L'Acquedotto - Magazine - Marzo 2022

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FUTURO

ARTE

Una nuova visione per l'ambiente

L’ACQUEDOTTO - 2022 - N.2

Expo Dubai La Madonna del Pozzo inno alla sostenibilità di Capurso

SAPERE

ZONE UMIDE, VALORE PER LA NOSTRA TERRA


CI PRENDIAMO CURA DELLA NOSTRA ACQUA

Ogni giorno ci prendiamo cura del nostro acquedotto, bene prezioso per la comunità. Nel tuo abitato stiamo realizzando, con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale, un grande progetto per migliorare il servizio, ridurre le perdite e ottimizzare le pressioni idriche. PER INFO:

Stiamo lavorando per l’acqua, stiamo lavorando per te.

www.aqp.it

SOCIO UNICO


LA PRIMA ACQUA | L’Editoriale

La guerra in Europa non è più spettro o metafora. Lo scoppio della crisi in Ucraina ha sullo sfondo anche la gestione delle risorse, gas e acqua in primo luogo. Inevitabili le ripercussioni su ambiente e territorio. Problematiche che non hanno bisogno di esibire documenti per oltrepassare un confine. La guerra, lampo o prolungata che sia, è sempre guerra ed estremizza la necessità di cooperare a livello globale, sentendosi tutti cittadini sotto lo stesso cielo. Tutelare clima, ambiente e territorio per tutelare l'essere umano diventa imperativo da rispettare con la collaborazione di tutti e di ciascuno. Tema oggi ancor più stringente e avvalorato dal riconoscimento nella Costituzione della tutela dell’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni. Dalle istituzioni locali a quelle nazionali l’attenzione ai cambiamenti climatici ha visto arrivare in Parlamento l’approvazione definitiva della Riforma degli articoli 9 e 41 della Costituzione. Un lungo percorso iniziato nel 2019 e riconosciuto da tutte le forze politiche e sociali come un vero e proprio “cambio di passo”. Temi su cui la Regione Puglia ed Acquedotto Pugliese sono da sempre attenti ed in prima linea. Lo testimoniano la recente approvazione dei nuovi interventi regionali per il contrasto del dissesto idrogeologico e per la tutela paesaggistica e dei beni culturali e l’accordo sottoscritto da AQP con la Fondazione "Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici", considerando l'impatto ambientale tra i fattori per la definizione delle attività di "risk management".

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SOMMARIO

FU T URO - pag. 4

» A RT E CULTU R A B EL L E Z Z A- p a g .2 4

» S A P E R E - pag.32


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Sommario

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4 FUTURO Expo Dubai inno alla sostenibilità

12 AMBIENTE Zone umide. Il paradiso della biodiversità

18 10 IN CONDOTTA Progetto Faro. Gallipoli da 10 e lode

22 IL CONTAGOCCE 12 mesi per sperimentare la clorammina

24 ARTE CULTURA BELLEZZA La Madonna del Pozzo di Capurso e il valore simbolico dell'acqua

30 sott'acqua Dalle fonti ai rubinetti, un viaggio lungo 4 giorni

32 SAPERE Una nuova visione per l'ambiente

38 parole come gocce "Acque strette" di Julien Gracq » A M B I E NT E pa g .1 2

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FUTURO

COLLEGARE LE PER CREARE IL


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EXPO 2020

E MENTI FUTURO

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Il Padiglione Italia ad Expo Dubai 2020 ha superato a marzo il milione di visitatori. È il primo padiglione nazionale della storia dell'esposizione universale ad aver ottenuto una certificazione di sostenibilità. il Padiglione italiano soddisfa infatti nel suo "ciclo vitale" e nei suoi eventi i principi della norma UNI ISO20121 per inclusività, integrità, trasparenza e gestione responsabile. (fotografie Francesco Giase)

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xpo Dubai 2020 si prepara a vivere l’ultimo mese della sua apertura con un incalzante ritmo di eventi pensati per lasciare un segno, guardando con fiducia al domani, fra cui la “Water Week” presente nel palinsesto finale del Padiglione Italia. “Collegare le Menti, Creare il Futuro”, è il tema che ha accompagnato sin dall’inizio l’Esposizione Universale proponendo nuovi percorsi di sviluppo e di innovazione, unendo di fatto le migliori sensibilità, esperienze, idee, progettualità e risorse, ispirando e mobilitando i partecipanti su sfide condivise e di portata globale. Chiunque abbia avuto l’opportunità di percorrere i viali dell’area espositiva ha respirato futuro, immergendosi nelle proposte dei vari padiglioni capaci di declinare

i temi green, della sostenibilità e della innovazione, aprendo a ciascuno la mente grazie ai tecnologici allestimenti proposti e alle ricche e incalzanti suggestioni visive e sonore. Si è chiamati forzatamente a scegliere e con non poco imbarazzo i percorsi da fare propri nella selezione dei contenuti, dibattiti e performance proposti, percependo ovunque una sensazione di diffusa gioia e voglia di ripartenza, misurandosi in un collettivo esercizio di futuro. I tre distretti della sostenibilità, della mobilità, delle opportunità offrono la prospettiva di uno sguardo lungo sul domani, attraversando paesaggi, culture, emergenze e soluzioni. Ma in tutta l’esperienza di visita la scelta di esprimersi fra la bellezza del “contenitore” e la portata del “contenuto” è sollecitata continuamente, mettendo di volta in volta l’accento sulle soluzioni di proget-


