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Agesci Liguria e il Sinodo della Chiesa universale
Un arcobaleno di anime
Enigmalavita: un progetto su un bene confiscato
Le relazioni per l'Assemblea regionale 2022
ScautismoinLiguria 4
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Poste Italiane spa - Spedizione in A.P. DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 DCB Genova N° 56/anno XII - Marzo 2022
Editoriale Pag. 3 Un arcobaleno di anime pag. 4 Relazione dei Responsabili e dell'AE Regionali pag. 13 Relazione degli Incaricati al coordinamento Metodologico pag. 17 Relazione R/S pag. 22 Relazione del Settore Foulard Bianchi
Idee per attività a distanza Covid-19!
SIL online!
pag. 6 Relazione degli Incaricati all'Organizzazione pag. 14 Relazione L/C
pag. 8 Relazione degli Incaricati alla Formazione Capi pag. 15 Relazione E/G
pag. 19 Relazione Protezione Civile
pag. 21 Relazione Settore Nautico
pag. 25 L'anno di Tirocinio: un'occasione unica, breve e troppo importante
pag. 27 Benèpossibile, il lavoro nelle Agorà
pag. 10 Storie di ordinaria staff
pag. 15 Tutto col gioco, niente per gioco e... niente in gioco
pag. 34 Route Queyras/Ardeches Luglio 2021
pag. 35 Faccia a faccia con il nuovo consigliere Generale Luca Grassi, eletto in Zona La Spezia
Essere Capi oggi pag. 23 Cacciatori di sogni
Sinodo e dintorni pag. 8 Agesci Liguria e il Sinodo della Chiesa Universale
Fare Scautismo pag. 8 Educare: il rischio di oggi
Zoom Liguria pag. 32 Enigmalavita: (100) passi di (in)formazione tra i vicoli di Genova
Capo informato mezzo salvato
Arte, Scout e Rock&Roll
pag. 36 La peste suina ed il suo impatto sulle attività scout
pag. 39 Wolfwalkers
pag. 37 Peste Suina e legalità
Spiritualità Scout pag. 40 Segni e simboli per cerimonie e liturgie
pag. 42 Padre Giovanni Santolini
pag. 43 A Cairo, una base per tutte le stagioni
pag. 44 Il pattuglino Vara, tante risorse per sfide importanti
Scautismo in Liguria - La redazione Periodico di proprietà dell’Agesci Liguria Vico Falamonica 1/10 16123 Genova Tel. 010.236.20.08 Aut. del Tribunale n. 23 del 5 novembre 2004 Direttore Responsabile: Giuseppe Viscardi Direttore: Francesco Bavassano Redazione: Carlo Barbagelata, Stefano Barberis, Andrea Borneto, Chiara Conti, Giorgio Costa, Stefania Dodero, Doris Fresco, Marco Scarfò.
Hanno collaborato: Comitato regionale, Branche e settori regionali, Genova XX, Lorenzo Calvi, Pasquale Castrilli Omi, progetto Enigmalavita. Impaginazione: www.gooocom.it Stampa: Pixartprinting Spa Finito di impaginare il 31 marzo 2022 La tiratura di questo numero é stata di 1300 copie. Comunicazioni, articoli, foto e altro vanno inviati all'indirizzo stampa@liguria.agesci.it
Foto di copertina: Collage di copertina: due foto dal Jamboree 2019 di Silvia Flumene
Bacheca Le Gioiose
editoriale
Editoriale
Una parola che molti di noi non riescono a collocare bene nella propria geografia emotiva. Non la abbiamo mai vista da vicino. Oggi -marzo 2022- siamo toccati dalle sofferenze del popolo ucraino più che da altri conflitti in corso, per vicinanza territoriale e culturale e anche per umanissima paura che il conflitto bussi infine alle nostre porte. Ecco spiegata la copertina, che riflette i nostri pensieri attuali più che il contenuto di questo numero.
Tempo di coraggio, come profetizzava la Route Nazionale R/S del 2014: siamo chiamati a non chiudere gli occhi ed alzare il livello della nostra Partecipazione alla Casa e al Bene Comune. Papa Francesco, in anticipo anche lui, ci esortava già con la Laudato Si’ a farlo.
Accogliere i profughi, inviare aiuti, pregare e praticare la Pace, informarsi e non essere indifferenti alle scelte che l'Italia ha già fatto e farà. A questo ci sentiamo chiamati.
Notizia positiva: i nostri ragazzi, come generazione, hanno dimostrato di esserci. Sono tanto attenti e sensibili quanto fragili, ma vigili. E si sono svegliati prima degli adulti.
C’è un’inquietudine sorda che cresce in sottofondo. Chi ha vissuto altre stagioni aveva già familiarità con tempi bui e pesanti; invece, le generazioni più recenti ne erano rimaste quasi indenni.
In questo numero trovate le Relazioni di Comitato, Branche e Settori per la prima Assemblea plenaria di Agesci Liguria da due anni e mezzo a questa parte, una festa di partecipazione in cui ritrovarsi tutti. Trovate il Sinodo -un modo di essere Chiesa insieme- e la Missione come orizzonte di vita. Trovate la voce dei Capi giovani, che sono tantissimi nelle nostre Zone e sempre più snodo dell’associazione. Infine, le iniziative, le opinioni e i lavori in corso che colorano Agesci Liguria. Un vero e proprio “arcobaleno di anime”.
Una tregua che si è interrotta simbolicamente a marzo di due anni fa, la storia la conosciamo. La pace duratura e la relativa tranquillità che hanno caratterizzato gli ultimi decenni, con le nostre distrazioni di massa, ci avevano un po’ illuso. Stiamo ora vivendo un bagno di realtà e da una parte facciamo esperienza di questa inquietudine, dall’altra abbiamo ricevuto una sonora sveglia. Svegliarci e ritrovarci
Buona lettura,
più coinvolti e quindi più consapevoli
Francesco
con meno garanzie e quindi più in allerta con più senso dell’urgenza e quindi più risoluti.
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Keywords: editoriali, opinioni
Stare insieme e continuare a seminare è fare tanto. Procurare felicità ai nostri bambini e ragazzi è letteralmente vitale. Educare a riappropriarsi dei sogni, ad averne, oggi suona meno retorico. Realizzare il cambiamento, la conversione, che desideriamo per noi e per la società, ha una rilevanza ancora maggiore.
Guerra.
Speciale Assemblea 2022 - Comitato regionale Keywords: relazioni
ssistente Ecclesiastico Regionale Don Piero Spinetta A cura dei Responsabili Regionali Anna Risso e Lorenzo Capelli e dell’A
Relazione dei Responsabili e dell' AE Regionali
E quindi uscimmo a riveder le stelle... È complicato scrivere di un periodo così particolare della nostra vita personale e associativa, il protrarsi della situazione pandemica e la difficoltà di muoversi all'interno della nostra regione hanno rallentato le possibilità di incontrarsi, lavorare in presenza, godere a pieno della gioia della relazione piena, dell'incontro di persona, della possibilità di vivere in piena libertà. Quando tutto sembrava virare verso il meglio con allentamenti e nuove speranze ecco arrivare il problema ulteriore della peste suina africana che ha di nuovo limitato molto le possibilità di muoversi nella natura e di far vivere in essa i nostri ragazzi, peculiarità irrinunciabile del nostro metodo. Il provare a trovare delle soluzioni a questi problemi e alle relative difficoltà nel comunicare la complessità delle soluzioni in un contesto di cambiamento continuo delle situazioni e delle regole interne ed esterne all'associazione ha tolto grande parte delle nostre energie e del nostro tempo. In quest’anno abbiamo portato a termine l’accordo con il comune per la nostra nuova sede regionale in via di Mascherona che per noi rappresenta non solo uno spostamento di indirizzo ma un’importante occasione per rilanciare la vita di Agesci Liguria soprattutto da un punto di vista di presenza politica sul
territorio e di collaborazione con le istituzioni. In questi mesi abbiamo costruito una serie di relazioni con vari stakeholder per far si che la nostra sede diventi un polo di aggregazione e di rinnovamento del centro storico, coinvolgendo in questo anche il CNGEI e il Masci nell’ ottica che questa possa diventare una vera “casa dello scautismo”. Sul fronte esterno all’associazione il nostro impegno a tutela del territorio su cui viviamo, ci ha portato in collaborazione con Lega Ambiente a costituirci parte civile nell’azione di protesta per fermare la possibile estrazione di titanio dal territorio del Parco del Beigua dove siamo presenti con la Base di Vara. Anche per questo, per dare maggiore voce all’importanza delle nostre basi abbiamo fatto realizzare due video professionali per la promozione delle basi regionali di Cairo e del Rostiolo. Sul fronte interno, abbiamo intrapreso un percorso di rinnovamento dei nostri settori, siamo partiti col settore competenze e stiamo operando e confrontandoci con incaricati e pattuglie per capire come operare sugli altri settori, consapevoli dell’importante proposta che questi possono far arrivare ai nostri capi e ragazzi. 4
Alessandro ed Enrica, Filippo e Clara sono nostri capi presenti nel comitato nazionale con le loro competenze e la loro esperienza, diversi capi della nostra regione sono impegnati nelle pattuglie nazionali e nella formazione capi. Con i consiglieri generali, stiamo lavorando in modo sempre più fattivo per accorciare le distanze e far arrivare i grandi temi su cui l’associazione si interroga ai nostri gruppi. Crediamo molto in questo lavoro e sappiamo di poter dare un bel contributo all’associazione mettendoci a disposizione ed aprendoci alle proposte che ci arriveranno.
Buona parte delle occasioni di incontro ufficiali le abbiamo utilizzate per provare a leggere la situazione e i bisogni dei nostri capi partendo dalle zone; capire lo stato di salute delle singole comunità cercando di individuare azioni prioritarie regionali che ci portino a fare un salto di qualità in alcuni ambiti individuati in: comunicazione, formazione, relazione e in una nuova lettura su ciò che comporta essere presenti sui territori dando un segno forte della nostra scelta politica. Infine, vorremmo evidenziare il contributo che Agesci Liguria dà al livello nazionale dell’associazione.
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Speciale Assemblea 2022 - Comitato regionale Keywords: regione, relazioni
A cura di: Incaricati all’Organizzazione Ilena Giuradei e Fabio Forconi
Relazione degli incaricati all'Organizzazione
Organizzazione della normalità: ecco lo stile che ha accompagnato il nostro servizio in questo anno. Dopo il periodo di pandemia e di chiusure totali, tutti avevamo l’esigenza di un lento, ma tangibile, ritorno a ciò che era quotidianità, relazione vera, esperienza del concreto, anche nel servire: la realizzazione di una assemblea in cui nuovamente si potranno incrociare gli sguardi tra capi di tutta la regione, senza mediazioni tecnologiche, sarà indubbiamente l’apice di questo percorso! Pensando alla relazione dell’area organizzazione, non ci si può esimere dal far susseguire una serie di ringraziamenti alle tante persone che, dietro le quinte, spendono tempo ed entusiasmo in servizi essenziali per la vita della nostra Associazione. Il primo grazie va ai nostri “iro’s angels”: un bozzolo che abbiamo iniziato a formare e da cui speriamo possa uscire una vera e propria pattuglia organizzazione. Grazie al loro supporto, alla competenza professionale e all’esperienza associativa, come incaricati riusciamo ad affrontare con maggior consapevolezza anche problematiche in ambiti a noi meno familiari.
Un altro grazie va a chi si occupa quotidianamente delle nostre basi: le Gioiose in toto, ma in particolare le due pattuglie che mettono mani e cuore su Vara e su Cairo. Il loro servizio è essenziale per quello che riguarda l’ordinaria e straordinaria manutenzione di questi luoghi. A loro vogliamo unire anche i 2 custodi che si sono avvicendati quest’estate a Vara: con l’esperienza degli ultimi anni abbiamo visto che la presenza di riferimenti fissi ed in loco durante i periodi di maggiore affluenza per i campi è un valore aggiunto ed una forma di tutela che viene apprezzata dai gruppi, e garantisce inoltre un’accoglienza a tutto tondo a pro delle basi e degli ospiti. Questa ci sembra la direzione giusta, su cui continueremo a lavorare migliorando passo dopo passo. Parlando di basi, in questo anno si sono avviati i lavori di rifacimento per le fosse settiche a Vara, opera resasi necessaria dall’uso nel tempo, e stanno partendo anche lavori di manutenzione sulle case, cogliendo l’occasione delle agevolazioni pubbliche.
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cessi associativi e alcune attenzioni nella vita dei vari livelli (approvazione bilanci, tenuta contabile, conti correnti, …). Su questo tema, come incaricati, ci siamo resi disponibili, e con alcune realtà abbiamo già pianificato, ad un confronto con degli incontri, in primis a livello di zona, per poter iniziare a maneggiare i nuovi strumenti, ma anche scoprire questo mondo entro cui ci muoveremo.
Un grazie a chi si occupa dell’“altra branca” di Agesci Liguria, come abbiamo sentito definirla una volta, ossia Lo Scoiattolo, al suo Presidente e all’intero CdA. Non siamo stati esenti dalle difficoltà legate alla mancanza di materie prime, e neppure da ritardi di consegne che ancora oggi si protraggono, ma, ciò nonostante, la cooperativa ha praticamente sempre lavorato continuando a fornire ai soci il materiale di cui avevano bisogno, e permettendo anche una buona tenuta contabile.
Un altro grazie a chi si è speso per un grande progetto della nostra regione: l’arrivo di una nuova sede regionale! L’intero sistema è stato sotto il riflettore per riuscire a trovare gli incastri giusti per quella che sarebbe riduttivo chiamare semplicemente sede, volendo essere una vera e propria “base cittadina” di Agesci Liguria, con possibilità di ospitalità dei gruppi e di eventi, dove possano convergere progetti e azioni per l’intero territorio, oltre che la nuova segreteria e la nuova casa de Lo Scoiattolo. Abbiamo ancora strada da fare, ma senza dubbio la continueremo a percorre con gioia e ottimismo.
