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di Maurizio Carta
EDITORIALE
“GRATTATE IL RUSSO E TROVERETE IL COSACCO”
Charles Joseph de Ligne
COLOPHON Anno 16 · n.158 · APRILE 2017 mensile d’informazione: politica, attualità, cultura, sport, spettacolo, moda www.13magazine.it Direttore Editoriale Claudio Petrollo claudio@visioni-grafiche.it
Direttore Responsabile Maurizio Carta maurizio@visioni-grafiche.it
Art direction Cristian Bifolco cristian@visioni-grafiche.it
Pubblicità Edoardo Rocchi - Renata Di Santo Amministrazione e Segreteria Ombretta Petrollo Collaboratori 13 Magazine Palma Agosta Lucia Bianco - Alessandro Cortellessa Dante Cruciani - Simone Felicetti Gaetano Gaggiottino - Vincenzo Galvani Marina Giudicissi - Sveva Guerreri Elisa Marini - Penelope Salomone Paola Stefanucci - Barbara Zorzoli Editore Visioni Grafiche S.r.l. Direzione e Redazione Via Giordano Bruno Ferrari, 25 00125 Roma T. e F. 06.69373749 e-mail: info@visioni-grafiche.it
Stampa Distribuzione C.P.C.B. Service 13 MAGAZINE · tutti i diritti di riproduzione riservati. Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo mensile è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. 13 MAGAZINE · Reg. Trib. di Roma n.439/2009 del 18-12-2009
13 MAGAZINE seguilo su
ono anni che i media occidentali hanno stabilito che la Russia dev’essere il nemico dell’Occidente. Curiosamente questa ostilità è iniziata con l’ascesa di Putin, quando è uscito di scena il presidente alcolizzato (Eltsin), il paese si è riorganizzato e gli oligarchi hanno smesso di fare affari ai danni dello stato. La Russia anni Novanta rappresentava il sogno americano: debole, in mano al Fondo Monetario Internazionale, aggredibile alle frontiere (la Nato, nonostante le promesse fatte da Washington nel periodo successivo al crollo dell’Urss, ha piazzato basi ovunque nei paesi limitrofi). Poi però il Cremlino ha iniziato a dire “no”: no all’intervento in Iraq nel 2003 e no all’affare Yukos (il conferimento di un asset strategico russo alla multinazionale americana ExxonMobil). Da quel momento in poi la Russia non piace più. Poco importa che il paese in appena 8 anni - i primi due mandati dell’attuale presidente - vede crescere di sei volte il reddito medio, che si libera dalle endemiche carneficine mafiose, che lotta contro il terrorismo islamico in Cecenia, nel Daghestan e nel Caucaso in generale. Verso Mosca nessuna pietà. Quando a Beslan, tra il 1° settembre e il 3 settembre 2004, i terroristi islamici ceceni trucidano 330 persone, tra le quali 186 bambini, l’Occidente non sa fare niente di meglio che concepire una “Lettera aperta ai capi di stato e di governo dell’Unione Europea e della Nato” (115 firmatari tra intellettuali e politici) per accusare il Cremlino di “minare le fondamenta della democrazia”. Quando, nell’estate del 2008, la Russia viene attaccata dalla Georgia (così è stato stabilito da una commissione indipendente UE), i media nostrani non hanno niente di meglio da fare che dipingerla come paese aggressore. Quando la minoranza russofona della Crimea e del Donbass si difende da un governo - quello ucraino - che vorrebbe togliergli anche il diritto di parlare la sua lingua (i russi stanno lì dalla fine del ‘700), ovviamente è sempre Mosca che deve
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IL MENSILE
PIÙ DIFFUSO E LETTO DI ROMA
SUD
rispondere dell’accusa di “mire espansionistiche”. Insomma, una narrazione dei fatti totalmente fuori dal reale, che pone i russi artificialmente fuori dal mondo europeo e che prova a dipingerli come subumani. Lo si è visto anche recentemente. La commozione occidentale verso i 217 morti russi sul Sinai (l’attentato terroristico riguardante il volo del 31 ottobre 2015) è stata pari a zero. Quella per il coro dell’Armata Rossa decimato mentre andava a portare la musica nelle città siriane strappate ai terroristi, è stata inesistente. I morti della metropolitana di San Pietroburgo hanno fatto notizia per una sera. Tutt’altra storia invece per l’arresto di Navalny (2 settimane di detenzione), il “blogger anti-Putin” che ha occupato i telegiornali e le prime pagine dei quotidiani per tre giorni. Poco importa che l’arresto fosse in ottemperanza alla legge russa (non sono ammessi cortei senza autorizzazione come in tutti i paesi civili), che fosse a favore di telecamera (Navalny postava contestualmente su Istangram le sue foto), che il tizio abbia scarsissimo seguito elettorale nel suo Paese (non arriva al 5%). A Washington, appena un anno prima, per le stesse ragioni sono stati arrestati 400 manifestanti. Qualcuno ricorda la notizia? Insomma, passano i secoli ma il russo medio non sfugge al destino di essere raccontato come il cosacco che avanza. Per giorni viene chiamato “Igor il russo” il killer di Budrio, un tizio che compie rapine seriali e omicidi nella provincia di Bologna. Poi viene fuori, per bocca del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, che è serbo. Ma poco importa: il nemico viene da Mosca, non dalle petromonarchie che finanziano il terrorismo.
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di Dante Cruciani
SPECIALE
SCAPPO DALLA CITTÀ iamo all’alba di un passaggio epocale? Dalla rivoluzione industriale ad oggi il mondo è stato governato da una legge ferrea di movimento: dalle campagne verso le città. Attualmente una gigantesca migrazione del genere è ancora in atto: quella dalle campagne africane - che importano i modelli sociali ed economici dell’Occidente - verso le bidonville del Continente nero e verso l’Europa. Tuttavia, specialmente nel Vecchio Continente, qualcosa sta cambiando. Il movimento di ritorno, quello dalle città verso le campagne, sembra coinvolgere più strati sociali ed essere una realtà in atto e con il vento in poppa. E non è più un rientro verso la terra di tipo ideologico (quello ad esempio degli hippies tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta). No, il reflusso verso le campagne sembra oggi sostenuto da solide ragioni materiali ed è un fenomeno
un movimento vasto e variegato che potrebbe invertire una tendenza plurisecolare. Questa “controurbanizzazione” è tipica delle economie mature ed è stata osservata per la prima volta quasi cinquant’anni fa. Tuttavia, fino al volgere del millennio, mancava la rete, cioè l’infrastruttura materiale che la rendeva possibile in proporzioni di ben altro tipo che
talmente tangibile che gli studiosi iniziano a inquadrarlo attraverso categorie (ovviamente anglosassoni): amenity migrations, simple life style, voluntary simplicity, slow movement. “Neorurali”: così i sociologi iniziano a definire un complesso insieme di persone che scappa dalle grandi città. Si va dai pensionati in cerca di un buen retiro ai giovani che decidono di dedicarsi all’agricoltura, da chi non ha un lavoro vincolato a un ufficio a chi non sopporta più il caos delle metropoli. Insomma,
dell’addio alla città è segnata. Tuttavia, sia in Italia che altrove, gli studi su tale fenomeno sono pertinenti al quasi solo mondo accademico. Poche le statistiche, tra le quali comunque si segnalano quelle della Coldiretti (organizzazione degli agricoltori), secondo la quale la metà degli italiani vorrebbe vivere nei piccoli Borghi e secondo la quale crescono i cittadini delle città fino a 50.000 abitanti mentre decrescono quelli dei 12 grandi comuni italiani. Sullo stesso fronte, molti invece gli articoli di costume; servizi giornalistici che raccontano la storia singola ma non riescono a fare il punto della situazione, a dare le dimensioni complessive di un fenomeno che, nei prossimi vent’anni, potrebbe cambiare strutturalmente la società e l’economia dei paesi avanzati.
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LA VOGLIA DI BORGHI E DI CAMPAGNA SI FA SEMPRE PIÙ FORTE. OTTO RAGIONI CHE INDICANO LA STRADA DI UN CAMBIAMENTO PROBABILMENTE EPOCALE quelle esclusivamente ideologiche. Oggi chi non ha un lavoro vincolato al timbro di un cartellino o a un luogo fisico è potenzialmente un soggetto libero di scegliere dove vivere. E quasi sempre la strada
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SPECIALE 13 Magazine in questo Speciale ha dunque deciso di raccogliere otto segnali del cambiamento; otto fattori che indicano la strada del ritorno alla terra e ai borghi. Un paese antropizzato, dal passato medievale, ricco di piccole cittadine suggestive ha tutto da guadagnare da un fenomeno del genere. Potrebbe essere quel riscatto fatto di stile di vita e cultura che la globalizzazione ha messo seriamente in pericolo. Come a dire: la globalizzazione dà e la globalizzazione toglie… I PICCOLISSIMI COMUNI CHE SVENDONO Il 60% del territorio italiano è sostanziato da “Comuni polvere”, ovvero centri abitati con meno di mille abitanti. Questi piccoli borghi costituiscono, di per sé, la memoria storica del Paese, perché parlano del nostro medioevo e del nostro passato rurale. Fino a qualche tempo fa, quando ancora le grandi città erano poli attrattivi sia dal punto di vista economico che sociale (lavoro stabile e stipendio fisso), il destino di tali posti appariva segnato. Oggi invece qualcosa si muove. Le amministrazioni locali si stanno ingegnando per offrire incentivi economici, fiscali o d’altro tipo volti a riattrarre popolazione. Diverse le iniziative. A Riace - la città dei bronzi - l’amministrazione ha trasformato le case abbandonate in case vacanza da affittare ai turisti a prezzi calmierati. A Montieri in Toscana, Carrega Ligure (Alessandria), Lecce nei Marsi (Parco nazionale d’Abruzzo), Salemi (Trapani) e Gangi (Palermo) hanno invece deciso di dare la possibilità di acquistare casa con un euro. Il prezzo simbolico è ovviamente vincolato al sostenimento delle spese notarili, di eventuale accatastamento e di ristrutturazione dell’immobile. PARLA IL MERCATO IMMOBILIARE: LE GRANDI CITTÀ RIDIMENSIONATE I dati del mercato immobiliare parlano chiaro. Se si consultano i numeri del “Borsino immobiliare”, si scopre che in generale, in Italia, i prezzi delle case usate è sceso dal 2010 del 20%. Interessante è la classifica dei prezzi al metro quadro, perché disvela un quadro nel quale i grandi centri urbani non sono affatto presenti nelle posizioni di vertice (fatta eccezione del centro storico di Roma che comunque è una zona unica al mondo). Più nel dettaglio, nel nucleo antico di Portofino per acquistare casa occorrono circa 13.500 euro a metro quadro. Al centro di Cortina d’Ampezzo, ce ne vogliono appena di meno: 13.500. A Capri, 9300. Roma è solo quarta (zona Piazza Navona, via
