La controfigura del Dio SONO

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Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO

La controfigura del Dio SONO (sono zero, con dio romano, am 0 deo, zerach)


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Questo è un libro rivelato, che inizio a scrivere oggi, 5 giugno, esattamente 29 anni dopo la morte di mio padre, avvenuta 33 giorni prima della sua nascita il 7-7-7, ossia esattamente 10600 giorni meno 6, giorni dopo la sua morte. Mio Padre Luigi Amodeo ha rappresentato per me, qui su questa terra, il segno reale del Mio Dio creatore, assieme a mia Madre, Baratta Mariannina. Estremizzando i loro nomi, GI A mio Padre e TA MAR mia madre sono stati l'equivalente di GIUDA, estremizzato egli pure a GI A, che fu costretto da TAMAR, gli estremi di mia madre, a dare un erede alla coppia dei mariti, morti a Tamar, senza che le dessero un erede. Si chiamavano ER ed ONAN, che si estremizzano nel RO che li congiunge in uno. Poiché dal rapporto nuziale tra GIUDA e TAMAR nacque per prima una MANO, attribuita ai mariti morti unificati e congiunti in RO, questo racconto biblico, descritto in Bibbia, Genesi 38, descrisse la nascita di me, ROMANO, nato da GIUDA e TAMAR, il gennaio del 38, esattamente per come essi estremizzano Luigi Amodeo e Baratta Mariannina, i miei reali genitori. Genesi 38 descrive la prima MADONNA che compare nella Bibbia in Tamar. A differenza di Maria, che fu COSTRETTA ad accettare lo Spirito santo di Dio come il suo fecondatore, Tamar è lei che costringe il Padre reale, vivo e vero, dei suoi due mariti morti a prendere il loro posto, al fine di realizzare una nascita “trascendente” quei due morti, e che desse figli vivi e veri. Ma TAMAR trascende molto di più. RTA MA è l'estremizzazione di Siddarta Gautama, mentre AMATERasu è la dea nipponica del sole. E sarai, sposa di Abram, costretta a sposare il faraone RAMSET è nello stesso segno delle stesse nozze trascendenti di Tamar, in quanto ella sposa forzosamente RAMSET essendo sposa di Ab-RAM, figlio di TeRA come Ram set di RA, e venuto da UR, come a Roma tutto era reputato venuto dal Dio UR.ANO, spodestato da SatuRNO come costui lo sarà dal Natale di Gesù, che a sua volta soppianterà il Natale di Roma nel computo del tempo. L'Egitto rappresenta la “pancia” materna della religione di Ab-RAM, che attingerà mezzi da RAMSET, attingendo in ATON, Dio Unico egizio, quella definizione di “A T on” che intesa nella lingua del mondo d'oggi, significa “Uno sulla croce”. Nel mentre il mio secondo nome, Antonio, allude ad un “An IO T on” Un finale e definitivo IO italiano sulla croce”, essendo il primo nome, Romano, già il Fine in UR.ano e in SatuRNO, essendo la forza romana, la VIS di un IO italiano in IOVIS, ed essendo Brama, Ramo, Ramo, Ramo, e SIVa e VISnu, forza nelle nazioni unite e associazione italiana volontari del sangue.


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Chi è DIO L'Onnipotente, che possiede non solo la POTENZA, ma OGNI qualsivoglia POTENZA, è il potere assoluto. Per capire che cosa sia il verbo POTERE bisogna ricorrere ad una forma di conoscenza chiamata “cabala”, che assegna NUMERO ad ogni definizione alfabetica, nel rispetto dell'ordine con cui i segni sono presentati alla conoscenza umana. Questo ordine non è legato al caso, ma all'intelligenza di fondo, dell'uomo, che ha la stessa fondamentale sapienza di quando sa far nascere e crescere un uomo sano da una mamma interamente priva, in apparenza, di intelligenza secondaria. L'intelligenza primaria è a servizio fedele di ogni vivente, e supporta in ogni vita la nascita e crescita dii un IO secondario, che si definisca in modo libero, per un sostanziale e vero “libero arbitrio” che gli è stato concesso. Il primo controllo, per vedere se è vero, l'eseguiamo proprio sul termine del “libero arbitrio”, 10+9+2+5+16+13=55 in LIBERO e 1+16+2+9+18+16+9+13=84 in ARBITRIO, tanto che la somma tra 55+84=139 sia O nell'unità data dal 10 e I nell'unità. Insomma esso rappresenta proprio quel valore IO che vale 9+13=22, e che rappresenta il ciclo 10 dell'unità, 11 in assoluto, quando contempla entrambi i versi percorribili da -11 fino a +11. Quando a questo IO anteponiamo la dimensione 1+3, dell'unità del volume e delle 3 componenti in linea che lo compongono in volume, il termine DIO è 4+22=26, ed è lo stesso YHWH del Dio “Sono chi sono”, nella cabala che, anche ebraica, assegna lo stesso quanto di 26 unità relative – poi – alla 27 di un 3×3×3 dato dalla composizione trinitaria delle tre componenti uguali e distinte, e ciascuna 3. Quando Nepero cercò di studiare il puro rapporto incrementale di un valore ennesimo, indotto sulla quantità 1, e con la formula (1 +1/N) elevato a N, ottenne come le prime due quantità 2,7, esse rappresentavano il 27 nell'unità data dal ciclo 10 cui il 27 è costretto, nelle sue prime due cifre. Allo stesso modo accade al termine DIO, perché la somma delle prime due cifre DI è lo stesso 13 dell'ultima vocale O.


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Così il libero arbitrio ci ha portato alla quantificazione esatta di un IO che è tutto il ciclo unitario in negativo e positivo, e che vale quanto il DIO YHWH se anteponiamo la Unità e Trinità di questo generi IO, che è dato proprio dal ciclo 1 di quel 10 che è la fotografia numerica del valore IO nella essenza data a quelle 10 unità. Pertanto, proprio partendo dal LIBERO ARBITRIO siamo potuti arrivare al valore ESSENZIALE, in numeri, prima dell'IO unitario che vale da -11 a +11, e poi al DIO, che va dal -13 fino al +13, e quantifica DIO nella cabala italiana, così come lo stesso 26 quantifica YHWH nella cabala ebraica. Questo libero arbitrio, lasciato da Dio a tutti i PERSONAGGI, Egli lo ha negato solo ad UN PERSONAGGIO, che non fosse un PERSONAGGIO ma la CONTROFIGURA sua, ossia che rappresentasse una sorta di UNO CHE C'E' – come sembra esserci – ma che NON E' LUI. La cosiddetta “Fine del Tempo” comincia con l'anno zero della nascita di Gesù, secondo il quadrato dello 0,35 che determina l'anno 0,1225, nel mese 12 e giorno 25. Lo 0,35 è 1/20 della Creazione in 7 giorni, laddove l'unità sia posta in relazione a tutto il moto 10 del ciclo 10 che rappresenta Dio Padre, nel suo gesto creativo. Allora la Sua Fine è data dal calcolo impostato su un UNO che sia espresso dalle 4 componenti del Dio Uno e Trino) e dalle 10 +1 della sua azione ciclica unitaria. Questa unità, espressa da 44 componenti nel flusso positivo a 3 dimensioni di spazio, ne ha 88 nella sua complessità, che però si mostra su 8 cifre e divisa per 10^8. 44,88888888, che presenta spazio-tempo, nel suo tempo decimale, deve avere sottratto tutta l'unità dello spazio di tempo, data da 03220375. La differenza porta 44,856685123, che è tutto e solo il tempo e che, al quadrato, porta al 2012,1222, che indica il termine del giorno 21-12-2012. Ebbene, alla FINE DEL TEMPO, il Dio ASSOLUTO, che crea il mondo dividendo 10 per tutto il moto 9 esistente tra la sua unità e la sua decina, differisce in unità di movimento tutto il suo ciclo 10, e crea una realtà infinita, che lo comprende personalmente come le 10 unità dell'assoluto 11. In Tal modo L'essenza 10+1 si affida alla sua possibile rappresentazione essenziale data da una sua PURA CONTROFIGURA: di un personaggio che non rappresenti se stesso come un FIGLIO reale, ma solo la PURA ESSENZA del Padre, dello Spirito santo e del Figlio, tutti come puri valori essenziali.


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In questa rappresentazione, l'ESSENZA PURA di ogni cosa è affidata alle lettere. Ad esempio, la N, può assumersi la funzione di esprimere l'ESSENZA PURA di ogni possibile numero, mentre la A può caricarsi del valore ESSENZIALE E PRIMO di ogni cosa. Vedremo allora come i nomi dati a Dio, in tutto il mondo, si realizzino in una sola CONTROFIGURA del DIO ESSENZIALE, di tutti e di tutta la creazione per numeri. Dio avrebbe realizzato la DETERMINAZIONE, usando i due modi opposti, di numeri determinati in ciclo numerici assoluti, figuranti l'assolutezza di Dio, ed affidando alle lettere dell'alfabetico i corrispondenti SIGNIFICATI ESSENZIALI. Diventa allora importante considerare in primo luogo la cosiddetta CABALA, ossia proprio i significati essenziali affidati alle singole lettere, in fatto di dimensioni riferite al ciclo assoluto 11, dato da 10 unità, e dalla scomposizione dell'Unità anche nel modo Uno e Trino di una unità di tipo essenziale nel tempo e 3 unità del tipo essenziale di uno spazio che componga il volume proprio come la Trinità di Dio compone l'Unità di Dio.


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La CABALA Per appurare se la CABALA fornisce quantificazioni esatte, per prima cosa osserviamo cosa ci dice il suo stesso nome CABALA, che è uguale a 3+1+2+1+10+1=18. Appurato il quanto, noi dobbiamo LEGGERLO se vogliamo “incrociare” la valutazione per numeri con quella per suoni. DICIOTTO vale un DICI OTTO, che in “dici” indichi un “considera e dici” 8 che, nel DIECI che “è DICI” è tutto il flusso in linea da -4 a +4 (ossia dell'Unità e Trinità divina) quando, essendo essa unitaria nel VOLUME, deve sommarsi alle due dimensioni 1 che compongono la sezione trasversale 1×1=1, che, mentre porta il volume 8×1×1=8, vale 8+1+1=10 in dimensioni lineari unitarie. Pertanto “è DICI OTTO” il tratto a 10 componenti in linea che vale 8 nell'interazione che porta al volume 8. Volendo dare forma corretta, matematica alla somma 10+8, essa è la somma di indici della base comune 10 legata all'IO umano, che interagiscono come il prodotto tra 10 elevato a 10 e 10 elevato a 8. Pertanto il valore numerico 18 posseduto dalla CABALA combina il valore assoluto unitario dato da 10 elevato a 10, con quel valore che considera in 8 la pura e totale linea del flusso che esiste nel 10, essendoci, in essa, due dimensioni trasversali, aventi differente direzione e versi differenti tra loro, che si combinano in una perpendicolarità spaziale. Importante, nel termine CABALA, è anche l'ordine gerarchico introdotto dal 3 seguito dall'1, il volume combinato dalle 3 componenti uguali e distinte, seguiti poi dalla B=2 del piano trasversale, che portano a 6 tutto il lavoro a 4 linee di flusso con due trasversali, cui poi va aggiunta la A del cosiddetto “sabato” di Dio, un Dio che quindi si precisa essere L=10 nel suo definitivo essere un 1=A. Non a caso Dio fu chiamato EL, Elohim, ed è chiamato tuttora ALLAh, che è 22 in quanto è sonoro, essendo 8=H, nell'H muta, dunque essendo 22+8=30, ossia la trinità data da 10+10+10. ADAM, il primo uomo della bibbia, nel nome datogli da quanto possa determinale la storia e sia un assoluto potere, vale in ordine gerarchico 1+4+1+11, il che è la perfezione data da quattro numeri 1 sommati ad un sintetico


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4. E' lo stesso schema che esiste in Cabala, e che riguarda 3+1+2=6, tanto che in ADAM ci sono il trio dato da ADA che lavora in 6 giorni, e che, con M=11, aggiunge un SABATO al ciclo 10. ADAM, scritto nella lingua inglese, oggi unificante la babele che esiste nel mondo, vale dunque 16+1, più il SABATO di Dio, e rivela la STRUTTURA del piano 4×4 formato dall'unità e Trinità del Dio 1. Avvalendoci della cabala italiana, che chiama R l'ESSENZA di questo piano 16, si capisce il valore che la Bibbia ha assegnato ad un certo ER, figlio primogenito di Giuda, in Genesi 38, che è un piano avente per lato il 19 che esprime tutto il flusso di 1 e che sia contenuto nel piano assoluto avente il lato 10. Pertanto il libro 1 del capitolo il cui piano si basa sul lato 10+10 -1, e che è aggiunto al libro 1, in sostanza reintegra l'unità tolta a 10+10. Leggendo 1 38 come una sola unità, 1, accostato al 3, lo riporta ad essere 8, tanto che Genesi 1-38 è estrapolata dal numero 88 di un duplice infinito. INFINITO è 9+12+6+9+12+9+18+13=88. Questo INFINITO comincia in Bibbia proprio con la IN, di “In principio Dio creò il cielo e la Terra”. IN è 9+12=21, al punto che il 9 della I è quel valore invariante 9 che riguarda la matematica decimale, ed è usato nel nonio, alias nel regolo calcolatore che un tempo era usato a fare i calcoli. E tutto è verificato perfettamente quando, aggiungendo 9 al 12, lo si inverte a 21. Le due letture legate ad IN=21, si riferiscono al NI, il Nazarenus Iesus che, aggiungendo 12 apostoli al 21 di IN, vivrà in tutto 33 anni. Se contate tutte le lettere al lavoro, in Bibbia 1-1-1, nella versione italiana, in cui ci sono 9 parole, vedrete che esse contengono le 33 lettere esatte della vita del NI che è l'immediata RISPOSTA al disegno di un Dio che comincia con IN. Egli è finalizzato a quel NI che lo controbilanci esattamente. E poiché IN=21, il valore che lo controbilanci è un altro 21, tanto che 42 sono le cifre del nome segreto di Dio. E questo è perfettamente osservabile nel versetto 1-1-1, quando, aggiungendo alle 33 lettere al lavoro come la vita di Gesù Cristo, si aggiungono al 33 i 9 sabati relativi alla lettera I, e che sono le 9 parole che compongono tutto il versetto 1-1-1. Infatti 33+9=42. E quando l'Italiano formulerà il nome GESU' all'aramaico Gioshua, che vale 7+9+10+19=48 lo vedrete corrispondere al doppio di 24, che sono le ore di due giorni , e sono quanto equilibra il 42, aggiungendovi la lettura inversa e legata alle 24 ore di un solo giorno.


