GREEN SET | Progetto di Eden lab | UNIBZ

Page 40

Repo R t:2017-2021 GREEN SET un progetto per promuovere il benessere di studenti e docenti al Campus Brixen A cura di Beate Weyland con la collaborazione degli studenti 120 ore Irina

GiovanniFrancescoFedericaTataru,Brun,Ochner,Francescon

3 Indice contenutidei INDICE 3 ABSTRACT 4 0. BENESSERE E COmFORT pER mIGlIORARE l A quAlITà DEllO STuDIO 6 CRONOlOGIA DEl pERCORSO 10 1. lE pROpOSTE DEI pROFESSORI E DEllE pROFESSORESSE DEll’uNIvERSITà 12 2. lO SpORTEllO DI ASCOlTO DEGlI STuDENTI 16 3. quESTIONARIO DI RICOGNIzIONE CON GlI STuDENTI 20 4. WORkShOp CON I DOCENTI, l’AmmINISTRA zIONE E I CuSTODI 28 5. GREEN TAkE AWAy 30 6. GREEN WORkShOp 34 7. quESTIONARIO DI GRADImENTO STuDENTI 36 8. 100 pIANTEpER 100 STuDENTI 40 9. AzIONI NEl 2021 CON GlI STuDENTI 120 ORE 44 lE pROpOSTE DEGlI STuDENTI 52 BIBlIOGRAFIA 56

Le piante sarebbero state utilizzate come distanziatori verdi e come contrassegni per isole di lavoro cooperative, nonostante le imposizioni emergenziali. Attualmente il progetto si sta evolvendo in direzione della verifica degli effetti degli allestimenti sul benessere di studenti e docenti e sulla relazione didattica.

4

Presso la Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano a partire dalla fine del 2017 è nato un progetto inizialmente denominato “Benessere e comfort al campus Brixen” che si poneva l’obiettivo di migliorare la vivibilità degli spazi comuni e finalizzato a creare aule studio per gli studenti e per i docenti più confortevoli valorizzando il verde in tutti gli spazi dell’edificio e delle terrazze. Il presente rapporto intende documentare le tappe dello sviluppo del progetto, che si conclude con la nascita di due aule green (2.16 e 2.14) allestite a Novembre 2020 con tante piante quante sarebbero stati gli studenti che avrebbero frequentato questi spazi prima della pandemia: 100 piante x 100 studenti.

5 Gli spazi della facoltà fino al 2018

Benessere e comfort per migliorare la qualità dello studio La Facoltà di Scienze della Formazione a Bressanone è ospitata in un edificio premiato per la sua architettura moderna. la coerenza delle geometrie e dei materiali di assoluta qualità è molto apprezzata dagli esperti. Tuttavia, l’edificio non è stato mai veramente abitato, bensì, come generalmente accade, semplicemente utilizzato.

Tra le valutazioni degli studenti è emersa in particolare negli anni 2014-2017 una generale insofferenza verso l’edificio e pertanto l’Università ha stabilito di destinare fondi specifici per migliorarna sua vivibilità, soprattutto negli spazi comuni. Le modalità con le quali questi fondi sono stati investiti sono frutto di un intenso lavoro di ricognizione e incontri e consultazioni di studenti e docenti per individuare collegialmente le linee da seguire per gli interventi volti a migliorare un generale senso di benessere percepito nell’edificio. Il progetto ha avuto come riferimenti scientifici le riflessioni di studiosi come peter Barret (2015, 2019), Raith e lude (2015) e harry hughes (2019), convergenti nel ritenere che il senso di appropriazione e di azione diversificata nello spazio, oltre che l’esposizione ai vegetali, conducano a un miglioramento qualitativo del gradimento e a un soggiorno più prolungato negli spazi. Gli aspetti sui quali si è puntato hanno riguardato in particolare la risposta al bisogno di un generale senso di appropriazione dell’edificio, lavorando sulla connotazione degli spazi comuni in modo tale da consentire sia la comunicazione informale, sia lo studio in situazioni e posture diverse.

6 0.

Gli spazi della facoltà fino al 2018

8

• Allestimento di alcune pareti sia all’interno sia all’esterno (terrazze) in modo tale da poter farvi arrampicare i vegetali. Acquisto di vasche e piante sempreverdi per le terrazze e valorizzazione dei tavoli esistenti con un rivestimento colorato. primo inserimento di alcune opere di artisti locali, date in prestito, con lo scopo di dare avvio a esposizioni temporanee che permettano alla comunità universitaria di scoprire l’arte in modo informale, vivendoci semplicemente insieme. Allestimento di una area book crossing in uno degli spazi comuni disposti con divanetti e pouf. Acquisto di poltrone sacco e tappeti outdoor per dinamizzare il foyer al 1° piano e le terrazze, offrendo diverse tipologie di seduta.

• Selezione di arredi che simboleggiassero un’accoglienza gentile e che rompessero con la rigidità e freddezza della struttura, scegliendo poltrone sacco di qualità, tappeti in-outdoor, sedie imbottite colorate che potessero accordarsi con la qualità architettonica e con i tavoli presenti.

• Inserimento di elementi di arredo informale (divano, poltroncine, tappeto) nella sala caffè e incontri informali per i docenti.

• Realizzazione di due aule green, grazie all’acquisto di 100 piante.

• Nei paragrafi che seguono descriveremo in dettaglio le diverse azioni svolte sul progetto “Benessere per i studenti e i docenti al campus Brixen” che hanno condotto alla nascita del laboratorio GREEN SET.

*******

• Creazione di due aule studio per gli studenti, arredate diversamente tra loro: una per studiare in silenzio, una più informale per condividere e rilassarsi.

In sintesi gli interventi realizzati sono i seguenti:

• Sostituzione delle piante vecchie e malate presenti nell’edificio con piante rigogliose e rivestimento/valorizzazione dei vasi che le contengono con un tessuto colorato, per attrarre l’attenzione negli spazi neutri dell’edificio.

9 Gli spazi della facoltà fino al 2018

Questionario successivo agli interventi https://docs.google.com/forms/d/1xqq5DAe_LEstYN_3evFw0JmvieHhmsIipPr5070kIus/edit 08.2020

2

4

11

Allestimento di 2 aule green (2.14 e 2.16) e allestimento foyer 1 piano con pouf e tappeti

Green take away iniziativa di dono delle piante “anziane” alla comunità universitaria 3-4.12.2019

Simulazione aule green con piante e documentazione fotografica 4.11.2020

Il preside lancia una mail ai docenti della facoltà per chiedere proposte per migliorare il comfort al campus Brixen 7.06.2018

3

Incontro con i vertici dell’università per definire gli interventi (proposta elaborata con colleghi) e decisione di scorporare gli interventi sulla biblioteca da quelli sugli spazi comuni. Decisione di procedere con gli interventi affidando un incarico informale a B. Weyland rispetto alle scelte da prendere in collaborazione con il Facility Management e con U. Eppacher per la parte amministrativa. 2.09.2019

Sportello d’ascolto con gli studenti 1.03.2019

6

5

Allestimento stanza del preside con opere d’arte in prestito per gentile concessione di Gregor Prugger 18.10.2019

7

8

Green workshop - Posizionamento delle piante e delle poltroncine insieme agli studenti negli ambienti della facoltà 01.2020

