Acchiappafilm ottobre

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COPIA OMAGGIO

SPECIALE FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA www.acchiappafilm.it

N O V E M B R E

2 0 0 8

TEATRO TARIFFA ROC: POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 1 - DCB - ROMA

Vittoria Belvedere Biagio Izzo

NESSUNA VERITÀ UNA SPY STORY PER DICAPRIO E CROWE FIRMATA DA RIDLEY SCOTT

ESCLUSIVO Clint Eastwood: confessioni di un mito

LE INTERVISTE Anne Hathaway, Valentina Cervi Wenders, Wadlow, Boldi Insegno, Liotti, Lucini

CHANGELING ANGELINA MADRE CORAGGIO, SOLA CONTRO TUTTI La Jolie, diretta da Eastwood, in un capolavoro ambientato nella Los Angeles degli anni ’20

DAL 14 NOVEMBRE NELLE SALE


COMMISSIONE EUROPEA Rappresentanza in Italia

Grafica: Akhu - Opera originale realizzata da Ursula Ferrara per la XIV edizione del MedFilm festival


Per un luogo di mezzo dai confini fluidi com’è il Mediterraneo, MedFilm Festival ha costruito uno spazio magico, raccogliendo e documentando in 14 anni di storia il dialogo fitto e a più voci che si leva dalle sue rive. Nel 2008, Anno europeo del Dialogo Interculturale, la XIV edizione del festival propone un viaggio umano e culturale che dalle sponde del Mediterraneo esplora i confini di una nuova Europa, portando a Roma un ricco programma di lungometraggi, corti e documentari: un’occasione per scoprire cinematografie vicine ma spesso inesplorate che continuano a regalare emozioni e importanti conferme.

> LE SEDI

> LE VETRINE

Cinema Embassy > 6 e 14 novembre Palazzo delle Esposizioni > 8/13 novembre Villa Medici > 8/16 novembre Teatro dei Dioscuri > 7/13 novembre

Due le Vetrine Speciali dedicate alla Turchia e alla Germania, i Paesi Ospiti d’Onore.

> BIGLIETTI singolo 4.00 € abbonamento 12.00 € omaggi biglietti e abbonamenti

> IL FILM DI APERTURA SONBAHAR (AUTUNNO) DI ÖZCAN ALPER Giovedì 6 Novembre ore 20.00 Cinema Embassy Lungometraggio d’esordio per il promettente regista turco, Sonbahar è un sincero affresco di una pagina importante della storia recente della società turca. Tra orizzonti sconfinati, paesaggi infiniti e intermezzi onirici, Alper imbastisce un dramma realista e ricercato, in cui si identifica con il protagonista interpretato da Onur Saylak. Un ‘movimento immobile’ e la voglia di una transizione (fisica ed esistenziale) caratterizzano la pellicola: Il sogno di un viaggio attraverso confini e realtà vicine eppure così distanti.

> IL CONCORSO UFFICIALE La selezione ufficiale del Festival è riservata al Mediterraneo e quest’anno per la prima volta si estende fino al cuore del Medio Oriente con la presenza dell’Iran. Opere inedite che ci restituiscono un punto d’osservazione privilegiato sul tempo che viviamo, espressione di un cinema che sa declinare istanze del presente, conflittualità, possibilità di riscatto e che cerca dei futuri possibili di convivenza.

BALLATE TURCHE: storie di città e confini, esplora il cinema turco contemporaneo che continua a rivelare sorprese e a regalare all’Europa la visione di un mondo potentissimo di storie, paesaggi, colori. ESTOVEST - visioni del giovane cinema tedesco, è dedicata ai giovanissimi del cinema tedesco, ai cineasti nati oltre il muro, a quegli autori che, nell’assenza di sogni e di grandi verità, si sono immersi in un quotidiano conflittuale che non è solo condizione del mondo tedesco ma di tutti i paesi europei. CROSSING THE BRIDGE: Il cinema di Fatih Akin, a testimonianza della contaminazione artistica e del fermento creativo che attraversa legandole Germania e Turchia, il festival presenta la prima retrospettiva completa che l’Italia dedica al giovane regista, già vincitore dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino con La sposa turca.

EVENTI GIOVEDÌ 6 - CINEMA EMBASSY > 20.00 Cerimonia di Apertura, presentazione del Festival > 21.00 SONBAHAR (Autumn) di Özcan Alper, Turchia/Germania, 2008, 106’ VENERDÌ 7 - TEATRO DEI DIOSCURI > 20.00: CROSSING THE BRIDGE: THE SOUND OF ISTANBUL Fatih Akin, 2005, 92’, Germania/Turchia > 22.00: Kurz und schmerzlos (Rapido e indolore) Fatih Akin, 1997, 100’, Germania Apre con questi due lungometraggi la prima - in Italia - retrospettiva completa del cinema di Fatih Akin, il giovane regista turco nato ad Amburgo SABATO 8 - VILLA MEDICI Evento Speciale in memoria di Youssef Chahine > 21.00: HEYA FAWDA (Chaos) di Y. Chahine, Egitto/Francia, 2007, 122’ DOMENICA 9 PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI > 18.30 Eye to Eye - All about German Cinema di M. Althen, H. H. Prinzler, Germania, 2008, 106’ Introducono Alfred Holighaus e Giovanni Spagnoletti MERCOLEDÌ 12 PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI > 20.00 Yumurta (Egg) di Semih Kaplano lu, Turchia, 2007, 98’ > 22.00: Süt (Milk) di Semih Kaplano lu, Turchia, 2008, 102’ Sarà presente il regista VENERDÌ 14 - CINEMA EMBASSY > 20.00 Cerimonia di Premiazione > 21.00 Film Vincitore del Concorso Ufficiale Premio Amore e Psiche

LE REGARD DES AUTRES: IV edizione della vetrina dedicata al cinema francese contemporaneo, attento osservatore e promotore delle culture altre e sicuramente esempio tra i più proficui ed interessanti di accoglienza e contaminazione culturale. Ogni sera eventi speciali e incontri con gli autori che presenteranno le loro opere al pubblico. Il programma della manifestazione è consultabile sul sito: www.medfilmfestival.org.

MEDFILM FESTIVAL Tel. 06 8412460 Fax 06 8844719 info@medfilmfestival.org


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ESTERNO NOTTE . L’EDITORIALE* :: di Maurizio Carta

THE DREAMERS

I

premi assegnati dal Festival di Roma la dicono lunga sui tempi che corrono. Non è solo il fatto che Resolution 819, Marc’Aurelio d’Oro del pubblico, indaghi sul massacro di Srebrenica; e che Opium War, Marc’Aurelio d’Oro dei critici, tratti della guerra in Afghanistan. È l’aria che tira a non essere del tutto rassicurante. C’è un momento del recente film di Uli Edel, La Banda Baader Meinhof, che da questo punto di vista può essere prezioso. Per inquadrare il punto di partenza delle gesta della Raf (Rote Armee Fraktion), il più sanguinario gruppo del terrorismo rosso in Germania, il regista tedesco fa un rapido excursus di ciò che successe nel cruciale biennio 1968-69. In poco tempo muoiono Che Guevara, Martin Luther King e Robert Kennedy, i carri armati del Patto di Varsavia invadono la Cecoslovacchia, l’esercito messicano spara sugli studenti, prende il via il maggio francese. A questo potremmo aggiungere che in Grecia prendevano il potere i Colonnelli, che in Libia saliva al potere Gheddafi, che poco prima era stato assassinato Malcom X e che, a Milano, a Piazza Fontana, una bomba collocata presso la Banca Nazionale dell’Agricoltura faceva 16 morti e 88 feriti. Perché ricordare, seppur in un veloce mon-

La banda Baader Meinhof

taggio cinematografico, tutto ciò? E perché quel minuto di pellicola, buttato lì quasi come fosse solo un semplice promemoria, investe in maniera così forte lo spettatore? È una domanda che ottiene la sua giusta risposta solo nel dipanarsi delle successive vicende della banda Baader Meinhof e che, più in generale, trova la sua risposta nei nichilistici anni ’70. Di quella schiera di terroristi, a tanto tempo di distanza, colpisce la quasi totale mancanza di un punto di vista strategico, la violenza fine a se stessa, la povertà di cultura, il vivere alla giornata, lo spontaneismo, l’infantile ribellismo. Eppure, tale assenza di senso diventa intelligibile se ricondotta alla contemporanea sensazione del sentirsi topi in gabbia, del non avere alternative percorribili, del vivere una grande ipoteca sul futuro. La rivoluzione, più mito imprecisato che realtà organizzata, era la fuga irrazionale ed obbligata verso qualcosa che non fosse sporco come il quotidiano. A quarant’anni dal ’68 tutto questo sembra essere un ricordo lontano. La voglia del cinema di raccontare quelle storie, di render conto delle tragedie dei giorni nostri, di ricordare allo spettatore che non esiste solo il suo ombelico, potrebbe essere un segnale chiaro. La sensazione però è sempre la

stessa: l’apprendista stregone sta evocando forze che poi non saprà controllare.

COLOFON Direttore Responsabile Massimo Mostacci massimo@mirabiliagroup.it Direttore Editoriale Claudio Petrollo claudio@mirabiliagroup.it Relazioni Esterne Anna Calà anna@mirabiliagroup.it Art Direction Cristian Bifolco cristian@mirabiliagroup.it Redazione Grafica Marco Valeriani, Giuliano Piazzolla In Redazione Maurizio Carta (caporedattore), Angela Cinicolo, Ombretta Petrollo Hanno collaborato Eliana Volpe, Diego Carmignani, Angela Cinicolo,Valentina Giosa, Marco Catola, Valentina Mancini, Chiara Rovan,Valentina Stefani, Giuliano Tomassacci, Barbara Zorzoli, Pasquale Colizzi, Pasquale Russo, Giuseppe Salinari, Susanna Pantò Società Editrice Mirabilia Group S.r.l. Via Padre S.F. Pifferi, 39 - 00126 Roma Tel. 06.52363798 - Fax 06.52363694 e-mail: info@mirabiliagroup.it Stampa Union Printing Distributore per cinema, teatri, università e bar Massimi Service Acchiappafilm Reg. Trib. di Roma N. 391 del 17.10.2006 Direzione e Redazione Via Padre S.F. Pifferi, 39 - 00126 Roma e-mail: info@mirabiliagroup.it

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SOMMARIO La vostra guida al meglio del cinema e dello spettacolo Esterno Notte L’Editoriale 5

Amore che vieni, amore che vai 35 La fidanzata di papà 41 Qualcuno con cui correre 45 Solo un padre 49 Never back down 57 Death Race 60 Ti stramo 63 Guest stars - Le interviste

Deep water 25 Frontiers 25 Un gioco da ragazze 33 Awake 33 The orphanage 37 Galantuomini 37 Palermo shooting 43 Rachel sta per sposarsi 43 Bolt 47 Twilight 47 TV & company Romanzo criminale, arriva la serie tv su Sky 84

Clint Eastwood 22 CineCarnet Trame e schede dei film del mese di novembre 08a

Intervista: Valentina Cervi 85 I nuovi episodi del Commissario Montalbano 88 Musica Paolo Conte al Sistina 90 Max Payne 51 Se chiudi gli occhi 51 La coniglietta di casa 59 Davanti agli occhi 59

Festival Internazionale del Film di Roma Vincitori, cronache, tappeti rossi, gossip 08 Cover Story Changeling 18 parola a Luca Ward 74 Prime visioni The burning plain 24 Nessuna verità 30

Massimo Boldi 42 Luca Lucini 50 Anne Hathaway 52 Jeff Wadlow 59 Wim Wenders 54 Pino Insegno 64 Daniele Liotti 70 Gli altri film Quantum of solace 21 Tiffany e i tre briganti 21

Le anteprime del mese di dicembre Saw V 67 Festival Il medFilm Festival 72 Rewind I dvd del mese 74 Lo scaffale Cinema e libri 76 Sonoro Musica per le immagini 77 Foyer - Il teatro da vicino Intervista a Vittoria Belvedere 80 Biagio Izzo, Il re di New York al Brancaccio 82

6

)

Tracy Chapman all’Auditorim della Conciliazione 90 Intervista: Joan and the Policewoman 91 Arte Da a Rembrandt a Veermer. Il secolo d’oro dell’arte fiamminga e olandese 92



n le date dei film in uscita possono subire variazioni

*CARNET CINEMA

TIFFANY E I TRE BRIGANTI

LA FIDANZATA DI PAPÀ

Una carrozza si aggira nella notte vicino l’orfanotrofio: è la piccola Tiffany, Germania 2007 Genere: Animazione un’orfanella che si finge principessa per farsi rapire da tre briganti e allontanarsi Regia: Hayo Freitag Int.: Sara Labidi, Paolo dal castello in cui sono ai lavori forzati. Marchese, Luigi Ferra- Quando i banditi scoprono che non è ricca, la lasciano. Per fortuna i predoni ro, Fabrizio Vidale non sono cattivi da abbandonarla tra le Dist.: Bim Durata: 80’ grinfie della Maestra Cattiva.

14 NOVEMBRE

7 NOVEMBRE

PAG. 21

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AWAKE – ANESTESIA COSCIENTE

Torna l’agente 007, ma questa volta è alle prese con il tradimento della donna Usa, UK 2008 amata. Scopre che un’organizzazione Genere: Azione criminale aveva ricattato la fidanzata. Regia: Marc Forster Int.: Daniel Craig, Judi La sua missione lo porta a Bin Laden che trama un complotto per prendere il Dench, G. Giannini controllo di una delle risorse più imporDist.: Sony Pictures tanti del mondo. Al fianco di 007 una Releasing Italia Durata: 106’ collega bella quanto misteriosa.

14 NOVEMBRE

29 PAG. 33

THE ORPHANAGE 14 NOVEMBRE

PAG. 37

NESSUNA VERITÀ 21 NOVEMBRE

PAG. 30

Usa 2008 Genere: Drammatico Regia: Guillermo Arriaga Int.: Charlize Theron, Kim Basinger Dist.: Medusa Durata: 110’

Sylvia è la responsabile di un ristorante, e si autoinfligge dolorose ferite. I giovanissimi Mariana e Santiago si scambiano promesse d’amore marchiandosi a vita la pelle. Maria vede precipitare l’aereo che riportava il padre tra i suoi campi. Drammaticità ed emozioni caratterizzano storie che s’incrociano e si spiegano nei loro intrecci.

7 NOVEMBRE Svizzera, Francia 2007 Genere: Horror Regia: Xavier Gens Int.: Karina Testa, Aurélien Wiik, Patrick Ligardes Dist.: Moviemax Durata: 103’

Durante una rivolta delle banlieue, un gruppo di giovani tenta una rapina in banca. Colti dalla polizia i ragazzi sono costretti alla fuga. Alcuni trovano rifugio in una bettola nei pressi della frontiera con il Belgio. Ma i proprietari sono ben più pericolosi dei poliziotti: tra tortura e cannibalismo i malcapitati rischieranno la vita.

21 NOVEMBRE

PAG.43

)

Italia 2008 Genere: Drammatico Regia: Wim Wenders Int.: Giovanna Mezzogiorno, Dennis Hopper Dist.: Bim Durata: 124’

In Iraq era stato gravemente ferito, ma ora l’agente CIA Roger Ferris è in Giordania per la lotta al terrorismo. Dovrà smantellare la rete di un terrorista in Medio Oriente, che sembrerebbe coinvolto nell’organizzazione capeggiata da Bin Laden. Che quest’interpretazione porti l’atteso Oscar a Leonardo DiCaprio?

Finn è un fotografo tedesco di grande successo, ma una sera un incidente mortale rischia di ucciderlo. Decide di trasferirsi in Italia, a Palermo, per ricominciare. Ma l’idea della morte non gli da pace. Gli unici momenti belli sono quelli passati con Flavia, una restauratrice impegnata in un affresco che raffigura il trionfo della morte.

RACHEL STA PER SPOSARSI 21 NOVEMBRE

PAG.43

USA 2008 Genere: Drammatico Regia: J. Demme Int.: Anne Hathaway, Rosemarie DeWitt, Mather Zickel Dist.: Sony Pictures Durata: 114’

CHANGELING

TWILIGHT

Los Angeles del 1928: accade qualcosa che cattura l’attenzione pubblica. Usa 2008 Christine Collins, ragazza madre, lascia Genere: Thriller Regia: Clint Eastwood a casa il figlio di nove anni mentre va a lavoro. Al ritorno, non lo trova. Dopo Int.: Angelina Jolie, mesi di disperazione, la polizia riporta Riki Lindhome, John a casa Walter. Ma la madre non crede Malkovich Dist.: Universal Pictures sia il suo bambino. Inizia allora la lotta Durata: 140’ contro un sistema marcio.

21 NOVEMBRE

14 NOVEMBRE

8 ACCHIAPPAFILM

Usa 2008 Genere: Drammatico Regia: Ridley Scott Int.: Leonardo DiCaprio, Russel Crowe, Mark Strong Dist.: Warner Bros Italia Durata: 128’

PALERMO SHOOTING

FRONTIÈRS – AI CONFINI DELL’INFERNO

PAG. 18

Laura torna nel vecchio orfanotrofio nel quale ha vissuto decisa a trasformarlo in un centro per bambini disabili. Suo figlio, affetto dall’AIDS, durante una gita ha avuto uno strano incontro e diventa aggressivo. Quando il bambino scompare, si pensa che il fantasma di un bambino deforme dell’orfanotrofio, l’abbia preso.

Elena è una ragazza intelligente e di ricca famiglia borghese, col suo Italia 2007 Genere: Drammatico carisma controlla le amiche Michela, Regia: Matteo Rovere Alice e Livia. Insieme si danno al lusso sfrenato trascorrendo le giornate tra Int.: Filippo Nigro, shopping e locali esclusivi. Immagine e Chiara Chiti, Desirèe Noferini, Nadir Caselli trasgressione. Mario, professore cerca Dist.: 01 Distribution di cambiare la vita di Elena finendo per Durata: 95’ diventare vittima dei suoi vizi.

7 NOVEMBRE

PAG. 25

Messico, Spagna 2007 Regia: Juan A. Bayona Genere: Horror Int.: Belén Rueda, Fernando Cayo, Geraldine Chaplin Dist.: Key Films Durata: 100’

UN GIOCO DA RAGAZZE

THE BURNING PLAIN

PAG. 24

Clayton è un giovane che aspetta il trapianto del cuore, ma non ha seguito i consigli dei genitori e si è affidato all’amico. Durante l’operazione resta cosciente e un’orribile verità sostituisce al dolore fisico quello della mente. Il suo mondo ci viene mostrato mentre lui stesso lo realizza. Un thriller coi colori dell’horror e i toni del giallo.

Intorno al mondo in solitario nel 1968, la “Sunday Times Golden GloGran Bretagna 2006 Genere: Documentario be”, si è ritagliata un posto tra gli Regia: L. Osmond, J. eventi leggendari. Un gruppo di uomini parte senza barche di supporto, Rothwell Int.: Clare Crowhurst, senza telefoni satellitari e senza GPS. Ritratto di Donald Crowhurst, che inD. Crowhurst vestì tutto per una sfida con se stesso Dist.: Fandango Durata: 92’ e con il mare.

7 NOVEMBRE

PAG. 33

Usa 2007 Genere: Dram.-Thriller Regia: Joby Harold Int.: Hayden Christensen, Jessica Alba, Terrence Howard Dist.: Eagle Pictures Durata: 84’

DEEP WATER - LA FOLLE REGATA 7 NOVEMBRE

PAG. 25

Un cast schierato per farci sbellicare dalla risate tra Italia e America. Massimo, proprietario di un alberghetto a Cortina, e Angela, donna in carriera di New York. I figli sono in attesa del loro primo bambino che vogliono nasca a Miami. Ed ecco che le loro vite, s’incontrano. Una commedia degli equivoci tra gaffe e incroci imbarazzanti.

QUANTUM OF SOLACE 7 NOVEMBRE

PAG. 21

Italia 2008 Regia: Enrico Oldoini Genere: Commedia Int.: Massimo Boldi, I fichi d’India, Enzo Salvi, Simona Ventura Dist.: Medusa Durata: 95’

PAG. 47

Usa 2008 Genere: Horror Regia: Catherine Hardwicke Int.: Kristen Stewart, Robert Pattinson Dist.: Eagle Pictures Durata: 110’

Dopo aver vissuto per anni in un centro di recupero, Kym decide di tornare a casa. Ma il suo ritorno taglia gli equilibri familiari e ruba la scena alla sorella prossima al matrimonio. Kym vorrebbe riprendersi la sua normalità persa, Rachel vorrebbe godersi quel momento così importante con la sua famiglia. Tra tragico e comico.

La sedicenne Bella Swan si trasferisce con il padre a Forks dove incontra Edward Cullen, giovane che subito l’affascina. Ma scoprirà che il ragazzo è un vampiro destinato a restare per sempre diciassettenne. L’arrivo in città di vampiri complica ulteriormente la loro straordinaria love story. Ispirato al best seller di S. Meye, il nuovo Buffy.


le date dei film in uscita possono subire variazioni N

I FILM DEL MESE GALANTUOMINI

TORNO A VIVERE DA SOLO

Anni ’90. La malavita pugliese sembra avere una rete contorta e difficile da Italia 2008 Genere: Drammatico controllare. Il giudice Ignazio incontra Lucia, di cui è sempre stato innamoraRegia: E. Winspeare Int.: Donatella Finoc- to, e l’amico Fabio. Ma una mattina Fachiaro, Fabrizio Gifuni, bio viene ritrovato morto per una dose tagliata male. Le indagini porteranno Beppe Fiorello Dist.: 01 Distribution Ignazio molto più vicino di quanto avrebbe immaginato. Durata: 100’

28 NOVEMBRE

21 NOVEMBRE

PAG. 37

QUALCUNO CON CUI CORRERE Assaf ha sedici anni, gli viene affidato un compito curioso: ritrovare la paIsraele 2006 drona di un cane abbandonato. Alla Genere: Avventura ricerca della proprietaria, attraversa - Drammatico Regia: Oded Davidoff Gerusalemme percorrendo strade che Int.: Bar Belfer, Yona- lo incantano. Quando la sua missione sembra compiuta, scopre che la padrotan Bar-Or na cerca il fratello, coinvolto in una Dist.: Medusa Durata: 118’ pericolosa organizzazione criminale.

Italia 2008 Genere: Commedia Regia: Jerry Calà Int.: Jerry Calà, Enzo Iacchetti, Tosca D’Aquino, Eva Henger Dist.: Eagle Pictures Durata: n.d.

Giacomo, scappa dalla moglie Francesca e dalla famiglia in cerca di evasione. Tra il divorzio che incombe, le complicazioni della famiglia allargata e le disperazioni degli amici separati, la commedia nasconde tra le risate qualcosa di cui resta ben poco da ridere. Sequel del famoso Vado a vivere da solo che segna il ritorno di Jerry Calà.

TI STRAMO

21 NOVEMBRE

28 NOVEMBRE

PAG. 45

MAX PAYNE

Italia 2008 Genere: Commedia Regia: Pino Insegno Int.: Marco Rulli, Pinto Stefano, Franco Nero, Enrico Lo Verso Dist.: Mikado Durata: n.d.

Stram è un bulletto a capo di una banda di teppistelli. A una festa conosce Bambi, ragazza ricca. Un centro estetico trasforma Bambi in una liceale all’ultimo grido in grado di far perdere la testa a Stram. Ma l’amore è allontanato da una distrazione: gli esami di maturità. Coraggiosa parodia del nuovo genere adolescenziale.

PAG. 63

Remake di Death race 2000 con David Carradine e Sylvester Stallone. Siamo nel futuro, stavolta oltre il 2000 però. I carcerati sono costretti a competere in violenti felony fight automobilistici. A Frankenstein manca poco al rilascio, ma la direttrice del penitenziario vuole che competa. Non sa però che lui è dotato di grande abilità e avrà successo.

PAG. 60

DEATH RACE

Max Payne è un poliziotto: qualcuno ha ucciso la sua famiglia e un suo Usa 2008 collega. La ricerca lo conduce faccia Genere: Azione a faccia con nemici pericolosissimi Regia: John Moore Int.: Mark Wahlberg, di New York. Per raggiungere il suo Mila Kunis, Beau Brid- obiettivo, passa dalla parte dei cattivi, ma finisce nella trappola che gli ges, Chris O’Donnell Dist.: 20th Century Fox hanno teso i suoi nemici. Dal videoDurata: 99’ game più famoso degli ultimi tempi.

28 NOVEMBRE

28 NOVEMBRE

PAG. 51

Usa 2008 Genere: Azione Regia: P. W.S. Anderson Int.: Jason Statham, Joan Allen, Tyrese Gibson, Ian McShane Dist.: Universal Pictures Durata: 105’

NEVER BACK DOWN

LA FELICITÀ PORTA FORTUNA

Jake Tyler è un liceale ribelle con problemi di ambientazione. Durante una Usa 2008 festa subisce una pesante umiliazione Genere: Azione da alcuni studenti della scuola. Decide Regia: Jeff Wadlow Int.: Sean Faris, Amber quindi di prendere lezioni di combattimento. Sarà il maestro Djimon HounHeard, Leslie Hope, sou a trasformarlo in un campione tra i Evan Peters sotterranei in cui i suoi coetanei danno Dist.: Medusa sfogo a feroci impulsi violenti. Durata: 110’

5 DICEMBRE

28 NOVEMBRE

PAG. 57

Gran Bretagna 2008 Genere: Azione Regia: Mike Leigh Int.: Sally Hawkins, Eddie Marsan, Nonso Anozie Dist.: Mikado Durata: 118’

LA CONIGLIETTA DI CASA

SAW V

Anche la vita delle conigliette di Play28 NOVEMBRE boy può essere dura: Shelley viene USA 2008 licenziata. Viene allora accolta dalle Genere: Commedia ragazze della confraternita Zeta Alpha Regia: Fred Ward Int.: Anna Faris, Colin Zeta, che hanno bisogno di una vera Hanks, Rumer Willis, e propria look maker. Lei ha bisogno invece di ritrovare la sua identità. Da Emma Stone un confronto tanto curioso usciranno Dist.: Sony Pictures solo vincitrici. Durata: 97’

5 DICEMBRE USA 2008 Genere: Horror Regia: David Hackl Int.: Tobin Bell, Costas Mandylor, Betsy Russell Dist.: 01 Distribution Durata: 88’ PAG. 59

Londra. Pauline, tutti la chiamano Poppy, è una giovane maestra. La sua vita sembrerebbe molto complicata ma grazie alla sua spontaneità è amata e ben voluta da tutti coloro che la circondano. Poppy è la nuova Amélie, piena di energica vita. E il contrasto con il clima inglese mette ancora di più in risalto la sua vitalità.

L’eredità dell’Enigmista è nelle mani di un’unica persona: Hoffman. Ma il suo segreto è a rischio. Nuovi fiumi di sangue ci aspettano per un film a cui hanno dovuto partecipare perfino dei paramedici vista la pericolosità delle inquietanti trappole. Stavolta lo splatter si mescola al torture porn e tra le vittime anche un’infermiera sexy.

SOLO UN PADRE

UN POVERO MILIONARIO

Carlo è un dermatologo che ha la fortuna di avere dei genitori premurosi, Italia 2008 Genere: Drammatico degli amici affettuosi e una carriera avviata. Ma d’improvviso la sua vita Regia: Luca Lucini Int.: Luca Argentero, viene scombussolata e si ritrova da solo a dover prendersi cura della figlia Diane Fleri, Claudia Sofia, di dieci mesi. Solo l’incontro con Pandolfi Dist.: Warner Bros Italia Camille, potrà riportare nella sua vita l’equilibrio perso. Durata: 93’

5 DICEMBRE

28 NOVEMBRE

USA 2008 Genere: Commedia Regia: Danny Boyle Int.: Dev Patel, Anil Kapoor, Freida Pinto Dist.: Lucky Red Durata: 120’ PAG. 49

BOLT - EROE A QUATTRO ZAMPE 28 NOVEMBRE Usa 2008 Genere: Animazione Regia: Chris Williams Dist.: Walt Disney Durata: 80’

Bolt è il pastore tedesco più famoso delle serie tv di Hollywood. Durante il suo viaggio a casa, scopre però di non avere quei superpoteri che ne facevano la star dello schermo. Compagni di viaggio, il gattino Mittens e il criceto Rhino che lo aiuteranno a capire che si può essere un eroe anche nella realtà, e senza capacità sovrannaturali.

PAG. 67

Allo show televisivo indiano “Chi vuol essere milionario?” Jamal Malik si trova di fronte all’ultima domanda, potrebbe vincere 20 milioni di rupie. Ma il conduttore non ha molta simpatia per lui perché rifiuta di credere che un ragazzo dei quartieri poveri possa sapere tutte quelle risposte. Jamal verrà arrestato, sospettato d’imbroglio.

MADAGASCAR 2 19 DICEMBRE USA 2008 Genere: Animazione Regia: Eric Darnell, Tom McGrath Int.: Ale e Franz Dist.: Universal Pictures Durata: 90’ PAG. 47

Tornano i protagonisti di Madagascar: Alex il Leone, Marty la zebra, Melman la giraffa, Gloria l’ippopotamo e i pinguini. Alle prese con il viaggio di ritorno a New York e sono i pinguini a organizzare la ciurma. Solo che l’aereo col quale partono atterra in Africa, dove si confronteranno coi propri simili ritrovando le origini dimenticate.