Un tema importante legato alla cooperativa è stato il percorso, spinto anche a livello nazionale, che ha portato a creare una rete tra tutte le realtà regionali, e che va nella direzione di riformare l’intero sistema Agesci, ivi comprese le rivendite. Un grazie anche al livello nazionale, con cui abbiamo investito la maggior parte degli sforzi per riuscire a fornire strumenti e supporti a noi tutti per l’ingresso nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (per gli amici RUNTS): questo è stato un passaggio obbligato che ci arriva direttamente dallo Stato, ma che ci vincola ad alcuni adeguamenti dei nostri pro7
Speciale Assemblea 2022 - Comitato regionale Keywords: regione, relazioni
A cura di: Incaricati regionali alla Formazione Capi Sara Lo Pinto e Luca Frisone
Relazione degli Incaricati alla Formazione Capi
Il periodo che ci divide dalla scorsa assemblea è stato evidentemente segnato dal protrarsi dello stato emergenziale della pandemia. Nel relazionare l’attività di formazione capi in passato siamo sempre partiti dalle tematiche ed i percorsi intrapresi per poi presentare in conclusione i numeri degli eventi, come se fossero qualcosa che comunque c’è sempre e non è mai messo in discussione, come da mandato statutario. Il tempo pandemico ci ha insegnato a guardare all’ovvio con altri occhi, a scoprire cosa fosse evidentemente superfluo e a ripeterci l’un l’altro cosa meritasse di essere garantito a tutti i costi per poter svolgere il nostro servizio ai ragazzi e ai capi al meglio delle possibilità date dalla situazione. La maggior parte del nostro tempo e delle nostre energie fino alla primavera del 2021 è stata così utilizzata per (ri)garantire i campi e gli eventi formativi dell’iter. Nel corso della relazione dello scorso anno vi raccontavamo delle azioni intraprese insieme a tutta la squadra dei formatori e di concerto con il livello nazionale per la progettazione e realizzazione dei CFT agili e dei percorsi di formazione metodologica.
È stato un impegno gravoso in termini di incontri, video call, riprogettazione formativa e logistica che ha però messo a nudo le nostre proposte formative regionali obbligandoci a ritrovarne il senso nelle modalità e nei contenuti esprimendo così una fresca creatività che ha sicuramente fatto crescere gli staff in consapevolezza, dimestichezza con nuovi strumenti e spirito di adattamento. Con la fine dell’estate e l’avvio dell’autunno siamo finalmente ritornati a una modalità di formazione più classica totalmente in presenza, possibilità data anche dal fatto di aver introdotto l’uso obbligatorio del green pass per la partecipazione. Tra l’estate 2020 ed oggi sono stati infatti realizzati 20 eventi di formazione capi dell’iter (di cui 8 CFT “agili” e 4 percorsi di formazione metodologica), segno che nella nostra regione la volontà di supportare le comunità capi non è mai mancata e che c’è sempre stata una forte condivisione di visione su cosa andava fatto in un particolare tempo difficile per tutti: la volontà si è tradotta in tante e generose disponibilità a cui vorremmo ripetere ancora una volta il nostro grande e fraterno «GRAZIE!» Anche i numeri ci aiutano un po’ a capire cosa sia effettivamente successo.
Eventi proposti
Liguri formati in regione
Fuori regione partecipanti
Liguri andati fuori regione
Partecipanti a CFA
Liguri partecipanti ad eventi iter e % sui censiti
Nomine a capo rilasciate
20182019
11
164
96
50
26
240 (21,5%)
18
20192020
12
182
82
30
10
222 (20,31%)
18
20202021
9 (+3 online)
192
1
2
23
217 (21,08%)
21
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fianco degli IaBZ e nei campi istituzionali per i quali abbiamo inoltre individuato insieme agli incaricati di branca nuove forze da inserire nella rete formatori.
Nel triennio segnato dal Covid notiamo un sostanziale pareggio sul numero di capi raggiunti da eventi formativi con alcuni distinguo che abbiamo imparato a riconoscere a causa delle normative di contenimento del contagio Covid: i liguri partecipanti ad eventi regionali sono incrementati, sono crollate le partecipazioni ad eventi fuori regione così come gli arrivi da fuori ai nostri campi; le partecipazioni ai CFA dopo un decremento di quasi il 60% stanno tornando a numeri regolari.
Il Tavolo Emmaus, guidato insieme all’assistente regionale e con membri quelli di zona ha ripreso il suo cammino preparando per tutti gli assistenti liguri un convegno regionale che si è svolto sabato 22 gennaio al seminario arcivescovile di Genova alla presenza di padre Roberto Del Riccio sj, assistente generale, che ha condotto il momento insieme. Al centro della giornata che ha visto una sessantina di partecipanti tra assistenti, seminaristi e incaricati alle pastorali locali il tema dell’educare alla vita cristiana su cui il livello nazionale ha avviato una riflessione che nei prossimi mesi verrà allargata agli altri livelli associativi.
Ai 9 eventi dell’iter si possono sommare le tre esperienze formative che abbiamo proposto in modalità webinar online (1 corso di aggiornamento metodologico per capi di Branca LC, 2 eventi Maxiform con focus sui ragazzi e sui capi) a cui abbiamo registrato un totale di 470 capi partecipanti.
La rete dei formatori regionale ha visto negli ultimi mesi vari cambiamenti con tante novità e nuove prese di responsabilità da parte di molti. Si sono completamente rinnovati gli staff dei due CFM di branca LC, è nato un nuovo staff di branca EG dalla gemmazione di un campo e dopo 7 anni ha visto finalmente la luce lo staff di un CFM RS, branca sulla quale siamo tornati a proporre due eventi insieme al CAM e che necessita di un forte focus e investimento da parte delle comunità capi in termini di formazione dei capi unità e dei maestri dei novizi. Ai formatori sono stati proposti alcuni momenti di formazione dedicata, tra cui un evento ad hoc per gli aiuti di nuova nomina, il National Training Team (NTT) a luglio
Per l’anno in corso 2021/2022 si sono già svolti 6 eventi e ne sono in programma 7 (4 CFT, 1 CFM LC, 1 CFM EG, 1 CAM RS) entro settembre e altri 7 (1 CFM LC, 2 CFM EG, 1 CFM RS, 1 CAM LC, 1 CAM EG, 1 Campo Capi Gruppo) sono in fase di progettazione e prossima calendarizzazione prima di Natale. Usciti dalla progettazione delle modalità alternative degli eventi dell’iter il lavoro si è concentrato su varie direttrici, alcune delle quali lasciate in sospeso nei mesi precedenti. Il lavoro a stretto contatto con le branche ha prodotto un buon confronto negli ultimi mesi sulle emergenze educative emerse dai campi di formazione e dai territori utile ad aprire un confronto condiviso sulla nostra offerta a
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1° OTTOBRE 2021 - 28 FEBBRAIO 2022 Numero Eventi
Partecipanti Liguri
Partecipanti Fuori Regione
Tot Partecipanti
Liguri Andati Fuori Regione Per Stesso Evento
CFT
2
40
6
46
1
CFM E/G
1
16
11
27
0
CFM R/S
1
13
12
25
0
CAM L/C
1
2
8
10
0
CAM E/G
1
2
19
21
0
CFA
0
0
0
0
2
Evento
2021 a Sacrofano (RM) sull’educare alla vita cristiana e l’accompagnamento degli adulti, un Regional Training Team (RTT) dedicato a tutti i formatori regionali sulla generazione Z, tema centrale per ripartire dalle persone per pensare alla formazione del domani. Questo evento è stato aperto al consiglio regionale e ai quadri regionali, soprattutto a quanti nelle zone curano i percorsi di tirocinio e la formazione locale. Agli IaBZ inoltre sono stati dedicati due incontri formativi, uno in occasione della prima riunione dell’anno delle pattuglie regionali di branca ed un webinar online. Nel nostro cammino in seno al livello nazionale, conclusi i contributi che avevamo fornito in vista dello scorso Consiglio generale su un nuovo modello formativo abbiamo poi lavorato per raccogliere sui territori ulteriori stimoli per lo stesso così come richiesto dai consiglieri. Questo ci ha permesso di incontrare tutti i consigli di zona della regione e di tastare le sensibilità e le aspettative/ bisogni che le comunità capi nutrono sulla questione. In questi ultimi mesi poi, in attesa di una bozza di modello formativo che una commissione di consiglio generale sta elaborando, abbiamo ripreso a lavorare
su alcuni temi specifici: sistema della rete formatori, formazione formatori, osservatorio campi, educare alla vita cristiana. Il giro nei consigli di zona ci ha permesso inoltre di rilanciare la formazione al ruolo e nel ruolo per i capi gruppo, che abbiamo stimolato con un piccolo quiz e dai quali abbiamo raccolto bisogni e necessità formative che verranno esaudite con interventi diretti nei consigli di zona stessi e con un laboratorio a loro dedicato nel pre-assemblea, oltre ad alcuni webinar specifici sulle nuove incombenze derivanti dal Terzo settore. Siamo stati inoltre impegnati in questi mesi a ripensare - così come fortemente richiesto dai territori - la proposta formativa più tecnica insieme ad alcuni nostri partner storici (ANPAS) e al rinnovato settore Competenze. Infine, con uno sguardo speranzoso al futuro abbiamo elaborato le nuove Azioni Prioritarie Regionali che, raccogliendo i contributi delle zone, le strategie nazionali e le sensibilità specifiche del livello regionale saranno approvate dal consiglio regionale a breve ed entreranno in vigore come nostra grande pista di lavoro per i prossimi anni.
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CFM RS
CFT Agile Riviera Ponente CFT Agile Cinque Terre
CAM R/S
Percorso Metodologico (CFM) L/C
CFT Agile Riviera Levante
Percorso Metodologico (CFM) L/C
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CFT Riviera Ponente 2022
CAM L/C ed E/G
CFM EG CFT Santuario
Percorso Metodologico (CFM) E/G CFT Agile Beigua
CFT Agile San Barnaba
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L’anno passato ha visto rifiorire le attività ad ogni livello. Come Coordinamento Metodologico ci siamo impegnati a far ripartire l’area metodo, coinvolgendo i nuovi Incaricati alle Branche per intraprendere nuove strade condivise, soprattutto con il passaggio dal vecchio assetto delle Pattuglie di Branca a quello nuovo, frutto del lavoro degli anni passati. Il progetto era già pronto negli scorsi anni ma siamo riusciti a farlo partire nella pratica solo quest’anno. Esso prevede 3 riunioni all’anno, tutte le Branche assieme in presenza, di almeno mezza giornata per avere tempo a sufficienza per confrontarsi e lavorare ai diversi progetti in corso, due settimane dopo gli Incontri Incaricati Nazionali per avere una ricaduta diretta tra Nazionale e Zone. È prevista anche la possibilità per le singole Branche di organizzare incontri intermedi, a seconda delle necessità o delle tematiche portate avanti. Il lavoro di Area Metodo svolto insieme alle Branche ha portato inoltre alla ripartenza degli eventi per ragazzi, che mancavano a causa della pandemia. Sempre nell’ottica di mettere in relazione tutte le realtà dell’associazione, con uno sguardo allargato su tutte quelle che possono essere le occasioni di crescita per i nostri ragazzi, abbiamo organizzato un incontro tra Branche e Settori, durante il quale ciascuna realtà ha avuto la possibilità di raccontarsi, verificandosi, e divenendo proposta e strumento per una interrelazione vicendevole. Riteniamo che questa esperienza sia stata particolarmente positiva per avere una visione d’insieme sullo stato di salute e sulle nuove possibilità che ci si aprono davanti.
Fortunatamente quest’anno, come quello passato, ha visto crescere, rinnovarsi e consolidarsi alcune realtà, come il Settore Competenze, il quale ha accolto nuovi membri e che sta già attivandosi per comprendere le esigenze di tutti noi capi della regione e dei nostri ragazzi e per proporre eventi ad hoc. Nella stessa scia di rinnovamento, il Settore Foulards Bianchi ha dato fermento al pensiero e all’operare associativo, non solo regionale. Per quanto riguarda il coordinamento metodologico nazionale siamo stati chiamati a: 1. interrogarci sui temi dell’educazione alla vita cristiana, in particolare sul documento istruttorio per il Consiglio Generale “Emmaus”; 2. sviluppare la collaborazione tra AGESCI e Aziona Cattolica con l’approfondimento del documento “Un noi generativo” per un Patto Educativo Globale per mantenere e rafforzare l’azione educativa con i ragazzi pur con tempi, forme e strumenti differenti; 3. approfondire il tema della comunicazione non violenta insieme agli Incaricati Nazionali al Settore Giustizia Pace e Nonviolenza; 4. continuare il lavoro sull’area metodo e alla modifica del regolamento metodologico compresa la parte interbranca; 5. riflettere su “Educare oggi” per i 50 anni del Patto Associativo, frutto di un percorso triennale che ha impegnato la nostra associazione.
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Speciale Assemblea 2022 - Comitato regionale
Relazione degli Incaricati al coordinamento Metodologico
Keywords: regione, relazioni
A cura di: Incaricati regionali al Coordinamento Metodologico Suor Benedetta Revello e Luca Bevilacqua
Speciale Assemblea 2022 Keywords: regione, relazioni, branche, LC
A cura degli Incaricati regionali alla Branca Lupetti e Coccinelle Alice Perata e Nicolò Vinciguerra
Relazione L/C I punti cruciali dei nostri incontri sono stati identificati negli aspetti che più erano mancati negli ultimi tempi: le relazioni, la vita nel creato e l’incontro con l’altro.
Visto il cambio contemporaneo di entrambi gli incaricati alla branca, durante quest’anno abbiamo cercato di dare continuità e far tesoro del grande lavoro svolto da Carola e Fausto durante il loro mandato, trovando nell’esperenzialità e nell’ambiente fantastico terreno fertile su cui seminare.
Passi importanti sono stati fatti per l’apertura di nuovi eventi per bambini e bambine: ad inizio anno abbiamo preparato di pattuglia un’attività da proporre alle zone in modo da poter approfondire insieme gli strumenti di progressione personale ed in particolare Piccole Orme; il secondo passo del nostro progetto è stato l’apertura di un evento online, organizzato insieme a quelli che abbiamo identificato come possibili capi campo di Piccole Orme, la serata è stata sicuramente fruttuosa e stimolante per creare una coscienza collettiva su cosa significhino questi eventi e in che modo la regione possa portarli avanti; l’ultima fase è stata quella di progettazione vera e propria di nuovi campetti, uno invernale, saltato all’ultimo causa emergenza pandemica e altri tre che apriranno tra aprile e giugno, senza perdere di vista l’obbiettivo di nuovi eventi anche per settembre.