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E quando infine avrete aggiunto alle 42 cifre il valore 24, unitario, che equilibra e risolve in unità la lettura sbilanciata nel 42, vedrete che 42+24=66. La quantità 66 realizza quanto si contrappone alle ore di un giorno come il suo creatore, che abbia nel suo nome le 42 cifre che sono, nel 44, valore mezzo dell'assoluto 88, tutto lo sviluppo in linea, in 44, quando è relativo al piano di un DIVINO DUO, trascendente il flusso lineare nel tempo, perché collocato per traverso. Ora, se considerate che in 22, valore ¼ di 88, esiste il suono udibile in ALLAH (esclusa la H muta) e aggiungete alle 22 unità il valore setto dell'unità, avrete le 23 dimensioni di tutto il complesso, che è dato da 2 elevato a 3. Anche la mole, ha una unità, in fisica, legata alla dimensione 23. E quando consideriamo il PIANO costruito su questo 22 assoluto in 23, abbiamo il numero 46. Ebbene in Bibbia, 1-46-26 descrive la quantità di Dio, affermando che tutti coloro che uscirono dal sangue di Giacobbe, mogli escluse, che entrarono in Egitto, erano 66. Non è un caso che il libro 1, il capitolo 46 che ha lo stesso numero dei cromosomi di un gene, al versetto 26=DIO=YWWH quantifica la realizzazione reale di Dio nel numero 66. La realizzazione è sempre ottenuta rovesciando una AZIONE nella sua AZIONE UGUALE E CONTRARIA, esattamente come abbiamo fatto sommando a 42 il 24. Pertanto, se vogliamo andare alla AZIONE che determina realmente un 66, dobbiamo andare a quanto lo trascende, nel verso dell'alto e del basso, che riguarda l'uomo e Dio. Allora 66 è trasceso in 99, e questo conferma in pieno il credo dell'Islam, per quanto Muhammad afferma in modo addirittura virgolettato, in questi termini esatti: il profeta Muhammad ha detto: "Allàh ha novantanove nomi; cento meno uno. Chi li conosce (e li mette in pratica), entrerà in Paradiso." "Allàh è al di sopra delle vostra capacità di comprensione e perciò non fate meditazione su Allàh, ma sulla creazione di Allàh." Che cosa significa che “entrerà in Paradiso”... chi li conosce e soprattutto “li mette in pratica”? Qui io non sto facendo violenza al CREDO Islamico, ma sto mettendo in pratica il fatto connesso al terzo principio fondamentale della dinamica che se Allah “lavora” con 22, e vale 66 nella azione indotta nelle tre


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componenti spaziali dell'unità del VOLUME di Allah, che è TRINO NEL 10, essendo 30, ed è 30+3=33 se il 30 considera anche la sua unità decima, allora il piano 66 è realizzato dalla visione uguale e contraria, 99, del 66 che così appare in atto, in un piano a componenti 33+33 e il cui flusso reale sia il 33 della vita di quel Gesù che Muhammad ha considerato uno dei 3 importanti, dati da Abramo, Mosè e Gesù, un 33+33+33 che è 99. Colui che mette in pratica il 99, nella sua azione uguale e contraria, da cielo in terra, dall'alto in basso, attuandolo nel 66, entrerà in Paradiso (come coloro che uscirono dal seme di Giacobbe ed entrarono in Egitto). E se i Musulmani protestano, seguitino a leggere il virgolettato di Muhammad, quando è scritto "Allàh è al di sopra delle vostra capacità di comprensione e perciò non fate meditazione su Allàh, ma sulla creazione di Allàh." Cosa è la creazione di Allàh" cui il testo si riferisce? Cosa significa che “Allàh è al di sopra delle vostra capacità di comprensione e perciò non fate meditazione su Allàh”? Significa chiaramente che 99 è al di sopra delle vostra capacità di comprensione de quel 66 che è la sua visione ribaltando il senso di quanto sia al di sopra e al di sotto , significa mettere sottosopra quel 99, e realizzarne l'Unità nelle tre componenti date da 33 per il Figlio e 33+33 per il Padre e Spirito santo, esattamente come aveva affermato quel Gesù riconosciuto valido, come il terzo di altri due che l'avevano preceduto. E quando è scritto che non bisogna fare “meditazione su Allàh, ma sulla creazione di Allàh” significa che tutte le meditazioni che l'Islam fa su Allah, al punto che tutte le sure non fanno altro che meditare su Allah, bisogna meditare su come lo stesso Allah sia stato creato in questo SUO NOME: Allah=1+10+10+1+8, dunque 11+11 al lavoro e un 8 muto, che crea Allah uguale a 10+10+10 ossia un ente la cui generazione è TRINA nel ciclo 10 che riguarda ogni IO=22, come ALLA, la parte puramente al lavoro. Di conseguenza, l'ISLAM che fa meditazioni perenni su Allah, e non parte proprio dalla meditazione su come è fatto il suo nome, all'interno dei 99 nomi di Dio, non arriva nemmeno a capire la divina ragione per la quale, 70 anni esatti dopo la nascita di Gesù, Gerusalemme sia stata distrutta dal Generale TITO, chiamato “delizia del Genere Umano” dai Romani, e allora Figlio del Dio Romano espresso in un Cesare. Ebbene il nome stesso TITO è l'espressione del calvario a 3 croci, TTT, in cui, in quella in mezzo, c'era sulla croce a forma di T la I di Iesus. TITO è uguale a ITTO, ed è la FINE dell'EGITTO, per mano di un EGO Romano.


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TITO=18+9+18+13=58, che indica tutto il percorso unilaterale del piano 10×10, quando avanza da tutto -4 a tutto +4. Sommandogli EG=5+7=12, ossia un “è G” (=Geova, oppure Gesù) coi 12 figli di Israele che vi entrano, o i 12 apostoli di Gesù in Israele, 12+58=70, esattamente quanto 100 meno Allah(=30). Ecco l'opera, la creazione di Allah: il 70 totale che quel suo 30 si muove in tutti i 99+1 nomi del Dio Assoluto cui il 99 è relativo all'unità dei nomi di Allah, ossia al 66 che lo realizza mettendolo sottosopra, visto che è “troppo alto” per essere compreso come le 99 unità comprese nel piano divino assoluto e unitario dato dal 10×10. Insomma la CABALA si rivela come quella comprensione realmente impossibile perché si traduce nel risultato del capire ALTRO! Il NUMERO è davvero un nume che si determina in RO, la parte finale e definitiva di ogni verbo, in prima persona, regolare o irregolare che esso sia: andrò, farò, sarò, avrò, vivrò, morirò, in FUTURO. Il FUTURO è l'essenza ultima di un IO che, in rima persona è l'essenza definitiva di ogni YU dopo che per prima cosa FU. FUTURO=7+19+18+19+16+13=82, è il 100 -18. è l'ASSOLUTO DISEGNO su base 10, tolta T=18, tolta la CROCE della vita. E, essendo uno sbilanciamento 82 che si bilancia nell'inverso 28, dato proprio da 7 +(21) la creazione una e trina in 7 giorni, 82+28=110 si rivela proprio come il piano 10×10, sommato al flusso in linea +10. Questo, essendo +10 essendo relativo all'inverso -10, rivela in 120 le unità totali. Ebbene, in Bibbia 1-1-1, le prime due parole sono IN PRINCIPIO, e valgono proprio 21 +99 = 120. E il nome totale di Dio, secondo l'affermazione di Muhammad, è che vale il termine PRINCIPIO=99, che è FINALIZZATO all'inverso in linea di alto e basso, dato dal 66. La terza parola, in Bibbia 1-1-1 non a caso è DIO=26. Sommata al 120 porta al 146 che mostra nel piano 100 riferito al capitolo 46 e al versetto 26 pari a questa terza parola, i 66 venuti dal sangue di Israele che entrano in EGITTO=70, come entrassero nel calvario dato da TITO nell'anno 70 dopo che “E' G.”, dopo che è Gesù. La quarta parola di Bibbia 1-1-1 è CREO (=Cristo REO, O RE)=37, come 1 tratto da MARIA=38. Ebbene


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146+37=183 rivela le 3 croci, le T=18, nel numero di 3. Ma vale anche come il 100, che è 1 piano, aggiunto all'83, a formare l'84 che è 21 +(21+21+21) =21 +63=ISRAELE, tanto che rivela IN ISRAELE. E' qui che “In principio Dio Creò”: un REO, oppure RE nel suo Cristo. E' in Israele. Ma è anche nel 42+42 il duplice Nome di Dio, che sarà infine in una MARIANNINA=84 che è mia Madre, che, essendo BaratTA MARiannina, estremizza la TAMAR di Genesi 38, moglie di ER e Onan e madre infine (=Z) di ZERaCH, di uno zero (il solito morto ER) che è un RA Cristo, e di PEREZ, che estremizza CH-P, XP, proprio Cristo. Aggiungendo “IL” a indicare COSA sia creato, 183+19=202 indica l'unità complessa di 10/10 + 10×10, ed è 101 +101. Ebbene, introducendo IL=19=U, la conversione a U, si realizza il DUPLO di mio Padre Luigi(=54) +Amodeo(=47)=101. Mio padre si estremizza in GI A, che estremizza GiudA, il marito che TAMAR (per me BaratTA MARiannina) si prese, essendo moglie di un morto duplo marito “èR-Onan” estremizzato in RO, quel futuRO di ogni IO verbo, e che è il principio RO di me ROMANO, nato esattamente in Gennaio 38, come descritto in Genesi 38. In Bibbia 1-38 il primo nato, è una MANO (quella di Zerach), che poi azzera la sua nascita per far nascere prima il gemello Perez, antenato di Gesù in Generazione 38ma, per come scritto in Genesi 38. I due gemelli PEREZ e ZERACH che hanno invertito, estremizzato la loro nascita sono uguali negli estremi REZ e ZER, mentre negli altri due estremi indicano P-CH, ossia Chi-RO, il cristo XP. Pertanto, mentre in Bibbia 1-1-1 “In principio Dio Creò” annuncia un sostanziale 84 di Mariannina (mia madre), l'aggiunta di “IL”=U, che è un segno di Dio (D) mostra proprio quanto si aggiunge dentro GI A. a inserire quell'UD che determini GIUDA. Che ciò porti proprio al DUO divino nel mio reale padre si evince dal 101+101, laddove Luigi Amodeo è 101. Ma andiamo avanti, perché questo “IL” che è l'UNICO DIO (UD) al centro di Giuda, come afferma l'Islam, si precisa in 4 ultime parole: CIELO E LA TERRA. CIELO è 40, il Dio 10 uno e Trino. Cristo Iesus EL, 10+3. E LA è 5+11=16=R, il principio e fine di ER. TERRA è 56 ed è il 3 Romano, precisato in RA, Dio del Sole perché RA inizializza il PRINCIPIO(=99) di Romano Amodeo.


