numeri a due cifre mi piacciono di più, soprattutto i numeri tra 20 e 29. Niente riti o amuleti. #5 Marco Curto: ho scelto la 4 perché la mia ragazza ci chiama i fantastici 4 … io, lei e i nostri due cani. Nessun rito e nessun amuleto. #2 Hamza El Kaouakibi: numero scelto tra quelli disponibili. CENTROCAMPISTI #8 Emanuele Gatto: ho scelto il l8 perchè è il mio numero preferito e fortunato. Nessun rito scaramantico, nessun amuleto o portafortuna. #17Daniele Casiraghi: quando sono arrivato in biancorosso ho scelto il 17 perché era il numero libero che mi ispirava di più”. #21Fabian Tait: è una scelta affettiva. Mi è sempre piaciuto il numero 21. Non ho amuleti o comportamenti legati alla scaramanzia. #30 Marco Beccaro: ho scelto il 30 perché quando sono arrivato a gennaio dello scorso anno c’erano pochi numeri disponibili e ho scelto il 30 perché avevo 30 anni. Sono abituato ad indossare abbigliamento o cose prima sulla parte sinistra del corpo (braccia e gambe), cioè la maglia ad esempio la infilo prima con il braccio sinistro e così via. Il portafortuna è il polsino sul braccio sinistro in ogni partita. #10 Hannes Fink: è un privilegio poter portare il numero 10 sulle spalle.

ATTACCANTI #29 Simone Magnaghi: desideravo il numero 9 ma, essendo arrivato per ultimo, ho cercato di prendere un numero che avesse il 9, quindi la scelta è caduta sul 29. Non sono scaramantico. Indosso invece sempre i parastinchi con impresso i nomi della mia compagna e del mio bambino e i nomi di mamma e babbo. Li porto sempre con me e li uso come portafortuna. #9 Raphael Odogwu: ho scelto il numero 9 perché rappresenta da sempre il numero dell’attaccante centrale. #18 Matteo Rover: ho optato per la maglia numero 18 perché è stata la prima casacca che ho indossato con il nome sulle spalle. E’ stato alle finali del campionato Primavera, quando ho vinto lo scudetto con l’Inter. Ho ripreso il numero a Pordenone e abbiamo vinto il campionato, quindi lo ritengo un numero fortunato per me. #11 Manuel Fischnaller: non c‘é un perché preciso. L’ho scelto perché mi piace. Non tengo amuleti e nessun rito particolare. Se proprio devo trovarne uno, è quello che calzo sempre prima la scarpa sinistra, poi la destra.

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#14 Nermin Karic: ho scelto il 14 perché è un numero che avevo prima, nelle tappe precedenti della mia carriera e anche perché mio fratello lo ha sempre avuto e lui è il mio idolo. Non ho riti scaramantici ma un paio di cose le faccio sempre: entrare in campo con il piede destro e, prima del fischio inziale dell’arbitro, recito una preghiera. #19 Leandro Greco: il 19 perché è il numero del giorno in cui sono nato io mio figlio e mia moglie e mia sorella. Mesi diversi, stesso giorno. Nessun rito.

quando ho fatto la prima panchina in serie C qualche anno fa e da quel giorno mi sono affezionato, oltretutto il numero 1 spesso viene lasciato al portiere esperto mentre il 12 non mi piace molto. Gesti scaramantici? Da quando sono piccolo prima del riscaldamento tiro due piccoli calcetti al palo destro e a quello sinistro della porta. Amuleti: spesso mi piace giocare con una maglia a maniche corte bianca di cotone sotto la maglia da gara quando fa caldo. #12 Julian Pircher: ho scelto il numero rimasto libero per il portiere. DIFENSORI #3 Alessandro Fabbri: ho scelto questo numero di maglia perché è con questo numero che ho riconquistato la serie C vincendo il campionato dopo essere sceso di categoria. Prima della partita mi creo un polsino al polso sinistro con lo scotch. Il portafortuna è un braccialetto Dodo regalatomi dalla mia compagna. #Kevin Vinetot: il 5 l’ho scelto quando ho ceduto il 19 prima ad Oneto e poi a Ciccio De Rose. Il 5 mi sembrava un numero importante per il reparto difensivo. #23 Alessandro Malomo: ho sempre avuto il 5 nella mia carriera, ma “per colpa” di Kevin qui mi sono dovuto accontentare di sommare il 2 e il 3, componendo il 23. Nessun rito in particolare, sento sempre la mia ragazza appena prima di ogni gara. Indosso i parastinchi regalatemi da un mio ex magazziniere il mitico Cocò ai tempi del Pavia calcio. #13 Simone Davi: i numeri che mi piacevano erano già stati presi. Diciamo un po‘ per casualità ho deciso per il 13. #25 Jan Polak: è una scelta affettiva. A me è sempre piaciuto il numero 5,

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Trikotnummern, Rituale und Glücksbringer Die meisten Fans haben sich wahrscheinlich schon mal gefragt, weshalb der ein oder andere Spieler mit einer bestimmten Trikotnummer aufläuft. Geburtstage, Erinnerungen und lustige Anekdoten: Hinter (fast) jeder Wahl steckt eine erzählenswerte Geschichte.

Obwohl man den eigenen Aberglauben und die persönlichen Rituale nie verraten sollte, hat die Redaktion der FCS News versucht, den Geheimnissen der FCS-Profispieler auf den Grund zu gehen. Egal ob es sich um die Wahl der Trikotnummer oder um die Vorbereitung auf ein Match handelt, jeder Kicker hat dabei seinen ganz eigenen Überzeugungen. Den meisten ist wohl bewusst, dass der Ausgang einer Partie nicht von einem kleinen Ritual vor dem Anpfiff abhängt. „Ich weiß, dass es keinen Sinn ergibt. Doch irgendwie glaube ich daran“, wird sich so

manch einer denken. Auch folgende Antwort hört man immer wieder: „Wieso soll ich das Schicksal herausfordern, wenn ich es beeinflussen kann?“. Bei dem ein oder anderen Spitzensportler grenzen die Rituale oft schon fast am Wahnsinn. Daniele Casiraghi & Co. zeigten sich hingegen sehr moderat, was die überirdischen Einflüsse anbelangt. Ob es sich um einen einfachen Kult, einen Glücksbringer oder die Wahl einer besonderen Trikotnummer handelt: Wir erhielten von den Spielern meist rationale, aber deshalb nicht weniger kuriose Antworten.

Die Möglichkeit, seine eigene Trikotnummer zu bestimmen, wurde zu Beginn der Saison 1995/96 eingeführt. Zuerst galt diese nur für die Serie A, wurde in den darauffolgenden Jahren aber auch in den unteren Kategorien übernommen. Die Wahl der Trikotnummer erfolgt in der Kabine, da gibt es keine Ausnahmen. Das Verfahren könnte hingegen von Team zu Team nicht unterschiedlicher sein. Sollten zwei Spieler die gleiche Nummer ins Visier genommen haben, kann es im Fall der Fälle auch zu einer internen Versteigerung kommen. Wie die Nummernvergabe beim FC Südtirol ablief und ob die

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Ohne geht’s nicht: das getapte Armband auf dem linken Handgelenk

Spieler geheime Rituale abhalten, erfuhren wir in den Einzelgesprächen mit den Spielern. TORHÜTER #1 Giacomo Poluzzi:„In der Serie C sind die Trikotnummern der Torhüter auf 1, 12 und 22 begrenzt. Deshalb fiel meine Wahl auf die klassische 1. Ansonsten hätte ich mich für die 17, den Geburtstag meiner beiden Söhne, entschieden. Rituale habe ich eigentlich keine.“ #22 Marco Meneghetti: „Als ich das erste Mal bei einem Serie C-Match dabei sein durfte, wurde mir die 22 zugeteilt. Im Laufe der Zeit ist sie mir ans Herz gewachsen. Die 1 steht meistens dem erfahrenen Keeper zu, während mir die 12 nicht besonders gut gefällt. Was die Rituale betrifft, stoße ich vor dem Match zwei Mal gegen den rechten sowie den linken Pfosten. Das machte ich auch als Kind schon so. Etwas was bei mir nie fehlen darf, ist das weiße Baumwollshirt unter dem Trikot. Auch bei hohen Temperaturen.“ #12 Julian Pircher: „Ich hatte eigentlich keine andere Option, da die anderen beiden Torwartnummern bereits vergeben waren.“

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VERTEIDIGER #3 Alessandro Fabbri: „Im Laufe meiner Karriere musste ich einen Neustart im Amateurfußball wagen. Mit der Nummer 3 auf dem Rücken gewann ich die Meisterschaft, welche mich zurück ins Profigeschäft führte. Vor den Spielen tape ich immer mein linkes Handgelenk. Mein Glücksbringer ist hingegen ein Armband der Marke Dodo.“ #5 Kévin Vinetot: „Meine Lieblingsnummer ist die 19, doch beim FCS überließ ich diese zuerst Luca Oneto und dann Ciccio De Rose. Deshalb fiel meine Wahl auf die 5, eine wichtige Nummer in der Abwehrreihe.“

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#23 Alessandro Malomo: „Im Laufe meiner Karriere trug ich immer die 5 auf meinem Rücken. Doch letztere ist beim FCS Eigentum von Kévin Vinetot. 2 + 3 ergibt auch 5, deshalb die 23. Ein besonderes Ritual habe ich nicht, doch ich telefoniere kurz vor dem Match immer noch mit meiner Freundin. Mein Glücksbringer sind ein Paar Schienbeinschoner, die mir der legendäre Zeugwart von Pavia, Cocò, damals schenkte.“ #13 Simone Davi: „Meine Lieblingszahlen waren alle schon besetzt, deshalb ist die Wahl der 13 eher auf Zufall zurückzuführen.“ #25 Jan Polak: „Meine absolute Lieblingszahlt ist die 5. Als ich damals zu Casertana wechselte, war diese jedoch bereits besetzt. Da ich die 5 nicht aufgeben wollte, musste ich mich zwischen 15 und 25 entschieden. Ich entschied mich für letztere und spielte eine starke Saison. In der darauffolgenden Erfahrung in Teramo kam es genau so. Im Laufe der Jahre erkannte ich, dass mir zweistellige Zahlen allgemein besser gefallen. Insbesondere die von 20 bis 29. Glücksbringer oder Rituale habe ich keine.“

#4 Marco Curto: „Meine Freundin und ich haben zwei Hunde. Sie nennt uns „Die Fantastischen Vier“. Die Wahl der Trikotnummer ist auf diesen Scherz zurückzuführen. Besondere Rituale habe ich nicht.“

noch nicht vergebenen Nummern gefiel mir die 2 am besten.“

#2 Hamza El Kaouakibi: „Zwischen den

#17 Daniele Casiraghi: „Bei meiner

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MITTELFELDSPIELER #8 Emanuele Gatto: „Die 8 war immer schon meine Lieblings- bzw. Glückszahl.“


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#30 Marco Beccaro: „Ich wechselte im Winter zum FCS, da waren die meisten Nummern schon vergeben. Deshalb optierte ich für die 30, meinem Alter zum damaligen Zeitpunkt. Vor dem Spiel bin ich es gewohnt, beim Anziehen der Kleidungsstücke auf der linken Seite zu beginnen. Mein Glücksbringer ist hingegen das getapte Armband auf dem linken Handgelenk.“

#9 Raphael Odogwu: „Die 9 ist das Sinnbild des Mittelstürmers. Deshalb war es für mich eine einfache Entscheidung.“

ich das Spielfeld immer zuerst mit dem rechten Fuß. Kurz vor Anpfiff bete ich noch kurz zu Gott.“ #19 Leandro Greco: „Auch wenn es sich um verschiedene Monate und Jahre handelt, wurde ich, mein Sohn, meine Frau und meine Schwester am 19. geboren.“

