13 Magazine N. 162 by Visioni Grafiche srl

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S O M M A R I O SPECIALE

37 Viaggi

13 Scuola:

39 Salute e Benessere

34 13

un passo avanti e due indietro

41 Scienze

16 Tutti i numeri

47 Budget e Ricette

50 Oroscopo

della scuola italiana

37 16 RUBRICHE

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19 Sagre

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19 23 Spettacolando

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di Maurizio Carta

EDITORIALE

“NOI NON SIAMO LA SOCIETÀ. IL POPOLO SEMPLICE È LA SOCIETÀ. NOI SIAMO IL PUBBLICO”

Feodor Dostoevskij

COLOPHON Anno 16 · n.162 · SETTEMBRE 2017 mensile d’informazione: politica, attualità, cultura, sport, spettacolo, moda www.13magazine.it Direttore Editoriale Claudio Petrollo claudio@visioni-grafiche.it

Direttore Responsabile Maurizio Carta maurizio@visioni-grafiche.it

Art direction Cristian Bifolco cristian@visioni-grafiche.it

Pubblicità Edoardo Rocchi - Renata Di Santo Amministrazione e Segreteria Ombretta Petrollo Collaboratori 13 Magazine Lucia Bianco - Alessandro Cortellessa Dante Cruciani - Gaetano Gaggiottino Vincenzo Galvani - Marina Giudicissi Elisa Marini - Chiara Rovan Penelope Salomone - Barbara Zorzoli Editore Visioni Grafiche S.r.l. Direzione e Redazione Via Giordano Bruno Ferrari, 25 00125 Roma T. e F. 06.69373749 e-mail: info@visioni-grafiche.it

Stampa Distribuzione C.P.C.B. Service 13 MAGAZINE · tutti i diritti di riproduzione riservati. Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo mensile è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. 13 MAGAZINE · Reg. Trib. di Roma n.439/2009 del 18-12-2009

13 MAGAZINE seguilo su

he avrà fatto mai la Russia agli italiani? Perché in maniera metodica e continua i media italiani veicolano notizie false sul Paese che ha dato i natali a Dostoevskij, Tolstoj, Medeleev, Cajkovskij, Pavlov, Puskin e altre dozzine e dozzine di geni universali? Il 14 settembre scorso la Wada, l’agenzia mondiale antidoping, ha assolto 95 dei 96 atleti russi accusati di “doping di Stato” dal rapporto McLaren, un avvocato canadese. Si parla di atleti banditi dalle Olimpiadi di Rio de Janeiro, ai quali sono state confiscate le medaglie relative ai passati successi sportivi. Cosa ancora più grave, l’accanimento è stato esteso agli atleti paralimpici russi (evidentemente una categoria che molto più difficilmente potrebbe avere a che fare con fatti di doping), ai quali è stato vietato di partecipare alla competizione. Tutto questo a reti unificate, puntando i riflettori sul solito Putin, ripercorrendo un canovaccio ormai stanco che va avanti da 15 anni: dai bambini di Beslan morti a causa del modus operandi delle forze speciali russe (non dei terroristi islamici) alla guerra in Ossezia (avvenuta su iniziativa georgiana e non russa), dalla guerra civile ucraina (innescata da un colpo di stato supportato da Washington) al “Russiagate”, dal doping di stato (senza prove) alla depenalizzazione della violenza domestica (la legge faceva il contrario: inaspriva le pene), eccetera. C’è un motivo per il quale occorre tenere alta, anche in Italia, la russofobia. È una ragione monetizzabile. Alcuni esperti hanno calcolato che la crisi ucraina e le relative sanzioni alla Russia siano costate alle imprese italiane, in capo al 2016, più di 3 miliardi e mezzo di mancate esportazioni. Ad oggi potrebbero essere abbondantemente superati i 4 miliardi. Tutto questo mentre altri stati europei (uno a caso: la Germania) fanno i pesci in barile

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IL MENSILE

PIÙ DIFFUSO E LETTO DI ROMA

SUD

e aggirano le stesse sanzioni, con commerci triangolari o investendo direttamente all’interno della Federazione russa. Insomma, se la Russia non continuasse ad essere “L’impero del male” qualcuno potrebbe prendersela. Dunque ci tocca in sorte una sistematica disinformazione che spesso degrada nella banale riduzione a macchietta del suo presidente, Vladimir Putin. Presentato a turno come una vecchia spia impenitente, un dittatore, un omofobo, un guerrafondaio, un nuovo zar, il primo inquilino del Cremlino è probabilmente l’artefice delle due più grandi vittorie inferte al terrorismo islamico negli ultimi 17 anni: rispettivamente, in Cecenia e in Siria. Mentre Putin riesce a tenere a bada i 30 milioni di cittadini della Federazione russa afferenti all’Islam, nonché il Caucaso e tutti gli stati centroasiatici ai suoi confini, l’Occidente delle marcette, dei gessetti colorati e delle bandierine su Facebook continua a condurre politiche ambigue e a subire uno stillicidio di attentati. Non che quest’ultimi siano mancati in Russia: l’attentato sul volo che riportava i turisti russi dall’Egitto e l’esplosione nella metropolitana di San Pietroburgo hanno causato centinaia di morti. Ma il paese rimane seriamente ancorato a una frase attribuita al suo presidente: “Perdonare i terroristi spetta a Dio, il mio compito è mandarglieli”.

Il 26 agosto si sono sposati Francesco Emanuele e Mirela Dodan: i più sinceri auguri di felicità dalla redazione e da tutto lo staff di 13 Magazine.

Distribuito nei seguenti quartieri: ACILIA - AXA - AXA MALAFEDE - CASALBERNOCCHI CASALPALOCCO - DRAGONA - DRAGONCELLO EUR - EUR TORRINO - INFERNETTO MADONNETTA - OSTIA - OSTIA ANTICA - VITINIA

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di Dante Cruciani

SPECIALE

SCUOLA: UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO a testa reclinata sul banco è sempre la stessa, così come le penne, i programmi, i vandalizzati edifici e il periodo formativo: 5 di scuola primaria, 3 di scuola secondaria di primo grado e 5 di scuola secondaria di secondo grado. Eppure è sempre più difficile giudicare gli studenti d’oggi. Perché intorno a loro il mondo è profondamente mutato, perché le famiglie si sfaldano, perché hanno perennemente in mano il più forte strumento di distrazione e deconcentrazione mai inventato (lo smartphone). Un vecchio sondaggio condotto dal sito www. studenti.it ci dice che i problemi lamentati dagli studenti sono sempre gli stessi: programmi “distanti dalla realtà”, “autoritarismo” dei professori, stato degli edifici, costi legati allo studio, poca partecipazione alle decisioni riguardano la vita scolastica, addirittura “faziosità dei libri di testo”. Il sondaggio è più interessante per quello che non dice (o che dice implicitamente), che per quello che dice. Perché dentro sono condensati tutti i cascami pseudoculturali di una generazione fallita: quella del Sessantotto e del postSessantotto, quella dei genitori inadeguati, in perenne crisi esistenziale, “amici” dei figli, dubbiosi su tutto ciò che riguarda i pargoli e che non sia relativizzabile o aggirabile (dai vaccini ai test invalsi, dalle certificazioni linguistiche alle prove per l’accesso alle facoltà a numero chiuso). Per capirlo, è sufficiente uscire dalla gabbia ideologica delle parole “scuola” o “studente” e applicare lo stesso tipo di lamentele a una qualsiasi altra forma di apprendimento. Poniamo il caso di un allievo di un

corso orientato all’insegnamento di uno strumento musicale, di un’arte marziale o di una qualsiasi altra disciplina. Escluse rare eccezioni, sarebbe mai plausibile lamentarsi con il docente per l’autoritarismo, la faziosità o la mancanza di democrazia? Ovviamente no. Però la scuola ormai ha

LASSISMO E ASSENZA DI MERITO. INTANTO CHI PUÒ PERMETTERSELO SCEGLIE IL RIGORE assunto, almeno in Italia, una prevaricante dimensione extrascolastica, una connotazione quasi sempre estranea al giudizio sul servizio offerto allo studente. No: la scuola è diventato un problema filosofico (metodi su metodi), lavorativo (sindacati, cattedre e insegnanti), di edilizia pubblica (edifici raramente a norma), politico (riformette su riformette), addirittura prettamente economico (quanto forma o meno rispetto al lavoro). Così, nel silenzio generale, mentre la politica pensa e ripensa la scuola, mentre i genitori protestano contro i compiti a casa o quelli dati per le vacanze, mentre gli insegnanti prendono la cattedra per un feudo,

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SPECIALE mentre gli studenti si aspettano la promozione di diritto, un’importante e silenzioso cambiamento sta richiamando in vita la vetusta scuola classista dell’Ottocento, quella che per frequentazione differenziava chi comandava e chi era comandato, chi avrebbe avuto una vita agiata e chi avrebbe dovuto inventarsela. Perché mentre il resto della società ciancia del nulla, regala i voti ai ragazzi, trasforma i genitori in avvocati dei figli, le vecchie classi dominanti italiane - che hanno ben presente la realtà e sono del tutto intenzionate a preservare il loro benessere - mandano sempre più spesso i figli nei più prestigiosi collegi stranieri o nelle scuole private cattoliche. Esperienze che costano care alle famiglie e che sono altrettanto dure (tradizionali) per gli studenti. Come chiarito dall’Istat nel Rapporto “Studenti e scuole dell’istruzione primaria e secondaria in Italia” (2017), gli istituti religiosi che offrono una formazione di secondo grado sono quasi tutti licei (solo il 2% è una scuola tecnica).