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ACCHIAPPAFILM 9


*SPECIALE FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA ::di Diego Carmignani

FUORI

E

IL

DENTRO

FESTIVAL

U

Angela Finocchiaro in Galantuomini di Winspeare

)

10 ACCHIAPPAFILM

n festival più italiano s’era detto. Con l’auspicio, espresso dal neo-presidente Gianluigi Rondi, che vincesse una pellicola nostrana. L’esito della competizione ha in parte appagato questo desiderio, visto che un pubblico attento ha risposto positivamente, oltre che in termini di presenze, anche alla novità di questa edizione. Ovvero, il suo coinvolgimento nel verdetto finale, con la possibilità di dare il proprio giudizio sui film in concorso al termine delle proiezio-

ni. Le due facce del gradimento, quella della critica e quella del pubblico, sono state così accontentate. E in entrambi i casi, è stato premiato l’impegno di due pellicole che hanno voluto scuotere le coscienze e aprire gli occhi su due mondi relativamente vicini, nel tempo e nello spazio, ma molto spesso dimenticati. Il premio della giuria è andato ad Opium War, dell’afgano Siddiq Barmak, regista bandito durante il governo dei talebani ed autore in passato del film Osama in Afghanistan. Al centro della storia, il viaggio disperato ed allucinato di due soldati americani precipitati fra le montagne afgane e costretti a farsi forza l’un l’altro, tra le piantagioni di papaveri e gli inermi abitanti del luogo. Il Marc’Aurelio d’oro del pubblico è invece andato ad un’opera firmata da un


i premi ufficiali del festival internazionale del film di roma

Conclusa la prima edizione dell’era Rondi. Dopo le polemiche, il cinema: vincono le guerre dell’afgano Barmak e dell’italiano Battiato.

regista italiano ma che è di fatto un lavoro in cui la nazionalità conta poco. Resolution 819 di Giacomo Battiato ci ricorda come la più immane tragedia europea dal dopoguerra ad oggi fosse a pochi chilometri da casa nostra, ma lontana anni luce dalla nostra attenzione. Siamo nella città bosniaca di Srebrenica dove in 4 giorni del 1995, vennero sterminati 8mila musulmani dalle truppe serbo-bosniache guidate dal generale Ratko Mladic. Il film racconta le lunghe indagini del poliziotto francese inviato sul posto per far luce sulle responsabilità del massacro. Oltre alla statuetta, al film sono andati 75.000 euro che, ha detto Battiato, saranno in parte destinati ai tanti profughi bosniaci. Vincono due film di guerra, quindi, che confermano quanto spesso spetti al cinema il compito di diffondere storie emozionanti ed importanti che vanno esplorate più a fondo della semplice cronaca giornalistica. Gli

IL PREMIO ASSEGNATO DAL PUBBLICO Premio Marc’Aurelio d’Oro del pubblico al miglior film RESOLUTION 819 di Giacomo Battiato

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I PREMI ASSEGNATI DALLA GIURIA DI CRITICI Una giuria composta da Edoardo Bruno, Michel Ciment, Tahar Ben Jelloun, Emanuel Levy e Roman Gutek assegna il Premio Marc’Aurelio della critica a tre differenti categorie. Premio Marc’Aurelio d’Oro al miglior film OPIUM WAR di Siddiq Barmak Premio Marc’Aurelio d’Argento alla migliore interprete femminile DONATELLA FINOCCHIARO per Galantuomini di Edoardo Winspeare Premio Marc’Aurelio d’Argento al miglior interprete maschile BOHDAN STUPKA per Serce na dloni (With a Warm Heart / Il cuore in mano) di Krzysztof Zanussi I PREMI DI ALICE NELLA CITTÀ Premio Alice nella città (8 - 12 anni) MAGIQUE! di Philippe Muyl Premio Alice nella città (13 – 17 anni) SUMMER di Kenneth Glenaan Menzioni speciali: A CORTE DO NORTE (Northern Land / La tenuta al nord) di João Botelho AIDE TOI, LE CIEL T’AIDERA (With a Little Help from Myself) di François Dupeyron) I PREMI ALLA CARRIERA Premio Marc’Aurelio d’Oro alla carriera all’Actors Studio. Ha ritirato il premio Al Pacino Premio Marc’Aurelio d’Oro alla carriera a Gina Lollobrigida I premi collaterali Premio Libera Associazione Rappresentanza di Artisti (L.A.R.A.) Al miglior interprete italiano tra i film in concorso in tutte le sezioni del Festival assegnato a: Michele Riondino, interprete coprotagonista de Il passato è una terra straniera diretto da Daniele Vicari. Menzione speciale per l’intero cast di Si può fare diretto da Giulio Manfredonia. Premio Farfalla d’Oro AGISCUOLA Una giuria composta da ragazzi, provenienti da tutta Italia, ha assegnato il premio al miglior film in concorso nella Selezione Ufficiale a Aide Toi, Le Ciel T’aidera di François Dupeyron Premio ENEL Cuore al miglior documentario sociale Riconoscimento ai documentari in concorso nella sezione “L’Altro Cinema | Extra”. Il premio è a sostegno del contenuto sociale del cinema ed è stato assegnato a Life.Support.Music di Eric Daniel Metzgar

Giacomo Battiato

Premio CULT al miglior documentario Una giuria specializzata ha assegnato il premio tra i dodici documentari in anteprima europea o internazionale presentati dalla sezione “L’Altro Cinema | Extra” a Gyumri di Jana Sevcikova.


::a cura di Valentina Stefani

Gina Lollobrigida e Gianni Letta

Siddiq Barmak

Bodan Stupka

altri riconoscimenti assegnati all’Auditorium svelano poi le tante facce di questo Festival. Due regine italiane hanno chiuso Summer in bellezza la rassegna: da una parte la commossa Gina Lollobrigida, per lei il premio alla carriera e la standing ovation, e dall’altra la splendida Donatella Finocchiaro, migliore attrice per I Galantuomini, film che molto deve alle atmosfere salentine in cui è calato. Dalla Puglia viene pure un giovane talen- Magique! to, Michele Riondino, che si è meritato il premio della L.A.R.A. come migliore interprete italiano per la sua parte in Il passato è una terra straniera di Vicari. Tra tutti gli attori, ha fatto la parte del leone invece l’istrionico Bohdan Stupka, per la sua grande prova nel commovente Col cuore in mano, del polacco Krzysztof Zanussi. Menzioni speciali per A corte do norte del brasiliano João Botelho e Aide toi, le ciel d’aidera di François Dupeyron, in lizza fino all’ultimo come miglior film. Alle pellicole Magique e Summer i riconoscimenti della sezione “Alice nella città”, quella dei premi assegnati dai più piccoli, bella consuetudine del Festival. Questi i verdetti conclusivi di una kermesse che ha fatto tanto parlare di sé per il passaggio di gestione in corsa e che quest’anno si è trasformata da Festa del Cinema a Festival del Film. Complessivamente, si è trattato di un’edizione interlocutoria, segnata dalla contestazione studentesca, dagli acquazzoni autunnali e dalle polemiche su film e politica. Si guarda ora al prossimo anno (16-25 ottobre le date) per introdurre ulteriori novità e dare maggiore identità alla rassegna, ma lo sguardo è rivolto anche al biennio successivo: fino al 2011 il Parco della Musica è stato confermato come sede della manifestazione.

Giacomo Battiato

Angela Finocchiaro e Gianni Borgna

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Opium war


AL PACINO: IL

CINEMA A

360°

“Come far colpo su un regista durante un’audizione? Semplice, non vi presentate.” Al Pacino

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l Festival Internazionale del Film di Roma non poteva regalare un’emozione più grande agli appassionati del mestiere dell’attore. Chi può spiegare, per averlo vissuto in prima persona, cosa vuol dire calcare la scena, mettersi davanti ad una macchina da presa, o dietro, o nel backstage di un teatro o su un palcoscenico davanti al pubblico? Tutto questo è Al Pacino, attore di cinema, di teatro, regista, sceneggiatore, a Roma per ritirare il meritatissimo Marc’Aurelio alla carriera, attribuito quest’anno all’attrice Gina Lollobrigida e all’Actors Studio, di cui è uno dei presidenti. Occhiali da sole in testa, barba incolta, completo scuro, aria simpatica ed un’estrema disponibilità a rispondere a qualsiasi genere di domanda gli venisse posta: così si è presentato all’incontro col pubblico, un migliaio di persone che hanno avuto la fortuna di ascoltare il raccon-

to delle esperienza professionali di un vero mostro sacro dell’arte cinematografica. E non solo: la conversazione è iniziata con la presentazione di alcune delle sequenze più famose delle pellicole di Al Pacino, scelte e commentate da lui. A sorpresa, Al Pacino ha poi omaggiato il Festival con la presentazione di alcuni minuti di lavorazione di Salomaybe?, l’ultimo suo lavoro da regista, ancora incompleto, che sarebbe felice di presentare proprio qui a Roma, magari durante la prossima edizione del Festival. L’incontro si è concluso con la proiezione di un suo lungometraggio inedito in Italia,

Chinese Coffee, una perla rara per gli appassionati.

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l Pacino ha rivelato a sorpresa di avere origini corleonesi, proprio lui, il protagonista assoluto della saga de Il Padrino. “E pensare che la produzione non voleva né me né Brando, è stato il regista Coppola a insistere“, ha confessato ai romani.

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red carpet red carpet red carpet re

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opo il forfait di Keira Knightley gli assidui frequentatori del red carpet hanno temuto di dover riporre le macchine digitali. Ma nonostante le gocce di pioggia, il tappeto rosso ha visto sfilare tantissimi attori e registi arrivati in Italia da ogni parte del mondo per presentare i loro film. Le lunghe sfilate tra autografi ed interviste sono state inaugurate da Al Pacino, a Roma per ricevere il Marc’Aurelio alla carriera. E come poteva man-


red carpet red carpet red carpet care quest’anno la madrina per eccellenza della kermesse? Monica Bellucci, accompagnata a sorpresa dal marito Vincent Cassel, presenta a Roma L’uomo che ama, di cui è protagonista insieme a uno degli attori più acclamati della scena italiana contemporanea, Pierfrancesco Favino. Niente compagnia per l’affascinante Jessica Biel, a Roma per Easy virtue. Carrellata di mostri sacri della regia per la presentazione del lungometraggio 8, da Wim Wenders a Jane Campion, da Mira Nair a Gael García Bernal. La famiglia De Sica al completo ha assistito alla prima di Parlami di me, mentre un Colin Farrell dalla lunga ed inusuale chioma castana ha salutato il pubblico fuori e dentro la sala, prima della proiezione di Pride and Glory. Il cinema italiano la fa ancora da padrone con i due “cattivoni” Elio Germano e Michele Riondino, in lizza per un premio come miglior attore per Il passato è una terra straniera. Ma il vincitore del “premio passerella” è sicuramente Viggo Mortensen: tra film in concorso e incontri con il pubblico l’attore americano ha calcato i corridoi all’Auditorium per ben tre giorni di seguito.

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shley Tisdale, nella capitale per presentare il terzo capitolo di High School Musical è ormai una vera star: il sorriso che esibisce davanti ai flash dei paparazzi e la sicurezza in se stessa che ostenta di fronte a tutti ne è la dimostrazione.

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LA MODA AL FESTIVAL: IL GLAMOUR DAL GRANDE SCHERMO ALLA PASSERELLA

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ebbene non sia stata un’edizione sfavillante il festival non si è fatto mancare, giustamente, lustrini e paillettes. Così come accade a Cannes o a Venezia, attori e attrici, celebrità e vip del mondo dello spettacolo partecipano volentieri alle première che li riguardano, sfilando sul red carpet accompagnati da amici e colleghi del cinema e della tv. E come ogni anno il tappeto rosso si trasforma in passerella. Simona Ventura, per l’incontro con Al Pacino, ha sfoggiato uno stile maschile, indossando uno smoking Giorgio Armani per il red carpet della cerimonia di inaugurazione. Monica Bellucci ha sfilato al braccio del marito Vincent Cassel indossando un attillato abito da sera senza spalline Dolce&Gabbana. Al collo un prezioso collier Cartier. La moda ormai non è più una prerogativa femminile: anche gli uomini si affidano agli esperti di look per affrontare i flash dei fotografi. Gael García Bernal ha sfilato indossando un completo alleggerito da una t-shirt al posto della solita camicia, Wim Wenders non è riuscito a separarsi dal suo trench nero neanche sul tappeto rosso. Colin Farrel ha optato invece per lo stile grunge: capelli lunghi, look simil-trasandato, cappello e anfibi. Decisamente più elegante Giorgio Pasotti, che ha indossato un abito Giorgio Armani in occasione della cena di gala in onore di Al Pacino a Villa Medici. Ma le novità modaiole più interessanti vengono dalle giovani leve. I ragazzi di High School Musical non si dimenticano dello stile più all’avanguardia della capitale britannica e Ashley Tisdale indossa un delizioso abito Jenny Packham. Secondo noi è la più carina, secondo voi?


FOCUS: UN REGALO DEL BRASILE ALL’UMANITÀ CONTEMPORANEA

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naugurata da una festa coloratissima a Piazza Navona quest’anno la sezione Focus del Festival del Cinema di Roma si è trasformata in un vero e proprio viaggio virtuale in Brasile. Chi ha partecipato a Be brazilian, la manifestazione con più di quaranta artisti, musicisti e danzatori, ispirata alle tradizioni carnevalesche dei Frevo e Afro-blocos del nord-est brasiliano, con la regia dell’artista Arto Lindsay, si è immediatamente reso conto che l’atmosfera poliedrica avrebbe pervaso l’intera rassegna. E non è stato deluso: accanto alla nuova produzione cinematografica brasiliana, con quattordici titoli inediti di cinema contemporaneo, che ci ha regalato uno sguardo trasversale attraverso opere molto diverse tra loro, dal film d’autore al documentario a titoli che in patria sono stati campioni d’incasso, all’Auditorium è stata allestita la mostra dedicata al fotografo scomparso nel 1996 Pierre Verger, per la prima volta esposto in Italia. Altri eventi musicali hanno accompagnato la retrospettiva, come la performance musicale di Projeto Axe, con la partecipazione di Fiorella Mannoia, e l’attesissimo concerto-incontro con Caetano Veloso, che ha incantato il pubblico dopo la proiezione del film Coraçao vagabundo di Fernando Grostein Andrade.

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ndiscrezioni e foto rubate dai fans avevano rivelato il soggiorno di Viggo Mortensen durante i quattro giorni di permanenza a Roma. Un indizio: alle sue spalle si intravedeva l’obelisco di Piazza del Popolo... Non c’erano dubbi, era L’Hotel de Russie. Peccato che l’attore sia tornato a casa da tanto tempo...

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MAGIC MOMENTS

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osa ricorderemo dell’edizione 2008 della kermesse capitolina? Sicuramente i film vincitori e i loro protagonisti. Ma in ogni manifestazione di una certa rilevanza ci sono sempre dei momenti particolari che rimangono impressi nella memoria, per la loro importanza legata all’evento cinematografico o semplicemente perché cronaca e costume vanno spesso di pari passo. Se pensiamo al Festival non possiamo certo dimenticare le magnifiche passerelle degli attori italiani ed internazionali, seguite da centinaia di persone. Quest’anno per di più arricchite da musica e ballo: alla première di High School Musical 3 gli attori protagonisti erano accompagnati da un corpo di ballo che ha riproposto sul red carpet le coreografie del film, mandando in delirio tutti i giovani fan di Zac Efron & Co. E che dire dell’anteprima di Twilight, primo capitolo del nuovo fenomeno letterario degli ultimi anni, destinato a replicare il successo di

Harry Potter? I biglietti per la proiezione dei primi quindici minuti della pellicola sono terminati durante il primo giorno di vendita su internet. Chi era presente agli incontri della sezione Extra - L’altro Cinema, non potrà mai dimenticare le parole di Al Pacino, l’ecletticità di Viggo Mortensen, gli sguardi profondi di David Cronenberg. Purtroppo però la manifestazione verrà ricordata anche per la protesta degli studenti, che hanno espresso il loro disagio per l’attuale condizione dell’istruzione italiana invadendo più o meno pacificamente gli spazi dell’Auditorium. E che dire del nubifragio che ha colpito la Capitale durante le proiezioni? Se lo ricorderà benissimo chi è stato costretto ad abbandonare una delle sale allestite all’esterno del Parco della Musica prima che l’acqua la inondasse. E intanto Michael Cimino, ridacchiando commentava la storica scena di Singing in the rain.



John Malkovich e Angelina Jolie

CHANGELING:

UNA “TRUE STORY” FIRMATA

CLINT EASTWOOD Una nuova “madre coraggio” si scaglia contro il sistema legale della California per ritrovare il figlio scomparso.

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a storia vera alla quale si ispira è talmente surreale da sembrare frutto della mente di uno sceneggiatore noir. Il cast è di prima scelta: può pregiarsi di annoverare tra i protagonisti Angelina Jolie e John Malkovich. I produttori sono del calibro di Brian Grazer e Ron Howard, entrambi vincitori di un Academy Award. La ricostruzione della Los Angeles anni ’20 è perfetta e attentamente studiata. Questi sono solo alcuni dei motivi per aspettare

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con curiosità il nuovo film diretto da Clint Eastwood. Los Angeles, marzo 1928. In un giorno apparentemente uguale a molti altri la giovane centralinista Christine Collins rientra a casa dopo una giornata di lavoro. Ad accoglierla però non trova Walter, il figlio di nove anni: il bambino è sparito senza lasciare traccia. Inizia da qui, l’odissea di una madre che lotta con estremo coraggio ed ostinazione, superando ostacoli insormontabili e soprattutto sfidando

il sistema giudiziario americano, pur di ritrovare il suo bambino. Christine riesce a portare a galla un sistema fatto marcire fino all’osso da politici talmente corrotti che, pur di non perdere “appeal”, dopo cinque mesi dalla scomparsa di Walter le consegnano un bambino a lui vagamente somigliante, facendole credere che si tratti del figlio. La donna percepisce subito che quello non è il suo bambino e finisce in un ospedale psichiatrico, perché accusata dalla polizia di essere affetta da


*COVER STORY ::di Susanna Panto

dal 14 Novembre nei cinema N

SO CHE MIO FIGLIO È DA QUALCHE PARTE, RIESCO ANCORA A SENTI RLO CRISTINE COLLINS

T r a m a Angelina Jolie e Gattlin Griffith

Los Angeles,1928. Christine Collins torna a casa dal lavoro e si accorge che il figlio è sparito senza lasciare traccia. Si rivolge alla polizia. Dopo cinque mesi sembra arrivare una svolta: viene trovato un bambino somigliante allo scomparso. Christine si accorge subito che non si tratta di suo figlio e, creduta pazza, viene internata in un ospedale psichiatrico. Ma la donna non si arrende e continua a lottare per non far sospendere le ricerche. Regia: Clint Eastwood Interpreti: Angelina Jolie, John Mallkovich, Jeffrey Donovan, Colm Feore Distribuzione: Universal Pictures Durata:140’ Data di uscita: 14/11/2008

EXTRA

ANGELINA JOLIE=CHRISTINE COLLINS “Sicuramente il fatto di essere una madre mi ha aiutato nell’ immaginare il dolore e la frustrazione se una cosa simile succedesse a me. Ma ho dovuto cercare un’altra fonte di ispirazione. E siccome ho perso mia madre pochi mesi prima dell’inizio delle riprese ho immaginato questa donna molto simile a lei. Christine me l’ha ricordata”. Questa è una delle dichiarazioni che Angelina Jolie ha rilasciato in occasione della presentazione di Changeling a Cannes. Figlia di Jon Voight e Marcheline Bertrand, nel 1999 vince un Oscar come migliore attrice non protagonista per l’interpretazione di Lisa Rowe nel film Ragazze interrotte. Questo personaggio è stato per la Jolie un’altra delle fonti di ispirazione. Come Christine Collins in Changeling infatti Lisa viene internata in un istituto psichiatrico; ma la stessa Jolie a tal proposito ha detto: “l’ultima volta che ho girato un film all’interno di un istituto psichiatrico il mio ruolo era sicuramente più simile a quello di Amy” (la confidente di Christine in Changeling). Una nuova sfida quindi per un’attrice capace di passare da ruoli leggeri ad altri complessi e profondi come fossero tutte sfaccettature della sua stessa personalità.


disturbi mentali. Christine però vuole trovare suo figlio ad ogni costo e, aiutata da un reverendo (interpretato da John Malkovich), non smette di lottare. È innegabile che ci troviamo di fronte ad una nuova eroina, una donna tenace, capace di andare fino in fondo ad una battaglia che avrebbe portato chiunque altro alla distruzione, trasformando il ritrovamento del figlio in una “missione”. È innegabile anche che si tratti di un film provocatorio, un vero e proprio atto di accusa contro gli abusi di potere. Tratto da una storia vera, Changeling riporta alla luce un fatto di cronaca, avvenuto più di ottant’anni fa, che al-

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trimenti sarebbe caduto nel dimenticatoio. Il merito di questa scoperta si deve attribuire allo sceneggiatore Michael Straczynski che, arrivato in possesso dei verbali del vero caso Collins, capì subito di trovarsi davanti ad una grande storia: “un giorno ricevetti una telefonata da una vecchia conoscenza che avevo in Municipio. Mi disse di avere per le mani qualcosa che avrei dovuto vedere prima che finisse nell’inceneritore…la vicenda mi colpì profondamente e decisi di andare fino in fondo”. Presentato in concorso all’ultimo Festival di Cannes questo crudo noir ha fatto guadagnare a Clint Eastwood il Premio speciale come regista. Si tratta della sua 31° direzione e conserva molte delle tematiche a lui care, tra le quali in particolare spiccano quelle del coraggio, della volontà di sfida e della determinazione, anche a rischio della propria incolumità (basti pensare alla protagonista di Million dollar baby). La pellicola riassume in sé alcuni dei grandi generi della migliore cinematografia, essendo insieme film di denuncia, thriller e dramma; il tutto condito da una ricostruzione storica accurata e ricercata nei minimi dettagli.


dal dal dal 731 Novembre 24Ottobre Luglio nei cinema N

*COVER STORY

QUANTUM OF SOLACE

ANGELINA È UNICA. MI RICORD A LE ATTRICI DEGLI ANNI ’40, L’EPOCA D’OR O DEL CINEMA, COME KATHARINE HEPBURN, INGRID BERGMAN, BETTE DAVIS, SUSAN HAYWAR D CLINT EASTWOOD

Un intrigo internazionale che questa volta passa anche per l’Italia. Il James Bond di Craig, dopo i fasti di Casino Royale, è costretto a una missione che lo porterà in Austria, in Sud America ed anche nel Bel Paese. Siena, Talamone, Massa Carrara e le belle coste del lago di Garda, faranno da cornice

a Quantum of Solace (Un Quantum di Sicurezza), secondo banco di prova per il Bond biondo. La trama del film è tratta anche questa volta da un libro dello scrittore militare inglese, Ian Fleming. Il film narra le conseguenze del tradimento di Vesper, l’unica donna amata da Bond, oltre la moglie Tracy. Bond e M (Judi Dench) interrogano Mr. White (Jesper Christensen) che rivela come l’organizzazione che ricattava Vesper fosse molto più pericolosa di quanto s’immaginasse. Per uno scambio di persona, Bond conosce la bella e aggressiva Camille (Olga Kurylenko) che l’accompagna da Dominic Greene (Mathieu Amalric), che è tra i membri principali della misteriosa organizzazione. 007 dovrà sventare l’inquietante piano di Greene e fermare la sua oscura macchinazione...

::di G. Salinari dal 7 Novembre nei cinema N Una delle finalità sottese al film è stata svelata dallo stesso Eastwood in una dichiarazione resa alla stampa prima della presentazione di Changeling al Festival di Cannes: “…una chiara accusa all’abuso di potere di chi, invece, dovrebbe proteggere la popolazione. Nel nostro caso la polizia di Los Angeles”.

TIFFANY E I TRE BRIGANTI L’orfanella Tiffany è in viaggio verso il terribile orfanotrofio-prigione, quando la sua carrozza viene assalita da tre malvagi briganti alla ricerca di ricchezze. La piccola vede un’alternativa alla sua triste meta e finge d’esser figlia di un maharaja per farsi rapire dai tre, che quindi la portano

CURIOSITÀ • I produttori hanno deciso di contattare lo scenografo Marukami per ricreare ambienti il più possibile fedeli alla Los Angeles anni ’20, ma questo si palesava come un compito particolarmente difficile, visto che gli edifici più antichi erano stati demoliti e le strade sostituite con autostrade. La svolta è arrivata con la scoperta del quartiere di San Dimas che conservava le atmosfere giuste. • Per i costumi è stata chiamata una collaboratrice fidata di Eastwood, Deborah Hopper, che aveva già lavorato al fianco del regista in alcuni film ambientati negli anni ’40 come Flags of Our Fathers e Lettere da Iwo Jima. • Changeling è il primo film scritto per il cinema da Joseph Michael Straczynski, divenuto famoso per essere l’autore sella serie televisiva “Babylon 5” e per i suoi cicli di storie su fumetti come I Fantastici Quattro e Uomo Ragno. • Clint Eastwood decise di dirigere Changeling appena lesse il copione. In un’intervista infatti ha dichiarato: “me lo portai appresso durante un viaggio a Berlino. Lo lessi durante il volo di ritorno e mi piacque molto. Così, appena rientrai, chiamai Brian Grazer e Ron Howard e dissi loro: sì, lo farò!”.

nel loro covo. La sua vivacità stravolge la loro esistenza, fin quando non scoprono l’inganno e la lasciano nelle grinfie della Maestra Cattiva. Però, ricordandosi del loro passato di orfani e affezionatisi alla bambina, si pentono e corrono a salvarla. Tiffany, gli altri bimbi e i tre nuovi amici sconfiggeranno la Maestra e vivranno tutti insieme. Dal classico per la prima infanzia “I tre briganti” di Tomi Ungerer, il film aggiunge un tocco di intraprendenza infantile e una genuinità di immagini. ::di E. Volpe

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n ::di Barbara Zorzoli

GUEST STARS*

SEMPRE E SOLO

DIRTY HARRY Il texano con gli occhi di ghiaccio è tornato!

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emmeno il tempo ha scalfito quel modo tutto suo di serrare gli occhi. Viso cesellato, occhi color ghiaccio, come quel ”Texano” che lo ha reso celebre. Alto, prestante ma al contempo fragile, pare un politico o l’ispettore Callaghan, in pensione. A settantotto anni compiuti, Clint Eastwood, il più classico dei registi americani, torna con una nuova storia di sentimenti familiari, Changeling. La pellicola, tratta da una storia vera, racconta il caso di Chri-

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stine Collins (interpretata da Angelina Jolie), madre single vissuta nella Los Angeles del 1928 a cui viene rapito il figlio e a cui la polizia, corrotta, ne riporta un altro, molto somigliante. Quando la donna minaccia di sollevare uno scandalo, le autorità la fanno internare in un manicomio e lei potrà contare solo sull’aiuto del reverendo Briegleb (John Malkovich). Spesso i suoi film sono ambientati durante la Depressione. Un caso? Non proprio. Ho vissuto a Los Angeles

negli anni ‘30, mio padre lavorava in una stazione di servizio, mia sorella è nata lì, e ho ancora ricordi nitidi. Perciò quando leggo una storia di quel periodo mi sento coinvolto, mi sento ancora un giovane venuto a Hollywood da lontano. I luoghi del film sono stati ricostruiti o esistono ancora? Esistono tuttora. Siamo andati a Riverside e la casa degli omicidi non è cambiata, sembrava di essere tornati indietro nel tempo. Ci sono ancora i pollai dove molto probabilmente sono stati sepolti i bambini.


LE INTERVISTE DI ACCHIAPPAFILM* Perché le “sue” donne sono sempre forti e indipendenti? Perché mi piacciono! In questo caso mi interessava mettere in luce questa donna che combatte contro tutta una città. Anche Angelina Jolie con il suo carisma mi ha sempre attratto, è forte ed eroica come la madre che interpreta. È vero che sul set gira ogni scena solo una volta? Sì. Sono sempre stato veloce a decidere e sul set mi comporto come facevo a scuola quando mi assegnavano i compiti a quiz. Se ci pensavo su poi alla fine sbagliavo la risposta ed allora cercavo di basarmi sulla prima impressione. Così facendo sbaglio meno. Ed è anche vero che lascia gli attori liberi di improvvisare? Vero anche questo. Mi piace dare libertà sul set e se gli attori vogliono improvvisare li incoraggio. Ma non devono farlo se non se la sentono. L’improvvisazione fa sì che sul set non ci siano tensioni e che ogni momento sia buono per girare. Parliamo di musica, una sua grande passione. Suona ancora? Quando posso. Purtroppo sono spesso costretto a non suonare per giorni, però la musica, classica, jazz, blues o country che sia, fa sempre parte della mia vita. In casa nostra c’era sempre un disco di musica jazz che suonava. Mia madre mi ha insegnato ad amare musicisti come Miles Davis, Dave Brubeck, Thelonious Monk e Stan Kenton…la musica di Johnny Mercer è nel mio cuore. Ed è fondamentale anche nei suoi

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film… Sì. Ho sempre dato un’importanza primaria alla musica nei miei film, sia intesa come colonna sonora, sia intesa come musica che ascoltano o suonano i personaggi… Come dicevo è fondamentale per un film, basta saperla utilizzare. Lei che uso ne fa? Morigerato! (sorride). Penso si debba fare attenzione. Se la musica è troppo presente, rischia di trasformarsi in una sorta di lavaggio del cervello per lo spettatore che viene assalito dalle emozioni create dalla musica …e il film ne esce sconfitto. Anche il montaggio dei suoi film è molto “musicale”… Forse perché costruisco il ritmo dei miei film durante le riprese. Mentre giro, cerco di trovare ed imprimere il giusto ritmo. Quanto tempo impiega in media per montare un film? In genere sono rapido, un paio di settimane esclusa la postproduzione. Progetto futuri? Due film: The Human Factor, tratto dal libro di John Carlin, incentrato sulla figura di Mandela, e Gran Torino, in cui recito al

fianco di giovani esordienti della comunità asiatica Hmong. Qualche anno fa però lei aveva detto di non voler più recitare... Sì, ma quando ho letto questo copione ho pensato: “Posso essere quest’uomo perché lo capisco. Perché tirarsi indietro?” A proposito di recitazione, ripensa mai ai suoi esordi? No, cerco di vivere nel presente. Se vivi nel passato allora incominci a pensare ai tuoi vecchi film e non serve. Trentacinque anni fa adoravo fare quello che facevo ora mi piace fare quello che faccio. I miei western, i film sull’ispettore Callaghan sono legati ad un periodo importante della mia vita, ma è probabile che se avessi continuato a interpretare unicamente pistoleri o poliziotti che sanno solo dire: “Come on, make my day” (Coraggio, fatti ammazzare n.d.t.), credo che oggi non esisterei, almeno cinematograficamente! Se dico Sergio Leone… Rispondo che sono passati trentatré anni! Eravamo dei novellini nel mondo del cinema. Io avevo un’esperienza televisiva alle spalle, lui aveva realizzato un primo film, Il colosso di Rodi. Sergio era un grande ammiratore di John Ford e David Lean, e aveva un talento notevole nel combinare tra loro i campi lunghi e i primi piani. Sergio Leone era un maestro, da lui ho imparato tanto.

