13 Magazine N. 128

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13 MAGAZINE 路 ANNO 13 路 N. 128 - LUGLIO-AGOSTO 2014 路 WWW.13MAGAZINE.IT





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S O M M A R I O

SPECIALE

TEATRO

15 Onda Verde a tavola

39 Agosto sotto i riflettori

21 Quanto vale la carne Made

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in Italy

RUBRICHE

23 Vip e Veg spesso coincidono

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13 Editoriale 42 Questione di cilindri 45 Arte e Cultura

24

ESTERI

46 Spettacolando

24 Politica agricola comunitaria:

48 Moda e Tendenze

49 Viaggi

si riparte

27 L’Europa delle spiagge

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51 Arredamento 53 Salute e benessere 55 Scienze

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COSTUME E SOCIETÀ

56 Veterinaria

29 Quando il Web diventa

60 Budget e Ricette

66 Oroscopo

una droga

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31 Cibo per il secchio 33 Agosto: borghi e buona cucina 35 Cinecittà World

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13 IMMOBILIARE

il sogno diventa realtà

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CINEMA

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MAGNAROMA

37 Cinema d’estate: dove

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di Maurizio Carta

COLOPHON Anno 13 · n.128 · LUGLIO-AGOSTO 2014 mensile d’informazione: politica, attualità, cultura, sport, spettacolo, moda www.13magazine.it Direttore Editoriale Claudio Petrollo claudio@visioni-grafiche.it

Direttore Responsabile Dott. Maurizio Carta maurizio@visioni-grafiche.it

Art direction Cristian Bifolco cristian@visioni-grafiche.it

Pubblicità Renata Di Santo - Simone Santilli Giuseppe Regalbuto Amministrazione e Segreteria Ombretta Petrollo Collaboratori 13 Magazine Dante Cruciani - Alessandro Cortellessa Simone Felicetti - Sveva Guerreri - Elisa Marini Valentina Mancini - Dott. Stefano Giammetti Barbara Zorzoli - Penelope Salomone Angelita Papa - Lucia Bianco Chiara Rovan - Gaetano Gaggiottino Editore Visioni Grafiche S.r.l. Direzione e Redazione Via delle Case Basse, 210/212 00126 Roma T. e F. 06.88540120 e-mail: info@visioni-grafiche.it

Stampa Arti Grafiche Boccia S.p.A. Distribuzione C.P.C.B. Service 13 MAGAZINE · tutti i diritti di riproduzione riservati. Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo mensile è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. 13 MAGAZINE · Reg. Trib. di Roma n.439/2009 del 18-12-2009

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“GLI ITALIANI PRENDONO LE GUERRE COME SE FOSSERO PARTITE DI CALCIO E LE PARTITE DI CALCIO COME ill SE FOSSERO GUERRE” Winston Church estate è iniziata tardi e per una buona metà degli italiani (forse anche di più) finirà il 31 agosto, quando gli arbitri fischieranno il calcio d’inizio del campionato di serie A. Da quel momento, weekend blindati, orari da trattare, pranzi e cene da spostare. Tutto come sempre? Non proprio. Perché la stagione che sta per cominciare vive di una grande ipoteca. Tra il 3 maggio e il 25 giugno c’è stata l’agonia e la morte di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ferito gravemente in occasione della finale di Coppa Italia. La vicenda è nota ed è quasi inutile riassumerla. La Procura di Roma accusa Daniele De Santis, ultrà della Roma, di aver sparato. Ultimamente sembra poi che le indagini siano state estese anche ad altre persone. Insomma, fatti di enorme gravità, trattati tuttavia con leggerezza e insofferenza dall’informazione, quasi derubricati a circostanze folli ma accidentali. Non è così. Se possibile - ed è difficile dirlo perché c’è di mezzo un ragazzo morto a 33 anni ciò che è accaduto dopo sarà più gravido di conseguenze dello scontro armato che ha causato la morte di Esposito. La domenica successiva alla tragedia, nella curva romanista è apparso uno striscione a sostegno di De Santis. A inizio luglio un comunicato stampa degli Ultras della Roma, firmato Curva Sud, ha alluso a De Santis come a un “figlio” e a un “fratello”. Sempre nel corso di luglio, due ragazzi di Roma sono stati accoltellati a Napoli: uno faceva il turista, l’altro lavorava nella cucina di un hotel. Non è ben chiaro se la polizia e le istituzioni preposte abbiano capito l’aria che tira. La Roma sarà protagonista del prossimo campionato. Molto probabilmente il Napoli sarà nei paraggi. La situazione costituirà un grande pretesto. Diranno - spalleggiati dal solito circuito comunicativo locale - che c’è entusiasmo popolare, che

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EDITORIALE

IL MENSILE

PIÙ DIFFUSO E LETTO DI ROMA

SUD

le trasferte non potranno essere negate, che ai tifosi va lasciato il diritto di vivere la propria gioia, che la tessera del tifoso o qualsiasi altro strumento utile a identificare sono roba da stato etico. Poi, per caso (queste cose accadono sempre “per caso”), complici le vie infinite dei social network, qualcuno troverà il modo di riaffrontarsi presso gli autogrill, sulla strada per altre città, a Roma, a Napoli, ovunque. Tenendo conto che l’ultima volta è uscita fuori una pistola, immaginarne le conseguenze è un triste esercizio. Rimane, forse solo in Italia e in altri paesi arretrati, l’interrogativo di come si possa affrontare il problema. Ovviamente è una domanda scema, perché la strada è già tracciata. I poteri pubblici hanno ampiamente dimostrato la propria incapacità a fare pulizia. Il compito passerà dunque alle nuove proprietà delle squadre di calcio, specialmente quando gli stadi diventeranno impianti sportivi privati. Nessuno se la sentirà di rischiare centinaia di milioni di euro perché qualche decerebrato ha interpretato la fede calcistica alla stregua di una giostra medievale. Chi ha da investire quelle cifre, con le buone o con le cattive (le vie del denaro sono infinite), accomoderà i più esaltati alla porta. Qualcuno rimpiangerà il tifo per calcio che fu, quello fatto di tamburi, fumogeni, striscioni, sfottò, posti scomodi e attese interminabili. Ovviamente tralascerà di dire che quella storia è anche la storia di Ciro Esposito, Antonio De Falchi, Vincenzo Paparelli, Marco Fonghessi, Vincenzo Spagnolo e tanti altri. Dunque avrà torto.

Distribuito nei seguenti quartieri: ACILIA - AXA - AXA MALAFEDE - CASALBERNOCCHI CASALPALOCCO - DRAGONA - DRAGONCELLO EUR - EUR TORRINO - INFERNETTO MADONNETTA - OSTIA - OSTIA ANTICA - VITINIA

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di Dante Cruciani

SPECIALE

ONDA VERDE A TAVOLA: rima una ristretta minoranza, poi un’agguerrita comunità, infine un popolo. È l’evoluzione dei vegetariani e vegani in Italia, ormai non più catalogabili come un gruppetto di eccentrici della tavola. Perché toccata quota 4 milioni e 200.000 persone (ultimo dato Euripses, e c’è chi sostiene che siano in realtà tra i 6 e i 7 milioni), appare difficile ridurre il fenomeno a una semplice nota di costume. Tanto più che tutti i numeri sono concordi nel dire che la tendenza è a crescere di almeno un 1% l’anno. Nel mondo, il Bel Paese sarebbe a questo punto secondo solo all’India, stato nel quale la percentuale di chi si astiene dalla carne varia - in base alle fonti - dal 20 al 40% della popolazione totale, cioè diverse centinaia di milioni di individui. Al di là delle convinzioni personali, esistono specifiche ragioni storiche e internazionali per questa enorme mutazione di costume. Mangiare meno proteine animali, oltre a migliorare la salute (lo vedremo), significa sprecare meno acqua e meno territorio. Un rapporto del 2012 dello Stockholm Water Institute fissa infatti a 40 anni il tempo limite del mondo per ridurre i consumi di carne. Secondo la

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IN ITALIA SONO MILIONI E SONO IN CONSTANTE AUMENTO. SONO COLORO CHE RIFIUTANO LA CARNE. IL FUTURO SEMBRA ESSERE DEI VEGETARIANI E DEI VEGANI. A PATTO CHE SIANO MESSE DA PARTE LE UTOPIE…

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VI ASPETTIAMO PER I SALDI


SPECIALE FAO, per la metà del secolo, quando gli esseri umani sul pianeta passeranno da 7 a 9 miliardi, al fine di sfamare tutti e sconfiggere la fame occorrerà aumentare la produzione di cibo almeno del 70%. Considerate le riserve idriche disponibili nonché la dieta che segue l’occidente (3000 calorie al giorno di cui il 20% da proteine animali), tutto ciò appare ad oggi semplicemente impossibile. Insomma, se non per ragioni più nobili, l’umanità dovrà diventare quasi vegetariana per pura necessità. Sulla soglia dei 10 miliardi di esseri umani, si calcola che la quota di calorie derivanti dalle proteine animali non potrà superare il 5%. L’alternativa è la fame diffusa ed enormi correnti migratorie. Detto questo, in Italia il progressivo aumento dei vegetariani e dei vegani (quella parte di vegetariani radicali che scelgono di non utilizzare alcun prodotto derivato dallo sfruttamento o dall’uccisione di animali) non sembra però avere alla base esclusivamente ragioni etiche o ambientali. Sempre stando all’indagine Eurispes, si evince che un quarto di chi ha detto no alla carne, lo ha fatto per ragioni del tutto private e utilitaristiche. C’è insomma una diffusa convinzione che la carne abbia a che vedere con la salute, in particolare con lo sviluppo delle neoplasie. D’altra parte le ripetute interviste di uno scienziato della statura internazionale di Veronesi - noto sostenitore della causa vegetariana - hanno contributo a rafforzare questa convinzione. E poi, luminari a parte, che una dieta ricca di frutta e verdura aiuti a vivere meglio e a migliorare la salute, lo dice il semplice buon senso. Sul sito dell’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) si legge: “Un aumentato apporto di fibre (tipico di chi si nutre con abbondanti quantità di vegetali) è un fattore protettivo sia nei confronti del cancro del colon sia di quello del seno (specie prima della menopausa, ma in parte anche dopo l’arresto del ciclo ormonale), come dimostra anche un recentissimo studio condotto dai National Institutes of Health statunitensi”. Eppure la faccenda non è così semplice. Perché se ci si inoltra nel mondo vegano, la variabile ultima ed estrema di chi sceglie di rifiutare qualsiasi prodotto di origine animale (compresi il latte e le uova), i margini di trattativa nei comportamenti alimentari si fanno molto meno bonari. C’è una corrente di veganismo dietetico che pretende la coincidenza tra istanze etiche ed evidenze scientifiche. Vediamo di cosa si tratta.

Il partito vegano. In Italia si stimano tra il mezzo milione e i 700.000 vegani. Relativamente in minoranza, sono comunque la componente più attiva di coloro che non mangiano carne, quella che incrementa più velocemente. Nati nel 1944 in Inghilterra, quando Elsie Shrigley e Donald Watson, due membri della Vegetarian Society, decisero di rifiutare per ragioni etiche anche i latticini, oggi i vegani sono più di 100 milioni in tutto il mondo. La bibbia del veganismo dietetico si intitola The China Study. Scritto dal biochimico americano T. Colin Campbell e da suo figlio (un fisico), il libro, con il suo milione copie vendute, è diventato un caso editoriale mondiale: il più diffuso trattato sulla salute e l’alimentazione della storia dell’umanità. In sostanza il trattato è il compendio di alcuni studi e di una lunghissima indagine statistica compiuta sulle abitudini alimentari di 65 diverse regioni della Cina (zone scelte per continuità nelle abitudini alimentari e stanzialità delle popolazioni locali). 20 anni di ricerche finanziate dall’Accademia Cinese per la Medicina Preventiva, la Cornell University e Oxford. Da una parte The China Study non dice niente di nuovo. Sostiene infatti che chi persegue una dieta ricca di frutta e verdura viva meglio e rischi meno di andare incontro a sciagure come il diabete, l’infarto, il cancro, l’inctus, ecc... Dall’altra si spinge molto oltre. Dice infatti che abbracciare una dieta che non comprenda carne, pesce e suoi derivati (uova, latticini, ecc...) provochi la contrazione e il regresso di tali malattie. Tutto questo associato ai livelli di colesterolo. Vi si legge infatti che “mangiare cibo che contiene qualsiasi tipo di colesterolo sopra gli zero mg non è salutare”. Oltre a quanto detto, il professor Campbell ha poi sostenuto una posizione di non secondaria importanza sulla caseina. Ha infatti scritto che la più importante proteina presente nel latte sia la “sostanza cancerogena più rilevante che noi consumiamo”. Quest’affermazione di Campbell è contenuta sia nel libro che nella risposta alle critiche di Denise Minger, una ragazza vegetariana che, utilizzando gli stessi dati statistici di The

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SPECIALE Cina Study, ha messo in evidenza alcuni punti deboli del lavoro (criticità spesso condivise e sviluppate da altri scienziati e biochimici). La Minger ha posto delle obiezioni di non poco conto. Ha sostenuto che Campbell, non potendo stabilire una correlazione diretta tra l’assunzione delle proteine animali e il cancro, ne ha postulata una indiretta tra cancro e aumento di colesterolo nel sangue (non proprio la stessa cosa). Il punto problematico è che il colesterolo plasmatico non varia solo in base a fattori nutrizionali. La Minger ha poi puntato il dito contro l’idea della monofattorialità. Se ad esempio il livello di colesterolo è correlato al rischio di sviluppare un cancro fegato (lo dice sempre lo studio di Campbell), lo è più o meno allo stesso modo che l’assunzione di alcolici, l’uso di sigarette, l’assunzione di metallo pesante cadmio, l’assunzione di olio di colza, ecc... Ma la obiezioni alle conclusioni dell’autore di The China Study, non solo quelle della Minger, sarebbero dozzine. Si va dall’osservazione elementare che la caseina è presente nel latte materno di miliardi di mammiferi (e qui andrebbe scomodato Darwin), al fatto che i processi legati alla commercializzazione e al consumo del latte (pastorizzazione, disidratazione,

fermentazione, ecc...) cambiano i comportamenti organici della stessa caseina. Senza contare che, sempre ricorrendo alle statistiche, alcuni tipi di cancro hanno correlazioni notevolmente più grandi con fattori ben diversi dalle proteine animali. Un esempio potrebbe essere quello della leucemia: lavorare in un ambiente industriale o in un ambiente agricolo rispettivamente aumenta o diminuisce del 50% il rischio di contrarla (dunque un fattore di rischio incomparabilmente più alto di quello legato alle proteine animali). Vi sono infine delle sviste dello stesso Campbell. Quando definisce il cancro allo stomaco una “malattia occidentale”, non considera che la Cina ha tassi della stessa malattia molto più elevati di qualsiasi nazione occidentale. La metà delle persone che muoiono ogni anno di cancro allo stomaco vivono in Cina. Il partito del buon senso. Il problema è che il reale contenuto di The China Study, per ragioni certamente non imputabili al suo autore, sembra essere sfuggito di mano. Nell’epoca del web, dove la complessità e l’autorevolezza delle opinioni si perdono in un indistinto sovrapporsi di voci, la propaganda si sostituisce all’informazione, e chi ha bisogno di credere in qualcosa, non considera altra voce che

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SPECIALE quella che ne valida le attese. Purtroppo questa mistica dell’elementarità non spiega nulla. Lo stesso Campbell, a proposito del suo studio, afferma: “Penso che i risultati dello studio in Cina costituiscono in assoluto una prova scientifica? Certo che no. Forniscono informazioni sufficienti per informare alcune pratiche decisionali? Certamente. Una rete impressionante di informazioni è emersa da questo studio. Ma ogni elemento potenziale (o associazione), in questo studio si adatta alla perfezione in questa rete di informazioni? No. Anche se filoni più statisticamente significativi vi si adattano perfettamente, ci sono alcune sorprese. La maggior parte, ma non tutte, da allora sono state spiegate”. Cautele inesistenti tra coloro che hanno bisogno di credere che esista una spiegazione semplice, un capro espiatorio, un feticcio che rappresenti da solo il male. Il cancro è una cosa seria e complessa, che impegna ogni giorno migliaia di ricercatori in tutto il mondo: biologi, chimici, genetisti, medici che hanno anni di specializzazione alle spalle, studi seri, ecc... A tal proposito, l’AIRC dichiara: “poiché il cancro è una malattia che dipende da molti fattori, non basta intervenire su un singolo elemento per modificare in modo sostanziale il rischio a livello individuale, ma bisogna agire su tutte le abitudini sbagliate della persona [...] Escludere qualsiasi prodotto di origine animale, compresi uova e latte, comporta vantaggi scarsi. Il diminuito rischio di cancro, obesità e malattie cardiovascolari sono risultati che si possono ottenere anche con una dieta bilanciata. Viceversa si possono verificare gravi deficienze di vitamina B12 e di ferro. La carenza di vitamina B12 può dar luogo a malattie del sistema nervoso e predispone all’Alzheimer, mentre la carenza di ferro provoca anemia”. Si direbbe semplice buon senso. Quello su cui spesso si sorvola nel circuito mediatico, il più delle volte interessato allo scoop, alla verità rivelata, al miracolo (i casi Di Bella e Stamina parlano da soli). D’altra parte i cimiteri sono pieni di vegani e vegetariani morti di cancro. Il vegano Steve Jobs è morto di cancro al pancreas. Né sembra che le più recenti statistiche diano ragione alla linea di Campbell. L’ultima, in ordine di tempo, condotta dagli epidemiologi dell’Università di Oxford sui vegetariani britannici, sostiene che quest’ultimi vedrebbero ridursi del 12 per cento il rischio di ammalarsi di tumore in generale. Ma il gruppo che ha mostrato il maggior guadagno in generale (18 per cento di riduzione nell’incidenza di tutti i tipi di tumore) è quello di coloro che non mangiano carne ma mangiano pesce: un dato in palese contraddizione con The China Study. Il Santo Graal non esiste.

QUANTO VALE LA CARNE MADE IN ITALY? L’INDUSTRIA DELLA CARNE ITALIANA È UNA COMPONENTE FONDAMENTALE DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE NAZIONALE arne significa anche industria della carne. Cioè posti di lavoro, fatturato, aziende, esportazioni, ecc... Ma quali sono le dimensioni del mercato della carne in Italia? A dircelo è l’ultimo Rapporto Annuale dell’ASSICA, l’Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi. Relativo al 2013, il rapporto chiarisce sin da subito il quadro complessivo di cui si parla. L’industria alimentare italiana ha un fatturato annuo di 132 miliardi di euro e 385.000 addetti. Nel mercato della carne il posto di incontrastato dominatore lo ha il maiale. Si pensi che nel mondo, ogni anno, si producono circa 110 milioni di tonnellate di carne suina. Ogni anno l’Italia importa dall’Unione Europea

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e da Paesi terzi 1 milione e 70.560 tonnellate di carne (che fanno 2 miliardi e 330.000 euro) e ne esporta circa 330.490 tonnellate (per un fatturato di 1 miliardo e 490945 euro). L’Italia importa dall’Europa (Paesi Bassi, Danimarca, Spagna, Francia, Germania, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca Austria e Irlanda) 61.900 capi di suini vivi l’anno mentre ne esporta solo 1432. Della carne che arriva in Italia, ciò che è extraeuropeo si risolve in due stati: Cile (1624 tonnellate di carne suina) e Svizzera (18 tonnellate). Fatti da parte i paesi UE già citati, verso i quali l’Italia esporta 51.086 tonnellate di carne suina, i mercati di sbocco per la carne suina italiana sono Hong Kong (3053 tonnellate), Giappone (2461), Federazione Russa (1845), Costa d’Avorio (865), Albania (326) Armenia (134) Macedonia (38), Svizzera (31) e Stati Uniti (27). Nel Bel Paese la carne è il lavoro quotidiano di 30.500 persone e produce un fatturato annuo di 8 miliardi 328 milioni di euro. Cinque anni fa, nel 2009, gli addetti erano 32.000 e il fatturato di 7 miliardi 902 milioni di euro. I numeri dicono dunque che il settore attraversa una fase di stasi. E dire che, considerando il numero degli addetti, in cinque anni è sicuramente cresciuta la produttività.

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SPECIALE

VIP E VEG

SPESSO COINCIDONO

e Newton; scrittori come Tolstoj, Kafka e Huxley; musicisti come Bob Dylan, Battiato e Prince; filosofi come Eraclito, Plutarco ed Epicuro; scienziati come Margherita Hack, Umberto Veronesi

denti e di intestini analoghi a quelli degli erbivori, si debba naturalmente collocare in questa classe, e tale opinione non solo è confermata dalle osservazioni anatomiche, ma trova largo appoggio nei monumenti dell’antichità”. Ma a destar curiosità, ormai con cadenza fissa sui giornali, sono le ragioni delle star mediatiche. Paolo Kessisoglu (Le Iene) “dopo anni di brasato” si è convertito a frutta e verdura perché ha deciso di seguire lo stile alimentare della moglie; Mario Tozzi (geologo) lo ha fatto per la deforestazione della foresta pluviale, la desertificazione, la sostituzione di piante endemiche, l’esaurimento dell’acqua e l’effetto serra; Elio Fiorucci (stilista) dopo la lettura del libro Se niente importa - Perchè mangiamo gli animali? di Jonathan Safran Foer (stessa motivazione per l’attrice Natalie Portman); Red Ronnie (conduttore tv) per disintossicarsi (ci è arrivato per curare un fastidio a una spalla); Ricky Martin (popstar) per rimanere giovane; Scarlett Johansson (attrice) per recuperare la forma fisica e girare “The Avengers”; James Cameron (regista) per combattere il cambiamento climatico e sentirsi ringiovanito

e Vandana Shiva; attori come Nastassia Kinskj, Richard Gere e Anne Hathaway; sportivi come Boris Becker, Dorina Vaccaroni e Martina Navratilova; politici come Bill Clinton, Al Gore e Roberto Casaleggio. Spesso la scelta di diventare vegetariani o vegani è fatta con consapevolezza e voglia di proselitismo. Albert Einstein disse che “la scelta di vita vegetariana, anche solo per i suoi effetti fisici sul temperamento umano, avrebbe un’influenza estremamente benefica sulla maggior parte dell’umanità”. Ovidio pensava che fosse disgustoso “vivere della morte di un altro essere vivente”. Leonardo sperava che venisse “il giorno in cui uomini come me guarderanno all’uccisione degli animali nello stesso modo in cui oggi si guarda all’uccisione degli uomini”. Jean-Jacques Rousseau sostenne che “parrebbe dunque che l’uomo, provvisto di

di 15 anni; Paul McCartney perché “se i macelli avessero le mura di vetro, saremmo tutti vegetariani”; Mike Tyson “per vivere una vita più sana e serena”; Alec Baldwin “per gli animali, l’ambiente e la salute”; Moni Ovadia per ragioni legate all’ebraismo. Rispetto a tutti, ha particolare peso la posizione di Jeremy Rifkin, celebre economista e saggista statunitense. Il professor Rifkin, autore di best seller come “La fine del lavoro” ed “Economia all’idrogeno” ha dichiarato che “I nostri pronipoti troveranno barbara l’usanza di nutrirsi di animali. Nei prossimi anni milioni di persone sceglieranno di mangiare a un gradino più basso della catena alimentare, così da permettere che milioni di altri possano ottenere quanto occorre per sopravvivere. Se ciò succederà, aumenterà il livello di salute globale - nostra, del Sud del mondo, del pianeta”. E se lo dice lui...

iù passa il tempo, più lo stile di vita vegetariano e vegano acquista straordinari testimonial. D’altra parte la storia ha prodotto molti vegetariani celebri. Hanno passato o passano una vita senza carne prodigi come Pitagora, Leonardo

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I SOSTENITORI DELLA SVOLTA VEGETARIANA E VEGANA SI MOLTIPLICANO. DAL MONDO DELLA CULTURA ALLO STAR SYSTEM…

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ESTERI

di Angelita Papa

POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA: SI RIPARTE iù attenzione alle esigenze dei produttori ma anche all’ambiente e alla sicurezza alimentare: questo, in sostanza, l’accordo raggiunto lo scorso 26 giugno

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parto agricolo per uno sviluppo equo e stabile dei Paesi membri” e persegue i seguenti obiettivi: incrementare la produttività dell’agricoltura; assicurare un tenore di vita equo alla

ecc.). In primis, dunque, la nuova Pac si propone di promuovere un uso ecocompatibile delle risorse naturali (greening), premiando gli agricolto-

L’EUROPA HA APPROVATO L’ACCORDO PER LA NUOVA PAC. ECCO COSA PREVEDE per la nuova Pac (Politica agricola comunitaria), dopo una dibattuta tavola rotonda tra i rappresentanti del Consiglio, della Commissione e del Parlamento europeo. Il negoziato è stato svolto tra i 27 Stati membri della UE, in parallelo con quello del QFP (Quadro Finanziario Pluriennale) ed è frutto di un sofferto lavoro di conciliazione e mediazione durato anni: la bozza dei testi legislativi inerenti alla Pac per il periodo 20142020 venne dapprima pubblicata nel 2011 (cinque le riforme in vent’anni di esistenza), per esser poi siglata dopo due anni di percorso legislativo. Ma cos’è la Pac, e perché è così importante? Stando a quanto riporta il sito del Ministero delle politiche agricole, la Pac rappresenta “l’insieme delle regole che l’Unione europea, fin dalla sua nascita, ha inteso darsi riconoscendo la centralità del com-

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popolazione agricola; stabilizzare i mercati; garantire la sicurezza degli approvvigionamenti; assicurare prezzi ragionevoli ai consumatori. La Politica agricola comunitaria impegna circa il 34% del bilancio dell’Unione europea ed è prevista dal Trattato Istitutivo delle Comunità: trae infatti le sue origini dall’ormai superato MEC (Mercato europeo comune). In sostanza, si può dire che la Pac sia alla base dell’esistenza del concetto di Unione europea, ed è rivolta a 12 milioni di agricoltori (occupanti circa il 77% del territorio della UE) - del resto, l’agricoltura incide sul bilancio europeo per un buon 40%. Una missione, quella della Pac, che deve perciò fare i conti con cifre importanti e con problematiche socio-economiche nonché ambientali di indubbia rilevanza globale (rischio idrogeologico, garanzia degli approvvigionamenti,

ri che applicheranno le seguenti tre regole (il 30% dei pagamenti diretti sarà condizionato dal livello di adempimento a tali misure): mantenimento dei pascoli permanenti, della diversificazione delle colture e dell’ installazione di aree ecologiche, con sanzioni e perdita del sussidio per coloro che non applicheranno correttamente le suddette regole, ad eccezione dei primi due anni di entrata in vigore della riforma e in maniera graduale negli anni successivi (la percentuale della sanzione oscilla tra il 20% nel 2018 e il 25% a partire dagli anni successivi). Le esenzioni sono previste per le aziende biologiche, per quelle che aderiscono a misure agroambientali e per quelle munite di certificazioni ambientali, nonché per tutte le realtà con oltre il 75% della superficie a pascolo permanente, foraggere o riso. A richiesta dell’Italia, sono pre-


viste anche esenzioni sul riso e sulle colture permanenti (EFA). Dal canto loro, onde evitare discriminazioni, gli Stati membri dovranno fare in modo di equiparare i finanziamenti ricevuti in base agli ettari di superficie coltivata: non sarà infatti possibile, all’interno del territorio nazionale, erogare sussidi inferiori al 60% della media nazionale. Per coloro che già percepiscono degli aiuti, non potrà essere inferta una perdita maggiore del 30% del sostegno ricevuto. Verrà inoltre redatta una “lista nera” di tutti gli enti e le società che non potranno più beneficiare dei sussidi della Pac (come aeroporti o club sportivi, salvo che riescano a dimostrare che il fatturato dei proventi agricoli sia rilevante all’interno dell’azienda). Ma uno dei punti focali del documento resta l’incentivo ai giovani agricoltori: se si è un produttore al di sotto dei 41 anni, verrà corrisposto il 25% in più dei pagamenti diretti spettanti per ettaro (fino ad un massimo di 90 ettari, per i primi 5 anni) - senza

