Istruttoria al PROCESSO contro Rimano AMODEO

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Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO

XII giorni di ISTRUTTORIA del

PROCESSO A ROMANO AMODEO

15-11-2012


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PRIMO GIORNO. GIUDICE: Questo è il processo contro Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, accusato di empietà, per essersi proclamato l'incarnazione – nelle due persone del Padre e dello Spirito – della Trinità di Dio. Si dichiarano parti civili la Chiesa Cattolica e tutte le altre Religioni del mondo. Imputato, si alzi: E' coerente l'accusa alla verità da lei sostenuta? IMPUTATO: Sì, Signor Giudice. Io sostengo che Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo è il mio nome, ma che io sono solo il puro ed inconsistente personaggio che la Trinità di Dio ha scelto per incarnarvi il Padre Spirito santo del Gesù di Nazareth, incarnato a suo tempo nella persona del Figlio mandato dal Padre. Sostengo quanto già San Paolo sostenne all'Areopago di fronte ai filosofi ateniesi: che vivo e sono in Dio, ma non solo io: con me tutte le anime dei viventi, che sono tutte anime di Dio, aventi la stessa sostanza di Dio. In ciascuno di noi Dio ha assunto la croce del limite, finalizzata ad una vittoria generale, poggiata su una reale determinazione soggettiva e volta a far sì che attraverso il limite assunto in ogni possibile personaggio, Dio renda concreta la stessa vittoria del suo Essere Assoluto. Il Dio Trinitario si è incarnato in un personaggio che, invece di caratterizzare la personalità di un'anima specifica, le rappresentasse tutte come il loro Creatore. Lo ha fatto alla fine del tempo per condurre a perfezione l'opera iniziata dal Figlio e secondo l'antica promessa di venire al mondo per salvarlo dall'Apocalisse di quel nuovo Diluvio Universale, secondo la promessa fatta a Noè che mai più l'acqua avrebbe distrutto tutta l'umanità. Lo salverà come già principiò a fare Gesù, morendo alla fine del prossimo 21 dicembre 2012. GIUDICE: Ha altro da dire a sua discolpa? IMPUTATO: Solo che assumo su di me ogni colpa esistente nel mondo, dichiarando che tutto è solo bene, nel piano di Dio, ma che ho la responsabilità di avere consentito l'apparenza del Peccato Originale, che permettesse all'uomo l'arbitrio del giudizio personale su cosa fosse il bene e cosa il male. Avendo con ciò messo a morte ciascuno, nei limiti imposti alla mia stessa anima infusa in loro e da condividere, e avendo dato così apparente consistenza di verità alla morte e al loro peccato, dopo di avere inscenato la parvenza di una morte in mio Figlio, ho ritenuto giusto di subire io stesso, suo duplice padre, la stessa mortificazione e lo stesso castigo, assumendo io stesso il peccato che esentai a Gesù. Se con il Cristo ho inteso creare i presupposti per un perdono di tipo ideale, grazie al suo sacrificio sulla croce reale, noi qui siam venuti in unità per un perdono vero, assumendo noi stessi il peccato in un personaggio come quello di tutti: apparentemente peccatore e RIO, ma interpretato da uno Spirito santo è PIO, castigato in ciascuno, al fine di consentirgli meriti soggettivi, pagati con il personale dolore. Io, Dio, ho la responsabilità di questo dolore che è sorgente di santità ma che ho imposto. Per questo venendo in Romano Amodeo ho voluto inscenare anche il CASTIGO DI DIO. Anche in me sarà sorgente di santità. Ho voluto dimostrare tutto il mio amore alle mie tante anime, dimostrando loro di amarle più della mia stessa vita. Dio ha tanto amato il mondo da dare non solo il Figlio, ma infine anche il Padre e lo Spirito santo, per la finale sublimazione di tutti alla eredità divina. Con Gesù l'Assoluto si è delimitato come l'uomo e con il Padre e lo Spirito santo lo ha ripetuto per elevarlo veramente e consapevolmente al rango divino che è proprio di ogni anima, tutte essendo anime di Dio.


4 GIUDICE: Bene, se ha finito, vorrei sentire l'accusa. ACCUSA: L'imputato si è condannato da solo. Noi dovremmo fare come fece il capo del Sinedrio, Caifa, quando udì Gesù ammettere di essere Figlio di Dio: stracciarci le vesti. La colpa sta in tutto questo che l'imputato ha affermato: è un EMPIO, ancora più di quanto poteva essere un Gesù che si dichiarava Figlio, mentre l'imputato ora si dichiara addirittura suo Padre. GIUDICE: Parli ora la Difesa. Sintetizzi quale sarà lo schema in base al quale tenterà di discolpare l'Imputato. DIFESA: Procederò in questo modo: • Prima mostrerò brevemente le ragioni che portano a credere “UN DIO” l'imputato, elencando tutte le azioni assolutamente geniali che ha compiuto. • Poi dimostrerò che tutte le Scritture Sacre hanno anticipato proprio la venuta di Dio in un personaggio avente il suo nome. Poiché questo è un processo di EMPIETA' RELIGIOSA, mostrerò prima brevemente le vere ed assolute conquiste dell'imputato, nei campi della scienza e della filosofia, solo per far comprendere che non siamo in presenza di un mentecatto, ma di un genio assoluto possibile solo ad un Dio. GIUDICE: Bene, allora cominci dal primo punto e ci dimostri che cosa possa portarci a definire “UN DIO” l'imputato. DIFESA. Quando, in un ramo qualunque dell'attività umana, una persona denota delle prestazioni assolutamente di eccellenza, lo si definisce “UN DIO” nel suo settore. Ora, nonostante sia trascorso molto tempo da quando l'uomo ha cominciato a ragionare, restano ancora domande insolute. 1. Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo. 2. Cosa è veramente l'esistenza? Una realtà? Un Sogno? 3. Esiste Dio o è solo una sublimazione della mente umana? 4. Come è nato l'Universo? 5. Possiamo avere prove della vita ultraterrena? 6. Da cosa nascono le dimensioni base del mondo? 7. Massa, spazio, tempo, energia... sono davvero principi universali? 8. Che relazione c'è tra l'assoluto e il relativo? 9. C'è qualcosa a monte della Relatività Generale Einstein? GIUDICE: Basta, basta! Lo sappiamo tutti. Sono domande senza possibile risposta. DIFESA: Concordate con me, Signor Giudice e voi tutti che mi ascoltate, che chi sapesse dare una risposa, una sola tra queste tante, sarebbe un genio? Genio inarrivato, perché a nessuna di queste risposte l'uomo è ancor giunto. Ad Einstein è bastata la sua famosa formula, ma solo dopo che ha dimostrato di prevedere con esattezza assolute novità. Fino a quel momento non solo lui ma ogni possibile GENIO, al massimo, è un Genio non riconosciuto o INCOMPRESO. GIUDICE: Avvocato, la prego: sia stringato. Questa questione minaccia d'essere interminabile, per cui non faccia retorica e venga al punto. DIFESA: Il punto è che l'Imputato ha dato una risposta su basi scientifica a tutte quante le domande elencate sopra. Non ad una sola, ma a tutte.


5 GIUDICE: E' una affermazione che sembrerebbe azzardata a tutti. La Difesa è certa di quello che dice? Potrebbe dimostrarlo? DIFESA: Senza alcun dubbio. La Difesa può addirittura mostrare un metodo certo per conoscere la verità essenziale e segreta di tutte le cose? GIUDICE: Come sarebbe possibile? DIFESA: La mente dell'uomo è straordinariamente sapiente. Non mi riferisco alla sapienza cosciente, ma a quella naturale, che permette al cervello di dirigere perfino una donna perfetta imbecille, nella sua intelligenza secondaria, a costruire sapientemente in se stessa una vita nuova. Ebbene, questa intelligenza naturale, che non è consapevole, quando elabora in se stessa i concetti, espressi a parole, pronuncia parole il cui costrutto è la perfetta espressione delle realtà cui sono riferiti. GIUDICE: Cosa vuol dire, in parole poverissime? DIFESA: Che quando un italiano concepisce un concetto espresso dalla parola “MONDO”, le singole lettere, così espresse nella loro sequenza, riproducono la vera ESSENZA del mondo. GIUDICE: In che modo sarebbe possibile? DIFESA: Attraverso la rappresentazione atomica della stessa struttura del mondo, che l'intelligenza naturale comprende perfettamente e rappresenta in tal modo con lettere aventi un preciso significato fisico. La M rappresenta 10^11 dimensioni unitarie dell'atomo, che sintetizzano il prodotto tra 10, ciclo atomico in linea e 10^10, la totale percorrenza del ciclo atomico, uguale ad un metro. Dunque il basilare segno di cosa sia il mondo è dato dal ciclo atomico che percorre il suo intero ciclo e che è rappresentato nell'indice 11 la lettera numero 11 dell'alfabeto italiano. La seconda lettera del “concetto” proprio al mondo è il 10^13 rappresentato dalla lettera O. Si tratta della massa, data da 10^3 masse atomiche unitarie che avanzano per tutto il ciclo 10^10 della lunghezza. La terza definizione, data attraverso la lettera N, che è uguale a 10^12 dimensioni lineari atomiche rappresenta l'area unitaria data da 10^2 unità atomiche, che avanza di tutto l'assoluta lunghezza intera 10^10. La D, quarta lettera di MONDO, corrispondente alla dimensione atomica data da 10^4, rappresenta ora la realtà, sello spazio a 3 dimensioni e del tempo ad una dimensione. L'ultima lettera O ripete l'avanzamento 10^10, totale, del volume atomico della massa 10^3, ora quella dell'antimateria. Quella che per noi è una sequenza, M-O-N-D-O, è in verità la rappresentazione naturale di qual sia la struttura atomica del mondo, che la nostra intelligenza primaria ben conosce ed è in grado di rappresentare nella sua verità. Pertanto le parole SINTETIZZATE per i concetti, dalla nostra sapientissima intelligenza naturale SMASCHERA il contenuto relativo alla struttura atomica del MONDO, per come il concetto è espresso da queste lettere. ACCUSA: E' una tesi pazzesca! DIFESA: No. Il nostro cervello aiuta sempre la nostra intelligenza secondaria in modi semplicissimi. Dolore e piacere sono la semplice spinta a farci sfuggire quanto sia dannoso e perseguire quanto è necessario e fondamentale. Non a caso la cosa più amata da tutti gli uomini, quella che più dona piacere, è la sessualità. Con il piacere immenso di un “venire” nel coito la natura assicura la sua sopravvivenza. Allo stesso modo, con la facile espressione delle parole, i concetti sono espressi nella loro profondissima verità strutturale. L'accusa si comporta come quando un uomo, non sapendo che un rapporto sessuale sta alla base della vita, si sentisse dire


6 che proprio quell'invitante gesto apre alla vita, e deridesse chi glielo spiega, dicendo: “Sarebbe troppo facile! Troppo semplice! Per costruire un uomo, ogni uomo deve compiere prima studi approfonditissimi!” GIUDICE: Naturalmente, come per i punti ignoti a tutti e che Romano Amodeo conosce, immagino che la Difesa ci dia le spiegazioni opportune per crederle. DIFESA: Certamente, signor Giudice. Ma per farlo occorre addentrarci in un contesto anche difficile da seguire, per persone che non abbiano dimestichezza con la realtà fisica e con la filosofia della Fisica. Allora io propongo che per un momento si faccia un atto di fede all'assicurazione, data dalla Difesa, che tutte queste verità hanno una spiegazione, e che sarà oggetto di una puntuale spiegazione, oggi, fino al termine della giornata di oggi. Per cui chi non voglia addentrarsi in esse, per verificarne di persona l'attendibilità, lasci pure l'aula e si presenti domani, quando la Difesa ricomincerà mostrando tutti i segni presenti nelle Sacre Scritture, e precisamente nella Bibbia, che sono una rivelazione profetica dell'incarnazione finale di Dio Padre e Spirito santo, nella persona di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, nato il 25 gennaio 1938 da Luigi Amodeo e Mariannina Baratta, a Felitto, nel Cilento dominato dal Monte Stella, dunque in un nuovo Presepio ai piedi della Stella. GIUDICE: Sono d'accordo con la Difesa. Chiunque abbandoni l'aula, faccia un atto di fede nei confronti della Difesa che sulla sua parola anticipa che Romano Amodeo è stato capace di togliere dall'Esistenza ogni mistero, rispondendo alle domande chiamate impossibili. ACCUSA: Io protesto. Chi va via deve andarsene senza nessuna certezza. GIUDICE: Romano Amodeo è accusato di EMPIETA'... ma, fino ad avvenuta condanna, egli deve essere ritenuto INNOCENTE. Questa è la prassi di ogni Processo. Ora, se la Difesa si accinge a dimostrare le verità di quanto ha dichiarato, e uno spettatore evita di appurarlo, o di appurarne l'inconsistenza, lo fa a suo rischio e pericolo. Rischia poi di vanificare tutto il resto del dibattito che la Difesa pronuncerà a partire dalla DIMOSTRATA VERITA' delle cose che dice. Pertanto chi se ne va, per non subire la fatica del controllo, a semplicemente la verifica, e non può poi esserne danneggiata la difesa successiva che sarà fatta sulla base delle verità accertate. DIFESA: Infatti è proprio così. Io DIMOSTRERO' la verità della conoscenza naturale, posseduta dall'intelligenza primaria, e tale che l'espressione attraverso lettere riproduce la FORMULAZIONE della struttura atomica delle cose concepite in modo ideale. Dimostrerò la VERA CABALA, che solo Romano Amodeo conosce e illustra, dimostrandone la verità. ACCUSA: In che modo? DIFESA: Il metodo scientifico di appurare ogni assoluta novità che, proprio per l'assolutezza della novità non può essere dimostrata da verità preesistenti. Si anticipano delle previsioni, e se queste sono confermate in uno scrupoloso controllo, la teoria è confermata. GIUDICE: Sarebbe importante che lo facessimo subito, prima di lasciare andar via le persone che non vogliono studiarsi le condizioni fisiche. Se ho ben capito, si tratta di verificare la bontà di una CABALA, costruita sulla lingua italiana. DIFESA: Sì, è così.


7 GIUDICE: E allora ne dia una anticipazione, che non implichi conoscenze scientifiche. DIFESA: Va bene, signor Giudice. La tesi è questa: Alle lettere dell'alfabeto italiano, composto di 21 lettere, corrispondono le lettere, dalla A alla Z. Ora noi possiamo osservare che, se è vero che un mondo ha un Dio UNO e TRINO, che domina con i 10 biblici Comandamenti, 10 sia il ciclo che ordina tutto. Vediamo come possa essere quantificata l'Unità e la Trinità di Dio, attraverso i numeri. 1 +(1+1+1) = 4 1 +(2+2+2) = 7 1 +(3+3+3) = 10 1 +(4+4+4) = 13 1 +(5+5+5) = 16 1 +(6+6+6) = 19 1 +(7+7+7) = 22 1 +(8+8+8) = 25 1 +(9+9+9) = 28 1 +(10+10+10) = 31 1 +(11+11+11) = 34 1 +(12+12+12) = 37 1 +(13+13+13) = 40 e siamo giunti al multiplo di 4. Possiamo cogliere l'avanzamento di 3 in 3, e anticipare 43, 46, 49, 52... arrivando con ciò alle settimane totali presenti in un anno, come a quanto, unitariamente, corrisponda al 7 della seconda riga. Se l'Unità e Trinità è composta con gli stessi numeri, abbiamo: 1 +(1+1+1) = 4 2 +(2+2+2) = 8 3 +(3+3+3) =12 4 +/4+4+4) =16...e si avanza di 4 in 4, avendo in tal modo i numeri: 20, 24, 28, 32, 36, 40. Il primo valore comune a entrambe le rappresentazioni è dato dal 16, poi dal 28 e dal 40... con un intervallo dato dal 12 che moltiplica il ciclo 3 con il ciclo 4... ma a cominciare dal 16. Ciò premesso, la “previsione” che possa verificare questa teoria sta in tutti i nomi dati a DIO. Cominciamo da: 6=1×(2+2+2)=ABBA' come Gesù chiamava il Padre (trinitario nel 2). 10=1+(3+3+3)=IA=DEA=ADE ove 10 è il valore di Dio, nel Decalogo, e JA è la coppia paterna in JAHVE. 11=2+(3+3+3)=10+1=AL, nome ebraico di Dio. 12=3+(3+3+3) =AM, nome ebraico di Dio. 13=10+3=AMA, dichiara l'attività di Dio ed è il fine del BUDDA GautAMA.. 14=10+3+1=ALBA, e comincia il Giorno come i 7+7 della Creazione. 15=CAM, figlio di Noè. 16=4+(4+4+4)=BABBI=R. (Principio di Romano, che è i Babbi di Gesù). 17=1+[4 +(4+4+4)]=RA, Dio del Sole, ma anche Principio di Romano Amodeo. 18=6+6+6= CABALA. 21=7+7+7=ARCA=ELEA=”E' R.” (è Romano). 22= 1+(7+7+7) =ALLA'=IO=CASA= “E' R.A.” (è Romano Amodeo). 23= 2+(7+7+7)=ABELE, figlio n.2 di Adamo. 24= 3+(7+7+7)=BENE. 25= 5+5+5+5+5 le 5 dita della MANO, ciascuna =5 ed è la BIBBIA. 26=2 ×10+3=DIO=EVA=BARABBA=CABALAH=ANNA, due persone une e trine. 27= (3+3+3) + (3+3+3) + (3+3+3) = MAGI.


8 28=7+(7+7+7) = DUE. 28=RO, il Principio dualistico di Romano. 30=10+10+10=ALLAH=BUDDA=ADAMO=NOE'. 31=BRAMA, divinità induista. 33=SEM, il figlio di Noè da cui la vita di 33 anni di Gesù. 35=7 volte 5 (la mano creatrice di Dio)=JAVE=MAMMA. 36 = DUO. 37= 1+(12+12+12)=AMON=MADRE=LUCE. La sua lettura inversa, 73, è il CALVARIO e l'INFERNO. 38 = 2+(12+12+12) = BUDDAH=MARIA=CAINO=TRE, Genesi 38 di Romano. 40 = 10 +(10+10+10)=PADRE=JAFET=GIUDA=CROCE=CIELO. Giuda fu proprio costretto ad essere il Padre che sostituisse il primogenito morto chiamato ER, in Genesi 38, genesi nell'anno 38 di chi “E' R.” (la roMANO nata per prima) 41= 1+ [10 +(10+10+10)]=AMOR=ROMA=RAMO=LOT Anche LOT sostituì il Padre morto, nella frequentazione di Abramo. 42 = 12 + (10+10+10)=GIACOBBE=GIONA=”O RO”, pari a 6×7, tutto il lavoro della creazione del mondo... e del Popolo di Dio. 43 = 1+12 +(10+10+10=JAHVE, Dio di Gesù e i 12... più tutto il lavoro della creazione. 44 = 11 +(11+11+11) =ATON=ABRAMO=SARAI=UNO (ciò che è Dio), Il Dio disco del Sole e Abramo tratto Ab R. Amo (Romano Amodeo). 46= 1 + (15+15+15)=GEOVA=I.N.R.I.=MOSE'=ACHILLE= Ove l'America è oracolo del “nuovo mondo celeste”, tratto dalle Pasque di Mosè e del Iesus Nazarenus Rex Iudeorum. 47= 2 + (15+15+15)=SIVA=NUME=TAMAR=CESARE=AMODEO nel suo essere i 2 babbi di Gesù. Tamar è l'antenata di Gesù che partorisce la MANO che esce per prima rientra, dando poi la precedenza al fratello... da cui nascerà Gesù... venuto al mondo per primo mentre la MANO di RO (XP, Cristo) verrà per ultima in ROMANO. 48 =12 +(12+12+12) = GESU' = VITA = ”RE MAGI”= ANGELO = ASSO = CALORE = LINDO= LUCCICA = AIUTA = MIETE = PIANGE = URNA = AMANTE = ITALIA (stivale delle 7 leghe) il tutto uno e trino in 12 apostoli. 50=solo il positivo nel 10×10 da -50 a +50 = SATANA. 51 = SION=PAOLO=MARTE=CENTO. 54 = 18+18+18 = T T T (calvario) = RUBEN = MADONNA = FIGLIO = AMON RA = GIOVE = ARTU' = CRANIO (luogo del Calvario). 55 = 11+11+11+11+11 = FARAONE. E' il divino “mediatore” che salva con le 10 dita 5+5 il Popolo di Dio dalla distruzione per fame. È ONE (uno per il mondo) che FA R.A. (fa il Romano Amodeo, salvatore del mondo) 56 = 14 + (14+14+14) = TERRA. è il TER (3 ROMANO), esattamente R.A. (Romano Amodeo), e Dio ha dato il suo nome alla Terra, come scritto nei Salmi, costruendo con il piano a lati 7+7... mentre sono 7 i giorni del flusso. 57 = è 1 + [14 + (14+14+14)] TROIA. La città dell'assedio di 10 anni descritta da un OMERO, che alludono alla croce T del Dio IA chiamato RO (la XP del Cristo)... “o ME: RO”... un poeta cieco. 58 è 22 +(12+12+12) = GAUTAMA.= CRISNA laddove il 22 in uno “E' R.A.” , è anche il Budda, o Krisna. 59 = 2 + (19+19+19) = EL-SHADDAI = SODOMA. Nome che Dio ha segnalato ad Abramo e città pervertita distrutta... ma la sua conversione sarebbe esattamente la lettura al contrario di SODOMA = AMOD.-o-S., Amodeo o Salvatore dal castigo inferto a Sodoma... e GOMORRA, a sua volta convertita in A.R.-ROM-o-G. (Amodeo R. - Romano o Geova/Giove/Gesù/Gautama). 61 è 1 + (20+20+20) = SANTO = STELLA. 62 è 2 + (20+20+20) = ZEUS. E sono le 2 persone incarnate in Romano. 63 è 3 + (20+20+20) = ISRAELE = VENERE = NERONE = MORTE. Sorprendono NERONE e MORTE? Ma “NE' R-ONE” ed “M – OR -TE” rivelano l'assenza di R, numero ONE per il mondo, ed un “11 oppure (“or” per il mondo) un TE italiano”. Romano che sovverte la MORTE dà luogo ad un latino “ET ROM”, anche Romano, anche uno “senza precisa nazione”... perché è di tutto il mondo.. 64 è 16 +(16+16+16) = STELLE. Come ST. Santo dio L, elle. Ma è un universo uno e trino nella R (di Romano) che vale 16 = (1+3) + [(1+3) + (1+3) + (1+3), ossia è Uno e Trino nel suo stesso essere uno e trino.


9 66 = 33 + 33 (cioè 2 vite divine, quelle del Padre e Spirito santo) = ROMANO = MATTEO.... laddove ROMANO MATTEO allude a Romano Amodeo. 68 = 2 + (22+22+22) = EMANUELE = IOVIS = EUROPA. È tutto il cammino da -10 a +10 di GESU=48. L'EUROPA è oracolo della Patria del Buon Romano Padre. 69 = 3 + (22+22+22) = VERITA'. È il Dio 3+3+3=9 che si coniuga rovesciandosi, e fa il famoso SESSANTANOVE... in cui l'uomo va sulla luna, e Romano si sposa.! 70 indica quanto il Dio 10+10+10 si muove nel piano 10×10 del Dio ebraico che opera con i 10 Comandamenti = SIDDARTA = EGITTO = GIORNO. Il primo è il Budda quando si chiama GautAMA, il secondo nome indica da dove è tratto il Figlio, e il GIORNO è la BASE della creazione in 7 giorni... ma è oracolo del GIO-R.no del Gioshua (nel trinitario principio GIO) e R.NO è R(oma)NO, senza “o” (alternative) e senza “ma” (obiezioni). 73 = 1 R. (ossia il 17=S, salvatore) per come si muove nel piano 100 di Dio) = CALVARIO = INFERNO, laddove l'inverso 37 è la MADRE, alias la LUCE, alias AMON (ad alludere al nuovo AMO... a cui puntò fin dall'inizio ADAMO). 74 è il 16, la R di Romano, per come si muove nel piano 100 del Dio del Decalogo, laddove CRONOS=74 è il Dio Tempo, ed è SALERNO. 75 è 25+25+25, laddove ciascuno è 5+5+5+5+5, quante le 5 dita della mano che valgono ciascuna 5! = PIETRO = ETTORE = ”RE ARTU'” = ARMAGEDDON. Ossia chi è lanciato dalla mano di Cristo, chi è l'eroico difensore di Troia, chi è il Mitico Re che cerca il SACRO GRAAL (che allude al Cristo Romano di Salerno con SACRO, e il Gesù Romano Amodeo dio AL, con G.R.A.-AL). Infine è chi condurrà l'ultima guerra, alla fine del tempo, ove la stessa ARMA è Amodeo Romano. 76 è 19 + (19+19+19) = CRISTO = NUMERO, un nume di nome RO, la P di XP=Cristo 77 è il 23 (la vittima ABELE) che si muove di 77, e guai chi uccide Caino! Peggio ancora chi uccide LAMECH (77) ma Gesù l'ha girato in PERDONO = PERDONO = VISNU' = GIUNONE = GOMORRA !!! = NUOVO... laddove il NUOVO PERDONO vale il 77+77=144 dato da 12 DODICI !!! 78 è 1 +PERDONO = ANTONIO... il secondo nome di Romano=66 che, aggiunto al 66 porta proprio al 144 dato da 12 DODICI! 80 è il moto 10 di 10, dunque 20, per come si muove nel piano 100= FELITTO, ed è il paese natale di Romano. Poiché il moto 10 di 10 è 10, egli viene a FELITTO = 80, aggiungendo 10 ad EGITTO (=70). 84 è SARONNO e CIMITERO. 85 è 5+5+5 per come si muove nel piano 100 del Dio del Decalogo= RE MANASSE. Fu detto Re EMPIO, e lo divenne a 22 anni, regnando per 55 (e facendo il mediatore del 100+10, ossia del piano 10×10 che avanza di 10). Mediò tra Jahvè unico Dio e tutti gli altri venerati tutti poiché tutti capiti Jahvè. 90 è il moto del Dio 10 nel piano 100 = GIUSEPPE = MAOMETTO = APOCALISSE = INFERNO. Non stupitevi di questo MIX. Sono tutti SOSTITUTI! Giuseppe sostituì il Faraone e Giuseppe di Maria SS sostituì lo Spirito santo. Anche Maometto ha sostituito Gesù (correggendo troppo buonismo attribuito a Dio). Bene! Saranno allora corretti e sostituiti anche MAOMETTO, anche l'APOCALISSE e l'INFERNO. Saranno letti nel 9 dato da 3+3+3, le tre persone trinitarie della Trinità. 94 Sono due enti Trini (Padre e Spirito santo) che così si muovono nel piano 100 del Dio del Decalogo = AUGUSTO = CENTUPLO. La promessa di Gesù. 96 ora è la unità e trinità di Dio a percorrere una tratta nel Piano 100 del Dio del Decalogo = SPIRITO = MELCHIORRE = ASSOLUTA. Questi lo SPIRITO è chi è uno e trino... come uno dei 3 MAGI... in una tratta ASSOLUTA. 100 è la presenza del piano di Dio, fatto da un Dio Uno e Trino, 1+3=4 = QUATTRO. Ma questa parola è oracolo di QUA RO (Romano, XP) ha TT, le due croci del Padre e Spirito santo, nomi che valgono 202, ossia 200 +2, come è giusto, visto che sono due 100 e due 2. 104 è 1+3 (il Dio Uno e Trino) che avanza di 4 nel Piano 100 = IUPPITER. Ecco chi è! È il ROMANO IUPPITER 106 è il 3+3 (del duo Paterno di Gesù) che avanza quanto il piano 100 del Dio del Decalogo = PERFEZIONE = “LA FINE DEL MONDO”. Questa è la PERFEZIONE: Padre e Spirito santo che avanzano nel Piano di Dio. 107 è 7 (la creazione) relativa al Piano del Dio del Decalogo = GERUSALEMME. La città santa di Dio sta a mezzo tra PERFEZIONE e ASSOLUTO. 108 = ASSOLUTO. E dato sempre dal DUO paterno, 2^3=8, che opera con potenza trinitaria e si muove quanto il 100 del Piano di Dio. 109 = MATUSALEMME. È 3+3+3 ad avanzare di 100... ed è la massima vita possibile ed immaginabile. 113 = TORQUATO = ROMANO AMODEO = “E' ASSOLUTO !!!”.


10 Questo 5° nome di Romano vale il suo primo nome (la primogenitura) della sua Famiglia, ed è 100, +1 +12, perché occorre nuovamente il Cristo e i 12 apostoli riveduti e corretti. 114 = GIULIO CESARE. È 7+7, la creazione celeste e umana, impersonata nel primo degli imperatori... che è ucciso, è vittima consacrata come il Cristo a livello del potere umano. Il 7 implica il giorno... e non a caso il Calendario di Giulio Cesare è quello che celebra il 25 dicembre il RA ROMANO (Romano Amodeo, Dio del Sole)... cui la Chiesa farà subentrare IL FIGLIO, nel suo Natale. 117 = “LA FINE DEL MONDO”. Possibile che valga tanto? 17 è il ciclo 1 della R. del Dio in un Romano che... è la fune del mondo se visto nel piano 100 del Dio del Decalogo! 4/4 +4×4 = 17 è tutto il ciclo del Dio 1+3=4. 118 = TESTAMENTO. Naturale... alla fine del mondo! È 2 +(29+29+29), un DUO! Suo è il Testamento! Ma è Trino nel RO=29. 124 = GESU' CRISTO. Al tempo pieno dato da 6 +(6+6+6)=24 ore, ecco Gesù Cristo, nel piano 100 del Dio del Decalogo. 125 = CRISTOFORO. Quando è UN Gesù Cristo (1+124) nato il 25, porta sempre ad un nuovo mondo ed accadrà nel cognome COLOMBO, che scoprirà una AMERICA che è oracolo di un AM è R.I. CA (qua)... qui Il Dio ebraico AM è Amodeo, è il Romano Iesus! 127 = GIUDA ISCARIOTA = PURGATORIO. Manifesta il solito PERDONO introdotto da Gesù Cristo, e per Giuda Iscariota ci sarà il Purgatorio e non l'Inferno. Perché? Grazie a (3+3+3) + (3+3+3) + (3+3+3) = 27, grazie alla trinità della trinità, nel piano 100 del Dio 10 che detta 10 Comandamenti. Che poi è lo stesso che a Medjugorie ne detta altri 10... mentre è vivo nel mondo e si rende palese attraverso Maria. 128 = SIDDARTA GAUTAMA. Anche Budda godrà del Dio Uno e Trino nel 7 +(7+7+7) della sua creazione del mondo... secondo il piano 100 dettato col Decalogo ebraico e i 7 giorni descritti in GENESI 1 nella Bibbia. 133 = “GUERRA DI TROIA”. Ma il mondo è una DIVINA COMMEDIA! Ed ecco la mitica TROIA dell'assedio decennale, come il 33 della vita divina del Cristo, nel piano 100 del Decalogo ebraico. 141 = CESARE AUGUSTO. Il primo Cesare che non è ucciso e fonda l'Impero Romano è mitico, anche se reale. 141 è il piano 7+7=14...leggibile sia da destra che da Sinistra, ove il 41 è AMOR=ROMA=RAMO=LOT. 157 = SPIRITO SANTO. È dato da 1 +(52+52+52), laddove 52 sono tutti i gruppi di 7 giorni in un intero anno. Pertanto è un trio di ANNI... laddove ANNA=26 è Dio=26, la “mediazione” data da 2 stagioni, perché 26+26=52 settimane. È Signore e da la vita. È 1 signore e dà 3 ANNI ancora d'esistenza prima dell'Apocalisse... a tutt'oggi 2010. 165 = VERITA' ASSOLUTA. Da chi è data? Dal 65 che vale (basta andar sopra a vederlo) 1 +STELLE (=64), e 1 meno di ROMANO (=66). La verità assoluta sta nell'esatto mezzo tra ROMANO e le STELLE. 171 = “CENTUPLO QUAGGIU'”. É il ciclo assoluto della realtà, dato da 1+(1+3)×(1+3)=17, quando moltiplicato per il 10 del Decalogo o i 10 segreti di Medjugorie. È una quantità immutabile, sia vista ora, si come vista quando vedremo tutto muoversi a rovescio. Possiamo anche dire che il soggetto in moto 100 è il 71 dato da “1 SIDDARTA” (un Budda). 190 = CRISTOFORO COLOMBO = “IL CENTUPLO QUAGGIU'”. La scoperta del NUOVO MONDO (il Cielo!) ma anche di quello che ci sarà dopo il 21 dicembre 2012, sono assicurati da una reale persona... portatrice di Cristo, come precisa il nome Cristoforo, di chi ha scoperto l'America... compiendo una cosa CREDUTA IMPOSSIBILE... come quelle che fa Romano Amodeo, analogo portatore del Cristo. 251 = PADRE +FIGLIO +SPIRITO SANTO. Rivelano d'essere il moto di un 51 = PAOLO (4° nome, quello della realtà una e trina di Romano) nel piano 100 del Dio che ordina con il 10. 256 = PADRE, FIGLIO E SPIRITO SANTO = VENTUNO DICEMBRE DUEMILADODICI. Rivela che quando PADRE+FIGLIO+SPIRITO SANTO “E'”, vale in più il 5 della sua mano destra... ed è il SOGGETTO che, alla fine del 2112-2012 immolerà la sua vita per la salvezza della vita della sue Creature, nel temuto giorno dell'APOCALISSE. 278 = “RE VITTORIO EMANUELE TERZO” è chi ha impersonato la figura del finale EMANUELE, che era atteso nella sua trinità, e Vittorioso Imperatore del nuovo risorto Impero Romano che prenderà il posto della Chiesa Romana del Figlio... una volta accertata la venuta in incognito delle due persone del Padre che lo aveva mandato. Il Valore “essenziale” di questo imperatore perdente è di essere uguale a PADRE+FIGLIO+SPIRITO SANTO solo aggiungendo alla sua umana persona (3+3+3) + (3+3+3) + (3+3+3)... ossia la trinità della trinità divina. 381 = ROMANO ANTONIO ANNA PAOLO TORQUATO AMODEO. È il nome segreto di Dio. Lo dimostrano i numeri. 100 + (100+100+100) =400 è l'unità e Trinità in tutto il Piano 10×10 costruito sui 10 ordini del Decalogo. 400 è un valore assoluto nel quale ci deve essere il dio 1, in un 10+10 lineare che va da -10 a +10 ed è la crescita +20. IL MOVIMENTO è dato da 20 -1 = 19, ed è il secolo n. 19 dopo Cristo in cui Romano Nasce nel 38. Anche il 19 è espresso in 100 (e sono anni). Essi, occupando 19 nel 400, si muovono esattamente quanto 400 -19 = 381 = Nome completo di Dio. Poiché OGNI COSA è espressa con il suo NOME, il Nome completo di Romano Amodeo si pone come il RIFERIMENTO ASSOLUTO.


11 Riscontrando ogni nome con questo ASSOLUTO, si comprende che cosa manchi alla cosa avente il nome RELATIVO. Alcuni Esempi: 1. 381 -251 = 130 mostra che Padre+Figlio+Spirito santo devono valere per 130, ossia in un Cristo e 12 apostoli, da moltiplicare per i 10 Comandamenti divini. 2. 381 -124 (=Gesù Cristo) = 257, ossia “E' 1 Padre +Figlio+Spirito santo” 3. 381 -128 (=Siddarta Gautama) = 253, ossia +2: Padre+Figlio+Spirito santo” . 4. 381 -73 (=INFERNO) = 308 = ASSOLUTO. Occorre l'ASSOLUTO per eliminare la DEFINIZIONE unilaterale dell'INFERNO. 5. 381 -50 (=SATANA) = 331. Ossia occorre vita divina 33 moltiplicata per 10, in 1 che sia concreto e sia Romano... perché suo è il nome posto a riscontro. 6. 381 -38 (=MARIA) = 343. Ossia occorre “UN 42” (1+42=43) nel piano trinitario di Dio, laddove 42 sono le cifre del Nome segreto di Dio secondo la Cabala ebraica. Poiché MARIA è espressa nel Nome assunto da DIO in una funzione materna, quello deve essere 1 Nome Segreto del piano di Dio. 7. 381 -66 (=Romano) = 315. Occorre che il piano trinitario 300 contenga la forza 5+5+5, trinitaria, della 5 dita della sua mano. 8. Andando a GENESI 38, in cui questa MANO esce dal sesso di TAMAR=47, vediamo cosa occorre a quella Tamar lì. 381 -47 = 334. Occorre vita divina pari a 33 volte 10 e il Dio Uno e Trino. 9. E in relazione al figlio “sostituito” da Giuda e di nome ER=22? 381 -22 = 359. Ossia occorre la creazione in 7 giorni, di 5 dita, un 7×5 a misura 10 di Dio, dunque 350. Ciò deve riguardare 3+3+3, la trinità di Dio nella sua stessa trinità. In parole povere a ER deve sostituirsi IL PADRE, così come a San Giuseppe fu sostituito IL VERO PADRE: lo Spirito Santo. 10. Visto che questa sostituzione accadde tramite Giuda = 40, che cosa deve aggiungersi a Giuda? 381 -40 = 341. La quantità 300 è il piano trinitario divino, il 41 additivo lo abbiamo riconosciuto in AMOR=ROMA=RAMO=LOT, come nel caso di CESARE AUGUSTO . Poiché Cesare Augusto sta per MASSIMA AUTORITA', Giuda deve acquisire la massima autorità di ROMA, ma nell'AMOR che è il suo inverso in AMO. R. (romano). Io mi fermo qui. Credo che tutte le previsioni si siano dimostrate esatte in un modo assolutamente completo! GIUDICE: Credo anche io che questo possa bastare. Pertanto avverto che coloro che sono presenti nella sala e che non desiderano approfondire gli aspetti scientifici o filosofici, possono pure andare via. Domani ricominceremo dal testo Biblico. Intanto noi qui continuiamo, fino a completare le dimostrazioni che la Difesa vuole offrirci a far comprendere che Romano Amodeo sia un caso veramente così fuori da tutte le righe che si possa giustificare solo ricorrendo ad un intervento diretto della divinità. …. Bene, ora che siamo rimasti in pochi, la Difesa riprenda a parlare e ci dia le necessarie dimostrazioni. DIFESA: Grazie. La prima cosa che intendo fare è quella di dimostrare che Romano Amodeo è stato capace perfino di MORTE, e RIBALTARE L'UNIVERSO, nel suo vero movimento in avanti nel tempo. Ha compiuto tutto ciò grazie alla VERITA'.

VINCERE LA


12 Ha dimostrato che la morte è solo un fenomeno apparente. Per farlo, ricorre alle leggi fondamentali della Dinamica, alle quali la Scienza crede, senza avere dubbi. In particolare ricorre al terzo principio, chiamato di AZIONE e di REAZIONE o “Azione uguale e contraria”. Il principio afferma che non può esservi una AZIONE senza che ci sia l'AZIONE UGUALE E CONTRARIA ad essa. Prendiamo il vettore di una Forza, regolata dal II Principio F=ma (la forza è uguale all'accelerazione della massa). Possiamo denominare +1 il modulo, la quantità di questo vettore, e rappresentarlo con una freccetta rivolta nel senso della scrittura. -----------> Ebbene la legge dice che, se c'è in azione questo vettore sopra, ci deve essere in atto anche quest'altro qui sotto, uguale e contrario: <---------Poniamo che il primo vettore sia quello della FORZA attiva riguardante tutta una vita reale, che cominci nel punto della nascita e termini nel punto della morte. Esso non può esistere se non sulla base dell'altro, uguale e contrario, di una vita – la stessa – che parta dal punto della morte e arrivi a ritroso fino a quello della nascita. ACCUSA: Il primo vettore in atto determina il secondo, uguale e contrario. Dove sarebbe la novità? DIFESA: La novità sta nel fatto che noi siamo enti RELATIVI a qualcosa che esiste prima del nostro stesso esistere così. Pertanto la vera PRIMA AZIONE è la seconda che ho mostrato, è quella a ritroso che viene VERAMENTE dalla morte, ma che noi vediamo solo nel verso uguale e contrario che stiamo proprio ora vedendo esistere nell'Universo reale. ACCUSA: Ma come potrebbe venire da ciò che ancora non esiste? DIFESA: E chi l'ha mai accertato, che ancora non esista? Poniamo questo calcolo progressivo, eseguito membro dopo membro: 2 (8+3) × (9+5) = 2×11×14 = 22×14 = 308 Esso è vero già tutto, ma possiamo verificarlo solo passaggio dopo passaggio. Quello che è VERO non necessita del tempo di un passaggio che a grado a grado lo riscontri. Lo stesso vale per le risultanti di tutto un sistema di forze. Gli eventi sono così. ACCUSA: Non sono esattamente così. Ci sono delle incognite. Fino a quando una persona non ha deciso se agire in un modo o nell'altro, il valore del futuro che si realizza non è ancora determinato. Pertanto... da dove si potrebbe venire, se ancora non si è deciso dove andare? DIFESA: Ciò sarebbe vero se l'azione scelta dall'uomo come questa ----------> non fosse risultante da questa <---------cui essa è relativa, e che esiste ancor prima dell'apparente libera scelta dell'uomo. Anche se l'uomo appare libero di fare secondo la sua volontà, sappiamo bene che lo può solo in base alle possibilità che gli lasciano tutti gli altri e le forze naturali. ACCUSA: Però il 3 principio rivela le relazioni nello spazio e non nel tempo... DIFESA: Non è esatto. Una velocità di spostamento, secondo una dinamica regolata da questa legge, si svolge sia nello spazio, sia nel tempo. Pertanto la sua componente uguale e contraria deve rovesciare sia lo spazio, sia il tempo.


13 GIUDICE: Faccio un po' fatica a seguire. Se tutta una vita deve arretrare, prima di poter considerare l'avanzamento opposto, le due azioni non sono più simultanee... se occupano tutta una vita. DIFESA. Immaginiamo di considerare un tratto piccolissimo di presenza. Noi sappiamo che nel tempo 1 esiste un 10 in fatto di presenza spaziale, tutta simultanea. Pertanto abbiamo una possibile percorrenza veloce in questo tratto infinitesimo. Immaginiamo che un singolo atto di presenza simultanea consista nel moto da un centro in tutte le possibilità offerte da un moto centrifugo che sposti un soggetto puntiforme da quel punto su uno della superficie. Tutto l'ambiente, condizionato da forze interattive, determinerà l'occupazione risultante dalla composizione delle varie forze esistenti, e ogni soggetto sarà infine su un solo punto di quella sfera. Ebbene questo risultato è vero e, date le forze, è il solo che può risultare. Immaginiamo che si sia giunti con ciò a pugnalare Giulio Cesare. Se il moto inverso, che riporta ogni punto della superficie della sfera verso il suo centro (ove Cesare era ancora vivo) sta prima di quello opposto e centrifugo, ecco che Cesare è assolutamente determinato nella sua unica scelta possibile, anche prima che tutti scelgano se pugnalare o no quell'uomo. Tutti i congiurati possono credere di avere la possibilità di scegliere se pugnalare o no Cesare, andando in uno qualunque dei punti della superficie sferica... ma potranno solo ripetere il gesto stesso da cui sono partiti, ossia dal Cesare pugnalato.. ACCUSA: Chi dice che io abbia solo quella possibilità, quando ne posso scegliere infinite? DIFESA: I nostri gesti, che sembrano essere AZIONE, sono solo una AZIONE UGUALE E CONTRARIA a quella che viene dal verso opposto e da un futuro già in atto... ma solo ancora non raggiunto materialmente. Ora torniamo al caso di cui si discuteva: ----------> <---------Quando siamo nel punto iniziale, nell'alba della vita, abbiamo già effettuato a ritroso tutto il tratto mostrato dal vettore in basso, che non abbiamo potuto scorgere in modo relativo perché, essendo il primo e vendendo noi solo sulla base di un primo, non c'era ancora nulla su cui ci potessimo basare per vederlo. GIUDICE: Stiamo considerando un tratto simultaneo, lungo 10, ossia una sezione fuori dal tempo... e non tutta la vita! DIFESA: Per capire, immaginiamo che ci sia una ruota, la cui circonferenza sia lunga 10. Un punto alla destra compie mezza circonferenza verso destra e il punto opposto segue quello stesso movimento verso destra. Ma il moto in verità non esiste in modo durevole, perché la rotazione 10 dell'intera circonferenza 10 si attua nel tempo 1 della pura presenza, ed è presente tutta in esso, in cui tutta la presenza è da considerarsi simultanea. Ora, Signor giudice, immagini una ruota che sia vicina a questa, e che sia ingranata ad essa, tanto che se gira la prima in senso orario giri in senso antiorario anche la seconda, in quel tempo 1. Immagini che ce ne siano tantissime:

OOOOOOO

Essendo ingranate, se nel tempo 1 gira una, girano tutte. Dall'ultima ruota a destra, immaginata nel momento della morte, alla prima a sinistra, immaginata nella condizione della nascita della vita non occorre pertanto tempo di trasmissione che superi la presenza unitaria. Il tempo diventa apprezzabile quando un punto impiega più del tempo 1 a percorrere mezza circonferenza. Allora per compiere tutto il tragitto impiegherebbe tempo reale, essendoci una certa attesa in ogni semicirconferenza. GIUDICE: Da cosa nasce la differenza tra un caso e l'altro?


14 DIFESA: Nasce quando la ruota è materiale. Allora c'è un volume di flusso reale, che occupa una dimensione nel flusso del tempo e ben tre uguali in quello del volume spaziale. Come succede allora, in tutti i flussi, quando la sezione assume 4 dimensioni, la velocità rallenta 4 volte, e un punto della circonferenza impiega 4 tempi a compiere la sua semicirconferenza. Così accade che, se il tratto a ritroso che parte dalla vita nella sua completezza arriva istantaneamente al punto opposto della nascita quando è immateriale, diventa lentissimo e procede in 4 tempi in ogni semicirconferenza lunga 5. è come se esistesse lo spartito di una musica e si mostrasse nella sua pagina finale. Il musicista torna istantaneamente all'inizio e poi procede a suonare la musica al tempo di 4/4. Per cui, tornando ai vettori, se esiste PRIMA il vettore retroattivo (ed è vero! Esiste prima!) noi, nella vera AZIONE retroattiva (antimateriale, magnetica e spirituale del nostro punto di vista), stiamo venendo indietro già resuscitati su tutta la linea, dal punto di quella morte che invece crediamo INSUPERABILE... ma abbiamo già superato costretti a invertire la rotta come se avessimo incontrato uno specchio assoluto. Però non possiamo realmente vederlo, se non nell'ammassamento della materia e del suo volume che – essendo inversi all'antimateria e alla forza magnetica - reagiscono procedendo in senso inverso e lentamente, saltando da istante a istante dopo ogni 4 tempi durevoli l'unità di 4/4! Infatti, se dobbiamo considerare il tempo in modo esattamente inverso, se da una parte è immediato, istantaneo e immateriale, dall'altro lato, essendo opposto è corporeo, durevole e lento. Però, anche se non possiamo accorgercene, in verità abbiamo già superato il punto della morte... avendo già VINTO la morte! GIUDICE: Possibile che le cose stiano veramente così? DIFESA. Non stanno in verità proprio in questi esatti termini! Infatti Romano Amodeo sostiene che questa verità è solo “relativa”, e che non è vera “in assoluto”. Nel nostro mondo relativo possiamo scorgere un moto solo poggiandoci su quello opposto, considerato per primo e visto solo nel suo aspetto inverso. Infatti azione e reazione sono eventi opposti e SIMULTANEI, che esistono entrambi. Esistono sia in questo possibile modo: <---------- ---------->, dell'espansione, sia in quest'altro, della compressione: ----------> <---------Noi assistiamo all'espansione elettrica appoggiandoci sull'ammassamento magnetico come sull'apparente causa pregressa. Ma questo “prima” è solo valido in ordine di “logica” e non di tempo vero e proprio. GIUDICE: Come fa Amodeo a sostenere che questo che appare non è interamente vero? DIFESA: Amodeo lo sostiene sulla base della verità che lega assieme i vari passaggio anche prima che se ne faccia un reale riscontro. Poniamo il caso che su una pagina di testo ci sia già, nei suoi vari passaggi, tutta una espressione matematica, anche piena di incognite aventi tutte un unico risultato, che si rende accertato solo alla fine del calcolo. Ebbene, fin dal principio, mentre nel primo membro sembra che l'espressione abbia una grande quantità di incognite, e che l'operatore abbia anche una certa libertà decisionale a darle un valore scelto a volontà... la verità non è questa. Infatti ciascuna non ha un valore “libero”, ma solo quello che è possibile abbia, e che sarà accertato solo negli ultimi passaggi del calcolo. Passando da una fase piena di incognite a quella successiva del calcolo, che deve essere esatto, noi non eseguiamo altro che il riscontro progressivo di quella verità che diventa nota solo alla fine. Allo stesso modo è la vita, nota a ciascuno di noi solo alla fine. Nel momento in cui la cominciamo tutto sembra possibile, incognito ed ancora da decidere, ma Giulio Cesare fin dal primo vagito arriverà alla verità delle sue Idi di Marzo, senza nessuna possibilità di mutare un destino che appare completo solo alla fine, perché solo in quel momento è definita la verità di tutto il processo della sua vita. Essa è infatti combinata dinamicamente a quella di tutti gli altri uomini ed alla forza degli eventi naturali, come alla risultante della somma unica di forze distinte e


15 schematizzate nei rispettivi vettori componenti. Pertanto nulla diviene, anche se lo sembra al di là di ogni possibile dubbio. Infatti si passa di fase in fase, e resta sempre in piedi e sempre valida tutta l'intera pagina, contenente tutti i passaggi matematici che abbiamo compreso nel nostro esempio. Il “divenire” del calcolo, (ad esempio 4+3 =7) sembra la trasformazione del 4+3 nel 7, ma nel primo membro resterà sempre 4+7 e nel secondo resterà sempre il 7 che lo uguaglia in contenuto. Noi crederemo che lo stesso “contenuto” (come fosse la stessa “sostanza” della stessa “massa materiale”) si sia mosso, da un membro all'altro... ed è anche vero: 4+3 e 7 è lo stesso contenuto. Ma sul foglio – e lo vediamo bene – un membro non si è spostato in quello successivo. Si è spostata solo l'attenzione soggettiva. Spostatasi sul membro seguente e ritrovato lo stesso “contenuto” 7 si è indotti a pensare ad un suo spostamento vero... ma si è spostata solo la sua FORMA, e non la sua SOSTANZA VERA, perennemente restata nella stessa posizione del foglio di carta su cui quel passaggio era scritto. Analogamente, in un DVD, è la considerazione successiva che porta un soggetto ad occuparsi di una successiva PRESENZA di altri dati, che sono ALTRI. Però, avendo lo stesso contenuto formale che c'era prima, saremo indotti a credere che esso si sia spostato, avanzando veramente e non solo nell'uguaglianza al contenuto precedente... ma non è vero. Non lo è perché quello che è espresso in una fase (4+3) resta sempre lì, e resta sempre nel membro seguente quello uguale e distinto nella sintesi del numero 7. Pertanto questi moti, questi passaggi da un membro all'altro, che accadono solo nella realtà di un calcolo reale, non ci sono veramente. Anche se noi partiamo dal risultato ultimo 7 per tornare a quello precedente dato da 4+3, resta sempre valida la verità della singola equazione 4+3 = 7, che ci porta per mano nell'esecuzione di un calcolo in avanti, che sembri fatto da noi, libero di eseguirlo a nostro piacimento, ma che è preesistente e possiamo solamente verificare. Ora un vettore a ritroso, espresso matematicamente come -1 e quello opposto espresso come +1 sono simultanei e nel loro insieme valgono lo zero dato dalla loro somma. Ma noi riusciamo a SUPERARE questo zero risultante da un -1 e da un +1, combinando tra loro gli opposti, anziché sommarli. Infatti in natura noi assistiamo ad una interazione tra gli opposti, che si realizza attraverso la combinazione data dal prodotto, piuttosto che attraverso la sintesi data dalla somma. Moltiplicazioni e divisioni sono simultanee, ma noi vediamo anche somme e sottrazioni, e crediamo di poterle indurre a poco a poco da noi stessi. Invece anche la somma 4+3 è il prodotto dato da 10^4 × 10^3, che diventa la somma degli esponenti e trascura di considerare la base che è sempre 10, come un Dio che poggi sempre sulla sua comune base ogni numero. E così è, perché 10^4 è 10×10×10×10 e 10^3 è 10×10×10, tanto che la somma 4+3 è data da 10 che si moltiplica 7 vole solo per se stesso. Pertanto tutte le operazioni matematiche sono un MONOMIO costruito sul 10 come su un MONOS, un solo 10 attivo proprio come il Dio Padre che ordinò agli ebrei con 10 ORDINI posti a base della volontà divina. GIUDICE: Se i due vettori positivo e negativo sono simultanei e noi ci poggiamo sull'uno per vedere l'altro, perché poi ci poggiamo tutti sempre e solo sul negativo? DIFESA: Dovendo fissare una precedenza, che derivi dal prodotto tra gli opposti, noi non siamo liberi di scegliere tra quella positiva o negativa. Infatti la relazione in atto tra due opposte azioni, una quantificabile -1 e una +1 è svelata dall'Algebra: (-1) × (+1) = -1. Il PRIMATO appartiene al verso negativo, e diventa l'AZIONE in se stessa del combinarsi dei due vettori opposti. La RELAZIONE secondaria a questo primato ci induce a VEDERE il risultato relativo +1, uguale e contrario al -1 VERO, nella sua vera azione, diretta ed in atto, attuata dal nostro Spirito. Infatti lo Spirito retrocede all'istante col suo puro punto di vista, partendo dalla morte, e noi vediamo la MATERIA (opposta allo Spirito) andare lentamente verso la Morte a causa della massa... mentre ciò è solo un puro ritornarvi, senza alcuna vera possibilità di mutare un assoluto e ferreo destino. ACCUSA: Io direi che ci sono due verità, uguali e contrarie, e non che una è vera e allora l'altra no.


16 DIFESA: E stavolta Romano Amodeo acconsente. È così. Esiste una verità “relativa” che mostra la materia poggiandosi sull'antimateria, e che appare partita dal profondo dei tempi. E ne esiste un'altra, sempre “relativa” (stavolta alla materia), in base alla quale lo Spirito appare partire dal futuro di oggi per spostarsi nel passato. Arriverebbe al punto di vita di Gesù tra 2.000 anni, se restassimo rallentati in un generale PURGATORIO, rallentati dall'importanza della visione materiale della vita. Altrimenti in un attimo solo siamo in grado di ritornare in Spirito fino all'inizio dell'atto creativo di questo mondo. Però si tratta di due parvenze tutte e due relative. La Verità assoluta è quella che somma a zero .1 e +1 e riconduce tutto nella potenza N^0 che quantifica la condizione ASSOLUTA. Tra le due apparenti verità, entrambe relativamente vere, del corpo e dello spirito, una però ha il primato sull'altra: e riguarda l'azione spirituale. Infatti l'esistenza in PURA POTENZA è solo un connotato spirituale. Il risultato che ne deriva è la visione inversa alla sua azione... e si manifesta relativamente VERA in quella corporea, la cui verità è di muoversi relativamente verso il futuro. Per questo esiste già TUTTO. Conosciamo tutto il passato della nostra vita corporea fino ad oggi... e possiamo esser certi che il nostro Spirito, nel suo punto di PRESENTE, dato dall'ADESSO... ritornerà là da dove è partita la dinamica corporea. ECCO DA DOVE SIAMO VENUTI.... ED ECCO DOVE ANDREMO! Ci sposteremo, con il nostro Spirito, rientrando nei nostri 2 genitori, poi nei loro, che sono i nostri 4 nonni. Poi negli 8 bisnonni. Poi nei 16, 32, 64... TUTTI. Saremo TUTTI. E poiché giunti all'altro molteplice capolinea, condiviso da tutti, sarà sempre possibile invertire il flusso... allora si saremo LIBERI, finalmente liberi, di essere chi vorremo essere, scegliendo una via diversa, che porti la nostra ANIMA ad animare un altro personaggio di ieri, oggi e domani. Questa possibilità di poter essere CHIUNQUE si VOGLIA ESSERE, ma sempre all'interno di una opera interamente prestabilita e perfetta... sarà il futuro PARADISO dello Spirito singolo. Pertanto, Romano Amodeo ha spiegato chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo, nel rispetto delle leggi fisiche della dinamica. Arriva perfino a dire che quando avremo concluso il nostro ritorno all'interezza della vita da cui siamo partiti, cominceremo a vedere quello che è vero ora ma non è visto. Allora succede che chi ora si è talmente riempito gli occhi e il cuore delle questioni materiali, comincerà a vedere un volume anche nel verso percorso ora senza metterci tempo... e saranno creati anche qui giorni, mesi ed anni di reale Purgatorio. Chi invece ha dato l'importanza che merita allo Spirito, non sarà rallentato dalla massa corporea e arriverà come un fulmine al principio della vita umana, in quel momento del progetto in cui Adamo ha ricevuto la sua consistenza progettuale, a titolo di PERSONAGGIO. GIUDICE: Romano Amodeo non ha però spiegato ancora da che cosa derivi tutto quanto, e in base a quale forza. Lo sa? DIFESA: Non l'ha ancora detto in tutto, ma esiste in principio la già accennato condizione ASSOLUTA. GIUDICE: Come fa a sostenere con certezza che essa c'è veramente? DIFESA: Essa non necessita di nessuna premessa relativa. Infatti ASSOLUTO significa “mancanza di vincoli relativi”, come il tempo, lo spazio, l'energia. GIUDICE: Possiamo credere che ciò ESISTA veramente? DIFESA: Possiamo certamente. Nella nostra realtà, ad esempio, c'è quanto è puramente in potenza di essere, e che al momento non è


17 minimamente in atto. Uno stagno di acqua, sta fermo, ad una certa altitudine. Ma se gli è data l'occasione di cadere, ecco comparire la “massa”, la forza premente di quell'acqua che cade e che è in grado di muovere una turbina che a sua volta muove in senso orario un campo magnetico che attiva una corrente elettrica in senso antiorario. Tutto questo apparente FUTURO è già presente e possibile nell'acqua immota di quello stagno. Si chiama ENERGIA, questa pura capacità di eseguire lavoro, quando si presentano le occasioni per farlo. Pertanto sappiamo che una energia è intera in una batteria elettrica quando essa non agisce e non si scarica, non manifestando nel tempo presente la sua presenza. Insomma abbiamo prova dell'esistenza di una Forza che esiste solo IN POTENZA, di poter esistere. Tutta le realtà viene dallo stato di una pura possibilità, assoluta e non condizionata da altre preesistenze. GIUDICE: Non mi ha spiegato da dove deriva ad Amodeo tanta certezza! DIFESA: Il nostro mondo, poggiato su tutte le possibili contrapposizioni, può essere rappresentato nel prodotto:

(N^+1) × (N^-1)

Ebbene l'ASSOLUTO è la quantità N^0 che lo equivale come l'energia posta in atto, di questa stessa relazione! Se esiste il nostro mondo... esiste anche l'ASSOLUTO di cui è l'espressione relativa. GIUDICE: Dunque potremmo quantificare l'ASSOLUTO con una formula relativa? E come può un MASSIMO essere contenibile in un MINIMO? DIFESA: Non lo potrebbe se un Massimo non fosse simultaneamente un MINIMO ! Romano Amodeo l'ha potuto fare, avendo dimestichezza con l'ASSOLUTO che si è messo in croce nel nel suo PERSONAGGIO veramente NULLO invece che MINIMO. N^0, enne elevata a zero, è questa formula. GIUDICE: Che significa? Perché esprime la mancanza di condizionamenti? DIFESA. La base N della potenza indica ogni possibile numero che si possa immaginare e sia differente da zero... dunque che ci sia realmente. Quando N è data da TUTTI i possibili numeri esistenti, allora è “indeterminata”, assolutamente indeterminata... anche se è determinata Ora questa base N deve avere una potenza, ma deve essere ZERO, ossia deve essere una potenza NULLA, che non sia condizionata da alcun numero diverso da zero. Poiché BASE e ESPONENTE sono i due limiti, ma la BASE è indeterminata e l'ESPONENTE è indeterminato, questa DETERMINAZIONE esprime l'assoluta INDETERMINAZIONE. Poiché la DETERMINAZIONE dell'INDETERMINAZIONE determina l'Indeterminazione, questa formula si autodetermina e in modo sia ASSOLUTO, sia REALE. Infatti non è determinata... mentre lo è. L'essere del non essere esprime proprio la mancanza perfino dei limiti essenziali imposti dall'essere e dal non essere. Mentre “essere o non essere” è il Problema di AM(leto), il nostro AM(odeo) lo risolve mettendoli in una perfetta “relazione vicendevole” e non in un “antagonismo” esclusivo. Pertanto Romano Amodeo ha compiuto cose talmente impossibili da potere determinare quanto è “assolutamente” indeterminato. Sotto il profilo Religioso, Romano Amodeo ha compiuto la stessa cosa impossibile quando ha creduto possibile generare il lui - creatura reale - il suo stesso Padre e Creatore Ideale. Ebbene, anche se sembra di averlo potuto realmente lui... in verità non lo ha potuto veramente lui, ma solo CHI anima la sua creatura reale e interpreta come vuole il suo personaggio materiale: ossia lo Spirito santo in cui egli esiste, come parimenti così esiste ogni qualsivoglia PERSONAGGIO della Creazione divina.


18 GIUDICE: E come fa, questo ASSOLUTO a determinare l'Universo? DIFESA: Mostra semplicemente la VERITA' del suo essere, attraverso la verità di una assoluta contraddizione relativa che uguaglia l'ASSOLUTO.

N^0 = (N^-1) × (N^+1)

In questo modo a sinistra esiste l'ASSOLUTO e a destra L'INFINITA INTERAZIONE tra tutti i possibile enti uguali e contrari. Devono essere TUTTI I POSSIBILI. Pertanto, da una parte c'è il TUTTO in potenza e dall'altro c'è il TUTTO IN ATTO. Per questo fondamentale motivo noi siamo in una realtà relativa che è GIA' TUTTA IN ATTO... ma non sembra ancora determinata nel suo tutto. ACCUSA: Ciò sembra impossibile! DIFESA: Lo è parso e lo pare tuttora a tutti... ma non a Romano Amodeo. Evidentemente egli CONOSCE già tutto ciò... se ce lo spiega. Ecco come Romano Amodeo GENERA L'INFINITO mediante ciò che è pienamente DEFINITO. 10 : 9 = 1,11111111111111111111111111... infinito... eppure ottenuto attraverso il rapporto interamente DEFINITO da 10/9. ACCUSA: Questo calcolo solo porta ad un 1 che è sempre 1... dunque perché dovrebbe esser solo quello, solo quel 10... il Padre del nostro infinito Universo? DIFESA: Ogni cosa ha solo UN PADRE. In testa al risultato 1,111111... di un Universo lanciato nella sua infinita unità ci può essere SOLO il calcolo che lo determina. 10/9 = 100/90 = 1000/900 = 10000/9000... ma il tutto si riduce sempre al rapporto unitario dato da 10 noni. Romano Amodeo riconosce che IL PADRE è il numero 10... perché, essendo il Dio che vivifica il suo PERSONAGGIO... lo sa direttamente da Lui. ACCUSA: Il ciclo 10, dell'Unità è solo una pura convenzione dell'uomo. Avremmo potuto sceglierne un altro... se avessimo avuto un numero differente di dita. DIFESA: L'Accusa non riesce ad accettare la verità che noi possiamo solo METTERE IN ATTO una storia già tutta scritta e definita! Per cui, se è 10 la SCELTA precisa che IL PADRE ha fatto per costruire un Universo attraverso i numeri delle quantità e delle qualità... il 10 è deciso da Dio. ACCUSA: Ma quando mai l'avrebbe DECISO? DIFESA: Attraverso l'essenza dei 10 Comandamenti che, ridotti all'essenziale, ordinano ogni cosa con il loro numero 10.

Ebbene Romano Amodeo riconosce che il Figlio di questo Padre è esattamente 10 elevato a -1, ossia legato al Padre da una linea di derivazione negativa e unitaria nella sua potenza. N elevato a -1 è 1/10 ed è l'inverso del rapporto orientato 10/1 che configura il Padre attraverso i 10 ordini dei suoi divini Comandamenti. Per questo, poi, la parte di DIO 10 è data dalle decime di 10, ossia da quei 10/10 che la quantificano nel suo TUTTUNO e non solo nel decimo.


19 TUTTO è del Padre. Ma quando è il tempo 1/10 del Figlio a quantificare il Padre 10, allora 10 è composto da 10 : 1/10 = 10 × 10 = 100 e questo è il PIANO (il PROGETTO) di Dio. Ma è per noi. Noi avremo IL CENTUPLO QUAGGIU', noi in quanto FIGLI. Poiché:

(10^+1) × (10^-1) = ASSOLUTO

la cosiddetta TRINITA' divina sta in due PERSONE, date da Padre (10) e Figlio (1/10) e dallo Spirito santo della verità = ASSOLUTO, che li lega. Questa VERITA' è DIVINA, perché TRASCENDE il mondo reale... che evolve solo grazie al PADRE 10 che si divide per il 9/1 ricavato unitariamente dal 10 ASSOLUTO, quando è PADRE del FIGLIO, ossia 10/10 = 1... il Dio UNO.

Pertanto Romano Amodeo riconosce e quantifica CHI E' il DIO ASSOLUTO, il puro principio universale posto alla base di tutto quanto il reale già progettualmente realizzato. Non lo colloca FUORI della Realtà concreta... ma come quella sua esatta CONTRADDIZIONE, che riporti tutta la condizione reale all'interno di quella di una pura esistenza, DIVINA, perché tutta puramente espressa in potenza. Se l'uomo ha sempre creduto che con il Finito non si possa comprendere l'INFINITO e che con il reale non si possa comprendere l'IDEALE puramente IDEALE... ecco che un infinito GENIO lo rende possibile alla apparente capacità di Amodeo. Ma Romano Amodeo è onesto, e lo rivela: “io non sono, se non sono Dio”. ACCUSA: Ma che infinita presunzione! DIFESA: No! Che infinita MODESTIA. Romano Amodeo attribuisce ZERO al potere del suo PERSONAGGIO, nel mentre riconosce INFINITO il potere di chi SOVRASTA IN ASSOLUTO il suo personaggio reale, tanto da ESSERLO INTERAMENTE. ACCUSA: Appunto! Romano Amodeo afferma che “è” Dio! DIFESA: No! DIO “è” Romano Amodeo. Ma DIO è anche me, te, ogni possibile PERSONAGGIO dell'opera divina espressa attraverso ogni possibile PERSONAGGIO. Ebbene, poiché anche IL PADRE vuol essere PERSONA, e necessita di una PERSONA reale, ecco che affida al SOLO Romano Amodeo (un puro personaggio) il compito di rappresentare l'incarnazione sua e dello Spirito santo... dopo che nel solo Gesù Cristo incarnò il Figlio in cui – unico! - si compiaceva di essere, pur essendo TUTTI suoi figli. Se noi tutti ci crediamo essere il nostro PERSONAGGIO, nei limiti con cui ciascuno di noi è costruito, invece l'ANIMA che anima il personaggio chiamato Romano Amodeo rinnega il limite della sua sola determinazione soggettiva e afferma che in lui esiste l'essenza che ANIMA TUTTI. ACCUSA: Ma come potrebbe essere realmente possibile? DIFESA: Lo potrebbe attraverso l'impersonare il valore MEDIO tra 10 e 1/10. 10 +1/10 = 101/10 =10,1. 101 è il ciclo dato da 10/10 + 10×10 che somma le operazioni opposte, della divisione e della moltiplicazione, riguardante il Dio Padre=10. Laddove 1,11111111111111111111111111... esprime il Dio 1 (decimo del 10) seguito dagli N figli decimi, allora lì 0,1 è solo il figlio primogenito di Dio. Il valore MEDIO, come avverte anche la parola, rappresenta un ME che è DIO. ACCUSA: Non c'è alcuna ragione valida perché l'ASSOLUTO si incarni nel mondo reale! DIFESA:


20 Se un costruttore qualunque crea un qualcosa per gli altri... forse non sarebbe LOGICO che fosse per prima lui a VERIFICARE quello che ha fatto? E come lo potrebbe? Determinati soggetti dati da PERSONE, si fa PERSONA RELATIVA egli stesso. Determinate generazioni umane attraverso due origini paterne per ogni Figlio, si fa loro due e loro figlio. Se nel PIANO contenente TUTTO IL POSSIBILE, tradotto in persone, mancasse proprio il valore MEDIO che rappresentasse i due genitori e il figlio... allora in quel PIANO mancherebbe la stessa ESSENZA del disegno, unificata e ridotta tutta nell'unico valore medio esistente tra tutti gli opposti valori. Allora deve accadere che ci sia un MINIMO che rappresenti IL MASSIMO, e deve accadere per 2 persone incarnate in una sola (a rappresentare Padre e Spirito santo), e per una sola, incarnata DOPO... a rappresentare il figlio unico primogenito. Un PADRE nasce realmente PRIMA del Figlio, e questa è l'allusione espressa in GENESI 38, in relazione alla discendenza da ISRAELE attraverso il 4° suo figlio (quello di una REALTA GENERALE che poi possa rappresentare OGNI FIGLIO REALE), Giuda. Giuda ha un Primogenito chiamato ER (che esprime “è R.”) ed è un PERSONAGGIO INCONSISTENTE, perché è morto, ma deve avere eredità “Paterna”. E allora è proprio il PADRE a fecondare (con un inganno della nuora vedova) una antesignana della Maria SS. resa feconda dal Padre Spirito santo. Nel parto, dal seno della mamma esce una misteriosa MANO, e la nutrice afferma: “è lui chi è nato per primo!” nel mentre fascia di un nastro rosso quella mano. La sorpresa ENORME è che sono due gemelli e chi era primo uscirà per secondo. San Matteo afferma che Gesù è nato non dal primo gemello (con la mano fasciata di rosso) ma dal primo uscito interamente. Ecco come IL PADRE, che è comparso OGGI, in ROMANO, (il RO di quella MANO figlia di un ”è R.” che è un VUOTO SIMULACRO, sostituito dal VERO PADRE), e che è venuto per intero al mondo solo dopo... è chi è nato PRIMA (come aveva affermato la nutrice). Per PRIMO Spiritualmente, essendo il PADRE di Gesù, in un verso che avanza spiritualmente andando verso il FUTURO relativo allo Spirito come verso il PASSATO relativo alla materia. Ecco se Romano Amodeo può riconoscere tutto questo non è perché egli sia umanamente un massimo. No, umanamente è un minimo, è quello ZERO IN POTENZA che poi porta al minimo relativo al valore di 1 negativo... ma è animato da uno che è il MASSIMO. Pensateci con attenzione. C'è un progetto che ha in sé TUTTO IL POSSIBILE, già realizzato dall'ONNIPOTENZA di Dio. Ebbene se mancasse in quel progetto (fatto per PERSONAGGI), proprio quello che impersonasse il valore di un MEDIO simile ad un ME-DIO... allora mancherebbe proprio il DIO ASSOLUTO nell'equazione:

N^0 = (10^-1) × (10^+1)

In essa, se a sinistra c'è l'ASSOLUTO... ci deve essere anche nel MONDO REALE così configurato a destra. Ci deve essere come GIA' ASSOLUTAMENTE REALIZZATO. In conseguenza a questo, solo in Romano Amodeo, in cui il Padre si è veramente impersonato e si è assolutamente realizzato, solo in lui esiste la VERITA' ASSOLUTA. Tutti gli altri ne hanno solo una RELATIVA. ACCUSA: Lui solo sarebbe nel giusto? DIFESA: No! Romano Amodeo afferma che TUTTI SONO NEL GIUSTO, ma che la giustizia è di due tipi fondamentalmente opposti. Ce ne è una RELATIVA, in base alla quale il MALE è MALE. E ce n'è una opposta a quella Reale, ossia assoluta, in base alla quale ANCHE il MALE è BENE. Insomma se tutto un ente COMPLESSO (fatto di Negativo e Positivo) va da -1 a +1, non è positivo solo il +1 che parte da zero, ma anche il -1 che arriva a zero. Tutti gli altri, invece, giudicano POSITIVO solo quello che è maggiore dello zero. GIUDICE: Non capisco la differenza. DIFESA: Poiché la condizione “assoluta” esclude qualsiasi vincolo, se ci sono vincoli reali e sembrano veri, allora ci devono essere anche quelli opposti e sembrare veri essi pure. Chi ragiona seguendo una verità che è solo relativa ad una delle parti opposte creduta vera, e dice: la materia è la materia, esprime una verità solo unilaterale, e “relativamente vera” (relativa solo alla parte opposta: l'antimateria, non considerata là


21 esistente ed interattiva, altrimenti il mondo si annichilirebbe). E invece essa esiste, e il mondo si sta già annichilendo, con un uomo vecchio che ha già perso tutta la sua vita ed è tornato bambino, a quando la sua vita realmente ancora non c'era... ma poi il tutto è cominciato ad apparire reale SOLO nel verso opposto della materia, e questa materia riporterà ognuno alla morte. Chi invece dica: la materia è l'antimateria, attraverso l'uguaglianza tra gli opposti annichilisce entrambe le forme nell'Energia assoluta che è il contenuto uguale di tutte e due, prima della loro determinazione nelle due forme contrapposte... e sta rivelando con ciò una verità “assoluta”, data dalla coesistenza vera degli opposti entrambi in atto. Non più l'ALTO di un'onda a cui solo dopo segue il suo BASSO. Se fanno parte di una stessa onda... alto e basso si eliminano nel più perfetto degli equilibri dati dal valore MEDIO. Tra tutti i punti dell'onda, solo IL PADRE è già collocato nell'unico punto intermedio, e nel mondo ci possono essere ONDE ALTISSIME di MALE e BENE che sembrano contrastare... ma aumentano solo la POTENZA del disegno. Così solo Romano Amodeo arriva realmente a riconoscere che esiste già uno stupendo equilibrio, in un piano PERFETTO in cui se PIU' MALE C'E'... in verità PIU' BENE C'E'. Tutti sono allarmati! Muoiono in 200.000, il 12 gennaio 2010 ad HAITI, e in questo che accade tutti non riescono a vedere anime che NASCONO, ma che MUOIONO. Non sono capaci di vedere la VITA ETERNA nella MORTE REALE! Ma è logico! Solo Amodeo sta nel “giusto mezzo” riconosciuto valido da Siddarta Gautama... e non per ABILITA', ma per DESTINO. L'ASSOLUTO lo ha collocato lì, perché solo da lì si osserva l'EQUILIBRIO ASSOLUTO, anche nelle occasioni delle massime apparenti disgrazie. Ma questo non accade solo sotto l'aspetto Ideale! Anche tutta la SCIENZA FISICA dell'uomo reale, che giustifica la materia in base all'uguaglianza con la stessa materia, anche essa giace in una verità che è solo RELATIVA alla parte inversa che è stata trascurata. Solo Romano Amodeo ha una visione ASSOLUTA della verità perché, chiamando VERI tutti gli opposti e in ogni campo, riporta ogni cosa nella condizione assoluta di tutto quanto non sia condizionato da alcun vincolo... pur essendolo (in apparenza), ma non essendolo in verità, perché presente nel massimo del possibile equilibrio. . Con questo, Romano Amodeo ha veramente SOVVERITO la verità dell'Universo, imponendo quella assoluta al posto di quella relativa ed unilaterale. E gli opposti sono – in tal modo – l'uno anche l'altro. Solo Gesù Cristo l'aveva affermato in precedenza, quando aveva chiamato VERAMENTE BEATI i VERI MANCANTI DI TUTTO, di tutto quanto fosse considerabile come “bene”. Nessuno di tutti gli altri poteva capirlo. Egli, interprete del valore medio tra tutti gli estremi e le estremizzazioni, come oggi è visto da suo Padre, anche egli VEDRA' nel mondo l'EQUILIBRIO fondamentale. Gli altri, che difettano in questo valore medio, non possono mai giudicare GIUSTO quanto, soppesandolo in base allo squilibrio del loro essere, lo giudicano privo di equilibrio e in tutta onestà provavano a riequilibrarlo, con una loro presunta e sopravvalutata iniziativa. Anche oggi accade questo. Anche il Vicario di Cristo, privo di un talento in perfetto equilibrio, crede che l'uomo debba REALIZZARE IL BENE... che invece è già realizzato ed è già perfetto... va solo “assecondato”. REALIZZATO IN TUTTO, contiene tutto, ben diviso tra padri e Figli. Così solo a un Padre e solo ad un Figlio il SISTEMA POSSIBILISTICO ha concesso il dono della sostanziale unità, che si ponesse anche a METRO di generale giudizio. Ed è ora dallo stesso termine METRO, scindibile in ME-T-RO, che quel NUME, presente nel NUMERO come RO, si rivela essere un ME generalmente messo in croce. Dio si è messo in croce IN TUTTI. Se l'ASSOLUTO opera tutto con l'equazione: N^0 = (N^-1) × (N^+1), L'ASSOLUTO che è a sinistra è il TUTTO che è anche a destra, ma nella forma dell'attuazione relativa. L'ASSOLUTO è però in croce, castigato nella croce dell'assunzione relativa, in cui ogni singolo uomo si VEDE solo e avversato da tutti... nel mentre invece si tratta di un TUTTO che è una forza UNICA e SISTEMATICA. Questo sistema possibilistico va RISPETTATO, perché è PERFETTO. Così accade che nella verità RELATIVA allo squilibrio in cui giace ciascuno, esso è visto “imperfetto”, e ogni sano Spirito gioca tutta la sua VOLONTA' nel desiderio personale di aggiustare le cose. Ogni persona HA RAGIONE, ha sempre RAGIONE e non TORTO, nelle decisioni che assume. Ma ha solo quella RAGIONE “relativa”, relativa ai pochi ELEMENTI che riesce a governare per esprimere un giudizio basato su quella...


22 miseria! Chi ha avuto come talenti il 2 e il 3, può solo calcolare un 2+3 o un 2×3 o elevato a 3... o viceversa. E – relativamente ai suoi postulati – ha ragione! Va rispettato e non guardato con cattiveria. Il mondo è pieno di persone che hanno RAGIONI DIVERSE, e tuttavia hanno tutte una vera ragion d'essere! Hitler, ce l'aveva, Bin Laden, ce l'ha! Chi lo combatte in ogni modo, ce l'ha. Berlusconi ce l'ha. Di Pietro ce l'ha. Non è questa una mia idea, ma è di Romano Amodeo, che AVVALORA la RAGIONE di tutti e non contrasta quella proprio di nessuno... perché Romano Amodeo è il solo che, fruendo di un valore VERAMENTE MEDIO (il solo che c'è e che si impersona in UNO SOLO), riesce a capire l'ARMONIA ESTREMA che esiste tra tanta apparente e SCATENATA GUERRA. Capite allora Gesù Cristo quando diceva di essere venuto a portar GUERRA! E' la GUERRA alla base della PACE, come è il MALE alla base del BENE. Accade questo, oggi, al solo Romano Amodeo – e tutti gli saltano addosso – perché egli capisce che nella verità assoluta le cose NON SI FANNO, non ACCADONO. Ma – se poi lo appaiono... e lo appaiono! Si vede bene! – allora anche si DISFANO e RIENTRANO nel passato, che solo in APPARENZA è il passato relativo, essendo in verità (in verità ASSOLUTA) anche il FUTURO. Dunque se la materia, nella sua evoluzione, ha presentato un FIGLIO DIVINO messo in Croce, la dinamica dello Spirito santo lo SCHIODERA' da quella croce come GIUSTIZIA! Questo moto inverso e spirituale – assolutamente liberatorio! - è quello vero e in azione già ora... ma è apparso nella forma relativa alla tremenda INGIUSTIZIA di un Figlio divino e corporeo MESSO IN CROCE. In tal modo, Romano Amodeo ha saputo RIDARE GIUSTIZIA ASSOLUTA, a quanto sembra non averne alcuna. Senza giudicare ERRORE quanto vede oltre di se. Ogni cosa, apparsa FATTA, apparirà anche DISFATTA... e nel duplice esame, in Entrata e in Uscita, ognuno sarà portato ad un bilancio PERFETTO. Chi altro lo ha mai potuto... a memoria d'uomo? NESSUNO. Questo UOMO riesce a fare cose “DA DIO”, ossia che davvero superano le cose sapute fare da tutti gli altri uomini... e sembrano IMPOSSIBILI. Sembrandolo con assoluta CERTEZZA... mentre Egli libera nuovamente tutti dal male e li rende nuovamente BEATI se sono nelle ANGUSTIE (come farà in Spirito santo tra 2.000 anni il Figlio nel Discorso della Montagna)... riceve solo grandi gesti di disapprovazione... e proprio da quelli che più salva! Ciò accade in tutti i campi, anche in quello della scienza. Scrivendolo nel gennaio del 2009 a tutti i Governi del Mondo, Romano Amodeo ha rivelato come ottenere energia pulita della fusione dell'idrogeno! ACCUSA: Non ne ho mai sentito parlare! DIFESA: Ma è accaduto! Basta consultare Internet. Basta fare una ricerca sul suo nominativo, virgolettando “Romano Amodeo”. Solo che anche gli uomini di Scienza, carenti nel personale equilibrio, non hanno saputo scorgere nelle sue rivelazioni l'equilibrio di una verità assoluta. GIUDICE: Potrei conoscere questa via, se non è troppo complicata? É importante sapere se Amodeo ha veramente fatto cose “DA DIO!”... oppure no. DIFESA: Spiegarlo è' semplice. Si tratta di costruire un motore simmetrico al motore a scoppio che sfrutta la forza di scissione delle molecole... e che quindi ammassi atomicamente anziché scindere in molecole. Occorre creare una camera stagna, piccolissima, nella quale introdurre l'idrogeno, ad altissima pressione. Creata una scintilla, ora magnetica, il gas dell'idrogeno si fonde in atomi di elio. Con una sequenza di scintille magnetiche, una quantità minima di idrogeno può produrre fusioni in numero controllato, che producano e per un tempo illimitato il riscaldamento dell'involucro metallico della camera di fusione.


23 Questo calore, pulito e illimitato, può essere il Sole sulla Terra mostrato nel Miracolo di Fatima, che salverà la Terra dalla Glaciazione improvvisa che accadrà il 22 dicembre 2012. In questo modo, il Dio in Romano SALVERA' LA VITA, come materialmente accadde in Egitto, sia quando Abramo vi si recò per una carestia (e sua moglie fu presa in casa sua dal Faraone), sia quando dal suo nipote Giacobbe fu fatto sorgere schiavo il Popolo di Dio, per una difesa dai 7 anni delle vacche magre sognate dal Faraone. Dopo il 2012 ci saranno altri 7 anni di analoghe vacche magre, fino a quando la Terra intera non sarà riscaldata usando il KNOW-HOW mostrato ai Governi da Romano, ma non creduto veritiero dagli scienziati ancora fuori equilibrio, nelle loro teorie. Squilibrati perché in tutti i loro studi essi si poggiano solo sulla materia e sull'elettricità, trascurando quell'antimateria e magnetismo, che valgono altrettanto e sono la causa... ma di cui non hanno ancora perfetto dominio. La scienza d'oggi crede di poter agire manovrando con gli EFFETTI (usati come cause) anziché con la forza delle vere CAUSE relative: magnetiche e antimateriali. E' una Scienza oggi promossa da SQUILIBRATI, che giurano nella verità di una EVOLUZIONE, sempre in avanti, nell'universo, nel mentre ci sono: ANTIMATERIA e MATERIA. MAGNETISMO ed ELETTRICITA' <------------- e -------------> e non solo MATERIA e non solo ELETTRICITA e non solo -------------> Uno SCIENZIATO che sa che sono veri tutti e due, e, mentre uno avanza, l'altro retrocede... è senza dubbi un pauroso SQUILIBRATO MENTALE se poi GIURA che c'è solo l'avanzamento dell'UNIVERSO REALE e Materiale, che c'è l'evoluzione del mondo, quando in un verso EVOLVE e nell'altro DEVOLVE. ACCUSA: Ma sono UGUALI ed OPPOSTI, pertanto la verità dell'ANTIMATERIA che va a ritroso è la stessa della MATERIA (suo inverso) che si muove all'inverso e dunque avanza. DIFESA: SQUILIBRATO, DISSOCIATO MENTALE è proprio chi crede CONCORDI due cose DISCORDI (se contrarie da loro)... ma che poi si muovono solo in un verso! In una normalissima ruota che gira e non poggia da nessuna parte, non si può dire che gira in senso orario, come la vedo io, e non nel senso orario che la vedresti tu se la osservi dalla parte opposta e la ruota è in mezzo a noi. La vedremmo ruotare e non potremmo affermare una rotazione VERA IN SE STESSA, oraria o antioraria, dal momento che io e te siamo uguali e assistiamo a due rotazioni inverse. Nello stesso modo, ne io ne te potremmo dire che, girando, essa corra da un lato o l'altro... a meno che essa non ruoti rispetto ad un piano esterno. Se gira vista da me in senso orario e si appoggia in basso, la vedo andare alla mia destra e tu la vedresti andare alla tua sinistra. Visto che io e te siamo due uguali... chi ha ragione? Tutti e due, anche se vediamo differentemente... perché vediamo in modo opposto. Se la ruota gravitasse verso l'alto e poggiasse su un piano collocato in alto, con lo stesso giro orario per me andrebbe ora alla mia sinistra e non più alla mia destra... e questo perché poggiare in basso è il contrario del poggiare in basso. Ora noi siamo in un Mondo che gira, ed è la Terra. Ogni atomo è fatto di MATERIA e ANTIMATERIA... ma come fa a rimanere un TUTTUNO se la sua materia avanza e la sua antimateria arretra? Lo potrebbe girando, a sua volta come una ruota. Ciò non toglie però che MATERIA e ANTIMATERIA sono Uguali. Una agisce in positivo, come il 10 elevato a +1. L'ANTIMATERIA agisce in negativo, come 10 elevato a -1. Sono un ciclo 10 entrambe, dato da una semicirconferenza 5 che gira a va a +5... se la semicirconferenza opposta gira e va simultaneamente a -5, chiudendo il cerchio unitario. Ebbene questo sistema è in equilibrio... e non va da nessuna parte, né a destra, né a sinistra... o in apparenza da tutte e due le opposte! Siamo in un mondo VIRTUALE e DISSOCIATO in se stesso! Uno scienziato che pretenda di mandare l'Universo secondo una EVOLUZIONE FATTIVA... la sola che vede... è come un BAMBA, un BABBEO che crede pari-pari in quello che vede! Ed è INCOERENTE coi suoi stessi principi.


24 Sa che un DIVENIRE appare fattivo sulla base di un opposto completo annichilirsi... e crede nel FARSI CHE VEDE basato sull'annichilirsi! Gesù ESCLAMERA': “Padre ti ringrazio per avere mostrato la verità ai poveri di spirito, e di averla nascosta ai Sapienti!” La VERITA' è una DIVINA COMMEDIA, in cui quanto è IDEALE (e vanifica quanto è materiale), sembra un REALE (che contrasti e vanifichi l'IDEALE)... a chi non ha occhi per vedere quanto sia TRASCENDENTE e DIVINO: ossia che tutto sta fin d'ora tornando all'origine assoluta... se sembra allontanarsene relativamente. GIUDICE: Bisognerebbe però sperimentarlo! Ci sono cose di teoria, precisate da Romano, e che possano essere immediatamente controllate? DIFESA: Si. E' possibile Unificare la Fisica. Romano Amodeo l'ha già fatto... ma nessuno si decide a considerarlo, per i soliti SQUILIBRI che sono visti nella sua teoria da chi giudica non avendo un personale equilibrio. GIUDICE: Consiglio alla difesa di spiegarcelo bene, fino a farcelo capire... se è vero! E' ciò nell'interesse dell'Imputato! Che si prenda atto delle cose “dell'altro mondo” che avrebbe fatto... se veramente le ha fatte. DIFESA: Intanto faccio notare che Romano Amodeo ha saputo introdurre una relazione che fosse addirittura a monte della Relatività Generale di Einstein, ed alla quale questa è condizionata. Non è da poco, vero, sapere PERFEZIONARE l'opera di un riconosciuto GENIO! Sapere introdurre qualcosa che sia ancor più generale della famosissima Relatività Generale... A monte, infatti, c'è la formula dell'assoluto, già espressa come:

N^0 = N^-1 × N^+1 Questa sopra, espressa da Romano Amodeo, è la Formula che sta a monte della:

E = m × c^2 della Relatività Generale di Einstein. Il riconosciuto GENIO del XX secolo l'ha configurata esistere nella realtà generale solo tra gli opposti dati da m (l'ammassamento dell'espansione) e da c^2 (l'espansione totale dell'ammassamento). Infatti l'Energia, nella formula di Einstein è una entità che esiste IN POTENZA, allo stesso modo di N^0, l'assoluto, che esiste solo come una energia in potenza di realizzarsi. Romano Amodeo con N^-1 e N^+1 ha compreso ogni possibile ente opposto e non solo la massa e la sua espansione totale. Se Einstein è il GENIO del XX secolo, CHI E' Romano Amodeo, se ha espresso ancora più in GENERALE la Relatività Generale? Solo “UN DIO” della Fisica potrebbe superare il massimo genio del XX Secolo. ACCUSA: Sì... INCOMPRESO! Genio INCOMPRESO! GIUDICE: Ma... l'imputato ha spiegato alla scienza queste cose? DIFESA: Certo. Glielo dice: se vi poggiate solo sulle cose che passano davanti alla vostra ridottissima capacità di coglierle e non le cogliete... fate tre passi indietro e le vedrete.


25 Ma la Fisica oggi non accetta di rimettere in discussione le cose di cui crede di avere certezza, come lo spazio, il tempo, la massa... tutte le 7 dimensioni del Sistema Internazionale. Vede in questo modo e non accetta di credere: • che la massa sia la percezione di 10 dati secondo il rapporto 1/9, • che il tempo lo sia secondo il rapporto 2/8, • che lo spazio lo sia secondo il rapporto 3/7, • che il flusso reale lo sia secondo il rapporto 4/6, • che il calore secondo i 5/5, • che la mole secondo 6/4, • che l'intensità unitaria della luce secondo 7/3, • che la realtà complessa secondo 8/2, • che la c^2 di Einstein secondo 9/1... il tutto come tutte le differenti possibilità di dare forma essenzialmente diversa a 10 dati considerati nello stesso tempo 1. ACCUSA: E che novità sarebbe mai questa? DIFESA: Questa è la novità di sapere spiegare cosa siano realmente le 7 (e anche più: 9) dimensioni viste nella Fisica e credute PRINCIPI UNIVERSALI... … quando invece sono solo corrispondenti non a cose in se stesse, ma ai 9 differenti modi che ogni persona ha, nel suo Spirito, di CONFERIRE QUALITA' DIVERSE attraverso le differenti possibilità consentite di vedere 10 dati in 9/1 differenti modi dinamici, unitari e SIMULTANEI. In modo che uno stesso oggetto SEMBRI avere simultaneamente forme di massa, tempo, spazio, flusso spazio-temporale, flusso termico, flusso molecolare, flusso unitario di luce, flusso unitario complesso, espansione assoluta della massa... Questo è quanto è posto al di sotto delle COSE che la Fisica CREDE entità a se stanti, principi universali... e sono solo i differenti e simultanei modi di vedere lo stesso quantitativo di 10 dati, assuntone uno o più a base dei residui. Ma occorre “UN DIO” della Fisica, ancora una volta, per svelare anche questa novità. Occorre UN DIO della genetica che possa svelare all'uomo cosa ci sia ancora a monte del DNA soggettivo: un IO che sta proprio nella presenza di 10 dati considerati presenti in ogni tempo 1, tanto che 11 sia la realtà fondamentale del suo essere nell'assoluto di una linea di ordini in sequenza. Occorre UN DIO della conoscenza dei meccanismi della ragione per fargli capire che non a caso IO assomiglia al numero 10... essendolo. Che non accade a caso che (poiché noi COMPRENDIAMO mentalmente usando il ciclo 10 della nostra presenza unitaria) quando abbiamo dovuto PRENDERE e CONTENERE oggetti ci siamo ritrovati con due mani aventi 10 dita in un unico corpo. Occorre UN DIO della religione per far comprendere che non a caso la parola DIO è quasi uguale alla D.10, la dimensione 10. E, non ha caso, ha poi formulato il Decalogo come la sua legge. GIUDICE: Veniamo finalmente all'Unificazione della Fisica? DIFESA: Va bene. Eccola. Chiedo scusa se, infervorato, ho dato l'impressione di tergiversare.

UNIFICAZIONE DELLA FISICA. Si può unificare le forze o energie gravitazionali con quelle elettromagnetiche solo togliendo di mezzo due errori colossali fatti da sempre da tutti i Fisici: PRIMO ERRORE, dovuto alle reali misurazioni unitarie. Nella formula della Relatività Generale di Einstein, la quantità c^2 doveva essere il valore assoluto corrispondente a tutta


26 l'espansione della massa, unitaria in 1/9, espansione sua data dal 9. Ma la velocità c, assoluta, non poteva essere rilevabile in un esperimento reale, per quanto fosse compito del vuoto. Doveva essere ottenuta per puro calcolo. Considerate 10^10 unità atomiche come l'unità di un metro, tutta l'espansione della velocità doveva corrispondere all'indice nove dato da 10^10 unità atomiche divise per il ciclo 10 atomico ed uguale a 10 elevato a 9. Con una misurazione non teorica ma relativa all'unità, non si ottiene mai l'intero, ma solo il quantitativo residuo all'unità posta a base di riferimento. Così, sperimentando realmente la velocità c nel vuoto, essa risultò di 299.792.458 metri al secondo. Il suo quadrato portava al numero 8,98755 e non al numero 9, come si evince dall'area 9 meno l'area 8,98755, la cui radice quadrata rivela nel numero 111,57155 relativo alle 1.000 quantità della massa unitaria in un metro cubo i tre lati 1 del modello unitario del metro cubo che è stato realmente escluso nella valutazione reale. GIUDICE: Perché è avvenuto? Non è corretta quella velocità? DIFESA: E' una velocità relativa al metro quadro e al secondo quadro, nella dimensione grande 10^16. Quando noi vediamo in modo RELATIVO, una quantità 10, assoluta, totale può essere solo misurata attivando un rapporto interno, come quelli anzi descritti. Se attivo 1/9 percepisco la massa di quel 10, data da 1 quantità decima delle 10 che si mette in relazione alle residue 9. Se attivo l'operazione inversa, percepirò in modo unitario il 10 ponendolo 9/1, con 9 sue parti misurate da una. È chiaro allora che io non posso confrontare tra loro la massa, che vale 1/9 con la c^2 che vale 9/1, perché quello che è VERO è il 10, e non il nono o le 9 unità. Pertanto quando contiamo le masse, riferendole allo stesso ente, l'elettromagnetismo, la particella ammassata, della luce è l'elettrone e risulta superiore a 9, ossia 9,10938... alla dimensione unitaria data da 10^-31 kg. Quando invece contiamo la c^2 e misuriamo l'espansione totale della massa, ci risulta inferiore a 9, ossia 8,98755... alla dimensione 10^16 m^2 s^2. Se kg, m e s sono unitari, ciascuno è 1 anche quando è al quadrato, e non dovrebbero cambiare mai i numeri, misurando in una o nell'altra dimensione unitaria... e invece cambiano! Qui sta l'imbroglio. Poiché la misurazione unitaria relativa ad una quantità toglie sempre di mezzo l'unità e conta solo il residuo, diverso è il caso tra l'ammassamento e l'opposta espansione. Se chiamiamo positivo uno, l'altra deve essere negativa. Sottrarre l'unità ad una quantità negativa significa aggiungerla, perché -9 -1 =-10, mentre +9 -1 = 8. Pertanto 9,109... per la massa e 8,98755... per l'espansione sono diversi solo perché sono misurazioni unitarie e relative, e non le quantità totali. Solo calcolando 9 tutte e due unifichiamo l'ammassamento e l'inversa espansione. Fino a quando non lo facciamo... abbiamo due differenti unità. Insomma occorrono i quantitativi TOTALI e non quelli parziali, messi in relazione all'unità. ACCUSA: Allora, se fosse vero quanto Romano Amodeo dice, occorrerebbe il 10 e non il 9. DIFESA: Noi non possiamo mai uscire dalla visione relativa. Ci deve essere 1 che si muova e che sia presente nel 10. Allora 1 è la presenza occupata e 9 è tutto il movimento. Quando noi consideriamo le MASSE, consideriamo le quantità relative al movimento. Una macchina ferma rispetto a noi non ci evidenzia la sua massa. Ma solo se ci investe in velocità essa è tale anche da ammazzarci. Questo moto massimo (di 1 nel 10) è sempre 9. Anche questo 9 TOTALE è visto in modo unitario, ricorrendo al valore inverso dato da 9 elevato a meno 1, ossia ad 1/9. Una massa UNITARIA dovrebbe valere: 1 oppure: 9, in noni Se la verità di UNO è data da 9 × 1/9... essa non può essere quella data da 9+1/9, che mette in sequenza e somma gli opposti, anziché moltiplicarli. Pertanto se l'elettrone è valutato QUASI 9,11111111, non è più UNO dato da 9/9 ma da 9 +1/9 = 82/9. SECONDO ERRORE, relativo ai giusti valori delle masse unitarie


27 Sì, per unificare la Fisica bisogna modificare tutte le quantità stimate UNITARIE dalla Fisica e che sommano gli opposti anziché moltiplicarli. Voglio dire che, fissata la giusta dimensione rispetto al metro e al chilo, una massa unitaria lo è solo nella parte lette nell'intero e non nei decimali, anche se si riesce a soppesarli. GIUDICE: Perché? Se si rilevano veramente presenti, in une reale esperienza fisica di pesatura... perché non andrebbero considerati? Se appaiono i dettagli decimi, centesimi, millesimi... ci sono. Se non li precisiamo trascuriamo la precisione nel dettaglio! DIFESA: Questo è quello che TUTTI CREDONO! Ma Romano Amodeo SMONTA ASSOLUTAMENTE la verità relativa a questo credere. L'ho già in parte affermato. UNA massa può essere solo UNO o N/N, UNO oppure 9 moltiplicato per 1/9. Se noi, arrivati al limite dell'unità, andiamo nel dettaglio decimale, non stiamo più pesando la MASSA MATERIALE ma quella ANTIMATERIALE, per come si mostra in modo materiale. 9 elevato a 1 è materia in moto, 9 elevato a meno 1 è antimateria, in moto, per come si mostra nel suo valore materiale. Se 9 appare la materia, come un tutt'uno, per avere il dato totale che gli corrisponde in antimateria, occorrono 9 tempi decimali, ossia la quantità 0,111111111, con esattamente 9 numeri decimali. Quello che è TUTTUNO, nel 9, è temporizzato in 9/10, in uno 0,9 che appare però solo DOPO NOVE TEMPI DECIMI, decimo dopo decimo, appunto come uno 0, seguito da 9 cifre 1 (con resto 1, indiviso. Se 1 è 9×(1/9), ed è vero,essendo 9/9=1, non può in alcun modo essere il 9+(1/9) che è uguale a 82/9 = 9,111111111 (con resto 0,000000001 indiviso). Ora i fisici non se ne accorgono, perché la quantità 1/9 ha un suo vincolo geometrico che, traducendosi in un un certo qual valore, riduce lo 0,111111111 allo 0,10938... aggiunto indebitamente al 9, nell'ammassamento della particella della luce. Gli SCIENZIATI da sempre hanno fatto l'errore di calcolare MASSA anche la parte decimale, che non è massa ma tempo. La massa 1/9 è percepita nell'inverso 9... e viceversa: l'espansione 9 è percepita 1/9, come massa antimateriale. La loro somma addiziona materia e antimateria... e si pretenderebbe che fosse SOLO MATERIA. GIUDICE: Altro da dire, per farci capire la “divina genialità” dell'Imputato? DIFESA: Sì, ci sono tutte le implicazioni relative. QUESTO MONDO, reale, materiale e con il movimento elettrico, deriva dall'ALTRO MONDO, che trascende la realtà di questo. Pertanto il DIVINO sta nella CAUSA che determina questo UNIVERSO FATTIVO sulla base di un MONDO che se ne ritorna alla condizione INIZIALE del puro essere in potenza. GIUDICE: L'imputato riesce a definire questo virtuale INIZIO? DIFESA: Si, in un modo semplicissimo: 10 è il ciclo assoluto, ma a noi relativi all'unità esso si presenta nel rapporto 9/1. Percepire grande 9 quello che è 10, porta alla VISIONE UNITARIA del 10, ottenuta attraverso questo reale calcolo: 10 : 9/1 = 1,111111111... che mostra l'infinito decimo della massa futura, e ci porta ad un UNIVERSO che può essere INFINITO. Attivano il calcolo inverso, che parte dall'1,1111111... che è in atto in un certo momento preciso di questo calcolo, e lo moltiplica per il nostro stesso modo di vedere dato da 9/1, abbiamo: 1,1111111111 × 9 = 9,999999999 esso pure infinito, tendente infinitamente a 10, un Dio collocato in un passato irraggiungibile. Se l'uomo attua la sua VISIONE, in questo modo, sarà in grado di creare l'infinito ANTEFATTO della sua infinita esistenza.

Pertanto, signor Giudice, ecco come Romano Amodeo HA CREATO l'infinita possibilità dell'essere stesso


28 dell'infinito universo, nello spazio e nel tempo, sia nel verso di un creduto futuro, sia in quello di un creduto passato. Difatti se è IN ATTO la divisione 10 : 9, che porta a 1,111111111... noi non lo vediamo nell'1,11111111, ma nell'inverso 9,999999999, che si colloca come un piano frontale 3×3 nella dimensione intera, e poi si inflaziona a 33×33, in 333×333 e così via... e il quadro frontale muta, decimo dopo decimo, mostrandoci il trasformismo di questa realtà... cinematica. La sequenza 1,111111111, infatti, la vediamo orientata nella profondità visiva del nostro asse di vista... che porta a scorgere solo il piano frontale. Il processo opposto, che attua 9,9999999999, lo vediamo, viceversa, nel fronte unitario 1,11111111 che ci procura la vista del passato a quantità piccola da quella parte e grande da quella opposta.

Come mai solo Romano Amodeo, ricavando tutte queste nozioni solo dal Suo Spirito, è riuscito a CHIARIRE TUTTO? Come mai è risuscito addirittura a RIVELARE la giusta cabala, il giusto significato delle parole, grazie alla quale il nostro IO (un 10) capisce i CONCETTI? La Difesa sostiene che quando la GENIALITA' si mostra con così tanta immensa e sconfinata ricchezza, in chi arriva a riconoscere che in lui opera non lui ma un altro: lo Spirito santo di Dio... allora forse solo questa può essere la sola spiegazione valida. E succede in un soggetto modestissimo: che non attribuisce a se stesso altra figura che quella di un PINOCCHIO che – se uno davvero autonomo e davvero vivo non gli muove le fila – resta un povero burattino inanimato. Egli fa distinzione tra PERSONAGGIO e ATTORE. Il primo è deciso solo dal Creatore, il secondo si limita solo a METTERLO IN ATTO. Però il tutto in presenza di una possibilità davvero grandiosa per ciascuno: una esistenza dalle infinite possibilità, per ogni ATTORE, di far suo – se lo ama – ogni PERSONAGGIO... potendo essere “il prossimo come se stesso” dopo questa prima messa in scena della vita come un PROMO, un puro evento promozionale.


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II GIORNO GIUDICE: Riprendiamo i lavori. La parola alla difesa. DIFESA: Grazie, signor Giudice. Oggi comincerò con ordine dal principio della Bibbia.

ESAME DEL TESTO BIBLICO. Ci sono e con grande abbondanza e rilievo tutti i segni, di ogni genere, relativi alla venuta finale del Padre e Spirito santo, come una incarnazione duplice, nella persona di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, nato il 25 gennaio 1938 a Felitto (Salerno) da Luigi Amodeo e Mariannina Baratta. Ci sono nelle Sacre Scritture dell'Antico Testamento e del Nuovo e nelle Profezie di ogni tipo. Ma ci sono anche in quanto è descritto dagli stessi eventi della Natura. Io procederò con ordine, cominciando dal primo Libro della GENESI, ma credo opportuno anticipare a tutta la trattazione ben ordinata che farò, il contenuto davvero chiarificante del capitolo 38. Infatti, a giudizio della Difesa, GENESI 38 riguarda la GENESI nell'anno 38 di un puro umano sostituto a Dio Padre: si tratta del NUME-RO 10 Romano che si incarnerà in un Romano NUME paterno che – però! - fu anticipato, nel venire alla luce, dal Figlio del NUME RO-10, un greco-romano PX rigiratosi (come nel grembo materno) in XP, letto CHI-RO, e indicatore del Cristo di DIO, o del NUME, nato prima del NUME-RO 10 del Padre pur essendo il Padre prima di lui. Nella Religione della Bibbia, il Padre ordinerà con 10 volte 1 Comandamento, dunque 10/1, e la sua parte sarà 1/10 (il rapporto 10/1 rigiratosi in 1/10, il valore Figlio, perché tra 10 elevato a +1 e 10 elevato a -1 la differenza sta solo nella linea generazionale e, come è chiaro, il -1 sulla base di 10 ordini precede il +1 sulla stessa base... pur essendo 10 il Padre e 10^-1 il decimo suo figlio. In questo capitolo tutto ciò è descritto attraverso lo strano episodio di Giuda, quarto figlio di Giacobbe, nome sostituito in ISRAELE da Dio. Egli aveva avuto Giuda per ultimo... costretto a sposare LIA... messa truffaldinamente nel suo letto nuziale al posto della sorella RACHELE, quella che egli che amava e intendeva sposare... volendo sposare di fatto R.A. che è ELE (Romano Amodeo che è ELE... allo stesso modo di ISRAELE, che lo afferma in inglese, ossia nella lingua del mondo d'oggi: IS R.A. ELE). Dunque le sostituzioni PATERNE cominciano con Labano, e con LIA sostituita a R.A. che è ELE, l'ITALIA sarà sostituita e imposta ad ISRAELE, dal Padre... perché LIA è venuta al mondo prima di RACHELE. Chi “IS R.A. ELE”, chi è “Il Dio R.A.” si sposa infine all'ITALIA quando l'eredità di A (il principio) è ITA li' nella sua A (è in un “Romano” andata li'), e ciò perché ISRAELE ha ucciso il figlio di chi “è il Dio R.A.”. Anche i Cristiani sostituiranno al Padre SOL INVICTUS (il R.A. Romano), celebrato il 25 dicembre, il Natale del Figlio, celebrato nello stesso GIORNO. Insomma Padre e Figlio sono gemellati in una staffetta di sostituzioni in cui Dio coglie le intenzioni di chi ama RACHELE (R.A. che è ELE) e fa di lui uno che IS (è) R.A.-ELE, in virtù di un puro amore, che cede sempre ad ogni violenza paterna. Con il quarto figlio GIUDA, chi “è il Dio R.A.) GIU' DA'... quaggiù dà tutta la sua eredità quando è... ITA li', la A, in ITALIA... Lo avrà ottenuto proprio grazie ad un ISRAELE popolo, che ha accettato di patire la violenza di vedersi imposta la figlia primogenita... ossia l'Uccisione del Figlio Primogenito di Dio, Gesù Cristo, ucciso dagli Israeliti... Questo Figlio da uccidere era stato esemplificato in Isacco, ossia nel PADRE dell'Abramo-ISRAELE che “è il Dio R.A.”. Un ISACCO che però non doveva essere ucciso dal Padre ABRAMO, per volontà divina, perché era solo “figura” del Figlio di Israele che sarebbe stato veramente ucciso da Israele eretto a popolo. Per questo Chi “E' RA ELE” chiese al Padre Abramo (che già derivava “DA” R. Amo, quando il “DA” è ROMANO): “perché vuoi uccidere TUO Figlio?” Un ARIETE (Amodeo Romano Iesus è TE) fu fatto sacrificare al posto di Isacco e sostituito ad Isacco.


30 Quando tra i 4 figli avuti da LIA, ISRAELE sostituisce il quarto ed ultimo al primo (RUBEN), mette nuovamente in comunione il primo con l'ultimo, in uno straordinario gemellaggio. RUBEN era stato sostituito da Giuda perché s'era sostituito a Giuda, mettendosi a giacere con una sua sposa. Ebbene RO-BEN sarà, in ITALIA, sostituito a sua volta da Romano e Benito (suo fratello)... ultima eredità di chi IS-R.A.ELE, ed E' R.AMO...DEO gratias! R-BEN venuti al mondo per ultimi, saranno il vero primogenito RUBEN che ha tutto il diritto di mettersi nel letto del Padre... perché E' il Padre, E' R.A. ELE, è R.AMO... deo gratias. Tutto aveva avuto inizio da ADAMO che in lingua italiana, tramite EVA, va e va ad AMO... DEO gratias! ABRAMO è partito dalla sua TER.R.A., e proprio dal Padre chiamato TERA, che è il TE-R.A. dello stesso A.R.I.è-TE... e il tutto rientrerà anche in lui (dopo Adamo) nell'AMO...DEO gratias, da cui lui era RI-partito, con quell'AB Romano. Per questo anche GIUDA è sostituito al primogenito RUBEN... che sarà sostituito da R&BEN... per aver sostituito IL PADRE. Insomma PADRE e FIGLIO devono essere un tutt'uno! Da ADAMO ad AMO...DEO gratias! Ecco come accade questa GENESI, avvenuta realmente in ROMANO il 38 e che, essendo la GENESI di AMO...DEO gratias è GENESI 38. Giuda, con un tranello tesogli dalla nuora TAMAR (Croce T di AM, già finalizzata ad Amodeo Romano) fu costretto a sostituire il suo primogenito ER, morto, nel dargli un erede. Dalla trappola (simile a quella patita dal Padre suo stesso, quando nel suo talamo fu messa LIA) nasce lo stranissimo gemellaggio tra due fratelli: il primo presenta solo una MANO, che viene immediatamente cerchiata di ROsso... ma poi la RO...MANO si ritrae nel grembo materno e c'è uno straordinario ribaltamento laddove sembra impossibile (perché è divino) tanto che il suo fratello gemello vede la luce prima di lui. La Difesa, in estrema sintesi, sostiene che il morto primogenito ER “è R.”, è l'acronimo di Ro-mano… Di CHI? Di un vuoto personaggio senza vita sua (come lo è un puro numero 10 romano), che solo il PADRE vivifica, quale Padre del Figlio suo. E con ciò questo è l'oracolo gemello anche del Padre di CHI-RO, di XP (il Cristo). Anche Giuseppe è inconsistente come R. e, come padre di XP, deve essere sostituito dal VERO PADRE, nel mettere al mondo XP... Tutto pertanto allude alla XP di un oracolo gemellato tra: • il Cristo, venuto per primo alla luce come il Figlio del NUME-Ro 10 Romano e • il NUME-RO X Ro-mano, che verrà alla luce dopo... pur essendo primo, e lo potrà previo un ribaltamento: PX deve invertirsi in XP, nel Cristo, che nasce ordinato in questo modo: 10^-1 ma vale 10^+1. Si tratta dello stesso NUME RO-X che il NUME si disse a Mosè, nel NOME italo-inglese di “SON”=AM (“figlio” ed “italiano essere” di Jahvè per il mondo). Lo stesso NUME che ordinò a MOSE la Legge del Decalogo giudaico, ad un MOSE' Salvatore che “MO'-salvatore-è”, laddove un A-MODE'-O è dall'alfa all'omega lo stesso MOSE... trasformato a MODE' perché il Mo'-Salvatore-é MO'-Dio-E'... da cima a fondo: A-MODE-O: il Numero “X Romano”, Amodeo come un Mosè-Dio da cima a fondo. Si tratta in verità di un vero gemellaggio tra PX (il Padre 10) e il figlio rigirato in XP (il Cristo suo Figlio), perché GENESI 38 si riferisce nel numero 38 anche alla genesi di Gesù, in questa genesi 38 ottenuta esattamente attraverso queste 38 generazioni, per come comincia il Vangelo di San Matteo... che però non le enumera: 1. Giuda, 2. Fares, 3. Esrom, 4. Asam, 5. Aminadab, 6. Naasson, 7. Salmon, 8. Booz, 9. Jobed, 10. Jesse, 11. re Davide, 12. Salomone, 13. Roboam, 14. Abia, 15. Asa, 16.Josafat, 17. Joram, 18. Ozia, 19. Joatam, 20. Achaz, 21. Ezechia, 22. Manasse, 23. Amon, 24. Josia, 25. Jeconia, 26. Salatiel, 27. Zorobabel, 28. Abiud, 29. Eliachim, 30. Azor, 31. Sadoc, 32. Achim, 33. Eliud, 34. Eleazar, 35. Mattan, 36. Giacobbe, 37. Giuseppe, 38. Gesù. Va detto però che questa informazione è controversa, giacché esse sono invece 54 nella genealogia offertaci dal Vangelo di San Luca. San Matteo fu spinto dalla logica di una sacrosanta attesa: quando nasce un figlio del Dio dell'universo deve nascere una stella che lo additi... deve ricevere l'omaggio di Grandi Maestri che l'abbiano seguita e che si sia posata su quella Grotta! Così “piega” a quell'evento anche la strage degli innocenti, accaduta anni prima, ignorando la logica su quanto sia davvero prima e davvero dopo... perché la nascita del Figlio di Dio deve venire prima di tutto, e condizionare anche il passato.

