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TARIFFA ROC: POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 1 - DCB - ROMA
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I film di APRILE BORIS - IL FILM DRIVE ANGRY 3D HABEMUS PAPAM SE SEI COSì TI DICO DI SI RIO MACHETE FACCIO UN SALTO ALL’AVANA THOR
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COPIA OMAGGIO
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TEATRO Flashdance, il musical
ANTEPRIME COME L’ACQUA PER GLI ELEFANTI
MUSICA INTERVISTA ESCLUSIVA A MOGOL
MEDUSA FILM PRESENTA
HA SOLO 72 ORE PER RIPRENDERSI LA SUA VITA
SOMMARIO
La vostra guida al meglio del cinema e dello spettacolo CineCarnet Trame e schede dei film di aprile 04 Cover Story The next three days 06
elefanti 37
Teatro Olimpico 44
Rumors Gossip e news dal mondo dello spettacolo 40
Musica Intervista esclusiva a Mogol 46
COLOFON Direttore Responsabile Massimo Mostacci massimo@visioni-grafiche.it Direttore Editoriale Claudio Petrollo claudio@visioni-grafiche.it Relazioni Esterne Anna Calà anna@visioni-grafiche.it Art Direction Cristian Bifolco cristian@visioni-grafiche.it Redazione Grafica Giada Gargano In Redazione Maurizio Carta (caporedattore), Ombretta Petrollo Hanno collaborato Luca Ticconi, Giuliano Tomassacci, Emanuela Andreocci, Andrea Giovanni Sorge, Arianna Ramella Benna, Anna Medici, Barbara Zorzoli, Alessandro Fresilli, Simone Felicetti, Luca Annovi, Pier Luigi Manieri
Società Editrice Visioni Grafiche srl Via Padre S.F. Pifferi, 39 00126 Roma Tel. 06.52363798 - Fax 06.52363694 info@visioni-grafiche.it Stampa Amadeus srl
Prime visioni Drive Angry 3D 09 Boris - Il film 13 Habemus Papam 15 Se sei così ti dico sì 19 Rio 23 Machete 27 Faccio un salto all’Avana 31
Sonoro Musica per le immagini 41
Anteprime Come l’acqua per gli
Teatro Flashdance, il Musical al
Distributore per cinema, teatri, università e bar M.G. Service Acchiappafilm Cinema + Spettacolo Reg. trib. di Roma n. 3/2010 del 19.1.2010
Lo scaffale Cinema e libri 43 Rewind Il DVD del mese 43
www.acchiappafilm.it Come l’acqua per gli elefanti
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ACCHIAPPAFILM 3
n le date di uscita dei film possono subire variazioni
PAG. 13
*CINECARNET
Boris - Il Film
C’è chi dice no
1 APRILE
Il regista René Ferretti molla la brutta fiction tv che ha fatto per anni e tenta Italia 2011 il grande salto: un film d’autore. Ma il Genere: Commedia mondo del cinema con i suoi snobismi Regia: Giacomo Ciarpuò essere perfino peggio di quello della rapico, Mattia Torre, tv. Tra attrici nevrotiche, sceneggiatori Luca Vendruscolo modaioli, eroinomani, squali e improvviCon: Francesco Panno- sati vari, viene messo a nudo un mondo fino, Pietro Sermonti che aspira a una nuova giovinezza e vive invece solo una perenne immaturità. Dist.: 01 Distribution
8 APRILE
Hop
The next three days
1 APRILE
8 APRILE
Combinando animazione e live action, Hop racconta la storia di Fred USA 2011 un pigro disoccupato che accidentalGenere: Commedia mente ferisce il Coniglio di Pasqua e Regia: Tim Hill si trova costretto ad accoglierlo duCon: Russell Brand, Ja- rante la sua convalescenza. Mentre mes Marsden, Elizabeth Fred fatica con il peggior ospite del Perkins mondo, entrambi impareranno finalDist.: Universal Pictures mente a crescere. Durata: 95’
Italia 2010 Genere: Commedia Regia: Giambattista Avellino Con: Luca Argentero, Paola Cortellesi Dist.: Universal Pictures Durata: 95’
PAG. 06
Drive Angry 3D
1 APRILE
8 APRILE
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USA 2010 Genere: Azione Regia: Patrick Lussier Con: Nicolas Cage, Amber Heard, David Morse Dist.: Warner Bros Durata: 95’
Mia moglie per finta
Faster
1 APRILE
8 APRILE
USA 2011 Genere: Commedia Regia: Dennis Dugan Con: Jennifer Aniston, Adam Sandler, Nicole Kidman Dist.: Sony Pictures Durata: 116’
Per anni Patrick ha finto di essere sposato per non impegnarsi con le donne. Un giorno finalmente incontra la ragazza dei suoi sogni e si toglie la fede ma, quando lei nota il segno dell’abbronzatura che gli è rimasto sul dito, vuole incontrare l’ex moglie prima di andare avanti nella relazione. Chi lo conosce meglio della sua assistente Katherine per impersonare il ruolo di moglie?
USA 2010 Genere: Azione Regia: George Tillman Jr. Con: Dwayne Johnson, Billy Bob Thornton, Maggie Grace Dist.: Sony Pictures Durata: 98’
The Ward – Il Reparto 1 APRILE USA 2010 Genere: Horror Regia: John Carpenter Con: Amber Heard, Danielle Panabaker, Lyndsy Fonseca Dist.: BIM Durata: 88’
1 APRILE Corea del Sud 2010 Genere: Drammatico Regia: Lee Chang-dong Con: Yun Jeong-hie, Ahn Nae-sang Dist.: Tucker Film Durata: 135’
Milton è un ex galeotto indurito dalla vita che viene rispedito sulla Terra dall’inferno per la sua ultima possibilità di redenzione: deve fermare una setta satanica che gli ha ucciso la figlia e ha intenzione di sacrificare la nipotina alla prima notte di luna piena per aprire le porte all’avvento del demonio. Ad aiutarlo c’è Piper, una giovane e sensuale cameriera.
Dopo 10 anni in prigione, Driver ha un obiettivo singolare: vendicarsi dell’assassinio del fratello durante la rapina che ha portato alla sua incarcerazione. Ora, uomo libero con una lista mortale nelle sue mani, è finalmente pronto per la sua missione... ma con due uomini sulle sue tracce – un poliziotto veterano e un giovane ed egocentrico sicario con un gusto per l’arte di uccidere.
Goodbye Mama
Kristen, una giovane donna bella e disturbata, si ritrova coperta di lividi e di tagli, imbottita di sedativi e rinchiusa in un inaccessibile reparto di un ospedale psichiatrico. È completamente disorientata e non ha idea di quale sia il motivo per cui è finita in quel posto, né alcuna memoria della sua vita prima del ricovero. La sola cosa che sa è che non è al sicuro.
8 APRILE Bulgaria, Italia 2011 Genere: Drammatico Regia: Micelle Bonev Con: Micelle Bonev, Nadia Konakchieva, Ivan Kotsev Dist.: 01 Distribution Durata: 106’
Poetry
Ambientato in Bulgaria, il racconto ha inizio nell’inverno 2005. Teodora, va a far visita alla nonna Maria, 81 anni, malata di Alzheimer e abbandonata dalla figlia in un ospizio statale. Quando Teodora arriva a destinazione, inorridisce nel vedere come vengono trattati gli anziani. Da una ricerca fatta su internet scopre che la nonna è ricoverata in uno degli istituti con più alta mortalità del paese.
Lo stravagante mondo di Greenberg 8 APRILE
Mija vive col nipote, studente liceale. Mija è una donna eccentrica e curiosa. Per caso inizia a seguire dei corsi presso il centro culturale del suo quartiere, e, per la prima volta in vita sua compone un poema. Le sembra di scoprire cose che ha sempre avuto davanti agli occhi. All’improvviso un avvertimento del tutto inaspettato le fa capire che la vita non è bella come pensava.
USA 2010 Genere: Commedia Regia: Noah Baumbach Con: Ben Stiller, Greta Gerwig, Rhys Ifans, Chris Messina Dist.: BIM Durata: 106’
Quando la famiglia Greenberg parte per una vacanza in Vietnam, la cura della loro villa di Los Angeles e del cane Mahler viene affidata alla giovane Florence Marr, la loro assistente personale. Durante quel periodo, Florence fa la conoscenza di un eccentrico ospite, lo zio Roger, quarantenne irresponsabile che da tempo si è trasferito a New York e ha alle spalle una degenza per cure psichiatriche.
La fine è il mio inizio
Habemus Papam
1 APRILE
15 APRILE
Italia 2011 Genere: Drammatico Regia: Jo Baier Con: Bruno Ganz, Elio Germano, Erika Pluhar, Andrea Osvárt Dist.: Fandango Durata: 98’
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La vita di John Brennan sembra perfetta fino a quando sua moglie Lara viene arrestata per un omicidio che sostiene di non aver commesso. John continua a battersi per dimostrare l’innocenza della moglie con ogni mezzo a disposizione. Quando la Corte respinge il loro ultimo appello John decide di organizzare l’evasione della moglie dalla prigione.
Kick-Ass Dave Lizewski è un normale adolescente newyorkese ma quando USA 2010 indossa una tuta subacquea verde Genere: Azione e gialla diventa il superoe KickRegia: Matthew Vaughn Ass. Superando le avversità, Dave Con: Nicolas Cage, Chri- si trasforma in un vero e proprio stopher Mintz-Plasse, fenomeno mediatico, in grado di Aaron Johnson catturare l’attenzione del pubbliDist.: Eagle Pictures co. Ma non è l’unico supereroe là fuori. Durata: 117’
4 ACCHIAPPAFILM
USA 2010 Genere: Azione Regia: Paul Haggis Con: Russell Crowe, Elizabeth Banks, Ty Simpkins Dist.: Medusa Durata: 122’
Tre ex compagni di scuola si ritrovano dopo vent’anni e si rendono conto che un nemico comune li perseguita: i raccomandati. Per combattere questo problema i protagonisti (un avvocato, una dottoressa e un giornalista) metteranno in atto un piano del tutto originale creando addirittura un movimento: i Pirati del merito.
Al termine della sua vita densa di avvenimenti, il grande viaggiatore, appassionato giornalista e autore di libri di successo, Tiziano Terzani, si ritira a vivere con sua moglie nell’appartata casa di famiglia in Toscana. Vede chiaro in se stesso, è preparato a chiudere il cerchio della sua vita. Convoca a sé il figlio Folco, che vive a New York per raccontargli la storia della propria vita.
PAG. 15
Italia 2011 Genere: Drammatico Regia: Nanni Moretti Con: Nanni Moretti, Michel Piccoli, Jerzy Stuhr, Renato Scarpa, Margherita Buy, Dist.: 01 Distribution
Il film si apre alla morte del Pontefice e con il Conclave che deve eleggere un nuovo Papa. Ma il neoeletto è preda dei dubbi e delle ansie, depresso e timoroso di non essere in grado di assolvere il suo compito. Il Vaticano chiama allora uno psicanalista perché lo assista e lo aiuti a superare i suoi problemi.
I FILM DEL MESE
::di Arianna Ramella Benna
le date di uscita dei film possono subire variazioni N
Rio
World Invasion
Blu, un raro esemplare di pappagallo addomesticato pensa di USA 2011 essere l’ultimo della sua specie. Genere: Animazione Quando scopre che c’è un altro Regia: Carlos Saldanha pappagallo come lui - e che è un Dist.: 20th Century Fox esemplare femminile - decide di Durata: 96’ abbandonare le comodità della sua gabbietta nella piccola cittadina del Minnesota dove vive e si dirige a Rio.
22 APRILE
15 APRILE
PAG. 23
Scream 4 15 APRILE USA 2011 Genere: Horror Regia: Wes Craven Con: Neve Campbell, Courteney Cox, David Arquette Dist.: Moviemax Durata: 100’
USA 2011 Genere: Azione Regia: Jonathan Liebesman Con: Michelle Rodriguez, Aaron Eckhart, Bridget Moynahan Dist.: Sony Pictures
In una base militare vicino Los Angeles, un gruppo di marines, capitanati dal Sergente Nantz, è chiamato a rispondere immediatamente ad uno dei numerosi attacchi lungo la costa. Il Sergente e i suoi uomini intraprendono una feroce battaglia contro un nemico straniero, determinato ad impadronirsi delle riserve d’acqua e distruggere tutto ciò che incontra sul suo cammino.
El cantante 22 APRILE
Nel quarto capitolo della serie Sidney è divenuta autrice di un manuale di auto-aiuto, e come ultima tappa del tour promozionale del libro torna proprio a Woodsboro. Lì riallaccia i contatti con lo sceriffo Dewey e sua moglie Gale, e anche con la giovane cugina Jill e la zia Kate. Ma, con il ritorno di Sidney a casa, tornano anche gli omicidi di Ghostface, che pare prendere di mira il liceo frequentato da Jill.
USA 2006 Genere: Drammatico Regia: Leon Ichaso Con: Marc Anthony, Jennifer Lopez, John Ortiz Dist.: Wave Distribution Durata: 110’
Se sei così, ti dico sì
Thor
15 APRILE
27 APRILE
Piero Cicala è riuscito ad avere il suo momento di successo negli anni ‘80 con una Italia 2011 sola canzone. Purtroppo non ha saputo Genere: Commedia gestire la sfolgorante fortuna e se l’è vista Regia: Eugenio Cappuccio svanire tra le mani. Nel suo paesino puCon: Emilio Solfrizzi, gliese, Piero vive una vita modesta che Belen Rodriguez, sembra pacificamente assestata, ma su Iaia Forte cui piomba la proposta di un’importante Dist.: Medusa trasmissione TV, che lo ripesca come gloria del passato, invitandolo a Roma. Durata: 122’
PAG. 19
USA 2006 Genere: Azione Regia: Kenneth Branagh Con: Chris Hemsworth, Natalie Portman, Anthony Hopkins Dist.: Universal Pictures Durata: 130’
L’affermazione e il decadimento di un cantante di salsa, Hèctor Lavoe (19461993), raccontato dalla prospettiva della moglie Punchi. Nel lontano 1960, Hèctor arriva a NewYork da Ponce, Puerto Rico. Il successo arriva presto. E’ il racconto di un talento - creare la salsa con Willie Colòn, con i Fania All Stars e come solista ed una storia di disintegrazione - un pieno di droga, alcol, feste e depressione.