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Mio padre, Luigi Amodeo, andato in pensione, inizierà a costruire reali RADIO, e... mobili, facendo il Falegname. E' nato il 7-7-7, e, chiamandosi AM, Set, quando si inizializza nel principio posto in R, il fine di ER, diventa RAMSET. Non a caso, SARAI, sposa di Abramo, sarà costretta a legarsi con il faraone RAMSET, così come mia madre, con AM 7-7-7, e creatore del primogenito Romano. SET fu il terzo figlio di Adam, che Dio sostituì all'amato ABELE, che romanamente veniva AB, da ELE, così come ABRAMO, veniva allo stesso modo romano AB, da R.AMO. Che sua moglie Sarai dovesse legarsi anche a RAMSET era nel divino segno dell'EGITTO=70 croce del TITO, che nel 70, dopo cristo, distruggendo GERUSALEMME, avrebbe abbattuto l'Emanuele Gesù. L'EGITTO è, nel disegno di Dio, questo stesso mondo, che schiavizza il seme di Dio, entrato in Egitto in 66 persone, a divenire un popolo divino voluto inizialmente schiavo. Perché schiavo in 70? Perché la lettura che faccia giustizia al 70 è quella che lo valuta 07, come tutti i giorni della Creazione del popolo di Dio in Terra d'Egitto. E 70 volte 7 è il limite del perdono divino e totale di Dio, che somma gli estremi 70 e 7. SETTANTA è TANTA SET, è 50 (=tanta) 40 (=SET, Dio uno e trino nel 10). Ebbene, mentre in numero 70 è 100 -30 (Allah), nel suono SETTANTA è 90, ossia 100 -10. E questo rivela la perfezione del sistema alfanumerico, perché quello che è compreso nel 100 è uno e trino nel 10. Volendo dunque il computo di tutto il versetto 1-1-1 di Bibbia, 202+40+16+56 è 314, l'intera PI GRECA a dimensione trina e 100. E in sintesi estrema è 4+4=8, è la H muta in Allah posto 22 nelle lettere al lavoro. Poiché ROMANO=66 è la manifestazione reale, uguale e contraria del 99 girato verso l'alto, ALLA, nella sua parte 22 reale, al lavoro come suono, è un terzo di Romano. Ma essendo la verità di Romano data dal 99, ALLA che è 1/3 di 99 vale 33, nel suo terzo profeta, Gesù Cristo, per essere vissuto 33 anni... egli nipote di Anna=26=DIO. Mentre Gesù, che in Genesi 38 ha generazioni superiori, ANNA=DIO è il terza generazione superiore, il Giusto ROMANO, che contenga tutto in se stesso, deve avere ANNA come suo terzo nome. Anna è Alla al lavoro, quando la L=10 comprende anche il duo unitario 1+1, nel piano trasversale del 10 in pura lunghezza. ANNA=26 è davvero l'ESSENZA del primo nome, quando esso sia quel 66 in cui SONO DUE i 6.


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Ora il secondo nome di un Giusto nome di Dio, che sia 66 nel primo e 26 nel terzo, e aggiunga ad ANNA il PADRE=14+1+4+16+5=40, e ottenendo con ciò il 66, deve essere nel secondo nome SIA IL PRIMO, SIA IL TERZO, nella giusta mediazione. Ebbene, tre volte il terzo, è 3/3 =1. Col terzo nome 26, tre volte il 26 è il 78. Quindi solo se il secondo nome è 78 esprime l'interazione unitaria dei 3/3, in cui il terzo nome è 26. Ma c'è molto di più! Il secondo nome si RADICA espressamente nel DIO UNITARIO dell'antico Egitto, chiamato ATON. Quando questo ATON è un italiano IO, e la A è lo stesso principio costitutivo di ANNA, quindi è ANTONIO, allora questo secondo nome che è proprio il 26+26+26, indica AN IO T ON, indica uno sulla croce, ossia T ON, come Gesù, che fu A T ON, uno sulla croce, e che ora è proprio AN, il fondamento 1+12=13 di AN-NA, che è UNO per il mondo di lingua inglese, quando è AN IO, “un IO italiano” T ON, su quella stessa croce. Come si vede, la cabala ha spiegato interamente Bibbia 1-1-1 mostrando come già IN PRINCIPIO tutto fosse assolutamente ben definito. Infatti IN PRINCIPIO = 120. E se calcoliamo tutto il tempo dal principio del 25 dicembre dell'anno zero in cui nacque Gesù all'anno 2012, ci sono esattamente 2012 volte 365 giorni, cui vanno sommati 1012/4 di giorni negli anni bisestili. In sostanza 2012×365= 734.380, Poiché i giorni bisestili sono 2012/4=503, sommandoli ai 734.380 arriviamo a 734.883. Togliendo 3 giorni al 25, per arrivare al Termine del 21-22 del famoso Salmo 21-22 che Gesù recitò prima di morire, dicendo “Dio, Dio perché mi hai abbandonato” si arriva al limite del temutissimo Calendario Maya, distante esattamente 734.880 giorni che sommandogli quell' IN PRINCIPIO =120, giungiamo esattamente a 735.000 giorni che indicano proprio la FINE messa in perfetta relazione a quell'IN PRINCIPIO. Infatti laddove 10^10 è tutto il potenziale 10 della base 10, e si presenta come un'area la dimensione UNITARIA di tutta la linea vale 10 elevato a 5, ossia 100.000 unità. Le 700.000 di quel 735.000 indicano TUTTA LA LINEA della creazione unitaria in giorni, quando il totale disegno sia di 10 elevato a 10 giorni. Ora 0,35 è la ventesima parte di tutto il moto unitario di 10, che vale 10+10=20 ed è unitario nel ventesimo. Pertanto la creazione in 7/20 di giorno vale 0,35 unità, e quando in tutto esse sono 100.000, abbiamo che 35.000


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giorni sono l'unità ventesima di 700.000. Ebbene 0,35 ×0,35=0,1225 porta alla CREAZIONE DEL NATALE di Gesù, ossia proprio a considerare quel PRINCIPIO che in Bibbia 1-1-1 è posto IN PRINCIPIO e vale 120. Ciò significa che 700.000 +35.000 combina la generale CREAZIONE IN GIORNI, con la creazione proprio del giorno 25-12 dell'anno zero del Natale di Gesù Cristo. Tutta l'opera creativa che considera il Natale di Gesù è un totale di 735.000 giorni meno 120, ossia proprio meno IN PRINCIPIO =120. Si conclude che al termine del 21, il 22, si realizzerà veramente, in REALTA' quel Salmo 21-22 che Gesù invocò, precisando con esso anche il giorno della sua morte reale, quando sarebbe ritornato al mondo a completare la sua opera divina, tornandovi in un personaggio figlio di Luigi Amodeo e Baratta Mariannina e chiamato Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, nato in gennaio 38 e figlio di un Luigi=54 che, sommato a Mariannina=84 forma una coppia che vale il 138 di genesi 38. Insomma Genesi 38 indica TUTTO: Padre, Madre, estremi GI A in Giuda e Tamar in Baratta Mariannina. Come Anna riporta in se la nonna di Gesù, allo stesso modo Torquato, il suo 5° nome, riporta in se il suo nonno paterno, che deve valere egli pure come ANNA=26=DIO. E cosi' infatti è. Torquato Amodeo è 113 +47= 160, che sono 16 volte 10 che, ove il quanto assoluto è 16+10 è 26. Poiché ROMANO è il segno delle 5 dita della MANO dichiarata nata prima in Genesi 38 e creata in nome e per conto del duo estremizzato in R-O, il quinto nome deve esprimerlo totalmente. E infatti il quinto nome, Torquato, vale 113, e cioè esattamente quanto Romano=66 +Amodeo=47. Il 4° nome, quello della sua realtà è Paolo=51 ed è esattamente quello di una realtà riferibile a GENESI=55, quanto le due mani affiancate, che interagendo determinano il giorno 25. Ebbene 25+25+1=51 è proprio tutto l'avanzamento 1 avente per lato il giorno 25, di lui e di Gesù Cristo. Anche Genesi 25 descrive una MANO che lega insieme due gemelli nati prima, in Esaù e Giacobbe che gli tiene un calcagno con una MANO, come il giorno 25 del dicembre e gennaio, che estremizzano un anno, in quella genesi 38 in cui TUTTO è estremizzato e fornisce pertanto gli RESTREMI esatti di Luigi Amodeo, Baratta Mariannina e RO, nel duo tra ER e Onan. Ma Paolo è stato assegnato a Romano, come quarto nome, per essere nato nel giorno della reale conversione a


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Cristo di Saulo di Tarso, che vide Gesù tornare in un Sole, ed è celebrato il gennaio 25 di Genesi 38, e ebbe genesi proprio PAOLO, che assunse questo nome abbandonando quello di Saulo. Che i 5 nomi di Romano siano proprio nel segno dell'unità e trinità di Dio si nota dalla somma di 66+78+26+51+113, che è il 334 uguale a 333 +1, all'unità e alla trinità di Dio espressa in tre gerarchie di 10. Espressa diversamente, è tre volte tre, dunque 27, e +1 è il 28 dato dall'unità e la trinità della creazione in 7 giorni, 7+21 (=IN), ma per romano, questo IN=NI=21 è suo padre nato il 7-7-7, quell'AM SET che, mettendo avanti suo figlio R ne fa il faraone RAMSET cui la moglie di Abramo dovette assoggettarsi. La cosa straordinaria è che, aggiungendo a 334 il cognome Amodeo, si raggiunge il 381 che conferma il 38 gennaio. Conferma anche la prima morte che io ho avuto al rovescio esatto di 138, ossia agli 831 giorni sommati però al 30 di Allah, a 861 giorni. Infatti il 4 giugno 1940 fui moribondo. Io ero un Duo B, in me AR, ero un BAR ed ero ABBA' il padre di Gesù. Già una volta BARABBA ebbe salvata la vita da Gesù, che preferirono morto al posto suo. Ebbene, il 4 giugno 1940, ai 831 +30 giorni delle mia duplice vita dello Spirito santo e di Allah, Gesù ritornò in vita, mettendosi realmente al posto del BARABBA in me. Il mio IO fu come ER e Onan, morti, e vitalizzati stavolta dal FIGLIO VERO, che si mise in me a salvare la vita a suo Padre. Mia madre era TAMAR e supplicava Maria di salvare Romano, innocente come Gesù, e Maria SS lo fece, annunziandolo persino in sogno a una bambina, scolara di mia madre. ELI ELI LE MA SA BACTA NI, e ELI e ELI (i due padri di NI) furono oggetto di un BARATTO fatto tra due MA CHE SAN FARLO, sanno BARATTA' (nel cognome di mia madre Baratta Mariannina che è TAMAR e, per come scritto il Genesi 38, sa legarsi al padre vero. Come descritto da San Matteo, 6 giorni dopo il 4 giugno il Re Vittorio Emanuele dichiarò guerra egli pure e ordì quella STRAGE DEGLI INNOCENTI che già Hitler aveva ordito 6 giorni dopo la mia nascita del 25-1-38, dichiarandola poi l'anno dopo. Insomma abbiamo visto come la cabala abbia funzionato benissimo in Bibbia e abbia espresso gli avvenimenti reale e quelli che ancora devono avverarsi, alla fine del 21 dicembre, il 22. Ma è meglio se la controlliamo meglio, con i valori numerici espressi in lettere.


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La CABALA nei suoi numeri ZERO=55=GENESI. La forma a O dello zero indica un ciclo privo di ogni possibile inizio, pertanto, laddove il 10 vale 1, ed è un ciclo, hanno lo stesso valore, anche se appare differenziato, essendo il primo espresso in decimi e il secondo in unità. Pertanto il ciclo che estremizzi +5 e -5 è zero, come il 110 che avvia un negativo -55 a realizzare il +55 in positivo, come quanto manchi a raggiungere il punto zero attraverso un reale ritorno. A questo punto, va osservato il nome ZERACH dato al proprietario di quella MANO creata a nome e per conto della coppia di Genitori Er e Onan, estremizzati negli estremi reali di RO, a determinarla una RO-MANO (attribuita a duo R-O). I quanto cabalistico di ZERACH è 54, come quello del termine FIGLIO (in Padre=40 +Figlio=54 +Spirito=96 +santo=61, per un “perfetto” 251, come il totale di ¼ di 10^3 +1). A questo punto il Figlio=ZERACH=AMON RA= ROMAN A. parte da ZERO=55 e si muove esattamente di 1, nel senso negativo che torni proprio allo 0 matematico. UNO=44. E' il valore esatto di una unità che sia 1 in tempo, 3 in spazio e sia dominata dal ciclo di 10 unità decime. Allora (1+3) (1+10) = 44 è veramente l'unità complessa. Tenendo presente che ABRAMO=44 e SARAI=44, la coppia di Abramo e Sarai, che parte da UR, esprime con 88 tutto il 100 -12 = 88 che realizza, con i 12 in Egitto, quanto era già prefigurato in Abramo e Sarai. DUE=28.