10REPORT 2017 - 2021 | GREEN SET 10 CRONOLOGIA DEL PERCORSO 1 18.12.2017

Questionario di ricognizione con gli studenti 22.07.2019

9

Organizzazione workshop con i docenti 1.08.2019

10

Gli studenti durante il workshop

Su sollecitazione del neo-preside paul videsott, i docenti sono stati invitati il 18.12.2017 a dare indicazioni su come migliorare la vivibilità dell’edificio del campus di Bressanone. Diversi professori hanno contribuito ampiamente nel proporre idee e possibili cambiamenti per migliorare e abbellire gli spazi dell’università. le proposte si sono incentrate sia sugli spazi indoor che outdoor del campus. Esse miravano, per la maggior parte, all’ottimizzazione degli spazi già esistenti inserendo elementi di comfort, design e alla riorganizzazione di determinati ambienti per predisporne di lnuovi.’obiettivo comune ha lo scopo di rendere gli ambienti più fruibili, vivi e coinvolgenti per la comunità universitaria. I contributi/consigli dei docenti possono essere riassunti in questi macrotemi: Segnaletica Spazi dedicati ai circoli culturali Socialità (Unibar) Arte • Migliorie e abbellimenti funzionali e di design Natura e piante Area ludico-didattica per bambini Aule studio SEGNALETICA

12 1. Le proposte dei professori e delle dell’Universitàprofessoresse

Tra le proposte inviate emerge la necessità di migliorare la segnaletica di corridoi e aule nell’edificio. Molti consigliano di supportare, con colori differenti, il codice numerico già presente sulle indicazioni dei piani. una proposta è stata quella di attribuire un colore identificativo ad ogni corridoio (i quattro esterni) e alla parte centrale con un totale di cinque colori. In questo modo l’orientamento in università si sarebbe rivelato più immediato ed efficace. I corridoi potrebbero essere identificati con delle strisce adesive colorate per agevolare l’orientamento nei vari spazi dell’edificio. Se nel tempo le diverse aree dell’edificio fossero assegnate ai rispettivi cluster, che insegnano sempre nelle stesse aule, la segnaletica potrebbe avere una funzione efficace e offrire non solo orientamento ma anche dinamicità agli ambienti.

Gli studenti allestiscono uno spazio docenti

SOCIALITA’ - UNIBAR Da sempre si immagina di attivare negli ampi atri della struttura del campus un bar universitario gestito dagli stessi studenti e aperto a tutti. la proposta è quella di creare un servizio utile a studenti, docenti e ai cittadini di Bressanone, su esempio dei caffè inclusivi altoatesini. Le proposte più leggere si concentrano sulla possibilità di allestire la zona bar al secondo piano con bollitori, macchina del caffè, tazze, contenitori in modo che gli studenti possano comunque iniziare a organizzare servizi caffè e merenda autogestiti più sani che attraverso le macchinette.

MIGLIORIE E ABBELLIMENTI FUNZIONALI E DI DESIGN Con l’obiettivo di rendere l’università un ambiente più vivo, familiare e meno angusto le proposte si concentravano sull’abbellimento di muri e le vetrate con vetrofanie di famosi pedagogisti, educatori o psicologi. ulteriori suggerimenti riguardano l’allestimento degli gli spazi comuni con sedie, poltrone, pouf e tavoli confortevoli e colorati per favorire convivialità e socialità durante le pause delle lezioni. Ai servizi igienici si proponeva di aggiungere specchi con cornici colorate e profumatori per

un’altra proposta per arricchire la vita universitaria di studenti e professori ha riguardato la possibile creazione di spazi dedicati ai circoli culturali a.e. nell’atrio di fronte alla fermata degli autobus. Gli studenti avrebbero la possibilità di incontrarsi in uno spazio dedicato e fare incontri musicali, teatrali, o di lettura invitando autori o autrici. Nel tempo extra-curriculare si svolgerebbero attività legate alla lettura, alla discussione e allo scambio anche in lingue diverse. Gli incontri serali costituirebbero l’opportunità di includere la popolazione della cittadina di Bressanone in modo da creare una relazione con la comunità universitaria e quella della città.

14 SPAZI DEDICATI PER CIRCOLI CULTURALI

ARTE un’iniziativa ricorrente ha riguardato la collocazione di opere d’arte, pitture o sculture negli spazi di passaggio dell’edificio, come nei corridoi o negli atri. Artisti locali o gli stessi studenti potrebbero progettare l’ambiente o essere gli autori e le autrici delle stesse opere. l’esposizione di installazioni d’arte potrebbe essere approfondita con workshop e la collaborazione di artisti. I pavimenti dei corridoi potrebbero fungere da base per alcune opere di street-art e le alzate delle scale potrebbero essere usate come base per espressioni chiave in ambito educativo; con citazioni prese da opere dei grandi del pensiero pedagogico come montessori, Dewey ecc. le frasi potrebbero essere scelte da una giuria di studenti e alternate a frasi scritte dagli stessi.

un aspetto emerso riguardava la creazione di oasi verdi negli spazi interni ed esterni del campus. molti docenti hanno espresso la necessità di inserire piante di vario genere negli spazi interni ed esterni dell’ateneo. In particolare, l’esigenza sugli spazi esterni come le terrazze era di creare dei veri e propri “polmoni verdi” e luoghi di aggregazione per lo svolgimento di attività di rilassamento come lo yoga all’aperto. un’altra proposta verteva sulla creazione di un orto universitario con piante da frutto e ortaggio come una preziosa opportunità per creare un ponte tra università e natura. Gli spazi verdi del campus avrebbero permesso l’attuazione di molti progetti in stretta collaborazione con gli enti del territorio (a. E. scuola locali) soprattutto per quanto riguarda l’educazione ambientale.

un’attenzione particolare è stata anche riservata all’area ludica per i bambini, ritenendo l’attuale ancora troppo poco interessante per le attività che si vorrebbero fare. le proposte vertevano sulla possibilità di creare un’aula esterna per seminari con piccoli gruppi con sedie e tavoli da esterni. Organizzare in università un’area dedicata ai bambini consultando pedagogisti del gioco ed esperti, avrebbe consentito di prevedere anche la possibilità di incontro tra studenti e bambini con progetti di animazione socio-educativi, oltre che di attivare progetti di tirocinio per gli studenti, in modo da offrire la possibilità di fare pratica in prima persona oppure organizzare e condurre workshop. AULE STUDIO I docenti segnalavano l’esigenza di predisporre aule studio riorganizzando alcune delle aule nei corridoi laterali dell’edificio al primo e secondo piano. Questi spazi adibiti allo studio e alla progettazione individuale e di gruppo degli studenti del campus sono stati segnalati come importanti e necessari al completamento delle attività didattiche.

15 l’ambiente.Nella terrazza del terzo piano edificio principale si richiedeva di aggiungere (oltre a quanto già presente) delle piante, tavolini, sedie ed una tenda ombrosa in modo da favorire l’interazione. Alcuni docenti proponevano di effettuare delle migliorie per quanto riguarda l’illuminazione nei corridoi interni dell’edificio che ricevono poca luce naturale. Si potrebbero aggiungere lampade confortevoli e delle retroilluminate a led, nelle quali è possibile inserire produzioni artistiche di studenti o artisti locali.

NATURA E PIANTE

AREA LUDICO-DIDATTICA PER BAMBINI

• l’Eduspace;

• la monocromaticità dell’edificio (grigio); o le indicazioni nell’edificio;

• il desiderio di vedere ambienti più colorati;

• un maggior utilizzo dei multilab;

• l’aggiunta di prese; molti desideri: • quello di poter aver maggior trasparenza tra gli ambienti, in particolare tra corridoi e aule;

Lo Sportello d’ascolto con gli studenti

• gli spazi comuni al secondo piano; o la presenza di grandi vetrate; diversi aspetti migliorabili:

• di valorizzare le terrazze;

Ai colloqui/intervista dello sportello d’ascolto hanno partecipato una trentina di studenti e studentesse, di diverse facoltà e anno di studio. l’interazione attraverso post it è stata molto più ampia. Da queste partecipazioni sono emersi: alcuni gradimenti per la struttura:

• la valorizzazione delle terrazze; o l’allestimento di aule studio;

16 2.