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n dal 7 Novembre nei cinema

THE BURNING PLAIN UN SEGRETO TRA DI NOI Due madri, Charlize Theron e Kim Basinger, e una serie di dolorose vicende riannodate con cura dall’abile penna di Guillermo Arriaga Jennifer Lawrence, J.D. Pardo

Charlize Theron

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dal 7 Novembre nei cinema N

*PRIMA VISIONE ::di Pasquale Colizzi

TURALE IL MIO MODO DI SCRIVERE È QUELLO NA RE IN CUI NOI TUTTI RACCONTIAMO LE NOST STORIE, MESCOLANDO FATTI, RICORDI, SUGGESTIONI GUILLERMO ARRIAGA

DEEP WATER

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na sex symbol degli Ottanta come Kim Basinger, ruolo da icona che ha finito per sovrastarla e tornata da qualche anno a bei personaggi. Sempre con magnetico appeal. E la sudafricana tutta d’oro Charlize Theron, una delle poche ex modelle passata al cinema con qualche cognizione di causa. Le ha riunite in un film Guillermo Arriaga, lo sceneggiatore messicano separato artisticamente da Alejandro Inarritu, con il quale ha costruito gioielli contemporanei come Amores perros e Babel. Lo scrittore s’è messo in proprio e nonostante fosse un “debuttante” alla regia il suo The burning plain è passato direttamente in concorso all’ultima Mostra di Venezia. Segno della grossa considerazione che si è guadagnato

La storia incredibile di un uomo che fa del Golden Globe, un’importantissima gara di navigazione intorno al mondo, la sua unica ragione di vita. Intenzionato sin dal principio a parteciparvi soprattutto per necessità economica, l’avventuriero si ritroverà ben presto impreparato ad affrontare

le sfide del mare, spingendosi onda dopo onda verso un destino ineluttabile. È la vera storia di Donald Crowhurst, navigatore dilettante scomparso nel 1968 durante la competizione e mai più ritrovato, riproposta oggi attraverso i diari di bordo, le interviste e i filmati di repertorio raccolti dai due documentaristi Louise Osmonde e Jerry Rothwell. Un film che parla del coraggio, ma anche dell’incoscienza, di chi vuole oltrepassare i propri limiti. Narrato dalla suadente voce del premio Oscar Tilda Swinton.

::di P.Russo dal 7 Novembre nei cinema N

EXTRA

Quelle fatali nove settimane e mezzo: Basinger/Rourke All’ultima Mostra di Venezia era il tormentone ricorrente: e se si incontrassero? Non è successo, però nella fantasia di molti è balenata una istantanea: Kim Basinger e Mickey Rourke, in posa ciascuno con la sua Coppa Volpi per la migliore interpretazione. Sappiamo come è andata a finire. Rourke con un piede sul podio per lo strepitoso lottatore in The wrestler (film ripagato con Leone d’oro, niente male come scambio) è stato spodestato dal pur bravo Silvio Orlando. La Basinger (che però al Lido non si era nemmeno presentata) dalla bisbetica Dominique Blanc de L’autre. Così niente reunion a più di vent’anni da quelle Nove settimane e mezzo che turbarono l’immaginario erotico di tanti. Un titolo che significò un apice di popolarità per entrambi, una scandalosa notorietà mondiale ma anche un marchio - sexy e dannati - che i due fecero fatica a scrollare di dosso. Lei pian piano rientrò nei ranghi, rendendo più rassicurante la sua figura di donna. Lui tra problemi vari è finito pugile e disoccupato e adesso promette che è tornato per restare. Col passare degli anni e delle dive smutandate oltre ogni inibizione, quel balletto di Kim Basinger con sottofondo di voce grattugiata di Joe Cocker, sembrò pian piano sbiadire come una ingenuità da ragazzini. Poi però arriva il momento dell’erotismo vintage, quello che poco esibito e più promesso. E in fondo che cos’era la gallerista in mano a John Grey (un Mickey Rourke di istintiva sessualità) se non la corrispettiva versione americana e patinata delle dive sexy dei B movie all’italiana?

FRONTIERS Il giovane regista Xavier Gens, reso noto dall’adattamento cinematografico del celebre videogame Hitman, esce finalmente anche in Italia con Frontiers: il suo primo lungometraggio che, qualche anno fa, ha letteralmente scioccato il pubblico e la critica d’oltralpe. Un disturbante survival horror francese che rende omaggio al cinema di genere degli anni 70 e 80, la cui estrema violenza

ha sollevato non poche polemiche in patria. Arrivato quindi anche sui nostri schermi, stranamente in versione non censurata, Frontiers narra la terribile vicenda di un gruppo di ragazzi in fuga dalla polizia che, attraversata la frontiera, trova nascondiglio in un vecchio ostello a gestione familiare. Ignara della pericolosità dei loro albergatori, la gang si fermerà un po’ troppo oltre il tempo necessario... ::di P.Russo

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Kim Basinger, Charlize Theron

facendo la spola continua tra il buen retiro messicano che non ha mai abbandonato e Hollywood, che lo ha ingaggiato a tempo pieno e ora gli ha offerto la possibilità di esordire con un cast di tutto rispetto. Coincidenza ha voluto che la debuttante del suo film, una giovane, bellissima Jennifer Lawrence abbia ricevuto dalla Giuria presieduta da Wim Wenders proprio il Premio Marcello Mastroianni, che incorona gli attori più promettente e alla prima prova tra quelli che si

vedono al Lido. Quanto alla pellicola, riluce degli stessi colori a cui lo scrittore messicano ci aveva abituato. La sua idea di partenza, come aveva spiegato ai giornalisti a Venezia, era di costruire una storia che avesse in sé i quattro elementi, aria, acqua, terra e fuoco, con il sole e il deserto del confine tra Messico e Usa e la pioggia incessante e i grigi dell’Oregon, catturati dalla fotografia del bravo Robert Elswitt. Arriaga si presenta come un osservatore sul guado, perchè ama esplorare i confini (anzi “il confine”, quella distesa di terra e poca vegetazione militarizzata dal governo Bush) come luogo di identità cangianti, di lingue che si mescolano, di culture che stridono ma si riconoscono. Al cen-

tro della storia due madri. Kim Basinger ha quattro figli che vanno a scuola e un marito che si sforza di tenerla in pugno ma ormai l’ha persa. Frequenta da tempo un uomo (Joaquin De Almeida) che le ha fatto riacquistare fiducia in un corpo che la malattia aveva sfregiato. Charlize Theron invece è una giovane donna tormentata da un avvenimento del passato, cambia amanti come vestiti e cerca disperatamente qualcuno che la tiri fuori dalle basse del suo umore. Entrambe sono custodi di un segreto, di un lato oscuro. Tutto intorno gli altri personaggi: un giovane padre solo con la figlia, una coppia di ragazzi che vivrà un amore alla Romeo e Giulietta: casuale, incredibile, osteggiato. Naturalmen-


dal 7 Novembre nei cinema N

*PRIMA VISIONE ::di Pasquale Colizzi

A RECITAZIONE TR I RM DE VI DI A RÒ UE IN NT CO CARRIERA HO AVUTO IA M A LL NE . LM FI DI NE IO E PRODUZ I CREDESSE IN ME, LA FORTUNA DI TROVARE CH N I GIOVANI TALENTI CO SO ES ST LO RE FA IO GL VO CHARLIZE THERON

“ Jennifer Lawrence, J.D. Pardo

CURIOSITÀ • Il neo regista messicano Guillermo Arriga è scrittore ed è stato sceneggiatore di tre film per Alejandro Inarritu: Amores perros, grande successo di critica che assicurò ai due l’ingresso ad Hollywood. 21 grammi è stato il primo film prodotto con soldi Usa. E Babel, quattro storie che si intrecciano in altrettanti angoli della terra. • Charlize Theron è stata protagonista e produttrice di The Burning Plain. L’ex modella e attrice sudafricana ha prodotto diversi titoli negli ultimi anni. Come per esempio Monster, una storia vera per la quale ha dovuto completamente trasformarsi (imbruttendosi parecchio) e che le ha fatto vincere un Oscar. • La giovane, bellissima Jennifer Lawrence è stata ingaggiata appena 16enne per il ruolo della figlia di Kim Basinger. A Venezia ha ricevuto dalla Giuria presieduta da Wim Wenders proprio il Premio Marcello Mastroianni come miglior attrice esordiente. • Il film è stato girato in due luoghi dalle condizioni atmosferiche opposte. Il confine messicano, nella California meridionale, è zona di frequenti incendi e siccità. L’Oregon invece nel nord degli Usa è conosciuto per avere un clima poco mite: piove sei mesi all’anno.

te Arriaga riannoda i fili di quelle vite in mondo sorprendente. È il suo marchio di fabbrica: sedimenta particolari e piccoli disvelamenti, sfalsa la cronologia e ricompone piano piano. Per questo è un peccato mortale svelare la trama. Meno ne saprete in partenza, più potrete godere la magia dei ricami della sceneggiatura. Vi basti sapere che Charlize Theron, (vista recentemente accanto a Will Smith in un ruolo molto lontano dalle sue consuete scelte) è tormentata e molto intensa. In maniera diversa lo è pure Kim Basinger, una donna all’incrocio fatidico della mezza età che ha bisogno di trovare un uomo che l’aiuti ad accettarsi nonostante lo sfregio che si porta addosso. Trova Joaquin De Alemeida e la loro storia clandestina sarà incendiaria. In molti sensi. Infine tenete d’occhio Jennifer Lawrence: è la bionda più giovane delle tre, è la figlia ribelle e ritirando il premio a Venezia sembrava già un’attrice consumata.

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PRIMA VISIONE* ::di Diego Carmignani

CACCIA

ALLA DEL Leonardo DiCaprio

NEMICO

INVISIBILE Ridley Scott mette insieme DiCaprio e Crowe per una spy-story mozzafiato. In giro per il mondo, contro gli uomini del terrore.

È

una combinazione perfetta di nomi e storie quella che c’è dietro Nessuna verità. Intanto, il connubio inossidabile tra Ridley Scott e Russell Crowe, che dopo Il Gladiatore sono ormai una cosa sola, come dimostrano le disparate pellicole girate assieme, dalla commedia brillante (Un’ottima annata) al “police drama” (American Gangster). Poi, la certezza di una sceneggiatura avvincente, visto che l’adattamento è curato dall’autore dello straordinario The Departed, William Monahan. Infine, la prima volta col regista inglese di Leonardo DiCaprio, che presto bisserà l’esperienza nel thriller dark The Low Dweller. All’origine di questa vicenda di spionaggio c’è però una lucida mente giornalistica. Quella di un veterano dell’informazione americana, David Ignatius, che

T r a m a Ex-giornalista, ora agente numero uno della CIA, Roger Ferris è di ritorno dall’Iraq, dove si è procurato una grave ferita alla gamba. A lui viene affidato l’arduo compito di rintracciare e catturare Al-Saleem, pericoloso membro di Al Qaeda, che sta organizzando i suoi attentati in Giordania. Per penetrare nella rete del terrore, Ferris dovrà ricorrere a tutte le sue abilità, avvalendosi dell’aiuto del veterano Ed Hoffman, che lo segue telefonicamente dagli Stati Uniti. Regia: Ridley Scott Interpreti: Leonardo DiCaprio, Russel Crowe, Mark Strong, Golshifteh Farahani, Oscar Isaac, Ali Suliman Distribuzione: Warner Bros Durata: 128’


dal 21 Novembre nei cinema N

si è occupato per 10 anni di questioni relative alla CIA e al Medio Oriente per il Wall Street Journal ed attuale editore associato del Washington Post. Lo scorso anno ha pubblicato il libro da cui è tratto il film, testo che ha la rara capacità di illustrare tutto quello che accade in prima linea nelle operazioni di intelligence, esaminando nel dettaglio quelle relazioni e mosse, concesse e proibite, che fanno la differenza in questo impenetrabile mondo. Nessuna verità, proprio per la sua natura giornalistica, è forse il primo film che riesce a tradurre in cinema l’oscuro e sofisticato modo in cui operano i servizi segreti, e attraverso quali sottili stratagemmi riescano a scovare il più im-

prendibile dei nemici. Talmente imprendibile, che la sua è un’identità sfumata e il luogo in cui si annida potrebbe essere ovunque, ed allora “Non fidarti di nessuno. Inganna tutti”, come recita il sottotitolo del film. A trovarsi in questa scomoda posizione è un reduce coi controfiocchi, un G-man preparatissimo, lanciato senza rete a sgominare un’incandescente cellula di Al-Qaeda. Memorabile questo agente Ferris, tanti uomini in uomo


LA GENTE DELLA CIA È SPARPAGLIATA OVUNQUE IN CERCA DI TUTTE LE INFORMAZIONI POSSIBILI. METTE PAURA PENSARE QUANTO SAREBBE PERICOLOSO QUESTO MONDO SE NON CI FOSSERO LEONARDO DICAPRIO

EXTRA

IL CINEMA DEL TERRORE

Russell Crowe e Ridley Scott

solo, in cui Di Caprio fa confluire i personaggi interpretati negli ultimi anni di carriera: c’è l’essere o non essere del detective di The Departed, la problematicità del cacciatore di diamanti di Blood diamonds, ed anche la propensione al viaggio del truffatore di Prova a prendermi. In più, possiede le caratteristiche del professionista qui interpretato: spiccata intelligenza, padronanza delle tecniche di combattimento e conoscenza della situazione mediorientale. Ferris

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Sempre presente sulle prime pagine dei giornali, il tema del terrorismo sta dando parecchio da fare al cinema statunitense degli ultimi anni, costellati da pellicole che ne affrontano i più disparati aspetti, talvolta controversi e tutt’altro che filo-americani. Recentemente, abbiamo visto Rendition, film di denuncia con Meryl Streep, che riflette intorno alle barbare conseguenze del terrorismo sulla società occidentale, cosiddetta civile, denunciando deportazioni illegali e soluzioni inumane perpetrate dagli americani, pur di ottenere informazioni. Sempre la Streep è stata protagonista di Lions for lambs, pellicola di Robert Redford con cui si sono volute risvegliare le coscienze assopite su un tema ormai quotidiano come quello della guerra. Di diversa natura The Kingdom, dove un pugno di uomini capitanati da Jamie Foxx viene spedito in Arabia Saudita per far luce su un atto terroristico ad una base americana e si trova nel bel mezzo di uno scontro frontale. Jarhead, film del 2005, non parla di un conflitto bellico in corso, ma il messaggio è veramente attualissimo: il protagonista è un marine inviato in Kuwait e costretto all’allucinante attesa di un nemico che non arriva mai. Alla fine, non avrà sparato un colpo, ma la sua testa rimarrà per sempre prigioniera dell’assolato deserto mediorientale.


*PRIMA VISIONE

dal 7 Novembre nei cinema N

UN GIOCO DA RAGAZZE

CURIOSITÀ • Per recitare nella la parte dell’agente Ed Hoffman, Russell Crowe ha dovuto, su espressa richiesta di Ridley Scott, trasformare il suo aspetto fisico, ingrassando di una ventina di chili. Non è la prima volta che Crowe si cala in questo modo in un personaggio, come nel caso del dottor Jeffrey Wigand di Insider-Dietro la verità, per la cui interpretazione ha ottenuto la nomination all’ Oscar.

Dall’omonimo romanzo di Andrea Cotti e in concorso al Festival del Cinema di Roma 2008, Un gioco da ragazze ci presenta uno spaccato di vita di quattro diciassettenni dell’alta borghesia di una provincia italiana. Bellissime, ricche e fissate con l’aspetto fisico trascorrono le loro

• La musica scelta per i titoli di coda di Nessuna verità è “If the world”, nuova canzone dei Guns’n’Roses dopo un lunghissimo silenzio. Il brano non è presente nella soundtrack ufficiale del film, ma è incluso nel fantomatico disco Chinese Democracy, annunciato da anni e in uscita finalmente a fine 2008. • Gran parte delle scene del film sono state girate in Marocco, location familiare per Ridley Scott, che ha già lavorato più volte in Nord Africa. È lì che sono ambientate tante sequenze di Black Hawk Down, Il Gladiatore e Le Crociate. • Il futuro di Ridley Scott è ricco di impegni suggestivi. Dietro l’angolo c’è Nottingham, sua rilettura del mito di Robin Hood con Russell Crowe, ma è il suo vecchio amore, la fantascienza (Alien e Blade Runner), ad impegnarlo al momento: il fanta-dramma epico Forever war. E si parla anche di un adattamento de Il nuovo mondo di Huxley.

giornate tra shopping, feste altolocate, ragazzi e scuola. In quest’ultima la leader del gruppo, Elena (Chiara Chiti), usando l’amicizia come strumento di potere, trascina le altre nell’umiliare i più deboli. Ottengono sempre tutto dalla vita, vivendola però con superficialità ed incoscienza. Il nuovo insegnate, Mario Landi (Filippo Nigro), giovane e pronto a trarre il meglio dagli studenti, cercherà di porre un freno alla vita spericolata delle giovani, ma inconsapevolmente finirà nella loro rete. ::di E. Volpe

dal 7 Novembre nei cinema N

AWAKE - ANESTESIA COSCIENTE Scritto, prodotto e diretto da Joby Harold, Awake - anestesia cosciente è un thriller psicologico nato dall’esperienza autobiografica del regista. Il film narra la storia di Clayton, un uomo ricco, cardiopatico e con una situazione sentimentale piuttosto complicata. Al momento dell’operazione per un trapianto di cuore, il protagonista prova ciò che i medici definiscono “consapevolezza anestetica”, ossia una coscienza mentale nonostante la para-

è costretto a dare ancora di più ed inventare nuove soluzioni, per completare la missione e garantirsi la sopravvivenza, visto che la sua strada è disseminata di pericoli e il campo di battaglia è il mondo intero. L’obiettivo è bloccare uno dei terroristi più pericolosi in circolazione: Al-Saleem. Il suo nome di battaglia dice tutto: “la balena bianca”. Sta pianificando attentati in tutta Europa ed è asserragliato in Giordania. Sul posto, il nostro uomo della CIA potrà contare sull’aiuto dei servizi segreti locali, guidati dal capo assoluto Hani Salama. In casa, di fronte ai monitor nella stanza dei bottoni, c’è l’altro uomo, Ed Hoffmann (Crowe), che lo segue a distanza. Enigmatico dal punto di vista morale, e pronto a tutto pur di fermare la minaccia terroristica, dovesse anche rinunciare alla vita del suo migliore agente. In un gioco di specchi e di trappole, nessuno potrà fidarsi dell’altro. Pena l’eliminazione.

lisi indotta dal medicinale: Clay è in grado di sentire e vedere tutto ciò che avviene durante l’operazione che vive come un incubo. È un vero e proprio thriller sul dolore, in cui, afferma il regista, “l’esperienza di Clay avrà luogo nella testa degli spettatori e sarà un vero e proprio viaggio nell’interiorità di una persona”. Nel cast brillano le star di Hayden Christensen, Jessica Alba, Terrence Howard e Lena Olin.

::di S. Minta

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TRATTO DAL ROMANZO UN DESTINO RIDICOLO

DI FABRIZIO DE ANDRÈ E ALESSANDRO GENNARI GOODTIME presenta una distribuzione

ISTITUTO LUCE

un film di

DANIELE COSTANTINI

FAUSTO PARAVIDINO FILIPPO NIGRO MASSIMO POPOLIZIO DONATELLA FINOCCHIARO nel ruolo di Veretta

TOSCA d’AQUINO CLAUDIA ZANELLA con la partecipazione di

AGOSTINA BELLI Soggetto di FRANCO FERRINI Sceneggiatura di FRANCO FERRINI, ANTONIO LEOTTI, DANIELE COSTANTINI Liberamente tratto da “UN DESTINO RIDICOLO” scritto da FABRIZIO DE ANDRÈ e ALESSANDRO GENNARI - EINAUDI EDITORE Scenografia e Arredamento LUIGI MARCHIONE (A.S.C.), VINCENZO FORLETTA Costumi ELISABETTA MONTALDO e ELISABETTA ANTICO Direttore Fotografia ALESSIO GELSINI TORRESI (A.I.G IMAGO) Montaggio CARLA SIMONCELLI Musica composta e diretta da NICOLA PIOVANI Edizioni Musicali EMERGENCY MUSIC ITALY una produzione GOODTIME srl in collaborazione con RAI CINEMA realizzata da GABRIELLA BUONTEMPO MASSIMO MARTINO Regia di DANIELE COSTANTINI Il film è stato realizzato con il contributo del MINISTERO DEI BENI CULTURALI DIREZIONE CINEMA

GOODTIME SRL

WWW.LUCE.IT

DAL 14 NOVEMBRE AL CINEMA


*PRIMA VISIONE

dal 14 Novembre nei cinema N

::di Susanna Panto

LA FAVOLA NERA DI

FABRIZIO DE ANDRÈ Daniele Costantini, ispirato da un romanzo scritto dal Faber e Gennari, racconta la malavita genovese degli anni ’60.

“Q

uei giorni perduti a rincorrere il vento/a chiederci un bacio e volerne altri cento/un giorno qualunque li ricorderai/amore che fuggi da me tornerai”. Così scrive De Andrè nel testo di “Amore che vieni, amore che vai”; canzone che dà il titolo al film di Daniele Costantini presentato in anteprima all’ultimo Festival Internazionale del Film di Roma. Ispirato al romanzo “Un destino ridicolo”, scritto nei primi anni novanta da De Andrè ed Alessandro Gennari, la pellicola racconta il mondo degli emarginati, dei malavitosi, delle prostitute, dei piccoli delinquenti, nella Genova del 1963. Carlo è un ragazzino che “per caso” fa il pappone, talmente per caso che nel giro per controllare le prostitute si porta dietro

Claudia Zanella

T r a m a Carlo un giovane pappone, Salvatore un ex sequestratore che vuole redimersi e Bertrand esponente della malavita, tentano il colpo che potrebbe cambiargli il futuro. Sulla loro strada due prostitute: la timida Veretta e la bella Maritza. Il colpo riesce; ma Salvatore inganna tutti e scappa con il bottino insieme a Veretta; nemmeno lui però si potrà godere il ricavato dei suoi misfatti; divenendo vittima di “un destino ridicolo”. Regia: Daniele Costantini. Interpreti: Fausto Paravidino, Filippo Nigro Massimo Popolizio, Donatella Finocchiaro, Tosca d’Aquino Claudia Zanella Distribuzione: Istituto Luce Durata: 103’ Data di uscita: 21 novembre

Fausto Paravidino e Tosca D’Aquino


Daniele Costantini, seduto a destra, con il cast

Donatella Finocchiaro e Tosca D’Aquino

È COME SE QUALCUNO AVESSE RACCONTATO QUESTA STORIA A QUALCUN ALTRO, E QUESTO QUALCUN ALTRO L’AVESSE RACCONTATA A ME, la madre; Salvatore è un sardo dal passato nell’anonima sequestri AGLI SCENEGGIATORI, AGLI ATTORI. che cerca di rifarsi una vita; Bernard è un contrabbandiere francese passato dalle fila della resistenza a quelle della malavita. I COME UNA FAVOLA, APPUNTO tre tentano il colpo che potrà sistemarli per sempre. Insieme a loro due prostitute: Veretta, che per cambiare vita si unisce a DANIELE COSTANTINI Salvatore e Maritza, giovane affascinante ma sfuggente che fa

CURIOSITÀ • Il film sarebbe dovuto uscire nel 2007 con il titolo Un destino ridicolo, successivamente modificato in Bocca di Rosa e poi diventato l’attuale Amore che vieni, amore che vai. • Nella prima metà degli anni ’60 Fabrizio De Andrè conobbe una giovane donna che lo ispirò nella composizione di “Bocca di Rosa”; a questa donna si riferisce il personaggio di Maritza. • Il film è stato realizzato con il contributo della Direzione Generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. • Dori Ghezzi è stata presente sia durante le riprese che durante il montaggio del film, seguendone le varie fasi.

perdere la testa a Carlo. Il colpo riesce, ma Bernard e Carlo non avranno occasione di goderne i frutti: Salvatore infatti scappa con la refurtiva insieme a Veretta. Anche a lui però la sorte non arride, tormentato dai sensi di colpa, tenta di redimersi consegnando il bottino ad un prete incontrato per caso; il prete è un truffatore e sarà l’unico che riuscirà a dare una svolta alla sua vita. Tutti gli altri saranno vittime di “un destino ridicolo”. Con Amore che vieni, amore che vai non ci si ritrova davanti ad una trasposizione pedissequa del romanzo di De Andrè, ma sicuramente si rimane intrisi nelle suggestioni e nelle atmosfere di molte delle sue più famose canzoni (“Bocca di Rosa” e “Via del Campo” per citarne alcune). In un viaggio che si potrebbe definire “dentro e fuori” De Andrè perché da lui prende spunto ma se ne discosta, e “dentro e fuori” l’attualità, perché in un momento in cui tutti demonizzano le prostitute, viste come piaga della società, questo film richiama il romanticismo e la passionalità di quelle tratteggiate dal cantautore genovese. Come protagonisti del film non solo personaggi in carne ed ossa ma anche una città, Genova, con le atmosfere tipiche dei carrug-


*PRIMA VISIONE

Tosca D’Aquino e Giorgia Ferrero

gi della città vecchia, il porto, le strade, i locali notturni. Per il regista, Daniele Costantini, questa pellicola vuole essere: “una favola, che parla di amore e malavita…come se qualcuno avesse raccontato quella storia a qualcun altro, e questo qualcun altro l’avesse raccontata a me, agli sceneggiatori, agli attori”. Non però una favola qualsiasi, per capirlo basta dare un’occhiata al cast: Fausto Paravidino, Donatella Finocchiaro, Tosca D’Aquino, Filippo Nigro, Massimo Popolizio e Claudia Zanella sono gli interpreti principali. Il tutto musicato da Nicola Piovani.

dal 14 Novembre nei cinema N

THE ORPHANAGE Chi ama le atmosfere talvolta angoscianti del fantastico ed apprezza l’horror più sofisticato - quello che non si affida a case stregate, mostri inverosimili e soluzioni splatter - non può perdersi questo gioiello del genere. The Orphanage è una pellicola dove ogni scena si prefigge di alimentare la

paura dello spettatore, affidandosi ad una sceneggiatura perfettamente ritmata e al terrore che si nasconde nelle cose di tutti i giorni. La vicenda è quella di una famigliola perfetta, che vive in un luogo bucolico ed appartato, e che si trova a fare i conti con delle presenze inquietanti che riaffiorano dal nulla. Motore della storia è un bambino, il piccolo Simon. Quando comincia ad intrecciare la sua intricata tela di storie fantastiche e di giochi con amici immaginari, ogni protagonista dovrà fronteggiare le proprie paure e un passato decisamente terrificante.

dal 21 Novembre nei cinema N

GALANTUOMINI

EXTRA

Dallo stesso produttore de Nuovomondo e I cento passi ecco il nuovo film di Edoardo Winspeare, regista salentino già capace di portare i colori ed i ritmi della sua terra sul grande schermo nel 2000 con Sangue vivo. Galantuomini, interpretato da Fabrizio Gifuni e Donatella Finocchiaro narra la storia d’amore tormentata e complessa tra un magistrato ed una donna che la vita ha costretto a diventare una

IL MENESTRELLO DEGLI ULTIMI

Nelle sue opere ha cantato storie di “Emarginazione” emarginati, o “Ribellione” ribelli, o “Prostituzione” prostitute. Molti suoi testi sono considerati vere e proprie poesie. A Fabrizio De André vanno riconosciuti il coraggio e la coerenza d’aver scelto come protagonisti tutti coloro che normalmente vengono ghettizzati, esclusi o peggio ancora guardati con fastidio; percorrendo di volta in volta, grazie alle sue parole, strade molto più rischiose rispetto alle tracce commerciali ma proprio per questo più vere. Parole a volte pesanti, quelle di De Andrè, perché capaci di scavare la degenerazione nel profondo, portandone però a galla come un filtro la parte intima e poetica; mostrando così le inquietudini di ciascuno di noi: il dolore, la solitudine, la voglia di amare ed essere amati, di abbandonarsi ai piaceri. L’intento non è mai stato quello di inseguire un facile successo, ma di dar voce alle pieghe oscure della società, della politica e della religione, dicendo la sua, con decisione ma anche ironia.

criminale: amici d’infanzia si ritrovano dopo anni di lontananza ma ciò che sembrava immutato comincia a rilevarsi incrinato definitivamente. Da una parte lui con il suo mondo d’alta borghesia, ricco e snob, la società dai galantuomini appunto, dall’altra lei e le sue umili origini contadine ed il suo destino legato indissolubilmente all’illegalità. L’eterno dilemma tra legge ed amore, giustizia e passione si rinnova in questo melodramma ben confezionato.

::di A. Cerciello

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MEDUSA FILM PRESENTA

MASSIMO BOLDI


*PRIMA VISIONE

dal 14 Novembre nei cinema N

::diAngela AngelaCinicolo Cinicolo ::di

BOLDI - VENTURA: UN CICLONE IN AMERICA

Simona Ventura e Massimo Boldi

L’ex cipollino rilancia sul grande schermo la regina della televisione italiana

M

assimo vive in montagna e fa una vita semplice. È titolare di un albergo nel centro di Cortina, è un vedovo allegro, abituato alla vita salutare e alle sciate piacevoli. Con lui vivono la figlia Lara e il cognato Eros (Enzo Slavi), cuoco romano che non si risparmia nel suo linguaggio colorito. Vive una relazione segreta con Luminosa, romantica sognatrice che lavora con lui in albergo. I due stanno per ufficializzare il loro fidanzamento quando un evento inaspettato li costringe a

ritardare le celebrazioni. Angela è una manager affermata che vive in America e gestisce una catena di ristoranti di lusso. Si divide tra Los Angeles, Miami e New York e ha per assistente Maria, un attoruncolo che si traveste da donna (l’azzeccatissimo Biagio Izzo). Il suo ex marito Nino (Nino Frassica) aiuta la figlia nel ristorante di famiglia a Miami. Due vite così diverse stanno però per incrociarsi ed essere travolte da un maldestro destino in agguato. Matteo, il figlio di Massimo, e la fidanzata Barbara, la figlia di Angela, che vivono e lavorano a Miami, aspettano

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n dal 14 Novembre nei cinema

PRIMA VISIONE*

SIMONA SARÀ PROPRIO UNA BELLA SORPRESA PER IL PUBBLICO MASSIMO BOLDI

un bambino. Le premesse ci sono tutte perché l’incontro tra Angela e Massimo sia caratterizzato da gag esilaranti, equivoci burleschi e flirt inconsapevoli. L’incompatibilità tra i due dovrà essere limata dall’amore per i figli, ma la convivenza pacifica sarà messa a dura prova dai disarmonici intrecci sentimentali che provocheranno allegre schermaglie rocambolesche: Eros s’innamora di Maria, Maria s’innamora di Lara. Ma il piacere di ridere può unire due persone apparentemente opposte e, malgrado qualche combinaguai rischi di rovinare equilibri già precari, proprio l’umorismo suggerirà scelte bislacche ma risolutive. La fidanzata di papà è una commedia divertente che intreccia la leggerezza degli sketch e delle battute al dramma delle complicate relazioni personali.

