13 Magazine N. 170 by Visioni Grafiche srl

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S O M M A R I O 13

SPECIALE

43 Salute e Benessere

13 Gli Italiani e l’occulto

44 Salute

17 Quando la politica

45 Musica

50 Viaggi

si rivolge alla magia

19 Magia e bugia

51 X News

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54 Budget e Ricette

11 Editoriale

58 Oroscopo

27 Spettacolando

33 Arte e Cultura

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41 Scienze

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di Maurizio Carta

EDITORIALE

“LA POVERTÀ È UNA GRANDE EDUCATRICE”

Neil Postman

COLOPHON Anno 17 · n.170 · MAGGIO 2018 mensile d’informazione: politica, attualità, cultura, sport, spettacolo, moda www.13magazine.it Direttore Editoriale Claudio Petrollo claudio@visioni-grafiche.it

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Stampa CSP Stampa Distribuzione C.P.C.B. Service 13 MAGAZINE · tutti i diritti di riproduzione riservati. Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo mensile è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. 13 MAGAZINE · Reg. Trib. di Roma n.439/2009 del 18-12-2009

13 MAGAZINE seguilo su

a politica italiana sta mutando paradigma e sembra che i media facciano molta fatica a capire il cambio di passo. Del tentativo di formare un governo Lega-M5S si è detto e si dirà di tutto. Non sappiamo ancora se Salvini e Di Maio riusciranno davvero a formare una maggioranza stabile, che duri, capace di portare avanti un programma, forte abbastanza da resistere all’inevitabile assalto alla diligenza dei mercati, dei grand commis di stato, dei diversi tipi di opposizione. Tuttavia non è questo il dato. Il dato, il fatto, è che la democrazia italiana sta metabolizzando - dopo dieci anni di crisi - tutto il malumore che covano le classi popolari. Nessuno, prima delle elezioni, aveva previsto lo scenario che l’Italia sta attualmente attraversando: il lungo stallo politico, l’obbligato e risicato margine d’accordo tra due forze politiche confliggenti, l’idea di una maggioranza del tutto inedita. Eppure è andata così. Ovviamente, contro l’ipotesi di un tandem Di Maio-Salvini, gli ideali fucili di un certo establishment hanno subito scelto la posizione di tiro. Lo spread lievemente in salita, le soffiate strategiche ai giornali, i mal di pancia, le previsioni apocalittiche. Qualcuno, tirando per la giacca il Presidente della Repubblica, lo ha detto anche esplicitamente: “La sovranità popolare, caro Mattarella, non è sinonimo di interesse nazionale” (Cerasa, Il Foglio). Come a dire, va bene il rito del voto, va bene chiedere l’opinione del popolo bue, ma esistono dei paletti (due su tutti: l’adesione alla moneta unica e alla Nato) che non vanno minimamente sfiorati. Ora, per quanto, nel merito, si possa essere o meno d’accordo con chi grida “Al lupo! Al lupo” (chi scrive pensa ad esempio che l’uscita unilaterale dall’Euro sarebbe un disastro), non è forse ben compreso un punto. Che il tappo sta saltando, che un intero ciclo politico sta finendo, che qualunque sia lo sbocco dei prossimi mesi, la linea rigorista,

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IL MENSILE

PIÙ DIFFUSO E LETTO DI ROMA

SUD

europeista, filo-immigrazionista, mercatista degli ultimi trent’anni è giunta al capolinea. Quella linea, ormai, è la linea di meno del 20% degli italiani (più o meno i voti che prende il PD, l’unico partito che si richiama esplicitamente a certi valori). Il resto, gli ha definitivamente voltato le spalle. Si è rotto il recinto e non saranno i papaveri di stato, il Presidente della Repubblica, i giornaloni nazionali, le magistrature, le minoranze di garantiti a riportare le pecore all’ovile. Perché gli umori diffusi e le intenzioni di voto parlano chiaro. Nelle statistiche cresce solo chi - come Salvini - esprime in maniera esplicita certe posizioni: fine della subalternità alla Germania in Europa, critica alla subalternità verso gli Stati Uniti nel mondo (no alle sanzioni contro la Russia, fine all’interventismo in Medio Oriente), mani libere negli investimenti, più attenzione alle istanze sociali e meno al mercato e al bilancio. In modi diversi e confusi è quello che da tempo dice anche il Movimento di Grillo. Per questo l’elettorato italiano ha imposto - in una forma imprevedibile - che queste due forze si mettessero a un tavolo. Insomma, il sentiero è tracciato. Governo o non governo, qualsiasi ritorno al voto darà ancora più forza al cosiddetto “sovranismo”, alle istanze di quelle classi popolari che hanno subito o che temono di subire l’impatto dell’Italia con la globalizzazione: i 10 milioni e mezzo di poveri, circa il 17% della popolazione, il numero più alto d’Europa. Per scongiurare cosa? Il modello americano, il trionfo del mercato, nel quale tale percentuale sale a quota 41. Il voto del 4 marzo è stato dunque un chiaro e inequivocabile: “No, grazie”.

Distribuito nei seguenti quartieri: ACILIA - AXA - AXA MALAFEDE - CASALBERNOCCHI CASALPALOCCO - DRAGONA - DRAGONCELLO EUR - EUR TORRINO - INFERNETTO MADONNETTA - OSTIA - OSTIA ANTICA - VITINIA

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visioni grafiche

di Antonciro Cozzi

SPECIALE

GLI ITALIANI E L’OCCULTO IL SETTORE LEGATO ALLA MAGIA E AL PARANORMALE È PIÙ IN FORMA CHE MAI. FATTURATI IN CRESCITA, POCHI CONTROLLI, MOLTI PROFITTI IN NERO E FORTE PRESENZA IN RETE a magia è un fatto della storia, della società, della politica; anzi, semplicemente, della vita. Per tutto il nostro medioevo, il mondo esterno non era che un’ombra, una traccia di una realtà superiore misteriosa, religiosa, non conoscibile. Spettri, fantasmi, apparizioni rappresentavano “fatti” come la pioggia, il sole e la terra. Poi è arrivata l’epoca moderna, quella degli alchimisti e delle streghe, ma anche della nascita della scienza e del razionalismo. Infine, il nostro tempo, quello del materialismo spinto, del mondo come immensa raccolta di merci, del “sei quello che hai”. Dunque? Fine di tutto? Ma neanche per sogno (è il caso di dirlo). Perché come spiegano Giorgio Galli (“Hitler e il nazismo magico”) ed Eric Kurlander (“I mostri di Hitler”), il “credo magico” ha sostanziato l’utopia più nera del Novecento, il nazismo. Senza contare che il fascino verso l’occulto ha penetrato perfino il tempio del materialismo (sul rapporto tra magia e potere in Urss si consiglia la lettura del libro di Andrei Znameski, “Shambala Rossa. Magia, profezia e geopolitica nel cuore dell’Asia”), o la Casa Reale inglese (Wallis Simpson, sposa di Eduardo VIII, erede al trono, era una nota adepta di magia rossa, ovvero sessuale). Insomma, ancora oggi, ovunque si voglia rivolgere l’attenzione, in strada o in tv, nel web o sui giornali, è un fiume in piena di cartomanti, lettori della mano,

venditori di filtri d’amore, sedicenti medici alternativi, dispensatori di numeri, veggenti, profeti, eccetera. Questo al netto delle circostanze nelle quali la magia o i riti magici hanno invece a che vedere con circostanze che si configurano come reati: sette, guaritori, ricattatori, truffatori e così via. Bene, per pena del contrappasso partiamo allora da un dato materiale: quanto frutta tutto questo? Quanto spendono gli italiani per atto di fede verso tale mondo? Secondo il Codacons, associazione di tutela dei consumatori, oggi il settore italiano dell’occulto varrebbe 8 miliardi di euro, ovvero quasi quanto la Ferrero (Nutella), due volte e mezza Mediaset o la Banca San Paolo. A spartirselo sono circa 155.000 “operatori”, un esercito di postulanti che serve più di 13 milioni di italiani, 30.000 dei quali chiede ogni giorno una “consulenza”. Ma non è tutto. Perché in coincidenza con la

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SPECIALE crisi sembra che il mercato della magia sia decisamente in ascesa. Aumentano i suoi clienti (dal 2001, una crescita di più di 3 milioni di persone), si spalmano per ogni classe di età (sono centinaia di migliaia persino gli adolescenti coinvolti) e si radica nelle regioni a più alto sviluppo: la Lombardia è di gran lunga il luogo dove ci si rivolge di più a tali “specialisti”, il 42% dei quali è presente al nord, contro il 30% al centro e il 28% nel sud e nelle isole. La stranezza di tutto ciò è rappresentata dalla contraddizione tra un fenomeno che si ingrandisce e un’attenzione pubblica che è invece in deciso calo. L’ultimo “Rapporto Antiplagio Magia e Occultismo in Italia” è addirittura datato 2014. Eppure di spunti interessanti ce ne sarebbero tanti. Innanzitutto la strana circostanza che l’occulto è un settore di lavoro nel quale si distinguono gli immigrati: uno su dieci svolge infatti questo tipo di “professione”. In secondo luogo che internet è diventato il suo formidabile veicolo di diffusione (due volte su tre il primo contatto avviene, per pura curiosità, su web). Su diversi portali è possibile ordinare talismani, kit sciamanici, unguenti vari che vanno, quasi sempre, a riempire le tasche di chi li vende senza lasciare nulla al fisco. Esistono perfino applicazioni per smartphone. Su iTunes si distinguono, per popolarità, “Anti-Sfiga” e “Antisfiga”, su Google Play sono invece scaricabili “Mano di Fatima”, “Coccinella porta fortuna”, “Good Luck”, “Daily Lucky Charms” e “Luck Analyzer”. Insomma, ce n’è per tutti i gusti se non fosse che i 50 o 100 euro giornalieri che versano decine di migliaia di italiani - spesso e volentieri anche attraverso il passaparola - sono nel 95% dei casi in nero. E si tratta delle briciole. Perché stando a un tariffario di massima stilato dagli esperti, chi promette cure contro la depressione chiede tra i 200 e i 500 euro per incontro; chi vende talismani contro malefici e invidia chiede tra i 250 e i 1250 euro; chi assicura un incontro con un parente o un caro defunto chiede anche 1500 euro a seduta; chi partecipa a riti iniziatori di tipo satanico - che generalmente hanno per protagoniste giovani donne sottoposte a sesso - arriva a versare anche 3500 euro.

C’è inoltre un dato preoccupante. Sempre secondo le stime degli esperti, c’è una grandissima continuità tra chi è giocatore patologico e chi si rivolge agli specialisti dei riti propiziatori. Il 70% di quelli che giocano, cerca anche il sostegno di maghi o sedicenti tali. Insomma, siamo nuovamente in una fase di passaggio. L’incultura di massa, unita alla sciatteria e alla tendenza a fare di tutto lo scibile umano un fatto di marketing, sta trasformando persino

la parola “strega” in un brand, un marchio. Su Istagram il tag #witch (strega) è usato in 5 milioni di post, #witchcraft (“stregoneria”) in un altro milione e mezzo di casi. Ormai dietro il fenomeno dell’estetica gotica si contendono il mercato industrie delle candele, rivenditori di oggettistica, stilisti, eccetera. Comunità di sedicenti streghe si sono riunite on-line per lanciare un anatema contro Donald Trump (a distanza di un anno sembra che non abbia funzionato troppo). Esistono gruppi su Yahoo, comunità su Reddit, siti appositi come DKMU (magia del caos). Online è possibile anche trovare tantissimi vecchi manuali di magia scansionati in pdf e divulgati liberamente. Insomma, la mania del cercare spiegazioni “altre” è tanto più diffusa quanto più risponde a precise esigenze sociali (crisi economica, della famiglia, del sistema educativo), quanto più è facile che certi miti e leggende si diffondano con i mezzi di comunicazione di massa. Il punto è che non sempre si tratta di un passatempo innocuo. Come spiega don Aldo Buonaiuto, esorcista e referente del servizio Antisette della Comunità Papa Giovanni XXIII, il telefono anti-sette di ascolto e di aiuto di cui è responsabile riceve 15 chiamate al giorno, ovvero 5000 l’anno. I casi nei quali dal ricatto psicologico si sconfina nei reati sono tantissimi, anche perché è vivo sul territorio un fenomeno di microsette sataniche, contesti di basso livello nei quali il cosiddetto amore per l’occulto si accompagna all’uso di droghe, in particolare degli acidi. Come scriveva Dante a proposito della porta dell’Inferno: “Per me si va ne la città dolente/ per me si va ne l’eterno dolore, per me vi va tra la perduta gente […] Lasciate ogni speranza o voi che entrate”. Non è il caso.