PAG. 28
Al centro della storia c’è il potente Thor, guerriero forte ma arrogante, che con le sue azioni irresponsabili riaccenderà un’antica guerra. Thor viene mandato sulla Terra dal padre Odino ed è costretto a vivere tra gli umani. Una giovane e bella scienziata, Jane Foster, ha una profonda influenza su di lui, e finisce per diventare il suo primo amore.
PAG. 35
Winnie the Pooh
Notizie degli scavi
20 APRILE
Una nuova avventura sul grande schermo per Pooh il filosofico “orsetUSA 2011 to dal cervello molto piccolo” e i suoi Genere: Animazione amici Tigro, Tappo, Pimpi, Kanga, Ro e Regia: Stephen J. per ultimo, ma non certo in ordine di Anderson, Don Hall importanza, Ih-Oh, che ha smarrito la Dist.: Walt Disney sua coda. Il gufo Uffa spedirà l’intero gruppo di amici in una avventurosa ricerca per salvare Christopher Robin da un pericolo immaginario.
29 APRILE
Cappuccetto Rosso Sangue
Source Code
Valerie è una bella ragazza tormentata 22 APRILE da una scelta d’amore. E’ inamorata di USA 2011 Peter, un vero e proprio outsider, ma i Genere: Thriller suoi genitori hanno già organizzato un Regia: Catherine matrimonio di interesse con il benestante Hardwicke Henry. Non volendo perdersi, Valerie e PeCon: Amanda Seyfried, ter hanno deciso di scappare via insieme Gary Oldman ma all’improvviso la sorella maggiore di Dist.: Warner Bros Valerie viene uccisa dal lupo mannaro che vaga per la foresta intorno alla cittadina. Durata: 100’
29 APRILE
Faccio un salto all’Avana
I baci mai dati
22 APRILE
29 APRILE
Italia 2011 Genere: Commedia Regia: Dario Baldi Con: Enrico Brignano, Francesco Pannofino, Aurora Cossio Dist.: Medusa Durata: 100’
Fedele e Vittorio sono due fratelli romani, orfani e dai caratteri opposti. Fedele posato, buono, disponibile e Vittorio sveglio, cinico, prevaricatore sempre pronto ad approfittare del fratello e degli altri. I due crescono stando sempre insieme e si sposano con le due figlie di un ricco imprenditore, ma mentre Fedele assolve ai suoi doveri matrimoniali, Vittorio invece consuma adulteri e accumula sempre più debiti col gioco.
Italia 2010 Genere: Drammatico Regia: Emidio Greco Con: Giuseppe Battiston, Ambra Angiolini, Giorgia Salari Dist.: Movimento Film Durata: 90’
USA 2011 Genere: Fantascienza Regia: Duncan Jones Con: Jake Gyllenhaal, Vera Farmiga, Michelle Monaghan Dist.: 01 Distribution Durata: 80’
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Italia 2010 Genere: Drammatico Regia: Roberta Torre Con: Donatella Finocchiaro, Pino Micol, Giuseppe Fiorello Dist.: Videa-CDE Durata: 80’
Machete
The Roommate
22 APRILE
29 APRILE
Il protagonista della storia è Machete Cortez, un mercenario assunto USA 2010 per eliminare un senatore corrotto. Genere: Azione Tradito dai suoi stessi datori di lavoRegia: Ethan Maniro Machete rimane ferito durante la quis, Robert Rodriguez sua missione. Rimessosi dalle ferite Con: Danny Trejo, inizia la sua vendetta. Il film è l’eMichelle Rodriguez spansione del finto trailer che RoDist.: Lucky Red bert Rodriguez aveva realizzato per Grindhouse. Durata: 105’
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USA 2011 Genere: Thriller Regia: Christian E. Christiansen Con: Leighton Meester, Matt Lanter, Minka Kelly Dist.: Sony Pictures
Il protagonista della storia, soprannominato ironicamente il “professore”, è un quarantenne dall’aspetto scialbo, dall’espressione assorta e stupita. Conduce una vita di tuttofare in una casa equivoca, a Roma, finché la piattezza della sua vita viene scossa dalla conoscenza della Marchesa, una prostituta che in passato era una della casa, e che ha tentato di suicidarsi per una delusione d’amore.
Colter fa parte di un programma governativo sperimentale per le investigazioni su un attacco terroristico. Si trova quindi costretto a vivere e rivivere, attraverso la tecnologia, la tragedia di un treno fatto esplodere da una bomba fino a che non riesce ad individuare gli attentatori. Ad aiutarlo nel suo viaggio attraverso il tempo ci sarà un ufficiale di collegamento, mentre sul treno s’innamorerà di una ragazza.
Estate. La periferia infuocata di una città del sud. Manuela, tredici anni, e la sua famiglia: Rita la madre, un’esistenza strappata a morsi alle delusioni, Marianna la sorella bella e intoccabile, Paris Hilton di periferia e Giulio il padre, un fallito di talento.Più che una famiglia una bomba a orologeria. PAG. 29
Sara è una giovane matricola. Si è lasciata alle spalle la morte della sorellina e una tormentata relazione con Jason. Al campus comincia a frequentare un nuovo ragazzo, Stephen. Una sera, rientrata da una festa, conosce la sua nuova compagna di stanza, Rebecca. Le due fraternizzano subito ma ben presto le attenzioni particolari di Rebecca si trasformano in morbosità e infine in vera e propria ossessione.
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ACCHIAPPAFILM 5
n dall’8 Aprile nei cinema
COVER STORY*
TheNext ::di Luca Ticconi
Russel Crowe è un innocuo insegnante che si trasforma in terribile fuorilegge nel tentativo di far evadere sua moglie, ingiustamente rinchiusa in carcere.
I
n un mondo complesso dove nulla è come sembra, anche il destino di una famiglia perfetta, come ben ci insegnano le cronache, può riservare sorprese terribili. Tutto comincia con un banale diverbio sul posto di lavoro tra una dirigente infervorata e la sua dipendente. Quando la prima viene trovata brutalmente assassinata, tutte le prove conducono alla colpevolezza della seconda: Laura Brennan (Elizabeth Banks), moglie e madre devota. Dopo tre anni e altrettanti processi di appello le accuse restano e la donna deve rassegnarsi alla pri-
gione a vita. Suo marito tuttavia, un tranquillo insegnante interpretato da Russel Crowe, non vuole darsi per vinto. Crede fermamente nell’innocenza della consorte, ed è incapace di sopportare un’accusa così ingiusta che ha privato lui, e soprattutto il suo figlioletto Oscar, dell’affetto e dell’amore indispensabili per continuare a vivere. Per questo tenterà un’impresa folle e disperata: far evadere sua moglie dal carcere. Senza adagiarsi sulla pioggia di Oscar consecutivi per la sceneggiatura di Million Dollar Baby e per Crash - Contatto fisico, Paul
Haggis si cimenta con estrema maestria nel genere thriller. E questo senza la presuntuosa ambizione di ripetere il già detto: “Non è un film da Oscar, è solo un buon, solido thriller”, ha dichiarato, ma andando a reinventare un film recente come Pour Elle di Fred Cavayé, che deve averlo letteralmente folgorato. Il motivo di tale istant remake - come piace dire a Hollywood circa questi film immediatamente duplicati - è presto rivelato: “Ho pensato che Pour Elle sollevasse interrogativi mai pienamente esplorati per mancanza di tempo, così ho immaginato di poter sollevare le mie
Elizabeth Banks e Russel Crowe
)
6 ACCHIAPPAFILM
Three Days questioni sull’argomento”. Bisogna inoltre sottolineare come l’Haggis sceneggiatore non sia nuovo ai rifacimenti, e come si trovi a suo agio nell’adattare i testi altrui, nel primo caso citiamo la sua versione dell’italiano L’ultimo Bacio, ovvero The last kiss, e nel secondo il suo contributo al rinnovamento dell’infinita saga dell’agente 007 con Casino Royale. Ma da parte di questo autore a tuttotondo ciò che più conta è il tentativo, se riuscito o meno spetterà al pubblico dirlo, di confezionare un film paragonabile per respiro, suspense e grandezza dei ruoli a quei grandi capolavori di genere, tipicamente americani, che hanno fatto sognare gli spettatori fino almeno agli anni settanta. Hitchcock è di certo un riferimento ovvio, con le sue parabole dell’eroe qualunque incarnato perfettamente nel personaggio di Crowe. C’è inoltre il cinema di Sidney Pollack, e quei three days del titolo non possono non farci pensare a I tre giorni del Condor. Il colpaccio del film resta in ogni caso l’attore protagonista, che ultimamente si concede poco al grande schermo. Russel Crowe si è lasciato da subito coinvolgere nel progetto, tanto da dichiarare di non aver apprezzato tanto uno script dai tempi di A beautiful Mind. A quanti lo ritengono poco credibile nei panni del professore indifeso che si ribella al sistema risponde lo stesso regista: “Basteranno trenta secondi e darete al personaggio del povero sciocco, pensando che non ce la farà mai! Russel è un vero camaleonte”. Dal canto suo Elizabeth Banks, che conosciamo per i suoi ruoli in commedie quali 40 anni vergine, Zack and Miri Make a Porno e per la sua partecipazione a 30 rock, riesce a trasmettere tutta la disperazione di una donna la cui innocenza non ci viene mai dichiarata apertamente. Nel piccolo ma fondamentale ruolo dell’ex detenuto maestro di evasioni, il sempre impeccabile Liam Neeson.
EXTRA
Prison movie.
Il cinema dietro le sbarre.
All’interno di quel macrogenere che è il film carcerario, esplorato dal cinema sin dai suoi albori, la variante dell’evasione è forse la più frequentata, e non è difficile comprenderne il motivo. Se ogni racconto di prigionia aspira in fondo a essere una storia di fuga è perché la metafora dell’uomo in cerca di libertà risulta irresistibile. Gli anni sessanta e settanta rappresentano i decenni d’oro del filone, La grande fuga di John Sturges è il classico senza tempo, pur nella variante del campo di detenzione in tempo di guerra, ma memorabile resta l’esempio di Nick mano fredda con uno straordinario Paul Newman, evaso recidivo. Steve McQueen è l’attore simbolo del momento, con il capolavoro Papillon, un vero inno alla conquista della libertà. Fuga da Alcatraz consacra l’unione tra il granitico Clint Eastwood e il regista Don Siegel. Non si può non citare poi, Fuga per la vittoria del grande John Huston, una variazione in salsa calcistica. Gli anni novanta ci hanno lasciato lo straordinario Le ali della libertà di Frank Darabont con Tim Robbins. Esiste ancora un sottogenere che ha fatto dello humour la sua arma, da Prendi i soldi e scappa di Woody Allen a Fratello dove sei? dei fratelli Coen, senza dimenticare la raffinata animazione di Galline in fuga.
CURIOSITÀ • Haggis l’apostata - La vita spirituale del regista e sceneggiatore è stata di recente sotto gli occhi dei media, dopo la sua clamorosa defezione da Scientology nel 2009. Membro dell’organizzazione religiosa (sempre al centro di vaste polemiche) da ben trentaquattro anni, assieme a molte personalità dello spettacolo, Haggis se ne è allontanato dopo il supporto di questa all’abolizione del matrimoni gay in California. • Pour Elle - Fred Cavayé, il regista del film originale, si è dichiarato entusiasta della scelta di farne un remake, tanto da non veder l’ora di “essere uno spettatore” del suo stesso film. • Elizabeth in gabbia - Senza ricevere nessuna pressione da parte del regista, la Banks ha deciso volontariamente di recarsi in un carcere per vivere alcuni momenti a contatto con le detenute del braccio femminile, che l’hanno ben accolta dandole
preziosi consigli per rendere il film più verosimile. • Location reali - I set del film non sono stati quasi mai ricostruiti. La Pittsburgh delle riprese è quella autentica così come gli interni della prigione di Allegheny County. • Prendi il volante! - La tipica frase da inseguimento nel cinema action è presente anche nel film, soltanto che è... vera. Crowe ha infatti guidato un’auto da provetto stuntman e ha chiesto all’attrice, che non si aspettava la battuta, di tenerle il volante! • Camei - Alcuni attori, e capita sempre più di rado a Hollywood, hanno concesso la loro presenza anche se per una manciata inquadrature. Liam Nesson si è ritagliato il personaggio più stuzzicante, ma ci sono anche Brian Dennehy che molti ricordano come l’indimenticabile cattivo di Rambo e il rapper RZA che si sta muovendo sempre più a sua agio sul grande schermo.
