5 minute read

BORSE iCARE-2

Next Article
SPECIALE COMITATI

SPECIALE COMITATI

iCARE-2 Borse di studio

Prendersi cura dei giovani ricercatori

Grazie alla Fondazione AIRC e al cofinanziamento dell’Unione europea, alcuni giovani stanno maturando esperienze importanti che andranno ad arricchire il patrimonio di conoscenze del mondo scientifico italiano

a cura di ELENA RIBOLDI Se c’è una cosa che abbiamo imparato dalla pandemia è l’importanza della ricerca scientifica, i cui progressi possono permettere di trovare soluzioni a tanti problemi attuali o che si presenteranno in futuro. Realizzazione di progetti innovativi, scambi di idee e condivisione di competenze sono cruciali per questi progressi, e sono gli obiettivi del programma iCARE-2 per la mobilità internazionale dei giovani ricercatori, co-finanziato dalla Fondazione AIRC e dall’Unione europea. Abbiamo chiesto ad alcuni giovani a cui è stata assegnata una borsa di studio iCARE-2 di raccontarci la loro storia.

UN APPROCCIO BRILLANTE Grazie a una borsa iCARE-2 di tipo Outgoing, destinata a ricercatori che dall’Italia desiderano andare all’estero, Francesca Citron si trova oggi presso lo MD Anderson Cancer Center di Houston (Texas, USA), dove studia la genetica del tumore del pancreas. Alle spalle ha una laurea in chimica e tecnologia farmaceutiche e un dottorato di ricerca in biomedicina molecolare presso l’Università di Trieste.

“Dopo il dottorato ho deciso di presentare domanda per una borsa di studio iCARE-2, un volano per giovani ricercatori che vogliono diventare scienziati indipendenti” racconta Francesca. “La mia scelta è stata quella di continuare il mio percorso di formazione nel laboratorio di medicina genomica diretto da Giulio Draetta dello MD Anderson Cancer Center, uno dei più prestigiosi centri oncologici al mondo.”

Francesca si dice soddisfatta della scelta. “Ho imparato ad avvicinarmi alle domande scientifiche guardandole da diverse prospettive, valorizzando l’aiuto e la collaborazione dei colleghi per cercare un approccio brillante e accelerare il trasferimento dei risultati dal laboratorio alla clinica al fine di migliorare la vita dei pazienti.” Il suo progetto è incentrato sullo studio dei meccanismi che regolano l’espressione dei geni nel tumore del pancreas e su come sfruttarli per rendere le cellule tumorali più sensibili all’immunoterapia.

Andare all’estero è un’esperienza appagante non priva di fatiche personali. “Mi rendo conto di avere, per così dire, spento una parte del mio cuore per cercare di non sentire troppo la mancanza della famiglia, della casa e delle splendide colline che circondano il paesino dove sono cresciuta.” Francesca però non si considera un “cervello in fuga”, ma un “cervello in missione”. “Tornare in Italia rimane il mio sogno e il mio desiderio, non solo da un punto di vista personale e familiare ma anche per condividere le nuove competenze e conoscenze nel Paese che si è occupato della mia formazione.”

CAMBIO CAMPO

In Italia si fa ricerca di qualità, perciò non stupisce che i ricercatori stranieri siano attratti dalla possibilità di lavorare nel nostro Paese. Athanasios Pseftogas viene dalla

internazionalizzazione mobilità formazione

Aristotle University di Tessa- resto dell’Europa: per esempio lonica (Grecia) ed è ospite del all’estero le risorse fi nanziarie laboratorio di Paolo Ghia pres- e la disponibilità di attrezzatuso la Divisione di oncologia re all’avanguardia sono in certi sperimentale dell’Istituto San casi maggiori di quanto non siRaffaele di Milano. ano in Italia, ma alla fi ne la si-

