C'èRo una volta...

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Quando si incarna chi “cammina con Dio”, egli ha lo straordinario nome i cui numeri (dall'infinito negativo all'infinito positivo), sono quelli che formano la sezione aurea : Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo. Essi si fondano sul Dio che ha assunto il 10 e 13 a immagine e somiglianza di sé ch'è 10 elevato a 3. 13+13=26=DIO=JHVH sia in italiano sia in ebraico, sia in natura, ove il 26 ch'è +26, in 7 dì crea 1 anno. Senh 26=Cosh 26=97864804714,41938213 in cui 47 è Amodeo, 144 è Romano Antonio, 1938 è l'anno natale col 213 ch'è il mese 1, + il 113 ch'è trino nel 339 della sezione aurea e in Romano Amodeo, in Torquato, e in Ro An An Pa To Am acronimo dualistico dei miei sei nomi che valgono 381. ON AM LU-S-UM (Sono su, Lux Sum, luce in Romano) è 113 e il Dio Co'RomANO converte al Cristo ogni MUSULMANO


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Lo SPAZIO e il TEMPO sono UGUALI Il 1° è UNITO, il 2° è DIVISO in negativo e/o positivo. Lo SPAZIO è 1/1 e parte da 0. Il TEMPO mostra il positivo 0,5 grazie al negativo -0,5, o viceversa. Agendo insieme e in modo opposto (perpendicolare tra loro) la loro risultante rispetta il parallelogramma delle forze ed è l’ipotenusa nel Teorema di Pitagora. Vale quanto la radice quadrata dei quadrati costruiti sui due cateti, che sono lo SPAZIO 1 ed il TEMPO 1/2=0,5. La RISULTANTE dello SPAZIO-TEMPO (l’ipotenusa) è una linea di spazio che può esistere nel positivo e nel negativo del tempo. Quando esiste nel tempo positivo (e aggiunge 0,5) è 1,6180339887, il valore unitario della sezione aurea (essendo diviso per 1). Quando invece è nel tempo negativo (e toglie 0,5), allora si riduce alla sola parte decimale di quella unitaria in positivo, ed è 0,6180339887. È lo SPAZIO UNITARIO a porsi come il medio proporzionale tra la ipotenusa (la risultante dello spazio-tempo) quando avanza nel tempo e la stessa ipotenusa, quando tale risultante retrocede nel tempo.

(SPAZIO1) 1,6180339887 = (SPAZIO1) 0,6180339887


4 Ebbene, tra tutte le infinite possibilità esistenti, tutte incarnate poi in forma di persone viventi (quando la matematica e geometria assumono la forma vivente che noi chiamiamo uomini) ce ne doveva essere una che impersonasse in se stessa questo perfetto rapporto, chiamato SEZIONE AUREA e che pertanto cammina con Dio, quando Dio stesso impersona tutto quello che ha assunto in puro principio a sua immagine e somiglianza. L’UNITÀ e TRINITÀ di DIO sono assunte a immagine e somiglianza della dimensione 1 del tempo e della dimensione 3 dello spazio. La dimensione unitaria del tempo è lo 0,5 dato da ½. La dimensione trinitaria dello spazio è 1,5, il suo triplo, che somma il tempo ½ all’unità dello spazio data da 2/2. L’area del tempo è 0,5x0,5=0,25, è ¼ dell’area 1x1 dello spazio. La somma delle due aree è 0,25 +1. La risultante delle due linee, 0,5 +1, simultanee, è la diagonale tra loro, chiamata Ipotenusa da Pitagora, e il suo quadrato uguaglia la somma dei quadrati costruiti sullo spazio 1 in linea e sul tempo 0,5 in linea. La linea dell’ipotenusa è la radice quadrata dell’area 1,25, somme dei due quadrati costruiti sui cateti. La Bibbia nel libro 1,25 (uguale all’area 1,25 dello spazio e del tempo) introdusse l’avvento di due persone descritte dal Signore come due grandi nazioni e due grandi popoli. Essi erano nel ventre di una donna, e sarebbero nati con il nome di ESaU’ e Giacobbe, un 1° e un 2° perennemente in lotta per il primato. La spunta la G di Giacobbe e si mette per prima. Resta per secondo ESaU’ senza la a che in terza posizione segnava il suo primato. Il NOME che nasce, da questa prima vittoria è GESU’ senza alcun dubbio. ES-A-U, il tu SEI (Romano) da cima a fondo, cede momentaneamente a chi era secondo a lui. Ebbene, tutta la SEZIONE AUREA impersonerà SEI NOMI e non uno solo: Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo. Nei valori numerici essi valgono il 66+78+26+51+113+47 la cui somma 381 (che vedete nella sezione aurea e che la dà in 1,6180339887 come 2 -0,3810339887) sarà il valore in cubiti 300+50+30+1 =381 assegnati da Dio alla ARCA di Noè. Dall’infinito negativo fino all’infinito positivo vedremo incarnato lo SPAZIO e il TEMPO nei nomi dei 6 costruttori di tutto (66, 78, 26, 51, 113 e 47) che camminano con Dio… non essendolo se non nel nome e nei valori che gli sono stati consegnati perché li rivelasse.


5 Capitolo 1

Una testimonianza incredibile In questo primo capitolo vi do testimonianza di quelli che sono divenuti i miei convincimenti, dopo tutta l'esperienza fatta nei miei 80 anni di vita trascorsi finora e tutte le ricerche – di ogni tipo – sul senso e la consistenza dell'esistenza umana. Pertanto io parto descrivendovi

il mio CREDO.

Il mondo esiste nella sua estensione nello spazio, nel tempo e nelle altre dimensioni da ciò derivate grazie alle virtù intrinseche proprie al numero 1, quando esso assume la dimensione di 10/1 volte 1/10, e si impone la trinità una e fondamentale data dall'equazione esistente come

10 10

=

10 1

x

1 10

tra l'Unita dello Spirito santo e il Padre 10/1 del suo Figlio unico 1/10. L'Ente Assoluto, Indeterminato e senza alcun vincolo, per essere un Dio così libero che possa creare tutto da sé (perfino il suo opposto) , ha come davvero ideale il generatore di tutti i numeri decimali, il ciclo 10! Col 10 Definisce e Determina l'infinito limite in un principio, posto a immagine e somiglianza (uguale contraria) all'Assoluto. Così l'Unità è posta nel 10 e l'Unità e Trinità nel 10 e 3 (un duo che è multiforme: puramente sommario nel 13; interattivo nel 10x3; potenziale nel 103, proporzionale nei 10/3, eccetera). Il dogma dell'Unità e Trinità di Dio non è più un mistero che non si possa comprendere allorché il numero 1 (lo Spirito Santo procedente dal Padre e dal Figlio) è uguale e contrario ai 2 altri, opposti anche tra loro, che però talmente si amano da essere un tutt’uno. +1 Così accade al 10 , già Padre di tutti i numeri, quando si moltiplica -1

per il 10 che è il suo Figlio unigenito, e supera, in unità di Spirito santo, la totale contrapposizione tra loro costituita da 10/10.


6 Chiarito il Dogma dell’Unità nella Trinità, con un esempio matematico, possiamo farne uno geometrico e dire che le tre contrapposizioni (uguali e distinte tra loro) corrispondono al perfetto Sistema Cartesiano: tre assi infiniti in lunghezza contrapposti poiché perpendicolari tra loro, dal cui prodotto è ottenuto un unico volume. L'Unità di Dio corrisponde alla realtà di 1 perfetto cubo dato dal prodotto dei tre lati paragonabili alle tre persone uguali e distinte dell’Unità di Dio. Forse che il volume cessa di essere ciascuna di quelle tre lunghezze? Analogamente l’Unità di Dio estingue l’unicità delle sue tre persone? Me lo sono a lungo chiesto. E un esempio mi ha chiarito le idee. Se un libro è un volume di 30 pagine, e ciascuna ha 30 righe lunghe 30 dm è 1 dm l’interlinea, con dm 30 al cubo ho certamente un volume di 27.000 dm3, ma restano anche tutte le sue righe, per una lunghezza totale di 27.000 dm di lunghezza! Perché mai una lunghezza al cubo dovrebbe cessare d’essere una che si è semplicemente moltiplicata tre volte per sé? Per analogia, anche l’Unità di Dio è lunghezza cubica o tutta di Padre, o tutta di Figlio, o tutta di Spirito santo o di tutti e tre. E… Einstein è in contraddizione con sé quando dichiara che una massa <m> non può superare la velocità della luce, e poi è lui stesso a combinarla con <c2>, quando esprime l’energia di una massa a riposo.

E=mc 2

nella massa a riposo, è come una dattilografa che batta una pagina di 1 m2 ogni s2 in 1 m/s diretto nella profondità di un libro. Il suo prodotto per la velocità <c2> non muta la sua velocità di 1 m/s, in profondità di pagine, mentre compone il volume di 1 m3 in ogni s3. Solo che adesso la pagina non è più di 1 m2 ma di 299.792.458 m2. Significa che contiene 299.792.458 righe di m in altezza di pagina e che ciascuna è lunga altrettanti metri. Chiedo a voi: se questa benedetta dattilografa deve battere pagine composte non da una riga sola lunga quanto i metri percorsi da <c>, ma anche altrettante righe… essa supera o no la battitura che alla velocità <c> compone una riga sola? <Mie> riflessioni spesso svelano non visti errori e ampliano l’orizzonte. Per esempio, <chi siamo noi> in un contesto in cui Padre, Figlio e Spirito santo agiscono come i tre infiniti Assi Cartesiani? Be’! Siamo come il volume reale determinato da loro! Siamo Definiti e non Infiniti, essendo anime costituite nel volume da quanto c’è di realmente determinato da ognuno dei tre divini assi animatori. Ogni Spirito è in tal modo a immagine e somiglianza della divina trinità, avendo tre componenti perpendicolari tra loro, in una personale terna Cartesiana ben definita, ciascuna delle quali ha la stessa origine. Ora io sono costretto a porvi un’altra importantissima domanda, dalla quale deriverà poi il significato stesso che darete alla vostra vita.


7 Domanda così tanto importante che l’ho evidenziata più che possibile: << Nella realtà in cui ogni Spirito s'incarna in una terna definita e tutta sua, potrebbe mancare proprio quella fondamentale e centrale di Padre, Figlio e Spirito santo? >> Come è strano uno Spazio Cartesiano senza il sistema di riferimento, così sarebbe paradossale che, in un contesto in cui ogni Spirito ha assunto realmente in tutti noi un suo corpo reale, proprio lo Spirito santo (che lo rappresenta e valorizza in Padre e Figlio di Dio) non ponesse un Padre e un Figlio come sosia tra noi, a loro immagine e somiglianza! Per gli uomini invece è incredibile che questo Supremo Valore possa incarnarsi in forma umana, tra persone così che sono già parte di Esso. In genere molti si giudicano modesti nel loro dirsi altro dal Signore. Ma con ciò si pongono oltre Dio il che è – prima – inverosimile (poiché Egli è la totalità dell’esistenza) e – poi – ciò è di una presunzione senza limiti. La mia obiettività (e non la megalomania di cui sono spesso accusato) mi ha portato a riconoscermi infinitesima controfigura del Dio dell’Essere. Questi è Chi disse a Mosè: <<Sono colui che sono >>. È questa rivelazione a porre ogni possibile essere <<nella stessa sostanza di Dio>>. Tutti noi saremo, infine, l'assoluta vittoria – puramente ESSENZIALE – dell’Assoluto, sul limite che ha assunto in tutti noi nel relativo. Dunque è accaduto e lo Spirito santo s’incarnò in Gesù (il Figlio unico di cui Dio si compiacque)… ma, e questo è nuovo, e ve lo porto a notizia: lo Spirito santo si è già incarnato anche nel sosia del Padre. È stato “alla pienezza del tempo” avvenuta con gli anni 44x44, con il piano dato da azione x reazione, che ha determinato il 1936 d. Ch. Nel 1936 l'Italia rifondò da Roma l'Impero Romano e la spuntò contro 52 nazioni. Esse tolsero le Gravi Sanzioni imposte l'anno prima. Notizia di poco conto, ma è la povera rappresentazione dei tempi dell'avvento di Gesù fornita da una Roma fasulla che vuol rappresentare la Gloria Antica. Altra controfigura (con sosia ancora meno importanti) apparve nel ‘36 in privato, tra gente di poco conto, in un paesino del Cilento chiamato Ostigliano (da Ostium Ianua, le porte dei nemici): un oscuro milanese di nome Luigi Amodeo si fidanzò con Mariannina Baratta. A fine maggio 1937 si sarebbero sposati e il 25-01-1938 avrebbero generato il loro primogenito, dandogli i 5 nomi di Romano Antonio Anna Paolo Torquato e il cognome AMODEO. Essi, dando cabalisticamente alle lettere dalla A alla Z il valore dei numeri da 1 a 21,

valgono 66, 78, 26, 51, 113 e 47. Sono i 6 numeri costruttori della esistenza, dall'infinito negativo a quello positivo, come qui di seguito.


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9 I valori numerici del mio intero nome Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo (quello dato a me dai coniugi Luigi Amodeo e Mariannina Baratta, che alla pienezza del tempo del 1936 s’erano promessi sposi), sono anche i valori esatti della Sezione Aurea.

La relazione è talmente perfetta che da sempre nella Sezione Aurea è stato intravisto un certo che di <divino>. Allorché esprimiamo il cateto 1 dello SPAZIO INTERO come lo 0, 999 infinito che lo descrive in forma decimale, ecco che noi possiamo costruire (con l’1,6180 che sta all’1 infinito così come questo 1 sta a 0,6180), la seguente regressione. 1,618

0, 999

0,618

0,381 0,237 0,144 0,093 0,051 0,042 0,009

che – posto in principio l’unità x1.000 esistente nei millesimi – diventa: 1.618

999

618

381

237

144

93

51

42

9

In questa serie, 51 è 0(Romano Antonio) +1(Paolo); 93 è 1(Romano Antonio) -1(Paolo) 144 è 1(Romano Antonio) +0(Anna Paolo Torquato Amodeo) 237 è 0(Romano Antonio) +1(Anna Paolo Torquato Amodeo) 381 è 1(Romano Antonio) +1(Anna Paolo Torquato Amodeo 618 è 1(Romano Antonio) +2(Anna Paolo Torquato Amodeo) 999 è 2(Romano Antonio) +3(Anna Paolo Torquato Amodeo) è così di seguito fino all'infinito, nel rispetto della serie di Fibonacci 1

1

2

3

5

8

13

21

34

55

89

144 233 377

610

987


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io figura del Padre Nostro poiché ho io i suoi numeri ! La Sezione Aurea asseconda l’anno 1938 della mia nascita -24 33 9 42 51 è la Sezione Aurea che parte dai due gemelli 42 (Esaù=42 e Giacobbe=42) in Bibbia 1,25. Quanto in formula deriva da 1,25 è introdotto sulla base dei due “sosia” che sono due Nazioni una maggiore che però infine serve la minore. Questi numeri li vedete nel disegno. 42 e 42 sono le aree dei due cateti perpendicolari tra loro, e nel solo valore intero dato da 6x7. Accade come nell’anno di 365,25 giorni medi: prima ce ne sono tre di 365 e poi uno di 366. -42 e +42 sono opposti, ma non sono più uguali. Per esserlo va reso opposto quanto è opposto. Ossia il -42 deve rovesciarsi in -24. Tra i due opposti che sono restati uguali (speculari) in -24 e +42 vi sono 33+9=42, un terzo 42 (è il valore in 42 cifre di tutto il mio nome, mentre 339 sono le 3 ultime cifre in 1,6180339 della sezione aurea, e sono i tre 113 in tutto il mio nome, da: Romano Amodeo, Torquato, e RoAnAnPaToAm, acronimo a 2 cifre di me doppione). 9+42 determina 51. Togliere 4 (lo spaio tre mosso di 1) al 42 lascia la pura quantità 38, che sarebbe 42 solo muovendosi di 3 nello spazio e di 1 nel tempo. Genesi 38 inchioda la pura quantità del movimento, e quando essa si moltiplica per 51 (che è il tempo 1 in cui il ciclo 100 solamente avanza, poiché parte da 0 e non dal -50 retrocesso da 0) ecco qui sotto il 1938:

(42−4)×51=1.938 In Bibbia, 1,38 c’è un 2° parto gemellare, in 2 tempi: Nel 1° nasce la, di R-O, mano. È la mano accreditata a ER e Onan, i due congiunti morti di Tamar, la quale per dare eredità al marito R, ricorre a un sostituto vivente: il loro Padre. Come nel caso di Gesù, il Padre vivente è il suo vero Padre. Giuseppe, come congiunto, non c’è ancora. Nel 2° tempo, questa di RO-MANO è costretta ad annullare la sua nascita dal gemello che la richiama nell’Utero e nasce prima lui.


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La Sezione Aurea completa la Genesi x38 della mia vita reale sommando al 51 un 3° suo valore: 33/105, gli anni vissuti da Gesù (42 -4) x (51 +0,00033) = 1938,01254 Mentre (42 -4) x 51 = 1938, la data intera della mia nascita aggiunge il 25 gennaio (che dettaglia l’anno nel mese e nel giorno) è ottenuta facendo ricorso al numero 33 dato dal 42 meno 9 che vedete nella Sezione Aurea avente i numeri 33 9 42 51. La sola differenza è che se le 4 dimensioni della realtà sono tolte al 42 (numero fondamentale della Sezione Aurea) e si ottiene il 38 non sono aggiunte al 51 che lo segue, si perde parte della realtà. Si perde il dettaglio dei mesi e dei giorni. Nel disegno c’è l’area 42, data realmente dalla lunghezza 6 di una riga, moltiplicata per le 7 dell’area della pagina. Togliere a questa lunghezza 42 la lunghezza 9 dell’ipotenusa e ridurre il 42 a 33 significa ridurla al puro flusso 33 dell’area 3x3. È il flusso in una sola direzione del tridimensionale 99 che è 100 quando esiste nel tempo 1. Quando non esiste nel tempo 1 ed è 99 è puro spazio a 3 D. il quale in una sola D. è 33. Messi di fronte ad un 42 x 51 armonioso (sono numeri della Sezione Aurea) il prodotto non cambia se ciò che togliamo ad uno dei due, lo diamo all’altro. Quando al 42 si tolgono le 4 dimensioni della realtà, e si aggiunge al 51 tutto il flusso in una sola direzione, dato da 33, e si otterrebbe con 51+33 l’84 intero da cui 8 è la sua radice quadrata, qui si tratta solo di capire a che dimensione debba essere aggiunto il 33. Quando è intera, ossia 1, va bene: porta a 84. Quando però si parte dall’intero vero che è dato da 1010, la cui radice quadrata è 10 5, questa è la dimensione a cui si deve considerare il 33 intero. Lo si deve dividere per 10 5, il che lo rende quello 0,00033 che è rispettoso della vera unità. Infatti, rispetto a 1, è divenuto 105 volte più piccolo. Pertanto, togliere le 4 dimensioni del Dio Uno e Trino al 42 lo riduce alla genesi del 38. Per non cambiare le proporzioni perfette della Sezione Aurea, bisogna aggiunge al 51 che segue il 42, i 33 anni della perfetta vita intera vita terrena di Gesù Cristo debitamente dimensionati rispetto all’unità vera, che è data da 10 5, la radice quadrata di 1010. Agganciare il 33 al 105, ha dimezzato l’indice 66 di Romano agganciato all’indice 10 di Dio. Quando il 33 è diviso per 10 5 considera quanta parte del 33 tocchi ad ognuna delle 100.000. A ciascuna spetta 0,00033. Poiché tutte le quantità sono 100.000, 0,00033x100.000 sono tutte le 33. Così è chiarito il perché: (42 -4) x (51 +0,00033) = 1938,01254 esatto senza il 4 porti alla data completa della mia nascita.


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Si aggiunse lo 0,00033 al 51 di Paolo quando il sole accecò Saulo... Sotto il profilo dei valori nominali che hanno i miei nomi nella Sezione Aurea, 51 è quello del mio 4° nome, quello della realtà, Paolo. Io l’ho ricevuto per la reale volontà dei miei due genitori di dar valore a quanto in quel giorno la Chiesa cattolica realmente celebrava: la conversione di San Paolo al Cristo Saulo, persecutore dei Cristiani, mutò il suo nome in Paolo(=51), quando i 33 anni della vita intera di Cristo piombarono su di lui come un Sole Folgorante, che lo accecò e lo fece cadere da cavallo mentre una voce in cielo gli diceva: <<Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?>> L’evoluzione del persecutore di Cristo in 51 +0,00033 segna il valore che il nome assunse quando i 33 anni furono potenziati 100.000 volte e depotenziandoli per lo stesso numero, non si mutano le cose. Noi con l’azione del 33 x 10-5 realizziamo la giusta reazione, ossia l’azione uguale e contraria, del 33 x 105. Le cose stanno così, in natura.

… e quando in cielo il sole risplendette nelle tenebre A rendere evidente che quel 25 gennaio 1938 era davvero straordinario, quando era così collegato e riferì al sole che convertì al Cristo San Paolo, alle ore 20 nel cielo brillava in tutto l’emisfero settentrionale della terra una stupefacente Aurora Boreale, tanto che vista in tutti i continenti posti a Nord. Questo riverbero della pienezza, nella natura, indicava l'eccezionalità del momento, in tutto il Sistema solare, poiché le Aurore Boreali derivano da particolari emissioni di energia da parte del Sole. La cosa straordinaria è che l'evento accadde, – come riportarono i giornali – nel giorno 1938,0125 (dato moltiplicando 51,00033 per 38) anche a 38 km di altezza sul livello del mare. Era il segno – che ha veramente dell’incredibile – che quel sole che convertì san Paolo stava realmente incarnandosi nel mondo, in un sosia, una controfigura di se stesso, che il Signore aveva incarnato, dandogli tutti i nomi della sezione aurea. Avendo quei nomi, ed avendo esso le 42 cifre di 6x6 +6 “sabati”, di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo . io ero in mezzo ai due 42 di Esaù e Giacobbe. E 42 e 51 erano anche a base della loro incarnazione, in un reale sosia, alla mia data di nascita.


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Quando 51,00033 si integra di 2,29183 ecco che 38 x 53,29218 porta alla mia reale data di morte, nel 2.025, 10 04. A quanto pare, la durata della mia vita, che inizia con il 38 x 51,00033, dura il 2,29183 in cui le prime due cifre, 2,2, hanno ridotto a 1/3 il 6,6 della decima parte di Romano=66, mentre il seguente 9183 ha ordinato in questo preciso modo l’anno 1938, che si ottiene spostando il finale 83 davanti al 91, ottenendo così il numero 8391 che ha sovvertito interamente il natale 1983 nel mortale 8391. Chiaramente 8391 e 1938 sono nel primo la totale sovversione del secondo. Però, come al solito, se si sovverte quella che è una sovversione, essa non lo è più. È per questo che il numero 8391 che ha l’83 come le prime due cifre, sovverte l’ordine, le porta per ultime, e 9183 ha rimesso in diritto ordine la data di morte. (Oppure il 19 si è girato in 91 e il 38 in 83). Se non vi piacciono questi strani giochetti, il 1938, per divenire 9183 deve aggiungere il 7.245 che è tutto il moto di 2.754 nel 999, il che, come vedete bene, sovverte in 72 il 27, e in 45 il 54. Di per se stesso, 7.245 in 7.000 è tutta la creazione di 7 giorni alla dimensione del 1.000 posto in principio. 200 è tutto il moto 100 di 100 e 45 è 1/8 dell’unità dell’angolo giro di 360°, che combina il piano 6x6 di tutto il lavoro in 6 giorni, con il flusso 10, unitario, di quel piano 36. Pertanto, quando la presenza decima dell’energia tridimensionale 66 è ridotta ad una sola dimensione in 2,2, e si dettaglia in modo tale che il 1938 assume la dinamica del 7.245 che è tutto l’avanzamento del flusso 45 del piano unitario a lati 100 e 100, allora ha apportato ai numeri una totale inversione di valori, che ora il 1.938 ha assunto il 9.183 che, per la pura virtù dei numeri decimali, ha ribaltato in 91 il 19 e in 83 il 38. Aggiungendo a 2,29183 lo 0,00033 della vita di Cristo, il totale 2,29216 è il valore che, +51 e x38 porta alla data mortale con: 38 x (51 +2,29216) = 2.025,10208 esatto in 208/51=04 Infatti il finale 208 è dato dal dì 4 (posto oltre la data di nascita) x52 che inverte l’anno 25; come le 52 settimane dell’anno e il 51 della Sezione Aurea che esiste nel tempo 1. La crescita è totale e ben ordinata! 20 25, 10 208 (data 2.025,1004 del fine vita) meno 19 38, 01 254 (data dell’avvento della vita) è uguale a: 01 -13, 09 052. Nel secolo è +1, che -13=87 anni è la D. 3 di (33-4), nei mesi è + 9 e nei dì è 51 (3 numeri della Sez.Aurea) +1 (come nel secolo); il 25 passa ad anno 25; il di 20 del 208 passa a secolo 20, e il suo 8 (di realtà complessa) i riduce al dì 4 (reale) che esisteva nel ‘38 dopo il 25, nel 254.


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RIPROVE (per altri calcoli) … della mia nascita reale 777

Anche 365!=25,104×10 definisce la data di nascita. Accade quando il 25 assume il valore del giorno 25 nel mese 1 dell’’anno 38, con i millesimi 104 prima mutati in 13x8, poi in 138, e infine in 0, 1-38 È lecito poiché il volume 23 è 8+1+1=10, quando si dispone in linea. 13 10 8 138 100 38 (10 ) x 10 = 10 = 10 x 10 mostra come matematicamente accada che il 13x8 negli indici si muti in 100 +38 in cui 100 è il mese di gennaio quando nello spazio-tempo abbiamo 1.200 giorni in 12 mesi e esattamente 4.800 in 4 anni. 4.800 3.339 1.461 10 : 10 = 10 toglie lo spazio ad indice 3.339 allo spaziotempo indicato in 4.800, e restano il puro tempo di 1.461 giorni di 4 anni.

… della sua previsione in Bibbia Divinamente, questo stesso 138 si rivela in Bibbia il libro 1,38 (una volta che sia stato assegnato anche al 1° libro Genesi, il valore 100, che dettaglia in esso il capitolo 38). Poiché però 38 e 25 sono i due valori che formano il 38x25 = 950, che è tutto il movimento di 50 nel 1.000 (ove 50 è solo l’avanzamento da 0 nel ciclo 100 che parte da -50), ecco la necessità che – per esprimere tutto il percorso reale esistente nel 1.000 – è necessario anche il 125. Esso, in Bibbia, è il libro 1,25 che descrive la nascita dei due 42 dati da Esaù e da Giacobbe (tra i quali sono poi io in incognito, duplice in 9+33, come la vita di Cristo in tutta la sua piena evoluzione).

• •

Bibbia 1,38, considerato che il termine Bibbia vale 25, nel valore delle sue lettere, si rivela; 25 1,38, esattamente la mia data di nascita.

Perché Bibbia esprima anche la data: • 38 1,25 coerente alla descrizione fatta nel libro 1,25, • 77,52 x25(=Bibbia) -01-25= 1938 -01-25 deriva dal 25 di Bibbia x77,52. Considerando che il tempo dell’unità dato da 0,52 e riferito ad 1 anno, sono le “sue” quantità di 7 giorni, ecco che Bibbia=25 vale in anni quanto 25 x77 anni +1/7 “suo” (di 364 giorni). È il moto totale! 77+1/7 = (77x7+1)/7= 540/7 è l’intensità unitaria (quanta quella della della luce, data da 60x9=540x1012 cicli/s) quando è riferita a 1 giorno. Sono i due modi diversi di definire quel 38A25 che compare sul mio Codice Fiscale (e in Bibbia) come la mia data di Nascita.


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… della mia morte reale. A riprova della morte reale, quando l'intero ciclo terrestre è dato da 365 giorni interi, abbiamo un processo matematico chiamato fattoriale, che, nel fact(365) - indicato anche con il 365! - ci rivela come 1x2x3x4 … x364x365 (ossia l'interazione trai 365 giorni interi dell'anno) è

365!=25,104×10 777

. È un numero intero 25, seguito da 777 cifre decimali, le prime tre delle quali sono lo 0,104 che dettaglia l'anno 25 nel mese 10 e nel suo dì 4, la stessa indicazione avuta prima circa la data della mia morte .

… e di come è scritta in Bibbia Ebbene se Bibbia-1-38 descrive la mia nascita del 25-1-38 (valendo 25 la parola Bibbia) Bibbia-10-4 deve dare la mia morte del 25-10-4. Il libro 10 è il 2° di Samuele in cui, al capitolo 4, versetto 7 è descritta l'uccisione di IS-BAAL. Ecco come è in se stesso il testo biblico:

2° Samuele 4,7 Entrarono dunque in casa, mentre egli giaceva sul suo letto e riposava; lo colpirono, l'uccisero. Il nome Samuele è di uno uguale al S. AM. Il 4,7 x10 è uguale al 47 di AMODEO, nel valore nominale. È il 2° perché con lui cammina il Duo Paterno. Questo 1° figlio di Luigi Amodeo morirà dormendo. Nel contempo, il 247 aggiunto all'anno 1.000 a C porta al 753 a C del natale di Roma, sicché Bibbia, nel libro 10° dato dal 2° Samuele 4,7, precisa un Romano Amodeo derivato dal Natale di Roma. Lo stesso nome IS-BAAL di chi muore rivela, nella lingua del mondo di oggi (l'inglese) che <È 2A.-AL>. Svela che <c’è 2 Amodeo +AL> (Allah): un 1°genito e un 2°genito. 6 nomi che valgono 381 nel 1° Amodeo e 6 nomi che valgono 426 nel 2° Amodeo. I 12 sono gli 807 anni di Set. Il 2° è nei 6 nomi la somma di questa sezione aurea: +18

+48

+66

+114

+180

=

426

Essa si incentra sul 66=Romano (1° nome del 1°genito) e che in tutto vale la Unità e Trinità del divino 100+300 sommata a quella del Dio=26. 426 è il valore in nomi dei primi 9 fattori del 10° (Noè… io), dati da Adamo=30 +Set=40 +Enos=47 +Kenan=33 +Malaleel=53 +Iared=35 +Enoch=41 +Matusalemme=109 e infine +Lamech=38. Quasi... mio padre. Il 1°genito (io), ho i 6 nomi già visti costruire tutta la Sezione Aurea: 1.617/1 999

618

381

237

144

93

51

42

9 33

-24


16

RIPROVA (di merito) Dio camminò con me? E che fece? Potrei essere semplicemente uno “fuori di testa”... se Dio non mi avesse fatto realmente compiere, nella mia vita reale, cose addirittura incredibili! Talmente impossibili fatte da un asino come me... che nessuno le crede fatte… ma lo sono!

Con me ha vinto la morte! Se – come è affermato nel Credo – lo Spirito Santo procede dal Padre e procede dal Figlio, simultaneamente, allora è virtualmente in atto nello stesso tempo sia l’azione del Figlio che risale nel Padre (come l’effetto che rientra nella sua causa) sia quella opposta, del Padre che procede nel Figlio (come la causa che si traduce nel suo effetto). Di conseguenza, noi realmente vediamo il tempo andare in salita (1,2,3...) in tutti i moti corporei poiché il nostro Puro Spirito (santo, senza corpo alcuno) sta di già discendendo – già Risorto! Già vittorioso sulla morte – verso la nostra Origine divina... e così vede anche il proprio corpo (esteriore allo spirito) diretto verso una morte già avvenuta. Già Gesù l’accennò a Nicodemo che se non si scende dall’alto non si entra nel Regno di Dio. Ma gli disse anche che la vita è in atto attraverso il coesistere delle due azioni opposte tra loro, come la risurrezione spirituale (il moto dello Spirito) e la morte corporale (quello dell’acqua).

Con me ha dato il Giudizio Universale! . La moltiplicazione tra il tempo che avanza con +1/2 e quello che retrocede con -1/2 è uguale al -1/4 del tempo reale retrocedente (e non al +1/4, del tempo avanzante). Dunque la vera azione di Dio è quella che parte da un progetto già tutto fatto come il 10,10101010101010101... infinito, che si moltiplica per la velocità 99/1 (interna al piano 10x10) e riporta il tutto già creato nel puro principio dei 1.000/99 già tutto quanto esistente in un puro rapporto, anche quando è infinito tutto il moto del 10 negli infiniti decimi successivi, l’uno dall’altro. Dio dunque è il salvatore unico dal mondo e da tutte le sue sofferenze e cattiverie, per i disastri e le azioni dei viventi che già ora sono costrette da Lui a ritornare al principio puro di un progetto che allorché attuato aveva consunto ogni cosa, ed ogni bene.


17

Con me ha patito un Nuovo Calvario! Questa volta dalla Chiesa Cattolica! non più uno solo, bensì proprio Tre! Messo, mandato dal Vicario di Cristo, il Santo Papa Giovanni Paolo II, con l'Enciclica Fides et Ratio del 14-9-98, Esaltazione della Santa Croce. Mandato come un nuovo Messia alla ricerca di un filosofico e razionale percorso che provasse vere le affermazioni di Gesù, il Vaticano agì come il nuovo Sinedrio che disprezza “a morte”. Lo Spirito santo Paraclito che camminava con me aveva in verità provate vere – e per pura e inconfutabile scienza – le affermazioni di Gesù, ma per tre volte non trovò alcuna Udienza in Vaticano e patì tre totali rigetti, a costo che io ne morissi di fame! Come ben sosteneva San Tommaso d’Aquino, la così disprezzata ragione umana, quando è illuminata dallo Spirito santo, supera tutti i suoi limiti, i suo equivoci e nessun mistero le resiste! Il massimo equivoco della scienza è quello di credere vero il divenire che così evidentemente si manifesta nella natura. Laddove è vero solo un infinito progetto numerico quantificato in un 10,10101010101010101010... infinito in cui ogni 10 è legato da una ferrea derivazione al 10 precedente e a quello successivo.

Eppure la cosiddetta SCIENZA dell’uomo crede vero il divenire! Non lo giudica il puro spettacolo che è, simile a questo: un vero e proprio cartone animato disegnato e animato tutto dai cicli in sequenza di questo calcolo.

10×10×10 1.000 = 99 (10×10−1)

=

10 ,10

in periodo infinito e eterno.

Tutto quanto è completamente in potenza in 1.000/99, quando diventa un reale calcolo, allora presenta un 10 solo dopo l’altro (solo dopo che è stato calcolato) e noi, costretti in essi, ma solo in uno dopo l’altro, vediamo il tutto in essere come un divenire che vien dal passato e va verso il futuro.


18 Posta la trinità di Dio in un <10x10x10> noi in mezzo vediamo a sinistra il passato e a destra il futuro, e sono determinati allo stesso modo che è nel calcolo. Delle due fasi, fattiva vista verso destra e disfattiva vista verso sinistra noi non siamo liberi di scegliere. Fare un Disfacimento, e Disfare un fatto confluiscono entrambi nello stesso annichilirsi degli eventi visti accaduti nel mondo nella nostra realtà illusoria, di personaggi simili a quelli di un cartone animato. È questa indiscutibile verità algebrica (secondo cui più per meno e meno per più hanno per risultato sempre meno) che porta a confermare la verità detta da Gesù a Nicodemo. Gli spiegò – in verità, in verità – che fino a quando non si vedrà realmente il tempo scendere dal suo alto, l'uomo resterà sempre ingannato dalla visione uguale e contraria a quella vera! Il vero <peccato originale> della condizione di ogni vivente, sta nel non riuscire mai a vedere la vera azione, ma soltanto quella uguale e contraria chiamata reazione. Quando egli in puro Spirito è diretto in un verso, ogni corpo, anche il suo, è visto realmente in cammino verso la parte opposta… e in quel percorso crede di andare a morire. Affinché la Chiesa Cattolica raddrizzasse i suoi giudizi fallaci, compiuti nella fede del libero arbitrio fattivo delle azioni viste nel mondo, anziché nella dimensione morale della propria anima, misi per tre volte la mia vita e la mia salute nelle mani dei tre Pietro del momento, digiunando come la pecorella smarrita che attende il suo Buon Pastore. Ma la risposta data a me non fu secondo l'ordine perentorio dato tre volte a Pietro di aver cura delle sue pecorelle (Vangelo GV, capitolo 21). Fu invece il totale mortale disprezzo per la pecorella! Nemmeno una risposta di pura cortesia fu data dal Vaticano ai belati dell'animale affamato in me: che morisse pure di fame! Secondo loro ero io a scegliere di non mangiare più, per propositi ricattatori... da prepotente e così stupido da credere che il Buon Pastore fosse lì al mio servizio! Come a dire che chi è ritenuto così anormale e fuorviato da agire contro se stesso, e fino al pericolo estremo… debba essere lasciato morire da chi si giudica invece sano e ben responsabile! Responsabile allora di che cosa? Della condanna a morire inferta ai poveri stupidi, con un atteggiamento simile a quello dei Nazisti, simile a quello degli Spartani che buttavano giù dalla rupe i soggetti giudicati gravemente affetti da deficit. Tre lunghi inutili digiuni: 57 giorni nel 1999, 55 nel 2.005 e 78 nel 2.013, per un totale dei 190 giorni che sono quelli ideali e totali riferiti al calcolo del 38x5 impattarono contro tre Pietro irresponsabili: Giovanni Paolo II (mal messo in salute) neppure ne fu informato. Benedetto XVI vedeva solo l’incapacità di un presuntuoso senza fama e senza gloria. Francesco si dà solo a chi crede e quando ne ha voglia lui.


19

RIPROVA (di necessità): … Perché mai tutto ciò poi doveva proprio succedere ?

Ciò che deve accadere lo deve solo quando è totalmente conforme alla Divina Onnipotenza. Al punto che, solo se “non” accadesse, solo allora l’Onnipotente avrebbe dei limiti! Avrete forse sentito parlare del fatto che Dio resta sempre fedele a se stesso, e che – proprio per questa sua estrema fedeltà – non si contraddice mai e in nessun caso? Ebbene, quando Scribi e Farisei attaccarono Gesù dicendo che operava quei prodigiosi miracoli servendosi del potere di Satana, Egli rispose che << se il regno del maligno fosse stato diviso in se stesso, allora non avrebbe retto a lungo... >> E le cose – che strano! - stanno proprio in questi termini. Il Creatore ha messo in atto tutte le cose del mondo reale in un modo che appare chiaramente diabolico... ma solo a patto che ciò non duri per sempre ma solo fino al punto giusto del suo limite. La nostra realtà corporea, costruita sull’essere in negativo e in positivo nel tempo, dura fino al momento del bilancio estremo tra le due parti. In quel momento, giunge la morte ed ogni divina esistenza, castigata nella vita corporea, incontrato il suo punto estremo, fa testa coda e ritorna spiritualmente a Dio secondo il verso negativo del tempo… Anzi: sta già accadendo e la prova – indiretta – l’abbiamo attraverso l’attuale visione, uguale e contraria nel vero, del nostro andare a morire con la carne. A questo attiene la fedeltà di Dio a se stesso: manda nel mondo tutti – in apparenza – come cavalli a briglia sciolta; in Bibbia permette al suo popolo di tradirlo in tutti i modi; ma – quando arriva il momento giusto – le scritture dicono che si ricorda della sua Alleanza e interviene, salva il suo popolo e lo riporta a casa, ricostituito. In questa realtà contraddittoria tra l’essere e l’apparire, deve accadere (altrimenti parrebbe che l’Onnipotente abbia dei limiti) che sia messa in atto una completa e totale contraddizione rispetto al vero, fino al punto che sembra che regni il Maligno, che abbia come ricevuto il permesso da Dio persino di tentare Gesù Cristo! Ma è un regno intanto fasullo, solamente apparente, e poi è solo momentaneo, che non dura per sempre. È proprio la temutissima morte che viene a salvarci, ma – in questo mondo in cui appare vero il falso – tutti cerchiamo di evitarla. Dio Padre e Spirito santo, proprio nel segno della assoluta libertà, si incarnano e si mettono a camminare con me, assumendo di persona in questa realtà, il massimo possibile limite e castigo per Dio, che sono io.


20 Suor Lucia di Fatima rivelò che in una apparizione, la Madonna l’aveva avvertita che quando una sera avrebbe visto un Sole illuminare le tenebre (e lo riconobbe nell’Aurora Boreale accaduta nel giorno in cui nacqui), quello era il segno del castigo di Dio. Pensò alla guerra al castigo per altri! Ma il vero messaggio era di Dio che agiva così nei confronti di se stesso, mettendosi a camminare con me. Io sono il Castigo di Dio! Il Signore, nella sua manifestazione reale e duplice agli uomini ha operato in 2 opposti modi: con Gesù (=48, ove il 23 è lanciato nel tempo 1 con tutto lo spazio 3) si compiacque di apparire in persona (in lui Figlio, 23, il complesso dell’Innocente Sacrificato dal Dio 10+30); con Muhammad prima e con me Romano dopo (entrambi i nomi col 66 indicante onnipotenza che c’è, ma inattiva) s’è disgustato d’apparire quel <Sei 66> (il 666 della “Bestia” dell'Apocalisse). Si è comportato da 66: da Chi – pura energia – agendo, s’è camuffato in massa del <Corano> oggetto in sé, e va in massa col sosia: <Co’R.ano> … ma I.N. Romano è invisibile! Non si vedono perché I.N. (Iesus Naz.) e Romano, proprio nome è di Allah, e l’Islam è tenuto a ripetere: <I.N. nom è di Allah...> In questo mondo a rovescio, Dio si è comportato proprio come fa un Grande Attore in un film, nelle parti pericolose: usa una controfigura. Così un uomo di potere che teme attacchi alla sua persona quando fa uso di sosia e così chi manda un campione a vincere partite difficili o a far da modello unitario per persone e cose. Anche l’energia è così. Esattamente così. La sua controfigura è la quantità in moto, è la massa lanciata in tempo reale, mentre l’energia è fuori dal tempo e... dal reale incontro. Ebbene tanto Castigo di Dio e così grande contraffazione, mentre sono il segno di un Dio in grado di assumere (per interposta altra persona) tutte le parti belle e brutte, si dimostrano una strategia vincente, perché tanto malessere è stato assunto solo in reale apparenza ma non in verità. Infatti ogni negazione totale e temporanea assunta ora, è funzionale al perfetto rovescio della medaglia: la piena ed eterna affermazione. In tal modo, tutto quello che vi è di negativo, è poi negato dal Signore, e diventa positivo; il positivo <è quel che è> (Jahvè) e resta positivo. Solo il Signore è quello che è restando sempre positivo La realtà dell’Universo invece si regge (finché può e non si <esaurisce e muore>) sul complesso positivo-negativo, reale-immaginario, dualistico, contraddittorio. Ma esso va capito! Infatti la nostra umana, mediocre e unilaterale intelligenza ha il limite di credere che qualsiasi cosa sia determinata da se stessa e non dal suo valore opposto. Come una mamma non procrea una ch’è mamma al momento, così tutto l’universo non passa in ogni onda E.M. direttamente da alto a alto. Il fatto che tutto alterni è la prova che ogni possibile unità deriva da N/N, uguale a N/1 x 1/N. Solo Dio interagendo con Se Stesso passa di Bene in Bene, annientando Satana messo in conflitto con Satana stesso. Noi dobbiamo alternare!


21

RIPROVA (di tipo personale): Ammesso che Dio “dovesse” camminare con un Romano, perché proprio IO ... Lui ? Il perché del Con Romano appare attraverso il libro dettato da Allah a Muhammad: il Corano, che nasconde il titolo intero di <Con Romano>, in cui Dio ha reso oscuro esattamente il suo <nom>. Si, quel nome che si deve poi ripetere prima di ciascuno degli altri 113 capitoli, che è nascosto nel 1° versetto del 1° capitolo, quello che recita: <In nome di Allah, il compassionevole il Misericordioso> Quale NOM è di Allah ci sarebbe, nascosto eppur presente? Non ce n’è uno, ma due. Secondo i 2 popoli nel grembo di una mamma, descritti in Bibbia 1,25. Iesus Nazarenus e Romano sono i due nascosti. Ci sono e sono invisibili in <I.N. nom è di Allah>. Iesus Nazarenus c’è ma è invisibile, nelle due lettere iniziali come l’acronimo INRI inchiodato sulla croce e che lo nominava. Romano c’è, perché se metti <in>, se inserisci questo <nom> nel Corano diventa Con Romano. Nascostissimo – poi – perché ciò si manifesta solo in una delle tante versioni esistenti! Solo nella versione del Testo Sacro nell’Italiano dell’italiano Romano. OK, sia pure! Ma perché mai questo Romano con cui cammina l’energia 66 camuffatasi nella massa di un essere reale, dovrebbe poi riguardare proprio <la mia persona>... tra le poche o molte aventi questo nome? Ammesso pure tutto questo contesto di valori poggiati sulla cabala, che – controllati attentamente – sono quelli che formano la Sezione Aurea, quante altre persone hanno 6 nomi che valgono i 26, 47, 51, 66, 78 e 113 che formano la Sezione Aurea da infinito negativo a positivo?. Negando invece valore a tutto il contesto poggiato sui valori nominali, alias sulla cabala, quanti ci sono al mondo che sono nati in dipendenza dei di questi valori? Infatti quel (42 -4) x (51 +0,00033) = 1938,01254 che genera il dì del mio avvento si poggia su 42, 51 e 33, numeri della Sezione Aurea: -24 33 9 42 51 93 144 237 381 618 999 1.617/1 I due numeri ±4 evidenziati (uno tolto a 42, l’altro sommato come l’ultimo decimale) praticamente si tolgono di mezzo in questo strano modo. Insomma esiste anche la realtà della vita a provare una mia entrata in campo determinata dai numeri 33, 9, 42, 51 che sono quelli della Sezione Aurea. Che poi siano anche i miei nomi… ciò non incide con la realtà.


22 Che io realmente nasca il dì in cui la Chiesa Cattolica celebra la Conversione di San Paolo e per questo mi sia stato dato come il 4° nome (quello della realtà) il suo, di Paolo… Che questo nome sia virtualmente nato con una Gran Luce che accecò Saulo, e che il 25 gennaio del 38 essa ci sia stata e di notte, come una stupenda Aurora Boreale vista in tutto l’emisfero Nord, ma perfino in Africa e – dunque anche in America Meridionale… questi, seppure presenti come possibili e pure coincidenze… io chiedo: “In quanti viventi al mondo essi ci sono stati?”. Chi può dire di essere stato allattato dalla Madonna? Io lo posso. Nei due anni in cui mamma mi nutrì col suo petto affetto da due mastiti, e – piangendo per il dolore – invocava <Maronna!!!> non ebbi forse due mamme, con quella terrestre controfigura della Celeste? Chi altri, trascendendo il nome di questa Maria, in Ài R.Am (il che svela lei come madre di R.Am), si chiama R.Am? Chi, il giorno in cui nasce, può dire che sia sceso a Natal un mezzo celeste? Che quel monito detto agli apostoli con il volto in su, quando Gesù salì in cielo <<lo vedete scendere dal cielo così come lo avete visto salire>> Eppure il 25 Gennaio del 1938 un trimotore, un reale mezzo celeste, fu fatto scendere dal cielo proprio a Natal… cittadina del Brasile. Chi può dire che nello stesso giorno anche due altri scesero dal cielo e virtualmente nello stesso luogo in cui altri due (Padre e Spirito Santo) scendevano in una via sacra al Dio Romano, il Pomerio, area a ridosso delle mura difensive della città Romana? Io posso dirlo. Della schiera dei 3 trimotori che quel dì perfezionarono il Raid Rome-Rio, il Pome-rio è tale quando la R di Rome è la Ro greca che nella maiuscola è proprio una P. Dov’è la differenza tra Rome-Rio e Pomerio? Che i due in Rome-Rio, quando scesero in me, in via Pomerio scesero in Uno solo. Chi può dire di essere un figlio postumo di Maria SS.? Io. Il 4 giugno 1940 una bimba si recò a casa mia e disse <<Maestra, stanotte ho sognato la Madonna, che mi ha detto di provare tanta pena per il figlio della mia maestra. Appena sveglia, al mattino, recati a casa sua e dille di non temere più per il suo figlio moribondo. Ci penso io. Chiedo solo una candela al mio altare in chiesa, in ringraziamento e segno di devozione>> E – quella mattina – tre ore dopo avevo vinto la mia impossibile battaglia contro la mia Broncopolmonite, allora ancora incurabile. Sì. Io posso essere un figlio postumo di Maria SS. Chi può dire di un dottore che proclama a una mamma: <<Vostro figlio ha vinto la morte!>>? Io. Lo disse il Dottor Sabatella, che non credeva possibile che io sopravvivessi e – chiamato alle 7 – si presentò 4 ore dopo, non volendo assistere alla mia morte. Chi può dire di averla poi vinta per tutti, la morte… e non con miracoli ma con la pura e semplice verità?


23 Chi è stato infine condannato a morte da da tre nuovi Caifa di Sinedri oggi ubicati in Vaticano,quando ha cercato di riproporre le stesse verità di Gesù Cristo, comprovate vere con vere prove scientifiche? Io. Ma – scusatemi e cercate di capirmi – io ero solo e sono tuttora la controfigura reale di chi camminava con me e ancor mi conduce. Io che a tutti i maestri, per castigare la sapienza del mondo, poi sembro un asino che pretende da se stesso l’impossibile. Ma fu proprio di un puledro e di una asina che Gesù volle servirsi per castigare la sua entrata trionfale in Gerusalemme per esservi crocifisso, sapendo che sarebbe tornato al mondo nello stesso modo, quando si sarebbe riunito al Padre sul dorso dell’asina e allo Spirito santo sul suo giovane puledro. Coloro che sono pubblicamente giudicati Professori, nel loro ramo, udendo ciò che dico nelle mie apparizioni pubbliche su Internet, storcono il naso e mi giudicano come uno senza grandi numeri. Eppure, se c’è al mondo uno, uno solo che è stato costruito con tutti i numeri che davvero comandano, ma non sembrano nemmeno farlo… quello sono io. Li ho sempre avuti, e in specie il 10 e il 22 che poi – quando esiste nel tempo 1 – è il 23 che, esteso al ciclo 10, nel 33 è la metà del 66 che mi supporta in padre e Spirito Santo. A due, tre anni, imparai da solo a leggere e scrivere, facendo tesoro di qualche lezione qua e là rubata all’insegnamento che mia madre faceva ai suoi alunni delle elementari. Le due o tre volte all’anno che – in assenza della Peppina che mi teneva a bada – ero stato portato da mamma in fondo alla classe per giocare, ero stato invece attento ai frammenti di insegnamento, dati da lei. Ero riuscito a collegarli come si doveva… e avevo imparato. Quando i miei genitori se ne accorsero, si chiesero l’un latro come avessi potuto e si convinsero che avevo il gran talento di capire da solo. Questo convincimento impedì loro, per tutta la vita, di forzarmi in un impegno giudicato da loro o da altri il migliore. Se non studiavo ed ero affascinato da altre occupazioni, pensarono che io avessi le mie buone ragioni e le rispettarono. Anche con molta preoccupazione quando, raggiunta a 30 anni una posizione di tutta sicurezza, essendo giunto a modo mio al vertice della mia professione, lasciai tutta quella raggiunta sicurezza per fare come gli Apostoli quando incontrarono Gesù. Gli anni prima, al Ginnasio, poi al Liceo Classico, studiando quasi nulla a casa, progredivo solo basandomi su quanto accadeva a scuola. Ma quando a 12 anni, trasferito a Milano in casa di zii, il morbillo (prima mio e poi di mio fratello) mi costrinse a 3 mesi di assenza, si realizzò per me “terrone” un buco incolmabile. Essendo un tipo tranquillo e attento, da buon 10, rimediai 10 dieci di seguito in condotta, ma fui bocciato.


24 Tuttavia, anche in quell’anno, ebbi sprazzi di acume giudicati impossibili per me. Come quella volta in cui fui chiamato alla lavagna a dimostrare che la somma degli angoli interni di un triangolo è di 180 gradi. Non avevo studiato la lezione e la spiegazione sul libro di testo, che era questa:

Erano introdotte due linee: la base era prolungata verso sinistra, e da quel vertice era tracciata la parallela al lato di destra. L’angolo di 180° era quello a sinistra. Io introdussi una sola linea. Usai per la dimostrazione l’angolo in alto, tracciando per quel vertice, la parallela alla base.

<<Ragazzi, dovete usare il libro di testo! Che libro usi, Amodeo?>> Io mentii, ignorando che la dimostrazione fosse diversa affermai che usavo quello. Fui giudicato un bugiardo e mandato al posto con un bel 4 anche se la mia dimostrazione era stata più brillante! Nel 1° anno di Architettura, per non restare subito fuori corso, superai con un 18 il solo esame che restava: Geometria Descrittiva. In 3 giorni avevo letto di corsa il libro di 150 pagine. All’esaminatore apparsi uno non portato che si raccapezzava a fatica. Questo perenne esercizio di prove quasi tutte estemporanee mi hanno allenato a dovere a trovare soluzioni anche le molte altre volte in cui ho cercato di superare i limiti davanti ai quali gli altri si erano arenati.


25 Capitolo 2

La distanza reale tra il Padre e il Figlio

Il Padre è venuto al mondo veramente prima del Figlio, ma (nel campo delle apparenze inverse al vero) pare vero il suo contrario. Tra quando il 25-12 dell'anno zero Gesù nacque in una vera stalla a quando Padre e Spirito santo l'han fatto in una stalla umana, il 25-1-1938, ci sono esattamente: 707.532 giorni, 23.246 mesi, 1938 anni, 19 secoli. I 707.532 giorni hanno questa ragion d'essere:

10

5

10 7 x = 7 x 10 presenta i 7 giorni della creazione che esistono in tutta la lunghezza elettrica=magnetica presente in un'area che 10

sia esattamente 10 , quando Dio assume il 10 somiglianza sia nella sua base, sia nella sua potenza. 7.500 valorizza tutto lo spazio dato da (3x della realtà

10

4

104

a

immagine

e

)/4, nella presenza ¼

propria a ciascuno dei tre assi divini.

32 indica tutto il

25

creato in positivo dal dualismo divino tra -5 e +5,

in cui ciascuno dei due assi ha due opposti versi. È

√ 210

I 23.246 mesi hanno questa ragion d'essere: 10+13 migliaia costituiscono i due vincoli assunti a propria immagine e 3

somiglianza da Dio - il 10 e il 13 - alla dimensione 10 posta in principio. 24x10 è il tempo delle 24 ore della rotazione intera, alla dimensione 10 assunta a immagine e somiglianza da Dio. 6 è tutto il lavoro di Dio in una opera dalle 7 dimensioni date da 6/1. L'anno 1938 è quello giusto, dato da 38 volte 51. 19 secoli sono tutto il moto di 1 secolo in 10 avanzanti di 10. 38 è poi tutto il moto in linea in 10+30 anni ideali, assunti a immagine/somiglianza da Dio, dal piano che ha 1 anno e 1 anno come i due lati generatori. Questo generale divino essere, sostanza spirituale e vera di ogni cosa, se non si fosse incarnato in due figure – Una, duplice, di Padre e Spirito Santo, l'altra, unica, del Figlio unigenito – non avrebbe determinato proprio l'aspetto personale e fondamentale che Dio ha assunto in ciascuno. Dal superamento anche di questo limite, è dipesa anche l'incarnazione, nella vicenda umana, del divino gemellaggio Padre-Figlio di cui la Bibbia scrive con assoluta precisione nel primo dei suoi libri e nei capitoli 25 e 38.