Punto cardine della branca sono sicuramente le zone, pertanto abbiamo deciso di farne pietra d’angolo del nostro progetto: siamo partiti dalle esigenze di capi e bambini delle zone stilando un programma di pattuglia che potesse essere utile sotto l’aspetto gestionale per gli incaricati alla branca di zona ma che allo stesso tempo li aiutasse a dare una lettura efficace delle esigenze arrivate dai territori e poter quindi dare una risposta pronta. Vista l’importanza che riteniamo debba avere il rapporto tra regione e zone ci siamo impegnati a essere presenti ad una riunione in ogni zona, riuscendo, in piccola parte, a conoscere e farci conoscere condividendo un piccolo pezzo di strada insieme. Le pattuglie, dopo un anno e mezzo di distanza obbligata, caratterizzata da riunioni telematiche, sono finalmente tornate, almeno parzialmente, in presenza, dandoci la possibilità di stare insieme per condividere idee ed esperienza. L’ambiente fantastico inoltre è stato cornice di tutti i momenti insieme, cercando di dar spazio anche al Bosco, proseguendo un lavoro di sensibilizzazione iniziato negli scorsi anni.
Unica pecca in questo senso è la mancanza di un referente PO che possa tener le redini di questi eventi, alleggerendo i compiti di noi incaricati. Sono ricominciati anche gli incontri tra incaricati regionali in presenza, siamo così riusciti a concludere dei percorsi già iniziati per svilupparne di nuovi. Concretizzando i tanti aspetti discussi negli anni passati sull’educare alla vita cristiana si è aperta una nuova strada, comune a tutta l’associazione, che partirà a ottobre con un evento per IABZ che avrà una ricaduta per tutto il prossimo anno scout.
Per dar modo alla pattuglia di essere un luogo di esperienza e crescita, abbiamo deciso di sviluppare i nostri incontri in modalità laboratoriale, creando momenti in cui mettersi di fronte a domande e cercare insieme risposte.
Allo stesso modo ci è stato dato mandato di far vivere in regione CustodiAMO, la custodia del creato. Con i formatori LC abbiamo iniziato a pensare ad un percorso da proporre a capi, fratellini e sorelline.
La risposta da parte degli IABZ è stata sicuramente entusiasta, permettendo loro di essere veramente protagonisti della pista della branca regionale. 14
Cambio di passo nella pattuglia con gli IABZ. Nel percorso iniziato con le altre branche, la linea guida che ci siamo dati è quella di essere più vicini possibile agli Incaricati di Zona cosicché potessero incidere maggiormente sul programma regionale di branca in maniera più attiva e consolidata. Questo ha portato alla proposta in corso quest’anno: svolgere meno incontri in presenza durante l’anno - tre in totale - insieme alle altre branche e dedicare più tempo possibile alla relazione tra incaricati: questi incontri, infatti, si svolgono nel fine settimana e durano mezza giornata, in modo da avere il giusto tempo per un lavoro condiviso. Per le altre occasioni in cui occorra incontrarsi, si organizza in autonomia la singola branca, valutando di volta in volta la modalità. Questa novità ci sta dando modo di approfondire i rapporti con gli incaricati di zona e di prenderci il giusto tempo per riflettere e avere un confronto concreto sulle decisioni e le aspirazioni della branca. Seppure gli incontri più lunghi siano una boccata d’aria fresca, un problema di tale approccio può sicuramente essere la distanza di tempo che intercorre tra uno e l’altro. In parte, a questo problema si compensa con l’investimento sulla sopracitata relazione; per il resto, invece, si può ragionare se in futuro inserire un incontro in più o calendarizzare anticipatamente quelli mensili (piuttosto online) in modo da avere continuità. Risulta estremamente positivo che i percorsi delle zone siano, sempre più, affrontati partendo dalle esigenze dei ragazzi presentate dai capi reparto e successivamente inserite dagli incaricati di zona in percorsi di prospettiva. Per ottenere questo risultato, negli ultimi anni, ci siamo concentrati con gli IABZ sulla consapevolezza del loro ruolo e sulla pianificazione delle attività di zona sempre più collegate al percorso regionale.
Infine - decisamente non per importanza - è nata all’inizio di quest’anno una pattuglia che ci affianca nel servizio. Al momento è composta da 7 capi che hanno dato la loro disponibilità, ma le porte rimangono aperte: in particolare ci piacerebbe riequilibrare la rappresentanza dei sessi, pertanto cerchiamo una capo appassionata di EG, incuriosita da questo servizio. L’impegno di questa pattuglia sarà quello di contribuire al pensiero di branca e all’elaborazione di alcuni obiettivi. Ovviamente, inutile dirlo, il percorso di questo gruppo non andrà a ridurre o deresponsabilizzare il servizio degli incaricati di zona, i quali mantengono la loro fondamentale posizione di vicinanza ai capi reparto e di loro rappresentanza con la possibilità di creare percorsi insieme. La neo-pattuglia, invece, avrà lo scopo di offrirsi come raccoglitore di istanze, idee, progetti e prospettive che, rielaborati con competenza metodologica, saranno poi messi a disposizione di tutta la branca regionale. Brevetto di Competenza. Conclusi i lavori di modifica all’articolo 37 sul brevetto di competenza e ai relativi nomi, si è proceduto a diffondere il più possibile la novità ai capi reparto. Sicuramente andrà svolto anche un passaggio con le comunità capi e con i formatori di branca, quantomeno con i Capi Campo CFM. Centralità della squadriglia ed evento Guidoncini Verdi. Il 2021 lo avevamo preannunciato come l’anno della squadriglia, in quanto le restrizioni per la pandemia ci offrivano la possibilità (termine che abbiamo preferito al più utilizzato “necessità”) di concentrarci sul nucleo fondamentale del reparto. L’anno scorso, la pattuglia degli IABZ insieme a noi, ha deciso di creare un percorso per le squadriglie che fosse unito all’evento dei Guidoncini 15
Speciale Assemblea 2022
Relazione E/G
Keywords: regione, relazioni, branche, EG
A cura degli Incaricati regionali alla Branca Esploratori e Guide Letizia Cazzolla e Paolo Castelnovi
sia inserita all’interno del suo progetto per la conquista della specialità e in generale del suo sentiero; fare in modo che, all’interno delle staff, sia garantito il giusto livello di formazione e che, capi giovani che si mettono a disposizione, possano affiancare capi più esperti in modo da creare campi che possano durare nel tempo.
Verdi. Per coinvolgere da subito i ragazzi e non solo in prossimità dell’evento, si è pensato di premiare le squadriglie durante tutta le fasi della conquista della specialità di squadriglia. In particolare abbiamo premiato le migliori ideazione, progettazione e realizzazione delle imprese che i ragazzi hanno via via caricato sul sito dei guidoncini verdi (ancora quello vecchio, purtroppo, ma questa volta abbiamo aggiunto la possibilità di osservare il lavoro degli altri). Per aumentare al massimo la condivisione, però, abbiamo utilizzato la pagina Instagram di branca, che è stato uno strumento utile per permettere agli EG di vedere le altre squadriglie all’opera e farsi ispirare.
Per quanto riguarda i Campetti di Competenza, le difficoltà che già si stavano riscontrando, non possono che essersi moltiplicate dopo gli ultimi due anni. L’obiettivo è senz’altro quello di capire se si riesce a preservare questa opportunità per i ragazzi e, ove possibile, investire su una ripresa dell’evento. Cura del Creato.
L’evento in sé è stato molto bello ed apprezzato dai ragazzi. Lo spostamento a settembre (solitamente lo abbiamo organizzato nel mese di giugno) ci ha messo un po’ in difficoltà nella preparazione, infatti, è stato principalmente l’entusiasmo dei ragazzi a riempire alcuni “momenti morti” dei due giorni e non la nostra organizzazione, che si è concentrata principalmente sull’attività serale.
Dal mese di febbraio 2022 è ufficialmente iniziato il primo anno su tre del percorso ideato dalla Branca Nazionale, 2030 Imprese. Il percorso prevede di inserire l’attenzione alla sostenibilità ambientale nelle attività degli EG (quindi le imprese) senza creare sovrastrutture. Infatti, sarà sufficiente fare un questionario iniziale e seguire poche semplici regole per capire come diventare un esploratore o una guida più sostenibile. Anche per questa proposta, la condivisione via Instagram sarà centrale e darà la spinta necessaria ai ragazzi.
Spirito di rinnovamento degli eventi. Lo scorso anno è stato possibile svolgere solo l’evento dei Guidoncini Verdi, in quanto in primavera la campagna vaccinale era ancora agli albori. Le novità introdotte, in particolare la maggiore condivisione prima dell’evento, saranno sicuramente riproposte nell’evento degli anni a venire.
Conclusione. L’anno non è stato dei più semplici, ma crediamo che si siano conclusi alcuni dei percorsi più importanti per predisporre le basi un’ottima ripresa delle attività. Le criticità ci sono e alcune difficoltà le abbiamo avute, ma la nuova pattuglia, l’investimento sulla relazione con gli Incaricati di Zona e lo spostamento dell’attenzione alla qualità degli eventi, sono primi passi importanti verso nuovi percorsi che riteniamo promettenti.
Il ragionamento, iniziato con la nuova pattuglia e già condiviso con gli Iabz, si sta spostando sull’evento dei Campi di Specialità per molteplici ragioni: da un lato, siamo in possesso da quest’anno di un nuovo documento che raccoglie le linee guida per l’evento; dall’altro dopo due anni di interruzione, pensiamo che sia momento giusto per compiere i cambiamenti necessari a migliorare la proposta. In particolare vorremmo: introdurre le misure necessarie a far sì che la partecipazione dell’EG all’evento 16
Speciale Assemblea 2022
A cura degli Incaricati regionali alla Branca Rover e Scolte Giulia Sparviero e Giorgio Masio
Dall’ultima assemblea ad oggi la branca RS è stata principalmente impegnata in un lavoro di ripartenza dopo il blocco di tutti gli eventi per la Pandemia. Con le staff delle ROSS ci si è incontrati per cercare di coordinare il lavoro degli eventi da un punto di vista logistico. Dal 20 maggio al 2 giugno è partita la prima Ross con 21 scolte e rover. Nelle stesse date ci sarebbe dovuta essere una seconda Ross che è saltata a causa dei pochi iscritti. Evento però subito riproposto dal 5 al 10 ottobre, con 22 rs di cui 14 fuori regione e 8 liguri. Da lì si è iniziata un’osservazione della realtà per capire se gli RS della nostra regione, a causa della mancanza per un anno della proposta, possono essersi in qualche modo disabituati all’evento. Con le iscrizioni di quest’anno si pensa di poter dare una risposta a questa domanda.
Ai primi di gennaio 2022 sarebbe dovuta partire un’altra ross, saltata anche quella per via del significativo aumento dei contagi da Covid19 che in quel periodo abbiamo vissuto. Per l’anno 2022 sono in programma tre ROSS: 1-6 giugno, 28 agosto - 2 settembre e 28 ottobre - 2 novembre. Ad aprile ripartiranno anche le Botteghe, in tutto dieci. Non vi sarà una data unica, alcune saranno in date diverse per esigenze specifiche degli eventi. Abbiamo infatti deciso di salvare tutte le proposte di bottega che ci sono arrivate, anche se questo ha significato non creare un unico fine settimana a calendario. La nostra priorità era infatti quella di valorizzare il più possibile la proposta per i ragazzi. Anche sulle botteghe si è lavorato insieme con tutte le staff sia per le questioni logistiche che per quelle formative, in particolare per rimettere al centro la valenza
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Keywords: regione, relazioni, branche, RS
Relazione R/S
Iabz e componenti degli Staff delle Agorà, supportati dall’aiuto dei formatori. Prima di Natale si erano fatti altri momenti di riflessione/formazione sulla proposta (in particolare sulla Partecipazione) online con la partecipazione dell’Incaricato Nazionale di Branca.
educativa dello strumento EPPI grazie un momento di formazione comune aiutati dai formatori. Come tutta l’Area Metodo da settembre abbiamo iniziato ad incontrarci di branca per mezza giornata dopo gli incontri nazionali di noi Incaricati. L’argomento principale trattato, approfondito, sviscerato e discusso è stato il percorso di Benèpossibile. Questo principalmente con il lancio nel primo incontro con il coinvolgimento dei formatori e nel secondo incontro, a febbraio, con un momento di formazione sulla Rappresentanza e sulla scelta politica per
A Ben è possibile partecipano 41 clan della nostra regione, e ci sono attive 5 Agorà, una per zona con Spezia e Tre Golfi unite.
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Lungo tutto il percorso scout ognuno di noi apprende. Apprende, ad esempio,come giocare con altri bambini, apprende come fare delle legature per avere un tavolo su cui mangiare al campo di repartomontare una tenda senza che al primo scroscio vi entri l’acqua dentro; apprende come organizzarsi e portarsi tutto il necessario per la vita di 10 giorni in uno zaino (spesso troppo pesante). Nel programma di ogni unità e nel percorso di ogni singolo scout, uno spazio molto importante è riservato ad attività e situazioni che permettono questo apprendere, ovvero le competenze. Le competenze sono intese come vere e proprie capacità e abilità nel fare le cose, e rappresentano occasioni per guardare fuori e dentro se stessi e costruire pian piano i propri progetti, progetti che possono essere interiorizzati e divenire, un domani, un progetto di uomo o di donna della partenza o di capi. Una funzione fondamentale che ha la competenza tipicamente scout, semplicemente in quanto è un esempio di attività manuale, è l’agilità mentale. Infatti, le competenze sono una risorsa per sapere affrontare i problemi, dando concretezza all’osservazione e deduzione, non ci limitiamo a saper rispondere secondo uno schema prefissato, ma sappiamo osservare la situazione, capirla e, di conseguenza, capire come affrontarla. E infatti essere competenti significa prima di tutto essere pronti.