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SPECIALE

QUANDO LA POLITICA SI RIVOLGE ALLA MAGIA l rapporto tra magia e personalità in vista non è una faccenda recente. Nel mondo antico non esisteva nemmeno una distinzione: tutte le scelte fondamentali, specialmente quelle politiche o militari, erano permeate da riti magici. A Roma, vicino all’attuale Teatro Marcello, sorgeva il Tempio di Bellona, dea della guerra italica sin dal III secolo a.C. Da lì si scagliava una lancia in direzione delle terre del nemico contro cui si andava a combattere. Quando si trattò di Pirro, re dell’Epiro, mancava la continuità territoriale, per cui si costrinse un prigioniero straniero a comprare un lembo di terra nella zona del tempio. Lì venne eretta una colonna che simboleggiasse le terre nemiche, una stele contro cui scagliare, appunto, la lancia. Da quel momento il rito accompagnò tutta l’epopea di Roma, dalla Repubblica all’Impero. I riti magici, in ogni caso, permeavano, ogni aspetto della vita sociale romana, e successivamente le cose non sono affatto cambiate. A proposito di medioevo, uno dei più bei libri mai scritti - Marc Bloch, “I re taumaturghi” - parla appunto delle capacità magiche e di cura dei re dell’età di mezzo. Per non parlare delle corti dell’età moderna, come la Praga di Rodolfo II d’Asburgo, nella quale magia, alchimia e manoscritti misteriosi (celebre quello di Voynich) sostanziavano un intero quartiere e alimentano, ancora oggi, l’interesse degli studiosi di mezzo mondo. Del Novecento, del nazismo e del comunismo si è già detto nell’articolo precedente. Non rimane dunque che parlare della storia della Repubblica e del recente presente, un contesto nel quale la magia non ha affatto ceduto il passo. Nei giorni scorsi si è celebrato il quarantennale del rapimento e dell’omicidio di Aldo Moro. Un fatto non troppo pubblicizzato ma profondamente legato a quella circostanza è la seduta medianica del 4 aprile 1978, quando Romano Prodi (futuro Presidente del Consiglio), Mario Baldassarri (futuro viceministro con Berlusconi), Alberto Clò (futuro ministro dell’Industria del governo Dini) e Fabio Gobbo (economista), quattro giovani amici, evocano

lo spirito di Giorgio La Pira, scomparso sindaco democristiano di Firenze. Stando alle testimonianze che gli stessi hanno dato alle commissioni parlamentari d’inchiesta, il piattino animato dallo spettro di La Pira si sarebbe mosso senza che nessuno lo toccasse e avrebbe indicato la parola Gradoli. Siamo a Zappolino, frazione di Valsamoggia, nei pressi di Bologna. Gradoli è uno sconosciuto paesino del viterbese ma è anche la via di Roma nella quale vivono Mario Moretti e Barbara Balzerani, tra i principali responsabili del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro. Il

LA STORIA DI UN RAPPORTO PROFONDO E SEMPRE PRESENTE, SPECIALMENTE QUANDO SI TRATTA DI VITA O DI MORTE

nome “Gradoli”, tramite Prodi, arrivò anche alle autorità preposte, che però perquisirono l’area del paesino e non presero in considerazione di cercare nell’omonima strada di Roma. Insomma, una coincidenza troppo singolare per non destare inquietanti interrogativi. In sintesi, o la seduta è stata autenticamente paranormale, o è stata un’invenzione per far arrivare una soffiata. Ancora oggi, a quasi mezzo secolo, la lettura della cronaca, spesso una cronaca ben nascosta, parla di una realtà immutata. Dei problemi di Michelle Hunziker con la setta della maga Clelia si è scritto abbastanza. Meno del rapporto tra Letizia Moratti, ex sindaco di Milano, con Mario Azzoni, pranoterapeuta, guaritore, consigliere molto ascoltato (si è detto che lo abbiano frequentato molti vip lombardi, tra cui Paolo Berlusconi e Barbara D’Urso). Se si scavasse nella vita privata di politici e dirigenti d’azienda forse non emergerebbe nulla di diverso. Perché l’irrazionale è parte ineliminabile della vita.

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di Maurizio Carta

SPECIALE

MAGIA E BUGIA eandro Abeille è un esperto del mondo dell’occulto e delle truffe legate alle cure alternative. Sociologo, studioso che ha tenuto corsi in diversi atenei, da anni si dedica all’analisi del mondo del paranormale, un settore di ricerca al quale ha dedicato molti articoli e molte conferenze pubbliche. Con lui abbiamo discusso delle statistiche riguar-

ragazzi che prendevano acidi e con la droga vedevano i mostri. Una ragazza poi si è convertita in carcere ed è diventata cattolicissima. Insomma, i reati commessi erano più legati all’ambiente d’origine e all’età che ad un vero culto demoniaco. Nel secondo caso, quello dei bambini di Satana, Marco Dimitri è stato assolto in tutti e tre gradi di giudizio. Lì si tratta di un sa-

NESSUNA EVIDENZA REALE E NESSUNA DIMOSTRAZIONE DELLA REALE EFFICACIA. IN COMPENSO, PORTAFOGLI VUOTI E VITE IN OSTAGGIO DEI GURU. NE ABBIAMO PARLATO CON LEANDRO ABEILLE danti la magia, delle ragioni di chi cerca risposte in qualità di cliente o adepto di una setta, e delle possibili contromisure da prendere… Che ne pensa delle stime del Codacons? Sembra che 13 milioni di italiani si rivolgano al settore dell’occulto? Sono stime. Occorre vedere cos’hanno messo dentro. Se includi anche gli oroscopi, il numero si alza. Se metti dentro quelli che si rivolgono ai soli maghi, la stima si abbassa. Certo, se includi l’astrologia, sono tanti. In fondo, quando si conosce un possibile nuovo partner, se ti chiede il segno zodiacale significa che è interessato o interessata a te. Qualcun altro ha altre stime? No, non credo ce le abbia, il fenomeno è talmente liquido che è difficilissimo quantificare. Anche la Polizia aveva strutturato uno studio ad opera del Servizio Polizia di Prevenzione, il dossier “Sette religiose e nuovi movimenti magici in Italia”, ma è rimasto fermo al 1998/99. In fondo le sette non sono la mafia o il terrorismo. All’interno dei gruppi settari si compiono pochi reati molto gravi e tanti piccoli reati, molti dei quali sono contravvenzioni (reati meno gravi puniti con arresto e ammenda n.d.r.). E i fatti di cronaca? Quelli che riguardano sette come le “Bestie di Satana” o i “Bambini di Satana”? Bisogna distinguere bene i casi. Il primo riguarda la provincia di Varese e ha dato vita a un paio di condanne all’ergastolo e un paio di condanne a più di vent’anni. Si trattava di 3 omicidi e di un suicidio indotto, ma io ho dei miei dubbi che fossero dei veri satanisti. Erano

tanista razionale, uno che dice “io non credo a niente, Dio non esiste, le religioni sono false” e prende come spunto satana per sostenere il suo ateismo. Divinizza l’uomo in quanto Dio stesso. Mettiamo da parte i reati. Per ciò che concerne la questione economica? Quella della gente che si rovina? Che mi dice? Le sette si fanno solo ed esclusivamente per due motivi: soldi e sesso. Da questi ne deriva a un terzo: il potere. Anche laddove esistono sette che non sono - diciamo così - economicamente vantaggiose (perché non chiedono soldi o altro), il gruppo ristretto vicino al profeta lo fa per sesso o potere. Capitolo guaritori: che situazione c’è? Li dividerei in tre grandi figure: il medico alternativo, l’operatore olistico-naturopata, il guaritore. Il primo, il medico alternativo, abbandona la medicina scientifica per tirar fuori vecchie cure o cure alternative. Mi viene in mente quello che cura l’autismo con l’omeopatia, quello Marco Dimitri che cura il cancro solo con la dieta, eccetera. Di solito sono medici non specialisti nelle malattie che vanno a curare. Per esempio tra quelli che curano l’autismo ci sono molti dentisti; tra quelli che curano il cancro con l’alimentazione, molti medici generici. Poi, nei casi limite, esistono anche oncologi che curano con il bicarbonato. I risultati sono devastanti, perché la gente muore, tutta, senza eccezione. Non esiste un solo caso di una persona guarita con terapie alternative. O meglio: solo con terapie alternati-

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SPECIALE ve. Perché se hai un cancro in un organo qualsiasi, ti fanno l’operazione e tu contemporaneamente prendi le erbette, sei guarito ovviamente per l’intervento chirurgico, non per i bibitoni. Ma torniamo alle categorie. Nella seconda, metterei i “non medici” - tra loro ci sono anche biologi - che fanno diagnosi e danno delle cure. Questi, se intervengono su malattie che passano da sole, si intestano la guarigione (in realtà passano da sole). Per le malattie invece più gravi, è semplice: muori.

I MAGHI E I MEDICI OMEOPATI SONO RICCHI E NON LO SANNO ino al 2015, a quando è stato in attività, è esistito il Premio Randi, ovvero 1 milione di dollari a chiunque fosse stato in grado di dimostrare, in condizioni scientificamente controllate e preventivamente concordate fra le parti, un qualsiasi fenomeno paranormale di qualunque tipo, o legato all’occultismo, oppure al miracolo. James Randi, classe 1928, è un prestigiatore, un divulgatore scientifico, uno scettico che per tutta la vita ha gettato il guanto di sfida. Tra le pseudoscienze invitate a dimostrare la propria attendibilità, il prestigiatore ha incluso anche l’omeopatia. Le regole dell’esperimento: 50 boccette contenenti un preparato omeopatico alla 12 CH e 50 di solo solvente. I recipienti vengono siglati e mescolati da un giudice esterno, e i codici conservati in luogo sicuro. Il richiedente deve

scegliere 50 boccette, dopo avere determinato con qualunque mezzo (chimico, fisico, test di laboratorio su animali, prova su pazienti) se secondo lui si tratti del preparato o del solvente. La prova è superata se almeno 40 boccette sono state identificate correttamente. Sono passati 32 anni e il premio è ancora lì. Anzi, allo scioglimento della fondazione è andato a gruppi no profit che sostengono il pensiero critico. James Randi

Non c’è altra possibilità. Esistono anche casi eclatanti di pazienti che andavano in giro a dire “sto guarendo”, magari diventando star di Youtube o guru dei social. Ora sono puntualmente al cimitero. È pieno di gente che dice di essere guarita dal cancro. Quando gli vai a chiedere la diagnosi, non te la danno, magari mettendo davanti la privacy. Quando chiedi di vedere il referto prima della cura e dopo la cura, oppongono un no. Nessuno produce mai una dichiarazione che si è curato solo con una determinata terapia alternativa. Infine, l’ultima categoria è quella dei guaritori, cioè quella che generalmente è riconducibile a veri e propri truffatori: pranoterapeuti, guaritori filippini, impositori delle mani, dispensatori di onde energetiche, eccetera. C’è magari anche qualcuno che ci crede davvero. Il problema è che se l’energia emanata dalle mani esistesse davvero, sarebbe misurabile. Loro lo sanno e rispondono che la scienza ufficiale non capisce, che loro sono come il calabrone, che per la scienza non dovrebbe volare ma lo fa. In realtà la scienza spiega benissimo il volo del calabrone. Non spiega però loro. Quali sono i prodotti più in voga legati a questo mercato? Qualsiasi prodotto che dicono “naturale” ma che in realtà ha efficacia zero. Mi viene in mente la zeolite che dovrebbe depurare dai metalli pesanti e dalle scie chimiche. Esce una sostanza nuova ogni venti minuti. Sono tutte uguali: costano tan-