Ebbene, a tutte queste esatte valutazioni ed aspirazioni del cuore, sarebbe corrisposta la verità di questi avvenimenti in quanto sarebbe venuto DOPO la nascita del figlio in quella del Padre in Romano Amodeo. Per lui varranno davvero i tre Re Magi, la Stella sopra la grotta natale e la Strage degli Innocenti... e il accadrà tutto in modo dualistico, perché Romano avrebbe avuto due nascite: la prima reale, nel padre e Spirito santo il 2501-1938, e la seconda ideale nel Figlio, il 4-06-1940, per un miracolo di Maria Santissima che lo salvò da una morte certa e dopo averlo annunciato in sogno ad una bambina.


31 Infatti, 6 giorni dopo l'incarnazione reale del Duo paterno, Hitler come il Re ERODE dei nostri tempi decise di dover essere il solo MESSIA del mondo e decise in cuor suo di far guerra a tutti (II Guerra Mondiale), mentre 6 giorni esatti dopo l'avvento spirituale in Romano del Figlio Gesù, fu Mussolini ad annunciare che anche l'Italia dovesse parteciparvi. Per quanto la Difesa dirà e dimostrerà poi, nel dibattimento, tutto quello che è dissimile nei due Vangeli e che che San Matteo addebita a Gesù, è pertanto valido per lui... ma vale anche per Gesù perché Padre e Figlio sono la stessa cosa. ACCUSA: Mi oppongo! La difesa afferma che “dimostrerà poi, nel futuro dibattimento” qualcosa... e poi ci annuncia le strabilianti conclusioni... come se l'avesse già dimostrato! GIUDICE: Opposizione accolta: Se la Difesa vuole che questa sua affermazione sia accettabile “ora”, deve dimostrarle prima, queste ragioni. Prima e non dopo. DIFESA: Non volevo ingarbugliare la questione fin dal principio, introducendo brani del Nuovo Testamento, visto che sto trattando dell'Antico.... e non ho nemmeno cominciato esattamente dal principio, da Genesi 1, ma da Genesi 38... Ma – chiamato a farlo, e con buone ragioni – introdurrò una ulteriore premessa alla premessa. San Matteo inizia il suo Vangelo introducendo immediatamente la sua genealogia e poi il resto del racconto, pari pari. Invece San Luca lo comincia con queste esatte parole: « Poiché molti han posto mano a comporre un racconto degli avvenimenti che si sono compiuti tra noi, come ce li hanno trasmessi coloro che furono fin dall'inizio testimoni oculari e ministri della parola, è parso anche a me, CHE FIN DAL PRINCIPIO HO ACCURATAMENTE INVESTIGATO OGNI COSA, di scriverne con ordine, o illustre Teofilo, affinché tu conosca compiutamente LA FONDATEZZA delle cose sulle quali sei istruito ». Intanto, per cominciare, la Difesa fa notare come San Luca sembri proprio abbia dedicato il libro di questa sua accurata investigazione, per far conoscere la FONDATEZZA delle cose su cui egli sarà poi istruito, ad un certo... Amodeo... se si traduce in un perfetto italiano il nome greco Teofilo. Poi dobbiamo renderci conto che San Luca affronta il racconto degli avvenimenti precisando bene di averlo fatto col piglio di uno storico che ha prima accuratamente investigato ogni cosa fin dall'inizio e attraverso testimonianze oculari. Di conseguenza, se i due racconti di San Matteo e San Luca discordano, siamo autorizzati a considerare “storica” la versione di Luca, e simbolica, poetica, quella di Matteo, senza però tacciarla di falsità... il che è possibile solo se i simboli usati da San Matteo si riferiscono al Natale del Padre, che è una cosa sola con il Figlio suo. Poiché i 38 nomi citati da Matteo (senza tuttavia che li contasse) hanno come Genesi 38 esattamente quella di Gesù, possiamo intanto ritenere che Genesi 38 anticipasse la Generazione n. 38 proprio del Figlio di Dio avente il nome di Gesù. Inoltre Gesù è la generazione n. 38 proprio cominciando con Giuda, con il PADRE VERO e non con il Figlio suo primogenito, ER, che tuttavia doveva essere anche Padre e non lo poteva, dato la sua assenza per morte. Pertanto ER doveva essere trasformato in un “padre putativo” sostituito dal suo stesso Padre (Dio)... tanto che possiamo scorgere in ciò una esatta premessa di quanto avrebbe riguardato proprio il PADRE VERO (lo Spirito santo) a dar vita al Figlio Gesù, in sostituzione del “padre putativo” San Giuseppe, sposo reale di Maria Santissima ed estraneo a quella Genesi n. 38 dovuta al PADRE VERO. Tuttavia Giuseppe, pur essendo solo il padre “putativo” di Gesù, è considerato il padre reale, sia da San Matteo, sia da San Luca, ed è attraverso di lui che Gesù discende da Giuda... Come mai? Accade nello stesso modo rappresentativo secondo cui i secondi e terzi fratelli, che nella legge ebraica sposavano la vedova del primogenito, davano eredità effettiva, ossia a tutti gli effetti, al primogenito. In tal modo il PERSONAGGIO a nome Giuseppe fu investito a sposo reale della Madre di Dio, che genera il Figlio di Dio avendo Dio per consorte VERO e Giuseppe come l'uomo consacrato a suo sposo. L'ascendenza di Giuseppe, a questo punto, diventa reale a tutti gli effetti, e rappresenta il collegamento umano con Dio. Alla base di tutto questo, però, si deve cominciare con questa stessa assenza reale dell'uomo, come il padre vero, e dalla necessità VERA che egli sia sostituito dal padre VERO. Questo deve avvenire nel momento stesso in cui si costituisce tutto il


32 popolo di Dio. Giuda, figlio di Israele, capostipite di Gesù nella trentottesima generazione, diventa il PADRE VERO di cui si scrive in GENESI 38. Essendo il Padre, diventa anche il Figlio dell'uomo che Gesù si dichiarò, essendolo... quando tutto il popolo umano è rappresentato da Israele... essendolo, quando è figlio “putativo” dell'uomo Giuseppe. Dobbiamo inoltre considerare anche che nel testo in ebraico le vocali non c'erano! Dunque il “Padre putativo”... che – notatelo bene! - era anche il “Primogenito assente” chiamato ER nella versione italiana che introduce le vocali, nel testo originale – notatelo di nuovo bene! - era R., era scritto con la sola R. Poiché R è sicuramente possibile come l'acronimo di Romano, e poiché è Romano Amodeo stesso a dire ripetutamente di essere esattamente come R, ossia un vuoto PERSONAGGIO, che non ha avuto realmente figli ed è stato riempito e vivificato di vita vera solo dal VERO PADRE... allora è certamente possibile che questo R di Genesi 38 sia anche il vero oracolo della GENESI 38 non solo di Gesù, ma anche di Romano, genesi vera e reale nell'anno 38 dopo Cristo, del ventesimo secolo dopo Gesù Cristo nato. Tanto più che da quella GENESI (in sostituzione di un PERSONAGGIO ASSENTE come ROMANO) è proprio una MANO ad uscire per prima dal seno materno, in un reale gemellaggio in cui chi è il vero primo dichiarato... nascerà per secondo. Sarà preceduto dal fratello e padre di Gesù Cristo... perché il vero primo cui è fasciata di RO-SSO la MANO... è il fratello del Padre di Gesù ed è il Padre di RO-MANO. ACCUSA: La Difesa sta sostenendo che Gesù, nel racconto di San Matteo, fosse il PADRE, più che il Figlio? DIFESA: Sì, in parte è così. Un Figlio, qualunque figlio, lo è solo se è posto in relazione ad un Padre che sia esistito prima di lui e lo abbia generato... Ma siamo davanti ad una incarnazione della Divinità che stranamente comincia con il Figlio e non con il Padre che lo precede sempre... Se Padre e Figlio appaiono in questo ordine inverso... esso va rovesciato, nella FONDAMENTALE VERITA' delle cose “relative” tra un Padre e un Figlio. Certamente noi della Difesa sosteniamo che quel Figlio Gesù sia anche nella stessa SOSTANZA del Padre, ma diciamo anche che con il Natale di Gesù ha presentato una verità a rovescio, di un Figlio di Dio venuto al mondo prima che in esso fosse venuto suo Padre. Dunque San Matteo, mentre descrive la Generazione numero 38 a cominciare dal PADRE VERO di R... personaggio assente come “Figlio Primogenito” e che non può essere che un “Padre putativo” ed arriva con la GENESI n. 38 al Figlio Gesù, ha espresso un ordine perfetto: prima mostrando il PADRE VERO di quello putativo, e poi la GENESI 38 di Gesù. Ma poi è il racconto contenuto in GENESI 38 a mettere le cose a posto nella loro realtà, perché esce dalla Mamma (Tamar, impalmata dal PADRE di R) per prima una sola MANO, e vien cinta di Rosso e vien dichiarata così, dalla nutrice: “ è lui chi è uscito per primo!”... Ma poi incredibilmente quella mano rientra nel corpo di quella mamma ed esce per primo il figlio gemello che era secondo... Questo STRANISSIMO EPISODIO non è stato rilevato da nessuno, nella sua eccezionale stranezza! Perché è accaduto? Ma gli avvenimenti sono questi proprio a realizzare un vero gemellaggio tra il vero primo e il vero secondo. Il progenitore stesso di Gesù... Figlio di Dio, non poteva PRECEDERE Dio. Pertanto il gemello di questo parto che mette al mondo per intero prima l'antenato di Gesù, quello figlio del VERO PADRE e non di R, era il progenitore del PADRE reale allo stesso modo che il suo fratello gemello lo era del Figlio Gesù venuto al mondo egli pure prima del padre. Ora se la Bibbia avesse voluto significare che il PADRE non si sarebbe incarnato mai, in GENESI 38 non sarebbero stati realmente partoriti entrambi i gemelli: sia chi era venuto fuori definitivamente per primo, ma era tuttavia il secondo... sia chi era venuto fuori provvisoriamente per primo, ma era uscito realmente per secondo. Sarebbe uscito solo l'antenato di Gesù, e non il possessore di quella MANO di Rosso cinta e figlia di R, uscita dalla O spalancata del grembo materno, nel percorso reale di un reale transito PADRE-MADRE-FIGLIO, riassumibile in “R-OMANO” (per la mamma puramente ridotta nella O del suo transito vaginale). Non sarebbero nati REALMENTE due gemelli, ma solo uno e senza il realizzarsi del flusso R-O-MANO. Flusso vitalissimo per Gesù Cristo, quando proprio il potere ROMANO lo avrebbe crocefisso. ACCUSA: Non possiamo farci menare il naso in questi modi da una versione italiana della Bibbia!


33 DIFESA: Non potremmo se non fosse scritto nei Vangeli che altri fattori si sarebbero sostituiti a coloro che uccisero il Figlio del Padrone... ed è il racconto fatto da Gesù, nella parabola del Padrone della vigna. Il Cristo stesso in essa dice: “Che farà il Padrone... quando verrà di persona?” Gesù non dubita del suo arrivo reale, a ristabilire la Giustizia. Gesù non svela che cosa farà... sono gli Apostoli suoi a rispondere dicendo che vendicherà il Figlio... E lo fanno perché sono ancora dominati dalla legge del taglione, dell'occhio per occhio... e non da quella di un doversi sempre cedere alla violenza ed amare e favorire i nemici, secondo il sale vero del messaggio cristiano. La venuta del Padrone sarebbe stata allo stesso modo di quella che il Padre aveva voluto per il Figlio: era stato mandato disarmato... come una pecora al macello... e l'avevano ucciso. Anche il Padre si sarebbe presentato nella misera grotta di un PERSONAGGIO disprezzato... e disarmato, mite, e così amante dei nemici da lasciarsi mortificare da loro senza opporsi e per tutta una lunga vita. Il Figlio e il Padre avrebbero avuto proprio un parto gemellare e gemellato, vero, reale e che si sarebbe concluso nello stesso modo GLORIOSO... di una croce. Nel Padre ce ne sarebbero state addirittura DUE, in relazione anche al suo Spirito santo... sacrificato in un PECCATORE, croce risparmiata al Figlio, che avrebbe avuto solo quella reale e di legno e non quella ideale di essere spiritualmente messa a VIVERE nel proprio peccato... Colmando con ciò ogni distanza con ogni uomo, e senza i privilegi concessi da Dio al Figlio Gesù... di certo non uguale ad ogni uomo, perché compiva prodigi impossibili agli altri. Pertanto il Padre si sarebbe presentato nella vigna assolutamente DA SOLO, senza alcuna forza, senza alcuna capacità di dominare sulle sofferenze, sulla natura. “TALITA CUMI!”...ossia CUM ITALA T... parlando nel latino di un ROMANO e con la Croce Italiana del Padre... per dar vita alla figlia di GIAIRO... oracolo di un Padre finale RO che è GIA Iesus, il Romano nome Iesus di Gesù. Il mondo è pieno di queste segnalazioni! Il disastroso terremoto del 12 gennaio 2010 è un avviso a quanto accadrà nell'anno 12 e si presenta da HAITI che significa un “HÀI TI !” con l'accento sulla A, a voler significare ABBITI... RiHAITI! Riprenditi. Tutto è giusto nel mondo e non è disastroso come sembra... essendo tutto volto a fin di bene perché è fatto da Dio e non dall'Uomo! ACCUSA: Signor giudice, non possiamo accettare qui di essere evangelizzati... anche se è fatto sulla base del vangelo e delle parole in esso contenute! Si tenta di minimizzare un disastro che ha impressionato il mondo intero! GIUDICE: Rigetto la sua protesta. Le ricordo che questo contro Romano Amodeo è ora un processo “indiziario”. La Difesa sta mostrando i SEGNI. Un SEGNO è sempre qualcosa di non espresso chiaramente, e da interpretare. E mi sembra che la Difesa lo stia facendo e debba seguitare a poterlo fare. DIFESA: “TALITA' CUMI !” fu davvero l'ordine dato da Gesù, e che ebbe il potere di resuscitare la figlia di un Padre di nome GIAIRO. Se la Difesa fa osservare che TALITA CUMI può anagrammarsi in un Romano “CUM ITALIA T” che sia SEGNO della croce italiana grazie alla quale, assieme alla quale Gesù resuscita una bimba morta... nessuno può negare che sia un segno possibile. In effetti l'anagramma è esatto e nemmeno stravolge troppo se quanto è ALITA, e in italiano è il RESPIRO della vita dello Spirito santo, lo è nel segno di una ITALA presenza destinata alla croce. La questione non è qui se sia vero o no che la figlia di GIAIRO resusciti quando il Figlio agisce nell'ORDINE STESSO di un suo essere “con la croce Itala del padre”... La questione è che possa esistere come SEGNO accettabile.

GIUDICE: E – in verità – io Giudice debbo ammettere che “lo può esistere”. DIFESA: Grazie, Signor giudice. Io ho voluto anticipare GENESI 38, della Bibbia, perché qui più che in ogni altro punto dell'Antico Testamento, è


34 anticipato il SEGNO della nascita gemellare di PADRE e FIGLIO, in uno Spirito santo di Trascendenza che inverte tutti i loro ruoli, tanto che il primo è il secondo e il secondo è il primo. Prima di passare all'esame ordinato di Genesi, vorrei però anche mostrare come preannuncino esattamente Romano tutte le 38 generazioni che dal VERO PADRE di un Figlio R inconsistente (sia come Figlio, sia come Padre) portano sia alla futura vita terrena di Gesù, sia di Romano, nel Vangelo di San Matteo. Il nome stesso di LEVI, chiamato anche MATTEO, è 66 nel numero essenziale riferibile a MATTEO, e 44 nel nome LEVI. Pertanto i “3 LEVI MATTEO” che lo esprimano in TRINITA', sarebbero 3+44=47=AMODEO, che è ROMANO (=66) nel nome ROMANO MATTEO. 66 + 47 è ROMANO AMODEO... un AMODEO che risuona anche quasi come MATTEO. Così, che il LEVI-MATTEO racconti di Romano Amodeo, nel suo vangelo, sembra scritto perfino nel suo nome... a condizione che un BINOMIO sia accreditato di un 3. A mostrare come la pura e semplice genealogia raccontata nei nomi dati da San Matteo, alluda insistentemente a Romano Amodeo, eccovelo da controllare, e facendo molta attenzione: 1 è GIUDA, il Dio che “guida” tutto e GIU' DA', realizza, fa tutto come un dono. Nel numero uno troviamo il Padre come quell'UNO che GIU' DA'... dona l'esistenza reale, del mondo posto GIU'... quello che in G-E'-SU è il Geova SU di GESU'. 2 è il figlio FARES. Indica un FAR (un DARE fattivo) espresso ora in un linguaggio Romano , che rivela: “es A.R.” da tradurre in “sei Amodeo Romano”... Il figlio numero Due esprime il DUO Padre e Figlio in Romano, poiché F-A.R. è Spirito in F, e Padre in A.R., Amodeo Romano. 3 è il figlio ESROM. Insiste nel linguaggio Romano: “es ROM”, che rimanda ora ad un “sei ROM” (Romano, ma anche ROM, senza Patria sua, perché è il mondo intero la sua Patria in cui è disperso e disprezzato, emarginato come un popolo). Nel terzo figlio, ROMANO è un ROM, un popolo disprezzato nella sua Trinità divina. 4 è ARAM. Precisa, a scanso di equivoci, AR-AM, ossia che si tratta di Amodeo Romano, AM(odeo). Nel numero 4 del Dio Uno e Trino ecco il nome esatto in acronimo, ed eccolo come AM, che è IO SONO per il mondo che parla inglese, e che dunque è Jahvè, già chiamato AM anche in ebraico. 5 è AMINADAB. Usa l'inglese (del mondo) e l'italiano di un Romano: AM-IN-AD-AB. AM, per il mondo, è IO SONO (Jahvè). Si tratta di un SONO che è presente IN (e vale per tutti, essendo anche inglese), va AD (Italiano) ed è tratto AB (in linguaggio ROMANO, provenienza italiana tradotta in DA). Pertanto il numero 5, come le dita della MANO che nasce prima in GENESI 38, è un Jahvè che E' in, va ad e viene da, AB, AB.R.AMO, da ABRAMO. 6 è NAASSON. Rivela, nella lingua del mondo intero un NA AS SON, traducibile in NAPOLI come FIGLIO, figlio della “nuova città” di Dio. Il numero 6, dato da 2+2+2, ha due lettere in NA ed AS, e tre nel SON, perché è un italiano io SON, sono, ma anche FIGLIO, per il mondo intero. Napoli esprime la generalità nel capoluogo di quella CAMPANIA, in cui il N (nome) IA (di Jahvè) CAMPA, nasce italianamente. 7 è SALMON. Precisa la provincia SA, di SALerno... laddove SAL-è-R.no esprime che R.no (Romano senza incertezze “o” e senza dubbi “ma”) è un salvatore riconducibile alla N (al nome) di un SALMO, o alla M=11 ON, al 10+1 SU, a GE-SU. Il 7 completa la creazione del Salvatore alla SALE.rno di un SALE Uno e Trino collocato al centro della Provincia Romana avente a capoluogo GeruSALEmme... un 11-ME uguale a R.no, Romano, la cui R sta in GESU che diventa Uno e Trino in GERU, in GERU-SALE-M-ME. ACCUSA: Signor Giudice! Mi sembra troppo! Dobbiamo ascoltare tutte queste farneticazioni per 38 nomi? Non le sembra troppo? Io mi oppongo. È assolutamente irragionevole! GIUDICE: Non direi proprio. La difesa ha dimostrato come, nelle prime 7 generazioni, ci sia sempre più un DARE, a partire da un


35 GIUDA che significa proprio uno che GIU' DA. ACCUSA: Ma è italiano! In Ebraico GIUDA non significa assolutamente che un Dio posto SU, dà Giù ogni cosa attraverso GIUDA... DIFESA: Non è l'ebraico ma l'italiano la lingua perfetta. L'abbiamo dimostrato ieri nella PERFEZIONE della cabala, quando si usa la sola lingua al mondo nata non a caso attraverso l'imporsi di una opera letteraria chiamata LA DIVINA COMMEDIA. State bene attenti ai primi sette nomi. E' tutto un precisarsi progressivo, fino al settimo, SALMON, che rimanda al Salvatore di Salerno che ha quel SALE di Gesù cristo al centro del nome della città divina che in numero vale 107... e appare qui, nel 7° figlio cominciando dal PADRE che GIU' DA'. Vorrei poter proseguire anche nei restanti, anche se devo premettere che, trattandosi di quelli che vengono dopo i 7 della basilare creazione, gli indizi diventano più complessi. Posso proseguire? GIUDICE: Vada avanti. Ci stupisca. DIFESA 8 è BOOZ. Con 8 inizia un nuovo ciclo di 7, laddove il numero 2 è espresso dalla lettera B. Il doppio zero che segue è lo stesso numero 8, messo in orizzontale, ad indicare l'infinito, ossia il tutto. Non a caso, dopo l'infinito, v'è la lettera Z che indica la fine. Ma si faccia attenzione! La FINE è il FINE, tanto che B-OO-Z mostra che il principio di quel percorso infinito che volge alla FINE come un Fine è il numero 2 di Padre e Spirito santo, incarnatosi in Romano Amodeo, nome e cognome che valgono 113 e mostrano nel 13 il fine: Quell' 1+12 di Dio e i 12 uomini apostoli, e nel 100 il Piano collocato in principio. Pertanto la generazione numero 8 evidenzia 2^3, la potenza trinitaria del Duo Divino che creerà UN MONDO NUOVO, dopo il 21 dicembre 2012 che potrebbe apparire una Z... ma sarà solo il principio di un nuovo 7. 9 è JOBED. Comincia, come era accaduto nei primi 7 figli, a precisare chi sia: è un italiano IO, che è B (un DUO)...ED... e molto più... laddove il 9 è il puro percorso affinché 1 arrivi al 10. 10 è JESSE. Precisa esattamente il punto di arrivo per tutto il mondo. YES S. E'. Sì, è un SI SANTO. Ma anche un J (Jahvè) in una ESSE, laddove S=17, il ciclo totale del 10 Dio, dato da 10/10 + 10×10. In questa comprensione J+1+16 è Jahve, Uno e R., Trino in Ramano, ma è anche IES, la trinità nel Romano nome di IESUS. La S significa anche “esse”, tutte loro, presenti tutte nella J acronimo di Jahve... ma ove ESSE sono “loro” nella lingua Italiana di Romano. 11 è Re DAVIDE. Sapendo che è 11 il ciclo assoluto... non a caso ecco IL RE, ecco il re DAVIDE che VIDE DA , che DA' VIDE... e saprà che la sua discendenza regale sarà assicurata per sempre. La sua demolizione del gigante GOLIA... manda JA (il duo fondamentale in Jahve) in GOL, quando è un giovinetto. Ma quando diventa RE diventa RA, diventa R.A. DA... VIDE di derivare dal Dio Padre che si sarebbe impersonato in Romano Amodeo, R.A. e RE... ma anche R.I. (il Romano Iesus), anche RO (la P del Cristo XP), anche RU... dopo d'esser partito da UR con TERA e il figlio Abramo, sua moglie SARAI e LOT. 12 è SALOMONE. Non a caso la chiusura equilibrata data dal numero 12 che combina la Trinità di Dio con l'Unità e Trinità di Dio, ripropone la stessa chiusura equilibrata data dal 2 elevato a 3. Tra SALMON e SALOMONE, il passo è brevissimo e si passa ad un SAL “OMONE”, grande uomo, grande Re, con l'esaltazione del suo salomonico giudizio. Non a caso il successo dei 12 apostoli è il successo impersonato in Re Salomone, che è ONE (uno a validità mondiale) OM (uomo) e SAL, il salvatore di Salerno. Ecco chi VIDE Re DAVIDE: l'omone di Salerno, in quel suo figlio, che porterà Israele al massimo dei suoi fastigi. Ed è oracolo di ciò che farà al mondo intero, ONE, uno che è l'OMONE di Salerno! È lui stesso tutti i 12... perché è Dio! 13 è ROBOAM. Il numero 13 precisa meglio il padre nel figlio. Si tratta di RO-B-o-AM e rimanda agli estremi di RO AM (Romano Amodeo)... oppure il DUO divino espresso nella lettera B, laddove OAM mostra l'alternativa di un “Oppure Jahve”, chiamato allora AM e IO sono anche oggi, a livello della lingua mondiale. Così il 13, che esprime 10 +3, identifica con certezza di chi si tratta. È quel ROMANO AMODEO la cui somma è 113, ossia il PIANO 100 espresso nell'1+12 di un Dio unito agli uomini suoi apostoli... suoi e – ancor prima – in Gesù.


36 14 è ABIA. Allude a chi viene dall'AB Romano, IA ossia AM=Jahve. Qui si completa il secondo ciclo di 7... e si ritorna al principio stesso che si era chiamato AB-R.AMO, laddove R.AMO (Romano Amodeo) è il DUO JA in Jahve. Signor Giudice, potremmo limitarci al secondo ciclo creativo per come si è concluso... ma vorrei andare avanti. Posso. ACCUSA: Signor Giudice, lo impedisca. Credo che 14 possano anche bastare! GIUDICE: Ascolti, lei! Abbiamo la difesa che sostiene che Romano Amodeo è CHI ANIMA TUTTI e sta alla base di tutti... Vogliamo che ce lo provi, osservandoli almeno in tutti e 38 le generazioni ci Genesi 38? Dunque vada avanti, e non si fermi ad ogni ciclo 7. DIFESA: Bene, iniziamo il terzo ciclo. 15 è ASA. Allude ad un andare a SA, Salerno. È un moto così perfetto che è sempre a Salerno, sia letto da destra, sia da sinistra. 16 è JOSAFAT. Si precisa che è un IO di SA... FAT (FATTO) at F (a Felitto). Poiché il 16 è la lettera R, questo figlio numero 16, che è R., è un io di Salerno fatto a Felitto. Ma è R, un puro RAPPRESENTANTE, che non avrà figli e non è un vero Padre... perché è virtualmente il Padre che lo rappresenta. È veramente Luigi Amodeo, nato 7-7-7, e il cui nome LUIGI vale 54, è suo padre ma 54 è il valore del termine FIGLIO che praticamente rimanda al suo figlio, che ha fatto a Felitto nel 38. 17 è JORAM. Il ciclo assoluto della realtà 1+3 di Dio è data dal numero 17, derivante da 4/4 + 4×4. Ed ecco l'IO R. di AM, che è sia AMODEO sia AM=IO SONO=Jahve. È un IO la cui I è la J di Jahve. 18 è OZIA. Si tratta di un 8 aggiunto al 10, laddove il figlio numero otto si era chiamato BOOZ... ed ecco qui come fine OZ il principio OZ di OZIA. OZ-IA rivela IA (il principio assoluto del Duo Paterno in Jahve) come il FINE espresso in OZ posto a principio. IA è AM, è Amodeo. IA è il velo MAGO di OZ. La parola ha anche un significato tutto intero di chi OZIA. Di fatto, con la trinità, qui non si ha 3×3×3, ma (3+3)×3, ed è vero che un 3 “ozia” passando da -3 a +3, sommando I DUE invece di moltiplicarli. Poiché 18=T, ossia la Croce, ecco chi OZIA in TTT... sono i due ai lati della sola T=10 posta in mezzo: 2 LADRONI di Dio anziché DIO. Due che sono Dio (essi pure, nel loro essere) ma se ne impossessano, e rubano l'essenza che li anima dicendosi i PERSONAGGI e non l'AUTORE. Poiché la verità è sempre BILATERALE, chi OZIA... è anche un AIZO che se ha 2 ha finire in Z, è un AIZZO e si passa dall'ozio a chi è il padre di tutti i vizi... e ruba a Dio l'essenza stessa divina. 19 è JOATAM. Questo 19 è tutto il reale percorso di UNO che è compreso da -10 a +10, in un 20. Allora avanza di 19. E si tratta di un IO_AT-AM, di un IO che va AT AM, che punta ad AM nello stesso modo di ADAMO. 20 è ACHAZ. Come detto, 20 è tutto il percorso del 10, quando si muove di 10. Allora dalla prima lettera A va all'ultima, Z. Chi è che compie questo percorso intero A-Z? È CH-A, un Cristo nel principio A di Amodeo e Amore, AMO.R, Amodeo Romano. 21 è EZECHIA. Questo ciclo vale il 7+7+7 del Padre di Romano, nato il 7-7-7. Rivela chiaramente che “e Z è chi: A.” (è Amodeo chi verrà infine). La Z che è precisata in chi è... qui è indicata nella finale Z del padre ACHAZ. Poiché il Padre precisa la finale Z, nel figlio essa è precisata nella A dell'inizio. Significa che il Padre nato il 7-7-7 e che finiva in Z, in ACHAZ, si trasforma nella A del figlio: Romano, figlio di chi è nato il 7-7-7 e il cui segno è il figlio numero 21. Se pensate al valore FINALE, del 21, provate a pensare al 21 dicembre 2012... Ebbene EZECHIA è oracolo di una fine che è un principio, una Z che è la A. 22 è Re MANASSE. Quando si giunge al numero 22, si giunge alla rappresentazione proprio della regalità in un Romano SS. “è” che però è giudicato RE EMPIO.


37 Questo GIUDIZIO ne è la reale prova. Dunque il numero 1 aggiunto al 7-7-7 nativo del padre Luigi (un 54=FIGLIO) presenta RE MANASSE nell'affermazione: ROMANO SS. E'... che non è empio ma passerà per tale. A tutta riprova diventa RE MANASSE a 22 anni esatti e regnerà per i 55 dati in sostanza dalle 10 dita delle due mani. Una DESTRA e che vale 50 e una SINISTRA e che vale solo 5, appena un decimo di quella destra, capace. 23 è Re AMON. Secondo Re che lo diventa a 22 anni ed è ucciso dopo 2. Rimanda con evidenza ora al nome (N) di un AMO che è il fine a cui fu programmato ADAMO, che va AD AMO. Con il suo sacrificio dopo appena due anni, questo RE che, essendo 23 è 1+11+11 impersona l'AMODEO, nella MANO a 5 dita unitarie, nata da quel virtuale figlio R. sostituito dal PADRE VERO.. 24 è JOSIA. Poiché il 24 è (3+3) + [(3+3) +(3+3) +/3+3)], ossia l'unità e trinità nell'essere una coppia trinitaria data da Padre e Spirito santo, il numero 24 esprime l'interezza del tempo delle 12 ore, o di due serie di 12, una per Gesù ed una nuova per il Padre. Dunque qui deve essere DEFINITO TUTTO, in chi SIA. IO SIA IA. IA sta alla stessa base del SIA! Mentre IO ha l'iniziale I di Jahve. 25 è JECONIA. Ora il numero 25 presenta la MANO a 5 dita di Romano, con ogni dito che vale quel 5! Quel 5 nella mediazione del 10 di DIO, nei suoi Comandamenti. Poiché AM è IA, JE è con IA, JESUS (nome: Romano) è con AM. Il principio dualistico paterno IE, nello IESUS Romano, ma che rispetta la I di Jahve, CONIA... che cosa, oggi, in Europa... se non l'EURO, il Buon RO? Javhe CONIA la moneta del nuovo futuro IMPERO ROMANO, del vero RE VITTORIO EMANUELE III... non quello perdente, ma quello che vincerà, dopo il 21 dicembre 2012. Un 21 ricavato dal 25 di JECONIA, come tutto il percorso 21 del Dio 1+3, Uno e Trino. 26 è SALATIEL. Ora 26 è il contenuto di un Dio in cui 1+12 (Gesù e gli apostoli) ricevono il rinforzo di un altro 1+12=13 e il tutto vale 26=DIO, nel suo termine. E vediamo DIO nel finale EL del nome SALATIEL, che è SAL (oracolo di Salerno) nelle sue prime 3 lettere. Quanto tra tra SAL e EL sta e va mondialmente, nell'inglese “AT” I, che rivela “in/a” Iesus. 27 è ZOROBABEL. Il numero 27 fissa il potere diretto, trinitario, della trinità. Questa trinitaria fissazione è così degnamente espressa... alla fine: Z o RO (o Romano) Roba bella nel RO – B-A (un duo in 1) che è EL, Dio. Questo generato al numero 27 riporterà in Israele il Popolo che era stato deportato dal nemico Nabucodonosor. Come è sempre vero, se convertiamo un nemico fatale, ecco chi é NABUCCODONOSOR, è ROSONODOCCUBAN, è un ROSONO-DOC-C-U-B-AN, è AN B (un Duo mondiale) che è un SONO RO, un Dio RO Jahve a Origine Controllata. Anche ZOROBABEL lo evidenza in L'E' BABO RO Z. Ossia L (Dio) è il BABBO RO... alla fin fine. Ciò perché 27, ribaltato nel 72, è 3+3+3 volte 2^3, la trinità del duo paterno. Zorobabel è oracolo anche di quanto accadrà dopo il 21 dicembre dell'Apocalisse: riporterà in Patria una umanità oggi dispersa. 28 è ABIUD. Il 28 è l'unità e la trinità data dai 7 giorni della creazione, 7 +(7+7+7). Il nome lo rivela nell'AB-IUD (il DA Romano riferito ai giudei). Perché è un 7 (in un Duo=B, Uno e Trino nel 7), è un 7=G che è riferito al primo Padre: GIU DA. Con questo gruppo di 7 si completa la creazione una e trina di Dio. 29 è ELIACHIM. Preannuncia ELI-A-CHI è 11 . Si tratta di chi alla fine 19, del secolo n. 19 (che poi è il XX) dopo Cristo è ELI F. (Spirito ed ELI) a FELITTO. È un ELI A(modeo) CHI è il binario 11 del duo paterno, precisato infine nella lettera M. Ma il viaggio, indicato da tutto il percorso impersonato da RO (=29), lo leggiamo chiaro nel rovescio di ELIACHIM, che è MI-2^3-CA'-I-L'E', ossia il 2^3=H, potenza trinitaria del DUO, L è (10 è) I. CA' (Iesus qua): MI, a Milano. Nel Diritto il percorso del nome porta lo Spirito santo F di ELI a partire da Felitto, e nel suo rovescio lo porta a Milano, in cui vivrà dal 51 al 97 per 46 anni. 30 è AZOR. Completa tutto il percorso trinitario di Dio che ordina con 10 comandamenti. Il percorso totale è A-Z-o-R. Oppure Romano. 31 è SADOC . La pienezza del Dio 1 e trino nel 10+10+10 appare nella generazione numero 31, che documenta un SADOC, uno di Salerno a origine controllata. Poiché si tratta di un percorso relativo sempre a uno reale, la lettura inversa CODA S mette il Salvatore di Salerno in


38 CODA. 32 è ACHIM. Rivela essere un A CHI IMpera. Ma il “PERA” deve perire, deve essere omesso, perché il PADRE E' R.A. ma deve essere nascosto. Lo scopriamo nell'inverso: MI 2^3 CA' che rivela che la potenza trinitaria H data dal Duo divino si trova realmente CA' (qua, in un salernitano nel mondo) e a lungo a MI, Milano. 33 è ELIUD. Si sa bene che 33 anni indica la vita di un Dio, di nome ELI che in U-D, rimanda all'ultimo Dio in un Giudeo. Quando però è in un DUO divino, vale 33+33 ed è il ROMANO che vale 66... e impersona tutti i figli usciti da Giacobbe (mogli acquisite escluse) che entrano in Egitto, per salvarsi dalla morte per fame. 34 è ELEAZAR. Rimanda infine (Z) all'A.R., allo ZAR di ELEA, all'Amodeo Romano che riprenderà l'Epifania di Elea, ai piedi di Monte Stella, rifondando la Scuola Eleatica della Fede assoluta nella verità dell'ESSERE e non del DIVENIRE 35 è MATTAN. Preannuncia MATT AN (infine uno per il mondo intero) che sarà un italiano giudicato MATT e sarà invece la nuova MATTINATA del mondo, dopo l'imminente Apocalisse... Ciò per le due croci TT assunte da un AM (il Dio IO SONO) non visto in AM perché visto nel suo rovescio MA, come il MA di un deciso dubitare. 36 è GIACOBBE. Egli già Co(no)bbe (ma senza il NO che lo escluderebbe). Già conobbe in se stesso tutto il popolo di Israele, il padre di Giuda e di “R”... figura di un Figlio che come Padre era solo putativo... a preconizzare il VUOTO PERSONAGGIO di Romano, presenza in sé solo di Dio Padre. 37 è GIUSEPPE. Si passa dal CONOBBE al SEPPE. GI u SEPPE, lo“seppe” del GIU(da) che, nel suo caso, era il Padre Spirito santo che prendeva il suo posto come sposo di Maria. Ma anche GIUSEPPE è Figura di AMODEO. Basta che il numero 37 si incrementa del 10 di Dio, per divenire il 47 di AMODEO. 38 è GESU'. Allude di per se stesso al Padre GEOVA che “sta SU” e “GIU' DA'” mediante Giuda, anche nel suo caso. Ma la sua generazione n. 38 allude alla GENESI 38 del Padre SUO situato 38 generazioni prima, nel momento della formazione del Popolo di Dio. Ora solo in qualche rarissimo caso le indicazioni appaiono un tantino forzate. Se passiamo al gemello veramente primo, il suo nome ZARA rimanda chiaro che il definitivo (Z) è A.R., è ARA, l'altare romano. ACCUSA: La difesa crede d'aver fatto tanto... chissà quanto! Ma a noi il tutto sembra ben poco! È ben poco il segno “biblico”, se sta tutto in questa GENESI 38. GIUDICE: Chiedo alla Difesa se ha terminato le sue introduzioni... DIFESA: Sì, vorrei cominciare ora in modo ordinato dal principio della Bibbia. GIUDICE: Io ho una idea diversa, migliore. Si è fatto già tardi ed è preferibile che, avendo completate le sue premesse, si cominci con domani. Pertanto aggiorniamoci alle 9 di domattina.


39

III GIORNO GIUDICE: Riprendiamo i lavori. La parola alla difesa. DIFESA: Prima di iniziare con GENESI, il Primo libro della Bibbia che si chiama così perché comincia con la GENESI del mondo e si conclude con quella del POPOLO DI DIO che entra in Egitto e vi diventa schiavo, vorrei evidenziare il senso che hanno i numeri dei capitoli e dei versetti. Mi limiterò al ciclo 10, che poi si replica e vale nelle cifre inferiori e superiori, nelle due dimensioni: di Dio e del mondo relativo. 1 è tutta la presenza unitaria di Dio 1. Nel mondo è la dimensione del flusso della massa nel tempo, presente in 1 e mossa unitariamente di 9. 2 è il piano basato su Padre e Spirito santo. Nel mondo sono la presenza nel tempo delle due dimensioni del piano trasversale dello spazio, messe in relazione alle 8 unitarie del flusso in linea. 3 è la Trinità di Dio. Nel mondo sono le dimensioni dello spazio, messe in relazione con l'unità 7 del suo flusso. 4 è l'unità e trinità di Dio. Nel mondo è la realtà quadridimensionale dello spazio e del tempo, messa in relazione con tutto il suo lavoro 6. 5 sono le dita di una mano di Dio, le cui 10 sono le leggi del Decalogo. Nel mondo è la dimensione elettrica e magnetica, messa in relazione reciproca. 6 è tutto il lavoro 3+3 della Duplicità Paterna divina. Nel mondo sono tutti i versi delle tre dimensioni dello spazio, messi in relazione con il flusso reale a 4 dimensioni. 7 è tutto l'atto Divino, comprensivo di un dì di riposo. Nel mondo sono le dimensioni del flusso del lavoro e nel tempi unitario. 8 è tutta la realtà 1+3 del Duo Paterno. Nel mondo è la realtà complessa, negativa e positiva o reale e immaginaria, messa in relazione alle due dimensioni della sezione del flusso. 9 è tutto il percorso di una sola persona nell'ordinamento 10 di Dio Padre. Nel mondo è tutto il moto 9 messo in relazione alla presenza lineare 1. 10 è l'ordine usato da Dio per governare il mondo. Nel mondo è lo spazio in linea, che esiste simultaneamente come un insieme. Nella matematica è la base di tutti i possibili numeri, ottenuti mediante l'unica relazione della base con se stessa. Il vero NUME relativo è NUME +RO (NUME +29, perché mette in relazione l'area reale 16=R avente per lato il 4 con la dimensione 13=O, del volume a 3 dimensioni che avanza di 10. Così il NUME, che di suo vale quanto la realtà 10 +(10+10+10), vale 69, nel NUMERO, ossia quanto tutto il percorso relativo di 31 (ossia di 1+10+10+10)) nel piano 10×10 della presenza. GIUDICE: Va bene, cercheremo di ricordarcelo. Passiamo al riscontro concreto! DIFESA: Non ancora, Signor Giudice. Vorrei prima di passare all'esame di GENESI, spiegare perché Dio Padre doveva incarnarsi, e come si arriva SCIENTIFICAMENTE al valore del suo nome... e poi qual esso è. Solo dopo elencherò in ordine i vari capitoli di GENESI nei quali sono presenti segni riferibili alla venuta di Dio Padre sulla Terra, nella persona di Romano Amodeo. Dio non è venuto solo nel Padre e nel Figlio, ma viene costantemente ed è presente in ogni persona, che fonda il suo IO a partire dai TALENTI ricevuti, ossia dai numeri relativi concessi a ciascuno come la sua reale e personale determinazione.


40 Tra tutti i numeri, che vanno dall'infinito negativo all'infinito positivo, uno solo però è dato dal valore medio. È il numero 1, che rappresenta pertanto il punto unico in cui esiste l'equilibrio, essendo il punto focale dell'intero Sistema. Solo da questo punto la Creazione può apparire nel suo fondamentale equilibrio. Da tutti gli altri, visto da chi è sempre sbilanciato, anche il mondo lo appare. Ma il numero 1 è dato sempre dal rapporto tra due, come in N/N. Questo – che vale per tutti – vale a partire da tutti i numeri come figli, tutti in potenza della base 10. Pertanto uno solo poteva valere 10^-1 ed uno solo 10^+1. Stante così le cose, il Figlio si è incarnato in un personaggio dal valore basato sul 10 elevato a -1, noto come Gesù, detto il Cristo – il solo – che potesse avere ricevuto il numero esponente -1, negativo, in quanto, dalla relazione tra due opposti (uno negativo ed uno positivo) il primo risultato che si ha, in via diretta, è quello negativo. Lo insegna l'algebra. Il Padre si sarebbe incarnato sulla stessa base e con potenza +1. Entrambi avrebbero avuto valore, simultaneamente, ma, dalla simultaneità dell'azione, sarebbe derivato un susseguirsi sfalsato nel tempo. Questa sfasatura è perfettamente calcolabile in un totale di 1938 anni e 25 giorni segnati nel primo mese.

DATA DI INCARNAZIONE DEL PADRE. Lo sfalsamento è esattamente di 1938 anni e 25 giorni per questi motivi. 10^3 = 1.000 è la potenza trinitaria della base 10 che è FATTRICE di tutti i numeri. Il Padre, che vale il positivo +1.000, esiste relativamente allo Spirito santo dato da -1.000. Sicché +2000 anni è tutto l'intervallo di crescita, dallo Spirito santo al Padre. Ora va calcolato il lavoro totale dei 6 giorni di lavoro potente, sulla base 2 di loro due in uno, ed è dato dal 2^6=64, che li comprende tutti e due. Detratti i 2, dal loro lavoro, il solo e puro lavoro vale 62, la lettura a rovescio e depotenziata del 2^6. Si tratta anche del 62 che è l'inverso del DIO=26 nella sua essenziale fattura. Pertanto con 2.000 -62 = 1938 abbiamo l'anno. Ad esso va aggiunto il dettaglio del 5, mediazione del 10, espresso in 5^3 (nella potenza trinitaria). Va riferito all'unità 10^-4 che rende 1 il 10^4 (di Dio nella potenza Une e Trina). Il calcolo è dato da 5×5×5=125, che, diviso per 10.000, lo porta a 0,0125 e lo legge come il mese 01 e il giorno 25 che, aggiunto all'anno 1938, lo definisce nel numero 1938,0125. Possiamo porre 100 tutto questo flusso, considerando 100 la sezione, sulla base del 10.000 dato dalla realtà totale 10^4, riconoscibile in 10.000 anni. La sottrazione di 1938,0125 a 10.000 vale 8061,9875 e rivela di essere unitaria in base a 2^3=8, espresso in quantità totali 10^3; poi nel lavoro 6 di 10 e nell'unità; poi il dettaglio unitario, di 2 centesimi detratti ad 1, e infine uno spazio a tre dimensioni 25+25+25, ciascuna ¼ di 100. Questa è una definizione PERFETTA, quando è basata sul 2. Può essere basata sul 2, e sull'unità, anche quando è elevata alla potenza ½ che rende 2 i due mezzi. 1938,0125, elevato a ½, è la mediazione data dai 2 (Padre e Spirito santo). Questo calcolo, pari alla radice quadrata di 1938,0125, porta alla potenza in linea, data dal 44,02286338. Ne otteniamo un numero tutto costruito sul 22 che è dato da 10+1 sommato a 10+1, ossia dal Duo di Padre e Spirito santo, ciascuno valido in 11 unità. Infatti +44 parte da -22 e arriva a +22 ed aggiunge il 22 del flusso alla dimensione millesima data dal flusso dell'unità della massa, perché il millesimo di 10^3 è 1. Ma anche il residuo 0,00086338 è basato sul 22. Senza occuparci della dimensione rispetto ad 1: • 86 è la dimensione 88= 2^3 ×i 11, detratta la quantità 2, ad esprimere il puro lavoro trinitario di quel Duo di 43 (=JAHVE). • 33 esprime il 22 del Duo, aggiungendo l'unità di Gesù, Terzo membro della Trinità, e quantifica il lavoro vitale del Cristo aggiunto al lavoro 86 del Duo. • 8 esprime il 22 dato dal Duo 11+11 nel modo di 2^3, che considera la potenza trinitaria del duo, che aveva dovuto essere espressa in precedenza dalle 4 cifre 8633. Tutto si basa su questa potenza Trinitaria. Potremmo ricavare l'8 dal 22, per sottrazione di 14, ossia del fronte 7+7, che lascia solo un 7, nel flusso, ma che diventa 8 dovendo aggiungere ai 7 giorni per costruire il mondo anche il costruttore, nel suo 1 unitario. A dimostrazione che il nostro sistema reale, che è visto realmente con il Sole al centro dell'esistenza del nostro mondo planetario, entrava in fibrillazione all'incarnarsi del suo Creatore, il giorno 1938,0125, che esprime l'anno 1938, il mese 01 e il


41 giorno venticinque, apparve sulla Terra una spettacolare Aurora Boreale, osservata in ben 4 Continenti, perfino in Africa. Il Fenomeno avvenne a 35.000 metri di quota ad esprimere nel 35 la MAMMA (=35) che lo produceva, ed era una causa data dal 33 +2 che sommava alla vita del Figlio il valore unitario 2 dato da Padre e Spirito santo. Cosa è – in sostanza – lo Spirito santo? È quel presupposto NEGATIVO, -1, posto su base 10, che non solo porta alla premessa del Figlio al Padre, ma anche a quella dello Spirito santo. Il Padre può esistere come +1 sulla base di un piano tutto negativo, avente per lato la coppia di Spirito santo e Figlio. Allora anche il Padre è un piano tutto positivo, avente i due lati +1 e +1, la cui somma corrisponde perfettamente anche al 2 che viene da -1 e giunge fino a +1, che parte dalla negatività di un PURO SPIRITO, ed incarica il tutto in un solo PADRE REALE... che però è un DUO... allo stesso modo in cui ogni unità lo è SEMPRE. Infatti 1 è il rapporto N/N fatto da due che sono inversi tra loro: N e 1/N, ossia N elevato a -1 che precede (ma solo logicamente) e consente N elevato a +1.

L'INCARNAZIONE DEL FIGLIO. L'aurora boreale a 35.000 metri di quota presentò il 33+2 della Trinità nella potenza 10^3 riferita ai metri, laddove è il METRO, il ME di un RO messo sulla croce a T. RO è il NUME che è parte sostanziale del NUMERO, anche di quel 35.000 che, se è diviso per le 100.000 dimensioni della nostra realtà nel tempo “avanzante”, data dal ciclo 10 della realtà “presente” in 10^4 (che si poggia sull'intera Unità e Trinità di Dio basata sul 10), allora, con 35.000/100.000, determina 0,35. Questo è il valore unitario poggiato sul trio dato da 33+1+1 e, se deve incarnarsi, lo può se si pone come base della potenza 2 del Duo aggiunto al 33... e allora incarna il 33 nel principio della sua trentatrennale vita. Infatti 0,35 × 0,35 = 0,1225, numero che evidenzia l'anno 0, nel mese 12 e giorno 25 in cui a Roma si celebrava il Dio R.A., ROMANO, non Egizio... il R.A. che i Romani chiamavano SOL INVICTUS. SOL = 40 = PADRE INVICTUS = 107 = ASSOLUTO. I Romani, con questo nome, stavano centrando l'ESSENZA vera del PADRE ASSOLUTO = 107. Sì tutto il PIANO 100 corre in 7, e tutta la creazione del mondo è di 7 giorni, in assoluto (ossia al 100%). Il Totale di SOL INVICTUS è 147 … è AMODEO (=47) in correlazione esatta con il Piano 100. Il 107 dell'assoluto è dato dal 47 di Amodeo sommato a tutto il lavoro 60, di Dio che si esprime unitariamente in 6 giorni e con 10 Comandamenti. Quando nel terzo secolo la Chiesa di Cristo ADEGUA la nascita di Gesù alla celebrazione del SOL INVICTUS, la adegua a tutto il lavoro 60 fatto da Dio, che si appoggia umanamente sul cognome AMODEO uguale ad un AMO...DEO gratias! “AMO...DEO GRATIAS” vale 116, quanto l'ideazione della R=16, collocata nel piano 100 del Dio del Decalogo. Il GRATIAS vale 69... l'anno in cui l'uomo andò IN CIELO... e arrivò realmente sulla LUNA... ma fu anche l'anno in cui Romano Amodeo si sposò con il suo ALTER EGO. Doveva esserci la sua META' al femminile, che fosse figlia di MARIO e GIUSEPPINA (San Giuseppe e Maria a sessi inversi), che valesse il trinitario ed unitario 11.1 nella data dei mesi e dei giorni, che fosse nata in quell'anno 43 uguale al contenuto del nome JAHVE, e che richiamasse GESU, nelle iniziali G.S. del suo nome e cognome. Lei (Giancarla Scaglioni) lo sposò al CIELO... e l'uomo fu sposato alla Luna.

IL NOME SEGRETO DI DIO. Ora, partendo dal 1938 intero, che vale 1+9+3+8=21 (=7+7+7) e si riduce a 2+1=3 (dei 3 sette), è possibile calcolare il Nome segreto del Dio uno e Trino. Bisogna considerare un lasso di tempo trinitario basato sul 2, ossia su tutto quanto va dal -222 fino al +222 e vale +444. Si tratta di un numero evidentemente RELATIVO al 4, nel quale è Trina la realtà unitaria. Dunque 30 esprime l'unità nel 10+10+10. Ossia 30 è tutta l'azione unitaria costruita sulla trinità dei 10 comandamenti di Dio. 444 -30 =414 sottrae l'incidenza dell'azione e definisce il quantitativo ASSOLUTO. 1938 -414 = 1524 porta al SOGGETTO 1+3 di quella azione. Quando abbiamo 1524 anni c'è un divino SALTO, di 14 giorni da cancellare virtualmente nel calendario, cosa che fu fatta da Papa Gregorio, quando aggiornò la data del Calendario fissato da Giulio Cesare. Senza quel salto e la prospettiva del tempo decimale, che rende multipli di 10 i vari numeri, 1524+14 porta al 1538, distante 1+3 secoli dall'incarnazione del Dio binario. Questo 14 è un 7+7, è quello tolto ANCHE nella Bibbia, alla creazione, che è vista solo nel flusso in linea 7 e non nella sezione, essa pure a due lati ciascuno 7.


42 Sono estrapolati... ma esistono. Il Calendario di Giulio Cesare li faceva esistere... ma quando c'è UN DIO che crea in questo modo, c'è un fronte reale, che esiste ed è contato... ma poi è realmente da eliminare... altrimenti non si toglie dal computo l'incidenza 7+7 del fronte. Un anno ha in se stesso l'incidenza di 7+7+7, visto in ¼, e sono 5,25 giorni aggiunti ai 360 dell'angolo giro, che li portano a 365 giorni e ¼ uguale a 6 ore. Nel flusso 7+7+7, dell'anno, ci sono i 7+7 relativi al fronte... e sono messi in lunghezza tempo (di flusso) mentre non sono flusso, ma solo la POTENZA del fronte. Tutto questo funziona realmente bene, ma solo per 1524 anni, che avevano realmente prodotto 14 giorni in più (dovuti al fronte) e che andavano tolti. Ci fu un SALTO di tempo e fu creduto un ERRORE. No... era il valore ASSOLUTO del Nome di Dio, nel suo valore 4, dovuto all'unità e alla trinità! Era un Dio che ha POTENZA 7+7 (paterna) ma che deve essere realmente trascurata, per generare solo il terzo di 7+7+7, come il flusso 7. Considerando il tempo ¼ della Presenza 4, Una e Trina, si definisce quella sola che è UNA. Pertanto il 1524 che genera il salto, nel suo quarto unitario risulta 381.

LE QUANTITA' ESATTE CONTENUTE NEL NOME DI DIO. Intanto possiamo vedere che i 4 tempi di 381 corrispondono al totale dato da 1524. Possiamo cercare di capire cosa sia, in modo unitario e relativo. Esso risulta composto da 1.024 +500. Questa somma è il prodotto delle potenze 10^1024 × 10^500. Ma – poiché tutti i numeri sono basati sempre sul 10 come fosse un Dio generatore di tutti i numeri, negli esponenti della potenza – la nostra realtà ELIMINA DIO, e considera solo gli esponenti di una realtà tutta costruita, invece, sulla potenza basata sul 10. E questo Creatore di numeri SI NASCONDE, nella realtà. Il riferimento assoluto è sempre dato da 10^3, ma si mostra in rotazione, nelle 24 ore della rotazione del modello 10^3... Noi lo SMASCERIAMO attraverso la potenza 2^10 = 1.024 che parte dalle 2 dimensioni (della Realtà Paterna di Dio, e del mondo nel suo complesso binario) e su di esse attua tutta la potenza 10... e questo DIO si fa valere e COSTRINGE ad osservare le masse libere, come la Terra, che ruotano esattamente in 24 ore. 1524 = 1.024 +500 = 24 + 10^3 + ½ di 10^3. Pertanto abbiamo 24 ore di rotazione della Terra, sommate a 10^3 (che è la sua massa unitaria) e sommate al suo dimezzamento (che esprime il tempo, quello del solo avanzamento positivo che inizia da -500 e porta a +500).

Visto come 1524 è tutta la percezione binaria (1.024) del solo avanzamento positivo +500, un suo quarto porta al nome di Dio, ma esso deve contenere tutte le dimensioni nel modo esatto. Posto 10 il ciclo atomico, 10^10 è il totale del metro e un millesimo è tutta la massa 1.000=10^3 nella sua unità. Allora con 10^10 diviso 10^3, otteniamo 10^7 come il totale dei 7 singoli giorni, dati da 10×10×10×10×10×10×10 nella base e 1+1+1+1+1+1+1=7 nell'esponente. A questo puro inizio, poiché 10^1 è rappresentato, dalla nostra intelligenza elementare, con la A, devono corrispondere: A+A+A+A+A+A+A... ma non solo. Infatti, dobbiamo anche avere 7 quantitativi che siano singoli, e sono dati da: 10^4 = D 10^5 = E 10^9 = I 10^10 = L 10^14 = P 10^15 = Q 10^19 = U GIUDICE: Perché mai? Non capisco. DIFESA: 10^4 è una sola realtà Una e Trina, poiché Dio è UNO.


43 10^5 è un solo dimezzamento su base paritetica 10^5 × 10^5 = 10^10 = 1. 10^9 un solo avanzamento intero di 10 (ciclo intero) nel metro (ciclo del ciclo). 10^10 un solo riferimento assoluto dato da 1 metro. 10^14 un solo fronte 7+7 10^15 un solo spazio 10 più il tempo suo di 10/2 10^19 un solo avanzamento di 10 nel 10^20 cui 1 metro avanza di 1 metro A fronte di ciò, dovremo avere, espresse da una sola lettera, D

E I L P Q U.

Dovremo avere, espresse da 2 quantità: 10^11 = M 10^16 = N GIUDICE: Si spieghi. DIFESA 10^11 è espressione binaria del ciclo unitario 10 per il ciclo unitario 10^10, che sono l'espressione di due unità... che dunque devono essere espresse due volte. 10^16 è 10^4^4, è l'espressione binaria nella potenza Una e Tria che si esplica due volte.... e deve esprimersi per due volte. Pertanto avremo M+M e R+R. Poi dobbiamo avere una espressione sola, trinitaria, essendo una sola la trinità, e che si esplichi per tre volte. 10^18 = T, ed è uguale a 10^6+6+6 ossia al lavoro totale 6 espresso dalla trinità. Pertanto avremo la terna T+T+T. Poi dovremo avere 5 quantità espresse nel 5 e per 5 volte. GIUDICE: Non capisco perché. DIFESA: Ci vanno di mezzo le 5 dita della mano, in cui ciascuna valga per 5. 10^12 = N, infatti, sta nel generale 10^60, di tutto il lavoro in 6 decine divine di giorni, e ci sta come: 10^12 × 10^12 × 10^12 × 10^12 × 10^12 = 10^60, che negli indici li somma 12+12+12+12+12=60. Dovremo avere, allora cinque N, ossia N+N+N+N+N Infine dobbiamo avere il doppio del 5, che è la mediazione del 10, e che deve essere espresso da 10 quantità. 10^13 = O è ciascuna. GIUDICE: Non capisco perché deve essere 10^13 ciascuna. DIFESA: Deve essere quanto la potenza trinitaria basata sul 10, che avanza di 10^10. 10^3 × 10^10 = 10^13 è ogni unità della potenza trinitaria, basata sul 10, che avanza nel suo valore assoluto dato da 10^10 ed esprimente l'unità. Essendo tutto ciò osservato in funzione del 10, ne dobbiamo avere 10, perché il totale deve essere 10^130, una quantità nella quale il 13 sia espresso per 10, ossia a livello DIVINO. Pertanto dobbiamo avere dieci O che corrispondono alla potenza 13. O+O+O+O+O+O+O+O+O+O. Riepiloghiamo:

AAAAAAA D E I L MM NNNNN OOOOOOOOOO P Q RR TTT U.


44 Sono 36, quanto il piano 6×6 di tutto il lavoro divino. Devono contenere 6 giorni di riposo, perché ogni gruppo di 6, nel 36, deve avere il suo SABATO. Pertanto devono essere 6 nomi formati da queste lettere. Le potete contare tutte in:

ROMANO ANTONIO ANNA PAOLO TORQUATO AMODEO. Sono 7 inizi... come i 7 giorni: AAAAAAA. Sono 7 lettere singole... come i 7 unitari: D E I L P Q U. Sono 2 a 2 dimensioni: MM e RR. E' 1 a 3 dimensioni: TTT il Calvario. E' 1 a 5 dimensioni: NNNNN come il Numero 5 che ×5 l'incarna il giorno 25. E' 1 a 10 dimensioni come il ciclo 10: OOOOOOOOOO sono proprio cicli, circoli.

Il suo totale – se le considerazioni sono esatte – deve essere 381. 7×1 = 7 4+5+9+10+14+15+19 = 76 è la somma di D E I L P Q U. 11+11 = 22 per le due M 16+16 = 32 per le due R. 54 per TTT. 60 per NNNNN 130 per OOOOOOOOOO Laddove 7+76+22+32+54+60+130

= 381.

COME VOLEVASI DIMOSTRARE. ACCUSA: Questa non è una dimostrazione! Potrei al massimo dire che nulla osti che possa essere... ma che la certezza non c'è. DIFESA Ci sono una grande quantità di esigenze da rispettare, e dimostreremo che sono tutte rispettate, da questo nome.

PRIMA ESIGENZA. Escluso il Cognome, i 5 nomi devono valere 10 nella somma delle cifre. 381 meno il 47 del cognome AMODEO, è 334, ossia 3+3+4=10, come richiesto.

SECONDA ESIGENZA. Questi 5 nomi devono esprimere l'unità e la trinità nell'unità. 334 è esattamente 1

+111 +111 +111 come richiesto

TERZA ESIGENZA. I 5 nomi devono valere il primo, nell'unità e trinità del piano divino. Posto che il piano di Dio risulta dal 10×10=100, e che quando è Uno e Trino vale 400. Posto che ROMANO vale 66 e i 5 nomi valgono il 334 = 1 +111+111+111. 66 + (1 +111+111+111) = 400 rivela che i 5 nomi esprimono tutto il percorso del primo nome, nell'unità e Trinità basata sul piano 100... esattamente come richiesto.

QUARTA ESIGENZA:


45

Laddove OO vale 26=DIO, ogni nome deve contenere due O. ROMANO ha OO=26. ANTONIO ha OO=26. ANNA = 26, non ha OO ma è PAOLO ha OO=26. TORQUATO ha OO=26. AMODEO ha OO=26.

26.

Il solo nome che non contiene O+O=26 vale in tutto il nome la quantità 26, di DIO. Dunque è esattamente come richiesto.

QUINTA ESIGENZA: Ogni nome deve riferirsi al DIO uno e trino, in ciò che supera il 26. ROMANO = 66, è 26 più il 10 + (10+10+10), che è uno e trino nel 10. ANTONIO = 78 è 26 + 26 +26, è quantità trina nel 26 ANNA = 26 è quantità una nel 26. PAOLO = 51 è 1 tratto dal 26 + 26. Il che lo relativizza 51 ad 1, nei 2 dati da DIO 26. TORQUATO =113 è il 26 + 26+26+26, uno e trino sommato, al 3+3+3 trino nel 3. AMODEO = 47 è il 26 + 26 -10/2, ossia è il mediatore di Dio 10, tratto da due DIO 26.

SESTA ESIGENZA: Il nome deve alludere al Calvario di Cristo deciso dai Romani. E così è. Infatti, se considerate la disponibile presenza delle lettere, vedrete compresa in questo nome tutta la storia Sacra, di Gesù messo a morte dai Romani, in un Calvario con le tre croci a forma di T, ossia TTT. Posto che SPQR è il Senatus PopulusQue Romanus, la morte di Gesù non fu voluta dal Senato, ma dal popolo dei Romani, dunque dal solo PQR di Populusque Romanus. Nel PQR posto dopo le dieci O, vediamo il Calvario TTT, nella dotazione:

AAAAAAA D E I L MM NNNNN OOOOOOOOOO P Q RR TTT U. SETTIMA ESIGENZA: Deve mostrar pure il Calvario di Romano nel secolo n. 19 dopo Cristo.

R TTT U, la fine della dotazione del nome, mostra Romano, il Calvario e con U=19 mostra il secolo numero 19, espresso nei 100 anni del Piano 100 di Dio. OTTAVA ESIGENZA: Romano e il RE dei Giudei (nell'I.N.R.I.) devono avere UN solo Calvario. Ed è esattamente così: RR TTT U uniscono (U) in un DUO di R, il Rex Iudeorum e Uno ed Uno solo, UNICO... anche quando è quello nel secolo U, numero 19 dopo Cristo.

NONA ESIGENZA: Nel lancio del mondo in 7 giorni il nome deve rispettare il ciclo 10. La parte iniziale della dotazione è AAAAAAA Sono 7 giorni, ad opera di 3 DEI.

D E I nelle prime 10 lettere.

Romano nel calvario TTT


46 La loro somma, di 7+3 è il 10 della lettera che segue, che è la L, nell'ordine perfetto dato dalla dotazione: .AAAAAAA D E I L MM NNNNN OOOOOOOOOO P Q RR TTT

U.

DECIMA ESIGENZA: Ultimata la creazione, deve apparire il ciclo 10+1, nel suo complesso. Lo vediamo attuato scrupolosamente, ed ordinatamente nelle due M, che valgono 11 ciascuna e quantificano il complesso positivo-negativo che da -11 va a +11 e vale +22, quanto la coppia di lettere EMME.

UNDICESIMA ESIGENZA: Ultimato il ciclo Binario, deve imporsi il tempo sessagesimale. Lo vediamo comparire scrupolosamente come le cinque N che valgono 12 ciascuna e 60 nella loro somma.

DODICESIMA ESIGENZA: Ultimati il mondo binario e il tempo 60, dev'esserci l'avanzamento 3+10, di tutta la massa dello spazio, per il ciclo 10 unitario. Lo vediamo comparire scrupolosamente nel ciclo=circolo O, avente proprio la forma del circolo e il contenuto del 13=O, tanto che 130 sono esattamente 10 cicli del 13,

TREDICESIMA ESIGENZA: Deve essere espresso il ciclo 10 dato dal mondo binario. Vediamo esattamente che in MM NNNNN OOOOOOOOOO il ciclo, uguale al circolo O, ne conta esattamente 10, ed è il 10 ottenuto alla fine dal prodotto 2×5=10 dato dalle 2 emme e dalle 5 enne.

QUATTORDICESIMA ESIGENZA: Il ciclo 10 (del 2×5 in lunghezza, del mondo binario), deve contenere ma escludere 2 cicli 10 relativi al fronte trasversale del volume. E' assolutamente rispettato in 22 ×60 = 1320, che è solo 13 cicli 10 nelle sole 10 lettere O che valgono 130.

QUINDICESIMA ESIGENZA:

Poiché fino alla lettera 28 si è visto solo in lunghezza l'unità e trinità data da 7 +(7+7+7)=28, e si è tralasciato il fronte 10+10, la prima definizione che occorre introdurre è quella del fronte, e deve essere in ragione dei 7, per il moto del 3 nel ciclo 10. La lettera numero 29 è quella che segue le O, nella dotazione:

AAAAAAA D E I L MM NNNNN OOOOOOOOOO P Q RR TTT U.

Poiché la lettera P vale il 14 dato da 7+7, è la prova che ora è introdotto il fronte a lato 7.

SEDICESIMA ESIGENZA: Espresso tutto in linea 7 e nel fronte a lato 7, occorre ora inserire lo SPAZIO-TEMPO, di un piano 10 che avanzi in positivo e negativo. Posto che lo spazio è dato dal ciclo 10, il suo tempo è il 5, che lo scinde come quanto va dal negativo -5 al positivo +5. Dunque +10 è un piano a due lati opposti per perpendicolarità. La somma tra loro è 10 +10/2 = 15. Mostra il Piano a lato 5 che avanza di 5, laddove 15 è la somma dei tre lati del cubo. La lettera Q che segue perfettamente in ordine, è proprio la numero 15 che vale Q=15.

DICIASSETTESIMA ESIGENZA: Va introdotto ora il piano della realtà a 4 dimensioni per lato. Il Piano risulta essere di 4×4=16, o di 8+8=16, quando 8 è il volume complesso che va dall'unità -1 a quella +1, ed è messo come la lunghezza delle due linee componenti il piano.


47 L'introduzione del Piano della REALTA', introduce esattamente, e proprio a questo punto, la lettera R=16.

DICIOTTESIMA ESIGENZA: Posta solo l'area 16, ora occorre una presenza 8 che fluisca di 8. Va introdotta una seconda R=16, dopo la prima, ed è quello che puntualmente avviene. Infatti tutta la componente del fronte 2 che avanza come uno spazio a 3 dimensioni, è data dal 5 che, messo come potenza sulla base 2 del mondo nostro binario, con 2^5=32 mostra proprio la somma 16+16 raffigurata dalla coppia RR.

DICIANNOVESIMA ESIGENZA: Va ora introdotta la quantità 18, massa di idrogeno e ossigeno, nell'acqua, il 6+6+6 che considera solo il lavoro da -3 a +3 della massa, sulle tre dimensioni che ha lo spazio. La massa 18, uguale anche al piano Pi greco 180, formato da 18 cicli 10, è introdotta al momento giusto con una prima lettera T=18.

VENTESIMA ESIGENZA: Va introdotta il volume complesso a piano 3×3 e flusso da -3 a +3. Va introdotto un 54, ma deve essere riferito alla massa 18, che agisce nelle tre linee dello spazio a componenti xyz. Dunque le T=18 devono essere tre, esattamente quelle già espresse in modo figurato nel Calvario. Come TTT è fondamentale nella fede, così lo è il numero 54, che di un cubo a lato 3 esprime sia tutta la superficie data da 6 facce, ciascuna data da 9, sia la somma 27+27 di due volumi che si muovano sia in negativo, sia in positivo, e valgano 27+27=54. Ma è un 27 duplice anche nella futura morte di Romano, in cui si sono incarnate le due persone di Dio: il Padre e lo Spirito santo.

VENTUNESIMA ESIGENZA: La massa 18, del piano Pi greco di 18 cicli avanza in linea e deve esistere nel tempo 1. Ciò vale 18+1=19, e va introdotta – e lo è! - la lettera U=19. Pertanto questa dotazione:

AAAAAAA D E I L MM NNNNN OOOOOOOOOO P Q RR TTT U. introdotta scrupolosamente in questo ordine, non solo è perfettamente conforme ad esigenze IDEALI, ma anche a tutte quelle REALI relative alla costruzione del mondo reale. COME VOLEVASI DIMOSTRARE.

Tutto il mondo è proprio fatto da queste unità aventi l'indice 381: Sono 10^381, date da 10^100 × 10^100 × 10^100 ×10^(3^4). Ossia a potenza 300 (di quant'è Trinitario nella potenza 100), e a potenza 81 (ossia di quant'è Uno e Trino nella stessa base Trinitaria della potenza). L'ultima lettera U=19 indica proprio tutto il movimento di 1, quando un 10 presente avanza di 10, oppure va da -10 a +10, in un percorso 20 di cui questo uno occupa 1/20 e può percorrere solo atri 19/20. Poiché la realtà, sia Divina, sia terrena è Una e Trina (perché si poggia sulle Tre persone di Dio o le 3 dimensioni dello spazio e sulla dimensione 1 di Dio o quella 1 del Tempo), e poiché il piano formato dal 10 vale 100, il tutto di questa materiale-spirituale realtà, vale 400. Il movimento unitario 19 (fatto da 1) e collocato in 19 posizioni reali delle 400 totali, si può muovere in tutto quanto il vuoto lasciato da 19 in 400. Ossia quanto 400 -19 = 381. ACCUSA: Signor Giudice, mi appello a lei. Io sono restato in silenzio, ed ho fatto dire alla Difesa tutto quello che ha ritenuto giusto, ma io avevo obiettato – e la Difesa non ha risposto – che con la dotazione delle 36 lettere che ci sono state mostrata è possibile comporre probabilmente anche molti altri nomi. Perché Dovrebbe essere SOLO il nome dell'imputato? Ma... la Difesa tergiversa. Solleciti lei il Difensore a dimostrarci possibile solo questa determinazione, tra tutte le possibili! GIUDICE:


48 Difesa, siete in grado di rivelare le perfezione di questo nome, nome per nome? E di riferirla tutta a Dio? DIFESA: Signor Giudice, già l'ho fatto! Forse l'Accusa non è stata molto attenta. Quando ho espresso le caratteristiche che doveva avere ogni nome – ricorda? - due vocali O ogni nome, e il resto esprimere sempre una relazione una e trina con un Dio valutabile 26 oppure 10, ed è risultato che Romano è 26 +10 +30, che Antonio è 26+26+26, che Anna è 26, che Paolo è 1 tratto da una coppia di 26, che Torquato è un 26 Uno e Trino, che considera anche la Trinità della trinità data dal 3+3+3... forse che non ho dimostrato la PERFEZIONE anche di questi SINGOLI NOMI? Signor Giudice, io mi sento di gridar forte:

“Questa REALTA' GENERALE della potenza 381 si presenterà certamente in un nome di 6 nomi – e l'abbiamo visto – in cui OGNI SINGOLO APPORTO deve essere assolutamente PERFETTO” ACCUSA: Ma se fosse vero che questo valesse nel nome dell'Imputato, perché nel suo abbiamo un nome a cifre differenti, tali che solo la media è 6? DIFESA: Ciò accade perché va descritta una realtà PERFETTA e che esista secondo una precisissima e perfetta progressione. Ve la mostro. ROMANO è 1 di 6, come il SABATO aggiunto al lavoro 6 espresso con il 66 di Romano, dunque alle 2 dimensioni 10 ed 1... ed è PERFETTO. ANTONIO è 1 in 7 ed esprime tutto il 7 nel numero 78 che riferisce il 70 al 2^3... dovendo sempre il 7 essere riferito al Duo mancante. Ora EMANUELE è 68, e il secondo nome aggiunto vale per un EMANUELE che doveva venire e che, se vale per il 10 che vale DIO=D.10, dimensione 10, è PERFETTO, e lo è! Lo è perché 68 +10 =78. Aggiunto momentaneamente al 66 porta il nome al 144 dato da 12×12, che rappresenta il piano degli apostoli e 144 è dunque PERFETTO anche nella progressione. ANNA è 1 di 4 e sono l'Unità e Trinità di Dio espressa in modo PERFETTO dal 26=DIO di Anna... mamma della madonna. L'aggiunta al momentaneo 144 del 26 porta al 170 che è tutto il ciclo reale del Dio 1 e 3, ciclo dato da 4/4 +4×4 = 17 che diventa 170 combinato al 10 di Dio. E 170 è PERFETTO anche nella progressione a tre! PAOLO è 1 +5 ed è la forza del CENTO =51, che aggiunge alle 5 lettere (portate al 50 da Dio) lo spazio 1 del suo Sabato. 51 è il PERFETTO 1 +50/2. Sommato al momentaneo 170, porta al 221 che mostra il Duo assoluto dato da 10 volte quanto da -11 va a +11, e lo somma all'unità di DIO... 221 è PERFETTO anche nella progressione! TORQUATO è 1 in 8 lettere, quali il 2^3 (la potenza Trinitaria del Duo Paterno) e se si considerano 2 generazioni di padri, Torquato è il nonno paterno di Romano. Vale il PERFETTO 100 + 1+12, che è complementare al 221 valido finora, per portare il totale parziale al 221+113 = 333 +1, dato dalla trinità divina del 3 sommata all'Unità divina... PERFETTO anche nella progressione 1 +333 dei 5 nomi. AMODEO è 1 in 6 lettere ed è nuovamente perfetto nei 7 giorni di una creazione che vale 47, ed è 10+10+10 + 7, una e trina nei 10 Comandamenti e 7, nei suoi giorni... PERFETTO. Sommato al 334 momentaneo dato da tutti i 5 nomi che da soli presentano 1 +333, il nome e cognome diventano il PERFETTO finale 381 che esprime la condizione della realtà che è presente nella dimensione ¼ data dal tempo, sulla 4 dello spazio-tempo. Progressione a 4 tempi che, espressa infine nelle 4 dimensioni sia della Natura, sia del Dio Uno e Trino, lo porta al PERFETTO 1524. E' perfetto perché mostra un mondo cubico a lato 500, tanto che 1.500 è la somma della lunghezza dei tre lati generatori del volume, e che è un volume che ruota nelle stesse 24 ore della nostra Terra. Ora io faccio a voi tutti questa domanda: “Possono mai essere stati degli uomini, Luigi e Mariannina Baratta, a DECIDERE la perfezione assoluta di questo nome, in tutte le sue parti?


49 Oppure è la PERFEZIONE ASSOLUTA (=201), ad aggiungere 180, ossia l'altro angolo PI Greco (quello TRASCENDENTE quello che vediamo) e portare a quella di chi è un 381 CHE VEDE TUTTO e PREVEDE TUTTO? La “PERFEZIONE ASSOLUTA IN SE STESSA” è 319 e deve aggiungere 62 per giungere al nome segreto di Dio... ossia quanto dal perfetto 2000, che va da -1000 a +1000, si scende all'incarnazione del 1938. La PERFEZIONE ASSOLUTA, PERFETTA IN SE STESSA è 402, ma non può superare il suo assoluto, dunque è il suo rovescio 204, che è quanto la PERFEZIONE ASSOLUTA 201 riferita alla Trinità. Ebbene in questo disegno, Romano è stato abbinato al fratello Benito, in un modo sorprendente. Anche Benito ha 5 nomi propri, relativi al suo stesso cognome: BENITO VITTORIO ANNA VINCENZO GIOVANNI. La somma del solo nome arriva esattamente al 379 che differisce dal Nome segreto di Dio collocato nel Fratello (nel nome e cognome) solo per la mancanza di un 2. Al fratello del nostro imputato manca il Duo della reale incarnazione che non è stata fatta in lui, dal Padre e dallo Spirito santo. Tutto ruota anche in modo prodigioso sullITALIA e sulla CROCE importantissima che Dio assumerà in Italia, mettendola in mezzo allo IA che indica Jahve. La IA diventa ITA... e Italia diventa ITALITA. Gesù usa quest'espressione come un comando miracoloso per resuscitare la figlia morta di GIARO. “TALITA CUMI !” (così è scritto sul Vangelo tradotto da Mons. Garofalo). Ripetiamo TALITACUMITALITACUMITALITA... “Cum ItaliTa!... diventa “Cum Italia Italia e collocata nel bel mezzo del Dio IA!

T”... con la croce patita in

La Dizione di TALITA CUMI, mettendosi in ciclo, diventa anche la sibillina frase latina che indica anche: “CUM ITA LIT A” e rivela che con l'ITA (aggiunta a LIA, l'imposta moglie ad Israele) si ha non solo l'Italia, ma anche il LIT A … avverbio italiano di luogo indicante con A LIT, un ITA una andata a Felitto, nel luogo natale FELITTO. Pertanto, mentre il figlio operava con un tale prodigio, lo faceva in un gesto che assumeva la sua forza trascendente... con

l'andata sua a Felitto, e con la croce patita in Italia

ACCUSA: Che cosa stranissima, sarebbe... se la potenza invocata da Gesù fosse stata riposta... nella sua presenza nell'assoluta impotenza di un imputato nato a Felitto e qui in Italia... che non è in grado di far nulla di nulla! DIFESA: Dio volle questo potere per il Figlio benamato... ma per se stesso NO! A se stesso ha inferto solo una condanna: la mortificazione da parte di TUTTI. ACCUSA: Tutto questo non ha alcun senso! È una colossale stupidaggine! DIFESA: Non lo è se Dio vuole infine mostrarsi proprio come uno qualunque di noi che, non solo è impotente, ma anche compie i peccati. Se la gloria di Gesù non furono i miracoli, ma la croce, il Padre ha dato a se stesso la DUPLICE CROCE: dell'umiliazione reale e del peccato. Dio, venuto sulla terra, non vuole avere alcun seguito! Gesù ebbe i dodici, e le moltitudini... Invece il Padre no! Nemmeno un cane ad accorgersi del suo grandissimo valore! Ma c'è uno scopo profondo alla base di tutto ciò. GIUDICE: Quale sarebbe? DIFESA: Farsi biasimare e mortificare da tutti... per poi perdonarli tutti, offrire loro la sua vita e... essere amato di più da tutti coloro


50 che più saranno stati perdonati. Ricordate cosa disse a proposito della Maddalena? “Lei è chi mi ama più di tutti, perché a lei io ho perdonato più che a tutti”. Dio, in questo mondo si è reso INCREDIBILE, assolutamente incredibile. ACCUSA: Questo è vero. Io ci credo: non si può credere a quanto afferma l'imputato! DIFESA: Nemmeno UNO – anche se lo volesse – potrebbe arrivare a CREDERE al PADRE BINARIO. Perché Dio Padre si è data la croce doppia: del limite e del Peccato. È venuto in un PADRE RIO... ma si è fatto intuire in PADRE PIO, di Pietralcina, che si leggerebbe proprio RIO le la P fosse la RO . Infatti PADRE PIO è in essenza 76, quanto un ROMANO 10. PIETRALCINA è 98 (tutto il moto del DUO) PADRE PIO DA PIETRALCINA è essenzialmente 178. Si smaschera il contenuto vero di PADRE PIO ponendo il suo contenuto 76 a riscontro con il 381 del Nome di Dio, e il nome Padre Pio risulta bisognoso di un 305 (ossia della trinità nel piano e delle dita della mano di Dio). Le STIMMATE valgono 90 (quanto TALITA CUM... la versione secondo altri). Il 178 di PADRE PIO DA PIETRALCINA riscontrato con il nome di Dio, necessita di un 202, ossia della duplicità del ciclo 101 di Dio. Divenendo “SAN PIO” diviene lo stesso 66 di ROMANO... e Dio si smaschera: San Pio con le stimmate è stata l'immagine REALE e VISIBILE di un Dio resosi assolutamente invisibile in Romano.

HAITI = 45, riscontrato con il nome di Dio, necessita di un 336, ossia di un 333 +3 e ha davvero il senso di un

TI

HAI... ÀBBITI! TERREMOTO AD HAITI è 165 e deve aggiungere 216 per arrivare al Nome di Dio. Ossia necessita di un 70+70+70 +6, ed è con tutto ciò smascherato il vero intervento di Dio che cerca di indurre l'uomo alle buone ragioni di un lavoro umano 6, ma nel massimo della creatività 70+70+70 del Dio del Decalogo. Ma cosa vale in essenza questo DECOLOGO, citato tante volte? DECALOGO è 56, quanto il PADRE (=40) sommato al figlio R=16. Ecco, chiarito tutto questo, ora la Difesa potrà dimostrerà come tutta la Bibbia non solo è oracolo di un Dio che opera con i 10 Comandamenti, ma che contiene per iscritto anche tutte le indicazioni relative alla sua venuta in Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo. La Difesa dimostrerà che tutto questo è SCRITTO nella BIBBIA. Tutti i punti della Bibbia che citeremo, ne sono “oracolo”, ossia una indicazione vera e matematicamente riconoscibile, ma nascosta. La verità fondamentale è infatti celata in un racconto simbolico, che descrive aspetti delle persone e del mondo tutti riconducibili all'avvento essenziale di Dio, nel campo esemplificato da quegli aspetti. GIUDICE: Io però mi accorgo che si è fatto tardi e che non conviene affrontare finalmente questo argomento, dei segni, adesso che siamo anche stanchi. Noi possiamo ringraziare la Difesa che si propone di partire da certe fondamentali certezze. La dimostrazione della nascita di Gesù, dal quadrato di 0,35 è sbalorditiva. Altrettanto tutto il calcolo dell'intervallo tra l'incarnazione del Figlio e del Padre e di che nome sensatamente poteva avere... Ma ci è richiesto uno sforzo non indifferente. Nessuno mai al mondo ha calcolato le date in questo modo. Dal fatto che i conti tornino si può anche ammettere che c'è molta coerenza, ma dobbiamo anche avere il tempo per maturare tutto ciò. Pertanto ci aggiorniamo a domani.


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IV GIORNO GIUDICE: Avvocato, riprenda la parola. Oggi dunque ci occupiamo della Bibbia... o ha cambiato idea? DIFESA: No, tutto come programmato. Comincerò con il Primo libro della Bibbia, che tratta dalla creazione del mondo fino alla genesi del Popolo di Dio, attirato in Egitto da una crisi alimentare e reso schiavo dallo stesso Giuseppe, che comprò per conto del Faraone ogni terra ed ogni avere e lo rese il padrone assoluto di tutto e di tutte le cose... a renderlo l'immagine in terra di un Dio e proprio per i meriti di Giuseppe. Che questa sia stata una verità storica non è molto importante, infatti il racconto biblico è secondo una verità fondamentale e che trascende il testo. Infatti i 7 giorni della creazione del mondo e i 7 di riposo sono assolutamente veri se messi in relazione al Dio Uno e Trino, che vale 11 nel ciclo 1 di 10 e vale 4 nell'unità e trinità, tanto che 11 -4 sia 7. Mostrerò come tutto il libro della GENESI tratti dell'avvento sostanziale di Dio Padre, e sia riferito alla divina presenza in un Romano Amodeo giudicabile alla stregua di un puro e vuoto PERSONAGGIO in se stesso, perché, essendo UNO, rappresenta con se stesso solo la media dell'insieme di tutti quanti gli altri. ACCUSA: Da parte nostra, ci auguriamo che la Difesa non vaneggi, portandoci da considerare cose astruse e collocate al di fuori di qualunque logica. DIFESA: Non tema l'Accusa. Porterò riferimenti ineccepibili, seppure tutti e solo a livello di SEGNI e di CONTENUTI. Certamente terrò conto della CABALA. Io ho dimostrato tutta la sua attendibilità, come segno, e arriverò ai contenuto essenziali proprio ricorrendo all'essenza dei contenuti. Non sono COSE INSENSATE, ma il modo ASSOLUTAMENTE MATEMATICO di trasferire sul piano delle idee gli stessi contenuti strutturali che corrispondono alla struttura atomica della materia. Mi rendo conto che questo argomento è nuovissimo, ma ne ho dimostrato tutta la coerenza, giungendo, grazie ad esso, da un lato a mostrare nel numero 381 una valenza FISICA, quarta parte di quei 1524 anni che costrinsero l'uomo a cancellare 14 giorni dal Calendario, e dall'altro una valenza ALFABETICA. I dati che costruiscono il mondo, infatti sono ALFANUMERICI. GIUDICE: Avvocato, non si dilunghi su quanto abbiamo già discusso ieri e passi alla Bibbia. DIFESA: Va bene. Cominciamo dal principio della Bibbia.

GENESI 1


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GENESI 1, 1. Tenendo presente che 1 è il tutto della presenza unitaria di Dio 1, nel capitolo 1 e nel versetto 1 è scritto:

“In principio Dio creò il Cielo e la Terra”.

Dimostrerò che in questo principio è già dichiarato, per intero, l'arrivo reale di Dio in Romano Amodeo. La prima cosa da notare sono le 33 lettere in 9 parole. Sono 33 +9 = 42, ed è Dio nelle stesse cifre del Nome di Romano Amodeo. Sono anche 33×9=297, laddove 29 è RO (16+13) nel potere 10 del Dio del Decalogo, sommato ai 7 giorni della sua creazione. Riscontrato con il 381 del Nome segreto di Dio il 297 implica un 84 da aggiungere costituito dal fronte 40+40 sommato al 4 del flusso uno e Trino. Ciò mostra che il Nome di 381 unità strutturale è questa dimensione che nel flusso ha un lato di 10 volte 4 (ed è realtà divina) mentre è 4 nel flusso... ed è umana. Il contenuto essenziale di “in principio” è 21 +99, ossia 7+7+7 +(100 -1). Il testo ci avverte che il Principio di 1, sta nel percorso 99 che l'unità compie nel piano 10×10, di Dio... un Dio che opera ordinando tutto con i suoi 10 Comandamenti. Il PRINCIPIO in se stesso è il 99 tratto dal piano 100, sottrattagli l'unità di Dio... e resta la natura. Quello assoluto aggiunge anche l'unità relativa al 99. Quando mettiamo in relazione l'avverbio “in” ricorriamo al (7+7)+7 che introduce il volume cubico avente 7 per lato, tanto che 7+7 sono le due dimensioni lineari del fronte, e 7 è la dimensione del flusso... e li scopriremo descritti in 7 quantità di 1 GIORNO riconducibile a due Trinità GIO (principio trinitario in GIOve, in GIOshua, in GIOsuè, in GIOvanni...) e R.NO... ed è RomaNO, senza “o-ma”, ossia Romano senza “oppure” e senza “però”... insomma è certamente Romano. Pertanto fin dalla prima parola IN è celato sia quanto accadrà in chi fu condannato giacché I.N.R.I (Iesus Nazarenus Rex Iudeorum), sia quanto accadrà a Romano, nella sua qualità di PADRE (riconducibile al suo padre Reale: Luigi Amodeo nato il 7-7-7 del secolo n. 19 dopo Cristo Nato). Poiché il PRINCIPIO è il 100 dei secoli, 19 sta al 21 di IN come il flusso UNICO di un 19 che legato al solo Padre, alla luce di 1+1, altre due persone legate alle altre due di una Trinità, padre escluso: Ossia Figlio e Spirito santo. Pertanto, la prima parola caratterizzerà il PADRE di Romano nel numero 19 dei 100 anni e nel 7-7-7. In tal modo “in principio” vale 21+99 = 120 ed assume la dimensione 10 (divina) dei 12 apostoli. “DIO” è chi è “in principio”, ed appare nel terzo nome. “In principio Dio” sono 14 lettere in 3 parole, il cui prodotto 14×3 = 42 e sono nuovamente le cifre del nome segreto di Dio in Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, 6 lettere medie +1 riposo, ossia 7, da estendere ai 6 nomi. Dunque sono bastate le prime tre sole parole di questo testo per rivelare – ma nascosto in un oracolo – il nome segreto di Dio riconducibile alle 7+7 lettere (al piano della creazione in 7 giorni) fatto dalla Trinità di Dio. Poiché il termine DIO vale 26, la somma del contenuto essenziale compreso nella prime tre parole è 21+29+26=146. Mentre 14+3 è espresso in lettere e parole. 146 è il valore ASSOLUTO in cui poter dire “3 +14+3” ossia “sei 14” (nella sezione) e “sei 7” (nel flusso)... laddove 6 volte 7 è per la terza volta il 42 del nome segreto di Dio risultante immediatamente dal prodotto tra le parole e le lettere. Ora 146 è il piano (il progetto posto come PRINCIPIO) che vale 100 e il flusso 46, un numero riferito ad 1, tanto che l'assoluta quantità, comprensiva anche del riferimento, è il numero 47, ed è il contenuto di AMODEO. Quando vedremo in GENESI 38 che sarà opera di TAMAR (=47) l'essere riuscita a dare un erede a un marito primogenito ASSENTE (perché morto) facendosi fecondare dal PADRE VERO del primogenito assente, avremo i presupposti di questo “In principio Dio”, perché da un incontro che precedette le stesse Nozze tra Maria Santissima e il VERO PADRE... nacque Gesù. Ma lo stesso 47 di TAMAR appartiene anche a Papà AMODEO Luigi, nato 7-7-7, perché la famiglia AMODEO è 47. Ecco come il 146, contenuto essenziale delle prime tre solo parole mostra un PIANO 100 (posto come 1 principio) relativo non solo al Figlio Gesù che sarebbe disceso da TAMAR, ma anche al Figlio Romano che sarebbe disceso da AMODEO. Tra un generico T'AMAR (amarti) e un AMO DEO (amo “con Dio”, espresso in Romano, ossia latino... dunque “DEO”) il verbo è sempre l'AMARE, ma l'uno è espresso nell'infinito ed altro in un vero e soggettivo presente di un IO AMO CON DIO. Insomma, passando alla derivazione nel PRESENTE da quella nel generico infinito, il Dio IO SONO, si precisa meglio, nel suo essere, come io AMO... DEO GRATIAS!


53 Passiamo ora alle altre parole: “creò” è “C. Re ò”... ho il Cristo Re... perché GESU è... IL VERBO. Vale 3+22+13 = 37, mentre RE è 22 (ed è il DUO in RA, Dio del Sole chiamato anche RE, ove RA è R.A., Romano Amodeo). Il 37 di “creò” significa il volume 3×3×3 (che rimanda alla Trinità della Trinità) divinamente espansa nella dimensione 10 di Dio, tanto che 27+10=37 è poi la divina MADRE (=37) ma anche AMON (=37, AMO +N, 25 +N, numero, NUME-RO... dio anche in RO), ma anche LUCE (=37). Con “creò” il 146 si porta a 183, un piano a lato 30+30+30 e flusso 3. Cosa “creò”? Creo “Il”, un 19 che porta il 183 al 202 che mostra la creazione di un Duo. Creò “IL” e si tratta del Duo Iesus-L, laddove EL è GE (Principio binario di GEOVA), tanto che Iesus-EL è GE-SU. In valore essenziale, “il” vale 19, ed è tutto il percorso di 1 nel 10+10, in linea e in 1.000 +1.000 nel 10^3 del volume avente la linea 10. Poiché nel volume 1.000 è 100 la presenza dell'area e 10 quanto è tempo avanzante, la presenza è data solo dai 100 anni, e dunque questo “il” creato dopo di aver creato GESU' è il secolo n. 19 dopo Gesù, in cui nasceranno Padre (Luigi=Lui generò Iesus) e il Figlio AMO R. Il testo preciserà questo “articolo” che, essendo determinativo, determina IL CIELO. CIELO nasconde un CI-L-hO...e CL (Comunione e Liberazione) sarà proprio lo strumento, creato da Don Giussani (suo professore di Religione al Liceo Berchet) che lo recupererà ad un CRISTIANESIMO VERO. CIELO vale il 40 di PADRE (e lo era DON Giussani, un Padre... e CHE PADRE!). Il 40 sommato a 202 porta al 242 di 222 +20 Non solo il Cielo, fu creato, ma: “e la” = 5+11 = 16, la R Di Romano, come la mediazione tra il CIELO è la TERRA. Aggiunta questa mediazione, 242 diventa il 258 di PADRE, FIGLIO, SPIRITO SANTO 7. Alla Trinità delle persone di Dio si aggiunge ora Chi lo è: TERRA. Ciò è in modo manifesto il nome del nostro mondo, ma nasconde il R.A. Trino nel TER Romano, il Romano Amodeo involucro dell'essenza del Dio Uno e Trino. Il suo valore è 56. Considerando nel CIELO il PADRE di CL, che vale 40, quanto 10 +(10+10+10), l'unità e la trinità nei 10 Comandamenti, il 56 di TERRA ne ha 16 in più, quelli della R del Figlio INVOLUCRO VUOTO (primogenito morto) che il PADRE avrebbe dovuto riempire... di seme. Aggiungendo 56 al 258 abbiamo 314. Si tratta del massimo volume dato da un cubo a lato 100, in cui 200 dimensioni sono nell'area e 100 nel flusso. A questo PROGETTO si aggiungono i 14 giorni esprimenti una duplice creazione, di 7 e di 7, di Figlio e di Padre, nel 14 della loro gemellata somma. Ora questi contenuti, legati ai nomi, hanno un solo riferimento assoluto, ed è dato dal nome completo di Romano Amodeo, che vale 381 nel suo contenuto strutturale. 381 meno 314 determina 67 e questo numero esprime 1 aggiunto a ROMANO (1+66). Nella storia sacra sono i 66 membri maschi (mogli escluse) che erano usciti dal PADRE ISRAELE e che entrarono in Egitto. Se si considera che l'1 aggiunto a Romano è Trinitario, allora il 3+66 diventa 69, ed è quel numero che, riferito all'amore, coniuga il 9, uguale al 3+3+3 (trino nel 3) al suo alter ego a sesso invertito. Ebbene nel 69 Romano si sposò “formalmente” proprio al CIELO, legando assieme cielo e Terra, mentre l'uomo uscì dalla Terra e giunse in Cielo, conquistando la luna. Romano sposò G.S. (Giancarla Scaglioni ma segno di GESU) nata 11.1 (segno della trinità nell'unità), giorno di TUTTI I SANTI (Segno del CIELO), figlia di Mario, nato da Anna (segno di Maria nata da Anna), nato il 15 agosto (segno della salita in CIELO della Maria SS), e figlia di Giuseppina (segno di San Giuseppe). Quello che nel 69 sembrò accadere a Romano (di avere sposato il CIELO), accadde a tutta l'umanità: salì nel CIELO e andò sulla Luna. Ora il concetto che corrisponde al numero 69 è quello del termine VERITA'. Ciò che dunque MANCA al primo versetto di GENESI, che vale 314 è solo che si accerti la VERITA' 69, giungendo così al 383, però messo in relazione ad un reale DUO veramente incarnatosi in Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo =381. Quando tutto ciò assumerà la VERITA' relativa all'incarnazione del Duo divino... apparirà vero a tutti che questo Dio in principio, sarà infine chiamato esattamente quanto il nostro Imputato.


54 ACCUSA: Ho seguito in silenzio ma ci sono un bel po' di osservazioni che si potrebbero fare. Ne basti una: Se avessimo avuto un testo diverso, tradotto con altre parole, sarebbe stato ancora tutto così? Certamente no. Bastava modificare un solo vocabolo. Non si può assegnare tanta importanza a questa versione! DIFESA: Non voglio ancora affrontare questo argomento, che immediatamente ci distrarrebbe. Io per ora rispondo che... ci manca la prova contraria: ossia che ciò risulti anche in ogni altra traduzione. ACCUSA: E perché mai potrebbe essere? DIFESA: Potrebbe esserlo a causa della logica. Se due espressioni diverse esprimono bene lo stesso significato, allora l'essenza di questo significato deve essere la stessa. Il nostro cervello, che è capace in modo essenziale di far crescere un bambino perfetto e sano perfino nel ventre di una completa deficiente, la sa molto lunga. Ma tornerò su questo argomento. Per adesso vorrei affrontare il versetto seguente.

GENESI 1, 2. Come il 2 indica il piano basato su Padre e Spirito santo, così il versetto 2 afferma:

“Ma la terra era disadorna e deserta, c'erano tenebre sulla superficie dell'abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie della acque.”

Il piano basato su TER-R.A. lo pone disadorno e deserto, tenebroso in superficie, con lo Spirito di Dio che tuttavia aleggiava in superficie. Dunque è il Dio R.A. (Romano Amodeo) Trinitario, creato in modo oscuro, tenebroso, indistinguibile in un uomo normale, come già esemplificato nella nascita del Figlio in una grotta tenebrosa, disadorna e deserta. Questa volta la povera grotta è stata lo stesso PERSONAGGIO di Romano Amodeo.

GENESI 1, 3. Come il 3 indica le sue distinte 3 vie divine e trinitarie, così il versetto 3 afferma:

“Dio disse: vi sia la luce!” E vi fu luce”.

Poiché questo 3 anticipa la trinità in un ROMANO, va considerato il latino “ FIAT LUX! Et LUX FUIT” nell'IDIOMA di un Romano, ove anche l'IDIOMA è IDDIO... ma si cela nella parole. Ebbene il termine Romano LUX rivela L=10 e X=10 Romano, con in mezzo una U=19, tanto che LUX vale 39, quanto tutto il percorso reale di 1 nella realtà 40, una e trina, del Dio 10 espresso sia da L, sia dalla X. Pertanto le distinte 3 vie trinitarie determinate proprio con il termine LUX a tre cifre, considera la LUCE di CHI compirà tutto il tragitto divino uno e trino. Il termine Italiano, laddove l'italiano esprime sempre l'essenza, con LUCE preconizza l'acronimo di L (Dio) U (uno ed ultimo) C (Cristo) E'. Il totale essenziale, rivelato dal nome di LUCE è 37 e quando vale per un 10 aggiunto, la luce porta al 47 di Amodeo. LA LUCE è invece il 48 del nome GESU, per cui è sacrosantamente vero che GESU è LA LUCE. È anche vero che è VITA uguale essa pure al 48 di GESU. Dunque AMODEO = 47 è 1 tratto da GESU'.

GENESI 1, 4. Come il numero 4 esprime l'unità e Trinità divina nel suo realismo spazio-temporale a 1 di tempo e 3 di spazio, così fa il versetto 4 che recita:

“E Dio vide che la luce era buona. E Dio separò la luce dalle tenebre.”

Infatti la realtà unitaria prima è vista e così giudicata da Dio, con la LUCE ERA BUONA, ossia la LUCE “è R.A., BUON A. (=47= Amodeo). Messo un bel punto su questa questione, ossia sul fatto che la LUCE E' R.A., è lo stesso RA ente TER della TERRA, solo dopo l'unità e trinità è divisa nella LUCE e in quelle TENEBRE che sono lo spazio a tre dimensioni che è destinato ad essere


55 vinto dalla luce.

GENESI 1, 5. Come il numero 5 esprime le distinte possibilità di una divina MANO, così il versetto 5 dà un nome ed esprime il tutto la prima completa opera:

“E Dio chiamò giorno la luce e chiamò notte le tenebre. Poi venne sera, poi venne mattina: un giorno”.

GIORNO in italiano e DIES nell'idioma di un Romano è il nome dato alla LUX che rappresenta la sua Trinità. Ebbene l'italiano GIORNO allude al GIO(shua)R(oma)NO, ossia ad un Gesù che, senza “o” (alternative) e senza “ma” (dubbi) è ROMANO. La terna RNO (allusiva in sintesi CERTA al nome chiamato ROMANO) vale in numeri quanto 16+12+13=41, numero che, come ho anticipato, esprime l'unità 1, nel 40 corrispondente all'unità più la trinità contate nel 10 dei COMANDAMENTI con cui Dio Comanda. DIES, nome latino, Romano, di GIORNO, rivela Dio che dice: “Sei” il “dì” in italiano, ossia il DI' in cui SEI messo al mondo come il Dio SONO=AM=Jahve. Ora Dio chiamò anche TENEBRE l'oscurità, tratta da se stessa (la luce) come la sua mancanza. Ebbene il nome TENEBRA, mentre rivela al mondo che TEN=10 E' il duo in B (present in ABBA, il Padre) che sarà infine RA (Romano Amodeo), dice nel napoletano di chi è nato nel Salernitano (Romano) che RA “tene” B, ha una realtà binaria. Il nome TENEBRA è anche nel latino lo stesso nome TENEBRA, e la duplicità dell'espressione Romano-Italiana è ideale per un ROMANO che è di fatto Italiano. Diviso il tutto in TERRA, tra luce e tenebra, questa TENEBRA è chiamata NOTTE. NOT-TE è il NOT (mondiale, scritto in inglese) opposto ad un TE che è Gioshua ed è Romano. Poiché questi nomi, dati da Dio, valgono per il numero secondo l'alfabeto italiano di un Dio che scende in un Italiano chiamato Romano, ossia RNO o GI, ossia la solita importantissima sillaba GI in Giacobbe, Giuseppe, Giovanni, Giuda... ma anche Giove, Giunone...e altri. GIORNO=70 e NOTTE=66=33+33, mentre evidenzia in NOTTE=66 lo stesso contenuto di ROMANO (=66), se poniamo la notte tratta dal GIORNO, poniamo il Dio 1+4 come quanto manca al termine NOTTE. Anche ROMANO=66 è allora uno “mancante”! E come negarlo, visto che ha solo 33+33 (il Padre e lo Spirito santo incarnati) e NOT-TE il 33 del Figlio Gesù? GIORNO=70 è tutto il moto di 30 (il Dio Trino a dimensione 10 di Decalogo) nel PIANO (o PROGETTO) 10×10=100, divino, unitario a livello di SECOLO. Ebbene la NOTTE che equivale al GIORNO di GIOschua chiamato R.NO, e vale lo stesso 66 di ROMANO, annuncia un Dio che apparirà come TENEBRA. Anche a questo punto, il versetto 5, di tutta la possibilità della MANO di Ro-MANO, dati i nomi, fissa un bel punto. Il seguito è . “Poi venne sera, poi venne mattina: un giorno”. SERA, + MATTINA = 1 GIORNO. In numeri sono 39 +70 = 109, mentre 1 GIORNO = 1+70. Come ogni GIORNO si vede dalla MATTINA, così 70 si vede da 70. 1 SERA è 1 +39 = 40. Sarete sbalorditi ma: “Poi venne sera, poi venne mattina: 1 giorno” vale 360, mentre valutando UN=31 il numero 1, tutta l'espressione vale 390, ossia tutto il percorso di 10 nel 400 che è l'unità e trinità di Dio nel PIANO 100 dato dal lineare 10. ACCUSA: Non si può in alcun modo ammettere! Questa versione del testo biblico ebraico è solo una delle tante. Se a caso il versetto 5 di GENESI 1 rivela o il PIANO di 360°, o quello di tutto il moto del ciclo 10 nel 400... è una pura e semplice combinazione che non esiste nelle altre versioni! Per essere valido, ciò dovrebbe esserci in ogni versione... anzi, nel testo originario! DIFESA: Ma se la Bibbia sta ANTICIPANDO la sua stessa GENESI, del DIO UNO, in una LUCE chiamata l'italiano GIORNO, questo termine è UNICO in italiano. Il solo altro modo di chiamare il GIORNO è con il termine DI' derivato dal DIES che in latino afferma “DI' sei”, in italiano. Se proviamo a calcolare tutto il valore del versetto 5, esso è un 390 cui è da aggiungere quanto vale la dizione: E Dio


56 chiamò giorno la luce e chiamò notte le tenebre. Che vale 388, ossia 5 +26 +45 +70 +11 +37 +5 +45 +66 +15 +63, laddove in GENESI 38 al versetto 8 giuda ordina al secondogenito di dare eredità al primogenito assente “R”. Per converso, 388 +390 = 778, valore di tutto il versetto 5, indica un 777 +1 che è proprio 1 aggiunto al Luigi Amodeo, nato il 7-7-7. Può sembrare un caso, ma questa versione che ha avuto il nullaosta l'8 settembre 1964 e l'imprimatur il 12 settembre 1964, curata da Mons. Salvatore Garofalo, sembra ideale a esprimere con numeri i concetti espressi nelle sue parole. GAROFALO “fa lo RO GAR”, con la garanzia possibile ad un G.A.R-RO, Gesù Amodeo Romano. ACCUSA: Ma è semplicemente ridicolo! Allora perché la difesa non ci quantifica anche i versetti che seguono il numero uno? DIFESA: Va bene, ricominciamo dal lungo versetto 2:

“Ma la terra era disadorna e deserta, c'erano tenebre sulla superficie dell'abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque.”

La somma è data da 12 +11 + 56 +22 +77 +5 +66, +50 +63 +57 +103 +29 +59 +5 +23 +96 +13 +26 +61 +29 +103 +34 +42 = 1042. 1042 è 10 al cubo, ossia è tutta la trinità basata sul 10, sommata alle 42 cifre del nome segreto di Dio, secondo la cabala Ebraica, un 42 che indica in 10+30 l'unità e trinità di Dio e nel 2 il complesso di CIELO (=40) e TERRA (=56) incarnatosi un un DUO, dopo nell'1 incarnato in Gesù Cristo. Questo 42 è l'inverso del 24 che è tutto il TEMPO nel 2 elevato 10 che porta a 1.024. Pertanto il DUO di Padre e Spirito santo che aleggia sulla terra, elevato alla potenza 10, determina il 1.024 che manca di un 18=T, una ulteriore croce, per arrivare al DUO espresso nel versetto 2. Contando le lettere, sono 116, presenti in 24 parole. Ciò denota il Piano divino riferito al suo DUO (espresso in questo versetto 2), perché 116 è il piano 100 divino riferito a 2^4, ossia alla realtà Una e Trina basata sul Duo... mentre il 24 che enumera le parole ci esprime in altra forma il 2^4 fatto dagli stessi numeri ed uguale al Duo trinitario 3+3, che è uno e trino in questo Duo, essendo (3+3) +[(3+3) + (3+3) + (3+3)] = 24. Poi passiamo al versetto 3:

“Dio disse: vi sia la luce!” E vi fu luce”.

Le quantità sono 26 +52 +29 +27 +11 +37 +5 +29 +25 +37 = 278. 10 volte 3 al cubo è Dio nel suo potere trinitario 270, e si precisa nel 2 al cubo che precisa essere in atto la trinità paterna, in questo versetto 3. Poiché tutto dipende dal 3 del versetto 3, potrebbe essere casuale il 3^3 moltiplicato per i 10 Comandamenti di Dio, sommati al 2 elevato proprio al 3 a precisare tutto il volume unitario del Duo Paterno che è stato attivo nel versetto 2? Ci sono 28 lettere, in 10 parole. La dipendenza al 3 del versetto appare nelle 28 lettere, uguali a 7 +(7+7+7), ossia all'unità e trinità del 7 ricavato dal 10 meno il 3 del versetto. Che sia 10 l'unità a cui riferire il versetto 3 risulta dalle 10 parole. Poi passiamo al versetto 4, della realtà:

“E Dio vide che la luce era buona. E Dio separò la luce dalle tenebre.”

