NelMese 10/2008

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periodico di Cultura Medicina Turismo Economia direttore responsabile NICOLA BELLOMO sommario n. 10/2008 anno 42esimo Edizioni NUOVA GEDIM S.R.L. Direzione - Amministrazione - Pubblicità via Suppa, 28 - tel. 0805232468 70122 Bari - NUOVA GEDIM S.R.L. iscritta alla Camera di Commercio di Bari il 14/01/2008 al numero 503184 - “NELMESE” periodico di cultura turismo economia iscritto al n. 333 del “Registro dei giornali e periodici” del Tribunale di Bari 9 /11 / 1967 - Spedizione in abbonamento postale comma 34 - art. 2 - Legge 549/95 Filiale di Bari - E’ vietata la riproduzione, anche parziale, di scritti e la riproduzione in fotocopia -. Nicola Bellomo ideazione Grafica. Massimo Clori Fotocomposizione. - Stampa: Pubblicità & Stampa - Via dei Gladioli 6 - 70026 Modugno/Bari tel. 0805382917 ABBONAMENTO ANNUO PER IL 2008 Euro 30,00 - LA COPIA - euro. 3,00 (con copertina plastificata euro 3,20) - CONTO CORRENTE POSTALE 000088305263 INTESTATO A NUOVA GEDIM S.R.L. - VIA SUPPA 28 BARI 70122

www.nelmese.com e-mail: nelmese@virgilio.it nuovagedim@alice.it nelmese - 10/2008 - 2


CONSOLATI

Pouilles-Senegal

Puglia-Senegal

La regione meridionale italiana ha lanciato un ponte per sviluppare intese culturali, turistiche ed imprenditoriali.

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di Alessio Rega

PROGETTO PROMOSSO DALLA F. DIVELLA E LILT

DIBATTITO SULL’AUSPICIO DEL PAPA

La prevenzione dei tumori 5 anche al supermercato

Cattolici & Politica

di Aldo Loiodice

Ad Aldo Loiodice il “Premio Sarnelli”

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di Claudia Serrano

MEDICINA/NEL MONDO DEI CIECHI /4.

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di Francesco De Palo

ISTITUZIONI

Così il nuovo Ipres

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de Alessio Rega

SOCIALITA’/MEDICINA

RELIGIONE/ POLITICA

DEFINITA LA NUOVA STRATEGIA

La région méridionale italienne a jeté un pont pour développer des accords culturels, touristiques et économiques.

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STORIA / PERSONAGGI APPASSIONATO APPELLO DELLA PROF. SALLUSTIO

LA NOTA CANTANTE NON VEDENTE

Annalisa Minetti, grinta 30 nella vita di Daniela Mazzacane ATTUALITA’

Flash di cronache e annunci di Daniela Mazzacane

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ECONOMIA / CREDITO Il “ritorno” dello storico Aumento di capitale alla Gaetano Salvemini 35 da Firenze a Molfetta? 18 Banca Popolare di Bari LIBRERIE & LIBRI / RICORDI

INTITOLATA LA SALA LETTURA DELLA DE GEMMIS

Mario Adda, editore eccellente di Alessio Rega

LIBRERIE & LIBRI

di Mary Sellani

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SOCIALITA’ / MEDICINA / UNIVERSITA’

CONCERTO DELLA “CULLA DI SPAGO”

Per un sorriso dei bimbi in corsia

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SOCIALITA’ STRUTTURA DONATA DAL GRUPPO DE GENNARO

A.R.C.Ha, ora per i disabili una casa e una scuola

di Marisa Di Bello

IL PROGETTO “FROM SCHOOL TO WORK”

20 L’Immobiliare Rubino per gli studenti pugliesi 37

PUBBLICATE DALL’EDITORE SPIRALI DI MILANO

Tutte le “Opere” di Nicola Saponaro

ECONOMIA/ EDILIZIA / SCUOLA

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EDILIZIA / SCUOLA DAL 1 GENNAIO 2009 CORSO - INTERAMENTE GRATUTITO PER LE IMPRESE - PER LA FORMAZIONE DI GIOVANI CHE NON HANNO ESPERIENZE LAVORATIVE DI CANTIERE

Formedil: “Le 16 ore” per 39 un’edilizia più sicura

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Amministrazione - Redazione: Via D. Nicolai, 39 - 70122 Bari Tel. 080/5214220 - Fax: 080/5234777 http://www.cacucci.it - e-mail: info@cacucci.it Librerie: Via B. Cairoli, 140 - 70122 Bari Tel. 080/5212550 - Fax: 080/5219471 Via S. Matarrese, 2/d - 70124 Bari Tel.-Fax: 080/5617175

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ISBN 9788884227447 - pp. 154 - E. 13,00 PINO PISICCHIO

TRA DECLINO E CAMBIAMENTO Aspetti del partito politico italiano

ISBN 9788884227546 - pp. 415 - E. 35,00 FRANCESCO GABRIELE EUROPA: LA “COSTITUZIONE” ABBANDONATA ISBN 9788884227621 - pp. 320 - E. 25,00 STEFANO ADAMO PROFILI ECONOMICO-CONTABILI DELLE LIQUIDAZIONI SOCIETARIE ISBN 9788884227676 - pp. 461 - E. 40,00 G. CAVALIERE / L. NAVAZIO LE USURE Mercato illecito del danaro e tutela delle vittime ISBN 9788884227683 - pp. 254 - E. 25,00 nelmese - 10/2008 - 4


RELIGIONE / POLITICA

Cattolici

Politica

Un’ampia eco ha suscitato l’auspicio-invito di Papa Benedetto XVI esternato nell’omelia tenuta a Cagliari il 7 agosto di una rinnovata presenza dei cristiani, ed in particolare dei giovani, nella società civile. Il Santo Padre, rivolgendosi appunto ai fedeli, ha auspicato che la Beata Vergine “vi aiuti a trovare le opportune strategie pastorali per far sì che Cristo sia incontrato dai giovani, portatori per loro natura di nuovo slancio, ma spesso vittime del nichilismo diffuso, assetati di verità e di ideali proprio quando sembrano negarli”. Quindi la speranza, sempre riferendosi alla Beata Vergine, che: “vi renda capaci di evangelizzare il mondo del lavoro, dell’economia, della politica che necessita di una nuova generazione di laici cristiani impegnati, capaci di cercare con competenza e rigore soluzioni di sviluppo sostenibile”. Su questa interessante ed esplicita sollecitazione del Papa, NelMese avvia un libero dibattito aperto a costruttivi contributi. Inizia la serie degli interventi, una puntuale nota del prof. Aldo Loiodice, ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Bari IL DIRETTORE

di Aldo Loiodice

Il Pontefice, nella Omelia tenuta a Cagliari il 7 agosto di questo anno, ha richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica sulla capacità che, per intercessione di Maria Vergine, gli uomini possono avere di portare, con efficacia, l’annuncio del Vangelo nel mondo del lavoro dell’economia e della politica. Il Papa ha precisato che questo mondo necessita di una nuova generazione di laici cristiani impegnati, che possano permettere l’evoluzione più efficace degli ambienti economici del lavoro

e della politica. Ha precisato anche che i cattolici impegnati devono essere “capaci di cercare con competenza e rigore morale soluzioni di sviluppo sostenibile”. In questa chiara prospettiva di impegno il Papa presuppone che l’impegno cristiano venga, innanzitutto, fondato su di una guida e un sostegno soprannaturali che trovano nella Vergine Santa il punto di riferimento fondamentale. Tale presupposizione comporta, però, che ognuno sappia coltivare le sue competenze professionali con sacrificio e donazione e che sappia esercitare un rigore morale nello svolgimento del suo impegno. Con queste caratteristiche i cristiani, nel lavoro, nell’economia e nella politica, dovrebbero condurre la società a trovare ed attuare soluzioni

Papa Benedetto XVI di sviluppo sostenibile. Trattasi di un concetto che cerca di comporre il conflitto evidente, cui nelmese - 10/2008 - 5


Ad Aldo Loiodice, il “Premio Sarnelli” il presule benemerito di Bisceglie Il riconoscimento all’illustre docente universitario per i suoi “studi incessabili che lo hanno portato a diventare uno dei più eccelsi esperti italiani di diritto informatico ed amministrativo” “La nostra Costituzione è viva, soprattutto nella prima parte e lo dimostra il riferimento alla Dottrina Sociale della Chiesa, promotrice dei diritti umani che perseguono giustizia e pace. Ma attenzione, il diritto sia uno strumento di democrazia e non di prevaricazione egoistica”. Il prof. Aldo Loiodice, ricevendo dalle mani del sindaco di Bisceglie Francesco Spina il Premio nazionale “Mons. Pompeo Sarnelli”, giunto alla sua quinta edizione, non ha dubbi nel delineare il futuro della nostra Carta Costituzionale, in un momento particolarmente delicato per le sorti del Paese. La motivazione del “Premio” della sezione della Scienza fa riferimento ai suoi “studi incessabili che lo hanno portato a diventare uno dei più eccelsi esperti italiani di diritto informatico ed amministrativo”. Come è noto il prof. Aldo Loiodice è direttore dell’Area di Diritto Pubblico alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bari e Rettore della Università Informatica di Benevento. Mons. Pompeo Sarnelli, nominato vescovo di Bisceglie da Papa Innocenzo XII verso la fine del 1691, si rivelò uno dei vescovi più operosi della città, e come scrittore e poligrafo, diede alle stampe, così come aveva fatto a Benevento e a Manfredonia, la prima storia locale. In seguito fece restaurare la Cattedrale, costituì un fondo per il Seminario, riprogettò lo Statuto del Sacro Monte di Pietà e rinnovò il calendario delle fiere campestri ed urbane. Mons. Pompeo Sarnelli è stata una figura storica per la città di Bisceglie che, con il riconoscimento del Presidente della Repubblica e in collaborazione con l’Associazione Culturale “Mons. Pompeo Sarnelli”, ha istituito cinque anni fa un premio nazionale a suo nome quale riconoscisi assiste oggi, tra le esigenze dell’economia quelle del lavoro e quelle della dignità dell’uomo. Se si svolge l’osservazione nella prospettiva della politica, l’impegno dei laici cristiani diventa un patrimonio che può essere reso disponibile alle diverse parti politiche. La qualità di cristiano, nel laico impegnato politicamente, non determina la necessità di appartenenza precostituita o preconcetta. Il laico sceglierà di appartenere alle forze politiche che meglio si adattano alla sua personalità ma il suo lavoro politico non potrà prescindere dal dovere di assicurare una nelmese - 10/2008 - 6

Il Sindaco di Bisceglie Francesco Spina consegna il “Premio” al prof. Loiodice mento alle illustri personalità che si sono distinte in diversi ambiti, dall’ecclesiastico allo scientifico, da quello giuridico a quello comunicativo. L’importanza del Premio dedicato al Presule umanista è in crescita costante. Tra i premiati dello scorso anno, infatti, il Santo Padre Benedetto XVI ed il prof. Donato Marra, segretario generale della Presidenza della Repubblica e consigliere di Stato. “Lo scopo del Premio - ha evidenziato l’attento sindaco di Bisceglie, avv. Francesco Spina - è quello di offrire ai giovani validi esempi con i quali confrontarsi e dai quali apprendere metodi e valori, al fine di costruirsi la propria strada nella consapevolezza che solo con impegno e dedizione si può aspirare a traguardi prestigiosi”.

competenza in quello che fa e di rispettare un rigore morale trasparente. In sostanza il richiamo del Papa tende a sollecitare un impegno per elevare l’atmosfera culturale e morale nei settori del lavoro dell’economia e della politica. Il concilio Vaticano II aveva sottolineato la necessità di una chiamata universale alla santità di tutti i laici e, quindi, l’esigenza di percorrere tutte le vie del mondo con attenzione ai profili di santità che il vangelo segnala a tutti gli uomini di buona volontà, come diceva Giovanni Paolo

II. Non si può immaginare che l’impegno del laico cattolico in politica possa trasformarsi in una mera trasmissione di nozioni catechistiche o della pietà religiosa; si tratta, invece, di incarnare il messaggio evangelico traducendolo in un comportamento nel quale l’amore si manifesta attraverso diverse occasioni di servizio, di impegno, di disponibilità, di cortesia, di amabilità, di pazienza. In altri termini il Papa richiama l’esigenza di formazione del laico cristiano perché possa raggiungere una competenza ed un rigore morale, che rendano il suo


Al momento della consegna del “Premio” il prof. Loiodice ha appunto ribadito l’assoluto spessore morale di chi quella Carta l’ha concepita esattamente sessant’anni fa. “Uomini di altri tempi, dotati di spina dorsale e sulla cui integrità non vi erano dubbi alcuni”. Loiodice ha ricordato una delle sue esperienze più incisive dal punto di vista scientifico, il volume di 1200 pagine intitolato “Giovanni Paolo II-Le vie della giustizia” edito nel 2003 per festeggiare il 25esimo anniversario di Pontificato del Santo Padre. Alla realizzazione del volume hanno collaborato 420 autori tra i quali anche illustri studiosi di fede ebraica e musulmana, hanno ribadito che è necessario “adoperare la forza del diritto per tutelare l’Uomo e per favorire il dialogo in vista del raggiungimento del bene comune, senza differenza di nazioni, lingue, religioni, popoli”. La serata, condotta dal presentatore Mauro Pulpito e intervallata dal Coro Polifonico “Diapason”, diretto dalla prof. Emanuela Minichello con la collaborazione del Maestro Giovanni Cassanelli, ha visto alternarsi sul palco nomi rilevanti, come mons. Cosimo Damiano Fonseca, Accademico dei Lincei premiato nel campo della cultura e il prefetto di Bari, Carlo Schilardi nel campo politico-istituzionale. Il prof. Fonseca, premiato per il suo amore verso la ricerca svolto non solo nel paese natìo, Massafra, ma anche in tutti i luoghi della sua formazione, da Napoli a Milano passando per Poitiers e Parigi, si è soffermato sull’apporto che mons. Sarnelli offrì a quell’epoca, dal momento che interpretò il passaggio dalla vecchia storiografia accademica al nuovo illuminismo. Fu accanto a Papa Benedetto XIII e punto di riferimento della cultura pugliese tra il XVII ed il XVIII secolo. Interpretò, inoltre, la peregrinazione accademica, ovvero “la sete di conoscenza con l’Abate Battista Pacichelli che, utilizzando una metodologia inquisitoria, attraversò il territorio del Regno di Napoli e fece riprodurre le nostre città”. Per l’impegnativa opera in una terra bisognosa di attenzioni il Premio al Prefetto di Bari, Carlo Schilardi, leccese di origine, intento a tessere le lodi del capoluogo pugliese, “punto di riferimento dell’intero ruolo molto significativo senza correre il rischio di capovolgere il vero impegno del cristiano. Non è ammissibile servirsi della religione a proprio favore ma occorre servire la Chiesa; infatti alcuni autori di spiritualità, hanno spesso sottolineato che vi sono due modi di avere rapporti con la Chiesa: uno è quello di chi si serve della Chiesa per propri fini personali e l’altro è quello di servire la Chiesa per le finalità soprannaturali che la Chiesa persegue; in questo secondo caso si traduce nella vita di ogni giorno la proposta della Chiesa di riconoscere e difende-

meridione e patria di un tessuto imprenditoriale di valore mondiale”. Altri premiati per l’edizione 2008 sono stati nel campo ecclesiastico, mons. Giovanni Ricchiuti, Arcivescovo di Acerenza e mons. Domenico Padovano Vescovo di Conversano-Monopoli; nel campo istituzionale il Prefetto Antonio Manganelli Capo della Polizia di Stato, il gen. Pasquale Preziosa, Capo del III Rep. dello Stato Maggiore della Difesa;

Da sinistra, il prof. Cosimo Damiano Fonseca e il Prefetto di Bari, Carlo Schilardi nel campo della Giustizia Salvatore Paracampo, presidente della Commissione Tributaria Regionale della Puglia; nel campo della comunicazione Lino Patruno, direttore editoriale della “Gazzetta del Mezzogiorno” e l’ing. Luca Montrone, presidente del Gruppo Telenorba. “Siamo stati piacevolmente impressionati dal fatto che le eccellenze nazionali in molti campi parlano pugliese, segno di una particolare attitudine di questa terra a produrre cervelli ed eccellenze”, ha concluso il sindaco Spina, prima di lasciare il pubblico alle note del Nabucco di Verdi, che con “Va Pensiero” ha decretato la conclusione della serata.

re la dignità dell’uomo, la sua personalità, i suoi diritti, le sue libertà. Giovanni Paolo II nel suo famoso discorso all’ONU, agli inizi del suo pontificato, parlando di giustizia tra le nazioni, propose di guardare prima alla giustizia tra le singole persone e tra i singoli uomini; vale a dire che la promozione dei diritti umani è la migliore via per raggiungere una giustizia che, diffondendosi fra gli uomini, possa impegnare le nazioni a convivere pacificamente. Fino a quando resteranno le ingiustizie che riguardano ogni singo-

Francesco De Palo lo uomo, la pace nel mondo sarà sempre compromessa. Se si tiene di conto di questo scenario attinente ai diritti umani, l’invito di Papa Benedetto all’impegno in politica diventa una richiesta di portare la proposta del vangelo nella vita quotidiana, nei luoghi e negli ambienti in cui si decide per il bene di tutta la società. In conseguenza, l’impegno del laico dovrà essere coerente con la necessità di perseguire il bene comune. Aldo Loiodice

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CONSOLATI

Puglia-Senegal

Pouilles–Senegal

La regione meridionale italiana ha lanciato un ponte per sviluppare intese culturali, turistiche ed imprenditoriali. Gli intenti del Console Onorario a Bari del Senegal avv. Massimo Navach, affiancato ora dal senegalese Prof. Dr. Ibrahima Diawara dell’Università di Dakar. Progetti per realizzare in quella Nazione un orfanotrofio ed impianti turistici per invogliare turisti italiani a soggiornare nel Paese senegalese sub sahariano.