• l’organizzazione dei tavoli in biblioteca e la creazione di aree per studiare in gruppo;

Era importante anche sondare i bisogni e le proposte della comunità studentesca. per questo il 7 giugno 2018 è stato realizzato uno sportello di ascolto con gli studenti della Facoltà. Beate Weyland, con il supporto di monica parricchi, ha raccolto attraverso una libera partecipazione degli studenti tramite interviste informali registrate e trascritte, le esigenze e possibili migliorie. per raccogliere le informazioni sullo status di un edificio, i desideri e le frustrazioni Weyland e Parricchi hanno preparato dei cartelloni con domande aperte e gli studenti hanno segnato le risposte su dei post-it. Inoltre, hanno anche preparato un cartellone che riassumeva le proposte dei docenti per migliorare l’abitabilità degli edifici chiedendo agli studenti di commentarlo e arricchirlo. È stato allestito uno sportello nella hall al secondo piano con un tavolo con intorno delle sedie e un computer su cui prendere appunti durante i colloqui.

• la possibilità di esporre i diversi artefatti realizzati dagli studenti;

• la scarsa luminosità di alcuni ambienti; o l’aria fredda della biblioteca;

Lo sportello di ascolto

18 • di dare vita a un bar gestito da studenti e di valorizzare gli spazi comuni, anche con lampade (per sentirsi più a casa) e quadri/manifesto, oltre che scaffali per il bookcrossing. per la prosecuzione del progetto è stata tenuta in forte considerazione l’opinione e i consigli degli studenti relativamente all’edificio. È interessante notare come molte desideri e criticità evidenziate dagli studenti rientrassero nelle proposte dei docenti: si iniziava in questo modo a delineare una pista di lavoro in cui tutti i membri dell’università potessero essere coinvolti.

19 Ricognizione delle necessità

In primavera 2019 è stato reputato necessario coinvolgere gli studenti attraverso un questionario, redatto dalla studentessa milena Bianchi, sotto la supervisione della professoressa Beate Weyland, per comprendere in quale direzione muoversi.

Al questionario hanno partecipato 131 studenti; I tre campi d’indagine che sono stati analizzati sono: • Comfort; • Arte e bellezza; • piante/natura e cura Dalla domanda su cosa potesse far star meglio negli spazi comuni della facoltà, è emerso che: Il 48,1% degli studenti ha risposto “più comfort”; Il 34,4% ha risposto “più natura”; Il 16% ha risposto “più bellezza”; mentre il restante 1,5% delle risposte si è diviso tra “più praticità” e “un setting più adeguato per i lavori di gruppo”. È interessante notare che oltre il 93,1% (121 su 130) degli studenti che hanno risposto al sondaggio ha ritenuto che fossero necessari alcuni interventi di miglioramento dell’edificio e dell’arredamento, ma che per fare ciò sarebbe bastato solamente qualche piccolo sforzo, mentre solamente il 6,9% (9 studenti) ha risposto negativamente alla necessità di migliorare l’ambiente (selezionando la voce “No, vanno già bene così come sono”).

20 3.

Questionario di ricognizione con gli studenti

Fruizione dello spazio allestito con nuovi arredi

2) Foyer • a. vorrei che fosse una zona incontro e scambio, con tavoli, pouf, poltrone e divanetti (54,4%);

• d. Aggiungerei qualche tavolo (anche più piccolo) (44,3%)

4) 4) Terrazze (131risposte):

• b. vorrei che fosse un posto dove trovarsi per i lavori di gruppo o chiacchierare e stare al primo piano (130 risposte): insieme (23,1%);

• b. mi piacerebbe che fosse un’estensione della mensa, con tavoli e zone per mangiare e chiacchierare (40%)

• a. vorrei che fosse più colorato e personalizzato/abile (33,1%);

• c. Ci metterei delle piante (48,1%);

• d. vorrei che fosse uno spazio espositivo, per gli artefatti degli studenti (29,6%) al piano terra (125 risposte): 3) Foyer

• b. Ci metterei delle sedie più comode ed ergonomiche (55,7%);

• c. vorrei che fosse organizzato a isole tra loro distanti e separate, per rendere l’atmosfera più conviviale (29,6%);

Primo campo di indagine: il comfort Il questionario proseguiva chiedendo agli studenti cosa desiderassero aggiungere nelle aule studio, nei foyer (piano terra e primo piano) e nelle terrazze attraverso delle domande a scelta multipla. le voci più selezionate, relativamente a ogni spazio, sono state: 1) Aulestudio (131risposte):

• a. Ne dedicherei una allo studio in silenzio e una alle attività di gruppo a voce alta (73,3% delle scelte);

• c. mi piacerebbe che ci fossero più arredi informali come pouf e divanetti (21,5%).

È interessante come la maggior parte delle risposte mettano in evidenza il desiderio di avere spazi informali con pouf o sedie ergonomiche, più colorati e con qualche pianta in più. I risultati mostrano un forte interesse da parte degli studenti a rendere gli spazi più fruibili, conviviali e accoglienti.

22

• d. Ci metterei dei pouf o dei divanetti (36,6%).

• c. metterei delle sdraio o poltrone sacco (57,3%);

• b. metterei degli ombrelloni (63,4%);

• a. Metterei delle piante e dei fiori (68,7%);

23 Cosa ti farebbe stare meglio negli spazi comuni della facoltà (foyer ingresso, foyer primo piano, sale studio, terrazze)? • 131 risposte

• l’arte rende belli gli spazi (41,1%);

Dalle risposte del questionario emerge particolarmente l’importanza dell’arte negli spazi dell’università come ricchezza culturale e individuale. l a maggior parte degli studenti afferma che l’arte potrebbe migliorare la permanenza in università rendendo gli ambienti più stimolanti e accoglienti. Dalle risposte emerge un modesto interesse artistico da parte degli studenti e la volontà di conoscere mondi artistici diversi e ambienti d’arte ricchi di ispirazione.

Successivamente è stata rivolta una domanda sulla possibilità di trasformare gli ambienti comuni in spazi espositivi per gli artisti locali. Il 45,7% di 127 studenti ha risposto affermativamente (scegliendo la risposta multipla “Mi piace, ma con una rotazione annuale delle opere”), mentre solamente il 3,9% degli studenti ha affermato di non essere d’accordo.

• l’arte arricchisce il nostro senso estetico (32%).

È stata anche chiesta l’eventuale disponibilità degli studenti di mettersi in gioco per collaborare al progetto arte e bellezza; la grande maggioranza si è mostrata interessata nel partecipare all’iniziativa, mentre 2 studenti (su 80 partecipanti a questa domanda) non avrebbero voluto essere partecipi del progetto (2,6%).

• l’arte mi incuriosisce e mi fa stare bene (34,4%);

Le altre possibili risposte raccolgono meno del 20% delle preferenze. Può essere però interessante notare che solamente uno/a studente/essa ha selezionato la voce “l’arte non c’entra con la nostra formazione”, mettendo in evidenza come la maggior parte degli studenti, seppur in maniera diversa, vedesse nell’arte una possibilità per arricchire e abbellire gli ambienti.

• l’arte arricchisce il nostro bagaglio culturale e ci permette di incontrare mondi diversi dal nostro (55,5%);

24

• I quadri negli ambienti danno un senso di calore e ispirazione (46,9%);

Secondo campo d’indagine: la concezione di arte Il secondo campo d’indagine del questionario riguardava il tema “Arte e bellezza”. l a concezione dell’arte emersa da 128 studenti è la seguente:

• Mettere nuove piante, belle e grandi, negli spazi comuni (64,2%);

• Mettere a posto i vasi e dare alle piante delle nuove allocazioni (26%).