La somma è data da 5 +26 +38 +16 +11 +37 +22 +47 +5 +26 +66 +11 +37 +30 +63 = 440. Ora se il 4 non è evidente nel 44 alla dimensione 10 di Dio... io non so più! Ma se diamo altro senso a questi numeri, ecco che 5+26 “è Dio”, 38 è la sua genesi nel 38 e riguarda il 16=R descritto in Genesi 38, in cui “la luce” (11+37=48) è GESU (=48) ma sommato ad un DUO come 11+11 seguito dal 47 di AMODEO=TAMAR, che “è Dio” nel seguente 5+26, precisamente essendo il 66=ROMANO+GESU nel successivo 11+37=48, definito 30 (Dio trinitario) e 63=ISRAELE. Allora il senso trascendente è “E Dio nel 38 R, GESU, 22, Amodeo, è Dio ROMANO-GESU, dio trino di ISRAELE.” Questa è la realtà 440 allusa con queste parole. Ma anche il computo delle lettere e delle parole deve essere coerente alle 4 dimensioni della realtà una e trina di Dio. Infatti 53 sono le lettere e 15 sono le parole. 1+ 13 + (13+13+13) è 53. Qui vediamo 1 e 3 in ogni 13, che poi è ancora uno e trino... ma aggiunto all'1 perché Dio è sempre 1. 3 + 3 + (3+3+3) = 13. Sarà allora anche l'unità e trinità nella trinità a doversi aggiungere alla trinità. 53 +15 = 68 è il totale delle cifre, perché le singole parole sono il Sabato di non lavoro (lo spazio vuoto) aggiunto al lavoro


57 di ogni parola, ed è 17 + (17 +17 +17), ossia è l'unità e trinità del ciclo dato dal 4 (il numero del versetto) mediante 4/4 +4×4=17 Poiché c'è un punto, il primo periodo è “e Dio vide che era una cosa buona.” Esso consta esattamente di 25 lettere, quanto le 5 dita della mano di Romano, ciascuna delle quali vale per 5... Non stupiamoci se Gesù e Romano sono nati entrambi il 25! Sono la cosa essenzialmente buona che vide Dio. Aggiungendo anche il “riposo” dato dallo spezzettamento in singole parole, abbiamo 25+8=33 ed è la vita del Cristo! Questa è l'essenza del contenuto formale di “e Dio vide che era una cosa buona PUNTO”. Potremmo rappresentare lo stesso contenuto 33 dicendo semplicemente una di queste parole: abbaglia, accende, affila, alza, caro, chiama, crede, crei, farai, gira, mani, mare, mio, rema, salda, sale... che valgono ciascuna 33? Non avremmo tradotto lo stesso contenuto! Se esso è 33, non è quello interamente giusto se è espresso con una sola parola... perché qui è descritta una azione (del vedere) ed un giudizio. Il versetto 5, della MANO di Dio in RO-MANO lo abbiamo già visto nel contenuto 777+1, formato dall'avvento del Padre in Luigi Amodeo il 7-7-7 e poi di 1 figlio nel 38 espresso nel versetto precedente. Comunque il versetto 5 era diviso in due parti, e solo la prima riguardava il nome. La abbiamo conteggiata in 388, proprio in quanto poi reso evidente in GENESI 38, al versetto 8 in cui Giuda IMPONE la necessità che un fratello dia eredità ad R. GIUDICE: Io resto sbalordito ed incredulo. Perché tanto SENSO OCCULTO sarebbe stato contenuto nell'edizione di Mons. GAROFALO, a parte quanto scritto nel suo nome? DIFESA: Signor Giudice, riguarda quanto è accaduto di molto strano a Mariannina Baratta, la madre del nostro imputato. Lei aveva comperato questa bella Bibbia, e di suo pugno, nel 1991 l'aveva dedicata in tal modo: “1991 Milano. Ai miei carissimi nipoti Amodeo: Paola, Marco e Andrea, perché, leggendo questo gran libro, sentano pure, crescere in loro, ogni giorno più, l'amore per la famiglia e la vita, ispirandosi al creatore, tutto amore, per noi – Dalla nonna Mariannina Baratta, vedova del vostro nonno Luigi Amodeo. Nella pagina legata all'appartenenza, lei scrisse: “Questa Bibbia appartiene a Baratta Mariannina ed è offerta a se stessa. Data 29 giugno 1972”. 2606 è il totale di questa scrittura di appartenenza, dando valore di numero ai numeri, e 26 volte il Piano 100 di Dio riguarda proprio il DIO=26, sommato al 2+2+2 della Trinità in un Duo Paterno di cui è partecipe questa Mamma. Insomma anche Mariannina sembra abbia scritto in codice. 48 parole (=GESU') nel testo, e 16 (=R, il suo figlio primogenito) le parole nell'appartenenza. PAROLA (=55) è la mediazione del 100 +10 dato dal piano 10×10 e dal flusso 10 del Dio che ordina col numero 10 degli ordini del Decalogo ebraico. GIUDICE: Non si capisce il nesso, tra questa mamma e la versione di questa Bibbia. DIFESA: Dovete tutti sapere che Mariannina Baratta è stata davvero osteggiata dal Diavolo. Le si presentò bambina, come un caprone che fuoriuscì dal soffitto e le chiese proprio questo: “T'appauri?” (=91, dato dal piano 100 cui è sottratto 3+3+3, la trinità nel 3). Se si considera che 90 nella cabala ordinaria è valutata proprio la paura, il Diavolo evocò proprio 1 paura. La bimba restò davvero terrorizzata dalla sua visione, tanto da temere il buio fino a tarda età. E quando SATANA attaccò la sua intelligenza, colpendola con il morbo di Alzheimer e procurandole demenza senile, lei – che tanto aveva amato questo libro... ne lacerò le prime 35 pagine, rendendole di difficilissima lettura. Satana attaccò la sua Bibbia fino a GENESI 36. Ma non poté andare oltre questo numero 35 che colpiva la MAMMA (11+11+11+1+1 = 7 volte 5) di Romano. Satana aveva voluto confondere perfino la sua data di nascita! Nacque infatti il 29 giugno 2009, nella data 29 giugno alla quale si regalò questa Bibbia, nel 63° compleanno di un ISRAELE=63. Ma, mosso da Satana, il padre non si recò al Comune di Perito, dalla frazione di Ostigliano in cui viveva, a 7 chilometri di distanza, se non giorni dopo. L'ufficiale dell'anagrafe non poté inserire il nome della figlia nella data del 29, che non conservava righe disponibili. Ne trovò una libera nel giorno 27, e la registrò lì.


58 ACCUSA: Non si capisce perché Satana avrebbe voluto nascondere la data del 29 giugno... DIFESA: La Chiesa celebra il martirio di Pietro e Paolo, principi degli apostoli, nel 29 giugno! Satana non voleva che apparisse in Mariannina la rinascita di Maria Santissima, sovrana della Chiesa e nel segno dei suoi Principi. Questa Bibbia, a cui ella tanto teneva, è stato il solo libro che lei abbia lacerato, in tutta la sua vita! Romano Amodeo lo ritiene il segno dell'importanza enorme della versione di Mons. Garofalo. Infatti abbiamo potuto osservare come i primi 5 versetti di GENESI 1 sono proprio quelli che in ogni modo portano all'evidenza del riferimento a Romano Amodeo, fin dal primo in cui sono creati CIELO e TERRA. GIUDICE: Che ne è di quel testo? DIFESA: Romano Amodeo l'ha conservato, ma fa una gran fatica a leggere i primi 35 capitoli di GENESI... che nel 35 realizzano proprio la Genesi di Gesù. Il PIANO che porta a Gesù riguarda la MAMMA = 35. Poiché il PIANO è 100, la sua unità va vista nel centesimo di 35, messo al quadrato. 0,35 volte 0,35 porta allo 0,122500 che è proprio l'anno ZERO, il mese 12 e giorno 25 del Natale di Gesù. Dio ha accettato che Satana tentasse di distruggere questo testo, ma solo fino al capitolo sulla nascita di Gesù. GIUDICE: Sono però leggibili, ancora leggibili, le prime 35 pagine? DIFESA: Sì, si riesce ancora a leggerle. Romano le ha incollate con il nastro adesivo, e manca solo poco. Pertanto la Difesa, che espone GENESI a partire da questo testo, ne dispone interamente... ma questa versione è poi accessibile a tutti, essendocene in giro tutte le altre copie. Vorrei però ancora soffermarmi sul fondamentale GENESI 1, con riferimento ai versetti più significativi, come il

GENESI 1, 10, relativo al suo ciclo a due mani: “E Dio chiamò TERRA l'asciutto e chiamò MARE la massa delle acque. E Dio vide che ciò era buono.”

Nel numero che esprime i suoi 10 Comandamenti, Dio dà due nomi: TERRA all'asciutto e MARE alle acque. Ebbene, il nome TERRA riguarda nuovamente il TER Romano di Romano Amodeo, mentre il termine MARE (=33) si riferisce al contenuto 11, binario, della M... il quale A.R. E', il quale è Amodeo Romano. RA per la Terra e AR per il mare. Ma la MAR più nota come il Dio IA (inizio di Jahve) è MARIA madre di Cristo e figlia di Anna... come la mamma MARIANNINA Baratta del “baratto” suo con MARIA. Sfido che Satana si preoccupasse! Il suo calcagno lo sconfiggerà, attraverso il Figlio suo Romano. Per una volta ancora faccio il computo del messaggio segreto contenuto nei numeri di questa frase, composta esattamente da 20 parole e 74 lettere. Un 20 nelle parole che è il doppio esatto del versetto numero 10 ed un 74 in lettere che è 10 volte il 64 avente il valore di 2^6, in cui il Duo Paterno divino si avvale della potenza dei suoi 6 giorni di totale lavoro... e vide che era una cosa buona. Dividendo le lettere per le parole, ne viene esattamente un numero 37 per la decina, tanto che la cosa buona uguale al 37 è la MADRE Divina che, se perde la D di Dio diventa il MARE. Togliendo al 74 le 20 parole, si ha in 54 il FIGLIO che, sommato ai due divini genitori, diventa il 56 di TERRA. Ora vediamo i numeri in relazione al contenuto essenziale di tutte le parole: 5 +26 +45 +56 +10 +98 +5 +45 +33 +11 +47 +34 +43 +5 +26 +38 +16 +25 +22 +59 = 649. Posta in 700 la creazione in 7 giorni nel piano 100 di Dio, 649 è dato da un 51 che si trova nel 700 e si muove per 649. CENTO=51, è questo PIANO che si muove in tutto il PIANO 700. Ma 51 è anche PAOLO (il quarto nome, quello della Realtà, di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo), tanto che il versetto 10 rimanda a tutto il cammino del nuovo Apostolo delle Genti e Principe degli apostoli la cui Conversione a Cristo è celebrata il giorno della venuta al mondo del Dio in Romano.


59 Il nome REALE Paolo, e il suo cammino, comprende tutti gli altri, tutti riscontrabili nel totale dato da 649. Riferito al 66 del primo nome ROMANO, 649 -66 = 583 rivela tutto il potere divino delle 5 dita, nel 500, e la data di ascesa al cielo del padre, l'anno 83 dichiarato anno santo dello Spirito santo dal Papa... inverso al 38 della nascita del Figlio Romano. Riferito al secondo nome ANTONIO (=78), 649 -78 = 571 aggiunge alla stessa opera piena 500 (nel piano 100) il 70 +1 messo in linea nei 7 giorni a livello 10. Riferito ad ANNA, terzo nome che vale il 26 di DIO, 649 -26=627 rivela il massimo lavoro 600 dipendente da divino uno e trino (3+3) + [(3+3) +(3+3) +(3+3)], legato al Duo Paterno. Riferito infine a TOTQUATO (=113, quinto nome), 649 -113 = 536 mostra l'opera delle 5 dita nel Piano 100, sommata al (3×3) + [(3×3) + (3×3) + (3×3)] uno e trino, in cui il Duo Paterno, uno e trino, non vale 3+3 ma 3×3, a parità del resto. Messo in relazione tutto il 649 al 381 dato dalla somma del nome e cognome, di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, con 649 -381 = 268, abbiamo in 26 decine il potere 10 del DIO=26, messo in relazione al 2 elevato a 3 che conta la potenza trinitaria sulla base del Duo paterno. Pertanto al versetto 10 ecco tutta la “realtà” del Dio che vale 10, nei singoli nomi e in tutto quanto. Pertanto sembra assolutamente riscontrato come il testo del versetto 10 della GENESI 1 del Dio 1 e 10, sia un oracolo ben evidente relativo alla nascita di uno avente tutti i nomi ma occultati in altre parole. ACCUSA: Protesto! È una cosa impossibile! Non c'è alcuna ragione ragionevole che possa spiegarlo! Nessuna! DIFESA: No, non è così. Il nostro cervello è PERFETTO nel valore dei suoi concetti, espresse in parole. Fotografa il VERO automaticamente. Bastano le parole! Poiché le parole della BIBBIA sono VERE, ed annunciamo VERAMENTE il contenuto ESSENZIALE che hanno le parole... ecco che ne riscontriamo l'assoluta VERITA'.

GENESI 1, 13. Salto al numero 13, perché altro numero importante è il 13, esprimente l'unità e trinità di Dio... o 1 importante aggiunto ai 12 suoi apostoli. Vediamone il testo:

“Poi venne sera, poi venne mattina: un terzo giorno”

Questo versetto è come una parte del versetto 5, con l'aggiunta della parola “terzo” riferita al GIORNO che è il GIOR.NO, Romano Gioshua con certezza. Il contento è il 463 che indica tutto il moto di un 37 nel 500 di tutto il piano 100 riguardante le 5 dita della MANO del Dio RO. Abbiamo già trovato questo 37, finora, nelle parole di GENESI 1. Esso riguarda il termine LUCE, di quando al versetto 3 Dio disse “Vi sia LUCE”. Dunque è la LUCE=37 che percorre questo 463, ed è collocata nel 500 delle 5 dita della MANO in cui RO=16+13=29 è stato anche individuato due volte e sempre nel versetto 3, con il “VI” di “vi sia la LUCE”... ma è il 29 natale di sua madre e quel 29 in cui Satana cercò – nel gennaio 2002 – di portar via anche lui dal mondo, come nel martirio dei 2 principi degli apostoli... trasformati nella RO-MANO di Dio, un ROMANO che non a caso è 33+33. Sono 40 lettere, in 9 parole. L'unità e trinità data da 10 +(10+10+10) nelle lettere e da 1 +[2 +(2+2+2)] nelle parole. Sommando alle 40 lettere le 9 parole, in sostanza si aggiunge lo spazio vuoto (di riposo) alla fine di ogni parole e se determinano esattamente le 49 cifre indicanti il 7×7 condizionato dal 3×3 dato dalle parole e complementare al ciclo 10. Il prodotto 40 × 9 = 360 evidenzia la perfetta relazione tra il lavoro contenuto nelle lettere e il “sabato” consistente nelle 9 parole... o spazio vuoto alla fine delle 40 cifre del lavoro totale.

GENESI 1, 19. Confermando la relazione 10 tra il 29 e il 19, nel versetto 19 si ripete di nuovo

“Poi venne sera, poi venne mattina: un quarto giorno”.

41 lettere in 9 parole. Passare dal terzo giorno al quarto giorno implica lo stesso incremento 1 che si ha nel 40 divenuto 41, a parità delle 9 parole. Il termine QUARTO vale 82 e – sommato al 390 della parte residua – assomma al 472 che mostra il 47 di AMODEO a livello della decina del Decalogo di Dio, sommato al DUO reale dato Padre e Spirito santo incarnati in Romano Amodeo. Poiché 19=U è l'ultima vocale e corrisponde a 19 centinaia di anni dopo la nascita di Gesù, ecco che 472, messo in relazione al 500 del PIANO dato dalle dita di Romano, indica un 28 che vi si sposta (inverso all'82 della parola QUARTO, aggiunta a


60 390 e non sottratta al 500). La presenza 28 è data da 7+(7+7+7), ossia dall'unità e dalla trinità della creazione in 7 giorni, presente nel 500 delle possibilità totali di una mano, tanto che il quarto giorno, quello della realtà, ebbe per soggetto proprio 4 numeri 7. Ebbene, possiamo considerare il 7 +(7+7+7) il figlio 7 aggiunto al Padre nato il 7-7-7, il Luigi Amodeo padre di Romano. Ciò è quanto si muove, nel quarto giorno della realtà relativa alla creazione in 7 volte un GIO-R.no fatto di GIOshua e Romano.

GENESI 1, 23. Nel versetto 23 si ripete di nuovo:

“Poi venne sera, poi venne mattina: un quinto giorno”.

41 lettere in 9 parole. Tra il quarto e il quinto non c'è differenza di lettere. Di fatto, mentre tre è sempre il flusso, la differenza tra 4 e 5 riguarda le sole dimensioni del fronte: lineare o al quadrato. Ora QUINTO vale 14+19+9+12+18+13=85, tanto che avanza solo 3 in più del quarto, portando al numero 475. Esso è dato da un 5×5, presente nel 500 della divina mano. Vediamo che il quinto giorno è proprio il 5, mediatore del 10, a porsi come il PIANO 25 della data di nascita di Gesù il 25 dicembre e Romano il 25 gennaio. Il 25 di Romano – nato apparentemente dopo – è quello nel segno del primo mese dell'anno, mentre il Figlio, nato apparentemente prima del Padre, essendo nato in dicembre, ultimo mese dell'anno, rivela d'essere SECONDO al PADRE. Ma IL PADRE lo mandò in avanscoperta, come un GIOVANNI che avesse preceduto il V romano posto al centro del nome, negli ANNI rispetto al suo nome aramaico GIOSHUA. Un ARAMAICO che si qualifica da solo in A. R., AM... Poiché il versetto 23 esplicita nel numero tutto il flusso 10 della presenza 10, nella sua trinità 3, ecco nel quinto GIOR.NO il potenziale 5. Questo 23 che si muove nel quinto giorno per 475, nel numero 23 del versetto si riferisce al secondo figlio ABELE (=23), amato da Jahve ma ucciso dalla mano omicida di CAINO (=38)... tanto che 38, meno il 5 della mano, fa 33, morte del povero Cristo Abele, uguale al 33 senza l'essenza 10 di Dio, e dunque 23.

GENESI 1, 31. Nel versetto 31, che considera 1 +10+10+10, la Bibbia riepiloga:

“E Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. Poi venne sera, poi venne mattina: il sesto giorno”.

91 lettere in 22 parole. Indica tutto il moto di 3+3+3 nel piano 100 di Dio, nel numero delle lettere... e indica Romano, il divino Duo, nelle due cifre delle parole. Qui GENESI 1 fa il riepilogo perché con il sesto giorno Dio cessa il suo lavoro. Per l'ultima volta facciamo il calcolo per numeri. Però distinguiamolo nei due differenti periodi. 5+26+38 in “e Dio vide” si riferisce al VIDE=38, la sua nascita. 86 +72 = 148 è “tutto quello”, ossia il PIANO 100 riguardante GESU=48. 16 = “che” è la R di Romano (figlio primogenito di Giuda). 47 +56 = “aveva fatto”: Amodeo=Tamar=47, +FATTO=56, come un ATTO F, spirituale uguale a TERRA (18+5+16+16+1). Insomma AVEVA FATTO sta per Amodeo Ter-R.A., ed ecco era molto buono, ossia: 9 +24 = “ed ecco” = 33, Gesù Cristo... è R.A., molto buono., ossia: 22 = era = E' R.A. 65 +59 = molto buono = 124, ossia 1 tratto dal 5×5×5=125, ossia dalla potenza trinitaria della mano a 5 dita del mediatore del Decalogo divino. Nella SOMMA di questo giudizio, che risulta da 5 +26 +38 +86 +72 +47 +56 +9 +24 +22 +65 +59 = 509, abbiamo con estrema esattezza e significato tutta la potenza 500 delle dita della Mano divina nel Piano divino 100, sommata al 3+3+3 della trinità paterna di Dio. Aggiungendo a 509 il 390 meno il 31 di “un” (giorno), e aggiungendo IL SESTO, che vale 19 +70, abbiamo un 509 +448 = 957 che vale tutta l'opera 1000, pari al cubo della trinità nel Decalogo, in cui è contenuto un 43 che si muove per lo spazio vuoto e libero 957 che vi esiste. CHI, COSA è questo 43 se non il 10 +33 dato dalla Vita di Gesù Cristo che si proietta in avanti di un 10? Diamogli il nome di JAHVE (=43). CHI, COSA è, se non il 42 +1, del Nome segreto di Dio a 42 cifre, per la Cabala Giudaica, che esiste come il Dio 1? CHI, COSA è, se, sulla base del versetto 31, tutta l'opera giudicata molto buona non stia nel 12 aggiunto al 31, di una nuova evangelizzazione?


61 GENESI 1,16. Vorrei porre in evidenza ora il versetto 16, perché vale la lettera R di Romano:

“Dio fece i due luminari maggiori, il luminare grande per il governo del giorno e il luminare piccolo per il governo della notte e le stelle.”

Come la Difesa di Romano sta cercando di evidenziare da sempre, i due veri luminari che sono realizzati sono il Padre e lo Spirito santo. Il vero LUMINARE (=83, data di morte di Luigi Amodeo nell'Anno santo speciale dello Spirito santo, deciso straordinariamente dal Papa), è il PADRE, asceso nell'83... inverso alla nascita del 38, nel FIGLIO Romano. GRANDE (=45) e PICCOLO (=65) fanno un totale 110 della valenza binaria di Dio allorché si mostra in Padre e Figlio. Il Luminare massimo sta nel Figlio R.A. ed è il dio SOLE. Il luminare piccolo è la LUNA, consorte di L mediante UNA. Le STELLE (= 65) sono assimilate al luminare PICCOLO=65. Sono in tutto 113 lettere (quelle di ROMANO AMODEO, come pure del suo quinto nome TORQUATO) in 26 parole, nel numero di DIO (=16), o del nome n. 3, ANNA. Non ho voglia di calcolare i contenuti essenziali, ma la Difesa è certissima che questo versetto 16, uguale ad R. preciserebbe i due luminari in Romano. ACCUSA: Forse la Difesa non desidera altri controlli? Vediamo se anche questa previsione è confermata! Su, non si faccia i pigri... quando conviene! DIFESA: Non volevo semplicemente appesantire l'argomento. Questi computi sono verificati in tutta la Bibbia del Garofalo. Qualunque di voi può prendere un versetto e fare la prova, sia contando le lettere, sia le parole, sia il contenuto essenziale delle singole lettere. Va bene. Proviamo, allora. Vi do solo il totale, ed è un numero eloquentissimo: 1111 Come si vede, l'Accusa si è tirata la cosiddetta zappa sui piedi! Ecco i dettagli, parola per parola: “Dio (26) fece (19) i (9) due (28) luminari (87) maggiori (73), il (19) luminare (83) grande (45) per (35) il (19) governo (86) del (19) giorno (70) e (5) il (19) luminare (83) piccolo (65) per (35) il (19) governo (86) della (30) notte (66) e (5) le (15) stelle (65).” Il totale è esattamente 1111. Ora ditemi voi tutti quante probabilità vi fossero! Quante, di questo numero UNICO sulle 113 lettere del Nome e Cognome di Romano Amodeo, e nelle 26 parole di quella ANNA cui Romano fu affidato? Le fu affidato da sua madre, affinché proteggesse anche il suo parto... lei così brava da aver partorito chi avrebbe partorito perfino il Figlio di Dio... un DIO=26. Per il calcolo, diciamo almeno 26 volte 113? Calcolato il 26×113, esso dà il 2938 che, riferito che fosse alla Trinità basata sul Dio 10 (come unità di misura della massa 1.000), sarebbe contato esattamente nel 1938 dell'anno di nascita di Romano !!! GENESI 1, al versetto 16 della R di Romano arriva dunque a definire perfino nome e cognome di Romano; perfino la mamma della mamma di Dio cui fu dedicato da sua madre... e ne fu chiamato; perfino il suo preciso anno di nascita se riscontrato con la potenza trinitaria del Dio che ordina con il 10 del suo Decalogo ebraico... e lo ripete oggi, con i 10 Segreti comunicati dalla Maria di Medjugorie. GENESI 1, 31, conclude il capitolo primo, ma ne ho già detto.

“E Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. Poi venne sera, poi venne mattina: il sesto giorno”.

91 lettere in 22 parole, 957 come il contenuto essenziale che rivela il percorso del 43 (Jahve) nel 10^3 della Trinitaria potenza basata sul 10.


62 Credo di avere dimostrato come in GENESI 1 ci sia soprattutto espressa, in modo trascendente, la generazione del Dio Uno e Trino culminata al versetto 31 in cui si rivela che ECCO: E' R.A. , MOLTO BUONO. GIUDICE: Aggiorniamoci a domani.


63 63

V GIORNO GIUDICE: Avvocato della Difesa, riprenda. DIFESA: Vorrei ora passare a

GENESI 2

GENESI 2, 1. Nel versetto 1 si riepiloga che TERRA e CIELO erano stati ultimati:

“Così furono terminati il cielo e la terra e tutto il loro esercito”.

54 lettere (=FIGLIO=MADONNA=AMON RA) in 13 parole, uguali 10+3. CIELO è 40 (=PADRE), TERRA è 56 (40, Padre +R=16)... e il nome lo configura come il TER ROMANO, R.A. “tutto il loro esercito” 19 lettere (tutto il cammino di 1 nel 10+10) in 4 parole (tutta la realtà), mentre è 243 il contenuto essenziale che mostra il Duo nel piano 100 divino relativo al Jahve (=43).

GENESI 2, 2. Il versetto 2, posto in relazione al capitolo 2, conclude il lavoro di edificazione della realtà a 4 dimensioni, dalle 4 del Dio uno e trino. Se facessimo i conti, ancora una volta i numeri lo confermerebbero come scritto in relazione a Romano Amodeo. ACCUSA: Non ci credo! La difesa non può tirare queste conclusioni di una validità... generale! GIUDICE: Mi sembra che, per quante volte abbia provato, i computi abbiano sempre confermato le previsioni della Difesa! Di quante conferme abbiamo bisogno? Bene, avvocato... faccia nuovamente i conti e lo dimostri ancora una volta. DIFESA: Il versetto è molto lungo:

“Allora Dio nel settimo giorno volle concluso il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni lavoro che aveva fatto.”

Mi limiterei al calcolo meno difficoltoso, basato sulle lettere e le parole. Sono 106 lettere in 23 parole. La parola PERFEZIONE vale 106, e qui si parla di un lavoro perfezionato. 100 è il Piano di Dio e 2+2+2 è la trinità del Duo presente in Romano. Il numero 23, di ABELE, mostra il figlio PERFETTO che Jahve aveva prediletto, e sono le cifre del 2 al cubo della trinità riferita allo stesso Duo. Poiché questo Duo è in Romano, e in due dimensioni, 1 +22 considera Romano anche nell'Unità di Dio. Facendo come già fatto in passato, ossia moltiplicando i due dati di 23 e 106, abbiamo il numero 2438, che, per diventare 1938 dovrebbe essere riferito a 500, ossia a tutta la potenza 100 delle 5 dita della mano di Romano. Vorrei evitare di calcolare il contenuto essenziale, che mi costa sempre alquanta fatica... GIUDICE: Non lo faccia. Sembrerebbe un modo per non voler rischiare... DIFESA: Lo farò, ma non lo controllerò. Lo controllerete voi.


64 É 1100, un numero che mostra il Duo di n. 1 paterni, nella dimensione 100 del Piano di Dio... COME VOLEVASI DIMOSTRARE.

GENESI 2, 3. Nel 3, la benedizione del giorno numero 7, sostanzialmente benedice il ciclo 10 dato da 3+7.

GENESI 2, 4. Nel 4, che evidenzia tutta la realtà, c'è il racconto della storia dell'origine del cielo e della terra, quando vennero creati.

GENESI 2, 7.

Nel 7 c'è il racconto con cui Jahve Dio “creò l'uomo con la polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita”. UOMO vale 19+13+11+13=54, lo stesso di FIGLIO, di MADONNA, di un “6 GESU'” (6+48) in cui 6 significa proprio “sei”, seconda persona del verbo di Jahve, giudicata proprio il VERBO=56, quando un 2 si aggiunge al FIGLIO dell'UOMO. “con la” = 28+11=39, è 1 tratto dal 40 unità e Trinità di Dio. “POLVERE” è 83, l'anno santo della morte del Padre di Romano. “del suolo” è 19+72 = 91, lo spazio percorso da un piano 3×3 nel PIANO 100 di Dio. Questo SUOLO = 72 è la componente materiale 72 del puro modello 3^3=27, della potenza trinitaria della stessa trinità. Ora 26 è DIO e 27 assomma al termine il suo esser 1. Il suo inverso è proprio il suolo, della TERRA, laddove questa ha il nome del Sole divino R.A., nel suo essere un 3 Romano. Tra SUOLO (=72) e SOLE (=45) ci passa un 22 (=è RA). Laddove SOLE e UOMO sono proprio gli inversi 45 e 54, ove il maggiore è il minore. “un alito di vita” è 31 +51 +13 +48 (GESU'=VITA) vale 143, ed è proprio 70+70 +3, ossia il piano divino in 7 decine di giorni compiuto dalla trinità. ACCUSA: Protesto con l'insistenza di questi conteggi che non hanno alcun senso reale! DIFESA: Reale no, ma trascendente sì! E qui io sto cercando di evidenziare i segni trascendenti la realtà, e dunque divini.

GENESI 2, 8. Il versetto 8, della potenza trinitaria basata sul duo paterno, si racconta del GIARDINO dell'EDEN. GIARDINO è G.I. (Gesù-Iesus) A.R. (Amodeo Romano) D. IN O. (Dio in opera). Il suo valore numerico è 71 e mostra tutta la divina creazione (70) nella sua unità 1 di presenza. EDEN vale 26, lo stesso di DIO. Pertanto il GIARDINO dell'EDEN sta nell'opera di un Gesù-Iesus Italo-Romano che si presenta in Amodeo Romano e si mette in opera, perché, essendo dell'EDEN è di Dio.

GENESI 2, 9. Nel versetto 9 Dio fa spuntare ogni sorta di ALBERO, in questo giardino. ALBERO è AL, il DIO-2. È RO. Festeggiare l'ALBERO di natale porta oggi a festeggiare DIO PADRE AL B.. che è RO. Anche il NATALE mostra chiaro che AL E' NAT. Essendo il 9 il PIANO del Dio Trinitario, ecco che un ALBERO è posto alla base della conoscenza poi del bene e del male. BENE è 24 (tutte le ore). MALE è 27 (esso addirittura è la potenza trinitaria su base trinitaria). La loro somma è 51, il male che s'evolve in bene in san PAOLO=51. Non sono distinguibili, pertanto è un grave peccato se venissero distinti.

GENESI 2, 10. Il versetto 10, come al solito, imposta il flusso totale, attraverso un fiume che usciva dall'Eden per irrigare il giardino. FIUME è 50, tutto il flusso positivo e reale, sinistro e destro, da -50 (la mano sinistra di Dio) a +50 (la mano destra). PER IRRIGARE vale 114, quanto “Romano Amodeo +1” (Dio). Quando è scritto che di lì si divideva in 4 bracci, indica il 4 che si aggiunge alle 11 decine, pari all'opera 10 totale del Dio 10+1.


65

GENESI 2, 11. Il versetto seguente, 11, evidenzia il primo e lo chiama PISHON, come quello che gira attorno a tutta la terra di HAVILA dove c'è l'ORO. Bene, PISHON allude al Padre P(da leggersi RO) che per il mondo intero inglesizzato IS = è un H=8=Infinito SU (on). Il nome PISHON equivale a GE-SU'. Il suo valore 73 lo pone come la “grana fine dell'Universo”, data da 9×2^3 +1. Gira attorno a tutto il TER-R.A., il Romano Amodeo trinitario, dove c'è l'ORO... o RO. Terra che si chiama HAVILA in quanto HA IL 5 Romano di A. (Amodeo) .

GENESI 2, 12.

Il versetto 12 afferma che l'ORO di quella TERRA è FINO. Che là c'è il BDELLIO e la PIETRA d'ONICE e si riafferma il RO che unito all'OR crea l'ORO della TER-RA, e che è F. in O. (Spirito santo in opera). BDELLIO è il 2 dell'IO EL. PIETRA è il finale R.A. in Paolo (Iesus Emanuele), e Torquato, in carne in PTRA, in spirito in IE. Infatti la PIETRA è d'ONICE, del SU (on) che Iesus Cristus est.

GENESI 2, 13. Il versetto 13, dell'unità e trinità, precisa che il secondo braccio si chiama GHILON ed è quello che gira attorno a tutta la Terra di CHUSH. Il 14 (della realtà divina) indica che il terzo fiume si chiama TIGRI ed è quello che scorre a oriente di ASSUR, mentre il quarto e l'EUFRATE. Ebbene GHILON è 7+8+9+10=36 in GHIL e 13+12=25 in ON. Il primo ordinato crescendo porta a Gesù Cristo (GH) come IL=19, quello del secolo XX, mentre l'ON rivela il SI nell'inverso del NO, ed è il SU di Gesù, questo SI. Il suo girare attorno a tutta la TERRA accenna al solito Dio Uno e TER in R.A. Con precisione, questa TERRA è di CHUSH riguarda lo stesso Cristo (CH), che è un NOI a grandezza di mondo intero (US= inverso di SU=ON) e infinito (H=8). Il terzo fiume, di nome TIGRI allude alla croce T del Nazareno Gesù dell'INRI, con la G di Gesù al posto della N di Nazareno. Quando precisa che è quello che scorre a oriente di ASSUR, allude alla RUSSIA da convertire, nel Segreto di FATIMA (convertita in AM-ITA-F di Amodeo, Italia, Felitto). La RUSSA in questione, trascesa nella non convertita ASSUR tuttora da convertire è la Teresa RUSSO, nonna materna di Romano Amodeo, violentata da un cognato che la voleva in moglie, per dare l'erede a un primogenito R di NICOLA Baratta che è COLA' un NI (Nazarenus Iesus). Il quarto fiume, l'EUFRATE, è il segno trascendente di un EU (Buon) F (Spirito santo) R.A. (Romano Amodeo) calato in un finale TE. Questi 4 BRACCI (del B-R.A., del RA incarnato in 2, a esprimere la duplicità CC di un Iesus) del fiume che nel versetto 10 è detto uscire dall'EDEN, realizzano la dimensione 4 del Dio Uno e Trino, nel GIARDINO dell'Eden, trasfigurazione del Gesù-Iesus in A.R. Dio, o Iesus Nazarenus. ACCUSA: Che operazioni arbitrarie! Non è possibile credervi! DIFESA: Eppure anche ogni versetto di GENESI 2, di Padre e Spirito santo, è coerente con questa visione di un Fiume che si fa in 4, gira attorno alla Terra (del TER-R.A.) e ha nomi che è facile ricondurre ad A.R. (o R.A.) o a R, nel TIGRI, nell'EUFRATE e per quanto riguarda ASSUR da convertire in RUSSA, per dare una eredità al NICOLA (N.I. Colà) quando chiamato BARATTA e che è portato al baratto di una primogenitura.

GENESI 2, 16. Al versetto 16, in cui si dovrebbe leggere della realtà imposta ad R, sta scritto:

“E Jahve Dio comandò all'uomo: Di tutti gli alberi del giardino tu puoi mangiare...”

E nel 17, che fissa i termini a tutto il ciclo di 4/4 +4×4, della realtà, c'è il divieto di mangiare dell'albero della conoscenza del bene e del male.

GENESI 2, 18. Al versetto 18, che indica il complesso 3+3 moltiplicato al 3, ecco che Dio vuol fare un aiuto all'uomo, che sia simile a lui. Nel 19, che indica tutto il cammino di 1 nel 10+10 di tutto il moto della presenza di Dio, ecco l'ultimazione degli animali che asservisce all'uomo.

GENESI 2, 20. Infine, colo 20 c'è la completezza del ciclo del 2 di GENESI 2, ed è proprio scritto:


66

“Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti i volatili del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma per l'uomo non trovò un aiuto che fosse simile a lui.”

Imporre il nome ad uno significava “farlo suo possesso”, perché tutti i nomi sono dati da Dio come suo possesso. Ogni NOME non è a caso, perché NOME vale 12+13+11+5=41, ossia quanto l'unità divina sommata all'unità e Trinità nel ciclo 10 dei 10 Comandamenti. Il COG-NOME, con l'aggiunta di 3+12+7=22, porta al 63 inverso del 36 e avente lo stesso significato di (3+3) × (3+3), come le già viste ASSUR e RUSSA, che valgono entrambe 70, lo stesso dell'EGITTO. Quando ABRAMO da UR (ASSUR) viene in EGITTO, e SARA è presa in casa sua dal Faraone, il transito da 70 a 70 è completo, e una compagna di un puro ideale RAPPRESENTANTE può assurgere a SPOSA dell'ONNIPOTENTE... GIUDICE: Ha finito con GENESI 2? DIFESA: No, c'è ancora il versetto 21, quello della paternità trina data da 7+7+7.

GENESI 2, 21. Nel 21 Dio Padre “opera” l'uomo, lo fa cadere in un sonno profondo, gli leva una una costola e gli richiude la CARNE al suo posto. È evidente che CARNE allude al Nuovo Essere tratto dal CAR, che allude al Cristo Amodeo Romano.

GENESI 2, 22. C'è poi il versetto 22, che indica la dualità divina in Romano:

“E Jahvè Dio costruì la costola che aveva tolto all'uomo e ne formò una donna. Poi la condusse all'UOMO. GENESI 2 23. Nel versetto 23, di quanto prende corpo (come 2^3, o 10^23, dimensione della molecola), l'uomo la dichiara “OSSO” delle sue OSSA e CARNE della sua CARNE, laddove OSSO= 60, OSSA=48, la somma dà 108=ASSOLUTO. CARNE = 37 (=LUCE), per cui il duo nuziale vale 74, quanto tutta l'opera 7 del Dio 10, sommata alla sua unità e trinità.

“Costei si chiamerà donna perché dall'uomo fu tratta costei!”

Il segreto trascendente significato sta nella somma dei numeri 65 +26 +54 +41 =186 (7+7 al PIANO 100 di Dio) per il “costei si chiamerà donna”. “Perché” è 51, il valore di CENTO. “dall'uomo fu tratta costei”, 25 +56 +25 +70 +65 = 241, nel tempo pieno (240) relativo ad 1. Il totale, da 186 +51 +241 =478 è tutto il 22 presente nel 500, ossia tutto il moto della Ro-MANO, che dà infine il nome alla DONNA=41, estraendo la sua unità 1 dalle 42 cifre del nome segreto di Dio a della della Cabala Giudaica.

GENESI 2, 25. E' il versetto 25, del natale del duo Paterno in Romano Amodeo e del Figlio Gesù Cristo a chiudere in tutto la GENESI 2, di Romano e del suo “alter ego” tratto da una sua COSTOLA (=75... giusto quanto è tratto dal PIANO divino 100, sottraendogli il 25 del versetto 25). Questa è la trascendente “costola” di ADAMO: il 25 natale di Amo sottratto al suo PIANO 100, che anche il PROGETTO (=104) nella sua realtà 4, una e trina, aggiunta al PIANO 100. Il tutto è raccontato così:

“Ora ambedue erano nudi, l'uomo e la sua donna, ma non sentivano alcuna vergogna.”

Ossia: Ambedue – o R.A. - erano (è R.A. no nudi). Non sentivano ALCUNA VERGOGNA = 127, ma solo 5^3=125 in linea +2 ben distinti tra loro nel “fronte” perpendicolare e senza la necessità di alcuna “fronda” per coprire le nudità. GIUDICE: Dunque tutta GENESI 2 si riferirebbe al DUO in Romano Amodeo? DIFESA: Proprio così... ma adesso passiamo a

GENESI 3


67 Genesi della Trinità di Dio.

GENESI 3, 1. Il versetto 1 introduce l'unità del SERPENTE, che chiede alla donna se fosse vero il divieto a mangiare il frutto degli alberi del giardino. SERPENTE è il 92 che sottrae al PIANO 100 il TUTTO dato da 2^3, perché 100 -8=92. Già il nome allude ad un PENTE riferito ad un S. ER, il figlio di Giuda da sostituire nell'eredità.

GENESI 3, 2. Col versetto 2 la donna risponde un NO! Ma al 3 precisa che solo uno, l'albero al centro del giardino, non può avere il suo frutto né mangiato, né toccato “ affinché non moriate”. Questo fine vale: 50 in “affinché” 37 +73 in “non moriate”, in cui il NON inverte il MORIATE. Il fine vale in tutto 50 +37 +73 = 160, quanto la REALTA' del piano 4×4 (ossia uno e trino) del Dio che comanda con 10 Comandamenti. Il Piano di per se stesso, valendo 16, vale la R. Per cui nel versetto 3 compare il Fine unitario del Dio Trino, in un “perché non moriate” che vale 10 volte la R.

GENESI 3, 4. Il realismo truffaldino, satanico, regolato esso pure da 4 dimensioni, appare nel versetto 4.

“Ma il serpente soggiunse alla donna: “No, non morirete!”

Vale in tutto 392, ossia esattamente quanto il SERPENTE (=92) aggiunto alla trinità del PIANO 100. L'uomo vede la REALTA' e si inganna, perché la sua dinamica è uguale e contraria a quella vera. Pertanto la REALTA' alle 4 dimensioni riferita alla GENESI 3... ha UNO di troppo: il SERPENTE=92.

GENESI 3, 5. Ora, visto che questa MANO è di SATANA (=50, che mostra solo il positivo, nel 100 che va dal negativo -50 al positivo +50), il versetto 5 rincara la dose:

“Anzi! Dio sa che... diverrete come Dio, conoscitori del bene e del male”.

Menzogna diabolica, perché Dio conosce solo il bene, e tutto quanto è il 100 che va dal -50 (che sembra negato) al +50 (che sembra il solo bene concesso). 103 è “Anzi Dio sa che” è tutto il piano 100 della sua trinità. “Come Dio” è quanto 10 GESU': 10+48=58. ACCUSA: Signor Giudice! Io non posso tollerare tutto lo sciorinare di questi numeri la cui logica è solo una bella tesi di Romano Amodeo! DIFESA: No! SATANA ha impedito che la CABALA ebraica (seguita anche da Gesù) fosse accettata dai Cristiani. Da allora non solo questi, ma TUTTI, credono che il TUTTO, nell'Universo, il suo 100%, sta solo nella metà dell'universo che avanza nel tempo e non in quella che simultaneamente retrocede! Solo il SERPENTE, solo SATANA=50, ha ridotto l'Universo al solo 50% che avanza... ed è il VERO PECCATO ORIGINALE indotto da chi esclude il 2^3 dal 100, e vale quanto il SERPENTE 92, o da chi esclude il 50%, satanico, di SATANA=50.

GENESI 3, 6. Al versetto 6, detta Trinità (che è COMPLESSA quando va da -3 a +3), l'uomo e la donna mangiano da quell'albero. Così rendono complessa, BINARIA, anche la loro vita, dimezzando quanto è presente. È chiaro che se 1 viene portato a ½, per non mutare nulla le parti devono essere 2, e uguali e contrarie: nel mondo della materia e dell'antimateria, del magnetismo e dell'elettricità, visti non assieme, ma uno dopo l'altro. Ma gli uomini, vedendo solo il primo tratto della vita, s'ingannano e cercano di ottenere in essa il massimo, proprio nell'idea di conoscere il bene e il male loro pur vedendo solo un presente talmente breve che cogliere un DIVENIRE, in quanto sia una ferma sezione è una pura utopia. Così valutano che la sezione del presente trascorra in direzione di un FUTURO che invece è il PASSATO.


68 Il FUTURO che è il PASSATO è una condizione imposta dalla VERITA' ASSOLUTA e incondizionata di Dio. Per essa se si distinguono gli opposti, come il BENE e il MALE, mentre il BENE apparente è il MALE, il MALE apparente è il BENE. Ecco la verità del PECCATO ORIGINALE. Il suo valore è 57 +82 = 149, ossia un PIANO 100, totale, dominato da un 7×7 creativo che è totalmente arbitrario. La Trinità nel PIANO 100 vale 300, vista nel 150 a causa di SATANA =50%, inganna poi ogni 1 che, in questo SATANICO 150, che dimezza il 300, percorre come PECCATO ORIGINALE di 1 reale, il 149+1=+150, per avere rifiutato tutto il negativo (in apparenza, giudicato MALE) che da -150 a +150 è una CRESCITA totale di 300. Anche quanto parte da -150 e giunge a ZERO è una crescita di +150. Ma se ci permettiamo di giudicare quanto è bene e quanto è male, si può essere anche un PAPA che lotta per correggere il MALE che vede, e si giace in questo peccato originale, che porta alla valutazione relativa a solo l'apparente nel POSITIVO della vita. NEGATIVO è 85, POSITIVO è 113... è ROMANO AMODEO = 113 = TORQUATO, il nonno dal nome di uno che sembrava TORCHIATO dal male, e che invece era POSITIVO. 85 +113 = 198, nel POSITIVO + NEGATIVO indica tutto il PIANO 200, per come lo percorre il mondo BINARIO che vale 2. Fatto scorgere nel suo 50% satanico, vale 94, ossia quanto il SERPENTE 92 sommato alle 2 vittime date da UOMO e DONNA.

GENESI 3, 8. Il versetto 8 è quello della libertà del volume complesso, dato da 2 al cubo. E, coerentemente, nel versetto 8 c'è ora la complessità di uomo e donna che al sopraggiungere del Creatore loro... fuggono da lui e si nascondono nel giardino.

GENESI 3, 9. Il versetto 9 che è il piano 3×3 di Dio Padre, nei confronti di 1 suo figlio, presenta DIO che chiama un uomo e gli dice: “Dove sei?” 9 è un puro PIANO, che può andare a destra o a sinistra, e la domanda di Dio 9 ad UNO è proprio quella di “in che verso sei?”

GENESI 3, 10. Il versetto 10 chiude il ciclo, e l'uomo risponde spiegando tutto: “ho udito i tuoi passi e ho avuto paura perché sono NUDO. La parola rivela 12+19+4+13=48=GESU'... un “povero Cristo!” che si sente abbandonato dal Dio Padre che non abbandona nessuno, perché per lui POSITIVO+NEGATIVO sono Romano Amodeo, nel MASSIMO giudicato IL MINIMO.

GENESI 3, 16. Il versetto 16, del complesso realismo di R, è la condanna alla REALTA' della donna, che soffrirà in gran numero, partorirà con doglie, sarà spinta verso il marito dalla passione, ma lui vorrà dominare su di lei.

GENESI 3, 17. Il versetto 17 che fissa nel tempo 1 la complessità del 16, è la realtà ancora più complessa imposta all'uomo, quando ascolta le malignità in cui sono indotte le donne. Per causa sua, maledetta sia la TERRA... il R.A.-TRE Romano, che sarà maledetto e mortificato, pur portando il massimo frutto. La condanna è massima nel 19=U: Sorto da polvere, tu uomo tornerai polvere. Se questa non è la massima definizione del ciclo reale della vita, riconducibile a 4/4 +4×4 che il 17 presenta uno dopo l'altro, non si spiegherebbe questa “maledizione” nel versetto 17... fino a tutto il cammino, dal principio fino alla fine, descritta nel 19.

GENESI 3, 20.

Nel versetto 10+10, l'uomo chiamò EVA la sua donna, perché fu “la madre di tutti i viventi”. Ora vediamo se è vero quanto contenuto in questa intera DEFINIZIONE, quando il Dio 10 definisce in un nuovo 10 tutto il suo avanzamento e l'uomo dà nome di EVA alla sua donna EVA = 26 (=DIO PADRE). LA MADRE DI TUTTI I VIVENTI = 11 +37 +13 +82 +9 +93= 245, il che mostra le 5 dita della MANO e tutte le 24 ore del GIO-R.NO moltiplicate per il 10 di Dio. Insomma La RO-MANO di Dio in tutto un giorno di creazione vale proprio il 26 del Dio collocatosi in EVA come l'anima che animasse Eva. Se 26 è il PADRE di tutti gli uomini, EVA, per lo stesso 26, ne è la MADRE.


69

GENESI 3, 24. Ebbene, nel versetto 24 di tutte le ore del Gio-R.no c'è la cacciata dell'uomo, e la fine dei giorni beati di quando era egli pure un 26, se fu 26, ossia anima di Dio, quella tratta da una sua COSTOLA (=100 -25, ossia LUI 100 senza lei 26, privata essa pure di 1). La COSTOLA fu ed è il “COSTO” pagato dal Dio “AL” diabolicamente convertito in “LA”. E il passaggio della vita da LUI a far LEI si legge in modo trascendente nel “STO LA” riferito al CO che è uguale a 3+13=16, ed è il “realismo amaro” del MORTO R... primogenito di Giuda, della famiglia di TAMAR=AMODEO=47... che non esiste più. Questo è il COSTO, LA', pagato da Dio stesso in ROMANO: c'è, ma è come se non ci fosse in lui, questo COSTO che Dio deve pagare, facendosi MORTIFICARE, perché ha condannato a MORTE uomo e donna, nel versetto 19 della sua GENESI 3, trinitaria.

Veniamo ora al capitolo di

GENESI 4

Essa è riferita alla REALTA' di Dio Uno e Trino.

GENESI 4, 1. Nel versetto 1 c'è la nascita di 1 figlio da EVA. CAINO. Lei dice il vero: “ho avuto un uomo con il favore di Jahve”. È il vero, perché ogni Padre è come R, figlio morto di Giuda, che deve essere sostituito dal Padre. È come Romano Amodeo, che deve essere sostituito da Luigi, nato il 7-7-7. Che a sua volta deve essere sostituito da suo Padre TORQUATO che, valendo 113, vale tutto quanto il ROMANO AMODEO suo nipote.

GENESI 4, 2. Versetto 2, e nasce il secondo, ABELE, costui divenuto pastore di greggi, colui coltivatore della TERRA. Il primogenito che coltiva TERRA coltiva il RA Trino, ma offre a Dio i frutti della terra, anziché della vita divina offerta dai primogeniti degli animali offerti dal secondo. Ma il motivo VERO è che il PRIMO è il SECONDO, e poi lo sarà il TERZO. Potremo vedere che nella Bibbia, tutto è programmato diretto AD AMODEO. Ma ADAMO, il primo Figlio di Dio della creazione, che è in se stesso “segno” che il primo uomo va “AD AMO(deo)” , essendo il “deo” la sua pienezza “in dio”, ablativo del Romano Deus, non è stato ancora pronunciato nel suo NOME, nella GENESI 1, 2, 3 e 4, se non al versetto 25. Accade perché il Romano Amodeo a cui PUNTA ADAMO nasce, nella sua Realtà, nel 25. Ha qualche obiezione da fare l'Accusa se faccio notare che il nome ADAMO sembra “diretto, finalizzato” proprio Ad Amo, quello che prende nome nel 25? ACCUSA: No, a condizione che non si pretenda poi che “ad Amo” indichi in modo chiaro ed esclusivo non AMO ma AMODEO. Infatti io rilevo la mancanza del DEO che taglierebbe la testa al toro. Perché in “Ad Amo” manca il “deo”? È quel “deo” che – faccio notare io stesso alla Difesa indicherebbe in Romano (ma è corretto dire Latino) anche un dativo “a Dio” e un ablativo che significherebbe non solo “con Dio”, ma anche “Oh Dio!” Perché manca questo “a, con, in, per Dio”? DIFESA: Manca per la fondamentale ragione di quella MANO di cui abbiamo parlato ieri, di cui il vero padre era il PADRE del padre putativo ed assente. Fattasi vedere... si ritrasse subito e si nascose. Allo stesso modo la Bibbia mostra AD AMODEO, ma subito nasconde la mano del DEO, del Dio con noi... Avendo spiegato il perché la Verità sia mostrata sempre a metà, è il resto della storia sacra a mostrare tutta la verità, anche se sempre facendola vedere e subito dopo nascondendola. Passiamo alla seconda persona. EVA è il nome della seconda persona e vale il 26 stesso della parola DIO.


70 Tratta a sua volta da ADAMO (da una sua costola) e va essa pure “Ad Amo”, in Dio: nel deo Romano, ed è nel personale “segno” di un lungo percorso, tanto che... va “E VA”. Fa eccezioni, l'accusa, se aggiungendo EVA ad Adamo e formalizzando ADAMO E EVA, possiamo intendere un VA AD AMO e... E VA... VA in EVA stessa, in cui VA realmente costruita la vita, nelle 9 lune con cui Dio 10 costruisce tutto dividendo per le 9 lune? 9 volte 28 sono quanto 252. PADRE, +FIGLIO +SPIRITO SANTO = 251, cui va aggiunto l'1 di Dio, ed abbiamo la creazione di una nuova vita. Il grembo, uscito (per possibile “clonazione”) da una costola d'Adamo, nei 252 giorni attua l'opera del Dio Uno e Trino in Padre, Figlio e Spirito santo. Potrebbe essere una prova che una mamma fa un figlio non sapendolo fare, solo per opera divina, una e trina, visto i giorni che ci mette? ACCUSA: Ma come, se la cabala è ancora tutta da dimostrare? DIFESA: Passiamo oltre, alla creazione del primo figlio: CAINO è chi nasce dalle nozze ancora una volta INCESTUOSE. Vale esattamente 38 e in lui si verifica la stessa “distorsione” che ci sarà in GENESI 38, perché egli è il secondo nelle preferenze del padre, mentre l'ultimo nato è in figura del vero amato primo. Il suo significato è lo stesso del CONIA che otteniamo mettendo la C in fondo e rovesciando la lettura di AINOC. Con questo inverso, DIO, ossia IA=10, CONIA il suo figlio sgradito. La Bibbia spiegherà motivi terra-terra in questo suo sgradimento, dipingendolo cattivo, prepotente, egoista... essendo di fatto un Anti-conio ideale. Ma il motivo vero è che è l'ultimo e non il primo chi è sempre gradito da Dio, nella sua DIVINA COMMEDIA dei valori veri esattamente mostrati ribaltati. Grazie alla cattiveria del primo emergerà la bontà del secondo. ABELE è tratto chiaramente da Dio, chiamandosi secondo l'AB ELE che accomuna due linguaggi: quello di Roma proprio ad un Romano, nel quale AB=DA e quello ebraico nel quale ELE=DIO. ELE=5+10+5=20 esprime la complessità di un Dio che vada da -10 a +10 e si muova di 20, oppure che STIA in 10 e si sposti di 10. Ecco allora che ABELE allude chiaramente di provenire dal disegno fatto DA ROMANO DIO, ossia DA DIO ove si abbia il DA ROMANO. Anche qui, chiedo all'Accusa: è chiara l'allusione che ABELE possa venire DAL ROMANO DIO... ? E che possa trattarsi proprio di un provenire DAL ROMANO (AMO)DEO, con tutti i nati da AD-AMO che vanno Ad AMO? ACCUSA: Certo, AB è il DA LATINO pronunciato da un Romano. Ma niente accosta Romano a Dio, nel nome antico di ELE, solo a ragione del DA detto da un Romano. Anche qui perché non è scritto chiaro che il suo nome era il possibile indicatore di un suo provenire DA R. ELE, per cui si chiamasse DARELE e non ABELE? DIFESA: La Bibbia non è volutamente chiara del tutto per la solita mano di Dio che VERAMENTE si nasconde, dopo che si è fatta intuire nel suo sostanziale primato. Del resto se il nome DARELE, esigito dall'Accusa, mette al posto del DA R. (del DA Romano) il semplice AB uguale al DA ROMANO, il proposto DARELE non darebbe forse la stessa indicazione, ma solo con un oracolo più arduo da decifrare? Ebbene CAINO non tollera che l'ULTIMO nato SIA il PRIMO nella preferenza divina... e l'uccide. Questo finale piuttosto controverso appare nel versetto 8, che, esprimendo 2 al cubo, mostra la complessità dell'unità, negativa e positiva, quando da -1 va a +1. Il DIO ELE da cui AB-ELE dipendeva, resta in tal modo senza il suo favorito... e allora che cosa fa?

GENESI 4, 25. Ecco dove e come lo fa! Nel fondamentale versetto 25, quello del PIANO riservato al mediatore del Dio 10, ossia al 5×5,


71 che, combinando tra loro tutte le dita delle mani dell'uomo, introducono la divina presenza natale, filiale in Gesù Cristo e paterna in Romano Amodeo.

“Adamo conobbe di nuovo la moglie, che partorì un figlio e lo chiamò SET dicendo: «Dio mi ha dato un'altra figliolanza al posto di Abele, perché Caino lo ha ucciso»”

Questo punto della Bibbia è di fondamentale importanza e la prova sta nel fatto che la madre di Romano Amodeo, costretta da SATANA, lacerò la Bibbia nelle prime 35 pagine e Romano ha potuto recuperare quasi tutto, ma non quanto immediatamente segue questo punto. Satana avrebbe voluto togliere di mezzo questo punto... ma non ha potuto che portar via il seguito, i primi 11 versetti di GENESI 5 !!! GIUDICE: Cos'hanno di così speciale, queste parole? DIFESA: Abele, ucciso da Caino ha rappresentato l'uccisione del Figlio beneamato da Dio e che EVA stessa aveva affermato aver ricevuto mediante il favore di Dio. EVA, qui, anticipa la Beata Vergine, e Caino, primogenito di Dio sta per il suo Popolo Eletto a primogenito che gli uccise il Figlio perché era benamato dal Padre, compiva prodigi e diceva d'essere il Figlio di Dio. Che qui entri in campo proprio e per la prima volta il nome del Padre Adamo, significa che è coinvolta la famiglia che da Adamo porterà ad AMO “con Dio”, AMO DEO (Romano). Pertanto l'Adamo che qui conobbe la moglie, che partorì un Figlio e lo chiamò SET, è il Padre TORQUATO AMODEO, che genera il 7-7-7 il Padre di Romano Amodeo... che poi è lo stesso TORQUATO = 113, perché ROMANO AMODEO è 113, è il PIANO stesso 100, di Dio, sommato al Cristo e ai suoi dodici apostoli. Con l'espressione, che la Difesa ripete per la sua assoluta importanza: «Dio mi ha dato un'altra figliolanza al posto di Abele, perché Caino lo ha ucciso» la Bibbia preannuncia un'altra figliolanza al posto di Gesù Cristo, perché il Popolo di Dio lo ha ucciso. SET è il terzo figlio messo al mondo da Dio, e Luigi Amodeo, generato dal PADRE il 7-7-7 come SET (17+5+18=40), è il terzo figlio del Padre suo Torquato, che prima di lui ha avuto Carlo, Antonietta e Luigi. Ebbene CARLO +ANTONIETTA +LUIGI =104, opera una e trina (4) nel PIANO 10×10=100, sono figura di CAINO +ABELE +SET = 101, opera n. 1 dello stesso PIANO 100 di Dio. Sono i 3 AMO, con Dio a cui punta ADAMO che va “ad AMO”, uno nel PADRE e trino nei figli. ACCUSA: E io accuso l'imputato Romano Amodeo di BLASFEMIA ! Una cosa del genere è INAUDITA ! Il terzo figlio SET non sta ad indicare un SETTE-SETTE-SETTE ! DIFESA: E come no? Il versetto 24 aveva sancito: “sette volte sarà vendicato Caino, ma Lamelech settantasette.” Infatti nel versetto 15 Jahve aveva preannunciato la vendetta 7 volte maggiore a chi avesse ucciso Caino. Di chi sta parlando la Bibbia... VERAMENTE? Guai uccidere il POPOLO di Dio! Questi è veramente CAINO. Il POPOLO è proprio il 77 di chi uccide Lamelech, ossia L'AM-ELE-CH (Cristo) che è Popolo di DIO e con un ELE Romano, ossia è L'AM DEO. SET indica con il 40 del suo numero il Dio 10 +30, uno e trino nel suo 10. LUIGI è 54, è l'UOMO (19+12+11+13) è 55, tanto basta 1 LUIGI a rappresentare l'UOMO, e fino a che Romano poi sia il Figlio dell'UOMO che stranamente si definì... essendo figlio di Dio. LUIGI, in 54, è il FIGLIO (54) della MADONNA (54), ed è il 54 del PADRE (40) +7+7... ma è anche il Figlio Amodeo Romano, in AMON RA (54).


72 LUIGI AMODEO (54+47=101) vale da solo quanto CAINO +ABELE +SET, che valgono 101. Messo a riscontro con il valore 381 del nome segreto di Dio, dato dalla somma dei numeri di Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO, il 54 di LUIGI (Figlio, Madonna, Amon Ra) va incrementato esattamente di 300 +3^3, ossia del PIANO TRINITARIO 300, nella potenza trinitaria del 3. ACCUSA: Queste cosiddette “prove cabalistiche” che la Difesa seguita a propinarci non significano nulla! Signor Giudice! Le escluda! DIFESA: No! Esse hanno evidentemente una grandissima coerenza interna. Cosa altro chiedere a dei puri SEGNI, se non che rientrino in una generale COERENZA? GIUDICE: Io – chiamato a giudicare se coerenza ci sia o no – non posso nascondere che tutti questi calcoli la rispettano. Dunque accetto questi SEGNI, fino a quando non dovessimo cascare in una prova contraria. ACCUSA: ADAMO è 30. EVA è 26. CAINO è 38 ABELE è 23 SET è 40 Non c'è alcuna Coerenza! DIFESA: ADAMO 30 è Trino e uno nel 10, la cui interazione è 30. EVA è 26 ed è visitata da DIO=26. CAINO è 38... ed è figura della GENESI 38 di Dio Padre e di quella da MARIA=38 del Dio Figlio GESU (48, come 10+38, laddove 10 è il Decalogo di Dio). ABELE è 23 e rimanda a 11+11+1, unità e trinità di Dio. SET è 40 e rimanda a 1+3, a dimensione 10 di Decalogo. La SOMMA dell'intera famiglia, è 157, ossia è 100 +10 +47, in cui 100 è il PIANO di Dio, 10 è il suo flusso lineare se aggiunto al 47 di TAMAR e AMODEO. Ciò prova la coerenza tra AMODEO e la prima famiglia umana di Adamo e che DEO (con Dio in Romano) va “ad AMO”. Visto che tutti questi sono NOMI RELATIVI, e che la Difesa di Romano Amodeo afferma sono relativi al NOME SEGRETO di Dio, che è il suo e vale 381, quello che manca esattamente ai nomi di tutta la prima famiglia sacra è il numero che deve esser aggiunto al 157 per raggiungere il 381. Manca esattamente il numero 224... come volevasi dimostrare! ACCUSA: Dimostrare cosa? Che cosa dimostrerebbe questo 224, coerentemente ai fondamenti di questi computi? DIFESA: 224 è 110 +110 +4, laddove 10, 3 ed 1 siano rispettivamente la decina del DECALOGO, imposto come legge assoluta del mondo relativo, la Trinità e l'Unità di Dio, 110 è (10+1) × 10, in figura del PIANO 100 per il flusso lineare 10 in un verso. 110, aggiunto, aggiunge tutto il flusso reale nel verso opposto. 4=1+3 aggiunge tutta la realtà una e trina, nel tempo a 1 dimensione e nello spazio a 3 dimensioni. Pertanto 224 è tutto il flusso basato sul ciclo 10 lineare e sull'unità e trinità dello spazio-tempo. In parole povere: alla PRIMA FAMIGLIA, manca tutto il flusso reale per giungere al nome segreto di Dio, di Romano Amodeo... e si giustifica l'ingresso al versetto 25 di GENESI 3, sia del nome ADAMO (mai precisato prima), sia di SET (mai precisato prima)... perché entrambi puntano al 25 del primo uomo in GENNAIO, e nel 38 indicato dal nome del primogenito suo, CAINO, un anno di nascita di un figlio che, per il PADRE ASCESO al cielo va ribaltato nell'83 in cui morì il Padre (in essenza di Spirito santo) che l'infallibile Chiesa di Pietro “legò” come anno santo speciale dedicato allo Spirito santo. C'è una coerenza totale ed assoluta con tutto! ACCUSA:


73 Ma mentre abbiamo la somma 110+110 dei due flussi, ottenuti dal prodotto tra 11 e 10, la SOMMA ad esso di 1+3 non ha alcun senso. Dovrebbe essere ancora una volta un prodotto per 4, se volessimo la totalità del flusso. DIFESA. Quando facciamo un calcolo relativo, ad esempio di METRI, Abbiamo 110 m^2 + 110^m^2 = 220 m^2. Questo calcolo relativo ai METRI QUADRI... che non sono definiti. Un calcolo ASSOLUTO non implica i METRI QUADRI, ma i puri numeri dimensionali, laddove 4 indica tutte le dimensioni dello spazio e del tempo. ACCUSA: E' quello che dicevo. Le dimensioni andrebbero moltiplicate e non sommate, se il 220 è riferito alle 4 dimensioni... DIFESA: Ma se il 220 fosse RIFERITO a 4, avremmo ancora un riferimento RELATIVO. Per fare il calcolo in assoluto, bisogna considerare che tutti i numeri sono una potenza di calcolo BASATA sul ciclo 10. 10 elevato a 220 × 10 elevato a “4 dimensioni” = 10 elevato a 224 “dimensioni”. Infatti una DIMENSIONE è data dal QUADRATO, o dal CUBO... insomma dall'esponente della base 10 grazie al quale ciclo la dimensione è calcolata. Dunque 224 sono proprio le dimensioni da aggiungere ai NOMI della prima FAMIGLIA di Adamo ed Eva, perché diventino le DIMENSIONI del Nome del Dio che lo ha assunto nelle 381 di Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO. ACCUSA: La difesa non ha mai parlato di DIMENSIONI, ma di NUMERI, in relazione alla cabala. DIFESA: Per niente! 10^0 = spazio vuoto. 10^1 = A 10^2 = B …. 10^21 = Z rivelano le lettere come numeri di DIMENSIONI strutturali, riferite alla STRUTTURA del linguaggio, che corrisponde pari-pari alla STRUTTUA ATOMICA che compone l'universo reale. Le stesse quantità che hanno ottenuto in ADAMO il suo DNA, il suo PROGETTO STRUTTURALE, realizzato con una STRUTTURA ATOMICA, servono a SINTETIZZARE il solo nome compatibile con quel suo DNA: il nome Adamo impersona il nome di quel PROGETTO di persona, e non poteva averne un altro... EVA, che ne ha un altro, pur essendo CLONATA da una sua costola (che dovrebbe avere lo stesso DNA) non è CLONAZIONE di lui, ma del suo VERO PADRE: DIO. Ebbene DIO è il DNA del Creatore. 10^4 × 10^9 × 10^13 = 10^26 = DIO struttura Dio prima nello spazio e nel tempo di 10^4. Poi lo fa avanzare in tutto, ossia di 10^9 cicli 10 il suo 10^4. Poi fa avanzare di 10^10 tutta la sua trinità data da 10^3. La REALTA' nel suo moto totale (riferito a 10) e in tutto il moto assoluto della sua trinità... questo è il PROGRAMMA il cui nome risulta poi in DIO e in solo questo nome! Per avere il nome di Dio corrispondente al suo 10, dobbiamo osservarlo come: 10^9 × 10^1 = IA = 10^10. In STRUTTURA ATOMICA, 10^10 è un METRO... … in lettura ideale METRO è un ME in croce T di nome RO. Se vogliamo sapere perché ME-T-RO sia il “riferimento unitario dell'universo”: 10^11 × 10^5 è tutto il magnetismo (o l'elettricità) data da 10^5, che avanza di 10^10 × 10... e si risolve nella “idea”: ME. 10^16 × 10^13 è tutta la massa 10^3 che avanza in tutto di 10^10 muovendosi con un fronte REALE 10^4^4... e si risolve nella “idea” a nome RO. 10^18 = T è 10^9^2, ossia un PIANO (intendetelo PROGETTO) che ha per lato tutto il moto 10^9 relativo a 10.


74 Poiché è il 10 che STRUTTURA tutto... opera in veste di DIO che fa tutto. Allora il prodotto assoluto (che a noi somma una dopo le altre le lettere relative alla quantità) “idealizzato” nella parola METRO, davvero vale come l'unità dell'opera, ottenuta mediante tutte queste componenti atomiche. Ma per noi la prima cosa importante sarà considerare il proprio ME, nell'io unitario soggetto elettromagnetiche che avanza in assoluto. Poi considereremo la T, come la croce del massimo moto contenibile nella sezione del flusso del proprio ME. Poi considereremo il RO che è davvero la parte finale e più preziosa dell'ORO, perché l'ORO è “o RO”... ma in ogni verso di lettura. OR è il tempo di ORA... RO è la sillaba finale di ogni FutuRO, nella prima persona del presente. Se Romano Amodeo ha rivelato la STRUTTURA ATOMICA del linguaggio, bisognerebbe fargli “tanto di cappello” e veramente cominciare a chiederci: “Ma chi è!” ACCUSA: Già! Ma chi è? Un signor NESSUNO, di cui, a 71 anni, non si è ancora accorto nessuno! Se valesse davvero... sarebbe stato capito da tempo! DIFESA: A meno che DIO sia venuto in incognito e per mettersi in castigo. Deve ad ogni uomo almeno che sia MORTIFICATO da tutti, dopo che ha messo a morte tutti. Ma si ricordi la MANO, figlia di R, che si mostra, tanto da far dire: “costui è nato per primo!”... ma che dà l'impressione di rientrare nel grembo materno... e la nutrice la cinge di ROSSO... prima che si nasconda e mandi avanti prima il fratello! ROSSO, comunque lo “rigiriamo”, vale sempre: 10^16 × 10^13 × 10^10 × 10^17 × 10^13. Possiamo intenderlo ROSSO, o anagrammarlo e leggerlo in RO O SS. che si intenderebbe come “RO” o “Santissimo”... e questo idealizza questo nome. Questo colore SMASCHERA la verità, perché la “sveste” di forme e la riduce a DIMENSIONE STRUTTURALE. Voi tutti sapete riconoscere il significato di questo concetto. Ebbene, DIMENSIONE è 97, mentre STRUTTURALE è 102. La loro somma è 199. Non è forse 200 la somma delle due facce di un PIANO 100? Se dovete ricorrere al numero 1, di questo piano 200, per strutturarne la dimensione, non lo strutturate forse in 199 unità? Romano Amodeo sarebbe già noto come il massimo genio di tutti i tempi... se Dio, che lo ha scelto come il suo PERSONAGGIO RAPPRESENTATIVO, volesse essere scoperto. Ancora non ci credete? Ebbene, sapete certo il significato concettuale di questo personaggio. PERSONAGGIO (114) +RAPPRESENTATIVO (179) = 293. L'opera creativa vale 7, e si muove di 293 nel 300 dato da un 200 in linea come sezione e di un 100 come flusso. Poiché 300 è il volume, contato in dimensioni lineari da PROGETTO 10×10, il PERSONAGGIO RAPPRESENTATIVO è il moto di 7 in linea, in questo volume totale e progettuale in linea. GIUDICE: Sì, abbiamo capito. Non è il caso che la Difesa ci faccia ogni volta una lezione. Io vorrei tornare sull'esame della Bibbia, ma mi accorgo che il tempo è sempre molto poco, e che fugge in fretta. Dunque aggiorniamoci a domani.


75 75

VI GIORNO GIUDICE: Avvocato, riprenda la sua difesa. DIFESA: Abbiamo terminato i primi 4 capitoli di GENESI, con il versetto 25, che preannuncia la finale venuta del Padre (il 25), al posto dell'Abele Gesù Cristo, perché CAINO, nella veste del POPOLO di Dio, lo ha ucciso... e meriterebbe il castigo 77 volte maggiore a ragione proprio del numero dimensionale 77 della parola POPOLO. ACCUSA: Signor Giudice, io ho attentamente pensato a questa “storiella” della struttura atomica del pensiero... Ma ci sembra TROPPO, TROPPO FACILE conosce il valore corrispondente ad un concetto attraverso il calcolo strutturale delle sue lettere! Ignoro cosa sia il MONDO? Facile! Basterebbe fare 11+13+12+4+13=53! Cadiamo nel ridicolo, assolutamente nel ridicolo! DIFESA: Oh, no! Non è assolutamente ridicolo, ma portentoso se capiamo in un modo così facile che 53 è tutto il volume nel 3, e che avanza del +50%, nell'Universo dello spazio e del tempo (con masse materiali ed elettricità) perché retrocede per un -50% (con masse antimateriali e magnetismo), nel totale 100% dell'universo! Questa è la struttura elementare del nostro MONDO... e... basta la parola! ACCUSA: Se fosse così facile capire... Purtroppo la ricerca della verità è sempre molto, molto difficile! DIFESA: Se occorresse una ricerca su come fare realmente... un bambino, per metterlo al mondo e costruirlo realmente nel grembo di sua madre... quale madre sarebbe capace di fare un figlio? Ebbene, una donna scema come una capra, e violentata, ci riesce anche non volendolo! Molto, molto più di quanto non potrebbe una donna di grande cultura... ma riottosa e con la puzza al naso! Dio rende molto FACILE, ad ogni uomo che non metta ostacoli, la cosa più difficile che esiste! Allo stesso modo ha reso molto facile il CAPIRE... ma solo quando è sceso in incognito in Romano Amodeo, con le mani colme di doni, ed ha svelato l'arcano. Per capire come fare un bambino... basta la natura, che ha reso affascinante il coito! Dopo che l'umanità avrà fatto tesoro della STRUTTURA ATOMICA del linguaggio, insegnata da Romano Amodeo, capirete come sono fatte le cose dal modo stesso con cui l'intelligenza elementare le capisce attraverso un calcolo e le esprime. Un concetto, infatti, costruito a parole, corrisponde alla lettura della vera struttura atomica delle cose, fatta dall'intelligenza elementare dell'uomo. Basta OPERARE, e togliere la S a GESU', e sostituirla con la R del Romano di SALE-R.NO (e qui basta occultare R.no che indica Romano) lasciando il solo SALE al centro del nome, ed aggiungere un 11 quale un ME... ed ecco, si ottiene GERUSALEMME. Allo stesso modo si può arrivare a capire che la STRUTTURA SACRA, in GERUSALEMME, ha proprio quelle componenti lì: il Romano di Salerno la cui R è nel cuore di GESU', essendo un grande e immenso MME! Tutte le parole della Bibbia non sono ottenute che così, e si lasciano CONCEPIRE, in un modo assai semplice: attraverso... raccontini. Ma vorrei riprendere con il libro della GENESI.


76 Occupiamoci di

GENESI 6

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Questo numero CONCLUDE il tempo del lavoro, e – visto che nei primi 5 capitoli Dio ha realizzato il suo avvento – ecco ora che lo conclude... distruggendolo.

GENESI 6, 6. Come naturale, è il GENESI 6, 6 il versetto che conclude l'opera. Infatti il testo recita queste parole:

“E Jahve si pentì di avere fatto l'uomo sulla terra e si irritò nel suo cuore.”

La prova che siamo essenzialmente ad una conclusione è data da 60 lettere in 17 parole, laddove 60 indica la completezza totale, nel 10 riferito al lavoro 6, e 17 lo indica nel ciclo totale 4/4 + 4×4. I contenuti delle parole, la cui somma deve esprimere lo stesso generale concetto di una fine totale, sono condizionati anche da quelli del numero delle lettere e delle parole, che in sostanza indicano il “sabato” di ogni parola, ossia la fine del lavoro indicativo. DIFESA: Chiedo al signor Giudice che la difesa eviti di intervenire con questi giudizi, se non ne dà anche la prova. Non possiamo accettare conseguenze che ci sono segnalate certe... e non lo sono. GIUDICE: Chiedo alla Difesa di ascoltare questo invito. DIFESA: Signor Giudice, quante verifiche, tutte soddisfatte, necessitano a fare accettare questo metodo? Non bastano mai? L'esperienza non deve insegnare niente? Se tutte le volte che incontro un mio rivale quello mi mena... che ne so se lo farà o no anche la prossima volta? Avrei anche il calcolo delle probabilità a spingermi a non evitarlo, nella fede che se non è mai successo che io non fossi picchiato... debba proprio accadere ora? Chi facesse così sarebbe irragionevole. Ciò detto, mi acci9ngo a fare un calcolo che non avevo fatto, perché è più oneroso del semplice computo delle lettere e delle parole. Riprendo allora a considerare il testo, e ripropongo la solita previsione, fatta in precedenza: dovremo avere un numero che rimandi ad una fine. Se anche stavolta sarà confermato, la Difesa deve convincersi che ciò è vero... perché per il calcolo delle probabilità sarebbe inammissibile che per una ennesima volta fosse confermato solo per caso. “E Jahve si pentì di avere fatto l'uomo sulla terra e si irritò nel suo cuore.” Vale 5 +43 +26 +58 +13 +47 +56 +10 +56 +57 +56 +5 +26 +81 + 27 +49 +56 = 671, un numero che mostra il lavoro intero 600, la creazione intera a livello divino data da 70 e l'unità dell'essenza di Dio... come volevasi dimostrare. ACCUSA: Io credo che ogni numero indichi la fine di un ciclo, dunque qualunque numero sarebbe andato bene... DIFESA: L'Accusa ha ragione, ma c'è fine e fine. Questo è il capitolo 6, che indica la fine del mondo e la sua distruzione pianificata. Essendo 100 il piano e 6 tutto il lavoro, il primo dato non poteva essere che il ciclo dato da 600. Risolta la questione “lavoro”, poi occorreva precisare la fine della Creazione, che accade in 7 giorni e, andando in linea questi giorni, quando 1 ha percorso tutto il suo ciclo percorre il 10. Dunque il solo numero 70 indica questa totale Creazione. Nella cifra unitaria avremmo potuto avere numeri differenti da 1 e sarebbero stati tutti cicli... ma un numero solo racchiude tutto essendo alla base degli altri, ed è 1. Pertanto il ciclo indicato con 671 era il solo! ACCUSA: Girando i tre numeri, ad esempio 716, non poteva dare la stessa indicazione? DIFESA: No. Avresti avuto completa la Creazione del ciclo 10... e non del mondo costruito in 6 giorni di Lavoro. Solo 671, al versetto 6 del capitolo 6, comincia con lo stesso numero 6 che, in GENESI 6, 6 si definisce solo con il secondo 6 che diventa 7, e poi tiene conto di quell'uno che ha aggiunto, come il Sabato di Dio.


77 Il 7, somma di 6 e di 1, doveva essere al centro... e l'inizio doveva essere solo 6 a causa del versetto 6 del capitolo 6. Vorrei che, di fronte all'ennesima conferma delle aspettative, se l'Accusa per partito preso deve seguitare a mostrarsi scettica, almeno tutte le altre persone si decidessero a giustificare e a ritenere provata a sufficienza la tesi Cabalistica formulata da Romano Amodeo. La stessa presa di posizione, che accade al versetto seguente, che ha per numeri 6 e 7, conferma il 671. Ma, a questo punto, tra la FINE e il FINE il passo è molto breve. Con AMODEO =47, il 67 indica un percorso intero compiuto in più, dal -10 fino al +10. Pertanto AMODEO è “essenzialmente coinvolto” in questa FINE. Ma occupiamoci del versetto seguente.

GENESI 6, 7. Il versetto rivela che la conclusione definitiva è dopo 7 giorni, ossia dopo il giorno di riposo. Infatti il testo è:

“Jahve disse: “Sterminerò dalla faccia della terra l'uomo che ho creato: uomo e bestiame e rettili e uccelli del cielo, poiché mi pento di averli fatti.”

A riprova, qui le lettere sono il doppio delle 60 che erano nel versetto 6, essendo 120, mentre le parole sono 27 anziché 17, e con ciò appartengono al ciclo 10 successivo. Spero di non essere costretto a calcolare il contenuto dei concetti! Diamo per scontato, una volta per tutte, che sarebbero confermati i dati di prima. ACCUSA: Ma... non era quella la SOLA fine coerente? Allora dovremmo avere lo stesso numero! DIFESA: Nel versetto precedente il contenuto era: “E Jahve si pentì di avere fatto l'uomo sulla terra e si irritò nel suo cuore.” Ora è: “Jahve disse: “Sterminerò dalla faccia della terra l'uomo che ho creato: uomo e bestiame e rettili e uccelli del cielo, poiché mi pento di averli fatti.” Chiamo tutti a giudicare se sono dette le stesse cose... Qui, infatti, sono espresse le conseguenze del pentimento e della sua irritazione definitiva. Qui abbiamo la precisa presa di posizione di JAHVE (=43), in relazione al suo essere il Padre Creatore. I numeri infatti ci informano che: 43 +52 +122 +26 +23 +30 +56 + 10 +56 +16 +21 +56 +56 +5 +88 +5 +95 +5 +59 +19 +40 +52 +20 +62 +13 +61 +52 = 1143. Ebbene 43 è proprio JAHVE, aggiunto a 11 centinaia che nelle centinaia indicano il progetto del PIANO 100, e nel numero 11 esprimono la paternità data dal Padre 10 e dall'1 messo in atto dallo Spirito santo del Padre. Ora è possibile la sintesi del 43 nel 7 che somma il 4 al 3, e la sintesi dell'11 che lo sintetizza nel 2. Allora 1143 si riassume in 27 e sono esattamente le migliaia di giorni interi della vita di Romano, proprio ad evitare il ripetersi di questo sterminio, dopo l'Apocalisse imminente della fine del 21-12-2012. Ma 1143 si può risolvere, nel dettaglio, cominciando dal piccolo del numero, con il 3, ed è possibile sintetizzare il residuo 114 a destra nel 6, tanto che 36 decine saranno da aggiungersi ai 27.000 giorni, in quanto, alla fine di questo giorno, Romano avrà esattamente 27.360 giorni di vita... ed eviterà questo sterminio morendo lui. Ecco SMASCHERATO il proposito di JAHVE! E l'Accusa, che chiedeva conferme, ha offerto il destro di conoscere per l'ennesima volta il segreto proposito di Dio, quando ha costruito e poi distrutto il mondo: sarebbe morto per la futura salvezza di uomini, bestiami, rettili e uccelli del cielo. ACCUSA: Questo è inspiegabile con la necessità di averlo distrutto con il Diluvio! DIFESA: Oh no! Ogni 70 milioni di anni Dio lo distrugge. Sta nel suo piano che 30 è la trinità data da 10+10+10, che si muove di 70 nel piano 100. Ora 70 milioni è 7 moltiplicato 10^7, e combina i 7 giorni totali con la struttura atomica 10^7 (che in lettere mostra le sette A nel nome e cognome completo di R.A.) e che vale il numero 7 nel suo assoluto dato da 10×10×10×10×10×10×10. Pertanto il 7, moltiplicato alla sua struttura espressa in anni (l'unità del moto della Terra attorno al Sole), è il massimo tempo in cui le due dimensioni del piano della Terra possono ruotare attorno al loro asse. Esso è costretti ad invertirsi in un solo giorno, dopo questo massimo, e gli oceani passano sui Continenti e li riaccorpano nella Pangea, livellando i monti e colmando le valli... come minacciato da Elia e da San Giovanni Battista, all'arrivo del Signore.


78 Questo obbligo è indotto dal rovesciamento dei poli terrestri e non di quelli del Sole. Ma il Dio in Romano si dimostrerà il DIO del Sole, e ribalterà anche il Sole, all'unisono, impedendo il diluvio. In cambio, Sole e Terra ripartiranno da un livello minimo di calore proprio e la Terra si congelerà. E solo il Dio venuto in Romano la salverà. Essendo il solo che oggi preannuncia il gelo, laddove tutta la scienza teme il surriscaldamento, essendo il solo che preannuncia che in quel giorno si ribalterà solo la Luna e mostrerà la sua faccia oggi nascosta, gli uomini faranno con Amodeo come vedranno accaduto alla Luna: vedranno la sua faccia divina oggi invisibile... e gli crederanno. Sperimenteranno la via segnalata da lui per ottenere la fusione atomica e l'otterranno. Così Romano avrà portato sulla terra il Sole dell'atomo... come fu fatto vedere nel miracolo del 1917 a Fatima, al compiersi del ciclo 1 del 16=R. ACCUSA: Chiedo al Giudice di non tener conto di queste stupidaggini. GIUDICE: Che siano stupidaggini o profezie lo vedremo tra breve. La Difesa ci sta propinando calcoli e previsioni per la verifica della verità di una Cabala. Credo che potrà essere ancora più probatorio che faccia anche previsioni reali, e vedremo tra tre anni se – come per la Cabala – anche il mondo reale segue gli ORDINI di Romano Amodeo e inverte il Sole nella polarità e la Luna nella sua realtà corporea. DIFESA: Vorrei continuare con Genesi.

GENESI 6, 8 Anche in presenza di uno sbilanciamento, che porti al biblico pentimento di Dio, quando esistiamo sulla base di un 1 che vada dal negativo -1 al positivo +1, e che cresca di +2, la sua totale cubatura data da 2×2×2, porta a 8. Così, in perfetta coerenza, è proprio al versetto 8 che la conclusione è interamente equilibrata. Infatti il versetto 8 recita:

“Ma NOE' trovò favore agli occhi di Dio.”

La prova è data dalle 30 lettere (equilibrate quanto 10+10+10) comprese in 8 parole, proprio come il numero del versetto, che indica l'assetto pieno e complesso dato da 2 al cubo, ossia Padre e Spirito santo REALI (incarnati), che valgano nella potenza Trinitaria di Dio. Ora, poiché le 8 parole sono date dagli 8 riposi del lavoro contenuto in ogni parola, si tratta di 30+8 cifre, pari al 38 di una nascita divina, corrispondente al “favore agli occhi di Dio”. Questa nascita nuova la ritroveremo in GENESI 38. “Ma Noè” vale 42, quanto 2+[10 +(10+10+10)]... ed è questo perché il dubitativo MA cela l'opposto ed affermativo AM su cui relativamente quel dubbio si posa. AM è 1+11, è l'unità del Dio 11, dato da 1 +10+1, ed è quel Dio IO SON (il Padre Jahve) che è AM sia presso gli Ebrei, sia nella lingua inglese che oggi è la lingua del mondo... per la quale il SON Italiano è il SON Figlio. Unito a NOE', il “ma NOE'” esprime le 42 cifre del nome segreto di Dio, nel mentre rivela un sorprendente “ ma no è”. Cosa, chi mai è no? Lo è la MANO che nascerà da R., in GENESI 38, passando per il sesso della madre dilatato ad O e cinta di RO...sso, una mano che è posseduta da RO, il Cristo CHI-RO XP... e che preannuncia Romano... come il 42 del suo nome segreto. Il solo NOE (=30) impersona la Trinità di Dio, rivelata dalla struttura del suo nome. Noè “impersona” un “E' NO!”, deciso nel versetto 7=G per tutta la Creazione, ma lo fa in modo positivo. In tal modo il NOE' vale al diritto sulla base dell' E' ON del suo rovescio. E in tal modo alquanto controverso... si tratta di un ITALIANO E' che è SU, ma ON per il mondo intero costruito in 7=G giorni... ed è la premessa dell'arrivo di GESU', a impersonare il 30 mediante la sua croce T=18, tanto che 30+18 = 48 = GESU'.

GENESI 6, 9. Sappiamo bene che 9 è tutto il cammino di 1... perché è nel ciclo 10 di DIO. Ebbene nel versetto 9 si parla della storia di NOE, in questi termini:

“Questa è la storia di NOE'. Noè era uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei; Noè camminava con Dio.” Con poche parole, è detto tutto. Camminava con Dio perché 30, la struttura del suo nome, rimandava alla trinità nel 10. Qui abbiamo 83 lettere in 20 parole che indicano tutto il cammino 10 di 10. 83 è tutto il flusso di 17 nel Piano 100 di Dio... e 17 è il ciclo assoluto della realtà una e trina, essendo 4/4 +4×4. Cosa riconduce tutto ciò a Romano? Lo fa il 16=R.


79 Lo fanno le 83 lettere, che raccontano l'ascesa al cielo del Padre di Romano nell'anno 83 (elevato dal Papa a ANNO SANTO dello SPIRITO SANTO)... una morte che nel suo inverso 38 è la venuta al mondo di suo Figlio Romano. Così il 17 (che è il ciclo assoluto della R. di Romano nato 38) mostra il Figlio che si muove come il Padre 83, nel Piano 100 divino, nel suo ANNO SANTO. Ora, c'è un punto fermo in questo versetto, e blocca le sole parole: “Questa è la storia di Noè”. Questo primo periodo è di 20 lettere e 6 parole, ed esprimono tutto il percorso 10 di 10 e tutto il lavoro di 6 giorni. Ma le sorprese non finiscono: STORIA DI NOE' è 117, il ciclo assoluto di R, nel piano 100 di Dio. A riprova, poiché è 4 il ciclo della realtà a 4 dimensioni, questa storia è 113 +4 ed è relativa a Romano Amodeo (=113) anche nel nome Torquato (=113) che è il suo primo... quando il primo è l'ultimo e rappresenta lui nel nome e cognome... ma anche quello del padre di suo padre. Se un Figlio è suo padre... che ha un padre... è il suo nonno che esalta al massimo la funzione paterna come ANNA esaltò quella materna di Gesù. Al punto che gli stessi osanna... stanno nell'osare di Anna=26=DIO. E come da Anna vengono gli Osanna... da Torquato vengono le torture di Torquemada. Del resto il 17 (del 117 che ne fa un Piano 100)... sembra porti male. Sembra. Perché ogni male invece porta al bene. Aggiungendo l'articolo determinativo LA... a renderla determinata come unica, LA storia di Noè e vale 128, un piano 100 laddove il 28 è 7 +(7+7+7) e la determina nella sola di Romano nel 7 e di suo Padre nel 7+7+7, a motivo della sua nascita nella data del 7-7-7. Per cui l'articolo determinativo la determina nella sola storia di Romano e suo Padre. (PUNTO). Il resto del versetto è importante perché, definendo Noè come uomo, definisce Romano come uomo: Noè era uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei; Noè camminava con Dio. Infatti Noè era vale per Noè è R.A. ed è definito uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei; In quanto al: Noè camminava con Dio, possiamo sviscerare un “è on 69 con Dio” perché “camminava” è 69 la data delle sue nozze con G.S., laddove è on è G è su. con Dio per un Romano “Io AMO”, è il latino “DEO.” Pertanto i numeri 30 +69 +28 +26 scritti con le parole di “Noè camminava con Dio” potrebbero portare al contenuto della scritta “ad AMO...DEO gratias! 7-7-7 +11”, i cui numeri incarnano il Padre di Romano e il Duo divino in suo Figlio, riconosciuti ADAMO (=30), GRATIAS (=69), 7+(7+7+7) (=28), 4 DEO (=4+22= 26). ACCUSA: 3+ +69 +28 +26 porta anche alla possibile espressione: emana abituali beni acidi … e tante ancora più spassose... perché non queste? DIFESA: Se devo andare a Roma, io vado a Roma... e potrei andare ovunque! Se “camminava” è 69... e l'uomo va in Cielo, sulla Luna, mentre ci va anche Romano, il segno UNICO del cammino fatto dall'uomo con quel primo famoso piccolo passa, e il 69 che in un cammino d'amore lo fa – il 69 – tra due sposi (che richiama proprio le nozze di Romano)... accentrano su Romano quel primo piccolo passo dalla portata UNICA in tutta la storia del cammino dell'uomo! E, visto che la Bibbia scrive che camminava CON DIO ed egli si chiama CON DIO, in relazione al “DEO Romano” (latino), e che tutta la creazione è in presenza della partenza sua da ADAMO, io potrei concludere che tutto cammini in VERITA' (=69) AD AMODEO ROMANO. Ma io credo che sia lecito partire da ADAMO DEO gratias! E mi restano solo i numeri 4 +7 +(7+7+7). Oppure potremmo partire da: VERITA': AD AMO DEO ROMANO 4+7 +(7+7+7), se non voglio usare il GRATIAS, dell'espressione DEO GRATIAS... dovuta se l'uomo va in Cielo e si stacca dalla Terra, nel 69 corrispondente a “camminava”, Cosa c'entra con tutto questo un emana abituali beni acidi? Se dobbiamo cercare di CAPIRE dai segni... bisogna tenerne BEN CONTO e non farneticare.

GENESI 6, 10. Il 10, che completa il ciclo divino, rilancia la vita. Infatti il versetto è:

“Noè generò tre Figli: SEM, CAM, JAFET.”

Versetto importantissimo questo in GENESI 6, 10, perché riparte quanto era cominciato con Adamo dai tre figli Caino, Abele e Set. Sono 28 lettere, quanto il 7+(7+7+7) di Romano e suo Padre, e proprio nelle 7 parole. SEM (=33) + CAM (=15) dà il 48 di GESU'. Aggiungendo JAFET (=39) abbiamo in 87 da tutto il percorso di 13 (Gesù e gli apostoli) nel piano 100 di Dio.


80 Questo percorso, che si completa con JAFET, profetizza la venuta di JA a FELITTO. JAFET (=39) è 1+38, ed evidenzia il gennaio del 1938 in cui Romano nacque a Felitto Che il Principio di Jafet sia JA=10=DIO è evidente. Che il suo termine FET indichi FELITTO è meno evidente, ma vero. Il “LI” che manca... è perché la FE' nella croce T, come la beatitudine per tutti, si rincarna proprio LI'. Inoltre JAFET ha le 5 cifre delle dita della mano, è un Duo in JA (Jahve) ed è Trino in FET, che esclude le due sillabe LI e TO che valgono 20 e 31 la cui somma 51=CENTO, ed è esclusa come il solito PIANO 100 che lascia solo un FET=30, evidenzia la FE' nella croce T e corrisponde al valore di ALLAH, BUDDA, ADAMO, NOE' ACCUSA: Ma come fa a sostenere tutto questo, farneticando sul nome JAFET... che gli han dato i suoi genitori?! Signor Giudice! La Difesa davvero GIOCA con le parole, e conclude con assurdità! DIFESA: Ma se è vero! Solo Romano Amodeo, incarnatosi LI', a FELITTO, è l'ELETTO nella FE' di Gesù Cristo, e lo è veramente! Egli è il solo al mondo che giudica BENE un reale MALE, e – come la vera fede in Gesù Cristo – chiama BEATI i perseguitati, gli sconfitti, i perdenti, i poveri in ogni cosa. Mentre in questi giorni tutti sono avviliti, per i fatti di HAITI... egli è il solo che veramente ringrazia Dio anche per questo male, che obbliga i morti ad andare... in Paradiso (poveretti!!) e chi resta a recuperare ogni senso di compartecipazione e di bontà. Pertanto JAFET, il terzo dei Figli, rappresenta la FE a JA, che si rincarna finalmente LI' dopo d'essersi incarnata nel SOLO GESU', che proclamava ideale la CROCE, tanto che ogni uomo l'abbracciasse con amore, sapendo di fare il proprio bene. Invece oggi OGNI FEDE cerca di togliere il MALE dal mondo, e dunque giace ancora nel PECCATO ORIGINALE di chi ha distinto tutto il BENE, di tutta la crescita positiva da -50 a +50, che vale +100, cercando al più di partire da zero, e MAI da -50! Ma come può, un reale pendolo, andare a destra, se prima non parte da sinistra? Pertanto con il Trio nuovo, dei figli stessi di un “E' NO!” impersonificato, si riparte proprio dal DIVIETO a mangiare la mela del Paradiso terrestre. Il valore 33 di SEM (che è già struttura vitale del Cristo di Dio) che, con l'aggiunta di SAM diventa proprio il 48 del nome di GESU'... è l'oracolo della venuta di Gesù. JAFET è l'oracolo del nuovo figlio SET poiché Caino (il Popolo Ebreo) aveva ucciso Gesù... ma guai a chi uccide questo Popolo (e Hitler lo farà). Pertanto l'avvento di Dio accadrà nel 1938, pochi giorni prima che Hitler deciderà di uccidere... tutti, con la II Guerra Mondiale quale massimo Castigo di Dio e Strage di innocenti. Aggiungendo anche il 30 di NOE' all'87 del nome dei figli, si arriva al 117 che fissa la nuova creazione di Dio in 7 giorni, a fronte di un PIANO avente due lati lunghi 55. 1 LUIGI è 1+54 =55. Poiché egli è il Padre di Romano, ma un Padre che è anche Spirito santo, i 2 in Luigi formano il piano 110, che avanza in linea nel 7, ma nella forma trinitaria del 7-7-7. Pertanto tutti gli uomini citati in questa famiglia, nei loro 4 nomi, preconizzano l'avvento del PADRE, nel Padre di Romano. I primi due preannunciano il GESU' vissuto i 33 anni del nome del primogenito, e il terzo è oracolo proprio del Figlio di LUIGI, nato a Felitto, Eletto nella FE, ma in essa anche “elitto”, colpito da una vera e propria “elisione”, quando cercherà di riportare il Cristianesimo alle origini. Alle origini nel Paradiso Terrestre, l'uomo sapeva che il mondo costruito da Dio era una cosa buona e non una che andasse “migliorata”, nel vano tentativo di togliere di mezzo proprio il solo titolo di merito, per l'uomo, che è la sopportazione della sua croce. Ma le conferme – lo abbiamo costatato – vengono dai numeri. 7 +(7+7+7) in 7 parole non lasciano dubbi. C'è di mezzo una intera creazione in 7 giorni, unitaria e trina. “Noè generò tre Figli: SEM, CAM, JAFET.” è 254, laddove PADRE, FIGLIO, SPIRITO SANTO è 251... e sono 254 se sono anche contati in 3. Pertanto questo versetto è molto indicativo. Se vogliamo sapere con esattezza che cosa indichi, dobbiamo riferirlo al 381 del Nome di Dio. Debbono essere integrati di 127 unità, ossia del piano 100 e di 3×3×3, ossia della Trinità nella stessa Trinità rappresentata dai 3 figli. Oppure da un Duo che vale il Trio 5×5×5.


81

GENESI 6, 14. Il rimedio, contro la scomparsa dell'uomo, è completo quando il PIANO è dato da 7+7. Infatti nel versetto 14 è scritto:

“Costruisci per te un'arca di legno resinoso; la farai a celle e la spalmerai di bitume dentro e fuori.”

Questa CASA in cui troveranno rifugio tutti i viventi, a due a due, come la stessa parola CASA rivela, è CA a SA, Salerno. CA' sta per CASA, ma anche per QUA. Ebbene l'ARCA della salvezza per tutti e la profezia che è la CASA di Amodeo Romano, la A.R.-CA'. Per cercar conforto ideale, ARCA è 1+16+3+1=21=7+7+7, e ci siamo di nuovo: è il PADRE di Romano nella sua funzione di PADRE...ETERNO. Sarà chiamata ARCA dell'Alleanza quella di MOSE', ma sarà sempre la di Amodeo Romano Casa. Sono 81 lettere (quanto 3^4, la potenza una e trina della Trinità) ed indicano un valore assolutamente intero, nella realtà. Sono in 20 parole che indicano il moto intero 10 di 10. Come al solito, se calcolassimo il valore essenziale delle 81 lettere, avremmo un valore coerente a quello delle lettere. ACCUSA: Io mi rifiuto di accettare queste conclusioni. La difesa non può contrabbandarle come vere. GIUDICE: Difesa, fate i calcoli. DIFESA. Va bene. Ma non so quando la Difesa si deciderà una buona volta ad accettare dimostrata questa teoria! Queste sono le parole. “Costruisci per te un'arca di legno resinoso; la farai a celle e la spalmerai di bitume dentro e fuori.” E questi sono i valori essenziali: 124 +35 +23 +31 +21 +13 +47 +102 +11 +33 +1 +33 +5 +11 +84 +13 + 64 +60 +5 +63 = 779. Ossia 777 +2, il che mostra il Padre di Romano e il Duo presente nel Figlio A.R., come la CASA di Romano, il suo CASATO paterno. Quella realtà 1 e 3, piena su base 3, in 81 appare in questi tre 7 che indicano la pienezza della creazione, la quale, esattamente come nel 3 ×(3×3×3), ora considera il 2 + 777, nel duo paterno creatore, trino nel 777. Pertanto, ancora una volta, richiesta una verifica, essa è stata esauriente. ACCUSA: I due casi dati da 3 ×(3×3×3) e da 2 +777, che sono simili nelle 4 cifre, sempre una messa in relazione a tre, non sono comparabili. Una cosa è il 3×3×3 e un'altra il 777, che non è 7×7×7, ma 700+70+7. DIFESA: Ci sono relazioni diverse, ma esiste una coerenza, anche se nei confronti di una matematica ridotta all'osso, che consideri uguali, ad esempio, un 26 ad un 2^6=64, che considera la potenza del 2, che, quando è sottratta la base 2 porta al 62 inverso al 26 depotenziato. La somma 700 +70 +7 di fatto è il prodotto 10^700 × 10^70 × 10^7 che si trasforma nella somma negli indici di 10^777. Essenzialmente è un prodotto basato sul 10, anche nella differenza tra 700, 70 e 7. Se conserviamo l'essenza del prodotto e togliamo di mezzo il potenziamento basato per 10, ecco che 777 appare ridotto al 7×7×7. Ora il 10, nel suo volume massimo, deriva da 2^10=1.024, che è il modello 1o^3 che ruota in 24 ore. Se noi eliminiamo il 10 che potenzia il 10^3=1.000 riduciamo il 2^10 che è il modello in rotazione, nella sua sola base. Pertanto ciò che avrebbe la stessa forma di 3 ×(3×3×3), e che sarebbe il complementare al 10, dato da 7 ×(7×7×7), quando attiviamo il riferimento 10 diventa 2 anziché 7 che somma 700+70+7. GIUDICE: Ho seguito fino ad un certo punto. Posso capire come il prodotto 10^700 × 10^70 × 10^7, che considera i numeri come potenza della base 10, si risolva alla somma degli indici 777, pur essendo un prodotto. Ma non capisco perché questo valore, moltiplicato per 10^7, si trasformi in un 2 aggiunto. Potrei capirlo se fosse un 7 aggiunto. DIFESA: La spiegazione sta nella sua essenza.


82 10^7 è in essenza l'unità della creazione, mentre 10^7×10^7×10^7 è la sua Trinità, che dovrebbe risolversi in un 21. Invece attiva una gerarchia decimale, e si presenta negli indici non come la somma 7+7+7, ma 700+70+7. Per questo motivo, se noi lasciassimo 7 l'unità, noi in essa trascureremmo la gerarchia introdotta invece nella terna. Nella terna abbiamo introdotto sostanzialmente un 111 alla dimensione 7 data da 1110 -333. Allora nell'unità dobbiamo introdurre il suo complemento 2 alla trinità. 111 +333 sarebbe tutta la realtà 444. Si può dire UGUALE l'unità alla trinità perché da una parte 111 è espressa in uno e dall'altra in 3. Ma quanto è UNO deve avere una sola cifra, e allora, dalle 3 cifre se ne tolgono due e resta una, e dal tre si ne devono togliere una e deve restare un 2. Quanto è invece TRINO nel 333, e deve restare trino, deve mettersi nella prospettiva del ciclo unitario, da un lato ed attivare lo stesso processo inverso attivato nell'unità, tanto da presentarsi nel complemento al 10, a partirà da 333, che diventa 777. GIUDICE: Non capisco questa necessità di presentarsi nell'inverso all'unità. DIFESA: E' la legge generale della dinamica, secondo il III principio di azione e reazione. Qual è l'azione che deve subire l'unitario 111? Deve ridursi da 3 cifre ad una sola sommando un negativo -2? E allora quella sola cifra deve valere +2, se essa deriva da -2 cifre. Analogamente qual è l'azione che deve subire il trinitario 333, dato che deve conservare le tre cifre riferite all'unità? Deve o no riferirsi al ciclo unitario, dato da 1110? Certamente. Allora se 333 deriva da 1110 -777, deve presentarsi nel +777. GIUDICE: Capisco che nel 111 unitario siano il 3 delle tre cifre l'unità che deve ridursi ad una cifra. Mi è meno chiaro perché debba essere 1110 l'unità di riferimento del trio, quando resta trio. DIFESA: UNO deve essere uguale al TRIO. 111 è uguale a 111... e non ci piove. Ma deve essere anche “distinto” come 1 lo è da 3... pur non perdendo l'uguaglianza. E allora 111 è UNA unità e 111 è UN ciclo, perché chiamare “1”, unitario, un “ciclo 10” è solo una questione “relativa”, tra 1 che è 1/10 di 10, e dunque è 10/10 cioè UN INTERO. La partenza, uguale e distinta in 111 e 1110 sono i due riferimenti UNITARI. Se 111 deve porsi a 1 cifra deve sommare alle 3 la quantità -2, che per reazione determina +2 la sola cifra unitaria. Se 1110 deve porsi a 3 cifre (che sarebbero 333, come 3 volte 111), ma per ottenerlo dal 1110 deve sommarsi il -777, allora per reazione deve valere +777. GIUDICE: Credo di aver capito. Ma ci mettiamo tempo perché lei, caro difensore, non è molto chiaro. Se avesse dato fin dall'inizio questa spiegazione l'avrei capita subito. DIFESA: Signor Giudice, io non parlo del mio. Devo farmi spiegare tutto da Romano Amodeo. Ma egli è “essenziale”, nella sua matematica, tanto da non essere impressionato dal fatto che ci sia una moltiplicazione, o una divisione, o un affiancamento dalle cifre, ed andare IMMEDIATAMENTE alle conclusioni. Se lei ci costringe a spiegare il perché delle cose che per lui sono INTUITIVE, egli stesso deve come “brancolare nel buio”, nel tentativo di dare una ragione all'intuito. Quando abbozza una prima spiegazione, essa pure è ancora in buona parte sotto le dipendenze dell'intuizione. Proprio grazie alla difficoltà a capire, da chi è meno intuitivo e più razionale, nasce l'aiuto, dato anche ad Amodeo, per arrivare a definire, e solo alla fine di un vero e proprio processo conoscitivo, la ragionevolezza su cui la sua intuizione si fondava. Noi eravamo partiti da un 3 ×(3×3×3) che la Difesa aveva “intuitivamente” dichiarato uguale al 2 +777.


83 Le differenze formali e di contenuti erano evidenti, ma c'erano due terne date da 3×3×3 e 777 che esprimevano tre 3 e tre 7 complementari al 10... Romano ci ha visto l'UGUAGLIANZA che tutti non ci vedono, osservando la distinzione formale. 0 L'INTELLIGENZA assume i massimi risultati quando una persona vede cosa abbiano in comune tra loro le cose anche dissimili... 7 e 3 sono uguali, anche se non sembrano, perché entrambi i numeri relativi si affermano grazie ai loro rispettivi valori opposti. Infatti sono 7/7 e 3/3, e la loro somma è il 2 di due numeri... tutti sempre 1. Sommare 7/7 + 3/3 significherebbe arrivare alla frazione di 10/21. Ma noi consideriamo 7 unità sommate a 3 unità e arriviamo a 10 unità... che però sono ventunesimi, espressi da (7+7+7)^-1. Possiamo a ragione sommarli solo rendendo assoluto il 7 come 10^7, ed assoluto il 3 come 10^3 e rendendo un prodotto la somma degli indici, Allora, con 10^7+3, abbiamo l'unità data da 10^10 dimensioni atomiche. Se non consideriamo sempre queste questioni dei riferimenti ASSOLUTI, ci imbrogliamo... ma solo nelle espressioni relative, perché un numero qualunque, come 123, vale 1+2+3=6, e sono tutti i versi del sistema a 3 direzioni. 1+2+3+4=10 rivela il ciclo come la combinazione delle dimensioni atomiche: 10 × 10^2 × 10^3 × 14^4 = 10^10, che in lettere sono: A + B + C + D = L. Valutare assieme e VALIDE tutte queste cose DIVERSE implica una grande capacità di ASTRAZIONE... e Romano Amodeo dimostra di avere quella di UN DIO dell'essenziale, che non si lascia confondere dall'aspetto (diverso) e bada alla sostanza (sempre uguale, perché Dio è la sostanza di tutto, come ogni Creatore lo è nella sua OPERA). Posso proseguire? GIUDICE: Vada! Vada avanti. DIFESA: Passiamo al 6 e al 16... che è il 6 nel seguente ciclo 10. Se il 6 è tutta l'opera del lavoro divino, e se – come sostiene Romano Amodeo – già i numeri dei capitoli e dei versetti anticipano il contenuto, dovremo attenderci un lavoro completato e avviato in un nuovo ciclo, ben definito esso pure in R., la lettera numero 16. Vediamo se è così.

GENESI 6, 16. Senza nemmeno occuparci del contenuto... terra-terra, abbiamo un totale di 30 parole comprensive di 130 lettere... che confermano la supposizione, laddove 30 è la mediazione di 60, e 130 la rilancia nel piano 100. Sommando gli spazi vuoti che distaccano le 30 parole, sono 160 cifre assolutamente coerenti con il versetto 16 che – si ricorda – riguarda la lettera R, principio assoluto di Romano. GIUDICE: Vorrei conoscere come queste essenziali quantità si sono tradotte in un... … Possiamo chiamerà il testo un “raccontino didascalico”? DIFESA: Ha proprio colto nel segno le idee di Romano Amodeo sui fatti raccontati nella Bibbia. Questo “insegnamento”, nel libro 6 e versetto 10+6 insegna così:

“Costruirai sull'arca un tetto e così la terminerai con un cubito più in su; di fianco metterai la porta dell'arca. La farai a ripiani: inferiore, medio e superiore.” GIUDICE: Che razza di insegnamento è? DIFESA: Dio sta dando FORMA alla salvezza. Ma – poiché è LUI il Salvatore – sta dando forma alla sua stessa vita. Le 160 cifre strutturano in modo DIVINO la R=16, del Principio Assoluto calatosi in Romano. Il solo “lavoro” dato dalle 130 lettere “al lavoro” strutturano il MEDIATORE del DIO=260. Anche per i Maya esisteva un Anno Divino di 260 giorni. Ora qui abbiamo due periodi, dunque una presenza BINARIA, di un Dio Padre e Spirito Santo creatore di tutte le cose.


84 Il primo periodo implica 113 cifre (proprio quelle di Romano Amodeo =113, del suo quinto nome Torquato =113 e di suo nonno Torquato) in 22 parole (che indicano proprio Romano=66, nella sua presenza fisica, unitaria, e terza). Ci sono in tutto 91 lettere al lavoro. 91 è proprio tutto il lavoro 3×3×3 attuato dalla Trinità di Dio (nella sua Trinità) e nel piano 100. Ma anche la progressione è significativa. 10-25 Costruirai sull'arca un tetto parte dal ciclo divino e il tetto è la data di nascita di Gesù e Romano, nel 25. 26-42 e così la terminerai, parte dal 26 di Dio e termina alle 42 cifre del suo nome segreto. 45-58 con un cubito più in su; sono i 13 in più oltre il “terminerai”: di una nuova mediazione data da 1+12, il Padre e i suoi apostoli aggiunti, 60-91 di fianco metterai la porta dell'arca. Definisce interamente l'ARCA, la casa di A.R. E la PORTA (=62) per accedervi. Infatti, partendo dal 2.000 collocato da -1000 a +1000 anni (perché sono 10^3), la PORTA=62 è la quantità esatta da togliere a 2.000 per giungere al natale 1938 di Romano. Il secondo periodo dice:

La farai a ripiani: inferiore, medio e superiore.”

