13 Magazine N. 159 by Visioni Grafiche srl

INFORMAZIONE REDAZIONALE

PINO A OSTIA:

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UNA STORIA LUNGA MEZZO SECOLO... difficile parlare di se stessi, perché è difficile render conto di una professione artigiana che è iniziata ben cinquantadue anni fa. Ora però è forse giunto il momento. Ora che la mia attività è diventata Centro esclusivo Permaflex e Boutique ufficiale della Treca Interiors di Parigi, è il caso di raccontare una passione che coincide con la storia della mia famiglia.

le fasi di lavorazione che permettono di creare materassi unici e poltrone con comode sedute. Tutto questo mi ha dato sufficiente sicurezza per tentare una strada tutta mia: quella di una

Tutti mi conoscono come Pino. Mio padre era un falegname e un ebanista, mia madre era un’addetta ai telai in legno di San Leucio, a Caserta. La seteria nella quale ha lavorato come tessitrice era il fiore all’occhiello del Regno dei Borbone, uno dei pezzi d’archeologia industriale più importanti d’Italia. Dunque nella vita io non potevo che essere un artigiano. Da ragazzo ho appreso precocemente l’arte della tappezzeria. Presto sono diventato un esperto di tutte

laboratorio dove esprimere me stesso e tutto ciò che ho imparato. Era il 1965, oggi sono passati più di cinquant’anni e “Pino a Ostia”, in Corso Duca di Genova, è diventato un punto di riferimento nel territorio. Di questo devo ringraziare soprattutto la mia famiglia e i miei clienti. Mia moglie Pina e mio figlio Ivano mi hanno sempre supportato e sono stati un costante stimolo. Devo a mio figlio l’idea di sviluppare nel mio punto vendita la Boutique Treca Interiors Paris e il Centro esclusivo Permaflex. Infine, i miei clienti, senza i quali non avrei mai potuto togliermi tante soddisfazioni e stare sul mercato così tanti anni. A loro va la mia riconoscenza ma soprattutto la mia disponibilità e i miei consigli. Sempre. Pino

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di Maurizio Carta

EDITORIALE

“ESISTONO SOLTANTO DUE COSE: SCIENZA ED OPINIONE; LA PRIMA GENERA CONOSCENZA, LA SECONDA IGNORANZA”

Ippocrate

COLOPHON Anno 16 · n.159 · MAGGIO 2017 mensile d’informazione: politica, attualità, cultura, sport, spettacolo, moda www.13magazine.it Direttore Editoriale Claudio Petrollo claudio@visioni-grafiche.it

Direttore Responsabile Maurizio Carta maurizio@visioni-grafiche.it

Art direction Cristian Bifolco cristian@visioni-grafiche.it

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Stampa Distribuzione C.P.C.B. Service 13 MAGAZINE · tutti i diritti di riproduzione riservati. Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo mensile è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. 13 MAGAZINE · Reg. Trib. di Roma n.439/2009 del 18-12-2009

13 MAGAZINE seguilo su

rmai il dibattito sui vaccini è diventato un tema nazionale. È uno dei tanti paradossi del tempo presente. Solo quarant’anni fa, quando la gran parte dei genitori aveva in tasca una licenza media o un diploma, sarebbe stato un fatto inimmaginabile. Perché funzionava più o meno così: il medico, il professore, l’ingegnere o qualsiasi altra autorità preposta parlava, chi stava dall’altra parte eseguiva. Non per ignoranza, termine sul quale occorre intendersi (le odierne università sono piene di laureati che per spiegarsi l’evoluzione della specie chiamano in causa gli extraterrestri). No. Semplicemente perché esisteva ancora una società fondata sui principi d’autorità e di credibilità. Così come non si discutevano i vaccini, non si discutevano i voti a scuola, le convocazione in campo, le sentenze dei giudici. Oggi il banco è saltato. Soprattutto, è saltata la fiducia, quell’elemento indispensabile che fa di un insieme d’individui una comunità: un luogo nel quale ognuno dà il piccolo del proprio lavoro per ricevere in cambio, dalla società, i grandi vantaggi della civiltà - le cure mediche, le strade, le scuole, la sicurezza, eccetera. Più di trent’anni di ideologie che hanno puntato tutto sul primato del singolo, sull’utile privato, sul successo personale hanno plasmato intere generazioni di ignoranti spacconi, di vanitosi, di millantatori. Per dirla con gli slogan pubblicitari, l’epoca del “Tutto intorno a te”, de “L’uomo che non deve chiedere mai”, del “Just do it!”, del “Perché io valgo” ha forgiato una schiera di presuntuosi che pensano - ad esempio sui vaccini - di saperla più lunga di un medico, di un biologo, di un ricercatore, addirittura di un professore universitario. Quando uno scienziato dalla fama internazionale di Roberto Burioni - Professore Ordinario di Microbiologia e Virologia, Specialista in Immunologia Clinica ed Allergologia, Dottore di

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ricerca in alcune grandi università americane - si trova costretto a confrontarsi sul tema dei vaccini con ex attrici, conduttori televisivi, comici, deputate dal dubbio uso dell’italiano, risulta evidente che qualcosa di profondo si è rotto. Burioni, nonostante abbia una vita ragionevolmente impegnata, è stato costretto (per salvare vite e non lasciare il territorio della rete in mano agli sciacalli) addirittura ad aprire una pagina Facebook e a scrivere un apposito libro (“Il vaccino non è un’opinione”). Eppure, da quando è iniziata la discussione pubblica, non è giunta notizia che anche un solo antivaccinista di fama abbia desistito dalle proprie infondate credenze. Un fatto abbastanza singolare, se si considera che molti dei soggetti indicati avrebbero problemi a definire correttamente non il tema scientifico dei vaccini (sarebbe chiedere troppo), ma persino il tipo di materia che Burioni insegna ogni giorno all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. “Uno vale uno” è l’ultima frontiera di questo modo di pensare. Da anni, attraverso la formula religiosa del “cittadino informato”, tutti quelli che non hanno mai guardato oltre il giardinetto di casa hanno finalmente trovato un modo di stare insieme. Ma lo fanno in solitudine, credendo che il mondo gli complotti contro, pensando in primo luogo che gli altri abbiano le proprie opinioni solo per qualche indecifrabile tornaconto. Evidentemente hanno dimenticato la lezione più semplice: che tra Barabba e Gesù, il popolo scelse convintamente il primo.

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di Dante Cruciani

SPECIALE

LA CONDANNA DELLA FORMA ella stagione significa riscoperta del corpo. E il corpo è un settore nel quale ormai si gioca una buona fetta dell’economia italiana: basti pensare che il mercato del solo settore sport conta circa 40.000 imprese, 120.000 addetti e circa 20 milioni di praticanti (ancora

ne del dato oggettivo: il 60% degli abitanti del Bel Paese non fa attività fisica ma - con un indice di massa corporea medio del 24,3 - fa parte del popolo più magro e più longevo d’Europa (10% di obesi contro il 25% degli inglesi).

pochi rispetto ad altri paesi europei). Insomma, un colosso che ha come suo corollario molte altre attività - dal nutrizionismo ai centri estetici, dalle terme ai prodotti cosmetici - e che può estendere la sua influenza agli ambiti più impensati: solo per dirne una, il settore delle biciclette è ormai arrivato a fatturare più di 6 miliardi di euro (due volte la Ferrari) e 743.000 italiani hanno scelto di andare al lavoro pedalando - una scelta dove forse hanno giocato anche considerazioni economiche, ma per la quale molto si deve alla rincorsa verso la forma fisica. Gli analisti contano che nel mondo l’economia del benessere arrivi a fatturare la cifra astronomica di 3700 miliardi di dollari, cioè due volte e mezzo il Pil italiano. Il problema che sta alla radice di tutto questo è molto semplice. La società contemporanea porta di per sé all’obesità. È diventato tutto troppo semplice. Si lavora alla scrivania, si arriva ovunque con l’automobile o i mezzi, gli ascensori esistono in ogni palazzo, le automobili hanno tutte il servosterzo, le valigie (persino gli zaini) hanno le ruote, l’aria condizionata d’estate è ovunque (non si suda), persino fare shopping è diventato un atto sedentario e casalingo (i prodotti vengono ordinati per posta e consegnati sull’uscio di casa). In parallelo, la montagna delle tentazioni è una condanna: basterebbe confrontare un qualsiasi supermercato con gli “alimentari” di appena trent’anni fa, per ricavare la distanza siderale tra quel mondo e il nostro. Per non parlare delle gelaterie, delle pizzerie, dei kebab e di qualsiasi altra golosità a portata di passeggiata. Dunque l’attività fisica come condanna, come unico rimedio all’altra condanna: quella del lavoro sedentario, ricco di ansia e di stimoli alla fame ma povero di moto. Diciamolo subito: il quadro non è certamente incoraggiante ma gli italiani sottostimano le proprie possibilità. Da una parte il dato emotivo: con l’avvicinarsi dell’estate ben 4 persone su 5 sono insoddisfatte del proprio aspetto (indagine del centro studi Tecnogym). Dall’altra la contraddizio-

Dunque, che fare? Perché il problema degli italiani sembrerebbe essere in un misto di bassissima autostima e di altissima pigrizia. E la battaglia sembra volgere al peggio: negli ultimi dieci anni gli sportivi sono aumentati dell’1,8% e i sedentari del 3% (ciò anche a causa dell’invecchiamento della popolazione). Se davvero tutti iniziassero a fare un po’ di moto, l’Italia, considerando la sua dieta, potrebbe essere di gran lunga il paese-guida nell’ambito degli stili di vita. Ecco allora dieci piccoli consigli che potrebbero aiutare a rimettersi le scarpe da ginnastica: un decalogo che riguarda l’attività fisica e il benessere ma soprattutto l’equilibrio tra mente e corpo. Perché è stato dimostrato che molto raramente chi fa attività fisica si ammala di depressione. Insomma, la felicità è a portata di mano; a volte, senza nemmeno la necessità di fare sport.

CON LA BELLA STAGIONE ARRIVA ANCHE LA RINCORSA ALLA FORMA FISICA. QUALCHE CONSIGLIO PER AGIRE DIVERSAMENTE E NON RIPETERE GLI ERRORI PIÙ COMUNI

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SPECIALE LA PALESTRA OLTRE LA PALESTRA È vero: frequentare la palestra può essere un’attività annoiante. Ma spesso manca la coscienza dell’offerta. Una buona occasione per farsi un’idea è la FIBO, la più importante fiera del fitness appena tenutasi (metà aprile) a Colonia, in Germania (1000 espositori di 49 diversi paesi). Tra le novità di quest’anno, il foam roller, un rullo in schiuma che promette di togliere la cellulite con appena 15 minuti d’esercizio al giorno; l’elettrostimolazione passiva; il bungee fitness (attivi-

VACANZE BENESSERE La vacanza disintossicante è l’ultima tendenza in voga negli Stati Uniti (presto dunque ovunque). Al mondo dà da lavorare a circa 18 milioni di persone per circa 500 miliardi di dollari (settore che solo nel periodo 2013-15 è cresciuto del 14%). L’offerta è smisurata e alla portata di ogni tasca. Sul sito www.turismodelbenessere.com è possibile perdersi dietro la consultazione dei trattamenti e dei tipi di Spa (per la famiglia, per trattamenti medici, per la talassoterapia, per la medicina estetica, estetica). Se però l’obiettivo è riattivare il fisico, il consiglio è il Walking Festival Toscano (www. tuscanywalkingfestival.it): un appuntamento che si svolge due volte l’anno - aprile/maggio e settembre/ottobre - e che porta i visitatori tra i pendii, le coste, le vallate, gli antichi viottoli delle isole dell’Arcipelago Toscano. Bastano le scarpe da escursionismo e la voglia di perdersi per ammirare paesaggi mozzafiato.