del Governo Vecchio, Campo de’ Fiori) e quinta (zona via Del Corso, Piazza di Spagna, Via di Ripetta) con, rispettivamente, 8700 euro e 8300 euro a metro quadro. Poi spazio sempre ai borghi e ai luoghi di vacanza: Forte dei Marmi (8230 euro a mq), Capri (8200 euro a mq), Pinzolo (8115 euro a mq), Ragoli - Madonna di Campiglio (8115 euro a mq) Portofino (7930 euro a mq), eccetera. Milano, zona Scala, Manzoni, Vittorio Emanuele, San Babila, è solo diciannovesima con circa 7500 euro a metro quadro. Venezia (zona Dorsoduro Est) è 68ª con 5300 euro; Napoli, zona Posillipo, 78ª con appena 5000 euro a metro quadro; Genova (zona Sant’Ilario) è 99ª con 4360 euro. Insomma, la classifica è un grande pollice abbassato verso tutte le grandi città. LA NUOVA AGRICOLTURA Sono tante le persone sotto i quarant’anni che scelgono di ritornare alla terra. Qualche numero. L’anno scorso l’occupazione nel settore ha segnato un incremento medio del 12%. I dipendenti sono aumentati del 15% e gli indipendenti - ovvero gli imprenditori agricoli - del 9%. Delle 800.000 imprese aderenti alla Coldiretti ben 70.000 sono in mano a persone sotto i 35 anni. Il movimento è tanto più interessante perché sembra che a fare la parte del leo-
ne siano i territori del Centro e del Mezzogiorno italiano. Circa 150.000 under 35 sono impegnati nella coltivazione, nella raccolta, nell’animazione degli agriturismo, nella vendita di prodotti tipici e “bio”; lavoratori addetti a cam-
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I NEGOZI DI VIA BOLDINI
SPECIALE pi e fattorie ecologiche per i più piccoli, nonché alla manutenzione del verde. Ma ciò che fa capire che tipo di futuro si configura sono le intenzioni: il 68% dei giovani italiani vorrebbe provare un lavoro estivo nelle fattorie o negli agriturismi. D’altra parte parliamo di un settore che sostanzia il 15% del Pil del Paese (246 miliardi di euro) e che negli ultimi dieci anni (2006-2016) ha visto raddoppiare gli iscritti ai corsi di laurea in agraria (ormai sono quasi a quota 10.000) LO SVILUPPO DELLA CULTURA VEGETARIANA E VEGANA Nel movimento di ritorno alle campagne conta anche il crescere delle ideologie riguardanti il cibo, in particolare le pratiche vegane e vegetariane, tipiche dei ceti medi urbani semicolti. In Italia il gruppo di coloro che rinunciano alla carne aumenta di circa 1600 unità al giorno. L’ultimo dato disponibile in merito è un rapporto Eurispes. Secondo lo studio, ormai coloro che mangiano solo verde sono circa l’8% della popolazione italiana, con i vegani che ormai toccano quota 1%. La
metà di queste persone lo fa per ragioni legate alla salute. Poi c’è un 30% che è mosso da sentimenti di compassione verso gli animali e un 12 % che invece è preoccupato per l’ambiente. Il mercato dedicato a chi fa certi tipi di scelte cresce dunque a dismisura. Si stima che il consumo di carne decresca del 5% l’anno e che cresca a doppia cifra quello delle bevande sostitutive del latte (a soia, riso, mandorla) dei formaggi di soia e delle zuppe di verdura pronte. Il totale di queste voci si attesterebbe a circa 320 milioni di euro l’anno. L’Italia ormai contende alla Germania il primato di Paese più vegetariano dell’Ue. Anche Svezia e Austria hanno una percentuale di vegetariani compresa tra il 7 e l’11% anche Svezia e Austria. Generalmente il resto del mondo si attesta invece tra il 2 e il 4%. Questo cambiamento radicale di stile di vita comporta più lavoro per le campagne. Non a caso gli ultimi dati dicono che l’agricoltura italiana è sensibilmente in crescita da anni: un settore che registra crescite notevolmente superiori a quelle dell’economia in termini sia di Pil che d’occupazione. CITTÀ SPORCHE, VIVIBILI, INQUINATE Il rapporto Slow Life/Slow City” parla chiaro. L’Italia, con i suoi 10 milioni di abitanti dislocati in centri dai 10.000 ai 50.000 abitanti, è
il Paese europeo nel quale esiste la quota maggiore di persone che vivono nei borghi. Tra i tanti fattori attrattivi dei piccoli comuni c’è quello legato alla salute. Solo il 25,6% degli abitanti di chi vive in queste realtà ha problemi di salute di tipo cronico. Insomma, camminare, salire, scendere per le strade dei borghi fa molto bene. Basta pensare che in Germania tale percentuale supera il 40% e in Francia lo sfiora (la media europea è 36%). Ma non è tutto. L’inquinamento è un problema solo per il 4,5% degli abitanti dei piccoli comuni: un numero che, comparato con il 15,8% degli intervistati nelle grandi città dà la dimensione del problema. Senza contare il resto. Nei borghi il problema del rumore è avvertito solo dal 3% della popolazione. Quello del parcheggio solo dal 6,4%. Nelle città tali percentuali salgono invece al 12,5% e al 20%. L’inquinamento dei grandi centri sta diventando un problema talmente grande che città come Barcellona hanno deciso di fermare
definitivamente le automobili più vecchie di 20 anni. E Roma e le altre metropoli italiane sono sulla stessa strada. Presto si dovrà infatti adeguare alle disposizioni europee sui motori diesel: un passo che metterà a serio rischio la circolazione degli Euro 3 e che comporterà limitazioni anche per i veicoli di ultima generazione. Insomma, un danno alla salute ma anche al portafoglio. Nei borghi niente di tutto questo. IL PESO DELLA RETE SULLA MOBILITÀ Chi segue i progetti relativi alle “smart cities” (le città intelligenti), sa che sulla mobilità fioccano in continuazione progetti ed è il settore nel quale ingegneri, tecnici informatici ed esperti di ogni tipo sono più impegnati. Esisto-
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SPECIALE no tantissimi programmi, alcuni dei quali UE (ad esempio Horizon 2020), volti a inibire l’ormai insopportabile congestionamento delle grandi città. Uno però è silenzioso e funziona più
nuove vie di comunicazione che l’Europa sta studiando per uniformare il continente e arrivare semplicemente in ogni suo punto. Spazio dunque alle infrastrutture “lunghi e veloci”:
aree di servizio, borghi e città lungo le vie di comunicazione. L’Italia ha in teoria una rete ferroviaria in grado di garantire accessibilità quasi totale a tutto il territorio. SERVIZI MIGLIORI (A BREVE, LINEA INTERNET COMPRESA) Se si comparano i servizi essenziali, quelli ad esempio della posta o delle autorità pubbliche, non c’è confronto fattibile. Le file nelle piccole città sono sensibilmente inferiori a quelle dei grandi centri. Il 65% degli utenti dei borghi impiega per un conto corrente postale meno di 20 minuti. All’anagrafe è poi uno spreco di tempo incomparabile: l’82,7% degli abitanti dei piccoli centri impiega meno di venti minuti per un certificato. Tale percentuale nelle grandi città non raggiunge il 16%. Senza contare le novità sul fronte della rete e della connessione. Un li-
di tutti: si tratta dei mobile workers, ovvero coloro che a vario titolo non sono legati a spostarsi in un ufficio. Oggi in Italia sono quasi 10 milioni e si prevede che entro il 2020 saranno circa 18 milioni e 600.000. Metà dei mobile workers passa il 20% del tempo fuori dall’ufficio; il 35% cambia diversi posti di lavoro e il 15% passa almeno tre giorni della settimana a casa. Quest’ultimi sono oggi 5 milioni di individui ma presto diventeranno ben 9 milioni di persone. Inutile dire che basta una connessione alla rete per passare quella metà settimana (o anche di più) dove si vuole. Perché allora accollarsi lo stress della città, delle sue insicurezze, dei prezzi più alti, dell’inquinamento, della mobilità impossibile? E se questa non fosse una ragione sufficiente, e esiste un’altra complementare legata alle
corridoi costituiti da strade e ferrovie che vanno da Rotterdam a Genova, da Amburgo a Palermo, da Lisbona a Kiev. Una “cura del ferro” che collegherà stazioni, caselli autostradali,
ceale di Nizza Monferrato, non a caso un piccolo comune, ha escogitato un sistema per portare internet veloce anche nei piccoli borghi: sua l’idea di creare, grazie alla tecnologia laser,
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······VIA MACCARI······
······VIA MACCARI······
SPECIALE una fibra ottica virtuale che porta la rete nei piccoli centri sfruttando i tralicci dell’alta tensione. Valerio ha vinto con questa trovata (ormai brevettata) il concorso indetto dalla Commissione Europea per giovani scienziati. È stato poi insignito dal Presidente Mattarella come “Alfiere della Repubblica”. A maggio sarà a Los Angeles per discutere del suo progetto. Presto, fibra o meno, il web veloce arriverà anche nei meandri della provincia italiana. Una ragione in più per scegliere di non vivere nelle grandi città. QUESTIONE SICUREZZA La dimensione del problema terroristico è evidente a tutti. Parigi, Bruxelles, Berlino, San Pietroburgo, Stoccolma, New York, Londra, Madrid: il terrorismo islamico - Nizza a parte - ha privilegiato le grandi capitali. In ogni caso, fatto da parte il rischio grandi attentati, la differenza tra piccoli centri e grandi città è evidente a tutti. C’è un in-
dicatore indiretto del differenziale tra tali realtà: le impressioni dei turisti stranieri. Secondo una ricerca di 3 anni fa della Hrs global solutions, che ha raccolto le opinioni dei nostri ospiti, le città d’arte “sicure” in Italia sarebbero solo tre: Verona, Matera e Siena. Pollice verso invece per Milano, Torino, Napoli, Bologna e Roma, tutte percepite come congestionate dal traffico (indisciplina degli automobilisti), poco sicure, degradate nei monumenti (15% degli intervistati), sporche, con poco decoro urbano. Nelle grandi città sono frequenti le truffe nei bar e nei ristoranti. Senza contare l’incidenza degli omicidi e dei reati predatori, fino a cinque volte più alta che nei centri minori. Le metropoli si distinguono inoltre per crescita delle disuguaglianze: secondo uno studio recentemente pubblicato da Bofa Merril Lynch, il 75% di questi grandi aggregati urbani registra una qualità della vita peggiore di vent’anni fa. Pesa su tale giudizio anche la percezione dell’insicurezza. Sebbene alcuni tipi di reato siano in calo, terrorismo, cybersicurezza e paura di nuove malattie giocano un ruolo fondamentale nel rendere diffidenti ormai parecchie persone. Manca la cosiddetta “fiducia” e le metropoli si stanno riempendo di telecamere e di paure (a Milano il Questore lamenta una crescente richiesta di porto d’armi). Segnali che portano parecchi cittadini a rimpiangere o a guardare con interesse la vita altrove.