26

Genesi 25. Dio rivela a Rebecca che ha in sé 2 Nazioni, due Popoli: Uno è Maggiore dell'altro, ma gli servirà. Non son scritti i loro nomi, ma si evince che il più grande è il ROMANO, mentre l'altro avrà il nome - italiano - di GESU'; sul primato G di Giacobbe e sulla trinità ESU' restata ad Esaù, quando quel nome ebraico perde l'Aleph=1 che era un giusto 1° in 3a posizione. Nel mio caso, io sono stato generato nel gen. 25 (gennaio) di Genesi 25.

Genesi 38 È accreditato come figlio a RO (Estremi di Er-Onan) una MANO. Tamar, vedova prima dell'uno, poi dell'altro, per dare eredità al 1°, si fa fecondare dal loro Padre. Io sono nato nell'anno 38. Nel suo caso, Gesù è in Genesi 38 secondo la genealogia di San Matteo, che lo descrive come la 38a generazione dal padre che fecondò Tamar.

Il gemellaggio recente È tra me, Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo = 381 terzo valore della Sezione aurea: 999

618

381

237

144

93

51

42

9

e il 2° a me Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo Amodeo= 426. che è il valore totale di questa altra, incentrata sul 48=Gesù che più il 66=Romano fa il 114 del Co'R.ano (con Romano) in tutti i suoi capitoli: 18

+48

+66

+114

+180

= 426

E posto ciò, ecco la Sezione Aurea posta dividendo il 2° per il 1° 426 : 381 = 1,1181 uguaglia

1,250,5=1,1180

fino ai millesimi!

Posti affiancati due quadrati gemelli, di lato 0,5 ciascuno la loro lunghezza dà lo spazio intero 1, la loro comune altezza rappresenta il loro uguale tempo ½. 0,5

Ebbene 1,25 =1,1180 e rappresenta in lunghezza la bisettrice del triangolo rettangolo avente per lati lo spazio 1 in orizzontale e il tempo +0,5 e -0,5 in verticale.


27 Pertanto il 2°genito 426 , sta al 1°genito 381 come l'ipotenusa, ossia come lo spazio-tempo unitario percorso dallo spazio 1 e dal tempo 1/2! Questo spazio totale percorso, dato dalla somma 426 + 381 = 807 è (in Genesi 5) tutta la vita concessa a Set, il 3° figlio del 1° fattore Adamo, per generare <figli e figlie>, ossia tutto quanto il <complesso>.

Ciò è vero laddove i 105 anni (per generare Enos, 3° fattore, posti i primi 3 nomi di Romano Antonio Anna come 66, 78 e 26) son dati da: 105 = 66/66 +78 +26 (l'Unità del 1°, più il 2° e il 3°) E tutta la vita di Set, data da 105 +807 = 912/1 anni – esiste nel principio di ‫ בראשית‬BRASIT (in principio, da Beith, Reish, Aleph, Shin, Iod, Tav) uguale a 2+200+1+300+10+400= 913). ADAMO fattore 1 +912(Set) sono quella cosa sola, una e trina, data dal 1° e dal 3° (ch'è suo figlio) posti <in principio>= ‫ בראשית‬. Il 26 (uno e trino nella sua unità, che poi vale 104/1 nei 105 anni di SET) è il valore numerico dato dal 4+9+13 equivalente in lettere a DIO (in italiano) ed è anche quello dato dal 10+5+6+5 equivalente a IHVH (Iod Hè Vav Hè; Jahvè, Geova, in ebraico). Così – quando il Creatore opera in 7 giorni – il Dio IHVH (che significa <io sono colui che sono>) è <un 1°=26 che è anche un 2°=26> e che, essendo con ciò un 52 e creando in settimane, crea un anno terrestre. Ad esso, con 52x7=364, manca, in lunghezza di giorni, solamente la area a lati di 0,625+0,625 = 1,25 unità, che sono la carica reale avente la velocità di 625/1.000, in cui 625 è il 5 4 indicante la carica 1 che si muove dei 624 coulomb costituenti l'unità della carica elettrica. 1,25 è così in lunghezza quell'area trasversale di spazio-tempo che, sommata alla lunghezza data da 52x7=364 giorni, porta ad un anno di 365,25 giorni. Quando, nella sezione aurea, essa è considerata un quadrato la cui area è 1,25, lo è poiché 1x1 (l'area dello spazio unitario) vale 1, nel mentre l'area del tempo 0,5 vale lo 0,25 che aggiunto a 1 porta ad 1,25 come a un'area che sarà poi posta a base della sezione aurea.


28 Essa è data da 1,250,5 (ossia dalla sua radice quadrata, che uguaglia i lati dell'area in 1,118 ciascuno, togliendo a ciascuno dei due una coppia di 66=Romano in valori millesimi, 0,066+0,066=0,132 tolti a 1,250) cui poi si somma lo +0,5 gemello. Ma se consideriamo che 1,25 è quell'area costruita dalla somma di due superfici quadrate e dissimili, una di lato 1 e l'altra di lato 0,5 (tanto che la loro area somma, data da 0,5x0,5, è lo 0,25 aggiunto all'area 1), allora possiamo accorgerci che la somma dei due lati generatori, data da 1+1 (nel quadrato maggiore) e 0,5+0,5=1 (in quello minore la cui area è un suo quarto), vale esattamente 3. Se pensiamo a questo 3 come al prodotto scalare di due vettori uguali e contrari aventi la stessa direzione e verso opposto, lunghi 1,5 in ciascuno dei due, allora ci accorgiamo che: −10

1,5000000000 (nei 10 m che riducono 1 m a 1 Angström) -1,1180339887 determina lo 0,3819660113 esattamente sottratto ad una delle 2 unità spaziali. Tanto che: 2,0000000000 (il solo spazio unitario dato da 1+1 nei 2 lati) meno 0,3810338887 determina 1,6180339887 che è il valore della sezione aurea data da

1,250,5 +0,5=1,6180339887 Ebbene, in 0,3819660113, i 381/1.000 indicano la somma del valore numerico di tutti i miei sei nomi, nel dettaglio dei 19 decimillesimi che −4

4

seguono e che realizzano (alla dimensione 10 della realtà 10 ) il secolo 19° della nascita dettagliata nel Romano=66 e poi per le 3 volte il 113 riguardante: a) Romano Amodeo (66+47); b) Torquato (113); c) Ro An An Pa To Am (29+13+13+15+31+12) l'acronimo a 2 cifre.


29 Come vedete nel seguente disegno, 1+0,5 è la lunghezza dello spazio intero seguito dal tempo ½, che esiste come la somma di due vettori la cui risultante, per il poligono delle due forze, è dato dalla diagonale, uguale all'ipotenusa del triangolo rettangolo, per il teorema di Pitagora. In pratica, abbiamo 2 tempi ½, nell'intero, uno è +0,5 e l'altro è -0,5. Quando la risultante dello spazio-tempo è lunga 1,1180339887 ed è la ipotenusa, se essa avanza nel tempo +0,5 diventa il quanto 1,6180339887 della Sezione Aurea. Quando invece arretra, nel verso -0,5 del tempo, allora con 1,1180339887 meno 0,5 = 0,6180339887 assume solo il valore decimale del valore 1,6180339887 della sezione aurea. Lo spazio unitario (che vale 1 intero) si pone allora come il perfetto medio proporzionale tra lo spazio-tempo risultante, lanciato nel tempo +0,5 (in positivo) e quello lanciato nel tempo -0,5 (in negativo).

Quando 1,1180339887 si somma al tempo negativo dato da -0,5, allora si accorcia. Infatti: 1,1180339887 meno 0,5000000000 = 0,6180338887, che è il solo tempo decimale nel 1,6180339887 che è la somma data da 1,1180339997 (lo spazio-tempo risultate) +0,5 (il tempo in positivo).

Ma ricordatevi bene, circa questo 1,1180 : è il nominale 426 del 2° a me diviso per il mio 381


30

1,1180 è il gemellaggio tra me, 381, e il 2° a me, 426 : sono il 1° ma “servo” al 2° come divisore! 426 : 138 =1,1180, spazio+tempo

È dunque tutta una questione riguardante i 12 nomi assegnati a me e al 2° a me. Sono 12 come i 12 figli di Israele, dall'unità R del primo (Ruben) alla trinità BEN del 12°, come da Romano a Benito. Valgono 381 e 426. 381 è come l’Arca di Noè, 426 come il valore nominale di tutti i 9 progenitori del 10° fattore di nome Noè Sono coinvolte due sezioni auree. 999 618 381 237 180 +114 +66

144 +48

93 51 42 9. +18 = 426

E si manifesta e afferma la necessità che, per contraddire i 2 Padri (Padre e Spirito santo) e 1 solo Figlio, avremo alla fine del tempo una incarnazione trina divina (e per le due volte descritte in Genesi 25 e 38) composta da 2 Gemelli di 1 Padre. 1. Il nome tratto dai gemelli Esaù e Giacobbe è Gesù. Giacobbe si impone 1° nella sua G davanti ad Esaù senza la a del perso primato 2. Il nome ricavato per il Padre è Luigi Amodeo. Il Dio Allah si mette in modo trascendente il verso giusto davanti ai due come LUI. Giacobbe da 1° passa a 3° e segue col GIA delle sue tre prime lettere. Esaù (che era ridotto a 3°), resta con il solo nome controverso (il nomignolo di E’DOM) che - rimesso nel verso giusto – è senza alcun dubbio possibile MODE’. LUIGI AMODE’ è il padre, rappresentante il Padre in Romano, e nel 2°genito.


31 In genesi 25, comunque, esiste il Popolo Romano che è dichiarato più forte del popolo minore (quello di Israele=Giacobbe, questo 2° che poi si impone come Gesù, quando al suo conquistato primato della G aggiunge ESU’, la trinità residua di Esaù). Pertanto i due nomi di Romano e Gesù, ci sono, anche se vanno debitamente decifrati da chi ha il suo giusto acume… Ma c’è anche quel trascendente LUI (che è dato dall’immagine rovesciata del nome Allah in arabo) che – messosi davanti ai due – li ha risolti in GIA e MODE’, che porta al nome e cognome di chi rappresenta IL PADRE NOSTRO venuto con Romano e reso evidente dal suo padre reale. .

426 =1,1181102362 381

Eccolo, il 1° che serve al 2° come detto in Bibbia 1,25…

Il Signore lo disse alla sposa di Isacco (eliminato come padre da Dio, essendo Rebecca sterile) che gestiva una gran lotta nel suo grembo. Il 1° serve al 2°: gli fa da TEMPO, gli fa da DIVISORE. 0,5

Ottiene in tal modo quasi lo stesso dell’ 1,25 =1,1180339887 che parte dei giorni 1,25 aggiunti ai 364 di 52 settimane esatte, e ne estrae la radice quadrata. Poiché 1,25 è l’area dell’ipotenusa, tra il cateto SPAZIO=1 e il cateto TEMPO=0,5, la radice quadrata è la lunga linea di spazio-tempo. Non c’è differenza alcuna fino alla dimensione 104 della realtà 1,1181102362 (l’ipotenusa) meno 1,1180339887 (il 1° che serve al 2°) è uguale a 0,0000762475

−4

Perfetta uguaglianza fino a 1,118, anzi al 10 della realtà 104. 76 milionesimi (alla dimensione dello spazio complesso, positivo3

3

negativo 10 ×10 ) sono il moto unitario 10 dell'energia intera 66 che è quella che corrisponde al 1° nome Romano. 8

24/ 10 (alla dimensione della luce) è la totalità della rotazione in 24 ore, dunque il tempo che dettaglia il moto visto prima. 10

75/ 10 è lo spazio unitario atomico in Å (Angström), dato da 300 Å nella dimensione unitaria nei suoi tempi quarti. . Sono solo valori di riferimento al moto 10 dell'energia, nel tempo delle 24 ore e nello spazio calcolato nel suo giusto tempo. 0,5

Nella reale incarnazione, è stato tolto il reale dettaglio che in 1,25 = 1,1180339887 è oltre l’1,1180. E dettaglia anche il mio nome. Infatti è il triplo di 113 in 339, mentre 887 è 1.000 -113. Laddove il 113 (in Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo) dettaglia 113=Romano Amodeo, poi 113=Torquato, e 113=Ro An An Pa To Am l’acronimo a 2 cifre.


32

2 AMODEO son rivelati dal fact(7) diviso pei 365,25 giorni di 1 anno! 4747 più 1,25, ch'è lo stesso +364 Cosa è il fattoriale del 7? Se immaginiamo di costruire da zero una scala di 7 gradini (1234567) il 7! (fattoriale) li moltiplica tutti tra di loro. Quello che importa qui è che, per ottenere tutti i 7 divini giorni dell'opera 7, occorrono 5.040 interazioni unitarie. Essendo un anno medio dato da 365,25 giorni quando si divide il 5.040 del fattoriale dell’opera intera in 7 giorni per tutti i giorni dell’anno, mentre si determina quanto tocca ad ogni giorno, si conosce anche tutta la parte che è stata divisa e tutto il resto non potuto più dividere essendo più piccolo del divisore. Abbiamo che 4748,25 è tutto il quantitativo diviso, e che 192,75 è tutto il resto. 4748,25 è esattamente 4747 +1,25. 4747 gemella due 47=AMODEO, uguali in numero, ma differenti solo per la gerarchia decimale assunta in modo diverso. Uno dei due sembra essere 100 volte maggiore del secondo. Si sommano al 1,25 esatto su cui si basa la Sezione Aurea e la costituiscono come 2 Amodeo=47. In Genesi 25 c'è Rebecca (sposa di Isacco, sterile resa gravida da Dio) che si lamenta per una gran lotta che avverte, dolorosamente, nel suo grembo. A questo punto, per la disperazione, va a chiedere lumi al Signore, che le rivela che nel suo intimo esiste quella stupenda proporzione Aurea che in tal semplice modo è descritta a lei da Dio: << in te ci sono due popoli, uno è più forte dell'altro. Ma il maggiore servirà al minore >>. Ecco i due valori che sono dati da due quadrati affiancati e lunghi ciascuno 47, in quello che essi hanno di uguale. 47 è il valore del cognome Amodeo, comune sia a Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, sia a Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo Amodeo.


33 Se al totale 807 si sottraggono i due Amodeo, restano, da 807 -94 = 713, e sono tutti i movimenti fatti a immagine e somiglianza del Creatore. Egli crea in 700 giorni ed è 10 nella sua unità e 3, nella sua potenza, indicante il numero delle volte in cui il 10 è in azione. Quando il 7 fattoriale è tutto diviso nei giorni 365,25 di ciascun anno medio tra i 4 unitari, e determina il flusso 4747 dell'area 1,25, allora accade che ogni Amodeo=47, è ½ dei 2 che esistono, ed è sulla base dello 0,5 che opera a diversa grandezza, nel 4747 una centupla dell'altra. 0,5

Anche in 1,25 +0,5 i due mezzi (che costituiscono l'intero) operano uno in potenza (della base 1,25 dell'area trasversale) e l'altro no. Il lavoro fatto dal 1°, quello potenziato, ha per tale risultato (rispetto a tutti e 2) che tutto il valore in 381 millesimi (derivante tutto dal solo nome di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, che è quello del primo Amodeo=47), quantificato in 0,381 unità, si sottrae alla coppia, che, in tal modo, dal 2 esatto che è, rimane nel valore 1,6180339887 della sezione aurea. Il maggiore tra i 2 Amodeo serve al Minore, poiché si fa da parte fino al punto che i due uguali restano quanto 1,6180339887 in cui la sommatoria dello Spazio-tempo unitario, data da 1,1180339887, ha affermato lo spazio percorso nel positivo del +0,50. Quando essa risultante afferma il moto nel tempo negativo dato da -050, allora 1,1180339887 si riduce di questo tempo e resta il solo tempo decimale dato da 0,6180338887. Tra i due estremi di 1,6180339887 e 0,6180338887 il valore intermedio è quello infinito dell'unità, dato dallo 0,999999... periodico. Sulle 3 cifre delle unità millesime del 103 posto in principio, il valore di 0,999 è il medio proporzionale. Se ad esso è sottratto tutto il valore 0,381 del completo nome del 1°, da 0,999 -0,381 = 0,618 è ottenuto il secondo valore. Nelle migliaia, che rendono unitari i millesimi, si sale fino a più infinito nella progressione 1 1 2 3 5 8 13 21 34 55 89 144… di Fibonacci, come qui sotto visibile: 999 – 381 999 – 381 999 – 381 999 – 381 999 – 618 618 – 381 381 – 237 237 – 144 144 – 93 93 – 51 51 – 42

2616 = 5(Romano Antonio) +8(Anna Paolo Torquato Amodeo) 1617 = 3(Romano Antonio) +5(Anna Paolo Torquato Amodeo) = 999 = 2(Romano Antonio) +3(Anna Paolo Torquato Amodeo) = 618 = 1(Romano Antonio) +2(Anna Paolo Torquato Amodeo) = 381 = 1(Romano Antonio) +1(Anna Paolo Torquato Amodeo) = 237 = 0(Romano Antonio) +1(Anna Paolo Torquato Amodeo) = 144 = 1(Romano Antonio) +00(Anna Paolo Torquato Amodeo) = 93 = -1(Romano Antonio) +1(Anna Paolo Torquato Amodeo) = 51 = 0 +Paolo = 42 = -1(Romano Antonio) +1(Anna Torquato Amodeo) = 9 = 1(Romano Antonio) -Anna +Paolo -Torquato -Amodeo

(con Romano=66, Antonio=78, Anna=26, Paolo=51, Torquato=113, Amodeo=47)


34

In Bibbia, l’intera Genealogia di Adamo ci rivela la totale unitaria struttura di tre Amodeo: Luigi. Am. il 1°genito e il 2°genito. Tutto il valore in numeri dato ai primi 10 fattori creati da Dio coi nomi di: ADAMO, SET, ENOS, KENAN, MALALEEL, IARED, ENOCH, MATUSALEMME, LAMECH, NOÈ è il

30 +40 +47

+33

+53

+35

+41

+109

+38

+30 = 456

456 segue all'123, e – nelle 4 D. dell'Unità e Trinità – è 4 volte i 114 di tutti i capitoli del ConRomano, in cui l’unità 1 dei 6 nomi (Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo) è per tre distinte volte 113. Evitando l’unità dei 10 nomi, la somma dei primi 9 è il 426 che è la totalità dei nomi di Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo Amodeo. Questa, mettendosi prima del 10°, e dunque tutta nel 9°, che è il Lamech vissuto 777 anni, descrive con lui il padre dei due, Luigi Amodeo, (il L.Am.ch’è entrato in vita il 7-7-7, e che è anche un solo <te Set de Mil an> come il 3° figlio di Adamo, in una serie di 10 fattori che hanno avuto tutti i mille anni di Mil an). Romano Amodeo (nome e cognome) è 113. Torquato (5° nome) è 113. Ro An An Pa To Am (acronimo dualistico dei sei nomi) è 113. Ma anche NINLTE (penultime cifre) e OOAOOO (ultime cifre) sono 66 in ciascuna, tanto che è 132 l'anti-acronimo dualistico il cui triplo è 386. Ove 339+396=735 arriva al 753 del mitico Natale di Roma quando gli si aggiunge il 6+6+6 di tutto il trino lavoro divino. I due figli del L.AM.ch'è LAMèch, Romano e Benito sono totalmente “impastati” con Roma e il suo Duce, Benito, padre del 3°genito Romano... MUSSOLINI trascende IN ILOS SUM (sono Romano, in essi), in questa pantomima del potere terreno, che è impotente ma si dà tutte le arie. In Bibbia, libro 1 e capitolo 25, in cui con G+ESU' (tratti da Giacobbe ed Esaù) si afferma in italiano il nome di Gesù, si affermano anche il Nome e il cognome di LUIGI AMODE', quando il nome arabo di ALLAH è trasceso nel suo verso di lettura e diventa l'italiano LUI e il trino GIA (di Giacobbe) è seguito dalla conversione in MODE’ del nome Esaù stravolto in EDOM. LUI+GIA+MODE'=88 (infinito dell'infinito) è la descrizione Trina di LUIGI AMODE' mentre è Una e invisibile la O Una e Trina nel 10+3 finale, che porta tutto il nome al 101 di chi, mentre è 1, è anche 10x10, il piano veloce del Dio che assume 10 e 13 a sua immagine e somiglianza. Tutti attendevano la gloria e la potenza di Dio nella gloria e nella potenza, e non nella detta pantomima dei valori esattamente opposti...


35 Ma bisogna capire che – per trarre tutte le cose da ZERO usando la matematica (cui Dio assegna il compito di rappresentare il Padre con il 10 padre di tutti i numeri decimali… il che è una pantomima!) – è necessario agire con totale scrupolo matematico. E si può realizzare l'Onnipotenza solo partendo dalla Reale Impotenza di chi non conta proprio niente! È col MENO infinito – in realtà – che si può avvalorare il PIU' infinito, nella potenza posta non in questo mondo, ma nel Regno dei Cieli. “Tu sei Re?” chiese Ponzio Pilato all'impotente Gesù che gli stava innanzi, e che gli sembrava dipendesse in toto dal suo potere su di lui... “Sì, tu lo dici, ma il mio regno non è di questo mondo” gli rispose il Cristo. Infatti chi è RE nell'altro mondo, in questo è l' ER sposo di Tamar in Genesi 38, inviso al Signore poiché era “perverso” (era ER e non RE). I Cristiani hanno agito in totale incoerenza rispetto al Vangelo del Cristo. Dopo che gli Ebrei non riconobbero la potenza del Figlio di Dio nel pacifico Gesù, poiché aspettavano un messia guerrafondaio e vittorioso sul popolo Romano e si sbagliarono (il vero 1° è l’ultimo, stando a Gesù)… i Cristiani ripetono lo stesso errore, tanto da attendere ancor oggi la sua potente venuta addirittura in un reale finimondo, in cui Dio faccia reale e definitiva giustizia (mandando in Paradiso e all’Inferno chi di dovere) in questo escatologico Giudizio Universale, impastato tutto con il senso umano di un potere visto finalmente e realmente vincente. Non si può! Nel mondo perverso in cui è la realtà rispetto al vero, hanno visto ritornare – come la Gloria di Roma – un nuovo Impero Romano allo sfascio e con la triplice dinastia di tre re aventi il nome dell’atteso Emanuele, di cui l’ultimo costretto ad abdicare. Però – e in modo totalmente inatteso – ci sono stati sia il Giudizio Universale, sia l’atteso Mille e non più mille, sia la divina vittoria sulla morte. Descriverla divina significa dirla invisibile. Dio l’ha realizzata camminando Con Romano, con suo padre, suo fratello, tutta la sua famiglia e tutto il mondo circostante, giunto alla pienezza del tempo nel 1936 uguale al 44 volte 44. Gesù è tornato il 4-6-1940 in cui io 1°genito ero moribondo... Entrò in me il flusso del Cristo, che salvò nel suo Abbà un nuovo B-A.R.-Abbà…. Nel secondo Abbà, Padre del B, i 2 presenti in A.R. (Amodeo Romano), stavolta Gesù è rivissuto (per evitargli la morte). Non come accadde allora, in cui gli toccò morire (per evitargli la croce tra altri 2 come lui)... Non solo c'è già stata l'attesa parusia di Gesù, ma è avvenuto anche il completamento del compito a Lui assegnato dal Padre, e – 2.000 anni meno 4 giorni, in cui, a 12 anni, cominciò ad occuparsi delle cose del Padre suo – il 21-12 del 12 nel 21° secolo è virtualmente anche risalito nel cielo. Tutto questo è accaduto nel profondo rispetto della profezia di Daniele, avvalorata anche da Gesù in relazione ai tempi della fine della sua opera. Il Figlio è ritornato nel Padre Suo e se ne è poi anche andato!


36

La velocità della luce rivela e conferma i due estremi della mia vita reale. 1) Nella mia data di nascita La velocità della luce in un secondo percorre 299.792.458 metri e ne lascia 207.542 ancora da correre, nei totali 300 milioni unitari, dati da 300 milioni di 300 milionesimi, alias di metri (posti unitari come un 300 milionesimo dei 300 milioni) che presentano tre 10 8, uno per ciascuno dei tre parametri cartesiani (se Padre, Figlio e Spirito Santo non vi piacciono).

207.542 =1938,012500000005... 107,0901245477 Questo futuro totale in m 207.542, quando è diviso per l'unità del moto in tutte le dimensioni (movimento dato da 107,090124547700) ne determina, per ogni unità di moto, 1938,012500000005..., con la definizione di ben 7 zeri dopo la data, ad indicare la totale dinamica interamente azzerata quando è nelle 7 dimensioni dello 0. Ove 107,090124547700 è tutto il movimento, in esso abbiamo che: 107 unità indicano tutto il 100 lanciato nelle 7 dimensioni dell'unitaria velocità 6/1 che percorre tutti i 6 versi con la velocità unitaria 1/1 in 1 minuto secondo. 3

90/ 10 (alla dimensione millesima unitaria della massa) rivela tutto il moto 90 dato da 10 millesimi nei mille unitari. 6

124/ 10 (alla dimensione complessa dello spazio) presenta il 100 in tutta la rotazione in 24 ore, come accade riferita a 103 in 210 = 1.024. 8

54/ 10 (alla dimensione unitaria della luce) presenta l'intensità di quando tutto il moto 9, di 1 nel ciclo 10, esiste in tutte e 6 i versi dello spazio complesso, positivo-negativo in ciascuno dei 3 assi cartesiani. 10

77/ 10 (alla dimensione unitaria dell'atomo, o del Dio in potenza di Dio quando adotta il ciclo 10 a sua immagine e somiglianza) si rivela esserci in quel 7x11 che combina tutte le dimensioni 7 ed 11 del prodotto dato da 6/1 x 10/1, che lancia le 11 dimensioni della presenza in tutte le 7 della velocità unitaria, che percorre ogni esistente verso della terna, sia cartesiana, sia divina.


37

2) Rivela che la mia data di nascita è è nel potenziale del giorno

√ 1938,0125 = 44,0228633780222 la descrive in pieno in questo suo valore in linea. Il quadrato di 44,0228633780222 porta al 1938,0125 seguito dai 7 zeri che è la data dell’avvento del Padre dopo il Figlio vissuto 33 anni. 44 interi sono 33 anni, rilanciati dell'unitario 33/3. 22 millesimi (nella dimensione millesima della massa) presenta il solo avanzante +22, nel complesso dell'intero 44 che va da -22 a +22 . 5

86/ 10 (alla D. totale 105, elettrica e magnetica nel piano elettromagnetico 1010) è il solo flusso del totale 88 dato da materia+antimateria, da 44+44 percorso dal piano a lati 1 e 1 di Padre e Spirito santo. 7

33/ 10 (nelle 10-7 quantità indicanti tutto il moto di 10 3 in 1010) è il flusso unilaterale nelle 99/1 trine esistenti nel totale di 100, e corrisponde ai 33 anni del flusso del Figlio, inserito dopo quello di Padre e Spirito santo, che sono 33+33 nell’unità del 100 dato in 99/1 unità. −9

9

78/ 10 (nelle 10 quantità indicanti il moto del ciclo 10 atomico) aggiunge la definizione trina del DIO=26, creatore reale del solo ½ anno del ciclo, nella sua sola apertura, e non nella chiusura). Sono 780 Å. −10

10

0/ 10 (nelle quantità indicanti l'Angström, ma anche la 10 immagine e somiglianza di Dio al puro 10, elevato a se stesso) indica l’assenza di unità decima, e dunque la pienezza del 780 visto prima. 13

−3

222/ 10 (D. della massa 10 di quella atomica) è la trinità del Duo divino! 222 è il valore terzo dell'energia 666 “diabolica”, se consideriamo che il Diluvio Universale è datato nel 1.666 dal Principio del Dio postosi a immagine di 10 anni, e creatore dei 10 fattori secondi a lui, in cui il 10° nasce nel 1066, mentre il Diluvio accade ai suoi 600 anni.

3) Rivela che la mia data di nascita fu nel segno dell’attesa luce nelle tenebre

L'eccezionale data del 1938,0125 (che fissa anche gennaio nel suo giorno 25) è stata tale da esserci quella sera una stupenda aurora boreale vista in tutti i continenti, in segno di gloria celeste. Ma anche – in segno di vanagloria terrestre – un Raid Roma-Rio (da Roma a Rio de Janeiro), in cui tre trimotori volarono come mezzi celesti dal vecchio al nuovo mondo. Uno dei tre fu fatto scendere a Natal. Dli altri due (uno pilotato dal 2° figlio maschio del potente Bruno Mussolini, del Duce e di Rachele Guidi) atterrarono dopo, mentre in via POMERIO due non viste Figure divine compirono il raid ROME-RIO, mettendosi a esistere con me.


38

4) Rivela che la data delle mie tenebre

è nel futuro ben ordinato dalla luce 207.542 =2.025,100400001... 102,4847953217

Definisce l'ultimo termine della mia vita, nelle 10 cifre decimali che portano fino alla dimensione unitaria dell'atomo, riferendola al metro. 102 unità non sono più le 107 che, lanciando il 100 in tutta la velocità a 7 dimensioni data da 6/1, la portavano al punto natale. Sono le 102 che fissano totalmente il 100, a livello di volume, definendo anche le 2 dimensioni del piano a lati 1 e 1. 3

484/ 10 (dimensione unitaria della massa) non è più il 90 che indicava lo spazio percorso da 10. È il flusso 444 del piano a lunghezza 40 nel due lati 20 e 20, in ciascuno dei quali il 10 posto in principio ha percorso tutto il suo moto. Flusso 444 che indica le 4 dimensioni di tutta la realtà spazio-temporale (o Una e Trina di Dio) che si combinano con il 111 indicante l'unità in tutte le tre grandezze spaziali: delle unità, delle decine e delle centinaia. 484 è un percorso interamente compiuto. 6

795/ 10 (dimensione dello spazio complesso) non è più il 124 che indicava tutta la rotazione del 100. È il moto intero del 205 nel 1.000 indicante il modello di una area a lati 100 e 100, che esiste solo nella apertura del ciclo 10, quando il 5 porta al punto contrapposto all'origine del ciclo, e non alla sua chiusura. Questo modello della intera presenza, dunque si muove totalmente, percorrendo 795 nelle 1.000x1.000 volte di tutto lo spazio complesso quanto 106 = 1.000.000. 8

32/ 10 (D. della luce) non è più il 54 (carica del moto 9 nei 6 versi) che portava alla nascita. È quel 4x8 che lancia le 4 dimensioni della realtà unilaterale, in tutte le 8 del complesso crescente 23 che parte da -4 e arriva a +4. Con 2 5=32 ha definito tutto il percorso unilaterale esistente in 210=32x32. 10

17/ 10 (dimensione dell'atomo) non è più il 77 che lanciava la presenza in tutte le 7 dimensioni della velocità unitaria 6/1. È il ciclo 10 che ha percorso tutte e 7 le dimensioni in 6/1. Come appurato per bene, questo denominatore 102,4847953217 quantifica, in tutte le dimensioni considerate, la totale definizione di un percorso, indicato tramite i numeri. Il futuro, nella luce, 207.542 m, diviso per questo termine, fissa il limite finale nello spazio posto nel futuro.


39

5) Conferma che il dì delle mie tenebre è in quello ben ordinato dal fact(7)

Tutta la mia vita sarà poi anche descritta dal fattoriale degli anni di vita totali del 7° fattore, denominato Enoch, e vissuto per 365 anni.

365!=25,104×10 777

=25-10-4 anno 2.025, ottobre, giorno 4

365! - alias fact(365) – alla dimensione di 10 777 della vita del padre (Luigi Amodeo in vita il 7-7-7, L.AM.ch'è il Lamech in vita 777 anni), vale il 25,104 sintetico che è completamente definito nel 2.025,1004 cui aveva portato il futuro spazio 207.542 percorso dalla velocità <c> della luce. Per l'uguaglianza tra gli anni 365 e i giorni 365 (di ciascuno dei 365 anni concessi alla vita del 7° fattore chiamato Enoch e rappresentante del figlio 1°genito di Luigi Amodeo) questo 25,104 esistente alla dimensione 777 del Padre posto nella base 10, può assumere, nel valore intero 25 (in 25,104) sia il valore dei giorni, sia il valore degli anni. Così, 25,104 (che determina esattamente il termine del 2.025-10-04, in cui 25 numerano anni) è in grado anche di fissare la data della nascita, quando 25 indica il numero dei giorni.

6) Conferma che luce e tenebre mie son

ordinate negli anni di Enoch 7° fattore

Questo 7 fattore, ch'èAMOR e ch'èNO ROMA, essendo èNOch (che vale

lo stesso 41 del valore sia di Roma sia di Amor), è un NOch'è solo la 3a sillaba del mio nome, quella che (quando è un NOè) pone un definitivo stop alla trinità che cammina con Ro-ma-NO. Di Enoch solo, vissuto 365 anni, è scritto che camminò con Dio e poi – ancora – e non fu più perché Dio l'aveva preso. Questo è il testo esatto: Genesi 5, 21-24

21 Enoch aveva sessantacinque anni quando generò Matusalemme. 22 Enoch camminò con Dio; dopo aver generato Matusalemme, visse ancora per trecento anni e generò figli e figlie. 23 L'intera vita di Enoch fu di trecentosessantacinque anni. 24 Poi Enoch cammino con Dio e non fu più perché Dio l'aveva preso. Poiché il fact(365) uguale a 25,104 x 10 777 porta sia al 25-1-38 che descrive il dì natale, sia al 25-10-4 che fissa quello mortale, si capisce perché queste parole scritte in Bibbia dichiarano che Dio camminò due volte con Enoch (che mi rappresenta): nascendo e morendo.


40

7) Conferma la mia Genesi è ben ordinata in Bibbia 1-25-38

Genesi 25 e genesi 38 descrivono tutti gli estremi della mia vita, dei miei 6 nomi, e di quelli di mio padre, mia madre e la mia consorte. Perfino tutto il mio Codice Fiscale di MDA RNN 38A25 D527I. MDA essendo Adamo, proprio per come scritto con Mem Daleth Aleph, in Ebraico, che poi si legge ADM, fattolo da destra verso sinistra. RNN (da Romano Antonio Anna) che sono ER+ONAN gli sposi defunti di Tamar (Estremi di BaratTA MARiannina, mia madre) in Genesi 38 38A25 essendo 38 gen. 25. D527I negli estremi DI 527, 26+26 (DIO+DIO) x10(=Dio) +7 dì creati. Son quelli che con le 52 settimane indicano un ANNO, nella sua dolce metà (ANNA=26=DIO, mio 3° nome) data dai 183 giorni dell'anno bisestile in 366, che interamente trascendono il 381 di tutto il nome mio, nel mentre, intero, è 66 in Romano e 300 in tutto il moto nello spazio a 3 dimensioni del 10x10. È il 381 che replica il libro 1,38 di Bibbia, mettendo in fondo il primato del libro 1 e ribaltando l'ordine dei valori, per come descritto nel testo. In esso una MANO nasce ed è attribuita al RO che congiunge i due mariti Er-Onan, putativi come padri, essendo reale il GIUDA i cui estremi sono GI e A, quelli esatti e congiunti di LuiGI Amodeo.

8) Conferma che ha concluso il capitolo finale dei 4 vangeli Colui ch’è con me

Si sono presentati nella mia vita molti segni del Signore che ha camminato con me. Il più clamoroso chiude i 4 Vangeli Canonici. Un uomo che non sembrava Gesù si presentò agli apostoli che tornavano a mani vuote da una vana pesca notturna, chiedendo loro da riva se avevano del pesce. Saputo che non ne avevano presi, gridò loro di buttare le reti dalla parte destra della barca. Vollero credergli e lo fecero. Le reti si colmarono di tanti grossi pesci da non potere essere issate in barca. Giovanni esclamò che colui doveva essere il Signore. Pietro, che si era perfino denudato del suo incarico di pescatori di uomini, si rivestì e a nuoto raggiunse la riva. Non osò chiedergli chi fosse. E neppure osarono poi gli altri, dopo che contarono in 153 i grossi pesci di quella pesca, perché “sapevano che era il Signore”. Ebbene nell'ultimo capitolo dell'intera Bibbia (il 21 di Giovanni), costui che aveva compiuto questo evidente prodigio (e che non aveva la faccia di Gesù ma che doveva essere lui, per quella pesca miracolosa ripetuta nel momento in cui Pietro era tornato a pescare pesci reali anziché uomini) chiese per 3 volte a Pietro se lo amava.


41 Avute 3 conferme, 3 furono tre inviti rivolti a lui affinché senza indugi egli si occupasse delle pecore del suo gregge... se egli veramente lo amava (come diceva di amarlo). Ebbene, tutto ciò mi ha riguardato! Infatti il Dio che camminava con me nel 2005 scrisse per tre volte al Pietro di nome Benedetto XVI (attraverso il Giornale IL CENTRO di Pescara, che trasmise in Vaticano le tre lettere) dicendogli di essere una pecorella smarrita che non mangiava più e che si appellava al suo amore. Aveva messo totalmente la sua salute e la sua stessa vita nelle mani del Vicario di Cristo ed ora ne invocava il soccorso! Il suo come quello proprio di quel Buon Pastore cui Gesù per 3 volte affidò i più indifesi del suo gregge... dopo che per 3 volte Pietro gli aveva dato certezza sul suo amore! Ma... quel Pietro della vecchiaia... nemmeno gli rispose! Grande teologo quel Benedetto XVI che si crede eletto dal Signore a Pietro, per la sua capacità di reggere la Chiesa (anziché per l'amore) e che resta nella sua funzione solo finché crede di esserne all'altezza! Tanto pessimo teologo che Egli poi giungerà a dimettersi quando non si crederà più tanto capace... come se stesse a lui – anziché a Dio – la facoltà di assumersi o licenziarsi E fu proprio così che un INCAPACE Benedetto XVI si dimise da un incarico ricevuto da Dio e non dagli uomini... anche se così sembrava. Accadde come è descritto al versetto 18 del capitolo 21 di GV, in cui quel Tale (che non aveva il volto di Gesù... ma quello dell’uomo con cui Dio Padre camminava, ed era il mio) gli disse che: << da giovane si era cinto da se stesso la vita, ma in vecchiaia avrebbe steso le braccia e un altro (Pietro) lo avrebbe condotto dove lui non voleva andare...>> È proprio come l'articolo 18 della Costituzione italiana, che impediva tutti i licenziamenti e che nel versetto 18 dell'ultimo capitolo del vangelo porta alle auto-dimissioni del Pietro della vecchiaia, papa 112, della profezia dei papi fatta secoli prima da San Malachia... Il Pietro 113 – che sembrerebbe essere Papa Francesco – è invece come egli disse di se stesso “un papa venuto dall'altro mondo”... essendolo io (Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo) quel 113 uno e trino per le tre volte già dette: 1) di nome e cognome; 2) del 5° nome e 3) nello acronimo dualistico Ro An An Pa To Am dei 6 nomi.


42

Dio ha creato il mondo ... come una parabola di Gesù. Ha espresso la Sua Persona – di Padre – a immagine e somiglianza del 10 , padre di tutti i numeri decimali. Poi ha imposto 10x10x10 Anni come la sua Trinità. Avendo assunto ciò in puro principio (di riferimento), creò poi 10 Fattori uguali a lui, vissuti a MIL AN (Milano e 1000 anni), posti in velocità: a numeratore gli anni dati; a denominatore il resto sui 1.000. Velocità totale dei primi 7, fu: 930/70 +912/88 +905/95 +910/90 + 895/105 +962/38 +365/635 = 77,7011796970 anni. Uguali ai 10/10 dei 777 dati al 9° (con 117 dati ai 3 primi nomi: Adamo+Set+Enos), 969 anni dati all’8°, e 70 per i nomi di Caino+Abele, pur se tolti di mezzo. Dio diede a ognuno dei 10, nomi basati sui propri vincoli. Tutti e 10 hanno costituito - coi loro distinti nomi - una sola relazione con un sol nome e cognome, a sorpresa: che - in modo trino - con l’1 e 1 dell’area fluisse di 111. Il Cognome e nome – segreto - di questo 113 in cabala è in pura linea AMODEO, ROMANO più gli altri 4 nomi ANTONIO ANNA PAOLO TORQUATO=381=l’ARCA di Noè Il 1° fattore già va AD AMO e – dopo SET (te set a Mil an) – il 3° ENOS dice: nella tua 3 a sillaba ès NO (sei romano) Dal confronto, coi 3: ADAMO SET ENOS AMODEO ROMANO ciò che manca ci dice il segreto messaggio: ST. ES O ROM Santo sei o Romano S. T E S O R O M. Col 7°, che visse per 365 anni proprio tu camminerai con Dio fact(365)=25,13x8 (10777) fissa la tua nascita il 25, 1-38 fact(365) = 25,104 (10777) dà la tua morte il 2025, 10-4. 777, L.AM CH’E’ in vita il 7-7-7, Luigi Amodeo, te SET de Mil an) (te set LAMECH in vita 777 anni)


43 Capitolo 3

I numeri strutturano sia il mondo, sia la Bibbia Lo aveva postulato il grande Pitagora, quando aveva filosofeggiato asserendo che i numeri stanno alla base di tutte le cose. 1 1 1 1

1 1

1

1 1

1

1+2+3+4=10 era il ciclo per lui di tutte le cose, e ci donò poi la sua famosissima tabellina Pitagorica. 1

2

3

4

10

In verità: 10 ×10 ×10 ×10 =10 combina tra loro tutte le dimensioni indicate dagli esponenti 1, 2, 3 e 4, in quella dimensione 10 che, quando è su base 10, indica poi IL TUTTO. L'esistenza, quando è di 1 anno (posto in principio) che è poi in atto per

1010 anni

, allora consta di 100 miliardi di anni, laddove il Big bang è stimato attualmente posto a soli 20 miliardi di anni luce da noi (ma è una data in continua revisione). Laddove (come sosteneva Pitagora) sono i numeri a comandare e noi vediamo tutta l'esistenza a partire da essi, sono posti:

1011 anni , come il PRINCIPIO Poi esiste ancora un altro principio ed è riferibile alla Sezione Aurea. Laddove esistono, nell'unità 1 due gemelli, essi sono ½ ciascuno, ossia 0,5+0,5 = 1 nel loro insieme. Quando poniamo uno dei due come indice della base 1,25, ricaviamo il lato dell'area 1,25 attraverso la sua radice quadrata, formata in un triangolo rettangolo avente un lato lungo 1 e l'altro uguale ½. 1,25 elevato a 0,5 determina l'ipotenusa di quel triangolo, come la radice quadrata della somma di 1x1 e 0,5x0,5, data da 1 +0,25. L'ipotenusa più il cateto 0,5 porta a 1,6180339887 con 10 decimali.


44 0,5 +l'ipotenusa uguale a 1,1180339887, praticamente lancia la lunghezza obliqua esistente tra 1 (lo spazio) e 0,5 (il suo tempo ½/) in modo tale che abbiamo la realtà unilaterale, quella che avanza soltanto nel tempo positivo, e non nel negativo. 0,5

Se 0,5+1,25 lancia l'ipotenusa nel tempo ½, rispetto allo spazio intero, quando lanciamo l'ipotenusa (ossia la linea obliqua indicante la lunghezza esatta dello spazio-tempo) per il valore 2/1 che rende unitario come 2/2 lo 0,5, allora abbiamo tutto il ciclo unitario. Così: 1/2 + ipotenusa 1,1180 dà la realtà unilaterale avanzante nel tempo. 2/1 + ipotenusa 1,1180 determina il ciclo unitario. 2 +1,1180 porta a 3,118 anni che, espansi unitariamente alla dimensione di 103, sono i 3.118 interi riferiti alla massa unitaria in 10-3. 3.118,0339887 anni sono poi 3.118,1114, (14 novembre) così: 3.118,1114000 meno 3.118,0339887 = 0.000,0774113 è la dinamica aggiunta al 3.118,1114 (che data il 14 novembre del 3.118 dopo Cristo). Essa è costituita da 77/1.000, sommata alle 4 D. della realtà 10-4 e alle 113 che (alla dimensione 10 -7 del moto totale di 10-3 in 10-10), presenta il flusso unitario e alle 3 D. (delle unità, delle decine e delle centinaia) 111 del piano a lati generatori, 1 e 1. Quando la Bibbia è scritta secondo questa struttura, nelle sue lettere:

111 è la somma dei primi valori di ogni dimensione, che poi diventa 113 sommando la dimensione 2 del piano unitario a lati 1 e 1. Ebbene, le prime 21 lettere di Bibbia, indicanti le totali 21 dell'alfabeto italiano, nelle prime 5 parole (26 sommati i 5 “sabati” di riposo di ogni lettera) hanno il valore esatto di 3.118. 0,000.0762475 (vedi pag. 31) era la differenza tra 426/381 e 1,250,5. 0.000,0774113 la supera di 0.000,0011638 che è la realtà 104 presente in 103, in tutto il moto dei 6 versi (interi in 102) e nel flusso 38 (nel tot. 40) del piano a lati 1 e 1. 3.118 anni interi sono questo <in principio>, ma nel dettaglio dello 0,1114 indicante tutte le dimensioni dello 0,1113/1. 1113/1 unità è il valore che nelle 3 D. spaziali è le 3339/1 che sono l'unità del solo spazio indicato (in indice) sulla base 10 e sottratto allo spazio+tempo di 4.800 giorni, a determinare il solo tempo.

10 4.800 1.461 =10 3.339 10

È la D. 1.461 del solo tempo in giorni in 4 anni.


45 Lo spazio+tempo totale in 4.800 giorni è dato dal solo flusso 4.800 esistente in 104 mezzi, ossia in 5.000 giorni, quando 4.800 è il flusso del piano a lati 100 e 100. Sono 4 anni in cui ciascuno, in spazio+tempo, è composto da 12/1 mesi (interni ai 13 totali) in cui ognuno è fatto di 100 giorni di spazio+tempo. Si riducono ad una media che è pressoché di 30 poiché nel totale 100 si fissa prima la velocità a tre dimensioni di 90/10, che poi, a quella sola in linea del tempo, si riduce ai 30/10, interni alle 40 dimensioni totali della realtà del ciclo 10, che è fatta di tempo (in 10) e di spazio (in 30). Dunque la Bibbia è un libro molto sapiente, quando è considerato sotto l'aspetto puramente numerico, che davvero è scritto “da Dio” se, in questa formulazione, volete indicare una opera che sia scritta <stupendamente> e che è <come se> fosse stata scritta da Dio Stesso... Quando è poi il numero 10 a scriverla, allora la struttura cabalistica che vi ho mostrato nella pagina a lato, si fonda sul primo numero del valore di mezzo posto tra i due estremi: del suo decimo e del suo decuplo. Laddove, come già vi scrissi (ma lo ripeto per assoluta chiarezza) il numero 1 è dato da 10/10, ma è vero che, quando il valore 1 è assegnato alla decina fondata sui decimi, allora è totalmente vera questa equazione:

10 10

=

10 1

x

1 10

Scrive Bibbia, nel libro 1, capitolo 5 e versetto 1 << Questo è il libro della genealogia di Adamo. Quando Dio creò l'uomo, lo fece a somiglianza di Dio; maschio e femmina li creò, li benedisse e li chiamò uomini quando furono creati. >> Volendo cercare di spiegare questo Sacro Libro, che pone a base di ogni cosa un Dio Creatore onnipotente, occorre una spiegazione esemplare circa l'uomo, creato con Adamo. E gli esempi son dati dai valori nominali. L’uomo=10+19+13+11+13 vale 66 quant’è Romano che non è uomo, ma <L>’uomo posto a esempio per la <L>=10 dell’articolo determinativo. Uomini=19+13+11+9+12+9 vale 72=9x8, tutto il moro unitario 9 del complesso di 23. È il 66 quando percorre tutti i 6 esistenti versi. 66 è il piano dell’energia in perfetto equilibrio che, quando si muove di 33 (flusso della vita di Gesù) dà 99 (tutti i nomi di Allah) che, esistendo nel tempo 1, dà il totale 100. Flusso che, a sua volta – quando è del piano a 2 lati generatori 50 e 50 – ha la dimensione in linea del 100 in moto di 100. Allorché il 100 (espanso nell'area a lati 50 e 50) si moltiplica per il flusso 100, entra in azione tutta la nostra realtà data dal 104, uguale a 1002. Adamo=1+4+1+11+13 vale 30. Così, aggiunto il valore nominale di Adamo al 200 in linea, ecco che il 230 lineare vale il ciclo 10 di 23.


46

10

3

2 = (10 +24) = 25. Parte dalla lunghezza complessa 2 23 = (che va da -1 fino a +1), per porla a base della dimensione 5, che è quella del solo avanzamento in positivo esistente nel ciclo 10 (ciclo complesso che parte da -5 a arriva a +5 anziché quel 5 che parte dalla vera origine zero). Pertanto il testo Biblico quando chiama qualcuno con un nome, gli dà una sorta di DNA nominale che corrisponde alla sua funzione. Già Pitagora, come vi ho detto, aveva (e ben cinque secoli prima di Cristo) scovato nei numeri il possibile strumento di un Valore Assoluto, che avrebbe potuto porre il numero 10 a immagine e somiglianza di Dio stesso, dandogli il compito – tutto e solo reale – del creatore apparente. L’Universo, oggi teorizzato in quanti, è esistente così: rispettando la tesi numerologica di Pitagora. Anche gli scienziati hanno adottato i numeri decimali quando, nel finire del 1700 vollero definire tutte le unità del Sistema prima Giorgi, poi CGS, poi MKS e infine del SI. Hanno imposto con ciò le rispettive unità come i rispettivi decimi di un ciclo di presenza impostato su quel valore 10 che è già il Padre di tutti i numeri decimali. Quel Dio che sul monte Oreb si nominò a Mosè Jahvè=26, <Io sono colui che sono>, è chi lavora 6 giorni col piano a lati 10 e 10. Avendo posto il 10 a sua immagine e somiglianza, DIO=4+9+13=26 nonché D.10 (uguale quasi al nome DIO) allora <è 10 colui che è 10> ed esiste nel 1260, nel 10+10, nel 1010, nel 10/10, e nel 10 fattoriale, ossia in ciò che è uguale a 1x2x3x4x5x6x7x8x9x10 = 3,628800 x 106. Questo fattoriale presenta la dimensione unitaria 3 in quella del 106 che quantifica tutta la complessità positivo-negativa dello spazio composto da sei cifre decimali, uno per ogni distinto verso. E mostra il tempo dell'unità dato dallo 0,6288 che è 6.288/104, è la velocità dello spazio 6.288 riferito alla realtà unitaria 104. È tutto il moto, nell'unità, percorso dal complementare 0,3112 avente la velocità unitaria spaziale dei 3/10 relativi ai 112/104 che, alla dimensione della realtà unitaria, mostrano l’unità spaziale 111 avanzare nel tempo 1, intero, posto nel suo futuro. Il ciclo 10 è veramente a immagine e somiglianza di un Valore che è Onnipotente, allorché tutte le quantità decimali sono costruite sulla sua sola esistenza, da 0 fino alle <infinite volte>. Log Log Log Log Log

1 10 100 1000 N

=0 =1 =2 =3 =N

Questo è poi il calcolo Log decimale che muta (in numero 0, 1, 2, 3, N) le quantità di 10 esistenti come tanti figli decimi posti, come disse Gesù quando il Figlio decimo, anche in lui, risalì alla destra del (10) padre.


47 Ciò c’insegna subito che i numeri 1, 2, 3... che noi conosciamo, non sono uguali alla verità in atto, ma al loro Log decimale. Esso – il Log decimale – è la visione uguale e contraria alla verità. Se ad esempio la verità è il 107 che significa 10.000.000, un 1 seguito da 7 zeri, il Log 107 =7 trasforma nel numero 7 tutti e 7 gli zeri, e li considera esistere come le 7 volte in cui il 10 esiste e si moltiplica per se stesso, aumentando ogni volta di uno il numero degli zeri posti alla sua destra. In tal modo, dove il vero è 10, 100, 1.000, il Log decimale di 10, 100 e 1.000 li muta in 1, 2 e 3. Una comune stringa, simile a quella di un DVD, come questa: 1100101000001000011001 – in visione Log (uguale e contrario) è: 0 2 1 5 4 0 2 0. Poiché il Log 1 è 0, il Log 100 è 2, il Log 10 è 1… e così via. Il Dio Uno e Trino, in atto, è 10 e 1.000, è con Un solo zero e con Tre zeri alla destra di un 1 ch’è unificato in quel 1/10 inverso del vero 10/1. Laddove ogni azione vera, non è vista da noi umani se non nell’esatta sua contrapposizione (chiamata reazione), la percezione Log decimale attua la visione uguale e contraria a quella del 10, <paterna> compiuta dal genitore di tutti i numeri decimali. È la manifesta operazione che ingenera la visione del mondo a rovescio del Figlio suo, come se egli fosse l’Effetto unico (quale 1/10) causato dalla Sua Unica Causa (quale il 10/1). Tra 10 e il suo Log decimale esiste la stessa reciprocità che lega Causa ad Effetto, come il Padre al Figlio… o l’uovo alla gallina. Chi viene per primo? Nessuno dei due: ognuno implica l’altro. Il nostro modo binario (in cui vediamo coesistere tutti gli opposti come valori reciproci) esiste per la reciprocità in atto tra 10/1 e 1/10. Ciò accade in quella matematica dei valori complessi che consente il contesto immaginario e reale, il cui il reale è immaginario per davvero. È l’ambito della base 10 (del ciclo decimale) e del suo Log (uguale alla sua visione uguale e contraria). Essa muta in 1 il Log 10. Un valore 1 che è 1/10 immaginario del ciclo 10 giacché esiste solo in potenza. Poiché Log 10 è 1 (ossia il contrario di 10 è 1, ed esiste) e Log 1 è zero (ossia il contrario di 1, non esiste), abbiamo che il Log, il contrario, (del Log 1 che afferma che il contrario di 1 non esiste) conferma che invece il contrario di 1 (il 10) esiste. Quando ognuno vale nell’altro, abbiamo che 10/1 x 1/10 =10/10 è l’essere del non essere (o il non essere dell’essere) è esiste in negativo, nel modo immaginario ch’è solo potenziale nella nostra realtà... che è inversa al vero essere in atto. Pertanto quello che, qui in realtà, per noi è UNO, risulta come un Ente puramente immaginario e divino, nel senso che c’è senza dubbio… ma non è reale in questa nostra realtà in cui appare intero e reale solo il 10 paterno. Questa è la verità! Ma appare in atto il suo esatto contrario!