IL PESO COSTA In Italia si contano 100.000 nuovi casi di obesità l’anno e 57.000 morti correlate al peso (1 morto ogni 10 minuti). Cinque milioni e mezzo di persone obese costano al servizio sanitario nazionale 9 miliardi di euro tra medicine, produttività in calo, assenteismo e mortalità precoce. Un lavoratore obeso può costare al datore di lavoro fra i 500 e i 2500 euro l’anno. Circa 1/3 degli italiani, essendo in sovrap-

4 tà fisica sospesi per aria); il piloxing (danza e pilates); il virtual trainer (una macchina che trasporta il corpo nella dimensione di Icaro); il milonizer 3.0 (un body scanner che misura i valori fitness e la mobilità muscolare); gli istruttori live e on demand ovunque ci si voglia allenare. Insomma, basterebbe curiosare per capire che forse la vecchia palestra fatta di tappetini di plastica e sudore stantio è roba del passato. IL BALLO È ATTIVITÀ FISICA Se la musica è un pallino e se si ha il senso del ritmo, è il famoso uovo di Colombo. Un’ora di ballo per una persona che pesa circa 70 kg corrisponde a circa 370 calorie. Tanto per chiarire, si spendono più calorie che per un’ora di pallavolo, di ginnastica ritmica leggera, di acquabike o di nuoto a ritmi lenti. Ballare è, più o meno, un’attività assimilabile al pattinaggio o (16 km) e al baseball. Una serata di balli latino-americani potrebbe benissimo portare in dote circa 700/800 calorie: un capitale d’energia che potrebbe servire sia per dimagrire che per concedersi la famosa fetta di torta.

peso, rischia di maturare questa condizione. La buona notizia è che l’obesità è una malattia curabile. La cattiva, è che sia sottostimata e che necessita di un approccio interdisciplinare tra psicologi, nutrizionisti, chirurghi e dietologi.

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SPECIALE RISCOPRIRE I MERCATI RIONALI Invertire l’ordine. Prima fare spesa nei mercati dedicati soprattutto alla frutta e alla verdura, poi, per ciò che non si trova, andare al supermercato. Le buste della spesa saranno meno piene di cose inutili e, spesso, non propriamente salutari.

RISCOPRIRE L’ENERGIA DIMAGRANTE Lo dice Raffaele Morelli, noto psichiatra e direttore della Rivista “Riza”. Per perdere peso occorrere cambiare atteggiamento mentale e seguire quelle che il professore definisce tre “antiregole”. Primo: se si è a dieta non dirlo a nessuno (le persone vogliono vederci come sempre e ci spingono a non rispettarla). Secondo: essere indipendenti (dare ascolto alla nostra fame e non stare ai pasti stabiliti dagli altri). Terzo: riattivare la passione per qualche attività (quante volte dobbiamo chiamare i bambini a tavola perché stanno giocando e non sono interessati?). Aggiunge Morelli: “Nel profondo del nostro cervello è depositata un’energia dimagrante […] Per dimagrire occorre cambiare atteggiamento mentale”. A tutto questo è dedicato un libro: Solo la mente può bruciare i grassi. Dentro tanti i consigli utili per perdere peso senza attenersi a una qualunque dieta.

PERCEPIRE CORRETTAMENTE SE STESSI Gli scienziati hanno scoperto che, guardandosi allo specchio, le persone possono cambiare la percezione del proprio corpo in un arco di tempo strettissimo. Lo studio è stato condotto dal professor Kevin Brooks dell’Università di Sidney. Bastano due minuti nei quali siamo esposti a un’immagine di noi più magra e il cervello inizia a considerare il corpo troppo grasso. Ovviamente tutto ciò vale al contrario se il cervello è sottoposto a un’immagine più grassa. Tutto questo, nella società dell’immagine, di Photoshop e della continua offerta di immagini, ha una valenza incalcolabile. Basti pensare che alcuni medici inglesi hanno pensato di esaminare le misure dei manichini di Liverpool. Risultato: se i modelli di plastica corrispondessero a donne reali, quelle donne non sarebbero in salute. Più precisamente, sarebbero anoressiche incapaci di avere le mestruazioni. Stessa cosa per i manichini maschili, quasi sempre “irrealisticamente muscolosi”. Dunque attenzione al peso ma attenzione anche agli obiettivi: un obiettivo irrealistico porta di sicuro alla frustrazione.

FARSI UN CANE Lo dicono diversi studi scientifici: i cani fanno bene al peso. In sintesi, costringono ad alzarsi la mattina per andare a passeggiare e spingono all’esercizio forzato. Sono dunque utili per contrastare sindrome metabolica e le malattie cardiovascolari. Ma c’è di più. Il cane sarebbe fondamentale soprattutto per i bambini che precocemente sviluppano problemi riguardanti il peso. Secondo uno studio dell’Università dell’Australia Occidentale condotto su 1218 soggetti tra i 10 e i 12 anni, la presenza di un cane in casa aumenta in questi bambini la propensione all’attività fisica del 50%. Significano 2 ore e mezza in più a settimana di moto fisico.

BASTA CAMMINARE Inutile iniziare a correre come disperati. Basta camminare, ma camminare con intelligenza: variando il percorso, il ritmo, a piccoli e frequenti passi. E ancora: muovendo le braccia, sentendo musica (che aiuta a non sentire la fatica) oppure camminando in compagnia, allungando di tanto in tanto il tragitto. Un’ora di cammino frutta tra le 200 e le 400 calorie. Mai dimenticare di fare le scale a fine percorso. Tre volte a settimana.

INIZIARE PRESTO LA MATTINA Correre o pedalare la mattina, dopo il digiuno notturno, aumenta il metabolismo per tutta la giornata e aiuta a bruciare i grassi. Ovviamente va fatto per appena mezz’ora, idratandosi ed evitando di stressare l’organismo. Ma si parte con il piede giusto ed è un ottimo metodo per bruciare calorie.

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SPECIALE

PARLA CREPET LE OPINIONI DELLO PSICHIATRA PAOLO CREPET SUL CORPO E SUI RITI CONNESSI ALL’ARRIVO DELL’ESTATE

na breve conversazione per capire le tendenze del presente e per fare il punto della situazione. La percezione di sé e del proprio corpo può essere il crinale sul quale si gioca la felicità di una vita. Abbiamo chiesto al professor Crepet di dirci la sua su diverse questioni che riguardano il rapporto con la bilancia e con le forme.

Professore iniziamo dai modelli che ci vengono proposti. Una recente indagine sui manichini esposti nelle vetrine inglesi ha rivelato che se quei pezzi di plastica corrispondessero a dei corpi veri, si tratterebbe di corpi anoressici, non in salute, affetti da qualche patologia. Come dobbiamo guardare a questi fenomeni? Fatti da parte i manichini, non credo che debba sorprenderci la tendenza a cercare di dimagrire, a cercare giustamente di cambiare la nostra dieta. Ormai nessuno si mette a mangiare e a bere come negli anni Sessanta. Se lei vede in giro qualcuno con una pancia enorme, pensa male, così come pensa male di una donna particolarmente grassa. È il risultato di una cultura che parte da un punto di vista condivisibile: quello del rivedere la nostra dieta. Io credo che pochissime persone oggi mangino un primo, un secondo e un contorno a pranzo e a cena. Questo secondo me comporta un miglioramento del concetto che abbiamo del nostro corpo. Insomma, le palestre sono di moda e abbiamo capito che dobbiamo fare sport. Da quando io ero giovane, è cambiato tutto. È vero che il corpo della donna e dell’uomo si stan-

no avvicinando anche nelle forme, oltre che negli atteggiamenti sessuali? Le donne magre ci sono sempre state, non ho però mai visto gli uomini con le tette. Mi riferivo alla convergenza - anche nel mondo della moda - tra modelli maschili e femminili… Sì ma questo deriva da un’altra cosa che non riguarda tanto il corpo ma il superamento del concetto di gender. Quale potrebbe essere un fattore che indica che una persona sta bene con se stessa? Mi riferisco al suo corpo… Se si accetta è già un passo in avanti Ma se si accetta ed è in sovrappeso? Vuol dire che è sereno o serena dei suoi kg. Dopodiché, se c’è un problema di tipo medico le cose cambiano. Ma se una persona ha 10 kg di più e sta bene con se stessa, non vedo perché dobbiamo torturarla. Che ne pensa delle diete di stagione? Perché ora? È giusto farle ora? Perché la gente deve andare al mare, si deve scoprire, eccetera. Una volta non gliene fregava niente a nessuno. Ognuno andava al mare com’era senza avere l’ansia e l’angoscia della prova costume. Adesso che siamo a maggio è pieno di gente che si spara le serata in palestra. Non so, non frequento questo mondo… C’è più paura che nel passato del giudizio degli altri? Ma certo! Adesso con quattro miliardi e mezzo di fotografi che ci sono al mondo - cioè quelli che hanno un telefonino - è chiaro che ci metti un attimo a finire su Istangram o Facebook. Questo porta ansia nella società, porta tensione? Sì ma non è tutta una questione muscolare. Occorrerebbe chiarire che avere un corpo muscoloso e perfetto non significa di per sé essere seduttivi. Lo charme è una cosa diversa dalla dieta. Però la dieta la puoi sempre fare, lo charme no: lo charme è difficile saperselo costruire.

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di Simone Felicetti

SPECIALE

CINQUE CONSIGLI

PER MANGIARE MEGLIO REGOLE DI BUONSENSO E BUONE PRATICHE PER UNA DIETA CHE CAMBI LO STILE ALIMENTARE are una dieta dimagrante e riuscire a perdere peso richiede sacrifici, una buona dose di motivazione e molta costanza. Non esistono miracoli, né presunti guru né tantomeno la ricetta magica in grado di fare il lavoro al posto nostro. La dieta è una cosa seria e come tale dovrebbe essere trattata. Quando in ballo c’è il nostro metabolismo e in senso più ampio la nostra salute, bisognerebbe diffidare dall’insano fai-da-te e dalla leggerezza di certi spot che troppo spesso identificano la perdita di peso con un mero fattore estetico, come se perdere peso fosse un modo per cambiare look. L’essere sovrappeso di per sé non è certo una patologia ma può comportare fattori di rischio per la salute anche gravi, motivo per cui, qualora si abbia l’esigenza o solo l’intenzione di intraprendere un percorso di dieta è di primaria importanza interpellare un medico nutrizionista. Un mito che verrà presto sfatato è quello secondo cui cambiare le abitudini alimentari seguendo un determinato percorso, porti necessariamente a tutti gli stessi risultati. Tutt’altro, la dieta per essere efficace e soprattutto non deleteria dovrebbe rispondere a criteri il più possibile soggettivi ed essere concepita su misura del singolo individuo. Esistono, tuttavia, fortunatamente, alcune regole, più che altro dettate dal buonsenso, che possono avere una valenza universale; alcuni accorgimenti in grado di mantenere il più possibile inalterato il nostro peso forma. I pasti nell’arco della giornata dovrebbero essere frequenti e al contempo il più possibile equilibrati; così facendo la percezione di fame si affievolisce e tende a tenere lontane eventuali abbuffate. Saltare i pasti in questo senso è una scelta quasi sempre sbagliata. Un modo corretto e non invasivo è quello di fare i tre pasti principali inframezzati da due spuntini, sollecitando così lo stomaco ogni due/tre ore. Gli spuntini a base di frutta o di yogurt sono senza dubbio i più indicati. I carboidrati sono essenziali nell’alimentazione di ognuno, specie nella dieta mediterra-

nea. Sono spesso i più appaganti e i maggiori responsabili dei peccati di gola ma anche dell’aumento del peso e della massa adiposa. È preferibile consumare carboidrati a colazione e, a scelta, o a pranzo o a cena. È sconsigliabile, invece, mangiare differenti tipi di carboidrati all’interno dello stesso pasto. Affiancare, piuttosto, un piatto di verdura al pane, alla pasta o al riso è importante sia da un punto di visto nutritivo che strategico: la verdura aiuterà a sentirci sazi molto prima. Stesso discorso vale per le proteine animali di carne e derivati che andrebbero assimilate preferibilmente una sola volta a giorno. Anche in questo caso meglio non sovrapporre differenti proteine nel corso dello stesso pasto e affiancarle piuttosto a delle verdure. L’olio può essere centellinato senza che ne risenta il gusto o la consistenza del piatto che andiamo a preparare. Per evitare un utilizzo smodato e indiscriminato di questo alimento è bene servirsi di un dosatore, come un cucchiaio ad esempio. Misurare l’olio che utilizziamo ci renderà più parsimoniosi e consapevoli del consumo che ne facciamo. Frutta e verdura a volontà? Niente di più sbagliato. Ogni ortaggio e frutto ha delle specifiche organolettiche che interagiscono in modo differente col nostro apparato digerente. La verdura, comunque, cruda o cotta che sia è vitale per il nostro organismo; è il contorno per antonomasia, l’alimento che non deve mancare mai; anche la frutta, ovviamente, ma lontana dai pasti e senza abusarne.