La région méridionale italienne a jeté un pont pour développer des accords culturels, touristiques et économiques. Pour réussir un tel projet, le Consul Honoraire du Sénégal à Bari, l’Avocat Massimo Navach peut maintenant compter sur la collaboration du Professeur Ibrahima Diawara de l’université Cheikh Anta Diop de Dakar. Les projets consistent en la réalisation dans ce pays d’un orphelinat et des structures touristiques pour pousser les touristes italiens à venir au Sénégal.

di/de ALESSIO REGA Primo bilancio di due anni di attività del Consolato di Bari, con giurisdizione su tutta la Puglia, della Repubblica del Senegal, uno dei Paesi più dinamici dell’Africa occidentale che si affaccia sull’Atlantico. All’incontro con il Console onorario avv. Massimo Navach nella elegante e funzionale sede in Via De Rossi, 98, al centro della città, era anche presente un ospite d’eccezione: il Professore senegalese Dr. Ibrahima Diawara, docente di Letteratura italiana e Storia d’Italia all’Università della capitale Dakar, la prima ed unica dell’Africa occidentale. Avvocato Navach, lei è console onorario del Senegal da due anni. Che bilancio può trarre da questa prima esperienza? Si tratta sicuramente di un bilancio molto positivo, non soltanto dal lato turistico ed imprenditoriale, ma anche da quello sociale ed amministrativo per i senegalesi

Premier bilan des deux ans d’activités du Consul de Bari, avec juridiction sur toute la Pouilles, de la République du Sénégal, un des pays les plus dynamiques de l’Afrique occidentale, qui donne sur l’atlantique. A la rencontre avec le Consul Massimo Navach, dans le magnifique et beau siège de Via De Rossi, 98, en plein centre de la ville, était aussi présent un hôte de marque : le Professeur Ibrahima Diawara, enseignant de littérature italienne à l’université de la capitale Dakar, la première de l’Afrique occidentale. Avocat Navach, vous êtes Consul Honoraire du Sénégal depuis deux ans. Quel bilan tirez-vous de cette première expérience? Il s’agit sans aucun doute d’un bilan très positif, non seulement sur le plan touristique et entrepre-

Il console onorario di Bari per la Puglia della Repubblica del Senegal avv. Massimo Navach e nella fotografia accanto al senegalese prof. Ibrahima Diawara (ph. Vito Signorile) Le Consul Honoraire de Bari de la République du Sénégal Avocat Massimo Navach à droite, au siège du Consulat avec le Professeur Docteur Ibrahima Diawara. nelmese - 10/2008 - 8


residenti in Puglia. Si deve infatti alla mia persistente attività e disponibilità alle aspettative degli immigrati se si va sempre più intensificando la necessità dei cittadini senegalesi di rivolgersi e chiedere alla sede consolare di Bari la soluzione di una molteplicità di esigenze sia prettamente burocratiche nei confronti dello Stato italiano che ordinarie nel pieno rispetto delle vigenti norme legislative. A breve spero di avere l’opportunità di poter effettuare anche il rinnovo dei passaporti. Sono infatti in attesa di ottenere il collegamento diretto della sede consolare di Bari con il Ministero degli Interni del Senegal in maniera da procedere al rinnovo dei passaporti. L’incarico sarà unico per l’Italia Meridionale e questo costituirà un ulteriore vantaggio e comporterà, ovviamente, una maggiore attività consolare per l’evidente afflusso nella sede di Bari dei senegalesi provenienti da tutto il Sud Italia, persino dalla Sicilia. Ora, infatti, costoro sono costretti a recarsi presso il consolato generale che ha sede in Milano. Contemporaneamente ho anche avviato un intenso programma di lavoro allo scopo di favorire ed intensificare la cooperazione, cercando di incoraggiare imprenditori italiani ad investire in Senegal aprendo industrie o dando vita ad attività commerciali sul presupposto del contenuto costo del lavoro ivi praticato, oltre che della consolidata stabilità economica e politica del Paese, e pertanto di far loro conoscere nuovi e sicuri

neurial, mais aussi social et administratif pour les sénégalais résident dans la Pouilles. En effet grâce à mon activité sans relâche et ma disponibilité aux attentes des émigres, augmente toujours d’avantage le besoin des citoyens sénégalais de s’adresser au Consulat de Bari pour trouver une solution à leur multiples problèmes aussi bien purement bureaucratiques envers l’Etat italien, que ordinaires dans le plein respect des lois en vigueur. Très prochainement, j’espère avoir la possibilité de faire aussi le renouvellement des passeports. En effet, je compte obtenir bientôt la liaison directe du Consulat de Bari avec le Ministère de l’Intérieur du Sénégal pour procéder au renouvellement des passeports. Cette mission sera la seule pour toute l’Italie méridionale et ce sera un autre gros avantage et une plus grande activité du Consulat pour s’occuper des sénégalais qui viendront de tout le sud de l’Italie et même de la Sicile. Pour le moment ils sont obligés d’aller au Consulat Général de Milan. En même temps, j’ai aussi initié un intense programme de travail pour favoriser et intensifier la coopération, en cherchant à encourager des entrepreneurs italiens à investir au Sénégal, en créant des entreprises ou des activités commerciales sur la base du coût du travail très bas dans le pays,

La moderna e funzionale sede del Consolato in via De Rossi 98 a Bari Le très moderne et fonctionnel siège du Consulat à Via De Rossi 98 à Bari mercati su cui puntare. A tal fine mi sono finora recato molte volte in Senegal con diversi interessati, e sono in corso diverse trattative che vorrei tanto che si realizzassero. Lei ha detto che si reca spesso in Senegal. Quali sono le motivazioni e i programmi precisi alla base di questi suoi frequenti viaggi? Attualmente ho in corso un progetto di iniziativa del Ministero dell’Allevamento del Senegal con l’Università di Bari riguardante il trattamento dell’inseminazione artificiale, il cui obiettivo è quello di favorire e aumentare la nascita di animali bovini ed ovini e di conseguenza la produzione del latte e dei suoi derivati, considerato che nel Senegal c’è una penuria di bestiame. Fra le tante trattative ho anche avviato un rapporto con la Fiera di Dakar, che si terrà a novembre di quest’anno, alla quale parteciperà anche una delegazione italiana con un suo stand. Lo scorso anno sono stato il promotore di un gemellaggio tra la Fiera

en plus de la stabilité économique et politique du pays, et par conséquent leur faire connaître de nouveaux marches. Pour cela, je me suis rendu plusieurs fois au Sénégal avec plusieurs entrepreneurs, et pour le moment il y’a plusieurs contacts qui pourraient donner des fruits. Vous avez dit que vous vous rendez souvent au Sénégal. Quelles sont les raisons et quels sont les programmes précis de ces différents voyages? Actuellement, il y’a un programme du Ministère de l’élevage du Sénégal avec l’université de Bari qui concerne l’insémination artificielle, pour augmenter la race bovine et ovine et par conséquent la production du lait et des dérivés, vu qu’au Sénégal il y’a une pénurie dans l’élevage. Il y’a également des négociations avec la Foire de Dakar, qui aura lieu en novembre de cette année, à laquelle nelmese - 10/2008 - 9


di Dakar e quella del Levante. Dal punto di vista socio-assistenziale, invece, quali sono state le iniziative condotte fino ad ora e quali quelle previste per il futuro? In Senegal oltre che per motivi politici ed economici, mi reco anche per scopi umanitari. La prima volta che sono andato ho donato ad una scuola di Dakar cinquecento quaderni scolastici sulla cui copertina ho fatto stampare la cartina geografica della Puglia ed il logo del Consolato del Senegal. Nel dicembre 2007, ho anche donato ad un gruppo di donne una somma pari a dieci milioni di franchi (CFA). Ultimamente ho regalato cinquanta paia di occhiali destinati agli anziani del Comune di Guediawaje. In futuro ho intenzione di realizzare in Senegal un orfanotrofio per far fronte ad un problema molto grande come quello dell’abbandono dei bambini. Mi è già stata assicurata, da parte del governo senegalese, la concessione di un suolo dove poterlo costruire. Non mi resta, ora, che trovare i capitali per realizzarlo. Vedremo, pertanto, di sensibilizzare l’opinione pubblica con qualche iniziativa, come ad esempio una manifestazione per la raccolta fondi. Alla luce di tutto ciò, come sono i suoi rapporti con i cittadini senegalesi? Come viene accolto?

participera aussi une délégation italienne avec un stand. L’année dernière j’ai été le promoteur d’un protocole de jumelage entre la Foire de Dakar et celle du Levante. Du Point de vue de l’assistance sociale, quelles sont les initiatives réalisées jusqu’à ce jour et celles qui sont prévues pour le futur? Au Sénégal, en dehors des motifs politiques et économiques, j’y vais aussi pour des raisons humanitaires. La première fois que j’y suis allé, j’ai offert à une école de Dakar cinq cent cahiers, avec la carte géographique de la Pouilles et le logo du Consulat du Sénégal. En décembre 2007, j’ai offert une somme de dix millions de francs CFA à un groupe de femmes. Tout dernièrement, j’ai offert cinquante paires de lunettes aux personnes du troisième age de la Commune de Guediawaye Très prochainement, je voudrais réaliser au Sénégal un orphelinat pour affronter le problème de enfants abandonnés. Le Gouvernement du Sénégal m’a déjà assuré l’octroi d’un terrain pour réaliser la structure. Ce qui reste maintenant, c’est de trouver des capitaux en sensibilisant l’opinion publique pour la collecte de fonds.

Il frontespizio e il retro dei quaderni donati dal console Navach. A destra, una cartina del Senegal e la sua collocazione nell’Africa occidentale Le Frontispice et le verso des cahiers offerts par le Consul Navach à droite, une carte du Sénégal et sa position en Afrique occidentale I miei rapporti sono ottimi. I senegalesi sono molto aperti ed ospitali. E’ un popolo tranquillo, pur vivendo in una realtà multietnica. Nel Paese, infatti, ci sono molte etnie e religioni che convivono insieme senza alcun problema. Pensi che addirittura il Presidente della Repubblica è sposato con una donna cattolica, francese di Tolosa. Frequentando quel Paese ci si avvede che i suoi abitanti hanno bisogno di aiuto finanche nello sfruttare le molte risorse che hanno e valorizzare il turismo approfittando della rara bellezza del territorio ed il calore sincero degli abitanti, dei quali è proverbiale la generosa ospitalità. Tra queste ci sono sicuramente le risorse natunelmese - 10/2008 - 10

A la lumière de tout cela, comment sont vos rapports avec les citoyens sénégalais? Quel accueil vous a été réservé? Les rapports sont très bons. Les sénégalais sont très ouverts et hospitaliers. C’est un peuple tranquille, tout en vivant dans une réalité multiethnique : il y’a plusieurs ethnies et religions qui cohabitent sans aucun problème. La femme du Président de la République musulman, est catholique. En fréquentant le pays, on se rend compte que les habitants ont besoin d’aide, pour exploiter leurs ressources et leurs possibilités touristiques en


rali e soprattutto paesaggistiche. A tal proposito, il turismo in Senegal come è sviluppato? Come e da chi viene sfruttato? Il turismo che si è sviluppato in Senegal è prettamente francese, ed è ancora sconosciuto in Italia. L’obiettivo, pertanto, è quello di interessare alcuni tour operator affinché si costruiscano villaggi turistici in modo tale da iniziare a far conoscere il Senegal anche agli italiani, coinvolgendo a riguardo il Ministero del Turismo senegalese. Attualmente sono in contatto con l’Agenzia di Sviluppo del Turismo con la quale ho una serie di progetti che intendo sviluppare, volti soprattutto alla ricerca di possibili investitori. Tra questi, per ora, non ci sono pugliesi. Come base turistica il Senegal dispone di ben 700 km. di spiagge meravigliose, soprattutto nella parte meridionale, nelle vicinanze del centro turistico e residenziale per eccellenza di Dakar, denominato Saly, ove le spiagge di sabbia finissima sono infinite e sono stati costruiti lussuosi alberghi in prevalenza gestiti da francesi. Da un punto di vista culturale si possono visitare, oltre alla capitale Dakar, città come SaintLouis, situata nel Nord del Paese, antica capitale del Senegal, la città di Ties, l’isola di Gorè, famosa perché

profitant de la beauté du territoire et de la chaleur sincère des habitants, avec leur hospitalité légendaire. Parmi les ressources, il y’a sûrement les ressources naturelles et du paysages. A propos, comment s’est développé le tourisme au Sénégal ? Il est géré par qui? Le tourisme sénégalais est surtout tourné vers France, l’Italie est moins présente. L’objectif est d’intéresser les tours operators pour qu’ils construisent des villages touristiques pour faire connaître le Sénégal en Italie, en collaboration avec le Ministère sénégalais du tourisme. Actuellement je suis en contact avec l’Agence de Développement du Tourisme avec lequel, j’ai une série de projets pour rechercher d’éventuels investisseurs. Pour le moment, il n’y a pas d’investisseurs de la Pouilles. Le Sénégal a 700km de plage merveilleuse surtout à Saly où le sable est très fin avec des hôtels de luxe gérés par des français. Sur le plan culturel, on peut visiter en dehors de la capitale du Sénégal, la ville de Thiès, de Gorée, fameuse parce que lieu de départ des esclaves

