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Fine del quadrimestre. I minori non accopagnati e l'insufficienza dell'Italia /Editoriale
FINE DEL QUADRIMESTRE
I MINORI NON ACCOMPAGNATI E L’INSUFFICIENZA DELL’ITALIA
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di Liliana Maniscalco
Proseguono senza sosta gli sbarchi. E’ sempre più preoccupante la presenza crescente dei minori non accompagnati. Essi costituiscono una cifra superiore al 10% del totale dei migranti arrivati via mare. Costretti a viaggi pericolosi, indifesi e sovraesposti a violazioni dei diritti umani, colpevoli di essere figli della guerra e nati in paesi dove la parola speranza è stata cancellata dal vocabolario.
Provengono soprattutto da Eritrea, Somalia, Egitto, Africa subsahariana e Siria. Tutti paesi in grave conflitto, dove l’emergenza umanitaria è la quotidanità come il perdurante e grave stato di pericolo ed insicurezza sociale.
Sono in tutto 11.000 in Italia, 6.000 arrivati nel 2014, 3.000 irreperibili a causa della fuga dai centri dopo l’accoglienza, in maggioranza maschi, tra i 14 e i 17 anni.
Poichè giungono a riva privi di punti di riferimento, essi dovrebbero ricevere accoglienza e protezione maggiore e avere nel più breve tempo possibile la concretezza di iniziare un percorso fattivo di integrazione.
Questo però non avviene a causa dell’assenza cronica, aggravata peraltro dalla chiusura del programma Mare Nostrum, di un sistema organico ed adeguatamente strutturato atto allo scopo.
A Luglio scorso alcune organizzazioni impegnate nella protezione dei minori, tra cui AIBI, Amnesty International, Caritas Italiana, Centro Astalli, CIR, CNCA, CNCM, Comunità di Sant’Egidio, Emegency, Intersos, Save the Children Italia, Terre des Hommes si sono mobilitate, in occasione dell’inizio del semestre di presidenza italiana al Consiglio dell’Unione Europea, per porre al Governo e al Parlamento delle richieste al fine di fare fronte alla estrema inadeguatezza dell’accoglienza e della protezione riservata ai minori stranieri non accompagnati che giungono in Italia.
In particolare, ribadendo che i minorenni stranieri non accompagnati sono titolari di diritti, così come sanciti alla Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, e che essendo in Italia privi di adulti di riferimento sono particolarmente vulnerabili, hanno segnalato quanto per questo è indispensabile garantire misure idonee alla loro protezione.
In particolare hanno richiesto al Governo: “di promuovere nel corso del semestre di presidenza italiano l’attivazione di un coordinamento europeo per la protezione e l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, con particolare riguardo a coloro che intendono raggiungere altri Paesi Europei, oggi spesso inaccessibili stando alla normativa europea; di assumere piena e diretta responsabilità sul sistema di prima accoglienza dei minorenni stranieri non accompagnati, assicurando condizioni dignitose di ospitalità che superino la precarietà ed il degrado che si registra ad oggi, nonostante gli sforzi delle comunità territoriali, delle Organizzazioni della società civile e delle istituzioni locali; di approntare, a tale fine, un sistema di strutture di prima accoglienza temporanea, in prossimità dei luoghi di sbarco, che rispondano a criteri e standard di qualità omogenei ed evitino il sovraffollamento; di favorire il trasferimento dei minorenni, in tempi certi, da tali strutture alle comunità di accoglienza distribuite sull’intero territorio nazionale e regolarmente accreditate secondo i criteri regionali attualmente previsti – ivi compresa la rete SPRAR – nonché di promuovere la diffusione dell’affidamento familiare; di rendere subito disponibili le risorse del Fondo Nazionale per i Minorenni Stranieri non accompagnati, per superare l’attuale stallo e assoluta incertezza sulla disponibilità di risorse, e garantire modalità e tempi certi di pagamento dei servizi; di prevenire i rischi di fuga e sfruttamento dei minori soli, rendendo più celeri le procedure di identificazione e la nomina dei tutori in tempi brevi e determinati; di favorire i processi di avvio all’autonomia attraverso adeguate misure di sostegno ai processi di inclusione sociale.”
Hanno inoltre chiesto al Parlamento di “approvare in tempi rapidi il Disegno di Legge. C. 1658, sostenuto dai parlamentari dei principali partiti politici di maggioranza e opposizione, volto a disciplinare finalmente in modo organico, sul territorio nazionale, la protezione e l’accoglienza dei minorenni stranieri non accompagnati, superando l’attuale gestione emergenziale.”
E’ davvero giunto il momento che il governo italiano, quale parte dell’Unione Europea ed insieme ad essa, ponga rimedio alle violazioni dei diritti umani che vengono perpetrate ai danni dei migranti ed in particolare dei minori. L’Italia deve porre fine ad una insufficienza legislativa e strutturale perdurante e adottare provvedimenti organizzativi per garantire la necessaria protezione, rimediando all’invisibilità sociale e sostanziale a cui li ha colpevolmente condannati.