E guarda caso chi li frequenta appartiene a nuclei familiari che hanno una media di reddito sui 30.000 euro l’anno, ovvero un terzo più alta dei colleghi che frequentano i licei statali (e generalmente quasi doppia rispetto alla media di tutti gli altri studenti). Insomma, è in atto una sorta di reazione dall’alto rispetto al lassismo, alla mancanza di merito, al disinteresse verso l’impegno che ha contraddistinto la scuola nel passaggio da un secolo all’altro. A inizio settembre la petizione on line “Rivogliamo la bocciatura” - iniziativa portata avanti

dalla maestra elementare Silva Silvagni - ha ottenuto in pochi giorni più di 10.000 firme. Nella richiesta si legge che “Eliminare la bocciatura nelle classi elementari e medie non crea soluzioni ma ulteriori problemi. Per tutti coloro il cui impegno scolastico è motivo di orgoglio si tratta di una diminuzione delle loro conquiste. Per coloro che hanno avuto problemi con alcune materie è motivo di maggiori difficoltà e una preclusione alla comprensione delle stesse. Per i docenti, un ulteriore ostacolo all’attività scolastica giornaliera. La scuola non ha bisogno di buonismo ma di migliori strutture, migliori strumenti, docenti più remunerati, più stimolati, più supportati; la scuola ha bisogno di più soldi, non di un ulteriore taglio. Gli studenti meritano di sapere che al mondo nulla è regalato, che tutti hanno il diritto di essere aiutati nel rispetto di chi ci mette fondi e impegno. Non togliamo valore alla scuola, ridiamogli dignità”. Il Ministro Fedeli ha risposto alla petizione rilasciando un’intervista nella quale ha usato una certa fraseologia nota, sostenendo che lo spirito della nuova legge è “creare una scuola più inclusiva […], che l’obiettivo non è vietare le bocciature ma “lottare contro le povertà educative, favorire l’inclusione delle alunne e degli alunni più deboli”. Peccato che fuori le scuole nessuno si occupi di includere, che nel mondo del lavoro non avere una buona formazione e non avere una cognizione delle relative conseguenze a cui si va incontro, porta facilmente a seri problemi. La ministra Fedeli è la stessa che si è detta favorevole rispetto alla possibilità di portare lo smartphone in classe. Ha parlato di “nuovo modo di apprendere”, di “nuovo strumento didattico”, che “non si può continuare a separare il loro mondo, quello di fuori, dal mondo della scuola”. Evidente non sospetta minimante, la ministro Fedeli, che il mondo di fuori si sta organizzando contro quei ragazzi che non hanno alternativa alla scuola pubblica da lei pensata. Che a forza di latino, inglese, greco e matematica, i figli delle classi abbienti si spianano la strada verso una società nella quale saranno probabilmente ancora più ricchi e ancora più lontani.

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SPECIALE

TUTTI I NUMERI DELLA ubblicato qualche mese fa e poco dibattuto, il rapporto Istat “Studenti e istruzione primaria e secondaria. Differenze strutturali tra scuole statali e paritarie” fornisce una fotografia abbastanza precisa del mondo scolastico italiano. Dopo decenni di

IL FUTURO DEL PAESE È DENTRO I MUTAMENTI CHE INVESTONO IL MONDO SCOLASTICO retorica sulla “scuola inclusiva”, sull’idea che la scolarizzazione coincida con un lasciapassare perpetuo alle classi superiori, indipendentemente dall’impegno e dai risultati, il Rapporto chiarisce che c’è una fetta di società italiana che sta facendo per conto suo, cercando al di fuori della scuola pubblica quel rigore, quella formazione, quell’abitudine al lavoro che possono essere un buon viatico per il mondo adulto, quello del lavoro e delle responsabilità. Innanzitutto i numeri di base. In Italia il sistema scolastico è capillare

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e di notevole entità: conta infatti poco più di 32.000 istituti, dei quali l’88,6% statali. Tale offerta formativa è indirizzata a circa 7 milioni e 150.000 di studenti, 6 milioni e 800.000 dei quali studiano nelle scuole statali. La piramide formativa ha alla sua base la formazione elementare. Più o meno la metà degli edifici (il 53,2%) è infatti dedicato all’istruzione primaria. Segue un 25,5% pertinente delle vecchie medie; chiude il restante 21,3% previsto per le superiori. In quest’ultimo ciclo, ovviamente, si concentrano gli abbandoni: circa 135.000 l’anno, con percentuali che incidono in maniera leggermente più alta nel caso di immigrati e scuole professionali. Questa mole di offerta formativa è naturalmente anche un grande comparto del mondo del lavoro. Gli occupati della scuola sono infatti circa 1 milione e 140.000, ma in questo caso i dati rilevati dall’Istat risalgono

di Dante Cruciani

SPECIALE

SCUOLA ITALIANA al 2014/15, dunque prima delle assunzioni avvenute contestualmente alla riforma del governo Renzi. Mediamente si può dire che gli insegnanti degli istituti pubblici - circa l’80% del totale degli occupati - sono più vecchi di quelli che lavorano nel settore privato (circa 50 anni contro i circa 40 delle scuole paritarie) e godono di più ampie garanzie (contratti a tempo indeterminato). Nel privato oggi si contano circa 50.000 addetti negli istituti religiosi e circa 28.500 negli istituti privati laici. In più nel privato c’è un diverso rapporto con gli amministrativi: i docenti incidono molto di più sugli addetti complessivi e arrivano ad essere l’86% del totale degli occupati. Il mondo delle scuole paritarie di secondo grado (private) ha una conformazione assai singolare. Le circa 3.600 scuole raccolgono 350.000 iscritti che frequentano soprattutto istituti tecnici e licei. A prima vista la differenziazione sembra quella percepita abitualmente al senso comune: si tratta di strutture che per circa la metà sono laiche e per circa l’altra metà sono religiose. Tuttavia, è sul fronte dell’utenza che gli istituti religiosi prevalgono con circa il 62% degli studenti iscritti. Tale sperequazione riguarda anche la tipologia di studi. Quasi tutti gli istituti di grado secondario tenuti dai religiosi sono licei, solo nel 2% dei casi si parla infatti di istituti tecnici. Un’altra differenza concerne le dimensioni. In genere le strutture private sono strutture più piccole: raccolgono 95 alunni in media per scuola contro i 239 delle scuole statali. Con un fenomeno interessante: mentre nel settore pubblico la dimensione media in termini di studenti cresce con il crescere del grado d’istruzione, nelle private avviene esattamente

il contrario. Infine si può dire che le scuole paritarie esistono solo in un ambito minoritario del Paese, ovvero solo nei centri urbani a più intensità demografica: in Italia, nei comuni sotto i 5.000 abitanti - ricordiamolo, si parla del 50% dei comuni italiani le scuole private sono praticamente inesistenti. Ma qual è la composizione sociale di chi sceglie di preferire scuole a pagamento invece che pubbliche? Ovviamente, com’era intuibile, i dati dicono che gli studenti delle paritarie vengono generalmente da famiglie con maggiori possibilità economiche. Meno scontato invece che appartengano a nuclei familiari con titoli di studio più alti: un discorso che li accomuna in generale ai frequentatori di licei (sia pubblici e che privati), studenti rispetto ai quali i genitori trasmettono motivazioni e, a loro volta, istruzione. Si legge testualmente nel Rapporto: “Gli iscritti ai licei hanno genitori mediamente più istruiti e più agiati rispetto a chi frequenta istituti professionali o tecnici”. Sorprendenti in senso assoluto invece le differenze di reddito. Nelle scuole secondarie di primo grado (le medie) tale differenza supera i 15.000 euro l’anno per nucleo familiare. E c’è una distanza reddituale persino attinente al campo privato: chi frequenta scuole religiose ha mediamente più mezzi di chi studia in scuole private (circa 32.000 euro, contro i 19.000 di chi frequenta le pubbliche). Per dare una comparazione basti pensare che chi frequenta le scuole pubbliche serali - cioè le fasce più disagiate della popolazione italiana - scende fino a 12.000 euro medi. È un tipo di confronto che si può fare anche prendendo in considerazione i soli

licei: circa 30.000 euro di reddito medio per i figli delle famiglie che frequentano i parificati contro i circa 20.000 euro per i figli delle famiglie che frequentano gli istituti pubblici. Il Rapporto si sofferma su tanti altri aspetti del mondo scolastico: un mondo che sta mutando in maniera davvero vorticosa. Un aspetto importante della scuola del presente e di quella che verrà è ad esempio l’immigrazione. Già oggi nelle scuole pubbliche italiane si contano 650.000 studenti stranieri. E forse quello del multiculturalismo non è nemmeno l’aspetto che più configura una rottura con il passato. Perché basta pensare che oggi tra il 10 e il 15%degli studenti vive in una famiglia monogenitoriale a causa dell’incidenza di separazioni e divorzi. Insomma il mondo della scuola sta diventando dal punto di vista sociale ed economico un insieme sempre più complesso: un insieme nel quale sta ferocemente incidendo anche la crisi economica (le iscrizioni ad alcune scuole secondarie sono in qualche caso in notevole flessione). Oggi si può dire che gli studenti delle scuole pubbliche rappresentano ancora la quota preponderante dell’utenza scolastica e si stanno differenziando al proprio interno. Quelli delle scuole parificate sembrano invece, almeno per circa la metà del campione, espressioni di classi sociali più agiate che cercano di dare ai figli quel tipo di formazione e di rigore spesso assenti nelle scuole pubbliche. Insomma, la scuola è un universo in turbolenta mutazione: un mondo che rischia di perdere la natura laica e di strumento volto alla mobilità sociale che volevano attribuirgli i padri costituenti.