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Deriva da ALLAH=30, meno il duo divino, paterno, che lascia un Uno che valga 28 esattamente come 7 +(7+7+7) la creazione una e trina nei 7 giorni dell'opera totale di Dio. Pertanto DUE rappresenta la creazione una e trina in 7 giorni. DUE dunque è sottratto al ciclo trinitario divino, 10+10+10=Allah. TRE=39. Laddove Dio è uno e trino nel 10, abbiamo che 10+30 è l'unità sommata alla sua trinità, che si presenta quanto 40. Pertanto, per avere la sola Trinità del 40, bisogna togliergli l'unità, e resta esattamente il 39. La prova che UNO +DUE +TRE sia un Dio Uno e trino nell'Unità è data da 44+28+39=111, numero uno e nelle tre gerarchie 10 di Dio che è 10 e 1. QUATTRO=100. E' una successiva prova che l'unità e la trinità siano un progetto pari ad un vero PIANO 10×10=100, cui si riferisce Muhammad, nel credo che lascia all'ISlam. CINQUE=63=ISRAELE Poiché la mano a 5 dita in genesi 38 rivela la mano di Dio, questo cinque, espresso in valore alfabetico, è lo stesso quanto di ISRAELE, che in IS=26 è DIO=26, in RA (Romano Amodeo) è il Dio del Sole egizio, uguale a 16 (=R) +1(=1), con ELE=5+10+5=20 che è tutto il moto 10 del Dio=Dimensione 10. Questo CINQUE che vale 63 è la somma tra 100/2 che sono tutto il moto unilaterale nel ciclo 100, sommato al 10+3 dell'unità ciclica e trina di Dio, quell DIO=13+13 che è anche YHWH=26. Pertanto il 63 è un piano a lati 25+25 e flusso +13 relativo a YHWH o DIO che vanno da -13 fino a +13. Si vedrà poi che anche SETTE vale questo 63 di ISRAELE, e riguarda la creazione di Dio in 7 biblici giorni. Infatti, 7 volte 9 è 63, laddove 9 è il ritorno di 1 dal termine +10 del ciclo. Questo ritorno unitario, attivato 7 volte esatte, vale lo stesso 63 di 5 moltiplicato a 12,6, cicli interi che in unità decimali sono 126. Sono proprio quelle che,


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divise in terzi, portano alle 42 cifre del nome segreto di Dio... a 5 nomi. Essi sono 126 unità decime, che in assoluto sono 127. Esse, calcolate nel triplo del valore assoluto, portano all'esatto 381 di 38 Genesi, divina, di una mano a 5 dita. SEI=31, che nell'inverso 13 è il 10+3. Questo quanto è interno al duo di enti contrapposti come 31 e 13, la cui somma totale è 44=UNO. Pertanto il SEI è in 31 la visione unilaterale del contrapposto 13, contrapposto alla sua unità. Allorché questo flusso 13 è relativo al DIO=13+13=YHWH, allora è relativo al piano 100, e si presenta come 113. Pertanto, la visione di ROMANO=66, letto SEI SEI, esprime quel totale 62 che è l'immagine inversa del 26=DIO. Che relazione esiste tra il CINQUE=63 e il SEI=31? Esiste la stessa che tra il 93, ribaltamento in verticale del 63 e il 31 che, anche se ribaltato, resta sempre 31, ma è esattamente 1/3 del 93. Pertanto, anche se tra 5 e 6 c'è solo la differenza di 1, il valore essenziale li pone tra loro nella proporzione assoluta di un 1 a 3. SETTE=63, che nel suo inverso è il 6×6 in Romano=66. Quando, da ISRAELE=63, RA indica Amodeo Romano, si attiva proprio la dialettica interna sei per sei che porta all'inverso di 36, nel SETT==63 e uguale al 5... Perché la nostra ragione elementare considera SETTE=CINQUE? Perché il 5 è il ciclo intero, positivo, del 10, diviso in +5 e -5. Quando aggiungiamo al 5 la sezione unitaria 1+1 del fronte unitario, il 7 indica lo stesso contenuto di interezza creativa, in 7 giorni. Essi sono perfetti, in 7+7+7=21 a quantificare tutto il moto 10, del ciclo 10, nella sua unità 1. OTTO=62, che nel suo inverso è 26=DIO. La matematica, che pone 2 elevato a 3 uguale ad 8, considerando OTTO nel suo lavoro alfabetico, lo considera giustamente nel valore inverso al 26 numerico che indica DIO. La dimensione OTTO considera l'avanzamento totale 9 legato proprio all'8, come 9×8=72, ma poi lo considera


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relativamente al ciclo 10 interno al 72, tanto che in esso il 10 avanza solo per 62. Quando non estrapoliamo l'unità del ciclo 10, resta il 72 che è unitario nel 27 della sua valutazione in negativo, e vale il 27 dato da 3 al cubo. NOVE=50. Laddove il piano 10 per 10 è 100, ed è determinato dal ciclo 10, il 9, che toglie all'unità 10 una unità, in sostanza lo dimezza. Infatti 1 e 10 sono la stessa quantità, ma una espressa in unità, l'altra espressa in suoi decimi. Ma 1 e 10/10 sono uguali, anche se 1 implica solo uno dei due 10 che costituiscono l'unità in 10/10. Pertanto il 9, che è 10 meno 1, togliendone solo 1, laddove sono due 10 ad esistere, dimezza il prodotto 10 per 10, che è il processo opposto ai 10/10 unificanti. Poiché la lettera V=20 è tutto il moto 10 di 10, togliere la V dal NOVE e lasciare in piedi NOE significa ridurre a 30=Hallah=Adamo il valore uno e trino posto all'origine del mondo, e NOE' ne è il degno artefice, della ripartenza. DIECI=30=ALLAH=ADAMO. Poiché la sola unità non esiste, ecco che l'unità del ciclo 10 deve essere trina, deve essere 10+10+10. La partenza è anche l'arrivo e ADAMO è diretto A AMOD, nel suo virtuale e romano IO VADO, uguale ad EO, il che dirige ADAMO “a MAOD eo” E VA, grazie ad EVA estrapolata da ADAMO. EVA=5+20+5=30=ADAMO. Essa è tratta dal 30 di ADAMO, tanto che ADAMO+EVA sono 30+30=60, la visione divina e ingrandita del 6 che compone Romano come 60 +6, come un vero e proprio 6 ADAMO+EVA, 6+30+30. laddove VADO=eo, è 20+1+4+13=38, e io VADO in Genesi 38. UNDICI=56=CIELO. Esiste come in 1 ciclo 10, dato da 1 +ZERO che è 1+55(=zero). Ora, tenendo conto che ROMANO è ZERACH=54, ossia il meno 1 di ritorno dallo ZERO, quando 11 somma 1 a ZERACH=54, lo porta virtualmente al 55 di ZERACH=ZERO, ad un vero e proprio CI SONO come puro segno nominale, di un valore che è PURO e TRASCENDENTE e non è il mio. 11, infatti, è all'origine di ROMANO=66, come la MANO attribuita nominalmente al duo estremizzato nei morti Er e Onan, estremizzati in RO, posto a virtuale principio di quella


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MANO. La sommatoria di tutti i numeri compresa in 11, e data da 1+2+3+4+5+6+7+8+9+10+11 è 66 nel primo nome. Il secondo nome replica lo stesso significato assoluto e si aggiunge anche la sommatoria del 12, portando il 66 a 78. ma non si esce dalla logica del 12, in quanto il piano 12×12 è proprio data da quel 144 che somma a 66 del primo nome Romano, il 78 del secondo nome Antonio. A questo punto, la sommatoria di UNO+DUE+TRE +QUATTRO +CINQUE +SEI +SETTE +OTTO +NOVE +DIECI +UNDICI, data da 44 +28 +39 +100 +63 +31 +63 +62 +50 +30 +56 = 566 si conferma splendidamente nel 66, relativo al dimezzamento reale del 10^3 che è tutta la trinità poggiata sulla base 10. Poiché DODICI=42 è il nome segreto di Dio, che crea il suo popolo coi 12 figli di Israele e i 12 apostoli di Gesù, il 12 si rivela realmente essere un DUO, nel 21+21=22 che è nel 21 il valore inverso del 12. E il termine del 21° secolo e termine del giorno 21, del mese 12 ed anno 12 stanno assieme come il 42+42=84 di MARIANNINA mia madre, e di SARONNO, e di CIMITERO. Ebbene, aggiungendo 42 a 566, abbiamo 608, che esprime il moto assoluto 6 nelle centinaia, e riferito alla potenza 3 della base due divina. Aggiungendo anche la partenza, data da ZERO, 55 +608 = 663 determina ROMANO in 66 decine, come la trinità che esiste nel suo ribaltamento in verticale, 99. Perfino quando ho puntato al Superenalotto, che avevo individuato come quel SUPER LOT che difese gli inviati di Dio a Sodoma, la pervertita, che, raddrizzata si rivela essere AMOD o S, ho centrato esattamente 33 tre, e poi niente più. Le 13 quantità date dai numeri da 0 a 12, che portano esattamente il valore alfabetico al numero di 66 decine riferite ad un 3, sono l'esatta quantificazione del mio essere nel segno del mio nome numero 5, quel 113 che dividendo esattamente 663 per 13 non danno per un puro caso al mio quanto 10+1 la esatta quantità di 51. Infatti 51 volte 13 è esattamente 663, quanto la somma degli undici numeri posti tra lo ZERO e il dodici e che, come fatto vedere, ammonta esattamente a 663. Dio, come si sa bene, comprende anche quello che è IN PRINCIPIO come 12 decine. Dividendo 608 (la somma dei dodici diversi da zero) per 12, abbiamo esattamente 100/2, +2/3, ossia 50,66666...


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un infinito Romano=66, che è 2/3 del 99 di cui diceva Muhammad. Pertanto, che la sommatoria dei 12 sia esattamente 608, ed indichi con questo il mediatore del Dio 100, nel tempo infinito di 66 centesimi, rivela quanto di perfetto sia accaduto nella natura. Infatti, mentre la sommatoria di 11 è 66, espressa in cifre, è 1000/2 +66 espressa in valori ESSENZIALI affidati alle lettere. E mentre la sommatoria del 12 è 78, il triplo di DIO=26, la sommatoria dei suoi valori alfabetici è il dimezzamento del 100 sommato ai 66 eterni centesimi. Così, se sommando 66 a 78 abbiamo con 144 le mura in cubiti a misura d'uomo della Gerusalemme celeste scritta in Apocalisse, sommando i valori alfabetici di 566 e 608 abbiamo 1174, che definisce i termini della mia vita, di me 11, a quei 74 anni che ho quest'anno e che sono dati da 100 -26, ossia dalla perdita di Dio al valore assoluto 100. Poiché 1111 è l'unità nelle 4 dimensioni della realtà. 1174 + 1111 +63, un 63 che vale essenzialmente il CINQUE, il SETTE e ISRAELE. Questo è il valore puro escluso lo ZERO=55. E se aggiungiamo esso pure a 1174, abbiamo 1229, che mostra tutto il potenziale cubico della base 10 di Dio, sommato al 22 di ALLA (H muta esclusa) e a quel valore 9 che dovrebbe esprimere il 22 come 99. Allora 1229 meno 99 determina esattamente 113 decine, quelle del mio quinto nome Torquato, di me che sono il 5 di Genesi 38 e che nel mio quinto nome esprimo proprio i miei puri estremi dati da un solo nome e un cognome, 66 +47 = 113. Tutti questi calcoli sembrano PURI ARTIFICI della mente, che considera puri valori ESSENZIALI, senza minimamente curarsi di CHE COSA siano! Sono un puro contenuto in NUME RO, un DIO antico, pagano, il NUME, che finisce in RO e principia da due gemelli, di una pura mitologia, che descrive ROMA nata da ROMO e REMO, quello duplice in RM=16+11=27, assoluto in 3×3×3, e totale in 27+27=54=ZERACH=FIGLIO. I due Gemelli di Roma in Romolo era +OO=26, mentre in EO=18=T la croce di Remo per avere scavalcato il POMERIO, il solco sacro tracciato da ROMO=27+26=53 che, aggiunto il finale LO=23 porta il 53 al 76 che è ROMANO=66+10 (che è il ciclo di Dio). Romolo=76 indica dunque il potere 10 di un ROMANO, tale da creare la CITTA' SANTA del Cattolicesimo, che uccide l'AMOR in persona di Cristo ma poi ne è conquistata.