La consegna dei doni del console Navach insieme al prof. Diawara. A destra, l’articolo apparso sul quotidiano nazionale con il resoconto della cerimonia di consegna dei doni dell’avv. Navach La remise des verres correcteurs offerts par le Consul Navach. A droite, l’article du quotidien national avec le compte rendu de la cérémonie de remise des dons de l’Avocat Navach. da lì partivano gli schiavi verso l’America. Stupenda poi per la fauna è la savana, dove si può provare l’ebrezza del safari . La migrazione rappresenta per il Senegal una delle tante problematiche ancora irrisolte. Come è la situazione attuale? C’è sicuramente una migrazione molto forte e intensa. Ho potuto però constatare, in questi miei primi due anni di consolato, che se è vero che i senegalesi vogliono andar via dal loro Paese per la scaristà del lavoro, è anche vero che hanno una spiccata volontà di ritornarci una volta raggiunta una certa tranquillità economica altrove lecitamente acquisita. Per loro è molto più conveniente recarsi in Italia piuttosto che in Francia, sia perché le politiche migratorie transalpine attualmente sono più restrittive, ed anche perché hanno un rapporto più amichevole con gli italiani, nonostante la loro formazione per così dire, francese. Qui con noi c’è anche il professore Diawara,

vers l’Amérique. La faune est magnifique avec la savane où l’on peut éprouver des sensations de safari. L’émigration est un gros problème pour le Sénégal. Comment est la situation actuelle? Il y’a sûrement une immigration forte et intense. J’ai cependant constaté, durant mes deux ans de Consul, que c’est vrai que les sénégalais veulent quitter leur pays par manque de travail, c’est aussi vrai qu’ils ont une volonté ferme de retourner dans leur pays une fois qu’ils ont une certaine tranquillité économique légalement acquise. Pour eux, c’est plus pratique de se rendre en Italie plutôt qu’en France, qui a des lois plus restrictives, et en Italie il y’a plus de chaleur humaine. Avec nous il y’a aussi le Professeur Diawara, comment est né votre rapport de collaboration? J’ai connu le Professeur au cours du premier voyanelmese - 10/2008 - 11


come è nato il vostro rapporto di collaborazione? Ho conosciuto il professore nel primo viaggio che ho fatto dopo la mia nomina, nel marzo del 2007. Da allora ho in corso un intenso rapporto trattandosi di persona altamente qualificata, degna di qualunque rispetto e dotato di onestà integerrima. Poiché avevo intenzione di sviluppare tutta una serie di progetti, avevo bisogno di conoscere una persona che fosse autorevole e nello stesso tempo addentrata nella comunità senegalese. In lui ho trovato la persona giusta, ed oltretutto perché parla benissimo l’italiano. Per questi motivi è nata subito una sincera amicizia basata soprattutto su un forte legame di fiducia reciproca. Da questo rapporto, di conseguenza, sono nati una serie di progetti come quelli che ho descritto prima e che il professore Diawara può meglio illustrare. * * * Il Professor Dr. Diawarra parla in un perfetto italiano. Ha vissuto per sette anni e mezzo in Italia ove ha conseguito la laurea in Lettere all’Università di Bologna ed è anche il primo vice-sindaco di Guediawaye, città di circa 700mila abitanti situata a 17 km a nord di Dakar. Circa il grado di istruzione in Senegal, il Professore tiene a precisare che questo, benché discreto, ha problemi legati alle università ancora troppo costose e quindi non accessibili a tutti ed, in particolar modo alla mancanza di infrastrutture. Professor Diawara, il Console Navach ha parlato di alcuni progetti umanitari che ha potuto realizzare grazie alla sua collaborazione. Cosa può dirci lei a riguardo? Devo fare una premessa. Devo dire che l’avvocato Massimo Navach è un Console atipico perché in genere i consoli onorari restano nele loro sedi e conducono da lì il loro lavoro. L’Avv. Navach, non solo fa questo, ma viene spesso anche in Senegal, in particolare modo per aiutare il mio Comune. Infatti, le iniziative intraprese dal Console hanno riguardato spesso la mia comunità. Si pensi, ad esempio, al contributo economico che l’avvocato Navach ha dato. Questi sono stati utilizzati per finanziarie attività produttive intraprese dalle donne della mia comunità che, a loro volta, con quello che guadagnano, hanno l’impegno di finanziare ogni sei mesi altre donne. Si è venuto a creare un circuito di microcredito da cui molte persone hanno tratto beneficio. Il denaro, inoltre, è stato utilizzato anche per dar vita a corsi di alfabetizzazione. Alla luce di quanto appena detto che giudizio si sente di dare sull’operato del console Navach? Questa è la prima volta che vengo a Bari. Soltanto vedendo la sede del Consolato si capisce che il Console è una persona sensibile, che tiene a cuore la Nazione che rappresenta e si adopera per il progresso socio-culturale del Senegal. Conoscevo già le sue qualità ed ora, a maggior ragione, credo che non debba dimostrarci più niente. Quindi, possiamo concludere che il console Navach ha fatto un ottimo lavoro. Ottimo è poco. Se esiste una parola al di sopra di ottimo dovremmo usare quella. Il Console ha fatto un lavoro che noi abbiamo apprezzato molto. Speriamo che continui a farlo, ma siamo sicuri che lo farà.

ge que j’ai fait au Sénégal en mars 2007. Depuis lors, j’ai un rapport très étroit avec le Professeur qui est une personne hautement qualifiée, digne de confiance et très honnête. Etant donne que j’avais l’intention de développer une série de projets, j’avais besoin de connaître une personne respectable et très intégrée dans la communauté sénégalaise. J’ait trouvé en lui la personne qu’il faut et parce qu’il parle bien aussi italien. Pour cela une sincère amitié basée sur une confiance réciproque est née immédiatement. De cette collaboration est née une série de projets comme ceux que j’ai décrits avant, et le Professeur Diawara pourra mieux les illustrer. * * * Le Professeur Diawara parle parfaitement italien. Il a fait sept ans en Italie où il a obtenu la maîtrise et le doctorat à l’université de Bologne, c’est aussi le premier Adjoint au Maire de la ville de Guediawaye, une ville de sept cent mille habitants située à 17km de Dakar. Pour le niveau d’instruction au Sénégal, le Professeur précise que c’est encore faible. Il manque des infrastructures et celles qui existent ne sont pas à la portée de la majorité. Professeur Diawara, le Consul Navach a parlé de quelques projets humanitaires qu’il a pu réaliser grâce à votre collaboration. Qu’est-ce que vous en pensez? Je dois dire que l’Avocat Massimo est un consul particulier : en général les consuls s’occupent du travail de Consulat Honoraire. L’Avocat Navach, quant à lui, non seulement fait cela très bien, mais il viens aussi assez souvent au Sénégal pour faire des actions sociales, surtout dans ma Commune, Guediawaye. Les femmes ont pu bénéficié des contributions financières du Consul Navach, en développant leurs activités commerciales. Grâce aux bénéficiés réalisés, elles ont pu à leur tour financer d’autres groupements de femmes, créant un véritable circuit de micro finance. Les femmes ont pu réaliser aussi des cours d’alphabétisation. Considérant ce vous venez de dire, quels jugement portez vous sur le travail du Consul Navach? C’est la première fois que je viens à Bari. En visitant seulement le siège du Consulat, on comprend tout de suite que Consul est une personne très sensible et très engagée, qui a une grande considération pour le Pays qu’il représente et qui fait tout pour assurer le développement socioculturel du Sénégal. Je connaissais ses qualités, je crois que maintenant il n’a plus rien à démontrer. Donc nous pouvons conclure que le Consul Navach fait un excellent travail? Excellent c’est peu. Il faut trouver une parole au dessus de excellent. Le Consul a fait un travail que nous avons beaucoup apprécié. Nous espérons qu’il continuera à le faire, nous sommes sûres qu’il le fera.

Alessio Rega

Alessio Rega

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PROF. MICHELE ROBERTO La Società di Cura e Chirurgia della calvizie, con sigla ISHR (Italian Society of Hair Restoration) è stata fondata a Roma nell’aprile del 1996 in occasione del 1° congresso sulle calvizie fatto in Italia. La Società fu fondata da specialisti di varie branche (dermatologi, chirurghi plastici, otorinolaringoiatri etc.) allo scopo di dare un aspetto multidisciplinare al problema. E’ ormai universalmente accettato che il trattamento di prima scelta per la calvizie comune è un farmaco che si assume per via orale (la Finasteride) oppure una lozione (il Minoxidil). Quando però si vogliono curare definitivamente tutte le forme di Alopecia si ricorre all’autotrapiantomonobulbare. Questa è una tecnica di microchirurgia delle calvizie che consiste nel prelievo di un certo numero di bulbi capilliferi dalla zone nucali e temporali e nell’impianto di queste in aree che sono prive. I capelli trapiantati non cadranno più, saranno attivi tutta la vita e continueranno a crescere con lo stesso ritmo degli altri capelli. Questa tecnica considerata di “elezione” è generalmente utilizzata, vista l’ottima percentuale di attecchimento (circa 90-95%) di bulbi impiantati con sessioni chirurgiche sempre più ampie (megasessione) che portano ad impiantare fino a 3.000-4.000 capelli a seduta. Il successo di questsa tecnica chirurgica la si estende anche a varie forme di Alopecia cicatriziale (ustioni, interventi chirurgici, trauma cranici, radioterapia, patologie del cuoio capelluto) come anche in altre parti del corpo, sopracciglia o pube ed anche nell’Alopecia femminile. nelmese - 10/2008 - 14


ISTITUZIONI

Così il nuovo Ipres

Definita la nuova strategia dell’Istituto Pugliese di Ricerche Economiche Sociali presieduto dal prof. Nicola Di Cagno. Soci sono: la Regione, le Province, le Città capoluogo, le Università pugliesi, il Politecnico e le Camere di Commercio La nuova strategia dell’IPRES - Istiapprovato il bilancio consuntivo tuto Pugliese di Ricerche Economiche dell’Ente – che ha registrato, per e Sociali -, presieduto dal prof. Nicola il terzo anno consecutivo, risultati Di Cagno è stata illustrata nel corso economici ampiamente positivi – ha di una conferenza stampa, svoltasi definito le linee prioritarie di sviluppo presso il Rettorato dell’Università degli per il prossimo quinquennio. Tali linee Studi di Bari. affidano all’IPRES i seguenti compiti: Il nuovo corso approvato dagli Enti - promuovere la cooperazione tra gli soci – Regione, Province, Città CapoEnti del sistema delle Autonomie locali luogo, Università pugliesi, Politecnico, e quelli del sistema delle Università Camere di Commercio – si basa su tre pugliesi entrambi presenti nella comaspetti fondamentali: pagine associativa dell’Istituto; a) l’assetto istituzionale con la modi- sviluppare, anche mediante la rifica dello statuto dopo 40 anni dalla chiamata cooperazione, buone prassi fondazione; amministrative in materia di trasfeb) gli indirizzi gestionali ed operatirimento alle amministrazioni locali di Il prof. Nicola Di Cagno vi, individuando le principali linee di competenze tecnico scientifiche; ricerca; - consolidare gli ambiti tradizionali di ricerca (analisi c) le nomine degli organi istituzionali (presidente, territoriale, welfare, sviluppo locale); consiglieri e componenti del comitato scientifico); - avviare una nuova linea d’azione nel campo della Assetto istituzionale cooperazione territoriale con i Paesi dell’area BalcaniIl nuovo statuto, approvato a seguito di un approfonca e del Bacino del Mediterraneo. dito dibattito tra gli Enti soci, rafforza l’originario imNuovi organi pianto istituzionale dell’IPRES, caratterizzato – caso Per quanto riguarda la composizione degli Organi unico nel panorama delle Istituzioni regionali – dalla Istituzionali (presidente, consiglio di amministrazione, presenza sia degli enti territoriali – Regione, Provincollegio dei revisori e comitato scientifico), l’assemce e Città capoluogo – sia di tutte le Università della blea dei soci ha operato scelte che assicurano a tutti Puglia. gli Enti Associati la partecipazione più ampia possibile La riforma statutaria ha rivisitato le finalità istitualla vita dell’Istituto. zionali dell’IPRES prevedendo, oltre alle tradizionali Nel comitato scientifico sono presenti espressioni di funzioni di supporto tecnico-scientifico agli Enti soci tutte le Università pugliesi e professionalità di alto nel campo della programmazione regionale, la proprofilo delle amministrazioni locali. mozione della collaborazione con le altre Istituzioni Il consiglio di amministrazione: dott. Giuseppe Acierscientifiche regionali. no, rag. Fernando Cocola, dott. Mario de Donatis, on. Particolare attenzione è riservata dal nuovo Statuto Domenico Mennitti, prof. Giuseppe Moro, on. Rocco alla proiezione internazionale delle attività di ricerPignataro. ca al fine di assicurare all’Ente Regione Puglia ed Il collegio dei revisori: avv. Giovanni Berardi, dott. agli altri Enti soci quelle conoscenze necessarie per Pamela Palmi (presidente), dott. Leonardo Volpicella. interpretare il proprio ruolo nelle politiche di integraIl comitato scientifico: prof. Ing. Luigi Mangialardi, zione europea, con particolare riferimento all’area del Prorettore vicario del Politecnico di Bari; prof. Augusto Mediterraneo e dei Balcani. Garuccio, prorettore dell’Università degli Studi di Bari; Il nuovo statuto esplicita, inoltre, il profilo di “istituprof. Vincenzo Vecchione, associato di Politica Econozione senza scopo di lucro” dell’IPRES, riservando, mica presso la Facoltà di Economia dell’Università in via esclusiva, alle Amministrazioni pubbliche della degli Studi di Foggia; prof. M. Russo, ricercatore ed regione Puglia la possibilità di entrare a far parte delaggregato di Statistica presso la Facoltà di Economia la compagine associativa. Al tempo stesso introduce dell’Università di Foggia; dott. Roberto Serra, funzioespliciti e diretti riferimenti ai principi fondamentali nario del Servizio Programmazione della Provincia di dell’ordinamento comunitario, in particolare quelli Lecce; dott. Cosimo Di Gaetano, Capo di Gabinetto della concorrenza, della trasparenza e dell’efficacia del Presidente della Provincia di Taranto; prof. Antonio dell’azione amministrativa. Paglia, consigliere comunale della Città di Foggia; sig. Indirizzi gestionali Giovanni Brigante, presidente della Camera di ComL’assemblea ordinaria degli Enti Associati dopo aver mercio di Brindisi. (da.ma) nelmese - 10/2008 - 15


STORIA / PERSONAGGI

Il “ritorno” di Salvemini da Firenze a Molfetta?

Ci perviene da parte della nota scrittrice molfettese Gianna Sallustio un appello insolito, accorato e appassionato, finalizzato a sollecitare l’opinione pubblica ed in particolare il mondo della cultura e la classe dirigente di Molfetta, al di là di qualsiasi intento di parte politica, il trasferimento dei resti di Gaetano Salvemini da Firenze alla sua città natale. Lo storico, noto in Europa e negli Stati Uniti, è giudicato maestro di libertà e di rigore civico-morale.