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di Elisa Marini

SAGRE

AUTUNNO ALLE PORTE: TEMPO DI SAGRE! TANTI GLI APPUNTAMENTI FUORI ROMA. I SAPORI DEI FUNGHI, DELLE CASTAGNE, DELLA PASTA FATTA IN CASA, DEI VINI NOVELLI ASPETTANO CHI DECIDE DI DEDICARE UN WEEKEND A UNA GITA FUORI PORTA L’autunno è la stagione perfetta per cercare di riapprezzare il territorio e vivere un’esperienza di vita e buona cucina in uno dei tanti bellissimi borghi laziali. Appena fuori Roma - a Marino, Frascati e Fiumicino - si terranno tre importanti appuntamenti (di particolare rilievo quello, ormai quasi centenario, di Marino). Ma uva, funghi porcini, vino novello e castagne saranno protagonisti di altrettanti appuntamenti nel viterbese, nel reatino e nel frusinate. Insomma, sarà un periodo nel quale deliziarsi e riscoprire, insieme ai piatti tipici, la ricca storia dei borghi che li hanno inventati e valorizzati. SAGRA DEL FUNGO PORCINO, LARIANO, DAL 14 AL 24 SETTEMBRE. Un appuntamento noto in tutta la zona e ormai giunto alla sua 27ª edizione. La festa in onore del

conferenze e manifestazioni sportive. Il sabato e la domenica la sagra si terrà anche a pranzo. FIERA DEI SAPORI, FRASCATI, 23 E 24 SETTEMBRE. Giunta alla sua seconda edizione, la festa è un omaggio a tutti i migliori sapori dei Castelli Romani. Primi, secondi, pinse romane, fritti, norcineria, dolci, vini e birre. Il percorso si svilupperà tra la Passeggiata di Frascati, viale Cesare Battisti e la centrale Piazza San Pietro. Gli stand saranno aperti dalla mattina alle 11 alla sera alle 23. SAGRA DEGLI STRIGLIOZZI, CASTEL DI TORA, 24 SETTEMBRE. Gli strigliozzi sono una pasta lunga fatta con il grano duro e l’acqua (senza uova). Sono il marchio di fabbrica di Castel di Tora, piccolo comune di circa 300 anime. Di solito si consumano con un sugo semplice e pecorino. Sono comunque previste delle varianti. L’area in cui si svolgerà la sagra è al coperto. È previsto anche un mercatino dei prodotti agroalimentari del luogo.

principe dei funghi si terrà nella zona del campo sportivo e prevede tre menù da 5, 10 e 15 euro. La degustazione è al coperto e prevede, contestualmente alla sagra, un’area espositiva di 6.000 mq, 150 espositori, eventi musicali,

OKTOBERFEST A FIUMICINO, TESTA DI LEPRE, 29 E 30 SETTEMBRE. Promosso dalla proloco, l’evento si svolge nel parcheggio della Cooperativa allevatori di bestiame di Testa di Lepre. È prevista musica dal vivo e animazione per

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LA NUOVA STRUTTURA È DOTATA ANCHE DI UN REPARTO DI IDROKINESITERAPIA CON VASCA RIABILITATIVA DI 30 MQ E PERSONALE LAUREATO E SPECIALIZZATO CHE ASSISTERÀ IL PAZIENTE IN ACQUA È importante non confondere il trattamento riabilitativo con l’acquagym, attività sportiva e non riabilitativa, effettuata in acqua e non a temperatura controllata. La temperatura della nostra piscina riabilitativa, differentemente da quelle comuni, è mantenuta tra i 32° e i 34° gradi, fattore che influisce positivamente sugli esercizi e sulla correttezza del trattamento. Il rapporto terapista/paziente deve essere estremamente personalizzato e i controlli dell’acqua richiesti per le piscine riabilitative con autorizzazione sanitaria sono a garanzia della salute del paziente, al fine di evitare complicanze in particolare nella delicata fase post-chirurgica.

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GRUPPO STUDIO RONCONI

SAGRE bambini. Gli stand apriranno venerdì alle ore 18 e sabato alle ore 15. SAGRA DELL’UVA CESANESE DEL PIGLIO, 29 SETTEMBRE - 1 OTTOBRE. L’evento si svolge ormai da 44 anni. Si festeggia l’unico vino DOCG della provincia di Frosinone (prodotto nei comuni di Piglio, Serrone, Acuto, Anagni e Paliano). La sagra riguarda anche i prodotti tipici e l’artigianato della zona. Probabilmente durante la sagra sarà aperto anche il castello del paese. SAGRA DEL TARTUFO, CANTERANO, 30 SETTEMBRE 1 OTTOBRE 2017. Canterano è un piccolo borgo dell’alta

valle dell’Aniene, non lontano da Subiaco. Al tartufo nero dedica una sagra nella quale verranno esaltati i piatti tipici locali. Non mancherà il vino rosso e i cazzotti, tipici dolci del luogo. Ovviamente saranno presenti degli stand dove acquistare il tartufo e alcuni cercatori locali offriranno la loro esperienza e i loro locali per accompagnare i visitatori nei boschi. La sagra si terrà il sabato da mezzogiorno a mezzanotte e la domenica dalle 11 alle 17. SAGRA DELL’UVA, MARINO, 30 SETTEMBRE - 2 OTTOBRE. Siamo ormai al quasi centenario. Si tratta infatti

ne in coincidenza con la festa della Madonna del Rosario: una celebrazione dedicata alla vittoria della Lega Santa contro l’Impero Ottomano durante la Battaglia di Lepanto. Anche per quest’anno sono previste probabilmente le giornate di sempre: quella delle fontane che danno vino, la sagretta del lunedì, il corteo storico, il concerto di chiusura, i fuochi d’artificio, eccetera. Tuttavia, il programma completo sarà disponibile solo dal 13 settembre. Per maggiori informazioni consultare il sito www.sagradelluvamarino.it. SAGRA DELLE TACCHIE AI FUNGHI PORCINI, BELLEGRA, 30 SETTEMBRE - 1 OTTOBRE; 7 - 8 OTTOBRE. Le tacchie sono un tipo di pasta fatta a mano con uova, farina e acqua. Il taglio irregolare e quadrangolare gli dà una forma unica, quella stabilita dalla sapienza culinaria delle donne di Bellegra. Per l’occasione, oltre all’allestimento di tre punti di degustazione, ci saranno spettacoli di folclore e un corteo storico. Prevista anche un’area per bambini. La sagra si terrà due settimane di fila: quella a cavallo tra settembre e ottobre e la prima di ottobre. SAGRA DELLA CASTAGNA, VALLERANO, 7 OTTOBRE - 1 NOVEMBRE 2017. È già tempo di castagne e le cantine scavate nel tufo di Vallerano si preparano ad accogliere i visitatori che vogliono deliziarsi dei piatti tipici. In programma stand enogastronomici, spettacoli di folclore, degustazioni di vino rosso e castagne in piazza per tutti (diversi sabati e domeniche sempre alle ore 16), laboratori d’artigianato, cortei storici, visite guidate, esposizioni di rapaci, cene con degustazioni e tanto altro. Vallerano è un paese adagiato sulle falde orientali del monte Cimino. Si distingue per le antiche presenze umane, i palazzi rinascimentali, gli eremi monastici (S. Lorenzo, S. Salvatore, S. Leonardo), il centro storico e le chiese romaniche, rinascimentali e barocche. Il ricco programma della sagra è consultabile sul sito www.castagnavallerano.it.

della 93esima edizione. La sagra dell’uva di Marino è un evento che ha un posto ormai di diritto nell’immaginario popolare. Dalle “Fontane che danno vino” (Nannì, 1926, Franco Silvestri) alle ciambelline, dalla porchetta ai salumi locali, pochi sanno che il profano appuntamento si tie* La redazione declina ogni responsabilità per le variazioni di programma. Si prega sempre di cercare conferma degli eventi da parte delle proloco locali.

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di Barbara Zorzoli

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LA VERITÀ SULL’AMORE TRA PENÉLOPE CRUZ E JAVIER BARDEM

i vedremo presto sul grande schermo, uno accanto all’altra, nel film Loving Pablo, in cui lui interpreta il boss del narcotraffico Pablo Escobar e lei la sua amante tradita. Javier e Penélope hanno recitato in pochi film insieme, ma quei pochi sono bastati a farli incontrare, perdere, rivedere e innamorare. E la loro storia d'amore è il film più bello che abbiano fatto insieme, e vale la pena rivederlo per l'ennesima volta.

SPETTACOLANDO

QUANDO PENÉLOPE INCONTRÒ JAVIER enélope Cruz e Javier Bardem si incontrano per la prima volta nel 1992 sul set di Prosciutto prosciutto, il film provocatorio di Bigas Luna. Per Penélope è anche un'altra prima volta: è il suo debutto nel mondo del cinema. In una scena rimasta nella memoria di tutti, Javier la raggiunge nel bagno delle donne di una discoteca e le ruba un bacio impetuoso. Lei protesta, e lui la saluta con un bacio sulla fronte, stavolta tenero e paterno. La chimica tra i due è evidente, ma stavolta non succede niente tra loro (forse).

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PENÈLOPE CRUZ E I FILM CON ALMODÓVAR

enélope ha il successo scritto nel destino, e dopo un debutto con Bigas Luna non poteva che arrivare lui, il regista spagnolo per eccellenza, Pedro Almodóvar. Con lui Penélope gira un film dove c'è anche Javier Bardem, anche se i due non si incontrano mai sul set. Il film è Carne tremula, ma Penélope è un personaggio del passato, Javier del presente. Non è (ancora) destino. Intanto, lei diventa la musa preferita di Almo e arrivano i film mitici come Tutto su mia madre. E con il successo planetario arrivano anche gli amori hollywoodiani, prima con Tom Cruise e poi con Matthew McConaughey. Ma nell'orizzonte di Penélope e Javier arriva un altro grande regista, e un altro film insieme.

PENÉLOPE E JAVIER SI INNAMORANO el 2007, Woody Allen vuole entrambi in Vicky Cristina Barcelona. Penélope e Javier sono una ex coppia sposata che inizia un triangolo amoroso con Scarlett Johansson. Penélope vince l'Oscar come migliore attrice non protagonista, ma durante le riprese si innamorano e cominciano a frequentarsi in gran segreto. Sono entrambi molto riservati, e non hanno nessuna intenzione di farsi vedere in pubblico insieme.

PENÉLOPE E JAVIER: MATRIMONIO E FIGLI l ghiaccio si è rotto, e la vita di Penélope e Javier diventa più trasparente, anche se non rinunciano mai a quell'amore per la privacy che li rende irresistibili. Sempre nel fatidico 2010 si sposano alle Bahamas, ma ovviamente le nozze sono segrete e di foto in giro non ce ne sono. Poi arrivano i figli, Leonardo nel 2011 e Luna nel 2013. E poi è tempo di altri due film insieme: Il procuratore di Ridley Scott nel 2013 e adesso Loving Pablo.