Ed è così che queste competenze necessarie alla vita scout non saranno solo competenze specificamente tecniche, non ci sapremo solo orientare in mezzo ad un bosco, ma ci faranno orientare nella vita quotidiana di buoni cittadini e buoni cristiani, anche senza il fazzolettone al collo (dal momento che attraverso la Promessa, ci impegniamo a vivere coerentemente il nostro essere scout anche nella vita quotidiana). La competenza ha una “regola d’oro”: presuppone un atteggiamento di curiosità e di umiltà nei confronti dell’imparare e dell’approfondire. Ed è questo che deve spingere tutti noi capi a non abbassare il tiro della proposta ai nostri ragazzi, ma sta a noi saper riconoscere “i nostri limiti” (di sicuro non si può essere competenti su tutto!) e trovare il modo compatibile con le nostre esigenze per affrontarli e superarli. Se noi capi non ci sentiamo troppo ferrati su un argomento, se una squadriglia ha bisogno di una mano, il Settore Competenze della nostra Regione è a vostra disposizione! Come Settore, siamo da poco tornati attivi e stiamo ora lavorando alla formazione di un pattuglino, con capi competenti su diverse tecniche, che possano essere di supporto per i capi e i ragazzi della nostra Regione. Se ti senti competente su una determinata tecnica e hai voglia di metterti a servizio di altri capi e ragazzi, allora il Settore Competenze fa per te!
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Speciale Assemblea 2022
Relazione Settore Competenze
Keywords: regione, relazioni, branche, LC
A cura degli Incaricati al Settore Competenze Maria Guerrina e Danilo Repetto
Speciale Assemblea 2022
A cura di: Relazione dell’Incaricato al Settore Protezione Civile Lorenzo Cabona
Keywords: regione, relazioni, settori, PC
Relazione Protezione Civile con squadriglie, Comunità Capi, la bottega R/S e la partecipazione ai guidoncini verdi. Con gioia però possiamo anticipare che stiamo preparando la bottega R/S “Scout da salotto o da naufragio?” che sara proposta ad aprile 2022.
Anche quest’anno non vi sono stati cambiamenti delle persone che costituiscono la Pattuglia Regionale di Protezione Civile, gli attuali membri pertanto continuano ad essere: Elena Feltrin, Ilaria Barberis, Ilaria Viale, Lorenzo Cabona, Francesco Massa, Mattia Vignolo e Giorgio Costa.
Anche quest’anno la pattuglia collaborando con la rivista SIL ha curato la rubrica intitolata “Capo informato mezzo salvato”. Gli articoli proposti cercano di favorire la creazione di una cultura di Protezione Civile ponendo particolare attenzione a trasmettere ai nostri soci l’importanza di pianificare e realizzare attività sicure grazie alla valutazione preventiva dei rischi.
La pandemia di Covid-19 ha bloccato ed interrotto per l’intero anno scout tutte le attività di formazione indirizzate ai capi ed ai ragazzi che normalmente la pattuglia PC propone. In questo anno, infatti, non siamo riusciti a proporre gli eventi su cui normalmente basiamo il nostro programma, fra questi ricordiamo ad esempio incontri
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Il settore nautico Liguria nel corso dell’anno ha in programma varie iniziative a disposizione dei ragazzi e delle unità che vorranno fare esperienza in ambiente acqua.
il MARE DI STELLE...hanno risposto al nostro invito circa 25 tra RS ed EG...
L’ambiente acqua è una buona esca educativa, stimolante e pieno di spunti per poter fare esperienze e vivere insieme nuove avventure.
Il settore nautico Liguria si è reso disponibile nel fornire ad alcuni partenti un momento di riflessione, intitolato “Guida da te la tua canoa”, un percorso con la canoa nel golfo di La Spezia con due approdi dove alcuni capi hanno presentato il Patto associativo. Un momento significativo che vorremo nel futuro renderlo un’opportunità per chi si appresta alla partenza.
Si sta portando avanti un dialogo con la Marina Militare per poter rinnovare la collaborazione che è stata proficua in questi anni, così da proporre in futuro alcune attività che andremo a definire verso la fine del 2022. Riprenderemo contatti anche con la Lega Navale Liguria che in questi ultimi anni ci hanno messo a disposizione attrezzature per scoprire l’ambiente acqua. Purtroppo, la pandemia non ci ha permesso di poterlo fare prima. Stiamo coltivando, come già fatto negli anni precedenti, nuove collaborazioni con associazioni ed enti sul territorio. Per la giornata del pensiero 2022 promossa da WAGGGS “In nostro mondo, il nostro futuro equo “, a La Spezia si è svolta una giornata con giochi e spiegazioni su come aver più rispetto del nostro mondo e sui cambiamenti climatici in collaborazione con l’Associazione per il mare. Quest’anno sarà – speriamo- la volta buona per poter realizzare a La Spezia la bottega RS “Tutti sulla stessa canoa” in collaborazione con il settore Foulard Bianchi Liguria e un’associazione locale per sensibilizzare il tema sport e disabilità.
Speriamo che questa iniziativa possa avere un luminoso futuro!
Rimaniamo sempre a disposizione delle unità e dei ragazzi per uscite in canoa sia a La Spezia sia nella base di Celle Ligure. Quest’ultima sta cercando di fare manutenzione e riparare ai danni provocati negli ultimi anni dalle condizioni meteo avverse, anche con l’aiuto dei ragazzi del clan di Celle Ligure. Cerchiamo costantemente di incrementare le nostre risorse per poter ampliare e ospitare sempre più scout. Attendiamo con impazienza tutto il sostegno che vorrete donarci! “Nessuno Scout può considerarsi completamente tale fino a che non sa nuotare e compiere salvataggi in acqua”. (Baden Powell)
Per coadiuvare la branca RS zona La spezia parteciperemo all’evento Challenge, curando una postazione prettamente a tema nautico. L’evento si svolgerà a Levanto che ci accoglierà con le sue spiagge e con un più facile accesso in acqua. Abbiamo lanciato in collaborazione con il gruppo astrofili spezzini una serata mirata all’orientamento con le stelle e per conoscere 21
Speciale Assemblea 2022
Relazione Settore Nautico
Keywords: regione, relazioni, settori, nautici
A cura della Pattuglia
Speciale Assemblea 2022 Keywords: regione, relazioni, settori, FB
A cura dell’Incaricato al Settore Foulard Bianchi Nicola Tronfi
Relazione Foulard Bianchi Il percorso intrapreso negli anni 2020-2021 intitolato “UN SENTIERO PER TUTTI”, prosegue il suo cammino anche nel 2022. Con la raccolta fondi lanciata negli anni scorsi abbiamo potuto acquistare ben due jolette, che arriveranno probabilmente nel mese di aprile 2022, che destineremo a Ponente e a Levante; inoltre siamo riusciti ad averne dal Comune di Genova una terza che sarà collocata nella nuova sede regionale. Si conclude così la prima fase di progetto ma se ne apre subito una seconda che riguarda la formazione. È arrivato il tempo della gestione della jolette. Non si può pensare che l uso di questa carrozzina da trekking sia così facile da gestire, né pensare che i trasportati siano dei pacchi da portare in giro per sentieri e sterrati della nostra Liguria; occorre un minimo di formazione e di preparazione all’uso corretto di questo mezzo di trasporto montano ed individuare quali sono i sentieri corretti su cui viaggiare. Eccoci pronti…in questo 2022 daremo vita a delle giornate di formazione con l ausilio del CAI Spezzino che, come sempre in questo progetto, da buoni esperti, ci è stato da guida e che ci insegnerà a impratichirsi del mezzo lungo i sentieri della nostra Liguria e che ci chiarirà alcuni aspetti del connubio disabilità e ambiente montano. Un distintivo, coniato ad hoc da un Rover del Gruppo Sp3 e stato fatto nostro di Settore Ligure e attesterà la competenza acquisita dagli allievi del corso.
Un altro passo importante che ci apprestiamo ad attivare, in rete con le altre regioni, è la mappa dei sentieri che il CAI e altre realtà hanno provveduto a rendere agibili per chi ha disabilità, in modo che tutti i clan, e non solo, possano attingere per avere dei percorsi facilitati e così avremo UN SENTIERO PER TUTTI. Quest’anno finalmente riusciremo, insieme al Settore Nautico, a riprendere la bottega regionali RS di aprile…ma cosa unisce l’ambiente acqua ai Foulard Bianchi? Non spoileriamo qui i contenuti sarà compito dei Rover/Scolte che parteciperanno alla bottega scoprirlo, e speriamo con grande sorpresa, ma il titolo "TUTTI SULLA STESSA CANOA" può già dare indicazione sull'aspetto educativo che andremo a vivere. Con la pandemia si è arrestato il servizio preso il Santuario di Lourdes, ma oggi 2022 si riparte. Già alcuni Clan hanno chiesto indicazioni su percorsi di route nei Pirenei e servizio presso il Santuario di Lourdes, altri ci chiedono la possibilità di partecipare al servizio in Pellegrinaggio. Altre regioni hanno già in programma stages a Lourdes e noi siamo disponibili a dare a tutti i clan indicazioni e ad accompagnarli in un percorso propedeutico o di supporto per poter vivere un servizio attraverso lo spirito della Hospitalitè-Notre Dame de Lourdes. A tal proposito ci stiamo organizzando in modo che nel futuro si possa dare ad ogni zona un referente del settore FB in modo da essere sempre più di aiuto e a disposizione dei capi e ragazzi che lo desiderano.
Questo percorso di dotazione di jolette è stato da noi lanciato anche al Settore Nazionale ed è stato accolto con molto entusiasmo già nello scorso anno. Tutte le regioni scout si stanno dotando di jolette in modo che non sia necessario portarsela a corredo nelle route o attività fuori regione ma, a seconda di dove ci troviamo, possiamo usufruire di quelle a disposizione della regione che ospita le nostre attività. 22
Una giovane Capo e i suoi ragazzi
Ho un’abitudine, una frase, la dico spesso ai miei ragazzi. Alla fine di un’attività, dopo aver spezzato un cerchio, dopo aver servito il cibo ai campi, dopo una riunione di pattuglino e così via. “Vai e vivi felice”. Al campetto di Natale di quest’anno è successo un fatto su cui dover riflettere. Alla fine di una delle tante attività, proprio a metà campo, per rientrare in casa dopo aver dato tutte le istruzioni necessarie ho detto “Andate ragazzi e vivete felici”. Quando già gran parte del Reparto era disperso, una ragazzina del primo anno si avvicina dicendomi “Chiara io sono felice nella mia vita adesso, ma non ho grandi ambizioni quindi non so se riuscirò sempre a vivere felice”. Un altro aneddoto interessante è avvenuto quando abbiamo iniziato a pensare l’Impresa di Reparto, una grande cosa, un grande sogno, da fare tutti insieme. Le idee uscite dai ragazzi sono state scarne, quasi non sapevano cosa dire, come se fossero stati improvvisamente privati dell’immaginazione.
Come se i loro sogni si fossero azzerati completamente, sarebbe da domandarsi in favore di cosa. Questa è stata la svolta, nel mio modo di pensare e nel mio modo di comportarmi con loro. Sono una capo Reparto giovane, inesperta, alle spalle ho solo un anno come capo in LC, dove i bambini sognano e hanno un sacco di aspettative sul futuro e sono carichi di immaginazione. Ho iniziato così ad indagare, nel mio piccolo, passo dopo passo, sono andata da ognuno dei miei ragazzi e ho domandato, senza girarci troppo intorno, se avessero un sogno o un’ambizione speciale nella loro vita. Tre su diciassette mi hanno risposto sì, gli altri mi hanno detto di no, o peggio, alcuni mi hanno risposto “Tanto nella vita basta fare qualcosa che ti renda ricco e poi hai tutto”. Trovo sia davvero triste. Io in Reparto con i miei compagni di allora, che sono i miei amici di oggi, sognavo luoghi da esplorare, cose che andavano aldilà di tutto, avevamo grandi progetti, sconfinante ambizioni e voglia di avventura. Cosa è cambiato oggi? 23
Fare scautismo
Cacciatori di sogni
Keywords: opinioni
A cura di Chiara Conti
Dovremmo fermarci e cercare di capire cosa non va, cosa ha preso il poso dei sogni nelle menti dei nostri esploratori e le nostre guide?
ascoltati. Se io fossi stata nei loro panni come mi sentirei? Se tu fossi stato nei loro panni come ti sentiresti?
Indagando ulteriormente, si ho letteralmente passato gli ultimi mesi a fare questo, ho notato come i ragazzi non sappiano cosa vogliano, ma conoscano benissimo tutto ciò che riguarda: l’influencer più attivo su Instagram, il video più visualizzato di Tik-Tok, l’ultimo videogioco uscito, gli ultimi aggiornamenti di Fortnite, tutti i video su YouTube inerenti ai videogiochi e così via. Il mondo virtuale sta inghiottendo a uno a uno i nostri ragazzi, proprio sotto i nostri occhi. Tuttavia, non sono qui a scrivere queste righe per stilare una feroce critica contro la tecnologia di oggi e i suoi usi spropositati. In questo momento, oggi, nel qui ed ora, dovremmo chiederci come far felici i nostri ragazzi, come fare in modo che trovino la loro strada nella vita, come far conoscere loro le proprie passioni, i loro sogni e ambizioni. Io spesso cerco di immedesimami nell’adolescente medio: un ragazzo a cui è stata strappata la normalità, sempre investiti da stimoli eccessivi e tutti diversi, con il solo bisogno di essere
Personalmente, anche se non ho una grande esperienza come capo, sento una grandissima responsabilità in questo, considerato anche che molti di loro hanno solo ed unicamente lo scoutismo nella loro vita come valvola di sfogo. Di conseguenza ho deciso di diventare una Cacciatrice di Sogni, vorrei ridestare i sogni assopiti dentro le loro menti, portarli alla luce e poi condividerli con il mondo. Ogni buon capo scout dovrebbe essere un Cacciatore di Sogni, soprattutto quando è evidente, che oggi le cose che importano e che investo maggiormente i ragazzi sono così lontane dalla fantasia, dalla creatività e dall’idea di futuro. Essere Cacciatori di Sogni significa anche ricreare il futuro di cui i ragazzi hanno paura, da cui si sentono oppressi. Un tale diceva “Sono sempre i sogni a dare forma al mondo”, se la nuova generazione perde i suoi sogni, che forma avrà il mondo domani?