CURIOSITÀ • Tra passato e presente: Lo sceneggiatore e regista Enrico Oldoini torna a lavorare con Massimo Boldi dopo quindici anni: il loro ultimo lavoro insieme era stato Anni ’90 parte II nel ’93. • A volte ritornano: Il debutto cinematografico della showgirl Simona Ventura era avvenuto con una piccola parte nel film Fratelli coltelli di Maurizio Ponzi nel ’97. La Ventura aveva giurato che non sarebbe tornata mai più al cinema. • Omaggi: Tra i produttori esecutivi del film, insieme alla Medusa, la Mari Film, società che Massimo Boldi ha chiamato così in memoria della moglie Marisa scomparsa. • Attese: Come lo scorso anno con Matrimonio alle Bahamas, il film non uscirà a natale perché, secondo Massimo Boldi, non occorre aspettare per ridere.

“PER FAR RIDERE

CI VUOLE RITMO”

Amatissimo dal pubblico, Massimo Boldi si confronta da sempre con il piccolo e il grande schermo, ma il suo amore per la musica lo accompagna in tutto quello che fa. Massimo Boldi ci parla del suo ruolo di padre e “single” in La fidanzata di papà. La fidanzata di papà è un film molto divertente. Parla di un uomo rimasto vedovo con due figli grandi, che vive una vita normale, ma poi arriva una sorpresa: il figlio che vive in America gli darà un nipote. Lui è abituato a vivere in montagna, a sciare. È rimasto vedovo, ma ha una relazione clandestina con una persona che lavora con lui in albergo e quindi dovrà affrontare una situazione complicata. Quando diventa nonno si creano numerosi problemi che danno luogo a situazioni a volte divertenti, a volte drammatiche. È un film con risvolti comici e drammatici. Lei si è confrontato poche volte con ruoli drammatici: la sua è stata una scelta o è frutto di una predilezione per il genere della commedia? No, è una preferenza. Ma poi quello che conta è che nel mio cinema ci siano sempre verità perché la cosa che conta è la verità. È anche vero che interpretare un ruolo drammatico comporterebbe tante piccole particolarità che un certo pubblico, quello dei bambini, dei giovani che mi seguono, potrebbe non capire o apprezzare. E io cerco sempre di essere molto vicino al mio pubblico e ai suoi gusti. Lei è anche produttore esecutivo del film oltre che il protagonista. Cosa pensa della situazione attuale del mercato cinematografico italiano? È sempre più difficile fare film perché il pubblico sta cambiando, passa più tempo a casa, vede la tv. È complicato, ma io credo che se si parte con un’idea nuova e si cerca di fare film con attori che piacciono al pubblico allora si va sempre verso la riuscita. Non è facile perché oggi c’è un notevole cambio di generazione che non è ancora avvenuto completamente e di


*PRIMA VISIONE

cui c’è bisogno. Come sceglie le sue partner? Come mai proprio Simona Ventura? Simona e io siamo amici, io le ho proposto di lavorare con me nel mondo del cinema (lei aveva partecipato al film Fratelli coltelli del 1997). Lei era molto entusiasta dell’idea ed Enrico Oldoini ha scritto un ruolo apposta per lei. Simona ha interpretato benissimo il suo personaggio e io credo che sarà proprio una bella sorpresa per il pubblico. La sua carriera nel mondo dello spettacolo è iniziata con la musica, lei era batterista dei Mimitoki. Come esprime oggi questa passione? Se fosse per me, ricomincerei domani a suonare con gruppi come i Beatles, ma questa possibilità ovviamente non c’è. Ci vuole ritmo per far ridere la gente. Così come ogni genere musicale è composto con le 7 note, così è per la comicità. Tutto ha un ritmo musicale preciso. La musica dev’essere un punto di partenza importante. I suoi personaggi sono diventati dei veri e propri tormentoni a partire dagli anni ’70. Oggi il cinema e la tv le danno ancora la possibilità di esprimere la sua creatività? È cambiato qualcosa, questo è vero. Ma i miei personaggi li lascio sempre dentro e li tiro spesso fuori perché il pubblico li vuole. Teatro, televisione, cinema: dove si sente più a suo agio Massimo Boldi? Sul grande schermo sicuramente, perché mi piace interpretare un personaggio e farlo muovere al cinematografo. Certo, ci sono state volte in cui pensavo di non farcela, ma poi è andata bene. E ho avuto occasioni che mi hanno permesso di lavorare con attori di grande successo. Lei diverte gli italiani da trent’anni: qual è il suo segreto? Credo che sia per la garanzia di vedere qualcuno che difficilmente potrà deludere. A volte incontro amici che mi dicono che sono cresciuti coi miei film, e che i figli stanno facendo la stessa cosa. Ho alle spalle un passato che rivive di generazione in generazione.

dal 21 Novembre nei cinema N

PALERMO SHOOTING Il popolare fotografo Finn trascorre le sue caotiche giornate dedicandosi totalmente al lavoro, non riuscendo mai a concedersi un attimo di tempo per riposare. Sicché, dopo un periodo estremamente difficile, prenderà la decisione di partire per Palermo dove in seguito conoscerà un’intrigante

donna che cambierà per sempre la sua vita. A tre anni di distanza da Don’t come knockig, non considerando l’episodio del film corale 8, esce finalmente l’ultimo lavoro di Wim Wenders supportato, tra l’altro, da un cast di grandi nomi dello spettacolo e della musica come Dennis Hopper, Giovanna Mezzogiorno, Lou Reed e Campino, famoso cantante del gruppo rock tedesco Die Toten Hosen. Palermo Shooting inoltre pare sia la prima opera del regista tedesco ad essere girata, in parte, nella sua città natale, Düsseldorf.

::di P.Russo dal 21 Novembre nei cinema N

RACHEL STA PER SPOSARSI E’ il film per cui Anne Hathaway, quella candida ragazza che abbiamo conosciuto con Il diavolo veste Prada, è diventata irriconoscibile, prestandosi ad un’interpretazione difficile e atipica che potrebbe consegnarle la statuetta come migliore attrice agli Oscar. E’ lei, non la Rachel del titolo, la protagonista assoluta di questo dramma familiare in cui tensioni e invidie da tempo sopite riaffiorano prepotenti,

nonostante ogni membro cerchi di dare il suo contributo all’armonia. La Hathaway interpreta un ex modella che ha trascorso dieci anni in clinica per ripulirsi: il suo ritorno a casa, coincidente con l’evento nuziale, costringerà la famiglia a fare i conti con la propria incomunicabilità. Da una vicenda autobiografica di Jenny Lumet, figlia di Sidney, una nuova intensissima pellicola firmata dal regista di Philadelphia e Il silenzio degli innocenti.

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ACCHIAPPAFILM 43


MEDUSA FILM PRESENTA

PRIMO PREMIO GIFFONI FILM FESTIVAL 2008

UN’ESCLUSIVA

DAL ROMANZO DI DAVID GROSSMAN UN FILM DI ODED DAVIDOFF

Mordevo ogni mano che mi voleva accarezzare.

DAL 21 NOVEMBRE AL CINEMA www.medusa.it


*PRIMA VISIONE

dal 21 Novembre nei cinema N

::di Marco Catola

SU E GIÙ PER LE STRADE DI

GERUSALEMME L’emozionante viaggio iniziatico di un giovane all’interno della città più spirituale del mondo come non la si era mai vista al cinema. Tra inseguimenti, delinquenza e redenzione.

Yuval Mendelson e Bar Belfer

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ratto dall’omonimo romanzo di David Grossman, uno dei maggiori scrittori israeliani, Qualcuno con cui correre indaga sul mistero dell’adolescenza, delle sue difficoltà e delle sue chiusure attraverso il ritratto di due ragazzi che si cercano e forse si amano già prima di conoscersi. Assaf, un sedicenne timido e impacciato che per l’estate lavora in municipio alla Protezione animali, è stato incaricato di trovare la padrona di Dinka, una femmina di labrador presa dall’accalappiacani. Comincia così la sua corsa per le strade di Gerusalemme e la sua ricerca, intrecciata con i drammatici flashback della storia di Tamar, proprietaria del cane. Uno degli aspetti più interessanti del film è senza dubbio la rappresentazione inedita di Gerusalemme, che non ha niente a che vedere con la città spirituale e turistica del Muro del Pianto cui tanta tradizione (anche

T r a m a Dinka è una bellissima Labrador che si è persa per le strade di Gerusalemme. Assaf lavora temporaneamente alla Protezione animali ed è stato incaricato di trovare la sua padrona, Tamar, una giovane ribelle e misteriosa alle prese con il fratello tossicodipendente Shay. Seguendo Dinka attraverso la città, dopo mille peripezie, Assaf riuscirà ad incontrare Tamar e insieme vivranno i giorni difficili del recupero di Shai trovando anche il tempo per innamorarsi. Regia: Oded Davidoff Interpreti: Bar Belfer, Yonatan Bar Or, Yuval Mendelson Distribuzione: Medusa Durata: 118’ Data di uscita: 21/11/2008

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n dal 21 Novembre nei cinema

PRIMA VISIONE*

Yonatan Bar Or

cinematografica) ci ha da sempre abituati. Nel film Gerusalemme diventa il coacervo di giovani sbandati e assuefatti alla droga, che cantano e suonano per strada e farebbero qualsiasi cosa pur di rimediare una dose. Una metropoli che sta al passo coi tempi della globalizzazione anche per quanto riguarda delinquenza e disagi. Ed è proprio sullo sfondo di questa controversa capitale che Tamar, giovane solitaria e ribelle, con una voce bellissima e un’innata predisposizione a socializzare, cerca il fratello Shay, musicista tossicodipendente, caduto nella rete di un protettore mafioso, Pesach, che ospita in una grande casa ragazzi con aspirazioni artistiche e li sfrutta mandandoli ad esibirsi per le strade per poi intascarne i soldi a fine giornata. Assaf si appassiona alle vicende di Tamar anche se non l’ha

EXTRA

ancora incontrata e ne resta da subito affascinato. Su di lei ha raccolto molte testimonianze attraverso l’incontro con vari personaggi durante il suo viaggio di ricerca a fianco della fedele Dinka. Ed è proprio Tamar, piccola eroina dalla testa rasata come Giovanna D’Arco, con la sua capacità sconfinata di amore, con il suo dono per instaurare legami con le persone più diverse (la monaca greca Teodora, Leah e la piccola Noah, il pizzaiolo, la cagna stessa che ne segue le tracce per tutta la città) la vera protagonista del film. Alla fine Assaf riuscirà a trovare Tamar e la aiuterà nel difficile recupero di Shai per far fronte alle sue crisi di astinenza. Insieme affronteranno il tortuoso viaggio verso l’età adulta e saranno pronti a correre lungo quel percorso magico che è l’amore scoperto insieme a 16 anni.

David Grossman e il cinema

David Grossman (Gerusalemme, 1954), autore dell’omonimo romanzo da cui è stato tratto il film, è uno dei più grandi scrittori contemporanei. Dal suo primo romanzo, “Il sorriso dell’agnello” (1983, pubblicato in Italia nel 2005 da Mondadori), è stato tratto un film diretto dal regista israelo-rumeno Shimon Dotan, Hiuch HaGdi, da noi inedito ma grande successo in patria. Il suo libro più celebre resta “Vedi alla voce: amore” (1988), che propone un’ampia riflessione sull’angoscia di un intero popolo sopravvissuto alla Shoah, vista dagli occhi e dalla fantasia di un bambino. Grossman si è anche occupato della questione israelopalestinese con tre saggi che hanno scatenato dibattiti e polemiche nel suo Paese: “Il vento giallo” (1988), “Un popolo invisibile: i palestinesi di Israele” (1989) e il più recente “La guerra che non si può vincere” (2003). David Grossman ha sempre mostrato un netto dissenso per la guerra in Israele, soprattutto dopo la morte del figlio ventenne Uri, militare di leva, ucciso da un missile durante un’operazione nel sud del Libano nel 2006.


*PRIMA VISIONE Struggente e insolito racconto di formazione a metà tra Lassie e Oliver Twist (che riecheggia soprattutto nel torbido personaggio di Pesach), Qualcuno con cui correre è stato presentato a vari festival tra cui il 38°Giffoni Film Festival (in concorso nella sezione Ygen) e il Miami International Film Festival del 2006 (dove ha ricevuto il premio speciale della giuria per la migliore attrice protagonista Bar Belfer ) e ha vinto un Israeli Academy awards, gli Oscar israeliani, per il miglior attore non protagonista Tzahi Grad che nel film interpreta Pesach. Molte delle canzoni (Yemei Reshit Hakaits, Yakirati, House of the Rising Sun, Yomuledet, Shuv, Ben Hamelech, Shir Lelo Shem, Hatikva) che compongono la suggestiva colonna sonora curata da Daniel Solomon sono state eseguite da Bar Belfer, cantante di professione, qui al suo esordio sul grande schermo, e la canzone Wild Horses di Keith Richards è stata cantata da lei in coppia con Yuval Mendelson, che nel film interpreta il fratello Shai.

dal 21 Novembre nei cinema N

TWILIGHT Nel 2005 esplodeva negli Usa il fenomeno Twilight, best-seller firmato dalla trentenne Stephenie Meyer, rapidamente seguito da altri tre libri: tiratura complessiva da capogiro e presenza costante in vetta a tutte le classifiche. Il fenomeno di questa saga si è sparso presto in tutto il mondo e, un

po’ come Harry Potter o Narnia, si è guadagnato l’atteso approdo cinematografico. Grande merito al mix di ingredienti, capace di attirare una vasta ed eterogenea schiera di fan, dai romantici teenager ai fanatici del fantastico, dal pubblico femminile a quello maschile. È la love story anticonvenzionale a fare da motore agli inquietanti eventi: un affascinante Dracula liceale mette a repentaglio la sua vita per salvare da temibili nemici la giovane Bella. Il loro è un amore ancestrale ed inevitabile, ostacolato dalla specie diversa a cui appartengono. Ma i buoni sentimenti albergano anche nel cuore dei vampiri... ::di A. Cerciello

dal 28 Novembre nei cinema N

BOLT Dopo l’esperienza di Chicken Little, la Disney si riaffida all’animazione digitale per lanciare questa sua nuova storia, che vede alla produzione un genio del campo: John Lasseter, padre della Pixar e da tre anni direttore creativo della Disney. È alla sua fortunata intuizione che si deve la nascita di Bolt, super-cane della tv, costretto ad adeguarsi

CURIOSITÀ • Il primo film di Oded Davidoff è Mars Turkey (2001), una insolita crime comedy che racconta le difficoltà di una poliziotta tutta d’un pezzo a barcamenarsi tra la protezione dell’unico testimone ai danni di un boss mafioso e la relazione sentimentale con il suo comandante, già sposato e poco incline a lasciare la moglie per lei. • Bar Belfer (classe 1989), l’attrice che interpreta Tamar, qui al suo debutto (che le è valso una nomination all’Israel Academy Award, l’Oscar israeliano), si è diplomata in musica alla scuola d’arte “Alon High School” e dal 2007 è in servizio militare. • Yuval Mendelson (classe 1982), l’attore che interpreta Shai, proviene anche lui dal mondo della musica. Dopo lo scioglimento del suo primo gruppo rock, nel 1999 ha fondato la band “Sheigetz”. Nel 2001 è uscito l’album d’esordio e il gruppo è stato scritturato dalla più grande casa discografica israeliana, Hed-Artzi, che poi ha prodotto il loro secondo disco. Yuval lavora anche come produttore per altri gruppi musicali.

ad un’esistenza normale fuori dal set. Inseguendo la co-star e padroncina Penny da Hollywood a New York, intraprende un “coast to coast” che gli cambierà la vita. Episodi rocamboleschi ed esilaranti, vissuti insieme a due buffi compagni: Mittens, uno stressatissimo gatto abbandonato, e Rhino, un criceto teledipendente che viaggia all’interno di una sfera di plastica. Grazie a loro, Bolt finisce per scoprire come i superpoteri non siano tutto nella vita: altri tipi di doni, come l’amicizia, sono ben più importanti. ::di G. Gaggiottino

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Warner Bros. Pictures

e

Cattleya

presentano

© Cattleya S.p.A. 2008/foto: Claudio Iannone

luca argentero diane fleri

Solo un padre un film di

luca lucini WARNER BROS. PICTURES E CATTLEYA PRESENTANO UNA PRODUZIONE CATTLEYA IN COLLABORAZIONE CON WARNER BROS. PICTURES “SOLO UN PADRE” UN FILM DI LUCA LUCINI CON LUCA ARGENTERO DIANE FLERI FABIO TROIANO ANNA FOGLIETTA SARA D’AMARIO ALESSANDRO SAMPAOLI E CON CLAUDIA PANDOLFI TRATTO DAL ROMANZO “LE AVVENTURE SEMISERIE DI UN RAGAZZO PADRE” DI NICK EARLS EDITO DA SONZOGNO SOGGETTO E SCENEGGIATURA DI GIULIA CALENDA MADDALENA RAVAGLI CASTING FRANCESCO VEDOVATI AIUTO REGIA ALESSIO MARIA FEDERICI COSTUMI SABINA AMELIA MAGLIA SCENOGRAFIA MARCO BELLUZZI SUONO TIZIANO CROTTI MONTAGGIO FABRIZIO ROSSETTI MUSICHE FABRIZIO CAMPANELLI FOTOGRAFIA MANFREDO ARCHINTO PRODUTTORE ESECUTIVO LUIGI PATRIZI PRODUTTORE ESECUTIVO CATTLEYA MATTEO DE LAURENTIIS PRODUTTORE DELEGATO FRANCESCA LONGARDI PRODOTTO DA RICCARDO TOZZI GIOVANNI STABILINI MARCO CHIMENZ REGIA DI LUCA LUCINI www.solounpadre.it

dal 28 novembre al cinema


dal 28 Novembre nei cinema N

*PRIMA VISIONE ::di Angela Cinicolo

UN GRANDE PAPÀ

ALTRO CHE GRANDE FRATELLO Le avventure semiserie di Luca Argentero, ragazzo padre nel nuovo film di Luca Lucini

Luca Argentero

T r a m a

I

Carlo è un dermatologo di trentacinque anni che ha una vita perfetta: genitori premurosi, una professione avviata, buoni amici molto presenti. Quello che manca a questo puzzle è la sola tessera dei sentimenti, ma qualcosa sta per cambiare: un evento improvviso sconvolgerà la vita regolare di Carlo, che si troverà da solo a prendersi cura di sua figlia Sofia di appena dieci mesi. L’incontro con la bella e solare Camille gli riporterà il sorriso e l’armonia.

l trentenne Carlo (Luca Argentero) è un borghese fortunato: la sua carriera di dermatologo è ormai avviata, i suoi genitori gli sono sempre accanto con tutte le premure che possono, gli amici d’infanzia sono affettuosi e sempre presenti. Ma d’improvviso l’armonia della sua vita viene completamente scombussolata quando si ritrova da solo a dover prendersi cura di sua figlia Sofia, una bambina che ha solo dieci mesi. La vita di Carlo sarà completamente assorbita dalle cure e dalle attenzioni che, da padre inesperto e apprensivo, dedicherà alla figlia. Fino a quando non avverrà l’incontro con Camille (Diane Fleri), giovane e solare ricercatrice francese, che riporterà nella sua vita l’equilibrio perso. Dal regista di Tre metri sopra il cielo, Luca Lucini, un film drammatico sul rapporto padre-figlia e sull’immagine che ognuno di noi si cuce inconsciamente addosso. Girato a Torino,

Regia: Luca Lucini Interpreti: Luca Argentero, Diane Fleri, Fabio Troiano, Claudia Pandolfi, Anna Foglietta, Sara D’Amario Distribuzione: Warner Bros Durata: 93’ Data di uscita: 28/11/2008


n dal 28 Novembre nei cinema

PRIMA VISIONE*

IL VERO PREGIO DI QUESTA STORIA È QUELLO DI VOLER COMMUOVERE NEL MOMENTO IN CUI TI STRAPPA UN SORRISO. LUCA ARGENTERO

“LA MIA PRIMA VOLTA CON IL DRAMMATICO”

Diane Fleri

Luca Lucini cambia registro. Ma le radici, commedia e pubblicità, non si scordano. Luca Lucini ha inaugurato il filone cinematografico dei teen movie con un film caro a moltissimi adolescenti, Tre metri sopra il cielo. Recentemente ha realizzato una commedia allegra sul passatempo must di tutti i maschi italiani, Sesso, bugie e calcetto. Adesso si confronta con il genere drammatico superando i limiti generazionali e indagando sui rapporti umani. La sua nuova scommessa si chiama Luca Argentero e risponde alle sue esigenze d’immagine, imprescindibile per un attore di cinema, e di bravura. La sua filmografia torna a essere legata alla letteratura. Solo un padre è un film basato sul romanzo di Nick Earls “Perfect skin”. Ha prestato fedeltà al romanzo? È un libro che mi ha fatto leggere il produttore e mi è piaciuto molto sin dall’inizio per il mondo del personaggio principale, che è molto interiorizzato, ma allo stesso tempo viene espresso all’esterno. Sono stato fedele in molte cose. Certo c’è una visione personale come in ogni passaggio dal romanzo al film.

Luca Argentero e Fabio Troiano

città che esprime con i suoi toni e la sua architettura una sorta di chiusura introspettiva del personaggio, segnata dal Po come l’esistenza del protagonista è rigata dal tempo e dalle convenzioni, Solo un padre mette a segno un’opera complessa che verte sulla demistificazione di una realtà costruita intorno e quella che si dimentica di vivere, la propria. La “Perfect skin”, titolo originale del romanzo di Nick Earls – il titolo italiano è “Le avventure semiserie di un ragazzo padre” - di cui il film è la versione cinematografica, del protagonista è messa in discussione mentre sta affogando tutta la sua vitalità nella malinconia. Il film ispeziona nelle sfumature dunque la psicologia dei personaggi ai quali il pubblico si affeziona con naturalezza. Luca Argentero, attore sensibile che ha smesso ormai i panni dello sbarbatello concorrente del Grande Fratello, si ritrova di fronte a un ruolo delicato e risulta il protagonista assoluto di una storia commovente dotata di grande sincerità e semplice realismo.

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Aveva voglia di confrontarsi anche con un film drammatico o è stato un caso? È la prima volta che mi confronto con il drammatico. Sono un grande estimatore della commedia e trovo che sia uno dei generi cinematografici più difficili da portare sul grande schermo. Questo libro è drammatico, è intenso ma con momenti leggeri e quasi di divertimento: il titolo italiano “Le avventure semiserie di un ragazzo padre” chiarisce la sua natura. La sfida è stata proprio nel vedere dove si poteva creare un equilibrio tra la commedia e il dramma. Il risultato è quasi una commedia drammatica anche se non mi piace questa definizione. Come sceglie gli attori per i suoi film? In Solo un padre l’attore protagonista è Luca Argentero, uno dei nuovi attori italiani (negli ultimi due anni ha girato 6 film). Prima di lui ha diretto Riccardo Scamarcio. Pur essendo diversi, crede che Luca possa ottenere un successo simile a quello di Scamarcio? Una delle mie decisioni quando scelgo il protagonista è di dare più attenzione possibile spazio a un attore dotato di una forte


dal 28 Novembre nei cinema N

MAX PAYNE Ispirato a uno dei videogame di maggiore successo degli ultimi anni, Max Payne è una storia di vendetta e di ombre. Il protagonista (un fumettistico Mark Wahlberg) è un poliziotto che trama la vendetta dell’assassinio della sua famiglia e di un suo collega. La ricerca, tra i misteri e i

Luca Lucini

personalità. Credo che sia sbagliato il concetto che un attore debba essere valutato solo in base all’interpretazione. Il suo concetto d’immagine è un’influenza che le deriva dal mondo della pubblicità in cui ha lavorato e ancora lavora? Ultimamente c’è una cultura dell’attore che non ha bisogno di avere una bella voce, di un bel volto. Si privilegia l’attore teatrale mentre il cinema ha bisogno anche di personaggi con una forte personalità anche visiva. Non c’entra la pubblicità: se pensiamo ai film con Mastroianni, quelli di Visconti... sono film che non prescindono dai loro protagonisti, dalla forte personalità sullo schermo. Luca Argentero è stato paragonato a Cary Grant. Cosa ne pensa? Luca Argentero si è avviato a una carriera interessantissima e infatti è molto impegnato in vari film. Penso che, come in tutti i film, il protagonista sia molto importante e significativo. Sbagliare la scelta dell’attore protagonista può significare sbagliare un film. E io credo che per Luca Argentero sia veramente un buon momento. Quali sono i suoi progetti per il futuro? Tornerà al cinema o si dedicherà al mondo della pubblicità? La pubblicità e il cinema non sono due mondi paralleli. Continuerò a lavorare nel mondo della pubblicità come ho sempre fatto. Adesso sto leggendo una sceneggiatura molto interessante che segnerà un ritorno alla commedia.

mali di New York, lo conduce però a sorprendenti verità e lo mette faccia a faccia con nemici che non sono semplici criminali. Per compiere la sua missione passa dalla parte dei cattivi, ma finisce in trappola, vittima di un destino che lui stesso ha tracciato. Tra azione e thriller, il film riformula i sogni e le visioni del gioco, ma ne esalta anche altri aspetti: l’ossessione si mescola al dolore e si trasforma nella disperazione di un personaggio che, prima ancora di essere un eroe, è un uomo.

dal 28 Novembre nei cinema N

SE CHIUDI GLI OCCHI Veronica è giovane single ed indipendente: ha un figlio adolescente da cui sta tornando e guida sola nella notte. Improvvisamente un auto perde il controllo le taglia la strada e, rompendo la barriera di protezione, finisce in acqua. Lei, terrorizzata dal pericolo appena scampato, reagisce in maniera conservativa e decide di tirare dritto, non senza conseguenze morali. Veronica ha avuto paura ma non sa quello che l’aspetta. Il giorno dopo, non appena apprende che l’uomo alla guida della macchina

CURIOSITÀ • Soundtrack: dopo Ozpetek Giorgia torna a comporre per il cinema e collabora con il musicista Fabrizio Campanelli alla colonna sonora del film. • Ispirazioni: le sceneggiatrici del film Giulia Calenda e Maddalena Ravagli si sono ispirate a Rebecca, la prima moglie di Hitchcok nel passaggio dal romanzo al film per delineare la psicologia del protagonista, che non ha accanto una compagna. • Differenze: il romanzo di Nick Earls è ambientato in Australia, i suoi protagonisti sono ventenni e appartengono alla borghesia medio-alta. Le differenze nella versione cinematografica italiana sono dovute agli standard evidentemente differenti, sia per le età sia per il ceto socio-economico. • Ritorni: nel cast affianco a Luca Argentero anche Claudia Pandolfi, nel ruolo di Melissa, la madre della figlia di Carlo, che aveva già lavorato con il regista Lucini per il suo ultimo film Sesso, bugie e calcetto.

è in stato di coma, comincia per lei un viaggio nuovo nell’angoscia e nella paura di essere scoperta, ignorando i particolari dell’indagine che via via fa luce sull’accaduto. Esordio alla regia per Lisa Romano, già in luce per il cortometraggio Non ci sarebbe niente da fare, che ottiene “l’interesse culturale nazionale del MBAC” per questo suo nuovo noir ambientato a Siracusa. ::di A. Cerciello

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ANNE HATHAWAY DA PRINCIPESSA A BAD GIRL La ventiseienne attrice di Brooklyn interpreta una ragazza difficile in “Rachel sta per sposarsi”, il nuovo film del premio Oscar Jonathan Demme

È

fresca, sorridente. È accoccolata sulla poltrona con le gambe in grembo, scalza, le piccole infradito dorate sono a terra. Spesso viene definita come un misto tra Julia Roberts, Judy Garland e Audrey Hepburn. Sta di fatto che Anne Hathaway (26 anni, il 12 novembre) ha talento e lo dimostra con scelte audaci. È il caso di Rachel sta per sposarsi, in cui interpreta una bad girl con tanto di zazzera corta e viso nature. La pellicola, diretta da Jonathan Demme (Il silenzio degli innocenti, Philadelphia) e sceneggiata da Jenny Lumet (figlia del regista Sidney Lumet) ruota intorno a Kym (Hathaway), ragazza difficile che torna a casa per il matrimonio misto della sorella Rachel, e finisce col mettere sul tavolo il drammatico episodio

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che ha segnato la vita di tutta la famiglia. Dopo tante principesse e ragazze della porta accanto, hai scelto una bad girl. Avevi voglia di cambiare? Diciamo che per una volta mi è piaciu-

ta esser al centro del caos! Ho dovuto amare davvero “la mia Kym” con un passato di droghe, disintossicazioni, sogni perduti e soprattutto debolezze. Hai incontrato qualche difficoltà nel-


GUEST STARS* > LE INTERVISTE DI ACCHIAPPAFILM*

::di Barbara Zorzoli

Nel film sei anche una damigella d’onore. Nella realtà ti è mai capitato? Sì, lo scorso anno, al matrimonio di mio fratello Michael. Ti piacerebbe un matrimonio colorato e musicale come quello di Rachel? Quello è molto allegro, ma non ho un’idea precisa. Non idealizzo il matrimonio, tantomeno la sua forma. Ciò che importa è la sostanza. I miei genitori sono sposati da più di 27 anni, e tra alti e bassi sono rimasti insieme; l’importante è questo. Hai un film del cuore tra quelli che hai interpretato? Tutti i film che ho girato sono state esperienze importanti. Una tappa importante per la mia carriera sono stati senz’altro essere Brokeback Mountain e Il diavolo veste Prada, ma devo molto anche alla principessina “Mia Thermopolis”, è grazie a lei che il grande pubblico mi ha conosciuta, e in più mi ha dato l’opportunità di interpretare un personaggio molto dolce. Per un’attrice agli inizi, indossare abiti “da principessa” e vivere, anche se solo per finzione, una favola è qualcosa di incredibilmente magico!

l’interpretarla? Una scena in particolare mi ha creato un po’ di problemi. Si tratta di un momento molto delicato, in cui non ho battute, solo un’espressione che deve però far capire il mio disappunto, il mio dolore, quando “scopro” che al matrimonio di mio sorella non sarò seduta al tavolo con la mia famiglia. Parlando di te, Jonathan Demme ha detto di non aver mai avuto dubbio sulle tue capacità, perché chi ha talento può tutto. Un bel complimento, no? Detto da un regista attento come lui, che ritrae al meglio i personaggi femminili, penso a quanto ha dato in termini professionali a Jodie Foster, Michelle Pfeiffer e a tante altre colleghe e questo mi riempie di felicità.