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SPECIALE tissimo e non fanno nulla. Un po’ come i preparati naturali contro il colesterolo: beveroni inutili. Parliamo dei maghi: quelli che fanno i filtri d’amore, predicono il futuro, danno i numeri… Quando una persona vive un momento di particolare disperazione, è più vulnerabile psicologicamente. Di conseguenza è la preda naturale per coloro che dicono di avere una risposta. Il malessere può essere sociale, psicologico, fisico. In questi casi si entra nel grande giro delle sette o dei maghi. Questi hanno la chiave per entrare nella personalità del soggetto in questione. Tra le sette, le più pericolose non sono quelle sataniche ma quelle che si occupano dello “sviluppo del personale”, cioè quelle che vogliono fare di te un uomo migliore, uno che piaccia alle donne, che apre il terzo occhio, che esce dalla disperazione. Perché sono pericolose? Perché ti fanno lavorare gratis, accoppiare con chiunque, fare diete incredibili. Ti convinci che quel modo di fare sarà la liberazione. C’era una setta marchigiana che sosteneva che se ti accoppiavi con una persona indicata dal guru, e nel frattempo pensavi a lui, ricevevi una sorta di energia che ti aiutava a migliorare come persona. Ti convinci talmente tanto che ne senti i sintomi. È il caso del vampirismo. Ci sono delle persone che sono convinte di essere vampiri energetici, ovvero di succhiare le energie altri. Purtroppo c’è anche qualche psicologo che ci crede e che ha dedicato al tema qualche pubblicazione. Poi ci sono i vampiri sanguinari, gente che pensa avere il “prione vampirico”, ovvero la sete di sangue. Si convincono talmente tanto, che si eccitano veramente quando vedono il sangue, hanno una sorta di filia sessuale. Perché le persone credono a tutto questo? Perché sono disperate. La medicina scientifica cura la malattia, non la persona, per cui quest’ultima si sente persa. Il medico non ha le doti comunicative che servirebbero alla persona. Le truffe più ingegnose? Le sequenze numeriche. Gente che prepara sequenze numeriche per ogni cosa. Si chiama pilotaggio: tu ripeti la sequenza e la scrivi, ad esempio, sulla bottiglia dalla quale bevi tutti i giorni. La devi recitare o mettere nei posti in cui graviti più spesso. Se la metti nell’acqua, l’acqua si energizza. Esistono sequenze numeriche per ogni cosa. L’amuleto e la sequenza vanno di pari passo alle energie non misurabili. Esistono persone che con

particolari movimenti delle mani ti inviano delle energie. Hanno anche testimonial importanti. Alla domanda se sono verificabili, ti dicono ovviamente di no. Non abbiamo nessun modo per dire se esistono, se non la disperazione delle persone. Come ci si deve comportare con i maghi? Quali accortezze prendere? Qualche regola. Primo: se in un momento della tua vita non sai cosa fare, figurati se lo sa qualcun altro. Secondo: quando le risposte del mago o del guru sono sempre positive e speranzose - oppure sono positive se tu fai una determinata cosa - non possono essere vere. Nella vita, a volte, anche quando agiamo in maniera corretta le cose non vanno bene. Terzo: diffida sempre da quelli che ti dicono di abbandonare amici e parenti. Non necessariamente i tuoi mali nascono da chi hai intorno. Quarto: fai sempre delle domande di controllo ai maghi, sempre! Ad esempio, se sei figlio unico, chiedigli come

andrà il matrimonio di tuo fratello; se hai un parente morto da tempo, chiedigli come sta. Quinto: se il mago sapesse le risposte le userebbe per sé stesso e probabilmente farebbe il presidente della Repubblica; invece è uno che accetta 25 euro in nero per farti una consulenza. Sesto: non aver paura né dei maghi né dei guru: io li considero dei grandi truffatori e ancora sono vivo. Chi indaga su queste figure? La polizia ha una squadra antisette che persegue i reati che si perpetrano all’interno dei culti. Anche se qualcuno pensa sia una specie di “censura” contro la liberta di credo, la realtà è che a loro non interessa nulla dei satanisti o dei wicca in quanto credenze, sono solo interessanti a prendere i delinquenti che gli gravitano intorno. Riguardo agli enti non istituzionali ci sono la Comunità Papa Giovanni XXIII e il Favis. Funziona molto bene il Gris (Gruppo di ricerca ed informazione socio-religiosa) come gruppo di studio ed ovviamente il CESNUR. Infine c’è qualche altra associazione a carattere locale contro gli abusi psicologici. Il problema di questi gruppi è che hanno poche notizie reali, le loro fonti sono sempre di seconda mano. Quelli che sono quasi totalmente inattendibili sono i criminologi o pseudo tali che spesso inventano le credenze religiose per quello che “secondo loro dovrebbero essere” e non per quello che sono. Ascoltarli nelle loro fantasiose descrizioni delle sette è spesso esilarante.

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······CENTRO COMMERCIALE ESCHILO······

di Barbara Zorzoli

SPETTACOLANDO

GEORGE CLOONEY HA RIVELATO I DETTAGLI DELLA SUA PROPOSTA AD AMAL

nche se sono (già) passati 4 anni dal loro matrimonio da sogno in uno storico palazzo veneziano, George e Amal sono (ancora) la coppia del momento. Raggianti, di successo, lo scorso giugno hanno dato alla luce due gemellini: Ella e Alexander. La loro vita appare serena e appagata, e in molti si domandano quale sia il segreto della loro relazione, che sembra aver fatto mettere la testa a posto a George una volta per tutte. È stato proprio lui, in questi giorni, a svelare alcuni dettagli inediti sulla coppia durante un’intervista rilasciata per il numero di maggio di Vogue America, di cui

Amal è la protagonista di copertina. “Ho conosciuto Amal durante una cena nella mia villa di Como. Aveva accompagnato un amico, e ho pensato subito che fosse molto bella, ma soprattutto brillante. Ho pensato che la sua carriera e i suoi clienti fossero eccitanti”, racconta George Clooney. “Se conoscete un po’ la mia vita folle, sapete che mi ero praticamente convinto dell’idea di non sposarmi mai più (dal 1989 al 1993 l’attore è stato sposato all’attrice statunitense Talia Balsam, ndr). Ma poi ho cominciato a frequentare Amal, e capito immediatamente che qualcosa era molto diverso”, continua. “Durante un safari con degli amici in Africa, ho osservato alcune giraffe recarsi verso di lei. Sono proprio uscite fuori dal nulla. Le ho scattato una foto, e lei ha sorriso. In quel momento, ho detto al mio amico Ben: sai, credo che dovrei chiederle di sposarmi. E lui mi ha risposto: credo sia una buona idea”. A distanza di 4 anni (e 2 splendidi gemellini), lo crediamo anche noi.

BRAD PITT HA UNA NUOVA FIAMMA (MOLTO INTELLETTUALE)

a nuova vita di Brad Pitt potrebbe parlare il linguaggio dell’architettura. L’attore, che lo scorso anno ha iniziato i lavori per la costruzione di un maxi resort in Croazia, starebbe ora frequentando una professoressa di architettura di origini israeliane. Brad Pitt e Neri Oxman, 54 e 42 anni rispettivamente, si sarebbero incontrati proprio grazie alla passione comune per l’architettura, l’arte e il design. Pare che i due si siano conosciuti grazie a un progetto del Massachusetts Institute of Technology (MIT), dove Oxman insegna, e starebbero trascorrendo molto tempo insieme. Sebbene entrambi abbiano fatto

sapere che si tratti di una relazione puramente professionale, fonti vicini alla coppia hanno rivelato che Pitt sia profondamente affascinato dal carisma (e dalla indubbia bellezza) di questo architetto. La nuova

presunta fidanzata di Brad Pitt ha un divorzio alle spalle con il compositore argentino Osvaldo Golijov. Dopo un matrimonio della durata di 5 anni con Jennifer Aniston e una relazione di 11 anni con Angelina Jolie, entrambi attrici di successo, Oxman potrebbe rappresentare per Pitt una pausa (temporanea?) dai riflettori dello show business. Con lei, l’attore potrebbe portare avanti i lavori della sua Make It Right Foundation, con cui dal 2007 si occupa di costruire case ed edifici per i meno fortunati, e intraprendere una nuova fase della sua vita nel segno dell’architettura e della beneficenza. Funzionerà?

CHI È CAMILA MORRONE, LA NUOVA FIDANZATA DI LEONARDO DICAPRIO (E FIGLIASTRA DI AL PACINO)? he Leonardo DiCaprio abbia una passione per le donne più giovani di lui è risaputo. Il debole per le modelle è altrettanto noto. La sua ultima fiamma dunque non smentisce le sue abitudini: Camila Morrone, la nuova fidanzata, ha 20 anni (lui ne ha 43) ed è sotto contratto con l’agenzia IMG. Secondo i rumors d’Oltreoceano, i due farebbero coppia fissa dallo scorso dicembre, e avrebbero trascorso il capodanno ad Aspen insieme all’attore Tobey Maguire e ai suoi figli Ruby e Otis. Da quel momento, hanno evitato scaltramente gli obiettivi dei paparazzi, per poi ricomparire più uniti che mai a braccetto per le strade di West Hollywood lo scorso mese. Un modo tutto hollywoodiano per ufficializzare la loro liaison?

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SPETTACOLANDO

LE CONFESSIONI INEDITE DEI REALI DI MONACO: UN NUOVO LIBRO SULLE DINAMICHE PIÙ INTIME DELLA FAMIGLIA osa si prova a essere i figli di un principe monegasco e di una star hollywoodiana (divenuta principessa)? Il rapporto madre-figlio è intimo e profondo come nelle famiglie più tradizionali? Stando alle ultime rivelazioni dei reali di Monaco, la risposta è no. Non esattamente. A fare luce sulla questione è “Albert II of Monaco, the Man and the Prince”, un nuovo volume scritto dai principi eredi insieme ai giornalisti Isabelle Rivère e Peter Mikelbank per celebrare il 60° compleanno di Alberto II di Monaco, che nel 2005 ha sostituito suo padre Ranieri III di Monaco al vertice del principato monegasco. “Fino all’età di 14 anni, non mangiavamo con i nostri genitori”, rivela la principessa Carolina di Monaco tra le pagine del libro. “Per me e mio fratello era Maureen la figura chiave della nostra vita. Quando eravamo piccoli, eravamo più vicini a lei che ai nostri genitori”. Carolina fa riferimento a Maureen Wood, l’adorata tata a cui era stata affidata l’educazione degli eredi monegaschi all’interno di Palazzo Grimaldi. “Quando Maureen lasciava il Palazzo per le vacanze estive, la pregavamo di non partire, ed eravamo tristi per giorni. La maggior parte delle volte, nostra madre finiva per chiamarla supplicandola di tornare prima del previsto”, continua la principessa. È proprio Maureen, nel volume, a rivelare un divertente episodio della loro infanzia dal quale traspare il rapporto di tenerezza e complicità che li legava (e che li lega tuttora): “Quando il Principe Ranieri e la Principessa Grace andarono al matrimonio del re Constantine e della regina Anne-Marie nel 1964, i bambini erano così delusi di non essere stati invitati che ho deciso di organizzare per loro

una cena di gala a Palazzo. Lo chef ha cucinato un menu speciale, Carolina ha indossato uno degli abiti da sera di sua madre, Alberto ha indossato un uniforme e io stessa mi sono vestita elegante. Poi abbiamo acceso la musica, e abbiamo ballato”, rivela con dolcezza. Della serie: chi trova una tata…

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Road to GDPR compliance

La soluzione di Wakala s.r.l.s. per lâ&#x20AC;&#x2122;adeguamento al nuovo Regolamento UE n. 2016/679

DS&ITR (Data Security & IT Remediation)

PAL (Privacy Action List)

DPIA (Data Protection Impact Assessment)

di Giulia Tanteri

INFORMAZIONE REDAZIONALE

PRONTI PER IL GDPR ntervista all’Amministratore Unico della start-up innovativa “Wakala”, presente dal 2014 a Roma, Torino e Milano e specializzata nella realizzazione di progetti informatici sia nell’ambito dello sviluppo delle App, che in quello della Business Intelligence. Nell’ambito del GDPR ha sviluppato piattaforme ad hoc in base alle esigenze del cliente. Ultimamente si sente quasi ossessivamente parlare di ”GDPR”, ma cosa rappresenta per le aziende del panorama europeo il 25 maggio 2018? In realtà il nuovo Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR, General Data Protection Regulation - Regolamento UE 2016/679), che rafforza e omogeneizza la protezione dei dati all’interno dell’Unione Europea, è entrato in vigore il 25 maggio 2016, ma avrà piena efficacia il 25 maggio 2018. Entro questa data, dunque, le aziende dovranno adeguarsi a quanto prescritto dal Regolamento. Di conseguenza è iniziata una sorta di ”corsa contro il tempo”, per colmare quei gap che rendono le aziende non conformi al GDPR. Valutazione d’impatto, nuovi diritti come quello alla portabilità e all’oblio, misure di sicurezza non più ”minime” ma ”adeguate”: sono tanti i nuovi principi e i nuovi adempimenti con cui devono confrontarsi le aziende. È indispensabile un soggetto esterno, con un know how sia tecnico che legale, che supporti le aziende mediante strumenti altamente personalizzabili, al fine di rispondere alle esigenze derivanti dal GDPR. La nostra azienda è pronta per fornire questo tipo di guida e supporto. Cosa rischiano in concreto le aziende e cosa significa ”accountability”? In ambito privacy le aziende sono individuate come Titolari del trattamento dei dati, ossia determinano le finalità e i mezzi del trattamento stesso. Il principio di ”accountability” è uno dei pilastri del GDPR e si può tradurre come ”responsabilizzazione”. Ciò significa che le aziende (Titolari del trattamento) devono adottare politiche e attuare misure adeguate per garantire ed essere in grado di dimostrare che il trattamento dei dati personali effettuato è conforme allo stesso Regolamento. In pratica, le aziende hanno l’onere di porre in essere una serie di adempimenti, che rendano i principi posti dal GDPR verificabili nei fatti. Le violazioni delle disposizioni del GDPR possono comportare severe sanzioni, con un importo fino a 20 milioni di euro o fino al quattro per cento del fatturato mondiale annuale, se superiore. Essere ”compliant” al regolamento significa anche evitare di incorrere in queste pesanti sanzioni. Cosa possono fare le aziende per misurare la loro distanza da quanto prescritto dal GDPR? Innanzitutto, il legislatore europeo suggerisce di fare una ”valutazione di

