Zootecnica International - edizione italiana - 06 giugno 2021

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Zootecnica International – giugno 2021 – POSTE ITALIANE S.p.A. – Spedizione in Abbonamento Postale 70%, DCB Firenze

Genetica e nutrizione del broiler: il webinar organizzato da DSM, Aviagen e Zootecnica International Impatto dei cambiamenti della produzione sul commercio mondiale di carne Clima e qualità ambientale in allevamento

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Nuove tramoggette della serie «Gió» Appositamente realizzate per grandi allevamenti, grazie alla facile regolazione della quantità di mangime e all'assenza della griglia (che impedisce ai pulcini di rimanere intrappolati), le tramoggette Gió presentano numerosi vantaggi: semplici da usare e veloci da pulire, portano ad una notevole riduzione dei costi di lavoro. CODAF Poultry Equipment Manufacturers • Via Cavour, 74/76 • 25010 Isorella (Brescia), ITALY Tel. +39 030 9958156 • Fax: +39 030 9952810 • info@codaf.net • www.codaf.net


EDITORIALE Il webinar organizzato assieme a DSM (Italia) e AVIAGEN (Italia) il 5 maggio sul tema “Genetica e Nutrizione del broiler” offre lo spunto per alcune considerazioni sui nuovi obiettivi della selezione genetica e sui nuovi approcci per migliorare la salute e l’efficienza produttiva. In realtà noi stiamo vivendo una sorta di “rivoluzione copernicana”, nel senso che si stanno spostando i centri di attenzione e di ricerca in molti settori. Il “Globalismo Covid” nella sua drammaticità ci ha costretti a riflettere su come poter reagire anche per una più rapida ripresa economica. Smart working, video chiamate, webinar sono un esempio di come stiano cambiando le modalità di relazioni inter-sociali e commerciali. La selezione genetica ha iniziato da qualche tempo nuovi approcci, non solo per migliorare la salute e l’efficienza produttiva, ma anche per proporre ai consumatori più esigenti prodotti con caratteristiche organolettiche diverse, badando sempre alle crescenti esigenze di ecosostenibilità. La riduzione dell’uso di antimicrobici è avvenuta anche grazie all’impegno di aziende altamente specializzate nel campo nutrizionale, realizzando prodotti efficaci nel controllo dell’integrità e della funzionalità del sistema digerente, aspetti fondamentali per ottenere buoni indici di produttività. La Storia, ancora una volta, ci indica che dopo guerre o pandemie sono seguiti ripresa economica e recupero di valori umani. Non lasciamoci influenzare troppo dai continui bombardamenti mediatici che prefigurano scenari sempre diversi, in funzione dei vari venti. Sta a noi saper cogliere nuove opportunità in un contesto storico difficile, quale è il nostro, e soprattutto renderci conto che, se non si creano sinergie, interscambi, da soli non potremo farcela.


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SOMMARIO AZIENDE INFORMANO........................................................................... 4

PRIMO PIANO

Nuove strategie di alimentazione per combattere lo stress da calore.................... 6 MBE presenta SKOV......................................................................................... 8

INTERVISTA

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Vencomatic, l’automazione semplice a portata di tutti.........................................12 Paolo Pandolfi, Aza International, intervista Jérémy Fillon, allevatore di tacchini in Bretagna, Francia..........................................................14

DOSSIER

Approcci nutrizionali per mantenere la persistenza di deposizione delle uova nei sistemi alternativi........................................................................................16

FOCUS

Genetica e nutrizione del broiler: il webinar organizzato da DSM, Aviagen e Zootecnica International................................................................... 22

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MARKETING

Impatto dei cambiamenti della produzione sul commercio mondiale di carne..................................................................... 28

TECHNICAL COLUMN

Soluzioni efficaci contro il Coleottero tenebrione............................................... 34 Clima e qualità ambientale in allevamento........................................................ 36 Sistema Top climate di Lubing System.............................................................. 38

NUTRIZIONISTICA

L’ assunzione di mangime nei sistemi alternativI............................................... 40

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Cenni pratici sulla nutrizione degli avicoli a livello globale – Seconda parte........ 46

MARKET GUIDE................................................................................... 52 AGENDA.................................................................................................. 55 GUIDA INTERNET............................................................................... 56


LE AZIENDE INFORMANO

Gli incubatoi europei si affidano a CHEGGY La determinazione del sesso in ovo è pronta per essere applicata su larga scala. pulcini Hy-Line Brown sessati in ovo. Poiché la quota di mercato delle ovaiole brown in Italia rappresenta circa l’80% del totale, questa tecnica potrà avere un importante riscontro di mercato. La tecnologia di misurazione tramite iper spettrometria ha molteplici vantaggi. La procedura può essere completamente automatizzata con una precisione elevata (non inferiore al 95%). In questo momento Hy-Line Italia è stata dotata di un modello capace di testare 4.000 uova/ora. Un ulteriore investimento da parte di Hy-Line Italia consentirà in futuro di disporre di un modello in grado di testare circa 20.000 uova/ora. Il procedimento non è invasivo, quindi il guscio dell’uovo non verrà in nessun modo intaccato, e non sarà necessario prelevare campioni biologici all’interno dell’uovo. Pertanto non esiste alcun rischio di contaminazione né di lesioni all’embrione. Ciò consente inoltre di non incorrere in perdite di schiusa. L’intero processo è stato concepito al fine di tutelare il benessere animale.

Massimo Graziani, Direttore Generale di Hy-Line Italia, e Jörg Hurlin, Amministratore Delegato di AAT.

Si chiama CHEGGY la macchina che segna una svolta nella tecnologia di misurazione attraverso iper spettrometria. Sviluppata in Germania dalla AAT, questa tecnologia innovativa è pronta per un’applicazione pratica e su larga scala per le razze di galline ovaiole brown in Italia, Francia, Germania, Spagna, Belgio e in altri Paesi europei. “Dopo anni di intenso lavoro di ricerca e sviluppo, questa tecnologia basata sul rilevamento del colore delle piume costituisce la prima procedura adatta ai notevoli volumi di un moderno incubatoio” ha dichiarato Jörg Hurlin, Amministratore Delegato di AAT. “La nostra tecnologia rappresenta allo stato attuale il processo più conveniente sul mercato.” Hy-Line Italia si è recentemente dotata di questa tecnologia, ed è quindi in grado di fornire al mercato italiano

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Inoltre questa tecnologia non necessita dell’utilizzo di sostanze chimiche, il che rende CHEGGY un sistema rispettoso dell’ambiente e dei principi della sostenibilità. La determinazione del sesso avviene nel secondo terzo del periodo di incubazione. AAT offre inoltre un’ulteriore tecnologia, innovativa e rispettosa del benessere animale, STUNNY. Garantendo il rispetto delle linee guida in tema di protezione degli animali, STUNNY è in grado di anestetizzare gli embrioni maschili. Ciò rappresenta un ulteriore decisivo vantaggio rispetto ad altri procedimenti. Maggiori informazioni su www.agri-at.com Contatto per l’Italia: pceoletta@hylineitalia.com

- le aziende informano -


Hemicell® HT influenza il microbiota intestinale del broiler Elanco Italia S.p.A. – PM-IT-21-0164

L’azione enzimatica di Hemicell® HT degrada i beta-mannani presenti nella soia generando mannano-oligosaccaridi (MOS). Si ipotizza che i MOS derivati dall’azione di Hemicell® HT possano fungere da prebiotici e influenzare la composizione del microbiota intestinale del broiler. Per confermare questa ipotesi è stato condotto uno studio che metteva a confronto i potenziali effetti di Hemicell® HT sul microbiota intestinale rispetto a una supplementazione con MOS disponibile in commercio (Bio-MOS®).1

Materiali e metodi • Quarantacinque pulcini di un giorno, broiler Cobb500™, divisi in tre box da 15 pulcini ciascuno. • Gli animali sono stati alimentati con una dieta a base di mais e soia formulata con Hemicell ® HT (330 g/ton; TG02), Bio-MOS® (200 g/ton; TG03) o senza una fonte di prebiotici (controllo; TG01). • Il giorno 21, dieci animali per box, selezionati in modo casuale, sono stati pesati. Dagli animali selezionati sono stati poi prelevati campioni di contenuto intestinale, da duodeno, ileo e cieco, per l’analisi del microbiota.

Risultati

• Bio-Mos ® e Hemicell ® HT hanno entrambi influenzato significativamente (P<0,05) le Lactobacillaceae e sono state osservate differenze numeriche per le famiglie Lachnospiraceae e Ruminococcaceae. Questi batteri sono associati alla degradazione delle fibre (Ruminococcaceae) e alla produzione di butirrato (Lachnospiraceae), soprattutto nell’intestino tenue. Questi risultati sono coerenti con una maggior presenza di fibre fermentescibili nell’intestino degli animali dei gruppi Hemicell ® HT e BioMOS®.

Punti chiave • Hemicell ® HT e Bio-Mos ® hanno modificato significativamente (P<0,05) la popolazione batterica intestinale, indicando che entrambi i prodotti possiedono un effetto prebiotico simile, soprattutto sui digestori di fibre e sui produttori di butirrato. • Si può, quindi, concludere che l’effetto prebiotico di Hemicell ® HT è basato sulla produzione enzimatica di MOS, derivati dai mannani della soia del mangime. I MOS derivati dalla soia, al pari di quelli derivati dai lieviti, sono in grado di promuovere la crescita di alcune specie di batteri ad effetto benefico.

Bibliografia 1. Elanco Data on file

Peso corporeo

Hemicell, Elanco e la barra diagonale sono marchi registrati da Elanco o sue

Nessuna differenza statisticamente significativa tra i tre gruppi di stu-

affiliate. © 2021 Elanco.

dio al giorno 21 (P>0,05). In ogni caso, vale la pena ricordare che

Contenuto sponsorizzato Elanco

lo studio non aveva come obiettivo la valutazione della performance di crescita.

Composizione del microbiota intestinale • Il gruppo di trattamento e la localizzazione dei campioni (duodeno, ileo e cieco) hanno influenzato significativamente (P<0,05) la composizione del microbiota, con una maggiore influenza evidenziata per il sito di campionamento. • Le popolazioni microbiche del gruppo Hemicell ® HT e Bio-Mos ® differivano significativamente dal gruppo di controllo (P<0,05) ma non tra di loro. Ciò suggerisce che entrambe le diete hanno avuto un effetto significativo sulla composizione del microbiota. Inoltre, Hemicell ® HT e BioMos ® hanno modificato il microbiota in maniera simile.


IN PRIMO PIANO

Nuove strategie di alimentazione per combattere lo stress da calore Lo stress da calore è un argomento ricorrente che ogni anno ritorna al centro dell’attenzione con l’avvicinarsi dell’estate.

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Termoregolazione

Gli avicoli ne possono essere gravemente colpiti, quindi il tema è sempre attuale, ma con la giusta strategia possiamo affrontare questa sfida al meglio in allevamento. Nelle zone a clima subtropicale e tropicale lo stress termico è un fattore di disagio più o meno permanente negli allevamenti avicoli. Anche in climi moderati lo stress da calore sta diventando un fenomeno sempre più frequente durante i mesi estivi. Inoltre, in futuro il cambiamento climatico continuerà a svolgere un ruolo di primo piano nel determinare condizioni meteorologiche estreme con la progressiva azione di riscaldamento del pianeta.

Suscettibilità al calore

• stress da calore acuto: aumento breve e rapido della temperatura; • stress termico cronico: temperatura ambiente elevata per periodi di tempo prolungati. Oltre ad aumentare il tasso di mortalità, le conseguenze indirette e non evidenti di entrambe le forme di stress da calore possono comportare: • • • • •

riduzione del consumo di mangime e delle prestazioni; sindrome da alterata permeabilità intestinale; immmunodepressione; ridotta qualità della carcassa; impatti economici.

Comprendere lo stress da calore

Gli avicoli sono particolarmente suscettibili alle temperature elevate. Non avendo ghiandole sudoripare ed essendo dotati di piume isolanti, hanno capacità limitate di disperdere il calore in eccesso. Gli alti tassi metabolici, soprattutto nelle razze ad alte prestazioni, contribuiscono al carico di calore. Il pollo proverà a rinfrescarsi principalmente attraverso la termoregolazione, aumentando il respiro affannoso e a becco aperto.

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Il mantenimento di una temperatura corporea costante richiede un equilibrio tra la produzione di calore e la sua dispersione. Il metabolismo degli animali a sangue caldo “brucia” l’energia del mangime e la converte in energia utilizzabile, necessaria per tutte le funzioni fisiologiche, producendo calore. Il grado di fabbisogno energetico, e quindi la produzione di calore, aumentano con il livello di resa: è dunque necessaria energia aggiuntiva per la produzione di carne e uova. Il termine “stress da calore” si riferisce a situazioni di alta temperatura ambientale in cui non è possibile disperdere il calore corporeo in modo adeguato con un comportamento normale. L’aumento del carico termico è dannoso per la salute dell’animale. A seconda delle condizioni climatiche, si possono distinguere due categorie di stress termico:

Per mitigare con successo questi effetti impattanti, dobbiamo comprendere le reazioni fisiologiche sottostanti causate dalle temperature elevate; anche un periodo breve di stress termico estremo può creare scompiglio nel metabolismo dell’animale. Con un aumento del carico termico si attivano i meccanismi di raffrescamento. Il flusso sanguigno viene deviato, il sangue caldo si dirige lontano

- in primo piano -


IN PRIMO PIANO

Calore e umidità

dal nucleo corporeo nei vasi sanguigni dilatati sotto la pelle. Qui, il calore in eccesso può essere ceduto per convezione all’aria circostante. Questo meccanismo però ha un prezzo: gli organi interni, soprattutto l’intestino, soffrono subito della circolazione ridotta. Il tessuto, di solito fortemente irrorato dal sangue, diventa ipossico.