Pubblico Appello Al Sindaco di Molfetta sen. avv. Antonio Azzollini A tutti i rappresentanti dei partiti politici, quelli governanti e quelli all’opposizione del Comune di Molfetta A TUTTI I PRESIDENTI delle Associazioni culturali e filantropiche operanti a Molfetta: Università Popolare Molfettese prof. Giovanni de Gennaro Associazione “della Terza Età” - prof. Elena Germano Finocchiaro Centro Culturale Auditorium prof. Damiano D’Elia Amnesty International dott. Domenico Gagliardi Archeoclub prof. Giovanna de Gennaro Rotary Club - ing. Tommaso Rosario Mastrototaro Lyons Club - dott. Carlo Lentini La Casa dei Popoli dott. Pasqua de Candia Panathlon prof. Lillino de Robertis nelmese - 10/2008 - 16

Auser - prof. Alberto Caputi Centro “Joyce Lussu” ins. Rosa Campanale Logos dott. Corrado de Gennaro Fidapa ing. Francesca Caldarola Associaz. Maestri Benemeriti - prof. Anna La Candia Minervini Società di “Cultura Europea A. Caracciolo” prof. Mimmo Facchini Linea 5 dott. Onofrio Pappagallo Arci–Cavallo di Troia prof. Marco de Stefano Studenti–sempre avv. Bepi Maralfa Associazione Molfettese nel mondo sig. Francesco Pappagallo Teatro Ermitage prof. Vito d’Ingeo Associaz. “Vincenzo de Paoli” - ins. Maria Mezzina Unuci dott. Poli Nicola

Gaetano Salvemini A TUTTI I DIRIGENTI SCOLASTICI delle scuole cittadine d’ogni ordine e grado All’assessore regionale prof. Guglielmo Minervini, molfettese C H I E D O: è possibile che i resti mortali di un grande molfettese, le cui opere sono studiate nelle più prestigiose Università Internazionali GAETANO

SALVEMINI

restino, abbandonati dai molfettesi, in una sepoltura in un cimitero di Firenze?! È possibile che i molfettesi siano così qualunquisticamente ignari del valore morale dei suoi scritti, valore che ogni persona informata non può non riconoscere indipendentemente da veteri ideologismi e da beceri partitismi? È possibile che noi molfettesi non sentiamo il dovere civico nonché l’orgoglio di traslare quelle Ossa significative a Molfetta? O è proprio tutto finito e ci premono solo danaro e apparire? Noi molfettesi, uomini e donne, di buona volontà, dovremmo partecipare, una tantum, alle spese per il trasferimento (da Firenze a Molfetta) dei resti mortali dello storico Gaetano Salvemini. Così il Comune di Molfetta, date le difficoltà in cui trovansi tutte le amministrazioni comunali, dovrebbe essere


Gianna Sallustio alleggerito dalle spese. In quanto al luogo in cui depositare per sempre quelle care Ossa, perché non pensare ad interrarle ai piedi del busto di Gaetano Salvemini che trovasi nella nostra villa comunale? Privilegio che deve rimanere unico. Pretendere un loculo nel cimitero cittadino sarebbe oneroso e realizzabile… a tempo indeterminato. A coloro che sorrideranno scettici o indifferenti asserendo che ci sono problemi più urgenti da risolvere, proprio pensando a questi problemi seri come: la disoccupazione, lo squallore di certe pensioni per anziani, di certi stipendi, l’evasione fiscale, il lavoro a tempo determinato, il tangentismo che continua imperterrito, le varie mafie che vanno combattute come il cancro della nostra società, i risultati nefandi del capitalismo selvaggio… ebbene ricordiamo il pensiero e la fede espressi da Ugo Foscolo a proposito delle tombe dei Grandi: “… e l’ossa fremono amor di patria!...” Laddove Patria non è un ente metafisico-retorico ma è quella comunità di cittadini che in ogni campo lavorano, producono, non evadono le tasse, introiti delle quali tasse servono SOLO per risolvere i bisogni della collettività. A nome di tutti i molfettesi che in città, in Italia e all’Estero hanno a cuore l’orgoglio della Memoria di Gaetano Salvemini, indegnamente Gianna Sallustio

G AE T AN O S A LV E M I N I , nat o a M olfe t t a ne l nove mb re del 1873, m o r t o a Sorre nt o ne l se t t e mb re d e l 1 9 5 7 , è st at o uno s tor ic o , p o l i t i c o e ant ifa scist a . L a u r e a t osi in le t t e re a Fire nze ne l 1 8 9 6 , inizia lme nt e si dedic ò a l l a s t o ria me dioe va le dimost ra ndosi uno de i migliori g io v ani s t o r i c i . Dop o a ve r inse gna t o la t ino in una scuola me dia di Paler m o e s t oria ne l L ice o T orrice lli d i Fa e nza , ot t e nne a sol i v entott o a n n i la ca t t e d ra di St oria mod e rna a M e ssina (1 9 0 1 ). Qui nel 1 9 0 8 fu sorp re so d a l t e rre mot o e pe rse la moglie , i cinque fig li e l a s o r e lla . Succe ssiva me nt e inse gnò a ll’ Unive rsit à d i Pis a e p o i a q u e lla d i Fire nze . A d e r ì a l Pa rt it o Socia list a I t a lia no e a lla corre nt e me ridionalis ta, c o l l a b o ra ndo, d a l 1 8 9 7 , a lla rivist a C rit ica socia le , mos tr andos i t e n a c e s ost e nit ore de l suffra gio unive rsale e de lla solu zio ne dell a q u e s tione d e l M e zzogiorno, ce rca nd o d i condurre su pos izioni m e r i d i o na list e il movime nt o socia list a e insist e nd o sull a nec es s it à d i u n colle game nt o t ra op e ra i de l N ord e cont a dini del S ud. S a l v e m i ni de nunciò il ma lcost ume p olit ico e le gra vi res po ns abil i t à d i Giolit t i (cra ck d e lla B a nca Roma na ) con il lib ro: “Il m inis t r o d e l la ma lav it a ” (1 9 1 0 ). N e l pa rt it o socia list a e gli s i s c ontr ò s u i t e m i sopra cit a t i con la corre nt e ma ggiorit a ria d i Filippo Tu r at i e, in se guit o a d una ma nca t a manife st a zione de l par tito c o n t r o lo scop pio de lla gue rra di L ib ia (1 9 1 1 ), uscì dal par tit o s o c i a list a. Sulla scia di q ue st o dist acco, ne l d ice mbr e 1911 d i e d e q u ind i vit a a d un pe riod ico, “ L ’Unit à ”, che d ire sse fino al 1 9 2 0 , pe rse gue ndo il t e nt a t ivo d i fond are un nuovo p a r tito , la L e g a d emocra t ica , me rid iona list a , socia list a ne i fini d i g ius tizia e l i b e r ale ne l me t od o, cont ro ogni privile gio. E l e t t o de p ut a t o ne l 1 9 1 9 , con l’ a vve nt o d e l fascismo si s c hier ò d a s u b i to cont ro M ussolini e cont ro gli a ve nt iniani, e str ins e un p r o f o n do sod a lizio ide a le e polit ico con i frat e lli C a rlo e Nello R o s s e l l i e con E rne st o Rossi, che vid e ro in lui un comune m aestro. N e l 1 9 25 , Salve mini, i d ue Rosse lli e N e llo T ra quandi fondar o no a Fi r e n z e il p rimo giorna le a nt ifa scist a cland e st ino: “N on Mo llar e ” . A r r e st a t o a Roma d alla polizia fa scist a l’ 8 giugno del 1925, s u c c e s siva me nt e , dopo e sse r st at o proce ssa t o insie me a Er nes to R o s s i , pot é gode re di un’a mnist ia e d in a gost o si rifugi ò c landes t i n a m e nt e in Fra ncia. A P a r i g i fu poi raggiunt o d a i fra t e lli Rosse lli e ne l novem br e del 1 9 2 9 fu t ra i fond a t ori d e l movime nt o Giust izia e L ib e rtà. G r u p p i d i GL si forma rono in I t a lia sop ra t t ut t o t ra st udenti univ e r s i t a ri. M olt i de gli a d e re nt i d i GL (t ra cui E rne st o Ro s s i, F er r u c c i o Pa rri, L e one Ginzb urg) furono a rre st a t i e conda n nati a l u n gh e pe ne d e t e nt ive . S i t r a s fe rì poi in Gra n Bre t a gna, dove fu p rot agonist a di una d u r a p ole mica con Ge orge B e rna rd Shaw, in q ua nt o socialis ta g r a d u alist a e ammira t ore di M ussolini. G a e t a n o Salve mini ne l 1 9 3 4 si t ra sfe rì ne gli St a t i Unit i , dov e i n s e g n ò st oria d e lla civilt à it a liana a ll’Unive rsit à d i Ha r v ar d e p r e s e a nche la cit t a d ina nza st at unit e nse . N e l 1 9 39 fondò la “ M a zzini Socie t y”, insie me a un gruppo di a d e r e n ti a GL , d i re p ubb lica ni e a nt ifa scist i d e mocra t ic i. La lo r o p o s i z i o n e e ra cont ra ria a lla mona rchia e a ll’ a ccordo st ipulato a To l o s a fra comunist i, socia list i e a lt ri ad e re nt i a GL . I n q u e s t o pe riod o d i e silio Sa lve mini pub blicò va ri volu m i in l i n gu a i ngle se , t ra i qua li “ T he Fa scist Dict a t orship in Italy” (1 9 2 8 ), “ Und e r t he Axe of Fa scism” (1 9 3 6 ) e “ Pre lud e to Wor ld Wa r I I ”. D u r a n t e la Se cond a gue rra mond ia le Sa lve mini t e nne negli U SA, i n G r a n Bre t agna e in Francia , confe re nze e le zioni univ er s itar ie, s i b a t t é p e r una polit ica cont ro fa scismo, comunismo, cler ic alis m o e mona rchia it a liana . To r n a t o in I t a lia ne l 1 9 4 7 rip re se l’inse gna me nt o all’Univ er s ità d i Fi r e nze e cont inuò a vari live lli la sua lot t a polit ica , is pir ata a u n a v isione la ica de lla vit a, all’a vve rsione cont ro dogm atis m i e fu m o s it à id e ologiche , cont ro la burocrazia , il cle rica li s m o e lo s t a t al i s m o, q uale faut ore di un riformismo de mocra t ico, in c o m u n i t à d’int e nt i con E rne st o Rossi. N e l 1 9 55 ot t e nne da ll’ A ccad e mia de i L ince i il pre mio in ter nazion a l e Fe l t rine lli p e r la st oria e la la ure a “honoris ca usa” dall’U niv e r s i t à di Ox ford . M o r ì i l 6 se t t e mb re 1 9 5 7 a Sorre nt o, dove il L ice o Scientific o è d e d i c a t o a lui. È s e p o l t o a Fire nze ne l p ra t o d ’onore d e l cimit e ro di San Miniato a c c an t o a d a lt ri cit t a d ini illust ri di q ue lla cit t à . nelmese - 10/2008 - 17


LIBRERIE & LIBRI

Allam, il perchè di una conversione

Presentato al Circolo della Vela di Bari il libro “Grazie Gesù”

Un libro per dichiarare la propria fede cattolica e tracciare il percorso di un iter spirituale. Per denunciare la violenza insita nella dottrina islamica e, al tempo stesso, la necessità di un dialogo con i musulmani moderati. E’ “Grazie Gesù” di Magdi Cristiano Allam,vice direttore ad personam del Corriere della Sera, (Mondatori ed., pp 192, euro 18) che con la scelta del secondo nome ha voluto sancire in maniera inequivocabile l’adesione alla nuova dottrina. Vi si legge una minuziosa descrizione dell’evento che ha segnato il passaggio dalla fede musulmana a quella cattolica, culminato con il dono dei sacramenti del battesimo, della comunione e della cresima ricevuti con profonda emozione dal Pontefice, durante la veglia pasquale del 22 marzo 2008. Un percorso lungo, iniziato inconsapevolmente, quando al Cairo, lui, musulmano, per un caso del destino, o della Provvidenza, compì i suoi studi prima presso le suore comboniane e poi presso i padri salesiani. Un’esperienza di vita condivisa con degli autentici testimoni della fede cristiana, che gli fece conoscere dall’interno la realtà del cristianesimo, la dottrina dell’amore del prossimo e del perdono, principi estranei a quella che allora era la sua fede. Nel titolo vi è già il ringraziamento a Gesù che, per intercessione del Santo Padre Benedetto XVI, lo ha accolto nella comunità dei credenti cristiani dandogli “così finalmente la possibilità di vedere la luce per grazia divina, il frutto sano e maturo di una lunga gestazione vissuta nella sofferenza e nella speranza, tra la profonda e intima riflessione e la consapevole e manifesta esternazione”. Presentato al Circolo della Vela di nelmese - 10/2008 - 18

di Marisa Di Bello

Magdi Cristiano Allam dedica il suo libro al Sindaco Michele Emiliano Bari, in un incontro organizzato dall’Associazione Identità e Dialogo, presieduta dal dott. Mario de Donatis, dalla Fondazione Liberal presieduta dal dott. Ignazio Lagrotta, e sponsorizzata dall’editore dott. Nicola Cacucci, ha riscosso notevole interesse nel numeroso pubblico per la presenza dell’autore presentato dal presidente del Circolo, arch. Onofrio Mangini, e al quale il sindaco dott. Michele Emiliano ha portato il saluto suo e della città che “oggi - ha detto - sta vivendo un momento straordinario in cui il Mediterraneo ridiventa centro di scambi culturali e commerciali”. Magdi Cristiano Allam ha illustrato i contenuti del suo libro, sottolineandone i passaggi più salienti, cogliendo “un’occasione di riflessione su temi che riguardano i valori, l’identità, la civiltà, le regole per vedere se esiste la possibilità di un dialogo costruttivo con i musulmani”. Le regole. Proprio la recente catastrofe della finanza virtuale speculativa che ha investito tutti i mercati rivela quella

necessità che non soltanto il Papa, ma anche molti economisti hanno espresso, di una finanza etica, di regole anche in quell’ambito che per antonomasia fuoriesce da questa connotazione. Perché se si è riusciti a globalizzare l’economia, il commercio, le tecnologie che fanno riferimento agli stessi principi, non si è però riusciti a globalizzare la dimensione spirituale della modernità. La sfida di oggi è perciò quella di colmare questo divario. La ricerca della verità che sul piano della ragione corrisponde alla corretta rappresentazione della realtà è una passione dice Allam “che mi ha ispirato sin da quando, bambino musulmano educato nelle scuole italiane cattoliche, mi sono domandato dove risiedesse la verità, in quale delle due religioni ed ho capito che la verità la si raggiunge se si è liberi da pregiudizi, dai luoghi comuni, dagli ideologismi e ho compreso anche che libertà e verità sono due facce della stessa medaglia”. E riferendosi sempre a quegli anni così determinanti per la sua formazione, ha parlato di “un incontro con persone che, vivendo autenticamente la verità e la fede in Gesù, col dono totale di se stessi, hanno riproposto la figura di un Gesù vivente che mi ha affascinato e mi ha persuaso, radicando in me una spiritualità che è divenuta man mano più solida”. A un certo punto di questo percorso di fede, ha incontrato un testimone che più di tantissimi altri l’ ha sostenuto nel cammino, il Pontefice Benedetto XVI, per il quale Allam nutre una particolare devozione, tanto da non tollerare le critiche, per lui ingiuste, piovutegli non solo dai suoi nemici musulmani, ma anche da alcuni ambienti cattolici, a proposito del discorso di Ratisbona del 12 settembre


Uno scorcio del salone del Circolo della Vela dove si è svolta la presentazione del libro. In alto, da sinistra, Mario de Donatis presidente Associazione Identità e Dialogo, Onofrio Mangini presidente Circolo della Vela, lo scrittore Magdi Cristiano Allam, il Sindaco Michele Emiliano, e Ignazio Lagrotta presidente Fondazione Liberal Puglia (Foto Signorile) 2006, quando il Papa riportò quel dialogo tra Manuele II Paleologo e un persiano colto che l’imperatore bizantino invita a dimostrare ciò che Maometto aveva portato di nuovo “se non cose cattive e disumane”. Una frase, secondo l’autore, ingiustamente criticata, perché il Pontefice stava solo riferendo un fatto storico e poi perché effettivamente Maometto per Magdi Allam è stato un grande metabolizzatore di religioni preesistenti dalle quali ha fatto scaturire quella islamica. Una religione che predica la sua verità utilizzando la spada come più volte fece lo stesso Maometto. L’islam è una religione violenta, diffusasi con massacri giustificati dalla dottrina e la cui storia è contrassegnata da una scia di sangue. Queste le affermazioni che sono valse a Magdi Cristiano Allam la condanna a morte da parte di integralisti islamici, e che lo costringono oggi a vivere costantemente sotto scorta, senza potersi muovere liberamente. Infatti, anche durante l’incontro alla Vela, un nutrito gruppo di uomini dell’antiterrorismo vigilava attentamente. Allam è convinto, per quella che è la storia passata e quella attuale, che non esista un Islam

moderato, ma che esistono i musulmani moderati con cui si deve dialogare, a patto che l’Occidente non abdichi ai suoi valori. Oggi, purtroppo, è la sua convinzione, l’Europa è infiltrata dagli estremisti islamici che approfittano della democrazia, del senso e del rispetto della libertà, per muoversi a proprio agio. L’Occidente, ha detto, ha paura di guardare in faccia la verità e ritiene che tutte le verità siano pari, producendo quel mostro che è il multiculturalismo. Un Occidente cristiano ammalato di relativismo, di nichilismo, di laicismo e di soggettivismo giuridico, che ricorre al politicamente corretto e al buonismo per non urtare la suscettibilità dell’interlocutore, commette un grosso errore, ha avvertito. Per Magdi Allam la distinzione è ben chiara: mentre fondamento dell’Islam è la violenza, fondamento del Cristianesimo è Dio che si fa uomo, e quindi l’amore. Perciò il dialogo e la convivenza con i musulmani è possibile solo nel rispetto delle certezze valoriali identitarie delle popolazioni dell’Occidente cristiano.

