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Tracce di riformismo tra politiche pubbliche e disegno di piano Vittoria Crisostomi1 Università RomaTre Email: vittoria.crisostomi@gmail.com 1
Inviato: 5 ottobre 2020 | Accettato: 5 novembre 2020 | Pubblicato: 19 novembre 2020 Abstract Il pensiero riformista attento a forma e coesione della città, al governo di redistribuzione e rendita, è descritto traversando nel tempo il Piano di Pavia, di Reggio Emilia di Roma. In quei venti anni la disciplina, per sollecitazioni di migliore adeguatezza, si articolava in molti rivoli e nuove forme di pianificazione, in cui il pensiero riformista si è disperso. Come rieditare, riconfigurare, adeguare quei principi di utilità pubblica dell’urbanistica riformista, quando oggi è tutto totalmente cambiato. I modi nuovi del riformismo ormai vanno ricercati nell’evidenziare le città come motori dello sviluppo. L’accrescersi del ruolo fondante delle città è stato ridefinito e assunto unitariamente come problema dalle politiche UE alla fine degli anni ’90, individuando l’esigenza di coniugare il benessere degli abitanti, senza disparità, e le politiche per lo sviluppo in un sistema evolvente, di cui vanno comprese le regole e misurate le prestazioni. Le politiche urbane oggi devono condividere un progetto di valori sul funzionamento della città, stabilendone le regole di costruzione: definire uno statuto urbano aderente alle forme primarie del territorio, all’ equilibrio ecologico, alle prestazioni necessarie per la qualità insediativa, alla scorrevolezza dei cicli quotidiani. Indirizzare verso forme di sviluppo selettive con profili raggiungibili, di opere adeguate ai bisogni e di progetti adeguati alle opere, di organizzazione aumentata da nuove tecnologie, di scambio leale tra pubblico e privato, di nuove regole per valutare la rendita. Il piano, sostenibile e riformista in una accezione aggiornata, è un telaio di occasioni affidabili tradotte in progetti a misura della dimensione imprenditoriale, a misura dei bisogni reali presenti, a misura delle prestazioni ricercate. Parole chiave: politiche urbane, progetto urbano, sviluppo urbano Come citare questo articolo Talia M. (2020, a cura di), Le nuove comunità urbane e il valore strategico della conoscenza, Atti della Conferenza internazionale Urbanpromo XVII Edizione Progetti per il Paese, Planum Publisher, RomaMilano | ISBN 9788899237264. © 2020 Planum Publisher
1. La parabola del piano riformista Verso fine degli anni ’70, raccogliendo le precedenti istanze di riforma della legge urbanistica, si affermò nelle leggi e nei piani urbanistici un pensiero concretamente attento al controllo di redistribuzione e peso della rendita, alla forma e coesione della città, che perseguiva il benessere generalizzato a tutta la popolazione. Tale processo fu accreditato con una denominazione ex-post di “riformismo” contrapposto a quello dei “conservatori “o “massimalisti” in un dibattito intervenuto nei primi degli anni novanta. Va preso atto che in quei venti anni intercorsi, e fino a oggi, sotto la parola “riformismo” si sono avvicendate priorità diverse e modi di fare i piani diversi. L’idea di riformismo si è modificata nel tempo, secondo nuove evenienze, 81