48 Esso appare proprio attuando la percezione Log decimale, la quale nasconde la vera causa (1, lo Spirito santo di Dio) e mostra solo il suo reale effetto (1/10 di 1, il Figlio dello Spirito santo e di Maria Vergine). Poiché la causa 1 è trascendente e nascosta dal Log decimale di 1 (che la dichiara 0 in questa nostra realtà) noi vediamo esistere ogni “reale” 1 (piccolo piccolo), e lo giudichiamo Uno vero, mentre invece lo è solo realmente, cioè apparentemente, essendo in verità solamente 1/10 dell’1 Divino, Onnipotente, Altissimo, Assoluto. Ma è anche vero che 1/10 (non di 1, ma di 10/1) è 1 poiché veramente 1/10 x 10/1 è 10/10, il che è una vera unità che però si fonda sempre e solo sull’esistenza di due 10 che – semplicemente – si mettono in pura reciproca contrapposizione come quella tra Padre e Figlio da cui procede 1, lo Spirito santo di Dio È la contrapposizione Trinitaria tra Padre e Figlio, Padre e Spirito santo, Figlio e Spirito santo, sono tre che esistono simultaneamente e – se vogliamo esemplificarli in una geometria spaziale – sono paragonabili ai tre infiniti assi cartesiani reciprocamente perpendicolari, chiamati x, y, z (mentre per la fede Cattolica si nominano Padre, Figlio e Spirito santo). Come tali, Padre vale 10+30, Figlio 3x3x(3+3) e lo Spirito santo 100 -4 (in Spirito, il percorso dell’Unità e Trinità nel 100) +61 (santo è il 2° più il 1°, allorché, pur essendo egli primo, si pieghi al 2°, e si lasci misurare da lui in 60 secondi). 40+54+96+61 danno il totale 251 che mentre è il tempo 1, dell’esistenza reale di ¼ del 103 posto in principio (di quando il 1.000 non è travisato dal Log 1.000 che lo riporta a 3) è anche il 25-1 (gennaio) natale di me, Romano, o quell’operazione di porre per ultimo il santo 1°, segnalata giustamente in Bibbia, libro 1,25, in cui quell’1 finale in 251 è stato realmente posto per 1° a indicare il libro numero 1 di Genesi. Solo poiché questo mondo reale è tutto immaginario (e mostra ciò che è assolutamente falso), è stato realmente possibile vedere in esso la morte reale di Dio… Visa non solo in Suo Figlio Gesù, ma in tutti noi che siamo altrettanti suoi Figli, e rispetto ai quali Gesù è il 1°genito, Figlio Unico ogni 1°genito! E se faticate a capirlo, guardate il risultato reale della divisione che è in potenza nel rapporto puro di 1.000/99. 10,1010101010… contiene (nel 10 intero) il Padre unico. Nell’unico 0,10 (alla destra del Padre) c’è il suo Figlio unico e 1°genito degli infiniti altri decimali che sono tutti quanti Figli non solo del 10 intero, ma anche dell’unico 0,10 posto alla destra del Padre, che ci rende tutti noi figli suoi, tutti collocati alla sua destra. Sì, proprio come si dice nel Cristianesimo di quando Gesù, visibilmente morto, risalì <alla destra del Padre suo>. Noi riusciamo a vedere che certamente si realizza la nostra morte, solamente perché stiamo vedendo tutto il contrario del vero: che afferma che la nostra anima, quella di tutti i Figli di Dio, è immortale.


49 Grandi, divine cose ci sono rivelate dai numeri, quando Dio si mette a camminare con un uomo, gliele rivela, ed egli poi le racconta a voi. A questo io servo: alla verità. Ed essa si doveva far carne ed abitare tra noi perché è inconcepibile un infinito volume senza un centrale sistema tridimensionale di riferimento. È inconcepibile che ci siano in realtà tutti quanti i loro Figli, senza proprio Coloro che gli servono poiché servono loro: Padre, Figlio e Spirito santo. Dio, il vero Dio, comanda servendo, ed ordina come nel Decalogo, come nei primi 10 Creatori l’uno dell’altro (tali in reale apparenza, ma generati tutti da un Dio solo, che si avvale proprio del 10… padre di tutti i numeri decimali, per servire con esso tutti i suoi figli decimi!) Il vero 1° e chi sta dietro tutti e li serve… nella realtà apparente! Infatti il 10 ordina, sia il Decalogo, sia le prime 10 cause fatte da Lui. Ogni cosa entra rigorosamente in atto reale e potenziale solo al momento giusto decretato dal reale calcolo dei mille novantanovesimi. Una DETERMINAZIONE – questa – senza alcuna possibilità di deroghe. Gesù lo disse che ogni uomo non ha la vera possibilità di aggiungere un solo attimo alla propria vita, e che tutti i nostri capelli sono contati! Sembra che questa sia la fine tombale di tutta la nostra libertà… E sembra anche una verità tutta realmente contraddetta, nel mondo reale immaginario in cui esiste il detto: <Aiutati... ché Dio ti aiuta!>. Ma si vede questo proprio perché nel nostro mondo reale domina l’apparenza e non la verità, che è l’esatto inverso di quell’apparenza. Nel mondo reale sembra che lo Spirito non sia totalmente libero di agire secondo la sua piena volontà… e sembra questo, proprio poiché lo Spirito nostro santo è incontenibile, e può tutto. <Se aveste vera fede direste a quell’albero: sradicati da lì e ripiantati in mezzo a quel fiume. Ed esso lo farebbe>. Dunque difettiamo tutti di vera fede, essendo tutti incapaci di farlo? Ma che cosa significa <vera fede>? È quella che asseconda in tutto l’opera del Dio Creatore Onnipotente. In questo mondo dell’apparenza, che si mostra contrario al vero il nostro manifesto non potere (spostare quell’albero) significa che nel mondo vero (e uguale e contrario di questo), noi lo possiamo! Noi però ora non abbiamo vera fede che dietro tanta vana apparenza che ci spinge a procedere col corpo verso l’alto del tempo… ci sia Dio che già ci sta riportando giù... in Puro Spirito. Chi c’è che non creda che siano le forze della natura e dei viventi a determinare ciò che è visto accadere? Avere la fede detta da Gesù risolve in vittoria tutti i fallimenti apparenti. In questo modo stesso di vincere eternamente, parve un fallimento la sua stessa vita giunta alla fine: fu messo in croce e fatto fuori, proprio da coloro che lo stavano attendendo… come un onnipotente… ma qui!


50 <Sì, sono un Re – disse Gesù a Ponzio Pilato – ma il mio Regno non è di questo mondo!>. In questo – reale ma falso e a termine – tutto appare al contrario. Solo per ciò ora sembra che i poveri e gli indifesi siano abbandonati da Dio e lasciati nelle mani dei violentatori. Abbiamo come fondamentale aiuto per capire tutte queste questioni, proprio la Matematica basata sui numeri decimali di cui ci serviamo… mentre è essa che invece ordina in successive decine tutte le cose. Il calcolo ci consente di arrivare fino alla definizione irraggiungibile poiché infinita, come nel 10 periodico all’infinito. Invece la realtà ben ordinata, dei numeri 10, avanza molto più lentamente di quanto ci consenta il calcolo. Infatti, sono 38 le unità del flusso, nel 10+30 (a immagine e somiglianza del Dio Uno e Trino nel 10) relativo al piano a lati 1 e 1 che si muove di 38, nel 40. Il processo che attua i due reciproci 38, dati da -38 e +38, li combina totalmente in 1444 unità… ma noi poi vediamo come presente solo 144 cicli di 10 minuti primi in un intero giro della massa terrestre, chiamato giorno. Il calcolo 38x38 mostra che ci sono anche le 4 unità… ma ancora non si vedono. Si vedranno… nel tempo: devono diventare 40, e lo diventano, quando, nel ciclo successivo, l’unità si afferma nel tempo decimo. In quell’attimo successivo (in un tempo che avanza solo di decimo in decimo), poiché il tempo risulta il decimo di quello di prima, lo spazio diventa il decuplo di quanto visto prima, e 4 unità di spazio, diventano 40. Perché questo accada, nel nostro mondo terrestre, occorre passino 4 anni. La rotazione di una massa magnetica come la Terra è la stessa, ha la stessa velocità di una massa elettrica che si muova liberamente. Il sistema elettro-magnetico si presenta secondo la stessa reciprocità visibile in tanti altri modi (materia-antimateria o spazio-tempo). Con una profonda differenza. Ogni massa – come il nostro mondo terrestre – si presenta come Una sola, ammassata in unità. Invece l’espansione in luce, della massa, pone in essere quella unità superiore uguale e contraria, tutta espansa. Quale è il sistema di riferimento unitario dello spazio a 3 dimensioni? 3/3, 30/30 o – come accade per la massa terrestre – 300 milioni di 300 milionesimi? Sono tutti sempre 1, eppure diversi. La dimensione del riferimento terrestre – laddove comanda il 10 – scende dal 1010, in ciascuno dei tre assi x, y, z, spaziali. Con 1010 : 102 = 108 abbiamo la lunghezza massima in ogni direzione e 3x108 =300 milioni sono la lunghezza in tutta l’esistente terna. Con 300 milioni di metri, uno solo un 300 milionesimo di 300 milioni. Ciò significa che 300 milioni di metri (misurati nei metri che sono il suo valore inverso), sono 300 milioni di 300 milionesimi e dunque sono un UNO esistente tra due 300.000.000, uno posto a denominatore dell’altro.


51 Se tutto ciò esiste in 1 minuto secondo di tempo (che è la 600a parte di 10 minuti primi) e lo spazio totale che la luce riesce a percorrere è di soli 299.792.458 m, ditemi voi: cosa sono quei 207.542 metri che mancano rispetto alla comprovata unità data da 300 milioni di metri ? QUANDO la luce li percorre? Lo fa nel suo spazio-tempo futuro. Esso sta nel numero 207.542. Proviamo allora a vedere se è vero che un giorno di rotazione della massa ce l’ha tutta ammassata in 1. Espandiamola 207.542 volte. 1444 x 207.542 = 299.690.648 non è la totalità di m percorsi da <c>. 299.792.458 m (la distanza percorsa dalla luce in 1 s) meno 299.690.648 è uguale a 000.101.810 m che sono il ciclo 10 del 3 4 che avanza nell’unitario 103 per le 100 unità di spazio esistenti nell’unitario tempo di 1 suo centesimo. Sono tempo unitario. Dividiamo allora questo tempo per 207.542. 101.810 : 207.542 = 0,4905513100 metri fino alla dimensione atomica di 10-10 metri. 49/100 sono il moto di 7x7 in centesimi. 55/10-5 sono il moto elettromagnetico (50 elettrico e 5 magnetico). 104 Å (unità di spazio atomica) computa tutta la sua realtà. 3x103 Å è tutta la sua massa atomica, 1.000 ogni direzione delle 3. 102 Å è tutta la velocità 10/1 velocizzata di 10/1. Da tutto ciò risulta che, quando l’unità della massa è totalmente espansa lo è per 207.542 unità esatte, che sono il TEMPO FUTURO in cui la massa Terrestre ruota. Così 299.792.458 metri, quelli percorsi dalla luce in un solo secondo, per essere riferiti non a tutta l’espansione 207.542 ma solo alla sua unità data da 1/207.542, per farlo deve moltiplicarsi per il tempo di 1/207.542, che corrisponde alla sua divisione per 207.542. E – in tal modo – risulta che: 299.792.458 m : 207.542 unità porta a 1444,4905513100/cad. Rispetto al 38x38 che definiva solo la parte intera 1444, la radice quadrata di 1444,4905513100 dà il 38,00645407440 = 38+1/154,940. 38+1/154,940 sono 5.888,72/154,940. Il numeratore indica tutto il moto di 111,28 in 6.000 che sono tutti i 6 versi nella lunghezza 1.000 posta in principio. Il 111 che si muove nel tempo Uno e Trino di 7/100, si rivela come una vera unità nelle tre D. dello spazio fatto a decine, e nell’opera divina in 7 giorni di quando 1 tempo di futuro spetta a tutti i 6 versi dello spazio. Gli 86.400 s di 1 giorno terrestre, divisi per 154,94 sono 555 +1 e 1, il flusso elettromagnetico 111x5 del piano a lati 1 e 1. Resta assodato che il TEMPO FUTURO esistente in ogni moto della luce che occupa 1 secondo è composto dalle 207.542 unità in metri che mancano all’unità indiscutibile data da 300 milioni di metri (300 milionesimi di 300 milioni).


52 Il mondo creato con questi numeri mostrerà pertanto che la presenza di 1 secondo di durata nel tempo si manifesterà con il numero di 299.792.458 metri per ogni minuto secondo di durata, il che apparirà nella famosa c della velocità della luce. L’aritmetica ci lascia vedere tutto il futuro che c’è, ma la natura non ce lo consente! A mano a mano che entrano in azione le cifre decime aggiunte a quelle precedenti, mentre il tempo diventa sempre il decimo del tempo precedente, lo spazio di tempo diverrà – per azione uguale e contraria corrispondente – sempre il decuplo dello spazio precedente. Da questo processo, anche se nulla si crea e nulla si distrugge mai, le energie appariranno essere sempre più grandi, ma solo sulla base di un evidente accorciamento dei tempi e del conseguente aumento di quello che è corrispondente all'impulso. Accade come in un flash di luce, che non appare minimamente al tempo reale unitario di secondi 1/1. Quando si passa da 1/1 a 1/100 di secondo, e dunque la durata si accorcia di 100 volte, allora il flash sfolgora e si può dire anche noi: <e sia la luce!> come se fosse stata creata dal nulla. La creazione da zero dell'Universo (in quel punto creduto originario del Big bang, e dal quale poi il tutto appare esploso) si attua nello stesso modo con cui in apparenza abbiamo creato la visibile manifestazione di quella luce fortissima, avendo a disposizione la minima energia fornita da una piccola pila, che non dà luce alcuna quando lo spazio-tempo esiste alla dimensione unitaria di 1/1. Lo zero apparente in natura, zero non è, ma è sempre 1/1. Ciò in quanto noi vediamo lo zero (il nulla) utilizzando il Logaritmo decimale di 1 (o quanto corrisponde ad 1 essendo N0). Accade che quando l'azione divina adotta il ciclo 10 a immagine e somiglianza (uguale e contraria) al suo essere Assoluto, un 10 talmente assoluto che esiste solo in potenza vale esso pure quanto 100 = 1, se il 1

suo esserci realmente come 10 = 10, lo dà come presente e in atto. La percezione fondata sul Logaritmo decimale, toglie di mezzo la base 10 del ciclo reale assunto dall'Assoluto, quando esso si determina. Come già detto, ma mai abbastanza, noi vediamo sempre ogni azione, anche quella insita nel calcolo decimale, nel modo uguale e contrario a quella azione, e questo è il Log che produce i numeri decimali. Perciò, dove l'azione è proprio quella apparentemente nulla espressa dall'indice 0 sulla base di qualsiasi numero N diverso da 0, lì è la visione uguale e contraria a quello 0 ad affermarsi come 1 in ogni caso. Vedendo l'Universo reale nel modo uguale e contrario al vero, dato dal Log 1 = 0, a noi ciò sembra essere tutto l'apparente vuoto che c'è.


53 La Terra – nella sua dimensione spazio-temporale – dimostra di essere l’unico mondo così tanto aderente alle dimensioni dei numeri, da poter poi consentire la vita di tutte le possibili che possano esistere, costruite dai numeri 10 presenti come se fossero cicli davvero viventi. Solo la Terra appare costruita sul rispetto assoluto dei cicli numerici. Lo rivela la base <e> dei logaritmi naturali. 2,7 1828 1828 4590450 sono le prime 17 cifre, che rivelano l'unitaria decina delle prime 16, uguali alla carica 4x4 della realtà a 4 dimensioni. 4 dimensioni di 2,7 sono le 10,8 che moltiplicate per cicli di 10 m3 sono il volume della Terra in metri cubi.

1010×1010

1828 (la realtà seguente a 4 dimensioni) +1828= 3656 sono le unità. Esse, nelle unitarie decine, sono 365,6 e sono i giorni 365 e 6 ore 24esime. Sì, perché, al livello complesso di 2 10, si ha il 1.024 che indica le 24 ore della rotazione del volume uguale a 103 = 1.000. Ci pensa in toto il ciclo 10 a introdurre una unità che non è solo il 10, visto nella linea del tempo, ma anche il 2,4 che, riferito a un giorno, è la sua dimensione decima, data da 2,4 ore. Ciò che la base logaritmica <e> mostra nelle 6 quantità 45-90-45, riguarda lo spazio a 3 D, che divide 45°+90°+45°=180° di angolo piatto. La sua lettura in ordine inverso 540+954 dà il suo giusto tempo, diviso però nei due soli valori che ha il tempo, uno che avanza con 9 primi uguali a 540 minuti secondi, l'altro con i 9,54 minuti secondi corrispondenti ai 9 secondi più i 54/100 che riguardano i minuti terzi. Sono esattamente i 549,54 secondi che si aggiungono ai 365 giorni e 6 ore visti prima, nell’anno siderale. Solo la Terra è il pianeta ideale a far nascere la vita dai numeri decimali, poiché è costruita, nello spazio e nel tempo, proprio per come è computato dalla base <e> dei logaritmi chiamati “naturali”. Comandano nella nostra natura e impongono il volume e la durata del tempo del nostro mondo. La Terra appare proprio la perfetta culla dell’esistere. Sarà possibile che – nata in essa – la vita poi si diffonda in tutto l’universo, perché ci sono forti dubbi che essa possa sorgere dai numeri, negli altri pianeti che non sono conformati secondo la base <e> dei logaritmi naturali. A chi è dunque simile il Dio Creatore? A chi, posto il 10 a immagine e somiglianza sua nel periodo 10 ,10 infinito ed eterno, ha poi potuto proporci il film dell’esistenza in tutti i modi possibili e immaginabili. Con queste precisazioni, spero di avervi dato le basi per capire poi le cose che troveremo descritte coi numeri, in una Bibbia che è scritta in numeri che sono – anche – lettere dalle quali poi è raccontata una storia plausibile che li rappresenti al meglio e a titolo puramente esemplare.


54 Quando in Bibbia 1,5 (numero dello spazio 1 più il tempo ½) è assegnata la vita intera ad Adamo, questi è in verità un 30 e non lo è fatto con il numero 930, ma l’ha descritto in lettere: novecentotrenta anni, a precisare che sono – ora – proprio numeri di anni concessi al 30. Pertanto quei numeri veri e propri descritti in lettere rivestono in Bibbia un grandissimo significato. Non è per caso che il 4° libro della Bibbia (quello delle 4 dimensioni della realtà) è intitolato Numeri ed ha i 36 capitoli di un Dio che ha assunto sia il 10, sia il 26 a immagine di Sé. Io, che ho compiuto un approfonditissimo studio sui numeri=lettere della Bibbia, ho voluto controllare quante <a>, quante <b>, insomma quante volte i singoli numeri siano stati impiegati... alla ricerca di una loro possibile e probabile <ragione>. Vi mostro nella pagina a lato i dati relativi al capitolo 1° del 1° libro, che ne ha per tutti i 50 di ciò che parte da 0 nel complesso di -50 e +50. Il quale, quando va da -50 fino a+50, è 100 in risalita, ma solo partendo da -50 e non dalla vera origine data da zero. Vedete, a sinistra il nome di ogni lettera, alla sua destra c'è il valore numerico di ciascuna, poi il disegno della lettera ebraica e, nella tabella è computato con la massima precisione data dal computer il numero delle volte in cui ciascuna appare in Bibbia 1,1, (nel libro numero 1 della Bibbia, e nel suo capitolo 1). Nel testo ci sono i trattini che legano tra di loro due parole, e c’è il numero delle stesse in tutto il capitolo 1 di questo 1° libro. Il suo titolo in Ebraico significa IN PRINCIPIO ed è scritto con Beith Reish Aleph Shin Jod Tav, acronimo BRASIT, per un valore numerico di 2+200+1+300+10+400 = 913… che quantifica un intero movimento. Quando questo è il principio matematico dato dal 10x10x10 = 1.000, considerato tutto in linea come le 1.000 volte 1 anno, allora il suo volume totale è il 1.001 nel tempo 1 in cui realmente esiste il 1.000. Ebbene 1.001 –913 = 88 costituisce in numeri ciò che si muove. Ciò che avanza è il simbolo infinito dell’infinito, che è 88 nel 1.000 che ha l’esistenza 1, intera e si muove delle 913 unità di quanto (88) esiste nel principio 1.000 (poiché posto a monte del suo Log, e quantificato 103). Mentre il significato in ebraico è coerente con quanto il testo descrive in lettere, chiediamoci se la traduzione italiana di “In principio” con “Genesi” perde oppure no ogni riferimento col 1.000 espresso nei numeri. GENESI è 7+5+12+5+17+9=55=ZERO=21+5+16+13, e in verità si torna a zero nel ciclo che (in principio) parte da -55. È quello che, quando si va fino a +55, si percorre il 110 esatto di un 100 mosso di 10.


55 A questo punto si può osservare come il numero 1, della lettera Aleph sia usato esattamente le 147 volte che esprimono (70+70)+7. Sono i due lati 70 e 70 di un piano in cui è il ciclo 10 a operare per 7 volte, mentre il flusso unitario è il decimo dei 70 giorni che sono i soli 7 dì della divina creazione. Il n. 2, Beith è tutta la realtà dello spazio: 34=81. Il n. 3 Ghimel ha la piena D. 3 del flusso 3, relativa al piano a lati 1 e 1, è in tutto 3+1+1=5. Il n. 4, Daleth è la realtà data

dal 2 = √ 1.024 =23 o dal 77 per quanto si muove nel 100. Il 5 è secondo il flusso di due 10 esistenti in 1, collocati in un 100 che si muove di 100. Il 6 compare le 177 volte del 77 che si muove di 100. ….. 10

100, ha il valore 26 che è il Dio creatore di 1/2 anno in 7 giorni. 500, moto da 0 (nel complesso 1.000 da -500 a +500) compare le 7 volte dell’opera intera. 600 (che sono tutti i 6 versi a dimensione 100) compaiono le 87 volte in cui 13 si muove in 100. 800 è nei suoi centesimi. 900 (che è tutto il moto di 100 in 1.000) compare le 25 date dalla presenza ¼ di 100. Il totale, di 1.671, si rivela il piano a lati 800 e 800 con tutto il moto 70 avanzante di 1 tempo. I 73 trattini sono quanto il 33 percorre in 100. le 434 parole sono il flusso 10 di 444. Perché non esiste nemmeno un 60? Non appare poiché il libro 1° è qui nel suo capitolo 1° e tratta di un 1° fatto di 60 secondi... che “cede al 2°”. 60 è l’invisibile base di partenza di tutto il lavoro fatto dal 10 in 6 giorni di lavoro. Il 60 si vedrà solo nel 70 che appare le 61 volte date da 60 +1 (il tempo reale della sua presenza).


56

Nonostante il 5° libro sia stato scritto 4 secoli dopo i primi 4, le 384.786 unità totali paiono come contate fin dal principio, e poi sparse... nel passato, come fa un seminatore, a manciate di parole fatte di lettere. Posto che il n. 40 Mem (=Dio 10+30) sembra programmano nelle 14466 volte del 100x144 (Romano Antonio, 66+78) +66, Romano... 384.786 è secondo Gen. 38 di AMODEO=47 nel flusso 20 di ROMANO: 38 (104) in 40 alla D. 104 della realtà, è il flusso del piano a lati 1 e 1, che in 382=1444 fissa le 144 decine di minuti primi di un dì del…. GEN. 38 47 (10100) alla D. dell’area 100, dà il flusso 7 del 40. 47 è AMODEO 86 è 66=Romano come il flusso del piano a lati 10 e 10 66 è ROMANO (AMODEO e ROMANO valgono 47 e 66 con le lettere da A a Z mutate in numeri ordinati da 1 a 21). La nostra intelligenza lo fa, ma non ne siamo coscienti.


57 Entriamo più nel dettaglio e vediamo che il Buon seminatore dispone di 27.059 volte 1 Aleph uguale al n. 1°. Ebbene, questo 1° è 303=27.000 (è un cubo a lato 30) che avanza di 59, ossia esattamente quanto il moto di 1 s (secondo) posto nel 1°. 1 s, in 60 s, si muove di 59 s. Le volte del 1° sono ideali, e così Egli le dissemina... nel passato: 7.634 volte 1 son nel libro 1. Sono quanto 100 x (66+10) + (33+1). Laddove 100 indica il tutto (il 10x10) riferito al 66=Romano=l’energia, che esiste nel tempo del ciclo 10 e diventa massa in moto totale e reale di 76 volte 100. Questo stesso 100, in velocità unitaria è 99/1, ove è a 3 dimensioni, e deve essere riferito solo ad una; al 33+1 che è il solo il moto in una direzione esistente realmente nel tempo 1. Così, le 7.634 volte 1 Aleph sono quelle fondamentali e vanno giustamente seminate nel libro 1. 5.260 volte 1 son nel libro 2. Sono cento 52 (52 unità date dai 7 dì dell’opera unitaria divina) pari a 100 anni, che avanzano in tutti i 6 versi del solo lavoro facendolo con il ciclo 10. Il libro 2 indica l’avanzamento intero, 1 di 1. E questo è tutto l’intero avanzamento di un 2.630 avanzante di 2.630, ove 2.630 è l’unitario flusso 30 del piano a 2 lati di 100x52/4. 4.055 Aleph nel libro 3 (il volume). È il flusso reale 1.000 di 3.000, del piano a lati 27,5 e 27,5. Lati del volume 33 avanzante nel tempo ½ solo in positivo, collocato in un 1 complesso, che vada da -0,5 fino a +0,5. 5.224 nel libro 4 (della realtà in moto). Il piano a lati 1.111 e 1.111 ha il flusso in 3.002 unità (di cui 3.000 in linea e 2 nel piano a lati 1 e 1). 22.173 volte c’è Aleph=1 nel totale dei primi 4 libri. Dato che 4 libri formano la prima realtà intera, c’è un piano a lati 11.000 e 11.000 il cui flusso è il 173 che quantifica tutto il moto di 33=27 (il moto di tutto il volume spaziale) in un 100 che si muove totalmente, di un altro 100. Il 5° libro fu aggiunto secoli dopo, e le sue 4.886 unità sono quelle esatte che completano l'unità ideale vista in 27.059. 4.886 volte 1 indicano di per sé il piano del tempo con lati 2400 e 2400. Il loro flusso 86 è dato dall’Energia 66 che si sposta di tutto il moto 10 di 10 e diventa la massa 86. Tanto per capirci, 86 è uguale al moto di 7+7 (il moto intero del moto intero) esistente nel 100. Questo esame, riguardante il numero degli Aleph=1, fatto per tutte le lettere, conferma che il Pentateuco sembra scritto a rovescio: prima partendo dal numero delle singole lettere che sono necessarie, e poi procedendo ad una loro ordinata dissemina nei libri scritti in precedenza. Questa parvenza è fondata! Noi non vediamo mai l’azione, ma solo la reazione ad essa che sempre le corrisponde. E la VERA azione è quella che combina +1 con -1 attuandone il prodotto. L’Algebra ci insegna che il segno meno moltiplicato per il segno più da sempre il segno meno!!! Noi vediamo crescere il tempo in reazione al decrescere che ne è la invisibile causa. I nostri tempi sono PRIMA di quelli creduti nel PASSATO. Potreste non essere convinti che ciò sia verificato in Bibbia.


58 Allora prendiamo altri valori, come il 900, ideale perché indica tutto il moto del 100 (l’unità 10x10) nel 1.000 (che è l’unità del 10x10x10).

Il totale 1.035 è dato dal 1.000 che si è spostato del 7x5 che, nel 7, dà tutte le dimensioni della velocità 6/1 che va in tutti e 6 i versi a velocità 1/1, mentre nel 5 dà solo le dimensioni che partono da zero, laddove il ciclo 10, nel suo valore complesso, parte da -5 e arriva a +5. Dunque il totale 1.000+7x5 è indicativo di un mille in piena e unitaria velocità. A questo valore pieno – però – ci arriviamo solo molti secoli dopo la scrittura dei primi 4 libri! Vediamo che nel 1° libro sono utilizzate solo 351 Tsadè=900, e che 351 è 1 (il tempo unitario) +7x5 (la velocità che va dovunque ma solo in avanti) espressa nel ciclo 10 che è la base del 1.000 finale, in cui anziché 351 è 1.035 poiché nel libro 1 esiste il tempo 1, iniziale. Invece al termine il tempo esiste come il completamento del 1.000. Nel 2° libro sono le 160 che indicano il moto intero 1 del 1° libro, e l’unità 4 spazio-temporale si è caricata per 4, è divenuta 4x4 x il ciclo 10. Nel 3° libro ce ne sono 164, e alle 4x4x10 se ne aggiungono altre 4. Nel 4° libro ce ne sono 153 e si è realizzato ogni cosa al punto che l’iniziale 351 si è interamente rovesciato nel 153. Nel 5° libro (ripeto: scritto 4 secoli dopo!) c’è il conguaglio dei 207 che sembrano <finalizzati> a risolvere il 351 del primo libro nel 1.035 di tutti e 5 !!! Di per sé il 207 che mancava era il modello unitario di tutto il movimento, in cui il piano totale a lati 100 e 100 fluisce di 7 !!! Il totale 384.786, già visto appropriato, vediamo come si disaggrega. 78.064 nel 1° libro. 78.000 flusso del piano a lati 25 e 25 è nel 78 lo spazio-tempo 52+26 delle settimane di 1,5 anni 80.242 nel 2° libro. 80 muove 40 di 40 in migliaia. 242 è 222+10+10. il 1° mosso di 1 considera il 10+30 mosso di 10+30. 222 è flusso area a lati 10 e 10 mosso di 80mila. 56.740 nel 3° libro. 56 muove 44 nel 100. 74 muove 44 di 30. 44 è 3/1x10/1 nelle 4x11 D. E Una si muove di 30 79.941 nel 4° libro. È tutto il moto di 59 in 80.000. Ove 59 è un minuto secondo per quanto si muove in un minuto primo. 69.136 nel 5° libro. È 864 mosso tutto nel 70.000 che esprime tutto il moto. 864 è il complesso 23 nell’unitarie centinaia e nel dettaglio del 26 che esprime il moto 1 di 1, in tutti i 6 versi, come in (2x2x2)x(2x2x2) con i 2 versi positivo e negativo in ciascuno dei 6 versi.


59 Capitolo 4

I 10 fattori (fatti dal 10 e 13) in 2 fratelli gemelli Le 10 prime Entità, denominate “uomini” in Bibbia 1,5 come appaiono nell’organigramma del primo mondo (ante diluvio), non solo non furono UOMINI ma anche non ebbero nomi “a caso”. Furono invece veri e propri “fattori” che si sarebbero attivati proprio tramite <n!>, il proprio numero “fattoriale”. Il numero fattoriale è fatto dal prodotto tra i numeri in esso, tutti indici della base 10 del ciclo dei numeri decimali. Il fact(6)=6! è il prodotto 1x2x3x4x5x6 tra i suoi 6 indici della base 10. Fact(6) = 6! = 720. Sono 2 rotazioni di 360°. Fact(7)=7!=5.040.

Esso aggiunge il tempo 1 del 6/1 5.000

come il suo 10

30

intero moto in atto, e mostra nel risultato un 10 che ×10 ×10 combina il positivo +104/2 con lo spazio 30 avanzante nel tempo 10. Il 40 è sommato solo poiché si sono introdotte altre dimensioni, oltre quella del modo totale +5.000, nell’universo che solo cresce nel tempo, partendo da 0. La realtà 10 4 è complessa, va da -5.000 a +5.000 e non comincia dallo 0 da cui, invece, -5.000 retrocede. Il nostro anno reale è di 365,25 giorni medi sui 1.461 interi di 4, che sono il ciclo intero a 4 dimensioni del singolo anno. Il Fattoriale del 7 computa 5.040 giorni, in cui 1.461 si muovono per 3.579. Essendo indici:

105.040 : 101.461 = 103.579 rivela l’indice 3.579. Esso indice, posto a tempo divisore del 10 6 (che è tutto il moto 103 in linea del volume 103), con 106 : 3.579 = 279,40 mostra come tempo il 40 (lo Spazio-tempo posto in principio del 10 in linea.) relativo al flusso 279 che è la somma di tutti i valori alfabetici dei nomi dei primi 7 fattori descritti in Bibbia.


60 Li vedete nella tabella. 30+40+47+33+53+35+41=279. 279! = 599 (10560) è il 599/1 che si esprime come la velocità unitaria insita in tutti i 6 versi posti alla dimensione 100 data da

√ 104=102=100

la radice quadrata della realtà unitaria che la scompone in un 100 di area e in un 100 dato dal flusso 10 per 10 volte. L’indice 560, uguale a 8 volte 70 indica le 70 dimensioni della velocità 60/10, in tutto il complesso che va da -1 fino a +1, e che è dunque +2 e si presenta alla dimensione cubica del volume. È un indizio che i primi 7 fattori nominali dichiarati con le espressioni alfabetiche dei valori numerici possano confermare questa cabala:

Il creatore primo, del nostro mondo reale, ha adottato, a sua immagine e somiglianza, sia il ciclo 10 (che di fatto è il padre unico di tutti i numeri decimali) sia l’espressione alfabetica DIO=4+9+13=26. È come tutto il lavoro in 6 giorni fatto nell’area avente a lati due DIO, due D.10 (quasi uguali alla parola). Anche in ebraico, JHVH (acronimo delle lettere Jod Hè Vav Hè che valgono 10+5+6+5) vale lo stessi 26. E 26+26 volte i 7 giorni creati, sono 1 anno di 364 dì fatti da 52 settimane intere in natura! È la prova oggettiva (data da una intera rotazione della massa terrestre) che Colui che crea in gruppi di 7 giorni le due metà di un anno è espresso nel numero di 26 volte i 7 dì della creazione unitaria. Se noi usiamo valori decimali e con essi contiamo le quantità, è chiaro che il padre unico che abbiamo noi stessi adottato nei calcoli, è il 10. Dio disse di se stesso “il sono colui che sono”. Pertanto DIO=26 deve essere JHVH=26 e con questo è le 52 settimane di 364 dì ai quali vanno aggiunti solo i 10/8 di un giorno, quell’ 1,25 che si afferma quando il volume dato da 2 3 è un flusso 8 in linea dell’area unitaria a lati lunghi 1 e 1, e vale pertanto 8+2 in lunghezza. 1,25 rivela così quanta lunghezza occorra a misurare ogni unità ottava. UNO+DUE+TRE vale 44+28+39=111, esattamente quanto la somma dei primi tre valori della cabala ebraica.

JHVH è JOD e vale 10 nella prima lettera… Ebbene, se ponete la D ultima per prima, JOD è DJO, quel DIO=D.10, Dimensione 10?


61

I 10 fattori

Qui mostro tutto il capitolo 5, per farvi appurare

come solo per il 7° fattore, nominato Enoch, è scritto chiaramente, e per ben due volte, che Enoch camminò con Dio.


62

il 7° (7x3=21 Enoch) camminò con Dio. Non è poi nemmeno un caso che, dopo, ci sia il

22 Enoch, in

cui il versetto 22 affianchi il nome di Enoch. Accade poiché Tre 22 sono il 66=Romano. Vedremo come il valore in numeri, del nome Enoch è quel 41 che è lo stesso di AmoR (trino in Amodeo e uno in Romano). Dai 10 fattori per come descritti in Bibbia, è ricavata questa tabella.

Più sinteticamente, ve la presenterò così ridotta:


63 Capitolo 5

La ripartenza negli anni è data dal 7! (fattoriale) Quando il 7 cammina con Dio crea il mondo in 7 dì. Quando il 7 è un fattoriale, lo ricrea al dì d’oggi!!! Il fattoriale del 7 è 5.040. Un anno medio è di 365,25 giorni. Quando dividiamo 5.040 per i 365,25 giorni otteniamo quanta parte del creato con il 7 fattoriale spetta a ciascun giorno dell’anno medio. 5.040 : 365,25 giorni = 13 più 0,798 767 967 145 790 554 414 784 394 250 513 347 022 587... un numero avente un tempo decimale infinito che la matematica ci segnala. Ce lo segnala facendo una divisione del resto, dato da 291,75, che al momento in cui siamo arrivati all’unità, è indivisibile. Lo sarà (divisibile) solo nel futuro, quando con la perenne dilatazione dello spazio che esiste in natura, 291,75 sarà divenuto più grande di 365,25 e solo allora sarà realmente diviso ed apparirà come spazio, in quella futura realtà. Pertanto, 291,75 è tutta la quantità disponibile di futuro che abbiamo, in questa nuova creazione fatta non in 7 giorni, ma in 7 fattoriali, ossia in 5.040 giorni. E’ tutta quella reale? E come no! 10+30 (di ciclo spazio-temporale) esiste come il flusso del piano a lati 2.500 e 2.500, che sono gli indici di presenza data dalla realtà totale 104 (che ha 4 dimensioni di cui solo ¼ è il tempo) che si presenta in ¼ e dunque in tutto il quantitativo della sua presenza. Tutta la quantità che è stata divisa è data dal calcolo: 13x365,25=4748,25=4747+1,25 Essa asseconda la Sezione Aurea basata su 1,25 con 2 gemelli 47

4747+1,25 è la ”sezione aurea”

tra due 47=Amodeo uguali... (in cui il 1° è 100 volte il 2°). Ove 1 dei 2 (cioè 1/2=0,5) + 1,25 elevato all’altro 0,5, è 0,5+1,250,5

= 1,618 in cui 1 : 0,618 = 1 più 0,618. Eccola:

1.618 999 618 381 237 144 93 51 42 9 33 -24


64 1.618 è 1617/1, quando 1 è 0,999 infinito e sono tutti in migliaia.

Il 4747 diviso, prevede due 47, uguali, ma uno 100 volte maggiore dell’altro, ed è il 47 del mio cognome Amodeo, posseduto sia da me, il 1°, sia da mio fratello, il 2° Amodeo, quando i suoi numeri sono dati tutti, esclusivamente, dall’infinito negativo fino a quello positivo, dal valore nominale dei miei 6 nomi. Essa, riferita al 1° dei 2 Amodeo=47, trae dall'1 infinito il 2° valore 618 sottraendo il 381 del mio nome Romano(=66) Antonio(=78) Anna(=26) Paolo(=51) Torquato(=113) Amodeo(47) La “sezione aurea” dà un 1° e un 2° che (sommati tra loro) sono un 3°... e lo sono per sempre, dall'infinito negativo all'infinito positivo: 9 + 42 = 51 = Paolo 42 + 51 = 93 = Romano Antonio meno Paolo 51 + 93 = 144 = Romano Antonio 93 +144 = 237 = Anna Paolo Torquato Amodeo 144 +237 = 381 = Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo 237 +381 = 618 = 1 “ “ 2 “ “ “ “ 381 +618 = 999 = 2 “ “ 3 “ “ “ “ 381 +618 1617 = 3 “ “ 5 “ “ “ “ 381 +618 2616 = 5 “ “ 8 “ “ “ “ e così via all'infinito, secondo la serie di Fibonacci. I nomi valgono nel rispetto della cabala in italiano. Controllate voi stessi, sulla base si queste corrispondenze.

66 =Romano=16+13+11+1+12+13 78 =Antonio=1+12+18+13+12+9+13 26 =Anna=1+12+12+1 51 =Paolo=14+1+13+10+13 113 =Torquato=18+13+16+15+19+1+18+13 47 =Amodeo=1+11+13+4+5+13 381 compreso il cognome. 333+1 senza. Senza il cognome, il tutto è uguale a 400 -66 =334, dato dal tutto di 100+300 meno il 1°; il che di fatto significa che tutti i 5 nomi sono rappresentati dal moto del 1° nome, nel totale dato dal 100 Uno e Trino. 334 , se si muta in 300+34 è 381 ... come se avesse il cognome. Il cognome agisce sul nome come forzandolo a esistere in potenza. Ebbene, il 3° fattore, che è il 47=AMODEO è anche il 47 di Enos.


65

L’avanzamento reale del tempo è dato dalla velocità della luce Quando noi imponiamo il ciclo 10 alle unità della fisica dimensionate in base al valore decimo della presenza del loro ciclo, posto come 10 unità 10

decime, il valore unitario totale di riferimento è dato da 10 . Il Dio Jahvè, che <è quello che è> adottato il 10 a sua immagine e somiglianza, è: 10x10x10x10x10x10x10x10x1010 10

Poiché l’area massima è 10x10, quando 10

2

si divide per 10 si ha

8

tutta la lunghezza su una linea dimensionata 10 m. Poiché il volume ha i parametri d tre linee, quando sono lunghe come questa, 3x10 somma dei tre lati uguali del cubo a lunghezza massima.

8

è la

8

Se diciamo che questi 3x10 sono metri, abbiamo anche definito la lunghezza di 1 metro. È lungo un 300milionesimo di 300 milioni di metri. Di stretta conseguenza, sapendo che cosa è lungo un metro, abbiamo che: 8

<3x10 m> = 1 e se transitano ogni secondo, sono 1/1. Abbiamo determinato con assoluta certezza la velocità veramente unitaria. È quella di <3x10

8

m/s>.

A questo punto abbiamo che la luce, in 1 secondo, percorre solamente 299,792.458 di questa unità. Il resto li percorrerà in altri secondi nel futuro. Il resto è dato da 207.542 metri. Poiché 300.000.000 m è l’intero, il resto intero è tutta la quantità di futuro esistente in ogni futuro. La velocità con cui procede allora il futuro è data da questo calcolo:

(299.792.458) (207.542) Possiamo esserne certi? Possiamo fare un esperimento fisico che ci confermi che una massa intera e libera di muoversi ha questo ciclo? Infatti, la tua, caro Amodeo, finché non la provi, resta solo una teoria, priva di ogni riscontro. Forza e coraggio! Qui si parrà la tua nobilitade...


66 <Si, cari amici, - vi rispondo io – Ma credete che basti? Io traggo enormi conseguenze dalla velocità della luce, ma passeranno secoli prima che mi sia riconosciuto che io cammini con il Dio Verità>. L’esperimento NUOVO che io mi appresso a fare (nuovo nelle intenzioni) è quello di usare il nostro pianeta, nella sua libera rotazione della sua massa intorno al suo asse, chiamata <giorno>. Pertanto traduco il mio rapporto tra lo spazio percorso dalla luce ed il tempo intero di futuro che essa ha, nel suo intero ciclo, e che io ho teorizzato come tutto il futuro che essa ha nel ciclo.

(299.792.458) =1444,40905513100 (207.542)

Ho ottenuto 1 giorno di rotazione! Ho provato che è il ciclo intero della massa terrestre in tutto il suo futuro. Ma un giorno ha solo 1440 minuti! Sarà la vostra protesta. Ed io: Ogni 4 anni dovete aggiungere 1 giorno, ed è quel 4,49 che – espanso a 10x10 – deve diventare 449,0. Ove 449 : 4 = 112,5 ogni anno, il che è tutto il flusso 100 del piano a lati 6 e 6 dati da tutti i 6 versi esistenti posti in ogni lato, e il tutto esistente nel tempo ½ Ogni 157 anni dovete aggiungere un altro giorno ancora, e ciò 9 accade secondo la restante parte, 55131/10 che impiega 157 anni a divenire, da valore decimale 55.131 in un valore intero. 55.131 : 157 = 351,15 che indica 100 +250+1, che nel 100 è il piano da -50 a +50, il cui flusso è presente come 1.000/4 unitari che esistono traslando nel tempo 1. Pertanto, amici cari, quando la massa terrestre ruota e compie 4 giri attorno al sole, solo in quel momento diventa presente 1 giorno in più. E dopo 157 anni dati da 157 giri del Sole attorno a un punto della sua galassia, scatta solo in quel momento un altro giorno e sono tutti conteggiati nel rapporto tra lo spazio percorso dalla luce in 1 secondo e quello non percorso nello stesso minuto secondo.


67

La mia nascita dalla <c> dalla velocità della luce Riconosciuto che 207.542 m sono 1 secondo di futuro, per la velocità della luce, se fisso un modello unitario di percorso, e divido questo intero futuro per il modello, io ottengo quanto futuro spetta all’unità di quel modello. 100 è tutto il piano del tempo a lato 10. 007 è tutta la dinamica. 000,09 è tutto il moto di 1/100 di presenza rispetto a tutto il 100. 000,0001 è l’unità della realtà 104 000,000024 è tutta la rotazione 6x4 della massa 1.000 in 210=1.024 107,090124 è il modello unitario che ho descritto

207.542 =1.938,012509 107,090124 Allo stesso modo, tutto il presente nel fact(7), dato da (4747+1,25) giorni, quando è diviso per il 291,75 che dà tutto il futuro in esso, determina la quantità della presenza in ogni unità di tutto questo futuro.

4.748,25 162 = 291,75 10 Sono i 162 anni in cui il 6° fattore (IARED), ebbe in lui in potenza il suo figlio 1°genito, il 7° chiamato ENOCH, come si vede in tabella. Questi 162 anni, presenti nel 6° fattore, sono di fatto legati all’avvento del 7° fattore, che è quell’Enoch che poi mi rappresenta. Poiché – come sostengo – i primi tempi apparenti sono veramente gli ultimi, la mia esistenza precede quella di Enoch. Così, mentre sembra che sia io ad arrampicarmi sugli specchi per calarmi a tutti i costi nei panni di Enoch, la verità è tutta al contrario: è lui, Enoch, con tutti i suoi elementi caratteristici, ad essere stato rappresentato in Bibbia a mia immagine e somiglianza.


68

Quando terminerà il suo/mio “futuro” 207.542 =2.025,1004000010... 102,4847953217

dà la mia data di morte.

A partire dal “futuro” in 207.542 m/s, della velocità della luce rispetto ai 300 milioni di metri del suo riferimento unitario, la differenza esistente nel denominatore tra quanto porta alla data di nascita e quanto porta alla data di morte è data da 107,0901245477 meno 102,3847853217 = 4,6053292260 il che dà un contenuto al valore della vita, quando – come ho scritto – è tutto il futuro dello spazio che la luce in 1 s deve ancora percorrere nei 300 milioni di metri che costituiscono tutto il suo riferimento unitario. Il numero indica nel: 4 intero la dimensione della realtà una e trina nel tempo e nello spazio, a immagine e somiglianza dell'Unità e Trinità divina. 60/100 esprime il valore del 1° nella misura dei 60 secondi, come il moto di 40 nel 100, e in centesimi. 4

53/ 10 esprime il volume a dimensione 3, in tutto il moto positivo 50 esistente nel ciclo 100. 6

29/ 10 esprime alla dimensione dello spazio complesso tutto il moto di 1 contenuto nell'unità 30 dello spazio. 8

22/ 10 esprime alla dimensione della luce l'unità 22 dell'energia in una sola direzione, quando le tre dei parametri dello spazio sono il 66=Romano. 10

60/ 10 esprime alla dimensione atomica la chiusura del ciclo dei 60 secondi uguali ad un 1°. Moltiplicando la velocità della luce per questi m 4,6053292260 si ottiene

32

10

volte l'energia in Joule per ogni grado Kelvin,

138,064×10 7=299.792.458×4,6053282260 mentre 138,054×10−25 Joule/ Kelvin è la costante di Boltzmann. La mia vita è così 10(32=2^5) volte la cost. d'energia termica! 32 è la radice quadrata del 1.024 = 210. È il suo lato generatore


69

La velocità assunta dal 7° fattore.

Poiché tutti i primi 10 fattori ebbero 1.000 anni ciascuno, le quantità che non appaiono nella vita totale di ciascuno sono anni di tempo futuro posti a denominatore degli anni che hanno avuto in forma di spazio di tempo. Il 1° fattore, Adamo, ebbe 930 anni come spazio di tempo e i 70 per raggiungere il 1000, come il tempo di quello spazio. Facendo la somma di tutte queste velocità, poiché lo Spazio diviso per il Temo indica velocità, abbiamo questa somma:

930 912 905 910 895 962 365 + + + + + + =77,70117969703547 70 88 95 90 105 38 635 e vediamo che 777/10 la velocità del 7° fattore corrisponde (in 777 anni) agli anni di vita intera data al 9° fattore, chiamato Lamech. 117 centomillesimi (immaginari) uguali a 30+40+47, dettagliano il valore numerico dei nomi dei Fattori 1°, 2° e 3°. 969 anni di vita sono quelli concessi al fattore numero 8, chiamato Matusalemme, dettagliati nei 100 milionesimi dell’unità reale della velocità di tre 100 mila, uno per ciascuno dei 3 assi cartesiani dello spazio. 70, alla dimensione dell’unità atomica, dettaglia poi la velocità avuta nei nomi dai primi due figli di Adamo, Caino=38 e Abele=32, che poi portano a 70 anche la velocità dei nomi di Adamo=30 (il 1°) + Set=40 (il 2°). 35, alla dimensione 1/100 dell’unità atomica è il valore nominale di Iared, il fattore 6°. −4

−14

47 alla dimensione 10 di quella atomica, che è 10 rispetto al metro, dettaglia il 47 nominale del 3° fattore, ENOS. Insomma, la velocità totale raggiunta con il 7° fattore indica quella che poi porta alla generazione del 10° fattore, compiuto dal 9° che – in ogni sistema decimale come questo – indica un valore invariante. E lo è, rispetto alla velocità vitale raggiunta con il 7°, che l’ha raggiunta nel dettaglio di tutti i tempi decimi in esso contenuti. Ecco allora che i 162/10 ottenuti dividendo la presenza presente di 4748,25 per la presenza futura del resto 291,75 per adesso indivisibile, fissano al velocità di 162/10, che – nel tempo futuro unitario posto in 10/10 – realizza il 7° Fattore, ENOCH, nel suo futuro, poiché egli esiste, ma solo in potenza di esistere nel futuro, nei 162 anni del padre IARED. Se Presente/Futuro quantifica la presenza di ogni giorno del futuro, il rapporto inverso, dato dal Futuro/Presente, quantifica quanto futuro spetta ad ogni unità di presenza. 365,25/291,75 = 1,251928 dà i dì dell’anno per l’unità del futuro. Fact(291,75/365,25) = futuro/presente = 730/103 +105/105 è la vita di Noè e quella in lui per generare il 3° suo fattore.


70

La “ripartenza” dal 7! (fattoriale) dà il reale inizio al nuovo MDA‫אדם‬.

Il nuovo Adamo, MDA ‫ אדם‬nel CF dato ad Amodeo, parte 10 anni prima da quando il Dio si è affermato con il 10. Considerato che nel presente ci sono solo i 4748,25 giorni divisi nel 7! (=5.040 allorché esso il 7! è diviso per tutti i 365,25 giorni dell’anno medio sui 4 interi in 1461 giorni) avremo la quantità riferita a ogni giorno dell’anno quando divideremo il resto, dato da 291,75, per i 365,25 giorni. A questo punto possiamo imporre questa proporzione: 291,75 sta a 365,26

291,75 365,25

come

100 106 = 125,19280 1251928,0

il che pone la data del mese 1 (gennaio), nel suo giorno 25 dell’anno 1928, come quel nuovo “principio” che sta a 100 (o a tutto il complesso 106, dato da 103 x 103) nell’esatta proporzione in cui tutti i giorni di 1 anno medio stanno a tutto il resto, che è dato da 291,75, quando esso si dispone come il totale tempo futuro che è riferito a tutti i giorni dell’anno. Si vede, in questo modo, che il “nuovo principio” esiste nel dì del 25 gennaio del 1928. Questa ripartenza è simile a quella posta in assoluto, ossia prima che Dio stesso adottasse per sé la presenza di 10 anni in linea, da cui poi cominciò a far esistere il 1° Fattore figlio suo, denominato Adamo, 10 anni dopo di essa. La posizione del Padre reale, a immagine e somiglianza del Padre Nostro, è posta ancor prima di questa Adozione, da parte del Padre, del valore per se stesso di 10 anni. Il Padre è prima di ogni cosa e precede addirittura lo stesso momento zero posto come la sua reale partenza, nel mondo reale. Essendo un Creatore in 7 giorni, la virtuale premessa esiste in negativo rispetto al momento zero, iniziale. Sono 7 giorni che devono esistere nelle quattro cifre delle unità, delle decine, delle centinaia e delle migliaia. Pertanto 7.777 giorni esistono come antefatto totale rispetto a chi crea non in anni, ma in giorni. Se tutto questo è coerente e verificato rispetto alla vita di mio Padre come controfigura del Padre Nostro, e di me suo Figlio come controfigura di Adamo, lo possiamo accertare solo dopo un calcolo, fatto di anni e di giorni. Io, come Adamo, devo essere nato esattamente 10 anni dopo questo “Nuovo Inizio”, mio Padre deve avere una relazione esatta sia coi7.777 giorni, sia collo spostamento intero di 10 anni riferiti a lui, nel valore nominale del suo preciso nome di Luigi Amodeo.


71

Mio Padre, Luigi AModeo nato 7-7-7 come LAMech 777 rispetto alla “ripartenza”, al “nuovo inizio” in 1-25-1928. Come doveva essere, se mio Padre ha avuto davvero il ruolo della controfigura del Padre Nostro, la nascita di mio padre precede di 7.507 giorni il “nuovo principio”. 7.777 -270 =7.507 rivela che 7.507 è tutto il moto di 270 giorni (dati 3 dal ciclo 10 del volume 3 nel totale moto 7 di 1.111 giorni). Anche in se stesso, 7.507 è la totalità del solo moto; esso è indicato dal 7 che avanza quando tutta la realtà è 104 ed esiste nelle 3 dimensioni dello spazio, essendo dunque 30.000 nelle 4 dimensioni (3 di spazio e una sola di tempo, pari ad ¼ dell’intero). Poiché 30.000 : 4 = 7.500, questa è tutta quanta la presenza dello spazio. Essendo 101 il valore nominale di Luigi Amodeo (54=Luigi e 47=Amodeo) occorrono 74 Luigi Amodeo+Gesù. Infatti 74x111 porta a 7.474 giorni (riguardanti un trascendente duo di 4747), cui manca solo il terzo: i 33 anni esatti della vita di Gesù Cristo, in modo tale che 7.474 + 0,033 = 7.507 Sono, tradotti in numero di anni, 20 anni più 202 giorni come: 10 anni e 101 giorni (di pura presenza di Luigi Amodeo=101) più 10 anni e 101 giorni (di totale loro spostamento) 20 anni e 202 giorni Sono il moto intero di 10 anni e 101 giorni, rappresentati da 10 anni sommati a valore nominale 54+47=101 di Luigi Amodeo.


72

Io, 1° genito, Romano Amodeo, nato 1-25-1938, rispetto alla “ripartenza” dell’ 1-25-1.928. Come doveva essere, la mia nascita è posta 10 anni esatti dopo questa “ripartenza” (esattamente come quella di Adamo dal principio assoluto). Così, tra i due natali, di Padre e 1°genito, ci sono 30 anni e 202 dì, pari a 11160 giorni. Lo vediamo a lato, come lo ha calcolato il computer. Il giorno 25 gennaio del 1928 divide pertanto correttamente i 30 anni tra padre e figlio. Ne pone 20 dopo il Luigi Amodeo= 54+47=101, considerato due volte (padre 101 e Spirito santo 101). Ne pone 10 prima del 1°genito; così come è giusto in una trinità di 10 in cui il Figlio è uno mentre il padre è il dualismo di Padre e Spirito santo. I giorni 202 in più dettagliano esattamente le 2 funzioni paterne del nome di Luigi Amodeo. Si vede, in tal modo, come il nuovo principio è posto nel modo che lo distanzia perfettamente tra mio padre e me, il suo primogenito. La proporzione tra il 291,75 e i 365,25 giorni dell’anno medio dimensiona l’anno, nel quantitativo unitario spettante a ciascun suo giorno, rispetto al resto 291,75, totale in quel 7!/365,25 = 13 +291,75. Essendo con ciò il resto – di 291,75 giorni – significativo di tutta la dinamica unitaria esistente nell’unità del futuro, quando i giorni di un anno di dividono per questo totale, quantificano quanto spetta, in unità di futuro, ad ogni sua unità posta in giorni. Con ciò l’anno 1928 nel 25 di gennaio fissa il nuovo ed esatto principio da cui poi far partire l’unità divina posta in 10 e in 13, per calcolare poi da quel dì, l’avvento di una coppia di Amodeo, quella che già abbiamo visto presente in due 47, uno 100 volte maggiore dell’altro, e posti a base – con il primo – della sezione aurea ottenuta con tutti i sei nomi che io ebbi, di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo.