T r a m a Quando Kym (Anne Hathaway) torna a casa della famiglia per il matrimonio della sorella Rachel (Rosemarie Dewitt), porta con sé una lunga storia di crisi personali, conflitti familiari e tragedie. La grande quantità di amici presenti al matrimonio della coppia si è riunita per un felice weekend di feste, musica ed amore, ma Kym, con le sue taglienti frasi secche e un’inclinazione naturale a provocare dei drammi, rappresenta un catalizzatore per le tensioni a lungo sopite nelle dinamiche familiari. Pieno di personaggi ricchi ed eclettici che rimangono un marchio di fabbrica dei film di Jonathan Demme, Rachel Getting Married dipinge un ritratto di famiglia toccante, sensibile e talvolta esilarante. Il regista, la sceneggiatrice esordiente Jenny Lumet e un cast stellare esprimo il dramma di queste persone complesse ma affascinanti con un grande affetto e generosità di spirito. Regia: Jonathan Demme Interpreti: Anne Hathaway, Debra Winger, Bill Irwin, Rosemarie DeWitt, Anna Deavere Smith, Mather Zickel Distribuzione: Sony Pictures Durata: 114’ Data di uscita 21/11/2008


GUEST STARS* ::di Barbara Zorzoli

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SHOOTING

WENDERS Wim Wenders

U

n po’ come il protagonista del suo nuovo film, quello del sessantatreenne Wim Wenders sembra un classico caso di serendipity. Tutto è iniziato quando abbandonò gli studi di medicina e filosofia per dedicarsi alla pittura, ma una volta a Parigi scoprì il cinema e oggi la sua carriera di regista è costellata di riconoscimenti. Con Palermo Shooting Wenders omaggia una città ma anche le sue due passioni: la musica e la fotografia. La trama vede un fotografo di Düsseldorf, Finn, (interpretato da Campino, leader della rock band tedesca Toten Hosen) la cui vita va a pezzi, mollare tutto per andare con l’alibi di un servizio fotografico a Milla Jovovich - a Palermo, dove comincerà una nuova vita e una storia d’amore con una restauratrice (Giovanna Mezzogiorno). Palermo Shooting è il primo film che ha girato a Düsseldorf, sua città natale. Cosa l’ha portata lì?

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54 ACCHIAPPAFILM

“Ho ambientato il mio film a Palermo perché è una città misteriosa, con un oscuro rapporto tra la vita e la morte”

In parte è stato per la scelta del protagonista: Campino è di Düsseldorf, è un eroe della città, con i suoi Die Toten Hosen! In più questa città oggi è la “casa” di tutti i più grandi fotografi, e il mio eroe, essendo un fotografo, doveva venire da qui! Non deve esser facile riprendere un luogo familiare con lo sguardo del turista… Proprio così. I posti che meglio conosci sono quelli più difficili da riprendere, ecco perché spesso vado in luoghi che non conosco, come San Francisco, Lisbona, Tokyo oppure, come in questo caso, Palermo. Perché proprio Palermo? Perché si tratta di un thriller romantico che poteva essere ambientato solo nel capoluogo siciliano, con i suoi misteri e il rapporto enigmatico tra vita e morte, fondamentale per questa storia. Come fondamentale è la musica, grande protagonista di tutti i suoi film, e di questo in particolare… Da tempo credo fortemente nella musica

e nella sua capacità di parlare di qualsiasi cosa. Ci sono canzoni che parlano di vita e di morte, del diavolo e di Dio, o qualsiasi altra cosa. I cantanti sembrano non aver paura di niente, nel cinema invece si ha paura di assumersi il rischio di temi e soggetti che toccano da vicino l’esistenza. Cinema, musica, ma anche pittura. Un suo grande amore? Uno dei tanti! Da bambino volevo diventare pittore e inizialmente i film erano per me un’estensione della tela. Ho imparato tutto sull’inquadratura e la luce da Vermeer…la storia della pittura mi ha influenzato molto più della storia del cinema o della fotografia. Dove trova le sue ispirazioni per i suoi film? Spesso in sogno. Fino a qualche anno fa mi svegliavo, facevo la doccia e dimenticavo i sogni. Ora ho imparato a scriverli subito, ricordare i sogni ha migliorato la mia vita. Ma è anche vero che spesso sono proprio i viaggi che faccio a ispirarmi.


LE INTERVISTE DI ACCHIAPPAFILM* Viaggia molto? Sì. Ci sono viaggi che faccio esclusivamente per fare foto. …e per girare film… Sì, ma quando giro un film devo concentrarmi interamente sui miei personaggi, così non riesco a godermi il paesaggio. Quando faccio foto, invece, mi concentro unicamente mi lascio travolgere dalla magnificenza del luogo in cui mi trovo. I paesaggi danno forma alle nostre vite, formano il nostro carattere, definiscono la nostra condizione umana. E se sei attento scopri che hanno storie da raccontare e che sono molto più che semplici “‘luoghi”. Molti miei film sono stati influenzati dai paesaggi e dalle città in cui avevano luogo e alcuni in realtà sono partiti dai loro luoghi, come Il cielo sopra Berlino, Lisbon story o Million Dollar Hotel…La differenza è che in un film i luoghi possono anche giocare un ruolo secondario rispetto alla storia e ai personaggi, mentre nella fotografia devono avere il ruolo centrale. A proposito di luoghi. Ne esiste uno in cui si “teletrasporta” ogni tanto? Non uno, ma tanti! A questo proposito c’è una cosa interessante da dire: ho sempre immaginato che fossero i luoghi a scegliermi e non il contrario. Io magari mi limito a sentirne il richiamo, a subirne il fascino, ma sono loro a chiamarmi. Amo la magia di alcuni luoghi che ho fotografato perché

T r a m a Fotografo di grande successo conosciuto in tutto il mondo, Finn (Campino) vive una vita brillante ma alquanto disordinata. Non dorme mai, il suo cellulare suona in continuazione e la musica che ascolta in cuffia è praticamente il suo unico e fedele compagno. E quando all’improvviso la sua vita va in pezzi, Finn decide di abbandonare tutto e di andare a Palermo dove comincerà una nuova ed elettrizzante vita e una nuova storia d’amore.

sono così antichi che la storia dell’umanità, confronto a loro, è solo una piccolissima frazione di secondo. I paesaggi possono insegnarci tanto. Viaggiare significa diventare testimone dei luoghi che attraversi e a volte questi hanno atteso per molto tempo che qualcuno si fermasse ad ascoltare le loro parole. Ma lei si sente più fotografo o regista? Difficile rispondere, sono tutto e niente! Diciamo che i film sono condizionati e quindi guidati dalle storie, scritte o scelte dal reRegia: Wim Wenders gista. Nella fotografia invece è il contrario, Interpreti: Giovanna Mezzogiorno, almeno per me: le storie vengono fuori dai Dennis Hopper, “Campino” Andreas luoghi. E poi c’è un’altra differenza… Frege, Milla Jovovich Sarebbe? Distribuzione: BIM Quando faccio foto sono solo perché Durata: 124’ desidero immergermi in solitudine nelData di uscita: 21 novembre la bellezza del luogo, lasciarmi stregare senza pensare a nulla. Quando giro un film, Wim W invece, devo rispettare ender s e Ca mpino dei ritmi; devo concentrarmi, discutere, confrontarmi con tutte le persone che lavorano sul set, gli attori, i cameraman, il compositore. Girare un film è un atto collettivo. Fotografare è libertà.

Il produttore Giampiero Ringel, il primo a sinistra, con il cast in una pausa del film



*PRIMA VISIONE

dal 28 Novembre nei cinema N

::di Marco Catola

QUANDO IL GIOCO SI

FA DURO

I DURI COMINCIANO A GIOCARE Tra bullismo e combattimenti all’ultimo round il film d’azione e di buoni sentimenti che ha trascinato i teenager d’oltreoceano nel nuovo mondo delle arti marziali.

C

on Never back down sembra davvero di fare un tuffo nel passato e più precisamente nel 1984, anno in cui è cominciata la saga di Karate Kid, quattro capitoli con al centro la storia di un ragazzo alle prese con la violenza dei suoi coetanei e la conquista dell’amore attraverso la dura disciSean Faris plina del karate. Sono passati circa vent’anni, ma lo schema, seppure con qualche aggiornamento, è rimasto invariato. In Karate Kid c’era un imberbe e semiesordiente Ralph Macchio (nell’ultimo episodio lo sostituisce un’acerbissima Hilary Swank) che, dopo essersi trasferito a Los Angeles con madre al seguito, si trova di fronte ad un ambiente ostico e snob in cui non sa come adattarsi fino all’incontro con il maestro di vita e di karate Miyagi (il compianto Pat Morita) che gli permetterà di conquistare il rispetto di tutti e il cuore di una giova-

Djimon Hounsou, Sean Faris


n

nissima Elisabeth Shue. In Never back down troviamo il ribelle Jake (l’aitante Sean Faris, star della serie tv Reunion) che dalla provincia trasloca ad Orlando portandosi dietro la madre e il ricordo ingombrante di un padre recentemente scomparso. Anche qui si scontra con il mondo dell’alta società cui non appartiene e pensa di aver trovato l’amore nella bella e ricca Baja (Amber Heard, vista in North Country e Alpha Dog) ma non ha fatto i conti con il suo violento ragazzo Ryan (Cam Gigandet, già idolo delle ragazzine per il ruolo di Kevin nella famosa serie The O.C.). Umiliato di fronte a tutti dopo un impari combattimento (proprio come succedeva a Daniel in Karate Kid), Jake si avvicinerà alle arti marziali miste (MMA) incontrando l’allenatore, e suo futuro mentore, Jean Roqua (il due volte candidato al premio

Oscar Djimon Hounsou) e riuscirà a trovare la determinazione necessaria per apprendere al meglio questa disciplina e ristabilire l’ordine nella sua vita. La novità rispetto al passato consiste, oltre chiaramente ad un aggiornamento dei tempi rinvenibile nel look dei ragazzi e nell’evoluzione tecnologica della società, anche e soprattutto nell’attenzione focalizzata sulle MMA, le arti marziali miste, disciplina che affonda le sue radici addirittura nel 1920 ma da sempre considerata troppo pericolosa e mai veramente regolamentata come sport. Perfetta combinazione di jiu jitsu brasiliano, wrestling, muay-thai, karate, sambo, judo e altre discipline, la MMA è tuttavia in forte crescita in tutto il mondo e sta diventando molto popolare tra i giovani per l’estrema spettacolarità delle sue mosse e dei suoi colpi.

T r a m a Trasferitosi nel nuovo liceo dopo la recente perdita del padre, Jake, ragazzo difficile dal passato turbolento, trova difficoltà ad inserirsi nel nuovo ambiente. L’incontro con la bella Baja e soprattutto con il suo violento ragazzo Ryan, che durante una festa lo ha umiliato costringendolo al tappeto in un combattimento di arti marziali, lo porterà a fare la conoscenza dell’allenatore Jean Roqua che lo inizierà alla nuova disciplina della MMA, la cosiddetta arte marziale mista. Regia: Jeff Wadlow Interpreti: Sean Faris, Amber Heard, Leslie Hope Distribuzione: Medusa Durata: 110’ Data di uscita: 28 novembre

Cam Gigandet

Gli attori del film sono stati sottoposti ad un intenso ed estremo allenamento (circa 4 ore ogni giorno), che è iniziato otto settimane prima delle riprese vere e proprie, e sono stati tenuti a dieta ferrea nonostante la loro perfetta forma fisica per poter svolgere senza problemi le spettacolari acrobazie richieste dal copione.

CURIOSITÀ • Le arti marziali miste (MMA) sono l’insieme di tante e diverse discipline tra cui kickboxing, grappling, throwing, elbowing, kneeing, wrestling, jiu jitsu, karate, sambo e muay-thai. • Gli attori sono stati sottoposti ad un intenso allenamento, che è iniziato molto tempo prima delle riprese, sotto il vigile occhio di Damon Caro e Jonathan Eusebio, stunt e coordinatori di lotta per numerosi film (300, Die Hard, Mr. & Mrs. Smith, Fight Club e S.W.A.T). • In origine il titolo del film doveva essere Get Some ma, a causa dei rimandi sessuali che poteva comportare, i produttori hanno preferito cambiarlo in Never Back Down. • Never Back Down ha vinto l’MTV Movie Award for Best Fight per la scena di lotta tra Sean Faris e Cam Gigandet.


dal 28 Novembre nei cinema N

LA CONIGLIETTA DI CASA

“Jeff Wadlow: “Jeff vi sembrerà di combattere con noi!” Jeff Wadlow, nipote della famosa anchor woman della CBS Katie Couric, è alla sua seconda prova da regista dopo l’esordio nel 2005 con il buon thriller Nickname: Enigmista (Cry Wolf), peraltro girato con i soldi vinti nel 2002 con il cortometraggio Living the Lie al Chrysler Million Dollar Film Competition. Wadlow è anche sceneggiatore (Prey), attore (Pearl Harbour, Roswell) e fondatore dell’Adrenaline Film Project, un programma atto ad aiutare aspiranti registi di tutte le età a concepire, produrre e portare sugli schermi cortometraggi in appena 72 ore. Come mai ha deciso di girare questo film? JW: “Ho subito sentito una forte attrazione verso la storia di Jake Tyler. È un ragazzo che ha perso il padre e cerca di affrontare questo trauma prendendosela con il mondo intero. Naturalmente ciò di cui ha più bisogno Jake è proprio una forte figura paterna che avrà il compito di insegnargli le importanti lezioni della vita. Nella vita tutti devono affrontare situazioni difficili in cui è facile lasciarsi andare, ma la cosa più importante in quei momenti è dare il massimo per poter ritornare sulla giusta via. Il secondo motivo che mi ha spinto verso questo progetto è stata l’opportunità di filmare scene di combattimento in un modo che non era mai stato fatto prima d’ora. Le arti marziali miste (MMA) sono state già oggetto di alcuni film, ma nessuno di essi è stato in grado di farlo in modo tale da trasporre gli spettatori direttamente dentro un combattimento”. Come ha scelto i suoi protagonisti? JW: “Ci trovavamo di fronte ad un grande dilemma: dovevamo trovare un cast di giovani che erano in grado di recitare o di combattere? Alla fine decidemmo di trovare chi sapeva fare entrambi, e siamo stati dannatamente fortunati in questo. Sean Faris e Cam Gigandet entrarono entrambi nella sala audizioni e ottennero la parte. Per essere sicuri li portammo in palestra, per vedere quello che erano in grado di fare. Noi restammo senza parole. Non solo erano degli attori incredibili ma avevano anche le doti necessarie a combattere; per non parlare della loro velocità di apprendimento. Questa era una condizione necessaria perché da lì in poi sarebbero entrati in un programma di addestramento molto intenso”. E per il ruolo dell’allenatore di arti marziali, Jean Roqua, ha scelto Djimon Hounsou… JW: “Esisteva un’unica scelta possibile: Djimon Hounsou. La cosa più importante era che il personaggio di Roqua non avesse quella condizione mistica che di solito avvolge tutti questi maestri delle arti orientali. Non ci sono regole di vita dettate dal codice di comportamento del karate da apprendere in questa storia. Se il tuo avversario è un duro, il tuo scopo è di buttarlo al tappeto. È l’approccio frontale e diretto quello che Roqua ha abbracciato e di conseguenza se voleva che Jake fosse in grado di riuscire nelle MMA e di ispirarlo come un modello, doveva essere lui stesso in grado di combattere al meglio. Il solo attore che possedeva una parte di misticismo e le doti fisiche necessarie per recitare il ruolo di Roqua era Djimon Hounsou. Senza di lui il film non sarebbe stato possibile”.

Shelley Darlington (Anna Faris) è una coniglietta di playboy tutta curve e poco cervello. Raggiunti i ventisette anni viene però cacciata per raggiunti limiti di età dalla famosa Playboy Mansion, ovvero la mega villa nonché sede dell’omonimo magazine diretto da Hugh Hefner. Senza un posto

dove andare e vinta dalle responsabilità della vita troverà un sicuro riparo tra le impopolari ragazze di una sorellanza universitaria in piena crisi, le Zeta Alpha Zeta. Queste ragazze scopriranno presto quanto abbiano bisogno di una come Shelley per risollevare le sorti della loro casa destinata ad essere assorbita da una sorellanza rivale per mancanza di iscritte. Allo stesso tempo Shelley troverà in loro quello che ha sempre cercato: la propria identità. Dagli stessi autori de La rivincita delle bionde, risate assicurate.

::di A.Cerciello dal 28 Novembre nei cinema N

DAVANTI AGLI OCCHI Diana e Maureen sono due amiche inseparabili: compagne di liceo che scoprono insieme quanto sia divertente essere adolescenti: saltano la scuola, fantasticano sui ragazzi, fumano i primi spinelli. Una passionale e trasgressiva, Diana, l’altra timida e più seria, Maureen, conducono la loro esistenza spensierata fino ad un innocuo mattino di primavera. Briar Hill, piccola cittadina del Connecticut è destinata ad essere teatro

di un macabro evento: Micheal entra nel liceo impugnando una mitraglietta. Si imbatte nelle due ragazze e le costringe ad una crudele scelta: chiede ad entrambi a chi delle due deve sparare...Passano quindici anni. Diana (Uma Thurman) è ormai una donna dal presente perfetto, con tanto di marito ed amata figlioletta. Ma il passato non è morto, specialmente nell’avvicinarsi dell’anniversario della strage del liceo. Cosa è successo veramente quel giorno fatale?

::di A.Cerciello

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*PRIMA VISIONE ::di Pasquale Colizzi

Jason Statham e Natalie Martinez

LA MORTE CORRE SU QUATTRO RUOTE Una gara di criminali assassini in lotta per la libertà. La loro.

I

l mondo è sull’orlo della barbarie? Forse i reality show ne sono un termometro attendibile. C’è chi li denigra scandalizzato perché “intellettualmente“ indegni. Però hanno il loro interesse: per esempio sono una cartina di tornasole delle nostre pulsioni più incontrollate, la misura di quanto riusciamo a spingerci oltre nell’abbattere tabù. Il sesso in fondo è argomento primordiale e il primo che ha fatto capolino in questo genere di programmi televisivi per creare un minimo di rumore. Poi sono arrivati (o arriveranno) i bambini, le donne incinte, i malati terminali. E gli assassini che si giocheranno la libertà con qualche concorso a eliminazione. Ce lo aspettiamo, da qualche parte qualcuno tirerà fuori l’idea che sbancherà gli indici d’ascolto. Aspettate. Oppure date un’occhiata all’immagine di come potrebbe essere, in maniera fumettistica e dark, nel nostro futuro prossimo di poche speranze e spettacolo a oltranza. Death Race

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60 ACCHIAPPAFILM

racconta di nove condannati a marcire in prigione per omicidio che si sfidano con auto mai viste, bolidi modificati e armati, costruzioni futuristiche che servono ad un solo fondamentale traguardo: uscire vivi dalla gara che potrebbe farglii guadagnare la libertà o anticipare la loro fine. Il regista Paul W.S. Anderson, un “tecnico” dei film di genere e il suo produttore Jeremy Bolt si sono ispirati a Anno 2000 la corsa della morte, un film diretto da Paul Bartel nel ’75 ma ideato e voluto dal re dei B movie Roger Corman. Un remake che vuole essere anche un omaggio a Corman, oggi ritiratosi dalle scene ma grande mentore della New Hollywood (aiutò a uscire Coppola, Scorsese, Bogdanovich, Demme, Joe Dante tra gli altri), produttore ma anche sceneggiatore di film di genere e soprattutto grande intenditore di storie per il vasto pubblico. E questa ha tutti i crismi per pompare adrenalina nello spettatore perché è un thriller d’azione che funziona

allo stesso modo, per intenderci, dei vecchi peplum, quei film in costume ambientati all’epoca dei romani o delle popolazioni barbare, nei quali tanto più sangue si versa, tanto più la catarsi di chi guarda è completa. Nel caso di Death Race si tratta di un’ambientazione più industriale e futuribile e internet imperversa come il medium collegato in maniera costante con la nostra vita (e lo schermo dove passerà anche la nostra morte). La storia è ambientata a Terminal Island, un posto qualsiasi in un futuro prossimo. Le platee televisive sono affamate di sport estremi e di reality show, la tv è un grande circo di sesso e violenza. E sta per partorire la gara più estrema, quella che sbancherà gli indici d’ascolto del Super Bowl. Nove partecipanti, tutti condannati per omicidio, tra le mani auto mostruose usate “per legittima difesa”: se vinci cinque gare vieni liberato. Se perdi il macabro spettacolo della tua morte sulla strada finisce su internet. Jensen Ames (Jason


Statham), tre volte campione di velocità, è un ex carcerato finito dentro per una vicenda raccapricciante. È ingaggiato nella gara col compito di far gettare la maschera a Frankenstein, uno dei piloti preferiti dal pubblico che sembra impossibile eliminare. Ames non ha scelta, ricattato da Warden Hennessey (Joan Allen): o s’infila in quel bolide e gareggia oppure non rivedrà più la sua ragazza. Allora indossa una maschera orribile e s’imbarca in tre giorni di gara infernale sperando così di conquistarsi la libertà e temendo di non uscirne vivo. Se la vedrà brutta: Machine Gun Joe (Tyrese Gibson) guida una mostruosa Mustang V8 Fastback con mitragliette, lancia fiamme e spargi napalm. Se lo intravedete nel vostro specchietto retrovisore fategli largo, vi conviene.

• Terminal Island è stata ricostruita nella fabbrica di treni di Alstom nel distretto di Pointe St. Charles a Montreal. Un posto abbandonato, cupo e industriale perfetto per l’atmosfera decadente del film. I tecnici però hanno dovuto ricreare il sistema idrico ed elettrico per poterla utilizzare. • Lunga la lista di auto che appaiono in video: una Ford Mustang GT del 2006, una Dodge Ram 1500 Quad Cab 4WD del 2004, una Buick Riviera del 1966 senza il tetto, una Porsche 911 del 1978, la XJS Jaguar V12Travis del 1989, la 300 Monster, la Chrysler 300C del 2006, una BMW serie 7 del 1989, una Pontiac Trans Am del 1979. • Anderson e Bolt hanno incontrato per la prima volta Roger Corman ad una proiezione di Shopping al 7° Tokyo International Film Festival e hanno discusso dell’idea di rivedere Anno 2000 la corsa della morte per il pubblico di oggi. All’epoca i due erano già in contatto con Paula Wagner e Tom Cruise e la loro casa di produzione la C/W Productions, partecipa a questo film.

ECIPANTI T R A P E V O N ASSIMO: M Y IT L A E R A MORTE L L E O D R T A T N T O A C R SI T IORNI, TONO T G A I B R T M S O O C N E I CH TORI DE IA D A L ALLA GARA G I O N OSSEO O. SO L S O IU C H O C R O O S L R GARA È IL A IN UN PERCO L L E D O IT E IL CIRCU RSON E D N A . S . W PAUL IL REGISTA

EXTRA

CURIOSITÀ

Roger Corman, il re dei B movie Ritiratosi negli anni settanta per godersi i soldi con la famiglia, Roger Corman, re dei B movie, neanche per caso nacque 71 anni fa proprio a Detroit, città americana simbolo delle quattro ruote. Ingegnere, poi produttore e regista negli anni cinquanta, nel ’75 produce Anno 2000: La corsa della morte, di cui Death Race è il remake. Dirige Paul Bartel (appare in un cammeo, è il dottore del concorrente Frankenstein mentre il regista John Landis fa il meccanico) scontrandosi con Corman che vuole il film più crudo e horror. E infatti è il suo genere prediletto: horror a basso costo che gli adolescenti americani consumano come pop corn. Aveva fiuto e ne azzeccò parecchi: la serie tratta dai racconti di Allan Poe con Vincent Price protagonista è una pietra miliare tra i cultori dei B movie. E per ribadire che industria e autori a Hollywood vanno a braccetto (quasi sempre), fu lui, personalità eclettica e spesso bistrattato da certa intellighenzia, a scovare e far debuttare come produttore e distributore i nomi più prestigiosi della New Hollywood: dall’ex critico Peter Bogdanovich all’autore horror Joe Dante, e poi gli “italoamericani” Martin Scorsese e Francis Ford Coppola, l’eclettico quanto lui Jonathan Demme e il futuro sbancatore di botteghini James Cameron.


Mikado Film presenta

CARLOTTA TESCONI MARCO RULLI

HO VOGLIA DI UN’ULTIMA NOTTE DA MANUALE PRIMA DI TRE BACI SOPRA IL CIELO REGIA DI PINO INSEGNO E GIANLUCA SODARO

DAL 28 NOVEMBRE AL CINEMA www.mikado.it


dal 28 Novembre nei cinema N

*PRIMA VISIONE ::di Chiara Rovan

“TU SEI IL PIÙ MARCIO,

SEI UN SUPER MARCIO, ANZI TU SEI

STRAMARCIO!” Dal 28 novembre nelle sale, lo spassoso film-parodia di Pino Insegno che strizza l’occhio ai seguaci di Moccia, Scamarcio & co.

Carlotta Tesconi e Marco Rulli

T

i Stramo ovvero Ho voglia di un’ultima notte da manuale d’amore prima di tre baci sopra il cielo. Non pensate alla Wertmuller Questi sono il titolo e il sottotitolo della divertente commedia ideata e diretta da Pino Insegno, con

la sceneggiatura di Francesca Draghetti (della Premiata Ditta) e la collaborazione del regista Gianluca Sodaro (Cuore scatenato). Siete amici o nemici del genere adolescenziale, amate o odiate pellicole come 3msc, Ho voglia di te, Notte prima degli esami, Scusa ma ti chiamo amore?

Oppure non sapete proprio di cosa stiamo parlando? No problem, questo film fa per voi, in ogni caso. Obiettivo di questa nuova operazione made in Italy è quello di parodiare il recente filone cinematografico giovanilistico, attraverso una storia d’amore per teenager, tutta da ridere e

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ACCHIAPPAFILM 63


n dal 28 Novembre nei cinema

davvero esilarante. Tutti noi, da pochi anni a questa parte, abbiamo almeno anche solo sfiorato la realtà dei lucchetti a Ponte Milvio, dei vari Baby, Step e Pollo, delle figure di un tenebroso Scamarcio o di una frizzante Capotondi. Bene, mettete insieme questi elementi e frullateli con l’ironia, il sarcasmo e la sagace attenzione di Pino Insegno, che ben confeziona un prodotto tutto nostrano e adatto a un pubblico eterogeneo. Spontanei e divertenti nei ruoli i giovanissimi attori: Marco Rulli (L’estate del mio primo bacio), nel personaggio di Stram(arcio), Carlotta Tesconi che è Bambi, la protagonista femminile, (memorabile la scena della sua operazione estetica alla Hostel), e poi ancora Stefano Pinto, alias Tacchino, l’amico “Pollo” di Stram ed Emanuela Aurizi (Le ali della vita) nel ruolo della “sorellina-monella” di Bambi. Gag tragicomiche, scene goffamente epiche e battute spassose a non finire in questa love story sui generis dove le bruttine sono anche capricciose e arroganti e i bulli sono maldestri e impacciati. Chicche strepitose i cammei di noti attori che si sono prestati al gioco: Raul Bova, Corinne Clery, Giampiero Ingrassia, Luca Lionello, Daniele Formica, Patrizia Pellegrino e Roberto Ciufoli.

“NON È LA SOLITA PARODIA: È UN FILM ELEGANTE E COMPLETO. USCIRETE DALLA SALA CON UN SORRISO” L’eclettico artista comico Pino Insegno presenta la sua ultima “creazione” cinematografica, vestendo gli inediti panni di regista dietro (ma anche davanti!) la macchina da presa. Tra una pausa di doppiaggio e l’altra, nonostante i ritmi frenetici e i numerosi impegni lavorativi, Pino Insegno è stato disponibilissimo a concederci una breve intervista sul suo nuovo film Ti Stramo, prodotto da Guido e Maurizio De Angelis e distribuito dalla Mikado. Attore di cinema (I giorni randagi; Gli angeli di Borsellino - Scorta QS 21), teatro (“Gli allegri chirurghi”; “Insegnami…a sognare”) e televisione (“Finchè c’è ditta c’è speranza”), nonché doppiatore (Nastro d’Argento per il doppiaggio di Viggo Mortensen ne Il signore degli Anelli e per il personaggio della tigre Diego ne L’era glaciale) e conduttore (“Buona domenica”; “Il mercante in fiera”), Pino Insegno è uno dei membri del fortunatissimo e inossidabile quartetto di attori “La Premiata Ditta”, fon-

CURIOSITÀ • La protagonista femminile, Carlotta Tesconi, ha recitato già in numerose fiction per la televisione, tra cui Raccontami e Valeria medico legale • Una delle canzoni del film è cantata da J-Ax e si intitola “Limonare al multisala” • Per scegliere il cast dei giovani attori sono stati fatti più di 700 provini • Tra i film parodiati ci sono: Tre metri sopra il cielo, Ho voglia di te, Notte prima degli esami, Come tu mi vuoi, Scusa ma ti chiamo amore, Cento colpi di spazzola

dato nel 1985 con Francesca Draghetti, Roberto Ciufoli e Tiziana Foschi. È la tua prima esperienza da regista cinematografico? Sì…e speriamo non sia l’ultima! È nata per caso, non ho velleità da regista. Volevo giocare nel cinema, come ho sempre fatto con la Premiata Ditta in televisione, su tutto quello che “funziona” per poi riderci sopra, che è stato poi sempre il mood della mia vita. Perché è nata questa parodia sui film italiani da teenager? Erano anni che nel cinema italiano non si affacciava un genere di successo ben preciso, come questo di Scamarcio, Moccia, Muccino e Brizzi. Era automatico che una persona attenta come me a tutto ciò che ottiene un buon favore di pubblico, si accorgesse di questo filone, e mi è sembrata una buona idea provare a parodiarlo. Com’è nato il personaggio di Stramarcio? L’anno scorso ho portato in teatro questo personaggio per vedere se e come funzionava. È stato un primo tentativo. Nel film, il personaggio non è certo lo stesso e non lo interpreto io! Avevo notato che questa


*PRIMA VISIONE

E’ UN FILM COMPLETO CON UNA SUA STRUTTURA DRAMMATURGIA, CON UN SUO CRESCENDO ALL’INTERNO, DOVE, PERÒ, PUOI ANCHE RICONOSCERE LE CITAZIONI, IN CHIAVE COMICA, PRESE DA ALTRE PELLICOLE. PINO INSEGNO

presa in giro del personaggio “maledetto e famoso” aveva una buona presa sul pubblico, e ho creduto si potesse spingere l’acceleratore! Nel film, però, non sei solo regista… Interpreto un piccolo ruolo, quello del padre di Stramarcio, Extramarcio! Con me, si sono prestati altri grandi attori che voglio

Marco Rulli, Gianluca Sodaro, Patrizia Pellegrino, Pino Insegno

ringraziare pubblicamente: Raul Bova (nei panni di uno strano Dr. House), Corinne Clery (nella parodia di Cento colpi di spazzola), Giampiero Ingrassia e Luca Lionello (Gigio e Bigio, i due stylist di Bambi), Roberto Ciufoli, Daniele Formica, Franco Nero (nei panni di un barbone) e Patrizia Pellegrino.