Minor consumo di mangime

Alterazioni del flusso sanguigno

Carenza di Nutrienti

Carenza di Ossigeno

Alterazioni del Microbiota

Stress Ossidativo Intestino infiammato e con permeabilità alterata, rese ed efficienza ridotte, aumento della mortalità e bassi profitti

Focus: processi infiammatori Senza un adeguato apporto di ossigeno, il tessuto subisce rapidamente danni permanenti. Sono diversi i meccanismi che contribuiscono al danno:

Grafico 1 – I vari effetti dello stress da calore sugli animali.

• aumenta la produzione di radicali liberi dannosi per i tessuti, come ROS (specie reattive dell’ossigeno) e RNS (specie reattive all’azoto); • l’espressione delle proteine che compongono le tight junction è ridotta; • squilibrio nel microbioma, la delicata comunità di microrganismi presente nell’intestino.

• le proteine ​​nello shock termico sono sovraespresse e viene attivata la risposta infiammatoria;

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IN PRIMO PIANO

Grafico 2 – Un intestino sano (a sinistra) assorbe efficacemente i nutrienti e svolge una funzione di barriera contro agenti patogeni e tossine. In un intestino danneggiato (a destra) questa barriera diventa permeabile, portando a infiammazione.

La somma di questi eventi porta a una “sindrome da alterata permeabilità intestinale”, una condizione cronica in cui la fuoriuscita di batteri e di altre sostanze dall’intestino danneggiato aumenta l’infiammazione sistemica cronica.

Benessere e performance L’infiammazione cronica non è positiva per il benessere degli animali. Un intestino danneggiato e permeabile non è in grado di assorbire efficacemente i nutrienti. Negli allevamenti avicoli sottoposti a stress termico diversi studi hanno dimostrato impatti negativi su: • crescita; • qualità della carcassa; • digeribilità e indice di conversione del mangime; • tasso di deposizione; • schiudibilità; • fertilità. Sia la produzione che la richiesta di carne avicola sono in aumento, con una crescita produttiva elevata soprattutto nei Paesi in via di sviluppo e fortemente popolati. Sfortunatamente, questi sono localizzati in zone con climi più caldi, dove lo stress da calore rappresenta una delle mag-

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giori sfide per la buona riuscita economica.

Dove e come possiamo agire? Per fortuna siamo in grado di supportare i nostri animali in vari modi. Per l’intervento diretto in azienda possiamo prendere in considerazione la possibilità di apportare modifiche alle condizioni ambientali, quali: • densità di allevamento; • ventilazione e raffrescamento; • struttura del capannone; • fornitura d’acqua; • programmi luce e alimentazione. Un altro modo per aiutare gli animali durante i periodi più caldi è attuare una gestione adeguata dell’alimentazione. Oltre a programmare la distribuzione del mangime negli orari più freschi della giornata si può ottimizzarne anche la formulazione. Alcuni additivi per mangimi sono particolarmente utili durante lo stress da calore. Fra questi: gli oligoelementi; i probiotici; la betaina.

Estratto di corteccia di salice L’uso di integratori nell’acqua di bevanda rappresenta un ulteriore metodo di supporto. Soprattutto quando

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il consumo di mangime è ridotto si possono fornire sostanze preziose in quantità sufficienti tramite l’acqua da bere. L’apporto di antiossidanti come la vitamina E, il selenio, ma anche lo zinco, è benefico. Molto diffuso è anche l’uso della vitamina C come supporto antiossidante. Mitigare la risposta infiammatoria è un compito spesso trascurato, ma non meno importante. Sostanze fitoattive naturali, come la salicina, sono un valido mezzo per ridurre la risposta infiammatoria e aumentare le capacità antiossidanti. Contenuta in estratti vegetali, la salicina è nota da secoli per le sue proprietà antinfiammatorie; è anche il precursore naturale del popolare FANS acido acetilsalicilico (farmaco antinfiammatorio non steroideo). La potente combinazione di estratto di corteccia di salice, vitamina C e betaina anidra contenuta nello Stress Pack Xtra fornisce agli animali un supporto a breve termine, ogni volta che affrontano stress da calore o sfide infiammatorie.

Conclusione Lo stress termico è un problema sempre più diffuso negli allevamenti avicoli perché gli animali perdono la capacità di compensare un’alimentazione o una gestione non ottimali. Questo è il motivo per cui è importante fornire ogni mezzo di supporto per ridurre al minimo le perdite e aiutare gli animali a superare lo stress da calore. Gli additivi per mangimi svolgono un ruolo essenziale quando si prevede che lo stress da calore duri diverse settimane. Questi prodotti devono essere utilizzati in combinazione con integratori alimentari specifici temporaneamente e in loco, durante l’esposizione acuta al calore.


IN PRIMO PIANO

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IN PRIMO PIANO

MBE presenta SKOV Si è tenuto in Molise, presso la Sala Ricevimenti Ciocca Riccia (CB), l’incontro rivolto a imprenditori avicoli, allevatori e operatori del settore, che MBE S.r.l. ha organizzato per raccontare l’esperienza della realizzazione di un capannone avicolo con un progetto di Ventilazione SKOV. sulla centralina SKOV, 9 Blue Fan DA1700 e su un camino a parete SKOV DA600, oltre alle finestrelle invernali e ai motori per la gestione di due zone. Un progetto completo, quello per l’azienda Pietronigro, in cui necessità strutturali, vincoli ambientali e tecnici richiesti dal cliente sono stati studiati e mixati con attenzione.

Laterale capannone con parete interna e finestrelle SKOV protette da cofano.

La giornata organizzata da MBE, fornitore ufficiale SKOV per il Centro e Sud Italia, ha visto la partecipazione di Sebastiano Scutti, Responsabile Commerciale MBE del Sud Italia, di Simone Laudazi, Amministratore Delegato MBE S.r.l., di Luigi Soriani, Responsabile SKOV per l’Italia e di Roberto Bernacconi, Progettista settore ingrasso avicoli MBE, che ha seguito tutto il progetto. Il progetto del capannone avicolo di Giuseppe Pietronigro di Pietracatella (CB) ha riguardato la realizzazione della struttura e degli impianti, in un lavoro congiunto tra MBE e SKOV, per ottenere la massima efficienza dei sistemi e la distribuzione ottimale degli spazi. Per l’area del capannone (116x14 metri), l’interesse si è focalizzato

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- in primo piano -

Simone Laudazi ha presentato MBE S.r.l., azienda che dal 1980 opera nella fornitura di impianti chiavi in mano per l’avicoltura, realizzando capannoni avicoli prefabbricati e strutture zootecniche di ogni tipologia e per qualsiasi tipo di esigenza. I progetti zootecnici, di varie complessità e dimensioni, vengono seguiti in ogni fase: dalla progettazione alla produzione delle parti strutturali, dall’impiantistica alle attrezzature d’allevamento, dai lavori di montaggio al training del personale tecnico del cliente. Simone Laudazi ha voluto evidenziare il lavoro di équipe, che inizia sin dalla presentazione del preventivo fino alla progettazione vera e propria e che si affida alla loro predisposizione all’innovazione e alla tecnologia più avanzata dei propri giovani collaboratori. “La collaborazione con SKOV, azienda leader a livello internazionale nella ventilazione”, ha dichiarato Laudazi, “rappresenta un tassello fondamentale che ci permette di lavorare con personale altamente qualificato e pone l’azienda MBE ai primi posti in Italia per l’innovazione tecnologica. La climatizzazione rappresenta un elemento determinante per la produzione, per l’ottimizzazione delle rese e quindi per i profitti degli allevatori. Il capannone di Pietronigro è il primo “Combi Tunnel” nel Centro e Sud


IN PRIMO PIANO

Italia, nomenclatura usata da SKOV per connotare un impianto dotato di ventilazione laterale e tunnel con pad cooling.” Luigi Soriani, Responsabile SKOV per il mercato italiano, ha tracciato la storia dell’azienda, dai primi passi al successo odierno: “SKOV è una grande azienda, con una presenza a livello internazionale. È una realtà nata negli anni ’60, quando i fratelli Kristen e Kjeld SKOV svilupparono il primo sistema di ventilazione. I fratelli SKOV gestivano allora il più grande impianto di produzione di uova in Scandinavia, presso l’antica casa padronale di Oestergaard Hovedgaard, e l’idea di mettere a punto sistemi di ventilazione venne loro proprio in quel periodo, quando trovare un sistema adeguato per ventilare gli allevamenti di grandi dimensioni non era affatto facile. La commercializzazione vera e propria iniziò nel 1966, stabilendo così le basi odierne dell’azienda, e i loro sistemi di ventilazione ebbero subito una grande popolarità. Da allora, sono stati sviluppati molti nuovi sistemi e componenti. Il quartier generale di Glyngoere è stato ampliato in diverse occasioni; attualmente su una superficie operativa di 16.000 m2 lavorano oltre 400 persone.”

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manutenzione e al servizio. La sostenibilità e il rispetto ambientale sono presupposti fondamentali nella filosofia SKOV, che garantisce impianti climatici ideali per animali e ambiente, senza dimenticare efficienza e redditività per i produttori. Le soluzioni fornite sono studiate nei dettagli, e spesso anche in modo molto specifico, come nel caso delle richieste sulla pulizia dell’aria.” Per il progetto SKOV di Pietronigro i tecnici dell’azienda hanno studiato il sistema più consono per il tipo di allevamento e di struttura che doveva essere realizzata. Nell’impianto è stato anche installato il Software Farm On Line che, grazie alla relativa app, permette di monitorare i dati climatici e produttivi e consente di intervenire come se si fosse davanti alla centralina stessa, direttamente dalla casa madre.

Da sinistra a destra: Sebastiano Scutti, Sales Manager Italia; Gianna Pietronigro, cliente; Simone Laudazi, Amministratore Delegato MBE S.r.l.; Luigi Soriani, Area Sales manager SKOV Italy

Luigi Soriani ha descritto anche il modus operandi dell’azienda, mettendo in risalto la qualità dei prodotti SKOV: “Tutto nasce dalla finestra che non è mai cambiata e che resta l’elemento fondamentale. Oggi l’azienda si basa su parametri moderni, avvalendosi della tecnologia più avanzata, operando a ciclo chiuso in un processo che attraversa tutte le fasi: dalla ricerca alla sperimentazione, con i test di verifica, passando per la progettazione, la produzione e l’installazione, per arrivare, infine, alla

“Grazie a un programma 3D – ha spiegato infine Roberto Bernacconi – è stato possibile controllare il progetto in tutte le sue parti, seguendo ogni segmento della struttura fino ai minimi particolari. Grazie al progetto SKOV sono stati inseriti i vari componenti nella giusta posizione, permettendo di seguire tutto in ogni dettaglio durante la fase di realizzazione dell’impianto.” La grande partecipazione alla serata, alla quale hanno presenziato più di 100 persone, dimostra quanto venga considerata importante la ventilazione: il suo ruolo e le attrezzature che la garantiscono sono considerati primari in ogni tipo di ambiente. MBE, grazie alla partnership con SKOV, sarà in grado di garantire la giusta climatizzazione per tutti i tipi di allevamento, con la massima efficienza e con un servizio tecnico di qualità.

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INTERVISTA

Vencomatic, l’automazione semplice a portata di tutti Negli ultimi anni la filiera avicola nel viterbese, formata soprattutto da aziende medio-piccole, ha fatto passi da gigante: gli allevamenti si sono moltiplicati e quelli già presenti si sono ingranditi, soprattutto nella zona a nord di Viterbo, tra il lago di Bolsena e l’Umbria. Abbiamo intervistato un allevatore che per il proprio allevamento di galline ovaiole ha scelto di affidarsi all’automazione.

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La filiera avicola della zona intorno a Viterbo negli ultimi anni ha dato eccellenti risultati sotto tutti i profili, garantendo sicurezza e tracciabilità al consumatore, permettendo agli allevatori viterbesi di diventare fornitori di alcuni grandi gruppi industriali. In questa zona si trova l’allevamento biologico di galline ovaiole di Gianluca Ugolini, che un paio di anni fa, deciso ad aumentare la produzione, si è affidato all’automazione Prinzen.

primo ciclo di ovaiole”, ci racconta Gianluca Ugolini. “La sede della ditta è a Montefiascone, i capannoni invece si trovano a Pratoleva, in provincia di Viterbo, dove il terreno intorno ai capannoni mi permette di allevare le galline in biologico.” Ad occuparsi dell’allevamento, oltre a lui, ci sono i due zii e la sorella. Proprio la dimensione prettamente familiare dell’attività, insieme alla voglia di crescere, ha spinto Gianluca Ugolini a rivolgersi a MBE, dealer Vencomatic.