UNA COPPIA RISERVATA

on si fanno mai vedere in pubblico insieme, e il lavoro dei paparazzi diventa difficile. Ma una volta vengono beccati in un ristorante di Los Angeles, un'altra in una vacanza in Brasile nel 2009. Poi ancora come invitati al matrimonio a Venezia della migliore amica di Penélope, Salma Hayek. Una coppia che appare raramente, e quando lo fa non sembra una coppia. Fino a quando...2010, anno fatidico: Penélope e Javier escono allo scoperto ai premi Goya del 2010, gli Oscar spagnoli; i due innamorati si siedono insieme, sorridono ai fotografi, insomma senza dire una parola fanno capire che sì, si amano. I giornalisti insistevano troppo, le voci di un fidanzamento ufficiale riempivano le pagine dei giornali, e così la riservatissima Penélope cede. Sempre nel 2010 arriva la dichiarazione d'amore di Javier Bardem dal palco del Festival di Cannes dove lui vince la Palma come miglior attore in Biutiful. Javier senza mai staccare gli occhi da lei seduta in platea dichiara: "Alla mia fidanzata, la mia compagna, il mio amore: Penélope. Ti devo tutto e ti amo moltissimo".

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INFORMAZIONE REDAZIONALE

BARBERIA OLD FRIENDS: TAGLIO E STILE IN AMICIZIA!

attia, Fabio e Angelo sono i titolari della “Barberia Old Friends”, il posto giusto nel quale una clientela prettamente maschile può soddisfare tutte le sue esigenze in fatto di barba e capelli. Con Mattia abbiamo parlato dell’attività, delle novità, dei prodotti e dei tagli… Che tipo di servizio proponete alla vostra clientela? Facciamo sia tagli vecchio stampo intendo solo forbici e pettine - che tagli con la macchinetta. Poi ovviamente facciamo tutto: tagli moderni, tagli vintage, tagli per bambini piccoli (qualsiasi età), barbe particolari, corte, rasatura da barba, eccetera. Facciamo ovviamente anche le tinture, sia da barba che per capelli. Siete orientati dalle nuove mode hipster? Le spingiamo alla grande. Le nuove barbe devono essere molto curate. Vanno inizialmente fatte crescere, vanno trattate con shampoo apposito e con balsamo. Poi è necessaria una modellatura che noi facciamo sia a rasoio che a clipper. Significa venire una volta a settimana… Per la barba, sì. Occorre seguirla. Partendo da zero, se si vuole un bel risultato, sono necessarie tre settimane o un mese. Ovviamente dipende da quanto la si vuole far crescere. Con tre mesi i risultati sono evidenti. Avete prodotti particolari? Abbiamo tutto, dai prodotti commerciali a quelli solo per barbiere, da quelli americani a quelli olandesi. Abbiamo prodotti per la cura della barba, del capello bianco, del capello secco, mosso, liscio, riccio, eccetera. Vendiamo olii, cere, schiume. Insomma, abbiamo tantissimi prodotti. Avete per caso dei kit regalo? Sicuramente per Natale i nostri clienti troveranno sorprese e regali originali, pacchetti con rasoi tradizionali, pennelli, qualsiasi tipo di prodotto o accessori per capelli e barba.

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di Chiara Rovan

TEATRO

ROMA

RIPARTE IL TEATRO ome ogni anno, l’estate dolcemente si dissolve per alzare il sipario sui nuovi appuntamenti teatrali della capitale. Classici e nuove proposte al Teatro Eli-

pagnia di Moses Pendleton che con Viva Momix Forever festeggerà i suoi 35 anni di esibizioni con le più suggestive coreografie. A novembre posto alla musica con il Don Giovanni di Mozart secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio e a seguire gli improbabili quanto esilaranti Lillo e Greg in L’uomo che non capiva molto. La saga. Emma Dante sarà dal

IL MEGLIO DELLA NUOVA STAGIONE FINO A NATALE seo che da settembre ospita nel suo foyer una rivisitazione contemporanea e di interazione col pubblico del Misantropo di Moliére per la regia e l’adattamento di Francesco Frangipane, seguito dall’esperienza su un furgone in movimento che sarà la scena di Medea sulla statale con Elena Cotugno diretta da Giampiero Borgia, viaggio on the road del mito greco. Dal 26 settembre la coppia MauriSturno presenterà l’opera simbolo del teatro dell’assurdo di Beckett Finale di partita, Massimo Dapporto vestirà i logori panni di Un borghese piccolo piccolo tratto dal romanzo di Cerami dal 17 ottobre e Ambra Angiolini interpreterà la black commedy La guerra dei Roses dall’omonimo film del 1989. Al Piccolo Eliseo sono da segnalare: il trittico psicologico di Purgatorio con Laura Marinoni e Danilo Negrelli; la divertente piéce multilingue e multimediale Tetas Y recetas; il pluripremiato Ferdinado di Annibale Ruccello sulla decadenza della società aristocratica postunitaria e La paranza dei bambini di Roberto Saviano e Mario Gelardi, racconto spietato di adolescenti camorristi. Al Teatro Vittoria spopola la commedia da ottobre con la prima assoluta di Segreti di famiglia di E. Luttman con Viviana Toniolo e La Divina Commediola di Giobbe Covatta che reinterpreta Dante con spasso e drammaticità. A dicembre il classico Rumori fuori scena alla sua 34esima edizione, seguito dall’esilarante Terapia di gruppo di C. Durang diretto da Stefano Messina. Il Teatro Olimpico ospiterà come di consueto la prestigiosa com-

13 ottobre al Teatro Argentina con Bestie di scena, viaggio alla ricerca di sé e del proprio corpo-essere. A seguire Copenaghen di M. Frayn con Umberto Orsini, un thriller politico-scientifico nella Danimarca occupata dai nazisti. Tutto Shakespeare da novembre a dicembre con Re Lear e Richard II, per arrivare al ritorno del furioso Ragazzi di vita di Pasolini diretto da Massimo Popolizio con la drammaturgia di Emanuele Trevi. Da non perdere la stagione del Teatro India che si apre con Ritratto di una nazione - L’Italia al lavoro, progetto teatrale con la regia di Fabrizio Arcuri: otto spaccati di vita regionale accompagnati da musica dal vivo sul tema del lavoro in Italia e che avrà una seconda parte nel 2018 con altri dodici quadri ambientati nelle restanti regioni. In seguito dEVERSIVO di e con Eleonara Danco, in prima nazionale, monologo esistenziale dentro una casa di ricordi e situazioni in divenire; Perlasca, il coraggio di dire di no a novembre di e con Alessandro Albertin; Il ritorno di Casanova di A. Schnitzler diretto da Federico Tiezzi con Sandro Lombardi, tragicommedia della lotta tra Eros e Thanatos nella coscienza del vecchio seduttore. E buon divertimento!

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di Penelope Salomone

ARTE E CULTURA

SCUDERIE DEL QUIRINALE E PALAZZO BARBERINI, DAL 22 SETTEMBRE AL 21 GENNAIO

PICASSO. TRA CUBISMO E CLASSICISMO 1915-1925 ltre cento i capolavori dell’artista spagnolo, provenienti dai maggiori musei del mondo, visibili alle Scuderie. La mostra, a cura di Olivier Berggruen in collaborazione con Anunciata von Liechtenstein, celebra il geniale Pablo nel centenario del suo viaggio in Italia, che ne segnò la poetica, impressionato come fu dalle rovine romane della Capitale e dall’arte popolare napoletana. A Palazzo Barberini (via delle Quattro Fontane) è invece possibile apprezzare, per la prima volta a Roma,

il sipario dipinto dal pittore catalano per il balletto in un atto “Parade” di Léonide Massine, su poema di Jean Cocteau, musicato da Erik Satie. La tela, lunga 17 metri e alta 11, è ac-

JUSQU’ICI TOUT VA BIEN MACRO, TESTACCIO, DAL 14 OTTOBRE AL 26 NOVEMBRE rima personale italiana di Renaud Auguste-Dormeuil. La mostra, a cura di Raffaele Gavarro, sarà aperta dall’ultima creazione dell’artista francese, Spin-off, composta dalla frase luminosa “Jusqu’ici tout va bien” (Fin qui tutto va bene). Tracciata da strisce di led, l’opera sarà portata in volo da un drone sopra il Tevere destinazione Macro per dare l’avvio all’esposizione nel Padiglione A. L’inaugurazione sarà l’occasione - ma non sarà la sola per assistere ad un evento finora inedito: vedere un’opera d’arte che entra ed esce dal Museo a comando per volare sopra le nostre teste. Durante il periodo espositivo, “Spin-off” illuminerà temporaneamente con il suo enigmatico messaggio il cielo capitolino in diversi punti della città. Mentre l’opera “The day before” comprende dodici mappe stellari di altrettanti luoghi del pianeta la notte precedente un micidiale attacco aereo: il cielo sopra

colta nel Salone affrescato da Pietro da Cortona, insieme ai bozzetti per le scenografie e i fondali per il balletto “Pulcinella”, altro spettacolo ispirato dal tour italiano di Picasso. Il progetto, realizzato da MondoMostre Skira e Ales (Arte Lavoro e Servizi) spa, con la partecipazione delle Gallerie nazionali di Arte antica, annovera tra gli autorevoli supervisori scientifici anche lo scrittore e poeta Bernard Ruiz Picasso, nipote di Pablo. Info su www.scuderiequirinale.it www.barberinicorsini.org

Hiroshima il 5 agosto 1945, Baghdad il 15 gennaio 1991, New York il 10 settembre 2001 e così via. A catalizzare, tra l’altro, l’attenzione dei visitatori anche l’installazione “When the paper”, ispirata ad un rituale giapponese: un tavolino con dei foglietti e un secchio pieno d’acqua disposti al centro di un cerchio di otto metri di diametro di terra. L’invito è a mettere nero su bianco un dolore presente o passato, per poi gettarlo nell’acqua dove si dissolverà, e con esso il testo e la causa che lo ha generato.

