13 Magazine N. 133

TARIFFA ROC: POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 1 - DCB - ROMA

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PASSO A DUE

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MONDO SENZA GLUTINE, IL

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S O M M A R I O

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SPECIALE

RUBRICHE

17 Corsa verso il Colle più alto

15 Editoriale 35 Mode e Modi 36 Spettacolando

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ESTERI

41 Arte e Cultura

25 La Grecia si gioca tutto

45 Viaggi

27 Febbraio: si vota in India

46 Questione di cilindri

27 Thailandia: ancora un anno di

51 Arredamento

55 Salute e benessere

sospensione della democrazia

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56 Scienze 60 Budget e Ricette

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COSTUME E SOCIETÀ

66 Oroscopo

29 L’olio italiano:

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l’ultimo sopravvissuto

33 L’anno che verrà

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33 Peggio delle tasse? Le tariffe

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MAGNAROMA

TEATRO

40 Primo palcoscenico dell’anno

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di Maurizio Carta

COLOPHON Anno 14 · n.133 · GENNAIO 2015 mensile d’informazione: politica, attualità, cultura, sport, spettacolo, moda www.13magazine.it Direttore Editoriale Claudio Petrollo claudio@visioni-grafiche.it

Direttore Responsabile Dott. Maurizio Carta maurizio@visioni-grafiche.it

Art direction Cristian Bifolco cristian@visioni-grafiche.it

Pubblicità Renata Di Santo - Simone Santilli Giuseppe Regalbuto Amministrazione e Segreteria Ombretta Petrollo Collaboratori 13 Magazine Alessandro Cortellessa Sveva Guerreri - Palma Agosta Barbara Zorzoli - Penelope Salomone Angelita Papa - Lucia Bianco Simone Felicetti Editore Visioni Grafiche S.r.l.

Direzione e Redazione Via delle Case Basse, 210/212 00126 Roma T. e F. 06.88540120 e-mail: info@visioni-grafiche.it

Stampa Arti Grafiche Boccia S.p.A. Distribuzione C.P.C.B. Service 13 MAGAZINE · tutti i diritti di riproduzione riservati.

Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo mensile è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita.

13 MAGAZINE · Reg. Trib. di Roma n.439/2009 del 18-12-2009

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“CHI VIVE NELLA LIBERTÀ HA UN BUON MOTIVO PER VIVERE, COMBATTERE E MORIRE” ston Churchill

Win

iciamolo subito: provocare qualcuno toccando le corde intime della religione non è un atto di buon gusto. Spesso rappresenta anche qualcosa di profondamente puerile. Ricorda i bambini che dicono parolacce per misurare il livello di reazione dei genitori (quelli di un tempo, perché oggi i genitori postano orgogliosamente certe imprese su Facebook).

Eppure i fatti di Parigi sono talmente enormi che è impossibile fermarsi a tale riflessione. Il punto è uno: la democrazia e la libertà d’espressione non hanno un limite nel buongusto. O la libertà è libertà, senza aggettivi vicino, o non è libertà.

E qui sta tutta la malafede di chi, subito dopo gli attentati, ha puntato il dito sui supposti eccessi satirici di Charlie Hebdo. “Se la sono cercata” si è distintamente capito nel sottotesto. Che è esattamente ciò che affermava Andreotti di Giorgio Ambrosoli.

Detto questo, rimane, come un macigno, il problema di prendere le misure a un fenomeno che semina morti, panico e ansia sociale. A sangue freddo e senza paura. Perché i tre secoli di affermazione dei diritti giurisdizionali dello stato moderno sulla Chiesa raccontano una strada già segnata anche per i seguaci di Maometto.

Senza contare che la libertà piace anche a gran parte dei musulmani e che l’Islam, esattamente come la Chiesa dell’ancien régime, è in profonda crisi. È Sergio Romano, commentatore del Corriere della sera, a chiarire i termini della faccenda.

L’ex ambasciatore sostiene una tesi precisa: più che una guerra santa verso l’Occidente è in corso “una grande guerra civile nel mondo musulmano”. I fatti, d’altra parte, lo comprovano. Là dove, in Occidente, i morti si contano a dozzine (a migliaia nel caso delle Torri Gemelle), nel mondo arabo si calcolano a centinaia di migliaia. Non è qui il caso di ripercorrere le ragioni

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PER LA PUBBLICITÀ Anna Calà Cell. 333.8626296 T. e F. 06.88540120 anna@visioni-grafiche.it

EDITORIALE

IL MENSILE

PIÙ DIFFUSO E LETTO DI ROMA

SUD

di tale scontro e le complicate lotte tra stati, confessioni religiose, clan, aristocrazie, etnie che lo sostanziano. Una cosa però è chiara: l’enorme mattanza in corso tra Africa e Medio Oriente non ha niente di comparabile in Occidente.

Si dirà che alle nostre latitudini, in ogni caso, qualcosa va comunque fatto, e subito. Vero, ma il nodo è altrove e riguarda un futuro non troppo lontano. L’Islam è in crisi in quanto cultura ampiamente perdente del mondo globalizzato. Il turbocapitalismo finanziario, invenzione americana è la strada sulla quale a partire dalla Cina, sono andati dietro tutti (India, Russia, Sud America, Sudest asiatico, ecc...).

Tutti tranne il mondo arabo. Non vi è un aspetto, uno solo, dell’attuale fase di sviluppo dell’umanità - libertà di comunicazione, abbattimento delle frontiere, condivisione di sapere, nuova coscienza ambientale, energia pulita, ricerca genetica, ecc... - che contempli un paese arabo quale soggetto attivo e propositivo. Pensare una Apple, una Ikea, una Prada, una Eataly, una Volkswagen, una L’Oréal, una Lenovo, una Tata in quei contesti sarebbe impossibile. Eppure in molti casi parliamo di stati ricchi e attrezzati. È evidente che della globalizzazione l’Islam soffra tutto: la laicizzazione e l’omogeneizzazione dei costumi, il necessario confronto con altri stili di vita, il ruolo paritario della donna, i richiami a una sessualità libera e consapevole, il vivere la religione come un puro fatto privato, lo scandire il tempo in base al lavoro e non al sacro, il vivere in un presente permanente. Da qui il senso di emarginazione e di odio rispetto al mondo. Sapendo che un giorno, tra l’altro, l’umanità vivrà bene anche senza petrolio. Auguri.

Distribuito nei seguenti quartieri: ACILIA - AXA - AXA MALAFEDE - CASALBERNOCCHI CASALPALOCCO - DRAGONA - DRAGONCELLO EUR - EUR TORRINO - INFERNETTO MADONNETTA - OSTIA - OSTIA ANTICA - VITINIA

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di Sveva Guerreri

SPECIALE

CORSA VERSO IL COLLE PIÙ ALTO ‘

la poltrona delle poltrone e difficilmente lo sarà nello stesso modo in cui lo è stata negli ultimi nove anni. Dopo il lungo regno di Re Giorgio (Presidente più longevo nella storia repubblicana), con Renzi in sella da un anno e il Patto del Nazareno che regge, il prossimo inquilino del Quirina-

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IL PUNTO DELLA SITUAZIONE: TUTTI I CANDIDATI ALLA CARICA DI PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA le avrà probabilmente un profilo diverso da quello di Napolitano.

I leader di partito cercano qualcuno che interpreti il proprio ruolo dispensando meno potestà politica e più equilibrio istituzionale, una persona che rappresenti l’unità nazionale ma dalla quale non recarsi con il cappello in mano. È difficile dare un’identità certa a tale profilo. I due dominatori dell’attuale fase politica Renzi e Berlusconi - giocano le rispettive carte con parsimonia e, verosimilmente, tireranno fuori il nome che hanno a cuore all’ultimo momento (per non bruciarlo).

Gli altri soggetti che contano, per ora, sembrano distanti dalla partita: la Lega ha fatto velleitariamente i nomi di Bernardo Caprotti (patron di Esselunga, catena di supermercati del nord Italia), Ostellino e Feltri (entrambi giornalisti); il Movimento 5 Stelle ha per ora congelato la pratica delle “quirinarie” on-line e sembra si accinga, tra mille difficoltà, a elaborare una strategia parlamentare nel caso il Patto del Nazareno non tenga.

Già, poiché, piaccia o non piaccia, i grandi elettori del nuovo Presidente saranno Renzi e Berlusconi. Con una grossa ipoteca: quella delle rispettive minoranze interne. Perché se dalle prime sedute i voti non convergeranno, Lega e M5S rientreranno in partita. E allora il risultato non sarà per niente scontato.

COME SI ELEGGE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

I

l Presidente è eletto dal parlamento in seduta comune. Significa dai 630 deputati, dai 321 senatori (compresi i 5 a vita già nominati e Giorgio Napolitano) e da 3 delegati per ogni consiglio regionale escluso quello della Valle d’Aosta (che ne manda 1).

Si vota a scrutinio segreto. Nelle prime tre tornate serve la maggioranza dei due terzi (nel nostro caso 672 voti). Dalla quarta basta la maggioranza assoluta (505 voti). È eleggibile ogni cittadino italiano che abbia compiuto cinquant’anni e che goda dei diritti civili e politici.

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di Angelita Papa

MARIO DRAGHI Classe 1947, due lauree ed un master honoris causa, è Presidente della BCE, membro del G30 e nella top ten degli uomini più potenti del mondo.

In realtà sembrerebbe non essere interessato al Quirinale.

“Non voglio essere un politico.

Il mio mandato alla BCE è in vigore fino al 2019”, ha dichiarato in un’intervista al giornale tedesco Handelsblatt. Ma la Germania sarebbe ben felice di vederlo occuparsi di politica (piuttosto che di economia), dati i suoi recenti slanci interventistici riguardanti l’acquisto di titoli di Stato dei paesi in difficoltà (tra i quali l’Italia, per un totale di 102,8 miliardi di euro di bond) - mossa

CHI VOGLIONO GLI ITALIANI

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bbiamo raccontato come funziona il mondo paludato dei partiti e come il parlamento eleggerà il Presidente della Repubblica. Ma gli italiani - sempre più distanti dalla politica e dai politici - chi vorrebbero al Quirinale? Sui diversi media, i sondaggi in merito impazzano. I lettori on-line del Corriere della sera hanno le idee chiare. Il nome più popolare è quello di Emma Bonino (26% delle preferenze). A seguirla, il duo Prodi (circa 13%) e Rodotà (circa 12%). Ma oltre al quotidiano di via Solferino, a sondare l’opinione pubblica sono tutti i grandi media e gli istituti demoscopici. Secondo l’istituto Ipsos, il nome più gettonato è “nessuno dei nomi menzionati” (30% degli interpellati). Seguono Draghi (17%), Rodotà (15%) e la Finocchiaro (10%). Per il lettore de Il Fatto, primo, a sorpresa, è Giancarlo Magalli (circa 17.000 voti), secondo Stefano Rodotà (circa 11.000 voti) e terzo Ferdinando Imposimato (circa 3000 voti). Uscendo poi dagli steccati dei giornali che si conformano alla politica (perché finanziati da essa), i nomi che circolano sono tantissimi e inaspettati. C’è chi dice Benigni, chi Umbero Eco, chi Gino Strada, chi Briatore, chi Piero Angela, chi Fulvio Abbate (scrittore). Parafrasando quest’ultimo, forse gli italiani ne personificano il motto: “Abbasso la realtà”.

non proprio gradita da Berlino. Ed in effetti pare abbia ribadito l’attaccamento al suo ruolo anche ai giornali italiani. Così ha gentilmente declinato le voci su di lui: “ un grande onore essere preso in considerazione, ma non è il mio lavoro”.

