GIORGIA UNA PROF. AL BAR ph. Paolo Stroppa
Giorgia, ventisette anni, lavora in un bar della città e studia alla facoltà di Lettere dell’Università. La sua vita è un continuo destreggiarsi tra manuali di letteratura, cocktail e cappuccini.
CAPPUCCINI, APERITIVI, LETTERE, LIBRI E UNIVERSITÀ
“Credo fortemente nel potere della gentilezza, qualità che pare essere in via d’estinzione e mi dispiace vedere sempre più spesso comportamenti che non ne portano neanche l’ombra. Segno zodiacale? Chi sono mamma e papà, hai fratelli o sorelle? “Sono un acquario, pare che siamo lunatici, ma non saprei confermare... dovreste chiedere al mio fidanzato! Mamma è la quarta di sette fratelli, una donna buona, troppo ingenua e grande lavoratrice. É una tifosa sfegatata dell’Atalanta; il mio bisnonno ci giocò dal 1922 al 1928, quando la società era ancora agli inizi. Papà è un omone tutto d’un pezzo, tuttavia sospetto, anzi sono certa, che ci sia un’anima davvero sensibile nascosta lì dentro. E poi arriva Giada, mia sorella minore, una peperina so tutto io; quante litigate e quanti scherzi che le ho fatto (da piccola pare fossi davvero tremenda!), ma ci siamo date manforte durante tutti questi an-ni, soprattutto quando i nostri genitori si sono separati”. Un ricordo delle elementari... “Una volta mi beccarono a copiare durante una verifica... in quarta elementare! Ero precoce a quanto pare. La maestra non fece una piega, mi lasciò finire il compito e poi mi diede un bell’otto. Ovviamente chiesi spiegazioni, mi aspettavo un non sufficiente scritto in pennarello rosso e sottolineato con tanto di punti esclamativi. Ilaria, così si chiamava l’insegnante, mi disse che me lo meritavo perché avevo risposto in modo corretto a quasi tutte le domande. Mi vergognai terribilmente. Grazie a quel voto non meritato mi diede una lezione di vita incredibile che tutt’ora mi porto dentro”.