#18 Matteo Rover: „In den Finalspielen mit der„Primavera“ von Inter hatte ich erstmals meinen Namen auf dem Shirt gedruckt. Ich trug dabei die 18. Als ich dann zu Pordenone wechselte, entschied ich mir für die selbe Nummer. Wir wurden Meister und seither ist es meine Glückszahl.“ #11 Manuel Fischnaller: „Ein waren Grund für diese Wahl gibt es eigentlich nicht. Auch Rituale und Glücksbringer sind mir eher ein Fremdwort. Die einzige sogenannte Gewohnheit ist, zuerst den linken und dann den rechten Fußballschuh anzuziehen.“

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#21 Fabian Tait: „Ich mag die 21. Es ist eine Zahl, die mir immer schon ein gutes Gefühl gab. Glücksbringer und Rituale gibt es hingegen keine.“

#14 Nermin Karic: „Bereits bei vorherigen Spielstationen trug ich die 14 auf meinem Rücken. Es ist auch die Nummer, welche mein Bruder, mein großes Vorbild, immer trug. Was die Rituale anbelangt, betrete

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ANGREIFER #29 Simone Magnaghi: „Meine Lieblingszahl ist die 9. Doch da ich beinahe als letzter zur Mannschaft stieß, war diese bereits vergeben. Ich entschied mich für die 29, welche ja ebenfalls die 9 enthält. Ich trage Schienbeinschoner, die den Namen meiner Frau, meines Sohnes und meiner Eltern aufgedruckt haben. Diese sind mein großer Glücksbringer.“

Ankunft beim FC Südtirol waren nicht mehr alle Nummern verfügbar. Die 17 war diejenige, die mir am besten gefiel.“

#10 Hannes Fink: „Die 10 ist keine gewöhnliche Zahl. Dieser tragen zu dürfen ist eine große Ehre.“

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Juri Andriollo

“Istituzioni e società, a braccetto per crescere” L’Assessore allo sport del Comune di Bolzano segue con attenzione l’andamento della squadra e il lavoro della governance, invita sostenitori e partner ad essere vicini al club anche in questo momento particolare, apprezza quando stato è fatto fino al oggi al “Druso” e si immagina una cerimonia di inaugurazione della struttura completamente ristrutturata con il pubblico sugli spalti.

Juri Andriollo, avvocato bolzanino, 45 anni, è l’assessore allo sport del Comune di Bolzano. E’ entrato a fa parte della giunta comunale del capoluogo per la legislatura 2020-2015 lo scorso 22 ottobre, insieme ad altri cinque assessori e al sindaco Renzo Caramaschi, che gli ha assegnato le deleghe relative a: politiche sociali, farmacie comunali, famiglia, attività ricreative e del tempo libero e sport. Assessore Andriollo qual’è stato il suo primo approccio con la realtà biancorossa? “Ho assunto le competenze relative allo sport a fine ottobre e uno di primi appuntamenti che avevo intenzione di fissare, salvo emergenza Covid, era proprio quello con l’FC Südtirol per andare a scoprire dall’interno, ovvero dall’FC Center di Maso Ronco e attraverso l’incontro con i dirigenti, una realtà di eccellenza, l’unica con lo status di professionista. Appena ci saranno le condizioni per farlo ci incontreremo per conoscerci ancora meglio e per capire nel dettaglio le esigenze specifiche di una squadra così importante anche per la città di Bolzano, oltre che per la provincia tutta. Nel frattempo seguo le imprese della squadra”. In che modo in un periodo particolare come questo? “Sto seguendo con grande interesse l’andamento della squadra in campionato attraverso gli organi di informazione. Sono molto affezionato alle cronache del giorno dopo e mi soffermo con piacere nella lettura per comprendere le dinamiche delle partite. La squadra sta disputando un campionato ad altissimo livello, contro squadre tra il resto dal blasone illustre, molte con un trascorso importante nelle categorie superiori. La compagine biancorossa sta dimostrando di essere solida, competitiva, capace di conquistare ottimi risultati, insomma di avere i requisiti per recitare un ruolo da protagoniste assoluta. Valore e qualità di questo gruppo sono evidenti e non si discutono, anche quando le cose non vanno come si vorrebbe”. Quello biancorosso è un progetto partito un quarto di secolo fa, in costante, progressivo e razionale sviluppo grazie ad una ampia sinergia operativa in svariati settori: è d’accordo? “Condivido pienamente. Specularmente si potrebbe fare un esempio con le imprese: le aziende che crescono e rimangono nel tempo sono quelle che hanno uno sviluppo ordinato e mirato, con una visione imprenditoriale lungimirante. L’FC Südtirol è un esempio virtuoso, il frutto di scelte ragionate e ponde38

rate, del radicamento nel territorio. Ricordo con piacere gli abbonamenti sottoscritti qualche anno fa per seguire la squadra con costanza al Druso. Oltre a questo ci sono altri aspetti importanti a cominciare dagli impegni nel sociale e all’intenso lavoro nel settore giovanile, anche questo gestito con una visione precisa e con elevata professionalità”. Nel processo di crescita le strutture sono importanti: lo stadio Druso è già stato parzialmente ristrutturato e lo sarà completamente al termine della prossima estate. Come procedono le operazioni? “Premetto subito che si sta proseguendo all’insegna della forte e funzionale sinergia tra tutti i soggetti interessati, istituzioni pubbliche e società in primo luogo. Non potrebbe essere altrimenti. Non riesco ad immaginare un modello funzionale di sviluppo dello sport diverso da quello “incernierato”, ovvero dall’allacciamento delle visioni e dei progetti della pubblica amministrazione con quelli della società sportiva. L’iter di rifacimento del Druso sta procedendo in linea con i tempi, tenuto conto di tutte le particolarità del momento. Quello che immagino è un’inaugurazione dello stadio con la presenza fisica della gente. Con il pubblico. Intanto l’impianto è funzionale: una tribuna completamente ristrutturata, capiente e attaccata ad un terreno rifatto, ora riscaldabile. Un importante e concreto passo avanti, una struttura già bella da guardare, anche di notte, oltre che facile da usufruire”. Il suo messaggio in occasione dei 25 anni di attività dell’FCS qual’è? “Innanzitutto bisogna rilevare l’aspetto più virtuoso di questa società, ovvero l’essere squadra, con ruoli precisi, esercitati da persone capaci che sanno individuare gli obiettivi e possiedono le competenze per raggiungerli. Ad una dirigenza e una governance avvedute e di qualità a cui sono affidati i compiti di gestire e sviluppare la squadra della città, della provincia, la nostra squadra, formulo un grande in bocca al lupo da estendere a tutto lo staff, ai giocatori e al vivaio dal quale auspichiamo salgano sempre più ragazzi in prima squadra”. Agli sportivi costretti a seguire la squadra da casa cosa si sente di dire? “Di non mollare mai, di stare attaccati alla maglia soprattutto in momenti difficili come questi. Un invito che estendo anche ai partner commerciali. Bisogna stare uniti, fare squadra. Tutti insieme, per tornare presto alla normalità”.


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Juri Andriollo

„Der Club und die öffentlichen Einrichtungen rudern in die gleiche Richtung“ Der neue Sportassessor der Stadt Bozen, Juri Andriollo, verfolgt mit großem Interesse die Geschehnisse rund um den FC Südtirol, insbesondere was die Umbauarbeiten des Drusus-Stadions anbelangt: „Der Verein ist bestens strukturiert und wird von kompetenten Funktionären geführt.“

Seit dem 22. Oktober dieses Jahres – für die Legislaturperiode einer langfristigen Vision und einer gezielten Entwicklung 2020-2025 – wird das Amt des Sportassessors der Gemeinde geprägt. Der FC Südtirol steht für all das. Ich war viele Jahre Bozen von Juri Andriollo ausgeübt. Gemeinsam mit Bürgermeis- lang selbst Besitzer einer Dauerkarte im Drusus-Stadion. Auch ter Renzo Caramaschi und fünf weiteren Referenten bildet der die zahlreichen Aktivitäten im sozialen Bereich und im Nach45-jährige Rechtsanwalt das Exekutivorgan der Landeshaupt- wuchssektor zeugen von Professionalität und einer präzisen stadt. Neben den Sport- und Freizeitaktivitäten wurde Andri- Planung.“ ollo vor rund drei Monaten auch die Beauftragung in Sachen Sozialpolitiken, Gemeindeapotheken und Familien anvertraut. Im Wachstum einer Aktivität spielen die Infrastrukturen eine sehr große Rolle. Das Bozner Drusus-Stadion soll vorAssessor Andriollo, hatten Sie bereits die Möglichkeit, sich aussichtlich im Sommer vollkommen renoviert sein. Könmit der Welt des FC Südtirol vertraut zu machen? nen Sie uns etwas zum Verlauf der Umbauarbeiten sagen? „Ende Oktober wurde mir das Sportassessorat der Stadt Bozen „Ich kann mit voller Überzeugung sagen, dass die Arbeiten im übergeben. Dabei nahm ich mir fest vor, binnen weniger Tage Drusus-Stadion im Einklang mit den Interessen der öffentlidas FCS Center in Rungg aufzusuchen, um mich mit dieser chen Hand und des Clubs vorangehen. Genau so muss es sein. so professionellen Realität und deren Funktionäre vertraut zu Im Sport kann ein Projekt nur dann funktional umgesetzt wermachen. Leider war mir das aufgrund der geltenden Covid- den, wenn der Verein und die öffentlichen Einrichtungen in die 19-Vorschriften bisher nicht möglich. Wenn sich die Lage dies- gleiche Richtung rudern. Trotz der allgemeinen Schwierigkeibezüglich etwas entspannt, werden wir uns zusammensetzen ten dieser Monate verlaufen die Umbauarbeiten gemäß dem und die Erfordernisse des Clubs gemeinsam besprechen. In Zeitplan. Ich kann mir vorstellen, dass die Eröffnung des Stader Zwischenzeit verfolge ich natürlich die Geschehnisse rund dions in Anwesenheit von Zuschauern erfolgen kann. In der um den Club, der nicht nur für die Stadt Bozen, sondern für die Zwischenzeit wurde eine der beiden Tribünen schon vollkomgesamte Provinz einen hohen Stellenwert einnimmt“ men renoviert und der neue Rasen samt Heizung ist bespielbar. Das neue Stadion ist ein wichtiger Schritt für eine erfolgWie schaffen Sie es zurzeit, trotz der strengen Einschrän- reiche Zukunft. Die neue Fußballarena ist funktional und schön, kungen, rundum informiert zu bleiben? auch nach Sonnenuntergang.“ „Ich verfolge den FCS mit großem Interesse und durch verschiedene Medien. Die Lektüre des Spielberichts „am Tag danach“ Möchten Sie eine Botschaft zum 25. Jubiläum des FC Südhilft mir die Dynamiken und die Entwicklung der Partie zu ver- tirol aussprechen? stehen. Die Mannschaft bestreitet in dieser Saison eine wirklich „Ich möchte die Tatsache hervorheben, dass der FC Südtirol großartige Meisterschaft. Und das obwohl sie mit hochwerti- ordentlich strukturiert ist und von kompetenten Funktionären gen Gegnern, mit teils auch einer glorreichen Vergangenheit, geführt wird. Auf ihnen lastet die Verantwortung, diesen so konkurriert. Der FC Südtirol hat bewiesen, ein solides Team zu besonderen Club weiterzuentwickeln. Der FCS ist die Mannsein, welches alle Voraussetzungen besitzt, um ganz vorne mit- schaft der Stadt, der Provinz und der Bevölkerung. Ich wünsche zumischen. Auch wenn die Dinge mal nicht so ganz nach Plan der Governance, dem Trainerstab, den Profis und den Jugendlaufen, kommt die Qualität und der Wert der Gruppe immer spielern alles Gute für die Zukunft. Bei Letzteren hoffen wir natürzum Vorschein.“ lich, immer mehr von ihnen im Profikader zu sehen.“ Das weißrote Projekt wurde vor einem Vierteljahrhundert in die Wege geleitet und ist seither, auch dank sektorübergreifenden Synergien, kontinuierlich am Wachsen. Sind Sie damit einverstanden? „Dem kann ich nur zustimmen. Die Parallelen zum Unternehmertum sind dabei ziemlich eindeutig: Die Betriebe, welche kontinuierlich wachsen und in der Zeit andauern, sind von