• Il COMFORT: divanetti, cuscini, sedute morbide

• Le PIANTE e il VERDE • L’ARTE e la BELLEZZA: quadri, sculture, colore I risultati emersi sono rappresentati nel seguente areogramma.

Anche in questo caso sono state raccolte idee e interessi di partecipazione relativamente al progetto piante, ed è emerso l’interesse per workshop su piante/ giardinaggio/qualificazione

25 Terzo campo d’indagine: piante e natura

Infine, sono stati raccolti sogni che raccontassero come gli studenti immaginassero l’università un anno dopo. queste immaginazioni hanno messo in luce ancora una volta quei desideri emersi durante lo sportello d’ascolto; tra questi spiccano la voglia di vedere più colori, più esposizione degli artefatti svolti, più luminosità e comodità degli ambienti, con più presenza di piante e natura. Il questionario si è concluso con un’ultima domanda, a cui hanno risposto 128 studenti/studentesse: “Nello spazio in cui ti trovi, qual è l’elemento che più ti fa sentire bene?”. le tre risposte possibili erano:

come anche le piante possano essere rilevanti per valorizzare questo lprogetto!adomanda successiva mirava a chiedere agli studenti e alle studentesse gli interventi da loro ritenuti più importanti per valorizzare le piante e la natura nel progetto di Benessere e comfort. le risposte più gettonate indicavano la necessità di mettere nuove piante e di valorizzare quelle già presenti, in particolare (su 123 studenti):

• Scegliere e valorizzare le piante già presenti nella nostra facoltà (26%);

delle terrazze e per contribuire in maniera attiva come 120oristi per aiutare i custodi a curare le piante (35 studenti su 109), mentre solo 2 risposte negavano l’interesse a partecipare attivamente a eventuali iniziative.

• Mettere piante sempre verdi (pino, abete) e rampicanti sulle terrazze (35%);

Alla prima domanda di questa sezione, che puntava a raccogliere la percezione dell’importanza delle piante nell’edificio, circa il 50% degli studenti (su 130 partecipanti) ha selezionato voci che segnalassero l’importanza della natura per valorizzare l’edificio e nessuno ha evidenziato l’inutilità delle piante, anche se l’8,5% degli studenti ha indicato che la loro cura potesse essere Emergeimpegnativa.così

Concludendo l’analisi del questionario si evince che gli studenti raccolgano positivamente le iniziative emerse dal gruppo di lavoro coordinato dalla docente Beate Weyland e che c’è necessità di un intervento per migliorare la percezione di benessere e per dare vita a quei desideri relativi agli spazi messi in luce dagli “abitanti” della struttura universitaria. Dopo un’attenta analisi dei questionari si è passati all’azione; come primo passo si è allestita la stanza del preside con opere d’arte in prestito per gentile concessione di Gregor prugger, scultore altoatesino.

Da queste risposte si può dedurre che il comfort è l’elemento che influisce maggiormente nel benessere percepito degli studenti (63,3% si 128 studenti), mentre le piante (20,3%) restano più scelte dell’arte e della bellezza (16,4%).

26

27 Dopo che hai svolto tutto il questionario, ti poniamo ancora un’ultima domanda: Nello spazio in cui ti trovi, qual è l’elemento che più ti fa sentire bene? • 128 risposte Lo scultore altoatesino Gregor Prugger con il Preside Paul Videsott

3 - Valorizzazione degli spazi comuni al primo piano;

4.

A seguito della disponibilità della direzione dell’università a destinare fondi per rispondere alle richieste della comunità universitaria, il 22 luglio 2019 sono state elaborate in un workshop, con la partecipazione dei docenti, del personale non docente e amministrativo, le traiettorie guida degli interventi sulle seguenti aree:

2 - Qualificazione della zona retrostante l’ingresso;

4 - Qualificazione delle sale studio studenti 2.36 e 2.37 e della sala riunioni 2.14;

28

5 - Valorizzazione del progetto piante all’interno dell’edificio;

6 - Qualificazione delle terrazze; 7 - Riorganizzazione e arredo dello spazio incontro e caffetteria per i docenti al terzo piano, aula 3.27. la partecipazione variegata di docenti della facoltà, amministrativi, dei tecnici e custodi, ha permesso di esplorare sotto molteplici punti di vista le modalità secondo le quali orientare gli acquisti. la strategia adottata per raccogliere le informazioni è stata quella del brainstorming visivo, posizionando nelle diverse aree in cui sarebbero stati fatti gli interventi delle bacheche con dei moodboard ai quali ispirarsi e post it per apporre le preferenze e i commenti. Durante l’incontro sono stati presentati i risultati del questionario agli studenti e sono state svolte riflessioni in merito. Al termine del workshop sono state definite le seguenti traiettorie di intervento: Workshop con i docenti l’amministrazione e i custodi

1 - Valorizzazione dell’ingresso dell’edificio;

Workshop con docenti, amministrazione e custodi

30 Natura e piante questo campo di intervento prevedeva la valorizzazione delle piante esistenti all’interno dell’università attraverso la cura delle stesse e la ricollocazione negli spazi, oltre all’eventuale possibilità di sostituzione di piante malate con altre nuove. A sostegno di tali iniziative è stato pensato inoltre di individuare degli studenti 120 ore con il compito di curare le piante, oltre alla pianificazione di workshop di sensibilizzazione e formazione sulle loro qualità. Spazi informali e comfort Con questa denominazione ci si è riferiti in particolare ai foyer dell’università, con il desiderio che essi favoriscano sempre di più la socialità delle persone che frequentano l’università. questo avrebbe dovuto favorire il benessere percepito da studenti, docenti e frequentanti degli ambienti universitari. le proposte trattate durante il workshop prevedevano l’acquisto di tappeti, cuscini, poltrone, pouf, sdraio e oggetti informali, che potessero per esempio configurarsi in aree per il bookcrossing e in bacheche informative. Arte e spazi espositivi per quanto riguarda questa pista di lavoro è stata proposta l’apertura dell’università ad artisti locali (e non solo), in modo che potesse diventare uno spazio espositivo temporaneo delle loro opere. Tale proposta permetterebbe così di offrire un affitto temporaneo alle opere degli artisti, ma al contempo di valorizzare gli ambienti universitari con artefatti di valore artistico e locale. Inoltre, si è presa in considerazione la possibilità, come emerso dallo sportello d’ascolto, di esporre gli elaborati artistici realizzati dagli studenti oltre che dei libri o altri artefatti dei docenti. In tutte e tre le aree si è discussa la possibilità di coinvolgere degli studenti 120 ore incaricati di organizzare gli ambienti, prendersene cura. Ulteriori interventi Oltre alle azioni per migliorare la biblioteca e gli spazi studio, si è sentita la necessità di intervenire sulle piante all’interno dell’edificio e sulle terrazze. Sostituendo alcune piante negli spazi comuni, riparando e rivestendo vasi e portando alcune piante e un abete sulle terrazze, tutto coinvolgendo gli studenti nella realizzazione e creando una comunità partecipe. È stata prospettata l’idea di avere vero albero di Natale sulla terrazza della Facoltà per poter festeggiare l’evento anche in forma rituale durante l’avvento.

31 Ricognizione delle necessità dei docenti UNIBZ

Una volta definito il budget degli interventi e condivisa la decisione di affiancare Beate Weyland all’amministrazione per la selezione degli acquisti, sono iniziate le attività. Le piante malate e anziane, presenti nell’edificio erano 39. Sono state raccolte e posizionate nell’atrio al primo piano in dei sacchi e partire da venerdì 18 ottobre a sabato 26 ottobre, è stata offerta la possibilità a tutta la comunità studentesca e docente di passare e prendere con sé una pianta, così da prendersene cura e trasmettere un’impronta verde ed ecosostenibile. l’iniziativa ha avuto grande successo. In una sola giornata le piante sono state tutte prelevate. questo ha permesso di fare spazio alle nuove piante, in via di arrivo.

