13 Magazine N. 169 by Visioni Grafiche srl

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S O M M A R I O 13

SPECIALE

40 Lightouch

13 Manie da cellulare:

41 Salute e Benessere

42 Veterinario

come cambia la vita

19 Una telefonata (non) allunga

43 Salute e Benessere

la vita

44 Salute

ECONOMIA

45 Cultura

21 Arriva il mercato libero

50 X News

dell’energia

55 Budget e Ricette

21 RUBRICHE

58 Oroscopo

11 Editoriale 25 Spettacolando 33 Arte e Cultura

13 IMMOBILIARE

MAGNAROMA

34 Questione di cilindri 37 Viaggi

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di Maurizio Carta

Anno 17 · n.169 · APRILE 2018 mensile d’informazione: politica, attualità, cultura, sport, spettacolo, moda www.13magazine.it Direttore Editoriale Claudio Petrollo claudio@visioni-grafiche.it

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13 MAGAZINE seguilo su

“I CRISTIANI NON SONO OSPITI O UCCELLI MIGRATORI. SONO QUI DALLE ORIGINI DELLA NAZIONE E SENZA DI LORO LA SIRIA NON ESISTEREBBE” ashar al-Assad

accaduto ancora. Sembra impossibile ma è accaduto ancora. Era il 5 febbraio 2003 e il Segretario di Stato americano Colin Powell, agitando in pubblico una fialetta dove diceva ci fosse antrace, tenne un discorso presso il consiglio di sicurezza dell’ONU nel corso del quale asseriva con tutta sicurezza di avere notizie su fabbriche mobili di armi biologiche detenute da Saddam Hussein. Il resto è la storia di una guerra iniziata il 20 marzo dello stesso anno e conclusa ufficialmente il 18 dicembre 2011: un’invasione americana costata all’Iraq - mettendo insieme la guerra propriamente detta e la successiva guerra civile - tra 600.000 e un milione di morti. Il punto è che quelle armi di distruzione di massa non esistevano, che l’ex Premier inglese Blair ha chiesto per questo “scusa” (2015) e che c’è stata addirittura la candida ammissione che tale guerra abbia “favorito la nascita dello Stato Islamico”. Ma non è tutto. Perché chi non ha la memoria corta ricorda anche che due anni prima della fatidica seduta ONU, il 24 febbraio del 2001, Powell asserì in una conferenza stampa che le sanzioni statunitensi all’Iraq prevenivano qualsiasi forma di sviluppo di armi di distruzione di massa da parte di Saddam Hussein. Uno dei più celebri aforismi di Karl Marx, del quale il prossimo 5 maggio ricorrono i 200 anni dalla nascita, recita che “La storia si ripete sempre due volte, la prima come tragedia e la seconda come farsa”. Bene, tra Iraq e Siria è andata esattamente così. Mettiamo da parte le circostanze di un bombardamento nel quale chi bombarda, ovvero la coalizione Stati Uniti-Francia-Gran Bretagna, comunica preventivamente ai destinatari delle bombe gli obiettivi dell’attacco (roba da avanspettacolo). Il punto è la legittimazione dell’uso della forza verso uno stato sovrano che combatte la piaga del terrorismo jihadista interno. Nel settembre 2013, il presunto utilizzatore di armi chimiche Assad - su invito russo e con l’accordo americano - ha raggiunto un faticoso accordo per la consegna della

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EDITORIALE

IL MENSILE

PIÙ DIFFUSO E LETTO DI ROMA

SUD

lista e la distruzione delle proprie armi chimiche. La faccenda, pochi lo ricordano, ha coinvolto anche l’Italia, perché nel luglio 2014 quell’arsenale è passato per il porto di Gioia Tauro, dove venne organizzato il passaggio del carico tra le navi scandinave (danesi e norvegesi) e la statunitense Cape Ray: un arsenale di 600 tonnellate stipato in 78 container. Il governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti dichiarò “vogliono portare la Calabria alla guerra civile, il governo sappia che la Regione non accetterà che questa operazione possa mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini e dell’ambiente” (le frontiere della farsa sono infinite). Bene, a quattro anni dal 2014 e da quegli aventi, ogni qualvolta Assad riconquista territorio ai guerriglieri jihadisti e libera le città dalle organizzazioni terroristiche, scatta puntuale l’accusa di averlo fatto attraverso le celebri armi chimiche. Poco importano i fatti di Gioia Tauro, poco importa che Monsignor Audo, Arcivescovo di Aleppo, abbia dichiarato che “come cristiani diciamo che alla storia delle armi chimiche non crediamo”, poco importa che il regime siriano, in fase di vittoria, difficilmente possa darsi la zappa sui piedi attirando su di sé l’attenzione (e le bombe) dei Paesi Nato. Ora, va detto che Assad non è uno stinco di santo. Ma il problema è l’alternativa e i costi umani. Il regime siriano è comunque espressione di uno stato sovrano, laico, multireligioso, dove fino al 2010 ci si andava per turismo. La guerra ha fatto centinaia di migliaia di morti e cinque milioni di profughi. Cosa vogliono dunque Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna? Come disse Andreotti, “A pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si indovina”.

Distribuito nei seguenti quartieri: ACILIA - AXA - AXA MALAFEDE - CASALBERNOCCHI CASALPALOCCO - DRAGONA - DRAGONCELLO EUR - EUR TORRINO - INFERNETTO MADONNETTA - OSTIA - OSTIA ANTICA - VITINIA

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di Dante Cruciani

SPECIALE

MANIE DA CELLULARE: COME CAMBIA LA VITA DIVERSI STUDI CHIARISCONO GLI EFFETTI PROFONDI DEGLI SMARTPHONE SULLA SALUTE PSICOLOGICA. LA STRADA VERSO LA FELICITÀ È SEMPRE PIÙ IN SALITA econdo le pubblicità ci semplifica la vita. Auto sempre connesse, pasti ordinati attraverso un’applicazione, biglietti elettronici, informazioni di ogni tipo, eccetera. Qualsiasi campagna di marketing che ha a che vedere con l’utilizzo dello smartphone punta il dito sulla velocità, sulla semplificazione, sul “tutto in un click”, sul tempo che si libera. Eppure, se consideriamo le ore spese nel rispondere alle email, nel ritoccare foto, nell’utilizzo d Facebook, WhatsApp, Instagram, Twitter, Telegram e tutti gli altri social network, è come se il tempo liberato dal telefonino gli fosse poi restituito con gli interessi di uno strozzino. Di più: il cellulare è ormai diventato “un’estensione del corpo”, queste le parole usate nel 2014 dai giudici della Corte Suprema Americana, che ne dispongono il controllo da parte della polizia solo dietro specifica autorizzazione del magistrato. Troppo? Un’esagerazione? Nient’affatto se si pensa che i laboratori di ricerca delle grandi multinazionali dello smartphone (due su tutte: Apple e Samsung) stanno lavorando alle più bizzarre evoluzioni dell’oggetto,

dallo schermo che si arrotola e diventa grande come una penna, al telefonino grande come un auricolare, fino alla frontiera del chip sottopelle. Il punto essenziale della faccenda è che nel pazzesco fluire delle nuove tecnologie l’utente medio non si rende affatto conto della strada che è stata fatta in appena dieci anni. Uno smartphone di oggi è più potente di tutti i calcolatori che la Nasa ha usato per andare sulla luna nel 1969 (sarcofagi di metallo che costavano milioni di dollari). l’iPhone sbarca nei negozi appena 11 anni fa, il 29 giugno 2007. Il primo smartphone, confrontato agli odierni modelli, aveva prestazioni risibili: appena 2 megapixel di telecamera e 4 giga di memoria. Da allora le aziende che

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SPECIALE producono i telefonini di ultima generazione ne hanno venduti 7 miliardi e 100 milioni di pezzi, ovvero un numero pari alla popolazione della terra. Solo la Apple capitalizza 800 miliardi di dollari, la metà del Pil italiano. Questo vero e proprio tsunami ha causato la morte di molta parte del mercato delle macchinette fotografiche, la morte degli sms, la morte molti profitti delle compagnie telefoniche (le telefonate internazionali passano spesso per WhatsApp). Eppure non è tutto oro quello che luccica. Anzi. I primi studi sugli effetti dello smartphone sulla salute risalgono ad appena un anno dalla sua nascita. Ansia, depressione, narcisismo, insicurezza, solitudine sono tra i problemi più frequentemente individuati da psichiatri e psicologi. Nel 2008, in Inghilterra, viene coniato il termine “nomofobia”, ovvero “no mobile phobia”, la paura dell’assenza di cellulare, della perdita di contatto con la rete. Classificata come un disordine di tipo ansioso, la nomofobia ha una spaventosa percentuale d’incidenza. Sin da subito i ricercatori britannici ne hanno individuato come affetto il 53% del campione. Appena 4 anni dopo, nel 2012 tale percentuale, è salita al 66. Oggi ne sono affetti quasi tutti. Alessio Carciofi, esperto di marketing e comunicazione, ha dedicato al tema della disintossicazione dal mondo digitale e dal telefonino in particolare un interessante libro, “Digital Detox”. Dentro è possibile apprendere che i telefonini portano via il 28% del tempo della giornata e ci interrompono ogni 180 secondi. Mediamente finiamo a lavorare 2 ore in più al giorno per recuperare il tempo perso tra notifiche, Whatsapp, Facebook, email, eccetera. Il 70% degli italiani tra i 18 e i 44 anni come prima azione del mattino controlla il cellulare. Il 63% lo fa prima di addormentarsi. E sarà sempre peggio, perché una recente indagine Eset (più grande produttore europeo di software per la sicurezza digitale) ha evidenziato che 1 giovane su 2 sotto i 13 anni soffre di “vamping”, ovvero controlla la notte se ha notifiche sul cellulare o al computer. Tutto questo incide enormemente sulla capacità di concentrarsi e sulla produttività. Uno studio Microsoft ha evidenziato che, una volta interrotti dalla notifica di una mail, i lavoratori impiegano 24 minuti per tornare produttivamente al lavoro. Senza contare l’invadenza a tavola e in ogni aspetto della vita privata: l’81% degli americani interrompe le conversazioni o i pasti per controllare lo smartpho-

ne. Tre utenti su cinque trascorrono più tempo libero con lo smartphone che con il partner (fonte Cisco). Nove persone su dieci soffrono della sindrome della vibrazione fantasma ed è diventato addirittura difficile allontanarsi dallo smartphone per più di 20 centimetri. Un documentario di una cineasta australiana, Eva Orner, spiega che una persona consulta in media il suo smartphone 150 volte al giorno, ovvero all’incirca una volta ogni 7 minuti. La società di ricerca Dscout ha invece pubblicato uno studio secondo il quale l’utente medio tocca il proprio telefonino 2.617 volte al giorno, con punte per i più malati di 5400 volte (una volta ogni 16 secondi). Apple ha registrato che i suoi utenti sbloccano il telefonino 80 volte al giorno, ovvero 6 o 7 volte ogni ora. E parliamo sempre di medie. Perché sta crescendo una generazione profondamente turbata dal rapporto con questo strumento. Un rapporto Ocse spiega che il 25% degli adolescenti passa più di 6 ore al giorno sul telefonino. Uno studio dello scorso anno che ha coinvolto ministero della salute e

ordine degli psicologi del Lazio ha evidenziato una correlazione tra l’uso del telefonino a tavola e l’insorgere di disturbi alimentari. I grandi investitori di Apple, che ci tengono alla loro gallina delle uova d’oro, hanno recentemente invitato la compagnia a sviluppare una forma di controllo e di blocco del tempo speso sul telefono da parte dei bambini (il famoso vecchio lucchetto del telefono) Ma cos’è che attrae tanto di tale oggetto? Perché le immagini dei tifosi dello Stadio Olimpico dopo il fischio finale di