DALL’8 APRILE AL CINEMA
dall’8 Aprile nei cinema N
*PRIMA VISIONE ::di Luca Ticconi
Drive Angry U
na buona definizione per riassumere questo film potrebbe essere “the fast and the furious dall’inferno”. Ci sono le automobili sportive, le pupe, le corse folli; ma ci sono anche la dannazione eterna, il culto del demonio e una vendetta che vince la morte. Una mistura esplosiva che non teme l’esagerazione, anzi la cerca, spingendosi divertita fino all’eccesso. A trattenere in piedi la storia ci pensa un Nicolas Cage sempre più a suo agio in questi ruoli un po’ ai confini della realtà. Nel caso
Amber Heard e Nicolas Cage
Fate largo a Nicolas Cage, un dannato che ritorna dall’inferno per salvare il mondo dalle grinfie di un invasato.
di Drive Angry è facile fare un parallelo con il recente Ghost Rider nel quale Cage è un giustiziere in motocicletta avvolto dalle fiamme infernali. Stavolta il suo personaggio è un vero bad guy, assassino pluriomicida che al trapasso è finito senza troppi convenevoli tra le braccia di satana. Il suo nome è tutto un programma: John Milton, come il celebre autore di Paradiso perduto. In effetti, come recita il titolo del celebre poema, la redenzione per Milton è davvero perduta, troppi sono i suoi peccati e un’espiazione ormai non è più possibile. Si dà il caso
William Fichter
però che in giro sulla terra ci sia qualcuno di gran lunga più cattivo di lui, tale Jonah King (Billy Burke), l’invasato a capo di una setta religiosa dedita al culto del maligno. Questo pazzoide ha pensato bene di circuire e poi uccidere l’adorata figlia di Milton e di rapire la sua nipotina con l’intenzione di sacrificarla in qualche assurdo rituale per portare l’oscurità sulla terra. Venuto a conoscenza dei fatti il nostra protagonista riesce a fuggire dall’inferno in cerca di vendetta. Il diavolo naturalmente non sta a guardare e gli invia alle calcagna un suo emissario molto speciale, lo spietato Contabile, che si finge un agente del bureau e sguinzaglia la polizia di tutto lo stato per dare la caccia al fuggitivo. Tra inseguitori e inseguiti il film diventa un road movie sanguinolento e travolgente, che ci trascina nella sua corsa spericolata verso il profondo sud degli Stati Uniti. Le scene d’azione magnificano il ricercato effetto di stereoscopia 3D, che il sapiente regista Patrick Lussier già ben conosceva, dopo aver sperimentato quella tecnica in San Valentino di sangue 3D, film che ha fatto da apripista al nuovo filone dello spettacolo tridimensionale. La bella di turno ha il biondo fascino di Amber Heard (Strafumati, Benvenuti a Zombieland) nei panni di una cameriera tutta dedita al fidanzatino che, scoperto il tradimento di lui, rivela la sua vena
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10 ACCHIAPPAFILM
CURIOSITÀ
• Ricomincia da capo - Il meraviglioso film del 1993 diretto da Harold Ramis, con protagonista il grande Bill Murray è stata l’ispirazione per la scelta del titolo, Drive Angry. La battuta “Non guidare arrabbiato” viene infatti pronunciata dallo stesso Murray nel film incentrato sulla surreale vicenda di un uomo costretto a rivivere continuamente un giorno della sua vita. • Le auto del film - Le due regine del film sono formidabili macchine d’epoca: una Dodge Charger del ‘69 e una Chevrolet Chevelle ‘71. • Stereoscopia - Il film è stato integralmente ripreso in 3D nativo, non senza iniziali difficoltà dovute alla pesantezza delle cineprese utilizzate, delle Paradise FX, soprattutto per le scene di corsa. • Tra commedia e horror - Amber Heard è un’attrice da tenere d’occhio, non solo per la sua bellezza. Dopo aver girato il demenziale Benvenuti a Zombieland si è data al vero film di paura. Il mastro John Carpenter l’ha infatti scelta come protagonista del suo ultimo film: The Ward. • Progetti futuri - Il sodalizio Lussier-Farmer continuerà a sfornare successi in tre dimensioni. Nonostante sia sfumata l’eventualità di vedere un nuovo remake di Halloween, gli autori stanno realizzando la nuova attesissima versione di Hellraiser, prevista per il 2012. • Il veterano Tom - Il signor Tom Atkins, classe 1935, è uno dei volti fondamentali per gli appassionati del genere horror. Ha recitato in moltissimi film di Carpenter e in Drive Angry si è cucito il ruolo del truce sceriffo.
EXTRA Il talento di Mr. Coppola
Nicolas Cage, al secolo Nicolas Kim Coppola, nipote del celebre regista Francis, è un attore singolare, come se ne vedono pochi a Hollywood. Ha conosciuto grandiosi successi, coronati con la vittoria dell’Oscar per il film di Mike Figgis Via da Las Vegas, già nel 1995. Ma si è scontrato anche con critiche feroci e scelte a volte sbagliate. In molti lo considerano inespressivo, ma se guardiamo ai tanti registi che l’hanno scelto, e alla poliedricità dei ruoli interpretati, senza mai disdegnare il mainstream, ci troviamo di fronte a una figura davvero complessa che non ha nulla da invidiare ai colleghi della sua generazione, come l’incensato Johnny Depp, tra l’altro suo amico di vecchia data. Sin dagli esordi con lo zio Coppola e poi con Birdy di Alan Parker si è dimostrato capace di reggere ruoli difficili e mai banali, talento confermato nell’eccentrico personaggio di Stress da vampiro e poi dalla vena ironicamente pazza del meraviglioso film di David Lynch, Cuore Selvaggio. Nei novanta incontra John Woo (Face/Off Due facce di un assassino) e Brian De Palma (Omicidio in diretta), di recente Ridley Scott, Andrew Niccol e Werner Herzog. Negli ultimi anni è stato protagonista della fortunata serie de Il mistero dei templari nonché di tutta una serie di film di genere, spesso ispirati ai fumetti, che dichiara di amare molto. Si è cimentato anche nella regia nel 2002 con il commovente e ironico Sonny. Quest’anno lo vedremo ancora nel fantasy storico di Season of the Witch, nel thriller Trespass e nel sequel de Il mistero delle pagine perdute.
Nicolas Cage
sboccata e manesca: e col burbero Cage è subito amicizia. Gli altri ruoli fondamentali sono quelli dei villans, se si possono definire tali in un prodotto zeppo di violenza e nudità che non fa rimpiangere il migliori film di Robert Rodriguez. Billy Burke è un adoratore di satana che si atteggia a rockstar e risulta sinistramente divertente, men-
tre William Fichtner è un perfetto uomo del mistero, con una morale abbastanza condivisibile per essere un intendente del diavolo. Le stessi menti di San Valentino di sangue 3D, il già citato Lussier, in coppia col fido sceneggiatore Todd Farmer, promettono alte dosi di adrenalina e azione senza troppi ritocchi in computer grafica. Il 3D, non ottenuto
attraverso modifiche digitali, si presta al meglio per ammirare i favolosi bolidi che sfrecciano nel film, come dichiarato dall’autore: ”La conversione 3D in postproduzione non potrebbe mai rendere alla profondità e alla bellezza di queste macchine, girando in 3D si ottengono tutti gli angoli delle auto, ti senti come se fossi in macchina con Nicolas Cage”. David Morse e Nicolas Cage
dal 1 Aprile nei cinema N
*PRIMA VISIONE ::di Simone Felicetti
Boris
il film
In un paese dove la realtà supera la fiction, torna la troupe più approssimativa e improbabile della televisione italiana, stavolta in un ambizioso progetto cinematografico. Una spassosa e amara satira sul cinema d’autore e un divertente spaccato dell’Italia dei nostri tempi.
D
opo una lunga attesa ecco arrivare, finalmente nelle sale italiane, il cast di Boris, questa volta per una nuova avventura tutta cinematografica. Il grande successo dalle tre stagioni televisive, che in breve tempo ha reso la serie un vero e proprio cult, ha spianato la strada a questa ennesima sfida, quella di cimentarsi in un progetto molto più ambizioso e rischioso, portare Boris al cinema. Il regista Renè Ferretti interpretatato da Francesco Pannofino, protagonista della serie, decide di chiudere il dolente capitolo della fiction televisiva e provare a fare il grande salto di qualità: provare col cinema d’autore. Il regista, dopo tanti anni trascorsi ad assecondare le logiche conservatrici della televisione italiana, rivendica una maggior autonomia che gli consenta di mettersi in gioco come artista e non più come “operaio della fiction” di serie B. Renè con il suo inseparabile pesce rosso Boris, Arianna, Stanis, Biascica, Duccio, Itala e gli altri, membri della troupe più sciatta e sconclusionata della tv, complice di aver affossato per sempre ogni parvenza di qualità, adottando la filosofia del fare “a cazzo di cane”, e “rassegnandosi al brutto” un imperativo
CURIOSITÀ
imprescindibile, hanno tutti, finalmente l’opportunità di riscoprirsi come creativi e professionisti. Ma ben presto, si scontreranno con una realtà, per certi versi, persino peggiore.
dove tutto, se possibile, è ancor più esasperato e folle, fatto di “cinematografari snob, attori nevrotici, sceneggiatori modaioli e infine squali ed eroinomani”. Se da una parte il cinema offre maggiori li-
Abituati al contesto casareccio tipico dei set de “Gli occhi del cuore”, Renè e i suoi collaboratori si confrontano con un nuovo mondo
bertà di movimento rispetto alla tv, poiché meno vincolato dalle pressioni politiche, dall’altra manifesta segnali altrettanto preoccupanti. Ma il regista Ferretti, vuole comunque rischiare tutta una carriera, per fare un film impegnato, di denuncia contro il potere e l’invadenza della politica e finalmente riscattare i soprusi per tanti anni subiti. Questa volta lo scopo dei tre autori della fortunatissima fiction, Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo, che firmano la regia del film, dopo aver ridicolizzato l’Italia del piccolo schermo, è quello di mettere a nudo i vizi e i difetti del mondo del cinema.
• Vendruscolo - Luca Vendruscolo, uno degli autori ha dichiarato al Venerdì di Repubblica: “sia con la tv che con il cinema abbiamo usato il mondo dello spettacolo come metafora del paese”. • Clooney - Francesco Pannofino alias Renè Ferretti, oltre ad essere un attore di cinema, teatro e televisione, presta la voce ad attori americani del calibro di George Clooney, Denzel Washington e Kurt Russel. • distribuzione - Prodotto da Wildside in collaborazione con Rai Cinema e Sky Cinema, girato tra Roma e dintorni, Boris, distribuito dalla 01, sarà nelle sale italiane a partire da venerdì 1 aprile 2011.
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ACCHIAPPAFILM 13
nanni moretti e domenico procacci presentano
micHel piccOli in
Habemus papam Un Film di
BarBara DanIeLe
sUono In presa DIretta aLessanDro
FILM reaLIZZato con IL contrIBUto DI
dal 15 aprile al cinema
design
MIcHeL pIccoLI nannI MorettI renato scarpa JerZY stUHr MarGHerIta BUY soGGetto e sceneGGIatUra nannI MorettI Francesco pIccoLo FeDerIca pontreMoLI Zanon costUMI LIna nerLI taVIanI scenoGraFIa paoLa BIZZarrI MontaGGIo esMeraLDa caLaBrIa MUsIca Franco pIersantI FotoGraFIa aLessanDro pescI orGanIZZatore GeneraLe LUcIano LUccHI Una coproDUZIone sacHer FILM • FanDanGo (roMa) • Le pacte • France 3 cIneMa (parIGI) In coLLaBoraZIone con raI cIneMa In assocIaZIone con soFIca coFIcUp Un FonDo BacKUp FILMs canaL + France teLeVIsIons proDotto Da nannI MorettI e DoMenIco procaccI reGIa nannI MorettI
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photo philippe antonello
nanni mOreTTi
dal 15 Aprile nei cinema N
*PRIMA VISIONE ::di Alessandro Fresilli
s u m e Hab m
Papa
Un grido ed una delle comunità religiose più importanti al mondo viene scossa nelle fondamenta: Nanni Moretti analizza lo smarrimento dell’uomo moderno con una commedia da lui stesso definita amara. Nanni Moretti e Michel Piccoli
I
l nuovo film di Nanni Moretti passa per le solenni stanze del Vaticano. In realtà il set è stato fedelmente ricreato a Cinecittà (non sono stati concessi i permessi per le riprese nella Cappella Sistina), ma la storia è ambientata a San Pietro, mentre, morto il Papa, si tiene il conclave che dovrà
sceglierne il successore. “Il film non ha alcun legame con l’attualità, è la storia di un Papa inventato, un uomo eletto pontefice che sembra non riuscire a farcela”, ha sostenuto il regista in una delle pochissime rivelazioni a proposito della pellicola scritta insieme a Federica Pontremoli e Francesco Piccolo e ambientata
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ACCHIAPPAFILM 15
EXTRA
Gli italiani al Festival di Cannes
La sessantaquattresima edizione del Festival di Cannes, che si terrà dall’11 al 22 maggio prossimo e vedrà Robert De Niro presidente della giuria, si aprirà con Midnight in Paris, il nuovo film di Woody Allen (“celebra il grande amore di un uomo per Parigi”), interpretato da Owen Wilson, Rachel McAdams, Marion Cotillard, Carla Bruni e Adrien Brody. Per quanto riguarda gli autori italiani, è sicura la presenza di due personaggi molto apprezzati in Francia,
Nanni Moretti e Paolo Sorrentino. Il primo presenterà Habemus Papam, l’altro invece
porterà Questo deve essere il posto, opera che vedrà Sean Penn nei panni di una rockstar sul viale del tramonto alla ricerca dell’assassino del padre. Oltre ai due registi già premiati nelle edizioni precedenti, dovrebbe essere certa la presenza di Emanuele Crialese con Terraferma, Gianni Amelio con il suo Il primo uomo e Andrea Molaioli con il suo Il gioiellino. Forse anche Mimmo Calopresti con Anch’io ero comunista, un documentario dedicato alla storia del Parti-
to Comunista Italiano, ma al riguardo ancora non ci sono dichiarazioni definitive.
