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8. 100 pIANTEpER 100 STuDENTI

8. 100 piante per 100 studenti

Nel 2020, in piena emergenza dovuta alla pandemia, dopo avere realizzato una simulazione in agosto, in cui sono state presi in prestito diversi vegetali e realizzate fotografie di documentazione, sono state allestite 2 aule green grazie all’acquisto di 100 piante da posizionare in due stanze che originariamente avrebbero dovuto accogliere 100 studenti. l’allestimento delle aule è stato autorizzato per rispondere concretamente all’emergenza in corso (distanziamento, miglioramento dei livelli di benessere percepito, resilienza, vivibilità), per non rinunciare alla possibilità di creare isole per le attività di gruppo e di condivisione e per sviluppare attività didattiche legate ai vegetali e alla cura.

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I video che documentano questa azione sono i consultabili a questi link: https://youtu.be/fJvaWfeDATm https://youtu.be/1Jck6JWu3ng

Nell’autunno 2020 la proposta iniziale era quella di impiegarle come valide alternative per il distanziamento, ma la ragione più profonda era quella di considerare come il portare le piante all’interno renda più accoglienti e resilienti gli ambienti accademici (e scolastici) e come questo gesto possa offrire l’occasione ai futuri insegnanti di ragionare sull’innovazione didattica in relazione al learning Compass promosso dall’OECD.

lo scopo pedagogico/didattico di questo allestimento sarebbe dunque quello di comprendere come sviluppare attività didattiche in modalità laboratoriale e cooperativa coinvolgendo le piante e utilizzandole in un’ottica di interdisciplinarità.

Tra gli argomenti a supporto della proposta sono stati rilevanti gli studi di Raith e lude (2015) e di mancuso (2017) che indicano come la presenza dei vegetali favorisca la concentrazione nei luoghi di studio o di lavoro, l’umidificazione degli ambienti e come possano essere un simbolo di resilienza e di cura oltre a rendere l’ambiente accogliente.

Non da ultimo, conoscere le piante e utilizzarle in didattica a scuola, possono rivelarsi fondamentali nelle scuole dell’infanzia e primarie al fine di ottemperare alla nuova legge del 20 Agosto 2019 sull’introduzione dell’ insegnamento scolastico dell’educazione civica, per favorire nei bambini l’educazione alla salute e al benessere (Art. 3), l’educazione al rapporto di cura con l’ambiente e la conoscenza degli obiettivi

2030. Disponendo i banchi a isola per non rinunciare alla laboratorialità che connota l’offerta formativa in Facoltà e nel contempo per far posto alle piante, abbiamo scoperto che si crea uno spazio cooperativo più piacevole. È un discorso a ritroso. portando le piante dentro l’ambiente abbiamo esplorato approcci pedagogici e didattici innovativi, che lavorano tutti sulle qualità profonde delle competenze globali, ovvero sulla domanda, sulla ricerca, sul team building, sul lavorare in gruppo per rispondere alle grandi domande che si possono presentare nella didattica quotidiana.

Sono diversi anni che a Facoltà di Scienze della Formazione investe in ricerca sul rapporto Dopo tra pedagogia e architettura e design nel processo di ripensamento degli spazi educativi (Weyland Attia, 2015; Weyland, Stadler-Altmann 2019, Weyland, prey 2020).

Dalle plurime esperienze di ricerca-azione promosse con le scuole per ripensarne gli spazi, insieme ai diversi percorsi di accompagnamento per costruire nuove scuole, per ristrutturarle o per ampliarle, abbiamo compreso che per intervenire sulle strutture c’è bisogno di coinvolgere una comunità complessa: una committenza, una dirigenza, un collegio docenti, perché il ragionamento sugli spazi e apprendimento ha necessità di coinvolgere tutto il sistema.

la proposta di portare una pianta dentro lo spazio educativo è un gesto che potrebbe fare ogni singolo insegnante, come forse in futuro anche i nostri studenti, senza particolari autorizzazioni o atti amministrativi, e che permette subito di ottenere un grande beneficio: non solo perché abbellisce lo spazio, ma perché la presenza di un vegetale conduce a riconfigurare l’organizzazione della didattica, ad esempio per trovare il tempo per la cura, una cosa che normalmente a scuola non è importante.

Dalle prime esperienze di confronto e scambio è emersa la consapevolezza che il rapporto con le piante (e quindi la natura) sia una eredità educativa. questo argomento è importante per qualificare la proposta dal punto di vista pedagogico/didattico e per andare oltre il semplice abbellimento degli spazi interni.

Il progetto ha avuto come riferimenti scientifici le riflessioni di studiosi come Peter Barret (2015, 2019), Raith e lude (2015) e harry hughes (2019), convergenti nel ritenere che il senso di appropriazione e di azione diversificata nello spazio, oltre che l’esposizione ai vegetali, conducano a un miglioramento qualitativo del gradimento e a un soggiorno più prolungato negli spazi.

Photoshooting artistico negli allestimenti green

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