I WILL KEEP A LIGHT BURNING STADIO DELLE TERME DI CARACALLA, 19 OTTOBRE onvinto che l’arte sia visibile tanto nei luoghi deputati come in quelli pubblici e comuni, Renaud Auguste-Dormeuil, nato a Parigi nel 1968, presenterà quest’altro evento alle Terme di Caracalla. La luce di mille candele formerà la mappa siderale del cielo di Roma come si presenterà sopra allo Stadio imperiale tra cento anni. La performance si terrà in concomitanza con la celebre manifestazione sportiva “We run Rome” e alcuni atleti mondiali compiranno assieme all’artista il rito dell’accensione.

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di Penelope Salomone

ARTE E CULTURA

SANTA ROSA IN MOSTRA A VITERBO LA PRIMA ESPOSIZIONE LEGATA AL SUO “TESORO” (quasi) inevitabile: quando si dice Viterbo il pensiero corre a Santa Rosa - patrona della Città dei Papi - e alla sua celeberrima festa, che richiama fedeli, turisti e curiosi da tutto il mondo. Uno spettacolo mozzafiato che si rinnova, dal 1258, il 3 settembre di ogni anno, quando la colossale - 30 metri di altezza per cinque tonnellate di peso - macchina luminosa di S. Rosa viene portata, a spalla, in processione nel centro cittadino da un centinaio di “facchini”. La cerimonia, iscritta dall’Unesco nel patrimonio immateriale dell’Umanità, rievoca la traslazione del corpo della giovane Rosa, ancora non canonizzata, nel luogo che ne divenne poi il santuario e ne custodisce tuttora le spoglie, accolte in una preziosa urna barocca (1699), opera dell’orafo e argentiere Giovanni Giardini. La visita al sito religioso e monumentale sarà arricchita

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quest’anno, dal 2 settembre al 6 gennaio, dalla mostra “Il tesoro di S. Rosa. Un monastero di arte, fede e luce”, che ricostruisce la vita della Santa attraverso dipinti, argenti, ceramiche, ex voto e documenti relativi alla santificazione, conservati nei secoli dalle Clarisse e oggi dalle suore Alcantarine. Si tratta di opere esposte per la prima volta al pubblico. Tra esse, alcune fresche di restauro come la quattrocentesca “Madonna del Latte” dipinta su una tegola dall’artista viterbese Francesco d’Antonio Zacchi, detto il Balletta, e la tela cinquecentesca raffigurante Sant’Orsola di Bartolomeo Cavarozzi, altra gloria locale. Per l’occasione sono stati restaurati anche gli affreschi L’ultima cena, Ascensione e Madonna in gloria - realizzati tra il XVI e il XVII secolo e ancora presenti in tre lunette dell’antico Refettorio del Monastero di Santa Rosa, emblema dell’identità viterbese. Info su: www.sabap-rmmet.beniculturali.it; app gratuita “Viterbo ART City”.

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QUESTIONE DI CILINDRI

di Alessandro Cortellessa

ECCO IL NUOVO

BURGMAN el 1998, quando gli scooter erano al massimo 250 cc di cilindrata, arrivò con un effetto dirompente sul mercato la prima versione del Suzuki Burgman che, con i suoi 400 cc, diventò il più desiderato, sia per la novità che per le prestazioni, all’epoca davvero strabilianti per uno scooter di serie. Burgman 400 diede vita ad un nuovo segmento, quello degli scooter

IL CAPOSTIPITE DEI MAXISCOOTER SI AGGIORNA CON UNA NUOVA VERSIONE CHE ARRIVA NELLE VETRINE DEI CONCESSIONARI di grossa cilindrata, filone commerciale che proseguì negli anni successivi con l’uscita di tanti modelli 500 e con l’escalation verso cilindrate ancora maggiori (il top lo raggiuse l’Aprilia con l’SRV 850, bicilindrico con ben 76 cavalli!), che però trovarono una risposta sul mercato decisamente più tiepida, andando a snaturare, per costi, consumi e fruibilità. Forte di un successo planetario, la serie Burgman ha venduto ben 440.000 unità in tutto il mondo, ed è da sempre tra i leader di mercato, sintesi di

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potenza, comodità e costi ragionevoli. Ottimo prodotto per i commuter urbani, il Burgman 400 oggi è pronto ad arrivare nelle concessionarie profondamente rinnovato. Uno scooter made in Japan che si contraddistingue per la meticolosità progettuale e produttiva, nonchè per la grande affidabilità, il nuovo design e le prestazioni più sportive, abbinate al comfort e alla praticità che ne hanno fatto un best-seller in quasi vent’anni di vendite (111.144 esemplari immatricolati in Italia, che rappresentano il 54% delle immatricolazioni totali della famiglia Burgman). Il nuovo Burgman 400 segna una svolta importante, mantenendo però il suo tipico DNA. Il nuovo design è snello e filante, e mette l’accento sul lato sportivo del suo carattere. La carrozzeria ha forme più atletiche e slanciate, specie nel frontale e nella parte posteriore. Entrambi sono impreziositi da inediti gruppi ottici a LED, che conferiscono allo scooter un look fresco, grintoso e personale, aumentando anche l’efficacia del fascio luminoso al buio. Con la sua struttura più compatta, il Burgman 400

QUESTIONE DI CILINDRI trova un nuovo e miglior equilibrio tra prestazioni e versatilità, e tra comfort e comportamento su strada, sia sui percorsi extraurbani, sia in città. Lo dimostra la conformazione della sella, che ha un’imbottitura più spessa di 20 mm e regala al pilota una seduta più comoda e una posizione di guida più eretta e attiva. In questo modo chi guida è nelle condizioni ideali per godere appieno della maggiore stabilità e della migliore tenuta di strada offerte dalla ciclistica, ora che il telaio ha una rigidità ottimizzata e la ruota anteriore è passata da 14 a 15 pollici di diametro. Confermata la sospensione posteriore PRO-LINK con precarico molla regolabile su sette posizioni, che rimane un’esclusiva Suzuki. L’ammortizzatore posteriore opera tramite un nuovo sistema di leveraggi che garantiscono un funzionamento progressivo. Questa caratteristica, che non è disponibile su altri scooter della stessa categoria, offre un comfort eccellente anche nei trasferimenti più lunghi o sui fondi stradali più irregolari. I fianchi sono più stretti, per consentire a tutti di poggiare saldamente i piedi a terra, in combinazione con la forma sciancrata della pedana e un’altezza della sella da terra di soli 755 mm. La nuova sella biposto su due livelli combina un’imbottitura più spessa con una forma più rastremata, per assicurare un comfort eccellente, sia al pilota che al passeggero. Il rinnovato monoclindrico, progettato ad hoc da Suzuki, è un motore a quattro tempi DOHC raffreddato a liquido da 399 cc, a iniezione elettronica che eroga una coppia più consistente ai bassi e ai medi regimi (36 Nm a 4800 giri/min), migliorando le performance e l’accelerazione, anche nella guida con passeggero. Il motore beneficia di numerose migliorie, a partire dalla nuova scatola del filtro dell’aria, che contribuisce a rendere più pronte le risposte a ogni rotazione dell’acceleratore, sin dai bassi e medi regimi. La forma della scatola del filtro inoltre rende più gradevole il sound d’aspirazione, mentre una nuova candela all’iridio rende più efficiente e pulita la combustione. Il risultato è una potenza massima di 23 kW a 6300 giri/min, abbinata alla riduzione dei consumi (4 l/100 km) e a emissioni di CO2 contenute in 91 gr/km, che rientrano nei limiti della norma Euro 4. Il Burgman 400 è sempre stato imbattibile quanto a praticità d’uso. La nuova doppia sella, dotata di un comodo schienalino indipendente e regolabile, nasconde sotto di essa uno spazioso vano da ben 42 litri, capace di accogliere un casco integrale e un demi-jet. Per i piccoli oggetti di uso quotidiano ci sono anche due cassettini nel retro dello scudo, uno dei quali dotato di una presa 12V, con cui si possono ricaricare i dispositivi elettronici, dal navigatore allo smartphone. Dotato di uno chassis più leggero di 7 kg rispetto alla versione precedente, lo scooter è migliorato anche in fatto di agilità e manovrabilità. Il comfort di marcia offerto dalle sospensioni e l’eccellente protezione aerodinamica permettono di viaggiare a lungo in tutto relax, mentre il telaio robusto e la generosità del motore Euro 4 assicurano un enorme piacere di guida, assieme alla nuova ruota da 15 pollici. L’impianto frenante, con tre dischi ben dimensionati, che lavorano con il supporto di un leggero sistema ABS, è di ultima generazione. Il prezzo di listino è fissato a 7.899 euro e fino a fine ottobre è proposto con offerta lancio di 7.290 euro.

COMUNICAZIONE EDITORIALE Si comunica agli interessati che 13 Magazine, nel periodo precedente le elezioni amministrative concernenti il X Municipio, ospiterà i messaggi politico-elettorali secondo le forme ammesse dalla legge 22 febbraio 2000, n. 28 che regolamenta la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali.