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tazione delle straordinarie architetture dei padiglioni o sulla narrazione da essi proposta, in una scelta di campo continuamente irrisolta. Il Padiglione Italia, che ha traguardato a marzo la soglia del milione di visitatori, è ad esempio un’architettura piena di senso ma anche un po’ un “viaggio” pensato in ogni tappa per mettere in scena con creatività e innovazione “la bellezza che unisce le persone”. Uno spazio non solo espositivo ma rappresentativo del migliore ingegno italiano, che offre una intensa esperienza ai visitatori, facendo vedere al mondo competenze, talenti e ingegni multidisciplinari che possono diventare promotori di nuove opportunità formative, professionali e imprenditoriali. Un vero esempio per i valori di progettazione che contraddistinguano il padiglione e per i contenuti che legano tradizione e innovazione.

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Architettura circolare, rimovibile e riusabile; materiali nuovi, come fondi di caffè, funghi, bucce d’arancia e farina ricavata dalle alghe impiegati per la realizzazione della struttura e nessun ricorso a metodi di climatizzazione non naturali, come raccontano i progettisti Carlo Ratti e Italo Rota. Il Padiglione italiano, la cui copertura è composta da tre scafi rovesciati, è un esempio della nuova architettura post-covid: “un laboratorio per sperimentare su temi fondamentali, per ripensare la frontiera tra naturale e artificiale”. Il padiglione non presenta pareti ma è delimitato da una facciata multimediale a tenda, composta da corde nautiche e la facciata si illumina e diventa dinamica grazie ai Led incorporati sulle corde, che tematizzano anche eventi e date importanti. Le stesse corde, prodotte in plastica riciclata usando l’equivalente

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di quasi 2 milioni di bottiglie d’acqua, sviluppano un intreccio verticale che si estende per quasi 70 chilometri di lunghezza complessiva. Dopo la conclusione di Expo, esse saranno riutilizzate, seguendo i princìpi dell’economia circolare. Proprio l’impiego delle corde nautiche, insieme a un sistema di raffrescamento localizzato con nebulizzatori, consentono di ottenere ombreggiamento e ventilazione naturale e migliore comfort termico. Complessivamente, il progetto punta a sperimentare modalità più sostenibili per raffrescare edifici e ambienti urbani. Il percorso interno è infine arricchito da una serie di elementi verdi, con oltre 160 specie vegetali che vivono all’interno dell’edificio omaggiando la biodiversità e la bellezza ecologica dei territori d’Italia e del Mediterraneo. Un esempio fra i più riconosciuti come emblema di progettazione innovativa realizzata emulando la natura dove tutto si riusa, si ricicla, e nulla si butta via. Il vero inno alla sostenibilità ad Expo Dubai

si chiama poi “Terra” ed è il Padiglione riconosciuto come una delle attrazioni principali dell’Esposizione Universale. La struttura, con i suoi 6000 metri quadrati di spazio espositivo, è stata progettata dall’architetto Nicholas Grimshaw, e al termine di Expo 2020 rimarrà in eredità come laboratorio educativo e scientifico, con l’obiettivo di ispirare modelli e scelte sostenibili per le generazioni future. Un monumento che integra tecnologia a zero impatto ambientale e sistemi costruttivi ispirati alla natura; un vero e proprio ecosistema che ricalca per il suo mantenimento il ciclo della vita vegetale, traendo energia dal sole con la fotosintesi e catturando il fabbisogno idrico sfruttando l’umidità notturna dell’atmosfera. Già l’impatto visivo dato dalla volta fotovoltaica che richiama una grande astronave stupisce il visitatore che, una volta entrato nello spazio espositivo, viene subito accompagnato ad essere “protagonista” attivo, con un ritmo incalzante di suggestioni a specchio, capaci


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Il Padiglione Terra L’energia solare è garantita da 1.055 pannelli fotovoltaici che, disposti su una copertura larga 130 metri e in cima a una serie di alberi energetici, possono generare 4GWh di energia alternativa all’anno, sufficiente a caricare più di 900.000 telefoni cellulari. La condensazione del vapore acqueo presente nell’aria garantisce l’approvvigionamento idrico e le acque reflue vengono riciclate all’interno del Padiglione stesso. Un insieme di dati che da soli parlano di esemplarità.