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visioni grafiche

di Dante Cruciani

ECONOMIA

LA LUMACA ITALIA l 16 maggio i giornali italiani titolavano così: “Primi dati sul Pil dell’era Gentiloni, l’Italia cresce dello 0,2%”. Si trattava di un confronto con l’ultimo trimestre 2016, una comparazione che in realtà racconta la solita Italia, quella che da anni va a passo di lumaca e non regge il confronto con le altre due grandi economie continentali (nello stesso trimestre Germania e Francia sono cresciute dello 0,6%).

LENTA ED ESASPERANTE: L’ECONOMIA ITALIANA NON ACCENNA A SVEGLIARSI DAL TORPORE Dalla fine dell’ultimo governo Berlusconi, il dibattito sull’economia italiana e sul suo debito pubblico - seppure presente nei media - sembra aver messo il silenziatore ed essersi fatto più edulcorato. Eppure i dati stanno lì e parlano da soli: a una crescita dalla lentezza snervante, si accoppia una cavalcata del debito pubblico (20 miliardi di euro al mese) che a maggio 2017 ha fatto segnare il suo record di sempre (2.260 miliardi di euro). Per poter fare un confronto con il periodo dell’emergenza e dello spread a 500 punti, basta pensare che il governo Monti era alle prese con un debito al di sotto dei 2000 miliardi di euro. Oggi - nonostante gli ingenti risparmi dovuti alla riforma Fornero, nonostante la lotta feroce all’evasione fiscale, nonostante gli annunci di dieta del settore pubblico - i problemi sono sempre gli stessi: fabbisogno dell’amministrazione statale che continua a cre-

scere ed entrate tributarie sempre più alte (in confronto all’ultimo trimestre 2016 + 2,7%). Insomma, anche il periodo Renzi-Gentiloni, per quanto formalmente distante dal modo di vedere la tassazione tipico della sinistra (all’ex premier va dato atto di aver condotto una battaglia a tutto campo per evitare la crescita dell’Iva), non è riuscito a cambiar paradigma, a invertire un andazzo trentennale che prevede uno stato sempre più costoso e un’economia sempre più lenta. D’altra parte in questo non sono d’aiuto gli italiani. Perché il sistema fiscale del Bel Paese è un peso intollerabile almeno quanto iniquo: ben 30 milioni di persone (il 50%), la metà della popolazione, pagano appena 185 euro di tasse l’anno all’Erario. Intanto, come si diceva, gli altri sembrano uscire dal lungo tunnel della crisi. Gli spagnoli, crescendo del 3% sia nel 2015 che nel 2016, sono ufficialmente tornati al livello di Pil che avevano nel 2007 (seppur con una disoccupazione ancora elevata e un costo del lavoro sceso del 14%). Stessa cosa per gli americani, che sono sempre cresciuti e hanno addirittura recuperato i livelli occupazionali del 2007 (disoccupazione ai minimi rispetto al dato dello stesso anno). E l’Italia? Secondo il centro studi della CGIA di Mestre (l’associazione di artigiani e piccole imprese) il Bel Paese, di questo passo, tornerà ai livelli di Pil del 2007 solo nel lontano 2024. Ad oggi, sarebbe uno scenario disastroso, che racconterebbe 17 anni perduti mentre il mondo, contemporaneamente, è cresciuto in maniera vorticosa. D’altra parte con una pressione fiscale pari al 42,3% e un settore pubblico che divora metà della ricchezza che ogni anno viene prodotta, cosa aspettarsi di meglio? Un pugile non può combattere con le mani rotte e un velocista non può correre con i pesi ai piedi. In attesa che un governo con un mandato popolare forte metta mano alla situazione.

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di Elisa Marini

ECONOMIA

QUOTIDIANI:

UNA FINE ANNUNCIATA? IN APPENA DIECI ANNI SETTORE DIMEZZATO E CRISI NERA DELLE COPIE. SI ANNUNCIA LA FINE DI UN MONDO… lzi la mano chi ha visto un giovane sotto i diciotto anni tenere un quotidiano in mano. Forse è più facile osservare un orso polare a passeggio nel centro di Roma (sebbene la città, negli ultimi tempi, abbia riservato in merito più di una sorpresa). C’è poco da dire. La crisi della stampa, in particolare quella quotidiana, sembra ormai un fenomeno inarrestabile. Qualche cifra molto arrotondata e generosa. Da tempo Repubblica e il Corriere della sera si attestano ufficialmente tra le 180.000 e le 200.000 copie. La Stampa sulle 120.000, più o meno le copie che vende la Gazzetta dello Sport (tra le 130.000 e le 160.000 il lunedì). Il Corriere dello sport circa 95.000. Il Messaggero lo stesso: ampiamente sotto le 100.000. Il Sole 24 Ore nettamente sotto le 70.000 (un terzo rispetto al 2007, performance peggiore su scala nazionale). Il Fatto Quotidiano sulle 35.000 copie. Preso nel suo complesso, quello dei quotidiani è un settore che si è letteralmente dimezzato rispetto a dieci anni fa. Senza contare che, allora come oggi, sono numeri un po’ tirati per la giacchetta: i giornali vengono distribuiti gratis e con generosità negli aeroporti, nei parcheggi a pagamento, in alcune cliniche, eccetera. Sono dati che hanno come contraltare quelli del mercato pubblicitario. Solo nel gennaio di quest’anno, rispetto al 2016, i quotidiani hanno perso il 13,2% della raccolta pubblicitaria con un risultato generale di circa 41 milioni di euro. Tanto per fare comparazioni (sempre su base mensile), la tv ne raccoglie circa 281, la radio 23,5 e internet 27 (dati Nielsen). La crisi dei quotidiani non è però solo un fatto di numeri. Della carta stampata vive il

dibattito politico nazionale, le rassegne stampa tv, le comunità locali. La perdita di copie a favore delle notizie rilanciate attraverso gli smartphone - magari via Facebook, link a blog del tutto inattendibili, video di dubbia provenienza e qualità - comporta un enorme passo indietro rispetto al passato. È vero: il giornalismo italiano è quello che è, soprattutto perché non esistono editori puri, ovvero imprenditori che abbiano fatto dei giornali e del rapporto con i lettori il loro business principale. La legge per l’editoria ha poi distorto il mercato per anni. Eppure, per quanto in pessime acque, il vecchio giornalismo costringeva, se non altro per una disciplina deontologica precisa, a controllare le fonti, a verificare le notizie, ad esprimersi in un italiano accettabile, a prendersi la responsabilità delle proprie affermazioni. Dai dati che riguardano il mercato digitale sembra però che i quotidiani non riescano a recuperare in rete ciò che perdono sul mercato tradizionale. Questa redistribuzione degli spazi apre ed aprirà sempre più all’affermazione di testate web. Alcuni esperimenti in merito possono dirsi anche riusciti: Linkiesta, Giornalettismo, Blogo e altre realtà rappresentano siti d’informazione on-line attendibili e innovativi. Tuttavia l’articolo scritto al fine di essere pubblicato sul telefonino o sul computer non avrà mai il passo, le argomentazioni, il fluire del pezzo stampato sulla vecchia pagina di quotidiano. Troppe le distrazioni, i link agli altri argomenti, i banner: tutti elementi connaturati a internet. Con buona pace della capacità di formarsi un’opinione strutturata e sensata. Un particolare non propriamente trascurabile in democrazia.

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SAGRE

di Elisa Marini

GIUGNO, TEMPO DI FESTE PAESANE!

1-3 GIUGNO. Bocchignano jazz festival (Montopoli Sabina, Rieti). Decima edizione della fortunata kermesse sabina. Tre giorni all’insegna dell’hot jazz e delle jam session improvvisate. Musica dixieland, manouche, swing

sfondamento della porta e la giostra dei cavalli. Un corteo storico chiuderà l’intera festa. Sfileranno circa seicento figuranti, tra i quali Lucrezia Borgia, il duca di Bisceglie, i Priori, le dame, i popolani, gli sbandieratori, i tamburini, gli arcieri e i cavalieri. Sarà una XXII edizione molto ricca

INTORNO A ROMA UN FITTO CALENDARIO D’APPUNTAMENTI. L’OCCASIONE GIUSTA PER CONCEDERSI UNA GIORNATA FUORI CITTÀ e piena d’appuntamenti. Per informazioni: www.paliodelsaracinonepi.it. per una tre giorni nella quale si alterneranno musicisti da tutta Italia. La musica è all’aperto e l’ingresso è gratuito 1-18 GIUGNO. Palio dei Borgia, Nepi (Viterbo). Più di due settimane di appuntamenti per rievocare il momento nel quale, nel 1499, Lucrezia Borgia prese possesso del castello cittadino. Aperte taverne e osterie fino a tarda ora per degustare i piatti tipici. Il tutto accompagnato da artisti di strada e intrattenimenti di giullari. Durante la festa si terrà il giuramento, alla luce di fiaccole e candele, degli arcieri e dei cavalieri, nonché l’offerta dei priori al sacerdote. Si esibiranno i falconieri. Spazio inoltre alla rievocazione della sommossa popolare con gli arieti, lo

2 GIUGNO. Sagra degli gnocchi, Riofreddo (Roma). Occasione per godersi un borgo che fa parte dell’Associazione dei borghi autentici d’Italia e che può vantare l’arco di S. Caterina, i bellissimi affreschi della chiesa della Santissima Annunziata e le rovine del monastero di S. Giorgio. Per l’occasione gli gnocchi sono fatti rigorosamente a mano. Menù completo a dieci euro che comprende gnocchi al sugo di carne, salsiccia, pomodori, pane, bibita. L’apertura degli stand è a mezzogiorno. La sera concerto tributo a De André. 2-4 GIUGNO. Sagra del lattarino, Marta (Viterbo). È la 42ª edizione di una kermesse alimentare che ha per protagonista il piccolo pesce di lago. Appena pescato sulle sponde del lago di Bolsena, il lattarino è fritto e servito in piatti di ceramica decorata. Una bontà. 2-4 GIUGNO. Peperino in fiore, Vitorchiano (Viterbo). Il piperino è la pietra vulcanica dei Monti Cimini. Vitorchiano è edificata con questo materiale e ogni anno sceglie di vestirsi di fiori. La festa mercato dei fiori e delle piante si mischia alla cultura contadina. 3 GIUGNO. Festa del Rione La Valle, Anguillara Sabazia (Roma). È la festa di uno dei quattro rioni storici del paese. Ottimo cibo locale, musica, gite in battello, visite guidate mercato dell’artigianato. segue a pag. 33

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······ PARCHI DELLA COLOMBO ······