TARIFFE Doppia Pagina (manifesto elettorale a sinistra e messaggio elettorale a destra) 400 e + Iva (4% come disposto dalla legge n. 90, 8/4/204) Pagina (manifesto elettorale a sinistra) 250 e + Iva (4% come disposto dalla legge n. 90, 8/4/204) PER CONTATTI info@visioni-grafiche.it · 333.8626296 · 06.88540120

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di Elisa Marini

VIAGGI

RAGGIANTE

SIVIGLIA ndalusia: terra “caliente”, come è noto. Quanto “caliente”, fino a che non ci si mette piede d’estate, è poco intuibile. Con un clima secco e giornate che toccano spesso i 38 gradi, l’estate - a meno che non sia una parentesi di una vacanza al mare sulla costa spagnola o portoghese - forse non è il momento migliore per concedersi un viaggio nella splendida Siviglia. Poco più tardi, prima che finisca settembre, quando le piogge sono comunque molto rare (circa due giorni mensili di media) e le temperature si attestano sui 30 gradi di massima e i 20 di minima, è invece il momento ideale per concedersi una

più di un’automobile, la parte storica di Siviglia è di fatto quasi del tutto pedonalizzata. A dominarla, una magnifica cattedrale dedicata a Santa Maria, la più grande cattedrale gotica del mondo e la terza chiesa per grandezza dopo San Pietro a Roma e San Paolo a Londra. La visita all’intero complesso, che comprende la Giralda, una torre alta più di cento metri, dura non meno di una mezza giornata. Ma sarebbe estremamente riduttivo confinare l’architettura della città alla sua presenza più imponente. Perché Siviglia è anche la Torre dell’oro (lascito degli arabi), l’Alcazar (il celebre palazzo

BUONA CUCINA, RITMI MEDITERRANEI E TANTA CULTURA: IMPOSSIBILE NON FARSI TENTARE parentesi di qualche giorno nella splendida città andalusa. Siviglia è, per ciò che concerne il centro storico, racchiuso all’interno di splendide e antiche mura, uno dei più interessanti affreschi urbani d’Europa. Abitata sin dai tempi dei romani - nella vicina “Italica” nacquero gli imperatori Traiano e Adriano - la zona è stata al centro di tutte le più importanti traversie della storia europea: prima i romani, poi i visigoti, poi gli arabi, infine la “Reconquista” cristiana, il regno di Castiglia e l’Impero spagnolo. Tutto questo, insieme a qualche elemento contemporaneo - dal singolare Metropol Parasol dell’architetto tedesco Mayer (monumento del 2004) alla suggestiva architettura neomoresca della Plaza de Espana (1928) - conferisce al cuore della città un ritmo unico, una continua sovrapposizione di scorci, stili, edifici, piazzette, chiese, torri in grado di stupire freneticamente il visitatore. Complice anche l’estrema densità delle case, il fatto che tra l’una e l’altra non di rado siano assenti i marciapiedi e non passi

reale in stile moresco), la Plaza de Toros (per chi fosse interessato al fenomeno della Corrida) e tanti altri palazzi, musei e antiche chiese che hanno fatto la storia cittadina. Infine, nulla è raccontato per quello è senza gli odori e i sapori della città. La grande area del centro di Siviglia è infatti un ininterrotto susseguirsi di ristorantini, taverne, bar, pasticcerie, gelaterie, birrerie, luoghi dove consumare le mille specialità locali. Tapas, gustosissime varietà di prosciutti e salumi, piccoli panini, diversi tipi di paella, churros (bastoncini di pasta fritta), gazpacho, salmorejo (zuppa a base di pomodoro, briciole di pane, olio, aceto, uovo sodo e prosciutto), caracoles (lumache) e molto altro ancora sono una continua tentazione per l’olfatto e la gola. Fino a tarda notte: perché Siviglia, dolcemente adagiata sulle rive del Guadalquivir (a proposito, una passeggiata sul lungofiume è d’obbligo), offre il meglio di sé quando il sole sta per tramontare e la notte prende il sopravvento sul giorno. Un ritmo di vita ormai perso nelle metropoli occidentali, un affresco che sarebbe incompleto senza le nonne sedute nei parchi e i bambini in bicicletta.

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visioni grafiche

di Maurizio Carta

SALUTE E BENESSERE

“MI DICA COME STA…” l ritorno da una visita specialistica e la sensazione di disagio per non aver capito esattamente cosa volesse dire il medico sono sensazioni diffuse. Eppure l’empatia e la buona relazione con il medico non sono solo correlati con la soddisfazione personale del paziente ma anche e soprattutto con la sua qualità di vita e il suo benessere fisico e psicologico. La comunicazione nel processo di cura può avere un effetto positivo (placebo) o negativo (nocebo); può chiarire o confondere, aumentare le tensioni o allentare le angosce. Il 27 ottobre su tutto questo si terrà a Roma, presso il Complesso di Santo Spirito in

un convegno abilitato a dare i relativi crediti formativi agli afferenti all’Ordine. Presenzieranno il Rettore dell’Università Tor Vergata, Giuseppe Novelli, il Presidente dell’Ordine dei Medici, Giuseppe Lavra, il Presidente dell’Ordine degli Odontoiatri, Brunello Pollifrone, e altre autorità dalle quali attendiamo risposta. «Tor Vergata» è un ateneo che mi sta particolarmente a cuore perché all’interno della Facoltà di Medicina stanno già facendo dei corsi sulla comunicazione medico-paziente, un argomento che ai tempi della mia laurea era assente. Vede, noi siamo medici ma allo stesso tempo siamo pazienti. Se ricominciamo a riflettere sull’essere umano

IMPORTANTE CONVEGNO A ROMA SUL RAPPORTO MEDICO-PAZIENTE. UNA COMUNICAZIONE CHE SPESSO È IN SALITA…

Sassia, un importante convegno. L’appuntamento, organizzato dalla onlus Genius Loci, è volto a focalizzare l’attenzione sulla comunicazione medico-paziente quale elemento fondamentale nel processo di cura: elemento indispensabile per concentrarsi non solo sul sintomo ma sul corpo, sulla mente e sulla relazione. Ne abbiamo parlato con gli organizzatori, il Dottor Maurizio Catinari e la Dottoressa Maura Ianni… Partiamo dal convegno: di cosa si tratta? Dottor Catinari: “La conferenza vede la partecipazione di diverse figure mediche e professionali. Tutte persone che fanno parte di quella che io definisco la ‘squadra medica’. Dunque un ambito ancora più ampio del semplice rapporto medico-paziente. Perché in gioco ci sono anche gli infermieri, gli amministrativi, i volontari, tutti quelli che concorrono a dare un servizio al paziente. Il convegno ha il patrocinio dell’Ordine dei Medici di Roma e Provincia, dell’Università degli Studi di Roma «La Sapienza», dell’Università «Tor Vergata» e dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Roma. Sarà inoltre

possiamo darci una mano a vicenda. La relazione che terrò ha come tema Scienza e coscienza, ovvero l’idea che ci sia bisogno di seguire il paziente dal punto di vista medico senza dimenticare che è un essere umano, che ha i suoi sentimenti, la sua famiglia. Quando una persona sta dentro la corsia di un ospedale, ricevere un sorriso non costa nulla ma dà tanto.” Quali sono le luci e le ombre nelle relazioni con i pazienti? Dottor Catinari: “Noi medici facciamo fatica a comunicare. Io sono chirurgo e odontoiatra e il mio scopo professionale non è curare la piccola carie ma mettere il paziente a suo agio. Questo dovrebbe poter valere per tutte le professioni mediche.” Dottoressa Ianni: “La prima ombra sta nella formazione, perché nella formazione del medico non c’è un insegnamento che attiene la comunicazione. In sordina si dice che la comunicazione non abbia alcuna importanza nel processo di cura. Invece secondo noi è un elemento fondamentale, perché saper comunicare al paziente la sua patologia e la relativa cura è un elemento che fa la differenza. Se lo si fa in maniera asettica, senza empatia e con troppo tecnicismo, si mette dentro la mente del paziente ansia, angoscia, incomprensione. Non si dà al

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SALUTE E BENESSERE paziente la possibilità di allearsi con il medico. La comunicazione è un elemento di cura che crea una buona relazione di cura.” Generalmente i medici sanno fare le domande giuste ai pazienti? Dottoressa Ianni: “Direi non tutti.” Per una medicina che si specializza fortemente e che spesso procede per protocolli d’intervento, c’è il rischio di dimenticarsi del singolo paziente? Della sua storia personale? Dottor Catinari: “È questo il problema fondamentale. Ogni medico fa settorialmente quello che gli viene chiesto e segue un protocollo dimenticandosi spesso della persona in sé. Un tempo esisteva il medico di famiglia che sapeva tutto del singolo paziente. È una figura che purtroppo sta sempre più scomparendo.” Dottoressa Ianni: “I protocolli sono importanti perché dietro di essi c’è uno studio scientifico. Però è anche vero che il protocollo ha un margine di applicabilità. Se io medico ascolto i tuoi sintomi, la reazione alle medicine, come ti approcci al tipo di cura, allora posso tarare il protocollo sulla tua persona, come se fossi un sarto che ti cuce il vestito secondo le tue misure. Certo, è più faticoso, ma dà anche più risultati.” Esistono ambiti specifici della medicina dove questo rapporto di empatia tra medico e paziente funziona peggio? Dottoressa Ianni: “Non c’è un ambito specifico perché dipende dal singolo medico, qualsiasi sia la specializzazione. Forse si potrebbe dire che i chirurghi hanno meno dimestichezza con la comunicazione perché spesso non hanno a che fare con il paziente vigile ma devono approcciare al corpo, all’organo-oggetto. Al contrario si può dire che invece in pediatria sono di solito più attenti alla comunicazione perché hanno di fronte i bambini (anche se esistono pediatri che non hanno grandi doti comunicative).” Ecco, parliamo dei bambini. Nel convegno c’è anche una relazione sul gioco come elemento di comunicazione con il paziente pediatrico Dottoressa Ianni: “La dottoressa De Pompeis è una pediatra e il suo

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studio è tappezzato di pupazzi e di colori. Lei cerca di creare sin dalla prima fase un rapporto di fiducia con i suoi piccoli pazienti che gli permette di fare una diagnosi più precisa.” Un ambito molto delicato e nel quale la comunicazione conta molto è quello oncologico. Che cosa dire e che cosa non dire al paziente oncologico? Dottoressa Ianni: “Non c’è una cosa che deve dire o non deve dire. È la modalità comunicativa che cambia le cose. È certo che non devono essere taciute delle cose. Il paziente oncologico è un paziente sensibile e fragile, ma non è affatto distratto rispetto a quello che gli accade intorno. È molto attento alle parole del medico. La relazione che presenterà il dottor Pancotti, Primario oncologo a Teramo, pone l’accento sulla cura come processo di collaborazione. Il medico deve ascoltare il paziente perché può dargli preziosi suggerimenti su come approcciarsi alla malattia in maniera individualizzata” Che valore ha la comunicazione per un decorso positivo con il paziente? C’è qualche dato statistico? Dottoressa Ianni: “Di studi ne sono stati fatti tanti. Sono gli studi relativi, ad esempio, all’emozione nel processo di cura. L’emozione positiva o negativa innesca tantissime reazioni a livello neurologico. Quelle negative producono stress, quelle positive producono endorfine o ormoni definiti “della felicità”, perché causano reazioni immunitarie positive. La cattiva comunicazione produce angoscia e ansia. Le reazioni negative producono stress e, attraverso processi biochimici, possibili deficit immunitari.” Che cos’è l’Associazione Genius Loci Onlus? Di che si occupa? Dottoressa Ianni: “Lo dice il nome: il genius loci nella psicoanalisi di gruppo è colui che in un gruppo e in una comunità detiene il sapere emotivo. Si occupa del miglioramento della qualità della vita. Ci occupiamo dunque di tante cose, tra le quali la buona relazione medico-paziente è una delle più importanti.”

di Gaetano Gaggiottino

SCIENZE

IL CIOCCOLATO: ELISIR DI LUNGA VITA

l cioccolato dovrebbe essere per tutti, non solo per golosi. Attualmente i ricercatori consigliano infatti l’assunzione di 30-40 grammi di cioccolato fondente - si parla di cioccolata che ha minimo 70% di cacao - al giorno. I benefici riguardano la netta diminuzione della pressione arteriosa, la regolazione dei livelli di colesterolo, il miglioramento della fluidità del sangue e, di conseguenza, la riduzione del rischio cardiovascolare. Avevano dunque ragione i Maya a definire cioccolato cibo degli dei.