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Fare scautismo
A cura di Stefano Barberis
L’Anno di Tirocinio: un’occasione unica, breve e troppo importante!
Sulle pagine di SIL abbiamo spesso parlato della “durata media” dei capi in servizio nella nostra regione. Motivi di studio e lavoro stanno sempre di più accorciando la vita associativa dei nostri capi che sempre più spesso sono chiamati al ruolo di capo unità già dal primo anno di loro servizio, impedendo loro di vivere un iter formativo (a livello personale/vocazionale, metodologico, associativo) completo.
sin dal primo anno, appassionandoli al punto di poter buttare il cuore oltre l’ostacolo e continuare il proprio servizio “nonostante i motivi di studio e lavoro di cui sopra”.
In questo senso l’anno di tirocinio assume una connotazione sempre più rilevante e importante, non soltanto di “momento iniziale del cammino di Formazione del Capo” e di “verifica della propria missione educativa”, ma anche di comprensione dell’associazione e delle fondamenta del metodo scout. Insomma: l’anno di tirocinio ormai deve essere quasi un “3 campi in 1” (CFT, CFM, CFA!).
Art. 3 - Il tirocinio è il momento iniziale del cammino di formazione del Capo. Tale periodo della durata di 12 mesi, ha inizio nel momento in cui l’adulto inserito in una Co.Ca. comincia il suo servizio in una Unità. Il tirocinante vive attivamente il suo servizio in Associazione come membro della Co.Ca., partecipa al CFM ed a specifici incontri organizzati dalla Zona e/o dalla Regione. Completato il tirocinio e trascorsi almeno 12 mesi dal CFM, può essere frequentato il CFA.
Ovviamente stiamo esagerando e non è nostra intenzione promuovere questa idea: allo stesso tempo è però importante fare una riflessione sulla crucialità di questo anno e dell’importanza di responsabilizzare da un lato i nostri giovani capi a cogliere tutte le occasioni che questo periodo può offrigli e dell’altro tutti gli attori previsti nel percorso formativo nell’offrire loro adeguato supporto anche per poterli sfidare ed emozionare all’educazione scout
Se guardiamo ai “riferimenti normativi AGESCI” il Tirocinio viene menzionato nel Regolamento di Fo.Ca. come segue, dandone un quadro molto preciso in ambito temporale, di scopo e di competenze responsabilità:
Art. 4 - Lo scopo del tirocinio è: • permettere la verifica, nella Co.Ca., delle proprie scelte e del processo di maturazione del “Progetto del Capo”, nella quotidianità dell’impegno e nel realismo della propria organizzazione personale; • permettere la verifica della propria competenza metodologica con l’aiuto del Capo Unità attraverso la pratica quotidiana; • permettere 25
Keywords: attualità, scelta politica
In un’epoca di “capi a breve durata” come questa, l’anno di tirocinio sta diventando un’opportunità di formazione a livello associativo e vocazionale fondamentale: non facciamocela scappare.
l’acquisizione del senso della partecipazione associativa.
e ne vale la pena”: per te, per chi fa servizio con te e per chi riceve il tuo servizio.”
Art. 5 - Intervengono in sostegno dei tirocinanti: • la Co.Ca., che formula e realizza un itinerario di accoglienza, di accompagnamento e di verifica, i cui elementi chiave sono: chiarezza delle responsabilità, del mandato di un Capo e della proposta di percorso; • lo staff di unità che coinvolge il tirocinante verso una piena responsabilità nella realizzazione educativa e gli permette di sperimentarsi nell’uso del metodo e nel rapporto con i ragazzi; • la Zona che offre esperienze di scoperta dell’appartenenza associativa e di partecipazione alle scelte ed introduce la modalità del confronto più ampio come occasione di formazione.
ATTORI: gli attori del percorso di tirocinio sono introdotti nel regolamento in maniera precisa: il capo, la staff, la Co.Ca., la Zona. Ma quante volte ciascuno di questi attori è in grado di fermarsi a pensare a un percorso formativo di tirocinio (tirocinante stesso in testa)? Forse varrebbe la pena introdurre ai nostri tirocinanti tutti questi attori allo scopo di farli riflettere su “quanto/come” ciascuno di essi possono aiutarli e che cosa come tirocinanti vorrebbero ricevere da loro. Sta poi a ciascuno degli attori pensare a come dare una mano ai nostri capi tirocinanti. Dal mio osservatorio privilegiato di Responsabile di Zona ho avuto modo di vedere tante esperienze: capo tutor, percorsi intergruppo, ex-capi a supporto etc. Poter mappare queste esperienze penso sia già un ottimo esercizio!
Allo scopo di svolgere una riflessione sull’anno di tirocinio e renderlo efficace e vissuto dai nostri capi penso sia davvero importante riflettere su quanto scritto in tutti e tre gli articoli, analizzando quattro punti: DURATA: tante volte si pensa che il tirocinio sia il primo anno di Co.Ca., sebbene il regolamento di Fo.Ca. parli molto chiaro: 12 mesi dall’inizio del proprio percorso in Associazione. Questo punto può sembrare stupido, ma far capire ai nostri tirocinanti l’importanza di un tempo “comunque lungo qualunque sia la loro chiamata a servizio” da vivere e sfruttare (magari anche all’inizio “del secondo anno di Co.Ca. traendo vantaggio dalle occasioni di formazione della Co.Ca., Zona etc.) è molto importante OBIETTIVI: i tre punti presentati all’articolo 4 sono davvero chiari e precisi. Tante volte non sappiamo come presentare il percorso di tirocinio, ma forse sarebbe semplice dire: “Un anno in cui, iniziando a essere capo in Co.Ca. e in Associazione, proverai a capire se il gioco dello Scautismo può essere il tuo servizio, un qualcosa che ti rende felice, unico, che valorizza le tue competenze e ti fa sentire utile: con tutti gli annessi e connessi di menate, riunioni, telefonate coi genitori, weekend impegnati…insomma un anno in cui capire se “ne hai voglia
STRUMENTI: tante volte ci spacchiamo la testa su “come dare supporto ai nostri tirocinanti”: pensiamo a un’attività in più, uno strumento in più etc. Forse però, come ci diceva Giorgio Costa all’ultimo Consiglio Regionale, basterebbe far riflettere i nostri tirocinanti (e tutti i capi delle Co.Ca.) che ogni attività che svolgono è un’occasione di formazione. Come chiediamo ai nostri ragazzi al campo estivo di fare la verifica giornaliera, potrebbe essere bello ogni settimana far riflettere i nostri capi (e segnare sul proprio taccuino/quaderno di caccia) su cosa si è imparato/a cosa sono state utili le attività di Co.Ca., staff, unità, associazione (Zona/Regione) e cosa ho imparato allo scopo: i) rendere partecipi Co.Ca. e staff (Sebbene magari composte da capi poco più grandi/esperti del tirocinante), ii) davvero promuovere quel concetto di “formazione permanente” che stiamo discutendo come associazione e allo stesso tempo far vivere al massimo (anche da un punto di vista formativa, aumentando la consapevolezza di ciò che si sta facendo!) il proprio percorso formativo, qualunque sarà la sua durata.
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Benépossibile, il lavoro nelle Agorà Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia.
Partecipare ad un’Agorà è un’occasione per i nostri rover e scolte (e non solo per loro) di comprendere profondamente questo passaggio dall’avarizia alla politica che Don Milani, ormai 55 anni fa, sottolineava. Sabato, durante l’Agorà di una delle nostre zone una scolta, arrivata avendo ben chiaro nella mente e nel cuore, quello che il suo clan aveva notato sul suo territorio, alla fine di
una lunghissima riflessione, in un moto quasi epifanico ha detto: “ma se loro hanno questo bisogno come è possibile che da noi non ci sia, forse è qualcosa a cui non abbiamo guardato”. Dettata forse da un po’ di stanchezza che fa arrendere, ma questa scolta è riuscita, con la pazienza del non fermarsi alla prima soluzione, ad aprire gli occhi e il cuore anche a ciò che sembrava andare oltre a ciò che da lei era esperito, conosciuto. Con “rappresentanza” intendiamo un equilibrio tra la comprensione individuale di quello che si ritiene vero, bene, bello (libertà personale di
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Keywords: attualità, scelta politica
In questi mesi le comunità di clan che hanno scelto di aderire a Benèpossibile stanno vivendo la tappa delle Agorà, passaggio non banale, al quale non siamo poi così abituati.
Fare scautismo
A cura di Giulia e Giorgio, Incaricati regionali alla Branca R/S
coscienza) e la responsabilità affidata dagli altri. È la capacità di mediazione di chi si mette in politica. È bello che diversi contributi possano arrivare, ma è anche bello che poi si possa costruire insieme un pensiero nuovo. Non si tratta solo di portare avanti un mandato. C’è la possibilità e la necessità di elaborare dei percorsi diversi rispetto a quelli di partenza, altrimenti non è un percorso! La rappresentanza permette di educarci alla buona politica, alla politica fatta di valori, all’idea di una politica di potere condiviso. Partiamo sempre dalla scolta di prima, immaginiamoci il suo volto e il suo parlare per poter ragionare insieme. Per arrivare a quel pensiero (processo non solo suo, ma di ogni rappresentante) che ha permesso poi a tutta l’Agorà di individuare un Bisogno comune, è passata dalla consapevolezza di quanto vissuto nella sua comunità, alla quale ha aggiunto ciò che era il suo sentire (libertà di coscienza). In questo modo il risultato è stato un pensiero nuovo. Con un lavoro di chi sa mettere cuore e testa in quello che fa, il processo ha portato ad una politica del Noi. [...] Non poche, del resto in tutta Italia sono le pratiche, virtuose e contagiose, di cittadinanza attiva che rivelano un grande desiderio di una politica alta e altra, capace di rimettere al centro il diritto di ciascuno ad una esistenza serena e felice. Secondo la logica che il potere non
vada concentrato, ma redistribuito; secondo la visione che ad una “politica dell’Io” occorra sostituire una “politica del Noi”, migrando da un modello esclusivo ad uno inclusivo. Nelle Agorà, e a cascata nei vari clan, si sta cercando di lavorare per qualcosa che è Bene per tutti senza farsi bloccare dalla paura dell’altro, diverso da noi. Nelle Agorà si sta lavorando consapevoli che il lavoro non è semplice, immediato, banale ma animati dalla fiducia che “la vita vissuta in questo modo è ben più saporita”. Affianchiamo allora le nostre comunità nel sostenere i propri Rappresentanti, perché davvero la strada sulla quale stanno camminando non è conosciuta ed è bella impervia, ma si sa, arrivati sulla vetta insieme, cosa viene donato alla nostra anima.
Riferimenti; • Don L. Milani, Lettera ad una Professoressa, Firenze, Libreria editrice fiorentina, 1976. • Rappresentare: costruire pensiero con il contributo di tutti, Materiale su BenèPossibile dal sito Agesci.it https:// rs.agesci.it/2021/11/25/benepossibile-siparte-ci-stiamo-approfondimenti-su-partecipare-rappresentare-contribuire/
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Sinodo e dintorni
Agesci Liguria e il Sinodo della Chiesa Universale IL SINODO
LA REFERENTE PER AGESCI LIGURIA
Come molti di voi sapranno la chiesa universale sta vivendo un Sinodo. Questa parola viene dal greco “camminare insieme”. Il Santo Padre ha chiamato tutti noi ad un grande cammino di riflessione, ascolto, racconto e sogno per il futuro, che durerà alcuni anni e punta al rinnovamento del modo di essere Chiesa. Anche noi, nelle nostre associazioni, nelle nostre parrocchie e nelle nostre chiese locali siamo chiamati a rispondere, con le nostre esperienze e quelle di chi ci sta accanto.
Come tiene a specificare Ilaria Barberis, delegata di Agesci Liguria per l’equipe sinodale dell’Arcidiocesi di Genova, “Questa prima fase è incentrata molto sull’ascolto, ed è una delle prime volte che laici hanno la possibilità di prendere parte attiva e possono dare il loro forte contributo ai vescovi. – Ilaria chiarisce che - Il cammino sinodale dovrà essere fatto insieme e dovrà essere proprio un cambio di mentalità, un nuovo modo di essere chiesa insieme, si dovrà cercare di trovare nuovi modi di collaborare, lavorare insieme e incontrandosi, soprattutto tra realtà che hanno una vocazione ed una missione simile.”
Questo cammino sinodale si sviluppa in tre fasi, che si diramano dal 2021 al 2025, la fase narrativa, la fase sapienziale e quella profetica.
Dopo fine marzo, raccolti i contributi di tutti, le equipe sinodali faranno delle sintesi raccogliendo quello che sta a cuore a fedeli delle diocesi e le invieranno al sinodo dei vescovi.
La fase narrativa è costituita da un biennio in cui viene dato spazio all’ascolto e al racconto della vita delle persone, delle comunità e dei territori. Nell’anno che si sta per concludere, il primo (2021-22), vengono rilanciate le proposte della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi e della Conferenza Episcopale Italiana; nel secondo anno (2022-23) la consultazione del Popolo di Dio si concentrerà su alcune priorità che saranno individuate dall’Assemblea Generale della CEI a maggio del 2022.