32 5. Green take away

33

34 6. Green workshop

Dal 3 al 4 dicembre si è organizzato un Green workshop, due giornate dedicate al posizionamento e inserimento, insieme ai giardinieri, delle piante nuove nei vasi rivestiti e sulle terrazze.

Tutti gli studenti sono stati invitati a questa giornata di workshop attivo, che ha dato qualità verde alla facoltà e l’idea di una comunità impegnata agli studenti. Si sono riportate le piante nell’edificio e sulle terrazze. Gli studenti, divisi in gruppi, hanno potuto assistere e partecipare attivamente alla messa in vaso delle piante, al loro posizionamento nell’edificio e ad aiutare al trasporto e al posizionamento del nostro albero di Natale vivo sulla terrazza. Sono stati loro anche a scegliere dove e come posizionare i tappeti, i pouf e i divani, così da rendere la facoltà così come la desiderano. posizionando gli oggetti e le piante negli spazi dell’università ogni studente si è reso partecipe in modo attivo e cooperativo per l’intera comunità universitaria. l a libertà compositiva nel far scegliere agli studenti quali spazi utilizzare e cosa inserirvi è stato uno degli obiettivi del workshop. In questo modo, ogni studente ha potuto contribuire nel creare un ambiente accogliente e armonioso ed esserne protagonista attivo. hanno partecipato intere classi così come singoli studenti, tutti sono stati accolti a dare una mano. Nelle varie aree selezionate si è lavorato alla creazione di aree relax posizionando divanetti, pouf, tappeti e sedie ergonomiche nei Foyer e nelle aule studio. Si è creato un piccolo angolo bar al secondo piano posizionando un bollitore e creando uno spazio in cui gli studenti e le studentesse si potessero “scambiare” bustine di tè durante le pause, dove potessero portare le proprie tazze e merende sane (frutta per es.). È evidente come si sia cercato di valorizzare gli spazi condivisi, anche con la creazione di un angolo morbido al secondo piano con un tappeto, due pouff, un divanetto e uno scaffale per il bookcrossing. Inoltre, sono stati anche aggiunti nuovi quadri ed esposti diversi artefatti degli studenti (nella zona adiacente alla stazione degli autobus). A conclusione della seconda giornata di workshop alcuni docenti, il preside e gli studenti si sono raccolti intorno all’albero di Natale in terrazza, per la prima volta alla Facoltà di Bressanone, infatti, è stato posizionato un vero abete attorno a cui festeggiare e farsi gli auguri.

Allestimento foyer 1° piano Allestimento aula green

• la presenza delle nuove piante (66%);

Il riscontro degli stessi (103 risposte) rivela che essi sono affascinati da:

• il bar - primi accenni per l’autogestione (the, frigorifero...) (34%);

In seguito agli interventi, ci si è rivolti agli studenti con un nuovo questionario in lingua italiana e tedesca, simile a quello precedente, per capire se l’opinione rispetto alla struttura era cambiata, se veniva percepita la facoltà in modo nuovo e se le migliorie erano apprezzate. Il questionario a risposta multipla aveva l’obiettivo di esplorare quali cambiamenti avessero colpito maggiormente gli studenti.

• la presenza di nuove aree comfort (62,1%);

• i divanetti mobili all’ingresso e al primo piano (25,2%);

36 7.

• la presenza di sedie nuove e colorate (57,3%);

• i quadri in alcune aree (15,5%);

• Il Bookcrossing (7,8%);

Questionario di gradimento studenti

• Aule studio (1%);

• Le pareti verdi (1%).

Importante è notare che c’è coerenza con i desideri emersi nello sportello d’ascolto e nel precedente questionario. Infatti, gli interventi relativi alle piante e al comfort sono i più rilevati dagli studenti, che anche precedentemente avevano valorizzato maggiormente tali aspetti, mentre una solida fetta di partecipanti (meno ampia, ma sempre consistente) pari al 15,5% rivela di essere stata colpita dall’esposizione di quadri in alcune aree. la seconda domanda del questionario richiedeva agli studenti ulteriori suggerimenti per aggiungere nuovi elementi. È emerso che la grande maggioranza dei partecipanti ha manifestato il desiderio di continuare a valorizzare l’area bar autogestita (70,7% di 99 studenti). Circa la metà delle risposte (multiple) hanno segnalato interesse nell’aggiungere rispettivamente divani/pouff/poltrone (47,5%) e artefatti degli studenti/ decorazioni/elementi artistici (42,4%). E, infine, il 23,2% delle risposte suggeriscono di aggiungere libri e riviste, mentre il 15,2% di esse l’aggiunta di nuove piante.

allestimento spazio comune

• Anche le “nuove” aule studio vengono accolte con entusiasmo.

38

una sezione del questionario chiedeva di riportare cosa piacesse e cosa no degli spazi universitari e tramite risposte aperte di 35 tra studenti e studentesse si può sintetizzare come segue:

• Nonostante venga apprezzata la maggior presenza di arte e colori, ci sono diverse richieste di continuare ad arricchire “le pareti grigie”.

Si può osservare dunque che studenti e studentesse si sono accorti dei cambiamenti apprezzandoli, mostrando la potenzialità di questi interventi che contribuiscono effettivamente a incentivare la condivisione e l’utilizzo degli spazi, in particolare di quelli comuni! molti studenti notano la presenza di più colore nell’università rispetto a prima, grazie all’aggiunta di piante e quadri, ma qualcuno esprime il desiderio di vederne ancora di più, possibilmente aggiungendo alcuni artefatti realizzati dagli studenti. Si possono notare anche diversi apprezzamenti relativi alle zone comfort, con l’aggiunta di pouf e divanetti. Alcuni studenti, inoltre, scrivono di aver gradito l’angolo del the e ci sono delle richieste per continuare a sviluppare tale zona, magari aggiungendo anche una moka per fare il caffè. È da segnalare, inoltre, che in diverse risposte emerge come l’ambiente risulti più invitante e che trasmetta tranquillità. questo grazie all’aggiunta di piante, angoli morbidi e alla riorganizzazione dell’entrata. qualcuno ha anche affermato di aver accolto con piacere il nuovo allestimento delle aule 2.36 e 2.37 (aula studio e aula ritrovo). Oltre ai numerosi gradimenti, vengono espressi alcuni desideri, come per esempio quello di illuminare maggiormente gli spazi dell’università, di regolare con più attenzione le temperature degli ambienti, di aggiungere dei distributori automatici, di sostituire i bicchieri di plastica delle macchinette e di fare qualcosa per valorizzare anche gli uffici. In una risposta viene segnalato come i divani con le ruote non siano adatti allo studio, poiché troppo alti rispetto ai tavoli.

• Gli studenti segnalano diversi cambiamenti, soprattutto nei foyer con nuovi divani, pouff la zona bar che è stata apprezzata, anche se qualcuno suggerisce di svilupparla maggiormente.

Il questionario conteneva anche una domanda mirata a raccogliere eventuali studenti/ studentesse disponibili a partecipare a dei gruppi autogestiti per far crescere il Ciprogetto.sonostate

61 risposte, che mostrano l’interesse concreto di sostenere il progetto mettendosi in gioco nella creazione di gruppi autogestiti.

I 61 studenti hanno potuto scegliere tra 5 piste di lavoro:

• Le piante vengono percepite positivamente come qualcosa che contribuisce a creare un clima di benessere.