“La mia attività è iniziata nel 2012, quando ho fatto costruire il primo capannone: il 18 dicembre di quell’anno ho accasato il mio

“Due anni e mezzo fa abbiamo allestito un secondo capannone, ma dopo il primo ciclo ci siamo resi conto che non era possibile

- intervista -


INTERVISTA

gestire l’allevamento come prima. Finché il capannone è stato uno solo, infatti, abbiamo potuto effettuare la raccolta a mano, che comunque ci impegnava tutti per circa 5-6 ore al giorno, ma quando ci siamo allargati il lavoro è raddoppiato. A quel punto, volendo mantenere l’attività in famiglia senza affidarci a manodopera esterna, ci siamo rivolti a Francesco Lattanzi, tecnico commerciale MBE, per farci proporre un sistema di automazione Vencomatic, azienda della quale utilizziamo i nidi fin dal 2012.”

Questa PSPC30 è dotata di disimpilatore, il distributore di plateau vuoti, che una volta riempiti vengono automaticamente convogliati nel modulo Easystack, l’impilatore che prepara pile da 6 plateau, pronti per essere spostati sul pallet dall’operatore.

PSPC30, la scelta perfetta per la piccolamedia impresa La soluzione che è stata adottata per l’allevamento di Ugolini è ideale per una realtà medio-piccola. La scelta è ricaduta su una Prinzen PSPC30, una macchina che permette di raccogliere 18.000 uova all’ora: in pratica il modello di entrata della Prinzen che nel caso di questo allevamento si è rivelata perfetto allo scopo. La PSPC30, progettata appositamente per l’imballaggio delle uova sui vassoi, dal punto di vista gestionale rappresenta la soluzione che consente di svolgere il lavoro in minor tempo e con meno personale. Nell’allevamento di Ugolini le uova, dai nidi dei due capannoni, distanti circa 20 metri uno dall’altro, vengono convogliate alla macchina che è stata collocata nel secondo capannone. Alimentata dal nastro, essa permette all’operatore di effettuare una selezione manuale, per poi far scorrere nei rulli e disporre in file le uova, pronte a essere sollevate dal braccio con le ventose e a essere depositate sul plateau da 30 uova.

La macchina è dotata, come tutti i macchinari Prinzen, della tecnologia points down setting, che orienta le uova con la punta verso il basso e ha una percentuale di accuratezza del 99,7%. Tale caratteristica, essenziale per i riproduttori poiché garantisce una maggiore percentuale di schiusa, è utile anche per le uova da consumo, considerato che il corretto posizionamento dell’uovo nel vassoio è comunque con la punta verso il basso. Macchina semplicissima da usare, dal design compatto, silenziosa, “può addirittura essere utilizzata da un unico operatore”, come ci conferma Gianluca Ugolini, che talvolta si ritrova a gestire la raccolta da solo, lasciando così ai propri familiari il tempo di occuparsi degli animali. In tempi di pandemia, massimizzare l’automazione dell’imballaggio delle uova potrebbe rivelarsi la scelta vincente anche dal punto di vista della sicurezza dei lavoratori. Il basso consumo energetico e i costi operativi, infine, garantiscono un rapido ritorno sull’investimento. Alla PSPC30 possono essere aggiunti altri moduli: Ugolini ha scelto di affiancarvi Ovostamp, che permette di stampare i codici sulle uova in modo rapido ed efficace.

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INTERVISTA

Paolo Pandolfi, Aza International, intervista Jérémy Fillon, allevatore di tacchini in Bretagna, Francia Il Sig. Jérémy Fillon possiede diversi allevamenti di tacchini a Lanouée, nella regione Bretagna, in Francia, da circa dieci anni, e collabora con il gruppo bretone Le Gouessant. MIXTA, la tramoggetta polivalente per polli da carne e tacchini messa a punto da AZA INTERNATIONAL e installata ormai da qualche anno presso l’allevamento di Lanouée in Francia. Sig. Fillon perché ha scelto AZA INTERNATIONAL nei suoi allevamenti e perché ha deciso di acquistare la tramoggetta MIXTA? Ho scelto AZA perché è sinonimo di qualità e affidabilità da più di sessant’anni, oltre che per la sua serietà. Pensi che ho visto impianti AZA, realizzati negli anni ottanta, ancora perfettamente funzionanti e il fatto che la vostra azienda sia ancora in grado di fornire ricambi dopo così tanto tempo, non mi ha fatto esitare un attimo. Il motivo principale per cui ho scelto MIXTA invece è innanzitutto legato alla sua semplicità di utilizzo, oltre al prezzo molto interessante rispetto a quelle della medesima categoria sul mercato. Quali sono in breve i vantaggi che ha riscontrato in questa tramoggetta? MIXTA

Il Sig. Fillon, amministratore delegato dell’azienda, ha recentemente incontrato il Dott Paolo Pandolfi, export manager di AZA INTERNATIONAL SRL, società leader negli impianti di alimentazione per avicoli e suinicoli, per discutere della

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- intervista -

Il vantaggio principale è sicuramente la regolazione automatizzata e molto semplice del livello minimo e massimo del mangime. Con MIXTA è veramente poco il mangime fine che rimane sul fondo della tramoggetta. È molto semplice da lavare e pulire grazie al suo sistema di apertura sempre automatico e basculante, che permette di lavare la mangiatoia in profondità e soprattutto di pulire totalmente anche l’interno, fino al foro


INTERVISTA

posto sul tubo di alimentazione, cosa che con le tramoggette sul mercato non è possibile fare. Può spiegarci brevemente come funziona il suo impianto? Le mangiatoie MIXTA sono riempite per mezzo di un impianto a spirale e durante la pulcinaia la mangiatoia è messa automaticamente in posizione di primo periodo per avere il massimo mangime disponibile al suo interno. Grazie all’anello anti-pulcino, gli animali non riescono ad entrare nel piatto e non sporcano il mangime. Arrivati a circa 15/20 giorni, alzando la linea, la mangiatoia si sistema automaticamente nella posizione di minimo per avere poco mangime ed evitare sprechi e selezione del medesimo da parte degli animali. Verso i 30/35 giorni aggiungo con molta facilità l’anello grande, che rimane fino alla fine del ciclo, ed evita agli animali di sprecare mangime. Pensiamo, vista la semplicità di utilizzo di questa tramoggetta, di utilizzarla nuovamente per i prossimi allevamenti che dobbiamo costruire.

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- giugno 2021 -

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DOSSIER

Approcci nutrizionali per mantenere la persistenza di deposizione delle uova nei sistemi alternativi Negli ultimi 20 anni sono stati osservati sul campo grandi miglioramenti nelle prestazioni delle galline ovaiole. Allo stesso tempo, l’accasamento è diventato più complesso a causa della diminuzione dei sistemi convenzionali di allevamento in gabbia. Grazie al miglioramento delle prestazioni, i cicli di produzione si sono allungati: oggi mantenere le galline ovaiole fino a 100 settimane di età non è più solo un sogno. Estella Leentfaar Nutrizionista, Hendrix Genetics Layers

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L’aumento del picco di produzione delle uova e la migliore vivibilità delle ovaiole moderne hanno comportato un numero maggiore di uova per gallina accasata. Anche se nei siste-

- dossier -


DOSSIER

In cicli produttivi più lunghi, la produzione di uova e l’assorbimento di

nutrienti che ne è associato, come il calcio, sono molto più alti. Aumentando la massa delle uova in modo così rilevante, cresce anche la formazione di tuorlo e guscio d’uovo. I soggetti con alte prestazioni, nei sistemi di accasamento alternativi, hanno bisogno di una strategia di alimentazione perfetta per mantenere i livelli di prestazione desiderati. 100

75 % Deposizione

mi alternativi gli avicoli richiedono più energia per l’attività, gli animali sono diventati più efficienti, con una conseguente diminuzione di oltre il 10% del mangime consumato per ogni uovo prodotto. Questo grande miglioramento è possibile solo se l’ambiente delle galline ovaiole è ottimale, poiché il rendimento finale è un’interazione tra la genetica delle galline e il loro ambiente. Il progresso genetico, i cambiamenti di gestione e i cicli di produzione più lunghi sono influenzati direttamente dalla nutrizione. Per ottenere il pieno potenziale genetico è importante fornire alle ovaiole i nutrienti giornalieri adeguati e al momento giusto.

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Età in settimane 360 uova/80 settimane

500 uova/100 settimane

Grafico 1 – Miglioramento della produzione di uova e della durata del periodo produttivo.

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DOSSIER

L’assunzione di nutrienti da parte delle galline dovrebbe essere bilanciata con il relativo fabbisogno L’effettivo apporto giornaliero di nutrienti è il risultato della composizione della dieta (formulazione del mangime) e del livello di assunzione giornaliera (consumo di mangime). L’apporto effettivo di nutrienti dovrebbe corrispondere al loro fabbisogno giornaliero in tutte le fasi di sviluppo: crescita, mantenimento quotidiano e/o produzione. Il fabbisogno di nutrienti è anche influenzato dalla massa giornaliera di uova, che è il risultato del peso, del numero di uova prodotte e dal mantenimento giornaliero, che dipende dal tipo di gallina e di accasamento.

L’impatto del sistema di allevamento Sistemi diversi di allevamento richiedono un differente fabbisogno energetico giornaliero. Le ovaiole accasate in sistemi di produzione alternativi sono più attive e, nel caso in cui abbiano accesso all’aria aperta, devono affrontare maggiori va-

riazioni di temperatura. A seconda del sistema di accasamento, della temperatura e del piumaggio delle galline, il consumo di mangime può aumentare dal 3 al 20% rispetto ai soggetti allevati in gabbia. Il fabbisogno nutrizionale necessario per l’attività delle ovaiole e per la loro termoregolazione è principalmente espresso sotto forma di energia, il che aumenta il fabbisogno di mantenimento. Le ovaiole bianche richiedono il 7% di energia in più nei sistemi in voliera e a terra e fino al 10% di energia in più nei sistemi all’aperto e biologici rispetto al fabbisogno in gabbia. Le cifre sono maggiori per le ovaiole marroni: 9% per il sistema a terra e in voliera e 12% per l’allevamento all’aperto e biologico, rispettivamente. L’impatto del tipo di sistema sul consumo di mangime è illustrato nel Grafico 2. Un altro fattore importante che influenza fortemente i risultati durante il periodo produttivo nei sistemi alternativi è il periodo di svezzamento. Per aiutare le ovaiole a trovare l’acqua, il mangime e i nidi, le pollastre dovrebbero essere allevate con lo stesso sistema strutturale che sarà utilizzato durante la produzione.

Grafico 2 – Effetto del tipo di allevamento sul fabbisogno energetico di ovaiole White e Brown. I tipi di accasamento sono: gabbia arricchita, a terra e in voliera; free range e biologico. L’allevamento in gabbia è stato utilizzato come riferimento sia per le ovaiole White che Brown.

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- dossier -

Fabbisogno di nutrienti In generale, si possono distinguere tre diverse fasi e loro profili ideali di amminoacidi corrispondenti: crescita, crescita combinata con la produzione di uova e produzione di uova. Anche se tutti gli amminoacidi essenziali possono potenzialmente essere limitanti, è la lisina che è più spesso considerata tale per la crescita, mentre la metionina è comunemente valutata come limitante per la produzione di uova. All’inizio della produzione è importante fornire una dieta con livelli sufficienti di amminoacidi essenziali ed energia disponibile. Dopo aver raggiunto la dimensione corretta delle uova e il peso corporeo adulto (a circa 30-35 settimane di età), le galline dovrebbero essere in grado di far fronte a una concentrazione inferiore di nutrienti. Tuttavia, i livelli di amminoacidi per i soggetti in produzione dovrebbero sempre essere determinati in base alla massa giornaliera di uova prodotte (tasso di deposizione per peso delle uova) e mai in base all’età degli animali. Ciò significa che il passaggio alla fase successiva di mangime si basa sulla massa giornaliera di uova prodotte e non sull’età. Un’attività più intensa o variazioni nella temperatura ambientale comportano un maggiore fabbisogno energetico, mentre diete più concentrate porteranno a un minor consumo di mangime. Pertanto, la concentrazione del mangime dovrebbe essere regolata in base al consumo rilevato.

Fibra per la vivibilità La presenza di fibre insolubili, come la crusca d’avena, sembra essere


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gastrointestinali è limitato. Pertanto, si raccomanda l’uso di fibre insolubili grossolane. Tassi di inclusione del 4,5% di fibra grezza sono ottimi per mantenere una buona livrea nelle galline allevate in sistemi alternativi. essenziale nelle galline ovaiole allevate in sistemi alternativi. Un adeguato apporto di fibre si traduce in una buona copertura di piume, una migliore vivibilità, una buona salute intestinale, una corretta digestione (soprattutto dell’amido) e una migliore qualità della pollina (più asciutta). La vivibilità è influenzata positivamente dalle fibre in quanto queste aumentano il senso di sazietà nei soggetti, che a sua volta si traduce in animali più tranquilli e minor bisogno di ingerire piume (pica e cannibalismo). Le fibre aiutano anche ad aumentare le dimensioni del ventriglio e quindi a migliorare la digeribilità dei nutrienti. Aggiungere fibre al mangime serve a mantenere un buon equilibrio energetico nei soggetti più anziani e a prevenire i fegati grassi. I soggetti hanno anche un fabbisogno specifico di fibra durante la produzione di uova; devono trovarla nel mangime o nel loro ambiente naturale. È stato dimostrato che i soggetti che sono carenti di fibre ingeriscono le piume come fonte di fibre. Le piume possono essere prelevate dal pavimento o beccate dagli altri soggetti. È necessario monitorare la presenza di piume sul pavimento e se non se ne trovano, controllare alcuni ventrigli per verificarne la presenza; questo viene considerato uno strumento prezioso per identificare la causa del comportamento di pica in un gruppo di ovaiole. Buone fonti di fibre per le galline sono quelle insolubili e con una struttura grossolana; la cellulosa, l’emicellulosa e soprattutto la lignina sono classificate come fibre insolubili. Queste fibre non vengono digerite o fermentate nel tratto gastrointestinale, servono quindi come materiale di riempimento che stimola i movimenti peristaltici senza aumentare la viscosità del contenuto intestinale. Se le particelle di fibra sono piccole (finemente macinate), l’effetto sul funzionamento del ventriglio e sui movimenti

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La fibra che viene fornita in aggiunta alla dieta può essere in forma grossolana come paglia, erba medica, trucioli di legno, lolla di riso/avena, insilato, ecc. Questi materiali devono essere disponibili nell’ambiente d’allevamento, nelle mangiatoie o direttamente come balle sull’area della lettiera. Le galline devono sempre avere libero accesso alle fonti di fibre. Si consiglia di non spargere le fibre direttamente sul pavimento. Per prevenire l’incidenza di uova deposte a terra, la fibra deve essere introdotta dopo il picco di produzione, quando le ovaiole sono ben addestrate a utilizzare il nido per deporre le loro uova.