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SPECIALE Roma-Barcellona ritraggono circa la metà del pubblico con la telecamera del telefonino accesa per riprendere chi stava intorno? Perché gli spettatori di un concerto non partecipano più al momento presente ma preferiscono filmarlo? Molti esperti hanno dato risposte più che convincenti al problema. Edward Snowden, il tecnico della Cia che nel 2013 ha rivelato dei programmi di spionaggio telefonico dell’intelligence americana, ha coniato il termine di “telepatia elettronica”. L’Ordine degli psicologi dell’Emilia Romagna ha spiegato in un articolo che “Il telefonino diventa un regolatore soggettivo della distanza e un moderatore della separazione, a seconda dello scopo può avvicinare e allontanare allo stesso tempo garantendo sempre una debita distanza fisica che permette all’individuo di sentirsi più protetto e sicuro. L’aumento delle funzionalità con l’avvento degli smartphone ne ha trasformato anche le funzioni sociali e psicologiche: il cellulare oggi è uno strumento che accompagna ogni momento della giornata e che aiuta ad organizzare e

a gestire ogni circostanza della vita, dal lavoro al tempo libero. Dal punto di vista psicologico il fenomeno non va sottovalutato. L’uso quotidiano e comune ormai pervasivo del telefonino rende difficile tracciare un confine diagnostico tra comportamento funzionale e disfunzionale […] Si tende a utilizzare il cellulare come strumento rassicurante e consolatorio, preferendo la comunicazione telefonica all’interazione diretta e ricercando compulsivamente notifiche che veicolino contatti virtuali. La mancanza di questa connessione procura al “nomofobico” uno stato di ansia, impazienza ed insicurezza, portandolo a manifestare sintomi simili a quelli che caratterizzano l’attacco di panico: mancanza di respiro, sudorazione, battito cardiaco

accelerato, dolore toracico e nausea. Come tutte le dipendenze, anche quella da smartphone può essere curata tramite un trattamento psicoterapeutico finalizzato sia alla presa di coscienza dell’origine del disturbo sia al superamento della dipendenza patologica, promuovendo l’autonomia”. David Greenfield, ricercatore presso la cattedra di psichiatria della Scuola di medicina dell’università del Connecticut e fondatore di un Centro per i disagi connessi alla rete e alla tecnologia, chiarisce che lo smartphone ha a che vedere con i centri della dopamina, gli stessi che governano fenomeni come il mangiare, l’assunzione di droghe e alcol, il sesso. Il cervello rilascia dopamina ogni qualvolta riceviamo una notifica dal nostro cellulare. In ogni caso il punto non è il telefono in sé; quello, esattamente come qualsiasi sostanza psicotropa, rimane un mezzo. Il punto è piuttosto la necessità di essere visibili agli altri e di osservare i loro comportamenti. Samuel Veissière, ricercatore e professore presso il dipartimento di psichiatria e antropologia della McGill University (Canada), chiarisce che “Desideriamo la semplicità e lo sforzo minimo, utilizzando la minima quantità di energia cognitiva possibile”. Scrivere nelle forme di comunicazione social richiede meno energia che parlare. “Il desiderio di stare con gli altri e farsi i fatti loro affonda poi nell’origine più lontana dell’essere umano. Ma la quantità non coincide con la qualità, anzi ne causa la perdita. L’ossessione per gli smartphone ha lasciato ai millenials (quelli nati dopo il 2000) meno tempo da passare con gli altri, meno sesso e molto più tempo on-line, da soli, cercando di connettersi con gli altri”. Lo stesso Veissère ha confessato che, a seguito dei risultati delle sue ricerche, ha abbandonato il suo smartphone per un vecchio cellulare non connesso a internet. Ora si sente più felice, meno ansioso e più tranquillo. C’è però un punto che non può essere eluso e che rende il comportamento del ricercatore canadese non sempre replicabile. Come infatti lui stesso ammette, il successo delle nuove tecnologie e degli smartphone è causato anche dal fatto che viviamo in un mondo nel quale la maggior parte delle persone è costretta ad andarsene da casa, intesa come patria d’origine, per cercare un collocamento adeguato nel mondo del lavoro. Queste persone hanno un bisogno vitale di rimanere connesse alle comunità d’origine: un bisogno che uno strumento come lo smartphone soddisfa come mai era accaduto prima. Già oggi l’84% dei millenials italiani accetta questo come destino inevitabile. Dunque lo smartphone diventa il simulacro, la comunità virtuale, di una comunità reale che un tempo comprendeva la famiglia, i vicini, il quartiere, la città, il proprio paese. Nessuno strumento più del cellulare è maggiormente funzionale all’utopia nera del cittadino globale, la riduzione della persona a una specie di unità di lavoro e consumo che, attraverso lo strumento del telefono di ultima generazione e un preciso standard comunicativo (emoticon, devastazione della grammatica, meme, inglese storpiato), consuma compulsivamente la stessa sottocultura (musica, film, video, eccetera), compra presso lo stesso distributore, dibatte delle stesse cose, vive d’immagini, cerca compulsivamente on-line una conferma al fatto che esiste. Raggiungendo così la felicità? Per niente: l’ultima estesa ricerca americana - pubblicata sulla rivista dell’Associazione degli psicologi americani e condotta su un milione di adolescenti - ha chiarito che dopo il 2012 c’è stato un crollo dell’autostima, della soddisfazione di sé e di quella per la vita in generale. Insomma, non stiamo messi bene.

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di Antonciro Cozzi

SPECIALE

UNA TELEFONATA

(NON) ALLUNGA LA VITA he lo smartphone semplifichi la vita - più o meno come il concetto che la famiglia sia quella del Mulino Bianco o il salame faccia dimagrire - è una verità che si concilia solo con la pubblicità. Già oggi, in Italia, l’Associazione Avvocati Matrimonialisti ha chiarito che il 40% delle cause di separazione e divorzio ha come origine i messaggi scoperti su WhatsApp. E se le pastoie di un matrimonio che

pronta risposta al primo, stanno continuamente in ansia. Su tale fronte, l’Unità operativa di psichiatria e psicoterapia dell’ospedale di Bologna ha dato vita a un team che segue 200 ragazzi l’anno. Di questi, il 13% soffre della “sindrome del ritiro”, ovvero non esce di casa perché vive in un mondo totalmente virtuale ed isolato (il problema si chiama hikikomori, non è sempre o esclusivamente legato al telefonino, ed

SEMBRA PASSATA UN’ERA GEOLOGICA DAL CELEBRE SPOT SIP CON MASSIMO LOPEZ. OGGI, NEL MIGLIORE DEI CASI, UNA TELEFONATA COMPLICA LA VITA va in frantumi vi sembrano poca cosa, lasciano totalmente di stucco i dati di un recente rapporto Dekra, l’organizzazione mondiale per la sicurezza nel mondo automotive. La Dekra ha infatti sancito che ben il 90% degli incidenti stradali è colpa dei comportamenti sbagliati degli automobilisti. Tra questi, nell’80% dei casi, il problema è l’uso dello smartphone. Scrivere un messaggio o guardare un social network può equivalere a guidare bendati per almeno 10 secondi. A soli 40 km orari ciò può coincidere con il percorrere 110 metri nei quali può succedere di tutto. Ma le dimensioni del problematico rapporto tra salute e telefonino vanno oltre, molto oltre. Lo smartphone è connesso ai problemi di postura (dolori cervicali, mal di testa, contratture alla schiena sono stati definiti “sindrome da tech neck”), alla sindrome del tunnel carpale, all’affaticamento della vista, alla notevole perdita della capacità di concentrazione (ben il 37%, secondo i ricercatori della Carnegie Mellon University), ai problemi del sonno. Purtroppo sono tutte patologie che ormai richiedono un intervento clinico e mirato. In Brasile, a Rio de Janeiro, è già nata una clinica, l’istituto Delete presso la quale si rivolgono pazienti di ogni età e provenienza sociale. I sintomi rispetto ai quali chiedono aiuto sono preoccupanti perché molto diffusi. In pochi mesi 800 persone hanno chiesto di essere curate perché comprano più cellulari affinché non siano mai spenti, mandano messaggi in successione perché non hanno una

ha avuto origine in Giappone). A tutto ciò aggiungiamo che allo smartphone sono connessi i problemi relativi alle radiazioni, al furto dell’identità digitale, al cyber bullismo. Una pagina di Wikipedia - https:// en.wikipedia.org/wiki/List_of_selfie-related_injuries_and_deaths - raccoglie tutti i casi nel mondo di morte dovuta all’uso del telefonino per smania di protagonismo, per fare selfie, per schiavitù da social network. Sono dozzine e dozzine di persone sparse per tutto il mondo (India, Nuova Zelanda, Messico, Italia, Croazia, Stati Uniti, Perù Cina, Filippine, Russia e Indonesia), quasi tutte giovani, vittime di una vita consumata nel mondo virtuale ma finita in quello reale.

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visioni grafiche

di Antonciro Cozzi

ECONOMIA

ARRIVA IL MERCATO LIBERO DELL’ENERGIA GRANDI NOVITÀ IN VISTA: PRESTO LE TARIFFE DI GAS E LUCE SI CONTRATTERANNO COME QUELLE DELLA TELEFONIA MOBILE

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n Europa il passaggio al mercato libero è stato ed è lento, sia per l’elettricità che per gli altri servizi: l’Italia quindi non è un caso isolato. In Gran Bretagna, a circa trenta anni dalle liberalizzazioni, i clienti manifestano una forte resistenza ad abbandonare il fornitore storico. In Francia la maggior parte del mercato è appannaggio dei fornitori abituali. In Germania il mercato è controllato dalle municipalizzate storiche. In Italia nel 2003 per il gas e nel 2007 per l’elettricità, l’utente domestico o la piccola impresa hanno avuto la possibilità di scegliere il fornitore di energia ritenuto più conveniente in base a proposte di sconti o campagne di fidelizzazione. Nonostante la presenza di circa 400 società di vendita nel territorio nazionale, ad oggi ci sono ancora circa 20 milioni di clienti rimasti in regime di maggior tutela. Ora però qualcosa d’importante sta per cambiare. Il Ddl Concorrenza, diventato nel 2017 “Legge dello Stato”, comprende nel suo interno norme importanti relative al gas

e l’elettricità. La nuova legge ha sancito che dal 1° luglio 2019 cessa il servizio di maggiore tutela: da tale data in poi esisterà un “mercato libero” e il “servizio di salvaguardia”. Dopo la liberalizzazione del mercato elettrico, l’utente, sia domestico sia aziendale, poteva scegliere il proprio fornitore, rivolgendosi al mercato libero o conservando il vecchio contratto, cioè il “servizio di tutela”, per il quale l’Autorità per il servizio elettrico, il gas e i servizi idrici AEEGSCI (oggi ARERA) ogni tre mesi stabilisce i prezzi delle bollette, calcolate in base ai costi sostenuti dalla società pubblica (Acquirente Unico) creata per rifornire i clienti in questo servizio. Dal 1° luglio 2019 chi non ha aderito al mercato libero potrà usufruire del solo servizio di salvaguardia, ma il quadro sarà molto diverso da quello concernente la vecchia tutela. Questo servizio ha infatti un prezzo che in alcuni casi può comportare il raddoppio dei costi energetici ed è gestito da operatori territoriali di riferimento che regolano e definiscono le condizioni economiche, a loro volta sottoposti al controllo