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di mettere a nudo l’importanza della propria impronta sul Pianeta. Grandi e piccoli sono chiamati in questo viaggio ad un esercizio di responsabilità diffusa, compiendo scelte da cui dipende il prosieguo del proprio (e altrui collettivo) cammino. Un itinerario suggestivo e interattivo che attraversa gli ecosistemi esplorando bellezze nascoste del mondo sottomarino, mettendo l’accento sull’inquinamento da plastica, il sovrasfruttamento delle risorse che lo stanno compromettendo, a quelle delle foreste, grazie a una passeggiata interattiva tra le radici delle

piante, fino a raggiungere il “salone dei consumi”. Un’esperienza importante per i visitatori, uno spunto per aumentare la consapevolezza delle nostre scelte sulla biosfera e chiamando ognuno ad essere agente protagonista di un cambiamento positivo. Sono solo due fra i tanti straordinari esempi di Expo 2020 che coniugano architettura e funzionalità e che esprimono il loro valore soprattutto sul piano educativo con un richiamo ed un invito alla responsabilità collettiva per il futuro del Pianeta in linea con l’Agenda 2030 “People, Planet & Prosperity”.

LA PUGLIA AD EXPO DUBAI PER LA “WATER WEEK 2022” La missione istituzionale della Regione Puglia, Acquedotto Pugliese e Puglia Sviluppo a Dubai prevede nel corso della “Water Week” dal 21 al 26 marzo più momenti in agenda, fra cui il Forum internazionale "Climate change and the challenges for sustainable coastal management " presso il Padiglione Italia. Nell’occasione avverrà il conferimento dell’ “AQP Award”, premio internazionale alla sostenibilità ambientale, da conferire ogni anno a partire dal 2022 in occasione della Giornata mondiale dell’Acqua. L’obiettivo è valorizzare il lavoro e le attività di ricerca svolti da personalità, istituzioni, studenti, professionisti che abbiano fatto compiere un significativo passo in avanti al dibattito sui temi dello sviluppo sostenibile, con particolare riguardo alla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio idrico.


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Zone umide il "paradiso" della biodiversità

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Gli ambienti naturali più importanti della riserva di Torre Guaceto sono tre: il litorale, la macchia mediterranea e la zona umida. Questo è un ambiente ad elevata produttività e ad alta biodiversità perché sede di interessanti fenomeni. Fenomeni tutti da scoprire, non solo con la bella stagione.

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i tempo ce n'è sempre meno. Oltre il 50% delle zone umide nel mondo è a rischio estinzione e con esse numerose specie vegetali e animali. Occorre agire. Quest'anno il tema della Giornata mondiale delle Zone Umide è stato infatti: “Valorizza, gestisci, ripristina, ama". Un chiaro invito all'azione. Il 2 febbraio del 1971, giorno poi scelto per la ricorrenza, è stata sottoscritta a Ramsar, in Iran, la "Convenzione sulle zone umide di importanza internazionale". I 170 Paesi firmatari hanno individuato una lista di 2.435 zone umide strategiche. Sono 66 quelle presenti in Italia, tre in Puglia: le Cesine (LE);

la Salina di Margherita di Savoia (BAT); Torre Guaceto (BR). Le Zone Umide sono aree acquitrinose, paludi e torbiere di natura permanente oppure transitoria. Si tratta di ecosistemi con alta concentrazione di biodiversità di piante, mammiferi, rettili, anfibi, pesci e uccelli. Secondo i dati raccolti dall'Onu l'Italia custodisce il 37% della fauna dell'area europea e oltre 6.700 specie di piante vascolari. L'azione umana collegata al consumo e all'impoverimento del suolo ha già messo a rischio, secondo l'Ipbes (Intergovernmental Platform on Biodiversity and Ecosystem Services), il 47% dei mammiferi terrestri e il 23% degli uccelli. Tra il 2007 e il 2019 l’Ispra (Istituto superiore


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per la protezione e la ricerca ambientale) su indicazione della Regione Puglia ha censito insieme alle associazioni Centro Studi de Romita e Ornitologia Mediterraneo le specie di uccelli che trascorrono l’inverno in Puglia. Sono stati conteggiati oltre 200mila esemplari di 114 specie differenti. Dati che rendono la Regione terza in Italia, dopo Veneto ed Emilia-Romagna, per presenza di uccelli migratori acquatici. Per l’elevata presenza di volatili, in Puglia si qualificano come siti di importanza internazionale ai sensi della convezione di Ramsar anche i comprensori di zone umide del Golfo di Manfredonia, i laghi di Lesina e Varano, il litorale di Trano e i bacini di Ugento. “Le Zone Umide sono sempre più fondamentali”, ha spiegato il presidente di Legambiente Puglia, Ruggero Ronzulli. “Contribuiscono a ridurre il tasso di Co2 e diventano bacini d’acqua in caso di alluvioni o piogge insistenti impedendo così all’acqua di arrivare ai centri

