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Stendere per non stirare
from Ci penso io!
by Ziobob65
Tenere le fila delle spese
Gestire il proprio denaro non è una cosa semplice, ancora meno risparmiare: per questo bisognerebbe individuare degli strumenti semplici e di facile gestione che ci aiutino in questo compito, per capire come tagliare le spese superflue e come mettere da parte soldi in modo accurato.
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Uno dei metodi più semplici è la regola 50/30/20, oramai molto conosciuta. Il meccanismo è semplice. Si parte dal calcolo del guadagno mensile, che potrebbe essere lo stipendio accreditato periodicamente dall’azienda in cui si lavora o la media delle entrate, nel caso non siano regolari. Una volta calcolato questo dato, il totale è da dividere in tre parti:
• il 50% deve essere destinato alle spese essenziali e fisse: per esempio le bollette, il mutuo, i finanziamenti, la spesa, i trasporti; • il 30% deve coprire le spese dedicate al tempo libero e ai “vizi” come la palestra, le cene fuori, l’abbigliamento, gli abbonamenti tv; • il 20% restante è il denaro da risparmiare: puoi creare un fondo emergenza o attuare un piano di risparmio a lungo termine.
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Negli ultimi anni ha preso sempre più piede un metodo giapponese per gestire le spese: il Kakebo. Kakebo è un libro dei conti, un ottimo modo per tenere le fila dei movimenti finanziari. La pianificazione è mensile, per cui all’inizio di ogni mese si deve prevedere quanto si vuole risparmiare e, ogni giorno, segnare quanto “entra” e quanto “esce”. In questo modo potrai avere una visione d’insieme delle tue spese, e capire eventualmente se e dove è possibile tagliare. Il metodo Kakebo ha come scopo l’autodisciplina e la conoscenza di sé, non solo nella gestione finanziaria: dovrai scrivere e poi confrontarti anche con il mantenimento di buoni propositi sulla vita in generale, come può essere muoversi di più, mangiare più sano, fare quella visita che si rimandava da tempo. Un metodo semplice e organizzato, che i giapponesi considerano un mezzo efficace per liberare la mente e ottimizzare le energie.
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Polizze LTC
Le polizze Ltc (Long term care) hanno l’obiettivo di offrire una rendita o rimborsare le spese di assistenza quando l’assicurato non è più autosufficiente, in modo che possa garantirsi una vecchiaia assistita. Possono essere convenienti ma occorre stipularle per tempo (40/50 anni) in modo da pagare premi ragionevoli. È così possibile assicurarsi un’assistenza dedicata, disponibile 24 ore su 24, e per questo motivo piuttosto costosa, che senza assicurazione sarebbe coperta solo in piccola parte dallo Stato o dagli altri enti territoriali, e che ricadrebbe quindi quasi interamente sulla famiglia.
Per quanto riguarda il costo, il premio annuo che si trova sul mercato secondo le nostre rilevazioni, per una persona di 40 anni che sottoscrive una polizza per avere una rendita mensile di 1.500 euro nel caso dovesse diventare non autosufficiente, è compreso tra i 500 e i 1.500 euro circa (per 15 anni). Le polizze Ltc possono essere di diverso tipo. Con le polizze vita si riceve una rendita fissa mensile all’accertamento della non autosufficienza; le polizze malattia, invece, prevedono un rimborso mensile delle spese sostenute, di quelle mediche e per l’assistenza (documentate e che non superino un certo limite). Fra le due è meglio preferire le polizze vita, del tipo “a vita temporanea”, perché assicurano una rendita mensile che non dipende dalle spese effettuate e prevedono il pagamento del premio annuo solo un per un determinato lasso di tempo.
Scegliere l’assicurazione per l’automobile
Spesso ci facciamo prendere dalla pigrizia, anche quando si tratta di risparmiare: sono veramente pochi coloro che decidono di cambiare assicurazione, anzi, in molti rimangono clienti della stessa compagnia per parecchi anni. Eppure basterebbe cercare solo un po’ per confrontare nuove polizze e magari trovare delle offerte vantaggiose e adatte al proprio portafoglio. Analizza innanzitutto la componente assicurativa relativa alla responsabilità civile offerta dalle compagnie, quella obbligatoria per legge: a partire dal 30 aprile 2021 sarà operativo il contratto base Rc auto e sarà più facile confrontare le offerte delle compagnie. Si tratta infatti di un modello standard che mette in evidenza gli elementi che costruiscono l’importo del premio come per esempio le formule di guida (esperta, esclusiva) che permettono una riduzione del premio stesso, a patto di rispettarle, e le clausole che ampliano le coperture con un aumento del premio stesso. Tra le clausole che ampliano le coperture sono presenti le limitazioni delle rivalse (per esempio quelle in caso di trasporto non conforme e di guida in stato di ebbrezza): in questo caso con una condizione aggiuntiva la compagnia limiterà o eliminerà la possibilità di rivalersi sull’assicurato in caso abbia causato un sinistro e se era prevista inizialmente la rivalsa. Importante è anche che le compagnie applichino l’indennizzo diretto: si tratta di una formula di ristoro del danno di più facile gestione per l’assicurato, in quanto in alcuni casi (incidente tra due veicoli e senza lesioni gravi per i conducenti) ti permette di chiedere l’indennizzo direttamente alla propria compagnia e non a quella della controparte.
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Cambiare le utenze
Con il mercato libero cambiare fornitore vuol dire cambiare tariffe e condizioni particolari di contratto che sono lasciati alla libera disponibilità delle parti. Il cambio, però, non comporterà il distacco dell’energia elettrica o del gas e la continuità dell’erogazione di gas o luce sarà sempre garantita. Puoi cambiare fornitore in qualsiasi momento, basterà concludere il nuovo contratto di fornitura attraverso uno dei canali messi a disposizione dal venditore. Sarà lui ad attivare la procedura di cambio venditore (switching) e cessazione del vecchio contratto (recesso). Quando gli inquilini precedenti non hanno disdetto il contratto per luce e gas, se accetti il vecchio fornitore e vuoi intestarti le nuove bollette, devi fare la voltura. Il venditore è lo stesso e l’erogazione di energia elettrica e gas non viene interrotta: cambia soltanto il nome del titolare della fornitura. Per chiedere la voltura devi rivolgerti al venditore che sta già erogando il servizio, secondo le modalità previste nel contratto. Il subentro è invece l’attivazione della fornitura da parte di un nuovo cliente con qualsiasi società di vendita, in seguito alla cessazione del contratto da parte del precedente cliente. Per esempio, quando entri in un’abitazione vuota e le utenze sono staccate: devi riattivare i contatori e dare avvio a una nuova fornitura. Anche in questo caso le modalità sono dettate dal contratto, tu dovrai sottoscrivere un contratto con il nuovo fornitore che entro due giorni lavorativi trasmetterà la richiesta di attivazione al distributore che gestisce i contatori, e che attiverà la fornitura entro dieci giorni lavorativi dal giorno in cui ha ricevuto la richiesta dal venditore. Se hai timore di cambiare, ecco alcuni consigli per rendere tutto più semplice:
• non guardare solo la tariffa, ma scegli un operatore che fornisca la migliore qualità del servizio; • non valutare la spesa semplicemente come viene pubblicizzata dalle aziende ma fallo su base annua; • tieni sempre a portata di mano la bolletta e impara a leggerla; • non scegliere d’impulso, magari attratto da qualche offerta telefonica; • fai un controllo periodico di quanto spendi e valuta se c’è qualcosa di meglio sul mercato.
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