Sono 39 lettere in 8 parole, ossia le 47 cifre esatte del cognome AMODEO. 367 è il contenuto strutturale, diviso in 4 blocchi logici. La farai a ripiani: 15 lettere, 4 parole, 19 cifre, a denotare il secolo numero 1900. Sono 115 in essenza, tanti quanti 113 +2, ossia Romano Amodeo (=113) nelle 2 persone di Padre e Spirito santo... come i 2 ripiani. Qui il farai=33 rimanda al fatto che saranno le fattezze della vita divina. inferiore, 9 lettere e 1 parola è una sorta di 91; 91 è proprio in contenuto in essenza strutturale, e vale quanto tutto il primo periodo vale nelle 91 lettere. medio 5 lettere, 1 parola; 42 in essenza... vale un ME DIO nelle 42 cifre del Nome segreto e superiore.” 10 lettere, 2 parola; 119 in essenza che si riferiscono ai 19 gruppi di 100 anni (secoli) di quando si incarnerà il Superiore al Figlio ME DIO. La struttura vera e propria del secondo periodo è di 367 unità e riguarda la creazione 7, relativa all'ultimo periodo di 360 giorni che si aggiungeranno ai 27.000 interi della vita di Romano Amodeo, quando al termine del 21-12.2012 morirà. Come spero di aver dimostrato, la narrazione della “storia didascalica” del testo biblico, mentre nella storia di Noè struttura l'ARCA, in verità sta strutturando l'intera vita di Dio nel personaggio in cui si incarnerà e fino al suo momento, superiore, di quando risalirà in cielo. Ha qualcosa che le resta dubbio, Signor Giudice? Posso passare al capitolo 6, 17, che dovrebbe mettere un punto ancora più definito, dato che il 17 è il ciclo assoluto della R. che si riferisce al Dio in Romano? GIUDICE: Pubblico Ministero, ha qualcosa lei da chiedere? ACCUSA: No, mi astengo. Mi sono rassegnato a questo esame che sembra minuto e preciso, ma si fonda su un criterio che per la Difesa non è accettabile. Il suo giudizio è che sono solo indizi, e non prove, e allora noi ci adeguiamo, pazientiamo. GIUDICE: Bene. Avvocato difensore, vada avanti, Ci mostri questo capitolo. DIFESA:

GENESI 6, 17. Il versetto 17, che pone un limite alla realtà (tanto che è creduto a ragione portare sfortuna) dichiara che sta per venire il diluvio universale e che quanto è sulla terra perirà.

“Ecco, io sto per far venire il diluvio dell'acqua sulla terra, per distruggere sotto il cielo ogni carne in cui è l'alito di vita; quanto è sulla terra perirà.”


85 Lo fa con 31 parole e un totale di 125 lettere, che attivano l'unità e trinità 1 +10+10+10 di Dio e la mediazione data da 10/2 = 5, nella trinitaria forma del 5×5×5, che inerisce a Romano a causa delle 5 dita della sua mano e quel 5^3 che ne attiva la potenza trinitaria. Mi limito a queste condizioni generali, senza scendere nel dettaglio strutturale, convinto che se lo calcolassimo... ma non concluderò questa frase, per non svegliare un can che dorme. Faccio solo notare che ogni capitolo ed ogni versetto già contengono l'indicazione del contenuto.

GENESI 6, 18. Il versetto 18=T, in cui la croce significa SALVEZZA, scrive infatti che Dio stabilisce una alleanza con Noè: entrerà nell'ARCA lui, figli e mogli dei figli. La salvezza loro sarà l'Amodeo Romano QUA, l'A.R.CA'.

GENESI 6, 19.

Il 19, che ultima la salvezza, descrive che a due a due i viventi di tutte le specie entreranno nell'ARCA, la casa di Amodeo Romano

GENESI 6, 20. Nel 20, che definisce tutto il percorso 10 del 10, li descrive, come volatili, bestiame, rettili, due per ogni specie.

GENESI 6, 21. Nel 21, in cui c'è sempre un nuovo inizio dato dal 7+7+7, Dio offre l'alimento: “Tu puoi prenderti ogni sorta di commestibile...”

GENESI 6, 22.

L'ultimo versetto di GENESI 6 è il 22, e esso pure è un oracolo dell'avvento del DUO divino di chi fece e fece. Infatti il testo ribadisce due volte che Noè fece tutto, fece tutto così:

“Noè fece tutto quello che Dio gli aveva comandato; così egli fece.”

Non è una cosa senza senso questo ripetere due volte il “fece”. Infatti l'ARCA era la CASA di Padre e Spirito santo, incarnatisi infine in A.R. a salvare il mondo dal “diluvio universale” temibile, anche per il Calendario Maya, alla fine del 21-12-2012 dopo Cristo. GIUDICE: Secondo Amodeo, dobbiamo temere o no le previsioni Maya del 21 dicembre 2012? Dobbiamo temere un altro diluvio universale? DIFESA: Romano Amodeo lo chiede ai contenuti essenziali. DILUVIO UNIVERSALE... Ecco la sua struttura dimensionale: 84 +114 = 198.. Pertanto 1 DILUVIO UNIVERSALE = 1+198 = 199 = DIMENSIONE STRUTTURALE. Uno ci fu, se ne aggiungiamo un altro... arriviamo al PIENO 200, delle due facce del PIANO, tutte complete... Potrebbe dunque essere la fine? FINE = 32, mentre 1 FINE è 33 ed è la vita divina. Per potere dare una risposta ora... dovremmo poter leggere il seguito, di quanto l'opera della GENESI si è veramente conclusa in GENESI 7... ma SATANA, approfittandosi della madre di Romano Amodeo, ha fatto perdere proprio il testo contenuto in GENESI 7, tra i versetti 11 e 21. Speriamo bastino quelli che Dio non ha voluto fossero andati perduti. Non intendiamo dilungarci oltre sul capitolo 6 di Genesi, perciò proseguo sul tema, cercando di correre un poco di più.


86

GENESI 7. Questo capitolo è di vitale importanza, perché la GENESI si compie al 7 e si rilancia. Tuttavia accelererò.

GENESI 7, 1. “E Jahve disse a Noè: “entra nell'ARCA tu e tutta la tua casa, perché ti ho trovato giusto dinanzi a me in questa generazione.”

Entrare nella casa di A.R. e la salvezza dal diluvio, lui e tutta la sua casa. Ma poiché la CASA di Amodeo Romano è la TER-R.A., la sua Unità e Trinità, ecco la salvezza per tutta la terra: entrare nella Casa dell'Imputato a questo processo. C'è anche la motivazione data al MONDO INTERO: perché ti ho trovato giusto. Ora, Signor Giudice, sapete ormai tutti che Romano Amodeo ritiene TUTTO GIUSTO, sia il male, sia il bene, sia i santi, sia i peccatori... Lo TROVA GIUSTO dinanzi a lui perché tutti gli uomini, davanti a lui Creatore, sono solo ATTORI, e non CREATORI. Mettono solo IN ATTO quanto egli solo ha creato. Sa anche come ha fatto: dividendo 10 per 9.

GENESI 7, 10. Il ciclo di salvezza, iniziato al versetto 1, si conclude nel 10 come spazio:

“Allora, dopo 7 giorni, le acque del diluvio furono sopra la terra.” GENESI 7, 11.

Ma è 11 il ciclo assoluto in cui il 10 anche esiste come 1. E questo è quanto SATANA ha fatto restare leggibile, del versetto 11: “Nell'anno seicentesimo della vita di Noè, nel secondo mese, il....” STOP.

GENESI 7, 18-24. Poi diventano parzialmente leggibili i versetti 18, 19 e 20, in cui si intuisce che le acque divennero poderose su tutta la terra e coprirono gli alti monti che sono sotto tutto il cielo, coprendoli per 15 cubiti. Nel 21, solitamente rappresentativo del nuovo inizio, questa volta c'è la fine in Z, di ogni uomo e animale. Naturalmente l'ultima ora, che conclude GENESI 7, è la 24, e riguarda il versetto 24, in cui è scritto che le acque furono poderose su tutta la Terra.

GENESI 8 Il numero chiude in modo equilibrato quanto da -1 va a +1 ed è tutto il possibile tra quanto è giudicato male in -1 e bene in +1, ma è tutto il bene +2, sulla cui base (di Padre nel Negativo e Spirito santo nel Positivo) agisce la potenza trinitaria di Dio, ottenendo con 8 il primo giorno della nuova settimana. Constatiamo tutto questo nel rilancio dell'avventura umana, con la GENESI 8, che è la 1 nella nuova settimana di Dio.

GENESI 8, 1. “Poi Dio si ricordò di Noè... fece passare un VENTO sulla TERRA e le acque si abbassarono.”

VENTO … o ENT V, il 5 Romano, come ENTE divino, nel TER-R.A. Che ormai riconosciamo nel Romano Amodeo Trinitario. VENTO è 68, il giorno 8 che lavora 60 giorni, 6 col potere 10 di Dio. Ma è anche il GESU=48 che deriva da 6 volte 8. Dunque è GESU' il vento che passa sulla terra, preparando il TER-R.A. Alla finale venuta del Padre, che darà i tempi nuovi, basati sulla certezza della fede.

GENESI 8, 3. L'operatore, al versetto 3, è la Trinità del TER-R.A.:

“Le acque andarono via dalla TERRA... dopo centocinquanta GIORNI.”


87 CENTOCINQUANTA è anche 141 nel numero relativo al costrutto alfabetico. Indica il solo +150 partito dal -150 dell'inizio del diluvio, in un intervento totale 300 che qualifica il PIANO trinitario di Dio, con 2 dimensioni 100 nel fronte ed una nel flusso del tempo. Il contenuto simbolico che deriva dalle lettere, 141, rivela il PIANO 100, totale, nel fronte, e, nel flusso, quell' 1 +10 +30 che è l'unità di Dio, unita alla sua unità e trinità attuata coi 10 Comandamenti. Il conto è relativo al GIORNO n. +150, ma ormai si dovrebbe sapere a cosa esso alluda: a GI, il Galileo Iesus o R.no, Romano senza “o” (alternative) e senza “ma” (dubbi). Pertanto è Romano il salvatore dal diluvio, che gode dei frutti portati dal VENTO del Figlio divino.

GENESI 8, 4. Laddove 4, il versetto, è sentore dell'unità e trinità di Dio in azione:

“Nel settimo mese, il 17 del mese, l'ARCA si posò sui monti dell'ARARAT”.

E' detto tutto, veramente tutto, in simbolo. SETTIMO (Non rubare!) è 91, senza rubare al PIANO 100, perché 91 è quanto transita relativo al piano 3×3. Esprime dunque il pieno compimento trinitario, iniziato con SET, figlio dell'Adamo diretto “ad” Amo. È settimo nel MESE, ossia nel ME... SE c'è la giusta fede. Il ME è Dio, il ME-T-RO dell'intero universo, nella croce di RO. Il GIO-R.no 17 è il ciclo totale della lettera R=16, perché aggiunge al 16 dato dal fronte 4×4 (dell'unità e trinità di Dio) la sua unità. Chiaramente è la R acronimo di ROMANO. La stessa parola ACRONIMO si riferisce al nome di un RO che è A.C., prima di Cristo, ma appare dopo, come ZERAKH (o ZARA) primo ad aver messo fuori le 5 dita cerchiate poi di ROsso, della sua MANO. Il 17, riferito sempre al ME-SE... è sempre riferito al ME... contato in ogni GIO-R.no, o in GIO-R.N.I. (e ora in Gioshua, il Romano Nazarenus Iesus). ARCA è la A.R.-CA', la di Amodeo Romano Casa. ARARAT è il giusto luogo su cui l'ARCA possa posarsi. A.R.-A.R.A.-T è oracolo della Croce T, sull'ARA, l'altare Romano, impersonato dal DUPLICE A.R., nell'incarnazione del solo Padre e Spirito santo... perché il VENTO (la croce T dell'Ente V) del Cristo Gesù, aveva asciugato prima la TER-R.A. dalla acque del diluvio. Come evidentissimo, il GENESI 8, 4, si realizza tutta la salvezza divina attesa dopo il 21-12.2012 dopo Cristo.

GENESI 8, 5. Si completa l'opera della MANO divina dalle 5 dita del numero del versetto:

“Le acque andarono via via diminuendo fino al decimo mese. Nel decimo mese, il primo giorno del mese, si videro le vette dei monti.”

Il 5 è il “mediatore” del ciclo 10 assicurato con entrambe le mani. DECIMO (=45) è il 10 elevato a -1, ed è la parte di Dio, delle famose DECIME che il popolo poi avrebbe dovuto riservare alla sua fede. Ebbene 45 è anche 8^-1, quando 8 è il 360 dato da Dio nel ×10 da dare a (3+3)×(3+3), che considera i 6 giorni di lavoro relativi al DUO che è sottratto nell'8, a partire da 10. Il tempo OTTAVO (=83) evidenzia il 3 posto alla base dell'80. La conseguenza del DECIMO (=45) è l'inverso 54 ottenuto nel FIGLIO=AMON RA = MADONNA = 6 GESU' (in “sei” GESU'). Il DECIMO nel Padre celeste è l'83, anno 83 = OTTAVO, in cui il PADRE (di nome Luigi Amodeo) è l'inverso 38 ottenuto nel Figlio AMON RA, Amodeo Romano e Dio del Sole in Egitto. Il PRIMO GIO-R.no del ME...Se c'è la giusta fede in CHI è nato a FELITTO e viene dall'EGITTO in cui è prima venerato come l'AMON RA celebrato a Roma nel Sol Invictus il 25 dicembre che poi diventa per scelta della Chiesa Cristiana il Natale di Gesù... è: • PRIMO =63... l'inverso del 36 dato da tutto il piano di lavoro 6×6 di Dio). • GIO.R.no... relativo al Gesù in Romano. VETTE DEI MONTI è 66 +18 +63, • 3 DEI in cui DEI=18=T, dà TTT, il Calvario. • MONTI=63=PRIMO è la RO-MANO nata le primo uscito da TAMAR e dal PADRE GIUDA, Padre vero di un “padre R solo putativo”. • VETTE=66 è ROMANO=66. • 147 è la SOMMA del contenuto vero uguale all'espressione “vette dei monti”, ed è il 14 dato da 7+7, da moltiplicare per il 10 di Dio, sommato al 7 del GIO-R.no corrispondente al Gioshua in Romano. • Il SOMMO 147 è anche: il PIANO 100 +47 (Tamar=Amodeo). Vedete come tutto è PERFETTO? È scritto in lettere, ma il loro CONTENUTO (cabalistico) è di una chiarezza INAMMISSIBILE... se dovesse essere creduta accadere PER CASO. GIUDICE:


88 Io devo dare atto alla Difesa che i suoi argomenti sembrano convincenti. Sembra davvero che la scrittura della Bibbia contenga un CODICE... Del resto c'è stato di recente uno studio, in America in tal senso. Le parole del testo biblico ebraico furono organizzate in un modo da cui poi risultavano tutti i nomi della storia. ACCUSA: Ma quello studio fu accantonato! Infatti non solo la Bibbia, ma ogni testo, sottoposto alla stessa organizzazione, produceva gli stessi nomi! Ciò toglieva alla Bibbia l'esclusiva di TESTO SACRO. DIFESA: Ciò però porta acqua al Mulino di Romano Amodeo... secondo il quale OGNI PAROLA è dovuta a DIO, ossia al 10 che, elevato a potenza, determina la struttura di OGNI POSSIBILE LINGUAGGIO. Dio è FEDELE, e dice sempre il VERO. VERO, infatti è quello in cui V'E' RO. FEDELE è la FEDE in ELE. Se i contenuti restano nelle PAROLE, quando sono aggregate in modo differente, lo restano anche nei numeri, tanto che VERO è 54, il FIGLIO, la MADONNA, AMON RA... e FEDELE è 35, la MAMMA, 33+2 (la vita divina in 3 persone), le META e META' del 70 che è tutta la creazione in 7 GIO-R.ni ×10, perché DIO opera ×10.

GENESI 8, 6. Fissa tutto il lavoro in 6 giorni in tali parole:

“Dopo quaranta giorni, Noè aprì la finestra che aveva fatto nell'ARCA, e rilasciò il CORVO, per vedere se le acque fossero scomparse.”

QUARANTA è 82, in significato, 40 in numero. Nel significato mostra il 2 (Padre e Spirito santo) elevato nell'8 dato dal suo cubo (la potenza Trinitaria) e ×10 come l'opera di Dio. Infatti è 100 meno il 18 inverso a 3^4=81, la potenza una e trina basata sulla Trinità. Il 18 in sé è (3+3)×3, l'opera trinitaria avente questo assetto relativo, che si muove per l'esatto 82 corrispondente al termine QUARANTA. 82 (il “contenuto” di QUARANTA) è 41+41, ossia è l'unità sommata al 40, che agisce nei due Enti divini (di Padre e Spirito santo). Nel numero secco 40, esso è 10 +30, l'unità sommata all trinità del ciclo 10 dato dai Comandamenti di Dio. Pertanto i numeri in se stessi sono spogli del loro contenuto assoluto, e sono tutti “relativi” all'unità. Ossia il 40 è “relativo” al 41, in cui 1 “serve” a fissare il “relativo e residuo” 40. Espresso in GIORNI, questo TUTTO espresso dal 40 (e saranno gli anni TUTTI trascorsi dal Popolo eletto nel deserto), si riferisce al N.I. (il Nazarenus Iesus), che cominciò a chiamarsi GIOshua (GIO nel suo principio trinitario) e R, per quanto relativo al figlio R... un puro abitacolo, cui solo suo Padre poteva dar consistenza reale di seme. Ma IL GIORNO è R.no, è il contenuto trinitario GIO in Romano, senza alternative “o” e senza “ma”, incertezze. Una FINESTRA è aperta nella di Amodeo Romano CASA (nell'ARCA). E FINESTRA è 84 nel “contenuto essenziale”, un 2 aggiunto al “contenuto” 82 espresso nei quaranta giorni, aggiunto da Padre e Spirito santo. Cosa significa questa FINESTRA aperta in A.R. CA' qua? È la FINE di RA, inframmezzata da un ST che allude a SANTO se da SANTO estrapoliamo ANO, la FINE di ROMANO. Contati ad uno ad uno, FINE, ST e RA sono: • FINE =32 =2 elevato a 5 (le dita della MANO di RO-MANO), laddove 2 sono il Padre e lo Spirito santo incarnati solo in lui. • ST = 35 è 5 BUDDA, o 5 per 7 (la creazione delle 5 dita). • RA = 17 sono il 17 del mese in cui si ritirano le acque, dato da 5+5+5 +2, ossia dal 15 portato dal mediatore 5 (trinitario) del Dio 10, espresso da 2 (il solito Padre e Spirito santo nella sezione del flusso). Questa è IN VERITA' il “contenuto significativo” del termine FINESTRA, che è aperta sull'ARCA: è la FINE di Romano, che dovrebbe accadere alle ore 22 Romane del giorno 21 in cui a Gerusalemme sono le 24 confinanti con il giorno 22, del mese 12 e dell'anno 2012 dopo Cristo. ACCUSA: Ma è ASSURDO! Se il traduttore in italiano non avesse usato il vocabolo FINESTRA, ma un sinonimo... tutte queste indicazioni non esisterebbero!


89 DIFESA: Allora l'Accusatore – per favore! - provi a trovare un sinonimo di FINESTRA... se è capace... ACCUSA: Balcone, bifora, gattaiuola, lunetta, mezzaluna, occhio, rosta, trifora, quadrifora, vetrata! Sono tutte FINESTRE. DIFESA: Appunto: TUTTE definibili COME finestre, precisate e distinte solo nella TIPOLOGIA della loro apertura su una parete. Possiamo dire che sono TUTTE FINESTRE, ma non possiamo chiamarle tutte balconi, o bifore o vetrate... Ma solo FINESTRA è il termine GENERALE, che le riguarda tutte e, messo a finestrare l'ARCA, porta alla FINE santa di RA, principio stesso dell'ARCA. Non ci può essere alcun dubbio: la finestra che NO-E' aveva aperta sull'Arca è il NO-E' posto come la FINE di Romano Amodeo... per vedere cosa succede, dopo il 21 dicembre 2012. Noè la pratica per inviare un CORVO. CORVO è 65 nel “contenuto suo essenziale”. È il 5 (la MANO mediatrice di Dio) che compie i 60 giorni di lavoro divino... questo nel contenuto essenziale. Ma possiamo CAPIRLO anche girando le lettere, staccando COR e VO, e ottenendo un COR (cuore poetico) che CORre con il suo principio trinitario, ed un VO che allo stesso modo poetico indica un io VADO. Ma, per quanto sarà precisato in GENESI 8, versetto 7 (che secondo ogni regola compie sempre tutto il suo lavoro costruttivo e di riposo), il CORVO andrà e tornerà... ossia bisognerà considerarlo a diritto ed a rovescio, in questo correre ed andare espresso in modo sequenziale. O V RO-C. mostra il modo in cui il CORVO ritorna, ed è un OPPURE il V RO (il 5 romano) e Cristiano. Poiché questa CONSIDERAZIONE è possibile, dettata dalle lettere C e O e R e V e O, essa è AMMISSIBILE. Ma va detto che comunque si girino le lettere, sempre 65 è il “contenuto essenziale”. Ed ha un SUONO, questo SESSANTACINQUE, e rivela un SE' SANTA CINQUE! Una MANO santa, questo SEI! Questo “in essenza” la MANO SANTA che va e viene, inviata attraverso quella finestra dal NO-E' che chiude al primo mondo con il decreto: NO E', e che, sulla base del mondo NEGATO... dona poi quello PRESENTE, REALE e POSITIVO.

GENESI 8, 8. Mostra l'equilibrio nell'equilibrio, ed è questo:

“Noè aspettò sette giorni, poi rilasciò la colomba, per vedere se le acque fossero scomparse sulla faccia della terra.”

L'attesa di 7 è l'attesa del Padre di Romano nato 7-7-7, perché ognuno è un GIO-R.no, un Gioshua ripresentatosi senza alternative né incertezze i Romano. COLOMBA è 53 nel suo “contenuto essenziale” ed è 1 tratto dal FIGLIO=54 della MADONNA=54, o da AMON RA=54, o da TTT=54 (il Calvario). Volendo avere dai suoni questo stesso contenuto, esso lo si ottiene senza alterare l'ordine di COLOMBA, ma staccando le lettere in questo modo: COL OM B-A, ossia con l'uomo che rappresenta il 2 in 1, il Padre e lo Spirito santo in Amodeo. ACCUSA: Ma potremmo anagrammare COLOMBA in molti modi diversi, ottenendo significati diversi! L'OM BACO (bacato) avrebbe lo stesso senso? Io ritengo che questo metodo è fallace! DIFESA: Non lo è se non si muta l'ordine. Se si sposta in fondo il CO, e si ottiene un uomo BACATO è una conferma alla tesi secondo cui, sovvertendo l'ordine, si sovverte anche il significato. In AMOR sovvertito in ROMA l'amore, che cede alla violenza di Roma e si fa uccidere da Roma è la massima possibile conferma... in AMO R. Amodeo Romano.

GENESI 8, 9. Laddove 9 è tutto il moto di 1... colomba, esso in se stesso, non porta ad alcunché, e il versetto 9 riporta l'inutile vai e vieni anche della colomba.

GENESI 8, 10. Questo è il Dio che riesce a creare spazio. Infatti il versetto 10 recita:


90

”Aspettò altri sette giorni e di nuovo rilasciò la colomba fuori dall'arca.”

Questi ALTRI 7, sono la somma 7 di un ALTRO GIORNO. ALTRO è il Dio AL sulla croce di RO. GIORNO è GIOshua in Romano, certamente (senza “o” né “ma”). SETTE è un altro SETTE aggiunto al SETTIMO mese del versetto 4 e al 7 del versetto 8. Tanto che occorre il 7-7-7 che porti alla nascita del PADRE collocato in Romano e riconoscibile dal PADRE di Romano, il Luigi nato 7-7-7. Questo è il NUOVO (=77) RILASCIO (=77+1=78), la cui somma è 155 e rivela il PIANO 100 il cui flusso 55 è quello di chi “media” il 110 dato dal PIANO 100 e ciclo lineare 10. Questo di nuovo rilasciò, che “in essenza” è il 168 dato da 13 +77 +(77+1) rivela lo stesso contenuto dei sette dì aggiunti, ossia GIO-R-N.I., laddove ora il 68 presente nel solito PIANO 100 è il VENTO (che abbiamo visto nel 6×8 portante a GESU) che doveva asciugare la TERRA. La colomba nuovamente fuori dall'ARCA è il solito Romano ricavato dalla CA' di A.R., Amodeo Romano.

GENESI 8, 11. Con il tempo +1, il ciclo 10 del Dio che ordina coi 10 punti del Decalogo, è DEFINITO in 10+1. Infatti, nel versetto 11:

“la colomba tornò da lui sul far della sera ed ecco, aveva una fronda novella di olivo nel becco; così Noè capì che le acque erano prosciugate sopra la terra.”

Qui sul far della SERA indica nel verbo far il tempo dello spirito F. di A.R. in cui S. è R.A., Santo è R.A. ED ECCO (=9 +24) = 33! Appare una vita divina, come una esclamazione. AVEVA = 47 = AMODEO. A questa famiglia è destinata la comparsa. UNA FRONDA NOVELLA = 32 +52 +71 =155, il DISEGNO 100, fatto a 2 MANI di 5 dita, la destra 50, la sinistra 5. DI OLIVO = 13 + 65 = 78 = 77+1, una nuova duplice creazione in 7 giorni (70 a livello 10 di Dio e 7 al livello unitario), aggiunta alla prima. Si tratta del RILASCIO. NEL BECCO = 27 +53 = 90, che indica tutto il percorso dei 10 ordini del Decalogo, nel PIANO 100 dato da 10 volte 10. ACCUSA: Ma via! Se il traduttore avesse scritto ULIVO anziché OLIVO... addio RILASCIO! Se avesse scritto FOGLIA anziché FRONDA... addio Disegno a due mani! La Difesa non si accorge di quanto sia, a dir poco: PUERILE! DIFESA: Ma questo è il Testo tradotto dal Mons. Garofalo, che Satana ha attaccato, facendolo stracciare dalla mamma di Romano, caduta nelle sue mani quando patì per demenza senile! La Difesa garantisce la veridicità di questa versione della Bibbia, tra le tante, proprio per l'aggressione di SATANA alla mamma di Dio Padre e Spirito santo! ACCUSA: Cosa c'entra Satana con la demenza senile indotta dal Morbo di Alzheimer? DIFESA: Satana IMPERSONA l'ENTITA' stessa del male – ogni male – che colpisce l'uomo. ACCUSA: Dunque agirebbe a... dispetto di Dio? DIFESA: Oh no! Dio è CONCORDE !!! Satana è... Dio quando fa il lavoro SPORCO. ACCUSA: Ma come si può affermare una simile stupidaggine! DIFESA: Il lavoro SPORCO è quello che solo l'uomo considera SPORCO, quando, avendo mangiato dall'albero della conoscenza del BENE e del MALE, mentre tutta l'opera di Dio è complessa, e va dal -50 al +50, l'uomo considera “BENE” solo il +50 che parta da zero, e non il recupero +50 che parta da -50 e porti a zero.


91 Il BENE è TOTALE, e va da -50 a +50 ed è il CENTUPLO dell'unità che lo stesso Gesù ha promesso quaggiù come “il centuplo quaggiù”. Il lavoro SPORCO è fatto da SATANA (=-50), che dipinge MALE il -50... ma solo grazie non ad una verità, ma ad una vera TRAVISAZIONE personale del vero. Per questo Romano Amodeo afferma che Satana è... Dio quando fa il lavoro “sporco”. Infatti è veramente MOLTO SPORCO che, mentre tutto arretra dalla fine verso il principio, e tutto il mondo materiale ANNICHILISCE, l'uomo sia INDOTTO a vederlo non direttamente in questa AZIONE di “annichilimento”, ma in quella esattamente uguale ed opposta che “crea” la percezione – tutta illusoria – del mondo cosiddetto “reale”, in cui le forze determinano mutamenti, accelerazioni nella massa. GIUDICE: Per favore, avvocato, torniamo al libro della GENESI! DIFESA: Mi scusi, signor Giudice, ma quando il mio imputato è imputato di falsità, io non posso sorvolare. Le accuse che fa il pubblico accusatore sono quelle fatte da tutti, quando ascoltano le parole della Difesa, e se non sono immediatamente rintuzzate, chi ascolta potrebbe essere indotto a seguire con troppa incredulità gli argomenti che la Difesa presenta. GIUDICE: Sì, ha ragione. Ma andiamo avanti con GENESI. DIFESA: Va bene. Ho mostrato come, nel versetto 11, quello che si presenta a Noè, ossia la colomba con l'ulivo nel becco, in verità è solo un raccontino didascalico che annuncia nel suo profondo, ma lo nasconde nella superficie, il vero ritorno salvifico di Dio in Romano Amodeo. Ritorna come il PADRE celeste, però questa paternità divina deve essere rappresentata umanamente nella concretezza da suo PADRE reale. Ebbene, quando il testo che vuol essere da insegnamento facile, afferma che Noè capì che le acque si erano prosciugate sulla terra, noi dobbiamo capire la verità essenziale, ma nascosta nel raccontino, che il Dio in Romano Amodeo

salverà il mondo. GENESI 8, 12: Il 12 degli apostoli delega infatti ad altri, a reali nuovi apostoli, la salvezza. Il testo sacro in italiano recita infatti, al versetto 12:

“Aspettò tuttavia altri 7 giorni, poi rilasciò la colomba; ma essa non torno più.”

Il senso contenuto in segreto è che, dopo il 7-7-7 nativo del Padre di Romano Amodeo, occorrerà un altro 7 come la nascita del Figlio suo. Quando questo rilasciò del Figlio si sarebbe concretizzato, la colomba mandata non sarebbe ritornata. Questo significa che il Dio venuto in Romano, alla sua morte, non risorgerà, come invece accadde al Figlio Gesù. Dio sarà vissuto in modo oscuro e impossibile ad essere scorto, e darà la conferma della salvezza del mondo ad opera sua non con una nuova presenza, ma – in modo esattamente opposto – attraverso la sua ASSENZA reale, figurata nel testo sacro dal non ritorno della colomba in cui si è anche storicamente impersonata l'immagine dello Spirito santo. Saranno i soliti 12 apostoli ad impersonare il suo nuovo rilascio, seguito a quello avvenuto prima in Gesù Cristo, che era risorto portando nel becco un ramoscello di ulivo. Questo versetto è dunque importantissimo, perché rivela la fine che farà l'Amodeo Romano che impersona l'ARCA stessa: sparirà all'improvviso, come accadrà poi all'ARCA dell'alleanza, finita chissà dove! GIUDICE: Se tanta importanza è vera, perché non ne esegue il controllo numerico? DIFESA: Lo faccio per impedire che i significati si perdano, come fossero frastornati dai numeri che sono esibiti. Però capisco la necessita che lei sottolinea e – a costo di reinserire questi controlli numerici ostici per tanti ascoltatori, e con ciò contrariarli – lo farò, li contrarierò. “Aspettò tuttavia altri 7 giorni, poi rilasciò la colomba; ma essa non torno più.” presenta, nel più facile ed immediato controllo per lettere e parole, esattamente il lavoro di 64 lettere, pari a tutto il lavoro di 2 elevato a 6, ossia di Padre e Spirito


92 santo, nella potenza dei 6 giorni di lavoro divino. Le 14 parole confermano la creazione totale 7+7 dei due Genitori celesti. La somma del riposo 14 al lavoro 64 è pari a 78 cifre, che – riconosciuto in Romano Amodeo un 22 (a causa di 55, come tutte le dita delle sue due mani, la destra valida 10 volte più della sinistra) – è tutto il lavoro 78 compiuto dal 22 nel piano 100 di Dio. Se dividiamo il periodo nelle tre parti tagliate dai segni di interpunzione, la prima (Aspettò tuttavia altri 7 giorni,) consta di 27 lettere, che indicano i 27.000 giorni, in migliaia intere, che avrà la vita reale di Romano atteso come i 7 giorni (che poi sono 7 volte 10^3) e sono 2 volte la realtà 10^4, della potenza una e trina che il testo fa comprendere con la parola altri, riferita ai 7 giorni. “poi rilasciò la colomba; sono 20 lavori in lettere e 4 riposi, per un totale di 24 cifre, uguali, in modo uno e trino, a 6 +(6+6+6), ossia al lavoro fatto ed espresso dal 6. Esso è intero, e lo Spirito santo (la Colomba) è rilasciata... in cielo. Ma essa non torno più. Con le 17 lettere, R. (il 16) si unisce ad 1 (Dio). Con il 5 riposi, la MANO a 5 dita, finalmente si riposa. Passando al controllo più approfondito, al livello strutturale delle lettere, la prima parte delle tre vale 317 se il 7 è contato 7, oppure 373 se è contato con il contenuto alfabetico del termine SETTE. 317 è il ciclo totale di R=16, unito ad 1 che è Dio, nel piano 100 di Dio. Si riduce a 27 se nel 31 si pone 1 in detrazione al 3 (ossia se si toglie la incarnazione 1 del Figlio alla Trinità ed Unità espressa da 10+10+10 +1, e si lasciano solo le due incarnazioni di Padre e Spirito santo), in cui il 27 è in 10^3 quantità intere... e sono le 27 migliaia piene della vita di Romano Amodeo al 21-12-2012 dell'Apocalisse. La frase intermedia del rilascio della colomba, vale in unità strutturale 178, ossia tutto il volo esatto di 22 nel 200 (ossia del Duo Paterno, nel piano del Duo Paterno). Anche 178 è riconducibile a 27.000 giorni interi, riferibili alla potenza unitaria e trina di un DUO. La potenza trina dei DUE è 2^3=8. Quando questo 8 è unitario, ossia 1, allora vale tutto il PIANO 100 di Dio e il 178 diventa 270. Poiché l'intero è 10^3=1000, ma noi ci siamo riferiti ad un PIANO, il 270 va riferito a 100, e diventa 27.000. Pertanto anche il RILASCIO dello Spirito santo in forma di colomba indica un “rilascio in cielo” ai 27.000 giorni interi di vita. I “giorni rotti”, ossia interni all'unità del 1.000 e da aggiungere ai 27.000, risultano dall'interpretazione “rotta” del 178. Questo numero vale 3 nelle sue cifre e – essendo 2^3=8, ossia quanto da -4 va a +4 in quella dell'unità, essa è rotta con +4 -4 =0 – mentre nelle 17 decine, il numero è “rotto” nel 7-1=6 che toglie il PIANO al 70 che è tutto il lavoro PANIFICATO nella Creazione divina. Così le 3 cifre, il 6 della pianificazione priva del piano, e lo 0 del complesso Binario Uno e Trino rotto, annichilito nella sua sintesi, portano ai 360 giorni dettagliati nel 10^3 unitario... quando “rotto” nei suoi “rotti”. ACCUSA: Ma questa è FANTASCIENZA! DIFESA: No! è la pura SCIENZA di una Divina Creatività! Che trascende le cose reali. Nelle cose reali 178 già esprime i “rotti” di 1.000. Rotti da cosa? Da 822... questo è “reale”. Ed è il PIANO 100 dato dalla potenza Trinitaria del DUO (800), integrata dal DUO che da -11 arriva a +11, laddove 11 è il 2 in numeri binari. QUESTI – divinamente e realmente – è chi “rompe” il 1.000 e con 1000 -822, determina il “rotto” 178. Se però DAVVERO vogliamo ROMPERE questo numero, e restare sempre nelle 3 cifre, il 170 DEVE ridursi a 60, se 100 è il PIANO e 70 è quanto è PIANIFICATO nella Creazione in 7 giorni riferita ai 10 ordini del Decalogo. Il PIANO 100 è opera del 10, e 70 (l'opera) meno il 10 suo Creatore... rompe l'opera è il risultato LOGICO è 60. Infine 8, da -4 a +4 è “rotto” con +4 -4=0. Non è FANTASCIENZA, ma “analisi dei contenuti”. Posso proseguire, Signor Giudice? GIUDICE: Sì, proceda. DIFESA: Dobbiamo calcolare solo l'ultima parte espressa dalle parole Ma essa non torno più. Il calcolo della struttura delle lettere porta a 203. Quando il PIANO divino riguarda i due Genitori di Gesù, essi sono 100 +100. Ma mancano di una figura trinitaria, quella del Figlio (incarnatosi in precedenza). Pertanto: 100 +100 +3 indica con 203 la perfezione della presenza divina del Dio Uno e Trino.


93 ACCUSA: Mi oppongo: 203, se è 100 +100 +3 sarà TRINO... ma manca dell'unità. Se la Difesa è COERENTE con quello che dice, solo 1+ (100 +100 +3) potrebbe descrivere l'Unità sommata alla Trinità. Dovremmo avere 204 e non 203! DIFESA: L'accusa dimentica che noi stiamo occupandoci di una realtà RELATIVA all'unità. Se avessimo 204, avremmo una quantità ASSOLUTA. Uno che è concreto, in un REALE Romano Amodeo, vale il 203 complementare al 204 che contenga anche lui. Ma, nel relativo, 203 è anche UNO e Trino. Infatti 200 sono le due facce opposte dello stesso piano 100. Padre e Spirito santo sono due PERSONE che è possibile vedere in una sola Persona: il Padre, che ha in se stesso lo Spirito santo che “procede da lui”, come afferma la Religione Cattolica. Pertanto, se Padre e Spirito santo si vedono solo nel PADRE, e i due piani 100 si vedono realmente solo in quello posto davanti agli occhi, REALMENTE, il numero 203 presenta 1 PIANO (visibile), che in realtà è fatto da due FACCE, di 100 ognuna, e da un 3 che rimandi ad una TERZA, essa pure 100, ma valutata nel solo 3 giacché il PIANO 100, è UNO SOLO. Pertanto è in sostanza: 1 +200 +3 = 204. ACCUSA: Noi diremmo 1 ×200 +3 = 203. DIFESA: Il computo REALE, infatti, contiene 203 unità strutturali. Con 1 +203 = 204 noi abbiamo, in assoluto, ossia considerando i numeri sulla base 100 che li determina in potenza: 10^1 × 10^203 = 10^204. Questo è il computo ASSOLUTO di quello reale corrispondente alla potenza 203... che è RELATIVA alla base 10 del calcolo. Se calcoliamo anche la base 10, come unitaria, ecco che abbiamo 293 “unità”, che sono 203 + “unità”, ossia 203 +1 = 204. Ci resta solo da valutare ora il valore di tutta la struttura rappresentata dai tre frammenti del periodo intero. 317 +178 +203 = 698 unità che rappresentano tutto il percorso del DUO paterno nel 700 che è tutta la creazione 7 espressa nel piano 100, dal Dio che opera coi 10 Comandamenti. Poteva esservi un numero più eloquente di questo, visto che stiamo insistendo che si è incarnato un DUO divino, che quando si esprime in due persone vale 22 nella sua unità, e quando è trino vale 22+22+22=66=ROMANO? Dica, signor Giudice: è soddisfatto della risposta al suo invito di volere approfondire il capitolo di GENESI 8, 12? Lo richiese quando noi della Difesa affermammo: Questo versetto è dunque importantissimo, perché rivela la fine che farà l'Amodeo Romano che impersona l'ARCA stessa: sparirà all'improvviso, come accadrà poi all'ARCA dell'alleanza, finita chissà dove! Alla prova dei fatti, l'approfondimento ha portato o no a verificarlo? GIUDICE: Dando credito al suo procedimento, non posso che dare una conferma. Ma ora proceda. DIFESA: Passeremo all'esame del versetto successivo.

GENESI 8, 13. Esso presenta il nuovo PUNTO, fatto da un nuovo 1, seguito da nuovi e altri 12 apostoli. Infatti il libro sacro recita:

“L'Anno seicentouno della vita di Noè il primo mese, il primo giorno del mese, le acque si erano ritirate dalla terra. Noè scoperchiò l'Arca, guardò, ed ecco, la superficie della terra era asciutta.” L è Dio 10. ANNO è 38. quello natale di Romano.


94

L'ANNO è 48, quello corrispondente al nome GESU' SEICENTOUNO è 126, ossia il piano 100 di DIO=26. DELLA è 30, la trinità di Dio Padre=10. VITA è 48, ossia quanto il nome GESU'. DI è 13, l'unità e la Trinità di Dio. NOE' è 30, la trinità Di Dio Spirito santo. Il totale fino a questo punto dato da 10+38+126+30+48+13+30=295 è tutto il percorso delle dita della MANO di ROMANO nel 300 che è il piano trinitario di Dio nel suo 100%.

IL PRIMO MESE è 19 +63 +38 = 120 sono i prossimo divini 12 apostoli del Piano 100. IL PRIMO GIORNO è 19 +63 +70 = 152 è il PIANO 100 nelle 52 settimane dell'anno, riferite al resto di 1 GIORNO=70... tutto il moto di 30 nel 100. DEL MESE è 19 +38 = 57, “del 38” natale di 57= AMODEO 10... dato che il solo AMODEO, privo di divinità, vale 47. In tal modo, “il primo giorno del mese” è 209, quanto tutto il moto di 1 nel 210, dato da un PIANO a due lati grandi 100 e al flusso 10, di Dio 1... che vi si muove per 209. Pertanto il tempo indicato nelle date rimanda ai 12 nuovi apostoli del Dio 10 (indicati nel versetto 1+12), che si muovono... interamente in questo 210 che è la lettura inversa, da destra, del 210 letto 012. Quello che è ACCERTATO è che la TERRA è salva dalle acque del Diluvio Universale. Il che proclama la salvezza, portata dopo il 21 dicembre 2012, dalla scomparsa di Romano Amodeo. ACCUSA: Se comprendiamo bene, l'imputato prevede la sua morte reale? Ma l'ha già prevista molte altre volte, in vita sua e in date differenti... e non è mai accaduto! DIFESA: Quelle volte non erano scritte nel Testo sacro, e sono state morti VERE, ma solo relative, del Dio Assoluto... nel mondo relativo. Invece il 22-12-2012 Romano Amodeo avrà compiuto esattamente tutto il ciclo vitale consentito ad un ente uno e trino. GIUDICE: In che modo... scusi? DIFESA. Con Dio Uno, Trino e che opera con il ciclo 10, abbiamo due possibili forme assumibili dalla potenza 3. 3 elevato a 3 e 10 elevato a 3. Devono comporsi tra loro, ossia moltiplicarsi. 3^3 × 10^3 ha per risultato (pieno, nell'unità 1.000) la quantità di 27.000 giorni di vita, se un GIO-R.NO è proprio lui il Gesù ritornato certamente in Romano. GIUDICE: Dunque un mille pieno, per 27.000 giorni di vita? DIFESA: Eh no! Anche lei, Signor Giudice, dice che sono giorni PIENI... di vita. Relativi alla vita. Essa nel termine VITA vale 48... lo stesso di GESU'=VITA. Lo SPAZIO della vita, quando è tutto, va riferito al PIANO 100, come i suoi soli ¾, essendo ¼ la presenza del TEMPO. Pertanto 100, diviso per 4, introduce la PRESENZA, nel giorno 25, e lo SPAZIO totale dato da tre 25, è 25+25+25 = 75. Allora 48, moltiplicato per 75, porta a 3.600 unità... ma ove 10 è l'unità, sono 360 giorni... come tutto l'angolo giro dato da 2 PI greco=180, due divini 18=T, ed ecco le due croci TT inserite nell'IO che lo portano all'ITTO presente sia in Egitto, sia in Felitto. Pertanto, 27.000 giorni di VITA, aggiungono 360 giorni, come il contenuto intero del fronte dell'avanzamento. Sono i 27.360 giorni che Romano Amodeo, nato il 25 gennaio 1938, avrà compiuto esattamente il 22 dicembre 2012, ossia alla fine del 21 della fine del QUINTO SOLE previsto dai MAYA.


95 Questo R.A. QUINTO ricalca lo stesso contenuto simbolico di quella MANO uscita in GENESI 38 dal sesso aperto ad O della mamma, accreditata al padre R e cinta immediatamente di ROsso dalla nutrice. GIUDICE: Una questione che mi ha sempre interessato: come possono i MAYA avere avuto la capacità di vedere un ciclo che oggi non è saputo vedere, oggi che abbiamo i telescopi potentissimi che i MAYA non avevano, e potevano osservare il cielo solo ad occhio nudo? Come lo spiega Romano Amodeo? DIFESA: Gli OCCHI usati dai MAYA, secondo Amodeo, sono quelli della MA(donna) compresa in YA(hve)... sono gli occhi del Dio che consente tutto a suo piacimento ed è sempre proteso a glorificare i piccoli, a danno dei sapienti. Furono gli OCCHI della stessa ragione usata dal nostro Imputato, perché i MAYA riconobbero un ANNO DIVINO (laddove ANNA=26=DIO) di 260 giorni che sono perfettamente coerenti con lo stesso potere 10 dato al numero di 26 giorni. La DOTAZIONE dei MAYA... popolo relativo, è relativa all'inverso AI AM che vale per HAI AM... laddove l'H è muta. Anche MARIA, la madre di Dio, vale quanto la sua forma inversa AI RAM, che vale la stessa HAI RAM, che ora precisa anche la R, assunta dal Dio AM in Romano. Dio ha voluto anticipare questa data, affinché un giorno, venuto personalmente in Romano, si mettesse a controllarne la possibile veridicità. Notato che la REALTA' è un 10^4 dato da 100 (area del flusso) e 100 (flusso), Romano comprese che 2012,1222 fosse la fine del 2012,1221. Poiché 100 deriva dal 10, radice quadrata di 100, fece anche la radice quadrata del numero 2012,1222 ed ottenne 44,85668513 che rappresentava veramente la completezza di un ciclo. GIUDICE: Non arrivo a capire in che modo, e nemmeno cominciando da cosa, da quale anno. DIFESA: Per Romano il calendario odierno è PERFETTO, perché comincia dall'anno di nascita di Gesù. ACCUSA: Gesù nacque anni prima. DIFESA: Non è vero! Gli studiosi si poggiano sul resoconto VISIONARIO di San Matteo e non su quello STORICO di San Luca, che TAGLIA VIA tutti gli anni passati in Egitto. Va creduto VERO e REALE lo storico e non il VISIONARIO. GIUDICE: Va bene, accettiamo pure che questo calendario Cristiano sia perfetto. Che significa allora il 44,85668513? Perché è unitario? Su quale unità si basa? DIFESA: Se 10 comandamenti sono il COMANDAMENTO UNICO e totale di Dio espresso nel solo primo di “Io sono il solo Creatore e non ne avrete altri... dunque cari uomini voi non siete creatori aggiunti....” l'unità è complessa e vale 10 in spazio e 1 nell'unità della sua presenza. Essendo complessa nell'11, va da -11 a +11 e vale 22. In NATURA è l'unità del voltaggio della corrente elettrica di 22 cicli di 10 Volt. Quando 22 è unitario nella crescita da -11 a +11, il totale generale deve sommare anche la decrescita di 22, data dal -22 che dal +11 arretra al -11. Partendo allora da -22 (il procedere in negativo) fino al +22, abbiamo un REALE totale +44, ed è l'unità 44 collocata nel numero 44,85668513 che contiene anche il dettaglio dei TEMPI dell'unità... giacché i 44 sono solo SPAZI percorsi da -22 a


96 +22. Il TEMPO è l'inverso dello SPAZIO. Prima calcoliamo lo spazio 44 e poi dobbiamo aggiungergli il -44 dato dal suo TEMPO. Allora, nel TEMPO, andremo da -44 a +44 per un TOTALE +88, che è TEMPO, ma anche SPAZIO. Dovendo eliminare l'unità dello spazio, data da 3 dimensioni, con 88 -3=85 otteniamo solo il dato del TEMPO. Deve essere INVERSO, e dunque deve essere non 85, ma 0,85. Infatti se 85 è riferito a 100, abbiamo che lo 0,85 è riferito al suo tempo centesimo, a quei 85/100=0,85. Ora nel TEMPO le 4 dimensioni sue unitarie devono esprimersi in 4 cifre decimali. Le prime due sono 0,85, e le seconde sono date da 66/10.000. Infatti ad 88 ora va sottratto uno spazio positivo dato dal 22 solo positivo nel 44 che da -22 arriva a +22. 0,8566 esprime le 4 dimensioni REALI, mentre l'unità complessa (il +2 che va da -1 a +1) nella sua cubatura vale 8... tanto che dobbiamo aggiungere anche le altre 8 dimensioni chiamate IMMAGINARIE dalla matematica. Poiché REALE e IMMAGINARIO sono uguali, dovremmo aggiungere un altro 85... In quanto alle due ultime cifre, sempre tenendo conto che 88 è lo SPAZIO-TEMPO, ora dobbiamo togliergli 75, ossia tutto lo spazio assoluto dato da 25+25+25 che esiste nel piano 100, tanto che 88 (spazio-tempo) meno 75 (tutto lo spazio) lascia un 13 come TUTTO e SOLO il tempo. Pertanto, quando 44 è tutto lo spazio... e 0,85668513 è tutti il TEMPO dell'unità..., la somma dello SPAZIO-TEMPO totale è 44,85668513. Il suo esatto valore al quadrato PIANIFICA l'anno 2012, il mese 12 e il giorno 22 nel suo inizio... come la completezza dello SPAZIO-TEMPO... a partire dall'anno di venuta di Gesù Cristo. Il Calendario Gregoriano è perfetto, perché, eliminando 14 giorni nel momento opportuno, ha tolto di mezzo la sezione di 7+7 giorni, trasversale, nella costruzione del mondo in 7 giorni in linea. Signor Giudice, mi sono spiegato? GIUDICE: Ho capito che tutto si basa sull'unità data dal 10+1. Infatti 44 è 4 volte 11. 88 (a cui si riferisce sempre ogni coppia di numeri decimali) è spazio-tempo che diventa solo tempo togliendo lo spazio 4 volte. La prima toglie la dimensione 3 dello spazio unitario. La seconda toglie quella +22 compresa nel complesso 44 (che da -22 va a +22). La terza toglie nuovamente solo lo spazio a 3 dimensioni. La quarta lo toglie a 75 dimensioni, pari ai ¾ del riferimento generale 100. Ho compreso bene? DIFESA: Ha espresso una sintesi superiore a quella espressa dalla Difesa. Ha compreso veramente bene. Ma ora vorrei passare al versetto 14 del capitolo 8. Aggiunge il 14 che San Gregorio tolse, in giorni.

GENESI 8, 14. Anche questo versetto è molto importante, perché 14 indica 7+7, e dunque rende manifesto il PIANO CREATIVO di Dio. Vi dimostro che proprio questo significato è esattamente descritto nel versetto 14, attraverso le parole:

“Nel secondo mese, il 27 del mese, la terra era secca.”

27 nel +67 secondo +38 mese +19 il +127 ventisette +19 del +38 mese +11 la +56 Terra +22 era +29 secca. 453 è la somma dei contenuti essenziali. Per CAPIRE il senso trascendente di questo numero abbiamo un mezzo eccezionale: possiamo metterlo a riscontro con il nome segreto di Dio, avente le 381 quantità del nome di Romano Antonia Anna Paolo Torquato AMODEO. Questo numero supera di 72 quantità il nome divino. Poiché NIENTE vi può essere di superiore al nome di Dio, che sia espresso in comuni nomi... il 72 va convertito nel 27. Una riprova eccezionale l'abbiamo nello stesso testo, che parla del 27 del mese. Il MESE (=38) è l'anno di nascita del Dio messosi in castigo nella miserevolezza di Romano, ed è il numero 27 che quantifica in migliaia intere tutta la sua vita... quando finirà di avere i 72 anni... che compirà e comincerà ad avere DOMANI


97 (25-01-2012) ed esistono unitariamente nei 73. Infatti 22 dicembre 2012, arretrato di 360, arriva al 27 dicembre 2011 in cui Romano ne avrà compiuti 73... e ancora una volta si attua il 27 che è descritto nel versetto con riferimento al MESE, al ME di Romano... SE si escludono i “rotti” dell'ultimo anno. I totali 27.000 giorni nella sola lunghezza espressi nel MESE, sono la lettura 72, letta nell'inverso 000.72. Il 72 che supera il NOME DI DIO nel 453 che è il contenuto strutturale del testo di questo versetto 14... va decisamente letto nell'inverso 27. Lo comprova lo stesso testo. Pertanto, quando assumiamo il numero 453 che risulta come il “contenuto essenziale” del versetto 14, e lo mettiamo in relazione al METRO di riferimento, che è dato dal NOME SEGRETO DI DIO, il “supero” di 72 va solo osservato nel suo rovescio! GIUDICE: Anche io non capisco perché... DIFESA: Il NOME SEGRETO DI DIO è INSUPERABILE. Se lo superiamo stiamo solo considerando una evoluzione A ROVESCIO. Quel 72 in più è visto a rovescio nel 27. Questo rivela l'eccezionale significato OCCULTO insito in GENESI 8, 14. Questi numeri 8 e 14, indipendentemente dalla loro gerarchia, sono 7 +1 +7 +7, ossia rimandano, in modo trascendente, al PADRE nato il 7+7+7 e al FIGLIO +1. Tutto il testo – lo abbiamo calcolato! - FISSA I LIMITI alla reale presenza di Dio sulla Terra... e sarà proprio L'APOCALISSE narrata da San Giovanni. Essa non riguarderà l'UNIVERSO e la sua fine, ma solo la scomparsa di Dio Uno e Trino, incarnatosi nel Padre, vissuto per 27.360 giorni e ASCESO AL CIELO, offrendo la sua morte reale per la sopravvivenza del suo Creato. ACCUSA: Insomma l'imputato sacrificherebbe la sua vita per la salvezza di tutti? Questi è colui che stiamo processando? Uno che crede in una simile scemenza? Io non ho mai udito una simile PAZZESCA ATTRIBUZIONE di potenza fatta a se stesso, da che mondo è mondo! Gesù – per essere Dio! – diceva solo di essere stato MANDATO dal Padre... e insisteva! Nel Vangelo di Giovanni, Gesù batte come un chiodo su questo tasto: “perché sappiate che il Padre mi ha mandato”. E adesso ci tocca sentire costui che AFFERMA di “essere il Padre che lo ha mandato!” Si fa addirittura SUPERIORE in potenza a Gesù Cristo... che è il MESSIA! Infatti si proclama CHI LO HA

RESO il MESSIA!

DIFESA: Quando si vuol VEDERE IL MALE, nel BENE, lo si vede sempre. Siamo di fronte ad uno che sembra un POVERETTO, un MATTO, che non ha altro bene al mondo che se stesso e lo vuole dare per la salvezza di tutti... Con una simile STUPENDA predisposizione del suo animo... tuttavia nessuno riesce a cogliere il VALORE SOMMO, di questa offerta, assolutamente altruistica... come se egli affermasse che fosse SUO il POTERE di SALVARE IL MONDO... e non di Dio! Nella verità delle cose, Romano Amodeo giudica se stesso proprio uno ZERO, proprio un essere assolutamente impotente. Ma sa anche, e benissimo, che proprio quando lo ZERO è VERAMENTE MESSO, come potenza, su ogni NUMERO, è solo allora che tramite quella potenza ZERO si ottiene il TUTTUNO. Per merito suo? No, di DIO, che esalta chi non dà a se stesso proprio alcun valore... proprio ZERO! Chi invece crede di avere più POTENZA di 0, poniamo che sia 3, con N^3 con crea un tutt'uno ma 8... ACCUSA: Dunque PIU' ANCORA di UNO!!!


98 DIFESA: Sì, certo, ma solo e certamente nell'ottica A ROVESCIO dell'uomo comune. Infatti UNO è un valore così stabile, tra tutti i possibili numeri, da essere INSUPERABILE... nell'ottica del VERO EQUILIBRIO che esiste tra tutti i possibili numeri... e sempre superato nell'altra che fa apparire grande 8 unità... unità date da 8 DECIMI. Tutti i numeri apparentemente maggiori di uno si sostengono solo grazie al valore inverso... e dunque sono tutti relativi al valore inverso. Solo 1 è assoluto, perché si basa solo su se stesso, essendo 1/1. Pertanto, se voi vedete AMODEO assolutamente IMPOTENTE, ossia con la potenza ZERO rispetto a tutto quello che dice di voler ottenere con il sacrificio del suo contar nulla... dovete poterci credere! E dovete limitarvi a riconoscere IL CUORE che egli ci mette, nella sua disponibilità a giocare la sua vita... per il meglio delle vite di tutti gli altri! Posti di fronte ad un cuore così generoso che offre la sua vita per il vostro bene, voi che fate? Lo CROCEFIGGETE. Oggi castigate in questo ingrato modo il Padre che vi ha dato la vita ed è tuttora disposto oggi a darvi la sua... e tra 2.000 anni lo castigherete materialmente, crocifiggendolo nella carne, quando si ripresenterà spiritualmente nel Figlio. ACCUSA: EMPIO! Sta dicendo che oggi è il Padre che... s'incarnerà poi nel Figlio! Ci sta dicendo che è GESU' CRISTO! DIFESA: In essenza e non nella carne. Nella carne Romano Amodeo è oggi suo Padre... ma contiene già in sé, e in potenza, il Gesù Cristo che sarà... e finirà in croce. Tutti coloro che oggi lo vorrebbero vedere... lo vedono, vedendo il nostro imputato... e gli sputano addosso la colpa di chi vorrebbe farsi grande. Invece egli fa se stesso PICCOLO, IMPOTENTE: arriva ad affermare che il suo PERSONAGGIO non esiste nemmeno... perché è immagine di tutti gli altri e non di se stesso... perché egli è tutti gli altri, egli è il SUO PROSSIMO. Non COME se stesso... bensì l'essenza stessa di SE STESSO che è alla base di tutti loro. Insomma, come UN UOMO... non c'è Lo rappresenta in tutto R., il figlio morto di Giuda... che non c'è, e di cui si parla in GENESI 38 in segno di lui nato il 38. Siamo di fronte allo ZERO di un uomo che, offrendo il suo NIENTE... e tutta la sua vita, ha POTUTO realizzare – DEO GRATIAS! - una cosa IMPOSSIBILE, la cosa più GRANDIOSA che fosse non dico “possibile”... ma “davvero impossibile” ad una creatura. ACCUSA: Che cosa avrebbe tentato e fatto di così... “GRANDIOSO”? DIFESA: Una cosa mai tentata VERAMENTE da nessuno... per quanto fossero stati SANTI! ACCUSA: La Difesa non tergiversi e ci dica CHE COSA. DIFESA: Ha potuto – DEO GRATIAS – “ricreare il suo stesso creatore!” ACCUSA: Ma è una IMPOSSIBILE! Come lo avrebbe mai potuto? DIFESA: L'ho già detto: “Lo ha potuto DEO GRATIAS! Grazie a Dio... che lo voleva!” Questa impresa egli non solo l'ha creduta POSSIBILE, ma addirittura DOVEROSA! Essa è il compito VERO e FONDAMENTALE di ogni Creatura: Ricreare il Creatore nel mondo reale”. ACCUSA: E in che modo sarebbe mai POSSIBILE, questa cosa IMPOSSIBILE?


99 DIFESA: Questa cosa, a giudizio di Romano Amodeo, è possibile tutte le volte che uno dica: “Non voglio vivere realmente io, con le mie povere e critiche idee, in questo mondo perfetto creato da te! Ti amo fino a volere te vivo al posto mio... TI AMO” e – DEO GRATIAS - Dio consente la grazia di un AMODEO! ACCUSA: Come se bastasse desiderarlo, volerlo! Delle buone intenzioni è lastricato l'INFERNO! AMODEO andrà all'Inferno per essersi fatto DIO! DIFESA: Ecco Romano Amodeo ha capito che BASTA L'AMORE a far esistere il Dio dell'amore! E non c'è amore più grande verso Dio di chi lo ami fino al punto da voler vivo LUI sulla terra al posto suo! Romano Amodeo ha VOLUTO “Dar corpo a Dio” e ha capito la cosa più importante: che Dio, il Creatore, ami essere ricambiato di pari amore, dalle creature create da lui... e – quando ciò è vero - glielo concede. Chi CREDE di più all'AMORE di suo Padre, DIO ONNIPOTENTE? Chi crede che Egli gli dia per amore tutto il POSSIBILE... o chi che è CERTO che Egli, per amore, faccia per lui anche... l'IMPOSSIBILE? Giudichi lei, Signor Giudice! Chi ha più FEDE? Chi ha più CERTEZZA nel suo Amore? GIUDICE: Se le cose dipendessero solo dalla Fede nell'amore del Padre... avrebbe ragione Amodeo. Ma la questione vera è: “Siamo realmente in questo caso?” DIFESA:

Cosa importa mai la realtà? Romano Amodeo è un'anima che ama Dio in modo ASSOLUTO, e lo crede davvero ONNIPOTENTE ed assolutamente INCONDIZIONATO.

Sa che Dio, di fronte ad un amore assoluto come il suo, pur nelle povere intenzioni del cuore... lo rende ASSOLUTO... entrando in lui ed essendo lui di sana pianta. Romano Amodeo crede che tutta la sua opera sia buona e possa dare tutto a ciascuno, perché sa che Dio è onnipotente ed ama rendere tutti suoi veri eredi! TUTTI, TUTTI, TUTTI, avendo svuotato l'inferno dalle anime, ed avendovi cacciato dentro solo i PERSONAGGI DIABOLICI... che sono pure e vuote FIGURE. Ebbene quando una CREATURA arriva a VOLERE con ogni forza del suo povero cuore il CREATORE, VIVO IN ESSA e AL POSTO SUO... Dio finalmente raggiunge il suo stesso intento e VIENE AL MONDO. Siamo di fronte ad un amore mai visto prima. Nessun Santo ne ha mai avuto uno simile! ACCUSA: Ma sentitelo! Dove mettiamo San Francesco, Sant'Agostino, San Paolo? Romano Amodeo sarebbe un santo... ancora maggiore di loro! Sarebbe... DIO! DIFESA: Ma è proprio questo che l'Accusatore non vuol capire! Romano Amodeo sa di essere I SANTI, sa di essere OGNI UOMO possibile ed immaginabile, anche HITLER e...BARBABLU'. SA, si è accorto bene di essere IL CREATORE che lo vivifica e non il VUOTO PERSONAGGIO... (come R.) che è vivificato da un PADRE VERO (come Giuda) che prenda il suo posto. Ma accade non per meriti suoi, ma per un puro scherzo del DESTINO, simile alla trappola tesa a Giuda, al figlio di Israele, da Tamar... che gli si prostituì attraverso un inganno. Siamo tutti ingannati nello stesso modo, quando crediamo che nostro padre è il padre reale. Una Figlia – nel testo biblico – sembra congiungersi a suo Padre... in nozze SPREGEVOLI, frutto di un INCESTO... ma è solo Dio che si congiunge allo Spirito santo che è Signore e dà la vita. Noi tutti nasciamo dall'INCESTO di Dio con il Suo Spirito. E noi tutti abbiamo, nella nostra Fede, il potere immenso dettoci da Gesù.


100 Egli spiegò che alla Fede era possibile tutto... perfino di dire ad un albero: togliti di lì e trapiantati nel letto del fiume. Ma cosa è questa fede, così esemplificata da Gesù, di fronte a quella di chi dica non ad un albero, ma Dio stesso: “Togliti di lì, da quel Regno dei cieli di una pura astrazione e trapiantati VERAMENTE nel povero letto del mio povero fiume!” Cosa volete sia SPOSTARE un albero... di fronte alla possibilità di SPOSTARE lo stesso DIO PADRE, per portarlo da quel suo puro luogo ideale, in cui è piantato, sul letto di questo fiume reale? In questa povera e misera grotta... di un personaggio umano? Giudichi, Signor Giudice! GIUDICE: Mi rendo conto che la Difesa ha molte frecce al suo arco. Non sta affermando cose sostanzialmente nuove, ma valorizzando al massimo quelle antiche, rivelate da Gesù Cristo... a chi ha fede in lui. Anche la Cabala, non è una creazione dell'Imputato... eppure sembra proprio che un nuovo mondo sia mostrato, e nella sua verità. Però, detto questo, prego la Difesa di tornare alla Bibbia, altrimenti non termineremo mai questo processo! DIFESA: Per quanto lungo possa essere questo, che non porta a riconoscere un Santo, ma il Santo, Santo, Santo... di quanti volumi è composto il processo per la beatificazione di Padre Pio, ad esempio? GIUDICE: Di una quantità mostruosa di volumi. DIFESA: Dunque contentiamoci se questo Processo, fatto non per accertare un Santo... ma Dio, arrivi ad essere di alcune centinaia di Pagine. Vorrei poter terminare oggi almeno lo studio relativo a GENESI 8.

GENESI 8, 20. Ebbene, laddove è 10+10 tutto l'avanzamento in linea di Dio, ecco nel versetto 20 tutto questo Avanzamento:

“Allora Noè edificò un altare a Jahve, prese ogni sorta di animali puri e ogni sorta di volatili puri e offrì olocausti sull'altare.”

L'altare, considerandolo relativo ad un Romano, si chiama ARA, ed è un Amodeo Romano Amodeo immutabile sia a leggerlo da sinistra, sia da destra. Quello che è sempre verificato espresso nei numeri dei versetti e dei capitoli, è verificato sempre anche nelle frasi. Abbiamo qui 24 parole, per un totale di 106 lettere. 24 è la perfezione del giorno, in tutte le sue ore e 106 è proprio il valore del termine PERFEZIONE. Lo è perché 100 +3 +3 mostra il Piano 100 come quell' 1 +99 +3 +3 che è uno e trino in questo modo che pone il 99 come 33+33+33, somma della trinitaria vita divina. Allora Noè edificò un altare a Jahve, ” fissa, separandole con una virgola, esattamente 10+10+10 lettere, in 7 parole, per 37 cifre di lavoro e riposo. Questo altare è dedicato al Dio Trino nel 10, è dedicato ad un 30=ALLAH, BUDDA, ADAMO, NOE'... ACCUSA: Perché inserire BUDDA? Non sarebbe BUDDAH? DIFESA: Ogni nome, dato ad ogni persona, è nome RELATIVO di Dio, fino a che non è Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo. Ad esempio, a JAHVE=43 manca 338, la sintesi della vita 33, divina, compartecipata nel 3 dal finale 38 natale di Romano e descritta in GENESI 38.

GENESI 8, 21 Questo versetto è importante, per il 7+1 di 8 e il 7+7+7 del 21.


101 Ebbene in questo rinascere divino è raccontato che Jahve ne odorò la soave fragranza... e cancellò la maledizione verso l'uomo, nel suo futuro.

GENESI 8, 22. Versetto ancora più importante, perché il 22 è il Dio Binario esistente in Romano, dato da 11+11, laddove 11 è Dio DECUPLO e 1. Ma dato anche da 1/3 del 66=ROMANO, che, mentre è duplice nel 33+33, è anche trino nel 22+22+22, ed unitario nel 22. Romano ha 3 persone, ma solo le due 33+33 si sono incarnate in lui. Nel versetto 22, Dio profetizza in versi:

“Finché la terra durerà, semente e raccolta, freddo e caldo, estate e inverso, giorno e notte, non cesseranno mai.”

Non è una durata infinita. Durerà solo “finché la terra durerà...” e possiamo esser certi che durerà, e ben oltre il limite del 21 dicembre 2012 perché a Romano RIUSCIRA' VERAMENTE e FINALMENTE di salvare il mondo reale... attraverso la sua MORTE REALE. Per sapere se sia vero, calcoliamo il valore “in essenza” della frase “finché la terra durerà” e riscontriamolo con l'Essenza del Nome segreto di Dio. 44 è finché, 11 è la, 56 è terra, 61 è durerà. Per una somma totale di 172. Fino a quando il TER-R.A. Durerà? 172! ossia 17.000 giorni +2 angoli piatti, pari a 360 giorni. 381 meno 172 è uguale a 209. Ebbene, riconoscete nel 209 la sezione trasversale di un flusso 3×3=9, in cui il flusso 100 avanzi di 100? Oppure parta da -100 e arrivi a +100? Non è forse IL MASSIMO flusso impostato sul moto 3 nei versi x,y,z dello spazio ? Ebbene poiché questo moto riguarda la TERRA=56, in cui il DIO=26 avanza per il trinitario 30, ed è il TER-R.A., potete vedere nel 172 della creazione il 27 del Creatore che, morendo nella sua presenza reale sulla terra, la farà durare PER SEMPRE. PER SEMPRE è 35 +68 = 103 laddove “Romano Amodeo” è 113 (il 10 in più del valore “essenziale” di “per sempre”. Per capire come si metta questo durare “per sempre”, nel suo nome, basta fare la solita operazione di confrontare il 103 che è la somma con il 381 del nome segreto di Dio. 381 meno 103 dà 278... e ancora una volta è di 27 decine (il valore in linea del 1.000 visto prima relativo ai 27.000 giorni del flusso in linea di Romano). Anche l'8 di 278 è un valore lineare e sta a 360 come i 45 gradi di... «1 finché»= 1+44. Questo 278 conferma il 272 che avevamo considerato nella prima frase. Ora considerate il contenuto 44 di FINCHE', avverbio di tempo. Con il PIANO 44×44=1936 ha avuto inizio Romano, nel fidanzamento dei suoi due genitori, che si sposarono poi nel 1937. La FINE DEL TEMPO, come già scritto, è calcolata da Romano Amodeo attraverso il calcolo di: 44,85668513 al quadrato, che dà esattamente 2012,122200, ossia la fine esatta del 2012, nel mese 12 e con la fine del 21 e il principio del giorno 22 a Gerusalemme, tanto che su tutta la terra poi fossero presenti tutte le varie ore del giorno 22. Ma vorrei anche riscontrare il “non cesseranno mai” con cui termina GENESI 8, 22, nel numero 22 del duplo in Romano = 33+33. Non è 37, cesseranno è 101, mai è 21 Per un totale di 159. 381 (il nome completo di Romano Amodeo) meno 159 dà 222. La FORZA DIVINA del non cesseranno mai = 159 sta nell'unità e trinità 222 di Romano. La Difesa crede che nessuna prova sia superiore a questa a GARANTIRE questo non cesseranno mai che Romano consentirà con la sua unità e trinità 111 attiva sia nel Padre, sia nello Spirito santo. Il pericolo del mondo sta in un gigantesco TSUNAMI che l'uomo ha già avuto modo di collegare al Natale di Gesù, perché


102 accadde il giorno dopo il Natale 2004. Fu un segno STREPITOSO, perché TSUNAMI va inteso T SUN AM I, espressione da considerare nella lingua inglese valida per il mondo intero, che che in italiano significa: “Io Sono il Sole della Croce”. Ebbene, proprio in quel giorno, Romano Amodeo aveva 22.222 giorni+222 decine di giorni, e mostro queste 222 unità, nel valore 10 di Dio, per una lunghezza di 22.222 giorni. Ossia 1110 +1110 come le linee base dell'area frontale e i 22.222 giorni come quanto dal negativo -11.111 va fino al positivo +11.111. Signor Giudice, credo che con questo si possa terminare con GENESI 8, che esprime il 2 al cubo che, nel giorno del TSUNAMI divino si porrà a salvezza, giocando la sua duplicità di incarnazione nel Padre e nello Spirito santo. Chiaramente, come apparve nel giorno dello TSUNAMI, ciascuna delle due Persone del DIO collocato nel 10 del fronte, ha 111 decine e 11.111 unità nel flusso in giorni. Tutti coloro che oggi non riconoscono oggi anche in Romano Amodeo il RA=Sole della Croce, se ne accorgeranno nel giorno in cui dovrebbe accadere il GRANDE TSUNAMI... Esso accadrebbe se IL SOLE NON FOSSE INVERTITO nella sua polarità NORD-SUD, nel mentre la TERRA sarà invertita. Ebbene RA dimostrerà di essere PIU' POTENTE del Sole, e lo INVERIRA' simultaneamente nei suoi poli, impedendo il reale ribaltarsi della Terra. In questo modo DIO salverà la Terra: agendo sul Sole. Già oggi si avvertono le avvisaglie di questo che sta per accadere. Già oggi gli scienziati riescono a prevedere che in quel giorno in cui Romano Amodeo completerà la sua vita, il Sole avrà grandi perturbazioni. Ma Romano Amodeo – RA, Dio del Sole – è già nato in una grande perturbazione del Sole. Il 25 gennaio 1938 ci fu un fenomeno a 35 chilometri di altezza sulla Terra, che apparve come una grandiosa aurora Boreale vista in Europa, Asia, Africa e America.


103 103

VII GIORNO GIUDICE: Avvocato difensore, riprenda la parola. DIFESA: Vorrei esaminare ora

GENESI 9.

Il libro 9 rivela tutto il percorso reale di uno, pertanto, se i numeri anticipano il contenuto, nel libro nove osserveremo il percorso della vita del nuovo numero uno del mondo seguito al Diluvio. Infatti dai versetti 1 al 4 compreso ci sono le benedizioni iniziali di Noè e dei suoi figli, l'asservimento di tutti gli animali rimessi al potere degli uomini. Nel 5 Dio avverte che chiederà conto dell'uso fatto della propria vita, per cui, nel 6, avverte che se uno sparge il sangue dell'uomo, il suo sangue sarà sparso dall'uomo. Nel 7, che chiude il blocco dei 7 giorni, l'uomo deve esser fecondo e moltiplicarsi. Nel nuovo inizio di una nuova settimana dato dal versetto 8, Dio parla a Noè e ai suoi figli con lui. Al 9 stabilisce una nuova alleanza con lui, che, con il versetto 10 è estesa ad ogni essere vivente.

GENESI 9, 11. Nel versetto 11, del 10+1 dato da Dio 10 nello spazio e 1 nella presenza, abbiamo una fissazione molto importante, di questa alleanza, rivelata proprio dal Dio 1 che opera coi 10 Comandamenti:

“Io stabilisco con voi la mia alleanza: non sarà più distrutta alcuna carne dalle acque del diluvio, né più verrà il diluvio a guastare la terra.”

22 = io (rivela nel suo “IO” trinitario il 22 di una trinità relativa al 22+22+22=66, quella relativa proprio al nome ROMANO, uguale al 66. La valenza binaria, visibile in questo IO che vale 22 si mostra nel 66 data da 33+33, che sono due vite come quella del Cristo). 99 = stabilisco (è il 99, dato da 33+33+33, che è lo stesso del termine “PRINCIPIO”, apparso come la seconda parola del versetto 1 di GENESI 1, che comincia dicendo “In principio Dio”). Pertanto “io stabilisco” vale 121, quanto il piano 11×11, che vale quanto il piano 100 relativo al 7+7+7 di una Creazione Trinitaria. 28+42 = 70 = con voi (rivela tutto l'apporto di Dio, nel percorso del 30 nel 100. Ed è splendido che VOI=42 rimandi al nome segreto di Dio, crocefisso in questi VOI). 11+21 +61 = 103 = la mia alleanza. (Splendido anche che l'alleanza divina sia quanto 100 +1+1+1... Ma se si pensa che i 5 nomi di Romano Antonio Anna Paolo Torquato sono 334, in contenuto essenziale, e dunque uguali ad 1 +111+111+111, si capisce che i 5 nomi di Romano sono la mia alleanza. Tutte le 7 parole di Io stabilisco con voi la mia alleanza: valgono le 31 lettere che lavorano con 7 sabati di riposo, dopo ogni parola, per un totale di 38 cifre che fissano l'anno 38 della nascita di Romano Amodeo. Tutto il contenuto di questo stabilire divino vale 294, ed indicano RO nelle 29 decine e l'unità e trinità nelle 4 unità. 294 è tutto il lavoro 6 nel 100+100+100 del Piano trinitario di Dio. Poiché 381 (il nome e cognome totale di Romano) è il nome di Dio e dunque il riferimento ASSOLUTO ad ogni nome, ecco cosa ci mette, di reale, l'assoluto, nello stabilire questa alleanza: 381 -294 = 87, numero che mostra 7 giorni nel fronte e 40+40 nei due lati generatori del piano, in cui ogni 40 è 10 +(10+10+10), ossia l'unità e la Trinità espressa tramite i 10 comandamenti del Decalogo. Se ricordate, 87 era il valore essenziale di SEM +CAM +JAFET... che sono proprio i Figli di Noè con cui Dio Stabilisce questa alleanza. La parte residua del versetto 11 così descrive questa alleanza:

non sarà più distrutta alcuna carne dalle acque del diluvio, né più verrà il diluvio a guastare la terra.


104 Un esame veloce, solo per lettere e parole, mostrano 104 cifre, con 19 “riposi” e 85 lettere “al lavoro”. Sono i 19 secoli di riposo tra la venuta del Cristo nell'anno zero e quella del Padre del Figlio Romano, il 7-7-7 del secolo n. 19. 104 è la Creazione 100 +1+(1+1+1), del Piano 100 del Dio uno e trino. La sola parte, che termina con la virgola, e dice non sarà più distrutta alcuna carne dalle acque del

diluvio,

conta 10 parole, 10 “pause”, relative a 50 lettere e dunque a 60 cifre, uguali a tutto il divino lavoro volto al patto di non distruggere più alcuna carne attraverso le acque del diluvio. La seconda precisazione è né più verrà il diluvio a guastare la terra consta dunque di 44 cifre, 35 piene, di lavoro, e 9 di pause di riposo. Questa ultima precisazione a 44 cifre, precisa, riferite a Romano =22+22+22, i due soli che si sono incarnati sui 3 contenuti in Spirito santo in Romano. Pertanto il contenuto rivela che è Romano Antonio Anna Paolo Torquato la nuova alleanza, e che sono i dettagli della sua vita le stesse prescrizioni della nuova alleanza. Chiedo al Giudice se la Difesa riesce a far capire l'importanza di questa nuova alleanza fissata nel versetto 11 che sta alla base del ROMANO=66, ossia 6 volte il lavoro 11. GIUDICE: Per quanto questi segni siano insoliti, anzi “del tutto nuovi” nella loro formulazione, io chiamato al Giudizio riesco a coglierli nella loro trascendente importanza, che trascende il testo, lo trascende nel modo più pieno... anche se il senso del racconto reale e poi analogo. ACCUSA: Signor Giudice. Tutto si basa sui numeri e sulle parole... che il testo non contiene minimamente! DIFESA: Ma non è vero! Il libro 9 della GENESI, e il versetto 11 usano numeri, che sono accuratamente inseriti in tutta la Bibbia. 9 è il percorso intero di 1 nel 10, quando 1 occupa una delle 10 posizioni. Se la Bibbia indica il CAMMINO dell'Uomo, nella creazione di Dio, il libro 1 non a caso è chiamato GENESI, e non a caso racconta l'inizio 1 di questo cammino, nel libro 1, capitolo 1 e versetto 1. Che le parole siano esattamente le 9 di In principio Dio fece il cielo e la terra, non è scritto in numeri, ma le parole sono solo da contare. Se ogni volta nel libro 1, il numero dei capitoli e dei versetti descrivono in parole lo stesso contenuto numerico che è puntigliosamente scritto in ogni versetto, ecco che siamo di fronte non solo ad una narrazione a parole, ma anche a quella effettuata nei numeri che corrispondono a quelle parole. È la Bibbia stessa, per come è descritta a numeri e a parole a suggerire un approfondimento, nell'interpretazione di tutti i numeri corrispondenti alle singole parole. La Difesa non sta facendo nulla di “arbitrario”... ma sta solo approfondendo la conoscenza delle parole per numeri, visto che i versetti, nel loro numero, sono la quantificazione di tutte le parole. La difesa sta facendo notare che tutte le volte che abbiamo versetti numerati con 16 e con il 16 che considera il 16 in assoluto, si descrive qualcosa che ha attinenza con la R=16, quel Figlio ER di Giuda, figlio di Giacobbe, che “ c'era e non c'era”. C'era, in una Primogenitura insostituibile... che tuttavia poteva realmente essere sostituita solo dal Padre. E costui è proprio questo nostro IMPUTATO, Romano, che si afferma “esserci e non esserci”. Esserci con un PERSONAGGIO che non è un vero essere, ma solo un vuoto contenitore, reso vivente solo dalla VERA PRESENZA del VERO PADRE in lui. Pertanto se cercassimo in tutti i versetti – dico tutti! - della sacra Bibbia, numerati con il numero 16, avremmo la REALTA' del personaggio R Vuoto in se stesso. Se cercassimo in tutti i versetti 17 – tutti, dico TUTTI – avremmo dati relativi alla presenza anche di CHI lo vivifica. Ora è evidente che la narrazione di tutti questi versetti 16 e 17... tratta di tutto... ma ci sono quei numeri 16 e 17, scritti davanti a tutti essi, ad unificarne il contenuto, tanto da riportarlo a quella GENERALITA' che è posseduta dal solo numero, anche se poi le parole raccontano... di tutto. Poiché il difficile nella Bibbia, messi nei confronti di un testo assolutamente variegato, è quello di trarne la sintesi... essa è chiara e sta nei numeri. E non sono una nostra improvvisazione, ma una fissazione nel testo, che scavalca ogni lingua, scavalca ogni differente traduzione... ma non il contenuto essenziale, espresso sempre da quel numero. ACCUSA: Ma questa è solo una strana idea dell'Imputato!


105 DIFESA: Per niente! Anzi, tutte le volte che ci sono incertezze di numerazione, come ad esempio nei salmi, in cui il 21 è anche 22... non è assolutamente per un... VIZIO o DIFETTO. Infatti, laddove PADRE e FIGLIO sono la stessa cosa e il Padre (di Romano) è nato il 7-7-7... alla base del 7+7+7=21, ma Romano è il 22, ecco che il Salmo 21 che è anche il 22 è conferma – davvero trascendente – del fatto che il 21 è 22, di Padre e Figlio... sono lo stesso contenuto assoluto dato dal 22 che, messo in relazione ad 1 Figlio, portano il Padre ad essere uguale a 21 volte 1. 21/1 è un numero relativo ad 1 che, con 21+1=22 fissa il loro valore TOTALE e non più diviso in PADRE e FIGLIO. Non a caso i 4 Vangeli si completano con il Capitolo 21, chiamato EPILOGO, e che è 21 volte 1. Non a caso la fine del Mondo per i MAYA è al limite del 21 che coincide con il principio del 22. Vorrei ora proseguire la presentazione del libro 1 (GENESI) nel capitolo 9 (relativo a tutto il cammino) e nel versetto 13 che con 10 +3 fissa la MEDIAZIONE del DIO=26. Con coerenza a questo, troveremo la notizia di che cosa INTERMEDI il rapporto tra Dio e l'uomo.

GENESI 9, 13,

“Io pongo il mio ARCO nelle nubi, ed esso sarà un segno di alleanza fra me e la terra.”

Ecco il segno della MEDIAZIONE: l'ARCO. Ma è un A.R.- CO'... che indica un CON Amodeo Romano come il personaggio MEDIATORE. Notatelo bene! Mentre la salvezza è stata portata dall'ARCA, ora è l'ARCO il segno dell'alleanza. Questo è il segno: A.R.CO, laddove CO può stare anche per COMPANY, a dimensione di mondo... mentre in A.R.CA poteva stare non per COMPANY ma per CAMPANIA, il luogo in cui N (il numero) IA (10) CAMPA. Il segno della salvezza sarà l'Amodeo Romano che accompagnerà l'uomo nel travaglio finale... come quello proprio oggi ad un “MARCO TRAVAGLIO” che (proprio ai giorni nostri) è un vero TRAVAGLIO... per un 11 di troppo, che fanno dell'ARCO un MARCO. ACCUSA: Protesto per il coinvolgimento di personaggi estranei a questo processo! GIUDICE: Obiezione accolta. La Difesa eviti, per favore questi riferimenti. DIFESA: Va bene. Vorrei mettere in risalto lo strano fatto accaduto nei versetti dal 20 al 27, in cui i tre figli SEM, CAM e JAFET, sono al centro di uno strano SVESTIMENTO di Noè... una volta che eccedette nel bere vino e si ubriacò: Noè si mise a nudo. Il senso nemmeno tanto occulto è che il PADRE ben nascosto nel suo pudore, si svelò, si tolse i veli e si fece conoscere in tutto se stesso. Ebbene la storiella racconta che CAM, il figlio intermedio, divenne odioso al padre perché ne aveva non solo svelato la nudità, ma l'aveva perfino fatta oggetto di mostra ai fratelli. Qui è descritto quello che sta facendo Romano Amodeo, quando METTE A NUDO il Padre in se stesso, svelando il mistero dei numeri. Non solo li mostra, ma sembra quasi intento a suscitare l'ilarità generale, mostrando la NUDA VERITA' del padre celeste presente in lui. Ebbene... non piacque al Padre, che intendeva proteggere con PUDORE il suo arrivo sulla Terra... ed eliminò CAM dalle sue grazie... laddove il MEDIO CAM è il ME-DIO Cristo AM... AM o DEO gratias... ma – avendo perso il favore delle grazie di Dio – AM... DEO GRATIA senza GRATIAS... solo AMODEO. Ora il raccontino biblico è che, saputa la cosa gli altri due, SEM e JAFT, cercarono subito di NASCONDERE nuovamente la Verità del Padre. Ma se avanzavano verso di lui, portando un mantello con cui coprirlo, lo avrebbero SCOPERTO essi pure... nonostante la volontà di COPRIRLO.


106 Così camminarono verso di lui andando a ritroso, offrendogli la schiena e non gli occhi. Come raccontino... che cosa ciò nasconde... di veramente SIGNIFICATIVO? GIUDICE: Ce lo dica lei. DIFESA: Nasconde numeri da CAPOVOLGERE, dato che ogni persona è un NUMERO. Pertanto SEM, che è il numero 33... può benissimo capovolgersi e restare sempre LUI! Sempre la vita del Cristo, che discenderà da SEM. Invece JAFET, 39, deve rovesciarsi in 93, ossia 80 +13... in questo versetto 13. Ebbene 80 è il valore del nome FELITTO, mentre JA-FET è il Dio JA (Jahve), fatto dallo Spirito santo Φ (letto F in italiano) +ELI che s'incarnerà a F+ELI, a FELIT... Poiché sono SEM e JAFET che si rovesciano... SEM (= 33) + JAFET (= 39) sono un sommario 72 da rovesciarsi in 27... ad indicare i 27.000 giorni, in migliaia intere, che Dio avrà nel momento del Diluvio che dovrebbe ripetersi... e non si ripeterà... perché Dio offrirà in cambio la sua presenza sulla terra, pur di non eliminare quella di tutta la vita creata da lui nei suoi figli. CAM (= 15), che non si girerà davanti alla nudità del Padre, e poi sarà maledetto, indica che il 15 va considerato in questo stesso ordine. Sommando a questo punto 27 a 15, la somma è 42 e RISPETTERA' DIO, considerandolo nelle 42 cifre del suo nome segreto. Esse sono quelle di Romano Antonio Anna Paolo, Torquato Amodeo, nome segretissimo, perché le cifre sembrerebbero 36 (come il valore medio tra SEM e JAFET)... ma vanno anche aggiunti i 6 spazi vuoti collocati alla fine delle 6 parole. Ebbene queste 36 cifre che lavorano, in questo NOME SEGRETO, lavoreranno per 10 e saranno i 360 giorni che si aggiungeranno ai 27.000 SCOPERTI dai due figli che non hanno voluto fosse SCOPERTO il Padre. Infatti questo versetto 13, aggiunto al PIANO 100, se SCOPRISSE in 113 tutto questo segreto PROGETTO, SCOPRIREBBE il nome di Romano Amodeo (=113), oppure l'ultimo, Torquato (=113) che da solo, essendo l'ultimo... che è il vero primo, rappresenta suo nonno Torquato... una sola cosa col Figlio di suo Figlio. GIUDICE: Ci sono altri segni segreti? DIFESA: Sì, ed è quello che accade al numero 1. Esso è ottenuto dal rapporto di inversione che esiste tra un Nonno e suo Nipote. Quando noi diciamo che: 10 × 10^-1 = 1 noi mettiamo in relazione 10 volte 1 con 1/10 di 1... ed eliminiamo 1. Questo 1 è proprio nella condizione del Figlio primogenito di Giuda (figlio di Giacobbe), chiamato ER, da leggersi “è R.”... che muore e il suo livello intermedio è scavalcato da suo Padre che mette al mondo il figlio nominale del primogenito R. 10^+1 = 10 è il nonno 1 è il suo figlio R, “morto” 10^-1 = 1/10 è suo nipote che diventa suo Figlio. Sono le tre generazioni quando, moltiplicando i due inversi tra loro, del padre di i e del figlio di 1, con: nonno × nipote = 1 (padre putativo) 10^+1 × 10^-1 = 1 (mediatore) o anche 10 × 1/10 = 1 (mediatore) UN MEDIATORE PATERNO (in puro Spirito)... Uno che materialmente non c'è. Infatti in Romano Amodeo (=113): Torquato nonno × Torquato nipote = Luigi (=54=108/2) 113 × 113 = 1 piano (mediatore di ASSOLUTO=108) Il PIANO: Un PADRE MEDIATORE: Romano Amodeo a 2 dimensioni...113 e 113 nelle 2 dimensioni di suo PADRE = suo FIGLIO … un MEDIATORE che non c'entra:... assente come il Biblico “è R.” Ci sono molti SEGRETI da svelare, nella Bibbia, come le MALEDIZIONI.


107

GENESI 9, 25 Introduce la nascita di Dio il giorno 25 con una maledizione di Noè: “Sia maledetto Canaan!” è scritto al versetto 25 (giorno natale del Cristo di Dio). Intanto “C.-an-a-an” figura proprio riferirsi ad un Cristo di Dio Uno e Trino, in tre articoli “indeterminativi” scritti nella lingua del mondo e che non determinano quello che in verità puntualmente esprimono... un 30 cui si può dare il nome stesso di Noè, tanto che allora possa essere una “automaledizione”... di un certo Signor Non è. Questa Maledizione espressa in tre parole, vale: 27 (in “Sia”... ed è la morte di Dio nei 27.000 giorni in migliaia tonde) 85 (in “maledetto”... 85 =100 -15, ha in 15 il CAM maledetto, e tolto al PIANO 100) 30 (in Canaan... = Noè, è la terra di ALLAH, o BUDDA o ADAMO e altri). La somma dei tre contenuti è il 142... che SCOPRE il PIANO 100 relativo al 42 che sono le cifre del nome SEGRETO... scoperto come lo fu il NOE ubriaco che s'era messo a nudo. Ma NOE' è un DIO “bastian contrario”, che ora si oppone di persona alla distruzione del mondo, avallando il “NO E”, ossia quel NEGATIVO che il Serpente aveva cercato di eliminare, come se da -50 a 0 non ci fosse la crescita +50, del BENE. Con il “NON E'” che è confermato come BENE, si ripristina il BENE che esiste sempre, sia nel male, sia nel Bene. Pertanto una MALEDIZIONE dell' “E' NO!”, fatta da un assoluto “bastian contrario”'... è una larvata benedizione, che è messa a nudo in un Noè vinto da ebrezza e libero da ogni inibizione. Così si spiega anche il camminare al contrario, che sono chiamati a fare i figli dispari (il primo e il terzo, che vanno in modo sinistro a sinistra), per non vedere una verità messa a nudo, vista invece dal figlio pari, che avanza in modo destro verso destra.

GENESI 9, 27.

“Dio dilati Jafet” vale essenzialmente un 26 +51 +39 = 116... ed ecco apparire R=16, nel PIANO 100 di Dio. Difatti JAFET sarà oracolo del JA-FET, il Dio AM incarnatosi LI' a FE(li)T, Felitto. Come Gesù vale nei 33 anni della sua vita, così Romano vale anche il 27, numero di questo versetto... in cui la sua vita sarà DILATATA da 16 al 116 di questa esclamazione... ma anche nel 25 dilatato a 27.000, nel numero intero delle migliaia di Giorni. GIUDICE: La Difesa cita sempre questo numero intero nelle migliaia, nelle 27 migliaia... ma tutti i giorni non sarebbero 27.360? DIFESA: Certo. Ma se osserviamo come unitarie solo le migliaia, in 27... e rotti migliaia, sono intere solo le 27 mila, “rotti” esclusi. Ma c'è anche una ragione più VERA e PROFONDA. Il tempo avanza in linea, ma il volume non ha solo la linea della lunghezza, ma anche la dimensione della sezione reale del fronte. 360° sono la sezione reale, data da due angoli piatti di 180 gradi ciascuno. Questi 360 sono SPAZIO, pura area collocata alla fine dei 27.000 giorni di puro tempo. Il tutto, però, è sempre rappresentato dalla somma dello Spazio e del Tempo... e ciò perché nella realtà delle cose noi le abbiamo REALI solo se hanno un volume. Una pura linea è una delle tre dimensioni del volume e di per se stessa non ha alcun volume. Ecco, quando consideriamo intero il 27, in 27.000 giorni, noi calcoliamo solo il puro parametro di tutto il tempo in linea. Solo i “rotti” di 1.000 sono nella sezione perché quella massima è di 360 gradi che, se fossero di più, farebbero scattare di un +1 il parametro unitario del tempo. GIUDICE: Non capisco. Il parametro unitario del tempo è dato da un anno di 365 giorni e non 360. Pertanto avremmo un anno in più ogni volta che si superassero i 365 giorni, 6 ore, 9 primi, 9 secondi e 54/100 di secondi che sono 1 anno siderale. DIFESA: Un Anno aggiunge a 360 la quantità di 7+7+7, calcolata in ¼ di presenza. 21/4 = 5,25 sono i 5 giorni e 6 ore aggiunti a 360. Ora è evidente che questa è una quantificazione RELATIVA alla Divina costruzione in 7 giorni sulle tre linee simultanee


108 dello spazio... il che porta ad un totale nelle 4 dimensioni della realtà che sono unitarie solo nel tempo ¼ della presenza. Infatti le 4 dimensioni sono xyzt e il tempo t p una sola su tutte e 4, ossia ¼ delle 4. Poste dunque le 4 dimensioni nella quantità del 21 che somma i tre lati 7, nei 7 giorni divini... questi 21 sono l'avanzamento reale della sezione 360. Un anno, esso pure, ha 360 quantità nella sezione e 5 giorni e 6 ore nella linea del flusso, tanto che un anno siderale, contato in 365 giorni è 6 ore, è già un blocco in movimento, per un tempo della durata di 5,25 giorni. Per questo 360 è il fronte massimo, dato da un anno siderale meno 5,25 giorni che, per il III principio della dinamica, azione e reazione, noi li vediamo IN PIU'. A riprova, il doppio di 5,25 è 10,5, e la sottrazione al 31 dicembre di 10 giorni e rotti porta al 21 dicembre la FINE del TEMPO. Al 360 -5,25 e non al 360 +5,25 che porterebbe la fine dell'anno al 31 dicembre. Se al 21 dicembre aggiungiamo 5,25 giorni, arriviamo al 26... che è la pienezza di Dio. Sono riuscito a spiegarmi? GIUDICE: Ho capito che anche un anno mostra dati relativi al volume, per una sezione di 360 gradi e 5,25 giorni che vediamo in più... perché sarebbero in meno... ma noi vediamo sempre il positivo, quando la verità è negativa. E' così? Ho capito? DIFESA: Sì, questa è la spiegazione sulla dinamica del tempo, smascherata da Amodeo. Ma Dio Padre, come il Padre NOE', quando appare NUDO nella sua verità... non è contento! Dio Padre deve restare NASCOSTO... e maledice Romano, col risultato di renderlo INCREDIBILE all'intelligenza di tutti. La Difesa le ha svelato quanto è NASCOSTO, ma lei, Signor Giudice, lo crede vero? In tutta fede, mi risponda! GIUDICE: Mi sembra poco credibile, per quanto possa apparire credibile! DIFESA: Debbo confessarle che anche io, chiamato a difendere l'Imputato, sono diviso in due: da una parte la ragione mi porta a credere, quando la verità è messa ai ferri corti, ma dall'altra mi sento portato a fare come SEM e JAFET: a non volere vedere NUDO il Padre... e allora faccio anche io un bel capovolgimento, di tutte queste verità... e non riesco a crederle! Capita anche a me... il Difensore! Capisco le difficoltà che fa l'Accusa, ad ammettere quello che io ammetto... ma a cui poi io stesso non credo. GIUDICE: Avvocato, io la richiamo al suo compito. Lei si comporta come il difensore di un innocente, che tutti credono assassino... e lei pure! Lei è libero nel suo libero arbitrio, ma il compito di difensore che ha assunto, deve partire dalla convinzione dell'innocenza. Dovremmo farlo noi tutti! Un imputato dovrebbe sempre essere considerato INNOCENTE, finché non fosse PROVATA la sua colpa. Come fa ad essere GIUSTO, se lei per primo... non crede alle cose che poi pretende di dimostrar vere? DIFESA: Sì, lo so. Ma credo che questo accada proprio per la MALEDIZIONE che il Padre Noè diede a CAM... che lo aveva VISTO NUDO e... lo mostrava nudo! Una NUDA VERITA' non è del tutto gradita al Dio che è autore della DIVINA COMMEDIA, ma la conforma come una TRAGEDIA. Salta su Romano Amodeo a dire che non è Tragedia, ma COMMEDIA ed è naturale che il DIO NASCOSTO... frema di pudore, una volta che appare nella sua NUDA verità. GIUDICE: Secondo lei, il Dio in Romano Amodeo non vuole essere scoperto? DIFESA: Di certo è evidentissimo! Ma dirò di più: vuole essere però MORTIFICATO... e allora si mostra NUDO e tutti ridono! Lo deridono! Proprio come fece CAM.


109 Infatti non fu qualcuno a denudare Noè. Ma... si ubriacò e... perduto per l'ebrezza tutto il suo RITEGNO, non ebbe vergogna... comportandosi come ADAMO ed EVA prima di cadere nel peccato originale. Si coprirono solo quando caddero nel peccato. Pertanto il Noè che sembra cadere ubriaco, è solo un Peccatore che perde i freni inibitori derivanti dal suo peccato... e non si vergogna più di se stesso. Perché mai DIO DOVREBBE aver pudore di se stesso? Ma il Dio sceso tra noi... ha assunto il peccato. Libero da esso MOSTRA LA SUA VERITA', si mette a nudo. Sono gli altri nel torto... quando ne ridono, quando deridono Amodeo, perché il Dio in lui si METTE A NUDO. Sono tanto nel torto che devono mettesi a camminare a rovescio, per non vederlo e non ridere. Fanno così tutti coloro che evitano di dare ascolto alle verità messe a Nudo da Amodeo e si comportano con lui come se non avesse quelle strane idee. Ma c'è un disegno sotto tutto ciò, ed è bellissimo. Dio vuole farsi mortificare da tutti... per farsi poi AMARE da tutti. Gesù lo disse: “ama di più colui a cui più e perdonato”... e così Dio ha costretto i due ultimi Papi a trascurarlo fino al punto da accettare la sua morte... come se niente fosse, pur di non aprire proprio a lui le porte del Vaticano! Quando assunse la veste del Figlio fece altrettanto: si fece uccidere da Caifa, ma solo rinnegare da Pietro. Caifa lo amerà più di Pietro, perché a lui sarà perdonato molto di più. Allo stesso modo, Giuda lo amerà più di Pietro, per averlo rinnegato fino a farlo condannare a morte. Chi oggi sembra un traditore... che tutti van condannando con un “porco Giuda!” sarà chi amerà di più Gesù, perché non saprà cosa poter fare... per farsi perdonare da chi gli ha perdonato tutto. GIUDICE: Ho capito. Vada avanti con la Bibbia. DIFESA: Vorrei ora affrontare il versetto 28, che definisce la creazione in 7 giorni, ma nella realtà piena una e trina, definitiva. La troveremo descritta nel contenuto del versetto 28.

GENESI 9, 28 è il penultimo versetto del capitolo (2+2+2) +1, che definisce in (7+7+7) +7 nei primi tre 7 il Padre di Romano, e nel 4° 7 il suo figlio stesso 47, stesso AMODEO=47. Risulta dal testo:

“Noè visse, dopo il diluvio, trecentocinquanta anni.”

30 +68 +44 +19 +84 +180 +34 = 459. 459 è il soggetto 41, che si muove di 459 nel 500 che è il piano relativo alla mano assoluta 100, nelle 5 dita di Dio. Questo soggetto 41, del moto intero della vita fino alla morte è 1 +[10 +(10+10+10)], è il Dio 1, sommato all'Unità e Trinità espressa nella sua Legge 10, del Decalogo. Volendo capire “il senso” di questa frase, quello ASSOLUTO, dobbiamo riscontrarla con il numero 381 che è il nome relativo assunto dal Dio ASSOLUTO. Il 459 sopravanza di 78 l'Assoluto, il che è impossibile e va certamente rovesciato... come i due figli Sem e Jafet si rovesciarono, per non scoprire quanto fosse SUPERIORE a loro due figli... il PADRE. Ma se si rovescia la VERITA', essa non è messa a nudo, e non trapelano i 78 anni esatti vissuti da Noè dopo il Diluvio, che pose il nuovo punto ZERO del nuovo cammino del mondo... nel secondo nome ANTONIO=78, rappresentante del Duo Divino (quell'Antonio secondo a Cesare, che prenderà le sue parti e sarà tratto – morto – dall'Egitto, come l'EMANUELE che doveva essere “tratto dall'Egitto, come Figlio... che però vale solo 68 in EMANUELE... e con EMANUELE 10... ecco ANTONIO!) Questo è messo a nudo, riscontrando il contenuto del versetto 28, nei suoi nomi, con il nome di Dio: un EMANUELE che vale 10... e ha il nome ANTONIO di un Secondo a Cesare, mai divenuto primo, ma che vale 10 +EMANUELE. E resta il nome secondo al Cesare Romano, che mai diventa primo. Ci sono due virgole nel versetto 28, che disarticolano tre concetti: Noè visse, (30 +68 = 98, ossia tutto il DUO paterno in cammino nel piano 100) dopo il diluvio, (44 +19 +84 = 147, c'è 47=AMODEO, dopo il diluvio, nel piano 100 fatto dal Dio che opera coi 10 comandamenti del Decalogo) trecentocinquanta anni essenzialmente sono 180 +34 = 214, il che (posto 10 il Dio del Decalogo) rivela l'essenziale 7+7+7 del Padre di Romano, nato 7-7-7, nella tridimensionale trina creazione fatta dal 4, nelle quattro unità date dal Dio Uno e Trino. Come già anticipato dal numero 28 del versetto, che definisce 7+7+7 e 7, tutto il testo, avente il contenuto della totale


110 quantificazione della vita, la quantifica in relazione al duo paterno, alla famiglia Amodeo e al Padre (LUIGI=54) Uno con il Figlio (FIGLIO=54), tanto che LUIGI e FIGLIO, sommati assieme, sono 54+54 = 108 = ASSOLUTO. Che poi FIGLIO (=54) attenga sia ad AMODEO LUIGI sia ad AMODEO ROMANO, ma anche al FIGLIO della MADONNA, abbiamo che LUIGI e FIGIO sono 54, mentre AMODEO ROMANO è AMON RA =54, e il FIGLIO (=54) lo è della MADONNA (=54). Questa è la VERITA' messa a nudo che il DIO NASCOSTO non vuole sia messa a nudo, e rende il nostro imputato un apparente EMPIO, carico di una apparente maledizione divina che fa di lui un reietto, il castigato da Dio di cui parlò Il Profeta Isaia, accennando sia al FIGLIO, sia al PADRE. ACCUSA: Protesto... ma sembra inutile, la Difesa seguita a ciurlare nel manico! DIFESA: Oh, nessuno tema! Per quante dimostrazioni la difesa porterà... Dio desidera restare oscuro, e non d'essere messo a nudo. Pertanto purtroppo la nostra difesa non riuscirà a convincere nessuno. Ma vorrei proseguire. RO è il FINE, essendo la fine del termine NUMERO che ne fa un NUME... Qui è un NUME messo a nudo con il nome RO, primo ed essenziale dualismo del nome ROMANO=66. Questo dualismo vale 22, come il valore medio delle tre sillabe RO MA NO, che mettono a nudo un celato RO AM e ON... Oltre al NUME di RO, c'è anche il nume AM (in Giudea e nell'inglese del mondo d'oggi, che lo significa IO SONO, ossia il Giudaico Jahve) e quel nume ON ( che è il fine ON=SU di GESU'), che al diritto e il nume NO che è il fine di RomaNO ed è il principio NO di Noè). Ebbene tutta questa simbologia è nascosta nel versetto 29=RO, ed ora l'evidenzierò

GENESI 9, 29 infatti, definisce l'interezza della vita di Noè, e poi esprime la sua fine:

“L'intera vita di Noè fu di novecentocinquanta anni, poi egli morì”.

“L'intera vita di Noè fu di novecentocinquanta anni, vale 10 +61 +48 +13 +30 +26 +13 +190 +34 = 425 nel versetto fino alla virgola, che fissa la lunghezza della vita, con 9 parole e 42 lettere. 425 parte dal 25 della nascita divina a Natale e completa l'Unità e la Trinità del Piano 100, fatto dal Dio che comanda con le 10 leggi del Decalogo. Le 42 lettere esprimono le 42 cifre del nome segreto di Dio. Le 9 parole esprimono tutto il trinitario percorso nel 10 dato da 3+3+3.

poi egli morì vale 36 +31 +49 = 541 e definisce l'unità nel 54 (divino, a dimensione 10) di Amodeo LUIGI e FIGLIO... ma anche quello della MADONNA Sono 3 parole che portano al ritorno in cielo della Trinità, mentre le 11 lettere al lavoro e le tre nella loro pausa del Sabato precisano che si tratta del ritorno in cielo di un DUO PATERNO, che crea con 11+3=14 giorni di lavoro e di pausa, un 7+7 realizzato da due 7, esprimendo la Creazione come l'opera di un Duo Paterno.

Novecentocinquanta vale 190, quando la vita di Noè è messa a nudo in tutto il moto 10 che porta ai 19 secoli dopo Cristo nato. Nel mille e novecentocinquanta Romano, nato nel 38, aveva i 12 anni in cui Gesù abbandonò per la prima volta la sua casa del padre terreno, per occuparsi del PADRE CELESTE... e fu trovato nel tempio, tra i Dottori.

Pertanto l'intera vita (= 10 +61 +48) è GESU=48, ma quando è L (10, Dio) ed intera (=61, ossia 1+20+20+20) allora vale quanto il totale e trino 119, di un Divino (=decuplo) 11 (duo paterno) che è presente e potente nella Trinità della Trinità data da 3+3+3. Per riferire questi nomi, presenti nel versetto 29=RO, proprio al NUME RO, ossia al DIO in persona, in tutto il suo nome e cognome, che in essenza vale 381, basta riferire il contenuto 541 del versetto al contenuto 381. 541 esubera di 160 rispetto al nome segreto di Dio, è un numero superiore a quello di Dio e che andrebbe rovesciato... come fecero SET e JAFET... che non vollero mettere a nudo la VERITA' del Padre. Ma qui il Padre di cui si parla è il bastian contrario di un Noè che “E' NO!” Allora, con buona probabilità, 160 è la VERA durata della vita di Noè.


111 160 anni di vita, riscontrati con 381, mostrano che manca un 221, ossia UNO che sia, divinamente (nel valore 10) un 22. Tutto questo ha messo a nudo interamente il nume RO, nel versetto 29=RO... ma IDDIO vuole restar coperto, pudicamente, e non permetterà che queste verità siano credute. GIUDICE: In verità, da questa rilettura della Bibbia, ne esce una rivelazione che sembra a tutti incredibile. DIFESA: Ciò è come il testo riferì alle nudità di Noè! Maledetto CAM che non solo l'aveva messo a nudo... ma incitava i fratelli alla derisione del padre che – preso dall'ebrezza – s'era disinibito! Ora noi tutti lo sappiamo BENE: Il PADRE è disinibito! Lo è perché è ASSOLUTO e non accetta inibizione alcuna! Ma... se scende in un mondo in cui tutti sono INIBITI, dal peccato originale derivante dalla distinzione del MALE... laddove tutto è BENE... e gli uomini nascosero il loro sesso, per una insorta vergogna... DIO DEVE AVERE PUDORE, è costretto allo stesso peccato... per essere uguale, completamente uguale all'uomo, e condividere realmente il suo peccato. Per cui quando il versetto, che usa le parole di l'intera vita, la riferisce al NUOVO ADAMO che è Noè, mentre il termine vita .annunzia quella del GESU che la vale, l'intera vita preannuncia il Dio 11, che vale tre volte nel suo 3, ed è ROMANO questo 11, nel lavoro di 6 giorni, che porta al suo 66. Ma la Difesa potrà dirlo all'infinito... e non sarà creduta. Questo processo, per adesso, è senza alcuna speranza di mettere a nudo la verità... perché Dio non lo

vuole!

ACCUSA: Perché allora dobbiamo stare qui a perdere tempo? Se la stessa Difesa annuncia un esito nefasto per l'imputato... facciamo miglior uso del nostro tempo! DIFESA: Oh, la questione non è tanto semplice... perché è CONTROVERSA! Noè non può patire INIBIZIONI di sorta! Non può alla lunga condividere l'atteggiamento umano, della vergogna del sesso venuta dopo aver mangiato della famosa mela della conoscenza del bene e del male, nel giardino dell'Eden. Alla fine... si metterà a nudo! E lo sta facendo già ora, già ora essendo SENZA RITEGNO. Lo sta facendo per MORTIFICARE chi, a causa di un RITEGNO derivato dal peccato originale, condannerà nuovamente il Padre... della stessa EMPIETA' che fu condannata nel FIGLIO. Solo chi annovererà una colpa così grande verso il Padre avrà il massimo del perdono divino ed amerà di più Dio, essendo stato chi più sarà stato perdonato. Se DIO non si smascherasse, in questa Difesa di lui che sta ne facendo la Difesa, non sarebbero messe in campo TUTTE LE POSSIBILI RAGIONI PER CREDERGLI... e – di fronte ad un atto così probatorio – ciascuno avrà avuto il massimo della colpa per non aver creduto... oltre ogni possibile ragione. GIUDICE: Il Piano di Dio sembra essere veramente manifesto: vuole offrire tutte le possibili ragioni per credergli... costringendoci a non credere, per il puro giudizio gratuito di una creduta impossibilità di tutto questo. Specialmente io – il Giudice – credo che sarò sottoposto a questo pericolo: di mettere a duro confronto la ragione di una Fede, sulla base del puro pregiudizio dell'assoluta mancanza della possibilità di quella fede. Cercherà di fare il possibile per non essere vittima di preconcetti. Vada avanti, Difensore! DIFESA: Intendo ora esaminare ora un nuovo capitolo, assai importante, perché ha proprio lo stesso numero 10 dei 10 ordini del Decalogo. Per come la Difesa ha sempre sostenuto, qui si concluderà un ciclo della storia, in quanto 10 fissa la sua intera unità.

GENESI 10 Tratta del piano completo e ben definito riguardante i tre figli di Noè. Abbiamo una grande quantità di nomi che valgono solo per il numero che gli corrisponde.


112 Sarebbe troppo lungo ricavare indicazioni, per cui io passo decisamente al versetto 16, perché mette in relazione questo ciclo completo alla R=16, della realtà Una e Trina del piano 4×4 riguardante Romano...