considerare la facoltà dei singoli stati di poter adottare ulteriori misure incentivanti. Buone notizie anche per i piccoli agricoltori: verrà riconosciuto un premio da un minimo di 500 euro fino a 1250 euro, oltre a ricevere le esenzioni da greening e condizionalità. Altre misure adottate riguardano le cosiddette “Organizzazioni comuni dei mercati”. Un esempio? Il regime delle quote per lo zucchero e il vino: nel 2016 verrà realizzato un nuovo sistema di autorizzazioni per i diritti di impianto della vite; mentre a partire dal 30 settembre 2017 verrà abolito il sistema delle quote per lo zucchero. Senza dimenticare il grano duro, uno degli ingredienti base dell’alimentazione mediterranea: anch’esso verrà inserito tra i prodotti che usufruiranno dell’intervento pubblico; mentre per l’olio non vi è alcuna specifica sulle misure da adottare (si dichiara semplicemente che verrà revisionato il sistema di aiuti). Ed ancora (incredibile ma vero), misure più severe sono state richieste - con successo - proprio dall’Italia: l’obbligo di indicare l’origine dei prodotti, la possibilità di finanziare estirpazione e reimpianto di frutteti a seguito di fitopatie; la possibilità di partecipazione al regime anche per le Associazioni di organizzazioni di produttori; la creazione di regole specifiche per lo Statuto di tali organizzazioni di produttori. Un’architettura complessa ma ben articolata, quella della Pac, che rivela tuttavia alcune debolezze non di poco conto. C’è ad esempio la questione del capping, ossia l’imposizione di un tetto massimo per gli aiuti diretti (non si è ancora giunti ad una reale soluzione); o quella della cosiddetta “convergenza esterna”, riguardante il riequilibrio del sussidio pro capite per agricoltori di diversi Paesi membri. E poi, i soldi: dove trovare i finanziamenti per attuare questo schema perfetto? Ed è proprio nel QFP, il negoziato parallelo sopraccitato, che il Consiglio e il Parlamento europeo confidano: sperando che non ci impeghino altri vent’anni.

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di Sveva Guerreri

ESTERI

L’EUROPA DELLE SPIAGGE TANTE E TRA LE PIÙ BELLE AL MONDO. PER TROVARE IL PARADISO NON È NECESSARIO ARRIVARE AI CARAIBI rmai i Caraibi sono a casa nostra, o meglio in Europa. È tempo di sfatare il mito che il mare più bello e cristallino si trovi nelle Isole caraibiche. È quanto emerge dal rapporto annuale sulla qualità delle acque di balneazione in Europa da parte dell’Agenzia europea dell’ambiente (Eea). In cima alla classifica si trova l’isola di Cipro, con acqua di eccellente qualità in tutte le zone di balneazione. Valori eccellenti, al di sopra della media Ue, si registrano anche in altri otto paesi: Malta (97%), Croazia (95%), Grecia (93%), Portogallo (87%), Italia (85%), Finlandia (83%) e Spagna (83%). Oggi anziché attraversare metà globo terrestre per raggiungere angoli di paradiso, si può dunque sbarcare in una delle spiagge più pulite d’Europa, caratterizzate da una fine spiaggia bianca e da un mare cristallino. La spiaggia di “Navagio”, situata in Grecia nell’Isola di Zacinto e

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raggiungibile solo in barca, rappresenta una destinazione ideale per chi voglia trovare un posto pacifico e molto pulito. “Porto Katsiki”, adagiato lungo la costa occidentale dell’isola di Lefkada, è considerato una delle più belle spiagge dell’arcipelago ellenico. Le sue acque blu lambiscono la sabbia bianca protetta da scogliere ideali per nuotare e fare snorkeling. Purtroppo l’accesso alla spiaggia è possibile attraverso il servizio di barche-taxi. Nonostante ciò, a pochi passi dalla battigia, c’è tutto quello che serve per le famiglie per poter trascorrere la giornata comodamente: piccoli ristoranti, negozi, bazar, ecc... “Cala del Moro” nell’Isola di Maiorca, in Spagna, dove si possono trovare decine di spiagge appartate e formate da insenature con acqua cristallina, rappresenta un altro luogo ideale per gli sport acquatici. Nei mesi estivi le spiagge sono molto frequentate, anche perché sono facilmente raggiungibili a piedi attraverso una lussureggiante macchia mediterranea. “Cala Mariolu” si apre nel Golfo di Orosei. Qui le acque sono limpide, la sabbia è mista a sassolini tondi di colore rosa. Anche se può essere raggiunta a piedi, il trekking è faticoso, ma se non ne avrete voglia potrete sempre prendere una delle barche che partono da Cala Gonone, Arbatax o Santa Maria. Il nord dell’Europa, in particolare il Regno Unito, vanta una località balneare tra le

migliori nel continente. Situata in Cornovaglia, “Porthcurno” è una baia di

sabbia fine, chiusa su entrambi i lati da scogliere, che costeggia acque turchesi. L’acqua è calma e poco profonda, quindi un luogo ideale per le famiglie. “Zlatni Rat”, in Croazia, è una spiaggia di ciottoli bianchi a forma di V. Si trova sull’isola di Brac, nei pressi della cittadina di Bol. Qui i venti rendono l’ambiente ideale per gli sport come il windsurf, il kitesurf e la vela. La spiaggia è facilmente raggiungibile, grazie ad un percorso ciclistico e pedonale di circa due chilometri, che si collega alla cittadina di Bol. La spiaggia di “Myrto” posta sulla costa nord-ovest dell’isola di Cefalonia (Grecia), raggiungibile via mare, è selvaggia e meravigliosa, ma per questo poco adeguata ai più piccoli. La spiaggia si trova tra le ripide rocce calcaree lambita dalle acque color turchese. È possibile raggiungere questo incantevole sito, seguendo una strada ripida e tortuosa. Dopotutto, a conti fatti un aspetto positivo che accomuna tutte queste località marittime è il vantaggio di poter usufruire di un budget economico minore rispetto ad altre mete transoceaniche grazie alla brevità dei percorsi aerei.

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di Sveva Guerreri

COSTUME E SOCIETÀ

QUANDO IL WEB DIVENTA UNA DROGA

AUMENTA LA DIPENDENZA DA RETE. E CON ESSA, I CASI DI PATOLOGIE LEGATE ALL’USO DI INTERNET

a larga diffusione di smartphone e di tablet ha incrementato la dipendenza da internet. Secondo una recente statistica, quest’anno sono 7,4 milioni di italiani che ne fanno uso per navigare su web. Di questi, solo 5,3 milioni ricorrono al computer. Oggi le nuove generazioni sono sempre connesse in Rete, controllano continuamente la posta elettronica e aggiornano di continuo il proprio profilo social. Una grande fetta di questo tempo è assorbita prevalentemente da alcune piattaforme come WhatsApp e Facebook. Da alcune ricerche è emerso che l’utilizzo dei cellulari di ultima generazione è pari a quattro ore al giorno. La diffusione dilagante della dipendenza da Internet è dunque direttamente proporzionale alla trasportabilità del “world wide web” attraverso gli smartphone. Nella maggior parte

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dei casi si riscontrano nelle nuove generazioni alcuni sintomi caratteristici di un disturbo legato al massivo utilizzo di Internet: il bisogno di trascorrere sempre più tempo “online” per raggiungere uno stato di benessere personale, l’assenza di interesse per la realtà, l’ansia e la depressione nel caso in cui non si possa utilizzare la rete o controllare gli eventi del web. Fino a qualche anno fa le principali patologie legate all’uso eccessivo di Internet erano legate ad attività ben precise: la pornografia online ad esempio, o il gioco d’azzardo. Oggi si registra un trend generale nell’utilizzo spasmodico e patologico di tutta la “Rete” e non solo di una certa offerta web. A tal proposito, sono state tratteggiate delle specifiche caratteristiche a seconda della dipendenza: “cyber-sexual addiction” (legato alla pornografia), “net-compulsion”

(gioco d’azzardo e shopping), “information overload” (ricerca spasmodica di informazioni), “cyber-relation addiction” (abuso di social network) e “computer addiction” (utilizzo eccessivo di giochi online). La Rete consiste in un luogo virtuale in cui le azioni hanno conseguenze anche nella vita, ma nella maggior parte dei casi, quel che manca alle “esperienze online” è il confronto. Sempre di più le generazioni entrano in un mondo in cui non riescono a sperimentarsi. Così, piuttosto che confrontarsi, preferiscono chiudere con “un clic” un rapporto di amicizia. Secondo altre nuove ricerche nel campo delle comunicazioni elettroniche, la mancanza di informazioni, quali la mimica facciale e il linguaggio del corpo, possono portare a riempire il vuoto con messaggi fin troppo riservati. Basta osservare quanti blogger rivelano le loro informazioni più intime e private su Internet persone che probabilmente non rivelerebbero mai niente direttamente, faccia a faccia con loro. Questo fenomeno nasce da un desiderio di esibizione dalla voglia di parlare di sé e di mettersi continuamente in luce, creando una vera sorta di dipendenza in chi lo fa. Queste disfunzioni comportamentali e comunicative, scaturite dalle nuove tecnologie, sono più diffuse di quanto si possa immaginare: sono sempre di più quelli che preferiscono utilizzare la messaggistica on line piuttosto che una “sana” conversazione. È sempre più comune vedere nella vita di tutti i giorni persone che si parlano via chat a pochi metri di distanza.

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di Angelita Papa

COSTUME E SOCIETÀ

CIBO PER IL SECCHIO

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QUANTI ALIMENTI SPRECANO GLI ITALIANI E CHE COSA FARE

era del cibo-spazzatura e del cibo nella spazzatura: la reificazione di cui è oggetto il cibo nel ventunesimo secolo non ha probabilmente eguali nella storia dell’umanità, laddove tonnellate di rifiuti coincidono con tonnellate di alimenti (il più delle volte intatti ed ancora incartati). Lo sa bene Denisa Fainis (Romania), ventisei anni e dirigente d’azienda, vincitrice quest’anno di una borsa da cinquantamila dirham (circa diecimila euro) per un ambizioso progetto di recupero del cibo smaltito in molti dei principali settori economici. E ha di recente dichiarato: “Secondo UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) e il World Resources Institute, si spreca all’incirca un terzo del cibo prodotto a livello mondiale, per un valore approssimativo di mille

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miliardi di dollari”. Quel che emerge dai dati statistici è, in effetti, oltremodo sconfortante: in Italia circa il 25% del cibo acquistato

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per imbandire le nostre tavole finisce nella spazzatura, costituendo il 42% dello spreco totale nel Bel Paese (76 Kg pro capite per anno, dati 2013). La stessa cosa avviene dall’altro capo del mondo, ad esempio a Dubai, dove la maggior parte degli sprechi avviene all’interno delle mura domestiche e a finire in discarica è il 40% del cibo acquistato. In Inghilterra lo spreco è pari a 200 sterline pro capite per anno, e in cima alla lista degli alimenti gettati via vi sono insalata e verdure fresche: proprio quei cibi su cui, in tempi di crisi, una buona fetta della popolazione ha dovuto far tagli a causa dei costi di vita elevati. Un’assurdità se si pensa che la produzione alimentare, secondo le previsioni, dovrebbe aumentare del 70% entro il 2050 per via dell’incremento della popolazione (che dovrebbe raggiungere i 9.6 miliardi), e che circa il 40% della popolazione mondiale versi in uno stato di denutrizione o malnutrizione (contro un buon 35% che, invece, è in sovrappeso). Tristram Stuart, scrittore e storico, collaboratore del National Geographic, si è interessato alla questione già nel 2001, quando i dati inerenti alla questione erano pressoché introvabili. Stuart dichiara che meno di un terzo del cibo sprecato (e non prodotto!) nei Paesi occidentali sarebbe sufficiente a risolvere il problema della fame nel mondo. Secondo la sua analisi, la colpa principale è da attribuire ai canoni estetici imposti dall’industria agro alimentare: per confezionare i sandwich (simili ai nostri “tramezzini”) le croste del pane vengono gettate via, mentre la frutta in vendita deve essere perfettamente calibrata e con la buccia lucida. E così via. E si finisce per trattare il cibo come “decorazioni natalizie”. In Belgio è stata approvata una legge per cui i supermercati, prima di smaltire il cibo in surplus, devono obbligatoriamente offrirlo alle associazioni di volontariato che potrebbero averne bisogno. Nell’ottica di Stuart i segnali “dall’alto” sono sicuramente importanti, ma un vero cambiamento si può avere soltanto con “rivoluzione popolare, una ribellione contro lo spreco di cibo. Noi, il pubblico, dobbiamo dire che siamo stanchi di tutto ciò”.