La referente per il sinodo ci rassicura affermando che “Lì noi entreremo di nuovo nel vivo e metteremo in atto le azioni ipotizzate fino ad ora per camminare insieme. Secondo me – continua Ilaria - per noi scout è molto familiare questo linguaggio sia per il camminare insieme, motto del sinodo, ma anche per il metodo usato nella sua globalità: osservare, dedurre e agire. Nella nostra Diocesi la tecnica con cui stiamo raccogliendo contributi delle parrocchie e delle varie realtà ecclesiali si chiama 29
Keywords: Chiesa, regione, Sinodo
A cura di Marco Scarfò
metodo SWOT e parte da un confronto di piccoli gruppi in cui analizzare: punti di forza e debolezza interni alla chiesa e opportunità e minacce da società e mondo esterno; soffermandosi su uno dei dieci temi presenti sul documento preparatorio e dato come spunto comune dai Vescovi Italiani e a tutta la Chiesa del nostro paese.” IL RACCONTO DAI GRUPPI, DALLE ZONE E DALLE DIOCESI DELLA LIGURIA Molte comunità capi stanno vivendo questo inizio di attività sinodale nelle proprie parrocchie; Stefano Barberis, Responsabile della Zona Tre Golfi, racconta che “I gruppi hanno svolto l’attività di raccolta degli input prevalentemente all’interno delle proprie parrocchie e consigli pastorali. Alcuni Assistenti di vari gruppi hanno poi partecipato all’evento regionale assistenti che ha portato dei buoni feedback sia sul come vivere la fede che sul come essere protagonisti corresponsabili nelle comunità. L’unica annotazione che mi sento di fare - conclude Stefano - è che il momento di riflessione è stato vissuto molto singolarmente dalle varie comunità capi, forse anche come Zona avremmo potuto fare di più per stimolare una condivisione più generale, ma siamo certi che ci sarà occasione in futuro di vivere momenti di questo tipo sia a livello associativo che nelle nostre realtà vicariali e Diocesane.” Da sottolineare come alcuni AE hanno fatto notare che talvolta si sente molta fatica nel creare relazioni, nel progettare e, dal punto di vista della fede, si percepisce grande necessità di formazione nelle comunità capi. È anche vero che i ragazzi coinvolti nello scautismo non sempre sono legati a parrocchie o associazioni ecclesiali e quindi può risultare impegnativo dar loro una formazione adeguata nell’iniziazione cristiana. In questa cornice il sinodo, e la sua conseguente richiesta di momenti di incontro, confronto e condivisione possono essere faticosi e appesantire una co-
munità che non stia già facendo un cammino di fede; anche vero è che questo camminare insieme può invece essere il punto di partenza per una strada nuova che ci porti verso Dio e ci avvicini sempre più alla sua Chiesa. “Anche nella zona Alpi Liguri questa fase si sta svolgendo su iniziativa dei singoli gruppi e delle singole parrocchie. – così esordisce Don Fabio Bonifazio, AE di zona, che prosegue dicendo che - abbiamo programmato una riunione di consiglio nel mese di aprile per una riflessione sugli ambiti proposti dalle schede per la consultazione sinodale. In questi mesi vi è stata poi occasione per i gruppi e per le zone di ampliare la riflessione sinodale condividendo riflessioni ed esperienze con altre realtà ecclesiali; un passo nella direzione del cammino sinodale è arrivata in sede di stesura del nuovo Progetto di Zona 2021-2024, inserendo tra gli obiettivi l’impegno a stabilire relazioni profonde con il territorio. Cita l’introduzione al Progetto di Zona, intitolato Sognatori in cammino, «È giunto il tempo di portare a compimento il cammino finora tracciato, trasformando la conoscenza di questi anni in relazioni significative, sincere e fraterne. […] Vogliamo uno scautismo che sappia muovere piedi, mani, cuore e testa sul nostro territorio e all’interno delle nostre Diocesi».” Don Fabio continua dicendo che “ci stiamo muovendo per dialogare con le principali associazioni delle due Diocesi che costituiscono il territorio della nostra zona per individuare azioni concrete a cui collaborare, proprio nello spirito del camminare insieme. Ma c’è anche un altro progetto che possiamo definire sinodale, poiché coinvolge tutti i gruppi della zona, è il “Progetto Rezzo”. Si tratta di un accordo tra Agesci, Masci e il comune di Rezzo, nell’entroterra della provincia di Imperia, dove il comune vorrebbe affidare a queste due associazioni alcune aree da allestire per campi estivi o attività scout, con l’obiettivo di far conoscere il territorio.” Infine, il sacerdote sottolinea come “Le schede per la consultazione 30
Infine, Don Giovanni Valdenassi, AE per la zona Diamante, ci racconta come “Alcune Comunità Capi hanno effettuato in queste settimane la consultazione. I temi prevalentemente scelti sono stati quelli dell’ascolto, della missione e del prendere la parola. Altri scout, singolarmente, hanno poi preso parte al cammino sinodale nelle loro parrocchie, oppure sono stati invitati a partecipare a gruppi di consultazione organizzati a livello diocesano. Il 23 marzo abbiamo anche vissuto una serata sul Sinodo presso il Seminario Arcivescovile di Genova, aperta ai capi, agli R/S e ad ex capi delle tre zone genovesi. Una importante occasione con la quale, come Agesci genovese, vorremmo dare alla nostra Diocesi un ulteriore contributo attraverso un’esperienza di incontro sui temi del Sinodo; per partecipare alla vita della Chiesa in questa fase del suo percorso e un ulteriore momento per conoscersi, affrontare le tematiche e camminare insieme”.
sinodale sono molto ricche di provocazioni e di spunti. Questo spesso può spaventare e far pensare di non essere all’altezza di riflessioni così profonde. Qualche Comunità Capi sta affrontando in maniera semplice, esperienziale e concreta, come è nello stile scout, i vari ambiti. È probabile che in seguito alla riflessione che faremo in Consiglio di Zona, qualche gruppo in più scelga di dedicare un po’ di tempo ad affrontare il tema.” Barbara Cazzolla, responsabile della zona Alta Via, ci riporta che nella “La zona è coinvolta nel sinodo della diocesi di Savona. È un lavoro che abbiamo fatto di CoCa, dopo aver imparato metodologia in consiglio parrocchiale e aver fatto un confronto coi gruppi della parrocchia. In alcuni gruppi sono stati coinvolti anche i genitori a partire da alcune domande sui temi proposti. Uno dei punti che ha suscitato maggiore interesse è stato quello dell’Ascolto, come a sottolineare il desiderio di protagonismo dei laici all’interno della Chiesa, ma ponendo l’ascolto attento di tutti come presupposto per un cammino di rinnovamento realmente partecipato e condiviso.”
L’augurio finale non può che essere quello di, come Agesci e come singoli, di continuare a camminare insieme: insieme alla e nella Chiesa, insieme alle altre associazioni e realtà, a tutti i fratelli e le sorelle in Cristo e a tutti gli uomini e le donne amati dal Signore. Camminare insieme verso Dio con il suo stile, che è quello di farsi prossimo a noi come ha fatto coi discepoli di Emmaus mettendosi a fianco a loro sulla strada. Dio cammina accanto a noi sulla strada della nostra vita, ci ascolta e accoglie le nostre fatiche e le nostre domande, come ha fatto con loro, per poi diramare i nostri dubbi e le nostre incertezze spezzando il pane della vita, quel cibo buono e vero che solo ci conduce alla felicità vera e alla gioia piena.
“Nella zona Tramontana, come in altre zone, abbiamo dedicato a Gennaio ’22 una intera riunione di Consiglio di Zona alla scelta di due tematiche fra le dieci proposte e a due focus group su di esse. – Don Piero Spinetta, AE di zona, si sofferma sul fatto di come vari gruppi - hanno fatto o stanno facendo focus group sulle tematiche proposte. Questo momento di ascolto e di riflessione è stato infine visto come arricchente e se ne è colta la profonda sintonia con lo stile scout. Le tematiche più gettonate sono quelle relative al dialogo e alla corresponsabilità.”
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Zoom Liguria
Enigmalavita: (100) passi di (in)formazione tra i vicoli di Genova
Keywords: attualità, scelta politica
In ricordo di Stefano, per dare nuova vita a un bene confiscato con il metodo scout!
Stefano inoltre è sempre stato appassionato di giochi di logica e molto attivo nella lotta alla mafia: tutti noi ricordiamo la passione che ci ha trasmesso con una route bellissima vissuta insieme in Campania nel 2018 e di cui portiamo nel cuore anche il ricordo di quella “Escape Room temporanea” a tema mafia che organizzammo con il clan lo stesso anno.
Ciao! Siamo Irene Ghezzi, Maddalena Fabbi, Luigi Cafiero e Stefano Cavassa e siamo stati tutti capi nel gruppo scout Genova 13. Oggi vogliamo raccontarvi una storia. Un progetto chiamato ENIGMALAVITA che vuole realizzare una Escape room in un bene confiscato nel centro storico di Genova. Un sogno nato nella primavera del 2020 anche forse per risvegliarci da un periodo che a tutti noi non può che ricordare un po’di solitudine e tristezza, ma che ci spinge a concretizzare un sogno nato da Stefano Matricardi, un nostro compagno di strada e capo scout che si è ammalato di un tumore al cervello ed è mancato proprio nel marzo del 2020.
Cercando un modo concreto per ricordarlo abbiamo quindi creato EnigMALAVITA. Ci siamo subito dati da fare per cercare un bene confiscato disponibile/a bando e anche grazie al supporto della Zona Tre Golfi, che si è fatta promotrice dell’idea, è stato possibile partecipare, a luglio 2021, a un bando indetto dal Comune di Genova per l’assegnazione di un bene confiscato sito in Vico Umiltà 4r, a pochi passi da piazza S. Matteo, Piazza Campetto e Piazza De Ferrari. Si tratta di un piccolo seminterrato costituito da tre stanze e un bagno e
Stefano, che molti scout liguri hanno avuto il piacere di conoscere, per tanti di noi del Genova 13 e della nostra zona è stato un compagno di cammino, per altri un capo e un fratello maggiore. A tutti ha lasciato, oltre al suo sorriso, lo spirito di iniziativa, la voglia di fare e di mettersi a servizio. 32
sembra davvero perfetto nella sua organizzazione per ospitare la nostra Escape Room e il nostro progetto di informazione/divulgazione per promuovere la cultura della legalità e della lotta alla mafia nella nostra città, Genova, che di certo non può dirsi distante dalla criminalità organizzata.
Come dice poi uno dei nostri motti: “Niente per gioco, tutto col gioco”, riteniamo che attraverso la nostra Escape Room e come ci ha insegnato Stefano, possiamo portare avanti i valori di legalità, trasparenza e memoria di tutti coloro che hanno sfidato in passato la Mafia e promosso una società più equa e corretta.
Genova, è da sempre un porto e un punto di contatto di molte culture e, anche per questo, è purtroppo storicamente fulcro di traffici malavitosi, tanto da essere stata protagonista della più grande confisca del Nord Italia: 115 beni revocati alla famiglia Canfarotta nel 2009. Uno di questi ospiterà il nostro progetto.
Una volta terminato il gioco sarà possibile approfondire i temi, accedendo ad una parte multimediale composta da video/documenti/ registrazioni con cui tutti i partecipanti potranno trovare risposte alle domande nate durante la storia che verrà “messa in scena”. Vorremmo che questa nostra esperienza possa essere fruibile da tante persone, scout e non solo, e possa avere vari livelli di lettura per potersi adattare ai ragazzi di alta squadriglia fino alle comunità capi.
Il progetto riporta nel suo nome le sue due anime: - “Enigma” simboleggia la natura dell’Escape Room, ovvero un gioco di logica nel quale i concorrenti, rinchiusi in una stanza allestita a tema, cercano una via di uscita: per poter completare con successo questa missione dovranno usare la logica e il lavoro di squadra. Sarà concessa una sola ora di tempo per risolvere tutti gli enigmi la cui soluzione permette di accedere al livello successivo e, infine, a uscire dalla stanza.
Proprio in queste settimane stiamo organizzando i primi incontri di formazione e informazione: il nostro progetto, infatti, include un percorso di formazione sulla lotta contro le mafie, rivolto prima agli organizzatori e, in futuro, ai giocatori. Siamo entusiasti ma, al contempo, consapevoli che il progetto è ambizioso e, per questo, stiamo cercando tutto l’aiuto possibile tra cui quello di altre associazioni attive sul territorio (Libera Liguria, ADESSO etc.) e di personalità attive nella lotta alla mafia.
- “MALAVITA”, uno dei tanti nomi della mafia, perché ci proponiamo di dare la possibilità a tutti di fruire di un immobile confiscato, creando al loro interno un’esperienza per coinvolgere e sensibilizzare la cittadinanza sui temi legati alla criminalità organizzata.
Se anche a te che stai leggendo piace questo progetto, credi che un gioco possa essere un’arma potentissima di informazione e hai voglia di metterti davvero in gioco in questa Escape Room contattaci attraverso la nostra mail (escaperoom.enigmalavita@gmail.com) e visita il nostro sito (https://enigmalavita. webflow.io/enigmalavita )!
Questo progetto nasce con l’idea di voler utilizzare il gioco per far vivere esperienze e far nascere domande proprio come è successo ad alcuni di noi durante il percorso scout. Sulla scia del capitolo portato avanti in clan nel 2018 con Stefano, per esempio, Maddalena e Irene hanno poi partecipato ad un campo di E!State Liberi! sul monitoraggio dei beni confiscati a Bari.
Abbiamo bisogno di tutti…perché l’informazione ci rende LIBERI!
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Zoom Liguria
A cura del Clan del GEXX
Route Queyras/Ardeches Luglio 2021
abbiamo ripreso le macchine per raggiungere, dopo un lungo viaggio, le Gole dell’Ardeche. Qui abbiamo messo in pensione gli scarponi e cambiato attrezzatura affittando le canoe per percorrere in due giorni i 32 chilometri di discesa del fiume. Insieme alla canoa ci hanno fornito giubbotti salvagente, caschi e un barilotto stagno per trasportare l’attrezzatura.
Keywords: zone, gruppi, rs
Il Parco regionale del Qeyras si trova in Francia, confina con l’Italia ed è vicinissimo al Monviso eppure è tutto un altro mondo. Non siamo riusciti a contattare scout italiani che abbiano fatto delle Route in questo parco e quindi abbiamo inventato un percorso basandoci sulla carta della zona Valicato il colle dell'Agnello e lasciati gli aspri contrafforti del Pan di Zucchero, l’ambiente è subito più dolce, quasi ospitale rispetto alle arcigne vallate italiane confinanti e ci è subito sembrato molto diverso anche se il Monviso è lì a due passi.
Dovendo risparmiare sul materiale abbiamo preferito dormire con le amache. L’Ardeche è una riserva naturale molto selvaggia con pareti a picco alte sino a 300 metri su un fiume incontaminato nel quale, nonostante la presenza di molti canoisti, i francesi sono riusciti a coniugare protezione della natura con un turismo molto ordinato.