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Io sono stato concepito dai miei due genitori in un alberghetto collocato sulle mura di Città del Vaticano, ed ho quei natali: sono un ROMANO nella mia concezione. E tutta la cabala mi conforta, il mio essere un 381, diviso in 6, cinque nomi e un cognome, assegna un valore medio esatto di 63,5, di un ISRAELE=CINQUE=SETTE che, in 7 per 5=35 rivela esattamente le 35 unità che sono poste come i due attori della creazione del Natale di Cristo. Infatti 35 al quadrato vale 1225, che sono le 10.000 unità date da 10 alla quarta potenza. E 1225/10.000 = 0,1225 è l'anno zero, del mese 12, del Natale di Cristo. Quando in Genesi 38 è la MANO intitolata a RO, a nascere per prima, essa incide proprio attraverso i 60 anni che aveva Isacco, quando generò Esaù e Giacobbe che gli serrava il calcagno con la mano. Ai dichiarati 60 anni di Isacco, si aggiunge il duo di quella generazione proprio come il 3,5 per 3,5 del mio valore medio, dato da 60 unità +3,5, da riferirsi al DUO che era tenuto unito da una MANO. E questo 3,5 al quadrato, che porta a 12,25, colloca la nascita di Gesù proprio nel mense 12 e nel giorno 25. Sarete sorpresi, ma tutto questo è descritto in Bibbia, 1-25, che descrive il primato di quella MANO, nata nel mese 1 e nel giorno 25. E se assegniamo al 25-1 il valore che considera ciclo 10 il giorno e unitario il libro 1 di Genesi, che indica il mese, 251 è proprio la Trinità divina che Gesù chiamo in altra lingua, ma che in quella PERFETTA di un DIO voluto in un ROMANO e ITALIANO, un EGO e un IO, come quando era sorto in EG-ITTO, sempre nell'ottica di un IO che contenga le due croci di Dio e del Popolo, allora: +40=PADRE +54=FIGLIO +96=SPIRITO +61= SANTO= 251 esatto che si fonda sulla realtà una di un Dio a 4 dimensioni, Uno e Trino, e vale 10^3 =1000, in forma trinitaria, tanto che la sua presenza ¼ è 250 e deve sommarsi all'unità divina che essa è, essendo 251 esatto, ripeto, in PADRE, FIGLIO, SPIRITO SANTO. 25-1 è la mia nascita, di quella MANO in nome e conto del duo estremizzato in RO, che fu decretata come quella


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DI CHI ERA IL PRIMO. Ma rientrò, e fece nascere prima di lui Perez, l'antenato di Gesù egli pure nato il 25, ma estremizzato all'ultimo mese, e in 38ma generazione dal padre vero. A Gesù accade attraverso le reali generazioni quello che invece è vero e reale in Romano. Egli è stato chiamato FIGLIO DI DAVIDE. E lo è in 26ma generazione, laddove 26=DIO. Il figlio reale e primo di Davide fu SALOMONE, un “omone” i Salerno, e il SALMO 21-22 di Davide (che è 26=DIO in genesi di Gesù) esprime in SALOMONE il SALMO “one”, riferito al numero UNO in fatto di MANO, essa pure contenuta in Salomone, tranne le lettere SLOE=45, che, riferendosi a ZERACH=54, pone con quello la sua fine. Infatti 54+54=99, la Unità del Dio di Muhammad. MANO=37, e 1 MANO sola, nata il Genesi 38, vale proprio 1+37=38. In tal modo, il vero Figlio di Davide è 37+45=82 e si presenta come il PADRE+PADRE in un DUO. Sicché quel SALMO si riferisce al SALOM, che è UNO e lo è nel mondo d'oggi, che chiama ONE quello che in un Italiano è detto UNO. ONE è 30, ed è il principio=Fine di NOE'. Pertanto tutto immaginava il buon Re DAVIDE tranne che, scrivendo quel SALMO 21-22 si sarebbe riferito al vero e autentico RE DELLA SAPIENZA ASSOLUTA, quella che sta alla base di questo libro SAPIENZIALE. Infatti, quello che per Gesù è espresso nel tempo e accade attraverso le generazioni, tanto che è Figlio di Davide essendo in 26ma generazione da lui, a Romano accade proprio nella linea inversa a quella reale di Salomone=82. Infatti il 7 dicembre Romano volerà a Gerusalemme, e 7+7 giorni dopo al termine del 21 dato dal 7+7+7, il giorno 22 volerà in cielo nel volo di ritorno verso quel CIELO=56 che è dato dal suo primo nome ROMANO=66 meno il ciclo 10 di Dio. E tre giorni dopo, il PRIMO, in ROMANO, che è ritornato nella gran pancia della madre TAMAR, seguita a far uscire per primo il Natale del Figlio, come ha fatto da sempre, sia quando con un ROMA NO! Ha annullato il natale di Roma, nella conta del tempo, a favore dell'anno del Natale di Cristo da Anna, l'essenza a base della stessa essenza di sua madre, ed ha annullato la celebrazione del Dio Saturno, che era il TU del Romano originario di SA provincia, in quella CAMPANIA in cui il NUMERO di IA realmente CAMPA, in un NUME che deve attribuirsi ad un RO, assoluta estremizzazione di chi è nato, s', ma è morto, in un duo di fratelli.


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Poiché non c'è due senza tre, il Salmo 21-22 si realizzerà per davvero, mentre, riferito a Gesù, era solo una preghiera. E questo accade perché tutto si poggia sul NUMERO, e perché il RO estremizzato e descritto perfino nel codice fiscale intero, in Genesi 38 si riferisce a quella mano a 5 dita, di cui l'ultimo e 5° è nel suo quanto 113, la sintesi di tutto. Lo abbiamo visto, nel 1229, che è 29=RO, nel suo essere in assoluto (ossia a dimensione 100) quel 12 che, espresso al quadrato, è il 144 espresso dai primi suoi due nomi. Se poi si moltiplica 38 per 38, considerato il figlio nato in 38ma generazione e il padre nato realmente nel 38, il prodotto diventa 1444, che sopravanza il 1229 esattamente di 215 unità. In sostanza sono le stesse di quel 251 che è uguale a Padre, Figlio, Spirito santo, ma che messo in questo ordine presenta il piano assoluto 100+100 per un avanzamento di 5+5+5... addirittura a TRE MANI! Questi 21 cicli 10 sono proprio quel 21 del creduto Calendario Maya, ma che è il Salmo 21, che con 21 per 21 =441 mostra l'ordine inverso, E LA FINE, del 12 per 12, venuto come un reale MEDIATORE del DIO=ciclo 10. Questo risulta riscontrando l'interazione 38 per 38, dei due gemelli Perez e Zerach, nati in Genesi 38, quando si mettono in relazione a ZERO +UNO +DUE +TRE +QUATTRO +CINQUE +SEI +SETTE +OTTO +NOVE +DIECI +UNDICI del primo ciclo 11 di Romano con lo stesso +DODICI, del ciclo del secondo nome, per vedere quanto corrisponda al 144 dato dalla sommatoria numerica del numero 11 di Romano e del numero 12 di Antonio. In sostanza succede riscontrando il 1444 con il 144 espresso in sommatoria dell'11 e del 12. Non è affatto un caso che 1444 superi il 1229 di 21 decine e del 5 della MANO del mediatore numero UNO, il Padre 10 e Spirito santo 1 che opera con un 11, valendo essenzialmente un 12, nel suo 66 che in 6+6 è 12.


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La CABALA nel valore assoluto ASSOLUTO=1+17+17+13+10+19+18+13=108 nella cabala riguardante la lingua italiana che è LINGUA=58 +ITALIANA=61, dunque 58+61=129, essendo un idioma che esprime tutto il cammino di 1 in 10 cicli 10+3, che, in 13 è il “mezzo” relativo a YHWH=DIO=26. 108 è 4 volte 26, nel valore assoluto di quando si aggiunge al risultato ottenuto da 1+3, anche l'Unità e Trinità del DIO=26. 108 è anche tutta la “gamma” degli atomi, esclusi quelli “precari”, momentanei... E, in verità, laddove 100 è il piano costruito sul ciclo 10=L (del Dio EL, ELI, ALLAH... Elohim....), rivela il suo flusso nel dimezzamento di 2^(1+3)=16, che, essendo 2^3=8 ne è tutto lo spazio percorso nel verso positivo, per una dinamica resa possibile da quella uguale e contraria, di -8. Pertanto 108 è il piano assoluto 100 in tutto il suo dinamismo complesso 2^2 o 2+2, nel suo tratto Reale 2^3, in cui il valore binario è 2^4=16.. Per capire che cosa sia l'ASSOLUTO bisogna aprire un vocabolario, e il termine ci informa che è ASSOLUTO quanto è sciolto da ogni vincolo di determinazione, che esista come ad esempio il tempo, lo spazio ed ogni altra possibile definizione. Ma se vogliamo essere ancora più RADICALI, dobbiamo esaminare il termine ASSOLUTO osservandolo, per come esso si presenta in modo “alfanumerico”.


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ASSOLUTO Sono 8 lettere in sequenza ben ordinata, ed 8 è il segno dell'infinito, messo in linea ascendente-discendente, di due O, duce cerchi senza origine né fine. La vocale O occupa la 13ma posizione dell'alfabeto italiano e due O che compongono un 8 sono la quantità 26 che la cabala ebraica attribuisce a YHWE, mentre quella italiana si riferisce al termine DIO, che è Trino in Una parola, essendo 1+3=4 nella D, cui segue la I di un Iesus, tanto che DI è 13, come la O. Pertanto, 8 cifre, pari a 2^3, indicano la potenza trina di una base 2, che contraddistingue il nostro mondo binario, poggiato sulle due contrapposizioni unitarie date da +1 e -1. A, principio di Assoluto, lo colloca nel principio assoluto di ogni cosa. SS, espressione di Santissimo, è 17+17, la cui somma è 34, che esprime le 33 unità divine come la vita di Gesù Cristo, che si esprimono in assoluto aggiungendo al 33che computa l'unità di anni, il valore 1 che denota 1 anno, considerato solo nel suo numero. Pertanto 33+1 è un computo assoluto che si poggia solo sul numero, e questo è, per come ci avverte lo stesso termine NUMERO, un NUME che si presenta nel suo termine binario in un RO. Mentre il NUME vale 12+19+11+5=47, questo valore denota nella cabala napoletana un “morto che parla”, ed è proprio la coppia formata tra Er e Onan, i due mariti morti di TAMAR in genesi 38, coinvolti nella nascita di Gesù in Genesi 38, essendo Gesù nato in Genesi 38ma dal padre vero Giuda. TAMAR ha un significato Assoluto. Infatti estremizza anche Siddarta Gautama, in quel TAMA che in italiano è un importantissimo significato finale, cui è votato Siddarta Gautama, a che egli infine T'AMA, che in TAMAR è proprio un T'AMAR, un AMARTI. O, la quarta lettera si ASSOLUTO, introduce la circolarità propria all'assoluto, che è senza principio e senza fine e vale il 10+3 posto alla base del Dio UNO nel ciclo 10, e trino in quel 3 che rende esattamente 10 il ciclo unificato + espanso formato dalla sequenza tra 3/3 e 3×3, che solo in positivo si presenta come 1+9, mentre è la somma di unità esattamente opposte, essendo 1 la crescita 1 che comincia da 0, ed essendo +9 la decrescita di 1, che retrocede dal +10 che è il limite estremo del ciclo +10 nel verso positivo.


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L, la quinta lettera che dettaglia i contenuti essenziali, quantitativi, esprimendoli in lettere, esprime il 10 del ciclo unitario, come il valore che motiva tutti i nomi dati a Dio e che usarono la L in El, Ele, Eli, Elohim, Allah, Elios... Quando il 10 diventa Romano assume il segno a croce rovesciata, della X, e XP, pronunciato Chi-RO, estremizza i due gemelli nati in Genesi 38, ZeraCH-Perez, in cui questo era l'ordine giusto, essendo la MANO di Zerach quella del VERO gemello nato primo, nel mentre è PeREZ-ZERaCH la perfetta specularità rovesciata, in REZ-ZER, che non è per nulla un caso, indicando che il RE finale (Z), era in principio la fine (la morte, Z) del Padre suo nominale, ER. Che la RO-MANO rovesciata indichi ON AMOR, quel finale SU per il mondo di lingua inglese che è detto ON, ma che in italiano è la FINE del GeSU', l'AMOR crocefisso, ancora una volta, non è affatto un caso. ROMANO è riconducibile ad AMON RA, quando il termine è proprio anagrammato in ROMAN A., il principio assoluto che è un FINE assoluto nel primo uomo, ADAMO, che va AD, detto in italiano, AD AMO, oppure “a AMOD” se finalizziamo a Dio questo amore. E se EVA, tratta da ADAMO, indica “e VA”, e la riferisce ad un Romano, che quando dice “io vado” dice in latino “eo”, allora AMOD eo... e va, è quanto era in Adamo, e, impersonando un suo personale cammino, in un RO-MANO, per come prescritto in Genesi 38, afferma testualmente “a Amod eo... e va”, in tutto quanto è tratto da Adamo e che, se è riferito al Dio Amon Ra, indica chiaramente Roman Amodeo, come O, il disco solare in ATON, che allude ad un An T on, in un IO italiano, a un Romano Antonio, 66+78=144, il piano dei 12, dato dai 12 figli di Israele e i 12 apostoli di Gesù Cristo. U è la sesta precisazione che subentra a questo punto, a precisare che tutto questo insieme a 5 dita è nel disegno di una svolta ad U, di una resurrezione. U=19 indica la trinità composta da 10, 10 e 1, quando questo 1 è parte del 10+10, e, occupandovi una unità, si sposta in tutto quanto 20 -1 =19. E allora, percorso interamente il 10 che è avanzato di tutto il 10, si converte ad U, in una vera e reale resurrezione. T è la croce che è stata all'origine delle resurrezione, e vale 18, uno in meno del 19 delle U, essendo 6+6+6, il Diavolo, la MORTE.