impatto”, ossia un’analisi dei trattamenti, della loro necessità e proporzionalità e, per l’appunto, dell’impatto degli stessi sui diritti e le libertà delle persone fisiche. Una volta fatta la valutazione, che consta di una classica analisi del rischio implementata con il c.d. ”rischio privacy”, possono essere identificate le misure più appropriate per ridurre e minimizzare i rischi in termini di impatto. Tale processo non avviene una tantum, bensì è permanente, ogni qualvolta viene iniziato un nuovo trattamento. Per il futuro, in ossequio al principio di ”Privacy by design” introdotto dal GDPR, le misure di protezione dei dati devono essere pianificate con applicazioni informatiche di supporto a partire dalla progettazione dei processi aziendali. Quali sono le tappe fondamentali che una azienda deve traguardare al fine di diventare ”compliant” al GDPR? Essendo il titolare di un’azienda che opera in ambito IT, mi sono posto questa domanda. Al giorno d’oggi, trattiamo senza accorgercene una quantità indefinita di dati personali, spesso contenuti su archivi informatici non sufficientemente sicuri. Confrontandomi con altri titolari di azienda, ho capito che le aziende hanno bisogno di supporto. Così ho creato un team di esperti, conciliando la parte tecnica con quella legale. La prima tappa verso l’adeguamento di un’azienda al GDPR è fare una fotografia della stessa, con particolare attenzione alla valutazione di impatto, a cui ho accennato. A valle di questa analisi, bisogna elaborare un piano di remediation, con le adeguate misure di sicurezza che si rendono necessarie. Il nuovo Regolamento Europeo richiede proattività, ed è questo il messaggio che abbiamo fatto passare alle aziende che si sono affidate a noi per l’adeguamento al GDPR.

an IBM business Partner Sede Legale Via Cristoforo Colombo 2345 / 00124 Roma Web: www.wakala.it - Mail: info@wakala.it Tel.: +39.06.5053860 31|

di Penelope Salomone

ARTE E CULTURA

GLI ARCHITETTI DI ZEVI.

STORIA E CONTROSTORIA DELL’ARCHITETTURA ITALIANA 1944-2000 MAXXI, FINO AL 16 SETTEMBRE

n doveroso tributo a Bruno Zevi (Roma, 1918 2000) architetto, urbanista, politico e accademico italiano, noto soprattutto come storico e critico

d’architettura, nel centenario della nascita. Attraverso disegni, plastici e materiali visivi la mostra illustra il ruolo fondamentale che ha avuto Zevi nel dibattito architetto-

nico nazionale dal dopoguerra alla fine del XX secolo. E rappresenta anche un’occasione per “riscoprire” trentotto progettisti di straordinaria creatività che, sostenuti da Zevi, ne hanno accompagnato il percorso in oltre mezzo secolo di attività critica e militante. Tutti autori di notissime opere architettoniche come, per citarne alcune, il Villaggio Olimpico (1958-60 firmato da Luigi Moretti, Adalberto Libera, Amedeo Luccichenti, Vincenzo Monaco, Vittorio Cafiero) e il Complesso idrico Acea di Vigna Murata (1963-1989) di Francesco Palpacelli. O ancora il Teatro Regio (1965-73) progettato da Carlo Mollino e il Salone sotterraneo dell’automobile da Riccardo Morandi, a Torino. Info: www.maxxi.art

HIROSHIGE.

VISIONI DAL GIAPPONE

170 RACCONTI IN BOTTIGLIA

SCUDERIE DEL QUIRINALE, FINO AL 29 LUGLIO

SPAZIO CERERE, DAL 9 AL 29 MAGGIO

a ammirare - rapiti - ben 230 opere di Utagawa Hiroshige (1797-1858) tra i più affascinanti paesaggisti giapponesi dell’Ottocento. Nella mostra, curata da Rossella Menegazzo e Sarah E. Thompson, la serie delle Cento vedute di Edo (l’odierna Tokyo) e delle Cinquantatré Stazioni di posta del Tokaido, le silografie policrome di fiori insetti e animali e i disegni originali ancora intatti. Info: www.scuderiedelquirinale.it

d aver ispirato le centosettanta opere in miniatura, contenute nelle classiche bottiglie bordolesi, realizzate dagli studenti delle classi terze del Liceo artistico Modigliani di Padova tra il 2011 e il 2015, è il bel libro di Claudio Magris, Danubio. I liceali hanno colto e riprodotto la vita (e la storia) lungo il percorso

LOUISE MANZON. “AION” CIRCOLO DEGLI ESTERI, DAL 10 MAGGIO AL 3 GIUGNO iflessione sul processo migratorio, dramma epico del nostro tempo, di Louise Manzon, attraverso venti sculture femminili polimateriche. Le figure femminili da sempre rivestono per l’artista, nata a San Paolo del Brasile nel 1961, il ruolo di attente custodi del segreto dell’esistenza. Ricoperte di materiali poveri - fili di ferro, frammenti di reti metalliche, cocci di ceramica - incoronate come vere regine, sono le interpreti della forza e della dignità umana.

del fiume, raccontata dallo scrittore triestino nel suo taccuino di viaggio: micropaesaggi bucolici, mondi lillipuziani abitati da contadini e arciduchi, mercanti, poeti e sacrestani, tracce del passato più funesto marchiato dalla svastica e affettuose scene domestiche. Il progetto di Paolo Marcolongo, scultore e maestro dell’arte orafa, che degli artisti è insegnante, partecipa alla 2° Edizione della “Biennale dei Licei artistici italiani”, promossa dal ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, a Roma in corso dal 28 aprile al 3 giugno. Ingresso libero. Info su: www.pastificiocerere.it

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······PARCHI DELLA COLOMBO······

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QUESTIONE DI CILINDRI

di Alessandro Cortellessa

ARAMID SIDEWALL: LA NUOVA FRONTIERA DELLE GOMME problemi dello stato delle strade sono conosciuti ovunque ma sicuramente a Roma siamo arrivati a un livello di criticità che, specie nello scorso inverno con i problemi meteo, è diventato davvero drammatico. I danni agli pneumatici, in particolare sui fianchi che vengono lacerati dall’attraversamento di buche profonde e con bordi taglianti, sono all’ordine del giorno. In attesa che il manto d’asfalto venga ripristinato alla normalità - e ce ne vorrà di tempo - la tecnologia degli pneumatici ha fatto balzi in avanti per proporre gomme dalle eccellenti caratteristiche di resistenza ai tagli e ai danneggiamenti sui fianchi, nate per i Suv e auto fuoristrada ma ora estese anche alla gamma per furgoni commerciali, camper e piccoli camion. Per andare incontro a queste esigenze, Nokian Tyres ha presentato la tecnologia Aramid Sidewall, che utilizza una fibra aramidica extra forte nei fianchi dello pneumatico, rendendoli quasi indistruttibili. La tecnologia salvaguarda tutti gli pneumatici Premium SUV di Nokian Tyres, e da quest’anno il suo utilizzo viene ampliato anche alle gomme per truck leggeri, furgoni e camper. Grazie alla Tecnologia Aramid Sidewall, gli pneumatici estivi Nokian

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Tyres per SUV e van Summer garantiscono la massima robustezza, sicurezza avanzata ed estrema durabilità. La fibra aramidica usata nel composto rinforza il fianco dello pneuma-

UNA NUOVA TECNOLOGIA LANCIATA DA NOKIAN AIUTA A PROTEGGERE GLI PNEUMATICI DAI DANNI SUI FIANCHI SULLE BUCHE tico, permettendogli di resistere meglio a urti e tagli da sassi, buche o cordoli sopraelevati, che altrimenti facilmente forano la gomma. La fibra aramidica sarebbe in pratica il kevlar (che però non si può usare come dicitura commerciale in quanto è un marchio registrato, ndr), ovvero lo stesso materiale utilizzato dall’industria aerospaziale e da quella della difesa. La linea Nokian Line SUV per l’utilizzo versatile nel segmento SUV offre maneggevolezza dinamica, un piacevole comfort di guida ed eccellente grip sul bagnato per SUV di piccole e medie dimensioni. Lo pneumatico è estremamente resistente e mantiene le sue caratteristiche di rendimento elevato chilometro dopo chilometro. Inoltre, garantisce un basso consumo di carburante, e una durata estrema grazie alla Tecnologia Aramid Sidewall. Lo pneumatico estivo sportivo Nokian zLine SUV combina maneggevolezza di precisione, guida piacevole e ottima aderenza sul bagnato per garantire sicurezza su strade bagnate e in condizioni estreme. Le pareti laterali sono rinforzate dalla Tecnologia Aramid Sidewall, fornendo la lunga durata anche per i SUV più grandi. Sviluppato per veri appassionati dell’offroad e del 4x4, l’inimitabile pneumatico Nokian Rockproof gestisce con facilità anche le

QUESTIONE DI CILINDRI condizioni più esigenti ed estreme. La lunga durata e la durevolezza estrema nei terreni più difficili sono garantiti non solo dalla Tecnologia Aramid Sidewall, ma anche dal composto speciale e dal design robusto del battistrada con l’esclusiva tecnologia di espulsione delle pietre. Anche gli pneumatici per van e camper incontrano spesso condizioni di utilizzo impegnative durante il periodo estivo. Gli pneumatici devono sopportare l’intero peso del veicolo e fornire un movimento sicuro e stabile in tutte le condizioni. Ecco perché la Tecnologia Aramid Sidewall si trova ora in tutti i prodotti Nokian Tyres per van e camper sul mercato, tra cui Nokian cLine Van, Nokian cLine Cargo, e Nokian Weatherproof C. La Garanzia Nokian Tyres Aramid copre inoltre i danni ai fianchi dello pneumatico derivanti dall’uso normale. I clienti possono ottenere gratuitamente un nuovo pneumatico equivalente da qualsiasi rivenditore di pneumatici Nokian Tyres che partecipa all’iniziativa.

Nokian_cLine

PNEUMATICI ESTIVI Per quanto riguarda invece le autovetture più tradizionali, gli automobilisti hanno l’imbarazzo della scelta in fatto di pneumatici Premium estivi di Nokian Tyres, tra cui grandi classici come il campione delle strade bagnate Nokian Line e la sua versione per l’alta velocità Nokian zLine. Lo pneumatico Nokian iLine è stato sviluppato particolarmente per le condizioni dell’Europa centrale e principalmente per i veicoli più piccoli della famiglia con un’enfasi sul risparmio di carburante e su una eccellente protezione in aquaplaning. Chi guida un veicolo elettrico e ibrido apprezzerà lo pneumatico altamente economico Nokian eLine 2 con un rating AA in fatto di resistenza al rotolamento. I prodotti estivi di Nokian Tyres hanno avuto successo nei test degli pneumatici estivi di questa primavera. Nokian zLine nel formato 235/45 ZR18 ha raggiunto un ottimo secondo posto (condiviso) nel complesso con il rating “Raccomandabile” nel test tedesco ACE Lenkrad Summer Tyre Test 2018. La prova ha elogiato la frenata sul bagnato, la maneggevolezza e le buone caratteristiche in aquaplaning dello pneumatico. Inoltre, sono stati notati la sua manovrabilità sull’asciutto e la bassa resistenza al rotolamento. Il successo è continuato al GTÜ in Germania o all’austriaco ARBÖ.

