Zootecnica International - edizione italiana - 11 Novembre 2021

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Zootecnica International – novembre 2021 – POSTE ITALIANE S.p.A. – Spedizione in Abbonamento Postale 70%, DCB Firenze

Mangimi, additivi e sistemi di distribuzione del mangime Prospettive sulla produzione di uova fino al 2030 La coccidiosi influenza la digeribilità dei lipidi e l’utilizzazione dell’energia

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Nuove tramoggette della serie «Gió» Appositamente realizzate per grandi allevamenti, grazie alla facile regolazione della quantità di mangime e all'assenza della griglia (che impedisce ai pulcini di rimanere intrappolati), le tramoggette Gió presentano numerosi vantaggi: semplici da usare e veloci da pulire, portano ad una notevole riduzione dei costi di lavoro. CODAF Poultry Equipment Manufacturers • Via Cavour, 74/76 • 25010 Isorella (Brescia), ITALY Tel. +39 030 9958156 • Fax: +39 030 9952810 • info@codaf.net • www.codaf.net


EDITORIALE Qualche settimana fa a Bonn, città natale di Ludwig van Beethoven, è stata eseguita la sua Decima Sinfonia – notoriamente rimasta incompiuta – grazie a un team di esperti di intelligenza artificiale che, elaborando gli appunti rimasti sul tavolo di lavoro del Maestro, sono riusciti a completare l’opera. Il risultato ottenuto, indubbiamente sensazionale, ci pone dinanzi al quesito se sia veramente possibile il connubio tra arte e intelligenza artificiale. La notizia mi ha fatto riflettere molto. Esistono tanti altri capolavori dell’arte, da Leonardo da Vinci a Michelangelo, da Schubert a Mahler: se consideriamo quante imperfezioni sono state rilevate da critici esperti, potremmo supporre che grazie all’intervento di software mirati potremmo al limite correggere anche queste imperfezioni. È terribile pensare che la tecnologia possa correggere l’imperfezione, che è sempre esistita nella grandezza delle opere d’arte, perché un’opera è sempre incompiuta e infinita nella mente dell’artista. Pensate al grande valore dell’indefinito, dell’inespresso, che comunque si esprime in chi ha la sensibilità dell’arte. Ben altra storia l’evoluzione tecnologica, avvenuta nel corso di pochi anni, applicata a tutti i livelli e in tutti i settori, compreso quello avicolo. Dovremmo essere molto più consapevoli dei risultati perseguiti anche grazie alle tecnologie, riuscendo a trasferire il giusto messaggio al consumatore. Forse dovremmo evitare di parlare sempre di welfare e di sostenibilità ed essere più trasparenti. Non si dovrebbe temere di parlare di un prodotto, sia pure industriale, se vengono impiegate tecnologie avanzate e soprattutto se dietro c’è un’etica.


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SOMMARIO ATTUALITÀ................................................................................................ 4 IN PRIMO PIANO

Biodiversità e scelte di mercato......................................................................... 14 Il ruolo della nutrizione nella lotta all’antimicrobico-resistenza.............................16

REPORTAGE

Campylobacter e Salmonella nell’Unione europea.............................................18

INTERVISTA

Prinzen, una raccolta uova ancora più efficiente grazie al Leaker Detector......... 20

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FOCUS

Mangimi, additivi e sistemi di distribuzione del mangime................................... 22 Rafael Martinez, CEO di Alfama, Burgos, Spagna, illustra i vantaggi di Pratika, la tramoggetta per polli da carne di AZA International.........................24 Metodi di distribuzione del mangime Facco....................................................... 26 Giordano Poultry Plast: la soluzione ottimale per qualunque esigenza di alimentazione......................................................... 28 Parliamo dell’importanza del calcio. Come ottimizzare la funzionalità muscolare nonché la qualità di ossa e uova................................ 30

MARKETING

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Prospettive sulla produzione di uova fino al 2030.............................................. 34

TECHNICAL COLUMN

Test sulla fertilità.............................................................................................. 40 Qualità delle uova di galline ovaiole di diversi incroci di linee parentali Rhode e Leghorn................................................................... 42

MANAGEMENT

Conseguenze sui parametri sanitari di galline free range allevate con diversi tipi di arricchimento............................................................ 46

NUTRIZIONE

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Esclusione Competitiva e condizionamento della microflora intestinale del pulcino.............................................................. 48 Distribuzione ed escrezione del fosforo nella dieta del pollo............................... 52

VETERINARIA

Gestione dei campioni per i test diagnostici...................................................... 54 La coccidiosi influenza la digeribilità dei lipidi e l’utilizzazione dell’energia.......... 56

MARKET GUIDE................................................................................... 60 AGENDA.................................................................................................. 63 GUIDA INTERNET............................................................................... 64


ATTUALITÀ

EU POULTRY, la campagna di promozione delle carni bianche al Food&Science Festival di Mantova Durante l’evento di divulgazione scientifica che si è tenuto a Mantova dal 1° al 3 ottobre, si è svolta una conferenza dedicata al tema della transizione ecologica nella filiera avicola europea e italiana. pratiche virtuose nella gestione degli allevamenti: questi gli elementi con cui la filiera avicola italiana si sta adoperando per essere parte della soluzione e raggiungere gli obiettivi prefissati dall’Unione europea. Tra gli impegni della filiera non mancano poi la produzione energetica da fonti rinnovabili, il recupero degli scarti di lavorazione, l’utilizzo di mezzi innovativi a ridotta emissione di CO2, la costante diminuzione nell’utilizzo degli antibiotici e la garanzia di un maggior benessere animale, con lo scopo di utilizzare sempre meno risorse naturali, conciliando sostenibilità ambientale, sociale ed economica.” Sostenibilità e trasformazione ecologica sono il cuore del presente e del futuro dell’avicoltura europea e italiana, con una costante attenzione rivolta ai metodi di produzione degli alimenti, al benessere animale e all’impatto sul clima e sull’ambiente. È stato questo il tema centrale dibattuto e analizzato durante la conferenza (realizzata nell’ambito della campagna di comunicazione e promozione delle carni bianche dell’Unione europea) dal titolo “La transizione ecologica nella filiera avicola europea e italiana”, che si è tenuta durante il Food&Science Festival di Mantova. Al tavolo dei relatori della conferenza erano presenti Lara Sanfrancesco, Direttore di Unaitalia, l’associazione che rappresenta oltre il 90% della produzione avicola nazionale, e Lucrezia Lamastra, docente dell’U-

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niversità Cattolica. L’incontro si è tenuto sabato 2 ottobre in concomitanza con il Pollo Arrosto Day, un appuntamento inaugurato proprio da Unaitalia e giunto alla sua quinta edizione. “Il settore avicolo europeo – ha spiegato Lara Sanfrancesco – considera la sostenibilità, il benessere animale e la trasformazione ecologica delle priorità assolute ed è orgoglioso di produrre secondo le rigide norme che si applicano in tutta la filiera di produzione, secondo il modello “From Farm to Fork” (“dal campo alla tavola”). Gli attuali standard in vigore per le carni avicole nell’UE sono infatti tra i più rigorosi al mondo, incentrati sul continuo miglioramento delle condizioni di produzione in termini di conservazione delle risorse e benessere degli animali. Investimenti green, innovazione e

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La campagna EU POULTRY Con il 2021 è iniziata la seconda annualità della campagna di comunicazione e promozione delle carni bianche dell’Unione europea. Con il claim “Le nostre carni bianche. Pollo e tacchino di alta qualità, dai nostri territori con le garanzie dell’Europa”, l’obiettivo della campagna è rafforzare la fiducia dei consumatori sulla qualità delle carni bianche dell’UE concentrandosi sull’importanza degli elevati standard europei, che sono garanzia di benessere animale, sostenibilità e sicurezza alimentare nella produzione di carni bianche. Per ulteriori informazioni sulla campagna europea: it.eu-poultry.eu


ATTUALITÀ

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ATTUALITÀ

EuroTier 2022, tema centrale la trasformazione dell’allevamento animale La prossima edizione di EuroTier si terrà insieme a EnergyDecentral dal 15 al 18 novembre 2022 a Hannover, Germania. La fiera sarà una vera e propria piattaforma per innovazioni e soluzioni strategiche.

L’ente organizzatore DLG (Società agricola tedesca) ha presentato il programma di relazioni ed eventi tecnici della fiera leader mondiale per i professionisti della zootecnia il cui tema principale quest’anno verterà sulla “trasformazione dell’allevamento animale”. “Le catene di produzione e di valore, nonché le esigenze sociali e ambientali relative all’allevamento animale sono in costante sviluppo”, sottolinea Ines Rathke, project manager di EuroTier. “Agricoltori, allevatori e aziende stanno attivamente plasmando il futuro: nella gestione, negli acquisti, nel marketing. In quanto piattaforma internazionale, EuroTier presenterà le ultime innovazioni e soluzioni strategiche in questi settori”.

Una piattaforma per aziende giovani EuroTier offre un’area dedicata alle start-up, “DLG-AgrifutureLab”, per aziende giovani e innovative, che potranno contare quindi su una presentazione efficace al pubblico. Il Ministero federale dell’alimentazione e dell’agricoltura (BMEL) sostiene le start-up tedesche che partecipano alla fiera.

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Novità: Agrifuture Concept Winner Per la prima volta a EuroTier 2022 sarà lanciato un concorso in cui verranno premiati concetti innovativi e orientati al futuro per la zootecnia. Gli espositori potranno presentare le loro idee e visioni, che sono ancora in fase di sviluppo e non hanno ancora raggiunto la maturità di mercato, ma che offrono un potenziale per una migliore pratica professionale o un’ottimizzazione dei processi.

Rete industriale digitale “DLG-Connect” Lo scorso giugno DLG ha lanciato la piattaforma digitale “DLG-Connect”. In tutte le fiere e gli eventi DLG la piattaforma fornisce un’offerta tecnica digitale per i settori agricolo e agro-alimentare, con argomenti e contenuti rilevanti; è disponibile tutto l’anno, con un networking e una panoramica completa del mercato lungo tutta la filiera.

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Per maggiori informazioni: www.eurotier.com, www.energy-decentral.com e www.dlg-connect.com


ATTUALITÀ

LAY INSIGHT LA SOLUZIONE DIGITALE DI EVONIK PER IL SETTORE DELLE OVAIOLE Con Porphyrio®, Evonik offre sistemi innovativi per il settore delle galline ovaiole e per l’industria dei polli da carne. Questi sistemi utilizzano algoritmi di autoapprendimento basati sul cloud e consentono di monitorare, prevedere e pianificare l’intero processo di produzione. Come allevatore individuale o di gruppo di allevatori, ogni cliente connesso può ottimizzare le proprie attività online e in tempo reale, e adattando le proprie decisioni strategiche sulla base delle previsioni di produzione a breve e lungo termine. Ottimizzate i processi operativi La competenza di Porphyrio® si basa sulla tecnologia Big Data, sull’uso della biostatistica e sulla conoscenza della produzione avicola. Il nostro software consente di passare da previsioni accurate a una pianificazione ottimale e aiuta a consegnare il prodotto giusto al momento giusto. L’accesso al processo di produzione da parte dei vari interlocutori (allevatori, tecnici, veterinari, ...) contribuisce a migliorare l’efficienza complessiva della vostra attività. Porphyrio® è un sistema modulare di facile impiego che si adatta ad ogni utente Ciò consente di iniziare con uno o più moduli e un minimo di funzionalità a cui possono essere aggiunti altri componenti in base alle singole esigenze. Porphyrio® può anche essere abbinato a sistemi esistenti (ad esempio ERP), per raccogliere o trasferire dati. Anche la dashboard è completamente personalizzabile e le impostazioni possono essere configurate in base alle esigenze specifiche del cliente. Raccoglie, controlla e confronta tutti i dati Grazie ad una dashboard intuitiva è possibile controllare e confrontare in tempo reale tutti i dati e le prestazioni dell’allevamento.

Rileva le deviazioni dagli obiettivi Grazie al tempestivo sistema di allarme, Porphyrio® è in grado di anticipare potenziali problemi e reagire rapidamente quando gli indicatori chiave si discostano dagli obiettivi prefissati.

Prevede le prestazioni degli animali Porphyrio® prevede con precisione, a seconda della quantità e della qualità dei dati inseriti, le prestazioni future degli animali: peso delle pollastre, produzione di uova, peso delle uova, tasso di schiusa, ecc.

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ATTUALITÀ

Nuovo ceppo di Salmonella identificato dal Centro di referenza nazionale e OIE per le salmonellosi dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie Il Centro di referenza nazionale e OIE per le salmonellosi dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) ha identificato un ceppo di salmonella riconducibile a un sierotipo mai descritto prima. Il nuovo ceppo è originario della Nigeria ed è stato denominato Salmonella Abeokuta. e controllo da parte del Centro di referenza serviranno a comprendere la rilevanza sanitaria di questo ed eventuali nuovi ceppi di Salmonella.