CURIOSITÀ • COSTI - La pellicola, costata otto milioni di euro, sarà al Festival Cannes di quest’anno. • CAST - Nel cast oltre a Moretti e Piccoli, figurano Jerzy Stuhr (il portavoce papale), Margherita Buy (l’ex moglie di Moretti, anche lei psicanalista), Renato Scarpa e Franco Graziosi. • PREMI - Nanni Moretti al Festival del Cinema di Cannes ha vinto il premio per la miglior regia (Caro Diario, 1994) e quello per il miglior film (La Stanza del Figlio 2001). • CELESTINO V - Da più parti il Papa descritto da Moretti è stato accostato a Celestino V, che il 13 dicembre 1294 rinunciò al Soglio Pontificio.
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nel 2010; dichiarazione ad uso e consumo di tutti quelli che lo volevano censore della Chiesa in un periodo storico sicuramente non favorevole. Naturalmente nella ricostruzione morettiana ci sono tutti quegli elementi che abbiamo conosciuto realmente: la piazza della basilica colma di fedeli, giornalisti e telecamere provenienti da tutto il mondo, attesa e curiosità, scommesse e speranze. Ma è quello che succede al di là delle mura che lascia interdetti. Attraversando il portone ci si ritrova catapultati in un mondo che con la sacralità dell’evento, così come è intesa fuori, ha poco a che vedere. Melodie sudamericane, cardinali che giocano a carte, scacchi o pallavolo, sguardi, preghiere da cui traspare la paura di essere eletti: c’è di tutto, soprattutto la voglia di poter uscire da lì il prima possibile. Manca però (incredibilmente) la competizione. Così quando, dopo due fumate nere, le preferenze convergeranno sul cardinale Melville (interpretato da Michel Piccoli), il sospiro di sollievo sarà collettivo. Tranne che per il prescelto ovviamente. In realtà pare che l’immagine di un Papa
attraversato da dubbi e sconforto, per questa sua convinzione di inadeguatezza al ruolo che è stato chiamato a ricoprire, non sia stata giudicata irriguardosa dalla Santa Sede: il successore di Pietro descritto in questo film, talmente umano da aver bisogno di uno psicanalista (interpretato dal regista stesso), ha ottenuto il consenso della Chiesa attraverso monsignor Gianfranco Ravasi, che ha dichiarato di aver letto la sceneggiatura del film e di esser stato spesso, negli ultimi mesi, in contatto con gli autori. Il futuro Papa è, come dicevamo, frastornato, il suo urlo disperato, che sovrasta l’annuncio ufficiale al mondo, è l’emblema di un’epoca in cui la scomparsa dei punti saldi ha trascinato con sé non solo la fiducia negli altri, ma anche nelle proprie qualità. Una “commedia dolorosa” l’ha definita il regista, il parossismo della crisi d’identità, la guida disorientata che non si sente in grado di poter stare un passo davanti a tutti. E se neanche la fede, nonostante i suoi dogmi incontrovertibili, riesce a dare le risposte che cerchiamo...
Margherita Buy
ANTONIO AVATI e PUPI AVATI e MEDUSA FILM PRESENTANO
Emilio Solfrizzi
Belen Rodriguez
un ямБlm di Eugenio Cappuccio
DAL 15 APRILE AL CINEMA http://seseicositidicosi.libero.it
*PRIMA VISIONE
dal 15 Aprile nei cinema N
::di Luca Ticconi
L’amore improbabile tra un cantante decaduto e una pin-up all’apice del successo. Protagonisti Emilio Solfrizzi e Belèn Rodríguez.
Se sei così, ti dico sì Belèn Rodríguez
È
una commedia atipica quella di Eugenio Cappuccio, piena di amara ironia e di nostalgico trasporto. Da parecchio tempo il cinema italiano non rifletteva, seppur nella chiave della leggerezza, sul rutilante mondo dello spettacolo, sulle sue croci e le sue deli-
zie. Con sguardo sapiente Se sei così, ti dico sì mette in scena un mondo di fenomeni televisivi, fatto di successi sciupati troppo in fretta e di consacrazioni opprimenti. Lo fa attraverso la storia di Piero Cicala (Emilio Solfrizzi), ex cantante pugliese che ha scalato le classifiche nei luccicanti anni ottanta, vendendo oltre
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Emilio Solfrizzi e Belèn
un milione di dischi con la sua hit balneare dal titolo che più scontato non si può: “Io, te e il mare”. Il suo successo però è durato il tempo di un’estate, sufficiente a fargli sperperare tutto il patrimonio acquisito e a farlo ricadere nell’oblio di provincia dal quale proveniva (mai cognome fu più azzeccato di “cicala”, come da celebre favola). Oggi Piero è stato dimenticato da tutti e, non senza rancori - compreso un rifiuto al festival di San Remo - si è lasciato alle spalle quel passato per vivere nel proprio microcosmo, un borgo di pescatori nel cuore della Puglia, lavorando nel ristorante dell’ex moglie. Le cose sono tuttavia destinate a cambiare: un emissario della prima rete televisiva raggiunge Piero con la proposta di partecipazione alla trasmissione “I migliori anni”, condotta da Carlo Conti.
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Una tale lusinga di nuova celebrità scatena l’inferno nel piccolo paese, tra entusiasmi e maldicenze, e proietta il protagonista in una Roma caotica e “paparazzata”, dove incontra fortuitamente la diva più famosa al mondo, la bomba sexy Talita (Belèn Rodríguez). Solfrizzi interpreta un personaggio che sembra uscito da una delle sue pittoresche maschere dei tempi del duo Toti e Tata. Ma dietro la superficie si diverte a mostrarci un uomo tenero e spaesato, prima appesantito dagli anni e poi rimesso a nuovo per l’ospitata in TV, catapultato in un mondo ben lontano da come lo ricordava. Belèn è invece Talita, e come potrebbe essere altrimenti? La modella-attrice gioca sul suo ruolo di stella venuta dal nulla,
dimostrando di possedere salvifiche doti di autoironia, sotto le vesti di una donna di gran lunga più internazionalmente famosa della sua controparte reale, ma altrettanto presente sulla bocca di tutti. Talita è la classica donna oggetto lanciata nell’olimpo multimediale del successo, la cui immagine è onnipresente nello spot di un profumo del quale vanta il nome: ”Talita’s secret” (geniale la finta campagna pubblicitaria disseminata per tutto il film). Due specchi del prezzo della fama, come si diceva all’inizio, la stella e la meteora si incontrano, dando luogo a un’avventura forse improbabile ma di certo irresistibile, che li porterà fin negli States, nel lontano Texas. Eugenio Cappuccio, regista di altre riuscite commedie come La vita è una sola e Uno su due con Fabio Volo, ritrova un certo afflato felliniano. E non c’è da stupirsi visto che proprio del maestro Fellini fu aiuto regista per un film del 1985, ingiustamente considerato minore, Ginger e Fred; opera che ha, in effetti, più di un tratto in comune con la commedia di Cappuccio. Un contributo importante al film viene anche dagli instancabili fratelli Avati, Antonio e Pupi, e specialmente il primo, autore dell’idea alla base della sceneggiatura. In coda non si possono non citare altri tre interpreti che, con le loro personalità brillanti, impreziosiscono il racconto: Iaia Forte nella parte della rassegnata ex
EXTRA
Belèn SEXY & SIMPATICA María Belén (Betlemme) Rodríguez Cozzani nasce il 20 Settembre 1984 a Buenos Aires da Gustavo Rodríguez, di origini spagnole e italiane, e da Veronica Cozzani de Rodríguez, a sua volta figlia di immigranti provenienti da La Spezia. Nel 2003 consegue il diploma di liceo artistico a Buenos Aires e successivamente si iscrive alla Facoltà di Scienze della comunicazione e dello spettacolo dell’Università di Buenos Aires. La sua carriera professionale comincia a 17 anni come modella in Argentina, in USA e in Messico, per poi proseguire anche in Italia conquistando diverse copertine importanti e diventando testimonial di diverse case di intimo (Miss Sixty, Taglia 42, Cotonella, Pin up, Yamamay). Nel 2007 esordisce in televisione conducendo la seconda edizione della trasmissione comica “La Tintoria” in seconda serata su Rai Tre. A giugno del 2008 compare in copertina del giornale “Max “ e nell’autunno dello stesso anno partecipa come concorrente alla sesta edizione de L’isola dei famosi, classificandosi al secondo posto, alle spalle di Vladimir Luxuria con un bel 44% di preferenze. Nel 2010 approda sul grande schermo nel cinepanettone Natale in Sudafrica e gira alcuni episodi de Il commissario Montalbano accanto a Luca Zingaretti. A Febbraio del 2011 conduce il Festival di Sanremo al fianco di Gianni Morandi e Elisabetta Canalis. Le misure di Belen sono 90-60-90, l’altezza 175 cm, il peso 55 kg.
CURIOSITÀ
• Grecale inopportuno - Durante le riprese di una scena in Puglia, in cui tutto il paese si riunisce nel ristorantino per guardare Piero alla televisione, il vento all’esterno ha soffiato così forte che i tecnici sono stati costretti a foderare il tetto con della gommapiuma. • Fanciulla - Il nome di Talita è stato scelto dalla stessa Belèn, che ha dichiarato: “Mi chiamerò Talita, che è un nome ebraico (fanciulla) come il mio che significa Betlemme”. • Blog - Caso abbastanza raro nel panorama italiano, la lavorazione del film è stata sinteticamente raccontata dal regista e da alcuni attori attraverso un diario ufficiale all’indirizzo: seseicositidicosi.blogspot. com. • Cinepresa? No, macchina fotografica - Il cinema si mette al passo con i tempi, e oggi è la tecnologia leggera a farla da padrone, soprattutto per certi tipi di produzioni. Digitale e alta definizione sono le parole d’ordine, ma in questo caso anche fotocamera. Macchine come la Canon 7D usata per tutte le riprese del film, sono in grado di registrare filmati che rivaleggiano con i camcorder più professionali e costosi.
moglie di Piero, Roberto De Francesco nei panni di un cinico giornalista, e Totò Onnis nel ruolo del migliore amico e parrucchiere del protagonista.
ANCHE IN
2D
*PRIMA VISIONE
dal 15 Aprile nei cinema N
::di Emanuela Andreocci
Rio
Con un pappagallo alla ricerca di un altro sé, la storia non può che spiccare subito il volo!
B
lu (voce di Jesse Eisenberg) è un raro pappagallo esotico, non ha mai imparato a volare, è abituato alle comodità della sua gabbietta e adora la sua vita a Moose Lake, la piccola cittadina del Minnesota dove vive da sempre in compagnia della sua unica amica, nonché proprietaria, Linda (Leslie Mann). I due sono inseparabili da quando Linda ha offerto rifugio al piccolo pappagallino sradicato dal suo habitat originario da un gruppo di malefici bracconieri: da quel momento i due hanno vissuto in simbiosi e la casa e la libreria di Linda sono diventati la casa e la libreria di Blu. Il pappagallino, infatti, è più simile ad un umano che ad un uccello: si lava i denti, prepara la colazione ed il caffè, funziona da sveglia per Linda. Insomma, riesce a far tutto tranne che volare...! I trattati che legge, i manuali e tutti i calcoli, precisi quanto complicati, cui si dedica, sembrano non risolvere il suo problema: nessun libro può sbloccare un uccello e fargli apprendere la difficile arte del volo. La sua padrona, proprio come lui, è convinta che il piccolo e colorato volatile sia l’ultimo e unico esemplare di una particolare specie, oramai estinta. Ma si sbagliano entrambi: grazie infatti all’arrivo di Tulio, un eccentrico scienziato che ha girato mezzo mondo, scoprono che all’altro capo della terra, nella frenetica e sfavillante Rio de Janeiro, esiste il corrispettivo di Blu al femminile. L’uccellina in questione si chiama Gioiel, in lingua originale
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ha la voce di Anne Hathaway ed è, oltre che geograficamente, completamente agli antipodi di Blu per formazione e carattere: è energica, abituata all’aria aperta, le piace volare e assaporare la libertà, che invece Blu non ha mai conosciuto. Al pappagallo non resta che farsi accompagnare da Linda in terra carioca alla ricerca della sua controparte femminile, nonché partner ideale, ma il viaggio non sarà una passeggiata di salute, e l’incontro con Gioiel si rivelerà più faticoso del previsto. Inizialmente il piccolo Blu è stordito e stupito dalla grande varietà di piante e colori, e dal gioioso cinguettio delle centinaia di uccelli che gli girano intorno svolazzando allegramente; la magia del luogo esotico e non civilizzato sparisce però, è proprio il caso di dirlo, in un batter d’ali: Blu e Gioiel, infatti, vengono catturati da un gruppo di trafficanti d’animali. Riusciranno a scappare grazie anche all’aiuto di uno spiritoso gruppo di uccelli: ecco che incontriamo Nico il canarino, Rafael, un saggio tucano, Fao, un barbagianni e Pedro, un uccello testa calda. Blu capirà che solo unendo le loro forze e imparando a fidarsi l’uno l’altro potrà realizzare qualcosa di buono: grazie alla sua nuova amica e compagna di sventure, infatti, non solo imparerà finalmente a volare, ma si impegnerà per mettere i bastoni fra le ruote ai loro rapinatori, di nuovo sulle loro tracce, per tornare finalmente
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24 ACCHIAPPAFILM
EXTRA
Un cinguettio tutto italiano Blu e Gioiel, così come tutti gli altri simpatici e allegri animali della pellicola, arrivano nelle nostre sale con le voci di doppiatori d’eccezione, tutti nomi famosi nel panorama artistico italiano. E se il personaggio dell’agiato pappagallino è affidato a Fabio De Luigi, che ha già doppiato la giraffa Melman in Madagascar e Ken in Toy Story 3, la frizzante Gioiel ha la voce di Victoria Cabello, ex iena e conduttrice di successo, alla sua prima esperienza come doppiatrice. Pino Insegno, voce della tigre Diego nei tre episodi de L’era glaciale, solo per citare uno dei suoi numerosi personaggi, presta in questo film la voce al tucano Rafael. Il cantante Mario Biondi, invece, caratterizzerà con il suo timbro caldo il perfido pappagallo Miguel. Tra le divertenti sorprese, va segnalato che all’interno del ricco cast troviamo alcune star di Sky: il direttore di Sky Tg24, Emilio Carelli, Francesco Castelnuovo, volto di Sky Cinema, e dulcis in fundo il mitico Josè Altafini, ex calciatore e attualmente cronista sportivo. Insomma, ce n’è sicuramente per tutti i gusti e per tutte le orecchie!