STEFANO RODOTÀ Classe 1933. Nessuno, forse, si sarebbe immaginato che un signore proveniente da un paesino calabrese di lingua arbëreshë avrebbe partecipato, un giorno, alla stesura della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e che sarebbe stato candidato alla Presidenza della Repubblica.

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Stefano Rodotà, classe 1933, già in lizza nel 2013 grazie alla sua candidatura voluta dal M5S, era stato “sconfitto” da Napolitano guadagnando circa 217 voti. Ad oggi è una delle voci più critiche sul governo Renzi, in particolar modo per quel che riguarda la legge elettorale e le riforme del Senato. Le primarie online de Il Fatto - le cosiddette “quirinarie” - lo danno in testa. Eppure, pare che abbia pronunciato di recente le seguenti parole: “Io al Quirinale? Per carità, di questo non se ne parla”.

GIULIANO AMATO Classe 1938. Il Dottor Sottile, così ribattezzato negli anni Ottanta dal giornalista Eugenio Scalfari in riferimento al suo ingegno politico e alla sua costituzione esile, con una carriera da politico e giurista contornata da alcune controversie (tra le quali quella con il giornalista Mario Giordano sull’esatto ammontare della sua pensione), dal 12 settembre 2013 è giudice costituzionale: insomma, un evergreen. Silvio Berlusconi considera il candidato ideale colui che “[…] non sia di parte, che non venga da una parte sola”: parole che hanno portato la stampa a pensare proprio a lui. Che Amato non venga da una parte sola, è poco ma sicuro: sostenitore del PSI e del PSIUP, poi passato dall’Ulivo ed infine al PD. È stato Onorevole e Senatore, Presidente del Consiglio e Ministro del Tesoro. Tra le cariche che ad oggi non ha ancora collezionato c’è, praticamente, solo quella di Presidente della Repubblica.

ROMANO PRODI Classe 1939. Se lo proponessero, “risponderei - dice Berlusconi - che Prodi già mi vuole tanto male, e quindi vorrei evitare di dire cose che potrebbero peggiorare ancor di più i nostri rapporti. Se penso al caso De Gregorio...”. Si sa, l’ex Cavaliere ha un gusto irrefrenabile nel voler commentare chiunque e qualunque situazione. Commenti di parte a parte, il due volte presidente del Consiglio era già stato il candidato del Pd per succedere a Napolitano nel 2013. Sfortunatamente la sua strada verso il Colle fu sbarrata dai 101 (molto discussi) voti in meno. Oggi è Presidente dell’International Advisory Board (Iab) di Unicredit, chissà se il mix di formazione politica ed economica potrebbe soddisfare, se non i gusti, le esigenze del Paese.

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di Sveva Guerreri

RICCARDO MUTI Classe 1941. Matteo Renzi era ancora un bambino quando Muti dirigeva il Maggio Musicale Fiorentino. Storico direttore de La Scala di Milano (1986-2005), attualmente dirige l’orchestra della Chicago Simphony Orchestra con un contratto fino al 2020: viene da chiedersi se possa esser così bravo, come con la musica, a concertare l’intera Repubblica Italiana senza stonature. Non si contano le lauree honoris causa, delle quali una in Letteratura e Spettacolo conferitagli dalla Facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo dell’Università degli Studi di Siena per “la produzione discografica, la capacità di far scuola, la riconoscibilità e l’originalità del metodo”. Ma soprattutto, tra gli omaggi ricevuti vi è la gran croce di San Gregorio Magno, conferitagli da papa Benedetto XVI. Gradito dunque dai cattolici, si dice che sia il candidato favorito di Gianni Letta. Del resto, dopo due Presidenti laici...

EMMA BONINO Classe 1948, nell’alquanto tradizionale orizzonte politico maschile, è una delle poche donne a candidarsi. Sconvolta di recente dalla triste notizia della malattia che la affligge (le è stato diagnosticato un tumore ai polmoni), la Bonino rivela tuttavia di non voler rinunciare all’attività politica.

“Io non sono la mia malattia”, ha dichiarato contraddistinguendosi, come sempre, per la sua grinta e la sua combattività. Come quella volta che, a quarantotto ore dal suo insediamento in Commissione Europea, partì per l’ex Jugoslavia per denunciare la pulizia etnica in corso e la totale indifferenza dell’ONU di fronte alla guerra che andava consumandosi in quegli anni in Bosnia. Vent’anni di Parlamento alle spalle, una carica come Presidente del Senato ed una come Ministro degli Esteri: in parole povere, una vita dedicata alla politica.

WALTER VELTRONI Classe 1955, figlio di padre italiano (ex dirigente RAI) e madre slovena, l’ex direttore de L’Unità nonché ex segretario del PD sembrerebbe un candidato apprezzato sia dalla destra che dalla sinistra - ed è proprio questo il punto di forza che lo rende uno dei favoriti. Per anni nel mirino di tanta satira politica (ormai nella storia della tv l’imitazione di Corrado Guzzanti nel lontano 2001, quando Veltroni tentava la corsa disperata alle politiche con-

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tro Berlusconi, ossessivamente definito all’epoca “il nostro avversario”), è forse giunto il momento del suo riscatto: in sostanza, del ritorno alla politica.

Ma Veltroni, in caso di sconfitta, non si dispererebbe. Oltre ad essere regista e scrittore, ha lavorato perfino come doppiatore di un personaggio del film d’animazione Chicken Little (il ricavato è andato in beneficenza): insomma un uomo versatile e dalle mille risorse.

SABINO CASSESE Classe 1935, ex giudice costituzionale ed esperto di diritto amministrativo, ha contribuito significativamente al miglioramento e alla semplificazione della pubblica amministrazione.

Figlio di un importante storico ed archivista italiano, uomo di gran cultura nonché professore emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa con una cattedra in Storia delle Istituzioni Politiche, sembrerebbe di aver come fattore contro solo sembrerebbe l’età (79 anni).

Ricercatore di fama internazionale con una formazione cosmopolita (ha tenuto conferenze in oltre 11 tra nazioni e paesi), ha diretto vari progetti di ricerca ed analisi del CNR. In un curriculum così ricco ed invidiabile, a mancare è proprio però l’esperienza politica: forse un bene, forse un male.

PIETRO GRASSO Classe 1945, nato a Licata e cresciuto a Palermo. Sposato dal 1970 e magistrato dal 1969. Nel 1980 diventa titolare dell’inchiesta sull’omicidio del Presidente della Regione Piersanti Mattarella (fratello di Sergio Mattarella, uno dei più accreditati nella corsa al Quirinale). Giudice nel Maxiprocesso a Cosa Nostra (metà anni Ottanta), ne scrive la sentenza. Consigliere di Giovanni Falcone nel 1991. Dal 1999 al 2005 è il Procuratore capo della Repubblica a Palermo, dal 2005 al 2012 Capo della Procura nazionale antimafia. Durante il suo mandato viene arrestato Bernardo Provenzano. Buon calciatore, da giovane ha giocato nella Bacigalupo, squadra allenata da Marcello Dell’Utri (condannato a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa).

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di Angelita Papa

SERGIO MATTARELLA Classe 1941, fratello di Piersanti (vedi scheda Grasso), è deputato dal 1983 e ministro a metà anni Ottanta (governi Goria e Andreotti). Grazie alla definizione introdotta da Giovanni Sartori, porta il suo nome (“Mattarellum”) la legge elettorale in senso maggioritario approvata nel 1993, all’alba della Seconda Repubblica. È stato ministro anche nei governi D’Alema e Amato. Nel 2011 è stato eletto giudice della Corte costituzionale. Sposato con tre figli.

PIER CARLO PADOAN Classe 1950, attuale Ministro dell’Economia. Nella vita si è distinto soprattutto per le cariche accademiche e nelle istituzioni economiche internazionali. È stato professore di economia a La Sapienza, Vice e Capo Economista dell’OSCE, Finance Deputy del G20, Direttore Esecutivo italiano al Fondo Monetario Internazionale per conto di Grecia, Portogallo, San Marino, Albania e Timor Est. Consigliere economico di D’Alema e Amato, è legato soprattutto al primo, del quale ha presieduto la Fondazione Italianieuropei. Tifoso accanito della Roma (se perde, dorme male). Figlio della maestra elementare di Giuliano Ferrara.

FRANCO BASSANINI Classe 1940. Carriera nei vertici assoluti delle istituzioni statali francesi e italiane. Presente nella Commissione Attali per l’ammodernamento amministrativo della Francia. Dal 2008 Presidente della Cassa Depositi e Prestiti. È autore di diverse e importanti riforme. Legato ai governi Prodi, D’Alema e Amato, è sposato con Linda Lanzillotta. Costituzionalista, ha pubblicato 18 libri e 300 articoli scientifici.

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Monti e al governo Letta. Marito prima di Roberta Lubich e poi di Azzurra Caltagirone.

MARTA CARTABIA Classe 1963, costituzionalista, giudice della Corte costituzionale dal 2011. Ha insegnato alle università di Tours, Tolone, San Sebastian ed Eichstatt. È una giurista vicina alle posizioni di “Comunione e Liberazione” ed è stata allieva di Valerio Onida (sinistra cattolica). Potrebbe essere il nome a sorpresa.

PAOLA SEVERINO Classe 1948. Allieva di Giuliano Vassali e collaboratrice di Flick (Ministro con Prodi), è stata Preside della facoltà di giurisprudenza dell’Università LUISS. Avvocato abilitato a difendere presso le alte corti, ha difeso, tra gli altri, Prodi e Geronzi per la vicenda Cirio, e l’Unione delle Comunità ebraiche italiane contro Priebke. Guardasigilli nel governo Monti (il primo donna nella storia italiana), ha varato una riforma che ha chiuso 31 fra tribunali e procure, 677 uffici di giudice di pace e 220 sezioni distaccate.

ANNA FINOCCHIARO Classe 1955, Ministro delle pari opportunità con Prodi e capogruppo del PD alla Senato fino al 2013. Carriera in Banca d’Italia quale funzionario, poi pretore negli anni Ottanta e sostituto procuratore nel tribunale di Catania fino al 1987, quando diventa deputato per la prima volta. Vegetariana, colleziona angeli di ceramica. Sposata con il ginecologo Melchiorre Fidelbo, è andata incontro a critiche della stampa locale siciliana per le presunte agevolazioni della ditta del consorte.

PIERFERDINANDO CASINI Classe 1955. Ai vertici dei giovani democristiani, negli anni ’80 diventa il braccio destro di Forlani. Dopo tangentopoli la carriera politica è nota: prima grande sodale di Berlusconi, poi la rottura e l’isolamento, infine l’appoggio a

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di Angelita Papa

LA GRECIA SI GIOCA TUTTO a Grecia: culla della civiltà mediterranea e dell’idea di democrazia. Alle spalle, una tradizione millenaria di accoglienza. E poi la filosofia, la retorica, la politica, Ulisse. Un Impero, un’architettura perfetta, lungimirante. Ed infine la storia, che compie il suo dovere, con l’ineluttabile ciclicità di gloria e rovina che la contraddistingue.

La Grecia: laddove tutto comincia - e, forse, dove tutto finisce.

Già: perché oggi, ad Atene, si ipoteca il Partenone; e nel Paese non c’è né un governo né un capo dello Stato. Il Paese dell’Unione

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Europea più vicino all’Oriente è letteralmente alla deriva, con le banche che mettono all’angolo la popolazione, con l’immigrazione clandestina e l’illegalità che germogliano in ogni angolo del Paese, la cui vulnerabilità ne fa sempre più perfino un potenziale bersaglio dei terrorismo.