Siamo Partiti da Saint Veran (il più alto comune d’Europa con i suoi 2042 metri di quota) percorrendo i sentieri del Parco in senso antiorario. In 5 giorni siamo riusciti a percorrerne il periplo lambendo i 3000 metri di altitudine ma rimanendo per lo più su quote più modeste.
La corrente è molto forte soprattutto nel primo tratto e in una delle tante rapide un equipaggio si è anche rovesciato ma, nel complesso, possiamo assicurare che è un’esperienza fruibile anche da neofiti.
I sentieri sono davvero ben segnati (in presenza di bivi equivoci abbiamo persino visto dei segnavia che indicavano che il sentiero intrapreso era quello sbagliato…) l’acqua abbondante e siamo riusciti a piantare le tende ovunque senza problemi.
Al rientro dalla traversata abbiamo dovuto dormire in un campeggio per poi risvegliarci molto presto e affrontare la vera esperienza da brivido della Route: farci tutti un bel tampone a Nizza per scongiurare eventuali contagi da COVID. E dopo il mesto rituale del tampone, tutti in coda in Autostrada a Bordighera per rientrare a Genova.
Il Tour del Queyras è un percorso ad anello facilmente modulabile in lunghezza in funzione dei giorni di Route a disposizione e con brevi deviazioni consente anche di attraversare bellissimi borghi montani in cui approvvigionarsi di viveri. Alla fine del percorso ad anello
Consigliamo questa Route ai Clan poco numerosi che possono muoversi in macchina o furgoncini. Buona Strada 34
Zoom Liguria
A cura di Doris Fresco
Abbiamo intervistato Luca Grassi, che inizia il suo mandato da Consigliere Generale con entusiasmo e voglia di spendersi anche per il futuro della Zona. Come vi abbiamo raccontato nello scorso numero, la Zona Spezia si è riunita in Assemblea lo scorso 10 ottobre, eleggendo, tra le altre figure, anche il nuovo Consigliere Generale, Luca Grassi. Sfruttiamo dunque questo spazio per conoscerlo meglio e presentarlo all’intera Regione.
to di osservare e ascoltare. Mi sento di dire questo al momento: il CG è un nodo, è una figura che fa da collante fra zone regione e nazionale. Una persona che cerca di fare pensiero nel proprio comitato cercando di inserire le tematiche della propria zona in un contesto più ampio come quello nazionale e viceversa... Il tuo mandato è appena iniziato: ti sei già fatto un’idea delle sfide che dovrai affrontare? Sono stato nominato in una commissione istruttoria nominata che avvierà un percorso sulla tematica “identità di genere e orientamento sessuale”. La commissione andrà oltre il Consiglio Generale di giugno e preparerà un percorso pluriennale su questa tematica molto delicata, complessa e assolutamente attuale.
Luca, innanzitutto parlaci di te e del tuo percorso scout fino a qui… Sono entrato in comunità capi subito dopo la partenza e ho svolto servizio principalmente nelle branche RS e LC. In branca RS ho ricoperto il ruolo di Iabz ed è stata una bellissima esperienza anche perché in quell’anno abbiamo organizzato l’evento rs regionale che ha avuto un bel successo. È stato un momento davvero arricchente perché ho avuto modo di conoscere molti capi rs liguri. Ci siamo confrontati su molte cose e ognuno di noi ha portato qualcosa nella propria coca e clan....
La nostra Zona sta attraversando un momento di rinnovamento, con un Comitato appena eletto dopo anni di commissariamento e la nomina di un nuovo AE, cosa speri per il futuro della Zona e quale sarà il tuo contributo come CG? La nostra zona sta facendo veramente un buon lavoro. È riuscita a rimettere in piedi un Comitato e a darsi un programma di sviluppo, a fare formazione. Un passo alla volta riusciremo ad avere i Responsabili di Zona e ad avere una maggiore efficacia sul territorio e sulle varie tematiche che dovremo affrontare. Spero di dare il mio contributo nell’ascoltare attivamente, nel promuovere un pensiero “alto”, nel contribuire a fare sintesi delle esigenze dei capi della nostra Zona e di riportare e rendere attualizzabili le SNI, un sacco di lavoro insomma... infine ringrazio Simone Bertoli per avermi accompagnato e supportato nell’iniziare questo percorso importante.
Come mai hai deciso di candidarti come CG? Ho deciso di candidarmi come CG per mettermi nuovamente in gioco in maniera diversa in un ambito diverso che fino a qualche tempo non conoscevo per niente. Dopo diversi anni di servizio in branco avevo bisogno di guardare oltre quello che succede nel mio gruppo e nella mia Zona. Se qualcuno che non ha mai sentito parlare di Consiglio Generale ti chiedesse cosa fa un Consigliere Generale, cosa risponderesti? Ho appena iniziato e sono proprio un neofita che ha bisogno di capire, di ambientarsi e soprattut35
Keywords: zone
Faccia a faccia con il nuovo Consigliere Generale Luca Grassi, eletto in Zona La Spezia
La peste suina ed il suo impatto sulle attività Scout La comparsa il 6 gennaio 2022 del primo caso di Peste Suina Africana (PSA) in territorio italiano continentale ha comportato l’adozione da parte delle competenti autorità sanitarie di stringenti misure per il contenimento della malattia. Tali misure includono anche il divieto dell’escursionismo in ogni sua forma e la possibilità di muoversi al di fuori delle strade asfaltate. Le restrizioni adottate per l’eradicazione della malattia inevitabilmente stanno pesantemente influenzando anche le attività scout in una vasta area della nostra regione e del basso Piemonte. La PSA infatti è stata diagnosticata in alcuni cinghiali del territorio al confine tra le province di Alessandria e Genova, nelle zone tra Ovada e Ronco Scrivia. L’area interessata dalle restrizioni sanitarie comprende ben 114 comuni, dei quali 78 in Piemonte (Alessandria) e 36 in Liguria (Genova e Savona). Il provvedimento che risulta essere particolarmente penalizzante, viene motivato col fatto che la PSA può generare gravi ripercussioni sulla salute della popolazione animale e sulla redditività del settore zootecnico suinicolo.
nelle deiezioni, fino a 15 settimane nel sangue in decomposizione e nella carne refrigerata e per 6 mesi nei prosciutti. Per essere devitalizzato dal calore il virus della PSA deve essere esposto per almeno 30 minuti a una temperatura di 70°C. È bene ricordare che entrambe le due patologie non sono trasmissibili all’uomo né ad altri animali domestici. Sul territorio interessato dalle ordinanze emanate dal Ministero della Salute e da Regione Liguria è possibile svolgere attività all’aperto su strade provinciali e comunali e in generale su tutte le strade asfaltate, è anche possibile percorrere quelle private necessarie a raggiungere le strutture ricettive aperte al pubblico, le abitazioni, i luoghi di lavoro e i fondi agricoli di proprietà. Esclusi dai divieti anche le aree verdi dei centri urbani, i relativi parchi urbani, spiagge, moli e strade lungomare, e le aree ricreative recintate di pertinenza dei centri abitati o comunque non in continuità con l’ambiente naturale.
Esistono due patologie virali dei suidi (maiali e cinghiali) denominate peste suina: quella classica (PSC) e quella africana (PSA). Queste due malattie sono causate però da agenti virali molto diversi: la PSC da un pestivirus a RNA, la PSA da un asfivirus a DNA (African Swine Fever Virus). È importante però far notare che per entrambe non esistono né vaccini né cure ed è per questo che la malattia ha gravi conseguenze socio-economiche nei Paesi in cui è diffusa. La malattia è estremamente contagiosa in maniera diretta e indiretta, per contatto con animali infetti o con escrementi e carcasse; inoltre l’agente può essere diffuso, senza manifestare malattia, anche da animali diversi dai suini. Per di più questo patogeno è particolarmente resistente: l’infettività è conservata fino a un mese
COSA FARE IN CASO DI RITROVAMENTO DI UNA CARCASSA DI CINGHIALE? Contattate immediatamente il Servizio veterinario dell’ASL competente o chiamate il numero regionale indicato nel volantino o chiamate il 112 • Raccogliete le coordinate geografiche • Scattate una fotografia • Pulite e disinfettate le scarpe.
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La mappa della zona “infetta” riporta i luoghi di ritrovamento degli animali positivi per peste suina africana. I positivi al 24/02/2022 sono 42: 22 per ritrovamenti in Piemonte, 20 per ritrovamenti in Liguria
Capo informato mezzo salvato Keywords: PC
A cura del settore Protezione Civile
Peste Suina e legalità Un chiarimento sulle ordinanze restrittive
del coronavirus, adottate dal Governo e dal Ministero della Salute. Infatti, queste ordinanze sono definite contingibili ed urgenti, cioè provvedimenti che hanno lo scopo precipuo di affrontare eventi straordinari che necessitano un agire immediato da parte dell’Amministrazione.
Ciao a tutti e benvenuti ad un’altra rubrica di diritto dedicata ai capi responsabili. Oggi tratteremo della recente disciplina nazionale e regionale che ha riguardato la peste suina, le ordinanze che ne trattano e le sanzioni per la loro violazione. Innanzitutto, giova ricordare che il Ministero della Salute, d’intesa con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ha emanato una ordinanza il 13/01/2022, con la quale si vietano alcune attività che possono comportare un rischio per la diffusione della malattia, nel territorio di 36 Comuni liguri puntualmente individuati, situati tra Genova e Savona e fino al basso Piemonte. In particolare, da tale provvedimento risultano vietate le attività venatorie di qualsiasi tipologia, la raccolta dei funghi e dei tartufi, la pesca, il trekking e il mountain biking.
Per quanto qui interessa, possiamo analizzare le sanzioni che verrebbero irrogate in caso di violazione degli ordini da esse scaturenti. Al contrario delle citate ordinanze per il contrasto della diffusione del coronavirus, che oggi sono corredate di sanzioni di natura amministrativa, le ordinanze in tema non prevedono una sanzione nel corpo del medesimo testo. Allora, in caso di violazione, si dovrà applicare l’art. 650 cod. pen., come del resto capitava -se vi ricordate- per la violazione dei primissimi DPCM che, come si accennava poco sopra, all’inizio della pandemia non erano corredati da una sanzione amministrativa specifica.
A questo provvedimento è seguita, il 19/01/2022, l’ordinanza di Regione Liguria che, sul solco di quella ministeriale, ha perimetrato le attività ammesse e i luoghi dove svolgerle.
In particolare, il citato art. 650 c.p. enuncia che chiunque non osservi un provvedimento legalmente dato dall’Autorità, per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica o d’ordine pubblico o d’igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 206.
Le predette ordinanze sono provvedimenti amministrativi ed hanno la medesima natura di quelle (almeno le primissime) che già conosciamo per il contrasto alla diffusione 37
Keywords: legalità
Capo informato mezzo salvato
A cura di Lorenzo Calvi
Così, se si pagasse la somma corrispondente a 103 euro e le spese legali del procedimento, prima ancora dell’apertura del processo, si eviterebbe il processo medesimo e non si subirebbero altre conseguenze penali, cioè non si vedrebbe l’iscrizione sul casellario giudiziale.
Siamo di fronte ad una contravvenzione, cioè un illecito che appartiene alla categoria di reati -potremmo definire- meno gravi che l’ordinamento conosce. Attenzione però. Siamo pur sempre innanzi ad un reato, con le conseguenze che questo comporta. Infatti, è pur vero che la sanzione irrogata è piuttosto limitata (arresto fino a 3 mesi o, in alternativa, ammenda fino a 206 euro, e nessuno di certo va in galera per tale violazione!) ma le conseguenze più gravi sono relative al fatto che, in caso di condanna, il nostro casellario giudiziale sarebbe compromesso dalla commissione di tale reato. In sintesi, al contrario di quanto accade oggi in caso di violazione dei provvedimenti anti-covid (almeno quelli più blandi), in cui è possibile cavarsela con solo una multa (amministrativa), in questo specifico caso dovremmo affrontare un processo penale e, se condannati, l’iscrizione al casellario giudiziale.
Ora, poiché la Legge Scout a cui abbiamo aderito ci impone l’obbedienza (anche quella critica), si spera che nessuno violi le ordinanze in commento e, anche se non d’accordo, le rispetti, nella speranza che, nel più breve tempo possibile, vengano modificate a favore di chi, come noi, fa della natura la sua attività principale.
In tal senso, in caso di violazione del predetto articolo, può soccorrerci l’istituto dell’oblazione (art. 162 bis c.p.) che, in questo caso, ammette il contravventore a pagare una somma corrispondente alla metà del massimo della ammenda stabilita dalla legge per la contravvenzione commessa, oltre le spese del procedimento.
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Arte, Scout e Rock&Roll Keywords: recensioni
A cura di Andrea Borneto
Wolfwalkers
alla scoperta di Essere lupo Wolfwalkers - il popolo dei lupi è un film di Tomm Moore e Ross Stewart, realizzato dallo studio di animazione irlandese Cartoon Saloon. Le loro opere sono contraddistinte da uno stile molto originale, tra cui il disegno a mano in tecnica tradizionale, dalle prospettive schiacciate e bidimensionali, nel quale non è raro trovare gli schizzi matitosi delle bozze preparatorie, che oltre che dare un senso di sofisticata imperfezione rende le figure ancora più vive. I tratti spessi, rotondi e spigolosi, danno forma ai personaggi di questa fiaba avventurosa che trae origine dalla leggenda dei lupi mannari di Ossory. È la storia dell’incontro di due ragazzine, di Robin figlia del cacciatore di lupi appena arrivato in città (Kilkenny) e di Mebh selvaggia piccola Mowghli cresciuta coi lupi e con i quali ha un legame magico. Infatti, insieme a sua madre è l’ultima dei Wolfwalkers, figura sciamanica in grado di richiamare i lupi, e dei quali assume le fattezze nel dormiveglia.