Nokian_iLine

Nokian_zLine

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di Maurizio Carta

MUSICA

UNA VITA ARMONICA rofessore Associato di Patologia Clinica dell’Università di Bologna, Insegnante di Musica e Armonica Terapia all’Università di Bologna, il professor Pasquinelli si è esibito a metà aprile presso la Sala Riario del Borgo di Ostia Antica. Medico e musicista, Gianandrea Pasquinelli è un talentuoso armonicista convinto del ruolo che la musica possa avere nei percorsi di guarigione di molti pazienti. Di questo e di altro abbiamo parlato con lui…

INTERVISTA AL PROFESSOR PASQUINELLI, MEDICO E MUSICISTA PER PASSIONE La prima domanda è al medico: in che senso possiamo dire che la musica cura? “C’è la necessità di riconsiderare il paziente in maniera globale, diciamo olistica. La tecnologia ha fatto progressi straordinari: oggi un chirurgo dev’essere più capace a gestire una macchina o un software che avere grandi capacità manuali. Questo rischia di dare una visione riduzionista della persona, di classificarla come stratificazione di organi e tessuti malati. Abbiamo la necessità di riappropriarci del tempo della cura. La musica fa parte di questo processo, quello di ampliare la cura tecnologica con altri strumenti. Ad esempio può rilassare il chirurgo nel momento della preparazione dell’intervento o può abbassare nel paziente la soglia del dolore, specie quando quest’ultimo è amplificato dallo stato di ansia. Suonare uno strumento musicale che tipo di beneficio può comportare sulla persona? Intendo sia quella malata che sana… Suonare è un esercizio molto complesso. Il cervello deve decodificare la partitura e coordinarsi con il corpo, un’operazione ad elevata intensità di sforzo. Esistono studi neurocognitivi che dimostrano che chi suona ha un’attività cerebrale molto intensa e incomparabile con altre forme artistiche. La musica è un fuoco d’artificio della mente. Prendiamo il mio caso, quello dell’armonica. Si tratta dell’unico strumento a fiato che compie due operazioni: inspirare ed espirare, esattamente come facciamo per il nostro respiro. È una faccenda interessante

perché permette di fare esercizi utilissimi nel caso delle malattie croniche respiratorie. Per chi ha deficit funzionale respiratorio, l’armonica è uno strumento formidabile. Negli Stati Uniti ormai molto utilizzato. Saranno stati gli spaghetti western, sarà questa sua connotazione romantica, l’armonica ha sempre esercitato un enorme fascino. Come è nata la sua passione? Negli anni ’70. Persone più grandi mi portavano ai concerti rock di allora. In quel contesto ho conosciuto il Rock Blues e il British Blues, dove spesso c’era l’armonica. I miei eroi erano i Led Zeppelin, e i Deep Purple. Poi mi sono avvicinato a tutti i grandi bluesman afroamericani. Col tempo ho cambiato anche gusti e ascolti. Per esempio l’armonica nel genere spaghetti western a me piace tantissimo, trovo che Morricone sia stato un genio nel caratterizzare quel genere con quello strumento. Si avvaleva di Franco De Gemini, un grande interprete dello strumento. Adesso esistono scuole valide in Italia? L’armonica è sempre stata considerata strumento popolare, non particolarmente nobile. Qualcosa però si muove. Da due anni c’è un corso presso il conservatorio di Santa Cecilia tenuto da Gianluca Littera. Lei che tipo di spettacoli propone? Diversi. A Roma ho presentato un progetto, il Trio Insolito, nel quale le armoniche si fondono con i colori del violoncello e i ritmi del Salento. Abbiamo anche un trio di sole armoniche conosciuto anche all’estero come “Armonauti”. Poi suono con altri musicisti per progetti vari, legati al blues e allo swing italiano. È cambiato nel tempo il suo rapporto con lo strumento? Da giovane preferivo l’armonica diatonica, quella della libertà, che ti metti in tasca. Oggi mi piace avere diverse tipologie di armoniche con diversa disposizione delle note. Credo di averne più di duecento. Ho degli strumenti orchestrali, impegnativi anche dal punto di vista delle dimensioni.

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INFORMAZIONE informazione REDAZIONALE redazionale

FILLERS, VISIOFACE, MULTI SKIN TEST CENTER I FILLERS

I suoi straordinari vantaggi sono: la

Questo strumento diagnostico, illu-

Sono sostanze con azione volumetri-

prevedibilità di risultato; l’effetto

minando il viso in maniera omoge-

ca che vengono iniettate nella cute o

soft-lifting di stiramento delle rughe

nea, permette, inoltre, l’acquisizione

nel tessuto sottocutaneo per correg-

e/o di riempimento dei volumi; la

e la registrazione di immagini ad alta

gere le imperfezioni della pelle, per

flessibilità di utilizzo. La non inva-

risoluzione e, conseguentemente, di

ritoccare gli inestetismi tipici dell’in-

sività del trattamento e la possibili-

poter confrontare oggettivamente

vecchiamento come le rughe o le

tà di ritorno immediato alle normali

nel tempo le fasi di pre e post trat-

depressioni cutanee, per aumentare/

attività della vita quotidiana, rap-

tamento.

presentano certamente i principali terapia. Il trattamento è veloce e si-

IL MULTI SKIN TEST CENTER MC750

curo solo se fatto da personale medi-

È un sistema flessibile nella sua confi-

co altamente qualificato e il piccolo

gurazione che permette l’esecuzioni

fastidio delle iniezioni cutanee può

di multiple misurazioni dello stato

essere risolto mediante anestesia lo-

cutaneo. È essenziale per conoscere

cale.

le caratteristiche della pelle. Questa

fattori favorenti la scelta di questa

IL VISIOFACE rimodellare i volumi corporei (con-

È un sistema di analisi del viso indi-

ferendo turgore e pienezza a labbra

spensabile per una corretta program-

sottili e/o zigomi cadenti) e per mi-

mazione terapeutica. Uno specifico

gliorare le cicatrici ipotrofiche. I fil-

software permette la valutazione e

lers possono essere suddivisi in due

l’elaborazione di diversi parametri

tipologie: quelli riassorbibili nel tem-

cutanei in maniera dettagliata e con

po e con una durata media di 5-10 mesi dal momento dell’impianto;

macchina permette di eseguire le se-

quelli permanenti che, non subendo

guenti valutazioni quantitative:

nessuna degradazione enzimatica,

• stato di idratazione cutanea;

rimangono inalterati nel tempo. Il

• entità di sebo su cute e cuoio ca-

più utilizzato è l’acido ialuronico, un

pelluto;

componente naturale del derma il

• stato di elasticità della pelle;

quale viene leggermente modificato

• fototipo cutaneo.

nella sua struttura per essere più ge-

una visione tridimensionale. Tra que-

Questo strumento di analisi opera in

stibile e durevole. L’acido ialuronico

sti ricordiamo:

collegamento ad un computer do-

è un filler riassorbibile e perfetta-

• l’uniformità del colorito cutaneo;

tato di uno specifico software che

mente biocompatibile con il nostro

• le macchie solari;

permette la memorizzazione dei pa-

organismo; non è necessario, quindi,

• i pori e le fini rugosità;

rametri clinici raccolti e la stampa di

eseguire test preventivi per eviden-

• la presenza di piccoli ed eventuali

un report.

ziare possibili reazioni allergiche.

esiti cicatriziali.

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di Gaetano Gaggiottino

SCIENZE

GLI INSETTI: IL PRETESO CIBO DEL FUTURO e ne parla tanto. Una normativa europea ne ha perfino approvato, la scorsa estate, la commercializzazione e l’introduzione a tavola. Parliamo degli insetti commestibili, un’incredibile varietà di animaletti che potrebbero presto “arricchire” i menù dei ristoranti. Ma quali sono le ricette tradizionali di tali insetti? Come vengono serviti nei paesi (soprattutto sud-est asiatico) che tradizionalmente li cucinano? Ecco alcune “ricette tipiche”. Scorpioni Thai, ovvero alla thailandese, marinati in una mistura di vino bianco, miele e succo di limone, quindi arrostiti. Formiche arrosto, ovvero cotte in padella senza condimento e servite con salsa piccante dopo averle lasciate a bagno in acqua salata. Vermi in umido: i più carnosi vanno

prima bolliti e poi serviti con un intingolo di olio extravergine di oliva insaporito con peperoncino. Tarantola in pastella: tolte le ghiandole del veleno, bruciati i peli su una fiamma, va immersa in una pastella all’uovo e fritta. Grilli croccanti, ovvero grilli freschi fritti in olio bollente senza esser stati prima infarinati; solitamente si accompagnano con foglie di pandano. Camole (tarme) al radicchio: vanno stese su un piatto di bulgur (grano spezzato) con aggiunta di uvetta e

LA CASA MARZIANA: UNA FORESTA DI SEQUOIE

la casa su Marte progettata da una italiana, Valentina Sumini, che la NASA ha scelto in seguito ad un concorso inerente la progettazione di un insediamento umano sul Pianeta Rosso. Si compone di un complesso di costruzioni che potrebbe ospitare fino a 10.000 persone, con un sistema di tunnel sotterranei che si diramano come le radici degli alberi. Ovviamente, prima di realizzare vere colonie o città su Marte, dovranno arrivare i primi astronauti in grado di portare avanti l’edificazione. Secondo le stime degli addetti ai lavori, i primi atterraggi potranno concretizzarsi nel decennio 2030-2040.

radicchio. Spiedino di millepiedi: vanno presi i millepiedi tropicali, di solito lunghi come un wurstel, e infilati per lungo con uno stecco, quindi arrostiti. Cimici con le uova: prendere due o tre cimici belle grosse, circa 10 cm, friggerle in olio caldissimo e servirle su un letto di uova all’occhio di bue. Prossimamente vi forniremo la lista dei dessert e dei vini da abbinare.

TURISMO SPAZIALE: QUANTO COSTA

utto iniziò negli anni Ottanta, con l’avvento del programma Shuttle, quando alla NASA venne l’idea di portare in orbita, insieme agli astronauti, un piccolo numero di civili. Si voleva raccontare in diretta la missione attraverso i primi “citizen in space”. Oggi, con la conquista dello spazio, questo progetto, sta per diventare una delle nuove frontiere del turismo. È un settore che coinvolge diverse società private e che ha fatto dei turisti lunari una realtà a breve. Certo, al costo di un piccolo sacrificio: il prezzo del biglietto si aggira sui 230mila euro. Ma una volta partiti, dallo spazio, è tutto così lontano!

IL CORRETTORE DEL DNA

i chiama evoCas9 ed è la molecola appena scoperta dal Cibio (Center for Integrative Biology) dell’Università di Trento. In pratica si tratta di un sistema che rende possibile modificare a scopo terapeutico le alterazioni del Dna in malattie genetiche e tumori. La molecola scoperta è di una affidabilità assoluta: raggiunge e taglia uno specifico segmento di Dna, permettendo di modificarne la sequenza, senza errori e senza toccare altri siti dello stesso. Insomma un bisturi preciso e invisibile che, in questo momento, risulta essere la migliore “macchina molecolare” presente al mondo.

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di Sveva Guerreri

SALUTE E BENESSERE

IL SELFIE PATOLOGICO

DA GIOCO COLLETTIVO A VERA E PROPRIA MALATTIA. UNA RICERCA DIMOSTRA CHE È IL CASO DI PENSARE AD APPOSITE TERAPIE ell’era dei social e degli smartphone, personalizzati e adattati alle più svariate esigenze, stanno esplodendo diverse patologie fisiche e psicologiche legate alla tecnologia moderna, in particolare quella “mobile”. Basti pensare al disturbo diffuso del tunnel carpale, alla nomofobia (la paura di non essere connessi con gli altri senza il proprio cellulare), alla “selfite” (disturbo mentale che colpisce chi ha l’ossessione dei selfie, ovvero di scattarsi fotografia). Quest’ultima, nata nel 2014 come fake news, in quattro anni è diventata una reale patologia mentale. Oggi a comprovarla esiste un accreditato studio pubblicato dall’International Journal of Mental Health and Addiction. La ricerca, eseguita da un team di psicologi inglesi dell’Università di Nottingham Trent e della Scuola di Management Thiagarajar di Madurai (India), ha individuato nella selfite un disturbo mentale che può avere diversi livelli di gravità. L’autoscatto compulsivo può avere tre forme di sviluppo: borderline, acuta e cronica. È una selfite bordeline quando una persona si scatta almeno tre foto al giorno, senza poi pubblicarle sulle piattaforme dei social media. Il livello acuto (il più largamente diffuso nel campione analizzato) comprende sempre la soglia di tre scatti al giorno ma, questa volta, con la pubblicazione online. Infine la selfite cronica, quando c’è un bisogno incontrollabile di scattare foto

a sé stessi 24 ore su 24, pubblicandole su Facebook e Instagram più di sei volte al giorno. Dietro questa compulsione ci sarebbero sei fattori: l’aumento dell’autostima, la ricerca di attenzioni, il miglioramento dell’umore, il connettersi con altre persone, il sentirsi conforme a una comunità e competere a livello sociale. Stilare questo elenco di cause non è stato semplice. La ricerca ha interessato circa 400 persone in India, uno dei paesi in cui si riscontra il maggior numero di morti legate alla pubblicazione di selfie pericolosi. Sulla base di una serie di domande legate a un punteggio, e attraverso le risposte fornite dagli intervistati, gli psicologi hanno distinto le differenti categorie di questo disturbo. Gli esperti hanno preso in esame un campione di popolazione indiana, per il fatto che, nel paese asiatico, esiste il numero più alto di iscritti a Facebook. I due ricercatori responsabili della ricerca, lo studioso indiano Janarthanan Balakrishnan e l’inglese Mark D. Griffiths, precisano meglio il tratto dipendente caratteristico di chi soffre di selfite: “La condizione mentale di chi presenta questo disturbo è la mancanza di fiducia in sé stessi e il bisogno di adattarsi a coloro che li circondano in modo dipendente”. E continuano: “Ora che l’esistenza della condizione è stata confermata, si spera che ulteriori ricerche saranno condotte per capire di più su come e perché le persone sviluppano questo comportamento potenzialmente ossessivo e cosa si può fare ad aiutare quelle più colpite”. Tornando nel nostro Bel Paese, sono diversi i casi, che rimbalzano sulla cronaca nazionale, in cui molti individui, soprattutto giovani, rischiano le proprie vite per poter postare on line un selfie scattato sulle rotaie di un treno, nei pressi di un precipizio o mentre svolgono attività sportive pericolose. Tutto ciò costituisce una vera e propria devianza mentale, che, per un ‘like’, mette al primo posto gli altri ed il giudizio altrui davanti alla propria vita.