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di Elisa Marini

AGOSTO:

SAGRE

IL PROGRAMMA GASTRONOMICO DI LAZIO E UMBRIA OFFRE TANTE OCCASIONI PER LASCIARSI TENTARE

BORGHI E BUONA CUCINA h i rimane a Roma nel mese di agosto non ha scuse. Con l’offerta che c’è in città, nella provincia, nella regione e nella vicina Umbria, è un crimine rimanere sul divano di casa. Si inizia il 31 luglio a Riano, con la sagra della panonta, 4 giorni dedicati alla cucina, agli spettacoli, alla musica, ai giochi. Il 2 agosto, a Ponticelli Sabino (Rieti), apre invece la sagra dei Maccaruni, pasta all’uovo realizzata a mano dalle donne del paese. Il giorno dopo, il 3, a Capranica, la sagra dei ciannaruchigli, ovvero delle lumache con sugo di pomodoro e mentuccia. In contemporanea, dal 27 luglio al 3 agosto, ad Albano Laziale c’è la sagra della bruschetta (appuntamento imperdibile per

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chi voglia degustarla insieme a una birra fresca o al vino dei castelli romani). A proposito di vino, si segnalano a Ponte Alto e a Monticelli di Esperia, rispettivamente provincia di Rieti e provincia di Frosinone, due grandi appuntamenti: la settima edizione di Le Vecchie Cantine di Ponte (percorso gastronomico nel paese fatto di buon vino e pizze fritte) e la Sagra del vino di Monticelli (degustazioni del Reale bianco e dell’antichissimo Olivello rosso). Ma agosto è lungo. Dunque spazio il 9 alla sagra delle fettuccine al tartufo e funghi porcini di Arpino (Frosinone), largo il 16 alla sagra dello stratto al tartufo e dello gnocco al castrato di Blera (Viterbo), e ancora spazio il 20 alla sagra della panonta (guanciale cotto alla brace) di Amatrice. Il 22, a Montecompatri, sagra delle fettuccine fatte a mano. Poi come da tradizione, il 30 e 31 agosto di nuovo ad Amatrice, la 48ª sagra degli spaghetti all’amatriciana, due giorni di degustazioni e di gastronomia che attireranno visitatori da tutta Italia. Infine, se c’è spazio per una gita fuori, impossibile non segnalare gli

appuntamenti più importanti in Umbria. Dunque come non farsi tentare dalla sagra della patata rossa (13-22 agosto a Colfiorito, Perugia), dalla sagra del cinghiale (ad agosto a Montecchio, vicino Terni), dalla sagra degli gnocchi (23 luglio-13 agosto a Guardea, Terni), dalla sagra della Cresciola (agosto, Amelia, Terni), dalla sagra della porchetta e dei fagioli con le cotiche (dal 3 al 7 agosto a Monte San Maria Tiberina, Perugia), dalla sagra dello strangozzo (dal 25 luglio al 5 ago-

sto a Montefalco, Perugia) e dalla sagra degli strascinati (una pasta fatta a mano, 16 agosto, Monteleone di Spoleto). In tutti i casi si raccomanda di fare prima una telefonata alle pro loco del posto o ai comuni, perché l’organizzazione di questi eventi è sempre soggetta a variazioni dell’ultimo momento. È il bello e il brutto delle feste locali: non sempre la comunicazione passa per i canali ufficiali. Detto questo, niente scuse, agosto è il momento giusto per visitare i borghi del centro Italia e godere dei loro sapori. Insieme alle sagre e ai piaceri della tavola, tanti piccoli comuni nascondono veri e propri gioielli d’arte e d’architettura.

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di Elisa Marini

COSTUME E SOCIETÀ

CINECITTÀ WORLD

IL SOGNO DEL CINEMA CHE DIVENTA REALTÀ ROMA AMPLIA LA SUA OFFERTA CON UN NUOVO GRANDE PARCO PER TURISTI a aperto a metà luglio e aspira a diventare un punto di riferimento per i turisti che passano a Roma. Si Chiama Cinecittà World ed è, nei fatti, un’eccellenza attrattiva di quelle che mancavano alla città, un fantastico viaggio nel mondo del cinema fatto di tutto ciò che ha caratterizzato per

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un cinquantennio gli studios cinematografici romani. Spazio dunque al Far West, a Ben Hur, a Le Notti di Cabiria, a Gangs of New York e alle tante altre attrazioni che fanno parte del progetto creativo concepito da Dante Ferretti (tre volte premio Oscar per la scenografia). Cinecittà World si estende su 140 ettari e ha ovviamente spazi dedicati a negozi e ristoranti. L’idea è di ricalcare l’esperienza degli Universal Studios di Hollywood, cioè di uno spazio nel quale “ciascuna zona tematica è concepita per far “viaggiare” il visitatore sulla linea di confine tra realtà e finzione, tra l’immaginario e la “fabbrica” del cinema. Chi entrerà nel parco diventerà parte di un’esperienza. Ci saranno set cinematografici in cui non solo divertirsi, ma in cui si sarà coinvolti attivamente e dove ognuno potrà essere chiunque: regista, attore, tecnico delle luci... una qualsiasi delle molte meravigliose professionalità che costruiscono un film”. Nell’operazione Cinecittà World è coinvolta la Cinecittà Entertainment, società che ha per azionisti Luigi Abete, Diego e Andrea Della Valle, Aurelio De Laurentiis e la famiglia Haggiag. L’unico possibile problema è legato all’ubicazione. Seppure l’area sia molto pregevole dal punto di vista naturalistico-ambientale, il fatto che il parco sorga sulla Pontina, nella zona di Castel Romano, già sede dell’Outlet McArthur Glen e snodo fondamentale per i pendolari del mare, potrebbe creare seri problemi di traffico. Il periodo estivo sarà quindi il primo importante momento di prova.

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di Sveva Guerreri

CINEMA

CINEMA D’ESTATE: DOVE TUTTE LE ARENE DELLA CAPITALE NEI MESI DI AGOSTO E SETTEMBRE er chi dovrà affrontare i mesi più caldi dell’estate in città, c’è la possibilità di gustarsi le proiezioni in diverse location della Capitale sotto il cielo stellato. Il Nuovo Cinema Aquila al Pigneto inaugura “Aquila della Notte”, ovvero la stagione dell’arena cinematografica all’interno di un nuovo spazio, nel “Parco Ex Aeroporto” di Centocelle . L’evento apre tutte le sere fino a sabato 13 settembre e alla visione dei film verranno abbinati dibattiti, aperitivi e dj-set introduttivi. Presso il Chiostro di San Pietro in Vincoli, all’interno della Facoltà di Ingegneria de La Sapienza, “l’Arena del Chiostro” si svolgerà fino al 7 settembre, con un programma ricco di opere italiane e straniere, campioni di incassi dell’ultima stagione. Da non perdere anche l’evento “Cinema e Stelle”, all’interno del quartiere di San Basilio, nel quale si darà il via ad una serie di iniziative culturali grazie all’apertura estiva del Centro Culturale Aldo Fabrizi (tante proiezioni e spettacoli fino all’8 agosto). L’“Isola del Cinema”, il cinema estivo presso l’Isola Tiberina, è aperta fino a 1° settembre con la migliore programmazione della stagione e con numerose rassegne estive e dibattiti. Altro appuntamento di lunga data è quello alla Garbatella, presso il parco di piazza Brin, che presenta tutti i film più importanti della stagione 2013/2014 (per i cinefili alcune serate sono dedicate anche a pellicole cult). Dal 21 giugno al 7 settembre 2014 le due arene di Castel Sant’Angelo replicano il successo dello scorso anno, aprendo le porte al pubblico in uno dei posti più caratteristici della città. Tra gli eventi cinematografici estivi si segnala la 34esima edizione del “FantaFestival” (Mostra Internazionale del Film di Fantascienza e del Fantastico - dal 14 luglio al 7 settembre 2014), che avrà luogo nella Multisala Barberini (14/18 Luglio) e presso la Sala Trevi (5/7 Settembre).

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di Chiara Rovan

TEATRO

AGOSTO SOTTO I RIFLETTORI IL MEGLIO DELLA PROGRAMMAZIONE ESTIVA TRA ROMA E IL MARE rosegue senza sosta l’estate teatrale romana. La stagione del teatro di Ostia Antica, dopo averci regalato grandi eventi sotto la direzione artistica di Pietro Longhi (da segnalare ancora per il mese di luglio Giorgio Albertazzi in Miti ed eroi, il 29), si chiude con la tragedia di Eschilo Agamennone il 6 agosto, con la traduzione di Pier Paolo Pasolini e l’adattamento e regia di Pietro Conversano. La città di Troia sta per cadere, dopo dieci anni di guerra, e il re atride Agamennone riflette sulle sue responsabilità, mentre la consorte Clitennestra medita contro di lui un’atroce vendetta. Per la rassegna I solisti del teatro, ai Giardini della Filarmonica sarà la volta di Fedra-diritto all’amore (6 agosto) con Galatea Ranzi: una messa in scena moderna e multimediale della tragedia di Euripide in cui atmosfere noir si trasformano in una dimensione immaginaria che si ispira al glamour anni ‘60. Dal 6 al 17 agosto al Globe Theatre sarà la volta dell’intramontabile Sogno di una notte di mezza estate diretto da Riccardo Cavallo. Tre mondi si incontrano e fondono insieme, in un turbine di intrecci sentimentali e magie: fate, amanti e artigiani-attori vengono trascinati dalla follia d’amore che governa il mondo in una malinconica danza. Dal 22 agosto, un’altra avvincente commedia shakespeariana: Molto rumore per nulla, diretta da Loredana Scaramella che reinterpreta questo classico in una nuova versione incentrata sul tema della crisi umana vista come crescita personale e collettiva. Giovani e adulti, donne e uomini vivono, in un’assolata corte siciliana, piccoli e grandi drammi che li porteranno a confrontarsi con emozioni, dolori e menzogne. Estate teatrale è anche Metropolitana Fiumicino Estate, con ingressi gratuiti, che da giugno a settembre prevede grandi eventi tra Fiumicino, Fregene, Maccarese e dintorni. Il 15 agosto vedrà l’allestimento dell’opera lirica di Leoncavallo, Pagliacci, con l’Orchestra sinfonica Europa Musica e il Coro Lirico Italiano; tutti i giovedì musica dal vivo (pop, rock, blues, funky) in spiaggia al Papaya Beach e dal 28 al 31 agosto Libri all’aria nella pineta di Fregene, prima edizione del festival del libro e dell’editoria. Insomma, l’estate non sta finendo: buone vacanze!

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QUESTIONE DI CILINDRI

di Alessandro Cortellessa

LE MILLE VARIANTI DELLA NUOVA RENEGADE n modello completamente nuovo che nasce dal dna della Jeep, progettato negli Usa ma costruito in Italia (negli stabilimenti Fiat di Melfi) per piacere a tutto il mondo. Sono queste le premesse che hanno portato la casa americana a lanciare la nuova fuoristrada compatta che viene venduta in ben cento paesi nell’intero globo. Un compito arduo, a partire dal design, sempre molto difficile da proporre uguale in aree così diverse dei cin-

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IL PRIMO WORLD-SUV DI JEEP È COSTRUITO IN ITALIA. INNOVERÀ IL SEGMENTO E IMPEGNERÀ LO STABILIMENTO FIAT DI MELFI que continenti. Allo stesso tempo, fin dall’inizio, i designer Jeep sapevano che la Renegade doveva offrire prestazioni off-road di riferimento nella categoria e proporzioni adatte alla guida in città e in grado di trasferire lo stile deciso, versatile e funzionale del brand. Avevano inoltre il compito di realizzare un modello completamente nuovo che doveva rappresentare il design e l’ingegno degli americani: un modello che avrebbe segnato l’ingresso del marchio nel segmento degli Small SUV. Inoltre, questa nuova Jeep doveva offrire ad una clientela giovane e appassionata di avventura qualità costruttiva ed efficienza, nonché la robustezza e la libertà della guida open air della leggendaria Jeep Wrangler. Anteriormente, la Renegade è decisamente una Jeep. Il frontale presenta la caratteristica griglia a sette feritoie incorniciata da una finitura satinata. Uno sbalzo corto, passaruota trapezoidali e una combinazione di forme fluide e scolpite interrotte da elementi marcati ne caratterizzano la robusta carrozzeria. Il dna che la Renegade ha ereditato è immediatamente identificabile e

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contraddistingue gli pneumatici aggressivi, le forme ampie dei parafanghi, gli specchietti laterali montati sulle porte e la linea di cintura rialzata che richiama le mezze porte dell’icona Jeep. Sul posteriore della vettura, la caratteristica struttura a scudo alloggia la retroilluminazione ed i fari posteriori dalla forma quadrata in stile Jeep incorniciati da finiture di colore nero. Per la parte meccanica, partendo dalla tecnologia 4x4 mutuata dalla nuova Jeep Cherokee, la Renegade 2015 offre due avanzati sistemi di trazione (uno con riduttore, entrambi con quattro modalità di gestione della trazione) che garantiscono prestazioni off-road di riferimento nella categoria. Entrambi i sistemi sono in grado di trasferire il 100% della coppia su una singola ruota, garantendo la massima aderenza in qualsiasi situazione. Su strada normale però, la Renegade viaggia con sole due ruote motrici e il sistema accoppia in automatico la trasmissione 4 x 4 quando le condizioni lo richiedono. Una frizione a bagno d’olio variabile, alloggiata nel modulo di trazione posteriore, utilizza gli algoritmi brevettati del marchio Jeep per fornire la quantità di coppia adatta ad ogni singola situazione di guida, anche su superfici a bassa aderenza e in caso di partenze aggressive e guida sportiva. In linea con la tradizione Jeep, la nuova Renegade è lo Small SUV più capace, efficiente nei consumi e tecnologicamente avanzato di sempre. Può essere dotata di 16 diverse combinazioni di motori e propulsori - il maggior numero mai equipaggiato su


QUESTIONE DI CILINDRI un veicolo Jeep - per soddisfare le richieste specifiche dei clienti in tutto il mondo. Sono disponibili sul nuovo modello quattro motori a benzina MultiAir e due motori diesel MultiJet II con tecnologia Stop&Start per ridurre emissioni e consumi. La trasmissione prevede il primo cambio automatico a nove rapporti disponibile nel segmento o due cambi manuali e una trasmissione a doppia frizione a secco (DDCT) Gli interni presentano un aspetto robusto e vivace, contraddistinti dalla cura e dall’attenzione al dettaglio, da innovative combinazioni di colori, dall’uso di materiali di pregio, da contenuti tecnologici di ultima generazione e da pratici vani portaoggetti che si ispirano alle esigenze di chi ha uno stile di vita attivo e predilige gli sport estremi. Per facilitare il trasporto di attrezzatura sportiva, la Renegade è stata equipaggiata con un piano di carico amovibile, reversibile e regolabile in altezza; inoltre il sedile del passeggero anteriore può essere reclinato in avanti. Di fronte al conducente, il quadro strumenti alloggia contagiri e tachimetro analogico di grandi dimensioni. Per conferire un look da “avventura”, al centro del quadro strumenti è stata posta l’immagine di una macchia di fango: un’idea nata nel team di designer durante una sfida a paintball. Il sofisticato quadro strumenti presenta uno schermo monocromatico da 3,5” o un innovativo display TFT da 7” a colori che permettono al conducente di personalizzare l’esperienza di guida e di ricevere informazioni e feedback attraverso un design intuitivo. La nuova Jeep Renegade è dotata del premiato sistema di comunicazione, intrattenimento e navigazione vivavoce Uconnect 5.0 e 6.5AN. In linea con la tradizione del modello “Jeep” Willys MB del 1941, il mezzo è in grado di offrire la libertà e il piacere della guida open-air attraverso le due configurazioni di tetto apribile My Sky (disponibili a richiesta). Le opzioni tetto My Sky amovibili hanno un funzionamento a comando manuale oppure a comando elettrico (a scorrimento orizzontale/inclinato). Gli ingegneri Jeep hanno inoltre equipaggiato la Renegade con una completa dotazione per la sicurezza attiva e passiva, che comprende il Blind-Spot Monitoring, il Rear Cross Path detection, la telecamera per la retromarcia ParkView con visualizzazione a griglia dinamica, l’ESC con sistema antiribaltamento elettronico (ERM) e 7 airbag di serie. Disponibili a richiesta ben altri 70 sistemi di sicurezza! Due i modelli: Trailhawk 4x4, per i clienti che pretendono performance in fuoristrada di livello superiore (riduttore al cambio, angoli di attacco, dosso e uscita maggiorati, guado fino a 48 cm, piastre di protezione, ecc.) e la più “tranquilla” e cittadina, si fa per dire, Latitude.