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ECONOMIA AEEGSI. Il prezzo è costituito da una componente energia (prezzo di acquisto della borsa elettrica) e dal parametro omega, una maggiorazione che costituisce una sorta di penale per essere rimasti senza contratto. Così come oggi accade per le imprese, questo servizio che coinvolgerà anche le utenze domestiche, si avvale di procedure per aree territoriali, quindi non nazionali. Quindi il costo di una fornitura nel territorio di Roma non sarà uguale a quella di Torino: condizioni peggiori rispetto al mercato libero. Per consentire un ponderato passaggio al mercato libero, l’Autorità per l’energia ha disposto che le famiglie possono scegliere di passare all’offerta “Placet” (Prezzo libero a condizioni comparate di tutela). È un contratto del mercato libero, ma alle condizioni standardizzate che dal 1° gennaio 2018 ogni venditore ha l’obbligo di inserire tra le proprie proposte. Il contratto comprende la fornitura di un solo tipo di energia (o luce o gas) e due offerte, a prezzo fisso o variabile. Ha durata indeterminata (salvo la facoltà di recesso) e le condizioni economiche sono rinnovate ogni 12 mesi a un prezzo liberamente definito tra le parti, ma senza lo sconto una tantum iniziale non ripetibile. Le famiglie sono sempre garantite nell’usufruire del bonus sociale previsto per chi è in condizioni di disagio economico o fisico. In effetti esiste ancora una grande diffidenza tra i consumatori a passare

al mercato libero. In particolare gli ostacoli maggiori sono nelle poche offerte veramente concorrenziali e l’articolazione della bolletta, in cui il costo della materia prima (metano o elettricità) è circa un terzo del totale, mentre il resto è una serie di spese aggiuntive per il servizio, oneri, incentivi e tasse. Secondo i dati delle società di ricerca, comparando le migliori offerte tra i vari gestori del mercato energetico, i vantaggi per l’utente tipo (utenza residente, con un consumo di 2700 kWh per la luce e 1400 Smc per il gas) che è passato al mercato libero sono stati nell’ordine di 250 euro anno per famiglia in bolletta luce e gas, calcolando i soli prezzi della materia prima. Senza contare la possibilità di usufruire, passando al libero mercato, di sconti e servizi aggiuntivi inesistenti nel mercato di tutela. Nel mercato libero dell’energia esiste un regime di concorrenza tra gli operatori regolato da obblighi a tutela del consumatore stabiliti dall’AEEGSI, che dovrebbe garantire una maggiore efficienza del mercato e assicurare al consumatore finale libertà di scelta tra la pluralità dei fornitori. Il cliente corrisponde la retribuzione per il servizio completo direttamente ai fornitori i quali si occupano di gestire tutto il processo di acquisto, trasporto, distribuzione e fornitura della materia prima. Le attività di acqui-

sto e vendita del prodotto energetico sono rese libere grazie alle nuove leggi, mentre quella di distribuzione e trasporto non sono oggetto di negoziazione tra venditore e cliente, ma hanno tariffe uguali, stabilite per legge, e regolamentate dall’AEEGSI (oggi ARERA). L’AEEGSI mette a disposizione on line il “Trova Offerte”, un servizio pubblico gratuito e indipendente che consente ai clienti domestici di trovare e confrontare diverse offerte di fornitura di elettricità e gas in relazioni ai loro consumi, sulla base delle offerte proposte volontariamente dalle società, includendo anche gli eventuali sconti concessi dalle singole società ai nuovi utenti. Sul web sono inoltre reperibili siti privati di società o di associazioni di consumatori che comparano i contratti disponibili sul mercato includendo anche le offerte frutto di accordi commerciali con le singole società fornitrici di energia. Gli addetti ai lavori sostengono che in una prima fase, quando tutti i consumatori saranno obbligati a lasciare il servizio di tutela, i prezzi saranno più elevati. Questo perché nella fase di passaggio gli operatori non avranno interesse ad abbassare le tariffe stante l’obbligatorietà dei clienti di passare al mercato libero. In una seconda fase, come per la telefonia mobile, dovrebbe partire la vera concorrenza. Il passaggio al mercato libero non comporta alcuna interruzione del servizio. In media entro due mesi le utenze sono regolarmente attive con il nuovo fornitore scelto. Il costo del passaggio è in genere limitato all’imposta di bollo ed al deposito cauzionale, cui i fornitori rinunciano nella gran parte dei casi qualora si opti per l’addebito della bolletta sul conto bancario. Non esiste una tariffa luce - gas migliore in assoluto, esiste invece la tariffa più vantaggiosa in base alle necessità e allo stile di consumo dell’utente. Essendo, peraltro, quello energetico un mercato in continua evoluzione, è possibile che nel breve tempo le tariffe non siano più convenienti sia per l’ingresso nel mercato libero di un nuovo operatore, sia perché saranno elaborate nuove offerte più adatte alle esigenze di ciascun utente.

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di Barbara Zorzoli

SPETTACOLANDO

TUTTO QUELLO CHE C'È DA SAPERE SU HARRY (IN VISTA DELLE NOZZE) M

entre come fotografo ufficiale delle nozze dell'anno è stato confermato Alexi Lubomirski (che scattò le foto del fidanzamento), una nuova biografia svela “il lato privato” dell'ex scapolo più ambito al mondo: dal legame speciale con mamma Diana, alle relazioni naufragate, dalle intemperanze giovanili, all'amore giusto per Meghan Markle. Dunque, in attesa del matrimonio del prossimo 19 maggio presso il castello di Windsor, “Life, Loss, and Love” - questo il titolo del volume firmato da Kate Nicholl, esperta di affari reali e collaboratrice di Vanity Fair America - ci aiuta a capire i lati salienti della vita di Harry. Eccone alcuni… IL PRINCIPE DI RISERVA Fin da bambino Harry si sarebbe sempre sentito, in contrapposizione all’erede al trono e fratello maggiore William, la «seconda scelta». Tuttavia il rapporto tra i due è stato definito «meraviglioso». La Regina Madre, in particolare, a volte lo

trascurava. Con mamma Diana, invece, ha sempre avuto un feeling speciale. Perderla, nel 1997, quando stava per diventare adolescente, fu un duro colpo. «Harry all’epoca era inconsolabile», scrive Nicholl, «Diana ha sempre detto al suo staff: “Voi prendetevi cura dell’erede, io penso a quello di scorta. Ha bisogno di un po’ di amore in più e io mi assicurerò sempre di darglielo”». GLI ERRORI DI GIOVENTÙ Nicholl ricorda di aver incontrato il principe Harry quando aveva 17 anni, a una festa. Era circondato da donne, aveva una sigaretta in mano e un bicchiere di liquore nell’altra. Stava mettendo a punto la sua immagine di «cattivo ragazzo». Poi sarebbe arrivato il travestimento da nazista, la lite con un paparazzo fuori da una discoteca, gli scatti senza veli duran-

te una partita di biliardo a Las Vegas, l’alcol e gli spinelli. «I sudditi di Sua maestà però gli hanno sempre perdonato tutto», spiega la scrittrice. L’ANSIA E LA RABBIA Harry nell’aprile 2017 ha raccontato pubblicamente per la prima volta il difficile cammino che ha dovuto intraprendere dopo la morte di mamma Diana. «Ho messo sotto chiave le emozioni per quasi vent’anni, mi rifiutavo di pensare a lei ed ero vicino a un esaurimento», aveva dichiarato il principe al Telegraph. A dargli il consiglio più giusto - entrare in terapia - il fratello William: «A volte è più semplice parlare con uno sconosciuto, e non c’è niente di male nel farlo». Oggi i due, insieme a Kate Middleton, portano avanti la campagna Heads Together per sensibilizzare l’opinione pubblica britannica sul tema della salute mentale. La trasparenza di Harry nel parlare delle sue debolezze è stata molto apprezzata dagli appassionati degli affari reali. L’ADDIO ALL’ESERCITO Lasciare l’esercito (nel 2015, dopo 10 anni di servizio) e abbracciare a tempo pieno i doveri reali è stato un punto di svolta per la vita del principe. Che ha poi trovato il mondo di avvicinare gli obblighi della corona a ciò che lo appassiona veramente. Il risultato? Gli Invictus Games, i giochi da lui istituiti e dedicati ai militari che hanno contratto disabilità permanenti in servizio. IL CERCHIO MAGICO Nonostante l’ossessione per la sua vita privata, il

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SPETTACOLANDO principe è riuscito quasi nell’impossibile: tenere segreto l’amore con Meghan Markle per diversi mesi, dalla primavera all’autunno 2016. Ha usato i soliti trucchi: ha preso voli di linea e non jet privati, ha sempre indossato abiti casual e il suo berretto da baseball. Inoltre, lui e l’attrice americana hanno potuto contare sull’appoggio degli amici più fidati. Tutti i membri della cerchia più ristretta del principe sapevano da tempo della relazione. Tanto che nel maggio 2017 Meghan si è presentata al fianco di Harry al matrimonio giamaicano del miglior amico del principe, Tom Inskip. La migliore amica di lei, Jessica Mulroney e il marito Ben, sono stati, invece, fondamentali nell’autunno 2016. Quando i media hanno scoperto l’affaire, i due hanno ospitato «i piccioncini» nella loro casa di Toronto, nascondendoli (e proteggendoli) dal mondo intero. LE EX Prima di Meghan, nella vita di Harry ci sono state altre due importanti donne: Chelsy Davy e Cressida Bonas. Entrambe le relazioni non hanno funzionato, anche se Harry giura di essere rimasto in ottimi rapporti. E pare le abbia anche invitate alle nozze. «Il fatto che Meghan sia più grande di lui (36 anni, ndr) non è un dettaglio di poco conto», spiega Nicholl, «Finora i due grandi amori della sua vita erano più giovani, più inesperte, e meno disposte ad accettare tutto ciò che lo stile di vita reale porta con sé».

IL DEBOLE PER THE CROWN Harry non ha mai nascosto di essere pazzo della serie Netflix “The Crown”, che racconta la straordinaria vita di nonna Elisabetta II. E anche Meghan ne è una grande fan. Così i due adorano preparare cene stravaganti (ai fornelli lei) e poi mettersi davanti alla tv. UN NUOVO STILE DI VITA Meghan è molto attenta alla salute e a uno stile di vita sano. Harry, invece, che ha sempre avuto un debole per le sigarette e per qualche bicchierino di troppo. Così, il secondo ne ha approfittato per rimettersi in forma in vista delle nozze. La sua routine mattutina oggi prevede lezioni di yoga e succhi verdi. Inoltre fuma meno, beve meno e ha perso peso. LA PASSIONE PER IL SOCIALE Meghan e il principe condividono un profondo desiderio di aiutare gli altri. Anche per questo la decisione di lei di dire addio alla recitazione non è stato uno choc. Così non appena sarà moglie di Harry potrà iniziare a dedicarsi ufficialmente a una delle questioni che più le sta a cuore: la difesa dei diritti delle donne. Il principe, dal canto suo, ha sempre seguito le orme di mamma Diana, tanto che quando era un ragazzo fuggiva spesso nel cuore della notte dal palazzo per andare a fare visita ai senzatetto della capitale britannica.

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di Penelope Salomone

ARTE E CULTURA

LA MADONNA ESTERHAZY DI RAFFAELLO

GALLERIE NAZIONALI DI ARTE ANTICA, PALAZZO BARBERINI, FINO AL 9 APRILE rrivata dallo Szépmuvészeti Múzeum di Budapest, la Madonna Esterházy di Raffaello rimarrà ancora per pochi giorni nella Capitale. Dipinta intorno al 1508, la tavola in pioppo di piccole dimensioni (cm 29 x 21,5) per l’occasione incontra il suo disegno preparatorio, conservato abitualmente presso il Gabinetto Di-

segni e Stampe degli Uffizi, in un confronto emozionante. Confronto arricchito dalla Madonna Hertz di Giulio Romano (Roma 1499 - Mantova 1546) e dagli oli “La Madonna dei garofani” e “Gesù bambino” firmati proprio dal pittore urbinate: un tris di capolavori che abitano nella Galleria, diretta da Flaminia Gennari Santori. Mostra a cura di Cinzia Ammannato. Info: www.barberinicorsini.org

LA BIBLIOTECA INCARTATA. PASTELLI DI PAOLO CAZZELLA

SOGLIE DI LUCE. LE OPERE DI PIETRO GENTILI DAL 1970 AL 2000

BIBLIOTECA VALLICELLIANA, DAL 21 MARZO AL 21 APRILE

MUSEI DI VILLA TORLONIA, CASINA DELLE CIVETTE, FINO AL 27 MAGGIO

l luogo che accoglie questa esposizione, la Biblioteca Vallicelliana, ne è anche l’oggetto. Le opere su carta, realizzate con il pastello cretoso, sono frutto di una sessione di pittura dal vero eseguita dall’artista romano nelle sale normalmente frequentate dal pubblico. Tra gli spazi storici capitolini ritratti da Paolo Cazzella, Palazzo Farnese di Caprarola con Paolo Cazzella - Dal soffitto del salone borromiagli affreschi in esso contenuti, no alla Biblioteca Vallicelliana pastelli secchi - cm. 99 x 61,5 - settembre 2016 seguiti poi dalle Stanze raffaellesche dell’Accademia dei Lincei di Roma. Info: www.vallicelliana.it

a ricerca dell’assoluto, l’armonia e il mistero della luce, misura di tutte le cose, sono il filo conduttore dell’esposizione, prima personale nella Capitale dopo la scomparsa nel 2008 dell’artista, nato a San Vito Romano nel 1932. Nella mostra, a cura di Claudio Cerritelli e Maria Grazia Massafra, quadri, sculture, gioielli, giochi