CURIOSITÀ • Tutti allo zoo! - Durante i primi tempi della produzione, gran parte del cast tecnico si è recato al famoso Bronx Zoo per studiare il comportamento dei pappagalli e rendere i movimenti dei personaggi il più possibile fedeli a quelli reali. • Cartoline da Rio - Saldanha e il suo team sono riusciti a catturare e trasmettere la bellezza effettiva del Corcovado, del Pan di Zucchero, del Sambadrome, la magia delle foreste, delle ville, dei paesaggi urbani e delle spiagge di Rio. • “Blu” - Eisenberg Jesse Eisenberg, voce originale di Blu, ha debuttato al cinema in un film indipendente del 2002, ma ha raggiunto il successo mondiale con la sua interpretazione di Mark Zuckerberg in The social network, ruolo che gli è valso la nomination all’Oscar come migliore attore protagonista. • I suoni di Rio - Il regista rende omaggio alla sua città natale, oltre che visivamente, anche con una colonna sonora di chiara matrice brasiliana, grazie anche al prezioso aiuto di Sergio Mendes, uno dei più talentuosi e fortunati musicisti brasiliani di tutti i tempi, qui impegnato come executive music producer.
da Linda, la migliore amica che un pappagallo possa avere! Dai creatori della fortunata serie di film d’animazione L’era Glaciale prende quindi vita un nuovo film, questa volta dalle tinte calde e solari, tipiche della città brasiliana cui il regista Saldanha, nativo di Rio, vuole rendere omaggio, non solo tramite la storia, i colori e le scenografie, ma anche attraverso una colonna sonora coinvolgente e vibrante. Uno dei punti di forza, infatti, piacevole sorpresa della pellicola, è dato dalla
coppia di uccelli Nico e Pedro, appassionati di hip hop e rythm & blues, le cui voci nella versione originale sono rispettivamente quelle di Jamie Foxx e Will.i.am dei Black Eyed Peas. Tra ritmi caldi e coinvolgenti, tra scenografie perfette e sognanti, non resta dunque che godere di questa nuova favola, sfruttandola come una piacevole mini-vacanza da poter vivere anche in 3D!
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dal 21 Aprile nei cinema N
*PRIMA VISIONE ::di Andrea Giovanni Sorge
MACHETE
Degno amico e collega di Quentin Tarantino, l’eccessivo Robert Rodriguez torna a celebrare i b-movies. Sangue a fiotti e botte da orbi: siete avvisati! Con un divertito Robert De Niro.
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utto si può rimproverare all’eccentrico Robert Rodriguez tranne il fatto di aver irrobustito con la sua filmografia di anno in anno i già sufficientemente preparati stomaci dei suoi telespettatori. Fiumi di sangue, derive splatter, guizzi horror, follia postmoderna
e tanta tanta violenza: come e più del suo amico/mentore Quentin Tarantino, qui come sempre produttore, quello di Rodriguez è un cinema di genere che si ama o sia odia ma che certo non può lasciare indifferenti. Presentato fuori concorso alla 67ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Machete Robert De Niro
Danny Trejo
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EXTRA
L’INSOSTENIBILE IRREQUIETEZZA DI LINDSAY Come e più della sua collega di eccessi Paris Hilton, Lindsay Lohan ha monopolizzato la storia recente del gossip alla luce dei suoi molteplici problemi con la droga e con la giustizia tra rehab, arresti, ed incidenti vari. A rimetterci ovviamente è stata la sua carriera d’attrice. Eppure la Lohan è stata a suo tempo una ragazza prodigio, protagonista di tante pellicole per ragazzi targate Disney come Genitori in trappola, Quel pazzo venerdì, Mean Girls, Herbie - Il super maggiolino. Tra un dramma personale e l’altro ha anche trovato il tempo di intraprendere una carriera musicale dagli esiti non troppo esaltanti, di accaparrarsi l’infausto Razzie Award per la sua interpretazione nel teen-horror Il nome del mio assassino e di impegnarsi come testimonial di un documentario contro il traffico d’organi prodotto dalla BBC e girato in India. Poi, in maniera del tutto random, dalla sua filmografia spuntano anche due pellicole d’autore: il testamento di Altman Radio America, dove ha diviso la scena con la grande Meryl Streep e l’impegnato Bobby di Emilio Estevez. La versatilità non le manca: speriamo riesca a trovare anche un po’ di pace. Lindsay Lohan
CURIOSITÀ • Pudica Jessica - Nel film la vediamo cimentarsi in un nudo frontale ma in realtà Jessica Alba non ha accettato di spogliarsi completamente ed ha girato la scena in biancheria intima, poi rimossa digitalmente. • Che fine ha fatto Rose? - Del cast di Grindhouse doveva far parte anche Rose McGowan ma in fase di postproduzione le sue scene sono state tagliate. Verranno reinserite nell’edizione in DVD. • Regista e buontempone - Prima che venisse distribuito il trailer ufficiale ne è stato lanciato un altro fasullo ad opera dello stesso Rodriguez. I critici hanno tutti abboccato alla burla. • Amici... di sangue. - Nonostante si chiamino “cugino” l’un l’altro, Trejo e Rodriguez non sono legati da alcuna parentela ma soltanto da una solida amicizia.
Danny Trejo e Jessica Alba
ci restituisce Rodriguez nella sua forma migliore con annesso tutto il suo campionario di bizzarie ed efferatezze varie, figlie di un immaginario visivo comunque inusuale, al di là della sua controversa artisticità. Archiviato ormai da anni il tempo di pausa “per bambini” con la trilogia di Spy Kids e con il fiabesco Il mistero della pietra magica, Rodriguez torna infatti ad affilare (ed affinare) la mannaia della sua estetica pulp e sanguinolenta già ampiamente collaudata con i precedenti cult Desperado, Dal tramonto all’alba, Sin City e l’ultimo Grindhouse. E proprio da lì riparte questo nuovo Machete: la storia infatti altro non è che lo sviluppo di quel piccolo film nel film - una sorta di finto trailer - che proprio all’interno delle vicende di Grindhouse era inserito. Una sorta di operazione meta-cinematografica insomma, tra continui rimandi e citazioni sottintese, quando non spudorate. La trama è piuttosto lineare: il protagonista Machete altri non è che un ex agente federale messicano. Quando l’organizzazione che lo ha ingaggiato per far fuori un senatore americano lo tradisce, l’uomo comincia progettare nei minimi cruenti dettagli la sua orrorifica vendetta. Ad aiutarlo suo fratello, un prete sanguinario tutt’altro che misericordioso. Sulla sua strada, un paio di pupe così terribili da far sembrare la definizione di “gentil sesso” totalmente inappropriata. Di gentilezza del resto, nel film di Rodriguez
Lindsay Lohan
Michelle Rodriguez
ve n’è ben poca: stravincono gli “effetti” visivi, irresistibili per gli amanti del genere nella loro surreale iperbole di violenza, i corpo a corpo, le sparatorie, le morti, le armi. Danny Trejo, attore feticcio di Rodriguez, cresciuto a pane, anaconda e zombie, presta la grinta e lo sguardo allucinato al servizio del suo personaggio di giustiziere fuori di testa che il regista gli ha cucito addosso sulla falsariga dei vari Van Damme e Bronson del passato. Robert De Niro gioca a fare il politicante con la solita sorniona gigioneria. Quanto alle donzelle, tra una Michelle Rodriguez ed una Jessica Alba più sexy e toste che mai, si distingue un’inedita Lindsay Lohan in versione suora-killer. Completano il cast, non senza una notevole dose di autoironia, due icone degli anni 80 come Don Johnson e Steven Seagal. Per il resto, Machete è l’ennesimo riuscito manifesto artistico e d’intenti, tagliato proprio a colpi di machete, di un regista visionario e controcorrente che ha fatto dello smodato amore per i cari vecchi B-movies, più che una passione una filosofia di vita. Tributo? Citazionismo radical kitsch? Parodia? L’estro di Rodriguez è stato fatto oggetto delle interpretazioni critiche più disparate. Lui intanto se la ride ancora una volta talentoso e beffardo, (forse) prendendoci e prendendosi in giro. In fondo è un’arte anche questa. Steven Seagal
*PRIMA VISIONE
dal 22 Aprile nei cinema N
::di Luca Ticconi
Faccio un salto
all’Avana
Il duo inedito formato da Enrico Brignano e Francesco Pannofino per un’intelligente commedia ambientata tra Roma e Cuba
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uba, l’arcipelago dei luoghi comuni. L’Eldorado di ogni italiano medio in cerca di facile divertimento e di esotismo spicciolo. Cuba, la terra degli indigeni dove approdò Colombo, luogo di scontri e incontri culturali, di santeria e musica, di povertà e automobili d’epoca. Le due anime di questi luoghi magici, quella turistica e superficiale, e quella più stratificata e credibile, sono ben rappresentata in Faccio un salto all’Avana ingegnosa commedia di Dario Baldi, giovane regista con all’attivo un notevo-
Aurora Cossio e Enrico Brignano
le biopic sulla vita di Pablo Neruda, intitolato appunto Pablo (2005). Due anime di una L’Avana vista da lontano, dalla nostra Italia, due facce della stessa medaglia che ben si rispecchiano nei caratteri dei protagonisti. Come Romolo e Remo, Vittorio (Francesco Pannofino) e Fedele (Enrico Brignao) sono fratelli orfani, cresciuti a Roma tra mille difficoltà ma riuscendo infine a realizzarsi. Sempre insieme, fianco a fianco, hanno sposato le figlie di un ricco imprenditore romano, il commendator Si-
EXTRA
Faked Death.
Morire per finta... solo al cinema
La morte inscenata, che sia alla scopo di cambiare vita o di fuggire un ostacolo insormontabile, di trovare vendetta o sorprendere un nemico, è un elemento del plot da sempre utilizzato dalla narrativa e dal cinema. Ricorre, come è ovvio, in tutti gli adattamenti cinematografici di classici quali Romeo e Giulietta (lo struggente finale) e Il conte di Montecristo (la geniale evasione di Dantès). Chi ha fatto forse l’uso maggiore di questo meccanismo è uno dei più talentuosi registi che Hollywood abbia mai conosciuIl terzo uomo di Orson Welles to: Orson Welles, che incentra su un finto omicidio tutta l’indagine del protagonista de Il terzo uomo, nonché la prima parte del fascinoso La signora di Shangai, con un assassinio orchestrato allo scopo di ottenere benefici economici. Una variante diffusa è quella del soldato creduto morto, raccontata abilmente in Gilda con Rita Hayworth e in versione comica da Totò in Letto a tre piazze. Tra i molti film recenti citiamo i magnifici colpi di scena di Saw, The Illusionist, e del particolarissimo Ben X, in cui la morte diventa uno scherzo da videogame. Un capitolo a parte meriterebbero le purtroppo realissime morti di divi intramontabili, che i fan credono delle pure messe in scena, da Marylin fino a Heath Ledger.
CURIOSITÀ • Turismo sessuale - L’argomento è toccato anche dal film con toni ovviamente leggeri. Francesco Pannofino ha dichiarato di vergognarsi degli italiani che vanno a Cuba solo per ottenere certe prestazioni, vantandosi di conquiste che hanno pagato con il denaro. • Ben Hur - Il prossimo film del regista Dario Baldi è stato annunciato con il titolo Ben Hur, ma per ora non è dato sapere se abbia qualcosa a che fare con il mitico peplum. • Censura cubana - Su la scelta di girare il film a Cuba, gli autori hanno dovuto fare i conti con le limitazioni imposte dalle autorità locali, tra le più vistose il cambiamento di nazionalità del personaggio della procace Almadedios, passata da cubana a colombiana. • Punti di riferimento del film - Quelli cinematografici, per il regista Dario Baldi, sono tre grandi autori della commedia all’italiana: Mario Monicelli, Dino Risi e soprattutto Ettore Scola. Il film ricorda infatti Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?.
niscalco. I loro caratteri sono diametralmente opposti. Vittorio è il classico scavezzacollo che ha preso tutto il peggio dalle prove incontrate nella sua vita, un fedifrago impenitente e un inguaribile giocatore d’azzardo, odiato dal suocero e sommerso dai debiti. Fedele al contrario è un omino placido e remissivo, che si fa mettere i piedi in testa da tutti, mogliettina rompiscatole e fratello approfittatore per primi. Tutto prosegue monotono, fino a quando la macchina di Vittorio viene ritrovato nel fondo di un lago e il suo proprietario dato per morto. Ma così non è. L’incorreggibile disonesto ha inscenato la sua dipartita nel tentativo di rifarsi una vita, proprio a Cuba, lasciandosi alle spalle la consorte, la figlioletta in fasce e i tanti problemi finanziari. La latitanza dura alcuni anni, finché Fedele non lo scopre e vola immediatamente all’Avana per implorarlo di tornare. Sotto il sole dei caraibi troviamo un Vittorio per niente cambiato, anzi se possibile peggiorato, visto che in questi anni ha messo in cantiere un giro di truffe
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Francesco Pannofino
ai danni di ignari turisti in cerca di avventure erotiche, tanto da guadagnarsi lepiteto di “el tiburon” ovvero il pescecane. Ad aiutarlo una complice bellissima, che risponde al nome di Almadedios (Aurora Cossio), la quale riuscirà dall’inizio a conquistare il cuore del povero Fedele, non più tanto sicuro della sua fedeltà. Il gioco della commedia finisce per ribaltare i ruoli e le sorti di questi due strampalati fratelli, sullo sfondo di uno scenario magnetico che ammalia lo spettatore con la sua danza di luci e colori. Le battute pur sempre azzeccate e le situazioni spassose devono molto all’apporto di due attori dal sicuro talento. Da un lato Brignano nella veste particolare di sottomesso in cerca di riscatto; nonostante per ora l’interprete romano abbia frequentato il cinema sottoforma di commedie leggere, si dimostra sempre più capace di staccarsi dallo stereotipo del comico da cabaret per diventare attore cinematografico a tutto tondo. Dall’altro Pannofino, reduce dal successo televisivo di Boris (che vedremo anche al cinema) conferma la sua bravura in questo ruolo di bonario giuda, ben al di là del suo talento di doppiatore.