Was sagen Sie hingegen den Sportbegeisterten, welche die Mannschaft zurzeit nur aus der Ferne anfeuern können? „Dass sie nicht aufgeben sollen! Vor allem in den schwierigen Momenten muss man der Mannschaft zur Seite stehen. Dasselbe wünsche ich mir auch für die Partner des Clubs. Wir müssen zusammenhalten, ein Team bilden. Gemeinsam werden wir es schaffen, zur Normalität zurückzukehren.“ 39

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IL GRUPPO BIANCOROSSO GIOISCE DOPO IL SUCCESSO INTERNO CON IL LEGNAGO SALUS

Quattro punti nelle tre gare prenatalizie Battuto il Legnago in casa, pareggio con due reti per parte sul campo della Virtus Vecomp Verona prima dell’inopinato stop interno con la Triestina capace di rimontare la rete di Fischnaller con Granoche su rigore e con Mensah nel finale. Quattro punti nelle ultime tre partite disputate del mese di dicembre per i biancorossi di mister Stefano Vecchi. In casa, al “Druso” sono arrivati i tre punti contro il Legnago Salus. Nella 15esima giornata del girone d’andata i biancorossi si sono confermati al vertice cogliendo il nono successo, quarto casalingo, secondo consecutivo. L’ottavo risultato utile di fila (5 vittore e 3 pareggi) è arrivato contro la matricola biancoazzurra della Bassa veronese, battuta 1-0. I biancorossi hanno sfiorato la rete a più

riprese, ma non sono riusciti a segnare, fallendo diverse ghiotte occasioni. Il gol che ha deciso le sorti della gara è arrivato al 34’ della ripresa ad opera di capitan Tait, al secondo centro consecutivo, il quarto in questo campionato. Rover è riuscito a resistere ad un contrasto al limite ospite, ha allargato per Tait sulla destra, conclusione potente e precisa di destro del capitano biancorosso e palla in rete per l’1-0. Un punto e qualche rammarico nel turno seguente. La sfida in casa della

FC SÜDTIROL

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FC SÜDTIROL (4-3-1-2): Poluzzi; El Kaouakibi, Curto, Malomo, Fabbri; Tait, Gatto, Karic (13’ st Beccaro); Casiraghi (43’ st Fink); Magnaghi (23’ st Fischnaller), Rover. A disposizione: Meneghetti, Pircher, Vinetot, Gigli, Turchetta, Davi, Greco, Polak, Semprini.

ALESSANDRO MALOMO

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Virtus Vecomp Verona finisce infatti in parità 2-2 (5’ Beccaro, 19’ Pittarello e, nella ripresa, 17’ Danti e 29’ Magnaghi. Per l’FCS nono risultato utile di fila (5 vittorie e 4 pareggi) contro un’avversaria che in precedenza aveva subito solo due reti tra le mura amiche. Finisce invece 1-2 il “lunch match” prenatalizio tra l’FCS e la Triestina valevole per la 17esima giornata. I biancorossi, dopo nove risultati utili di fila con cinque vittorie e quattro pareggi, incappano nella seconda sconfitta in campionato, la prima

FC LEGNAGO SALUS

FC LEGNAGO SALUS (4-3-1-2): Pizzignacco; Zanoli (43’ st Senese), Bondioli, Pellizzari (1’ st Perna), Girgi (43’ st Ricciardi); Antonelli, Bulevardi, Morselli (21’ st Ranelli); Giacobbe; Chakir (14’ st Grandolfo), Luppi. A disposizione: Colombo, Pavoni, Ferraro, Zanetti, Ruggero, Mazzali.

Allenatore: Stefano Vecchi Allenatore: Massimo Bagatti ARBITRO: Marco Acanfora di Castellammare di Stabia ASSISTENTI: Rosario Caso di Nocera Inferiore e Orazio Luca Donato di Milano IV UFFICIALE: Nicolò Marini di Trieste RETI: 1:0 34’ st Tait (FCS). NOTE: cielo sereno, temperatura fredda, campo in ottime condizioni. Un minuto di raccoglimento alla memoria di Paolo Rossi. Ammoniti: 11’ pt Pellizzari (LS), 26’ pt Malomo (FCS), 18’ st Perna (LS), 21’ st Rover (FCS), 28’ st Ranelli (LS)


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MAGNAGHI CONTRO IL LEGNAGO SALUS

FC SÜDTIROL

1-2 (1-0)

F.C. SÜDTIROL (4-3-1-2): Poluzzi; El Kaouakibi, Malomo, Vinetot, Fabbri; Tait. Gatto, Beccaro (26 st Karic); Casiraghi (26’ st Fink); Fischnaller (37’ st Odogwu), Magnaghi (1’ st Rover). A disposizione: Meneghetti, Pircher, Gigli, Turchetta, Davi, Greco, Polak, Semprini.

U.S. TRIESTINA

U.S. TRIESTINA (4-3-1-2): Offredi; Brivio, Lambrughi, Capela, Rapisarda (37’Tartaglia); Rizzo, Maracchi (19’ st Calcano), Giorico; Boultam (37’ Petrella); Granoche (42’ st Ligi), Mensah. A disposizione: Valentini, Rossi, Gatto, Filippini, Butti, Sarno, Palmucci, Cavaliere.

Allenatore: Stefano Vecchi Allenatore: Giuseppe Pillon ARBITRO: Matteo Marcenaro di Genova ASSISTENTI: Claudio Barone e Giorgio Rinaldi di Roma-1 IV UFFICIALE: Andrea Bordin di Bassano del Grappa RETI: 1:0 26’ pt Fischnaller (FCS), 1:1 2’ st rigore Granoche (TS). 1:2 41’ st Mensah (TS). NOTE: cielo coperto, temperatura fredda, campo in ottime condizioni. Ammoniti: 19’ pt Mensah (TS), 27’ pt Lambrughi (TS), 34’ pt Giorico (TS). Espulso: Malomo (FCS) dopo il fischio finale. Angoli: 3-5 (1-3). Recupero: 0’+ 4’

FABIAN TAIT

tra le mura amiche. La Triestina la spunta in rimonta. Inizio di gara equilibrato, con le due squadre a studiarsi e a cercare la profondità. Tanto gioco, nessuna conclusione in porta. Alla prima occasione l’FC Südtirol sblocca il risultato. Corre il 26’ quando Casiraghi innesca Fabbri sulla sinistra, cross teso, conclusione al volo di sinistro di Fischnaller da poco dentro l‘area per il vantaggio biancorosso: 1-0. La ripresa comincia con il pareggio immediato degli alabardati ospiti su calcio di rigore. Mensah finisce a terra in un contatto con Poluzzi. Dagli undici metri calcia con potenza Granoche: 1-1. Al 41’ il gol che decide la sfida: il neo entrato Petrella crossa in mezzo per Mensah, pronto ad una spettacolare girata acrobatica con palla in rete per l’1-2 finale.

EL KAOUAKIBI… RIFLESSI DI LUCE, AL FREDDO

KEVIN VINETOT

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FABBRI CONTRO IL LEGNAGO SALUS


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Vier Punkte in den letzten drei Spielen des Jahres 2020 Auf den verdienten „Arbeitssieg“ gegen Legnago folgte ein spektakuläres Remis gegen Virtus Verona. Im letzten Match gegen Triestina musste der FCS die erste Heimniederlage der Saison hinnehmen. Der FC Südtirol konnte aus den letzten drei Spielen des Kalenderjahres 2020 vier Punkte mitnehmen. Im ersten dieser Matches empfingen die Weißroten in Bozen den Aufsteiger Legnago. Der FCS war zweifelsfrei die spielbestimmende Mannschaft, ließ vor dem gegnerischen Tor aber eine Unmenge an Chancen aus. Zur Erlösung kam es in der 79. Spielminute, als Tait eine ausgezeichnete Vorlage von Rover eiskalt im Tor versenkte. Die Weißroten ließen in den Schlussminuten nichts mehr anbrennen und feierten somit den zweiten Heimsieg in Serie. Das darauffolgende Gastspiel in Verona endete mit einem spektakulären 2:2-Unentschieden: Marco Beccaro und Simone Magnaghi die Torschützen für den FCS. Am 23. Dezember, am Tag vor Heiligabend, stieg im Bozner Drusus-Stadion ein „Lunch Match“, das erste seit Jänner 2015. Der FC Südtirol empfing Triestina, einer der großen Titelfavoriten der Gruppe B. Die Gastgeber erwischten einen guten Start und gingen in der 26. Minute, dank eines sehenswerten Volleys von Fischnaller, mit 1 zu 0 in Füh-

rung. Kurz nach Wiederanpfiff kam es zu einem Missverständnis zwischen El Kaouakibi und Poluzzi, welches letztendlich zu einem Strafstoß für Triestina führte. Der ehemalige Serie A-Stürmer Granoche zeigte keine Nerven und verwandelte den Elfer souverän im rechten Eck. Als alles auf ein Unentschieden hindeutete,

gelang den Gästen der„Lucky Punch“: Der „Ex“ Petrella zirkelte eine Flanke in den Strafraum, die Mensah mit einem akrobatischen Fallrückzieher ins Tor beförderte. Der FC Südtirol warf in den Schlussminuten noch mal alles nach vorne, doch die Abwehr von Triestina verteidigte die Führung geschickt über die Zeit.

