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periodico di Cultura Medicina Turismo Economia direttore responsabile NICOLA BELLOMO sommario n. 9/2008 anno 42esimo Edizioni NUOVA GEDIM S.R.L. Direzione - Amministrazione - Pubblicità via Suppa, 28 - tel. 0805232468 70122 Bari - NUOVA GEDIM S.R.L. iscritta alla Camera di Commercio di Bari il 14/01/2008 al numero 503184 - “NELMESE” periodico di cultura turismo economia iscritto al n. 333 del “Registro dei giornali e periodici” del Tribunale di Bari 9 /11 / 1967 - Spedizione in abbonamento postale comma 34 - art. 2 - Legge 549/95 Filiale di Bari - E’ vietata la riproduzione, anche parziale, di scritti e la riproduzione in fotocopia -. Nicola Bellomo ideazione Grafica. Massimo Clori Fotocomposizione. - Stampa: Pubblicità & Stampa - Via dei Gladioli 6 - 70026 Modugno/Bari tel. 0805382917 ABBONAMENTO ANNUO PER IL 2008 Euro 30,00 - LA COPIA - euro. 3,00 (con copertina plastificata euro 3,20) - CONTO CORRENTE POSTALE 000088305263 INTESTATO A NUOVA GEDIM S.R.L. - VIA SUPPA 28 BARI 70122
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72esima FIERA DEL LEVANTE / 1.
Ecco la Fiera del futuro, protagonista dello sviluppo delle regioni meridionali
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di Michele Cristallo
La cerimonia inaugurale 6 L’eco dei discorsi 8 Al timone della Caravella 10 presidenti in 72 edizioni 11 Così Pavarotti a Bari
ISTITUZIONI
I Carabinieri per l’Arte
di Claudia Serrano
UNIVERSITA’
di Nicola Bellomo
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DIBATTITO A BARI DELLA CONFEDIR-MIT E DELLA UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI
Etica & Efficienza
di Mario de Donatis
ATTUALITA’
Cronache e annunci di Daniela Mazzacane
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PREMIO ALLA CARRIERA PER I GIORNALISTI NICOLA BELLOMO E PASQUALE TEMPESTA
ECONOMIA / EDILIZIA
ricerca & impresa di Tonino Ancona
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EDILIZIA / SERVIZI I PRIMI 25 ANNI DELLA RUBINO IMMOBILIARE INTERVISTA AL PRESIDENTE ANDREA RUBINO
23 Così oggi,
il mercato della casa
Sulle orme di Franco Sorrentino
di Francesco De Palo
26 LIBRERIE & LIBRI
di Alessio Rega
PRESENTATO IL SESTO VOLUME EDITO DA SCHENA DE “IL GIARDINO DELLE MUSE”
Nel giardino per celebrare 28 la Bellezza di Claudia Serrano TEATRO
A CURA DELL’ASSOCIAZIONE MUSICALE PUGLIESE E DEL GRUPPO INDUSTRIALE CESTARO ROSSI
Sogno di una notte di mezza estate
Banca Popolare di Puglia e Basilicata, l’utile del primo semestre 2008 35
20 Ance Puglia,
3. EDIZIONE DEL PREMIO DI GIORNALISMO E DI LAUREA INTESTATO ALL’ESPONENTE DELLA CULTURA
di Claudia Serrano
ECONOMIA / CREDITO
L’ASSOCIAZIONE PRESIEDUTA DALL’ING. SALVATORE MATARRESE
PERSONAGGI Franco Sorrentino, giovani & cultura
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Abbonatevi a NelMese da 42 anni al servizio dei pugliesi e della Puglia, 30 euro per 11 numeri da qualsiasi mese nelmese - 9/2008 - 3
72esima FIERA DEL LEVANTE / 1.
Ecco la Fiera del futuro protagonista dello sviluppo delle regioni meridionali di Michele Cristallo
Solidarietà, politica, affari, le tre direttrici sulle quali è stata impostata la 72esima edizione, ma al centro della strategia di potenziamento è stata collocata l’innovazione, per fare dell’ente fieristico un interlocutore privilegiato e autorevole nel processo di sviluppo del Mezzogiorno e della Puglia che devono concentrare la loro attenzione a quanto accade nella costa sud del Mediterraneo, un bacino forte di un mercato che coinvolge 260 milioni di abitanti che diventano oltre 415 milioni se aggiungiamo quelli del Golfo Persico. Per la Puglia è una ghiotta opportunità, ma deve essere in grado di fare sistema per creare una rete regionale in grado di dare ulteriore slancio competitivo al territorio. Ma è necessario un grande sforzo di intesa e collaborazione tra istituzioni, soggetti pubblici e privati
talenti delle varie espressioni artistico-culturali, per la La 72esima edizione della Fiera del Levante tutela e valorizzazione dell’ambiente, a sostegno della segna un altro passo significativo lungo la via dell’inricerca scientifica in ambito medico. Un esempio per novazione, un percorso che il presidente Cosimo Lacirignola ha disegnato al suo insediamento, qualche tutti: l’adozione, da parte della Fiera del Levante di “Telethon” per contribuire concretamente alla raccolta mese prima dell’edizione 2007. di fondi a sostegno della ricerca contro le forme di Una strada che intende percorrere sino in fondo per distrofia muscolare. traghettare la Fiera verso quel processo di rinnovaPer tutta la durata della Fiera l’attenzione al problemento indispensabile per la sua stessa sopravvivenma è stata tenuta alta da una serie di appuntamenti za. La Fiera non può culturali, di eventi essere più la artistici, come gli “vetrina”, sia pure “Aperitivi d’Arte” prestigiosa, di una in collaborazione volta, perché oggi con alcune gallele “vetrine” si sono rie baresi, artisti, moltiplicate (basti creativi, protagopensare agli ipernisti di una granmercati presenti sul de aggregazione territorio), il mercadi coscienze su to ha registrato una questo drammaevoluzione impentico problema che Il presidente del Consiglio dei Ministri on. Silvio Berlusconi e sabile solo un decoinvolge l’intera il presidente della Fiera del Levante dott. Cosimo Lacirignola cennio fa, il mondo società. dei consumatori ha La politica: da cambiato abitudini, il rapporto tra offerta e richiesta è sempre la Fiera del Levante rappresenta l’occasione e profondamente mutato. il palcoscenico privilegiato per la ripresa, dopo la pauEcco, quindi, l’esigenza di una radicale innovazione, sa estiva, del dibattito sulla vicenda politica ed econoal passo coi tempi e con le istanze della società, di mica del Paese con particolare riferimento al Mezzoquella del consumo e di quella della produzione. giorno. Ebbene, l’edizione 2008 non è venuta meno Ecco quindi la necessità di un nuovo modo di “fare a questo impegni (al di là della cerimonia inaugurale) fiera” come sostiene Lacirignola, il quale ha impostato attraverso una serie di convegni, tavole rotonde, sui l’edizione 2008 su tre direttrici fondamentali: solidatemi più strettamente legati allo sviluppo delle rerietà, politica, affari. gioni meridionali: federalismo fiscale, cooperazione La solidarietà si è espressa attraverso una serie di internazionale, rapporti con i Paesi dell’area balcanica iniziative del Comitato Levante Philanthropy con l’oe dell’Est Europa, energie da fonti alternative, tutela biettivo di finanziare programmi in favore dei giovani dell’ambiente, innovazione tecnologica, sviluppo delle nelmese - 9/2008 - 4
Alla cerimonia inaugurale mentre parla il presidente del Consiglio Berlusconi. Al tavolo, da sinistra, il segretario generale della Fiera del Levante Rolli, il presidente della Provincia di Bari Divella, il presidente della Regione Puglia Vendola, il presidente della Fiera del Levante Lacirignola, il sindaco di Bari Emiliano, il presidente della Camera di Commercio Farace e il vice presidente della Fiera Ciuffreda
piccole e medie imprese e dell’artigianato, sanità. Economia: è uno dei pilastri della Fiera, sin dalla sua nascita. L’edizione 2008 della Campionaria ha ospitato espositori provenienti da 40 Paesi, interlocutori di un mercato sempre più globale e generoso di opportunità di scambi non solo commerciali. Si conferma, perciò, il ruolo strategico della Fiera del Levante con la prospettiva di un ulteriore sviluppo anche in forza della posizione che la Puglia ha assunto da alcuni anni quale cerniera tra l’Europa e il bacino del Mediterraneo. La presenza della Tunisia (ospite d’onore insieme con la Francia), rappresenta l’opportunità per ritessere e rilanciare la politica euromediterranea e della proposta francese dell’Unione per il Mediterraneo. Interessanti colloqui in questa direzione sono stati già proficuamente avviati. Così come su un piano di piena operatività e condivisione di interessi è stato consolidato il rapporto tra la Puglia, la Fiera del Levante e l’Albania. In questa prospettiva ha “giocato” a favore anche il ritorno, dopo alcuni anni di assenza, dell’Egitto. La Fiera barese si rinnova, non solo nelle forme e filosofia di “fare fiera”, ma anche nelle strutture. Il fronte espositivo della 72esima edizione, si è ridotto di circa ventimila metri quadrati proprio a causa dei cantieri aperti per la realizzazione di nuove e moderne strutture nel quartiere fieristico. E’ la sfida (che si annuncia vincente) del presidente Lacirignola che ha messo in piedi un programma di interventi che coinvolge soprattutto la creazione di un grande centro congressi capace di 3.500 posti in grado di fare di Bari e della sua Fiera un autorevole riferimento per la grande convegnistica internazionale. Il pacchetto progettuale comprende anche la realizzazione di un parcheggio multipiano di 450 posti
auto per un investimento complessivo di 36,5 milioni di euro. Ecco, è questa la Fiera che guarda al futuro. E lo fa riservando grande attenzione a quanto accade a quattro passi da noi, nella costa sud del Mediterraneo, dove negli ultimi anni gli investimenti provenienti dall’estero si sono sestuplicati. “Tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, con circa 260 milioni di abitanti, rappresentano un partner commerciale di enorme importanza per l’Europa. Se poi l’orizzonte viene allargato – osserva Lacirignola – fino a comprendere anche i Paresi del Golfo Persico, il bacino arriva a contare oltre 415 milioni di persone, quasi l’intera popolazione dell’Unione europea a 27 membri”. In questo contesto, secondo il presidente della Fiera, va considerato il ruolo del Mezzogiorno e della Puglia. “E’ qui – aggiunge – che risiede il centro del potenziamento delle risorse umane, di quell’investimento di intelligenze che è la base per la ripresa del Sud, di quel necessario e continuo processo di modernizzazione e di aggiornamento delle strutture esistenti e di quelle che dovranno nascere sulla falsariga del processo che da alcuni anni è in atto nella nostra regione, che più di ogni altra ha vissuto una grande crescita economica.” Ma per essere in regola con questa prospettiva è necessario creare le condizioni perché si possa fare “sistema tra istituzioni e soggetti pubblici e privati per costituire una rete regionale per dare ulteriore competitività al brand Puglia nel mondo”, per fare della Puglia una delle più grandi piattaforme logistiche nazionali. Occorre cioè un rapporto virtuoso tra tutti i soggetti coinvolti, della politica e della produzione, uno sforzo culturale e una operatività al massimo livello possibile. nelmese - 9/2008 - 5
Ecco il nuovo ruolo della Fiera del Levante. Il ruolo di stimolo e di collaborazione da parte di un interlocutore privilegiato, impegnato in una mission che, come abbiamo detto, va al di là della “vetrina” sia pure importante, della specializzazione, altrettanto indispensabile. In questa direzione la Campionaria 2008 ha dato interessanti concreti segnali.
LA CERIMONIA INAUGURALE
Berlusconi: il federalismo fiscale non danneggia il Sud Il presidente del Consiglio ha deluso le aspettative, con un discorso sobrio, che ha evitato l’assunzione di impegni e risposte ad alcune importanti istanze dei rappresentanti delle istituzioni locali Vicenda Alitalia, federalismo fiscale, crisi economica, sviluppo del Mezzogiorno. Su questi temi c’era grande attesa per il discorso inaugurale della 72esima edizione della Campionaria da parte del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che tornava a Bari dopo due anni. L’attesa è andata parzialmente delusa. Il Cavaliere parlava a Bari, ma il suo pensiero era altrove, a Palazzo Chigi dove la trattativa per il salvataggio dell’Alitalia registrava momenti di grande tensione. Il suo è stato un discorso sobrio, improntato all’armonia con gli interlocutori della giornata: i presidenti della Regione e della Provincia di Bari, il sindaco di Bari, tutti di parte politica avversa, nonchè il presidente della Fiera del levante. Poco più di un quarto d’ora per rassicurare il Mezzogiorno sul federalismo fiscale “che non è una minaccia per i cittadini del Sud, anzi può essere un cambiamento epocale per il Mezzogiorno e inciderà profondamente sulle possibilità di una crescita duratura.” Grazie – ha più volte sottolineato Berlusconi – alla mediazione del ministro per gli Affari Regionali Raffaele Fitto il quale ha svolto un ottimo lavoro di garante per il Mezzogiorno nel tenere a bada le fughe della Lega di Bossi e compagni. Poche battute per ringraziare la Regione Puglia e il suo presidente Nichi Vendola per la collaborazione offerta nell’ambito della soluzione del problema-rifiuti della Campania, per assicurare al sindaco di Bari Emiliano la sua presenza a Bari per l’inaugurazione del Teatro Petruzzelli ( 6 dicembre) e per la cerimonia della consegna definitiva della Chiesa Russa al Patriarcato di Mosca (19 dicembre). Grande disponibilità, quindi, grande fair play e qualche impegno: nessuna tassa nuova né riedizione di tasse abolite, esame della possibilità che Bari possa ospitare una sezione dell’Expo 2015 di Milano presso la Fiera del Levante, dedicata ai Paesi dell’Est. Nessuna risposta, né impegni su alcuni temi pronelmese - 9/2008 - 6
posti dal Sindaco di Bari e dai Presidenti della Regione Puglia e della Provincia di Bari: trasporti, ambiente, esclusione di siti pugliesi per le centrali e scorie nucleari, rifinanziamento del Corridoio transeuropeo VIII. Il pensiero era altrove.