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’ SALUTE SMETTERE DI RUSSARE? OGGI SI PUÒ

a sindrome delle apnee ostruttive (OSAS) rappresenta la forma più frequente di disturbo respiratorio del sonno, che se non trattata, può ripercuotersi negativamente sulla salute nonché avere gravi implicazioni sociali come incidenti sul lavoro, automobilistici per colpi di sonno (non a caso le Osas rientrano nei criteri di idoneità per la patente di guida). Il sonno è quel fenomeno naturale a carattere periodico durante il quale si verifica la perdita di coscienza con riduzione del funzionamento dei centri nervosi. In campo medico, accanto alla medicina del sonno, si è sviluppata “ l’odontoiatria del sonno”. Su tale fronte, le apparecchiature di avanzamento mandibolare sono diventate sempre più performanti e ben accette dai pazienti, dunque utili a contrastare le apnee notturne. Il campanello d’allarme di una possibile apnea ostruttiva è il russamento, uno dei sintomi più evidenti nell’ 80% dei casi. I soggetti con sospetta Osas sono persone che

abitualmente presentano un russamento persistente o intermittente, unito a sonnolenza diurna, obesità, posizionamento anomalo delle mascelle. La diagnosi, oltre che ai dati anamnestici, è affidata al polisonnigrafo, strumento che rileva e registra le varie attività fisiologiche dell’organismo mentre il paziente dorme: onde cerebrali, oculari, movimenti di gambe e muscoli respiratori, flusso delle vie aeree. Una volta accertata l’esistenza di questa sindrome, viene stabilita la terapia da seguire. Come primo trattamento troviamo la CPAP, ossia un apparecchio che durante la notte, tramite mascherina, mantiene una pressione positiva nelle vie aeree, impedendo gli episodi apneici. Tale dispositivo, un po’ ingombrante, non è ben accetto da tutti i pazienti, pertanto negli ultimi tempi si stanno diffondendo delle apparecchiature orali che agiscono mantenendo la mandibola e la lingua in posizione avanzata aumentando il volume delle vie aeree. Queste apparecchiature, dette dispositivi di avanzamento mandibolare, grazie alle loro piccole dimensioni, alla facilità di utilizzo e alla praticità, sono ben tollerate dai pazienti. Sebbene siano poi rivolte solamente ai disturbi del sonno di lieve e medio grado, si stanno prepotentemente diffondendo sia tra i pazienti più giovani che tra quelli più anziani.

di Giuseppe Valenza

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UN SIERO ANTI-ETÀ? LO YOGA

utti noi abbiamo percepito, almeno una volta nella vita, la spiacevole sensazione di una muscolatura troppo contratta e, di conseguenza, limitante per la capacità di movimento di alcune articolazioni. La mancanza di una completa efficienza fisica comporta dei limiti considerevoli nella qualità della vita e dell’organismo. Per migliorare le qualità e potenzialità del nostro apparato locomotore, mantenere e potenziare la mobilità generale del nostro corpo, una pratica come quella dello Yin Yoga può diventare essenziale. Gli stili di yoga ritenuti Yang mirano a far lavorare i muscoli ed assumono quindi movimenti ritmici e ripetitivi per impegnare le fibre muscolari. Essendo elastici ed umidi, i muscoli apprezzano questo tipo di esercizio e rispondono bene ad esso. I tessuti Yin, cioè le fasce che circondano ed avvolgono i tessuti connettivi, i legamenti, le ossa e le articolazioni del corpo, al contrario, essendo più secchi e meno elastici, possono venir danneggiati se impiegati in questo tipo di movimenti, perciò per essere stimolati e guadagnare forza, richiedono delle attivazioni più gentili, tenute per periodi più lunghi di tempo - da qui la denominazione “Yin Yoga”. Con un uso ridotto del tessuto connettivo, esso inizia gradualmente a limitare la flessibilità e quindi la mobilità del nostro corpo. L’elastina diviene sempre meno elastica e il collagene aumenta la sua densità: questi sono processi la cui manifestazione avviene inevitabilmente anche con l’invecchiamento del corpo. Il disuso del tessuto connettivo ha quindi, a lungo andare, gli stessi effetti dell’invecchiamento. Lo Yin Yoga diventa una risorsa preziosa

per rallentare questi naturali processi, stimolando la produzione di lubrificanti ed evitando la formazione di aderenze tra i tessuti. Le persone più mature hanno nello Yin Yoga lo spazio per lavorare con maggior attenzione sul raggiungimento di una migliore flessibilità e mobilità, che può esser raggiunta a qualsiasi età, in tempi più o meno brevi, a seconda del momento della vita in cui inizia il percorso.

di Eva Kurilic

MUSICA UN ORGANO VITALE

i avverte ormai da lungo tempo il rammarico dei musicofili romani per l’esclusione - misteriosa - dell’organo dal Parco della Musica, inaugurato sedici anni fa. Anche per richiamare l’attenzione sull’assenza dello strumento nell’Auditorium di Renzo Piano, che tuttavia nel suo progetto lo aveva previsto, è nato nel 2014, per iniziativa del maestro Giorgio Carnini, il festival “Un organo per Roma”. La rassegna già in corso - dal 22 aprile al 6 ottobre - si svolge come di consueto al Conservatorio Santa Cecilia, unica istituzione capitolina a possedere un organo laico. E, in questa quinta edizione, si estende altresì nelle cornici mistiche della Chiesa dei Santi Cosma e Damiano e nella Basilica di San Paolo fuori le mura.

Esaltante il programma, tra capolavori classici e novità contemporanee. L’organo dialoga con una gran varietà di strumenti e forme musicali: con le voci dell’Ensemble Vocale Thesaurus diretto da Alberto Galletti e il Quintetto di Fiati del Conservatorio nel concerto “Il vento filo conduttore”. Con un’intera orchestra di flauti in tre composizioni in prima assoluta: “S’i’ fosse vento” di Antonio Di Pofi, “Turbamento ed estasi” di Ferdinando Curinga, e “Divertissement” di Gianluca Ruggeri. E, ancora Roberto Canali all’organo e Andrea Baggioli al piano eseguiranno le note di “Liszt organista e pianista”. Al Festival debutterà poi il dramma “Herodias e Salomé” di Rocco Familiari, musicato in forma di melologo da Giorgio Carnini. In scena, Paola e Selvaggia Quattrini. La manifestazione si chiude con “Morricone e l’organo: un rapporto quasi sacrale”, omaggio per il 90° compleanno del Maestro. Ovviamente non vi abbiamo raccontato tutto. Per altre info e dettagli su www.conservatoriosantacecilia.it e www.concertiiuc.it. Il progetto è realizzato dal Conservatorio di Santa Cecilia, dall’Istituzione Universitaria dei Concerti e dall’Associazione Camerata Italica. Ci sono i patrocini della Società Dante Alighieri e dell’Accademia Tedesca Villa Massimo.

di Paola Stefanucci 45|

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VIAGGI

di Antonciro Cozzi

CAPO VERDE:

PORTOGALLO AFRICANO

estate si avvicina ormai a grandi passi, siamo alle

’ porte della bella stagione, si incominciano a fare

i primi progetti, la fantasia spesso accompagna la scelta di una meta che deve, il più delle volte, soddisfare diversi aspetti: quello del relax, lo sport, la cultura, il buon cibo, la storia, il paesaggio. Tra le tante destinazioni del 2018, la stampa specializzata raccomanda, come ormai avviene da tempo, l’arcipelago di isole noto come Capo Verde.

per chi è appassionato di trekking. Da lì è possibile godere di una splendida vista sul golfo. Altra isola interessante è quella di Sao Antao, divisa tra-

SPIAGGE, VILLAGGI DI PESCATORI, OTTIMI RISTORANTI, BEVANDE TIPICHE, MUSICA E TANTA UMANITÀ. LA DESTINAZIONE PERFETTA PER L’ESTATE 2018 Composto da 15 isole, di cui solo 10 abitate al largo delle coste del Senegal, Capo Verde ha come capitale Praia, cittadina che si trova sull’Isola di Sant Antonio. La Storia delle isole è variegata, la lingua è il creolo che intreccia vocaboli portoghesi con la lingua locale. Le isole furono scoperte dai portoghesi durante il ‘500 e divennero subito una base strategica per la tratta degli schiavi diretti verso il nuovo mondo. Dopo la messa al bando della tratta e della schiavitù, l’Arcipelago divenne fondamentale snodo per i rifornimenti delle navi a vapore inglesi dirette in Sud America. Tre sono le isole più pittoresche e tipiche: Sao Vincente, Sao Antao e Sal. Mindelo nell’isola di Sao Vincente è una vera bomboniera. Nato a fine ‘800 come piccolo porto commerciale, si trova su una baia ricavata da un vecchio cratere vulcanico. Il paesino è composto da tante piccole case dalle facciate bianche con vicoli piccoli e tortuosi che rendono le passeggiate affascinanti. Bellissimo il mercato comunale dove tutto il pescato riempie l’aria del profumo del mare. Moltissimi i ristorantini tipici e i caffé (spicca il Lisboa), ottimo il ristorante Chave d’ouro, dove si mangia la tradizionale cucina di pesce. Passeggiando è possibile sentire le note della Furadeira, Funanà o della Morna, tutte musiche tradizionali capoverdiane. La salita al Monte verde è una delle soluzioni migliori

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sversalmente da una imponente catena montuosa che va da sud-ovest a nord-est e che ne influenza il clima sui due versanti. Quello meridionale risulta essere arido e presenta zone desertiche e canyon. Quello settentrionale è invece molto umido ed è caratterizzato da coltivazioni tropicali come banane e canna da zucchero. La canna da zucchero viene poi usata per produrre il “grogue”, una bevanda fermentata e leggermente alcolica. Sono diversi i paesini tipici sulla costa da dove si può godere di un meraviglioso paesaggio. L’ultima isola è Sal, la più frequentata ed anche quella fornita di un aeroporto con voli charter provenieti dall’Italia. L’isola è caratterizzata dalle sue spiagge di sabbia bianca di origine sahariana. Il nome deriva proprio dalle saline di Pedra luna. Tra le spiagge, la più bella e suggestiva è senza dubbio quella di Santa Maria. All’estremità della striscia di sabbia c’è un villaggio di pescatori molto caratteristico. Cosa altro dire se non partire?