Pietro Gentili, Sfera 1975 - Tempera, specchi, metallo, legno diametro 45 cm

IL TERZO GIORNO PALAZZO DEL GOVERNATORE, PARMA, DAL 20 APRILE AL 1° LUGLIO

itolo evocativo (nella Genesi, nel Terzo giorno appare il mondo) per questa mostra sui temi dell’ambiente, della sostenibilità e del rapporto uomo -

natura. Un racconto avvincente, dalla Creazione al Pianeta estenuato di oggi, attraverso 115 opere (immagini fotografiche, installazioni e dipinti) di quaranta tra i più celebri artisti contemporanei, da Marina Abramovic a Gilberto Zorio. A cura di Didi Bozzini. Info: www.ilterzogiorno.it

di superfici riflettenti, realizzati utilizzando tempera, foglia d’oro e d’argento, sabbia, polvere di specchio, plexiglass, legno. Tra i motivi ricorrenti: scudi di angeli, cieli stellati, porte aperte che rappresentano il luogo di congiunzione dell’umano e del sacro, confine aperto verso l’intera luce del creato. Info: www.museivillatorlonia.it

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QUESTIONE DI CILINDRI

di Alessandro Cortellessa

NUOVA FORD MUSTANG o scorso marzo la Ford ha presentato la nuova Mustang per il mercato europeo. Per l’iconica hero car dell’Ovale Blu si tratta di un modello che ha il merito di rinnovarne l’elegante design pur mantenendone inalterato lo stile, immediatamente riconoscibile e perfezionato nel corso di oltre 50 anni di produzione, con motori e sospensioni aggiornati, tecnologie di assistenza alla guida innovative e diverse inedite possibilità di personalizzazione.

ANCORA PIÙ VELOCE, TECNOLOGICA E INCONFONDIBILE: UN SOGNO DECLINABILE IN DIVERSE VERSIONI Disponibile nelle versioni fastback e convertible, l’inconfondibile sportiva americana si presenta con un aspetto più elegante e sportivo, reso ulteriormente sinuoso dai fari a LED. Grazie a una più ampia scelta

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di personalizzazioni, la nuova Mustang farà battere ulteriormente i cuori degli appassionati. Saranno disponibili tre nuovi vivaci colori metallizzati: Kona Blue, Orange Fury e Royal Crimson, oltre alla possibilità di aggiungere over-the-top stripes, disponibili in bianco o nero. I nuovi cerchi in lega da 19 pollici sono previsti in diverse finiture, ciascuna delle quali con caratteristiche esclusive, tra cui le versioni con finitura Luster Nichel e Polished Aluminium. Il design deciso della parte posteriore dell’iconica auto è stato ulteriormente enfatizzato da paraurti e diffusore ridisegnati, che integrano un terminale a quattro scarichi, di serie per il modello V8 5.0, e che ne sottolinea potenza e performance. La nuova Mustang sarà più veloce che mai, con un motore V8 5.0 da 450CV, in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 4.3’’, abbinato a

QUESTIONE DI CILINDRI un nuovo cambio automatico a 10 rapporti. La trasmissione manuale a 6 rapporti sarà equipaggiata con la nuova tecnologia rev-matching di Ford, per downshift più fluidi.

riali soft-touch per i rivestimenti delle porte, mentre le maniglie sono rifinite con dettagli in alluminio. La consolle centrale è rifinita

Disponibile anche il motore 2.3 EcoBoost che è in grado di sprigionare 290CV e 440 Nm di coppia, con consumi pari a 9.0 l/100km ed emissioni di CO2 di 199 g/km, se abbinato al cambio manuale a 6 rapporti. Inoltre, la funzione “overboost”, alla richiesta di massima potenza del guidatore, aumenta per un periodo limitato la pressione del turbocompressore, in modo da fornire ulteriore coppia motrice e dare una risposta immediata che si concretizza in un’esperienza di guida entusiasmante. Messa a punto per soddisfare le aspettative di guida degli automobilisti europei, il divertimento alla guida della nuova Mustang sarà garantito dalla presenza dei nuovi ammortizzatori MagneRide e dalle funzioni Drive Modes, che ora includono anche la modalità personalizzabile My Mode. La nuova tecnologia di regolazione del sound dello scarico (Active Valve Performance Exhaust) offre l’innovativa modalità Good Neighbour, per una guida più silenziosa in fasce orarie sensibili ai rumori.

a mano, con cuciture a contrasto. Il quadro strumenti LCD da 12 pollici è personalizzabile e consente di visualizzare le informazioni necessarie sulla base delle diverse modalità di guida, come accade a bordo della super car Ford GT, permettendo al guidatore, in base alla modalità scelta, di ottenere il massimo delle performance da ogni esperienza al volante. Il quadro strumenti è in grado di riconfigurarsi automaticamente in base alla modalità di guida e il conducente potrà scegliere di visualizzare le informazioni in 7 diverse colorazioni. In occasione del Salone di Ginevra, sempre a marzo, la Ford ha presentato anche la versione speciale “Bullitt”, che rende omaggio alla leggendaria Mustang GT fastback protagonista, insieme a Steve McQueen, dell’omonimo film del 1968 della Warner Bros. Disponibile nelle tonalità Shadow Black e nel classico Dark Highland Green, è equipaggiata con un motore 5.0 V8 potenziato, in grado di “sprigionare” 464 CV e 529 Nm di coppia, abbinato esclusivamente alla trasmissione manuale. Vari dettagli esaltano la già leggendaria Ford Mustang in questa versione, come le pinze Brembo in rosso per i freni o, all’interno, un impianto audio a 12 altoparlanti della B & O che sprigiona ben 1.000 watt di potenza A seguito di un debutto pubblico globale al North American International Auto Show di Detroit all’inizio di quest’anno, la nuova Mustang Bullitt andrà in produzione per i clienti europei a giugno e le consegne inizieranno entro la fine dell’anno.

Le tecnologie di assistenza alla guida, disponibili a bordo della nuova Mustang, che migliorano i momenti trascorsi al volante infondendo una maggiore tranquillità, annoverano il dispositivo di frenata automatica d’emergenza con assistenza pre-collisione e riconoscimento dei pedoni (Pre-Collision Assist with Pedestrian Detection) e il mantenimento della corsia di marcia (Lane Keeping Aid). Le raffinate caratteristiche degli interni completamente rinnovati, presentano mate-

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di Simone Felicetti

VIAGGI

VARANASI,

DANZA DIVINA DI COLORI

è chi asserisce, non discostandosi di molto dall’o-

’ pinione dei più, che non si è vista l’India se non si

dedica una visita a Varanasi. In effetti se ci si vuole immergere totalmente in tutto ciò che l’India trasmette nell’immaginario collettivo dal punto di vista simbolico, mitico e metafisico, Varanasi rappresenta senz’altro l’essenza più pura di questo variegato e sconfinato paese. Qui si concentrano in un unico luogo tutti gli odori, i colori, i suoni, i volti e le divinità che l’India può offrire a un visitatore. Un viaggio a Varanasi è un viaggio a ritroso nel tempo, in uno dei luoghi in cui si è definita la storia dell’umanità, in uno dei centri della spiritualità umana. Varanasi, città dell’Uttar Pradesh, stato dell’India settentrionale, stando alle testimonianze storiche ha più di 3.500 anni ed è considerata il massimo centro di pellegrinaggio del paese oltre che una delle capitali intellettuali dell’Asia. Aggirarsi nel labirinto di stradine tortuose che costellano la città vecchia è un’esperienza unica al mondo. In questi spazi angusti coesistono e si muovono in un unico flusso perpetuo, a cui neppure la notte pone fine, uomini, santi, cani, bovini, scimmie, capre e mendicanti. Questo groviglio di vicoli è solo quel che si palesa dinanzi al visitatore appena giunto in città. Ognuno di questi meandri, apparentemente interminabili, conduce verso quella che è la grande attrattiva e cuore pulsante della città: l’immenso Gange, fiume sacro per definizione e anima simbolica e reale della quotidianità dei suoi abitanti. Lungo la riva destra del Gange, si estendono per circa 5 km i ghat, tipiche scalinate della tradizione architettonica indiana che conducono di norma a dei corsi d’acqua deputati alle abluzioni rituali dell’induismo. Sulla sommità dei ghat si elevano templi e fastosi palazzi di età imperiale per lo più dismessi. Qui si apre all’occhio del visitatore una varietà di colori che supera la fantasia: donne, uomini, bambini, come in un set cinematografico costruito ad arte, si scorgono alle prese con le più disparate attività che scandiscono la vita del luogo. Chi si trova in contemplazione o in preghiera, chi commercia la qualunque, chi si lava o lava i suoi panni

nelle acque del fiume, chi mendica, chi dorme, chi adorna simboli o luoghi sacri; il tutto accompagnato dal passaggio di animali di ogni specie perfettamente inseriti nella scena. A giorni alterni, verso il tramonto ha luogo, lungo i ghat, la festa dedicata al sacro Gange, o alla dea Ganga che personifica il fiume. Dalle barche che solcano il Gange accorrono

VIAGGIO ALLA FONTE DELLA SPIRITUALITÀ INDIANA

verso le sponde fedeli e visitatori, così come da terra accorre una moltitudine di persone per assistere ai canti e alle preghiere dedicate alla dea; uno spettacolo di pura magia che dura ore ed è probabilmente una delle più affascinanti e singolari manifestazioni a cui si può assistere in città. Il Gange e le sue rive sono anche il luogo deputato ai riti funerari a cui con discrezione chiunque può assistere. Continue cremazioni hanno luogo durante il giorno e la sera su pire che vengono predisposte con cura. Più di 2000 templi fanno da cornice a una città in cui simboli, spiritualità, ritualità scandiscono ogni fase della giornata, ogni singolo gesto quotidiano dei suoi abitanti. Tanti sono i templi quante le differenti divinità da adorare. Tutto questo movimento a cui un occidentale si sforza di dare un ordine e un significato non sembra altro che una danza; una danza mistica che probabilmente ci è capitato di sognare o almeno immaginare.

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SCIENZE

di Gaetano Gaggiottino

BAVA DI LUMACA: UN POTENTE ALLEATO DELLA PELLE e sostanze contenute nella bava di lumaca sono un vero concentrato di principi attivi. Troviamo allantoina, acido glicolico, collagene, elastina, proteine, vitamine e peptidi. La fortuna di tale sostanza inizia nei primi anni Ottanta, quando in un allevamento di lumache per uso gastronomico si notò che le mani degli allevatori fossero immuni dal passare del tempo e prive di macchie. Inoltre, come per magia, tagli e lesioni si rigeneravano in breve tempo. Da quel momento iniziarono una serie di studi che portarono alla conferma delle grandi capacità lenitive, rigenerative e cosmetiche della bava di lumaca.

LA LUNA: UNA BASE PER MARTE

er le Agenzie spaziali che progettano l’invio su Marte dei primi astronauti, si fa sempre più necessario realizzare una stazione sulla Luna. L’infrastruttura verrà utilizzata come base di lancio verso il pianeta rosso. Prima di ogni vettore spaziale con a bordo gli astronauti, verrà lanciato, dalla base lunare, un cargo spaziale carico di rifornimenti, carburante, vi-

veri e acqua. Il modulo arriverà su Marte in modo autonomo, come una sonda. In questo modo gli astronauti troveranno già sul posto quanto serve per la loro esplorazione marziana, compreso il carburante per il viaggio di ritorno alla Terra.

L’IMPRONTA DELL’ACQUA

gni merce e servizio lasciano un’impronta idrica. Questo concetto è stato introdotto per permettere ai consumatori di comprendere non solo l’acqua che utilizziamo per bere o per lavare il corpo, ma anche quella che usiamo indirettamente attraverso l’uso quotidiano dei beni alimentari o di consumo. Qualche esempio. La mela che mangiamo è dolce e succosa grazie ai 150 litri di acqua necessari per produrla. Per portare a tavola un chilo di carne servono 15 mila litri di acqua e ne servono 1.500 litri per un chilo di pane. Nel mondo globalizzato come il nostro, con un commercio alimentare ormai internazionale, l’effetto di questi spostamenti d’acqua è sempre più amplificato. È ormai necessario impegnarsi a riflettere su come ridurre lo sfruttamento intensivo del bene più vitale che esista, orientando i consumatori a scegliere alimenti provenienti da coltivazioni a più corto raggio. Il famoso km. zero, appunto.