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HANNES FINK GEGEN TRIESTINA: SEIN 300. MATCH FÜR DEN FC SÜDTIROL

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GIACOMO POLUZZI SPIELT EINEN WEITEN BALL AUF DIE STÜRMER

FC SÜDTIROL

1-0 (0-0)

FC SÜDTIROL (4-3-1-2): Poluzzi; El Kaouakibi, Curto, Malomo, Fabbri; Tait, Gatto, Karic (58’ Beccaro); Casiraghi (88’ Fink); Magnaghi (68’ Fischnaller), Rover Reservebank: Meneghetti, Pircher, Vinetot, Gigli, Turchetta, Davi, Greco, Polak, Semprini

FC LEGNAGO SALUS

FC LEGNAGO SALUS (4-3-1-2): Pizzignacco; Zanoli (88’ Senese), Bondioli, Pellizzari (46’ Perna), Girgi (88’ Ricciardi); Antonelli, Bulevardi, Morselli (66’ Ranelli); Giacobbe; Chakir (59’ Grandolfo), Luppi Reservebank: Colombo, Pavoni, Ferraro, Zanetti, Ruggero, Mazzali

Trainer: Stefano Vecchi Trainer: Massimo Bagatti SCHIEDSRICHTER: Marco Acanfora aus Castellammare di Stabia LINIENRICHTER: Rosario Caso aus Nocera Inferiore und Orazio Luca Donato aus Milano 4. OFFIZIELLER: Nicolò Marini aus Triest TORE: 1:0 79’Tait (FCS)

FC SÜDTIROL

1-2

F.C. SÜDTIROL (4-3-1-2): Poluzzi; El Kaouakibi, Malomo, Vinetot, Fabbri; Tait. Gatto, Beccaro (71’ Karic); Casiraghi (71’ Fink); Fischnaller (82’ Odogwu), Magnaghi (46’ Rover) Reservebank: Meneghetti, Pircher, Gigli, Turchetta, Davi, Greco, Polak, Semprini

(1-0)

U.S. TRIESTINA

U.S. TRIESTINA (4-3-1-2): Offredi; Brivio, Lambrughi, Capela, Rapisarda (82’Tartaglia); Rizzo, Maracchi (64’ Calcano), Giorico; Boultam (82’ Petrella); Granoche (87’ Ligi), Mensah Reservebank: Valentini, Rossi, Gatto, Filippini, Butti, Sarno, Palmucci, Cavaliere

Trainer: Stefano Vecchi Trainer: Giuseppe Pillon SCHIEDSRICHTER: Matteo Marcenaro aus Genua LINIENRICHTER: Claudio Barone und Giorgio Rinaldi (beide Rom-1) 4. OFFIZIELLER: Andrea Bordin aus Bassano del Grappa TORE: 1:0 26’ Fischnaller (FCS), 1:1 47’ Elfmeter Granoche (TS). 1:2 86’ Mensah (TS) 46

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FABBRI: STOP ACROBATICO

Pareggio a Cesena dopo la sosta Nella prima gara del nuovo anno è arrivato lo 0-0 all’ “Orogel Stadium-Dino Manuzzi” contro i romagnoli in un match caratterizzato da due rigori mancati, uno per parte: nel primo tempo il cesenate Bortolussi e, nel finale, il biancorosso Greco. Nella 18esima e penultima giornata del girone d’andata del campionato di serie C girone B, la prima del nuovo anno, i biancorossi di mister Stefano Vecchi affrontano sul terreno dell’“Orogel Stadium-Dino Manuzzi” di Cesena i bianconeri guidati da William Viali, reduci da nove risultati utili di fila. Il big match finisce a reti inviolate e con un errore a testa dal dischetto il big match. FC Südti-

rol pericoloso in avvio di gara: Fischnaller sfiora la rete al 12’ con una conclusione al volo da centro area su cross dal fondo destro di Tait. I romagnoli creano poi alcune occasioni. Al 29’calcio di rigore per i padroni di casa. Russini mette la palla in mezzo all‘area dal corner di sinistra, l‘arbitro ravvisa una trattenuta di Polak su Longo e decreta il penalty. Dal dischetto batte Bortolussi,

NERMIN KARIC

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palla forte rasoterra sulla destra del portiere, Poluzzi intuisce e respinge, poi Tait manda in angolo. Secondo tempo equilibrato, con Vecchi che muta modulo due volte per cercare la svolta. Al 43’ il calcio di rigore per l‘FCS: tocco di Ciofi con la mano in area su palla messa in mezzo da Odogwu. Batte Greco di sinistro ad incrociare, Nardi respinge il penalty e Ciofi spazza in angolo. Finisce senza reti.

MAGNAGHI TRA PETERMANN E LONGO


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GATTO-ARDIZZONE: DUELLO A TERRA

HAMZA EL KAOUAKIBI

FISCHNALLER FRANCOBOLLATO AL LIMITE DELL’AREA ROMAGNOLA

CESENA

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CESENA (4-3-3): Nardi; Longo, Maddaloni, Ciofi, Favale; Ardizzone, Steffè, Petermann; Bortolussi, Russini (41’ st Collocolo), Zecca (29’ st Nanni) A disposizione: Satalino, Bizzini, Aurelio, Ricci, Campagna, Vallocchia, Capellini, Lepri, F. Fabbri, Boriani

BECCARO DAVANTI A NARDI

FC SÜDTIROL

FC SÜDTIROL (4-3-1-2): Poluzzi; El Kaouakibi, Vinetot, Polak, A. Fabbri; Tait, Gatto (37’ st Greco), Karic (10’ st Beccaro); Casiraghi (10’ st Rover); Fischnaller (25’ st Fink), Magnaghi (10’ st Odogwu) A disposizione: Meneghetti, Curto, Davi, Bussi

Allenatore: William Viali Allenatore: Stefano Vecchi ARBITRO: Luca Zufferli di Udine ASSISTENTI: Alberto Zampese e Andrea Torresan di Bassano del Grappa IV UFFICIALE: Matteo Marcenaro di Genova NOTE: cielo coperto, temperatura di poco sopra 0°, rilevante umidità, campo in ottime condizioni. Ammoniti: 45’ pt Maddaloni (C), 45’ pt Viali (C); 10’ st Karic (FCS), Angoli: 12-7 (8-4). Recupero: 3’+ 3’

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Torloses Remis beim Jahreseinstand in Cesena Das neue Kalenderjahr des FC Südtirol begann mit einem wahrhaftigen Spitzenspiel. Die Weißroten gastierten am 9. Jänner beim FC Cesena, der zum damaligen Zeitpunkt nur zwei Punkte hinter dem FCS lag. Im „Orogel Stadium“ stieg eine aufregende und bis zuletzt spannende Partie, Tore fielen jedoch keine. Im ersten Spiel des neuen Kalenderjahres 2021 holte der FC Südtirol einen Punkt im Top-Spiel gegen Cesena: Die Jungs von Coach Vecchi und die Formation vom ehemaligen FCS-Coach William Viali trennten sich im „Orogel Stadium – Dino Manuzzi“ - nach einer unterhaltsamen Partie - mit einem torlosen Unentschieden. Die erste gute Torchance gehörte den Gäs-

ten in Person von Fischnaller, die beste Möglichkeit zur Führung hatten vor der Pause aber die Gastgeber: Der Unparteiische ahndete ein Halten Polaks gegen Longo mit dem Elfmeterpfiff. Der TopTorjäger der Gruppe B Bortolussi trat vom Punkt an, scheiterte jedoch an der Glanztat von FCS-Goalie Poluzzi. Nach Wiederanpfiff blieb das Aufeinandertreffen umkämpft

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und ausgeglichen. In der Schlussphase war es dann der FCS, der einen Elfmeter zugesprochen bekam: Ciofi berührte das Leder nach Odogwu-Flanke im eigenen Sechzehner mit der Hand. Nardi – ein ehemaliger Keeper der Weißroten – konnte sich jedoch auszeichnen und verwehrte Greco in der 88. Spielminute den späten Treffer. Somit blieb es beim torlosen Remis.


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EMANUELE GATTO „UMZINGELT“ VON GEGENSPIELERN

GLANZTAT: GIACOMO POLUZZI HÄLT DEN ELFMETER VON BORTOLUSSI

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CESENA (4-3-3): Nardi; Longo, Maddaloni, Ciofi, Favale; Ardizzone, Steffè, Petermann; Bortolussi, Russini (86’ Collocolo), Zecca (74’ Nanni) Reservebank: Satalino, Bizzini, Aurelio, Ricci, Campagna, Vallocchia, Capellini, Lepri, F. Fabbri, Boriani

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FC SÜDTIROL

FC SÜDTIROL (4-3-1-2): Poluzzi; El Kaouakibi, Vinetot, Polak, A. Fabbri; Tait, Gatto (82’ Greco), Karic (55’ Beccaro); Casiraghi (55’ Rover); Fischnaller (70’ Fink), Magnaghi (55’ Odogwu) Reservebank: Meneghetti, Curto, Davi, Bussi

Trainer: William Viali Trainer: Stefano Vecchi SCHIEDSRICHTER: Luca Zufferli aus Udine LINIENRICHTER: Alberto Zampese und Andrea Torresan aus Bassano del Grappa 4. OFFIZIELLER: Matteo Marcenaro aus Genua

FABIAN TAIT IM KOPFBALLDUELL

DANIELE CASIRAGHI

KAPITÄN FINK KÄMPFT MIT ZWEI CESENA-SPIELERN UM DEN BALL

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WHitered HistoRy Il recordman di tutti i tempi

HANS RUDI BRUGGER 368 Einsätze PRESENZE

Il più presente in assoluto nella storia: quattordici stagioni in maglia biancorossa, terzino con migliaia di chilometri percorsi sulla fascia, unico giocatore ad aver conquistato entrambe le promozioni: la prima con Sannino dalla D alla C2 nel 2000 e la seconda con Sebastiani, dalla C2 alla C1 nel 2010. Hans Rudi Brugger è l’uomo dei record in maglia biancorossa. Il terzino nato il 6 luglio 1980 a San Leonardo in Passiria, oltre ad aver percorso un numero incalcolabile di chilometri sulla fascia di competenza, vanta quattordici stagioni consecutive con l’FCS, i gradi di capitano e il record assoluto di 368 gettoni di presenza ed è l’unico giocatore ad aver conquistato entrambe le promozioni: quella dalla serie D alla C2 datata 2000 con al timone mister Beppe San-

nino al timone e quella di dieci anni dopo, del 2010 con Alfredo Sebastiani alla guida tecnica. All’FCS arrivò 17enne di belle speranze, tutta grinta, natura e impulso, con un carico di entusiasmo e capace di correre senza sosta. Il neo d.s. biancorosso Werner Seeber aveva avuto modo di vederlo all’opera sul campo, anzi di incontrarlo quando i due vestivano, rispettivamente, le casacche di Naz e Valpassi-

ria. Estate 1998: il d.s. Seeber e Stefan Gasser, al tempo tecnico della juniores biancorossa, incontrarono il ragazzo e, insieme, decisero che avrebbe partecipato al ritiro estivo. Servivano i giovani e Brugger aveva tutti i requisiti per essere all’altezza del fabbisogno. 27 presenze in serie D il primo anno, 36 il secondo, quello della promozione. Cosa ti è rimasto nel cuore? “Sicuramente le due promozioni, quella

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Hans Rudi Brugger in azione con la fascia di capitano

dalla D alla C2 e, soprattutto quella dalla C2 alla C1. Quella del 2010 mi è rimasta nella mente e nel cuore in modo particolare. Eravamo un gruppo giovane, che non rientrava tra i favoriti. Siamo riusciti a compiere una vera e propria impresa con un grande spirito di squadra: giovani e motivati, tutti per uno e uno per tutti”.