Attività con le piante e sulle terrazze (12 risposte)

4) Bookcrossing: sistemazione, selezione e smaltimento libri nel book crossing al piano terra e al secondo piano, iniziative autogestite con i libri, scambi, inviti di 5)autori;Arte e decorazione: è la parte del progetto ancora tutta da esplorare. Cosa potremmo esporre all’ingresso? Come possiamo invitare artisti locali (pittori, scultori, fotografi ...) a posizionare temporaneamente le loro opere nella nostra facoltà? Come decorare gli spazi?

2) Spazi comfort: sistemazione sacchi al secondo piano, divani e poltroncine nel foyer al primo piano, learning spaces 2.36-2.37, idee per potenziare questi ambienti, regole;

• Arte e decorazione (22 risposte) Il questionario si è concluso con un invito aperto a tutti per discutere insieme sulle modalità di coinvolgimento degli studenti previsto per il 19 marzo, che purtroppo è stato posticipato a data da definire a causa dell’emergenza sanitaria causata dal alla comunità studentesca, la prima interessata nel creare un’ambiente più confortevole e stimolante, sarebbe stata quella di creare gruppi autogestiti che si occupino di seguire il progetto nelle sue diverse parti:

• Bookcrossing (7 risposte)

39

lCovid-19.aproposta

1) Piante: supporto nella cura, sviluppo di idee per le terrazze, aggiunta di nuove piante e controllo della posizione di quelle esistenti, invito di esperti a parlare di come curarle, iniziative con i bambini;

3) Bar: attività autogestite per potenziare l’uso autonomo della cucina al foyer 2 piano, idee per fare crescere il progetto;

• Cura e potenziamento degli spazi comfort (27 risposte)

• Sviluppo dell’area bar (32 risposte)

40 8. 100 piante per 100 studenti

l’allestimento delle aule è stato autorizzato per rispondere concretamente all’emergenza in corso (distanziamento, miglioramento dei livelli di benessere percepito, resilienza, vivibilità), per non rinunciare alla possibilità di creare isole per le attività di gruppo e di condivisione e per sviluppare attività didattiche legate ai vegetali e alla cura.

Nel 2020, in piena emergenza dovuta alla pandemia, dopo avere realizzato una simulazione in agosto, in cui sono state presi in prestito diversi vegetali e realizzate fotografie di documentazione, sono state allestite 2 aule green grazie all’acquisto di 100 piante da posizionare in due stanze che originariamente avrebbero dovuto accogliere 100 studenti.

I video che documentano questa azione sono i consultabili a questi link: Nell’autunnohttps://youtu.be/1Jchttps://youtu.be/fJvaWfeDATmk6JWu3ng2020lapropostainiziale

era quella di impiegarle come valide alternative per il distanziamento, ma la ragione più profonda era quella di considerare come il portare le piante all’interno renda più accoglienti e resilienti gli ambienti accademici (e scolastici) e come questo gesto possa offrire l’occasione ai futuri insegnanti di ragionare sull’innovazione didattica in relazione al learning Compass promosso dall’OECD.

lo scopo pedagogico/didattico di questo allestimento sarebbe dunque quello di comprendere come sviluppare attività didattiche in modalità laboratoriale e cooperativa coinvolgendo le piante e utilizzandole in un’ottica di interdisciplinarità.

Tra gli argomenti a supporto della proposta sono stati rilevanti gli studi di Raith e lude (2015) e di mancuso (2017) che indicano come la presenza dei vegetali favorisca la concentrazione nei luoghi di studio o di lavoro, l’umidificazione degli ambienti e come possano essere un simbolo di resilienza e di cura oltre a rendere l’ambiente Nonaccogliente.daultimo, conoscere le piante e utilizzarle in didattica a scuola, possono rivelarsi fondamentali nelle scuole dell’infanzia e primarie al fine di ottemperare alla nuova legge del 20 Agosto 2019 sull’introduzione dell’ insegnamento scolastico dell’educazione civica, per favorire nei bambini l’educazione alla salute e al benessere (Art. 3), l’educazione al rapporto di cura con l’ambiente e la conoscenza degli obiettivi

Photoshooting artistico negli allestimenti green

Sono diversi anni che a Facoltà di Scienze della Formazione investe in ricerca sul rapporto Dopo tra pedagogia e architettura e design nel processo di ripensamento degli spazi educativi (Weyland Attia, 2015; Weyland, Stadler-Altmann 2019, Weyland, prey 2020). Dalle plurime esperienze di ricerca-azione promosse con le scuole per ripensarne gli spazi, insieme ai diversi percorsi di accompagnamento per costruire nuove scuole, per ristrutturarle o per ampliarle, abbiamo compreso che per intervenire sulle strutture c’è bisogno di coinvolgere una comunità complessa: una committenza, una dirigenza, un collegio docenti, perché il ragionamento sugli spazi e apprendimento ha necessità di coinvolgere tutto il sistema.

la proposta di portare una pianta dentro lo spazio educativo è un gesto che potrebbe fare ogni singolo insegnante, come forse in futuro anche i nostri studenti, senza particolari autorizzazioni o atti amministrativi, e che permette subito di ottenere un grande beneficio: non solo perché abbellisce lo spazio, ma perché la presenza di un vegetale conduce a riconfigurare l’organizzazione della didattica, ad esempio per trovare il tempo per la cura, una cosa che normalmente a scuola non è importante.

Dalle prime esperienze di confronto e scambio è emersa la consapevolezza che il rapporto con le piante (e quindi la natura) sia una eredità educativa. questo argomento è importante per qualificare la proposta dal punto di vista pedagogico/didattico e per andare oltre il semplice abbellimento degli spazi interni.

Il progetto ha avuto come riferimenti scientifici le riflessioni di studiosi come Peter Barret (2015, 2019), Raith e lude (2015) e harry hughes (2019), convergenti nel ritenere che il senso di appropriazione e di azione diversificata nello spazio, oltre che l’esposizione ai vegetali, conducano a un miglioramento qualitativo del gradimento e a un soggiorno più prolungato negli spazi.

42

2030. Disponendo i banchi a isola per non rinunciare alla laboratorialità che connota l’offerta formativa in Facoltà e nel contempo per far posto alle piante, abbiamo scoperto che si crea uno spazio cooperativo più piacevole. È un discorso a ritroso. portando le piante dentro l’ambiente abbiamo esplorato approcci pedagogici e didattici innovativi, che lavorano tutti sulle qualità profonde delle competenze globali, ovvero sulla domanda, sulla ricerca, sul team building, sul lavorare in gruppo per rispondere alle grandi domande che si possono presentare nella didattica quotidiana.

43 Photoshooting artistico negli allestimenti green

Nonostante ciò durante i laboratori di Didattica Generale è stato possibile comunque mostrare gli spazi e ragionare con gli studenti sul potenziale didattico delle piante.

Tra Novembre e Marzo la cura e innaffiatura delle piante è stata svolta da Beate Weyland, non avendo molte persone modo di entrare nell’edificio.