IL LAVORO DELLE SONDE NELLO SPAZIO

l momento, tutti i giorni, esistono nello spazio sonde robotizzate che inviano dati e immagini. La NASA ha due Rover, ovvero due veicoli adibiti al trasporto su un corpo celeste, già sbarcati su Marte: il Curiosity nel 2013 e Opportu-

nity nel 2004. Poi ci sono due sonde europee, la Mars Express, operativa dal 2003, e la ExoMars, entrata nell’orbita marziana nell’ottobre 2016. Grazie a queste sonde è stato possibile realizzare una mappa di Marte molto accurata, quasi come quella della Terra. In un prossimo periodo si andranno a cercare anche forme di elementare vita biologica.

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REDAZIONALE

DREAM PROJECT:

SE PUOI SOGNARLO, PUOI FARLO!

lessandro e Franco Caporossi, figlio e papà, fondono le loro idee all’interno di una struttura ideale nella quale convivono le innovazioni e le tradizioni di due generazioni. Nasce così Dream Project, un’azienda in grado di seguire in maniera completa tutte le esigenze di un immobile: dalle ristrutturazioni edili alle pratiche catastali, dalle perizie alle architetture per giardino, dalla progettazione al rendering in 3D. L’obiettivo è creare la prima struttura operativa “Open”, nella quale la clientela deve partecipare attivamente alla realizzazione del suo sogno. Riunirsi insieme significa iniziare, Rimanere insieme significa progredire, Lavorare insieme significa avere successo. Un’azienda non può solo chiedere ai clienti ciò che vogliono realizzare e poi provare ad offrirglielo, perché nel tempo impiegato per realizzarlo, i clienti stessi esigeranno già qualcosa di nuovo. Occorre dunque inglobare ed anticipare i bisogni del cliente. Alessandro e Franco chiariscono: “Il potenziale utente dei nostri servizi incontrandoci troverà un amico professionalmente valido con cui interloquire, qualcuno con cui attivarsi insieme per perseguire sogno. La base della no-

stra struttura è la ricerca maniacale del supporto logistico, un sostegno offerto con la massima professionalità in modo da risolvere le difficoltà dei clienti impauriti di sprecare tempo e denaro in scelte sbagliate. L’aspetto più faticoso in questi casi è proprio quello di affidarsi ad un’altra persona che risolva le difficoltà incontrate. Il nostro fine è dunque essere la soluzione. “OPEN” è tutto, è unico, innovativo, connubio di idee, realizzazione condivisa, per non sentirsi messo da parte ed essere parte attiva e integra del progetto, dire la propria e discuterne sopra. Noi non cerchiamo ma accettiamo di essere cercati. Offriamo professionalità, amicizia, operatività condivisa mettendovi in gioco nel constatare la nostra capacità di ascoltare e la volontà di aiutarvi alla realizzazione del VS sogno. Tutti i nostri sogni possono diventare realtà se abbiamo il coraggio di perseguirli. Noi siamo qui per questo!”

IMMOBILIARE

EDILIZIA

GIARDINAGGIO ARCHITETTURA

Assunzione di incarichi selezionati per immobili di pregio Architettonico e/o strutturale

Ristrutturazioni totali o parziali

Architettura

Progettazione

Taglio e potature

Pratiche catastali e altro

Progettazione ed installazione arredi e manufatti

Rendering fotorealistico in modello 3D

Gestione piccoli e grandi patrimoni immobiliari Stime e perizie

Impiantistica Interior Design Sopralluogo e preventivi gratuiti

Sede legale: Largo Luigi Antonelli, 10 | 00145 Roma | Sede Operativa: Via Giuseppe Ottavio Pitoni, 59 | 00124 Roma Responsabile: +39 338 8460317 | Direttore Tecnico: +39 3382037273 info.dreamproject2018@gmail.com +39 3388460317

Dream Project

Dream - Project - Rome

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informazione INFORMAZIONE redazionale REDAZIONALE

PRESIDI SOCIO-SANITARI DI ZONA L’importanza del Farmacista e del Medico di famiglia

e due figure professionali indicate nel titolo, costituiscono i primi gradini che il cittadino deve scalare al momento dell’insorgenza del bisogno di assistenza sanitaria. La farmacia, come si sa, opera nel nostro sistema sanitario, sia come esercizio di attività di pubblico interesse, sia come azienda economica. Per quanto riguarda il primo aspetto, occorre dire che la farmacia svolge un servizio sociale tra i più importanti, tanto da dare luogo ad un ordinamento giuridico specifico, che non è il caso di tratteggiare in questa sede; si vuole solo evidenziare il suo ruolo, le cui origini risalgono ad epoca remota, quando la farmacia rappresentava - in concomitanza dell’attività professionale - il punto di incontro delle intelligenze locali, come alternativa alla funzione ricreativa dei circoli, specie in provincia. Infatti, lo spazio retrostante al banco di vendita era il luogo tipico dei conversari di natura politica, letteraria, storica, artistica, di costume, non escluso il gossip, come si direbbe oggi. Si incontravano il Medico Condotto, l’Avvocato, il Parroco, il Notaio, il Possidente, insomma i maggiorenti della comunità locale. La farmacia era anche il luogo delle dialettiche, dove spesso maturavano le critiche politiche nei confronti del Potere. Certo, un ruolo ormai quasi perduto, ma ampiamente compensato oggi dalla funzione, certamente più rilevante, di primo e più facile approccio del cittadino, dove questi trova rimedio alle sue piccole doglianze fisiche, senza dover necessariamente ricorrere al medico curante. è importante che il farmacista sappia ascoltare con benevolenza chi

gli chiede consiglio, per farlo sentire non un comune avventore, ma una persona. Lo stesso discorso vale per il medico di base, nel senso che il suo ruolo professionale non deve e non può essere limitato alla sola formulazione della diagnosi e alla conseguente prescrizione di prodotti farmaceutici. Egli deve essere di supporto umano nei riguardi del paziente, specie quando la diagnosi è indicativa di mali di dubbia guarigione, se non addirittura di sorte infausta. In questi casi il compito del medico di base è quello di indirizzare il paziente verso lo specialista di sua totale fiducia; oppure verso presidi sanitari polivalenti, se non di esclusiva pertinenza. In ogni caso, il medico di base ha il diritto/dovere di immedesimarsi nel paziente al pari del farmacista, per aiutarlo a sopportare le turbolenze esistenziali. Va chiarito, però, che non sempre il paziente interpella il medico di base per mali fisici. La domanda talvolta riguarda un malessere di ordine psicologico, magari per l’insoddisfazione della propria immagine. Spetta, allora, al medico di base preservare il paziente da interventi miracolosi indotti dal pullulare di centri medici estetici, non sempre gestiti da validi professionisti operanti in strutture scarsamente attrezzate. è lo stesso medico di base che deve allertare il paziente, specie quando trattasi di interventi chirurgici che ne possano modificare la naturale espressività. In presenza di particolari disturbi fisici che angosciano il paziente, il medico di base deve saperlo indirizzare verso strutture sanitarie per-

tinenti, come ad esempio quando la richiesta riguarda la psoriasi, curabile oggi anche con macchinari fototerapici come la cabina Waldmann; oppure la rimozione di tatuaggi, o cicatrici deturpanti, ed inoltre la mappatura dei nei per la prevenzione del melanoma, la depilazione definitiva, la cura dell’acne, e via dicendo. Non mancano, nel territorio di Roma sud - in particolare di Ostia - Centri medici rinomati per qualità degli operatori e per la dotazione delle tecnologie più avanzate. Tra i migliori spicca il LIGHTOUCH, specializzato nelle terapie estetiche del viso e del corpo e, soprattutto, nella cura delle

malattie della pelle nelle più diverse scansioni. Comunque, spetta sempre al medico di base e al farmacista, nell’interesse del paziente, e non per comparaggio, informare chi gravita nelle loro strutture, quale sia il presidio più adatto alle rispettive necessità. Avv. Ireneo ORLANDO

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di Sveva Guerreri

SALUTE E BENESSERE

CONTRO LA FAME BASTANO UN PO’ DI NOCI no studio recente, che ha riguardato giovani dai 18 ai 35 anni ed è stato pubblicato sulla rivista “Nutrition”, ha portato alla luce nuove scoperte per ciò che concerne le caratteristiche degli acidi grassi polinsaturi. Sembra infatti che tali molecole siano funzionali per modificare gli ormoni relativi all’appetito, agendo sul senso di sazietà e inducendo a dimagrire senza troppi sforzi. Il campione di persone preso in esame ha infatti evidenziato che uno stile alimentare ricco di polinsaturi ha effetti benefici sui livelli di grelina e peptide YY: due ormoni che agiscono sull’equilibrio tra il senso di fame e quello di sazietà. Lo studio clinico si è focalizzato sui grassi saturi: per una settimana una parte dei partecipanti ha seguito un’alimentazione ricca di acidi grassi polinsaturi (soprattutto contenuti in quelli di origine vegetale), ovvero di alimenti come frutta a guscio, tonno e salmone, olio di lino. L’altro gruppo si è invece nutrito di hamburger, patate e pollo fritto. Al termine

IL RUOLO DEGLI ACIDI GRASSI POLINSATURI PER CONTRASTARE IL SENSO DI FAME E DARE SAZIETÀ dei sette giorni, tutti hanno di nuovo mangiato un pranzo ricco di grassi saturi (presenti prevalentemente nei grassi di origine animale) e sono stati ancora sottoposti ai dosaggi ormonali e a questionari sulla sazietà. Come chiarisce Jamie Cooper, del Dipartimento di Alimenti e Nutrizio-

ne dell’Università della Georgia, “I pasti erano identici per calorie e per gli altri nutrienti, l’unica differenza era la composizione dei grassi”. L’esito dell’esperimento ha chiarito che l’abbondanza di polinsaturi ha provocato un deciso calo dell’ormone grelina misurato a digiuno, ed una crescita contemporanea del peptide YY, sia a digiuno sia dopo i pasti. La prima (la grelina) è accomunata ad un incremento dell’appetito; il secondo ormone, il peptide YY, ad un maggior senso di sazietà. Queste variazioni ormonali favoriscono un miglior controllo della fame e quindi del peso corporeo. Ovviamente nell’equilibrio dell’appetito svolgono un ruolo fondamentale anche altri ormoni, ad esempio la leptina (prodotto delle cellule adipose, che invia al cervello il segnale di depositi di energia ed anche un forte indice di sazietà) e la colecistochinina (un diverso ormone della sazietà presente nell’intestino, che agisce in maniera più efficace, dopo aver consumato portate ricche di grassi). Va poi aggiunto che il nostro cervello produce il neuropeptide Y, utile al senso di crescita dell’appetito, che invia segnali al cervello di preferenza sui carboidrati. Tuttavia la nuova ricerca americana ha evidenziato che le proteine e i grassi sono utili alla produzione di colecistochinina a favore del senso di sazietà. I carboidrati e le proteine, invece, mantengono sazi a lungo, poiché frenano la secrezione di grelina più dei grassi saturi; mentre fibre e proteine incrementano il peptide YY diminuendo l’appetito. In sintesi, per tutte queste ragioni si consiglia di adottare un’alimentazione basata su fibre e proteine, preferendo i cereali integrali, come apporto di carboidrati, e scegliendo i grassi mono o polinsaturi al posto dei saturi. Pesce e frutta a guscio sono chimicamente funzionali a frenare gli ormoni dell’appetito ed in più aiutano a ridurre il consumo di calorie nei pasti seguenti. Dunque mangiare bene per essere più sazi a lungo e non essere schiavi del cibo.

