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Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo
Disturbo delirante Avevo profetizzato per il 23 maggio 2003, alle 21 o alle 22 (per l’ora legale), un intervento della Divina Provvidenza, che regola il mondo, il quale fosse la conseguenza del gesto compiuto alle 21 il 13.11.2001, contro Gesù da un Sacerdote a Cogliate. Egli mi scacciò dal Coro della sua Parrocchia, pur giudicandomi senza alcuna colpa, e – vedendomi come uno che perdesse il senno per l’affronto ingiusto subito – mi disse “Vai a farti curare!”. Scacciando me – vittima innocente – scacciò Gesù. Poiché non si scaccia e mortifica un innocente da una struttura della Chiesa, sapevo che Dio avrebbe punito quell’affronto fatto a Gesù, costringendo tutti ad “andare a farsi curare”, dalla Sars. Ma il 18 maggio, assieme a tutti i fedeli di Cassina Ferrara, ci recammo in pellegrinaggio dalla Madonna dei Miracoli (che già nel 1575 salvò il saronnese dalla peste di allora) per tener fede al voto di allora e stringerne uno nuovo. Io pregai che – se possibile – Dio facesse pagare solo a me. Così alle 21 di quel 23 maggio poliziotti vennero inutilmente a cercarmi a casa; mi trovarono solo alle 22 e fui costretto ad “andare a farmi curare”. I dottori, avendo in 12 giorni controllato il mio stato mentale, hanno concluso che il mio era solo il “disturbo delirante” di un intelletto frustrato dalle disavventure della vita ed irretito in una sorta di esaltazione mistica. Io do una lettura critica al trattamento riservato a me, assolutamente simile a quello già riservato al Cristo, messo in croce per il suo “disturbo delirante”. Nel mentre mi offendono… mi danno ragione!