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Ho incontrato Giacinto nel pieno della pandemia. Era il 17 aprile del 2020. Con la mia troupe mi muovevo tra gli ospedali da campo della Lombardia per le riprese di un film documentario. Quel giorno eravamo alla Fiera di Bergamo e a raccontare la storia di quei giorni venne lui. Il suo racconto fu impressionante. Ascoltare quelle parole legate l’una all’altra da un formidabile entusiasmo e una malcelata emozione fu impressionante. Ricordo che spegnemmo le telecamere e capimmo tutti di essere di fronte ad un’impresa epica: un ospedale costruito in sette giorni. Mia nonna era di Cenate Sopra e mia mamma fu sfollata in tempo di guerra nella Villa del Conte Suardi a Trescore Balneario. Sono milanese ma il bergamasco è nelle cose da sempre. Le storie di questi uomini e queste donne che di fronte alla difficoltà hanno risposto con presenza fattiva e competenze straordinarie, mi diede l’idea di un miracolo. Ma mi sbagliavo. A Bergamo in quei giorni successe una cosa che poteva succedere solo a Bergamo. E che a Bergamo i bergamaschi fanno succedere ogni giorno. Perché Bergamo e i bergamaschi sono questa cosa qui. Sono già pronti. Di fronte alle difficoltà non aspettano che qualcuno li aiuti, sono loro che aiutano. I bergamaschi non aspettano che il lavoro li venga a trovare, sono loro che vanno a trovare il lavoro. Gli vanno incontro. A volte gli vanno addosso. Perchè alle sei del mattino la A4 è già piena di furgoni con artigiani che vengono a Milano a fare Milano. Perchè essere un artigiano bergamasco è un valore. E non è servita la tragica pandemia per dimostrarlo. Per questo ho pensato di restituire qualcosa a questa gente. Per la forte emozione che ho ricevuto e il valore assoluto del loro lavoro. E per raccontare che un nuovo Rinascimento è possibile. (Orazio Truglio)
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Grazie a Confartigianato Imprese Bergamo per aver inserito anche noi tra gli Artigiani e gli Alpini che hanno compiuto l’impresa della costruzione dell’Ospedale in Fiera di cui siamo orgogliosi di esserne stati tra i testimoni. Patrizia Venerucci e Vito Emilio Filì
“Questa pubblicazione, che racconta il lavoro e le emozioni di tutti coloro che hanno contribuito a realizzare l’ospedale, è una forma di ringraziamento per i tanti volontari che giorno e notte hanno lavorato instancabilmente per portare a termine in tempi record quest’opera, che rimarrà nella memoria di tutti i bergamaschi. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito al progetto, in primis Orazio Truglio che con i suoi scatti fotografici è riuscito a raccontare i sentimenti e lo spirito di chi, ieri come oggi, si è messo al servizio non solo dei bergamaschi ma di tutti coloro che hanno ricevuto cure ed assistenza in questa struttura”. (Giacinto Giambellini, Presidente di Confartigianato Imprese Bergamo)