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abitati. Operano un bilancio della natura, potremmo dire. È fondamentale promuovere la conoscenza di tali luoghi, a rischio estinzione proprio a causa della pressione antropica. Sempre più si costruisce in queste zone, vengono così eliminate per far posto al nuovo cemento e incrementare il consumo di suolo”. Le zone umide rappresentano quindi uno degli strumenti più efficaci per il contrasto all'impoverimento della biodiversità. Legambiente ha tracciato una mappa delle 15 best practices presenti sul territorio italiano, ossia un elenco di progetti che si sono rivelati vincenti per la tutela e la salvaguardia delle Zone Umide. Tra le 'buone pratiche' rientra anche l'attività svolta nell'impianto di fitodepurazione di Acquedotto Pugliese a Melendugno, nel Leccese. In dodici anni di attività l'impianto ha consentito il ripristino di una Zona Umida, probabilmente esistita in passato, e il conseguente ritorno della flora e della fauna.

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“A Melendugno abbiamo ricostituito una zona umida che probabilmente esisteva in passato”, ha spiegato Marcello Rainò, responsabile Reti e Impianti AQP. “L'impianto di fitodepurazione è inoltre un eccellente esempio di utilizzo dell'acqua depurata per la riqualificazione ambientale. In un territorio come il nostro, nel Salento in particolare, l'acqua depurata può essere utilizzata per scopi irrigui, preservando così la risorsa idrica pregiata per scopi potabili. Utilizzando i reflui raffinati per scopi irrigui si evita di prelevare acqua dalla falda. Quella del Salento è l'unica fonte di approvvigionamento del territorio e quindi deve essere preservata”. L’ambiente non è soltanto habitat umano, bensì elemento autonomo. L’8 febbraio la Camera dei deputati ha approvato la riforma costituzionale grazie alla quale la tutela ambientale entra tra i principi fondamentali della Costituzione italiana. Una riforma che

segna il cambio di passo. La riserva naturale di Torre Guaceto può essere considerata in questo senso un esempio di come valorizzare al meglio gli habitat naturalistici. Le attività svolte nella riserva sono state inserite nel dossier di candidatura della vicina Mesagne a Capitale Italiana della Cultura. La riserva è composta da 2.200 ettari di superficie marina, otto chilometri di costa e un’area terrestre di 1.100 ettari, 800 dei quali ad uso agricolo. Un esempio virtuoso di impegno sociale iniziato 25 anni fa con l’impegno di un gruppo di volontari del WWF che iniziò a battersi per la nascita della riserva. Il rapido evolversi della situazione ambientale ha di recente portato alla necessità di aggiornamento della Convenzione di Ramsar con l’obiettivo di integrarla e ad altri schemi di conservazione globale e passare così dalla Tutela al Ripristino. In linea con lo slogan: “Valorizza, gestisci, ripristina, ama”.


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Escursioni, convegni, birdwatching: tutto questo durante la Giornata internazionale delle Zone Umide organizzata da Legambiente. Per l’occasione visita al fitodepuratore di Melendugno: un sistema complesso di depurazione delle acque reflue e riqualificazione ambientale e valorizzazione del paesaggio.

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PROGETTO FARO GALLIPOLI DA 10 E LODE Non è un caso che il depuratore di Gallipoli, in provincia di Lecce eccellenza nel panorama del comparto depurativo, con il progetto "Re-water – Eco technologies for the waste water management", è tra i progetti 'Faro della Cte'. Sostenibilità e acqua sono al primo posto. L'iniziativa promossa dall'Agenzia per la coesione territoriale, con il Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri mette in risalto i progetti che hanno prodotto cambiamenti effettivi, misurabili e duraturi nei territori coinvolti. Nell'impianto di depurazione di Gallipoli l’intera portata delle acque è sottoposta a trattamenti di affinamento per il riutilizzo in agricoltura. Finanziato dal programma INTERREG GRECIA-ITALIA 20142020, “Re-water” è volto all’introduzione di tecnologie ecosostenibili per la gestione transfrontaliera delle acque depurate e lo scambio di buone pratiche.