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dal 29 Aprile nei cinema N
*PRIMA VISIONE ::di Simone Felicetti
Thor
Chris Hemsworth e Anthony Hopkins
Il mitico eroe dei fumetti debutta per la prima volta sul grande schermo. L’arrogante e invincibile figlio di Odino arriva sulla Terra e Kenneth Branagh ci racconta le sue gesta. Appesa tra due mondi si consuma una sfida contro le forze del male.
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al fumetto mitologico creato da Stan Lee, Larry Lieber e Jack Kirby, che esordì nel 1962 sulla rivista, Journey Into Mystery, ecco materializzarsi in pellicola Thor, il nuovo film dell’attore e regista nord irlandese Kenneth Branagh, prodotto dalla Universal Picures, in uscita il prossimo 27 aprile. Girate tra Los Angeles, Santa Fe e New Mexico, le vicende del film ruotano attorno al potente guerriero Thor, personaggio ispirato ad una delle divinità più amate dai popoli scandinavi, interpretato da Chris Hemsworth, (il giovane capitano Kirk dello Star Trek di JJ Abrams), espressamente scelto dalla Marvel Studios per la parte. Thor a seguito di una serie di azioni sconsiderate ed irresponsabili, dovute alla sua eccessiva arroganza, finisce per riaccendere una terribile guerra con un vecchio nemico. Odino, suo padre, interpretato da Anthony Hopkins, fortemente adirato dal comportamento del figlio, lo caccia a
forza sulla terra per fargli espiare le sue colpe. La punizione consisterà nel vivere in mezzo agli uomini, dove dovrà imparare le regole ed apprendere cosa serve per diventare un grande eroe. Così sulla terra egli è costretto a celare la sua reale identità dietro mentite spoglie. Il suo nome e le sue sembianze sono quelle del dottor Donald Blake. Una punizione, quanto mai provvidenziale viste le intenzioni del più pericoloso dei malvagi nemici del suo mondo: invadere la terra con le forze del male di Asgard. Un tripudio di azione, fantasy e avventura in un’ambientazione epica dalla spettacolarità assicurata. Uno spettacolo reso ancor più vivo e
coinvolgente dalla scelta stilistica del 3D. Tra gli altri interpreti, spiccano i nomi di Natalie Portman, nei panni della bella e giovane scienziata, Jane Foster, che soccorre e poi si innamora di Donald Blake; di Samuel L. Jackson nei panni di Jack Fury, anch’egli un eroe e agente segreto dell’esercito americano; e infine di Stellan Skarsgård nel ruolo del professore Andrew Ford. Intanto in pre produzione, prossima all’uscita nella sale internazionali, presumibilmente nel corso del 2012, è la pellicola The Avengers, in cui si ritroveranno sullo stesso schermo tre intramontabili personaggi del fumetto, made in USA, ovvero Hulk, Iron man e lo stesso Thor.
CURIOSITÀ
• BRANAGH - Kenneth Branagh ha esordito come regista cinematografico, dopo una lunga carriera di attore teatrale, con il film Enrico V del 1989, da lui stesso interpretato. La sua pellicola più famosa è Frankenstein di Mary Shelley del 1994. • DIO DEL LAMPO - Thor è un personaggio fumettistico ispirato al dio del lampo e del tuono della mitologia norrena che è basata su credenze religiose, diffuse tra i popoli scandinavi. • LEON - Natalie Portman, attrice israeliana naturalizzata statunitense, ha esordito sul grande schermo alla “tenera età” di 13 anni. Era il 1994 e il film in questione era Léon di Luc Besson.
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*ANTEPRIMA
dal 6 Maggio nei cinema N
::di Andrea Giovanni Sorge
COME L’ACQUA PER GLI ELEFANTI Il circo torna grande protagonista sullo sfondo di una struggente storia d’amore tra il vampiro Pattinson e la bionda Whiterspoon.
A
more e circo. Un binomio sulla carta bizzarro ma su celluloide quanto mai vincente. Ce l’ho insegnano Tim Burton e la sua galleria di freaks in Big Fish, Burt Lancaster e Gina Lollobrigida innamorati equilibristi in Trapezio e prima di loro, l’indimenticata Giulietta
Masina di Fortunella, diretta da Eduardo De Filippo. Quello del circo infatti è un microcosmo a sé, un mondo parallelo fatto di arte, dedizione, sofferenza e durissimo lavoro, spettacolarità e quotidianità. Come l’acqua per gli elefanti sfrutta il topos e lo tinge di rosa, ambientando proprio nel circo una grande ed indimentica-
Christoph Waltz, Robert Pattinson e Reese Witherspoon
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EXTRAHAL HOLBROOK, UNA VITA DA NON PROTAGONISTA
In Come l’acqua per gli elefanti, pur essendo presente più come voce narrante che come protagonista, Hal Holbrook ha un ruolo fondamentale: quello del protagonista da vecchio. L’attore americano del resto ha sempre prediletto i ruoli da non protagonista, più incline forse ad un talento da caratterista di classe che non all’attitudine della star di primo piano. Classe 1925, due matrimoni e due divorzi e un passato al fronte durante la Seconda Guerra Mondiale, Holbrook si è fatto conoscere già adulto nella serie Mark Twain Tonight che gli valse un Tony Award nel 1966 e un Emmy nel 1967. Ne ha vinti altri 4 negli anni 70. Perché Hal Holbrook ha lavorato molto in televisione, tra film e soap opera: si ricorda tra l’altro il suo ruolo nella popolare fiction Perry Mason Mistery. Al cinema, in maniera defilata ma con costante impegno, è comparso tra gli altri in Tutti gli uomini del presidente, Wall street, Il socio, Men of Honor, The Majestic, Lo scapolo d’oro. Con la sua breve partecipazione in Into the wild ha sfiorato l’oscar nel 2007. Dai Hal, ci saranno altre occasioni!
bile storia d’amore. Tratto dall’omonimo best seller di Sara Gruen, il film narra la storia dell’ex veterinario Jacob Jankowsky. Per una serie di circostanze, riaffiorano nella vita dell’uomo ormai novantenne ricordi lontani di un passato remoto, di quando da giovane studente di veterinaria, si imbatté per la prima volta nel circo diretto dai fratelli Benzini al tempo della Grande depressione americana. Assunto per controllare gli animali, Jacob instaura da subito un legame di profonda empatia con l’elefantessa Rosie. Sarà però l’incontro con l’acrobata equestre Marlene a sconvolgergli la vita: un amore travolgente e clandestino, essendo la ragazza sposata con il poco raccomandabile direttore del circo. Inutile aggiungere che le vita dei personaggi non saranno più le stesse e che le carte del loro destino saranno presto scompigliate in maniera irrimediabile, con tanto di tragedia incombente. Dietro il tendone rosso di Come l’acqua per gli elefanti c’è davvero tutto il necessario: la vita, l’amore, la morte, le grandi passioni, l’azione ed i colpi di scena, il messaggio ecologista ed un manipolo di animali ammaestrati fin troppo bravi a rubare la scena agli attori in carne ed ossa. E poi naturalmente loro, gli attori: un terzetto di prim’ordine affiatato e sufficientemente “in parte”. Reduce dall’Oscar come miglior attore non protagonista per il tarantiniano Bastardi
Senza gloria, l’austriaco Christopher Waltz si riconferma l’antagonista ideale di ogni “buono” che si rispetti. Se poi l’eroe positivo in questione ha le fattezze del divo Robert Pattinson in libera uscita da Twilight, le garanzie di successo grazie ad un pubblico estremamente trasversale sono destinate ad aumentare vertiginosamente. Al giovane attore inglese deve aver fatto molto bene la prova “esistenzial-James Dean” data con Remember me: addomesticato il ciuffo ribelle, Pattinson si affaccia sulla soglia di una nuova precoce maturità artistica che potrebbe alla lunga fare di lui il nuovo Di Caprio. Quanto a Reese Witherspoon, la disinvoltura “bionda” ed effervescente del suo talento la riconferma, dopo il meritato Oscar con Walk the line, attrice versatile capace di conferire ai suoi personaggi uno spessore “leggero” e profondo al tempo stesso. Quarto co-
protagonista sulla scena ovviamente lui: il circo come vera e propria metafora della vita, con i suoi trionfi e le sue miserie, con i suoi splendori effimeri e la sua caducità ineluttabile. Che fosse questo l’intento del talentoso regista Francio Lawrence? Far identificare lo spettatore davanti alla pel-
licola con quello stesso pubblico plaudente, che sgrana gli occhi e rimane a bocca aperta di fronte alle più spericolate sfrontatezze dell’arte circense? Le acrobazie del circo, le acrobazie del cuore, le acrobazie della vita: necessarie tutte e tre. Proprio come l’acqua per gli elefanti.
CURIOSITÀ • Prime scelte 1 - Prima di essere affidato a Christoph Waltz per il ruolo di August la produzione aveva pensato a Sean Penn, il quale però ha rifiutato. • Prime scelte 2 - Cos’hanno in comune Channing Tatum, Emile Hirsch ed Andrew Garfield? A tutti e tre era stato proposto di interpretare il ruolo principale. Essendosi rifiutati tutti e tre, la scelta è ricaduta su Pattinson.
• Ritrovarsi - Pattinson e la Whiterspoon avevano già recitato insieme in Vanity Fair, lei come protagonista lui in un cameo poi tagliato nella versione definitiva ma reinserito in quella dvd. • Locations - Il film è stato girato interamente in America. Le riprese sono state effettuate in diversi stati come il Tennessee, la Georgia e la California.
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Rumors ::di Barbara Zorzoli
Renée Zellweger e Sandra Bullock: amiche per la
Bryan Adams, una stella sulla Walk of Fame
pelle
A Hollywood piovono stelle. Dove? Sulla Walk of Fame, natu-
La vera amicizia? Come sempre, si vede nel momento del bi-
ralmente, che ogni mese si lastrica di nuovi nomi celebri. E que-
sogno e anche dalle parti di Hollywood. Il legame che c’è tra
sta volta il grande onore di essere calpestato da fan e passanti
Renée Zellweger e Sandra Bullock si rinsalda proprio in questo
è toccato a Bryan Adams, che d’ora in poi terrà compagnia alle ultime celeb arrivate sul famoso boulevard americano: da Colin Firth, “stellato” a gennaio, fino a Christina Aguilera, che aveva
conquistato il suo posto al sole a novembre, senza dimenticare Gwyneth Paltrow e Reese Witherspoon, consacrate nel mese periodo di difficoltà amorose della protagonista di Bridget Jo-
di dicembre. Rocker amatissimo nonché fotografo in grande
nes. Tornata single dopo aver chiuso una storia di quasi due
ascesa, il cantante cinquantenne canadese - a quanto pare - sta
anni con Bradley Cooper, l’attrice, piuttosto che rimanere sola
vivendo un periodo davvero felice della sua vita: oltre ai succes-
a meditare sulla storia andata in fumo, ha pensato bene di an-
si legati alla sua professione, infatti, la star a maggio diventerà
dare a trovare Sandra e di essere sua ospite a Manhattan per
anche papà e sembra non stia più nella pelle! Auguri!
un paio di giorni. Del resto, chi meglio della protagonista di The blind side può consolare un cuore infranto? Dopo tutte
Hugh Grant in ospedale per un malore
le pene vissute a causa dell’ex marito Jesse James, saprà bene
Anche le star nel loro piccolo si ammalano. E questa volta è
quali consigli dare all’amica per incassare il colpo e superare
toccato a Hugh Grant che è finito in ospedale per un malore.
questo momento. Anche se, a detta di alcuni insiders, non ce
Acciacchi per l’età che avanza? Oppure il corpo che protesta
ne sarebbe così bisogno. Sembra, infatti, che la bionda Renée
per gli stravizi e i ritmi forsennati delle celeb? Difficile dirlo
abbia preso la fine di questo amore davvero bene, tanto che
(anche perché il suo portavoce non ha rilasciato nessuna dichia-
una fonte a lei vicina ha rivelato: “Dopo aver tralasciato il suo
razione sulla vicenda), fatto sta che l’attore 50enne dopo aver
lavoro per un po’ e aver dedicato tutte le energie alla relazione
accusato una serie di difficoltà respiratorie si è recato al pronto
con Bradley, adesso vuole tornare a concentrarsi solo sulla sua
soccorso del Chelsea and Westminster Hospital. Stando alle cro-
carriera. Sta alla grande, pensa ad andare avanti e si gode tutti
nache dei presenti il protagonista di Quattro matrimoni e un
i suoi amici”. Ben detto Renée!
funerale avrebbe atteso il suo turno per ore senza lamentarsi e
*Rumors Voci dal mondo dello spettacolo
*Sonoro musiche per immagini ::di Giuliano Tomassacci
El Cantante Norte/Sony-Bmg
senza tentare di ottenere una corsia preferenziale. Visitato dai medici, poi, Hugh è stato dimesso nel giro di poco tempo con la raccomandazione di chiudersi in casa e riposare. E noi gli auguriamo una pronta guarigione e tanto bel un po’ di riposo! Hilary Duff cambia look su Twitter Ma che bello cambiare colore di capelli e taglio... non c’è donna che non ami divertirsi con la chioma! Hilary Duff non fa eccezione. Sarà l’arrivo della nuova stagione, sarà la voglia di cambiamento che nelle donne si manifesta puntualmente con una vistosa trasformazione del look, fatto sta che l’attrice - dopo essere passata, poche
Arriva con un po’ di ritardo sugli schermi italiani il biopic del famoso interprete portoricano Hector Lavoe, incarnato nella finzione, voce e fattezze, da Marc Anthony. Il Cd della colonna sonora è un tripudio di salsa e sensuali ritmi latino-americani, in cui spiccano i cavalli di battaglia del cantante: la title-track, “Mi Gente” e “Aguanile”. Si aggiunge, anche come attrice, Jennifer Lopez, che contribuisce con il brano “Toma De Mí”.