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Fatti, Notizie, Curiosità e Approfondimenti per chi vive nel Municipio X

ACILIA, RITORNA LA FESTA ARCOBALENO nche quest’anno torna la festa “Arcobaleno” ad Acilia, nel X Municipio di Roma Capitale. Con una location, però, diversa dal solito. L’evento infatti si terrà presso il parchetto di via Bruno Molajoli, appositamente scelto per ospitare la kermesse sull’integrazione e la socialità. Ospiti e protagonisti, come al sempre, gli stand delle varie associazioni territoriali che lottano contro il razzismo e per l’inclusione sociale, la salvaguardia dei beni comuni ed ambientali, la cultura. La Festa Arcobaleno è organizzata dalla C.I.A.O. Onlus, realtà associativa che, proprio quest’anno, ha presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, vincendo la sua categoria, un documentario sulle seconde generazioni, figlie degli studenti passati per la scuola di italiano per stranieri della quale la onlus è coordinatrice e fondatrice. L’evento si terrà il prossimo 9 giugno alla Madonnetta, frazione del quartiere di Acilia. La Festa inizierà alle 14 e finirà alle 20. Ci saranno, inoltre, balli, cibo ed attività ricreative. Tutto il quartiere è invitato. di Vincenzo Galvani

ACILIA, DEGRADO INTORNO ALLA POSTA CENTRALE

rba alta un metro e mezzo, rifiuti di ogni genere, sosta selvaggia, graffiti ovunque: il degrado che avvolge la posta centrale di Acilia sembra non avere

soluzione. Su queste pagine lo segnaliamo ormai da mesi e mesi. La situazione però va avanti in tal modo da anni, specchio di una città in decadenza, vittima del lassismo e dei suoi stessi rifiuti. Eppure la Posta è quella centrale, costruita circa 30 anni fa e, da subito, piombata nel degrado più assoluto. Solo gli interventi di pulizia del vicino Condominio, quelli delle associazioni di Retake e quelli di liberi cittadini hanno impedito, finora, che la situazione degenerasse. Per il resto è solo la sporcizia a farla da padrone. Intanto i cittadini aspettano - e sperano - interventi che, forse, mai verranno messi in atto. di Vincenzo Galvani

GESTIONE RIFIUTI: IL NODO DEL TRITOVAGLIATORE ome molti cittadini si saranno accorti - specialmente gli abitanti dell’entroterra - l’emergenza rifiuti nella quale è nuovamente coinvolta tutta Roma non ha

risparmiato il X Municipio. In attesa che su questo fronte dolente diano il loro effetto politiche di radicale cambiamento (in particolare la cam-

pagna per la differenziata porta a porta partita lo scorso mese), occorrono soluzioni tampone in grado di togliere dalle strade l’immondizia che si accumula. Su questo fronte la Giunta 5 Stelle è incalzata dall’opposizione. Flavio De Santis, segretario PD del X Municipio, e Flavia Dantini (coordinatrice del gruppo lavoro Ambiente) denunciano in un comunicato stampa l’imminente rimessa in funzione del tritovagliatore trasferito da Rocca Cencia. “Apprendiamo che l’impianto sarà rimesso in funzione per far fronte alla nuova emergenza

rifiuti, così com’è accaduto nei giorni di Natale e Capodanno”. “Dopo la ‘tregua’ coincisa con il periodo della campagna elettorale, ci troviamo di nuovo sommersi dall’immondizia. Nel frattempo, l’amministrazione pentastellata ha cercato di distrarci con l’annuncio di un fantomatico e risolutivo nuovo sistema di raccolta differenziata […] È giunto il momento che la Sindaca e la Presidente del Municipio inizino ad affrontare con serietà la questione dei rifiuti, per il decoro del nostro territorio e per la salute dei cittadini.” di Vincenzo Galvani

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X NEWS

OSTIA ANTICA FESTIVAL: IL MITO E IL SOGNO partire da giugno torna uno degli eventi più caratterizzanti dell’Estate Romana (che in quanto tale, come cartellone complessivo, dall’anno scorso non esiste più). Trattasi della terza edizione di un festival di danza, teatro e musica che si distingue per il suo ricco cartellone. Prevista, per la prima volta, un’importante collaborazione con “Rock in Roma”, la kermesse più importante della bella stagione. Per 3 giorni, come se fosse un festival, l’Ostia Antica Festival ospiterà tre nomi davvero prestigiosi. Si inizia il 24 giugno con Jeff Beck, icona vera e propria della chitarra rock (inserito, al quinto posto, dalla rivista Rolling Stone nella Hall of Fame dei 100 migliori chitarristi del mondo). Nel repertorio del rocker britannico risuoneranno le note di una discografia leggendaria, che si dipana dalla fine degli anni Sessanta e che ha potuto contare nella collaborazione di musicisti e artisti come Rod Stewart, Cozy Powell, Carmine Appice, John Bon Jovi, Brian May, Santana, eccetera. Il 10 luglio saliranno sul palco invece i Cigarettes After Sex, band che ha esordito l’anno scorso con un singolo (“K”) che ha ottenuto ben 5 milioni di visualizzazioni su Youtube. Chiude il sodalizio, il 19 luglio, il cantante degli Alter Bridge, Myles Kennedy, che dopo il grande successo ai Magazzini Generali di Milano (aprile), torna in Italia per suonare dal vivo i brani acustici del suo primo album da solista (“Year Of The Tiger”). In apertura, assieme a Myles Kennedy, Dorian Sorriaux, chitarrista dei Blues Pills, col suo progetto personale. Ma il Festival di Ostia Antica sarà anche tanto altro. Tra gli eventi già in cartellone (un cartellone che si arricchirà da qui a giugno) si segnalano: 7 LUGLIO. The Queen Orchestra in “Bohemian Symphony - Concerto per Gruppo Rock, Orchestra e Coro”, ovvero i più grandi pezzi dei Queen interpretati da un insieme di 50 artisti. Due ore di show nelle quali musica sinfonica, proiezioni e “live camera show” arricchiranno e renderanno indimenticabili brani come “The Show Must Go On”, “Barcelona, Under Pressure”, “Somebody to Love” e “Bohemian Rhapsody”. 20 LUGLIO. Nino D’Angelo con il suo 6.0 European Tour. L’artista napoletano è impegnato in una tournée che toccherà tutta Italia (Torino, Milano, Reggio Emilia, Cosenza, Catania, Palermo) e alcuni paesi europei (Germania e Svizzera). 21 LUGLIO. “Carmina Burana - Dalle radici della tradizione a Carl Orff”. Si tratta di uno spettacolo che tenterà di fare da ponte tra la grande musica classica e la musica popolare. Sotto la direzione artistica del Maestro Giovanni Cernicchiaro si esprimeranno artisti come Nando Citarella, Stefano Saletti e Pejman Tadayon del Cafè Lotì. Cento persone sul palco, uno straordinario insieme di musicisti (cantanti, solisti, percussionisti) daranno vita a questo incontro tra la tradizione popolare e la musica colta.

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22 LUGLIO. Damien Rice: spazio alle note e alle parole di uno dei cantautori più influenti della scena contemporanea. Rice si esibirà nel Teatro Romano nell’ambito del suo “Wood Water Wind Tour”. A proposito del suo spettcolo l’artista ha dichiarato: “Questo tour, viaggiando di concerto in concerto su un’antica barca a vela in legno, è come un sogno che è stato tenuto sotto un polveroso coperchio per più di 10 anni. Tutto questo ipnotico e affascinante moto di vele, corde e onde mi fanno sentire come trasportato dagli elementi sulla schiena di una creatura marina gigante e mitologica. È un posto in cui mi sento profondamente vulnerabile, e al tempo stesso immensamente libero”. 25 LUGLIO. Burt Bacharach: il grande artista festeggia i suoi 90 anni sul palco. Con i suoi 48 successi da Top 10, nove numeri 1, 3 Oscar, 6 Grammy Awards, 500 pezzi, il grande artista porterà in scena un repertorio leggendario.

26 LUGLIO. Latte e i suoi derivati. La storica formazione di Greg e Lillo, dopo una lunga assenza dalle scene, torna sul palco con un nuovo album. Bravissimi musicisti condivideranno con loro il palco tra grandi risate, blues, teatro-canzone e gag. 28 LUGLIO. Pink Floyd Legend. “Live At Ostia Antica” sarà una riproposizione dei brani che i Pink Floyd eseguirono nel leggendario “Live at Pompei” del 1971. Oltre a questo, ovviamente, la si suoneranno i maggiori e leggendari successi della band. Il palco verrà allestito in modo da riprodurre la suggestione delle atmosfere, dei suoni e delle luci dell’originale. Uno spettacolo nello spettacolo.

X NEWS

LA DELIBERA SULL’ESTATE a Giunta del X Municipio ha deciso gli stanziamenti da destinare agli eventi culturali che animeranno l’estate di Ostia e del suo entroterra. Inizialmente, a fine marzo, erano previsti 75.000 euro di finanziamento. Con la pubblicazione del bando “Estate 2018 - un mare di Idee: Ostiadamare” (fine aprile), ne sono arrivati 60.000: un pacchetto che dovrà essere necessario per coprire

otto forme di spettacolo e di cultura. Nel dettaglio, i luoghi delle notti lidensi saranno il Borghetto medievale di Ostia Antica (15 luglio - 15 agosto: un concerto serale a settimana di musica classica), il Chiostro e giardino del Palazzo del Governatorato (30 giugno - 31 luglio: mostre, presentazioni di libri, concerti acustici), il Lungomare di Ponente (30 giugno - 15 settembre: letture animate, spettacoli per bambini, animazione con burattini, giochi di strada), le Spiagge libere (30 giugno - 15 settembre: sport notturni con arenili illuminati), Parco Pasolini (15 agosto - 15 settembre: “Invito alla poesia”), Arena del Porto (30 giugno - 15 settembre: band musicali giovanili), Pontile (spettacolo di

Ferragosto denominato “acqua, luci e suoni” nonché rassegne di danza comprese nel periodo tra il 30 giugno e il 15 settembre) e la Scalinata della Regina Pacis (30 giugno - 15 settembre: esibizione di band musicali). L’amministrazione, nella delibera, ha previsto che parte di questi momenti di spettacolo continueranno tra l’autunno e la primavera del prossimo anno. Finita l’estate, ci saranno dunque altre giornate di giochi di strada presso il Porto Turistico, altri eventi sportivi presso le spiagge libere, altri concerti ed eventi presso il Parco Pallotta, il Parco Pietro Rosa, la scalinata della Regina Pacis, Piazza Sirio, Piazzale Magellano, via Giuliano da Sangallo, il Pontile, Piazza Anco Marzio e il Borghetto dei Pescatori. Nell’entroterra le aree destinate agli eventi di piazza saranno il Parco di via Viner (Madonnetta), il Parco Arcobaleno (Acilia, via Lilloni), il parcheggio di via di Casal Bernocchi e il Parco di via Stoppa.

IN RICORDO DI ROBERTO SCHETTINO ette anni fa, dopo due mesi da volontario in Sierra Leone, l’intervista con 13 Magazine. L’anno scorso, il 13 aprile, a Napoli, la dipartita. Roberto Schettino è stato un uomo generoso, un chirurgo, un ginecologo esperto, una persona che alla soglia dei settant’anni ha accettato la sfida di andare in Africa per salvare tante donne alle prese con gravidanze complicate, nonché i loro bambini. “La mia esperienza è stata scioccante! Non pensavo mai di dovere esercitare la mia professione, o meglio, la mia lunga esperienza chirurgica, per scoprire che a quelle latitudini l’utero vale più della vita di una donna. Salvare un utero vuol dire infatti dare ancora al mondo figli: se una donna non dà figli, è purtroppo una morta vivente, esclusa da tutto. E in tutto questo il lato più incredibile è la tranquillità con la quale queste donne si presentano e sopportano quanto è possibile fare”: questo dichiarava alla nostra rivista. Compreso il problema della penuria di personale medico in Africa, Schettino voleva soprattutto trasformare giovani infermieri in medici. Tutto ruotava e ruota nella nasci-

ta e crescita della Onlus “Hope-Health”, un’associazione messa in piedi insieme al Dott. Asrat con lo scopo di alleviare la situazione di disagio e sofferenza delle mamme africane. Schettino scelse come obiettivo l’edificazione di un “ospedale per le mamme” nella città etiope di Bahir Dar. Negli ultimi anni di vita, molte delle energie del dottore sono andate in questa direzione. Una volta in pensione, la sua onlus e il destino di centinaia di pazienti in Africa sono stati il motore del suo impegno. A Roberto Schettino, a un anno dalla scomparsa, va il ricordo commosso e grato per l’amicizia di Gaetano Gaggiottino e Andrea Ventre.

di Gaetano Gaggiottino 53|

BUDGET E RICETTE

di Lucia Bianco (inviate le vostre ricette a luciabianco@hotmail.it)

CUORE DI CARCIOFO UN INGREDIENTE PREZIOSO PER PIATTI DAVVERO GOLOSI n saluto a tutti! Mi sento particolarmente felice e piena di energia. Maggio è un bellissimo mese, non solo perché festeggio il mio compleanno ma perché è il mese che fa da ponte all’estate, che regala frutta colorata e verdure che sanno di sole delle quali non si può fare a meno. Da buona sarda amo i carciofi e li cucino in tanti modi diversi. Li avete mai mangiati crudi, in forma d’insalata? Provate e scoprirete nuovi sapori; è molto facile, dovete semplicemente comprare dei carciofi molto sodi (significa che sono freschi). Puliteli togliendo tutte le “foglie” dure e fermatevi quando vedete che alla base sono di un te-

LASAGNA DI CARCIOFI INGREDIENTI • 10-12 bei carciofi • 250 gr. di prosciutto cotto tagliato fino • 350 di stracchino • 1 ciuffo di prezzemolo • Qualche rametto di maggiorana

• 4 o 5 spicchi aglio • Sale, olio e vino bianco q.b. • 1 confezione di pasta per lasagna • besciamella morbida q.b. • 2 limoni per mettere a bagno i carciofi

PREPARAZIONE

ulite i carciofi come vi ho spiegato prima e metteteli in acqua e limone. Mettete in una padella olio, aglio, maggiorana e i carciofi a spicchi ben scolati. Aggiungete un po’ di vino, sale e fate cuocere circa 20 minuti. A questo punto preparate la besciamella con la ricetta classica del Cucchiaio d’argento: 50 g di burro, 50 g di farina, ½ litro di latte, un po’ di noce moscata, sale e pepe. In un pentolino lasciate fondere il burro a fuoco moderato. Unite la farina mescolando con la frusta. Quindi versate il latte freddo tutto in una volta continuando a mescolare finché inizia a bollire. Salate, diminuite l’intensità della fiamma e cuocete per almeno venti minuti coperto e mescolando di tanto in tanto. La besciamella non deve assolutamente “sapere” di farina. Togliete dal fuoco, regolate se occorre il sale e, volendo, insaporite con un pizzico di noce moscata oppure di pepe. Se la besciamella fosse venuta troppo soda aggiungete un po’ di latte. Se troppo liquida, ponete sul fuoco aggiungendo una noce di burro infarinata. Ora possiamo assemblare la lasagna. Coprite il fondo della pirofila con un velo di besciamella, coprire con la pasta, fate uno strato di prosciutto, pezzetti di carciofi qua e là e ciuffetti di stracchino, strato di besciamella, strato di pasta e continuate così finendo con la besciamella e sopra dei pezzetti di burro. Infornate in forno caldo a 180 °C per una quarantina di minuti, deve dorare. Aspettate una quindicina di minuti prima di servire. Una bontà.