Per concludere Le ovaiole di oggi hanno il potenziale genetico per essere molto più produttive rispetto a venti anni fa ma, dato che i sistemi di allevamento sono diventati più complessi, sono necessarie strategie di gestione e di alimentazione migliori per mantenere la persistenza di deposizione delle uova e per allevare le galline ovaiole il più a lungo possibile in buone condizioni. In questo articolo abbiamo spiegato l’importanza di fornire livelli sufficienti di amminoacidi (tenendo conto della massa giornaliera di uova e dell’assunzione effettiva di mangime) e di fornirli al di sopra dei requisiti teorici richiesti per ottenere risultati eccellenti. Oltre a questo, consigliamo di integrare il mangime con fibra grossolana in quanto fonte eccellente per mantenere la livrea e per ottimizzare la salute e la vivibilità del gruppo. Rappresentante per l’Italia: Dario Laugero, Responsabile tecnico e commerciale Italia M.: +39 393 33 58 371 Email: Dario.laugero@hendrix-genetics.com Institut de Sélection Animale – ISA SAS 1 rue Jean Rostand, Zoopôle BP 23, 22440 Ploufragan Cedex, France-EU

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FOCUS

Genetica e nutrizione del broiler: il webinar organizzato da DSM, Aviagen e Zootecnica International Il 5 maggio si è svolto l’evento digitale che ha presentato gli obiettivi della selezione genetica del broiler e i nuovi approcci per migliorarne la salute e l’efficienza produttiva attraverso la nutrizione, grazie alla partecipazione dei rappresentanti delle aziende organizzatrici.

Susanna Lolli Technical and marketing manager DSM Istituto delle Vitamine S.p.A. DSM Nutritional Products

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Il webinar è stato moderato da Gilberto Litta, responsabile EMEA degli Eubiotici DSM-Nutritional Products. Dopo i doverosi ringraziamenti ai numerosi partecipanti, circa un centinaio, Litta ha presentato il primo relatore, Lucio Vernillo, direttore responsabile e editore da oltre 50 anni di Zootecnica International, rivista specializzata in avicoltura, edita in versione italiana, inglese e russa, e di Convivium, rivista bimestrale nata nel 2000, specializzata in carni, salumi, vini ed eccellenze agroalimentari italiane. “La rivoluzione copernicana rappresenta una possibile metafora

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del nostro tempo – ha esordito il direttore di Zootecnica International – perché i centri di attenzione si sono spostati. Fino a non molto tempo fa l’obiettivo della genetica era incentrato sull’incremento ponderale costante e in tempi di allevamento sempre più brevi. Gli orientamenti attuali e prossimi futuri si stanno invece spostando su nuovi prodotti: gli obiettivi comuni a tutti i comparti sono rivolti verso soluzioni innovative per produrre animali sani in modo responsabile e sempre più sostenibile. Anche nell’allevamento è avvenuta una rivoluzione radicale, soprattutto nel campo dell’incubazione, della nutrizionistica e della medicina veterinaria. L’ecosostenibilità rientra a pieno titolo in questo cambiamento. Aviagen e DSM sono indubbiamente in prima linea nel contribuire al raggiungimento dei nuovi traguardi dettati dal cambiamento, tra i quali spiccano non solo la necessità di ridurre gli antimicrobici, ma anche quella di concentrare la ricerca per garantire l’integrità e la funzionalità del sistema digerente degli avicoli. La pandemia, pur nella drammaticità degli eventi, ci ha mostrato nuove opportunità che dovremo gestire bene: sta a noi cogliere le possibili soluzioni e renderci conto che, se non si creano sinergie e interscambi, da soli non potremo farcela.” Il secondo intervento è stato quello di Claudio Ambrogio, General Manager di Aviagen Italia, da un paio di anni anche Responsabile Europeo della Rowan Range, la gamma a crescita lenta di Aviagen.


FOCUS

La relazione dal titolo “L’avicoltura nel 2026: connubio tra efficienza e sostenibilità” ha illustrato l’evoluzione della selezione genetica dei broiler. I parametri zootecnici oggi considerati di maggior interesse, cioè l’Indice di Conversione Alimentare e il peso dell’animale alla macellazione, sono stati il principale obiettivo della selezione genetica dagli anni ’30 a oggi. Inoltre, dall’anno 2000, ogni anno il consumo di mangime di un broiler si è ridotto di 20 grammi per kg di peso vivo e il peso alla macellazione è aumentato di 33 grammi (Figura 1).

Figura 1 – Venti anni di migliorie nella selezione genetica.

Questi cambiamenti non influiscono sullo stato di benessere e sanitario dell’animale, anzi lo migliorano, come dimostrato dalla diminuzione della mortalità e dalla minore incidenza di lesioni alle zampe. Cosa aspettarci quindi nel prossimo quinquennio? L’incremento annuale di peso sarà pari a 30 grammi e ogni anno, ancora, si assisterà a un consumo di mangime inferiore (25-30 grammi/kg peso vivo). Con il miglioramento delle performance dei broiler migliorano anche l’efficienza biologica e la sostenibilità ambientale, in quanto si assiste a un minor sfruttamento

del terreno, a una migliore efficienza alimentare con una riduzione significativa di impatto sull’ambiente, o Global Warming Potential, espresso in CO2 equivalenti. Il secondo aspetto presentato da Claudio Ambrogio è stata l’evoluzione delle razze a lento accrescimento. All’inizio del nuovo millennio è aumentata la pressione di gruppi animalisti del Nord Europa a difesa del benessere animale negli allevamenti intensivi, la cui maggior critica è rivolta alla velocità di accrescimento di un pollo. Verrà in seguito definito che 50 grammi è il limite massimo consentito, perciò un pollo di peso pari a 2.500 grammi dovrà raggiungere questo peso in 50 giorni. E nel 2026 come evolverà il pollo a lenta crescita? Rispetto a oggi avrà circa lo stesso peso, ma ci sarà una diminuzione dell’ingestione di alimento pari a 15-20 grammi (per kg peso vivo). Il numero di cicli di allevamento diminuirà del 19%, mentre si prevede che l’impatto sull’efficienza produttiva con razze a lenta crescita porterà ad aumenti di consumo di mangime (+35%), di acqua (+40%), di deiezioni (+53%) e costo della carne (+49%), con conseguente effetto negativo sull’impatto ambientale. Nel 2017 più di trenta ONG europee per la protezione degli animali hanno formulato una richiesta unificata – chiamata European Chicken Commitment – per migliorare gli standard di allevamento e macellazione nella filiera dei polli da carne a livello commerciale entro il 2026. Sul tavolo di discussione, tra le altre richieste, l’utilizzo di densità inferiori a 30 kg/m2 e di razze approvate dal RSPCA (Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals ovvero Società per la protezione degli animali) che si basano anche sulla corretta deambulazione dell’animale, calcolata attraverso il punteggio del Gait Score.

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FOCUS

Susanna Lolli, Technical and marketing Manager per DSM in Italia e responsabile Eubiotici per la subregione South West, Greece and Magreb, ha introdotto la sua relazione partendo dalla definizione scientifica di funzionalità gastrointestinale e dalle componenti che maggiormente la influenzano. La salute dell'intestino è un argomento sempre più importante e popolare nella nutrizione animale e si rende necessaria una definizione che abbia delle basi scientifiche, per valutare gli effetti di un qualsiasi intervento nutrizionale sulla salute e sulle prestazioni degli animali. La definizione di “stato stazionario in cui il microbioma e il tratto intestinale sono in equilibrio simbiotico e dove il benessere e le prestazioni dell'animale non sono limitati da disfunzioni intestinali" (Celi et al., 2017), combina i principali fattori che influenzano la funzionalità gastrointestinale: qualità del mangime, equilibrio del microbiota, modulazione metabolica del microbioma, digeribilità del mangime, integrità della barriera intestinale e come interagiscono nel tratto digerente. Le moderne tecniche di indagine e la crescente conoscenza della funzionalità gastrointestinale consentono di fornire soluzioni nutrizionali mirate per ottimizzare diversi fattori e aumentare la robustezza degli animali. Materie prime di ottima qualità, l’integrazione corretta di vitamine, minerali, enzimi ed eubiotici, la corretta gestione sanitaria sono tra i fattori che devono essere considerati quando si parla di ottimizzare la funzionalità gastrointestinale. E si apre un nuovo spazio, a oggi ancora inesplorato, quello che coinvolge i detriti delle cellule batteriche. Cosa succede nel tratto gastroenterico? L’innovazione tec-

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nologica e la ricerca di DSM e Novozyme hanno portato alla scoperta di un enzima, una particolare forma di muramidasi, commercializzata con il nome di Balancius®, capace di sbloccare il potenziale nascosto dei monogastrici idrolizzando i peptidoglicani presenti nella parete cellulare dei batteri morti. Il loro accumulo nell’intestino causa effetti negativi quali, ad esempio, uno stato infiammatorio subclinico ma in grado di penalizzarne la funzionalità. Balancius® è una muramidasi, un enzima globulare che catalizza l’idrolisi specifica del peptidoglicano rompendo il legame β-(1,4)glicosidico, tra N-acetilglucosamina (NAG) e l’acido N-acetilmuramico (NAM). La funzione ampiamente riconosciuta delle muramidasi è il loro contributo alla difesa immunitaria. Circa le modalità di azione del Balancius®, sono 3 le ipotesi che possono verificarsi contemporaneamente: • Balancius® supporta la digestione: l'idrolisi dei PGN permette di “pulire” l'intestino favorendo una digestione e un assorbimento dei nutrienti ottimali;

• Balancius® riduce i danni prodotti dai PGN alla mucosa intestinale; • Balancius® idrolizzando i PGN, favorisce un maggior rilascio di AA e zucchero, di conseguenza una fonte extra di nutrienti potrebbe essere utilizzata dall'ospite o/e dal microbiota, favorendo un equilibrio osmotico. La ricerca in campo ha evidenziato che con Balancius® si sono ottenuti miglioramenti delle performance (Figura 2), del benessere e della digeribilità del mangime. Da più di 40 studi condotti in diversi centri di ricerca in tutto il mondo, è risultato un miglioramento significativo di 4-6 punti (3%) sull’Indice di Conversione Alimentare (ICA). Dal punto di vista del benessere animale, Balancius® ha evidenziato un effetto positivo sulla qualità delle feci, meno liquide e più compatte, con effetti migliorativi sulla qualità della lettiera e sull’incidenza delle lesioni plantari. Alcuni autori hanno riscontrato un’incidenza inferiore di lesioni alle zampe di animali alimentati addizionando Balancius® alla dieta (Pirgozliev et al., 2021). Infine, ma non meno importante, la formulazione commerciale del Balancius®, che combina due tipi di co-

Figura 2 – Effetto dell'impiego di Balancius®a differenti dosaggi sulle performance dei broiler: incremento di peso e diminuzione dell’Indice di conversione alimentare (mod da: Perez Calvo et al., 2019).

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FOCUS

L’ultimo relatore è stato Giorgio Brugaletta, dottorando dell’Università di Bologna che opera nel gruppo di avicoltura del prof. Federico Sirri e i cui studi sono focalizzati sulla salute intestinale e la modulazione del microbiota gastroenterico del broiler. Nella sua relazione Giorgio ha esposto i risultati di un progetto finanziato da DSM. Due gli obiettivi principali dello studio presentato. Il primo è stato di verificare l’effetto del Balancius® (addizionato ai dosaggi di 250 o 450 g/t di mangime) sulle performance degli animali, le rese delle carcasse, l'incidenza di lesioni podali e la salute dell'intestino dei polli da carne allevati in condizioni sperimentali. Inoltre, i ricercatori dell’UniBo si sono avvalsi di un approccio multi-omico, basato sulla metagenomica e sulla metabolomica del contenuto plasmatico e cecale e hanno cercato di comprendere meglio la modalità di azione del Balancius®. Dai risultati è emerso che alla fine del ciclo produttivo gli animali che avevano ricevuto Balancius® a dosaggio più alto (450 g/t di mangime) hanno performato significativamente meglio rispetto al gruppo controllo sia per quanto riguarda l’incremento di peso (2,906 vs 2,775 g; P<0,05) sia in merito alla riduzione dell’Indice di Conversione Alimentare (1.686 vs 1.729; P<0,05) (Figura 3).