The Next Three Days Lions Gate Records
All’orecchio di molti questo potrebbe sembrare un Danny Elfman davvero inedito. Lontanissimo dalle atmosfere fiabesche e colorate del sinfonismo coniato per il suo regista d’eccellenza Tim Burton. In realtà il compositore prosegue con questo lavoro una strada parallela imboccata negli ultimi anni e intonata ad un’estetica più rarefatta ed essenziale. Perlopiù retta da archi, pianoforte, chitarra e basso, la partitura oscilla continuamente tra minimalismo e astrattezza ambient.
Rango Anti
Divertito e caricaturale il contributo originale composto dal sempre gettonatissimo Hans Zimmer per questa nuova collaborazione con Gore Verbinski. La fanno da padrone le sonorità e gli impasti western, con evidenti rimandati all’amato Morricone. A speziare la partitura ci pensa poi la voce di Rick Garcia, che subentra a più riprese trasformando i suoi interventi in ballate che commentano la storia.
CULT
Mamma ho perso l’aereo La-La Land Records
settimane fa, dal biondo al castano - adesso ha deciso di darci un taglio. Eccola perciò con una frangetta, realizzata a quanto pare non da uno dei grandi hairstylist di Hollywood ma da una semplice amica. La star, infatti, ha pubblicato le foto del nuovo look sul suo profilo di Twitter: una con il nuovo taglio e un’altra mentre l’improvvisata parrucchiera le sistema qualche ciocca con un paio di forbici da bricolage. Evviva il cambiamento!
Non è tanto per l’aggiunta di alcuni minuti di musica finora inedita che la riedizione dello score di John Williams per Mamma ho perso l’aereo acquista grande risalto, quanto per la difficile reperibilità dell’album originale immesso nel 1990. E per la possibilità quindi di poter riascoltare, con audio rimasterizzato, un classico cinemusicale del genere natalizio, con il quale Williams impose addirittura due standard di stagione: “Somewhere in My Memory” e “Star of Bethlehem”.
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*Rumors . Voci dal mondo dello spettacolo
Courtney Cox e David Arquette:
Rihanna e Colin Farrell, nuova coppia?
un riavvicinamento fiorito
Nuova storia d’amore all’orizzonte per la cantante più sexy del-
La nuova soap made in Hollywood? È targata Courtney Cox +
le Barbados e di tutti gli arcipelaghi circostanti? È questo l’in-
David Arquette. I due ex coniugi da quando hanno comunicato
terrogativo che nelle ultime ore impazza sul web e tormenta il
il divorzio a ottobre, non hanno smesso di far parlare di sé. Del
mondo del gossip: Rihanna, tornata single e senza Matt Kemp, sembra si stia guardando intorno e abbia puntato gli occhi addirittura su Colin Farrell. Stando ai rumors, i due starebbero
flirtando da un paio di mesi e qualche giorno fa sono stati avvistati (e paparazzati) a cena insieme al Giorgio Baldi, un noto resto sono stati loro per primi a non risparmiare dettagli sulla
ristorante di Los Angeles. Come era prevedibile il portavoce di
relazione andata in fumo, ed ecco che aggiungono un nuovo ca-
Rihanna ha smentito la notizia: “Non stanno insieme e non c’è
pitolo alla saga matrimoniale più chiacchierata degli ultimi mesi.
nessun flirt. Colin si trovava in quel locale per una cena di la-
Dopo varie interviste in cui Mr. Arquette ha spiattellato anche il
voro e il fatto che anche Rihanna fosse lì è stata una semplice
più piccolo dettaglio sulla vita sessuale con Courtney Cox, dopo
coincidenza”. Guarda tu le coincidenze!
le immancabili scuse via Twitter, le voci sull’alcolismo di David e il suo ricovero in rehab, adesso sembra che la coppia sia pronta
In vizietto di Jake
a ricucire il loro matrimonio. Gli attori, in effetti, non hanno mai
Non sei una vera star se non hai almeno un’addiction, un vizio
negato di amarsi ancora tanto, né che la separazione fosse stata
o una piccola dipendenza che ti renda schiavo di qualcosa. È
la scelta necessaria per risolvere i loro problemi coniugali. Ma
una delle regole della celebrità in quel di Hollywood e nessu-
ora dalle parole stanno passando ai fatti. I due sarebbero stati
no sembra volersi sottrarsi al dazio da pagare (eccezion fatta
avvistati insieme all’uscita di un negozio di fiori a Malibu e il
per Kate Moss che da vera trasgressiva va in controtendenza
riavvicinamento tra i due si fa sempre più probabile. Che David
e dice basta al fumo). Tra rehab, tossicodipendenze, alcolismo
Arquette abbia deciso di riconquistare la protagonista di Cougar
e sex addiction, infatti, i casi si sprecano. E per non sentirsi da
Town con dozzine e dozzine di rose? Pare proprio di si e le sue
meno anche Jake Gyllenhaal trova il suo vizietto: la vigoressia.
recenti dichiarazioni da Oprah Winfrey (“so che starò con lei per
L’attore di Amore e altri rimedi, infatti, ha confessato di essere
il resto della mia vita, abbiamo una figlia bellissima e siamo ot-
talmente appassionato di fitness da non potervi rinunciare per
timi genitori”) la dicono lunga. Per questa storia la parola “the
niente al mondo e che il suo proposito per quest’anno è pro-
end” sembra ancora molto lontana.
prio quello di diminuire con palestra e corsa. “Ho dovuto im-
*Lo scaffale . Cinema e libri Johnny depp La storia di un pirata romantico • Autore: Angela Wilde • Editore: Gremese Editore parare a rallentare un
Dagli anni turbolenti dell’infanzia e dell’adolescenza agli esordi come rockstar, dalle prime esperienze cinematografiche e televisive ai grandi successi internazionali, una monografia che ripercorre, momento per momento, tutta la vita e la carriera di Johnny Depp, il più versatile e affascinante attore hollywoodiano.
po’ i miei ritmi. Mi allenavo talmente tanto che stava diventando una vera e propria addiction. Ma la vita non è una corsa in bicicletta e bisogna imparare anche a fermarsi per rimanere con se stes-
*Rewind: il DVD del mese
si. Il modo per farlo?
::di Massimo Mostacci
Novecento
Sedersi e leggere un libro!”. Se lo dice lui... Witherspoon e Toth, nozze blindate Reese Witherspoon ci è ricascata un altra volta. La bionda 35enne è salita all’altare con Jim Toth, 40 anni, manager che lavora per la Creative Artists ed è praticamente il suo agente. Imponente il servizio di sicurezza nel ranch di Ojai, a circa centocinquanta chilometri da Los Angeles, in California. Alla cerimona erano presenti tantissimi colleghi del premio Oscar Reese: Renée Zellweger, Salma
Hayek,
Robert
Downey Jr con la moglie Susan, Tobey Maguire, Sean Penn accompagnato dalla sua nuova fiamma la bellissima Scarlett Johansson, solo per citarne alcuni. Non è mancato neanche il primo marito della Witherspoon, l’attore Ryan Phillippe, con cui l’attrice ha avuto due bimbi, Ava, 11 anni, e Deacon, 7. I due sono sempre rimasti in buoni rapporti dopo nove anni di matrimonio e il divorzio avvenuto nel 2008. In attesa di vederla il 6 maggio nei cinema italiani al fianco di Robert Pattinson in Come l’acqua per gli elefanti, Reese Witherspoon questa volta è sicura che il suo secondo sì, sarà per sempre.
Regia: Bernardo Bertolucci Cast: Donald Sutherland, Robert De Niro, Stefania Sandrelli, Stefania Casini, Laura Betti, Sterling Hayden, Dominique Sanda, Francesca Bertini, Gerard Depardieu Genere: Drammatico Nuova edizione homevideo per “Novecento”, il grande capolavoro di Bernardo Bertolucci, che è stato integralmente restaurato in alta definizione e sarà disponibile in Dvd e, per la prima volta, anche in Blu-ray. L’iniziativa è della Dall’Angelo Pictures, nota società romana di distribuzione cinematografica e televisiva, che ha scelto di realizzare un prezioso cofanetto in occasione del 35° anniversario dell’uscita del film nel 1976. Il cofanetto sarà in commercio al prezzo di 19,90 euro per il cofanetto Dvd (3 dischi) e 26,90 euro per il Blu-ray (2 dischi). L’edizione homevideo di “Novecento” contiene, oltre al film restaurato nella versione originale (durata 302 minuti), alcuni straordinari contenuti extra. Innanzitutto, due extra sono dedicati ad una lunga intervista esclusiva con Bertolucci, dove il regista racconta come nacque il film, la scelta del cast, le polemiche in Italia e all’estero, tanti aneddoti e alcuni retroscena inediti. Bertolucci prende anche spunto dalle vicende di “Novecento” per parlare liberamente dell’Italia di oggi, del cinema italiano ma anche di politica e società. Un altro contenuto extra di grande interesse riguarda il documentario “Bertolucci secondo il cinema” (durata 62 minuti), girato da Gianni Amelio durante le riprese di “Novecento”, disponibile integralmente per la prima volta in Dvd e Blu-ray. “Siamo davvero felici di poter offrire a tutti gli appassionati di grande cinema la versione restaurata di un capolavoro come Novecento”, ha dichiarato Barbara Dall’Angelo, presidente e CEO della Dall’Angelo Pictures. “E’ un omaggio al cinema, al maestro Bertolucci e al contenuto di quest’opera, che proprio nelle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia acquista un particolare significato”. Il restauro in HD di “Novecento” è stato affidato dalla Dall’Angelo Pictures alla società specializzata Soundnvision ed è stato realizzato a Milano con il nuovissimo sistema “Archangel Ph. C-HD”, costruito negli Stati Uniti da Snell & Wilcox e appena arrivato in Italia. Grazie a questo sofisticato sistema automatico, è possibile effettuare un accurato re-mastering in tempo reale ed ottenere un’altissima puli::di AnnadiMedici zia del video in digitale, modificando e correggendo i livelli colore e luminosità, perfezionando i contorni e anche riducendo eventuali rumori di fondo.
Teatro*
Appuntamento imperdibile
::di Luca Annovi
al Teatro Olimpico dal 13 aprile al 22 maggio con
Flashdance
la trasposizione teatrale dell’omonimo musical chiude a roma il suo trionfale tour.