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GRUPPO STUDIO RONCONI
di Maurizio Carta
ECONOMIA
IL TAP DELLA
DISCORDIA
UN GASDOTTO FONDAMENTALE PER L’ITALIA. UN’INFRASTRUTTURA OSTACOLATA DA PICCOLI INTERESSI DI PARTITO, INFANTILISMO PROTESTATARIO E DEMAGOGIA n lungo tubo di 870 Km che sale fino a 1800 metri e si inabissa fino a 820. Fino a Kipoi, presso il confine tra Grecia e Turchia (TAP). Da qui, una corsa di altri 2700 Km verso oriente (TANAP e SCPX). Sei i paesi coinvolti. 120 i centimetri di diametro per la conduttura che scorre sotto terra, 90 per quella che si inabissa nell’Adriatico. Il tutto nascosto e collocato a circa un metro dal piano del terreno. Dentro, gas naturale che viene direttamente dai giacimenti di Sangachal, località azerbaigiana sulle rive del Mar Caspio, circa 55 Km a sud di Baku. Questo, in sintesi, il lungo sentiero del TAP (gasdotto Transadriatico: Grecia, Albania e Italia), del TANAP (gasdotto della Transanatolia: Turchia) e del SCPX, (gasdotto del Sud del Caucaso: Azerbaigian e Georgia), tre distinti monconi che compongo il “Corridoio meridionale del gas”, un puntello tutt’altro che trascurabile nell’ambito della sicurezza energetica italiana. Fino a tempi molto recenti di TAP in Italia si è discusso molto poco; e quel poco, male. Ovviamente è prevalso il teatro: quello dei politicanti che vogliono mettere pretestuosamente i bastoni tra le ruote al governo centrale, e quello dell’infantilismo protestatario, una malattia che l’Italia si porta dietro dal ’68. Ragioni reali, razionali, plausibili per dirsi contro: zero. Si è parlato di protesta ecologica rispetto ai danni potenziali del gasdotto. Bene. Nel dettaglio, la Puglia ospita sessanta milioni di ulivi. Nella sola provincia di Lecce, negli ultimi quattro anni sono stati movimentati circa centomila ulivi per lavori di ogni tipo. Il cantiere della Tap ne doveva movimentare la cifra ridicola di 211 (lo 0,0004% del totale), ovviamente per poi comunque ripiantare il tutto. Contro
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questo “attentato” al patrimonio arboreo hanno protestato dozzine di rumorosi manifestanti, c’è chi è arrivato a incatenarsi. Alcune autorità locali sono addirittura ricorse al Tar (che ovviamente ha bloccato i lavori). E dire che pochissimo tempo fa nessuno ha fiatato contro i 38 km del nuovo troncone Basilicata-Salento dell’Acquedotto pugliese (1 metro e
40 cm di diametro del tubo), un’opera che ha comportato un’eradicazione provvisoria di 2500 ulivi. Per inciso, la combustione da gas produce, rispettivamente, il 30% di anidride carbonica in meno di quella da petrolio e il 45% di quella da carbone. Che tipo di devastazione ambientale possa causare un tubo di un metro, peraltro collocato sottoterra, è un mistero che è meglio lasciare all’intelligenza e alla compassione del lettore. Per il resto, per ciò che conta, la TAP è un’infrastruttura come da tempo se ne attendono in Italia, in particolare nel Mezzogiorno: un’area così in crisi che ormai si contano, ogni anno, più morti che nati (Un rapporto Svimez di due anni fa ha preventivato entro il 2050 la perdita netta di 4 milioni di abitanti). Senza contare che tale infrastruttura è sempre una mano tesa, un formidabile ponte tra nazioni. Le pipeline inquadrano relazioni industriali e politiche, impegnano i governi a rapporti di coesistenza commerciale e reciproca dipendenza. Due o più economie che condividono investimenti in gasdotti e materie prime difficilmente arriveranno a scontrarsi. Dopo la seconda guerra mondiale, la pensa-
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ECONOMIA vano così - ad esempio - i paesi promotori della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (1951, crisalide di quella che oggi è l’Unione Europea). Stessa cosa, a inizio anni
LE TAPPE DEL TAP • Gennaio 2003: studio di pre-fattibilità • Gennaio 2006: studio di fattibilità della società svizzera EGL che conferma la possibile realizzazione dal punto di vista tecnico, economico e ambientale • Marzo 2007: finite le indagini preliminari concernenti la valutazione d’impatto ambientale anche in mare. • Gennaio 2008: la Tap entra nella Fase della pianificazione e progettazione di base • Febbraio 2012: il Consorzio di Shah Deniz seleziona l’Italia come via di destinazione prioritaria della TAP • Novembre 2012: gli azionisti TAP e i partner del consorzio Shah Deniz, SOCAR, BP e Total, concludono un accordo tra le parti per stabilire come verrà gestito il Consorzio. • Febbraio 2013: accordo intergovernativo sulla TAP Italia, Grecia e Albania • Marzo 2013: completamento del progetto della TAP • Aprile 2013: la TAP riceve tutte le autorizzazioni, comprese quelle ambientali, in Albania • Novembre 2013: avvio dei lavori • Dicembre 2013: la TAP riceve tutte le autorizzazioni in Grecia • 2015: aggiudicazione definitiva dei contratti, inizio lavori in Albania • 2016: inizio della posa dei tubi • 2020: il gas inizia a fluire verso l’Italia e l’Europa
Sessanta, quando gli ideatori sovietici del primo oleodotto tra Russia ed Europa lo hanno chiamato “Druzhba” (“Amicizia”, 1964). Come ha scritto Massimo Nicolazzi, tra i maggiori esperti internazionali di gas e petrolio, “Di gas ce ne è, e tanto, e per secoli. Magari moltiplichiamo il nucleare, che col gas ci compete. Magari le rinnovabili diventano una meraviglia anche economica, o finanche l’idrogeno una roba seria. Magari per tecnologia e per cultura abbattiamo i consumi fossili molti prima del previsto. La casistica delle possibili derivazioni del business as usual tende per definizione all’infinito” (Stefano Casertano, Oro Blu. La contesa del gas tra Cina, Russia ed Europa, Fuoco Edizioni, 2015). Causa crisi, in Europa i consumi di gas sono stati in discesa per diversi anni (i dati ufficiali, quelli del Ministero dello sviluppo economico, arrivano purtroppo solo al 2015). Nel 2014 in Italia, rispetto a dieci anni prima, mancavano all’appello 16 miliardi di metri cubi. Poi una sensibile crescita nel 2015 (+9%) e una impercettibile nel 2016. Insomma, la storia non è tracciata e i suoi sviluppi non sono affatto intellegibili. Ad oggi non è dato sapere se lo sviluppo di tante reti permetterà la nascita di un mercato mondiale con tanti player e più concorrenza: un quadro nel quale chi compra potrà fare contratti meno vincolanti, meno lunghi e più vantaggiosi. La TAP è un piccolo contributo a tale mondo. È comunque il tratto finale di un gasdotto che parte dallo spazio post-sovietico (Azerbaigian) e che non deve fare i conti con Mosca. Troppo poco? La risposta è in un vecchio detto popolare: “il meglio è nemico del bene”.
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di Paola Stefanucci
GIORNATA MONDIALE DEL LIBRO L’OCCASIONE PER APRIRNE UNO E FARSI ANCHE UN ESAME DI COSCIENZA ella storia e nel futuro dell’umanità ci sono i libri. Gli scrigni del sapere (e del pensiero). Un bene imprescindibile da preservare, custodire, difendere. Per promuovere la lettura e valorizzare il contributo che gli autori danno alla società, 21 anni fa l’Unesco ha istituito la Giornata mondiale del libro: il 23 aprile. Una data - simbolica - in cui dal 1616 si commemora la morte di tre grandi scrittori: Miguel de Cervantes, William Shakespeare e Inca Garcilaso de la Vega.
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È da sottolineare che la Risoluzione 3.18 della Conferenza generale adottata dall’Unesco nel ‘96 fa séguito ad una tradizione spagnola. La celebrazione, infatti, nacque a Barcellona per iniziativa di Vincent Clavel Andrés (1888-1967), editore e scrittore, nel giorno dedicato al patrono della città, San Giorgio. In onore del santo è usanza che le donne ricevano in regalo dagli uomini una rosa, così divenne consuetudine per i librai omaggiare con il fiore i clienti per ogni libro acquistato per l’occasione. In Italia, la giornata mondiale si “allunga” dal 23 aprile al “Maggio dei libri” lanciato dal ministero dei Beni culturali nel 2011 con l’obiettivo di far crescere l’amore per la lettura. Coinvolti migliaia di biblioteche, autori e (potenziali) lettori. Secondo l’Istat, nell’ultimo quadriennio la spesa delle famiglie per libri, giornali e periodici si è contratta del 18%. I “lettori forti”, coloro che leggono in media almeno un libro al mese, sono poco più del 10% del totale, mentre quasi un lettore su due si conferma “lettore debole” (non più di tre libri l’anno). È confortante sapere che a leggere di più sono i 15-17enni. L’auspicio è che i libri li accompagnino tutta la vita.
COSTUME E SOCIETÀ
IL TERREMOTO NELLE STALLE IN CAMPO UN’INIZIATIVA PER SALVARE IL PATRIMONIO DEGLI ALLEVATORI
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mergenza infinita. Passati già otto (lunghi) mesi dalla prima scossa (24 agosto 2016) di terremoto che ha colpito il Centro Italia, il ritorno alla normalità sembra essere lontano e difficile. Quando la terra trema, inghiotte - è drammatico quanto ovvio dirlo - non solo vite umane ma anche gli animali, domestici e selvatici. Facile immaginare la sofferenza degli allevatori nelle campagne terremotate di Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo, anche per il susseguirsi nel corso di questi mesi di altri eventi sismici. Secondo la dolorosa contabilità della Coldiretti risultano più di 25.000 le aziende agricole devastate in 131 Comuni, con oltre 10.000 gli animali morti o feriti per i crolli delle stalle, lo stress e il freddo, innumerevoli i casi di aborti e malattie infettive segnalati. Fino ad oggi l’85% degli animali sopravvissuti non ha ancora un ricovero stabile. Un danno produttivo ed economico incalcolabile per (queste) terre dalla forte vocazione agricola e zootecnica. In questo scenario - fortunatamente - c’è chi non resta a guardare. “Re.agire” è il progetto - illuminante e propositivo sin dal nome - lanciato dall’Anmvi (Associazione nazionale medici veterinari italiani) e da Zoetis (azienda veterinaria con 60 anni di esperienza nel settore) in soccorso degli “animali sfollati” e di chi li alleva e di chi li cura. La “re.azione” prevede la discesa in campo di una “task force” che riunirà le varie espressioni della professione veterinaria (pubblica, aziendale e accademica) ma, soprattutto, aiuti concreti: fornitura di farmaci e prodotti per migliorare lo stato sanitario degli animali, screening sierologici e batteriologici. Affidata ai tecnici Zoetis la consulenza nell’ambito della fertilità e qualità del latte, alimentazione e nutrizione animale. L’iniziativa si avvale del patrocinio del ministero della Salute.
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visioni grafiche
di Elisa Marini
COSTUME E SOCIETÀ
SAGRE DI PRIMAVERA! T ra fine aprile e inizio maggio segnaliamo alcuni appuntamenti da non perdere intorno a Roma. È l’occasione per assaporare le reali tradizioni del territorio, dedicando magari un giorno anche alla cultura e al paesaggio. Nelle sagre si spende decisamente poco e si mangia bene. È l’occasione giusta per staccare dalla città e dedicare un po’ di tempo a sé stessi.
22 E 23 APRILE. Anzio, Festa suoni, colori e sapori della bella stagione 2017. Nel campetto dell’Oratorio di SS. Pio e Antonio si potranno gustare le specialità tipiche di Anzio, in particolare la calamarata e la frittura di paranza Portodanzese. Chi ama il pesce non può non farsi tentare. 23 APRILE. Morolo (Frosinone), Sagra dei Frascategli. Si tratta più precisamente di gnocchi fatti in casa dalle donne del paese. Vengono conditi nei modi più fantasiosi: con la cipolla, con l’aringa, con i broccoletti, con il sugo, con la salsiccia e in molti altri modi. Nel corso della sagra si terranno anche giochi paesani, si suonerà musica popolare e si berrà tanto vino rosso (il frutto delle vigne circostanti). Per saperne di più www.sanpietromorolo.it. 25 APRILE. Bomarzo (Viterbo), Palio di Sant’Anselmo. Sarà la festa del biscotto a forma di ciambella, prodotto tipico locale: una ricetta che viene tramandata nelle famiglie di madre in figlia. Il biscotto di Bomarzo gode del marchio PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) ed è legato al Palio di Sant’Anselmo: una corsa a cavallo nella quale si affrontano le cinque contrade del Paese (Borgo, Dentro, Poggio, Croci e Madonna del Piano). Ogni anno
un artista realizza un drappo diverso da dare in premio a chi vince. Sempre per la giornata è prevista inoltre una sfilata di 250 figuranti che partiranno da Palazzo Orsini. Si tratta di una delle rievocazioni storiche più suggestive in Italia. Per maggiorni informazioni: www.prolocobomarzo.it.
SEI APPUNTAMENTI DA NON PERDERE INTORNO A ROMA 1° MAGGIO. Vico nel Lazio (Frosinone), Sagra degli gnocchi al sugo di pecora. Presso il Santuario della Madonna del Campo verranno serviti i golosi gnocchi al sugo di pecora, specialità locale. Spazio anche alla pecora alla brace, alle fave con il pecorino, alle frittate di asparagi e al vino locale. La XIV edizione della sagra aprirà le porte alle 12.30.