L’Associazione Identità e Dialogo e la Fondazione Liberal che hanno organizzato l’incontro sponsorizzato dalla Cacucci Editore per la presentazione del libro di Magdi Cristiano Allam, favoriscono da tempo la conoscenza e la diffusione dei valori cristiani. In particolare, i due presidenti Mario de Donatis dell’Associazione e Ignazio Lagrotta, della Fondazione, hanno colto l’occasione per ribadire la finalità cui si ispirano le associazioni da loro rette, che è quella di proporre i frutti della fede e, tra questi, la dottrina sociale della Chiesa. In sintonia, quindi, con i valori cui si ispira il libro “Grazie Gesù”, gli stessi che ispirano e in cui credono gli animatori di Identità e Dialogo e della Fondazione Liberal Puglia che promuovono, come base di riflessione, gli insegnamenti di Gesù e del pensiero filosofico più sensibile e attento al primato della persona e all’irriducibilità della sua libertà. (m.d.b.) nelmese - 10/2008 - 19


LIBRERIE & LIBRI / RICORDI

Mario Adda, editore eccellente Iniziò l’attività nel 1963

Mario Adda è stato un protagonista tra i più importanti della valorizzazione e della diffusione dell’immagine della Puglia in Italia e all’estero. Tutta la sua storia di uomo di cultura, di editore, è improntata alla missione alla quale aveva dedicato energie imprenditoriali e risorse finanziarie. La sua professione iniziale fu quella di direttore della filiale di Bari della Zanichelli di Bologna, con responsabilità su Puglia, Basilicata e Calabria. Uomo di scuola, conviveva con i testi scolastici, con gli insegnanti, con gli alunni. Ma aveva una grande amarezza: constatare che non c’erano testi scolastici che parlassero della Puglia, nemmeno un libro di geografia regionale. Fu in quegli anni che maturò la vocazione di diffondere anche i “suoi” libri, che parlassero della “sua” terra. Fu così che decise di diventare editore. Era il 1963 quando vide la luce il primo testo della Casa editrice Mario Adda. Era, appunto un testo di geografia, Scopriamo la Puglia scritto da Michele Palmieri, un preside molto noto nel panorama scolastico di quei tempi. Il libro ebbe un successo incoraggiante e Mario Adda andò avanti nella sua avventura dando vita alla Collana “I testimoni del Sud”. Il ghiaccio era rotto e i consensi non mancavano e intorno a Mario Adda cominciò a formarsi una vera e propria scuderia di scrittori pugliesi: Vito Maurogiovanni, Giorgio Bernardini, Emanuele De Giorgio, Mario Dilio, Matteo Fantasia, Domenico Lamura, Nino Palumbo, Giorgio Saponaro, Giovanni Acquaviva, Pasquale Soccio, Franco Sorrentino e tanti altri. Poi, il grande salto, per l’opera “importante”, impegnativa anche sotto l’aspetto finanziario. Nacque così Puglia, di vari autori, una sorta di inno alla regione raccontata a più livelli: culturale, storico, iconografico, gastronomico, della nelmese - 10/2008 - 20

Mario Adda tradizione popolare. Il libro ebbe grande successo. Vinse il Premio Montecatini nella sezione “libri di viaggio”. Per l’editore fu un impegno notevole. Per realizzare quel libro si giocò la liquidazione della Zanichelli. “Con la liquidazione – ricorda il figlio Giacomo – di solito ci si compra la casa, mio padre pubblicò il primo grande libro sulla Puglia che ha tanto amato”. Per realizzare il corredo fotografico del volume noleggiò un piccolo aereo e più volte sorvolò, con il fotografo Ramosini, le località più suggestive della regione. Dopo Puglia l’attenzione fu allargata al patrimonio culturale regionale. Nacque così la collana della quale fu battistrada Masserie di Puglia di Luigi Mongiello. Ma non perdeva di vista la scuola, la prima destinataria della sua attività di editore, con una serie di sussidi didattici sui vari aspetti del pianeta Puglia. Erano gli anni Ottanta e Mario Adda cominciava a tirare i remi in barca nel senso che avendo individuato nel figlio Giacomo il naturale erede della sua missione, si preparava a passare il testimone. Non prima, però, di aver dato alla luce un altro titolo importante: l’opera monumentale di Arthur Haseloff Architettura Sveva in Italia meridionale.

Nel 1984 Mario affidò la guida della Casa al figlio Giacomo. L’Editrice Mario Adda ha all’attivo 700 titoli ed è tra le poche case editrici ad esportare la Puglia nel mondo. I testi di Adda sono tradotti in russo, spagnolo, francese, inglese, tedesco. Il catalogo è la più eloquente testimonianza della pugliesità di Adda. Tra gli autori: Cosimo Damiano Fonseca, Lino Patruno, Raffaele Nigro, Michele Cristallo, Bianca Tragni, Pietro Dalena, Raffaele Licinio, Raffaella Cassano, Vittorio Marzi, Nicola Sbisà e tanti altri. (d.m.)

Il ricordo

Intitolata all’editore la sala lettura della Biblioteca “Santa Teresa dei Maschi-De Gemmis” di Bari di Alessio Rega Non poteva esserci luogo più adatto, come la sala lettura di una biblioteca, da dedicare alla memoria di Mario Adda, uno dei principali pionieri dell’editoria pugliese, scomparso nell’ottobre dello scorso anno. Un luogo caro e familiare, quindi, dall’atmosfera magica, dove poter idealmente riassaporare quel profumo intenso della cultura e del sapere, custodito proprio tra le pagine di quei libri, fedeli compagni di tutta una vita. La meritevole iniziativa di intitolare all’editore barese una delle tre sale lettura dell’elegante biblioteca “Santa Teresa dei Maschi – De Gemmis”, diretta da Emanuela Angiuli, è stata promossa dall’intero Consiglio provinciale per onora-


re, nel modo più degno, un uomo come Mario Adda che, attraverso la sua professione, ha saputo valorizzare e far conoscere, in Italia e all’estero, il ricco patrimonio storico-artistico della Puglia e del Mezzogiorno. Era doveroso, quindi, lasciare un segno visibile che potesse testimoniare la dedizione e l’impegno profusi in tanti anni di

Il ricco catalogo è l’espressione più immediata di quella che è la missione della casa editrice. Esso contiene opere, di eccellente qualità sia dal punto di vista grafico che dei contenuti, che sono il meglio della produzione circolante per quanto riguarda i castelli, le cattedrali, le masserie, le chiese, i palazzi e i teatri

za, uno dei compiti delle istituzioni è anche quello di mettere a disposizione tutte le risorse necessarie affinché l’editoria possa continuare ad essere un valido strumento di valorizzazione di questa regione. Il considerevole ruolo da mecenate svolto da Mario Adda nel panorama editoriale e culturale pugliese è stato rimarcato anche dal giornali-

Il presidente della Provincia cav. lav. Vincenzo Divella, i giornalisti e scrittori Raffaele Nigro e Lino Patruno, l’editore Giacomo Adda (Foto Amato) lavoro. Questo meritato riconoscimento istituzionale, come ha sottolineato il presidente della Provincia di Bari Vincenzo Divella, è un modo concreto per dare lustro al nome di un personaggio che può essere considerato uno degli artefici di quel meridionalismo culturale che negli anni ha contribuito a dar vita e ad arricchire una bibliografia sulla Puglia di tutto rispetto. Mario Adda, con la sua intensa opera, è stato un grande divulgatore di quella “pugliesità” che ha favorito ed alimentato l’orgoglio di appartenenza nel cuore di tanti cittadini pugliesi. Lo stretto e forte legame con il territorio è stato, infatti, sin da sempre l’elemento guida che ha caratterizzato il progetto editoriale dell’azienda, creata nell’ormai lontano 1963 grazie proprio all’intraprendenza, alla tenacia e alla lungimiranza del suo fondatore. La passione e l’amore di Adda per questa terra e questa regione si sono tradotte in opere editoriali dalla straordinaria forza evocatrice, capaci quasi di trasmettere al lettore i sapori, i colori e gli odori delle storie e dei luoghi sapientemente raccontati e descritti, grazie anche ai suggestivi scatti di eccellenti fotografi come Nicola Amato e Sergio Leonardi in grado di immortalare il minimo dettaglio e le più dolci sfumature.

della Puglia. A queste bisogna, inoltre, aggiungerne altre dal considerevole interesse e valore storiografico, riferite in particolar modo al periodo normanno-svevo, a firma dei migliori autori e delle migliori intelligenze del panorama pugliese e meridionale. Molto diffuse e apprezzate, infine, sono anche le guide turistiche, tradotte in lingue diverse, tra cui anche il russo nel caso di quella relativa alla città di Bari. Lino Patruno, orgoglioso di essere uno degli autori in catalogo con opere come “Bari. Istruzioni per l’uso”, ha evidenziato come uno dei principali meriti di Adda sia stato quello di riuscire a raccontare le bellezze, a volte colpevolmente ignorate, di una terra che molto spesso risalta agli onori delle cronache soltanto per i suoi aspetti negativi o per le cose che non vanno. La casa editrice, attraverso il suo grande impegno e la sua vivace e intensa curiosità che da sempre la contraddistingue, è riuscita a dare una svolta significativa in questa direzione. E’ importante, però, che in questo compito gli editori non vengano lasciati soli perché rappresentano il tramite attraverso cui diffondere la conoscenza del territorio e quindi arricchirlo, attribuendogli un valore aggiunto. Di conseguen-

sta lucano Raffaele Nigro, un’altra autorevole firma del catalogo della casa editrice nonché curatore della rivista semestrale di letteratura ed altre scritture “Incroci” edita sempre da Adda. Nigro ha voluto fortemente sottolineare la lungimiranza di Mario Adda che, nel momento in cui ha deciso di fondare la casa editrice, ha saputo cogliere il segno dei tempi investendo in un settore, come l’editoria legata al turismo e alla conoscenza del territorio, ancora scoperto nonostante la presenza nella zona di altre rinomate case editrici come Laterza e Cacucci che si erano tuttavia specializzate in altri campi. Ricca di emozioni, infine, è stata la viva testimonianza del figlio Giacomo, ormai già da più di 20 anni con profitto al vertice dell’azienda, che ha voluto ricordare il padre soprattutto come una persona sempre dedita al lavoro, che è riuscita faticosamente a lasciare una traccia indelebile nella storia culturale della regione e del sud Italia. Quella che Mario Adda ha lasciato è, dunque, un’eredità importante che viene costantemente arricchita e valorizzata dalla professionalità e dall’impegno sempre vivo di Giacomo, il quale continua a percorrere con successo quel solco profondo tracciato ormai quasi cinquant’anni fa. nelmese - 10/2008 - 21


LIBRERIE & LIBRI

Tutte le “Opere” di Nicola Saponaro

Le commedie originali con gli aforismi pubblicate dall’editore Spirali di Milano con una prefazione di Franco Perrelli dell’Università di Torino. Quasi mezzo secolo di attività del drammaturgo pugliese, rappresentato con successo in Italia e all’estero.

di Mary Sellani “Il teatro è un pensiero divertente. E la risata è l’orgasmo del pensiero”: così recita uno dei circa 500 aforismi di Nicola Saponaro, pubblicati insieme alle sue commedie originali dall’editore Spirali di Milano in un elegante cofanetto di 1648 pagine, con una prefazione del prof. Franco Perrelli dell’Università di Torino, (già collaboratore di NelMese) in una collana editoriale che ha già presentato i testi più famosi di Fernando Arrabal. Basterebbe la battuta ad effetto citata per indicarci la vocazione del nostro drammaturgo, che da sempre si è occupato di teatro come “poeta di compagnia”, visto che ha l’abitudine di seguire dietro le quinte le messe in scena delle sue commedie, collaborando con i registi, gli attori, gli scenografi, i musicisti e i costumisti, in una concezione scenica, che affonda le sue radici nella Commedia dell’Arte. “Saponaro – scrive Franco Perrelli nella prefazione – si presenta come un autore innervato nelle problematiche meridionalistiche e un intellettuale anticrociano e antipirandelliano, né idealista né nichilista quindi, se mai prossimo al pessimismo di Tomasi di Lampedusa e all’eresia di Pasolini come – per personale formazione accademica – alle teorie di Wilfredo Pareto e Max Weber, dai quali il suo teatro riprende un’assai caratterizzante impronta analitica e sociologica. In specie, l’acuta e civilissima percezione dei problemi del Sud di Saponaro fa sì che nei suoi testi, essi si dilatino spesso a metafora estrema del carattere italiano nel suo complesso e nella sua complessità, donde l’inestricabile conelmese - 10/2008 - 22

Nicola Saponaro e una scena delle sua opera “La bottega dei sogni, la memoria del Petruzzelli” struzione di una drammaturgia non priva di un vitale contatto con la sperimentazione scenica, ma soprattutto linguistica e, nello stesso tempo, dalle spiccate ambizioni di critica storica e sociale”. A sua volta, Raffaele Nigro nel drammaturgo pugliese riscontra “una coerenza di scrittura straordinaria” e chiedendosi come si può definire il suo teatro così risponde: “Complicato imbrigliarlo in una definizione o in una corrente, perché Saponaro ha attraversato molte stagioni e molte passioni, incarnando dalla provincia i grandi modelli internazionali e seguendo passo passo le vie della sperimentazione e della tradizione, provando costantemente ad innestare la certezza del teatro borghese nel rinnovamento e nella ricerca scenica ed espressiva, mescolando teatro di piazza e teatro di strada, monologo e teatro classico. Un peso determinante credo

che Saponaro abbia dato all’epica, a Brecht, a Fo e a Barba, senza dimenticare la grande tradizione napoletana del Novecento. Il capolavoro di Saponaro resta a tutt’oggi insieme a “I girovaghi”, un’opera che esalta l’azione e l’impegno del sindacalista ma non dimentica le difficoltà incontrate dall’uomo nei “Giorni di lotta con Di Vittorio” del 1973. Fu un’esplosione di successo e di fortuna all’indomani del 68 e ancora del vento dell’Autunno caldo: lo spettacolo venne rappresentato in teatri e fabbriche di tutt’Italia e si arrivò in una circostanza a concedere il bis dell’intera rappresentazione” (La Gazzetta del Mezzogiorno, 3 agosto 2008. Ma la sorpresa finale è che queste commedie, concepite e scritte per le scene, si dimostrano assai piacevoli anche alla lettura, con una varietà di personaggi e di situazioni umoristiche, che ricordano le tematiche di Nicola Gogol.


SOCIALITA’ / MEDICINA / UNIVERSITA’

Per un sorriso dei bimbi in corsia

Su iniziativa della “Culla di Spago” concerto il 25 novembre nella Sala degli Affreschi dell’Ateneo dei noti musicisti pugliesi Domenico Simone e Vincenzo Abbracciante. Volontari dell’Associazione si attivano nei due reparti di oncoematologia della Clinica Pediatrica del Policlinico per giochi e per spettacoli per i piccoli ricoverati Domenico Simone e Vincenzo Abbracciante suoneranno il 25 novembre nella Sala degli Affreschi dell’Università di Bari in favore dei bambini ricoverati nel reparto di oncoematologia della Clinica Pediatrica “Federico Vecchio” del Policlinico barese. Il concerto è organizzato dalla Culla di Spago, Associazione Onlus che opera da più di 20 anni assistendo i bambini ricoverati, sostenendo le famiglie, promuovendo il perfezionamento di giovani medici in vista della costituzione di un centro per il trapianto di midollo a Bari. L‘Associazione ha firmato una convenzione con l’Azienda Ospedaliera ed è accreditata presso la Clinica Pediatrica diretta dal prof. Domenico De Mattia: è costituita da 80 volontari che operano su più fronti e circa 40 di essi garantiscono la loro presenza nei due reparti tutti i giorni, giocando con i bambini e organizzando periodicamente feste e spettacoli. La presidente dell’Associazione è Cecilia Ambrosini, attivissima nella organizzazione e promotrice di numerose iniziative mirate ad alleviare i disagi e le sofferenze dei piccoli ospiti della Clinica. I due musicisti, che con questo concerto, intendono contribuire al sostegno dell’Associazione e alla divulgazione delle sue attività, sono pugliesi doc, con curricula di grande rispetto e con una esperienza varia e cosmopolita alle spalle pur essendo entrambi molto giovani. Uno, Domenico Simone, è nato a Polignano a Mare, ha studiato chitarra classica al Conservatorio di Bari dove si è diplomato, ha al suo attivo numerosissimi corsi di perfezionamento in tutta

Europa ed è approdato, giovanissimo, a Salisburgo laureandosi al Mozarteum con il massimo dei voti e ora ricopre la carica di consulente artistico. Ha tenuto concerti da solista e con orchestre in tutto il mondo e ha tenuto in qualità di docente varie masterclasses in diversi paesi europei. Quest’anno è stato consulente del Festspiele Festival di Salisburgo e Marketing Manager dell’Agenzia viennese “Mozart 2006”. Domenico Simone, nonostante la sua impegnativa e intensa attività, ha già suonato a Bari per la Culla di Spago in formazione con un violinista. L’altro musicista, Vincenzo Abbracciante, è nato ad Ostuni, figlio d’arte in una famiglia di fisarmonicisti. Giovanissimo intraprende gli studi musicali con il padre e vince in breve tempo numerosi concorsi nazionali. Ha partecipato ai seminari di Siena Jazz studiando con i maestri Franco D’Andrea, Bruno Tommaso, Stefano Battaglia e ad una masterclass con Richard Galliano. Ha tenuto concerti in Germania, Austria, Inghilterra, Danimarca, Olanda e Canada. Richard Galliano, parlando di giovani fisarmonicisti in una intervista pubblicata sulla rivista francese Jazzman, ha detto: “Chi più mi ha impressionato è un giovane italiano, originario della Puglia: si chiama Vincenzo Abbracciante. In ogni brano mi ha imbarcato in una storia e commosso”. Per quanto riguarda il concerto, nella migliore tradizione tangueras il programma sarà annunciato in sala dagli stessi artisti; comunque comprenderà sicuramente musiche di Astor Piazzolla, Carlos Gardel, Joaquin Rodrigo, Richard Galliano. Il concerto inizierà alle ore 18 e avrà la durata di 70 minuti. Si partecipa con invito. (clau. ser.)