Vendola: sì al confronto sul federalismo fiscale se non serve a riempire la bolla della secessione Particolarmente applaudito il discorso del presidente della Regione. La Puglia è incline a raccogliere le sfide del futuro, ma vuole vedere le carte Il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha collocato il federalismo fiscale al centro di un intervento che ha ribadito la posizione di una Puglia aperta e attenta a “ricercare la buona modernità”, incline a raccogliere “le sfide del Futuro”, che abbandona il “rifugio nel lamento e nella recriminazione “, che affronta il dialogo e il confronto sulla riforma federalista. “Non fuggiamo – ha detto - ma vogliamo vedere le carte; se non sono truccate daremo il nostro contributo. Se il federalismo serve solo a riempire la bolla della secessione, io dirò di no.” Disponibilità al dialogo, quindi, ma pressante richiesta di chiarezza e di risposte, a cominciare dal finanziamento del fondo sanitario nazionale. Grande attesa per i numeri che su questo tema fornirà il ministro Tremonti. “Dietro i numeri – osserva Vendola - ci sono i volti di chi fa fatica a vivere. Bisogna essere rigorosi con le casse dello Stato, bisogna colpire tutto ciò che costituisce spreco, corruzione, dissipazione di risorse pubbliche, ma attenzione ai tagli perché se non sappiamo dove andiamo a incidere con il bisturi del rigore finanziario, rischiamo di tagliare le prestazioni, i servizi, i diritti e di lasciare intatta l’area dello sperpero.” Applausi quando Vendola ha accennato a questa Puglia che non è “la Puglia dei ‘no’ allo sviluppo, c’è piuttosto un fronte del ‘sì’ che la governa, ma a patto che si sappia avere i pensieri lunghi che sapeva avere Aldo Moro quando immaginava la Puglia nell’allora futuro contesto euromediterraneo.” La Puglia dei ‘sì’ se il Governo intende aiutare la Puglia a non perdere le ali, a non vedere impoverite le sue ambizioni trasportistiche, a confermare il treno ad alta velocità Bari-Napoli, a confermare i voli da Bari e da Brindisi che il progetto Alitalia rischia di affossare.
Lacirignola: ecco oggi la nostra grande sfida L’impegno di servizio per il progresso del Sud nell’intervento del Presidente della Fiera del Levante. Abbiamo l’obbligo di mettere a frutto la posizione geopolitica cruciale strategicamente fondamentale nel Mediterraneo La Puglia può e deve giocare un ruolo vincente nella strategia di sviluppo del Mezzogiorno, a patto che tutti, a cominciare dal Governo centrale, concorrano per “mettere a frutto una posizione geopolitica cruciale e strategicamente fondamentale nel Mediterraneo”. Il presidente della Fiera del Levante Cosimo Lacirignola ha sottolineato più volte questo concetto, nella consapevolezza della centralità della Puglia in questo contesto, che autorizza e legittima l’ambizione della Fiera del Levante “a rafforzare il ruolo storico di interlocutore di riferimento, non solo in termini commerciali, ma anche come partner per lo sviluppo sociale, economico, culturale di un’area euromediterranea dalle grandi possibilità.” Una sfida avviata da qualche anno, attivando una sorta di laboratorio socio-politico con l’impegno “di favorire i flussi tra l’Europa e il Sud e l’Est del Mediterraneo e con la Cina e l’India. Dal 2010 – rammenta – il bacino del Mediterraneo diverrà zona di libero scambio e 400 milioni di persone cercheranno di confrontarsi su esigenze, economie, culture diverse.” Lacirignola, nella sua veste di direttore generale del’Istituto Agronomico Mediterraneo, conosce molto bene il bacino di cui parla, per cui è credibile quando segnala le grandi opportunità che si presentano alla Puglia. Ma non nasconde la necessità di un adeguato sostegno infrastrutturale e di risorse umane capaci di gestire tali opportunità. Ecco, quindi, l’appello, a favorire il rientro in patria di quei talenti che, conseguita la laurea sono stati costretti a lasciare la terra di origine per cercare all’estero occasioni di lavoro. Molti di questi “cervelli” chiedono di tornare e noi abbiamo il dovere di creare le condizioni per questo rientro.
Emiliano: presidente Berlusconi, ci aiuti a volerle bene L’orgogliosa baresità del Sindaco del capoluogo pugliese Il piano strategico dell’area metropolitana sta definendo il futuro sviluppo del territorio Il discorso del sindaco di Bari Michele Emiliano è stato espressione di una orgogliosa “baresità”. In alcuni passaggi, all’inizio, ha ricevuto i fischi di una
claque organizzata che non aspettava altro per esibirsi in una anticipazione della campagna elettorale che nella prossima primavera culminerà nel voto per l’elezione del nuovo Sindaco e del Consiglio comunale. Per il resto tutto è filato liscio. Il Sindaco ha incassato perfino la ”comprensione” di Silvio Berlusconi che non ha mancato di accogliere l’invito di Emiliano a partecipare alla cerimonia inaugurale del “nuovo” Teatro Petruzzelli e della definitiva consegna al Patriarcato di Mosca della Chiesa Russa voluta dall’ultimo Zar a testimonianza della grande devozione del popolo russo per il patrono di Bari San Nicola. Non solo, ma Berlusconi si è impegnato ad esaminare ogni possibilità perché Bari possa avere una sezione dell’Expo 2015 di Milano, così come Emiliano aveva chiesto per fare di Bari un centro di riferimento per i rapporti tra l’Italia e i Paesi dell’Est europeo. Emiliano ha esibito una sorta di bilancio di fine mandato, sottolineando più volte la volontà di Bari a esercitare vieppiù un ruolo da protagonista nel processo di sviluppo dell’economia del Mezzogiorno e dei rapporti di amicizia e integrazione con i popoli suoi naturali interlocutori.
La Puglia vuole continuare a volare ed a crescere Il presidente della Provincia di Bari pone l’accento sulla necessità di infrastrutture. I trasporti, fondamentali per assecondare le istanze di sviluppo del territorio Infrastrutture, trasporti sostegno alle piccole e medie imprese. Il presidente della Provincia di Bari Vincenzo Divella ha chiesto al Presidente del Coniglio impegni precisi sui grandi temi dello sviluppo. La Terra di Bari, ha più volte detto, vive un momento delicato per la sua crescita socio-economica e per consolidamento di un trend che, in un panorama di crisi generalizzata, rappresenta una sorta di isola felice. Un trend che non può e non deve essere frenato dalle penalizzazioni che si preannunciano per alcuni fondamentali servizi. Ecco perché Divella chiede al Governo impegni precisi affinchè il trasporto aereo non sia penalizzato nel piano di salvataggio dell’Alitalia. “Non è possibile – afferma – sostenere la nostra crescente ambizione allo sviluppo del turismo e del mercato trasfrontaliero senza il potenziamento del trasporto aereo.” Anche al di là e al di fuori della vicenda Alitalia, la Puglia deve continuare a volare, anche con rotte disponibili per altre Compagnie aeree nell’ambito di un mercato libero. Questo in un panorama che vede accantonato il progetto ferroviario dell’alta velocità sulla linea Bari-Napoli, un percorso che oggi viene coperto con la scandalosa durata di quattro ore, quando tutto va bene. Infine, il mancato rifinanziamento del Segretariato del Corridoio VIII che fa della Puglia e di Bari la piattaforma strategica per il collegamento con i Balcani. nelmese - 9/2008 - 7
72esima FIERA DEL LEVANTE / 1.
L’eco dei discorsi Sorpresa mista a un po’ di panico. Gli insoliti ingredienti hanno vivacizzato i primi minuti della cerimonia inaugurale. La bordata di fischi di una parte degli invitati, certamente di centro-destra, hanno dato una singolare impronta alla cerimonia inaugurale della Fiera del Levante, scuotendola dal suo quasi torpore di tanti decenni. Il sindaco Emiliano ha esordito “benvenuti in una città del Sud che non si arrende, che lotta, che mantiene la schiena dritta e che può guardare negli occhi chi pensa di adoperare l’immondizia di Napoli per piegare la resistenza di tutti imeridionali”. Di qui la reazione un po’ esagerata di coloro che non hanno condiviso questa affermazione che, a mio parere, non aveva alcuna attinenza con la cerimonia inaugurale ed all’intero discorso improntato invece alla esposizione di problemi reali e pressanti. Il Sindaco, da consumato politico, si è “finto” sorpreso dalla reazione di parte dei presenti, ma poi ha proseguito imperturbabile sino al termine. Pubblichiamo i primi interventi su tutti i discorsi pronunciati nel corso della cerimonia.
Cav. lav. ing. Michele Matarrese, imprenditore edile IL DISCORSO DEL SINDACO PARI AD UN ENTRATA “A GAMBA TESA” DI UN GIOCATORE DI CALCIO Ormai da alcuni decenni ho sempre accolto il gentile invito del Presidente della Fiera del Levante alla rituale annuale inaugurazione della Campionaria e non è mai capitato di assistere ad una plateale e chiassosa contestazione al Sindaco di Bari “reo” per i contestatori di aver dato l’avvio al suo discorso di apertura al pari di una entrata “a gamba tesa” di un giocatore di calcio. Roba da non credere! Ho avuto subito la sensazione, a caldo, di un’azione ben studiata da parte del Sindaco con la mente rivolta alla incipiente campagna elettorale della prossima primavera. In verità, tale sensazione è stata ancor più avvalorata allorquando il Sindaco ha menato vanto, per l’ennesima volta, per l’abbattimento di Punta Perotti. Questa volta però ha adombrato un pizzico di preoccupazione se sarà chiamato a risarcire gli ingenti nelmese - 9/2008 - 8
danni arrecati ai terzi innocenti con la distruzione dei palazzi e per altro ancora. Se non erro è la prima volta che il Sindaco si è sbilanciato a riconoscere, coram populi, l’innocenza degli operatori economici (già sancito, da tempo, in tutte le sentenze di ogni grado) che hanno agito nella piena fiducia della legittimità delle autorizzazioni edilizie rilasciate dal Comune di Bari (alla cui casse hanno dovuto versare, per legge, alcuni miliardi delle vecchie lire per oneri di urbanizzazione, somme non ancora restituite agli aventi causa). Ritornando alla manifestazione inaugurale sono rimasto colpito dall’inusuale breve intervento del Capo del Governo che, glissando il voluminoso discorso scritto predisposto, si è soffermato soltanto su due tematiche di grande attualità quali il federalismo fiscale e la riforma della Giustizia sorvolando sulle puntuali richieste e sulle strategie di rilancio dell’economia pugliese e meridionale avanzate con calore e convinzione dal Sindaco del Comune di Bari, dal Presidente della Provincia e dal Presidente della Giunta regionale. Anche se, a mio parere, il discorso del Presidente può aver fatto buona presa anche sui
più critici, nel complesso, ritengo sia stato ben poca cosa per uscire dall’affollatissima manifestazione con animo sereno e fiducioso del divenire.
Avv. Giacomo Olivieri consigliere regionale PD UNA CERIMONIA MACCHIATA DAI FISCHI AL SINDACO EMILIANO La Campionaria di settembre ha dimostrato ancora una volta di essere una vetrina politica ed economica importante per la Puglia, per il Sud e per il Paese. Anche quest’anno la Fiera del Levante ha confermato quel ruolo ponte con i paesi dei Balcani e più in generale con quelli che si affacciano lungo il Mediterraneo che tutti le invidiano e che nessuno potrà mai insidiare. Alla cerimonia di apertura della 72esima edizione ad esempio, tra gli invitati sedevano decine tra capi di Stato, ambasciatori e rappresentanti di mezzo mondo. La manifestazione si è svolta in un clima di grande rispetto istituzionale sino a quando però il sindaco di Bari, Michele Emiliano, nel suo intervento di rappresentante della città ospite, ha rivendicato il diritto di poter “guardare negli occhi chi pensa di adoperare l’immondizia di Napoli per piegare la resistenza di tutti i meridionali”. In quel momento, come se ci fosse stato un comando preciso, probabilmente per mettersi in mostra davanti al loro capo, un manipolo di contestatori, chiaramente di Forza Italia, nemmeno dell’intero Pdl, animato solo da livore, ha deciso di macchiare con la propria insipienza l’immagine di una città e di una regione capaci di presentarsi a schiena dritta agli occhi della Nazione nonostante una pesante crisi economica. Peraltro. le urla partite dalla platea hanno to-
talmente fallito l’obiettivo. Fallito nei tempi perché il sindaco di Bari aveva appena rivendicato l’orgoglio del Sud capace di risollevarsi nonostante campagne mediatiche denigratorie di stampo nordista come quella sui rifiuti in strada a Napoli. Fallita nel merito perché mentre i contestatori urlavano in maniera scomposta, il presidente Berlusconi poco dopo accoglieva tutti gli inviti del sindaco Emiliano, ad essere presente il prossimo 6 dicembre all’inaugurazione del nuovo teatro Petruzzelli, il 19 alla cerimonia di consegna della Chiesa russa al Patriarcato di Mosca e infine di prendere in considerazione l’idea che Bari possa ospitare nel 2015 una sezione dell’Expo di Milano. Pasquale Tempesta, già redattore capo dei Servizi esteri alla Gazzetta del Mezzogiorno LE POLEMICHE “DOMESTICHE” NON OSCURANO IL RUOLO INTERNAZIONALE DELLA CAMPIONARIA I temi strettamente politici, le polemiche, le ripicche, i fischi e gli applausi di natura - diciamo così - “domestica”, di carattere cioè nazionale e locale, hanno solo marginalmente sfiorato le spiccate caratteristiche internazionali che - anno dopo anno - la Fiera del Levante assume durante le nove giornate di apertura ed in particolare in quella inaugurale. Nelle primissime file del parterre non mancano infatti significative personalità estere di altissimo livello. Quest’anno particolarmente importanti le presenze dei presidenti della Repubblica albanese, Topi, e dei premier della Macedonia, Gruevski, e della Repubblica Srpska di Bosnia Erzegovina, Dobik, ai quali il Presidente del Consiglio italiano ha rivolto all’inizio del suo discorso espressioni di particolare attenzione, accennando alle buone relazioni commerciali dell’Italia con i Paesi dell’altra sponda adriatica. Il premier macedone e quello bosniaco, al termine della cerimonia, salutando Berlusconi, hanno sot-
tolineato che il “business-clima” con l’Italia è a livelli ottimali, specie con la nostra Puglia. Molto fruttuosi, sempre in tema di rapporti con i Paesi stranieri gli impegni assunti da Berlusconi con la città di Bari; ha infatti risposto positivamente alle richieste del sindaco Emiliano di partecipare alla cerimonia di consegna della Chiesa Russa al patriarcato di Mosca e soprattutto di concedere al capoluogo pugliese una presenza all’esposizione universale in programma a Milano nel 2015. Un gemellaggio tra Fiera del Levante ed Expo subito confermato dallo stesso sindaco di Milano Letizia Moratti. L’accordo formale potrebbe essere già firmato alla fine di quest’anno. Qualche delusione forse per le mancate risposte positive al problema del “Corridoio 8”, (la linea di collegamento dell’Italia con i Balcani) che rischia di non ottenere i necessari finanziamenti. Il tema rimane comunque sempre all’ordine del giorno, sia a livello nazionale che soprattutto europeo; da Bari e dalla Fiera continueranno a partire come in passato spinte e sollecitazioni in sede politica, economica ed istituzionale. Basterebbero questi soli fatti, le presenze di personalità politiche e diplomatiche straniere nella giornata inaugurale e in quelle successive, e gli mpegni presi per due manifestazioni di particolare livello internazionale per sottolineare ancora una volta questa particolare caratteristica della Campionaria barese: di essere cioè elemento di prestigio e di autorevolezza nei rapporti del nostro Paese con quelli di vari continenti che da oltre 70 anni confluiscono nella nostra città durante il periodo fieristico per rafforzare i loro vincoli di amicizia, di solidarietà, di reciproco vantaggio nell’interscambio di merci, di idee, di progetti. Un “ruolo” internazionale quindi che la Fiera si è data sin dal suo nascere e che fa bene a conservare gelosamente come segno distintivo del suo ruolo in italia e nel mondo. (d.m.) 1. continua nelmese - 9/2008 - 9
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FIERA DEL LEVANTE
Al timone della Caravella 10 presidenti in 72 edizioni
Il primato della permanenza nell’incarico è ancora di Nicola Tridente e di Vittorio Triggiani con 14 anni, segue quella di Romanazzi con 12 e di Divella con 8
3.