C’è qualche partita, in particolare che ti è rimasta impressa più di altre? “Quella a Pavia, in trasferta, nella penultima giornata, quando Scavone, grande protagonista in quel finale di stagione, segnò nelle ultime battute il gol dell’1-0 per noi che ci diede la consapevolezza di potercela fare. Quel campionato è stato sicuramente il momento più

bello della mia carriera. Un’altra partita da ricordare è stata sicuramente quella interna con l’Arzignano, nell’anno della promozione in C2. A Termeno eravamo sotto di due reti, vincemmo 3-2 un incontro rivelatosi poi decisivo”. Sei cresciuto in biancorosso come calciatore e come uomo: cosa ricordi dell’approccio iniziale? “Arrivai 17enne e diventai maggiorenne in biancorosso, poco dopo l’arrivo. Era l’anno di Mario Belluzzo allenatore e del ritiro estivo ad Avelengo. Mi ambientai e presi piano piano confidenza con l’ambiente. Fa un po’ impressione guardare indietro e pensare a quanti anni sono passati, quante emozioni e quanta strada è stata fatta. In biancorosso sono cresciuto e maturato grazie a tanti preziosi consigli”. Degli allenatori che hai avuto quali ricordi conservi? “Premetto che ogni allenatore con il quale ho lavorato mi ha lasciato qualcosa, sia di positivo che di meno positivo. Da tutti comunque ho imparato qualcosa. Il sergente di ferro Sannino mi ha insegnato tanto. Con lui ho iniziato a capire il calcio. Ho appreso molto da Tesser e da Sebastiani. Tre allenatori, tre grandi persone che non dimenticherò mai”. Guardandoti indietro sei soddisfatto di quello che hai fatto come calciatore? “Sono orgoglioso di quello che sono riuscito a fare. Ho sempre dato il massimo, in ogni occasione e in ogni momento”. 53

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WHitered HistoRy Der Mann der Rekorde

HANS RUDI BRUGGER 368 Einsätze PRESENZE

Hans Rudi Brugger ist mit 368 bestrittenen Matches der Spieler mit den meisten Einsätzen in der Geschichte des FC Südtirol: „In meiner Fußballerkarriere konnte ich viele erleben, darunter zwei Aufstiege. Ich gab alles was ich in mir hatte.“ 14 aufeinanderfolgende Saisonen, 368 Pflichtspiele und unzählige Kilometer auf der rechten Außenbahn: Das sind die Rekordzahlen von Hans Rudi Brugger, dem historischen Kapitän des FC Südtirol. Der Psairer ist nach wie vor der Spieler mit den meisten Einsätzen im weißroten Trikot. Gleichzeitig ist er der Einzige, der sowohl den Aufstieg in die Serie C2 (1999/200), als auch jenen in die 3. Liga (2009/10) miterleben konnte.

Hans Rudi Brugger trat im Alter von 17 Jahren in die Welt des FC Südtirol ein. Werner Seeber, der wenige Zeit zuvor als Sportdirektor des FC Südtirol engagiert wurde, kannte den unermüdlichen Außenverteidiger aus den Duellen zwischen Natz und Passeier. In Begleitung des damaligen Trainers der Junioren, Stefan Gasser, kam es im Sommer 1998 zu einem Treffen mit dem jungen Hans Rudi. Die beiden Parteien einigten sich darauf, dass Brugger am nächsten Sommertrai-

ningslager der Kampfmannschaft teilnehmen würde. Der weißrote Club war auf der Suche nach jungen, aufstrebenden Einheimischen und lag beim Psairer goldrichtig: 27 Serie D-Einsätze im ersten Jahr, sagenhafte 36 in zweiten, jener des Aufstiegs in den Profifußball. Hans Rudi, welche sind deine schönsten Erinnerungen an deine Zeit beim FC Südtirol? „Zu aller erst die beiden Aufstiege. Der

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Die Meisterfeier im Drusus-Stadion (9. Mai 2010). Im Bild (v.l.n.r.): Marchi, Campo, Fink, Sorrentino und Brugger. Sprung in die C2, aber hauptsächlich jener in die 3. Liga. Der Titel im Jahr 2010 nimmt sowohl in meinem Kopf, als auch im Herzen einen ganz besonderen Platz ein. Wir hatten eine sehr junge Mannschaft und zählten bestimmt nicht zu den Favoriten. Es war der Mannschaftsgeist, der damals den Unterschied machte: Einer für alle und alle für einen.“ Gibt es ein Match, welches dir besonders gut in Erinnerung geblieben ist? „Zu dieser Frage fällt mir das Match in Pavia, am vorletzten Spieltag der Meister-

saison, ein. Dank eines Treffers von Manuel Scavone, der ein unglaubliches Saisonfinale spielte, gewannen wir auswärts mit 1 zu 0. In diesem Moment wurde uns klar, dass wir es tatsächlich schaffen können. Die Meisterschaft 2009/10 war ohne Zweifel der Höhepunkt meiner Karriere. Ein weiteres Match, an welches ich mich immer gerne zurückerinnere, war jenes gegen Arzignano in der Serie D. Wir spielten zuhause, in Tramin, und lagen mit 2 zu 0 zurück. Wir starteten eine unglaubliche Aufholjagd und gewannen die Begegnung noch mit 3 zu 2. Am Ende stellte sich

heraus, dass es ein entscheidender Sieg für den Aufstieg in der Serie C2 sein würde.“ Beim FC Südtirol wurdest du zum Fußballer, reiftest aber auch zum Mann. Wie verlief jedoch deine Eingewöhnungsphase beim Club? „Ich stieß mit 17 Jahren zum FC Südtirol, feierte wenig später meinen 18. Geburtstag. Unser Sommertrainingslager stieg in Hafling, unter der Leitung von Coach Mario Belluzzo. Ich gewöhnte mich rasch an das Ambiente und fühlte mich darin sehr wohl. Mittlerweile sind viele Jahre vergangen. Wenn ich an diese Zeit zurückdenke, wimmelt es nur so von Emotionen. Dank vieler kluger Ratschläge konnte ich beim FCS reifen und mich weiterentwickeln.“ Welche Eindrücke haben dir deine ehemaligen Trainer hinterlassen? „Ich kann ganz offen sagen, dass mir jeder Coach etwas mit auf den Weg geben konnte. Sei es positive, als auch negative Erfahrungen. Zu den wichtigsten Trainer meiner Karriere zählt sicherlich „Sergeant“ Giuseppe Sannino. Er lehrte mir, worum es im Fußball geht. Auch Tesser und Sebastiani brachten mir sehr viel bei. Alle drei sind große Trainer und ausgezeichnete Menschen, die ich niemals vergessen werde.“ Wenn du heute auf deine Karriere zurückblickst, bist du damit zufrieden? „Ich bin sehr stolz, auf das was ich in meiner Fußballerkarriere erreichen konnte. Ich gab immer alles was ich in mir hatte.“ 55

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MAIN SPONSOR YOUTH TEAM

MAIN SPONSOR FOOTBALL SCHOOL

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Scuola Calcio in attività, anche a distanza Daniel Ochner, responsabile del settore illustra il “lavoro a distanza”: “I ragazzi hanno potuto svolgere individualmente gli allenamenti propositi dai tecnici con appositi video, fornendo feedback attraverso i rispettivi filmati. Riunioni di gruppo online tutti insieme con giochi e tanto altro in attesa di poter riprendere gli allenamenti sul campo”. La Scuola Calcio biancorossa è andata avanti e sta procedendo nonostante le problematiche del momento. Daniel Ochner, responsabile del settore ci illustra quali sono state le modalità operative individuate e messe in atto per consentire ai giovani calciatori di lavorare da casa e di state uniti, seppur a distanza. “Da novembre - sottolinea Ochner abbiamo pubblicato nei gruppi delle varie annate della Scuola Calcio biancorossa alcune indicazioni tecniche, in modo particolare dei video in cui il mister proponeva degli esercizi tecnici di vario tipo. Questa è stata la prima cosa che abbiamo pensato di fare per i ragazzi che, poi, sono stati chiamati a restituirci i loro filmati con

le immagini degli esercizi fatti a casa, in giardino, in garage, insomma in un posto in cui in quel momento si poteva fare”. Quali sono stati i feedback? “E’ stato molto carino, oltre che funzionale. I genitori hanno apprezzato molto questo sistema e i ragazzi hanno risposto con grande entusiasmo e partecipazione. Questo per quanto riguarda la prima parte, quando abbiamo dovuto fermarci. I filmati li abbiamo inviati con una cadenza settimanale, mantenendo vivo e costante il contatto, seppur a distanza”. I contenuti? “I più variegati: esercizi di tecnica indivi-

duale, palleggi, piccoli challenge, micro percorsi eccetera. E’ stato molto carico vedere i ragazzi lavorare individualmente con passione ed entusiasmo nei relativi ambiti per continuare a coltivare la passione attivamente”. I tecnici come si sono confrontati? In un secondo momento ci siamo confrontati tra noi per fare il punto della situazione, per valutare i contenuti del lavoro che stavamo portando avanti con i ragazzi, per condividere i feedback e capire in che modo incrementare il lavoro a distanza. Uno scambio di idee per affrontare in modo attivo e propositivo la situazione. In questo contesto

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abbiamo deciso di avviare delle videochiamate con i ragazzi, coinvolgendoli in un contesto di gruppo, seppur a distanza. Utilizzando la piattaforma Zoom ci siamo incontrati e in questo tipo di iniziativa hanno esercitato un ruolo importante i genitori, fornendo ai ragazzi strumenti e supporti tecnici importanti. Da parte nostra c’è stata la volontà di organizzare gli incontri in orari meglio compatibili con le esigenze dei genitori stessi, proprio per poter contare sul loro aiuto concreto”.

La risposta dei ragazzi qual’è stata? “Hanno manifestato grande soddisfazione e felicità, qualcuno si è anche commosso. Da parte dei genitori un unanime apprezzamento. Nel corso delle videochiamate web, i tecnici hanno cercato di creare subito la giusta empatia per ottimizzare il sistema di incontro. Le emozioni non sono mancate. I ragazzi non si vedevano da un po’ di tempo, quindi è stato molto bello rimetterli uno vicino all’altro, seppur su uno schermo. Svariate le reazioni e gli interventi. C’è chi ha interagito in modo

esuberante e chi ha fatto prevalere la timidezza, comunque un utile incontro. I tecnici hanno arricchito gli incontri online con una serie di giochi, ad esempio dei quiz o utilizzando appositive piattaforme condivisibili per giochi di gruppo a distanza con tanto di punteggi e poi presentazioni power-point eccetera. Un modo per rendere interattiva la videochiamata. E’ stata anche un’occasione per condividere i video con gli esercizi fatti dagli stessi ragazzi in una prima fase con commenti, apprezzamenti ed eventuali correzioni”. I tecnici come sono riusciti a curare la loro formazione? “Abbiamo deciso di incontrarci a distanza ogni lunedì, sempre attraverso la piattaforma Zoom. Siamo riusciti a fare anche diversi incontri formativi online. Come detto ci siamo confrontati, abbiamo analizzato nel dettaglio le risposte al lavoro proposto ai vari gruppi e individuato nuove idee e metodi per ottimizzare i contatti, condividendo il nuovo metodo e i nuovi strumenti di lavoro. Sono stati momenti importanti di formazione e di confronto costruttivo. Abbiamo sospeso l’attività in occasione delle feste di fine anno. Sicuramente procederemo in base a quando disposto dalle vigenti normative, con la speranza di poter tornare quanto prima a lavorare tutti insieme sul campo”.

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Die Fußballschule ist aktiv, auch im Cybertraining Daniel Ochner, der Leiter der weißroten Fußballschule, illustriert die Trainingsmöglichkeiten in diesen besonderen Zeiten: “Die Jungs trainieren individuell auf Basis der von den Coaches zusammengestellten Pläne und Einheiten. Außerdem werden online Mannschaftssitzungen abgehalten, wo man sich austauscht und wo auch gemeinsam gespielt wird.” Die Fußballschule des FC Südtirol macht auch vor den Problematiken dieser besonderen Zeiten nicht Halt. Daniel Ochner, der Leiter der Fußballschule, illustriert den Modus Operandi des Clubs während der coronabedingten Trainingspause. Dieser soll den Jungs ihre individuelle Arbeit zuhause erleichtern und den Zusammenhalt innerhalb der Teams stärken.

handelt sich hierbei um Videos der Trainer, welche technische Übungen vorzeigten. Dies war die erste Sache, die wir uns für die Jungs ausdachten. Sie sendeten uns dann ihre eigenen Videos zurück, in denen sie die einzelnen Übungen Zuhause, im Garten oder in der Garage nachmachten.“

Videos haben wir ihnen mit einer wöchentlichen Frist gesendet, damit der Kontakt – trotz der Distanz –aufrecht blieb.” Wie sehen die Inhalte der Trainingsvideos aus? “Sie beinhalten alle möglichen Varianten: Übungen für die individuelle Technik, Ball hochhalten, kleine Challenges, Parcours und so weiter. Es war ein äußerst tolles Gefühl, die Jungs mit Passion, Enthusiasmus und Verantwortung individuell trainieren zu sehen, um ihre Leidenschaft für den Fußball aufrechtzuerhalten.”