Questo è il ritratto della Grecia di oggi, la patria del più grande movimento anti-euro di tutto il continente, sprofondata pesantemente nella spirale della recessione.

Alla fine di dicembre, all’indomani del terzo tentativo fallito di eleggere il Presidente della Repubblica al posto di Karolos Papoulias (il cui mandato è scaduto), anche la Borsa di Atene ha ceduto definitivamente ed è crollata (ha chiuso a -3,9%). Per ben tre volte, il candidato Stravos Dimas (ex Commissario

ESTERI

LE IMMINENTI ELEZIONI SARANNO UN REFERENDUM SULL’EUROPA. RENZI PUNTA SU BERLINO

europeo all’ambiente) non ha raggiunto il quorum previsto di 180 voti, ottenendone 168 a favore sui 300 disponibili. Ecco dunque il necessario scioglimento del Parlamento e una data fissata per il ritorno alle urne (il prossimo 25 gennaio), in quanto la Costituzione ellenica prevede un massimo di tre votazioni per eleggere il nuovo Capo dello Stato. Già dopo i risultati della “fumata nera” della seconda tornata elettorale di dicembre, il partito “Syriza” di Tsipras e i socialdemocratici di Kouvellis non hanno esitato ad unirsi in “matrimonio”, siglando un accordo elettorale per una futuribile alleanza governativa in caso di successo di “Syriza” alle urne. Questa unione è indubbiamente la novità del momento, in quanto garantirebbe a Tsipras, nel caso di vittoria, la maggioranza per governare, godendo dell’appoggio di una porzione politica che, nonostante abbia subito un calo rispetto alle percentuali del 2012, assicurerebbe la presenza del centro nella potenziale nuova compagine governativa.

Il partito di Tsipras, secondo i sondaggi più recenti, sarebbe in testa con circa il 30% delle preferenze. Il premier Antonis Samaras è dunque convinto che nell’imminente giornata elettorale la posta in gioco è la “permanenza del Paese in Europa” e sostiene che “Il popolo non vuole le elezioni. Non sono necessarie, sono il risultato di interessi di parte. […] In questa battaglia, non sono i partiti a venire prima, ma la nazione […]”.

Alla sinistra antitroika di Tsipras si contrappone, invece, quella filo-troika del Pasok, con il ritorno sulla scena dell’ex premier socialista George Papandreou, intenzionato a presentarsi con un nuovo partito denominato “Change” e desideroso di contrastare l’avanzata di “Syriza”.

In merito alla crisi greca, in una conferenza stampa ha così commentato il Presidente del Consiglio Matteo Renzi: “Mi sento di escludere totalmente un effetto contagio tra l’Italia e la Grecia. Sono paesi profondamente diversi. Il nostro modello è la Germania e fare meglio, un obiettivo alla nostra portata”. Insomma, il caro vecchio Mediterraneo abiura alla sua storia. L’Europa è altrove.

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VG

visioni grafiche

ESTERI

di Angelita INFORMAZIONE Papa REDAZIONALE ESTERI

di Angelita Papa

FEBBRAIO:

LA FORMICHINA:

ACQUISTI A SORPRESA E A PREZZI IMBATTIBILI!

SI VOTA IN INDIA

a una parte, il BJP (Bharatiya Janata Party, il Partito Popolare Indiano), riconducibile all’ideologia di destra e legato agli ambienti nazionalisti della Rashtriya Swayamsevak Sangh, un’associazione non governativa; dall’altra, l’AAP (Aam Aadmi Party, il Partito dell’Uomo Comune), afferente al pensiero di centro-sinistra e di recente formazione (2012), legato agli ambienti del movimento IAC (India Against Corruption).

Entrambi concorrono per un unico obiettivo: l’elezione dei settanta membri del Parlamento di Delhi. Delhi è infatti attualmente governata dalla cosiddetta “President’s rule”, ossia dal governo centrale, che interviene in caso di scioglimento delle autorità locali.

Una lotta spietata, all’ultimo sangue che si concluderà con il responso delle urne il prossimo febbraio. E mentre il partito AAP conduce una campagna elettorale alquanto aggressiva, il BJP sembra tentennare ed accusa il rivale di mancanza di leadership ed inesperienza. Eppure il BJP è in testa nelle statistiche, e vanta la precedente vittoria del 2013, sebbene non sia stato in grado di formare un governo a causa della mancanza della maggioranza.

Ne va del destino di 1 miliardo e 252 milioni di indiani.

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THAILANDIA: ANCORA UN ANNO DI SOSPENSIONE DELLA DEMOCRAZIA

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una monarchia costituzionale dal 1932, eppure è oggi al suo dodicesimo colpo di Stato (l’ultimo, annunciato dal capo di Stato maggiore dell’esercito Prayuth Chan-ocha, il maggio dell’anno scorso). In Thailandia il profumo della democrazia è ancora abbastanza lontano, infatti le elezioni previste per la fine del 2015 slitteranno, presumibilmente, a Febbraio 2016 in virtù di future riforme militari che dovrebbero portare stabilità al Paese, dopo una decade di faziosità e rapporti logorati con alcuni Paesi occidentali alleati.

Eppure c’è molto scetticismo. Qualche osservatore paventa che Prayuth Chan-ocha potrebbe trovare una scusa per ritardare le elezioni, governando così indisturbato per altri due o tre anni.

Ma questa volta è diverso. La delicata questione del passaggio da monarchia a democrazia si manifesta, non a caso, in un momento storico molto particolare: quello della successione al trono. Il re Bhumipol Adulyadej, 87 anni, è ricoverato all’ospedale in attesa di un intervento alla cistifellea. La sua figura è considerata sacrale per i thailandesi e funge da elemento unificatore. La crisi nazionale potrebbe dunque aggravarsi.

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n giorno pioveva di brutto, avevo tutte le scarpe bagnate e sporche di fango. Sono arrivato al negozio, me le sono tolte e le ho messe sulla porta. Poco dopo un cliente le ha prese e mi ha chiesto a quanto le vendevo.

Sono rimasto di sasso: pensavo di vendere proprio tutto tranne le mie scarpe!”.

Parlare con Giancarlo Papalotti è un piacere, significa stupirsi dell’esperienza e delle storie accumulate nei circa vent’anni d’esperienza. La Formichina è lo spazio espositivo dove Giancarlo accumula tutto ciò che giudica vendibile. Ne abbiamo parlato con lui...

Che cos’è La Formichina? È uno spazio nel quale proponiamo oggettistica usata per la casa fatta esclusione dell’abbigliamento. In gran parte trattiamo mobili.

Non deve essere facile portare i mobili in conto vendita da voi...

Al contrario è facilissimo. Noi, previa valutazione della merce, possiamo fare un ritiro immediato presso il cliente. Certo, il nostro onorario varia al variare della merce e all’opportunità o meno di venderla. Da noi non è come nei mercatini, dove si trova tutto bene e in ordine. Noi diamo al cliente il brivido della sorpresa. Siamo ad Acilia, in via Zottoli 18, vicino la vecchia caserma dei carabinieri. Abbiamo il parcheggio interno, quindi nessun problema Dunque svuotate anche garage e cantine?

Ma certo! Se è per questo facciamo anche lavori di vario tipo. Siamo inoltre esperti in lavori di restauro. Possiamo modificare le misure delle cucine.

Quando è aperta La Formichina e con quale formula vendete la merce? È aperta sette giorni su sette, dalle 9 alle 19. Il cliente dà la merce in conto vendita, noi prendiamo il 50% e il restante 50% va a lui. È importante precisare che gli oggetti sono sempre del cliente. Se da un momento all’altro vuole ritirare la merce, lo può fare.

Di solito che cosa si trova da voi?

Si trova di tutto: dal modernariato all’antico al moderno, l’oggettistica (ad esempio il quadro antico). Svuotiamo le case e facciamo degli elenchi appositi che riguardano ciò che si può vendere. E ti assicuro che si può vendere veramente di tutto.

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di Simone Felicetti

COSTUME E SOCIETÀ

L’OLIO ITALIANO: L’ULTIMO SOPRAVVISSUTO PERCHÉ È DIFFICILE TUTELARE UN BENE ALIMENTARE UNICO AL MONDO

olio extravergine di oliva da secoli rappresenta uno dei più importanti patrimoni della tradizione agroalimentare del Mediterraneo. Non a caso il 97% della produzione mondiale proviene dai paesi mediterranei con una punta del 75% nella UE. In questo panorama l’Italia rappresenterebbe l’eccellenza indiscussa. Eppure il Paese fatica da sempre, anche a livello normativo, ad affermare questo suo schiacciante primato.

Un dato molto poco noto riguarda la varietà italiana. Sul territorio nazionale è infatti presente un numero incredibile di cultivar differenti (circa 700), a fronte delle 20 presenti in Spagna (primo produttore mondiale).

Lungo la penisola, con i differenti climi, alle diverse altitudini, con le differenti tradizioni regionali, si coltivano oli particolari e di altissima qualità, una gamma che può contare sulla delicatezza estrema dell’olio ligure (varietà Taggiasca) e degli oli del Garda, sulla complessità strutturale di quelli toscani, sulla potenza dell’olio pugliese, sull’eleganza straordinaria dell’olio calabrese.

In Italia si produce extravergine di oliva in ogni regione, eccezion fatta per il Piemonte e la Val d’Aosta, eppure paradossalmente si riesce a salvaguardare il prodotto né a difendere tale patrimonio. Questo anche perché non esiste una normativa rigorosa ed efficace che tuteli la qualità del prodotto. Se esistesse una legge diretta alla promozione della qualità sull’olio d’oliva, come detto, il prodotto italiano non avrebbe rivali al mondo.

Le svariate tipologie di oli sul mercato, le differenti caratteristiche organolettiche, i differenti prezzi scompaiono dietro la generica denominazione “olio extravergine di oliva”, contribuendo così a una confusione legislativa e a una mancanza di tutele per il consumatore.

Per esempio stando alle norme sull’etichettatura in Italia non è obbligatorio indicare la provenienza delle olive, né i tagli effettuati, né le miscele utilizzate, sebbene il prodotto risulti Made in Italy.

E così abbiamo visto in pochi anni, oltre al perdere mercato a vantaggio della Spagna e delle coltivazioni intensive adottate in molti paesi dell’UE, anche a un moltiplicarsi delle frodi e degli illeciti a livello nazionale ed europeo.

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Gli atti illegali possono riguardare sia la qualità del prodotto che la sua provenienza. Per alterare la genuinità ci sono trattamenti chimici che possono rendere un olio di categoria inferiore simile a quello di classe superiore, tramite raffinazioni o tagli di oli d’oliva di classi differenti poi venduti per extravergini.

Sulla provenienza o indicazione d’origine, la questione si complica maggiormente dal momento che norme comunitarie si sovrappongono a quelle dei singoli stati membri, permettendo che un olio extravergine prodotto in una zona geografica possa essere venduto per uno prodotto altrove.

Attraverso questo meccanismo è facile che le grandi multinazionali, pur non possedendo una sola pianta d’olivo, riescano a produrre oli extravergini d’oliva vendendoli per italiani. Si nasconde così, senza infrangere leggi, dietro il loro nome italiano e l’omessa indicazione in etichetta, facoltativa, il fatto che spesso solo circa il 20% del prodotto contenuto in una bottiglia da un litro provenga dall’Italia, il resto dal bacino del Mediterraneo (Spagna e Grecia in testa). Ed ecco che tradizione ed eccellenza vengono indiscriminatamente fagocitati dal mercato come un qualsiasi prodotto di uso comune.