Al momento dell’identificazione, il ceppo non corrispondeva a nessuno degli oltre 2.600 sierotipi finora conosciuti e codificati nello schema White-Kauffmann-Le Minor, utilizzato per attribuire i nomi ai ceppi di Salmonella. Il sierotipo è stato isolato da un campione di mangime per polli nel sud-ovest della Nigeria, ad Abeokuta, capitale dello Stato di Ogun. È stato quindi inviato al Laboratorio di referenza europeo per la Salmonella di Bilthoven (Paesi Bassi), e poi all’Istituto Pasteur di Parigi per ulteriori accertamenti, che hanno confermato quanto ipotizzato. La storia di questa scoperta è cominciata otto anni fa, quando l’IZSVe ha ospitato un collega nigeriano per

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un periodo di formazione presso il Centro di referenza. Il dott. Idowu Oluwabunmi Fagbamila, in servizio al National Veterinary Research Institute di Vom (Nigeria), ha fornito i ceppi di Salmonella provenienti da quella zona per la tipizzazione. Il merito della scoperta, oltre al dott. Fagbamila, va anche a Claudio Minorello, tecnico di laboratorio oggi in pensione, ma fino a pochi anni fa in forza al Centro di referenza, dove ha dedicato gran parte della sua attività alla sierotipizzazione di Salmonella. Abeokuta non è stata individuata in altri Paesi al di fuori della Nigeria, né ad oggi sembra costituire motivo di preoccupazione per la salute umana e animale. Le azioni di monitoraggio

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L’attuale sistema di classificazione Kauffmann-White-Le Minor si basa sui determinanti antigeni dei vari sierotipi di Salmonella ed è stato costruito in oltre 80 anni di ricerca sulle interazioni fra anticorpi e antigeni di superficie del batterio: lo schema contiene le formule antigeniche di tutti i sierotipi noti di Salmonella. Il programma è mantenuto e aggiornato dal Centro di riferimento per la salmonella dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), presso l’Istituto Pasteur di Parigi. Quando fu pubblicato per la prima volta nel 1934 lo schema includeva solo 44 sierotipi, mentre oggi sono 2.659, secondo l’ultimo aggiornamento al 2010. Il Centro di referenza nazionale per le salmonellosi è stato istituito con decreto del Ministero del 4 ottobre 1999; dal 2006 è stato designato anche come Laboratorio nazionale di riferimento per le salmonellosi. Nel 2007, inoltre, è stato riconosciuto dall’Organizzazione mondiale della sanità animale (OIE) come Laboratorio di referenza OIE per le salmonellosi. Fonte: IZSVe


ATTUALITÀ

Una carta della sostenibilità per il settore avicolo europeo avranno come conseguenza un aumento dei costi di produzione, non dovranno essere vanificati da un aumento delle importazioni dai Paesi terzi. La produzione avicola in Europa è fatta in modo virtuoso dal punto di vista climatico, quindi importare più carne da Paesi terzi porterà a maggiori emissioni di gas serra a livello globale”. Il lancio di questa carta della sostenibilità rappresenta uno sforzo senza precedenti da parte del settore per rispondere alle preoccupazioni della società in materia di sostenibilità e sottolinea l’alto livello di responsabilità del comparto nell’affrontare la sfida imminente del cambiamento climatico. La 63esima Assemblea Generale dell’AVEC è stata anche l’opportunità per ringraziare il vicepresidente ed ex presidente dell’AVEC, Paul-Heinz Wesjohann. Wesjohann, che si è prodigato per decenni per lo sviluppo del settore avicolo europeo, si è di recente ritirato dal consiglio di amministrazione dell’AVEC. Durante l’ultima Assemblea Generale dell’AVEC, l’associazione europea dei produttori di carne avicola, i membri si sono impegnati a sviluppare una Carta della Sostenibilità che sarà pubblicata all’inizio del 2022. Centocinquanta rappresentanti del settore europeo della carne avicola si sono incontrati il ​​10 settembre 2021 a Berlino, ospitati dal membro tedesco dell’AVEC, BVG, per la 63esima Assemblea generale dell’associazione. I dibattiti si sono concentrati sulla sostenibilità del settore, nel contesto del Green Deal e della strategia UE Farm to Fork, con un vivace scambio tra i relatori presenti, sia delle autorità che del mondo accademico. L’Assemblea Generale si è conclusa con un importante annuncio: il Presidente dell’AVEC, Paul Lopez, ha presentato la cosiddetta “Dichiarazione di Berlino” con cui il settore europeo della carne avicola si impegna a sviluppare una “Carta della sostenibilità”, da pubblicare all’inizio del 2022. Assumendosi questo impegno, AVEC intende dimostrare che l’associazione è parte della soluzione nella lotta ai cambiamenti climatici, sviluppando soluzioni concrete per migliorare la sostenibilità del settore. L’intento è di trovare un equilibrio tra i 3 pilastri fondamentali della sostenibilità, ambientale, sociale ed economico, per realizzare un percorso fattibile. Il segretario generale dell’AVEC, Birthe Steenberg, ha chiarito che “l’impegno dipende dalla volontà e dalla capacità della Commissione europea di difendere il settore avicolo europeo dalla concorrenza sleale dei Paesi terzi. Gli sforzi attuati dal comparto, che

Il Rapporto Annuale dell’AVEC 2021 è stato presentato durante l’Assemblea Generale ed è disponibile qui: www.avec-poultry.eu/resources/annual-reports

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ATTUALITÀ

IEF, pubblicato un manuale per la produzione di uova nei Paesi in via di sviluppo L’International Egg Foundation (IEF) ha lanciato un nuovo manuale di produzione per sostenere i produttori di uova nei Paesi emergenti.

Helping emerging egg farmers around the world achieve long-term business productivity and stability.

Creato in collaborazione con esperti del settore, il manuale illustra le migliori pratiche per la creazione di aziende agricole, per la loro gestione e per la produzione di uova, con particolare attenzione al tema della biosicurezza. Il manuale di produzione è stato lanciato con lo scopo di sostenere i produttori emergenti di uova nell’adozione delle migliori pratiche, in modo che le loro imprese possano raggiungere stabilità e produttività a lungo termine. Prodotto e progettato dalla International Egg Foundation, il manuale fornisce una guida pratica sulle aree fondamentali della produzione di uova, basata sulla vasta esperienza e conoscenza approfondita all’interno del settore. Tra gli argomenti trattati nel Manuale, che si rivolge ad aziende di medie dimensioni (tra 100 e 5.000 ovaiole), l’importanza della biosicurezza, la creazione e conduzione di aziende agricole, la gestione della produzione di uova. Tim Lambert, Presidente dell’International Egg Foundation, ha dichiarato: “Il nostro obiettivo principale come ente benefico è quello di aiutare coloro che hanno bisogno di migliorare il tenore di vita delle proprie famiglie e delle comunità locali a cui appartengono, oggi e nel futuro. Attraverso il programma Global Eggs Schools abbiamo identificato alcune aree fondamentali in cui il li-

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vello di conoscenza è limitato, come la biosicurezza e la gestione delle ovaiole. Per esperienza sappiamo che, una volta condivise le migliori pratiche in questi settori, gli allevatori sono stati in grado di incrementare in modo significativo risultati e profitti delle loro aziende. Aiutandoli a produrre in modo più efficiente, non solo gli allevatori e le loro famiglie hanno accesso diretto a un nutrimento di qualità, grazie al consumo di una parte della loro produzione, ma possono anche contribuire a migliorare l’apporto nutrizionale della dieta della loro comunità attraverso la vendita delle uova.” L’IEF ringrazia Renée Cunningham del Trust Ebenezer e i membri del gruppo di lavoro dell’IEF per il loro competente contributo a questo progetto. Il Manuale è disponibile in francese, inglese e portoghese e può essere consultato dal sito web IEF: www. internationaleggfoundation.com/news-and-resources/ production-resources. L’International Egg Foundation prevede di rendere disponibili in futuro traduzioni in altre lingue, in modo da consentire al maggior numero possibile di persone di beneficiare dei consigli contenuti nel documento.

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Fonte: International Egg Foundation


ATTUALITÀ

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ATTUALITÀ

Uova, rincari delle materie prime ma prezzo invariato A lanciare l’allarme sui rincari delle materie prime utilizzate per la produzione di uova è stata Coldiretti Piemonte, preoccupata dalle condizioni delle numerose aziende che in questa Regione allevano galline ovaiole. Sono oltre 300 gli allevamenti di galline ovaiole presenti in Piemonte, che ogni anno raggiungono una produzione complessiva di 900 milioni di uova. Si può ben capire, dunque, l’allarme lanciato da Coldiretti Piemonte, preoccupata dalle speculazioni relative agli aumenti delle materie prime.

Coldiretti Piemonte ha commentato la situazione che sta attraversando il comparto da ormai 10 mesi, accusando ancora l’onda lunga della pandemia: “a fronte dei rincari delle materie prime, a distanza di un anno, i prezzi delle uova restano invariati, anzi addirittura inferiori al 2020”, hanno fatto notare Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale.

sivamente, con la chiusura della ristorazione e il blocco del turismo, si è registrato un calo sia della domanda sia della preparazione di prodotti da forno, dolciumi e ricette anche da parte dell’agroindustria.” A fornire la maggior parte delle uova presenti sul mercato è il Nord Italia e il Piemonte è la quarta regione per produzione con circa 100 aziende. Sono queste aziende che – si legge nella nota di Coldiretti – “con alta professionalità soddisfano il rapporto interno produzione/consumo. Le uova Made in Piemonte, oltretutto, godono di un sistema di etichettatura all’avanguardia: tramite la stampigliatura sul guscio, sono state tra i primi alimenti ad avere la tracciabilità grazie al sistema che consente di risalire, ad esempio, al tipo di allevamento (0 per biologico, 1 all’aperto, 2 a terra, 3 nelle gabbie) e allo Stato in cui sono state deposte (es. IT). Un metodo che dà ulteriore garanzia ai consumatori che cercano sempre di più la tracciabilità di ciò che acquistano e portano in tavola”.

“Tolto il momento iniziale in cui durante il primo lockdown si è avuto un incremento della richiesta di uova, succes-

Fonte: Coldiretti Piemonte

Il prezzo della soia ha fatto registrare un +80% e quello del mais +55%. Oltre a questi aumenti bisogna tenere conto anche dei rincari dei materiali di imballaggio.

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Classificazione degli anticoccidici Elanco AH S.p.A. - EM-IT-21-0106

Cosa sono gli anticoccidici? Gli anticoccidici vengono impiegati per il controllo dei coccidi, parassiti unicellulari. Si dividono in due classi principali: gli anticoccidici chimici (o sintetici) e gli anticoccidici ionofori; questi ultimi vengono prodotti in maniera naturale seguendo processi di fermentazione. Appartengono alla classe degli anticoccidici chimici: robenidina, decochinato, nicarbazina, amprolium, toltrazuril e diclazuril. Essi eliminano i coccidi durante la fase intracellulare del loro ciclo riproduttivo, cioè una volta penetrati nelle cellule intestinali dell’ospite. L’utilizzo continuativo della maggior parte degli anticoccidici chimici può favorire lo sviluppo di parassiti resistenti, riducendone l’efficacia. Gli ionofori, al contrario, possiedono un meccanismo d’azione più complesso; pertanto, non sono in grado di indurre la stessa pressione selettiva stimolata dagli anticoccidici chimici. Inoltre, poiché gli ionofori agiscono contro gli sporozoiti (lo stadio del parassita che si trova all’interno del lume intestinale, prima che questo penetri nelle cellule dell’ospite) non consentono una completa eradicazione dei coccidi. Al contrario, permettono a una piccola porzione dei parassiti di riprodursi nell’intestino degli animali, consentendo lo sviluppo di un certo grado di immunità ma, al contempo, proteggendo l’intestino da gravi danni. Ad oggi sono disponibili i seguenti anticoccidici ionofori: lasalocid, maduramicina, salinomicina, monensin, narasin e semduramicina.

Classificazione degli ionofori L’organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) definisce antimicrobici importanti dal punto di vista medico tutte la classi di antimicrobici utilizzati in medicina umana; gli ionofori non sono compresi nella lista WHO degli antimicrobici di importanza critica per la medicina umana. Allo stesso modo l’Organizzazione Mondiale della Salute Animale (OIE) non ha considerato gli ionofori all’interno della ricerca sull’uso degli antibiotici, di conseguenza anche l’OIE considera gli ionofori non importanti dal punto di vista medico e non responsabili dell’incremento del rischio di antibiotico resistenza. L’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha avviato un programma di sorveglianza europea sugli antibiotici (ESVAC): il programma ESVAC non considera gli ionofori nel piano di sorveglianza. Si noti che il Comitato per la valutazione

dei Medicinali Veterinari (CVMP), in un documento del 2019, dichiara: “Gli ionofori non sono utilizzati in medicina umana, possiedono un meccanismo d’azione unico, non è stata dimostrata resistenza crociata con antibiotici utilizzati a scopo terapeutico e non ci sono evidenze di resistenza trasferibile”.

Regolamentazione dell’uso degli ionofori nell’Unione europea In Europa l’uso degli anticoccidici è disciplinato dal Regolamento (EC) N. 1831/2003 che li classifica come additivi per mangime. In base a tale normativa, gli anticoccidici sono generalmente considerati prodotti sicuri, strettamente regolamentati e monitorati. Non sono considerati medicinali veterinari e quindi non necessitano della prescrizione di un medico veterinario. Le modifiche apportate al Regolamento (CE) 1831/2003 come modificato dal (CE) n. 178/20027 includono: la nomina dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) quale autorità responsabile per la valutazione della sicurezza e la consulenza scientifica; il rilascio di autorizzazioni rinnovabili ogni 10 anni; l’istituzione di un Laboratorio comunitario di riferimento per gli additivi per mangimi; determinazione dei Limiti Massimi per i Residui (MRL); così come l’implementazione di programmi di monitoraggio. Ai sensi dell’articolo 11, la Commissione europea era tenuta a presentare al Parlamento europeo entro il 1° gennaio 2008 una relazione sull’uso degli anticoccidici, sulle alternative e proposte legislative. Di conseguenza, nel 2008 la Commissione europea nella sua relazione ha concluso che nella moderna produzione avicola l’uso degli anticoccidici è una misura preventiva fondamentale per il controllo della coccidiosi, la sua eliminazione sarebbe gravemente onerosa dal punto di vista economico e l’uso di alternative non dimostra di offrire gli stessi vantaggi degli anticoccidici (Commissione europea, 2008). Bibliografia disponibile su richiesta Elanco e la barra diagonale sono marchi registrati di Elanco o sue affiliate. © 2021 Elanco. Contenuto sponsorizzato Elanco


IN PRIMO PIANO

Biodiversità e scelte di mercato In questo articolo Brendan Duggan, responsabile R&D di Aviagen® Ltd, illustra il secondo dei cinque principali impegni di Aviagen – la biodiversità – e come essa rafforzi il successo dei clienti di Aviagen, che sono i produttori avicoli di tutto il mondo. Essa contribuisce anche alla realizzazione dei tre Pilastri della Sostenibilità.1

Brendan Duggan, responsabile ricerca e sviluppo di Aviagen® Ltd

“A tutti piace l’idea di poter scegliere. La possibilità di scegliere offre ai consumatori il controllo su ciò che acquistano; in ogni mercato essi desiderano acquistare prodotti adatti alle loro esigenze e alle loro condizioni. L’industria avicola risponde a queste richieste e Aviagen si impegna a garantire ai propri clienti tale possibilità, offrendo il soggetto giusto per il giusto mercato.

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Brendan Duggan,

La scelta è possibile solo grazie alla diversità genetica dei riproduttori Aviagen. Per raggiungere l’obiettivo di fornire soggetti adeguati ora e in futuro, i nostri programmi di selezione includono più di 30 linee diverse che variano ampiamente in termini di tasso di accrescimento, efficienza alimentare, composizione corporea, colore e altri tratti distintivi che sono molto vantaggiosi per i nostri clienti e che favoriscono una produzione sostenibile. Inoltre, preserviamo popolazioni dei primi anni Settanta e Novanta al loro stato originale. Grazie a questa diversità genetica, il nostro contributo alla biodiversità si inserisce al secondo posto nella scala dei cinque impegni fondamentali di Aviagen.

responsabile R&D di Aviagen® Ltd

L’ampia gamma di razze deriva da una produzione sostenibile di polli di alta generazione, provenienti da programmi paralleli di selezione pedigree negli Stati Uniti e nel Regno Unito.

- in primo piano -


IN PRIMO PIANO

Le nostre linee sono selezionate con obiettivi ampi e bilanciati, incentrati su salute, benessere, sostenibilità ambientale ed efficienza economica, il tutto ben equilibrato. Queste linee vengono poi combinate per produrre stock di riproduttori parent e infine polli da allevamento.”