Ti stramo può essere definito uno Scary Movie all’italiana? Se vogliamo inserirlo in un contenitore sì, ma Scary Movie (lo conosco bene perché il primo l’ho anche doppiato!) prende in giro i film dell’orrore. È sempre una parodia cinematografica, ma il nostro film è una commedia brillante che ironizza sul filone giovanilistico. Non è assolutamente una pellicola composta da sketch. Scary Movie non ha una storia unica. Ti Stramo, invece, sviluppa

un racconto completo con una definita struttura drammaturgia, dove si riconoscono le citazioni di altri pellicole. Quest’estate avete presentato il film al Giffoni Film Festival. Come vi hanno accolto? Benissimo! Abbiamo presentato il video di J-Ax: la sua è una canzone stupenda, molto giusta per il film. I ragazzi sono rimasti entusiasti, hanno accolto i nostri attori con ammirazione, anche perché sono molto belli e non hanno nulla d invidiare a quelli già noti! Di nuovo fianco a fianco con Francesca Draghetti… Il nostro è un sodalizio che dura da anni! Io e Francesca abbiamo scritto tantissime sceneggiature e in questo film la vediamo anche nei panni di una professoressa nella commissione d’esame. Lavorare con Gianluca Sodaro, invece? Ho subito capito che sarebbe stata la persona giusta per questo film “a quattro mani e con due cervelli”! Siamo riusciti nel doppio dell’intento, abbiamo diretto bene gli attori e inquadrato subito quello che volevamo. In due siamo riusciti a lavorare il doppio. Hai mai letto un romanzo di Moccia? Non è il mio genere. I film, invece, li ho visti e mi sono divertito. Tra quelli usciti ultimamente sullo stesso filone ho preferito Notte prima degli esami, che mi ha emozionato anche perché mi sono riconosciuto in quella generazione. Scusa ma ti chiamo amore, invece…me lo auguro! Novità in arrivo con la Premiata Ditta? Siamo sempre alla finestra, aspettiamo di vedere come andrà questo film. Se va bene abbiamo già in progetto una fiction e altre cose. Per ora non siamo in televisione per non distogliere l’attenzione dal cinema. Hai già un importante impegno a teatro, quest’altro anno… Sì, a marzo sarò al Teatro Manzoni di Roma con una commedia scritta da mio fratello, (Claudio Insegno) “Un marito per due”, che diventerà poi anche un film ad aprile.


NON CREDERAI AI TUOI OCCHI

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dal 5 dicembre al cinema


Costas Mandylor

Tobin Bell

LE TORTURE NON FINISCONO MAI Il quinto sigillo dell’Enigmista. Continuano i bagni di sangue (e di folla) di

Saw

C

’è una tradizione ad Halloween che si sta affiancando alle zucche illuminate e al classico “dolcetto o scherzetto”. Dal 2004 in America si va al cinema, per assistere alle macabre invenzioni della saga più truculenta in circolazione. Quinto anno, quinto film, senza esclusione di colpi. E ogni volta una spremuta di idee e di sangue per accontentare un pubblico divenuto ormai planetario, unito dalla voglia di urlare di terrore o coprirsi gli occhi per il raccapriccio. Il debutto di Saw (il significato della parola è “sega”, tanto per essere chiari sui ferri del mestiere), è avvenuto nel 2004, su un palco importante,

quello del Sundance Film Festival. La pellicola dimostrò come la bontà di una storia può fare a meno dell’etichetta di genere e conquistare anche i più scettici in materia di horror. Come insegna il Sundance, un piccolo film (almeno nei costi, appena 1 milione di dollari investiti) può riuscire a fare sfaceli al botteghino: 50 milioni di dollari. Un successo eclatante che si innescava allora inesorabile, proprio come le perverse trappole (sette in totale in questo quinto episodio) escogitate dal protagonista assoluto della serie: Jigsaw, da noi noto come l’Enigmista, qui rimpiazzato da un degno e non meno macabro erede. Cambiano i torturatori, ma non i risultati. In America Saw

V ha infatti incassato nei primi tre giorni ben 30.5 milioni di dollari (con una media di quasi 10.000 per sala), a fronte degli 11 milioni investiti nella produzione. Ulteriore conferma che la saga horror di maggior successo della storia non ha subito battute d’arresto, rimpinguando il miliardo di dollari complessivo tra biglietti del cinema e home video registrato in tutto il mondo. Quali i motivi di tanta fortuna per un genere per certi versi indigeribile e poco trasversale? Merito della saga di Saw – L’enigmista è la capacità di tenere sempre vivo l’interesse di film in film, avendo cura di legare a doppio filo ogni nuovo episodio col precedente. Gran parte di questa quinta

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ACCHIAPPAFILM 67


Greg Bryk

n dal 28 Novembre nei cinema

Betsy Russell

T r a m a L’esperto di scienze forensi Mark Hoffman è l’ultimo discepolo a portare avanti la missione del defunto Enigmista. Ma quando il segreto da lui ereditato viene messo in pericolo, dovrà entrare in azione per eliminare tutti coloro che lo ostacolano. Sulle sue tracce si mette l’agente Strahm, che indaga sul perché della sua scelta di seguire le orme dell’aguzzino e sul passato della sorella. Cinque persone, intanto, sperimentano nuove torture… Regia: David Hackl Interpreti: Tobin Bell, Costas Mandylor, Betsy Russell Distribuzione: 01 Distribution Durata: 88’ Data di uscita 5/12/2008

CURIOSITÀ • Il regista David Hackl ha dichiarato che alcune delle raccapriccianti trappole presenti nel film erano potenzialmente in grado di uccidere l’attore che vi si trovava coinvolto. Per garantire l’incolumità del cast, numerosi paramedici erano presenti sul set. “Le trappole sarebbero veramente come le vorrebbe l’Enigmista, se esistesse davvero”, ha dichiarato • Una delle nuove torture di Jigsaw prevede un gruppo di persone con dei collari legati tra di loro e 15 minuti per recuperare la chiave che li libererà. Il problema è che quando ci si avvicina alla chiave, gli altri collari si stringono: le vittime finiscono per strangolarsi a vicenda. • Durante la campagna promozionale di un episodio della saga, la produzione stampò 1000 manifesti. mescolando una pinta di sangue dell’attore protagonista con l’inchiostro tipografico. L’iniziativa aveva uno scopo benefico: i ricavati delle locandine fu devoluto alla Croce Rossa.

pellicola è stata ad esempio girata durante Saw IV, mentre i numeri sei e sette, già in cantiere, nasceranno sulla scorta di quanto è raccontato dai loro predecessori. Tante domande trovano risposta di volta in volta, venendo sostituite da altre non meno inquietanti. Secondo un oliato meccanismo simile a quello dei più riusciti serial tv. Per i fan, anticipiamo che Saw V ci illumina su quanto accaduto a Corbett, la figlia di Lynn e Jeff Reinhart, che nel terzo film era rimasta con una riserva di aria limitata. O


dal 5 Dicembre nei cinema N

*ANTEPRIMA

::di Diego Carmignani

ancora, verranno raccontate le origini di Billy, la paurosa marionetta a bordo del triciclo rosso apparsa anche durante Saw III, e ci sarà una spiegazione approfondita sui pezzi di carne prelevati dalle passate vittime. Le rivelazioni avvengono grazie ad un susseguirsi concitato di flashback, nei quali viene fatta luce su numerosi lati oscuri degli scorsi film. A cominciare dalla sorte di colui che ha dato origine a tutto

questo, l’Enigmista, ormai morto e sepolto (ma sarà vero?). La sua presenza nel cast è dovuta proprio al ricordo di quanto accaduto in precedenza e riportato sullo schermo in alcune scene. Sarà il detective Hoffman a continuare i giochi, sedotto dalla malvagità e dall’arte del suo “maestro”. Insomma, continua e si amplia il gioco a incastro tra il pubblico e gli autori. Proprio come annunciava il sottotitolo alla locan-

dina del primissimo episodio della saga, “ogni puzzle ha i suoi pezzi”. Solo che uno dei pezzi in questione era quello immortalato al centro del manifesto: una truculenta mano mozzata.

Carlo Rota

EXTRA

VOGLIA DI HORROR

Sarà che siamo in zona Halloween e la tradizione tutta americana si sta diffondendo anche da noi, ma i film dell’orrore ormai arrivano in sala con regolare cadenza, puntuali come la morte (per rimanere in tema), e raccolgono sempre il favore del pubblico. La stagione in corso ha già dato una bella dose di brividi con due pellicole: The Mist, che ha fatto contenti i fan di Stephen King e il claustrofobico Riflessi di paura. C’è da registrare anche una certa voglia di passato con diversi remake in arrivo. Il primo, tra un bel po’ di tempo, sarà Gli Uccelli, capolavoro di Hitchcock, che sarà interpretato da George Clooney, mentre c’è ora in sala la versione americana di un nuovo classico del cinema del genere, lo spagnolo Rec, tradotto Quarantine nella sua nuova veste a stelle e strisce. A proposito di confini varcati, c’è un’altra nazione che ha scoperto l’orrore: è la Francia, con Frontiers. Ai confini dell’inferno, film calibrato sull’asfissiante saga Hostel. Segnaliamo, infine, un paio di manifestazioni, rigorosamente made in Italy, ormai tradizionali ritrovi per gli amanti del brivido. Il Ravenna Nightmare Film Fest, in scena nei giorni di Halloween, e poi, fino al 31 dicembre nel Ponente Ligure, Autunnonero, il Festival Internazionale di folklore e cultura horror, che avrà come tema la Twilight Zone. A proposito, non perdetevi Twilight, il primo episodio della saga che si appresta a cambiare la storia del cinema horror.


n ::di Angela Cinicolo

GUES STARS*

CONFESSIONI DI UNA MENTE PERICOLOSA!

(che vorrebbe essere)

Tra una commedia a Piazza Vittorio ed un fantasy in Spagna Daniele Liotti trova il tempo di raccontare i suoi sogni nel cassetto

H

a da poco concluso le riprese del suo ultimo film, Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio, opera prima della regista Isabella Toso, aiuto regista per Notturno bus. L’anno scorso ha interpretato il soldato simbolo della lotta alla mafia nella fiction Il capo dei capi. La Spagna lo ha voluto tra i protagonisti di La herencia valdemar, adattamento di un racconto dell’autore cult Lovecraft. Presto lo vedremo di nuovo al cinema con Stefano Accorsi e Donatella Finocchiaro e in tv con una serie firmata Valsecchi. Daniele Liotti, 37 anni è un attore infaticabile, sen-

)

70 ACCHIAPPAFILM

za le ombre della presunzione malgrado il successo raggiunto, controcorrente nelle scelte e con sogni nel cassetto ancora da realizzare. Ci parli del tuo ruolo in questo film? Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio è un film molto corale, tratto dall’omonimo libro di Amara Lakhouse che la regista mi aveva consigliato di non leggere perché il mio personaggio nel testo non esisteva. Nel film, ambientato agli inizi degli anni ’90, sono un aspirante avvocato che alla vigilia della sua tesi di laurea si vede arrivare la finanza a casa. Le Fiamme Gialle incolpano mio padre di corruzione, io gli

chiedo di dirmi la verità e dal suo silenzio capisco che è colpevole. Decido allora di non proseguire gli studi, di abbandonare tutta la mia vita, di diventare assicuratore e da quel momento il mio personaggio entra in una sorta d’immobilità lavorativa ma anche affettiva, con la mia compagna Giulia (Kasia Smutniak) e con mio fratello “il gladiatore” (Marco Rossetti). Quanto ti somiglia questo personaggio? Non mi somiglia molto perché una delle mie caratteristiche è la forza di volontà. Ho accettato di fare questo film anche per mettermi alla prova con corde che non ave-


LE INTERVISTE DI ACCHIAPPAFILM*

vo. Il mio personaggio riuscirà a riapprocciare a quello che aveva lasciato tentando di recuperare anche il rapporto con la compagna. Tuttavia non si può dire che questo sia un film sull’evoluzione dei personaggi: è più che altro una fotografia di quello che è Piazza Vittorio oggi a Roma, cioè la coesistenza di tantissime razze insieme. Come spiegheresti questa esistenza multiculturale a tuo figlio? In realtà è mio figlio che la spiega a me perché la vive più di me, ha in classe bambini che vengono da tutte le parti del mondo e per lui sono tutti uguali. Sono io che gli chiedo degli stranieri, forse perché faccio parte di una generazione in cui non c’era il confronto con tutte queste razze. I bambini di oggi sono totalmente integrati in questo sistema ed è bellissimo. Che ruolo ha avuto il destino nella tua carriera? Mi sono fatto strada con determinazione e volontà, ma ha contribuito anche la fortuna: mi sono presentato al mio primo provino mentendo spudoratamente al regista, dicendo che avevo fatto altre cose in teatro. Il destino è stato un po’ complice di questa scelta perché quando avevo 22 anni una ragazza che faceva la soubrette in tv mi aveva lasciato perché ero troppo geloso. Decisi di seguirla e iniziai a fare provini per la pubblicità e per il cinema. Nel 2004 è arrivato il Globo d’oro come Migliore rivelazione con Il fuggiasco. Come vivi il tuo successo? È stata un’enorme soddisfazione perché dietro quel film c’è stata moltissima preparazione e ho messo i miei sentimenti in quel ruolo. Avevo dentro di me il senso e la voglia di riscattare un uomo che non aveva ricevuto giustizia. C’è un personaggio a cui ti senti più legato? Mi affeziono molto a tutti i miei personaggi e li tengo come abiti vecchi nell’armadio che ogni tanto mi riguardo. Sicuramente Il fuggiasco è quello che mi ha dato maggiore soddisfazione, ma anche Il capo dei capi mi ha dato tanto successo ed è stata una bella esperienza. Il bello del mio lavoro è

N

quello di poter attingere da vite fittizie e Kasia Smutniak e Daniele Liotti arricchire la propria personalità e allo stesso tempo dare qualcosa di sé. Quale futuro per Daniele Liotti? Ho appena finito un film in Spagna, un genere nuovo per me, il fantasy horror e mi sono divertito come un bambino. Farò un nuovo film, L’altro uomo per il giovane Emiliano Corapi, insieme a Stefano Accorsi e Donatella Finocchiaro. Ho fatto scelte controcorrente che però mi hanno dato ragione rifiutando alcuni ruoli per la tv, ma tornerò anche lì con una serie di Valsecchi. Poi spero di tornare a teatro perché manco da due anni dal palcoscenico. Vorrei interpretare una commedia perché credo di avere dei lati buffi che mi piacerebbe esprimere. Mi vedono sempre come il bello e mi propongono film per cui il mio volto si presta. Vorrei fare qualcosa di più semplice, di comico o di romantico. Magari il ruolo del cattivo, di un dannato, di una mente pericolosa.


FESTIVAL*

BELLO E POSSIBILE,

CON IL SUO SAPOR MEDIORIENTALE Torna l’appuntamento con il MedFilm, il festival a vocazione multiculturale che vanta un cartellone di film che somiglia a un colorato mappamondo. Quest’anno il viaggio parte da Germania e Turchia e ospita un grande nome: Fatih Akin. Ne parliamo con la direttrice Ginella Vocca. Ginella Vocca

Francaise

S

ono molto orgogliosa di presentare “Crossing the Bridge: il cinema di Fatih Akin”! È la prima volta che l’Italia ospita una retrospettiva completa con anteprime assolute e inediti del regista vincitore dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino, l’artista che meglio incarna quel ponte culturale tra Turchia e Germania, i due Paesi che sono, tra l’altro, ospiti d’Onore del Festival. Ricordo ancora che a loro sono dedicate due Vetrine Speciali: “Ballate turche - storie di città e confini” e “ESTOVEST - visioni del giovane cinema tedesco”, che regalano un affresco del nuovissimo cinema di questi Paesi. Il MEDFILM ospita da sempre il meglio della cinematografia mediterranea, quali le novità di quest’anno? Tantissime anteprime, film purtroppo introvabili nei nostri circuiti nazionali, piccoli gioielli che il nostro festival regala al pubblico italiano. Vi regalo solo qualche anticipazione: avremo il bel film del palestinese Rachid Masharawi; non mancherà uno sguardo ai Balcani, alla nuova Europa. Con la curiosità che da sempre ci contraddistingue, ci addentriamo fino a esplorare le frontiere mediorientali, con l’opera tutta al femminile della raffinata regista iraniana Manijeh Hekmat. Il suo festival sembra sempre puntato oltre i confini nazionali… So cosa vuole dire, ma io non dimentico il cinema italiano! Al contrario, mi sta così a cuore che durante tutto l’anno lo porto in giro per il mondo con le rassegne internazionali. Il MEDFILM promuove il meglio, i giovani talenti su cui puntare per il futuro, come Federico Bondi con Mar Nero o Marco Pontecorvo con Para-da.

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72 ACCHIAPPAFILM

Qualche anticipazione sugli ospiti? Avremo con noi tanti amici, ne annuncio solo alcuni: il selezionatore della Berlinale Alfred Holigaus, l’attrice Valentina Carnelutti, la scrittrice albanese Anilda Ibrahimi, il regista turco Semih Kaplano lu, la fotografa Letizia Battaglia, l’artista israeliana Tarin Mar Nero Gartner, la documentarista palestinese Alia Arasoughly e poi Gabriella Pession, Adriano Giannini e Enrico Lo Verso, protagonisti della coproduzione spagnolo-italiana Le tredici rose

Three women


N FESTIVAL OF FESTIVAL A Bologna dal 7 al 16 Novembre 2008 www.festivaloffestivals.org Bologna ospiterà la prima edizione di Festival of Festivals, ambizioso congresso dedicato al vivacissimo universo degli eventi culturali. Un settore percorso da grandi mutamenti e che sta dimostrando un crescente potenziale e un’attenzione da parte del pubblico e dei media senza precedenti. Tra le tante iniziative della manifestazione una conferenza dedicata ai grandi eventi riconosciuti per l’eccellenza nella loro area tematica: il cinema sarà rappresentato dalla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografia di Venezia.

Sonbahar

PRIMO PIANO SULL’AUTORE Ad Assisi dal 17 al 22 Novembre 2008 www.comune.assisi.pg.it La XXVII edizione del Festival ha per protagonista, proprio nell’anniversario dei suoi settant’anni, il regista Pupi Avati. La manifestazione, diretta da Franco Mariotti e organizzata dall’Associazione Culturale Amarcord, con il sostegno del Comune di Assisi, pone l’accento su tutte le figure determinanti per la riuscita di un film. Il Festival è occasione quindi di incontro tra autori, sceneggiatori, costumisti, scenografi, attori, ma anche critici e pubblico. Novità di quest’anno, una “rassegna nella rassegna”, che celebra opere prime e seconde di giovani autori.

Laila’s birthday

di Emilio Martínez Lázaro. Non resta che dare appuntamento al pubblico, quando e dove? Dal 6 al 16 novembre al Palazzo delle Esposizioni, Teatro dei Dioscuri, Villa Medici. Ad aprire il festival il 6 novembre sarà Sonbahar (Autumn), il primo lungometraggio del regista turco Ozcan Alper, dove ai temi storici si intrecciano quelli privati, come la difficoltà di amare, un tema ricorrente nella cinematografia contemporanea... Tra tanti eventi e approfondimenti, il Medfilmfestival, il 12 novembre, ospiterà il Coproduction Forum, ci può dire di cosa si tratta? Dedichiamo una intera giornata al mercato e all’industria cinematografica per promuovere le co-produzioni tra operatori italiani e dei paesi mediterranei. Si parte con l’Information Day Eurimages, l’appuntamento informativo dedicato all’analisi dei sostegni sovranazionali al settore audiovisivo. Per poi dare voce agli operatori con il I° Forum del cinema mediterraneo in Italia che permetterà un confronto diretto su produzioni, coproduzioni, e sulla necessità e il futuro della cooperazione.

Las 13 rosas

TORINO FILM FESTIVAL A Torino dal 21 al 29 Novembre 2008 www.torinofilmfest.org Si rinnova per la 26esima volta l’invito al Torino Film Festival, diretto per il secondo anno consecutivo da Nanni Moretti. A inaugurare la kermesse l’attesissimo film, W. A life misunderestimated, sulla vita del discusso presidente George W. Bush, interpretato da Josh Brolin (Non è un paese per vecchi), il terzo biopic su un presidente americano dopo JFK e Nixon per il regista Oliver Stone, che sarà ospite del festival. Duecento i film in programma. Evento collaterale: Intrigo internazionale. Il cinema di Roman Polanski, mostra fotografica che omaggia il regista polacco al Museo Nazionale del Cinema. FRANCIA FESTIVAL DEL FILM ITALIANO DI VILLERUPT A Villerupt dal 30 Ottobre al 16 Novembre 2008 www.festival-villerupt.com Trentunesima edizione per una una delle più longeve manifestazioni dedicate alla cinematografia italiana all’estero. Nata nel 1976, è stata la prima a presentare il cinema italiano di ieri e di oggi in Francia, e tuttora è una delle poche ad avere una dimensione di ampio respiro. Costituisce, inoltre, un ponte culturale e affettivo per gran parte della popolazione italiana in patria adottiva. Il festival, aiutato dalle collettività pubbliche, gode del sostegno dei suoi ospiti. Tra gli autorevoli nomi ricordiamo Ettore Scola, Luigi Comencini e Ugo Tognazzi.


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*REWIND REWIND . I DVD DEL MESE ::di Antonio Cerciello

SCHEDA

WANTED SCEGLI IL TUO DESTINO

Con Angelina Jolie il fumetto diventa action movie

I

mmaginate per un attimo di essere come Wes: un venticinquenne con l’autostima sotto la suola delle scarpe, continuamente umiliato dal proprio capo, tradito dalla sua ragazza col migliore amico di lui, e tormentato da continui attacchi di panico. Non proprio il massimo della vita anzi, un vero e proprio sfigato. Un giorno però nella sua vita entra Fox (Angelina Jolie), sensualissima donna dalle intenzioni ambigue che gli punta contro una pistola per salvarlo dal suo stesso destino. Wes infatti è destinato a far parte di una segretissima confraternita di killer dotati di poteri extrasensoriali, capaci di distorcere a piacimento

la traiettoria dei proiettili o di muoversi ad una velocità doppia rispetto alle altre persone. Al suo posto come vi sareste comportati? Wes, oltretutto, è portatore sano di questi poteri, in quanto discendente diretto del migliore assassino della lega (suo padre era detto “il Killer”), e non si lascia sfuggire l’occasione di prendere in mano il suo futuro. Ispirato ad un fumetto di Mark Millar e diretto dal visionario regista russo Timur Bekmambetov (Day Watch) l’action movie dal cast stellare (Jolie e Freeman su tutti) arriva in dvd a partire dal 12 novembre. “Imparate da Wanted a prendere in mano il vostro destino”. Parola di Bekmambetov.

WANTED - Usa, 2008 - Azione Cast: James McAvoy, Angelina Jolie, Morgan Freeman, Terence Stamp Regia: Timur Bekmambetov Durata: 10’ Contenuto Audio: Italiano, Inglese: 5.1 Surround EDIZIONE DISCO SINGOLO Contenuti Speciali: La realizzazione del film: la scena dell’inseguimento con la Viper, In giro per il set EDIZIONE DUE DISCHI Contenuti Speciali: Scena Estesa; Cast e Personaggi; Stunt sulla Metropolitana; Effetti speciali: L’Arte dell’Impossibile; L’inimitabile stile di regia di Timur Bekmambetov; Come portare in vita un fumetto; Video Musicale Mash Up di “The Little Thing”; Il Making of di Wanted: Il Gioco BLU RAY Oltre ai contenuti speciali dell’edizione due dischi: Funzione U - Control: personalizza la tua esperienza in alta definizione, guarda i contenuti interattivi senza interrompere la visione del film Comic Book Interattivo; Esplorazione della scena; Picture in Picture; Profilo degli assassini; Funzione BD Live; My Chat; Le Mie Scene; Contenuti Esclusivi

SAW IV Il dolore non è ancora finito e continua in dvd dal 5 novembre. Jigsaw e la sua assistente Amanda sono ormai morti, l’incubo peggiore della città sembra essere terminato. Non è così. Alla notizia dell’omicidio del detective Kerry arrivano all’oramai vuoto e deserto distretto di polizia due agenti dell’Fbi specializzati in profili criminali per aiutare Hoffman a scoprire l’ultimo enigma di Jigsaw e ricostruirne le gesta. Ma c’è ancora una persona che non ha sofferto: è il capo della SWAT Rigg ed improvvisamente viene rapito. Forse l’incubo non è ancora finito... Diretto da Darren Lynn Bousman Saw 4 nasce come la naturale continuazione della saga nonostante le incertezze iniziali dei creatori: “Sta diventando una tradizione. Non penso ci sia stato un via libera ufficiale, siamo andati avanti per inerzia. Abbiamo avuto una conferma di quanto facevamo dopo il risultato di Saw III ai botteghini, si...credo che la certezza sia arrivata al 100% a quel punto.”

SAW 4 - Usa 2008 - thriller Regia: Darren Lynn Bousman Cast: Tobin Bell, Scott Patterson, Betsy Russell, Costas Mandylor, Lyriq Bent, Justin Louis CONTENUTI SPECIALI DVD Trailer; Galleria foto; Saw 4 Video musicale X Japan; La stazione di polizia - scena eliminata; Il diario di Darren; Le scenografie; Le trappole di Jigsaw; I blocchi di ghiaccio; i coltelli; i capelli; la cripta; la camera da letto; gli aculei. Formato video 1:85 16/9; Audio Dolby 5.1 ITA - Dolby 5.1 ENG - DTS ITA; Sottotitoli: Italiano non udenti - Inglese


*Lo scaffale . Cinema e libri ::di Anna Medici

Rumors JOAQUIN PHOENIX E L’ADDIO AL CINEMA

L’ULTIMA SENTENZA • Autore: John Grisham • Editore: Mondadori Dopo aver pubblicato grandi best seller come “Il Socio”, “Il Cliente”, “La Giuria”, “Il rapporto Pelican”, tutti diventati film di grande successo, Mondadori presenta “L’ultima sentenza”, un altro bel romanzo dello scrittore di legal thriller John Grisham. La coppia di avvocati Wes e Mary Grace Payton ha puntato tutto sulla causa legale intentata dalla vedova Baker, cittadina di Bowmore, Mississippi, contro la Krane Chemical, colpevole di avere avvelenato la falda acquifera del paese e di avere causato decine di morti per cancro. Per quella causa gli avvocati Payton hanno rifiutato clienti, venduto la casa e le belle automobili, rinunciando a uno stile di vita che era sempre sembrato del tutto connaturato alla professione. Il primo grado del processo si conclude con una sentenza a favore della vedova, ma Cari Trudeau, azionista di maggioranza della Krane, non è uomo da arrendersi facilmente. Sa che tutto si gioca in corte d’appello. E se gli avvocati non bastano, basta mettere sul libro paga anche giudici e politici... Tutta la storia si muove sull’incognita di un giusto verdetto o di una decisione politicamente scorretta lasciando alla Corte Suprema “l’ ultima sentenza”. Una storia che riporta i lettori numerosi di Grisham tra le problematiche del sistema giudiziario americano.

NESSUNA VERITà

“Non farò più film”. Così Joaquin Phoenix ha annunciato il suo addio al grande schermo, durante il programma televisivo Extra. “Volevo cogliere questa occasione per darvi in esclusiva questa notizia. Mi dedicherò alla mia musica”, ha detto l’attore a Jerry Penacoli, il conduttore delle trasmissione. Speriamo sia solo una decisione momentanea… ECCO PERCHÉ NON SPOSO ANGIE Brad Pitt non avrebbe sposato finora Angelina Jolie perché sarebbe ancora traumatizzato dalla separazione dalla ex moglie Jennifer Aniston dalla quale ha divorziato nel 2005. “Il divorzio da Jen è stato molto doloroso. Brad pensa che sia stato il suo più grande fallimento”, ha dichiarato una fonte vicina all’attore alla rivista Life and Style Weekly. E ha aggiunto: “È questa la ragione principale per la quale non vuole sposare Angelina”.