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CONDOTTA


TVA. Il canale che mette a fuoco l'acqua “TVA” è la web Tv di Acquedotto Pugliese, un nuovo ed innovativo progetto che mira ad arricchire l’offerta informativa dell’azienda sui temi della sostenibilità, dell’ambiente, dell’innovazione e del servizio. Sul sito tva.aqp.it dal 3 marzo è possibile accedere in live streaming e on demand ad una ricca selezione di contenuti. In evidenza fra le rubriche proposte “Il fatto del giorno di Monica Setta” e “In gita con Pinuccio”. La programmazione si caratterizza per format autoriali, tg e spazi tematici (“Ambiente”, “Futuro”, “Arte, cultura e bellezza”, “Azienda”, “Qualità”, “Reti”) , oltre che per la presenza di eventi live programmati. Il palinsesto della web tv si arricchirà con l’apporto dell’intera comunità pugliese, coinvolgendo Istituzioni, aziende, territori e cittadini chiamati a partecipare attivamente all’approfondimento proposto, sollecitando riflessioni sui temi della sostenibilità, dell’utilizzo e della valorizzazione dell’acqua. Per il Presidente di Acquedotto Pugliese Domenico Laforgia “la web tv intende rafforzare il modello virtuoso di sviluppo e benessere che oggi la Puglia rappresenta. Su questa piattaforma saranno messi insieme tutti gli elementi e le voci efficaci per innovare e potenziare un grande e collettivo racconto dell’acqua, intesa come risorsa e bene comune”.


LE DONNE E L'ACQUA

Duilio Cambellotti ha ripreso antichi temi: fontane, lavoro femminile e cavalli che si dissetano di acqua purissima. L'opera si può ammirare all’interno della sala del Consiglio nel Palazzo di AQP. Le donne sono divinità metafisiche, dispensatrici di acqua risucchiata dalle vene del fiume “addomesticato", accanto a loro la tecnologia idraulica accompagnata dalla danza delle lavandaie che strizzano panni.


didascalia: Lorescimilis voluptat ma des alis exerum, veles excepud antur? Volorio nsequibus dunt ut qui optium que diorum eum necabo. Nem nonsedi oreptatem quistii scienit. Nella pagina accanto: Velictis simenis conectur, cusandae. Metusapel magnatus demperum eature volupta tinustis pratur alisitatum fugiantur aspidelis eosapis eatur aut aliquamus reic tem everovi dundita Atios con pra dolu.


il contagocce 12 Sono i mesi necessari per la sperimentazione di un nuovo e innovativo disinfettante per l’acqua: la clorammina. Nell’impianto di potabilizzazione di Locone a Minervino Murge Acquedotto Pugliese sta testando il nuovo prodotto che potrebbe consentire un importante risparmio in termini gestionali e qualitativi. Al contrario degli attuali disinfettanti in uso, come l’ipoclorito di sodio o il cloro gassoso, la cloramina persiste per più tempo nell’acqua. Si potrebbero quindi evitare stazioni di potabilizzazione intermedie garantendo in ogni momento la qualità della risorsa idrica. La sperimentazione è effettuata con l’egida dell’ASL BAT e l’Istituto Superiore di Sanità. La cloramina è già ampiamente utilizzata negli Stati Uniti.



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ARTE CULTURA BELLEZZA

La Madonna del Pozzo di Capurso e il valore simbolico dell'acqua


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’acqua, simbolo di vita, di rinascita, di guarigione, di prodigio. La scrittura dell’Antico e del Nuovo Testamento è ricchissima di riferimenti simbologici legati all’acqua: dal mare d’Egitto al battesimo di Gesù, dal miracolo delle Nozze di Cana al messaggio consegnato alla Samaritana, nel quale Cristo stesso dice «Chi beve dell'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna» (Gv 4,14). Anche quella della Madonna del Pozzo di Capurso è una straordinaria storia di fede che ha nell’acqua il suo centro. I dettagli della vicenda, datata 1705, ci immergono in una dimensione metaforica – quella del pozzo - che spinge l’uomo a “scendere” nella sua intimità del cuore, per ritrovare l’acqua di vita nuova: Don Domenico Tanzella, sacerdote di Capurso, è in gravi condizioni di salute, senza molte speranze di vita. Gli appare in sogno la Vergine, raccomandandogli di bere l’acqua del pozzo “S.

Maria” in terra di Capurso, lungo la strada che congiunge il comune pugliese a Noicattaro. Bevuta l’acqua, Tanzella guarisce da ogni male. Il 30 agosto 1705, si reca al pozzo “S. Maria”, insieme al fratello Lorenzo e ad altre due persone. Nello scendere lungo i gradini verso il fondo del pozzo, le loro candele cadono in acqua, ma misteriosamente continuano ad ardere. Scoprono, lungo la discesa, un affresco della Madonna sulla parete, che misteriosamente si stacca dal muro, danza galleggiando sull’acqua, prima di consegnarsi tra le braccia di Don Domenico Tanzella, che la conduce nella sagrestia di una chiesa che stava costruendo in un suo podere, prima della costruzione dell’attuale tempio sacro della Reale Basilica della Madonna del Pozzo. “La Madonna del Pozzo è Capurso”, dice con orgoglio Michele Laricchia, Sindaco di questo comune di 15000 anime che è parte della Città Metropolitana di Bari, “ma che rivendica con orgoglio la sua identità e la sua appartenenza nella devozione popolare alla Madonna del Pozzo”.