73 Essi non conseguirono dalla scelta secondo questo fine fatta da mio padre e mia madre. Ma, visto come sono andate le cose, non si può non vedere in essi tutto il disegno che li trascende. I nomi dei primi 10 fattori sembrano stati scritti circa 5.000 anni or sono, ma in verità il nostro tempo esiste prima del loro, se si considera che 1.000 : 99 = 10,10101010101010101010… ha nel futuro estremo di questi decimali collocato quel tempo così lontano. Il tempo lontano è quelli sempre più lontano dall’unità. Il tempo più vicino all’unità, di questa fila di innumerevoli tempi decimali, è lo 0,10 che spetta al Figlio del Padre 10, nell’Unità 1/1 dello Spirito Santo. Essendo il tempo di oggi più vicino all’unità relativa a questo calcolo, questo calcolo ha generato prima il nostro tempo, di quello lontanissimo ben 5.000 anni, che se li immaginiamo presenti in un 10, sono il 5.000° decimale che viene dopo l’unità. Pertanto la Bibbia e questi 10 nomi si ispirano alla controfigura di Dio Padre e Spirito santo apparsa camminare con me proprio nel corso della mia vita. La “Ripartenza” del 25 gennaio 1.938, in verità in verità vi dico, è la vera partenza. Il Nome dato ai 10 rappresentanti fattori di Dio orecchiano tutti quanti il nome ed il Cognome che il Dio che ha assunto il 10, ha assunto nei 10 relativi a quella vera controfigura sua... che sono io. Tutti e 10 i nomi mi... girano in giro! Mi prendono in giro! Se osserviamo i 10 primi fattori, e i loro valori numerici, a questo si riducono se sono fatti con: AMODEO e con ROMANO. 1. 30 Adamo A AMOD A. RO 2. 40 Set AM DOM A. EROE 3. 47 Enos AMODEO A. ROMA è 4. 33 Kenan MDEO A. RM è 5. 53 Malaleel e à AMODEO ROMAN 6. 35 Iared à AMODE’ A. RO è 7. 41 Enoch AMO R. A. RMAN 8. 109 Matusalemme AMO E O’ ROMANO ROMANO AMO E O’ 9. 38 Lamech MDEO è A. MANO 10. 30 Noè AMO è A. RO .. NO è 456 è un totale esistente nelle 4 dimensioni di un 114 che – posto 1 in puro principio di presenza – esprime le 113/1 unità che poi esistono per tre volte in tutto il mio nome: 1. 113=66+47=Romano Amodeo 2. 113=Torquato 3. 113=29+13+13+15+31+12=Ro An An Pa To Am, acronimo nelle prime due cifre dei miei 5 nomi e un cognome.


74 Insomma tutto il contenuto alfabetico dei 10 primi fattori dell’esistenza, converge su Amodeo Romano, come nel 3°, Enos, che – con Amodeo a Roma è – dichiara un evidente Amodeo che, essendo a Roma, è Romano. Fui chiamato con questi miei così straordinari nomi non certo con queste intenzioni, da mio padre e mia madre! Sì, mi chiamarono (questo è vero): Romano poiché fui concepito a Roma, in una pensioncina a ridosso di una delle mura del Vaticano. Ma al primo nome aggiunsero poi: Antonio non certo per associarmi al Dio Egizio Aton o a An IO on T , un IO italiano in croce, o perché il 78 del suo valore numerico assecondasse la Trinità del DIO=26, ma semplicemente perché questo era il nome dell’unico fratello di mia madre e dell’unica sorella di mio padre. Anna il mio terzo nome, che vale lo stesso 26 del termine DIO e di JHVH (il Dio Jahvè), fu aggiunto per un voto fatto a Sant’Anna, madre di Maria, la madre di Gesù Cristo che è venerata come la protettrice di tutte le partorienti. Paolo fu aggiunto come il quarto perché nacqui il 25 gennaio della Conversione a Cristo dell’ebreo Saulo, e parve doveroso, ai miei genitori, che il nome nuovo – Paolo – scelto da lui e praticamente nato a Cristo con quel nome in quel giorno, fosse lo stesso nome da dare a me, ugualmente nato proprio in quel giorno! Torquato – infine – fu il quinto ed ultimo essendo quello il primo nome del padre di mio padre… come il 3° era stato il nome che avevo ricevuto dalla madre della madre di Gesù Cristo. Amodeo – il cognome – non fu certo scelto, e nemmeno lo era stato, né da mio padre, né dal padre di mio Padre, nato il 26 gennaio, il giorno dopo il mio ma nel secolo prima. Nessuna intenzione – invece! - quella dei miei genitori, di darmi 6 nomi con una media esatta di 6 lettere per nome, e che – aggiunti i 6 “sabati” di stacco alla fine di ciascuno – fossero esattamente secondo le 42 cifre che avrebbe dovuto avere (per giudizio dei Cabalisti Giudaici) il nome segreto di Dio.

Il futuro ebbe così due nascite associate: di me 1° e del 2° a me ... poiché Dio si volle a immagine e somiglianza: sia del 10 , sia del 13 .


75

Il 2°genito, Benito Amodeo, nato 2-17-1941, rispetto alla “ripartenza” dell’ 1-25-1.928.

Col 1°, nato 10 anni dopo, il 2° è 10+13 giorni e 13 anni dopo. Da quel principio, dell'1,251928 ci vollero 10 anni per generare me. Il 13 è un valore secondario rispetto al 10, poiché gli aggiunge le tre volte in cui esso esiste nel 10x10x10 che è la sua esistenza trina, nella forma del volume. Questa somma, in realtà combina le due relazioni attraverso il prodotto di: 10 3 13 10 x 10 = 10 in cui i dieci 10 sono divenuti 13 e tutti interattivi. Tutta l’aggiunta, al 25-1-1928 posto a “nuovo principio” fu così assegnata alla nascita del 2°genito. Infatti 10+13 giorni e 13 anni dopo quel principio fu il 17 febbraio del 1941, in cui nacque Benito Amodeo, 59+47=106. Come si vede dal computer, la sua nascita viene 4772 giorni dopo il “Nuovo Inizio”. Sono il flusso in linea di un volume che, se vogliamo esprimerlo tutto in linea, dobbiamo aggiungere anche i lati 1 e 1 la cui area, moltiplicata per la lunghezza 4772 ne fa un volume. Abbiamo modo così di costatare un totale in linea di 4774, palindromo, basato sul 47=Amodeo, che possiamo assegnare al 1° e sul 74 all’altro fratello legato a lui da una reale contrapposizione (come dei due che litigavano nel grembo della sposa di Isacco, descritta in Bibbia 1,25). Partendo proprio da cento Gesù=48 (nome creato in Bibbia 1,25 da G+Esù, il principio di Giacobbe e l’Esaù restato senza la A=1 del suo principio in 3a posizione) 4.800 giorni sono tutto quanto lo spazio-tempo di 4 anni espressi in giorni, meno 28 (7 giorni, Uni e Trini, tutto il moto nelle 4 dimensioni dello spazio-tempo) sono tutto il percorso fatto, da questo 7+(7+7+7) in figura del Padre, Luigi Amodeo nato 7-7-7 e Lamech, vissuto 777 anni e padre di Noè, per venire al mondo.


76 Poiché il valore nominale di Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo Amodeo vale 426, quando abbiamo 11 volte il 426 del nome completo del 2°genito, giungiamo a giorni 4.686 cui mancano solo 86 al 4772. In sostanza abbiamo il flusso di cento 46 relativo al piano a lati 86 e 86. 46=AmoRè, la Trinità di Amodeo riferita alla iniziale R del 1°genito. Ogni 86 e uguale al percorso di 7+7 nel totale di 100. Ciò conferma che AmoRè si riferisce al piano di 7 giorni +7+7+7, del Padre creatore Uno e Trino del mondo in 7 giorni. Se osserviamo il valore in anni, 13 sono tutto il percorso di quei due cateti, ricordate? Tutto il triangolo è la metà esatta di un quadrato la cui lunghezza totale, del perimetro, è il 26=Dio. Quel Dio che assume il 13 a sua immagine e somiglianza, assume i due cateti uguali del 13 dimezzato, le cui due aree sono 42 nell’intero, nel tempo in cui ciascuno esiste per ¼. Ebbene, a questi 13 anni si aggiungono nel tempo di attesa per mettere al mondo il 2°genito dopo il Nuovo inizio, 3 settimane e 2 giorni. 7X3+2=24 sono il dettaglio dei giorni, e rappresentano essi pure il tempo intero delle 24 ore, o – se volete – del 6x4, la realtà di tutti i sei versi lunghi 1 ciascuno, o 8x3, tutta la terna del 23 complesso, o – se volete ancora – la rotazione delle 24 ore del cubo 10 3 in 210=1.024. Così esattamente come il 42,25 (area dei 26/4) aggiungeva allo stesso numero 24 la dimensione 1 del tempo dell’esistenza di 24 ore considerate come spazio di tempo. L’unità del tempo è il 25 dato da 100/4, ma questo è il totale, e – per essere in modo unitario – deve portare una delle sue 25 unità a denominatore, e resta un 24/1 interno al totale di 25. Il 2°genito è stato per il 1°genito come se fosse un suo/mio figlio. Fu concepito per la gioia di un miracolo di sopravvivenza di cui io godetti il 4 giugno 1940, quando fui letteralmente miracolato e reso Figlio Postumo suo, dalla Madonna. Apparve in sogno a una bambina e le preannunciò il suo intervento, che accadde la mattina stessa. Ora tutte queste considerazioni – che mio fratello sia stato come un mio figlio, nato nella gioia dei miei due genitori – lasciano il tempo che trovano se non sono confermati da un reale calcolo. Quanti giorni intercorsero tra la nascita del Padre e del suo 1°genito? Ebbene, tra la nascita del 1°genito e il 2°genito devono essere simili. Ancora una volta io affido al computer il compito di computare esattamente queste distanze. Esse sono 11.160 giorni esatti tra mio Padre e me. Sono 1.119 giorni esatti tra me e mio fratello. 1.119 x10 sono 11.190, meno 30 sono 11.160. Perché 30 in meno! Si parte da Dio 10+10+10 simile al 30 di Adamo. Una distanza dal primo esclude sempre ila presenza del primo. Qui è 30!


77

Come vedete, io non baro.

11160 1119

sta a

3 3

come

3720 373

sta ad 1, … e viceversa.

In ciò il denominatore, 373, è il flusso 333 delle 40 dimensioni di un piano i cui due lati sono 20 e 20, ossia dati da tutto lo spostamento intero 10, nel futuro, di un 10 posto prima semplicemente in presenza. Quando questo denominatore esiste in tutto il tempo 10 del suo ciclo totale, e diventa 3730, allora si dispone, come presente, nel valore decimo e nella velocità data da quel 3720 che è riferito alla sua unità decima. Di fatto, in tutto, avremmo

3730 =10 373

indicante il valore 10

Così tutto lo spazio a 3 dimensioni, dei 11160 giorni (tra il natale di mio Padre e il mio, che sono il suo 1° genito) sta a quello tridimensionale dei 1119 giorni (tra il natale del 1° genito e del 2° genito) così come il triplo del 10, il 30 (che aggiunto al 11160 lo rende 11190) sta al suo decimo.

Distanza tra Padre e 2°genito. Da quel principio In conseguenza a questo, la distanza tra il Padre e il 2°genito sta nella somma di 1.119 a 11.160, ed è il totale in giorni dato da 12.279. Numero uguale a 12.222 +10+47, indicante tutta quanta la realtà 10.000 data da 104, tutto il moto 1.111 della presenza 1.111 e tutto il moto 10 dell’Amodeo Padre.


78

Distanza tra il Padre del Padre, costui e i suoi due figli: il 1° e 2°

Torquato Vincenzo Amodeo (113+95+47=255), il Padre di mio Padre, che ha avuto due nomi: il 1° dato come 5° a me, il 2° dato come 5° al 2°genito di suo figlio Luigi – egli pure – è ad una distanza data da numeri speciali. Ha avuto a 51 anni il suo Luigi, e dista dal suo nipote che ha il suo 1° nome quanto il 51 stesso percorre in 30.000. Lunghezza questa che, considerato che la realtà intera su una linea è del 10.000 uguale a 104, si rivela tutto il suo valore reale quando le direzioni sono le 3 dei tra assi cartesiani. Gli 81 anni di distanza sono il 3 4 che presenta alla dimensione 4 della realtà tutto lo spazio 3. È l’81 mosso interamente di 300 in tutto il valore 381 del mio nome. Sono esattamente 82 anni meno un giorno, ove 82 equivale a tutto il percorso di 7+(7+7+7) (suo figlio Luigi, nato 7-7-7) nel 100. I 5 mesi, una settimana e 1 giorno che si aggiungono al 51, per arrivare al 7-7-7 della nascita del figlio sono 159 giorni che assecondano il 2° Figlio Benito=59 e che al di là di noi due, sono tutto il moto reale di un minuto secondo presente nei 60 secondi del minuto primo. Pertanto, poso come 2° il 2°genito di Luigi, e come primo il suo 1°genito, quanto dettaglia in giorni i 51 anni tra Torquato e Luigi sono tutto il moto del 2° nel 1° sommato al piano intero che va da 50 fino a +50 ed è complesso, positivo-negativo. La distanza totale tra Torquato Vincenzo Amodeo e il suo nipote omonimo si rivela essere, nei 31.068 giorni, posto in principio il 1.000 del Dio 10x10x10: 30+1, la trinità del 10 e l’unità, nelle migliaia poste in principio. 66 il valore nominale del Nipote che ha il suo 1° nome, più i due che camminano con lui (Padre e Spirito santo, che in questo caso è il 2°genito.


79

Quando cerchiamo il “principio” direttamente nel natale del 1°genito. 365,25 =1,2519280... 291,75 Dà il “principio” arretrato di 10 anni, laddove 291,75 è il resto indiviso tra il fattoriale di 7 e i 365,25 giorni medi di un anno... avendo escluso il tempo minuto dei 549,54 minuti secondi esistente in ogni anno siderale. Se li aggiungiamo, abbiamo il 1949 posto 7+7+7 anni dopo il 1928:

365,256360416666 =1,251949... 291,75

ove

365,2529115 =1,2519380 291,75

Per dare la data del 125,1938, dovremmo dividere 365,2529115 giorni per 291,75 e non quelli esatti dell'anno siderale, definiti fino ai secondi. I 549,54 secondi aggiunti stanno infatti agli 86.400 esistenti in un giorno come lo 0,00636041666... che è aggiunto al 365,25 giorni. Insomma, per ottenere dalla divisione esattamente la definizione del mio natale, datato 1,251938, dovremmo aggiungere non 549,54, ma 251,5536 minuti secondi. Infatti: 86.400 x 0,0029115 = 251,5536 minuti secondi aggiunti a 365,25 (invece dei 549,54 esistenti nell’anno siderale), portano all'ideale 365,2529115 che, diviso poi per 291,75, porta al gennaio, 25, del 1938 che è la nascita del 1° genito, che accade 10 anni esatti dopo il nuovo principio.. 549,5400 secondi oltre 365,25 dì, meno 251,5536 = 297,9864 Confrontandolo con 291,75, 297,9864 meno 291,7500 = 006,2364 che è il puro spazio, posto in puro principio di riferimento. Ciò significa che la parte del giorno che esiste in 549,54 secondi nell’anno siderale, deve riferirsi, a quel puro modello periodico che considera che anche questi 549,54 secondi debbano estrapolare da se stessi lo stesso resto di 291,75 (dato dai 5.040/365,25) in minuti secondi.


80 Essi van maggiorati dei 6 versi dello spazio, nel tempo di 100/42,30118 che in 42 ha la dinamica 7x6, nel tempo 30118 che nel 30 è la dimensione 10 del 3, seguito dal 118 che, con 3.118 ha il ciclo generale del tempo. Togliere questi 291,75, maggiorati dei cicli unitari del tempo, riduce il tempo minuto al valore unitario riferito a 1/4 esatto di 10 3, 250/1 unità, che in tutto sono 251 intere quando avanzano nel futuro tempo 1. Il 251 aggiunto come i secondi di ogni anno è proprio il valore alfabetico di PADRE, FIGLIO, SPIRITO SANTO, quando consideriamo che le lettere sono i numeri di ordine da esse occupate nell’alfabeto a 21 lettere.

40=PADRE=14+1+4+16+5=40 54=FIGLIO=6+9+7+10+9+13=54 96=SPIRITO=17+14+9+16+9+18+13=96 41=SANTO=17+1+12+18+13=61 251

365,25 =1,2519280... 291,75

Se, così, manca al 1938 un 10 (a immagine e

somiglianza di Dio)… ... che invece non manca più de dividiamo per lo stesso 291,75 il (365,25 +251,5536 /86.400) = 365,2529115, come vedete in questo secondo caso:

365,2529115 =1,2519380 291,75

,

ciò significa proprio che il 10 assunto in ciclo numerico da Dio a sua immagine e somiglianza ha lo stesso valore di riferimento assegnabile al numero di 251 secondi quando questo è proprio il valore che asseconda i nomi di Padre, Figlio, Spirito Santo. Esso asseconda anche il 125 che esiste rispettando le regole trascendenti per le quali il vero 1° appartiene a chi si pone per ultimo! Al punto che il 125 in cui il mese 1 vale 100 giorni ed è maggiore di 25 dì (così come il libro 1 di Bibbia posto 100 e nel suo capitolo 25) diventano il “divino” 251 di Padre, Figlio e Spirito santo. Il 251, quando è espresso nel tempo decimale di 0,5536, non vale esattamente lo 0,6 (i sei decimi dei 6 giorni mancanti dal 25 al 31 di gennaio), poiché: 0,6000 meno 0,5536 = 0,0464 = (444+10+10). computa (nei decimillesimi della realtà unitaria in 104=10.000) il flusso unitario 444 del piano a lati 10 e 10.


81 Come si vede e si capisce, i 5536 decimillesimi della realtà unitaria in 10.000 sono il flusso a 4 dimensioni del 111 che esprime le tre dimensioni spaziali delle unità, delle decine e delle centinaia, nel valore intero 1 della presenza. Quando nella cabala ebraica il nome ALHJM (di Elohim, Dio) vale 646, 464+ 646= 1110 verifica come il moto 464 di 646 porta ad un 111 che ha assunto la dimensione divina posta a immagine e somiglianza di Dio. Dio si presenta, nella natura creata da lui, a immagine e somiglianza di 10, come il ciclo padre di tutti i numeri decimali, e come il 13 che sono proprio le settimane in un anno che – in 7 giorni di creazione intera – sia dimensionato Uno e Trino in 13. 13 +3x13 = 52 settimane, mentre il 25, inverso esatto del 52, è la presenza quarta del 100, è il tempo dato nel 10x10 che è a immagine e somiglianza del piano di Dio. DIO=4+9+13=26, è <il 13 che è (ancora) il 13>, essendo con ciò un 13 in apertura di ciclo, e un 13 in chiusura, essendo proprio la parte interamente divisa quando il fact(7) = 5.040 si divide anche e solo per i 365 giorni, (in tal caso con un resto indiviso, che allora e, solo di 295). Ma se vogliamo indagare sul tempo, allora dobbiamo presentare nel tempo ¼ aggiunto, anche l’anno di 365 giorni, combinandolo con lo 0,25 che è aggiunto come la somma tra gli indici. Pertanto, nel 1928, è Dio, a immagine del 10, a premettere questi 10 anni suoi ai miei, e a lanciarmi in vita nel 1938 come quel 7°, l’Enoch che camminò con Dio, facendolo due volte. La prima volta, Dio cammina con la base 10 del tempo che procede in linea, ma, poi, attua la sua presenza trina data da 10x10x10 per creare la presenza dello spazio dal 10 creato con una terna di 10 interattivi. Anche Bibbia, nel suo sistema cabalistico, con cui fissa sia le quantità numeriche sia la loro rappresentazione linguistica, pone tutto ciò in un sistema esistente nelle tre gerarchie del numero 10. Esse sono rappresentate, nel livello medio, dalla media tra i valori estremi della prima riga e della terza. Quando Dio opera con il 1° e il 3°, uno 1 e l’altro 100, in sostanza opera con l’unità 10 data dal secondo.


82

Quando cerchiamo il “principio” del 1°genito nel natale del Padre. Poiché il Figlio è in potenza nel Padre, tutto può anche partire dall’anno 1907 in cui nacque mio padre, giudicato come un tempo 0,1907 dell’unità. A questo punto occorre premettere, alla dimensione reale intera data −4

dal (la decimillesima), i soliti 10+13 anni del vincolo divino 10 all'Unità del 10 e all'Unità e Trinità del 10+3. Premessi 23 anni alla nascita sua nel 1907, siamo all'anno intero 1884, che poi va dettagliato di quel 6627 che sono i miei nomi 1° e 3°+1. Romano=66 è seguito da quell' Anna=26, valore poi mutato in 27 per l’aggiunta del suo tempo unitario di presenza reale.

365,25 =1938,0125 0,18846627 Al di là dei miei nomi, le 6626/1 unità di 6627 sono il flusso 33 di un piano i cui due lati sono 33 e 33, espressi nelle 100 dimensioni totali, rese unitarie e tridimensionali in 99/1 centinaia e poi con due di esse a realizzare il piano a lati 33 e 33 potenziati per 100, con il flusso 33 espresso dal 3 in potenza di 3. Con questo modo d'intendere, il dettaglio oltre lo 0,1884, è il modello unitario a 3 dimensioni. In tal modo gli anni 365,25 (pari esattamente ai giorni medi sui quattro anni) divisi per 0,18846627, risultano esattamente l’anno 1.938,0125 nelle prima 4 cifre decimali che definiscono i giorni. 365,25 : 0,18846627 365,25 : 2,9175 +

= 1938,0125 −3

10

= 0125,1938

In 2a riga c'è il calcolo che inverte la prospettiva reale della grandezza. Faccio notare in che modo parta dalla data di reale nascita di mio padre anche il calcolo precedente (che ho evidenziato in seconda riga e che definiva il 125,1938 dividendo i 365,25 giorni di un anno per 2,9175 e poi aggiungendo l'unità di 1 millesimo come la massa posta in principio). Il valore che rovescia interamente la grandezza reale del tempo è ottenuto dividendo lo stesso numero per quello 029157 che è l'esatto rovesciamento di 57,1920. Ciò parte dal 47,1907, dato da Amodeo=47, seguito come tempo dall'anno 1907 della sua nascita.


83

Quando cerchiamo il “principio” del 2°genito nel natale del padre. Vi mostro i calcoli esatti dati dal calcolatore delle distanze tra la nascita del Padre e del suo 1°genito e tra quelle del 1°genito e del 2°genito. Anche in relazione alla data di nascita del 2° figlio (di L.AMch’è LAMech), è così che si ha dai giorni dell'anno la data esatta della sua. E – in 2a riga – è così che si inverte la prospettica reale grandezza: 365,25 : 0,18817409 = 1941,0217 365,25 : 1,681675 = 0217,1941 Il primo computo sottrae allo 0,18846627 (che determina l’anno di nascita del primogenito) lo 0,00029218 che lo riduce allo 0,18817409.

365,25 =1941,0217 0,18817409 Questa riduzione vale 43 in più rispetto al 29175. È un 43 che è 20 in più del solito 10+13 (in meno rispetto al natale del Padre) che dà il giorno di nascita del 1°genito. L'anno 0,1881 è (13+13)=26=Dio in meno dello 0,1907 del Padre. E si dettaglia in un Amodeo=47 sovvertito in quel 74 uguale a 100 meno (13+13) nel flusso del piano avente come lati 4,4 e 4,5, i valori unitari decimi del 4,7 -0,2 (i lati 0,1 e 0,1 del piano unitario). È in questo modo che, partendo dal natale del padre, c'è il natale del suo 2°genito.


84 Per invertire anche in questo secondo caso l’ordine di grandezza tra i giorni e gli anni, basta dividere sempre i giorni medi di un anno sui 4 interi. Essi vanno divisi non più per il 2,9175 che determina il primogenito ma per 1,681675.

365,25 =0217,1941 1,681675 combina tra loro 1,681 con 1,...675 1,681+ 1,675= 3,366. 3366 sono D. totali: flusso di cento 33 del piano a lati 33 e 33. Potreste dubitare che i 106/1251928 equivalenti a 191,75/365,25 significhino il 25 gennaio nel 125 intero, in cui è il tempo espresso in anni, come nella struttura dei 10 primi fattori. Ma questo calcolo dovrebbe persuadervi.

104.800 :(10 3.333 x 103 x 103 )=104.800 :103339 =10 1461 4.800 anni di spazio-tempo, meno 3339 di spazio (in cui il flusso del piano a lati 3 e 3 è 3.333 anni) sono i 4 anni di 1461 giorni solo di tempo. La differenza tra gli esponenti è la divisione tra le potenze aventi la stessa base del ciclo dei numeri decimali Assodato con ciò come il valore spazio-temporale dell’anno consista di mesi fatti ciascuno di 100 giorni, è per questo che il 125 configura il primo mese di 100 giorni, dettagliato nel suo giorno 25. La somma degli indici 100 e 25, combina tra loro le rispettive potenze in base 10, dei mesi e dei giorni. Cose diverse come queste, non potrebbero sommarsi… ma queste somme tra indici sono combinazioni numeriche tra entità aventi numeri diversi tra loro. Allo stesso modo, 217,1941, il giorno natale del secondo nato gemellato a me, rappresenta il mese del secondo 100 (febbraio) nel dettaglio del suo giorno 17. Io, che – come mio fratello – mi chiamo Anna nel 3° nome (Anna, quasi la dolce metà dell’anno), in questo mezzo anno valgo 600 giorni di spazio-tempo nella mia vita (600 giorni che sono anche 600 anni quando è il caso della vita di un Enoch, di quei 365 anni in cui gli anni sono sono anche quelli dei suoi giorni).


85 Mezzo anno bisestile contiene 183 giorni, laddove il suo esatto inverso è il 381 del valore numerico di tutti i miei 6 nomi. 600 giorni di spaziotempo, che valgono solo 183 in tempo, sono 600 -183 uguali a 417 di spazio a 3 D. che in una sola sono esattamente 139, le totali esistenti in 138/1 unità. In questo numero, c’è il 100=gennaio nell’anno 38. Pertanto, quando in Bibbia, libro 1,7, versetto 11, si scrive dell’inizio del diluvio universale, e che nell’anno numero 600 della vita di Noè, nel 2° mese, il 17 del mese le cateratte del cielo s’aprirono, si annuncia il Natale del 2° definitore del tempo. Egli verrà nel futuro mese 2°, giorno 17 collocato a partite dal 1° che ha 600 anni come i 600 pari a metà anno, ossia a 183 giorni di solo tempo. 183, nel suo numero, trascende questo 183 in 381. Numero che è in Bibbia, dando il valore 100 al libro numero 1, nel dettaglio del capitolo, quel 138/1 quando il triplo dei totali 131+1=139 sono quel 417 che è il complemento spaziale al 183 in tempo dei 600 giorni di spazio-tempo di mezzo anno bisestile, nel 600 =417+183. 138/1 +138/1 +138/1 +183 = 597 di spazio +3 di tempo, sono le 600 dimensioni dello spazio-tempo unitario. Se ci fossero dubbi, tutto il futuro, per sopravvivere, dovrà trovar rifugio nella ARCA di Noè. La sue dimensioni, della CA’ di AR, che sarà poi la stessa ARCA dell’alleanza, sono il numero 381 delle dimensioni numeriche esatte del nome Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo. 1938,0125 è il valore chiaramente sottinteso. 381 (primo gemello) + 618 (il 2°) sono 999/1, sono 1.000. Tutto il suo nome + 600 +2 +17 sono 1.000


86

Segni nel 2° della Parusia di Gesù.

La misura è colma! Tenendo conto del fatto che 381 indica tutto quanto il nome del primo, che vale 381 e che sui 600 anni della sua vita, il 2° mese e il 17 del mese, per un totale di 618/1 unità della sezione aurea, uguali in toto a 619 si è aggiunto 1 al 618, si arriva a capire come la nascita del 2° porti al raggiungimento della misura colma, quando essa, da 0,99999999… infinito, aggiunto 1 millesimo a 0,999, si arriva all’1, in tutto il suo contenuto infinito. Il colmo sarà raggiunto anche secondo tutti i segni, previsti dal Cristianesimo e realizzatisi nella Storia. Il più clamoroso fu proprio in quanto accadde a Palazzo Venezia: un uomo di nome Benito che era padre di un 3° figlio maschio chiamato Romano, ordina la mondiale Strage degli Innocenti italiani. San Matteo cita il profeta Geremia, con una voce che so è udita a Rama (che sta per Roma) e con la sposa di nome Rachele, sposa del Duce dell’Italia che piange i suoi figli e si rifiuta di essere consolata del fatto che essi non sono più: 472.354 suoi figli, non più vivi, tra militari e civili, per l’entrata in guerra dell’Italia!


87

Benito (2° a Romano) fu concepito 6 dì prima della dichiarata Strage degli Innocenti Italiani.

Benito, il “Duce” (con Romano per 3°)

(in nome e per conto del Vittorio Emanuele III) 6 dì dopo fu chi verificò la profezia di San Matteo, di un Re che – saputo dell’imminente arrivo del Messia – cercò d’impedirlo reclamando un centinaio di morti italiani. Non vide altro mezzo per contrastare il dominio sull’Europa a quell’ Hitler che in quei dì sembrava non avere più nemici da vincere in Europa. Questa la vera strage predetta da San Matteo! Gesù non ebbe alcun bisogno nella sua prima venuta di difendersi dalle pretese del Re di quel tempo, e lo prova il vangelo di Luca! Essa riguardò la seconda venuta di Gesù, quando il Re sarebbe stato Emanuele, nel 2° nome, appartenuto a Vittorio Emanuele 3°. Il nome che era stato predetto per il Messia, era secondo la profezia di Isaia che – come tutte le profezie – è in una forma sibillina. Infatti il “che chiamerà Emmanuele” ha, in quel che il complemento oggetto del soggetto che è Emmanuele… e non viceversa, come tutti hanno poi creduto. A riprova, il testo di Isaia 8,8 in cui senza più ombra di dubbi il soggetto è ancora il nome posto per ultimo. Questo versetto predice i successi dell’Imperatore del risorto Impero Romano. Sarà una terna di Emanuele (I, II, e III) a imporsi sull’Italia (penetrerà in Giuda), e a inondare tutta l’estensione del paese… fino alle terre in Africa. Se questo Emmanuele, di cui profetizza Isaia, fosse stato il nome con cui sarebbe stato chiamato Gesù, come mai “Ecco: la vergine che concepì il figlio, che chiamerà Emmanuele (che significa Dio con Noi)… l’ha dovuto chiamare invece Gesù (che significa Dio ci salva)? Quando Dio è con noi? Quand’è col Padre o quando non lo è ancora? Dunque San Matteo ha detto il falso? No. Ma di certo intendeva dare una verità addomesticata da ciò che per lui doveva per forza essere accaduto… alla nascita di un Figlio di Dio. Sorge così la questione della verità o meno del vangelo di San Matteo.


88 Già sembra aver preso una cantonata in relazione all’altro profeta Osea, quando scrisse: “Dall’Egitto ho richiamato mio Figlio” dando questa sua interpretazione che l’indusse poi a inventarsi la fuga in Egitto, dal quale poi Gesù sarebbe stato richiamato in Israele. Questo ha scritto Osea. <<Quando Israele <è RA> giovinetto, io <l’ ho amato” e con ciò l’ho <fatto essere AM> e ho chiamato mio figlio coi nomi degli dei e re dell’Egitto, che ho preso dall’Egitto>> L’evangelista Luca smentisce la fuga in Egitto e premette di avere scritto la sua storia attraverso le testimonianze dei diretti attori degli eventi. Per i primi anni della vita di Gesù, appare davvero ben chiaro che la fonte del vangelo di Luca è stata la testimonianza diretta della mamma di Gesù. Descrive le esperienze fatte da lei, i suoi pensieri, e racconta all’evangelista che, sia Gesù, sia lei, rispettarono tutti i precetti, che imponevano la circoncisione 8 giorni dopo la nascita e la purificazione dopo 40 nel caso di un figlio maschio. Questi 40 giorni, sono celebrati dalla Chiesa cattolica col nomi di <Candelora>. Per testimoni ci furono Simeone e Anna e, dopo, niente Egitto (come San Matteo aveva narrato) ma solo il ritorno a Nazareth.


89

Le 3 profezie di Gesù Stesso!

Gesù stesso profetizzò il suo ritorno in un altro! E lo avrebbe realmente fatto 6 di esatti prima della Strage degli Innocenti profetizzata a suo riguardo da San Matteo! Dunque non un bugiardo ma un profeta!

La prima Era ritornato Gesù, in Parusia, venendo ad esistere anche lui con me, che ero semplicemente un asino, ma che... già camminavo, fin dalla mia nascita, con padre e Spirito santo, che io portavo in groppa. A pochi giorni dalla sua morte, Gesù volle mostrare come sarebbe ritornato: ordinò che gli procurassero una asina e un puledro (per 2 persone!). Sull’asina Egli pose se stesso (il Figlio), sul puledro i suoi indumenti (di Padre e Spirito santo). Così Egli indicò come sarebbe ritornato.

La seconda Pochi giorni prima, Gesù aveva resuscitato Lazzaro, fratello di Maria e Marta, a Betania. Betania stessa rivela Beith = 2, an IA, Sono due ma in <un> solo Jahvè, detto <an> nella lingua del mondo di oggi, davanti alle vocali. Fu avvisato che l’amico moriva, ma – strano! - aveva tergiversato andando da lui solo quando fu certo che fosse morto ormai da 4 giorni. Quando arrivò, alle due sorelle, che gli dicevano che se fosse stato con loro Lazzaro non sarebbe morto, pose questa domanda: “Credete che io sono la resurrezione e la vita?” Non disse tutto, ossia “io sono la resurrezione e la vita di chi state per vedere risorto, come un esempio della mia morte e resurrezione”. Insomma avrebbero avuto l’anteprima della sua morte e risurrezione. “Voi credete che risorgerò da morte e sarò di nuovo in vita?” Poi – piangendo – perché stava prefigurando se stesso in quanto stava per accadere, risuscitò Lazzaro. Attenti! I nomi sono importanti. Marta e Maria erano già state in una sola TAMAR cui erano morti i 2 mariti, e che – come Maria, che è MarTA quando Iesus va in T, in croce – fu fecondata dal padre vivente dei due morti, mentre Maria non ne aveva ancora uno.


90 Lazzaro indica che <la alla fine della fine A. Ro>, sarà Amodeo Romano colui nel quale Cristo ritornerà. A tutta prova, il 4 giugno in cui io ero moribondo, alle 7 del mattino fu chiamato il dottore: <Romano sta molto male!>. Anch’egli tergiversò, aspettando per 4 ore, la morte certa! Ebbene, alle 8 giunse una scolara della TAMAR (BaratTA MARiannina) con sua madre e disse di un sogno. La Madonna era apparsa alla bambina dicendole: “Domattina, quando ti svegli, va alla casa della maestra e dille che mi fa tanta pensa suo figlio. Ma non tema più, poiché ci penserò io. Chiedo solo una candela, al mio altare in chiesa, in segno di ringraziamento e devozione”. Ci fu la mia morte e resurrezione e nessuno se ne accorse. Quando (solo 4 ore dopo la chiamata) giunse il dottore, dichiarò a mia madre: “Signora! Vostro figlio ha vinto la morte!”

La terza Il dottore si chiamava Sabatella (Sabactani). Con quel grido a gran voce, Gesù predisse per la terza volta, con ELI’ ELI’ che è lì, a FELI’tto! A FELI’tto, le ma’ (Maria e Anna sua Mamma) sono in una sola Mariannina Baratta che sa baRActà’ (il R.A. nel cuore di BaRAtta) con N.I. (il Nazarenus Iesus).

La 1a predizione di Benito è in Bibbia 1, cap. 7, v 11 Mentre il 17 febbraio è esplicito, il 600° anno della vita di (Roma)NOè sta nel fatto che io sono il 1°, mentre Benito è il 2°. Ebbene la vita unitaria di Noè come il 1°, sta nel suo giungere a 10, e 10 minuti primi valgono 600 minuti secondi. Ma attenzione: 2+17 con +600 vita di 381 (che è tutto il mio nome) è esattamente il 1.000 posto in principio del Dio 10x10x10!


91 Ciò accadde nel mese 2 e giorno 17, con la parusia di Gesù innestato sulla mia vita il 4-6-40. Da quel dì Egli camminò con Romano e Benito [i nuovi 12 figli di Israele, da R (Ruben) a Ben (Beniamino)], in cui già il 1° ha il nome di R unito a Ben in tal modo ha in sé il 2° Ben. Il ritorno in vita di Gesù Cristo ha creato il fatto totalmente nuovo che pone un punto finale e definitivo ad ogni accordo vecchio. Chiunque – e non c’è Papa o santo che tenga – non faccia parte di questa famiglia (entrata in vita e che cammina con Dio), s’illuderà del suo potere che perdura e delle sue buone ragioni, ma non è salito sull'Arca di Noè di quei 381 cubiti che è il valore nominale di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo; e se – nonostante non sia entrato nelle ragioni di totale salvezza fatte rivelare da Dio a costui – … se crede di sopravvivere nelle sue idee differenti, sappia che per esse non c'è proprio alcuno scampo possibile.

La 2a predizione di Benito è in Bibbia 1, vv 4-6 del cap. 40 Il 4-6-40, in cui accadde nella serata questa concezione di Benito, dopo che una bambina si era recata alla mattina da mia madre a raccontarle un suo sogno, si attuò anche quanto accaduto alla mattina e ben descritto in Genesi, ai versetti 4-6- cap. 40.

Alla mattina Giuseppe venne da loro e vide che erano <afflitti> (nel mio caso reale avvenuto quag-Giù seppe e vide che erano <A Felitto>). Seppe quaggiù, dai 2 servi del Faraone (come dalla bimba che si recherà 2mila anni dopo con sua madre dalla mia) che avevano fatto essi pure un sogno premonitore anche di quanto sarebbe accaduto <a Felitto> a 2 genitori molto afflitti per il loro 1°genito sospeso tra la vita e la morte. I 2 sogni che Giuseppe seppe dai 2 che vide erano afflitti, e ben descritti nei versetti 4-6 (essendo 40 il capitolo) sono ciò che li accomuna agli eventi del 4-6-40, in cui una terza persona, una bimba, avrebbe detto a mia madre, alla mattina, del suo sogno della Madonna in pena per me morente... ma - mia madre lo sapesse! - a me avrebbe pensato Lei!


92 Le analogie seno tante. In tutti e tre i casi si è trattato di vita e di morte. Tra i due, il coppiere e il panettiere di Ramses, re dell’Egitto, uno sarebbe stato condannato a morte e l’altro graziato. La stessa lotta tra la vita e la morte stava nel racconto della bambina; ma la pena della Madonna per il piccolo moribondo aveva potuto mettere le due alternative in quella che vedeva per prima accadere la morte e poi la risurrezione. Anche proprio il nome di Giuseppe – il decifratore della contesa tra le due opposte possibilità - è stato coinvolto: attraverso il nome della mia seconda mamma, quella putativa acquisita attraverso il matrimonio con sua figlia, chiamata Giuseppina Benedetti, nata il 3-6, il giorno prima del 4-6 in questione, e come sosia di mio Padre, il Giuseppe padre putativo di Gesù, morto – il <mio> Giuseppe – il 5-6, il dì dopo del 4-6 implicato. Come appare chiaro, perfino il ricorso al nome di Giuseppe qui corrisponde all’alternativa esistente tra una Giuseppina madre putativa nata ed un papà putativo Giuseppe morto, nei due giorni a cavallo del giorno del 4 giugno. 3-6 nacque mia mamma putativa: Giuseppina Benedetti. 4-6 son io tra la vita e la morte ed è concepito Benito (Benedetto). 5-6 morì papà, controfigura del Padre come Giuseppe Padre di Gesù. Anche in relazione agli eventi futuri, la predizione di vita, fatta da Giuseppe lo farà plenipotenziario dell’Egitto quando seppe interpretare i due sogni fatti dal Faraone. Risolse il rebus delle 7 vacche magre e delle 7 spighe denutrite che divoravano le altre 7, grasse e rigogliose, come 7 anni di carestia che sarebbero venuti dopo 7 anni di grande prosperità. Nel mio caso (di me salvato miracolosamente il mattino del 4-6-40 in cui mio fratello Ben fu concepito alla sera), il “penso io a quel Figlio della tua maestra per cui provo tanta pena” detto dalla Madonna alla bimba in quel sogno, mi avrebbe un giorno totalmente rassicurato sul favore divino di una Maria Santissima che aveva e avrebbe sempre pensato a me. Col favore di Lei (invocata dai Cristiani come la Sede della Sapienza) – come un <nuovo> Giuseppe, degno figlio putativo sia di Giuseppina, sia di Giuseppe! - in apparenza sarei riuscito a decifrare il massimo sogno dell'uomo. Essendo stato informato delle questioni scientifiche (come se fossero le vacche e le spighe del sogno del Faraone) io solo sarei stato alla fine capace di decifrare quelle insolute e giudicate irrisolvibili relative alla vita e alla morte, a chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo. Al contrario di quel sogno, abbiamo prima le vacche magre che poi saranno eternamente rigogliose! Con me avrebbe camminato quel promesso Spirito santo Paraclito venuto a liberare tutti per davvero ossia sconfiggendo in modo definitivo la morte. Non l'avrei potuto fare con miracoli <miei>, ma con quelli di un Signore che prima ci ha costretti in questa terra d’Egitto, e poi – in un modo che sembra inverosimile! - ci porterà tutti in Paradiso.


93

Il solo <concepimento> di Ben(ito) alias Ben(iamino)

Il 4-6-40 accadde che, essendo io stato miracolato al mattino, la sera di quello stesso giorno i miei genitori si amarono, e fu concepito il fratello secondo a me, praticamente concepito lo stesso dì in cui io ero stato graziato e di fatto gemellato a lui con la mia vita sostanzialmente risorta. Mio fratello sarebbe stato il segno reale, con la sua vita individuale nuova, del miracolo di morte e risurrezione accaduto in me, in un giorno unico nella mia esistenza. Anche Beniamino, l’ultimo dei figli di Giacobbe, avrebbe innestato il suo nome nel nome del primogenito. Ruben infatti ha già Ben nelle ultime tre cifre del suo nome, e sono le prime tre, sia di Beniamino, sia di Benito. L’innesto di esistenza nuova, sulla mia moribonda, accadde nel rispetto di tutto il valore posto in principio di se stesso dal Dio 10x10x10. Infatti la mia vita nuova in pratica ricominciò, passati i primi mille giorni. Quando si esiste a immagine e somiglianza del Dio 10 3 che crea in unità di giorni, allora si cammina con quel Dio per 1.000 giorni. Nel flusso dei 2 posti a piano 1x1, poi essi sono ridotti a 998. Inoltre in me esiste la premessa di 138 giorni (nel segno del gennaio intero di 100 e del 38 come anno posto uguale al numero dei giorni, in Enoch). Allora 998 – 138 = 860. A dimostrazione che io non baro, ancora una volta mi faccio assistere dal calcolatore, e cerco la distanza tra il 25 gennaio 38 e il 4 giugno 40. Come vedete, sono esattamente 860. Dio Padre e Spirito santo che camminavano con me, lo avrebbero fatto per il flusso 998 dei 2 posti nel piani 1x1. Ma avevo anche la premessa esistenziale insita nei nomi di mio Padre e di mia madre. Luigi vale 54, Mariannina vale 84 e la loro somma è 138. Figlio dei loro due nomi propri, li avevo a virtuale premessa nella mia vita, iniziata 138, con il 100 come 1 mese nello spazio-tempo, e nel dettaglio del 38. Gesù chiamava Abbà suo padre… Già ebbe a che fare con un Barabba, posto a lui come alternativa di salvezza.


94 Lo salvò morendo lui. Ebbene per pura questione di giustizia, una nuova alternativa sulla possibile morte di Barabba avrebbe di nuovo visto Gesù come suo mezzo di salvezza… ma stavolta ritornando in vita! Io sono questo Barabba, io in cui camminano con me AR, due. B-AR-Abbà è il Duo Paterno di Gesù che cammina con Amodeo Romano. Ecco perché tanto significato nelle due distinte date. Il 25-1-38 due scesero dal cielo ad esistere con me.

Il 4-6-40 in questa casa accadde il miracolo della Parusia di Gesù. Accadde secondo il segno della risurrezione di Lazzaro, La, al termine del termine (zz) A.RO (Amodeo Romano). Pertanto Gesù non esemplificò la data della discesa del Padre e Spirito Santo, me il suo ennesimo miracolo di ridare la vita a un BARabbà. Abbiamo visto come gli 860 giorni dal Natale, avessero il doveroso presupposto anche di quanto era contenuto nei nomi di Luigi e Mariannina, i quali, essendo 54+84, valevano per quella somma del 138 di pura premessa nominale di coloro in cui la vita era già stata in potenza. Questa data è interlocutoria, perché Ben vi fu solo concepito. Sarebbe restato nel grembo materno per 259 giorni, e fatto come rivelato dal fact 512

(259) = 147 ( 10 ). In quelle 512 quantità di zeri posti alla destra di 1, con 1 con 500 zeri abbiamo tutto il percorso reale, che comincia dall’origine zero, laddove cominciando da -500 noi abbiamo la risalita complessiva, che è il doppio di quella reale nel solo positivo che parte da zero.


95 Ciò, moltiplicato con 1 con 12 zeri pone in essere solo lo spazio a 3 dimensioni che esistono esse pure nel tempo ¼. In tal modo, 12/4 =3 esprime solo lo spazio a 4 dimensioni del moto di questo solo +500 esistente le positivo che parte da zero. Il 147 che è il numero di volte di tutto questo 1 seguito da 512 zeri, considera i 7 di della creazione, che è fatta dal Dio Uno e Trino nel ciclo 10. 47 è il valore del cognome che esiste in comune e questa creazione a nome AMODEO, si combina con il 100%. Indica una fattura, contata dal fact(159) =147 che si innesta in modo tale da rappresentare un modello in cui il flusso dei 7 giorni di creazione, nel grembo materno, è il moto del piano a lati 70 e 70. In questi 159 dì, trascorsi nel grembo di nostra madre, non fu costruita solo una vita, quella di mio fratello, ma anche di quel Gesù di cui egli era nato, a immagine e somiglianza reale. Benito si affermerà sempre nella sua vita, benedetta da tre figli, a differenza di me fallito anche in questo! Fact (2x159) = Fact (318) mostra fino a che punto la costruzione di Benito più Gesù, insisteva nel 381 del mio valore nominale. 381 -318 = 63 = Israele. 63 che è il valore in meno che, se è letto -36 nel verso negativo, ribalta il -6x6 che combina i due 6, in atto da -33 fino a +33 nel +66=Romano. Quando Bibbia sostiene che i primi sono gli ultimi, il 318 che è tutto il moto 300 in avanti del 18, quando in questo 18 la prima è l’8, allora il 18 s’inverte in 81. Essi come 18+81=99, hanno, in ciascuno dei due, l’esistenza della causa che crea l’altro mediante 99 -18 = 81. Quando 318 indica un giorno, nell’anno di 365,25 giorni, esso è il 14 novembre, collocato a 47 giorni di distanza dalla dine. Se esprimiamo questo giorno nel valore che ha in spaziotempo, vale, nel riferimento 0 dell’anno, lo 0,1114. Ebbene il termine reale della, vita del 2° a me, che ho conosciuto nel 2.014,0407, aprile 7 del 1.014, riferito a quello della sua fecondazione, con 2.014,0407 meno 1.940,0604 e uguale all’incremento di 73,9703 il cui fact( 73,9703) è 29103813 (

10100

).


96

La nascita reale del Ben <andato> in un Romano e in un <I AM> in O(mnes omines) Il 17-2-41, si compirono i giorni, di quel concepimento divino, e nei 600 anni della vita di Noè, nel secondo mese, il 17 del mese, nacque: Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo Amodeo, 59, 116, 26, 83, 95, 47, nel segno combinato dei due valori di Dio: il 100+300 e il 26. Infatti la somma è 426, come la serie aurea composta con il 2 3 che è il volume 8, che quando si mette in linea di flusso unitario del piani a lati 1 e 1, vale in linea 8+2=10. La serie parte da 8+10 i suoi 2 valori distinti nel volume di 2 3 e, in lunghezze, da 8+1+1. Poi il ciclo di 10 in 10. A 18, seguono 28, 38 e 48. Dimensioni divine al punto che la somma degli estremi è la somma dei medi. Dato che il valore medio è un 66, ecco i due nuovi gemelli divini. 18+48 = 66, in cui 48=Gesù e 66=Romano, ma anche Muhammad. 18

+48 +66 +114 Gesù, Romano, Corano Muhammad

+180

= 426

426 nella somma, come tutta la quantità delle 46 cifre dei 6 nomi di mio fratello, segno dell’aggiunta, nella mia famiglia, di un vero gemello gemellato con me il 4 giugno del 1940. Portando ancora avanti questa serie: 18

+48

+66

+114

+180

+294

+474

= 1194

e si ha modo di osservare come, quando i valori diventano 7, il totale presenta il flusso 1111 di un 83 che non è il suo inverso 38 al quale il tutto è legato in unità, poiché, essendo passati oltre i 1.000 millesimi si è come finiti nel campo inverso nei suoi due sensi di avanzamento. 1111 è dato da quel valore di 104/9 che dà tutto l’avanzamento unitario reale. Il valore 83 posto oltre è, all’atto pratico, quel -83 che nel suo avanzamento in quel verso, appare 38. Non per caso alla nascita nel 38 del suo Primogenito, l’anno della morte di suo padre fu l’83. Con un intervallo di 45 anni: esattamente quello tra il valore 426 del Fattore 2° (a me) e quello del 381, del valore di tutto quanto il mio nome e dell’Arca di Noè. E Cam, Sem e Iafet, i 3 figli di Noè associano noi due in un milanese <SEM chi, in CAMpania e nati GIA’ LI a FET (Felitto). Tutto il nuovo mondo sembra proprio girare attorno a noi due!


97 Capitolo 6

I primi 4 fattori: quelli della realtà Tutti questi nomi sono obbligati! 30 è obbligato in 5 lettere perché parte da 0 mentre il 10 è complesso poiché va da -5 a +5. 4 sono i fattori reali del complesso spazio-tempo, che è 10 in spazio e 5 in tempo, dunque 15. Nel suo ciclo 10, lo spazio-tempo 15 diventa 150. E infatti: 30 ADAMO+ 40 SET+ 47 ENOS+ 33 KENAN sono uguali a 150. Con 103 anni posti <in principio>, a ciascun fattore tocca un 1.000, e ai 4 della realtà un 4.000. Però sono divisi in spazio (al numeratore) e tempo (al denominatore). Così 930+912+895+910 sono 3.647 spazio in anni al dividendo, e i mancanti 353 al divisore sono tempo in anni in futuro.

3.647 117 10,33144 =10+ = 353 353 1 −10 -5 dettaglio fino a 10 = √ 10 (massima lunghezza del lato d’un quadrato.

È 10 (la velocità unitaria del ciclo unitario 10) col resto indiviso dei 117 anni uguali al valore nominale di 1°, 2° e 3°: Adamo Set Enos, 30+40 +47, che per me sono il 1° e il 4°, Romano Paolo, 66+51=117. 117/353 = 0,33144 mostra: 33/100, valore nominale del 4°, (Kenan) e 1/100 della vita di Gesù. 144/105, valore nominale dei miei 1° e 2°, Romano Antonio (66+78), alla dimensione unitaria del massimo lato 10-5 nel quadrato 10-10. 47/107, valore nominale del 3°, (Enos) e Amodeo, mio cognome (alla dimensione 7 della pienezza dell’opera del Dio 10+30 che crea in 7 dì. Come si vede (e si può capire), i valori nominali sono anni. I 70 di futuro mancanti ai 930 anni dati al 1°, sono anche i valori nominali -38 32 (negativi) dati ai figli 1° e 2° cui è negata discendenza e assegnati al fattore 1° e al suo figlio 3°, poiché è Una e Trina l’unità Padre-Figlio.


98

1° fattore ADAMO

(fatto dal 10 prima di lui).

Appurato che Adamo parte da zero, e dunque la definizione deve avere 10/2 in cifre, ecco come e da che cosa di altro è determinato il suo nome. Va saputo che, essendo egli a immagine e somiglianza del Creatore che ha adottato per sé il 10, va posta (come tempo prima di lui) la D.10=DIO; a lui, secondario, resta lo spazio a 3 D. del 10, dato dal 30. 31 Il fact (30) è proprio il DIO=26,5252 (10 ); è 26 intero alla D. dello spazio 30 e tempo 1, come flusso di un piano a lati 0,2626 e 0,2626. Il nome, che è posto come il 1° fattore creato non è <a caso>, ma è la conseguenza stretta dei vincoli necessari e nella giusta sequenza. A deriva da 1, la 1a cifra, che è il tempo unitario da cui si parte. D deriva da 4, la 2a, che è il complesso 1+3 dello spazio+tempo. A deriva da 1, la 3a, che è il moto 1 della definizione 3, dello spazio. M deriva da 11, la 4a, che è il tempo 1 del ciclo 10 spaziale. O deriva da 13, la 5a, che è lo spazio 3 mosso del tempo 10. ----30 è il nome obbligato di Adamo Egli ha avuto 930 anni, e sembra manchino 70 anni rispetto ai 1.000 concessi <per principio> o a tutti. Non mancano, sono posti, come tempo, a denominatore). Anche i suoi primi due figli, Caino e Abele, sono 70 in valore nominale e sembrano tolti di mezzo, come -38 e -32. Sta di fatto che i 4, Adamo, Caino, Abele e Set devono valere nel 1° e nel 4° (+30+40) in rappresentanza dei due medi. In tal modo da -70 fino a +70 c’è tutto il complesso che vale 7+7 decine.

La velocità di Adamo interna al 1.000. 930 (66+66) 6 = + 70 10 70 66(=Romano) è immobile energia che – mossa totalmente – con 66+66 diventa massa, e riferita al ciclo 10 ne dà la velocità unitaria nello spaio. 6/70 è il tempo aggiunto, relativo a tutto il lavoro di percorrere i 6 versi, quando il 70 a divisore ripartisce su ogni anno di futuro. Col fattoriale della velocità, abbiamo

(

930 )!=1313×10(7×4 ) 70

Alla D. 7x4 dell’opera intera c’è la sequenza di 2/4 dell’anno in settimane.