Wie sieht das Feedback dazu aus? “Äußerst nett und sehr funktional. Die Eltern unterstützen dieses System sehr, die Jungs selbst haben mit großer Begeisterung und großem Enthusiasmus geantwortet. Die

“Seit November”, unterstreicht Ochner, “haben wir in den Gruppen der verschiedenen Jahrgänge der Fußballschule technische Anweisungen veröffentlicht. Es

Geldanlage GESAV, wo sich Ihr Geld immer vermehrt Geld irgenwo liegen zu lassen, ist keine Lösung. Historisch niedrige Zinsen gleichen die Inflation nicht mehr aus. Geld verliert real an Wert. Bruttorendite in den letzten fünf Jahren:

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Wie haben die Trainer dieses Übungssystem aufgenommen? “In einem zweiten Moment haben wir uns dann damit befasst, wie die Situation von den Jungs angenommen wurde, wie gut die Arbeit war, die wir mit den Spielern durchgeführt haben und wie das Feedback zu diesem neuen System war. Ein Ideenaustausch also, um dieses Medium, diese Art der Interaktion aktiv voranzubringen. Daraufhin haben wir entschieden, Videoanrufe mit den Jungs durchzuführen, sie also in ein mannschaftliches Ambiente zu bringen, wenn auch auf Distanz. Durch die Plattform Zoom haben wir zusammengefunden, um uns über den Trainingsfortschritt zu unterhalten und die Übungen aufzuarbeiten. Wir haben bei der

Ansetzung dieser Teamsitzungen Rücksicht auf den Alltag der Eltern genommen, um auch auf ihre Hilfe zählen zu können.“ Wie haben die Nachwuchskicker reagiert? “Sie hatten große Freude daran – sehr viele waren begeistert und froh, einige gar gerührt. Von den Eltern kam ebenfalls ein einheitlich gutes Feedback. Die Trainer haben bei den Videoanrufen sogleich versucht, die richtige Empathie an den Tag zu legen, um diese Art des Zusammenkommens zu optimieren. Die Emotionen waren sofort zu sehen: Die Jungs haben sich eine Weile lang nicht gesehen, deshalb war es ein wunderschönes Gefühl, sie wieder zusam-

menzubringen- Während der Besprechungen selbst waren die Reaktionen dann unterschiedlich: einige fühlten sich sofort wie zu Hause, andere waren ein wenig schüchtern. Trotzdem haben alle ihren wertvollen Beitrag geleistet, damit alles gut funktionierte. Die Trainer haben die Sitzungen mit einigen Spielen, wie zum Beispiel einem Fragequiz oder Gruppen-Minigames, aufgeheitert. Außerdem kamen Powerpoint-Präsentationen zum Einsatz. Viele Dinge wurden ausgeschöpft, um die Videoanrufe so interaktiv wie möglich zu gestalten. Wie bereits erwähnt, wurde auch über die durchgeführten Übungen diskutiert und selbige analysiert.“ Wie konnten die Trainer ihre Weiterbildung durchführen? “Wir haben uns dazu entschieden, uns virtuell jeden Montag via Zoom zu treffen. Wie eingangs geschildert, haben wir im Detail die Rücksendungen der Spieler, in denen sie unsere Übungen durchgeführt haben, begutachtet und analysiert. Immer mit dem Ziel, den Kontakt weiter zu optimieren. Auch diese Momente waren äußerst weiterbildend und konstruktiv. Wir haben nun über die Feiertage eine Pause eingelegt. Wir werden aber mit Sicherheit auf diesem Weg weitermachen, solange die bestehenden Bestimmungen in Kraft bleiben – mit der Hoffnung, bald wieder alle gemeinsam auf den grünen Rasen zurückkehren zu können.“ 59


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Marco Marzari, il timoniere dell’Under 14 Rossa Il tecnico della formazione “Giovanissimi Professionisti Lombardia 2007” non ha dubbi: “Il mister deve cercare di essere una guida, un supporto alle difficoltà, in poche parole un educatore”

Mister, come possiamo considerare l’anno andato in archivio? “L’anno 2020 è stato un anno difficile per tutti quanti, un anno veramente unico di cui non era mai esistito riferimento, per cui è stato affrontato tutto come in un contesto di “prima volta”. E come in ogni

prima volta abbiamo sperimentato. Sperimentato l’allenamento a distanza, sperimentato il contatto a distanza, sperimentato le correzioni a distanza. E tutto è stato molto formativo, sia per noi dello staff sia per i ragazzi. Certo la situazione non è stata facile, ma credo abbia fatto venire la” fame” e consentito di apprezzare ancora di più quanto siano importanti il campo e lo spogliatoio vissuti direttamente. Era un valore dato per scontato, ora lo si apprezza con molta più consapevolezza”.

“Per quanto riguarda gli allenamenti ci siamo tenuti in contatto attraverso Whatsapp, grazie a cui e i ragazzi, istruiti inizialmente sulle attività tecniche e coordinative, si sono esercitati e allenati individualmente inviando poi settimanalmente delle immagini. Di questi filmati abbiamo poi cercato di farne un riassunto editando dei piccoli video divertenti per mantenere lo spirito di gruppo, tenendolo vivo poi anche con qualche incontro via Zoom”.

Com’è riuscito a mantenere i contatti con i ragazzi? Avete svolto un lavoro a distanza?

Quali sono le domande più frequenti formulate dai ragazzi? “A questa età non è semplice sen-

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Alla guida della formazione “Giovanissimi Professionisti Lombardia” (2007), altrimenti denominata “under 14 rossa” c’è mister Marco Marzari, tornato nello staff biancorosso. Al tecnico abbiamo chiesto innanzitutto un bilancio dell’anno solare andato da poco in archivio per quanto riguarda la sua formazione.

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tire domandare qualcosa dai ragazzi, soprattutto a distanza. Il rapporto lo si costruisce sul campo, con qualche chiacchierata prima o dopo l’allenamento, con qualche battuta. Nonostante ci siano personalità già formate, è poco usuale chiacchierare per loro con un adulto e quindi il dialogo si deve costruire passo dopo passo magari passando dal chiedere come sta andando la scuola, come va la propria squadra del cuore, il giocatore che piace di più, se hanno visto questo e quel gol”. E le indicazioni del mister quali sono e sono state? “Il mister deve cercare di essere una guida, un supporto alle difficoltà, in poche parole un educatore. Noi mister forniamo ai ragazzi gli strumenti per risolvere le problematiche del campo, quindi attraverso la loro interpretazione devono trovare la soluzione. A volte anche con un cortese rimprovero che rappresenta un segnale di sentimento, di rispetto, di stimolo verso lo sport, verso questo sport non sempre semplice nel suo contorno dentro e fuori il campo e che bisogna imparare a gestire mentalmente, fisicamente ma anche caratterialmente”. Quale ambiente ha ritrovato all’FCS? “Ringrazio tantissimo Alex Schraffl e Dino Ciresa della rinnovata fiducia, che mi ha dato carica ed entusiasmo, consentendomi di rientrare nel modo migliore in un ambiente di grande professionalità, di enorme stimolo, in cui si punta sempre a dare sempre il meglio, curando i dettagli e la formazione. E’ questo il valore aggiunto. Tutti siamo chiamati a dare il meglio di noi stessi e questo crea competizione, quella sana, quella che fa migliorare costantemente. Condividere è uno di quegli aspetti che ho imparato con il tempo

da un grande maestro di calcio e poi è diventato per me un aspetto determinante che fa crescere, fa migliorare, motiva a cercare sempre una soluzione. Le situazioni condivise, compresi i problemi, aiutano a trovare sempre le giuste risposte”. La prima cosa che ha detto ai ragazzi in occasione della ripresa del lavoro sul campo, nei modi e nei termini consentiti? “La prima cosa è stata esprimere la felicità di rivedere i ragazzi. Ho chiesto a tutti loro di sorridere, di farlo sempre

e di divertirsi il più possibile dentro al campo, cercando di trasmettere a tutti la passione, quella che mi accompagna ogni volta che posso entrare nel campo”. Ai ragazzi si insegna molto, si impara anche qualcosa? “Si impara sempre, da chiunque. Dai ragazzi si impara che anche alla loro età esiste il rispetto, la determinazione, il sognare un percorso, in questo caso sportivo, fatto di fatiche ma anche di gioie e soprattutto voglia di stare insieme”.

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Marco Marzari: „Lehren und Lernen, so läuft es im Trainerjob“ Der erfahrene Übungsleiter kehrte vor rund eineinhalb Jahren zum FC Südtirol zurück. In diesem Jahr coacht Marzari die U14 Red, die an der schwierigen „Giovanissimi Professionisti“ Meisterschaft der Lombardei teilnimmt. Übungsleiter Marco Marzari kehrte im Sommer 2019 in den Jugendsektor des FC Südtirol zurück. In diesem Jahr leitet der erfahrene Bozner die U14 Red des FCS (Jahrgang 2007), mit welcher er an der Meisterschaft „Giovanissimi Professionisti“ der Region Lombardei teilnimmt. Trotz der vielen Komplikationen in den letzten Monaten zog Marzari im Gespräch mit der FCS News eine Bilanz der ersten Saisonhälfte. Coach, wie würden Sie die Ereignisse der letzten zwölf Monate beschreiben? „Das Jahr 2020 war für uns alle ein sehr schwieriges. Es passierten Dinge, die wir so zuvor nie erlebt hatten. Den Menschen fehlten Anhaltspunkte und Gewissheiten, weshalb man im Laufe der Wochen viele neue Dinge ausprobieren musste. Im Fußball war das nicht anders. Wir begannen virtuelle Trainingseinheiten zu gestalten und

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versuchten den Jungs aus der Distanz neue Kenntnisse und Ratschläge zu übermitteln. Ich bin davon überzeugt, dass sowohl wir Trainer, als auch die Kids viel aus dieser Erfahrung gelernt haben. Als wir wieder mit dem reellen Training beginnen konnten, waren die Jungs motivierter denn je. Man merkte ihnen an, wie sehr sie die Zeit auf dem Feld und in der Kabine genossen. Bis vor Kurzem hielt man das alles für Selbstverständlich.“ Wie war es möglich, den Kontakt mit den Jungs aufrecht zu erhalten? „Das wichtigste Medium war ohne Zweifel unsere Whatsapp-Gruppe. Wir Trainer schickten den Jungs regelmäßig neue Technik- und Koordinationsübungen, welche sie zuhause ausführten mussten. Am Ende des Individualtrainings schickten uns die Kids das Video der jeweiligen Übung. Die lustigsten Aufnahmen wurden zu einem ein-

zigen Clip zusammengefügt, um die Stimmung im Team etwas aufzulockern. Natürlich gab es auch das ein oder andere Zoom-Meeting mit der gesamten Mannschaft.“ Welche sind die Fragen, die die Jungs am öftesten stellten? „In dem Alter ist es ungewöhnlich, dass die Jungs einem Fragen stellen. Insbesondere wenn es sich um virtuelle Treffen handelt. Das Verhältnis zwischen Trainer und Spieler entsteht auf Spielfeld oder bei einem „Ratscher“ vor und nach dem Training. Obwohl die Kids bereits einen geformten Charakter haben, ist es für sie ungewohnt, sich mit einem Erwachsenen zu unterhalten. Deshalb beginnt man das Gespräch oft mit ganz einfachen Fragen: Wie läuft es in der Schule? Wie sieht es gerade bei deinem Lieblingsteam aus? Welchem Spieler siehst du besonders gerne zu? Hast du das Tor gesehen?“


