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Architettura sostenibile e open air

Anche dall’edilizia bio un aiuto per aumentare i flussi del turismo italiano all’aria aperta

L’ architettura sostenibile e le tematiche ambientali sono entrate a pieno diritto nell’agenda delle imprese, delle comunità locali ed internazionali e questa etichetta dilaga tra architetti e designer fondamentalmente per due ragioni: funzionali e formali. Ogni oggetto che sia sostenibile deve far trapelare consapevolezza ecologica, quindi attraverso la propria immagine; la sua funzionalità si relaziona al suo rapporto nei confronti dell’ambiente. L’architettura sostenibile progetta e costruisce edifici per limitare l’impatto ambientale, ponendosi come finalità progettuali l’efficienza energetica, il miglioramento della salute, del comfort e della qualità della fruizione degli abitanti, raggiungibili mediante l’integrazione nell’edificio di strutture e tecnologie appropriate. Fare architettura sostenibile significa saper costruire e gestire un’edilizia in grado di soddisfare al meglio i bisogni e le richieste dei committenti, tenendo conto già dalla fase embrionale del progetto i ritmi e le risorse naturali, senza arrecare danno o disagio agli altri e all’ambiente, cercando di inserirsi armoniosamente nel contesto, pensando quindi anche ad un riuso totale dello spazio e dei materiali. Progettare un’architettura sostenibile significa considerare elementi fondamentali del processo di progettazione tra cui l’orientamento, il soleggiamento e l’ombreggiamento prodotto dalle preesistenze, i fattori di ventilazione naturale, ma anche l’adozione di sistemi alimentati da biomasse, sistemi domotici di gestione, sistemi di sfruttamento e gestione dell’energia rinnovabile, tutto ciò realizzato e integrato con materiali studiati appositamente per interagire con l’ambiente e con le sue caratteristiche peculiari. L’approccio al progetto per un’architettura che si possa definire biologica (o più semplicemente bio-architettura) è globale: oltre alle tematiche tecniche è compreso l’aspetto ambientale così come quello sociale e psico-sensoriale. L’essere umano consuma il capitale della Terra più rapidamente della capacità della natura di rigenerardi Stefano Chiocchini Architetto e Designer “ Progettare un’architettura sostenibile significa considerare elementi fondamentali del processo di progettazione tra cui l’orientamento, il soleggiamento e l’ombreggiamento"

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si: una casa sostenibile non erode la bio-capacità del pianeta, ma si armonizza con esso, che così è in grado di “sostenerla”. La carta vincente di un progetto architettonico o urbanistico non sta solo nelle scelte che lo rendono ecologico, ma anche in ciò che definisce i comportamenti che gli abitanti dell’edificio o del quartiere devono seguire per vivere quindi riducendo al minimo gli sprechi e i consumi energetici non solo all’interno del quartiere, ma in tutta la città. La sostenibilità del progetto è un’esigenza più che una caratteristica e lo è sempre stata fin dai tempi delle piramidi egizie. Osservando l’architettura vernacolare infatti ci si rende conto di come le tecniche costruttive del passato riuscivano a creare edifici ben isolati, freschi d’estate e facilmente riscaldabili d’inverno, con le relative conoscenze tecniche a disposizione, al contrario, oggi, i nostri edifici sono realizzati con materiali scorretti, producendo quindi un rilevante spreco energetico. Le tecniche del passato applicano i principi base della sostenibilità, soprattutto in relazione al reperimento delle materie prime, alla loro lavorazione e al loro utilizzo ed eventuale riuso. Oggi uno degli obiettivi principali di chi si cimenta nel campo dell’architettura sostenibile è quello di riciclare per intero o quasi i prodotti dell’architettura. Si dovrebbero costruire edifici scomponibili con elementi e materiali che possano essere facilmente recuperati, riutilizzati e smaltiti senza provocare ulteriori inquinamenti con un riciclaggio integrale o globale. Elementi moderni composti da strati “ L’architettura ecosostenibile sta diventando una vera e propria tendenza a livello mondiale e le strategie per utilizzare materiali di recupero per la costruzione degli edifici si fanno sempre più sofisticate"