L’analisi della metabolomica, eseguita tramite risonanza magnetica nucleare protonica, su campioni di plasma e contenuto cecale, è una tecnica analitica utilizzata in ambito biomedico e agroalimentare che ha il vantaggio di essere rapida e non richiedere un particolare trattamento dei campioni. A livello plasmatico, tale metodica consente di identificare un ampio spettro di metaboliti

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zo energetico più efficace. Sembra inoltre che lo stesso gruppo abbia utilizzato meglio le fonti proteiche, ciò dimostrato da concentrazioni più basse di alcune molecole – quali ad esempio istidina, uracile e ipoxantina – che rappresentano i prodotti finali del catabolismo proteico e nucleotidico delle riserve corporee. Anche a livello cecale si conferma la bassa concentrazione di ipoxantina nel gruppo Balancius® a più alto dosaggio. Molto interessanti sono stati i risultanti dell’analisi metagenomica confermando che i phyla maggiormente presenti sono i Firmicutes e i Bacteroidetes. Sempre nel gruppo trattato con dosaggio più alto, si è assistito a un’inversione di concentrazione di questi phyla: Firmicutes più bassi e Bacteroidetes più alti e un rapporto F:B più basso (P<0,01).

Conclusioni

Figura 3 – Effetto del Balancius®, addizionato ai dosaggi di 250 g/t (MUL) o 450 g/t (MUH) di mangime sulle performance di broiler allevati a 42 giorni di età.

presenti nel campione analizzato, ottenendo l’impronta o profilo metabolico che caratterizza un individuo. Nel presente studio si è visto che l’effetto del trattamento ha modificato a livello plasmatico la concentrazione di vari metaboliti che sono risultati differenti tra i gruppi (P<0,05). Piruvato, 2-oxoglutarato e glucosio sono molecole bioenergetiche e sono risultate sempre più elevate nel gruppo trattato con Balancius® alto dosaggio, a dimostrazione di un utiliz-

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Grazie agli interventi che hanno trattato i temi di grande attualità, dall’evoluzione genetica del broiler, che richiede un continuo adattamento della nutrizione e delle tecniche di allevamento, alla riduzione dell’uso di antimicrobici, che necessita di interventi che preservino l’integrità e la funzionalità del sistema digerente, alle ultime scoperte della ricerca grazie alle moderne tecniche di sequenziamento, il webinar è stato certamente chiarificatore e ispiratore per il presente e il futuro dell’avicoltura. Il materiale relativo al webinar è disponibile sul sito di Zootecnica International www.zootecnica.it.


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Uova da consumo, lo scenario produttivo del 2020 È stato pubblicato a marzo l’ultimo rapporto Ismea sulle tendenze delle uova da consumo. Curato dalla Direzione Servizi per lo Sviluppo Rurale e redatto da Paola Parmigiani, il rapporto fornisce un’analisi approfondita dello scenario produttivo dello scorso anno. Nel 2020 nell’Unione Europea sono stati stimati 366 milioni di galline ovaiole per una produzione annua di circa 7 milioni di tonnellate di uova: di queste, circa 6,1 milioni di tonnellate sono destinate al consumo fresco, mentre le restanti sono “uova da cova”. In questo quadro l’Italia si conferma il quarto produttore europeo, dopo Francia, Germania e Spagna, e le stime per il 2021 sono ottimistiche, con la previsione di un piccolo incremento della produzione (0,7%). Sul fronte delle tipologie di allevamento, in risposta alle richieste sempre più pressanti dei consumatori, nel 2012 la normativa europea ha abolito gli allevamenti in batteria indirizzando la produzione verso le gabbie arricchite. Ma nonostante la spinta verso un progressivo maggiore spazio a disposizione dei capi allevati, ancora oggi di tutte le uova comunitarie circa la metà proviene da allevamenti in gabbia (Grafico 1). Il 32% degli allevamenti europei è, invece, “a terra”,

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- marketing -


MARKETING

mentre il 18% si trova in allevamenti con annessi spazi all’aperto. All’aumento della produzione in ambito europeo nel 2020 è corrisposto un ridimensionamento dei prezzi medi che ha interessato tutti gli Stati membri, ma i prezzi medi delle uova italiane sono, insieme a quelli austriaci, i più elevati d’Europa, con livelli al di sopra della media europea del 43%.

allevamento in gabbia arricchita allevamento all'aperto

allevamento a terra allevamento biologico

Italia

UE 6%

4%

5%

12% 42% 50% 49%

32%

Galline italiane sempre meno in gabbia La produzione italiana nel 2020 dovrebbe attestarsi su oltre 12,6 miliardi di uova, pari a circa 796mila tonnellate di prodotto. La produzione

Fonte: Commissione Europea

Fonte: Anagrafe Zootecnica

Grafico 1 – Ripartizione dei capi in allevamento per tipologia. Confronto tra Unione Europea e Italia (anno 2020).

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nel 2020 è stata garantita da 41 milioni di galline ovaiole accasate in oltre 2.600 allevamenti, di cui 1.444 di grandi dimensioni, cioè con più di mille capi. Il 75% del patrimonio animale è concentrato nel Nord Italia, soprattutto in Veneto, Lombardia e Emilia-Romagna. Secondo i dati registrati all'Anagrafe Nazionale, nel 2020 il 49% dei capi in deposizione è allevato “a terra”, il 42% in allevamenti con “gabbie arricchite”, il 4% in allevamenti all’aperto e il 5% in allevamenti biologici. In Italia è da tempo in corso un processo di graduale contrazione dell’offerta di uova provenienti da allevamenti in gabbie arricchite (Tabella 1) e lo dimostrano i dati del 2020: la quota nazionale di uova provenienti da questo tipo di allevamento (42%) è infatti largamente inTabella 1 – Consistenze regionali di galline ovaiole per tipologia di allevamento (escluse riproduttrici). Numero di capi in deposizione. Regione

Aperto

Bio

Terra

Gabbia

Totale

Abruzzo

4.832

110

28.104

120.276

148.490

Basilicata

1.400

750

360

10.640

11.750

Calabria

779

2.190

48.455

205.936

256.581

Campania

10.994

16.168

124.386

746.593

887.147

Emilia Romagna

146.040

712.238

4.264.826

2.437.739

7.414.803

4.632

33.315

437.104

551.972

1.022.391

580.390

389.298

694.291

233.832

1.317.421

Liguria

4.902

745

23.136

15.460

39.341

Lombardia

57.532

240.150

4.267.201

5.331.197

9.838.548

Marche

7.519

72.556

132.753

703.092

908.401

Molise

2.676

11.700

182

104.996

116.878

Piemonte

68.598

154.101

928.443

875.694

1.958.238

Puglia

98.796

19.111

144.953

553.216

717.280

Sardegna

13.133

11.847

209.568

232.335

453.750

Sicilia

41.976

11.091

1.093.993

1.794.525

2.899.609

Toscana

69.699

3.807

291.415

16.642

311.864

Trentino Alto Adige

132.722

17.841

68.692

60.160

146.693

Umbria

107.424

72.900

307.304

463.783

843.987

-

-

2.570

-

2.570

149.226

221.446

7.258.066

2.769.387

10.248.899

1.991.364 20.325.802 17.227.475

41.047.911

Friuli Venezia Giulia Lazio

Valle d’Aosta Veneto

Totale ITALIA 1.503.270

Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Anagrafe Zootecnica.

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feriore alla media europea (49,5%), e in contrazione del 41% rispetto al 2011 quando, in assenza di una normativa specifica, l’allevamento in gabbie rappresentava il 71%. La percentuale di allevamenti in gabbie arricchite in Italia nel 2020 risulta in riduzione anche nel confronto con l’anno precedente, quando era del 45%. Rimangono invece meno del 10% i capi che passano parte della giornata all’aria aperta, contro una media europea del 18%. I capi allevati all’aperto sono circa tre milioni e mezzo e quasi due milioni di questi sono certificati come biologici, allevati quindi in maniera estensiva e alimentati esclusivamente con mangimi biologici. La regione più bio è l’Emilia-Romagna, alla quale segue il Lazio. Oltre la metà degli allevamenti presenti sul territorio nazionale è di grandi dimensioni, con una capienza superiore a 1.000 capi, mentre sono solo il 9% ha una dimensione compresa tra 250 e 1.000 capi (Grafico 2).

<250 capi 36%

>1.000 capi 55%

250-1.000 capi 9%

Grafico 2 – Ripartizione allevamenti italiani per capacità. Fonte: Elaborazioni Ismea su dati Anagrafe Zootecnica Nazionale (BDN).

I consumi domestici nel 2020 L’Italia è sostanzialmente autosufficiente nella produzione di uova, producendone un quantitativo adeguato a coprire l’intero fabbisogno nazionale. I dati del bilancio di approvvigionamento hanno fatto registrare un incremento del consumo pro capite nazionale annuo, che diventa di 13,8 kg, corrispondente a circa 219 uova all’anno, fra consumo diretto e indiretto, (circa il 40% del prodotto è utilizzato nell’industria alimentare sotto forma di ovo-prodotti). Il consumo pro-capite del 2020 risulta essere il più eleva-

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Elector. Biocida contro l’acaro rosso. Maggior durata, meno trattamenti1

Nessun tempo di sospensione per le uova3

Utilizzabile in presenza di animali2

Efficacia comprovata grazie a un meccanismo d’azione unico4

© 2021 Elanco | Elector, Elanco e la barra diagonale sono marchi registrati di Elanco o sue affiliate. PM-IT-21-0171. Elector è un prodotto biocida - Reg. Min. Sal. IT/2015/00286/MRA. Usate i biocidi con cautela. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto. 1. Liebisch G. Field Study to Evaluate Elector® Against Poultry Red Mites (Dermanyssus gallinae) Labor Zecklab. Data on file (2009) | 2. Hack R. Elanco: Unique Mode of Action, Elanco Expert Symposium Marienfeld (2009) | 3. Pesticide development study (GLP): Magnitude of spinosad residues in poultry tissues and eggs resulting from applications of spinosad directly to chickens for control of northern fowl mites along with premise sprays for control of certain poultry house insects. Data on file (2008) |4. Spinosad Technical Bulletin. Dow AgroSciences (2001)

Elanco Italia S.p.A. - Via dei Colatori,- 12 - 500192021 Sesto- Fiorentino (FI) - www.elanco.it giugno

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to dell’ultimo quinquennio. Lo scorso anno il valore delle vendite di uova nei canali della Distribuzione Moderna (Iper, Super, liberi servizi e Discount) ha superato i 904 milioni di euro, segnando un nuovo importante incremento rispetto al fatturato del 2019 (+13,6%): sono cresciuti in maniera consistente i volumi venduti (+12,5%), che hanno superato la quota di 3,98 miliardi di uova. Se il 2020 è stato un anno difficile per molte filiere, lo stesso non si può dire per il comparto uova, che ha addirittura ottenuto risultati migliori degli anni precedenti. I punti di forza che hanno avvantaggiato le uova sono riconducibili al fatto di essere da sempre un prodotto di alto valore nutritivo e di basso costo, e quindi accessibile a tutti anche in periodi di ristrettezze economiche, oltre che di estrema flessibilità nell’uso casalingo, come ingrediente o come alimento a sé. Inoltre le uova sono riconosciute come un alimento sano ed equilibrato, per questo particolarmente apprezzato, sono di facile conservazione e sono state protagoniste nella cucina delle famiglie italiane durante il periodo di forzata permanenza in casa. Bisogna anche considerare che l’uovo, provenendo da un sistema produttivo autosufficiente, non sconta le problematiche legate alla dipendenza da altri mercati, condizione questa rivelatasi particolarmente importante in periodo di pandemia. Tutti questi fattori sono stati determinanti per orientare il mercato.

Le richieste dei consumatori Il settore delle uova è uno di quelli in cui il fattore etico sta modificando radicalmente i comportamenti d’acquisto dei consumatori. Coloro che si dimostrano attenti al rispetto delle condizioni di vita degli animali sono sempre più numerosi e per questo molte aziende tendono a realizzare pratiche di gestione degli allevamenti sempre più rigorose e innovative, in particolare per quanto riguarda il benessere animale. Le richieste dei consumatori guidano anche gli assortimenti della distribuzione: il consumo delle uova provenienti dalle galline allevate nelle cosiddette “gabbie arricchite” sta evidenziando negli ultimi anni un declino inarrestabile. Diverse insegne della grande distribuzione hanno deciso di assecondare la sensibilità dei propri clienti, interrompendo o diminuendo drasticamente la commercializzazione di questa tipologia di uova. Nel 2020 risulta ancora più accentuata la tendenza delle vendite per le 4 differenti referenze, individuate in base alla tipologia di allevamento da cui provengono. I dati relativi alle vendite nella distribuzione moderna parlano

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chiaro: le uova da allevamento a terra detengono la quota principale (60%) e anche la più dinamica; hanno infatti incrementato i volumi del 21% rispetto al 2019. Inoltre c’è grande interesse per le uova provenienti da allevamenti all’aperto che, pur rappresentando ancora una piccola fetta nella distribuzione moderna (solo il 3%), hanno registrato nel 2020 incrementi del 13,4% rispetto al 2019. Le uova certificate biologiche mantengono il 10% dei volumi esitati, mostrando incrementi del 4% rispetto al 2019; mentre per le uova provenienti da allevamenti in gabbie arricchite (che rappresentano ancora il 27% dell’offerta al consumo) si è registrata una flessione delle vendite in volume dello 0,7%, a fronte dell’aumento generale delle vendite del 12,5%.