SAGRE 3-4 GIUGNO. Sagra delle ciliegie, Maenza (Latina). Una vera e propria eccellenza del territorio che darà vita a una festa di paese nella quale saranno coinvolti anche i bambini. Tanti i giochi e tante le ciliegie da assaporare. 4 GIUGNO. Palio della Tonna, Civita di Bagnoregio (Viterbo). Corsa a dorso dei muli. Si corre in cerchio nella piazza centrale e la competizione ricorda il palio di Siena. I fantini gareggiano per tre giri e si contendono il palio con il santo patrono. Giostra del Gonfalone e Palio dell’Anello, Magliano Sabina (Rieti). Viene ricordato l’attacco di Roma e la sottomissione della città al senato e al popolo di Roma (mentre il Papa era ad Avignone). Tutto ciò porterà a una strana condizione del comune: quella di essere nel papato ma dipendere dalla città di Roma, “feudo del Campidoglio” insieme a Tivoli, Vitorchiano, Velletri, Cori e Barbarano. Quattro contrade si contendono il Gonfalone della città dove, in effetti, c’è il marchio SPQR. 10-11 GIUGNO. Sagra del pesce, Anguillara Sabazia (Viterbo). Appuntamento da non perdere con la 57ª edizione di una sagra dedicata al pesce d’acqua dolce: dal lattarino al coregone. Musica dal vivo, spettacoli, intrattenimento per bambini e fuochi d’artificio. 9-11 GIUGNO. Sagra del pesce, Isola Sacra, Fiumicino. Venti quintali di pesce che in 3 giorni sfamano circa 15.000 persone: questi i numeri di un appuntamento che

ri, falconieri, giocolieri, spadaccini), botteghe didattiche, ghironde, percussioni, strumenti antichi. L’ambientazione è suggestiva e, tra ritmi di tamburi e trombe, tra cibi della confraternita ed esibizioni, sarà un perfetto viaggio nel medioevo. 17-19 GIUGNO. Infiorata di Genzano. Un evento che non ha bisogno di presentazioni: tappeto floreale in occasione della processione religiosa del Corpus Domini. La

festa è documentata già nel Settecento e verosimilmente esisteva da prima, probabilmente importata da Roma (dove però nei secoli successivi scompare). 18 GIUGNO. Festa del Corpus Domini, infiorata a Bolsena (Viterbo). La festa è molto simile all’infiorata di Genzano. Tre chilometri di tappeti fiorati e una processione solenne che si snoda per le vie del borgo. Il percorso comprende i vicoli del rione Castello e si dirige verso la Basilica di Santa Cristina, luogo del prodigio eucaristico che dà origine nel 1263 all’istituzione della festa del Corpus Domini 23-25 GIUGNO. Festival di Musica popolare, Cave. Tre giorni all’insegna di “Cavesja”, Un evento che si concluderà alle 22 della domenica con l’esibizione dei tamburellisti di Torre Paduli.

è una certezza. Gamberi, pesce di paranza, cozze, fritture, primi piatti sono gli ingredienti di un evento che ha quasi mezzo secoli di vita. Irrinunciabile per chi ama il pesce. 17-18 GIUGNO. Sagra del Tordo Matto di Zagarolo (Roma). Venticinquesima edizione che ha per protagonista il tipico involtino di carne del borgo. È previsto un archeomercato di Slow Food, giochi medievali (trampolie* La redazione declina ogni responsabilità per le variazioni di programma. Si prega sempre di cercare conferma degli eventi da parte delle proloco locali.

23-25 GIUGNO. Sagra dell’agnello Colle di Fuori, Rocca Priora (Roma). 47a edizione di un appuntamento che prevede tutte le sere, a partire dalle 18.30, un appuntamento gastronomico con la presenza dello chef “zi righetto”. Primi piatti tipici, agnello alla brace e vini locali. Tanti stand attorno e una mostra mercato. 29 GIUGNO. Festa dell’enogastronomia Cellittata Larianense, Lariano. È una festa di quartiere: menù liberi basati sui piatti tipici di Lariano (cellitti, gnocchi, tagliatelle, arrosticini di pecora). Olio, olive, vino, formaggi, pasta, dolci del luogo.

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x 74 one vzw,

di Penelope Salomone

ARTE E CULTURA

ARTFUTURA. CREATURE DIGITALI ARTE E SCIENZA: UN CONFINE INESISTENTE, EX DOGANA DI ROMA FINO AL 10 SETTEMBRE ella mostra, a cura di Montxo Algora, direttore dell’omonimo Festival internazionale “ArtFutura”, che da 26 anni celebra nel mondo l’arte multimediale, sono presenti alcuni tra gli artisti che hanno percorso in parallelo il cammino

tra arte e scienza, incrociandosi su nuove traiettorie. Tra essi - sei in tutto - Can Buyukberber, turco residente negli Usa, rappresentato dalle sue esperienze audiovisive “immersive” che si sviluppano sia in spazi fisici sia digitali, tra cui una installazione graphic design lunga 13 metri. L’argentino Esteban Diacono, con quaranta animazioni surreali che sfidano le leggi della fisica. Il fisico e matematico Paul Friedlander inventore della “chromastrobic light”, una luce che cambia colore più velocemente di quanto l’occhio umano possa percepire – con le sue sculture di luci cineteche. La fisica giapponese

DARIO FO E FRANCA RAME: IL MESTIERE DEL NARRATORE GALLERIE NAZIONALI DI ARTE ANTICA (PALAZZO BARBERINI), FINO AL 25 GIUGNO a mostra ripercorre la storia di Dario Fo (Nobel per la Letteratura) e Franca Rame in un dedalo di opere, circa 150 - disegni, tele, arazzi, copioni, foto, documenti, pupazzi, maschere, costumi e oggetti di scena - restituendo al visitatore la straordinaria carriera della coppia. L’evento, a cura della Compagnia Teatrale Fo-Rame in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, vuole ricordare i due artisti che hanno segnato oltre mezzo secolo di storia culturale italiana. Tra teatro, impegno civile e costante ricerca della verità attraverso l’arte. Info: www.dariofo.it, www.francarame.it,www.archivio.francarame.it

Sachiko Kodama, con le sue sculture dinamiche di ferrofluido, metallo liquido che come tale reagisce alla prossimità di campi magnetici vibrando e cambiando forma. Nell’esposizione fra le tre opere della scienziata ed artista nipponica ce n’è una che pesa ben 4 tonnellate. L’americano Chico MacMurtrie con il collettivo di artisti, ingegneri, musicisti e scienziati ARW (Amorphic Robot Works), con le sue sculture robotiche che superano i confini della fisica. Infine, il collettivo inglese di designer e artisti digitali Universal Everything con video che sottolineano l’inevitabile (ormai) integrazione tra l’umanità e la tecnologia. Info: www.artfutura.it

ARMAN 1954-2005 PALAZZO CIPOLLA, FINO AL 23 LUGLIO ersonale, a cura di Germano Celant, dedicata ad Arman, pittore e scultore francese naturalizzato americano, autorevole esponente del Nouveau Réalisme francese, parallelo al movimento della Pop Art de Chine, 1976 Accumulazione di fisarmoniche su carrello americana nato negli Nuits Collezione Arman Marital Trust, Corice Arman Trustee, Copyright: Arman Studio New York Stati Uniti negli anni Sessanta. Alla base della sua

Stegosaurus Plierus, 1978 Accumulazione di chiavi inglesi in bronzo saldate tra loro e alla base Collezione Arman Marital Trust, Corice Arman Trustee, Copyright: Arman Studio New York

poetica artistica l’assiduo recupero degli oggetti di uso quotidiano, con intenti compositivi stupefacenti: gli interventi, ad esempio, di ibridazione tra due (s)oggetti - come un frigorifero e un carrello della spesa (Du Producteur au Consommateur, 1997) o un pianoforte e un letto a baldacchino (Eine Klein Nacht Musik, 2000). Info: www.mostraarman.it

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I NEGOZI DI VIA BOLDINI

di Palma Agosta

MODE E MODI

SOLE E MACCHIE SULLA PELLE QUALCHE RIMEDIO NATURALE PER CONTRASTARE UNA FASTIDIOSA CONSEGUENZA DELL’ABBRONZATURA

na canzone degli anni Sessanta diceva “da quando tu prendi tu prendi il solleone sei rossa spellata... sei come un peperone” (Edoardo Vianello, Il Peperone). Ecco, il punto è che forse in quegli anni il sole non era pericoloso come oggi. Un sole che a vacanze finite spesso ci regala dei piccoli souvenir poco graditi, senza contare le iperpigmentazioni dovute all’invecchiamento e a agli sbalzi ormonali. Quello delle macchie cutanee è uno dei crucci delle donne. Qui tutte le strategie per tornare “immacolate”. Dopo rughe e rilassamenti dell’epidermide, le macchie cutanee interessano ormai una donne su tre. Anche dette discromie cutanee, le macchie rappresentano un’alte-

tità di calore, ma con effetto fotoacustico, definibile come lo schiocco di un elastico sulla nostra pelle. Questi laser, che oggi hanno tempi di azione di picosecondi, rompono le cellule piene di pigmento che viene poi digerito, nel corso di due mesi, da cellule spazzine della pelle che si chiamano macrofagi. Naturalmente, alla terapia, che sia chimica o con tecnologia laser, deve essere associata una ferrea fotoprotezione, sia nell’immediato sia negli anni a venire. Ma oltre alle cure farmacologiche e alla tec-

razione del normale colorito epidermico dovuta a un aumento della produzione di melanina, delle cellule (melanociti) che la producono, o di entrambi i fattori. Altre macchie molto comuni, invece, sono dette melasma che si presenta sotto forma di zone scure e irregolari, e può derivare da fattori come la predisposizione genetica, l’esposizione ai raggi solari e ai cambiamenti ormonali dovuti all’assunzione di contraccettivi orali o alla gravidanza. Non ultime, invece, le macchie post-infiammatorie, sono legate a una acne del passato, così come a escoriazioni cutanee e ferite che, associate all’esposizione solare, possono pigmentarsi in maniera disarmonica e rendere l’incarnato poco uniforme. La terapia dermatologica per curare le macchie cutanee legate al sole, oltre all’utilizzo di prodotti di bellezza ad hoc, prevede trattamenti ad alta tecnologia. In particolare vengono impiegati con ottimi risultati la luce pulsata e i laser q-switched, i quali lavorano in modo diverso dagli altri laser perché non agiscono tramite cessione di elevate quan-

nologia laser, ricordiamoci di seguire una dieta sana ed equilibrata, ricca di frutta e verdura. Non dimentichiamoci di includere pesce e noci, due ottimi alimenti per la salute della pelle. Bevete almeno 6 bicchieri di acqua al giorno, per mantenere la pelle e l’organismo ben idratati. Lavate il viso e idratatelo ogni giorno. Prima di andare a dormire togliete tutto il trucco e pulitelo con acqua tiepida. La mattina, applicate una buona crema idratante o approfittate dei vantaggi di questi rimedi naturali. RIMEDI NATURALI PER LE MACCHIE SUL VISO I seguenti alimenti possono essere applicati senza problemi sulla pelle del viso per eliminare poco a poco le macchie:

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······CENTRO COMMERCIALE ESCHILO······

······VIA MACCARI······

MODE E MODI ACETO DI MELE. Imbevete un po’ di cotone con dell’aceto di mele e applicatelo tutti i giorni. Lasciate agire per 20 minuti e lavate con abbondante acqua. CREMA DI COCCO. È buono anche il latte di cocco. Applicate tutte le sere e lasciate agire fino alla mattina. SUCCO DI LIMONE. È il rimedio più popolare per togliere le macchie. Dovete però fare molta attenzione alla sua applicazione, che deve sempre avvenire la sera o quando non uscite di casa, perché a contatto con la luce del sole macchia ancora di più la pelle, ottenendo l’effetto opposto a quello desiderato. OLIO D’OLIVA. Dev’essere extravergine e di spremitura a freddo (il più puro che esista). Applicatene un po’ sul viso con del cotone. Lasciatelo finché non si sarà asciugato e ritirate con acqua calda. CIPOLLA. È un altro dei meravigliosi rimedi per eliminare le macchie della pelle, grazie agli elementi nutritivi del suo succo. Passatela sulla pelle del viso per affievolire le rughe, l’acne, ecc. Lasciate agire 10 minuti e poi lavate con acqua fredda. Se la pelle è danneggiata o molto sensibile potrebbe bruciare: in questo caso, togliete la cipolla il prima possibile. LATTE. Da migliaia di anni il latte viene usato per ammorbidire la pelle e lasciarla splendente. Cleopatra faceva bagni di latte di asina fermentato. L’acido lattico elimina tutte le cellule morte della superficie della cute e inoltre sbianca, restituendo luminosità. Allo stesso modo potete sfruttare i benefici dello yogurt. Applicate entrambi gli alimenti sul viso con un leggero massaggio e lasciate che si asciughino. Poi sciacquate bene con acqua tiepida. CETRIOLO. Non può mancare nell’elenco degli ingredienti per la cura della pelle (non per nulla viene spesso utilizzato nelle immagini pubblicitarie dei trattamenti SPA). Contiene molta acqua, vitamina E, oli naturali ed elemen-

ti nutritivi che restituiscono vitalità alla cute ed eliminano macchie e rughe. Tagliatelo a rondelle o preparate un impasto omogeneo. Applicate sul viso per dieci minuti e poi sciacquate. ALOE VERA. Un altro dei prodotti naturali di bellezza per eccellenza, impiegato sin dall’Antico Egitto, ad esempio da Nefertiti. Ammorbidisce e nutre la pelle. Tagliate un gambo di aloe vera ed estraetene la linfa. Collocatela nelle zone in cui ci sono macchie e lasciate agire per 30 minuti. POMODORO. Il succo del pomodoro contiene una grande quantità di nutrienti, come la vitamina C, la vitamina A e le proteine, oltre al lipocene, che impedisce la proliferazione dei radicali liberi. Tagliate a metà un pomodoro e applicatelo sul viso in modo che rilasci il succo. È un rimedio eccellente per le scottature del sole. POLVERE DI CURCUMA. È l’ingrediente per eccellenza della maggior parte delle ricette indiane e rappresenta un rimedio eccellente per eliminare le macchie scure della pelle. Applicatelo insieme a un po’ di acqua o di succo di limone sul viso, realizzando un leggero massaggio. Lasciate agire per 30 minuti e sciacquate.