La presidente della “Culla di Spago” Cecilia Ambrosini e i musicisti Domenico Simone e Vincenzo Abbracciante nelmese - 10/2008 - 23


SOCIALITA’ CON LA NUOVA STRUTTURA, REALIZZATA GRATUITAMENTE DAL GRUPPO DE GENNARO, SARA’ POTENZIATA L’ATTIVITA’ DELL’ASSOCIAZIONE OPERANTE DA 25 ANNI

A.R.C.Ha, ora per i disabili una casa e una scuola

di Marisa Di Bello

Bari si arricchisce di un centro sociale e una residenza per soggetti diversamente abili che poche città possono vantare. Una moderna struttura all’avanguardia sarà costruita gratuitamente dall’impresa del Gruppo De Gennaro su un suolo donato dal Comune di Bari. Da venticinque anni, tante le attività svolte dall’Associazione presieduta dall’infaticabile Lina Nannavecchia Vinciguerra grazie all’opera di numerosi volontari, tutte finalizzate ad un percorso educativo e riabilitativo teso ad impedire il processo di isolamento relazionale e di emarginazione, mediante lo svolgimento di attività ergonomiche e fisiatriche e l’apertura alle famiglie e a tutta la comunità cittadina. L’attesa è stata lunga, l’iter tormentato, ma finalmente la nuova sede dell’A.R.C.Ha di Bari (Associazione Ricreativa Culturale portatori Handicap per il recupero e la socializzazione dei ‘diversamente abili’) è cosa fatta. Sorgerà nei pressi dell’ipogeo di Santa Candida, proprio di fronte al luogo dove il Comune costruirà il Centro archeologico e sarà moderna e funzionale. Probabilmente unica in tutto il Sud con quelle caratteristiche strutturali e le finalità con cui è stata progettata. Un risultato cui si è giunti grazie alla tenacia della sua presidente, la prof. Lina Nannavacchia e ai numerosi volontari che in 25 anni di attività del centro hanno prestato la loro opera, dotando la città di Bari di un riferimento importante per il recupero funzionale e sociale dei diversamente abili. Ne ha dato l’annuncio il sindaco di Bari, Michele Emiliano, in una conferenza stampa, nell’aula consiliare del Comune, presenti gli assessori ai servizi sociali Susy Mazzei, all’urbanistica Ludovico nelmese - 10/2008 - 24

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2 Abbaticchio, alla toponomastica Antonella Rinella e al patrimonio Giovanni Giannini operatori e ospiti dell’associazione con le loro famiglie. “L’A.R.C.Ha come metafora del principio che l’amministrazione comunale, come qualunque altra istituzione, pubblica o privata – ha detto il Sindaco da sola non ha il potere sufficiente per rispondere a tutte le domande di un territorio, ma ha bisogno dell’impegno di tutti in questa realizzazione come in altre battaglie civili”. Emiliano ha espresso la sua soddisfazione per la nuova cultura di impresa che sposa profitto e solidarietà che si sta facendo strada a Bari, di cui è d’esempio il Gruppo De Gennaro, aderente a Confindustria

Bari, che costruirà gratuitamente la struttura. Un’impresa che da anni è vicina e sostiene l’A.R.C.Ha, soprattutto attraverso la persona di Daniele De Gennaro, con la massima discrezione, tanto da non volere nemmeno apparire pubblicamente. Alla conferenza stampa, infatti, era presente solo la portavoce dell’azienda, Marisa Adduci, ma bene ha fatto il sindaco a pubblicizzare questa azione di grande valore e generosità perché sia giustamente apprezzata dalla città che così si dota di un gioiello sociale all’avanguardia e perché sia di esempio e di traino a molti altri imprenditori. Il cammino che ha portato all’attuale realizzazione è stato lungo, iniziato già nel 2002, quando l’amministrazione comunale Di Cagno Abbrescia assegnò


un suolo per la costruzione di una struttura più grande di quella di via Trento - dove l’associazione ha sede dall’88 -, nei pressi della Chiesa di San Marcello dove era stato individuato un terreno su cui insisteva una costruzione fatiscente. Tutta la prassi burocratica venne espletata regolarmente, tanto che l’associazione versò persino la tassa di registrazione di 3500 euro (e altrettanto venne

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5 versato dal Comune), quando, nel 2005, ci si mise di mezzo a ostacolare il progetto un’alluvione, in seguito alla quale il terreno venne dichiarato alluvionale dal PAI, non senza una qualche soddisfazione da parte di chi su di esso aveva fatto ben altri progetti. Contestualmente al ritiro della concessione, però, l’Amministrazione comunale, nel frattempo cambiata, che è poi quella presieduta da Michele Emiliano, offrì all’A.R.C.Ha l’attuale suolo su cui la Fondazione che gli imprenditori De Gennaro hanno intitolato ai loro genitori costruirà la nuova struttura progettata dall’architetto Barbara Anaclerio, accollandosi tutti gli oneri derivanti dall’allacciamento di acqua e fogna e dalle strade d’accesso. Un’opera molto all’avanguardia

costituita da un corpo centrale dove si svolgeranno le diverse attività lavorative ricreative-sociali e di recupero, comprensivo di varie aule a seconda del tipo di handicap e della soglia intellettiva degli ospiti, con chiesa, palestra, sala computer, teatro per la musica e la recitazione. Collegato a questo corpo di fabbrica attraverso una galleria, ma separato da esso sorgerà

contributo di volontari qualificati per ogni settore e a quella che Lina Nannavecchia definisce la Provvidenza che arriva in soccorso quando più forte è il bisogno. Infatti, la sede di via Trento comporta una spesa mensile di 2500 euro, tra fitto, acqua, luce, riscaldamento e lo stipendio dell’unico dipendente che svolge il compito di segretario. Nessuna delle famiglie, che siano

4 1) Il plastico della nuova sede dell’Archa 2) Al Comune: da destra, l’assessore Mazzei, il sindaco Emiliano, la presidente dell’Archa Nannavecchia Vinciguerra, l’assessore Giannini, e Marisa Adduci 3-4) Al Quirinale nel 1995 con il presidente della Repubblica Scalfaro e nel 2001 con il presidente Ciampi 5) L’incontro con Papa Woityla nell’ottobre del 1993 in piazza San Pietro al Vaticano poi una casa residenziale con 18 posti letto, dotata di bagni, cucina e mensa, per quegli ospiti che col passare degli anni resteranno senza famiglia. Tutt’intorno, un grande spazio verde consentirà attività all’ aperto, giardinaggio, percorsi ginnici. La soddisfazione della presidente Lina Nannavecchia Vinciguerra, ideatrice e anima dell’A.R.C.Ha è grande. Da tanto si batte per offrire ai portatori di handicap un riferimento e la possibilità di esprimere e potenziare le capacità di cui sono dotati, tra mille difficoltà. Prima fra tutte quella economica, mancando contributi pubblici, donazioni e qualunque tipo di entrate fisse. Tutto è affidato all’opera e al

indigenti oppure no, versa alcuna quota, per cui forte è la necessità che il primo corpo della struttura, il centro diurno socio educativo e riabilitativo, sia pronto al più presto per consentire di risparmiare la spesa del fitto che incide notevolmente. La cantierizzazione dei lavori prevista per fine ottobre dovrebbe essere completata entro nove mesi, un anno. I compiti che l’associazione svolge sono tanti e gli ospiti numerosi, un’ottantina dai 20 ai 60 anni, ma i risultati finora raggiunti, i riconoscimenti e le attività svolte hanno fatto dell’A.R.C.Ha.un centro sperimentale conosciuto in tutta Italia. Tra i corsi più seguiti, quello di disegno tenuto dal noto pittore barese Michele Damiani che con molta generosità è assiduo sostenitore del centro sin dal suo nascere e nelmese - 10/2008 - 25


convinto assertore di notevoli capacità artistiche di alcuni ragazzi. Unico neo, la mancanza di materiali che l’assessore Mazzei ha ora promesso di fornire. Altro corso molto stimolante quello di dinamica mentale tenuto dalla signora Anna Iacobellis. Poi, ci sono i corsi di recitazione avviati già da molti anni, grazie ad una convenzione con il Teatro Kismet dove i giovani si sono più volte esibiti con trasferte in molte città, e con la partecipazione anche a festival nazionali. Un esperimento, primo in Italia, avviato nel ‘90, quello di utilizzare il teatro come terapia, che si è avvalso anche della collaborazione con il “Granteatrino” di Paolo Comentale, con la creazione di marionette e storie inventate dai ragazzi. Poi, quattro anni fa, l’incontro con Gaetano Ruggero, corista del Petruzzelli, con cui è stato organizzato il coro che ha cantato in molte chiese di Bari, in Cattedrale, a San Nicola e anche nella Sala Consiliare del Comune. Ora l’attività che i ragazzi seguono con grande entusiasmo ed impegno viene continuata dal

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maestro Saverio Sciacovelli con un programma vario di canti religiosi e pezzi d’opera ed una nutrita serie di appuntamenti con il pubblico. Molto praticate le attività manuali che quest’anno hanno portato alla creazione di bellissime icone.Più volte ricevuti al Quirinale e in Vaticano, i ragazzi dell’A.R.C.Ha sono conosciuti ormai anche in altre città per la proficua attività del loro centro che ha offerto la possibilità di esistere ed esprimersi, dando, nel deserto di tali tipi di strutture, sollievo e sicurezza anche alle famiglie. Infatti, l’opera che vi viene svolta va a ricoprire un grosso vuoto in un settore in cui l’assistenza è largamente carente e che non pare per ora sia facilmente colmabile. Il più grosso disagio che si dovrà ancora sopportare, finché la nuova sede non sarà aperta, è la necessità di far ruotare nella stessa grande sala le varie attività poiché manca la possibilità di poterle praticare in ambienti distinti. L’altro grande rammarico è

quello di non poter utilizzare la palestra molto ben fornita di ogni tipo di attrezzature, per mancanza di un istruttore o di un fisioterapista che presti la sua opera come volontario, mancando i mezzi per poter pagare un professionista. Tutti problemi, questi, che fortunatamente verranno risolti con la nuova sede che stabilirà delle convenzioni con cooperative di servizi, per soddisfare le varie esigenze. Al momento, in attesa della nuova sede e di una nuova organizzazione si va avanti così, con il sostegno, oltre che dei volontari, della Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia che dà il contributo più sostanzioso, dei Rotary che molto hanno dato, soprattutto con la presidenza di Salvatore Di Staso, seguito poi da Emanuele Fino, Franco Introna e Paolo Amirante e dell’impresa De Gennaro. Poi, qualche burraco e la cena di gala che si tiene annualmente presso l’Hotel Sheraton serve a tamponare le varie necessità. In attesa di tempi migliori che ora sono finalmente vicini.


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SOCIALITA’ / MEDICINA

La prevenzione

dei tumori anche al supermercato

È già partito il progetto “Il camper della Prevenzione Oncologica Femminile”: un’unità mobile, presidiata da medici e tecnici specialisti, per tre mesi farà tappa presso alcuni supermercati di Bari e provincia per offrire alle donne visite senologiche e mammografie gratuite. Un progetto promosso da F. Divella S.p.A. e dalla L.I.L.T., la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori

di Claudia Serrano Imprenditoria e sociale. Un binomio che la F. Divella Spa ha sposato già da tempo e che oggi, in collaborazione con la L.I.L.T. (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) e con la Distribuzione Organizzata del barese, ha dato un nuovo frutto: “Il camper della Prevenzione Oncologica Femminile”. Il progetto, che ha preso il via nei primi giorni di ottobre ed avrà la durata di tre mesi, prevede che presso i centri commerciali aderenti sia presente un’unità mobile della L.I.L.T. dove le donne, previa prenotazione, abbiano la possibilità di usufruire di visite senologiche e mammografiche gratuite. A loro disposizione su questo ambulatorio a quattro ruote ci sono medici e tecnici specializzati del Dipartimento Donna (dell’Istituto Scientifico Oncologico) diretto dal prof. Francesco Schittulli, presidente nazionale della L.I.L.T. e chirurgo e senologo che diagnostica giornalmente ben tre tumori mammari, molti dei quali già in fase avanzata. L’iniziativa nasce proprio dalla presa di coscienza di una situazione di emergenza: ogni anno in Italia si ammalano oltre 36.000 donne di carcinoma della mammella e circa 10.000 ne muoiono. Il tumore della mammella è la lesione patologica più frequente nella donna, soprattutto nei Paesi più sviluppati, ed è costituita nella maggior parte dei casi dai carcinomi, che si distinguono in invasivi (capaci di diffondersi dando metastasi) e in situ (non ancora in grado di infiltrare i tessuti nelmese - 10/2008 - 28


circostanti e di andare in circolo). Negli ultimi anni si è registrato un costante e preoccupante aumento dei casi di malattia e, se tale tendenza continuerà, in un tempo prossimo nel mondo ci saranno oltre un milione di nuovi casi. È anche vero, però, che a fronte di questo aumento si è osservata, almeno negli ultimi venti anni, una diminuzione della mortalità. Perché? Sicuramente molto hanno giovato i progressi della ricerca e il miglioramento delle terapie, ma fondamentale è stata ed è la possibilità di una diagnosi sempre più precoce: scoprire un tumore in fase iniziale di sviluppo permette una cura meno aggressiva e soprattutto offre maggiori possibilità di guarigione. I veri casi ini-

lizza più donne possibili a sottoporsi ciclicamente agli screening di controllo, facendosi portavoce insomma di una vera cultura della prevenzione: quella che, a quanto pare, non ha ancora preso piede nel Mezzogiorno, come dimostra la scarsa risposta delle donne all’invito che ricevono dalla propria ASL ad eseguire la mammografia. Si tratta dunque di combattere una duplice battaglia: sanitaria e culturale. Ogni mattina, nelle date e secondo le modalità stabilite, nel camper della L.I.L.T. possono essere sottoposte a visite senologiche fino a 60 pazienti, donne dai 18 ai 39 anni che non siano in gravidanza o in allattamento, mentre nel pomeriggio hanno luogo le visite mammografiche per le donne dai 40

L’on. Francesco Divella consigliere-procuratore della F. Divella Spa, il cav. lav. Vincenzo, consigliere-procuratore e il grand. uff. Pasquale consigliere delegato, il presidente nazionale della LILT prof. Francesco Schittulli e il presidente della sezione di Bari dott. Michele Quaranta ziali di tumori della mammella guariscono in oltre il 90%. È questo il punto di forza su cui battere: la prevenzione. Perciò una campagna massiva di corretta informazione sui rischi di un tumore alla mammella e di educazione alla prevenzione può essere un’arma importante e anzi indispensabile per combattere il tumore al seno. È questo lo scopo dell’iniziativa “Il camper della Prevenzione Oncologica Femminile”, così come è stato dichiarato nella presentazione del progetto dagli amministratori della F. Divella SpA Vincenzo, Francesco e Pasquale Divella, dal presidente nazionale della L.I.L.T. Francesco Schittulli e dal presidente della sezione provinciale di Bari della L.I.L.T. Michele Quaranta: raggiungere le donne lì dove si sa di trovarle, per esempio in un supermercato, per “seminare prevenzione e raccogliere salute e benessere”. Il camper, presente nei centri commerciali aderenti dei Comuni di Bari, Barletta, Bisceglie, Bitonto, Locorotondo, Monopoli, Corato e Molfetta, non solo fornisce un servizio di visite sanitarie gratuite, ma sensibi-

anni in su. Per poter usufruire del servizio è necessario prenotarsi presso i centri commerciali aderenti all’iniziativa, comunque per ogni informazione ci si può rivolgere al numero verde 800.260.541. Oggi è la Divella Spa a prendersi carico di questo compito di sensibilizzazione, ma ci si augura che iniziative come queste possano fungere da sprone anche per altri imprenditori: la salute è un bene di tutti, che dovrebbe andare ben aldilà della politica e dei suoi interessi. Certo poi ci sarebbe da aprire tutto un altro capitolo: “non basta formare la coscienza femminile se le strutture sanitarie pubbliche non possono rispondere immediatamente” ha sottolineato con amarezza il prof. Schittulli. Sappiamo infatti che nella maggior parte delle strutture pubbliche i tempi di attesa per visite senologiche e mammografie sono lunghissimi, anche oltre l’anno, a meno che il tumore non sia stato già diagnosticato. Allora come si fa a prevenire? Ma questa è un’altra (triste) storia.