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COSTUME E SOCIETÀ

di Angelita Papa

L’ANNO CHE VERRÀ

di Angelita Papa

COSTUME E SOCIETÀ

PEGGIO DELLE

TASSE? LE TARIFFE

LE PREVISIONI E LE STIME DEGLI ESPERTI PER IL 2015

DIECI ANNI DI AUMENTI INGIUSTIFICATI

uali avvenimenti rischiarano l’alba di questo nuovo anno? Stagnazione economica in Europa, instabilità politica in Russia, equilibri delicati in Cina (nonostante il PIL in crescita), debito vertiginoso per gli USA (3.2 trilioni di dollari). Disoccupazione, ma anche anno di svolta per il libero mercato, secondo Edward Allen del CFR (Council on Foreing Relations) - anche se non lascia intendere se questa svolta sarà positiva o negativa.

E un calo vertiginoso del prezzo del petrolio (circa il 4% ancora, o poco meno).

Questo è stato il buongiorno del 2015 dal punto di vista economico, prospettandosi come un anno ricco di sfide economiche e politiche. In molti Paesi si svolgeranno le elezioni (Regno Unito, Spagna, Grecia, Portogallo), occasione per gli elettori di manifestare il loro malcontento nei confronti della politica di austerity e l’esigenza di appartenere ad un’Europa con una politica monetaria diversa e fautrice di importanti riforme strutturali.

Si prevede che il PIL della Russia (contrariamente a quello della Cina) diminuirà del 5%, e un accordo commerciale tra USA e UE - il cosiddetto (e proposto) TTIP, Partenariato trans-atlantico per il commercio e gli investimenti - potrebbe diventare una realtà.

Ma per fortuna ci sono le stelle e i pianeti a donare vedute più ampie e ottimiste per il nuovo anno: dal punto di vista scientifico, questo 2015 lascerà tutti a bocca aperta. Da segnare sul calendario l’eclissi totale di sole in corrispondenza dell’equinozio di primavera (20 marzo) e l’incontro della sonda Nasa New Horizons, a nove anni dalla partenza, con il pianeta nano Plutone.

Verrà riattivato l’acceleratore di particelle (Lhc) dopo due anni di riposo, mentre procederanno le sperimentazioni per la produzione di un vaccino contro l’ebola.

E poi il 2015 sarà l’anno dell’Expo (1 maggio - 31 ottobre), il grande evento sul cibo, e della Conferenza sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite a Parigi (30 novembre - 11 dicembre).

Tutto questo, ovviamente, fatta da parte l’ipoteca sulla sicurezza che gli attentati di Parigi hanno messo in evidenza i primi dell’anno.

uadro delle variazioni delle tariffe pubbliche negli ultimi 10 anni: considerando l’incremento dell’inflazione pari al 20,5%, l’acqua è aumentata del 79,5%, i rifiuti del 70,8%, l’energia elettrica del 48,2%, i trasporti ferroviari ed i pedaggi autostradali del 46,4%, il gas del 42,9%, i trasporti urbani del 41,6%, il servizio taxi del 31,6% e i servizi postali del 27,9% (dati CGIA di Mestre). Si salva la telefonia, per la quale si è verificato un decremento del -15,8%. Per quel che riguarda i rincari delle tariffe pubbliche, ci batte solo la prima in classifica: la Spagna. Tutta colpa dell’andamento delle quotazioni petrolifere, dei rincari del carburante e di una liberalizzazione selvaggia: si paga di più, ma i servizi non sono all’altezza delle aspettative nonostante l’aspra competizione tra fornitori. Faccenda a parte per i rifiuti, che col petrolio o il carburante hanno poco a che fare.

Bortolussi, segretario della CGIA, sostiene che gli aumenti registrati dai rifiuti sono del tutto ingiustificabili ed afferma che “A causa della crisi economica, negli ultimi 7 anni c’è stata una vera e propria caduta verticale dei consumi delle famiglie e delle imprese: conseguentemente è diminuita anche la quantità di rifiuti prodotta. Pertanto, con meno spazzatura da raccogliere e da smaltire, le tariffe dovevano scendere. Invece, sono inspiegabilmente aumentate: si pensi che nell’ultimo anno, a seguito del passaggio dalla Tares alla Tari, gli italiani hanno pagato addirittura il 12,2% in più, contro una inflazione che è aumentata solo dello 0,3%”.

Peggio di così, non si può. Per questo 2015, tuttavia, si prevede una leggera controtendenza. Le bollette della luce saranno più leggere del 3%, mentre per quelle del gas la riduzione sarà dello 0,3% (circa 72 euro annui in meno). Secondo il Codacons, si tratta di diminuzioni significative ma ancora insufficienti a recuperare i forti aumenti di cui abbiamo parlato sopra.

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di Palma Agosta

MODE E MODI

TENDENZA

SUSHI

atalogato come cibo della destra capitalista dalla brillante pellicola del regista Marco Ponti “Passione Sinistra”, il sushi oggi è di gran moda. Ma gli italiani, popolo dello spaghetto al pomodoro e della fetta di pizza piegata in due e mangiata in fretta, sanno cosa c’è dietro a quel delicato insieme di riso colloso, alghe e pesce crudo?

In origine il sushi veniva venduto sulle bancarelle o in piccoli negozi aperti sulle strade: all’esterno erano appesi degli strofinacci per pulirsi le mani dopo il pasto. Ovviamente, dove lo strofinaccio era più sporco il sushi era migliore, un po’ come nei i tapas bar spagnoli, dove dal numero di tovaglioli di carta e stuzzicadenti in terra si capisce che si tratta di un locale gettonato, quindi con cibo di qualità. Il sushi come lo conosciamo noi, servito in “polpette” spesso completate da alghe, è stato inventato dallo chef Hanaia Yonei nella prima metà del XIX secolo, tra le tante bancarelle che vendevano cibo da strada in una già frenetica Tokyo-Edo. Hanaya Yohei, in assenza di frigoriferi, marinava il pesce in salsa di soia e sale, in modo da poter durare di più. Il wasabi veniva aggiunto per coprire eventuali sapori sgradevoli del pesce, che in mancanza del ghiaccio non sempre riusciva ad essere freschissimo.

La cucina giapponese è, come tutto da quelle parti, un rito. Nonostante il sushi nasca come street food, necessita di una serie di severe regole che andrebbero rispettate. Ogni ingrediente deve essere trattato seguendo un particolare rituale: dalla cottura e dal raffreddamento del riso fino al taglio del pesce.

Vedere fare sushi e sashimi è uno spettacolo vero. La serietà e la concentrazione dei cuochi sono all’altezza della raffinatezza della cucina che producono. La perfezione dei tagli e la netta simmetria dei piatti e dei bocconi sono degni dei più creativi

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UNA MODA CHE NON VORREBBE ESSERE TALE. PICCOLO VIAGGIO NELLA CUCINA GIAPPONESE

chef stellati occidentali. E parliamo di una cucina tradizionale, con alle spalle centinaia di anni di storia. Non bisogna mai dire ad un sushiman che la cucina giapponese va di moda, altrimenti si risente. Per realizzare le loro opere, questi artisti del coltello applicano una tecnica secolare che si impara soltanto in lunghi anni di severo tirocinio.

Sentirsi accostare a un concetto come quello della moda non può che dare fastidio.

Tuttavia, qualche cosa di simile a un fenomeno di tendenza sta effettivamente accadendo, dato che non si erano mai visti a Milano e a Roma tanti sushi-ristoranti come oggi. È chiaro che un escalation simile non si giustifica così facilmente. È il segno evidente che nel campo del gusto, gli italiani stanno maturando una sensibilità più incline alle novità e agli esotismi, dunque meno arroccata entro il territorio delle consuetudini casalinghe. Nessuna pietanza è irriproducibile tra le mura di casa quanto lo è il sushi. Nessuna magia è altrettanto sconosciuta alle nostre mamme, altrimenti imbattibili sui fornelli. Chi vuole mangiare giapponese deve per forza uscire di casa.

Come si mangia il sushi? Non separi la forchetta ciò che lo chef ha unito con tanta maestria. Lasciate stare le separazioni da food freak - prima vado col pesce poi passo al resto - il sushi si mangia in un sol boccone. Se poi volete liberarvi dall’incubo delle bacchette meglio le mani. Nel caso, fatelo in un sushi bar: nel ristorante di pregio rimane il Male Assoluto!

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SPETTACOLANDO

di Barbara Zorzoli

JOAQUIN PHOENIX SI È FIDANZATO, O NO? e fan di Joaquin Phoenix possono tirare un sospiro di sollievo: il loro beniamino non sta per sposarsi, e l’annuncio ufficiale del suo fidanzamento è stato soltanto uno scherzo. “Penso che la mia vita sia un po’ noiosa ultimamente, e mi sembrava un avvenimento emozionante di cui parlare.

Volevo piacere al pubblico”, ha ammesso l’attore nel corso di una puntata di Good Morning America. Soltanto la sera prima, durante un’intervista al Late Show di David Letterman, Phoenix aveva assicurato al mondo di essere pronto per sposare la sua insegnante di yoga. “La gente ama quando un attore si fidan-

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CAMERON DIAZ E BENJI MADDEN:

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o matrimoni a a sorpres

ono ufficialmente marito e moglie Cameron Diaz e Benji Madden,

inoltre avuto difficoltà nel cambiarsi d’abito, e ha dovuto chiedere aiuto

convolati a nozze dopo una liaison durata sette mesi. Stando a

a Robin Antin (la fondatrice delle Pussycat Dolls) e ad un’altra amica.

quanto riportato da Us Weekly, infatti, la coppia avrebbe pronun-

ciato il fatidico sì lunedì a Beverly Hills, presso l’abitazione dell’attrice.

Pare che alla cerimonia fossero presenti numerose celebs, tra cui Reese Witherspoon, Gwyneth Paltrow e Toni Collette. Secondo il magazine, inoltre, Drew Barrymore, Nicole Richie, la sorella di Cameron Chimene e la sua assistente Jesse Lutz erano le damigelle d’onore della sposa.

Gli anelli sono invece stati portati all’altare da Joel Madden, fratello gemello di Benji e marito della Richie, insieme al figlioletto Sparrow.

Lionel Richie e Ryan Adams si sono esibiti nel corso dell’evento. Gli sposi non si sono sottratti ai discorsi di rito da pronunciare davanti ai loro ospiti. “Ho aspettato tanto a lungo perché la verità è che non avevo alcuna intenzione di accasarmi”, ha esordito la Diaz. “Poi però ho trovato l’uomo migliore del mondo, una persona davvero speciale. Volevo che fosse solo mio”. Madden, invece, è riuscito a strappare diverse risate.

“Ho chiesto di poter occuparmi soltanto di due cose oggi: la musica e la torta”, ha detto. Non tutto è però andato secondo i piani, e in un paio di occasioni la sorte si è accanita contro la coppia. Poco prima che la Diaz facesse il suo ingresso verso l’altare, ad esempio, la luce è saltata per circa dieci secondi, e qualcuno ha sentito chiaramente la diva lamentarsi e imprecare dal dietro le quinte. In seguito Cameron ha

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za ufficialmente. Anzi, se volete posso farlo di nuovo”, ha poi aggiunto ironico. Lo staff di Good Morning America ha in seguito voluto ulteriormente chiarire le affermazioni di Phoenix tramite un post su Twitter. “Joaquin Phoenix non è fidanzato. Voleva soltanto ricamare un po’ sulla realtà per catturare l’attenzione del pubblico”, si legge sul profilo ufficiale del programma TV. Anche il portavoce dell’attore ha negato i rumor. “Joaquin ha un senso dell’umorismo straordinario ed innato, tuttavia ciò che ha detto l’altra sera non è vero. Non è fidanzato”, ha spiegato al quotidiano inglese The Independent.

SPETTACOLANDO

KATE HUDSON E MATT BELLAMY

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SI SEPARANO

rriva al capolinea la relazione di Kate Hudson e Matt Bellamy: fidanzati da poco più di tre anni, sono anche genitori del piccolo Bingham, che - hanno assicurato - resterà la loro priorità numero uno. “Kate e Matt vivono separati già

da qualche tempo”, ha dichiarato il portavoce ufficiale di lei al magazine People. “Ciò nonostante resteranno buoni amici e soprattutto genitori dediti a loro figlio”. Fino a poche settimane fa, la coppia era apparsa insieme in occasioni ufficiali.

JESSICA BIEL E JUSTIN TIMBERLAKE: CICOGNA IN ARRIVO

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sempre più certa la gravidanza di Jessica Biel, incinta - secondo le fonti - del suo primogenito insieme al marito Justin Timberlake. Un’ulteriore confer-

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ma è giunta da Joey Fatone, ex compare di Timberlake ai tempi degli NSYNC , che ha assicurato di aver avuto il permesso ufficiale dalla coppia di parlarne con i media. “Justin me lo ha detto qualche tempo fa, ma ho tenuto la bocca chiusa”, ha spiegato all’ultimo numero di In Touch magazine.

“Tuttavia adesso sono stato autorizzato a parlarne!”. Secondo Fatone, poi, i due sono

perfetti per il ruolo di genitori. “Jessica è davvero straordinaria, e Justin è un bambino nel cuore. Sono certo che si divertiranno un mondo a crescere un figlio”, ha aggiunto.

In un’altra intervista rilasciata a People nei giorni scorsi, Fatone aveva commentato entusiasticamente le capacità di Timberlake di essere un buon padre. “Penso che sarebbe straordinario in quel ruolo”, aveva detto. “Ci ha sempre saputo fare con i bambini.

Credo proprio che sia perfettamente tagliato per il mestiere”, aveva detto. Justin e Jessica si sono sposati ad ottobre del 2012 a Fasano, in Puglia, dopo un fidanzamento durato quasi un anno. Di recente la Biel ha parlato in toni entusiasti del suo matrimonio durante un’apparizione televisiva al talk show di Ellen DeGeneres.

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visioni grafiche

SAGRE

di Sveva Guerreri

di Angelita Papa

TEATRO

GENNAIO PRIMO FUORI PORTA PALCOSCENICO DELL’ANNO ALCUNE PROPOSTE PER SO UN WEEKEND DIVER

osa si può fare dopo i ponti e le festività se le giornate sono belle? Durante i weekend di gennaio sono diversi gli appuntamenti da vivere all’aperto.

Eccone una lista.

A Bagnaia (Viterbo), il 18 gennaio si celebra la “Sagra della frittella di cavolfiore” in onore del Santo Protettore Antonio Abate. Artisti di strada accendono di musica gli angoli del borgo antico. Le strade del suo centro ospitano mercatini di prodotti tipici della tradizione contadina locale. Le buonissime frittelle di cavolfiore vengono realizzate in un padellone posto nella piazza principale del paese. La sagra si conclude poi con l’accensione del Fuoco di Sant’Antonio.

A Sermoneta (LT) il 18 gennaio inizia la “Sagra della Polenta”: una manifestazione che dimostra come anche un

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cibo della tradizione contadina possa diventare un’occasione fantastica per il mix di sapori e folclore.

A Perugia, il 28 e il 29 gennaio partono i festeggiamenti in onore di San Costanzo, patrono della città: lo spettacolo inizia con la degustazione tra gli stand allestiti per la festa del tipico dolce locale: il “torcolo” di San Costanzo. Un dolce gustoso a forma di ciambella composto da farina, acqua e lievito, a cui si aggiungono canditi, pinoli e semi d’anice.

Nel Comune di Fara Filiorum Petri (Chieti), il 16 gennaio si rinnova la festa delle “Farchie”: dalle 15 in poi gigantesche colonne di canne vengono innalzate davanti la chiesa di Sant’Antonio Abate ed incendiate nella loro sommità. Il rogo della farchia avviene tramite i fuochi d’artificio e la contrada del paese che riesce ad incendiare per prima l’intera fascia di canne vince la gara.

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TANTE LE PROPOSTE DEI TEATRI DI ROMA

iente è più catartico di un buon spettacolo teatrale. E a gennaio Roma offre tante occasioni per una serata diversa, interessante e stimolante. Al Teatro Argentina (20 gennaio - 15 febbraio) sarà in scena un classico di Eduardo De Filippo, “Le voci di Dentro”, per la regia di e con Toni Servillo. Per gli appassionati di Enrico Brignano, da non perdere il suo “Evolushow” presso

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il teatro Sistina (dal 27 gennaio): una riflessione in chiave comica sull’evoluzione del genere umano, giocando con le sue contraddizioni e sorridendo di qualche errore. Sempre presso il Sistina, nelle giornate del 5, 10 e 11 febbraio (10:30) spazio ai bambini dai 4 agli 11 anni, con uno spettacolo patrocinato dal Comune di Roma e dalle Biblioteche del Comune di Roma e riservato alle scuole: “Capitan Calamaio”, di Massimiliano Micheli. Il 3 e il 4 febbraio il Teatro Brancaccio porterà oltreoceano i suoi spettatori, e più precisamente nella terra dei gauchos, del tango e del mate: l’Argentina. “Gauchos” è uno spettacolo sulla danza dei mandriani, al ritmo dei loro tamburi e di esperti Boleadoras. Una rappresentazione firmata da Adrian Aragon e Erica Boaglio, per celebrare la ricchezza culturale dell’Argentina.

Ricchissimo e variegato il programma all’Ambra Jovinelli, che per la fine di gennaio e la prima metà di febbraio offre una doppietta di qualità: “Penso che un sogno così...”

(22 gennaio - 1 febbraio) di Giuseppe Fiorello e Vittorio Moroni, con Giuseppe Fiorello. Un tuffo nella Sicilia della sua infanzia, e le canzoni di Modugno; “Il futuro di una volta”, di e con Francesca Reggiani, una riflessione dolceamara (e divertente) sulle aspettative di una generazione ormai disillusa.

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di Penelope Salomone

DA GUERCINO A CARAVAGGIO

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ichiarativa sin dal titolo, la mostra presenta le tele più emblematiche del Barocco firmate da Guercino a Caravaggio, da Guido Reni ad Annibale Carracci. Le opere esposte provengono dalla collezione privata di Sir Denis Mahon, esperto e collezionista - scomparso nel 2011 - di Guercino e altri giganti

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ARTE E CULTURA

SIR DENIS MAHON E L’ARTE ITALIANA DEL XVII SECOLO. PALAZZO BARBERINI (VIA DELLE QUATTRO FONTANE, 13) FINO ALL’8 FEBBRAIO

della pittura del XVII secolo. Ad esse si aggiungono quelle stanziali appartenenti alla collezione di Palazzo Barberini, nonché alcune prestate dall’Ermitage e da prestigiose istituzioni museali italiane in un percorso mozzafiato. In occasione dell’evento per la prima volta nel nostro Paese arrivano in un museo i Google Glass ad arricchire di contenuti ed emozioni una visione già di per sé spettacolare.

Caravaggio. Giuditta e Oloferne.

Roma, Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Barberini. Olio su tela.

MEMORIE DI INCIAMPO al 7 gennaio sui marciapiedi capitolini incontreremo nuove 20 stolpersteine (pietre d’inciampo) in memoria di deportati razziali e politici. Oltre alle 206 già posizionate a partire dal 2010 da Gunter Demnig. E l’8 gennaio l’artista tedesco ne ha installate 3 per la prima volta a Viterbo. Si tratta di comuni sampietrini (10x10) che portano, sulla faccia superiore rivestita di ottone lucente, incisi nome e cognome del/lla deportato/a, età, luogo e data di deportazione e, quando nota, quella di morte. Demnig di regola le colloca sulla banchina prospiciente la casa in cui le vittime sono vissute.

La performance, discreta e antimonumentale, a conferma che la memoria deve costituire parte integrante della nostra vita quotidiana, è annunciata agli inquilini da una lettera del Municipio. L’inciampo non è fisico ma visivo e mentale, induce i passanti a ricordare quanto accaduto in quel luogo e a quella data.

Le pietre sono finanziate da sottoscrizioni private; il costo di ognuna, compresa l’installazione, è di 120 euro. Coloro che intendano ricordare familiari e/o, amici deportati attraverso uno stolpersteine possono rivolgersi allo sportello dedicato presso la Biblioteca della Casa della Memoria e della Storia (casadellamemoria@bibliotechediroma.it - tel. 06.45460501). Le prime pietre sono state installate a Colonia nel 1995; da allora questa

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straordinaria mappa della memoria europea si è estesa sino a includerne oltre 45mila (www.memoriedinciampo.com).

LUCI SUL ‘900

IL CENTENARIO DELLA GALLERIA D’ARTE MODERNA DI PALAZZO PITTI, 1914-2014.

PALAZZO PITTI, FIRENZE, FINO ALL’8 MARZO principali protagonisti della cultura figurativa del secolo appena trascorso (Carena, Casorati, De Chirico, De Pisis, Severini, Capogrossi, Peyron, Rosai) si alternano agli esponenti del gruppo del “Novecento toscano”, rappresentati in mostra da Baccio Maria Bacci, Giovanni Colacicchi e altri sodali, vicini alla rivista Solaria. La Galleria, nota nel mondo per la sorprendente collezione di dipinti macchiaioli, per festeggiare il suo 1° centenario espone alcune opere, acquisite nel corso del Novecento, relegate nei depositi per insufficienza di spazi espositivi. Un’occasione da non perdere ad appena 90 minuti di treno da Roma.

Info: www.polomuseale.firenze.it

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di Sveva Guerreri

VIAGGI

VACANZE INVERNALI IN VAL GARDENA a Val Gardena si trova ai piedi del maestoso Massiccio del Sella, nel cuore delle Dolomiti. Le tre località che la costituiscono sono mete ideali per i turisti, soprattutto quelli che amano la montagna sia d’inverno che d’estate.

Ortisei. Il suo centro è rinomato per le botteghe d’artigianato e per una bellissima zona pedonale con negozi tipici del luogo. È circondata da un gran numero di piste e fornita di collegamenti diretti con il comprensorio sciistico “Dolomiti Superski” e “Sella Ronda”.

Santa Cristina. Per via della sua posizione strategica, costituisce una

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sassi: un luogo naturale unico al mondo con una vista mozzafiato.

Per di più, lo sciatore esperto non può perdere a Selva la famosissima Saslong, luogo anche quest’anno delle gare di discesa libera

IL MEGLIO DELLE DOLOMITI ASPETTA IL TURISTA CHE VUOLE FARSI SUGGESTIONARE DALLA MONTAGNA vera e propria base per le attività sportive invernali. È collegata direttamente alle maggiori piste sciistiche della zona.

Selva Gardena. È un piccolo paese collocato nella Valle omonima, a pochi passi dal “Sella Ronda”. È il luogo ideale per gli amanti dello sport, ma anche del divertimento. Una destinazione, dunque, ricca di attrattive: dal pattinaggio su ghiaccio alla corsa su slitta, dai numerosi locali notturni alle piste preparate per tutti i livelli di difficoltà. Inoltre qui i buongustai trovano innumerevoli ristoranti e pizzerie, ma anche bar, pub, après-ski e locali da ballo.

La Val Gardena offre 175 km di piste, di cui 130 aperte ai visitatori. Tra gli impianti più noti e da scoprire, impossibile non citare il Sella Ronda, la salita sul Col Raiser e lo Champinoi. Altre imperdibili destinazioni sono Dantecerpies, Plan De Grabla e le magnifiche Alpi di Siusi.

Ma non finiscono qui, sono aperti ancora altri impianti, da cui poter esplorare la bellezza delle Dolomiti e poter raggiungere delle località strepitose come: la Marmolada, Corvara, Canazei ed Arabba. Si consiglia di visitare il Passo Sella da cui si accede alla meravigliosa Città dei

maschile e del “SuperG”. Inoltre per chi voglia scegliere di trascorrere le vacanze invernali in questa meravigliosa località del Trentino, come da tradizione ci sono diversi eventi nel paese di Santa Cristina: i mercatini di Natale, le mostre che riguardano i presepi storici, la vendita di prezioso artigianato in legno.

Tutto ciò accompagnato dai dolci di cannella, dal pan pepato, dal vin brulè e dall’intrattenimento musicale. Si suggerisce di gustare tra i prodotti tipici del luogo la pasta fatta a mano chiamata “spatzle”, i canederli in brodo, lo strudel di mele e il tenerissimo stinco di maiale (piatto caratteristico della Valle).

Infine, si consiglia di non farsi sfuggire il prossimo Carnevale a Selva Gardena, una settimana che inizia con la preparazione della Panicia, una minestra d’orzo con speck e carré affumicato (quest’anno il giovedì grasso cade il 12 febbraio). Lo stesso giorno, alle 21.30, è prevista l’esibizione del “Carnival Ski Show” della Scuola di Sci e Snowboard di Selva Gardena. Infine Domenica 15 Febbraio dalle ore 14.00, inizia il “Paragliding Carnival Fly”: una manifestazione molto attesa dal pubblico di turisti, in cui fantasiosi personaggi in maschera decollano dalla stazione a monte della seggiovia di Selva.

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QUESTIONE DI CILINDRI

A N A M I SETT : A C N BIA di Alessandro Cortellessa

I! S R A R A P E R P I D O P M E ÈT

er chi non ha voglia di montare le catene, un bel fuoristrada 4x4 è la soluzione ideale, meglio ancora se pick-up con uno spazio per le attrezzature invernali davvero immenso, pari all’intero cassone coperto con un bell’hard-top.

Il problema è che, molti dei veicoli pick-up (ossia tipo camioncino, con cabina a 2 o 4 porte ma con cassone separato) sono spesso classificati come autocarri, con molti vantaggi fiscali se si usano per lavoro ma, fino a qualche tempo fa, molte limitazioni per l’uso personale e ricreativo. Ora varie case stanno omologando le corrispettive versioni “autovettura” per poter usufruire a tempo pieno di questi sportivissimi veicoli, fatti per il fuoristrada ma anche per il lavoro in condizioni gravose.

La Mitsubishi, produttrice dell’L200, uno dei veicoli di questo genere più conosciuti, ha recentemente introdotto sul mercato la nuova versione autovettura, denominata 2BFree. Disponibile a due o quattro porte, con 4 o 5 comodi posti e corredato di un capace ed elegante hardtop, L200 2BFree è la soluzione ideale alle esigenze di spazio e di comfort di chi pratica sport attrezzati, ha hobbies voluminosi, oppure semplicemente una famiglia in crescita. Pronta a soddisfare la sua utenza nelle mille avventure quotidiane, dall’accompagnare i figli a scuola alle lunghe trasferte autostradali, fino ai week-end estivi ed

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PASSATE LE FESTE, COMINCIA IL PERIODO DELLE SETTIMANE BIANCHE. SULLA STRADA OCCORRE ESSERE ATTREZZATI! invernali più estremi, dove le sue capacità off-road garantiscono divertimento e sicurezza a tutta la famiglia, L200 2BFree si rivolge, inoltre, a tutti quegli utilizzatori - artigiani, agenti di commercio, sportivi, installatori - che vogliono

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poter utilizzare la loro vettura di lavoro anche al di fuori della loro professione: nel tempo libero, con gli amici ed in famiglia.

Motorizzato con un turbodiesel 2.5 litri con intercooler a iniezione diretta common rail, disponibile con le potenze di 100 o 131 kW, Mitsubishi L200 2BFree è sicuro nella marcia normale e prestazionale in off-road grazie alla trazione integrale Mitsubishi “Super Select” ed ai sistemi di controllo trazione e stabilità attivi.

Prezzi a partire da 30.950 Euro (Club Cab Invite) chiavi in mano.

Ma se un bel pick-up fuoristrada non vi basta per inerpicarvi sulle montagne, allora dovete prendere in considerazione il nuovo DTV Shredder della Aeon, una sorta di skatebord fuoristrada o gatto delle nevi personale, con le dimensioni giuste per entrare, una volta chiuso (115 x 68 x 58,5 cm le misure), in molte auto, sicuramente nel pick-up Mitsubishi.

Un nuovo tipo di veicolo fuoristrada DTV (acronimo di Dual Tracked Vehicle) che coniuga le migliori caratteristiche di un tradizionale “board” con tutta la potenza dell’ATV. Il DTV ridefinisce il concetto di “fuoristrada” trasformando qualsiasi luogo all’aperto in un parco giochi personale!

Nasce dall’idea di unire le caratteristiche di uno skateboard con la potenza dei trial e dei mezzi ATV. Costruito per essere estremamente robusto, è dotato di un potente motore 200 a quattro tempi da ben 18 cv circa, ed i suoi cingoli aggressivi permettono di percorrere ad alta velocità ogni tipo di terreno, in qualsiasi stagione e condizione atmosferica. Oltre ad essere un veicolo divertente e adrenalinico può essere anche utilizzato come mezzo di soccorso o di lavoro in diversi settori.

QUESTIONE DI CILINDRI Il DTV non è omologato per circolare su strada ma dubitiamo che gli acquirenti lo vogliano per questo motivo! Il prezzo è in via di definizione, le prime consegne purtroppo non prima di marzo prossimo, per info www.pelpi.com

MONDO BIKER

TRE LOCALI DOVE ANDARE A VIVERE LA GIUSTA ATMOSFERA A Roma esistono diverse realtà di riferimento per i motociclisti.

Alcuni locali - il Geronimo vicino al Palaghiaccio di Marino e il Killjoy sull’Appia, altezza Ippodromo delle Capannelle - alcune sere si trasformano in una vera e propria vetrina d’eccezione.

Dozzine di modelli, delle più diverse forme e dalle lucenti cromature, fanno sfoggio di sé.

Accanto a queste realtà, esistono poi piccoli shop e luoghi di aggregazione costruiti soprattutto grazie alla grande passione di chi li gestisce. Il Ross Store, negozio specializzato in accessoristica per moto custom che introduce al Ross Garage, è nato qualche anno fa dalla grande passione di Rosario Ruggiero, eclettico titolare dal profondo spirito biker e rara abilità artigianale, focalizzandosi su un’offerta commerciale davvero alternativa alle solite e fuori dal comune, difficile da trovare altrove. Tra caschi aerografati, giubbotti in pelle anni 70, stivali personalizzati, magliette custom originali, ma anche borsoni in pelle, poltrone stile pin-up, lampade da tavolo realizzate con calotte di caschi e sospensioni, ci si immerge in una atmosfera vintage e fuori dagli schemi. Tutto questo introduce al Ross Garage, pub in puro stile

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motard situato al piano inferiore dello store, modellato nel legno e nel ferro direttamente dalle sue abili mani. Un punto di aggregazione per bikers e non solo, destinato a motociclisti e non, in cerca di una buona birra spillata direttamente dal motore di una vecchia BSA. Lo stile oscilla tra quello biker puro e duro e le immagini vintage di un’America anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, con incursioni nel genere pin-up ma concessioni anche al motociclista più moderno con la bella immagine della Ducati realizzata da un artista locale.

Per movimentare le serate e scaldare le passioni, il Ross Garage organizza eventi a tema, con musica jazz, performance di burlesque, gruppi musicali ma anche esibizioni di artisti di vario genere. Il cartellone prevede sempre nuove iniziative, sulle quali è possibile aggiornarsi tramite la pagina Facebook.

La location, come negli altri casi, è sempre sulla direttiva via Appia Castelli. Il locale si trova a Grottaferrata ed è aperto dal giovedì alla domenica.

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di Angelita Papa

ARREDAMENTO

ARREDAMENTO: IL BILANCIO DEL 2014 E LE PROSPETTIVE DEL 2015

n’annata nera per il settore dell’arredamento: dopo una falsa partenza agli inizi del 2014, con un incremento del 4,9% del fatturato con la vendita di cucine, arredo da bagno e armadi (merito del bonus mobili) e illuminazione, a fine stagione il bilancio è pari a zero. Zero imprese e zero lavoratori persi: la perfetta stagnazione economica.

Roberto Snaidero, presidente di FederlegnoArredo, ha dichiarato che senza il bonus mobili (detrazione del 50% delle spese fino a diecimila euro, quindi con un bonus fino a cinquemila euro, in 10 anni) ci sarebbero state perdite pari a 1,95 miliardi di euro e 7mila posti di lavoro in meno. Ribadendo, dunque, l’efficacia dell’incentivo ed augurandosi di ritornare ai livelli del 2012, se dovesse esser riconfermato il bonus, il 2015 dovrebbe rappresentare l’anno di arresto della domanda nazionale. Il fatturato dovrebbe salire dell’1,5%, trainato dalle esportazioni (+5%) e con una stabilizzazione del consumo interno apparente a -0,9 per cento.

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MUTUI

PER RISTRUTTURAZIONI IN CRESCITA utuo o prestito: questo è il dilemma. Quasi impossibile ottenere il primo, è in crescita invece il numero di persone che ottengono il secondo, specialmente per ristrutturare casa nell’ottica di una riqualificazione energetica.

Secondo i dati di PrestitiOnline.it, il 30,6% dei prestiti erogati quest’anno riguarda infatti le ristrutturazioni, seguiti da quelli per l’acquisto di un’auto usata (22,5%) e per l’arredamento (14,9%). Merito di una combinazione di bonus fiscali e tassi di interesse in calo che ne rende possibile l’erogazione - in particolar modo per le ristrutturazioni - fino a 40mila euro (oltre quella cifra è necessario, e più conveniente, accendere un mutuo).

In lieve calo le erogazioni al Nord (39,1%), mentre sono in aumento quelle al Centro (22,4%). Stabili al Sud e nelle Isole (38,5%). Quasi il 40% dei prestiti è stato erogato alla fascia d’età 36-45 anni, il 25,4% alla fascia 46-55 e il 20,4% alla fascia 26-35 anni.

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visioni grafiche

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visioni grafiche

di Sveva Guerreri

SALUTE E BENESSERE

PIÙ BENESSERE CON IL TAI CHI antica arte marziale cinese del Tai Chi si basa sul concetto taoista di YingYang, l’eterna alleanza degli opposti.

Questa tecnica si fonda su un sistema di movimenti concatenati ed eseguiti in un modo molto lento, uniforme e senza interruzioni.

Caratteristici sono i gesti dolci e fluidi di varia ampiezza e direzione, completati con efficacia dagli spostamenti del peso e dalle rotazioni del busto del corpo. Le posizioni ed i movimenti sono realizzati con una concentrazione che non trova eguale in altre arti marziali. Nel Tai Chi è fondamentale la consapevolezza del proprio corpo e, grazie a questa, l’integrazione tra corpo e mente ne risulta potenziata.