99 La sequenza 1313 sembra esprimere i due gemelli relativi ad un DIO=26, uguali nel loro 13, ma uno 100 volte maggiore del secondo 13, e per i quali appare ragionevole questa sezione aurea: 13 1

13 1

26 2

39 3

65 5

104 8

169 13

273 21

442 34

715 ... 55 ... (Fibonacci)

Essendo 13 il gruppo di 7 giorni pari a 1/4 di presenza delle 52 settimane dell’anno, questa serie esprime la serie di Fibonacci moltiplicata per 13-

La velocità in Adamo, tra gli anni fertili e di preparazione 800 20 =6+ 130 130 Nella sua vita di 930 anni, 800/130 è il rapporto tra gli 800 anni in cui il 1° fattore fece figli e figlie e i 130 in cui preparò la nascita dell’erede, Set, il 3° anche 4°. A sottolineare – ripeto! - che 1° e 3° sono una cosa sola… ma anche che il suo 3° è il 4° con lui! Questa divisione porta al fatto che ciascuno dei 130 anni di preparazione agli anni feritili ha, come la sua parte di fertilità, un 6 diviso per intero, mentre restano indivise 20 unità delle 800. Riguardano tutto il futuro disponibile: spazio 10 nel tempo 10. Operando la divisione di 20 : 130 si ha il periodico e fantastico 0 ,153846 153 sono i grossi pesci della “pesca miracolosa” che Giovanni descrive nel capitolo 21, conclusivo del suo vangelo. 153 i capitoli dei primi 4 libri di Bibbia. 153 tutti i giorni che vanno dal 13 maggio al 13 ottobre 2017, estremi della 1a e 6a (prima e ultima apparizione miracolosa) a Fatima.

(153+846) è 999 tanto che questo periodico alternarsi delle due terne si poggia sulla forma infinita dell’unità (data da 0 , 999999 e uguale a 9x1/9) come sull’onda piatta su cui realizzare un infinito alternarsi (per AZIONE e REAZIONE) tra i due valori posti in negativo dati da: 999

−846

10 ×10

153

=10 = AZIONE

999

−153

10 ×10

846

=10 =REAZIONE


100 Quando 0 ,153846 avrà raggiunto la dimensione 104, unitaria, della nostra realtà, sarà divenuto il valore intero 1538 , 461538 in un periodo eterno ora esposto come lo 0 , 461538 che è dato da 6/13. 1538 – espresso alla dimensione delle 4 cifre della realtà – è la vera e propria data reale del 1538 dopo Cristo. Se le si aggiunge anche tutto il 100+300 in anni reali, si arriverà al mio nativo 1938 dato dal 51x38. Questa coppia di numeri in sequenza, 51 e 38, sono già in sequenza nel 1538, ma qui il 15 è invertito nel 51 che, x38, dà origine al 1938. Se pare fortuito il 15 che si ribalta in 51, esso passa dal 66 (l’unità dell’energia che è la loro somma) al suo valore complementare e inverso. Fattolo, non necessita più di sommare il 400 (l’intera realtà) per divenire 1938, essendosi già conformato alla realtà del 15, che ora si muove di 51. Accade lo stesso al mio valore nominale, quando dal 1° (che vale il 66 di Romano nato nel 38) si passa al 4° (che vale il 51 del nome Paolo nato dalle ceneri di Saulo 19 secoli prima del 1.938, nel 38 dopo Cristo). Il 66 del 1° nome è ferma energia: sono presenti, in esso, i 2 opposti, 15 e 51. C’è un cubo con 3 lati lunghi 5 che occupa una linea lunga 100/2 (di spazio) e 1 (di tempo). Quando il 66 del 1° nome si muove, allora (con 66 -15=51) abbiamo, nel 4° nome, il moto 51 (del 15 che è nel 66). Tra gli estremi del 1° e del 4° ci sono i valori medi del 2° e del 3°. 78+26=104. Questo 104 ha lo stesso valore della realtà intera – di 2 anni, con 104x7=728 giorni – che 104 ha quando appare come 104). 66+(78+26)+51 = 221 è la somma dei miei 4 primi nomi e indica esattamente il 111+111 che è meno 1 poiché il totale 222 ha posto a denominatore l’1 della presenza, fissandosi nella velocità unitaria di 221/1. Lo stessa cosa accade tra Adamo e Set, 1° e 4° nome, che valgono 70 (e dati come a 30+40), e Caino e Abele, 2° e 3° non dati (eliminati), pari allo stesso 70 (dato da 38+32). Tutti essi vanno così da -70 (il valore dei 2 tolti di mezzo) fino al +70 (il valore dei 2 dati). Sono totali 140 di crescita complessa che in velocità sono 130/10 = 13/1. Così sono ottenuti i 130 anni messi dal 1° per generare Set, che è il 4° nominato! Tra i miei 221 unitari e i 13 in Bibbia, la proporzione è: il 221 sta al 13 come il 17 esatto. È Spazio-tempo: è il flusso 15 del piano a lati 1 e 1 che, presente in 66 (il mio nome 1°) si muove di 51 (il mio nome 4°). Il fattoriale di 800/130 è

800 !=962,15433.. . 130

Il suo valore intero porta ai 962 anni che hanno aggiunto al mio natale dell’anno 938 tutto il tempo unitario in 24 anni. Come da 210=1.024 962 anni sono quelli esatti della vita del 6° fattore Iared, padre del 7° che in Enoch – come io sostengo – rappresenta me.


101 Il fattoriale del solo 130, è

130!=6,466855489. ..

Avendo compreso che 130 è la velocità nei 4 tempi che comprendono i primi quattro (Adamo, Caino, Abele e Set, che costituiscono una realtà intera), il fattoriale (che moltiplica 1x2x3 ... x129x130, tutte le unità che sono comprese nel numero 130) deve rivelate tutto il moto unitario (in 1/10) esistente nei 10, che è il 9, espresso in decimi. Risulta esattamente così, nella somma delle velocità interne a tutte le singole vite dei primi 9 fattori. 6,466 è 1/10 di 64,66 fino agli unitari centesimi. Infatti, ove 10x10 è l’intero prodotto 100, la sua unità è 1/100.

800 807 815 840 830 800 300 782 595 + + + + + + + + =64,6690519357 130 105 90 70 65 162 65 187 182 64,6690519357 (questa precisa sopra) meno 64,6685548922 (che è il ciclo 10 del 130!), dà: 00,0004960435 Alla dimensione 10-4 della realtà, c’è il 4 che la definisce. 96 è tutto il moto del 4 nel 100. 400 Å (unità dello spazio atomico) ne indica tutta la realtà. 35 Å sono il dinamismo 7x5. L’eccesso sono i vincoli! Il fattoriale del solo 800 è

800!=77.105×10

1960

Alla dimensione dell’anno 1960 (di quando io, nato nel 1938, ho avuto i 22 uguali a 1/3 del 66) rivela il numero intero: 77.105 77 (103) (alla D. unitaria del 1.000 posto in principio) è 66+66/6, l’energia di Romano che è massa in moto 10 nel tempo 1, dato da 66/6. 105 unità sono 66/66 +78+26, il valore unitario basato sul 66 del mio 1° nome (che è l’energia) sommato al 2° nome e al 3°, ad Antonio e Anna, uguali allo spazio-tempo unitario formato dalle 78 settimane di 1,5 anni, che si muove per l’unità data da mezzo anno, 26 settimane.

800! =1,1923 x 101754 130! In questo rapporto tra i due fattoriali, al numeratore c’è quello degli anni fertili dopo la nascita di SET, e al denominatore quello dei 130 anni in cui SET è esistito in potenza nella vita del padre. Dalla divisione si determina che ciascuno dei 130 anni fattoriali, di pura attesa, si è fatto carico del fattoriale degli anni fertili, quanto 1, sommato al tempo unitario del 1923 d C.. Esso dista 5 anni (tutto il positivo del tempo nell’Uni-verso) dal nuovo inizio del 1928 (di cui ho già scritto).


102

I 2 primi figli esclusi tra il 1° fattore ed il 4°: 38 Caino Con il fratello si divide equamente 10 cifre, nel nome: le sue a valore negativo, poiché è perverso. Il nome deve dipendere da questi vincoli: C deriva da 3, la D. reale dello spazio, venuta dopo la 1 del padre A deriva da 1, la D. reale del tempo. I deriva da 9, la D. di tutto il percorso del tempo 1 in 10. N deriva da 12, le 4 D. spazio-temporali dello spazio a 3 D. O deriva da 13, quest’ultima – il 12 - avanzante di 1 tempo. -----38 è il nome obbligato di Caino Come mai egli viene escluso? Il 1° è un 38 negativo: uccide il 32=Abele e resta con un <6> di puro lavoro, relativo al 38, ch’è vietato eliminare: <Guai a chi uccide Caino!>. Questo 1°, moltiplicandosi con se stesso, dà 1 giorno contenente 144 decine di primi come lui, +4 unità che comporranno un nuovo giorno dopo 4 anni. Il fact(38) è 5,2 (10 44), il Figlio decimo di 26+26, le 52 settimane dell’anno. Accade su base 10 divina alla D. 44 di Padre e Spirito santo, ove 22 è quella del Figlio, nel 66=Romano.

e 32 Abele Il 2° figlio ha gli altri 10/2, in positivo. Così il -5, Caino, lo uccide. Vincoli che lo nominano: A deriva da 1 che è il complemento al 3 di Caino, nelle 4 D. B deriva da 2 che è il ciclo dell’1 dato da 1/1 +1x1. E deriva da 5 che è il ciclo del 2 dato da 2/2 +2x2 L deriva da 10 che è il ciclo del 3 dato da 3/3 +3x3. E deriva da 5 che è quanto pone il 10 da -5 a +5, solo a partire da 0. ------32 è il nome obbligato di Abele Eliminati entrambi (sembrerebbe) per un valore nominale di 38+32=70 anni essi non sono del tutto esclusi, ma sono posti a denominatore dei 930 anni (i complementari a 1.000 totali) avuti da Adamo.

930 (Vita di Adamo) 13 = = +(10+10) 70 (Caino+ Abele) 1

flusso 13 del piano a lati 10 e 10


103

Le velocità nominali nei 2 esclusi, 38 e 32 31

38+32 son riferiti al padre il cui 30! è il DIO=26,5252 (10 ) alla D. spazio 30 e tempo 1. 26 intero è il flusso del piano a lati 0,2626 e 0,2626. 38+32 : 30 è 2 con resto 10. Ad ogni unità del Padre tocca un 2, e resta il 10=Dio indiviso. Il suo fattoriale, alla stessa D. 31, dà il 277%.

70 10 =2+ 30 30

il che è nel fattoriale:

70 277 != ×1031 30 100

2,77 è 277%. 77% (velocità 66+66/6) del piano a lati 100% e 100%. Questo rapporto fattoriale non dà frutto nei 2 figli (nei 2 effetti 1° e 2°) e resta tutto in potenza in Ad-Amo (come un puro indirizzo) in cui un piano a due lati totali (100%) conserva tutto in potenza l’avanzamento 11=66/6, dell’energia 66 (quando... Romano potrà avanzare). Ora sta in Chi (tramite Èva) Romano <È> e... <va ad> Amo… come indirizzo (non tutto, mancandogli ancora <deo>= a Dio, nell’idioma di ogni Romano). Il rapporto inverso, 30/70 divide il padre tra i figli inattivi e dice poco.

30 =0,428571( periodico) 70

e nel fattoriale:

30 886 != ×10 31 70 1000

Quando è il fattoriale di quel rapporto, e dà 886 su 1.000, è perché non dà 114 (millesimi della vita 1.000 data a Adamo in velocità 930/70). Li serba nel tempo 1 nel modo trino del 113=Romano Amodeo; il 113=Torquato; il 113= Ro An An Pa To Am (acronimo a 2 cifre dei 6 miei nomi). Ma quando si dividono i due fattoriali ed è

30! =221×10 66 70!

ecco (alla D. 66 di Romano): Romano Antonio Anna Paolo, i miei primi 4 nomi, i cui valori nominali ammontano a 66+78+26+51=221. Invertire il rapporto dei fattoriali dà

70! =45×10 66 30!

Vale 1/8 dell’angolo giro, quel 45 in più che, aggiunto al 381 di tutto il nome di Romano il 1°genito, porta al valore 426 del 2°genito, ed è il valore nominale di tutti i primi 9 fattori, da Adamo al LAMech padre di RomaNoè. Il <fattoriale> di questo 45 è intrigante

45!=1,1962×10(26 +26)

A D. Jahvè (26 ch’è 26) <fa> Uno nel T. del 1962 d C., 66 -66/6 anni dopo il 7-7-7 del Padre L.AM. e 66 -42=24 (T. intero) dopo il mio 1938).


104

2° fattore SET

(TERZO GENERATO è posto 1°)

Il 3° figlio di Adamo, in quanto 3°, deve avere 3 lettere.. Sono quelle 3 che, venute dopo le 5 del 1° fattore, le portano a 8, che è l’unità del complesso unitario 23 dato dal Padre 1° e dal Figlio 3°. Posto 30 il padre, al figlio tocca un 10 aggiunto al 30 del padre, poiché 1° e 3° (come Padre e Figlio) sono una cosa sola. La prima lettera e cifra del nome del 3° figlio, deve comprendere (già nella sua sola prima) tutto il ciclo dei numeri 1, 2 e 3. Essi sono dati da: 1:1 +1x1 = 2, è il ciclo dell’1, da -1 a +1. 2:2 +2x2 = 5, è il ciclo del complesso 10, da -5 a +5. 3:3 +3x3 =10, è il ciclo 2 dell’1 moltiplicato per il ciclo 5 del 2. 17 è quanto somma tra loro i 3 cicli. Se non capite il calcolo che determina i cicli, N/N ne determina tutta l’unità, allora il calcolo opposto, dato da NxN ne computa tutta l’espansione, valore opposto all’ammassamento unitario. Gli opposti si sommano perché sono numeri esponenti della base comune 10 che potenzia il calcolo, e la somma degli indici è il prodotto tra quelle potenze aventi la stessa base del ciclo. Vincoli in ordine che determinano il nome: S deriva da 17, che è il ciclo dei n. 1, 2 e 3, dato da 2+5+10. E deriva da 5, che è il ciclo del 2 e va da 0, in -5 e +5 distanti 10. T deriva da 18, che è il ciclo dei 3 quando il 17 avanza del tempo 1. -----40 e il nome obbligato di Set

Le velocità del 3° (Set) rispetto a tutti e tre Bibbia ci permette di calcolare (rispetto alla realtà 104) anche il valore del 3° (denominato SET e uguale a 40) messo in relazione al valore nominale di tutti e 3, Caino Abele e Set, valore dato da 38+32+40.

Set (Caino + Abele +Set )

=

40 (38+32+40)

=

(3636 ,36) 10 4

=

0 ,36

Il rapporto rivela il tempo eterno del 6x6, insito nel 66=Romano, in cui un 66/6 va in 6 versi alla velocità di 6/6 che l’unifica tutta, mentre l’opposto calcolo 6x6 l’espande tutta. Sta nel 40/110, in cui 40 è l’unità e la Trinità del 10, mentre 110 è il 100 che avanza nel T. unitario del ciclo 10.


105

Avremo anche la velocità nelle 3 sillabe di Ro-ma-NO, di cui il NO=25 è un 3°= Set e il NO sta a ROMANO come il 25 sta a 66 no 25 = =0,3 78 romano 66

= 3 su 10 e poi 78=Antonio=3 Dio 26 in eterno.

Avremo i 3 casi, relativi ai 3 nomi ÈNOS, ÈNOCH e NOÈ, che sono rispettivamente i fattori 3°, 7° e (3+7) il conclusivo 10°. Quando tutta l’energia sta nel nome Romano ed è 66, ma si diversifica dal valore medio 22+22+22, assumendo il 29+12+25, allora si specializza. Nella 1a è tutto il flusso di 1 nel 30; nella 2 a è tutto il volume <presente> in linea nel piano unitario a lati 1 e 1, il cui flusso è lungo 10. Le 2 D in linea, di questo piano, stanno alle 10 del flusso come i figli 1 e 2 (del 1° fattore) quando, con l’(1x1)x10 che dà il volume 10, vi restano solo in potenza e come <riassorbite> nel padre 10, dei numeri decimali. Rispetto al nome intero di Romano (e al ciclo 10), il <no> della 3a sillaba ha lo stesso ruolo del 3° figlio del padre 30=10+10+10: deve rappresentare – in pura presenza – il piano 10x10 che esiste nello spaziotempo a 4 dimensioni. La sola <presenza> nel tempo ¼ delle 4 D. presenti in 10x10, vale un 12,5+12,5. Ma – procedendo per interi – prima 12 poi 13, i quali, espressi alfabeticamente, sono il <no> della 3a sillaba. Dire È<no> per due volte (col 3° e col 7°) e dire <No>È per la 3a (che è tutto il nome del 10°), afferma il Dio dell’essere, Jahvè. Egli dice di sé: <sono colui che sono>, mentre di lui noi diciamo <No È colui che È>. <È no> sta a <È È> come il <30> sta al <10>. Poiché è trino e uno. Ora – mentre il 10° è il Dio dell’essere che È – il 3° e il 7° che lo valgono come 3+7=10 – hanno un <quid> che li caratterizza e differenzia. Il 3°, Ènos, aggiunge s=17 al 30, e lo porta allo stesso 47 di Amodeo. Il 7°, Ènoch gli aggiunge c+h=3+8=66/6 ed ha lo stesso 41 di AmoR. Roma No! È detto a Roma, poiché al contrario è AmoR, è Amodeo trino (l’indirizzo cui punta Ad Amo) ed è Romano uno. Tra il <presente> 1/3 (il no) e 1 (l’intero romano) rapporti fissi! Specie quando (a no e romano) s’aggiungono: al 3° ÈS (significa <tu sei>, per un Romano) e al 7° ÈCH (<è Cristo>, per un Italiano). Eccoli: (534 , 09) Amodeo EnoS 47 = = = =400+66 vanno in 1 3 ( Luigi Amodè) (romano+ES) 88 10

EnoCH 41 = (romano+ECH ) 82

=

½

( NoE ') 30 = (romano+E ') 71

=(400+66/3) su 1000

(Noè ) 30 5 = = =0 , 45 periodo eterno di 1/8 d’angolo giro di (6x6x10)°. (romano) 66 11


106

La velocità di SET rispetto al 1.000 912 10 4 114 = + = 88 1 11 11 114 è il flusso 111 dello spazio intero a 3 dimensioni, e si divide per il ciclo 10, nella presenza 1 del suo tempo. Dunque di divide per 11. Questo 912 di durata del 2° fattore, è uguale al 913 di BRASYT (ossia a quanto è posto “in principio” come 1.000) e che si riduce dei 30/30 dati da Adamo/Adamo stesso. 1° e 3° sono in tal modo l’1 e il 912 che compongono quant’è in un principio <Padre-Figlio> che è Uno e Trino. Quando esponiamo il rapporto tra i due fattoriali di 912 e 88, risulta:

912! =112×10 2169 88! L’intero 112 è alla D. 2169, che è quella in cui 69 – moto di 1 tempo in tutta l’opera 70 – si combina con la creazione totale 700+700+700, cioè posta tutta sulle 3 linee di azione di padre, Figlio e Spirito santo. 112 indica tutto il flusso 100 del piano a lati generatori 6 e 6, che sono tutti i 6 versi posti su ciascuna linea come tutto i divini 6 giorni di lavoro. Così SET ha tutta la velocità, nel divino lavoro posto <in principio> e dunque riferito al 1.000 scomposto: in Spazio 912! e Tempo 88! (fattoriali).

La velocità di SET nella sua vita intima La velocità nella sua vita, tra gli anni fertili e i non ancora fertili, vale

807 72 =7+ 105 105

che nel fattoriale è:

(

807 )!=206.962×1026 105

Il puro rapporto dà a ogni unità le 7 dell’opera divina intera. Lascia il resto nel Tempo=72/105=6/9+2/105. Il 72 è il moto di 4x7 in 100 e si rapporta al 100 che va da 0 a +5 (½ del ciclo 10 che invece parte da -5). Alla dimensione dell’indice 26 assunto dal Dio=26 – con la base 10 del DIO a D.10, dunque a sua immagine e somiglianza, sia alfabetica, sia numerica – il fattoriale, 206.962 presenta i 962 anni della vita totale del 6° fattore, (Iared=35) che è il padre dell’Enoch cui io son riferito. Il 206.000 indica nel 6.000 il flusso in tutti i 6 versi lunghi 103, del piano a lati 105 e 105, quelli del piano elettro-magnetico 1010.


107 Nel piano elettro-magnetico, tutto il flusso (che è dettagliato poi nei 6.962 anni), è quello dei 38 anni che sono complementari ai 6.962, nei 7.000 (dell’opera tutta che va alla velocità di 6.000/1.000). Si richiama il fattoriale della velocità interna al 1° fattore, chiamato Adamo, a prova dell’unicum che è tra il 1° fattore e il 3° tratto da lui.

(

800 )!=962.154×1026 130

La differenza alla stessa dimensione (26 indicante Dio), come si vede chiaramente nel fattoriale del 1° fattore, presenta gli anni 962 (del 6° fattore), ma qui alla dimensione 1.000, dettagliandoli ora qui in 154 unità. Queste 154 indicano le 4 dimensioni della realtà avanzanti quanto i tre lati reali, 3x50=150, di un cubo reale. Il suo lato appartiene al ciclo totale da -50 fino a +50, ma non parte dal negativo del -50 (arretrato di 50 dalla origine 0) bensì inizia dalla stessa origine O degli assi cartesiani. Pertanto, Set, che è associato ad Adamo come lo sono il 3° e il 1° (quando Figlio e Padre sono una cosa sola), approfondisce il dato del primo, dettagliandolo ulteriormente. Da ben notarsi poi che i soli anni tutti produttivi, in Set, sono stati 807, quando ai 912 sono sottratti i 105 in attesa di generare il continuatore. Come ho già scritto in precedenza, la vita produttiva di figli, di Set corrisponde alla somma dei totali valori nominali dei miei 6 nomi e del nato secondo a me, e del quale – per quella dichiarazione fatta dal Signore alla sposa di Isacco – io, che sono il maggiore rispetto a mio fratello, sono posto al servizio di lui e lo servo. Il mio servizio consiste proprio nel sottoporre il mio valore nominale al suo, in moto tale da dividere il suo tra tutte le 381 unità che compongono l’unità del mio nome fatto da sei nomi. Questo che qui vi mostro è il servizio che è tutto interno agli 807 anni produttivi di effetti, della vita di Set.

426 =1,118=1,250,5 = √ 1,25 381

fino al valore dei reali decimillesimi!

La differenza spinta fino ai 10 decimali della dimensione unitaria atomica è questa: 1,1181102362 meno 1,1180339887 = 0,0000762475 che sono la definizione dei puri vincoli dell’energia intera di 66x10 -6 che esiste nel tempo di 10x10-6 e diventa la massa 76x10-6 che poi incede e si dettaglia nel tempo intero 24 e nello spazio intero presente in 300/4=75.


108

3° fattore ENOS AD AMO è un indirizzo del 1° che si completa nel 4° soggetto, che è il 3° fattore, erede del 3° figlio del 1°. 1°-4°=3°-1°. Laddove esiste il perfetto ordine (per cui si parte dal 1° tempo, poi si va allo spazio 10 che è in 1 tempo, poi allo spazio 10 che va in 3 tempi), si è diretti (colla realtà 1-4=AD) AD: A derivato da 01 M derivato da 11 O derivato da 13. DEO 4-5-13. Cioè: 4 (realtà); 5 (nel moto pieno a 1 verso); 13 (che percorre tutto lo spazio 10 in tutti i 3 tempi). Ciò che nel 1° <indirizzato> ad Amo, lo completa in Amodeo. <E va ad AMO (con lei ch’è tratta da una sua costola, cioè ch’è parte viva del suo percorso) Deo>, a Dio, con/ per Dio, o Dio! (dativo, ablativo e vocativo di Deus, il nome Zeus-GioveGeova-Jahvè di ogni Romano. Chi completa l’indirizzo di Eva-Adamo (la 1a coppia) è di necessità la a 3 di sesso maschile che è anche la 4° (Enos=47), 47 come Amo-deo, Ro-ma-NO in fine (di 3a sillaba), che e in mezzo ad E-NO-s, mentre gli estremi ES rivelano un<tu SEI> nel linguaggio Latino di ogni Romano. Vincoli che determinano il 3° fattore: E deriva da 5, che è tutto il percorso da 0, nel complesso di -5 e +5. N deriva da 12, che combina lo spazio a 3 D. colle 4 dello spazio-tempo. O deriva da 13, che somma allo spazio 12 il tempo 1 per percorrerlo. S deriva da 17, che considera il ciclo del fattore 1, fattore 2 e fattore 3 ------47 è il nome obbligato di ENOS

il 3° definisce il 1°. Il fattore 47=ENOS definisce il fine insito nel 1° fattore, diretto ad Amo, e lo completa in Amodeo=47. E questo accade poiché a un 1° deve far seguito sempre un 3°, essendo l’unità (del volume) Una nel volume e Trina nelle sue 3 dimensioni. Così, quando SET, il 3° diventa l’erede, sostituendosi al primo, e divenendo così il primo, deve procedere attraverso un terzo.


109 Ora in Enos (4 lettere) i due estremi ES vanno riferiti alle due lettere <no> che sono posto in mezzo. Accade allo stesso modo con cui succede tra i primi 4 maschi costituiti da una causa paterna nel tempo posta n. 1, e poi da 2, 3 e 4 i 3 suoi effetti filiali, di espansione spaziale tridimensionale: i 2 estremi n. 1 e n. 4 (20+40=+70 nei nomi di Adamo e Set) vanno a rappresentare i 2 medi (-38 -32=-70, in Caino e Abele). Essendoci nelle 4 lettere di Enos una relazione <essenziale> con il nome di Romano che <esiste> solo nella 3a sillaba, col latino che <è> il linguaggio d’ogni Romano antico, ecco che il significato 1° e 3° di è quello: 1° <sei totalmente romano>, è lo stesso che in Es.A-U’ <sei Romano A-mode-O (principio a modo della fine) anche perché <sei 47=Enos> come <47=Amodeo>. 3° presente infine in 1/3; in un 12+13 che è NO in lettere. L’indirizzo Ad Amo (del 1° fattore) è completato pertanto in un fantastico <sei Romano Amodeo>. In sintesi, il 3° in esercizio (Ènos, dopo Adamo e Set) è, rispetto al 1°, un traguardo sintetico e trascendente in Ènos quando – letto da destra – rivela un bivalente e stupendo Son è, che mentre in italiano rivela che <è un IO SON>, nella lingua unificata del mondo di oggi (che è l’inglese) lo afferma che <è il Figlio>. Ecco perché tra la nascita del 1°genito e del 2°genito di L.AM. ci sono 1.119 giorni di distanza, mentre sono 11.160 quelli di distanza tra la nascita del Padre e di me, suo 1°genito Romano. In quanto relativi al Padre, i giorni 1.119 tra i due fratelli vanno moltiplicati x10, e diverrebbero 11.190… ma poiché il Padre di tutti Adamo, vale 30 e si parte da quello, ecco gli vanno sottratti questi 30 e restano 11.160 di distanza. Ora l’esatto 11.160 (10324) viene <fatto> dal fattoriale del 179. La D. 179 è quella di un volume. Sottratti i lati 1 e 1 del piano, resta il flusso 177, dato dagli ultimi tre fattori: 8°+9°+10°= 109+38+30 =177. 279 è il valore dei primi 7; sono 100 in più del fact(179) che distanzia l’avvento di mio Padre (≈L.AM.ech) da quello, in fine di Romano, ≈NOè.

i 3 primi e ultimi fattori 30+40+47 =117 sono i nomi 1, 2 e 3 di Adamo, Set e Enos, e corrispondono in me al 1° e al 4°: il Romano Paolo = 66+51=117. 117 indica il flusso 111 che si combina con tutti i 6 versi. 109+38+30=177 sono gli ultimi 3 fattori come il flusso 111 del 66 che è tutta l’energia della realtà che in Bibbia ha il nome di Romano, il 1° dei 6 nomi costruttori della realtà e che li vale tutti e 5, poiché 66+78+26+51+113 è 334 e +66 è (100+300), il Dio uno e Trino. (66/66)+78+51+47=177 è 1 +(2°, 4° e 6° Antonio Paolo Amodeo).


110 Il fattoriale di 117, quando è visto in 117 centesimi, è 1,17 unità. Allora il Fact(1,17) = 10 (1030) è quello ideale ad unificare il ciclo 10, alla D. del 1030 della sua creazione trina. Coerente a ciò è il 177 più cento che attua il flusso 277 che, essendo il moto del piano 1 e 1, riguarda il 279 il cui fattoriale distanzia con 11.160 giorni esatti l’avvento di papà dal mio. Per questo in Bibbia, il libro 1,17 è così decisivo da trattare della nuova Alleanza tra Dio è l’uomo. Invertire esattamente il valore, (come in una lettura da destra) porta al 7,11 ed eccolo in Bibbia: (rotta la 1a Alleanza) il Diluvio, con l’avvento il 2-17, del 2° a me 1° (minuto 1° che, nel ciclo 10 della mia vita... sono 600 secondi).

Il 3° sui primi 3 Enos 47 = 117 ( Adamo+Set +Enos)

=

Amodeo ( Romano Paolo)

=

0 , 401709

47 sta a 117 (somma di 30+40+47 Adamo Set Enos, e di 66+51 Romano Paolo) come lo 0,401709 periodico, il quale in 401+709=1120, 0 ,111 , come vediamo bene nella pagina che ma periodico, diventa segue a questa. Se invece consideriamo che il 1° è intero, 1, e che i due altri sono rapporti-tempo dell’unità tra il 3°genito del 1° (Adamo) e tutti e tre, e tra il 3° (di Romano), E<no>s e l’intero di E<romano>S, allora abbiamo che il tempo dell’unità espresso, sia nella 2a generazione (quella di Set) , sia nella 3a (quella di Enos), è dato dalla somma dei due tempi: Set / (Caino+Abele+Set) = 40/(38+32+40) = 0,3636 + E<nos / (E<romano>S) = 47/88 = 0,5340 Il tempo totale è 0,8976 Il decimale ottenuto dai tempi (rispetto al loro intero), del 2° e del 3°, è tempo dell’intero (del 1° fattore, Adamo, posto infinito come 0 , 999 ). Allora 0,8976 (presente in 1) è il flusso di: 1,0000 meno 0,8976 = 0,1024 che è 1/1.000 dell’intera realtà complessa che va da -1 a +1, ed è data da dieci 2 interattivi, come risulta da 210= 1.024 .


111 Inoltre, rispetto all’intera realtà di 10^4, 0,8976 è 8.976/10.000 quando ripartisce a ciascuna delle 10.000 unità della realtà questo tempo. Il rapporto inverso, dato da 10.000/8.976 , ripartisce invece la realtà tra tutte le 10.000 unità di 0,8976, e il risultato è che spettano 11,140 millesimi a ciascuna, nel dettaglio spinto fino ai millesimi che unificano 103. Sono 11.140/1.000 che ricordano i giorni 11.160 di distanza tra il Natale di L.AM,ch'è in vita il 7-7-7 (Luigi Amodeo, mio padre) e il mio. Possiamo accettarlo benissimo come il solo flusso in linea esistente nella massa di 11.160 giorni (a dimensione di quantità di volume), quando 10 e 10 unità sono tolte (come l’area unitaria espressa in lunghezza) il cui flusso è poi solo quello di 11.140. In Bibbia, due 10 sono stati tolti dalla distanza tra il Padre 1° e il 1°genito del suo 3° figlio, esistente nella 3 a generazione. Invece, nella realtà dei nostri giorni essi sono compresi nei 11.160 giorni esatti intercorrenti tra la nascita di mio padre e la mia. La somma del 1°, 2° e 3°, i 3 primi fattori (Adamo, Set, Enos) è quel 30+40+47=117 che equivale a quant’è – ai nostri giorni – quella tra il mio 1° nome e il 4° (Romano Paolo, 66 e 51) che esclude il 2° e il 3°. Se – come al solito – i primi 2 nomi sui 3 non vanno considerati, resta solo il 3°, che vale 47 (uguale a Enos in Bibbia, ma nel mio caso ad Amodeo) rispetto alla biblica terna del 117 che nel mio caso sono la coppia dei due estremi, il 1° e il 4°, della realtà dei miei primi 4 nomi. Il che vale 0 , 401709 . Nel periodo eterno di 401709, abbiamo che: 401+ 709 è 1110 in periodo eterno, e dimostra come, aggiungendo altro periodo. 0000401+ 0000709= 1110 porta il totale generale a periodo: 1111110, che diventa una sequenza di 1 aggiungendo gli altri periodi.

I primi 3, posti sui primi 4 (sui 4 fattori della realtà)

4.000 anni dati ai primi 4 sono 3.647 (in spazio) e 353 (in tempo):

3.647 10,331444 10 117 = = + 353 1 1 353

= 10 +117 (i primi 3) di resto.

Questo 117 è proprio il valore nominale dei primi 3 fattori sui 4 (dei 3 che poi si muovono per intero, nel 4° tempo; ed è 1 solo in Romano, che è mosso in Paolo e... nasce il 25-1 della Conversione di san Paolo). Togliere il resto di 117/353 a 3.647/353 restano 10 esatti. I tre valori stanno al tempo 353 dato a tutti e 4 come il tempo esatto che si aggiunge per intero al ciclo unitario di 10 unità (decime).


112

4° fattore KENAN

.

La realtà è poi data dal 4° = ½ Romano=66. È anche il valore 33 della vita del CH assunta dal nome KENAN (in cui il K suona e vale come la C di <casa> ma significa il <CH>ENAN che nel <CH> sottintende il Cristo. Il nome deve avere le 5 cifre che quantificano la realtà intera equivalente ai 10/2. Essendo relativo a tutta la realtà data dal piano 10x10=100, la sua unità tridimensionale è di 99/1 di cui quella su una sola linea deve essere di 99/3, e dunque 33. Pertanto anche il 4° fattore è un tempo terzo. Stavolta di tutto il 10x10. Vincoli che determinano il 4° nome: K deriva da 3 che impongono come primo vincolo le 3 D spaziali E deriva da 5 che son tutte le D. del flusso 3 del piano a lati 1 e 1 N deriva da 12 che sono le 4 dimensioni reali dello spazio a 3 D A deriva da 1 che è il tempo unitario dell’esistere delle 12 D. spaziali N deriva da 12 che aggiungono le 12 ore della notte, a valenza inversa. -----------33 è il nome obbligato di KENAN Questo 33 è in perfetta linea con la tesi creduta dall’Islam nel suo CREDO, secondo il quale Allah ha 99 nomi, dati da 100 -1. È una verità inoppugnabile, quando questo 99 si pone come divisore di ciò che è IN PRINCIPIO nella fede Ebraica, ossia del 1.000 dato da 103. Il nome Allah è nella 3a parola di Bibbia: ‫( אלהים‬da destra a sinistra), si può traslitterare in A‫ א‬L‫ ל‬H‫ ה‬J‫ י‬M‫ ם‬dalle iniziali di Aleph, Lamed. Hè, Jod, Mem. Lettere ALHYM che valgono in tutto il 646 che, partendo dall’energia totale di 6 volte 111 =666, ha estrapolato le due dimensioni 10 e 10 di un piano trasversale, tanto che 646 ne è divenuto il flusso reale. ALH vale in ebraico 236 e, in ALLAH non ha la fase LA inversa ad AL. Nei miei nomi 3,4,5,6, Anna Paolo Torquato Amodeo è 1 in più, è il 237

2

2

(236 +118 )=263 tale (dei due cateti 236 e 236/2, con l’ipotenusa che, 263 +118 (il cateto minore) dà il 381 esatto! Anche se 114 (Romano Antonio i nomi 1 e 2), è con +237 e (non con +236) a dare il 381 esatto.


113 HJM parte dalla fase immaginaria della H (ed evita di ripeterla), completando il nome con 10+400. Questo 410 sta in 10 volte il valore nominale 41 del 7° fattore chiamato ENOCH. Con un po’ di immaginazione possiamo leggere tutto ALHJM come AL (Dio, nel nome ebraico) seguito da HIM, quel LUI nella lingua inglese (che ora è quella del mondo intero). Vedete chiaramente come la trascendenza del nome (che sta in quella visione speculare che ribalta la lettura da destra verso sinistra) in questo caso trascende l’arabo nell’italiano. È come se Leonardo da Vinci (che stilava in questo modo a rovescio tutti i suoi testi segreti) avesse scritto un <lui nascosto>: ALLAH. Pertanto, completare AL con l’ HJM (inteso in un italiano LUI predetto in lingua inglese) perfeziona la versione Ebraica (sintetica in AL) presentandola nel nome arabo - pari pari! - che è scritto il quella lingua. Un nome Allah che, per il Credo Islamico, ha 99 nomi, dati da 100 -1. Quali i 99 nomi, dati da 100 -1? I Musulmani si sono sbizzarriti in ogni modo nel cercare capire da quali altri valori essi fossero dati, nel mentre il Credo spiega in moto totalmente chiaro da che cosa sono dati: dai numeri! Da 100 -1. Non i 99 <altri nomi> indicanti e delimitanti virtù. I numeri in sé sono la massima virtù del poter computare con essi qualsiasi cosa. Esprimono uno che – nel mente è l’originario 100 – è inoltre una Trinità di quel 33 concesso al 4° fattore in Bibbia: 3-5-12-1-12, letto Kenan, e che nel suo principio K risuona <CH>enan nel principio del Cristo di Dio. Gli sono stati concessi 1.000 anni come a tutti. Ma al 4° la velocità è data con 90 anni posti a tempo di 910

910 1 =10+ =10 , 111 90 9

Ciò perché il 4° fattore, posto dopo i primi 3 indicanti spazio indica il puro movimento nel tempo, dato da quel valore 1/9 che segue il 10. Per questo accade che gli anni 3.647 concessi ai primi tre, divisi per i 353 (complementari dei 4.000 comprensivi spettati ai primi 4) danno essi pure lo stesso 10, in cui poi sono a esistere nel tempo solo i 117 valori nominali dei primi tre. 1/13 esatto dei 910 anni di KENAN – 70 anni - è predestinato al suo 1°genito che viva nella stessa sostanza del padre. Per conseguenza, 840/70 = 12 è il rapporto tra gli anni fertili e quelli in potenza di ciò. 13, in 7 giorni, sono ¼ dei 364 in linea che, più il tempo 1, sono i 365 concessi alla vita intera di chi esisterà 3 generazioni esatte dopo la sua che è la 4a… ma è essa pure la 3a, a partire dalla 1a posta in principio.


114 Il 7° (compreso il 1° e che vivrà i 365 anni uguali al numero dei suoi giorni interi) è il 41 relativo al valore nominale di Enoch, che già KENAN avrebbe se fosse Chenan e non Cenan=33 senza la H=8 sottratta al 41. Il 4° fattore e il 7° equivalgono a tal punto che 33+41=74 inverte semplicemente il 47 che è il valore nominale del 3°. Così come esattamente fa il tempo quando, raggiunta la sua pienezza, confluisce nella sua la fase inversa.

I primi 4 fattori sono il nominale 150, mentre i primi 3 il 117 La somma dei primi 4 fattori indica tutta quanta la realtà, data da 30+40+47+33 e uguale al 150, che si rivela valere 100 (in tutto lo spazio) e 100/2 (nel suo tempo ½ corrispondente all’avanzamento in 1 sol verso. 50+50+50 ha lo stesso significato, di un cubo con tre lati lunghi 100/2. La vita totale data a ciascuno dei 4 è il 1.000 datogli per puro principio: il presente è collocato a numeratore; la quantità mancante al 1.000 c’è, ma è quel tempo dell’unità che è posto a divisore, a dare un rapporto in cui lo Spazio/Tempo è la velocità dello spazio in linea ripartito per ciascuna unità del tempo a venire. Così (in 3.547+353=4.000) la velocità delle 4 vite fu espressa in 3.647 anni/353 uguali a 10/cad. +117 indivisi.

La velocità reale data ai primi 4, meno 117 (il valore dei primi 3 posto sul tempo intero dato ai 4) è il ciclo intero 10 dell’unità! 3.647 117 353 − =10×( )=10×1 353 353 353 3.647/353 anni è la velocità reale data ai primi 4. Quando si sottrae ad essa la velocità dei 117/353 esistenti come il resto, si ha 10. 117+353=470 è il totale tolto di mezzo. È il ciclo 10 del 47=Amodeo e nel 117 è il 1° nome, Romano=66, + il 4°, della realtà: il Paolo=51 in cui realmente nacqui, essendo il 25-1 della Conversione di S. Paolo! 353 è il flusso intero spaziale 333 del piano a lati interi 10 e 10. 36 centinaia (in 3.647) sono tutte le 36 cifre del nome Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo (quando valgono idealmente 100 in ciascuna) e sono inoltre il moto del 47=Amodeo, che in 117+353=470 si muove di 10 (a immagine e somiglianza di Dio).


115 Capitolo 7

L’unità del 5° fattore

MALALEEL

Il 5° fattore aggiunge, al 33 del 4° fattore, un piano a lati 10 e 10, e somma 20 al 33. 10x10x33 =3.300, è così un volume. Ma qui il volume di cento 33 è in linea. 10+10+33. 53 MALALEEL deve avere queste 8 cifre o deve essere quel MAALALEEL scritto in alcuni testi? Anche ABRAMO da alcuni è scritto ABRAAMO… Vediamo bene che le cifre usate finora sono 5 in Adamo, 3 in Set, 4 in Enos, 5 in Kenan, per 17 in tutto. Se il 5° ha 8 cifre diventano 25. Se ne avesse una in più sarebbero 26. Posti uguali i primi 5, sono 5x5=25. Tutta una realtà nel suo complesso ha 8 cifre. Anche la dimensione 3 dello spazio, quando avanza di 10/2, si porta a 8. Insomma quella A in più che da alcuni è inserita in Malaleel, sembra proprio un eccesso. Dovremo però accertarlo tramite una ordinata progressione dei singoli valori. Vincoli che determinano il nome del 5° fattore: M deriva da 11 che è tutto il complesso da -5 a +5 ch’è in 1 tempo. A deriva da 1 che è il tempo 1 (che rende spaziale tutto l’11). L deriva da 10 che è il tempo 10 solo in avanti da -5 a +5 A deriva da 1 che è il suo spazio 1, solo avanzante, L deriva da 10 che è lo spazio 10 tutto in avanti da -5 a +5, E deriva da 5 che è il tempo ½ di 10, solo avanzante, E deriva da 5 che è il tempo ½ di 10, ora solo retrocedente, L deriva da 10 che è lo spazio 10 ora tutto retrocedente da +5 a -5. -----------------53 è il nome obbligato di MALALEEL 53 è flusso 3, dello spazio intero, della realtà unilaterale in 100/2.


116 Ma ci sono anche 4 altre importanti ragioni per le quali il 5° deve essere 53 e non il 54 di MAALALEEL. Sono queste: 1. il 5° è l’ultimo intero avanzante nei 10 totali fattori. 2. il 6° (che verrà) ripartirà in senso inverso e, in esso, varrà il 35 di IARED. Il 35 (e non il 36) è l’esatto inverso di 53. 3. 53 definisce i primi 2 fattori (5 cifre il 1° ADAMO, e 3 il 2°, SET). 4. Il 5° fattore è la definizione in linea 35+9+9 del flusso 7x5=35 dell’area a lati 9 e 9 che in ognuno sono tutto il moto di 1 nel 10. Abbiamo visto negli anni senza ancora il 1° erede una progressiva riduzione degli anni. Da 130 che è intero essendo 100 +30, si è passati al 105 che è intero nel 100 +10/2 reali. Poi al 100 -10. Poi al 100 -30. Il 5° ha il 100 -35 che elimina anche dal 100 il 5x7 presente nel 53 del suo nome ( e flusso del piano a lati 9 e 9). Pertanto 65 anni di preparazione paterna (in cui l’erede del 5° è una sola cosa in lui, tutta in potenza) sono – in se stessi – l’interazione 5x13 tra i due mezzi (del 10 e del 26) assunti a immagine e somiglianza di Dio. Questo 65/1 è nel suo inverso dato da 1/65 = 0,0153, il reale decimillesimo della Pesca miracolosa dei 153 grossi pesci che conclude il vangelo di Giovanni. Se 65/104 è Spazio dell'unità della realtà 104, 104/65 è tutta la realtà spettante a ogni unità delle 65. Ciascuna ha un 153 intero seguito dal periodico 0 , 864153 le cui prime tre cifre 846 sono complementari all’unità espressa nel ciclo infinito di 0 , 999 153,846153846153846153846... è come una onda che oscilla sulla infinita base unitaria data da 1/9. Ebbene se questa è l’infinita pesca miracolosa data da 104/65, allora il suo inverso indica con tutta ragione l’uscita di scena da uno dei due versi dell’esistenza esistenti uno in positivo e l’altro nel negativo del tempo. Questi 65 anni che sono come in attesa (del continuatore dell’esistenza rispetto al 5° fattore che conclude tutto l’avanzamento in un sol verso, nel ciclo di 10 fattori, che ne ha due) hanno tutto il significato del tempo che viene, e che è posto dopo i primi 5 in avanti. Anche nel 7° (Enoch) sono in potenza i 65 anni di morte e resurrezione. Come il figlio del 5°, che vale 53, allo stesso modo risorgerà nel 35 di Iared che completerà l’unità complessiva di tutti i 3 versi in avanti e quelli indietro, aggiungendo ai 5 in avanti (4 semiassi nel piano frontale xy, e un semiasse orientato verso l’osservatore posto sull’asse z) come 6°, l’osservatore opposto (che è sullo stesso asse z e vede solo nel verso -1 che porta tutti i dati solo a lui). I 6 versi di questo complesso, sono 5 in positivo e al momento solo 1 in negativo, ma uguale a tutti gli altri 5. Ad esso si aggiungeranno poi i 4 semiassi frontali della faccia di dietro del piano, a determinarne altri 5 che sono tutti in negativo rispetto ai primi in +5.


117 Ma quando anche il 6° terminerà la sua opera, quella specifica del 7° sta nell’aggiungere il tempo intero, dei giorni in un anno, tanto che al 7° saranno dati come anni tutti i 365 che sono i suoi giorni. A questo punto, i 65 ani che esistono come in potenza e come in agguato nel 7°, sono una sorta di pietra tombale, definitiva, per la presenza prevista nell’8° fattore, la cui vita reale si concluderà negli anni esatti del Diluvio Universale. Tutta questa escatologia, tutta questa pietra tombale – considerato che è Enoch il 7° fattore che mi rappresenta – entrerà in atto in relazione a me quando questi 65 anni vissuti in potenza nel Padre Iared, fluiranno per tutto lo spazio 300, assumendo tutti i 365 anni di vita del 7° fattore. A quel punto il fact(365)=25,10.4 (10777) indicherà gli anni 25 e mesi 10 nel giorno 4 della mia reale morte. Anche Malaleel <l’è El> (è Dio) nelle due ultime fasi in <avanti e all’indietro> rispetto al Mala… tempora currunt, per ogni Romano. Non sono però Mala totali. Con quel moto <avanti e indietro> si passa solo nello spazio retrostante della stessa realtà, che esiste realmente (cioè <l’è>) anche se solo in uno spazio in negativo, trascendente rispetto al vero, dato dal Dio EL. Malaleel si è solo invertito in IaRed (un IAhvè nato Red, rossiccio).

Il malefico 65 in cui Malaleel non ha ancora figli si completa con gli 830 in cui, tutto al contrario… ne ha. Per uno come me, nato nel 38, ancora una volta 83x10 indica il ribaltarsi del nascere: l’apparente morire. Essendo un 83 x10, ciò riguarda veramente il Dio=10 posto alla D. di mio padre, morto realmente nell’anno 83, dell’830 decimato in 83. C’è una vita di 1.000 anni data anche a Malaleel, cui sono strappati i 105 anni che servono a portarla – da 1.000 – ai soli 65+830=895 anni. Questo 105, tolto ora al 1.000, sono ancora e e sempre proprio io, quando sono nell’unità dei 66/66 del mio 1° nome + il 2° e il 3°: 66/6 +78 +26 =105 son io, Romano/Romano +Antonio +Anna. Sono 105 anni (come questa terza: Anna) che sono come strappati al 1.000 e posti a denominatore del tempo degli 895 anni realmente restati.

895 55 =8+ 105 105

mentre il suo fattoriale è

(

895 )!=125.704 105

e rivela i mille 125 di una Genesi 1.25, nel dettaglio di quel 704 che indica tutto il movimento 700 dell’Unità e Trinità, alla velocità dei 600/100 insiti nei 700 totali, che è quella con cui 100/100 percorrono tutti i 6 versi.


118

I primi 5 fattori e la loro velocità totale 30+40+47+33+53 è il 203 in cui il piano a lati 100 e 100 fluisce di 3. 4.552 anni di vita, anziché 5.000, perché 458, posti a denominatore.

4.552 99.388 = 4 458 10

nella vita; a destra nei nomi:

4.552 22 86 = + 203 1 203

Alla D 104 dell’intera realtà, 99.388 è il moto del 612 che è nella realtà 104. È il flusso 600 di un piano a lati 6 e 6 di tutto il lavoro su ogni linea. Messi in relazione gli anni totali ai valori nominali totali, ciascuno di essi nel ha avuti i 22 interi che sono il flusso 22 del piano a lati 22 e 22 nell’energia totale 66 uguale a Romano. Ebbene questo unitario 22 avanza nel tempo per 86/203, in cui 86 è il 66 intero dell’energia in cui il ciclo 10 si muove interamente, di 10. Interessante anche il dato della vita dei 5 riferita al fattore nominale 150 dei primi 4, il che considera il 5° come la velocità che è stata aggiunta.

4.552 30 52 = + 150 1 150 Vediamo in tal modo che un volume avente i lati 10+10+10 si è mosso per il tempo dato dalle 52 settimane di un anno.

I primi 5 fattori e la loro velocità intima Essa è data dal rapporto tra tutti gli anni fertili avuti dai primi 5 e tutti quelli di preparazione pura del fattore erede. 800+807+815+840+830 diviso per 130+105+90+70+65. Nel totale, 4.092 diviso per 460.

4.092 88.956 = 4 460 10

è il moto di 11.044 presente in 105.

A sua volta, posto unitario 11.111 in esso esiste un 67 a muoversi, e si tratta dell’energia 66 uguale al nome di Romano che avanza quanto il ciclo unitario 10 e diventa la massa 76. 4.092 è tutto il moto del complesso 23 nel cento 41=AmoR=Enoch.


119 Capitolo 8

L’unità di lavoro del 6° fattore IARED 35 IARED è il primo della svolta, e – tra i nuovi 5 - converte il 53 in 35. La sua vita di 962 anni è <fatta> dall’ (800/130)!, 29 fattoriale = 962 (10 ). IARED è obbligato nel valore 35. E, primo dei nuovi 5, ha le stesse 5 cifre di Adamo. Vincoli che determinano il nome: I deriva dal 9 che è il ciclo unitario 10 che arretra di 1 A deriva dal 1 che è l’arretramento di 9 fatto da 10. R deriva dal 16 che è il piano 4x4 della realtà a 4 D. E deriva dal 5 che è l’arretramento intero in 10/2. D deriva dal 4 che sono infine le 4 D. della realtà in negativo. ------------------35 è il nome obbligato di IARED La ripartenza del 6° fattore replica gli 800 anni fertili nel 1°, solo che ora c’è (come già accaduto per il 38+32=70, negativi rispetto al 1.000 spettante ad Adamo, e relativi a Caino ed Abele) la trattenuta solo del 38. Il valore nominale del 32 di Abele fu aggiunto ai 130 anni preparatori dell’erede, che divennero 130+32=162. Pertanto la ripartenza dagli stessi 800 anni fertili e dallo stesso 1.000, che ora trattiene solo il 38 che era negativo già in Caino, porta a una vita intera di 962 anni già <fatta> dal fattoriale del rapporto (800/130) contenuto nel primo rapporto esistente nel 1° fattore in avanzamento sui primi 5, ora che questo 6° fattore è il 1° dei 5 in arretramento. I 162 anni in cui il 6° è col suo 1°genito, son tutto il 34 =81 che arretra di 34. 162 anni uguali sia al 130+32 (Abele), sia al 200 -38 (Caino).


120

I primi 6 fattori La somma dei primi 6 fattori dà tutto il flusso nei 6 versi totali dello spazio a 3 componenti in linea. 30+40+47+33+53+35 porta al 238 assimilabile ad un piano avente 100 e 100 nei suoi due lati, il quale fluisce di quel 38 che al quadrato dà tutti i 1444 minuti primi di un giorno (1440) sommati al loro tempo di 4 decimi di quelle 144 decine. Misurato in giorni, 238 consiste nei 182+(28+28). Sono i 182 giorni di mezzo anno (dato dai 364 esatti di 52 volte 7 giorni), che sono il flusso lineare di un piano avente (in ciascuno dei due lati il) gli stessi 7 giorni presenti nella dimensione 4 dello Spazio-Tempo, o dell’Unità e Trinità di Dio. 238 è infatti tutto fatto dai 99 nomi di Allah, quando, tratti da 100 1, sono nelle tre dimensioni del 33/1. Il quale 33, quando esiste nel tempo 1, occupa 34. A tutta riprova, 34 volte i 7 giorni della creazione, realizza esattamente il numero 238. Vale solo il flusso 236 del piano a lati 1 e 1 tolto di mezzo (e che lo renderebbero Trino) quando il nome di ALLAH elimina la fase inversa LA=11 (fatta di un 1 e un 1) delle due prime lettere AL e diventa ALH (cioè ad Aleph, Lamed, Hè). Infatti le 3 lettere ALH in ebraico valgono 236. Invece è 237 (uno in più) il numero esatto dei miei 4 nomi Anna Paolo Torquato Amodeo (26+51+113+47) che sono anche quelli, in millesimi) della sezione aurea discendente dallo 0 , 999 : 0,999

0,618

0,381

0,237

0,144

0,98

0,51

0,42

0,9

Questo 238 che somma i primi 6 valori nominali, serve a imporre virtualmente il valore medio esatto 237 della Sezione Aurea e dei miei 4 nomi, quando è considerato il 236 di ALH. Quando Dio, il Fattore Primo in assoluto trattiene 70 anni al suo primo fattore secondario da lui creato, e gli concede solo 930 anni di vita reale, toglie di mezzo esattamente il fattoriale del numero 238. Infatti il fact(238) vale 70 (10462) e palesa tutta la divina opera di Dio a immagine e somiglianza di 10, che crea in 7 giorni, riferiti al suo divino valore assunto nel 10, facendolo a quella dimensione 462=7x66 che trascende il 264=4x66, laddove 66 è l’energia insita nel mio 1° nome Romano. 238, somma dei 6 fattori, è 100 + il 138 natale di Romano. Nome non nato dal nulla ma da papà Luigi e mamma Mariannina, 54+84=138. Quel 100 in più del 138 è quel valore 100 da cui sono tratti i 99 nomi di Allah, dati dal 100 -1=99 che è la trinitaria vita dei 33 anni di Gesù. Anche Gesù è in Bibbia 1-38, nato nella 38a generazione a partire dal padre vivo Giuda, che fu chi fecondò Tamar, vedova di <èROnan>=<è 1 Roman>.