“Questa esperienza mi aiu- tuazione non è troppo distante terà a crescere come ricercato- da quella di alcuni centri di rire e come persona” racconta cerca nazionali di punta.” Athanasios. “Dal punto di vi- Federico ha scelto di consta scientifi co sto acquisendo durre le sue ricerche presso esperienza in un campo diver- l’Istituto europeo di oncoso rispetto a quello in cui ho logia (IEO) di Milano. Vuolavorato per 6 anni.” Ci spiega le scoprire quale ruolo gioca che il progetto che sta portan- nell’insorgenza del tumore do avanti grazie alla borsa di dell’intestino Afadin, una prostudio iCARE-2 di tipo Inco- teina che partecipa alla regoming, che consente ai ricerca- lazione della divisione cellutori internazionali di venire a lare e che funziona come una formarsi in Italia, è focalizza- specie di collante che tiene to sullo studio della protei- Andare insieme le cellule. “Attraverna CYLD nei tumori ematologici che all’estero è faticoso ma so il programma iCARE-2 e la Fondazione hanno origine dai linfociti B. appagante AIRC si è creato un network Precedentemente si era sem- di ricercatori che come me pre occupato di tumori solidi. sono tornati o venuti in Ita“L’interazione con scienziati lia per fare ricerca” racconche hanno grande esperienza ta. “Ci siamo incontrati grain campi complementari e le zie ad AIRC, e la possibilità strutture all’avanguardia che di condividere esperienze e ho trovato qui in Italia sono idee scientifi che è molto imuna garanzia per il mio obiet- portante per la carriera da ritivo futuro, che è quello di cercatore. Spero di riuscire a guidare un gruppo di ricerca.” pubblicare presto i risultati del progetto e che ciò mi posCOLLABORARE sa aiutare a reperire ulteriori PER IL SUCCESSO fondi per far proseguire gli

Per Federico Donà, che ha studi e il mio avanzamento conseguito il dottorato di ricer- professionale.” ca presso il King’s College di Londra (UK), la borsa iCARE-2 di tipo Reintegration, che consente ai giovani ricercatori italiani di tornare nel nostro Paese dopo un’esperienza all’estero, ha rappresentato una grande opportunità. “Lavorare di Queste borse di studio sono state co- nanziata da AIRC e dal programma di ricerca e inno-vazione dell’Unionuovo in Italia è stato esaltante ne Europea Horizon 2020 medianed eccitante” confessa. “Alcune te il contratto Marie Skłodowska cose sono diverse rispetto al Curie numero 800924

FINANZIAMENTI EUROPEI IL PROGRAMMA iCARE-2

Il programma iCARE-2 (International cancer research fellowhip) è cofi nanziato da Fondazione AIRC e dall’Unione europea, nell’ambito di una linea di fi nanziamento intitolata a Marie Skłodowska-Curie e dedicata alla mobilità dei più giovani. Una fellowship (ovvero una borsa di studio) iCARE-2 garantisce infatti a un giovane ricercatore di talento di potersi dedicare per tre anni a un progetto di suo interesse fi nalizzato allo studio e alla cura del cancro. La Outgoing Fellowship è riservata a giovani che hanno già alle spalle almeno tre anni di esperienza in un istituto di ricerca italiano e desiderano acquisire nuove competenze ed entrare in contatto con esperti di altri istituti europei. La Incoming Fellowship invece è riservata a giovani ricercatori internazionali che scelgono un istituto di ricerca del nostro Paese per il proprio accrescimento professionale. La Reintegration Fellowship infi ne è rivolta a giovani ricercatori italiani che hanno trascorso almeno due degli ultimi tre anni in centri di ricerca all’estero e che vogliono riportare il loro bagaglio di esperienze nel nostro Paese.

I ricercatori intenzionati a partecipare al programma iCARE-2 propongono sia il progetto sia la destinazione. Una commissione vaglia le proposte e seleziona i progetti più promettenti e i candidati maggiormente meritevoli sulla base del curriculum. La selezione viene condotta in modo trasparente, usando criteri prestabiliti, tenendo in considerazione il prestigio dell’istituto ospitante, che deve garantire al giovane scienziato le condizioni di lavoro ottimali per crescere.

This article is from: