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PROSPETTIVE WATERFRONT
Ibaresi e il mare, una lunga storia d'amore, rinsaldata da un nuovo modo di pensare il waterfront. Ad accorciare ulteriormente le distanze, interventi di riqualificazione, indispensabili per rinnovare l'antico legame. Nella seconda metà del mese di febbraio 2023, partiranno interventi che riguarderannoil tratto di costa di fronte la città vecchia. In particolare, dalla Basilica di San Nicola fino al molo intitolato al santo patrono. Un intervento di 22milioni e mezzo di euro, che prevede in primis la riqualificazione del molo Sant'Antonio, con la demolizione e la conseguente ricostruzione della struttura lì presente, il potenziamento e l'allungamento dei frangiflutti, per smorzare la forza delle onde che, specialmente nelle giornate di mare mosso, si abbattono sul molo stesso. “Questo intervento – ha spiegato
Giuseppe Galasso, assessore ai Lavori Pubblici di Bari – permetterà a turisti e residenti di fruire maggiormente di questo luogo, dove sarà presto realizzato un nuovo locale di circa mille metri quadri, dove sarà realizzato il museo del mare, con accesso ad una terrazza panoramica che offrirà una vista unica e meravigliosa sulla città”. I lavori proseguiranno poi nella zona del Teatro Margherita e sul molo San Nicola, co- nosciuto dai baresi come “N-dèrr'a la lanze”; qui sarà salvaguardato il punto di ritrovo della movida barese già presente, verrà inoltre interamente riqualificato il pergolato già esistente e saranno realizzati dei locali per permettere ai pescatori di continuare a commercializzare il pesce crudo, come vuole la tradizione folkloristica barese.
Un secondo importante intervento, i cui lavori inizieranno concretamente entro la fine del 2023, riguarda la costa a sud del capoluogo pugliese. Un intervento finanziato interamente dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con un importo complessivo di 86 milioni di euro. “Complessivamente – ha spiegato l'assessore Galasso – con questi lavori andremo a riqualificare il tratto di costa compreso tra la spiaggia cittadina di Pane e Pomodoro e il quartiere Sant'Anna, anche se il masterplan originario arriva fino a Lama San Giorgio. Si tratta – ha proseguito Giuseppe Galasso – di un territorio che è stato suddiviso in sei lotti di progettazione ed esecuzione”. Nel dettaglio, sarà realizzato il parco litoraneo “Pane e Pomodoro” e quello di “Torre Quetta”; il parco litoraneo “Torre Carnosa” e il parco “Valenzano”, dove si procederà ad una rinaturalizzazione dell'alveo della lama. Tra i sei lotti c'è anche il parco “Agricolo Reticolare”, dove si procederà alla realizzazione di orti urbani, nuove piantumazioni e piste ciclabili e pedonali. Infine, il parco “Bellavista”, che comprende l’area attualmente occupata dall'omonimo centro sportivo e la linea ferroviaria esistente, quest'ultima sarà del tutto smantellata per ricucire e rinsaldare il rapporto tra i residenti e il mare. In questa zona saranno implementate le attrezzature sportive e saranno realizzate piste ciclabili e pedonali.
Infine, un terzo grande intervento sulla costa barese, in qualche misura inserito nel progetto Costa Sud, riguarderà il tratto di costa di Pane e Pomodoro. “Questo tratto verrà infatti ripensato ed esteso – ha spiegato ancora l'assessore ai Lavori Pubblici - L’intervento di trasformazione del litorale a sud non si limita agli aspetti fisici o ambientali, ma mira ad una riqualificazione sociale, con lo sviluppo di un’autentica socialità del mare”. In particolare, il progetto prevede una sostanziale riqualificazione del tratto costiero tra le due spiagge pubbliche cittadine: lungo l’arenile verranno realizzate delle ampie aree pavimentate, completamente drenanti. Saranno inoltre realizzati due nuovi chioschi in legno che ospiteranno bar, punti ristoro o edicole con l’obiettivo di migliorare l’attuale offerta. Ancora, l’area ora utilizzata a parcheggio verrà resa drenante e, nella parte a ridosso del mare, verranno eliminati i posti auto per lasciare spazio ad un’ampia zona sportiva che prevede la realizzazione di un campo da calcio a 5, tre campi da beach tennis, beach volley e due da paddle oltre a un'ampia zona attrezzata con macchine per esercizi a corpo libero. Sarà inoltre realizzato un parcheggio protetto per bici e monopattini e una stazione di bike sharing, oltre ad una pista ciclabile affiancata a un percorso fitness che, partendo dalla spiaggia di Pane e Pomodoro, raggiungerà l’ingresso di Torre Quetta. Più spazio quindi allo sport ma anche al verde, con la piantumazione di piante e arbusti tipici della macchia mediterranea in linea con quelle già esistenti.