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O infine ribadisce che tutto è in una assoluta circolarità, anche se il tutto è espresso in linea. Infatti, perché ASSOLUTO sia ASSOLUTO deve essere anche OTULOSSA. ASSOLUTO=OTULOSSA esprime il complemento esatto della A, l'Alfa, nella O, l'omega, laddove essa si riduce alla Omicron in tutte le altre lingue, eccetto il greco. In ciò, A-MODE-O, riferito al primo Adam che sia “a AMOD”, rivela d'essere il principio A MODO della fine, per come è detto nella lingua del mondo. Essa è perfetta ad esprimere quell'ESAU che fu scritto MODE, nella lingua ebrea che scrive EDOM dalla destra verso sinistra, e che noi leggiamo EDOM, essendo di fatto ESAU, il primo dei due gemelli in Genesi 25, che il secondogenito serrava con una MANO, stringendogli il calcagno. Si chiamava Giacobbe, ma egli pure fu poi denominato ISRAELE, che, letto esso pure in senso inverso diventa ELE AR, SI, sì, IS Amon Ra che poi diverrà ELE per Israele. ASSOLUTO=OTULOSSA afferma poi, in modo “trascendente”, perché in ordine inverso, che si tratta di un TU, in italiano, ed è SS. Le definizioni successive sono OL e LO, in un incroci perfetto che vale 23 in assoluto, ossia 22 unità relative. Il tutto è relativo ad un 23+23=46, tutti i cromosomi di una vita umana, che fanno parte di una unità e trinità che vale 44+1+1, ossia UNO+1+1, perché il termine UNO è 44 ed è perfetto, essendo 11+33. E quando ai 46 “cromosomi” aggiungiamo anche l'1 che si assegna come numero al cromosoma, cui 46 è relativo, ecco il 47=Morto che parla, che a sua volta deriva da un GESU=48, uno sulla croce, “A T on” =44 che è assoluto aggiungendo l'unità 4. GESU' è un 2, essendo uguale a giorno + giorno, in cui GIO-R.NO è Gioshua +Romano con certezza (ossia senza “o” e senza “ma”). GIO-R.no è 70, tanto che giorno+giorno=140, ed è il piano a due lati divini (=10) della creazione in 7 giorni, che, considerando 70=giorno, è 490, ossia GESU' +1, essendo anche Gesù un duo, in fatto di giorni, ciascuno dei quali ha 24 ore, tanto che 24+24=48=GESU'. Come si vede, la cabala che stiamo seguendo è perfetta. Nel termine ASSOLUTO, dunque, tutto si incentra in OL + LO, un 46=GEOVA, che vale quanto YHVH=26 +10+10, ossia più il suo piano trasversale a lato intero 10. Ma anche il termine GEOVA trascende un AVO è G, che dice chiaro, in italiano, che la presenza prima è stata quella di Gesù, in un AVO, che è un 5 Romano da cima a fondo. Infatti Gesù ha la sua GE, la sua genesi, su, in 38ma generazione, dal padre vero GIUDA che GIU lo DA, in 38ma Genesi.


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Se vi chiedete perché mai questa rivelazione ha affrontato l'aspetto cabalistico del termine “assoluto” è perché le parole si occupano della descrizione ESSENZIALE che i numeri subiscono, come lo stesso processo seguito dal POTERE ASSOLUTO, che, per non restare vincolato dalla INDETERMINAZIONE data da un PURO ESSERE IN POTENZA, deve presentarsi anche come ciò che sia REALMENTE IN ATTO. La vera ONNIPOTENZA è data dalla POTENZA della IMPOTENZA senza che questa impotenza tolga alcunché alla POTENZA, e la renda capace DI TUTTO, la POTENZA di poter essere TUTTO senza perdere la sua POTENZA e acquistando in tal modo la ONNIPOTENZA di ciò che sia davvero una POTENZA assoluta. Per costruire con la POTENZA di TUTTO, abbiamo 7 lettere nel termine di POTENZA e 5 in quella di TUTTO, dunque 12 lettere nella loro totalità. POTENZA=84 la avevamo già trovata in questo numero per il contenuto di ARBITRIO=84 e di Mariannina=84. POTENZA è quella una e trina di un 21 +(21+21+21) =21 +63, in cui 63=ISRAELE, mentre 21=NI il Nazarenus Iesus da cui comincia la stessa Bibbia che, in 1-1-1 recita, in italiano “IN PRINCIPIO DIO CREO' IL CIELO E LA TERRA”, usando 9 parole e 33 lettere, che diventano 42 aggiungendo 9 sabati, alla fine di ogni parola. Ebbene 42 sono le cifre del nome segreto di Dio e sono il Duo dato da 21+21=42, che è la metà dell'84=POTENZA. TUTTO=86, e aggiunge alla POTENZA di 1 nome, quel piano a lati 1+1 che portano la POTENZA a TUTTO un volume a 3 dimensioni. Vediamo chiaramente che la struttura alfabetica del TUTTO implica il calvario a TTT, tre croci, e la conversione a U di una resurrezione che porti infine il tutto alla perfetta circolarità della vocale finale O. In TUTTO si parte da un TU italiano che poi ha due croci in circolo. Ebbene il TUTTO in POTENZA=84 (=86 +21 +84 = 191) è espresso attraverso la potenza della MATEMATICA=78., ossia in quanto è risultante esattamente da 191 -113. Non stupitevi se 113 è Romano=66 +Amodeo=47.


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La MATEMATICA risulta esattamente dal TUTTO IN POTENZA secondo la rivelazione di Romano Amodeo Prima di avanzare, cerchiamo di capire quale sia il contenuto ESSENZIALE=102 (il Piano assoluto 100 comprendente l'essenziale sezione trasversale unitaria a lati generatori 1+1) della parola MATEMATICA. MATEMATICA= 78 indica 77 unità relative, ossia il piano poggiato sul 7 che si gerarchizzi nelle decine del ciclo divino in 77, come quel perdono fino a 70 volte 7, che il 77 è espresso sulla base 10 del prodotto tra le potenze 10^70 e 10^7, che le combina alla potenza 77 di tutto il perdono che debba 1, e che è 78 in assoluto, ossia in tutto. Ma il termine dipende da ROMANO=66 (che è la sommatoria dell11) , cui si sommi il 12 (che è la sommatoria che porti al suo secondo nome ANTONIO=78). Infatti ROMANO ANTONIO, assomma al 66+78=144 che è esattamente il piano costruito sul lato 12, e che da 12 volte 12 trae il 144). Pertanto 66+12=78 è quel fondamento di una matematica che sommi alla REALIZZATA SOMMATORIA dell'11, che con 1+2+3+4+5+6+7+8+9+10+11=66, la pura del 12, ma solo da calcolarsi “in potenza”. In questo assunto, dall'ATTO del ciclo 11 e dalla POTENZA del 12, deriva il contenuto numerico 78 della MATEMATICA, ed esso si estrapola dal TUTTO IN POTENZA = 191, meno l'interezza reale di un esatto ROMANO AMODEO, che vale 113 ed è esattamente nel senso reale del suo nome numero 5, TORQUATO=113. E quando al 5° nome TORQUATO si aggiunge il cognome AMODEO, e diventa esattamente il padre del padre di Romano Amodeo (nato il giorno esatto successivo al suo, ossia il 26 gennaio, mentre lui è nato il 25), il 113 +47 = 160 si conferma in quel 26=DIO, in quanto 16 volte 10, sono 16+10=26 nel totale assoluto. Esso, riferito al TUTTO+POTENZA, che è 86+84=170 lo rivela in perfetta coerenza quando al 160 di 16 decine si aggiunge la decina. Poiché il 26 gennaio è nato non solo colui di cui Romano è il nipote, ma anche una nipote di Romano, chiamata PAOLA, mentre è PAOLO il quarto nome di Romano, possiamo costatare come la MATEMATICA derivi dal TUTTI IN POTENZA che è messo in relazione non solo con Romano Amodeo, ma con TUTTO il nome di ROMANO ANTONIA ANNA=26 PAOLO TORQUATO, che assomma al perfetto TUTTO UNO E TRINO della somma 66+78+26+52+113=334 data dai suoi 5 nomi, uguali a 333 +1. Laddove, aggiungendo anche il cognome AMODEO, arriviamo esattamente al 381 che, conoscendo il TUTTO IN POTENZA uguale al 191, vi somma le 190 unità che gli sono relative, perché 190+190+1=381, si rivela essere un DUO relativo a 2 unità relative al


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191=TUTTO IN POTENZA, dunque due 190, sommate all'unità di Dio. Estrapolando il termine MATEMATICA=78 dal 381 del valore complesso che indica l'unità del TUTTO IN POTENZA, abbiamo che da 381 -78 = 303, l'attore reale è la Trinità di un padre che si chiami Luigi Amodeo (54+47=101) e che sia nato esattamente il 7-7-7, che porti al valore assoluto 78 della matematica affiancando come 77 due 7 della sua nascita, e sommandogli un 1, quando essenzialmente “è 1” il 7 di 7-7-7. Ebbene non solo il Padre reale, Luigi Amodeo 101 è implicato nella MATEMATICA, per il suo contenuto assoluto, ma anche il nome della mamma, MARIANNINA=84=POTENZA, quella che è IN TUTTO =21+86=107=Gerusalemme. E se aggiungiamo a 84=POTENZA del nome materno il cognome suo BARATTA=57, che potenzia di 10 il cognome AMODEO=47 del marito, allora 84+57=141 si rivela posta alla base del Figlio ROMANO ANTONIO =144. Come il marito agiva in modo trino, 101+101+101, nel 303 in cui il valore assoluto di MATEMATICA è estrapolato, così la mamma, Baratta Mariannina, deve aggiungere un 3 esatto a realizzare il duo dei primi due nomi del figlio. Mentre 381 -141 = 240 rivela che l'essenza materna 141 di Baratta Mariannina, sta al nome totale del Figlio, al 381 (di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo) quando tutte le ore del giorno espresse nel ciclo 10. Questo 24 è la somma 12+12 di quel 12 per 12 che è 144 nei primi due nomi del Figlio. Ma questo 12 è la somma 6+6 insita nel 66 del primo nome Romano, tanto che 24 – considerato che in Romano è un duo di 12, nella sua area 144 data dai suoi primi due nomi – pone l'essenza di 24 cicli 10 di sua madre, come 6+6+6+6, quel 24 che è il tempo IN POTENZA che si basa su un 2, nella potenza di 2 elevato a 10, che è 1024. Pertanto il valore assoluto 240 che esiste tra 141 (il nome della madre) e 381, è estremamente significativo, messo al nome segreto di Dio composto dalle 42 cifre che sono la lettura inversa delle 24 decine, e che, sommate 42+24=66 rivelano il primo nome del figlio, Romano, mentre sommate 24+24=48, tanto da considerare un duplo del Giorno, abbiamo nel 48 il contenuto esatto del nome GESU', figlio di Maria in Anna (che sono un duo di sante mamme) nel mentre sono un uno in Maria quando “in Anna” si trasforma in AnNIna. E in Mariannina si realizza la perfezione di un NI (Nazarenus Iesus) già compreso IN ANNA, mutata in ANNINA Queste sembrano GIOCHI DI NUMERI, ma in questo libro che è una vera RIVELAZIONE DIVINA, TRASCENDENTE il senso REALE dato alle cose, questi significati trascendenti si REALIZZANO, al punto che il trio di ANNA, MAIA e NI (quel sintetico Nazarenus Iesus fissato in INRI sulla croce) si realizza tutto in una sola


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persona, di nome MARIANNINA. Preceduta dal TERMINE del suo cognome BARATTA, in quel TRIO divino estremizzato nel suo nome, essa è la REALIZZAZIONE della TAMAR di Genesi 38. Che si lega al suocero GIUDA, i cui estremi sono GI A. e sono quelli esatti del LuiGI Amodeo cui Baratta MaRiannina si lega, perché era la sposa di ER e ONAN, i cui estremi sono RO, e che determina il primato ESTREMO della nascita di una MANO, nata per dare erede agli estremizzati in RO, dunque gli estremi esatta di un R-O-MANO. E' un ROMANO che estremizza la sua stessa persona, e che annulla la sua stessa nascita, facendo nascere primo l'altro estremo, in Genesi 38 dal Padre vero GIUDA, quel Gesù che è in genesi 38ma da lui, nella esatta genealogia TRASCENDENTE fissata dal TRASCENDENTE vangelo di San Matteo. Gli estremi di LUIGI e MARIANNINA, 45+84=138 sono alla base del 138 estremizzato in 1-38, Genesi 38 della Sacra=38, Bibbia=25, per una nascita esatta nel gennaio 25 del 38. Genesi 38, libro 1-38 è estremizzato dal nome intero di chi è nato per primo e vale 381, unificando e rovesciando gli estremi, come tutto quanto è primo e rovesciato nell'ultimo, in questo racconto, che mostra chiaro come un ROMANO annulli con un ROMA NO! Il Natale di Roma, perché gli anni partano dal Natale del Figlio. Ma e anche un SA-TU-RNO un ROMANO estremizzato a RNO, nel suo TU nato a SA, provincia di Salerno. Egli è il primo Dio Romano del Sole, celebrato il 25 dicembre, ma ROMA NO! Il Sol Invictus deve celebrare il Natale del Figlio, di Gesù, eretto a Dio del sole Romano. Infatti AMON RA si anagramma in ROMAN A (Romano Amodeo, sempre estremizzato nei suoi estremi), Ma è anche il Dio ATON, nel suo secondo nome ANTONIO, che è ATON, ma N. (nume-RO) nel suo estremo IO. Se considerati validi ESTREMI quelli che si sintetizzano in un Codice Fiscale, questo cabalistico quanto di 381 valori numerici, nato in Sacra Bibbia, 38 e 25, nel libro 1, e il 25 del 38, esiste come UD, l'ULTIMO e UNIFICATO DIO, che con UD fa compiere a Dio una svolta a U, e si intromette in suo padre, estremizzato in GI A a REALIZZARE il nome di GIUDA=40=PADRE=10+30, esattamente come il ciclo 10 deve essere, uno e trino, nel PADRE. E se ad esso di aggiunge che quella D è DIO=26=YHWH, allora DIO-PADRE non può che essere 26+40=66=R-O-MANO, l'esatta estremizzazione in Genesi 38, che veramente scrive tutti gli estremi del CF di Romano Antonio Anna Paolo Torquato, 5 nomi come le dita, che valgono 333 +1.


