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Sistemi urbani intermedi e nuove geografie istituzionali Antonio Bocca1 Università degli Studi “G. d’Annunzio” Ch-Pe, Dd’A - Dipartimento di Architettura di Pescara Email: antonio.bocca@unich.it, antoniobocca23@gmail.com 1
Inviato: 19 ottobre 2020 | Accettato: 5 novembre 2020 | Pubblicato: 19 novembre 2020 Abstract Nel corso degli ultimi decenni la struttura insediativa italiana si è modificata in ragione di nuove dinamiche di aggregazione e di gravitazione, definendo immagini spaziali inedite che sconvolgono i quadri interpretativi consolidati, affermando il ruolo sempre più strategico del sistema urbano intermedio. La tesi è che non tutte le città medie sono uguali: alcune svolgono ruoli gregari e tributari rispetto alle città metropolitane, altre si propongono come alternativa regionale autonoma rispetto ai grandi poli, altre infine svolgono il ruolo di cerniera tra le città metropolitane e i territori marginali delle aree interne. Tutte insieme, però, contribuiscono alla funzionalità complessiva del sistema economico-sociale. Nel ridisegno programmatico del nuovo modello di sviluppo, il riconoscimento del ruolo del sistema urbano intermedio può rappresentare la chiave di lettura capace di riconoscere il valore aggiunto delle città di media dimensione all’interno del programma di riequilibrio complessivo del territorio, in termini di complementarità e sinergia tra aree forti e zone marginali interne. Una rilettura critica di questa situazione in corso di evoluzione è quanto mai utile e opportuna, per ripensare il sistema della governance territoriale e per proporre il definitivo completamento del progetto di riordino istituzionale avviato con la Legge Delrio e mai giunto a compimento, partendo dal ruolo delle Province, fino all’eventuale ridisegno delle Regioni secondo una diversa logica ‘macro-regionale’.
Parole chiave: city-regions, urban regeneration, spatial planning Come citare questo articolo Talia M. (2020, a cura di), Le nuove comunità urbane e il valore strategico della conoscenza, Atti della Conferenza internazionale Urbanpromo XVII Edizione Progetti per il Paese, Planum Publisher, RomaMilano | ISBN 9788899237264. © 2020 Planum Publisher
1. Considerazioni sul sistema urbano italiano «A differenza di altri paesi occidentali, l’Italia nel secondo dopoguerra non si dota di uno strumento spaziale a scala nazionale» (Calafati, 2009), promuovendo indirettamente realtà urbane e insediative antitetiche: da una parte sistemi urbani di diversa dimensione, forti del fenomeno della ‘diffusione polarizzata’ ed in grado di esprimere del potenziale di sviluppo; dall’altro il sistema territoriale – le Aree Interne – perlopiù costituito da aree marginali. Negli ultimi anni importanti politiche urbane sono state avviate dall’Agenzia per la Coesione del Territorio (come la Strategia per le Aree Interne-SNAI), ma nella storia del governo del territorio italiano si riscontrano diversi tentativi di elaborare un’immagine programmatica di sviluppo e conseguente riordino delle ‘geografie istituzionali’, rimaste spesso «proiezioni spaziali delle aspettative pubbliche in merito alla dimensione territoriale dello sviluppo e del benessere» (Calafati, 2009). Prima del Progetto ’80 il territorio rimaneva sullo sfondo rispetto alle programmazioni che si susseguivano. La svolta si ha con il riconoscimento dell’«interdipendenza tra le caratteristiche generali dello sviluppo e assetto territoriale, fra sviluppo economico e trasformazioni territoriali» (Carabba, 1977: 229), qualificando
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