1947- 1949 Leonardo Azzarita, giornalista, presidente alla ripresa del dopoguerra
1.
1930 - 1931 Antonio De Tullio, presidente Camera di Commercio, con il Re Vittorio Emanuele III nella prima edizione del 1930
2.
1931 - 1939 Antonio Larocca, industriale, con il presidente del Consiglio Benito Mussolini alla quinta edizione nel 1934, l’unica del Duce
4.
5. 1963- 1976
8.
9.
1949 - 1962 Nicola Tridente, economista, nella edizione del 1959 al termine del suo discorso alla cerimonia inaugurale riceve le congratulazioni del presidente della Repubblica prof. Luigi Einaudi
1994 - 2001 Francesco Divella, industriale, nel settembre del 1999 con il presidente del Consiglio Massimo D’Alema
Vittorio Triggiani, operatore economico, alla 39esima edizione con l’on. Giulio Andreotti in occasione di un convegno di studi
6.
1976- 1987 Stefano Romanazzi, industriale ed editore, nel 1981 con il presidente della Repubblica Sandro Pertini
7.
1988- 1994 Gaetano Piepoli, docente universitario Giurisprudenza, nel settembre del 1988 con il presidente del Consiglio dei Ministri Ciriaco De Mita
2001 - 2006 Luigi Lobuono, amministratore delegato dell’Agenzia omonima per la distribuzione della stampa, alla sua prima edizione riceve le congratulazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
10.
2006 -
Cosimo Lacirignola, direttore generale dell’Istituto Agronomico Mediterraneo, con il presidente del Consiglio dei Ministri on. Romano Prodi alla cerimonia inaugurale dell’edizione del 2007 nelmese - 9/2008 - 11
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ISTITUZIONI
I Carabinieri per l’Arte
Come opera il Nucleo Tutela Patrimonio culturale di Bari, il reparto speciale dell’Arma dei Carabinieri con giurisdizione su Puglia, Basilicata e Molise. Recenti brillanti operazioni di recupero realizzate con la collaborazione dell’Interpol e delle autorità francesi. L’incisiva attività del Nucleo illustrata dal comandante, il capitano Gianluca Ferrari
di Claudia Serrano
Anche i beni artistici e culturali hanno degli angeli custodi. Sono i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, dal 1995 presenti anche a Bari nella sede del Castello Svevo. La loro funzione è di vigilare su dipinti, reperti archeologici, beni librari, mobili e gioielli antichi, paesaggi e tutto quanto venga stimato patrimonio di interesse culturale. Esperti di investigazione quanto di arte, gli uomini del Nucleo TPC di Bari esercitano le loro competenze su Puglia, Basilicata e Molise, un territorio vastissimo oltre che ricco di beni artistici, ognuno dei quali, anche il più piccolo dei cimeli, come il vaso apulo o un antico ostensorio, rappresenta una ricchezza inestimabile da preservare e di cui garantire la fruibilità oggi e domani, se vale per tutte le opere artistiche quel che ha detto il pianista e direttore d’orchestra Daniel Barenboim: “ogni grande opera d’arte ha due facce, una per il proprio tempo e una per il futuro, per l’eternità”. Negli ultimi mesi il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari ha fatto parlare di sé grazie a pazienti e brillanti operazioni di recupero, portate a termine con la collaborazione dell’Interpol e delle autorità francesi: citiamo quella del prezioso crocefisso in avorio del XII secolo, provento del furto avvenuto nella Cattedrale di Canosa nel 1983 e finalmente tornato alla sua sede. E ricordiamo la più recente operazione di recupero dei reperti archeologici provenienti dalle zone di Timmari e Gravina, immessi in un traffico illecito attivo da almeno quindici anni. Un successo, quest’ultimo, che per numero di reperti commercializzati e per livello qualitativo degli stessi, pari ad un valore commerciale complessivo di 2.000.000 €, è stato ritenuto tra i più importanti tra quelli realizzati dal Nucleo nel settore dell’archeologia. Ma esattamente come opera questo reparto? Lo abbiamo chiesto al capitano Gianluca Ferrari, che dal 15 maggio scorso esercita la funzione di Comandante del Nucleo TPC di Bari. Laureato in Filologia testuale a Pavia, il giovane ufficiale, nato a Cremona nel 1973, per dieci anni ha impiegato le sue competenze (in particolare essendo un filologo testuale ha maturato un’esperienza specifica nell’ambito della bibliologia) nel Reparto Investigazioni Scientifiche di Roma, prima come Ufficiale addetto alla Sezione di Fonica e Grafica, successivamente come Comandante della Sezione Grafica e Fotografia.
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Con il comandante Ferrari ho incontrato anche il luogotenente Laterza, vicecomandante del Nucleo di Bari e memoria storica del reparto, in cui lavora infatti sin dalla fondazione del 1995. Comandante Ferrari, mi spiega sinteticamente in cosa consiste l’attività del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale? L’attività del Nucleo riguarda i beni e la tutela del patrimonio culturale. Siamo carabinieri con una duplice missione, che si estrinseca sia come prevenzione che come repressione. Da un lato portiamo avanti l’attività di prevenzione per quel che riguarda la sicurezza di musei, siti archeologici e qualsiasi altro luogo pubblico in cui ci siano beni culturali. In questo ambito la nostra attività è quella di verificare e garantire che musei e siti abbiano condizioni minime di sicurezza. Dall’altro lato svolgiamo attività di polizia giudiziaria, cioè attività di repressione nel momento in cui c’è una notizia di reato che riguardi la tutela del patrimonio culturale in genere. Da chi è composto il Nucleo TPC? La formazione degli uomini che lavorano in questo reparto prevede l’acquisizione di competenze specifiche nell’ambito dei beni artistico-culturali? Gli uomini del Nucleo di Tutela del Patrimonio culturale sono carabinieri: agenti e ufficiali di Polizia giudiziaria. Per accedere al Nucleo bisogna superare una selezione interna attraverso concorso ed è richiesta una cultura di carattere generale e specifica anche di beni culturali; poi chi ha superato la selezione segue un corso di un mese a Roma per l’acquisizione di conoscenze specifiche sia sulla legislazione che sulle problematiche di tutela. Dopodichè è l’esperienza sul campo, a stretto contatto con i funzionari della Soprintendenza dei beni artistici, architettonici, archeologici e archivistici a completare la formazione degli uomini del Nucleo. Qual è il rapporto con la Soprintendenza?
Conferenza stampa a Matera a seguito dell’operazione di recupero dei reperti provenienti dalla zona di Timmari
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Il comandante del Nucleo di Bari capitano Gianluca Ferrari
Vi avvalete del supporto di critici d’arte o di tecnici? Ci avvaliamo del supporto di tecnici della Soprintendenza ed eventualmente ed indirettamente per il tramite della Procura della Repubblica, di consulenti esterni. Con la Soprintendenza c’è un rapporto di costante sinergia: il Nucleo le offre supporto se c’è un’esigenza, viceversa la Soprintendenza ci affianca nelle attività di polizia giudiziaria in vari modi. Per esempio spetta alla Soprintendenza accertare l’effettivo interesse storico del bene recuperato al fine del suo ritorno al patrimonio dello Stato, e la Soprintendenza ci permette di avere le schede tecniche relative ai reperti acquisiti durante l’attività di indagine. È interessante sottolineare la natura specialistica dell’intervento: non ci si limita cioè al solo sequestro dei reperti, ma ne vengono esaminati autenticità, provenienza, caratteristiche tecniche, secolo di appartenenza e così via. E tutto questo viene registrato nelle schede tecniche. Cerchiamo di ricostruire le diverse fasi dell’attività del Nucleo. Partiamo dal momento della segnalazione di un bene sot-
tratto. Nel momento in cui un cittadino privato viene illecitamente sottratto di un qualsiasi bene ritenuto di interesse artistico, dal reperto archeologico al quadro, al mobile antico, che deteneva legittimamente, sporge denuncia alla stazione dei Carabinieri. A questo punto il comando territoriale con l’ausilio del legittimo possessore compila delle schede con la descrizione del bene sottratto, con le fotografie del bene, se ci sono, e con tutte le indicazioni e i dati relativi al furto che potrebbero tornare utili ai fini dell’indagine. Queste schede vengono trasmesse a noi per conoscenza, ma soprattutto vengono inserite nella banca dati a Roma. È ovvio che forse non oggi, non domani, ma nel momento in cui ci si accorge, attraverso la normale rete investigativa, attraverso la consultazione di riviste o di aste, che c’è un bene che corrisponde a quello descritto nella banca dati, si opera e si va ad effettuare quella che è la verifica comparata. Quindi sarebbe opportuno avere delle fotografie dei beni di interesse artistico culturale di cui si è in possesso? È assolutamente importante rimarcare e soprattutto diffondere la necessità che il possessore di un bene artistico-culturale documenti l’oggetto in possesso compilando una scheda tecnica, che noi forniamo, con tutti i dati relativi al bene: autore, epoca, dimensioni, tecnica e così via. E molto utile è chiaramente la documentazione fotografica. Per esempio un quadro andrebbe fotografato anche senza cornice o in quei particolari che possano servire all’identificazione tecnica dell’opera. Infatti, nel caso in cui il riconoscimento dell’opera da parte dell’avente diritto non venga ritenuto sufficiente, si procede alla perizia dell’opera stessa e in questo contesto diventa fondamentale avere fotografie di particolari dell’opera, soprattutto lì dove ci sono peculiarità specifiche: la firma dell’autore, anomalie sul retro della tela o
l’assenza di pigmento in una parte del dipinto e tutti quei contrassegni che permettano di identificare in modo assoluto l’opera. Il problema è quello del camuffamento: spesso i beni sottratti di maggior valore vengono alterati al fine di non renderli più riconoscibili. Il che comporta anche un reato più grave, quello del riciclaggio. Quindi segnalazione del reato, poi compilazione delle schede tecniche che vengono inviate a voi per conoscenza e alla banca dati di Roma. A questo punto come vi muovete? Per esempio, avete un elenco di ricettatori? Diciamo che sempre in banca dati ci sono i nominativi di soggetti che hanno avuto a che fare con la giustizia per reati specifici che riguardano i beni culturali. Quindi abbiamo una conoscenza dettagliata dei nostri “nemici”! Quelli conosciuti ovviamente, poi ci sono quelli nuovi che verranno debitamente inseriti nella banca dati. Dove si concentrano le indagini? Teniamo sotto controllo i luoghi in cui spesso vengono messi in vendita beni sottratti in maniera illecita: mercatini, case d’asta, antiquari. Tra l’altro anche le case d’asta sono collegate con la nostra banca dati cosicché, nel caso in cui giunga loro un’opera che corrisponda ad una di quelle inserite nella banca dati, ci possano inviare una segnalazione. Ma immagino che questo non accada spesso! D’altronde i beni archeologici trafugati illecitamente da Timmari e Gravina erano presenti nel catalogo d’asta del Crèdit Municipal, presentati come facenti parte di una collezione familiare. Quella di aver ricevuto in eredità i beni indebitamente sottratti è la giustificazione più diffusa! Lo stesso vale per i musei? È possibile cioè che il museo acquisti opere illecitamente sottratte? Le procedure che sottendono agli acquisti del museo in Italia sono molto articolate, viene
Agosto 2008, Canosa: il colonnello Giovanni Pastore, vice comandante del Comando Carabinieri TPC restituisce il prezioso Crocefisso del XII secolo trafugato nel 1983, alla Cattedrale di San Sabino alla presenza del Vescovo della Diocesi di Andria mons. Raffaele Calabro, del sindaco di Canosa Francesco Ventola (a sinistra), e del parroco della Cattedrale don Felice Bacco (a destra)
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fatta una serie di accertamenti e studi sul bene che rende difficile che il museo acquisti oggetti rubati. E tuttavia, per quanto raro, è successo. Per esempio qui a Bari è accaduto che un medico abbia venduto al museo di Matera una collezione di reperti archeologici di provenienza illecita. Ho letto che il crocefisso trafugato dalla Cattedrale di Canosa è rimasto “congelato”, cioè non è stato messo in commercio per ben 25 anni. È una procedura consueta per le opere trafugate? È una procedura frequente. Diciamo che il fine è sempre quello di far perdere le tracce dei beni o comunque di far sì che non possano essere ricondotti ad acquisizioni illegali, perciò più tempo passa e più lontano li si porta meglio è. Ci possono essere case d’asta che acquistano oggetti rubati, li conservano in un deposito e li propongono in asta alla scadenza dei dieci anni, che sono quelli previsti per la prescrizione del reato. In questa maniera anche se il bene messo in asta viene riconosciuto come rubato, la casa d’asta dal punto di vista penale non rischia niente. Quindi anche a distanza di anni si può riaprire un’indagine apparentemente conclusa? Per noi l’indagine non si ferma mai, è sempre in stand-by: magari non possiamo garantire un riscontro immediato, ma nel tempo il caso rimane sempre aperto e questa è una potenzialità enorme. Questo è vero sia nel caso in cui il bene rubato entri in un circuito di commercializzazione, sia qualora entri in una casa privata: qui può rimanerci una vita, ma normalmente quando poi passa in eredità e gli eredi lo reimmettono in vendita si attiva nuovamente il circuito, e noi abbiamo la possibilità di riprendere le indagini. Una volta che il bene viene recuperato cosa avviene? Ritorna al legittimo possessore o allo Stato. E dal punto di vista delle indagini si opera per risalire la filiera: si parte dal bene recuperato e si va a ritroso alla ricerca dei vari anelli di passaggio, per risalire fin dove è possibile farlo. Gran parte dei problemi nasce dal fatto che il circuito è generalmente parecchio ampio, dal soggetto che commette il furto all’ultimo possessore ci sono diversi passaggi. E più sono gli anelli maggiore è la possibilità che gli ultimi acquisiscano il bene in totale buona fede. Ho letto che la Puglia, insieme al Lazio, è la regione più depredata del proprio patrimonio artistico, è vero? Perché? Quali sono i beni artistici maggiormente soggetti ad incetta? In Puglia il problema maggiore è costituito dagli scavi clandestini. Il territorio archeologico pugliese è molto vasto, per questo è anche più difficile tutelarlo. Pensi che solo il parco archeologico di Botromagno si estende per cinquanta ettari. Difendere cinquanta ettari solo vicino Gravina diventa problematico. Cosa si può fare allora per tutelare questo territorio? Prevenzione e repressione. La prima può essere esercitata anche dalle istituzioni locali valoriznelmese - 9/2008 - 16