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VETERINARIO

di Eva Kurilic

LE OSTRUZIONI DEL TRATTO DIGESTIVO

cani, in particolare i soggetti giovani, possono ingerire una grande varietà di corpi estranei che possono attraversare il tratto gastroenterico e causare ostruzioni complete o parziali. I più comuni, quelli non lineari, sono rappresentati da pietre, plastica, tessuti, monete, oggetti di gomma, cibo, giocattoli, biglie, tappi di bottiglia, ami, aghi, pannocchie, noccioli e ossa. I corpi estranei lineari, invece, sono rappresentati principalmente da lacci, elastici, tappeti, calzini, nylon, corde, plastica e tessuti; tale tipologia di corpi estranei è più comune nel gatto che nel cane. Considerazioni fisiopatologiche e di importanza clinica. I corpi estranei gastrici provocano usualmente vomito per ostruzione al deflusso, dilatazione gastrica e irritazione della mucosa. Le ostruzioni intestinali possono essere incomplete o complete. Nel primo caso permettono un transito limitato di liquidi o gas; questo determina un accumulo di liquidi e gas cranialmente all’ostruzione. Le occlusioni più prossimali e complete provocano invece segni più acuti e gravi, con una maggiore probabilità di disidratazione, squilibri idroelettrolitici e shock. La causa principale di mortalità per occlusione dell’intestino tenue prossimale è la grave e rapida ipovolemia; i cani non trattati, infatti, muoiono in 3-4 gg. Diagnosi. La raccolta dell’anamnesi e l’attenta valutazione dei segni clinici uniti ai riscontri radiografici ed ecografici sono la chiave per la diagnosi delle ostruzioni gastrointestinali da corpi estranei. Il quadro clinico dipende principalmente dal grado di ostruzione e dalla sua localizzazione. Le ostruzioni complete sono solitamente più acute rispetto a quelle parziali, mentre quelle prossimali lo sono rispetto alle distali. I più comuni segni clinici includono anoressia, disidratazione, depressione, dolore addominale e vomito. Nelle ostruzioni intestinali prossimali complete il vomito inizia 24-72 h. La rimozione dei corpi estranei gastro-intestinali può essere eseguita con tecniche differenti in base al tipo e alla localizzazione del corpo estraneo. I trattamenti descritti sono quello conservativo o medico e quello chirurgico, in laparotomia o laparoscopia. Il trattamento conservativo è indicato solamente in caso di corpi estranei non lineari localizzati sia nello stomaco che nell’intestino. In tutti questi casi non va assolutamente mai ritardato il trattamento chirurgico in attesa del transito del corpo estraneo. Trattamento post-operatorio e complicazioni. Il trattamento postoperatorio si basa su fluidoterapia, terapia antibiotica, terapia analgesica e terapia nutrizionale, e varia in base al quadro clinico del paziente. La fluidoterapia è necessaria per ripristinare l’equilibrio idro-elettrolitico e acido-base, che nella maggior parte dei pazienti è alterato e deve essere continuata fintanto che i valori ematici non sono rientrati nei range e l’animale presenta motilità gastroenterica ed appetito normali.

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SALUTE E BENESSERE

ATLETI PARALIMPICI RUSSI: NEMMENO LA GIOIA DI UNA MEDAGLIA o scorso marzo, a Pyeongchang, in Corea del Sud, dopo le olimpiadi invernali si sono svolti i giochi paralimpici invernali. L’edizione appena chiusa è stata molto controversa a causa dell’esclusione dei diversamente abili russi, sentenziata dal Comitato Paralimpico Internazionale (CPI) nonostante il ricorso presentato da Mosca il 29 gennaio 2017. Il rapporto McLaren sul doping nello sport russo è stata la base fondante dell’esclusione dei disabili russi sin dai Giochi Paralimpici estivi di Rio (2016). Aleksej Karpenko, senior partner dello Studio legale Forward legal, specializzato in diritto dello sport, ritiene che pur essendo il numero di atleti paraolimpici accusati di doping inferiore a quello degli olimpici, il Comitato Paralimpico Internazionale ha perseguito una politica più dura rispetto al CIO (Comitato Olimpico Internazionale) a causa di “relazioni personali ostili” tra la dirigenza del CPI stesso e i rappresentanti russi. La piaga del doping che umilia lo sport è forte e non sembra retrocedere anche dopo le squalifiche. La faccenda del doping di stato russa è nota: gli episodi avrebbero avuto inizio dal 2011, diventando poi una prassi - complice la copertura delle diverse federazioni - per migliorare le prestazioni. Rimane però sul tappeto un punto dirimente. Se da una parte è stato lecito e coerente il richiamo del Comitato Paralimpico Internazionale alle autorità russe,

dall’altra è stato sbagliato colpire anche coloro che, a costo di immani sacrifici, volevano gareggiare sfruttando le sole proprie forze fisiche, non ricorrendo a scorciatoie. Il CIO nelle scorse

olimpiadi ha escluso solo gli atleti effettivamente dopati. Accanirsi da ben due anni e indistintamente sui portatori di handicap russi non è stato un bel messaggio per lo sport. A qualsiasi livello.

di Antonciro Cozzi

PRODOTTI PER LA CASA: NON UN TOCCASANA PER I POLMONI n recente studio punta il dito sugli spray dedicati alla pulizia di superfici ed ambienti: sembra infatti che non siano propriamente salutari per i polmoni. La nuova ricerca, pubblicata sulla rivista “American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine”

dell’American Thoracic Society, ha equiparato gli effetti dei prodotti spray a quello del fumo da sigaretta. Per ben vent’anni la ricerca ha preso in esame un campione importante, ovvero seimila persone. Secondo l’esperimento,

sarebbero le donne a soffrire maggiormente delle conseguenze a lungo termine dell’uso di questi prodotti. Sembra infatti che gli spray utilizzati impropriamente per le pulizie possano arrecare un danno giorno dopo giorno, anno dopo anno, anticipando il peggioramento del funzionamento dei polmoni, processo che comunque avviene con l’avanzare naturale dell’età. Le particelle dei detergenti andrebbero ad irritare il pneuma (la membrana che protegge i polmoni), causando così danni alle vie respiratorie. Com’era intuibile, gli stessi effetti nocivi non si riscontrano negli uomini, anche perché il campione maschile, per abitudini legate alle passate generazioni ma oggi al tramonto, è stato meno esposto a tali prodotti. In più, anche a livello numerico, il numero degli uomini presente nel campione era inferiore a quello delle donne. Occorreranno quindi ulteriori studi per comprendere se anche gli uomini subiscano lo stesso effetto, se esposti quotidianamente alle inalazioni dei componenti chimici contenuti negli spray detergenti. Il Consiglio degli esperti è dunque di areare bene i locali quando si è impegnati nelle pulizie. di Sveva Guerreri

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P IL

’ SALUTE RESIDENZE PER ANZIANI: COME SVILUPPARE L’ASSISTENZA

empre più spesso nella nostra società c’è bisogno di interrogarci su quali possano essere le modalità migliori attraverso le quali prenderci cura degli anziani che numerosi vivono i disagi legati al tempo che passa. In modo specifico, per quanto riguarda la residenzialità, dobbiamo sottolineare come ancora oggi le realtà assistenziali sono contesti istituzionali che non hanno piena coscienza di quanto sia fondamentale la loro funzione assistenziale e riabilitativa. Le Residenze dovrebbero avere consapevolezza della propria funzione istituzionale quale contesto assistenziale, sanitario, riabilitativo.

È tale consapevolezza che conduce le Residenze ad investire le proprie risorse verso la Programmazione e l’Esecuzione di un Piano di Intervento Clinico-Occupazionale che, attraverso un lavoro di rete, cerca continuamente nuove strategie per migliorare la qualità della vita degli ospiti da un punto di vista psicologico, emotivo e relazionale. Punto di partenza e fondamento del progetto assistenziale è “l’ascolto” dei bisogni dei diversi sistemi che interagiscono fra loro all’interno della struttura: gli anziani, gli operatori, la direzione, le famiglie, le istituzioni. La funzione di un progetto di assistenza consapevole e competente è quella di garantire una buona comunicazione fra tali sistemi al fine di evidenziare le aspettative, i bisogni, le rappresentazioni mentali e le eventuali percezioni distorte che ogni sistema ha dell’altro. Attraverso tale modalità di lavoro si può dare vita ad attività che si muovono verso la direzione della cura e dell’assistenza degli ospiti nelle proprie individualità, del gruppo nella sua complessità e dell’istituzione nella sua totalità (anziani, operatrici, direzione, famiglie, servizi esterni).

di Maura Ianni

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EMOZIONI ADOLESCENZIALI E YOGA

li adolescenti, naturalmente soggetti a sbalzi umorali e comportamentali, vivono questa fase della vita in modo confuso e poco chiaro, rinnegando le proprie emozioni in rapido mutamento, poco comprese e spesso percepite come negative. Il problema delle emozioni non è averle, è come rispondere ad esse: il primo passo è imparare a riconoscerle e lo yoga aiuta gli adolescenti a rallentare quanto serve per permettergli di notare quanto accade nel loro mondo emotivo. È utile virare l’attenzione dei ragazzi verso la concretezza del corpo durante la pratica dello yoga, allenando dapprima

a riconoscere le sensazioni corporee facilmente percepibili, utilizzando diverse tecniche come la pratica delle asana, il controllo del respiro e la meditazione. In questo caso lo yoga aiuta a portare la concentrazione dell’individuo su ciò che è l’esperienza fisica e concreta del momento, separando la reazione emotiva dall’evento sensoriale: questo discernimento permetterà poi di identificare e quindi accettare l’esistenza di un’emozione quando essa si presenta durante la pratica. Grazie a questo processo di rallentamento ed osservazione nasce la possibilità di scegliere se rispondere ad essa piuttosto che reagire in modo incontrollato. Solo dopo esser riusciti a riconoscere ed accettare l’emozione, l’adolescente ha il potere di mantenere la calma e/o modificare in modo costruttivo la propria risposta a quello stato d’animo. Il percorso è molto delicato e complesso, ma ciò non toglie che con la pratica dello yoga gli adolescenti diventino più consapevoli delle proprie esperienze interiori. Nell’intraprendere un’attività, i ragazzi si motivano quando la ritengono divertente e coinvolgente. Un insegnante di yoga deve perciò impegnarsi a scoprire le tecniche dello stesso che più destano interesse nel ragazzo e nel gruppo, ricordando che solo quando l’adolescente prova gioia nella pratica, questa lo spinge a voler conoscersi meglio. La gioia, unita alla progressiva conoscenza e comprensione di sé, saranno il nutrimento della disciplina necessaria per una pratica costante, creando uno strumento prezioso non solo per questa fase delicata, ma per la vita intera.

di Eva Kurilic

’ CULTURA CULTURA METROPOLITANA AL MACRO

reatività ed energia invaderanno gli spazi capitolini del Macro Testaccio, cornice dell’ottava edizione di Outdoor, la più spettacolare manifestazione in Italia dedicata alla cultura metropolitana. L’evento è in agenda dal 14 aprile al 12 maggio. Fervida l’attesa, sin dall’anteprima (9 aprile) all’IQOS Embassy romano con il sorprendente “Mechanical Ballet” (danza di fari mobili) dei Quite Ensemble. “Heritage” è il titolo, in sintonia con la celebrazione dell’anno europeo dedicato al patrimonio culturale, che identifica il Festival Outdoor 2018. Tanti gli eventi proposti dall’agenzia creativa Nufactory, ideatrice e promotrice della rassegna, fra arte, musica, televisione, ma anche artigianato, design, vintage, street wear, editoria e illustrazioni. Coinvolgente, interattivo e ludico, il padiglione Arte, a cura di Antonella Di Lullo e Christian Omodeo, dove non mancherà un omaggio al 50esimo del Sessantotto. Parteciperanno infatti artisti di diverse generazioni che si sono ispirati a quella stagione esistenziale rivoluzionaria. In particolare, la crew di writer tedeschi Berlin Kids, Paolo Buggiani e il francese Mathieu Tremblin. Spazio anche ai cultori della “retromania”, con oggetti diventati vere e proprie icone: dalla street fashion newyorkese alla collezione di sneakers di Fabrizio Efrati. Tra gli appuntamenti musicali da non perdere il ritorno in Italia, dopo otto anni, del duo berlinese Booka Shade, “patrimonio” della musica elettronica europea. Tutto il programma su: www.out-door.it.