MISSIONE SU MARTE: È REALTÀ

ACQUA SULLA LUNA

i parte. La NASA ha presentato ufficialmente l’equipaggio per il primo viaggio su Marte. Sono 12 astronauti, cinque donne e sette uomini, con età compresa tra i 29 anni e i 42 anni e con lauree in ingegneria, biologia, medicina e geologia. Ad agosto inizierà per

ascosta nelle rocce vulcaniche, intrappolata in antichi depositi fatti di grani di vetro formati dalle eruzioni di magma, sembra che il satellite della

il gruppo un percorso lungo circa due anni nel quale, affiancati da astronauti con esperienza, verranno preparati al grande viaggio sia a terra che a bordo della stazione spaziale orbitante. L’addestramento sarà ovviamente durissimo e mirato a ricreare le difficili condizioni atmosferiche e ambientali del pianeta.

terra nasconda notevoli quantità di acqua. Fino ad oggi si pensava che la Luna fosse un agglomerato di detriti originato dallo scontro tra la Terra e un altro pianeta, con un interno secco a causa del forte calore sviluppato dall’impatto. Si pensava inoltre che così fosse rimasto da allora. La vera sorpresa, per gli astrofisici, è che l’idrogeno necessario alla formazione di acqua è invece sopravvissuto all’impatto, permettendo così la formazione dell’acqua.

METEOROLOGIA: SEMPRE MEGLIO MA NON BASTA e previsioni del tempo sono diventate una vera fissazione per l’uomo moderno. Grazie a sontuosi investimenti, sia pubblici che privati, negli ultimi decenni la meteorologia è dunque diventata una scienza sempre più precisa. Ma la sua storia è lunga. I primi che provarono ad intuire l’andamento del tempo furono i babilonesi; poi venne il turno del greco Teofrasto, il quale catalogò ben 80 tipi di pioggia. Ovviamente si trattava solo di previsioni approssimative. Oggi sulla Terra esistono 10mila stazioni di rilevamento che ogni tre ore misurano vento, umidità, nuvolosità e temperatura. Sui mari boe automatiche registrano il meteo mentre, dal cielo, circa 1.200 palloni sonda mandano i dati alla base della Organizza-

zione Meteorologica Mondiale. Tuttavia, anche se più precise, le previsioni non sono sempre corrette e spesso un nuvolone improvviso ci fa rimpiangere di non avere portato l’ombrello! Questo perché non esiste un algoritmo abbastanza preciso e complesso, uno strumento matematico che possa prevedere l’evoluzione della meteorologia oltre i tre giorni.

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INFORMAZIONE REDAZIONALE AMBULATORIO VETERINARIO CASTEL PORZIANO: SALUTE E BENESSERE DEL VOSTRO ANIMALE DOMESTICO!

Dal 2004 il Dottor Diego Milone è titolare dell’Ambulatorio Veterinario Castel Porziano, all’Infernetto. Con lui abbiamo parlato di che si occupa e dei problemi più sottovalutati nella cura degli animali domestici. Di che si occupa l’ambulatorio? L’ambito principale sono i piccoli animali, ovvero quelli da compagnia fatta esclusione di alcuni animali esotici che non trattiamo (pappagalli o serpenti per i quali ci rivolgiamo a specialisti). Siamo specializzati in medicina interna, chirurgia di base e chirurgia specialistica: tutto tranne la neurologia e la chirurgia spinale. Io mi occupo spesso di chirurgia ortopedica: dalle fratture più banali alle protesi. Insomma, delle malattie scheletriche e dello sviluppo del cane. Siete anche un pronto soccorso? Abbiamo una struttura dove facciamo solo day hospital: qualsiasi tipo di degenza avviene dalla mattina alla sera. La sera dimettiamo tutti perché l’ambulatorio è chiuso. Però abbiamo una reperibilità di 24 ore su 24. Seguo casi anche in orario fuori ambulatorio e nei giorni festivi. C’è qualche patologia legata a questo periodo dell’anno? No. Una patologia molto frequente nel periodo estivo è la tosse canina, malattia che con il freddo va via. Tuttavia, in questo periodo si inizia a fare prevenzione contro la leishmaniosi, malattia che tutti conoscono e che viene trasmessa dalle zanzare. Appena vanno via quest’ultime, per i cani non vaccinati si fanno dei controlli del sangue per escludere che nel periodo estivo abbiano contratto la malattia. Così si sta tranquilli per un altro anno. Capitolo prevenzione. Quali sono le cose che si trascurano più spesso e che portano a problemi? Il primo problema è il peso e le ragioni sono molte. Una delle principali riguarda l’aspetto economico: oggi va bene comprare il mangime al supermercato se il cane non ha patologie (ingrassa, ha problemi dermatologici o il fegato va in sofferenza). Se invece l’animale ha problemi, occorre rivolgersi ai negozi specializzati. E in quel caso i mangimi costano di più, mettendo una parte dei proprietari in difficoltà. Poi c’è anche, più semplicemente, una generale sottovalutazione dei problemi. Facciamo, ad esempio, il caso dei parassiti. A me arrivano in continuazione cani con le pulci. Ed è strano, perché basta accendere una tv per assistere a una pubblicità degli antiparassitari. Con questo caldo umido il cane porta parassiti durante tutto l’anno. Meglio pensarci prima, perché debellare le pulci dentro casa diventa molto complicato.

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X NEWS DOPO L’ACQUAZZONE DISAGI E ALLAGAMENTI OVUNQUE bastata, come ormai consuetudine da almeno un quinquennio, un’ora di pioggia intensa per mandare “sott’acqua” gran parte della Capitale. In particolare nel nostro Municipio, il decimo, allagamenti e canali di bonifica al limite dell’esondazione si sono visti ovunque. L’Infernetto ed Ostia sono state oggetto dei maggiori disagi. In via di Castelporziano i canali, colmi di rifiuti di ogni genere, hanno rischiato di straripare, così come a Longarina e Bagnoletto. Ad Ostia parte del lungomare è stato “inondato”, con i tombini ostruiti poiché strutturalmente fragili o intasati dal pattume. Eppure, malgrado la rete fognaria si stia dimostrando non all’altezza, si continua a costruire sovraccaricando un sistema già al collasso. Inoltre, la manutenzione ordinaria sta apparendo del tutto insufficiente ed inappropriata. Con buona pace dei residenti e delle loro case, sovente allagate. di Vincenzo Galvani

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X MUNICIPIO, L’ASSOCIAZIONE CIAO ONLUS PROTAGONISTA ALLA MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA n cortometraggio appassionante, a tratti commovente, vero e proprio ricostruttore di spaccati di vita quotidiani e visioni lontane ma più che mai vicine. “Figli Maestri”, il film ambientato ad Acilia, e frutto dell’opera di operatori sociali, artisti, e cittadini figli di migranti che vivono, studiano e lavorano nel nostro territorio, ormai da anni, è sbarcato a Venezia, alla settantaquattresima Mostra del Cinema, vincendo la sezione Migrarti e la menzione speciale della Giuria venendo nominato, anche, messaggio sociale speciale per le seconde generazioni. Un successo inaspettato quello del film, opera del cineasta Simone Bucri e, tra gli altri, dell’insegnante lidense Massimiliano de Cicco. Un cortometraggio che racconta le vite di migranti e dei loro figli, le loro vicissitudini e di come la loro vita in Italia, tra voglia di riscatto, integrazione e rispetto per la tradizione. Con un occhio attento alla vita reale dei protagonisti che, senza romanzare, raccontano direttamente, o indirettamente, le loro esperienze, talvolta dolorose. Il tutto ha come teatro l’associazione Ciao Onlus e le sue strutture, che opera nel settore dell’accoglienza e dell’insegnamento dell’italiano agli stranieri ormai da anni. Il cortometraggio e che presto sarà visibile anche su Rai Channel. di Vincenzo Galvani

ELEZIONI POLITICHE ALLE PORTE, MANIFESTI ABUSIVI OVUNQUE l 5 novembre 2017 gli elettori del X Municipio, dopo due anni di Commissariamento, potranno tornare a votare. La platea di elettori sarà chiamata a decidere chi saranno i futuri conducenti del nostro disgraziato territorio. La scelta, però, i cittadini potranno cominciarla ad operare già da ora guardando come le formazioni politiche, ed i loro adepti, si comportano verso la cosa pubblica o privata. Infatti, sono molti i manifesti abusivi che, malgrado divieti di affissione ben leggibili, proliferano sui muri di condomini privati, biblioteche pubbliche, edifici postali di pregio e storici. Senza che nessuno all’apparenza sanzioni, o veda. Un fenomeno inarrestabile, trasversale e incivile, forse unico in Europa. Un modo di operare, contro il quale, gli elettori, al chiuso delle urne, si spera emettano un severo responso. di Vincenzo Galvani

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di Lucia Bianco (inviate le vostre ricette a luciabianco@hotmail.it)

BUDGET E RICETTE

SUA MAESTÀ, LA TIELLA BARESE UN PIATTO GOLOSO E UNICO NEL SUO GENERE opo un’estate infuocata riprendiamo a parlare di cibo, di buoni sapori e nuove ricette! La mia estate è stata piena di intense emozioni ed ora che tutti sono partiti mi sembra sia stato un sogno! Ovviamente ho cucinato e, dato che amo il rischio, ho sperimentato tanti

nuovi piatti. Alla fine ho deciso di proporvene uno che è piaciuto molto: la tiella barese, ovvero quella con riso, patate e cozze. L’ho cucinata alcune volte e penso di potervi dire cosa fare e non fare per ottenere il miglior risultato.