Il visitatore rimane affascinato dall’ imponenza delle masse esterne e la coerente unità delle parti: la Basilica e il convento formano un meraviglioso complesso armonico che s’innalza, bianco di calce e ricco di motivi architettonici, in una vastissima piazza.


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“La Reale Basilica – afferma Padre Filippo D’Alessandro, Rettore della Madonna del Santuario – è uno dei luoghi mariani più importanti del Sud Italia. Ogni giorno arrivano qui fedeli da ogni dove, per rinnovare questo legame forte con la Madonna del Pozzo. La sala degli “ex voto”, espressione della gratitudine popolare verso la Vergine, è solo un esempio di quanto questo legame sia davvero espressione della comunione spirituale vissuta con questo Santuario, che, come detto, non è circoscritta all’area del comune di Capurso, ma si estende alle altre regioni e all’estero”. “In America, in Canada, in Australia – conferma il sindaco – abbiamo comunità di capursesi che perpetrano il culto della Madonna del Pozzo, di generazione in generazione, perché questo rappresenta davvero l’anello di congiunzione con la patria natìa. Sentire il calore, l’entusiasmo e la fede sincera di queste comunità sparse nel mondo è per noi un motivo di orgoglio. Il nostro impegno è quello di tenere ben saldi e vivi i principi di identità che animano questo legame, perché possano essere ben “sentiti” anche dalle nuove generazioni che hanno avuto i natali in altri continenti, ma che coltivano comunque lo spirito di appartenenza con la comunità di origine delle loro famiglie”. “Anche durante i mesi più duri del lockdown – ci confida il Rettore – abbiamo fatto in modo che la Basilica restasse sempre aperta. Nonostante i divieti, c’è stato una costante presenza di fedeli che avvertivano il bisogno di affidare le proprie preghiere e le proprie speranze ai piedi del quadro della Madonna del Pozzo, collocato sopra l’altare maggiore. È un bisogno naturale, spontaneo, sincero quello che spinge il popolo ad affidarsi alla Madonna del Pozzo. Un legame straordinariamente intenso, che trova nel gesto semplice del 'bere l’acqua' il suo elemento simbolico più efficace”.

Ancora oggi, infatti, è possibile bere l’acqua del “pozzo di Santa Maria”, collocato a circa 300 metri dalla Reale Basilica. Qui è stata realizzata una cappella, dal cui interno si accede al pozzo, tramite una comoda scalinata. Una targa ricorda il punto preciso dove era collocata l’immagine della Vergine, prima che si staccasse dalla parete. E poi ci sono le fontane, “un tempo alimentate da acqua piovana – ricorda padre Filippo D’Alessandro – e oggi dalle condutture dell’Acquedotto Pugliese. Restano comunque numerose le segnalazioni che ci giungono e che ci informano di eventi prodigiosi. Perché il 'prodigio' non è nella qualità dell’acqua, ma nella fede che accompagna la preghiera”. La festa solenne della Madonna del Pozzo si celebra a Capurso l’ultima domenica di agosto. “Io dico sempre che l’ultima domenica di agosto – racconta con orgoglio il Sindaco

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L'interno del pozzo è intatto. Una buca dietro l’altare indica il luogo dove l’affresco della Madonna si distaccò e un pozzetto in muratura, contenente acqua chiara e limpida che tutti bevono con devozione, rappresenta la conca acquitrinosa, sulla quale l’affresco galleggiò per alcuni istanti.

Laricchia – è 'il giorno dei giorni', il nostro splendido “capodanno”. L’enorme piazzale antistante la Reale Basilica diviene davvero il “centro del mondo” per noi capursesi, vicini e lontani. Speriamo solo che in questo 2022 si possa tornare a celebrare la festa in tutta la sua solennità e magnificenza. È una grande emozione vedere questa comunità che si ritrova, che respira un senso di identità e appartenenza che non conosce tempo e distanze, che ci fa sentire devoti e riconoscenti verso la nostra Patrona. Perché – ripete ancora il sindaco Laricchia – Capurso e i capursesi sono una cosa sola con la Madonna del Pozzo”. Oltre la straordinarietà di quel giorno, il Santua-

rio rappresenta un riferimento prezioso per il sostegno quotidiano alle necessità della comunità. “La nostra Caritas – confida il Rettore – è impegnata ogni giorno per dare sostegno alle sempre più numerose famiglie che stanno pagando un prezzo altissimo per la pandemia. E poi abbiamo uno 'sguardo del cuore' che si spinge lontano, giacchè sosteniamo progetti di sviluppo in Africa curati da fratelli francescani. In ultimo, non per importanza, stiamo portando avanti il recupero della Sala 'Frate Sole', alle spalle del santuario, chiusa da molti anni e che oggi è in restauro, perché possa tornare ad essere un riferimento prezioso per le attività sociali e culturali della nostra comunità”.