zando i siti ed il patrimonio come di recente ha fatto il Comune di Canosa con l’apertura dell’Antiquarium e con le iniziative di divulgazione archeologica ad esso collegate. La seconda, di nostra specifica competenza, oltre ad essere finalizzata al fatto reato specifico assolve la funzione di deterrente per coloro che hanno in atto o intendono effettuare comportamenti illeciti. Prima o poi i tombaroli, ricettatori professionisti, ‘semplici appassionati’ di reperti archeologici che si approvvigionano tramite canali illeciti pensando di arricchire la propria collezione o impreziosire la propria casa, saranno oggetto delle nostre attenzioni. Il primo anello della catena degli scavi clandestini sono i tombaroli. Chi sono e come operano? Di norma sono braccianti agricoli, ma non sempre. Sono una figura classica locale e l’anello più basso della catena. Lavorano in condizioni di scarsa sicurezza, ma nella loro semplicità sono espertissimi: operano con degli spilloni di ferro di diverse misure, vanno sull’area, bagnano il terreno e con lo spillone più piccolo fanno un primo sondaggio; poi lo spillone scende in profondità e quando tocca una base solida iniziano la squadratura della tomba, girando intorno con lo stesso sistema e andando in profondità. Fino a quando trovano il lastrone, a quel punto lo rompono e si appropriano di quel che contiene. Se si tratta della tomba di un artigiano trovano pochi reperti, ma se trovano quella di una principessa si possono ritenere molto fortunati. Quanto tempo necessita questa operazione? Sono rapidissimi: il sondaggio lo fanno in mezza giornata, per scavare impiegano un paio d’ore. La Soprintendenza, per ovvi motivi di tutela dei reperti, per fare lo stesso lavoro impiega due giorni! Nel caso dei reperti archeologici sottratti a Timmari e Gravina il bottino era molto ricco. In quel caso i tombaroli sono stati colti in fragranza di reato e le fotografie scattate ne sono una testimonianza: in uno di questi scatti si può vedere un tombarolo baciare uno dei reperti estratti! In effetti si trattava di una tomba molto ricca, con 51 pezzi. Era la tomba di un guerriero, come dimostra la presenza di puntali e di un cinturone. Non ci sono dubbi, il vostro lavoro è davvero affascinante. Lei è laureato in Filologia, mi chiedevo se si fosse trovato per caso a svolgere questa professione o se la sua formazione mirasse sin dall’inizio a questo. Da quando mi sono arruolato nell’Arma dei Carabinieri ho sempre desiderato lavorare nel Nucleo di Tutela del Patrimonio culturale. Il trasferimento al Nucleo di Bari, con il quale tra altro avevo già avuto modo di collaborare nel procedimento telemarket per l’analisi delle tele commercializzate come opere multiple di Michele Cascella, ha significato per me il passaggio da un’attività di laboratorio, lontana dalla concitazione e dalla bellezza dell’attività operativa, alla realizzazione di un sogno. Claudia Serrano
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UNIVERSITA’
Etica & Efficienza Si e dibattuta la dicotomia nel corso del convegno di studi “La responsabilità sociale della Pubblica Amministrazione”, svoltosi nell’Aula Aldo Moro a Bari organizzato dalla Confedir-Mit e dalla Università degli Studi La Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Barie e la CONFEDIR–MIT – Confederazione dei dirigenti pubblici e privati – hanno organizzato, a Bari, il seminario “La responsabilità sociale della Pubblica Amministrazione: etica ed efficienza”, tema di rilevante attualità, anche per le posizioni espresse dal Ministro della Funzione pubblica e dell’Innovazione, Renato Brunetta. In tale contesto ed alla luce delle posizioni espresse appunto dal Ministro della Funzione Pubblica - che ha annunciato radicali interventi sulla normativa che disciplina il pubblico impiego per “migliorare l’efficienza e l’efficacia della Pubblica Amministrazione” la CONFEDIR-MIT è impegnata nel concorrere a segnalare utili, specifiche opzioni. Tali posizioni hanno prodotto entusiasmi ma, anche, perplessità in merito alla cosiddetta “privatizzazione della P.A. ed alla equiparazione del pubblico impiego al lavoro privato”. Il seminario di Bari ha affrontato tale questione con Roberto Confalonieri, presidente CONFEDIR-MIT, Gaetano Veneto, ordinario di Diritto del Lavoro presso l’Università degli Studi di Bari, Carlo Flamment, prenelmese - 9/2008 - 18
Roberto Confalonieri
Ennio Triggiani
Carlo Flamment
Stefano Morzilli
Giancarlo Barra
Gaetano Veneto
sidente del Formez, Stefano Morzilli, capo Segreteria Tecnica CONFEDIR-MIT e Giancarlo Barra, segretario Generale Federazione DIRPUBBLICA. Inizialmente il presidente Roberto Confalonieri ha denunciato l’occupazione progressiva della Pubblica Amministrazione da parte del potere politico in Italia. La politica - ha rilevato - deve fare un passo indietro e smetterla di usare la P.A. come strumento di consenso. Bisogna rimettere al centro della attività amministrativa il cittadino, recuperando il valore etico della P.A. e definendo obiettivi e responsabilità dei dirigenti, anche finalizzati alla misurazione della qualità del lavoro. Una riflessione amara anche quella di Gaetano Veneto: “la grande opera di riforma strutturale iniziata nel 92 e proseguita fino al 98 ha finito con il diventare un aborto a causa dello spoil system introdotto con le leggi degli anni 2001 e 2002 che ne hanno allargato la possibilità anche agli Enti Locali, con il conseguente parcheggio di numerosi dirigenti sostituiti da altri con contratto di tipo privatistico”. Tutto incentrato sulla fondamentale esigenza della “formazione continua” da assicurare alla dirigenza della P.A. l’intervento di Carlo Flamment che ha ricordato il ruolo del Formez per lo sviluppo del Mezzogiorno, ora proiettato anche nelle Regioni del Nord per sostenere i processi innovativi avviati nel sistema delle autonomie. Dal canto suo Stefano Morzilli ha evidenziato che le riforme degli ultimi anni hanno tentato di rivisitare la P.A. alla luce delle
modalità di un’impresa privata, ma che, oggi, i deludenti risultati conseguiti impongono alla CONFEDIR-MIT di attivare un’azione rivolta a “modernizzare la P.A.”, recuperando “la dimensione sociale, e con questa, la responsabilizzazione dell’uso delle risorse”. “Non si possono introdurre modelli gestionali impropri!”, occorre, invece – ha sostenuto Morzilli – “ostacolare, da un lato, l’invasività della politica e, dall’altro, superare un certo sindacalismo refrattario alla valutazione, alla selezione ed alla premialità per la P.A.”. Quindi Giancarlo Barra, introducendo l’immagine di una “Costituzione a lampadario”, ha sostenuto che la nostra Carta fondamentale “è tanto bella quanto inapplicata”: “un bellissimo lampadario di Murano le cui lampadine “molte sono spente e molte vicine a fulminarsi”, mentre Barra ha ricordato, peraltro, che “tutto il sistema di relazioni sindacali” avviene al di fuori dei dettami dell’art. 39 della Costituzione e che “una nuova forzatura” si profila con il “documento Brunetta”. Ha portato i saluti della CONFEDIR Regionale Deodato Maccari. I lavori, introdotti da Ennio Triggiani, preside della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bari, che ha promosso con la CONFEDIR la giornata di studio svoltasi nell’Aula Aldo Moro, sono stati conclusi da Roberto Ruocco Consigliere della Regione Puglia ed impegnato nella Commissione Riforme Istituzionali. Mario de Donatis nelmese - 9/2008 - 19
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ATTUALIA’
Flash di cronache e annunci
17 LUGLIO. SEMPRE PIU’ INTENSI I RAPPORTI CON IL MONTENEGRO PER L’ATTIVISMO DEL PARLAMENTARE EUROPEO MARCELLO VERNOLA Incontro a Roma tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il premier montenegrino Milo Djukanovic presente l’on. Vernola, relatore dell’accordo di stabilizzazione ed adesione relativo a quel paese balcanico che aspira ad entrare nell’Unione Europea. E’ probabile che i rapporti tra i due Paesi, soprattutto per quanto riguarda il settore economico, turistico ed energetico, possano essere incrementati nell’interesse dei due paesi. La Puglia potrà essere favorita. 18 LUGLIO. DOPO 71 GIORNI MUORE IL BIMBO FOGGIANO NATO SENZA RENI E CON ALTRE MALFORMAZIONI Il piccolo Davide ha lottato invano. Le speranze della sua sopravvivenza erano in realtà poche, anche se si sperava in un miracolo della natura. I medici del reparto di neonatologia del Policlinico di Bari hanno fatto tutto il possibile sottoponendolo alla respirazione artificiale e alla dialisi anche per 12 ore al giorno, ogni giorno. In un primo momento date le titubanze dei genitori circa la possibilità di salvarlo era stata sospesa la patria potestà poi ridata in seguito. L’opinione pubblica locale e nazionale ha seguito con trepidazione il doloroso caso. 18 LUGLIO. NICOLO’ PICCINNI AL FESTIVAL DELLA VALLE D’ITRIA La 34esima edizione del Festival della Valle d’Itria che si svolge a Martina Franca e in altri centri è stata inaugurata con un’opera del famoso musicista barese del 1700, Nicolò Piccinni, “Il Re Pastore”. Ottima scelta anche perchè “Il Re Pastore” su libretto di Metastasio, era un’opera dimenticata. La prima rappresentazione ebbe luogo a Napoli nel 1665. 18 LUGLIO. STUDENTI VOLONTARI NELLO ZAMBIA Hanno rinunciato alle loro vacanze per dedicarsi ad un’opera di volontariato nello Zambia nella parte sud-orientale del continente africano. Quattordici ragazzi con due accompagnatori si sono recati nel paese africano con l’intento di realizzare un’esperienza forte di impegno sociale in un’area di grande emergenza. 20 LUGLIO. LODEVOLE INIZIATIVA DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA PER I NON VEDENTI A GIOVINAZZO Nel ridente centro costiero della provincia di Bari, la Banca Monte dei Paschi d’intesa con l’Unione Italiana Ciechi ha aperto un bancomat con guida vocale per ciechi e ipovedenti. E’ uno strumento utile per una categoria in difficoltà. In Puglia sono ben 60mila. La rete di questi speciali bancomat si estenderà in tutta la regione LUGLIO/AGOSTO. INTELLIGENTE INIZIATIVA CULTURALE A MINERVINO Aderendo alla iniziativa della APT della Regione Puglia “Città aperte 2008”, nel centro murgiano è stato possibile fluire in tutti i fine settinana dei siti culturali, chiese e monumenti, aperti fino a sera con ingresso gratuito. Un esempio da imitare non soltanto per l’estate. 2 AGOSTO. ANCORA NOTIZIE DISARMANTI NELL’ORGANIZZAZIONE SANITARIA PUBBLICA DELLA PUGLIA A ciel sereno arriva la notizia delle dimissioni del direttore generale del Policlinico di Bari, Antonio Castorani senza esaurienti spiegazioni sulle motivazioni di questa rinuncia. Il prof. Antonio Castorani, personaggio molto noto in Puglia per le sue doti di professionalità e serietà, è stato rettore del Politecnico di Bari ed è attualmente presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Puglia, svolgendo una proficua e intensa attività nel sostegno delle iniziative culturali più significative della Puglia. 11 AGOSTO. UNA CARNEFICINA SULLE STRADE DI PUGLIA L’Istat ha comunicato che in Puglia in incidenti stradali dovuti soprattutto a tamponamenti, investimenti e alla perdita di controllo dell’autovettura sono 349 i morti e ben 16mila i feriti. Purtroppo il 25% delle vittime non aveva compiuto i 24 anni di vita e il 50% il 40esimo anno. Come attenuare questo drammatico fenomeno? Da alcuni esperti è stato suggerito di puntare soprattutto alla prevenzione con maggiori controlli su chi si mette alla guida, specialmente di notte, imbevuti di alcol e stupefacenti. AGOSTO. OTRANTO, NUMEROSI I VIP PRESENTI Ancora una serie di personaggi ha prescelto per le vacanze 2008 la bella e accogliente città in provincia di Lecce, la storica Otranto. Di spicco la presenza di Pierferdinando Casini, segretario nazionale dell’UDC. Daniela Mazzacane nelmese - 9/2008 - 21
Amministrazione - Redazione: Via D. Nicolai, 39 - 70122 Bari Tel. 080/5214220 - Fax: 080/5234777 http://www.cacucci.it - e-mail: info@cacucci.it Librerie: Via B. Cairoli, 140 - 70122 Bari Tel. 080/5212550 - Fax: 080/5219471 Via S. Matarrese, 2/d - 70124 Bari Tel.-Fax: 080/5617175
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PERSONAGGI
Franco Sorrentino, giovani cultura
&
Giunto alla terza edizione, il Premio di Giornalismo e di Laurea “Franco Sorrentino” è l’occasione per ricordare un protagonista speciale della vita culturale e politica di Bari, ma anche per guardare fiduciosi al futuro del giornalismo e dell’Università barese, premiando quanti più meritevolmente operano a servizio della propria terra, raccogliendo la lezione di Franco Sorrentino. L’ideale “grande abbraccio” della moglie Ida, ideatrice e finanziatrice del Premio di Claudia Serrano
Non è un premio come tutti gli altri il Premio di giornalismo e di Laurea “Franco Sorrentino”. È piuttosto il frutto di un grande amore: quello di Ida Rotondo Sorrentino per il compagno di vita che, scomparendo sette anni fa, ha lasciato in lei un silenzio difficile da colmare, e
quello della città di Bari per il giornalista, politico e soprattutto uomo, Franco Sorrentino. “Ci sono persone che non appartengono solo ai familiari, ma appartengono anche ad altri” ha detto la signora Ida, commossa, nella pre-