di Paola Stefanucci

NOTE IN BIBLIOTECA A ROMA

ote in biblioteca: è la stimolante iniziativa dall’Istituzione universitaria dei Concerti per la promozione dello spettacolo dal vivo nella periferia della Capitale, dove tali occasioni sono perlopiù assenti. Nove gli appuntamenti, tutti gratuiti, previsti dal 13 aprile all’8 giugno il venerdì sera alle 20.30 e il sabato mattina alle 11.30 presso le biblioteche “Ennio Flaiano”, “Villa Leopardi” e “Vaccheria Nardi”. A presentare i concerti in programma giovani musicisti dal promettente futuro e specializzandi in Musicologia dell’Università “La Sapienza”. Nel primo incontro, il 13 di questo mese, nella Biblioteca “Ennio Flaiano” inaugurata quindici anni fa nel quartiere Montesacro (via Monte Ruggero, 39) si esibirà il duo The Sound Pills

(Piera D’Isanto, voce e Marco Silvi, tastiera). La guida all’ascolto delle “pillole sonore” - tra cui Summertime di George Gershwin, People Are Strange dei Doors, Je so pazz’ di Pino Daniele, Munasterio e’ Santa Chiara di Galdieri/Barberis - è affidata a Monica Marziota. Venerdì 20, nella biblioteca di Villa Leopardi, nel quartiere Trieste (via Makallé, entrata nel Parco), due giovani musicisti brasiliani, affermati già in mezzo globo: il pianista João Tavares Filho, e il violinista Francisco Cóser eseguiranno Schubert, Tartini,

Brahms e infine il compositore contemporaneo Marlos Nobre, loro compatriota. Introduce all’ascolto Luca Pandolfi. Si replica venerdì 28, alla Vaccheria Nardi nel quartiere Tiburtino (via di Grotta di Gregna 37). Informazioni su www.concertiiuc.it per i concerti a seguire (Duo Essentia, Giovanni Benvenuti Trio, Nico Menci, Francesco Angiuli, Francesco Merenda, Simone El Oufir Pierini, Manuel Caruso, Quartetto Elsa).

di Paola Stefanucci

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Fatti, Notizie, Curiosità e Approfondimenti per chi vive nel Municipio X

78° ANNI E NON SENTIRLI:

IL GRANDE ANNIVERSARIO DELL’INAUGURAZIONE DELLE CASETTE PATER (1940 – 2018) naugurato il 21 aprile del 1940 da Benito Mussolini in persona, il nucleo residenziale delle Casette Pater ha compiuto ben 78 anni lo scorso Natale di Roma. Progettate dall’ingegner Dario Pater e realizzate in appena 8 mesi (le prime 150 delle complessive 286), le Casette Pater rappresentano, a loro modo, un pezzo di storia dell’architettura. Per capirne l’importanza occorre inquadrarle nel tempo in cui sorsero. Siamo alla vigilia dell’entrata in guerra dell’Italia (10 giugno 1940) ma il conflitto mondiale è già in corso dal settembre 1939. Occorreva dunque fare in fretta: una fretta generata dalla necessità di dare alloggio alle famiglie numerose ma che si scontrava con il vincolo di costruire con materiali autarchici e poveri, in particolare il celebre “Populit”, ovvero pannelli di paglia di legno pressata e compattata con una velatura di cemento. Per un investimento complessivo di poco più di 11 milioni di lire (7.675.000 per le case e 3.825.000 per

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la mobilità), sorgono così delle unità abitative del tutto particolari, addirittura senza fondamenta. Si pensava che ogni casetta potesse servire - con le sue 6 stanze ben arieggiate, due cucine, due bagni e il terreno di circa 1000 metri quadri destinato generalmente a orto due famiglie. Poi si decise invece che andassero alle famiglie numerose, per cui ogni nucleo assegnatario divenne proprietario di una casa con due ingressi, due riquadri orto-giardino, due cucine e due servizi. Addirittura lo stato pagò le lampadine e il servizio del trasloco, concesso gratuitamente con l’utilizzo di mezzi del Governatorato di Roma. Le Casette Pater erano basse (un solo piano) e venivano affittate a 90 lire mensili. Erano di tipo particolare anche i vincoli contrattuali a cui venivano sottoposti gli assegnatari, i quali andavano ad abitare in una zona umida, isolata, dal terreno ingrato (sabbioso), dunque erano più assimilabili a coloni che a semplici affittuari. Finita la guerra e il regime, questo particolare status giuridico inciderà parecchio sul destino delle case. Una totale assenza del Comune di Roma dal punto di vista dei lavori di manutenzione e di preservazione delle casette - esattamente come, da anni,

avviene per il Villaggio San Francesco - spinge a dare altri tipi di concessione agli assegnatari (la facoltà di acquistare i terreni e di edificare). Oggi si può dire che le Casette Pater sono state il vero nucleo fondante del quartiere di Acilia. In piedi grazie al lavoro e alla cura che ne hanno avuto gli assegnatari e gli eredi, sono state dunque celebrate, a partire da metà aprile, con una serie di iniziative portate avanti dal Comitato Acilia Nord 2018. Si è partiti il 15 - insieme ai gruppi di “Retake” di Acilia, Infernetto e Casal Palocco a gli addetti AMA ed una squadra dei PICS - con una grande pulizia degli spazi praticabili all’esterno della Stazione di Acilia e del limitrofo Largo del Capelvenere. L’ultimo fine settimana (sabato 21) sono stati organizzati tre appuntamenti. alle 14,00 una grande passeggiata in bicicletta “Alla scoperta del Sentiero Pasolini: il Tevere e la sua Riserva”, con partenza e arrivo al Casale “Raggio

to le peculiarità della Riserva. Infine, alle ore 16,00, all’interno del Casale “Raggio di sole”, è stata inaugurata la mostra fotografica “Questo è il mio quartiere”, a cura dei volontari del Comitato Acilia Nord 2018, con il materiale appartenente alla storia del

Chiesa dell Sacra Famiglia 1940 (attualmente Piazza Capelvenere

di sole”, all’angolo tra via dei monti di San Paolo e via di Monte Cugno. Lo scopo era di far conoscere il “Sentiero Pasolini”, che nasce da un progetto della VCT (Volontari Ciclabile Tevere) subito sposato dal Comitato Acilia Nord e dal Comitato di Quartiere di Centro Giano per riaprire un vecchio sentiero che, costeggiando il Tevere alle spalle dei quartieri, raggiunge il mare, attraverso splendore del paesaggio, della flora e della fauna della Riserva Statale del Litorale Romano, lambendo insediamenti di estrema importanza storica ed archeologica. Hanno aderito all’iniziativa la Lipu, il WWF e la Croce Rossa Italiana (con una squadra in bicicletta, CRInbici, specializzata per l’assistenza sanitaria con defibrillatore). Sven Otto Scheen (VCT) ha presentato il progetto ed il logo, appena realizzato, del “Sentiero Pasolini”, il Prof. Fanelli, bioetologo, ha illustra-

quartiere, dalle origini ai giorni nostri. La mostra ha chiuso la sera di domenica 22 aprile, giornata che si è aperta con il raduno di macchine e moto d’epoca (in collaborazione rispettivamente con “Club 500 Acilia” e “Ural Roma”) negli spazi antistanti il Casale “Raggio di sole”. Di recente formazione, il Comitato Acilia Nord 2018 nasce dalla voglia di un gruppo di cittadini desiderosi di migliorare la qualità della vita del quartiere ed eliminare, ove possibile, le carenze e i disservizi che quotidianamente incontrano. Si è presentato alla comunità nell’Assemblea del 18 febbraio 2018. Il territorio su cui agisce ha come confini naturali a nord il Tevere, ad est Centro Giano, a sud la stazione di Acilia e la Via del mare, ad ovest le zone del Villaggio San Francesco e di Dragoncello. Tutti gli eventi sono offerti dai volontari del Comitato e sono gratuiti. Sulla storia dell’entroterra di Ostia e la vicenda delle Casette Pater è consigliabile la lettura del libro di Giulio Mancini, “Tra Roma e il mare - Storie di Acilia e dintorni” pubblicato da Caterina Dini Editore.

di Antonciro Cozzi 51|

X NEWS

COMITATO MARE X TUTTI:

“STAGIONE BALNEARE A 5 STELLE A REGIME RIDOTTO” affondo del costituendo “Coordinamento Mare X Tutti” contro l’amministrazione del X Municipio è duro e circostanziato. In un comunicato giunto in redazione si afferma che “La tanto attesa ‘rivoluzione’ per il mare di Roma, sbandierata in campagna elettorale dal Movimento 5 Stelle, si è trasformata nell’ennesimo ‘bluff’: anche quest’anno le spiagge libere saranno prive di molti servizi essenziali e non è previsto alcun sensibile cambiamento nel tratto dove ci sono gli stabilimenti. Infatti, gli abusi sono ancora in piedi e i varchi sono chiusi con lucchetti e catene. Insomma, il ‘lungomuro’ gode di ottima salute, a differenza delle spiagge libere: dove il bando per il servizio di assistenza bagnanti non prevede personale di salvataggio nei giorni feriali di maggio e settembre, dove ancora non si ha notizia su chi allestirà e si occuperà della pulizia dei servizi igienici o su chi sarà incaricato a tenere pulita la spiaggia, dove non sarà possibile noleggiare lettini e ombrelloni né acquistare alcun tipo di cibo o bevanda. La politica portata avanti da questa Amministrazione continua a privilegiare, quindi, una visione di balneazione in cui l’interesse privato prevale sull’interesse collettivo. Viene favorito un modello che negli anni ha ucciso la vocazione turistica di questo territorio e ha permesso la moltiplicazione dei fenomeni criminali e corruttivi che hanno ucciso tanta sana economia locale”. A tal proposito il “Coordinamento Mare X Tutti” fa delle proposte precise:

L ’

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• la decadenza di tutte le concessioni in cui siano presenti abusi o evidenti violazioni; • che i servizi essenziali annessi alla balneazione siano garantiti in tutte le spiagge libere; • l’avvio di un percorso progettuale in grado di promuovere idee di sviluppo sane che permettano, nel rispetto delle leggi, di liberare risorse a vantaggio di tutti e non solo di una ristretta cerchia di persone, riconciliando così la città con il suo mare. Il Comitato ha dunque annunciato una mobilitazione per tutta la stagione balneare con iniziative e flash-mob per denunciare una “situazione inaccettabile, che mortifica Roma e non può assolutamente essere la carta d’identità della città più bella del mondo”. Il primo appuntamento è si è svolto la domenica mattina del 15 aprile presso il Pontile di Ostia, dove il coordinamento si è riunito per manifestare il dissenso nei confronti della gestione delle spiagge da parte dell’amministrazione a 5 stelle.

X NEWS UFFICIO DI VIA CLAUDIO: MESI PER UNA CARTA D’IDENTITÀ, DISSERVIZI E PERSONALE IN AFFANNO ndrea Bozzi, Capogruppo delle liste civiche “Un Sogno Comune” e “Ora” ha visitato l’ufficio anagrafe di via Claudio e ne ha denunciato lo stato di grande disagio che vivono i cittadini del Municipio. In sostanza il problema riguarda la mancanza di personale (sembra che tre impiegati siano stati spostati in altri uffici e non siano stati rimpiazzati) con il conseguente allungamento dei tempi per svolgere le relative pratiche burocratiche. Per una carta d’identità gli appuntamenti sono fissati a distan-

za di mesi. Bozzi ha dichiarato: “Ho chiesto che il problema venga affron-

tato immediatamente in commissione Controllo e Garanzia, per capire come

stanno le cose e per chiedere eventuali contromisure alla Presidente del Municipio X Giuliana Di Pillo e alla Sindaca Raggi, che forse non ha ben chiara la gravità della situazione”. Intanto sulla bacheca Facebook di Bozzi monta la rabbia anche dei dipendenti, i quali lamentano le giornate di ordinaria follia, le scene da panico […] i 2 pos per 6 sportelli, lo stress, i malori, gli insulti. Una situazione intollerabile che non è ancora dato sapere quando verrà riportata alla normalità.