RACCOMANDAZIONI DELLA LILT Il Servizio Sanitario Nazionale offre a tutte le donne tra i 50 e 69 anni (fascia d’età più critica) l’esecuzione della mammografia gratuita ogni due anni. La lega Italiana per la Lotta contro i Tumori raccomanda vivamente di aderire all’invito ad eseguire la mammografia che la popolazione femminile riceve dalla propria ASL ed offre, per questo, la più ampia disponibilità collaborativa per una capillare sensibilizzazione della popolazione femminile. Per le donne più giovani (dai 40 anni in su) la L.I.L.T. raccomanda di rivolgersi al proprio medico di fiducia, ovvero a specialisti esperti in senologia per concordare eventuali programmi individuali di prevenzione e di diagnosi precoce (autopalpazione, visita, indagini diagnostiche strumentali). nelmese - 10/2008 - 29


SOCIALITA’ / MEDICINA / NEL MONDO DEI CIECHI / 4.

LA NOTA CANTANTE NON VEDENTE, ORIGINARIA DI OSTUNI

Le fasi della terribile malattia. Riconoscimenti al concorso di “Miss Italia” e al “Festival di San Remo”. Il matrimonio e la gioia del primo figlio. Una casa e tanti amici a Fasano di Daniela Mazzacane

Una sera di qualche anno fa ero a cena con mio marito e altri amici in un noto ristorante di Fasano, in provincia di Brindisi. Aspettavamo un’altra coppia di amici che arrivarono con ritardo portando con loro altri due amici. Lei era Annalisa Minetti, la famosa cantante non vedente, e lui, Gennaro Esposito, suo marito, bellissimi tutti e due. Annalisa si sedette al mio fianco e cosi ebbi la possibilità di parlare con lei tutta la sera, toccando vari argomenti. Il mio stupore fu nel constatare che stavo conoscendo una persona vera che, raccontando parte delle sue esperienze, mi stava trasmettendo qualcosa di forte.Pur facendo parte di quel “mondo rosa”, la sua vita era quella di una qualsiasi ragazza della sua età. Ma la cosa che piu mi lasciò stupita fu vedere con quanta naturalezza lei si muoveva nonostante il suo handicap. * * * Annalisa questo è un momento in cui la vita ha completato il tuo essere donna regalandoti il sogno della maternità. Ma come stai vivendo questa nuova dimensione? E’ come te l’aspettavi o la realtà supera l’immaginazione? In verità mi aspettavo un ruolo impegnativo, ma non a tal nelmese - 10/2008 - 30

Annalisa Minetti, grinta nella vita

punto. Sicuramente la realtà ha superato l’immaginazione. Mio figlio Fabio mi ha cambiato la vita ma soprattutto mi ha cambiato la testa. Mi ero ripromessa di essere rigida su alcune regole educative,ma quando lo sgrido e lui piange o mi fa il musetto, ho solo voglia di coccolarlo. L’arrivo di Fabio ha in qual-

Un bel quadretto di famiglia: Annalisa Minetti con il marito, il giocatore Gennaro Esposito ed il figlio Fabio

che modo cambiato il rapporto con tuo marito? Si lo ha cambiato totalmente. Abbiamo vissuto una crisi, anche se mi ero ripromessa di essere moglie sempre allo stesso modo. In realtà ero meno presente nell’intimità perchè il mio aspetto era cambiato e così non riuscivo ad accettarmi. Adesso fisicamente sono in forma, ma sono in competizione con mio marito sull’educazione di Fabio. Come trascorri le giornate da quando c’è Fabio, riesci ugualmente a coltivare il tuo amore per il fitness, ma soprattutto riesci ad andare in giro per le tue serate? Il fitness per me è energia, non riuscirei a viverne senza. Ho ripreso subito dopo il parto e lo pratico ogni giorno. D’estate sono insegnante di fitness nel villaggio di mia proprietà in Calabria. Per quanto riguarda il lavoro e quindi le mie serate, non mi sono mai fermata neanche quando ero incinta. Adesso Fabio viaggia con noi e partecipa ai concerti con noi. Riesce ad addormentarsi quando inizia il concerto e si sveglia quando finisce. Se poi ho necessità di qualcuno che me lo tenga, non ricorro alle baby sitter perchè ho amici e amiche in qualsiasi parte d’Italia disposti a farlo.


Annalisa Minetti: “Mio figlio Fabio mi ha cambiato la vita ma soprattutto mi ha cambiato la testa” (Foto Rocchi Roberto) Facciamo un passo indietro nella tua vita. Quello che realmente tocca il cuore, la sensibilità della gente e di chi ti segue dai tuoi esordi, è constatare la forza, la volontà e la grinta che metti in tutto quello che fai nonostante un handicap che sappiamo bene potrebbe limitarti in tante cose ma che così non è. Dove prendi tutta questa energia? E’ l’amore per la vita che mi spinge a fare tutto. Ho un fratello di 25 anni con ritardi cognitivi e da quando è nato ho vissuto con lui tante battaglie contro la malattia e la malasanità. Ho lottato e sto lottando tanto per lui e mi preoccupa il suo futuro. E proprio in virtù di questo quando ho saputo della mia malattia e a che cosa stavo andando incontro mi sono fatta forza e mi sono detta: ma non è poi così grave, del resto non ho perso l’uso delle gambe,

riuscirò comunque ad avere una vita normale. Come si chiama esattamente la malattia che ti ha colpita e come te ne sei accorta? Avevo 16 anni quando mi accorsi che soprattutto di sera non riuscivo a vedere alcune cose. Per esempio, per strada vedevo le macchine ma non distinguevo i pali o i cassonetti dell’immondizia, o a casa mi muovevo facendo cadere alcuni oggetti che proprio non riuscivo a vedere. Così dopo vari accertamenti ho scoperto di essere affetta da ‘retinite pigmentosa e degenerazione maculare’ malattie che mi hanno portato ad una graduale cecità. Cosa hai provato quando te l’hanno diagnosticata? In un primo momento ho vissuto questa esperienza con

ANNALISA MINETTI nasce a Rho, in provincia di Milano, il 27 dicembre 1976. E’ di origine pugliese. Nel 1990 si diploma in ragioneria. Nel 1995 con la canzone “Metti un lento” tenta la partecipazione a Sanremo nella sezione Nuove Proposte del Festival, ma viene eliminata. Nel 1996 scopre di essere ammalata di Retinite Pigmentosa e Degenerazione Maculare, malattie che la porteranno gradualmente alla cecità. Alla fine del 1996 partecipa alle semifinali di “Ragazza in gambissima” che la porta a Salsomaggiore alle finali di “Miss Italia” dove si classifica al settimo posto. Nel 1998 debutta come solista al Festival di Sanremo vincendo la categoria Nuove Proposte con la canzone “Senza te o con te”. Nel 2000 debutta come attrice nel musical “Beatrice e Isidoro”. Nel dicembre dello stesso anno partecipa al “Giubileo per Disabili” in diretta sulla Rai del Vaticano. Nel 2002 sposa il calciatore napoletano Gennaro Esposito. Nel 2003 si diploma come insegnante di Spinning e Step, diventando insegnante di queste due discipline nelle palestre di Valdisangro in Abruzzo e di Fasano in Puglia. Nel 2004 partecipa al format “Music Farm” condotto da Simona Ventura, perdendo la sfida che l’avrebbe fatta accedere alla finale, in favore di Riccardo Fogli. Nel 2005 duetta al Festival di Sanremo con Toto Cotugno con la canzone “Come noi nessuno al mondo” che si classifica prima nella sezione Classic e seconda nella classifica generale. Nel 2006 scrive la canzone “Fammi Fuori”, una canzone contro l’ignoranza e i pregiudizi della gente sui portatori di handicap. Nel 2007 duetta in un concerto con Claudio Baglioni, il suo idolo. Sempre nello stesso anno, in attesa del suo primo figlio, posa insieme ad altre due colleghe famose,per un calendario i cui proventi andranno in beneficenza. Il 3 gennaio del 2008 nasce Fabio, il suo primogenito. Il 28 febbraio dello stesso anno,duetta nuovamente con Toto Cotugno al Teatro Ariston. nelmese - 10/2008 - 31


Le terribili malattie LA “RETINITE PIGMENTOSA” La retina è un organo situato nella parte posteriore dell’occhio, che essendo sensibile alla luce come una pellicola fotografica, recepisce e compone le immagini visive trasmettendole successivamente al cervello. Con il termine di Retinite Pigmentosa, si intende una serie di degenerazioni retiniche eredofamiliari differenti tra loro, che hanno in comune un processo degenerativo evolutivo, geneticamente determinato che provoca una scarsa efficienza del recettore retinico. La Retinite Pigmentosa è una patologia della retina che comporta un progressivo deterioramento del sistema visivo e che in molti casi porta alla completa cecità. Nella maggior parte dei casi colpisce entrambi gli occhi anche se in modo asimmetrico. Nella Retinite Pigmentosa, sono colpiti i fotorecettori periferici della retina, quelli cioè deputati alla percezione del campo visivo attorno a noi e responsabili della capacità visiva notturna. Tuttavia possono essere attaccati anche i fotorecettori della retina centrale, deputati alla visione diurna. Allo stato attuale la ricerca scientifica non è in grado di fornire cure idonee e bloccarne il decorso, sebbene da alcuni anni siano state sviluppate terapie in grado di rallentarne sensibilmente gli effetti. LA “DEGENERAZIONE MACULARE” La Degenerazione Maculare è una malattia dell’occhio frequente e a volte molto invalidante che interessa soprattutto le persone anziane ma non solo. La malattia colpisce la parte più sensibile della retina, ossia la macula, provocando un processo degenerativo dei tessuti che danneggia la parte centrale del campo visivo. L’alterazione della visione centrale, inizialmente comporta distorsione e cattiva qualità delle immagini percepite, quindi la comparsa di macchie più o meno dense ed ingombranti con grave riduzione dell’acutezza visiva. Nelle forme avanzate della patologia, residua solo una vista periferica o laterale, circostante al centro dell’oggetto osservato. Attualmente le terapie sono svariate: terapia fotodinamica e le iniezioni intravitreali di triamcinolone o di ANTI-VEGF sono i trattamenti disponibili.

tanta incoscienza, come se mi avessero dato una botta in testa ma non accusavo il colpo. Reagivo cercando la mia indipendenza, dimostrando a me stessa che non sarebbe cambiato niente e che non avrei mai avuto bisogno di aiuto. La botta vera è arrivata intorno ai 19 anni quando ho cominciato a non vedere più niente. Ancora oggi ho dei momenti in cui mi arrabbio con la vita che mi ha riservato questa sorpresa e allora mi sfogo urlando e imprecando, ma poi mi passa tutto. Da qualche anno sono in cura dal dott. Edoardo Vezzolla di Salò sul Garda-Brescia, che mi ha ridato la possibilità di vedere almeno le ombre e sempre lui ha in cura mia sorella di 14 anni affetta dalla stessa malattia ma che non ha perso la vista. Sei una bella donna e hai avuto anche numerosi riconoscimenti,da “Miss Italia” a “Sanremo” ai duetti con Toto Cotugno e Claudio Baglioni. Ma tutto questo successo ottenuto anche in breve tempo ti ha mai creato uno sbandamento interiore? Si, di sbandamenti ne ho avuti parecchi, soprattutto quando mi sono resa conto di essere diventata una delle cantanti più seguite e più richieste. Ero troppo piccola per poter metabolizzare al meglio tutto questo e così, come si nelmese - 10/2008 - 32

suol dire, ‘mi sono montata la testa’. Tutti mi cercavano e mi osannavano, mi sembrava di vivere una favola. Ma un bel giorno tornando a casa dai miei, ho avuto un atteggiamento tanto scostante come se tutto mi fosse dovuto, tanto da far piangere mio padre, e allora ho realizzato che qualcosa dentro di me non funzionava più. Non ero più l’Annalisa di sempre ma il successo mi stava sconvolgendo, facendomi perdere la cognizione dei valori più importanti. Cosa ti senti di dire ai ragazzi che vogliono avvicinarsi come te al mondo della musica? Che ci vuole tanta tenacia e tanto impegno. Bisogna calcolare che è un mestiere difficile. E’ un mondo di raccomandati a differenza di quello che si vuol far credere e che non basta essere bravi. E’ necessario un pizzico di fortuna e una volta ottenuto il successo bisogna lottare tanto per rimanere a galla. Pur essendo nata in Lombardia, in relazione ai tuoi impegni di cantante, vivi a Roma, ma so, però, che appena puoi scendi giù in Puglia e precisamente a

Fasano. Cosa ti lega alla nostra terra? Io sono originaria di Ostuni e la mia famiglia vive li. Come primo motivo vengo per loro. Ho anche casa a Fasano dove ci sono i miei amici di sempre, i miei amici più veri. Ogni volta che ritorno per me è una festa. Gli odori i sapori e la dimensione di tutto a misura d’uomo. Non esiste niente di più bello per ricaricarsi. La vita ti ha dato tanto, ma hai ancora qualche desiderio nascosto? Si avere la certezza che il mondo non ti tradisca, ma il mio desiderio più grande è quello di riuscire ad avere sempre grandi consensi nel mio lavoro. C’è qualcuno che vuoi ringraziare? La mia famiglia, mio marito Genny, ma soprattutto me stessa. Tre cose per cui vale la pena di vivere. Amore, amore, amore… Qual è il primo pensiero che fai quando ti svegli al mattino? Se Fabio sta bene. Cos’è la felicità? La mia felicità è sapere che le persone che amo mi amano. Daniela Mazzacane


ATTUALITA’