GENESI 10, 16. Si tratta di un versetto brevissimo, che usa in tutto 7 parole, separate 3 a 4 da una virgola, per un totale di 10 +18 lettere di lavoro, in 18 cifre, di lavoro e riposo. Il testo è:

“e il GEBUSEO, l'AMORREO il GERGESEO.”

Nelle tre parole del testo, abbiamo in comune l'EO finale di Amodeo, alluso dal GEBUSEO alludente a GESU, dall'AMORREO allusivo proprio all'AMODEO (per la RR=D di Dio) e l'ultimo allusivo ad ER-GESU-AMODEO. GEBUSEO è 68. Anagrammabile in GESU' B-EO, è 48 in Gesù e +20 in B(=2) +EO(=18=T, la croce). Rimandano ai 2 +GESU'... tutti e 3 nella croce a forma di T. AMORREO è 75. Sono tutto il trinitario nascere il giorno 25, dato dal 25+25+25 GERGESEO è 75 … che si presenta riferito a 2 popoli. EO +EO +EO è 18+18+18, ossia è la TTT del calvario dei popoli. Ora AMORREO e AMODEO son diversi solo perché il duo, dato da RR, presente in uno è sostituito dalla sola D (dell'unico Dio). Ma si tratta del Dio RR, del comune AMO che hanno. Pertanto, come dovuto dal capitolo 10 che fissa il ciclo e dal versetto 16, che fissa la R, i tre popoli fissano il comune fine EO, triplice nella realtà del Calvario, là dove, in località detta CRANIO un finale IO italiano, dio nel Numero, sarebbe stato il seguito del Cristo in RA (Romano Amodeo. Mi limiterei ora a fissare il ciclo relativo al versetto 22, perché 22 è l'unità della trinità 22+22+22 equivalente a ROMANO=66.

GENESI 10, 22. Queste sono le parole del testo:

“I figli di SEM: ELAM, ASSUR, ARFAKHSHAD, LUD e ARAM”.

Non occorre molta fantasia per vedere come tutto il versetto conduca proprio ad ARAM, che indica AR-AM, l'Amodeo Romano come il Dio AM=Jahve= IO SONO alla dimensione dell'intero mondo dei nostri giorni che traduce in AM il verbo SON... con il Figlio SON (in inglese) che corrisponde in essenza ad un IO SONO, italiano. Ma anche cominciando, si parte dal primogenito ELAM che è EL-AM, Dio in EL e nella stessa AM con cui finisce il versetto 22... che impersona Romano Amodeo. Il secondo, ASSUR, è in figura dell'AB-R.AMO che parte da UR, nella A (di un Amodeo e di un Abramo) SS. in UR (primo nome dato a Dio). Per converso, l'invero di ASSUR è RUSSA e rimanda al cognome della Nonna materna di Romano: Maria Teresa RUSSO, per la precisione... che sarà coinvolta con Fatima, essendo SUA la conversione della RUSSIA che porta ad AISSUR come al secondo figlio ASSUR del SEM da cui discenderà Gesù. AR e rotti (il terzo) è in Figura di Amodeo Romano nel suo principio binario. Il quarto, LUD, è il meno riconoscibile, essendo in figura dell'Ultimo Dio. I figli di SEM sono una espressione ben definita, da due punti. Riguardano le 4 parole di un Dio Uno e Trino, per 11 lettere al lavoro, e 4 di riposo, per totali 15 cifre. Evidenziano con il lavoro uguale ad 11 il Dio binario, che s'incarnerà in Romano Amodeo. Il totale strutturale delle 4 parole sono 9 +41 +13 +33 = 96... ed è esattamente il cammino di 1+3 nel piano 100 del Dio del Decalogo. Come tutto il versetto conduce ad ARAM, conducendo ad Amodeo Romano, la sintesi espressa porta al termine SEM = 33, alla vita divina di Gesù Cristo. Ora, tenendo conto che la vita intera di Romano sarà in migliaia intere data da 27, cercheremo di vedere se questo è il contenuto del versetto 27, che fissa il 10 del capitolo in lunghezza 10, per un volume trinitario dato da 1.000.

GENESI 10, 27. Anche il versetto 27 è brevissimo, fatto di sole 3 parole, di 7 +4 +5 =16 lettere al lavoro, quelle di una R che lavora.

“Hadoram Uzal Dikla!”

Già il suono straordinariamente allude ad un “Adoriamo AM il Dio Finale (UZ-AL) di Cristo là.” Per controllare il senso vero espresso nei numeri, questa trinità “adorante” riguarda i numeri:


113 54 in Hadoram, è il 27+27 che porta al termine FIGLIO=Amon RA (Amodeo Romano), alluso dalla fine RAM indicante un R. AM di quanto HA D'OR AM, ha un AM che è d'oro... ma laddove Adoram... ostia divina, adoram ostia d'amor... 51 in Uzal, è 27 +24 (tutte le ore di un giorno successivo), è un finale AL (Dio) che da U va a Z, andando dall'ultima vocale all'ultima lettera. 27 in Dikla, è 27 in se stesso ed allude al Dio Cristo LA', che è AL C. ID (che è identico al Cristo) Insomma abbiamo 24 +[27 +(27+27+27)], ossia il GIORNO dell'unità e trinità poggiata sulle 27 complete migliaia di vita che Dio Uno e Trino passerà sulla Terra prima di ascendere in cielo all'inizio del 22 dicembre 2012. In nessun modo potrebbe esser frutto di una pura combinazione che nel versetto 27 ci siano quattro 27, aggiunti ad un 6 +(6+6+6) giorni (uni e trini) di lavoro compiuto dal Dio Uno e Trino. E questo proprio nel capitolo 10 che rispetta la legge del Decalogo ebraico. In nessun modo, considerando una vita di 27.360 giorni in cui il 360 mancante al 27.000 è ottenibile da 10 volte 24, ossia 240, se gli si aggiunge l'esatto contenuto 120 di una pura mediazione del 240. Dica, dica, Signor Giudice, potrebbe mai essere un caso? GIUDICE: In verità appare assolutamente improbabile! Ci sono troppe necessità ad essere tutte confermate... Eppure tutto ciò sembra IMPOSSIBILE! DIFESA: Ma le cose dovrebbero apparire ancora più DEVINITE nel capitolo 11 della Genesi, che fissa il 10 riferendolo all'1 dell'unità di Dio. Pertanto la Difesa si accinge a farlo vedere.

GENESI 11.

Determinante è tutto il lavoro compiuto in 7 giorni dall'uomo, nella pianura del paese di SENNAAR (come scritto nel versetto 2, ad alludere una opera di A.R. ardita ed avente senno: raggiungere il Cielo con una TORRE (To! Il RE R. è nel versetto 1+3).

GENESI 11, 6. Ci si riferisce a Babele. In GENESI 11, 6 (tutto il lavoro nel ciclo 10 interamente definito è riconosciuto fattibile) Dio infatti commenta: “e ora non sarà loro impossibile tutto ciò che hanno meditato di fare...” Così, nella conclusione del 7 che comprende il suo giorno, Dio decide: “confondiamo laggiù la loro lingua, così che non comprendano più la lingua l'uno dell'altro.”

GENESI 11, 9. Il 9 afferma esattamente:

“Per questo si chiamò BABEL, perché là Jahve confuse la lingua di tutta la terra e Jahve li disperse sulla faccia di tutta la terra.”

Ora spero che si voglia capire come, ogni volta che il testo biblico parla di tutta la TERRA sta parlando del Dio Uno e Trino incarnatosi nel TER Romano in R.A.. Questo versetto 3+3+3, denominando BABEL quanto relativo ad EL, allude al BABBO italiano, nel suo puro principio trinitario BAB... ed è lo stesso ABBA' cui si rivolgeva Gesù. La LINGUA è 58, e, con GESU' come la PAROLA, GESU' che vale 48, la LINGUA, che USA la parola... aggiunge 10 a GESU, per formare la LINGUA. TERRA vale 56, due in meno di LINGUA perché il TER-R.A. Anche se ente Trino, si incarnerà in due che si metteranno per traverso, a ridurre a 56 il flusso assoluto del concetto LINGUA. CONFUSIONE DELLA LINGUA è 108 +30 +58 nel loro totale 196, che mostra il TUTTO nel suo complesso PIANO da -100 a +100, cui è però sottratta la realtà 1+3 della divina comprensione. TORRE è il RE RO in Croce. Per questo la TORRE poteva giungere in cielo. TORRE DI BABEL diventa 68 +13 +20 = 101, ossia tutto il ciclo di 10, dato da 10/10 +10×10.


114 Insomma con il versetto 3+3+3, nel capitoli 11, abbiamo il massimo intervento di Dio per confondere chi potrebbe capire, troppo presto, qual sia il disegno, nella sua DIVINA COMMEDIA. Esso deve apparire una TRAGEDIA... tanto da provocare un immenso sospiro di sollievo quando tutti sapranno il vero. Io vorrei chiedere al Giudice: “Si capisce che IL MASSIMO, nella Bibbia, sarebbe la COMPRENSIONE DIRETTA della parola divina

nudo?

messa a

Si capisce come il Padre Noè non debba essere messo a nudo? Si capisce come la confusione della lingua non sia un fatto antico, ma una condizione che riguarda ogni uomo, quando non è portato a capire la vera verità descritta dai numeri, quando sono trasformate in parole? GIUDICE: In verità questo intervento, la cui necessità è restata sempre una questione oscura, per tutti gli studiosi biblici, si spiega bene se messa in relazione ad un Noè che non deve apparire nella sua verità nuda e cruda, e maledice chi capisce la verità nascosta nel linguaggio. DIFESA: La verità che, in ultima analisi, sta nella organizzazione cerebrale con la quale ogni cervello concepisce sapientemente un concetto e, col le giuste parole fornisce un codice interpretativo che è perfetto... ma ancora non deve essere svelato altrimenti l'uomo arriva in cielo! Ma oggi, che siamo nell'imminenza che l'uomo ci arrivi realmente, avendo costruito una tale Babele di idee le più contraddittorie possibili, e che è imminente l'Apocalisse, il Dio sceso sulla terra è lui a costruire questa torre, quando, attraverso Romano Amodeo, dà a tutti gli uomini la via per arrivare al cielo della struttura ideale, di tutte le cose, fornita attraverso le lingue italiana, per l'essenza, ed inglese, per l'assetto gerarchico. GIUDICE: Perché fa questa distinzione? DIFESA: Basta osservare la parola SON, che in Italiano rivela l'essenza di un io sono, mentre in Inglese, mostra lo STATO FILIALE, di Gesù, figlio del Dio dell'Essere. Ma anche FATHER rivela l'assetto della funzione paterna, mentre lo stesso termine, capito usando la lingua italiana, mostra come il FATHER sia chi FA the R, e rivela l'essenza FATTRICE del Creatore, quando GENERA “il” Romano. Ebbene, proprio in relazione a questa generazione avvenuta il giorno 25, sia nel padre, sia nel Figlio, perché il Natale del Figlio fu collocato nella celebrazione del Padre suo, il RA Romano chiamato SOL INVICTUS, vorrei far verificare come questa NATALITA' divina sia presente nel versetto 25 del capitolo 11 che definisce tutto il 10 in assoluto. .

GENESI 11, 25. Abbiamo 7 parole, ad indicare tutta la creazione, per un totale di 37 lettere al lavoro e 7 in riposo... dunque 44 cifre, che rivelano i DUE 22 facenti parte della trinità 22+22+22 insita nel nome ROMANO. Quando poi le 37 lettere divinamente lavorano un 10, assumono il numero 47 di AMODEO. Questo è il testo completo del versetto 5×5, che “pianifica” il lavoro delle due mani a 5 dita, di Dio:

“NAKHOR visse ventinove anni e generò TERAKH”

Colui cui tende tutto il versetto è TERAKH, il padre di Abramo. Anche il Padre Abramo ha la sua funzione paterna espressa da suo Padre, ed allora è un TE-R.A-CH, ossia una persona (TE) che si chiama Romano Amodeo, ed è CH (Cristo Gesù). Abramo, viene AB (il “DA Romano”) R.AMO (proprio Romano Amodeo), e viene DA Terach... che è R.A. e Gesù Cristo. Ma qui c'è il Padre del Padre di Abramo, assieme a suo Padre.

NAKHOR è il Padre di TERAKH, e viene a sua volta da NA (Napoli)-CH (=Cristo)=OR, ossia quanto si imposta su

RO e, per il III Principio di Azione e Reazione, è visto nel contrario suo dato da OR. Poiché il 25 è il luogo di una generazione, ecco che nel testo si racconta che generò TERACH. Che ha prodotto la confusione di Babele, in relazione a questo generò? GENE-RO smaschera il GENE di RO TERAKH.


115

Ventinove nasconde lo stesso RO = 29 Quando i 29 sono anni e sono ANNA è... Dio è (poiché Anna=26=Dio)

Tutto questo se Dio non avesse confuso il linguaggio a Babele. Non ha però confuso i numeri, e ventinove indica RO, nel mentre le lettere al lavoro e le pause alla fine di ogni parola, come già fatto notare, rimandano a Romano Amodeo. e generò TERAKH smaschera che chi è generato: è RO, GENE di te: R.A. CH (Cristo Gesù). Interessantissimo a questo punto del capitolo 11 dell'unità assoluta del ciclo 10, dev'essere il versetto 26, che fissa in assoluto il ciclo del mediatore a 5 dita, con un 5/5 +5×5 =26... che è un 26 uguale al termine DIO e ANNA, terzo nome di Romano.

GENESI 11, 26. Questo è il testo completo:

“TERAKH visse settant'anni e generò ABRAMO, NAKHOR e HARAN.”

Quando un padre genera tre figli maschi... è il massimo, che ricicla Adamo dei suoi tre figli e Noè nei suoi tre figli. 70, il numero degli anni (che si riferiscono ad Anna=Romano), impersona tutto il moto creativo divino, in 7 giorni fatti di decine di giorni. Come al solito, anche qui i tre figli sono il tutt'uno d'una generazione Una e Trina. Infatti il Primo viene da R.AMO, il secondo rappresenta OR il RO generato nel NApoletano, e il terzo HA un nuovo A.R.A. un A.R. in R.A, bilaterale come ARA, un altare Romano. ABRAMO + NAKHOR + HARAN sono 44 +53 +38, la cui somma è 135, il che evidenzia il PIANO 100 di Dio è i 70/2 relativi alla mediazione dei 70 anni di vita del PADRE TERAKH. Girato il 135 nel 153 ecco la pesca miracolosa di Gesù, con la quale si tocca il culmine dei 4 Vangeli, nel capitoli 21 di San Giovanni chiamato “Epilogo”. Si noti come il terzo Figlio HARAN vale un nativo 38 in quel HA R.A....Nume RO. In tal modo il giorno e il mense della nascita è precisato nel ciclo 25 -1 dell'unità descritta nel versetto 26, e l'anno nel 38 dell'ultimo nome HARAN, tanto che con 25-1-38 è descritta in pieno (in un trio di fratelli) la nascita del Dio Uno e Trino in Romano Amodeo, nato il 25 gennaio del 38. Manca l'indicazione del secolo? No. Se aggiungiamo TERAKH, che vale 51, abbiamo il riferimento proprio degli anni CENTO (=51). Aggiungendo anche TERAKH al 135 dei tre nomi abbiamo 186. Per capire il senso di questi nomi, il metodo è sempre quello di riscontrare la loro somma, data qui da 186, con il 381 del nome segreto di Dio, che vale in assoluto. 195 è quanto manca a questa famiglia, ossia è tutto il percorso delle 5 dita di una mano nel Piano che va da -100 a +100 e vale +200. Sarà in un pronipote di TERACH, questa MANO. Occorreranno queste 6-7 generazioni, come i 6 giorni di lavoro ed uno in più (7) di riposo (il giorno di R, sostituito nel lavoro dal Padre Giuda) 1. Terakh 2. Abramo 3. Isacco 4. Giacobbe 5. Giuda 6. R... che manca, ma va sostituito. 7. La RO(ssa)MANO primogenita (cerchiata di rosso). Tutto il contenuto del testo del versetto 26 vale 445, e vediamo veramente che è una quantità Reale, Una e Trina, come 1 +444. Rimanda ai 5 Nomi di Romano Antonio Anna Paolo Torquato, la cui somma è 1 +333, ossia: 1 +111 +111 +111... per un totale perfetto, di 10 segni 1. Pertanto il versetto 26, che fissa il ciclo intero del 5, nel capitolo che fissa il ciclo intero del 10, definendo 1 +111 +(111 +111 +111) = 445, e un 334 (dato dai 5 nomi di Romano Amodeo) che esiste nel piano 100, di Dio... mentre il solo Dio è 334.


116 Dica, Signor Giudice: sono eloquenti e perfetti questi risultati? Sono o non sono assolutamente coerenti ai numeri che compaiono del testo Biblico? GIUDICE: Debbo convenire che è così... anche se sono indotto a non crederci... tanto impossibile mi sembra che tutto questo sia! DIFESA: Allora tragga questa conclusione: “Romano Amodeo rende possibile l'impossibile... allora chi mai è?” Ma, ora vediamo, con il versetto 27 arriva il numero che definisce la vita nell'interezza delle 27 migliaia. Possibile che anche qui tutto ciò puntualmente compaia spiegato, in questo capitolo 11 che fissa il ciclo divino 10 nel modo unitario di 10+1? GIUDICE: Per il calcolo delle probabilità... essendosi verificato sempre... dovrebbe essere la volta buona che ora non succeda più... DIFESA: Vediamo un po'.

GENESI 11, 27. “Questa è la posterità di TERAKH: TERAKH generò ABRAMO, NAKHOR e HARAN; HARAN generò LOT.”

Il testo puntualizza la posterità del Padre Terakh. Dunque nella narrazione, c'è una massa a punto allargata a tre generazioni. Sono precisate in tre solo per l'apporto dato dal terzo figlio HARAN... quello che HA N, il numero di RA... o il rappresentante di coloro che HAN RA. La comprensione qui del solo di LOT, figlio del solo terzo figlio HARAN, non è casuale. Infatti LOT è virtualmente chiamato a prendere il posto del Padre... perché è figura del Romano Amodeo di cui il Padre suo Luigi rappresenterà in lui la paternità. GIUDICE: Non si capisce niente. DIFESA. LOT sarà personalmente coinvolto nella questione di Sodoma e Gomorra, se essere distrutte o no da Dio. Sarà CHI prenderà parte personalmente alla difesa dei tre ospiti che gli abitanti volevano sodomizzare, ed offrirà in abuso le sue figlie, pur di salvarli... disposto allo stesso sacrificio che poi Dio avrebbe chiesto ad Abramo in relazione a suo figlio unico Isacco. Poiché le pervertite SODOMA e GOMORRA, debitamente convertite, si chiamerebbero Amod-o-S. e A.R.-Rom-o-G. (Amodeo o Signore e Amodeo Romano, Romano o Gesù) le due città impersonano l'inverso del Dio che sarà in A.R., ossia SATANA... e saranno distrutte. Ebbene LOT, che è 41 nel suo nome, è proprio figura del Dio uno e uno e trino nel 10 del valore divino, ossia di Romano Amodeo. Ebbene, poiché Romano Amodeo sarà VALORIZZATO, nel Padre e Spirito santo che egli sarà, da suo padre, qui, in questo punto, LOT è chiamato a prendere il posto del padre suo HARAN e a valorizzarlo. Questo figlio (così coinvolto con l'inverso di Sodoma e Gomorra) sostituendo il padre, controbilancia il figlio Romano sostituito dal Padre. ACCUSA: Ma non ci sono elementi per suffragarlo! Sono solo strane idee della difesa! DIFESA: Non direi. Romano Amodeo avrà per padre un AMODEO, ma si sposerà ed avrà un suocero (nuovo padre) di cognome SCAGLIONI. Tutti sanno che LOTTO e SCAGLIONE sono sinonimi. Pertanto la PATERNITA' di Romano, sarà sostituita da LOT in figura di SCAGLIONI, nella sua nuova famiglia.


117 Lo zio di LOT, Abramo (che viene da R.AMO) e LOT, che è coinvolto come Romano in Sodoma e Gomorra, saranno un tutt'uno. Del resto LOT, che prende il posto di HARAN (=38), subentra proprio a chi ha la GENESI nel 38... ACCUSA: Ma non si accorge la difesa che sta mostrando un CAOS di sostituzioni? DIFESA: Non è un CAOS... ma è un Dio che è CIASCUNO, tanto che chi sarà impersonato in Romano Amodeo (Dio Padre e Spirito santo) sarà anche figura di ciascuno. Infatti ABRAMO e SARAI (sua moglie) sono entrambi 44 e, se il primo mostra di venire da R.Amo, nel suo nome, la moglie – suo alter ego – mostra chiaro che lo “sarai”. L'aggancio di LOT a loro due equivarrà all'aggancio a Romano di una nuova paternità, che lo metta più chiaramente nella condizione di chi abbia per padre e madre un Giuseppe e una Maria... perché SCAGLIONI si chiamerà Mario e Giuseppina sua moglie. La loro Figlia – alter ego di Romano – si chiamerà Giancarla Scaglioni, ossia G.S. Il che “suona” Gesù. Pertanto in questo versetto 27 (con Romano che vivrà 27 migliaia di giorni) che descrive la discendenza di Terakh, e comprende oltre i tre figli il solo figlio LOT, del terzo figlio HARAN (Amodeo Romano), c'è l'oracolo della famiglia allargata, di Romano Amodeo, a quella di sua moglie G.S. (suono di Gesù) figlia di Mario e Giuseppina. ACCUSA: Direi che è troppo poco per agganciare l'aggancio di LOT a quello relativo a Romano Amodeo che si leghi... a un GESU'! DIFESA: G.S. È nata il giorno di Tutti i Santi! Quel giorno è 11.1, e mostra l'unità nella trinità. Suo padre Mario ha (come Maria SS.) per madre una di nome Anna (Scaglioni anche lei!). Egli ha, come Maria, lo stesso giorno del 15 agosto in cui egli nasce, ed ella ascende in cielo. Come san Giuseppe,allo stesso modo qui Giuseppina non assisterà a quanto succederà ai suoi figli. Il suo cognome è Benedetti, ed è figlia di Clara Raggi e Guglielmo. Sono tutti indizi straordinari, in gran numero e relativi ad ottime persone... come un LOT che equivalga ad uno SCAGLION. GIUDICE: Va bene, i segni ci sono. Prego la Difesa di andare avanti. Non abbiamo trovato finora niente che colleghi il versetto 27 con la morte ai 27.000 giorni. Dunque questa volta i conti non tornano? DIFESA: Non abbiamo considerato, fino a questo momento, altro che i nomi e non i numeri che li equivalgono. Pertanto dobbiamo trasformare tutto il testo nei numeri corrispondenti... e troveremo a questo punto la durata delle vita, che stiamo cercando. “Questa (75) è (5) la (11) posterità (111) di (13) TERAKH (51): TERAKH (51) generò (58) ABRAMO (44), NAKHOR (53) e (5) HARAN (38); HARAN (38) generò (58) LOT (41).” Intanto sono 15 parole, per 70 lettere al lavoro... e dunque 85 cifre. 75+5+11+111+13+51 = 266 è il primo periodo. Rivela il Duo 100 di Romano 66. 51 +58 +44 = 153 è il secondo periodo fino alla virgola. Rivela la pesca miracolosa di Gesù. 53 +5 +38 = 96 è il terzo fino al punto e virgola, tutto il percorso del Dio Uno e Trino nel piano 100. TERAKH (51) generò (58) ABRAMO (44), NAKHOR (53) e (5) HARAN (38); vale in tutto 153 +96 = 249, ossia tutto il 2 (nel piano 100) a sua volta nel piano a lato 7. Ecco il 27.000! 38 +58 +41 = 137 è il quarto periodo, del 3-1=2, un nuovo 27 allorché alle 30 dimensioni date da 10+10+10 si estrapola l'unità del piano. Come mai? Anche in 249 si era estrapolato il contenuto del piano 7×7=49, per osservarlo solo nel lato 7. aggiunto al 2 e non al 200... che avrebbe portato al 207. Qui il piano 200 è declassato a 20. Nello stesso modo il 130 è declassato a 20, eliminando il 100.


118 ACCUSA: Sono “ARTIFICI” inammissibili, introdotti solo per far tornare i conti ad ogni costo! DIFESA: Non è vero. Noi sappiamo che i numeri assumono una gerarchia decimale, ma seguitano a valere per il numero che ogni cifra esprime. Ciò posto, un 137 ha un 13 trasformabile in 4, che lo riduce a 47. Abbiamo però in realtà 4 dimensioni che possono esistere solo due a due, due nella sezione e due nel flusso. Pertanto scomponendo un volume in 2 dimensioni di sezione e 27 di flusso avviamo 27 in puro “tempo”, laddove il 2 della sezione è solo la sua potenza spaziale. Occupandoci di 249, è evidente che 49 può essere tanto l'area 7×7, quanto il prodotto dei due versi contrapposti, uno 7 che esiste interagendo per il verso opposto. Avremmo allora il 49 risolto in linea al suo solo verso positivo +7, e sostituirebbe il 49 aggiunto al 2, rendendo 27 il 249. Ora è evidente che dobbiamo anche considerare tutto quello che abbiamo trascurato come piano, nel 137, quel piano a 2 dimensioni, e allora siamo costretti ad aggiungere 360 al 27, perché sono 2 piano Pi greco, ciascuno dato da 180 gradi. Dobbiamo considerarlo anche nel 7 che abbiamo trascurato nel 249, in cui il 7 volte 7 è stato ridotto a 7. Ancora una volta, quando 7×7 è un 7^2, che ha due dimensioni, dobbiamo nuovamente introdurre due volte Pi greco, e il 27 diventa 27360. Pertanto abbiano due espressioni a quantificare questa intera vita:

TERAKH generò ABRAMO, NAKHOR e HARAN;=249 = 27.360 HARAN generò LOT. = 137 = 27.360.

Ed è giusta la doppia precisazione, perché in Romano Amodeo ci sono due generazioni: quella del padre HARAN... e quella dello Spirito santo HARAN che genera suo figlio Lot. GIUDICE: Non ho capito bene-bene le due uguaglianza 249=27.360 e 137=27.360. A parte il fatto che non sono uguali... voglio capire bene in che accezione potrebbe esser vero. DIFESA: Primo caso: 249. Quando facciamo la radice quadrata di 49 e ricaviamo il 7 che aggiunto al 2 determina 27, dobbiamo considerare che abbiam fatto la radice quadrata, e aggiungere un 2 Pi greco, come reazione alla radice quadrata. 27 diventa 27+360 (al complesso del piano ridotto a linea 7 per eliminazione del quadrato). Secondo caso: 137. Quando la dimensione 1 e 3 diventano 2 e 2, e si eliminano le 2 del Piano, lasciando solo 27, bisogna aggiungere la dimensione 2 del piano e riferirla a 2 volte Pi greco, che è l'angolo piatto di 180 gradi. GIUDICE: Ma perché diventano 360 millesimi, mentre il 27 diventano le “migliaia”? DIFESA: L'unità della massa si calcola unitariamente in migliaia. Se il flusso 27 è il flusso di una massa unitaria, allora sono 27.000. Viceversa, la sezione del flusso reale, sulla terra, è data da 365 giorni, sei ore, e rotti, che sono millesimi della massa 1.000. Infatti i tempi “minuti” aggiunti a 365 giorni e 6 ore, sono 9 primi, 9 secondi e 9 terzi, ossia un 999 volte 1 minuto terzo, laddove l'intervallo tra 9 e 9 è dato dal 60 che contiene 6 dimensioni nel fronte e 10 nella linea del flusso decimale del numero decimale 999/1 che così appare, di 10 in 10, solo nel flusso (ma esiste un lavoro massimo 6 nella sezione). Lo stesso 360 deriva da 60 volte le 6 poste nella sezione. Pertanto 360 giorni, e 999/1 minuti primi secondi e terzi, sono la massima dimensione della sezione... ma diventano 5,25 giorni in più... sulla base di 5,25 in meno, a causa del terzo principio della dinamica, di azione e reazione. L'azione di cui si parla sta proprio nella creazione del mondo per come descritta dalla Bibbia, ad opera di Padre, Figlio e Spirito santo. Ognuno ci mette 7 giorni... e diventano 21. Però la verità è che Dio è Uno e Trino e non solo trino. Se 7+7+7=21 ha tenuto conto della condizione Trina, essa, condizionata ai 4 dell'Unità e Trinità, dividono per 4 il 21 ottenendo una azione che vale esattamente per 5,25 giorni. Poiché se l'azione ha un verso la reazione ha l'altro, il prodotto tra +5,25 e -5,25, che sono VETTORI, ha per risultato un vettore avente lo stesso numero e segno negativo, ossia -5,25. La REAZIONE a questo -5,25 è +5,25 e si aggiunge a 360 e 999 minuti primi, secondi e terzi, determinando un anno che vale 360 volte 999 minuti primi secondi e terzi, e +5,25 volte nel flusso positivo, relativo al negativo -5,25. Il fronte di 360 volte i 999 minuti primi secondi e terzi (ricavati dal 1.000) bilancia i 360 millesimi, e sono il tempo “minuto” di quello multiplo, che è solo 360 millesimi perché ce ne sono 640 nella qualità del tempo dato da 2^6=64, che è tutto il lavoro della potenza 6 basata sul Duo di Padre e Spirito santo (o del sistema binario che è la natura del mondo).


119 Noi ci poggiamo sul tempo di 1/seicentoquarantesimo per vedere grande il 360. Il rapporto 360/640, che conta 360 in base al 640^-1, è ricavato nel 1.000 dato da 10^3 ed è poi misurato dai 999 millesimi dei tempi minuti di quel 1.000. GIUDICE: Sembra molto complicato. DIFESA: Non lo è se si pensa che noi vediamo GRANDE 360 grazie a quello che è piccolo quanto 1 diviso per 640, ossia 0,0015625. Il prodotto di questo decimale per 360 porta a 0,5625, per cui quando lo moltiplichiamo per 9,99 primi, abbiamo 5,619375, ossia vediamo la metà del 10, più 61 centesimi come tutto il lavoro 6 di 1, pi+ il 93 che è tutto il moto 7 nel 100, più tutti i ¾ dello spazio 100. Aggiungendo al 5,619375 il flusso 5,25, arriviamo a 10,869375 che è 11 meno lo 0,130625. Sono 130625 milionesimi in cui 130 sono la mediazione dell'anno santo di 260 giorni e 625 sono 5^4, ossia il mediatore del Dio 10, elevato alla potenza Una e Trina della mediazione 5. Questi esatta 130625 milionesimi sono espressi proprio in funzione di 10^6, tutto il lavoro sulla base del Dio 10. Si tratta di LAVORO di mediazione, sia nel 13, sia nel 5^4. Si pone come una unità nel Dio dato da 10+1. Pertanto ogni cosa deriva dal ciclo 10+1. Il fronte diventa grande 360 perché è riferito al valore inverso di 2^6 decine... ma poi è riferito ai 9,99 minuti primi. Il risultato dà un fronte che è sommato al flusso e il risultato è uno 0,130625 sottratto all'11. Semplice, nella sintesi. Ora, quel che conta ai nostri fini, è che l'area massima è 360. Ed è quella che si aggiungerà ai 27.000 giorni di Romano Amodeo a configurare in modo unitario E PERFETTO... tutta la sua vita. Signor Giudice, al di là della comprensione o meno di questi conteggi, sta di fatto che, come volevasi dimostrare, nel versetto 27 di Genesi 11 ci sono ripetute due volte la durata di 27.360 giorni: una per il padre HARAN, una per il Figlio LOT. Vorrei passare al versetto 28, che è esso pure interessantissimo, perché 28 è 7 +(7+7+7) e associa alla vita 7 creata nel figlio, quella 7+7+7 trinitariamente creata nel Padre: quel Luigi Amodeo nato il 7-7-7 del secolo scorso.

GENESI 11, 28. “HARAN poi morì alla presenza di suo padre TERAKH, nella sua terra nativa, a UR dei CALDEI.

Questa morte di HARAN (che sintetizza il suono Amodeo Romano, vale 38 come la genesi sua e muore alla presenza di suo Padre), è l'oracolo esatto di Amodeo Romano che è fatto fuori alla presenza di suo Padre Luigi, nella rappresentazione reale del PADRETERNO in lui. Anticipa quanto accadrà ad ER, figlio di Giuda. Accade nella NATIVITA' del TER-R.A. (questo è il simbolo di “nella sua terra nativa”) e riguarda in UR chi poi sarà RU in RUBEN, primogenito di Giuda, laddove i CALDEI sono prefigurazione del Cristo AL in 3 DEI, ossia C-AL-DEI. L'aggancio del figlio al padre, nel momento in cui il figlio muore, appare nel versetto 28 che in numero è 7+7+7 (in figura di Luigi nato 7-7-7) +7 (in figura di suo figlio, “morto alla presenza del padre” perché il 7-7-7 della genesi di Luigi suo figlio non è ancora nato. Anche qui abbiamo l'indicazione del 27.000, perché il numero 28 fissa il 27 nella presenza 1 del fronte dell'intero unitario angolo giro, di 360 gradi che qui sono giorni. Potrei fare l'analisi di questo contenuto, ma mi limiterò solo alle lettere e alle parole. Sono 71 lettere in 17 parole (inverse al 71), nella stessa inversione generazionale che esiste tra padre e Figlio. Se le 17 parole considerano nell'1, che computa Romano, il 2 che è presente in lui, le 17 parole che contano i giorni di Dio, le pause, del lavoro fatto dalle lettere delle parole, assumono il numero 27. Tutte le cifre, di lavoro e riposo, sono 71+17=88, e si riferiscono proprio a Romano 66, una volta che (come nel 17) si sia aggiunto il suo valere terzo, 22. Dio è Uno e Trino perché è composto di 3 TERZI. Così i tre 22, presenti in Romano=66, sommando anche l'unità data dal 22, porta con 22 +(22+22+22), all'88 di tutta la creazione qui esistente. Data anche da 11 +77, che sta a base del 27 ove 11 è il numero binario 2 e il 77 (binario a modo suo) è un 7 nella sua unità.


120 ACCUSA: Dobbiamo ancora per molto stare a sentire questa matematica strampalata? DIFESA: Oh, non strampalata. Direi Essenziale, ridotta all'essenza stessa del numero. 88, in essenza, è 8+8=16, che in essenza + 1+6 che in essenza è 7, il 7 che sta alla base, come il tempo ¼, del versetto 28. Cercherò di procedere in modo più spedito, per sommi capi. Dando ascolto alle proteste della Difesa che non vuole più dare ascolto a questi calcoli che definisce strampalati... e non lo sono.

GENESI 11, 29.

“... la moglie di ABRAMO si chiamava SARAI...”

GENESI 11, 30.

“Ma SARAI era sterile e non aveva figli.”

GENESI 11, 31. “Poi TERAKH prese ABRAMO... e LOT... e SARAI.. e li fece uscire da UR dei CALDEI per andare nella terra di CANAAN. Ma arrivarono fino a KHARRAN e vi si stabilirono.

TERAKH (=51) +ABRAMO (=44) +LOT (=41) +SARAI (=44) valgono i 180 netti, che indicano il trino rapporto trinitario dato da (3+3)×3, nelle decine unitarie del Comandamento divino. La differenza di relazione, che porta a 18 decine, vede il 10 come la presenza del Padre Terakh, ed è impersonata nel (3+3)×3 dalla coppia (ABRAMO+SARAI =88) nella sua relazione con LOT. È il padre del Padre Abramo ad iniziare il viaggio verso Canaan, ma sarà il solo Abramo il primo cui Dio parlerà. Ciò allo stesso modo con cui sarà il Padre di Romano a rappresentare realmente la paternità di Romano... ma a Luigi Amodeo Dio non parlerà... pur avendo iniziato il cammino proprio da lui. CANAAN sottintende C-AN-A-AN, ossia Cristo e la trinità di “uno” espresso in lingua inglese (e che dunque vale per oggi in cui è la lingua del mondo), espresso dalla “a” davanti a parola iniziante per consonante e dalla “an” davanti a una che principi con una vocale. Sembra che il padre TERAKH (che è TE, R.A., ecco KHI) non giunga in porto, ma, arrivando a KHARRAN arriva a KHI rimanda ad A.R.-RAN (Romano).

GENESI 11, 32. “Il tempo che TERAKH visse fu di duecentocinque anni, poi TERAKH morì in KHARRAN.”

Questo ultimo versetto di GENESI 11, di RA che muore in RA, è prefigurazione della morte di Romano Amodeo, per la salvezza stessa della TERRA. Lo possiamo conoscere dal valore “essenziale” di questa comunicazione “Il (19) tempo (61) che (16) TERAKH (51) visse (68) fu (25) di (13) duecentocinque (142) anni (34), poi (36) TERAKH (51) morì (49) in (21) KHARRAN (57).” La somma è 643, che indica in se stesso 2^6 ×10 +3, ossia Dio Padre e Spirito santo nella base 2, espressa nella potenza dei 6 giorni di lavoro e nella decina di Dio, sommata alla sua trinità. L'opera è completa. Ma per riferirla proprio a Romano, dobbiamo riscontrare 643 con il numero 381 pari al suo nome segreto di Dio. 262 – in modo immutabile letto da destra e da sinistra – è quanto va oltre il 381, nel 643, ed è il significato 262 di un DIO=26, nella sua parola, e 10 nel suo potere, ma valido nella relazione alle 2 sole persone che si sono incarnate in Romano Amodeo. TERAKH vale il 51 del nome PAOLO (quarto nome, quello reale, di Romano). Il numero “duecentocinque”, degli anni, è nell'essenza 142 del Piano 100 relativo alle 42 cifre del nome segreto di Dio, presente in Romano. La quantità 57 di KHARRAN è riferita a quella 47 del cognome AMODEO, integrata del 10 legato al suo essere il ciclo 10 Divino. ACCUSA: Faccio notare al Signor Giudice che in precedenza la Difesa ha parlato di una morte di Romano Amodeo prevista ai 27.360 giorni di vita. Perché qui ora c'è solo un 262? La difesa non può girare i numeri come crede, altrimenti con i numeri si ottiene


121 proprio... di tutto. DIFESA: 6 PADRE, FIGLIO E SPIRITO SANTO vale 262, laddove 6 sta per “sei”, verbo essere, ma anche per i 6 giorni di lavoro totale di Dio. Se consideriamo ciò senza il 6 e senza la congiunzione “E”, la pura somma delle tre persone di Dio vale 251. Ma queste sono le 3 persone “DI DIO”, pertanto occorre integrare il 251 legato alle tre persone, con il valore unitario. Esso appartiene al Dio 1 che opera realmente con il ciclo 10 posto alla base dello stesso numero 251. Pertanto 10+1=11 è quanto va aggiunto al 251 affinché, con 262 contenga TUTTO, ossia non solo la trinità dei nomi delle persone, ma anche il valore 11 del ciclo ASSOLUTO, ossia quello che ha 10 come spazio ed 1 come il tempo unitario della presenza simultanea del 10. ACCUSA: Mi sembra che la Difesa tergiversi. 262 non è lo stesso di 27.365 giorni. Aveva affermato che il versetto, che dava forma alla morte di Terakh, preannunciava il tempo della morte di Romano Amodeo, che la stessa Difesa ha dichiarato accadere ai 27.360 giorni di vita. Come fa ora il 262 a riferirsi a questi giorni? DIFESA: Ho l'impressione che l'accusa non sia all'altezza di capire le cose che la Difesa propone. Se la Difesa confronta il numero relativo al versetto in questione, giacché riguarda tutti nomi di parole, al nome PROPRIO DI AMODEO, avremo il riferimento... proprio ad Amodeo... o no? Ebbene se il significato che rivela la relazione tra i nomi è quello condotto al numero 262, c'è da chiedersi a CHI corrisponda. Ebbene, se corrisponde al Dio che opera con il ciclo assoluto 11, ed è relativo ai nomi di PADRE + FIGLIO + SPIRITO SANTO intanto abbiamo “capito” che segreto nome sia qui sottinteso. ACCUSA: Ma non abbiamo rilevato nessuna FINE! DIFESA: Una FINE è la stessa cosa, e anche la stessa parola che il FINE. Abbiamo osservato il FINE che è nascosto sotto le parole del versetto 32... che – guarda caso – vale 2^5 è definisce Padre e Spirito santo nella potenza 5 relativa alle 5 dita di ciascuna delle due mani di loro due. Pertanto è di una evidenza assoluta che, nel versetto relativo ai 2 incarnati... nella potenza 5 della loro mano, è espresso il FINE del Dio 10+1 relativo a PADRE, FIGLIO, SPIRITO SANTO... un FINE che coinciderà con LA FINE. Signor Giudice, io credo che questa sia una risposta esauriente... Posso proseguire? GIUDICE: Vada avanti, passi ad un altro capitolo... ma cerchi anche di fare un poco una sintesi. Non possiamo qui riscrivere e commentare tutto il testo di GENESI! DIFESA: Sono d'accordo. Ma se un testo che sembra poco significativo, invece nasconde cose di importanza capitale, la Difesa non può evitare di sottoporlo alla giusta attenzione che si merita. Prima di passare però agli altri capitoli, visto che abbiamo introdotto il nome di Abramo nel versetto 25 di GENESI 11, dobbiamo capire a fondo che questo 25 sta anticipando l'avvento del PADRE! Romano Amodeo è chi AVRA' GENESI nel 25. GIUDICE: Anche Gesù. DIFESA: Per Romano il 25 Natale è certo. Per Gesù lo è solo se si dà credito di “infallibilità” alla Chiesa che, nel terzo secolo dopo Cristo, ancora non celebrava la nascita di Gesù e voleva farlo... per cui decise di sostituire la celebrazione del Sol Invictus, fatta a Roma il 25 dicembre. Pertanto, se RA, il Dio del Sole... “tratto dall'Egitto”, trapiantato a Roma è celebrato il 25 dicembre, quel dì celebra il Padre ed è a lui associato il Figlio Gesù, nello stesso giorno 25. Pertanto se ABRAMO è introdotto nel versetto 25 del capitolo 11 di Genesi, rappresenta con questo 11 il 10+1 di Padre e Spirito santo, e nel 25 il giorno natale SUO.


122 ABRAMO (=44) fa proprio il verso ad AB-ELE, perché presenta un Dio ELE che adesso si evidenzia in modo chiaro tratto AB, da, R.AMO. Quando Dio gli cambierà nome e lo chiamerà ABRAHAM (=40) mentre porterà il nome a valere l'esatta unità e trinità nel numero 10, evidenzierà meglio ancora la duplicità contenuta nella futura incarnazione sia di RA, sia di AM, e proprio in considerazione di quanto il profeta OSEA (in 11.1) farà dire a Dio: “Dall'Egitto ho tratto mio Figlio”. ADAMO andava solo AD AMO... mentre ABRAMO viene da R. AMO... la palindrome dell'OMAR, palindrome a sua volta di RAMO, e sono 3 i RAMO celebrati nell'Induismo che celebra un Dio BRAMA molto vicino nel nome ad ABRAMO. Che cosa può obiettare l'Accusa? ACCUSA: Che ABRAMO stia a vaticinare un AB R. AMO che possa alludere ad un provenire da Romano Amodeo mi sembra la solita grande sparata della pura fantasia. DIFESA: Eh no! Anche in questo caso, il VERO PADRE è il Padre stesso di Abramo, che la Bibbia in Genesi chiama TERAKH e San Luca chiamerà TARE, come affermando che T (la croce) A.R. È! GIUDICE: Anche oggi si è fatto tardi. Ci rivedremo domani, anche se è sabato.


123 123

VIII GIORNO GIUDICE: Avvocato difensore, riprenda la parola. DIFESA: Oggi che siamo più freschi, riprenderò a mostrare i conteggi. Passare al capitolo 12 di Genesi significa lanciare una sorta di nuovo apostolato. E vedremo che è veramente così.

GENESI 12

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Il numero pone 10 come il flusso, e 1+1 come la divina coppia collocata nel piano frontale. Possiamo vedere se è vero che da qui abbiano origine i 12 apostoli.

GENESI 12, 1. Partiamo da GENESI 12, nel versetto 1 che fissa l'unità base: “Jahve disse ad Abramo: (43 +52 +5 +44 = 136) Parti dalla tua Terra (58 +26 +38 +56 = 178) e dalla tua parentela (5 +26 +38 +82 = 151) e dalla casa di tuo padre (5 +26 +22 +13 +40 = 106) verso la terra che io ti indicherò!” (71 +11 +56 +16 +22 +27 +79 = 282) 861 è la somma. Il numero traccia tutto il cammino. 800 è quanto da -1 va a +1, con un +2 che al cubo è 8, che nel piano 100 è 800. 060 è tutto il moto in tutti e 6 i versi, a dimensione 10. 001 è tutta l'unità. Possiamo riscontrare questi NOMI con il Nome di Dio in Romano, dato da 381. 861 meno 381 è uguale a 480, un numero asimmetrico che va osservato nell'inverso 084 che configura i 2 personaggi (Padre e Spirito santo) dati dal 42+42 delle cifre del nome segreto di Dio. La Difesa considera questa come una delle massime dimostrazioni che in Romano Amodeo si sia incarnato il PRINCIPIO STESSO del Dio Assoluto, in due persone nella sua sola. 102 sono le lettere in 25 pause, ed esprimono tutto un 100 in linea relativo al fronte 2 paterno, il cui tempo ¼ incarna nel 25 la partenza della vita. ACCUSA: Ma in base a che cosa lo avrebbe dimostrato? 1. Della DICHIARAZIONE che il suo sia il nome di Dio. 2. Dal calcolo numerico di una cabala assolutamente non provata vera. 3. Dalla particolare versione di Mons. Garofalo... e perché? 4. Perché... sua madre ha stracciato quella Bibbia !!! Ci rendiamo conto che siamo di fronte non ad una sola, ma a 4 importanti limiti, posti lì e poi usati come riscontro... In quale giudizio di questo mondo un simile castello, così costruito sulla sabbia, potrebbe essere accettato o accettabile? IN NESSUNO! GIUDICE:


124 Io mi rendo conto che l'Accusa pretenderebbe prove certe... Ma questo, per molti versi, è un puro processo INDIZIARIO... Quale INDIZIO può essere considerato “prova certa”, in un processo? Certamente nessuno. Ciò non toglie che la Difesa sia autorizzata a produrre tutti gli indizi che ritiene opportuni. ACCUSA: Sì, ma ci deve essere una CERTA LOGICA... e qui di logico io non vedo niente. E' tutto illogico! Il testo biblico mette in azione Abramo... e avrebbe il significato di evidenziare la fine della vita di un dio... incarnato! Basterebbe solo questa questione, della reincarnazione di Dio... a rendere PAZZESCO questo argomento, tanto che non se ne debba parlare nemmeno! Non c'è una sola ragione valida che possa dimostrare la necessità che un Dio si incarni nel suo disegno! DIFESA: Ma non è vero! Dio è un Creatore. Prendiamone uno solo, a caso. Uno di noi che abbia creato un videogioco. Sarebbe sensato che l'avesse fatto perché non ci giocasse proprio lui? Sarebbe sensato che, ammesso che voglia far sì che ci giochino gli altri, egli non faccia mai la prova, per collaudarlo di persona? Se il creatore del videogioco non provasse mai di persona la bontà o meno della sua creazione , allora sì sarebbe IRRAGIONEVOLE. Se NON lo provasse e non se CI SI provasse. ACCUSA: Ma questo non è un videogioco! DIFESA: Io ho fatto un puro esempio! In OGNI CREAZIONE se il creatone NON PROVASSE mai di persona quello che ha creato... sarebbe una persona quantomeno superficiale! Ma la stessa Bibbia scrive invece: “Dio vide che era una cosa buona...” Da quale punto di vista, allora? Stando fuori o dentro le stesse situazioni? ACCUSA: A Dio non serve calarsi di persona... sa già tutto! DIFESA: Appunto! Sa già tutto. Ma chi partecipa a quest'atto creativo, del nostro mondo reale, è un soggetto che non sa ancora niente! Il più saggio è proprio un Socrate che afferma di sapere solo di non sapere niente. Quale verifica di un simile gioco – verifica seria, dico! - potrebbe fare uno che sapesse già tutto? Nessuna. Dove sarebbero la paura della morte, le incertezze da superarsi, il panico di fronte alla scelta se aiutare e poi essere perduto... se si sapesse già in partenza che è solo... una Divina Commedia? Allora il Creatore castiga la sua onniscienza e si immedesima nel gioco. Essendo ONNIPOTENTE, può rendersi anche IMPOTENTE ed IGNARO... e l'attua, e prova a mettersi concretamente nelle condizioni di tutti coloro che fossero chiamati a partecipare a quel MONDO, creato MONDO, PULITO, ma fatto scorgere come IMMONDO e DIABOLICO. Fatto scorgere così a chi avesse mangiato i frutti dell'albero della conoscenza del bene e del male... e il Creatore allora lo scrive sulla Sacra Bibbia che, mentre racconta situazioni simboliche e facili e immediate da capire, tuttavia rispondono alla logica FERREA di una verità nascosta nel profondo di una espressa in codice. A questo punto il CREATORE opera delle scelte, facendo in un modo anziché in una altro. Non può allora saltar fuori l'Accusa a dire: “Perché vale solo in questo modo... e non in ogni modo?” Vale solo in quel modo che il creatore ha deciso che valesse, e per sua lecita scelta! Ha introdotto la legge del 10 e l'ha rivestita di parole, nel Decalogo... ma solo perché sono 10 unità che egli ha deciso valessero nel ciclo in linea dello spazio. Chiederete “Perché non l'11?” L'ha voluto perché ha scelto che 11 anche valessero... ma solo come lo spazio in linea, 10, nella presenza 1 di una sezione trasversale, avendo concepito l'esistenza reale di un volume.


125 Se così ha scelto Dio... non può venire un Accusatore a dire: “Eh no! Il 10 è una convenzione!” Se fosse UMANA e non DIVINA allora sì sarebbe una convenzione. Quando un creatore come Collodi impone GIUSTO che un pezzo di legno s'animi e diventi un Pinocchio, è stolto chi protesti dicendo che non è vero: Collodi è il Dio del suo libro, e la sua legge è LA LEGGE. Se Dio ha fissato i 4 punti citati dalla Difesa, e che ad essa sembrano pure convenzioni, non sono più convenzioni che possano essere mutate... ma statuti divini, che valgono sempre, a causa di un Dio fedele a se stesso. ACCUSA: Ma occorrerebbe una prova certa che dimostrasse che è così! DIFESA: La prova l'abbiamo. È sempre davanti ai nostri occhi. Ma se a quel punto l'obiezione è che: “E' sempre così solo per le convenzioni 1, 2, 3 e 4... “, in quel sempre sta la prova provata che è sempre così... a conferma proprio di quelle 4 scelte operate da Dio. ACCUSA: Ma proprio qui sta il disaccordo! Sono scelte gratuite dell'uomo e non decisioni divine! DIFESA: Torniamo sempre sullo stesso punto: come posso scegliere io DOVE ANDARE e COSA FARE, se in verità io vengo già da quel futuro già esistente e da quelle scelte già fatte? Se ci dimentichiamo sempre che con un Dio ONNIPOTENTE... TUTTO è già deciso, e noi possiamo scorgere una nostra possibile capacità fattiva solo arretrando nelle fasi precedenti per avere l'illusione che esse accadano per nostra scelta e volontà... se ce ne dimentichiamo sempre, allora salterà fuori sempre questa obiezione: “ Non è Dio a scegliere, ma noi”... il che non è per niente vero. La nostra apparente AZIONE, fattiva verso l'avanti, è solo l'apparenza secondaria e relativa alla premessa VERA dell'AZIONE UGUALE E CONTRARIA, di natura disfattiva, negativa rispetto ad ogni apparente farsi. Noi crediamo d'essere liberi di fare, nel mondo relativo, quello che nell'ASSOLUTO è già scelto, deciso e fatto... non da noi, puri enti relativi. Monsignor Garofalo si è illuso di curare la sua traduzione, scegliendo lui le parole che, nella verità assoluta e non relativa delle cose, erano già scritte. ACCUSA: La religione non afferma questo! Dice che noi abbiamo avuto il libero arbitrio! Se togliessimo a Monsignor Garofalo la libertà di scegliere le parole, sarebbe uno SCHIAVO! DIFESA: E proprio così Dio ha costruito il suo popolo! L'ha fatto schiavo del Faraone e in Terra d'Egitto! Il LIBERO ARBITRIO VERO è di poter pensare e credere vero tutto quello che vogliamo, nel massimo della libertà, liberi di FARE DA NOI STESSI la persona che vogliamo essere, nel nostro abito mentale, nei nostri ideali. Insomma liberi di salvare la nostra anima nel modo che più riteniamo giusto. Gesù stesso lo disse: “ Che vale divenir padrone del mondo intero se con questo perdete la vostra anima?”. Ma l'uomo è sempre guidato da Maestri resi ciechi da Dio, che non riescono a finalizzare il LIBERO ARBITRIO al di là di questa “terra d'Egitto”! Bisogna non seguire i falsi maestri che pongono l'attenzione su quello che accade in questa “terra d'Egitto” e CAPIRE il senso vero della BIBBIA, purtroppo sempre nascosto ai Maestri “di questo mondo” e non di quell'altro! E il senso vero è che furono BEATI coloro che patirono il morso dell'assoluta schiavitù imposto dal Faraone! BEATI e non schiavizzati... o torturati, quando furono senza il LIBERO ARBITRIO di operare libere scelte fattive che non riguardassero la loro anima, ma le cose da farsi. Erano VERI BEATI giudicati per niente BEATI dai Maestri con l'occhio corto. Beati in quanto, dopo l'ESODO da quella condizione servile, messi però nella desertificazione progressiva della bella vita fatta prima, avrebbero continuato a CAPIRE il senso della loro libertà, pur in quel deserto... di vita. Invece prima non erano stati TROPPO BEATI, ossia non erano stati troppo torturati dal Faraone, e a un certo punto della loro libertà acquisita, a Meriba e nel giorno di Massa nel deserto, rimpiansero la bella vita servile e volevano TORNARE SCHIAVI... di un Faraone che per loro vera sfortuna (e non fortuna) non era stato troppo crudele con loro, e gli aveva lasciato qualche illusione di libertà!


126 Questo rivela Gesù, quando chiama BEATI coloro che oggi sono OPPRESSI. E lo fa perché sa che questa vita è solo di passaggio e che quando ogni uomo uscirà dalla REALTA' provvisoria di questa vita, se essa fosse stata troppo bella, sarebbe stata rimpianta e per sempre. Il destino di ogni partecipante al gioco è quello di USCIRE un giorno dalla sua singola partita, per giocarne INFINITE... tutte le possibili e impossibili! Guai a chi, provandoci troppo gusto, non vorrebbe mai finire questa prima partita che non è libera, non abbiamo scelto noi... che un giorno saremo veramente liberi di scegliere CHI ESSERE nel concreto, sulla base di CHI abbiamo oggi voluto essere. In questo avremo la completa libertà! Anche AMODEO, che oggi VORREBBE ESSERE il Dio che lo Crea... per far esistere lui al posto suo e... “dar corpo a Dio”... lo potrà. “Bussa e ti sarà aperto!”... e Amodeo oggi bussa così. Visto che per giocare a vivere all'infinito, dobbiamo uscire dall'esempio del PROMO della vita che ci è stato sottoposto... bisogna inserirla in un disegno che sia infinito e che permetta TUTTO. Lo si può solo uscendo dai guai del disegno ed osservandolo... dal cielo, saliti al livello del creatore, ad uno ad uno. Ci sono le prove che è un Disegno che sfugge alla nostra povera intelligenza e competenza... di persone che debbano essere costruite partendo da una estrema ignoranza! ACCUSA: Io non le vedo. DIFESA: Guardiamo una povera derelitta che sia stata violentata e che – pur essendo e senza colpa alcuna matta come una capra – tuttavia abbia la capacità di costruire una vita nel suo grembo! Lo fa senza sapere come. ACCUSA: Accade perché la NATURA è sapiente. DIFESA: No... ciò accade perché c'è un Dio Creatore alla base di questa Natura e PADRONE di essa, tanto da violentarla con gli eventi impossibili alla Natura, dei miracoli... delle moltiplicazioni dei pani e dei pesci, con sette ceste piene di resti, quando prima c'erano solo 7 pani ed alcuni pesciolini. Così opera Dio! Ma l'uomo è ostinato, e crede che ci sia sempre la natura e le sue leggi a poter consentire un Mar Rosso che si apra nelle sue acque, che da acque prima erano divenute sangue... Ma come 7 pani potrebbero produrre 7 ceste piene di resti di pane... nel rispetto delle leggi della Natura? Invece, nell'opera di un qualunque creatore, ci sono sempre SALTI nelle sequenze, e da una scena si passa ad un'altra con assoluti SALTI nelle leggi del divenire. In ogni film accade, e lo scenario cambia improvvisamente. Allo stesso modo, Dio, a sette ceste vuote è in grado di farne seguire 7 piene. Anche in televisione, nel gioco dei pacchi, il presentatore fa comparire... come per magia... una famiglia intera e gli amici, che assistano chi è in gioco. Dio fa i suoi miracoli allo stesso modo, creando salti nella cosiddetta consecutio temporum. ACCUSA: Questo poi è vero... relativamente Solo per chi ci crede. DIFESA: E anche le cose che sto mostrando io, sono valide fino a che uno ci crede. Ma – definita una legge per tutto – quante probabilità c'erano che proprio le 102 lettere di GENESI 2, 1, della versione di Mons. Garofalo, calcolata in lettere che non ci abbiamo messo noi, risultasse proprio nei numeri che abbiamo visto così CONFORTANTI in relazione alle premesse? Non c'era NESSUNA POSSIBILITA'... nessuna, nessuna, nessuna. La SCIENZA però ha un criterio tutto suo e validissimo per scoprire VERA una ipotesi, se non ha altro modo per dimostralo: anticipa dei risultati e poi ne attende la verifica. Se la verifica li conforta, allora le ipotesi sono VERE e VERIFICATE. Questo è il metodo scientifico, e la Difesa lo sta eseguendo ormai da molto tempo, con risultati sempre migliori delle stesse attese. Pero poi succede che noi diciamo:


127 “Se questo è vero... succederà questo e questo e questo...” e salta su l'Accusa a contrattaccare dicendo: “Già, è vero! Ma accade perché si è deciso che valga gesto e questo: la cabala... che faccia testo la bibbia del Garofalo... che faccia testo il ciclo 10...” Se io porto i risultati a confermare una tesi, non mi si può obiettare che quei risultati non contano nulla, perché si fondano solo su quei presupposti! ACCUSA: Però potrebbe darsi che, tra una quantità enorme di risultati possibili, alcuni confortassero le premesse, ed altri no... e che la Difesa ci mostri solo quello che le conviene. Immaginiamo che ci siano mille casi che confermano e un miliardo di miliardi che non confermano... potremmo concludere che i mille positivi siano sufficienti... Quante probabilità che proprio osservando quelli venissero conferme? Mille su mille... se uno è prevenuto e ci mostra solo quanto gli gioca a favore. DIFESA: Se la difesa sostenesse che le prove sono tutte quelle... si potrebbe accettare. Ma Romano Amodeo sostiene che questo VALE SEMPRE... nella lettura di TUTTA la Bibbia. E allora CHIUNQUE è messo in grado di operare la sua verifica nel punto che più gli pare opportuno. Ma sia chiaro: se il testo propone una fine... li ci potremo trovare in numeri qualcosa di inerente alla fine, e non ad altri argomenti. GIUDICE: Non capisco. Si spieghi meglio. DIFESA: Faccio un esempio. Se in un brano si racconta che due figli di Noè, sbronzo e messo a nudo, non si avvicinano a lui che camminando a ritroso, per non vederlo senza veli, si può cercare – che dico? - il senso generale di una Verità, o di una Persona messa a nudo, e non cose che non c'entrino per nulla con questo tema. Potrebbero essere numeri che debbano essere considerati a rovescio... camminando a rovescio come quei figli. Insomma il contenuto – seppure segreto – deve avere attinenza con la storia raccontata attraverso un fatterello, spesso anche in modo fantasioso e suggestivo. Però in tutta la Bibbia ci sono numeri già stabiliti, di Libri aventi un Nome, capitoli e versetti aventi un numero. Ebbene, poiché quei numeri sono relativi a cicli, molto diversi tra loro, essi si riconducono in modo ferreo alla descrizione dei vari cicli della vita. In tal modo, in un versetto 1, si troverà un principio. In uno numerato 16, si troverà un ciclo della realtà... e così via. GIUDICE: Ora la Difesa si è espressa in modo chiaro. Allora continui. DIFESA. Passerò immediatamente ad esemplificare questo concetto. Messo in relazione al libro GENESI, l'argomento riguarderà un avvenimento “fondante” come lo è un “gene” nello sviluppo di una vita. Messo in relazione al capitolo 12, l'argomento riguarderà il costituirsi di un apostolato. Messo infine in relazione al versetto 10, che rappresenta l'unità del ciclo, l'argomento introdurrà la genesi apostolica di un ciclo. Ora cerchiamo di vedere se questo giudizio che deve essere valido sempre è valido in questo caso.

GENESI 12, 10. Questo è il versetto 10:

“Ora venne una carestia nel paese e Abramo discese in Egitto per soggiornarvi, perché la carestia gravava nel paese.”

La narrazione conferma pienamente la tesi relativa ai puri numeri del libro chiamato GENESI. Infatti questa è la premessa alla futura GENESI del Popolo di Dio che accadrà poi al Nipote e ai suoi 12 figli, attratti in Egitto da una analoga grande carestia alimentare... una Genetica che avrà un riscatto dai vincoli che avrà determinato solo attraverso le 10 piaghe che Dio manderà in Egitto al tempo di Mosè, per favorire l'ESODO dall'Egitto. Questo è il senso... alla lettera.


128 Poi ce n'è uno analogo, che rimanda ad una verità ancor più fondamentale e riguardante Dio e la sua stessa venuta su questa... “terra di Egitto”. Intanto “terra d'Egitto” significa: luogo del castigo di un Dio sottopostosi egli pure ad un “ferreo” destino, in questa “terra della schiavitù totale al Destino della Divina Provvidenza”. ACCUSA: Ecco, prima di procedere oltre, in relazione a questa Terra senza libertà, in cui oggi siamo, quale altro “significato fondamentale” dovremmo attenderci qui? Che la Difesa ce lo sveli prima, prima di... dare essa altri numeri, aggiungendoli a quelli scritti! DIFESA: Faccio notare che non li sceglie la Difesa, questi numeri. Sono i numeri delle lettere che lavorano nel dare un senso logico agli argomenti. Sono le pause, i SABATI a questi singoli lavori espressi dalle singole parole... e non resta che contarli. Il senso fondamentale qui sta nell'importanza GENETICA dell'Egitto, nella storia sacra. In tal modo, chi come Abramo rappresenta Dio e vi arriva... deve cedere al Faraone la sua stessa compagna, perché occorre che si veda in modo concreto che essa è la moglie dell'Onnipotente... Sicché, quando l'ONNIPOTENTE in Egitto ha la veste umana del Faraone, il destino di lei è d'esser costretta ad essere sua compagna di talamo. Questo è il modo oscuro con cui Dio mostra la sua vittoria, attraverso una apparente sottomissione e una sconfitta. Messo in relazione alla cosa fondamentale in tutta la Bibbia, che è la venuta al mondo di un Dio duplice in un personaggio di nome Romano, ciò significherà che tutto quello che sia destinato ad apparire modesto e perdente in lui, apparirà vincente attraverso i capi stessi dell'Italia, o degli eventi che accadono in tutto il mondo. Lo Spirito santo è in sostanza quell'aspetto negativo sul cui assoluto presupposto si erge quello positivo del Padre. Ora io non so ancora come tutto questo possa apparire dai numeri del versetto 1. Certo è che se lo appare da una cosa sola e ben precisa... solo quella è! Se tra il Padre e lo Spirito santo c'è lo stesso rapporto che tra uomo e donna, questo passo del capitolo 12 tratterà di Sarai che è costretta a due mariti, uno dei quali, il Faraone ha la funzione rappresentativa del Padre Forte, e solo l'altro, il vero sposo, Abramo, ha la funzione dello Spirito santo di quell'amore che cede alla violenza. Invece nel relativo del versetto uno, che pone la carestia alla base del trasferimento in Egitto, andranno ricercati gli ANTEFATTI reali della venuta al mondo, di Dio. Questo senso “occulto” l'otterremo dai numeri che sono configurati in lettere e parole, nel versetto 11. GIUDICE: In che modo? La solita Cabala? DIFESA: No, non solo la valutazione delle singole lettere, ma anche il loro numero nudo e crudo e le parole. Quando Dio svela di aver fatto il mondo con giorni di lavoro ed uno di riposo, si riferisce anche al riposo della voce, nel silenzio interposto tra il lavoro di una parola e l'altra. Io farò il conto e poi farò i calcoli e risulteranno i numero. Io dovrò trovarvi una logica, e ce ne sarà una sola. Non mi si potrà dire: “e perché non accade in questo altro modo?” se questi sono i numeri voluti da Dio, nel segreto di quel valore mentale che si trasforma in quelle parole precise, aventi quel significato reale Se io, per andare a Roma passo per Bologna, ed è vero, non può dirmi un altro che non è vero, perché ci si può arrivare anche seguendo altri percorsi. Abbiamo 95 lettere, e 19 pause che separano le parole, per 114 cifre di giorni di lavoro e di riposo. Il 19 è tutto il percorso di 1 nel 10+10 che va da -10 a +10. Inoltre c'è 1 che vale 113 volte 1... e 114 in assoluto. Si tratta di ROMANO AMODEO =113, che lo è in un Duo, perché anche TORQUATO (il suo 5° nome) vale 113. Questo 1 +113 è il nome TORQUATO aggiunto a ROMANO AMODEO. Il lavoro 95 e fatto da 5 nel Piano 100 del Dio del Decalogo, laddove questo 5 è il ruolo di mediatore del Dio 10, che ha RO-MANO, nel potere 5 di una sola delle sue due mani: la destra. Bene, calcolo ora il valore numerico delle varie parole: “Ora (30) venne (54) una (32) carestia (70) nel (27) paese (42) e (5) Abramo (44) discese (60) in (21) Egitto (70) per (35) soggiornarvi, (140) perché (51) la (11) carestia (71) gravava (66) nel (27) paese. (42)” La somma è 898. Abbiamo ora 102 che si sposta e lavora per 890, nel 1000 dato da 10^3. 102 è esattamente 1 +101 (ciclo del 10, dato da 10/10 + 10×10 = 101).


129 Qui 1 è Abramo e il 101 è tutto il ciclo del divino 10, dato dal -50 a +50 nel fronte e da 1 nel verso del flusso. Ma il vero 1 +101 è il DUO che esiste in Romano, ed è dato dallo Spirito santo di chi conta in apparenza poco in se stesso, e dal Ciclo Divino 1+10, nella persona reale del Padre. Qui è chiarissimo che il PAESE (=42) ha il nome che rappresenta il nome segreto di Dio. La parola PAESE è citata due volte proprio a ragione della duplicità paterna di Gesù, incarnatasi in Romano, il cui nome ha queste 42 cifre di lavoro in 36 lettere e riposo in 6. Il nome EGITTO (=70) attiene a tutto il lavoro compiuto dal 10+10+10 nel Piano 10×10 di Dio. GIUDICE: Sono verificate o no le previsioni? DIFESA: Si sono verificate in pieno, sia nelle lettere sie nelle parole, sia nella struttura elementare delle stesse lettere. Tutto riguarda l'essenziale GENESI delle due persone paterne di Dio. La CARESTIA (=70) è il presupposto stesso di EGITTO (=70), ma anche il presupposto stesso di Spirito santo (valore che supporta il negativo dato dalla Carestia) e di PADRE (valore positivo supportato ed espresso dall'EGITTO=padre del Popolo di Dio) Ora la Difesa aveva dichiarato la necessità di appartenere al Ciclo riguardante l'Egitto e qui ci appare un 1 +101 che riguarda proprio il TOTALE PIANO 100 sommato all'unità nel flusso in valore divino, abbinato ad un 1 aggiunto ed umano che è Abramo (44) coincidente però nel suo numero con SARAI (44), tanto che Sarai DOVRA' apparire addirittura la Sposa del Faraone... essendo la Sposa di Abramo. Dunque questo 1, aggiunto all'Onnipotente 100 +1, sarà impersonato sia da SARAI sposa del Faraone, sia da ABRAMO congiunto all'Onnipotente Dio... ma il tutto a rappresentare Spirito santo e Padre. Tutti si saranno chiesto perché Dio usa il sesso maschile, a rappresentarli nel PADRE, e non il femminile, a rappresentarli nella madre. Ebbene come “ogni grande donna sta alla base di ogni grande uomo” allo stesso modo lo Spirito santo di Dio rappresenta quel lato “femminile” come la culla da cui egli poi nasce. In natura EVA (=26=DIO) appare tratta da una costola di ADAMO (=30, 1+3 oltre Eva) solo perché vediamo la scena in ordine positivo e maggiorato, rispetto a quello che è negativo e negato. Alla base della POSITIVITA' apparente dell'uomo, c'è la NEGATIVITA' dell'apparente carestia, della mancanza, della sottrazione di quel pezzo di costola. È in EGITTO la positività del rimedio alla carenza, come è nell'UOMO la positività del rimedio pianificato (7+7) alla carenza espressa apparentemente dalla DONNA... che è solo la virtuale premessa che lo Spirito santo è per DIO PADRE espresso da un UOMO che in più, dalla sua, ha quanto gli risulta in più per numero. UOMO (=56) e DONNA (=42), anche su non sembrano uguali, differendo tra loro un intero fronte fatto di 7+7 unità, hanno tuttavia lo stesso numero 42 nel flusso; così come è manifesto in ABRAMO (44), SARAI (44) e nel numero UNO (44) quando conta il Dio Uno e Trino nell'11. Per la carenza espressa dal negativo, manca la sezione reale, la potenza del flusso, per questo allo Spirito santo serve una compagna (come la Madonna) per apparire allo stesso livello dell'uomo che è ne PADRE (=40); impersonato nella MADRE (=37), aggiunge il suo 3 in più in lei, che vale allora per tre. E quando la madre è la MADONNA (=54), aggiunge al PADRE 40 quel piano intero costruttivo 7+7 che lo infonde nel FIGLIO di Dio e lo rende 54, uguale alla Madre di Dio, e UNO e 10, quell'11 +33 +10 uguale a 7+7+7 +11+11+11. Questo 11 +33, uno e trino nel 10+1, si rivela proprio la STRUTTURA elementare di questo versetto, che vale 1+1+1 +33+33+33, ossia un totale di 102. GIUDICE: E il nostro imputato, in tutto questo, non c'entra nulla con proprio tutto il suo nome e cognome? Dovrebbe se – come la difesa sostiene – qui si fissa l'inizio 1, 1 della sua GENESI! DIFESA. Anche a questo riguardo possiamo solo calcolarlo, riscontrando la somma di tutti questi nomi, col nome segreto di Dio, che opererebbe con il numero 381 di tutti i valori delle parole in Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo. Ora, se attuiamo il metodo scientifico di andare a riscontrarlo, dopo dovremo essere confortati se le risposta lo conferma. 517 è tutta la differenza reale tra il “minimo” 898 e il “massimo” 381 (massimo che non appare ma che è, essendo il riferimento assoluto per il valore reale che ha assunto nel relativo). Analizziamo 517. 500 è tutto il positivo che esiste tra il -500 e +500 che dà la crescita 1.000=10^3, potenza trinitaria basata sul Dio basato sulle 10 prescrizioni del Decalogo.


130 Ora il Dio Uno e Trino vale 1+3 ed è uguale al 4. Il suo ciclo totale è dato da 4/4 + 4×4 ed è il numero 17. Pertanto la somma 500 +17 combina il ciclo 17 dell'unità e Trinità di Dio con tutto il moto 500 percorribile in un ciclo (un cerchio) la cui circonferenza 1.000 per metà lo apra a +500 e per l'altra metà lo chiuda in unità con -500. Di fronte ad una simile prova ogni persona rispettosa del metodo scientifico deve convenire così: “ la verifica è rispondente”. Infatti il nome e cognome completo di Romano, lavorando esattamente per 517 valori strutturali, compie l'intero ciclo reale che porta alla struttura data da tutte de parole del versetto 1. ACCUSA: Un momento! La Difesa ha sempre sostenuto che nulla vi sia che superi il nome segreto di Dio e che quando ciò accada un numero vada letteralmente rovesciato, letto da destra verso sinistra. Pertanto se 898 -381 determina 517... deve essere valutato 715 e non 517. DIFESA: Chiedo scusa! È proprio varo! L'accusa ha veramente ragione... La Difesa si era distratta. Ma la verifica è rispondente anche considerando il 715. Tutto l'atto creativo di Dio, infatti, accade in 7 giorni. Quando un giorno corrisponde al PIANO TOTALE di Dio, esso vale 100 e 7 giorni sono pianificati a 700. 700 è tutto il piano della creazione e 15 tutto il suo flusso unitario e spazio-temporale, dato dallo spazio 10 e dal tempo binario valutabile in 10/2. GIUDICE: Come è possibile che la verifica sia rispondente sia se valutata 517, sia 715? Quale è la sostanziale differenza tra 715 e 517? DIFESA: Se consideriamo il 517 che va oltre il MASSIMO che corrisponde al nome segreto di Dio, stiamo “oggettivizzando” i numeri, ossia non stiamo consideriamo più che il massimo è il 381 del Nome assunto dal riferimento ASSOLUTO. In questo caso, è 10^3 un massimo di tipo oggettivo, tanto che 1000 è il ciclo massimo, la circonferenza massima, 500 in crescita e 500 in chiusura. A questo punto anche la realtà in se stessa assume il suo ciclo 17. Se invece consideriamo che il massimo debba essere il 381 corrispondente al nome segreto di Dio, e che tutti i valori in più devono assolutamente essere espressi al contrario del loro ordine, ecco che il soggetto diventa proprio CHI è il Signore, e allora egli crea tutto in 7 giorni che diventano 700 quando il giorno ha il massimo valore dato dal 10×10 nella sezione e 10 nel flusso. Se dunque è 700 la sezione, e 10 il flusso, avremo uno che sarà presente come il mediatore del DIO=D.10, ed agirà con le 5 dita della mano. Signor Giudice, siamo ancora in una fase iniziale di GENESI... Il metodo di calcolo ormai è ben definito. Il testo di riferimento pure: è la Versione di Mons. Garofalo. Se tutte le prove che faremo nel futuro seguiteranno a confermare quello che la Difesa sta sostenendo... risulterà chiaro che non è stato il Garofalo a scrivere... ma Dio. Se fosse dipeso dal Garofalo, non avremmo ora queste 95 lettere che già nel loro numero sono tutto il percorso di un mediatore 5 nel 100! Non avremmo il totale di 898 che è esattamente 1+ 101 nel 1000. La Difesa sta dimostrando che noi tutti siamo in un PIANO 100, ossia in un PROGETTO costruito sul 100 a rappresentare il TUTTO nel 100% riferibile ad ogni cosa possibile ed immaginabile... perfino Dio. GIUDICE: OK. Vedremo. Per ora andiamo avanti e... proporrei di fare un riscontro, nella parte del racconto in cui si descrive che il Faraone prende SARAI in moglie. DIFESA: Va bene, saltiamo a pié pari al versetto 15, che lo descrive. Come abbiamo appena visto nel 715 che ha espresso il lavoro creativo fatto dal Nome di Dio a scrivere il capitoli 1 istituito nel versetto 1... troviamo nel 15 l'intervento di mediazione operato dalla Sposa di Abramo, tra il Marito (Spirito santo) e il Faraone in Figura di Dio Padre, sposo onnipotente.


131

GENESI 12, 15. Questo è il testo, comprensivo dei valori essenziali: “La (11) osservarono (143) i (9) capi (27) del (19) Faraone (54) e (5) ne (17) fecero (48) le (15) lodi (36) al (11) Faraone (54); così (42) la (11) donna (42) fu (25) presa (53) e (5) condotta (82) nella (38) casa (22) del (19) Faraone. (54)” 98 lettere al lavoro, con 24 pause di riposo formanti le 24 parole. 122 cifre totali. Si tratta di tutto il lavoro 98 fatto da 2 (Padre e Spirito santo) nel Piano 100 di Dio. Qui è assente il -1 (Abramo) ed è presente +1 (il Faraone, nominato 3 volte, come uno e Trino) Ciascuno vale il 54 esatto di AMON RA... ma anche di FIGLIO e MADONNA, tanto da essere Padre, Figlio e Spirito santo. Il termine DONNA (=42) cela il valore delle cifre del nome segreto di Dio. Il “silenzio”, la pausa tra le parole, in numero di 24 esprime il Sabato come la parte di lavoro uno e trino compreso in 6+(6+6+6). 842 è il totale della struttura di tutte le 98 lettere. 400 +400 è un piano basato sull'unità e trinità del PIANO 100. 42 è tutto il flusso che combina i 6 giorni di lavoro con i 7 totali... e qui è la DONNA che fu vista, presa e condotta... Poiché 800 è la complessità da -400 a +400 (che prende dentro sia il buono che c'è, sia il male che c'è) e poiché anche 6×7×1 combinano il totale 7, riferendoli sia al lavoro 6 totale ed al riposo 1 totale, abbiamo nel totale 842 un 421 di apparente cattivo e un 421 di apparente buono... che però è tutto buono, anche se lo sembra solo in parte, giacché SARAI passa nella casa del Faraone. Il riscontro con il 381 del nome segreto di Dio porta a questa scoperta: 842 -381 = 461, va rovesciato in 164. 100 è il PIANO di Dio e avanza per 2^6, ossia per la potenza di tutti i 6 giorni di lavoro poggiati sul duo paterno presente ora in Romano, perché il riscontro è fatto con il suo nome. Insomma Romano lavora con la potenza 6 del suo Duo e il piano 100 e fissa le parole di questo versetto 15 proprio come quel lavoro che fa piacere all'onnipotente rappresentante di AMON RA la sposa di Abramo, che eleva alla sua regale dignità. Tanto nel versetto 1, in cui Abramo è costretto ad andare in Egitto, tanto nel 15 in cui SARAI è costretta ad andare nella casa del Faraone, i valori essenziali rispettano sempre l'essenziale: che la moglie di Abramo (tratto da Dio) deve apparire la moglie dell'Onnipotente dell'Egitto. Per questo sia Abramo, sia dopo di lui Giuseppe (in seguito ad un'altra mancanza... dei fratelli), saranno costretti ad andare in Egitto, e Giuseppe per essere Viceré, l'alter ego del Faraone (come lo è una consorte). Non tutto il male viene per nuocere, e la predilezione del Faraone si tradurrà in beni concessi per chiedere perdono a Dio, nel mentre la vendita di Giuseppe si rivelerà il mezzo per divenire Viceré. Se SARAI non fosse stata la sposa del Faraone, lui non le avrebbe donato la serva che poi avrebbe dato un primogenito ad Abramo: ISMAELE. Abramo, uscito poi dall'Egitto con un ESODO che ha anticipato quello del Popolo ai tempi di Mosè, si trasferì alla quercia di MAMBRE, che è ad HEBRON, nella Terra di CANAAN, per come scritto in GENESI 13. Pertanto occupiamoci di questo nuovo capitolo, il cui numero 10 +3 esprime tutto il moto della massa libera. Per esaltarne il senso, leggiamo il versetto che ha lo stesso numero 13. Infatti 13+13=26 e questo è il valore del termine DIO.

GENESI 13

GENESI 13, 13.

Questo è il testo compresi i valori strutturali delle singole parole: “Ora (30) gli (26) uomini (73) di (13) Sodoma (59) erano (47) malvagi (68) e (5) peccavano (72) molto (65) contro (75) Jahve (43).” Sono 58 lettere di lavoro e 12 sabati di riposo espressi nelle 12 parole, per un totale di 70 cifre che costituiscono tutto il percorso 70 fatto stavolta da un 30 mosso a Sodoma contro Dio. Il Nome segreto di 42 cifre è posto in negativo al piano 100, e dà le 58 lettere. Sommando i contenuti essenziali delle lettere, il totale è 576.


132 576 indica in 500 tutta la forza attiva, in 70 tutta la divina creazione, in 6 tutto il bene e male trino da -3 a +3. Riferendoci al PIANO 100 del lavoro totale in 600 giorni ci sono 6+(6+6+6) giorni, espressi in modo uno e trino nei 24 giorni che si pongono in negativo rispetto a 600, e pertanto alla base del risultato di 600 -24 = 576 Quelli “di-Sodoma” avevano un contenuto dato da 13+59=72, lo stesso di ”peccavano” (e molto contro Jahve), rappresentando in tal modo a tal punto l'idealizzazione della massima forza del male da portare infine Dio a distruggere la città. Ed ecco come questo massimo in male ha la funzione rappresentativa anche del massimo, in bene, nei confronti di Jahve, e fino al punto da risparmiare, in cambio della propria vita, l'esistenza di quella dell'intero mondo e dell'intero mondo, dalla distruzione invece comminata a Sodoma e Gomorra e a tutti i suoi abitanti. Infatti l'inverso di 72 è il 27, che si esalta se è 27.000, quanti i giorni interi ai 72 anni di Romano Amodeo, che diventa il salvatore del suo mondo, tanto da essere scritto nell'inverso al nome SODOMA, come AMOD-o-S, Salvatore, e della qui non citata GOMORRA, come A.R.-ROM-o-G, Gesù. Le 12 parole del testo sono quanto gli Apostoli, le 58 lettere sono quanto 11 AMODEO, laddove 11 è il Dio Duale, 10+1 costituito da Padre e Spirito santo, incarnati in Amodeo o Signore.

GENESI 13, 17, Fissa nel punto assoluto 1+16, della realtà del Piano 16 del Dio Uno e Trino, il destino assoluto riservato ad un uomo reale... se i numeri parlano. Lo fissano anche in relazione al 13+13 +1, che vede DIO=26 nei due numeri 13, e la sua vita unitaria nel +1. Lo constatiamo nel versetto:

“Alzati, percorri il paese in lungo e in largo, perché io lo darò a te.”

Questa è la conclusione del fatto che gli uomini di Sodoma peccavano molto, ed è abbinata a quella del versetto 13. Sono 15 pause imposte a 53 lettere, su un totale di 68 cifre. 68 indica un momento massimo della potenza nel rinnovamento. Per costatarlo considerate cosa è stato per il mondo l'anno 68, nelle proteste giovanili... culminato poi nel 69 in cui l'uomo è uscito per la prima volta della sua storia dalla vita sulla Terra, per muovere i primi passi sulla Luna. Questa preparazione è tutta presente nel significato letterale del testo, in relazione al paese percorso in lungo e largo, specie pensando al fatto che il PAESE (=42) potenzia 7 volte i 6 giorni di lavoro, fino ad essere nelle stesse cifre del nome segreto di Dio. Il 53, del solo lavoro, tanto per intenderci, è “1 tratto dal FIGLIO, dalla MADONNA, da AMON RA, dal FARAONE... tutti termini che valgono 54. Le 15 pause espresse nello spezzettamento in 15 parole sono l'indice stesso dell'intero spazio-tempo, 10 nello spazio e mezzo ciclo 10 nel tempo ½. Osservando i contenuti essenziali del lavoro espresso dalle 15 parole, esso è di 60 +92 +19 +42 +21 +61 +5 +21 +47 +51 +22 +23 +34 +1 +23, per un totale di 522 valori essenziali. Essi indicano tutta la forza 500 relativa a R0MANO=66=22+22+22, uno e trinitario nel 22. Pertanto il versetto 17 (che è relativo all'intero ciclo dell'unità e trinità dato da 4/4 +4×4, ossia da 16=R +1) indica, con l'incitamento ad Abramo, la promessa che Jahve fa a se stesso, quando si impersonerà in R. La possiamo costatare per blocchi di significati.

Alzati =60 è tutto il massimo, nei giorni di lavoro. Percorri =92 è tutto il percorribile, in 100, da parte di 2^3, i due che si incarneranno in Romano. Paese =42 è il nome segreto di Dio, nelle sue cifre. In lungo e in largo =155, è il PIANO 100 e le due mani a 5 dita. Perché =51 (il fine è Paolo, pastore delle genti e principe degli apostoli, il fine è il CENTO, del famoso centuplo promesso da Gesù). Io = 22... è l'io relativo al terzo singolo, nel Trinitario 66 di Romano. Lo darò = 57 = AMODEO (=47) ma come un 10 (potenza di Dio) in più. A te = 22 nel flusso +2 nella sezione... laddove lo darà all'IO personale di Romano Come la Difesa spera che si noti, queste parole sono la promessa di un “paese” nuovo: le 42 cifre del nome segreto di Dio, come la massima creatività 7 nel lavoro 6! L'universo sarà percorso in lungo e in largo, ma da qual momento in poi con la certezza che tutto è perfetto, anche se è doloroso, anche se è mortale, perché è fatto da Dio. ACCUSA:


133 A me sembra che questa semplicissima promessa fatta ad Abramo è strumentalizzata all'inverosimile! Come vi si potrebbe credere? DIFESA: In base al criterio scientifico. Se si fa una previsione, che confermi una tesi e puntualmente arriva sempre la conferma, la scienza afferma che quella tesi è attendibile. Un messaggio TRASCENDENTE non può essere valutato se non operando così. E allora la stessa parola TRASCENDENTE (=116) lo rivela: nel piano 100 e nel 16=R. L'ente trascendente che prende il posto di un Romano che appare REALE, ma che in se stesso nemmeno esiste, essendo un puro PERSONAGGIO fatto suo esclusivo da Dio. Romano è il PADRE incarnato e assieme il FIGLIO nel suo valore ideale, è quell'unità data dal prodotto tra 10 e 10 elevato a -1, ed è in tal modo quell'assieme esistente tra: -1 0 +1. Essendo 1 nel primo e nel terzo, è un PERSONAGGIO che da sé vale lo 0 intermedio. Essendo tutti e 2, vale il +2 che da -1 va al +2, nella sua incarnazione, che si poggia su un PERSONAGGIO che fa da mediatore e vale ZERO... trascende ogni realtà costruita sui numeri. Ora, recuperando l'uso del criterio che consente di rapportare alla persona in cui Dio si è incarnato, nel duo Padre e Spirito santo, ogni nome della Bibbia, ogni nome del mondo, possiamo capire che cosa c'entri DI PERSONA, proprio il nostro teste in questo processo di Empietà, riscontrando il valore totale dei nomi, con il suo nome, che è il riferimento ASSOLUTO, Ad esempio, la somma dei numeri dell'alfabeto... ossia 1+2+3+4...+20+21, è 231. 381 -231 = 150 rivela che il lavoro ordinato delle 21 lettere vale quanto lo spazio-tempo 5+5+5, con 10 nell'unità della sezione e 5 nell'unità del flusso nel tempo ½, il tutto espresso nel ciclo 10. Allo stesso modo: 381 sta al 522 come un -141, equilibratissimo, perché uguale nelle due letture da sinistra e da destra. Essendo unitario il ciclo, abbiamo 14,1 cicli, ossia un 7+7 aggiunto al decimo del 10 posto unitario, che rivela il piano della unitaria creazione, in 7 giorni per lato. Della creazione... di chi... se non del Romano indicato nel 381? Pertanto la promessa, espressa da questo versetto 13+1 del capitolo 13, sta nella creazione del personaggio avente questo nome, che è 1 e 13+13, per come rivelano versetto e capitolo, nella sua GENESI, per come è rilevato nel libro primo intitolato GENESI. Poiché il PAESE che gli darà vale 42, nella sua essenza... gli darà la genesi stessa del Nome segreto di Dio... e leggeremo questo SCONTATO futuro, nel tempo +1+3, aggiuntivo, del versetto 14+4=18, che aggiunge i 4 tempi ¼ della realtà Una e Trina divina.

GENESI 13, 18. Come da attese, è in questo versetto 18 che si racconta:

“Poi Abramo si spostò con le tende e andò a stabilirsi alla quercia di MAMBRE, che è ad HEBRON, e vi edificò un altare a Jahve.”

La Quercia di MAMBRE, che è ad HEBRON è il paese promesso. Sono 34 cifre, espresse da 27 lavori espressi in lettere e da 7 riposi espresse in pause determinanti le 7 parole. Il 27 ha significato escatologico, di uno tratto dal mondo, quando è tratto da un 7+(7+7+7)=28... e quando ha un 7 come il RIPOSO ETERNO espresso dalle 7 pause nelle 7 parole. Questo è il PAESE (=42) promesso con il 7+7+7+7+7+7, espresso nel lavoro suo, espresso dal 6. Come anticipato dai numeri già scritti nel testo Biblico... anche il testo... fa testo. Sono indicati due nomi propri: MAMBRE ed HEBRON. MAMBRE (=46) indica in generale 1 tratto da AMODEO (=47). Vale 11 (=M), 12 (in AM, Dio)... è un DUO (in B) ed è un finale RE. HEBRON (=56, 10 in più di Mambre) localizza Mambre come 1 tratto da AMODEO 10. Vale 2^3 (=H), E' un DUO (in B), è RO (principio di Romano) e N (il principio N della fine di un numeRO, che è un NUME). Come si può notare, il senso del PAESE, assunto nei due nomi, è lo stesso. Sono citati i due aspetti che sono presenti nel Dio incarnato in Romano Amodeo, espressi da Padre e Spirito santo. Osservando i numeri chiari, espressi nelle cifre di tutto il versetto, che possiamo contare in 99 lettere al lavoro, 26 pause di lavoro della voce, per 125 cifre di lavori e di Sabati, vediamo l'evidenza completa del Sabato di Dio nelle 26 pause, del lavoro


134 completo 99 fatto da 1 presente nel 100 e che è un volume avente a base il mediatore divino dato da 10/2=5, essendo 5×5×5=125. Se ci addentriamo nella struttura del lavoro complessivo espresso in 99 lettere, scopriamo dall'analisi strutturale del linguaggio che dare i numeri significa:

“Poi (36) Abramo (44) si (26) spostò (92) con (28) le (15) tende (44) e (5) andò (30) a (1) stabilirsi (108) alla (22) quercia (68) di (13) MAMBRE (46), che (16) è (5) ad (5) HEBRON (56), e (5) vi (29) edificò (50) un (31) altare (51) a (1) Jahve (43).”

Il totale è 870, quanto il moto di 130 nel 1.000 dato da 10^3. Il soggetto del moto è il mediatore di DIO=26 e 10. Di quel 260 che è l'anno divino anche per la cultura dei Maya. 870 è Jahve a livello 10 (=430) attivo in un DUO di 430+430=860... tenendo conto del 10 che ha potenziato a 430 il 43 di Jahve, e aggiungendolo. Anche il 44 è presente due volte (in ABRAMO e TENDE). Porterebbe all' 880 che stavolta deve tener conto del 10 considerato in più, sottraendolo. Un solo IO (=22) è presente (e in ALLAH, tenendo conto dell'H muta). A mano a mano che il lavoro delle parole si aggiunge, il 36 di un fronte, dato dalle 36 decine in 360°, si qualifica. Con l'aggiunta di ABRAMO, passa a 80 (ed è tutto il cammino del piano 20 nel 100) il reale contenuto espresso da Poi Abramo... Con “si” il numero progressivo diventa 106 (quanto la PERFEZIONE... legata a poi Abramo si. Il verbo spostò porta a 136 l'iniziale 36 e lo conclude col verbo. L'aggiunta di con muta il totale parziale al 164 che con 2^6 precisa il 100 indicandogli l'entrata in campo di un 7+(7+7+7) in più. Le tende portano a 224 una reale conclusione, espressa dalle 24 ore e dalle 22 decine, e si conclude anche la frase espressa con poi Abramo si spostò con le tende. Sto evidenziando il processo logico cerebrale che, tramite il contenuto numerico, aggiunge soggetti, verbi, aggettivi, preposizioni di una analisi logica esattamente progressiva e significativa. Se in un certo testo sono presenti numeri significativi, come quelli legati ai singoli cicli numerici, è significativo quante volte entrino in gioco, e a che punto esatto. In un modo meraviglioso, la Bibbia ce li presenta nel giusto ordine e secondo una storia reale, facile da capire... ma essa cela il significato PROFONDO che ogni nome è riferito al nome scelto da Dio Padre nella sua venuta al mondo. Riscontrato il 381 di Dio Padre col nome GESU' assunto dal Figlio, 381 -48 = 333 esatto! Ma riscontrato con 381 -47 (il cognome AMODEO=47, che rivela 1 tratto da GESU'), porta ad un 1 in più in Romano Antonio Anna Paolo Torquato, ossia ad 1 +333. Pertanto, alla luce del Nome e Cognome di Dio, intero, il Nome proprio di Romano, a 5 parole, vale quell' 1+333 che (valendo GESU' 333) indica Uno aggiunto al Figlio: insomma il Padre. Non si scherza con questi numeri!

Ciò constatato, abbandono GENESI 13.

GENESI 14

narra tutto il percorso di Abramo, relativo al 7+7 che lo fissa per intero. Ma non solo di lui. Se riscontriamo le parole – sempre! - con il nome pieno di Romano, troviamo il senso relativo, di ogni qualsivoglia espressione... all'incarnazione di Dio, avvenuta in lui. Ancora una volta lo constateremmo, se lo facessimo, anche in questo capitolo... ma intendo esporre più che sia possibile un controllo più facile, eseguibile direttamente attraverso le parole del testo ed i loro possibili riferimenti a Romano Amodeo..

GENESI 14, 1. “Al tempo di Amre re di Sennaar, di Arioch re di Ellasar, di Chedorlahomer re dell'Elam, e di Tideal re della nazioni”

Tutti i nomi qui citati riguardano il Dio che nel versetto 1 si presenterà in tutto in Romano Amodeo, attraverso tre re di luoghi (per il Dio Trino) e un quarto re delle nazioni (in veste del Dio Uno): AMRE è il re AM (Amodeo) è il primo. SENNAAR, il suo regno, è SEN NA A.R. (seno, grembo, incarnazione: a Napoli, capoluogo della regione CAMPANIA in cui CAMPA il NUME-RO: Amodeo Romano) ARIOCH, il secondo re, è A.R. IO CH, (è Amodeo Romano nell'IO del Cristo). ELLASAR, il suo regno E' L LA': SA R. (è Dio EL là: in provincia di Salerno e poi là, a Saronno). CHEDORLAHOMER, il terzo re, CH' E' D.(io) o R.(omano); LA' HO ME: R.: in via OMERO, via di Milano al n.22 in cui Romano abiterà stando a casa sua, di suo padre.


135 ELAM, il suo regno: E' L AM (è il Dio L=10, Amodeo). TIDEAL, il re delle nazioni, è la Croce T, IDEÀL, assunta ad IDEA T-L ( a idea della croce del Dio L=10, essenza sintetica dei vari nomi EL, ELE, ELI, ALLAH assunti da L=10... Come è chiaro oltre ogni dire, la Genesi di ABRAMO (che deriva AB R. AMO, da Romano Amodeo)... deriva proprio da lui re triplice ed unitario: da lui nato Re nel seno della Campania a capoluogo Napoli..., da lui nato Re che ha in sé l'io di Cristo ed il cui regno è prima a Salerno e infine a Saronno... da lui che D-O-R (dimora) là in via Omero e il suo regno è l'amo R... da lui RE DELLE NAZIONI: nuovo Paolo, in un tutt'uno che è l'ideale stesso delle croce. Ho voluto sottolinearlo perché mentre comincia una storia apparentemente noiosa che spiega da dove viene Abramo... è scritto e indicato per filo e per segno già nei nomi dei popoli e dei re da cui derivò. Mi limito al solo riscontro del lavoro delle lettere e dei sabati che fissano ogni parola: 91 lettere ne lavoro giornaliero e 23 giorni di sabato, per 114 giorni totali che rivelano in 11 decine il Dio Binario (Padre e Spirito santo) e nel 4 il Dio Uno e Trino... o anche il piano 100 per 7+7 unità di lavoro (presenti in Romano). Laddove la trinità della Trinità è 3+3+3, tutto il suo lavoro, nel piano 100 di Dio risulta dal 100 -(3+3+3) che lo quantifica esattamente in 91 unità. Il Sabato, che è il giorno di Dio, si ripete qui 22 volte 1, che in assoluto è 22+1=23, quante le pause. Di conseguenza, il Signore vale 22 (la terza parte del trio 22+22+22 che vale il 66 del termine ROMANO), ma vale anche 1... dunque 23, ed IMPONE questo Sabato! Questo è il vero SABATO che Dio chiedeva agli Ebrei: spezzare le parole e rendere possibili le frasi organizzate per singoli concetti, affidati a singole parole esprimenti nomi, aggettivi, avverbi, verbi, preposizioni, nell'uso elementare di una analisi logica parte integrante del linguaggio romano, più sintetico dell'italiano, che lo ha rivoluzionato, trasformando la fine (di un Gesù cristo) espressa in coniugazioni, in preposizioni messe prima, nello stesso modo di una Roma convertita in Amor. Solo i verbi hanno conservato nel loro fondo il primato, che, nell'infinito presente e in prima persona, termina sempre in RO... il principio di tutto quello che poi è affidato al NUME-RO, nella sua rappresentazione. Potremmo addentrarci ancor più, nell'analisi di dettaglio, del contributo differenziato portato da ogni lettera, ma intanto facciamolo per i nomi dei re e dei regni: AMRE è 33... vita divina dell'Amodeo re. SENNAAR è 65... uno tratto da 33+33, nella duplice vita di Romano, A.R., nella Campania di Napoli. ARIOCH è 50... il mediatore del Piano 100 di Dio: l'Io di Cristo ed A.R. ELLASAR è 59... il mediatore e 3+3+3, la trinitaria trinità di un finale A.R. che in primis è EL, mentre il LAS messo in mezzo è il relativo SAL, dell'io di Cristo. CHEDORLAHOMER è 123... 111+11+1 un discorso crescente... che è decrescente. ELAM è 27... e che porterà EL-AM alla morte di Dio ai 27.000 giorni in migliaia tonde Il re delle nazioni è un dato relativo alla famiglia umana e di Romano. TIDEAL è 47... della famiglia AMODEO come l'ideale della Croce. NAZIONI è 77... dominate da 10+10+10 AMODEO. Le risultanza sono così assolutamente probatorie che non vale la pena per la Difesa fare i calcoli, lettere per lettera, delle 91 lettere. GIUDICE: Se però la Difesa non lo riduce, l'Accusa potrebbe credere che questa volta i calcoli siano stati fatti e che i conti non tornino. DIFESA: Nell'economia del tempo e di tutta una Bibbia che sarebbe da controllare, la Difesa lascia a tutti la fatica di farsi i calcoli che secondo noi sono inutili, avendo già una montagna di conferme, sulla VERA derivazione di quell'ABRAMO che basterebbe il nome per segnalare da chi deriva. E da chi altro? Se già il solo AB rivela che deriva dall'AB Romano, poi precisato in R.AMO... grazie a Dio!, in un AB ROMANO AMO...DEO gratias! Ma che si vuole di più, per capire che – grazie al Dio che dà un nome a tutte le cose... – ABRAMO deriva da ROMANO


136 AMODEO? GIUDICE: La Difesa è libera di gestire l'economia del suo apporto. Del resto è vero: questo controllo possiamo farlo tutti. Proceda. DIFESA: Io passo decisamente al versetto 2, dal quale mi attendo sia sottolineato il dualismo presente in Romano.

GENESI 14, 2. La guerra descritta al versetto 2 riguarda sempre Romano Amodeo che, essendo incarnazione di Dio, è SEMPRE IN BALLO. Infatti il testo dice: “Costoro fecero una guerra contro BARA re di SODOMA”, laddove BARATTA è la madre di Romano e la perversa SODOMA è la convertita AMOD o S (Amodeo o Signore). È la stessa guerra di Gesù contro il BARABBA che impersona l'ABBA in BARA, a impedire che Gesù sia salvato da Ponzio Pilato. Dunque BARA esiste veramente due volte: tomba per Gesù e sorgente di vita per Romano. BIRSHA re di GOMORRA, è un nome R infilato in mezzo ad un BIS HA, che ce l'ha il Re di GOMORRA. Quale BIS? La lettura BILATERALE: GOMORRA e A.R.-ROM-o-G, che, da un lato è una perversione da distruggere e dall'altro è un Amodeo Romano o GESU'. SHINEAB re di ADMA, rivela la stessa possibile inversione in AMDA ID ER BA EN IHS che rivela un AMODEO identico ad ER (figlio del Giuda... suo ABBA')... che è anche ERBA EN IHS, ABBA' e alimento IN Iesus. SHEMEBER re di ZEBOIM, in cui ELLA (ossia SHE) è un ME-B-R, è l'IO di un DUO in un R (Romano) che ha in ZEBOIM il nemico MIO, B e Z, ossia il Duo Padre e Spirito santo e FINE di tutto. Avallando anche la lettura inversa ecco che il MIO B è Z (il mio 2 è alla fin fine) ID ER (identico a ER figlio di Giuda), REBEM (ossia R.-e-BEN, Romano e il suo primo e solo fratello Benito, in segno di RUBEN, il solo primogenito fratello di Giuda), e HS (e Gesù). ACCUSA: Ma è REBEM e non R. E BEN... non si può giocare in questo modo coi nomi! DIFESA:

R e BEN è BEN e non BEM come segno riferito ad un BEN che è 1 fratello aggiunto a questo BEM (che indica Giuda, padre di ER, come riferimento). Per ER = “è R.”, BEN è un secondogenito aggiunto a lui, così come anche RUBEN è uno in più aggiunto al fratello GIUDA. ACCUSA: Io obietto che BEM non è riferito a GIUDA. DIFESA: Se qui esiste il riferimento ad ER, sia nella lettura normale come la fine del nome del Re, sia nella lettura al contrario e relativa al RE, e sappiamo che sarà sostituito dal Padre, nel dare eredità alla sua primogenitura, intanto il riferimento di ER è al Giuda che lo sostituisce. Ora BEM è 18, mentre GIUDA è 39. 39 -18 = 21. E questo 21 è il Padre di R., di Romano, Luigi Amodeo, nato il 7-7-7, come risulta dal 21=7+7+7. L'intervallo tra BEM e GIUDA è il 7+7+7 della nuova creazione in 7 giorni, con 7+7 nell'area e 7 nel flusso. Se questo volume unitario, 1, si aggiunge a BEM, abbiamo che 1 BEM = BEN. ACCUSA: Sono manovre allucinanti! DIFESA: No, sono segni evidentissimi. Come il figlio ER è sostituito dal padre, allo stesso modo il MEB al centro del nome di questo RE, che impone il suo essere in positivo sull'essere in negativo di BEM è finalizzato alla sostituzione in BEN... Questo era il


137 fine stesso di RUBEN, il primogenito di Giacobbe che era stato sostituito da Giuda nel mettere al mondo Gesù. Bisognava porre rimedio a questo torto fatto a Ruben dal Giuda (quarto figlio) che lo aveva esautorato nel diritto di dar vita a Gesù. E allora da Giuda verranno due gemelli, di cui uno sostituirà l'altro. Dal primo uscito per intero verrà Gesù... ma il primo era il gemello che aveva tirato fuori per primo la MANO, figlia di R, la di R-MANO, la R-O-MANO considerato il sesso spalancato ad O da cui usciva. Come questo VERO PRIMO segnato con la RO(ossa) MANO dalla nutrice che aveva attestato il suo primato si sarebbe sostituito a Gesù come suo Padre... ma non avrebbe esautorato il fratello, una cosa sola con lui, allo stesso modo Romano e suo Fratello BEN sarebbero stati R.&.BEN, R-U-BEN (Uno con BEN) a recuperare RUBEN nella sua primogenitura. GIUDICE: Ma perché tutte queste sostituzioni? DIFESA: Sostanzialmente perché Romano è Dio e DIO è TUTTI. C'è la prova che BEN il fratello di Romano, è UNO con lui. Tutti i suoi 5 nomi ammontano a 379, mentre Romano è 2 in più (per il Padre e lo Spirito santo) ma non per l'1 del Figlio. Di conseguenza, i due figli nati da Luigi, nato 7-7-7 erano gemellati allo stesso modo palese nei due figli di Giuda, che si dividevano il primato, uno nella sola mano e l'altro nel suo tutto. R-Unito a BEN, ossia R-U-BEN avrebbero impersonato RUBEN, facendogli recuperare i diritti di primogenitura, lesi da Giuda. GIUDICE: Questo l'ho capito... ma mi sfugge il perché! DIFESA Intanto con il recupero della primogenitura, concesso a Giuda, anche il Primogenito sarebbe stato accomunato al fratello. Ma il motivo vero è che RUBEN si era sostituito al padre Giacobbe, nel letto suo e con una concubina del padre... tanto che per questo Giacobbe l'aveva esautorato dal diritto di primogenitura... al di là delle simpatie. GIUDICE: Ebbene? Che senso dobbiamo dare a questo gesto così poco rispettoso, di RUBEN? DIFESA: Dobbiamo dargli l'importanza estrema di un Romano e Benito che si mettono al posto di GIACOBBE! Si mettono nel letto di ISRAELE... e sono ISRAELE, come è affermato in inglese con IS R.A. ELE, tradotto in ELE, cioè Dio, è Romano Amodeo. Insomma al cominciare stesso del Popolo di Dio che si sarebbe chiamato ISRAELE dal nome attribuito da Dio a Giacobbe, sarebbe stato R.A. il DIO ELE, affermato con questo nome che ha senso mondiale, oggi che nel mondo è la lingua inglese quella impostasi come quella di tutti. Per indicare questo ABUSO, di un Figlio estremo in Romano, che associa il Fratello e si sostituisce al PADRE di TUTTO IL POPOLO, il racconto della Bibbia descriverà che Ruben si unirà a BILHA (in GENESI 35, 21). In tal modo Romano, gemellato al fratello, gemella anche Ruben al fratello e a tutti i suoi fratelli... e, nel nostro caso, a BEM si aggiunge 1 fratello (il che recupera BEN, ma anche Giuda). GIUDICE: Credo di capire, ma è un intrico mostruoso! DIFESA: E cosa ci può essere di più intricato di un Dio che si deve mettere al posto di tutti, e genera infinite sostituzioni. Lo stesso Giacobbe si vide sostituita la moglie che credeva di aver sposato, la seconda figlia, Rachele che egli amava, con la prima... e proprio nella notte delle nozze, al buio e resa inconoscibile. Ma già due generazioni sopra SARAI era stata messa da Dio nel letto del Faraone! E che dire di Tamar, moglie del primogenito morto ER, cui occorre dare un erede, che si finge prostituta sacra e costringe il Padre Giuda, suo suocero, a entrare nel suo letto? Che dire della mano uscita per prima, poi, dal suo sesso, che è sostituita dal gemello che era secondo? Tutti questi intrighi... di letto corrispondono al DILETTO DIVINO di simulare un GRAN CASINO... ma solo perché è DIO lo sposo vero di tutte.


138 Ma vorrei tornare a GENESI 14, 2. Avevo lasciato in sospeso, nel versetto che recita: “Costoro fecero una guerra contro BARA

re di SODOMA, BIRSHA re di GOMORRA, SHINEAB re di ADMA, SHEMEBER re di ZEBOIM, il testo che continua con: e contro il re di BELA (che rivela che “è LA B” del duo paterno divino, il re), chiamata anche ZOAR, ossia chiamata come il fine Z oppure Amodeo Romano, da rovesciare in RA o Z, Romano

Amodeo o il Fine.

La “lotta” indicata nel versetto 2 contro costoro è fatta per rovesciare una BARA in A.R.A. B, una tomba nell'altare Romano di A.R. - A.B. (Amodeo Romano, Amodeo Benito) il duo che deve corrispondere al primogenito RUBEN che si metterà nel letto del Padre)... Una SODOMA in Amod o S. … un BIRSHA in un S. R&B (il solito RUBEN)... una GOMORRA in A.R.-ROM-o-G... una ADMA in AMDA (Amodeo)... un ADAM in un MAD A (un “pazzo” A... che è però MADONNA)... eccetera.

GENESI 14, 3. Nel versetto 3 si definisce trinitariamente il risultato pratico di tanta avversione:

“Tutti questi si coalizzarono nella valle di SIDDIM che è il MARE SALATO”.

Pertanto nella valle di SIDDIM abbiamo l'inimicizia che vale nell'amicizia MIDDIS, di un “MI” a MILANO che per il mondo alla fine “IS” (è) D.D., il Domine-dio del valore ME-DIO DD. A sua volta, il MARE SALATO vale nell'inverso di MARE, ed “è R.AM”, portato (LATO, da fero, fers, “portato”) a SAL (Salerno) e ben “salato” nel sapore che Gesù disse di avere, e con lui ogni cristiano. Una analisi veloce, ci mostra 59 lettere al lavoro con 13 sabati di riposo, per una creazione di 72 contenuti di coalizione nell'inimicizia. Saranno vinti dal 27 che rovescia il 72 e saranno i 27.000 giorni in migliaia tonde, grazie ai quali, pagando con la sua vita, il Dio Padre in Romano sconfiggerà tutti quanti i coalizzati. Così nel versetto 3 alla coalizione, corrisponde anche al sua sconfitta.

GENESI 14, 4. Nel versetto 4 (che riguarda la realtà nuda e cruda) è scritto:

“Per dodici anni essi erano stati sottomessi a Chedorlahomer, ma il decimoterzo anno si erano ribellati”.

E questa è davvero la realtà 4 della Trinità (in 4 volte 3), e la realtà 13 data da 10 (Dio) +3 (la sua trinità). Si liberano nel 13 che è la mediazione del Dio 26, e si traduce in Gesù e i 12. 86 lettere, 16 parole, 102 giorni di creazione totale, in lavoro e sabato divino che sono indici di un 1 +1 +100 che mostra tutto il potere del Duo paterno che si avvale del ciclo 10 e del piano 100.. Le 84 lettere sono il lavoro compiuto da 7+7 nel 100. Le 16 pause sono il sabato di R. Romano.

GENESI 14, 5. Nel versetto 5, di tutte le dita di una MANO di un RO-MANO, c'è tutto il successo: “Nell'anno 14° arrivarono... e sconfissero i REFRAIM, ZURIM, EMIM, ribaltandoli tutti nella comune finale inversione a MI di un A.R. A FE(litto) Re, un RU-Z (in Abruzzo) e sostanzialmente tutti girati in un divino ME. Anche i luoghi delle sconfitte preconizzano quanto accadrà a Romano. ASHTAROT-KARNAIM è sconfitta in MI, “an R.A.KT” (una combutta) ORAT HS-A, ossia “pregate il Cristo Amodeo!”. L'altro luogo è HAM ed è vinto in un bel “MAH!” che nasconde la MA di H. la Madonna.