INGREDIENTI • 3 zucchine a fettine (abitualmente usate solo nel periodo estivo) • 4 patate (meglio a pasta gialla) • 200gr di riso carnaroli o arborio • 1 cipolla bianca • 20 (circa) pomodorini pachino • 100 gr di pecorino romano

• 100 gr di Parmigiano grattugiati • 1 mazzetto di Prezzemolo • 1 kg cozze • 1 spicchio di aglio • Olio evo • sale grosso

PREPARAZIONE

rima di cominciare vanno preparate un po’ di cose. Innanzitutto è necessario un tegame in terracotta. Le patate devono essere tagliate a fettine di

circa mezzo centimetro e messe in acqua per non farle ingiallire. Il riso, per evitare che rilasci troppo amido, va lavato in acqua fredda un paio di volte e poi lasciato a bagno per una ventina di minuti. La cipolla bianca va tagliata a fettine sottilissime. I pomodorini vanno divisi a spicchietti. L’aglio va tritato finemente. Le cozze vanno pulite bene all’esterno e aperte sopra una ciotola per non perdere il loro liquido; apritele e mantenete solo una valva. Ora cominciamo a preparare la teglia. Nel tegame di terracotta versiamo un filo d’olio ed uno strato di cipolla. Su questo del sale

grosso. A questo punto, mettete uno strato di patate che copra bene il tutto, spolverate con parmigiano, pecorino, prezzemolo e olio. Quindi strato di zucchine, alcuni pomodorini e di nuovo parmigiano, pecorino e olio. Ora prendiamo le cozze e facciamone uno strato molto fitto: non deve rimanere nessuno spazio tra loro, spolverata di parmigiano e pecorino, poco aglio, prezzemolo tritato finemente, olio. Dunque sistemiamo il riso spargendolo sopra le cozze, un pizzico su ogni cozza: non di più perché il riso raddoppia il suo volume in cottura e coprirebbe gli altri sapori. A questo punto ricominciamo con il parmigiano, il pecorino, il prezzemolo, l’olio, le cipolle affettate, il sale, lo strato di patate, lo strato di zucchine, i pomodori, il parmigiano, il pecorino, l’olio e il prezzemolo. Cercate di compattare gli ingredienti pressando con le mani. Adesso abbiamo forse la parte più delicata della preparazione, ovvero la quantità di acqua da aggiungere: una dose sufficiente per cuocere gli elementi all’interno ma che non ci lasci la teglia brodosa. Filtrate l’acqua delle

cozze, mettetela in una brocca e versatela lentamente sul bordo esterno della tiella, cercando di non bagnarne la superficie. Pressate dolcemente con le mani il composto e controllate che il liquido non superi il livello del composto. Se ne manca aggiungete un po’ d’acqua. Spolverate nuovamente col formaggio e aggiungete un filo d’olio. Parliamo della cottura, per evitare che il riso si ammorbidisca nell’acqua portiamo a bollore la tiella sul fuoco ricordando di mettere uno spargi fiamma per non rompere il tegame, poi continuiamo la cottura in forno a 180gradi per 55/60 minuti. La ricetta è pronta quando tutto è ben dorato. Una caratteristica della teglia è quella di essere molto più buona se cotta la mattina, lasciata riposare e mangiata tiepida la sera. Spero di essere stata chiara nelle spiegazioni, se avete qualche dubbio scrivetemi, sarò felice di rispondervi subito.

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MAGNAROMA

ETICHETTE INTELLIGENTI

omprare e dimenticare in frigo: è uno sport diffuso nella società consumistica, che spesso sperpera risorse. La scienza sta cercando di porre rimedio a tale problema. In un prossimo futuro, a dirci se il cibo in frigo è scaduto ce lo diranno infatti direttamente le etichette. Alcuni ricercatori dell’Università americana di Postdam hanno messo a punto un sensore a base di nanomateriali che altera il suo colore quando in presenza di molecole ossidanti, radicali liberi o contaminanti del cibo, sostanze presenti quando gli alimenti sono scaduti. Tale sensore sarà contenuto in un pezzettino di carta e sarà usato anche per altri scopi: si sta pensando di introdurlo anche nell’industria cosmetica. Sarà uno strumento utile per evitare le intossicazioni alimentari.

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OROSCOPO DI SETTEMBRE di Marina Giudicissi

ARIETE 21/3 · 20/4 Se aspettate da molto tempo una risposta non è escluso che arrivi proprio tra settembre e ottobre. I prossimi due mesi potrebbero sbloccare alcune trattative e portare successo nel lavoro. Venere eccellente e Saturno in buono aspetto. Dopo due mesi piuttosto faticosi per l’amore ora si può uscire dal tunnel. Dipende dal tipo di vita che avete.

ANGUS YOUNG

31/3/1955

BILANCIA 23/9 · 22/10

CARDI B

11/10/1992

TORO 21/4 · 20/5

SABRINA CARPENTER

11/5/1999

È arrivato il momento della verità, delle grandi decisioni e delle opportunità. Attenzione da ottobre non sarà più possibile farsi scivolare le cose addosso. Cambiamenti importanti nella gestione della vita professionale. I sentimenti sono in bilico solo fino al 20, anche Mercurio e Sole a fine mese collaborano alla realizzazione sentimentale.

SCORPIONE 23/10 · 21/11

ALEKSANDAR KOLAROV

10/11/1985

GEMELLI 21/5 · 21/6

ROMAN REIGNS

25/5/1985

Settembre è il mese dello sprint, quello nel quale vi sentirete pronti e prendervi tutto. A fine mese, dopo un periodo vissuto intensamente, si farà largo qualche incertezza. Venere e Marte sono state nel segno del Leone e hanno dato brio alla vostra vita amorosa. Per tutto il mese l’eros è in primo piano e darà sensazioni forti.

KELLY DOTY

10/7/1983

TEALA DUNN

8/12/1996

ANDREW GARFIELD

20/8/1983

SALMAN KHAN

27/12/1965

SOMMER RAY

15/9/1996

|50

Mese partito a rilento. La calma e la riflessione servono a mettersi alle spalle un periodo di tensioni. Il mese evolve in positivo, con gli astri pronti a regalarvi soddisfazioni di ogni genere. Una rivincita in famiglia o al lavoro è in cantiere. Sotto i migliori auspici il progetto di una vacanza: per chi non ne ha goduto in estate è il momento di staccare.

ACQUARIO 21/1 · 19/2

DOUTZEN KROES

23/1/1985

VERGINE 23/8 · 22/9 Periodo di bilanci, di riflessioni esistenziali, di pensieri. È perché si avvicina il vostro compleanno e le ferie sono finite. Dal punto di vista dell’amore, Marte in vergine aumenta notevolmente la vostra voglia di intimità e il vostro sex appeal. Sul lavoro potreste azzeccare la mossa che vi conferirà una nuova stabilità e sicurezza economica.

Buona la prima! Intendo la prima settimana di settembre. Avviare un progetto attorno a giovedì 7 o venerdì 8 potrebbe essere importante. Chi vive una storia tra alti e bassi potrebbe ancora una volta far fronte a qualche disagio. Se avete dato fiducia a una persona adesso aspettate risposte. Una forte insofferenza domina la scena.

CAPRICORNO 22/12 · 20/1

LEONE 23/7 · 22/8 Questo mese Mercurio, Marte e Venere sono nel vostro segno, dunque avrete decisamente una marcia in più. Siete frenetici, pieni di idee, pronti ad abbracciare nuove iniziative. Prima della metà del mese il periodo era giusto per concedervi una vacanza. Adesso siete pronti a riprendere con il lavoro e a darci dentro con il giusto piglio.

Via alle nuove partenze, ai nuovi progetti. Dipende dalla vostra età, dalla preparazione e dalla volontà. I sentimenti rinascono sia pure con qualche difficoltà di base. Non bisogna sottovalutare le amicizie. Finalmente chi è solo da anni decide di lasciarsi andare all’amore e, in casi eccezionali, persino a convivere o sposarsi.

SAGITTARIO 22/11 · 21/12

CANCRO 22/6 · 22/7 È il mese dei cambiamenti in meglio, nel quale riuscirete a prendere le redini della vostra vita e a buttarvi alle spalle le indecisioni dei tempi passati. In amore sarete concreti e disincantati, in grado di prendere anche decisioni importanti. A fine mese sarete più assertivi e audaci del solito, capaci di sedurre e attivi sessualmente.

Se siete stati in vacanza l’inizio del mese è stato perfetto. Gli affetti saranno in primo piano e voi vi distinguerete per la vostra disponibilità verso tutti. Dal punto di vista sentimentale sarete soddisfatti. L’eros sarà vivo all’inizio del mese e lascerà il passo a un periodo più tranquillo verso la fine. Cercate dolcezza e serenità.

Ora non si può più rischiare. Da giugno siete sul piede di guerra soprattutto se lavorate per una società che vi rinnova il contratto di anno in anno. È normale che queste stelle siano particolarmente faticose da affrontare. Anche nel piano dell’affettività è un cielo insofferente, foriero di crisi di coppia. Vi sentite piuttosto affaticati.

PESCI 20/2 · 20/3

TERRENCE HOWARD

11/3/1969

Bersagliato da aspetti particolari nel corso di questo mese il tuo cielo è sempre più attivo, ci saranno stimoli e occasioni. Mese piatto per l’amore ma non è un problema perché evidentemente le emozioni ci sono già state di recente. Avete bisogno di un periodo di riflessione. Forma fisica da curare, momenti di stress.