JOHN TRAVOLTA: NIENTE HAIRSPRAY 2 Rimarrà deluso chi spera di vedere nuovamente John Travolta nei panni extra-

• Autore: David Ignatius • Editore: Newton & Compton

large di Edna Turnblad. L’attore ha fatto

Leonardo DiCaprio e Russell Crowe, star talentuose e amate dal pubblico, sono i protagonisti dell’adattamento cinematografico dello spy thriller “Nessuna Verità” di David Ignatius. A dirigere l’appassionante storia di controterrorismo, spionaggio e sentimenti umani è Ridley Scott. Nelle pagine, Roger Ferris è un agente della CIA che viene incaricato di infiltrarsi nella rete di Suleiman, un pericoloso terrorista attivo in Medio Oriente. Il piano di Ferris è stanare il nemico utilizzando come esca un cadavere, attribuendogli l’identità di un agente della CIA. I terroristi troveranno il corpo facendo apparire Suleiman un collaboratore dei servizi segreti americani. Così a Ferris non resterà che cogliere le voci di tradimento all’interno della cellula. Nel frattempo, Ferris incontra Alice Melville che si rivelerà il più grande ostacolo per il compimento del suo piano e il maggiore pericolo per la sua vita. “Nessuna verità” è ricco d’azione e di colpi di scena, in cui ogni dettaglio della situazione internazionale è riprodotto con inquietante realismo, ogni mossa è gravida di temibili conseguenze e la tensione è una bomba a orologeria pronta a scoppiare

sapere infatti che non parteciperà al sequel del film Hairspray. “Penso che una volta sia più che sufficiente. Non sono un grande amante dei sequel”, ha dichiarato l’attore al quotidiano The Sunday Herald Sun. MISCHA SINGLE E CONTENTA Mischa Barton è single e contenta. Dopo la fine della sua relazione con il rocker Taylor Locke, infatti, la star di The O.C. ha dichiarato di essere felice di avere più tempo per se stessa. “Non sono abituata ad essere single, ma non è affatto male: anzi, è fantastico!”, ha dichiarato l’attrice in un’intervista. E ha aggiunto: “È importante prendersi un momento di riflessione”.


Rumors

*Sonoro musiche per immagini

::di Barbara Zorzoli

::di Giulano Tomassacci

Quantum of Solace GWYNETH REGINA La bionda attrice Gwyneth Paltrow ha un nuovo ammiratore. Si tratta del suo partner televisivo Mario Batali. uno dei più grandi cuochi del mondo. Attrice e chef sono protagonisti assieme ad altri due colleghi di un diario di viaggio gourmet per la televisione spagnola (Spain ... on the road again). “Che gran cuoca che è Gwyneth!”: esordisce Batali durante la presentazione newyorkese del suo ultimo libro. “E che spigola cucinata all’orientale!”, continua. Per poi concludere “È anche una mamma molto attenta alla qualità della dieta e della condotta alimentare dei figli”.

NORTON NON SA CANTARE Edward Norton e Brad Pitt non faranno parte del cast della versione musical di Fight Club, con tanto di colonna sonora by Trent Reznor dei Nine Inch Nails, di sui si favoleggia da un po’. “Mi incuriosisce, ma dubito che ci vedrà di nuovo in coppia. Anche perché io e Brad siamo dei pessimi cantanti!” - ha spiegato l’attore.

J-records Sempre più professionale e meno ispirato il lavoro di David Arnold per la saga di James Bond. Il valente compositore inglese, ha acquisito il mandato bondiano nel 1997, con un importante score per Il domani non muore mai. Ma non sempre la sua vena ha brillato e se già nel precedente Casino Royale, i segni di una certa stanchezza e la delega esasperata alla sincronismo perfetto delineavano un fiaccamento dell’operato, con Quantum of Solace i medesimi difetti risultano spesso fatali. Per di più, i pochi punti a favore del commento di Casino (un nuovo tema principale e qualche arguzia nelle sezioni action), vengono a mancare lasciando pieno campo al tecnicismo di maniera e all’anonimato ripetuto. Il motivo classico della serie attraversa la partitura come un fantasma defraudato del mordente che fu, anche nella canzone dei titoli elargita a quattro mani da Jack White e Alicia Keys, a sua volta troppo cerebrale e poco versatile per il talento vocale della cantante soul-jazz.

Indiana Jones: The Soundtracks Collection Concord Records Lo scarto tra filmografia e discografia relativo all’opera di John Williams si è considerevolmente ridotto negli ultimi anni, per interesse dalle etichette più disparate. Finora restava comunque l’insufficienza delle edizioni riservate al suo ineccepibile, celeberrimo e seminale contributo alla saga di Indiana Jones. Appassionati e collezionisti lamentavano da tempo la mancanza di registrazioni adeguate delle partiture per i primi tre capitoli dell’attuale quadrilogia, I predatori dell’arca perduta, Il tempio maledetto e L’ultima crociata, con particolare riferimento al secondo episodio. La Concord Records colma ora questa lacuna mandando alle stampe un cofanetto in edizione limitata contenete i tre commenti in versione estesa e rimasterizzata. L’etichetta, che si era recentemente affacciata all’universo musicale di Indy con la colonna sonora del quarto capitolo, arricchisce la pubblicazione - oltre che con lo score de Il regno del teschio di cristallo - con un cd di contenuti speciali e un booklet sui retroscena della serie.

Star Wars – The Clone Wars Sony Classical

VANESSA E ZAC, UN COLPO DI FULMINE! Durante la promozione del nuovo High School Musical, Vanessa Hudgens ha spiegato gli inizi della sua relazione con il suo partner cinematografico e nella vita Zac Efron. “Ricordo che al nostro secondo incontro ho pensato: Come non può esserci chimica con qualcuno di così bello e cool?”.

Altro capolavoro notoriamente imprescindibile del catalogo williamsiano - questo invece negli anni ripetutamente ristampato ed ampliato - è quello redatto per la saga di Star Wars. Per l’esordio del suo prolungamento “animato”, The Clone Wars, il deus ex machina George Lucas ha affidato l’onere di proseguire il distintivo impianto musicale dell’esalogia live-action all’emergente Kevin Kiner. Tirocinante presso l’ambito televisivo statunitense ma non a digiuno di fantascienza (Wing Commander) il musicista si è mosso tra tradizione e aggiornamento contemporaneo, producendo uno spartito valido ma incostante rispetto all’ancoraggio tematico proposto nelle tracce iniziali. Le incursioni del gettonato esostismo moderno spesso eccedono divergendo dalla matrice sinfonica di riferimento, nonostante la fluidità di scrittura ::di Anna Medici che regola l’intero lavoro salvaguardi Kiner dall’eccessiva astrattezza. Il cd, generosissimo, propone 32 estratti per un totale di circa 70 minuti di musica.


Rumors . Voci dal mondo dello spettacolo* SHEEN VEDE DOPPIO Brooke

Mueller

e

Charlie

Sheen che si sono sposati lo scorso maggio aspettano una coppia di gemelli!. Con quale stato d’animo? La coppia non rivela

alcuna

apprensione,

anzi. “Camminano a mezz’aria per la felicità”, raccontano gli amici.

UNA CASETTA CANADESE PER HALLE Per stare più vicina al proprio partner, il modello Gabriel Aubry, da cui ha recentemente avuto una figlia, l’attrice Halle Berry ha comprato una proprietà del valore di un milione di dollari con 63 acri di terra e vista sul lago (il Molson) a St. Hippolyte, nel Quebec. GEORGE CLOONEY PESCA DAL PASSATO KRISTA Secondo US Magazine per la terza volta in sei anni, lo scapolo d’oro George Clooney si starebbe riavvicinando alla girlfriend-a-intermittenza Krista Allen. I due si sono incontrati nel 2002 durante i casting per Confessioni di una mente pericolosa, si sono frequentati per due anni, si sono lasciati per riconciliarsi nel 2006, riperdersi di vista e... riscoprirsi ancora

VINCE VAUGHAN star del Poker

COLIN FIRTH E JULIANNE MOORE INSIEME? Sì, ma per fiction. I due saranno i protagonisti, assieme a Matthew Goode, del film indipendente A single man, opera prima dello stilista Tom Ford. Scritto da Ford con David Scearce, il film racconta la storia di su un professore di college inglese che perde la sua compagna di 16 anni. La sceneggiatura è tratta dal romanzo omonimo del 1964 di Christopher Isherwood, che segue una giornata nella vita di un professore a Los Angeles.

La Universal Pictures è in procinto di acquistare i diritti di Sunny and 68, la sceneggiatura di un melodramma che dovrebbe essere interpretato da Vince Vaughn e diretto da Gavin O’Connor, regista di Pride and Glory e del prossimo Warrior. Il cineasta, che ha scritto la storia insieme a Anthony Tambakis, dovrebbe produrre la pellicola insieme a Vaughn e la sua Wild West Picture Show Productions. La storia, che nelle intenzioni degli scrittori potrebbe avere anche dei risvolti comici, racconta di una star del poker che, a causa dei suoi problemi di alcool e droga, perde tutto e si ritrova a dover fare i conti col proprio passato e una figlia di 5 anni.



*Foyer Foyer . Il teatro da vicino ::di Angela Cinicolo

L’ALTRO LATO DI VITTORIA

Vittoria Belvedere, Claudia Ruffo, Augusto Fornari, Michele Ginestra

La Belvedere debutta sul palcoscenico del Sala Umberto con una commedia musicale sexy e romantica.

I

l film omonimo da cui è tratta è stato presentato al Sundance nel 2002 e ha sbancato i botteghini spagnoli facendo conoscere il suo sceneggiatore, David Serrano, anche al pubblico internazionale. Lo spettacolo teatrale originale ha siglato quattro stagioni di sold out in Spagna e un grande favore della critica. Arriva adesso a Roma dall’11 novembre al Sala Umberto “L’altro lato del letto”, commedia musicale sexy e romantica, effervescente messa in scena di intrighi tra amici e fidanzati, traditi e traditori. La storia è quella, intricata, di due coppie che danno voce ai loro sentimenti a ritmo di musica e danza: Pietro (Augusto Fornari) sta vivendo una crisi con la fidanzata Paola (Claudia Ruffo), che si è innamorata di qualcun altro, e cerca conforto presso una coppia di amici, Saverio (Michele La Ginestra) e Sonia (Vittoria Belvedere, alla quale si alternerà Milena Miconi). Ma non sa anco-

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80 ACCHIAPPAFILM

ra che Saverio è proprio l’uomo con cui Paola lo tradisce. Saverio si trova tra tre fuochi: l’amico, l’amante e la fidanzata. Desideri e attrazioni, sentimentalismo e amicizia, menzogne e, soprattutto, ossessioni e paure alimentano un gioco complicato che diventa come un’enorme palla di neve che travolge chiunque sia sul suo percorso. Tra le interpreti, per la prima volta a teatro, l’attrice Vittoria Belvedere, nel ruolo che al cinema fu di Paz Vega. Che tipo di commedia è L’altro lato del letto? È una commedia brillante, scherzosa, divertente. È una commedia musicale impostata sul rapporto di coppia, sia con il proprio partner sia con gli amici. Gli argomenti sono il tradimento e la paura di rimanere il resto della propria vita senza un compagno. Però è alleggerita dalla musica, dai toni ironici che sdrammatizzano su tutto.


::di Eliana Volpe

POVERI MA BELLI ORA ANCHE IN TEATRO ATTESO IN TUTTA ITALIA CON UNA LUNGA TOURNEE Lei interpreta Sonia, la fidanzata felice e un po’ ingenua di Saverio. Ci parla del suo ruolo? Inizialmente io sono la tradita. Dopo però aver assaporato questa cosa amara, decido che è arrivato anche per me il momento di divertirmi. Oltre a recitare, canta e balla. Questo ruolo è un po’ diverso da quelli finora interpretati. Come si è preparata? Ho preso lezioni di canto e lezioni di ballo. Io sono un’attrice che nasce dalla strada, ma mi sono sempre migliorata e ho cercato ogni volta spunti nuovi. Com’è stato il suo impatto con la scena teatrale al suo debutto? È stato emozionante, è stata la mia prima volta e la prima volta, come sempre accade, non si scorda mai. Ho sempre pensato che il teatro fosse il mio sogno nel cassetto, ma non credevo ancora di essere pronta per affrontare il palcoscenico. Avevo mille paure, ma poi ho capito che non c’è un momento preciso per il teatro. È arrivata quest’occasione ed eccomi qua. Cosa ne pensa del musical come genere e qual’è il suo genere preferito? Mi piace molto il musical e secondo me il musical per eccellenza è Moulin Rouge. Penso che non ci sia donna al mondo che non abbia ammirato Nicole Kidman in quel film, ma qui non siamo in America e le possibilità sono diverse. La commedia rende qualcosa in più sia al personaggio sia all’attore, anche per questo è il genere che prediligo di più. Certo in Italia ne facciamo poca e di solito il protagonista è l’uomo. Io invece ho avuto l’occasione di confrontarmi con questo genere. Nel 2002, l’anno del Festival di Sanremo, lei metteva nell’ordine: teatro, cinema, televisione. La pensa ancora così? Cos’è cambiato dal 2002? Secondo me la tv dà la fama, il cinema completa l’essere attore, ma il vero attore si forma in teatro. Il teatro dà emozione. E soprattutto insegna. Poi ogni serata in teatro serve per perfezionare il proprio ruolo. Quali sono i suoi progetti per il futuro? Tornerò in televisione con una miniserie di due puntate, Il caso Mattei. La tv è quella che mi ha sempre dato maggiore notorietà e mi ha fatto conoscere al pubblico. A seconda di come riuscirò a conciliare lavoro, famiglia e televisione cercherò uno spazio anche per il teatro.

Idea curiosa e coraggiosa quella di Pietro Garinei e Guido Lombardo di adattare al teatro, sotto forma di musical, il film Poveri ma belli del 1956 di Dino Risi, decretato come miglior prodotto del neorealismo rosa urbano-romano. Scelta resa anche possibile dalla regia del multiforme Massimo Ranieri che ha deciso di cimentarsi in “una storia fatta di sentimenti veri, genuini non contaminati come sono ai nostri giorni”. I poveri ma belli debuttano al Sistina con Antonello Angiolillo e Michele Carfora, ben conosciuti al pubblico teatrale di musical, e Bianca Guaccero, anch’essa nota sulla scena (Il Gattopardo con Luca Barbareschi), nel cinema e in televisione (Festival di Sanremo). Nell’antico rione di Piazza Navona vivono due amici, Romolo e Salvatore. Lavorano insieme in uno stabilimento balneare sul Tevere, il primo come barman, l’altro come bagnino. La loro attenzione viene attirata dalla splendida Giovanna, appena arrivata in città, figlia di un sarto, a discapito dell’amore segreto che le sorelle dei due giovani provano nei confronti del fratello dell’altra. I due bulli fanno di tutto per conquistarla, mentre la ragazza flirta con entrambi indecisa sulla scelta finale. Chi preferirà? Al teatro Sistina: dal 25/11/2008 al 6/01/2009

Te lo dò io il teatro TORNA A GRANDE RICHIESTA LA COMMEDIA MUSICALE CON LE VOCI PIÙ AMATE DI ROMA Pasquino, la celebre statua parlante nel centro di Roma, compie cinquecento anni. Come regalo ottiene dagli dei di poter vivere un giorno da uomo, Galopeira, un musicista disoccupato che sbarca il lunario suonando per strada. Nelle sue nuovi vesti umane Pasquino/Galopeira comincia ad interagire con i frequentatori della piazza, ne condivide pensieri e vicissitudini con il suo linguaggio tagliente e simpatico che non risparmia il rimprovero satirico verso il potere e il malcostume italiano con la voce del popolo. Nata da un’idea di Antonio Giampaoli che ha composto anche le musiche “Te lo do io Pasquino”, è una commedia musicale ricca di allegria e sentimenti arricchita da un cast importante nel quale spiccano i nomi della splendida Anna Jimskaja e dei suoi partner Giorgio Gobbi, Stefano Ambrogi, Antonello Moroni. I testi sono di Prospero Richelmy mentre la voce di Pasquino è quella di Marione Corsi, la più famosa e seguita della radiofonia romana e giallorossa, in onda tutti i giorni con la trasmissione “Te La Do Io Tokio.” Sul palco il celebre speaker dialogherà con Riccardo “Galopeira” Angelini, la sua spalla naturale. Fino al 16 novembre al teatro Greco i protagonisti dello spettacolo, reciteranno, canteranno e balleranno, con le coreografie di Claudia Scimonelli e la regia di Walter Croce. Al teatro Greco fino al 16 novembre

::di Eliana Volpe

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*Foyer Foyer . Il teatro da vicino ::di Susanna Panto

” K R O Y W E N I D E R L I “ O N A T E L O UN NAP A MANHATTAN a dea bendata è cieca, ma a volte capita che si tolga

L

un mediocre impiego come maestro elementare; la sorella inve-

la benda e guardi proprio nella nostra direzione: alzi

ce vorrebbe vendere tutto ed utilizzare il ricavato per tornare a

la mano infatti chi non vorrebbe ricevere una cospicua

casa. I due fratelli hanno quindi obiettivi opposti, tra loro si crea

eredità. All’ultimo esilarante personaggio interpretato

tensione; fino a quando l’offerta di due milioni di dollari pone

da Biagio Izzo capita uno di quegli eventi che si potreb-

fine ad ogni discussione e Biagio si rassegna a tornare a Napoli.

bero definire fortunati con la F maiuscola. Ma non è tutto oro

All’improvviso però tutti i piani vengono stravolti: una sera si rifu-

quel che luccica e la dea bendata si sa, sorride sempre un po’ sotto

gia nel ristorante Angie (Antonella Elia), una donna di malaffare

i baffi e non rende le cose poi così semplici…

che sta fuggendo da alcuni balordi; innamoratasi di Biagio decide

L’esistenza di Biagio Montemarano (Izzo) e della sorella Tere-

di svelargli alcuni segreti importanti per il locale. Per una serie di

sa (Teresa Del Vecchio), viene scossa da un improvviso viaggio a

fortunate coincidenze Biagio riesce a neutralizzare la banda che

New York. I due devono riscuotere l’inaspettata eredità lasciata-

insegue Angie. Da qui una serie di equivoci, avventure, strane spa-

gli da un prozio, morto senza successori diretti. Il lascito consiste

rizioni e misteriose morti che tutti credono pilotate dal temibile

nel “Re di Mergellina”, uno dei più famosi ristoranti italiani di

nuovo proprietario del “Re di Mergellina” soprannominato ades-

Manhattan, quartiere nel quale risiede il cuore pulsante della

so il “Re di New York”.

cosiddetta Little Italy. Mentre aspettano la risoluzione di tutte le

Il sogno di tutti si trasforma in una rocambolesca commedia degli

pratiche legali, Biagio e Teresa fantasticano sul modo di investire

equivoci nella quale viene capovolto lo stereotipo del “Padrino”.

l’inattesa ricchezza: Biagio vorrebbe trasformare il ristorante in un

Tra canti, balli, colpi di scena ed esilaranti fraintendimenti si sno-

locale moderno nel quale si ascolta musica, si beve e si balla, così

da davanti ai nostri occhi una pièce ricca di verve e di emozioni,

da trasferirsi a New York lasciandosi definitivamente alle spalle

nella quale trova posto anche l’amore e che può contare su un

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82 ACCHIAPPAFILM


Dal 18 al 30 novembre si ride al Brancaccio con un Biagio Izzo dalla sfrenata comicità. ::di Susanna Panto

STRAVAGANTE ELIO ALL’AMBRA JOVINELLI Dall’11 al 23 novembre Elio, frontman delle Storie tese, si veste degli inediti panni di “Frankestein”. Si tratta di un concerto diviso in due parti: nella prima Elio canta, recita poesie, fischia, suona strani strumenti; nella seconda rivisita alcuni dei successi più conosciuti del suo gruppo come “Il vitello dai piedi di balza”, “Uomini col borsello”, “Pork e Cindy” e ancora “Spalman”. Una nuova sfida quindi per un artista eclettico, capace di spaziare in quasi tutti i principali campi espressivi, alla continua ricerca della novità esilarante e bizzarra. L’opera scelta da Elio è stata scritta dal compositore austriaco Heinz Carl tra il 1976 ed il 1977 e rielabora il famoso personaggio inventato da Mary Shelley, aggiungendo ad esso una forte connotazione sociale; lo scienziato pazzo diventa una figura intermittente, che compare solo a tratti, i veri protagonisti infatti sono i mostri dell’infanzia, nel testo di Heinz metafora dei mostri della politica. Elio non sarà solo sul palco, accanto a lui si potrà apprezzare l’Istituzione Sinfonica Abruzzese diretta da Danilo Grassi.

elemento non da poco: la comicità genuina di Biagio Izzo, espressa sia nelle vesti di protagonista che nelle vesti di autore del testo. “Il Re di New York” è infatti un lavoro a due mani, scritto dallo stesso Izzo insieme a Bruno Tabacchini. Si tratta di una coppia consolidata; da vent’anni i due autori scrivono testi comici, sia per il teatro, che per il cinema, che per la tv, diretti molte volte dallo stesso regista de “Il Re di New York”: Claudio Insegno. Un gruppo di lavoro consolidato quindi ed arricchito dalla presenza di un’artista del calibro di Teresa del Vecchio, una delle attrici scelte più frequentemente da Vincenzo Salemme e già interprete per Claudio Insegno in coppia ancora un volta con Biagio Izzo. La piece si avvale anche della partecipazione di Antonella Elia, che sicuramente saprà regalare ulteriori sprazzi di comicità nell’interpretare la donna di malaffare innamoratasi di Biagio. La pennellata finale? Anche se il testo è leggero, la

LE ECCELLENZE DELL’ITALIA SECONDO MAURIZIO BATTISTA Al Teatro Olimpico, dall’11 novembre al 7 dicembre, va in scena “Cari amici miei”, monologo che in controtendenza parla bene del nostro Paese, cercando di metterne in evidenza i pregi. Il mattatore ed anche autore di questo one man show del tutto inedito è il comico romano Maurizio Battista. L’intento è evidenziare che l’Italia si merita ancora l’appellativo di Bel Paese, perché gli Italiani non sono solo mafiosi, camorristi o politici corrotti, ma anche - per fare un esempio - stilisti famosi prediletti persino dalle grandi star americane; e non importa - per fare un altro esempio - “se per la costruzione della Salerno/Reggio Calabria sono trascorse ge-

nerazioni su generazioni, ed ancora non se ne vede la fine, non è imperizia nei lavori, piuttosto accuratezza”. Per dimostrare le sue tesi positive Battista, ormai in pianta stabile nella squadra televisiv di Zelig, non utilizza però esclusivamente riferimenti all’attualità, ma parte dalla storia dell’antica Roma e attraverso un lungo percorso cerca di ridarci un po’ dell’orgoglio di essere Italiani; lo stesso orgoglio provato da lui per la terra in cui è nato ed è sempre vissuto.

morale c’è; e trovarla sarà facile per ognuno di noi.

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ACCHIAPPAFILM 83


DALLA

MAGLIANA

AL PICCOLO SCHERMO

Marco Bocci, il Commissario Scialoja

Rivive su Sky Cinema Romanzo criminale, diluito nella serialità televisiva dopo il grande successo del film diretto da Michele Placido

N

el 2005 l’apprezzato adattamento di “Romanzo criminale” per il grande schermo, diretto da un Michele Placido regista in stato di grazia e interpretato da un convincente parterre di attori altrettanto ispirati, ha forse inaugurato quella che da più parti, dopo i recenti exploit di Gomorra di Matteo Garrone (non a caso altra traduzione cinematografica da un testo ben noto, quello di Saviano) e Il divo di Paolo Sorrentino, è stata già indicata come l’auspicatissima rivalsa di un cinema italiano finalmente capace di interrogarsi e mettersi in discussione, ad iniziare da uno sguardo non banale sui propri costumi e sulla propria storia, senza rinunciare ad

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un linguaggio spettacolare commisurato ed appagante. E anche se il film di Placido sgorgante dalla pagine di Giancarlo

Francesco Montanari, Libano

De Cataldo non è arrivato a godere delle vette di entusiasmo di critica e pubblico che ha accolto l’indagine sulla camorra


TV & COMPANY*

::di Giuliano Tomassacci

::di Maurizio Carta

Valentina Cervi: io ballo da sola La bellissima attrice romana in onda su Fox Crime con “Donne assassine.

, Virgilio

Daniela

Patrizia

e il biopic su Andreotti, di certo ha preparato la strada all’ovazione, in particolare anticipando gli estremi del film di Garrone: componenti da crime-story, scrupoloso ritratto di realtà clanistiche , lucida denuncia (senza mai indulgere al giudizio stucchevole) e sguardo filmico efficacemente sintonizzato ai canoni della modernità. Non ultimo una fluente matrice letteraria a cui far riferimento in sede di sceneggiatura, fino all’inevitabile inconveniente della selezione e della sintesi per limitazioni di tempo e drammaturgia. Un inconveniente che, passando dal cinema alla televisione, può diventare una manna e che ha sicuramente convinto definitivamente un’emittente

Da metà ottobre è iniziata la serie “Donne assassine”: 8 puntate di 45 minuti su Fox Crime. Ogni episodio avrà una protagonista femminile. Spuntando i nomi delle attrici annotiamo Sandra Ceccarelli, Ana Caterina Morairu, Claudia Pandolfi, Caterina Murino, Marina Suma, Martina Stella, Violante Placido, Sabrina Impacciatore, Donatella Finocchiaro. Giovedì 20 novembre (21.55) Valentina Cervi sarà Margherita, una ragazza ossessionata dalla ricerca dell’uomo perfetto. Gli abbiamo chiesto di parlarci di questa esperienza e di dirci se l’ossessione dell’uomo perfetto non può che portare a manie omicide! “Questa esperienza per me si chiama Francesco Paterno. Sono arrivata a questo film perché volevo lavorare con lui. Non amavamo particolarmente la sceneggiatura. Abbiamo detto: buttiamola nel secchio e facciamo il nostro film. Lui mi ha diretto come mai mi è accaduto: ad occhi chiusi, praticamente recitavo bendata, è stata un’improvvisazione continua, ero un personaggio da cui traevo e da cui lui traeva. Insomma, la sceneggiatura era un canovaccio, quindi non posso parlarti del personaggio in sé, quanto dell’esperienza straordinaria. Per la prima volta non avevo idee preconcette, non ho lavorato sul mio personaggio, abbiamo improvvisato liberamente”. C’è una generazione di attori romani trentenni (Mastrandrea, Favino, Germano, Impacciatore, Rossi Stuart, Violante Placido, Santamaria, ecc…) che si sta affermando a livello nazionale e internazionale. Tu fai parte di questa generazione e di questa città. Perché accade tutto ciò? Non posso sapere il motivo preciso. Sono comunque attori che valgono, indipendentemente dal fatto che siano di Roma. Forse è un fatto di apertura mentale o forse dipende dalle difficoltà che gli altri attori incontrano per vivere a Roma, la città in cui si fa cinema (mi riferisco al fatto economico). Ovviamente in Italia ci sono attori straordinari di altri posti. Penso a Claudio Gioé, a Servillo, ecc…


n dal 24 Luglio nei cinema

PRIMA VISIONE*

Alessandro Roja, Dandi Francesco Montanari, Libano Vinicio Marchioni, Freddo

come Sky ad investire su un progetto che dalla sua aveva già l’alone “cult” circondate il lungometraggio e la familiarità delle platee con i personaggi della Banda della Magliana, la gang imperversante negli anni di piombo in un’Italia mai così sconvolta da criminalità e malaffare. Il risultato sono i 12 episodi che la pay-tv si appresta a varare in anteprima, ogni lunedì; una fiction che scommette non solo sul forte traino del film ma anche sull’opportunità di sfruttare una prassi radicata negli Stati Uniti ma ancora poco comune nel Bel Paese, il proseguimento catodico

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86 ACCHIAPPAFILM

di successi cinematografici. A dirigere Stefano Sollima, mentre Placido si è occupato della supervisione artistica, seguendo le orme di Gabriele Salvatores che, sempre per Sky, aveva fatto ugualmente con il progetto dedicato a Quo Vadis Baby ?. Particolare attenzione è stata riservata al casting: l’emittente, convinta di dover azzerare e rinnovare l’immaginario fisionomico della pellicola, si è immersa in sei mesi di provini, promuovendo infine un pugno di volti non noti procacciati nel vivaio più pertinente, scuole di recitazione e teatri. Le personalità del Freddo e di

Dandi (rispettivamente ritratte su schermo da Rossi Stuart e Santamaria) spettano a Vinicio Marchioni e Alessandro Roja; Patrizia (cinematograficamente la Mouglalis) sarà ripresa da Daniela Virgilio e Francesco Montanari si approprierà degli abiti di Libano, già vissuti da Favino; il commissario Scialoja passa invece da Accorsi a Marco Bocci. “A completare la ricerca di oggettività, alcuni ruoli sono stati affidati ad attori/detenuti che operano nei laboratori dei carceri romani, portatori di una verità ed umanità assolutamente rari”, precisa Sollima, sottolineando anche la grande attenzione riposta nella resa dell’ambientazione anni ’70, attraverso un meticoloso lavoro sui costumi, sulle scenografie, sulla fotografia e sulla musica di repertorio. Con queste premesse, senz’altro notevoli e di buon auspicio, la serie si appresta al suo esordio con i primi due episodi (50 minuti ciascuno) programmati per il 10 novembre in prima serata. Il fardello del film – si parla di un incasso nazionale di 5 milioni di euro – è pesante, ma la fiction sembra avere le sue certezze, considerato anche il già annunciato passaggio su Mediaset, associata alla produzione insieme a Cattleya.