Prezzi al dettaglio e volatilità dei prezzi dei mangimi Nel 2020 il canale di vendita nel quale sono state vendute più uova confezionate resta il supermercato (oltre il 39%) ed è anche il più dinamico con un incremento dei volumi del 14,9% rispetto al 2019. Aumenti di volume si sono registrati anche negli ipermercati (+9,3%) dove è stato ventuto il 21% delle uova totali. Incrementi nei volumi venduti anche nei liberi servizi (+10%) dopo il -0,5% dello scorso anno. Continuano a espandere la loro quota i discount (passando dal 28 al 29%): in questo canale è transitato, nel 2020, oltre 1,13 miliardi di uova, per un volume incrementato del 12,7% rispetto al 2019. I prezzi al consumo delle uova restano nel corso degli ultimi tre anni sostanzialmente stabili, con il differenziale tra il prodotto biologico e il convenzionale da allevamento in gabbia pari a +119%. Più movimentata la situazione a monte della filiera: nei centri di imballaggio i prezzi delle uova di categoria “M” hanno registrato un netto recupero a inizio pandemia (+28% nel mese di aprile), per poi scendere sotto i livelli di inizio anno perdendo nel corso dei mesi il recupero accumulato nei mesi primaverili, fino a finire, nel mese di dicembre, al di sotto del livello dell’anno precedente. Infine, una componente che preoccupa gli allevatori è quella relativa alla volatilità dei prezzi dei mangimi semplici: gli ultimi dati relativi all’indice degli input produttivi indicano infatti per l’inizio del 2021 un incremento dell’indice di 5 punti percentuali rispetto al gennaio del 2020. Fonte: Ismea - Direzione Servizi per lo Sviluppo Rurale

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TECHNICAL COLUMN

Soluzioni efficaci contro il Coleottero tenebrione Il Coleottero tenebrione Alphitobius diaperinus (Panzer) (Coleoptera: Tenebrionidae) rappresenta uno dei principali insetti striscianti presente negli allevamenti avicoli in tutto il mondo. Sia allo stadio di larva che adulto viene facilmente rilevato nella lettiera del pollame e per questo motivo prende il nome di “coleottero delle lettiere”.

Newpharm® S.r.l. Via Tremarende, 22 35010 S. Giustina in Colle (PD) Tel. 049 9302876 Fax 049 9320087 info@newpharm.it www.newpharm.it

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Le capacità proliferative di questo infestante sono enormi, tanto da spingerlo oltre l’indirizzo zootecnico, provocando spesso infestazioni anche a livello domestico. I maggiori disagi affliggono gli allevamenti a terra sia di ovaiole che di polli destinati alla produzione di carne. Negli ambienti di stabulazione il coleottero si nutre di sterco, mangime, carcasse di animali, uova rotte e altro materiale organico presente. Le larve di A. diaperinus sono responsabili di ingenti danni alle strutture a causa delle erosioni dei materiali di isolamento per mezzo di un apparato boccale di tipo masticatore. Se incontrastata, l’attività dell’insetto porta a un graduale indebolimento

- technical column -

strutturale, nonché a una notevole dispersione termica che si riflette sui costi di gestione. Sebbene aggressioni dirette agli animali siano fortunatamente occasionali, le larve possono provocare lesioni podali e ulcerazioni topiche. Relativamente al ruolo come vettore di germi, merita menzionare l’accostamento a tale infestante dei microrganismi: Escherichia, Salmonella, Bacillus, Pseudomonas, Streptococcus, Aspergillus e Fusarium. Diverse specie di microrganismi, infatti, sono state isolate dal corpo del coleottero, specialmente quando adulto, elevandolo a seria minaccia per la biosicurezza aziendale. Larve e adulti sono soliti frequentare il pe-


TECHNICAL COLUMN

formulazioni nel tentativo di contenere l’Alphitobius diaperinus con risultati talvolta incerti. L’arrivo sul mercato di Alphi WG® a base di Azamethiphos ha reso più semplice la lotta a questo temibile infestante, grazie al principio attivo fosforganico dall’indiscussa efficacia e persistenza d’azione. Nebulizzato uniformemente lungo il perimetro interno del fabbricato prima della rimozione della lettiera, a un’altezza di 50-70 cm dal suolo, interrompe l’ascesa di larve e adulti bonificando rapidamente l’ambiente. Oltre a controllare l’A. diaperinus, Alphi WG® risulta particolarmente efficace contro mosche e scarafaggi, altri due infestanti comuni nelle aziende zootecniche.

rimetro interno dell’allevamento e le aree circostanti i dispensatori di mangime e acqua, dove trovano le condizioni ideali. Al momento della rimozione della lettiera, gli insetti risalgono in massa le pareti dei fabbricati nel tentativo di fuga. Molti esemplari, tuttavia, finiscono per essere asportati con la stessa lettiera che, se non opportunamente gestita, potrebbe rappresentare un pericoloso serbatoio di infestanti per le aree residenziali. Le attuali risorse al servizio dell’allevatore afferenti ai piani di “Gestione Integrata degli Infestanti” (IPM) vertono sulla predisposizione di trappole capaci di rilevare sia la presenza che la densità dell’infestante, per meglio predisporre gli interventi antiparassitari soprattutto in termini di “frequenza”. In questo scenario, la trappola professionale Tenedrop® rappresenta uno strumento valido per il monitoraggio di Alphitobius diaperinus in qualunque esercizio produttivo avicolo. La trappola si attiva introducendo a suo interno del semplice mangime impiegato per la nutrizione degli animali e va installata opportunamente all’interno della struttura, privilegiando gli angoli dei ricoveri dei soggetti e i magazzini delle materie prime. Oltre a fornire dati oggettivi di monitoraggio, la trappola permette la cattura di massa degli infestanti in pieno accordo con le strategie di lotta integrata. Infatti, dopo la cattura di pochi esemplari, la liberazione di segnali chimici da parte di questi ultimi richiama all’interno un gran numero di adulti, intrappolandoli nel congegno. Il controllo vero e proprio dell’infestante rappresenta un punto cruciale per preservare la struttura e la salute degli animali. Fino a oggi gli allevatori hanno testato diverse

La persistenza d’azione è certamente il valore aggiunto del nuovissimo formulato introdotto nel 2020 da Newpharm®: il Newcidal® Micro. Questa novità assoluta per il campo degli insetticidi consiste in una sofisticata microincapsulazione della sostanza attiva realizzata con polimeri vegetali per conferirgli la più elevata persistenza temporale mai raggiunta finora. Il vantaggio legato alla residualità è notevole, specialmente nei contesti zootecnici, dove la possibilità di intervenire frequentemente viene vanificata dalla presenza degli animali. Applicato alla stessa stregua dell’Alphi® WG, formando cioè una cintura protettiva lungo la cinta muraria interna dell’allevamento, permette agli operatori di rimuovere la lettiera con tempi meno stretti. Le speciali microcapsule di Newcidal® Micro consentono interventi efficaci pure nelle aree esterne degli allevamenti con cadenze meno frequenti rispetto ad altri insetticidi, salvo dilavamenti a causa di avversità meteorologiche. Le applicazioni perimetrali esterne hanno il vantaggio di ostacolare la migrazione di tutta una serie di infestanti che tentano l’insediamento negli spazi interni dove le risorse sono particolarmente abbondanti. La terza risorsa in dotazione agli allevatori avicoli per contrastare il tenebrione delle lettiere, anch’essa novità 2020 lanciata da Newpharm®, è rappresentata dal Newcidal® 150, un prodotto bicomponente che combina il potere abbattente della d-Tetrametrina alla residualità dell’Acetamiprid. La flessibilità e l’adattabilità a ogni contesto operativo sono le caratteristiche di spicco del Newcidal® 150 che può essere vantaggiosamente applicato per il controllo di innumerevoli altri infestanti tra cui l’acaro rosso del pollo (Dermanyssus gallinae) alla luce delle straordinarie proprietà acaricide. Infine, può essere nebulizzato attraverso i sistemi applicativi in dotazione per il controllo di insetti fastidiosi quali zanzare, mosche e altre entomofaune moleste sia all’interno che all’esterno dei ricoveri di animali.

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TECHNICAL COLUMN

Clima e qualità ambientale in allevamento In un allevamento avicolo il clima e la temperatura fanno parte di quei fattori basilari che hanno un impatto notevole sulla salute e sulle performance produttive degli animali. più critico da monitorare per il benessere degli animali. Se infatti la temperatura del capannone è accettabile, non è detto che lo sia altrettando a livello degli animali.

©Skov

In media, la temperatura corporea degli avicoli è compresa tra 41 °C e 42,2 °C; viene mantenuta abbastanza costante ed è regolata dall’ipofisi che opera come un termostato. La contrazione e l’allargamento dei vasi sanguigni e la velocità della respirazione influenzano l’emissione e la ritenzione di calore che, di conseguenza, condiziona la temperatura corporea. Ci vuole del tempo prima che i meccanismi di termoregolazione inizino a funzionare nei pulcini appena nati, che quindi hanno bisogno di una temperatura ambientale più elevata rispetto agli animali adulti. Inoltre, il rapporto tra la superficie e il peso degli animali giovani è sfavorevole e i pulcini non possono nemmeno contare su riserve di grasso.

Il clima negli allevamenti avicoli influenza benessere e salute degli animali. Se le condizioni climatiche non sono adeguate, è probabile che si manifestino disturbi respiratori, digestivi e comportamentali con conseguenze sulle prestazioni. Soprattutto i soggetti più giovani sono particolarmente sensibili alle condizioni climatiche del capannone. Il clima può essere definito come la somma dei seguenti fattori ambientali: temperatura, umidità relativa, composizione e velocità dell’aria. Viene influenzato anche dall’isolamento del tetto, delle pareti e del pavimento, dalla ventilazione, dal riscaldamento, dal tipo di raffrescamento e dall’illuminazione. Il clima che circonda direttamente i soggetti è chiamato microclima e rappresenta il fattore

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La zona di comfort è definita come la zona ambientale in cui gli animali sono in grado di mantenere la temperatura corporea costante con il minimo sforzo e ciò dipende anche dal livello di alimentazione e dalle condizioni di gestione. La zona termo-neutrale è definita come la zona ambientale in cui gli animali sono in grado di mantenere costante la temperatura corporea con l’aiuto della termoregolazione fisica. La temperatura più bassa nella zona termica neutra è chiamata temperatura critica più bassa: se le temperature scendono al di sotto di questo limite, gli avicoli utilizzeranno l’energia alimentare per riscaldarsi e di conseguenza consumeranno di più. La temperatura più alta nella zona termica neutra è chiamata temperatura critica più alta: se la temperatura sale al di sopra di questo standard, i soggetti non sono più in grado di dissipare il loro calore; inizieranno a consumare meno mangime e di conseguenza diminuiranno le loro prestazioni produttive. La temperatura termo neutrale per le ovaiole va dai 15 ai 24 °C. Per ogni grado sotto il limite, gli animali necessitano di 1,5g extra di mangime al giorno. Se invece la temperatura supera i 24 °C, ne risentono la qualità del guscio e il peso delle uova. La temperatura critica per i polli da carne e per i riproduttori dipende in larga misura dall’età.

- technical column -


TECHNICAL COLUMN

Umidità e composizione dell’aria L’umidità è controllata dall’intenso riscaldamento o raffreddamento dell’aria interna in risposta alla temperatura esterna. Quando le temperature esterne sono basse, anche l’umidità relativa in allevamento è bassa, il che spesso si traduce in polvere secca che circola. Se l’umidità relativa è troppo alta si può avere lettiera bagnata. L’umidità relativa ideale in un allevamento avicolo si attesta intorno al 60%. I componenti più importanti dell’aria sono azoto e ossigeno e altri gas come l’anidride carbonica. La combinazione di alta concentrazione di CO2, temperatura e umidità elevate costituisce un ambiente nocivo per la salute degli animali.

Particelle di polvere La polvere è dannosa per la salute dell’uomo e degli animali, ma non solo, danneggia anche le attrezzature ed è un vettore di microrganismi. La polvere negli allevamenti avicoli è costituita principalmente da particelle di pelle, piume, mangime, lettiera e pollina secca. La quantità di polvere dipende da molti fattori fra i quali la temperatura, l’umidità relativa, la razza e l’età degli animali, il tipo di lettiera utilizzata, il sistema di alimentazione, l’igiene. Una corretta manutenzione e una pulizia regolare della struttura creano condizioni più confortevoli per gli animali e migliori condizioni di lavoro per gli esseri umani.

Stress da calore, ventilazione e raffrescamento Gli avicoli sono molto sensibili allo stress da calore: ad alte temperature i polli consumano meno mangime, con conseguente crescita ridotta e peggiori rese. Lo stress da calore può anche portare a malattie, perché i germi prosperano ad alte temperature e la resistenza degli animali è ridotta.

I sistemi Jansen sono noti per la loro qualità e affidabilità. Vengono proposte varie soluzioni, tra cui sistemi a voliera per ovaiole commerciali e svezzamento pollastre, nidi per ovaiole commerciali e riproduttori.