ACQUA OSSIGENATA. È uno sbiancante incredibile, usato anche per i denti. La sera immergete un po’ di cotone in acqua ossigenata e applicate dando dei colpetti leggeri. Il trattamento deve durare circa due settimane e va ripetuto ogni giorno. CAMOMILLA. L’infuso di camomilla può essere usato come astringente o tonico per schiarire la pelle. Dev’essere applicato dopo aver realizzato una pulizia del viso profonda. Dovete soltanto preparare la camomilla come al solito, lasciarla raffreddare e immergere del cotone nella tazza. Applicate sul viso e non sciacquate, si asciugherà da sola. E buona tintarella!

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di Barbara Zorzoli

SPETTACOLANDO

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BEYONCÉ MAI COSÌ BELLA SU INSTAGRAM: PANCIONE E TOTAL LOOK GUCCI

eyoncé si sta divertendo un modo con la sua gravidanza. In attesa che arrivino i suoi

due gemelli, posta foto su Instagram provando diversi look. L'ultimo caso è

stato ieri, quando si è mostrata in tutto il suo splendore, e pancione, con un total look Gucci. Incinta o no, Queen B non rinuncia allo stile per niente al mondo. E si fa fotografare con la giacca da sera maschile di lana mohair della collezione primavera estate 2017, disegnata ovviamente da Alessandro Michele. Sotto la giacca, un top nero semplice, con scollo a V, che mette in evidenza un pancione dei misteri. Già, perché Beyoncé non ha svelato né il sesso dei bambini, né la data prevista per la nascita. Gli esperti, da un esame attento delle foto, dicono che i pargoli siano attesi per metà giugno, inizio luglio, ma con lei non si sa mai... Senza contare che i gemelli di solito tendono a nascere prima dello scadere dei 9 mesi. E gli accessori?

Una cascata di collane sovrapposte, anelli su anelli (una fissa anche dello stilista di Gucci) e una borsa già mitica, nonchè molto ambita: lo zaino in broccato battezzato Modern Future. E parlando di bambini in arrivo, non c'è futuro più roseo. Insomma, occhiali da sole e splendidi ricci dorati, Beyoncé sembra non sia mai stata così felice; cosa che si può dire anche di Jay Z, come dimostra la foto che ha fatto il giro del mondo, in cui tocca teneramente il pancione di sua moglie, sorridendo seduto in prima fila con lei sul campo di basket. Ma la cosa più bella di una futura mamma è vederla godersi qualche sana (o insana) voglia culinaria. Lei sceglie delle patatine e nessuno ha giustamente nulla da ridire. Semplicemente splendida, e anche simpatica!

CINQUE COSE CHE ANCORA NON SAPEVI SU LADY DIANA

S N

ono passati quasi 20 anni dalla morte di Lady Diana e, nonostante tutto questo tempo, la sua immagine pubblica e privata non smette di appassionare. Dunque, anche quando pensavamo di sapere tutto, arriva una nuova testimonianza a rimescolare le carte. Il canale tv americano ABC News ha traatoinfatti a Montecarlo il figlio dellaof coppia amsmesso uno speciale, The(maschio) Last 100 Days Diana,più che rimirata di Monaco.del E 1997 la famiglia dei principi si allarga. costruisce quell'estate conclusasi con la tragica morAuguri Borromeo e Pierre Casiraghi. Il loro te di Lady D e adiBeatrice Dodi Al-Fayed, avvenuta a Parigi il 31 agosto. A primogenito, un bel maschietto, è nato nell'Ospedale condurre la serata non è stato un giornalista a caso, ma PrinciMartin pessa di Montecarlo. gravidanza bella giornaBashir,Grace l'anchorman inglese La a cui Diana ha della affidato quella stolista italiana era più volte smentita, ufficializzata il 19 rica intervista in stata cui raccontava tutto, mapoi proprio tutto, della novembre, giorno delmatrimonio National Day, festaenazionale appunto Royal family, del suo conlaCarlo dell'ombra di Cadi Monaco. i bene la Principessa milla. Ce laSecondo ricordiamo tutti,informati quella sua frase amaradie Hannoironica: ver Caroline di Monaco è felicissima e si sarebbe “Il mio matrimonio è fatto da tre persone, diciamocongratulata che è un po' con la coppia prima. affollato”. Era per il 1995, e quelle rivelazioni fecero da scintilla per la bomba che non voleva esplodere, il divorzio da Carlo, avvenuto l'anno dopo. E adesso, a quasi 20 anni dalla morte, arrivano nuove rivelazioni sulla Diana divorziata e single, su quell'ultima estate di libertà prima che tutto finisse. Ecco le 5 cose che forse non sapevi, una delle quali è un vero e proprio scoop.

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SPETTACOLANDO L'incontro con Dody Al-Fayed quasi non avvenne Nell'estate del 1996 Diana, splendida, divorziata, libera, stava decidendo se passare le vacanze con Mohamed Al-Fayed, proprietario dei grandi magazzini Harrods e padre di Dodi, o con Gulu Lalvani, un uomo d'affari con cui era uscita diverse volte. "Io e Diana stavamo per innamorarci", racconta Lalvani. Ma un amico di Diana, Roberto Devorik, afferma che tra i due non c'era mai stato niente di fisico. Alla fine, Diana accettò l'invito di Mohamed Al-Fayed, portando in vacanza a Saint Tropez anche i figli William e Harry. Lì incontrò Dodi e iniziò la loro storia d'amore.

Diana odiava la stampa ma sapeva usarla a suo vantaggio Diana si sentiva perseguitata dalla stampa, soprattutto dopo il divorzio, e si arrabbiò con tutti gli amici e i parenti che parlavano con i giornalisti. Soprattutto, la fece infuriare l'intervista che diede sua madre, che la fece sentire tradita. Frances Shand-Kydd si lamentò

del divorzio da Carlo, disapprovando le uscite di Diana "con quei musulmani". Eppure Lady D sapeva anche usare la stampa per i suoi scopi. Dopo che tutti i giornali diedero la notizia in prima pagina di una festa di compleanno che Carlo aveva organizzato per Camilla, Diana suggerì ai paparazzi luogo e ora in cui sarebbe andata su una moto d'ac-

qua con Dodi Al-Fayed. E lì, si mostrò in tutto il suo splendore con una serie di costumi interi che rubarono la scena alla Royal Family. Si sospetta che anche quel famoso bacio a Dodi, scambiato in Sardegna e ritratto in migliaia di foto sfocate, fosse stato orchestrato proprio da lei.

I rapporti di Diana con la madre e con Carlo sono sempre stati dif-

ficili Molto prima che Diana giurasse di non parlare più a sua madre dopo quella famigerata intervista, i rapporti erano già deteriorati. In generale, non erano mai stati facili. Quando Diana era piccola, sua madre lasciò il padre per un altro uomo. Lady D giurò a se stessa che il suo matrimonio avrebbe funzionato: voleva una vera famiglia, una vera casa, ma la Royal Family era fredda con lei. Basti pensare che “Quando erano ancora fidanzati, Diana doveva chiamare Carlo signore", racconta l'amico fidato di lei, Devorik. Non voleva ballare con John Travolta (ma la foto diventò epocale) Lady Diana non voleva ballare con John Travolta ma con Mikhail Baryshnikov,

perché era il suo eroe. Lo racconta il maggiordomo di Lady D, Paul Burrell. Era il 1985, Diana era a una cena di gala alla Casa Bianca, e l'allora Presiden-

te Ronald Reagan e sua moglie Nancy avevano organizzato tutto perché ballasse con Travolta. E così Diana si adattò. Anche quando doveva accontentarsi, i suoi gesti facevano comunque epoca. L'amore della sua vita non fu Dodi Al-Fayed Prima di Dodi Al-Fayed, prima di Gulu Lalvani, ci fu Hasnat Khan. Era un chirurgo di origine pakistana che lavorava a Londra e Diana ne era molto innamorata. Si erano incontrati mentre Diana visitava una persona in ospedale, e lei aveva detto di trovarlo "meraviglioso". Gli intervistati dello speciale ABC dicono addirittura che Khan fosse "l'amore della sua vita". Ma cosa era successo? Nonostante l'amore, Khan aveva molti dubbi per le differenze di vedute e per la vita troppo mediatica di lei. Però lei impose un ultimatum all'uomo durante un drammatico scontro a Hyde Park: o dichiaravano il loro amore pubblicamente, o era finita. E Khan decise di finirla. Durante le indagini sulla morte di Diana, Khan aveva dichiarato che la Principessa stava già uscendo con Dodi Al-Fayed mentre erano ancora insieme, ma glielo aveva tenuto nascosto. Khan raccontava di aver più volte tentato

di chiamare Diana quella sera del 31 agosto, ma lei non aveva mai risposto. Quella stessa notte, Diana morì.

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QUESTIONE DI CILINDRI

di Alessandro Cortellessa

ARIA NUOVA DALL’EST ssenti in forma ufficiale dal nostro mercato da alcuni anni, le tostissime auto della Uaz, mitico marchio sovietico conosciuto per le sue fuoristrada indistruttibili e decisamente spartane, sono tornate grazie all’intraprendenza della C&P Motor Group di Asciano (Siena) che ne cura da qualche tempo la distribuzione sul territorio nazionale. La lunga parentesi di assenza dalla nostra penisola ha lasciato ricordi un po’

LA NUOVA PATRIOT È UNA MODERNA E PURA OFF-ROAD, VESTITA PERÒ CON UN ELEGANTE ABITO DA SUV CONTEMPORANEO datati nell’immaginario collettivo di chi conosce il marchio, tanto che è facile pensare e ricordare solo il classico modello 469, visto tante volte in campagna e in montagna come auto preferita da cacciatori, agricoltori o proprietari di baite e rifugi. Ma il tempo passa per tutti e il progresso avanza deciso

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anche in Russia, seppur siamo spesso molto più informati su tutto quello che riguarda il mondo occidentale. Dimenticate quindi l’immagine un po’ stereotipata della vecchia fuoristrada sovietica, comunque ancora in produzione con il nome di Hunter nella sua classica livrea dall’aspetto un po’ militare, pronta alle più insidiose avventure offroad ma priva di quel confort e di quella tecnologia di cui oggi non sappiamo più fare a meno. Uaz è oggi una moderna fabbrica che, senza rinnegare le solide tradizioni di autovetture pronte per le più difficili condizioni, anche nella steppa siberiana, da alcuni anni produce la bellissima Patriot, un veicolo 4x4 che non sfigura di fianco ai più moderni suv occidentali per eleganza e accessori, ma che mantiene sotto la carrozzeria, dal design molto attuale, lo schema tecnico di un