Diversità genetica e sviluppo sostenibile vanno di pari passo “Grazie a una selezione equilibrata che promuove salute, benessere e caratteristiche di resa, stiamo rafforzando tutti e tre i pilastri della sostenibilità: sociale, economico e ambientale.”

Sociale “Mantenendo pool genetici ampi e diversificati, siamo in grado di offrire una scelta di soggetti che si adattano a diversi climi e ambienti di produzione e che soddisfano le esigenze dei consumatori in continua evoluzione. La diversità di linee garantisce che i nostri clienti abbiano accesso a soggetti sani ed efficienti, indipendentemente dall’ambiente in cui operano. Si trovano quindi nella posizione migliore per gestire aziende di successo e fornire alle loro comunità cibo di qualità a prezzi accessibili. Oggi i consumatori sono sempre più interessati alla trasparenza e al benessere degli animali: vogliono sapere da dove proviene il loro cibo. Pertanto, avere la certezza che il pollo che mangiano sia stato allevato in buona salute e benessere diventa un requisito fondamentale per la sostenibilità sociale. In Aviagen alleviamo popolazioni geneticamente diverse, in grado di resistere alle varie malattie che possono incontrare nella loro vita. Ci preoccupiamo inoltre di migliorare continuamente i tratti di benessere dei soggetti, in modo che i consumatori siano sicuri di far parte di un sistema alimentare socialmente sostenibile.”

La linea Rowan Range offre riproduttori che eccellono in nuovi schemi di allevamento come l’European Chicken Commitment e il Global Animal Partnership (GAP).”

Ambientale “Sostenibilità significa che la produzione alimentare può soddisfare le esigenze di una popolazione in crescita pur riducendo al minimo l’impatto sul pianeta. Grazie a una selezione bilanciata, il portafoglio diversificato dei prodotti Aviagen vanta un’elevata efficienza alimentare, che continua a migliorare ogni anno. Se i soggetti convertono il loro cibo in modo più efficiente, è necessario meno mangime per allevare polli sani e robusti e si risparmiano anche le limitate risorse territoriali della Terra. Questo miglioramento genetico dei genotipi Aviagen nel rapporto di conversione del mangime (FCR) o nella velocità con cui il mangime viene convertito in peso corporeo vivo, produce una riduzione annuale dell’1% dell’impronta di carbonio relativa al settore del broiler. Allo stesso tempo, i benefici del miglior indice di conversione si traducono nella riduzione degli inquinanti ambientali generati da ciascun allevamento e nel risparmio di vaste aree di terreno che altrimenti verrebbero utilizzate per la produzione di mangimi.”

Economico “Ci impegniamo a fondo per i nostri clienti, la diversità delle nostre linee genetiche li aiuta a produrre con profitto in un mercato altamente competitivo, promuovendo così il fattore economico. Questa varietà ci consente di adattarci rapidamente ai mercati in continua evoluzione, per garantire alla clientela l’accesso a soggetti facilmente adattabili alle attuali esigenze di mercato. Ad esempio, il marchio Rowan Range®, che rappresenta le razze a crescita più lenta, si rivolge a segmenti di mercato alternativi, attualmente in rapida evoluzione in Europa e nel mondo.

Fare la differenza oggi e domani “È gratificante ed entusiasmante far parte di un team di persone che lavora quotidianamente per generare innovazioni che contribuiscono a preservare la nostra Terra per le generazioni future. Il benessere e le prestazioni dei nostri soggetti, insieme alla diversità genetica volta a soddisfare uno spettro completo e crescente di esigenze di mercato, garantiscono la possibilità ai produttori di fornire cibo alle loro comunità oggi e negli anni a venire.”

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A questo proposito vedere la presentazione interattiva: “Impegno per una genetica sostenibile” per avere ulteriori informazioni sui SDG come priorità stabilite dall’International Poultry Council e su come siano messe in atto mediante i 5 principali impegni Aviagen - https://eu.aviagen.com/assets/Sustainability/2021/index.html?global=1.

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IN PRIMO PIANO

Il ruolo della nutrizione nella lotta all’antimicrobico-resistenza L’antimicrobico-resistenza è da anni una minaccia sia per la salute umana che per quella animale e ha raggiunto livelli preoccupanti in ogni zona del mondo. L’utilizzo improprio degli antibiotici in ambito sanitario umano e in medicina veterinaria è considerato fra i maggiori fattori responsabili dell’antibiotico-resistenza. nutrizionali da adottare per ridurre il rischio di patologie enteriche. Il report della FAO fornisce soluzioni alternative alle cure antimicrobiche negli animali. In tutto il mondo, i produttori si stanno impegnando a trovare misure di prevenzione delle malattie per ridurre al minimo l’uso di antimicrobici intervenendo su fattori quali biosicurezza, genetica, assistenza sanitaria, gestione dell’allevamento, benessere degli animali e nutrizione.

In questo contesto, l’OMS e la Commissione europea hanno raccomandato di evitare l’uso di antibiotici come promotori della crescita e per la prevenzione di malattie non diagnosticate clinicamente negli animali. In diversi allevamenti di vari Paesi è stato dimostrato che l’uso degli antibiotici può essere ridotto e limitato solo alla cura di animali con manifestazioni cliniche evidenti, eliminandone l’adozione a scopo profilattico.

FAO pubblica un libro sulle strategie nutrizionali per ridurre l’uso di antibiotici La pubblicazione del documento FAO - Animal nutrition strategies and options to reduce the use of antimicrobials in animal production - si concentra sulle strategie

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La salute e il benessere animale sono favoriti da una buona nutrizione La nutrizione, in particolare modo, svolge una funzione chiave per la salute degli animali e, in tal senso, può aiutare a ridurre la necessità di antimicrobici nella produzione animale. Ha una diretta influenza, infatti, sulle funzioni di risposta ai batteri e sulla resistenza alle malattie. Secondo la FAO, le strategie di nutrizione animale dovrebbero supportare i sistemi di difesa e ridurre il rischio della presenza, nei mangimi e nell’acqua, di sostanze potenzialmente dannose, come micotossine, batteri patogeni e altri microbi.

- in primo piano -


IN PRIMO PIANO

Le strategie dietetiche generali per promuovere la salute del tratto gastrointestinale includono anche l’uso selettivo di una combinazione di additivi e ingredienti per mangimi, in grado di stabilizzare il microbiota intestinale e supportare la funzione di barriera della mucosa. Negli anni sono state attuate diverse pratiche di alimentazione nell’allevamento suino, avicolo e bovino e anche oggi rappresentano uno strumento valido che ha come obbiettivo quello di migliorare la salute degli animali allevati, aumentare la loro efficienza produttiva e ridurre l’uso di antibiotici.

La salute intestinale è fondamentale per un sistema immunitario adeguato Nella pratica zootecnica i soggetti più giovani sono quelli maggiormente a rischio per l’impiego di terapie antimicrobiche a scopo profilattico-terapeutico con dosaggi sub-terapeutici. La salute dell’apparato gastroenterico,

legata a formulazioni nutrizionali adeguate, associate alla riduzione dello stress in fasi critiche quali ad esempio lo svezzamento, favorisce lo sviluppo di un sistema immunitario idoneo. L’animale possiede un apparato gastroenterico molto complesso che inizia a differenziarsi già dalle prime ore di vita ed è fondamentale per la digestione, per l’assorbimento di nutrienti e per la difesa dell’animale da numerosi patogeni. La motilità gastrointestinale, le secrezioni digestive, il microbioma, la barriera mucosa e il sistema immunitario giocano tutti un ruolo importante nella difesa dell’ospite, se efficacemente supportato da una nutrizione adeguata. Aumentando l’adozione di buone pratiche e riconoscendo l’importanza della nutrizione per la salute e il benessere degli animali, si potrebbero raggiungere importanti risultati in termini di salute umana e animale, nonché di sviluppo agro-zootecnico sostenibile. Fonte: VeSA

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REPORTAGE

Campylobacter e Salmonella nell’Unione europea In Europa il numero di casi di malattie provocate nell’uomo da Campylobacter e Salmonella sembra essersi stabilizzato negli ultimi cinque anni. Il dato emerge dall’ultimo report 2019 sulle malattie zoonotiche dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC). Campylobacter, Salmonella e le altre malattie In testa alla classifica delle zoonosi più diffuse ci sono la campilobatteriosi, da quindici anni la malattia gastrointestinale più diffusa nell’Unione europea (UE) che nel 2019 ha colpito oltre 220.000 persone, e la salmonellosi che ha coinvolto circa 88.000 persone. La presenza di Salmonella in alimenti e allevamenti si mantiene a livelli stabili. Fra gli alimenti pronti (oltre 66.113 campioni) che non necessitano di cottura prima di essere consumati, solo lo 0,3% è risultato positivo a Salmonella, mentre fra gli alimenti che necessitano di cottura prima di essere consumati è risultato positivo l’1,5% (191.181 campioni). Cresce il numero di Stati membri che hanno centrato tutti gli obiettivi di riduzione dell’uso di antibiotici rispetto ai programmi di controllo di Salmonella in vigore nelle popolazioni avicole: 18 su 26 Stati, quattro in più rispetto al 2018. Le altre malattie maggiormente segnalate sono state le infezioni da Escherichia coli, produttore di tossine Shiga (STEC), yersiniosi e listeriosi. Quest’ultima è la malattia zoonotica più grave, a causa degli elevati tassi di ospedalizzazione (92%) e di mortalità (17,6%).

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- reportage -


REPORTAGE

Focolai di malattie di origine alimentare Per quanto riguarda i focolai di malattie di origine alimentare, la Salmonella rimane l’agente riscontrato con maggior frequenza, responsabile di 926 focolai, mentre è diminuito il numero dei focolai dovuti a S. Enteritidis. Le più comuni fonti di infezione da Salmonella sono rappresentate da uova e ovoprodotti. Nel 2019 sono stati registrati complessivamente 5.175 casi di focolai infettivi di origine alimentare, in calo del 12,3% rispetto al 2018.

“L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), in cooperazione con il Centro di referenza nazionale per le salmonellosi e con il Laboratorio comunicazione, ha supportato EFSA nella preparazione del capitolo del report dedicato alla Salmonella”

Salmonella negli avicoli L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), in cooperazione con il Centro di referenza nazionale per le salmonellosi e con il Laboratorio comunicazione, ha supportato EFSA nella preparazione del capitolo del report dedicato alla Salmonella. I ricercatori dell’IZSVe sono stati principalmente coinvolti nella validazione dei dati trasmessi dagli Stati Membri, nella loro analisi, rappresentazione grafica, interpretazione e stesura del capitolo dedicato alla Salmonella, consolidando una collaborazione oramai pluriennale. La carne avicola, inclusa la carne fresca di pollo, i prodotti da consumarsi cotti come carne macinata, nonché i prodotti a base di carne, sono risultati gli alimenti in cui viene più frequentemente riscontrata la presenza di Salmonella nel contesto delle analisi condotte nell’ambito della normativa vigente (Reg. CE N. 2073/2005). Inoltre, confrontando i dati di autocontrollo e quelli del controllo ufficiale, nel contesto delle analisi condotte per Salmonella, le prevalenze maggiori sono state riscontrate

nelle analisi ufficiali, confermando la tendenza già evidenziata negli anni precedenti. Per quanto concerne le popolazioni avicole, si è registrato negli ultimi quattro-sei anni un orientamento crescente in termini di prevalenza di Salmonella spp. nei gruppi di riproduttori Gallus gallus, galline ovaiole e tacchini da riproduzione, mentre considerando solo i sierotipi target, la tendenza di prevalenza risulta piuttosto stabile dal 2015 a oggi, in tutte le popolazioni avicole, con la sola eccezione dei tacchini da riproduzione, per cui l’andamento è altalenante e meno prevedibile. Come negli anni precedenti i cinque principali sierotipi responsabili di infezione nell’uomo sono stati: S. Enteritidis, S. Typhimurium, variante monofasica di S. Typhimurium, S. Infantis e S. Derby, e tra i ceppi sierotipizzati notificati, sia da animali che alimenti, S. Infantis rappresenta il sierotipo di gran lunga più rappresentato con il 29,7%. Fonte: IZSVe

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INTERVISTA

Prinzen, una raccolta uova ancora più efficiente grazie al Leaker Detector Il bresciano è tradizionalmente una zona di grandi allevamenti: a Bagnolo Mella, insieme al titolare Federico Massini, abbiamo visitato l’Azienda Agricola Volpini, dove si allevano ovaiole e dove sono stati installati macchinari Prinzen per la raccolta delle uova.

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Da molti anni l’avicoltura in provincia di Brescia è un comparto importante. Secondo i dati di Confagricoltura la filiera avicola nella zona vale circa 280 milioni di produzione lorda vendibile ed è protagonista non solo nella produzione di carne di pollo e tacchino, ma anche nella produzione di uova. Si stima che le galline ovaiole allevate siano circa 3 milioni.

Il sig. Massini discende da una famiglia di allevatori: fu il nonno che negli anni ’60 avviò un allevamento di ovaiole in batteria. Con il passare degli anni e con il succedersi delle generazioni alla guida dell’azienda, l’allevamento ha subìto profondi rinnovamenti, non ultimo quello avvenuto nel 2012, quando è stato abbandonato l’allevamento in gabbia per convertirlo in voliera.

A Bagnolo Mella, circa una decina di km a sud di Brescia, si trova l’allevamento di ovaiole di Federico Massini, titolare dell’Azienda Agricola Volpini.