Nuovo ventilatore MagFan costruito in materiale composito, motore a variazione di velocità con inverter, trasmissione in presa diretta, portata d’aria fino a 70.000 mc/h a 0 Pa e con risparmio energetico fino ad un massimo del 70%.

Il rischio di stress da calore aumenta se la temperatura dell’aria in allevamento supera i 30 °C in combinazione con un’umidità relativa superiore al 75%. In questi casi bisogna raffrescare l’ambiente e garantire una buona ventilazione e ricambio di aria. I sistemi per raffrescare e ventilare disponibili in commercio sono molti e ogni produttore può scegliere quelli più appropriati per il proprio allevamento.

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TECHNICAL COLUMN

Sistema Top climate di Lubing System

Raffrescamento, umidificazione e abbattimento polveri attraverso la pressione dell’acqua Il sistema Top climate LUBING è sviluppato per umidificare efficacemente, raffrescare e abbattere le polveri nell’aria all’interno del capannone, attraverso il principio di raffreddamento per evaporazione diretta.

Come funziona il raffrescamento? Tramite ugelli ad alta pressione, l’acqua viene finemente nebulizzata all’interno del capannone a una pressione di 70 bar. L’acqua cosi nebulizzata evapora immediatamente, causando il raffreddamento dell’aria nel capannone e una conseguente diminuzione della temperatura. Riducendo i tempi di utilizzo dei ventilatori, l’effetto di raffreddamento fa risparmiare energia in modo significativo. Durante il periodo caldo e dopo l’arrivo di a nimali giovani, il sistema Top climate LUBING viene anche usato efficacemente per aumentare l’umidità. Diffuso a livello mondiale, esso funziona con successo con ogni tipo di ventilazione: anche in capannoni aperti, con poca ventilazione, si ottiene un considerevole miglioramento delle condizioni climatiche. Il sistema Top climate LUBING contribuisce a migliorare la salute e il benessere degli animali, in special modo negli allevamenti di galline ovaiole e in quelli da ingrasso, riducendo anche l’utilizzo dei medicinali.

• abbattimento delle polveri nell’aria con effetto benefico sugli organi respiratori degli animali; • animali più attivi grazie al clima più adatto; • distribuzione uniforme della temperatura; • migliore tasso di conversione alimentare; • performance migliori; • minor aggressività nel comportamento degli animali; • possibilità di usare il sistema per bagnare il capannone o nebulizzare disinfettanti; • possibilità di usare il dosatore medicinale LUBING per nebulizzare acqua con medicinali solubili; • possibilità di gestire automaticamente più capannoni tramite il collegamento all’unità di controllo LUBING o a un altro computer di clima; • produzione costante di uova anche in estate; • possibilità di operare con una sola pompa in diversi capannoni.

Uno sguardo ai vantaggi: • raffrescamento veloce dei capannoni senza bagnare; • possibilità di incrementare l’umidità a qualsiasi livello desiderato;

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- technical column -


TECHNICAL COLUMN BACTOCELL: 4 PUNTI DI FORZA NELL’ESTATE DELLA GALLINA OVAIOLA Bactocell, un probiotico ricco di evidenze scientifiche per la produzione di polli da carne e uova, fornisce un supporto efficace per aiutare gli uccelli ad alleviare le conseguenze di condizioni di stress termico come: • La disbiosi del microbiota intestinale associata allo stress da caldo • La permeabilità intestinale e l’interruzione della funzione barriera • I danni alla qualità del guscio associati allo squilibrio elettrolitico negli uccelli che iperventilano (alcalosi)

• Le disfunzioni metaboliche digestive che influenzano l'assunzione di mangime e la produzione di uova durante i mesi caldi I casi di emergenza possono essere affrontati con una dose di attacco (400 g/T) (Wang et al., 2016; Song et al., 2016)

BACTOCELL meccanismo d’azione nel supporto degli uccelli in condizioni di stress termico

2

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MIGLIORAMENTO DELLA DIGERIBILITÀ DEI CARBOIDRATI

BILANCIANCIAMENTO DEL MICROBIOTA INTESTINALE

MIGLIORAMENTO DELLA MATURITÀ INTESTINALE

POTENZIAMENTO DELLA FUNZIONE DI BARRIERA INTESTINALE

Attraverso una migliore digeribilità del mangime e dell’assorbimento di nutrienti (energia, Ca)

Favorisce la presenza di batteri benefici produttori di AGV e limita la crescita di patogeni opportunisti

Promuove lo sviluppo di una maggiore superficie di assorbimento dei nutrienti e rafforza l’integrità intestinale

Limita il rischio di traslocazione batterica associata a scarsa impermeabilità intestinale

Mikulski et al., 2012; 2020

Taheri et al., 2010; Temin et al., 2009

Temin et al., 2009; (Alleman et al., 2011; Lessard et al., 2005

Alleman et al., 2011; Lessard et al., 2005

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NUTRIZIONISTICA

L’assunzione di mangime nei sistemi alternativi La produzione nei sistemi alternativi sta diventando sempre più diffusa per le galline, ma porta con sé tutta una serie di sfide. periodo più importante della vita di una gallina e, nei sistemi alternativi, la sua influenza è ancora più pronunciata. Supponendo che il peso target delle pollastre sia lo stesso per tutti i sistemi, bisogna considerare che la maggiore attività fisica degli animali all’interno dei sistemi cage-free aumenta i loro fabbisogni nutrizionali. La combinazione di una maggiore densità nutrizionale con un ruolo preponderante del profilo degli amminoacidi, un maggior consumo di mangime e un adeguato schema alimentare avranno un impatto considerevole sulle prestazioni del gruppo. Da un punto di vista nutrizionale, possiamo semplificare la fase di svezzamento nei sistemi alternativi in due tappe principali: Il profilo di sviluppo e accrescimento corporeo e l’imprinting al razzolamento che consentono la replica del comportamento naturale degli animali in relazione alla ricerca di cibo e alla ricerca di comfort all’interno dell’area a lettiera. Si deve pertanto adottare un nuovo approccio gestionale e alimentare al fine di ottenere lo stesso eccellente potenziale genetico che ha contraddistinto l’allevamento in gabbia.

Questo articolo, tratto da Toolbox, rimane di proprietà di LOHMANN BREEDERS. Non è possibile copiare o distribuire alcuna parte di questo articolo senza previo consenso scritto di LOHMANN BREEDERS.

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In questi sistemi l’accessibilità e la libertà di movimento sono elementi aggiuntivi da prendere in considerazione perché possono influenzare l’efficacia dell’assunzione di mangime. Ciò può avere un impatto negativo sulla redditività del gruppo e sui periodi di recupero.

Fase di svezzamento Indipendentemente dal sistema di allevamento, possiamo convenire che questo è il

- nutrizionistica -

Dal punto di vista della gestione, come punto di partenza, è importante fornire un accesso precoce a una lettiera di buona qualità. Questo non solo incentiva un comportamento naturale di razzolamento verso un’area ritenuta sicura dall’animale, ma stimola anche le pollastre a esprimersi in modo confortevole durante il razzolamento e i bagni di sabbia. Un accesso precoce alla lettiera può anche servire a ridurre il comportamento anomalo della pica durante il periodo di produzione (Blokhuis e Van de Haar, 1989). Il 90% delle pollastre che tende a beccarsi durante lo svezzamento, continuerà a farlo anche durante la deposizione. Se l’accesso alla lettiera è limitato perché manca o perché è di scarsa qualità (lettiera umida o impacchettata), è più probabile che nel gruppo


NUTRIZIONISTICA

si instauri un comportamento negativo come la pica. Per ridurre questo rischio, è necessario prestare particolare attenzione anche al profilo nutrizionale del mangime.

Caratteristiche del mangime durante lo svezzamento Nei sistemi alternativi i seguenti fattori hanno un impatto maggiore rispetto ai sistemi in gabbia: • la composizione dei nutrienti nel mangime; • la struttura e presentazione del mangime;

1 - Distribuzione della particelle nel mangime. Svezzamento. Granulato.

• il profilo nutrizionale; • la gestione del mangime. La struttura, la forma e la granulometria del mangime sono importanti nei sistemi alternativi, poiché in questi le galline hanno una maggiore possibilità di fare una scelta selettiva (come nel loro comportamento naturale) rispetto ai sistemi in gabbia. Pertanto, una distribuzione omogenea delle particelle è una priorità (Immagini 1 e 2). A volte, quando non è possibile alimentare con farina ad un’adeguata distribuzione delle particelle, è consigliabile usare il mangime sbriciolato durante le prime 5 settimane di età, ma solo se il contenuto delle particelle fini (particelle inferiori a 1 mm di diametro) è inferiore al 15% (Grafico 1). Questo può aiutare a migliorare l’accrescimento e il consumo di mangime ed è stato anche suggerito che possa influenzare l’uniformità (Saldaña et al., 2015). L’ingestione di mangime gioca un ruolo importante nei sistemi alternativi, influenzando positivamente lo sviluppo del tratto digerente durante lo svezzamento, migliorandone il volume, la capacità digerente e gettando le basi per una buona partenza produttiva.

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2 - Distribuzione delle particelle nel mangime. Deposizione. Farina.

È importante anche per promuovere il processo di imprinting e il comportamento di alimentazione delle pollastre, in particolare durante le prime 4 settimane di età, quando si potrebbe instaurare un possibile comportamento alla pica. Utilizzando mangime in farina sin dal primo giorno, con adeguata dimensione delle particelle e livelli di energia

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Oltre a un mangime in farina, si consiglia un livello di energia relativamente basso, dalla decima settimana di vita fino all’inizio della deposizione (2.700kcal / kg / 11,3Kj / kg) e livelli moderati nella fase di produzione (2.650-2.750kcal / kg / 11,1-11,5Kj / kg); ciò può aumentare il tempo speso dagli animali per l’assunzione di mangime che, a sua volta, migliorerà la capacità di ingestione. Ridurre il livello di energia del mangime (entro limiti ragionevoli) incoraggerà le galline a mangiare un pò di più per compensare il loro fabbisogno per il mantenimento e il movimento.

Granulato

0 to 17 settimane

È importante tenere presente che dalla nona/decima settimana, le pollastre possono regolare il consumo in base al livello energetico della dieta. Formulare con un livello di energia moderato, da questo momento, incoraggerà le pollastre a passare più tempo per alimentarsi (meno gr. di mangime / minuto) soddisfacendo, almeno in parte, le loro esigenze al razzolamento (Tabella 1).

Farina

10 to 17 settimane

moderati, serve a incentivare l’interesse dei pulcini all’area di alimentazione, in modo che trascorrano più tempo a beccare sulle carte e mangiatoie, cosa che avviene meno utilizzando pellet o sbriciolato (Grafico 2).

9,1b 9,7a

5 to 10 settimane

0 to 5 settimane

NUTRIZIONISTICA

14,6b 15,8a

11,3b 12,5a

11,6b 12,7a

Grafico 1 – Saldaña et al., 2015. Accrescimento medio giornaliero. abLe lettere indicano che i risultati delle prove sono statisticamente significativi.

Tabella 1 – Andamento del consumo di mangime con diluizione dell’energia nella formula durante lo svezzamento, Van Krimpen, 2008. Diluizione dell’energia

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Consumo giornaliero gr./pollastra

Controllo

55,4c

10% diluizione

62,4ab

15% diluizione

66,1a

abcLe

lettere indicano che i risultati delle prove sono statisticamente significativi.

Inizio produzione È importante capire che il periodo di svezzamento termina effettivamente quando l’accrescimento medio degli animali raggiunge un plateau, intorno alla trentesima settimana (incremento inferiore a 3 gr. a settimana). In questo periodo, che inizialmente coincide con l’inizio della deposizione, è quindi fondamentale mantenere l’attenzione sul consumo di mangime in modo da sostenere l’inizio della produzione e permettere alla gallina gli adeguati livelli di accrescimento corporeo. É pertanto essenziale monitorare il peso in questa fase. Sfortunatamente ci sono dei gruppi che, sebbene raggiungano il peso target al trasferimento, non hanno una capacità di assunzione di mangime sufficiente per sostenere la

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Numero beccate

15874

Granulato

Numero beccate

9723

Pellet

Numero beccate

Inoltre, se forniamo mangime con un livello energetico più elevato rispetto al periodo di svezzamento, il consumo può diminuire, peggiorando così la situazione. È sempre importante conoscere il livello di energia delle pollastre (ultima fase svezzamento) per adattare le specifiche nutrizionali delle fasi pre-deposizione e pre-picco, e di conseguenza, evitare cambiamenti improvvisi che potrebbero compromettere la partenza produttiva.

11,8 mg/beccata

7,4 mg/beccata

5,2 mg/beccata

234 min

100 154 min min

Tanaka et al., 1983

Conclusioni

Grafico 2 – Tempo speso per l’alimentazione e volume di ogni beccata con diverse strutture di mangime.

crescita corporea e l’inizio della deposizione. In tal caso si rischia di compromettere la produttività, poiché spesso le galline perdono peso a scapito della produzione. Esaminiamo, da un punto di vista pratico, cosa avviene con i fabbisogni energetici durante questo periodo (Grafico 3). Nel Grafico si osserva come un soggetto con adeguata capacità di assunzione (barra blu) sia capace di mantenere il proprio apporto energetico (kcal / gallina) se-

18 19 20 21

Energia necessaria, kcal / gallina / giorno gallina / giorno (capacità di ingestione adeguata) Kcal / gallina / giorno (capacità di ingestione bassa)

22 23 24 25 26 27 28 29 30

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condo le proprie esigenze (barra arancione). Al contrario, le galline con bassa capacità di ingestione (barra rossa) non saranno in grado di consumare abbastanza mangime per soddisfare il loro fabbisogno energetico; quindi la produzione, che inizierà come previsto, rischia di avvenire a spese delle riserve corporee, cosa che potrebbe compromettere seriamente le future performance del gruppo.

