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I peeling chimici nella cura della pelle

Dr. Maurizio Cavallini Specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica - Milano Vicepresidente SIES Docente CPMA VALET - Bologna

Queste procedure di Medicina Estetica permettono un approccio utile per diversi tipi di inestetismi quali crono e foto invecchiamento, macchie cutanee, acne sia in fase attiva che nella cura dei suoi esiti, cicatrici di vario tipo

La Medicina Estetica è indirizzata alla prevenzione e all’ottenimento del benessere psico-fisico dell’individuo e al trattamento dell’invecchiamento in tutte le fasce di età. Eliminare imperfezioni e inestetismi è una richiesta sempre più frequente in una società che dà sempre più importanza all’estetica e al “bellessere”. Non dobbiamo inoltre trascurare che l’inestetismo provoca quasi sempre un impatto psicologico nel paziente, che trova in questo disagio, un disturbo nella sua complessità corporea, e che il suo trattamento è comunque elemento importante di riequilibrio psico-fisico, concetto questo tutelato e sostenuto anche dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), che sancisce che “qualsiasi atto medico non deve essere disgiunto dal concetto di benessere psico-fisico, che deve essere garantito a tutti i popoli e in tutto il mondo”. Nella logica di darsi un aspetto esteriore migliore e più fresco sicuramente il fatto di vedersi con una pelle liscia e con un colore uniforme e luminosa rappresenta un aspetto cui molte donne e anche uomini danno peso. Uno dei trattamenti più utilizzati in Medicina Estetica, indirizzato proprio al ringiovanimento e al miglioramento della qualità della pelle, ottenendo quindi una pelle più giovane e bella, è rappresentato dal peeling chimico. Il peeling chimico è un trattamento medico-estetico che provoca, attraverso l’applicazione con un semplice pennello di una sostanza chimica sulla cute, l’esfoliazione e il conseguente “ricambio della pelle”, grazie alla modulazione del suo spessore allo stimolo sui fibroblasti dermici e alla uniformizzazione del colore della pelle, rendendola più omogenea.

LE TRE CATEGORIE DEI PEELING Per semplicità, i peeling chimici possono essere suddivisi in tre categorie: peeling superficiali, peeling medi e peeling profondi. Nel gruppo dei peeling superficiali vengono incluse sostanze che per le loro caratteristiche compositive e di PH sono in grado di agire solo sull’epidermide e sono volti a migliorare soprattutto le imperfezioni di colore della pelle come succede nei casi di ipermelanosi date da età (lentigo senili), esposizione solare (lentigo solari), gravidanza (melasma) e iperpigmentazioni postinfiammatorie (come succede nei casi post acne e/o varicella). Fra le sostanze più utilizzate possono essere menzionate l’acido mandelico e l’acido glicolico a basse concentrazioni (in genere al 30-70%), l’acido retinoico, l’acido piruvico, l’acido salicilico, la soluzione di Jessner (associazione di acido salicilico, acido lattico e resorcinolo), l’acido tricloroacetico a basse concentrazioni (in genere al 15%). Oltre che per le problematiche di discolorazione cutanea, i peeling superficiali possono essere utilizzati anche per patologie quali l’acne sia per la sua fase attiva che per le sue cicatrici residue più superficiali; i peeling superficiali hanno inoltre un’interessante azione in termini di modulazione di crono e foto aging, in quanto sono in grado di attenuare le microrugosità cutanee, migliorare la texture generale e dare una stimolazione alla rigenerazione cutanea attraverso la loro azione rigenerativa. I peeling di media profondità, quali per esempio l’acido piruvico a maggiori concentrazioni o l’acido tricloroacetico al 30-35%, agiscono cre-