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di Penelope Salomone

AUGUSTA ARTE D’AGOSTO nche quest’anno l’estate romana è fitta di appuntamenti. E per varietà e qualità (in barba alla crisi) regge il confronto con le stagioni passate. Tra i numerosi eventi in corso eccone alcuni che, certo, incontreranno tutti i gusti. La mostra LUCE. L’immaginario ita-

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liano celebra il 90° anniversario dalla fondazione della prestigiosa impresa culturale, appena iscritta (2013) dall’Unesco nel Registro Memory of the World. Nata, nel 1924, con l’intento di raccontare l’attualità del Paese e del mondo, L’Unione Cinematografica Educativa (LUCE) cominciò a produrre i cinegiornali, antenati dei tg. Non solo informazione ed educazione (propaganda durante il fascismo), l’Istituto, nel tempo, divenne, ed è, un prezioso archivio per i posteri con la mole (milioni tra fotografie e filmati) di documenti che custodisce e continua ad incrementare. La storia del LUCE (la nostra) rivive al Vittoriano, fino al 21 settembre, attraverso foto e video, carichi di suggestioni e curiosità, selezionati dai curatori Gabriele D’Autilia e Roland Sejko. Accompagnano l’esposizione dedicata alla più antica casa cinematografica italiana in attività, proiezioni (130

ARTE E CULTURA

TANTI GLI ERTI P A I V I T I S O SPAZI ESP TATE. S ’E D E H C N A IGO… L B B ’O D È E CURIOSAR

titoli classici e contemporanei), concerti, dibattiti, visite archeologiche in quattro tra i più incantevoli siti capitolini: Fori imperiali, piazza Santa Croce in Gerusalemme, Vittoriano e MAXXI (www.comunicareorganizzando.it e www.cinecitta.com). Sempre il Vittoriano (Sala del Giubileo) fino al 7 settembre accoglie la personale Tra terra e mare. Opere 20012014 di Irene Petrafesa. I quaranta dipinti presenti nella mostra, curata da Claudio Strinati e Nicolina Bianchi, sono articolati in sezioni tematiche dai titoli fortemente evocativi: Mediterraneo, Frammenti metropolitani, Paesaggi industriali... ciminiere, What identity, Profili, Respiri, Passeggeri e Sospeso. Tra i visitatori non mancheranno, la probabilità è alta, i cinespettatori che riconosceranno la tela Ciminiere apparsa nel film Colpo d’occhio di Sergio Rubini, interpretato da Riccardo Scamarcio, figlio della pittrice pugliese. Il tempietto del Bramante, a San Pietro in Montorio, è la cornice ideale per l’Omaggio a San Juan de la Cruz (1541 -1591), grande mistico e poeta, reso dallo scultore Oliviero Rainaldi con tre opere in piombo, vetro e marmo e da Dante Ferretti con altrettante creazioni luminose. Fino al 30 settembre. Tutt’altra atmosfera, invece, si respira alla Galleria Marie - Laurie Fleisch (vicolo Sforza Cesarini 3/a), che presenta Iconic/Ironic, disegni ispirati a celebri icone dell’Arte dall’impronta dissacrante firmati da Neal Fox, Fausto Gilberti, Hell’O Monsters. Fino al 13 settembre. Infine, nel bimillenario della morte di Augusto (63 a. C. - 14 d. C), anche i romani dovrebbero fare un “pelle-

grinaggio” fino a Chieti, per la duplice esposizione Secoli augustei, Messaggi da Amiternum e dall’Abruzzo antico, allestita a Palazzo de’ Majo (fino all’11 gennaio 2015) e Villa Frigerj (fino al 30 settembre). La mostra, a cura di Maria Ruggeri e Rosanna Tuteri, realizzata grazie al contributo della Fondazione Carichieti, presenta diciassette straordinari reperti tra cui un monumento funerario a esedra e una statua virile in nudità eroica, freschi di restauro, un ritratto di Augusto in basalto verde, rinvenuto a Pescina, un letto e un’aquila legionaria, entrambi in bronzo, nonché due maschere teatrali in marmo, risalenti al I - II sec. d.C. (solo decorative, ovvio, non indossabili) e riportate alla luce solo due mesi fa.

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SPETTACOLANDO

di Barbara Zorzoli

JOHNNY DEPP FOLLE D’AMORE PER…

GROUPON

onostante abbia un patrimonio stimato di circa 250 milioni di euro e possieda un’isola delle Bahamas, Johnny Depp non disdegna di risparmiare dove può. Sarà per questo che è rimasto letteralmente rapito dalle offerte di Groupon, tanto da controllare almeno ogni 24 ore le nuove proposte. “Johnny non resiste agli affari e adora vedere arrivare nella sua email la newsletter con le offerte del giorno di Groupon”, ha riferito una fonte a Heat. “Se riesce a ottenere qualcosa a un buon prezzo, la compra. Ha appena acquistato un barbecue per il patio della sua casa di Los Angeles”. Depp non fa shopping solo per se stesso. Avrebbe infatti regalato alla sua fidanzata Amber Heard un paio di orecchini in vendita a 250 euro invece che a 750. Non è dato sapere se questa attenzione alle spese abbia investito anche l’organizzazione del loro matrimonio, che comunque non sarà un evento stravagante né eccessivo. “Il matrimonio sarà un affare piuttosto ristretto”, ha annunciato un amico della coppia.

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LINDSAY LOHAN

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ebutto teatrale in vista per Lindsay Lohan il prossimo settembre: reciterà nel rifacimento di David Mamet della pièce Speed-The-Plow, e ha appena

firmato un contratto per otto repliche al Playhouse Theatre di Londra. Intervistata dal New York Times, LiLo ha accennato ad un’importante sorpresa. “Sono eccitata ma nervosa allo stesso tempo”, ha dichiarato. Ora è giunta la conferma che Lindsay interpreterà sul palco Karen, una segretaria temporanea che dà del filo da torcere a due produttori hollywoodiani. Nella produzione del 1988, il personaggio era stato affidato a Madonna, che se l’era cavata egregiamente aggiudicandosi persino due nomination ai Tony Awards. Karen è stata poi interpretata da Alicia Silverstone nel rifacimento del 2006 e da Elisabeth Moss nel 2008. La Lohan vive in pianta stabile nella capitale inglese da circa un mese, ma ha già attirato l’attenzione su di sé: ha quasi rovinato il party organizzato per la sfilata di Moschino a causa del suo comportamento sconsiderato, e più di recente si è mostrata praticamente nuda mentre faceva shopping ai grandi magazzini Selfridges. Lindsay non ha nessuna intenzione di lasciare l’Inghilterra, poiché oltreoceano si sente un facile bersaglio per i media. “In America non si sente apprezzata, mentre a Londra ha la sensazione opposta», ha spiegato un’amica dell’attrice. «Lei adora la cultura britannica e dice che la gente l’ha trattata con rispetto per la prima volta da anni. Perciò pensa di trasferirsi nella capitale inglese”.

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prende di mira il teatro


SPETTACOLANDO

JESSICA SIMPSON

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SI È SPOSATA

essica Simpson e il giocatore di football Eric Johnson sono convolati a nozze al San Ysidro Ranch di Santa Barbara. La coppia è volata in California qualche giorno prima del matrimonio per godersi una piccola vacanza. Tra i circa 250 invitati, oltre alla sorella della sposa Ashlee Simpson e il suo fidanzato Evan Ross, c’erano Jessica Alba e Cash Warren, e Donald Faison (il Chris Turk di Scrubs). “Siamo colmi di gioia e amore per esserci giurati impegno eterno”, hanno dichiarato gli sposini a People in un comunicato esclusivo. “Dire “Lo voglio” davanti alla famiglia, gli amici e più di tutto davanti ai nostri figli è stato il momento più felice della nostra vita”. La rivista ha inoltre rivelato che l’abito da sposa di Jessica era firmato Caroline Herrera. Durante la cerimonia, anche i piccoli di casa hanno avuto il loro ruolo: Ace Knut, il secondo figlio degli sposi, ha portato le fedi nuziali mentre la primogenita Maxwell, 2 anni, reggeva il bouquet della madre. Il figlio di Ashlee, Bronx, 5 anni, ha accompagnato la bimba con i fiori fino all’altare. La Simpson e Johnson hanno iniziato a frequentarsi nel 2010 e si sono fidanzati a novembre dello stesso anno. Si sono conosciuti grazie ad amici comuni e tra di loro è stato subito colpo di fulmine. “Non potrei chiedere uomo migliore al mio fianco ora come ora!”, aveva dichiarato Jessica al momento del fidanzamento. “Sono felicissima e se questo momento potesse durare in eterno ci metterei subito la firma!”. “Non vedo l’ora che venga il giorno in cui potrò guardarlo negli occhi e fargli la promessa che entrambi aspettiamo da tanto”, aveva dichiarato la star lo scorso anno.

CLINT EASTWOOD

innamorato

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meno di un anno dal divorzio, Clint Eastwood si è imbarcato in una nuova

relazione con Christina Sandera. Il rapporto è già molto serio, tanto che i due ora vivono insieme. “Lei vive nella casa che lui condivideva con Dina”, ha affermato un insider su Us Weekly. “Si è trasferita lì mesi fa”. Stando alla testata la Sandera lavora come hostess nel Mission Ranch Hotel di Carmel, in California, di proprietà di Eastwood. L’attore e regista avrebbe anche già presentato a tutti e sette i suoi figli il suo nuovo amore. “I suoi ragazzi l’hanno conosciuta e la apprezzano”, ha aggiunto l’insider. “Dicono tutti che è una donna “normale””. Quella con Christina sarebbe per il regista la seconda relazione intrapresa dopo l’addio alla moglie. La prima, infatti, è stata quella con la fotografa Erica Tomlinson-Fischer. Ora però nel cuore di Clint c’è solo Christina. “Con lei è felice, Erica appartiene al passato”.

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MODA E TENDENZE

di Valentina Mancini

TEMPO DI SALDI, DA NON PERDERE:

MUST HAVE E PASSPARTOUT

ll’attacco delle vetrine, impavide guerriere che sfidano caldo, ressa e tempo per accaparrarsi i capi hot della stagione, e non solo. Sono le donne di oggi che, complice la crisi ancora in atto, hanno aspettato i saldi per rinnovare il proprio guardaroba e accaparrarsi i must have dell’estate con un occhio alle tendenze autunno-inverno 2015. Ma quali sono i pezzi da non perdere? Gli immancabili da acquistare in effetti non sono molti, e con una spesa oculata si può mettere qualche tassello prezioso nel puzzle che è l’armadio di ogni femme attenta alle tendenze in evoluzione. A cominciare dal “basic”, i must have irrinunciabili, da indossare ora (e per sempre) includono il classico pantalone nero, dal taglio sartoriale regular, largo ma non svasato, disponibile in tutte le fasce di prezzo. Il tailleur giacca-gonna è un altro capo da non lasciarsi sfuggire, monocolor nelle tonalità del bordeaux, grigio-azzurro, verde; un completo che tornerà utile, in linea con le tendenze lanciate dalle passerelle, anche nella stagione fredda. Il blazer monopetto, meglio se over, è uno dei capi lanciati dalle maison d’alta moda che ha conquistato le donne e che continua ad essere protagonista delle nuove collezioni; acquistarlo ora con i saldi significa premunirsi per essere pronte a sfoggiarlo tra qualche mese. Le stringate mantengono il loro posto tra le preferenze dei designer; le classiche scarpe maschili si rinnovano con plate-

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au, zeppe e tanti colori; meglio comprarle, però, valutando una nuance indossabile anche con l’avvento dei primi freddi. Altro irrinunciabile capo, che da tempo si riaffaccia più o meno timidamente, è il giubbino di pelle; maestoso e rock al tempo stesso, è un pezzo che trova il proprio posto d’onore anche tra i must have della prossima stagione: comprarlo con i saldi potrebbe rivelarsi un vero affare. Largo anche a impalpabili foulard in seta, tendenza avvistata nelle nuove collezioni, comoda per trovare riparo dalla brezza estiva. Il bianco, must-have d’estate irrinunciabile, si rivelerà un acquisto dal fascino e dall’utilità duraturi se la scelta ricadrà su una blusa, perfetta anche d’inverno su un pantalone nero, abbinamento intramontabile. I jeans, sebbene non si abbia voglia di provarli su-

dando sette camicie, sono un passpartout e perciò devono assolutamente essere comprati con i saldi; per essere al top anche durante la prossima stagione, vanno scelti con inserti trasparenti e ritagli sensuali. Occhio anche a borse, clutch e pochette; prese in giuste dosi e tonalità, saranno utilizzabili oggi e doma-

LE STAGIONI SI FONDONO TRA CAPI CLASSICI ED ETERNI RITORNI ni e si riveleranno utili al momento opportuno; la nuova stagione vedrà sfilare piccoli capolavori, con e senza tracolla, soprattutto rigidi e dalle forme geometriche. Questo è il tempo di rinnovare anche gli occhiali da sole, accessorio irrinunciabile ora e per gran parte dell’anno, un dettaglio per distinguersi che fa davvero la differenza. Piccole e lucenti, pietre preziose rivestono di luce estate e inverno, su magliette grunge e borse; sono il dettaglio che fa la differenza.