A marzo 2021 è stato possibile coinvolgere quattro studenti iscritti a tre corsi di laurea diversi (formazione primaria, assistente sociale e comunicazione) su progetto, lavorando non solo nelle attività di cura e annaffiatura delle piante, ma anche sullo studio di modalità per coinvolgere altri studenti sulle attività di cura ed esplorazione e per creare una community green. Gli studenti che hanno partecipato al progetto nel 2021, grazie alla assegnazione come 120oristi, sono Irina Tataru, Federica Brun, Francesco Ochner e Giovanni Francescon. la prima attività svolta dal gruppo è stata quella di lavorare sulla nominazione del laboratorio. la proposta di chiamarlo laboratorio GREEN SET è giunta dal gruppo, con l’idea di congiungere il concetto delle piante e del verde indoor in generale con un setting in continua evoluzione. Nell’immagiario degli studenti si prospettava l’idea di poter inverdire con il tempo tutta la facoltà e ragionare più compiutamente proprio sulla possibilità di fare della pianta un mediatore sia per la didattica sia per generare maggiore benessere e abitabilità degli spazi. per decrivere meglio il laboratorio, gli studenti hanno collaborato anche alla realizzazione di un logo per contrassegnare gli spazi dedicati e hanno studiato una serie di possibilità per diffondere la sua conoscenza. la realizzazione del logo è stata preceduta da un’attenta scelta di colori, forme e disposizione nello spazio. È stato scelto di utilizzare prevalentemente il colore verde per ricordare alle piante, fulcro del progetto. Inoltre, è stato pensato di riassumere in modo intuitivo e visivo i tre obiettivi principali del progetto: l’attività con le piante, il benessere e comfort negli spazi e l’arte. Attraverso alcune immagini rappresentative e racchiuse in tre dimensioni sono state elaborate graficamente tre sfere che ricordano la circolarità e la loro interdipendenza. Il logo finale, individuato dal gruppo insieme alla professoressa Weyland, racchiude in modo significativo gli obiettivi e i tratti salienti del progetto Green SET. Di seguito si elencano le attività condotte insieme agli studenti 120 ore in questo anno particolare, durante le attività didattiche e seminariali, e con una nostra tesista:

Azioni nel 2021 con gli studenti 120 ore

purtroppo, subito dopo l’allestimento delle aule green nel Novembre 2020, per via del lock down dovuto alla pandemia non è stato possibile iniziare a frequentarle.

44 9.

Cura delle piante da parte degli studenti

3 - Attività all’interno dei laboratori di didattica correlate alle piante ( a cura di B. Weyland anche a distanza ).

4 - Studio di possibili modalità per partire con la sensibilizzazione della comunità studentesca e docente sulle ragioni della presenza delle piante nelle aule green.

6 - Organizzazione di un Workshop online “PLANTScare” con il fioraio trasmesso tramite zoom riguardo la cura, il rinvaso e la moltiplicazione delle piante dopo 6 mesi dall’intervento (Aprile 2021). per l’occasione è stata creata una locandina per pubblicizzare l’evento. Durante il workshop “pl ANTScare”

1 - Cura regolare delle piante (da marzo 2021) e rendicontazione su padlet delle attività https://padlet.com/padlab/greenrooms

5 - Stesura di una possibile strategia di social. Si è riflettuto sul linguaggio, sulle tematiche e si sono creati due possibili post di prova per mostrare come potrebbe evolversi la pagina Instagram. In gruppo si è tentato di delineare possibili temi da trattare e possibili eventi online o in presenza da svolgere presso le aule green dell’università.

il fioraio della floricoltura Schullian di Bolzano, collegato in streeming anche con gli studenti che volevano seguire da casa l’evento, ha raccontato del mondo delle piante, le loro caratteristiche, la loro provenienza, i loro bisogni e come riprodurle. molte piante delle aule green sono state travasate in vasi più grandi e molte riprodotte. Essere in contatto con le piante e travasarle in pri ma persona sotto la guida di un esperto, è stata un’esperienza arricchente e molto stimolante.

2 - Incontri periodici con il Team per discutere sui procedimenti di formazione del gruppo (scelta del nome e logo, discussione del progetto, valutazione e creazione del profilo Instagram di “Green set for unibz” che successivamente abbiamo eliminato). molte idee e proposte sono raccolte nel padlet al link https://padlet.com/padlab/bccb.

7 - Sperimentazione del progetto in una scuola dell’infanzia tramite l’impiego di alcune piante da interno e da esterno acquistate con i fondi di sviluppo di Beate Weyland con l’accompagnamento della tesista Silvia Galletto.

8 - Incontro con Roberto Farnè a conclusione dei laboratori di Didattica Generale dal titolo “Fare il paradiso a scuola con le piante tra spazi e didattiche”. Durante il seminario, svolto il 22 e il 23 dicembre 2020 è stato approfondito il tema su come migliorare gli spazi scolastici con le piante insieme ad alcune scuole che stanno sperimentando la proposta e gli

46

47 Loghi realizzati dagli studenti

10 - Presentazione del progetto al convegno internazionale di Scuola Democratica 2021 insieme agli studenti . Nel convegno di scuola democratica il gruppo Green SET ha promosso e raccontato del progetto. Gli studenti del gruppo si sono riuniti nelle aule green dell’università per mostrare ai partecipanti in diretta gli spazi allestiti. la prsentazione del progetto Green SET, accompagnata da una presentazione power point (https://teams.microsoft.com/l/file/) ha trattato della storia del gruppo autogestito, degli obiettivi, delle azioni, degli eventi organizzati e delle prospettive future. Condividere il progetto e i suoi valori ad un pubblico più ampio ha permesso di far conoscere il progetto Green SET e raccogliere nuovi pensieri e consigli a riguardo.

9 - Realizzazione di ciclo di seminari EDEN (a cura di Beate Weyland) Il ciclo di seminari è stato finanziato con i fondi di sviluppo di Beate Weyland ed è stato organizzato con lo scopo di diffondere la conoscenza del progetto. le relatrici e i relatori sono insegnanti, pedagogisti, architetti, designer che da quando si sono iniziati a svolgere i seminari online sulla proposta Eden nel 2020 hanno continuato a incontrarsi per ragionare sulla proposta di portare le piante negli spazi interni. Oltre ai relatori sono state invitate a presentare le esperienze di implementazione alcune scuole che si sono impegnate concretamente sul progetto.

48 studenti hanno presentato le attività didattiche progettate a distanza con le piante. Sono stati discussi vari temi tra cui i rapporto tra indoor e outdoor education, e si è riflettuto su come sviluppare progetti didattici e ludici con le piante in classe.

11 - Photoshooting artistico per preparare la diffusione del progetto alla comunità e le pubblicazioni titolato “Incontro uomo-natura”, con l’impiego di fondi privati di Beate Weyland. Gli studenti del gruppo Green SET si sono messi a disposizione del fotografo artista marco pietracupa per essere ritratti in modo tale da restituire la forza e la complessità del progetto. l’intento era creare degli scatti inerenti l’interpretazione dell l’incontro tra piante e studenti negli spazi dell’università. Sono stati scelti vari ambienti, tra cui i foyers, gli spazi comuni, le terrazze e le aule green. Il setting è stato creato insieme. per il 2022 la proposta è quella di proseguire con la messa a sistema del laboratorio attraverso una serie di azioni finalizzate al mantenimento in salute e alla riproduzione delle piante acquistate, alla divulgazione della proposta, creando infografiche sulle aule green-set e cartelloni/poster per spiegare la conoscenza tra gli studenti e i docenti della facoltà e dell’intera università. Al fine di congiungere gli interventi con la ricerca si stanno cercando le vie per realizzare un monitoraggio delle attività nelle

connelloeducarespaziolepiante

1244 Passcode:

IDpwd=VHI0K2d6ZVU0Ym9EcE1XKzJaN2xQdz09https://scientificnet.zoom.us/j/95248071244?riunione:

L’emergenza sanitaria ha portato con sè una grande incertezza su come condurre le attività educative nelle scuole. Come ripensare la presenza degli insegnanti e dei bambini negli edifici? Possiamo “addomesticare” i nostri spazi educativi creando aree che riproducano l’apprendimento domestico? Le piante possono essere una variabile interessante per promuo vere l’appartenenza e il benessere, e per a collegare più precisamente l’amore per la vita con gli obiettivi am bientali dell’Agenda 2030? A queste e altre domande risponde ranno figure esperte in ricerca con noi da circa un anno: pedagogiste, architette, insegnanti, educatrici e designer. Durante gli incontri, inoltre, inviteremo a presentare le scuole che stanno sperimentando liberamente la proposta. DI SEMINARI Gli eventi avranno luogo in zoom e sono gratuiti. 952 4807 EDEN Si potrà seguire anche in streaming sulla pagina FB edenscuolanatura iso-a-scuola-con-la-natura-104098741337742/).(https://www.facebook.com/EDEN-fare-il-parad

Si può progettare l’ambiente scola stico con le piante? Si può imparare dalle piante e con le piante? È pos sibile giocare con le piante? Il ciclo di seminari esplora le questioni che animano il mondo dell’educazione sul tema della relazione di prossimità con i vegetali negli spazi interni.