QUESTIONE DI CILINDRI fuoristrada vero, duro e puro. Per chiarirci meglio, la Uaz è una delle poche fuoristrada che ancora presenta il sistema a ponti rigidi sugli assi, sicuramente un po’ meno confortevole e facile da condurre su strada rispetto allo schema a ruote indipendenti, ma che la rende davvero inarrestabile quando si lascia l’asfal-

to e il gioco si fa duro sul serio. La Uaz Patriot, specie nella ultimissima versione 2017 (appena arrivata sul mercato italiano), vanta una linea moderna e tanta sostanza, un abitacolo ricco e rifinito, una gamma di accessori di serie che cancella in un sol colpo tutto il gap che nei nostri sbiaditi ricordi attribuivamo agli essenziali fuoristrada dal nome scritto in cirillico. Versatile e molto alta da terra, come si conviene ad un veicolo del genere, cosa che regala una invidiabile visibilità anche nella guida cittadina, la nuova Patriot viene proposta in ben quattro versioni - Standard, Confort, Privilegia e Style - ovviamente sempre più accessoriate man mano che si sale di livello. In ogni caso, anche il primo step d’ingresso, la versione Standard, prevede già di serie alzacristalli elettrici, luci diurne a led, specchietti elettrici e riscaldati, airbag, chiusura centralizzata, ABS e volante regolabile (solo per citare i principali elementi accessori): quindi un livello già buono che diventa via via più ricco sulle successive versioni fino alla rifinitissima Privilege, che offre praticamente tutto quello che possiamo pensare. Passando ad un’analisi tecnica, la Uaz Patriot prevede due motorizzazioni: un 2.7 a benzina quattro cilindri 16 valvole con impianto di iniezione Bosch, progettato per adattarsi a carburante di tutte le qualità (ma è possibile installare anche l’impianto GPL o metano), con 134 cavalli di potenza massima e 217 Nm di coppia (a 3.900 giri) e una curva di erogazione che privilegia la

spinta ai bassi regimi; in alternativa, un turbodiesel 2.3, sempre con impianto di iniezione Bosch, Common Rail, da 113 cavalli e 270 Nm di coppia (1.800/2.800 giri), con catena di distribuzione per manutenzione ridotta. Entrambi i motori sono accoppiati ad una trasmissione a 4 ruote motrici (inseribile sulle ruote anteriori, la macchina viaggia normalmente con la sola trazione posteriore), con cambio a cinque marce con riduttore Dymos con rapporto 2,42. Il blocco del differenziale, elettronico ad inserimento con la pressione di un tasto, è previsto come optional sul differenziale posteriore. La ciclistica prevede uno schema tradizionale, ponti rigidi con sospensioni anteriori a molle e posteriori a balestre, entrambi con barre antirollio, mentre i freni sono a disco davanti e a tamburo dietro. La luce minima a terra è di 210 mm, con una possibilità di guado fino a mezzo metro d’acqua. Al top della più moderna tecnologia tutti i sistemi di sicurezza attiva e passiva, con ESP (controllo stabilità, disattivabile) abbinato all’ABS e EBD (controllo distribuzione pressione frenata), ma anche TCS (controllo trazione), CBC (controllo frenata in curva), Hill Holder (impedisce l’arretramento nelle partenze in salita) e modalità Off-Road per il controllo della frenata su terreni con minore aderenza. Particolarmente attrezzata contro il freddo, e non poteva essere diversamente per una macchina che deve fare i conti con i gelidi inverni russi, con un sistema di riscaldamento che prevede anche il parabrezza termico, gli specchietti riscaldati, volante in pelle e sedili (anche posteriori per le versioni più accessoriate) riscaldabili. Rifinitissimi gli interni che, a seconda del modello, possono prevedere anche la selleria in pelle e un completo sistema multimediale touch-screen con telecamera posteriore e comandi al volante. Piuttosto grandi le dimensioni esterne (475 x 190 cm senza specchietti) che diventano enormi dentro grazie anche all’altezza fuori dal comune (191/200 cm a seconda dei cerchi da 16 o 18 pollici) con un vano di carico da ben 1.130 litri, che diventano 2.415 con i sedili posteriori ribaltati. Una chicca che ci piace evidenziare è l’incredibile accessibilità meccanica, ormai sconosciuta alle moderne auto europee, dove anche per cambiare una banale lampadina bisogna smontare qualcosa; gli organi meccanici e tutti i filtri sono posizionati nell’ampio cofano motore con spazi di lavoro comodissimi che rendono la manutenzione particolarmente semplice ed economica. È da segnalare anche qualche dettaglio tecnico invisibile dall’esterno, come i pregiati materiali di radiatore e manicotti, fatti per sopportare le temperature polari della Siberia senza rompersi per il ghiaccio. In Italia serviranno poco, ma saperlo è rassicurante sulla durata nel tempo di questa auto. La Uaz Patriot è già disponibile, in sette colori, con prezzi a partire da circa 20.000 euro (dato purtroppo variabile a causa delle fluttuazioni del rublo, a breve saranno diffusi i listini ufficiali). Ricordiamo che la C&P Motor Group importa anche il resto della gamma Uaz e cura per tutto il territorio nazionale la distribuzione dei ricambi originali. www.uazitaly.it

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MUSICA

di Penelope Salomone

di Paola Stefanucci

SALUTE

GLI EVENTI PER IL CENTENARIO DI BARTOLUCCI

BUONE NOTIZIE PER GLI EMOFILIACI

n ciclo di concerti, un cd e un francobollo emesso dall’Ufficio Filatelico e Numismatico del Vaticano, per ricordare, nel centenario della nascita, Domenico Bartolucci (1917-2017), direttore della Cappella musicale pontificia “Sistina”, dal 1956 al 2013. Originario di Borgo San Lorenzo, Bartolucci venne notato sin da giovanissimo per il suo talento: la facilità con la quale improvvisava all’organo di Santa Maria del Fiore a Firenze, dove

econdo i dati 2015 del Registro nazionale delle coagulopatie congenite dell’Istituto superiore di Sanità, diffusi dall’Osservatorio Malattie Rare, gli emofilici, in Italia, sono circa 5mila, di cui 4mila di tipo A e quasi mille di tipo B. L’emofilia è una malattia rara che colpisce il sesso maschile - nel 75% dei casi familiare - si trasmette per “eredità diaginica” (attraverso la madre) ed è causata dalla mancanza dei fattori VIII (emofilia A) o IX (emofilia B), necessari alla coagulazione del

frequentava il Seminario, indusse i suoi superiori ad inviarlo a Roma per studiare al Pontificio Istituto di Musica Sacra. Nel ‘47 era già maestro della Cappella Liberiana di Santa Maria Maggiore; nove anni più tardi Pio XII lo nominò direttore perpetuo della Sistina. Nel corso del suo longevo e infaticabile magistero promosse il prestigio della Cappella nel mondo, il rispetto per la tradizione musicale della chiesa, il canto gregoriano e la polifonia. Nel Concistoro ordinario pubblico del 20 novembre 2010 Benedetto XVI volle farlo cardinale. Fu un evento storico: per la prima volta un Maestro della Cappella Sistina veniva aggregato al Collegio cardinalizio. Esemplare la sua operosità: autore prolifico di musica sacra, cameristica, organistica, sinfonica e, persino, dell’opera lirica “Brunellesco”, omaggio alla sua amata Firenze, la cui prima mondiale è in programma nella stagione 2018 del Maggio Musicale Fiorentino per il 600° del Concorso per la Cupola di Santa Maria del Fiore. Dal prossimo 6 maggio all’11 dicembre, nelle basiliche e chiese più suggestive della Capitale, del capoluogo toscano, di Assisi e di Palestrina e, naturalmente, in Vaticano, ventinove concerti - organizzati dalla Fondazione a lui intitolata - mobiliteranno corali da tutto il globo (dalla Croazia all’Indonesia) e insigni musicisti: un nome per tutti, Uto Ughi. L’ingresso libero.

sangue. “Ne consegue - ci spiega il prof. Angelo Claudio Molinari, direttore del Centro per le malattie emorragiche del Gaslini di Genova - che anche il minimo trauma con danno vascolare non sia seguito dalla normale formazione di un coagulo efficace e dia luogo a una emorragia. I sintomi della emofilia A e B sono molto simili; solo con i dosaggi dei fattori VIII e IX il medico può differenziare i due tipi e stabilire quale dei due fattori somministrare alla persona affetta”. Infatti, la cura per l’emofilia consiste nella somministrazione (per via endovenosa) del fattore mancante, che può essere di derivazione: plasmatica (dal sangue dei donatori) o sintetica, ovvero il “fattore ricombinante” ottenuto con tecniche di ingegneria genetica. I recentissimi farmaci mantengono più a lungo in circolo i livelli di fattore della coagulazione necessari ad evitare emorragie: ciò permette di ridurre il numero delle iniezioni endovenose, passando dalle due-tre settimanali fino a una ogni cinque giorni nell’emofilia A e fino a una ogni 10 giorni o anche più nella B. Un enorme progresso rispetto al passato, quando essere emofilico significava condurre un’esistenza limitata. Oggi, grazie alla profilassi e alle nuove terapie, “i millennial emofilici” affrontano con più serenità la malattia: possono praticare sport, viaggiare e vivere senza rischi. Con una longevità che si avvicina sempre più alla popolazione normale.

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GRUPPO STUDIO RONCONI

di Elisa Marini

SALUTE E BENESSERE

PROSSIMO BOOM DI PRODOTTI DI BELLEZZA

A BASE DI MARIJUANA? all’idratazione della pelle ai trattamenti antirughe, dai prodotti per il rilassamento muscolare agli antidolorifici: sembra che la marijuana abbia proprietà lenitive e miracolose per la pelle. Almeno stando a ciò che dice Tamara Anderson, fondatrice della “Culinary and Cannabis”, marchio che appunto commercia prodotti di cosmesi che utilizzano le proprietà della pianta. Aggiunge la Anderson: “Gli olii della cannabis penetrano le fibre muscolari e vanno molto più a fondo delle altre essenze, in tal modo gli effetti dei massaggi sono più profondi e durevoli. In più i muscoli hanno dei recettori dei cannabinoidi, per cui quando vengono dati al corpo quest’ultimo risponde con un generoso grazie”. Tutto ciò al netto delle proprietà antinfiammatorie: qualità che il Dottor A. Charles, dermatologo e fondatore di “Derma

Di Colore” (New York). Insomma, sicuramente la cannabis non fa bene ai polmoni e ai neuroni. Può darsi però che attraverso la pelle arrivi il suo riscatto.

DIETA AYURVEDICA VS MCDONALD’S

MUOVERSI PER VIVERE MEGLIO E DI PIÙ

a Pantaniali Ayurved, società a responsabilità limitata specializzata in prodotti alimentari e per il benessere fisico, vuole entrare nel business della ristorazione sfidando giganti come McDonald’s, KFC o Subway. La catena di ristoranti ayurvedici ovviamente sa-

n recente studio del British Medical Journal ha evidenziato che utilizzare la bicicletta come mezzo di trasporto primario o secondario abbassa del

rebbe all’insegna della medicina indiana, “dell’equilibrio tra mente, corpo e spirito”, ha dichiarato in una conferenza stampa Baba Ramdev, guru dello yoga e rappresentante della società. La Pantaniali Ayurved attualmente commercializza circa 500 prodotti e ha l’1,2% del mercato della bellezza e del benessere indiano. Per molti osservatori sarebbe troppo poco per tentare l’azzardo dei ristoranti ayurvedici. Servono infatti ingenti capitali per competere, senza considerare che sul mercato indiano sono già presenti - oltre a quelle menzionate altre grandi realtà della ristorazione take-away (Pizza Domino ad esempio). La sfida su un mercato che conta 1 miliardo e 300 milioni di esseri umani è comunque aperta.

45% le possibilità di malattia cardiovascolare e di carcinoma. La ricerca è stata condotta dall’Università di Glasgow e ha coinvolto 300 individui di mezza età. Oggi in Italia si contano ormai 5 milioni di ciclisti, pari al 9% di coloro che usano i mezzi per andare al lavoro. Solo 15 anni fa erano appena il 2,9%. Ma le belle notizie dal punto di vista del legame tra attività fisica e salute non finiscono qui. Secondo una ricerca del Cooper Institute di Dallas, fare una corsetta anche un paio di volte a settimana aumenta l’aspettativa di vita di 3,2 anni ogni 40 anni. Insomma, ogni ora di corsa ne vale ben sette di allungamento di vita, abbattendo oltretutto il rischio di morte prematura del 40%. Ovviamente tutto questo non significa che se si corre come ossessionati si guadagna all’infinito tempo da vivere. L’attività svolge infatti un’azione di benessere entro certi limiti.