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(

di Simone Felicetti

VIAGGI

ISTANBUL:

ISTRUZIONI PER L’USO

ra l’Europa e l’Asia, tra il Mar Nero e il Mar di Marmara, lungo lo stretto del Bosforo, un tempo antica capitale dell’Impero Romano e Ottomano, fu Bisanzio, fu Costantinopoli, oggi più di ieri Istanbul è una delle “regine” del turismo globale. Al quarto posto a livello europeo e appena al sesto al livello mondiale per numero di visitatori all’anno (Roma è al tredicesimo), la città-simbolo della Turchia è

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COSA VEDERE E DOVE VIVERE LE ATMOSFERE PIÙ SUGGESTIVE DELLA CITTÀ indiscutibilmente una delle metropoli con maggior richiamo, pur non essendo neppure una capitale. Le ragioni di tanto afflusso sono molteplici e non riconducibili esclusivamente alla sua millenaria bellezza o alla sua storia gloriosa. Nell’ultimo decennio la Turchia ha cominciato rapidamente a modernizzarsi, laicizzarsi, riqualificarsi in vista e sulla scia di un agognato, benché non unanime, ingresso nell’Unione Europea. Il governo turco, in questi anni, ha continuato a investire molte risorse sulla modernizzazione dei servizi con un attento occhio di riguardo alla valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale, alle infrastrutture urbane, più in generale ad un rapido sviluppo turistico. In uno dei più importanti e strategici crocevia commerciali e culturali di questa parte di mondo, la commistione tra modernità e tradizione, l’incontro fra popoli, in realtà a Istanbul c’è da sempre, così come da sempre questa è una città particolarmente popolosa e frequentata (oggi gli abitanti superano i 12 milioni). Considerata la città più laica del mondo musulmano e la più conservatrice dell’Europa laica, Istanbul svela ad ogni angolo la sua natura controversa. Qui, sulla porta per l’Asia, coesistono e si sovrappongono di quartiere in quartiere, le fascinose architetture ottocentesche e imperiali, i profumi e i suoni del Medio Oriente, l’Islam e la globalizzazione. Il Bosforo che divide e separa i quartieri, i continenti, le loro differenti storie, le loro etnie, al contempo unisce e convoglia sulle sue sponde tutta la popolazione. Il Ponte Galata rappresenta

il cuore pulsante di questo incontro, lo snodo attraverso cui tutto scorre nella frenetica quotidianità. Una frenesia stranamente vivibile in cui c’è un tempo per ogni cosa e tutte le azioni quotidiane sembrano parimenti degne di essere vissute. L’incessante attività commerciale, il traffico perennemente intasato, il rumore assordante, trasmettono incredibilmente armonia: un’armonia che affascina il visitatore e rende un soggiorno in città, anche breve, un’esperienza magica e ineguagliabile. Le attrazioni che non possono essere trascurate risiedono principalmente nella città vecchia, a Sultanahmet, dove è possibile visitare la Moschea Blu e il museo di Aya Sofia, oppure a Sirkeci il Palazzo e Harem di Topkapi, antica residenza dei piaceri dei sultani ottomani, nonché le Cisterne di epoca romana. Non può mancare un passaggio in uno degli hammam sparsi per le vie cittadine per fare una sosta rilassante così come non si può perdere una visuale della città dai battelli che navigano la Marmara. Frugare nei mercati, in quello egiziano delle spezie o nel Gran Bazaar, è una tappa immancabile se si vuole entrare da subito in contatto con la vera essenza del posto. Altri appuntamenti imperdibili sono il tè del pomeriggio al Pera Palas Hotel, che ha al suo interno una delle pasticcerie più antiche e rinomate di tutta la città, il tramonto dall’Istanbul Modern a Karakoy o una suggestiva panoramica dal Galata Tower. E per finire, una cena in uno dei moltissimi ristoranti che animano, di sera, le vie del Kumkapi.

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visioni grafiche


di Elisa Marini

ARREDAMENTO

COMPRI CASA?

L’ARREDAMENTO È GRATIS!

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utto nasce da un accordo tra Progedil 90 e L’Opera (società di arredamento Romana). L’offerta si chiama Tutto Tondo e prevede che, insieme all’acqui-

sto dell’appartamento in costruzione, l’acquirente possa scegliere gli arredi che preferisce. Tutto questo seguito da architetti d’interno che suggeriscono come ottimizzare gli spazi e che materiali scegliere. L’offerta è estesa più o meno a tutte le case in costruzione

CRISI DEL MOBILE?

NON PER GLI ARREDI CHE NAVIGANO! aldenassi è un’azienda che si occupa di mobili di qualità, esterni e interni, per yacht. Solo nel primo semestre l’azienda, che ha sede ad Arma di Taggia (tra Sanremo e Imperia), ha registrato un aumento del fat-

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della Progedil 90, ovvero a 26 cantieri sparsi tra Roma sud, nord, est e ovest. L’elenco dei siti si trova presso il sito web www.progedil90.it/tuttotondo.php. Il campionario dei mobili comprende i marchi più prestigiosi dell’industria del mobile italiana. Anche il pagamento è personalizzato e prevede rate mensili.

DIVANO ITALIANO E FORZE FRESCHE TURCHE era una volta il divano made in Italy. Si chiamava Natuzzi e faceva la sua bella presenza in tutti i migliori salotti del mondo, comprese le residenze governative e i centri del potere. Oggi l’azienda, orgoglio di Santeramo in Colle (provincia di Bari), proprietaria del marchio Divani&Divani, fa gola ai turchi. Una compagnia finanziaria di Istanbul (la Turkuven) si è infatti recata in visita nella cittadina pugliese e ha condotto, attraverso una mezza dozzina di rappresentanti, colloqui con Pasquale Natuzzi, carismatico fondatore dell’azienda. La posta in gioco non è roba da poco. Presente con 1200 punti vendita in 123 paesi, la Natuzzi ha più di 6.000 dipendenti. Il problema è la crisi e i bilanci. Ormai siamo al settimo anno di conti in rosso, con fatturati che scendono e dipendenti in esubero. Probabilmente i turchi vogliono solo entrare nel capitale azionario e sfruttare il marchio per garantirsi accesso a mercati importanti. Fatto sta che i capitali servono e che i potenziali partner di Istanbul ne hanno.

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FESTA DELLA MUSICA A FREGENE er il terzo anno consecutivo gli amici (tanti) di Paolo Ponziano Ciardi, celebre direttore d’orchestra genovese, di formazione mitteleuropea e romano d’adozione, hanno invaso la villa del Maestro a Fregene per celebrare la Festa della Musica che cade nel giorno del solstizio d’estate, 21 giugno. Gli ospiti si sono cimentati in una competizione canora simile a quella sanremese. Vincitore di quest’anno Franco Santagostino Ratti, altresì ideatore e promotore dell’evento, che ha interpretato il brano “Prendimi, prendimi...” di Orietta Berti. Madrina della serata la bellissima gieffina Veronica Ciardi, nipote del Maestro, mentre la mamma insegnante in pensione, con la passione per l’ago e il filo, ha realizzato l’abito indossato dalla Berti/Ratti. In giuria, tra gli altri, Piera Lanciani, direttrice del Coro Aureliano, Annamaria Loreti, vicepresidente della stessa istituzione e Cezary Ruta Stoch, tenore e solista della Cappella musicale pontificia Sistina. di Stefania Paoli

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turato del 24%. Come sempre il segreto è l’export e il modo di diversificarlo. Ai paesi con consolidata e storica presenza (Australia, Stati Uniti, Olanda, Emirati Arabi), l’azienda ha unito i nuovi mercati di Turchia, Australia, Israele e Russia. Non è facile realizzare strutture resistenti al beccheggio, al rollio, alla salsedine e ai raggi UV. Eppure, per la prima volta, la globalizzazione e le esportazioni hanno permesso alla Valdenassi di superare per volumi il mercato interno.

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di Sveva Guerreri

SALUTE E BENESSERE

COSA MANGIARE PER NON FARSI MANGIARE (DALLE ZANZARE) n estate viene il momento di stare all’aria aperta, spesso si dorme con le finestre spalancate a rischio zanzare, benché alcune persone siano predisposte più delle altre alle punture, vuoi per il calore, vuoi

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TANTI PICCOLI RIMEDI PER TENERE LONTANO L’INSETTO PIÙ ODIATO DELL’ESTATE per l’odore della loro pelle. Proteggersi da questi terribili e spesso piccoli insetti è possibile, e su questo incide in parte anche il genere di alimentazione quotidiana e lo stile di vita. Si consiglia di non assumere alcolici, poiché le zanzare sono attirate dall’anidride carbonica che si diffonde con il sudore: chi beve ne libera di più ed è quindi più appetibile. Ci sono alcuni alimenti consigliati per allontanare questi piccoli e fastidiosi insetti. È preferibile mangiare aglio, poiché sembra che il suo odore sia sgradevole all’olfatto delle zanzare. Si consiglia di consumare cibi ricchi di vitamine, in particolare quelle del gruppo B e la vitamina C, perché modificherebbero l’aroma del sudore e quindi quello della pelle. Infine, si raccomanda di evitare la carne rossa e cibi molto salati. Chi non voglia attenersi a questo tipo di alimentazione, può sempre ricorrere a dei rimedi “naturali”. Dunque va benissimo bruciare negli appositi fornelletti oli essenziali di geranio e citronella, mettere un mazzetto di basilico fresco sul comodino o, in un piattino, adagiare una fetta di limone (spessa circa 1 cm) in cui infilzare alcuni chiodi di garofano. Tra le erbe che più danno fastidio alle zanzare segnaliamo il geranio, l’erba gatta e l’incenso, la calendula e la lozione a base di calami-

na (queste due ultime utili per le loro proprietà lenitive). Altro rimedio vantaggioso è la preparazione dell’argilla verde mista ad acqua, da conservare poi in un barattolo in modo da usufruirne all’occorrenza. L’argilla, ricca di proprietà naturali, è antisettica, battericida, cicatrizzante e a quanto pare funziona benissimo in caso di puntura. Esistono delle piccole buone abitudini per tenere lontane le zanzare dagli ambienti in cui viviamo. Ad esempio l’uso di lampadine a luce gialla: aiuta a tenerle lontane, se ne trovano molte in commercio, con indicato il tipico segno antizanzare. Le zanzare sono attratte anche dai colori, quindi è preferibile non usare capi neri, blu o rossi, ma il bianco oppure i disegni floreali. Di sera invece è consigliabile indossare abiti con maniche lunghe, pantaloni e calze. Infine, per non attrarre gli insetti, è bene non servirsi di saponi o altri prodotti per la cura della persona che siano profumati. Nel caso specifico dei bambini, avendo una pelle molto delicata (dunque niente sostanza repellenti su di essa) è il caso di porre le zanzariere sulla culla o carrozzina del piccolo, oltre che sulle finestre della camera da letto. Dopo tutto, la migliore terapia per tutti rimane sempre comunque la prevenzione. Evitare dunque ambienti o località dove gli insetti hanno il loro habitat naturale: l’acqua stagnante (anche quella presente nei sottovasi), i cumuli di spazzatura ed i giardini in fiore.

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visioni grafiche


INFORMAZIONE REDAZIONALE

di Gaetano Gaggiottino

SCIENZE

RIDARE VITA AL ACQUA E CORPO: PROPRIO GUARDAROBA: UNA STRETTA ALLEANZA

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n laboratorio che è un piccolo compendio di capacità sartoriali, cortesia e intesa. A sovrintendere il lavoro, Sabina Antonioli, capace organizzatrice, donna esperta e di esperienza. Con lei abbiamo parlato de Le sarte allegre, attività portata avanti con gioia e anni di mestiere alle spalle. Sabina dimostra di avere le idee chiare... Che cosa fanno Le sarte allegre? Generalmente facciamo riparazioni di ogni genere (orli, cambi lampo, rimesse a modello, ecc...). Spesso il cliente ha un capo di buona qualità che non vuole buttare e che va solo rivisto nelle misure o nelle forme. Può capitare il vecchio cappotto o il completo da uomo molto ben tenuto che va reso più slim. Noi poi siamo capaci ad allargare dove si può allargare. Ad esempio nel caso del pantalone classico da uomo. Abbiamo tanto lavoro di rimessa a modello. E per le donne? Ovviamente adattiamo abiti su misura anche per le donne, non ultimi quelli da cerimonia. Ultimamente abbiamo rimesso a modello due vestiti da sposa oppure alcuni modelli comprati via internet che vanno inevitabilmente adeguati. Anche per l’uomo? No, non realizziamo completi da uomo da zero, perché ci vuole un sarto da uomo. Però facciamo le camicie, abbiamo un camiciaio molto apprezzato dalla nostra clientela. Altri tipi di lavorazioni? Lavoriamo la lycra per realizzare i body di danza e pattinaggio. Aggiustiamo e rimodelliamo anche i costumi. In che tempi? I tempi dipendono dal periodo. Per un orlo ci mettiamo due giorni (per particolari necessità anche meno). Per rimettere a modello un vestito ci vuole almeno una settimana. Questo è però un periodo di molto lavoro. Abbiamo da aggiustare gli abiti da cerimonia, quelli acquistati a saldo, i costumi, ecc... E i prezzi? Sono commisurati al nostro essere tutte sarte italiane, esperte, specializzate e con molta esperienza. Puntiamo sulla qualità, l’accoglienza del cliente e la cortesia. Il prezzo è comparato al servizio. D’altra parte abbiamo una grande clientela che ci segue da anni. Il nostro nome e la nostra assoluta affidabilità ce li siamo costruiti nel tempo.

lunghissimo l’elenco delle proprietà dell’acqua. Proviamo ad elencarne alcune: regola la temperatura corporea, elimina le tossine, protegge gli organi, solubilizza le sostanze nutritive nelle celllule, purifica la pelle, migliora la memoria, regola l’equilibrio elettrolitico, attenua la cellulite e aiuta anche a dimagrire. Vale veramente la pena bere due litri di acqua al giorno, specialmente durante l’estate!