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SOTT ACQUA SOTT DALLE FONTI AI RUBINETTI, UN VIAGGIO LUNGO 4 GIORNI Immaginate di partire da Bari, arrivare a Parigi e rifare il viaggio per 20 volte. Avreste così un’idea di quanto sia lunga la condotta di Acquedotto Pugliese. Oltre 20mila chilometri di reti che consentono all’acqua di sgorgare pura dai nostri rubinetti così come è partita dalla fonte. Se salissimo a bordo di piccole barchette di carta ormeggiate alle fonti, dove sbarcheremmo? Diciamo da subito che le strade dell’acqua sono molte e il viaggio potrebbe durare poche ore o molto di più. Ad eccezione di una parte del Salento, per il resto del territorio pugliese l’acqua impiega circa 3-4 giorni per arrivare dalle fonti fino ai rubinetti. In questo arco temporale, ci sono numerose operazioni di controllo, trattamento e monitoraggio per assicurare la massima qualità. La maggior parte delle fonti si trova fuori dalla Puglia, in Campania e in Basilicata in particolare, mentre i pozzi sono situati soprattutto nel Salento. Dalle sorgenti di Caposele, in provincia di Avellino, alla fontana di Santa Maria di Leuca passando attraverso gli impianti di potabilizzazione. Un percorso molto vario, articolato e ramificato. La sezione relativa alla grande adduzione, che ha il compito di portare l’acqua dalle fonti fino ai punti di consegna intermedi consta di circa 1200 chilometri di reti. Continuando la nostra navigazione figurata lungo le reti, incontreremmo quindi centinaia di tecnici al servizio dell’acqua. In questo modo l’acqua arriva a destinazione pronta per essere utilizzata. Dalle fonti ai rubinetti o ai campi l’acqua non è mai lasciata sola.



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Il clima impazza? C'è una nuova visione per salvare l'ambiente

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Una vasca di depurazione delle acque reflue. Nella pagina precedente vista della Diga del Pertusillo. Nell’Agenda 2030 l’acqua è un elemento di connessione tra i diversi Obiettivi di sviluppo sostenibile. Nella pianificazione futura sarà necessario considerare le risorse idriche “non convenzionali”. Il riutilizzo dell’acqua è una valida alternativa alle risorse idriche tradizionali.

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l quadro dei cambiamenti climatici è ormai composto: entro il 2050 la temperatura rilevata sul territorio italiano aumenterà di due gradi rispetto a quella registrata dal 1981 al 2010. Le precipitazioni estive nelle regioni del Centro e del Sud diminuiranno

drasticamente, al contrario gli eventi isolati e intensi come le bombe d’acqua saranno sempre più frequenti. È quanto emerge dalle analisi realizzate dal Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici. Gli studi hanno riguardato anche le condizioni sociali ed economiche e la loro influenza nella capacità


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Osservare la Terra da satellite aiuta a identificare le tendenze su precipitazioni, evapotraspirazione, copertura/scioglimento di neve e ghiacci, acque di deflusso e stoccaggio idrico. Grazie a nuove tecnologie si sviluppano conoscenze necessarie per intervenire per una migliore gestione dell’acqua. (fonte IPCC Italia)

delle singole comunità di far fronte ai cambiamenti climatici. Gli impatti ambientali hanno infatti esiti differenti a seconda dei gruppi sociali che interessano. Le attività umane, in prima istanza quelle economiche, dovranno quindi tener sempre più in conto l’effetto che produrranno sull’ambiente. L’acqua, oro blu, è tra le risorse più a rischio. Acquedotto Pugliese e il CMCC hanno sottoscritto un accordo per la mappatura dei rischi ambientali considerando quindi l’impatto sull’ambiente tra gli elementi da analizzare prima di ogni attività. Antonio Navarra, presidente del CMCC, durante un webinar tecnico con i dipendenti di AQP ha spiegato che: “Con l’aumento dei gas serra il mediterraneo subisce un aumento di temperatura e una diminuzione delle precipitazioni. Questo implica ulteriore stress sulla risorsa idrica sia in termini quantitativi, sia in termini di eventi di precipitazione più intensi. Dobbiamo mettere in pista politiche di adattamento, – ha continuato Navarra – cioè

stimare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici non solo su paramenti fondamentali, temperatura e precipitazione, ma poi come essi impattano in tutti”. Il cambiamento climatico è un tema di portata mondiale, ma sono le istituzioni locali le prime chiamate a intervenire tempestivamente. In quest’ottica il 21 febbraio la Regione Puglia ha approvato nuovi interventi per il contrasto del dissesto idrogeologico e per la tutela paesaggistica e dei beni culturali. “Occorre che la manutenzione del territorio sia uno dei cantieri pubblici più importanti”, ha commentato il vicepresidente della Regione, Raffaele Piemontese. “Nei primi due mesi dell’anno abbiamo investito 67milioni di euro sulla manutenzione di opere pubbliche colpite da calamità naturali, manutenzione di beni pubblici e opere contro il dissesto idrogeologico. In tutto 105 interventi. Ad esempio la messa in sicurezza della falesia della spiaggia a sud e a nord di Baia delle Zagare e Baia Mer-