121

I primi 6 fattori e la loro velocità totale Ai prime 6 fattori furono concessi 5.514 anni di vita, che coesistettero e dunque non è lecito porre in sequenza le loro velocità rispetto ai 1.000 anni dati a ciascuno e disaggregati in S/T tra numeratore e denominatore! 5.514 è il flusso di 55x100 volte il piano totale dell’opera avente i due lati generatori dei 7 e 7 dì indicanti il piano dell’opera divina piena. Se volessimo dividerlo per il 251 di Padre Figlio e Spirito santo:

5.514 251

avremmo

21+

243 251

il che dà a ognuna delle 251 unità che valgono i 4 nomi della Trinità divina, un 21 totalmente diviso fatto di 7+7+7, più il tempo decimale di 243/251 quando anche il resto 243, a suo tempo, sarà diviso. 243/251 vale 968 unità tutte divise, che, quando avanzano di 1 tempo esatto, danno i 969 anni della lunga vita di Matusalemme, il fattore 8°. I 6 fattori hanno ricevuto 1.000 anni ciascuno (dunque 6.000), ma ciò che sembra loro mancare – risultando solo 5.514 – sono i 486 anni (complementari al 6.000). Posti come il comune denominatore, hanno la funzione di fissare la velocità nel tempo da essi condiviso.

5.514 919 = =012,3456789−1 486 81 La

quantità

intera divisa propone tutto il presente che c’è: un periodo davvero eterno meno 1 (poiché posto a denominatore del periodo intero) e che così diventa: 011,3456789 0123456789 0123456789… infinito / 1 . Diviso equamente tra tutti e 6, 919 è il numero primo che è il moto di 81 nel 1.000 posto in principio e dato a ogni 1/6. 81, uguale a 34 o a 92 è lo spazio a 3 D. potenziato in tutte e 4 le dimensioni della velocità 3/1 dello spazio/tempo-

012,3456789

Quando dividiamo per il totale nominale 238 dei primi 6 fattori abbiamo:

5.514 40 =23+ 238 238

= 23, nel periodo 40 del Dio 10+30.

A ogni unità dà il 23 che somma 10 e 13, ossia i due valori posti da Dio a immagine e somiglianza, sia della propria Unità, sia dell’Unità 10 nella Trinità. È anche i 66/3, dell’Energia=Romano, in una linea, +1 tempo.


122

I primi 6 fattori e la loro velocità intima I totali 5.514 anni avuti dai 6 fattori, si dividono in 4.892 anni produttivi di effetti, e 622 anni preparatori dell’avvento del primo tra essi, dati da 130+105+90+70+65+162=622 e da 5.514 -4.892 4.892 è tutto il moto di 108 (la dimensione x4 di 33) nel 5.000 (tutto il solo avanzamento in positivo da zero nella realtà 104 che nel suo complesso parte da -5.000 e va a +5.000).

4.892 538 =7+ 622 622 A ciascuno dei 622 tempi è diviso il 7, segno di una opera intera, nel tempo determinato dal rapporto di 538/622. In esso il numeratore 538 (=piano a lati 100 e 100 con flusso 238 nominale) indica nel 38 il flusso del piano a lati 1 e 1 nel 40, che avanza interamente nel solo verso positivo 500 (mosso da 0) nel principio del 10 3 uguale al 1.000 però da -500 a +500. Il denominatore 622 indica un piano a lati 11 e 11, in cui il flusso è tutto presente come 300, e si muove tutto, di 300. Se dividiamo gli anni fertili per il valore nominale 238, abbiamo:

(66+66) 4.892 =20+ 238 238 A ciascuna unità di questo flusso 38 del piano a lati totali 100 e 100, van dati i 20 valori che sono tutto il moto 10 di 10, nel tempo di (66+66)/ 238 in cui l’energia 66, muovendosi di 66, diventa la massa 132. La velocità con cui il 10 avanza di 10 è definita dividendo la massa 132 per quello stesso 238, che, come detto, si riferisce a tutte le dimensioni in linea del flusso 38 del piano a lati 100 e 100. Un volume può essere indicato solo con le sue componenti lineari che, moltiplicate poi tra loro (anziché sommate) danno il numero del volume. Quando noi consideriamo la somma delle lunghezze, come ad esempio un 1.000 dato da 100+300+600, il suo volume è 18.000.000. Se fosse un cubo di 1.000/3 per lato, il suo volume sarebbe 37.037.037 ,037 . È chiaro che il totale delle 3 linee dà un calcolo che è slegato dalla forma, tuttavia esso è coerente con lo sviluppo lineare totale. La forma perfettamente cubica dà il volume massimo. In tal caso il volume di lato 1.000/3 esiste sempre nel periodo di 037 /1 quantità... che sono sempre nel periodo 38 quando si muovono di 1 tempo...


123 Capitolo 9

Vita e morte del 7° fattore ENOCH, che camminò con Dio Il 7° fattore vede la luce 622 anni dopo Adamo, e tutto questo tempo può essere considerato trascorso dal 7° fattore in potenza con il 1°... , di esistere 622 anni dopo. Il tempo unitario di 622 (rispetto alla realtà 104) è di 104/622 =16 diviso (uguale alla lettera R) +48/622 di tempo indiviso che (riferito all’unità del 1.000) equivale a 1.000 diviso per 12.958 ,33 . Col 13.000 unitario (100 volte i 130 anni per generare Set in Adamo), il denominatore 12.958 ,33 è tutto il percorso del 41 , 66 che manca. Il valore nominale 41 di Enoch, il quale esiste nel periodo infinito dei 1.000:12.958 , 33 equivalenti ai 66/100 di Romano, è ricavato dai 48/622 aggiunti al 16=R del valore totalmente diviso in 104/622. Lo stesso numero dei 622 anni (vissuti nella stessa sostanza del 1° fattore) si rivela essere tutto il percorso fatto da 378 nel 1.000. 378 di presenza in 1.000, descrive in 78 quella terna del 26=Dio (creatore di ½ anno nei 7 giorni della divina creazione) che percorre col 22=66/3 quel 100 che è il piano 102, della realtà 104 data da 100x100.

no 25 = =0,3 78 romano 66

Questo è il rapporto che crea il 378 come un

periodo eterno nella trinità del Dio=26, data dal 78. Esso è dato dalla sillaba 3a di Romano, rapportata al valore intero del nome di Romano. È 1/3 dissimile dal valore medio dei 22/66 uguali allo 0,33 periodico, poiché da 25/66, fermo restando lo 0,3 segue poi l’eternità del Dio Trino 26x3.


124 Poiché, come esistenza in potenza, il riferimento è fatto al 1° fattore denominato Ad amo, la R divisa (nella realtà data da 104/622) gli si aggiunge, e l’indirizzo Ad ora si dettaglia in AmoR che vale lo stesso 41 del valore nominale di Enoch. Il 378, presente in potenza nel 1.000, e che si sposta dei 622 anni che vanno dall’avvento del 1° fino a quello del 7°, che in Enoch, vale solo la sillaba finale no di Romano, e – come visto – ciò che rende il 78 un periodo eterno, ha dettagliato con questo 78 infinito il mio secondo nome che è Antonio e vale 78. Relativamente al nome che è dato al 7° fattore, esso risulta non in questo AmoR cui ci portano i calcoli, ma dai vincoli, il primo dei quali sta nel numero delle cifre. Considerato che si tratta del 7° e che il 7° giorno è quello di Dio (l’Altissimo che ha posto il 10 a sua immagine e somiglianza, questo fattore che richiama il Signore, deve valere come una massa in moto (e non come energia in equilibrio tra il negativo e il positivo). Nel ciclo negativo-positivo in cui tutto è in equilibrio e che vale il 10 esistente tra -5 e +5, il valore di massa è solo dato dal +5 che parte da 0 e non dal -5 retrocesso da 0. I 5 vincoli, nel giusto ordine, che poi danno il nome, sono i seguenti: E deriva dal 5 che è la massa nel sol verso che parte da 0. N deriva dal 12 che valuta lo spazio 3 nelle 4 dimensioni della realtà. O deriva dal 13 che aggiunge il tempo 1 a questo spazio 12. C deriva dal 3 che propone ora lo spazio nel tempo ¼ di 12. H deriva dal 8 che quantifica tutto il volume complesso da -1 a +1. -----------------41 è il valore obbligato nel nome ENOCH ENOCH impersona me: Io sono il caso unico di un somaro sul quale un dì la Verità Divina (invisibile a tutti gli altri) avrebbe camminato! Sì, facendolo nel modo Trino ed Uno di quell’AmoR =41...

22 Enoch camminò con Dio.

Proprio di lui, di quell’AmoR che sta per Amodeo Romano, la Bibbia scrive nel libro 1,5 (versetto 22, unitario in Romano= 22+22+22) quando scrive letteralmente che “22 Enoch camminò con Dio”. E lo fece anche “poi”, al 24 delle ore dell’ultimo giorno.


125 Quello che Enoch <fa> al versetto 22, è <fatto> attraverso il fattoriale del 22, uguale a 11,24 (1020). Indica l’entrata in campo. Alla D. 20 di tutte le cifre decimali, ci sono i 22/2 uguali all’11 che descrive il ciclo 10 dello spazio nel tempo intero 1 del suo avanzamento… e ciò è dettagliato dai 24/100 che sono tutte le ore della rotazione intera della massa. Queste 24 compaiono nel 210=1.024, di tutto il moto complesso. Lo avevamo già visto (in fondo a pag. 120) nella somma dei due tempi unitari esistenti in Set e Enos (rispetto al loro rispettivo intero a 3 D.), come la reale presenza 1/3 di chi poi s’era mosso solo per quanto di spazio libero e percorribile restava in 10.000 (nella realtà 104)… e si era fatto vivo. Quello che Enoch <fa> al versetto 24, è <fatto> attraverso il fattoriale del 24, uguale a 62 (1022). Indica il completamento di un compito, e l’uscita di scena. Alla D. 22 del valore medio della terza parte del Romano che vale 22+22+22, è quantificata la presenza dell’anno 38 che si muove totalmente (di 62) nel 100, e con ciò indica il termine della sua vita. Di suo il 62 è il flusso intero (per 10) dei 6 versi percorsi dal piano a lati 1 e 1 in linea. Più moto intero non si può, da chi è nato nel 38! Coi due fattoriali numerati nei versetti 22 e 24, sono così compiutamente descritti l’Avvento e l’Esodo, per le 2 volte estreme del Duo Divino (Padre e Spirito santo), che camminò col 41=Enoch=AmoR! Anche un 3° fattoriale c’è a precisare che si tratta della pienezza di tutta la vita: il fattoriale dei 365 anni vissuti in tutto da Enoch. Il fattoriale di 365 è (nelle prime 5 cifre) il 25,104 (10777). Qui sulla base paterna 10, c’è la D. 777 di papà Luigi Amodeo, L.Am.ch’è nato 7-7-7 e che è in Bibbia il LAMech, in vita per 777 anni. Il valore 25,104 per una vita in cui gli anni uguagliano il numero dei giorni posti in ogni anno, esprime nel 25 intero le due differenti possibilità del giorno 25 e dell’anno 25. Anche il tempo dell’unità, dato da 0,104 presenta due possibilità: A. La prima possibilità porta il 104 ad essere dato dal 13x8. 2x2x2=8 è un volume impacchettato in un cubo. Quando, si mette tutto in lunghezza unitaria (come 8 cubetti, di lato 1, tutti accostati), allora alla lunghezza 8 vanno aggiunti i lati 1 e 1 della faccia. 8x1x1=8 quantifica quel volume attraverso la lunghezza 10 di 8+1+1. Pertanto il volume 8 vale 10 nella lunghezza dei tre lati, quando non è più in forma cubica 2x2x2, ma 8x1x1. A questa stregua, 13x8, espresso in pura lunghezza, diventa 13x10=130.


126 Sorge la necessità di conferirgli anche il dato del volume in forma cubica 2x2x2. Così 130 si somma a 8. Trattandosi di indici della base 10: 130 8 138 10 x 10 = 10 rivela che la somma negli indici “moltiplica” le due potenze, tanto che il dato tutto in lunghezza è combinato con quello che è tutto in forma cubica quando l’indice è 138. Esso diventa il 100=gennaio che è dettagliato nell’anno 38. Così 25-1-38 è la mia data di nascita. B. La seconda possibilità ora qualifica l’intero 25 nell’anno 25 e porta il tempo dato dai 104 millesimi a significare con 10 il mese di ottobre e col 4 che segue il dettaglio del suo giorno n. 4. Così 25-10-4 è la data del termine della mia vita reale.

Tuttala mia vita è in 365! Per tutto ciò, 25,104 (10 777) è: sia l’avvento, sia il trapasso.

25-1-38 è Genesi

anche in Bibbia

La mia Genesi è come appare nel mio Codice Fiscale, in 38A25, nell’anno 1938, nel mese A=1 e nel giorno 25. Essa è per come è poi fedelmente descritta, in tutti gli estremi, di padre, madre, sposa e C.F., in Bibbia, 1, 38 e 25, libro 1 intitolato Genesi. Se non è arduo “vedere” in Bibbia, libro 1,25 la Genesi di Gesù (nato il 25 di 1 mese posto giusto alla fine dell’anno), è certo più complicato “intravvederla” nel libro 1,38. Il solo indizio è offerto dal Vangelo di San Matteo, al capitolo 1, versetti 1-17. Può servire il Vangelo suo e non quello di Luca.


127 Per Matteo Gesù è in 38a generazione da Giuda, il Padre in Genesi 38.

Anche l’Evangelista Luca descrive la Genealogia, e – secondo lui – ci sono 16 generazioni in più: sono 54, come risulta contandole.

Uno dei due errerebbe se Matteo (già esattore delle tasse per i Romani), non avesse seguitato a <raccoglie tributi> per un Romano, attribuendo (da vero profeta) le sue <apparenti bugie> (sul Gesù di allora) a quella generazione 38 di quando Gesù sarebbe rivissuto... camminando dal 4-6-40 su Romano, come sull’asino su cui andò a morire..


128 Genesi 25 e 38 sono due distinti capitoli del libro 1° della Bibbia, scritti come “in un’unica fila” nei 7 versetti: 24, 25 e 26 27, 28, 29 e 30. La mia genesi è nel mese primo, giorno 25 e anno 38. Quella di Gesù è in 1-25; è il 25 del mese ultimo. Come detto, è Matteo chi lo lega alla 38a generazione. (legandolo poi a mio padre L.Am. nato 7-7-7 più i 777 anni di Lamech, col ritmo 14-14-14 evidenziato) Nei 2 testi io e i miei siam descritti in ogni estremo!

1.

1-25 e 38: GIAcobbe e GIudA uniscono gli estremi di LuiGI Amodeo, mio padre. 2. 1-25: C’è una madre, (dei 2 gemelli ESaU’=42 e Giacobbe=42; sommati, 84). Gli estremi di G+Esù danno GESU’=48 e l’84 che lo trascende è Mariannina=84, il nome di mia madre è chi ha proprio in sé stesso i due 42! 3. 1-38: BaratTA MARiannina ha gli estremi congiunti di TAMAR. 4. 1-25: GIAncarla mia moglie e GIAcobbe: gli stessi 3 primi estremi. 5. 1-38: nel filo SCARLAtto, c’è l’Atto nuziale con Carla SCAglioni, il che con Bibbia 1-25 che ha dato GIA completa GIAnCARLA SCAglioni.. 6. 1-38: il 1° nome RO-MANO viene dalla MANO del 1° nata da sola e assegnata a RO (gli estremi congiunti di ER-Onan, di cui Tamar è vedova). 7. 1-38: la di RO-MANO ha le 5 dita dei 5 nomi: Romano Antonio Anna Paolo Torquato, il cui totale è l’1+333, di in valore uno e trino. 8. 1-38: Sommato Amodeo=47 al 334 dei 5 nomi, il totale è 381 e ribadisce il libro 1-38, quando l’ultimo 1 è posto 1°, come nel racconto. 9. 1-38: Nello stesso 334 sta il 381 quando è 300+3 levato a 4. 10. 1-38: Romano=66, sottratto a (100+300), vale il 334 di tutti e 5. 11. 1-38: Perfino tutto il mio Codice Fiscale è dichiarato! A) MDA è Mem Daleth Aleph, ‫ אדם‬il nome ebraico di Adamo. B) RNN (da Romano Antonio Anna) è RNN di Er e di Onan C) 38A25 sono il capitoli 38 e 25 del libro A di Bibbia. D) D527I estremi <DI> 26+26=52, creatore dell’anno in 7 <DÌ>.


129 In quanto poi al riferimento a Gesù Cristo, di Genesi 38, Chi è Tamar? È Marta? Ma no! è Mar I a, con in sé la T , la croce, di I esus! Di certo la vicenda narrata è la stessa, con una semplice differenza: 1) Tamar è vedova di èR-oNaN=RNN=Romano Antonio Anna = è 1 Roman; 2) Maria è vergine e illibata. BaratTA MARiannina passerà gli ultimi 10 anni della sua vita ammalata gravemente del morbo di Alzheimer: col suo 1°genito, ‫= אדם‬MDA RNN, Amodeo Romano Antonio Anna, che è tutto per lei: figlio in nome e per conto dei due che ha avuto, compagno di sventura, e unico vero padre. I due mariti di Tamar erano stati tolti di mezzo, dal Signore, uno dopo l’altro, perché <perversi> ai suoi occhi. Quale <perversione> in ER? Era davvero un RE, ma si chiamava ER. “Tu sei RE?” chiese a Gesù il procuratore romano. “Tu lo dici. Ma il mio regno non è di questo mondo”… che è a rovescio, in cui se tu vai a sinistra, vedi tutto intorno a te andare a destra! Il motivo, di questo ER che era perverso, in verità sta solo nella perversione del nome ER rispetto al nome RE. Anche TAMAR è <perversa> nel suo nome. La sua verità è che lei ama ER, rivelandolo con un R AMAT scritto nel latino di ogni Romano: . Anche MARÌA lo era. La sua verità rivelava un ÀI R.AM. Anche Gesù, è l’esatto giusto contrario di Us e G. (Usa e getta). Anche Fatima è nei 3 veri segreti: AM.-Ita-F. Amodeo, Italia, Felitto. Quanti voltafaccia in Genesi 38! Da un Giuda vivente che - con l’inganno – da suocero è pervertito in marito; al parto di una MANO che attua il suo processo inverso; a Perez e Zerach, 1° e 2° in quest’ordine, che poi lo invertono in quello opposto. È quando i due nomi son rimessi nel giusto ordine, è allora che essi rivelano il loro segreto. Ecco un duplice ZER (che vale 42), sia letto da sinistra, sia da destra. In mezzo l’ <ACHPE> che vale 31 ed ha lo stesso valore di <SEI> ZER ach Pe REZ A. CH. P. è 31 = SEI (Anti Cristo Ro è, RE) (prima di Cristo il Padre è) <SEI chi SEI>: nel bel mezzo del NULLA, in tutti i sensi! I 2 ZER=42 (come in Gen. 25 il 42 e 42 di Esaù e di Giacobbe) sono in-somma l’84=Mariannina girata nel 48=Gesù. Sono la Sezione Aurea data da due 42 (uno però è 33+9 e somma al 9 i 33 della vita di Cristo). -24

33 +9

42

51

93

144

237

381

618

999

1.618


130

in Genesi 25 c’è addirittura la rivelazione del nome italiano del Cristo! G. +ESU’ rivela GESU’ È dato dal primato G che Giacobbe in tutti i modi volle togliere ad Esaù, che l’aveva nella a=1, in 3a posizione come 1 e trino. La nascita di Esaù e Giacobbe è descritta in Bibbia 1,25 dal Signore (quando la rivela a Rachele) come l’avvento del rapporto divino esistente nella Sezione Aurea. Come detto nella pagina prima, i due gemelli, Esaù e Giacobbe lo sono (gemelli) avendo lo stesso valore nominale 42. Io pure ho questo 42 nel numero di tutte le cifre del mio nome: 6+36 (6 “sabati” +36 di “lavoro” distribuito mediamente su 6 parole. 9+33=42 (tutto il moto 9 di 1=33 anni di vita) è pure il caso di Gesù, il cui nome è già composto dai due 42 di Esaù e di Giacobbe quando il loro totale 84 nel verso negativo vale lo speculare -48. Matematicamente parlando, la Sezione aurea nasce dall’area 1,25 formata dallo spazio 1 e dal tempo ½ che esistono come due cateti di un triangolo rettangolo. Per il teorema di Pitagora, l’ipotenusa è la radice quadrata della somma dei due quadrati costruiti sui due cateti 1 e 0,5

√(13 +0,52)= √ 1,25=1,250,5

= 1 ,1180 è l’Ipotenusa. E sono 1,118 anni dopo Cristo! Quando il volume a lati 1, 1 e 1 li espanderà per 1.000, sarà il 1.000+1.000+1.118 d. C del <vero finimondo> dell’anno 3.118 dopo Cristo in cui la Terra che si ribalterà, mutandosi il segno magnetico di tutta la massa E.M.

√(42,25+42,25)=84,5 0,5

= 9 ,1923 d.Ch è l’ipotenusa quando si parte dalle 2 aree 42,5. L’ 1 divenuto 9 ha fatto tutto il percorso. 9,1923 -1,118=8,0743, l’807% =381+426 (i 12 Nomi dei gemelli 1° e 2°) +(10+33)/104.


131 L’anno 1923 aggiunge a 50x38=1.900 anni i 23 che indicano l’assunzione da parte di Dio del 10 e del 13 a sua immagine e somiglianza. Con 42,25 +42,25 (somma dei due Gemelli Esaù e Giacobbe) puramente combiniamo l’uno con l’altro. La somma vale: 42,25 42,25 84,5 10 x 10 = 10 . E l’indice 84 indica Mariannina, la mamma. 42,25 42,25

1.785,0625

(10 ) = 10 è la potenza della potenza che indica l’anno 1.785 dopo Cristo, nel mese 06 (giugno) e nel suo giorno 25. Cosa è avvenuto di così eclatante? Oh – sembrerebbe NIENTE di eclatante! Invece la comunità scientifica ha finalmente capito l’importanza del ciclo 10 cui Dio ha assegnato la sua immagine e somiglianza, e ha adottato il metro e il Chilo sulla base del loro valore decimo di un ciclo di presenza IMPOSTO, RICONOSCIUTO nel 10. Ove le prime 5 parole di Bibbia portano al 3.118 dell’escatologia terrestre, le prime tre portano al 1.772 che dista da questo 1.785 solo il ciclo dei 13 anni a immagine e somiglianza di Dio, quando è il doppio del lato 6,5 di questo esemplare triangolo rettangolo in cui 13 è la somma esatta dei due cateti. In tal modo le prime tre parole di Bibbia:

‫בראשית ברא אלהים‬

che – tradotte bene – significano: <in principio principiò Dio> e che valgono 913, 213 e 646, dunque 1.772, nella somma delle prime tre parole, arrivano a valere il 1.785 intero se è posto un 13 <in principio> (e lo si vede bene, sia in 913, sia in 213) e questo accade poiché 13+(13+13+13) sono i 52 gruppi di 7 giorni con cui il Creatore creò un anno di 364 giorni ai quali mancano solo giorni 10/8 che sono il valore inverso del 10+8 con cui il nome di Romano (66) dista da quello di Gesù (48). 3 Quando <in principio> Dio usa solo il 10 e lo da a ciascuno dei primi altri 10 creatori come lui, in cui ognuno è creatore dell’altro, ha <in principio> anche il 13, mediazione del valore nominale 26 di DIO e di JHVH (Jahvè) =26 e sono la lunghezza dei due lati in cui ciascuno dei due vale ne suo valore al quadrato il valore intero 42 assegnato ad Esaù, assegnato a Giacobbe ed assegnato alle totali cifre di: RomanoOAntonioOAnnaOPaoloOTorquatoOAmodeoO. Questo mio lungo nome posto tutto su una cifra, elevato a 0,5, si riduce al puro lato di un quadrato lungo 6,480740 fino alla dimensione 10-6 dello spazio in tutto il suo complesso positivo-negativo. Ebbene sono indici che indicano 64/10 come il 26 del Dio nominale 26, che si mostra nella 6 potenza reale 2 di 2 in potenza di 6, e ciò nel dettaglio di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo e Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo Amodeo il cui valore nominale del 1° sommato al 2° gemello è 807 alla dimensione decimillesima (quella della realtà), nel -5 mentre alla D. di 10 , di tutto il complesso positivo-negativo, c’è il 10+30, il padre del ciclo 10 Uno e Trino della realtà spazio-temporale.


132 42,25 42,25

1.785,0625

Riconosciuto che il (10 ) = 10 indica nell’indice l’anno 1.785,0625 che lo definisce anche nel dì 25 del mese 6, abbiamo che: 1.938,0125 (mia data di nascita), meno 1.785,0625 (introduzione del 10 in Fisica) = 0.252,9500 Laddove: 40=Padre 54=Figlio 96=Spirito 61=Santo 251 sono i nomi Cattolici e Italiani della Trinità di Dio 251,95 è tutto il moto del 5% in 1 che avanza totalmente: di 1. Per portarci alla data esatta del mio avvento, da quando fu imposto il 10 come UNITARIO per tutte le unità decime di quello che poi diverrà il SI (Sistema Internazionale dei pesi e delle misurazioni) servono Padre, Figlio, Spirito Santo e tutto il moto di un 5% di 1 quando avanza interamente. Vi ripropongo il triangolo così importante nella definizione di queste cose, quando il valore dell’area dello spazio-tempo è sostituito dal quadrato esatto del triangolo rettangolo in cui la lunghezza dei due lati uguali sta in ½ di 13, che poi è 1/8 esatto delle 52 settimane (di un Dio che crea in 7 giorni) che formano un anno. 364 giorni dell’anno E vi ripropongo la sezione aurea fondata sul 42, posta tra i due numeri che ha per estremi: 51

42

9

Il 51 equivale alla realtà di 100/2 nel tempo 1. In questo caso, somma all’area 42 la linea 9 dell’Ipotenusa. Si può sommare a un piano una linea? Si se pensate ad un piano in cui una sua riga sia lunga 6,5 in una pagina di forato tale da avere 6,5 righe. Visto che non ci può essere il tempo 0,5 si fa come nell’anno: si impone prima il 6 e poi le righe diventano 7. In tal modo 7 righe lunghe 6 sono lunghe esattamente 42. E’ così che si rispettano i fenomeni che si realizzano durante il tempo. 1 è sommato solo quando raggiunge l’intero. Il sommare a questa lunghezza 42 del testo (presente su 7 righe lunghe 6) la lunghezza 9 dell’Ipotenusa nel solo valore intero porta a esprimere tutto il volume 9x42=378 nella pura lunghezza 51, ripeto: simile a quella (di 100/2) che esiste nel tempo di 1… Pertanto 51 è tutta reale lunghezza (avanzante in un verso solo) che c’è: che è presente.


133 0,3 78 periodico – ve lo ricordate? - è tutto il rapporto no/romano, 25/66 esistente nel mio 1° nome, quando tutto il presente 25 (dato da 100/4 o da 5x5) è assegnato – ben diviso - ad ogni unità dell’energia 66 corrispondente al 66 del nome Romano. Ogni 66mo riceve <al momento> 378 millesimi del presente (di 25=no) Successivamente (e, poi eternamente), ne riceverà per 78 dopo ogni 78… ma per adesso è come se il 78 periodico non ci fosse. Entrerà in azione solo al momento giusto. Quando i 378 millesimi sono divenuti mille, in quel momento sono 375 interi, e se valutiamo il tempo fino ai 100, per attuare una sorta di percentuale, 375,78 sono 37.578/100, ossia 37.578%. Poiché 42x9=378, e 42 è 6x7 (in forma di area) ma 42 in lunghezza, il volume dato da 6x7x9 corrisponde esso pure alla lunghezza 42+9= 51. Se noi facessimo 6+7+9 (ottenendo 22) non terremmo conto che nella pagina 7x6 la lunghezza totale è data da 6x7=42 e non da 6+7=13. Possiamo dividere la lunghezza 378 (simile al testo di tutto un volume ridotto ad 1 riga) per il 51 in cui 42 non si moltiplica x9, ma gli si somma. 378 : 51 determina 7 diviso +7+7+7 di resto indiviso, il che dimostra in che modo il Dio creatore in 7 giorni, Uno e Trino, interagisce stupendamente, nella sezione aurea, quando ci sono i tre della terna: 51

42

9

In essa, 42x9 è 378 e 42+9 è 51, il prodotto è più lungo della somma, esattamente di 7 con un 7+7+7 al momento indiviso. Questo 7+7+7 è il Dio Creatore in 7 giorni, Trino e INDIVISIBILE. E’ solo grazie a lui che si mette <in principio> (ma che poi appare un semplice ed insignificante RESTO) che il 357 residuo accetta di essere diviso per 7. Solo il 21 lo rende possibile. Resta un valore in comune, mentre il residuo 357 viene tutto diviso e si toglie di mezzo. Se noi dividiamo 21 per 51, adesso… non si può. I giorni esatti di un anno sono 365! Quel tempo ¼ non lo riguarda, perché entrerà in vigore solo dopo 4 giri attorno al Sole. I primi 3 in contenuto di spazio e il 4 finalmente in quel valore intero dato solo da 4/4. 51, avanzando nel tempo decimale dovrà divenire 5,1 mentre il 21 diventa 210, e solo allora 210/5,1 diventa intero quando l’intero 41 di spazio somma al suo spazio il tempo 1 della sua esistenza, e diventa 42. Fino a quando sono invece 21 e 51 e la matematica li divide in 0,41176… NON CI SONO! Ci saranno IN FUTURO, quando 41/100 saranno divenuti 41 interi. Il 4,11 intermedio neppure esso esiste! Infatti i due eventi OPPOSTI del tempo che si decima e dello spazio che si decuplica sono simultanei, coesistenti, sono due reciproci, che esistono allo stesso modo di Padre 10/1 e Figlio 1/10. L’unità è data dai due opposti interattivi. Questa simultaneità segue un preciso indicatore del tempo, che sta nella velocità della luce e non in un puro calcolo spinto fin dove si vuole.


134 La matematica ci permette di prevedere il futuro, per nostra fortuna. Noi, pensando a ciò che accadrà in futuro (se non vi sono sorprese e tutto conseguirà solo a ciò che è noto), agiamo spingendo virtualmente il computo nei decimali, a determinare il futuro attraverso il calcolo. In tal modo, se per esempio siamo sui binari di un treno e il treno arriva, ci “immaginiamo” investiti dal treno solo poiché compiamo un calcolo mentale che entra nei tempi decimali… e li fa esistere come se fossero interi, perché una virgola si è spostata. Sarebbe un bel guaio per la nostra ragione, se il tempo della natura non avesse una sua chiara virgola (che non dipende dalla nostra capacità di immaginare il futuro decimale) a dividere lo spazio della realtà, dal tempo di quanto sarà presente realmente solo nel futuro. Esistendo quella virgola, nella natura, possiamo ritornare al presente ritornando al tempo indicato dalla reale presenza sua… e allora ci allontaniamo subito dai binari, avendo potuto immaginare (con un calcolo reale) gli eventi che esisteranno nel tempo futuro ed ora non ancora. Se quel treno, rispetto all’intero esistente ora, sta a distanza dei millesimi, è come se adesso non ci fosse… perché non ci è addosso: dista ancora un bel mille, dall’unità in cui io esisto. La stessa cosa succede con la Sezione Aurea che stiamo studiando veramente bene, avendo individuato il vero triangolo presente. Lo mostro per la 3a volta, tant’è importante! Spingiamoci alla destra del 9. 42 meno 9 determina il 33 che, dopo che tutti i numeri avevano sempre ridotto il loro numero, ora non entra nei valori negativi e si afferma con il +33. Solamente, a questo punto, con 9 meno 33 entriamo finalmente nei numeri a segno negativo, avendo ottenuto un -24. 10 Che cosa è? In 2 =1.024, il -24 è la sua azione che determina la reazione in positivo, del +24 aggiunto al 3 10 =1.000 posto <in principio>. Ma è ½ del 48=Gesù come le 2 ore di un Giorno, che parte da -1 e arriva a +1. Ebbene, quando si agisce in negativo e si va di conseguenza verso sinistra, il -24 è letto +42! 42 9 33 -24 sono 4 numeri come la realtà, che ha 4 D. nelle quali solo 3 sono di spazio. Il duo di 9 e 33 che sta in messo è un 42 espresso da una coppia. 9 è tutto lo spazio di 99/11 percorso dal tempo terzo di 99/1, che sono i 99 nomi di Allah il cui 1/3 fu la reale vita di Gesù Cristo. Ebbene da -24 fino a +42 sale in apparenza il 66 di Romano. Il loro bilancio di 42 -24 vale 18. Allora entra in atto la progressione: 18

48

66

114

180

il 48 è tratto da 66 meno 18. ed è il valore nominale di Gesù-


135 Gesù=48 è il mediatore tra 9+9 e 33+33. Somme di indici che son prodotti tra le seguenti potenze di potenze: (10

33 2

)

:

area indice 33 meno

9 2

(10 )

area indice 9

= =

(10

24 24

)

area indice 24

Come si vede il quadrato dell’ipotenusa 33 meno il quadrato 9 determina il quadrato dell’altro cateto, che è 24. Tutti i numeri indici, e vediamo come potenze le potenze di potenze. 0,5 In 33 +84 chiaramente esiste “in potenza” l’energia 66. In 33 è in atto reale (realizzato) il suo ½. Posto “in potenza” su 42+42 (somma di indici che è un prodotto tra potenza) il dimezzamento del 66 è solo “annunciato” (ma non è in atto). Che Romano 66 sia energia disponibile risulta nei due cateti 6,5 e 6,5. Ciascuno è 1/10 del 65 che, quando si attiva il tempo 1, è 66. Ora, 6,5 è ½ reale di 13. Pertanto i cateti 0,5 e 0,5 sono reali mezzi di 13 e 13. I due 13 sono un 26 esistente in me col nome Anna, il mio 3° nome. 66=Romano è il mio 1° nome. Il 1° <è> il 3°! Lo è! 66 <sono> 26 (<due> 6) e <due 6> <sono> 66. il 26 (il 3°) è davvero l’essenza del 66: rivela che cosa è il 1°: due 6. Anche uno solo, in 6 dice <tu sei> ES-a-u, rivela (in un sum, es, est, di ogni Romano) ti SEI (Romano, e in Romano 66 che ne sono due, uno per il Padre=10 e l’altro per l’unità dello Spirito Santo). Sembrano <giochini> di parole, ma Amodeo significa <A-mode-O> il principio a modo della fine, scritto proprio in inglese, lingua oggi del mondo. Del resto in Bibbia

Il 1° <è> il 3°! Lo è! Allo stesso modo, 33 è 0,5, essendo 66x0,5 il 33, e 66:33 lo 0,5.

La mia nascita

42,25 x 42,25, uguale al 1.785,0625, dista esattamente 152,95 dal 1938,0125 della mia nascita reale. Il valore intero degli anni 152 indica il flusso totale 100 di un piano a lati 26 e 26. Lo 0,95 come tempo dell’unità è il tempo del flusso di 5/100 dell’unità, alias del 5%, che è l’intero ciclo nel solo crescere da 0 e non da -5 fino a +5.


136 Come potete vedere nel disegno, 42,25 è l’area esatta data da 6,5x6,5, lunghezza dei due cateti che in ciascuno è la presenza ¼ di 26. Mentre la presenza ¼ di 66 è il 16,5, che nell’intero 16=R è la carica della realtà a 4 D. Nel tempo ½ indica la realtà presente e dimezzata in ogni ciclo complesso, positivo-negativo o reale-immaginario. Il 1.785,0625 cui manca solo il modello divino del flusso 100 di 26+26 4 più il 5% dell’intero, è 6,5 il cateto nel disegno, elevato alle 4 dimensioni della realtà. Vi stupite che esse realizzino realmente questo Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo che dall’infinito negativo fino a quello positivo costruisce col valore nominale dei suoi nomi tutta la realtà? 1.938,0125 : 6,5 divide esattamente 298 unità con 1,0125 al momento indiviso. Come io vi sto ripetendo molte volte, il valore ce sembra essere in resto, è – tutto al contrario – l’esatto valore che è posto in principio e rende perfettamente divisibile la parte restante che, divisa, esce di scienza. Sono – facendo i calcoli - interamente divisi 1937 anni, e questo è esattamente il 1937 dopo Cristo in cui io fui concepito, il 4 maggio, dì 123° dell’anno, per nascere dopo una gestazione di 266 dì. 298 è tutto il volume che, quando è espresso in linea come 298+1+1, è 298 ma è lungo quanto tutto lo spazio 300 posto tutto in lunghezza.

La mia morte

Essa pure è deducibile da questo triangolo rettangolo di due cateti uguali, la cui somma è 13, il che diventa poi 113 quando il flusso è 111 e riguarda il piano unitario a lati 1 e 1. Il mio nome esiste per tre volte con questo valore 113: nel nome e cognome, nel solo 5° nome e nell’acronimo a due cifre dei 6 nomi. Se 113 definisce l’esistenza trinitaria, il 311 indica il suo inverso: la morte. Prima però va posto qualcosa <in principio> che riferisca il tutto a me e renda esattamente il numero in cui il 311 esiste per 6,5 volte. Ciò che esiste in principio riferito a me, sono le 36 cifre delle mie lettere al lavoro, perfette perché uguali al 6x6. Poi deve esistere la dimensione 4 dell’Unità e Trinità di Dio. Il 36, quando ha la dimensione paterna data dall’unità espressa nelle decine deve essere di 3,6 unità 10. Mentre il 4, D. della realtà, deve esistere alla D. unitaria della realtà, data da 10-4. Dunque va posto in principio, per il nome che gli uomini mi hanno dato… e quello esso è (come è scritto in Bibbia) il numero 3,6005 Allora vediamo se i conti tornano: 3,6004 posto in principio, +2.021,5 dato esattamente da 311x6,5, vediamo quanto fa: 2.023,6004+ 2.021,5000= 2,025,1004 indica esattamente il 4 ottobre del 2.025.


137

25,10.4 (10777) è

il mio trapasso 777

25,104 (10 ) quando è ripreso nel versetto 24: Poi Enoch camminò con Dio e non fu più perché Dio lo aveva preso ha la capacità di descrivere anche l’estremo finale, della conclusione della mia vita. Accade quando il 25,104 è letto 25-10-4 diventando anno 25, nel mese 10 e nel suo giorno numero 4. Limite di una vita posta a 87 anni compiuti e uguali al 100 meno 13 di quando al tutto (il 100%) è sottratta l’Unità del 10 e la Trinità. Sono 87 anni, 8 mesi e 1 settimana e 2 giorni uguali a 9 giorni. Con una durata di vita attribuita in Enoch uguale al numero dei giorni di ciascun anno dei tre che esistono (come spazio) sui 4 in cui il 4° contiene un giorno in più, è tolta di mezzo la differenza esistente tra giorno ed anno. Con la gerarchia di 8700 a indicare gli 87 anni (posti 100) e i mesi posti in 8 decine e i 9 giorni posti nelle unità, abbiamo il numero 8789 che descrive in questa gerarchia decimale gli anni, i mesi e i giorni. Allora 8.789 diventa uguale a quel flusso di 8.787+2 che presenta in queste due dimensioni estrapolate la velocità 1/1 di un piano i cui due lati sono 8.700 e 87, ossia i percorsi di due 13 alias di un 26=Dio nei due, 8700 negli anni e 87 nei mesi e nella settimana. 8787 è 87 x101 e trascende il 78=Antonio, trinità di un DIO=26 che è rovesciato nella sua vita. Il prodotto per 100 combina questo figlio con l’espressione nominale del nome di suo padre: Luigi Amodeo, 54+47=101. Sono i 32.028 giorni della vita tutta.


138 Ebbene anche in questo valore, tutto nasce dal 25 (10777) però stavolta il 25 si muta in 25 divenendo 32 (il valore nominale che era del 2° figlio di Adamo, Abele) posto alla dimensione 1.000 posta in principio cubico del Dio che ha scelto il 10 a immagine e somiglianza di se stesso. La relazione con il 7-7-7 natale del padre Luigi Amodeo, L.AM sta in quel 28 che aggiunge a 7+7+7 spaziale il 7 a dimensione unitaria del tempo. 32.028 ha gli estremi 38 della genesi di Romano, e nel 202 posto in mezzo ha proprio tutto il dualismo paterno (di Padre e Spirito santo) in Luigi Amodeo uguale a 54+47=101.

Figlia di Angeli, è il segno reale del mio trapasso La mia vita cesserà il dì dopo che la mia massima contestatrice (che preferì mostrarsi non come chi era - una guida – e s’atteggiò a giuda) il 3-10-2.025 compirà i 65 anni in cui Matusalemme fu uno col padre. Fu concepita con l’amore fra un vero Angelo e una vera Angela, in quel 25-1-60 in cui io compii con 22 anni il terzo medio del 66 di ROma-NO. Questi due battezzati Angeli s’amarono proprio quel dì, e MT=29=RO fu concepita il 25.1 per nascere... x10, 251 di dopo, in quel 25,1 (10777) del 365 fattoriale esatto della vita intera del 7° fattore. Come vedete, esistono 65 anni – giusti-giusti! - della vita di Enoch, che servono a determinare la sua prima discendenza. Il 1960 fu bisestile mentre il 2.025 non lo sarà). Così, 251 dì dopo il 25.1, nel 2.025 porteranno al 25-10-4 esatto del 25,104 (10777); fattoriale del 365 della vita di Enoch in cui lei come 1a figlia avrà 65 anni!


139 Insomma – essendo Enoch il disegno di me – è questa donna ad essere stata progettata dalla Divina provvidenza come se fosse la mia 1°genita, e – per quello che ciò significa - la mia eredità in cielo. C’è una storia a dir poco insolita, tra me e costei. Nel 1983, avendo io saputo del pericolo di morte di Lucy Trintinaglia (per una anoressia che aveva letteralmente dimezzato il suo peso) io feci voto a Dio della rinuncia al mio terreno successo, purché salvasse Lucy! Avevo ricominciato già ad affermarmi, dopo il fallimento nel tentativo mio di dar corpo al Cristo, e dopo che avevo dovuto fare anche come Lui: optare per il triplice Calvario, tutto a nome mio (Romano Amodeo persona, tra una ditta individuale Romano Amodeo e una Romano Amodeo Srl). Avevo ripreso ad aver successo! Ero stato giorni prima, nel 1993, ospite al Maurizio Costanzo Show, in cui avevo reso pubblica la mia teoria. Ma – non appena seppi di Lucy – non feci tesoro di me e mi donai tutto: “Dio, non farmi credere mai più da nessuno, ma salva quest’anoressica!” Ebbene un mese dopo, Lucy pesava 10 chili di più e aveva ripreso il suo desiderio di vivere. Miracolo? No! Il padre, un farmacista, s’era come risvegliato all’improvviso, l’aveva strappata alla madre divorziata da lui e – con la cura del sonno e tante flebo – l’aveva nutrita a forza. Non ho mai visto miracoli e ascolti di Dio così tempestivi che non passassero sempre e solo attraverso le reali opere degli uomini. Anche quando risvegliai – io stesso! - dalla morte una rondinella annegata… armeggiando a suo favore. Ebbene, da quel dì (e per 4 anni) nessuno più mi prendeva sul serio. Finché (nel 1997) ebbi qualcosa di cui lamentarmi, al mio Signore: “È vero, te l’ho offerto io! Ma una cosa non è giusta: sono 4 anni in cui assisto al quotidiano discredito verso me… ma non ho visto (nemmeno per un giorno!) la giovane Lucy guarita. È dal padre: Lei è via, a Trento!” Così la Divina Provvidenza mi trasferì la residenza da Milano a Saronno, e mi improvvisò cantore, del coro della mia nuova Parrocchia. Esso era diretto da MT (Maria Teresa come a suggerire MaTusalemme, la vita dei 65 anni vissuti solo in potenza nell’Enoch che mi rappresenta). Era vissuta consacrata Sposa di Cristo per 10 anni, in Convento, finché, per una grave anoressia, da lì fu rimandata a casa sua, a via Trento. Curata per tre anni, non guariva... finché – e all’improvviso – nello stesso mese in cui io avevo chiesto a Dio che salvasse una anoressica… Egli che cosa fa? Ne salva due: salva anche Lei che è in via Trento. La spiegazione di questo ascolto duplice… io credo che ci sia. Dal 4-6-40 io camminavo con quel Gesù suo sposo dimenticato al punto che un dì Egli (in chiesa, e tramite me) Si ripropose: <Mi sposi?>. La sua domanda – vista e creduta fatta da me... e non da Lui – l’impressiono! Al punto che le sarebbe restata scolpita nella mente per sempre! In 2 anche allora a pregar Dio... Egli salvò Lucy a me e lei al suo sposo!


140 Quando l’avevo conosciuta, avevo reagito in modo strano e insolito. Era bella, ma non aveva proprio nulla per cui prevedessi in lei il mio paradiso! Non mi sbagliavo: lei mi ci porterà davvero, ai suoi compiuti 65 anni. Accortasi del mio stravedere per lei, cercò subito di correggermi. Più le davo credito e mostravo attaccamento, più lei mi e si screditava, assumendo di proposito comportamenti ingiusti che la demitizzassero. Insomma Dio aveva ritenuto eccessivo che – per salvare una anoressica dalla morte – io fossi screditato agli occhi di tutto il mondo! Occhio per occhio, dente per dente. Ne bastava solo una che mi e si screditasse! Lei non lo faceva per vero malanimo. Al contrario, il mio stravedere per lei l’intrigava moltissimo! Sotto-sotto però si sentiva ancora sposa di Cristo! Pertanto si chiedeva: <che cosa mai pretende da me... sto tipo qui?> Si accorgeva sì e no, d’essere amata solamente da un povero Cristo (di me aveva grande e mentita stima) ma mai e poi mai avrebbe potuto identificare in me quel suo sposo che camminava con me ma era invisibile! Nessuno ha mai visto né Lui (che s’aggregò il 4-6-1940) né quel Padre e quello Spirito santo che camminavano con me fin dalla mia nascita. Nel 2.001, questa inconsapevole traditrice del Gesù vivo e vero in me mi mise nell’identica situazione in cui Giuda pose il vero Cristo. Ero cantore da 2 anni anche a Cogliate, nel 2° coro di cui lei era guida. Quando fu di fronte al tentativo pubblico di difesa del suo lavoro, fatto da me giornalista, lei assunse l’atteggiamento di chi in modo manifesto non riconosce più il bene ricevuto! Prima cercò di farmi licenziare da quel solo lavoro che mi sosteneva, da quando nel 2.000 era morta mia madre. Non vi riuscì. Allora mi affidò alle persone della sua Schola Cantorum (come il povero Cristo consegnato al Sinedrio) affinché fossi eliminassero... da loro. Essi (come il Sinedrio) non avevano però alcun potere di eliminarmi. Come il povero Cristo, fui così da essi consegnato a chi ne aveva l’autorità. Fu il Parroco (Don Carlo come Ponzio Pilato) a imporre la mia esclusione! Prima affermò che non c’era alcuna colpa in me, poi vi fu costretto dai generali “fallo fuori!” che udì tutt’intorno. E mi eliminò… lavandosene le mani. Con la stessa sacrosanta motivazione: meglio che uno solo sia escluso, a impedire che lo siano tutti!. Infatti i cantori tutti l’avevano davvero così minacciato: o elimini lui o... ce ne andiamo via tutti noi! Ebbene, quello che già vidi avvenire 17 anni or sono, accadrà tra 7! Sarà proprio lei chi, compiuti i suoi 65 il 3-10-2.025, durante il dì dopo, che dista i 251 dì dal 25.1 in cui fu concepita, mi manderà in cielo. In perfetta buona fede ha sempre cercato di aiutarmi a modo suo! Di fronte al mio stravedere per lei, che – me lo disse chiaro: le rompeva l’anima! - ha sempre cercato di ricambiare male per bene, ma per deludermi e guarirmi… Chissà quanto le è costato fingersi malvagia! Ebbene riuscirà nel suo intento di togliermi di mezzo... nel modo che mi darà il massimo bene: il Paradiso per davvero… Dio volendolo!


141 Un giorno si era lamentata, nel coro di Cassina, sostenendo che nessuno aveva gran considerazione di lei. Io, in modo anonimo, le feci consegnare a casa, in un vaso e subito, una stupenda rigogliosa pianta di margherite. L’indomani, a Cogliate, prima che iniziassero le esercitazioni del Coro, lei volle darmi una gran prova... che non provava nulla per me! Lasciò il suo posto e mi si piazzò davanti. Non di fronte, ma girata di fianco e senza degnarmi di uno sguardo che fosse uno. Incominciò a chiedere (a lungo ed insistentemente) alla corista di fronte a lei, come stessero, in salute, suo marito, i suoi figli, lei, sua madre… perfino il gatto se l’avesse avuto! Era tutta una silenziosa interessante dimostrazione data a me, di grande disinteresse per me; come se mi stesse dicendo: “Vedi, Romano, come sono premurosa ed attenta, io, quando una persona mi interessa? Perché mai tu non capisci e non accetti che tu … non mi fai ne caldo ne freddo?” Avendo dipinto a memoria nei primi mesi del 1998, tre ritratti ad olio, che la raffiguravano, glieli diedi, e ne fu lieta. Ma subito – appena avvertì il mio stravedere per lei – mutò drasticamente atteggiamento. Ed io, per dimostrarle a mia volta che i miei tre dipinti non erano per me – tutto sommato! - una gran fatica..., feci allora una ventina di ritratti, a memoria, a tutte quante le persone del coro. Lei intuì il vero motivo di quella mostra fatta all’oratorio sui coristi, e non volle darmi la soddisfazione nemmeno di recarvisi, lei: la direttrice. Il volto che vi ho mostrato prima, di lei, è uno degli altri 3 ritratti, fatti anche a lei e di nuovo, che presentai alla mostra e che poi conservai io. Capisco solo ora – io pure e dopo questa storia del fattoriale del 365 – che cosa di trascendentale ho sempre visto in lei: quel divino paradiso che aprirà sulla mia vita, quando, ai suoi 65 anni, Dio mi ci condurrà. Questa eccezionale figura – nonostante tutto il suo pollice verso! - è già stata essenziale sorgente di vita cristiana per me! Se il primo gennaio del 1999 non avessi cominciato a frequentare il suo 2° coro, a Cogliate, il Parroco, Don Carlo, vedendo la mia faccia nuova, non sarebbe venuto a chiedermi chi io fossi. Gli risposi d’essere un Filosofo, di Saronno. Mi disse subito: “Ha letto l’enciclica Fides et ratio, del Papa, sulla filosofia e la fede?” Alla mia risposta negativa, si recò in sacrestia e tornò con un libretto. Era il testo stampato della lettera Enciclica del Papa e me lo donò. Se mi avesse solo segnalato quell’Enciclica, non avrei fatto nemmeno la fatica di procurarmela. Vista però tanta sua premura, mi sentii come costretto a leggere... e lo feci, attentamente. Da quel momento la mia vita cambiò, perché la dedicai al tentativo di portare al Papa la via che io già conoscevo – ragionevole! - che portava al Cristo, e che volevo fargli conoscere.


142 Tutti i miei anni dopo sono esistiti nel tentativo di comunicare ai Cristiani questo nuovo percorso, trovato da un nuovo Messia, mandato, messo dal Vicario di Cristo in persona il 14-9-1998, dell’Esaltazione della santa Croce! Ciò io l’ho <colto> a... Cogliate! Ma non mi ci sarei nemmeno recato se lei non fosse stata la maestra di quel coro, da cui poi nel 2.001 mi fece cacciare, per averla aiutata mentre lei ne aveva bisogno ma non voleva ricevere alcun aiuto... da me! Avete visto, nel 7° fattore denominato Enoch, che mi rappresenta interamente, come esistano 65 anni in cui Egli visse tutt’uno con il suo erede, nel suo futuro. Ebbene, in questo caso, io posso davvero considerare come una figlia mia questa bella figura di donna, concepita nella unità 22 del mio nome, che in Romano=66 è trino, è 22+22+22. Il dì esatto del mio 22° compleanno… fu concepita tramite due angeli! Quando ebbe lei 33 anni, ed era già ammalata da 3, fu poi risanata da una mia indiretta preghiera a Dio. A dispetto del suo apparente disinteresse, il Signore l’ha messa al mondo proprio nell’interesse della mia vita: affinché guidasse e segnasse con la sua, in tutti i contesti, i limiti reali della mia. Questo è il significato da dare al mio esodo dalla vita al compimento dei suoi 65 anni. Dio ha voluto dare origine a tutta la vita di questa figlia di Angeli, per farla prima sposa al suo figlio, e poi costringerla a smettere, ma solo per una grave malattia… poi guarita per una mia preghiera indiretta. Posso considerare i suoi 65 anni, come se fossero vissuti in totale unità con il mio futuro contesto, in cui poi proseguirò la mia vita in cielo. Quasi un angelo della morte, che già diede segno di sé e del suo ruolo così legato a tutta la mia vita, quando mi fece cacciare dalla Schola Cantorum da lei diretta a Cogliate. Mi ricordo (come fosse ora) la sera in cui Don Carlo mi bloccò e mi impedì di entrare a seguitare il mio ruolo di corista, stando lì, fuori. Lei ci passò di fianco, come se nulla fosse… E sarà allo stesso modo che lei, raggiunto il suo 65° anno di vita, assisterà alla mia cacciata nel regno dei cieli, come se tutto ciò non fosse stato impresso da Dio come il distinto cammino delle due nostre vite, così divinamente intrecciate tra loro! Lei ha avuto tutta questa funzione, fondamentale, nella sua vita, senza nemmeno accorgersene. Come del resto non si sono accorti della loro tutti quanti io ho avuto attorno a me. Mia moglie, G.S. (che ha quella specifica della controfigura di Gesù, cui il Padre e lo Spirito santo in me si son dovuti congiungere per sacramento) nonostante tutti i segni mostrati a lei, resta incredula. Io stesso sono stato per 64 anni della mia vita, ignaro del mio compito. Dovetti essere investito, il 29 gennaio 2002, e vedere il Cristo sparito dalla Chiesa e l’orologio del campanile arrestarsi, per essere costretto a fare quel serio punto sulla mia vita che me ne fece accorgere.


143 Capitolo 10

Ultimi 3 fattori

Matusalemme, Lamech, Noè

Il 456 totale valore nominale è la dimensione x4 del 114 che è dato dalla somma di 48 a 66 corrispondente a Gesù +Romano (o Muhammad) e si risolve nei 114 capitoli del Corano, il libro scritto Con Romano ma senza il nom (è di Dio!) dunque il Co’ R.ANO che presenta RomANO nel modo Uno e Trino dei suoi 2 esatti estremi, 1 nel principio e 3 alla fine. Gli ultimi 3 fattori, di questi 10 primi, valgono 177 nel loro valore nominale, esattamente 60 in più dei primi 3. 177 diviso per 3, risulta 59 esatto in ognuno, ed è tutto il moto di 1 s in 1 minuto primo (fatto dei 60 s sommati nei secondi e ultimi 3). Nel campo dato dai miei nomi, mentre il 117 dei primi 3 è dato dal Romano Paolo (66+51) che sono il 1° e il 4°, il 177 degli ultimi tre è dato da 66/66+78+51+47=177 che è il 1° nome che (per divisione per se stesso) è posto 1 +(il 2°, il 4° e il 6°) Antonio Paolo Amodeo). Poiché 60 indica il ciclo 10 in atto in tutti i 6 versi del sistema spaziale rappresentato tra tre linee componenti, gli ultimi tre si fanno così carico di tutto il movimento dei primi tre, posti semplicemente presenti.