La disciplina del Tai Chi tende a far acquisire un equilibrio posturale che necessita di una consapevolezza “propriocettiva” e di un controllo neuromuscolare preciso del proprio corpo. Spesso, con il passare degli anni, il peggioramento della propriocezione è un elemento che contribuisce ad adottare, nella vita quotidiana, posture sbagliate e a causare dolori in varie parti del corpo. Si può ben dire che il Tai Chi aiuta a vivere e a prepararsi fin da giovani, grazie ai movimenti dolci e armonici, ad una sana vecchiaia (si può praticare anche da anziani).

Insomma, una pratica che è anche funzionale a diminuire lo stress e che grazie ai benefici della meditazione, uniti a quelli del lento e circolare movimento, ha anche una reazione positiva sul sistema nervoso. I benefici per la salute, anche dopo pochi mesi di pratica, sono numerosi. Si riscontra un miglioramento del tono e dell’elasticità muscolare, un aumento del senso dell’equilibrio, una riduzione delle cervicalgie e di altri disturbi cronici della colonna vertebrale. Inoltre, secondo recenti studi, praticando questa arte marziale, si abbassa la glicemia, si riduce la pressione alta ed il colesterolo. Per di più è stato scientificamente provato che chi pratica il Tai Chi dorme meglio e migliora, lì dove esistono, i sintomi della depressione. Infine, in base a uno studio

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pubblicato di recente sulla rivista “Evidence based Complementary and Alternative Medicine”, si può dire che il Tai Chi viene in soccorso a quei pazienti con significative malattie neurologiche (ictus, Parkinson, lesioni cerebrali, sclerosi multipla, disfunzioni cognitive), reumatologi-

LA SECOLARE PRATICA CINESE PERMETTE DI RIEQUILIBRARE IL RAPPORTO CON IL PROPRIO CORPO che (come artrite reumatoide), con problematiche ortopediche (come osteoporosi e lombalgia) e cardiovascolari (come infarto miocardico, bypass aortocoronarico e scompenso cardiaco).

Oggi infine esiste un’ulteriore variante chiamata l’“Ai Chi” da praticare in acqua. Ci si immerge lentamente e si deve stare immersi fino al mento. I movimenti devono essere eseguiti lentamente e senza interruzioni tra l’uno e l’altro. La schiena deve rimanere dritta e sempre molto rilassata. Bisogna concentrarsi molto sulla respirazione. In particolare, è importante ricordare che durante l’inspirazione con il naso il palmo delle mani deve essere rivolto verso l’alto, mentre durante l’espirazione con la bocca il palmo delle mani è invece rivolto verso il basso.

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SCIENZE

di Angelita Papa

I DIECI COMANDAMENTI DELLA

PIZZA NAPOLETANA! L

a pizza napoletana ha le sue 10 regole fondamentali. I migliori pizzaioli del cuore della città partenopea hanno cercato di sintetizzarle. Eccole:

1) La Pizza Napoletana è una preparazione alimentare costituita da un supporto di pasta lievitata, condita e cotta in forno a legna.

2) Nella designazione Pizza Napoletana rientrano, secondo le differenti farciture, le seguenti denominazioni: Pizza Napoletana Marinara, Pizza Napoletana Margherita e Pizza Napoletana Margherita Extra.

3) Le materie prime che caratterizzano la Pizza Napoletana comprendono la farina di grano tenero tipo 00, lievito di birra, acqua naturale potabile, pomodori pelati o pomodorini freschi, sale marino o da cucina, olio di oliva extravergine.

4) Gli ingredienti da aggiungere per la Pizza Napoletana Margherita sono aglio e origano, per la Pizza Napoletana Margherita sono mozzarella STG - Specialità Tradizionale Garantita - e basilico fresco, per la Pizza Napoletana Margherita Extra sono mozzarella di bufala campana DOP, pomodoro fresco e basilico fresco.

5) L’impasto si prepara mescolando farina, acqua, sale e lievito per una durata di 10 minuti. Quindi l’impasto si presenta morbido ed elastico.

6) La cottura della Pizza Napoletana avviene esclusivamente in forni a legna dove si raggiunge una temperatura di cottura di 485ºC per un tempo di 60-90 secondi.

7) Dopo la cottura la Pizza avrà le seguenti caratteristiche: pomodoro denso e consistente, mozzarella fusa in superficie, basilico, aglio e origano bruciati.

8) La Pizza Napoletana ha una forma tondeggiante e un diametro di circa 35 cm. Il bordo è rialzato e la parte centrale coperta con la farcitura.

9) La Pizza ha una profumazione fragrante di erbe.

10) La Pizza Napoletana va consumata appena sfornata negli stessi locali di produzione. L’asporto porta alla perdita del Marchio.

IL FASCINO DEI

RAPACI NOTTURNI a sempre occupano un posto di rilievo nell’immaginario collettivo. Gufo, allocco, civetta vengono usati per indicare comportamenti particolari.

Nell’antichità la civetta era simbolo di intelligenza e conoscenza ed era abbinata alla dea Minerva. In tempi meno remoti, invece, il canto dei rapaci notturni era presagio di sventura. Oggi i gufi vengono considerati anche portafortuna. Al di là delle credenze, è certo che siano estremamente utili all’ecosistema. Il loro successo evolutivo è legato alla vista binoculare, sensibile anche in scarse condizioni di luce, all’udito finissimo ed al volo impercettibile dovuto al particolare piumaggio: caratteristiche che ne fanno predatori notturni infallibili. Nell’area di Roma sono presenti allocco, assiolo (piccolo gufo migratore) e gufo reale che assieme al barbagianni si possono considerare popolazioni di rapaci stabili.

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UN CAFFÈ

SENZA PIÙ SEGRETI

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no studio tutto italiano finanziato dalle società Illy e Lavazza e durato circa sei anni ha permesso di sequenziare per la prima volta il DNA del caffè di origine arabica. Grazie alla conoscenza del genoma, sarà possibile riconoscere i geni che danno alle piante di caf-

fè la resistenza alle malattie e l’adattamento a condizioni climatiche sfavorevoli. Così sarà possibile fronteggiare gli effetti negativi del surriscaldamento globale che sta mettendo in forte crisi la produzione del caffè in Brasile e Centro America.

INFORMAZIONE REDAZIONALE

RUNNERBULL

URBAN SNEAKERS: DUE RUOTE FASHION

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assaporto per ogni location urbana, le sneakers sono ormai una delle calzature di riferimento per l’abbigliamento casual ricercato delle metropoli. In moto, in scooter, semplicemente per fare due passi o al lavoro, sportive ma eleganti allo stesso tempo, sono diventate un “must”, declinate in mille versioni e modelli.

La proposta di Runnerbull si inserisce in un target molto sportivo e fashion, senza rinunciare alla estrema qualità di un prodotto 100% italiano, realizzato artigianalmente in piccole serie, con materiali pregiati e manodopera estremamente specializzata.

Le Urban Sneakers di Runnerbull sono realizzate infatti esclusivamente con pelle di concia italiana, scamosciata nella versione qui in foto, completamente foderate in pelle anche all’interno e sul sottopiede ergonomico morbido (sfilabile e sostituibile); le zone dei

malleoli e della lingua sono imbottite, seppur in maniera discreta per mantenere una linea più fashion, e sulla punta di entrambe è presente la “toppa” salvacambio, per contribuire allo stile biker anche una volta scesi dalle due ruote.

La suola, in gomma zigrinata e dalla forma tipica, è lavorata con l’accattivante effetto “vissuto”, aspetto oggi quasi irrinunciabile per contribuire a renderle ancora più alla moda.

Le Urban Sneakers Runnerbull, grazie alla sapiente manualità e alla flessibilità dell’azienda artigiana che le produce, possono essere realizzate anche in piccole serie, personalizzabili sia nella scelta della pelle (colore, tipo) che nelle rifiniture (lacci, marchi).

Info: www.runnerbull.com

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ROMA NORD QUADRIFOGLIO IMMOBILIARE ROVERE ROMA NORD VENDESI O AFFITTO locali e box Tel. 06 5601944

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BUDGET E RICETTE

di Lucia Bianco (inviate le vostre ricette a luciabianco@hotmail.it)

GENNAIO A TAVOLA:

TEMPO DI DISINTOSSICARSI

DUE PROPOSTE PER MIGLIORARE LA FORMA E INIZIARE L’ANNO CON IL PASSO GIUSTO e feste sono finite ed ora si ricomincia con tanti nuovi propositi, liste di cose da fare e da buttare.

Possiamo cercare di distrarci ma, di solito, il primo auspicio della lista è senz’altro perdere peso, perdere peso, perdere peso.

Da dove iniziamo? Disintossicandoci!

Cominciamo la mattina con un bel bicchierone di acqua calda nel quale aggiungiamo mezzo limone spremuto e la buccia, lasciamo intiepidire e beviamo. Per un giorno lasciamo perdere il caffè, il fegato ringrazierà. A metà mattina yogurt, magari di quelli con zero grassi.

L

A pranzo che ne dite di una insalatina gustosa insalata con finocchio a fettine sottili, sedano e arancio affettato.

Aggiungiamo anche due cucchiaiate ben piene di formaggio cremoso spolverato con granella di noci.

Come alternativa un ricco piatto di verdure grigliate e dello stracchino o crescenza o altro formaggio cremoso accompagnato sempre da noci.

A metà pomeriggio ancora yogurt, un buon tè, delle fette di ananas senza badare alla quantità. Arrivati alla cena, vi propongo io due ricette.

CREMA DI CAROTE E FINOCCHI INGREDIENTI • 6 carote grandi • 2 finocchi • 4 cucchiai di parmigiano grattugiato • 1 cucchiaino di semi di cumino • 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva • 4 fette di pane • 1/2 limone

PREPARAZIONE

P

ulite le verdure e lessatele per un quarto d’ora in circa un litro d’acqua. Toglietele dalla pentola, tagliatele a pezzi e frullatele dolcemente insieme ad un paio di cucchiai di liquido di cottura.

Rimettete il frullato nella pentola, aggiungete i semi di cumino e lasciate addensare a fuoco medio dopo aver salato. A fine cottura condite con l’olio e il parmigiano grattugiato. Servite con delle fette di pane tostate e strofinate leggermente con il limone.

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MINESTRONE INGREDIENTI (4 persone ma quantità e qualità delle verdure può essere variata a vostro piacere) • 2 carote • 300 gr di cavolo cappuccio o verza • 1 cipolla • 100 gr di fagioli freschi sgusciati (fagioli e piselli possono essere surgelati) • 100 gr di piselli freschi sgusciati • 2 patate medie • 200 gr di zucca • 200 gr di pomodori

• 2 zucchine • 2 coste di sedano • Olio di oliva q.b.

• Prezzemolo q.b.

• 4 foglie di basilico • Acqua q.b.

• 50 gr di pancetta tesa • Dado da brodo • Parmigiano grattugiato q.b.(a me piace molto aggiungere una crosta di parmigiano)

PREPARAZIONE

I

niziate a preparare il minestrone lavando tutte le verdure.

Passate a sbucciare patate e zucca, tagliatele a cubetti, poi lavate e tagliate a pezzetti le zucchine e i pomodori.

Lavate le foglie del cavolo e tagliatele a listarelle, poi tritate finemente carote, sedano, cipolla e aglio.

Soffriggete le verdure tritate finemente in un tegame capiente utilizzando almeno 4 cucchiai di olio di oliva. Appena saranno appassite aggiungete la fetta di pancetta tesa precedentemente tagliata a cubetti o listarelle. Fatela rosolare. Poi unite tutte le verdure precedentemente preparate insieme ai piselli e i fagioli borlotti. Salate e fate insaporire bene il tutto. Infine coprite tutte le verdure con acqua fredda e portate ad ebollizione.