Flash di cronache e annunci

SETTEMBRE. SMINAMENTO NEL PORTO DI MOLFETTA Ancora residui della Seconda Guerra Mondiale.Sul fondo marino di alcuni litoranei pugliesi sono stati individuati numerosi ordigni pericolosi specialmente per i pescatori e in generale per l’ambiente. In particolare per quanto riguarda la zona di Molfetta è stata disegnata una mappa con 54 punti.Sinora sono stati fatti brillare 200 ordigni normali .Successivamente saranno bonificati altri 19 siti. Ancora dopo si procederà alla distruzione degli ordigni chimici.Da rilevare che dalla fine dell’ultimo conflitto mondiale sono trascorsi ben 63 anni ! OTTOBRE. LETTURE DI OPERE DI AUTORI LOCALI Sono stati preannunciati vari appuntamenti letterari per la lettura di opere da parte degli autori stessi che in questione sono i noti scrittori Gianrico Carofiglio, Raffaele Nigro e Beppe Lopez. E’ evidente che gli incontri servono anche a far conoscere personalmente gli autori ai potenziali acquirenti e lettori. E’ da augurarsi che l’iniziativa venga adeguatamente divulgata e ottenga buoni risultati per la diffusione del libro. 9 OTTOBRE. BARI IN FONDO ALLA CLASSIFICA PER LE SPESE PER LA CULTURA Come al solito, Bari è classificata negli ultimi posti negli investimenti del Comune per il settore culturale, secondo un’indagine condotta da un quotidiano economico di Milano.La spesa annua per ogni cittadino ammonterebbe a soli 8 euro. La notizia ha provocato una vivace reazione del’ex sindaco di Bari, l’on. Simeone Di Cagno Abbrescia “A questa situazione bisogna reagire con una decisa inversione di tendenza” anche perché lo sviluppo economico del territorio passa, oltre che dall’attività turistica, anche dalla valorizzazione dei beni culturali e artistici e da manifestazioni per lo sviluppo del territorio. E’ da augurarsi, a questo punto, che l’on. Di Cagno Abbrescia si ricordi di queste esigenze se tornerà alla guida della Città. 10 OTTOBRE. VARIE DECINE DI MIGLIAIA DI DOMANDE PER 80 POSTI ALLA REGIONE PUGLIA Per un concorso indetto dalla Regione Puglia per 80 posti di impiegati sono pervenute entro la scadenza dei termini fissati, circa 30mila domande. Si prevedeva un grande numero di domande ma non sino a tal punto. Non si sa ancora dove si svolgeranno le prove scritte, anche se, come avviene di solito, il numero effettivo degli aspiranti cala notevolmente alla prova scritta. Comunque bisogna assicurare a tutti il diritto a partecipare al concorso. OTTOBRE. FINALMENTE IL” VIGILE DI QUARTIERE” A BARI? Sembra che dal mese di novembre entreranno in azione i tanto attesi “vigili di quartieri”che dovrebbero assicurare un maggior ordine e sicurezza nelle varie zone della città . I vigili non dovrebbero interessarsi solo del traffico cittadino ma intervenire in tutte le situazioni di pericolo e di disagio dei cittadini e reprimere anche comportamenti poco civili. Tanto per fare un esempio che può sembrare banale : avete mai visto un vigile fare una contravvenzione a chi attraversa la strada con il “rosso” o a chi poggia le scarpe sulle panchine delle ”isole “ di via Sparano ? E via di seguito! PUTIGNANO. SUCCESSO ALLA FIERA DI MOSCA DI AZIENDE TESSILI PUGLIESI Medie e piccole imprese del settore tessile-abbigliamento hanno presentato con successo la nuova produzione 2009 ad una recente Fiera internazionale specializzata svoltasi a Mosca. Le imprese che hanno partecipato alla rassegna provenivano dai centri di Putignano, Noci e Martina Franca: Mafrat, Gimel, Vu:Emme, Varci, Loredana e il Consorzio Sposa Export. La partecipazione alla fiera russa è senz’altra un’altra dimostrazione delle intraprendenza degli operatori locali che hanno compreso la necessità di espandere i loro abituali mercati. OTTOBRE. ANNUNCIATE RESTRIZIONI NELL’EROGAZIONI DELL’ACQUA Siamo alle solite . Ad ogni periodo di siccità per le scarse piogge , subentra sempre una diminuzione delle risorse idriche della regione. Salvo l’approvvigonamento con le fonti di alcuni fiumi comunque di fuori regione, in Puglia l’acqua proviene dagli invasi che raccolgono in prevalenza l’acqua piovana. Venendo a mancare questa la situazione si fa precaria con pesanti disagi per la popolazione. E tutto ciò si ripete ormai da decenni. Si parla tanto di realizzare impianti di dissalazione ma tutto rimane lettera morta. Per non parlare poi dei necessari massicci interventi per le perdite lungo il percorso dell’Acquedotto Pugliese un tempo famoso per essere il più lungo del mondo. Daniela Mazzacane

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ECONOMIA / CREDITO

Banca Popolare di Bari

Approvato l’ aumento di capitale di circa 200 milioni di euro L’Assemblea straordinaria della Banca Popolare di Bari, presso il Teatro Team del capoluogo pugliese, presenti di oltre duemilacinquecento soci provenienti da tutte le regioni del Sud Italia, ha approvato l’operazione di aumento di capitale di circa 200 milioni di euro, destinati a sostenere la strategia di sviluppo presente e futuro della Banca, la cui dotazione di mezzi patrimoniali rappresenta da sempre uno dei suoi principali punti di forza. “Noi vogliamo continuare a crescere ed i nostri soci lo vogliono quanto noi” ha spiegato l’amministratore delegato della Popolare di Bari Marco Jacobini “Siamo convinti di avere l’esperienza, le capacità e la solidità per gestire ulteriori fasi di espansione. In un solo decennio abbiamo portato a termine con successo quasi 20 operazioni di acquisizioni societarie ed infatti il 50% di questo aumento di capitale è destinato alla possibile acquisizione della Cassa di Risparmio di Orvieto. Essere Banca popolare tradizionale ci consente di sentirci al riparo dalle turbolenze dei mercati di questi giorni e di poter pensare con grande determinazione e serenità a cogliere le possibilità di crescita”. “In un panorama bancario sempre più ricco di opportunità” ha proseguito Jacobini “la Banca Popolare di Bari continua a proporsi con successo come polo bancario aggregante in grado di perseguire un percorso di crescita virtuoso grazie alla lungimiranza della propria compagine sociale”.

Marco Jacobini

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ECONOMIA / EDILIZIA / SCUOLA

L’Immobiliare Rubino per gli studenti pugliesi

Con il progetto “From School to work” si impegna a favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Inoltre, con l’iniziativa gratuita “Sos affitti” punta ad aiutare gli studenti fuorisede alle prese con l’affitto di un appartamento Facilitare l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e offrire loro una reale opportunità di iniziare a costruire concretamente il proprio futuro professionale. E’ con questo spirito che nasce “FROM SCHOOL TO WORK”, un innovativo programma biennale di attività formative e iniziative gratuite per accompagnare gli studenti e i diplomati pugliesi nel loro percorso dal mondo della scuola a quello del lavoro. “Investire sui giovani significa investire sul futuro della società” – spiega Andrea Rubino, fondatore e presidente dell’Organizzazione Immobiliare Rubino, da 25 anni tra i protagonisti del mercato. “Nel nostro settore la domanda occupazionale è in crescita ma spesso abbiamo difficoltà a trovare personale preparato e motivato. Realizzando questo progetto abbiamo scelto di puntare sui giovani investendo tempo e risorse sull’orientamento e sulla loro formazione professionale, con la speranza di poter inserire i profili più idonei all’interno della nostra azienda al termine del loro percorso scolastico”. Una grossa opportunità, quindi, per i giovani di affacciarsi nel mondo dell’impresa che può diven-

Alla conferenza stampa nel padiglione della Immobiliare Rubino alla Fiera del Levante, da destra, il preside Antonio Pacifico, Andrea Rubino e il consigliere della Immobiliare Gaetano D’Alba tare un modello per colmare il divario esistente tra scuola e mondo del lavoro. Un programma ampio e articolato che prevede attività ed iniziative specifiche per tutte le categorie, dagli studenti della scuola superiore ai neodiplomati, agli universitari fuorisede. Innanzitutto, per formare nel modo migliore il

L’Immobiliare Rubino Nata a Bari nel 1983, con le sue attuali 13 filiali distribuite tra Bari, la sua provincia e Lecce, l’Immobiliare Rubino è senza dubbio una delle realtà pugliesi più radicate sul proprio territorio d’appartenenza. Da sempre tra i protagonisti principali del settore, con la sua rete di intermediazione, consulenza e assistenza immobiliare, è in grado di anticipare e soddisfare le esigenze di qualsiasi tipo di cliente. “E siamo anche la prima organizzazione immobiliare del Sud Italia ad aver ottenuto la certificazione di qualità”, dichiara il suo fondatore e presidente Andrea Rubino, che opera con successo da 30 anni nel mercato e dal 2004 è anche segretario nazionale della FIAIP, la Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionali. L’obiettivo dell’Immobiliare Rubino è quello di crescere e continuare ad ampliare il proprio raggio d’azione in Puglia e nel resto d’Italia, arrivando a raggiungere quota 100 agenzie nei prossimi quattro anni. Uno sviluppo che, almeno nel breve termine, coinvolgerà ed interesserà soprattutto il Sud Italia per poi estendersi gradualmente anche al centro-nord. Nel 2001, proprio per ampliare più rapidamente il proprio raggio d’azione sul territorio mantenendo l’alto standard qualitativo dei servizi offerti, l’Immobiliare Rubino ha dato il via al progetto franchising con l’insegna “Rubino Immopoint”. Nel 2004, dopo aver consolidato la propria attività di intermediazione, con l’obiettivo di fornire ai clienti anche servizi in materia creditizia, Andrea Rubino ha fondato la Real Estate Solution Mutual. Per essere sempre più vicina alle esigenze dei propri clienti ed offrire loro un servizio ancora più efficiente, concreto e tempestivo, inoltre, l’Immobiliare Rubino ha ideato e realizzato una vera e propria agenzia immobiliare in movimento: il Moving Agency Rubino. Un camper computerizzato ed estremamente avanzato dal punto di vista tecnologico che si propone di risolvere tutte le operazioni di vendita, acquisto, locazione, finanziamento e consulenza immobiliare direttamente sotto casa. nelmese - 10/2008 - 36


personale delle proprie agenzie, l’Immobiliare Rubino ha creato una vera e propria scuola, la Profaction Business School, che organizza corsi gratuiti di preparazione alla professione di agente immobiliare e di mediatore creditizio. “Il percorso formativo dura 3 mesi – sottolinea Andrea Rubino – e comprende lezioni teoriche di estimo, diritto tributario e tecniche di vendita e pratiche di affiancamento sul campo. Al termine del periodo è previsto poi un esame di valutazione finale. Per noi, infatti, la formazione del personale è fondamentale e per questo investiamo ingenti risorse in questa specifica area”. Un impegno preciso e concreto in tema di responsabilità sociale che si riflette anche nella collaborazione tra Andrea Rubino, la sua organizzazione immobiliare e l’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Commerciali, Turistici e della Pubblicità “Raffaele Gorjux” di Bari. Il 22 settembre è iniziato, infatti, il nuovo biennio di specializzazione in “Tecniche della Intermediazione Immobiliare” che coinvolge gli studenti del 4° e 5° anno dell’Istituto Gorjux del corso di studi di “tecnico della gestione aziendale” e ha Andrea Rubino tra i docenti esperti del settore. In programma lezioni e approfondimenti di diritto, di estimo e urbanistica, di informatica, di valutazione degli immobili e delle documentazioni catastali e oltre 100 ore di stage presso le agenzie immobiliari della rete Rubino. Un percorso che permetterà ai diplomati dell’istituto barese di svolgere con competenza e professionalità la professione di agente immobiliare e di trovare una più agevole e rapida collocazione nel mercato del lavoro. Ma l’Immobiliare Rubino ha pensato anche agli studenti universitari e in particolare ai fuorisede pugliesi ai quali è dedicata l’iniziativa, gratuita e innovativa, “SOS Affitti”. “Siamo consapevoli delle grosse difficoltà che purtroppo i giovani incontrano quando si spostano in un’altra città per frequentare l’università e devono affittare un posto letto o un appartamento” spiega Rubino. “Per cercare di aiutarli in questa difficile trafila e supportarli nel vedere riconosciuti i propri diritti abbiamo deciso di lanciare l’iniziativa ‘SOS Affitti’. Per tutto il mese di ottobre, infatti, con l’ausilio di alcuni professionisti, forniremo agli studenti fuorisede pugliesi assistenza gratuita nella stesura del contratto di affitto e cercheremo di chiarire i loro eventuali dubbi in materia. Naturalmente il nostro ruolo sarà esclusivamente quello di consulenti al servizio gratuito degli studenti pugliesi, che potranno contattarci telefonicamente ma anche tramite e-mail”. E tante altre attività ed iniziative dedicate agli studenti e ai giovani pugliesi saranno lanciate nei prossimi mesi anche attraverso il nuovissimo sito Internet dell’Immobiliare Rubino (www.immobiliarerubino.it), da fine settembre on line in una veste moderna e completamente rinnovata. (d.m.)

Preparati per il lavoro Il preside Pacifico dell’Istituo Professionale “Raffaele Gorjux” spiega le caratteristiche dell’area di specializzazione in “Tecniche della intermediazione immobiliare” Il preside dell’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Commerciali, Turistici e della Pubblicità “Raffaele Gorjux” di Bari, il prof. Antonio Pacifico, ha spiegato in conferenza stampa che nel quarto e quinto anno degli istituti professionali è prevista la terza area di studi volta alla professionalizzazione degli studenti. E’ una specializzazione che viene scelta in base all’indirizzo del corso e alle esigenze del mercato. Le lezioni sono tenute da professionisti del settore in grado di mettere sul campo la propria esperienza e competenza, figure idonee a ricoprire l’incarico di “esperto” per realizzare un processo di formazione integrata (scuola-professionalità). In particolare, è stata scelta l’area di specializzazione in “Tecniche della intermediazione immobiliare” per gli studenti che risultano iscritti alle classi quarte del corso post-qualifica ad indirizzo di studio di “Tecnico della Gestione Aziendale” perché il mercato immobiliare è in continua evoluzione e richiede una sempre maggiore preparazione professionale. Nelle ore previste per il biennio, infatti, come ha spiegato anche Andrea Rubino, fondatore e presidente dell’Immobiliare Rubino di Bari oltre che segretario nazionale della FIAIP (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali), si trasmetteranno tutte le esperienze necessarie perché l’alunno possa spaziare con competenza nei vari ambiti che orbitano attorno al settore immobiliare per l’esercizio della professione di agente, sia sotto l’aspetto teorico che pratico. Le lezioni prevedono, oltre ad un approfondimento delle materie giuridiche e tributarie, lo studio della valutazione degli immobili, di estimo e urbanistica, delle documentazioni catastali, dell’ufficio del registro, della conservatoria insieme alla lettura delle planimetrie, dei disegni progettuali e degli elementi costruttivi che costituiscono un edificio. Saranno inoltre sviluppate tutte le tecniche di comunicazione e vendita, attingendo alle più innovative metodologie in uso a livello nazionale ed internazionale. Nozioni di marketing, di organizzazione del lavoro, di informatica, di management e di gestione aziendale completeranno il percorso formativo. (d.m.) nelmese - 10/2008 - 37


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EDILIZIA / SCUOLA

Formedil: “Le 16 ore” per un’edilizia più sicura Dal 1 gennaio 2009 corso - interamente gratuito per le imprese - per la formazione di giovani che non hanno esperienze lavorative di cantiere A partire dal 1° gennaio 2009 tutte le imprese edili potranno usufruire del vantaggio di inserire in cantiere lavoratori dotati di una formazione di base. Le 16 ore, dopo il DURC, sono un ulteriore passo verso un’edilizia più sicura e trasparente, per contrastare in modo efficace il lavoro irregolare. Prima di assumerlo, l’impresa inviterà il giovane che non abbia precedenti esperienze lavorative di cantiere, a frequentare il Corso delle 16 ORE che il Formedil-Bari eroga con cadenza settimanale. In tal modo egli sarà in grado di svolgerein modo corretto e sicuro le mansioni elementari del cantiere, conoscendo bene i rischi che potrebbe correre. I vantaggi per l’impresa: Con il certificato rilasciato dal Formedil-Bari può dimostrare di aver assolto all’obbligo della formazione d’ingresso. La formazione d’ingresso è collocata prima dell’inizio del rapporto di lavoro e pertanto non grava economicamente sull’impresa. I vantaggi per il lavoratore che entra nel settore in modo regolare; impara a muoversi in cantiere in modo produttivo; impara da subito il linguaggio del cantiere; migliora le proprio possibilità di impiego. Il corso di 16 ore per il primo ingresso in edilizia è già disponibile in modo continuo e tempestivo presso il Formedil-Bari È sempre ed interamente gratuito ed è tenuto da istruttori qualificati in cantieri-laboratorio attrezzati. nelmese - 10/2008 - 39


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