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SCIENZE

di Gaetano Gaggiottino

TUTE SPAZIALI, ROBA DA MERCATINO DELL’USATO…

e tute spaziali che devono garantire sopravvivenza e sicurezza degli astronauti in orbita sono quelle messe a punto circa 40 anni fa. Progettate per durare 15 anni, sono in realtà non molto dissimili rispetto a quella che la nostra Samantha Cristoforetti, prima donna italiana in missione spaziale, ha indossato per la prima volta alla fine del 2014. Dunque le ultime versioni non sono molto diverse da quella che Neil Armstrong utilizzò come primo uomo

sulla Luna nel 1969. Nonostante investimenti da centinaia di milioni di dollari, gli ingegneri che studiano un nuovo equipaggiamento non hanno prodotto grandissimi risultati. Recentemente gli ispettori NASA hanno anche svelato il perché. Spesso infatti non si conoscono i programmi esatti delle prossime missioni, cioè se tornare sulla Luna o tentare l’approdo a Marte nel prossimo 2024. In attesa, il guardaroba non si cambia.

MARTE E PATATE on è un piatto di nouvelle cousine ma un esperimento che stanno effettuando gli esperti della NASA e della facoltà d’Ingegneria dell’università di Lima. Il presupposto è che se le patate riescono a crescere nell’ecosistema estremo del deserto di Pampas de la

Joya, si suppone possano crescere anche su Marte. Così, in collaborazione con il CIP (Centro Internazionale della patata), i ricercatori hanno piantato alcuni esemplari. Qui sono state ricreate le condizioni di temperature e pressioni presenti sul pianeta con aggiunta di acqua e sostanze nutritive. Le patate hanno regolarmente germogliato. Ora detto e fatto dal deserto allo spazio. Anche se non si ha notizia di chi le ha assaggiate.

IL DUBBIO GLIFOSATO lassico diserbante per OGM, viene irrorato anche pochi giorni prima del raccolto. In alcuni paesi a colture intensive, viene spruzzato a pioggia dagli aerei. La funzione del glifosato è quella di garantire artificialmente un elevato livello proteico ad alcuni cereali, tanto che nel 2014, in tutto il mondo,

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IL GIACA, NUOVO FRUTTO

rutto dei poveri è la risposta alla “crisi” del cioccolato. Infatti i suoi semi possono dare aromi paragonabili a quelli del cacao. La scoperta è arrivata dal Brasile, che

risulta il maggior produttore di alberi di giaca, nonostante i suoi semi siano considerati oggi come rifiuti. Analisi nutrizionali hanno dimostrato che la pianta abbia caratteristiche simili a quelle del cacao, anche se appartiene ad una famiglia diversa ed è il frutto più grande al mondo: può arrivare a pesare anche 30 kg. Sotto il profilo alimentare è molto versatile e ricco di carboidrati, calcio e ferro. Ha proprietà antiossidanti grazie alla vitamina C ed è ricco di vitamine B6 e B1 che aiutano il sistema immunitario. Infine, contiene pochissimi grassi e zero colesterolo. I ricercatori dell’università di San Paolo lo hanno già classificato come sostituto del cacao.

ne sono stati spruzzati 8, 6 miliardi di kg. Il problema è che questo erbicida è entrato nella catena alimentare umana. Sono stati trovati residui nelle urine del 99,6% di tedeschi e del 93% di americani. Nel 2015, a seguito di una ricerca della IARC - Agenzia Internazionale Ricerca sul Cancro - il glifosato veniva classificato come “probabile cancerogeno”. Considerato che parliamo dell’erbicida più diffuso al mondo, anche la nostra EFSA - Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare - ha

svolto la sua ricerca. La conclusione? “È poco probabile che la sostanza sia tossica per il DNA o aumenti il rischio di cancro”. I dubbi però permangono.

INFORMAZIONE REDAZIONALE

MAX E PIUMA:

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hiacchierare con Max è un piacere. Piuma, la sua barboncina, è il ritratto della pace. Sonnecchia, mentre le sta in braccio e Max l’accarezza. Definire Max un tolettatore è estremamente riduttivo. Attivo sin dal 1996 come assistente veterinario del Dottor Croce, ex veterinario dello zoo di Roma (prima che fosse Bioparco), tiene subito a chiarire che ha “imparato il mestiere con gli animali esotici e selvatici, contesti nei quali devi agire senza avere il tempo di pensare. Dopo ho lavorato con la clinica veterinaria Omniavet, facendo esperienza di pronto soccorso per cinque anni, nonché, per un altro breve periodo, alla Clinica Veterinaria Roma Sud”. Gli chiedo: Dunque in che consiste oggi il tuo lavoro? Non è saper lavare il cane ma saperlo gestire. Molti pensano di poter fare questo lavoro solo perché spinti dalla passione. In realtà ogni cane ha la sua personalità, ha il suo carattere, assorbe quello che gli dà il capobranco. Gli animali che vengono da me fanno il bagno con meno stress possibile. Ho predisposto tutto anche per i cani anziani. La mia vasca si abbassa e si apre: i cani non devono fare salti. Essendo tecnico veterinario e tecnico tolettatore, quando vedo il cane nudo mi accorgo subito se c’è qualcosa che non va. A quel punto avviso il proprietario e lo mando dal veterinario. La toletta è necessaria per tutti? Dipende. Il cane da caccia quando puzza è contento. Quello che sta a casa, che sale sul divano, che vive con noi, deve fare la toletta. Esistono possibili problemi d’igiene. Qualche raccomandazione per l’estate? Non tosare i cani troppo corti perché a luglio-agosto si ustionano! Anzi, serve un cuscinetto d’aria che fa respirare il derma. Il cane nel periodo estivo va solo pettinato e liberato dal sottopelo. Cosa offri in più ai tuoi clienti? Non uso shampoo tossico, il quale se è tossico, lo è per la zecca ma anche per il cane. Ho lavorato tanti anni con veterinari omeopati quindi mi piacciono molto i rimedi naturali. Ogni 8 bagni ne offro uno in omaggio. Compreso nel prezzo c’è anche il taglio delle unghie, che è importantissimo! Il cane con le unghie lunghe e l’artrosi sente tantissimo dolore! Inoltre faccio una campagna contro le orecchie sporche. Vanno pulite con autopulenti! Io uso un prodotto del tutto naturale che risolve problemi importanti. Se l’orecchio non respira, s’infiamma. E le conseguenze possono essere serie: se si cronicizza, si combatte con le infezioni per tutta la vita. Infine ho un servizio a domicilio gratuito per le persone anziane: vengo a prendermi i cani della zona con un apposito mezzo e li riporto a casa.

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www.13magazine.it

Fatti, Notizie, Curiosità e Approfondimenti per chi vive nel Municipio X

ACILIA SUD, RIPULITI I GIARDINI ADIACENTI ALLA POSTA opo mesi di esasperante attesa, hanno dovuto pensarci i residenti del vicino edificio a ripulire i giardini adiacenti all’ufficio postale di Acilia Sud, in via di Saponara. Muniti di sacchi, guanti e rastrelli, infatti, i giardinieri incaricati dal vicino condominio - dunque pagati dai privati cittadini - hanno rimosso vari coacervi di rifiuti e tagliato

donna di Loreto”, all’interno della parrocchia di San Carlo da Sezze, la festa si svolgerà il 27 maggio dalle ore 14 alle ore 20.

Quest’anno l’evento avrà luogo in un parco “cambiato” che, dopo anni di polemiche e discussioni, non ha più un gestore. Oggi solo grazie al comitato “Salviamo il parco della Madonnetta” non è ancora piombato nel degrado più totale. E, si spera, che questo evento aggregativo, un contributo prezioso alla vita sociale del X Municipio, possa accendere i riflettori anche su questa problematica.

di Vincenzo Galvani

SAN GIORGIO DI ACILIA, DEGRADO IN VIA MORELLI l’erba. Visto il totale disinteresse degli organi preposti alla pulizia del luogo, i cittadini si sono visti costretti a farlo. Questo anche per impedire che la situazione igienico sanitaria peggiorasse. I giardini dopo essere stati per mesi nell’incuria, dunque, sono stati parzialmente rimessi a disposizione dei fruitori, in attesa dei necessari interventi istituzionali, che impediscano che nell’area venga gettato pattume continuativamente o si parcheggino le auto in sosta vietata.

on cenna a diminuire il degrado in via Morelli, nel quartiere di San Giorgio di Acilia. Nel tratto antecedente alle nuove costruzioni, infatti, cumuli di rifiuti speciali e non, si vanno accumulando, malgrado interventi sporadici e straordinari di pulizia.

di Vincenzo Galvani

X MUNICIPIO, AL VIA LA FESTA DELL’ARCOBALENO i terrà, come ormai consuetudine da anni, all’interno del parco della Madonnetta, la Festa dell’Arcobaleno. L’evento, nato come risposta ad alcuni episodi di xenofobia ed intolleranza sul nostro territorio, vede da anni protagoniste le maggiori realtà associative del nostro Municipio. Organizzata dalla Ciao Onlus, associazione laica di stampo volontaristico, che opera all’interno dei locali del Centro di Formazione Giovanile “Ma-

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Nell’area, in particolare nelle adiacenze dell’ormai consolidata e fatiscente baraccopoli, dove poco meno di un mese fa è stata scoperta dai Carabinieri Forestali una discarica abusiva, proliferano degrado e sversamenti illegali ai bordi della carreggiata. Eppure, come già denunciato dai comitati di quartiere

di Marina Giudicissi

TEMA ASTROLOGICO

locali nel corso degli anni, gli interventi strutturali continuano a mancare e con essi anche l’attenzione delle istituzioni. La via, infatti, presenta marciapiedi sporchissimi ed invasi dalla vegetazione. In alcuni tratti è addirittura impraticabile. La maleducazione dei cittadini che continuano a lasciare il proprio pattume accanto ai cassonetti posizionati lungo l’arteria, poi, fa il resto. Per la buona pace dei residenti, ormai rassegnatisi a una situazione davvero al limite della vivibilità. di Vincenzo Galvani

MONICA BELLUCCI: UN SOGNO DALLE SEMBIANZE FEMMINILI

DA OSTIA A ROMA PER SAN NICOLA

ECCO CHE COSA DICONO GLI ASTRI DELLA CELEBRE ATTRICE

occasione per romani, turisti, devoti e pellegrini è davvero “imperdibile”: si tratta della cerimonia della benedizione del mare di Roma, una tradizione interrotta nel 1959 e recuperata solo l’anno scorso. La seconda edizione, in programma dal 25 al 28 maggio prossimi, prevede il rituale “Cammino sull’acqua” (via Tevere e via mare) dalla Chiesa capitolina di San Nicola alle carceri alla parrocchia dedicata al me-