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CI PENSANO LE SARTE ALLEGRE!

SESSO È BELLO

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n età matura avere una sessualità attiva e regolare è come imbrogliare l’organismo. Semplificando, il corpo crede di essere ancora in età riproduttiva e, quindi, di potere con-

cepire. Questo sostiene Lucy Vincent, ricercatrice del CNR, autrice del libro La formula del desiderio. Dopo un rapporto sessuale il benessere e l’ umore migliorano grazie alla produzione di serotonina, una proteina che allontana stress e ansia. Da qui il tangibile effetto ringiovanente.

POCO CIBO ALLUNGA LA VITA

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hi mangia poco e bene vive di più. Questo non significa privarsi del necessario. È sufficiente diminuire la nostra dieta giornaliera di circa un 30%, in quanto un eccesso di cibo appesantisce il funzionamento degli organi legati alla digestione. Restare magri è il primo segreto per una sana vecchiaia. Come i nostri nonni, che però lo erano loro malgrado.

DORMIRE E RINGIOVANIRE

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l sonno notturno è il momento in cui il corpo provvede a depurarsi e a rinnovare tutte le cellule. Infatti dormendo si produce melatonina, una proteina prodotta dalla ghiandola pineale che, sembra, sia in grado di rallentare l’invecchiamento del nostro organismo.

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VETERINARIA

a cura del Dott. STEFANO GIAMMETTI · Medico Veterinario Via Ferdinando Acton, 94/98 · Ostia Lido (RM) · T. 06.5683884 www.ambulatorioveterinariogiammetti.com Master Chirurgia del cane e del gatto Scivac 2005 · American Continuing education in clinical rotation 1999 American Continuing education in Radiology 2000 · Corso F.S.A. Displasia dell’Anca 2001 Corso sulla Tecnica di Fissazione Esterna 1994 · Corso Ortopedico AO-VET 1995 Corso Diagnostica Dermatologica 2007 · Corso di Terapia Dermatologica 2008

LE PULCI: arrivata l’estate e ancora una volta ci troviamo di fronte all’emergenza ectoparassitosi, le infestazioni da parassiti cutanei, che aggrediscono i nostri amici a 4 zampe, soprattutto nelle stagioni calde... ma non solo! Tra questi sono frequenti le pulci, piccoli insetti di 1-2 mm. con sei zampe (esapodi), che si nutrono di sangue (ematofagi, come le zecche). Gli adulti vivono tra i peli dei nostri animali e ci restano per tutta la durata della loro vita, circa 100 giorni (senza mai scendere né cambiare ospite). In questo periodo di tempo, le femmine depongono anche 60 uova al giorno; quindi, per ogni pulce trovata sull’animale, ce ne sono fino a 6000 nell’ambiente! Le uova, una volta deposte, cadono in terra quando l’animale si gratta e trovano riparo in luoghi caldi, umidi e lontano dalla luce, per esempio tra le coperte della cuccia, sotto i mobili e i tappeti, nelle fessure del pavimento e del muro. Qui diventeranno larve, pupe e poi pulci adulte, in un periodo di tempo variabile da 36 ore a12 mesi, a seconda della temperatura e umidità dell’ambiente: 20-25° sono l’ideale per completare il ciclo di questo parassita che in casa e con i riscaldamenti, si riproduce tutto l’anno. Ecco perché tra tutti gli ectoparassiti, le pulci sono le più difficili da affrontare: i nostri animali le possono prendere ovunque in giro, ma è sufficiente che noi ne calpestiamo le uova che si trovano sul terreno in strada, per trasportarle in casa e contagiare anche il cane, o il gatto che non sono mai usciti! Il contagio avviene alla fine del ciclo biologico, quando la pulce “neonata”, dal terreno sale su un ospite (cane, gatto, coniglio o furetto), per fare il suo primo “pasto di sangue”; se in questa fase del ciclo, non ci sono “animali a disposizione”, può accadere che pungano anche noi, anche se per fortuna le pulci preferiscono il sangue e l’odore degli animali al nostro. La principale patologia causata dalle pulci, è la Dermatite Eritematosa: le zone del corpo più colpite sono il dorso, specie alla base della coda e l’addome. L’animale parassitato si gratta e si morde in continuazione, appare molto irrequieto; il mantello è opaco e pieno di forfora; i peli cadono facilmente (appaiono “spezzati”, di color ruggine per effetto della saliva). Siccome le pulci sono molto piccole e veloci, non è sempre facile individuarle, ma lasciano delle tracce tra i peli: sono i loro escrementi, piccoli granuli nerastri di sangue parzialmente digerito ed essiccato, a forma di virgola che, messi su un foglio di carta bianca e inumiditi con un pò d’acqua, si sciolgono e lasciano delle striature rosse. Solo nelle gravi infestazioni e nei cuccioli, possiamo riscontrare Anemia, da sottrazione di sangue. Più spesso questi parassiti causano una Dermatite Allergica alle Pulci (D.A.P.). Nel momento in cui mordono l’animale, iniettano una sostanza anticoagulante: se il soggetto è allergico, ne deriva un prurito fortissimo e l’animale può provocarsi ferite, piaghe e infezioni batteriche se-

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TANTO PRURITO... MA NON SOLO! condarie: una pulce basta a creare un “vero disastro”, come per una persona allergica che va all’ospedale per aver mangiato una sola fragola!!! Molto spesso le pulci che si muovono nella regione perianale, se ingerite dal cane o gatto che si morde, possono veicolare alcuni tipi di parassiti intestinali (il Dipylidium Caninum un tipo di “verme solitario”). Per questo motivo è sempre indispensabile sverminare un animale con le pulci! Nei gatti è molto frequente l’Anemia Infettiva da Mycoplasma Haemofelis (piccolo microrganismo trasmesso anche dalle pulci infette). La Tularemia, la Peste Bubbonica e il Tifo Murino, sono altre gravi malattie infettive che vengono trasmesse, in altri Paesi, con il morso della pulce. L’eradicazione completa delle pulci è possibile, ma si ha solo con una lotta costante e paziente, per 12 mesi all’anno, rivolta a tutti gli animali della casa contemporaneamente e all’ambiente in cui vivono. Sappiamo che le forme immature di questo parassita resistono agli insetticidi e ai comuni disinfettanti (si consiglia l’uso frequente dell’aspirapolvere e del vapore a 100°). Oggi ci sono in commercio, molti prodotti che impediscono alle pulci di moltiplicarsi: sono innocui e hanno sia un’azione adulticida, che ovicida-larvicida di lunga durata, grazie all’associazione con gli I.G.R. (Regolatori di Crescita degli Insetti). Se somministrati regolarmente, possono prevenire sia l’infestazione da pulci, che tutte le malattie che queste possono trasmettere. Solo alcuni di questi prodotti, hanno anche un’azione repellente e sono quindi utili per allontanare gli insetti volatili possibili portatori di Leishmaniosi o Filariosi! In commercio ci sono molti prodotti antiparassitari, non tutti efficaci e sicuri per i nostri animali: attenzione ai collari, alle polveri e ai vecchi prodotti per spugnature, che possono essere leccati e causare avvelenamenti! Gli shampoo antiparassitari, per esempio possono solo uccidere i parassiti e allontanare le feci con le uova, cosa peraltro molto utile, ma non avendo un’azione protratta nel tempo, lasciano il cane non protetto nei confronti di nuove infestazioni!


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BUDGET E RICETTE

di Lucia Bianco (inviate le vostre ricette a luciabianco@hotmail.it)

RICETTE PER ALCUNI PIATTI E ALCUNI CONSIGLI PER GUSTARSI MEGLIO LA BELLA STAGIONE

entrovati! Come al solito in questo periodo non ho fatto altro che cucinare, osando anche ricette nuove per una cena molto affollata. Settanta invitati e il rischio mi piace! L’estate è arrivata e con essa la voglia di piatti freschi e stuzzicanti, noi ormai ci siamo abituati ad un pranzo leggero con ciò che l’orto offre ed una cena un po’ più costruita. Vi voglio suggerire alcuni piatti , quelli che in famiglia hanno trovato più successo. Questa volta devo proprio forzarmi a smettere e salutarvi, c’è la pausa estiva e ci rivedremo a settembre. Ho altre mille piccole ricette salvacena. Sì, insomma, quelle dell’ultimo minuto. Purtroppo lo spazio a disposizione è finito e vi devo lasciare.Mi piacerebbe tantissimo ricevere i vostri commenti e - perché no? - qualche vostra ricetta! Che ne dite? Alla prossima! Lucia

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POLPO ALLA CACCIATORA

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INGREDIENTI • 250 gr. Olive nere denocciolate • 1 Polpo (di almeno 1 kg) • Olio evo qb • Sale qb • Rosmarino qb

• Peperoncino qb • Barattolo 800 gr pomodori pelati (o pomodori pelati freschi) • 200 gr. Riso pilaf • 1 Dado

ettete in casseruola olio, peperoncino, qualche pomodoro pelato e senza i semi, olive sale e rosmarino (a me non piace trovare gli aghi del rosmarino mentre mangio, quindi o lo metto in una garza oppure tolgo gli aghi e lascio solo il rametto nudo). Fate ritirare il sughetto ed unite il polpo a pezzi e cuocere. Se usate una pentola a pressione, fate cuocere per 15 minuti. Altrimenti non fate ritirare il sugo ed aggiungete il polpo facendo cuocere per circa 30 minuti. Testate la consistenza del polpo con uno stuzzicadenti. Quan-

do lo sentite morbido, è fatto. Io lo servo con del riso pilaf che cuocio così. In casseruola metto olio ed uno spicchio di aglio intero solo schiacciato, fate rosolare, toglietelo ed unite una tazzina da caffè di riso per ogni persona più una per la pentola. Io uso il riso per insalate, girate il riso sino a quando diventa lucido e schioppetta. Aggiungere ora due tazzine di caffè di acqua bollente per ogni tazzina di riso, aggiungere un dado, girate, coprite, abbassate la fiamma e non toccatelo più sino a quando non ha assorbito tutta l’acqua.

UOVA E MELANZANE ESPRESSE

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rrostite le melanzane a dadini insieme ai pomodori spellati e tagliati a tocchetti piccoli. Insaporire con uno spicchio di aglio, cuocete qualche minuto poi rompere delle uova sulle verdure, salate e girate senza asciugare completamente. Servite con pane bruscato.

INGREDIENTI • 2 melanzane non grandi • 250 gr di pomodorini

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• 1 spicchio d’aglio • Olio evo qb


BUDGET E RICETTE

UN’ESTATE FELICE! PETTO DI POLLO

INGREDIENTI

AL LIME E PEPERONI

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• 700 gr. Petto di pollo • 4 peperoni piccoli e saporiti

• 1 lime • Sale qb • Olio evo qb • Tabasco qb

pellate dei pomodori con il pelapatate. Poi fate lo stesso con dei peperoni gialli e verdi (anche rossi vanno bene). Mettete in padella con olio e fate ammorbidire. Tagliate a cubettini un petto di pollo, grattugiate un lime, spremetelo, salate e fate marinare il pollo per il tempo che avete a disposizione (meglio se avete almeno una mezz’ora a disposizione). Prendete una padella, fate un fondo d’olio e metteteci il pollo con il suo sughetto. A questo punto aggiungete i pepero-

ni appassiti. Lasciatene però uno da parte. Mettetelo nel mixer con qualche goccia di tabasco e un filo d’olio. Frullatelo e verrà fuori una specie di maionese. Con un cucchiaio fate nel piatto una virgolona o una strisciata di peperone ed appoggiate sopra il pollo ben rosolato. Anche qui potete servire del riso e diventa un piatto completo.

LE NUVOLETTE

INSALATA DI RISO:

limite dell’ebollizione. Abbassate la fiamma al minimo, eliminate la vaniglia e tuffate nel latte, aiutandovi con due cucchiai, gli albumi montati. Fateli cuocere per circa due minuti rivoltandoli con delicatezza con un mestolo forato una sola volta. Fateli sgocciolare su un foglio di carta assorbente da cucina. Continuate fino ad esaurimento degli albumi. Non buttate il latte che servirà per preparare la crema inglese. A parte, montate a crema i tuorli con lo zucchero avanzato. Versatevi sopra, lentamente, con un colino il latte caldo zuccherato, in cui avete fatto cuocere gli albumi montati. Dunque rovesciate il composto in una pentolino e fate cuocere la crema inglese a fuoco lento finchè velerà il cucchiaio. Appena la crema è pronta, lasciatela raffreddare. A casa si versava la crema in un largo piatto appoggiando delicatamente le nuvolette sulla crema. Mettete in frigo.