TV & Company* ::di Angela Cinicolo

Il ritorno in tv della serie di Camilleri con protagonista Luca Zingaretti

MONTALBANO, ANCORA, SONO

T

re anni fa l’attore Luca Zingaretti disse che non avrebbe più interpretato il commissario Montalbano, ma aveva sottovalutato il suo legame con un personaggio al quale appartiene e che gli appartiene. Il commissario gli è mancato. Il commissario ci è mancato. Rifare Montalbano dopo che l’affetto del pubblico è stato tale da aver creato delle aspettative, che gli anni di attesa hanno sono consolidato, potrebbe essere rischioso. Ma le preoccupazioni non hanno mai bloccato produzioni televisive come questa, partita ben 9 anni fa, che ha punti di forza nella scrittura, nella regia, nella fotografia attenta ostinatamente realizzata ancora in 35 mm, nella scenografia cinematografica, nella bravura degli attori e, non ultima, nella

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88 ACCHIAPPAFILM

penna ironica di Camilleri. Diretta ancora dal regista Alberto Sironi, con un cast in parte riconfermato, specie per quel carosello di figure così note da sembrare vecchi amici come Mimì Augello (l’ottimo Cesare Bocci), Fazio (Peppino Mazzotta), Catarella (Angelo Russo) Galluzzo (Davide Lo Verde) e Pasquano (Marcello Perracchio), in parte integrato da nuove e belle attrici come Serena Rossi, Mandala Tayde, Antonia Liskova, ambientata in una Sicilia marginale e naturale come quella dei fratelli Taviani, torna la fiction televisiva di maggiore successo degli ultimi anni. Il primo film, Ladro di merendine, risale al ’99 e fu candidato anche agli Emmy Awards; da allora a oggi sono stati realizzati 14 episodi, i primi 6 trasmessi su Rai Due, gli altri su Rai Uno. I primi romanzi di Andrea

Camilleri furono pubblicati nel 1996 e ne furono quasi subito acquistati i diritti dal produttore Carlo Degli Esposti (Rai Fiction). La sfida della tv nasceva quindi nel segno di una fama che lo scrittore aveva dovuto aspettare pazientemente. Il successo per la serie è stato invece quasi istantaneo e la televisione ha finito per contribuire alla scrittura stessa perché Camilleri ha iniziato a scrivere i suoi romanzi pensando all’attore Zingaretti. Un’osmosi fertile che ha unito tanto i lettori quanto gli spettatori. Se il commissario di Camilleri è invecchiato, è un po’ melanconico e soffre la paura della morte, quello televisivo non ha ancora l’età per guardarsi allo specchio e accorgersi di qualche ruga. I nuovi episodi ci restituiscono infatti un commissario dotato di una forte umanità e onestà, di un


Guest Stars*

radicato senso di giustizia che travalica la legge, di un impegno costante che non fa mai mollare la presa e che non fa mai perdere un colpo, ma anche l’immagine di un uomo con un sex appeal quasi inconsapevole che allenta le resistenze alle donne seducenti che lo lusingano e lo tentano, un uomo che rifiuta ancora di più le brutture del mondo e per questo vive una maggiore solitudine. Più noir dunque nei toni e nella psicologia dei nuovi episodi. Ma il colore della serie resta inalterato: Montalbano indagherà sui traffici di droga, sulla prostituzione e sulle corse dei cavalli affrontando le tematiche del giallo italiano che Camilleri ha saputo reinventare e che Zingaretti saprà di nuovo rappresentare.

Appuntamento con i nuovi 4 film u LA VAMPA D’AGOSTO

2 novembre 2008 – RAI UNO ore 21:30 Montalbano ritrova in un appartamento abusivo il cadavere di una ragazza violentata e sgozzata. Al commissariato compare la gemella della vittima: una bella ragazza di vent’anni provocante e ammaliatrice. Per la prima volta l’intransigente Montalbano crolla davanti alle lusinghe di una donna e tradisce la fidanzata storica Livia.

u LE ALI DELLA SFINGE

3 novembre 2008 – RAI UNO ore 21:10 Le ali della farfalla tatuata sulla spalla destra di una donna giovane e bella è l’unico indizio per aprire nuove indagini. Montalbano scopre dietro la facciata di un’associazione benefica, la “Buonavolontà”, un’associazione a delinquere. Le ragazze dell’est vengono attratte con il miraggio di un lavoro, sistemate in case facoltose e costrette a rubare. Montalbano non ha ancora dimenticato la sua relazione clandestina, ma vuole riconciliarsi con Livia.

u LA PISTA DI SABBIA 10 novembre 2008 – RAI UNO ore 21:10 Sulla spiaggia, davanti a casa sua Montalbano trova un cavallo in punta di morte. Il caso insolito lo porterà ad indagare nel mondo della nobiltà. Una bella amazzone straniera aveva denunciato la scomparsa del suo purosangue inglese. La spiaggia accoglie però anche un’altra ospite che sedurrà il commissario. LA LUNA DI CARTA 17 novembre 2008 – RAI UNO ore 21:10 Le indagini di Montalbano sono a rischio a causa delle bugie di due donne: una diabolica sorella che vuole salvare ad ogni costo l’onore del fratello ucciso e una bella signora che frequenta i suoi amanti con il consenso del marito.

I NUMERI DEL SUCCESSO DELLA SERIE

Luca Zingaretti

Il primo film sul commissario Montalbano per la tv è stato trasmesso nel 1999 (Il ladro di merendine); sono seguiti altri 5, trasmessi su Rai Due, e gli ultimi 8, in onda invece su Rai Uno. I primi 6 episodi hanno registrato il 25 % di share, gli altri 8 il 32,5 %. L’exploit è stato crescente anche per le repliche, giunte a 50, tanto da aver superato i 350 milioni di telespettatori: ognuno dei 14 episodi è stato visto in media da 32 milioni di spettatori. Quando il successo lo fanno anche i numeri.


Musica*

PAOLO CONTE

::di Valentina Giosa

“di gomma e di plastica” IL MAESTRO ASTIGIANO RITORNA CON I SUONI SINTETICI DI PSICHE

F

ra i cantautori più originali del panorama musicale e culturale degli ultimi anni, Paolo Conte è sicuramente uno dei più grandi orgogli nazionali. Numerose sono le onorificenze e altrettanti i premi ricevuti nel corso del suo quasi mezzo secolo di carriera. Nato da una famiglia di legali appassionati di musica, fin da ragazzino Conte si divide fra due grandi passioni: il jazz americano e le arti figurative. Conseguita la laurea in legge che gli spetta, (esercita per molti anni la professione di avvocato), si avvicina, su influsso del padre, al mondo del jazz suonando il vibrafono in alcuni gruppi musicali di Asti. Proprio con uno di questi gruppi, il Paul Conte Quartet, fa il suo debutto discografico nel 1962 e incide un ep per la RCA Italiana. Nonostante lo scarso successo dell’album, Paolo Conte darà il via ad una serie fortunata di pagine di musica raffinate e superbe. Insieme di jazz, canzone italiana, tradizione napoletana e chanson francese faranno di lui un artista unico nel suo genere, sublime e raffinato. Soltanto una voce, profonda e pungente e un pianoforte, sferzante e sublime per dare vita a storie appassionanti e malinconiche. Impossibile dimenticare autentici pezzi di storia come “La coppia più bella del mondo”, “Azzurro”, “Insieme a te non ci sto più”, “Messico e Nuvole”, “Genova per noi”, “Onda su onda”, “Un gelato al limon”, “Bartali”, “Genova per noi” e “Via con me”. Si intitola “Psiche” il nuovo album del cantautore astigiano. “E’ un disco che suona di gomma e plastica - ha spiegato Conte - ho sempre visto con perplessità gli strumenti sintetici perché venivano usati come surrogati di quelli veri. Qui invece mi sono gustato quel suono artificiale, neutro, perché non si porta dietro nessuna letteratura, ma che ha una sua poesia”. L’album, prodotto da Platinum e distribuito in tutto il mondo da Universal, contiene 15 brani inediti che sembrano nati per essere contemplati, come accade davanti ad un bel quadro, vere e proprie canzoni pittoriche. Paolo Conte sarà al Teatro Sistina per ben cinque date assolutamente da non perdere.

18-19-20-21-22-23 novembre - Teatro Sistina

“IL FUTURO LUMINOSO” DI TRACY CHAPMAN Nuovo disco e nuovo tour per la folksinger di Cleveland

U

na delle voci più emozionanti della musica nera, Tracy Chapman, ritorna con un disco tutto nuovo e un tour da solista che non la vedeva protagonista da ben dieci anni. 21 le date in cui la cantautrice di Cleveland attraverserà le maggiori città europee nei mesi di novembre e dicembre. Nota per brani di grande spessore artistico come “Fast Car”, “Give Me One Reason”, “Baby Can I Hold You Tonight” e “Talkin’ About the Revolution”, Tracy Chapman viene riconosciuta dal pubblico e dalla critica come una delle più intense e raffinate cantautrici afroamericane viventi. Negli anni Ottanta è riuscita a dare un importante contributo alla scena folk-rock, creando un’originale commistione di blues, gospel e l’utilizzo di testi ricercati a carattere prettamente sociale, incentrati essenzialmente sulla delicata questione del razzismo. L’ultimo album della Chapman, in uscita il 10 novembre, si intitola “Our Bright Future” (Il nostro futuro luminoso). Registrato la scorsa estate a Los Angeles con Larry Klein (Herbie Hancock, Joni Mitchell, Madeleine Peyroux), l’album comprende 11 canzoni scritte interamente dalla regina nera del folk-rock, incluso il primo singolo, Sing For You, uscito il 3 novembre.

29 novembre - Auditorium della Conciliazione

)

90 ACCHIAPPAFILM


JOAN WASSER

24 novembre Circolo degli Artisti

è tornata per “sopravvivere”

A

due anni da Real Life, la “poliziotta” torna con To Survive, album intimista e ricercato, frutto di un periodo di riflessione e cambiamento. “Non voglio più comunicare urlando”, dice Joan Wasser riferendosi ai suoi esordi punk-rock -“Il mondo è già troppo pieno di violenza”. Joan Wasser, multistrumentista e collaboratrice, tra gli altri, di Nick Cave, Rufus Wainwright, Antony and the Johnson e Jeff Buckley (nonché sua ex compagna), proviene da band come X, Stooges e Minuteman, dal dark degli Smiths e Siouxie Sioux e forse ciò che la rende una delle realtà più interessanti e “sincere” degli ultimi tempi. è il fatto di essere riuscita maestralmente a fondere il suo lato piú rock alla morbidezza di Al Green, Nina Simone e Isaac Hayes facendo maturare lo spirito piú irruente tipico degli esordi senza però fargli perdere il suo significato. “La rabbia dice Joan è un’ emozione facile ed io l’ ho provata a lungo ma essa nasce solo dai sentimenti che non si affrontano. Io sto cercando di andare più a fondo”. In bilico fra dolcezza e passione, tipico delle “donne in musica”, un po’ come Dusty Springfield, Annette Peacock, Fiona Apple, Tori Amos, Pj Harvey, Joan as Policewoman tira fuori tutta la complessità e l’emozionalità del suo vissuto restituendoci momenti e melodie che possono solo avvolgerci e catturarci. Joan as Policewoman, ci racconta com’è nato il suo ultimo album ricco di sfumature soul, folk, elettronica e musica classica.

Cosa ascoltava Joan Wasser da bambina? Judy Garland e “Free to be you and me”! E adesso? Tanti, da Marvin Gaye a Radiohead, da The Knife a Dolly Parton, da Devo a Elbow, Sly and the Family Stone, Elliott Smith, Astor Piazzolla, Nina Simone, Joni Mitchell, Billie Holiday, Siouxsie and the banshees, The Pixies! All’epoca del tuo primo album usavi lo slogan “Beauty is the new punk rock” che ancora possiamo trovare sulla tua pagina myspace. Cosa intendevi dire esattamente? Volevo rivisitare l’idea del punk rock. Credo che in fondo musica punk, soul e rock siano molto simili tra loro. Sono tutte espressioni di emozioni molto naturali, “schiette” e utilizzano una modalità molto semplice e diretta di comunicare. Ci sono tante brutte cose oggi al mondo e non voglio più creare nulla “urlando” come facevo da ragazzina quando credevo che il punk era dire e fare tutto ciò che mi pareva senza nessuna conseguenza, ma trovare il modo di comunicare con quante più persone possibili realizzando le cose più belle di cui sono capace. Come mai hai scelto di realizzare il video di “Christobel” cercando gente sconosciuta su myspace e non ti sei affidata ad un videomaker professionista?

Non sono una video maker e so che ci sono tantissimi video maker in giro su myspace, così ho pensato di usare quella ricchezza infinita di talento e creatività. Alla fine ne è venuto fuori un video animato che mi ha fatto morire dal ridere tutto il tempo mentre lo guardavo! Cosa pensi del ruolo della musica in quest’epoca “myspace/you tube”? Che è così piena di informazioni! Ma fin quando non ne diventi dipendente è bello poter vedere i vecchi video di Steve Wonder o Neil Young! Perché hai scelto di chiamare il tuo ultimo cd “To survive”? Il titolo si riferisce al mio modo di sentire degli ultimi tempi sia personalmente che universalmente soprattutto a causa della perdita di mia madre mi ha insegnato a fare i conti con la realtà. Ma con “To survive” ho voluto far riferimento anche alle condizioni della scoraggiante situazione politica che ci circonda. Mi auguro che la gente vincerà togliendo il potere dalle mani dei maniaci. Hai viaggiato molto durante i tuoi tour. Qual’è il posto che ti piace di più? Roma ovviamente…e non sto mentendo!


Arte* Arte

Da Rembrandt a Veermer

::di Paolo Fiore

Il secolo d’oro dell’arte fiamminga e olandese

Tra i 55 capolavori presenti, meritano particolare attenzione “Il cam-

U

biavalute” e soprattutto “L’uomo con l’elmo d’oro” di Rembrandt,

na lunga passeggiata attraverso le straordinarie

considerata come la quintessenza dell’arte ritrattistica del pittore

forme della pittura fiamminga e olandese del Sei-

olandese. Di grande rilievo, inoltre, di Aert de Gelder, tra ci quali la

cento. Si presenta così l’attesissima mostra-evento in

“Sacra Famiglia” e quelli di Frans Hals, dove spicca la presenza del

programma dall’11 novembre 2008 al 15 febbraio

“Ragazzo che canta, con flauto”: il ritratto di un garzone che ha ap-

2009, presso il Museo del Corso di Roma. L’esposi-

pena smesso di suonare, sorpreso da qualcosa che rimane invisibile

zione, curata da Berndt Lindemann direttore della famosissima

agli spettatori.

Gemaldegalderie di Berlino, costituisce un’autentica novità per gli

Nelle rappresentazioni di interni, spiccano “La madre e la pesatrice

appassionati d’arte: per la prima volta in Italia, infatti, sarà possibile

d’oro”di Peter de Hooch e la “Ragazza col filo di perle”: capolavoro

ammirare un’ampia selezione di opere appartenenti alla più impor-

assoluto di Jan Vermeer, noto per la grande luminosità e la limpi-

tante collezione al mondo di dipinti fiamminghi e olandesi.

dezza dei suoi dipinti.

Rappresentazione diretta del “Secolo d’oro” dei Paesi Bassi, il per-

Info: Museo del Corso dall’11/11/2008 al 15/02/2009

corso pittorico è incentrato soprattutto sullo sviluppo del genere

Via del Corso, 320 - Tel: 0667862098 - Fax: 0663749204

degli interni domestici dedicati all’intimità familiare. L’arte fiammingo-olandese di questo periodo, infatti, si differenzia per i numerosi ritratti di gruppo, dove i personaggi vengono rappresentati nello svolgimento di attività quotidiane e in un ambiente caldo e avvolgente come quello delle mura di casa. Un’eccezionale testimonianza, insomma, del rinnovato contesto sociale e dei valori civili di un’epoca caratterizzata da importanti mutamenti a livello culturale, politico, economico e religioso. “La mostra – spiega il Prof. Emanuele, Presidente della Fondazione Roma organizzatrice dell’evento – vuole offrire ai suoi visitatori un nucleo fortemente rappresentativo di un genere poco visibile nei musei italiani e valorizzare l’arte come strumento di conoscenza e di dialogo tra i popoli”. Nonostante siano molteplici, del resto, i punti di contatto tra l’arte nostrana e quella olandese, l’esposizione in programma al Museo del Corso mette in luce anche le numerose differenze relative all’estetica e alla realtà sociale dei due paesi. Subsonica

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92 ACCHIAPPAFILM

De Chirico e il Museo La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea ospiterà dal 20 novembre la mostra intitolata “De Chirico e il Museo”. Saranno oltre 100 le opere esposte: tra dipinti, disegni e una scultura che offriranno un’immagine importante del costante e complesso rapporto che l’artista di origine greche ha avuto con l’arte del passato. Una sorta di museo immaginario, insomma, suddiviso in sei aree tematiche e arricchito dalla presenza del “Capriccio Veneziano”, singolare dipinto ispirato alla sontuosa pittura del Veronese. Info: Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea dal 20/11/2008 al 25/01/2009 - Viale Delle Belle Arti 131 Tel: 06322981 – Fax: 063221579



OROSCOPO DELLE STELLE ::di Xiara

ARIETE 21/3-20/4

Sarete positivi in amore, compensando con senso dell’umorismo i capricci del vostro partner. Novembre, anche per questo trascorrerà tranquillamente. Negli ultimi dieci giorni i pianeti passeranno in aspetto positivo e contrasteranno Gove contro. Dateci sotto al lavoro, è il vostro turno!

FERNANDA LESSA (15/4/1977)

EMINEM (5/10/1975)

TORO 21/4-20/5

SCORPIONE 23/10-21/11

E’ un mese di pianeti in opposizione, quindi sempre complicato. Ciò crea confusione. Fino a metà mese sarete combattivi. Dopo inizierete a rilassarvi e ad essere più disponibile nei confronti del parner. A fine mese andrà via il broncio e ritroverete il buon umore. Il lavoro migliora.

Sarà un gran mese per voi. Il peggio è di dietro e non sembra esserci nessun ostacolo da superare. Questa seconda parte dell’anno è tutta in discesa, approfittatene per vivere un periodo di serenità con il partner, per fare progetti lavorativi, per coccolarvi il fisico e la mente.

ENRIQUE IGLESIAS (8/5/1975)

JODIE FOSTER (17/10/1972)

GEMELLI 21/5-21/6

SAGITTARIO 22/11-21/12

Sarà un mese con alti e bassi. Forse per le prime tre settimane non sarete estranei ad un senso di noia. L’ultima settimana l’umore volgerà invece decisamente al negativo: troppi pianeti in opposizione vi renderanno indecisi e influiranno sul corso delle vostre scelte. Cercate di essere più freddi.

Novembre volge decisamente al bello. I pianeti saranno prima neutri e poi positivi. L’interesse e l’influenza degli astri potrebbe anche indurvi in confusione. Avrete bisogno della giusta dose di energia per recuperare forze e prepararvi ad un 2009 strepitoso.

ANGELINA JOLIE (4/6/1975)

SAMUELL L. JACKSON (21/12/1948)

CANCRO 22/6-22/7

CAPRICORNO 22/12-20/1

Avete Giove contro ma tanti pianeti in un segno amico. Ciò significa che per una ventina di giorni troverete un senso di serenità che non vivete da tanto tempo. La fine del mese questo tempo di piccola euforia volgerà alla fine. Dovete saper vivere la transizione a tempi più difficili.

E’ il mese che aspettavate, il mese in cui finalmente potrete godervi la serenità. Settembre e Ottobre sono stati per voi pieni di complicazioni. Finalmente potrete tirare un sospiro di sollievo. Approfittatene per fare progetti lavorativi, per pianificare cambiamenti, per rilassarvi.

ROBIN WILLIAMS (21/7/1951)

ANNA GALIENA (22/12/1954)

LEONE 23/7-22/8

ACQUARIO 21/1-19/2

I primi 20 giorni del mese non saranno propriamente facili. Sarete presi da un senso di solitudine, vi sentirete nervoso e anche al lavoro non darete il massimo. Per fortuna questo periodo passerà e gli ultimi dieci giorni del mese saranno all’insegna della serenità. Cercate di essere pazienti.

Sarà un mese decisamente duro. Tanti pianeti in quadratura vi innervosiscono e voi non sapete affrontare momenti di eterna indecisione. Gli ultimi giorni del mese saranno molto più sereni. In amore e nel lavoro vivrete i vostri meritati attimi di rivincita. Approfittatene.

GERI HALLIWELL (6/8/1972)

GENE HACKMAN (30/1/1930)

VERGINE 23/8-22/9

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BILANCIA 23/9-22/10

La prima metà del mese andrà avanti senza grandi avvenimenti. Poi si risveglierà la passione e ritroverete l’armonia in famiglia. A fine mese torna anche il buon umore e la voglia di impegnarsi. Saprete affrontare lucidamente e con serenità le difficoltà. Ritroverete sicurezza in voi stessi.

PESCI 20/2-20/3

Non vi accorgerete nemmeno del tempo che trascorre. Il mese si presenta bene per le prime due decadi. Sarà un periodo senza troppi scossoni. I pianeti in quadratura creeranno invece diversi problemi gli ultimi dieci giorni. Cercate di non rendervi odiosi con il partner.

Il mese parte all’insegna della passione verso il partner, dell’armonia in famiglia e della voglia di lavorare. Le ultime due settimane tanti pianeti in quadratura rovinano l’armonia che aveva regnato fino a quel momento. Cercate di far buon viso a cattivo gioco.

HUGH GRANT (9/9/1960)

ELA WEBER (13/3/1966)

94 ACCHIAPPAFILM



INCANNUCCIATA Ristorante Il ristorante Incannucciata è noto per la particolare attenzione che da sempre dedica alle sue specialità. Pesce fresco, crudo, di paranza ed una vasta scelta di piatti attendono di essere gustati in un locale che da sempre consente di godere pienamente i raffinati sapori del mare. Da sottolineare l’ambiente unico adatto ad ogni occasione. Tra le specialità da non perdere vi consigliamo: tagliolini alla carbonara di spigola, gnocchi di patate con vongole veraci, crema al tartufo e radicchio fresco, fettuccine al nero di seppia con zucchine e moscardini, ricciola al vino bianco, tonno con crema di ceci e astice alla catalana. Ampia la carta dei vini. Il locale dispone inoltre di una sala per banchetti e feste.

Indirizzo: P.zza G. B. Grassi, 17 Telefono: 06.6506380 / 339.3814695 Prezzo € 35 - € 40 Riposo: Lunedì e Domenica a cena Orario: Pranzo 12:45 - 15:00 Cena 19:45 - 23:00

Fiumicino

LA VALLE DEL SACCO

ANTICO CAFFE’ DEL MORO

Ristorante - Pizzeria - Bisteccheria

Cocktail Bar

Oltre ai classici primi della cucina romana, cacio e pepe, carbonara e matriciana, la Valle del Sacco propone un ampio menù di piatti a base di pesce freschissimo e di ottime carni cotte alla brace. Da veri intenditori anche l’ampia scelta di pizze, cotte rigorosamente con il forno a legna.

Ubicato in una palazzina del ‘600, è la più antica attività di Trastevere. Di giorno classica caffetteria, di sera si trasforma in un animato cocktail bar. Famosi gli aperitivi a buffet a base di sushi e pastellati vari (dalle 19 alle 21). Fino a notte fonda è possibile scegliere tra una vasta lista di cocktail e long drinks e una ricercata selezione di rhum e vodka.

Indirizzo: Via Ostiense, 21/23 Via B. Bossi 3/4 Telefono: 06.5759817 Orario: 19:00- 01:00 (lunedì riposo) Sito: www.valledelsacco.it

Indirizzo: Via del Moro 38/A Telefono: 06.64562299 Orario: Dalle 20:00 alle 02.00 Apertura: Sempre aperto

Piramide

Indirizzo: Via Claudio 5/9 Telefono: 06.56304269 Spesa media: € 35 - € 45 Apertura: Pranzo e Cena Riposo: Lunedì

Lido di Ostia

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Trastevere

FERRANTELLI

MO’ STO’

Ristorante

Taverna

Ben 50 anni di esperienza hanno reso il Ristorante Ferrantelli un locale storico del Litroale romano. Astice, scampi, pesce crudo e tante altre specialità di prima scelta, preparate con cura e creatività aspettano di essere gustate magari “in compagnia” di uno degli ottimi vini selezionati sulla carta.

Da Mo’ Stò il cibo è cultura. Infatti, la carne, rigorosamente Chianina, viene da una fattoria della Toscana, la mozzarella fresca arriva tutti i giorni dalla Campania, mentre l’olio proviene da un’antica masseria pugliese. Da provare la pasta cacio e pepe con i fiori di zucca (una delle più buone di Roma ). Indirizzo: Via della Pelliccia, 24 Telefono: 06.64562299 Prezzo € 25 Apertura: Pranzo e cena Chiusura: Domenica sera

Trastevere


BIBLI

CHARRO CAFE

Culture-Bar

Ristorante - Discobar

Bibli è un locale eclettico, uno spazio aperto al pensiero e al dialogo. E’ una libreria con migliaia di titoli che offre ai suoi visitatori anche la possibilità di navigare su internet. Nella zona caffetteria è possibile pranzare e cenare. Il sabato e la domenica ottimo brunch.

Il Charro Café propone la tipica cucina messicana affiancata da una squisita selezione di piatti a base di carne e pesce.

Indirizzo: Via dei Fienaroli, 28 Telefono: 06.5814534 Sito: www.bibli.it Orario Tutti i giorni: 11 - 24 Lunedì: 17:30 - 24

Indirizzo: Via di monte testaccio, 73 Telefono: 06.5783064 Spesa media: € 25 - € 30 cena+discoteca Sito: www.charrocafe.it

Trastevere

Testaccio

MAHARAJAH 2

NEMO

Ristorante Indiano

Ristorante

A Roma la cucina indiana vanta un nome considerato una garanzia: Maharajah (inserito nel 1999 nella guida Gambero Rosso e nel 1998 in quella Michelin) Tra le raffinate ricette troviamo: il chicken Maharajah tandoori, il chicken tikka masala (con spezie ed erbe), il vindaloo lamb, il makhani paneer (formaggio con verdure e peanut sauce), e per chiudere al meglio kulfi (gelato al pistacchio).

Collocato nello stabilimento balneare “La Nuova Pineta”, Nemo è il primo Oyster bar del litorale, l’unico a garantire il proprio crudo di pesce, ad aver ottenuto l’attestato “Alta cucina” dall’Academie Internationale des Gourmet et des Traditions. I prodotti ittici lavorati da Nemo sono pescati da “i pescatori del Borghetto”.

Indirizzo: Piazza Eschilo 86/87 Telefono: 06.52357250 Sito: www.maharajah2.com Spesa media: € 25 - € 35 Riposo: Lunedì a pramzo

Indirizzo: L.re Lutazio Catulo, 6/b Telefono: 348.3966520 / 333.8036856 Riposo: Lunedì Apertura: Pranzo e Cena

Axa

Indirizzo: Via della Foce Micina, 119 Telefono: 06.6507615 Specialità: Crudi di pesce

Fiumicino

Ostia

DONNA BEATRICE

CAVECANEM

Ristorante

Ristorante - Pizzeria

Per saperne di più visita il sito www.donnabeatrice.com

Nella centralissima Piazza di S. Calisto il Cavecanem vi aspetta per proporvi una ricca varietà di piatti: dalle zuppe ai primi fantasiosi, passando per i secondi di carne cotti su pietra lavica, le insalate sfiziose e, per finire, le ottime e originalissime pizze.

Indirizzo: P.zza S. Calisto, 11 Telefono: 06.5898217 Prezzo: € 15 - € 25 Orario: Sempre aperto a cena Domenica anche a pranzo

Trastevere

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ROSSO RUBINO Ristorante Immerso in un locale elegante ed altamente raffinato, il ristorante Rosso Rubino è rinomato per le sue numerose specialità. Tra queste spiccano: l’ottima crostaceria, l’ampia varietà di crudité e le carni alla griglia. Da non perdere inoltre la gustosa pizza napoletana (pizza anche a portar via). All’interno del locale, dotato di verande e sale climatizzate, si possono organizzare eventi, banchetti, cerimonie e feste. Fresco di apertura all’Infernetto (via Carl Orf, 64) anche Rosso Rubino 2, specializzato nella cucina romana (Tel. 06.45474610).

Indirizzo: V.le Don Pasquino Borghi, 121 Telefono: 06.52200425 / 392.6948716 Riposo: Sempre aperto

Eur - Mostacciano

ZENIT

ACQUA E FARINA

Ristorante

Pizzeria

Zenit è il locale giusto dove trovare l’atmosfera ideale per vivere momenti conviviali con gioia e quel pizzico di emozione che resta nel cuore. Aperto tutto l’anno è l’unico punto NO GLUTINE di Ostia, con Pizzeria e Cucina dedicata. Sconto del 10% ai lettori di Acchiappafilm. www.zenitostia.com

Locale accogliente dall’atmosfera intima, nel pittoresco quartiere Testaccio. Acqua e Farina prende il nome dagli ingredienti principali della sua cucina incentrata principalmente sulla grande varietà di pizze. Da non perdere gli strufoli e i canottini dolci e salati e in particolare quelli alla nutella e cioccolato bianco.

Indirizzo: L.re Amerigo Vespucci 46-48 Telefono: 06.56307626 / 333.3547764 Spesa media: € 15 - € 30 Riposo: Lunedì e Martedì Apertura: Pranzo e Cena

Indirizzo: Piazza Orazio Giustiniani, 2 Telefono: 06.5741382 Spesa media: € 15 - € 20 Riposo: Sempre aperto Orario: Fino alle 24

Ostia

Indirizzo: Via Benedetta, 25 Telefono: 380.5074938 Happy Hours: Tutti i giorni dalle 18 alle 21 Sito: www.football-pub.com

Trastevere

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Testaccio

MA CHE SIETE VENUTI A FA’

IL CAPITANO ACHAB

Pub

Ristorante

Il “Ma che siete venuti a fà” è uno dei luoghi d’incontro sacri a Trastevere. Tra bandiere e sciarpe delle squadre europee di calcio, in una tipica cornice irlandese, si può scegliere tra un ricchissimo assortimento di birre, tra le quali primeggiano le specialità tedesche e belga artigianali.

Il ristorante Il Capitano Achab è caratterizzato da una cucina raffinata e di qualità. Ampia selezione di piatti a base di pesce freschissimo, tra cui spiccano le specialità di crudo. Oltre 250 etichette di vini. Sabato 15 Novembre 2008, ore 20.30, in collaborazione con la Cantina Lavis, menù degustazione “Ritratti Day”. Indirizzo: Via Solone, 2 Telefono: 06.62202431 / 333.87852119 Sito: www.ilcapitanoachab.it Apertura: Pranzo e Cena

Casalpalocco


DOMENICA APRIAMO ANCHE A PRANZO.

FISH BAR RIS TOR A N T E Via della Rosetta 8, tel. 06 6861002 MENÙ DELLA TRADIZIONE. FINO ALLE 16

Corso del Rinascimento 83/85, Roma Tel. 06 68808345 - www.rosticceri.com APERTI FINO ALLE ORE 16,00

Via delle Coppelle 13, Roma Tel. 06 68210313 Fax 06 6872595 GRAN BUFFET FINO ALLE 16 EURO 30



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