144

Matusalemme Posti i primi 3 fattori nel 1.000 totale concesso a ciascuno dei tre, ossia posti come 3.000 anni, e osservato in Bibbia che la vita al numeratore di Matusalemme (in 969/31) è consistita di 969 anni, abbiamo che:

969+3.000×10189=117! Proprio il fattoriale del 117 (valore nominale dei primi 3 fattori) – anteposti i 3.000 anni toccati ai 3 – fissa la vita intera data all’8° fattore. In quanto 8°, esso è il totale complesso “reale-immaginario” in cui le 4 D. reali si vedono in realtà e le altre 4 – invisibili – son solo da immaginare.

10189

200

11

10

1

100

100

= 10 :10 è tutto il moto di 10 ×10 nel 10 ×10 , che sono, negli indici, le D. del ciclo 10 che avanza nel tempo 1, ponendolo in essere nel totale indice 100 avanzante interamente di 100. 100

10 10

A sua volta 10 è (10 ) , è la potenza di <sono colui che sono> il DIO YHWH tutto dimensionato sul 10 a sua immagine e somiglianza. Non a caso, l’8° fattore denominato Matusalemme, vive fino all’anno del Diluvio Universale, che risulta in Bibbia essere il 1.666 dal principio assoluto. Infatti, anteposti 10 anni (in divino principio) alla nascita di Adamo, Matusalemme è nato 10+130+105+90+70+65+162+65 = 697 anni da quel divino principio. Sommati ai 697 dal principio assoluto, i 969 anni della sua vita (posti a numeratore del denominatore 31, dato da 1.000 -969), eccoci così giunti all’anno 1.666 che è partito dallo 0 (che possiamo definire assoluto) di quando Dio non ha ancora posta in 10 anni il linea la sua vita. Possiamo virtualmente conoscere anche la data della sua morte. A Matusalemme sono stati concessi i suoi 1.000 anni nel rapporto reale di 969/31. 969 è uguale al quadrato del divisore 31, moltiplicato per 8. Ciò dettaglia, nell’anno 1.666, l’area 961 (di 31 giorni in linea) relativa al mese 8, per intero. Scritta la data in unità di anni, è il 1.666,0831 che (nel tempo di 831/104) si oppone a quando fui io che nacqui nell’1-38. Con ciò, la data è riferita alla mia morte nel 2.025,1004. La sua dista 359 anni e 34 giorni della mia. Uguali a 131.161 giorni. Sono il moto unitario (nelle 6 D. 1 dei 6 versi) di 111.111 giorni, che si muovono di quel 20.050 che è il flusso reale di 50 giorni del piano a lati generatori 104, e 104, ossia nel piano generale di tutta la realtà complessa. Per questo la mia vita è così riferita a quella di Matusalemme. La mia rappresenta il termine in cui Dio cessa di camminar con quell’uomo che son io… sicché “apre de moi le deluge”, dopo di me il diluvio! 831/104 mutati in 183/104 sono l’1 finale in 831 che s’è posto per primo e che si è mutato in 183 giorni, il tempo ½ esatto dell’anno.


145 183 rovescia totalmente il 381 del mio nome completo e che dà le dimensioni anche dell’Arca di Noè che rappresento e che è la Ca’ di A.R.! L’Arca – la mia casa – e tutto il mio contenuto nominale che si rovescia significa il mio personale Diluvio Universale! A questo punto dividendo 1.666 anni (che sono gli anni totali dal principio assoluto fino alla fine reale culminata con il Diluvio), per la percentuale dei 183 giorni decimillesimi dell’anno intero (uguali a mezzo anno bisestile) percentuale uguale a 183/100, si ha questo risultato che esprime, nel valore intero dell’anno, 910 anni.

1.666 166.600 = =910,38251 183 183 ( ) 100 Questi interi 910 anni appartengono al 4° fattore (quello della realtà chiamato Kenan e che vale in valore nominale il 33 della reale vita di Gesù, nel tempo decimale 0,38251 che indica l’anno 38, il giorno 25 del gennaio 1 della nascita mia. Ove il 183 (il tempo di ½ anno) si moltiplica per tutto il 910,38251 e ottiene 67/105 mancanti al 166.600, questo 67 – alla dimensione reale

−10

elettrica o magnetica data da metri 10 - quantifica la massa unitaria in metri di movimento quando l’energia è 66=Romano (di Romano) ed avanza interamente del tempo 1. Quando essa è aggiunta, porta al 166.600 esatto del valore x100 degli anni del Diluvio Universale. Quando 183 si moltiplica solo per il tempo dato da 0,38251 (che esprime unitariamente la mia data di nascita), allora determina 67/105 mancanti al 70 esatto indicante il moto intero del 30 nel 100, o le 70 persone che della famiglia di Giacobbe che entrarono in terra d’Egitto come dice la Bibbia, e vedete qui a lato. Anche l’energia 66 è descritta in Bibbia, nel versetto precedente che qui a lato vi mostro. Senza la causa (che è Giacobbe) e Giuseppe e i 2 figli già in Egitto, resta, come pura energia, la quantità creata e che possa muoversi, solo quando arriva il momento.


146 Come si può osservare dal 1.666 diviso per il valore in percentuale espresso dal tempo di mezzo anno espresso in 183 giorni decimillesimi, il tempo riguarda quello della mia nascita, mentre la quantità realmente divisa sono i 910 anni toccati al 4° fattore, che è quello che completa il 150 nel valore nominale ed è la realtà 100 +50 dello spazio-tempo reale. Sovvertire 910 (esprimenti 9,1 centinaia) prima in 1,9 centinaia, e poi (nell’esistente ciclo x10) in 19 centinaia di anni, realizza esattamente il 19,38251, che esprime i 19 secoli, nell’anno 38 e nel suo 25 gennaio. Sovvertire una nascita totalmente ben definita, significa porvi termine. Poiché 3/1 sono 4 dimensioni reali, abbiamo con ciò visto che ai primi 3 fattori (che valgono il valore nominale 117 il cui fattoriale è la vita intera dell’8° fattore) subentra il 4°! Lo fa coi 910 anni ottenuti dai totali 1.666 anni (in cui Matusalemme muore mentre inizia il Diluvio Universale), divisi (in valore percentuale) per i 183 giorni esatti di ½ anno bisestile. E come questi giorni 183 colpiscono e affondano me e l’Arca di Noè che valiamo 381! Ma molte altre cose ancora sono da scoprire nell’8° fattore denominato MATUSALEMME. Intanto 11 è 1/6 esatto dell’energia 66. mentre il 66 è immobile, quando toglie di mezzo tutti gli altri 11 esistenti negli altri 5 versi, si muove totalmente e in un solo verso, come il 10 che si è spostato di 1 tempo. Anche il nome così lungo, è totalmente vincolato. M deve nominare 11 la presenza in 10/1 unità di un nome a 11 cifre. A deve nominare 1 il tempo delle 11 dimensioni della presenza. T deve nominare 18 il ciclo infinito delle due rappresentazioni U deve nominare 19 aggiunge il tempo unitario alle 18 S deve nominare 17 toglie il tempo unitario alle 18 A deve nominare 1 aggiunge il tempo 1 ch’era stato tolto a 18 L deve nominare 10 definisce il ciclo alla definizione n. 7 E deve nominare 5 la realtà solo avanzante nel ciclo 10 M deve nominare 11 il ciclo 10/1, nel tempo avanzante M deve nominare 11 dà lo stesso di 10/1 nel tempo retrocedente. E deve nominare 5 da la realtà solo retrocedente. 109 è il valore obbligato del nome Matusalemme Poiché le quantità espresse in ordine esprimono lettere, MA TU SALEM ME =109 significa, rispetto a: GE RU SALEM ME =107, che Matusalemme ha in più le due D. della area a lati 1 e 1, e dunque computa il volume unitario di Gerusalemme. La sola differenza sta in quella tra il MAT =30 e il GER =28. Sono 2 aggiunti (in Padre e Spirito santo) ad un Gesù salemme che ha nel suo cuore la R del Romano nato a Salerno anziché mme. La stessa <rno> finale di SaleRNO, indica R(o-ma)NO, senza O (alternative) e senza MA (dubbi).


147

Velocità degli anni rispetto al mille 969 8 =31+ 31 31 Da ciò si osserva che la dimensione 8 del fattore n. 8, si pone qui <in principio> degli anni reali della vita, sommando poi a tale 8, posto in principio, il 31x31, che erano poi i valori da cui avevamo dettagliato gli anni 964 nel giorno finale, il 31 del mese 8 di agosto.

Velocità tra gli anni fattivi e non ancora 782 34 =4+ 187 187

mentre il suo fattoriale è

(

782 )!≃31,6742 187

Da questo emerge un forte rilievo dell’8° fattore rispetto a tutti gli altri. Il rapporto 782/187 esistente in Matusalemme, tra gli anni produttivi di figli e quelli non produttivi (in cui il 1°genito è esistito in pura potenza nella vita del padre) dà come risultato un 4 per ciascuno con un 34 non diviso. Nel 969/187 in cui si divide tutta la vita per gli stessi 187 anni non ancora produttivi e si determina quanta vita è toccata a ciascuno di essi, abbiamo come risultato un 5 cadauno con lo stesso 34 di stesso non diviso. Poiché 34 indica il moto unilaterale esistente come 33/1 nelle tre dimensioni del 99/1 interno al 100, questo valore esiste in puro principio di riferimento e si realizza in 4 volte, che sono quelle che portano agli anni fertili, e nelle 5 volte che portano invece alla durata reale di tutta la vita di 969 anni concessa a Matusalemme. In lui abbiamo che la velocità 969 rispetto al 31 mancante al mille e il fattoriale della velocità esistente tra gli anni 782 fattivi di figli e quei 187 che non lo sono ancora, è uguale nel valore intero, mentre nel tempo decimale la maggiore sta alla minore come 26,1317 sta al ciclo unitario 10:

969 782 ≃( )!≃31 31 187 Lo stesso 969 è 31 x 31 +8. e ciò accade laddove il 31 è l’unità a tre dimensioni di un cubo che ha lati 10+10+10 e che esiste nel tempo 1. Il tempo 187 non fattivo di figli, diviso per quel 31 posto a denominatore della vita totale, è 6 volte di più. Con 6x31=186 in 187 esiste in più solo il tempo 1 della presenza reale di 187 anni di vita.


148

Velocità del fattore 8° rispetto ai 3 ultimi 969 =41,30 % 2345

969 =32,3 % 3.000

969 anni rispetto alla vita reale fino all’anno 1.666 del diluvio degli ultimi tre, per 969+777+600=2.346 anni, sono il 41,30% Rispetto ai 3.000 anni concessi in totale a tutti e tre gli ultimi fattori sono il 32,3%.

109 =61,58 % 177

109 =23,90 % 456

109, il valore nominale di Matusalemme, diviso per il 177 di tutti e tre gli ultimi, esiste come il 61,58%. 109, rispetto a tutti i 456 valori nominali dei 10 fattori, è il 23,90%. Matusalemme rappresenta, nella mia vita, chi arriva fino al termine della mia esistenza terrena, vivendo egli fino al Diluvio Universale. Infatti, anteposti 10 anni (in divino principio) alla nascita di Adamo, Matusalemme è nato 10+130+105+90+70+65+162+65 = 697 anni da quel divino principio. Essendo vissuto 969, essi, sommati a 697 arrivano all’anno 1.666 dal momento iniziale in cui Dio si rese presente con 10 anni. Il Diluvio universale, che accade ai 600 anni di Noè, poiché essi sono associati al mese 2, al giorno 17 e alle lunghezze di 381 cubiti dell’Arca di Noè (ma 381 è il mio nome) associa questi 600 anni della vita di Noè a quelli della vita di chi ha 381 anni, e arriva al 1.000 totale, con 2+17 più i 600 anni della vita di Noè. E’ evidente che quando Noè arriva a 600 anni e in quell’anno muore suo nonno Matusalemme, che era vivo ma non invitò evidentemente nell’Arca… o forse era morto poco prima, tra il Diluvio Universale e la fine della vita di Matusalemme, che era stato 65 anni in potenza in Enoch (controfigura lui di me), questo mio simbolico figlio sarà chi, giunto a 65 anni, fungerà da angelo delle mia morte, poiché 600 anni, quelli del Diluvio, esistono sulla mia vita. Vero è che Matusalemme nasce (e non muore) con questi 65 anni vissuti in potenza in Enoch… ma l’accesso all’aldilà non è forse una nascita per il cielo? Egli inizia questa nascita celeste venendo al mondo il padre, nell’anno 632, il che indica 500+66+66. Comincia a vivere in potenza in una coppia di Romano che come un piano hanno percorso tutto il positivo in 1.000… e questo in relazione al Dio 10 più quanto esiste in potenza in Adamo. Nasce quando Adamo ha 622 anni, ed è stato in potenza in Adamo per 1/3 di Romano=66, percorsi tutti i 6 versi lunghi il massimo: 100.


149

Lamech Il 9° fattore ha un nome totalmente obbligato dai suoi vincoli, che si presentano in questo ordine: L dipende da 10, che è il ciclo a immagine e somiglianza di Dio. A dipende da 1, che è il tempo unitario dell’esistenza del 10. M dipende da 11, che è la somma del ciclo 10 spaziale e 1 temporale. E dipende da 5, che è il ciclo 10 (da -5 a +5) quando parte da 0. C dipende da 3, che sono le dimensioni dello spazio. H dipende da 8, che è 23, il volume complesso da -1 a +1. ------------------39 è il valore così obbligato del nome LAMECH. Questo 9° fattore corrisponde al 2° chiamato SET (cioè 1 numero 7) con una vita trina di 777 anni, e al 7°, poiché la somma di tutte le velocità insiste nelle 7 esistenze, dei primi 7 fattori, è di 777/10, quando è riferita ai 10 anni di esistenza divina premessi ai 10 fattori secondari. LAMèch è certamente la previsione di mio padre, L.AMch’è L-Amodeo, Luigi Amodeo, nato a Mil an (nel segno dei mille anni concessi a ciascuno e detti in milanese), il 7-7-7. <Ti nasϋu 7-7-7 a Milan te SET de Mil an > (tu, nato il 7-7-7 a Milano, sei di 1.000 anni), come di 1.000 anni è ciascuno dei 10.

930 912 905 910 895 962 365 + + + + + + =77,70117969703547 70 88 95 90 105 38 635 Sono i 1.000 anni dati in velocità ai primi sette fattori. Al numeratore la lunghezza in spazio della vita reale, al denominatore, in ciascuno, i tempi complementari ai 1.000 in ciascuno. Come è lampante, la somma è uguale alla velocità di 777/10, che sono gli anni della vita del 9° fattore. L’8° - come già scritto a pag. 156 – dipende dal fattoriale del numero 117, che vedete subito dopo i 777/10, somma dei valori nominali dei primi 3, Adamo Set e Enos, e dei nomi Romano e Paolo, che sono il 1° e il 4° dei miei 6. Dopo il 117 segue il 969 degli anni di vita dati a questo 8°.

Sia il 3° fattore, sia il 7°, si impostano sul valore 3°, NO dato dalla 3a sillaba di RomaNO, e sono E’NOs e E’NOch.


150 √ 1907,0707 = 43,67002060911 è la radice quadrata della data del 1907,0707 in cui è nato il LAMèch – mio padre Luigi Amodeo – cui si riferisce Bibbia, nel libro 1,5 che indica l’unità dello spazio-tempo. Lo indica attraverso la diagonale posta tra lo spazio 1, da -0,5 fino a +5, e il tempo ½ dell’unità, perpendicolare allo spazio. Nella sezione aurea esso (il tempo 1/2) può essere aggiunto o tolto alla risultante dei due moti, che Pitagora chiamò Ipotenusa e che è posta tra i due cateti perpendicolari, uno di lunghezza 1 e l’altro ½. Ipotenusa +tempo ½ sta a 1 come 1 sta a Ipotenusa meno il tempo ½. 1,1180339887+0,5 sta a 1 come 1 sta a 1,1180339887 meno 0,5. 1,6180339887 1

=

1 0,6180339887

√ 1907,0707 = 43,67002060911 ha la sua ragion d’essere nel fatto che è corretto il lato di una lunghezza in spazio-tempo che si presenta vera al quadrato, proprio rispettando il valore dell’ipotenusa, che solamente nel suo quadrato è uguale alla somma dei quadrati costruiti sugli altri 2 cateti e che in uno indicano lo spazio unitario e nell’altro il suo tempo ½. Infatti, 43,670020609112 è il 1907,070700000092.… con la precisione dei 6 zeri dopo che dettagliano 00 ore, 00 primi e 00 secondi. 43 è tutto il moto unitario 10 dei 33 anni di Gesù. 67/100 dettaglia (nel tempo in moto di 1) le dimensioni 66 di Romano. 20/106 indica, alla dimensione di tutti i 6 versi dati da 10 3 x 103, la presenza del “DIO” 10 in tutto il suo moto “divino” su 1 linea, di 10. 60/108 rivela, alla dimensione 108 della luce, ora è rivelato il DIO 10 che va anche in tutti quanti i 6 versi e compie tutto quanto il suo lavoro.

il mio Lamech... tratto da 1010 1010 (5.243 .644) Il divisore è:

= 1907,0707

10

10 , (in 7 divini 52 (105). Alla D. elettrica o magnetica 10 5 di giorni di creazione) ci sono le 52 settimane del DIO YHWH=26+26. 43 (103). Alla D. 103 posta in principio, 43 indica il moto unitario 10 dei 33 anni del Figlio espresso a dimensione x1.000. 64 (101). Alla D. 10, è 26, altra forma del 26=DIO=10, tratta da 100 36=64; le 36 lettere di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo. 4 (100). Alla D. dell’unità indica il Dio Uno e Trino.


151 595 49 =3+ 182 182 Nella vita di 777 anni, del Lamech Biblico, il rapporto 595/182, tra gli anni fertili e i 182 in attesa dei primo figlio (presente in lui solo in potenza) divide un 3 a ogni anno dei 182 e lascia un resto indivisibile dato da 7x7. 3 con resto 7x7 in cui questa è un’area 49, ha la sua espressione in lunghezza che è data da due 24,5 indicanti le 24 ore in tutto il tempo ½ per ciascuno dei due lati generatori. Tocca così a ogni anno l’interezza di flusso di tutto lo spazio a 3 dimensioni, e ciò accade nel tempo (tutto futuro) dato da 49/182.

49 2 10 = + 182 10 (144 , 44) Sono 2/10 più il 10/144,44… periodico che a denominatore pone le 144 decine di minuti primi in un giorno, per quanto riferite al ciclo di 10 giorni. I 2/10 che sono divisi, quantificano in base al ciclo 10, la dimensione binaria del nostro mondo complesso.

in cui

10 (144 , 44) 692+307=999

sapendo che sono indici della base 10,

10999 :10 307=10 692

0,0 692307

è uguale al periodico

10692×10 307=10999

è l’azione del 307 sull’indice 999 che determina il 999

692

307

primo indice 692. Poi - per pura reazione – 10 : 10 =10 entra in atto il secondo, il 307, complementare al 999, e si procede così, all’infinito. 999/1 esiste in 1.000 unità eterne che, con 692/1+307=999/1 mostra un’onda posta a cavallo dei 1.000 millesimi posti in principio unitario. C’è uno 0 ,500 eterno, che prima sale di 0,192 e poi scende dello stesso 192, rispetto a quel 499 che è la forma unitaria del 500.

1.000 1.998

=

0 ,500

.

bisogna dividere 1.000 anni per l’anno 1998, che esprime tutto il percorso di 2 anni nel 1000 che avanza di 1.000. Rispetto al mio natale nel 1938, occorrono 60 anni in più, ossia che passi in anni tutto il tempo minuto. Rispetto al mio paterno 1907,0707 occorre che passino 91 anni, dati ancora da 7 anni, ora moltiplicate per le 13 volte che sono il tempo ¼, delle 52 settimane intere esistenti in un anno a parte l’area trasversale di giorni 1,25.


152

il mio Lamech... dal 7! diviso in anni 5.040 291,75 =13+ 365,25 365,25

laddove

365,25 =1,2519280 291,75

291,75 è il resto che non è stato più diviso per il più grande 365,25, e che così assurge alla dimensione del tempo futuro esistente in anni contati in giorni, nel fattoriale del 7, ossia in 5.040. Il rovesciamento del rapporto 291,75/365,25 che entra in atto contando la divisione ed addentrandoci nel tempo decimale è quello che davvero esprimendo il 291,25 al denominatore, lo considera il tempo dello spazio in giorni dato dall’anno. Il suo calcolo dà luogo al mese 1, nel suo giorno 25 dell’anno 1928, che dista esattamente 10 anni dalla mia nascita. Per mutare 1,251928 in 7,071907 bisogna sommargli 5,819979. Questa somma è questo prodotto:

10

1,251928

×10

5,819979

=10

7,071907

L’indice 5,81997 quantifica tutto il movimento esistente nel 6 (che lo indica tutto, nei 6 versi unitari) e fatto dal tridimensionale 0,180021. 0,060007 e la dimensione lineare unitaria. −2

6/100 sono tutti i 6 versi posti unitari in linea in 10 . 7/106 aggiunge il tempo 1 ai 6 e in volume complesso (103)-2. Così, posti in linea i 6 centesimi in linea e i 7 milionesimi della dimensione tridimensionale nel suo volume complesso, sono espressi tutti in forma tridimensionale e - posti nel 6 – tutto il percorso (in linea e tridimensionale) dello 0,180021, è espresso dall’indice 5,819979. La sua somma all’indice 1,251938, determina il 7,071907 indicante la data di nascita di mio padre. Sono il prodotto delle singole potenze aventi quegli indici, e dunque portano alla giusta combinazione come la somma degli indici tra potenze aventi tutte la stessa base 10 del ciclo numerico decimale. Per rovesciare la prospettiva della grandezza, e ordinare il 7,071907 nell’ordine di anno, mese e giorno come in 1907,0707, basta aggiungere al 7,071907 il numero 1899,998793, che indica il secolo 20°, il 1900, meno 1207 milionesimi in cui 7 milionesimi si muovono di 4x300 milionesimi. 1900, dato da 50x38 è tutto il moto del 38 nell’intero e totale +50 esistente in 100. La sottrazione di 1207 milionesimi toglie di mezzo tutto il movimento, tanto da eliminare e correggere le differenti prospettive della grandezza reale espressa dai numeri.


153

Noè Il 10° fattore è il tratto di unione tra il 1° mondo e il nostro che viene dopo. Facendo i calcoli, Noè entra in azione 1.066 anni dal principio assoluto.

1.056

Sono 1.056 dalla nascita di Adamo sommando (come vedete) fino ai 182 anni del 9° fattore, in cui Noè nacque. Ma quando Dio assume per se stesso (a sua immagine e somiglianza) un principio che vale 10 anni in linea e 1.000 anni in linea come volume, se dobbiamo partire proprio da zero, ossia da quando Dio prima pose in 10 anni in linea la sua esistenza, e solo poi si riversò – a partire dal 1° - in altri 10 fattori come lui, allora il 10° è nato nel 1.066 dal principio assoluto. Ove 66 è l’energia immobile, l’aggiunta di 1.000 anni di spostamento significa l’aggiunta del massimo possibile e immaginabile moto a un 1.066 che è divenuto la massa totale. Aggiungere 600 anni ancora, significa diffonderla su tutti i 6 versi in una dimensione 100 che ne indica l’area 10x10 moltiplicata per i 6 versi e dunque alla dimensione 6x10x10 del volume 600, sempre dato in linee. Noi, quando ci occupiamo di quadrati dati da linee e volumi dati da linee che si moltiplicano, crediamo che, avendo avuto aree e volumi, non si abbiano più linee… Non è così! Un’area e un volume sono tutti fatte da linee. 34, per esempio, è un volume simile a un libro contenente un testo scritto in singole righe, la cui lunghezza totale è 81. Ogni riga è lunga 3 ed è scritta su pagine contenenti 3 righe. Esistono poi 3 capitoli, ciascuno dei quali occupa 3 pagine, così per un totale di 9 pagine. Pertanto, mentre l’area di ogni pagina è 9 in lunghezza di riga, tutto il volume ha 9x9=81 in lunghezza di riga. Quando questo volume lo scrivessimo tutto su pagine di area 1x1=1 in cui esiste 1 sola lunghezza, necessiterebbe di 81 pagine. Oppure starebbe tutto su una sola pagina fatta di 9 righe con 9 lunghezze per riga. Nell’informatica, che usa 16 bites per riga, una pagina, di formato quadrato, di 16 righe, ha 16x16=256 bites che esprimono un’area ma è tutta composta in lunghezza di 256 bites su una sola riga. Aggiunti così 600 anni alla nascita di Noè nel 1.066 ecco raggiunta la pienezza e con ciò la fine col Diluvio Universale!


154

il nuovo principio alla pienezza del tempo Noè va oltre la piena struttura fattiva dell’esistenza, consistita di 1.666 anni nell’Uni-verso, che poi sono il doppio quando - all’effetto nel positivo apparente - si aggiunge la causa in negativo, cominciata dal quel meno 1.666 che ha riportato a zero il più 1.666. La realtà totale, infatti, è per principio data da 104 in anni, che sono i 10.000 concessi ai primi 10 fattori. Questi però sono esistiti tutti sovrapponendosi l’un l’altro, nei soli 1.666 anni reali, dallo zero assoluto alla fine totale segnata dal Diluvio Universale. Essi sono unitari in 9.999/1 anni, che sono anche tridimensionali, tanto che una sola dimensione (quella del tempo) è data da 3.333/1 anni nel suo complesso, che è negativo e positivo. Diventano il flusso di 3.332 anni dell’area a dimensioni 1 e 1, e poi (scomponendosi in Causa e Effetto, alias in Azione e Reazione, ossia nel dualismo imperante in tutta la creazione) la lunghezza si dimezza nei totali 1.666/1 anni dallo zero assoluto fino alla fine dell’universo, che appare sempre nel modo unilaterale determinato dalla causa contrapposta. Essa è sempre di segno negativo, perché la risultante del prodotto tra i segni più e meno (lo insegna l’Algebra), è sempre di segno meno. Abbiamo potuto osservare in positivo il flusso dei più 1.666 anni grazie alla componente negativa dei due flussi agenti insieme, che è data dal flusso dei meno 1.666 anni. Essi hanno riportato il tutto nell’origine zero, assolut0, da cui si è visto cominciare poi il tutto. Noè, superata la pienezza del tempo visse altri 350 anni nel nuovo mondo. Questi 350 anni, rispetto ai 1.000 posti in principio, sono 0,35 anni.

(350 anni) =0,35 anni 1.000 Ma quando gli anni sono in <azione 0,35 x reazione 0,35>, allora sono 2

0,35 anni=0,1225anni il nuovo principio è l’anno 0 in cui il 25 del mese 12 nasce Gesù Cristo. Bibbia l’ha rivelato in modo ‘sì semplice: coi nuovi 350 anni dati a Noè.


155

il nuovo principio della venuta finale del Padre: (il mio Lamech…) dal 7!... diviso i dì medi di 1 anno Sono (3x365 +266) = 1.461, divisi per 4. Sono 365,25 giorni interi, trascurando la 157esima parte del giorno (uguale a 549,54 minuti secondi) che esiste in ogni anno siderale e riguarda il mosto del sistema solare all’interno della sua galassia. Questa ultima rotazione esorbita rispetto al rapporto fisso che esiste tra il Sole e la libera rotazione in giorni della Terra attorno ad esso. In realtà i giorni sono sempre 10.000, essi pure! La nostra realtà unitaria a tutte le dimensioni, è sempre data da 104. Ma essi si scompongono nei 9.998 che sono il flusso positivo-negativo di un piano a lati di 1 giorno e 1 giorno, che – dimezzato nei due versi in positivo e in negativo, è più 4.999/1 e meno 4.999/1. Esso si riduce ancora a 4.800 (nell’uno e nell’altro) come il flusso del piano totale a lati totali 100 e 100, riguardanti con 100x100 la totale realtà 104, nel suo flusso poi diversificato nei due versi. Lo spazio-tempo, è così dato dalla realtà 104=10.000, divisa nei due percorsi, 4.800 in positivo e 4.800 in negativo e riferiti non all’area 104

4

ma ai 2 lati di quell’area dati dalla sua radice quadrata 10 =100 . Così 4.800+(100+100) +4.800+(100+100) è l’intera 104 in linea. Lo spazio totale, esso pure, parte dalle 9.999/1 esistenti in 104, ma si divide per le 3 dimensioni che ha lo spazio, determinando 3.333/1 su ognuna delle tre linee. A questo flusso solo in linea, sono però ancora da aggiungere quelle del piano a lati spaziali, dato da 3 e 3. Per cui tutte le dimensioni del solo spazio (espresso a dimensione di volume procedente su una linea sola) vale l’indice 3.333+(3+3) uguale a 3.339, posto sul ciclo 10 della numerazione decimale. 4.800

3.339

Essendo 10 lo spazio-tempo ed essendo 10 il solo spazio, dallo spazio-tempo si scende al solo tempo (dei 1.461 giorni interi di 4 anni) con la divisione tra lo spazio-tempo e spazio <indicati> in base 10:

10 4.800 1.461 3.339 =10 10 Direte che a questo punto lo spazio nelle tre dimensioni di 3,339 va oltre la dimensione 104, il che è vero. 3.339/1 in tutto solo 1.340 quando esistono nel tempo 1 e 3x3.340 = 10.020. È stato aggiunto al 104 il piano reale a lati 10 e 10 del ciclo numerico su cui il tutto si basa!


156 Avendovi dimostrato come io faccia della scienza e non della fantascienza, il nuovo principio, all’avvento del Padre deve essere simile a quello zero assoluto posto 10 anni prima della creazione di Adamo, essendo questi 10 anni quelli imposti in principio da Dio a propria immagine e somiglianza. Se Il Padre ha generato in gennaio, nel suo giorno 25 del 1938 un nuovo Adamo, e lo ha chiamato ‫ = אדם‬MDA in Italiano (come la sintesi del cognome Amodeo sul mio Codice Fiscale) certamente vi sarà – esattamente dieci anni prima – il nuovo riferimento allo zero assoluto posto prima ancora dell’entrata in campo, realmente, di Dio, con 10 anni di avanzamento posti a immagine e somiglianza di se stesso. Questo nuovo ZERO di riferimento sarà in gennaio, nel suo giorno 25 del 1928. Sarà così dimensionato nell’unità del mese: 1,2619280 Ora, quando Dio crea in soli 7 giorni, per arrivarci da zero occorre tutta questa presenza unitaria che vediamo espressa in 28 quadrati, quelli di 4x7 della realtà alle 4 dimensioni dello spaziotempo. Infatti ogni numero è come un nuovo gradino che parte sempre da zero e si aggiunge ai precedenti. Poiché vi è una generale collaborazione tra ogni numero, mentre la somma è 28, il prodotto dato da 1x2x3x4x5x6x7 riguarda tutta la collaborazione. Essa vale 5.040. Si trova esistere in 10.080 sui due versi, e l’80 che esiste oltre il totale 104 considera che cosa sia stato messo “in principio” di puro riferimento alla realtà 104: il ciclo 10 della numerazione riferita al complesso di 23. In sostanza, questo 80 in più non aggiunge proprio nulla 10.000

80

alla realtà 104, poiché nel prodotto 10 ×10 è in atto solo una combinazione tra realtà (aventi la stessa base 10 dei numeri decimali) e che sono diverse, ma sembrano di essere sommate quando invece esse – nel loro reciproco combinarsi – restano sempre e solo se stesse.

5.040 291,75 =13+ 365,25 365,25

laddove

365,25 =1,2519280 291,75

Ciò mostra come la divisione tra il fattoriale del 7 e i giorni medi della Terra, determina 291,75 unità di resto indivisibili per il numero 365,25, che è più grande del resto. Se (usando il potere della matematica) seguitiamo a dividerlo, determiniamo ciò che accade non adesso ma solo nel futuro. Ciò si attua quando espandendosi in natura il 291,75 x10 (a causa della costante velocità della luce) diventa realmente 2.917,5 e con ciò divisibile. 365,25/291,75 divide i giorni di un anno in ogni unità del 291,75 indicante il futuro! E dà il nuovo principio nell’1,251928


157

L.AMèch reale, 1° e 2°genito rispetto all’ 1, 25 1928 del nuovo “principio paterno” La mia nascita reale è 10 anni esatti dopo il nuovo principio paterno dell’ 1,251928 che descrive il mese 1, nel giorno 25 dell’anno 1928. 1,251928 è

365,25 291,75

con 291,75 = resto indiviso in

(7!=5.040) 365,26

.

Rispetto al nuovo principio paterno, il mio Padre reale ch’è L.AM. (ed è rappresentato da LAMèch) – nato il 07,071907 – deve (per ciò che ho già spiegato a pag. 164) aggiungere le 5,819979 dimensioni indici della stessa base 10 che ha l’indice 1,251928. La somma tra gli indici è il 1,251928

5,819979

07,071907

prodotto tra le rispettive potenze: 10 , ×10 =10 Il calcolo che, a partire dalla nascita del reale padre ch’è L.AM. (ed è rappresentato da LAMèch) – nato il 07,071907 – e porta al 1,251938 del suo reale figlio 1°genito, deve togliere le 5,819969 dimensioni indici 07,071907

5,819969

1,251938

corrispondente a questa divisione: 10 : 10 =10 L’indice 5,819979 è ridotto dei 10 centomillesimi (che riguardano la dimensione lineare unitaria - elettrica o magnetica – esistente nell’area 1010 elettro-magnetica). 5,81 è il 3,81 (1/100 del valore nominale di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo) che è il flusso reale del piano a lati 1 e 1. Il dettaglio ulteriore dei 9979 milionesimi (alla D. di 1 diviso per 10 6) è il flusso totale del volume 9.999/1 espresso in linea, quando gli sono tolte le due D. intere 10 e 10 (paterne) nel piano trasversale del flusso. In tal modo, il passaggio diretto tra padre reale e figlio reale, mentre è lo stesso 5,81, riguarda la sottrazione di un 10 in più (suo Figlio) fatta alle 9.999/1 unità che, +1 tempo, sono la realtà totale quantificata 104. Poiché Dio Padre si mette a vivere proprio con Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo ecco in che modo i numeri trasformano il principio nuovo del Divino Padre, nel reale padre: i numeri interagiscono con il centesimo del 381 che è il suo nome, nel dettaglio del 9.999 meno 10 e 10, per determinare il padre reale, e interagiscono nel dettaglio del 9.999 meno 30, per determinare dal padre reale il suo reale 1°genito. Per passare dallo 07,071907 (natale del padre reale) al 2,171940 della nascita del 2°genito, va tolto l’indice 4,899966. Esso ha, in più di 3,81 (1/100 del nome 381 del 1°genito), quell’1,089966 che quantifica, in 108/100, il 33 (nelle 4 dimensioni della realtà di spazio e tempo), nel −6

dettaglio dei 9.966 (x 10 , complessivo) di 9.999/1 meno il 33 della vita del figlio Gesù che portano al 66 del 1° nome di suo padre.


158

Rispetto alla vita di 1 SET (3° figlio del 1°) c’è 1 LAMech (L.AM.ch’è) nei 3 SET di 7-7-7 Quando la vita intera di SET è di 912 anni, procedendo nel solito modo che porta in principio ciò che è posto per ultimo, arriviamo dal 912 al 291 intero che – come abbiamo già visto – è il tempo del futuro, dato dal fattoriale del 7, uguale a 5.040, diviso per il numero degli anni 365, ora privi del tempo 0,25 indicante ¼, che sono quelli esistenti per tre volte.

(7!=5.040) 291 =13+( ) 365 365

291 rispetto alla vita 912 di SET è quel 621 in meno che rappresenta tutta la lunghezza 100 in ciascuno dei 6 versi, quando essa è riferita al 7+7+7 (ossia ai numeri vitali sia di mio padre L.AM.ch'è nato il 7-7-7, sia del Lamech vissuto 777 anni. Sommato il 621 al 291 indicante il futuro esistente nel fattoriale del 7, si giunge alla vita di 912 di un SET solo. Togliere al 912 il 600+7+7+7 consiste – all’atto pratico – nel “girare il numero” e porre per 1° il valore ultimo. Sembra che le cose cambino ma è solo mutata l’apparente prospettiva della grandezza. In estrema ratio, infatti, 291 sta nella somma dei suoi numeri, ed è 2+9+1=12, e poi 1+2 = 3. In sintesi estrema è la dimensione unitaria dello spazio. 126, altra rappresentazione degli stessi 3 numeri, indica il DIO sia nel piano 100 dato da 10x10, sia nel valore numerico 26 (che appartiene sia al lemma DIO in italiano, sia al lemma YHWH in Ebraico, sia alla natura che con 26 gruppi di 7 giorni di creazione realizza mezzo anno, quell’Anna=26, che è la dolce metà dell’anno). In Bibbia libro 1,25 versetto 26 nasce il 2°genito a Rebecca, ed è chiamato Giacobbe. Nell’1,26, indicante gennaio, nel suo dì 26, nacquero sia mio nonno, sia la mia nipote. Torquato Amodeo, il padre di mio padre, di cui io (Torquato Amodeo nel mio 5° nome) sono il 1° nipote. Paola Amodeo 1°genita figlia di quel mio fratello che (figurando d’essere anche figlio a me) la porta a essere – è incredibile! - figlia di un figlio a me e dunque mia vera nipote. Pertanto il mio giorno natale nell’1,25 (che in Bibbia 1,25 descrive la nascita del 1° genito, denominato Esaù e che poi sarà soppiantato dal 2° genito nominato in Bibbia 1,25-26) è il di prima del mese e giorno in cui nacquero mio nonno e quella mia nipote che hanno i miei ultimi due nomi, Paola (venuta dopo e messa per primo) e Torquato (venuto prima e posto per ultimo).


159

La fine del nuovo 30=Noè rispetto al 30 = di Adamo La vita di Noè, che virtualmente termina nel 2.016 dopo Cristo, in virtù del nuovo inizio portato da Gesù, è quella riferita al 26 luglio, quando iniziò la reale ascensione del Padre, da me. Essendo il Signore trinitariamente rappresentato dal 66 di Romano come pura energia, l’ascensione durò per 22 giorni e si concluse il 17 agosto, dopo che il 21-12-2012 era già asceso in cielo Gesù, risalito, dopo la sua parusia veramente avvenuta in me il 4 giugno del 1940. Ciò è realmente accaduto e esattamente come fu predetto dal profeta Daniele: la fine della presenza di Dio sulla terra sarebbe cominciata con il riferimento alla seconda ascensione di Gesù, dopo di aver completata la sua opera di 2.000 anni (meno 4 giorni) a partire da quando, a 12 anni compiuti, egli iniziò ad occuparsi della cose del padre Suo. Quando sarebbe asceso in cielo anche il Padre e Spirito santo? Dopo un TEMPO, TEMPI e la META’ di un tempo, disse l’angelo a Daniele. Ripeto questo calcolo: 1290 è il TEMPO + 1335/1 sono i TEMPI 1336. La loro somma è uguale a 2626 Esso indica un TEMPO la cui META’ è il 1.313 a partire dal 21-12-2012 in cui fu alzato l’idolo dell’abominio e cessò il suo sacrificio quotidiano di Gesù Cristo – per essere ritornato, essersi annunciato attraverso di me, e per non essere stato voluto riconoscere da nessuno, nonostante la presenza di tutti i possibili segni! Spiegherò in modo più circostanziato la profezia di Daniele. Qui mi interessa accennarvi ponendola in relazione alla mia morte reale e non alla data del 17 agosto del 2.016 in cui il mio personaggio fu solo abbandonato da Dio, coerentemente all’anno 2.016 in cui Bibbia descrive accaduta la reale morte di Noè. Questo totale 2.626 dopo Cristo, tolti come spazio di tempo tutti i 600 anni che Noè aveva nel momento del Diluvio Universale, e tolto come tempo il tempo unitario di 1 anno, con: 2.626 dopo Cristo meno 0.601 = 2.025 dopo Cristo. È così definito l’anno 2.025 in cui Enoch avrà il suo preciso giorno finale e non sarà più poiché – come racconta la Bibbia riguardo ad Enoch – non fu più perché l’aveva preso il Dio che camminò con lui.


160 Il mese 10 nel suo giorno 4 formerà – posti i mesi di spazio-tempo fatti di 100 giorni esatti – al 104 corrispondente all’Unità e Trinità del Dio=26. Pertanto il 2.025 nel dettaglio del mese e giorno 104 accompagna la morte nel 2.025 con il 104 indicante l’unità e trinità del Dio=26 che camminerà con me. È l’anno 25,104 (10777) determinato dal 365!, fattoriale, alla dimensione 777 corrispondente a quella di suo padre L.AMch’è il LAMèch vissuto 777 anni e corrisponde alla velocità del 777/10 che è quella che somma tutte le velocità interne ai primi 7 fattori. Ve la ripresento.

930 912 905 910 895 962 365 + + + + + + =77,70117969703547 70 88 95 90 105 38 635 Anche se essi vissero in un periodo di tempo che è nella somma un totale fatto da 5.879 anni che erano comuni a tutti e 7, la distinta somma, tra le distinte velocità di ciascuno, va di 7+7 (più un certo tempo), di 14 volte oltre la vita simultanea concessa ai 7, presenti nel tempo simultaneo di 1.121 unità. Infatti 77,7011796970 : 14 interi (più tempi rotti), riduce il tutto in sequenza al tutto simultaneo che vale:

(930+912+905+910+895+962+365) 5.879 274 = =5+ (70+88+95+90+105+38+635) 1.121 1.121 In numero, la divisione di 5.879 per 1.121 dà:

5.879 =5,244424620=5,24442444+0,00000018... 1.121 in cui 52/10 sono (26+26)/10 nel dettaglio di 444 reali decimillesimi indicanti la pura massa nella dimensione 4, e il volume nelle tre cifre con cui il 4 esiste. Alla D. 8 della luce – insieme al periodo del 2444 – si associa la dimensione 18, la quale combina quella cubica del volume 23, con quella lineare delle 10 dimensioni di quando alla lunghezza 8 (assunta in uno dei tre parametri da quel volume) si associano le dimensioni unitarie del piano, la 1 e la 1 che rendono 10 in linea il valore lineare e cubico 8.


161 Capitolo 11

Bilanci del 1° mondo fino al Diluvio Universale I tre fattori successivi al 7°, con 109+ 38+ 30= 177 rappresentano la velocità dei primo 7, evidente nel flusso 77 del piano che va da -50 fino a +50. 77 è la velocità 6/1, implicante 7 dimensioni, quando è riferita alle 11 dimensioni della presenza 10/1. I 7 primi fattori, hanno (in valore di nomi) 30+49+47+33+53+35+ 41=279. A questo punto, tutto il valore nominale, dato da 279 nei primi 7, cui si somma il 177 degli ultimi tre, raggiunge il valore nominale di 456, che è la dimensione x4 del 114 che è il 4° termine della serie divina: 18

48 66 Gesù Romano

114 180 Co’R.ano

Sotto l’aspetto del significato del valore quarto di tutto il valore nominale, che giunge al 114, questo valore giunge a rappresentare tutta la presenza, alla dimensione 1 del tempo, del numeratore 113 che è il valore esatto del termine MUSULMANO da 11+19+17+19+10+11+1+12+13. Così 1 Musulmano x 1+3 (l’’Uno e Trino cui non crede) dà i 10 !


162 È anche il valore del ° mio nome TORQUATO=18+13+16+15+19+1 +18 +13, essendo anche quello del mio Nome e Cognome di ROMANO=66 +AMODEO=47, nonché – visto che un Duo cammina con me – il valore esatto dell’Acronimo dualistico Ro+An+An+Pa+To+Am dei miei sei nomi su cui si imposta la sezione aurea -24

33

9

42

51

93

144

237

381

618

999

Quella Sezione Aurea che da infinito negativo a infinito positivo è tutta costruita dai miei 6 nomi, che valgono 66, 78, 26, 51, 113, 47, come risulta nella tabella che già vi ho mostrato a pag. 8. Fino a questo punto, tutto questo libretto ha trattato soprattutto dei valori nominali che Bibbia ha assegnato, nella sua versione in italiano, ai primi 10 fattori dell’esistenza. Il ciclo intero di preparazione dei tre figli di Adamo, pone il Trio di Cam, Sem e Iafet esistente in una premessa di 1556 anni in totale, che è coesistita in tutti i 10 predecessori. Il riferimento intero di 1556 sta nei 2.000 anni che rappresentano tutta la presenza del 1.000, esistente in 103, quando si è interamente spostato in tutto il suo futuro. Pertanto il futuro che resta per le generazioni future, posto 1556 in principio nel 2.000, consiste nel 444 che quantifica le 4 dimensioni dello spazio-tempo 3/1, quando si combinano interamente per le 11 della presenza spaziotemporale quantificata in 10/1 unità. La somma di tutti gli anni fertili, dopo che ogni fattore ha generato il suo erede unico, che consta di 6669 anni, già di per sé appare come tutto il flusso x10 dell’energia 666. Esso è relativo al piano costituito dalle due lunghezze da -45/10 fono a +45/10, per un totale numero 9 che è quello invariante del sistema della numerazione decimale. Data questa presenza concessa nel 1° mondo strutturale, il futuro sta in tutto il volume il cui flusso sia 10.000=104, essendo quello del piano a due lati unitari 1 e 1. Posto con ciò 6669 anni in principio della lunghezza totale delle 10.000 unità in anni della realtà, restano esattamente 3.333 anni in futuro. Occupandoci del totale della vita concessa ai 10 fattori fino al giorno del diluvio universale, allora vediamo che sono stati concessi 8.225 anni in principio a questi 10 fattori, e ne restano da percorrere esattamente quei 1.777 che sono conformi al valore nominale 177 degli ultimi tre fattori. Quando limitiamo i computi solo alla presenza dei primi 7 fattori, noi – quando abbiamo escluso il valore nominale 177 – abbiamo già tolto di mezzo tutto il movimento.


163 Sono 687 gli anni relativi al solo 1° fattore, nominato Adamo, in cui l’8°, denominato Matusalemme, esiste in potenza nel 1° padre e poi in tutti gli altri 7. Il suo riferimento intero sta nel solo flusso 10.000 del piano a lati 1 e 1, e allora, posti 687 in principio, ce ne sono per i 1.313 anni esatti in cui esistono due 13, gemelli, ma uno 100 volte maggiore dell’altro. Riferendoli ai miei nomi, la somma dei due 13 uguali, porta ai 26 Anni di quanto, nel mio 3° nome, non a caso è chiamato Anna. Come sposa e dolce metà dell’Anno Bisestile, questa dolce metà ha quei 183 giorni che sono, nel loro esatto inverso, il valore 381 esatto di tutti i miei 6 nomi che comandano l’infinita serie aurea, dal negativo fino al positivo. Troveremo questi 1.313 anni anche nella profezia del profeta Daniele, che racconta di un TEMPO, di TEMPI e della META’ DI UN TEMO, che poi descrive in: 1290+ Tempo 1335+1 Tempi 2626 che nella metà di un tempo porta poi al 1.313., appunto: la metà di un tempo Il totale degli anni di fertilità dei primi 7 fattori è di 5.192 anni. Dato il volume di 10.002 come riferimento totale, 4810 anni sono quelli del futuro intero descritto tutto in linea. È un totale che possiamo scindere in un esatto 1.000 posto in principio di 381 decine di anni, e ancora una volta vedete bene sono coinvolto io, in tutti i valori numerici dei miei 6 nomi. Quando – limitandoci ai primi solo 7 fattori – riscontriamo le loro totali esistenze di 5.879 anni con i 7.000 che sarebbero se in ciascuno non fossero state effettuate trattenute, vediamo che da 7.000 anni -5.879 risultano esattamente 1121 anni che sono il flusso 1111 del ciclo 10. Il Creatore, che opera con 10 anni, lascia dunque – trattenendoli al momento dei primi 7 fattori creati da lui – quanto è il moto unitario nelle quattro dimensioni in decine dell’unità e Trinità (o dello spazio-tempo), del ciclo 10 posto a immagine e somiglianza di se stesso. Considerando compiuto tutto il quanto di creazione con quella del 7°, potremmo aggiungere, come movimento, non la vita totale degli ultimi 3 fino al diluvio, o quanto manca al 7.000 dei primi 7, ma la vita intera andata oltre il Diluvio Universale. È la vita del 10° fattore, denominato Noè e che sono stati 350 anni. In tal modo, 350 anni aggiunti ai 5.879 dei primi 7, portano la vita totale a 6.229 anni. Il suo riscontro – rispetto al volume dei 10.002 anni posti tutti in linea – porta il futuro ai 3773 anni, =3333 +44 decine, invece del 1111 +10.


164 Così, i primi 7 fattori nella loro vita stanno al 7.000 (della vita in cui siano stati dati 1.000 anni a ciascuno) come 1111+10. Stanno a 10.002 (tutta la vita di 1.000 anni concessa a tutti e 10, più le due unità che la rendono un volume intero) come 3333+440. Riconosciuto in 3333+30 il valore triplo spaziale della prima quantità, 440 -30 = 310 è quanto è aggiunto a questo valore spaziale giustamente triplo di quello temporale. Esso rappresenta quanto è posto in principio, ossia il ciclo 10 che percorre tutto lo spazio tridimensionale alla dimensione 10x10 dell’area. Posto lo 0 in principio di questo 310 che indica il principio, 031 è esattamente il valore inverso ai 130 anni che sono posti in principio al 1° fattore, chiamato Adamo, per la preparazione del 3°, chiamato Set. Questi 3773 anni, che scavalcano virtualmente i tre ultimi fattori, pur considerandone tutta la loro vita, hanno un grande significato di pura trascendenza rispetto alla continuità dei singoli anni, che li porta fino a noi. Così accade per la stessa vita del 10° fattore, Noè, che, anteponendo 10 anni alla creazione di Adamo, nasce nell’anno 1.066 dal divino principio. Aggiunti i 600 anni alla sua nascita, il Diluvio inizia nell’anno 1.666. I 350 anni oltre il diluvio accaduto nel 1666 portano l’anno della sua morte al 2.016, e si tratta proprio di ciò che accade nel 2.016 d. Ch. Infatti 350 anni, posti rispetto al principio dei 1.000, sono in 350 : 1.000 = 0,35, e questa vale come l’azione in positivo, resa dinamicamente possibile dall’esistenza di quella uguale, ma in negativo, laddove ZERO è il principio che somma 0,35 a -0,35. Il nostro mondo non vale zero solo poiché gli opposti non si sommano, ma si potenziano l’uno dell’altro, come in (100,35)0,35, uguale a 10(0,35 x 0,35) = 100,1225, con l’indice che pone l’anno zero nell’anno unico in cui il mese 12 e il giorno 25 nasce il Figlio Di Dio Gesù Cristo. Infatti Dio stesso ha posto, a immagine e somiglianza di se stesso il 10x10x10 che in potenza è indicato in 10 3 e che vale 1.000 unità decime del ciclo 10. Porre 350 anni rispetto a 1.000 significa proprio dividere i 350 anni oltre il Diluvio vissuti da Noè nel modo esatto che ne indica la quantità riferita ad ogni singolo anno del modello Uno e Trino dato da 103 che Dio ha posto a immagine e somiglianza di se stesso! Inoltre, questi 0,35 anni, quando sono uguali ai giorni 104 di ogni unità reale e spazio-temporale, posta poi unitaria in 10 anni ciclici (unitari ciascun anno nei decimi del ciclo 10), allora sono anche 10 +350 giorni, e con ciò sono – in 360 – i 6 in meno dei 366 giorni dell’anno 0 e bisestile. È quello che, con -6 giorni indica giusto il giorno del 25 dicembre posto a Natale del Cristo da un infallibile Pietro, nel 3° secolo dopo Cristo. Chiediamoci allora che cosa di particolare sia accaduto nel 2.016 dopo Cristo che possa indicare un compimento della vita di Noè, allorché lo abbiamo riconosciuto vivo e vero in me.


165

La profezia di Daniele e... la fine di Noè? Io, nato il 25 gennaio del 1938, ho avuto 78 anni, nel 2.016, un numero di quelli appartenenti ai 6 fattori del mondo, collocati nei miei: 66 78 26 51 113 47. Antonio=78 è il 2° nome indicante An IO on T, un italiano IO posto sulla croce al compimento dei 78 anni, e nel rispetto della Profezia di Daniele, richiamata da Gesù, quando gli chiesero sulla fine dei Tempi. Daniele, nel capitolo 12, descrisse una epoca in cui il Popolo di Israele (patita la massima delle persecuzioni), sarebbe stato restaurato. Ciò è accaduto solo nel secolo scorso, dopo l’Olocausto ordinato da Hitler. Sarà in quel tempo che si leverà Michele, il grande principe che sta a guardia dei figli del tuo popolo. Ci sono un fiume (il flusso del tempo) e tre uomini vestiti di bianco, due sulle opposte sponde, uno in mezzo. Costui rivela a Daniele che vi sarà UN TEMPO, TEMPI e la META’ di un tempo. A Daniele, che non capisce, viene data questa precisazione. 1290 è il TEMPO 1335+1 sono I TEMPI 2626 è il loro totale 1313 è la META’ d’un tempo. Sono giorni che partiranno da quando sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l’idolo della desolazione. Non si fa certo molta fatica a capire che l’abominio della desolazione, che sarà eretto, riguarderà Gesù Cristo, issato sulla croce con l’accusa dell’abominio di chi si è fatto Figlio di Dio. Grande desolazione per gli Ebrei, ma ancora maggiore per lo stesso Gesù, desolatissimo per essere venuto come l’atteso Messia promesso dalle Scritture e per non essere stato riconosciuto dalla sua stessa Chiesa! Sopra è descritta l’epoca. Sarebbe accaduto quando sarebbe finito colui che dissipa le forze del popolo santo (e anche qui il dissipatore delle forze ebraiche è chiaramente il Cristo). Egli ha agito in modo tale da togliere ai contadini assassini il Campo edificato da Dio e dato agli Ebrei.