sentazione della terza edizione del Premio nella sala consiliare del Palazzo della Provincia dove il marito è stato protagonista alcuni anni fa quale presidente dell’Amministrazione provinciale. Franco Sorrentino ha amato e servito la sua terra con dedizio-
La signora Ida Sorrentino illustra le motivazioni del Premio nella Sala Consiliare della Provincia di Bari, accanto, il presidente dell’Amministrazione Vincenzo Divella e il presidente dell’Associazione consiglieri della Provincia Alfonso Pisicchio. Nell’altra foto porta il saluto il presidente Divella con di lato Ida Sorrentino, la prof. Loredana Ficarelli e Pisicchio; in primo piano, da sinistra, il rappresentante del Comune di Bari Marrone, la dott. Lia Mintrone, il vice presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Puglia Vito Scisci e il segretario della Commissione William Formicola (Fotografia Arcieri) nelmese - 9/2008 - 23
PREMIO DI GIORNALISMO
Lino Patruno riceve il Premio di Giornalismo da Ida Sorrentino per l’articolo “Bari, l’eterno squillo dell’avventuriero” pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno dell’8 aprile scorso PREMIO DI LAUREA
Ida Sorrentino, consegna il Premio di Laurea al dott. Castellaneta per la tesi “Il Difensore Civico dalle origini ai giorni nostri, con particolare riferimento al Comune di Bari” Facoltà di Giurisprudenza, Anno accademico 2006-2007, corso di Laurea in Scienze Politiche, relatore il prof. Paolo Giocoli Nacci MERITEVOLI DI SEGNALAZIONE PER IL PREMIO DI GIORNALISMO
Il presidente della Provincia Vincenzo Divella consegna il Premio a Barbara Minafra per l’articolo “A Bari la dignità e il riscatto delle donne ‘discriminate’ dalla periferia. Senza diploma, lavoro nè casa ma combattono” pubblicato su Puglia del 30 settembre 2007. Accanto, l’assessore del Comune di Bari Francesco Sisto in rappresentanza del Sindaco Emiliano consegna il Premio a Maria Paola Porcelli per la serie di articoli per “Speciale Petruzzelli”: “Armenise un genio incompreso”, “Bari, speranze per un rilancio culturale”, “Quando il nuovo appalto?” pubblicati su La Gazzetta del Mezzogiorno del 15 giugno 2005 nelmese - 9/2008 - 24
ne e onestà intellettuale, e ha raccolto a sua volta un amore più grande, che va oltre la sua dipartita e che si è manifestato in tante occasioni: nella scorsa estate con l’intitolazione della strada cittadina che va da via Adolfo Omodeo a via Guido D’Orso, con le parole scolpite sulla parete nel vano dell’ascensore presidenziale del Palazzo della Provincia, dove si ricorda che fu lui a voler illuminare la bella Torre, e in occasioni come questa, ennesima dichiarazione di gratitudine che Bari ha tributato al suo indimenticato concittadino, entrato nelle case e nei cuori dei baresi anche con l’accattivante trasmissione “Francamente” della RTG Puglia di Mario Gismondi. E’ evidente, quindi, che il Premio Sorrentino non è solo un evento commemorativo per ricordare l’uomo,la sua intensa vita, le sue opere. E’ anche l’occasione per premiare quei giornalisti che “raccontano” la nostra terra con professionalità e spirito critico, consapevoli della responsabilità del giornalista che, come ha affermato il Prefetto Schilardi nel suo intervento, informa e forma le coscienze. E, con il premio di laurea, è anche l’occasione per dare voce e gratificazione ai giovani, con i quali Franco Sorrentino aveva un rapporto straordinario e che riempivano di gioia la casa, condivisa con la moglie Ida. È proprio lei che con caparbietà e generosità ha voluto fondare questo premio biennale e che, con l’amore infinito che riversa in questa iniziativa, ha saputo darle un’anima. “Vorrei delle braccia talmente grandi da potervi stringere tutti al mio cuore”: così ha concluso il suo intervento Ida Sorrentino, ma avrebbe dovuto avere davvero delle braccia molto ampie dato i numerosi presenti alla cerimonia e il notevole numero di partecipanti al Premio, segno di una volontà comune di continuare in questa direzione, e anzi di andare oltre con l’auspicio, espresso dal presidente della provincia di Bari Vincenzo Divella, di riuscire a creare una “Fondazione Franco Sorrentino”
per istituzionalizzare il “Premio” e quindi renderlo permanente. Gli interventi Il Premio, ideato sei anni fa e finanziato da Ida Sorrentino, e organizzato dall’Associazione Consiglieri Provinciali di Bari, presieduta dal prof. Alfonso Pisicchio, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Bari, della Regione Puglia, dell’Ordine Nazionale e Regionale dei Giornalisti, dell’Università “Aldo Moro” di Bari e del Politecnico, ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni e di giornalisti e intellettuali in qualità di componenti della commissione. Tutti unanimi nel confermare la validità del Premio e nel lodare l’eccellenza del
co Sorrentino abbia dedicato la sua vita all’informazione e al rispetto della persona, nell’amore profondo che nutriva per la verità e che gli faceva dire che la prima regola del giornalista era di non accettare nessuna cosa per vero finché non fosse riconosciuta per tale senza alcun dubbio. Il presidente della Provincia cav.lav.Vincenzo Divella ha invece sottolineato come nomi importanti del giornalismo pugliese si siano ancora una volta messi in gioco partecipando a questa grande manifestazione di amore per l’amico Franco, resa possibile dalla apertura mentale e dalla generosità di Ida Sorrentino. La profonda unione tra Fran-
un grande uomo c’è sempre una grande donna”. Una donna che non vive solo nel ricordo e nel culto del marito, ma che è impegnata in prima persona ad affermare le proprie idee e convinzioni e anche i valori che hanno caratterizzato la vita della città di Bari, ha detto il Prefetto di Bari, Carlo Schilardi. Infine, come rappresentante dell’Università degli Studi di Bari, il prof. Vito Gallotta ha confermato che l’adesione dell’Istituzione al Premio è piena e convinta perchè comunicazione, informazione e giornalismo costituiscono il sistema nervoso del mondo contemporaneo. I premiati Protagonisti dell’evento i giova-
ATTESTATI DI PARTECIPAZIONE
Il presidente dell’Associazione Consiglieri della Provincia di Bari Alfonso Pisicchio consegna l’attestato di partecipazione a Diletta Maria Cecilia Loragno (ritira la madre); nella seconda fotografia, l’assessore comunale dott. Francesco Sisto lo consegna a Giovanni Mercadante; a destra, il prof. Vito Gallotta, docente di Storia del Giornalismo al corso di laurea di Scienze della Comunicazione, consegna l’attestato a Elena Vitina Tocci
Il vice presidente dell’Ordine regionale dei Giornalisti Vito Scisci consegna l’attestato ad Antonio Calitri e la prof. Loredana Ficarelli del Politecnico di Bari lo consegna a Romolo Ricapito politico, giornalista e uomo di cultura Franco Sorrentino, che con il suo spirito liberale si è fatto interprete di autentici valori di libertà e democrazia. Tra gli altri, il prof. Alfonso Pisicchio ha ricordato come Fran-
co e Ida è stata rievocata dal dott. Vito Scisci, vice presidente del Consiglio regionale dei Giornalisti, che ha trovato nel modo in cui lei è sempre stata a fianco al marito, la conferma che “accanto ad
ni, e meno giovani, premiati. Il dott. Lino Patruno, per lungo tempo direttore responsabile della Gazzetta del Mezzogiorno, vincitore del Premio Giornalistico di 2mila euro e il dott. Giuseppe Castellaneta vincitore del Premio di Laurea di mille euro. Riconoscimenti per la lunga e incisiva attività giornalistica al dott. Nicola Bellomo e al dott. Pasquale Tempesta, con il “Premio alla carriera”. Segnalazioni per Barbara Minafra, che ha raccontato la realtà del quartiere Enziteto, e per Maria Paola Porcelli, che ha sottolineato il valore della riapertura del foyer del Petruzzelli. A tutti i partecipanti è stato rilasciato un attestato.
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PREMIO ALLA CARRIERA PER DUE GIORNALISTI
Sulle orme di Franco Sorrentino
La speciale commissione ha deciso ad unanimità, nell’ambito del Premio, di attribuire il riconoscimento “alla carriera” a due professionisti che hanno onorato, e onorano tuttora, il giornalismo pugliese con la qualità e la serietà del loro lavoro, Nicola Bellomo e Pasquale Tempesta
di Alessio Rega
Franco e Ida Sorrentino C’è un sottile filo conduttore che unisce Franco Sorrentino e Nicola Bellomo. Non si tratta solo della semplice passione per il giornalismo, per quella professione di cui Sorrentino andava fiero al punto che amava presentarsi prima di tutto come giornalista, nonostante il suo eclettismo gli abbia permesso di indossare con successo i panni dello scrittore, del politico, del pubblico amministratore. Dicevamo, c’è qualcosa in più in questo legame. E’ quello sguardo costantemente attento nei confronti della realtà cittadina e regionale, di una terra dalle mille contraddizioni ma nello stesso tempo dalle tante risorse che spesso necessitano sempre di una spinta per essere valorizzate. Tutto questo, Franco Sorrentino non mancava mai di ricordarlo e lo faceva, soprattutto con quel suo modo di fare schietto e polemico che era diventato il marchio di fabbrica inconfondibile della sua trasmissione “Francamente”, seguita e apprezzata da tanti cittadini pugliesi che si riconoscevano nel suo conduttore e in quella specie di aforisma in dialetto barese che lo faceva sentire più vicino a tutti: “S’ pot’ fa sta vita?. Si può, si può”, aggiungeva. Questa stessa attenzione nei confronti del territorio, Nicola nelmese - 9/2008 - 26
Bellomo è riuscita a convogliarla, con toni diversi ma con quasi la stessa forza dirompente, proprio sulle colonne di Nel Mese, che da oltre quarant’anni continua ad essere un osservatorio privilegiato su Bari e sulla Puglia. Basterebbe questa semplice motivazione per
spiegare le ragioni per cui, nell’ambito del Premio di laurea e di giornalismo intitolato a Franco Sorrentino, si è deciso di tributargli un riconoscimento alla carriera. Si tratta di un’ulteriore gratificazione, che arriva a distanza ravvicinata da quella ricevuta dall’Ordine dei Giornalisti per
In alto, Ida Sorrentino consegna la targa e il diploma a Nicola Bellomo e qui sopra, a Pasquale Tempesta (Fotografia Arcieri)
i cinquant’anni di iscrizione all’Albo, che premia il costante impegno di un professionista che ha onorato, secondo il parere della Commissione giudicatrice presieduta dal prof. Vito Gallotta, il giornalismo pugliese attraverso le sue molteplici attività di cronista, di inviato anche all’estero, di capo servizio e segretario di redazione del principale quotidiano pugliese “La Gazzetta del Mezzogiorno” nonché di editore e di direttore responsabile del periodico di cultura, turismo, economia NelMese, probabilmente l’unico del genere in attività in Puglia da oltre 40 anni. Rimanendo sempre fedele alla regola d’oro per un giornalista di rispecchiare la realtà dei fatti e di riferirne con equilibro, rispettando le diverse opinioni . Oltre che alla Gazzetta, sicuramente è con NelMese che Bellomo ha potuto esprimere al meglio questa sua vocazione, trovando nella rivista uno strumento per approfondire temi di stretta attualità e focalizzare l’attenzione sulle punte eccellenti della Puglia negli ambiti più disparati, dalla cultura all’arte, dalla medicina alle industrie. Nel ricevere il premio dalle mani di Ida Sorrentino, artefice principale di questo riconoscimento alla carriera, Nicola Bellomo non ha potuto fare a meno di ringraziare le persone che negli anni lo hanno accompagnato in quello che egli stesso ama definire “il treno della vita”. Un primo e sentito grazie è stato rivolto alla moglie Lietta, fedele compagna di sempre. I ringraziamenti sono proseguiti con una dedica particolare ad Oronzo Valentini, uno dei direttori della Gazzetta del Mezzogiorno che meglio ha saputo valorizzare ed apprezzare le qualità di Nicola Bellomo. Infine, un ultimo grazie è stato riservato ai tanti collaboratori che negli anni si sono avvicendati e in modo particolare a Marisa Di Bello, i quali hanno contribuito a far diventare NelMese una rivista apprezzata da un numero sempre crescente di lettori. Lo stesso prestigioso riconosci-
mento alla carriera è stato tributato a Pasquale Tempesta, giornalista autorevole della Gazzetta del Mezzogiorno che si è distinto negli anni anche per la sua preziosa partecipazione a tutte le attività dell’Ordine dei Giornalisti che, per questa dedizione, ha deciso di insignirlo del titolo di Benemerito. Tempesta si è distinto, inoltre, in modo egregio anche nell’associazionismo internazionale. A testimonianza di questo c’è la sua elezione a segretario generale dell’Association Catholique Internationale des Enseignants et des Chercheurs en Sciences et Techniques de l’Information. Il riconoscimento alla carriera, intitolato a Franco Sorrentino, premia quindi, come si legge nella motivazione, “un giornalista di alto profilo professionale, sempre impegnato nelle sedi istituzionali ed associative del giornalismo pugliese, italiano ed internazionale”. Tanti, nell’occasione, sono stati gli aneddoti raccontati dai due premiati, i quali hanno percorso con un pizzico di nostalgia una carriera lunga e ricca di successi ma anche, a volte, di delusioni ma che ancora oggi continua a riservare soddisfazioni per chi, come lo stesso Bellomo, continua ad esercitare una professione da oltre 50 anni, sempre difficile ma affascinante. Quando si ritira un premio alla carriera diventa quasi automatico guardarsi indietro, ripercorrere ad una ad una le tappe di tanti anni di lavoro e lasciarsi andare alla tentazione di sedersi sugli allori e credere di essere arrivati ad un traguardo. Ma è solo un attimo, come se per i premiati sia difficile fermare la penna che quasi per istinto è pronta a raccontare nuove storie, a scrivere quella notizia che per una volta riguarda la propria vita e la propria passione. nelmese - 9/2008 - 27
