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Dove vanno le città? La riscoperta delle centralità e delle funzioni urbane essenziali dopo la pandemia Chiara Camaioni1, Rosalba D’Onofrio1 Università degli Studi di Camerino - SAAD Scuola di Architettura e Design Email: chiara.camaioni@unicam.it, rosalba.donofrio@unicam.it 1
Inviato: 21 ottobre 2020 | Accettato: 9 novembre 2020 | Pubblicato: 19 novembre 2020 Abstract Solo il tempo probabilmente ci dirà chi ha ragione e chi torto, tra chi oggi sostiene che i nostri ambienti di vita e i modelli insediativi a cui si ispirano subiranno delle trasformazioni profonde con la pandemia, tanto da generare un declino delle città, e chi invece ritiene che non possiamo rinunciare alle città ,alla densità di relazioni, alle opportunità, agli scambi che in esse avvengono e che le sfide del futuro saranno quelle di contrastare gli effetti indesiderati della densità (quali la congestione e l’inquinamento), di correggere i modelli e le pratiche che hanno dimostrato inefficienza e poca flessibilità, di tornare a frequentare temi come la salute pubblica per ridurre il divario tra persone e luoghi. Nell’articolo si cercherà di comprendere le ragioni che hanno portato alcune città a riflettere sulla necessità di rendere i sistemi urbani più attrattivi, più vicini alle persone e alla natura ( necessità emerse ovunque durante il lockdown), portandole a pianificare una rete di centralità complementari e gerarchiche, articolate in vari gradi di compattezza e di relazioni; rafforzando le stesse centralità a tutte le scale, differenziandole in densità, diversità, prossimità, temporalità, vicinanza alla natura e al verde. Le città di Bologna e di Orléans, sia a livello di scala vasta che a livello di scala locale, nelle loro recenti esperienze di pianificazione ci suggeriscono alcune chiavi di lettura per valutare l’utilità del modello policentrico alla scala territoriale e locale, utili a ipotizzare il futuro della città dopo la pandemia. Parole chiave: local plans, urban practices, habitability Come citare questo articolo Talia M. (2020, a cura di), Le nuove comunità urbane e il valore strategico della conoscenza, Atti della Conferenza internazionale Urbanpromo XVII Edizione Progetti per il Paese, Planum Publisher, RomaMilano | ISBN 9788899237264. © 2020 Planum Publisher
Introduzione Ripartire dopo la pandemia non sarà facile, come non sarà facile provare a dare risposte ai problemi evidenziati dalla crisi. La città densa, elevata a modello di città sostenibile per l'ottimizzazione dei trasporti, per l'intensificazione delle relazioni sociali e per le economie di scala, secondo alcuni studiosi si è rivelata incapace di proteggere chi la abita (Ferrier, 2020), tanto da riproporre l’utopia antiurbana della “fuga” dalle città. Altri studiosi più riflessivi ci ricordano, invece, che le città sono sopravvissute alle guerre, alle rivoluzioni e alle pandemie del passato perché della “urbanità” non possiamo fare a meno , come i giorni del lockdown ci hanno mostrato (Wiener & Iton, 2020); così come non possiamo fare a meno della “densità” (Amphoux, et.al., 2001), dell’ “intensità” (De Cunha, 2009) e della “diversità” urbane, in quanto prerogative della città, centro politico, economico, commerciale e culturale della società umana. Di fronte alla crisi si palesa però la necessità di riflettere sugli aspetti critici delle città che pure sono venuti a galla, come : 51