GENESI 14, 6. Nel versetto 6, che indica TUTTO IL LAVORO svolto, ad eccezione del Sabato, si completa la sconfitta dei KHORREI (i “correi”) nelle montagne di SEIR fino a EL-PARAN che è presso il deserto. Poi, comprendendo anche il settimo giorno, nel versetto 7 è scritto che “mutarono direzione, vennero alla fonte del Giudizio, che è KADESH, e sconfissero tutto il territorio degli AMALECITI e anche gli AMORREI, che abitavano in KHAZAZON-TAMAR”. ACCUSA: Protesto, stiamo solo perdendo tempo! Perché questo farneticare su tutti questi nomi?


139 GIUDICE: Sembra che in essi la Difesa voglia mettere in luce tutti i segni che li trascendono, e non ritengo si debba impedire alla difesa di farlo, nel momento che stiamo appunto cercando tutti i segni nella Bibbia. Vada avanti! DIFESA: Grazie, Signor Giudice. Ma è meglio che proceda a passi più spediti. La difesa – comunque – prima di smettere di seguire Abramo nei capitoli che si occupano di Lui, deve prendere in considerazione il versetto 18.

GENESI 14, 18. Qui si introduce questa espressione:

“Intanto MELCHIZEDEK, re di SALEM, offrì pane e vino, perché era sacerdote del Dio Altissimo”.

Il Salmo 110 (perfetto nella sua espressione del Dio=10 e 10+1) si avvale di questo personaggio per caratterizzare il sacerdozio del Messia, in quanto non appartenente alla casa dei Leviti. Ebbene è il RE di una SALE(M=10+1 unità e decina) che anticipa SALE(RNO = 41 = 10+30+1, unità e unità e trinità nel 10), laddove si vede che SALERNO è SALEM +30 (ossia la trinità divina nel 10). MELCHIZEDEK è 84, ossia 100 -16, ossia tutto il moto della lettera R nel PIANO 100, di Dio, quando rende padre Abramo a 100 anni esatti. Ma questo significato numerico risulta anche dalle parole. È ME-L-CHI: Z ED E' C (Cristo/Krisna). Laddove il “me L” è il “ME” di L=10. Pertanto questo SACERDOTE PER SEMPRE si “aggancia” ad un Cristo che è dilatato al Cristo di Dio di ogni fede e religione, incarnatosi in un MEL su cui poi la Bibbia insisterà descrivendo la Terra Promessa come il luogo in cui scorre il MIELE. Questo MIELE è un ELE vissuto a MI, ed è un 11(=M) che “è 10” (L), tanto che MEL-CHI-Z rimanda davvero a CHI infine (Z) è MEL e anche L'EM finale di Gerusalemme. GIUDICE: La Difesa fa sempre accostamenti molto intriganti, ma – se può – lo eviti, altrimenti questo processo perde in linearità. DIFESA: Non posso, Signor Giudice. Riferirsi a Gesù, incarnazione del Figlio di Dio, significa anche riferirsi all'incarnazione di suo Padre... se è proprio vero che sono nella stessa SOSTANZA, ossia “sostanzialmente un solo ESSERE, ma incarnatosi in due epoche successive, separate tra loro di 2000 anni. Prima di passare al capitolo 15, faccio notare che entra in scena ELIEZER, il domestico di Damasco che Abramo elevò a suo Erede, in mancanza di figli. Ebbene anche questo erede preconizza che “ELI è Z (il fine), è R”.

GENESI 15. Evidenza Dio e la mediazione della sua mano, e – difatti – questo capitolo tratta dell'alleanza di Dio con Abramo. 15 è un volume a lato 5, avente 10 come lunghezza delle due generatrici dell'area e 5 come flusso. Pertanto qui troveremo in pieno l'opera di mediazione celeste.

GENESI 15, 1. Il versetto 1, fondamentale, così definisce unitariamente la mediazione:

“Dopo questi fatti, la parola di Jahve fu rivolta ad Abramo in visione: “Non temere, Abramo! Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà assai grande”.


140 GIUDICE: Cosa ci dobbiamo aspettare? Ce lo dica, prima di occuparcene. Non vorrei che ci imbarcassimo nuovamente in una discussione come quella sui tanti nomi di avversari, e di lotte... DIFESA: Credo che da questo esame risulterà la verità dello scudo offerto all'uomo: il Dio venuto in Romano Amodeo e a quanto accadrà nel mondo dopo la sua morte. GIUDICE: Va bene, proceda. DIFESA: Ripropongo il testo con la valutazione dei contenuti essenziali relativi alle frasi. Dopo questi fatti, (15 lettere e 3 pause, per 18 cifre. In essenza: 44 +83 +52 = 179) la parola di Jahve (15 lettere e 4 pause, per 19 cifre. In essenza: 11 +55 +13 +43 = 122) fu rivolta (9 di lavoro, 2 sabati, per una creazione in 11 dì. In essenza: 25 +87 = 112) ad Abramo in visione: (17 il lavoro, 4 i sabati, per 21 giorni. 5 +44 +21 +85 = 155) “Non temere, Abramo! (15 il lavoro, 3 i sabati, per 18 dì. In essenza: 37 +60 +44 = 141) Io sono il tuo scudo; (16 il lavoro, 5 i sabati, per 21 giorni. In essenza: 22 +55 +19 +50 +56 = 202 la tua ricompensa sarà assai grande”. (30 il lavoro, 6 sabati, per 36 cifre totali. In essenza: 11 +38 +101 +35 +45 +45 = 275) Salvo errori, sempre in agguato, 1186 è il totale, fatto da 117 lettere in 27 parole, per una creazione completa, tra lavoro e riposo, fatta di 144 cifre. Le 144 cifre totali sono un intervento uguale a 12 volte 12, numero che esprime tutta la dimensione del volume avente lunghezza 10 e per sezione le due dimensioni unitarie dell'area data da Padre e Spirito santo. Le 27 parole sono corrispondenti al Sabato di Dio e, espresse nell'unità di 10^3 (la trinitaria potenza basata sul DIO=D.10, dimensione 10) sono proprio i 27.000 giorni della vita di Romano, mentre le 117 lettere al lavoro sono quanto il piano divino 100, più tutto il ciclo assoluto del 4 uguale al Dio Uno e trino, ossia + 16=R. Esistente come Dio 1. Dovete notare come anche le 117 lettere esprimenti il lavoro hanno nell'undici il valore 2, binario, che, se fosse messo al posto di 11 nel numero 117, porterebbe anch'esso a 27. La durata piena, di 144, relativa ad un piano avente 12 unità in ciascuno dei 2 lati generatori (le sole 2 persone incarnate nel Padre e Spirito santo), le pongono come 24 nella loro somma, e sono i due terzi del 36 che tiene conto della presenza in Spirito santo anche della Terza persona del Figlio. Pertanto il 144 che somma lavoro e riposo, dettaglia il fronte che è relativo al totale di 36 decine di giorni, laddove la lunghezza è calcolata nel 27.000 che risulta due volte (una per il Padre, nel numero del lavoro espresso nel 117, e una per lo Spirito santo, sintetizzato nel Sabato a quantità 27). Pertanto lo “scudo” promesso ad Abramo è R. Amodeo, nel sacrificio di una vita intera durata 27.360 giorni (età nel 22 dicembre 2.012 posto alla pienezza del 21, fine del 5° Sole per i Maya). Ma anche il contenuto essenziale dei numeri, dato da 1186 si riduce a 1178 se consideriamo la mancanza di suono dell'H muta in Jahve, che lo ridurrebbe di 8 unità e lo allineerebbe alle 117 lettere. Anche esso allora rivelerebbe questo binario 27, nelle decine del 1178 ridotto a 278. Ebbene, possiamo scomporre 1178 in 1111 +67 e riconoscere nel primo la realtà una e trina a 4 cifre unitarie. Il 67 aggiunto, riconosciuto AMODEO nel 47, lo calcola in tutto il moto 10, espresso dal 10 di una pura presenza 10, o da quanto sia complesso, vada da -10 fino a +10, e valga la crescita positiva +20. Pertanto 1178 è l'interazione data da 1111 +47 +20. ACCUSA:

PROTESTO VIVAMENTE !!! La Difesa non può togliere o mettere a suo piacimento la H che c'è nel nome Jahve... nemmeno se ci sono 117 lettere e studia ogni marchingegno per far tornare i conti addomesticando i numeri !!! Inoltre 1111 +47 +20 non è una interazione, ma una somma. Per essere una interazione tra il Dio uno e trino (presentato come 1111) e il 67, o il 20+47 dovremmo avere un prodotto e non una somma. DIFESA: L'Accusa dimentica sempre che tutti i numeri sono figli di un padre che vale 10.


141 1111 è il 10 che si moltiplica 1111 volte solo con se stesso. Idem il 67. Allora la VERITA' che si basa sul 10 fondamentale è data da: 10^1111 × 10^20 × 10^47 = 10^1178 Pertanto questa interazione del 10 con se stesso ha la potenza 1178 formata dalla somma degli esponenti 1111 +20 +47... ed esprime 1.178 interazioni del 10 con se stesso. Come vede, Signor Giudice, e come vedete tutti, mentre la sacra Bibbia mostra Dio che promette ad Abramo..., lo sta facendo a se stesso. Il numero 1178 che considerasse il silenzio dell'H muta e togliesse 8 a 1186, lo farebbe a ragione delle 117 lettere, e potrebbe essere rappresentante di 27.360. Basterebbe trasformare 1178 in 278, poiché 11 è un 2 in numeri binari. Poi andrebbe considerato che 8 corrisponde ad 8 ottavi del piano grande 2 volte PI greco, l'angolo piatto, il che quantifica l'angolo giro di 360 gradi. ACCUSA: Sì, ma perché questa volta l'H di Jahve non dovrebbe contare, a differenza di tutte l'altre volte? Non si accorge, la Difesa, che gira i numeri come vuole, volta per volta, e non segue più, in questo caso, la regola generale. DIFESA: Prima di rispondere vorrei dare una ragione all'H muta, che conti o non conti. Il numero 8 a cui risponde ripropone il nuovo inizio, di una nuova settimana. Se calcoliamo i 7 suoi giorni a cominciare da lunedì, infatti, il numero 8 è un nuovo lunedì. In matematica 8 è determinato da 2 al cubo, ed esprime l'unità del volume avente per lato 2. Quando il volume ha per lato 1, invece, esso vale 1. Poiché la sottrazione di 8 vale in verità la divisione per 10^8, e il suo risultato determina 10^0=1, la sottrazione di 8 ripropone il numero non più negli 8 tempi complessi basati sul 2, ma su quello unitario. In sostanza, 1186 è un valore complesso, basato sul 2 al cubo, mentre 1178 è il valore basato su 1 al cubo, e dunque è quello reso unitario. GIUDICE: Non si capisce allora come compare la sezione unitaria di 360 gradi uguali a giorni, al di là del fatto che un angolo giro è di 360 gradi. DIFESA. Il calcolo che Romano Amodeo sta facendo, nella sua vita, riguarda l'unità del giorno. Ma sappiamo tutti che l'unità del tempo, sulla terra, va espressa negli 86.400 secondi che un giorno contiene. Ecco, considerando l'unitario 1178, vedete nel numero 8 questa unità, parte di 86.400, come la decine di migliaia, tonde tonde. GIUDICE: Perché le decina di migliaia? DIFESA: L'unità della realtà umana si basa sul 10 elevato a 4, e vale 10.000. Pertanto, 86.400/10.000 è uguale ad 8, 640. GIUDICE: Sì, ma c'è questa parte 0,640 del giorno basato sui minuti secondi che non è presente in 1178... Dovremmo avere, nell'esattezza, 1178,640, e non solo la parte unitaria. DIFESA: questo è il solito errore che fa tutta la fisica considerando le masse, quando aggiunge le quantità decimali dell'unità, a maggior “dettaglio” dell'unità. L'unità è sempre espressa solo nelle quantità multiple di 1! Le quantità sottomultiple sono “tempi” e non “spazi” dell'unità. Se io ho il numero 1, ottenuto da 10 × 1/10 vediamo tutto chiaramente come 10 e solo 10 sia lo spazio 10 dell'unità, mentre 0,1 è un tempo che non va aggiunto, a meno di non considerare spazio-tempo la somma data da 10 e 1/10, uguale a 10,1. Ma questo spazio-tempo è somma di due opposte dimensioni e non il tutt'uno che non risulta dalla somma, ma dal prodotto tra loro.


142 GIUDICE: Ma questo cosa c'entra col caso nostro? In 86.400 minuti secondi, questi 6.400 secondi ci sono, e non possiamo eliminarli. DIFESA: Invece “dobbiamo” eliminarli quando consideriamo la dimensione INTERA, data dal 10.000, che trasforma 86.400 minuti secondi nella SOLA quantità 8 esprimente l'intero, a dimensione 10.000. Se l'intero è a questa dimensione, 1178,640 secondi è VERO, ma è spazio-tempo, il cui solo spazio è l'intero 1178 che si poggia sulla dimensione 2^6=64 come tutto il lavoro sulla base binaria della Natura (o della Coppia Paterna). Si tratta di 640 millesimi, che sono omessi. GIUDICE: Ma varranno pur qualcosa, in spazio! DIFESA: Sì, sempre riferendoci ai millesimi, a causa del 640 che, essendo 0,640 coinvolge i millesimi dell'unità... la parte inversa al tempo, data dallo spazio, deriva da 1.000 -640 = 360. Ecco perché dobbiamo aggiungere il fronte trasversale da valutarsi 360, che naturalmente è invisibile, non valutabile, essendo messo di profilo, in modo trasversale. GIUDICE: Se ho capito bene, noi vediamo solo 8 degli 8640 minuti secondi, evitando di vedere lo 0,640 perché non vediamo nemmeno che la superficie trasversale è uno 0,360. DIFESA: Si, lo 0,360 di 1.000. Per questo, riferendoci a 1178 unità in giorni, l'8 che c'è nella cifra unitaria (che esprime quello che è restato di 1 giorno di 86400 minuti secondi) deve essere contato il 360 opposto allo 0,360... che è l'opposto allo 0,640 (per complementarità) nel 1.000. E' chiaro? GIUDICE: Se ho capito bene, 360 è opposto a 0,360, perché da una parte sono 360 volte 1 e dall'altra sono 0,360 volte 1. Ma 0,360 è opposto a 0,640, come la parte complementare ad 1, quella mancante ad 1, infatti 1 -0,360 = 0,640. Allora 360 prende il posto di 0,640... perché è la parte mancante. Perché se 360 è opposto al 640, abbiamo un fronte di 360 gradi e una linea di 360 la cui somma è il 1.000 unitario dato da 10^3. E' piuttosto complesso e intricato, ma ho capito. DIFESA: Per questo il contenuto unitario ed evidente, partendo da 1186 è quello che deve essere ridotto di 8, se vogliamo che una realtà complessa a dimensione 8, sia ridotta al valore unitario. Il nostro cervello ne ha fatto una H muta. JAHVE =43 è espresso nel ciclo di 2^3=8. Se vogliamo averlo nel ciclo 1 e non l'8 che vale quando la base da 1 diventa 2, dobbiamo trascurare il valore della H scritta, ad esprimere la verità complessa che JAHVE certamente è. Udendo solo un JAVE, il cervello lo riduce all'unità 45... e sono esattamente i gradi che, moltiplicati per 8, portano al 360 dell'angolo giro. Lo stesso succede ad ALLAH, che, così scritta, vale 30, ed esprime la verità complessa di 10+10+10. Ridottala all'unità, vale il 22 di un IO e di un 11+11 che esprime la coppia paterna divina, in cui ciascuno è 10+1. Quando la coppia 11+11 considera il suo DUO, si risolve a 2 quantità 11. Possiamo considerare 2 l'11 e 11 il 2, perché il prodotto 2×11 combina tra loro le due forme, espresse in sintesi su una cifra, o espresse su due, in cui una è dieci volte l'altra. Per questa ragione è lecito partire da 1186, ridurlo unitariamente a 1178, e trasformare l'11 nel 2 che lo sintetizza su una sola cifra, ma laddove 8 è divenuto 360. Posso proseguire? Avete altri dubbi o curiosità? GIUDICE: Cosa ne dice la scienza ufficiale di questi conteggi?


143 DIFESA: Si è finora rifiutata perfino di prenderli in considerazione. GIUDICE: Ma perché? Sembra che i conti tornino. DIFESA: Ma chi non li affronta nemmeno, come fa ad accorgersene? Romano Amodeo ha dilatato la conoscenza possibile arrivando alla radice stessa del modo, della tecnica usata dalla nostra mente per scrivere e per pronunciare. Le lingue in cui vi è grande differenza tra lo scritto e come lo si pronuncia sono il segno di una complessissima via usata dalla ragione. L'italiano è più semplice e sono pochi i casi in cui lo scritto non è letto come è scritto. Per questo è una lingua perfetta. Fa veramente testo l'H muta. Pensiamo alla differenza tra CI e CHI. CI è 3+9=12 e chiude questo NOI come un cubo chiuso da 12 linee. CHI vale 8 in più, dunque 20, ed identifica un 10 che è 10 ed avanza di 10... dunque è un ESSERE pieno ed avanzante, e non un qualcosa che è messo dentro ad un volume, come l'espressione CI che CI faccia qualcosa. L'aggiunta a questo VOLUME unitario su cui agiscono forze esterne, di una settimana in più... CI libera completamente, tanto che CHI è uno che esiste in pieno ed è in pieno CHI è CHI. Guardiamo la differenza tra ANNO ed HANNO. ANNO è 38, mentre HANNO è 46. Il primo esprime il volume a lato 10, nelle linee componenti 10+10+10, combinato alla dimensione 2^3 che l'esprime nella sua totale complessità. Pertanto questa combinazione quantifica per linee il volume e, essendo unitario, precisa l'unità del tempo del nostro mondo binario, chiamandolo proprio così. Quando questo TEMPO unitario (che è già espresso in funzione di 8, essendo 38) è sommato al ciclo 10 divino, allora diventa un POSSESSO che ha il Dio dell'ESSERE, e si riferisce alla TOTALITA, tanto che TUTTI HANNO. ESSERE è 65, mentre HANNO è 46. Occorre aggiungere 17 ad HANNO per risolverlo ad un qualcosa così in generale che esista in se stessa... ma è chiaro. Infatti 17 è il ciclo assoluto del 16, ossia è una sezione 4×4 (che ha per lato l'Unità e la Trinità divina) avente il flusso 1, nel tempo. Allora il termine HANNO, riferito a TUTTI, si libera della relazione a tutti e diventa una cosa a sé, una e trina nel fronte ed unitaria nel flusso... a qualificare coloro che HANNO, nel Dio Uno e Trino, dell'ESSERE. In questa situazione, JAHVE = 43, ha la SOSTANZA dell'ESSERE, ma è CHI che l'ha. Con 65 meno CHI (=20) arriviamo a 45... che è il volume relativo all'avanzamento 10 di 10 (uguale al CHI) e che quantifica nel suo volume Trinitario il CHI è relativo all'ESSERE di CHI. Pertanto le due dimensioni del fronte (Figlio e Spirito santo) devono essere tolte, a rendere di uno solo il nome JAHVE. Quando consideriamo il PADRE (che vale 40), noi estrapoliamo dal JAHVE=43 la sua Trinità. Questa sottrazione in verità è la DIVISIONE: 10^43 : 10^3 = 10^(43 -3) = 10^40. Noi, con questo, vediamo QUANTI 10^3 ci sono in JAHVE che ha POTENZA 43. Quella che sembra una sottrazione, in assoluto è una divisione, e porta a caratterizzare la sola funzione di 1/3, quando sono 3... e il PADRE lo esprime. Quando consideriamo il termine FIGLIO (=54), il nome JAHVE (=43) deve accrescere di 11, ossia moltiplicarsi per 10×10×10×10×10×10×10×10×10×10×10, ed assumere la POTENZA 54. GIUDICE: Non sono uguali PADRE e FIGLIO? DIFESA: Sì, sono 10 elevato ad 1 il PADRE e 10 elevato a -1 il FIGLIO. Essendo quantità inverse tra loro, JAHVE una volta deve dividersi per la POTENZA 3 e una volta deve espandersi per la potenza 10+1. Se il FIGLIO è 10^-1 per essere messo alla pari deve essere moltiplicato per quel 10+1 che considera sia la base 10 (opposta al decimo), sia l'esponente +1. Pertanto veramente 40 e 54 sono le due POTENZE da dare a un Padre che vale 10 volte 1, e a un Figlio che vale 1/10 di


144 1... a partire dal JAHVE=43. Il Padre 40 è Uno e Trino come 10 +(10+10+10). Il Figlio 54 è uno e Trino come 16+(16+16+16) e si baserà su R, o ER, quando sarà istituito il Popolo di Dio che va in Egitto. Se consideriamo che la REALTA' basata su 1+4, potenza del mondo Binario (o del Dio Binario) vale 2^4=16... la basa del PADRE è il 10, mentre la base del FIGLIO è il 10+6... ove 6 è il lavoro totale del 10 a fare, nel FIGLIO, un 6 aggiunto. GIUDICE: Come mai, aggiunto? DIFESA: Dio è Uno e Trino, pertanto è 4. La realtà 4, del PADRE, è ricavata per sottrazione di 6 giorni di lavoro dal ciclo 10... che è la LEGGE su cui si regola tutto (essendo la base di tutto). Allora quella del Figlio, opposto al Padre in linea generazionale (perché uno è il 10 elevato a +1 e l'altro a -1), posto 10 il riferimento per entrambi, diventa 10 +6. GIUDICE: Stupefacente! DIFESA: Di fatto il 10 si regola ponendo unitario il piano di 10 volte 10. Sia come 10×10=100. Sia come 10×10×10×10×10×10×10×10×10×10 = 10^10. Poiché 10^10 è L, è il Dio ELE (o EL, o ELI, o ALLAH...) Dio crea le due alternative opposte, della divisione e del prodotto, riguardante i 6 giorni di lavoro, dati da 10^6. Con 10^10 : 10^6 = 10^4 ottiene il Padre a Potenza Una e Trina, ed è la lettera D che vale sia per DIMENSIONE, sia per DIO... infatti DIO è una dimensione, è una POTENZA. Con l'opposto 10^10 × 10^6 = 10^16 ottiene l'opposto del PADRE, ossia il FIGLIO. Essendo Uni e Trini entrambi. 10 +10+10+10 = 40 è uno (il PADRE=potenza 40) 16 +16+16+16 = 64... diventa FIGLIO del 10 sono togliendo 10 e restando 54 di suo. Di suo sarebbe 13,5 +(13,5 +3,5 +3,5) = 54. Ossia il padre 10 divisosi in due parti e una data al figlio, come 0,5. Insomma il Figlio condivide l'Unità del Padre. DIO è 26 quando parte dal 54 del FIGLIO, toglie le due dimensioni del fronte a due persone, e resta il 52 di tutte le settimane dell'anno e condivide 26 date ad 1 Padre, e 26 date ad 1 figlio... ma il Figliol prodigo BRUCIO' la sua parte, e PADRE E FIGLIO FEDELE furono un tutt'uno proprio attraverso 26 +1 contato due volte: sia per il Padre Misericordioso, sia per il Figlio Fedele. (26 +1) × 2 = 54 = FIGLIO=LUIGI (il Padre di Romano). GIUDICE: Va bene. Chiedo scusa se, per togliermi una curiosità, ho creato una parentesi, nella trattazione della Difesa. Avvocato, vada avanti. DIFESA: Grazie. Ma non si scusi, Signor Giudice. Anzi la difesa vivamente ringrazia, perché ha avuto modo di riprodurre un calcolo analitico e mai fatto... che però è esattamente quello che compie la mente umana, quando formula i suoi pensieri usando suoni e quando poi, introdotta la scrittura alfabetica e scrivendoli, li scrive nella verità dei loro calcoli. Ora noi abbiamo una unità complessa, nella realtà, data da 2 al cubo e uguale ad 8. Tutte le volte che inseriamo la lettera H, e la rendiamo muta, nell'espressione vocale, noi contiamo le realtà sulla base 1, reale. Quando l'inseriamo, ne consideriamo tutto il complesso. Per questo ALLA e ALLAH, 22 e 30, esprimono l'unità complessa nel 22 e quella trinitaria nel 30. Essendo poi il valore 22 del soggetto unitario chiamato IO, così uguale al 10, lo capiamo bene, perché 22 è il complesso dato dal 10 quando è UNO, un IO ed un 10. E usiamo forme assolutamente simili... perché l'IO è veramente VIVO come un 10 che considera tutto solo in base a se stesso... e crea i numeri... contando quante volte si relaziona a se stesso. É da questo 10 che nasce un mondo, un universo infinito... di infinitesimi.


145 GIUDICE: Con quel calcolo di 10 diviso per 9? DIFESA: Esattamente! Romano Amodeo ha rivelato con quale sistema il nostro IO=10 si illude di un infinito universo... e lo fa esistere avendo un divino potere... questo 10, di creare un infinito. Posso tornare a GENESI? GIUDICE: la prego. DIFESA: Bisogna renderci conto, per bene! Con le parole che abbiamo nel versetto 1 del capitolo 15 di GENESI:

“Dopo questi fatti, la parola di Jahve fu rivolta ad Abramo in visione: “Non temere, Abramo! Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà assai grande” … il Creatore di questo straordinario codice espressivo ci sta dicendo in codice:

“Non temete, uomini! La mia vita sarà lo scudo per la vita di tutti voi figli di Abramo, quando io avrò 27.360 giorni in Romano Amodeo, e sarà l'apocalisse... Non temere, io salirò in cielo e col mio sacrificio salverò il mondo”. GIUDICE: C'è un modo per riferire proprio a Romano Amodeo, nel massimo delle certezze, questo messaggio? DIFESA: L'ho già detto. Ogni parola della Bibbia può essere riferita a Romano Amodeo! Ogni nome lo può, perché il nome che Dio gli ha dato, nel relativo, ha il potere assoluto di essere il riferimento generale di tutto quello che è rappresentato tramite il 10. 400 è la realtà piena e 19 è tutto il lavoro in linea nel 10+10 totale, quando il 20 è riferito ad uno presente in esso e che occupa una delle 20 posizioni. Allora 400 -19 determina con 381 l'unità di tutto possibile lavoro compiuto da 1. E 381 è l'essenza strutturale del nome e cognome completo di Romano. Pertanto, se vogliamo riscontrare, con il nome di Romano, il contenuto unitario 1178 (contenuto nel 1186 complesso ) della somma presente nel versetto 1, basta calcolare la differenza. 1178 -381 = 797, il che è tutto il percorso di 203 nel 1.000, o di 3 in quell'800 che è tutto il 2^3, a livello di PIANO 100. VERSETTO +(100 +100) +1+1+1 mostra lo spazio della Trinità avente la potenza 200, come la somma dei lati, e che vale 100×100 = 10^4. Pertanto c'è il Dio Trino che avanza nella realtà a potenza Una e Trina basata sui 10 Comandamenti di Dio. Questo è tutto il percorso reale della TRINITA' DIVINA... per come è riferito proprio al Nome di Romano Amodeo. Questo è lo SCUDO (=56) della TERRA (=56): il TER-R.A., ossia il PADRE=40 +16=R... il PADRE incarnatosi in Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo =381. 381 -56 = 325 incarna il TER-R.A. come il 100 Trinitario nel giorno 25... o come risulta da (50+50) +5^5, il flusso 125 dell'area a lato 50... il tutto alla dimensione de IL MEDIATORE del DIO=D.10. Ma ora vorrei passare al versetto 2, che dovrebbe far rifulgere l'aspetto binario di chi, nel 20, avanza di 15 perché è un 5.

GENESI 15, 2. Ebbene, Signor Giudice e voi tutti, signori, la certezza ora la vederemo al versetto numero 2 di questa GENESI 15, della mano a 5 dita del Dio 10, perché qui il duo in campo è il Padre e lo Spirito santo incarnati nell'imputato Romano Amodeo. Il testo, nella versione “santa” della Bibbia, quella di Mons. Garofalo, è questo:

“Rispose Abramo: “Mio Signore Jahve, che cosa mi darai? Mentre io me ne vado senza figli e l'erede della mia casa è un uomo di Damasco, Eliezer!”


146 GIUDICE: Ce lo dica prima, la Difesa. Che cosa gli darà? DIFESA: La risposta è semplice: gli darà Romano Amodeo, come il personaggio nel quale Dio Padre e Spirito santo si impersoneranno, per la salvezza di tutti i figli, veri eredi della sua casa anche se per ora Abramo sembra non averne, avendo solo l'ELIEZER di DAMASCO. Intanto già ELIEZER “è ELI, è Z (il fine), è R. Il suo valore essenziale è 71, ed allude alla creazione divina in 7 decine, relativa al Dio UNO. La sua condizione d'essere di DAMASCO (=50) lo pone come il MEDIATORE ASSOLUTO, dato dalla metà del Piano 10×10, divino. Questo mediatore, già nel nome, è secondo la “D” di Dio, l'”AM=Dio di Amodeo, “as CO” (as Company, nella lingua del mondo, ossia “come Compagnia”). Ma la chiarezza verrà dalla valutazione ideale dell'essenza numerica in se stessa del messaggio, che è questa: “Rispose Abramo: (91 +44 = 135) “Mio Signore Jahve, (33 +79 +35, con H muta = 117) che cosa mi darai? (16 +34 +20 +31 = 101) Mentre io me ne vado (67 +22 +16 +17 +30 = 152) senza figli (56 +41 = 97) e l'erede della mia casa (5 +10 +35 +30 +21 +22 = 123) è un uomo di Damasco, Eliezer!” (5 +31 +56 +13 +50 +71 = 226). La somma totale è di 110 lettere in 28 parole, per un totale di 138 giorni di lavoro e di riposo. Sono in tutto 951 le unità essenziali relative al lavoro insito nelle 110 lettere. Il numero delle lettere è 100 +10, ossia è il DUO paterno. CVD. Le 28 parole sono 7+7+7+7, ossia il duo 7 +(7+7+7), figlio e padre trino. CVD. Le 138 cifre sono le stesse del Nome di Romano, diverse solo nell'ordine rispetto al 381, che considera l'unità 1, mentre essa è posta a quella 1 del piano 100, nel 138... che a questo punto esprime il gennaio dell'anno 38, invece che il 38 nell'anno di gennaio. Abbiamo tutto il MEDIATORE 13, del DIO=26, quando il 13 dispone della forza 10, mentre la dimensione unitaria 8, uguale a 2 al cubo, considera la potenza Trinitaria del duo Paterno, dato da Padre e Spirito santo. CVD... ossia COME

VOLEVASI DIMOSTRARE

Affrontando ora la struttura delle 110 lettere, le 951 unità strutturali del loro contenuto sono tutto il percorso di una duplice creazione (CVD) posta nel 7×7=49, perché 10^3 -49=951.

Se però non consideriamo muta la H di Jahve, il numero è 8 in più e diventa 959, ed ora è il moto 1 del DUO

20+20 (CVD) nel 10^3. Infatti 1.000 -41 = 959.

Signor Giudice, Signori, avevo predetto che sarebbe stato reso evidente il DUO PATERNO? Tutto è stato CVD... ossia COME VOLEVASI DIMOSTRARE. Non è forse SACRO un testo simile? GIUDICE: In verità come dire di no? Ma esegua il secondo riscontro, quello relativo al nome dell'Imputato, per capire se è proprio in lui che si è impersonato tutto ciò. DIFESA: Nulla è più di questo gradito alla difesa: 951 è maggiore di 381, nome completo di Romano Amodeo tradotto in numeri dalla solita cabala. Pertanto dovremo leggere il risultato a rovescio.


147

951 -381 = 570.... che letto a rovescio è quanto 25+25+25 = 75 959 – 381 = 578... che letto a rovescio è il DUO 400+400 + 25+25+25 Per cui, calcolando JAHVE con il valore compreso quello dell' H... ecco,

oltre al TRIO NATALE, anche il

DUO, 400+400 nei piani 100 di 1+3. Ma c'è da dire di più. Ogni parola e gruppo logico di parole hanno un senso profondamente vero e nascosto, nelle parole della Bibbia. Ve le ripropongo, proprio per come sono state divise nella loro espressione logica.

“Rispose Abramo: (91 +44 = 135) 91 è la risposta pari a 100 -(3+3+3), tre che domandano essendo trinitari, ed essa risposta è insita nello stesso contenuto 44 di Abramo. Infatti Abramo vale 11 +(11+11+11) ed è uno e trino nel 10+1 (una incarnazione duplice), mentre rispose è uno e trino nel 100 -(3+3+3) visto nel negativo dell'azione corrispondente al positivo crescere di rispose. 135 è la mediazione di DIO = 26 (espressa nelle 13 decine) e del ciclo 10, espressa nel 5. Oppure possiam dirlo il piano 100 di Dio in 7 giorni pieni e creativi, di una mediazione 5 “Mio Signore Jahve, (33 +79 +35, con H muta = 117) 11+11+11 è l'IO +11 dato da Mio come M+IO=11+11. 79 è Signore dato da 47+(10+10+10) +2, ossia i 2 in AMODEO=47 che valgono il trino 10+10+10 di Dio. Jahve è sia 43, sia il 35 con l'H muta, essendo 33 (vita divina) nel flusso, +2 (padre e Spirito santo) nella sezione. Tutta la Terna data da “Mio Signore Jahve”, nel suo 117, è perfettamente divisa nel 39+39+39 in cui ciascuno è tutto il flusso di 1 presente nel 10+30 dato dall'unità e trinità del Dio=D.10. Pertanto il MIO SIGNORE JAHVE (=117) è ROMANO AMODEO (113) +1+3, ossia è Romano Amodeo che è investito dell'Unità e Trinità di Dio. che cosa mi darai? (16 +34 +20 +31 = 101). Ecco che cosa Dio darà: il suo 1 è il “centuplo quaggiù” predetto da Cristo a chiunque avesse partecipato alla messa in atto del piano di Dio. Mentre io me ne vado... (67 +22 +16 +17 +30 = 152) L'avverbio di tempo pari a 67, riferito ad AMODEO=47, come termine di relazione a quel “mentre”, mette in addizione tutto il piano 10×10 come quanto da -10 va fino a +10. Aggiungendo IO=22 (ed è il Padre 11 + lo Spirito santo 11 nell'IO di AMODEO) +16=R (quella di Romano) +17 (tutto il flusso di 1+4) e tutta la trinità 30 (= BUDDA), la somma 152 mostra questo IO, nel suo andare: 1 PADRE+FIGLIO+SPIRITO SANTO = 252, pertanto questo 152 difetta di 1 cento. Ricordate la PESCA MIRACOLOSA dei 153 grossi pesci, al culmine dei 4 vangeli? Nel capitolo 21 del Vangelo di San Giovanni? Ebbene “MENTRE IO ME NE VADO”... io 1... è il 152+1=153 di quella pesca!

… senza figli (56 +41 = 97) Sembra una situazione sconfortante, laddove “senza” impersona il ROMANO=66 privo del 10 di Dio, e vale 66 -10=56, il 56 esatto del TER-R.A... Ebbene un “Senza” quel 41 che indica poi l'unità, sommata al 10+30 dell'unità e trinità di Dio. Difatti 97, laddove 100 è il piano 10×10 di Dio, manca nella Trinità 3! e l' indica 5 +10 = 15, è il mediatore divino dal volume (5+5) +5. erede della mia casa (35 +30 +21 +22 = 108) è quanto il termine ASSOLUTO. è un è un 5 +31 = 36, quella presenza piena che saranno i 360 giorni da aggiungere al tempo della presenza ¼ dell'ASSOLUTO 108, quanto che vale 27, ed è 27.000 nella massa totale) . Pertanto ecco chi sarà l'erede della mia casa: chi vivrà per 27.360 giorni. uomo di Damasco, è 56 +13 +50 = 119, il che è un 6 (sei) SEI 113 rimanda essenzialmente al suo essere... Ma il nome nel testo è

Romano Amodeo (perché Romano Amodeo è113) e il


148 Eliezer!” = 71. Ebbene è uno in più di EGITTO (=70) e non l'Emanuele (=68) come 1 che è tratto da EGITTO... (perché dovrebbe valere 69 e non 68). Ma ciò è oracolo di 1 che vale per 10... perché il nome Eliezer nasconde che ELI è Z, è R. ossia che ELI è il FINE Z del Principio assoluto di L=10... ed è Romano. Sicché 70+10 fa 80 e porta lo Spirito santo F di ELI (il Principio trinitario di Eliezer) a incarnarsi a F ELI TTO (=80) e ad essere così un 10 in più sia dell'Egitto, sia dell'EMANUELE... infatti il Secondo nome oltre R (il fine di Eliezer), è il secondo nome di Romano, è, ANTONIO che, valendo 78, vale per un EMANUELE che vale per 10. Ora come avrebbe potuto UN UOMO scrivere queste parole così PERFETTE? Ciò, ancora una volta, dimostra quanto sia SACRO il testo della versione biblica che Satana fece stracciare alla madre di Romano Amodeo dopo aver causato la sua demenza. ACCUSA: Allora la CAUSA dei mali è SATANA? Ma la difesa DEVE dimostrarlo! DIFESA: SATANA è 50 in contenuto strutturale. È quanto si pone a detrazione nel 100 che è complesso, positivo e negativo, andando da -50 a +50, e porta all'accettazione del solo +50 giudicato come BENE. Pertanto è solo una maligna comprensione, quella che pervade tutto il mondo d'oggi, fino al punto che LA SCIENZA giura del divenire, nel produrre effetti mediante cause chiamate forze... pur sapendo che nel mondo esiste una perfetta simmetria tra una EVOLUZIONE (materiale ed elettrica) e una DEVOLUZIONE (antimateriale e magnetica). Solo il MALIGNO può indurre oggi la scienza a credere solo nella EVOLUZIONE del mondo... vista e percepita solo a partire dalla opposta DEVOLUZIONE. Solo Romano Amodeo oggi è LIBERO da Satana, che causa, con la confusione indotta nelle menti, l'azione di una MENTE che poi MENTE e fa credere vera l'evoluzione dell'Universo. Ma vorrei tornare a mostrare le verità che Romano Amodeo sta rivelando scritte nel Testo Sacro.

GENESI 15, 3. Vorrei passare al versetto 3 di GENESI 15, che con il 15 mostra la nascita della sua mano a 5 dita, che percorre un 15 nel 10+10, ossia in tutto quanto va da -10 a +10 e vale in tutto il suo complesso, essendo sempre BENE, non solo il +10, ma anche il -10. L'esame del versetto 3 dovrebbe evidenziare l'aspetto trinitario dell'agire di questa divina mano. Analizziamolo: “Soggiunse Abramo: 15 lettere in 2 parole, (106 +44 =150). Vedi che a me 10 lettere in 4 parole, (38 +16 +1 +16 = 71). non hai concesso discendenza 25 lettere in 4 parole. (37 +18 +83 +93 = 231). e che 4 lettere in 2 parole. (5 +16 = 21). un mio domestico sarà mio erede.” 26 lettere in 6 parole. (31 +33 +92 +35 +33 +35 = 259). Dunque 80 lettere in 18 parole. 732 unità strutturali atomiche del linguaggio. Laddove 80 è l'intero complesso da -40 a +40 dato sull'unità e trinità del Dio 10. 18 è (3+3)×3, la forma dell'agire trinitario da ottenere in questo versetto 3. 732, diviso per le tre persone di questo versetto 3, ne da esattamente 244 a ciascuna, espresse da Abramo (=44, o sua moglie SARAI=44) che nelle due persone di Abramo e sarai (ciascuna 100) realizzano questo 244, ma nella forma esattamente trinitaria doverosa nel versetto 3, dunque come 244 +244 +244 = 732. In relazione al generale capitolo 15, cui appartiene questo versetto, questa è tutta l'opera in 7 giorni (di 100 l'uno) che ha per attore 2^5=32, ossia il Duo Padre e Spirito santo, nella potenza 4 delle 5 dita della mano. Ancora una volta, la tesi da confermare è stata confermata IN PIENO. GIUDICE: Faccia anche la seconda verifica, quella relativa al nome del nostro imputato, avente 381 numeri. E vediamo se anche qui abbiamo il suo reale coinvolgimento personale. DIFESA: Grazie, Signor Giudice, l'accontento subito.


149 732 è un numero che supera il 381 che non può esser superato, essendo nome di Dio e dunque valore ASSOLUTO. Pertanto dovremo considerare il risultato leggendolo in ordine inverso. 732 -381 = 351. Già il numero ci mostra Dio che agisce con il 5 della sua mediazione, e che crea tutto in 7 giorni, con il 5×7=35, che diventa 350 a causa del Padre che opera con il ciclo 10. La somma a 350 di 1 aggiunge l'unità di Dio. Ma se consideriamo “reale” Romano nel suo quarto nome, PAOLO=51, vediamo in 351 tutto il moto 300 di un PAOLO apostolo delle genti e Principe degli apostoli. Il flusso è 300 quando è 100+100 nelle due dimensioni della sezione e 100 nel flusso, che diventa 151 se lo consideriamo relativo al 51 di PALO o anche alla parola CENTO. ACCUSA: Eh no! La Difesa aveva dichiarato che 351 andava considerato in ordine inverso! Non può cambiar carte in tavolo! DIFESA: Chiedo scusa! È vero. Non va considerato il 351 ma il 153... Ma a questo punto io chiedo: “Non è forse proprio questo, il 15, 3 di GENESI?” Come avevo predetto, nel 15,3 avremmo avuto la relazione alla mano di Romano, che è Trino e, con una mano a 5 dita si muove di 15, quando è presente in un contesto unitario Paterno, che va da -10 a +10. Ebbene, riscontrando proprio con il valore del nome intero di Romano il valore di tutte le parole di questo versetto 3, abbiamo il 153 che evidenzia nelle 15 decine la gerarchia “capitolo” e nel 3 la gerarchia “versetto”. Ma a cosa corrisponde questo 153? Al PIANO 100 e a un 53 che, partendo dal 47 di Amodeo, vi aggiunge tutti i 6 giorni di lavoro. Partendo dal nome Anna (=26=DIO, suo terzo nome) vi aggiunge 26 +1, ossia un altro DIO come lo Spirito santo sposo di ANNA, e l'unità di Dio. Se partiamo da ANTONIO (che vale 78, quanto 10 EMANUELE), dobbiamo aggiungere un 75 per arrivare a tutto il 153, un 75 che è 25+25+25, la trinità del suo giorno di nascita, o le 3 persone sulle 4 del dio=100. Se partiamo da ROMANO = 66, dobbiamo aggiungere 87 (il contrario del 78 dato dal secondo nome ANTONIO), che esprime tutta la creazione in 7 giorni, ottenuta con le 80 lettere di questo versetto. Se consideriamo TORQUATO=113, il quinto nome, manca di 40, gli anni nel deserto uguali all'unità e trinità del Dio che vale con 10 (decimi). Ma state bene attenti! Sono i 153 grossi pesci della “pesca miracolosa” annunciata alla fine dei 4 Vangeli, da San Giovanni, nel capitolo 21 uguale a 7+7+7. Pertanto, mentre al versetto 3 “Soggiunse Abramo: Vedi che a me non hai concesso discendenza e che un mio domestico sarà mio erede.” Ecco cosa gli concederà: i 153 grossi pesci della PESCA MIRACOLOSA annunciata a fine Vangelo da quel Giovanni che “non sarebbe passato fino al suo ritorno... anche se... cosa sarebbe importato a Pietro? NULLA!” Perché... un altro gli ha preso le mani in vecchiaia e lo ha portato dove non avrebbe voluto! GIUDICE: Io seguito a restare stupefatto e – debbo confessarlo! - ammirato! Potrebbe farci il dettaglio, di questa pesca miracolosa? DIFESA: Lo possiamo desumere da: “Soggiunse Abramo: 15 lettere in 2 parole, (106 +44 =150). E l'indicazione del capitolo 15 come le lettere, riferito a Dio=10 nel 150. E riferito al Padre e Spirito santo nelle 2 parole.

Vedi che a me 10 lettere in 4 parole, (38 +16 +1 +16 = 71). Ecco cosa c'è da “vedere”: il Dio 10 quanto le lettere, uno e trino quanto le 4 parole. Che crea in 7 giorni con il suo 10, tanto che sono 70 da aggiungere alla sua unità. non hai concesso discendenza 25 lettere in 4 parole. (37 +18 +83 +93 = 231). e sarà concessa il 25 gennaio, come le lettere, del Dio uno e trino, come la 4 parole. Sarà 200 (in Padre e Spirito santo) e sarà 31, uno e trino nel 10, per quanto scritto nel 231. e che 4 lettere in 2 parole. (5 +16 = 21).


150 Sarà 1 e trino come la 4 lettere, e incarnazione di Padre e Spirito santo, come le 2 parole. Sarà 21 nel Padre, nel 7+7+7 della sua nascita il 7-7-7 in Luigi Amodeo Padre.

un mio domestico sarà mio erede.” 26 lettere in 6 parole. (31 +33 +92 +35 +33 +35 = 259).

Sarà DIO=26, come il 26 delle lettere, in 6 giorni di lavoro come le 6 parole. Sarà 259 come 2^3 PADRE+FIGLIO+SPIRITO SANTO = 8 +251, perché sarà il nome di tutta la trinità, che opererà con la potenza trina basata sul duo dato dal Padre e dallo Spirito santo nella loro dualistica incarnazione in Romano Amodeo.

Ecco il domestico di Dio che sarà suo erede!

laddove UN MIO DOMESTICO vale 31+33+92=156, ossia esattamente quanto PADRE FIGLIO “E” SPIRITO SANTO oppure quanto un E' PADRE +FIGLIO +SPIRITO SANTO (=256) … se ... … se “UN MIO DOMESTICO”, che vale +156, lo vale +100 e lo vale, quando diventa suo erede. Ma continuiamo, occupiamoci del versetto 4, quello dell'unità e trinità di Dio in tutta la sua Realtà.

GENESI 15, 3. Ecco le parole secondo la Bibbia di Mons. Garofalo:

“Ed ecco,gli fu rivolta la parola da Jahve: Non sarà costui il tuo erede, ma chi uscirà dalle tue viscere sarà il tuo erede.” GIUDICE: Cosa dobbiamo attenderci da questo GENESI 15, 4? DIFESA. Dobbiamo aspettarci la dichiarazione che l'erede sarà Romano Amodeo, nella persona del Padre e Spirito santo, dopo l'incarnazione di Dio nel Figlio GESU'. GIUDICE: Sono proprio curioso di vedere se anche stavolta è tutto scritto nei numeri... DIFESA: Vediamolo. Disaggrego il testo nelle differenti espressioni significative: “Ed ecco, 6 lettere in 2 parole. (9 +24 = 33). gli fu rivolta la parola 20 lettere in 5 parole. (26 +25 +86 +11 +55 = 203) da Jahve: 7 lettere in 2 parole. (5 +43 = 48) Non sarà costui il tuo erede, 23 lettere in 6 parole. (37 +35 +79 +10 +50 +35 = 246) ma chi uscirà dalle tue viscere 26 lettere in 6 parole. (11 +20 +65 +30 +42 +75 = 243 sarà il tuo erede.” 14 lettere in 4 parole. (35 +50 +35 = 120) Abbiamo in tutto 96 lettere in 25 parole. Sono 893 in valore essenziale. Il 96 di tutte le lettere è esattamente tutto il percorso di 1+4 nel DIO il cui piano è 100. Il 25 di tutte le parole sono nella potenzialità del combinarsi tra loro 5×5 delle due mani, ciascuna con 5 dita. Sono le mani del “mediatore di Dio”, ossia di 10/2=5. Questo 25 è la data di nascita di Romano, nel piano formato dalle 5 dita della sua mano. In relazione al numero 893, questo è tutto il percorso nella potenza trinitaria del Dio 10, ossia nel 1.000, compiuto da un 103, che è dato da 100 (il piano di Dio) e da 3, la sua Trinità. Ora tutto questo passa prima attraverso Gesù. Lo afferma “Ed ecco, con il 9 +24 = 33, che lo presenta con questo “ed ecco!”. gli fu rivolta la parola... da Jahve: mediante il 5 +43 = 48 = GESU. Ma quando il testo continua con Non sarà costui il tuo erede, il “costui” in questione non sarà GESU'.


151 Non sarà costui il tuo erede ma chi uscirà dalle tue viscere , ossia 37 +35 +79 +10 +50 +35 +11 +20 +65 +30 +42 +75 = 489, ossia 11 (il DUO in Romano, che si muove di 489 nel 500 che è tutto il potere della mano di Romano). La conferma c'è ed è ribadita: chi uscirà dalle tue viscere sarà il tuo erede.” ossia 20 +65 +30 +42 +75 +35 +50 +35 = 352. Questo 52 è l'intero contenuto in 1 anno di 365 giorni diviso in 7 settimane, un 52 poi sommato al flusso 100 relativo al piano a lati 100+100. L'anno è un giro intero attorno al Sole... ed ecco RA, il Dio Egizio del sole, in Romano Amodeo. Considerato che PADRE+FIGLIO+SPIRITO SANTO è 251, costui che uscirà dalle sue viscere, e sarà l'erede, sarà la Trinità nel suo nome (251), che varrà un +101, ossia quanto il 100 e l'1 dato dal ciclo assoluto del 10. Esso è dato, lo ricordo, da 10/10 + 10×10 = 1 +100. GIUDICE: Faccia il solito riscontro sul nome dell'imputato, per vedere come interferisce. DIFESA: Sottraggo a 893 il 381 del nome intero di Romano, poi rovescio il numero poiché 893 supera il numero assoluto. Il risultato è 512, e si ribalta in 215, che ci mostra nelle decine divine il 7+7+7 riguardante il Padre e nel dimezzamento del 10 le cinque dita del Figlio. In questo 215 non è compreso il nome del Figlio. Infatti, aggiungendo 1 (per il figlio contenuto in Romano, ma incarnatosi in altra data in Gesù Cristo) possiamo dividere il 216 in: 72 +72 +72, che mostra tutta la creatività 70 (in 7 decine di giorni) relativa ai 2 che si sono incarnati in Romano, e sono trinitari in questo modo reale, contenendo anche la virtuale persona del Figlio Gesù Cristo. In tal caso, questa è la lettura inversa di 3^3 + 3^3 + 3^3 (alias 3 3^3). Questo laddove l'inverso del trinitario 72, dato da: 27 +27 +27 vale 81, quanto 3^4, ossia la trinità elevata ad 1+3, ossia all'unità e trinità. Per converso, contro questo 81, c'è il 18=T... la croce, e quando ne mettiamo affiancate tre, sul calvario, con TTT 18+18+18 =54=FIGLIO, che è uguale al padre perché abbiamo il puro 27+27=54 relativo ai soli due enti (Padre e Spirito) del: 27 +27 +27 uguali al 3^4 della REALTA 1+3, potente 4 in base 3 e comprensiva del Figlio. Questi due 27 sono proprio Padre e Spirito santo impersonati anche allora ai due lati di figlio Gesù Cristo, come il DUPLICE SUPPLIZIO di Dio Padre e Spirito santo. Loro due, ai lati estremi del cristo, non ebbero solo la CROCE REALE, ma anche quella MORALE, del PECCATO loro attribuito da chi, per il peccato originale, considera MALE il MALE. GESU, che è 48, è: 16+16+16, RRR ossia è un triplice ROMANO=66 che a sua volta è: 22+22+22 ALLA' + ALLA' + ALLA' laddove 22 = ALLA' = un IO italiano. Anche ALLA' è ALLAH, e comprende l'H muta del nome di Jahve. Sommando a 16 (la R) il 22 che vale Romano, come parte una della trinità 66, con 16+22=38 abbiamo la sua incarnazione nel 38. Considerando: 66 + 48 + 66 i due in Romano all'uno in GESU' posto in mezzo abbiamo 180, l'inverso di 81=3^4. Questa è tutta la REALTA che emerge, riscontrando il GENESI 15, 4, con il nome segreto di Dio. Passo ora a GENESI 15, 5. Il salmo mostra il lavoro compiuto da quella mano divina a 5 dita: “Poi lo fece uscire e gli disse: (36 +23 +19 +69 +5 +26 +52 = 230) “Guarda il cielo e conta le stelle, (48 +19 +40 +5 +47 +15 +65 = 239)


152

se le puoi contare”. (22 +15 +55 +68 = 160) Soggiunse: (106) tale sarà la tua discendenza.” (34 +35 +11 +38 +93 = 211) Totale 946, come tutto il percorso di 54 (=figlio=TTT) nel 100. 99 lettere, quanto tutto il percorso di 1 nel 100. 24 parole, come tutte le ore di un giorno.

In particolare: “Guarda”, come già prima “Ed ecco” è il 48 di GUSU'... questo c'è da guardare! “Conta” è il 47 di Amodeo, questo è che conta. “cielo” è 40, il dio uno e trino nel 10. le stelle” è 15 +65 = 80, ossia 2^3 in decine, tutto il cielo, da -40 a +40. “Soggiunse” è il 106 della PERFEZIONE, e perfeziona il concetto. “tale” 34, come della trinità nel 10 del Dio uno e Trino. “sarà” 35, il 5 in tutti i 7 dì della creazione. “la”, ossia AL, 11, il Dio Binario 10 +1. “tua.” 38, la nascita di Romano Amodeo, che è l'anima tua. “discendenza.” 93, perché essa discende da 100, attraverso il -7 del Padre. “tale sarà la tua discendenza.” è in tutto 211, come 7+7+7 nel Dio=D.10 e 1. In generale: tutto il contenuto strutturale delle 24 parole, dato da 946, meno quello del Nome completo di Romano Amodeo (come il rif. ASSOLUTO di Dio) determina 565, sempre uguale nella lettura. 565 è quanto 555 +10, ossia quanto la trinità nelle 5 dita della mano sommata all'unità del Padre 10. Valore perfetto di lettura ambidestra. Dunque GENESI 15, 5, conferma il potere 5, trinitario come il 5+5+5 del 15, riferito alla mediazione della mano divina che si incarnerà in Romano. GIUDICE: In effetti, con “tale sarà la tua discendenza”, ossia 211, appare molto evidente il flusso 11, avente il piano assoluto a lati 100+100. Che aggettivo, o motto potrebbe usare a definirlo? DIFESA: Valgono 211: “una rappresentazione” e il contenuto essenziale di questo proverbio: “ E' difficile! Sta nel cominciare!” Come se Dio avesse detto ad Abramo, con GENESI 15, 5, cosa Egli avrebbe dato e lui avrebbe avuto: Una rappresentazione: Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo Oppure come se Dio avesse esclamato: “Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo è difficile! Sta nel cominciare!” GIUDICE: Cominciare? E in che modo? DIFESA: Poiché tutto il nome di Romano vale 381, per cominciare e vedere con che nome, basta sottrarre 211 a 381. Risulta allora che bisogna cominciare con un nome che sia esattamente 170, nel suo contenuto strutturale. GIUDICE: Avete qualche idea di chi possa essere? DIFESA: Signor Giudice, Romano Amodeo ha avuto la sua Roccia, il suo Pietro pescatore, che ha conosciuto nel 1996, si è incaricato di pescare per lui sulla Rete Internet e gli ha curato tutti i Siti. Non c'è stata una sola volta in cui si sono trovati assieme che questa ROCCIA adesso, MO', non si sia fatta carico di


153 offrirgli il pranzo, ed è accaduto circa un centinaio di Volte. Dunque un pescatore moderno, che si è fatto carico di seguirlo, favorirlo, distraendosi dalla sua personale pesca su Internet. Il suo cognome è MOCCIARO, ed ha RO per fine. Una fine che quando diventa il PRINCIPIO, è il RO di ROCCIA (che rimanda a RO, Cristo Cristo IA, Jahve), il ROCCIA MO. Il suo nome è SALVATORE. MOCCIARO è 69, SALVATORE è 101 e il totale è proprio 170, il 170 che esprime da CHI occorrerà cominciare. Tanto per dare una idea del valore del numero 69, è stato l'anno in cui Romano Amodeo si sposò con la sua alter ego... e l'uomo per la prima volta ha messo il piede su un altro corpo dell'universo, la Luna della Terra. Non parliamo del valore del 101, che è il ciclo assoluto del 10 e corrisponde al nome SALVATORE di un Salvatore. Dunque basterà cominciare da Salvatore Mocciaro, la Roccia, adesso, del Padre Salvatore di tutto il suo DISEGNO, da tutte le incertezze su CHI ne sia l'Autore, e dall'Apocalisse prossima ventura, della fine del 21-12-2012. ACCUSA: Protesto, signor Giudice. Come al solito si traggono le conclusioni dalle stesse tesi, non dimostrate. GIUDICE: Non direi. La Difesa sta dimostrando ineccepibili le sue tesi, perché prima dichiara che cosa dovrà accadere, in base alle sue ipotesi, se veritiere, e poi esse si dimostrano sempre vere, perché accade esattamente secondo la previsione. Difesa, proceda. DIFESA: Vorrei passare a GENESI 15, 6, come espressione della duplicità 3+3 che si sarebbe incarnata in Romano Amodeo. Dovremo trovare la risposta in queste parole:

“Egli credette a Jahve che glielo attribuì come Giustizia.”

Il contenuto strutturale delle parole è: 31 +69 +1 +43 +16 +54 +90 +32 +110, il cui totale, che esprime la sintesi del concetto, è il numero 446. Nel contempo, abbiamo 48 lettere in 9 parole. Ebbene le 48 lettere corrispondono alla duplicità delle 24 ore del giorno, ossia a 2 giorni e, nel loro complesso, portano proprio al nome GESU', mentre le 9 parole portano proprio alla Trinità 3+3+3, che è Trina nel Trino. Infatti GESU' è un Duo in fatto di GIO-R.no, in Gioshua e Romano. Passando al contenuto strutturale, 446 è 44=UNO=ABRAMO=SARAI, nel 10 della D.10 di DIO, e nelle 3+3 del Padre e Spirito santo incarnati in Romano. Ma è anche un 444 +4/2 che rivela la Trinità nella dimensione Una e Trina uguale a 4, in cui la Trinità della Trinità e Unità si relaziona alla duplicità di un Duo Paterno. Volendo presentare l'unità 444 in una trinità, abbiamo esattamente 148+148+148, ed ecco tre GESU', ad integrare il triplice piano 100 di Dio. Avevo detto che GENESI 15, 6 era espressione di una duplicità, e lo abbiamo puntualmente riscontrato, con riferimento sia ai Due Genitori trinitari, sia alla loro relazione con il Figlio GESU' La relazione proprio a Romano la si ha dal riscontro con il suo nome intero, avente 381 unità rappresentative. 446 meno 381 è uguale al 65, che “risuona” con un Se' ssant A 5! (Sei Santo, Amodeo... MANO) e vale, riscontrato con AMODEO=47, quanto AMODEO 2^3 ossia Amodeo che vale un 2 (Padre e Spirito santo) avente la potenza trinitaria, in un 8 che vale anche 2×2×2, la trinità del Duo. Riscontrato con ANNA=26=DIO, terzo nome di Romano, il 65 è 26+26 +3, ossia sono Due DIO (Padre e Spirito santo) sommati ad una Trinità. ACCUSA: Alt! 446 è maggiore di 381, dunque il supero, dato da 65, andrebbe invertito in 56! La Difesa ogni tanto tenta di barare e di menarci per il naso! DIFESA: No... la verità è che “anche il Divino Omero talvolta dorme”! Chiedo scusa. E' vero: bisogna considerare il 56. Pertanto è AMODEO (47) che vale (3+3+3), la Trinità nella Trinità e non la trinità nel 2×2×2 che riguarderebbe solo il DUO. Conseguenza? Amodeo rappresenta la trinità della Trinità e non solo nel Duo di Padre e Spirito santo relativi alla pura incarnazione. Dobbiamo ringraziare l'Accusa, perché, volendoci prendere in castagna, invece ha proprio portato acqua al mulino di un


154 Amodeo trino nella trinità. Se riscontriamo il 56 con il primo nome ROMANO, che è 66, ecco che dobbiamo aggiungere il 10 di Dio, a tutto ciò... come se già non bastasse. Se lo riscontriamo con il secondo nome ANTONIO, che vale 78, dobbiamo aggiungere il 22 del Dio assoluto (10+1) che va dappertutto: da -11 a +11. Riscontrato con il 113 di TORQUATO, quinto nome, 56 va integrato di 56 +1 (il suo valore assoluto). In quanto al terzo nome ANNA, che è uguale al 26 di DIO, ecco che ora vale il DIO=26 + (10+10+10), ossia come DIO più la trinità nel suo essere 10. Anche qui, se non avessimo rovesciato il 65 nel 56 avremmo avuto il dato scorretto di due soli DIO=26, nella Trinità... e invece ce ne sono i tre dati da 10+10+10. Anche in relazione al suono della parola CINQUANTASEI, essa risuona “CINQUant' A sei!” e dice “MANO, quanto sei!”... anziché “sei santo”. Oppure: “5, quant'Amore sei!”, oppure: “Mediazione (divina), quanta sei!” ACCUSA: Ma si poggia tutto sui numeri! GIUDICE: E' vero, ma ancora una volta, quanto scritto nel numero stesso di GENESI 7, il 6, abbiamo avuto il conforto che le premesse sono state tutte confermate. Difesa, proceda. DIFESA: Vorrei passare a

GENESI 15, 7, Il numero nel versetto che completa tutta la creazione divina in 7 giorni. Dovremmo riscontrare proprio questo PIENO, dato dal numero 7, nel testo che è: “E gli disse: (5 +26 +52 = 83 = e DIO disse). Io sono Jahve, (22 +55 +43 = 120 = 40+40+40) che ti ho fatto uscire da UR dei Caldei (16 +27 +21 +57 +69 +5 +35 +18 +32 = 280) per darti in possesso questo paese,” (35 +40 +21 +113 +82 +42 = 333). Abbiamo la somma totale di 816 unità strutturali, espressa con 80 lettere e 21 parole. Ebbene, 800 è quanto va da -400 a +400 (in unità e trinità nel 10 di Dio). Mentre 16 è 4×4, la relazione una e trina unitaria di Dio uguale ad R. Le 80 lettere totali quantificano i soli 800, nei decimi della presenza unitaria. Nel mentre le 21 parole sono proprio la trinità 7+7+7 (del Padre di Romano, Luigi, nato 7-7-7), che noi cercavamo nel versetto 7 di GENESI 15. Il numero 916 deriva da 116×7 + (1+3), e rivela che il condizionamento all'Unità e Trinità di Dio è data da SETTE quantità 116, in cui 16=R e 100 è il PIANO di Dio. Come si può vedere, anche il valore strutturale è organizzato in funzione di questa creazione intera di Dio Uno e Trino in 7 giorni, ciascuno di 116. Il valore numerico del versetto 7 è 816 e dobbiamo riferirlo al numero 381 del nome intero dell'Imputato. 816 meno 381 è uguale a 435 che, letto a rovescio indica il 534 che, in questo caso specifico, diviso in sette, dà 76 × 7 +2, laddove questo 2 è l'incarnazione di Padre e Spirito santo. Se non avessimo invertito, sarebbe stato 62 × 7 +1, e non avremmo avuto l'incarnazione delle due persone incarnatesi in Romano Amodeo. Ma alcune cose vorrei che fossero puntualizzate, nel versetto 7: “possesso” = 113 è il quinto nome TORQUATO, di Romano, che da solo è uguale al nome “ROMANO AMODEO”, che dunque è divino possesso. Il fine meraviglioso di: “per darti in possesso questo paese” è giusto 333, la trinità divina. E ancora:


155 Io sono Jahve (è 40+40+40, ossia la trinità nell'essenza una e trina in quantità ciclica 10. Dunque questi è Dio. In particolare, il Dio “io sono” è 22 e 55... e ritroviamo i dati dell'Empio RE MANASSE (=Romano SS. è) che fu fatto re a 22 anni e regnò per 55. Perché era giudicato EMPIO? Perché celebrava tutti gli dei dicendo che erano tutti sempre e solo JAHVE... ed è lo stesso che afferma Romano e lo porta alla stessa accusa di “empietà” fatta da chi VEDE l'esistenza del MALE nel mondo... essendo ancora sotto gli effetti del peccato originale di quando mangiarono dall'albero della conoscenza del bene e del male, e smisero di credere – come allocchi... secondo Satana – che tutto era bene, anche quanto appariva male... essendo fatto da un Dio che fa solo il bene. Persuasi dal Serpente che è l'uomo a fare, perché certamente un male E' MALE... e Dio fa solo il BENE... i veri EMPI sono coloro che tacciarono di empietà Re Manasse e Re Amon (che divenne re egli pure a 22 anni e regnò però per 2 soli... essendo stato addirittura ucciso da una rivolta di palazzo, a causa dell'accusa di empietà). Dunque IO è 22, è uno che diventa re a 22 anni. Ed è lo stesso di ALLAH (con l'acca muta e che non conta). Se a questo IO si aggiunge 1+3 (l'unità e trinità divina) diventa DIO=26=ANNA, la nonna materna di Gesù e il 3° nome di Romano, quello della sua Trinità. Io che ti ho fatto uscire da UR dei Caldei è un “io” +280, ossia 7+7+7+7, divisi in (7+7+7 per il Padre Luigi Amodeo nato il 7-7-7) e in +7 per il figlio, la cui nascita è secondo questo stesso 280, che mette in relazione 28 con il 10 moltiplicandolo... perché la nascita nel 38 lo mette in relazione sommando 10 a 28. Ecco come questa azione fatta dall'IO DIVINO si traduce sia in 28×10, sia in 28+10 e, nel primo caso evidenzia il passaggio di padre in figlio come (7+7+7) +7, e nel secondo lo evidenzia nell'anno natale del figlio (38) e mortale del padre Luigi, nell'inverso del 38, nell'anno 83 dichiarato dal Papa anno santo speciale dello Spirito santo. “UR dei Caldei” è 35 +18 +32 = 85, è il luogo di provenienza, e ROMANO=66, deve muoversi esattamente di 19, per giungere all'85. Poiché 19 è U, e Romano è R (nel suo principio unitario), con U+R arriva ad UR... o ne esce come RU. Per questo, quando a lui R.U, per dove è uscito, si aggiunge il fratello BEN, diventa il duo RU-BEN, presente in entrambi i due fratelli Amodeo, avuti da Luigi. La nascita di Benito (trinitario nel principio assoluto BEN) sarà il 17-2-41, e per questi numeri sarà nello stesso ciclo assoluto 17 di 4/4 +4×4 che ha Romano, nel suo essere Uno e Trino nel suo ciclo vitale... nonché un 2 (Padre e Spirito santo, nel 2 del mese natale del fratello) e un 41 uguale all'unità divina, unita all'unità e trinità nel 10. Per questo Romano e Benito saranno due facce differenti di una sola sostanza divina... e lui avrà tre figli: Paolo, e due gemelli, Andrea e Marco come l'ultimo degli apostoli, come il primo e come l'assistente di Pietro. 25-1+38 è 2, in sintesi estrema, 17-2-41 è 6, in sintesi estrema. Uniti fanno 26= DIO. ACCUSA: Insomma come si può accettare quello che la Difesa sostiene che Romano Amodeo sia il Fratello, sia la moglie, sia suo padre e sua madre, sia... tutti? DIFESA: Lo si può se si arriva a credere che in lui si sia incarnata la Trinità di Dio, nel Padre e nello Spirito santo, tanto da esser Padre di tutti gli uomini... e – conseguentemente – anche Figlio. GIUDICE: A cosa si potrebbe paragonare il numero 381? DIFESA: A questo molto eloquente proverbio, egregio Signor Giudice e cari Signori tutti, corrisponde il numero 381, nella sue essenza strutturale: “Non c'è peggior sordo di chi non ci vuole udire”. Vorrei concludere con

GENESI 15, 15, che è uguale per due 15, a ribadire il lavoro compiuto da tutte e due le mani, nel 30. Il versetto recita:

“Quanto a te, te ne andrai in pace presso i tuoi padri; sarai sepolto dopo una felice vecchiaia.”. Questa previsione riguarda la morte del personaggio Romano Amodeo e l'ascesa in cielo di Dio. “Quanto a te, (deve riguardare Romano)...


156 e 78 +1 +23 = 102 mostra i 2 in Romano, nel piano 100 di Dio.

te ne andrai in pace (deve riferirsi ai giorni finali della sua vita PIENA)... e 23 +17 +43 +21 +23 = 127 mostra le 27 migliaia piene, di giorni, nel piano 100 di Dio, perché 10^3=1.000 è l'unità del volume PIENO, come il 100 lo è del piano.. presso i tuoi padri; (deve accennare al Cielo)... e 82 +9 +82 +44 = 217 ha gli stessi numeri di 127, ma ora 21 è di 7+7+7 decine (per il 10 del Dio in cielo) +7 (per la creazione del mondo) e sono quelle del 7-7-7 nativo proprio di suo padre terrestre Luigi, il figura del Padre celeste. sarai sepolto (fine della vita, nel ROTTO dei giorni e la sepoltura vera e propria)... 44 +90 = 134, laddove 44=ABRAMO è Romano e 100 -10 indica la sepoltura, nel piano di Dio, perché i giorni aggiuntivi ai 27.000 saranno 360 e – ridotti al quarto della presenza da “sepolto” - sono 90... la paura! Ora, 44 + 0,85668513 al quadrato porta al 22 dicembre 2012 dell'Apocalisse e della morte di Romano... ma noi abbiamo 44 +90 (90 gradi che, se l'unità è il mille, è in millesimi). Per cui 44 + 90 millesimi è il 44 +0,9 che, al quadrato, porta al 2016, 1 (gennaio). Considerando però 90 giorni, anziché i 360, abbiamo considerato solo ¼, per cui dobbiamo sottrarre i residui ¾, sottraendo 3 al 2016, portandolo al 2013, in gennaio la sepoltura, che ci sarà 10 giorni dopo la morte, a causa di quanto avverrà sul finire del 21 dicembre. dopo una felice vecchiaia.”. (età in anni tondi)... e 44 +32 +38 +59 = 173 indica 73 anni felici... che sono 74 se il primo 1 del 100 è l'ultimo aggiunto ai 73. Infatti Romano ne avrà compiuti esattamente 74 (e gli 11 mesi dati dall' 1+7+3 del 173) il 22 dicembre 2012 della sua fine. Ma resta anche il riscontro totale, dopo di avere considerato solo le cifre di dettaglio, relative a scomposizioni che potrebbero anche essere arbitrarie, anche se hanno isolato espressioni logiche. Il totale di: “Quanto a te, te ne andrai in pace presso i tuoi padri; sarai sepolto dopo una felice vecchiaia.”. è dato da 102 + 127 + 217 + 134 +173, ed è 753. C'è tutto il percorso 700 +50 +3, laddove 700 sono i 7 giorni di creazione relativi al PIANO 100, 50 sono tutto il moto reale dato solo dalla metà positiva del piano 100, e 3 sono le dimensioni spaziali del Dio Trino. ACCUSA: Come mai manca l'unità di Dio? Come mai non è 754? DIFESA: Il soggetto di questo messaggio è l'unità di Dio. Infatti siamo a GENESI 15, 15, il cui totale 30 non è il 31 che conterrebbe anche l'unità di Dio. Nel seguente versetto avremmo anche questo dato, ma non ho alcuna intenzione di esaminarlo. Ne abbiamo già proposti 8, in GENESI 15, e ci sono anche gli altri che ci attendono. Sono 75 le lettere di questo versetto 15, distribuite su 18 parole, e anche da questi due dati vediamo nel 75 tutto lo spazio dato dai 3 quarti del Piano 100, ed è lo stesso spazio di tempo evidente nel 753, con riferimento alle decine. Invece il 3 (presente nel 753) qui si presenta le (3-3) ×3 =18, ossia in tutti i 6 giorni di lavoro della settimana, che appaiono esattamente nelle 18 parole. Vorrei concludere riscontrando questi nomi con quello segreto divino del nostro imputato, per addentrarci ancor più nella comprensione dei codici. 753 meno 381 è uguale a 372, da invertire nel 273. Ebbene, ecco la data della morte, nel 27 da riferirsi alla decina espressa dal 3, dunque alla dimensione 1.000 data da 10^3. Se non avessimo invertito il 372 avremmo avuto 72 anni, riferiti ad un terzo che sarà in corso nel 2012. Infatti è nel gennaio del 2012 che Romano compie 72 anni, e 10, 11 e 12 sono i tre che mancano ancora al dicembre del 2012. Potremmo riferire al nome intero di Romano anche le 75 lettere, allora però dovremmo riferirle alle 42 lettere totali del nome che comprende anche gli spazi vuoti a fine di ogni parola, che sono quelle del Nome Segreto di Dio secondo la Cabala ebraica. 75 meno 42 diventa 33 e sono gli anni virtuali di Dio, leggibili sempre 33. Possiamo fare, infine, anche il riscontro con le parole. Quelle del nome di Romano sono 6. Qui esse sono 18, nel versetto 15 che stiamo considerando.


157 CosĂŹ 18 meno 6 =12 rivela la quarta parte reale (il tempo) di GESU=48, uno e trino nel 12. Vorrei fermarmi qui, per oggi. GIUDICE: Va bene, aggiorniamoci a domani.


158 158

IX GIORNO GIUDICE: Avvocato, riprenda la sua difesa. DIFESA: Ricominciamo oggi con

GENESI 16

Questo capitolo si occupa di Romano in quanto 16=R.

GENESI 16, 1. “Sarai, moglie di Abramo, non gli aveva dato figli, ma aveva una schiava egiziana chiamata HAGAR.” La serva HAGAR (=33) è segno dell'Amodeo Romano (AR) che lei HA come G. Gesù/Geova/Giona... Giove... Lei è stata il dono che conseguì a Sarai eletta in moglie da Faraone. “Sarai, 44, ossia 11 +33 (=Hagar). moglie di Abramo, (55 +13 +44 = 112) non gli aveva dato figli, (37 +26 +47 +42 = 152) ma aveva una schiava egiziana chiamata HAGAR.” (11 +47 +32 +59 +65 +52 +33 = 299).

Ma vediamo i segni: 77 lettere, attraverso 16 parole uguali al n.16 di GENESI. 77 è il perdono suggerito da Dio, 16 è R, la persona di Dio, di cui Dio si serve, e non a caso qui HAGAR è proprio una serva del Faraone, poi ceduta al servizio di SARAI=44, uguale all'unità e trinità del Dio Assoluto 10+1. La somma dei contenuti strutturali è di 607 unità, indicanti 6 giorni di massimo lavoro e 7 di totale creazione, laddove 7=G, la G posta in mezzo ad HAGAR, tanto che lei HA 7 in Amodeo Romano. Anche il “suono” della parola SEICENTOSETTE allude ad un SEI CENTO, o 7! Il riscontro con il nome intero di Romano da 607 meno 381 uguale a 226, da ribaltare in 622, a parità del lavoro massimo dato da 300 +300, c'è ora il flusso totale da -11 a +11, riguardante il Duo Trinitario nel suo essere anche un duo dato da un 10+1 ciascuno. Addentrandoci nel dettaglio delle frasi, SARAI è il Dio UNO=44. “Sarai, 44, è figura stessa del Dio UNO = 44, uno e trino nel 10+1. moglie di Abramo, con 112 presenta il PIETRO ROMANO della Profezia di San Malachia, laddove PTR sono Paolo Torquato Romano, i nomi inizianti con consonante. non gli aveva dato figli, è il 152 del piano 100 relativo a tutte le 52 settimane di un giro intero attorno al Dio R.A. ma aveva una schiava egiziana chiamata HAGAR.” dettaglia con 299 tutto il percorso di uno schiavo chiamato Amodeo Romano nel 300 della trinità del Piano di Dio.

GENESI 16, 10. Porta a Dio, con 16+10=26=DIO.

“Le disse ancora l'angelo di Jahve: Moltiplicherò assai la tua discendenza e non si potrà contarla per la sua moltitudine.”

Anche ad HAGAR Jahve fa la sua promessa, perché anche Hagar rappresenta il Dio in Romano, quando si serve del suo personaggio per scendere nel mondo.


159 99 lettere, in 20 parole rappresentano tutto il percorso di 1 nel piano 100, nel mentre le 20 parole presentano 10+10 gli assi dello stesso piano 10×10. “Le disse ancora l'angelo di Jahve: (15 +52 +46 +10 +52 +13 +43 = 231) Moltiplicherò assai la tua discendenza (139 +45 +11 +38 +97 = 330) e non si potrà contarla per la sua moltitudine.” (5 +37 +26 +62 +74 +35 +11 +37 +128 = 415. 99 lettere in 20 e sono le stessissime di GENESI 10, 1... ora che 1 è 10. Credete che sia per caso? No! Il senso nascosto è lo stesso. Sono invece 976 le quantità strutturali, quanto il 24 (le ore del giorno) nel 1.000 dato dalla trinità sulla base del 10 di Dio. Insomma questo è tutto il percorso di un GIO-R.no, di un duplo dato da Giove e Romano. Nel dettaglio del messaggio dell'angelo, 231 è tutto il Piano a lati 100+100, Di Dio, in un mese 31 giorni di un GIO-R.no. L'intervento dell'espansione massima della discendenza, espressa da 330, mostra il DUO 33 nella potenza 10 di Dio. La moltitudine impossibile da contare, espressa a 415, mostra in 41 decine date da 1 +40 (ossia l'unità, sommata all'unità e trinità nel 10) sommata alla mediazione 5 data dalla mano di Dio. Davvero è tutta una massima moltitudine, derivante da 500 meno 40 +40 +5, la trinità di due volte il PADRE (=40) e la mediazione del 10, che si muovono per quanto spazio resta all'85 presente nel 100. Il riscontro totale con 381 porta il 976 meno 381 porta al simmetrico 595 che rivela tutto il percorso della MANO di Romano nel 600 di tutti i massimi 6 giorni di lavoro, quando valgono il 100 del Piano di Dio. La moltitudine impossibile da contare, data da 415, meno 381, è uguale a 34, e nel suo inverso 43 è esattamente quanto l'infinito del nome JAHVE.

GENESI 16, 11. Si annuncia la nascita di un figlio ad HAGAR, l'egiziana schiava di Sarai che Sarai stessa aveva messo nel talamo di Abramo perché ne avesse discendenza. Tra l'altro Jahve le annuncia, mentre è fuggitiva, essendo stata scacciata poi da Sarai che s'era vista snobbata da lei che riusciva realmente a dare eredità a suo marito:

“partorirai un figlio e lo chiamerai Ismaele perché Jahve ha udito la tua afflizione.”

Questo nome è “quasi” quello di ISRAELE, che poi Dio assegnerà al nipote di Abramo. Giacché ISRALELE significherà “E' R.A. Dio” (Romano Amodeo), il MA al posto di R.A. è solo la lettura complementare e trascendente di AM, il fondante principio duale nel casato AMODEO. Il nome ISMAELE ha totale 58 ed è 10 GESU'(=48) o 11 AMODEO (47). Usando 7 lettere, indica una creazione unitaria. Jahve ha udito la tua afflizione è nel contenuto strutturale lo stesso 256 di Padre, Figlio e Spirito santo... e di VENTUNO DICEMBRE DUEMILADODICI giorno della APOCALISSE (=90... il piano 100, di Dio, senza il 10 di Dio!). Poggiandoci sul 90 del “senza Dio” (Dio che è 1+3), e moltiplicandolo per il 7+(7+7+7) della sua creazione Una e Trina, abbiamo in 252 il risultato di 1 che è 251, nel relativo, laddove 251 è il contenuto esatto di PADRE+FIGLIO+SPIRITO SANTO... e i conti tornano perfettamente. Pertanto anche in relazione al termine del temibile 21 dicembre 2012, Dio ha udito la tua afflizione, e interverrà a controbilanciare la perdita del 10 che ha l'APOCALISSE, con una nuova creazione in 7 giorni uni e trini, ricorrendo al suo essere Padre, Figlio e Spirito santo.

GENESI 16, 13 “Allora essa diede questo nome a Jahve che le aveva parlato: “Tu sei EL-ROI” perché diceva: “qui dunque ho potuto ancora vedere, dopo la mia visione?” Hagar è il “Caffè HAG” che non danneggia con la caffeina, ed è colei che HA G. (un Gesù, un povero Cristo Figlio, primogenito di Abramo ma che non avrà mai la sua primogenitura, soppiantato dal Figlio che poi Abramo avrà con Sara. Questo “povero cristo” non riconosciuto nella sua primogenitura sarà oracolo di A.R. (Amodeo Romano, altrettanto non riconosciuto nella sua paternità di tutti gli uomini). Coerentemente ai suoi presupposti, lei – una pura schiava – chiama Dio EL-ROI e questo nome profetizza come il Dio EL colui che sarà il ROmano Iesus, che avrà il Padre e lo Spirito santo nelle due lettere di RO e il Figlio nel nome romano Iesus. Questo brano, scritto al versetto 13 che è la mediazione del DIO=26, tira in causa ROMANO, nel suo principio assoluto R=16 del numero del capitolo. Questo è un oracolo della sopravvivenza del mondo e degli uomini, dopo il 21 dicembre 2012.

“qui dunque ho potuto ancora vedere, dopo la mia visione?”

è quanto esclamerà ogni uomo servo in questa Terra d'Egitto, per come parlò per bocca della serva HAGAR, che HA Gesù


160 in Amodeo Romano. 45 lettere in veste di giorni, con 10 giorni di sabati, sono 55 in totale, e rivelano le 10 dita delle due mani del Dio in Romano. Aggiungendo infatti le 10 del solo lavoro in Tu sei EL-ROI, giungiamo esattamente alle 66 di ROMANO. ACCUSA: Non è giusto escludere le 4 pause in “Tu sei El-Roi”, e considerare invece le 10, nel detto successivo. DIFESA. Se l'aggiungessimo, avremmo come totale il 70 che è ROMANO, nella sua qualità di Uno e Trino. Poiché l'affermazione “Tu sei El-Roi” si riferisce alla qualità una e trina del Dio dell'ESSERE, con quel “sei”, il nome è l'attributo di quel Riposo del Dio, che è Uno e Trino. Dunque è giusto eliminare l'attributo, dal nome dell'attributo, per avere solo il nome senza l'attributo.

GENESI 16, 14,

Il pozzo presso cui Hagar incontrò l'angelo di Dio fu chiamato di LAKHAI-ROI e stavolta è oracolo, in questo nome, di un LA' Chi HAI: RO-I, Cristo e Romano-Gesù.

GENESI 16, 15, “Poi Hagar partorì ad Abramo un Figlio, e Abramo chiamò Ismaele il figlio che Hagar gli aveva partorito”.

L'entrata in vita di Ismaele, nel 16, 15, rivela che egli è 1 tratto da R (ossia 16 -1) allo stesso modo che lo è il padre Abramo che è uno tratto “AB R. Amo”. Manca questo AMO ad Ismaele (infatti è ma e non am). Ora io AMO è l'io SONO di Jahvè qualificatosi, precisatosi nell'amore, come il punto cruciale dell'essere... un Dio della Croce dell'Amore. Questo figlio viene proprio da Abramo, mentre in relazione al frutto che verrà da Sara, esso deriverà da una VISITA di Jahve, col suo IO AMO. Sicché il vero figlio di un Abramo a livello divino, nasce non solo da Uno tratto da R (che è Ismaele), ma da uno tratto AB un R.AMO e non solo R=16.

GENESI 17. Riguarda Romano come il ciclo assoluto dato da 1+16=R.

GENESI 17, 1. Nel versetto 1 Dio afferma a Abramo: “Io sono EL-SHADDAI...” La domanda virtuale che la Difesa gli rivolge è “Perché lo sei?” Infatti, tra i tanti nomi, anche questo esprime il nome riferendolo ad un significato terra-terra e scontato. Ma, nei modi dello Spirito santo di Dio che – con un nome – indica anche una ragione differente e nascosta, la domanda è qual sia questo significato nascosto. Ebbene EL indica il Dio=10 che, in lettere romane, vale anche 50=L. Ebbene, laddove il PIANO di Dio è 100, questo 50 Romano è ciascuno dei suoi due lati generatori, e corrisponde alle 5 dita della MANO uscita per prima da TAMAR, nell'unità posta nel 10 della D.10=DIO. Ci resta da conoscere il senso nascosto nel SHADDAI, e lo possiamo scorgere nel suo inverso IADDAHS, così distinto: IA D. (Dio) DA' HS (Iesus). Insomma il nome trascende quello di GIUDA, che DA' GIU' Iesus, nella sua discendenza... ma anche la RO-MANO nata per prima e vista per ultima del PADRE di Gesù.

GENESI 17, 10. “Sia circonciso in mezzo a voi ogni maschio. È parte di GENESI 17, 10. Che significato cela veramente? 27 +98 +21 +71 +1 +42 = 260 Cela DIO=26 nella potenza 10 di Dio.

Con riferimento alla cosa straordinaria, del mutamento di nome fatto a Sarai, che dovrà chiamarsi Sara, il versetto 15 e 16


161 racchiudono tutta la comunicazione, fatta con queste parole:

GENESI 17, 15. “Poi Dio disse ad Abramo: “Quanto a Sarai tua moglie, non la chiamerai più SARAI, ma SARA è il suo nome.”

Sono 78 lettere al lavoro, 21 giorni di riposo, per totali 99, indicanti tutto un cammino, con l'esigenza di mutar nome. Il mutamento, anzi l'integrazione di Sarai in Sarà, che porta una seconda persona del futuro ad essere la terza, è segno del secondo nome che sarà assegnato a Romano: quello di ANTONIO corrispondente al contenuto essenziale 78, proprio di tutte le parole. La prima persona che qui manca è SARO', ed è profezia del Romano nato in provincia SA, Di Salerno, e che passerà il finire della sua vita in quella SARO.nno che vale un SA-RO-MANO giacché MA=N=12. Pertanto il soggetto profetico qui è SARO' MANO, la mano che uscirà dal grembo di Tamar, fattasi rendere madre dal padre del suo marito morto e del suo fratello morto dopo di lui. La moglie, cui Dio si riferisce e a cui muta nome, vale 55, quante le due dita della mano destra abile come 50 in quando “destra” e della sinistra abile come 5, in quanto “sinistra, sinistrata”. Sarà il suo nome è 144, ed è il segreto di questi due versetti abbinati, perché la somma di tutte le sue lettere è proprio di 144. Aggiungendo la è del nome, stralciata quando il solo verbo è sarà, il totale è il 149 del 100 +7×7... mentre il solo 144 che rivela quale sarà il suo nome è in linea il 100 +22+22, che indica i due su tre che saranno incarnati in Romano, mentre la somma 72+72, sempre appartenente ad un “duo” qui trascende (è inversa) rispetto ai due 27 in uno, che saranno i 27.000 giorni, a dimensione piena 10^3, di vita del duo paterno in Romano.

GENESI 17, 16 “Io la benedirò e ti concederò da lei anche un figlio: lo benedirò e diventerà nazioni di re e popoli nasceranno da lui.” Sono 96 lettere al lavoro, 23 giorni di riposo, per totali 119 di lavoro e riposo, indicanti un bel 6+113, tradotto in “6 Romano Amodeo” in cui, trattandosi qui dell'essere, indica un sei per come è inteso il verbo essere e non il numero 6 che qui è contato proprio quanto 6. Ma indica anche un “6 Torquato”, perché anche Torquato è una parola che vale da

sola il 113 del nome e cognome Romano Amodeo. Io la benedirò e ti concederò da sono le 26 del nome Anna. lo bened è il 51 del quarto nome Paolo. Il totale dei due versetti è di 144 lettere e 44 riposi, per totali 188 che quantificano tutto il moto di 12 nel 200, mentre sia 144 sia 44 attengono al 22+22 che si presenteranno in due persone, una 100 e l'altra 1 I due versetti, che mutano il nome, contengono pertanto tutto il mutamento di Romano in Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo. ACCUSA: Per due di questi nomi, Anna e Paolo, i riferimenti mi sembrano alquanto deboli e criticabili, perché sono due frasi spezzate. DIFESA: La prima frase spezzata considera tutto il lavoro intero di 7 settimane e 7 Sabati, perché descrive sette parole. Lavoro fatto da quel DIO=26=ANNA. La seconda frase spezzata considera nel valore essenziale ora le 7 lettere al lavoro del secondo periodo, espresso dopo i due punti. Paolo, forse, non è l'immagine stessa di una vita spezzata in due in quel lo bened-irò che muta nella sua sola radice bened il Dio che Paolo benedirà, mutandolo in un I-RO, in un Iesus Romano, dopo d'essere stato fino ad allora SAULO? In un racconto in cui i nomi sono mutati, cèè da notare che SAULO vale 60 e, divenendo PAOLO, perde un 9... lo stesso 9 che SARAI perde, perdendo la I. Entrambi, sia SARAI, sia SAULO, hanno quella stessa coppia di SA che sono valsi per Romano, da bambino a SA (Salerno) e nella fine della vita a Saronno. SARAI è RA-I, oltre SA, mentre quanto è estromesso in benedirò è I-RO, e si tratta sempre della stessa persona di Romano Amodeo, in veste di Iesus o ITALIA (perché vale il 48 di GESU'), o dello stesso valido in RO, la parte divina del NUME-RO. In GENESI 17, 5 Abramo aveva avuto mutato in ABRAHAM il nome di Abramo, passando da 44 a 40, quando da UNO


162 (=44) era stato formato in PADRE di una moltitudine. Vediamo succedere la stessa cosa al suo nome che aveva lo stesso contenuto 44 di SARAI mutata in SARA e ridotta a 35... perché MAMMA (=35) annunciata. Si comprende perché, in queste 144 lettere e 44 parole (o sabati) tocchi lo stesso... GIUDICE: Non non si capisce tanto facilmente perché! DIFESA: Perché 44 è UNO ed uno solo, nel suo contenuto di 11+(11+11+11). Allora Dio prende i due nuovi Adamo ed Eva, della sua fede, e li muta in PADRE e MAMMA, 40 e 35, di quel legame dato da 40+35=75 che impersona tre persone in una sola nata il 25, e valida pertanto 25+25+25. Il nome EL-SHADDAI che Dio aveva attribuito a se stesso, valeva 59, ossia JAHVE +R, la R nel cuore di quell'AB-RAMO, che indicava ROMANO (=66) = 7 EL-SHADDAI = 7+59, ossia Romano come tutta la Creazione fatta da ELSHADDAI in 7 giorni. Ora vorrei saltare al versetto 27, perché 27.000 è la vita intera del Dio in Romano, e in giorni, fatta eccezione per la superficie della sezione. Questa generale circoncisione, a cosa allude? CIRCONCISIONE è 124, ossia 100 + 6+(6+6+6), il suo piano messo in relazione all'unità e trinità dei giorni di lavoro. La somma del dettaglio 17 +27 = 44 rivela che qui c'è la definizione dell'unità e trinità del Dio binario paterno.

GENESI 17, 27 “E tutto il personale della sua casa, i nati in casa e quelli che erano stati comperati con denaro dagli stranieri, furono circoncisi con lui.”

Sono 114 lettere al lavoro, in 25 riposi del lavoro con le lettere, per totali 139 giorni di lavoro e di pausa. Si tratta di Romano Amodeo nato il 25, nel mese 1 di gennaio, un 1 che lavora per 114 con il suo 113 (di AMODEO ROMANO = 113), in quel 25 – 1 – del 38 che risulta nell'assoluto piano unitario 100 e flusso unitario 1, relativo a quel 139 che è 100 +1 +38. Eloquenti i tre settori definiti dalle due virgole. Il primo settore: E tutto il personale della sua casa vale 292 in contenuto strutturale ed è esattamente: 73+(73+73+73), uno e trino nella piena creazione di 7 decine di giorni, fatta dalla Trinità. È anche tutto il lavoro fatto da 8, (potenza trinitaria 2^3, della coppia paterna) nel piano 100 trinitario. Pertanto tutto il personale della sua casa, poiché CASA è 22 (ed indica la presenza unitaria di ROMANO=66 considerato Trino) allude a quanto attiene alla persona di Romano, con un contenuto uno e trino 73 che è il lavoro di 27 nel 100. Si tratta delle 27 migliaia intere di giorni della vita della sua persona. Il secondo settore: i nati in casa e quelli che erano stati comperati con denaro dagli stranieri, vale 594 e corrisponde ai 6 giorni di lavoro nei 6 piani a dimensione 100. Questo brano dettaglia i familiari e i parenti acquisiti da Romano, come tutto quanto lo accompagna nel lavoro della sua vita, partecipandovi in modo pieno, perché 600 è il lavoro pieno espresso nel suo piano 100, e il 6 che vi lavora è di costoro. Il terzo settore: furono circoncisi con lui vale 240, ossia quanto l'unità e la trinità nel lavoro divino, data da 6+(6+6+6) moltiplicato per 10. Questo è il senso della circoncisione collettiva. Ma ce n'è uno più profondo ancora. Romano è i portatore dell'incarnazione di due persone sulle tre della Trinità. Pertanto questi 2/3 che valgono 240 attengono ai tre realmente presenti in Romano, al di là dell'incarnazione reale, per un valore di 360 giorni. Possiamo esprimerli in giorni, perché il 6 di questo valore 24, uno e trino, esprime i 6 giorni di lavoro della Creazione. In tal modo i due settori su tre, dati dal primo e dal terzo, quantificano la durata complessiva della vita Una e Trina di Romano in 27.360 giorni. Poiché a questi giorni della vita di Romano corrisponde la data della fine del 21 dicembre 2012 in cui Romano ha dimostrato è collocata non solo la fine del suo, ma anche le fine del tempo di questa generazione, e poiché due sono i soggetti qui in questione (la sua persona nel settore 1 e sostanzialmente parenti ed estranei nel settore 2), quanti furono circoncisi con lui sta ad indicare l'ascesa in cielo di metà della popolazione terrestre, assieme a lui. Gesù lo disse, nel suo Vangelo: “uno sarà preso, l'altro no!”. Si arriva a questa conclusione proprio per un settore che non partecipa alla descrizione dei 27.360 giorni relativi alla sua “circoncisione”. Pertanto la somma a Romano di tutti gli uomini della Terra, sarà dimezzata, e, nel corso dei 7 anni indicati nel secondo settore e successivi alla fine del tempo, lo seguiranno in questa “circoncisione” a causa della grave carestia alimentare


163 che ci sarà nei 7 biblici anni di vacche magre. Nella generalità, data dalla somma dei tre settori, risulta essere 1126 il totale di tutta la struttura delle 114 lettere che lavorano del versetto. Ebbene 1126 indica un piano 100 relativo ad 11 (ossia al duo paterno), mentre il flusso è quello 26 del termine esatto di DIO. Volendo riferire esattamente tutto ciò a Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, che vale 381, questo 1126 escatologico è il frutto del lavoro dato dalla differenza tra i numeri. Sono 745 unità che, se non consideriamo nome assoluto questo nome, rivelano tutta la creazione totale 7 relativa al piano 100, nel dettaglio dell'unità e trinità divina a livello 10 del DIO=D.10 espressa con 40=10+(10+10+10), e il tutto relativo al mediatore di Dio: le 5 dita della RO-MANO. Se invece consideriamo che il suo nome è indicatore dell'assoluto, il 745 va girato nel 547, che allora rivela con chiarezza tutta la fase reale positiva 500 del 10^3 considerato complesso, relativa al casato di TAMAR (madre di ER) e di AMODEO, nomi dal contenuto esatto 47, nel valore strutturale del termine. GIUDICE: Perché alla morte di Romano dovrebbe associarsi quella di metà della popolazione del mondo? DIFESA: Perché il PERSONAGGIO di Romano è il MEDIATORE del mondo in relazione a Dio. Tutto quanto succede alla povertà della sua persona, e in questo caso è la morte, è doverosamente rappresentato anche attraverso la metà degli abitanti del mondo che lo rappresentano, a livello di ISRAELE, o popolo di Dio. GIUDICE: Perché questo dato è stato rappresentato qui ed attraverso la circoncisione di lui e di quanti erano affiliati a lui? DIFESA: Accade in coerenza ai numeri. Premesso che con GENESI si tratta della genesi di tutto, il capitolo 17 è specifico al ciclo assoluto dato da 1 +16, laddove il 16=R significa come Principio assoluto quello del nome di Romano. La FINE di un ciclo assoluto dell'incarnazione di Dio non poteva essere descritta che alla fine, ed è il versetto 27 della fine “tonda”, ai 27.000 giorni, della vita “intera” nei 27.360 giorni precisati nel primo e nel terzo settore in cui il versetto è diviso da due interpunzioni. GIUDICE: Ma perché proprio attraverso la circoncisione? DIFESA: In primo luogo la CIRCONCISIONE può spezzarsi in un CIRC ON CISIONE che significa “a riguardo” (CIRCA, in italiano), “a riguardo” (ON, “su”, in Inglese e perché valga anche per tutto il mondo) l'ucCISIONE. La parola UCCISIONE è intera essa pure in 7 giorni di lavoro che, riguardando una “fine” deve riguardare solo le 7 cifre intere CISIONE. Ma è un messaggio rivolto a due parti: tutto l'assoluto (incarnato in un italiano) e tutto il relativo (incarnato in tutti gli abitanti del mondo, la cui lingua unificata è oggi quella inglese. Così in “circa”, che sarebbe correttamente tradotto in un corretto inglese in “about”, è ripetuto nelle due lingue riguardanti Romano e tutti gli uomini. Ma è un messaggio che è fatto anche da GESU... e la fine sua è il SU tradotto in ON. Poiché ON si traduce in SU, e in italiano “su” significa anche “a riguardo”, ecco perché nella forma inglese ON è sostituito ad ABOUT. Nella sostanza delle cose, poiché il membro virile è alla sorgente della vita, e quando si decapita la pelle della sua testa si configura un “far la pelle” alla sorgente della vita, la circoncisione ha rappresentato alla perfezione la fine sia di Gesù, sia di Romano... che sono una sola cosa, come il Figlio lo è con suo Padre. Dio impose la CIRCONCISIONE agli ebrei per marcare nella loro stessa progenie l'uccisione che dovevano fare alla sorgente di vita eterna discesa divinamente nel mondo attraverso la persona singola di Gesù Cristo. Per lui fu una questione di sangue. Dio l'ha abolita nel Cristianesimo, perché a Romano Amodeo, sorgente paterna della vita, non sarà connessa una morte cruenta, ma una mortificazione ideale e morale perpetrata contro di lui in tutta la sua lunga vita, che ultimerà a 74 anni compiuti quanti quelli di tutto il correre del DIO=26 nel piano 100. La “pelle” levata al Figlio di Dio non sarebbe stata una colpa, per gli Ebrei, ma proprio quell'atto fondamentale che Dio aveva richiesto compiuto da ABRAMO nei riguardi di suo Figlio.


164 Ora ABRAMO viene “AB” R. Amo, e la richiesta a lui sta per quella fatta al Padre in Romano Amodeo, di uccidere il Figlio Gesù... e non l'Isacco, figlio del “mandato ab” R. Amo. La pelle doveva essere tagliata cruentemente (e dai soli Ebrei) alla Sorgente della vita, quel Figlio suo che il Padre avrebbe mandato prima di lui (come il gemello PEREZ che la MANO di ZERACH aveva fatto uscir prima di lui, dalla TAMAR=AMODEO per numero strutturale, e come il primo a veder la luce non potuta vedere da quella RO-MANO. Per questo le cose che sono riferite al MANDATO “Ab” R. Amo, in essenza riguardano il MANDATE, colui da cui ABR.Amo discende essendo anche scritto chiaramente nel suo nome, ed avendo visto la luce ad opera di suo padre TE-R.A.-CH, il Cristo e R.A. in un “te”. È chiara l'immagine della decapitazione della sorgente della vita, nella reale circoncisione? GIUDICE: Direi di si. Dunque con il capitolo del ciclo assoluto della R, il versetto 27 mostra la PELLE che è portata via alla Sorgente della vita... Veramente un simbolo straordinario. ACCUSA: Io protesto, Signor Giudice. Lei sembra formulare un giudizio innanzi tempo... e non mi sembra corretto. GIUDICE: Ha ragione... ma le cose sembrano parlare da sole. Avvocato della Difesa, continui. Quale capitolo, ora? DIFESA: Passo a quello che segue ed è coerente con la distruzione del creato, perché riguarda quella reale compiuta contro Sodoma e Gomorra. Il numero 18 è il lettera la T simbolo della croce... ed è una croce per Dio distruggere un pezzo del suo creato. Salterò ai versetti più decisivi, dati dal 20 che chiude interamente il ciclo complesso da -10 a +10, e dal 21 che segnala la discesa di Dio sulla Terra attraverso il Padre... di Romano, nato il 7-7-7 simile al 21 dato da +7+7+7. Nel primo ci sono le ragioni della discesa

GENESI 18. GENESI 18, 20. “Disse allora Jahve: “Il grido contro Sodoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è assai grave.”

Sono 81 giorni di simbolico lavoro e sono 19 “sabati”, che ritagliano 19 parole, per un totale simbolico di 81+19=100 giorni esatti. Sono numeri altamente significativi sotto il profilo unitario, perché 3^4=81 quantifica la potenza Una e Trina basata sulla Trinità, come il lavoro espresso in lettere. 19 sabati sono tutto il percorso di 1, in quanto è intera, complesso, e va da -10 a +10. il 100 della creazione totale, in lavoro e riposo è l'interezza del piano di Dio. Basta questo a capire la pienezza del disegno e dell'opera, reale, completa, sviluppata in tutto il possibile percorso della U che è la lettera più avanzata tra quelle del nome completo di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, compresa nella posizione assolutamente intera data da dal suo essere in posizione -10

GENESI 18, 21. “Voglio scendere e vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui mi è giunto il grido oppure no; lo voglio sapere.”

Nel versetto 21 abbiamo 94 lettere al lavoro e 23 ad indicare il Sabato di Dio, per una quantità di creazione totale a numero 117. 94 è tutto il lavoro 6 nel piano 100, e configura la condizione ideale del lavoro compiuto messo in relazione ad un piano di lavoro.


165 I 23 Sabati sono 22 +1, ossia riguardano il terzo di un 3 visibile le valore 22+22+22 del termine ROMANO. Poiché in Romano ci sono due persone ed una sola della tre è 1/3, ecco che due sono data dal 22 uguale al terzo, sommato ad uno che è il Dio UNO. Il totale dato da 117, rivela 111 +6, ed è il lavoro tutto, 6, del Dio Uno e Trino nel 100+10+1. Ma questo 117 è carico di indizi: Infatti è anche il piano 100 che avanza per il ciclo assoluto di Romano, dato da 1+ il 16=R uguale al piano a due lati 4, dati dall'unità e trinità di Dio. 117 è anche 113 +1+3, che pone il 113 come Torquato (il nonno di Romano e il 5° nome di Romano) e come il sintetico nome e cognome di “Romano Amodeo”. L'ultimo dato di rilievo è che, riconosciuto 2, binario, la quantità 11, il numero 117 si trasforma nell'indice della 27 migliaia intere di giorni sulla terra, di Dio, in Romano Amodeo. Questo in sintesi sta nel finale lo voglio sapere. Che vale la struttura del numero 153, della pesca miracolosa con cui termina la descrizione dei 4 Vangeli... il capitolo 21, uguale a questo versetto 21, ed intitolato EPILOGO. Voglio scendere e vedere vale esattamente 199. come tutto il percorso di 1 che è in un duo grande 200. Sono le 21 lettere al lavoro e valgono il 7+7+7 che fanno scendere sulla Terra il Padre umano del Padre divino incarnato in Romano Amodeo, che sappiamo bene è 1/3 che vale 22... e suo padre è 1 tratto da lui, essendo 21. Ma sono un tutt'uno, come quel salmo 21-21 di ELI ELI LEMA SABACTANI, Dio, Dio, perché mi hai abbandonato... se proprio hanno fatto vale 221, ed indica in 22 decine il potere 10 del Terzo di ROMANO (=22+22+22), sommato all'1 mancante nel padre 21. Infatti questo STUPENDO numero 22 fonde in una cosa sola il figlio 22 e il padre 21, fondendo in uno quanto è in ultimo per Romano (ultimo perché Figlio) e primo quanto è in Luigi Amodeo (primo perché il 21 incarna il Padre di Romano). tutto il male vale 150, ed indica il dimezzamento pieno del 300, piano trinitario, in un volume a lati 50+50 nel fronte e +50 nel flusso. Per dare un segno che tutto il male, relativo al 100 sta nel dimezzarlo a 50, SATANA vale 50, nella struttura del suo nome. di cui mi è giunto il grido vale 215, ed è giusto, perché 15 è tutto il male che giunge a conoscenza del soggetto 100+100, che è il Dio che impersona il suo piano nelle 2 sole persone della Trinità, incarnate in Romano. oppure no vale 106, quanto il termine PERFEZIONE... e c'è... se proprio non lo hanno fatto, tutto quel male. Il totale della struttura è 1044... ed è un dato PRODIGIOSO. Infatti da questo 44, espresso al quadrato, comincia l'inizio della fine dei tempi nell'anno 1936 e con l'aggiunta di 44+443=85, di 44+44-22=66, di 44+44-3=85 e di 44+44-55=13, ossia con il quadrato di 44,85668513 = 2012,122200 c'è il 22 dicembre posto alla fine del 21, nell'anno 2012 della fine del tempo. Il totale del versetto 21, uguale a 10^3 +11+(11+11+11) è compreso tutto il potere 1.000 (Trinitario sulla base del DIO=D.10), ed anche 1, per cui Uno e Trino nell11 del Duo Paterno. Questa frase, che si riferisce a tutto il male, riguarda dunque i nostri giorni, per quel 44 che è la linea di potenza che la porta, nel suo piano, ad indicare la fine di una possibile distruzione di Sodoma e Gomorra, nominate nel versetto 20. Ebbene SODOMA, la perversa, se è conversa è AMOD-o-S (Amodeo o Salvatore) GOMORRA, la perversa, se è convertita è A.R.-ROM -o-G. (Amodeo Romano... un ROM senza patria, o GESU'/GEOVA/GIOVE/GAUTAMA/GIUNONE/GIUSEPPE/GIOVANNI/GIUDA...). Eccolo questo... OPPURE NO! Che vale il 106 che, con un 7 di divina creazione, diventa 113, Romano Amodeo, ma anche Torquato nonno e Torquato nipote nel 5° nome... delle dita della sua MANO. Ma ora vorrei passare brevemente ai versetti dal 23 al finale 33

GENESI 18, 23. “Allora Abramo gli si avvicinò e gli disse: Davvero stai per sopprimere il giusto con l'empio?” GIUDICE: Che senso dobbiamo dare a questa domanda? É Abramo chi veramente domanda? DIFESA:


166 Signor Giudice, lei ha colto nel segno: è il Dio in Romano che chiede a se stesso se è giusto che questo accada nel suo disegno di giustizia. GIUDICE: Risulta dai segni? DIFESA: Sono un lavoro espresso con 74 lettere e un totale di 17 riposi (o i simbolici sabati delle 17 parole), per un costrutto totale di 91 simbolici giorni totali, che esprimono 3+3+3 al 100, ossia tutto il percorso della Trinità, nella Trinità. Allora Abramo gli si avvicinò vale 1+ 6+(6+6+6) in questo lavoro uno e trino di avvicinamento, ma vale anche 22 +1+1+1, la trinità 1+1+1, data quando 1 vale anche 1/3 di ROMANO=66. Il che poi è anche il 21 +1+1+1+1 che prima incarna il padre il 7-7-7 (relativo al 21) e poi il Dio Uno e Trino presente in suo figlio Romano. Calcolando la struttura di questo lavoro, essa è 234... ed è l'avvicinamento di 1, che faccia 2, 3 e 4 passi. Ma è anche il 222 +11+1 che comprende tutto il Dio Uno e Trino nel suo duo espresso su una sezione, che avanzi nel suo duo e nella sua unità. E gli disse vale in lavoro espresso a lettere quanto i tre singoli contributi 1+3+5, del dio uno e trino e del potere 5 della sua mano singola, mediatrice delle due, aventi 10 dita. In contenuto essenziale vale 83, ossia quanto il 16=R +1, nel 100. Pertanto è il contenuto assoluto di Romano quello di chi gli disse.

Davvero stai per sopprimere il giusto con l'empio?

Vale il lavoro 41, e 9 giorni di sabato, per un totale di 50. 50 è il numero esatto di questa domanda. Anche il +50 e non solo il -50? In valori essenziali sono 472 unità, che si riferiscono alla fine di AMODEO in quel 47, Dio a livello di 10 volte e DUO (Padre e Spirito santo). La soppressione sta nel risvolto del numero 472, ossia nel 274 in cui 27 sono le migliaia e il 4 rappresenta i 4 tempi dei 90 gradi, nei 360 dell'angolo giro di 360 gradi e giorni. Poiché ai 27.360 giorni di Romano Amodeo è il termine del 21 dicembre 2012, c'è Dio che chiede a se stesso: “Davvero stai per sopprimere il giusto con l'empio?”. 789 è la struttura di tutto il versetto 23, e rivela tutta il lavoro di 11 (il duo Padre e Spirito santo in Romano) nell'800 che è il complesso a due della realtà 400+400, pianificata sul Dio Uno e Trino.

GENESI 18, 24-32. Inizia una straordinaria trattativa, che occupa quanto 3+3+3 versetti e mostra l'intervento della trinità della trinità. Abramo passa dalla proposta a salvare le città se esistevano in esse 50 giusti, con una trattativa impudente, che si conclude quando i giusti sono almeno 10. Dio conclude dicendo nella fine del versetto 32: “Non la distruggerò a causa di quei dieci.” e sono 33 lettere al lavoro... ed è la vita divina di Gesù. È interessante a questo punto considerare tutte le risposte date da Dio:

1. 2. 3. 4. 5. 6.

“Se a Sodoma troverò cinquanta giusti nella città, perdonerò a tutto il luogo a causa loro.” “Non la distruggerò se ne trovo quarantacinque.” “Non lo farò a causa di quei quaranta.” “Non lo farò, se ve ne trovo trenta.” “Non la distruggerò a causa di quei venti.” “Non la distruggerò a causa di quei dieci.”

Intanto 50+45+40+30+20+10 è 195... ed è tutta la mediazione 5 riferita al Duo Paterno100+100... perché Dio non ha mani detto “invece di”, tanto che nelle 5 dichiarazioni, il 10 vale sei volte, il 20 cinque volte, il 30 quattro volte, il 40 vale tre volte, il 45 vale due volte e il 50 una sola volta. Il totale sale a 540, un contributo della...MADONNA (=54) a forza 10. Ma studiamo ad una ad una questi 5 successivi impegni:


167 “Se

loro.”

a Sodoma troverò cinquanta giusti nella città, perdonerò a tutto il luogo a causa

73 è il lavoro in lettere (=CALVARIO), con 16 (=R) sabati, per totali 99 giorni... di 1, tutto. 799 valori essenziali. Quanto 100+100 +1 nel 1.000.

“Non la distruggerò se ne trovo quarantacinque.”

39 è il lavoro in lettere, per 7 sabati e 46 in tutto. 444 valori essenziali, quanto 111+(111+111+111)

“Non lo farò a causa di quei quaranta.”

29 è il lavoro in lettere, con 8 sabati, per totali 37 giorni 282 valori essenziali, quanto 18 in 202 +2^3 decine.

“Non lo farò, se ve ne trovo trenta.”

26 è il lavoro in lettere, con 8 sabati, per totali 34 giorni 592, quando 2^8 in 600.