LIBRERIE & LIBRI Nella cornice del giardino di Villa Fizzarotti a Carbonara, presentato il sesto volume de “Il giardino delle Muse”, i Quaderni di Poesia e Arte diretti da Giovanni Dotoli e Santa Fizzarotti Selvaggi, pubblicati con l’editore Schena di Fasano. Una serata dedicata alla poesia, alle letture, alla musica
Nel Giardino per celebrare la Bellezza
di Claudia Serrano
In alto, due suggestive inquadrature del giardino di Villa Fizzarotti a Carbonara. Qui sopra, la statua della Madonna del Carmelo la cui festività ricorre il 16 luglio, giorno dell’onomastico di Donna Carmelina Fizzarotti, al centro, nell’altra foto, durante la preghiera finale, dopo la meditazione Mariana di padre Diego Pedone Nel giardino di villa Fizzarotti si ha ancora voglia di poesia. E quasi sorprende che sia tuttora possibile allontanarsi dal caos urbano e incontrarsi, nel senso più vero della parola, per ascoltare versi e musica, per riflettere sul senso delle nostre vite come per imparare a godere delle cose che quotidianamente ci circondano senza che riusciamo a vederle, un giardino per esempio. E soprattutto per innamorarsi, o forse sarebbe più corretto dire reinnamorarsi, della Bellezza. È la prerogativa del locus amoenus (e il giardino, hortus deliciarum, è il locus amoenus per eccellenza), nelmese - 9/2008 - 28
dove ogni angoscia si stempera nella natura, dove si ricostruisce la cornice del Paradiso terrestre. Dove anche la peste lascia il posto alla letteratura: è quanto avviene nel Decameron, dove i dieci narratori per sfuggire all’epidemia si rifugiano in un giardino incantevole sui colli di Fiesole e lì trascorrono il tempo narrando novelle e cantando. Oggi non siamo più in quel 1348 raccontato da Boccaccio, ma altre pestilenze ci minacciano, nell’anima prima ancora che nel corpo, in questo nostro tempo senza punti cardinali. E come allora cerchia-
mo disperatamente un luogo dove metterci in salvo. D’altronde anche per Boccaccio la peste non era solo malattia e morte, ma infrazione di ogni norma di solidarietà umana (ci dice qualcosa?!), e salvarsi dal contagio significava affermare i valori della vita sul disfacimento morale oltre che fisico. “Vieni, c’è una strada nel bosco” diceva una vecchia canzone. Così c’è un posto per noi nel giardino delle Muse di villa Fizzarotti , dove tra cedri del Libano, palme e agrumeti, rose e gelsomini una fontana e un pozzo romantico, Santa Fizzarotti e il marito prof. Francesco Paolo Sel-
vaggi, direttore della Clinica Urologica al Policlinico di Bari, danno la possibilità di concedersi quel che dovrebbe essere l’indispensabile: sentirsi lontani dal frastuono cittadino e dalla frenesia delle nostre vite quanto vicini alla Bellezza, quale riflesso del Trascendente. Nella splendida cornice del giardino delle Muse, infatti, anche quest’anno la festività della Madonna del Carmelo è stata l’occasione per festeggiare l’onomastico di Donna Carmelina Fizzarotti e per presentare il sesto volume de “Il giardino
no intorno ad un tema principale, sviscerato attraverso i contributi (saggi, poesie, fotografie) di scrittori, giornalisti, intellettuali locali e stranieri. Il tema di quest’anno è “Il Cielo, la Terra”. E’ spettato a Lino Patruno, a lungo direttore della Gazzetta del Mezzogiorno, l’onore di riassumere il contenuto degli articoli di questo numero dei Quaderni, cercandovi una traccia comune, quel filo rosso che egli ha individuato nella necessità di un recupero di una casa comu-
In alto, gli ospitanti, il prof. Francesco Paolo Selvaggi e Santa Fizzarotti Selvaggi. Accanto, Donna Carmelina Fizzarotti con il dott. Gimmy Gorjux e con la madre Giselda Caracciolo. Qui sopra, Lino Patruno, Anna Garofalo, Damiana Mizzi con Giovanni Dotoli e Gabriele Greco
delle Muse”, i Quaderni di Poesia e Arte diretti da Giovanni Dotoli, ordinario di Lingua e Letteratura francese all’Università di Bari, e Santa Fizzarotti Selvaggi, scrittrice, critica d’arte e psicologa-psicoterapeuta, pubblicati dalla Fondazione Fizzarotti Selvaggi con l’editore Schena di Fasano. All’organizzazione della serata hanno contribuito Grazia Andidero e Angela Schena. D’estate, a metà luglio, come avviene ormai da sette anni- nel primo anno vi fu un incontro letterario con il prof. Ralph Haindels dell’Università di Miami, i Quaderni ruota-
ne, di una umanità, del senso della vita minacciata dall’angoscia e sempre più desiderosa di una speranza. Alcuni dei brani, in prosa e poesia, sono stati poi recitati con abile interpretazione dall’attrice Anna Garofalo, mentre la soprano Damiana Mizzi ha incantato il pubblico con l’esecuzione di alcune arie di Mozart e Debussy con l’accompagnamento al pianoforte di Gabriele Greco. Il pianista Franco Schirò e il chitarrista Antonio Abbatantuono hanno allietato l’incontro con musiche d’epoca. Dunque una serata di poesie, riflessio-
ni, musica, a cui si è aggiunta la meditazione Mariana di padre Diego Pedone, un momento di preghiera, alla luce delle candeline, tutti stretti intorno alla statua della Madonna del Carmelo, che si festeggia appunto il 16 luglio, collocata al centro del giardino. Una serata in cui sono intervenuti gli autori del volume, professori universitari, giornalisti, scrittori, medici, e in cui Santa Fizzarotti Selvaggi ha voluto ricordare con sentita commozione l’Amico, noto intellettuale, scrittore, giornalista, direttore de La Gazzetta del Mezzogiorno ed editore, non più tra noi, che aveva sempre collaborato con entusiasmo e costanza ai Quaderni di Poesia e Arte: Giuseppe Gorjux. In un’ampia parte della letteratura il giardino è luogo di idillio. Noi non pretendiamo l’idillio, ma la piacevolezza di una serata come quella offerta ogni estate a villa Fizzarotti , in un’atmosfera raccolta e raffinata, per emozionarsi e pensare. Dovrebbero essere di più le iniziative simili a questa, che rimane un unicum nel panorama culturale della città di Bari.
Tra Cielo e Terra Il cielo e la terra. Due mondi che si sfiorano appena lungo la linea dell’orizzonte, due realtà a noi così vicine, eppure ancora inafferrabili, e perciò irresistibili. Due metà complementari. Due, quante sono le parti di questo vario e stimolante sesto numero della rivista “Il giardino delle Muse”: la prima dedicata ai saggi, la seconda alle liriche. Più le illustrazioni e le fotografie del dott. Tommaso Blonda e del prof. Francesco Paolo Selvaggi. Linguaggi diversi per raccontare la stessa cosa. Cosa c’è tra il cielo e la terra? nelmese - 9/2008 - 29
sembrano chiedersi i molti autori di questo numero della rivista, intellettuali italiani, francesi, greci, rumeni e anche un tunisino, a conferma del consenso internazionale di cui godono i Quaderni di Poesia e Arte diretti da Giovanni Dotoli e Santa Fizzarotti Selvaggi. Cosa è il cielo e cosa la terra? Un tempo si credeva che la terra fosse piatta, circoscritta da barriere e colonne, come quelle famose dette d’Ercole, e il cielo era immaginato come una sfera
nel loro svettare verso la volta celeste, della storia del Meridione. C’è la croce, rammenta Maria Antonietta Epifani, simbolo complesso e compiuto, che rievoca l’immagine dell’esistenza: l’asse orizzontale rappresenta la terra su cui l’uomo vive, l’asse verticale il percorso verso il cielo che si consuma dalla nascita alla morte. Ci sono le montagne, il punto della terra più vicino al cielo, frontiera tra visibile e invisibile, secondo Giorgio
Apostolico in Zambia e Malawi, dicendo che anche oggi, nell’età della globalizzazione, dove tutto sembra “liquido”, bisogna sentire il cielo e la terra nostri. “Dio/ del Cielo/ e della Terra/ tua/ e un po’ mia”, recitano gli accorati versi finali di una lirica di Santa Fizzarotti. E c’è, tra le parole di Giovanni Dotoli, la nostalgia dei tempi in cui si viveva come in un giardino tra cielo e terra, in cui era possibile guardare il mare e le montagne, le colline e le rondini in volo, le stelle e le punte
La copertina del sesto volume de “Il Giardino delle Muse, i “Quaderni di Poesia e Arte” diretti da Giovanni Dotoli e Santa Fizzarotti Selvaggi (insieme nella prima foto) e pubblicati con l’editore Schena di Fasano (Angela Schena nella seconda foto). E’ diviso in due parti: la prima dedicata ai saggi, la seconda alle liriche cristallina aldilà della quale le divinità decidevano del destino umano. Un tempo si fantasticava su una presunta musica cosmica, un’armonia dei moti celesti basata su otto suoni, acuti e gravi, ricorda Francesco Scoditti nel suo articolo, corrispondenti ai sette pianeti più le stelle fisse. Ma in un frammento dell’omelia di Benedetto XVI che apre il volume troviamo che “il cielo non appartiene alla geografia dello spazio, ma alla geografia del cuore”; così il cielo è nei giusti e negli umili, e nella stalla di Betlemme, verso la quale il cuore di Dio si è chinato, cielo e terra si sono toccati. Oggi è avvenuta la separazione tra cielo e terra di cui parla Teresa Valavani? Oggi tra il cielo e la terra della Puglia ci sono le cattedrali e i castelli, ha scritto Lino Patruno nel suo contributo, non solo ricchezza del territorio ma protagonisti, nelmese - 9/2008 - 30
Otranto. E tra il cielo e la terra ci siamo noi, come afferma Vincenzo Pipitone con le sue delicate liriche. Noi con la nostra aspirazione, scrivono Nicola e Mimma Simonetti, a rivolgerci verso il cielo e verso l’abisso, a costruire arditi edifici “che frughino nei cieli” (il colosso di Rodi, il faro di Alessandria, i grattacieli moderni), senza rinunciare a conoscere le profondità della terra e i fondi degli oceani. Noi, che siamo “pellegrini tra cielo e terra” (Santa Fizzarotti Selvaggi), che usiamo l’arte e la poesia per esprimere quel senso di appartenenza al cielo e alla terra. Scrive Santa Fizzarotti che i maestri della pittura hanno sempre sentito di “essere nati tra cielo e terra”. E metaforicamente le risponde Mons. Nicola Girasoli , Nunzio
degli alberi. Oggi bisogna difendere il sentimento del paesaggio, desiderarlo, perché “il paesaggio è la nostra memoria carnale”. E in questo paesaggio ci sono gli alberi e le specie aromatiche descritti da Matteo Cirulli e Barbara De Lucia, e i giardini, sulla cui storia Gioia Bertelli Buquicchio fa un excursus dal mito sumerico di Eden, divinità signora del giardino di Eridu, all’alto Medioevo, attraverso le testimonianze di miniature, affreschi, reperti archeologici. Mentre già ci si chiede quale sarà il tema del volume dei Quaderni dell’anno prossimo, Gorjux forse avrà trovato risposta al suo interrogativo: “Cielo e terra./ E il mare?/ Sarà il mare/ dove la vita/ è cominciata/ ad inghiottire la terra./ Solo il cielo/ continuerà/ nell’universo/ fino al termine,/ alla fine del tempo.” Claudia Serrano
TEATRO / SOCIALITA’
Sogno di una notte di mezza estate Il capolavoro shakespeariano sarà rappresentato a cura della Associazione Musicale Pugliese con il sostegno del Gruppo Industriale Cestaro Rossi il 6 ottobre prossimo al Teatro Piccinni con attori di teatro e televisione e altri 30 attori anziani provenienti dalle case di riposo. Le musiche saranno eseguite dall’orchestra di fiati dell’Aeronautica Militare/III Regione Aerea “Per/con le città” sono progetti d’arte e cultura, ideati dalla “Associazione Musicale Pugliese”, presieduta da Michele Bollettieri, coordinati dall’Assessore regionale alla Cultura e al Mediterraneo, Silvia Godelli e con il sostegno finanziario del Gruppo Industriale Cestaro Rossi, aventi la finalità di aprire le porte del “sapere” alle fasce deboli della popolazione pugliese nel tentativo di poter in qualche modo superare le barriere che impediscono agli emarginati di tutte le periferie di avere visibilità sociale. Si tratta, cioè, di rappresentazioni teatrali di capolavori assoluti di ogni tempo in cui, di volta in volta, sono coinvolti soggetti disagiati delle diverse categorie che assumono il ruolo di cooprotagonisti affiancando attori professionisti; progetti, dunque, per l’inclusione sociale di soggetti marginali condotti con l’apporto di grandi artisti. Insomma, si tratta di creare e fare Teatro, quello con la T maiuscola, quello, cioè, della grande creatività espressiva capace di coinvolgere attori, pubblico e cittadini sfortunati in un percorso empatico in favore di processi di sviluppo collettivi. E così, nella storica e prestigiosa sala del Teatro Piccinni di Bari il 9 ottobre dello scorso anno è andato in scena “L’Histoire du Soldat” di Ramuz-Stravinskij con una regia di prestigio internazionale di Michal Znaniecki e con Riccardo Rossi nel ruolo della voce narrante attorniato da detenuti/attori e, cioè, da cittadini il cui cammino di vita si era inceppato e che si trovavano in stato di detenzione presso la casa circondariale
di Bari. Dopo questa felice esperienza, si vuole rappresentare il capolavoro assoluto di ogni tempo lo shakespeariano “Sogno di una notte di mezza estate” con musiche di Mendelssohn insieme a 30 anziani delle case di riposo che collaboreranno con prestigiosi e noti attori di teatro e tv dopo la frequenza di appositi laboratori teatrali della durata di 2 mesi. Le musiche saranno eseguite da un’orchestra di fiati del Comando Scuole AM-III Regione Aerea, il che costituirà un vero e proprio evento trattandosi di una prima esecuzione assoluta. Sarà impegnato un attore di fama nazionale come Michele La Ginestra (Rugantino nelle due ultime edizioni con la Ferilli, ecc.) A garantire la qualità delle produzioni è l’impegnata presenza del direttore artistico della “Associazione”, Maestro Vincenzo De Vivo, attuale vice sovrintendente del Palau de les Arts di Valencia e già direttore artistico al Comunale di Bologna, Opera di Roma ecc. Anche questa pièce sarà affidata alla genialità di Michal Znaniecki, direttore artistico tra l’altro dell’Opera Nazionale di Varsavia, che curerà regia, scene (nuovo allestimento) costumi e disegno luci, nonché la direzione dei laboratori teatrali. La rappresentazione avrà luogo al teatro Piccinni di Bari il 6 Ottobre (con la possibilità da definire di una seconda recita il giorno successivo al Verdi di Brindisi). Lo spettacolo sarà presentato da Attilio Romita, giornalista barese del TG1. (d.m.)