CICLO

49 EDEN EDUCATIONAL ENVIRONMENTS WITH NATURE

50 aule green con osservazioni, interviste e questionari a studenti e docenti. A tale fine è stata inviata una proposta sul Dm 1061 e 1062, per l’attivazione di una borsa di studio per phD e una borsa per RTD sulla linea green del decreto coinvolgendo sia l’università Supsi – Dipartimento di Educazione e Formazione, interessata alla creazione di un’aula green, sia la ditta GAm interessata a sviluppare una linea di arredi per supportare lo sviluppo di aule green sul territorio italiano. per dare forza e continuità al laboratorio GREEN SET si sta cercando di sviluppare una strategia per la creazione di una comunità di studenti interessati al tema, realizzando conferenze tematiche con esperti e con workshop o corsi che gravitino sul tema delle piante negli spazi educativi indoor/outdoor.

51 Photoshooting artistico negli allestimenti green

• Vorremmo diffondere la conoscenza del progetto/laboratorio ai compagni e raccontare la storia che ha permesso la sua nascita, oltre che le ragioni per cui ci sono le piante in due stanze (forse in più ambienti).

A partire dalle attivitá intraprese da parte degli studenti 120 ore sono state svolte alcune riunioni per ragionare sul lavoro svolto e sulle possibili attività da intraprendere per il futuro.

Le proposte degli studenti

Di seguito si riportano le proposte degli studenti impegnati sul progetto e sulla redazione condivisa di questo rapporto.

Come: assegnando a un certo numero di studenti ogni anno la possibilità di svolgere un opzionale/libero di 1 credito sul tema GREEN SET, oppure considerando questo impegno come parte del tirocinio indiretto.

• vorremmo organizzare giornate a tema sulle piante e sulla natura presso la facoltà, pensando al tempo in cui è necessaria la presenza di un giardiniere per la riproduzione e travaso delle piante, oppure per svolgere attività specifiche sulle terrazze o all’aperto ecc.. Come: sempre utilizzando il tempo di un credito libero e coinvolgendo i compagni.

Come: creando un gruppo di studenti che si occupano della comunicazione e diffusione anche sui social dell’università delle iniziative e informazioni in merito.

• vorremmo invitare in università esperti esterni (artisti., botanici, giardinieri, pedagogisti che si occupano del tema della natura, ecc.) perché ci ispirino sulle potenzialità del verde indoor e outdoor. Come: utilizzando i fondi personali dei docenti interessati e lavorandoci usando un possibile credito “libero” o il tempo del tirocinio indiretto.

• vorremmo che si crei nel tempo un gruppo di studenti che curino il laboratorio GREEN SET, che noi consideriamo potenzialmente come diffuso in sempre più aule didattiche, e non relegato in due stanze.

52

• vorremmo esplorare con voi la possibilità di utilizzare le aule green come spazio di lavoro condiviso per noi studenti per sviluppare idee e progetti insieme ai docenti delle varie aree disciplinari, per capire per esempio come strutturare unità didattiche. Come: facendo ruotare più corsi su queste aule, o distribuendo le piante su

Photoshooting artistico negli allestimenti green

54 diverse aule in cui si tengono i laboratori.

• vorremmo esplorare come congiungere anche il corso per Educatore Sociale con il laboratorio, scoprendo come attraverso le piante si possa lavorare all’inclusione delle persone con disabilità o come nei diversi spazi educativi le piante possano diventare mediatori a supporto di attività di movimento per la valorizzazione del corpo dello spazio).

• vorremmo esplorare la possibilità di accreditare le attività con le piante in facoltà al diploma supplement. Come: per esempio potrebbe essere un altro modo per valorizzare la collaborazione all’organizzazione di una conferenza e alcune ore previste per la partecipazione ai convegni possono essere utilizzate per la cura delle piante.

• vorremmo distribuire le piante anche in altre aule e predisporre altre zone green nell’università. Come: Non è necessario acquistare altre piante in quanto possono essere riprodotte quelle già presenti (workshops con studenti). Le nuove aule green potrebbero ospitare anche poche piante (4-8) e mantenere la predisposizione di banchi e sedie attuale.

• vorremmo adottare almeno una pianta grande e posizionarla nelle nostre aule studio, possibilmente anche insieme ad alcune altre piante e preparare cartelloni per spiegare il progetto.

55 Photoshooting artistico negli allestimenti green

• Mortari L. (2021). La politica della cura. Milano: Raffaello Cortina Editore.

• hughes h., Franz J., Willis J. (2019). School spaces for Student Wellbeing and learning. Singapore: Springer.

• mancuso S., viola A. (2015). verde Brillante. Sensibilità e intelligenza del mondo vegetale. Firenze: Giunti.

Bibliografia

• Han, Ke-Tzung (ingl. 2009): Influenza delle piante da interno a foglia larga limitatamente visibili sulla psicologia, il comportamento e la salute degli studenti di una scuola media a Taiwan. Ambiente e comportamento, 41(5). S. 658-692

• Weyland B., Attia, S. (2015). progettare scuole tra pedagogia e architettura. milano: Guerini. Wey land B. (2017). Didattica sensoriale. milano: Guerini.

56

• Barrett, p., Treves, A., Shmis, T., Ambasz, D. e ustinova, m. (2019). The Impact of School Infra structure on learning: A Synthesis of the Evidence. Washington, D.C.: International Bank for Re construction and Development-World Bank.

• mancuso S. (2017). plant Revolution. Firenze: Giunti.

• Sheick knvul (engl. 2019): quanta natura basta? 120 minuti alla settimana, dicono i medici. Il New york Times uRl:https://www.nytimes.com/2019/06/13/health/nature-outdoors-health.html (ultimo accesso 15/09/2020)

• Barrett, p., zhang, y., Davies, F. e Barrett, l . (2015). Clever Classrooms. Summary Report of the hEAD project (holistic Evidence and Design). manchester: university of Saltford.

• Raith, Andreas & lude, Armin (2014): Startkapital Natur: Wie Naturerfharung die kindliche Entwick lung fördert. monaco: Oekom verlag

• Weyland B., leone T. (2020). l aboratori attivi di democrazia tra spazi e didattiche. milano: Guerini scientifica.

• Weyland B. (2020). In Beziehung mit Pflanzen leben. In: NAB Notizen zu Architektur und Bildung. Art. Nr. 121. klinkhart rivista open access https://www.nab-notizenarchitekturbildung.net

• Weyland B., prey k. (2020). Ridisegnare la scuola tra didattica architettura e design. milano: Guer ini.

• Weyland B. (2018), pAD pedagogia, Architettura e Design per progettare la scuola insieme, Ricer cazione, Six-monthly Journal on learning, Research and Innovation in Education, pp. 29-51. Wey land B., Stadler-Altmann u., Galletti A., &prey k. (2019). Scuole in movimento. progettare insieme tra pedagogia, architettura e design. milano: FrancoAngeli.

• mancuso S. (2018). l’incredibile viaggio delle piante. Bari: l aterza.

• Weyland B. (2020). Eden: ambienti educative naturali. Rivista dell’Istruzione, 6/2020, pp. 19-23.

selezione di testi di riferimento per la realizzazione dei green set

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.