7 MAGGIO. Priverno (Latina), Sagra agroalimentare. Il centro storico della graziosa cittadina ospita per l’intera giornata stand enogastronomici incentrati soprattutto sui prodotti locali. A partire dalle 10 di mattina spazio dunque ai prodotti dell’industria casearia (le prelibate mozzarelle) e alle primizie del settore agricolo. 14 MAGGIO. Monteflavio (Roma), Sagra del castrato. In piazza Vittorio Emanuele III verrà servito il menù tipico locale: gli gnocchi con il sugo di castrato, antica tradizione cittadina. La carne sarà poi protagonista indiscussa: verrà cucinato il castrato alla brace e servite le bruschette con il prelibato olio della Sabina. Appuntamento a mezzogiorno in piazza. Per informazioni: prenotazioniprolocomf@gmail.com
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······CENTRO COMMERCIALE ESCHILO······
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visioni grafiche
di Penelope Salomone
ARTE E CULTURA
VENEZIA SCARLATTA: LOTTO, SAVOLDO, CARIANI
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Lorenzo Lotto (Venezia, 1480 - Loreto, 1556/1557) Matrimonio mistico di Santa Caterina di Alessandria, 1523 - Olio su tela, cm 189,3 x 134,3 Bergamo, Accademia Carrara
ei dipinti restituiscono allo spettatore “il senso del rosso” dei pittori veneti: una fitta trama visiva e simbolica, in cui si intrecciano valori civici, passioni religiose, affetti
PALAZZO BARBERINI, FINO ALL’11 GIUGNO mondani, devozioni private, orgoglio professionale. Di Lorenzo Lotto sono presenti le due versioni del Matrimonio mistico di Santa Caterina di Alessandria, ovvero quella proveniente da Bergamo (Accademia Carrara) e quella conservata nel Museo. I due dipinti sono messi a confronto con il Ritratto di Marsilio e Faustina Cassotti, opera che il Prado manda in trasferta solo in rarissime occasioni, e il Cristo portacroce prestato dal Louvre. Di Giovanni Gerolamo Savoldo è esposto il Ritratto di Giovanni Benedetto Caravaggi, proveniente dall’Accademia Carrara. Viaggio invece intercontinentale per Giovanni Busi, detto il Cariani, rappresentato da San Matteo e l’angelo, conservato al Metropolitan di New York.
MODIGLIANI
DAI CRIVELLI A RUBENS
PALAZZO DUCALE DI GENOVA, FINO AL 9 LUGLIO
COMPLESSO MONUMENTALE DI SAN SALVATORE IN LAURO, DALL’11 APRILE AL 9 LUGLIO
er i “patiti” di Modì la mostra allestita nell’Appartamento del Doge val bene una gita nel capoluogo ligure. Il percorso espositivo illustra la carriera breve e feconda di Amedeo Modigliani (Livorno 1884 - Pa-
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Giovane con i capelli rossi o lo studente, 1919 Olio su tela, 61 x 46 cm Courtesy Richard Delh. K.A.D. Gallery - Bruxelles
Nudo accovacciato, 1917 - Olio su tela, 114 x 74 cm - Anversa, Koninklijk Museum voor Schone Kunsten - KMSKA © Lukas – Art in Flanders vzw, foto Hugo Maertens
rigi, 1920) che - bohémien, impetuoso, dissoluto e passionale - in vita non ebbe mai il consenso e il riconoscimento dovuto al suo stile, espresso negli inconfondibili ritratti. A rievocare uno dei massimi e più amati artisti del Novecento oltre trenta dipinti e altrettanti disegni, provenienti dai più importanti musei e collezioni private del mondo. Info: www.modiglianigenova.it
l Pio Sodalizio dei Piceni per le Marche colpite dal sisma: encomiabile iniziativa dello storico Sodalizio che accoglierà nella sede di San Salvatore in Lauro - nell’omonima piazza, nel centro capitolino - capolavori provenienti dalla Pinacoteca civica di Fermo, ancora inaccessibile al pubblico, e da alcuni borghi limitrofi della città marchigiana (Massa Fermana, Sant’Elpidio a Mare, Sant’Elpidio Morico e Monte San Pietrangeli). La mostra si articola in due sezioni. La prima è incentrata sul confronto tra l’Adorazione dei pastori di Pietro da Cortona per la chiesa romana di San Salvatore in Lauro e quella di Pieter Paul Rubens dipinse per la chiesa di San Filippo a Fermo. Alle due tele, la cui visione congiunta Pietro Paolo Rubens, Adorazione dei - Pinacoteca civica, Fermo era programmata per questa primavera già pastori Olio su tela, cm 192x300 prima del sisma, si aggiunge altresì l’analoga opera di Giovan Battista Gaulli, detto il Baciccio, proveniente dalla Chiesa fermana di Santa Maria del Carmine. La seconda, presenta una straordinaria raccolta di pale e polittici rinascimentali dei fratelli veneziani - a lungo operativi, fino alla scomparsa, nelle Marche - Carlo e Vittore Crivelli, nonché di Pietro Alemanno, Ottaviano Dolci e Giuliano Presutti. Curano il tutto Anna Lo bianco, Claudio Maggini e Stefano Papetti. L’ingresso è libero ma è gradito un contributo destinato al restauro dei beni culturali devastati dal terremoto. Info: crivellirubens.it
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INFORMAZIONE REDAZIONALE
DOLCESSENZA: PREMUROSA PRESENZA…
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na presentazione normale richiederebbe l’uso della parola “titolare”. Invece Patrizia non è la “titolare” del centro estetico Dolcessenza; ne è l’accogliente padrona di casa, la custode, colei che - per usare le sue parole - “ci mette il cuore”. Perché questo è il segreto di Dolcessenza: un posto dove il trattamento estetico coincide con il relax che si potrebbe provare in un Centro Benessere. Di questo e di altro abbiamo parlato con Patrizia… Iniziamo dalle cose semplici: cosa fate? Trattamenti di estetica base (corpo, viso, epilazioni, massaggi, eccetera), trattamenti anti-age per il viso o il corpo, trattamenti tecnici ed olistici e tanto altro. Lo spirito è di soddisfare il problema della cliente coinvolgendola emozionalmente. Ti faccio degli esempi. Facciamo il pedicure come in qualsiasi altro posto ma con la vasca idromassaggio per i piedi, le luci della cromoterapia, lo scrub e mille accorgimenti. La fangoterapia la facciamo in un bagno turco creato su un lettino: c’è un lavoro che va oltre quello che è tecnicamente il servizio. E per l’estate che si avvicina? Abbiamo adottato il principio della salute: nel mio centro c’è un’apparecchiatura medica che permette di fare l’epilazione con la salvaguardia della salute in cabina, visto che ci si può scambiare di tutto, dall’epatite alle micosi. Da noi viene eseguita la sterilizzazione degli attrezzi da taglio con autoclave medicale. Epiliamo con il laser e la cera con uno sguardo in più alla salute. Poi? Tantissimi trattamenti con lo scopo di stimolare i processi metabolici al fine di contrastare il tempo che passa e gli inestetismi che non sopportiamo, questo con metodiche, capacità, competenze e l’aggiunta di cosmetici professionali di alto livello e concentrazioni. Ci avvaliamo inoltre di attrezzature elettroestetiche all’avanguardia per viso e corpo. Offerte particolari? Abbiamo delle promozioni continue che riporto nella pagina Facebook (“Dolcessenza” via Gustavo Cacini) o in una tabella che metto nel centro. Per me Dolcessenza è un piccolo sogno: mi piace divertirmi lavorando e ogni trattamento è unico. Non a caso il nome Dolcessenza è accompagnato dalla frase “per il benessere del corpo e della mente” e i miei trattamenti rappresentano “l’ordinario in modo straordinario”.
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di Palma Agosta
MODE E MODI
LIMONE E LAMPONE
TENDENZE PRIMAVERA ESTATE 2017: QUEST’ANNO I VESTITI “SI MANGIANO” on l’equinozio di primavera le vetrine si vestono di colori. E quest’anno i colori sono quelli accesi della frutta e dei fiori. Sebbene le grandi firme hanno già detto da tempo la loro sulla primave-
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ra e sull’estate 2017 (la Milano fashion week si è tenuta lo scorso settembre), ora tocca a noi tirare le somme e scegliere con cura il nostro stile per la bella stagione. Che cosa sarà di moda, che cosa indosseremo nei mesi a venire?
FOCUS Sul fronte colori a farla da padrone è un energico lampone, tra il rosso intenso e il fucsia. Da indossare in total look o da mixare (quasi a caso) con altre nuances accese: torna il color blocking, con accostamenti cromatici. Dalla moda prêt-à-porter emerge una tavolozza infinita in cui ogni sfumatura del colore femminile per eccellenza è valorizzata. E se ancora non fosse abbastanza, dalle passerelle arrivano altre gradazioni per accontentare proprio tutte: rosa “shocking” per Balenciaga e “baby” per Givenchy by Riccardo Tisci. Da acquistare subito le it-bags di Bulgari e Coach, rivisitate in versione “bubblegum”. Due i colori da scegliere, anch’essi inclusi nella Top Ten del 2017: il “Flame”, un rosso aranciato molto intenso, visto in abbinamento da Valentino e Sportmax; e il “Primrose Yellow”, un giallo brillante che insieme al rosa dà vita a un mood tropicale che impazzerà nei mesi estivi e che decora gli accessori con fiori, ananas e bocche (di Prada, Dolce&Gabbana e Charlotte Olympia). Le meno coraggiose potranno optare per il classico binomio bianco e nero, in tutte le possibili geometrie che la mente possa immaginare. Righe comprese, anche se queste, per essere davvero cool, è preferibile che siano multicolor. Le patite del less is more potranno puntare sul nuovo minimalismo di tessuti e nuance neutri, rubati alla terra. Capi must: la camicia maschile (a micro righe è il top), l’intramontabile trench e il minidress monospalla. Molto, molto anni Ottanta. E, ancora: frange svolazzanti, alamari dorati, borchie punk, plissè. Ecco, plissè appunto! Ma non pensate al plissé soleil che era tornato in auge qualche stagione fa. Il plissé che va di moda per l’estate 2017 è quello costruttivista e design degli stilisti giapponesi, dal feeling anni ‘80. E ancora, abiti camicia, lunghi caftani e shirt-dress immacolati o a rigorose righe regimental (anche remixate insieme). Come per le camicie da uomo, pezzo immancabile nel guardaroba per l’estate 2017 - sia in città che in vacanza - dalle maniche extra - extra long.
Nei negozi sono arrivate le primizie della bella stagione. E a guardar vetrine e riviste sembra davvero di avere di fronte tante fragole: vestiti che ti attirano dicendoti “comprami” invece che “mangiami”.
A voi una selezione di must: GIALLO Si indossa dalla testa ai piedi, addirittura in coordinato con gli accessori. Il giallo è consigliato a more e a donne dalla carnagione olivastra. PLISSÈ Ritorna in passerella l’amore per il tessuto a pighe, declinato soprattutto su abiti sotto al ginocchio. IL NUOVO TRENCH Il classico soprabito della primavera sperimenta forme e linee inedite. Il trench è destrutturato, con applicazioni e dettagli preziosi. DENIM Camicia, pantaloni e giubbotti di jeans sfilano in versione delavè e con strappi e ricami old school. MAXI SPALLE Le giacche riscoprono le forme anni ’80 con dimensioni over e “spallone” in primo piano. L’ABITO A RIGHE Abiti in maglia avvolgenti resi ancora più sinuosi dalle righe multicolor. STIVALI ESTIVI Nella bella stagione non sono sandali e infradito ma anche stivali in tessuti leggeri e colori vitaminici. BIANCO CANDIDO È la tinta evergreen della bella stagione. Si declina in tonalità che vanno dal panna al ghiaccio, dal burro all’ottico.