Il presidente dell’Associazione Musicale Pugliese, Michele Bollettieri, il regista Michal Znaniecki, il direttore artistico Vincenzo De Vivo e gli esponenti della Cestaro Rossi, da sinistra, il presidente Fabio Dalla Serra e l’amministratore delegato Michele Dalla Serra nelmese - 9/2008 - 31
TEATRO
Così Pavarotti a Bari
Esordio del giovane tenore nel 1962 nel Rigoletto su invito del Maestro Carlo Vitale. Grande successo internazionale in un concerto nel cortile della Basilica di San Nicola nel giugno del 1985 in collegamento Eurovisione, su iniziativa del gestore del Teatro Petruzzelli, Ferdinando Pinto
di Nicola Bellomo
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“L’unico incontro che ebbi con il Maestro Vitale fu all’inizio della mia carriera nel 1962, ma si rivelò talmente fondamentale che ora, a distanza di tanto tempo, sono felice di poter ricordare un Uomo che aveva fatto del Teatro la Sua bandiera, rispettandolo ed amandolo.Fui chiamato dal Maestro Vitale per “Rigoletto” al Teatro Piccinni di Bari che Egli stesso dirigeva. Incuteva un certo timore e rispetto, per il Suo aspetto burbero ed austero e per la serietà con cui svolgeva il proprio lavoro. Ripensandoci ora, a distanza di tanto tempo, capisco quanto sia stato importante questo incontro, per impormi una disciplina ed un rigore; doti indispensabili per intraprendere la carriera, tanto difficile del cantante. Mi auguro che questo volume, il quale senz’altro illustrerà gli aspetti umani e professionali della personalità del Maestro Vitale, serva di sprone a tutti coloro che operano nell’affascinante mondo del Teatro”. Luciano Pavarotti (dicembre 1992)
2 Alla mostra itinerante “Luciano Pavarotti, l’uomo che emozionò il mondo” che aprirà il 17 ottobre al Vittoriano a Roma, ad un anno dalla scomparsa, mancheranno certamente alcune testimonianze riguardanti le esibizioni del celebre tenore in Puglia ed in particolare a Bari. La più significativa testimonianza che meriterebbe - a mio parere - di essere inclusa nella biografia ufficiale, è quella che il tenore mi inviò nel dicembre del 1992 in occasione della realizzazione della monografia con testi di Dino Foresio, curata nelmese - 9/2008 - 32
3 dalla stessa casa editrice del periodico, per ricordare l’intensa attività del Maestro Carlo Vitale che per lunghi anni fu gestore del Teatro Petruzzelli e del Teatro Piccinni nonchè del Teatro Greco a Lecce. Avendogli richiesto un suo ricordo su Vitale, il tenore scrisse (vedi sopra testo integrale della lettera) che ricordava con grande rispetto e gratitudine il Maestro Vitale avendolo fatto cantare nel ruolo del Duca di Mantova nel Rigoletto di Giuseppe Verdi in una recita straordi-
naria al Teatro Piccinni nel gennaio del 1962, in pratica prima del suo esordio nella lirica alla Scala di Milano nel 1965 con la Bohéme. Pavarotti nel 1992 quando già da tempo trionfava nei teatri di tutto il mondo, riconobbe l’importanza dell’incontro con il Maestro Vitale, che meriterebbe in realtà un pubblico e doveroso ricordo proprio in occasione dell’inaugurazione del nuovo Teatro Petruzzelli, rinato dalle ceneri del funesto incendio. Da ricordare anche l’altra esibizione curata dal nuovo gestore del Petruzzelli Ferdinando Pinto che lo
1-Luciano Pavarotti fu chiamato dal Maestro Vitale all’ inizio della carriera di tenore nel 1962 a interpretare il ruolo del Duca di Mantova in una recita straordinaria al Teatro Piccinni del Rigoletto di Verdi 2-Il gestore del Teatro Petruzzelli, il Maestro Vitale (al centro della foto) in occasione della Stagione lirica il 10 gennaio del 1970 con la “Gioconda”; da sinistra, l’on. Aldo Moro, il sindaco di Bari Trisorio Liuzzi con la consorte Maria Antonietta, l’assessore comunale alla Cultura Nerini e il prefetto Pignataro (foto Italia) 3-La copertina della monografia di Carlo Vitale edita dalla Gedim nel 1993 4-21 giugno 1985, nel cortile della Basilica di San Nicola recital del tenore Luciano Pavarotti su iniziativa del gestore del Petruzzelli, Ferdinando Pinto, in collegamento Eurovisione (foto Luca Turi) 5-Luciano Pavarotti tenne a battesimo a Roma “Papirorosa” il periodico edito da Ferdinando Pinto 6-Una foto-ricordo del periodo d’oro di Ferdinando Pinto che il 26 settembre del 1987 festeggia con l’allora Premier francese Chirac il successo della rappresentazione dell’Aida organizzata al Cairo dal Petruzzelli 7-Una rara foto Luciano Pavarotti all’edizione 1979 del Festival della Valle d’Itria a Martina Franca (dal numero di aprile del 1996 di “Caripuglia Magazine”)
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6 invitò nel 1984 in un recital applauditissimo, il 14 febbraio, nel super affollato teatro. Ma più eclatante fu l’esibizione del grande tenore nella sera del 21 giugno del 1985 nel cortile laterale della Basilica di San Nicola. L’occasione la fornì la “Notte della Musica nel solstizio d’estate”, inserita nell’Anno Europeo della Musica, una seducente notte musicale durata oltre sei ore. Il teatro all’aperto era collegato in eurovisione via satellite con la Rai. Il programma fu teletrasmesso nei più importanti Paesi europei par-
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7 tendo dal Teatro Verdi di Montecatini e collegando palcoscenici e piazze di importanti città musicali italiane, austriache, inglesi, tedesche e spagnole, dove si festeggiava contemporaneamente l’Anno Europeo della Musica. Oltre alla “voce” del popolare tenore modenese, il Petruzzelli propose all’appuntamento televisivo una giovane folk singer greca Angelique Jonatos. Con quel prestigioso collegamento il Petruzzelli - soprattutto per merito di Ferdinando Pinto - si allineò ai più grandi teatri euro-
pei confermando l’immagine di una città colta. Lo sforzo organizzativo fu enorme, ma Ferdinando Pinto riuscì nell’intento anche per merito degli sponsor dell’allora Cassa di Risparmio di Puglia e dei Concessionari Lancia. Ma accanto ai big della musica emerse anche la maestosa Basilica di San Nicola, il Santo taumaturgo venerato in tutto il mondo, scoperta all’epoca dagli stessi baresi come luogo della collettività civile idonea a quel tipo di incontri culturali.
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ECONOMIA / CREDITO
Banca Popolare di Puglia e Basilicata semestrale, utile netto a 10.8 milioni di euro
IL PRESIDENTE AVVOCATO RAFFAELE D’ECCLESIIS LA SEDE CENTRALE AD ALTAMURA IL DIRETTORE GENERALE DOTT. ERRICO RONZO
Ancora un dato positivo alla Banca Popolare di Puglia e Basilicata. Il bilancio semestrale al 30 giugno 2008, approvato dal consiglio di amministrazione, ha registrato un utile, al netto delle imposte, di 10,8 milioni di euro. Il presidente della Banca Popolare di Puglia e Basilicata, avv. Raffaele D’Ecclesiis, commentando i risultati del semestre ha affermato, tra l’altro, che: “la nostra Banca continua ad esprimere buoni risultati in linea con le performance degli anni precedenti. In particolare l’incremento della raccolta globale e quello notevole degli impieghi a clientela dimostrano la forte vitalità della Banca determinata nella realizzazione del piano strategico 2006-2008”. Dal canto, suo il direttore generale dott. Errico Ronzo ha commentato che: “nonostante la crisi finanziaria internazionale che ha determinato decise flessioni nelle commissioni nette e nei volumi del risparmio gestito, l’utile della Banca è soddisfacente mantenendo invariato l’obiettivo, per il 31 dicembre 2008, di un risultato positivo in linea con quelli conseguiti negli anni precedenti”. Nel primo semestre 2008 la raccolta globale della Banca ha raggiunto i 5.393 milioni di euro, in crescita dello 0,9 % rispetto al dato al 31 dicembre 2007. In particolare, quella indiretta è stata pari a 2.502 milioni di euro (-1,9 %) mentre quella onerosa si è attestata a 2.891 milioni di euro (+3,5%). Gli impieghi a clientela aumentano del 9,3% rispetto allo scorso fine esercizio passando da 2.517 a 2.752 milioni di euro mentre gli impieghi totali, comprensivi della reiscrizione dei crediti cartolarizzati, sono pari a 2.947 milioni di euro rispetto ai 2.729 milioni di euro di fine 2007. L’indice delle sofferenze nette su impieghi a clientela si è attestato intorno all’1,72%. I mezzi patrimoniali, al netto del risultato economico del periodo, rilevano un incremento pari al 3,92% rispetto a dicembre 2007, passando da 270,7 a 281,3 milioni di euro. nelmese - 9/2008 - 35
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ECONOMIA / EDILIZIA
INCONTRO SUI SERVIZI AVANZATI PER L’EDILIZIA
Ance Puglia
ricerca & impresa Il presidente dell’Associazione regionale ing. Salvatore Matarrese ha rilevato che si
sono realizzate significative e positive sinergie e proficue relazioni con gli enti locali. L’utilità del “Portale Crised” che serve per un costante adeguamento tecnologico
di Tonino Ancona L’edilizia, madre di tutte le industrie E’ in questa ottica che va considerato il lancio di una coerente ed adeguata iniziativa, promossa dall’Ance Puglia, (l’Associazione Nazionale Costruttori Edili), a Bari. Il tema “Innovazione e sostenibilità, un distretto e un network di servizi avanzati per l’edilizia in Puglia” suggerisce ed indica quali sono i modelli di sviluppo, gli obiettivi, ed anche le ambizioni, che fanno da cornice ad una vocazione per un sistema di fare impresa. Una tendenza ad un produttivismo in linea con esigenze moderne. Le prime parole dell’ing. Salvatore Matarrese, presidente Ance Puglia, danno lustro all’attualità del progetto quando afferma “Questo distretto dell’edilizia sostenibile ha un concetto fondamentale alla base: portare la ricerca vicina alle imprese. Credo che sia un percorso culturale importante, perché in Puglia ci sono eccellenze dal punto di vista della ricerca. Oggi presentiamo un’iniziativa che vede protagonisti l’Ance Puglia, nel ruolo di coordinatore e promotore, che ha dietro di sé un contesto di sinergie create, forse per la prima volta, con gli artigiani, le cooperative, gli ordini professionali, le Università, il Centro di ricerca. Siamo qui, approfittando di una legge regionale, la, n. 23 del 2007, da noi definita, più volte, intelligente, che instaura i distretti produttivi e mette insieme sinergie. Il nostro distretto ha avuto un largo consenso. Abbiamo registrato 105 adesioni. E’ una grande occasione per il mercato delle costruzioni. Per la prima volta possiamo parlare di un’innovazione nel nostro settore tradizionale in un mercato sempre più selettivo”. L’ANCE, PRIMATO NAZIONALE E lancia il suo guanto di sfida. “Siamo i primi a farlo in Italia, almeno come organizzazione
L’ing. Salvatore Matarrese presidente dell’Ance Puglia Ance a mettere in atto un sistema di dialogo con le cooperative degli artigiani. Si prevedono grossi incentivi per chi pone in essere un percorso di sostenibilità ambientale. Il mercato, in questo segmento, che interesserà la Puglia dal 2010 al 2020, vale 3,5 miliardi di Euro”. Accenna al sistema di relazione con gli enti nelmese - 9/2008 - 37
All’incontro all’Hotel Villa Romanazzi Carducci, da sinistra, Vincenzo Rutigliano, giornalista de Il Sole 24 Ore, Angela Barbanente, assessore all’Assetto del Territorio della Regione Puglia, Salvatore Matarrese, presidente Ance Puglia, Filomena Rossiello, Gaia Lab. Consultino Srl, Salvatore Paterno, consulente energetico, Orazio Manni, Divisione ingegneria materiali e strutture Cetma locali. “Nel nostro programma noi intendiamo, data la presenza degli organi professionali, di favorire la progettazione, in ambito sostenibile, avvicinando anche i Comuni, fornendo loro tutti i dati che gli insediamenti urbani possono avere. Abbiamo condiviso il concetto che il miglioramento dell’edilizia per l’ambiente non può essere un costo che ricada solo sull’imprenditore ma deve, in un certo qual modo essere recepito dalla comunità. Il passaggio cruciale, fondamentale, perché si possa avere lo sviluppo di questo nuovo modo di costruire, è che i regolamenti comunali introducano obbligatoriamente gli incentivi per gli imprenditori”. UNITI CON CHIARI OBIETTIVI L’abitare sostenibile in Puglia dalla legislazione all’attuazione. E’ l’argomento introdotto dalla prof. Angela Barbanente, assessore all’Assetto del Territorio Regione Puglia. “Noi siamo convinti che nella nostra regione dobbiamo cambiare passo. Lo dobbiamo fare con leggi che abbiano effetti reali, concreti sul territorio. Norme che non possono essere calate dalla Regione, ignorando la convenienza economica delle imprese, il contesto e le abitudini operative dei professionisti.Bisogna aiutare gli operatori ad intervenire in questo campo così nuovo, anche perchè si possono aprire le porte di un mercato molto appe-
L’ANCE PUGLIA E’ STATA LA CAPOFILA PER LA REALIZZAZIONE DEI SETTE MANUALI REALIZZATI NELL’AMBITO DEL PROGETTO CRISED (CENTRO RISORSE INTERPROVINCIALE SERVIZI PER L’EDILIZIA)
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tibile: le possibilità di lavoro nel bacino del Mediterraneo”. Conclude con un perentorio invito a lavorare tutti insieme. “Se staremo uniti e avremo chiaro l’obiettivo, la visione, la strategia, sono sicura che ce la faremo. L’imprenditoria pugliese sarà sicuramente protagonista”. Si succedono testimonianze di imprese e di esperienze sul campo di alcune aziende aderenti al distretto Ance. Sono 150 le aziende coinvolte e distribuite su tutto il territorio regionale. Dal canto suo l’ing. Orazio Manni della Divisione Ingegneria dei Materiali e delle strutture CESMA. “E’ importante tener conto che, quando un centro di ricerca come il nostro sviluppa un know-how, è fondamentale individuare partner che siano in grado di sfruttare i nostri brevetti. Sui materiali avanzati abbiamo in corso numerosi progetti condotti dal 2001 ad oggi. Un nostro progetto riguarda la possibilità di reimpiegare, nell’edilizia, i derivati polimerici rivenienti dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani, introdotti sotto forma di nuovi componenti”. CASE CON BASSO CONSUMO ENERGETICO L’architetto Salvatore Paterno, consulente energetico, fa una disamina completa sulla situazione attuale in ambito del fabbisogno energetico. Partendo dall’impennata verti-