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SAPERE

I cambiamenti climatici in Italia sono legati a incrementi della temperatura, modifiche nelle precipitazioni e maggiore frequenza e durata di fenomeni climatici estremi. L’analisi delle proiezioni climatiche è stata effettuata attraverso l’utilizzo di modelli climatici regionali (Report CMCC "Analisi del rischio. I cambiamenti climatici in Italia").


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goli a Mattinata. Le risorse stanziate sono 29 milioni a cui si sommano i 38 già finanziato nel gennaio 2022”. Dalle istituzioni locali a quelle nazionali. L’attenzione ai cambiamenti climatici è arrivata anche in Parlamento con l’approvazione definitiva della Riforma degli articoli 9 e 41 della costituzione. Un lungo percorso iniziato nel 2019 e riconosciuto da tutte le forze politiche e sociali come un vero e proprio “cambio di passo”. “La riforma – ha spiegato Valeria Corriero, professoressa associata Uniba di diritto privato dell'ambiente - dà voce all’esplicazione ecologica della dignità umana ex art. 2 Cost., che era implicita, ma talvolta nel bilanciamento degli interessi antagonisti, salute e ambiente da un lato e lavoro dall’altro, la mancata copertura costituzionale, soprattutto a livello di principi fondamentali, poneva in una posizione di debolezza la tutela della salute e

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dell’ambiente, sino alla discutibile qualificazione di “valori tiranni”. “L’inserimento nell’art. 41, comma 2, Cost. del riferimento alla salute e all’ambiente – ha continuato Corriero – equipara, anzi antepone la rilevanza di questi due valori di rango costituzionale «alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana». L’iniziativa economica pubblica e privata non può recare danno alla salute e all’ambiente e deve essere indirizzata e coordinata dalla legge a fini ambientali e non più soltanto sociali. In tale direzione, si registrano già i criteri minimi ambientali negli appalti verdi nell’ambito della Green Economy”. Strutture pubbliche, Parlamento, Regione, centri studi, singoli cittadini: contrastare i cambiamenti climatici è compito di tutti. Il cambio di passo è iniziato e sembrano essere state le poste le basi per una concreta pianificazione di tutela del territorio e dell’ambiente.

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Parole come gocce ACQUE STRETTE AUTORE:JULIEN GRACQ EDITORE: L'ORMA PAGINE: 80 EURO: 13,00

Acque strette è il racconto di un paesaggio dell’infanzia, il fiume èvre, affluente della Loira che Julien Gracq era solito percorrere a bordo di una piccola imbarcazione con i suoi famigliari. Il breve testo narrativo, edito nel 1976 e pubblicato in Italia da L’Orma editore nel 2018, è un’ode alla bellezza che fluisce in una poetica densa di richiami evocativi. 80 pagine che condensano in parole una esperienza personale di approccio a un luogo, “cantuccio privilegiato” in cui l’autore può abbandonarsi alle impressioni estetiche e alle suggestioni letterarie che il contesto che attraversa è in grado di generare, passando da Edgar Allan Poe a Balzac, da Valèry a Rimbaud. Così la passeggiata, l’escursione che ci allontana per poco dal nostro nucleo di vita, può al pari del viaggio trasportarci in un’altra dimensione e ancor più di esso farci entrare con fascino inaspettato in un “territorio della conoscenza”. Nel tragitto narrato si attraversano campi, rive, canneti, ponti di pietra, il Castello della Guérinière, Notre Dame Du Marillais, il Mulino di Coulènes e tanti altri punti di una mappa che è fisica ma è anche rappresentazione di una geografia interiore. Affiorano i ricordi e la mente, cullata dalle acque, si lascia andare intrecciando passato e presente: “[…] è questa la virtù dell’unico, vero, ritrovato contatto con ciò che un tempo mi ha in qualche maniera avvinto, rapito: rianimare, risvegliare e congiungere attraverso un percorso di fulmine tutto ciò che ho mai amato”. Una poetica della reminiscenza di sapore proustiano ma proiettata nel divenire perché come scrive Gracq in chiusura “tutto ciò che ha il colore del sogno è per natura, profetico e rivolto al futuro”.



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