Il restyling del waterfront di Bari non sarà di certo l'unico in Puglia. Anche la città di Taranto infatti sarà presto interessata da lavori di riqualificazione. Città dei due mari. E due sono le aree di intervento, appunto, per il Mar Grande e per il Mar Piccolo. Riqualificazione a ogni livello, perché della risorsa acqua la città sta facendo la chiave di volta per creare nuovi indirizzi di sviluppo economico che siano alternativi alle logiche legate alla sola monocultura dell'acciaio. La blue economy è il chiodo fisso dell'amministrazione Melucci, la quale ha indirizzato la città verso una svolta culturale, sociale, ambientale. A tutto questo servirà anche il nuovo affaccio sul mare, spiega l'assessore ai Lavori pubblici, Mattia Giorno: "I lavori sono coordinati e monitorati dall'assessorato all'Urbanistica, di cui ha delega il sindaco. Noi seguiamo il suo indirizzo politico e facciamo sì che sia seguita una linea. Ci sono due waterfront in Città vecchia: Mar Grande e Mar Piccolo. Il primo vede un sistema di progettazione che va avanti con l'Autorità di Sistema Portuale del
Mar Ionio. Lì stiamo incastrando due tipi di cantieri: quello delle mura aragonesi e quello del waterfront stesso. L'intervento per il Mar Piccolo è diviso in tre lotti. I primi due sono stati già aggiudicati: parliamo dell'area che va dal canale alla chiesa di San Giuseppe, divisa nei lotti 1 e 2, e per i quali i lavori di riqualificazione sicuramente partiranno per il 2023. Poi c'è l'ultimo lotto che finisce alla pensilina Liberty e che invece è in fase di progettazione, quindi nel 2024 abbondante saremo in grado di partire e completare tutto il waterfront mar Piccolo". Il progetto è ambizioso perché coinvolgerà la Città vecchia: "Parliamo di una zona tra le più simboliche per lo sviluppo di Taranto, per la quale ci sono cantieri per oltre centocinqunta milioni, che supereranno i duecento milioni – prosegue Giorno – Città vecchia non è semplicemente un quartiere, un centro storico come nelle altre realtà, ma si consideri che era una città con più di trentamila residenti". Quanto al waterfront Mar grande, più nel dettaglio, sedici milioni sono stati finanziati dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità
Sostenibili. Sedici milioni che si aggiungono ad altrettanti garantiti dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio, con cui il progetto è stato ideato e realizzato in piena pandemia. Finanziamenti grazie ai quali l'affaccio su Mar Grande, che va da Porta Napoli alla fine del lungomare Vittorio Emanuele III, cambierà radicalmente volto.
"Questo intervento – dichiara il sindaco, Rinaldo Melucci – restituirà il rapporto della città storica con il Mar Grande, consentendo la fruizione di spazi fino a oggi preclusi, ma di assoluto fascino, come la linea di costa ai piedi delle Mura Aragonesi in Città Vecchia". Un'accelerata agli interventi di riqualificazione degli affacci sul mare sarà dettata anche dalla scadenza dei XX Giochi del Mediterraneo nel 2026, con la realizzazione anche della nuova piscina olimpionica che sarà prospisciente proprio il Mar Grande. Un percorso che conferma il claim dettato da una amministrazione che parla di Taranto Città di mare.