Coprite il minestrone e lasciatelo sobbollire fino a quando le verdure saranno cotte ovvero almeno 40-50 minuti. Unite infine il prezzemolo e il basilico tritati con un coltello. Pepate a piacere e servite calda o tiepida, cospargendo con una manciata di parmigiano grattugiato e un filo di olio a crudo.

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MAGNAROMA IL MIGLIO VERDE

INDIRIZZO Via di Piana Bella, 30 (traversa di Via di Castel Fusano) TELEFONO 338.9953162 CARTE DI CREDITO Sì (no American Express) SPAZIO ESTERNO Sì PARCHEGGIO Sì RIPOSO SETTIMANALE Mercoledì APERTO Cena (aperto a pranzo domenica e festivi)

SPECIALITÀ > CARNE ALLA BRACE - PIZZA Immerso nella rigogliosa e rilassante campagna di Ostia Antica, all’interno di un antico casale ristrutturato mantenendo le caratteristiche originali, questo locale ha la capacità di trasportare i suoi ospiti in una dimensione così tranquilla e familiare da dimenticare lo stress ed il caos assordante della città. Il menù, rispettando le regole rurali, offre prevalentemente piatti a base di carne di rilevante qualità. Ottime le varie tipologie di tagliata (prima fra tutte quella all’aceto balsamico) e gli sfiziosi antipasti “casarecci” con formaggi, salumi e verdure, accompagnati da una croccante focaccia. Per chi invece desidera le specialità di pizza, non deve fare altro che scegliere tra le numerose varietà! Arricchito da un meraviglioso spazio esterno, è la location ideale per organizzare ricevimenti e banchetti.

ZONA

OSTIA ANTICA

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MAGNAROMA

INDIRIZZO Via O. Ghiglia, 257 TELEFONO 06.52440063/334.8473257 PREZZO MEDIO de meno nun se pò!

RIPOSO SETTIMANALE ce semo sempre!

CARTE DI CREDITO abbasta che paghi!

PARCHEGGIO ce sta!

NUMERO POSTI voi venite, noi ve sistemamo!

PRENOTAZIONE è mejo!

APERTO Pranzo/Cena

PANE AR PANE VINO AR VINO

IL GRANO & IL LUPPOLO

SPECIALITÀ > CUCINA ROMANA Ve piace magnà bene secondo la tipica cucina romanesca? Allora venite da noi: a parcheggià nun c’è problema e quanno entrate drento a “Pane ar pane vino ar vino” potete aggustà tutto quello che ve pare dei piatti de Roma nostra, le minestre, le pastasciutte, li seconni de carne e puro de pesce (martedì e venerdì oppuro su ordinazione), er tutto annaffiato dal vino bono de li Castelli.

I prezzi ce dovete da crede so proprio boni che de meno nun se pò. Aho, v’aspettamo!!!

SPECIALITÀ > PIZZA - BIRRE ARTIGIANALI Locale piccolo ma accogliente, a pochi passi dal centro storico di Ostia Antica, dove si può gustare la pizza romana per eccellenza con la mollica morbida racchiusa in un involucro croccante, frutto di un impasto antico e regionale. Le materie prime sono altamente selezionate, come le salsicce di Norcia d.o.c., il pecorino di Fossa e le verdure fresche e stagionali. Per accompagnare queste pizze speciali, innumerevoli etichette di birre artigianali provenienti da tutto il mondo.

PIZZERIA E BEER SHOP

INDIRIZZO Via Arturo Evans, 28 TELEFONO 06.5651099

Cell. 331.7200418 - 339.3621993

CARTE DI CREDITO No PARCHEGGIO Sì TRIPADVISOR Sì RIPOSO Lunedì APERTO da Mar. a Dom.

dalle 9:00 alle 22:30

SEGUICI SU FACEBOOK Il Grano & il Luppolo

ZONA

MALAFEDE

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PIZZA ALLA PALA 3 GUSTI MARGHERITA

E 13,00 E 11,00

FRITTI FRESCHI SUPPLì E 1,00 CROCCHETTA E 1,00 ARANCINO ‘NDUJA E 2,00 5 OLIVE ASCOLANE E 3,00

ZONA OSTIA ANTICA

MAGNAROMA

UN PIENO DI SAPORI E BUON UMORE:

R

BIANCO ROSSO E PANNONE

istorante storico di Acilia, pizzeria con forno a legna, Bianco Rosso e Pannone ha due grandi sale che offrono un contesto pregevole a una cucina fatta di cose genuine, sapori autentici e gusti sinceri.

Il segreto è quello di sempre, quello che non tradisce mai: una gestione familiare fatta di rispetto per la tradizione e di cura per il cliente.

Bianco Rosso e Pannone propone tante portate di carne e di pesce, un buonissimo pane cotto con il forno a legna, dolci fatti in casa, ricchi antipasti, pizze di ogni tipo, pasta fresca e gnocchi fatti a mano. A far da filo conduttore è però soprattutto l’attenzione alle esigenze dell’ospite, specialmente quelle maturate negli ultimi tempi. I bambini sono i benvenuti perché dispongono di un giardino con giochi appositamente dedicati. Lo stesso si dica per i clienti che hanno problemi di celiachia, per i quali sono stati pensati appositi piatti.

Bianco Rosso e Pannone è il posto ideale per organizzare cerimonie, feste per bambini o serate a tema. Sono previsti menu veloci dedicati alle

pause di lavoro, nonché proposte di pasto che vanno dai 7,50 ai 30 euro (dal lunedì al venerdì si pranza con 7,50 euro). Per non parlare delle offerte che vengono rilanciate in rete e che prevedono cene per due a prezzi irrisori.

Bianco Rosso e Pannone dispone di una selezione di birre artigianali e di vini senza solfiti e biologici. È possibile inoltre organizzare cene o pranzi prenotando una delle due sale ad uso esclusivo. Ma non basta. Inoltre cene con delitto e il karaoke, due modi per passare una serata spensierata, all’insegna della buona cucina e del divertimento.

Bianco Rosso e Pannone ha una suo sito (www.biancorossoepannone. com) e una sua pagina Facebook. In rete sono costantemente aggiornate le proposte in fatto di cucina e di svago.

Insomma: un ventaglio di possibilità che invita ad abbandonarsi con serenità a qualsiasi peccato di gola.

Sabato 14 Febbraio San Valentino con musica e karaoke!

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OROSCOPO DI GENNAIO

di Francesca M.

ARIETE 21/3 · 20/4

PEYTON LIST

6/4/1998

Vi attende un periodo molto agitato in tutti i campi. Realizzate i vostri desideri, le vostre azioni saranno risolutive ed efficaci soprattutto sul piano professionale e sentimentale. Ma è anche tempo per voi di rinunciare ad alcuni progetti troppo poco affidabili che non corrispondono più alle vostre necessità.

La rivoluzione è iniziata!

BILANCIA 23/9 · 22/10

SANDRO PERTINI

25/9/1896

TORO 21/4 · 20/5

KEVIN JAMES

26/4/1965

Il periodo è favorevole se volete trasferirvi in una casa più grande o ristrutturare quella che già avete. È un periodo fiorente per gli investimenti immobiliari e l’acquisto di beni duraturi. Potrebbe esserci qualche vecchio problema da risolvere in famiglia. Per quanto riguarda il lavoro è necessario prendere alcune decisioni importanti con serenità e con attenzione.

SCORPIONE 23/10 · 21/11

WINONA RYDER

29/10/1971

GEMELLI 21/5 · 21/6

RASHEEDA

25/5/1982

I progetti non mancheranno, dovrete mantenere lucidità e attenzione per impedire il dispendio di energie, rischiando di saltare da un’idea all’altra senza concludere nulla. Fate affidamento solo su voi stessi e diffidate degli entusiasmi di chi vi circonda. Il fascino non vi manca, le occasioni nemmeno. Chi è single non avrà che da scegliere!

JOSÈ CHOLEVAS

27/6/1984

JAKE GYLLENHAAL

19/12/1980

HELEN MIRREN

26/7/1945

MICHELLE OBAMA

17/1/1964

PIPPO FRANCO

2/9/1940

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Il primo mese dell’anno si apre positivamente, sia per quanto riguarda i rapporti affettivi, sia in ambito lavorativo. La sorte è dalla vostra parte. Siete molto vicini alla famiglia e in particolare alla persona che amate. I single non si sentono ancora pronti per un nuovo amore, ma nuovi incontri sono dietro l’angolo!

ACQUARIO 21/1 · 19/2

LITTLE TONY

7/2/1941

VERGINE 23/8 · 22/9 Cercate di ritagliarvi uno spazio vero, un angolo di indipendenza in grado di mettervi del tutto a vostro agio perchè ultimamente la relazione che state vivendo soffoca a tratti i vostri istinti. Chiarire alcune posizioni in modo diretto e concreto potrebbe aiutarvi a farvi uscire da una situazione di limbo che sicuramente non vi soddisfa come dovrebbe.

Il periodo inizia un po’ sottotono con un aggiunta di pessimismo che si manifesterà con una mancanza di fiducia in voi stessi. Tuttavia ricordate che mantenere vivo il vostro lato costruttivo è molto importante! È possibile costruire cose solide e raggiungere un grado di maturità e giudizio maggiore, capire quali sono le vostre esigenze reali, organizzare e tutelare la vostra vita.

CAPRICORNO 22/12 · 20/1

LEONE 23/7 · 22/8 Il vostro grande alleato è la pazienza. Il morale è alto e niente vi sembra così difficile da non poter essere realizzato. Guardate il lato positivo in ogni cosa grazie al senso dell’umorismo e sarete aperti a nuove idee e nuove amicizie. La priorità sarà pensare a cosa si può mettere in atto per migliorare la comunicazione con le altre persone nei rapporti sociali di ogni tipo.

La sorte in questo periodo è senz’altro al vostro fianco, ma del resto state facendo il massimo perchè la situazione rimanga tale e non avete proprio nulla da rimproverarvi. Le giornate stanno dando il loro massimo e l’impegno che state mettendo nel risolvere le piccole questioni della vita di ogni giorno tarderà a sortire i suoi frutti anche nel lungo termine.

SAGITTARIO 22/11 · 21/12

CANCRO 22/6 · 22/7 Ottime possibilità nell’amore e nella vita sentimentale, che in genere scorre molto bene. Volete un figlio? Volete diventare proprietario di una casa? Qualsiasi siano i progetti in questo periodo, avete tutte le possibilità di vedere materializzate le vostre aspettative.

Presto cambierà il vento e sarà abbastanza forte da spingervi in avanti.

La sorte vi sta dando una grossa mano e ve ne rendete conto di giorno in giorno: non abbiate timore di profittare delle occasioni che senza un piccolo aiutino della dea bendata sarebbero rimaste nel cassetto. La cosa giusta da fare è sfruttare al massimo le situazioni che nel lungo termine potrebbero costituire un netto cambiamento in meglio della vostra posizione lavorativa.

È la fine di una lungo periodo carico di fasi restrittive che spesso si sono rivelate frustranti. Sono in arrivo buone notizie. Le questioni di cuore sono favorite: il matrimonio, così come le relazioni in senso generale, comprese quelle lavorative, partono sotto una buona stella. Questo è un buon momento se intendete allacciare nuove amicizie o firmare nuovi contratti.

PESCI 20/2 · 20/3

EVA MENDES

5/3/1974

Fate in modo di non sacrificare le vostre priorità personali per gli altri, la vita emotiva infatti è una corrente intensa che vi spingerà all’azione senza esitazioni. È il momento ideale per offrirvi una seconda luna di miele o per fare un incontro se siete single. Avete tutte le carte in regola per per fare della vostra vita sentimentale felicità pura!