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es ist, seine Erfahrungen, aber auch Probleme, mit anderen zu teilen. Dadurch erhält man neue Ideen bzw. Inputs, die einem beim eigenen Wachstum fest weitehelfen.“ Was war das Erste, das du deinen Jungs bei der Wiederaufnahme der Trainingsaktivität sagtest? „Wie glücklich ich war, endlich wieder alle auf dem Spielfeld zu sehen. Ich wollte sie lächeln sehen. Sie sollen Spaß am Fußball haben und ihre Leidenschaft mit den anderen teilen. Denn so geht es auch mir, jedes Mal wenn ich das Spielfeld betrete.“

von dem alle Beteiligten profitieren. Im Laufe der Jahre habe ich von einem großen Fußballmeister gelernt, wie wichtig

Im Trainerjob ist man hauptsächlich dafür verantwortlich Sachen beizubringen. Lernt man jedoch auch etwas aus dieser Erfahrung? „Man lernt immer was dazu. Von jedem. Obwohl es sich noch um Kinder handelt, spielen Respekt, Entschlossenheit und Ziele bereits eine große Rolle. Im Sport muss man viele Opfer bringen, doch dank diesen kommt es zu unbeschreiblichen Freuden und Freundschaften im Team.“

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Welches Ambiente haben Sie beim FC Südtirol wiedergefunden? „In erster Linie muss ich mich bei Alex Schraffl und Dino Ciresa für das geschenkte Vertrauen bedanken. Das höchstprofessionelle Umfeld ist einer der Faktoren, welcher den Clubs auszeichnet. Jeder ist dazu bereit, an sein Limit zu gehen und das Beste aus sich herauszuholen. Dadurch entsteht zeitgleich ein gesunder Konkurrenzkampf,

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Wie entwickeln sich diese Gespräche? „Als Trainer hat man mehr Verantwortung als sich nur Übungen auszudenken und zu erklären. Man kann diesen Job wahrhaftig mit dem eines Erziehers vergleichen. Auf dem Spielfeld stellen wir den Jungs die Instrumente zur Verfügung, um ein gewisses Problem zu lösen. Es steht jedoch den Fußballern zu, diese zu interpretieren und eine Antwort darauf zu finden. Manchmal braucht es auch eine Zurechtweisung, um die Jungs zu ihrer Höchstleistung anzuspornen. Denn im Fußball spielt nicht nur der physische, sondern auch der psychische bzw. mentale Faktor eine enorm wichtige Rolle.“

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LA PRIMA LAUREA Il giorno “triennale” con ma mma (Patrizia), sorella (Alice) e bab bo (Riccardo)

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NEL CUORE DELLA NATURA A Carezza con Martina

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NATALE 2018 Ai Mercatino di Merano con la famiglia

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Vom Meistertitel mit Mestre über die Univ ersiade zum Masterabschluss: Alessand ro Fabbri teilt mit uns seine schönsten und wichtigst en Erinnerungen.

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Carriera / Karriere

PRIMA DEL LOCKDOWN 22.02.2020: Modena-FCS poi lo stop

POKER Der 4:0-Erfolg mit Mestre in Reggio Emilia

IN MAGLIA SANTACANGELO Contro il San Marino (2012)

AKTUALITÄT den Saison FCS-Carpi der laufen

SUL TERRENO DELL’EUGAN EO Con il Mestre a Padova (gara persa 2-1)

AZZURRO Mit der italienischen Nationalmannschaft bei der Universiade in Kasan (2013)

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Fantastici disegni al concorso della mascotte

L’FC Südtirol ha pensato a qualcosa di nuovo, di interessante per i ragazzi del Kids Club. Nel mese di gennaio organizziamo la Trick&Kick Challange. Ai ragazzi verranno inviati tre video dell‘attaccante bianco-rosso Manuel Fischnaller. Tutti coloro che imitano tutti e 3 i trucchi di „Fisch“ e li inviano all’FCS, riceveranno una sorpresa dal Kids Club partner Pfiff Toys. Inviateci i video via mail a fcscenter@ fc-suedtirol.com. Potete trovare tutti i trucchi anche sul sito web www.fc-suedtirol.com/ kidsclub nella sezione “News”.

Cari ragazzi, l‘FC Südtirol vi ringrazia per i bellissimi e fantasiosi disegni! Molti di voi hanno partecipato all‘iniziativa delle mascotte e hanno dato al club grandi idee e nuovi impulsi. Siamo ormai in dirittura d‘arrivo e tutti coloro che vogliono ancora partecipare potranno farlo entro la fine del mese. Il disegno può essere inviato via mail a fcscenter@fc-suedtirol.com.

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Tolle Zeichnungen beim MaskottchenKontest

Im Monat Jänner findet die Trick&Kick Challenge statt. Der FCS hat sich hierbei was Spannendes für die Kids ClubKinder überlegt. Den Kids werden in regelmäßigen Abständen per Mail drei Videos des weißroten Stürmers Manuel Fischnaller zugesendet. All jene, welche alle 3 Tricks von „Fisch“ imitieren und diese dem FCS per Video zusenden dürfen sich auf eine Überraschung des Kids Club-Partners Pfiff Toys freuen. Schickt uns eure Videos mit den Tricks an fcscenter@fc-suedtirol.com. Alle Tricks findet ihr auch auf der Website www.fc-suedtirol.com/kidsclub im Bereich „News“.

Liebe Kids, der FC Südtirol möchte sich herzlich für die schönen und fantasievollen Zeichnungen bedanken, welche wir in den letzten Wochen erhalten haben! Sehr viele Kids Club-Mitglieder haben an der Initiative teilgenommen und dem Verein tolle Ideen und neuen Impulse für ein Maskottchen geschickt. Wir befinden uns nun in der Zielgeraden und all jene die noch kein Bild eingesendet haben, können dies noch bis Ende Jänner nachholen. Schickt uns die Zeichnung an fcscenter@fc-suedtirol.com.

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FCS al fianco de “L’Alto Adige aiuta” per sostenere lo Jesuheim La società biancorossa, da anni partner della piattaforma di raccolta fondi da destinare a persone in difficoltà nel periodo prenatalizio ha partecipato alla nuova campagna di sensibilizzazione: un’asta a favore della struttura di Cornaiano che cura disabili e anziani. Da anni l’FC Südtirol è attivamente impegnato al fianco dell’associazione “L’Alto Adige aiuta”, piattaforma di raccolta fondi da destinare a chi si trova in stato di difficoltà. Quest’anno, l’emergenza Coronavirus ha determinato non poche difficoltà nell’organizzazione e nello sviluppo della campagna di sensibilizzazione: da un lato molte più famiglie e singole persone hanno dovuto confrontarsi con difficoltà finanziarie e hanno quindi bisogno di aiuto, dall‘altro le iniziative di raccolta hanno dovuto essere ripensate e adattate, coinvolgendo in modo diverso la popolazione altoatesina con l‘obiettivo di stare vicino e sostenere le per-

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sone bisognose in vista del periodo natalizio. In questa occasione la raccolta fondi si è sviluppata attraverso “progetti sociali” affidati ai preziosi partner de “L’Alto Adige aiuta”, che sono stati abbinati a realtà o strutture sociali da sostenere. L’FC Südtirol figurava tra questi ed è stato associato - anche in considerazione della vicinanza all’FCS Center - allo Jesuheim di Cornaiano, che da oltre un secolo si occupa di persone in stato di bisogno, in particolare anziani e disabili. Per una giornata intera sulle frequenze delle emittenti radiofoniche Südtirol 1 e Radio Tirol oltre che online è stato possibile, da parte di aziende o persone singole, concorrere ad un’asta benefica per la nobile causa. I migliori offerenti, appena possibile, potranno incontrare i giocatori dell’FCS presso lo Jesuheim in occasione della consegna dell’assegno con l’importo ricavato a favore della struttura. Nel corso dell’asta radiofonica il presidente biancorosso, Walter Baumgartner e il capitano Hannes Fink sono stati presenti in studio per sostenere personalmente e direttamente la lodevole l’iniziativa. All’importo raccolto attraverso l’asta, la società biancorossa ha aggiunto un proprio, significativo, contributo.

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Il presidente Walter Baumgartner guida la delegazione biancorossa allo Jesuheim

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Der FCS und „Südtirol hilft“ gemeinsam für das Jesuheim Der weißrote Club, der nun schon seit vielen Jahren stolzer Partner der Südtiroler Hilfsorganisation ist, übernahm im Rahmen der diesjährigen Weihnachtsaktion die Schirmherrschaft des Jesuheims in Girlan: Ein kleines Weihnachtswunder in einer besonders schwierigen Zeit.

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Seit vielen Jahren unterstützt der FC Südtirol aktiv die Wohltätigkeitsorganisation „Südtirol hilft“, welche sich für Familien und Menschen in akuten Notlagen einsetzt. Aufgrund des Coronavirus war es in diesem Jahr besonders schwierig, eine gezielte Sensibilisierungskampagne umzusetzen: Einerseits befinden sich aktuell viel mehr Menschen in finanziellen Schwierigkeiten und sind auf Hilfe angewiesen, andererseits mussten alle geplanten Initiativen aufgrund der geltenden Sicherheitsvorschriften neu überdacht und regelkonform verwirklicht werden. Immer mit dem Ziel, den in Not gerate-

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lan zugesprochen wurde. Präsident Walter Baumgartner und Kapitän Hannes Fink gastierten selbst im Studio des Südtiroler Rundfunks, um die Initiative zweckmäßig zu bewerben und

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nen Personen in der Weihnachtszeit zur Seite zu stehen. In diesem Jahr erfolgte die Spendensammlung über soziale Projekte. Dabei wurden allen zu unterstützenden Strukturen ein Partner, d.h. ein Verein oder eine Persönlichkeit, zugewiesen. Zu letzteren zählt auch der FC Südtirol, welcher auch aufgrund der geographischen Nähe zum FCS Center die Schirmherrschaft des Jesuheims übernommen hat. Das Sozialheim in Girlan betreut seit über einem Jahrhundert pflegebedürftige Menschen, insbesondere Senioren und Personen mit Behinderung. Einen ganzen Tag lang hatten Privatpersonen und Unternehmen die Möglichkeit auf den Frequenzen von Südtirol 1 und Radio Tirol sowie online an der Benefizversteigerung teilzunehmen. Der Gewinner der Auktion sicherte sich das Recht, die Profispieler des FCS bei der Scheckübergabe im Jesuheim zu begleiten und sich selbst vor Ort ein Bild zu machen, dass das Geld wirklich gebraucht wird. Neben dem Betrag der Benefizversteigerung startete der Club auch eigenhändig eine Spendensammlung, welche ebenso dem Senioren- und Krankenheim in Gir-

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begleiten. Die Weihnachtsaktion von „Südtirol hilft“, durch welche der FC Südtirol einmal mehr seiner sozialen Funktion nachgehen konnte, entpuppte sich auch in dieser Form als riesen Erfolg.