Cosa c’è di più Lupettologico che dei bambini che si trasformano in lupi per vivere avventure nella natura? Fondamentale è la libertà giocosa e selvatica dell’essere lupo, percepita con pregiudizio ed ignoranza come pericolosa dai cittadini e da loro dispotico padrone, l’emblematico Lord Protector. C’è l’ansia genitoriale nel padre protettivo che non permette a Robin di esplorare oltre le mura, ai bambini è vietato oltrepassarlo, ma c’è anche la connessione spirituale con la natura e la lotta alla barbarie umane che la vogliono sopraffare con la propria tracotanza. Wolfwalkers è una spirale magica nel quale riscoprire il lato giocoso ed animalesco del proprio io, è un insegnamento genuino di amicizia tra due bambine, capaci di ribellarsi alle paure che superficialmente il mondo adulto le proietta addosso. Ma è soprattutto un canto di responsabilità verso la nostra natura libera ed una danza ribelle di giochi e colori.
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Spiritualità Scout Keywords: spiritualità
A cura di Stefania Dodero
Segni e Simboli in cerimonie e liturgie
Iniziando a scrivere questa seconda parte sui simboli nelle liturgie, mi sono ritrovata davanti il Vangelo di oggi [Mc. 9,41-50] che si conclude con questo monito: «Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri». (NB: oggi, è il 24/02/2022, e la giornata si è aperta sotto venti di guerra: con la Russia che ha iniziato a bombardare l’Ucraina).
Senza di esso tutto diventa sciapo, piatto ed insignificante. Riflettiamoci un attimo: non c’è nemmeno bisogno di una quantità enorme di questo elemento per avere sapore, ne basta proprio un pizzico e se si eccede allora tutto diventa immangiabile e indigesto (e dannoso per il nostro corpo, mi ricorda un’amica medico).
Ecco, la domanda che sorge spontanea è: perché Gesù dica di avere il sale in noi stessi? Forse ci manca un po’ di acume, di intelligenza per essere in pace gli uni con gli altri? Di certo il sale è un simbolo… poiché da sapore agli altri cibi, indica di certo ciò che da sapore e quindi significato alla vita stessa.
Come in tanti altri passi, il Vangelo è riccamente simbolico: in queste poche righe evangeliche compaiono molti elementi: sale, acqua, fuoco … elementi che usiamo quotidianamente, talvolta senza renderci conto della loro scontata utilità, elementi che compaiono affrescati sulle pareti di diverse chiese o che 40
Ma l’acqua ha anche il significato di lavare e purificare per prepararci all’incontro con Dio, pensiamo a quando ci bagnamo la mano nell’acquasantiera, all’ingresso della chiesa, per farci il segno di croce; o tutte le volte che nelle celebrazioni solenni il sacerdote benedice e asperge i fedeli o il feretro del defunto; oppure quando il sacerdote si lava le mani prima della consacrazione; o ancora nel battesimo (che è il primo sacramento dell’iniziazione cristiana) quando addirittura il battezzando viene l’immerso nell’acqua del fonte battesimale. Nell’immersione del battesimo l’acqua assume, oltre al significato di purificazione, quello di rinascita o di nascita a vita nuova.
troviamo apparecchiati sulla tavola eucaristica di tante nostre liturgie. Come dicevamo dei gesti, che aiutano la comprensione liturgica, analogamente possiamo attribuirla ai simboli. Gesù stesso usa un linguaggio figurato e simbolico, quando parla ai discepoli e alla folla che lo segue, cercando di rendere comprensibile il mistero di Dio e della nostra fede. Ecco quindi l’acqua: un elemento fondamentale per la vita. S. Francesco ringrazia il Signore per la sorella acqua “molto utile e umile e preziosa e casta”, che ristora, purifica e dona vita. Simbolicamente incarna il desiderio di Dio, l’uomo che ha sete di Dio, ma anche il dono di Dio stesso. Gesù, quando incontra la Samaritana al pozzo e le chiede da bere, esplicita che è Lui la sorgente dell’acqua viva: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno.
Insieme all’acqua, durante la celebrazione eucaristica, troviamo il pane e il vino: sono “frutto della terra e del lavoro dell’uomo”; per diventare segno della Grazia il grano e l’uva hanno bisogno di essere coltivati, curati e poi lavorati e trasformati in pane e vino (non a caso sono assunti e offerti per l’eucarestia, in essi l’uomo è chiamato ad essere compartecipe della creazione).
Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna» [Gv. 4,14-15].
Insieme sono segno di comunione, condivisione, festa, quotidianità e fraternità. Il pane è alimento quotidiano che ci sazia e ci dà la forza per vivere (“dacci oggi il nostro pane quotidiano” insegna Gesù a chiedere nella preghiera del Padre Nostro), e lo si spezza per condividerlo e mangiarlo insieme ai compagni (dal latino “cum panis”). Il vino è la bevanda che “rallegra il cuore dell’uomo” [Sal.104,15], che si serve durante i banchetti per fare festa e condividere la gioia (vedi le “nozze di Cana”). Durante la consacrazione, nel calice, poi il vino si mescola con l’acqua: “l’acqua unita al vino sia segno della nostra unione con la vita divina di Colui che ha voluto assumere la nostra natura umana”, non tanto per rendere meno inebriante il vino, quanto per un significato molto più profondo: unirci a Cristo e ricordarci che solo uniti a Gesù Cristo abbiamo il sostegno per la Vita.
IN UN ETERNO ISTANTE In un eterno istante l’ho sentita, La voce del Signore Dio, potente E dolce, come il vento giunto a terra Dal mare mosso, che porta il suono calmo D’un’onda rotta sugli scogli, vera Foriera della pace naturale, Com’è la Sua missiva per quest’anima Ch’Ë nostra. Tu, o Sommo direttore, Trasforma noi umani nell’orchestra Solenne a Te gradita, che s’intoni Ai cori dei Tuoi messi nel lodarTi. Poesia di Gabriele Zunino, [tirocinante del Genova 56]
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Spiritualità Scout
A cura di Pasquale Castrilli OMI
Padre Giovanni Santolini La forte testimonianza di vita di un lupetto che si fece Missionario Quando arrivò la notizia ci lasciò senza fiato. Era il 23 marzo 1997, domenica della Palme. Nel pomeriggio giunge improvvisa la notizia della morte di padre Giovanni Santolini, a Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo. Un incidente stradale. Giovanni Santolini era un missionario Oblato di Maria Immacolata di origine genovese. Nato nel 1953, cresciuto nella parrocchia dell’Immacolata in via Assarotti, Giovanni era entrato in seminario a 14 anni. Carattere gioviale e spontaneo, i suoi compagni di seminario ricordano tantissimi episodi divertenti. Dietro questa scorza un po’ spensierata si nascondeva un uomo dalla profonda spiritualità. Aveva il desiderio della santità, aveva il desiderio della missione. Voleva andare missionario al Polo Nord. Fu proprio questa la molla che lo spinse verso i missionari Oblati di Maria Immacolata, famosi all’epoca per essere gli unici preti nelle zone artiche. Era talmente affascinato da questa missione che si preparava dormendo con la finestra della sua stanza aperta. Alla vigilia del diaconato Giovanni contatta i missionari OMI e vincendo alcune perplessità del papà e dei superiori passa dal seminario di Genova al noviziato dei missionari OMI a Marino Laziale (Roma). Un tempo di discernimento e di verifica della sua chiamata alla missione accompagnata da preghiera ed esperienze di apostolato. Padre Giovanni fu ordinato presbitero l’8 maggio 1982 nella sua chiesa dell’Immacolata a Genova per l’imposizione delle mani delle cardinale Giuseppe Siri.
I primi anni di ministero li trascorre nella diocesi di Brescia, parte della comunità oblata di Passirano. Qui si dedica con i suoi confratelli alla predicazione delle missioni popolari. Nel 1987 riceve dai superiori la destinazione del Congo (allora si chiamava Zaire). Giovanni con il suo entusiasmo e la sua profondità si dedica all’insegnamento e alla formazione dei giovani confratelli. Una vita donata a Dio e ai poveri. Anche il giorno della sua morte. Aveva celebrato messa dalle suore carmelitane quella mattina. Era rientrato in comunità e poi in motorino si recava dai giovani dei Focolari per una seconda messa. Un viaggio di soli due chilometri e su un’ampia curva di Avenue Kasa-Vubu trova la morte schiacciato tra un auto e un pulmino. Il suo esempio e la sua testimonianza sono restati. In questi 25 anni tanti si sono recati sulla sua tomba nel piccolo cimitero dietro il seminario oblato di Kinshasa, per pregare e ringraziare. Una settimana missionaria a Genova dal 20 al 27 marzo 2022 ci ha permesso di far conoscere alla città un autentico testimone della missione. Dieci parrocchie della diocesi hanno aperto le porte ai missionari e diverse scuole superiori della città’ dove i missionari hanno incontrato i giovani. La prima biografia scritta da padre Fabio Ciardi ed il sito www.giovannisantolini.it permettono a padre Giovanni di parlare ancora oggi con la sua vita ed il suo esempio. 42
Bacheca Le Gioiose
A cura di Maria Grazia Malatesta
A Cairo una base per tutte le stagioni
Keywords: regione, basi
La Base Scout San Francesco, nonostante la quarta ondata della pandemia, che si è acutizzata soprattutto intorno al periodo natalizio, ha avuto un numero molto limitato di disdette per capi o ragazzi positivi, due o tre in tutto, ed è stata utilizzata per molti week end del periodo invernale. Prerogativa specifica della nostra base è una collocazione in mezzo ad un’ampia valle verde, ma nello stesso tempo a soli 40 minuti a piedi dalla stazione ferroviaria e a 30 minuti dal centro abitato, per cui facilmente raggiungibile in treno anche nel periodo invernale. Sia il grande salone del refettorio, sia le stanze sono riscaldabili, per cui i gruppi scout arrivano numerosi anche d’inverno e i più fortunati riescono a godersi qualche giornata in mezzo alla neve, essendo Cairo Montenotte una località interessata abbastanza frequentemente dalle precipitazioni nevose in quanto posta nelle vicinanze del punto di incontro tra Alpi ed Appennino ligure. Il Cogoleto 1 è stato tra i gruppi che hanno avuto la fortuna di poter organizzare fuochi, cerchi e attività in meravigliose giornate di sole, in mezzo alla neve e hanno condiviso con noi le immagini dei loro momenti più gioiosi. Ora le piante poste all’interno del chiostro stanno mettendo i primi fiori: inizia la stagione primaverile della Base. Vi aspettiamo numerosi.
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Bacheca Le Gioiose Keywords: regione, basi
A cura di un nuovo membro della Pattuglia
Il Pattuglino Vara, tante risorse per sfide importanti La base di Vara per me ha sempre rappresentato una seconda casa, un luogo dove il cuore si alleggeriva e la mente si svuotava di pesi spesso superficiali che la vita di tutti i giorni ci lancia addosso come sassi lapidari. Qua ho vissuto alcune delle esperienze più forti del mio percorso scautistico e personale: dai primi campetti -in cui mi sembrava un posto così magico e fiabesco- alla formazione come capo -durante cui, vuoi per l’atmosfera magica da CFM, sembrava un luogo ultraterreno- ad adesso, in cui effettivamente è un luogo magico anche solo perché non ci si capacità di quanto sia complicato capire quanti danni riescano ad autogenerarsi ogni volta che si gira lo sguardo. Così, una volta scelta la strada del mio servizio, ho chiesto a Daniele se il pattuglino Vara avesse necessità di mani e spirito. Inutile dire che non vedessero l’ora…non tanto perché rappresentano una macchina mangia risorse, quanto perché spesso non ci si rende conto di quanto questo servizio, sempre così in ombra e sottovalutato, sia effettivamente talvolta logorante. Il pattuglino, questo insieme variopinto di personaggi che decide di mettere a disposizione le proprie conoscenze, capacità, impegno è quanto di più vicino al concetto di “servire” che si possa conoscere. Quasi nessuno sa da quali mistiche figure sia composto e quasi nessuno realizza quanto questo lavoro oscuro sia costante, quotidiano e -trattandosi di Vara- terribilmente scomodo per ogni cosa. Per la prima volta ho avuto la possibilità di vedere cosa significhi realmente interagire con realtà così diverse, dividersi i ruoli in base al reciproco rispetto delle competenze e vivere con così tanta gioia il proprio lavoro. L’avvocato e il ragioniere che confabulano per capire quali bonus e sgravi fiscali possano essere applicati, che però tacciono quando l’idraulico dice che quel tubo là, quello nuovo, bello interrato, all’anno prossimo non ci arriva… e viceversa.
È un gruppo divertente, che fa della capacità di accogliere un proprio fondamento. In un movimento, lo Scautismo, che di queste certezze crea la propria strada, questo è il posto giusto. Negli ultimi due anni è successo di tutto e la “Vita della Base” è stata necessariamente saltuaria. Oltre alle pandemie, alle miniere, alla carenza di materiali e di generi di necessità (verrà riaperto un distributore a Masone) è forse superfluo dire come le disposizioni dovute alla Peste Suina abbiano raggelato il sangue nelle vene a tutti noi…ma siamo stati fortunati e potremo continuare a incamminarci nuovamente per le strade gelate di Pianpaludo. Se riusciremo a coinvolgere un numero di ragazzi -e non più ragazzi- sufficiente, potremo riparare a quanto è stato trascurato nella nostra storia recente e far loro vedere quanto possa essere gratificante partecipare alla vita comunitaria e associativa senza niente in cambio. La Base sta approntando nuovi interventi decisamente importanti e giudicati con attenzione al fine di renderla ancora di più la casa di tutti. Sarà installato un impianto VoIP in modo che i telefoni possano funzionare -n.d.r. anche se si andava a Vara talvolta felici di non poterlo usare-, perché per quanto sia bello vivere a contatto con la natura le emergenze capitano ed è giusto essere preparati. Dovranno essere rifatti i guadi e le fosse, riparati tetti e impianti idrici sconvolti dalle solite gelate e alluvioni invernali, assemblati letti, porte, maniglie, ricchi premi e cotillons. Insomma, ce n’è per tutti coloro i quali abbiano voglia di collaborare e dare il proprio contributo. A.A.A. cercasi installatori fotovoltaici, caddisti, aerofotogrammetristi, dronisti e mani da sporcare. -come ogni genere di servizio, ma più in grande e ci si sporca di più- semicit.
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