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nero verde. Togliete la punta e tagliateli a metà, bagnate con un po’ di succo di limone e affettateli molto fini, metteteli in una ciotola e conditeli con sale, olio e limone. Potete cuocerli a spicchi pulendoli sempre allo stesso modo. Metteteli prima in una ciotola con acqua e limone. Versate un po’ d’olio in padella, uno spicchio d’aglio, i carciofi scolati, sale e una spruzzata di vino bianco, fate evaporare e coprite. Fateli cuocere una ventina di minuti, devono essere teneri. Servite con un trito di prezzemolo. Li preparo anche a fette. Dopo averli puliti, li passo nell’uovo e pan grattato e li faccio friggere.

BUDGET E RICETTE

TUMBALLA egina incontrastata dei dolci al cucchiaio in Sardegna, vanta origini spagnole e la consistenza si avvicina al più moderno budino. La versione originale del dolce presenta un retrogusto leggermente amarognolo dovuto al caffè. Questa è la ricetta tradizionale che veniva e viene tuttora preparata a Benetutti.

INGREDIENTI • 1 litro di latte intero o parzialmente scremato • 1 limone (la scorza) • 8 uova • 1 tazzina di caffè

• 1 tazzina di cognac • 8 cucchiai di zucchero (1 cucchiaio per ogni uovo utilizzato) • 1 stampo per budino

PREPARAZIONE

ettete a bollire il latte con la scorza di limone facendolo bollire per 5 minuti. In una ciotola, sbattete bene le uova con lo zucchero, aggiungete il caffè e unite piano piano il latte tiepido aromatizzato al limone (avendo precedentemente tolto la scorza del limone). Infine, versate la tazzina di cognac. Prima di versare il composto nello stampo e coprire, usate un colino per filtrarlo e ottenere una consistenza finale più uniforme. Nel frattempo, preparate il caramello, facendo sciogliere in

un pentolino lo zucchero con un pochino di acqua, avendo cura di mescolare con un cucchiaio di legno senza farlo bruciare. Il caramello sarà pronto quando sarà leggermente dorato. Lavate lo stampo che accoglierà il composto con acqua tiepida, scolando l’acqua in eccesso senza asciugarlo. Versate nella base il caramello e successivamente il composto di latte e uova. La Tumballa va cotta a bagnomaria, prendete una teglia da forno col bordo un po’ alto, metteteci lo stampo e aggiungete acqua bollente. Fate cuocere per circa 35 minuti a 160 gradi. Tastate la consistenza del budino con uno stuzzicadenti e concedete ancora qualche minuto di ulteriore di cottura se non risulterà completamente asciutto. Raggiunta la consistenza desiderata, togliete la Tumballa dall’acqua e fatela raffreddare portandola a temperatura ambiente. Infine, ribaltatela su un piatto piano trasferendola in frigo per 3-4 ore e togliendola un quarto d’ora prima di servirla in tavola. È buonissima servita con ciuffi di panna montata

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MAGNAROMA

MERCATO USA: IL FAST FOOD VEDE AVVICINARSI LA CRISI

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un periodo epocale per il mondo americano del fast food. La faccenda, per ora, è evidente soprattutto negli Stati Uniti ma potrebbe presto approdare anche da questa parte dell’Oceano Atlantico. La tendenza è chiara: il settore sta andando incontro a una grande crisi strutturale, parola di John Hamburger, un nome

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che è tutto un programma. Hamburger è il fondatore della rivista di settore Franchise Times Corp. La sua previsione è apocalittica: alcune grandi catene del fast food dovranno necessariamente chiudere. D’altra parte, l’aria che tira è percepita dagli stessi vertici aziendali delle diverse realtà coinvolte. L’offerta è soverchiante e il mercato dei potenziali clienti sembra saturo. Steve Easterbrook, amministratore delegato di McDonald’s lo ha detto chiaro e tondo: ci sono difficoltà ad attrarre più clienti a causa della lotta per le quote di mercato. D’altra parte l’ambiente “estremamente competitivo” è sottolineato anche da George Creed, amministratore delegato di Yum Brands (nachos) e Daren Rebelez (presidente di Ihop, la Casa dei Pancake). Ma quali sono le ragioni di questa crisi? Innanzitutto i giovani. Sembra infatti che i millenial, ovvero i nati dopo il 2000, non amino troppo i fast food, nel senso che ci vanno ma ci vanno meno

MAGNAROMA

volentieri dei genitori. Questo perché, dopotutto, sono una generazione che come qualsiasi altra tende a distinguersi da quella precedente. Il fast food è dunque identificato come il posto dove andavano mamma e papà. Oltretutto i millenial sono più attratti dalla cucina a domicilio o dal mangiare velocemente in ristoranti “fast casual” o “quick serve”. Poi, come dicevamo, c’è un problema di offerta eccessiva. I dirigenti di Dunkin’ Donuts, Starbucks e Darden, società madre di Olive Garden, hanno puntato il dito contro il numero eccessivo di ristoranti. Se a tutto questo aggiungiamo altri due fattori - il massiccio ricorso al franchising (che aumenta il problema perché la casa madre sembra perdere il contatto con la situazione) e il rialzo dei salari negli Stati Uniti (che rende risicati i margini delle imprese e le spinge verso l’automazione) - si capisce come la crisi dei fast food apra la strada a centinaia di migliaia di licenziamenti. Si parla di un settore che occupa il 10% della forza lavoro e che nel 2017 ha fatturato in America 299 miliardi di dollari. Insomma, una faccenda seria.

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OROSCOPO DI MAGGIO

di Alehandra

ARIETE 21/3 · 20/4

WLADIMIR KLITSCHKO

25/3/1976

La bella stagione vi riempie l’anima, nonostante gli alti e bassi emotivi e affettivi. Nella prima parte del mese c’è stato qualche incontro piacevole, una parentesi piacevole nell’ambito di una vita che ha bisogno di allargare la cerchia delle amicizie e delle conoscenze. Attenti a non riversare le tensioni esterne alla famiglia all’interno delle mura domestiche.

BILANCIA 23/9 · 22/10

FELICITY JONES

17/10/1983

TORO 21/4 · 20/5

SABRINA CARPENTER

11/5/1999

Siete energico, grintosi, briosi, pieni di voglia di fare. Assumerete iniziative e le persone vi seguiranno dove voi vorrete. Attenzione alle sorprese di metà mese: un incontro o un fatto potrebbe cambiare moltissimo nella vostra vita. Preparatevi dunque ai cambiamenti ma soprattutto affrontateli con grinta. È necessario essere forti per svoltare nella maniera giusta.

SCORPIONE 23/10 · 21/11

LIL PEEP

1/12/1996

GEMELLI 21/5 · 21/6 È la stagione dei primi viaggi, del divertimento della vita sociale e delle occasioni. Periodo dunque di conoscenze nuove, di soddisfazioni, di una ruota della vita che gira a vostro favore. Approfittatene per concedervi momenti speciali in famiglia o con il partner. Anche sul fronte del lavoro e delle finanze andrà tutto in ordine.

FABIO CAPELLO

18/6/1946

MAGGIE LINDEMANN

21/7/1998

HAILEY BALDWIN

22/11/1996

PAUL WESLEY

23/7/1982

ALEX FERGUSON

31/12/1941

LILI REINHART

13/9/1996

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Il mese è iniziato con una specie di mini tornado. Voi, da bravi navigatori, avete mantenuto la rotta in mezzo la tempesta e sapete non farvi spaventare. Urano e Mercurio in Ariete vi infastidiscono ma Marte in Capricorno vi dà tenacia e forza per tenere botta. Da metà mese i primi due astri passeranno in Toro: migliora tutto sia con gli amici che in famiglia.

ACQUARIO 21/1 · 19/2

DANIELA BRAGA

23/1/1992

VERGINE 23/8 · 22/9 È il periodo delle decisioni da prendere: un compito arduo che sarà favorito dalla vostra forza ed energia. Sul fronte della famiglia siete invece meno certi e determinati. Seconda metà di maggio perfetta per viaggiare e instaurare nuove amicizie. Cercate qualcosa di pratico da fare, qualcosa che aiuti la vostra manualità.

L’anticipo d’estate è il momento giusto per aprirvi, fare nuove conoscenze, cercare di allargare i vostri angusti orizzonti. A patto di saper dialogare, anche in famiglia le cose andranno meglio. Dunque è un periodo positivo, nel quale potete già riflettere rispetto all’anno lavorativo che verrà, quello che parte da settembre. Perché i giochi si fanno adesso.

CAPRICORNO 22/12 · 20/1

LEONE 23/7 · 22/8 Prima metà del mese decisamente in discesa, in particolare sul versante dei rapporti familiari. Poi però le cose peggiorano. Arriva Marte in Acquario e Mercurio e Urano in Toro, dunque dovrete scontare uno sciame di nervosismo, con annessa poca pazienza e tolleranza. Il consiglio è di andarci con i piedi di piombo: qualsiasi diverbio può sfociare in qualcosa di peggio.

Avete una grande energia interiore, una grinta che vi si porta via e che vi serve per far valere il vostro punto di vista. Il problema è che, nella seconda parte del mese, questa grinta potrebbe sfociare in aggressività. Dunque contenetevi, anche perché il tempo libero vi darà l’occasione di conoscere e di fare nuovi viaggi. Cercate di rilassarvi.

SAGITTARIO 22/11 · 21/12

CANCRO 22/6 · 22/7 Prima metà del mese leggermente in salita. Il nervosismo domestico, le tensioni, gli equivoci lavorativi potrebbero appesantirvi l’umore e guastarvi le giornate. Seconda metà del mese di segno totalmente diverso. Vedrete che su tutti i fronti la vita si rasserena e voi potrete finalmente rilassarvi. È il preludio di un’estate che vi vedrà da assoluti protagonisti.

A maggio ci sarà qualche imprevisto. Si alterneranno le tensioni e le situazioni piacevoli. Dunque, sarà un periodo di alti e bassi continui, delle montagne russe dell’umore che, soprattutto per ciò che concerne la famiglia, vi impediranno di godere come volete del tempo libero. Da metà mese in poi sarete però più grintosi, capaci di mettere un punto e girare pagina.

È un mese bipolare: tanto piacevole e brioso nella prima metà quanto impulsivo e scontroso nella seconda. Nel dubbio, se perseguite qualche risultato, puntate sulla prima quindicina. Poi farete casino e sarete al centro dell’attenzione. Marte in Acquario e aumenterà la vostra reattività. Mercurio e Urano in Toro potrebbero però accendervi troppo.

PESCI 20/2 · 20/3

SEAN ASTIN

25/2/1971

Belle novità in vista! Marte in Capricorno vi darà la grinta necessaria per perseguire, fino in fondo, i vostri progetti. Urano e Mercurio in Toro vi offriranno, da metà mese, interessanti novità per ciò che concerne il tempo libero e gli svaghi. Situazioni eccitanti e svolte sentimentali vi faranno finalmente sentire pieni di voi stessi.