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MODE E MODI VITA ALTA I pantaloni segnano il punto vita, altissimo, anche grazie all’uso di cinture in colori a contrasto. CATENE IN PLEXI Collane e borse si caratterizzano per le catene dalle maglie maxi ma non più in metallo ma in plexi. GIACCHE DIVISA Ispirazione militare e dal passato per le giacche. Il dettaglio in primo piano: i multi alamari. NUOVI MANICI Le borse sperimentano nuovi manici, in primo piano quelli a cerchio e metallici. BROCCATO Tessuti operati, ricchi e brillanti impreziosiscono gonne, maglie e abiti. CANVAS Via libera ai tessuti naturali e grezzi: canvas, lino, tela di cotone. Anche i colori non sono artificiali ma soft. MONOSPALLA L’abito da cockatail è monospalla. In versione monocolore o stampato. ZEPPA I sandali non sono rasoterra ma aboliscono comunque il tacco. E’ il trionfo della zeppa, sempre decorata e coloratissima. FIORI ALL OVER Romantici ricami floreali per look in tonalità chiare. MAXI MANICHE Maniche in primo piano, sono maxi e scultura. Diventano elemento decorativo per l’abito. A PUNTA I sabot scoprono una nuova eleganza grazie alla versione a punta, al mezzo tacco e ai tessuti preziosi. MICRO BAG Le borse non sono più mini ma mignon. Diventano dei piccoli scrigni da indossare come una collana o da allacciare alla cintura. TASCHE OVER Su pantaloni o giacche le tasche sono maxi e multi. Per avere tutto a portata di mano GIACCA DA SCHERMA Trapuntata e imbottita la giacca ricorda quella da scherma. Per vincenti duelli di stile. TULLE Trasparenze in primo piano con abiti e completi in tulle. Per ballerine contemporanee. CROP TOP Il top diventa micro e scopre l’ombellico. Si indossa sia con gonne che con pantaloni, è in pelle o in cotone. ORECCHINI EXTRA LONG Sono lunghissimi gli orecchini per la prossima estate, me-
glio se indossati in versione mono. LUREX Bagliori e riflessi oro/argento grazie ad abiti e tessuti laminati. BERRETTI Il cappello prende ispirazione direttamente dal mondo dello sport. E’ stampato e coloratissimo. MULTI ROUCHES Gli abiti da sera sono ricchi e vaporosi grazie al gioco di rouches e sovrapposizioni. LA TUTA Un indispensabile “problem solving” basta cambiare gli accessori e diventa il passepartout night & day. Sneakers di giorno, stiletti di sera. E non c’è il problema degli abbinamenti sopra/sotto. L’ABITO LUNGO Che sia a fiori o tinta unita è un irrinunciabile del guardaroba estivo. L’idea in più? Se non fa ancora caldo, indossarlo con i biker boots. Per un look molto grintoso. LA GONNA A PIEGHE Sempre bon ton, ma con un twist in più se si sceglie il modello in denim o si abbina al chiodo e a pezzi stile navy. Perfetta con la marinière. IL KIMONO È la nuova giacca, si indossa come fosse un cardigan e regala subito un allure contemporanea e très chic. Da provare con camicia bianca e denim. PIJAMA La tendenza continua e non si arresta. Adesso c’è la versione microfantasia, tuta o colorblock e con accessori etno-glam. CABAN Non solo di giorno, la giacca di tela un po’ sportiva si porta con tutto. Anche di sera e col cocktail-dress. PAROLA CHIAVE COLOR BLOCKING Tendenza di abbinare capi monocolore, in contrasto tra loro. La parola è un termine inglese che significa, blocchi di colore.
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di Barbara Zorzoli
SPETTACOLANDO
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DI NUOVO INSIEME: JENNIFER GARNER E BEN AFFLECK SAREBBERO TORNATI INSIEME! "
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asciate che vi dica una cosa: ci eravamo già separati da diversi mesi prima che io sentissi parlare della tata. Lei non c'entra nulla con la nostra decisione
di divorziare. Non è mai stata una parte dell'equazione. La cosa più difficile è stata dire ai bambini perché la babysitter è sparita dalle loro vite, da un giorno all'altro. Gli abbiamo
BEATRICE BORROMEO MAMMA, È UN MASCHIETTO IL FIGLIO CON PIERRE CASIRAGHI
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ato a Montecarlo il figlio (maschio) della coppia più ammirata di Monaco. E la famiglia dei principi si allarga. Auguri a Beatrice Borromeo e Pierre Casiraghi. Il loro primogenito, un bel maschietto, è nato nell'Ospedale Principessa Grace di Montecarlo. La gravidanza della bella giornalista italiana era stata più volte smentita, poi ufficializzata il 19 novembre, giorno del National Day, la festa nazionale appunto di Monaco. Secondo i bene informati la Principessa di Hannover Caroline di Monaco è felicissima e si sarebbe congratulata con la coppia per prima.
spiegato cosa significa "scandalo", non è una cosa bella. Il nostro matrimonio, però, è sempre stato vero. Niente è stato per le telecamere, provare a rimanere sposati è stata la grande priorità. Ma non ha funzionato. Non ho sposato la famosa stella del cinema. Ho sposato lui. E vorrei tornare indietro per prendere la stessa decisione. Senza di lui non avrei avuto questi fantastici bambini e gran parte di quello che avevamo. È l'amore della mia vita. È la persona più brillante che possa entrare in ogni stanza, il più carismatico, il più generoso. È solo un ragazzo complicato. Io dico sempre: "Quando il suo sole splende su di te, lo senti. "Ma quando il sole splende altrove, fa freddo". Può lasciare un'ombra profonda". Così era stato comunicato a tutto il mondo 365 giorni fa. Eppure pare che quest'ombra stia lentamente svanendo. Ma non solo, pare abbiano già preso casa insieme a Los Angeles, convinti di riprovarci, nonostante un anno fa si siano separati (colpa o non colpa della baby sitter). Il ritorno di fiamma sta diventando il nuovo mood delle coppie celebri oltreoceano: dopo Emma Stone e Andrew Garfield, staremo a vedere se Jennifer e Ben riusciranno nel loro intento.
IL NUOVO AMORE DI MADONNA ew entry nella vita della cantante che spiazza tutti con questa scelta, fatta a 58 anni, quando decide di diventare di nuovo mamma. Questa volta però Madonna ha deciso di adottare due splendide bimbe di 5 anni direttamente in Malawi. Si chiamano Escher e Stella. E come presentarle se non sui social? Ovviamente con un video in cui cantano Twinkle Twinkle Little Star e una foto in completo Adidas uguale. “Mi sento benedetta, sono davvero felice" ha commentato la star. Per ora vivono tutti a New York ma non parlando inglese, per questi mesi saranno affiancate da un "tutore" originario della loro terra per aiutarle nel passaggio. Anche gli altri fratelli (Lola, Rocco, David Banda e Mercy James) sono felicissimi delle new entry.
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SPETTACOLANDO
WILLIAM E KATE IN FASE DI ROTTURA? ria di tempesta in quel di Buckingham Palace e questa volta tra Kate e William. Pare proprio che Kate non sia stata affatto contenta delle ultime vacanze invernali, nelle quali suo marito sembra abbia avuto delle particolari attenzioni per la modella Sophie Jean Taylor, 24 anni, australiana, biondissima e in formissima: con la fortuna di non avere la moglie (di lui) in giro, essendo rimasta a casa con i piccoli
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George e Charlotte. Le foto pubblicate sul “Sun” del pranzo a Verbier, tra risate, battute e sorrisi sono (come) "esplose" nel Regno Unito sul volto contrito della nostra Kate, che non ha apprezzato per nulla. Ma nemmeno il popolo, soprattutto per aver saltato la tradizionale cerimonia del Commonwealth Day a Westminster Abbey, in cui negli anni passati si è presentato con la duchessa di Cambridge al fianco della regina. E se per una volta il rossiccio di casa non c'entra, è il più posato dei fratelli a essere sulla cresta del gossip, dove la modella ringrazia per il picco di popolarità. Kate, per nulla.
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CHARLOTTE CASIRAGHI HA UN NUOVO AMORE (E UN PANCINO SOSPETTO)
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iamo a Parigi e, mano nella mano mentre escono dallo stesso portone (per la precisione la residenza parigina delle madre Caroline di Hannover), vien pa-
parazzata una nuova coppia: Charlotte e Dimitri Rassam, 35 anni, produttore cinematografico, nonché primogenito di Carole Bouquet. E tante sono le cose in comune: entrambi i padri sono venuti a mancare quando avevano solamente 4 anni, hanno studiato all'Università della Sorbona e sono tutti e due appassionati di storia e di cinema. Per quanto riguarda la famiglia, ecco un altro punto importante: hanno entrambi dei figli. Raphaël per lei, Daria per lui. Ci si domanda se questo amore appena nato (si frequentano da un mese ma si conoscono da molto più tempo), non si sia già concretizzato in quel pancino sospetto sfoggiato già durante la sfilate di Stella McCartney, Gucci e Gianbattista Valli, ma anche al Ballo della Rosa. Nel frattempo, si vedono sempre più spesso anche a Barbizon, il paesino dove Charlotte vive con il figlio. Restiamo in attesa: se son rose, fioriranno.
KATE MIDDLETON NON SARÀ LA TESTIMONE DI NOZZE DI PIPPA
la notizia dell'ultima ora: Kate Middleton probabilmente non parteciperà al matrimonio della sorella Pippa né in veste di testimone né in quella di damigella d'onore. Pippa
Middleton sta per sposarsi ormai: la data è già fissata per maggio 2017 insieme al suo principe James Matthews. Perché no? Le risposte sarebbero molteplici. Tra cui potrebbe esserci il no della Regina che non condividerebbe la nomea del fratello del futuro sposo. Ma anche un semplice gioco di ruolo. Se Kate fosse al fianco della sorella, questa volta sarebbe lei a rubare le scene, e Pippa è l'ultima cosa che desidera. Teoria supportata da Judy Wade, esperta della Famiglia Reale: “Kate ruberebbe la scena alla sorel-
la. È una situazione difficile per Pippa. Vorrebbe sua sorella al suo fianco... Ma se tua sorella è una futura regina, ruberebbe la scena e attirerebbe l'attenzione su di sé. Kate vorrebbe rimanere il più possibile in disparte”. In realtà c'è anche una questione di tradizione da non sottovalutare: secondo l'usanza britannica, le damigelle d'onore dovrebbero essere nubili e più giovani della sposa. Per questo spesso si vedono bimbe ai matrimoni come damigelle. Regole di un antico, quanto antiquato protocollo reale.