INGREDIENTI • ½ litro di latte 100 gr di zucchero 40 gr di farina

4 uova 1 stecca di vaniglia

QUATTRO CONSIGLI PER FARLA AL MEGLIO

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un dolce che preparavano mia mamma e mia nonna quando ero piccola. Prendete le 4 uova, separate i tuorli dagli albumi e montate questi ultimi a neve ben ferma con 100 gr di zucchero. Versate in una casseruola larga e bassa il latte con la stecca di vaniglia e fatelo scaldare fino al

il piatto simbolo dell’estate. Si prepara, sazia, piace e può starsene in frigo anche per qualche giorno. Per perfezionarla e farla meglio esistono però alcuni piccoli accorgimenti. Eccoli: Primo: scegliete il riso giusto. Di solito si adattano bene i risi dai chicchi fini, che permetto agli ingredienti di amalgamarsi bene a freddo, dunque di non fare il pappone. Tra quelli consigliati c’è il parboiled, cioè sottoposto preventivamente a un trattamento a vapore. A seguire vanno benissimo anche il basmati, il ribe, il S. Andrea e l’arborio. Se poi il piatto è particolarmente raffinato, con note di sapore inedite e non i soliti ingredienti, si può optare anche per un riso nero come il Venere. Secondo: una cottura perfetta. Qualsiasi sia il riso scelto, va cotto al dente, per un massimo di 15 minuti. Il riso va sempre scolato bene e fatto asciugare. Anche in questo caso è bene evitare il “mappazzone” odiato dallo chef Barbieri, ovvero una specie di pappone informe. Per far questo, la scolatura e l’asciugatura del riso sono passaggi importantissimi. Terzo: evitare la maionese. La maionese piace e spesso si esagera. All’insalata di riso dà l’aspetto di una malta per edificare muri. Meglio evitare, specialmente d’estate e specialmente se si decide di portare l’insalata in spiaggia. Un’insalata di riso senza maionese è più leggera e digeribile. Quarto: non caricare l’insalata di ingredienti. Di solito la tendenza di chi fa l’insalata di riso è riempirla all’inverosimile di tutto ciò che si incontra e che è avanzato in frigo. È meglio invece usare quattro o cinque ingredienti freschi, non preconfezionati, magari giocando sui contrasti di colore. Pollice alto per i condimenti freschi, sia di pesce che di verdure. Pollice verso invece per quelli già preparati in barattolo. Si acquista in velocità ma si perde in sapore.

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MAGNAROMA

INDIRIZZO Via O. Ghiglia, 257 TELEFONO 06.52440063/334.8473257 PREZZO MEDIO de meno nun se pò! RIPOSO SETTIMANALE ce semo sempre! CARTE DI CREDITO abbasta che paghi! PARCHEGGIO ce sta! NUMERO POSTI voi venite, noi ve sistemamo! PRENOTAZIONE è mejo! APERTO Pranzo/Cena

PANE AR PANE VINO AR VINO

IL GRANO & IL LUPPOLO

SPECIALITÀ > CUCINA ROMANA Ve piace magnà bene secondo la tipica cucina romanesca? Allora venite da noi: a parcheggià nun c’è problema e quanno entrate drento a “Pane ar pane vino ar vino” potete aggustà tutto quello che ve pare dei piatti de Roma nostra, le minestre, le pastasciutte, li seconni de carne e puro de pesce (martedì e venerdì oppuro su ordinazione), er tutto annaffiato dal vino bono de li Castelli. I prezzi ce dovete da crede so proprio boni che de meno nun se pò. Aho, v’aspettamo!!!

SPECIALITÀ > PIZZA - BIRRE ARTIGIANALI Locale piccolo ma accogliente, a pochi passi dal centro storico di Ostia Antica, dove si può gustare la pizza romana per eccellenza con la mollica morbida racchiusa in un involucro croccante, frutto di un impasto antico e regionale. Le materie prime sono altamente selezionate, come le salsicce di Norcia d.o.c., il pecorino di Fossa e le verdure fresche e stagionali. Per accompagnare queste pizze speciali, innumerevoli etichette di birre artigianali provenienti da tutto il mondo.

PIZZERIA E BEER SHOP

INDIRIZZO Via Arturo Evans, 28 TELEFONO 06.5651099

Cell. 331.7200418 - 339.3621993

CARTE DI CREDITO No PARCHEGGIO Sì TRIPADVISOR Sì RIPOSO Lunedì APERTO da Mar. a Dom.

dalle 9:00 alle 22:30

SEGUICI SU FACEBOOK Il Grano & il Luppolo

ZONA

MALAFEDE

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PIZZA ALLA PALA 3 GUSTI MARGHERITA

E 13,00 E 11,00

FRITTI FRESCHI SUPPLì E 1,00 CROCCHETTA E 1,00 ARANCINO ‘NDUJA E 2,00 5 OLIVE ASCOLANE E 3,00

ZONA OSTIA ANTICA


MAGNAROMA

INDIRIZZO Via Ottone Fattiboni, 216 TELEFONO 06.5218853 CARTE DI CREDITO Sì PREZZO MEDIO 20/25 e PARCHEGGIO Sì NUMERO POSTI 60 interni/100 esterni RIPOSO SETTIMANALE Lunedì sera APERTO Pranzo e Cena Pizza da asporto, tutti i tipi di pizza a 5 e

ZONA

DRAGONCELLO

RICOMINCIO DA TRE

SIDRA LIBRE

SPECIALITÀ > PIZZA - PESCE - CARNE Ideale per organizzare feste, ricorrenze, compleanni, matrimoni e meeting aziendali, questo delizioso locale vanta un ambiente accogliente e familiare dotato di un’ampia sala interna da 60 coperti ed una fantastica terrazza da 100 coperti. Le specialità del cuoco Tonino, sapranno ammaliare i vostri palati e l’organizzazione impeccabile dello staff rendere indimenticabili i vostri eventi!

SPECIALITÀ > CUCINA SPAGNOLA Questo delizioso locale nasce con la filosofia di far conoscere lo spirito, lo stile e i sapori della tipica cucina spagnola che i proprietari hanno appreso con passione nella Terra del Sol. Fatevi inebriare il palato con squisite pietanze: pollo “asado” a la sidra, papas arrugadas con mojo verde y rojo, zarzuela, paella de pescado y marisco, paella mista, callo, cocido madrileno; inoltre postres (dolci tipici), pinchos e tapas, il tutto da assaporare sorseggiando un bicchiere di sidra... INDIRIZZO Via Umberto Giordano, 72 TELEFONO 349.4724031 - 06.94537097 SITO INTERNET www.sidralibre.com CARTE DI CREDITO Sì PREZZO MEDIO 15/25 e SPAZIO ESTERNO Sì PARCHEGGIO Sì NUMERO POSTI 35 RIPOSO Lunedì APERTO Cena (Sab. e dom. anche Pranzo) Possibilità menu a prezzo fisso Take Away - Pranzi e Cene Aziendali Feste Private - Eventi Sportivi - Free Wi-Fi Offerte settimanali

ZONA

INFERNETTO

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RANCHERO ROAD ROAD LADY

ENGINEER

TEXAS

mODELLI Su mISuRA pERSONALIzzATA pOSSIbILITĂ DI SCELTA DEL COLORE E DELLE RIfINITuRE Prodotto 100% made in italy - manifattura artigianale e Pellami Pregiati di alta gamma

ulteriori informazioni: cell. 373 5337670 - info@runnerbull.com - www.runnerbull.com


MAGNAROMA IL MIGLIO VERDE

INDIRIZZO Via di Piana Bella, 30 (traversa di Via di Castel Fusano) TELEFONO 338.9953162 CARTE DI CREDITO Sì (no American Express) SPAZIO ESTERNO Sì PARCHEGGIO Sì RIPOSO SETTIMANALE Mercoledì APERTO Cena (aperto a pranzo domenica e festivi)

SPECIALITÀ > CARNE ALLA BRACE - PIZZA Immerso nella rigogliosa e rilassante campagna di Ostia Antica, all’interno di un antico casale ristrutturato mantenendo le caratteristiche originali, questo locale ha la capacità di trasportare i suoi ospiti in una dimensione così tranquilla e familiare da dimenticare lo stress ed il caos assordante della città. Il menù, rispettando le regole rurali, offre prevalentemente piatti a base di carne di rilevante qualità. Ottime le varie tipologie di tagliata (prima fra tutte quella all’aceto balsamico) e gli sfiziosi antipasti “casarecci” con formaggi, salumi e verdure, accompagnati da una croccante focaccia. Per chi invece desidera le specialità di pizza, non deve fare altro che scegliere tra le numerose varietà! Arricchito da un meraviglioso spazio esterno, è la location ideale per organizzare ricevimenti e banchetti.

ZONA

OSTIA ANTICA

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OROSCOPO DI LUGLIO-AGOSTO di Francesca M.

ARIETE 21/3 · 20/4 Come piace a voi iperattivi del segno, luglio porta alcuni nodi al pettine, soprattutto per chi non ne può più di una situazione lavorativa o di una storia in bilico con un partner che non si decide. Muovetevi con cautela. Imbracciate pinne ed occhiali e sparite nei fine settimana, lontano dai problemi e in cerca di spensieratezza, passione e piaceri semplici.

CHARLIE HUNNAM

10/4/1980

BILANCIA 23/9 · 22/10

MARGARET THATCHER

13/10/1925

TORO 21/4 · 20/5

DONATELLA VERSACE

2/5/1955

Estate nervosa soprattutto in ufficio, dove lo stress e gli straordinari saranno solo la punta dell’iceberg. A fulmini e saette si alternano momenti migliori, soprattutto a fine mese, quando l’intrigo amoroso tornerà a scaldarvi il cuore e a placare gli istinti delittuosi. Quale situazione migliore per togliere le tende e prenotare un viaggio per un atollo sperduto!

SCORPIONE 23/10 · 21/11

ALDO MONTANO

18/11/1978

GEMELLI 21/5 · 21/6

CHE GUEVARA

14/6/1928

Venere vi rende sensuali: conquistate la dolce metà, la musa nel mirino, fate girare la testa all’altro sesso! Svolte per imprenditori e professionisti, si segnalano in particolare importanti collaborazioni. Se volete allargare la famiglia dovete solo metterti alla prova. Insomma: idee vincenti in tema di investimenti e sensualità, passionalità contagiosa!

CYNDI LAUPER

22/6/1953

ANITA CAPRIOLI

11/12/1973

DANIELE DE ROSSI

24/7/1983

MARCO MENGONI

25/12/1988

STELLA MCCARTNEY

13/9/1971

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Il vostro fascino vi permetterà di godere di momenti di puro piacere e divertimento. Approfittate di questo momento favorevole per pianificare una fuga romantica! Dimostrate al partner che il vostro amore è sincero e leale e che siete a pieno titolo la sua anima gemella. Se invece siete single e siete a caccia, sfruttate le opportunità che si stanno presentando alla vostra porta.

ACQUARIO 21/1 · 19/2

CAROLINA KOSTNER

8/2/1987

VERGINE 23/8 · 22/9 Non siete persone che si entusiasmano facilmente, ma le stelle non stanno a guardare e ora fanno il tifo per voi. Tornate finalmente liberi dopo un anno di blocchi e beghe burocratiche. Chi era sparito torna a desiderarvi e la chiamata potrebbe arrivare proprio mentre siete sdraiati su una spiaggia nei weekend. Sta a voi decidere se rispondere o no.

Vi sentirete energici e pronti a nuove avventure affettive e sentimentali. Se siete single, potrete avere molte chance di conoscere il partner ideale oppure di avere solo brevi storie senza particolari problemi. Avrete molta verve, frivolezza, molto desiderio di mondanità, mentre chi è in coppia forse potrà decidere quando sposarsi o andare a convivere.

CAPRICORNO 22/12 · 20/1

LEONE 23/7 · 22/8 Potrebbe essere il momento di chiudere la porta sul naso a chi abbia scambiato la vostra disponibilità per ingenuità. E non fatevi prendere dai sensi di colpa: non aiutano e sono fardelli che bloccano l’evoluzione. Lo sapete bene! Una cosa è essere comprensivi e pronti al perdono, un’altra è farsi prendere per il naso.

Ci sono giorni simili a un macigno sulla schiena, che vi riportano davanti il passato e vi chiedono nuovi piani d’azione per il futuro. Avete il dovere di scrollarvi di dosso ogni diffidenza e negatività: questa estate nasconde un potenziale magico, sarete capaci di agitare anche il più tranquillo dei mari, e solo con uno sguardo.

SAGITTARIO 22/11 · 21/12

CANCRO 22/6 · 22/7 Chi vive un rapporto insoddisfacente, trascinato per paura della solitudine, troverà il coraggio di dare un taglio. Forse in famiglia qualcuno vi criticherà, ma voi ancoratevi alle vostre scelte. Superate così le difficoltà, sanando le controversie. I single vivranno stuzzicanti avventure, ma non scambiate una calda passione per l’amore della vita.

Siete pronti per fare qualcosa di eclatante, prendere una decisione che coinvolgerà molti aspetti della vostra vita. Non indietreggiate e non abbiate paura! Gli astri sono dalla vostra parte e vi spronano. Il rapporto con il partner va a gonfie vele e c’è voglia di allargare la famiglia e di trasferirvi. Magari in una bella casa con giardino.

Questo mese non vi fa sconti né concede lussi, ma è un periodo formidabile soprattutto per tagliare i rami col passato e con i lati di voi che non amate più. Arriva una e-mail galeotta, incontrate qualcuno che non vedevate da tanto, un nuovo progetto: piccoli pezzi per tornare attivi o superare i dissidi lavorativi avuti con il capo.

PESCI 20/2 · 20/3

SPIKE LEE

20/3/1957

Finite quello che avete iniziato a giugno. Non importa quello che avete già raggiunto: basterà per godere di questo nuovo stile di vita e di esistenza, sia nella vita sentimentale che lavorativa! Migliori condizioni di lavoro, o un nuovo ruolo, forse si tratta di una promozione. In amore questo è un periodo di grande stabilità ma con poche sorprese, anche se siete single.



visioni grafiche

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13 MAGAZINE 路 ANNO 13 路 N. 128 - LUGLIO-AGOSTO 2014 路 WWW.13MAGAZINE.IT


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