ginosa del prezzo dell’energia, indica come evitare gli sprechi. “E’ necessario procedere con la costruzione di case con basso consumo energetico. Una famiglia di quattro persone con mono reddito di 1.500 euro in un appartamento di 80 mq., consuma in un anno 1.500 euro, in una casa a basso consumo ne spenderebbe 240. Abbiamo calcolato che in 30 anni può accumulare risparmi per 63.000 euro. Il clima interno viene determinato dall’involucro, cioè il sistema di copertura dell’edificio, che si relaziona con l’esterno mediante utilizzo di energie alternative”. Del rendimento energetico in edilizia si occupa l’arch. Filomena Rossiello della Gaia Lab. Consulting s.r.l. “Per una politica di riduzione di consumi è importante la certificazione energetica. Così il patrimonio edilizio esistente e anche quello nuovo diventa efficiente ed ecologicamente sostenibile. Sarà il mercato immobiliare a spingere verso tali evoluzioni. La qualità energetica è sinonimo di maggior valore. Il certificatore, qualificato ed accreditato, deve essere visto, non solo, come una figura chiave dell’intero processo, ma anche indipendente dall’imprenditore”. NECESSARIO CONCERTO DI PROTAGONISTI Quindi l’ing. Nicola De Bartolomeo, presidente Confindustria Puglia: “Il settore dell’edilizia è sempre più l’industria del costruire. Oggi siamo di fronte ad una grande sfida che, rispetto al passato, non ce la possiamo giocare da soli. E’ un concerto di protagonisti: gli enti attuativi, gli enti locali, i professionisti. I soggetti produttori di materiale edilizio. Dobbiamo essere tutti insieme coordinati. La difficoltà sta nel trovare una visione comune. Altrimenti sarà sempre più difficile svolgere l’attività di imprenditore edile”. “Uno sviluppo sostenibile - dice dal canto suo l’ing. Francesco Marinelli, presidente associazione “Cultura e Progetto Sostenibile
- deve essere capace di assicurare il miglioramento della qualità della vita, pur nei limiti delle risorse naturali. In grado di fornire nel futuro una maggiore qualità della vita alle nostre future aerazioni”. Il dott. Piero Rubino, Arti Puglia, richiama il concetto delle fonti rinnovabili. “La Puglia vanta punte di eccellenze dal punto di vista delle fonti rinnovabili. La prima regione d’Italia, non solo, per potenza e produzione eolica, ma anche per una posizione di rilievo nel campo delle bio-masse. E’ in atto un grosso progetto, uno studio di fattibilità per la realizzazione di bio-raffineria che ha per oggetto la valutazione delle risorse naturali di questo territorio”. Per il dott. Nicola Massaro, responsabile area tecnica dell’Ance Roma, la sostenibilità tende a costruire un equilibrio virtuoso tra gli investimenti economici e la conservazione della natura. “Il tema, quanto meno sotto l’aspetto di risparmio energetico - fa presente l’avv. Davide Pellegrino, dirigente Assessorato Sviluppo Economico Regione Puglia - è all’attenzione della Regione Puglia. Siamo alla vigilia dell’approvazione di uno specifico regime degli aiuti che in sostanza significa regolamentazione degli incentivi regionali, in relazione, soprattutto, agli investimenti delle piccole e medie imprese. In Puglia noi produciamo il 10% dell’energia elettrica nazionale, ma consumiamo la metà di quella prodotta. Siamo, in Italia, dal punto di vista energetico, i primi produttori di energia eolica, al quarto posto per il fotovoltaico. La Regione Puglia è stata l’unica in tutta Italia a riconoscere, alle associazioni di categoria, alle imprese, agli ordini professionali, la possibilità di realizzare una serie di servizi informatici finanziati dalle politiche comunitarie, per i propri aderenti”. Per il dott. Massimo Ostilio, assessore regionale al Turismo e all’Industria alberghiera, l’edilizia sostenibile è un’attività per il recupero di manufatti di particolare valore storico ed architettonico. Turismo di qualità
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può essere utilmente perseguito attraverso tali interventi. E aggiunge “La Puglia ha avuto l’incremento più alto come camera di albergo e posti letto negli ultimi 10 anni”. L’UTILITA’ DEL PORTALE CRISED Alla ripresa dei lavori per la presentazione del “Portale Crised” l’introduzione è del dott. Fabrizio Nardoni, presidente Formedil Puglia. “Daremo questo servizio, faremo attività porta a porta per mettere le piccole imprese, nelle condizioni di utilizzare il portale che , quindi, fungerà come supporto. Questo progetto consente di procedere ad un costante e continuo adeguamento tecnologico. Oggi le imprese di costruzioni hanno tante necessità. Devono assolvere a tutta una serie di obblighi che vengono loro dalle leggi regionali, comunali, ed europee. Il Crised si pone come una sorta di valore aggiunto per la gestione della loro organizzazione”. Su come mirare l’attività di formazione parla Crescenzo Gallo, vice presidente Formedil Puglia. “La capacità di capire le loro reali esigenze per una proficua attività di formazione. Diversificarla, tenuto conto che abbiamo verificato da un rapporto annuale del Formedil nazionale che il 50% degli interventi formativi sono indirizzati verso la sicurezza. Nella gestione del portale è necessario che sia un raccordo forte tra le cinque province e il Formedil per il raggiungimento di determinati obiettivi soprattutto in termini di specializzazione degli addetti”. Per il consulente Vincenzo Rosso la conoscenza è il fattore strategico per la competitività. La condivisione del sapere aumenta la performance delle imprese attraverso un efficiente utilizzo delle risorse umane. “Con un questionario rivolto ad un campione
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di imprese - informa il dott. Piercarlo Pavese della società Poliedra nel fare la presentazione del portale - suddivise per assetto societario, fatturato, ambito di attività fatto un’analisi dei fabbisogni informativi cosulenziali e di servizi. La finalità è di creare un’infrastruttura ITC, Information, Comunication Technology per un Network tra imprese, associazioni, enti bilaterali e territorio”. Per il prof. Luigi Spedicato dell’Università di Lecce c’è un problema culturale che si impone. “Nella new-economy stiamo assistendo ad uno spostamento di lungo periodo dalla produzione industriale a quella culturale del futuro. Una quota crescente di scambi economici sarà riferibile alla commercializzazione di una vasta gamma di esperienze culturali più che di beni e servizi prodotti industrialmente. In questo senso l’edilizia deve innovare in direzione dell’immaterialità dei processi. Crised fa da supporto a questa esigenza”. VOL0NTA’ DEGLI EDILI DI CAMBIARE In questa sfida si delineano anche le conclusioni dell’ing. Salvatore Matarrese. “Gli imprenditori edili vogliono cambiare, vogliono innovarsi, innovare. C’è un’esigenza diffusa. Il portale ne è un esempio: corrisponde ad un bisogno condiviso in termini di conoscenze. La sua gestione, però, richiede competenze specifiche. Evolvere la capacità di gestire le nostre imprese è l’obiettivo di fondo. Il che implica una decisa evoluzione culturale, finalizzata all’innovazione di processo, non di prodotto. Io mi auguro di riuscire, con una struttura, capace di gestire questo portale, ad evolvere il sistema delle imprese di costruzioni pugliesi che non hanno nulla da invidiare a tutte le altre realtà”. Tonino Ancona
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EDILIZIA / SERVIZI
Rubino, così oggi il mercato della casa In occasione dei primi 25 anni di attività, il presidente della Rubino Immobiliare di Bari traccia un bilancio sulle tendenze del mercato cittadino, tra prezzi e mutui, strade nei diversi quartieri
Venticinque anni e non sentirli, questo il prestigioso traguardo raggiunto dalla Rubino Immobiliare srl di Bari, che con dodici sedi operanti su tutto il territorio regionale e con la recente certificazione di qualità, si conferma un valido punto di riferimento nel settore immobiliare, come si evince dai numeri maturati in questo quarto di secolo. La sede generale, in Viale della Repubblica 128 e quattro agenzie circoscrizionali nel capoluogo pugliese, Carrassi-S. Pasquale, Japigia, Madonnella e Murat. Di prossima apertura le agenzie a Poggiofranco e al Libertà. Nel Nord barese tre punti operanti a Barletta, Andria e Trani; a Sud a Casamassima, Monopoli; quattro nella zona Ovest, a Modugno, Bitetto, Palo e Grumo. Da ricordare inoltre la filiale inaugurata gia da po’ a Lecce, in stretta osservanza del piano di sviluppo aziendale che prevede, entro quattro anni, di poter contare su cento agenzie nel territorio pugliese. L’immobiliare può vantare 70 tra dipendenti e col-
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...mentre negli anni ’80 erano sufficienti due o tre mesi per concludere un affare, oggi sono necessari anche sei mesi, a causa dell’allargamento della forbice tra offerta e richiesta. “Credo però che un buon immobile, situato in una zona ambita, al prezzo giusto si venda subito” sostiene Rubino
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Andrea Rubino, presidente della Rubino Immobiliare srl di Bari e segretario nazionale della Fiaip (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionisti)
di Francesco De Palo laboratori e nell’organigramma oltre al fondatore e presidente Andrea Rubino, figurano Mariella Prencipe vice presidente e Gaetano D’Alba amministratore delegato. Ma è analizzando i numeri che si ha la cifra di questa realtà: oltre 770.000.000 di euro il controvalore degli immobili trattati negli ultimi 5 anni, oltre 58.000 i clienti presenti in banca dati, circa 3.000 i visitatori mensili del sito www.immobiliarerubino.it, oltre 700 gli immobili presenti in offerta sul sito www.immobiliarerubino.it. Dati che fanno riflettere su come il successo e il consenso siano figli dei tre principi alla base della società, competenza, serietà e trasparenza. In occasione dei 25 anni di attività i vertici aziendali hanno anche provveduto a comporre un preciso e sintetico quadro sulla situazione immobiliare a Bari, dalla quale si evince che Poggiofranco è la zona più cara, minore la disponibilità ai sacrifici, esigenze abitative già ben definite, prezzi aumentati a dismisura soprattutto negli ultimi tre anni. Un focus puntato sui cambiamenti del mercato cittadino, alla luce della preziosa esperienza maturata sul territorio dalla realtà plasmata da Andrea Rubino, che ha rilevato come la nostra città sia stata attraversata da una vera e propria rivoluzione. Ad oggi circa il 40% delle compravendite passa dalle agenzie immobiliari. Inoltre mentre negli anni ’80 erano sufficienti due o tre mesi per concludere un affare, oggi sono necessari anche sei mesi, a causa dell’allargamento della forbice tra offerta e richiesta. “Credo però che un buon immobile, situato in una zona ambita, al prezzo giusto si venda subito” sostiene Rubino. Ma le sorprese si hanno soprattutto per quanto riguarda i prezzi. Se nel 1983 un immobile al quartiere Poggiofranco era quotato a 900mila lire al metro quadro, oggi un appartamento simile viene venduto a circa 2700 euro al metro quadro.
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Ma le sorprese si hanno soprattutto per quanto riguarda i prezzi. Se nel 1983 un immobile al quartiere Poggiofranco era quotato a 900mila lire al metro quadro, oggi un appartamento simile viene venduto a circa 2700 euro al metro quadro. Siamo in presenza di un incremento pari al triplo del valore iniziale
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Siamo in presenza di un incremento pari al triplo del valore iniziale. Sempre nel medesimo quartiere i prezzi sono lievitati del 15%, a Picone del 20%. Nello specifico si tratta di clienti prevalentemente appartenenti alla tipologia di famiglie (per il 50%), di coppie (per il 30%) e di single (per il 10%). Certo, rispetto agli anni ‘80, oggi vi è una propensione maggiore all’indebitamento: “Venticinque anni fa - riflette Rubino - solo il 30% delle famiglie baresi faceva ricorso a questa tipologia di finanziamento e di regola esso non superava mai il 50% del valore complessivo dell’immobile. Il pagamento del “primo” 50% era effettuato in contanti, dal momento che il concetto di risparmio era anch’esso diverso e più incentrato al raggiungimento dello scopo, ovvero di una somma da utilizzare per la casa. Senza dimenticare inoltre che le condizioni per chi accendeva un mutuo non erano poi così favorevoli. Basti pensare che ad un contratto di mutuo stipulato nel giugno 1983 venne applicato un tasso di interesse circa del 21%”. E’ innegabile che i mutui abbiano fatto accrescere il numero delle compravendite, ma Rubino predica oculatezza. “Non pochi i casi in cui il cliente è stato costretto a vendere la propria casa perché non riusciva a far fronte alla rata del mutuo, per questo noi siamo i primi a voler impedire che i nostri utenti compiano il passo più lungo della gamba”. E come dargli torto? I potenziali acquirenti, poi, evidenziavano un approccio decisamente differente. Il riferimento è alla disponibilità che da questi veniva manifestata a fare sacrifici, a retrocedere circa esigenze e desideri, pur di ottenere il fine ultimo, ovvero la casa di proprietà. Oggi invece, conclude Rubino, le giovani coppie scartano a priori il bivani, puntando decisamente più in alto, ovvero un appartamento di 3 o 4 vani, situato in città, anche non disponendo della liquidità necessaria per far fronte alle suddette richieste. Insomma una società diversa, quella di oggi, decisa sulle proprie voglie ma senza certezze sul come realizzarle in concreto. Numeri che fanno riflettere e dai quali è utile trarre conclusioni. Ed è sulla base di tali valutazioni che risalta ancor di più il valore di un’agenzia immobiliare che ha fatto dell’onestà, della trasparenza e della professionalità i capisaldi del proprio impegno.
“ In alto, Andrea Rubino, in un recente incontro con clienti, dipendenti e collaboratori presso l’Orto Botanico per festeggiare i primi 25 anni di attività della Rubino Immobiliare. Qui sopra, Andrea Rubino con la targa ricordo donatagli dai dipendenti
Non pochi i casi in cui il cliente è stato costretto a vendere la propria casa perché non riusciva a far fronte alla rata del mutuo, per questo noi siamo i primi a voler impedire che i nostri utenti compiano il passo più lungo della gamba
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