Attualmente l’azienda ospita circa 120.000 capi, suddivisi in 4 capannoni. Ogni mattina i nastri trasportatori convogliano le uova al centro di raccolta dell’azienda, dove in 4 ore

- intervista -


INTERVISTA

e delle uova circostanti; dopo aver rimosso l’uovo e aver pulito la griglia, il sistema si riavvia semplicemente premendo il pulsante, in modo che le uova possano essere deposte nei vassoi. “Il Leaker Detector – spiega ancora Federico Massini – è un aggiornamento che ci consente di lavorare in maniera ancora più pulita e costituisce una garanzia aggiuntiva rispetto al controllo visivo. Secondo me è davvero indispensabile soprattutto per le uova di galline a fine ciclo, che notoriamente sono più fragili rispetto a quelle delle ovaiole più giovani.”

viene portato a compimento il lavoro, grazie alla presenza della Prinzen Speedpack 110. Proprio in un’ottica di miglioramento del lavoro, infatti, Federico Massini si è rivolto a Tezza, rivenditore Vencomatic della zona, per installare un macchinario di raccolta uova che fosse altamente performante. La scelta è ricaduta sulla Prinzen Speedpack 110, una macchina dal design compatto che gestisce e raccoglie le uova in modo molto rapido: ha una capacità di 40.000 uova all’ora, garantendo la più alta capacità per metro quadrato di spazio disponibile sul mercato. Alla macchina è collegato anche un pallettizzatore compatto. “Dal momento in cui abbiamo installato la Speedpack 110 è migliorata molto la qualità del lavoro: la macchina è davvero super-efficiente, estremamente affidabile e permette di lavorare in modo pulito. Da quando ci siamo affidati a Vencomatic abbiamo notato la differenza: è un investimento che vale davvero la pena di fare”, ha dichiarato Massini. La macchina presente nell’allevamento Volpini è stata inoltre aggiornata con il Leaker Detector e il Buffer Denester, che carica automaticamente i vassoi. Il Leaker Detector, innovativo prodotto appartenente alla famiglia Meggsius, è un rilevatore di perdite dell’uovo. Quando l’uovo rotto viene a contatto con il dispositivo, il sistema blocca sia il nastro trasportatore che il nastro di alimentazione della macchina, attivando un segnale di tipo visivo. A questo punto l’uovo può essere rimosso manualmente, impedendo la contaminazione del nastro

Leaker Detector

L’allevatore è entusiasta degli investimenti fatti e il giudizio su Vencomatic e sui macchinari Prinzen è netto: “sono macchine compatte, con performance eccellenti, delicate nel trattamento delle uova ma al contempo veloci e hanno un servizio di assistenza impeccabile. Abbiamo deciso di investire in questi macchinari, a differenza di molti nostri colleghi che ancora lavorano con macchine antiquate, e ne abbiamo visto subito gli esiti. Siamo fieri di poter dire che il nostro allevamento viene indicato come buon esempio nella raccolta delle uova: siamo fornitori per una nota azienda italiana, che ci fa spesso visita con rappresentanti della grande distribuzione per indicarci come modello di efficienza.”

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FOCUS

Mangimi, additivi e sistemi di distribuzione del mangime Nella produzione avicola il mangime rappresenta il costo principale e la disponibilità di materie prime di alta qualità è fondamentale per lo sviluppo del settore. Per ottenere una buona salute e ottime prestazioni, i polli hanno bisogno di energia, proteine, aminoacidi essenziali, minerali, vitamine, grassi, fibre e integratori. I sistemi di distribuzione del mangime sono oggi altamente affidabili, richiedono una bassa manutenzione e vengono realizzati per soddisfare le esigenze specifiche di ogni allevamento. Tutti i sistemi consentono di ridurre al minimo gli sprechi di mangime e i costi operativi. Gli additivi per mangimi sono stati sviluppati per rafforzare la salute e incentivare le prestazioni dei soggetti. In commercio sono disponibili prodotti innovativi che offrono agli allevatori una vasta gamma di benefici e funzioni specifiche per migliorare il benessere e la redditività, riducendo l’impatto ambientale e migliorando la qualità del prodotto.

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FOCUS

Rafael Martinez, CEO di Alfama, Burgos, Spagna, illustra i vantaggi di Pratika, la tramoggetta per polli da carne di AZA International Il Sig Rafael Martinez della società Alfama di Burgos è uno dei distributori presenti in Spagna della società AZA International, azienda leader negli impianti di alimentazione per polli, suini e bovini. Sig Martinez, perché il Sig Gangoso ha scelto AZA International nei suoi allevamenti e perché ha deciso di comprare la tramoggetta Pratika? “Ha scelto AZA perché è sinonimo di qualità e affidabilità da più di sessant’anni, oltre che per la sua serietà. Come sa, lavoro con voi da molti anni ormai e mi capita ancora spesso di fornire ricambi per impianti installati più di trent’anni fa. Il motivo principale per cui ho voluto proporre Pratika sul mercato spagnolo e in particolare ad Agrolyr SC è innanzitutto legato alla sua semplicità di utilizzo, oltre al prezzo molto interessante rispetto a quelle della medesima categoria prodotte dalle altre aziende concorrenti.” Quali sono in breve i vantaggi che il Sig Gangoso ha riscontrato in questa tramoggetta?

Il Sig Martinez, amministratore delegato dell’azienda, ha recentemente incontrato il Dott Paolo Pandolfi, export manager di AZA International SRL per discutere di Pratika, la tramoggetta per polli da carne messa a punto da AZA International e installata presso la società agricola Agrolyr SC di Villaneuva del Campo, in Spagna, gestita dal Sig Lucas Gangoso.

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- focus -

“Sicuramente le 6 regolazioni molto semplici del livello minimo e massimo del mangime, con il passaggio dalla fase pulcinaia a quella adulta completamente automatico, oltre al piatto ribassato che agevola l’alimentazione degli animali nei primi giorni. I vantaggi principali di questa tramoggetta sono però la rapidità e semplicità di apertura dei piatti delle tramoggette (effettivamente basta 1 secondo). È molto semplice da lavare e pulire grazie al suo sistema di apertura automatico del piatto che resta basculante e che permette di lavare la mangiatoia in profondità fino al foro posto sul tubo di alimentazione, cosa che con le tramoggette concorrenti non è sempre possibile fare. Fondamentalmen-


FOCUS

te è anche il design, particolarmente ricercato, che induce l’animale ad alimentarsi senza scegliere e sprecare il mangime.” Può spiegarci brevemente come funzionano gli impianti con tramoggette Pratika? “Le mangiatoie Pratika sono riempite per mezzo di un impianto a spirale e durante la pulcinaia la mangiatoia è messa automaticamente a terra, di modo che il cono si alzi in posizione di primo periodo per avere il massimo mangime disponibile al suo interno, facilitando l’alimentazione dei pulcini di uno o due giorni. La tramoggetta può anche essere dotata di serranda di esclusione per quando si fanno le pulcinaie. Mano a mano che gli animali crescono, l’impianto viene sollevato e i coni delle tramoggette passano automaticamente in fase adulta, riducendo la quantità di mangime all’interno del piatto. Alla fine del ciclo solleviamo totalmente le linee e procediamo con la pulizia che, come detto, è velocissima grazie al sistema automatico di apertura dei piatti. Inoltre, le tramoggette

aperte occupano poco spazio e, a volte, quando si hanno capannoni bassi, questo è molto apprezzato. La semplicità di utilizzo e le performance di questa tramoggetta la rendono molto apprezzata dai miei clienti.” Email: info@azainternational.it Sito Web: www.azainternational.it

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FOCUS

Metodi di distribuzione del mangime Facco Il sistema di alimentazione Facco nasce da anni di esperienza e studio che hanno permesso di perfezionare e raffinare caratteristiche e metodologie nella distribuzione del mangime.

A seconda della tipologia di impianto, Facco ha individuato e sviluppato nel tempo due metodi per la distribuzione del mangime: il sistema di alimentazione a carrello e il sistema di alimentazione a catena piatta. L’alimentazione a carrello è dedicata ai sistemi tradizionali in batteria ed è il risultato di oltre 60 anni di studio e ricerca. Il sistema di alimentazione a carrello Facco rappresenta un’eccellente soluzione tecnica per un’omogenea e regolare distribuzione del cibo nella mangiatoia. Si caratterizza per la presenza di un carrello semovente in acciaio trainato da una fune. La distribuzione risulta continua e uniforme grazie anche a un livellatore che regola la distribuzione del mangime in relazione al quantitativo presente nella mangiatoia mantenendola costante e convogliando il mangime nel fondo della mangiatoia.

la mangiatoia, struttura unica nel suo genere, congiuntamente agli altri elementi del carrello rendono il sistema di distribuzione Facco il più affidabile e preciso nel mercato. Il sistema di alimentazione a catena piatta è stato introdotto da Facco negli anni ‘70 e si incontra principalmente nei sistemi cage free. Questo sistema è caratterizzato da una grande flessibilità che consente di adattarlo a qualsiasi installazione. La catena piatta distribuisce il mangime in maniera uniforme e la velocità può essere regolata consentendo di adattare il sistema a qualsiasi tipologia di impianto. La flessibilità si identifica anche nelle tramogge che possono avere diverse capacità e alimentare in contemporanea più circuiti anche di dimensioni molto grandi.

La mangiatoia è dotata di profili antispreco e la sua particolare inclinazione permette all’animale di mangiare tutto il cibo presente, comprese le componenti più piccole che contengono la maggior parte dei nutrienti. La forma del-

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FOCUS

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FOCUS

Giordano Poultry Plast: la soluzione ottimale per qualunque esigenza di alimentazione Gli allevamenti avicoli, di qualunque dimensione, localizzazione e specie cui sono destinati, hanno la continua esigenza di fornire sempre il miglior risultato economico, sia in termini di conversione che di omogeneità dei gruppi, nel rispetto delle prescrizioni normative e delle crescenti aspettative di benessere animale e sostenibilità ambientale.

È necessario quindi che tanto chi realizza allevamenti che chi li gestisce sia costantemente aggiornato sul contesto e sull’offerta proveniente dal mercato, particolarmente nei suoi ambiti più dinamici, come: la genetica, le attrezzature, l’alimentazione, l’automazione. Nel suo percorso aziendale, avviato dal 1964 in Italia e progressivamente allargatosi a livello mondiale, Giordano Poultry Plast ha sempre condiviso e spesso anticipato la ricerca di soluzioni efficaci per l’intera filiera della produzione avicola. Dall’allevamento al macello, dall’incubato-

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io alla movimentazione delle carni e delle uova, sempre con soluzioni innovative ottenute dalla continua interazione con il mondo produttivo e con partner tecnologici leader nei settori precedentemente indicati. Tra gli ambiti più dinamici della sua attività e per dare una risposta sempre più adeguata a uno tra i citati fattori chiave per il successo economico della produzione avicola come l’alimentazione, Giordano Poultry Plast ha regolarmente ampliato nel tempo la gamma delle sue mangiatoie e delle specie per le quali progettarle e realizzarle.


FOCUS

Partendo quindi dalle mangiatoie manuali, ormai divenute pietre miliari a livello mondiale, come Manola B (per i broiler) e Manola T (per tacchini e palmipedi), sono state realizzate le innovative soluzioni automatiche Twist e Polyfeeder, ideate per fornire una precisa risposta a una tra le prime esigenze di chi gestisce un allevamento: ottimizzare, tanto nell’utilizzo che economicamente, il passaggio dall’alimentazione dei soggetti appena immessi a quella degli animali fino a fine ciclo. Ecco allora realizzata Twist che, sin dalla sua presentazione, ha ricevuto dei significativi riconoscimenti in manifestazioni fieristiche a livello internazionale. Si distingue per due peculiarità: • essere la prima mangiatoia al mondo composta da soli 3 elementi; • essere l’unica sinora a consentire il lavaggio a fine ciclo senza bisogno di alcuno smontaggio o manipolazione. Infatti, immettendo un getto d’acqua sotto pressione attraverso un’apposita fessura presente sul cono e grazie all’apposito disegno interno, l’acqua immessa e la rapida rotazione impressa al piatto consentono il completo e profondo lavaggio interno. La conformazione del fondo e i fori presenti sul piatto provvedono al suo rapido sgrondo e completamento dell’operazione di pulizia interna ed esterna. Sempre senza alcun intervento diretto sulla mangiatoia, ma modificando semplicemente l’altezza della linea, si può utilizzare Twist per l’intero ciclo di vita del broiler. L’inclinazione verso l’interno e lo specifico disegno del bordo del piatto con-

sentono infine una significativa riduzione della quantità di mangime disperso durante l’alimentazione. Polyfeeder è invece realizzata per tacchini e anatre. Anch’essa in parti scomponibili e modulari, che ne permettono un semplice funzionamento e smontaggio, mantiene il medesimo punto di forza della Twist, potendo essere utilizzata per l’intero periodo di allevamento. Durante la fase iniziale il pulcino si nutre utilizzando il piatto inferiore della mangiatoia, nella fase successiva viene utilizzato quello superiore. In entrambe le situazioni è possibile regolare accuratamente il flusso di mangime, oltre a poter rimuovere il piatto inferiore al termine delle iniziali 6/8 settimane, mantenendo migliori condizioni d’igiene dell’allevamento. Anche per quanto riguarda gli abbeveratoi, ai classici Jumbo B e Jumbo T (rispettivamente per broiler e per tacchini) si sono affiancate efficienti linee automatiche di abbeverata destinate a tutte le specie di interesse avicolo e per qualunque esigenza di allevamento. Semplici nel montaggio e nella manutenzione, le linee GPP Drinking Line consentono una significativa riduzione dei tempi e dei costi di gestione. Sono realizzate con la sezione quadrata di ancoraggio di 28x28mm, molto più rigida e stabile rispetto alla convenzionale sezione rotonda. Le valvole nipple in acciaio inox utilizzate incrementano l’efficace scorrimento dell’acqua. La gamma di mangiatoie e sistemi di abbeverata automatici messi a punto per tutte le specie di interesse zootecnico avicolo, l’eccellenza delle soluzioni tecnologiche applicate e l’individuazione di componenti complementari ottimali, consentono oggi a Giordano Poultry Plast di offrire non solo eccellenti attrezzature singole, ma anche linee automatiche complete e performanti, garantendo soluzioni efficaci per ogni esigenza. Email: info@poultryplast.com – Sito Web: www.poultryplast.com

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FOCUS

Parliamo dell’importanza del calcio

Come ottimizzare la funzionalità muscolare nonché la qualità di ossa e uova Alle ovaiole commerciali, come ai riproduttori pesanti e non, viene richiesto il raggiungimento di performance sempre migliori. Come creare uno scheletro robusto Lo sviluppo dell’apparato scheletrico avviene nella fase di accrescimento durante la quale la pollastra raggiunge una dimensione scheletrica matura. Dalla 15a alla 25a settimana le galline sviluppano le loro ovaie e il resto dell’apparato riproduttivo, che guida anche la formazione dell’osso midollare e arresta la formazione dell’osso strutturale. È quindi importante che la formazione delle ossa sia ottimale prima dell’inizio della maturità sessuale.

Come mantenere uno scheletro robusto

Il fattore “tempo” è cruciale per ottenere ottime performance nelle galline ovaiole Il guscio è formato da carbonato di calcio e la gallina ovaiola metabolizza e mette in circolo più volte il peso totale del suo scheletro per produrre gusci d’uovo durante il ciclo di deposizione. La gallina richiede circa 2,5 g di calcio in circa 20 ore per produrre un uovo completamente sviluppato di 60 g. Circa il 60-70% del calcio richiesto può essere fornito tramite il mangime, il che non è sufficiente a coprire il picco del fabbisogno di calcio durante la formazione del guscio d’uovo. Tutto il resto deve essere metabolizzato dalle riserve corporee: sistema unico ma delicato. Creare e mantenere uno scheletro forte assicurando la fornitura e la disponibilità di nutrienti essenziali è vitale per garantire una gallina ovaiola produttiva. La vitamina D3 è fondamentale per il mantenimento dell’omeostasi del calcio stimolandone l’assorbimento. Le carenze di questa vitamina possono portare a scheletri e gusci d’uovo non ottimali.

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L’osso midollare funge da riserva di calcio per la formazione del guscio quando il calcio apportato attraverso l’alimentazione è insufficiente. L’osso midollare è idealmente la prima fonte di mobilizzazione del calcio, quando esso è richiesto in maggiore abbondanza dall’animale. Le moderne linee genetiche di galline sono state selezionate per un’elevata produttività. L’osso midollare si forma non appena inizia la produzione di uova, per cui ci può essere un alto rischio che esso perda la sua struttura e robustezza con conseguenti problemi agli arti, specialmente negli animali più anziani. L’età dell’animale è il fattore più importante per la resistenza alla rottura del guscio. Nelle galline più anziane (>40 settimane di età) la qualità del guscio si può deteriorare, riflettendosi principalmente in un aumento delle uova rotte.

Il fattore “tempo” è cruciale Intra Calferol è un mangime complementare liquido a base di vitamina D3 concentrata e stabilizzata insieme a calcio e magnesio organici e una fitasi stabile in ambiente liquido, importante per il rilascio del fosforo fitinico della dieta. L’integrazione con Intra Calferol può essere importante per supportare la creazione di uno scheletro forte oppure in caso di problemi di qualità del guscio delle uova. Il dosaggio consigliato è di 1 l Intra Calferol per 1.000 l di

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FOCUS

acqua da bere. I momenti giusti per fornire un supporto extra-nutrizionale con Intra Calferol sono: • Periodo di accrescimento • Prime 20 settimane: 1 giorno/settimana • In caso di problemi di qualità del guscio in galline anziane • Prime 2 settimane: 6 giorni/settimana • In seguito: 3 giorni/settimana.

Stimolare la funzionalità muscolare Negli animali in produzione sappiamo che il calcio è essenziale per uno scheletro forte e una buona qualità del guscio d’uovo. Ma sapevate anche che il calcio svolge un ruolo

Figura 1 – Assunzione di calcio e fosforo attraverso l’alimentazione.

fondamentale nel funzionamento muscolare? Il processo di contrazione muscolare è regolato dal calcio. I muscoli sono fasci di fibre resistenti costituiti da filamenti proteici interconnessi. Il muscolo si contrae facendo scorrere questi filamenti l’uno sull’altro, accorciando così l’intero muscolo. Per ottenere questa contrazione, il calcio è necessario per “sbloccare” i siti di legame sui filamenti, consentendo così al filamento di essere trascinato e provocare un

Un raggio di Sole

Sapevi che la vitamina D è fondamentale per l'ottimizzazione dell'assorbimento del Calcio? 5 ragioni per scegliere Intra Calferol: 1. Non produce biofilm nelle linee di abbeverata 2. Vit. D3 stabile e 100% biodisponibile perchè solubilizzata in pH neutro 3. Contiene una 6-Fitasi stabile in ambiente acquoso 4. Considera il giusto rapporto tra Calcio e Magnesio 5. Protocollo d'uso semplice ed economicamente conveniente

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FOCUS

sporto di calcio dentro e fuori le ossa e riciclo ed escrezione di calcio nelle urine da parte dei reni.

Figura 2 – Sequenza temporale con indicazione della fase in cui conviene somministrare un supporto extra-nutrizionale.

accorciamento del fascio. Per dirla semplicemente, il calcio è necessario per lo scorrimento di questi filamenti l’uno sull’altro e per creare una contrazione muscolare forte e ottimale.

Rilassa i muscoli! Se la contrazione dei muscoli è importante, lo è anche il loro rilassamento. Il magnesio svolge un ruolo rilevante nella regolazione della contrazione muscolare bloccando gli effetti del calcio, permettendo quindi al muscolo di rilassarsi. Il cuore è un organo muscolare che necessita una quantità sufficiente di Ca2+ per una corretta contrazione. Il calcio è necessario per la contrazione muscolare (cuore) e la neurotrasmissione. L’attivazione della funzione muscolare migliora la robustezza degli animali. È stato spesso osservato che i polli da carne sono più vivaci dopo la somministrazione di Intra Calferol, in parte rimettendo in movimento i “sitter” letargici. Nelle galline ovaiole una buona contrazione muscolare può facilitare il processo di deposizione delle uova.

Il fabbisogno di calcio durante il parto Il corpo mantiene un controllo molto stretto sui livelli di calcio ematici. L’equilibrio è regolato da un’elegante interazione tra calcio assorbito dall’intestino, tra-

Negli animali ad alta produzione come scrofe e vacche da latte durante il parto, il fabbisogno di calcio viene spostato verso le contrazioni uterine e la secrezione di colostro. Questo drastico spostamento del calcio dal sangue può causare problemi come i nati morti e la febbre del latte, specialmente qualora le riserve di questo minerale fossero già inadeguate. Con la sua alta concentrazione di vitamina D3, Intra Calferol aiuta a ridurre i rischi di queste complicanze legate al calcio regolando il suo metabolismo.

Intra Calferol altamente concentrato in vitamina D3 per un metabolismo del calcio senza uguali Per garantire che il metabolismo del calcio sia mantenuto al suo livello ottimale, è necessario un corretto apporto di vitamina D3. Senza la vitamina D3, il corpo non potrebbe assorbire il calcio e quindi non sarebbe in grado di mantenere il suo equilibrio. Ciò causerebbe sicuramente effetti deleteri legati alla contrazione muscolare. Intra Calferol, grazie alla sua esclusiva composizione in vitamina D3, calcio e magnesio organici chelati nel corretto equilibrio tra loro e la fitasi, contribuisce a rafforzare il funzionamento muscolare e a migliorare la vivibilità e la vitalità di tutti gli animali che lo ricevono. Email: info@intracare.nl Sito web: www.intracare.nl

Figura 3 – La contrazione dei muscoli è innescata dal calcio (fonte: McGraw-Hill).

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Prospettive sulla produzione di uova fino al 2030 L’approvvigionamento alimentare di una popolazione mondiale in crescita rappresenta una delle grandi sfide dei prossimi decenni. Un problema particolare sarà quello di produrre sufficienti proteine, soprattutto di origine animale. La carne e le uova costituiscono, insieme al latte, le fonti più preziose per l’alimentazione umana. In questo articolo viene presentata una proiezione dello sviluppo della produzione di uova tra il 2020 e il 2030. Hans-Wilhelm Windhorst L’autore è Professore Emerito all’Università di Vechta e Visiting Professor all’Università di Medicina Veterinaria di Hannover, Germania

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La sfida di nutrire una popolazione mondiale in crescita Lo sviluppo della popolazione mondiale e le mutevoli condizioni sociali ed economiche avranno un impatto decisivo sulla domanda di cibo. L’aumento previsto nel consumo pro capite di prodotti di origine animale, dovuto a un ampliamento del fabbisogno dei Paesi di soglia e dei Paesi in via di sviluppo, si tradurrà in un aumento della domanda. La questione da risolvere

- marketing -


MARKETING

è se e come questa domanda possa essere prodotta.

Se non sarà possibile produrre cibo sufficiente si potrebbero verificare carestie, con una conseguente migrazione di persone da regioni con un approvvigionamento alimentare insufficiente verso altre con un’offerta eccedente. Le uova svolgeranno un ruolo importante nella sicurezza alimentare non solo a causa del loro eccezionale valore nutrizionale, ma

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5

[miliardi]

Tra il 1960 e il 2020, la popolazione mondiale è aumentata da 3,0 a 7,8 miliardi, pari al 157%, e tra il 2020 e il 2050 si prevede un’ulteriore crescita di 2 miliardi. A questo aumento l’Africa contribuirà con 1,1 miliardi, l’Asia con 650 milioni e l’America centrale e meridionale con 110 milioni di individui. La maggior parte dei Paesi di soglia e dei Paesi in via di sviluppo si trova in questi tre continenti, il che illustra in modo impressionante la sfida della futura sicurezza alimentare. I Paesi africani e asiatici condivideranno l’86,4% della popolazione mondiale tra il 1960 e il 2050 (Figura 2) e l’87,5% nei prossimi tre decenni.

6

3

2

0 Africa

1960

Asia

1990 Europa

N America

2020

CS America

2050

Oceania

Figura 1 – Crescita della popolazione mondiale tra il 1960 e il 2050 a livello di continente (fonte: UN World Populations Prospect 2020).

anche per la mancanza di barriere religiose per quanto riguarda il loro consumo e per i costi di produzione relativamente bassi, derivanti dal tasso di conversione dei mangimi favorevole delle galline ovaiole.

Notevoli differenze nelle dinamiche produttive a livello continentale Tra il 1960 e il 2020, la produzione mondiale di uova è aumentata da 33,6 a 87,6 milioni di tonnellate, pari al 160,7%. Solo la produzione di carne avicola è cresciuta più velocemente. Si prevede che tale sviluppo dinamico proseguirà nel prossimo decennio. La Tabella 1 mostra che il 76,6% della crescita prevista nella produzione di uova si verificherà nei Paesi in via di sviluppo, documentando l’importante ruolo che essi svolgeranno nella sicurezza alimentare

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in questi Paesi. Nel prossimo decennio saranno prodotti nei Paesi in via di sviluppo quasi 4,3 milioni di tonnellate di uova più che nei Paesi sviluppati. Tabella 1 – Sviluppo della produzione mondiale di uova tra il 2020 e il 2030 a livello di Paese; dati in migliaia di tonnellate (fonte: dati FAO). Grado di sviluppo

2020

2025

2030

Paesi in via di sviluppo

64.385,9

66.958,9

Paesi sviluppati

23.200,5

Totale

87.586,4

Aumento assoluto

%

70.527,9

6.142,0

9,5

22.243,3

25.076,0

1.875,5

8,1

91.202,2

95.603,9

8.017,5

9,2

Un’analisi più dettagliata a livello di continente rivela notevoli differenze nei tassi di crescita assoluti e relativi (Figura 2, Tabella 2). Totale: 6,7 miliardi 0,6%

3,3% 1,6%

I Paesi asiatici domineranno le dinamiche di produzione delle uova

8,1% 32,9%

Africa Asia Europa N America CS America Oceania

53,5%

Figura 2 – Ripartizione tra i continenti della proiezione della crescita mondiale della popolazione tra il 1960 e il 2050 (design: A.S. Kauer sulla base di UN World Population Prospects 2019).

Dei 95,6 milioni di tonnellate di uova che si prevede saranno prodotti per il 2030, 60,3 milioni (63,1%) saranno forniti dai Paesi asiatici, seguiti dai Paesi europei con 12,3 milioni di tonnellate (12,9%). Alla crescita assoluta di 8,0 milioni di tonnellate, l’Asia contribuirà con 4,5 milioni di tonnellate, pari al 56,4%. Si prevede che l’aumento assoluto in America centrale e in America del Sud sarà di 1,2 milioni di tonnellate, in Europa di 964.200 tonnellate. Tabella 2 – Proiezione dello sviluppo della produzione mondiale di uova tra il 2020 e il 2030 a livello di continente; dati in migliaia di tonnellate (fonte: dati FAO). Continente

2020

2025

2030

Africa Asia Europa Nord America America centrale e del Sud Oceania

3.196,9 55.804,4 11.360,5 7.182,2 9.685,7 355,7

3.460,2 57.562,9 22.926,2 7.579,4 10.196,7 387,9

Mondo

87.586,4

91.203,2

36

Uno sguardo più attento ai tassi di crescita relativi presenta un quadro diverso. Qui l’Oceania si trova al vertice con il 18,0%, quasi il doppio della media mondiale, seguita dall’Africa con il 16,5% e dall’America centrale e meridionale con il 12,4%. Per il Nord America si prevede un aumento relativo solo del 10,3%. La Figura 2 documenta il mutevole contributo dei continenti al volume di produzione globale tra il 2020 e il 2030. L’Asia e l’Europa perderanno posizioni, l’Africa e l’America centrale e meridionale ne guadagneranno.

Aumento assoluto

%

3.724,1 60.328,5 12.324,7 7.921,0 10.885,8 419,9

527,1 4.524,1 964,2 737,8 1.200,1 64,2

16,5 8,1 8,5 10,3 12,4 18,0

95.602,9

8.017,5

9,2

- marketing -

Il futuro sviluppo della produzione di uova dipenderà non solo dall’aumento della popolazione, ma anche dalle dinamiche del consumo pro capite. Le proiezioni OCSE-FAO prevedono solo una leggera crescita del consumo globale pro capite: da 10,50 kg a 10,53 kg nel decennio analizzato. La Tabella 3 illustra i cambiamenti previsti per alcuni Paesi selezionati in base al consumo pro capite, rispettivamente alto o basso. Un confronto tra la composizione e la classifica offre alcuni spunti interessanti. L’ampio divario tra l’Etiopia, con un consumo pro capite di soli 0,40 kg, e il Messico, con 23,82 kg, riflette non solo il grado di sviluppo dei due Paesi, ma anche la disponibilità di uova e il loro ruolo nella nutrizione umana. In diversi Paesi il consumo diminuirà a causa di una produzione stabile e di una rapida crescita della popolazione (Turchia, Iran); in altri, il consumo aumenterà notevolmente nonostante la crescita della popolazione (Colombia, Viet-


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Tabella 3 – Lo sviluppo del consumo pro capite di uova in alcuni Paesi selezionati tra il 2020 e il 2030; dati in kg per anno (fonte OECD-FAO Agricultural Outlook 2021-2030). Consumo pro capite basso Paese

2020

2030

Etiopia Nigeria India Pakistan Egitto Turchia Filippine Iran Vietnam Indonesia

0,39 1,61 3,42 3,47 3,47 4,79 4,56 5,98 4,93 6,30

0,40 2,02 4,42 3,88 4,00 4,48 5,01 5,78 6,11 7,33

Consumo pro capite alto Paese Messico Cina Giappone Russia Argentina Ucraina Rep. di Corea USA Nuova Zelanda Colombia

2020

2030

23,54 23,83 21,74 18,34 18,40 14,10 16,42 17,05 14,51 12,68

23,82 23,80 22,24 20,22 19,46 17,27 16,59 17,88 15,31 14,74

nam, India). In Giappone, la produzione di uova diminuirà, nonostante un aumento del consumo pro capite, a causa della diminuzione della popolazione; mentre in Cina, il consumo pro capite rimarrà stabile a un livello elevato. L’aumento della produzione di uova riflette quindi la dinamica della popolazione. La Tabella 4 presenta una previsione dell’evoluzione della produzione di uova tra il 2020 e il 2030 nei dieci Paesi con il maggior volume di produzione1. Un’analisi dettagliata della classifica dei Paesi e delle dinamiche attese tra il 2020 e il 2030 rivela alcuni interessanti cambiamenti (Figura 3).

una diminuzione della produzione, mentre i più alti tassi di crescita relativi sono previsti per India, Pakistan e Indonesia. Nel 2030, i dieci Paesi leader si divideranno il 69,5% della produzione globale di uova, l’1,1% in meno rispetto al 2020 (Figura 3). All’aumento totale del volume della produzione mondiale i sei Paesi asiatici elencati nella Tabella 4 contribuiranno con il 40,7%. Le dinamiche previste avranno un impatto sulla quota dei singoli Paesi nel volume mondiale di produzione di uova (Figura 4). La Cina perderà il 2,7% della propria quota nel 2020, mentre l’India guadagnerà l’1,4%. Il contributo dei sei Paesi asiatici scenderà dal 53,6% al 52,3%, anche se nel 2030 domineranno ancora la produzione mondiale di uova.

Sintesi e prospettive L’analisi fin qui condotta dimostra che la sicurezza alimentare è una sfida decisiva per i prossimi decenni. Le uova svolgeranno un ruolo importante nel futuro approvvigionamento alimentare a causa del loro alto valore nu-

Tabella 4 – Proiezione dello sviluppo della produzione di uova tra il 2020 e il 2030 nei dieci Paesi con il più alto volume di produzione; dati in migliaia di tonnellate (fonte: OECD-FAO Agricultural Outlook 2021-2030). Paese

2020

2025

2030

Cina India USA Messico Brasile Russia Indonesia Giappone Thailandia Pakistan

34.400,0 5.571,9 6.554,8 3.028,1 2.853,2 2.601,1 2.192,2 2.671,5 1.111,2 915,1

34.085,8 6.597,2 6.874,3 3.193,6 2.977,8 2.715,2 2.439,8 2.616,3 1.155,4 1.030,3

10 Paesi

61.799,1

Mondo

87.586,4

Variazione assoluto

%

34.953,1 7.493,0 7.161,7 3.349,0 3.106,3 2.823,7 2.661,4 2.556,4 1.178,6 1.168,5

553,1 1.921,1 606,9 320,9 253,1 222,6 469,2 -115,1 67,4 253,4

1,6 34,5 9,3 10,6 8,9 8,6 21,4 -4,3 6,1 27,7

63.685,7

66.451,7

4.652,6

7,5

91.202,2

95.603,9

8.017,5

9,2

L’India dovrebbe sostituire gli Stati Uniti in seconda posizione e aumentare il suo volume di produzione di quasi 2 milioni di tonnellate. Il Giappone sarà l’unico Paese con 1 Il Rapporto OCSE-FAO fino al 2030 non prevede lo sviluppo della produzione di uova a livello nazionale per l’UE (27). Per il decennio analizzato si prevede una crescita da 6,3 milioni di tonnellate a 6,8 milioni di tonnellate, per il consumo pro capite un aumento da 13,9 kg a 15,1 kg.

- novembre 2021 -

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MARKETING

2020 0,4%

ca nel prossimo decennio in Africa, che contribuirà solo con il 6,6% alla produzione mondiale di uova.

2030 0,4%

3,6%

11,1%

3,9%

11,4%

8,2%

8,3%

13,0%

Africa Asia Europa N America CS America Oceania

12,9% 63,7%

63,1%

Bibliografia e suggerimenti di lettura OECD-FAO Agricultural Outlook 2021-2030. https://stats.oecd.org. UN World Population Prospects 2019. https://population.un.org.

Totale: 87.6 mil. t

Totale: 95.6 mil. t

Figura 3 – Contributo di ciascun continente alla produzione mondiale di uova nel 2020 e relativa proiezione per il 2030 (design: A.S. Kauer sulla base di OECD-FAO Agricultural Outlook 2021-2013).

2030

2020

29,1%

30,5%

36,6%

39,3%

1,0% 1,3% 2,5% 3,0% 3,1%

3,3%

6,4%

7,5%

3,5%

Totale: 87.6 mil. t

1,2% 1,2% 2,8% 3,0%

7,8%

2,7%

7,5%

Cina USA India Messico Brasile Giappone Russia Indonesia Tailandia Pakistan Altri

3,2% 3,5%

Totale: 95.6 mil. t

Figura 4 – Contributo dei dieci Paesi leader nella produzione di uova tra il 2020 e il 2030 (design: A.S. Kauer sulla base di OECD-FAO Agricultural Outlook 2021-2030).

trizionale: esse costituiscono un’importante fonte di proteine non solo per i Paesi sviluppati, ma in particolare per i Paesi in via di sviluppo, per l’eccellente tasso di conversione dei mangimi delle galline ovaiole, che si traduce in una riduzione dei costi di produzione rispetto alla carne rossa. Nel Rapporto OCSE-FAO si prevede un aumento della produzione mondiale di uova di 8,0 milioni di tonnellate tra il 2020 e il 2030: a

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questa crescita, i Paesi asiatici contribuiranno con 4,5 milioni di tonnellate (56,4%), dominando anche in futuro le relative dinamiche. La più alta crescita assoluta è prevista per l’India con 1,9 milioni di tonnellate, seguita dagli Stati Uniti e dalla Cina. Tra i principali Paesi produttori di uova, solo il Giappone subirà una diminuzione del volume di produzione. La situazione della sicurezza alimentare sarà invece ancora criti-

- marketing -

Windhorst, H.-W.: Dynamics and patterns of the egg industry in the Emerging Market countries between 2007 and 2017. Part 1: The dynamics of the laying hen inventories. In: Zootecnica international 42 (2020), no. 3, p. 26-30. Windhorst, H.-W.: Dynamics and patterns of the egg industry in the Emerging Market countries between 2007 and 2017. Part 2: The development of egg production. In: Zootecnica international 42 (2020), no. 4, p. 28-32. Windhorst, H.-W.: The forgotten continent. Patterns and dynamics of the African egg industry. Part 1: Laying hen inventory and egg production. In: Zootecnica international 42 (2020), no. 9, p. 24-27. Windhorst, H.-W.: The forgotten continent. Patterns and dynamics of the African egg industry. Part 2: The egg industry in the sub-regions. In: Zootecnica international 42 (2020), no. 10, p. 22-28. Windhorst, H.-W.: The Champions League of the egg producing countries. In: Zootecnica International 43 (2021), no. 1, p. 26-29. Windhorst, H.-W.: The forgotten world: the egg industry in the least developed countries. In: Zootecnica international 43 (2021), no. 2, p. 2225.


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TECHNICAL COLUMN

Test sulla fertilità Negli incubatoi misurare il livello di fertilità di ogni lotto di uova rappresenta un fattore chiave.

Figura 1 – Uovo chiaro, nessun segno di aree scure o vasi sanguigni.

Figura 2 – Embrione vivo, la freccia mostra la rete organizzata dei vasi sanguigni.

I test sulla fertilità risultano particolarmente utili al fine di determinare l'eventuale presenza di embrioni morti, di uova rotte e di uova contaminate durante il processo di incubazione. Misurare il livello di fertilità di ogni lotto di uova è un compito importante per vari motivi: • per determinare se eventuali problemi di schiusa sono dovuti a scarsa fertilità; • per monitorare le prestazioni degli addetti all’inseminazione artificiale nell’allevamento e consentire l’adozione di misure correttive quando la fertilità diminuisce; • se la fertilità è bassa (< 90%), rimuovere le uova sterili dall’incubatrice può ridurre il problema dei punti freddi all’interno Aviagen Turkeys Ltd®

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della macchina.

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Figura 3 – Embrione morto, la freccia mostra un anello sanguigno indistinto e una mancanza di vasi sanguigni organizzati.

Procedure Per valutare la fertilità si illumina l’uovo con una luce intensa (speratura) dopo 7 giorni di incubazione. Un uovo sterile apparirà alla speratura come luminescente, o chiaro (Figura 1). Un uovo fertile apparirà scuro con vasi sanguigni evidenti vicino alla cellula d’aria (Figura 2). Con alcuni sistemi di speratura è possibile rilevare embrioni morti nei primi giorni di incubazione – cioè morti prematuramente. Gli embrioni morti precocemente possono essere identificati dalla mancanza di vasi sanguigni strutturati vicino alla cellula d’aria (Figura 3). Una cella d’aria molto grande indica normalmente che l’uovo è rotto.


TECHNICAL COLUMN

Sul mercato ci sono vari produttori che possono fornire attrezzature adeguate per la speratura, che vanno dalle lampade portatili per testare ogni uovo individualmente fino alle macchine completamente automatizzate che testano vassoi interi alla volta. I sistemi di speratura manuali sono più lenti e richiedono più manodopera, ma tendono anche a essere più accurati.

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Il test sulla fertilità viene normalmente eseguito a 10-14 giorni di incubazione o a 25 giorni dal trasferimento. Il vantaggio di eseguire un test precoce consiste nel fatto che un eventuale problema viene identificato più rapidamente e consente di agire più velocemente per risolverlo. Lo svantaggio, invece, è che si tratta di una procedura di gestione aggiuntiva in incubatoio. Una soluzione di compromesso può essere quella di eseguire un test a campione a 10-14 giorni sul 10% delle uova incubate, prese da ciascun gruppo, ed effettuarne poi uno successivo sul 100% delle uova, al momento del trasferimento. Se si esegue un test a campione su ciascun gruppo bisogna assicurarsi che il campione sia rappresentativo dell’intero lotto di uova e che venga testato un minimo di 1.000 uova. Sebbene non sia necessario rimuovere gli embrioni sterili e quelli morti precocemente dai vassoi durante il test sulla fertilità, è consigliabile farlo se la fertilità cala al di sotto del 90%; infatti, se c'è un numero troppo elevato di uova sterili sui vassoi, ciò potrebbe causare un raffreddamento localizzato.

Interpretazione Va notato che le uova identificate come chiare alla speratura potrebbero non essere necessariamente sterili, ma indicherebbero invece una mortalità embrionale molto precoce. La lampada di speratura non è normalmente in grado di distinguere tra uova sterili ed embrioni morti nei primi 2-3 giorni di incubazione.

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Tipicamente, in un buon gruppo da riproduzione, un terzo delle uova chiare, quando vengono aperte, contiene embrioni morti molto precocemente. Se la fertilità rappresenta un problema, allora aumenterà la proporzione di casi di sterilità nelle uova chiare, mentre sarà vero il contrario se c’è un problema di embrioni morti precocemente. È importante che siano registrati con regolarità tutti i dati sulla fertilità e che gli allevamenti di produzione vengano rapidamente informati sui risultati.

- novembre 2021 -

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TECHNICAL COLUMN

Qualità delle uova di galline ovaiole di diversi incroci di linee parentali Rhode e Leghorn La produzione mondiale di uova è cresciuta in modo dinamico per decenni e ora supera gli 83 milioni di tonnellate all’anno. Circa il 90% di tale cifra è destinato al consumo umano e la produzione viene realizzata principalmente con ovaiole ibride.

Gábor Milisits1, Erik Garamvölgyi2, Anita Almási1, Attila Orbán1, Zoltán Sütő2 1Bábolna

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Circa la metà delle uova prodotte avviene con razze di tipo Leghorn, dal piumaggio e uova bianche, mentre l’altra metà con il tipo Rhode, dal piumaggio e uova marroni. In Europa, in linea con le esigenze dei consumatori, le case di selezione preferiscono allevare ibridi dalle uova marroni per una quota di circa l’80%. Al giorno d’oggi, tuttavia, sembra che la richiesta stia cambiando, il mercato non è più prettamente orientato alle uova dal guscio marrone, ma aumenta le domanda di uova dal color crema o con colori più tenui, che sono piacevoli alla vista e molto più vicini

- technical column -

al colore ‘originale’ (pallido) prodotto dalle galline selvatiche. Dato che l’incrocio delle due linee di base (Leghorn e Rhode) può essere realizzato sia mantenendo il genitore che la produzione di uova degli ibridi più economici, è interessante porsi la domanda di cosa accada quando si incrociano le linee di base in modi diversi. Pertanto, scopo del nostro studio è di esaminare quale dei vari tipi di incroci Leghorn e Rhode sembri essere il più adatto per realizzare un soggetto in grado di produrre uova colorate che soddisfino le aspettative dei consumatori.


TECHNICAL COLUMN

Materiale e metodi L’esperimento è stato condotto su un totale di 200 ovaiole, provenienti da quattro diversi incroci delle linee élite Leghorn e Rhode di Bábolna TETRA Ltd.: • Leghorn x Rhode Island White (L x RIW) • Rhode Island White x Leghorn (RIW x L)

A 30 e 60 settimane di età si è proceduto alla raccolta delle uova e sono stati misurati i seguenti parametri: peso dell’uovo, altezza dell’albume, unità Haugh, colore del tuorlo, colore, peso, densità e spessore del guscio. I dati sono stati valutati statisticamente con il metodo ANOVA unidirezionale, utilizzando il Tukey post hoc test per analizzare le differenze tra i gruppi.

• Rhode Island Red x Leghorn (RIR x L) • Leghorn x Rhode Island Red (L x RIR)

Risultati

Le ovaiole prese in esame (50 per genotipo) sono state accasate in gabbie attrezzate conformi ai regolamenti UE (7.560 cm2 di area di base; 10 galline per gabbia; 756 cm2 per gallina) in un sito al chiuso dell’allevamento avicolo sperimentale dell’Università di Kaposvár (predecessore giuridico dell’Università ungherese di Agraria e Scienze Biologiche, Kaposvár Campus). Gli animali sono stati alimentati ad libitum con diete disponibili in commercio durante tutto il periodo sperimentale. L’acqua potabile era sempre disponibile grazie ad abbeveratoi automatici.

I risultati sulla qualità delle uova degli incroci esaminati sono riassunti nella Tabella 1. Il peso delle uova è risultato essere più alto negli incroci RIW x L e più basso in quelli L x RIR a 30 settimane di età. Gli incroci L x RIR si sono caratterizzati per il peso delle uova più basso anche a 60 settimane di età, mentre il peso più alto è stato ottenuto negli incroci L x RIW a questa età più avanzata. La differenza tra il valore minimo e massimo del peso delle uova è aumentata da 2,3 a 5,3 g tra le 30 e le 60 settimane di età.