166 Non certo per darlo in eredità ai Cristiani (ciò è nell’interpretazione bislacca data dagli Apostoli in relazione alla Parabola raccontata da Gesù). Mai il Cristo aveva detto che quel campo sarebbe stato tolto agli Ebrei, e sarebbe stato dato ai suoi seguaci, presunti eredi dell’ucciso Figlio del Padrone della Vigna… Forse il Padre e Padrone della vigna era morto? O era stato dichiarato morto, da Gesù, nella parabola? No. Ucciso solo il figlio. Se dunque erano in torto gli Ebrei nel pensare che - ucciso l’erede sarebbero stati essi ad ereditare quel campo, erano nel torto anche i Cristiani suoi seguaci, nel porsi come eredi del Figlio e nel reclamarlo! Infatti quel campo avrebbe riguardato poi in futuro anche gli islamici. Dio, dopo di aver mandato suo figlio, avrebbe dettato a Maometto la stessa parola del Padre, e dunque anche a costoro sarebbe toccata una parte di quella Vigna, piantata da Dio attraverso Abramo. Il testo del versetto 7 del capitolo 12 di Daniele, dice testualmente quando sarebbe finito questo Gesù dissipatore, indicando con ciò il tempo in cui la sua opera intera sarebbe stata conclusa! Gesù Cristo, nato nel segno del 1.000 anni che dividono i 350 di Noè nel nuovo mondo, finisce la sua opera quando passano altri 1.000 anni, e dunque in un ciclo totale di 2.000 anni. L’opera di Gesù inizia nell’anno in cui – dodicenne – comincia ad occuparsi delle cose del padre Suo (come testimoniato da sua madre all’evangelista Luca). Egli comincia quando compie i 12 anni, che sono una pura premessa spaziale, data da 4x3. È lo spazio dell’infanzia, che è un tempo puro di costruzione. Cominciata dunque l’opera nel 12 dopo cristo, il 25 dicembre, essa sarebbe finita il 25 dicembre del 2.012 dopo Cristo… se essa non fosse stata anche l’opera di un Ente Uno e Trino corrispondente a 4 giorni creati. Pertanto, ove Dio crea unitariamente il 4 giorni, ed è presente in 2.000 anni, tutto il suo movimento – posti 4 giorni in principio – è concluso il 21 dicembre. Quello è il giorno più breve dell’anno nell’emisfero settentrionale del mondo, quello del SOLE VINTO secondo la fede del popolo Romano, che poi lo celebra INVITTO il 25, quando, dopo 4 giorni di incertezza, le giornate di luce ricominciano ad allungarsi. Pertanto il <quando sarebbe finito colui> descrive quanto accade nel mondo il 21 dicembre del 2.012, in cui la Divina Provvidenza ha segnalato anche ai MAIA, lontani in America e all’oscuro di tutto, la fine di una importante Epoca, sulla terra. Tutti attesero – allarmati – la fine del mondo, il giorno 21-12 dell’anno 2.012, e non videro nulla. Solo io, andato a Gerusalemme nell’attesa di questo compimento dell’opera di Gesù Cristo, avvertii accadere in me stesso, alle 02 del giorno 22, la fuoriuscita dal mio corpo d’un potente flusso elettromagnetico.


167 Quel Gesù Cristo che veramente era entrato in me il 4 giugno del 1940 e che mi aveva risanato da una broncopolmonite allora incurabile, abbandonò il mio corpo, mentre nell’America dei MAIA erano ancora le ultime ore del giorno 21. Io ne sono testimone e non sono menzognero! Io solo potevo accorgermi di quel Gesù che si era messo realmente a camminare con me, e che ora se ne tornava in cielo. E allora io capisco anche il senso giusto da dare al tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano... Forse il mio? No! Il sacrificio quotidiano fatto dal Gesù, vivo e vero, presente e che cammina con me. Egli ha cercato di farsi riconoscere e l’ha gridato alla Chiesa Cattolica: “Son io, sono tornato in uno vivo!” Non fu creduto! Alla desolazione antica, si era aggiunta la nuova, con lo stesso esito del rigetto patito dagli Ebrei, e poi per mano… anche dei Cristiani. Quoque tu Brute fili mi! Un vero e quotidiano sacrificio, finalmente abolito il 2212, alle 02 a Gerusalemme, quando il suo flusso vitale lasciò il mio corpo. Ebbene, i 1.313 giorni dal 21-12-2012 dei Maia, sarebbero terminati il 26 luglio del 2.016. Io predicevo che sarei stato decapitato, quel dì (potete riscontrarlo in un video dei miei su YouTube): Colsi nel segno: fu decapitato un Padre Cattolico, Padre HAMEL (che nel nome stesso HA ME come EL, come Dio). Io persi la Testa il 26-7 in un modo bizzarro: una domestica a ore, di cognome Testa, perse la la sua...e mi derubo. Così anch’io persi la Testa. In quel 26 luglio cominciò un periodo di 22 giorni che si concluse il 178-2.016, il 3° dì dopo l’ASSUNZIONE di Maria Santissima, e proprio nel 1.335° giorno dopo il dì dei Maia, narrato dal Profeta Daniele.

Sì, la profezia di Daniele ha descritto la fine di Noè! A questo 2.016 dopo Cristo ha dunque puntato il termine della vita di Noè, conclusosi 2.016 anni dal divino principio di 10 anni posti prima alla creazione di Adamo. Il 17 agosto 2.016 Dio Padre e Spirito santo mi abbandonarono, cessando di camminare con me. Ma anche i 3773 anni costruiti con l’aggiunta di 350 anni alla vita concessa ai primi 7 fattori avrebbero avuto il loro significato in termini di un futuro relativo a questi giorni. Infatti restano a quantificare la vita e l’opera di colui con cui Dio camminò, i 365 anni di vita del 7° fattore (quello con cui Dio camminò), sommati a quelli di tutte le vite dei suoi antenati di sesso maschile (a indicare l’unicità dei numeri dispari, contro il dualismo di tutti i numeri pari, paragonati al sesso femminile) e sommati ai 350 anni vissuti nel mondo nostro susseguito al Diluvio Universale. 10.002 anni, meno 350+5.879 porta a 3.773 anni.


168

I 350 anni di Noè oltre il Diluvio se oltre il 7°, Enoch (me), sono 3773 e arrivano alla fine d’un MANO ON AM Osservando questi totali 3773 anni, ecco un valore palindromo, che è impostato sul 37 seguito dal suo numero inverso. MANO=37 è la somma delle ultime 2 sillabe del mio nome, e sono le 4 lettere ultime di <MUSULMANO>, che vale il 113 del mio nome. Col 3773 c’è una sorta di MANO ONAM. In italiano esprime la MANO e nella lingua inglese del mondo di oggi quell’’ON AM che significa sono su. Non potremmo dare molta attenzione a questa MANO se il termine preciso non avesse aggiunto al NO (di NOè, èNOs e èNOch) ora anche la seconda sillaba di Ro-ma-no. 37 è il 10+10+10 che crea in 7 dì. Sappiamo bene che RO=r è la seconda lettera Greca del cr usato per dire <Cristo>, per cui RO-MANO, nella sola parte della MANO si riferisce ad un XP che è esattamente il 10 Romano. E in tutto questo, il 37 esprime un 30+7 che nel 30 è il creatore X=10, trinitario, e nel 7 sono le 7 unità della sua trina creazione. Dunque MANO ON AM, pensando che AMON è anche il nome del Dio del Sole per gli Egizi, e che ONAN=1+ONAM fu esattamente il nome di chi fu aggiunto al primogenito di Giuda, chiamato ER, in Bibbia, 1,38, tanto che la loro somma di ER+ONAN uguaglia un è 1 ROMAN, allora possiamo immaginare che non sia solo un “giochino” che 3773 corrisponda alla espressione letteraria e speculare di MANO ONAM. Nel segno del 3773. Sapendo che in Bibbia 1,25, 1,38, è esplicita una MANO in azione. Nel 1° caso (1,25) la MANO serra il calcagno del 1° per anteporsi a lui. Nel 2° (1,38), MANO nasce da sola (come controfigura di AMON RA, qui è assegnata invece a MANO di RO, di ER-Onan congiunti… di Tamar). È dichiaratala mano del 1°genito di èR 1°genito, e un filo scarlatto la cinge, prima d’esser costretta ad annullare la sua nascita, per l’azione del 2° gemello che era dopo di lui, ma poté anteporglisi, riuscendo – a differenza del primo caso – addirittura a nascere prima del fratello. La nutrice esclamò: << Come ti sei aperto la strada? >> e proprio per questo fu chiamato Perez… l’antenato di Gesù… che non era il 1°genito ma volle venire al mondo per primo: il Figlio prima del Padre, rappresentato da Zerach= <infine è R.A. Ch>, Cristo, quando ritorna su di lui, come su quell’asino su cui si recò allora a Gerusalemme, e anche la seconda volta, su di me, nel 2.012, quando io andai lì. Ove non era riuscito il tentativo di Giacobbe, rispetto ad Esaù, apparve invece riuscire quello analogo di Perez, rispetto al suo gemello Zerach. Questi era riuscito ad uscire dal grembo solo con quella MANO…


169 Poi la MANO fu assegnata a RO (valore estremo congiunto di èR-Onan), in quella duplice paternità assegnata in modo putativo. E mi accorgo ora così come l’aspetto trascendente di questo nome sta in ON AM LUS SUM che rivela in lingua inglese SONO SU, e nella lingua latina di un romano LUX SUM, luce sono. Speculare a MUSULMANO, che ha una sola S, che combina in LUSUM il latino dettagliato in LUX SUM. ON AM è poi – come già detto – equivalente ad AMON, il Dio del sole Egizio, che comincia con la prima terna di AMOdeo, nel mentre sono per intero le due ultime sillabe di RoMANO. Questo mio nome intero, oltre che contenere quello del Dio AMON, contiene in RO anche le due iniziali del Dio ORus. E se pensate che il 144 della sezione aurea compone i miei primi due nomi di Romano Antonio, allora vedete nel secondo, in ANTO, tutte le 4 lettere del Dio ATON, che in aTon rimana all’inglese on a T (su una croce, il Cristo), nel mentre tutto il nome di Antonio rimanda ad un An IO on T (un IO italiano sulla croce) Voi vi stupirete che io – un Cristiano! - dia tanta evidente importanza sia a quanto (in Orus, Amon e Aton) è trino nei nomi dei principali Dei Egizi, sia a quant’è legato al termine Musulmano… Ma il mio compito, dato precisamente a me, dal Dio che camminò con me, sta in quanto io Sarò: chi ricondurrà all’unità quanto partì da Ur, con Abramo, e venne poi in Egitto, a “far cassa” in ogni senso, grazie al fascino di una Sarai... tutto per lui: sorella, compagna, moglie sterile, sovrana, dominante, e - più tardi – perfino mediatrice e ruffiana. Quando infatti fu allontanata con tutti i suoi beni (in mezzi e persone) ricevuti in dono dal Faraone, per le sciagure improvvise piombate sul Paese per un concubinaggio non gradito al Signore, lei mise in mezzo Agar, la schiava egizia e, da vera meretrice e promotrice degli uteri oggi in affitto, trafficò affinché Abramo potesse avere un figlio attraverso il corpo di lei. Da ciò nacque ISMAELE. Fu anche benedetto e circonciso, così partecipando all’Alleanza tra Dio e l’uomo, finché tu donna non Sarai gelosa, vendicativa e – ingrata – pretenderai il loro esilio. E allora Sarà lei! Lei sarà a dare l’erede. Dio ci scherza sui: <Tu hai riso?!> le chiese l’angelo quando lei reagì così... a quella inattesa notizia! Ebbene da lei sterile (resa fertile da Dio e non da Abramo) sarà prima l’Ebraismo, e poi il Cristianesimo. Questa la sostanziale differenza tra Islamici (da una parte) e Ebrei e Cristiani (dall’altra). I primi furono figli del bisogno di questa donna di fare di tutto, perfino la ruffiana, pur di superare un insormontabile ostacolo: e fa come un fiume che – incontratolo – si dilata in ampiezza. I seconde ed i terzi sono figli di un intervento divino, soprannaturale, il che è simile al flusso, impetuoso e ripetitivo, dello stesso fiume. La portata della sua acqua dipende sia dall’ampiezza del fronte dei primi, sia dalle turbolente evoluzioni (nel tempo) degli altri due.


170 Ma riguardano un tutt’uno: a torto tutto di Abramo. Sarai si impose a lui che ebbe il 1°, e Dio a lei, ma nel modo Trino di Abramo, Isacco e Giacobbe. Dopo il 1° figlio di Abramo, <ISMAELE> fu il 3° figlio di Dio a essere rinominato <ISRAELE>, per aver combattuto e vinto col Signore… Lo stesso schema di Adamo e i suoi 3 figli, di cui il 3° fu l’erede. Abramo Isacco e Giacobbe si ripresentano Caino, Abele e Set. Abramo, cui Dio chiese d’uccidere il 2°, e Israele aggiunto a Ismaele. Abramo e Isacco due tolti di mezzo come Padri (Dio il vero Padre) Solo Israele si comporterà <da Dio>.

Dio si è appropriato di Gesù e del suo Spirito santo ed ha assegnato a Giuseppe solo il ruolo di <padre putativo>. Lo stesso fa Israele: toglie a Giuseppe Efraim e Manasse, e – come potete leggere nel capitolo 48=Gesù – afferma che sono figli suoi al pari di Ruben e Simeone, il figlio suo 1° e 2°. 148 x 2.025 (gli interi, in Bibbia 148,5 e 2.025,1004, anno della mia “presunta morte” il 4 ottobre dell’anno 25… morte come Padre “putativo> anch’io, da quando Padre e Spirito santo camminarono con me) porta a 299700, che sono le prime 4 reali cifre di 299.792.458 m/s, della velocità della luce. 148,0383184 x 2.025,1009 = 299.792,458, arriva all’esatta velocità in tutte le sue cifre, solo considerando la data intera della prevista morte, il 9 del mese 10 dell’anno 2.025, combinata con il testo del versetto numero 1 a partire dalla lettera numero 38. Lo potete ben controllare qui sotto, nel testo ufficiale della C.E.I. Esso scrive <tuo padre è malato!>, richiamando così il pericolo dell’imminente morte del Padre, di Israele, uno dei due gemelli descritti in Bibbia 1,25 versetto 25 con la nascita di Esaù uguale a <tu sei, Romano, ES in Latino, A-U, da cima a fondo>.

Una piccola parentesi vorrei aprire, proprio ora, sul testo di Bibbia 1,25 versetto 25, che mi ha da sempre intrigato, per l’estrema somiglianza tra il suo testo e il primo in assoluto del libro Bibbia. Desidero perciò (per me e per tutti voi) risolvere questo enigma.


171

In Bibbia 1,1.1 Chi uscì in principio come 3° fu Dio, EL, Elohim o Allah. In Bibbia 1,25.25 Chi uscì 1° fu RO Santissimo Iesus Cristus, celato in quel ROSSICCIO che vale 100. Questo capitolo 25 è quello della presenza che è il 25 come ¼ del 100, e qui essa è duplice, esistendo nel capitolo e nel versetto. Il valore nominale di tutto questo versetto, nella Versione della Bibbia di Gerusalemme, o della CEI, è altamente significativo. Esiste l’energia di un Man, un umano, che si dibatte nella Bestia 666. Ebbene, che quest’Uomo mondiale, questo Man, lodi il Dio della Croce oppure Dio Padre! Il nome di Esaù è riferito proprio all’essere d’un Romano cui il Dio che cammina con lui dà del Tu: sei Romano da cima a fondo, dall’Alfa alla Omega, A a modo della O, A-mode-O per il mondo che lo dice in inglese. Tornando all’Israele Giacobbe, egli si comportò come Dio e volle Efraim (nato per 2°) come Ruben (il suo 1° nato). Invece Manasse (nato per 1°) fu posto come Simeone (il suo 2° nato). Furono due agganci che molto sorpresero Giuseppe, che li aveva messi davanti al Padre nell’esatto ordine in cui i due erano nati, perché il Padre posasse (per benedirli) sull’uno la destra sull’altro la sinistra. Israele gli dimostrò che non li aveva affatto confusi, sicché incrociò le sue braccia, quando li benedisse, ponendo la sua mano destra e la sua mano sinistra nel modo inverso alla reale nascita. Ma Dio gioca più che può su questa parola italiana Mano che nasconde quel Dio Amon, collegato ad ORus, come è Aton al mio secondo nome Antonio ed a quel Dio RA che nel mio nome è Trino, essendolo nell’unità di Romano=66 e nella terna di Antonio Anna Amodeo=151, tanto che 66+151 è il 221 del flusso 7+7+7 del piano a lati 100 e 100. • Esaù 1° nacque interamente, con una mano al suo calcagno. • Zerach venne al mondo per 1° solo con la sua mano. • Il 1° reale figlio di Giuseppe in Egitto si chiamò Manasse • La Manna fu il pane disceso dal cielo per 1°, prima delle Quaglie. • Re Manasse 1° re, reale, condannato a morte, empio come Gesù. • Re Amon il figlio, re a 22 anni, 2 dopo idem: ucciso per empietà.


172 Re Amon e Re Manasse sarebbero in Italia Romano e Romana s… se poi Remo cedesse a Romolo... come accadde ai due gemelli nostrani alimentati da una lupa! Ditemi: <<Giudicate un caso il crescendo... fino alla Romana, partito dalla mano Egiziana, all’Ebrea, alla Manna dal cielo, fino a un reale Re Padre e Figlio puri preamboli, questi di ATon (uno sulla croce) e quegli di un Romano Antonio (an IO italiano, T on), crocifisso tra questi due altri ladroni pressoché omonimi?>> Ciò mi accadrà nel 1988. Chiesi il fallimento per le mie due aziende chiamate come me, e finii coinvolto io pure colla mia persona tra quelle. I due Re condannati per empietà, credevano davvero in un Dio solo, e che comunque fosse venerato restasse lui, in sostanza; Gesù intravvide Dio persino nel Suo e Padre Nostro. Così infatti ci insegnò a pregare: <<Padre Nostro che sei nei cieli, santo è il tuo nome! Viene il Tuo Regno! È fatta la tua volontà, come in cielo, così in terra! Ci dai oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori. Non ci induci in tentazione ma ci liberi dal male! Così è e così sia!>> Quanto a ISMAELE e ISRAELE la differenza è solo il 5=è dalla M alla R. Il vero figlio di Abramo, il 1°, fu invece visto così a rovescio che costui giudicò suo figlio unico l’Isacco Figlio di Dio (e non di un uomo che non può fecondare una sterile). Sicché egli obbedì e uccise il suo figlio unico! Se rovesciamo il rovescio e raddrizziamo le cose, ecco Ele-Am-Sì! Ecco il <Dio, SI’, I AM>! Lo sono, Dio, per il mondo d’oggi e per l’Is l’Am! E l’altro diseredato, Esaù, derubato perfino della paterna benedizione da Giacobbe camuffato da lui, perso il primato, ebbe il nome sovvertito in Edom! Se ora noi ri-convertiamo questa sovversione, allora Edom è raddrizzato, nel <mode> che significa <a modo> oggi dovunque. E poiché egli resta sempre l’ Es-A-U d’un Romano <SEI, dalla A alla U>, eccolo dettagliato in A-mode-O! Caro Esaù, tu SEI Romano Amodeo. Il Signore, che ha scritto la Bibbia, ha impresso tutto ciò nel 1° libro. Letto ‫ בראשית ברא‬come è: <BRASIT BRA> scrive nel latino di ogni Romano che B (il Duo, che è su) R.A. <SIT>, sia il Duo su RA e camminino con lui ‫ אלהים את השמים ואת הארץ‬Dio, il cielo e la terra! Altro che <In principio creò Dio il cielo e la terra>! La Bibbia in principio ordina che il Duo prima di RA, sia ciò che deve: Allah, il cielo e la Terra! Bibbia comincia con l’ordine che tutto (Dio, Cielo e Terra) camminino con RA, con Romano, e lo ha ribadito nel Corano, nel Co’ R(om)ano. Ci cammina coi suoi 114 capitoli, che devono ripetere per 113 volte il primo versetto: <In nome di Allah il compassionevole il Misericordioso> Potete trovare su www.issuu.com/amoramode il Corano e vedere in che modo esso abbia camminato con me e debba farlo così, con tutti.


173 Capitolo 12

Dio, Allah l’ha detto a tutti ma occorre saper leggere tra le righe

<In nome di Allah il compassionevole, il misericordioso> è in se stesso questo ordine perenne e perentorio, da ripetere sempre:

<<(Iesus Nazarenus è! In <Corano>) metti IN: nom, è di Allah (Con Romano), il C. om (il Cristo fatto uomo) Pa’ S (il Padre Santo) SION è (Sì, è su), VOL è (volume – a 3 dimensioni – è), il miser I. C. (il misero Iesus Cristus) or Dio so (ora Dio riconosco e so) >>. Nello stesso testo è scritto come esso debba essere sottoposto ad una duplice lettura. Una facile (l’altra per numeri). Se Dio non avesse mandato quel profeta finale atteso da tutte le religioni, come unificare i contenuti terra-terra della lettura alfabetica? Così, mentre Dio cammina con Romano Amodeo in tutta quanta la Bibbia, lo fa Co’ Romano anche nel Santo Corano. Il Musulmano=113 trascende On Am, Lux Sum, e rivela che Lassù SONO (AM Amodeo) e Lux Sum fisica e metafisica, per corpo e anima. L’IsLAM stesso dice in se stesso che è LAM, è Luigi Amodeo, quel suo essere il Padre… ed è pertanto suo Padre! Il RAMadan lo ribadisce! La salvezza di Muhammad, l’ è GI+RA, è Gioshua +R.A., essi stessi l’EgiRA. La Mecca è un <Me> tra <la e cca’>, lì e qui. Il Santo Sepolcro sta nella Moschea di Omar così appartiene all’om A.R. omesso in <Co’rano>.

Nessuno è escluso! La ripartenza in occidente fu data ad Ab R.Amo, in oriente a B.R.Am.A., così: come <BRA sit BRA.>, in principio! Brama ha tre emanazioni che si chiamano Ramo in ciascuna, e se dite che ciò non allude a R. Amo, mentre la B di Brama allude all’esistenza di un DUO… allora non capite nemmeno che con Ab R.Amo la Bibbia ha descritto ciò che procede da un Ab, da un Da Romano che, quando è Uno e trino, è R.Amo; è uno nel nome R, ed è trino, Amo, nel cognome Amodeo. Siva trascende l’Associazione Volontaria Italiana donatori di Sangue (e chi più del Cristo di Dio?), mentre in a Vis è evidente una Forza Romana. Visnu stesso la dichiara realmente, questa Vis Romana, infine alla dimensione finale delle NU, delle Nazioni Unite.


174 SiddahARta GautAmA ha in sé un “sei DD., A.R., tau dell’Universo” G. (Gesù, Giove) aut (o Romano) Am. A. (sono A.: Principio a mo’ di fine). Amaterasu, dea del sole nipponica dichiara AMA te R.A., su in cielo. ZARAtustRA rivela che infine (Z) A.R. à un tu ST (Santo) tra due RA. Sono indizi di un Dio che ha sempre annunciato (in modo più o meno sibillino) il nome e l’uomo con cui avrebbe camminato alla fine dei tempi.

Nessuno escluso. anche in passato! Vi sono religioni giudicate primitive, pagane e abbandonate, in cui Dio fu adorato e pregato nei modi più diversi. Poi – con gli Ebrei – Dio stringe una alleanza, in virtù della quale i vari dei e i suoi sacerdoti che non fossero di Jahvè, furono talmente combattuti e disprezzati che in una occasione il 450 che invocavano Baal di mandare un fuoco sulla vittima posta sull’altare, fallirono, mentre l’unico sacerdote di Jahvè ebbe il favore celeste e pretese la morte per gli altri 450. Due re (Manasse e suo figlio Amon) sono descritti come colpevoli di grande empietà e messi a morte. Il giudizio sulla Bibbia è chiaro: empio è chi celebra Dio con un nome diverso dal suo. Empio tuttora Gesù Cristo per coloro che non l’anno accolto. Eppure il Nome di Dio è apparso ovunque. Giove è Geova, è Jahvè. Zeus, Deus, Dio Amon e Giove Ammone sono collegati attraverso Jahvè. La Madonna del Granato, vicino Paestum, era ERA Argiva coi fiori di melograno; è la Alma Mater. E in America, il Grande Spirito chiamato Manitu da dove ha ricavato quel Man, che è in Manasse, nella Manna nel Mani e via dicendo? Odino, il, Dio no? Urano non è il R.ano che vien da Ur in Caldea dove si venerava MitRA? Saturno, padre di Giove, non è un tu di SA di nome R.no? Mentre suo padre è R.ano? Sono solo indizi di una divinità che anche nei nomi ha battuto sempre sugli stessi tasti, in tutto il mondo. Poiché Dio ha parlato a tutte le genti e parla ad uno ad uno con tutti noi. Riflettete: se noi siamo RELATIVI al valore ASSOLUTO credete che ciò non accada sempre e realmente? Che non esista una sicura relazion?


175 Capitolo 13

Poi Enoch camminò con Dio Ebbene, il 30 novembre del 2.017 Dio (che mi aveva lasciato il 17 agosto 2.016, secondo Daniele) avrebbe ricominciato a camminare con me, perché mi avrebbe ripreso, mettendoci per farlo totalmente, gli ultimi miei 7 anni di vita, 10 mesi e 3 giorni fino al 3 ottobre del 2.025, per un totale esatto di 2.863 ultimi giorni, uguali a 3.000 -137. Questo 137 significa che il 37=mano è ora il flusso del piano esteso da -50 fino a +50. Questo 137 scorre per quanto esso può in 3.000 giorni. Sono 94 mesi. Quanto tutto il moto dei 6 versi in 100. Sono 409 settimane esatte. Indicano tutta la creazione avente il flusso 100+300 dell’area a lati di 45/10 e 45/10. Oppure uguale al mio valore di 381 sommato al 28 relativo a un 7 di creazione Una e Trina. Il 30-11-2.017, in segno della mia futura morte, fui investito da un automezzo, e cominciò il mio finale travaglio dato da un Signore tornato sui suoi passi. Camminerò di nuovo con Lui e non sarò più avendomi Egli preso. Ciò accadrà – come ho già spiegato – quando compirà i suoi 65 anni una figlia di Angeli. Concepita il 25-1 del 25 gennaio 1.960, in cui io completai i miei 22 anni, e generata 251 giorni dopo. Salvata da Dio quando Gli offrii il mio insuccesso affinché fosse liberata dalla morte un’altra anoressica. Essendo io prefigurato in Bibbia da Enoch, i 65 anni della mia vita in cui egli coltivò un figlio entro di lui, saranno stati i 65 anni completati da costei che sembra essere figlia mia (figlia del Padre), e sposa del Figlio Suo Gesù così a lui consacrata, per 10 anni. Il 1960,1003 fu una data di per se stessa fenomenale, il che lo appare quando se ne estrae la radice quadrata.

√1960,1003=44,273020000899


176 Normalmente, le dimensioni per determinare il giorno sono espresse da sole 8 cifre decimali. Le prime 4 esprimono la condizione reale. In questo caso lo stato reale è dato dallo 0,2730 in cui al 33 in centesimi si aggiungono 3 millesimi. Le ultime 4 di queste 8 reali-immaginarie, sono 20.000. È tutto il percorso intero, 10.000 della realtà 10.000 posta in principio. Tutto! Dimensione spinta qui fino al limite reale 104 del 20.000, nel dettaglio di 899 volte 10-12 Dimensione unitaria di tutto lo spazio 3x4. Essa, nel 1.000 posto in principio alla dimensione 10-12, considera tutto il percorso compiuto dal 101 (che è uguale a Luigi Amodeo, 54+47=101, il Padre esistente in me e prefigurato da mio Padre). Il valore intero, in questo numero che esprime il potenziale in linea riferito a questa data, è il 44 uguale al piano 22+22 (paterno) esistente nel 66 quando ha escluso il 22 del flusso del figlio… come i miei 22 anni compiuti al concepimento di questa Figlia di Dio e di due umane figure chiamate Angelo e Angela. Allo stesso modo fatto in relazione alla nascita della mia traghettatrice Caronte, il potenziale lineare della data 2.025,1004 in cui io sarò preso da Dio è il seguente, dato dalla sua radice quadrata:

√ 2025,1004=45,00111555 Infatti 45,00111555 al quadrato fa 2.025,1004007, nel dettaglio delle ore 00 che fissano l’unità del giorno concluso alle sue conclusive ore 24:00. Dalla sua analisi, risulta questo. 45 intero è quanto ha completato 1/8 unitario dei 360° dell’angolo giro. 111 x10-5 sono l’unitario 666/6 alla stessa dimensione 105 del massimo lato (elettromagnetico) dell’area quadrata grande 1010. Il numeratore 666 è quel potere demoniaco che, quando fu sommato al 1.000 contato dall’inizio assoluto, determinò addirittura l’anno 1.666 del Diluvio Universale. Ridotto alla sua unità, è divenuto la sua massa, espressa in uno solo dei suoi 6 versi. 555 x 10-8 sono tutto il percorso compiuto dall’unitario 666/6 visto prima, nei demoniaci 666, ora considerati alla dimensione 10 -8 che è quella unitaria della luce. La parte decimale esprime una sorta di onda, con la quale l’energia 666 devastatrice può muoversi totalmente, alternando la quantità unitaria al suo movimento totale. Più chiarezza di questa, non si può. Questa data è quella del termine, per chi cammina con i numeri con cui Dio Crea il mondo.


177 Capitolo 14

L’iperbole del Dio 26 in Sinh 26 e in Cosh 26: ecco il 1938 e i miei nomi Dal ὑπερβάλλω «gettare oltre», l’Iperbole in retorica, sta nell’esagerare per eccesso… Quando chi assume il valore Iperbolico è il 26 appropriato a Dio (che è già l’assoluto), allora è l’eccesso dell’eccesso stesso del Signore. Laddove il Seno e il Coseno iperbolici, scritti Sinh e Cosh lo risolvono nelle due perpendicolari esistenti tra Padre e Figlio, Padre e Spirito e Figlio e Spirito, diventa significativo vedere che lunghezza ciascuno dei tre abbia. Sinh 26 e Cosh 26 risulta uguali a questo comune valore:

97.864.804.714,41938213… Ebbene, laddove: 1. 2. 3. 4. 5.

26 è il valore del termine italiano <DIO>; 26 è il valore anche di quello ebraico <YHWH> (Jahvè); 26 è il creatore in 7 giorni di ½ anno 26 è il mio nome 3°, Anna, “dolce metà” del Signor Anno; 26+26+26 è la trinità di <DIO> e <YHWH>, 1,5 anni.

Allora abbiamo che, nella funzione iperbolica di Sinh (26) e Cosh (26) i due valori opposti tra loro, quali il Seno e i Coseno (perpendicolari), hanno un valore esattamente uguale tra loro e corrispondente a

97.864.80 4.714,41938213… che in questa parte dà i miei <estremi>: 4.714,41938213… , in nomi, anno e mese della mia nascita.


178 Infatti, in 4.714,41938213… distinguiamo che: 47 è Amodeo nel valore nominale del cognome; 144 è Romano Antonio nel valore nominale del 1° e 2° nome; 1938 è l’anno della mia nascita. Con [(26+26) -1] /1 x [(10+30) -2], il prodotto tra 51 e 38 dà lo stesso 1938, estrapolandolo dal 51/1 esistente in 26+6, che si moltiplica al solo flusso 38 dell’area unitaria a lati 1 e 1 nel 40, che, con 10+30, è lo spazio-tempo espresso nel ciclo della decina. Il 213 decimale che segue il 1938 è 0,1+0,113 in cui • 1 dettaglia l’anno 1938 nel mese 1 • 113 dettaglia le tre volte in cui il mio nome intero vale 113 come: 1. Romano Amodeo=66+47=113 2. Torquato = 113 3. Ro An An Pa To Am = 113 (acronimo a 2 cifre iniziali di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo) La parte maggiore, di questo 4.714,41938213 è

978.648x105. Alla D. Elettro-Magnetica in 10^5, da 1.000.000 -978.648= 21.352, 978.648 è il flusso 21.352. Esso, dato da 3x7 migliaia +5x7 decine, indica di essere il moto espresso a dimensione di volume, in quella del volume 103, ed espresso a dimensione unitaria in tutte e 5 le dimensioni avanzanti da 0, nel ciclo 10 complesso che comincia da -5 e termina in +5. Possiamo valutarlo anche solo in se stesso, e allora: 9 x 105 è tutto il moto unitario 9 del tratto elettrico o magnetico; 78 x103 è lo spazio-tempo di tre mezzi anni di 26 settimane. Corrisponde al mio secondo nome Antonio. Visto che già questa dimensione è 105 volte quella unitaria, Antonio, che è uguale alla trinità del 10=26, c’è per un numero di 108 volte, quella unitaria della luce. 600 è il moto a lunghezza 100 in tutti e 6 i versi. 48, dato da 6x8, presenta i 6 versi della lunghezza in cui tutti gli 8 cubetti di lato 1, presenti in uno di lato 2, si sono messi tutti e 8 in sequenza lineare. 48 è il valore nominale di Gesù, ed è uguale ad Amodeo=47 quando esiste nel tempo 1. L’esagerazione dell’esagerazione di Dio=26 porta a definire nella sua componente lineare, tutti quanti i miei estremi! Sembrerebbe mancante il solo 25 che – da 100/4 – è la sua presenza, ma il 26 è la presenza iperbolica, esagerata di 1 del 25 già indicante presenza!


179 Capitolo 15

I calcoli dei 2 estremi della mia vita Qui sintetizzo tutti i calcoli visti finora in questo libro, che portano ai due estremi della mia vita:

Data della nascita

1.938,0125 alias 1,251938

Data della morte

2.025,1004 alias 25,11938

(42 -4) x (51 +0,00033) da 33, 44 e 51 della Sezione Aurea

(42 -4) x (51 +2,29183) da 2x33/3 44 e 51 della Sez. Aurea

Fattoriale del 7 = 25,1 3x8 x10777 nuova creazione in 7! giorni

Fattoriale del 7 = 25,10.4 x 10777 Nuovo termine della creazione in 7!

(Bibbia=25) 1,38 Dal 25 di Bibbia, libro 1 versetto 38

(77,52 x Bibbia=25) 10,4 38 da 77,52x25 libro 10 versetto 4

207.542 : 107,090124 207.543 : 102,48479532 dai m non percorsi da <c> su 3x108 dai m non percorsi da <c> su 3x108 2

44,02286338 Dal potenziale in linea

2

45,00111555 Dal potenziale in linea

365,25 : 291,57 +10/105 365,25 : (291,57 +0,1776744) i 365,25 giorni dell’anno fratto L’indiviso +177/1.000 valore dei nomi 291,57 resto indiviso in 7!/365,25 Matusalemme+Lamech+Noè, ultimi 3 365,25 : 0,18846627 è il 1884 dopo Cristo, 10+13 anni prima della nascita il 7-7-7 di mio padre Luigi Amodeo, controfigura di Lamech, 9° fattore padre di Noè.

5,25:(0,18846627 -0,00810485) È sottratto il valore di una vita di 32.023 giorni, ciascuno di 25 con 9.910 di valore condiviso che è tutto il moto di 90 nella realtà 10000=104

Questi sono 7 calcoli per la nascita e altri 7 per la prevista data del fine vita, ma ce ne sono altri 26 (2 sono già qui, in 4a fila). Sono 13 altri per la nascita e altrettanti per la morte, In totale sono 40. Mi bastano per avere una alquanto sicura notizia che il 4 ottobre 2.025 passerò oltre questo primo tratto della vita in salita… per scendere e ritornare al Padre.


180

Altri calcoli sull’avvento rispetto ad altre ragioni ancora !!!

… rispetto a 107 anni (moto di 103 in 1010) Per dare il mio dì natale:

107 5.159,9254390

= 1938,0125 0002

5159,9254390 è tutto il flusso di 0,07457 nel 5.160 che è tutto il 4 tratto +5.000, flusso in positivo (nella realtà 10 che va da -5.000 fino a 5

+5.000) del piano a lati 80 e 80. 7.457/10 è il moto di 2.543 in 104. e indica in 25 centinaia la presenza ¼ della realtà 10 4, relativa al ciclo 10 di 33 unità, 1/3 delle 99 contenute come tridimensionali nel 100. Per dare il mio dì mortale:

107 4.938,02677

= 2.025,1004 02

4.938,02677 è un ente intero in 3.000, nato nel 1.938, che vale nei millesimi il 26=Dio del mio 3° nome Anna, nel dettaglio del suo essere un Romano=66, nei centomillesimi avanzanti per 66/6 centomillesimi. 10.000.000 : 4938,02677 = 2.025,1004 dà il giorno mortale. 10.000.000 : 5159,92543 = 1.938,0125 dà il giorno natale. Possiamo calcolare tutta la durata della vita dalla differenza tra le due esatte “matrici” che portano alle due date estreme. 5159,92543 meno 4938,02677 =

221,89866

La differenza presenta, nel valore intero 221, la somma dei miei primi 4 nomi: Romano Antonio Anna Paolo, 66+78+26+51=221.

… rispetto alla <e> logaritmica 2,7182818284590450 (1.402 .613.155 .724/1015 )

= 1938,0125 0001.

Dimensioni a parte, 140 è il piano 70 e 70. Il 26 dettaglia il flusso di ½ anno in 7 giorni è il mio nome 3°, Anna. 13 (mezza Anna) è la presenza ¼ dell’anno in settimane. 155 indica 66/6 (sesto di Romano) +144 (che è il 12x12 corrispondente a Romano Antonio, i miei nomi 1° e 2°). 66/6=11 che, unito al 7 seguente, è il 117 dei valori nominali dei primi 3 fattori in Bibbia che equivalgono al mio nome 1° e 4°, Romano Paolo, 66+51. il finale 24 è il tempo dell’intera rotazione di 6x4.


181 5

… rispetto a 10 x ϖ anni (314159,26535...) 162,10383852

= 1938,0125 0005

162 sono gli anni in cui il 7° è stato uno in potenza con il padre (e io sono rappresentato da Lui. Il tempo di 1038 è il 900 che esiste in 1938 e si toglie di mezzo allo stesso modo in cui accade all’Ipotenusa data dalla radice quadrata di (42,25+42,25), che è 9,1923 ma il 9 si toglie di mezzo dal 9,1923, poiché rappresenta tutto il movimento. Nel caso di 1038 è il 900 che manca al 1938. Il dettaglio che ripete il 38, è perché abbiamo il piano dato da due 38 a determinare con 38x38 i 1444 minuti primi esistenti in un giorno. Poi sono dettagliate le 52 settimane dell’anno.

… rispetto a sinh 26 anni (97.864.804 .714,41938213) (50.497.509,54)

= 1938,0125 001

7

3

50x106 è tutto l’avanzamento in 10 che è tutto il moto del ciclo 10 in 10

3

3

10 . Il dettaglio di 497x10 indica tutto il moto dello spazio 3x10 in 500x103 che è tutto il moto in un verso nel ciclo 1.000x103. 509 sono 9 unità che avanzano di 500. Il tempo 0,54 è l’intensità della luce, unitaria in 12 -5. 540 x 10 cicli al secondo e che qui esiste nei 10

… rispetto a 200.000 anni 200.000 103,1985087

= 1938,0125 01 3

103 ha lo stesso significato intero di 10 , essendo il 3 in moto di 100. Posto questo in principio unitario, il tempo del 1985 d.Ch è quello che fa avanzare il 1938 dell’intero 47=Amodeo che è tutto il moto 7 del 10+30. -7 -7 87 volte 10 è tutto il moto di 13 nel 100 volte 10 . 200.000 è tutto il moto, di 10

5

elettrico +10

5

magnetico, le due 10

lunghezze massime e uguali che fanno l’area elettro-magnetica 10 . Quindi anche in questo caso, in cui il 1938,0125 è messo in relazione ad una importante costante, si presenta in un rapporto che ha un grande significato sotto il profilo unitario che caratterizza questa precisa data.


182

… rispetto a 7.777 anni 7.777 4,0128740139

= 1938,01250003

7.777 è tutto il moto a 4 dimensioni reali, e il denominatore rivela nel 4 intero le 4 dimensioni. 1/100 è tutta l'unità del valore intero 100. 28/104 alla dimensione della realtà presente il moto 7 totale, moltiplicato per le 4 dimensioni della realtà. Alla dimensione di 1/105, che è tutto il valore unitario, magnetico o elettrico, il moto è totale, è 7. Alla dimensione di 1/107 che è quella del moto di 1/103 in 1/1010, c'è tutta la realtà 40 del ciclo della realtà. Alla

−8

10

, della luce, c'è l'unità data da 1. Alla

−10

dimensione atomica di 10 m c'è tutto il moto di 1 nel totale reale dato da 40. Bastano queste 10 cifre decimali a fissare tre zeri (la totalità in cifre dello spazio), seguite da 3 alla dimensione di

10−8

, della luce.

… rispetto a 6.666 anni 6.666 3,439606297

= 1938,0125003

6.666 è tutta l'energia alle 4 dimensioni x10 delle 4 cifre reali. Per determinare la data con la precisione delle ore, date dai due zeri dopo il giorno 25, occorrono 10/100 che si muovono nel 333/100 che è solo l'avanzamento in positivo. Alla dimensione elettrica o magnetica −5

10

occorre il 960 indicante tutto il moto della realtà intera 40, in −5

−9

1.000 10 . Alla dimensione 10 indicante tutto il moto del ciclo 10 atomico, occorre tutto il moto del 3.703 in 104 unità atomiche. Flusso 103 del piano a lati lunghi 3x600 e 3x600

… rispetto a 66 anni 66 0,0340555078

= 1938,012505

66=Romano è l'energia nel 100. Va divisa per 34/103, complementari al 66=Romano nel 100 (ed indicanti il puro moto 33 di 1 −7

tempo). Alla D. unitaria del moto 10 occorre tutto il moto unilaterale dato dall’energia (666 -666/6)/107. Infine (66+12, tutto lo spazio a 4 D)/ 1010 ossia alla dimensione unitaria dell’atomo.


183

… rispetto a 381 anni 381 0,19659315922

= 1938,01250008

381 è il valore di tutto il nome, essendo quello che, sottratto alle 999/1 dei 1000/1000, determina il 6180338887 della Sezione Aurea. È l'importantissimo dispositivo della salvezza, l’Arca di Noè, lunga 300 cubiti, larga 50, alta 30 e 1 per il tetto. Per ottenere la data il divisore è in 10 -4 la realtà del 1966 meno 0,00684078. Questa è la presenza che si muove nel 1966 e che nel 6840 indica il 66/104 +240/106 (pari a 10 dì) mentre il finale 78/108 è il tempo in settimane composto da 1,5 anni, 1 come spazio e ½ come il suo tempo.

… rispetto a 207.542 anni 207.542 107,0901245477

= 1938,012500000005

207.542 è il tempo totale della velocità della luce, nell'intero 300.000.000 che in metri suoi 300 milionesimi è l'unità data da 300.000.000/300.000.000, Ne ho già scritto a partire da pag.38. Il divisore di 107,090124... è quello ideale e coerente che si riferisce alla libertà intera di moto dell'intero 100. Anche tutti i decimali sono quelli coerenti ed ideali.

… rispetto a 299.792.458 anni 299.792.458 154.690,67304777

= 1938,01250000005

Questo numeratore dà i metri percorsi dalla luce in 1 s, e dunque ha la dimensione unitaria dei 300 milioni di metri che valgono 1, essendo 300 milioni di 300 milionesimi (ossia metri). 154 migliaia sono lo spazio percorso dal 46 nel 200 indicante il 100 in tutto il suo moto di 100. 690 unità, come ho scritto prima, son tutto il moto 30 del 660, ma a questa dimensione è più comprensibile come tutto il moto del ciclo 10, in quel 700 che è tutto il moto della velocità di 600/100. Delle quattro cifre decimali della realtà, 6.730/104 è tutto il moto di −8

270 nel 7.000. Alla D. 10 della luce (dimensionata 3x108) il 4.777 è tutto il moto di 3.000 nell'unitario 7.777.


184

… rispetto a 300.000.000 anni 300.000.000 154.797,763172322

= 1938,012500000002…

300.000.000 m è l'unità dei 300 milioni di metri suoi 300 milionesimi. Rispetto allo spazio percorso dalla luce ha nel valore intero e in più solo il 107 indicante tutto il moto libero del 100. 7.631/104 è la reale velocità dello spazio percorso nella realtà intera 10.000, dal 2.369 indicante tutto il tempo 2.400 in cui si muove l'unità 31 di un cubo a tre lati 10, esistente nel tempo 1. Il 72.322/109 è il moto di 10 Å, unità dello spazio atomico, dato dal numeratore 22.222 +50.100. 50.100 è uguale al flusso 100 (intero) di 50.000 (l'intero moto in avanti nel ciclo 105 elettrico o magnetico, in 1010, la loro area totale), flusso intero di una area unitaria a lati 11.111 e 11.111.

… rispetto a 38 anni 38 0,01960771666

= 1938,0125008…

Ma è più semplice come 38 x 51,00033 = 1938,01254. Dal che si capisce che 1960 centomillesimi è l'anno percorso dall'unità elettrica o magnetica 105. In essa il 1938 intero è avanzato unitariamente di 22 anni. Nel 1960 d. Ch, quando io compii i 22 anni, un Angelo e una Angela (nomi di due coniugi reali) si amarono e, 251 giorni dopo questo giorno 25-1, misero al mondo una Maria Teresa che vale 38+62=100. Il 3° segreto di Fatima doveva essere svelato il 13 ottobre, quando costei aveva compiuto 10 giorni. È lei che, al compimento dei suoi 65 anni, nell'ottobre del 2.025 mi porterà in cielo.

… rispetto al Finimondo del 3.118,1114 3.118,1114−1.180,0989

= 1938,0125

manca al ribaltamento della Terra il tempo 0,118 (presente in 1,25 moltiplicato per 10

4

0,5

)

(tutta la realtà), nel tempo percorso da 1/6 del 3

66=Romano, da 66/6, in 10 .


185

Altri calcoli sull’esodo rispetto alle stesse costanti

7

10 , 10.000.000 : 4.938,02677

= 2.025,1004 5

5.004 (la realtà totale), perde Romano=66, e 1 perde 97.323/10 , ch’è tutto il movimento di Anna=26 e Romano=66+66/6 che sono tutto il suo tempo unitario. Significa che quando in 5.004 (che è senza alcun dubbio la realtà a 4 dimensioni che c’è solo nelle 5.000 che partono da 0) è tolto di mezzo un 66=Romano, che avanza nel tempo dei suoi nomi 3° è 1° nel suo moto unitario, costui muore. <e>, 2,718281828459045 : 0,00134229484 = 2.025,1004 08 In 22.222/107 c’è 11.111 tutto in moto alla sua D 7. Essa è -100 volte (66+66/3) meno 100x(Romano +1/3 suo). Poi 104 -516 è tutta la realtà senza R=16 e senza tutto il moto reale (=1.000/2)22.222 -13.422 = 8.800 che è 100x66+66/3 (cento Romano più il suo tempo 1/3. Pertanto, capito che 22.222 è tutto l’avanzamento di 11.111, se noi leviamo per cento volte Romano e il suo tempo 1/3, leviamo tutto il moto di Romano, Uno in 22 e trino in 66, e allora Romano si blocca e muore. Anche il 516 è tutto il flusso 500 di R=16, e così anche il suo inizio è tolto alla realtà 104 ed è la fine! 105 ϖ, 314159,26535 : 155,1326864 = 2.025,1004 004 3 5 100+66 è senza Romano in 66/6. Nei T. di (66+66)/10 , di 66/10 , 8

di 4x66/10 , e della realtà 1+3 di Dio alla D unitaria della luce. Pi greco è il rapporto 3,14… di curvatura del diametro, e qui ci sono

10

tutti quando sono 10 . Se dal 166 che ha 100+66=Romano noi togliamo 66/6 (l’unità di Romano) un Romano muore. È proprio Romano=66 che va nel tempo decimo in una coppia: 66+66=132 Anche 68 =66+(1 e 1) l’area unitaria trasversale, e 64 è 66 senza i lati 1 e 1 dell’area. Romano avanza nel “suo” tempo e muore. sinh26, 97.864.804.714,41938213 :48.325.902,61=2.025,1004 001 6 6 100x10 meno 2 DIO, (26+26), +10 meno 10 Romano=66 +15, 3

+10 meno (100 -2, Padre e Spirito) nel T. santo=61 (di 1°+2°). Il seno iperbolico di Dio è l’esagerazione della divina esagerazione. 48 è 100 -(26+26) e perde l’esagerazione di due Dio. Poi cessano 10 Romano=66 (alias vien meno Romano=66 alla D 10 di Dio) e cessa pure il 15 che è lo spazio-tempo di 10=Dio, cioè 10+10/2. Poi dal volume 1.000, vien meno il moto di Padre e Spirito santo.


186 2x105 anni 200.000 : 98,7605355 = 2.025,1004 005 100 meno 2 (Padre e Spirito santo), nel Tempo unitario corrente di 10+66=Romano, e di 6.666 meno mille 311 (inversi al 113 che sono i 3 presenti in Romano Amodeo, Torquato e RoAnAnPaToAm). 2.000 anni è il 1.000 che avanza tutto. Se vengon meno 2 interi (Padre e Spirito santo), nel tempo di 10+66 (Romano che va di 10) e del 200 che avanza in 5555 dato da 6666 -6666/6 che è Romano x101(Luigi Amodeo, suo padre) senza il tempo unitario (e senza Padre e Spirito S.) può solamente morire! T opera 7.777 : 3,840303423 = 2.025,1004 005 3 Genesi 38 è decimata, in (100 -60, meno il 1°)/10 +100 meno 5

70, tutto il moto/10 e infine 4.000 (tutta la realtà) meno 577, -9

tutto il moto 77 dei 1.000/2 reali alla D. 10 del ciclo 10 Atomico. Tutta l’opera è certamente, divinamente, 7.777. Se Genesi 38 è decimata, è Kaput! E riguarda Dio 10+30, poi solo 30 con il triplo 90 che si muove nel 3.333, come il tempo intero del viaggio. T lavoro 6.666 : 3,291688649 = 2.025,1004 0007 È percorso l’intero spazio 3, nel 29%=RO, nel 16=R=reale alla 7 D. 10-4. Poi (666+660/3)/10 (l’energia diabolica che, mossa dei -9

10/3 di Romano=66, è pura). Infine 7x7 in 10 = 10 u. atomiche. Rispetto alla totalità del lavoro 6, unitario per 1.111, la morte c’è togliendo tutto il moto in linea: 1 in 30, poi l’area reale 4x4, poi tutto il moto uno e divino di 10x66/3 del Romano a D. 10 pura e unificata nell’intero satanico 666. Infine è tolta tutta l’area del moto alla dimensione atomica e Romano è bloccato a morte! Romano 66 : 0,03259097672 = 2.025,1004 002 È fatto tutto il percorso del 3%, nel T. 25 presente di 10/4.000 e di 7 9 66/6 (999 -10)/10 +(10+66)/10 . Infine (100 -4x7)/10 ch’è tutta l’opera Una e Trina in 7 dì, alla potenza 66/6 (unitaria) di Romano. Ove sono proprio io nel mio valore 66 a determinare... la mia fine c’è quando tutto è percorso: 3% di spazio, nel presente 25 e nel 90 che è tutto il moto di 10 nel 100. Infine, nel 100mila c’è tutto il moto di 2.328, dato da 2.222+106, che indica il piano a lati unitari 1.111 e 1.111 che nel 100 fluisce in tutti i 6 versi esistenti. Anche qui, il divisore è quello esatto che toglie tutto il moto e la energia che possa riferirsi a quel valore talmente unitario in tutti i suoi dettagli da… camminare con il Dio che ha istituito proprio questi valori a immagine e somiglianza di se stesso. Quando Romano ha fatto tutto il suo percorso è al capolinea.


187 Arca Noè e nome intero 381 : 0,1881388201 = 2.025,1004 008 4 2.000+1 T, cioè 2.001/10 , meno 66/3.000 di Romano=66, +tutto 7

il moto 7 di 381, cioè 388 x1/10 (alla D. del moto 7), e il flusso 1, intero, del piano a lati 100 e 100, cioè 201 alla D. atomica m 10

-10

.

L’arca di Noè, la unica e sola struttura per la salvezza, dovendo assumere un riferimento quantitativo, assume l’unità. Nulla è più unico dell’unità. Così, nell’unità reale di 2001/104, vien meno il valore del 1° nome Romano. Poi tutto il movimento 7 del valore nominale di tutto il suo nome che è poi come tutte le 381 dimensioni in linea dell’Arca di Noè. Infine vien meno tutto il flusso 1 del piano massimo a lati 100 e 100. E l’Arca affonda! T futuro in <c>, 207.542 : 102,484795321 = 2.025,1004 0001 È percorso tutto il [(piano 100+100) +flusso 2] nell’intero. Il Tempo decimale è 1 meno (26+26) cioè meno due (Dio+Jahvè in % -4 6 con Amodeo=47 a D. reale 10 , col 5% di moto sui 100/10 di tutto lo spazio complesso, e infine il computo a rovescio 3210 alla dimensione del ciclo 10 atomico. Anche in questa velocità <c> il flusso è totale 1 di 1, ed è quello del piano totale a lati 100 e 100. Poi anche tutte le altre dimensioni che sono sottratte si riferiscono chiaramente alla sottrazione del moto vitale di un ente divino duplice: Padre e Spirito Santo. T <c>, 299.792.458 : 148.038,3184 = 2.025,1004 01 Tutto il moto 100 di 100 meno il Dio Jahvè, cioè -(26+26) nell’unità 38 della Genesi 38. Ciò nel Tempo finale reale 10-4, del 3.118 d. Ch (in cui la Terra si ribalterà) e che qui è sommato al 66 di Romano, poiché è riferito a lui come a ferma energia, che è massa in moto totale solo con 66+3.118= 3.184 dCh. T Spazio, 300.000.000 : 148.140,8032 = 2.025,1004 01 Tutto il moto 100 di 100 meno il Dio Jahvè, cioè -(26+26), fatto dal piano dai lati di tutto il moto 70 e 70, nel T del 100% -20%, e del 32 uguale a 1.0240,5, =

√ 210

che dà il lato del quadrato.

38 Genesi 38 : 0,01876450175 = 2.025,1004 0001 187/104 reali dati da 200 meno 13 (quarto dell’anno in 7 dì), poi T. di (100 meno 1/10 dell’angolo giro il 6x6, nel 66 di 5 8 Romano)/10 , poi il T di (100 meno il tempo ½ di 100)/10 più 9

11

1/10 in tutto, e infine lo spazio di (300/4)/10 , elevato alla potenza unitaria 66/6, proprio l’unitaria di Romano=66.


188 Finimondo del 3.118,1114 -1.093,011 = 2.025,1004 3 66/6 x 10 -7 (meno l’opera intera della vita), nel tempo di 66/6 in millesimi, rivela l’unità di Romano (66/6) cui è tolta tutta l’opera della sua vita e accade nel tempo unitario dei 66/6. 3 A partire dal dì del Finimondo, tolto giusto 66/6 x 10 -7 giusto questo, è tolta la vita a me Romano, e io non camminerò più con Dio, poiché il Signore… mi avrà preso! CHE VOLETE DI PIÙ ???


189

C’èRo una volta mano, Amodeo=MDA=‫=אדם‬Adamo, il 1° ch’è poi

il 2°, il 3°, il 4°, il 5°, il 6°, il 7°, l’8°, il 9°, il 10°

poi... non c’è più dal

777

9° , <L.AM. e ch>’è 10 ) dei 365! anni vissuti dal 7° figlio <È no ch>’è No è il 10° ‘25,10.4 (a D. del

È un tutt’UNO... nei primi DIECI!


190

Saronno 7 luglio 2.018 ai 111 anni esatti dalla nascita di mio padre il 7-7-7


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