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Infatti AMODEO=47 è lo stesso di TAMAR, che già indica la Croce del AM=Io SONO Amodeo, AR, sono Amodeo Romano. Ora TAMAR è la MATER di un Romano, che, essendo italiano, ha una MADRE, che muta il TAM, in DAM, ed è il CF di Amodeo, MDA. Romano Antonio Anna è RNN... ma in bibbia sono ER e ONAN. 38A25 è capitolo 38, 1, giorno 25, della sacra bibbia, 1° libro. D527I sono le Dita 5, che valgono 333+1, trascese in 3×3×3=27 +I. In un capitolo di Genesi, in cui tutto è ESTREMIZZATO, si realizzano gli estremi esatti del Codice Fiscale di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, nato da Baratta Mariannina quando ella si lega a Luigi Amodeo. Ma Baratta Mariannina, estremizzata in TAMAR realizza gli estremi anche del Buddha SiddaRTA GautaMA, estremizzato in RTAMA, di un primo che si pone ultimo tanto che RTAM diventa esattamente TAMAR. In questo 47 di TAMAR esiste la TRAMA di tutta l'esistenza, collocata essenzialmente in un 47 = morto che parla, nella cabala napoletana. E così è davvero in Genesi 38, anno 38 per Romano e 38mo da Giuda in Gesù. Tutto lo sforzo di TAMAR, ossia della TRAMA dell'esistenza, è quello di dare VITA ad un DUO MORTO, il duo di ER e ONAN, non graditi a Dio. La Bibbia spiega che ER è “perverso”, infatti sarebbe RE, se fosse nel verso giusto. Il secondo non vuole dare erede al fratello e disperde in terra, da cui l'Onanismo, addirittura una pratica anticoncezionale. Er e Onan in verità sono SGRADITI a un Dio che si veda sempre espresso dai personaggi interpreti e mai dal CREATORE VERO di quegli interpreti. Ma TAMAR, che conosce la segreta TRAMA di Dio, TRAMA contro il VERO PADRE di quelle due morte figure, che ne rappresentano la pura creazione. E si traveste da Prostituta(=143 unità di 144=Romano+Antonio) Sacra(=38) e si fa INGRAVIDARE(=100, tombola!). In tal modo 143+38+100=281, ingravidata dal 100 (il piano di Dio) determina esattamente il 381 che estremizza a valori estremi e misure estreme quel libro 1-38, generando in realtà nel gennaio 38 la REALIZZAZIONE CONCRETA di tutto questo disegno divino, ottenuto per numeri che sono esattamente questi. REALIZZAZIONE CONCRETA è 144 (= Romano Antonio) +71, che indica il piano 35+35 e il flusso 1. Laddove 35×35=1225 porta al Natale di Gesù, nell'anno 0,1225, mese 12, dicembre e giorno 25, se si considerano le 10^4=10.000 della potenza Una e Trina della base divina 10. Pertanto (35×35) 10^-4 porta al Natale del figlio


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numero 1. L'essenza CONCRETA è la concreta nascita di Gesù. Essa, sommata al Romano Antonio 144 come realizzazione del duo paterno, porta il potenziale a 144+71=225, della mano a 5 dita del ROMANO=66 che è realizzato in 1/3 REALE della sua DIVINA trinità 22+22+22. E se siamo precisi e ci chiediamo il senso esatto della REALIZZAZIONE CONCRETA DI DIO, dobbiamo aggiungere a 225 il DI=13 e il DIO=26. 225+13+26=264, che è un 66 se si sommano gli estremi 2 e 4, ed è un 200 +2 elevato a 3+3 che mostra il piano assoluto di un Duo paterno che vale 100, ma che ha anche la definizione in potenza di un 3+3. Cosa è 264 rispetto al 381 della creazione del nome segreto di Dio in tutto il suo valore cabalistico? 381 -264 = 117, che esprime tutta la creazione in 7 giorno del ciclo 11, espresso nelle unità 10 di 1 solo Dio. Ebbene ciò mostra 11 alla base del lavoro in 6 giorni, che porta 11 a 66 come il risultato reale della sommatoria indicata in potenza nell'11, e gli somma il 7° giorno di Dio, come esattamente descritta la CREAZIONE=85, che quando si muta in REALIZZAZIONE e diventa 143 di deve incrementare di 58, ossia del 38+10+10, ossia di tutte le dita dei due gemelli Perez e Zerach. E se al 38 relativo al Padre e Figlio, nel segno dello stesso DNA di due gemelli, ma che nascono insieme nello stesso 25, ma uno “per numero di generazioni” e l'altro per un anno REALE, allora si capisce che 1 realizzazione è 144, ed è quella del duo di un Romano Antonio che già era celebrato in Egitto come AMON RA e come ATON. E' la precisa REALIZZAZIONE di quanto scrisse il profeta ESEA in 11.1 : “Dall'EGITTO ho tratto mio Figlio”. Il Figlio AbRAMO, trasse le ricchezze sua dalla moglie SARAI quando ella si realizzerà e SARA' il Dio RA di SA (provincia di Salerno). La SARAI che è mutata in SARA indica che il finale I indicante IESUS si impersonerà nel RA di SA. E SARAI entrata in Egitto è costretta a legarsi al Dio personificato in Egitto da RAMSET. Questa personificazione faraonica si REALIZZA in AM 7-7-7, Luigi Amodeo nato nella REALTA' del 7-7-7 cui il 3° figlio SET, di Adamo, già alludeva. Adamo SET, sono il padre Dio AM che si rende Trino nel suo giorno numero 7, sommato al mese(=38) e all'anno(=38). Tanto che ANNO 7, MESE 7 e giorno(=70) 7, riferendosi al giorno 7, sono, nel Padre di Romano, nato ancora 7 e 7, il duplice segno di quel DUO di gemelli nati nel 38 che è il numero di ANNO=MESE.


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Le risorse attinte da RAMSET, diventano poi REALI in ABRAM... che però viene Ab, Da Romano, R. AM che REALIZZA IL TUTTO attraverso i reali estremi del suo nome Se cerchiamo in MATEMATICA dei significati, anagrammando le cifre, possiamo capire, nel modo “trascendente” dello Spirito santo, che infine CA (=qua, nel meridione d'Italia che lo dice), TI, TE, M'AMA, ossia ama te, me, tutti, infine nel Meridione d'Italia. Essa si fonda sul NUMERO, di un Dio che infine è il RO duale di un ROMANO, che è descritto in Genesi 38 ed è la coppia data da ER ONAN, che indica un “è” ROMAN +1, dunque “è” Ronan, il duo che rappresenta un NUME, per il valore che lo costruisce in potenza. L'ASSOLUTO infatti si determina con la potenza di N elevato a ZERO, ossia del NUMERO elevato a 1 ZERach, laddove 1 ach è 1+1+3+8=13=O, elevato a ZERO, perché 1 gemello che si è presentato primo nella MANO, poi si è azzerato nella sua nascita ed ha fatto uscire per primo l'antenato di Gesù Cristo, questi in 38ma generazione dal Padre vero di Perez e Zarach, un duo di gemelli aventi lo stesso DNA di una coppia indicante con chiarezza estrema un duo di PADRE e FIGLIO che sono nella stessa sostanza, dello stesso DNA. Pertanto la POTENZA del NUMERO elevato a ZERO indica proprio quella di un DUPLICE NUME, attribuito alla coppia che congiunge i morti Er-Onan, che hanno solo una pura funzione di rappresentanza, essendo morti viventi solo grazie al padre vero che da loro figli veri. Pertanto, quella MANO che in Genesi 38 è descritta come quella di chi E' NATO PRIMO, e che rientra in vagina per cedere il passo al Fratello, Perez, antenato del figlio Gesù in 38ma generazione, è nel duplice segno sia del natale di Roma, sia di quel RA ROMANO che era celebrato nel Dio SATURNO. SA-TU-R.no già rappresentava, senza “o” e senza “ma” il TU di un Romano nato in provincia di Salerno, come indicato dalla sigla SA iniziale di Saturno. Anche Saturno ha preso il posto di Urano, ma sono entrambi infine Romano, perché anche URNO, la fine di Saturno è URANO cui è tolto solo il segno del suo divino primato, dato


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dalla A. E Saturno che deve cedere il posto al figlio è nel segno che fu impresso da Dio anche nella mitologia divina dei Romani, perché IUPPITER IOVIS è in IOVIS la forza VIS di un IO, che è TER, un 3 Romano in Iuppiter, ove gli Iuppi al giorno nostro fan parte della privilegiata famiglia dei FAMOSI e importanti. Se VIS non appartenesse anche, al diritto e al rovescio a SIVA e VISNU (forza delle NU, Nazioni Unite), essendo l'AVIS l'associazione italiana volontari del sangue, non avremmo che CHI è venuto da UR, da URANO (e riguarda il trio finale di Romano) sia in Abramo nello stesso segno di Brama e dei tre Ramo, Ramo e Ramo emanazioni di Brama. E non avremmo in Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO un possibile Dio DI TUTTI. Ma invece lo è. MANITU e SaTUR.no, sono affratellati dalla MANO nata in Genesi 38, espressa nelle sue MANI, tutte e due! Se Siddarta Gautama non fosse finalizzato al TAMA, della TAMAR di Genesi 38, che è la vera artefice nelle forme del potere assoluto di una Madonna che costringe un Padre a sostituire i figli morti, per dare eredi TRASCHENDENTI ai due mariti morti ER e ONAN, avremmo tagliato fuori il Buddha, da questa UNIFICATA storia di Dio. Se quell'italiano AMA con cui termina Gautama non anteponesse Gesù + aut, che è un “o Romano”, Non avremmo modo di convertire AMATERASU, la dea del Sole giapponese in quello stesso AMA, che ora ama TE, R.A. SU, come quel Rasu che è Gesù, essendo RA Geova. Invece dai Pagani agli Ebrei, ai Cristiani, ai mussulmani, ai buddisti, induisti animisti, e ai pellirosse, ai MAIA che si impostano su Maria senza ER che è la TAMAR vedova di ER, il suo primo marito. Certo, tutto è TRASCENDENTE, ma quanto è ASSOLUTO trascende da ogni definizione, fino a permettere tutte le altre, consentite dallo Spirito santo divino che si oppone alla confusione delle lingue indotte dalla Torre di Babele. Invece, in questo modo legato al NUME-RO, a questo duo rappresentato dai morti Er ed Onan, e sostituito da un NUME, si realizza proprio il modo con cui l'ASSOLUTO si DETERMANA senza vincolarsi mai in un modo assolutamente definitivo.


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Tanto che mentre in Egitto si passa da AMON RA ad ATON, alla fine del tempo si passa a Roman A. Antonio... e dalla vita alla morte, perché mentre Gesù riceve vita da Anna che genera Maria che genera lui, Anna, nel Sinedrio, assieme a Caifa, portano alla sua morte. E mentre il procuratore romano Ponzio Pilato impone un ballottaggio tra BARABBA e Gesù, e, con la scelta di Gesù in croce è virtualmente salvato la FINE di Abbà, suo padre, già posta in un Duo di AR, il 4 giugno 1940 sarà riproposto un ballottaggio tra BARABBA e Gesù, e la mamma BaratTA MARiannina, ultima TA MAR, ultimo segno anche del Buddha, si rivela ben più ATTA al Baratto di quanto fosse in relazione a Barabba, e le mamma sanno barattare RA con NI, barattando con ciò l'abba, di Gesù, ELI ELI, invocati quando gridò. ELI ELI LE MA SA BACTA NI Gesù, che alluse al Samo 21-22, mentre gridò la sua parusia, annunciò anche le ragioni segrete di quel SAMO 21-22. Infatti il Salvatore di questo Momento della Fine del Tempo, al termine del 21, ossia al 22 dicembre, salirà in cielo, per morire la seconda volta e proprio nel segno di quel SALMO-21-22 che esprimeva la sua dipendenza da suo padre nato il 7-7-7, e creatore di lui, 22 come terzo della trinità di 22+22+22=66= Dio per l'Islam nel 99 che l'inverte, invertendo una morte in una vita, questo mondo diabolico in cui tutto si consuma e muore, in quello in cui la vera vita nasce dalla morte e i primi veri sono gli ultimi di questo mondo caratterizzato dalla dinamica opposta a quella vera. In verità la vita nasce dalla fine, così come un puro disegno l'ha determinata, e Dio si assume quella croce, riconducendo ogni cosa al suo PURO INIZIO. La Z diverrà la A e lo sta già divenendo, ma l'osservatore di questo mondo infernale non è nel Paradiso del vero finché non inverte il 66 di Romano nel 99 dato dal 100 meno uno detto da Muhammad. In questo mondo reale, Romano=66 al 7 dicembre va a Gerusalemme, a trovarvi la morte al termine del 21 dei Maia della Tamar restata senza ER, e secondo il Salmo 21-22. Sembrerà una morte!