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QUESTIONE DI CILINDRI
di Alessandro Cortellessa
HONDA X-ADV MAXIENDURO O MAXISCOOTER? NASCE UN GENERE NUOVO, HONDA X-ADV, SINTESI DI ENTRAMBI ella lunga storia di Honda, l’innovazione è stata sempre al primo posto, ed infatti sono nati i più svariati modelli, molti dei quali pietre miliari dal punto di vista ingegneristico e del design. Oggi la storia si ripete e Honda presenta, ancora una volta, un concetto di veicolo completamente nuovo. Il nuovo X-ADV combina mondi apparentemente distanti. Quello delle maxienduro, con la loro posizione di guida rialzata, le elevate prestazioni e la capacità di affrontare qualsiasi percorso; e quello dei commuter urbani, compagni insostituibili per i rapidi spostamenti quotidiani, per i quali la capacità di carico, l’agilità e la compattezza sono elementi irrinunciabili. Pensato e disegnato dal centro R&D Honda di Roma, il nuovo X-ADV è il primo e unico crossover che sintetizza in modo geniale lo stile di un SUV e
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la praticità di un maxi-scooter, mantenendo tutte le qualità dinamiche della moto, per vivere la libertà su due ruote in una nuova eccitante forma. Il design è allo stesso tempo rude e sofisticato. L’innegabile attitudine offroad, testimoniata dalla ciclistica, dal manubrio biconico in alluminio, dai paramani e dalla strumentazione verticale in stile rally, va di pari passo con la praticità del vano sottosella da 21 litri per un casco integrale, del parabrezza regolabile su 5 posizioni, della Smart-Key, del cavalletto centrale e dei fari full-LED. Il motore da 745 cc (77x80 mm) dell’X-ADV è un bicilindrico parallelo a “corsa lunga”, efficientissimo nei consumi, omologato Euro4 e con emissioni molto basse (CO 2 pari a 81g/km). I valori di potenza e coppia, pari a 55CV a 6.250 giri/min e 68 Nm a 4.750 giri/min, garantiscono accelerazioni brucianti, riprese vigorose e un’ottima velocità massima, anche grazie al cambio DCT con mappatura dedicata a questo nuovo modello. Le sospensioni a lunga escursione sono in grado di assorbire ogni asperità, anche le più pronunciate, coadiuvate dai cerchi a raggi tangenziali - da 17” all’anteriore e 15” al posteriore - con pneumatici dall’intaglio on/off. L’impianto frenante è degno di una maxi enduro, con dischi flottanti da 310 mm
QUESTIONE DI CILINDRI e pinze radiali Nissin a 4 pistoncini con ABS a due canali. La trasmissione è dotata del celebre cambio sequenziale a doppia frizione Honda DCT (Dual Clutch Transmission) che, in questa applicazione dedicata al nuovo X-ADV, prevede un maggior utilizzo delle marce basse anche in modalità D (Drive). È poi disponibile la modalità S (Sport), articolata in tre livelli che sfruttano il motore a regimi via via più elevati. Le palette al manubrio
gli indicatori di direzione discreti e il gruppo ottico posteriore a doppia lente armoniosamente integrato nella linea del codone. Impossibile non riconoscere immediatamente l’X-ADV, anche in piena notte. Ampio, squadrato e in perfetto stile Rally, il cruscotto con la strumentazione digitale LCD dell’X-ADV offre tutti i dati necessari a tenere sempre sotto controllo le informazioni fondamentali per
per inserire e scalare manualmente le marce sono sempre disponibili, ed è presente la modalità M (Manual) per controllare al 100% i cambi marcia. Il cambio DCT è perfetto per il motore bicilindrico a corsa lunga del nuovo X-ADV, perché ne sfrutta al meglio le eccezionali doti di coppia, i consumi estremamente bassi (27,5 km/l nel ciclo medio) e la bruciante accelerazione da fermo. In viaggio o in città, il parabrezza dell’X-ADV può essere regolato tramite un pratico comando su 5 posizioni, offrendo una protezione via via maggiore da vento e intemperie. La differenza di altezza totale è di 136 mm. L’impianto luci è full-LED, con il gruppo ottico anteriore sdoppiato, diviso da una griglia,
la guida. Il contagiri è circolare, a barre, il tachimetro è grande, numerico e posto al centro sopra l’indicatore della marcia inserita. Su un modello avveniristico come l’X-ADV non poteva mancare il sistema di apertura e contatto con Smart-Key. Praticissimo, permette di tenere il device in tasca e funziona per prossimità nel raggio di 2 metri. Per un veicolo anche molto pratico non possono mancare degli utili accessori. Un solido portapacchi con maniglie integrate per il passeggero fa da base a due tipi di bauletti: uno da 45 litri, in tinta, per due caschi integrali, e uno da 35 litri in stile adventure con cover in alluminio, per un casco integrale. Si può migliorare la protezione aerodinamica con i deflettori per gambe e piedi. Per chi vuole impreziosire il look anche nei dettagli, sono disponibili le placche copri pedane con finiture in metallo. Chi si avventurerà in fuoristrada potrà desiderare le resistenti barre tubolari antiurto e i fari fendinebbia a LED. I colori disponibili sono eleganti e al tempo stesso grintosi: Digital Silver Metallic Matt Bullet Silver Pearl Glare White (Tricolour HRC) Victory Red (CRF Rally red). Insomma, un altro gioiellino su due ruote per casa Honda.
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di Simone Felicetti
VIAGGI
TEMPO DI
RAJASTHAN el cuore del più vasto deserto indiano, quello del Thar, sorge una degli stati federati più affascinanti di tutta l’India settentrionale: il Rajasthan. Questa regione ha, tra gli altri, il pregio di riuscire a convogliare tutti gli elementi che compongono l’immaginario collettivo dell’India: palazzi reali, Maharaja, elefanti, foreste, antichi templi e spiritualità che pervade ogni aspetto della vita quotidiana. Può dunque rappresentare un ottimo compromesso per farsi un’idea il più fedele possibile di
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Jaipur come molte città del Rajasthan può essere anche solo pura atmosfera, pura suggestione: il luogo ideale per sperimentare la vasta scelta della cucina Tandoori o dedicarsi agli acquisti più caratteristici (i tessuti, gli oggetti preziosi, le spezie e gli oggetti sacri). Per trovare un’India più profonda ma anche più intima e misteriosa, è il caso addentrarsi
UNA DELLE REGIONI PIÙ SUGGESTIVE DELL’INDIA: UN LUOGO FATTO DI CULTURA, STORIA E MISTERO
quella che è l’essenza stessa della nazione indiana, una civiltà in cui passato e presente convivono ogni giorno senza soluzione di continuità. Il Rajasthan è anche e soprattutto una delle mete più visitate e a portata di turista di tutto il paese, il che lo rende particolarmente accessibile. Tuttavia non appare, a colpo d’occhio, una terra soffocata dal turismo o addirittura snaturata (come spesso accade altrove). Forse perché l’India, specie quella più lontana dai grandi centri, è inafferrabile e riesce sempre a mantenere la sua natura intatta e immutabile nel tempo indipendentemente dal turismo, dalla globalizzazione o dal boom economico che l’ha vista coinvolta negli ultimi anni. Jaipur, il capoluogo del Rajasthan, è una delle città più famose e visitate di tutta l’India. Tre le ragioni: il suo indiscutibile fascino, il fatto di essere un crocevia geografico per molti itinerari e la relativa vicinanza dalla capitale Nuova Delhi e da Agra, città del Taj Mahal, (sebbene in India il concetto di lontananza o vicinanza dev’essere reinterpretato). Volendo tracciare un itinerario classico, Jaipur, la città rossa, è un’ottima base di partenza o d’arrivo. Il Forte Amber, che domina la valle su cui sorge la città, il palazzo reale, il palazzo dei Venti, l’osservatorio astronomico a cielo aperto e i giardini pubblici sono solo alcune delle attrazioni del luogo.
alla volta delle altre città imperiali, dove in gran parte la tecnologia e il turismo tardano ad affermarsi. Udaipur, ad esempio. Soprannominata la città bianca, sorge attorno al lago Pichola e vanta molti luoghi di interesse, tra cui il Lake Palace, antica residenza dei Maharaja e oggi hotel di lusso, o il City Palace, la più grande reggia dello stato, edificata in 400 anni sulla collina che sovrasta il lago e la città, nonché il Tempio Jagdish Mandir dedicato a Vishnu. Lungo la strada che collega Udaipur a Jodhpur, nel mezzo dei colli Aravalli, nei pressi Ranakpur, è situato uno spettacolare santuario Jainista del XV secolo che merita una visita approfondita. Infine Jodhpur, la città dipinta di blu, non può deludere i visitatori alla ricerca di attrazioni culturali e quanti vogliano immergersi in un’India ancora molto antica per consuetudini e stili di vita. Le tappe più rilevanti di questa incantevole città sono la Fortezza Mehrangarh, uno dei palazzi più grandi dell’India, situato su una ripida collina che offre una vista unica. Bella anche la torre dell’orologio che si trova nel mezzo della piazza principale, nonché una moltitudine di templi dedicati alle principali divinità Indù.
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SALUTE E BENESSERE
di Sveva Guerreri
LA STAGIONE DELL’UMORE I cambiamenti dell’umore si manifestano ancor di più con l’inizio della primavera. Pian piano si protraggono le ore della giornata e aumentano le temperature. Graduale è anche l’adeguamento del nostro corpo: ai cambiamenti metereologici e climatici, il cervello reagisce con una produzione di ormoni utili a farci adattare a queste condizioni mutevoli. In questo periodo di transizione, al fine di trovare un rinnovato equilibrio, l’organismo affronta un periodo di stress. Ciò spesso ha delle durature ricadute sull’umore e sulla capacità di concentrazione mentale. Per questi motivi iniziano a manifestarsi sbalzi di umore, astenia, nervosismo ed affaticamento, alternati alcune volte a momenti di sonnolenza e di disattenzione. Solitamente si iniziano
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a riscontrare toni e livello di umore altalenanti, tra la fine di febbraio ed aprile, quando la lunghezza della giornata si allunga e con essa anche i ritmi circadiani del sonnoveglia. Tutto ciò sviluppa nel nostro organismo la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress, e si amplificano sensazioni, prolungate nel tempo, di tensione e nervosismo. Frequentemente questi sbalzi dei livelli di adrenalina e di cortisolo in circolo proseguono fino al protrarsi della stagione estiva. Questi disturbi stagionali sembrano interessare i più giovani, gli ultracinquantenni e le donne. In questo arco di tempo diventa utile allentare la pres-
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CON L’ARRIVO DELLA PRIMAVERA CAMBIANO I RITMI DEL CORPO E LA SFERA EMOTIVA NE RISENTE
sione e sostenere l’umore adottando alcuni semplici ed economici comportamenti salutari. Vediamone alcuni. Primo: bere spesso. L’idratazione è fondamentale per non soffrire più di astenia e di spossatezza cronica. Secondo: seguire un’alimentazione mediterranea può costituire un valido aiuto per curare i sintomi della stanchezza primaverile. Fra gli alimenti da privilegiare ci sono quelli ricchi di vitamine. I legumi, gli ortaggi e i cereali integrali offrono un apporto fondamentale di vitamina B, mentre gli agrumi, i kiwi, i pomodori e le verdure sono ricche di vitamina C. Inoltre per attenuare questi sbalzi di umore è consigliabile optare per pietanze ricche di proteine come carne bianca, uova, tofu e frutta secca e quelli abbondanti di omega 3 (presenti nel pesce). Infine, è anche utile ricorrere ad alimenti come la pappa reale, il ginseng, l’acido folico (vitamina B9), elementi che sostengono l’organismo a mantenere livelli adeguati di serotonina, noradrenalina e dopamina, agendo sui neurotrasmettitori funzionali al buonumore ed al benessere psicofisico. Anche gli integratori sono un valido strumento per combattere la stanchezza primaverile. Vengono fornite al nostro corpo le sostanze di cui ha più bisogno per affrontare il cambio di stagione. Utilissimi saranno quelli a base di magnesio, contro l’irritabilità e la debolezza, come anche quelli a base di potassio e di calcio, soprattutto se si pratica dello sport. Si possono anche provare alcuni medicamenti naturali: un decotto disintossicante e rigenerante a base di foglie di betulla, in alternativa la rodiola, (una radice artica siberiana), e per sedare il nervosismo, l’ansia e l’agitazione, si possono utilizzare, al bisogno, gocce di tintura madre di biancospino e tiglio.
di Gaetano Gaggiottino
SCIENZE
PARTICELLE INVISIBILI E POTENZIALMENTE MORTALI
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i tutta la plastica che inquina le acque, una grande quota, pari al 30%, non si vede. Si tratta delle microparticelle abrasive dei dentifrici, di quelle usate per la produzione delle creme per la pulizia del viso, di quelle che appartengono alle fibre sintetiche che si consumano durante i lavaggi, di quelle che costituiscono la polvere urbana proveniente dai pneumatici. Secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della natura - orga-
nizzazione internazionale con sede in Svizzera, osservatrice dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite - dei nove milioni di plastiche che si riversano ogni anno negli oceani, la percentuale di particelle invisibili oscilla fra il 15 e il 31%. Il punto però è altrove e riguarda la loro pericolosità. Queste microplastiche entrano infatti molto facilmente nella catena alimentare. Una volta nello stomaco e nelle fibre dei pesci, arrivano facilmente a tavola.
PREVISIONI DI LUNGA VITA
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i prevede che nei paesi più sviluppati entro un decennio tutti potranno contare su una esistenza più lunga. Le donne resteranno le più longeve
ma, dal 2030, gli uomini potranno contare di arrivare agli 80anni. Ovviamente si parla di una media internazionale, perché gli italiani, tra i più longevi del mondo, già adesso lambiscono mediamente gli 80. I dati sono stati forniti dall’Imperial College di Londra.