L ’

desimo Santo ad Ostia Lido, che però - attenzione! - quest’anno invertirà la partenza dal litorale ostiense alla Capitale. La processione del Santo - patrono anche dei pescatori - partirà domenica 28 dal piazzale antistante la Chiesa ad Ostia, dopo la Santa Messa officiata dal Vescovo Paolo Augusto Lojudice. Prevista una sosta alla Chiesa Regina Pacis, dove è custodito un antico quadro che ritrae il leggendario Nicola, usato per la processione sino al secolo scorso. Attraverserà la città, sino all’imbarco al Porto Turistico, anche il Corteo storico (locale) Palio medievale di Ostia antica insieme alle rappresentanze dei Cortei di Bari e di San Vito Avigliano e agli Sbandieratori di Cori. Sbarco a Roma a Ponte Marconi, ripresa del cammino fino a San Nicola alle Carceri e funzione religiosa a cura di Monsignor Antonio Silvestrelli. Tra misticismo, cultura e storia, gli eventi eccezionali sono tanti. Uno per tutti: la riapertura ad Ostia Lido di Tor San Michele, torre progettata da Michelangelo e ultimata dopo la sua morte, da Giovanni Lippi, durante il pontificato di Pio V. Il monumento difensivo, alto 18 metri, si articola su tre piani che ospitavano uomini e armi: corpo di guardia e artiglieria. Singolare è la terrazza, ovvero la piazza d’arme, con il pavimento obliquo per facilitare lo scorrimento dei proiettili incendiari e una apertura del diametro di otto metri. Per maggiori dettagli: www.nikolaosroute-lavianicolaiana.com

onica Bellucci nasce a Città di Castello (Perugia) il 30 settembre del 1964 alle 16,30. Diva riconosciuta a livello internazionale, il suo tema astrale è complesso. La celebre attrice è una Bilancia con Luna in Cancro, Mercurio in Vergine, Venere e Marte congiunti in Leone, Giove in Toro, Saturno in Acquario, Nettuno in Scorpione, Plutone in Vergine, nodo Nord in Gemelli. L’ascendente è nei Pesci. La leggendaria bellezza fisica di Monica è sicuramente ascrivibile al suo Sole in Bilancia, mentre il suo sex-appeal da Venere e Marte congiunti nel Leone. Questo aspetto dei suoi astri la rende fortunata nei rapporti amorosi. Come dicevamo, l’ascendente Bellucci è nei Pesci, fattore che la rende una persona tenera e anche interessata al lato spirituale dell’esistenza. Sempre all’ascendente è rapportabile la tendenza a diventare una persona più popolare e fortunata della media, mentre il transito di Nettuno sull’Ascendente è l’elemento che scatena la molla verso l’aspetto metafisico della vita. Molto apprezzata in Francia, la Bellucci è stata inclusa dalla rivista Vanity Fair nella lista delle 50 donne più belle degli ultimi cento anni. Tra le sue interpretazioni “Le plaisir”, “Mauvais genre”, “Come mi vuoi”, “Il patto dei Lupi”, “Invisibile”. Sposata e separata con Vincent Cassele, ha due bambine. Il suo destino è sicuramente correlato al quadro astrale di riferimento.

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di Lucia Bianco (inviate le vostre ricette a luciabianco@hotmail.it)

BUDGET E RICETTE

CONIGLIO E ZUCCHINE DUE RICETTE FRESCHE E SAPORITE uando ho un problema da risolvere oppure, come in questo caso, un forte attacco di nostalgia per i figli, io cucino: cucino sino all’esaurimento delle forze o delle materie prime. Bene, ho avuto uno di quei momenti e vi racconto le mie ricette. In frigo avevo un bel coniglio e, mentre meditavo su come cucinarlo, mi sono ricordata di avere una ricetta datami anni fa dal cuoco del Ristorante Sabatini. A pensarci bene mi veniva ancora l’acquolina in bocca: era il coniglio alla

cacciatora e tra le note trovo scritto che anche il pollo viene squisito. Nel frigo avevo inoltre delle zucchine ed io adoro le zucchine ripiene di carne “alla mia maniera”. Tolgo la carne macinata dal freezer e, mentre aspetto, impasto un po’ di farina per fare dei ravioli (la ricetta alla prossima volta). Vi ho avvisato che avevo lo stress a mille! Le zucchine ripiene sono facili e molto saporite, però vi devono piacere le cipolle...

CONIGLIO ALLA CACCIATORA INGREDIENTI • 1 coniglio tagliato a pezzetti non molto piccoli • 3 acciughe • 3 o 4 capperi salati • ½ bicchiere di vino

• Aceto qb. • Farina qb. • 1 spicchio d’aglio • Rosmarino tritato qb.

PREPARAZIONE

polverate i pezzi di coniglio con farina, sale e pepe. In una padella mettete dell’olio e, quando è ben bollente, mettete il coniglio a rosolare. Nel mentre preparate un pesto ben tritato con aglio, rosmarino, acciughe e capperi. Se vedete che nella padella dove il coniglio ha rosolato c’è molto grasso, buttatelo. A questo punto unite il pesto mescolando bene, rosolate per qualche minuto e infine unite 1/2 bicchiere di vino, due dita di aceto e 1/2 bicchiere d’acqua. Coprite e finite di cuocere, ci vorranno altri 15/20 minuti. Se necessario fate ritirare un po’ il sughetto. Squisito.

ZUCCHINE RIPIENE INGREDIENTI • 4 o 5 cipolle gialle • 7 o 8 zucchine • ½ kg di carne macinata (metà maiale, metà manzo) • 1 spicchio d’aglio

• Prezzemolo qb. • Olio extra vergine qb. • 1 uovo • Sale qb.

PREPARAZIONE

nsaporite la carne tritata con aglio e prezzemolo a piacere. Aggiungete un uovo, del sale e mescolate bene; fate riposare. Tagliate poi a fettine 4/5 cipolle gialle. Preparate le zucchine: tagliatele in due e con uno scovolino (spero si chiami così) svuotatele. Trasferite la carne trita in un sac à poche e riempite le zucchine svuotate, usando questo sistema sarà molto più semplice riempirle bene. In una casseruola mettete dell’olio e le cipolle, dopo qualche minuto unite le zucchine ed un pò di vino, coprite e fate cuocere per una quindicina di minuti. Ogni tanto girate le zucchine e fatele rosolare bene. Se necessario aggiungete dell’acqua (ci vogliono circa 45 minuti di cottura), devono essere morbide. Infine un consiglio. Se avanza l’impasto di carne delle zucchine mettete in padella un trito di carota sedano e cipolla, fate appassire aggiungendo un pochino d’acqua, aggiungete una scatola di polpa di pomodoro e sale. Quando sobbolle aggiungete le polpettine. Portate dunque a cottura. Squisite.

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MAGNAROMA

I NUMERI DEL CIBO ITALIANO

’Italia – si sa – vive un periodo di crescita economica molto lenta (+0’8% l’anno). Non così però per il cibo, settore che cresce tra il 4 e il 5% l’anno e che ha dimensioni planetarie. Nel mondo 1 miliardo e 200 milioni di persone mangiano italiano almeno una volta l’anno. 750 milioni sono i consumatori fidelizzati. L’Europa è il primo mercato italiano per esportazioni. Gli Stati Uniti il secondo tra i paesi extraeuropei (+18% lo scorso anno). Purtroppo, a causa delle sanzioni, il mercato russo, molto importante, è in flessione del 6%. Tra le performance migliori come crescita si contano Taiwan (+25%), Corea del Sud (20%), Israele e Croazia (circa il 15%), la Cina (circa il 10%). L’80% di questo export è riconducibile ai grandi marchi industriali e ai prodotti IGP.

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OROSCOPO DI MAGGIO

di Marina Giudicissi

ARIETE 21/3 · 20/4 Venere continua il transito nel tuo segno zodiacale. Si tratta di un lungo passaggio iniziato a febbraio. Sappiamo che Venere protegge l’amore, per cui questa sua persistenza è talmente forte e attiva che qualcuno potrebbe avere due storie in ballo (o una grande storia nel cuore). Periodo favorevole anche alle cure estetiche. Avrete sicuramente successo con l’altro sesso.

MACKENZIE DAVIS

1/4/1987

BILANCIA 23/9 · 22/10

FRANCESCO TOTTI

27/9/1976

TORO 21/4 · 20/5

WALTER “SAUSAGE”FRANK

7/5/1970

Da sempre maggio è il tuo mese. Mercurio torna a farti visita dal 16 di maggio e Venere prepara le carte vincenti per giugno. Ne deriva che vi apprestate a vivere momenti molto importanti. L’amore torna dunque protagonista e vi dà forza, stabilità e coraggio. Momento giusto dunque per viaggiare, pianificare vacanze, fare in genere progetti di vita. Avete il vento in poppa.

SCORPIONE 23/10 · 21/11

AMANDA CLAPHAM

16/11/1997

GEMELLI 21/5 · 21/6

KATELYN NACON

11/6/1999

Marte continua il transito nel segno e, tra le buone notizie, c’è anche l’arrivo del Sole il 20 del mese! La vita sentimentale è in recupero. Ai single e ai separati è consigliato di affilare le proprie armi di seduzione. Tutto ciò in attesa di luglio, che sarà il mese fondamentale per chi vuole definire una storia o iniziarne una nuova. Sappiate cercare le giuste opportunità.

PAOLO MALDINI

26/6/1968

MANNY PACQUIAO

17/12/1978

WINNIE HARLOW

27/7/1994

CAITY LOTZ

30/12/1986

CHRIS PINE

26/9/1980

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Le polemiche non mancano nell’ambito del lavoro. Attenzione doppia se hai iniziato un progetto da portare avanti: non mollare! Tra i parenti esistono problemi di spartizione e in alcuni casi di gestione della vita lavorativa. Le prime due settimane del mese sono state piuttosto pesanti, meglio il resto del mese. Maggio è comunque un periodo di piccole e grandi lotte.

ACQUARIO 21/1 · 19/2

BIRDMAN

15/2/1969

VERGINE 23/8 · 22/9 Ecco un mese che inizia a regalare più tranquillità. In generale, ci avviciniamo a una buona estate. Iniziano a delinearsi anche scenari e risultati sulla base di quello che hai fatto di recente, comprese eventuali sperimentazioni. È un mese importante per i sentimenti. Le cure che iniziano dal 23 sono efficaci. Dategli tempo e ne vedrete gli effetti benefici.

Venere torna in aspetto ottimo e le tensioni di aprile possono essere superate. Chi ha già fatto una richiesta o una domanda tra gennaio e marzo potrebbe ricevere una risposta adesso. Il vostro è un grande cielo volto soprattutto all’amore. Le stelle sono assai favorevoli. Ogni tipo di recupero, anche quello fisico, va per il meglio.

CAPRICORNO 22/12 · 20/1

LEONE 23/7 · 22/8 Per molti sarà l’anno delle conferme, della grande svolta o comunque del primo grande incarico. Chi ha una questione legale in sospeso potrebbe aver avuto una buona soluzione. Il 10, l’11 e il 17 sono stati giorni pesanti. Attenzione al lato economico. È normale sentirsi agitati in un periodo in cui bisogna fare troppe cose.

Maggio allenta la forza che ha comportato qualche momento di forte stress ad aprile. Non è ancora ora di cambiare strategia. Il problema è che siete circondati da persone poco collaborative. Da due anni lottate per mantenere fede alle vostre speranze e ai vostri ideali. La salute va meglio ma c’è instabilità a livello nervoso che vi crea disagio.

SAGITTARIO 22/11 · 21/12

CANCRO 22/6 · 22/7 Il transito di Mercurio è stato insidioso nelle prime due settimane di maggio, per cui sapete che dovete avere un po’ di pazienza nei rapporti di lavoro e in quelli sociali. Pare che da un po’ di tempo siate affaticati. In effetti l’inizio dell’anno non è stato un granché sotto il profilo dell’energia. Attenzione però: la riscossa è dietro l’angolo. Cure e relax non devono mancare.

Continua il lungo transito di opposizione di Venere, che per fortuna passerà il prossimo mese! Ci sono ancora momenti di agitazione da tenere sotto controllo. Tenete duro perché giugno sarà il mese delle risposte. Molti si sentiranno stanchi e potreste risentire di questa tensione maturata nei primi mesi dell’anno.

C’è da ritrovare un po’ di buon senso dopo un periodo di crisi. Sarà un mese di grandi novità, per qualcuno anche di proposte da valutare con attenzione. Maggio aiuta il recupero in amore. Il desiderio di avere figli è realizzabile solo se compatibile con l’età. Anche sotto il profilo psicofisico maggio è un mese in discesa. La primavera è in voi.

PESCI 20/2 · 20/3

VICTORIA JUSTICE

19/2/1993

Maggio può portare nervosismo o stati improvvisi d’insicurezza. Il periodo non è difficile, ma bisogna ricordare che da giugno si apre una condizione diversa: lo scoprirete strada facendo. Attenzione alle storie che potrebbero verificarsi in questo periodo perché non potranno che essere poco chiare. C’è una dissonanza di Saturno e resta un mese faticoso.