SEGNALATO RISCHIO CROLLO PER LA TORRE DI DRAGONCELLO È un pezzo unico della storia del territorio. Edificata in pieno medioevo, nel IX secolo, utilizzando preesistenti costruzioni romane e materiali di risulta, la Torre era parte della Gregoriopoli di Ostia di Papa Gregorio IV: un borgo fortificato e un insieme di torri di avvistamento sul bacino del Tevere che servivano a dare l’allarme rispetto a possibili incursioni e saccheggi saraceni (celebre quella dell’846 d.C.). Il problema è che l’edificio presenta diverse crepe strutturali, criticità che ne minacciano il collasso e che sono state fatte presenti da Michele Mattei nel corso di un’audizione presso la Com-

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missione Cultura del X Municipio (fine marzo scorso). Per salvare la Torre Dragoncello dal suo destino di incuria - è diventata perfino un deposito di materiali da discarica occorre un intervento urgente della Soprintendenza e dei poteri pubblici; un intervento dal profilo complicato considerando che sorge su un terreno privato.

X MUNICIPIO: PARTE LA DIFFERENZIATA a conferenza stampa si è svolta l’11 aprile e il primo giro d’incontri con la cittadinanza è durato una settimana: dal 12 fino al 19 si sono tenute assemblee pubbliche presso gli istituti Alessandro Magno, Giulio Verne, Fanelli-Marini, Mozart, Calderini-Tuccimei e presso il Teatro del Lido. Questo l’esordio della raccolta differenziata nel X Municipio, una svolta che chiede l’inevitabile impegno e collaborazione della cittadinanza, e per la quale la presidente Di Pillo ha annunciato “incontri nelle scuole del territorio, dove singoli cittadini, rappresentanti dei comitati di quartiere e delle associazioni potranno recarsi ed avere una dettagliata informazione in

merito”. La campagna per la raccolta porta a porta si intitola “Roma ci piace

sti piccoli e coesi (il quartiere ebraico di Roma ha raggiunto l’85% di dif-

un sacco” ed è inserita nel quadro di interventi che l’amministrazione capitolina sta portando avanti dal suo insediamento. Il banco di prova è importante perché finora la differenziata ha dato risultati ragguardevoli in conte-

ferenziata). Dunque la Presidente Di Pillo ha chiarito che per raggiungere gli obiettivi prefissati “occorre sensibilizzare i cittadini sull’importanza della raccolta differenziata e sul loro ruolo di soggetti attivi”

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di Lucia Bianco (inviate le vostre ricette a luciabianco@hotmail.it)

BUDGET E RICETTE

TRE RICETTE VELOCI E LE PARDULAS SARDE ccoci nuovamente insieme. Durante una lunga sosta forzata, ho riguadagnato un po’ di forze rilassandomi ai fornelli. Vi racconterò alcuni dei piatti che hanno occupato il mio tempo, tra i quali il coniglio all’ischitana, le polpette di surimi, la torta al microonde:

tutte ricette gustose, facili e veloci! E per finire, le Pardulas: la ricetta di un dolce sardo che sembra impegnativa perché dovete preparare la pasta e farla riposare, ma vi assicuro che ne vale la pena.

CONIGLIO ALL’ISCHITANA

SAS PARDULAS

e T

agliate il coniglio a pezzi e fatelo rosolare in poco olio. Sfumate con mezzo bicchiere di vino e aggiungete uno spicchio d’aglio, peperoncino a piacere e un po’ di timo. Mettete il coperchio, abbassate la fiamma e fate asciugare. Ora aggiungete una decina di ciliegini tagliati in due, sale e un po’ d’acqua. Fate cuocere una ventina di minuti, verrà un piatto squisito!

POLPETTE DI SURIMI

ettete nel mixer una confezione di surimi (un tipo di preparazione diffusa da secoli in Giappone, di solito è polpa di merluzzo tritata e pressata), mezza cipolla, 1 cucchiaio di maionese. Frullate, unite un mazzetto di prezzemolo, sale e tanto pan grattato: deve essere sufficiente a rendere il composto abbastanza compatto. Fate delle polpette, passatele nella farina poi nell’uovo e nel pan grattato e friggete. Una bontà.

INGREDIENTI • 500g di ricotta di pecora asciutta e scolata • 75g tra semola rimacinata e farina 00 • 60g di zucchero • 1 tuorlo • 1 limone e di 1 arancia grattugiata: la buccia

• 1 bustina di zafferano • 150g di farina 00 e 150g di semola rimacinata • 1 piccola noce di strutto • 1 cucchiaino scarso di zucchero • 1 pizzico di sale • acqua quanto basta

PREPARAZIONE

iscaldate il forno a 150 gradi ventilato. Impastate la ricotta con tutti gli altri ingredienti e lasciatela riposare in frigo tutta la notte perché si insaporisca. Impastate la pasta, avvolgetela nella pellicola e lasciatela riposare in frigo tutta la notte. Il giorno dopo, iniziate preparando con la ricotta delle palline grandi come una noce e appoggiatele sulla carta forno. Tirate la pasta e con un bicchiere ritagliate tanti tondi sui quali appoggerete le palline di ricotta. Pizzicate la pasta per creare un cestino che contiene le palline di ricotta. Infornate per circa 45 minuti, sono pronte quando sono dorate.

TORTA AL MICROONDE

n una ciotola mettete 2 uova intere, 170g di zucchero e amalgamate unite 50g di burro ammorbidito, un decilitro di acqua, 130g di farina, 20g di cacao una bustina di lievito per microonde e vaniglina, amalgamate e versate in una teglia di silicone, mettete nel microonde 6 minuti alla massima potenza. Guarnite con marmellata, spolverate con zucchero a velo e granella di mandorle.

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MAGNAROMA

CIBO E CONSEGNE,

TRA COMODITÀ E SFRUTTAMENTO

na ricerca portata avanti da Censis e Conldiretti ha stabilito che sono 4 milioni gli italiani che ordinano cibo attraverso siti e applicazioni dello smartphone. Sono invece 11 milioni coloro che usano direttamente il telefono per chiamare pizzerie e ristoranti facendosi portare il cibo direttamente a casa. Questa massiccia domanda ha causato il moltiplicarsi degli addetti alle consegne, i quali quasi sempre svolgono il servizio di fattorini per aziende multinazionali che pagano cifre improbabili (si parla di 2,70 euro a consegna senza un fisso e con tutte le spese a carico). Così iniziano le vertenze. Recentemente, Il tribunale di Torino ha bocciato il ricorso di sei fattorini contro Foodora, l’azienda tedesca accusata di averli lasciati a casa dopo le mobilitazioni del 2016. Venerdì 13 aprile è stata invece la volta degli attivisti della rete Deliverance Project, che hanno fatto irruzione nella sede milanese della multinazionale Deliveroo. Insomma, il mercato delle consegne è diventato una questione etica e sindacale.

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OROSCOPO DI APRILE

di Alehandra

ARIETE 21/3 · 20/4

AMBER DAVIS

11/4/1996

È il momento di dimostrare quanto siete forti. Saturno, Marte e Plutone sono tutti in angolazione dissonante e vi costringono a tenere alta la guardia e a soppesare parole ed azioni. Dunque periodo di esami, test di resistenza, pressione. Diminuisce il tempo libero e aumentano gli impegni lavorativi. Cercate di affrontare una questione alla volta.

BILANCIA 23/9 · 22/10

JOHN KRASINSKI

20/10/1979

TORO 21/4 · 20/5

JOHN WATERS

22/4/1946

Venere è il vostro pianeta guida (sesso e amore vanno alla grande) e Marte, Saturno, Plutone lo seguono e vi appoggiano. Sarà un periodo positivo, pieno di entusiasmo, stabile, all’insegna della voglia di fare. Raccogliete le vostre energie e convogliatele su un obiettivo preciso. Durante le prime due settimane di aprile Mercurio cercherà di mettervi un po’ di malinconia.

SCORPIONE 23/10 · 21/11

CARLY RAE JEPSEN

21/11/1985

GEMELLI 21/5 · 21/6

TANYA BURR

9/6/1989

Mercurio è con voi e la fase positiva si protrarrà fino a maggio. È il periodo giusto per coinvolgere persone che potrebbero aiutarvi sul lavoro o per condividere le vostre attività. Potreste sbagliare qualche valutazione e imboccare strade diverse da quelle prefigurate. La seconda metà del mese è perfetta per far decollare i vostri progetti.

GIORGIO ARMANI

11/7/1934

GARY LINEKER

30/11/1960

ANDY WARHOL

6/8/1928

NIA LOVELIS

1/1/1997

BILLIE PIPER

22/9/1982

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Plutone, Marte e Saturno sono nel vostro segno, dunque sarà un mese all’insegna della grinta e del piglio decisionista. I traguardi importanti non vi sono preclusi, l’importante è che non diate tutta la colpa alle circostanze, cercando di fidarvi anche un po’ del vostro inconscio. Venere al vostro fianco parla infine di momenti di forte passione.

ACQUARIO 21/1 · 19/2

TOM HIDDLESTON

9/2/1981

VERGINE 23/8 · 22/9 Quello di aprile è un cielo giusto per gente ambiziosa, capace di osare. Il quadro dei pianeti suggerisce di prendere piccoli rischi che valgano la pena, commisurati all’obiettivo finale. In amore sono previste due cose: viaggi e gelosia. Viaggi in compagnia verso la persona amata; gelosia a causa di una Luna dissonante la congiunzione tra Marte e Saturno.

Le finanze traballano e voi ad aprile sentite forte l’esigenza di rendere tutto più solido. Saturno, Marte, e Plutone si trovano nella vostra seconda casa, ovvero la zona dell’oroscopo che riguarda le risorse personali e materiali. Insomma è un periodo all’insegna della determinazione e della parsimonia, nel quale dovete imparare a gestirvi.

CAPRICORNO 22/12 · 20/1

LEONE 23/7 · 22/8 Saturno, Plutone e Marte, nella vostra sesta casa (lavoro e salute), vi spingono a riordinare la vita e ristabilire le priorità. Giove in quadratura vi mette facili entusiasmi e potrebbe sviarvi: non è tutto facile come sembra. In generale, il quadro sembra perfetto per difendere le vostre conquiste, un po’ meno per passare all’attacco. Siate prudenti, Urano vi sta per voltare le spalle.

Marte, Plutone e Saturno sono in appoggio, Nettuno è in trigono, Giove è nel vostro segno. Il quadro è dunque magnifico ma dovrete aspettare i giorni che verranno dopo il 10 del mese. Prima vi sentirete infastiditi, sotto pressione, soggetti a malintesi e incomprensioni. Il passaggio di Venere vi porterà nuove conoscenze o voglia di un partner che finalmente vi appaghi.

SAGITTARIO 22/11 · 21/12

CANCRO 22/6 · 22/7 Sono in vista scelte impegnative sul fronte dei sentimenti. Plutone, Saturno e Marte sono nel settore dell’oroscopo che attiene le relazioni, dunque non potete eludere i confronti. A risentirne di più saranno le coppie nate da poco o in un periodo difficile. La regola del confronto ineludibile vale poi anche per il lavoro: soppesate parole e azioni, niente nervosismo.

Plutone, Saturno e Urano sono tutti in posizione dissonante, parlano di cambiamenti graduali ma radicali, cambiamenti che però alla fine potrebbero rivelarsi molto positivi. Anche Marte e Mercurio sono in opposizione per tutto il mese, fatto che porterà a inevitabili discussioni e contrasti. A fine mese il quadro si farà più chiaro e voi non potrete negare a voi stessi la realtà.

Aprile sarà un mese contraddittorio molti di voi non si sentono abbastanza valorizzati e apprezzati per ciò che fanno. Forse è meglio lavorare per conto vostro, considerando che non siete troppo soddisfatti anche dal punto di vista economico: Nettuno di transito nella vostra seconda casa parla di questo. Prendete tempo per confrontarvi con voi stessi, evitando ansie.

PESCI 20/2 · 20/3

SOPHIE TURNER

21/2/1996

Nel cielo di aprile molti sono i pianeti a vostro favore. Marte, Saturno e Plutone sono tutti in buon aspetto, specialmente per ciò che concerne le amicizie, i progetti, le speranze. Giove, in buon aspetto con Plutone, vi offrirà un periodo favorevole per lo sviluppo della coscienza in generale. Viaggi e nuove conoscenze movimenteranno il periodo.