Foto di Anna Shvets da Pexels

ando una necrosi che si spinge fino al derma papillare, rappresentando una variante di peeling più impegnativa per il medico nel suo utilizzo e per il paziente per la gestione della pelle post peeling. In generale sono utili per trattare inestetismi più importanti come cicatrici da acne più profonde e da varicella, melasmi estesi e macchie da lentigo solari o senili diffuse e coinvolgenti ampie aree del viso e rughe di media profondità. Interessante in questo campo l’uso dei peeling nanotecnologici Il peeling profondo, in genere a base di fenolo oppure ottenuto tramite l’utilizzo di peeling combinati o misti, oltre a riportare necrosi dell’epidermide, comporta la necrosi del derma medio e/o profondo e quindi può essere scelto per tutti quei pazienti che presentano rughe molto profonde e diffuse, come nel caso dell’elastosi solare grave, e negli esiti cicatriziali importanti, ma richiede un decorso post-trattamento molto complesso e doloroso, non immune da possibili complicanze importanti. Pe rqueste ragioni sono peeling ormai poco utilizzati e che richiedono una importante esperienza pregressa nell’uso e nella gestione dei peeling chimici.

PROTOCOLLI I protocolli di trattamento dipendono dal tipo di peeling che viene utilizzato, ma in genere prevedono almeno due indicazioni standard. 1) Per i peeling superficiali, un trattamento ogni 15 giorni per un numero variabile da 4 a 8 sedute, suggerendo alla paziente di abbinare dei trattamenti domiciliari con creme che possano contenere sia agenti esfolianti leggeri (che proseguano l’azione medicale del peeling) che sostanze idratanti. 2) Per i peeling medi, invece, sono consigliabili trattamenti mensili per 3-4 sedute per evitare eccessivi stress alla cute o eccessivi assottigliamenti e sensibilizzazione della cute. È sempre importante consigliare alla paziente l’uso di creme protettive o make up che contengano fattori di protezione solari alti e per lo stesso motivo i protocolli andrebbero gestiti in periodi di scarsa illuminazione solare e quindi nel periodo autunnale–invernale. I trattamenti con peeling chimici possono integrarsi con altri trattamenti tipici della Medicina Estetica, in particolare con trattamenti biorivitalizzanti con mix di acido jaluronico non crosslinkato, polinucleotidi e/o aminoacidi per agire sulla stimolazione dei fibroblasti e magnificare l’azione da una parte levigante data dai peeling e quella biostimolatoria dall’altra data dai rivitalizzanti. È importante conoscere i protocolli di abbinamento che prevedono la non esecuzione contemporanea ma alternata l’uno rispetto all’altro. CONCLUSIONI In conclusione, è importante sottolineare la conoscenza delle diverse possibilità che la tecnologia ci mette a disposizione nell’utilizzo di diversi peeling, in mono sostanza o combinati fra di loro, le loro diverse concentrazioni: ciò permette di pianificare il giusto trattamento in base al fototipo della paziente, all’inestetismo da trattare e ai risultati ottenibili. I peeling, infatti, permettono un valido approccio per diversi tipi di inestetismi quali crono e foto invecchiamento, macchie cutanee, acne sia in fase attiva che nella cura dei suoi esiti, cicatrici traumatiche o post varicella. ◼︎

Macchie pre e post trattamento con Peeling all’Acido Glicolico

PEELINGS CHIMICI DI SUPERFICIE, MEDI E PROFONDI

corso teorico-pratico

Obiettivo del corso Dare una corretta conoscenza dello stato dell’arte nel campo dei peelings chimici, con una completa illustrazione degli agenti a nostra disposizione, con le indicazioni terapeutiche, le modalità di utilizzo e i possibili eventi avversi. Nella seconda giornata ogni medico effettuerà differenti trattamenti con peeling chimico su modelle sotto la guida del tutor, mettendo immediatamente in pratica quanto appreso in precedenza.

DIDATTICA A CURA DI: Dr.ssa Paola Molinari - Dr. Maurizio Cavallini DATE DEL CORSO: 8-9 Ottobre 2021

CREDITI ECM: 12 crediti (previa compilazione del test)

RICHIEDI PROGRAMMI DETTAGLIATI SEGRETERIA E SEDE: CPMA - VALET Divisione Didattica - Bologna 051.6388334/051.0216405/051.320170 - www.valet.it - info@valet.it

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