“Non la distruggerò a causa di quei venti.”

33 è il lavoro in lettere, con 8 sabati, per totali 41 giorni 346 valori essenziali .“Non la distruggerò a causa di quei dieci.” 33 è il lavoro in lettere, con 8 sabati, per totali 41 giorni 312 valori essenziali

Sono 1976 valori essenziali nel complesso, ossia 24 al 2000, ossia 6+(6+6+6), quanto tutto il lavoro uno e trino nel totale dato da 2000 anni dopo Cristo. In questo anno 1976 dopo Cristo Romano Amodeo aveva 39 anni, ossia 33 +6 di lavoro, e il suo lavoro era DI

DAR CORPO AL CRISTO.

In quanto alla somma del lavoro espresso a lettere, 233 è il totale, che lo mostra dato nel divino 33 nella quantità pianificata 2, esattamente come scritto nel nome ROMANO=33+33. 55 è il riposo totale... delle sue due mani. 288 è tutto l'impegno in giorni, quanti 3+(3+3+3) nel 300. In quanto ai giorni, nei numeri indicate con le sei parole

cinquanta, quarantacinque, quaranta, trenta, venti, dieci

il contenuto è di 483 valori essenziali, quanto il 16+1 nel 500. Si ha così conoscenza dello straordinario perché di questa trattativa. Straordinario è il valore 444 con cui è partita la prima promessa, alla luce del valore 44 del termine UNO.

GENESI 19. Di questo capitolo occupiamoci solo del versetto della distruzione di Sodoma e di Gomorra. GENESI 19, 24.

“Quand'ecco Jahve fece piovere dal cielo sopra Sodoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco provenienti da Jahve.”

Accade al momento giusto perché 19 è tutto il percorso di 1 e 24 è tutto il lavoro uno e trino dato nei totali 6 giorni espressi da 6+(6+6+6). 86 è il lavoro in lettere e abbiamo 18 sabati per totali 104 giorni indicanti tutto l'intervento uno e trino di Dio con il suo piano 100. Dato un fronte di 7+7=14 giorni, 86 è tutto il moto nel piano 100, mentre 18=6+6+6 è una quantità di riposo correlata al trinitario lavoro attraverso 6 giorni.


168

Zolfo e fuoco sono 11 lettere in 3 parole (segno di un ciclo assoluto 11 espresso dalla Trinità dei giorni del Signore.

Il contenuto essenziale è di 100 +6+(6+6+6),il che esprime numeri dati dal piano 100 e dal lavoro unitario e trinitario nei 6 giorni

GENESI 19, 25. “Rovesciò queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti e la vegetazione del suolo.

73

lettere al lavoro, 16 pause di riposo, per tot. 89 simbolici giorni. 73 (=CALVARIO) esprime tutta la creazione 70, divina, dovuta alla Trinità. 16, il numero delle pause del giorno del Signore, rivela che è R. (Romano) chi il Signore nato il giorno 25 indicato dal versetto, e riferito ai 19 secoli indicati dal capitolo. L'intervento totale in giorni 89, rivelano che è 11, il soggetto presente nel 100 e che crea un mondo in 89 giorni, che è la valenza di Romano e del 3+3+3 volte 2^3, uguale a 73. In fisica, 73 è la “grana fine” dell'Universo. Perché questo contenuto, riferito a Romano, ha assunto il senso di questo “rovesciare”? Perché queste città e tutto quanto le riguarda sono chiamate SODOMA e GOMORRA, e, quando Dio le “rovesciò”, impose AMOD-o-Signore e A.R.-Rom-o-Gesù. Li impose nati nel secolo n. 19 e nel giorno 25. Sembra non dato il numero 38 dell'anno, ma esso è contenuto nel 73, che Dio rovesciò in 37, rivelando non l'anno della venuta al mondo, ma della sua concezione, avvenuta a Roma, in una pensione a ridosso della Cattedrale di San Pietro, nella quale Luigi Amodeo e Mariannina Baratta trascorsero il loro viaggio di Nozze. Rovesciò. Vale esattamente l'83 che “rovesciò” nel 38. queste città vale 128, e anche qui, rovesciando i 12 nella trinità del 3, del Dio Uno e Trino di cui essi sono l'immagine, data da 3+(3+3+3), il 128 rivela l'anno 38. e tutta la valle vale 136, ossia 111 +25 e incarna il Dio Trino nell'unità nel giorno 25 già indicato da questo versetto. con tutti gli abitanti vale 206, ossia 100+100 nel fronte, e tutto il lavoro dei 6 giorni. Il che vale quanto la PERFEZIONE (106) che vale per 100. e è il mediatore 5 della mano posta alla base del 5 volte 5 che porta alla nascita del 25. la vegetazione del mondo vale 199, ed indica tutto il percorso compiuto da 1 che esista e sia reale, nel piano 100+100 di del Dio che comanda coi 10 Comandamenti. Il totale del contenuto essenziale delle 73 lettere è di 752 giorni che di fatto sono le 52 settimane, fatte di 7 giorni, corrispondenti ad un anno, con resto 1 giorno. Questo dato rivela che in questo versetto 25, del capitolo 19 di Genesi, la cosa essenziale riguarda il tempo nella sua unità. Infatti 752 è anche uguale a 250+250+250+2, che evidenzialo in DIVINO 25 natale, nella Trinità di Dio, ma relativa all'incarnazione solo in un DUO. Riferito espressamente a questo DUO, 752 vale un 222+53, in cui il 53 è 1 tratto da AMON RA (=54), che è anche 1 tratto da LUIGI (=54, e papà di Romano... che è trino ed unitario nel duo.

GENESI 19, 26. “Ora la moglie di LOT restò indietro a guardare e divenne una statua di Sale.”

61 lettere al

lavoro, 15 pause di riposo, per tot. 76 simbolici giorni. 61 indica la totalità del lavoro 6, compiuta dal DIO=D.10 ed 1. Sono due settimane del Sabato di 1. In tutto il DIO=26 è dato da ROMANO (=66) che valga 10. 598 è il valore essenziale del versetto 26 (che indica DIO=26) e esprime esattamente il cammino intero di un Duo Paterno nel lavoro totale valutato 600. La moglie di Lot che diviene una statua di sale è un racconto piuttosto bizzarro, che nasconde la verità più profonda relativa al versetto 26 indicante DIO. È una verità molto legata al termine SALE riferito a Dio. Un “sale” che, nel cristianesimo sarebbe, stato il “sale della terra”, ma a ragione il “sale paterno” sceso a SALERNO, la provincia dell'incarnazione del Padre di Gesù. Prima SALEm, poi GeruSALEmme sono incentrate sul SALE della città di SALE.r.no che è il SALE di R.no (Romano, senza “o” e senza “ma”, perciò certamente, senza alternativa o incertezza). Lo stesso “sale della Terra” lo è del TER-R.A. Vediamo dal contenuto essenziale dell'espressione di “una statua” che essa sta per PERFEZIONE, per cui attiene alla PEFEZIONE “di SALE'”, che è R.no, certamente Romano, questa perfezione. Infatti, cominciando dalla prima parola del versetto 26 che rivela la persona in cui si è incarnato DIO PADRE, questo è il significato segreto riferibile al 26 di DIO:


169

ora = 29 (=RO), dunque uguale a RO o R.A., Romano, Figlio 1/3 divino di Romano e mediatore di Dio. SEI Romano, Perfezione e tutto il lavoro 6 del Dio Uno e Trino nel 10. Tutto questo messaggio, aggiunge al RO o R.A. i contenuti seguenti la moglie è 66 (Romano) di Lot è 54 (Figlio) restò indietro a guardare è 225 è 1/3 divino di ROMANO, mediatore di Dio e divenne è 6 +66 (sei Romano). una statua è 106 (Perfezione) di sale è 46 è tutto il lavoro 6 di Dio 10+(10+10+10) Prima di lasciare questo capitolo, vorrei accennare a ZOAR, la città in cui Lot trovò rifugio e che il Signore non distrusse, per dare modo a lui e alle sue due figlie di arrivarvi. ZOAR è Z, il FINE, o A.R., oppure Amodeo Romano. Ed è oracolo del Dio in Romano Amodeo che darà il tempo all'uomo di salvarsi. LOT, infatti, e le sue due figlie, sono oracolo di Mario SCAGLIONI, e di sua figlia G.S. sposata a GESU. Di LOTTO esprime il principio LOT, trinitario, mentre SCAGLION-I è il principio dato da 2^3=8, otto iniziali, e padre dei suoi due figli tra loro sposi di nozze apparentemente INCESTUOSE, perché tra G.S. E GESU. Lei nata 11.1 giorno di tutti i santi da Mario e Giuseppina, e lui, Romano, portatore vero e proprio di GESU'. Questo spiega la parte restante del capitolo 19. Le due figlie di LOT, che si uniscono al Padre, incestuosamente e senza che egli si accorga, per avere eredità dal Padre, alludono all'apparente incesto tra G.S. (Giancarla Scaglioni) e quel GESU' presente nell'incarnazione di suo Padre, nel Romano che ella sposa il 4-6-69. ACCUSA: E scommetto che se la Difesa si mettesse ad elaborare il testo, per ricavarne numeri, arriverebbe a mostrarci questa data! Infatti sta procedendo con una tale libertà, che con i numeri riesce a ricavare tutto! L'Accusa ormai non protesta più, è stata convinta. Ma non dalla verità! Dall'incredibile quantità di artifici che sono inseriti e che – di questo modo – sono tali da riuscire a dimostrare proprio tutto. DIFESA: Posso assicurare sia l'Accusa, sia il Giudice, sia tutti coloro che ascoltano, che è facile concludere a questo modo... quando tutti i conti tornano! Se uno è prevenuto... crede che tornino perché son fatti tornare a bella posta. Di questo modo oggi l'uomo è riuscito a mettere in dubbio tutto: che sia vero che l'uomo sia sbarcato sulla Luna, nel 69, che sia vero che le due Torri Gemelle di Nuova York siano state fatte cadere a bella posta dagli stessi Stati Uniti... e tante sciocchezze di questo genere. Detto questo, Signor Giudice, io con oggi mi fermerei qui. GIUDICE: Sono d'accordo. Ci aggiorniamo a domani.


170 170

X GIORNO GIUDICE: Avvocato difensore, riprenda la parola. DIFESA: Ricominceremo dal capitolo 20, che indica tutto il ciclo 10 di 10, dal punto in negativo -10 a quello in positivo +10. Mi limiterò ad osservarlo nel versetto 1 che indica l'unità intera di questo ciclo del ciclo.

GENESI 20 GENESI 20, 1. “Abramo leva le tende di là verso il Negheb. Si stabilì tra Kadesh e Shur, poi soggiornò come straniero a Gerar.”

Questo luogo, GERAR... è profezia di Gesù che presto si rivelerà presente in ER (figlio di Giuda) e in AR, Amodeo Romano. 34 è il lavoro del primo periodo, 9 i giorni di Sabato, per un totale 47 relativo a TAMAR, che cercherà di dare un erede al primogenito di Giuda con nozze incestuose con il Padre, ma anche ad AMODEO, casato di Romano, giacché sia TAMAR sia AMODEO sono uguali al 47 della creazione totale. La sua prima dimora fissata, lo fu con il lavoro di 23 lettere, ossia 22 di 1 chiamato Romano e che è 22 nel terzo del suo nome. La definizione del soggiorno a Gerar avviene con il lavoro di 31 lettere e 6 giorni di riposo in 6 parole, per 37 giorni complessivi corrispondenti alla parola MADRE, la MADRE di G. che è ER e A.R. E che con TAMAR e AMODEO sposa la madre alla famiglia dello sposo.

GENESI 20, 2. “Ora Abramo disse di Sara sua moglie: “è mia sorella”, onde Abimelech re di Gerar mandò a prendere Sara.”

Come già accaduto in Egitto, la sposa di Abramo deve essere la sposa del POTENTE... in figura dell'Onnipotente Re Celeste. E nel versetto 2 Sara sembra condannata anche ora ad avere due sposi. Non accadrà, perché Dio stavolta avverte il Re di Gerar. Infatti GERAR non è l'EGITTO, il luogo della nascita di un popolo schiavo, ma il simbolo della salvezza portata da Gesù, passando per il primogenito ER di Giuda fino ad Amodeo Romano. Vorrei passare al capitolo 21, che, essendo 7+7+7, rivela la nascita del Padre di Romano...mentre in GENESI 21 si narra della nascita del Figlio di Abramo

GENESI 21. Descrive la nascita di Isacco e il patto con Abimelech.

GENESI 21, 1. “Poi Jahve visitò Sara, come aveva detto, e Jahve fece a Sara come aveva promesso.”

Anche questa è una generazione che viene dallo Spirito santo di Jahve, e in apparenza da Abramo


171 Come si legge nel versetto 1, Jahve visitò SARA. La coppia formata da ABRAMO E SARA ricorda quella tra ADAMO e EVA, perché, mentre questa VA e VA, con EVA, AD AMO, la prima, che viene DA R. AMO..., lo SARA', sarà il R.A. nato in provincia di SA (Salerno) e che SA, conosce l'ASSOLUTO e il suo modo di realizzare il RELATIVO. La “visita” di Dio a SARA preannuncia il RA finale allo stesso modo con cui poi lo annuncerà in modo più approfondito TAMAR in quarta generazione (attraverso il filo di Isacco, Giacobbe, Giuda ed R), giacche Tamar sarà oracolo di AM, A.R., Amodeo, Amodeo R.

GENESI 21, 2. “Sara concepì e partorì ad Abramo un figlio nella sua vecchiaia, nel tempo che Dio aveva fissato.”

Questa Sposa, in verità “sarà” lo Sposo: il Salernitano Romano Amodeo, nato in provincia di SA (Salerno) e trasferitosi in età matura a SAR, Saronno. Sarà il Romano Amodeo di Salerno e Saronno a partorire a chi già viene da lui, essendo ABR.Amo... un figlio nella sua vecchiaia... che è quella che ci sarà attorno a 4000 anni dopo.

GENESI 21, 3. “Abramo chiamò Isacco il figlio che gli era nato, che Sara gli aveva partorito.”

In Genesi 7+7+7 (che tratta in essenza della nascita del Padre del Figlio Romano) in versetto 3 lo configura nella sua trinità... ed Abramo acquista il figlio, che appare nominato qui, nel versetto 3. Questo Figlio di nome ISACCO sarà collegato, per RoMANO, ad un certo SACCOMANI, che gli venderà nel 1970, in località ORTONOVO e tra gli ulivi, un nuovo ORTO DEGLI ULIVI in cui erigere la casa del Padre... L'Orto del SACCOMANI sarebbe stato il vero ISACCO, per Romano, perché egli lo perderà, quando fallirà in un Triplice Fallimento, nel Tribunale di Milano, nel suo disegno impossibile in apparenza, di dar corpo al Cristo. Fallirà negli anni 88-89, due volte nell'88 e una nell'89. Il Figlio venuto AB-R.Amo sarebbe stato quel GESU' cui – da buon Padre – avrebbe voluto dar Corpo, negli anni in cui poi stava costruendo questo I-SACCO, questo Iesus sacco nero dei rifiuti, da immolare a piene MANI, per dar corpo al Iesus Romano, Figlio di Dio... nell'Ortonovo degli Ulivi del SACCOMANI.

GENESI 21, 4. “Poi Abramo circoncise Isacco suo figlio quando questi ebbe otto giorni, secondo quanto Dio gli aveva comandato.”

Questa circoncisione, fatta in 8 giorni, fu il fallimento chiesto nell'88 e nell'88+1. La Circoncisione di Isacco fu la rinuncia all'Orto del SACCOMANI, costruito come la casa vera e reale del diletto del Padre... quella delle Vacanze. Ma è anche la stessa “realtà” del Figlio Gesù, che deve essere circonciso l'ottavo giorno, e lo fu nel suo membro virile a Gerusalemme nell'ottavo giorno della sua vita (e non fuggito in Egitto) secondo il racconto “storico” del Vangelo di Luca che dedica tutti i suoi scritti ad un TEOFILO che in italiano è AMODEO. Invece la vera circoncisione del Figlio sarebbe avvenuta sul Calvario, quando fu violata fino alla morte la pelle della Sorgente di Vita che il Padre in Romano aveva voluta in lui. Come succederà anche alla quarta generazione di Abramo, anche qui possiamo attribuire ad Abramo la funzione di padre “putativo” (che avrà R con Tamar), perché CHI visita e rende feconda SARA è Jahve, e non Abramo “nella sua vecchiaia”.

GENESI 21, 21. “Egli abitò nel deserto di Paran e sua madre gli diede una moglie della Terra d'Egitto.”

Si sta parlando di Ismaele. Questo 21 seguito dal 21 è il PIANO della creazione trina in 7 giorni, ottenuta attraverso sei 7 che con 42 indicano il nome segreto di Dio nelle sue 42 cifre. Contiamole: 69 di lavoro e 17 di riposo, per le totali 86 che sono tutta la creazione del 7+7 nel 100. Ebbene nel 69 anche Dio diede una moglie a Romano che è 16 nel suo essere 1. 629 è il totale della struttura essenziale del versetto. Essendo la STRUTTURA, vediamo i 2 sposi che compartecipano il 69. Andando a frugare nel dettaglio della struttura: deserto di Paran vale 135, in struttura, mentre Paran è 44. Il 44 rappresenta l'unità e trinità nell'11, del Padre AR, che è anche RA ed anche il Nume-RO. Anche Ran indica


172 Romano, togliendo “omo”... come avverte la pronuncia inglese ran del verbo to run, che significa correre. Ma Paran si può capire anche in P àran..., riferito al Padre... ed è straordinario quando arano in un deserto. Da parte sua il complessivo 135 evidenzia il piano 100 nella creazione 7, fatta con le 5 dita totali della MANO di ROMANO. sua madre vale 74, il doppio del 37, moto del 3 nel 40 dell'unità e trinità nel ciclo 10. Ebbene questa sua madre vale gli anni interi e compiuti che avrà Romano quando sarà il giorno dell'APOCALISSE... e rappresentano il moto di 26=DIO nel piano 100. terra d'Egitto vale 130, e rappresenta la divina mediazione di 260, per un Dio che è il 26 nel valore delle lettere ed un 10 in quello della dimensione.

GENESI 21, 22. Si riferisce a Romano. Perché egli è il 22, nel terzo della sua trinità 66=ROMANO. “Dio è con te in tutto ciò che fai” è quanto è affermato ad Abramo, da Abimelech e Pichol... ma è riferito al Romano Amodeo da cui viene AB-R.Amo. 25 lettere espresse in giorni di lavoro incarnano il giorno 25 il Dio in Romano. 9 sabati sono 3+3+3, la Trinità della sua Trinità, ed reprimono il mese 1 di Gennaio, perché di 1 è tutto il percorso 9 nel 10. Lavoro e riposo sono i 36 giorni che nelle decine di Dio diventano tutti i 360 gradi dell'unità dell'angolo GIRO (GIoshua Romano). Il contenuto essenziale dell'affermazione è 246, ed esprime veramente tutto un lavoro 6, divino (ossia ×10), uno e trino, essendo 10 volte 6+(6+6+6), il tutto +6. Considerando FIGLIO e LUIGI (padre di Romano) uguali entrambi al 54, sono loro due ad essere presenti nel 300 di un volume completo a 3 lati 100, a muoversi per lo spazio 246 che resta libero dal 54 della personale occupazione. Abimelech + Pichol sono i nomi dei due che lo pronunciano e valgono esattamente, in contenuto strutturale, la somma di un bellissimo 111 che rivela il Dio Uno e Trino alla base del riconoscimento loro.

GENESI 22 Attiene alla genesi di Romano, perché egli è il 22 pari al terzo della sua Trinità data da ROMANO=66. Questo è il capitolo in cui Dio (22+22+22) domanda al Padre Abramo (=44) di sacrificare suo Figlio (22). Ma quando il PADRE è il 66 di Romano, la coppia Padre-Figlio è 33+33. Occupiamoci del versetto che contiene la condanna: il 2.

GENESI 22, 2. Ci sarà un Re Empio in ISRAELE, divenuto re a 22 anni e che regnò solo per 2, essendo ucciso in una congiura per la sua condanna di empietà: RE AMON... che alluderà all'AMO del Nume-RO, questi pure mortificato da una accusa dello stesso genere e che ora è alla base di questo nostro processo.

“Dio disse: “prendi il tuo figlio, il tuo unico che tu ami, Isacco, e va nel territorio di Moria e ivi offrilo in olocausto su un monte che ti indicherò.”

118 è il lavoro totale delle lettere, 30 è il riposo a fine delle parole, per 148 cifre di creazione totale. Si tratta di tutto il percorso di un Duo nel 150 che media il 300 del piano trinitario di Dio. Infatti questo olocausto serve ad una mediazione tra l'uomo e Dio. A livello uno e trino, 148 è esattamente 37+(37+37+37), laddove per 37 possiamo intendere il nome MADRE e di – udite udite! - il nome quell'AMON, re a 22 e ucciso a 2. Moria non vuol forse dire morte? Una “moria” di martiri. È lo stesso contenuto essenziale 50 di SATANA, che toglie al 100 la sua mezza parte, nell'idea che essa sia negativa. olocausto non vale 107... quanto l'esatto contenuto di GERUSALEMME? Ebbene il 107 è il valore medio tra PERFEZIONE (=106) ed ASSOLUTO (108). Laddove 107 è tutta la creazione in 7 giorni riferita al piano divino 100. Dio disse vale 78, esattamente quanto il 22 mancante al 100. Indica veramente un lavoro intero in 6 giorni, a 66=ROMANO. Infatti è 66 +(6+6 messo nel fronte). prendi il tuo figlio, vale 183 in contenuto essenziale, 45+(45+45+45) +3, uguale a tutto il moto del ciclo assoluto uno e trino, 17 nel 200 del duo Padre e Spirito santo. Questo 16 +1 è R. nella sua unità. Questi è il vero “tuo figlio”, uguale a 104, uno e trino nel piano 100 di Dio=D.10. un monte che ti indicherò. Vale 212, questo è il monte. Il monte che ti indicherò diventa invece il piano stesso 200 del Duo Paterno.


173

Il monte santo che ti indicherò diventa 261 = PADRE+FIGLIO+SPIRITO SANTO., ove monte santo è

120 .

GENESI 22, 22. Esaspera il terzo di ROMANO=22+22+22, considerandone tutti i due dell'incarnazione del Padre e dello Spirito santo.

“CHESED, KHAZO, PILDASH, JIDLAF e BATUEL”.

Vera esasperazione, infatti si deve leggere:

Che “ma Romano”, cazzo! Piglia il Dash e ID. (simili uguali detersivi). La FE' batte uguale”. “CHESED, 42 nome segreto di dio, e sta per “che MA ROMANO” (=SED) KHAZO, 46 1 tratto da AMODEO sta per cazzo (= creatore della vita). PILDASH, 63 è ISRAELE sta per “piglia il Dash” (è R.A. Dio!). JIDLAF 39 è RO che vale per 10 e sta per “è id. la F.” e BATUEL”. 5+55 è 60, il divino lavoro che batte uguale, sempre fedele a se stesso. ACCUSA:

Ma è uno scaldalo !! Io protesto !!

DIFESA: Sarebbe lecito farlo se Dio stesso, con la circoncisione non avesse fatto a tutti gli Ebrei uno scherzo del cazzo! Forse è più NORMALE e meno SCANDALOSO violare la natura proprio in quanto è il membro virile posto come lo strumento della creazione tra gli uomini, e diventa scandaloso usare questo termine? Sulla Bibbia è scritto il termine KHAZO. Non avevo forse anticipato che il 22 del 22 avrebbe esaltato Dio? L'ha fatto con 5 nomi apparentemente senza senso... ma non in Italiano. ACCUSA: Ma via! Il DASH come detersivo! DIFESA: La Difesa batte sul chiodo che noi stiamo recitando una DIVINA COMMEDIA, scritta da un Dio che ha anche il temperamento scherzoso del Romano Amodeo che sta rilevando queste cose, insite nel disegno di Dio. Certo che il DASH ha una ragion d'essere oggi. Ma anche l'italiano e l'inglese, come la lingua del mondo. Se il giorno dopo il Natale del 2004 c'è lo TSUNAMI, parola giapponese, ma che in inglese esprime in modo evidentissimo:

T sun am I della croce il sole soni io,

GENESI 22, 11. Facendo un passo indietro e mostrando tutta la trinità del 22 +11 = 33, posta come dualismo alla base del ROMANO uguale a 33+33, ecco il testo:

“Ma un angelo di Jahve lo chiamò dal cielo e gli disse: “Abramo, Abramo! Rispose: eccomi.”

Lo chiama due volte ad indicare il 33+33 che è il trinitario soggetto 33 posto alla base di ABRAMO=44, che è 11 (come il versetto) +33, come il 22+11 dei numeri di questa definizione di Genesi. Abramo Abramo vale infatti 44 +44 = 88 = 22+(22+22+22), il che somma a ROMANO=66 (e trino nel 22) la sua unità 22. Qui è Dio che sta chiamando se stesso, la sua duplicità paterna, allo stesso modo del Gesù morente che implora ELI ELI Lema Sabactani.(un ELI + ELI che vale il 48 di Gesù). Rispose: eccomi vale 135, il solito piano 100 di tutta la creazione in 7 giorni con la potenza 5 della divina mano di RO-mano che è il nume-RO.


174 Niente c'è di più esatto che eccomi = 44 detto da un Abramo uguale a 44!

GENESI 22, 13. Al versetto 13 (che rappresenta la metà solo positiva del Dio=26) è scritto:

”Allora Abramo alzò gli occhi e vide che c'era un ariete impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l'ARIETE e lo offrì in olocausto al posto del figlio”. Ebbene:

c'era un ariete va letto “c'è R.A., un “A.R.I. È TE” , ossia c'è Romano Amodeo. Un Amodeo Romano-Iesus è te”... te mandato da lui, essendo AB R.Amo. Romano Amodeo sarà trovato “impigliato” in un “cespuglio” che sarà quello “ARDENTE” di Mosè, ad indicare l'ENTE DIO in Amodeo Romano. Ciò indica con chiarezza che è suo Figlio, in unità con Se stesso che Dio farà sacrificare REALMENTE ad Abramo... e non quel suo Figlio Isacco, che era il solo che il Padre amasse, allo stesso modo del Figlio Gesù che era il solo di cui Dio SI COMPIACESSE di essere. GENESI 22, 16. La realtà seguente al gesto sarà espressa proprio nel versetto 16=R. Nel 16, che è il piano 4×4 del Dio Uno e Trino (1 +3=4) Dio disse tra l'altro: “GIURO per me stesso – oracolo di Jahve.”. Vale 327 e presenta con questo numero un volume pieno dato da 100+100+100, che, riferito a quello unitario a lato 10, rimanda al 1.000. In tal modo abbiamo l'indicazione 1.000 portata dal 300 e 27 nell'unità del 1.000. In totale sono 27.000 giorni, quelli compiuti nell'unità del mille alla morte di Romano che avverrà alla fine del 21 dicembre 2.012 . Considerando le 30 lettere del lavoro compiuto da ogni lettera, si aggiunge la precisazione di altri 300 giorni (espressi anche nel contenuto visto prima, in 327). Considerando le 7 parole per un lavoro solo di 6, legato al soggetto della settima parola, che è Jahve, e nel ciclo 10 della D.10=DIO, aggiungiamo altri 60 giorni. In tal modo è definita interamente la vita di 27.360 giorni, corrispondente al giuramento che Dio ha fatto su se stesso.

GIURO per me stesso vale in contenuto essenziale 202, ed è la quantità esatta data da 101+101, in cui ogni 101 è il ciclo assoluto della D.10=DIO, data da 10/10 +10×10 = 101. Giuro sul me stesso GIU' in RO, messo al mondo in Romano. oracolo di Jahve in contenuto essenziale è 69 +13 +43 = 125, e qui sta la risposta: si tratta di 5×5×5, la trinità del mediatore, dato da un volume avente per lato la metà della D.10=DIO. Ma – e state attenti – vale anche il gennaio nel giorno 25. Rimanda anche al 38, sommando prima 1+2 e avendo 3, poi aggiungendo il 5 e ricavando l'8. Ò R.A. (ossia Ho Romano Amodeo) sta alla base trinitaria dell'Oracolo di Jahve. Il colo di oracolo significa “coltivo, sviluppo, faccio crescere”... laddove il “colon” è anche una parte destinata alla digestione. Pertanto il termine ORACOLO sta ad indicare ciò che è posto alla base della verità di chi romanamente ORA, prega, ed è R.A. il suo fine, è Romano Amodeo. Pertanto, nascosto nella definizione di oracolo di Jahve, c'è il RA e RO del bilaterale ORA, e c'è anche la data di nascita del 25-1-38. Nel 69 della parola ORACOLO romano si sposerà virtualmente con il cielo, egli Gesù che sposa G.S. Figlia di Mario e Giuseppina e nata 11.1. GENESI 22, 17. Nel 17, che è il ciclo totale della realtà, è scritto il contenuto del giuramento:

“io ti benedirò con ogni benedizione e moltiplicherò assai la tua discendenza come le stelle del cielo e come la sabbia che è sulla spiaggia del mare...”

122 lettere al lavoro e 27 di riposo (27.000 di riposo eterno per Romano), per un totale di 149 che è tutto il cammino di 1 compreso in una mediazione data da un cubo a lato 50, e dai tre generatori del volume quanti 50+50+50. Lo stesso lavoro indica il piano 100 riferito all'unità terza del Trinitario Romano, dato da 22+22+22=66=ROMANO. Questo è stato il motivo di fondo di tutto il capitolo 22.


175

GENESI 23. Si passa così a quella che SARA' la definizione assoluta del 22, che avviene nel momento della morte... ed è puntualmente indicata alla Genesi 23 la morte di SARA. Come sarà la morte del Dio in Romano? Lo apprenderemo attraverso il versetto che descrive la morte di Sara. GENESI 23, 1.

“Gli anni della vita di Sara furono centoventisette: questi furono gli anni della vita di Sara.”

Come potete vedere, in presenza di un Dio presente in due, nella sola persona di Romano Amodeo, qui gli anni di vita sono descritti due volte. 127 mostra il piano 100 relativo al volume 1.000. Pertanto 127 riporta il 27 alla dimensione unitaria 1.000, e dunque a 27.000. Sono quelli interi che Romano avrà compiuto esattamente il 27 dicembre 2011, quando avrà esattamente 73 anni compiuti il 25 gennaio 2011. Mancano solo i “rotti” dell'anno, ottenibili essi pure “rompendo” il 127, attraverso l'aggiunta di 1 al 2 e la sua simultanea sottrazione al 7. Del resta anche quando abbiamo ottenuto 27.000 dal 127 abbiamo lavorato su questo numero, attraverso la trasformazione di 1 in un x10^3 riferito al 27. ACCUSA: Ma che razza di matematica è questa? DIFESA: Si tratta di una matematica che, riguardando l'essenza di una persona, va ridotta alla sua stessa essenza, di numeri sempre uguali, indipendentemente dalla gerarchia decimale derivante dalla posizione. ACCUSA: Ma questa matematica non vale niente! DIFESA: Non è assolutamente vero. Quando si fa la prova del nove, per vedere se un numero è divisibile sia per tre, sia per 9, si fa la somma dei numeri espressi nelle cifre. GIUDICE: Mi fa un esempio? DIFESA: Voglio sapere se 27 è divisibile per 9? L'ottengo sommando il 2 al 7, anche se il 2 indica 20 e il 7 solo 7. Ottengo che 2+7=9, e allora 27 è divisibile esattamente sia per 9, sia per tre. Altro esempio 562. 5+6+2=13, che vale 1+3=4. Non è divisibile. 561=12, che vale 1+2=3 è divisibile per 3 ma non per 9. GIUDICE: E questo cosa comporta con il 127? DIFESA: Comporta che in sostanza 127 vale 1+2+7=10=1. Se aggiungere l'uno al 2 e lo tolgo al 7, ho un 36 che, essendo 3+6=9, manca di uno rispetto alla somma del 127. Allora 36×10=360 ha trasformato il 100 di 127 in un prodotto che, anche se in 360 non si vede, tuttavia c'è. In sostanza il valore perfettamente uguale è 361, ma è un quantitativo assoluto, in cui una unità ne computa 360 altre. Infatti quando io dico 360 giorni, sto considerando 360 volte 1 giorno. Esattamente come il 127 si trasforma in 360 giorni... lo stesso 127 si trasforma in 27 unità data da 10^3, quelle coerenti, come volume, al 10^2=100 che nel 127 esprimeva un'area.


176 La nostra vera unità, data dal volume, è il 1.000, quando l'area è 100. ACCUSA: In 127 il 100 non è un'area... se tutto il 127 è una lunghezza di lettere. DIFESA: Per questo sto dicendo che bisogna ricorrere ad una matematica essenziale. Nel 127 le 7 quantità sono “unità”. Le 20 quantità sono cicli lineari. La quantità 100 è area. Pertanto abbiamo un'area 10^2 e un 27 in linea riferito all'unità 1, ossia un 27 volte 1. Poiché il volume unitario coerente è 10^3, è questa l'unità che va moltiplicata al 27, che allora diventa 27.000. Avendo espanso per 1000 il 27, adesso dobbiamo anche inserire i millesimi. Essi derivano dallo stesso 127, in cui il primo 1 si aggiunge al 2, portando al 37. In cambio, della variazione indotta da questa somma, dobbiamo trasformare il 7 in un 60 che consideri un 6 per 10. In effetti il volume unitario 1.000 vale 360 nel fronte (angolo giro) e vale il complementare 640 nella linea del flusso nel tempo. Si tratta proprio di un giorno dato da 86.400 minuti secondi che, trasformati nell'unità della decina, ne conta per 8.640 decine, che mostrano il numero 640 interno al 1.000. Ma questo è TEMPO, sono decine di minuti secondi che noi stiamo vedendo di fianco. Il tempo per noi viaggia in profondità, e ne vediamo solo il fronte... che è 360 se la profondità era 460. Pertanto se trasformiamo in migliaia, 27 migliaia, il numero 127, dobbiamo anche precisare il fronte. Esso, in linea avanza di 640, ma nel fronte è il complementare al 1.000 dato dal 360. In tal modo dal capitolo di GENESI, in cui è descritta DUE VOLTE la cifra 127, una serve per gli interi dell'unità mille del volume e l'altra per i dettagli. Sono DUE riferite alla stessa SARA, che SARA' l'oracolo di Dio, nella durata della sua vita calcolata in giorni. GIUDICE: Solo dal numero dei 127 anni, risulta la data della vita in Romano Amodeo? DIFESA: No, no! Richiamo il versetto.

“Gli anni della vita di Sara furono centoventisette: questi furono gli anni della vita di Sara.”

Sono 77 lettere e 16 parole, per 93 giorni di lavoro che dimostrano un 100 meno 7, mentre il lavoro è di 77. Le 16 pause sono i 16 giorni del Signore, dato dal SABATO che nel suo nome rimanda a SA (la Salerno richiamata da SARA, che in più richiama R.A.), rimanda ad ABA (papà per Gesù) e ad un o T, oppure Croce. Gli anni della vita sono 138 in valore strutturale. Essendo l'espressione in generale, gli anni della vita descrivono quelli della vita di Dio. Questo numero indica il primo mese Gennaio, del 38. Ma indicano anche il 381 del nome intero di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, la cui somma 381 – essa pure – rivela l'anno 38 e il mese numero 1. di Sara furono sono, in contenuto essenziale, il numero stesso 127 che è poi indicato nel testo!

questi furono gli anni il contenuto essenziale è 221 della vita di Sara. Il contenuto essenziale è 126. Poiché queste due riga sono assieme, se si considera che nella prima c'è un 1 in più oltre il 22 netto che definisce l'unità terza di ROMANO 22+22+22 (trino nel 22) e la si riferisce alla persona di Sara, anche la seconda riga, che riferisce gli anni a Sara diventa 127 nel suo contenuto essenziale, che allora è espresso due volte nel valore strutturale del testo ed una volta è contenuto nel testo verso e proprio. Questi tre 127 erano necessari a causa della Trinità di Dio in Romano. I due nella Struttura a causa della struttura BINARIA di Romano, che è Padre e Spirito santo. Il totale 347, di quanto afferma che questi sono gli anni della vita di Sara, li attribuisce ad una Trinità data da 300 per un qualcosa di 47 che indica chiaramente il cognome AMODEO. Il Totale generale somma 138 a 127 (nel numero parziale 265 che qualifica DIO=26 in decine aggiunte al mediatore 5,


177 mentre Padre+Figlio+Spirito santo vale 251... e dunque qui sono presenti per 1 e per 3). Sommando 347 il totale parziale arriva a 612. centoventisette vale in contenuto 178. Aggiunto al parziale 612 il totale di tutto il versetto vale 790, e si tratta di tutto il moto di 210 dal 1.000. Ciò ricava dal 7+7+7=21 del Padre, espresso al potere 10 della D.10=DIO, la cifra 790 che ne indica tutto il movimento. 790 è in ultima analisi un 7+9=16 = Romano che può scindersi in 7.360 perché 7+3+6=16. Ma in Romano esiste un DUO, alla dimensione 10^4 dell'unità e Trinità di Dio, perché due volte è precisato nel testo questa vita binaria... … sicché, aggiunto 20.000 al 7.360, ecco come è confermata ancora una volta dai valori essenziali la vita di 27.360 giorni di Romano alla data apocalittica della fine del 21 dicembre 2012. GENESI 23, 2. Precisa dove è morta Sara:

“Sara morì a Kiriat-Arbe, cioè Hebron, nella terra di Canaan; Abramo andò a fare il lamento per Sara e a piangerla.” Dovremmo avere indicazioni qui del luogo della morte di Romano Amodeo. Sara morì è in contenuto strutturale 35+49 = 84 = SARONNO a Kiriat-Arbe, 1+56-24 = 81 vale 3^4 l'Unità e la Trinità su base Trinitaria. cioè Hebron, 30+56 = 86 vale 7+7 (il piano creativo) al 100 nella terra di Canaan =137 il piano 100 di AMON

La somma è 388, ed indica l'indirizzo esatto: a Via Larga 12, Cassina Ferrara - Saronno, provin. VA. = 388 In Sara morì c'è già SARO mancano NNO... ossia MANO... perché essa si nascose. Si nascose nell' amri laddove AM è sostituito dalla N che cresce in AMON rispetto ad AMO, e laddove RI è sostituito da NO. RI e NI Sono compresi in INRI, la scritta sulla croce. Ma la I di Iudeorum oggi va sostituita dalla O di OMNIUM. Pertanto il RI finale dell'INRI che troviamo in SARA MORI', mo, adesso ORA, non riguardando più il Rex IUDEORUM, riguarderà il Napoletanus Omnium, e morì diverrà ORANO. Qual è il contributo di quanto segue, visto che è già detto tutto?

Abramo (44) andò (30) a (1) fare (29) il (19) lamento (70) per (35) Sara (35) (75).” La somma è 344. Prima era 388 ora è 344, con 44=UNO in meno... perché ABRAMO (44) è morto. Ora i morti virtuali sono Abramo e Sara = 84 = Saronno E ora anche l'indirizzo della morte è così ripetuto:

e

(5)

a

(1)

piangerla

è Via Larga dodici. È Cassina Ferrara, Saronno, VA. = 344. ACCUSA: Veramente incredibile! GIUDICE: Ma i conti tornano DIFESA: Noi infatti avevamo previsto che la previsione del luogo mortale per Sara stesse ad indicare il luogo mortale per Romano e, visto che in Romano si è incarnato un DUO, l'indirizzo è ripetuto per ben due volte. ACCUSA: Credo che sia così solo per una diabolica capacità della difesa di inventarsi dimostrazioni allucinanti! DIFESA:


178 Ma si rende conto l'Accusa che ABRAMO vale 44, ma che valeva 31 come ABRAM, e che valeva 44 anche SARAI... ma poi è trasformata in un SARA', in terza persona, per cui varrà 32? Insomma passano da 31+44=75 a 44+32=76, e c'è una spiegazione che supera il contento delle parole. Mentre 75 è tutto lo spazio, pari a ¾ di 100, il 76 ne esprime il valore assoluto, che è uguale al 66=Romano +10, tutto il ciclo divino. E poi, morta l'altra, resta ABRAMO= 44 come il valore dell'unità? Non sono macchinazioni della difesa? Le cose stanno così! Forse alla Accusa non piace che stiano così... ma è così.

GENESI 24 Posto il lavoro come sei giorni, 6+(6+6+6) = 24 è tutto il lavoro uno e trino. L'impresa totale, tutto il lavoro di Dio Padre sta nel dare le nozze al Figlio, e questo lungo capitolo, che arriva insolitamente fino al versetto 67, parla delle nozze del Figlio di Abramo, Isacco. La struttura di questo capitolo si pur dividere in 4 parti. Nella prima, che va fino al versetto 9 compreso, il Padre fa giurare al servitore capo della sua casa che deve al suo paese e dalla sua parentela a prendere una moglie per Isacco suo figlio. Alla domanda del servitore che dubita che qualcuno voglia seguirlo, risponde che in tal caso è libero del giuramento di procurare in questo modo una sposa ad Isacco. Il Servitore giura, ponendo una mano sui suoi organi genitali. Nel versetto 10, il servitore prese 10 cammelli del suo padrone ed andò verso ARAM (Amodeo Romano, Amodeo). I 10 cammelli stanno per 10^3 anni. Dal versetto 11 al 28 si svolge la scena che il Servitore ha programmato. Giunto alla città di ARAM, fece inginocchiare i cammelli ad un pozzo e pregò Jahve di mandargli la sposa per Isacco. Sarebbe stata colei che avrebbe risposto positivamente, alla domanda di dargli da bere, a lui e ai suoi cammelli (10). Non aveva finito di parlare che Rebecca, figlia di una nipote di Abramo, viene al pozzo ed acconsente, dando da bere a lui e ai cammelli. Dal versetto 29 al 60 c'è il lungo incontro tra il servitore e la famiglia di Nakhor, secondogenito di TERAKH (e fratello del primogenito, Abramo) che mette al riparo i 10 cammelli. Il Servitore ripete tutto il racconto, per filo e per segno, e si rendono tutti conto che è opera certa di Jahve. Dal versetto 61 al 67 c'è il ritorno a casa e Rebecca che entra sposa nel talamo di Isacco, suo cugino di primo grado. Il senso di questi due racconti, che hanno visto l'intervento della potenza Trinitaria di Dio sulla carovana di questi 10 cammelli è che passeranno 10^3 anni nell'andata fino ad ARAM (Amodeo Romano, Amodeo) ed altrettanti di ritorno. Passeranno prima che il vero Figlio avrà la sua vera sposa: Rebecca. Il nome REBECCA rimanda al “ReBèccà”, (è ARAM e ad ARAM), laddove Re B sta per Re Binario, sta per la presenza duale della coppia paterna nella coppia filiale che si ha solo con la sposa acquisita dal figlio. Rebecca proviene da NAKHOR , fratello di Abramo, un nome Binario esso pure avente NA in principio verso destra e RO verso sinistra, con al centro KH , ossia CH , la Chiesa di Cristo. Tutto il racconto si conclude con il 66 in cui si arriva al nome ROMANO, e al 67 in cui Romano farà il Servizio militare e riceverà a VERCELLI (V'è R. C'è llì) le visite della sua sposa G.S., la sua R è B, è cca , che fa il verso a V è R. C'è llì ., in cui la V è il 5 Romano.

GENESI 25. Questo capitolo di genesi è uno dei più importanti che la Difesa porta per sostenere il legame di Romano Amodeo con Gesù allo stesso livello di quello che esiste tra due gemelli aventi lo stesso DNA ripartito tra due differenti organismi soggettivi. Questo capitolo fornirà esattamente il nome di Gesù, e, agendo nello stesso modo con cui è espresso il nome GESU', è espresso sia il nome di ROMANO, sia gli estremi di suo padre, sua madre e sua moglie. Infatti la trinità di Romano è rappresentata attraverso i suoi congiunti. Suo Padre e sua Madre a rappresentare il Padre e lo Spirito santo, e sua moglie a rappresentare il legame consacrato di padre e spirito santo con Gesù. Questo capitolo 25 andrà osservato in associazione con il capitolo 38, e, mentre il libro 1 di Genesi rappresenta il primo mese dell'anno, gennaio, i capitoli 25 e 38 rappresentano per Romano Amodeo il giorno e l'anno della nascita. Ora se gennaio, 25-38 indica inequivocabilmente la data di nascita di Romano, dimostrerò che essa indica inequivocabilmente anche la nascita di Gesù, messa in relazione al Vangelo raccontato dal tanto biasimato Matteo, perché esattore delle tasse per i Romani. In questo caso, tra i vangeli, del Pubblicano MATTEO e l'Evangelista LUCA, che, mentre discordano sulla Fuga in Egitto discordano anche sulla genealogia di Gesù, che “serve” al mio Difeso, a Romano è proprio tra i due il Servitore dichiarato dei Romani, San Matteo.


179 Infatti avremo in Genesi 38 il PADRE di una nascita gemellare, che era quel Giuda collocato in quarta generazione a partire da Abramo, che ebbe Isacco, che ebbe Giacobbe che ebbe Giuda. San Matteo descrive esistenti tra Abramo e Gesù tre gruppi di 14 generazioni, per un totale di 14×3=42. Poiché il PADRE in Genesi 38 è GIUDA, ed è la quarta generazione a partire da Abramo, il calcolo di 42 -4=38 pone la generazione di Gesù come la numero 38 a cominciare da GIUDA. Lo dico ora e non lo ripeterò più quando tratteremo di Genesi 38. GIUDICE: Sono davvero curioso di vedere come Genesi 25 e Genesi 38 affratellino GESU' e ROMANO nei nomi. Davvero curioso. DIFESA: Intanto bisogna considerare il capitolo 25 a partire dal versetto 19, in cui comincia la descrizione della storia della discendenza di Isacco. Nel grembo di Rebecca c'era una lotta tanto dolorosa per lei che si risolse di chiederne motivo al Signore. Il Signore rispose:

“Due nazioni sono nel tuo grembo e due popoli dalle tue viscere si separeranno. Un popolo prevarrà sull'altro popolo e il maggiore servirà il minore.” Sono profetizzati il Popolo dei Romani e il Popolo Ebraico, che, pur essendo maggiore in quanto Popolo di Dio, sarà asservito ai Romani. Chi rappresenta il popolo minore, ossia il ROMANO, sarà di fatto il MAGGIORE di quello Ebraico impostato su GESU' anche nella Capitale SALEM quando sarà mutato il suo nome anteponendole un GERU' che è composto dal nome GESU' cui la R di Romano, di SALErno (ove R.no allude a Romano), si sostituisce alla S del Salvatore Gesù. Vedremo, al punto 24, descritto la nascita gemellare che poi si preciserà in GESU' e ROMANO, nel versetto 25, che dirà: “Uscì il primo, rossiccio e tutto peloso come un mantello, e fu chiamato ESAU ' e nel versetti 26 che dirà:

“Subito dopo uscì suo fratello nell'atto di tenere con la mano il calcagno di ESAU', e fu chiamato Giacobbe. Ora Isacco aveva sessant'anni alla loro nascita.” Se prendiamo la quarta parola ROSSICCIO, essa è il nome EDOM che avrà Esaù per avere voluto un ROSSO piatto di Lenticchie anziché la sua primogenitura. Il Legame tra i due fratelli, il primo uscito ROssiccio è ottenuto da una MANO di GIACOBBE, e RO-MANO COnoBBE GIA(ncarla SCAglioni), estremi G.S., e le diede sua la MANO. Pertanto il legame tra GIA e RO (G.S. e Romano) è proprio espresso da una MANO. E quando in G.S. Si inseriscono gli estremi E-U di ESAU', da questo matrimonio risulta un legame nuziale con GESU'. Va rilevato, anche, che GIA collega la Sposa G.S. Al Padre di Romano, LUI GI AMODEO, che è evidentemente GI A negli estremi del suo nome LUIGI e cognome AMODEO. Nello stesso tempo, l'italiano cognome AMODEO, se è letto dall'altro popolo, il Maggiore, l'Ebraico, che lo legge in ordine inverso, diventa O MODE A, tanto che ESAU' che sarà chiamato EDOM, sarà letto MODE'. Pertanto GIA unifica in modo uno e con tre lettere (=trino) la G.S. Completata da ESAU' in GESU' con LUI, che è il padre avente gli estremi di GI A-MODE'. Se si considera il legame nuziale di GIA(cobbe) con LIA, anche questa ha gli estremi L...I di LUIGI in LI, e A. Se si parte dalla madre LIA (che finalizza il Popolo della ItaLIA) e dal suo primogenito EDOM letto MODE' (in ItaLIA), e si procede a una sorta di nozze sacrileghe con il quarto figlio GIUda (il padre in Genesi 38), per come letto in ItaLIA, ossia UIG, ecco che UIG entra sacrilegamente nel seno della mamma LIA, e ne partorisce L-UIG-I A-MODE' (considerando anche il figlio EDOM di Rachele). Pertanto, GIA, legata a RO-MANO, è di fatto legata a suo PADRE, LUIGI AMODEO, proprio per come il FIGLIO GESU' e il PADRE SUO sono nel segno gemellare dello stesso DNA. GIUDICE: Sbalorditivo! Ma il nome GESU' allora deriva da G.S., Giancarla Scaglioni? Potrebbe sembrarlo per altri motivi, reali? DIFESA: Certamente. Nacque 11.1, giorno di tutti i Santi, da MARIO (figlio di ANNA come Maria SS.) e nato il 15 agosto come l'Ascensione celeste di Maria SS., e da Giuseppina Benedetti (come il benedetto San Giuseppe). Ma il nome GESU', un nome, si badi bene, che è ITALIANO... (solo in Italia Iesus, Gioshua è chiamato GESU'), deriva direttamente dai nomi di ESAU (che perde il primato della sua A collocata in terza posizione) e si vede anteposta la G di Giacobbe che afferma il primato della sua G. G + ESU' = GESU', nel modo più chiaro e semplice che possa esistere.


180 Lo troveremo descritto, in abbondanza, perché questo capitolo narra degli altri 6 figli che Abramo ebbe da un'altra moglie,

KETURA (=62)... e con lei, che è coniugata a DIO=26 nel senso inverso, siamo alle solite: ella è Cristo e tu R.A. GENESI 25, 5. Al versetto 5, che è la base del 5 volte 5:

“Abramo diede tutti i suoi beni a Isacco.”

44 + 27 +82 +9 +58 +28 +1 +46 = 295, ossia 5 esatto al 300 della Trinità del Piano di Dio. a Isacco 1 +46 = 47 = AMODEO è chi ha ricevuto tutti i beni di Abramo.

GENESI 25, 7. Al 7 la creazione prima termina ed Abramo termina la vita:

“Questa è la durata degli anni di vita di Abramo: centosettantacinque anni.”

12 parole per 60 lettere, e per totali 72 giorni (che qui sono anni). Sono esposti e visti in modo trascendente (inverso al 72) gli anni che rimandano ai 27.000 anni a migliaia intere della durata della vita di Romano. Ai 27.000 interi si aggiungeranno i 360 di dettaglio, dettagliati nelle 12 parole che in estrema sintesi numerica sono 1+2=3, sommato alle 60 lettere. Dunque nel versetto che esprime la durata della vita di Abramo è espressa anche quella della vita del Romano da cui AbR.Amo viene. In particolare centosettantacinque vale strutturalmente 204, e sta esattamente per l'unita è trinità del DUO divino a dimensione 10×10 di piano.

Centosettantacinque anni

vale 238, e mostra in modo evidente l'anno finale della nascita, nel 38, del Duo divino

nel loro comune piano a lati 100 e 100.

Questa è la durata degli anni di vita di Abramo

75 +5 +11 +59 +35 +34 +13 +48 +13 +44 = 337 = 333 +(1+3) Ora il nome ROMANO ANTONIO ANNA PAOLO TORQUATO vale 334 = 333 +1, cui manca solo un 3 in relazione a questa espressione riferita ad ABRAMO =44, uno e trino nell'11. Poiché tutto il nume di Romano vale nella trinità 3, questa espressione si riferisce esattamente a Romano, nel mentre si riferisce ad Abramo. Tutto il versetto vale 337+238 = 575, ossia 500 +25+25+25, in questo capitolo 25, nella completezza della creazione 7 del versetto 7. Volendo riscontrare tutte le lettere al lavoro, sono 61, ossia tutto il divino lavoro 60 del Dio UNO. Il sabato di Dio che spezza le parole è in numero di 12, l'unità e Trinità della trinità data da 3+(3+3+3). La creazione piena, di lavoro e riposo è di 73 giorni che se ne contano 1, sono in assoluto i 74 anni compiuti che Romano avrà il 21 dicembre 2012. Pertanto abbiamo che il versetto: “Questa è la durata degli anni di vita di Abramo: centosettantacinque anni.” indica in assoluto che settantaquattro sarà la durata degli anni di vita di quel Romano da cui AB-R.Amo è tratto, tratto anche dal padre TE-R.A.-CH (Cristo). Settantaquattro vale 190, e supera di un 15 esatto il numero 175 allo stesso modo con cui il 73 è relativo all'assoluto 74. Infatti 5+5+5 è l'unità esatta del mediatore del Dio che comanda con il 10+10+10. Anche il luogo della sepoltura di Abramo, come è accaduto per sua moglie Sara, dovrebbe indicare il luogo della morte di Romano.

GENESI 25, 9. “E fu sepolto dai suoi figli, Isacco e Ismaele, nella caverna di Machpela, nel campo di Efron figlio di Zokhar, l'Hittita, di fronte a Mambre.” 110 lettere e 26 “sabati” (di DIO=26), per totali 136 giorni Saronno, VA, è 26(=DIO) = 136


181

136 = 100 + (3+3+3) + [ (3+3+3) + (3+3+3) + (3+3+3) ]. 136 = 144 + (144 +144 +144) in cui 44 = Abramo =11+(11+11+11). 144 = 12×12.

Ca':

Saronno, Oppure anche: (qui c'è il Romano di Napoli).

Italia = 136 giacche egli fu sepolto nella “caverna”=

Ca' v'è R. NA

Facendo il conteggio strutturale, relativo solo a questo indirizzo:

“Fu sepolto nella caverna di Machpela, nel campo di Efron, di fronte a Mambre . contenuto strutturale è 541, esattamente quanto l'indirizzo completo di: è a Via Larga, dodici, Cassina Ferrara, Saronno, provincia di Varese. Italia.

Il

GENESI 25, 10. “E' appunto il campo che Abramo aveva comperato dagli Hittiti: là furono sepolti Abramo e Sara sua moglie.” Qui dovremmo poter trovare previsto per la seconda volta notizie sulla morte di Romano Amodeo, relative alla sepoltura. 85 lettere al lavoro e 18 sabati a comporre le parole, per totali 103. A Saronno è in contenuto essenziale quanto il richiesto 85. At Saronno è per il mondo, in contenuto essenziale, quanto richiesto da 103. Lì: Saronno è per l'Italia, in contenuto essenziale quanto richiesto da 103. là furono sepolti, in contenuto essenziale, è 176 = 7: Via Prampolini 26 Abramo e Sara, in contenuto essenziale, sono 84 = Cimitero = SARONNO. sua moglie, in contenuto essenziale è 92 = VARESE, ITA.

Insomma è veramente straordinario. Al compimento del 7° giorno del lavoro del DIO=26, la sepoltura della sua incarnazione sarà, per via di SARA, esattamente al Cimitero ubicato in Via Prampolini 26, Saronno, Varese, ITA. Così LIA, figlia del Labano che fu figlio del fratello di Abramo (nato dopo di lui da TERAKH), poi sposerà il figlio di Isacco e Rebecca, e avrà un estremo Figlio in TE R.A. Ch (Cristo), che, venuto da LIA sarà sepolto in ITA... ed è il Padre di tutti nato vissuto, morto e sepolto in ITALIA, al Cimitero di via Prampolini 26, Saronno

(Varese).

Tutto è così definito, preciso, al versetto 10 che definisce il ciclo di chi è nato il 25 del capitolo.

GENESI 25, 11. “E dopo la morte di Abramo, Dio benedisse Isacco suo figlio; Isacco abitò presso il pozzo di Lakhai-Roi.”

Questo versetto descrive cosa accadrà dopo l'APOCALISSE del 21-22 dicembre 2012, collocata nel momento delle ore 24=0 della coincidenza dei due giorni 21 e 22, a Gerusalemme. Pertanto è importantissimo, perché Dio benedisse i figli che vivranno dopo della sua reale

vita in R.Amo, rappresentato dall' AB-R.Amo mandato AB Romano.. .

dopo la morte di Abramo é 175 in contenuto essenziale, un numero che rivela tutto il cammino divino (nel ×10) del ciclo assoluto 17 del 16=R volte 1, che è in sé 5, il mediatore del DIO=D.10. perché benedisse vale 127, e abbiamo già dimostrato che questo numero, pari alla durata della vita di Sara, è oracolo

della vita durata 27.360 giorni.

perché Dio benedisse vale 153, e sono esattamente i 153 grossi pesci della pesca miracolosa annunciata da San Giovanni, al capitolo 21, in quello che fu l'EPILOGO a tutti e 4 i Vangeli relativi al Figlio del Dio Padre in Romano. Quel Gesù non riconosciuto da nessuno, perché aveva un volto differente, aveva il volto di ROMANO. GIUDICE: Precisa meglio questa informazione?


182 DIFESA: Con molto gusto! Romano nel 2005, a Pescara fece mandare dal Giornale IL CENTRO di Pescara tre lettere al Pietro della vecchiaia, impersonato da Benedetto XVI. Dicevano in sostanza: “Pietro, mi ami? Sono un povero Cristo e pecorella smarrita che ha la necessità d'essere accolta in Vaticano presso l'ovile del Buon Pastore, perché altrimenti non mangio e rischio la morte per abbandono”. Erano firmate da Un povero Cristo. Ora questa triplice domanda fu fatta a Pietro e raccontata in Giovanni 21... rivolta dal Padre irriconoscibile in Gesù, ma che doveva essere il Figlio. La risposta triplice di Pietro fu rassicurante: lo sai che ti amo! Invece il Pietro della vecchiaia non avrebbe nemmeno degnata una risposta dettata dalla pura e semplice buona educazione. Come a voler dire: “muori pure di fame, ma io non posso dedicar il tempo assai prezioso del Papa in persona ai poveri Cristi”. Gesù avvertì Pietro: “quando eri giovane ti cingevi da solo i fianchi e andavi dove volevi, ma quando sarai vecchio un altro ti cingerà e ti porterà dove non avresti voluto.” Giovanni commentò scrivendo: disse questo per significare come Pietro doveva morire. In verità così avrebbe dovuto morire IL PAPATO, non più necessario al ritorno del Cristo nella gloria di suo Padre. Quello descritto nell'EPILOGO fu un momento di sbandamento di Pietro, che era tornato a pescar pesci reali anche dopo la resurrezione di chi l'aveva mandato a pescare UOMINI. L'attuale PAPATO non pesca più UOMINI... e non prende più pesci, per quanto Pietro pesci tutta la notte. Occorreva che un NUOVO e IRRICONOSCIBILE GESU' ripetesse, per mano del Padre suo, la pesca miracolosa che già era servita al primo Pietro a convincersi che era CHI DICEVA. GIUDICE: E cosa c'entra tutto questo con la... profetica APOCALISSE? GIUDICE: La pesca miracolosa dei 153 grossi pesci sta nel: perché Dio benedisse, che in struttura essenziale vale esattamente quanto i 153 grossi pesci. L'uomo che sopravviverà ad R.AMO, l'ISACCO figlio dell'Abramo mandato AB R. Amo, sarà benedetto da questa pesca miracolosa! 153 è un numero che in se stesso rappresenta la vita di Dio, in 27.360 giorni. GIUDICE: Non vedo in che modo. DIFESA: Solo un Dio lo può vedere, perché tocca l'essenza stessa dei numeri volti a definire l'essenza della vita divina. 153 è un numero che, quando ripartisce il 3 sull'uno e sul cinque, porta l'1 ad essere 2 (tramite la somma di 1) e il 5 a divenire 7 (tramite la somma del residuo 2). Così abbiamo 27. Quando invece, per il dettaglio dell'unità è il 15 a dover mutare la sua essenza apparente, tramite la sintesi sua, data da 1+5=6, inserita dopo il 3 immutato, il numero acquista la forma di 36, pur avendo la stessa sostanza, sempre, di un fondamentale 9. In tal modo il 36 si pospone al 27 (in cui il 3 si era trasformato) e sostanzialmente mettendosi al posto di quel 3. 2736 deve essere espresso nella potenza ×10 del DIO=D.10 (dimensione 10). 27.360 è il risultato. Poiché la creazione espresse GIORNI, sono 27.360 GIORNI. Mi sono spiegato? ACCUSA: In una matematica che non è in alcun modo accettabile! 153 è 153 e basta. DIFESA: Gesù così ringrazio suo Padre, incarnato in Romano: “Padre ti ringrazio perché hai rivelato le tue cose agli umili e le hai negate ai sapienti!”


183 Aveva ragione! Chi crede di sapere che una cosa è quella cosa e non quella che la trascende, avanza in negativo nel tempo e sta alla base dell'apparente avanzamento positivo nel tempo è una UMANITA' SACCENTE, che rivela il FUTURO, con l'evoluzione e le relazioni nel tempo tra Galassie... buchi neri... in un divenire sempre in avanti... che in verità è una DEVOLUZIONE e solo un ritorno già vero ora verso il PASSATO. Se la scienza matematica afferma che 153 è solo 153, è non il -153 espresso in altro modo dal rovesciato 351... è ancora alla FASE pre-GALILEO. Allora credevano che il Sole corresse nel cielo, perché questo realmente si vedeva in modo relativo (ma senza tener conto della relatività) e allo stesso modo oggi i PRESUNTI SCIENZIATI giurano nell'espansione dell'Universo relativo, senza tener conto alcuno della relatività. Noi vediamo in espansione le Galassie di Luce perché è la visione NORMALE di un fenomeno uguale e contrario alla GRAVITAZIONE UNIVERSALE che lo attiva. Che ne sa, allora, la matematica, della ESSENZA dei numeri? Non ne sa proprio nulla se non si accorge che 153 è essenzialmente il ciclo 10 che si attiva 153 volte con se stesso. In che modo lo fa? Attraverso il 351 inverso nel suo ordine. Se vogliamo sapere qual FORZA è attivata, basta riscontrare il numero 351 con il 381 che è il valore strutturale del nome assunto da Dio in Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo. 351 necessita di un esatto 30 per essere l'ASSOLUTO RIFERIMENTO, ossia del valore lineare di un cubo che abbia 10 per lato, nelle sue tre linee generatrici. 153 necessita di un 228, ossia di un 222 +2+2+2, i due tipi di Trinità assunti dal DUO Padre e Spirito santo in Romano... al cui nome ci stiamo riferendo. Signor Giudice, vorrei proseguire con il versetto 12, che, essendo dato dal 3+(3+3+3), ci darà dati completi, nel riferimento alla Trinità, quando è Una e Trina nella Trinità. Posso? O ci sono altre curiosità? GIUDICE: Ci sarebbero... ma proseguiamo! DIFESA: GENESI 25, 12. Qui dovremmo trovare, sempre messi alla generale relazione dei nati il 25 (il Figlio e il Padre), tutto lo sviluppo trinitario. Il versetto recita:

“Questa è la discendenza di Ismaele figlio di Abramo, che Hagar l'Egiziana, schiava di Sara, aveva partorito ad Abramo.”

Tutto lo sviluppo non è esclusivo di ISACCO, ma è massimo nel primogenito di Abramo, quell'ISMAELE che è quasi da solo ISRAELE ma è stato partorito da una schiava. Parrebbe strano che Dio consentisse allora gli schiavi... come se essi fossero MENOMATI e non PRIVILEGIATI, BEATI in quello stato così sottomesso... ma strano non è! Dio stesso è il SERVO ASSOLUTO della vita... e privilegia i servi, più dei padroni. schiava è 60 in contenuto strutturale, ed esprime tutto il LAVORO 6, divino nel 60. schiava di Sara è 108, il valore del termine ASSOLUTO. E si capisce anche perché: il numero 8 è la potenza della Trinità basata sul Duo Divino padre e Spirito santo, ossia di 2^3=8, un flusso del piano 100 che va dal -50 al +50 nei suoi due lati, o che vale 10 volte 10. aveva partorito ad Abramo vale 47 +118 +5 +44 = 214 in contenuto essenziale, e rivela AMODEO +10 (Dio) aggiunto alla Schiava di Sara + la MEDIAZIONE divina + il MESSO, in un 214 che rivela un 8 per come si muove nel 222 della trinità del DUO Paterno Divino. La sintesi di chi sia ora l'oggetto è data dalle parole: Questa è la discendenza di Ismaele figlio di Abramo... espressa dal contenuto strutturale uguale esattamente a 365, 1 anno... il TEMPO. Ci sarà tempo ancora, da poter vivere, oltre

l'Apocalisse.


184 Il Figlio vero di Abramo, avuto dalla sua natura (perché era Jahve ad avere visitato Sara)... sarà il tempo unitario della natura terrestre. Questa è...! è già questa data anche dalla prima parola, “”questa”, che in contenuto strutturale è 74, la vita tutta di Romano, in anni compiuti, alla data dell'APOCALISSE, come la STRUTTURA STESSA della Natura. Infatti la grana fine dell'Universo è di 73 unità, che – in assoluto – sono 74, aggiunto il TEMPO. Insomma Romano, nella sua vita FISICA è l'ideale discendenza insita nel primogenito di Abramo... nato da una schiava di Sara e non solo dalla SARA che lo SARA'... nel tempo. GENESI 25, 17. Indica la realtà complessa del 16, spazio-temporale... così avremo ora definita la vita totale nel suo aspetto apparentemente complesso... di un nato da Schiava.

“Questi sono gli anni di vita di Ismaele: centotrentasette anni.”

Potete notar subito che sono messi in correlazione con la durata della vita di SARA, vissuta 127 anni, ossia un ciclo intero 10 in meno. 127 – lo avviamo ragionato – fissa la durata della vita di Romano. Lo può anche il 137? Se in 13 non si attua una somma, ma la sottrazione 3 -1, il 137 diventa 27, e nell'unità della potenza Trinitaria poggiata sulla base 10, vale 27.000. Operando allo stesso modo, quando l'1 di 137 è sottratto al 7, abbiamo 36, che sono 360 in linea alla presenza della base 10, di quel volume 10^3. ACCUSA: Non è possibile! Non si può una volta addizionare e l'altra sottrarre! Occorre una linea ben FISSA, operativa, altrimenti è facile trovare giustificazione a tutto. DIFESA: Dio ha aggiunto il suo favore ai nati da SARA e l'ha tolto al nato dalla schiava egiziana. La via di mezzo sta nel 127 +137 = 264, che esprime 200 +2^6, ossia il piano a due lati 100 ciascuno e messo in linea tutti i 6 giorni di lavoro della potenza poggiata sul divino Duo Paterno. 132 è il suo giusto mezzo. Ma SARA ha avuto 5 in meno e ISMAELE 5 in più di vita, a compensare il favore divino, concesso in modo esattamente inverso. Dunque c'è una ragione ora a togliere ad Ismaele quanto ha avuto in più, togliendo anche numeri a SARA, quando un 127 è ridotto a 27... Ma se è lo stesso 27 assegnato ad ISMAELE... l'ingiustizia è volta in giustizia. Anche se ISMAELE ha perso 110 passando da 137 a 27, e SARA ha perso 100. Ma, trattandosi di vita reale... bisognava dare ad entrambi lo stesso peso... che poi era quello della vita a migliaia intere... di DIO. ACCUSA: No, è troppo arbitrario! DIFESA: Io lo chiamo GIUSTO, assegnare al vero primogenito (per quanto nato da una serva) lo stesso peso della moglie SARA, padrona di quella serva. Dio è GIUSTO... e se bilancia la vita di tutti mediante la SUA VITA... è PERFETTO. ACCUSA: Io vorrei una ragione matematica, per questa differenza operativa, riferita a 137 e 127. Se uno VUOLE uguagliarli, e toglie un 10, lo compie in modo arbitrario. DIFESA: Ma si rende conto l'Accusa di quel che dice? Potremmo togliere ad ISMAELE i 10 anni in più che gli sono stati realmente donati? Le RAGIONI di un dover togliere sono solo SIMBOLICHE. Nessuno può realmente toglierli!


185 Ora io, avendo dimostrato un IDEALE differente trattamento, di aver concesso un favore DIVINO (ossia +10) a SARA... rendendola un SARA' (un futuro dell'essere), e non avendolo concesso al cosiddetto figlio della serva , entrano nell'ESSENZA STESSA DEI NUMERI... e per compenso tolgono a chi ha avuto in più, realmente, come compenso. Entrare nell'ESSENZA dei numeri significa sommarne e sottrarne le cifre. E allora ha una ESSENZIALE RAGION D'ESSERE, che si sommi in un caso e si sottragga nell'altro. In 127 si toglie l'1, e resta 27, e poi lo si aggiunge al 2 e toglie al 7... e resta 27.36 decine. In 137 si toglie l'1 al 3 e resta 27, e poi lo si aggiunge al 2 e toglie al 7 e resta le stesse 2736 decine di giorni uguali a 27.360 giorni. La differenza sta solo nel'1 tolto in assoluto nel primo caso, e nello stesso 1 tolto al 3 nel secondo caso. ACCUSA: Mi sfugge la RAGIONE! DIFESA: La ragione è che SARA è stata elevata a VERBO, mentre ISMAELE no. Poiché il VERBO ESSERE sta al centro del PIANO 100 di Dio, togliere il 100 significa ridurre il tutto al solo livello unitario dell'uomo comune. Per capire il senso del piano 100, è una sezione potenziata 10×10, che è al livello di quel TUTTO corrispondente alla pienezza del ciclo, al cosiddetto 100%. Questo TUTTO sembra 100 perché è in centesimi. Pertanto la riduzione al centesimo nel fronte, che lasci solo il flusso 27, espresso poi in migliaia, e la riduzione all'unità data dal 100% che è 100/100=1. Ora questo fronte è eliminato anche nel caso di ISMAELE... che nel suo stesso nome non ha niente che si riferisca al verbo essere (a parte che IS, è il Dio MA, un ELE però messo in forse), e dunque non deve essere tolto in assoluto, ma solo al 3 della Trinità, che deve ridursi a Duo. Credo d'essermi spiegato. Son questioni DIVINE e... chi ha orecchie per intendere intenda. Non posso, nell'economia della difesa, lasciar altro tempo a questo CAVILLO.

GENESI 25, 20. Nel capitolo di Dio nato il 25, il 20 è tutto il moto da -10 a +10, e dunque rappresenta una tappa decisiva nel percorso del Dio nato il giorno 25. Il testo lo conferma, rappresentando la vita di Romano prevalentemente in pianura padana, attraverso una età piena di Isacco, lo sposalizio suo e le discendenze, derivazioni e parentele della sposa sua Rebecca: “Isacco aveva quarant'anni quando sposò Rebecca, figlia di Batuel l'Arameo da Paddan-

Aram, e sorella di Labano l'Arameo.”

96 lettere distribuite in 21 parole, per totali 117 “giorni” di creazione rappresentano tutto il lavoro dato dal moto di Dio Uno e Trino nel piano 100. Anche 117 indica il piano 100, messo stavolta in relazione alla realtà assoluta 17, data dal piano a lato 1+3 e dal tempi 1. 40 anni, infatti, è il pieno tempo, esistente quando è uno e trino ed è basato sul DIO=D.10, perché vale 10+(10+10+10) anni... dove è l'anno l'unità di un intero giro della terra attorno al Sole. Ebbene il primo periodo fino alla virgola, che afferma che Isacco aveva 40 anni, si avvale esattamente di 40 lettere. Arameo + Aram + Arameo (=105) è, in una duplice umana incarnazione, la trinità in ARAM = Amodeo Romano, AM. Il contenuto strutturale dei tre termini è dato dal 105 che considera la mediazione divina attuata con le 5 dita di una mano sola, nel piano 100 di Dio che detta la potenza della sezione del flusso. Si tratta di 2 uomini ed un paese, chiamato per intero Paddan-Aram come l'Amodeo Romano nella pianura Padana. Aram vale da solo 29 ed equivale al RO di un nume-RO. In Arameo manca solo un OD, perché sia A.R. AMODEO. Amodeo Romano, Amodeo. OD è 17, il ciclo assoluto della R=16, perché spazio 16 e tempo 1. Quando ci sarà questo ciclo, circa 4.000 anni dopo avremo Dio attraverso queste origini.

GENESI 25, 24. Versetto di rilievo perché 25 e 24 rappresentano il tempo assoluto dato da ¼ dell'assoluto 100, mentre il 24 è tratto da 1 del 25 che relativamente computa il 24 residuo, contandolo nel lavoro totale suo, uno e trino nel 6+(6+6+6). Lo vederemo descritto in:

“Quando poi si compì per lei il tempo in cui doveva partorire, ecco: due gemelli le stavano nel grembo.”


186 I due gemelli sono il 24+1 (del capitolo) e il 24 del relativo versetto. Nascono sempre due gemelli nei momenti topici. Una creazione reale più reale e duplice di due vite gemellari non poteva esserci.

GENESI 25, 25-26. In questo momento, che duplica la nascita del Figlio di Dio e del Padre in Romano Amodeo, ecco la reale nascita dei due gemelli... ma è divisa in due versetti, perché la seconda, più importante, sarà associata al versetto 26=DIO:

GENESI 25, 25: “Uscì il primo, rossiccio e tutto peloso come un mantello, e fu chiamato Esaù.” Sono 61 lettere, 14 pause, per tot. 75 cifre totali, il cui contenuto strutturale è 672. Questi numeri indicano unità assolute nelle lettere come il flusso 1 della sezione a due lati 30+30. Lo stesso è il 7+7 nei giorni del Signore e le 25+25+25 cifre della creazione totale. Anche 672 è esattamente uno e trino nel 168+(168+168+168). La cui base 168 esprime il ciclo 16 divino (per 10) dato dal quadrato dell'Unità e Trinità, sommato alla potenza trinitaria basata sul DUO... che qui sono i due gemelli.

GENESI 25, 26: “Subito dopo,uscì suo fratello nell'atto di tenere con la mano il calcagno di Esaù e fu chiamato Giacobbe. Ora Isacco aveva sessant'anni alla loro nascita” Sono 125 lettere al lavoro come 5×5×5 , con 28 sabati uguali all'unità e trinità della creazione in 7 giorni data da 7+(7+7+7 ), per totali 153 giorni di lavoro e riposo uguali alla pesca miracolosa del capitolo 7+7+7 di Giovanni, nell'Epilogo dei 4 vangeli. Importantissimo versetto nel combinato tra capitolo e versetto del 25+26 uguale al contenuto essenziale del termine “CENTO”, e del quarto nome Paolo di Romano. A riprova, la frase ”Subito dopo, uscì suo fratello nell'atto di tenere con la mano il calcagno di Esaù” impegna esattamente le 66 lettere (=Romano), mentre è 659 il relativo contenuto essenziale, uguale ad 1 mancante al 660 che è tutto il percorso possibile ad 1 che è compreso nel 660 di un ROMANO alla dimensione 10 di Dio. Come conferma contenuta direttamente nel testo c'è la MANO con cui Giacobbe tiene il calcagno di Esaù. Ritroveremo la stessa MANO che in un certo senso lancia trascendenti segnali in GENESI 38, e si attiva in una altra coppia di gemelli. “E fu chiamato Giacobbe” vale come struttura 136, in cui 100 è assoluto e 36 è il 6×6 contenuto nel 66=Romano, che, nel suo nome intero ha esattamente 36 lettere al lavori. Questo “e fu chiamato Giacobbe” sembra una frase incidentale, una aggiunta. “Ora Isacco aveva sessant'anni alla loro nascita” ha uno straordinario contenuto essenziale, perché è esattamente 2 (come i due gemelli nati) meno il 381 del nome completo di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo. Questo è un eccezionale segno che identifica il nome segreto di Dio come l'autore del sessantenne Isacco che mette al mondo i due gemelli nella persona divina impersonatasi con questo nome . Eccezionale il contenuto strutturale dato da 659+379 = 1038, che estrapola la frase incidentale, e rivela in 1000 l'unità della massa e nel 38 l'anno di nascita espresso in questa genesi 38. Sommato anche al 136 che rivela il nome di Giacobbe, 1038 diventa quel 1174 che è uguale a 1108 +66. Ciò evidenzia l'unità assoluta di 11 centinaia relative al DUO a potenza 3, e al Romano nel 66, numero che è fato dalla sommatoria del n. 11, ossia da 1+2+3+4+5+6+7+8+9+10+11=66. Come è evidentissimo, tutto il versetto si riferisce al 66 che è il primo nome, Romano, nel mentre il testo evidenzia una MANO che si comporta stranamente. Ora quanto hanno in comune ESAU'=42 e GIACOBBE=42, come struttura di veri gemelli. Ebbene, 42 sono le cifre del nome intero di Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO che sono le 36 lettere al lavoro insite nel 66 del primo nome Romano, sommate ai 6 giorni di Sabato, ossia di pausa dopo ogni nome. Sia ESAU', sia GIACOBBE sono le 42 cifre del nome segreto di Dio, che è il nome di Romano, che vale 381, come il futuro capitolo 38 del libro 1 della sacra Bibbia, chiamato Genesi, e che si riferiscono ad una genesi nel gennaio del 38, ma esattamente del 1938 quando consideriamo che 381 deriva da 4 entità assolute in 400, meno il 19 che precede come secolo l'anno esatto 1938. Ma la somma 42+42=84 indica quella del nome proprio della mamma di Romano: MARIANNINA=84. E i genitori di questi due gemelli, se sono MARIANNINA e LUIGI, sono 84+54=138 in struttura, e precisano ancora una volta il futuro capitolo 38 di genesi già a partire dall'84 che è la somma strutturale dei nomi dei due gemelli Esaù e Giacobbe. Ma i riferimenti si intrecciano con GIANCARLA SCAGLIONI=141 che uguaglia MARIANNINA BARATTA=141, al punto che il GESU' ottenuto da G.S. più E-U' (estremi di Esaù), è anche allusivo alla madre BaratTA MARiannina che sarà poi la mamma TAMAR, mentre il filo SCARLATTO di cui in genesi 38, aggiungerà al GIA (di Giacobbe e Giancarla e LuiGI Amodeo) il CARLA SCA, precisandola in GIAnCARLA SCA(glioni) nell'ATTO del dar la MANO a RO-MANO.


187

GENESI 26. Nel capitolo avente il numero della parola DIO c'è l'attività laboriosa e assistita da Dio, di Isacco, che va a Gerar, costruisce pozzi, e fa patti con Abimelech.

GENESI 26, 6. “Così Isacco dimorò a Gerar.”

Sono 22 lettere, 5 parole, per 27 cifre totali, e tutto è riferito al Dio 22 in Romano, alle 5 dita della sua mano, al 27.000 dei giorni della sua piena vita, nelle migliaia. Il contenuto strutturale totale lo conferma, avente il numero 200 che indica tutto il Duo divino... corrispondente al capitolo del 26=DIO. 43 +46 +66 +1 +44 = 200, i contenuti delle 5 parole, sono tutti straordinari. Riguardano: JAHVE, 1 ad AMODEO, ROMANO, 1 ed UNO Isacco dimorò a è oracolo di AMODEO ROMANO... ma anche GERAR attiene a Gesù ER ed A.R.

GENESI 26, 23. “Poi di là egli salì a Bersabea.”

24 lettere, 7 parole, 31 cifre, per un contenuto strutturale di 178 unità. egli salì a Bersabea = è Romano Amodeo = 118. ACCUSA: Non è possibile riferire tutto a Romano Amodeo! DIFESA: Ma TUTTO è riferito a lui... se in lui è Dio e se egli vale un numero 1 che è la media di tutti. Con 381 -178 = 202 si vede benissimo che c'è il ciclo assoluto di 10, dato da 10/10 +10×10 =101, espresso nelle due persone del Padre e Spirito santo. GIUDICE: Lo spieghi meglio. DIFESA: Il contenuto di questo versetto, espresso in parole, ha per riferimento assoluto il nome di Amodeo. Pertanto se il contenuto 178 del versetto necessita di un 202, rivela il suo stesso valore come questo. Infatti 178 deriva da 200 meno 22... il che conferma la stessa verità. GENESI 26, 33. Riscontrare il numero 26 di Dio con il 33 di Gesù Cristo deve determinare cose significative. Il testo dice solo:

“Allora egli lo chiamò Sabea; per questo il nome della città è Bersabea fino a oggi.”

Fino a Sabea è 176 + il resto che è 392 = 568 = 191+(191+191+191) Sabea è 26. Bersabea è 49, sette volte 7. Bersabea fino a oggi è 127 e nasconde la fine della vita nell'incarnazione paterna, e questo in relazione con il 33 che computa la fine della vita del Figlio. GENESI 26 34-35. “Quando Esaù

ebbe quarant'anni, prese in moglie Judit, figlia di Beeri l'Hittita, e Basemat, figlia di Elon l'Hittita. Esse divennero l'intimo rammarico per Isacco e per Giacobbe.”

Questi due versetti, posti al termine del capitolo 26 trattante globalmente il nome di DIO=26, esprimono il rammarico divino prossimo alla fine del tempo della presenza di di Dio Padre incarnatosi nel mondo, che si attuerà al prossimo capitolo 27. Le due mogli straniere rappresentano l'estraneità di Dio nei confronti ti tutti gli uomini, giacché egli solo, essendo 10 nei confronti del Figlio 1/10, e parte con lui di una sola unità, sono l'unica sintesi assoluta di tutti gli altri numeri, ottenuti tutti


188 dall'unità. Il primo, il 35, è indicato tutto il lavoro 7, nella quantità 5 della mediazione del DIO=D.10. In esso: Judit + Basemat sono 3+(3+3+3) in quanto al lavoro espresso dalle lettere, mentre in contenuto essenziale sono 59 +55 = 114, ossia quanto Romano Amodeo 1 figlia di Beeri l'Hittita, sono 1+5+(5+5+5) in quanto al lavoro delle lettere, 5 in quanto ai sabati espressi dalle 5 parole, per le 26 cifre della parola DIO. In contenuto essenziale sono un 182 che esprime tutto il moto di 2^3 nel 200, in relazione al Duo Paterno di cui lei è una incarnazione. Si vede il lavoro di questo Duo anche da 60+60+60 +2, in cui 60 potenzia per la potenza 10 della D.10=DIO il lavoro di 6 giorni. figlia di Elon l'Hittita, sono 22 giorni di lavoro, espressi dal terzo della Trinità 22+22+22 indicante il nome ROMANO, per i 5 sabati della 5 parole, il che porta al 27 della FINE del DIO=26. In contenuto strutturale sono 185 quantità quali tutto il percorso del volume messo in linea, 5+5+5, del mediatore ROMANO, nel 200 del suo valore Binario nel piano 100 di ciascuno. Judit, figlia di Beeri l'Hittita sono le 17 lettere al lavoro che definiscono a pieno il ciclo di R=16 (e ne indicano la morte). Il Sabato è nel numero 6 dei giorni di lavoro (e completa la vita). Il totale 23 completa unitariamente il 22 terzo di Romano, e ne indica la fine. Anche il contenuto essenziale 241 indica la devitalizzazione piena e totale (per sottrazione di 10) di “Padre+Figlio+Spirito santo” che valgono 251. Basemat, figlia di Beeri l'Hittita sono le 28 lettere di 7+(7+7+7) che completano l'unità e trinità della creazione divina, e portano alla morte di Romano. Il Sabato è espresso nelle 6 parole al lavoro, ed è l'indice della sua fine. Il totale 34 è la pienezza del 33, vita divina, e indica la fine del Padre 1, aggiunta a quella del Figlio 33. Anche 207, il contenuto essenziale, indica la fine 7 (la pienezza della vita terrena) del Duo incarnatosi nel totale 200. Con il secondo versetto, il 36 che indica il dettaglio degli ultimi 360 giorni aggiunti al 27, espresso nelle migliaia di giorni, dell'imminente capitolo 27, il testo:

Esse divennero l'intimo rammarico per Isacco e per Giacobbe

che conta 50 lettere al lavoro, definisce con 50 la fine del 100, per l'incidenza di SATANA=50utto il rammarico per la vita del Dio in terra che si conclude. Sono, in Sabati, esattamente i 10 che definiscono in pieno il DIO=D.10. Sono, nel totale creativo 60, il termine di tutto il lavoro divino 10 espresso in 6 giorni. Stessa risultanza escatologica nel valore strutturale, essenziale, che nel dettaglio è: 44 +96 +10 +72 +81 +35 +46 +5 +35 +62 = 486. 486 è il GESU'(=48)×10, divino = 480 più il 6 di tutto il lavoro della creazione. 486 è il 7+7 che lavora per 486, se è parte di 500, tutto quanto avanza nel ciclo di 10^3. 486 è Uno e Trino in (11×11+1/2) +[(11×11+1/2) + (11×11+1/2) + (11×11+1/2) 486 è 444 +42, come tutta la trinitaria Unità e Trinità a gerarchia 10, sommata alle 42 cifre del nome segreto di Dio (e sono le 42 cifre, di lavoro e di Sabato, del nome di Romano). 486 è 888 meno 402, ossia 888, la trinitaria gerarchia per 10 del 2^3 (la trinitaria potenza del duo paterno), per il vuoto 402, che indica tutta la realtà immaginaria 400, del duo paterno del Figlio di Dio. Sono, come è possibile e facile da costatare, tutte risultanze di COMPLETEZZA, che si trasformano nell'intimo rammarico della Coppia Paterna, qui nominata in Isacco (il Padre di Esaù) e Giacobbe (il fratello, che fin dalla nascita gli aveva stretto il calcagno con la mano). l'intimo rammarico sono 16 lettere in 3 Sabati, sono R nella sua Trinità, somma nel 19=U che, aggiunto ad R, definirà il RU che poi diverrà RU-BEN con l'avvento del suo fratello BEN, a impersonare il RUBEN che, messosi nel talamo del Padre, s'era “permesso” di sostituirsi a lui... ma il RU-BEN sarà “legittimamente autorizzato” a farlo... essendo RU il PADRE venuto via da UR... in CALDEA. In contenuto di struttura le tre parole sono 81 ne' l'intimo e sono 81+1 nel rammarico, ove 81 è 3×(3×3×3), la Trinità ed Unità nella potenza della potenza della trinità. Infatti 81, nella sua verità, è dato dal 10 che si moltiplica 81 volte per se stesso, ossia dalla potenza 10^3^3^3^3, pertanto esprime la POTENZA stessa della POTENZA. Pertanto l'intimo rammarico indica con la potenza 161 un piano avente 4 per lato, e dunque 16=R nell'area, ma che è DIO in 160 quando il 16 si moltiplica per 10. Per un piano che, rappresentato in linea, ne ha 2 (e ciascuna è 40+40=80) e per un flusso unitario 1, intero. Se togliessimo l'articolo determinativo, che ne determina UNO SOLO (quello di Dio), resterebbe 151, un puro volume che, se è espresso in linee, ha 50+50+50 come la somma dello spazio e il +1 come il portato della dimensione del tempo intero della presenza del 150.


189 GIUDICE: Pertanto questo è il verso significato del testo sacro? DIFESA: Nel capitolo 26, numero della parola DIO, il versetto 35 quantifica in pieno il Figlio, con lo 0,35×0,35=1,1225 che porta alla definizione dell'ANNO ZERO, ed è il principio... ma anche la FINE ed il FINE stesso di tutto il Creato. L'AUTORE (Dio), di questa storia sacra, che ha identificato nella progenie di Abramo la sua, quando introduce due mogli di altra stirpe (che quella divina), introduce il rammarico per una perduta purezza... Ed è quella che esiste nei nostri giorni, in cui UN ALTRO ha potuto intervenire perfino sui Pietro della vecchiaia... a CHIUDERE ogni spiraglio divino! L'amore per il DIVINO non è l'amore per questo mondo che vale solo come un PROMO, un puro ATTO PROMOZIONALE. Chi confonde questo ATTO... finalizzato ad ALTRO, che sia finalmente LIBERO, mentre sembra un MERAVIGLIOSO INTERPRETE del Figlio di Dio Gesù Cristo, ne ha invece STRAVOLTO COMPLETAMENTE IL FINE... sostituendo ad esso IL MEZZO. La vita è solo IL MEZZO, per ottenere il FINE che è OLTRE quel mezzo. QUALE RAMMARICO, per il Dio che esiste ed è vero nella persona di Romano, avere sperimentato di persona che gli ultimi due PIETRO, che avrebbero dovuto aver cura personale per le misere e sole povere pecorelle del gregge di Dio... le hanno affidate nelle mani altrui, dopo che per tre volte erano state messe solo nelle sue... se egli lo amava più di COSTORO! Che rammarico essere costretto a 112 giorni di digiuno, interrotti solo dalla sua Paterna e Divina scelta personale, ma non da chi avrebbe accettato persino la nuova morte, ed ora del Padre del Cristo messo a morte nello stesso modo del Figlio... Egli, COLUI che aveva mandato il Messia Figlio a preparare la strada per il suo arrivo, messosi nei panni di una pecorella senza valore, era costretto ad interrompere da sé solo il suo digiuno... perché PIETRO non lo avrebbe accolto mai e poi mai nel SUO GREGGE... oh, non quello di PIETRO, ma il SUO del NUME-RO, di ROMANO. Sua – di chi era sceso in Romano – era quella Chiesa Cattolica Apostolica e... ROMANA! Pertanto le due mogli di Esaù alludono a quell'ALTRO valore che si sarebbe legato alla stirpe divina e avrebbe SNATURATO la stirpe. Era proprio quell'ALTRO scritto in Giovanni 21, che nella vecchiaia di Pietro lo avrebbe condotto dove lui non avrebbe voluto... Dove? Ad APPREZZARE questa vita definita e mortale, come il fine e non come un puro mezzo per quella infinita, eterna, che le seguirà. Certo, ABBATTUTO tutto il TRASCENDERE, ed apprezzato tutto il VALORE in quanto è IMMANENTE, a chi è di stirpe diversa da quella di Dio sembra STUPENDO! Gli ultimi PAPI sono divenuti AUTOREVOLI MAESTRI in questo mondo delle pure apparenze... e tutto al contrario del Gesù figlio di Dio (molto più del suo semplice Vicario) che era CROCEFISSO in questo mondo! L'AMMIRAZIONE di tutte le cosiddette persone per bene, per i concetti espressi dal Papa, sono il segno evidente di una CONTAMINAZIONE di quella PUREZZA, della Stirpe divina, che è VERA quando porta al BIASIMO da parte della logica del mondo. “Guai a voi, quando diranno bene di voi!” fu la parola di Gesù Cristo, e che rammarico, per Suo Padre sceso sulla terra... come fece nei giorni in cui lanciò Abramo, per vedere se era proprio vero che sulla Terra esistessero Sodoma e Gomorra. Coloro che volevano SODOMIZZARE Dio, accolto in casa di LOT, sono oggi coloro che hanno SODOMIZZATO la Fede in Gesù Cristo. Hanno cercato di farlo anche con lui, quando è venuto in Romano. Che il Giudice mi giustifichi, nella brutale oscenità dell'espressione, ma facendo patire 112 giorni di fame al Dio in Romano hanno cercato di gli in culo il soggetto della Circoncisione degli Ebrei! ACCUSA: IO PROTESTO !!! Che frasi sono mai queste !!! DIFESA: “Sodomizzare” fu l'attentato che a Sodoma cercarono di intentare contro Dio. Possiamo dirlo così, in modo pulito... ma non genera lo scandalo di una espressione più trucida, ma più espressiva, quel

metterla in culo!

Questo è quello che TUTTI hanno cercato realmente di fare contro la vita reale di Romano Amodeo. ACCUSA:


190 Ma non è vero! DIFESA: Stiamo a vedere se non lo è. Se Papa Giovanni Paolo II detta l'Enciclica FIDES ET RATIO e prescrive alla FEDE, una vera e propria AVVOCATURA nei confronti del Filosofo che, rischiando ogni cosa, trovato ogni coraggio, cercasse un NUOVO PERCORSO verso la Verità di Gesù cristo... QUESTA è LA LEGGE, per la FEDE orientata da lui. Ma se Romano è il solo che lo fa... ed è per tutta conseguenza zittito, ostacolato, mal giudicato per la sofferenza del digiuno inferta a se stesso per coronare il sogno di un Papa: che la Verità dello Spirito santo si aggiungesse al vangelo del Figlio e imponesse VERITA' ASSOLUTE, accettabili da tutte le fedi... Se, in tutto quello che fa, non è nemmeno MESSO A MORTE, ma raggirato, da tutti, che cercano di trascurare i principi di fondo, pur di farlo star buono... costoro non stanno cercando, detto volgarmente, di metterglielo in culo? Se Romano AMA una ex suora, che aveva scelto di legarsi al Figlio non per una vocazione, ma per la riconosciuta RAGIONE che solo unita a lui avrebbe coronato il suo vero amore, ostacolato perfino dei suoi genitori, per quanto fossero due di nome Angelo e Angela... Se egli cerca di proteggerla ed orientarla verso il comportamento giusto, mentre non lo persegue, e a suo rischio lo fa, a Cogliate, mentre lei dirige un Coro della Chiesa ed egli da tre anni è un suo corista... E lei, in cambio, l'affida ai Coristi affinché lo caccino, e ci riesce con l'aiuto del Ponzio Pilato impersonato dal Parroco, il quale, pur trovandolo innocente delle colpe attribuite, lo fa fuori... Costoro, detto volgarmente, non han cercato di metterlo in culo a Dio? ACCUSA: Ma che Dio e Dio! Semmai a lui! DIFESA: Gesù lo spiegò bene: “Tutto quello che farete ad Tutto il male fatto all'uomo, è fatto a Dio! Ogni raggiro, ogni persecuzione... sono violenze a Dio!

uno dei miei piccolini... lo avrete fatto a me!”

Ma vado avanti. Quando, nel 2005, il Dio in Romano sapeva benissimo che mancavano solo 7 anni all'EPILOGO del 21 dicembre 2012, e entro quella data giudicò che DOVEVA ESSERE DETTO a Pietro, prima gli fece inviare tre lettere, da un Povero Cristo, che invocava l'amore del Buon Pastore e precisava che sarebbe stato in digiuno fino all'attuarsi del suo amor di Buon Pastore... Ma giunse il 5 dicembre e non c'era più molto tempo prima del 22 posto alla fine del 21... così si mise in croce, nella nudità del Gesù sulla croce, incatenandosi al cancello della chiesa del Sacro Cuore di Gesù, sperando nei Sacerdoti CUSTODI di questo sacro cuore... Ed essi, per liberarsene, chiamarono la polizia... e Romano fu internato in un Ospedale nel reparto Psichiatrico, che ne accertasse lo stato di alterazione... Di fronte alla sua missione di salvare il mondo dai 7 anni di Vacche Magre che il Vangelo insegna verranno dopo le prime... affidandosi a Pietro ed ai custodi del Sacro Cuore di Gesù... e cercano di trattarlo come un matto... Forse con questo, e scusate i termini, non stanno cercando nuovamente di metterla in culo a Dio? E se egli dice ai suoi amici, che Dio Padre è in lui, se lo dice ai sacerdoti, e costoro lo guardano pietosamente, e non lo respingono, né dalla chiesa, né da un Coro Parrocchiale, né da una amicizia o da una fratellanza... Forse con ciò – e scusate la violenza! - questo non è un ennesimo tentativo, condotto a tutti i livelli, di metterla in

culo a Dio?

Questa fu la CRUDEZZA degli abitanti di Sodoma, contro Dio. E tutto questo mondo, oggi, è ridotto ad essere SODOMA e GOMORRA... tutti che stan cercando di “sodomizzare

Dio”.

Lo fa lo stesso Pietro, quando usa la parola di Gesù cristo (che diede la vita per affermare la SUPREMAZIA dell'altro mondo) per una ”goduria” in questo mondo! ACCUSA: Mi sembra ingiusto chiamare

goduria

il tentativo compiuto in buona fede di avere un bene che sia reale in questo


191 mondo. DIFESA: Chi cerca il godimento e non la croce sua, in questo mondo, ed incita gli altri a trovare nella vita le varie gioie: della famiglia, dell'amore, del possesso dei be, del possesso perfino dei cosiddetti sette doni dello Spirito santo è spinto dalla goduria in

questo mondo!

La buona fede, con cui lo fa, lo salva... tuttavia egli resta nel peccato originale di volere imporre la propria volontà attiva su quella del Dio che genera tutto, in questo mondo, generando con esso solo una VISIONE PROMOZIONALE... che assolutamente non è mai e non può essere mai FINE A SE STESSO. Ecco, ora potete capire il senso de' l'intimo rammarico... per un Padre tutt'uno con Dio., nel versetto 35 del capitolo 26 destinato al nome DIO=26.

e per un Figlio che sono un

Accertato questo rammarico, precedente la fine (e che in un certo senso corrisponde al “Dio, Dio mio, perché mi hai abbandonato!” invocato da Romano, per quanto sembra toccato ora a lui stesso nel Padre e nello Spirito santo, attraverso l'abbandono a lui, da parte di tutto il mondo che lo rifiuta come vera e trascendente presenza in lui)... ora passiamo, con il capitolo 27, a descrivere la reale fine. Tutto quanto si riferirà alla fine, alla luce dei vari apporti determinati dai numeri di ogni versetto, per il significato relativo che hanno quei numeri.

GENESI 27 Tutto è descritto, unitariamente, nel versetto 1.

GENESI 27, 1. “Allora, quando Isacco era diventato vecchio e gli occhi gli si erano troppo indeboliti per poter vedere, egli chiamò Esaù suo figlio maggiore e gli disse: «Figlio mio!». Quegli rispose: «Eccomi!»”.

Attraverso la vecchiaia di Isacco è descritta la vecchiaia di Romano, che vorrebbe richiamare la verità di Gesù e la richiama. Gesù che risponde “eccomi” è il FINE e la FINE della sintesi umana tra Padre e Figlio suo primogenito. Osserviamo prima il richiamo e poi la risposta. «Figlio mio!». Sono 9 lettere, in 2 parole, per 11 giorni tra lavori e sabati, che hanno in 11 il Padre Binario che chiama il Figlio. In contenuto strutturale, essenziale 54 +33 = 87 è tutto il lavoro 7, promosso da un 2^3 che indica la potenza Trinitaria del duo paterno e un prodotto per 10 che attiva tutta la potenza 10 del 10^10= 1 METRO, 1 ME RO in croce. In contenuto essenziale vediamo coinvolto nel termine mio=33 il possesso proprio della vita del Cristo. «Eccomi!» ha 6 giorni di lavoro (il lettere) ed 1 sabato, ed è l'interezza 7 di una vita completa e creata da Dio nel suo GIORNO. In contenuto essenziale è 44, ossia l'11 (dato dalle lettere di “Figlio mio”) che si aggiunge a quel “mio”, e con l'11+33 diventa il Dio nel suo definitivo UNO (=44) di questa meravigliosa risposta. Contando l'apporto di tutte le parole, abbiamo un lavoro, espresso nel numero delle lettere che lavorano per dare un contenuto essenziale, che equivale al numero 154 che rivela in 100 il piano dato dal prodotto dei due DIO=D.10 e nel 54 il flusso proprio alla parola FIGLIO, ma anche AMON RA, anche MADONNA.... In termini relativistici e di fisica, 54 è il numero dell'intensità unitaria della luce, che vale 54 volte 10^12, in cicli al secondo chiamati Hertz (nome stesso che indica l'acronimo di un Hiesus è Romano Torquato-Z, ultimo nome). In questo contesto, in cui abbiamo 154, e in cui 54 sono cicli 10, il 100 qui aggiunto è in assoluto il prodotto per il 10^2, quando moltiplica il valore unitario di 10^10 cicli 10 ogni minuto secondo. Pertanto il significato strutturale che qui esiste, è proprio quello della definizione dell'intensità unitaria della luce, chiamata CANDELA. CANDELA rimanda al contenuto di un CANDORE (ridotto a CAND perché in CAND o RE esiste una intercambiabilità, e CAND corrisponde al RE) E' L A (è il Dio 1=A e 10=L). Poiché – religiosamente parlando – è DIO l'intensità unitaria di questa luce, ecco che questa frase ha CHIUSO DIO nella sua totalità, data in fisica proprio da una unità chiamata CANDELA.


192 GIUDICE: Non considera l'apporto delle parole? DIFESA: Possiamo considerarlo. Alle 154 lettere al lavoro sono correlati 31 giorni di Sabato, che separano 31 parole. Il Sabato, dunque, è in quantità esatta, 1+ 10+10+10, una e trinitaria nel DIO=D.10, dimensione 10. Sommando 31 a 154 abbiamo 185 che è esattamente 1+ 46+(46+46+46), unitario e trinitario in una quantità 46 corrispondente al nome ISACCO, del Padre che appare nella terza parola, ma che, con 1+46=47 è uguale ad AMODEO. Pertanto tutto il lavoro e riposo riguarda l'unità e la trinità di Isacco, in rappresentanza di AMODEO e del Figlio di Dio che doveva essere sacrificato dal Padre... e che è anche il PADRE di ISAREALE. Tanto che quando ISRAELE uccide Gesù, essendo egli rappresentato da Isacco, è sia il Figlio che deve essere ucciso dal Padre e sia il Padre (Israele) che lo uccide. Mi sembra evidente che tutte le lettere, nel loro lavoro e nelle 31 pause a fine di ogni parola assumono in tal modo il senso davvero unico di una pienezza, quando ISACCO è sia il Figlio, sia il Padre e, sommato ad 1... diventa AMODEO. GIUDICE: Cosa vale in contenuto strutturale? DIFESA; Possiamo calcolarlo. “Allora(51), quando(64) Isacco(46) era(22) diventato(100) vecchio(61) e(5) gli(26) occhi(36) gli(26) si(26) erano(47) troppo(88) indeboliti(91) per(35) poter(66) vedere(55), egli(31) chiamò(45) Esaù(42) suo(49) figlio(54) maggiore(69) e(5) gli(26) disse(52): «Figlio(54) mio!(33)». Quegli(65) rispose(91): «Eccomi!(44)»”.Se Il totale strutturale è 1505 e in sintesi estrema è 1+5+5=11 da cui 1+1=2... Si tratta della definizione del Duo Paterno creatore dell'esistenza. Si presenta come una mediazione del numero 3010, che pone 3 volte 10^3 il volume sulla base 10 del numero su cui sono costruiti (come indici di potenze) tutti i numeri. Infatti qui abbiamo 500 +500 +500 come il valore dato dal dimezzamento del 10^3, espresso nel ciclo 5 delle sole dita di una mano quando RO-MANO nel ha 2, come ogni U-MANO. Quando RO-MANO diventa U-MANO, diventa RU, nella duplicità della mediazione tra la mano mana e divina. Il dio MANI del Manicheismo contro cui lottò il Cristianesimo (che vinse) già era voluto dal Dio che esaltava l'U-MANO, nel MANI.cheismo. GIUDICE: Dunque anche la struttura rivela la pienezza di una mediazione umano-divina? DIFESA: Lo fa ad ogni livello. Io ho volutamente presentato ogni parola nel loro valore. Possiamo metterle in progressione e raggrupparle: Solo 4 numeri si ripetono: 5, 54 e 91 (2 volte), il 26 (4 volte, per l'Unità e la Trinità del DIO=26). Ecco il messaggio messo in ordine crescente nelle 31 parole:

è è era gli gli si gli egli mio per occhi Esaù Eccomi chiamò Isacco erano suo allora disse Figlio Figlio vedere vecchio quando quegli poter maggiore troppo indeboliti rispose diventato. Ecco cosa rivela, quando è riordinato nella sua grandezza: rivela che tutto è compiuto

È è è: R.A... (è Romano Amodeo, uno e trino nel suo essere) “Gli” gli si “gli” (essendo ogni termine 26=DIO, vale per: DIO gli si accasa!)


193

Egli mio! (laddove “mio” è un M-io, un “io” binario: 11, ossia 10+1) Però C... (ma vale anche ”per”=”X” o-C.” ossia RO è R. o C=XP= Cristo) Chi è... Sa: (sa chi è, lo suscita a SA, Salerno, e lo richiama in cielo a SA, Saronno=Cimitero) «U(h)'! (è la vocale FINALE risposta... dell'Umano Urlo di UNO ch'è chiamato in cielo) Eccomi!» (è la U FINALE che, chiamata in cielo da Chi è e sa... ci va subito) Chiamò, Isacco... … e R.ano “suo” (e Romano suo, laddove erano vale esattamente AMODEO) allora disse: «Figlio, Figlio, V è D.! (V'è il Dio V, Cinque RO-MANO e MANO a 5 dita!) È re V (è il re “5 Romano”) è C.... (è Cinque, è il Cristo XP, è CHI-RO... RoMANO e il “NUME” del “nume”-RO V) Chi... o quando quegli poter ! (il CHI(-RO) che apparirà quando si potrà) Ma G.-G-IO...(ma l'Io di Geova e Gesù, per ora che è LA FINE, sono...) Re... troppo indeboliti!» Rispose: (Il Figlio rispose: “tutto è compiuto”, ma qui adesso, risponde:) «Diventato!» (il che vale 100 !!!)

Ossia: tutto IL PIANO 100 è compiuto.

ACCUSA: Non posso nascondere, in verità, che la Difesa ha una... fantasia DIFESA: Ringraziamo, per il complimento, ma si tratta solo di una Divina E la lingua italiana, nata da esse, è divina. L'ITALIA è Divina! Gesù, ordinando:

T

divina!

Commedia.

T

“Tali a cumi !!!”... disse sostanzialmente in latino “Cum Itali a” inserendo in modo evidente una grande croce in Italia, tra la I e la A di IA (Jahve). E con questo ORDINE resuscitò la figlia di GIAIRO, uno uomo che era già perfettamente A POSTO, perché era GIA Iesus e RO, ossia XP. GIUDICE: L'ha già detto. La Difesa cerchi d'evitare le ripetizioni e vada avanti. Dunque con il versetto 1 di GENESI 27 sembra esserci la fine, il “Tutto è compiuto” DIFESA: Esattamente. Se poi prendiamo la frase del richiamo paterno, che si conclude con i due punti, il contenuto essenziale è il 373: Egli(31) chiamò(45) Esaù(42) suo(49) figlio(54) maggiore(69) e(5) gli(26) disse(52): Se scindiamo il 373, e lo rendiamo 10o +273, allora il flusso 273, che è relativo all'area 100 di un volume unitario, lo è al volume 10^3, per cui questo chiamare Esaù si trasforma in 27300 giorni di vita espressi nelle centinaia intere (di cui il fronte 10×10). Il lavoro in lettere vale esattamente 40 ed è fatto dal Padre che è Binario nei confronti del Figlio chiamato e che coerentemente dovrebbe valere 20. Così si definiscono anche i 60 giorni, che si aggiungono ai 27300 portati dal valore essenziale.


194 ACCUSA: Non si può mischiar sempre le carte! Non c'è ragione di aggiungere il numero delle lettere. DIFESA: C'è ogni ragione. Infatti 373 è proprio il valore delle 40 lettere usate dal Padre Binario per chiamare il Figlio. Se con esse sono determinate le 273 centinaia relative al volume e diventano 273 centinaia, uguali al numero 27.300, il “dettaglio” di tutto questo deriva dal numero delle lettere corrispondenti. Essendo un dettaglio Paterno (della coppia paterna) la Trinità di Dio è definita in esattamente in 60, e sono giorni perché le parole sono l'espressione delle intere settimane dei giorni creativi. Bisogna ricordare che il vero SABATO di cui Dio chiede l'assoluto rispetto è il taglio da dare alle parole. Senza esso, “ODIO” “O DIO” sarebbero la stessa espressione. Passando ad analizzare la prima parte del versetto: “Allora(51), quando(64) Isacco(46) era(22) diventato(100) vecchio(61) e(5) gli(26) occhi(36) gli(26) si(26) erano(47) troppo(88) indeboliti(91) per(35) poter(66) vedere(55), possiamo osservare che dopo la prima parola c'è una virgola. “Allora, che vale 51, esprime tutto il 50% che avanza di 1 in un verso, ed è tutta quanta la realtà del mondo reale. Infatti il termine CENTO=51. Il termine di SATANA, invece, privo dell'Unità, vale il puro 50. Quindi la frase intera che segue, può essere divisa in tre settori, secondo una analisi logica: 1. quando(64) Isacco(46) era(22) diventato(100) vecchio(61) 2. e(5) gli(26) occhi(36) gli(26) si(26) erano(47) troppo(88) indeboliti(91) 3. per(35) poter(66) vedere(55), Nel primo, di 31 lettere, 5 sabati, per 36 di lavoro totale... esso è totale, e fissa con 36 le 36 decine della vita finale di quando Isacco è R.A. diventato vecchio al punto da raggiungere i 27.360 giorni. Il contenuto essenziale di 293, della prima frase, supera di 20 il 273 che è parte delle 2736 decine di giorni della vita di quando Isacco è R.A....diventato (=100=10^2... e qui vediamo il riferimento pieno del piano 100, che ha il lato di 10 ed è rappresentabile anche nel 10+10=20). Pertanto il 293, che si riduce al 273 lo fa proprio a causa di quel verbo diventato che, riferito ad un volume in campo e non ad una pura linea di divenire, deve togliere i due lati 10+10 del fronte, per una lunghezza totale da considerarsi 80. Nel secondo settore si descrive la sua carenza. Accade con 35 lettere e 8 sabati, 43 giorni in tutto... se non si trattasse di una carenza. Pertanto qui il numero di 8 sabati va tolto dal 35 e risultano 27 le quantità della vista... dei 27.360 giorni in cui il 360 considera le 35 volte 1 lettera come l'unità della cosa da vedere. Il contenuto essenziale è 319... ma va tenuto conto che qui è espressa una carenza espressa dal 41 mancante al 360. Ora i 43 giorni in tutto in lavoro e riposo, pensando al solo flusso legato alle due persone del Padre Isacco e R.A. (in figura di Padre e Spirito santo) sono “visti” (da occhi troppo indeboliti) come i 41 del solo flusso. Pertanto anche il 319 è visto quando il 360. Nel terzo settore, è espresso un fine, quello di poter vedere. Sono 14 giorni di lavoro, ed abbiamo 3 sabati, per totali 17 giorni. Dunque il fine da vedere è 1 R. La quantità strutturale è 156... ma cosa c'è da poter vedere? Per in una analisi logica, non è il FINE, ma il mezzo per raggiungerlo. 66+55 è il FINE... e sono ROMANO=66 nelle sue 10 dita della mano, la destra 10 volte più destra della sinistra, diciamo “divinamente destra”, ossia un 5 espanso a 50. E il per? Che fin ha fatto il per stralciato da 156? In contenuto essenziale è veramente il PER che porta al Cristo. Infatti è dal 35, fatto 100, che il suo centesimo, 0,35, osservato come una sezione in potenza, determina lo 0,1225 che fissa il Natale del figlio e dunque è la via per avere l'incarnazione del Figlio. Ma ora questo per che ha portato al 66 +55 come a Romano sommato alla potenza umano-divina 55 delle sue 10 dita, e si avvale sulla mediazione del 10, sembra che valga proprio come un per che indichi un segno matematico X che sia anche il numero 10 Romano. Poiché questa X PER è un P che è R, dunque è la greca P che si pronuncia RO, ecco che arriviamo alla XP che rappresenta il Cristo CHI-RO come il nostro per, la nostra via per giungere al Padre. Lo sapete tutti, vero che il Figlio Gesù è solo LA VIA PER GIUNGERE AL PADRE? Ecco dunque come, il terzo elemento della nostra analisi logica, ci ha fatto VEDERE quanto sarebbe possibile vedere... se tutti gli uomini non avessero alla fine cui sono giunti ora una assoluta incapacità di vederlo, essendo l'uomo giunto alla vecchiaia della sua generazione.


