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EDITORIALE - Ritorno sui green

RITORNO SUI GREEN

Fulvio Golob LA DIFFICILE RIPRESA AL TEMPO DEL COVID-19 È PARTITA A INIZIO MAGGIO CON CAMPI E CLUBHOUSE. PREVISTA PER METÀ GIUGNO LA DISPUTA DELLE GARE. QUESTO TSUNAMI SI È ABBATTUTO SU UNA SITUAZIONE, A FINE 2019, GIÀ NON ESALTANTE E IN LEGGERA CONTRAZIONE

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Ariaprire i campi di gioco, il 4 maggio, prime in ordine di tempo Sicilia e Abruzzo. Le altre regioni hanno poi fatto seguito alla spicciolata nel giro di pochi giorni. L’ultimo via libera per Lazio e Piemonte, che hanno chiuso il gruppo lunedì 18 maggio. I centralini dei Circoli sono stati subissati di prenotazioni (obbligatorie) e spesso si sono rivelate insufficienti partenze dalla mattina presto a pomeriggio inoltrato. Una gran voglia di golf, in cui hanno fatto a gara il bisogno di ritrovare un po’ di libertà e il piacere di un giro in campo. Notizie confortanti arrivano anche per la riapertura di bar e ristoranti. E quindi, semaforo verde per le clubhouse. Spogliatoi compresi, in un primo tempo dichiarati off limits. Poi, il 3 giugno riaprono i confini fra regioni e quelli con gli stati Schengen (Svizzera inclusa). Vista l’impossibilità di disputare gare, almeno fino a metà giugno, per giri di campo validi per l’hcp la Federgolf ha rispolverato l’Extra Day Score, adottato in via eccezionale dal 22 maggio. Resterà in vigore fino al 14 giugno, anche se ci auguriamo che il via libera ai tornei amatoriali possa arrivare prima .

All’inizio di questo sfortunato 2020, i numeri del golf italiano non sono cambiati molto rispetto al passato. Circoli e giocatori si rivelano in leggera flessione. In particolare i club sono scesi sotto quota 400 ed è difficile pensare che in questo momento tanto complicato si potrà in futuro invertire il trend al ribasso. Anche per il bilancio a fine 2019, siamo perciò costretti a segnalare numeri negativi. I giocatori al 31 dicembre erano 90.229, contro i 91.165 di fine 2018. Si tratta di un valore leggermente inferiore a quello di 13 anni fa, nel 2007. Il picco del 2011 (101.817) è arrivato al termine di tre stagioni oltre la fatidica soglia dei 100.000 (2009- 2011). Oggi però ci troviamo ormai abbastanza distanti da quei numeri, con una perdita di oltre l’11 per cento di praticanti. Gli uomini rappresentano sempre i tre quarti (74,5%, 67.286) lasciando alle donne il rimanente 25,6% (22.943). Dei 90.229 golfisti italiani, gli adulti erano 80.630 e gli juniores 9.599 (10,6%).

Non cambia molto anche la situazione relativa alle strutture dedicate al gioco. Il boom che si è registrato a cavallo fra anni ’90 e primo decennio del secolo attuale si è trasformato in una calma piatta. Da tempo ormai non si ha notizia di un nuovo impianto in costruzione. Gli interventi si limitano a ritocchi e poco altro. Potrebbe essere però all’orizzonte una novità, e cioè quella di un 18 buche a Follonica, sul litorale toscano e poco distante da Punta Ala. Si tratta di un progetto che ha ormai molti anni alle spalle e non è mai stato portato a termine. L’acquisto delle strutture esistenti da parte di Carlo Paolo Negroni, appartenente alla celebre dinastia lombarda produttrice di salumi, ha dato un nuovo slancio alla fine dei lavori. Vedremo se questo difficile momento non costringerà a rimandare ancora l’apertura del campo, che si estende su oltre 55 ettari.

Visto che nel nostro Paese non riesce a crescere il numero dei giocatori, i campi in attività sono più che sufficienti per la domanda. Abbiamo infatti uno dei valori più bassi in Europa come numero di praticanti per circolo. Se comprendiamo anche i campi pratica, parliamo di 386 club sparsi lungo la Penisola, con la bassa media di 284 giocatori per struttura. In Olanda, ad esempio, questo numero è di 1.179 tesserati per circolo, senza considerare anche le decine e decine di migliaia di giocatori “liberi” che non sono iscritti alla Federazione. Nel nostro Paese, inoltre, c’è poco più di un golfista (per l’esattezza 1,4) ogni mille abitanti. In Islanda, detentrice del record europeo, invece uno su 20 ha confidenza con fairway e green. Un altro pianeta.

fulvio.golob@golfeturismo.it

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