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TECHNICAL COLUMN

Tabella 1 – Risultati sulla qualità delle uova di galline di incroci Rhode e Leghorn. Età

Genotipo L x RIW

RIW x L

RIR x L

L x RIR

Peso dell’uovo (g) 30 settimane

54,9ab±3,4

56,1b±3,8

54,7ab±2,4

53,8a±2,4

60 settimane

63,0 b±4,5

60,6ab±5,5

58,4a±3,4

57,7a±4,1

Altezza dell’albume (mm) 30 settimane

10,12±1,11

10,29±1,08

9,60±1,07

9,55±1,31

60 settimane

8,35a±1,74

9,45b±1,62

7,44a±1,00

7,49a±1,53

Unità Haugh 30 settimane

100,6±4,7

101,1±4,7

98,4±4,7

98,3±5,7

60 settimane

89,4a±10,4

96,1b±7,2

86,2a±6,2

86,2a±8,8

Colore del tuorlo (in base alla scala Roche) 30 settimane

9,00±0,69

9,06±0,63

9,22±0,64

9,04±0,44

60 settimane

10,48b±0,59

10,04ab±0,74

10,21ab±0,69

9,83a±0,81

Colore del guscio (valore L) 30 settimane

53,1bc±6,0

48,8ab±5,5

48,0a±6,6

54,0 c±7,7

60 settimane

50,0ab±6,7

46,2a±4,9

48,2ab±4,3

50,6b±5,4

Peso del guscio (g) 30 settimane

5,61b±0,44

5,48b±0,48

5,46b±0,34

4,96a±0,48

60 settimane

5,77ab±0,72

6,02b±0,54

5,80ab±0,52

5,55a±0,54

30 settimane

83,3b±6,1

80,1b±4,9

81,1b±4,7

74,6a±6,4

60 settimane

78,0a±8,0

83,5b±4,3

82,5b±5,5

79,5ab±6,1

30 settimane

354b±27

342b±23

341b±24

310a±30

60 settimane

330ab±40

352b±20

346ab±34

329a±30

Densità del guscio

Nessuna differenza significativa è stata notata nel colore del tuorlo tra gli incroci in esame a 30 settimane di età. A 60 settimane di età il tuorlo d’uovo degli incroci L x RIW si è caratterizzato come il più scuro, mentre negli incroci L x RIR il colore del tuorlo è stato più vivace. Il colore del tuorlo d’uovo è diventato più scuro in tutti i genotipi esaminati tra le 30 e le 60 settimane di età. Il colore del guscio era più scuro negli incroci Rhode x Leghorn rispetto ai Leghorn x Rhode in entrambe le età esaminate. La qualità del guscio sembra essere peggiore negli incroci L x RIR. Il peso, la densità e lo spessore del guscio sono stati i più bassi, o i più bassi in secondo ordine in questo genotipo, a entrambe le età esaminate. Gli altri genotipi hanno fornito risultati significativamente migliori in questi parametri.

Conclusione

Spessore del guscio (µm)

L = Leghorn; RIR = Rhode Island Red; RIW = Rhode Island White. Abc I valori con lettere diverse nella stessa riga stanno a indicare differenze significative (P<0,05).

L’altezza dell’albume è stata maggiore negli incroci Leghorn e Rhode Island White rispetto al Leghorn e Rhode Island Red sia a 30 che a 60 settimane di età. Tuttavia, vi sono state differenze significative evidenziate a un’età più avanzata. Differenze simili sono state rilevate anche nei valori delle unità Haugh degli incroci Leghorn con Rhode Island White e Leghorn con Rhode Island Red, rispettivamente. Il miglior risultato è stato raggiunto dalle galline degli incroci RIW x L a entrambe le età esaminate. Anche in questo incrocio è stata rilevata la diminuzione più bassa (5,0) nei valori delle unità Haugh tra 30 e 60 settima-

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ne di età, mentre negli altri incroci il calo si è attestato tra l’11,2 e il 12,2.

- technical column -

I risultati dimostrano chiaramente che i vari incroci delle linee élite Leghorn e Rhode mostrano variazioni nella qualità delle uova della progenie. Per scegliere la migliore combinazione di ovaiole per la produzione di uova colorate dovrebbero essere valutati i risultati sulla qualità delle uova in combinazione con i dati su produttività e vitalità.

Riconoscimenti Questa ricerca è stata sostenuta dal progetto ginop-2.3.4-15-2016-00005.


TECHNICAL COLUMN

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MANAGEMENT

Conseguenze sui parametri sanitari di galline free-range allevate con diversi tipi di arricchimento In Australia le pollastre destinate all’allevamento free-range sono allevate all’interno, ma da adulte, in deposizione, vengono spostate all’aperto: questo passaggio da un ambiente all’altro può causare difficoltà di adattamento.

M.S. Bari1,2, Y. Laurenson1, A.M. Cohen-Barnhouse1,2, S.W. Walkden-Brown1, D.L.M. Campbell2 1School

of Environmental and Rural Science, University of New England, Australia

2Agriculture

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and Food, CSIRO, Armidale, Australia

In fase pollastra, l’arricchimento anche all’interno può ottimizzare lo sviluppo fisico e il benessere nella successiva deposizione. All’aperto, le galline possono avere maggiori opportunità di esercizio e di espressione del comportamento naturale, il che contribuisce a migliorarne la salute e il benessere. Non tutte le galline, però, mostrano un utilizzo simile dell’ambiente esterno. Lo scopo di questo studio è stato valutare se la salute delle galline cambiasse in base ai

- management -

diversi tipi di svezzamento e alla successive modalità di adeguamento all’esterno. 1386 pulcini Hy-Line Brown sono stati allevati all’aperto per 16 settimane in 3 tipi di arricchimenti ambientali, includendo 1) un gruppo di controllo che non aveva alcun altro materiale tranne lettiera, mangime e acqua; 2) un gruppo che aveva a disposizione diversi oggetti (palle, bottiglie, mattoni, rami, giochi per bambini, tubi di plastica, ecc. che venivano cambiati ogni settimana);


MANAGEMENT

3) un ultimo gruppo che aveva nel capannone i trespoli di metallo ad H. A 16 settimane le pollastre sono state spostate verso un sistema free-range, e accasate in 9 recinti identici con 3 repliche per ciascun tipo di fase pollastra. Tutte le galline erano identificate tramite microchip alla zampa e sono state valutate quotidianamente da 25 a 64 settimane con la radio frequenza. A 64-65 settimane di età, sono state selezionate 308 galline (unità statistica) derivanti da tutti i trattamenti per recinto e replica, sulla base dell’utilizzo che facevano dell’area esterna: quelle che non ci andavano, quelle che ci andavano poco (non oltre 1-4 ore/dì) e quelle che ci stavano molto (da 5 a 9 ore/dì). I parametri sanitari esterni sono stati valutati stabilendo la condizione del piumaggio, lunghezza delle unghie, lesioni e peso, mentre quelli interni, all’esame autoptico, hanno riguardato il peso degli organi, i danni allo sterno e un body scan totale, che valutava la composizione corporea. Il modello lineare misto ha mostrato che le galline di controllo avevano la minore superficie corporea ricoperta da piume e più lesioni alla cresta rispetto ai due gruppi svezzati in ambiente arricchito. Quelle che stavano molto all’aperto mostravano meno lesioni alla cresta, unghie più corte e maggiore sviluppo della livrea, ma peso corporeo inferiore rispetto a quelle che stavano più all’interno. L’arricchimento invece non ha influenzato la composizione di muscolo, osso e grasso delle galline, ma quelle che stavano di più all’aperto avevano minore grasso corporeo e muscolo. I gruppi arricchiti avevano minore peso della milza rispetto al controllo, ma nessuno era diverso da quelle strutturali. Le galline all’aperto avevano una milza più grande e peso maggiore del gozzo vuoto. Entrambi i tipi di arricchimento e allevamento non avevano influenza sui danni allo sterno. I trattamenti di svezzamento dunque paiono influenzare salute e benessere delle galline nella fase finale della deposizione, ma le differenze di utilizzo degli spazi di allevamento (più tempo all’esterno o all’interno) sono risultate più importanti. Sarebbe opportuno adottare arricchimenti in fase svezzamento, dato l’effetto favorevole sul benessere della gallina, ma anche la corretta gestione dell’accesso all’esterno è molto importante nei sistemi free-range.

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NUTRIZIONISTICA

Esclusione Competitiva e condizionamento della microflora intestinale del pulcino Un metodo unico e complementare per influenzare le performance e la salute degli animali mediante la somministrazione di microrganismi vivi consiste nell’assicurare che, alla nascita, il microbiota del pulcino sia già ottimizzato per resistere alle pressioni ambientali grazie all’innesto di una normale flora intestinale. Questo è esattamente ciò che accade quando si applica un prodotto per l’Esclusione Competitiva (EC) a base di flora intestinale completa. contro stress e malattie (Kubasova et al., 2019). Una caratteristica essenziale di questa microflora è la sua elevata diversità e l’abbondanza di generi specifici di origine parentale (Rychlik, 2020). Nelle attuali condizioni commerciali, l’insediamento della microflora batterica dei pulcini appena nati in incubatoi puliti e disinfettati, è, invece, fortemente dipendente dalle fonti ambientali dell’incubatoio e dell’allevamento. In queste condizioni, la formazione del microbiota intestinale è graduale ma molto lenta. I lattobacilli aerotolleranti, batteri presumibilmente benefici, sono presenti nell’intestino tenue nei primi giorni di vita, ma la loro moltiplicazione fino a un livello stabile può richiedere fino a due settimane, intervallo durante il quale il tratto gastrointestinale del pulcino potrebbe essere colonizzato da altri batteri opportunisti dannosi (Salmonelle, E. Coli; C. Perfringens, ecc.).

Formazione del microbiota nei pulcini: un passo cruciale per le produzioni Fin dal primo istante della loro vita, i pulcini sono in diretto contatto con soggetti adulti e materia fecale. In questo contesto naturale, il microbiota adulto viene direttamente trasferito ai pulcini entro i primi giorni di vita, fornendo loro una protezione ottimale

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- nutrizionistica -

Esclusione Competitiva e meccanismi di azione Il principio di Esclusione Competitiva (EC) è noto come il fenomeno per cui due specie simili, che vivono nello stesso ambiente e richiedono le stesse risorse, non possono coesistere in uno stato stazionario in quell’ambiente (Wang and Liu, 2020). Applicato alla produzione di pollame, il concetto EC, chiamato anche “concetto Nurmi”, descrive l’ef-


NUTRIZIONISTICA

fetto protettivo di una normale microflora intestinale sana contro i batteri patogeni transitori. I prodotti EC più efficaci sono realizzati con il contenuto cecale di galline adulte sane e hanno lo scopo di raggiungere l’intestino dei pulcini appena nati. Il mix di microrganismi dei prodotti basati su EC aiuta non solo a stabilire, ma anche a mantenere o addirittura ripristinare una microflora equilibrata. Sono state identificate tre principali modalità d’azione per spiegare l’efficacia dei prodotti CE completi a base di flora intestinale: 1. Esclusione Biologica: il complesso microbico di origine parentale colonizza l’intestino dei pulcini di un giorno in poche ore. La microflora che si è insediata per prima sarà la prima a utilizzare i nutrienti nel lume del tratto gastrointestinale che non saranno disponibili per i batteri indesiderati. Inoltre, moltiplicandosi, la flora anaerobica produrrà un ambiente povero di ossigeno che non è favorevole ai batteri indesiderati.

2. Esclusione Fisica: i batteri benefici creano competizione per i siti di attacco sulla parete intestinale impedendo l’insediamento di potenziali batteri che causano malattie o l’adesione di residui batterici anch’essi responsabili del processo infiammatorio. 3. Esclusione Chimica: sostanze antibatteriche come batteriocine o acidi grassi volatili aiutano a prevenire lo sviluppo di agenti patogeni.

Esclusione di Salmonelle con prodotti basati sulla EC Cameron et al. (1996) hanno sviluppato un modello sperimentale di infezione nei polli da carne con Salmonella Enteritidis (SE PT4). Il patogeno è stato isolato nel contenuto cecale a due diverse età. Lo studio dimostra che non tutti i prodotti CE sono equivalenti e che Aviguard garantisce un marcato effetto protettivo (Figura 1).

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NUTRIZIONISTICA

Efficacia di Aviguard contro E. Coli Methner et al. (2019) hanno studiato l’efficacia di Aviguard contro E. Coli resistenti agli antibiotici (E. Coli produttori di β-lattamasi ad ampio spettro (ESBL) e β-lattamasi di tipo AmpC). I risultati presentati nella Figura 3 mostrano la marcata efficacia di Aviguard nel prevenire la colonizzazione di E. Coli di tipo antibiotico-resistente nei ciechi con una riduzione media log10 di 5,2 sull’intero periodo.

Figura 1 – Effetto protettivo di Aviguard contro Salmonella Enteritidis PT4 nel contenuto intestinale di avicoli (adattamento da Cameron et al., 1996).

Più recentemente, la protezione completa dei polli da carne con un prodotto CE contro la colonizzazione di Salmonella Infantis è stata confermata in un challenge in vivo (dati interni Lallemand, 2020; Figura 2).

Figura 3 – Effetto protettivo di Aviguard contro gli E. Coli antibiotico-resistenti (challenge con E. Coli al giorno 2; adattato da Methner et al., 2019).

Conclusioni L’effetto protettivo dei prodotti EC composti dalla normale flora intestinale e utilizzati nella produzione di pollame è noto da diversi decenni sia agli scienziati sia all’industria avicola mondiale, che ne ha compreso i vantaggi per la riduzione dell’uso di antibiotici. I prodotti EC esercitano un effetto positivo sulla salute e sul benessere degli animali stabilendo, ripristinando e/o mantenendo la loro flora intestinale sana. Figura 2 – Protezione di Aviguard contro Salmonella Infantis in pulcini di 8 giorni (n=9 pulcini/gruppo; S. Infantis challenge al giorno 2).

Nell’allevamento dei polli da carne, la protezione contro la Salmonella con vaccini commerciali vivi contro i sierotipi di S. Enteritidis o S. Typhimurium viene utilizzata regolarmente in allevamenti mirati, ma a costi elevati. Braukmann et al. (2016), hanno mostrato come Aviguard possa determinare un effetto protettivo sinergico con vaccino Salmonella Enteritidis-Live (SE-LV).

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I prodotti EC aiutano a proteggere gli avicoli da batteri indesiderati come Salmonella spp., E. Coli e Clostridium Perfringens, i quali sono noti per rappresentare i principali agenti patogeni nocivi nell’allevamento avicolo oltre a essere coinvolti in problematiche di sicurezza alimentare. In un contesto globale per combattere gli antimicrobici, l’uso di tali prodotti, come parte della gestione degli allevamenti di pollame, è una soluzione promettente ed efficace nel ventaglio degli strumenti per la biosicurezza.

- nutrizionistica -

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NUTRIZIONISTICA

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NUTRIZIONISTICA

Distribuzione ed escrezione del fosforo nella dieta del pollo Capire la dinamica del metabolismo di calcio (Ca) e fosforo (P) è importante quando si valutano le richieste di entrambi gli elementi.