Grafico 3 – Esempio pratico dell’andamento del consumo medio metabolizzabile in kcal / gallina / giorno.

L’attitudine al razzolamento e alla ricerca del mangime inizia dal primo giorno di vita, quindi ciò che consentiamo in questa fase può avere effetti positivi dal punto di vista del consumo di mangime e del comportamento della gallina in futuro, tenendo sempre presente che le ovaiole possono anche essere influenzate negativamente se non si soddisfano le loro esigenze comportamentali. Si possono raggiungere meglio gli obiettivi desiderati evitando diete con un livello eccessivo di energia e aumentando i livelli di fibra grezza insolubile a circa il 5% durante la fase deposizione (12% NDF). La granulometria del mangime, unita a una gestione flessibile dello stesso, gioca un ruolo fondamentale nei sistemi alternativi; si deve evitare quanto più possibile la selezione del mangime. Durante il periodo di svezzamento è fondamentale monitorare parametri come il peso corporeo delle pollastre, (accrescimento medio), il consumo giornaliero di mangime e il consumo cumulativo: nei sistemi alternativi, a 17 settimane è consigliabile avere un 4-5% di consumo di mangime in più rispetto ai sistemi in gabbia. Bibliografia disponibile su richiesta Tradotto da Gianluca Selva - ALI LOHMANN Distributore LOHMANN TIERZUCHT in Italia Per ulteriori informazioni e altri articoli Toolbox, visitare il sito: www.lohmann-breeders.com o contattare direttamente: LOHMANN BREEDERS GMBH Am Seedeich 9-11 - 27472 Cuxhaven / Germania Email: info@lohmann-breeders.com

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Cenni pratici sulla nutrizione degli avicoli a livello globale

Tendenze di consumo, sostenibilità e miglioramento delle formulazioni dietetiche – Seconda parte Nella seconda parte ci si concentra sulla richiesta di carne avicola che è destinata ad aumentare in futuro sia per l’incremento demografico mondiale che per vari fattori socioeconomici in evoluzione. Le risorse saranno sempre più limitate e il consumatore chiederà una carne più sostenibile. La sostenibilità è un concetto complesso e multifattoriale ed è necessario valutare vari aspetti per ottenere una visione globale del problema. R. Kleyn SPESFEED (Pty) Ltd., South Africa

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Aumentare l’efficienza tecnico-produttiva è la maniera più idonea per migliorare la sostenibilità della carne. Gran parte di questa responsabilità grava sui genetisti, ma anche nu-

- nutrizionistica -


NUTRIZIONISTICA

trizionisti e produttori hanno un ruolo importante. Sarà dunque fondamentale ottimizzare l’uso dei nutrienti, implementandone la disponibilità e rivalutando l’approccio alle specifiche alimentari.

Energia È difficile che l’efficienza energetica destinata alla crescita possa cambiare sensibilmente, ma prima il pollo raggiungerà il peso target, minore sarà la quota energetica usata per il mantenimento. Il ruolo dei nutrizionisti è soddisfare il fabbisogno necessario di calorie, in ogni giorno del ciclo. Il pollo ha la capacità di mantenere invariata l’assunzione quotidiana di energia, indipendentemente dal livello energetico del mangime. In situazioni commerciali, però, ciò non è semplice poiché la pressione creata dalle alte densità di accasamento e dal limitato spazio di alimentazione impedisce al pollo di consumare abbastanza mangime da soddisfare il proprio fabbisogno energetico.

“Come regola di base, il consumo di energia aumenta con l’incremento del livello energetico nella dieta, con conseguenti migliori rese. Ridurre il fabbisogno energetico dei polli potrebbe non essere possibile, ma si possono fornire diete con diverse densità nutrizionali utilizzando ingredienti poco costosi, aumentando così i profitti”

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Come regola di base, il consumo di energia aumenta con l’incremento del livello energetico nella dieta, con conseguenti migliori rese. Ridurre il fabbisogno energetico dei polli potrebbe non essere possibile, ma si possono fornire diete con diverse densità nutrizionali utilizzando ingredienti poco costosi, aumentando così i profitti. Occorre fare attenzione a non focalizzarsi solo sul produrre carne al minor costo possibile, meglio invece cercare di massimizzare i profitti calcolando bene l’equilibrio energetico del pollo. Per questo occorre un sistema energetico capace di quantificare un ingrediente rispetto a un altro e al contempo valutare i fabbisogni del pollo. In teoria i valori determinati dovrebbero essere lineari e sommabili. Qualsiasi sistema dovrebbe essere semplice, efficiente come costi e ripetibile nei vari laboratori. Parsons (2011) ritiene che l’energia metabolizzabile (EM) sia il metodo principale e preferibile per misurare l’energia nel prossimo futuro e infatti la maggior parte del mangime in commercio viene formulata su questa base. Altri lamentano che, nonostante le varie ricerche, ancora non esista una procedura semplice per valutare il contenuto energetico delle materie prime e delle formulazioni dietetiche. Si specula anche che la metodica di determinazione della EM sia limitativa e che occorra un sistema funzionante

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di valutazione dell’energia netta (EN). EN infatti offre una rappresentazione dell’energia utilizzabile, ma presenta diverse problematiche. È complessa, laboriosa e costosa da analizzare e inoltre non ha ancora metodi standardizzati. Il sistema EN applica equazioni che usano la EM come punto di partenza; quindi, qualsiasi errore nel valore EM a monte viene automaticamente riportato a valle. Il sistema EN usa di frequente la proteina grezza (CP) per misurare l’incremento calorico previsto (IC) di una dieta. Non tutto l’azoto (N) del mangime è azoto amminico e quindi, questa è forse una semplificazione eccessiva. Inoltre, gli amminoacidi cristallini hanno alti livelli di azoto e anche di proteina grezza, ma hanno un IC vicino a zero, come digestione, poiché sono già in forma basilare. Ciò è importante per le diete fornite ai polli moderni, dove l’uso di amminoacidi sintetici e cristallini è in aumento. Il sistema di determinazione di EN, come tutti i metodi, non riesce a calcolare l’aggiunta non lineare di grassi e fibre nella dieta. L’uso della spettroscopia a infrarossi (NIRS) predice la composizione chimica di un ingrediente e quindi indirettamente della EM, oppure direttamente della EMAn (AMEn). I vantaggi della NIRS sono la velocità, il costo contenuto e la ripetibilità dei risultati. I suoi limiti, invece, consistono nel fatto di essere valido solamente se

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il contenuto energetico della dieta non è una proprietà della stessa, ma piuttosto del pollo che la consuma. Comunque, anche se un sistema non è perfetto, basta che sia migliore del precedente. Dovremmo quindi accettare gli errori del sistema EM, ma al tempo stesso tendere a migliorarlo.

“L’alimentazione degli avicoli non è mai stata così complessa come adesso. I professionisti del settore non devono basare le loro aspettative esclusivamente sui sistemi informatici, ma devono essere più propositivi e decisionisti rispetto al passato. Siamo ancora lontani dall’avere raggiunto un’alimentazione di precisione, ma l’uso delle informazioni attualmente a disposizione consentirà al settore di ottenere una maggiore sostenibilità, sotto ogni punto di vista”

Minerali I minerali rappresentano solo una piccola quota della dieta, ma sono ugualmente rilevanti e non devono quindi essere trascurati. L’aggiunta al mangime di alti livelli di oligominerali inorganici è costosa e potrebbe essere dannosa per l’ambiente. I minerali organici sono composti in cui si formano complessi covalenti con leganti organici. Sono meno reattivi dei sali minerali, ma possono essere aggiunti a concentrazioni inferiori rispetto ai solfati e ossidi, senza impattare le performance. Anche se oggi sono piuttosto costosi, in futuro il loro utilizzo è destinato ad aumentare.

la calibratura di base è ben fatta. Inoltre, se si utilizza un sistema energetico imperfetto per calibrare la macchina, ciò si rifletterà su tutti i risultati a seguire. Il nutrizionista deve pertanto decidere quali valori energetici usare nella formulazione, mentre l’adesione incondizionata a una singola fonte di informazioni potrebbe risultare problematica. Un sistema di calcolo perfetto dell’energia non esiste; ciò può derivare dal fatto che

Il fosforo richiede un'attenzione particolare: si sa che le riserve globali di fosforo sono limitate, ma il modo in cui il fosforo viene gestito nelle diete per uso avicolo è un aspetto chiave della sostenibilità ambientale. Le strategie nutrizionali possono aumentare l’uso appropriato del fosforo, evitando eccessi nel mangime e limitandone l’escrezione. Le ricerche attuali indicano che le richieste di fosforo nel pollo sono inferiori a quelle usate nella pratica e che l’uso di fitasi potrebbe ulteriormente ridurle. INRA ha pubblicato di recente nuove raccomandazioni che consigliano di diminuire i livelli di minerali, sia nella dieta di accrescimento che di finissaggio.

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ORIGINAL Alimentazione di precisione Con il termine “alimentazione di precisione” ci si riferisce al target che si prefigge ogni nutrizionista. Se siamo in grado di soddisfare le richieste nutrizionali di ogni soggetto del gruppo, in ogni giorno del ciclo, miglioriamo anche la nostra capacità di produrre carne avicola in modo sostenibile. I gruppi che hanno buone rese avranno fabbisogni diversi rispetto a quelli con basse rese: ciò è problematico perché la maggior parte delle aziende usa solamente 3 o 4 formule alimentari nel ciclo del pollo. Per mettere in pratica una nutrizione di precisione gli ingredienti dovranno essere quantificati in modo più accurato rispetto al presente. Formulare diete usando valori singoli di energia ignora il fatto che siamo incerti sulla sua misurazione, oppure non riusciamo a gestirne la variabilità: questo metodo non lineare di aggiunta di grassi e fibra alla dieta del pollo dovrà essere adeguato. Lo sforzo fatto dai nutrizionisti non basta, è necessario anche un miglioramento della tecnologia molitoria. Le parti disomogenee degli ingredienti vanno identificate e stoccate meglio prima di essere pesate e miscelate con precisione. Questi suggerimenti implicano una gestione più complessa, costi maggiori per l’acquisto delle materie prime e adeguamenti nelle pratiche di stoccaggio e logistica. In allevamento, la gestione delle partite di mangime dovrà focalizzarsi sulla destinazione al gruppo giusto, nel momento corretto del ciclo. Chiaramente occorrerà un approccio più pragmatico; i nutrizionisti dovranno fare delle scelte sui contenuti energetici e nutrizionali delle materie prime. Le decisioni sulle specifiche alimentari saranno effettuale anche in base alla sostenibilità, ai costi, alla disponibilità sul mercato, alla gestione in allevamento, al prodotto finale e soprattutto ai profitti. I programmi alimentari dovranno assicurare i fabbisogni nutrizionali dei polli, limitando gli inquinanti pericolosi. Dovranno poi corrispondere alle logistiche specifiche dei singoli allevamenti, come la dimensione del silos, i mezzi di consegna e la capacità dei capannoni. I mangimifici dovranno gestire i propri ingredienti al meglio, ad esempio utilizzando silos diversi per le materie prime, senza cambiare le formulazioni ogni ora. L’alimentazione degli avicoli non è mai stata così complessa come adesso e i progressi continueranno. I professionisti del settore non devono basare le loro aspettative esclusivamente sui sistemi informatici, sperando che rendano le loro vite più semplici, ma devono essere più propositivi e decisionisti rispetto al passato. Siamo ancora lontani dall’avere raggiunto un’alimentazione di precisione, ma l’uso delle informazioni attualmente a disposizione consentirà al settore di ottenere una maggiore sostenibilità, sotto ogni punto di vista. La bibliografia è disponibile su richiesta Dagli atti dell’Australian Poultry Science Symposium del 2019

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Direttore responsabile Lucio Vernillo Redazione Daria Domenici, Tania Montelatici (zootecnica@zootecnica.it) Amministrazione Marianna Caterino (amministrazione@zootecnica.it) Ufficio Zootecnica International Vicolo Libri, 4 50063 Figline Incisa Valdarno (FI) Italia Tel.: +39 055 2571891 Web: zootecnica.it Registrazione Registrazione Tribunale di Firenze n.3162 Spedizione in A.P. Art.2 comma 20/B legge 662/96 - Filiale di Firenze ISSN 0392-0593 Abbonamento (1 anno / 11 numeri): Italia Euro 26 Abbonamento con Carta di credito o Paypal: zootecnica.it/abbonamenti Abbonamento con bonifico bancario: Zootecnica International, Vicolo Libri, 4 50063 Figline Incisa Valdarno (FI) Italia; banca: UNICREDIT, BIC: UNICRITM1OU9 Iban: IT 81 H 02008 38083 000020067507 Art Direction e impaginazione Laura Cardilicchia – elleciwebstudio.com Copertina © Denise Vernillo Stampa Nova Arti Grafiche, Firenze

Edizione italiana Anno XXXII • Giugno 2021


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