195

Genesi 27, 2. “Egli riprese: Vedi che io sono vecchio: ignoro il giorno della mia morte.”

Vedete quanto poco ci vede Isacco? Sono proprio le sue parole ad aver definito nel versetto 1 la durata della sua vita in giorni esatti. Ma ora nel due si parla del GIORNO della sua morte, che sarà, data la durata della vita di Romano in 27360 giorni, esattamente il 2012,1222. Dunque qui dovremmo trovare proprio dati su questa data. Sono 58 lettere, 13 sabati e 71 giorni in tutto. “Egli(31) riprese(82): Vedi(38) che(16) io(22) sono(55) vecchio(61): ignoro(70) il(19) giorno(70) della(30) mia(21) morte(63).” 578 è tutto il contenuto essenziale “Egli(31) riprese(82): 113 (=Amodeo Romano). Come già visto nel versetto precedente, in cui Isacco era significava proprio Isacco è R.A. Romano Amodeo, qui, con questo egli riprese, riprende in modo assoluto ad essere Romano Amodeo, che vale 113, e vale 113 anche nel 5° nome suo Torquato... valendolo anche nel nome del suo nonno paterno, nato il 26 gennaio, contro il 25 del nipote... e il 26 nuovamente della nipote di Romano: Paola Amodeo. Vedi(38) che(16) io(22) sono(55) vecchio(61): 192 indica il secondo secolo dal principio posto nel numero 19. Infatti il 10 presente nel 190 appartiene alla presenza 100 di cent'anni per 19 secoli. E il 2 li mette in sequenza, giungendo al 21° secolo in cui ormai ogni io è vecchio, prossimo come è alla fine del tempo. Ma vecchio soprattutto per quanto riguarda il Cristo, avendolo interamente sposato la religione dell'Anticristo che è quella di chi persegue l'attenzione totale su questo mondo, convinta che qui stia il Mondo di Dio e non sul lato assolutamente che lo trascende in toto.

ignoro(70) il(19) giorno(70) della(30)

mia

mia

(21)

morte(63).” 273 sembrano le centinaia di giorni.

Ma se è la morte e la parola vale 21, non è forse 21 il giorno della MIA morte? Certo è il 21 in pieno, ossia che il giorno che confina con il 22 dell'IO di Romano, terza parte della trinità 22+22+22=66=ROMANO. E come definire il secolo, e l'anno e il mese?

mia

Sempre e tutto da quel 21 di morte.. Infatti gli estremi del secolo e del giorno stanno nel 21° secolo e nel giorno 21, mentre l'anno e il mese stanno nel rovescio: l'anno 12 e il mese 12. 21° secolo e 12-12-21 sono l'anno il mese e il giorno finito. Pertanto se ISACCO dice io

ignoro il giorno... il Dio in Romano non ignora il giorno della sua.

GENESI 27, 3. “Ebbene, prendi le tue armi, la tua faretra e il tuo arco ed esci nella campagna a prendermi della selvaggina.” Esaù che esce nella campagna è Dio Padre che nasce in Campania.

tue armi, significa il ”tu” è A.R. “mi”, me a MI. tua faretra significa il ”tu” a far et R.A., anche Romano Amodeo. tuo arco significa il ”tu” o A.R.co, o Amodeo Romano company Ciò, preceduto da Ebbene, prendi le...la...il premette 31 +60 +15... 11...19, ossia un 146 che è tutto il lavoro di 6 giorni esercitato da un piano creativo assoluto che vale 70+70 nella somma lineare dei due lati. ed(9) esci(34) nella(38) campagna(50) a(1) prendermi(92) della(30) selvaggina(89). 343 è il totale della struttura di questo periodo e mostra 333 +10, laddove tutto il nome di Romano, cognome escluso, è 333 +1. Pertanto mentre la Campania in cui si incarna il duo è 52 (come tutte le settimane dell'anno) e il suo risvolto è il giorno 25, la Campagna (=50) di cui si tratta qui è sempre il duplo, ma dei giorni natali 25+25 di Gesù e Romano, Figlio e Padre. Dunque questa uscita a prender selvaggina, ha in questo termine selvaggina = 89 tutto quel poco che resta al piano

100 di Dio quando si toglie 10+1.


196

Gli strumenti in possesso, tue armi, tua faretra e tuo arco... son solo riferiti al “tu” che è, fa o ho come Romano. GENESI 27, 4. “Poi(36) preparami(87) un(31) piatto(65) gustoso(104) come(32) piace(32) a(1) me(16) e(5) portami(82) da(5) mangiare(62), perché(51) la(11) mia(21) anima(34) ti(27) benedica(41) prima(51) di(13) morire(70).” Il totale della struttura è 877 e mostra tutto il complesso piano 400+400, per un 77 che è tutto il perdono della benedizione accennata nel testo. Ma sono rilevanti tutti gli avanzamenti che metto in luce nel secondo valore in parentesi.

“Poi(36) preparami(87 123) un(31 154) piatto(65 219) gustoso(104 323) come(32 355) piace(32 387) a(1 388) me(16 401) e(5 409) portami(82 491) da(5 496) mangiare(62 558), perché(51 609) la(11 620) mia(21 641) anima(34 675) ti(27 702) benedica(41 743) prima(51 794) di(13 807) morire(70 877).” Poi preparami 123...che proseguirebbe in ordine 456789... “Poi preparami un piatto gustoso è 323 ossia 222 +101 (il ciclo assoluto di 10, dato da 1+100). + come piace a il che arriva al 388 che fissa l'indirizzo della sua casa a Saronno. a Via Larga 12, Cassina Ferrara - Saronno, provin. VA. = 388dettaglio Ma è anche il valore del GENESI 1, 5. il cui testo ere E Dio chiamò giorno la luce e chiamò notte le tenebre un piatto gustoso come piace a me, è 278, il che, per 8 dato da 360 gradi, indica la vita di 27.360 giorni che

vivrà.

portami da mangiare è 149, ed è tutto il percorso del mediatore 1 collocato nel 150 dato da 50+50+50, lati del

cubo.

la mia anima ti benedica è 134

è l'Unità e trinità di 33,5 +(33,5 +33,5 +33,5) laddove 33,5 è la mediazione fatta

da 66+1, ossia da 1 ROMANO.

prima di morire è nuovamente 134.

Messi in sequenza, 134+134 = 268 sono il DIO=26 nel potere 10 del DIO=D.10 e in quello 2^3=8, Trinitario, poggiato sul Duo Paterno Insomma la realtà di Dio vale 1+3, essendo Una e Trina e nel versetto 4, ma visto nell'escatologia della vita che durerà 27.360 giorni, in questi capitolo 27... c'è tutta la realtà benedicente di cui è scritto nel testo, come la promessa di Isacco al suo primogenito. GENESI 27, 27. Al duplice dato sulla morte, c'è il profumo della morte:

“Gli si avvicinò e lo baciò. Egli allora aspirò l'odore delle vesti di lui, lo benedisse e disse: Ecco, l'odore di mio figlio è come l'odore di una campagna che Jahve ha benedetto.” GENESI 27 46. 46 è il valore strutturale del nome ISACCO, e in questo capitolo, in cui si tratta della morte del Dio venuto al mondo, che è l'ultimo del capitolo, c'è tutto lo struggimento di Dio, per quello che è accaduto all'uomo moderno, che ha corrotto il puro ideale di Gesù, che faceva di questa vita solo un mezzo, ed ha spinto perfino i Papi al tentativo anticristico di proteggerla a tutti i costi come se fosse il fine.

“Poi Rebecca disse a Isacco: Mi viene in uggia la vita a causa di queste donne hittite: se Giacobbe sposa qualche donna hittita come queste, qualcuna delle figlie del paese, a che cosa mi serve la vita?” Già !!

A che cosa mi serve la vita?


197 1 + 16 + 34 + 20 + 62 +11 +48 = 192, numero che abbiam già trovato in Vedi che io sono vecchio =192. 192 indica il secondo secolo dal principio posto nel numero 19. Infatti il 10 presente nel 190 appartiene alla presenza 100 di cent'anni per 19 secoli. E il 2 li mette in sequenza, giungendo al 21° secolo in cui ormai ogni io è vecchio, prossimo come è alla fine del tempo. Ma vecchio soprattutto per quanto riguarda il Cristo, avendo interamente sposato la religione dell'Anticristo che è quella di chi persegue l'attenzione totale su questo mondo, convinta che qui stia il Mondo di Dio e non sul lato assolutamente che lo trascende in toto. queste donne hittite sono in contenuto essenziale il numero 210, che è di una purezza estrema nella sua unità, data da 100+100 nella sezione, e +10 nella linea del flusso. Il numero 210 è quello su cui è impostata tutta la data della morte di Romano: nel 21° secolo e nel giorno 21 finito, e nell'inverso anno 12 e mese 12. Sfido tanta uggia! Mi viene in uggia la vita vale in contenuto essenziale, il numero 194, differente dai due 192 visti prima solo in quanto c'è un DUO in più, a rendere il soggetto di questa provata uggia, contato già uno, anche come trino, per quel 2 in più. A causa di queste vale lo stesso 134 di prima di morire. Per cui 194+134+210=538 è tutta la seconda frase dopo i due punti (Mi viene in uggia la vita a causa di queste donne hittite:) Controllando i numeri delle lettere e dei sabati di ogni parole, sono 160 lettere piene, con 37 sabati di riposo nelle singole parole. Il totale creativo è di 197, ossia quanto tutto il percorso della Trinità situata in un Divino Duo Paterno a dimensione 10 per 10. 160 indica la divinità di R.=16, potenziato della D.10=DIO. 37 è AMON, è la MADRE, è la LUCE... è il contrario di 73=INFERNO. Signor Giudice, è evidentissima o no la descrizione data dai numeri dei capitoli e dei versetti della Bibbia? Cosa ne dice? GIUDICE: Io ho perso la mia parola... sono impressionato! Eppure mi sembra impossibile che possa essere così. Ci aggiorniamo a domani?


198

XI GIORNO GIUDICE: Avvocato, ricominciamo... e speriamo con migliori auspici! DIFESA: Sarà accontentato, Signor Giudice. Il capitolo 28 disegna con 7+(7+7+7) la conclusione di un ciclo creativo in tutto il suo equilibrio... il che rilancerà la vita del mondo. Dunque cominciamo.

GENESI 28. GENESI 28, 1. “Allora Isacco chiamò Giacobbe, lo benedisse e gli diede questo comando: Tu non devi prendere moglie tra le figlie di Canaan .”

Questo sarà il rimedio: non contaminare il Vangelo di Gesù, che pone questa vita ad esclusivo servizio di quella che verrà, per cercare di modificare la vita di ora, seguendo il costume dei figli di questo mondo assimilata a Canaan. La stirpe di Abramo è stirpe di Dio e bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio. Se un Papa, mosso a compassione per le cose di questo mondo, le giudica alla portata della sua azione e non delle esclusive intenzioni di Dio, e si attiva per murare la volontà della Divina Provvidenza, sentendosi autorizzato a farlo... ha sposato una figlia di Canaan. “Allora Isacco chiamò Giacobbe, sono fino a qua 26 lettere al lavoro, secondo il potere 26 della parola DIO=26 lo benedisse e gli diede questo... e sono altre 26... comando: e sono altre 7, quelle di una creazione piena, che porta il 26 al 33 di Cristo... Tu non devi prendere moglie tra...e sono altre 26... le figlie di Canaan .”e sono altre 16=R., che portano le 26 a 42, le cifre di lavoro e di Sabato nel nome e cognome intero di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, che – contatele – sono 36+6=42. Tutto il versetto, che offre tutto il rimedio, vale in lavoro puro al 26+33+42=101 che è il ciclo assoluto del DIO=D.10, ciclo intero dato da 10/10 +10×10=101. Questo è il FATICOSO RIMEDIO. Se calcoliamo quanto è richiesto in tutto, aggiungendo anche i giorni di riposo dati dalle singole parole, ecco che sono in tutto 21, quanto 7+7+7, la loro trinità, che porta l'intervento creativo intero, fatto di lavoro e di riposo del Sabato di Dio, 101+21 al 122 che configura l'avvento del terzo 22 della Trinità di ROMANO=22+22+22, nella potenza dell'area 100 del piano formato da 10 per 10. GIUDICE: Il lavoro e il riposo delle parole sembrano configurare il piano di ROMANO come il rimedio, per non contaminare la stirpe divina impostata su Gesù... Risulta anche dai contenuti essenziali delle parole? DIFESA: Credo di sì... e possiamo solo vedere se è vero, calcolandolo. “Allora Isacco chiamò Giacobbe, è dato da 71 +46 +45 +43, e il totale è 205, numero che con 100+100 +5


199 configura il trio di 2 Padri in 10^2 e un figlio di 10/2 che invece di potenziarsi per 2 si divide per 2 e fa il “mediatore umano” del 10. lo benedisse e gli diede questo... è dato da 13 + 76 +5 +26 + 27 +87 sono 234 unità (31 in più delle altre, 205)... comando: e sono altre 57, quelle che portano il 234 al 391 che è il nome e cognome intero di Romano, posto come un 381 riferito al 10 di Dio Padre... Tu non devi prendere moglie tra...e sono altre 37 + 37 +38 +77 + 55 +35 che ammontano a 279... le figlie di Canaan .” che sono le 15 +46 +13 + 30 = 104 che, sommate al 279 portano il divieto 279+104 al 383 che supera di 2 il 381 del nome di Romano che, riferito alle cifre delle lettere e delle pause era espresso esattamente dalle 42 lettere del nome. GIUDICE: Come mai al dato pieno delle 42 cifre della frase, che centrano in pieno quelle del nome completo di Romano, corrisponde nel contenuto essenziale quello del nome intero... più 2? Non doveva essere lo stesso numero, se questo divieto individuava proprio Romano alla base del divieto? DIFESA: La ragione dipende da CHI VALE, unitariamente, nel nome e cognome intero di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo. ACCUSA: Non c'è alcuna ragione in tutto ciò! DIFESA: Altroché se c'è! Un CONTENUTO ESSENZIALE, precisa CHI è e CHI OPERA in lui. Il nome intero dell'imputato vale di suo 381 unità di struttura, ma chi opera in lui è un Dio 1 che è presente nelle 2 persone precise del Padre e dello Spirito santo. Pertanto il divieto, fatto da Romano 381 vale per l'autorità del DUO divino che è il valore divino IN ATTO in questo nome. La riprova possiamo averla dall'intero contenuto essenziale di tutto il versetto 2, che pone in causa il soggetto dell'ordine e il suo comando. Il soggetto, in questo caso, vale il 381+10 (che mostra il valore 10 di Romano), mentre l'ordine vale il 381+2 (per le ragioni anzidette), per un totale di 391+383 = 774 che evidenzia tutta la divinità 1+3 che perdona 77 volte per 10... come affermato doveroso da Gesù. Pertanto, Signor Giudice, anche il computo strutturale ha confermato IN PIENO quello che risultava già espresso anche in lavoro e riposo espresso in lettere formanti singole parole. Passo ora al versetto 7, che pone in piena esecuzione l'ordine paterno. GENESI 28, 7.

“Giacobbe aveva ubbidito al padre e alla madre... a partito per Paddan-Aram.”

I puntini sono dovuti all'intervento di SATANA, quando costrinse la mamma di Romano a lacerare la Bibbia di sua proprietà. Manca un pezzetto di carta, per tre o quattro lettere... Ma in Romano c'è Dio, più POTENTE di Satana e sa capire che manca un “e er” che allude proprio ad un “è ER” (il figlio primogenito di Giuda, morto e sostituito dal Padre), tanto che il Padre ora lo sostituisce al pezzetto portato via da Satana, e tutto il versetto, compreso il valore strutturale, diventa: “Giacobbe(43) aveva(47) ubbidito(76) al(11) padre(40) e(5) alla(22) madre(37) e(5) era(22) partito(89) per(35) Paddan-Aram(36+29).” La somma è 497 e rivela l'obbedienza PIENA, quando Dio costruisce un intero mondo in 7 giorni, con la sua potenza 10, pianificata. Infatti un piano 7×7 che fluisce per 7 è assolutamente unitario quando la POTENZA del PIANO agisce per 10. Se facciamo anche il controllo a lettere che lavorano e non lavorano, stagliando le parole, eccone 62 al lavoro e 13 (o 14, a seconda si consideri una o due l'ultima parola avente un trattino) nel riposo del sabato della parola, per un totale 75 (o 76), che rientra in un piano trinitario di chi sia nato il 25 e sia trino nel 25+25+25. Ebbene la partenza:


200

per(35) Paddan-Aram(36+29) vale esattamente 100 Laddove: Paddan-Aram(36+29) vale esattamente il 65 di 1 tratto da ROMANO=66. Laddove: Paddan 36 è oracolo della Pianura Padana+ e dei 360 giorni di dettaglio che Romano vi vive a SARONNO=84=CIMITERO, mentre Aram è 29 (=RO) ma uguale anche ad A. RoMAno, senza “o” (alternative) e senza “no” (senza più rifiuti di sorta). Si tratta proprio della pianura Padana e non della Padania della Lega di Bossi (di bassa lega), perché il termine pianura in ura esprime la modalità (vedi calura, frescura, ecc.) dell'UNO quando è R.A.

Giacobbe(43) aveva(47) ubbidito(76) mostra in Giacobbe il 43 di Jahve, lo precisa incrementato dal 47 di AMODEO e da un participio passato che nel 76 vale quanto tutto il totale del versetto 7, espresso in lavoro e riposo dalle 76 cifre che considerano Paddan-Aram come due parole e danno il valore 1 al trattino che le congiunge. Il totale dà il 166 del termine ROMANO, visto nel PIANO 100 di DIO=D.10. al(11) padre(40) e(5) alla(22) madre(37) mostra il Dio AL nel 10+1, il 40 dell'unità e trinità del 10, il mediatore 5, il terzo della Trinità 22+22+22 (in ROMANO) e il 37 di AMON. Se ne consegue un totale 115 che presenta al(11) nel valore 10 di DIO=D.10, sommato alla terza persona del verbo essere che è(5), il mediatore del 10, abbiamo la sintesi del TRIO fatto da Padre, Allà e Madre, laddove il TRIO è T-R-IO, l'io crocefisso di Romano.

Insomma, ancora una volta, la PIENEZZA CREATIVA di un mondo in 7 giorni, portano il versetto 7 della soluzione finale espressa nel capitolo 7+(7+7+7), alla perfezione divina espressa in ROMANO AMODEO, vivente in Pianura Padana. Sicché quando il figlio va a Paddan-Aram... è perfetto! Aveva ubbidito! Ora la difesa potrebbe estendere questo controllo a tappeto, su tutta la Bibbia... ma nell'economia di questo processo non credo sia il caso. Soprattutto considerando che il controllo accurato attraverso le Sacre scritture è solo uno dei tanti controlli da fare. GIUDICE: Concordo con questo indirizzo, ma se non erro abbiamo già considerato altri aspetti... DIFESA: Infatti è vero. Prima di cominciare questo lavoro pesante e complesso, ho dovuto far capire come ne valesse la pena, perché, occupandoci di questo personaggio posto in accusa non siamo di fronte ad un puro imbecille ma ad un vero genio, che ha saputo configurare scenari possibili che individuassero una esistenza perfetta, equilibrata e senza nessuna colpa attribuibile ad un suo creatore. Vittoria della morte, affermazioni di approfondimenti veri ed essenziali nella fisica che collegassero in modo certo questo mondo reale a quello assoluto... e cose del genere sono contributi che basterebbero a far assegnare tutta una serie di Premi Nobel, in Letteratura, in Matematica, in Fisica e ancora in altre dimensioni della conoscenza umana. Su questa base SERIA, che offre i connotati di una figura sorprendentemente capace, possiamo anche capire come la Bibbia ne dia un chiaro riferimento. Amodeo si è riconosciuto accreditato del numero 1 proprio dal Sistema-Dio, delle infinite possibilità espresse in numeri, a partire dall'infinito negativo e fino all'infinito positivo... e allora diventa comprensibile che una Sacra Scrittura, parlando di ognuno, parlano anche e soprattutto del suo UNO. Il sistema di calcolo del contributo offerto dalla fondamentale Ragione, e presentato in lettere e parole è veramente una cosa mai vista, sconvolgente. Lo stiamo riscontrando e o troviamo vero... ma non possiamo limitarci a questo. Pertanto chiedo all'ACCUSA di non insistere, pretendendo una infinita dimostrazione. La Difesa comincerà a saltare capitoli, versetti, limitandosi proprio ai capitoli essenziali, che sono il 33 (per la vita del Cristo), il 35 (per la fissazione del suo Natale), il 38 (per la Fissazione del Natale di Romano), il 43 (numero di JAHVE), il 47 (numero di AMODEO) e il 50 (il numero di SATANA, che pone termine a GENESI). Dal 28 al 50 ce ne sono 22, ma mi dedicherò solo a questi 6 che ho citati, saltandone ben sedici, ma ho spiegato il perché. Me lo consente, l'ACCUSA, senza che poi ci accusi di avere scelto solo i casi in cui tutto torna? ACCUSA:


201 Beh, visto che come sostenete tutta la creazione è di 7 giorni, e ce n'è uno di riposo... è troppo se vi chiedo di lavorare anche il sabato? Aggiungete... il 48 che, nei vostri ragionamenti, dovrebbe occuparsi del GESU che varrebbe quel numero... e poi vedremo se è vero anche quando siamo noi a scegliere. Vi concedo, del capitolo 48, di sceglier pure i versetti che più facciano al vostro caso... se ce ne sono. DIFESA: Molto bene. Dunque mi occuperò solo dei capitoli 33, 35, 38, 43, 47, 48 e 50. Comincio dal primo:

GENESI 33. Debbo qui denunciare Satana, perché manca il testo dei primi 5 versetti, per la lacerazione fatta fare alla Madre di Romano, quando era demente. Il primo leggibile è il 6, e dunque ci serviremo del 6.

GENESI 33, 6. Questo numero 6 deve essere tutto il lavoro riferibile a Gesù, ma anche al Padre suo, sceso al mondo in ROMANO, nome che vale 33+33 e dunque esprime la vita del figlio nel suo doppio.

“Allora si fecero avanti le schiave con i figli e fecero una prostrazione.”

Sono esattamente 60 lettere al lavoro, in 13 parole e altrettanti sabati, per un totale 73 che è 33 +10+(10+10+10) che rivela il 40 eccedente come la potenza una e trina apportata dalle 10 dimensioni del DIO=D.10. 60, anche, è 33 +3×3×3, mentre 13 è 1+3+(3+3+3), il che mostra quanto incida il 33 in fatto di creazione a base di lettere piene e vuote di lavoro. Potrei fare anche il controllo per i valori essenziali delle 60 lettere al lavoro, ma... Ma si, facciamolo! “Allora(51) si(26) fecero(48) avanti(61) le(15) schiave(63) con(28) i(9) figli(41) e(5) fecero(48) una(32) prostrazione(155).” 582 è il totale dato da 21 +33×17... ciclo 1+16=R (il Padre), mentre 21=7+7+7 è il padre reale di Romano nato il 7-7-7, chiamato LUIGI (=54=FIGLIO). 582 è anche 549 +33 in cui il 549 è 61×(3×3... altra forma del 33) mentre il 61 è il 33 quando c'è un fronte reale alle 2 dimensioni (del Padre e dello Spirito santo presenti in Romano). Così in entrambe le definizioni la vita di 33 anni di Gesù è in perfetta relazione con il PADRE (Luigi, per la nascita il 7-7-7) e con il Figlio di Luigi, R., per il ciclo assoluto 17 riguardante l'unità 1 di Romano... e con il numero 2 delle loro dimensioni incarnate. Qui GESU' (=48, e definito “il verbo”) compare due volte (per Padre e Spirito santo) nei due verbi fecero. Invece Romano Amodeo compare prima di tutto, nella prima parola Allora uguale al nome reale, di Romano: PAOLO (=51), reale perché il 4°, santo realmente celebrato nella sua conversione, in nascita di Romano. Ebbene in Allora sono in alternativa All o R.A. che sono 21 in Allah senza ah (un 7+7+7 uguale al papà LUIGI, reale, di Romano, nato 7-7-7) oppure il Figlio suo reale: Romano Amodeo. Ma ROMANO=66 (un DUO) e il Figlio suo unico=33, sono multipli del lavoro 11, che impiega tutti e 6 i giorni, in Romano... ma ne impiega 5, per 55, nelle due mani... e sono presenti nel finale termine prostrazione(155), coppia di mani come l'avanzamento nella potenza 100 del Piano. Prostrazione ha 3+(3+3+3) lettere al lavoro, e un solo Sabato, per 13 giorni complessivi, ed è l'unità 10 del ciclo e la trinità divina dello spazio. Quando essa è una(32), è una tratta dalla vita di Cristo, di 33 anni, e si presenta nelle 3 cifre, che sono di 2, nel 33 (una per il padre 1o e una per lo Spirito santo della verità 1). e(5) fecero(48) una(32) prostrazione(155) vale in tutto un bel 240 = 6+(6+6+6), un bellissimo lavoro pieno, uno e trino, nei 6 giorni dell'intero lavoro... ed è il 24 dell'intero numero delle ore di un giorno, al livello 10 di Dio, dunque 240. Se consideriamo le due generazioni delle schiave e loro figli, che la fecero, ma aggiungiamo anche lo Spirito santo della loro intermediazione, al 240 va aggiunto un 120, ed otteniamo il 360 che è il fronte intero della vita, espressa in 360 giorni, che avrà Romano in tempi “rotti” di un anno. Ma sono “rotti” che rappresentano un intero nel doppio di 360, che è 720, che sono


202 centinaia, perché la vita intera di Romano sarà di 720 centinaia di unità sommate a 360 unità. In tal modo, queste schiave e loro figli, che nel loro contenuto strutturale valgono 240... sono ESSENZIALI proprio nella definizione intera della vita di Romano... E SATANA, che, eliminando i primi 5 versetti ha creduto di eliminare Romano, in questo capitolo 33 riguardante Gesù... è stato fregato! Non vado oltre, proprio per beffare Satana che non ha potuto nascondere questo versetto 6!

GENESI 35. Tratta della generazione di Gesù. Gesù nasce dal 35, posto 100, come l'unità data dal suo centesimo, che porta il 35 allo 0,35. Considerando il piano a due lati composti da Padre e Spirito santo, che valgano 0,35 ciascuno, l'area vale 0,35×0,35, prodotto che determina lo 0,1225 che ha nell'unità espressa da 0 l'anno che parte da zero e che mostra nei centesimi il mese 12 di dicembre e nei millesimi il giorno 25 del Natale di Gesù. La nascita è così raccontata al versetto 1.

“Poi Dio disse a Giacobbe: «Levati, sii a Bethel e ivi abita; costruisci là un altare al Dio che ti è apparso quando ti allontanasti da Esaù tuo fratello.»”

Bethel è oracolo della natale Betlemme. L'altare a Dio è lo stesso suo figlio. Infatti le lettere al lavoro, fino alla parola Bethel compresa, sono le 35 del capitolo 35. Ora, poiché il Figlio è il Padre che lo ha mandato e poiché il Padre abita in Romano Amodeo, in questo versetto deve essere compresa anche la nascita di Romano, nato il 25 gennaio 1938. Si giunge al 38 con la lettera 38, che nel brano indica la V (uguale al 5 Romano) collocata nel bel mezzo della parola ivi, il cui contenuto strutturale è esattamente il 38. Poi Dio disse a Giacobbe: «Levati, sii a Bethel, sei V è il testo delle prime 38 lettere al lavoro e il testo, articolato come vi ho mostrato, incita il Figlio ad essere a Betlemme e se stesso ad essere il 5 ROMANO, mediatore divino del DIO=D.10. Aggiungendo le 11 pause delle parole, considerati i sabati del lavoro ideale espresso a parole, arriviamo al 49 che, rispetto al piano 100, di Dio, corrisponde alla presenza reale di un 51. Ebbene, questa presenza “reale” 51, nel caso di Romano, è il suo quarto nome (quello della realtà 1+3 del Dio Uno e Trino), che è PAOLO e vale esattamente questo 51. Se calcoliamo i contenuti strutturali di queste prime 38 lettere al lavoro, esse sono la somma dei rispettivi contenuti delle parole: 36 +26 +52 +1 +42 +63 +35 +1 +48 +14 +20, la cui somma è 338, e mostra Gesù 33 combinato con il 38 natale del Padre suo Romano. Come il 35 è il Padre, in cui 33 è il flusso del figlio e 1+1 sono i suoi 2 genitori a determinare il piano unitario il cui totale è 35, allo stesso modo 338 è alla base della creazione del Padre. Sono le ultime cifre di 44,02286338 dal cui quadrato è determinato il numero 1938,0125 che va letto nell'anno 1938, mese 01 di gennaio e giorno 25. Se non avessimo questo 338 finale, il quadrato di 44,02286 porterebbe al 1938,0122 0, al giorno 22 di gennaio e mancherebbe il 3 della trinità, che è aggiunto al 22 a determinare il giorno 25. Questo 338 alla dimensione 10^-8 (della realtà complessa), corrisponde al 228 della dimensione 10^-4 (della realtà nel solo verso dell'universo reale), nel numero PADRE che incarna il Padre. Si osserva nella fase reale un 22 (che caratterizza 1/3 del ROMANO trinitario come 22+22+22), mentre il 33 della fase immaginaria caratterizza la vita del Figlio ancor non generato, quando è generato il Padre a valenza 22, seguita dallo stesso 8 che solo legandosi al 33 del figlio determina il 338 di un 3 centrale messo in comune e che di fatto vale il 6 posto a monte del 338, a fronte dello 0 posto a monte del 228. Analizzando tutto il versetto 1, possiamo contare in tutto 119 lettere e 29 pause, ossia Sabati delle parole. Ebbene questi 29 Sabati, giorni del Signore, equivalgono, in contenuto strutturale alla sillaba RO che è il suono della lettera P nella lingua greca, che è la lingua egemone nella cultura del tempo e dice in se stessa di essere quella del Gesù RE ca (qua, nella lingua napoletana del padre incarnatosi in Romano). La lunghezza di questo giorno appartenente a Dio quantificherà anche i numeri totali dei versetti del capitolo 35, che saranno 29. Il lavoro 119 sommato al 29 di riposo, portano il totale al 148 che “pianifica” (a dimensione 100) il 48 del nome GESU'. Le 119 cifre del lavoro totale, riferite al 100 degli anni di 1 secolo, evidenziano il secolo n. 19 cui bisogna riferire il 38 risultane nel natale di Romano. Si vede bene che questo 38 deriva dal 48=Gesù, con la sottrazione del 10. Ed è la ragione del 44,02286338, in cui il 228 relativo a Romano è un 10 in meno (nella linea) e un 100 in meno (divenuto


203 10×10=100 nell'area), riferito al 338 che lo associa a GESU'. ROMANO=66 sta a GESU'=48 se a GESU' si toglie un 10, nel SU, che diventa un RU e se la R di Romano si impianta nel cuore di GESU, esattamente come dal calcolo 48+18=66 riguardante i rispettivi nomi. Il 18 aggiunto al 48 di GESU' è la T della croce imposta da ROMA. RomaNO la esclude. Poiché RST è l'ordine alfabetico, partendo dalla S che è in GESU' il NO alla croce espressa dalla T, si attua nella lettera inferiore, imponendo la R al posto della S. Così GESU si trasforma nel GERU posto a principio Uno e Trino nelle prime 4 lettere di GERUsalemme, e contiene nel vivo di GESU' la R. di Romano, ed è proprio questo R. non di Roma (RomaNO) ma di SALEr.NO (Salerno) che si riduce al solo principio Uno e Trino delle lettere SALE (perché anche in SaleR.NO, la R è decretato nel NO). GERU-SALE diventa un 4+4 (tra Padre R di SALE e Figlio GESU con la R nel suo cuore) che impostano le prime 8 dimensioni complesse del 2^3=8 che vale quanto la potenza trinitaria delle due realtà a 4 dimensioni poste a base di GerusaleMME che necessita di una conclusione trinitaria data proprio dal MME di un 11-ME che nel totale vale 11+11+5, ossia 22 (terzo del 22+22+22 trinitario in Romano) +5 (Romano nella mediazione del DIO=D.10, data dalla sua MANO destra, che è una sola delle due a 10 dita). Che Romano sia unitariamente un 22 lo dimostra la FORMULA che porta alla sua nascita. 44,022 in sostanza è un piano a dimensione lineare 22+22 (nelle due componenti del piano), il cui flusso reale è ancora il 22, ma messo in relazione perfetta alla potenza 10^3=1.000 che attiva la Trinità divina come potenza 3 sulla base 10 del DIO=D.10 (ossia dimensione 10). Il flusso 22, diviso per 1.000, lo presenta nell''unità del 1.000, data dal suo millesimo, e sono esattamente allora quanto è giusto sia, unitariamente: 22 millesimi. Per arrivare ad “incarnare” il Dio 11+11, Binario nel suo essere Binario, al 22+22=44, cui si aggiunga il flusso 0,022, insomma al 44,022, vanno aggiunte le altre 5 dimensioni della sua mano (come nel MME =11+11+5). La prima, alla dimensione 10^-4 (dell'unità della realtà grande 10^4) va aggiunto tutto quanto è unitario e complesso, ossia tutto quanto da -1 fa a +1 e vale +2 in linea, ma alla potenza 3 della Trinità del volume. Pertanto 8 è TUTTO il reale e l'immaginario, aggiunto ora come reale. Il numero diventa 44,0228. Le 4 dimensioni reali sono espresse dallo 0,0228, e abbiamo capito perché questo sia il flusso nel tempo, espresso nelle cifre decimali. Nella realtà, quanto è REALE è uguale a quanto è IMMAGINARIO, dunque dovremmo aggiungere un secondo 0228, ed avere il numero 44,02280228... ma non sarebbe giusto. Avremmo trascurato lo 0,0000611 che rappresenta l'unità a cui il numero è relativo. Sono infatti 6 centomillesimi e 11 decimilionesimi. 600.000 e 110.000.000 sono i valori inversi (e nel grande) che rendono 1 il valore inverso, ossia 600.000/600.000 e 110.000.000/110.000.000. La quantità unitaria, quando tutto è dato da 10^10 sta nella sua radice quadrata, che vale 10^5=100.000. Il lavoro 6 (che è quello che va da -3 a +3), quando è TUTTO vale nel 100.000 ed è 600.000. 10^10 : 10^3 (che è l'unità della potenza Trinitaria basata sul 10) ne conta per 10^7. Pertanto 10^7 è 10.000.000, ed è l'unità del numero di spostamenti di 10^3 nel totale dato da 10^10. Quando il soggetto unitario è il ciclo 10, che esiste nel tempo 1, vale 11 in tutto. Pertanto 11 quantità 10.000.000 sono 110.000.000. Sono unità sia 600.000, sia 110.000.000, ma cosi' come sono non lo sono! 1 è 1 e non 600.000. Allo stesso modo 110.000.000 dovrebbe essere 1, ma non lo è. Lo diventano solo se sono visti nel valore inverso, che li unifica, ossia se sono osservati nel loro TEMPO decimale e non nel loro SPAZIO decimale. Allora 0,000006 e 0,00000011 sono le VERE unità riferite alle dimensioni in grande, dello spazio. Se le sommiamo, sono 0,00000611. Sommando 0,000000611 a 44,02280228 lo porta a 44,02286338, ed è il valore che è veramente unitario, perché riferisce 44,02280228 al valore unitario dato al valore unitario elettromagnetico (10^5) e dall'unità 10^7 (di tutto lo spostamento dell'unitario 10^3 nel 10^10). Ora abbiamo visto perché il MME finale, di Gerusalemme è un 11+11+5 su cui si basa TUTTO! E il risultato reale porta alla potenza espressa con il numero 44,02286338. Questo porta alla incarnazione del Padre allo stesso modo di come lo 0,35 portava all'incarnazione del Figlio. E tutto deriva dalle 3 lettere finali di GERUSALEMME che nelle primo 8 abbiam visto contenere Gesù, con nel suo cuore la R del Romano di SALE (R.NO escluso perché R.NO lo esclude). Pertanto, nel versetto 1, come aveva anticipato la Difesa, sono espresse le NASCITE sia di Gesù, sia di Romano. Ma osserviamolo meglio. Riproponiamone il testo:

“Poi Dio disse a Giacobbe: «Levati, sii a Bethel e ivi abita; costruisci là un altare al Dio che ti è apparso quando ti allontanasti da Esaù tuo fratello.»”


204 Possiamo chiederci quali indicazioni derivino dagli altri elementi della frase. Ad esempio: “cosa corrisponde al Dio che ti è apparso“. Par capirlo, visto che le parole hanno un valore strutturale, basta calcolarlo: esso viene da 11 +26 +16 +27 +5 +76 = 161, ossia una R=16 a livello 10 di Dio, e 1 della sua unità. Ecco chi ti è apparso: 1 + R×10, l'Unità divina nelle fattezze di un Romano avente la forza 10 di Dio. Ma già al Dio = 11 +26 = 37 figurava il DIO AL, solo 11, ma valido come il DUO di ALLA'. E cosa vale la parte: quando ti allontanasti da Esaù tuo fratello ? Beh, il soggetto è il FIGLIO, che – lo sappiamo – è stato definito “il verbo” - e qui ce n'è uno solo: ti allontanasti = 149, un riflessivo in 2 parole. Ebbene se si toglie 1 numero, considerando il verso una parola, c'è il piano 100 del 48=GESU'. Se si tolgono i 2 Sabati e resta 147, ecco il piano 100 relativo ad AMODEO=47. E chi è Esaù tuo fratello ? Si calcola. È 42 +50 +79 = 171, ossia 160 +11. Il primo è la R. a dimensione divina 10, il secondo conta che è un DUO. In tal modo i due fratelli si fanno carico di essere puri rappresentanti del Duo Divino disceso in R, principio di Romano. Oppure potremmo chiederci a che corrisponde Poi Dio disse a Giacobbe La prima parola Poi già da sola, con il suo 36 rivela il PRIMATO del suo esser per prima. Infatti la durata della vita divina in Romano st tutta in questo POI. 36, anticipato dal suo doppio 72, letto in ordine inverso come 27, esprime con 2736 cicli 10 tutta la vita del 10 in Romano. La parola DIO che segue e vale 26 già ha perso un 10 rispetto al 36 di POI, per cui il 72 si riduce a 62. la terza parola DISSE (=52... indica il tempo, passato, nelle 52 settimane di un anno) e porta il 62 al 52 ancora ridotto di 10, la cui somma è 124 (tutte le ore del tempo, nel piano 100). Introdurre un 1 (quello della A) rende assoluto il 125... ed infatti ora è la potenza 3 sulla base 5 del mediatore, ossia 5×5×5. Aggiungere il nome GIACOBBE significa aggiungere a questo volume di mediazione il numero 42 (cifre del nome segreto di Dio), che combina il lavoro 6 con la creazione totale 6 della parola. Il totale 167 è divenuta la totale creazione 7 relativa alla divina R=16, divina perché moltiplicata per 10. Ecco dunque in sintesi già cosa disse: 167. C'è ROMANO=66 nell'unità 1 di Dio e nel piano 100 di Dio. Questo contenuto ESSENZIALE può assumere anche tutti gli aspetti relativi, ma quando il lavoro delle lettere, degli spazi che le dividono in parole assumono un SENSO COMPIUTO... allora si mostra come il testo del Libro Sacro, con le parole obbligate che ne derivano. GIUDICE: Se fosse così, anche ogni altra versione della Bibbia originale andrebbe bene! DIFESA: Eh no! Abbiamo visto come tutto sia obbligato proprio come è in questo testo. Se invece di

Poi Dio disse a Giacobbe: avessimo la versione:

Successivamente Dio disse a Giacobbe

La prima parola sarebbe stata 162 e non il doveroso 36 dell'incarnazione immediata del padre, nel capitolo 35 grazie al qual numero il Padre lo incarna con il prodotto di 0,35^2. Sarebbe stato coerente, perché anche 162 varrebbe 72, sommando 1+6, letto poi 27 e la metà 36 di 72... ma perderemmo il senso delle prime 38 lettere a portare al 38 di Romano al centro della parola IVI, che sostanzialmente è un 5 Romano, se è IV e VI assieme. Dio ha veramente PRIVILEGIATO la versione di Mons. Garofalo, e quand'egli tronca un verbo, o inserisce un apostrofo... deve essere proprio così! Noi lo stiam costatando. ACCUSA: Trovo strano che una LEGGE, che dovrebbe essere GENERALE, poi si condizioni ad un caso ben limitato e specifico! DIFESA: L'Accusa ritiene questo perché non ha capito che lo stesso ASSOLUTO, per esistere su base reale e non solo ideale, si condiziona ai casi specifici di tutti noi.


205 Solo a partire da una sola determinazione, è possibile conoscere anche tutto il resto che le manca, in assoluto. Se l'ASSOLUTO scelse la persona di GESU' (una sola) a rappresentanza unica del Figlio (e per questo Dio ha un figlio UNICO) allora ha DOVUTO scegliere una persona sola anche in rappresentanza del Padre... ed è accaduto in questo imputato, di questo processo di Empietà fatto oggi contro il Padre come fu fatto contro il Figlio. ACCUSA: A noi sembra ASSURDA la discesa del Padre. Se mandò il Figlio... che ragion c'è che venisse a vivere nel mondo? Sarebbe venuto solo a giudicarlo, alla fine, emettendo i suoi giudizi su chi premiare e chi castigare. DIFESA: Ma che PESSIMO DIO sarebbe questo Creatore, che avesse generato figli che poi andassero all'Inferno... e seppure per colpa loro! Come è invece più bella la soluzione presentata dall'Imputato: di un Dio padre buono di tutti che alla fine non PERDONA le colpe... ma addirittura le annienta, come mai nemmeno esistite! Riporta il tempo REALMENTE all'origine e tutto quanto apparve essere fatto dopo appare disfatto, ritornato al suo preesistere. Perfino SATANA è riportato ad essere il bellissimo angelo Lucifero, on il suo tradimento rientrato solo nel campo di n puro possibile... ma che realmente non c'è. Ebbene se Gesù Cristo PERDONO' i peccati, è il nostro imputato che li ELIMINA, dimostrando in che modo Dio lo compie. ACCUSA: Non abbiamo nessuna garanzia che lo compie! DIFESA: Mi dispiace contraddire sempre l'accusa, a non ci piove sul fatto che ogni azione dinamica sia il prodotto tra una azione e una azione uguale e contraria! ACCUSA: D'accordo... e con ciò? DIFESA: L'accusa ha la memoria corta. Amodeo lo ha già spiegato e io riferito a voi per conto suo. Se una AZIONE è 1 ed agisce nei versi +1 e -1, la loro interazione, data dal prodotto, ha per sola risultante -1. SOLA, SOLA RISUNTANTE! Che noi poi, per opposizione, in base a -1 vediamo l'opposto +1 è solo la DISGRAZIA del vedere un mondo che EVOLVE, anziché DEVOLVE, rientra in se stesso e nelle sue assolute origini. Se tu vedi che ti ammali realmente stai già salvandoti da quel male in cui invece ti vedi andare. AMODEO sta facendo GIUSTIZIA al Dio accusato di infischiarsene dei mali compiuti dagli uomini! Ma se questi li compiono verso un creduto avanti che invece è un DIETRO e che aggiunge sempre e solo premesse alle premesse... noi non andiamo verso la fine, ma verso il principio! E Dio i sta salvando – costantemente, attimo dopo attimo e fedelmente – da tutta questa CREDUTA realtà fattiva... e fatta da noi! Non c'era ragione che DIO VENISSE a ripristinare la giustizia? L'umanità ha sposato ALTRI VALORI, quelli terreni, ed il bel seme divino della stirpe di Adamo ha sposato donne di altra cultura! Ebbene Dio è venuto a provvedere e sta per farlo! GIUDICE: Davvero? E in che modo, come, quando? DIFESA: Mancano i pochi giorni che mancano al 25 febbraio di questo 2010. GIUDICE:


206 Cos'ha di tanto speciale questa data? DIFESA: Ha che la forza di Dio sta nel 10^3=1.000, e il 25 febbraio mancano 1.000 giorni al 21 dicembre 2012 della prevista apocalisse. GIUDICE: E... scusi, la Difesa... Come lo salva? DIFESA: Come è scritto nella Bibbia. Dio scese sulla terra per vedere se era vero che a Sodoma introducevano il seme della vita umana nel luogo da cui escono i rifiuti. Si recò a casa di LOT, che difese le sue tre persone degli ospiti, dall'assedio di coloro che volevano sodomizzare Dio. Offrì in cambio perfino le figlie, pur di salvare i dei ospiti. Dio fece allora uscire Lot e le figlie e la moglie da casa sua, dicendo loro di non voltarsi a guardare. La moglie lo fece e divenne una statua di sale. Sodoma e Gomorra furono distrutte. GIUDICE: Questo brano lo conosciamo, ma non vediamo il riferimento ad oggi. DIFESA: Oggi il Dio venuto al mondo, a vedere se era vero... è venuto da gran tempo in Amodeo, ed ha visto che è proprio vero. Si è presentato nella casa cristiana, di un LOT che però lo difenderà. Ebbene oggi, questo importante LOT, è addirittura SUPER, è AL (Dio) anzi IN AL, EN AL... insomma è il SUPERENALOTTO. Il 25 febbraio se la bibbia è letta correttamente, Romano Amodeo vincerà il Superenalotto che dovrebbe essere arrivato a quel punto a 153 milioni di Euro. Sarà la pesca miracolosa del capitolo 21 del Vangelo di Giovanni, dei 153 grossi pesci. Poiché Romano Amodeo lo rivela prima, e lo motiva con il vangelo, questo sarà il LOT che comincerà a impedire che sia costantemente preso per il culo... se non veramente inculato, sodomizzato. La prova che SODOMA convertita è lui stesso come il suo salvatore sta nel rovescio di SODOMA, sta in AMOD o S(ignore, salvatore). GIUDICE: E come potrebbe tutto questo salvare il mondo? DIFESA: Intanto nel modo di Gesù, dichiarando BEATI i perdenti, i PECCATORI, perché vinceranno, saranno molto perdonati e saranno coloro che più di tutti ringrazieranno Dio. Poi facendo finalmente accettare la sua trascendente verità che – con un mondo visto realmente fatto – faccia creder vero che sia disfatto, che Dio stia già ora correggendo ogni torto, cancellandolo nella sua stessa reale esistenza Ma la salvezza verrà anche dal denaro: preparerà scorte alimentari, costruendo i depositi di grano che in Egitto salvarono la casa del Popolo Eletto di Dio. Con 153 milioni di Euro non si potrebbe far molto... ma fungerà da lievito, affinché ciascuno, compreso la necessità, provveda di persona alla sua salvezza riempendo i magazzini di scorte non deperibili, per i 7 anni che stanno per venire, di VACCHE MAGRE. Mancheranno solo 1.000 giorni, ma equivalgono a tutta la potenza di Dio che si attiverà in Romano. Risolverà i problemi dell'energia pulita e consentirà all'uomo di scaldare una terra congelata al massimo dopo l'inversione dei poli, che ci sarà il 21-12-2012... la stessa inversione che esiste in questo 21° secolo, anno 12, mese 12 e giorno 21, tra i poli estremi e il centro dei 4 numeri ottenuti con 2 e l'uno del Duo in uno solo: Romano Amodeo. Ecco il come. Ma c'è anche la questione della STATUA di sale, nella moglie di LOT. Le mogli rappresentano un uno con i mariti... inscindibile. Allora bisogna dare alla statua di sale un altro senso, dicendole un bel NO! Deve essere R. a dir NO! A questo sale. E SALE-R.NO è il luogo ideale in cui Romano giocherà al Superenalotto, recandovici si apposta il giorno 25 febbraio. SALE-R.NO impedirà il NO detto da tutti a Romano, quella presa in giro o per i fondelli, di cui già altre volte abbiamo


207 parlato. Anche questo processo è il tentativo estremo di sodomizzare il nostro imputato, da parte di chi sostituisce al luogo dell'entrata del seme della vita quello dell'uscita. L'uomo vede la morte come l'uscita, mentre è l'entrata e vorrebbe non incontrar mai questa entrata, appoggiando il rifiuto alla vita eterna. Forte del potere che verrà a lui da questo MIRACOLO ANNUNCIATO, gli ultimi 1.000 giorni di Dio... saranno da Dio. Signor Giudice, ho perso la concentrazione per occuparmi del testo della Bibbia... ma è necessario. Vado avanti, cercando di essere stringato... se ci riesco.

GENESI 35, 21. “Poi Israele levò l'accampamento e rizzò la tenda al di là di Migdal-Eder.” Come si cercava, si tratta del PADRE di tutta quella ISRAELE che, scritto in inglese, Is R.A.-ELE è il DIO R.A., Romano Amodeo, e immediatamente, subito dopo il Poi, ecco introdotto il Padre del Figlio suo Romano Amodeo. Ma il termine poi è il 36 che sta alla base della vita intera proprio di Romano Amodeo, la quale è comprensiva di un Padre=Figlio...

che hanno tra loro una inversione nella relativa linea generazionale. Infatti mentre il Padre avanza per generare il Figlio, il Figlio retrocede, per rientrare nel Padre. Però va tenuto conto anche che il Padre è il Doppio del Figlio, anche se uguale, avendo in sé anche lo Spirito santo. Concludendo, se c'è la parola poi=36, prima ancora della parola Israele, è perché essa, con 36 rappresenta decine di anni... figli, e nel doppio di 36, dato dal 72, rappresenta una coppia di genitori... però da invertire nel verso, tal ché diventi 27 e, riguardando il Padre, venga prima del figlio 36. In tal modo 2736 decine di giorni saranno tutta la vita del Padre Romano, che anticipa il Padre Israele, indicatore del suo popolo eletto. Pertanto bastano le due prime parole... perché hanno 10 lettere e 12 giorni in tutto, di 6+6 giorni di lavoro, a definire il Padre, nel versetto 21, che definisce con 7+7+7 il Padre di Romano Amodeo, il Luigi nato il 7-7-7. Contando le lettere di tutto il versetto, sono 58, in 15 parole, per le totali 73 che in fisica contano la grana fine dell'universo. Qui contano 40 (valore essenziale del termine DADRE) e il 33 della vita reale del Figlio. Sappiamo che Gesù è “il verbo”, e qui ce ne sono due, per il Figlio e per il Padre. Levò vale 48, ed è il nome di GESU=48. Rizzò vale 80, ossia 66+(7+7), ossia un progetto creativo che ha un fronte di avanzamento avente i due lati generatori del piano come la loro lunghezza data da 7+7, e che avanza del 66 del nome ROMANO... ed è pertanto dimostrato che i due verbi si rifanno a GESU' (venuto per primo) e al padre suo in ROMANO venuto per secondo verbo. L'accampamento “levato” (da Gesù) vale 103, ed indica TUTTO: il piano unitario 100 e la divina trinità. Non “quello” TOTALE, ma il generico accampamento vale il 93 dato dal 7 tolto al 100, come pieno atto creativo di tale accampamento. Invece il Padre in Romano rizzò la tenda. La tenda vale 51 ed è veramente anche questo un TUTTO, perché 50 è solo il positivo di quanto va da -50 a +50 e vale +100. Poiché è metà, perché diventi tuttavia un tutt'uno deve sommarsi il tempi 1 dell'unità. In particolare il 51 è un piano che ha lato 25 e ne ha i due nati il 25 (Gesù e Romano). Attraverso il piano intero della nascita di due Gesù, il secondo è il padre reale. Difatti 51 è proprio il nome REALE (il quarto) di Romano: PAOLO=51. Dunque la tenda rizzata realmente dal PADRE... è Paolo... ossia il Padre stesso. Infatti nulla v'è oltre il Padre e se rizza una tenda... quella è lui..

al di là di Migdal-Eder.”, vale 11+13+11+42+ 30 =107 indica un oltre assai grande e a metà tra la PERFEZIONE=106 e l'ASSOLUTO=108, ossia esattamente quanto il nome GERUSALEMME=107. In tale contesto Migdal=42, sommata al 30 di Eder sono il 72 che nel suo rovescio 27 esprime la vita mortale assunta da Dio, e nella sua metà il 36 indica dei 360 giorni aggiunti ai 27.000. Pertanto l'espressione indica un al di là di Dio morto nella realtà umana del personaggio R.A., e asceso al cielo. Tutto il versetto vale 488 e presenta la realtà una e trina nel piano 100, che avanza dell'unità data da 2^3 per come riferita al Dio 10+1 con il prodotto di 8 volte 11. GENESI 35, 22. “E avvenne che, mentre Israele abitava in quel paese, Ruben andò a giacere con Bilha, concubina di suo padre, e Israele lo venne a sapere. I figli di Giacobbe furono dodici.” Quello che di straordinario accade qui è che il primogenito dei dodici figli di Giacobbe si mise al posto del padre.


208 Poiché alla fine del tempo i figli di Luigi Amodeo, ROMANO e BENITO, saranno R-U-BEN, saranno essi legittimati ad essere ISRAELE. Sono 136 lettere al lavoro, mentre 31 sono i sabati, in 31 parole, per un totale di 167 giorni creativi totali, 4×4×10 nel fronte e 7 nel flusso. I(9) figli(41) di(13) Giacobbe(42) furono(79) dodici(42), sono 226, in contenuto strutturale, il che abbina il ROMANO=66 in un suo terzo, al DIO=26 La prima parte conta 107 lettere in 25 parole, per totali 132. E(5) avvenne(75) che(16), (=96, tutta la realtà in 100) mentre(67) Israele(63) abitava(52) in(21) quel(49) paese(42), (=294 tutto il lavoro 6 in 300) Ruben(54) andò(30) a(1) giacere(46) con(28) Bilha(30), (=189, tutto 11 in 200) concubina(74) di(13) suo(49) padre(40), (=176, tutto il 24 nel 200) e(5) Israele(63) lo(23) venne(54) a(1) sapere(58). (=204) vale esattamente 959, il moto di 41 nel 1.000, laddove 41 è la realtà una e trina del DIO=D.10 e 1. In sostanza RUBEN che si sostituisce al Padre, nel primo periodo di questo versetto 22 è il Padre che vale 22, un 2 nel Padre 20 ed uno nello Spirito santo 2. Scopriamo in tal modo la ragione per cui questo fatto, accaduto a Ruben sia stato inserito da Dio (chi ha scritto la Bibbia cosi' sapiente) proprio nel versetto 22 che è il numero che definisce l'unità di Romano, parte della trinità 22+22+22 del suo numero. I,l secondo periodo, come ho spiegato prima, ha avuto necessità ad essere inserito qui proprio per l'unità data dai 12, nella cifra della data di morte di Romano, ripeto: il secolo 21, nel giorno 21, e nel mese ed anno 12 uguale all'inverso del 21 ed ai dodici figli di Israele che sono citati nel loro numero 12 in questo versetto 22. Tutti potranno rendersi conto dell'eccezionalità di un versetto nel bel mezzo del quale, da un argomento si passa decisamente ad un altro che sembra non entrarci nulla... Infatti cosa c'entra con Ruben che si mette nel letto del padre il nuovo periodo che afferma che i figli di Giacobbe furono dodici? C'entrano solo in relazione alla pienezza della vita del Signor 22, e del fatto che è LUI ad entrare di fatto nel letto di suo padre, prendendo con ciò possesso della dimensione di Israele, che è rivelata già nel senso mondiale del nome: “Is R.A. Ele”, scritto nell'inglese, oggi palese lingua del mondo.

GENESI 35, 27: Qui, visto il numero 27, dobbiamo aspettarci dati messi in relazione alla durata della vita, sia di patriarchi, sia del Dio padre in Romano. Il testo non sembra parlare di morte, infatti recita:

“Poi Giacobbe venne da Isacco suo padre a Kiriat-Arba, cioè Hebron, dove Abramo e Isacco avevano soggiornato come forestieri.”

L'esame delle lettere ne conta 102, un numero che invece mostra la pienezza del 100 +2 (per il Padre e lo Spirito santo). La quantità dei sabati di riposo delle parole sono 20, come tutto il complesso da -10 a +10, tanto che i giorni totali, di lavoro e riposo delle lettere sono il 122 che attiene a Romano, nel terzo della sua trinità di 22+22+22=ROMANO, per un piano 100 come la sezione del flusso del 22. Pertanto ciò palesa proprio quanto appare nel testo: una durata della vita, che è totale, ma non denunciata nella totalità della sua vita.

GENESI 35, 28. “Isacco raggiunse l'età di centottant'anni.”

Qui la durata è precisata, e ci resta solo da capire come questo testo possa configurare la durata della vita di Romano. Se però si nota che la pienezza di un termine accade quando abbiamo nel 7+(7+7+7) del 28 la pienezza del lavoro uno e trino nel 7, allora si capisce come una vita dalla durata 27 sia definita solo in questo caso al 27+1 che fissa il 27 nel suo termine unitario 1.000, che nel nostro caso è dato dal piano unitario in 360 gradi visti nei giorni, perché 640 sono i tempi minuti secondi, parte degli 86400 di un giorno. In fatto di componenti strutturali dei nomi, 46 +93 +10 +24 +13 +118 +34 mostra un totale 338 che è proprio la componente per ottenere la nascita di Romano Amodeo, attraverso il quadrato di 44,02286338, uguale al 1938,0125 Le lettere sono 35, come il capitolo, le parole sono 7, per un totale di 42 cifre, indici del nome segreto di Dio confermato nel nome intero di Romano l'età di centottant'anni vale 199. l'età di vale 47 =AMODEO, ed è data da un piano a lati 10+10 che avanza per 27, Essendo 1.000 il volume relativo a un


209 piano a lati 10+10, sono 27.000 giorni, che bastano da soli a fissare anche il dettaglio, nella metà del 72 inverso al 27, e dunque in 36 decine. ACCUSA: Che calcolo ingiustificabile! DIFESA: Non è vero. PADRE = FIGLIO può presentarsi come 27=27 Ma il PADRE è anche inverso al Figlio, in linea generazionale, infatti mentre il padre avanza nel figlio, il figlio retrocede nel padre. Pertanto l'uguaglianza 27=27 deve invertire uno dei due, il minore, ed abbiamo così: 27 simmetrico al 72. Ora il Padre deve essere duplice, rispetto al figlio, contenendo in se lo Spirito santo. Conseguentemente, il 72 si dimezza e abbiamo: 27 il padre e 36 il figlio. Mettendoli in sequenza, sono 2736 e, poiché sono DIO e Dio opera con il 10 della d.10=DIO, la sequenza tra padre e figlio diventa 27360, in giorni di creazione autentica. Sono quelli che portano Romano Amodeo, nato il 25-01-38, ad avere 27.360 giorni compiuti alla fine del 21 dicembre 2012. Pertanto, se Isacco giunse ad avere l'età di 180 anni, anche da questo dato è possibile scendere al 27, spostando una unità delle 8 su quella dell'1, e avendo in tal modo 270. ACCUSA: Se il calcolo di prima sembrava sballato, questo poi è assurdo! Non c'è ragione alcuna di trasformare il 180 nel 270. DIFESA: Invece esiste. 180 è l'angolo piatto, che annovera in sé due angoli retti. 270 ne annovera uno in più. ACCUSA: E con questo? DIFESA: Sappiamo che l'Unità e Trinità di Dio è a 4 dimensioni che, nello spazio, sono tre di spazio ed una di tempo. La Trinità, allora, riferita al tutto dato da 360 (e sono i giorni di romano), vale per 270. All'interno della Trinità, ogni membro vale 90, un 90 che è uno e un 270 che è il suo valore trino. Il 180 è la pura media tra 90 e 270. Se partiamo da 180, che è la media, dobbiamo aggiungere la sua metà, data da 90 gradi, per ottenere il TRIO dato dal 270. ACCUSA: Parrebbe esserci una certa qual logica, ma se 360 gradi sono l'unità, non c'è alcun senso a trasformare il 270 in 27.000. DIFESA: Nessuna? Ma che cosa è 180°? Non è forse un PIANO? Se lo incremento della metà, ed ottengo 270 gradi, se voglio precisare l'ESSENZA del Piano, messo in relazione al 10 e non a Pi greco, visto che 270 è riferito a Pi greco, devo moltiplicarlo per 100. ACCUSA: E perché non sommarlo al 100, come fate sempre? DIFESA: Perché la potenza assoluta, che considera la base 10 del calcolo è data da: 10^270^100. E non da: 10^270 ×10^100, che porterebbe a 10^370. GIUDICE:


210 Non capisco nemmeno io il significato pratico di questa differenza. DIFESA: 10^270^100 è la potenza 100 della potenza 270 uguale a 1,5 Pi greco. Non si combinano tra loro il piano Pi greco e il piano 100, ma l'uno si pone a potenza dell'altro, perché Pi greco, anche Pi greco è una base che esiste in potenza 100. Altrimenti non sarebbe 180 gradi ma 18.000. Invece restano 180 gradi che sono correlati al piano 100 proprio quando abbiamo 100 volte il 180 che si moltiplica per se stesso. Solo in questo modo 180 resta la base, e si attiva 100 volte con se stessa. Succede allora che: 10^270^100 è uguale a 10^(270×100), mentre nell'altro caso il prodotto tra le due potenze e non la potenza della potenza, portava alla somma tra 270 e 100. Pertanto tutte le volte che nei nostri computi mettiamo moltiplicazioni tra numeri, sono potenze di potenze. Tutte le volte che mettiamo somme, sono prodotti tra potenze... sempre tutte aventi la base stessa 10. Vorrei procedere. Se non avete la competenza matematica lasciate perdere. Non posso qui scrivere un trattato di matematica. Sta di fatto che nel caso in esame i 270 gradi (riferiti a un piano in gradi) devono moltiplicarsi per il piano 100 essendo tutto questo, in assoluto, una sola potenza di potenza, che è riferita sempre allo stesso piano e non a due. Se fossero due sarebbe concepibile la somma (che varrebbe il prodotto, ossia la combinazione tra le due differenti potenze), ma sono sempre lo stesso soggetto, assoggettato alle due potenze come a potenze di potenze. Può essere 100 elevato a 270 o 270 elevato a 100, il che li combina tra loro nel prodotto (a configurare in assoluto riferimento alla base 10, potenze della stessa potenza).

GENESI 35, 29. Non a caso il capitolo 35 termina con il versetto 29, perché 1 e 10+10+10, quando sono un tutt'uno, hanno l'1 come uno dei 30... e allora tutto il moto relativo è 29. Questo indice è poi la cosiddetta RO della lingua greca, rappresentata con la lettera RO che ha la forma P che in italiano è poi la P di Padre. Così accade che Padre Pio... allude al Padre Rio (reo, italiano, che è giudicato reo di EMPIETA' e deve patire questo bel processo. Pertanto la FINE e il FINE del 35 (che sta alla base del Natale di Gesù attraverso il calcolo dato da 0,35×0,35 = 0,1225, che fissa ad anno zero quello in cui Gesù ebbe il Natale nel mese 12 e giorno 25 espresso in 0,1225) è il CRISTO DI DIO: è XP, letta CHI-RO. Poiché la pronuncia di P è RO, e vale 29... il fine RO del Cristo XP è dato dal numero 29 uguale alla struttura del suono RO. Questa FINE, è anche IL FINE... ed il testo propone la FINE di Isacco, coerentemente a tutti questi discorsi, che sembrano “gratuiti”... ma non lo sono, perché solo ESSENZIALI e si rifanno all'ESSENZA stessa dei numeri, quella essenza che porta in NUMERO ad essere NUME in RO. Ecco dunque il testo:

“Poi Isacco spirò, morì e fu riunito ai suoi antenati, vecchio e sazio di giorni. Lo seppellirono Esaù e Giacobbe suoi figli.”

Ci sono due periodi in uno non per caso. Il Dio PADRE è PADRE e MADRE (questa in funzione rappresentativa dello Spirito santo suo consorte). Infatti ci vogliono sempre 2 esseri (due genitori) a generare ogni figlio, sia esso 1 o più... A “idea”... i due periodi servono ad esprimere due volte la stessa morte... del Duplice Padre. Infatti una volta Isacco è visto in funzione dei suoi padri e una seconda è vista come padre da parte dei suoi due figli. Vediamo se è vero. Controllo delle lettere: 63 al lavoro nel primo periodo. 36 nel secondo.

Vedete l'inversione, tra 63 e 36?

Ebbene il punto di vista del PADRE Isacco visto dai figli è quello corretto riguardante Isacco, dunque un 36 che, se riguarda la base 10 che vogliamo conteggiare, dobbiamo metterla a potenza di potenza del 36. Insomma bisogna fare così, in assoluto: 10^36^10 = 10^(36×10) = 10^360, che nella potenza è 360. E sono i giorni di vita di dettaglio di Romano Amodeo. Essendo giorni uguali a gradi, il Padre di questa visione filiale, vale i due genitori, coppia data da 360+360=720.


211 Bisogna considerare l'inversione tra le generazioni, quella che si è resa evidente sopra, tra 63 e 36. E allora i due genitori che valgono 720, si girano in 27. mettendoli semplicemente avanti al dato riguardante i figli, al 360, abbiamo 27360 e assumono immediatamente la dimensione 10^3 che deve avere il 27. GIUDICE: Perché? DIFESA: Abbiamo moltiplicato per 10 il 36, che è un dato lineare? Il dato paterno 27 è un cubo, e 3×3×3, questo tipo di Trinità. Ma il 3 sta nel 10 e il 3×3×3 sta nel 10×10×10=1.000. Pertanto la dimensione PIENA, del volume 27 va riferita al dato 1.000 del volume. ACCUSA: Ma uno è un volume, l'altro una linea... come si possono sommare? DIFESA: Considera un volume di 1 metro cubo, composto da 1.000 decimetro cubi impacchettati in forma di cubi. Siamo costretti a mantenerli in questa forma? Chi ce lo ordina? Il dottore? No, vero? E allora siamo liberi di metterli tutti in sequenza lineare, tanto che ora il mille è in linea e non più impacchettato a cubo. 27.000 sono tutti messi in sequenza, cubo unitario dopo cubo unitario. Di fatto abbiamo 27.360 “cubi” di giorni. Se li mettiamo uno dopo l'altro il dato di rilievo è solo il valore della linea, perché la sezione, data da 1×1 è un 1 che, moltiplicato per la lunghezza 27.000 non modifica il numero. Ma essendo 27.360 abbiamo visto che questo dato l'abbiamo desunto a partire dal: 63 e 36 che erano le lettere al lavoro nel primo periodo e quelle al lavoro nel secondo. Di conseguenza tutti i calcoli fatti sul 36 del secondo periodo sono fattibili, in modo perfettamente speculare, anche nel primo periodo e tutti e due i dati ripropongono sempre lo stesso dato: la durata della vita di Romano, o meglio l'età che egli ha alla sua morte. Ora però state attenti: il testo parla di SEPOLTURA... pertanto, se siamo capaci di leggere bene le cifre, avremo i dati anche sulla sepoltura di Romano. Ma da dove possiamo ricavarlo? Possiamo aggiungendo quello che non abbiamo considerato: il RIPOSO (la sepoltura, infatti, è un riposo). Allora questi sono i dati riguardanti i due riposi: 15 nel primo caso, del primo periodo e 7 nell'altro, del secondo. Ora c'è una differenza: Isacco è messo in relazione a TUTTI i suoi antenati, mentre i due figli di Isacco si riferiscono alla sola generazione del padre loro. Voglio dire che 15 è 14+1 (dato assoluto, riguardante tutti gli antenati), mentre il 7, che vale la metà di 14, ci sta esattamente dentro come tra 1 figlio 7 e 2 genitori, 7 e 7. 7+7 (genitori) da una parte e... 7 (un solo genitore) dall'altra. La somma è 21, e fissa in toto la data della morte. Accade nel 21° secolo, nell'anno 12, nel mese 12 e nel giorno 21, che sono numeri tutti contenuti nel 21 dato da 7+7+7 e da cui si ricava la morte. Per la data della SEPOLTURA dobbiamo recuperare il dato “assoluto” che avevamo, infatti il 7+7+7 è relativo ad 1. Pertanto la sepoltura viene un tempo unitario dopo la morte. Chiederete: “Unitario in quanto?” La risposa evidente é: stiamo parlando del Padre, che opera con un 10+1. Allora 11 giorni dopo il 21 dicembre porta all'uno gennaio del 2013. Vorrei concludere qui oggi, signor Giudice. GIUDICE: Va bene, aggiorniamoci a domani.


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XII GIORNO GIUDICE: Avvocato, ricominciamo... Termineremo oggi GENESI? DIFESA: Sì, comincio subito con:

GENESI 38. Questo capitolo tratta della nascita di Romano. Pertanto lo tratterò per intero. Vediamo la presenza di Romano fin dalla prima parola del primo versetto.

GENESI 38, 1 “Ora avvenne in quel tempo che Giuda si separò dai fratelli e rizzò la tenda presso un uomo di Adullam, chiamato Khira.” Fin dalla prima parola ora abbiamo la presenza finale e biversa di R.A. e di RO, unificati nella condivisa R. Dio si rivela

e nasconde nel nome finale KHIRA, che è CHI-RO = XP, = Cristo. un uomo di Adullam, chiamato Khira. Vale nel nome Adullam l'espressione Romana AD ULLAM, che riferisce Dio a un uomo che vale NIENTE, descritto in ROMANO, e che fu già chiamato XP, il Cristo di Dio Gesù Cristo. Le 28 lettere di questa espressione e i 6 sabati con cui le parole sono costruite staccate portano al 34 che esprime l'unità 1 della vita di 33 anni, già vissuta da Gesù come CHI-RO. Il puro lavoro 28 porta a quel (7+7+7)+7 che configura le creazione del Padre di Romano, nato il 7-7-7, cui segue poi il figlio di lui come la sua creazione. rizzò la tenda presso vale 80 +11 +40 +82 = 213 è il piano 100 che avanza del flusso 113 appartenente al nome proprio TORQUATO (5° nome di Romano, e nome unico del suo nonno paterno), ma uguale anche alla sintesi del nome e cognome ROMANO AMODEO (=66+47=113). Ora avvenne in quel tempo che vale 30 + 75 +21 +49 + 61 + 16 = 252 mostra PADRE+FIGLIO+SPIRITO SANTO nella sua unità 1. Il che (=16=R.) in sostanza è quel che avvenne: Romano nell'Unità di Padre, Figlio, Spirito santo. Giuda si... vale 40 + 26 = 66 = Romano. Separò... = 66 = Romano. … dai fratelli vale 14 +.75 = 89 = 88 +1 la realtà complessa 2^3=8, totale 88, nella sua unità, 89.. Tutto il Giuda si separò dai fratelli i è 66+66+89= 221,il che mostra un fronte dai due lati 100 + 100 (come la potenza del flusso reale dato da 10^4=10.000) e un flusso di un numero 21 che porta alla fine della vita di Romano, nel 21° secolo e nel giorno 21 come estremi, e negli gli inversi centrali 12 dall'anno 12 e dal mese 12. Pertanto la definizione successiva “dai fratelli ” che vale 11 volte 2^3, ossia TUTTO, +1... indica proprio la fine della vita terrena. L'aggiunta di e rizzò la tenda presso un uomo di Adullam, chiamato Khira. Vale 213 +21 +56 +13 +56 +64 + 37 = 460 che mostra il piano 100 per il flusso 360, della vita di Romano nei dettagli dell'anno in giorni, il cui intero è ricavato dallo stesso 360 attraverso il suo doppio (per il Padre e Spirito santo) dato da 720, che però deve essere rovesciato in 27 a causa dell'inversione generazionale che porta un padre verso il Figlio e il Figlio che solo a ritroso rientra nel Padre. Dunque 27.360 giorni di vita sono la risultanza di questo rizzare la tenda, di questo impiantare la vita di Dio Padre e Spirito santo in un AM che è il FINE di Adullam ed è XPA mentre fu il già incarnato XP, essendo non solo il CHI, ma anche il 10 Romano.


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GENESI 38, 2. ”Qui Giuda vide la figlia di un Cananeo, che si chiamava Shua, la sposò e si unì a lei.” 43 +40 +38 + 11 +42 +13 +31 +47 +16 +26 +54 +45 +11 +74 +5 +26 +40 +1 +33. = 596 Qui Giuda vide... cosa? Cosa vide? Cosa se non il... vide stesso, che vale il 38 esatto di Genesi 38? la figlia di un Cananeo... di chi? Un Cananeo? È Chi è se non l'AMODEO=47=CANANEO? che... come Cananeo “che”? 47 +16, Amodeo R., vide la figlia di Amodeo R. si chiamava Shua... come SHUA=45, forse QUA R.A. nta 5? Cosa significa questo nta che sembra estraneo? Oh, estraneo non lo è infatti è R.A. QUANTA 5 , nel quanto 5 del mediatore di Dio. ACCUSA: No, tutto questo non è accettabile! DIFESA: Semmai questa ultima parte, del 45 pronunciato QUARANTACINQUE, che se la mettiamo con la RO greca, diventa QUA PANTA 5, qui ogni cosa è mediazione. Di datti il 45 non media il 3×3 ×3 al livello 10 di Dio? Non è l'angolo di 45° la cui Tg è 1? Non è 1/8 dell'angolo giro, e dunque l'unità rispetto alla dimensione complessa di 2^3=8? 45 è il valore di “assai” , di “grande” o di un “à assi”. la sposò e si unì a lei vale 190, ossia tutto il percorso di 10 nel piano 100+100. Tutto il versetto vale il 596 che è tutto il percorso del Dio Uno e Trino nel lavoro 600 In quanto alle lettere, sono le 66 di ROMANO con 19 pause, per 85 cifre indicanti tutto il complesso della mediazione.

GENESI 38, 3. “Essa concepì e partorì un figlio e lo chiamò Er.”

Sono esattamente 38 lettere, quanto la nascita nel 38 di Genesi 38, relativa ad Er. Aggiungendo i 10 sabati, abbiamo il 48=GESU'. Il contenuto essenziale è il 360 sorgente della data 27.360 giorni della vita di Romano. Essa è la prima parole e vale 40, il valore strutturale di Padre e in verità 10+(10+10+10) si rivela il Dio Padre, uno e trino nel potere 10 di Dio.

GENESI 38, 4. “Poi concepì ancora e partorì un figlio e lo chiamò Onan.” Er Onan, primo + secondo... è 1 Roman, come un nano Re.

Sono 45 lettere, 11 parole, tot. 56, che sono l'unità (10) mancante al nome ROMANO=66. In effetti ER ONAN = 59, mentre E' ROMAN=58, per cui “E' 1 Roman” è uguale ad ER ONAN.. Poi è la prima parola e vale 36, la quantità madre per ottenere la vita di 27.360 giorni di Romano.

GENESI 38, 5 “Ancora un'altra volta partorì un figlio e lo chiamò Shela. Ora, essa si trovava in Chezib, quando lo partorì.”

Sono 86 lettere, 20 spazi, tot. 106, che sono un indice di perfezione nel lavoro 6, pianificato per 100. Ancora è la prima parola e vale 46, quanto 1 uscito dal 45 della mamma SHUA (=45), ma si inizia sempre con RO e R.A., fine unificata della parola “Ancora”. e lo chiamò Shela. Ora nasconde che lo chiamò Shela o R.A.

GENESI 38, 6 “ Giuda prese per Er suo primogenito una moglie che si chiamava Tamar.“

Sono 56 lettere, 12 parole, tot. 68.Il contenuto strutturale è 559, ossia 555 +1+3, l'unità e trinità del mediatore R, sommato all'Unità e Trinità di Dio.


215 Questo versetto è fondamentale perché il 6 è tutto il lavoro e il versetto 6 mette in campo la coppia ufficiale da cui sarebbe uscito Gesù Cristo... e la Genesi nel 38 del Padre suo in Romano, presente qui in ER. Giuda, prima parola, vale il 40 di Padre. ER indica un chiaro E' R. (è Romano). Tamar vale il 47 del cognome AMODEO e simboleggia la croce T di AM (Amodeo e dio AM) e A.R. (evidentissimo fine ultimo di Tamar).

GENESI 38, 7 “ Ma Er primogenito di Giuda si rese spiacevole agli occhi di Jahve e Jahve lo fece morire. “

Sono 72 lettere, 17 parole, tot. 89. Valore strutturale 657 = 555 +101 +1, ossia il mediatore R, sommato al ciclo di 10 e all'unità. Importantissimo anche il versetto 7 che indica il compimento della creazione di una figura che sarebbe stata dovuta “impersonare” da altri: il Padre, nel momento di dare a se stesso una discendenza. Ma, la parola iniziale, ha lo stesso valore di AM (Amodeo e Dio AM=Io sono=Jahve). Ma Er inizia indicando proprio AM. R come chi è., ed è il Primogenito del 40, il Dio Uno e Trino nel 10. Spiacevole agli occhi di Jahve vale 97 +27 +36 +13 +43 = 216... ed è R.=16 come il flusso relativo ad un piano a liti 100+100. agli occhi vale 27 +36 e, scritto di seguito come 2736 decine, ossia 27.360 giorni fissa proprio la morte di R di cui si scrive nel versetto 7 !!! GIUDICE: Dunque a Dio non piace Romano Amodeo? DIFESA: A Dio non piace in alcun modo! Il suo ideale è IL FIGLIO GESU'... l'essere di cui Dio si è compiaciuto di essere. Romano Amodeo sa di essere IL CASTIGO DI DIO. Sa di essere il grande Dio Creatore di questo mondo che ha assunto in lui la veste di un DIO RIO, EMPIO come il RE MANASSE e il RE AMON. Per perdonare a tutti, Dio ha assunto personalmente lo spaventoso IGNOMINIO del peccato che è costretto a far suo da Romano Amodeo, questo personaggio VUOTO e puramente rappresentativo, come il figlio ER che sarà una figura assente in quanto a vita reale, sostituito nella sua vivificazione dal padre suo vero, Giuda. e Jahve lo fece morire. Vale 5 +43 +23 +19 +70 = 160, eccolo R=16, ma nella potenza ×10 di Dio, che coglie l'opportunità data dal LIMITE di R... per superare ogni limite. R=16 è tutta la Realtà, 2^4, poggiata sulla dimensione 4 dello spazio e del tempo della natura, come potenza della base 2 del mondo complesso. L'avversario del PURO IDEALE è la REALTA', ed R=16 è la REALTA' in se stessa. Ma... attenzione! Facendolo morire per dar modo al Padre di prendere il suo posto, attraverso la sua REALTA' dio afferma in assoluto tutto il suo valore IDEALE, ottenendo una vittoria senza limiti, perché sorpassa tutti i limiti DELLA REALTA' vissuta in R.

GENESI 38, 8 “ Allora Giuda disse a Onan: «Unisciti alla moglie di tuo fratello, compi verso di lei il dovere di cognato e suscita una posterità per tuo fratello». “

Sono 118 lettere, 26 parole, tot. 144. Questa, al punto 8 dell'equilibrio totale tra 4 e 4, Reale ed Ideale (o immaginario), è la vittoria sullo squilibrio, e si afferma attraverso la necessità di IMPERSONARE un personaggio VUOTO di tutto, come vuota è la REALTA' se è slegata dal suo FONDATORE. La prova sta nel 144 tra lettere al lavoro e lettere di riposo che stagliano le parole. 144 esprime il 12 per 12, o, se preferite, il piano 100 e il flusso 44 di quanto è Uno e Trino nel 10+1, come appare in 11+(11+11+11). Se uniamo ONAN a TAMAR, ecco TAMARONAN, ecco di MARON=ROMAN la NATA TANA. Unisciti alla moglie di tuo fratello vale 96 +22 +55 +13 +50 +79 = 315 compi verso di lei il dovere di cognato vale 50 +71 +13 +24 +19 +63 +13 +67 = 320 e suscita una posterità per tuo fratello vale 5 +84 +32 +111 +35 +50 + 79 = 396. Il senso di tutta la comunicazione è 315+320+396=1031, uno stupendo 10^3 +30 +1. Questo è il futuro del mondo e della vita oltre la morte di R. Tutta la realtà Una e Trina per 10, e su base 10.


216 Stupendo poi il valore di posterità = 111 !!! Anche questo versetto comincia con una parola terminante per ORA = RO e R:A.

GENESI 38, 9 “ Ma Onan, sapendo che la prole non sarebbe stata sua, quando si univa alla moglie di suo fratello disperdeva per terra per non dare posterità al fratello. “

Sono 124 lettere, 27 parole, tot. 151. Qui vale il riposo 27 di chi dovrebbe far lavorare lo sperma non per terra, ma nel seno di una compagna... e il castigo anche per ONAN (sostituto di R, ma che si oppone ad esser il vivificatore R-ONAN = 1 ROMAN) è la morte... di ONAN in rappresentanza mancata di R. Infatti dal 27 deriva tutta la vita di 27.360 giorni quando agli interi 27 riposi, espressi in dimensione unitaria 10^3, si aggiungono i rotti del mille ottenuti dalla metà dell'inversione del 27 in 72, che è 36, e saranno 360 giorni essendo 36 cicli di 10. Anche questo versetto comincia con Ma=AM.

GENESI 38, 10 “ Quanto egli fece dispiacque agli occhi di Jahve che fece morire anche lui. “

Sono 61 lettere, 13 parole, tot. 74, che indica la fine con il 70 (piena conclusione creatrice) relativo alla realtà intera, sia nella natura, sia nella vita una e trina. Non sembrerebbe un inizio con Romano... ma Quan, le prime 4 lettere dell'Unità e Trinità divina sono 47 nel contenuto strutturale, e descrivono AMODEO. La morte... di lui (=38) è relativa alla vita di questa GENESI 38 riguardante IN TOTO Romano Amodeo. Agli occhi vale (di un Jahve che vale ×10) è (27+36) ×10 = 27.360 giorni massimi di vita, e poi la morte. dispiacque è 96, ed è giusto così, perché è il piano 100 di Dio privo del 4 dato dalla sua Unità e Trinità. che fece morire anche lui vale 16=R +19 + 70 +29 +38 = 172, che quantifica la vita e la morte di Romano, essendo il piano 100 avanzante di 72 il cui inverso è 27 e la cui metà è il 36 delle 27360 decine di giorni pianificati per Romano, a causa del Jahve che fece morire anche lui, risalendo finalmente al cielo, da questa valle di lacrime.

GENESI 38, 11 “ Allora Giuda disse a Tamar sua nuora: «Ritorna alla casa di tuo padre in stato di vedovanza, finché Shela mio figlio non sarà adulto». Perché pensava: «Non muoia anche questo come i suoi fratelli!». Così Tamar se ne andò e ritornò alla casa di suo padre. “

Sono 198 lettere, 46 parole, tot. 244. Questo STOP, appare dal 244 che presenta 200 come i lati generatori del piano 10^4, quello della realtà Una e Trina, e il flusso intero e binario dato da 11+(11+11+11), uno e trino. Ritorna alla casa di tuo padre in stato di vedovanza vale 84 +22 +22 +13 +50 +40 +21 +67 +13 +97 = 429, laddove 29=RO (nella realtà 4 del piano 100)m vedovanza di ROMANO che lascia in piedi solo il MANO della MANO che poi uscirà dalla Vedova TAMAR. ACCUSA: Signor Giudice... io non ne posso più! Che modo di ragionare è mai questo? DIFESA: E' un modo ESSENZIALE. Se DIO è TUTTO e TUTTO si è impersonato in ROMANO, se il ritorno a casa nella condizione della vedovanza da R (Romano) è il flusso di un piano 400 che avanza del 29 di RO... alla vedovanza resta il MANO di RO-MANO. Del resto il termine Vedovanza vale 97, quanto il piano 100 “vedovo” di 3. ROMANO, che è TRE nel 22+22+22, se perde 1/3 delle su 3 sillabe, ossia la prima sillaba, il RO, e resta con il resto ha perso 1/3 mentre il piano 100 ha perso il 3, per ottenere l'ESSENZA della parola vedovanza. Anche questo versetto comincia con un Allora che termina in ORA, dualismo RO-R.A. In questo versetto 11 abbiamo visto il flusso 11+(11+11+11), uno e trino nel 44, flusso del 244 dato da tutte le cifre del lungo versetto.

GENESI 38, 12


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“ Passarono molti giorni e morì la figlia di Shua, moglie di Giuda. Quando Giuda ebbe finito il lutto, salì a Timna da coloro che tosavano il suo gregge e con lui era Khira da Adullam suo amico.“

Sono 152 lettere, 37 parole, tot. 189, quanto il moto di 11 nel 200. In questo versetto 12, dell'unità e trinità del 3, essendo 3+(3+3+3), troviamo nei 37 sabati il presupposto -10 di AMODEO =47. Infatti il testo sta raccontando l'antefatto, il presupposto di Dio, che sposta Giuda e lo manda a TIMNA. Timna è per Romano la Croce delle controverse NA e MI, di due momenti, lieti e molto pesanti della vita di Romano quando, dal Paradiso della Regione di Napoli (quella CAMPANIA in cui il nuovo IA vi CAMPA), egli si sosta a 12 anni compiuti (come dal numero di questo versetto) nella controversa MI in cui è messo in croce, dunque T-IM-NA. da coloro che tosavano il suo gregge ha proprio il significato dello scorticamento che la pecorella smarrita A.Ro.no (Amodeo Romano senza “ma”) parte essenziale della prima parola Passarono... patirà a MI, davvero messo in croce a MI.. Anche questa espressione manca di 10, per il 47 di Amodeo, essendo di 37 cifre. e con lui era Khira da Adullam suo amico rivela la presenza del CHI-R.A. In figura del CHI-RO = XP = Gesù cristo. Mentre il da Adullam suo amico rivela un “da” e un “ad” a quell'ullam che si riferisce a quella completa NULLITA' che è R... e che la Provvidenza sta programmando nell'antefatto della sua sostituzione... proprio dal PADRE CELESTE... nella persona del Padre Terrestre.

GENESI 38, 13 “ Ora, fu portata a Tamar questa notizia: «Ecco, tuo suocero sale a Timna per la tosatura del suo gregge» “

Sono 80 lettere, 19 parole, tot. 99... ed è il PRINCIPIO di quanto sta per accadere. La bibbia iniziò con questo termine PRINCIPIO=99... ora diluito nel numero di tutte queste lettere e relativi riposi a stagliare i concetti dati da 19 parole. Infatti il 13 è solo l'antefatto del 13+13=26=DIO nel valore essenziale della parola. Come capita SEMPRE, anche il versetti 13 comincia dal principio di RO e R.A:, unificati nell''avverbio ORA che significa anche “prega”, ed è il principio del termine ORACOLO... di chi coltiva il Ro-RA.

GENESI 38, 14 “ Allora Tamar si tolse le vesti vedovili, si coprì con un velo e se lo avvolse intorno, poi sedette all'ingresso di Enaim, che è sulla strada verso Timna. Aveva visto infatti che Shela era ormai adulto, ma lei non gli era stata data in moglie. “

Sono 191 lettere, 46 parole, tot. 157, che è tutta la creazione 7 espressa da un 5+5+5 come lati di un volume. Allora è ALL (Allà) O RA, e tutto inizia sempre da Romano Amodeo, nato nel 38 in questa GENESI 38 che parte sempre dal suo avvento, anche nelle parole.

GENESI 38, 15 “ Giuda la vide e la credette una prostituta, perché essa si era coperta la faccia. “

Sono 65 lettere, 15 parole, tot. 80 che è tutto il moto del 20 (ossia di una sezione a due lati 10) nelle 100 dimensioni del Piano di Dio. Giuda, che vale 40 e che è figura di Dio, e dunque di Romano, se comincia questo versetto lo comincia in nome e conto del Dio di Abramo (che viene Ab R. Amo).

GENESI 38, 16 “ Egli deviò il cammino verso di lei e disse: «Su, lascia che io mi unisca a te!» Ignorava infatti che quella fosse sua nuora. Essa disse: «Che cosa mi darai per unirti a me?».“

Sono 130 lettere, 34 parole, tot. 164, in cui 64 è tutto il lavoro a potenza 6 su base 2... relativo al piano 100 di Dio. Questo versetto 16, che ha proprio il valore R=16 di Romano, è il solo finora a non evidenziarlo nell'inizio... perché lo evidenzia proprio nel numero 16 del Versetto. Infatti il testo biblico comincia con il numero 16=R..

GENESI 38, 17 “ Rispose: «Ti manderò un capretto del gregge». Essa riprese: «Se tu mi dai un pegno,


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quando me lo manderai...» “

Sono 80 lettere, 19 parole, 99 in totale, come tutto il possibile percorso di 1 nel piano 100 di Dio. Nel versetto 17, che non significa R se non nel suo valore assoluto R+1, la prima parola comincia per R e riguarda un atto di Giuda. Rispose: vale 91 ed è il vero moto di 3+3+3 nel piano 100. «Ti manderò un capretto del gregge» +27 +62 +31 +88 +19 +47 = 274 evidenzia il sacrificio cui sarà sottoposto sia Gesù, sia Romano, perché 274 esprimono il 27.360 della vita del capretto (=88... TUTTO), sacrificato per la compera di questo piacere. Da notare che il GREGGE=47 è AMODEO, per cui un capretto del gregge pone il capretto del uguale a 108 (valore di ASSOLUTO), come un valore essenzialmente assoluto quando è messo in relazione al GREGGE=AMODEO, cognome di uno in cui è Dio e che è CUM DEO, Essa riprese: 40 + 82 = 122, il che mostra che TAMAR=AMODEO è un 22 essa pure in questo suo riprendere la trattativa, compresa nel piano 100. «Se tu mi dai un pegno, quando me lo manderai...» notate il SOPRAFFINO lavoro trascendente nella stesura di questo testo. C'è una promessa lasciata coi punti sospensivi... ma il verbo manderai termina con un and ER ài, ossia con un bellissimo … e alla fin fine avrai sostituito ER. Quando me lo manderai... vale infatti, in contenuto essenziale, il numero 162 che rivela il DUO (Padre e Spirito santo) in R=16... a alla dimensione 10 di Dio. La condizione di se tu mi dai un pegno, vale 22 +37 +20 +14 +31 + 51 = 175, il che configura già la nascita trina di un 25+25+25 tutti in un solo uomo, al livello del piano 100

GENESI 38, 18 “ Egli disse: «Qual è il pegno che ti devo dare?». Rispose: «Il tuo sigillo, il tuo cordone e il bastone che hai in mano». Allora glieli diede e si unì a lei ed essa concepì da lui. “

Sono 87 lettere, 24 parole, 111 in totale, la perfezione una e trina. Pensandoci bene, anche cominciando con Egli si comincia da una RO-MANO nelle 5 dita della lettera E=5. «Il tuo sigillo, il tuo cordone e il bastone che hai in mano» hanno un contenuto essenziale dato esattamente da 463... ed è il 334 +100 +29 del piano 100, che ha nel 334 tutto il nome a 5 nomi di Romano (Romano Antonio Anna Paolo Torquato) e nel 29 la RO del CHI-RO XP Gesù Cristo. Cordone = 66 = Romano.

GENESI 38, 19 “ Poi essa si levò e se ne andò; si tolse il velo e si rivestì delle vesti vedovili. “

Sono 63 lettere, 18 parole, 81 in totale, come 3 elevato a 4, Unità e Trinità di Dio. Poi = 36 è la base per ricavare tutta la vita di Romano, di 27.360 anni, in cui il 27 è l'inverso del doppio di 36. Poi essa si levò e se ne andò sono le 22 lettere al lavoro, indicanti Romano, terzo della trinità di 22+22+22=ROMANO. Sommando gli 8 sabati è il 30 della trinità del DIO=D.10.

GENESI 38, 20 “ Giuda poi mandò il capretto per mezzo del suo amico da Adullam per riprendere il pegno dalle mani di quella donna, ma quegli non la trovò. “

Sono 111 lettere (perfetta trinità nell'unita), 26 sabati (di DIO=26), in totali 137 cifre di tutto il lavoro 7 del Dio10+10+10 nel piano 100.

GENESI 38, 21 “ Domandò agli uomini di quel luogo: «Dov'è quella prostituta sacra che stava in Enaim sulla strada?» Ma risposero: «Non c'è stata qui nessuna prostituta sacra». “

Sono 125 lettere (quando esattamente 5×5×5, trinità del mediatore), 27 il numero dei sabati, per totali 162 cifre pari al Duo di 81 uguali alla potenza Una e Trina basata sulla Trinità. Doma = RO


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GENESI 38, 22 “ Così tornò da Giuda e disse: «Non l'ho trovata e anche gli uomini di quel luogo dicevano: «Non c'è stata qui nessuna prostituta sacra» “ Sono 104 lettere (come 100 + l'Unità e Trinità), 26 sabati (di DIO=26), per 130 totali, quante la mediazione del Dio 260. Co=16=R, mentre Cos = 33 e Così = 42 sono le cifre del nome di Romano

GENESI 38, 23 “ Allora Giuda disse: «Se li tenga! Altrimenti finiremo per farci deridere. Vedi bene che le ho mandato questo capretto, ma tu non l'hai trovata». “

Sono 113 (quanto ROMANO AMODEO, e TORQUATO), per totali 25 sabati (quanto il 5 volte 5 della nascita), e per totali 138 cifre, quanto il flusso 38 dell'anno suo di nascita, nel piano 100 di Dio.

GENESI 38, 24 “ Allora, circa tre mesi dopo, fu portata a Giuda questa notizia: «Tamar tua nuora si è prostituita e, anzi, è incinta in conseguenza della sua prostituzione». Giuda disse: «Conducetela fuori e sia bruciata!». “

Sono 162 (quanto due 81 dati dalla Trinità elevata all'Unità e Trinità di Dio), per 33 sabati (pari alla vita di Gesù Cristo), in totali 195 cifre indicanti tutto il lavoro creativo delle dita della mano nel 100+100 del piano di un Dio Duplice dato da Padre e Spirito santo.

GENESI 38, 25 “ Essa veniva già condotta fuori, quando mandò a dire al suocero: «Io sono incinta dell'uomo, a cui appartengono questi oggetti». Aggiunse: «Riscontra di chi siano questo sigillo, questi cordoni e questo bastone». “

Sono 168 lettere, 33 sabati (in figura della vita divina), per totali 201 cifre parti al ciclo assoluto del 10 riferito al piano 100 divino.

GENESI 38, 26 “ Allora Giuda li riconobbe e disse: «Essa ha più ragione di me, perché io non l'ho data a Shela mio figlio». In seguito non ebbe più rapporti con lei. “

Sono 114 (come 1 ROMANO AMODEO), 30 sabati (della Trinità del DIO=D.10), per totali 144, della Trinità ed Unità del Dio assoluto Binario 10+1, nel piano 100 di Dio.

GENESI 38, 27 “ Quando ella fu giunta al momento di partorire, ecco, aveva nel grembo due gemelli. “

Sono 66 lettere (=ROMANO), con 7+7 sabati, e per totali 80 cifre indicanti tutto il percorso di Due 10 (Padre e Spirito sano) nel piano 100 di Dio.

GENESI 38, 28 “ Durante il parto, uno di loro mise fuori una mano e l'ostetrica prese un filo scarlatto e lo legò attorno a quella mano dicendo: «Questi è uscito per primo». “

Sono 123 lettere (la perfetta progressione 1, 2, 3), 30 sabati (della trinità 10+10+10), per totali 153 cifre, quelle della pesca miracolosa di Gesù raccontata all'epilogo dei 4 vangeli. Ora facciamo questo controllo sul numero 39 che è quello assoluto del 38 sommato alla sua considerazione unitaria e vediamo a che punto arriva il testo, ossia a definire quali parole. 1) solo il lavoro delle lettere: Durante il parto, uno di loro mise fuori una mano evidenzia il termine MANO, di Ro-MANO. 2) comprendendo il sabato, e non solo le lettere: Durante il parto, uno di loro mise fuori evidenzia un finale ORI, che miscela un equilibrato RO-RI.


220 3) considerando il puro valore essenziale delle lettere: Dur evidenzia l'origine UR (di Abramo che viene AB R. Amo) e termina con la R di Romano. Facendo lo stesso confronto sul numero assoluto 23 del 22 indicante Romano, e nella stessa metodologia, abbiamo: 1. Durante il parto, uno di loro terminante con ORO, il bilaterale RO. 2. Durante il parto, uno di terminante l'equivalente di GIO.R.no, la I=3+3+3 del trio 22 in ROMANO.. 3. Du terminante con il 19 del secolo dopo cristo, della nascita, che deve unirsi alla R a determinare il RU di Ruben, il primogenito esautorato da Giacobbe nei suoi diritti di primogenitura, per essersi messo al posto del padre suo Israele nel letto di una sua concubina. Ma qui RUBEN è R-U-BEN (Benito, fratello di Romano). Con ciò la Difesa intente dire che in questo versetto è rispettato un assoluto ordine di avanzamento, ed è proprio quanto il testo farà sottolineare dall'ostetrica, in relazione all'ordine di uscita. A dimostrarlo, ripropongo il testo con gli ordini di avanzamento progressivo nel lavoro espresso con le sole lettere.

Durante 7 il 9 parto 14, uno 17 di 19 loro 23 mise 27 fuori 32 una 35 mano 39 e 40 l' 41 ostetrica 50 prese 55 un 57 filo 61 scarlatto 70 e 71 lo 73 legò 77 attorno 84 a 85 quella 91 mano 95 dicendo 102: «Questi 108 è 109 uscito 115 per 118 primo 123». “ La somma di tutti questi

avanzamenti porta al 1847 terminante con il 47 di AMODEO... per caso? Per caso in Italia c'è il fervore rivoluzionario che sta per portare alla nascita dell'ITALIA? La Difesa non lo crede. Queste parole, che affermano chi è nato per primo sono interpretabili in infiniti modi, e questo che è avanzato per tappe, sabato dopo sabato di Dio e per il valore al lavoro espresso fino ad allora è la premessa divina anche alla creazione di quell'ITALIA che è dovuta ad una opera divina... cominciata con LIA “ITA” nel letto di Giacobbe che pensava di incontrare come moglie la Rachele che amava. Se calcolassimo i valori essenziali, avremmo grandi sorprese. GIUDICE: Perché allora non li calcola? Suvvia, non sia pigro. Vogliamo essere sorpresi. DIFESA: E va bene.

Durante(75) il(19) parto(62), uno(44) di(13)loro(52) mise(42) fuori(63) una(32) mano(37) e(5) l'(10)ostetrica(100) prese(57) un(31) filo(38) scarlatto(97) e(5) lo(23) legò(35) attorno(91) a(1) quella(60) mano(37) dicendo(50): «Questi(83) è(5) uscito(79) per(35) primo(63)». “ Intanto la somma è il 1344 che media il DIO=26, a dimensione 26.000, per il flusso del 44 che è 11+(11+11+11), uno e trino nello spazio-tempo 11, o nel Dio 10 che è 1. Intanto Ostetrica=100 è stupefacente... perché come noi ricaviamo tutto dal piano 100 così fa proprio l'ostetrica. Quando il 100 (l'ostetrica) lo compie dicendo (=50), allora lo presenta proprio in modo reale e solo in crescita temporale. Intanto mano(37) manca solo del 10 di Dio per essere il 47 di AMODEO e manca solo del 29 di RO per essere RO-MANO=66. Ebbene: Durante il parto, valore essenziale somma è 156 ove 54=FIGLIO, nel piano 100 di Dio. uno di loro valore essenziale somma è 109 ove 111 è tutto ma uno di loro è il DUO = 111 -2=109. mise fuori una mano valore essenziale somma è 174 ove R=16 ed è assoluto nel tempo 1, divino se moltiplicato per 10 e Uno e Trino se precisato nel 4.

e l'ostetrica prese un filo scarlatto valore essenziale somma è 338=333+5

ove questa è la TRINITA' NELLA TRINITA' che va a cingere le 5 dita... ed esprime la MATRICE di Romano, la cui nascita il 1938, mese 01 e giorno 25 deriva dal quadrato di 44,02286338

e lo legò attorno a quella mano valore essenziale somma è 252

ove 251 è il valore di PADRE, FIGLIO,

SPIRITO SANTO che, posto 1, è 252. dicendo valore essenziale 50, valore divino 10 detto per quella mano

«Questi(83) è(5) uscito(79) per(35) primo(63)» valore essenziale somma è 265 ove lo stesso valore della divina trinità è posta 4, ossia Una e Trina, e 10 del potere del DIO=D.10, dimensione 10, base unica di tutti i possibili numeri.


221

GENESI 38, 29 “ Ma quando questi ritirò la mano, ecco, uscì suo fratello. Allora essa disse: «Come ti sei aperto una breccia?», e fu chiamato Perez. “

Sono 101 lettere (il ciclo assoluto del Dio=d.10), 23 sabati (la cifra assoluta di Romano =22+1), per totali 124 dell'avanzamento intero del giorno di 24 ore, nel piano 100 di Dio.... o di uno nel 5×5×5=125. Per il valore 101 delle lettere, anche qui il computo della struttura determina notevolissimi significati. Ma(12) quando(64) questi(83) ritirò(81) la(11) mano(37), valore essenziale somma è 288 ed indica per un piano a due lati 100, tutto il complesso 2 al cubo a dimensione 11 del Dio 10 e 1. ecco(24), uscì(48) suo(49) fratello(79). valore essenziale somma è 200 ed è la totalità del piano dato da un divino duo, che qui sono i due gemelli, nel secondo. Allora(51) essa(40) disse(52): valore essenziale somma è 143 per la creazione a piano 7+7 e al potere 10 di Dio questa dichiarazione riguarda la Trinità. «Come(32) ti(27) sei(31) aperto(67) una(32) breccia(39)?», valore essenziale somma è 228 e questo valore è quello che determina la nascita di Romano, data dal quadrato di 44,0 2286338. Si noti come dal testo “e l'ostetrica prese un filo scarlatto” del versetto precedente, era derivato il 44,02286338 e(5) fu(25) chiamato(64) Perez(61). valore essenziale somma è 155 ed indica le due mani 50+5, una divina, l'altra umana, nel piano 100 di Dio. Il nome Perez è oracolo di P è R, è Z (il fine), RO è Romano, fine di tutto. 288 + 200 + 143 +228 +155 = 1014 è la potenza 10^3 della Trinità del DIO=D.10, riferita a tutta una creazione complessa, che vada da -7 fino a +7.

GENESI 38, 30 “ Poi uscì il fratello che aveva il filo scarlatto attorno alla mano e fu chiamato Zerakh “

Sono 72 lettere (quelle che consentono d'identificare la sua vita in 27.360 giorni), 16 sabati (identificanti R.), in totali 98 cifre indicanti tutti il percorso del Duo Paterno divino nel piano 100 di Dio. Pertanto già il lavoro di quando USCI (48=GESU') IL FRATELLO (di Gesù), è precisata in assoluto l'ideale durata della sua vita: davvero ideale essendo 3^3 per 10^3, sommato a (3+3)×(3+3)×(3/3 + 3×3) volte 1 giorno = GIO-R.no (Gioshua e Romano). Ideale la descrizione relativa al contenuto essenziale. “ Poi(36) uscì(48) il(19) fratello(79) valore essenziale somma è 182 è tutto il moto di 2 nel 200 (e sono il Padre e lo Spirito santo... in questi due fratelli. Qui il termine poi denuncia nascita e durata della vita, con il 36 da cui si ricava il 27.360 della vita intera di Romano. Ma poi, con il termine USCI' ecco GESU=48 e con USCI' IL(tot 67, ecco l'assoluto del 66 di ROMANO). che(16) aveva(47) il(19) filo(38) scarlatto(97) valore essenziale somma è 217 che pongono il DUO a dimensione 100 e 16=R +1 (il fratello). Ma questa espressione è addirittura FANTASTICA a descrivere Romano Amodeo, nato nel 38. e trino. Infatti che aveva (vale 16= R. +47=AMODEO.). Nel mentre aveva il vale vale 47+19=66=ROMANO. Nel mentre il termine successivo filo =38 indica l'anno della sua nascita, e nel mentre – infine - il termine scarlatto mostra le sue 3 dimensioni nel 100, mobili per 97, ma anche si riferisce in modo a dir poco straordinario a SCA(glioni) e S=17 ha un 7=G. CARLA, nell'ATTO del matrimonio celeste (tra il Romano-Gesù e G.S., figlia di Mario e Giuseppina) da loro celebrato nel 69. Pertanto il filo scarlatto attorno alla mano celebra anche il matrimonio di Romano, con l'ATTO nuziale con G.CARLA. attorno(91) alla(22) mano(37) valore essenziale somma è 150 che pone 50+50+50 come i tre lati del cubo della mediazione del 100, compiuta da questa RO-MANO e(5) fu(25) chiamato(64) Zerakh(54) “ valore essenziale somma è 148 che indica il DUO che nel volume della mediazione a tre lati 50, si muove totalmente di 148. Unendo assieme queste due frasi il totale 298 mostra il DUO nel 300 del piano trinitario.

697 è il totale ed indica tutta la creatività 7 di un meraviglioso amore divino, alla dimensione per 10 del 69 che

incrocia due simili, nel famoso 69 dell'amore... laddove Romano Amodeo ne celebro l'ATTO con le G.CALA SCA... vista e compresa nel termine SCARLATTO. Egli si sposò al cielo nel 69 e anche tutta l'umanità per la prima volta assoluta in tutta la storia lo fece, perché iniziò a compiere il famoso “primo passo” sulla Luna.


222 Ora desidero fare il punto di questo capitolo 38, di Genesi, combinato con il capitolo 25, sempre di Genesi, per sottolineare come, in due punti differenti e attraverso 4 gemelli, divisi a due coppie di 2, siano stati espressi tutti gli estremi natali di Gesù e di Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO. Il nome GESU' – nome ITALIANO del Figlio di DIO – risulta da G +ESU', ossia Giacobbe che diventa 1° nella G e si antepone ad ESAU' che perde il suo primato (la A=1 e trina per posizione nel nome di ESAU'). La MANO del RO (il ROssiccio EDOM=MODE') collega due identici DNA allo stesso 25 di un anno in cui, chi è nato nell'ultimo mese (GESU') viene al mondo come primo, mentre chi è nato nel 1° mese (RO-MANO) esce per secondo. Romano nascerà esattamente 707.520 giorni dopo Gesù, numero che, se si considera che 52 sono le settimane di un anno, sono 707 migliaia +1/7 di 10 anni. Gesù è espresso in Genesi 38 in ordine di generazioni successive, perché la MANO attribuita alla coppia R-O (estremi di Er e Onan) esce prima e non come ente di collegamento e unione, per come era stata nel capitolo 25 da cui lo stesso GIORNO 25. Allora, cominciando la padre vivo e vero, GIUDA, Gesù nasce 38 generazioni dopo di lui come esattamente descritto nella genealogia del Pubblicano Matteo, servitore dei Romani e in questo caso di ROMANO, più di quanto sia stato San Luca che descrive una differente genesi, per la quale il FIGLIO=54 è esattamente il 54esima genesi dal suo antenato GIUDA, che GIU' dà chi, in GESU', è disceso da un G=Giuda (ma anche Giacobbe) che è SU'. (e qui la verità è espressa chiaramente nella lingua italiana, vera LINGUA DIVINA fatta sorgere con una DIVINA COMMEDIA di uno DANTE ALI a chi IERI era CH). Ora se Gesù è precisato con chiarezza, nel suo nome ITALIANO, esso, ricavato allo stesso modo, determina il nome di ROMANO, in tutti i possibili ESTREMI. PADRE suo è estremizzato in ...GI A... e, tenendo conto di LIA, GIUda, GIA(cobbe) e MODE=EDOM, è proprio definito in L-UIG-I A-MODE', laddove AMODEO=47=TAMAR, la madre estremizzata da BaratTA MARiannina. MADRE sua, TAMAR sono gli estremi di BaratTA MARiannina. SPOSA sia GIAnCARLA SCAglioni risulta da GIAcobbe e dal filo SCARLATTO posto come anello nuziale in un vero ATTO di matrimonio tra PADRE-MADRE-FIGLIO. Tutto il Codice Fiscale di Romano è espresso con chiarezza. MDA è la MADre, che è MATer in TAMAR (la madre, Baratta Marianna), in cui TAMAR=47=AMODEO da cui MDA. RNN è per Romano Antonio Anna, ma anche deriva dai due mariti morti di Tamar: ER ONAN. 38A25 è per anno 38 (cap. 38 di Genesi) Gennaio=Genesi=1, 25 (cap. 25 di genesi). D527I è indice in D5 di Dita 5 (della RO-MANO che ha 5 nomi propri). 27+I=3×3×3+1, é il contenuto cabalistico dei 5 nomi considerati nelle D5, nelle dita 5. ROMANO=66 +ANTONIO=78 +ANNA=26 +PAOLO=51 + TORQUATO=113 = 334 =333+1 GIUDICE: Bene, io direi che l'ISTRUTTORIA possa terminare qui. Mi sembra che la DIFESA abbia dimostrato come, Genesi Biblica alla mano, il primo libro della Sacra Bibbia descriva con chiarezza gli estremi del Figlio di Dio e di quel Padre suo che – come un gemello avente lo stesso DNA – pur essendo posto PRIMA, in linea generazionale, è venuto al mondo dopo e nel rispetto della creazione in 7 giorni, proprio per quelle 707 migliaia di giorni integrate dal tempo di 7 elevato a -1, espresso da un numero intero ed unitario di 10 anni, pari a 520 giorni. Io rimando tutta la vicenda a quando tutta la faccenda sarà provata dagli eventi, a ragione che l'imputato ha affermato di conoscere il giorno esatto della sua morte, nel 22 dicembre 2012, tre giorni esatti prima del natale e nel segno esatto del Profeta Giona, sputato fuori dalla balena tre giorni esatti dopo d'essere stato ingoiato. Poiché l'imputato afferma che RISORGERA' NEL SOLITO NATALE DEL FIGLIO Gesù Cristo, che già celebrò quello del SOLE INVITTO che celebrava il Dio SATURNO, staremo a vedere dopo questa data se la profezia si sarà realizzata oppure no. Pertanto il PROCESSO si aggiorna, in attesa di PROVE REALI.


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