X. Li, D. Zhang, W.L. Bryden School of Agriculture & Food Sciences, University of Queensland, Gatton, Australia

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Il metabolismo del calcio è meglio conosciuto rispetto a quello del fosforo. L’eliminazione del calcio dal corpo avviene principalmente tramite le feci e ciò vale sia per il calcio non assorbito nella dieta che per quello di origine endogena. L’eliminazione renale viene controllata da fattori endocrini e, in minor misura, dal calcio presente nella dieta. In termini pratici, il calcio del mangime potrebbe essere disponibile ma non assorbito a causa dello stato del pollo, mentre una larga parte del fosforo disponibile nella dieta viene assorbita ed eliminata con le urine. Pertanto, il contenuto corporeo di fosforo sembra essere regolato principalmente dall'escrezione urinaria, poiché a livello intestinale, rispetto al calcio, il suo assorbimento è limitato. La suddivisione e l’escrezione del fosforo sono state valutate utilizzando il fosforo ileale e il fosforo escreto, come surrogati rispettivamente dell’assorbimento e dell’escrezione del fosforo. Broiler maschi Ross di 1 giorno sono stati alimentati con mangimi starter (1-14 gg)

- nutrizionistica -


NUTRIZIONISTICA

e grower (15-21gg) a base di sorgo e soia. Il mangime sperimentale conteneva lo stesso livello di calcio (10 e 9 g/kg per starter e grower) e livelli graduali di fosforo disponibile da 2,5 a 5,5 g/kg nello starter; da 2,0 a 5,0 g/kg nel mangime grower, che andava aumentando via via di 1,0 gr/kg, per coprire in questo modo una gamma di diete che variavano da uno stato di carenza fino al livello consigliato dalla NRC (1994) e in linea con i valori attualmente usati dall’industria avicola. Lo studio si basava su uno schema fattoriale con o senza inclusione di fitasi. Ciascun trattamento consisteva in 5 repliche, ciascuna con 10 soggetti.

È stata rilevata una correlazione più consistente tra i livelli di NPP nel mangime e la loro concentrazione negli escreta (R2=0,9099), rispetto alla concentrazione nella dieta di NPP e concentrazioni di fosforo ileale (R2=0,4912), il che indica un elevato assorbimento del fosforo disponibile, ma una rapida escrezione urinaria di quello assorbito, per mantenere l’omeostasi del fosforo. Un’interpretazione simile può essere fatta per altri dati pubblicati, il che porta a concludere che la misurazione dell’escrezione del fosforo potrebbe essere importante nella formulazione di mangimi, onde soddisfare le esatte richieste organiche di fosforo e stabilire, al contempo, anche la reale efficacia delle fitasi negli avicoli. Bibliografia disponibile su richiesta Dagli Atti dell’Australian Poultry Science Symposium 2020

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Il contenuto di fosforo sia nei digesta che negli escreta ileali aumentava con il crescere del fosforo non fitasico (NPP) nella dieta. Ciò dava luogo a un aumento dell’escrezione del fosforo di 19,1% e 46,9% da parte dei polli la cui dieta conteneva rispettivamente 4,5-4,0 (gr/kg rispettivamente in starter e grower) e 5,5-5,0 (starter/grower) di fosforo non fitasico, rispetto ai broiler alimentati con una dieta di 3,5-3,0 g/kg in starter e grower, senza aggiunta di fitasi. La fitasi riduceva in maniera significativa il contenuto ilea-

le di fosforo (10,6 rispetto a 12,7; P<0,001), ma non aveva effetto sul contenuto di fosforo negli escreta (14,2 rispetto a 14,6; P>0,05). I polli alimentati con diete a basso tenore di NPP mostravano molto meno fosforo negli escreta.

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VETERINARIA

Gestione dei campioni per i test diagnostici I test diagnostici sono fondamentali per il rilevamento delle malattie che colpiscono gli animali da allevamento e vengono ampiamente utilizzati negli allevamenti avicoli. Possono essere utili per identificare varie patologie, ma anche per monitorare l’efficacia dei programmi vaccinali. Sono varie le metodiche diagnostiche utilizzate nei laboratori e non esistono procedure standard nei vari centri di ricerca e diagnosi. L’introduzione dei test molecolari, notevolmente sensibili, ha comportato ulteriori approfondimenti nella valutazione di una corretta diagnosi. Kristen Roza-Sutherland, DVM Idexx Laboratories, Livestock and Poultry Division

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Un modo valido per utilizzare i test diagnostici al meglio è iniziare da un campione appropriato e di buona qualità. Nel presente articolo saranno valutati gli aspetti fondamentali del campionamento e, di conseguenza, individuate le migliori pratiche per le tecnologie diagnostiche, sia attuali che emergenti.

- veterinaria -


VETERINARIA

I test diagnostici

suggeriscono che 23 campioni costituiscono un buon numero per la sierologia di routine.

I test diagnostici comuni possono essere di screening e di conferma. I test di screening sono solitamente sviluppati per ottenere una sensibilità ottimale e contare su strumenti economici, da poter essere eseguiti su un ampio numero di campioni. Un esempio comune è il test sierologico ELISA. I test di conferma, invece, sono fatti per aumentare la specificità e possono essere più costosi o difficili da mettere in pratica, poiché vengono effettuati solo su una quota dei campioni che, di solito, hanno presentato risultati inattesi nel corso di uno screening precedente. I metodi diagnostici emergenti sono ampiamente usati nei test di conferma, quali ad esempio la PCR real time e la sequenziazione.

Procedure Quando si prendono in considerazione i campioni ideali per un particolare tipo di test è importante sapere esattamente cosa si sta analizzando, per esempio antigeni o anticorpi, e nel caso di un test antigenico, quale sistema sia più adatto a trovare l’antigene in questione, per esempio un tampone tracheale per le malattie respiratorie, come Mycoplasma, rispetto a un tampone cloacale per patologie gastrointestinali, come la Salmonella. La determinazione del numero di campioni da prelevare è parte fondamentale della valutazione dell'incidenza della malattia e della risposta che ci attendiamo. Più campioni vengono inviati all’esame, più facilmente si rileva la malattia se ha una bassa prevalenza, ottenendo anche indicazioni più accurate sullo stato del gruppo. Le statistiche

Invio al laboratorio Quando si pianifica uno schema di campionamento è importante dare a ogni soggetto la medesima probabilità di essere selezionato; se invece la ricerca è diretta all’individuazione di malattie, i soggetti con sintomi sono quelli che forniranno esiti positivi più facilmente; insieme agli altri andrebbero inclusi anche i soggetti asintomatici, come termine di paragone. Una volta che il campione è stato raccolto, è fondamentale identificarlo chiaramente e correttamente per il gruppo di origine e per il successivo inoltro al laboratorio. I campioni andrebbero tenuti a temperatura controllata e spediti velocemente al laboratorio. È importante che i campioni destinati a test nuovi, come PCR real time, siano raccolti in modo tale da evitare ogni tipo di contaminazione che possa inibire l’esame nel corso della reazione. I campioni possono essere raccolti con tamponi, sia asciutti che umidi, e con terreni adeguati. I campioni destinati a PCR o a sequenziazione dovrebbero essere prelevati in modo da favorire l’identificazione specifica dei patogeni. Il campionamento dovrebbe essere pianificato e valutato in modo da fornire risultati accurati. Il numero di campioni, i metodi di raccolta e la loro gestione fino al laboratorio possono infatti influenzare notevolmente il risultato finale dei test. Articolo tratto dagli atti della Midwest Poultry Federation Convention

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VETERINARIA

La coccidiosi influenza la digeribilità dei lipidi e l’utilizzazione dell’energia

Alyson Gautier, Samuel J. Rochell

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In avicoltura la coccidiosi continua a essere uno dei problemi più rilevanti, sia dal punto di vista economico che come pervasività. Tenerla sotto controllo è una sfida notevole per la produzione, soprattutto dopo il divieto d’uso di prodotti anticoccidici per soddisfare le richieste di un consumatore sempre più orientato verso alimenti esenti da antibiotici.

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“La digestione dei lipidi e il loro assorbimento richiede un processo relativamente complesso che prevede l’emulsificazione dei trigliceridi da parte dei sali biliari nel lume intestinale, la scissione degli acidi grassi dai trigliceridi da parte delle lipasi pancreatiche, la successiva formazione di micelle di acidi grassi e sali biliari, l’assorbimento degli acidi grassi e la riesterificazione degli acidi grassi con il glicerolo e le lipoproteine a livello dell’enterocita. Non si sa ancora quale di questi processi venga alterato maggiormente dalla coccidiosi” dal nido centrale! Raccolta delle uoeva automaticamente.

Le uova vengono raccolt

La coccidiosi, sia naturale che indotta dalla vaccinazione, non danneggia solo l’assorbimento dei nutrienti e le rese durante il periodo di esposizione, ma può predisporre il pollo a Enterite necrotica, malattia associata alla proliferazione di Clostridium perfringens. Occorre quindi una migliore conoscenza dell’utilizzazione dei nutrienti nel periodo in cui si manifesta coccidiosi subclinica, in modo da mantenere le performance e ridurre la disponibilità di nutrienti per i clostridi nel tratto intestinale distale. Alcune recenti ricerche hanno esaminato le conseguenze di un vaccino per coccidiosi, usato come modello di infezione, sull’utilizzazione dei nutrienti in polli allevati a terra. Questo tipo di approccio facilita il ciclo delle Eimerie tramite la somministrazione ciclica per via orale con un numero di oocisti fornite da una a tre volte, come suggerito dal fornitore di vaccino, che ha luogo immediatamente dopo la schiusa. Questo metodo riflette in modo più reale le condizioni di campo rispetto alla vaccinazione con infezione singola e acuta da coccidiosi. Una prova iniziale, che ha utilizzato questo modello, ha

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polli vaccinati per coccidiosi, è stata superiore nei soggetti alimentati con concentrazioni maggiori di olio di soia rispetto alla dieta di controllo, sottolineando come, nei polli vaccinati, l’aggiunta di olio abbia giocato un ruolo peggiorativo nella conversione dei nutrienti.

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La digestione dei lipidi e il loro assorbimento richiede un processo relativamente complesso che prevede l’emulsificazione dei trigliceridi da parte dei sali biliari nel lume intestinale, la scissione degli acidi grassi dai trigliceridi da parte delle lipasi pancreatiche, la successiva formazione di micelle di acidi grassi e sali biliari, l’assorbimento degli acidi grassi e la riesterificazione degli acidi grassi con il glicerolo e le lipoproteine a livello dell’enterocita. Non si sa ancora quale di questi processi venga alterato maggiormente dalla coccidiosi. Un’alterazione della digeribilità intestinale riduce sicuramente l’assorbimento delle vitamine liposolubili, inclusa la vitamina D, che a sua volta influenza l’assorbimento di calcio e fosforo.

dimostrato che gli effetti della coccidiosi sulla digeribilità dei nutrienti sono stati più evidenti dodici giorni dopo la schiusa, quando azoto, amido, estratti eteri (lipidi, EE) mostravano una riduzione in percentuale della digeribilità di 5,2, 3,1 e 9,7 rispettivamente, nei polli vaccinati rispetto a quelli non vaccinati e trattati con un coccidiostatico chimico nel mangime. Sedici giorni dopo la schiusa, la digeribilità di azoto e amido non è risultata alterata dalla vaccinazione, mentre quella dei lipidi è stata ridotta in percentuale (P<0.05) di 5,1. Una prova successiva, eseguita con tre mangimi starter a concentrazioni crescenti di olio di soia, somministrati a polli da uno a diciotto giorni di vita, ha valutato l’utilizzazione dell’energia a seguito della vaccinazione. L’aumento dell’indice di conversione nel periodo starter, nei

Un aumento di lipidi nel digesta può anche ridurre l’assorbimento del calcio, a causa della formazione di soluzioni saponose intestinali; il calcio in eccesso sembra sia un fattore dietetico che predispone all’Enterite necrotica. Anche se sono state condotte ampie ricerche sugli effetti delle proteine non digerite, sui polisaccaridi non amidacei e sulle conseguenze sulla salute del sistema gastrointestinale e del microbioma del pollo, ben poco è stato fatto invece per comprendere gli effetti dei lipidi non digeribili. Quindi, si dovrà proseguire a studiare i meccanismi che alterano l’utilizzazione dei lipidi in presenza di coccidiosi e le strategie alimentari da mettere in atto per migliorare il quadro sanitario.

Bibliografia Gautier, A. E., J. D. Latorre, P. Matsler, and S. J. Rochell. 2018. Longitudinal characterization of Ccoccidiosis control methods on nutrient utilization, oocyst excretion, and plasma carotenoid concentrations in male broilers. Poult. Sci. 97(E-Suppl. 1):29 (Abstr.). Paiva, D. M., C. L. Walk, and A. P. McElroy. 2013. Influence of dietary calcium level, calcium source, and phytase on bird performance and mineral digestibility during a natural Necrotic Enteritis episode. Poult. Sci. 92: 3125-3133. Dagli Atti del Midwest Poultry Federation Convention

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Sono facili da “digerire” Il mangime fornisce l’energia necessaria a promuovere la crescita del broiler, tuttavia la sua dieta può contenere anche β-mannani, sostanze che scatenano una risposta immunitaria a livello di apparato digerente. Evento che influisce negativamente sulla salute e sulla performance del broiler.

IL PROBLEMA

LA SOLUZIONE

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Inducono una risposta immunitaria (FIIR)1,2

Contiene β-mannanasi, un enzima che degrada i β-mannani6 Riduce la risposta immunitaria (FIIR)6

Peggiorano la digestione dei nutrienti3

Migliora la digestione e l’assorbimento dei nutrienti7

Migliora l’efficienza energetica7

Sottraggono energia necessaria per la crescita, energia che viene utilizzata per costruire la risposta immunitaria4

Ha un impatto positivo sulla salute intestinale8 Hanno un impatto negativo sulla performance e sulla salute intestinale5

Riduce il costo del mangime consentendo un miglior ritorno economico

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1. Anderson DM, Hsiao HY, and Dale NM. 2008. Identification of an inflammatory compound for chicks in soybean meal-II. Poultry Science 2008; 87: 159. (REF-01075). 2. Worthley, D.L., Bardy, P.G., Mullighan, C.G. 2005. Mannose-binding lectin: biology and clinical implications. Internal Medicine Journal 2005; 35 (9): pp 548-555. (REF-01146). 3. Gabler, N. and Spurlock, M. 2008. Integrating the immune system with the regulation of growth and efficiency. J. Anim. Sci. 86: E64-E74. (REF-00805). 4. Spurlock, M. 1997. Regulation of metabolism and growth during immune challenge: an overview of cytokine function. J. Anim. Sci. 75: 1773-1783. (REF-00807). 5. Zuo, J.J. et al. 2014. Supplementation of β-Mannanase in Diets with Energy Adjustment Affect Performance, Intestinal Morphology and Tight Junction Protein mRNA Expression in Broiler Chickens. J. Animal and Vet. Adv. 13(3): 144-151, 2014 (REF-09891). 6. Anderson, D.M. & Hsiao H.-Y. 2009. “New Feed Enzyme Development.” ChemGen Corp. 2009. 1: 1-30. (REF-01125) 7. Caldas, J.V. et al. 2018. The effect of β-mannanase on nutrient utilization and blood parameters in chicks fed diets containing soybean meal and guar gum. 2018 Poultry Science 0:1–11. http://dx.doi.org/10.3382/ ps/pey099. (REF-07106). 8. Qiao, Y., Zhu, X., Zhai, L., Payne, R., and Li, T. 2017. Dietary soybean meal level and β-mannanase supplementation affected immunioproteins in carotid artery and morphology and aquaporin water channels in small intestine of nursery pigs. Journal of Animal Science Vol. 96, suppl. S3. PSIII-36. REF-00994.

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