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NOTIZIE IN PILLOLE | KURZ UND KNACKIG

Una maglia autografata per il Dr. Pierpaolo Bertoli Dopo la breve sosta natalizia e prima della ripresa degli allenamenti, il direttore sanitario facente funzioni della Asl, l’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, dottor Pierpaolo Bertoli ha eseguito personalmente i test antigenici al “gruppo squadra” dell’FCS. Dopo i risultati, con esito negativo per tutti, il capitano Hannes Fink, a nome di tutta la squadra, ha consegnato al dr. Bertoli una maglia autografata da tutti i giocatori per poi posare tutti insieme in una foto di gruppo, Per il “Doc” si è trattato di un graditissimo ritorno al passato. Pierpaolo Bertoli è stato infatti il medico sociale del club biancorosso per alcune stagioni.

Ein unterschriebenes FCS-Trikot für „Doc“ Pierpaolo Bertoli Der FC Südtirol nahm am Silvestertag, nach einer rund einwöchigen Weihnachtspause, seine Trainingsaktivität wieder auf. Vor der Übungseinheit unterzog sich die gesamte Profimannschaft samt Trainerstab und Mitarbeiter, wie vom Protokoll vorgesehen, einem Covid-19-Antigentest. Durchgeführt wurden diese vom Sanitätsdirektor des Südtiroler Sanitätsbetriebs, Pierpaolo Bertoli, höchstpersönlich. Nachdem alle Beteiligten negativ getestet wurden, übergab die Mannschaft dem „Doc“ ein unterzeichnetes Spieltrikot des FC Südtirol. Für Bertoli handelte es sich um eine erfreuliche Rückkehr in die Vergangenheit, da er selbst für mehrere Jahre den FCS als Vereinsarzt begleitete.

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Drusus-Stadion: Ende der Bauarbeiten im Sommer 2021 Am Tag vor Heiligabend kam es in Bozen zu einem wichtigen Treffen zwischen Landeshauptmann Arno Kompatscher, dem Bozner Bürgermeister Renzo Caramaschi und seinem Stellvertreter Luis Walcher. Auf der Tagesordnung stand u.a. der Fortschritt der Bauarbeiten im Drusus-Stadion. „Die Renovierung des Stadions soll in den Sommermonaten abgeschlossen werden, sodass die Anlage noch vor Beginn der Saison 2021/22 eingeweiht werden kann. Wir wollen dem FC Südtirol und der Stadt Bozen ein modernes und funktionales Stadion zur Verfügung stellen“, dies die Worte von Landeshauptmann Arno Kompatscher. Simone Magnaghi è diventato padre fiocco azzurro nello spogliatoio biancorosso. L’11 gennaio scorso, sei minuti dopo mezzogiorno, l’attaccante biancorosso Simone Magnaghi è diventato padre di un vispo bimbo di 3,78 kg lungo 53 cm al quale è stato dato il nome di Leonardo Brian. Congratulazioni alla mamma Serena e al babbo.

La Serie C e l’FCS su Sky La Serie C su Sky con l’FCS già in primo piano. Sky trasmette fino a 15 partite per ogni giornata di Serie C in diretta pay-per-view su Sky Primafila. Dal 9 dicembre è possibile acquistare i singoli incontri al prezzo di 4,99 euro a partita. Per dare ancor più visibilità al campionato, è confermato l’appuntamento con “Area C”, l’approfondimento condotto da Erika Calvani, insieme a Gianluca Di Marzio e Luca Marchetti, con highlights, interviste e commenti sulla Lega Pro. “Area C” è in onda ogni martedì alle 17 su Sky Sport 24 (e anche on demand su Sky Q), ed inoltre verranno dedicati nuovi spazi nella programmazione di Sky Sport 24, in particolare nel week end. Tutti i gol di giornata saranno visibili invece già dal lunedì a partire dalle 21.30 sempre su Sky Sport 24. L’FCS è stato subito protagonista della trasmissione “Area C” con un approfondimento dedicato a Fabian Tait e poi con la diretta del match interno con la Triestina.

Die Serie C und der FCS auf Sky Seit Anfang Dezember werden die Matches der Serie C auch auf Sky übertragen. Bis zu 15 Partien pro Spieltag können in Form des Pay-per-view (4,99€/ Spiel) auf dem nationalen Sportsender erworben werden. Erweitert wird die Berichterstattung rund um die Serie C durch die wöchentliche Sendung „Area C“, moderiert von Erika Calvani, Gianluca di Marzio und Luca Marchetti. Das TV-Programm läuft jeden Dienstag um 17 Uhr auf Sky Sport 24. Die Highlights der Matches werden hingegen montags um 21.30 Uhr, immer auf dem selben Kanal, wiedergegeben. Der FC Südtirol konnte dank einer interessanten Reportage um Fabian Tait und der Liveübertragung des Matches gegen Triestina bereits eine große Medienreichweite verzeichnen.

Simone Magnaghi zum ersten Mal Vater Babyglück im Hause Magnaghi. Der weißrote Angreifer und seine Freundin Serena durften am 11. Jänner, kurz nach Mittagszeit, den 53 cm „langen“ und 3,78 kg schweren Leonardo Brian willkommen heißen. Der FC Südtirol wünscht den „frischen“ Eltern alles, alles Gute!

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Stadio Druso, lavori da completare entro l’estate Il progetto di risanamento e ristrutturazione dello stadio Druso è stato al centro del colloquio avvenuto l’antivigilia di Natale tra il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, il sindaco di Bolzano, Renzo Caramaschi, e il suo vice, Luis Walcher. „I lavori – ha commentato Kompatscher - dovranno concludersi entro l’estate, per poter inaugurare il nuovo stadio prima dell’inizio della stagione sportiva 2021-2022. Vogliamo mettere a disposizione della città, e dell’FC Südtirol, una struttura all’avanguardia sotto tutti i punti di vista“.

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Protagonisti dello spot Mercedes A-Class Plug-in Hybrid. Autoindustriale ed FCS insieme. Un binomio importante quello tra la prestigiosa concessionaria automobilistica e la società biancorossa. Poco prima di Natale è stato realizzato e diffuso un video promozionale con protagonisti tre giocatori dell’FCS alla guida della Mercedes A-Class Plug-in Hybrid. Leandro Greco, Marco Beccaro e Manuel Fischnaller si sono cimentati alla guida del prodotto della casa di Stoccarda apprezzandone le qualità: potenza, versatilità, con una significativa autonomia in modalità full electric. Il video, prodotto da Paolo Savio, è stato girato presso l’FCS Center di Maso Ronco e nella zona della foresta di Monticolo.

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Die FCS-Profis mit der A-Klasse Plug-in Hybrid von Mercedes unterwegs Der FC Südtirol kann seit mehreren Jahren auf die wertvolle Unterstützung von Autoindustriale zählen. Im Rahmen dieser Zusammenarbeit wurde im Dezember ein kurzes Werbevideo für die Mercedes A-Klasse Plug-in Hybrid gedreht. Marco Beccaro, Manuel Fischnaller und Leandro Greco zeigten sich vom Vehikel beindruckt, insbesondere was die Leistung und das umweltfreundliche Fahren anbelangt. Begleitetet wurden die Profifußballer bei der Testfahrt vom FCS-Filmemacher Paolo Savio, der im Kurzvideo alle Besonderheiten des Mercedes geschickt hervorhob.

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Passione Biancorossa e FCS-Flash sul canale 10 Dal primo gennaio 2021 entrambe le trasmissioni televisive interamente dedicate all’FCS saranno visibili sullo stesso canale, ovvero il canale 10 del digitale terrestre di Videobolzano33, Il giovedì sera, in prima serata, “Passione Biancorossa” in lingua italiana e il venerdì sera FCS-Flash in lingua tedesca (visibile un’ora dopo anche sul canale di Sdf, l’88 del digitale terrestre). Immutati gli orari, anche delle repliche.

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TV-Sendungen „Passione biancorossa“ und „FCS Flash” auf Kanal 10 zu sehen Ab Jänner 2021 werden beide TV-Sendungen rund um den FC Südtirol,„Passione biancorossa“ und„FCS Flash“, auf Videobolzano33 (Kanal 10 des digital-terrestrischen Netzes) ausgestrahlt. Das Programm in italienischer Sprache geht donnerstags auf Sendung, jenes in deutscher Sprache immer freitags (eine Stunde später auch auf Sdf sichtbar). Die Uhrzeiten der beiden Sendungen bleiben unverändert.

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17.01.2021 * ore 15.00 uhr

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precedenti bisherige Begegnungen

Il mister / Der Trainer Daniele Di Donato

1

vittorie/Siege Vis Pesaro

vittorie/Siege FC Südtirol

Il capitano / Der Kapitän Mattia Gennari

432 km

Il bomber / Der Knipser Ettore Marchi

“Tonino Benelli” 4.898 posti/Sitzplätze 14° posto in serie C (B) 14. Tabellenplatz in der Serie C (B)

96.250 abitanti/Einwohner

Pesaro

Vincitore serie C2 – promossa in serie C1 Serie C2-Meister – Aufstieg in die C1

Vincitore serie C2 – promossa in serie C1 Serie C2-Meister – Aufstieg in die C1 Fondazione Gründung

1889

Vincitore Interregionale Serie D-Meister

1958/59

1986/87

4° posto in Serie C2 – promossa in serie C1 4. Platz in der Serie C2 – Aufstieg in die C1

Vincitore serie CND – promossa in serie C2 Serie D-Meister – Aufstieg in die C2

1991/92 1993/94

Vincitore serie D – promossa in serie C Serie D-Meister – Aufstieg in die C

1999/2000 2017/18 2019/20


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24.01.2021 * ore 15.00 uhr

vs.

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vittorie/Siege FC Südtirol

precedenti bisherige Begegnungen

Il mister / Der Trainer Leonardo Colucci

Il capitano / Der Kapitän Salvatore Papa

2

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pareggi Unentschieden

vittorie/Sieg Triestina

Il bomber / Der Knipser Benjamin Mokulu

L’“ex” / Der „Ex“ Alberto Alari

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campionati di Serie B Teilnahmen an der Serie B

362 km “Bruno Benelli” 12.020 posti/Sitzplätze

157.731

Einwohner/abitanti

Ravenna

Vincitore serie C1 – promosso in serie B Serie C1-Meister – Aufstieg in die B

Fondazione Gründung

Vincitore serie D – promosso in serie C Serie D-Meister – Aufstieg in die C

1913

1971/72

Vincitore serie C1 – promosso in serie B Serie C1-Meister – Aufstieg in die B

Vincitore serie C1 – promosso in serie B Serie C1-Meister – Aufstieg in die B

1992/93

1995/96

Retrocessione ai playout, ripescato in serie C Abstieg in den Playouts, Klassenerhalt am Grünen Tisch Vincitore serie D – promosso in serie C Serie D-Meister – Aufstieg in die C

2006/07

2016/17 2019/20


„drususstadion“ – stadio „druso“

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Il mister / Der Trainer Gianluca Colavitto

Il capitano / Der Kapitän Simone De Santis

Top Scorer Emilio Volpicelli

542 km

“Helvia Recina” di Macerata 4.315 posti/Sitzplätze

9.484

abitanti/Einwohner Matelica

Macerata

Vincitore Eccellenza Marche Oberliga-Meister Marken

Fondazione Gründung

Vincitore Prima Categoria 1. Amateurliga-Meister

1921

2010/11

2012/13

Vincitore Serie D, promosso in serie C Serie D-Meister – Aufstieg in die C

2019/20

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PROSSIMI AVVERSARI IN CAS

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03.02.2021 * ore 12.30 uhr

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Die Duschkabine | La cabina doccia

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