I VULCANI DI MARTE ono attivi da almeno 2 miliardi di anni. Lo dimostrano le analisi fatte su un meteorite ritrovato in Africa nel 2012: indagini che confermano l’ipotesi che alcuni dei più antichi e attivi vulcani dell’intero sistema solare si trovano su Marte. Anche la grandezza, secondo le recenti foto inviate da Voyager, dovrebbe essere eccezionale. Il Monte Olimpo, fra i più grandi di Marte, dovrebbe infatti toccare quota 27.000 metri.
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VITA AL FREDDO ntorno all’Antartide, nel gelido fondo marino, si è recentemente scoperto un incredibile movimento di vita. Sono stati i biologi di “Geoscience Australia” - organizzazione governativa che impiega preminentemente geologi e geografi - a scoprire e segnalare
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tanta abbondanza. In generale si tratta di stelle marine, polipi, razze e altre specie di pesci. Dunque in questo ambiente ostile, sotto una pressione notevole e a 2.000 di profondità, anche variopinti coralli fanno la loro figura.
BENVENUTO HEMLEYTE! i tratta di un nuovo minerale di recente scoperto nel dipartimento di Scienze della terra dell’Università di Firenze in collaborazione con l’Istituto di Geochimica dell’Accademia delle scienze del Guanzhou. Sembra che l’hemleyte si trovi in abbondanti quantità sulla Terra, dove si forma - ad altissime temperature e pressioni - nella transizione tra il mantello superiore e quello inferiore (a noi inaccessibile). Luca Bindi, professore associato di Mineralogia, asserisce che di hemleyte potrebbe essere addirittura composto il 10% del pianeta. La scoperta è avvenuta isolando un campione del materiale in un meteorite caduto in Cina nel 1986. Il nome è in onore di Russell Hemley, scienziato che si è occupato di ricerche sulle alte pressioni.
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www.13magazine.it
Fatti, Notizie, Curiosità e Approfondimenti per chi vive nel Municipio X
ACILIA, SPORCIZIA ED ALBERI PERICOLANTI INTORNO ALLA POSTA DI ACILIA acchetti dell’immondizia lasciati qua e là, pezzi di mobilio, bottiglie di vetro vuote tra la fitta gramigna, siringhe, recinzioni arrugginite: è questo lo scenario fatiscente che si palesa, ogni giorno, dinanzi agli occhi dei fruitori della posta centrale di Acilia. L’edificio costruito meno di trent’anni fa, può contare, come pertinenza, un grande parcheggio e ricche schiere
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di pini marittimi e mimose, tutti alberi per i quali non si ricorda l’ultima potatura e, in alcuni casi, pericolanti. Una situazione di degrado parossistico al quale nessuno sembra interessarsi. Situazione aggravatasi con la mancanza di punti luce, ormai rimossi da più di quindici anni e mai reinstallati. Interventi di pulizia non se ne vedono se non per opera di gruppi “Retake” o per l’interessamento delle realtà condominiali adiacenti. Quello che i residenti chiedono sono interventi urgenti e mirati al fine di ottenere un miglioramento dello stato delle cose, ormai insostenibile. di Vincenzo Galvani
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X MUNICIPIO, UNA NUOVA PISTA CICLABILE PER VALORIZZARE DEL PATRIMONIO TERRITORIALE i daranno appuntamento domenica 30 aprile per le strade del nostro Municipio, muniti di una bicicletta e di tanta buona volontà, per dare vita ad una manifestazione sportiva e di sensibilizzazione sociale al tema della ecosostenibilità e della valorizzazione delle, molte, risorse territoriali. È quanto si sono prefissi di ottenere il Cooordinamento dei Comitati dell’Entroterra uniti con l’Associazione Ostia in Bici. Tema centrale dell’iniziativa sarà la mobilità: non però quella fatta di automobili private alla quale siamo abituati a Roma; quella, cosiddetta, sostenibile, fatta di biciclette messe in movimento dalla sola forza dei corpi. Per dire no all’inquinamento ambientale, sempre più elemento deleterio per la nostra salute, e per promuovere politiche di sostegno alla creazione di una rete di piste per i mezzi a due ruote, e per i pedoni, in ogni singola parte dei nostri quartieri, ove questo fosse possibile. Quartieri ormai popolosi, molto estesi, che possono contare sulla presenza di grandi e piccole realtà dell’ecosistema territoriale: la pineta monumentale di Castel Fusano, un lungo tratto del fiume Tevere, il mar Tirreno, la grande Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, le piccole riserve ambientali ricche di macchia mediterranea, una fitta rete di canali di bonifica che ospitano, sovente, diverse specie di uccelli e tanto altro ancora. Ed è proprio questo che gli organizzatori cercano di mettere in risalto: la straordinaria “capacità naturalistica” che è in grado di esprimere il territorio unita al patrimonio artistico e culturale (l’importantissimo sito archeologico di Ostia Antica e gli edifici di stampo razionalista presenti al Lido, ad esempio). Insomma, un obiettivo ambizioso, da mettere in luce anche, e soprattutto, per segnalare la più totale mancanza di servizi di ciclabilità e pedonalità urbana. In questa parte di città sempre più minata - suo malgrado e per assenza di servizi pubblici degni di un
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di Marina Giudicissi paese civile - da un modello di mobilità “autocentrica”. Per chi fosse interessato a questa iniziativa si rammenta che è possibile rintracciare informazioni sui contatti internet delle Associazioni promotrici. di Vincenzo Galvani
SPIAGGE PUBBLICHE NELL’ABBANDONO o scorso mese davamo conto dei bandi per l’assistenza ai bagnanti e il servizio medico nei tratti di spiaggia libera di Ostia e Castel Porziano. Contestualmente, lo scorso 31 dicembre sono scaduti anche gli affidamenti per le stesse spiagge libere. Il punto è che l’amministrazione non sembra intenzionata ad emanare
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un nuovo bando. Oltre un mese fa, di fronte alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle periferie, il prefetto Vulpiani ha annunciato la demolizione dei chioschi esistenti, assicurando al contempo che il Municipio si sarebbe fatto carico della pulizia degli arenili e del servizio di assistenza ai bagnanti. Il problema sembra essere il modello dei chioschi: un sistema che prevedeva anche la presa in cura dell’arenile circostante e che - fatta la tara di alcuni abusi - ha in parte funzionato. La controprova sarebbe lo stato attuale di degrado in cui versa parte della spiaggia di Capocotta, dove pure si era parlato di presunti abusi. Giovanni Zannola, PD, dichiara: “Il Commissariamento è ormai agli sgoccioli. Al suo esordio, il prefetto Vulpiani aveva annunciato l’abbattimento del “lungomuro” e il ritiro delle concessioni per alcuni stabilimenti balneari: finora, nulla di tutto ciò si è verificato. In compenso, gli arenili pubblici sono in uno stato di completo abbandono. Non vorrei si replicasse la vicenda vergognosa delle palestre scolastiche, con un bando di affidamento atteso invano per mesi e una proroga concessa in extremis per correre ai ripari e salvare il salvabile.” di Vincenzo Galvani
TEMA ASTROLOGICO
AL BANO
(ALBANO CARRISI) BEL CANTO, DOTI ARTISTICHE E UNA MACCHIA DI TRISTEZZA l celebre cantante è nato a Cellino S: Marco (Brindisi) il 20 maggio1943. Il suo tema natale è contrassegnato da uno Stellium - abbreviazione del latino “Satelletium”, ovvero incontro di tre o più pianeti in congiunzione in un unico segno astrale - nel segno del Toro. Mercurio, Venere, Nettuno, Marte e Sole sono dunque tutti nel Toro, non a caso il segno del bel canto per antonomasia. L’ascendente in Bilancia, così come la Luna, gli conferiscono doti artistiche eccezionali. Giove nel Capricorno, in trigono ai valori Toro, lo rende fortunato e fortemente credente. L’amore per la Terra è un’altra caratteristica taurina. Al Bano è noto il suo lungo amore e la sua relazione (purtroppo finiti) con Romina Power (Bilancia), dalla quale divorzierà dopo aver messo al mondo ben 4 figli.
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Urano dissonante in Leone è probabilmente causa dei suoi recenti squilibri del sistema cardiocircolatorio, dal quale gli astri dicono che si riprenderà quanto prima. La vita di Albano Carrisi è stata contrassegnata dalla scomparsa della figlia Ilenia: un evento che può avere a che fare con la brutta situazione di Plutone isolato nei Pesci. Per quest’anno il suo oroscopo dice che sono previste grandi decisioni da portare a termine grazie alla forte influenza di Giove sull’Ascendente. L’amore si rinnoverà nel migliore dei modi. Favoriti nuovi incontri e conoscenze in primavera.
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QUADRIFOGLIO IMMOBILIARE ROVERE OSTIA CENTRO STORICO VIALE DELLA PINETA In palazzina d’epoca senza ascensore 2° piano vista mare composto da ingresso alone doppio camera con bagno annesso cucina abitabile bagno di servizio ripostiglio balcone e cantina l’immobile viene venduto completamente e finemente arredato “classe g epi 175,00 kwh/mqa” Tel. 06 5601944 QUADRIFOGLIO IMMOBILIARE ROVERE OSTIA CENTRALISSIMO VIALE PAOLO ORLANDO Vicino stazione Lido centro servito da tutti i mezzi pubblici, negozi proponiamo appartamento posto al 2° piano senza ascensore ampia metratura composto da ingresso grandissimo salone 3 camere da letto doppi servizi grande cucina di mq. 25 ca. un balcone fronte strada “classe g epi 175,00 kwh/mqa” Tel. 06 5601849 QUADRIFOGLIO IMMOBILIARE ROVERE OSTIA CENTRO STORICO VIALE DELLA PINETA A pochi metri dal mare e dalla stazione Lido centro disponiamo in vendita in bellissima palazzina d’epoca ristrutturata appartamento da ristrutturare posto al 2° piano luminosissimo con vista mare composto da salone doppio con triple finestre 2 camere da letto 1 cameretta doppi servizi ripostiglio armadi a muro 3 balconi terrazzino fronte strada riscaldamento autonomo “classe g epi 175,00 kwh/mqa” Tel. 06 5601944 QUADRIFOGLIO IMMOBILIARE ROVERE OSTIA VIA-
LE DEI PROMONTORI Vicino alla pineta e alla stazione di Stella Polare luminoso 4° piano composto da ingresso salone 2 camere cameretta cucina doppi servizi 3 armadi a muro soppalco balcone cantina e posto auto “classe g epi 175,00 kwh/mqa” Tel. 06 5601944 QUADRIFOGLIO IMMOBILIARE ROVERE OSTIA VIALE DELLA PINETA Angolo Piazza Giuliano della Rovere a pochi metri dal mare e dalla stazione di lido centro adiacente l’isola pedonale di Piazza Anco Marzio in palazzina d’epoca con ascensore disponiamo in vendita appartamento posto al p. rialzato ottimamente esposto composto da 2 ingressi (sia dal giardino privato che dall’entrata condominiale) salone 3 camere da letto cucina 2 bagni 2 soppalchi a completare la proprietà giardino di pertinenza di ca. mq. 80 “Classe g epi 175,00 kwh/mqa Tel. 06 5601944 QUADRIFOGLIO IMMOBILIARE ROVERE VIALE DELLA MARINA Attico rifinito salone doppio 3 camere cameretta cucina abitabile doppi servizi ripostiglio terrazzo e balcone “classe f epi 175,00 kwh/mqa” Tel. 06 5601849 QUADRIFOGLIO IMMOBILIARE ROVERE OSTIA LEVANTE MARE IN VIA DELLE TARTANE A pochi metri dal mare dalla stazione di Stella Polare e vicino alle scuole proponiamo in vendita appartamento di ampia metratura posto al p. rialzato con doppio ingresso salone doppio 3 camere cameretta cucina 2 bagni ripostiglio armadio a muro e terrazzo livello di mq. 40 ca. completano la
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ROMA QUADRIFOGLIO IMMOBILIARE ROVERE ROMA VIA AURORA ADIACENZE VIA VENETO Nel cuore del centro storico elegante palazzo d’epoca appartamento posto al 1° piano composto da ampio ingresso 3 grandi camere cucina , un servizio e ripostiglio “classe g epi 175,00 kwh/mqa” Tel. 06 5601849
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Centralissimo VIA DEI TRAGHETTI zona commerciale in palazzo in cortina disponiamo in vendita appartamento posto al 3° p. con ascensore composto da ingresso soggiorno camera cameretta doppi servizi cucina balcone completa la proprietà una cantina “classe g epi 175,00 kwh/mqa”
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ZONA SALINE - VIA DEI FRATELLI PALMA Vendesi in piccola palazzina delizioso appartamento in buono stato posto al 2° piano composto da ingresso salone con cucina a vista 3 camere da letto doppi servizi armadio a muro cabina armadio 2 balconi abitabili luminoso con affaccio esterno “classe g epi 175,00 kwh/mqa”
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di Lucia Bianco (inviate le vostre ricette a luciabianco@hotmail.it)
BUDGET E RICETTE
ANTICHI SAPORI DUE RICETTE: UNA PRIMAVERILE E UNA ESTIVA. LA BELLA STAGIONE ARRIVA A TAVOLA… uove ricette ma di antichi sapori. Recentemente ho partecipato a un incontro dove abbiamo preparato alcuni piatti della tradizione pasquale. Ve ne ripropongo uno in particolare che mi è piaciuto moltissimo: la torta di Pasqua, una ricetta che sicuramente potrete giocarvi anche durante l’anno. Il secondo piatto è invece una ricetta molto estiva che mi è stata data
N
TORTA PASQUALE INGREDIENTI PER LA PASTA: • 400 gr di farina 00 • 220 gr di acqua a temperatura ambiente
• 20 gr di olio evo • 1 pizzico di sale
INGREDIENTI PER IL RIPIENO: • 2 kg di foglie di bietolina (pulita dai gambi) • 350 gr di ricotta di pecora (se non vi piace va bene anche vaccina) scolata dal siero • 4 uova
• 3 rametti di maggiorana fresca • 100 gr di parmigiano grattugiato • Sale, pepe e noce moscata qb.