F
lashdance, il celebre film musicale del 1983 diretto da Adrian Lyne e scritto da Tom Hedley e Joe Eszterhas che contribuì al lancio della protagonista Jennifer Beals, è diventato un musical di successo conquistando i migliori italiani teatri italiani e ora si appresta a chiudere il suo tour trionfale a Roma al Teatro Olimpico. La produzione è a cura di Stage Entertainment, che ad un anno dal debutto in Italia porta il ritmo di uno dei musical più trascinanti della storia, che ha fatto sognare intere generazioni e avvicinare alla danza milioni di persone. Una trasposizione te-
CURIOSITÀ • CRAZY LEGS - Flashdance contribuì in maniera determinante al lancio artistico di Jennifer Beals, che lavorò con ben quattro controfigure che la sostituivano durante le scene di ballo. Una di queste era in realtà un uomo, il ballerino di origine portoricana Richard Colòn, più noto col nome d’arte Crazy Legs. La sua controfigura principale per le scene di ballo invece è stata l’attrice francese Marine Jahan. • successi - Flashdance fu il primo trionfo al botteghino di produttori e autori che sarebbero poi diventati punti di riferimento dell’industria cinematografica americana alla fine degli anni ‘80. Il film segnò la prima collaborazione della coppia di produttori Don Simpson e Jerry Bruckheimer, che avrebbero poi realizzato successi come Beverly Hills Cop e Top Gun. Il co-sceneggiatore Joe Eszterhas avrebbe poi scritto Basic Instinct e Showgirls per Paul Verhoeven, mentre il regista Adrian Lyne sarebbe diventato l’autore di blockbuster come Attrazione fatale, 9 settimane e 1/2, Proposta indecente e Lolita. • what a feeling - Il brano portante della pellicola, “Flashdance...What A Feeling”, vinse l’Oscar come miglior canzone del 1983. Composta da Giorgio Moroder (musiche) e Keith Forsey (parole) ed interpretata da Irene Carah, non tardò nemmeno a diventare un’hit rastrellando anche altri premi tra i quali il Golden Globe e vendendo più di 20 milioni di copie in tutto il mondo. • Samarelli - Il personaggio di Alex, interpretato da Jennifer Beals nel film, è portato in scena da Simona Samarelli, attrice teatrale di esperienza decennale: tra le sue diverse partecipazioni da ricordare “Le Cose che non vi ho Detto” (2008, di e con Enrico Brignano per il Teatro Sistina), ‘The Producers” nel ruolo di Ulla (2005-6, di Mel Brooks, produzione della Compagnia della Rancia), “Serata d’Onore” (2004, di Gigi Proietti), “Grease” (2001-3, in cui ha ereditato da Lorella Cuccarini il ruolo di Sandy, produzione della Compagnia della Rancia con la regia di Saverio Marconi), “Americano a Parigi” (1999, di Christian De Sica), “Spectrum Art” (1989, Compagnia Teatrale di Millard Hurley a Parigi).
atrale, quindi, che racconterà la danza, il canto e la passione con una prospettiva tutta italiana. Flashdance racconta la storia della giovane e determinatissima Alex, che lavora come operaia di giorno e di notte come ballerina di lap dance per rea-
lizzare il suo sogno: guadagnarsi un posto presso la prestigiosa Accademia di Danza Shipley. Negli ultimi 25 anni Flashdance, che si avvale delle musiche di Giorgio Moroder, ha fatto ballare tutto il mondo con le sue coreografie mozzafiato sulle note
Intrappolati nella
della canzone premio Oscar “Flashdance - What a feeling” e di altri brani famosissimi come “Maniac”, “Manhunt” e “Gloria”, che hanno segnato gli anni ’80 e che sono diventate hit immortali. Il regista supervisore del musical è l’americano Glenn Casale, mentre la regia è di Federico Bellone e le coreografie sono di Gail Davies. Lo staff creativo è tutto italiano: le scene sono di Alessandro Camera, i costumi di Francesca Schiavon e le luci di Valerio Tiberi. Il cast è composto da Simona Samarelli (Alex Owens), Filippo Strocchi (Nick Hurley), Giada D’Auria (Gloria), Massimiliano Pironti (Jimmy Kaminsky), Barbara Corradini (Hannah Owens), Chiara Vecchi (Jazmin), Daniela Pobega (Keisha), Silvano Torrieri (Joe). La tournèe è partita da Milano l’11 dicembre 2010 e si concluderà a Roma il 22 maggio 2011: le città che finora hanno ospitato lo spettacolo sono state Trieste, Firenze, Padova, Torino, mentre nei mesi di aprile e maggio saranno Bologna, Bari ed appunto Roma, dove presso il Teatro Olimpico (Piazza Gentile da Fabriano, 17), nei giorni che vanno dal 13 aprile al 22 maggio, terminerà la tournèe. Qualsiasi informazione è disponibile sul sito internet ufficiale www.flashdanceilmusical.it.
commedia
al Teatro Sala Umberto Dal 12 aprile all’8 maggio
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orna a grande richiesta l’ultima esilarante fatica di Lillo & Greg che ha segnato ancora un passo avanti nella sperimentazione del linguaggio meta teatrale. L’antica sfida, che ha più volte caratterizzato il loro stile, diventa addirittura un’ossessione in questa pièce dal titolo eloquente: “Intrappolati nella commedia”. Così, mentre in altre commedie abbiamo assistito ad accenni o situazioni marginali in cui la coppia di attori abbatteva il muro che li divide dal pubblico, questa volta assistiamo alla sua disintegrazione. Una quarta parete che crolla sotto le loro battute mentre Lillo & Greg scorrazzano increduli creando luoghi altri, situazioni spazio temporali parallele che divertono e spiazzano personaggi e pubblico. Lo spettacolo inizia infatti con Greg e Lillo che stanno facendo un sopralluogo nel teatro dove andranno in scena con il loro nuovo lavoro. Sul palco trovano la scenografia di “Una moglie per Thomas”, la commedia che la precedente compagnia ha terminato da più di una settimana. Improvvisamente, però, si accendono le luci ed i due amici scoprono che in sala c’è il pubblico. Di lì a breve si accorgono di essere gli involontari protagonisti di “Una moglie per Thomas”. Da questo momento in poi si susseguono divertenti, ma al contempo angosciosi, tentativi di uscire fuori dal bizzarro paradosso. Tutto risulta vano però, perché le porte da cui entrano gli attori per loro restano chiuse, le quinte sono murate e anche l’uscita di sicurezza li fa piombare di nuovo sul palco in un claustrofobico carosello di gag. L’unico varco a loro disposizione
li proietta in un’altra dimensione parallela: in un quiz televisivo dove sono chiamati a rispondere al classico domandone finale con un sacco di soldi in palio. Riusciranno Greg e Lillo a scappare? O resteranno per sempre prigionieri della commedia? Un altro avvincente spettacolo a sei personaggi, una surreale e coinvolgente giostra dai ritmi serrati e dagli inimmaginabili risvolti comici.
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Musica*
::di Pier Luigi Manieri
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’Italia in questi giorni ha compiuto centocinquant’anni d’unità nazionale, dentro questa cifra, apparentemente fredda come sono i numeri, ci sono vicende grandi e piccole che ne hanno contrassegnato la storia. Ci sono anche uomini che hanno contribuito a rendere l’Italia più unita. Se la musica leggera ne è stata uno dei collanti, uno dei padri della cultura contemporanea è a buon diritto Giulio Rapetti Mogol. Le sue canzoni, che sono oggetto di studio all’Università, nel divenire dei classici, non solo conservano intatto il loro fascino ma ad esse non possono non guardare interpreti e crooner moderni. A lui devono molto del loro successo artisti di prima grandezza come Mina, Riccardo Cocciante, Mango, Bobby Solo e lo stesso Adriano Celentano. Ma Mogol è andato molto oltre: in coppia con Lucio Battisti ha formato il più formidabile duo creativo italiano. Battisti e Mogol hanno donato al nostro patrimonio culturale, alcune delle sue pagine più preziose; inciso sulle coscienze e sull’immaginario d’intere generazioni e i suoi versi, esaltati dalla voce unica e dalle partiture ineguagliabili di Battisti, sono entrati nel linguaggio corrente: ”Lo scopriremo solo vivendo...” è solo uno dei modi di dire estrapolati dal suo repertorio illimitato. Mogol che da oltre trent’anni, si occupa di solidarietà attraverso la nazionale
cantanti di cui è fondatore, dal 1990 dirige il CET, avveniristica ed innovativa quanto suggestiva da un punto di vista paesaggistico, scuola e laboratorio musicale per giovani autori, cantanti e musicisti che si avvale di docenti d’eccezione come Giuseppe Barbera e Mario Lavezzi. Lo raggiungiamo telefonicamente per fotografare il momento artistico-culturale del nostro paese. Quando lei e Battisti cominciaste la vostra collaborazione, avevate la percezione che avreste fatto la storia? Eravamo molto orgogliosi del nostro lavoro e della nostra qualità ma non è che pensassimo a cosa avrebbe rappresentato. Poi non dimentichiamoci che la critica in quegli anni, non era nè tenera, nè ben disposta nei nostri confronti... C’è storicamente una certa miopia nella critica italiana, ma come è possibile che alcuni vostri testi siano stati accusati di maschilismo? Eh! In quel momento, in cui tutti cercavano un distinguo politico chi non si schierava a sinistra era accusato di essere di destra o di qualunquismo! Nel ‘68, noi non eravamo nè da una parte nè dall’altra. Pensavamo di avere delle cose da dire senza per questo doverci necessariamente omologare. Se prendiamo brani come Anima latina o Anche
Emozioni:
Maestro Mogol per te, per esempio, credo che abbiano una forte tensione morale. Lei è riuscito a dar forma alle infinite sfaccettature dell’anima, in particolare mi interessa parlare di quel senso di disperazione e sconfitta che come un fil rouge attraversa testi come “Dieci ragazze”, “Non è Francesca”, “Il tempo di morire”... Ho sempre tentato di far parlare la mia psicologia e sensibilità a cui l’arrangiamento e l’interprete danno la voce. Lasciarsi trasportare sul componimento musicale sull’arrangiamento, dove poggio le parole come concetti e scene. Quindi nella gamma di emozioni c’è anche quella a cui faceva riferimento lei: Il tempo di morire, non parla certamente di un’esperienza personale, ho immaginato un uomo, forse molto ignorante che ha un trasporto fortissimo per una donna, alla quale arriva ad offrire la cosa che ha di più prezioso pur di avere una notte d’amore. È un uomo disperato perchè evidentemente non conosce altri modi per conquistarla. Voleva essere un’iperbole su quanto si può essere deboli di fronte ad emozioni più grandi di noi. Inutile dire che sono stato accusato di essere un maschilista, di mercificare le donne... Mi permetto di citarle: “E gente giusta che rifiuti d’essere preda di facili entusiasmi ed ideologie alla moda.”.Vorrei riflettere con lei sulla modernità dei testi che li rende ancora oggi attualissimi Bene, oggi una qualche crescita, un minimo di emancipazione c’è. I grandi cambiamenti sono avvenuti dalla massa, non da qualche “intellettuale” invasato. Io segnalai questa esigenza beccandomi del fascista. All’ora c’era quest’angoscia, un infiammazione celebrale che rendeva ciechi. È stato insultato persino De Gregori... queste cose per me erano di una durezza alienate. L’assenza di libertà individuale. Noi parlavamo per noi stessi. Unicamente. Posso chiederle perchè dopo Una giornata uggiosa avete interrotto la collaborazione?
Scelte diverse. Lucio da tempo manifestava questa volontà di cambiamento. Inseguiva altre cose, addirittura rivoluzionò la tecnica: cominciò a comporre le musiche sui testi, mentre prima, cioè con me, io scrivevo sulle sue musiche. Maestro, mi perdoni se insisto, ma per quanto rilevante, possibile che solo una diversa visione d’impostazione può aver portato ad una rottura definitiva? Uhm, no... forse furono scelte anche condizionate da altri fatttori... forse ci furono dei consigli... ma la prego, non mi chieda di aggiungere altro. È una questione che non è mai stata affrontata pubblicamente e ritengo che sia giusto che le cose rimangano così. Ciò che mi ha sempre colpito dei suoi testi è la capacità di sintesi tra l’estetica e il messaggio, il modo imprescindibile di coniugare cifra stilistica e senso del testo È un processo di miscelazione tra tecnica e sensibilità. Io sento e scrivo e mentre lo faccio, cerco di tenere i canali sgombri. Cerco di concentrarmi unicamente su questo e allo stesso tempo di lasciar fluire immagini, pensieri. Scrivo con penna e carta, io scrivo per me senza speculazioni sul pubblico. In questo modo il discorso diventa attuale e sincero. Diviene vero. Parliamo del Cet, le esperienze riportate dagli studenti romani parlano di qualcosa di unico nel suo genere. Cosa l’ha stimolata a crearlo? 2000 allievi in venti anni. Questo è un risultato che m’inorgoglisce. Alla base c’è l’invenzione di una didattica e di un metodo assolutamente rivoluzionari. Il docente deve creare un dialogo tra gli allievi e i grandi del pop mondiale. Un sistema innovativo, apprendere lo stile di grandi cantanti. Studiarli per capirne le caratteristiche. In Italia non abbiamo una scuola canora. In America dal post Dylan sono tutti cantanti di voce, noi dovremo arrivare ad una mediazione tra il bel canto e l’interpretazione. Che suggerimento si sente di dare ad un gio-
vane aspirante autore di testi? Di non stancarsi di trovare un proprio stile, di studiare la musica e la scrittura e di avere coraggio di dire delle cose. Ho dato il Premio Mogol a Povia proprio per queste doti, mi hanno dato del fascio clericale ma io dico: ”se premio una canzone su un etero che diviene gay sono aperto, e faccio il contrario sbaglio?” Io condannerò sempre ogni forma di discriminazione. Cosa ne pensa dei talent show? Mah, non sono contrario per principio. Ritengo però che non facciano realmente ricerca di talenti. Nel senso che più che andare a cercarli, attingono da quelli che vanno da loro, i selezionati sono scelti unicamente tra i candidati iscritti alle audizioni, è un atteggiamento “passivo”. Invece dovrebbero cercare, andare loro nelle scuole, nei laboratori, si chiamano talent show proprio perché dovrebbero scoprire talenti. In questo modo anche la qualità se ne beneficerebbe. Anche perché, se il concorso è libero, difficilmente tra la gran parte degli iscritti ci saranno voci realmente importanti. Da noi, per esempio non è mai venuto nessuno a chiederci di segnalare, eppure di giovani ne abbiamo visti parecchi. La musica si scarica e i cd non si vendono praticamente più. Una conseguenza dei costi, della qualità o è la naturale evoluzione in linea con un mondo sempre più digitale? Il problema è la possibilità di avere e ascoltare musica. C’è una differenza tra le due cose. Inoltre, la condizione che si sta affermando è che tutti desiderano una vetrina. Se tutti vogliono fare i cantanti, essere protagonisti, il più delle volte senza le basi, lo studio, l’applicazione perché probabilmente vedono l’aspetto più spettacolare come il successo e i guadagni, i cd non li compra più nessuno ed allo stesso tempo la qualità scende fino ad essere scadente. E non lo dico solo come artista. Io credo nel profitto, che è una cosa giusta, ma il profitto deve essere perseguito attraverso la qualità.
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IO CE LA FARo