1 minute read
RESPONSABILI PER IL DOMANI
ARTE Scatti
Rigenerazione: una parola chiave per il futuro. La si declina in vari ambiti, da quello urbano a quello sociale. Un termine di largo respiro che identifica processi diversi fra loro, ma accomunati dal tratto della prospettiva di visione a medio-lungo termine e dalla piena condivisione necessaria per sostenerla. I nuovi progetti strategici si scrivono e si tessono insieme, le sfide del domani si colgono dal basso, i processi di riappropriazione degli spazi pubblici si nutrono di innovazione e sostenibilità, la qualità complessiva degli interventi progettati sul piano urbanistico ed architettonico si accompagna sempre all’attivazione sociale e culturale dei territori e delle comunità che li abitano. Una sfida moderna, prima di tutto culturale, che coinvolge tutti, partendo da pratiche e sperimentazioni locali attivando energie non solo economiche e produttive ma anche “umane”. Perché possa esserci rigenerazione urbana e sociale è dunque necessario che si produca un “apprendimento” costante sia nelle istituzioni sia in corrispondenza dei molteplici attori sociali che sostengono e partecipano a questo complesso disegno, a garanzia della sua sostenibilità, credibilità e durabilità.
E allora parlare nel 2023 di un futuro che già qui ed ora, come si racconta in diversi articoli di questo numero, significa aprire lo sguardo ad un virtuoso mix di competenze, saperi e risorse, abilmente orchestrate in un lavoro di cogenerazione e ripensamento diffuso del quotidiano, che metta al centro i giovani e i luoghi cardine della loro formazione e della loro espressione creativa. Di fronte ai cambiamenti che riguardano tutti e’ allora proprio ai giovani che ci si riferisce e in qualche modo ci si affida. Lì dove la geografia di molti dei nostri luoghi muterà, con i tanti progetti che ridisegneranno i centri e le periferie, ci possa dunque esser spazio alla loro visione, tenacia, coraggio e capacità di sognare, per accompagnare e nutrire il cambiamento in una forma il più possibile partecipata e virtuosamente partecipante. Solo così si promuoverà la prospettiva di una sana rigenerazione urbana unita alla più delicata, complessa e felice "innovazione sociale", rispettando persone e luoghi sostenendo la capacità di “traghettare” insieme il futuro.