diversi di materiali chimici incollati insieme pongono il serio problema della separazione prima del riciclo. La stessa demolizione del cemento armato richiede un immenso dispendio di energia. Progettare quindi edifici scomponibili e adattabili a nuovi usi diventa oggi una prerogativa che però ancora in pochi adottano. Uno degli esempi virtuosi del riuso è Kamikatz public house, un piccolo progetto di architettura a basso costo che abbraccia il grande sogno di contribuire a creare un sistema sociale sostenibile, il birrificio giapponese realizzato solo con materiali riciclati vincitore del Wan sustainable buildings award 2016, premio internazionale che seleziona progetti di architettura incentrati sulla riduzione dei consumi energetici, l’utilizzo di materiali sostenibili e la minimizzazione dell’impatto ambientale delle strutture. Il progetto dello studio Hiroshi Nakamura & Nap a Kamikatsu, piccola città del Giappone è nato su iniziativa privata come fabbrica artigianale di birra con annesso pub-ristorante. Kamikatsu è noto per i suoi abitanti particolarmente attenti all’ambiente, tant’è che con una raccolta differenziata suddivisa in ben 34 categorie di materiali hanno già raggiunto l’80 per cento di riciclo dei rifiuti: qui gli oggetti vecchi o rotti non vengono gettati bensì riparati e rivenduti. La peculiarità di Kamikatz public house deriva dal fatto che tutti gli elementi che compongono l’edificio provengono da processi di riciclo: l’edificio è stato realizzato con assi di legno provenienti dai cantieri della zona così come l’imponente vetrata principale che occupa un’intera facciata e adopera un sistema di riuso dei tanti vecchi infissi provenienti da case abbandonate. Ma non solo: anche gli arredi interni sono stati progettati con la stessa filosofia e così per esempio è possibile trovare lampadari assemblati con bottiglie vuote, vecchi sgabelli reinventati come mensole e carta da parati fatta da vecchi giornali. Persino la facciata principale è stata ricoperta di pannelli di legno locale, adeguatamente rinforzati e colorati con una tintura ecologica estratta dai cachi. I lampadari e ogni supporto per l’elettricità sono stati ottenuti recuperando materiale plastico mentre la pavimentazione proviene interamente da materiale riciclato. L’architettura eco-sostenibile sta diventando una vera e propria tendenza a livello mondiale e le strategie per utilizzare materiali di recupero per la costruzione degli edifici si fanno sempre più sofisticate. Il progetto di Hiroshi Nakamura & Nap sembra tracciare la strada verso un’architettura sempre più verde e potrebbe diventare un esempio per i progettisti di tutto il mondo. Anche i progetti di Earthships Biotecture Sono un emblema dell’architettura che è radicalmente sostenibile, senza rinunciare alla ricercatezza della forma. Le earthship sono una tipologia di case solari passive, con sistemi di riscaldamento e raffrescamento a energia zero, totalmente indipendenti dagli allacciamenti municipali. Sono realizzate con materiali più svariati come terra, argilla, paglia, legno e soprattutto pneumatici riempiti di terra per i muri portanti e bottiglie o lattine per i muri non portanti. Hanno una ridotta impronta ambientale con caratteristiche migliori delle normali abitazioni. Ed un banco di prova e sperimentazione potrebbero essere sicuramente i progetti per l’industria turistica open-air nel mondo e, soprattutto, nel nostro paese perché Il potenziale economico e le opportunità di questo turismo outdoor in Italia, da Nord a Sud, è in grande crescita ed è basato anche su innovazione e valorizzazione del territorio. Se paragonato con paesi limitrofi e simili per offerta turistica (un mix di storia, cultura, mare e natura) il mercato Italia è in affanno. La Spagna, per esempio, negli ultimi anni è riuscita a scalare la classifica mondiale conquistando il secondo posto quale destinazione turistica dopo la Fran- “ Le tecniche del passato

applicano i principi base della sostenibilità, soprattutto in relazione al reperimento delle materie prime, alla loro lavorazione e al loro utilizzo ed eventuale riuso"

“Per migliorare ulteriormente le performance è necessario continuare a puntare su ecosostenibilità, innovazione, valorizzazione del territorio e capacità di attirare flussi turistici internazionali"

cia (l’Italia è solo quinta) grazie a un piano strategico di investimenti in infrastrutture e offerta. Eppure il potenziale dell’Italia è enorme, lo dimostrano i numeri: milioni di notti in incremento costante hanno un valore superiore alla media mondiale (10,4%) ed europea (10,3%), che conferma l’Italia quale paese a vocazione turistica. L’impatto economico si riflette in maniera rilevante sul mondo del lavoro, con milioni di posti direttamente o indirettamente generati negli ultimi 3 anni, con cifre superiori al 15% dell’occupazione totale della Penisola. Nella classifica delle regioni più amate la prima è il Lazio, seguita da Lombardia, Toscana, Campania e Veneto. Regione quest’ultima che si conferma tra le best performer nel comparto dell’outdoor. Per migliorare ulteriormente le performance è necessario però continuare a puntare su ecosostenibilità, innovazione, valorizzazione del territorio e capacità di attirare flussi turistici internazionali, a cui si affianca una presenza domestica, in costante crescita. Per fare ciò bisogna individuare le giuste formule turistiche per sviluppare l’enorme potenziale della destinazione Italia e avviare un processo virtuoso di innovazione e valorizzazione del territorio e delle innumerevoli risorse che esso offre. Per realizzare queste finalità serve unire le forze e fare sistema tra operatori del settore, investitori pubblici e privati e istituzioni, per portare il turismo open air di qualità anche nel Sud Italia, con progetti di architettura avanzata ed innovativa, appunto ecosostenibile che essa stessa è fonte di attrattiva ed appetibilità da parte dei nuovi turisti, sempre più attenti all’ecologia ed al rispetto della natura. ✻

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