da un’amica, Giorgina, che ringrazio. Si tratta della salsa greca “Tzatziki” come viene fatta a Rodi. L’ingrediente principale è lo yogurt greco che a Roma (ma suppongo in Italia) generalmente è difficile trovare. Una tipologia molto simile all’originale, a detta di Giorgina (ottima cuoca greca), la vende la catena Lidl in confezione da 1kg. Ovviamente cercatelo dove meglio credete.
PREPARAZIONE
P
er rendere più facile il lavoro useremo un robot da cucina nel quale mettere gli ingredienti per la pasta. La farina va prima setacciata e poi inserita a poco a poco. Quando l’impasto forma una palla, occorre trasferitelo sul piano di lavoro, formate una palla, avvolgetelo nella pellicola e fatelo riposare. In una pentola capiente cuocete in poca acqua salata le foglioline di bieta, poi scolatele e strizzatele bene. Nel robot mettete le uova, il parmigiano, la ricotta, la maggiorana, il sale, il pepe e la noce moscata. Frullate qualche secondo per mescolare e poi aggiungete le bietole e frullate nuovamente (se occorre dividete il composto e frullate in due volte): il tutto deve essere ben
INGREDIENTI PER COMPLETARE LA PREPARAZIONE: • 30 gr di burro a tocchetti • 4 uova • 1 pizzico di sale, pepe • 20 gr di parmigiano grat-
tugiato • 1 uovo leggermente sbattuto
TZATZIKI INGREDIENTI • 1 kg di yogurt • 2 cetrioli
• 2 spicchi d’aglio • Sale e aceto qb.
PREPARAZIONE
M
ettete lo yogurt in una garza ed appendetelo sul lavandino a scolare, deve asciugarsi. Se lo mettete a scolare la mattina, sarà pronto per la sera. Contemporaneamente, grattugiate i due cetrioli con la grattugia a buchi grossi, deve risultare a la julienne. Salate e mettete a scolare, strizzateli anche tra le mani. Quando tutto sarà scolato benissimo mettete in una ciotola, aggiungete i due spicchi d’aglio finemente tritati, aggiustate di sale, una spruzzata di aceto e un giro d’olio. Questa salsa può essere servita con del riso bollito, col pesce, con le uova. A me piace con patate lesse arricchite con pinoli o altra frutta secca.
amalgamato. Preriscaldate il forno a 180 gradi. Ungete una tortiera dai bordi alti. Riprendete la pasta che ormai ha riposato e dividetela in 4 parti. Stendete ogni pezzo in una sfoglia sottilissima, vedrete che sarà molto elastica e facile da lavorare. Rivestite con la prima sfoglia la teglia, spennellatela con olio evo ed appoggiate sopra la seconda sfoglia e spennellate anche questa con l’olio. Versate sulla sfoglia il composto con le bietoline distribuendolo in modo uniforme. Formate quattro fossette nel ripieno ed in ciascuna mettete un fiocchetto di burro. A questo punto rompete dentro un uovo, aggiungete un po’ di sale e spargete il parmigiano grattugiato su tutta la superficie. Coprite la torta con la terza sfoglia, spennellatela con l’olio ed appoggiate sopra l’ultima sfoglia. Tagliate la pasta eccedente e sigillate bene i bordi, spennellate con l’uovo sbattuto. Cuocete in forno caldo per 60 minuti e consumate tiepido o anche a temperatura ambiente. NB: Relativamente alla ricetta “Schiacciata di patate” dello scorso mese alcune lettrici mi hanno fatto notare che non ho indicato la teglia con la quale cucinarla. Va benissimo la teglia bassa in dote al forno.
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MAGNAROMA
GNAM! CIBO DI STRADA A ROMA
T
ra l’11 e il 14 maggio torna a Roma “Gnam, Festival del cibo da strada”. In via Oceania, presso il Laghetto dell’Eur, spazio dunque ai prodotti tipici regionali e internazionali, bontà come le bombette di capocollo pugliesi, la pizza ligure, il ramen giapponese, le arancine e le granite siciliane, gli hamburger texani, gli gnocchi fritti con la mortadella, i cartocci di pesce (‘o cuoppo), le seadas sarde, i babà napoletani, il gyros pita greco, gli arrosticini, la paella spagnola, i burritos messicani, la mozzarella di bufala campana, eccetera. Ci saranno anche i ristoratori d’Amatrice e verrà servita un’ottima amatriciana solidale. L’ingresso è ovviamente gratuito. La spesa dipende dalla fame e dalla gola. Impossibile non lasciarsi tentare.
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OROSCOPO DI APRILE ARIETE 21/3 · 20/4
JAMES WOODS
18/4/1947
I progressi negli ultimi due mesi proseguono abbastanza bene. Voi meritereste qualcosa in più e ne avreste anche il diritto. Non è facile cambiare in meglio e cercare al tempo stesso di non fare passi falsi. Un po’ di ansia per i soldi o per questioni lavorative potrebbero causare nervosismo. Evitate le distrazioni il 24 o il 25 del mese.
BILANCIA 23/9 · 22/10
ALIYA MUSTAFINA
30/9/1994
TORO 21/4 · 20/5
MARTHA GRAHAM
11/5/1894
Aprile parte bene con Mercurio e Marte nel segno, il primo, in realtà, fa una sorta di comparsata, raggiungendo i primi gradi del segno per poi, il giorno 20, retrocedere e tornare in Ariete. Dal 19 arriva il Sole, elemento che protegge le tue ambizioni lavorative e ti permette di avanzare. Mese di grande forza e impeto, nonostante qualche tensione.
PETER DINKLAGE
11/6/1969
FUTURE
20/11/1983
KATHY BATES
28/6/1948
VANESSA HUDGENS
14/12/1988
JOE JONAS
15/8/1989
JAKE PAUL
17/1/1997
MADILYN BAILEY
2/9/1992
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È un mese di tregua, nel senso che sarà possibile fare il punto della situazione e capire che cosa si desidera fare in vista dell’estate. Tutto ciò grazie al buon transito di Marte, anche se le migliori occasioni arrivano dal 19, quando anche il Sole torna attivo. Meglio evitare strapazzi il 25. Giove dissonante è ancora forte, trascinandosi problemi passati.
ACQUARIO 21/1 · 19/2
HANNAH STOCKING
4/2/1992
VERGINE 23/8 · 22/9 La vostra capacità di distinguere i dettagli di ogni situazione complessa vi vale l’ammirazione di amici e famigliari. Giove nel vostro segno vi aiuta ad essere vincenti non soltanto nei rapporti personali, dove siete ormai fini psicologi, ma anche nelle cose materiali della vita. Investite sul futuro, è il momento giusto.
Per qualche giorno Venere sarà inattiva e Marte inizierà un transito difficile ma di costruzione rispetto a tutto quello che è stato impostato tra gennaio e febbraio. Giove, in transito interessante, continua ad essere paladino di tutti vostri progetti. Sul piano psicofisico aprile richiede maggiore energia. Buona la fine del mese e recupero fisico dal 25.
CAPRICORNO 22/12 · 20/1
LEONE 23/7 · 22/8 Se davvero tenete al vostro rapporto, date più spazio al dialogo e all’ascolto. Non siate unilaterali. Dal punto di vista lavorativo dovrete fare i conti con il potere altrui. Se gli lasciate spazio, avrete più possibilità. Dipende dunque da voi: più sarete contrappositivi e più avrete problemi. L’estate è alle porte, cercate di allentare la tensione.
Con Sole, Mercurio e Venere in aspetto favorevole è finalmente arrivato il vostro momento. Approfittatene per organizzarvi al meglio. Per una volta, non abbiate paura anche dei i vostri desideri più reconditi saranno esauditi. La vita è fatta anche di sogni che si realizzano. Dunque sappiate pensare in grande.
SAGITTARIO 22/11 · 21/12
CANCRO 22/6 · 22/7 Sembra proprio che il 2017 porti qualche ripensamento e per quanto riguarda il lavoro. Fino alla seconda parte dell’anno non ci saranno novità rilevanti. La forma fisica migliora ma restano alcune incertezze amorose che portano via energia (in calo attorno al 10). Appena possibile approfitta dell’azione della primavera per fare lunghe passeggiate.
Se vi sentite un po’ provati dal carico di lavoro che vi è stato somministrato nell’ultimo periodo, questo è il momento giusto per recuperare le forze. Saturno e Marte in buon aspetto consigliano poi di analizzare spregiudicatamente ogni situazione. Potrebbe aprirsi una finestra su alcune opportunità che finora avete sottovalutato.
SCORPIONE 23/10 · 21/11
GEMELLI 21/5 · 21/6 Il mese sarà un po’ conflittuale. Tutti quelli che hanno avuto problemi di lavoro o che negli ultimi mesi hanno dovuto fare delle rinunce pur di poter portare avanti un progetto, sono ancora molto incerti. L’agitazione pesa e influenza l’umore. Gli inizi della primavera sono tortuosi, andrà tutto bene a fine mese.
di Marina Giudicissi
Evitare spese eccessive. Qualche nodo verrà al pettine e rispetto ai mesi passati ci sarà da affrontare qualche incertezza di più. Ciò anche per le collaborazioni di lunga data. Giove è sempre favorevole. Inevitabile che questo periodo comporti qualche dubbio anche perché le prime due settimane sono stressanti. Mancano un po’ di energie.
PESCI 20/2 · 20/3
ALAIN PROST
24/2/1955
I primi 28 giorni sono i migliori, dunque entro questo lasso di tempo cerca di muoverti se devi fare richieste o portare avanti un progetto. Avrete una grande opportunità attorno al12 aprile e in generale il mese non dà problemi almeno fino al 21, quando la fatica si farà sentire. Prendete tempo! L’imperativo è essere cauti ed evitare di strafare.