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Ma è solo Romano 66 che va a ribaltarsi nel 99 che ha tutto in uno, ed entra come il Dio UNO nel Paradiso. Il disegno è già in atto: già esiste la prenotazione del viaggio celeste andata e ritorno. Ma il Ritorno in avanti ci sarà, e sarà il SOLITO NATALE, tre giorni dopo, che fa subentrare sempre il natale del figlio alla reale eliminazione di un padre che è primo, ma si fa da parte, per non togliere luce, gloria e scena al Figlio Gesù cristo. Poiché nessuno vedrà Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO risorto, se non nel Natale di Gesù, l'uomo può perdere questa grande occasione perché giunga l'età dell'Oro, o dell'acquario, che si aspetta da tutte le parti, come pure si aspettano gli alieni. Il vero alieno è chi sta scrivendo questo libro, che usa una logica che nessun altro considera valida o intelligente, per adesso. Chissà quanti anni, o secoli occorreranno all'unificazione di tutte le fedi che Dio ha messo in programma, avendo assunto questa persona, il cui nome è stato così accuratamente scelto! Chi scrive questo libro non porta acqua al suo mulino, ma è il primo a dire di essere l'espressione duplice di due morti, Er e Onan, che sono presenti solo a titolo nominale. E' una coppia di PERSONAGGI che DEVE ESSERE TOLTA DI MEZZO. Essa è l'espressione vera di quell'I.Sacco, quel Sacco Italiano proveniente da R.Amodeo (=ab R.Amo) che Abramo stesso doveva vole togliere di mezzo. Quando Dio impedì ad Abramo d'uccidere SUO figlio Isacco, e fece uccidere un ARIETE, disse chiaro che Amodeo Romano Iesus “è” TE, ossia è una croce, posta al centro dell'Essere, di ogni essere. Romano = 66 è anche il verbo essere, che afferma SEI chi SEI, ed è diretto a informare OGNI ESSERE che il Dio SONO CHI SONO, sei TU, che SEI CHIUNQUE SEI. In questo rivela di essere un puro momento di passaggio, del Dio che è l'ESSERE in Prima persona a quello di ogni essere in prima persona, che è il Dio SONO CHI SONO, nella croce di te che SEI CHI SEI. Poiché ci volle un concilio che riconoscesse che ALMENO GESU' era UOMO e DIO, se DIO non fosse venuto a


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cambiare questa situazione in cui sono state vane le parole di San Paolo, che già disse che tutti siamo stati resi figli di Dio per i ,meriti di Gesù cristo, nessun uomo oserebbe credere se stesso della stessa sostanza del Dio che ha assunto OGNI croce, in ogni figlio, mentre il personaggio di Gesù cristo è stato eretto a PURO CAPIONE della verità che è viva e vera in ogni uomo. Il Cristianesimo trionferà perché è la sola fede completa, che presenta il sacrificio di Dio in OGNI FIGLIO. Ma è necessaria una Rivoluzione culturale. Bisogna smettere di celebrare Dio in qualunque ente che sia AL DI FUORI DI SE STESSI. Dio è il FONDAMENTO di ogni proprio IO, e non può mai essere POSTO in un ALTRO che sia al di Fuori, senza con questo VANIFICARE il servizio che lo stesso Gesù doveva fare a tutti: umilmente lavargli i piedi. L'uomo invece ha fatto come Pietro, che non voleva che Gesù si abbassasse a tanto, ed ha eretto Gesù a RE di questo mondo. In tal modo lo ha resto SATANICO, perché è SATANA il re di questo mondo. Io ho abbandonato, a Montesilvano, in questo mio ultimo mese di permanenza che vi faccio, i miei amici del coro parrocchiale. Ho dovuto resistere alle pressioni di chi, volendomi bene, mi voleva con loro. Ma io glielo ho spiegato: vi vedo amanti di Gesù, ma, collocandolo in Galilea e al di fuori di voi stessi, voi non vi rendete di deificare in lui un Satana. E' lo stesso Satana che portò alla santa inquisizione. Io vi ho detto che Gesù è tornato in me, proprio come aveva promesso e come tutti i Cristiani seguitano a dire alla fine di ogni elevazione: “nell'attesa della tua venuta!” Vi ho detto che Gesù è in me e non lo avete voluto credere, pur avendovi detto che esistono tutte le ragioni molto serie e tutti i possibili segni, nessuno escluso. Se solo al posto mio fosse venuto non dico il Papa, ma un gran Prelato a cantare nel coro, vi sareste tutti volti verso lui con un atteggiamento di giusta osservanza. Invece in me avete avuto proprio quel Gesù che dite di conoscere, e che si è dichiarato a voi in tutti i modi, e non mi avete degnato di nessun atteggiamento speciale, come quello ad esempio della Maddalena, che lavò i piedi a Gesù con le lacrime e glieli asciugò coi capelli. Non è che Gesù in me aspirasse a quel trattamento. Ma quando essendo in me ve l'ha detto, e voi avete ignorato il Gesù vivo e vero, per coltivarne quello che avete nella mente, che vi mente, io ho avvertito troppa sofferenza. Essa è condizionata a costretta dall'amore che ho per voi. Se non vi amassi, fino a darvi tra breve la vita una


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seconda volta, non desidererei di essere riamato. Ma invano vi ho detto che sto per morire, per la seconda volta. Avete detto che non era vero. Mi avete detto se credo nel Diavolo, se dico le mie preghiere, se recito il Rosario alla madonna... io che sono lei stessa... non accettando mai nemmeno una volta l'idea di mettervi a controllare se dice il vero o no UNA PERSONA ONESTA che vi dice chiaro “GESU' è tornato in me, che sono suo Padre, e sono addirittura colui che l'ha mandato... Ora quel Gesù che amate è in me, amatelo, e non seguitate ad amare il vostro inganno della mente che vi mente, sapendo che sta nuovamente per morire!” E vedo incredulità! Nemmeno un poco di compassione per quanto mi attende, ma per quanto io vi dico e vi sembra paradossale! Vi faccio compassione, tenerezza! Povero uomo che crede d'essere Dio! Peccato! Canti bene, lo dicono tutti, perché non vieni più? Scrivo questo proprio per queste persone, a loro futura memoria. Vivono in quella Montesilvano che è addirittura quella Monte Sion che fece chiamare Sion Gerusalemme! E inutilmente glielo segnalo. Dio in me è venuto a farsi compatire, beffeggiare, non amare in se stesso, ma in un personaggio che neppure c'è! Vogliono bene in me a Romano Amodeo! Ma io sono un puro rappresentante, di uno che nemmeno c'è. Che è morto nel 4 giugno 1940, quando Gesù fece esistere di nuovo suo Padre Barabba, prendendo ora il suo posto in lui. Ebbene, i miei amici e tutti hanno occhi solo per vedere questo MORTO CHE PARLA, e che vale solo per le cose che dice, ma che non sono nemmeno prese in considerazione, nemmeno una volta! Dico che questo è il mio ultimo anno... e mi rispondono che nessuno conosce il termine della sua vita. Gli dico che sono quel Padre di Gesù che invece lo sa... ed è come dirlo al vento, o peggio, perché la commiserazione diventa tanto grande che è allora che mi fanno le domande per controllare se io sono un BUON CRISTIANO come loro: se prego, se mi rivolgo a Dio io che so d'avere Dio dentro di me e che è la mia sola vera fondamentale consistenza! Ora essi non hanno colpa di un piano che in questi termini ha voluto solo Dio. Lo so bene. So che solo se


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disprezzato totalmente nel mondo opposto a questo io sono RIVALUTATO INTERAMENTE. So che se qualcuno, uno solo, qui si rivolgesse a me credendomi in pieno e mobilitando a me la sua vita come fanno tutti coloro che la mobilitano con Dio, io non sarei Dio per loro, nel mondo opposto a questo. Lo capisco, so come è fatto il piano di Dio. Ma questo non mi impedisce di soffrire, come non mi si impedirà di soffrire allorché tra il 21 e il 22 dicembre sarà la volta mia di recitare il Salmo 21-22... ma sono pronto, e non chiedo a Dio di – se possibile – far passare via da me questo calice. So che lo dovrò bere e cerco a mio modo di andargli incontro. Infatti sembro essere stato io chi ha fissato il mio volo di andata e ritorno per Gerusalemme...


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La CABALA del “nome segreto di Dio” Nella fede Ebraica c'è una corrente che afferma solennemente che Dio ha un nome segreto di 42 cifre. Invece, come abbiamo fatto vedere prima, Maometto afferma che Allah ha un nome dato da 100 meno 1, dunque da 99 unità, e esso deve essere “realizzato”, altrimenti non si va in Paradiso. Anche Gesù svelò a Nicodemo come si dovesse scendere da''alto, per entrare in Paradiso. Maometto precisa che il Nome di Dio è troppo “in alto” per potere essere compreso... Dunque, se vogliamo “realizzarlo”, dobbiamo osservarlo nel modo uguale e contrario che da 99 lo si rovesci, nel senso dell'alto-basso, in 66. E allora questa “realizzazione divina” immediatamente mostra la sua composizione in tre terne, di 33 unità ciascuna, due nel padre e Spirito santo di cui disse Gesù e una nel Figlio Gesù, vissuto esattamente 33 anni anche nella fede islamica. Come è possibile arrivare al “nome segreto di Dio” avente 66 cifre, che valgano 99 nel suo rovesciamento divino, nel senso dell'alto e del basso? Sapendo come 46 cromosomi sono a base della vita di ogni persona e che il nome di DIO è 26 sia nella cabala italiana, si in quella Ebraica relativa a YHWH, poiché il vero nascosto lo è in Bibbia, bisogna leggere Genesi, che tratta della genesi di ogni cosa, e dunque anche del nome di Dio, nel capitolo 46 cercando la sua genetica e nel versetto 26 che la esprime. Ed è allora che apprendiamo dal testo che “tutti coloro che entrarono in Egitto ed erano del sangue di Giacobbe (mogli escluse) erano 66. Perché è importante il numero 66? Lo è perché è complementare al 44 che indica UNO nelle sue 4 componenti


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dell'Unità e Trinità e nelle 11 del ciclo spaziale 10 che esiste nel tempo 1 dell'Unità. A quel punto, 44+66=110 rivelano la pienezza del ciclo 11, espressa nelle decine del ciclo unitario. E 66 deriva dal 110, quando è osservato nella sua unità che ne implica 44. Ora, apprezzato un primo nome di 66 cifre, laddove UNO e TRE sono tali che UNO è l'unità, mentre TRE esprime l'ESSENZA delle sue tre componenti, il nome di un Dio incarnato deve avere come terzo nome quello che ne configuri la sua ESSENZA. Poiché, se osserviamo il numero 66 in quel che esso “è”, ossia nella sua ESSENZA, si capisce che in esso ci SONO DUE 6. Pertanto DUE 6 esprimono il 6 come numero e il DUE, nelle decine del ciclo unitario. Infatti il numero 26 indica che l'unità 6 ESISTE nel ciclo di 2 decine. Ora, appurato che il 1° nome sia 66 e il 3° sia 26 perché riferito alla ESSENZA 40 che manca, e che in 10 +30 rappresenta l'unità e trinità di Dio espressa nel suo ciclo 10, dobbiamo considerare che esiste anche un 2° nome. Poiché 2 è il valore medio di 1+3, il secondo nome di Dio deve essere 1 e deve essere 3. Può essere 1 solo come 3 volte il 3°, perché UNO è essenzialmente dato da TRE TERZI. Essendo 26 il terzo nome, solo se il secondo è 26+26+26 esso è sia l'UNO (dato da 3 terzi) sia il TERZO, considerato unitario in 1/3 del suo triplo 78. E abbiamo allora due circostanze favolose. 66, primo nome, è la sommatoria di 11, data da 1+2+3+4+5+6+7+8+9+10+11. 78, secondo nome, è la sommatoria di 11+1, data dal primo, 66, +12. Se sommiamo i due nomi, con 66+78=144 abbiamo il valore al quadrato di 12, ed è un valore significativo trovato in Apocalisse, sia riguardo i benedetti segnati, sia i 144 cubiti a misura d'uomo o di angelo nella lunghezza delle mura della nuova Gerusalemme Celeste. Se sommiamo a 144 il 26 del terzo nome, otteniamo 170, che pone 100 come il piano di Dio e 70 come gli anni 70 dopo Cristo in cui è rasa al suolo da Tito (“delizia del Genere Umano) la Gerusalemme terrestre. 170 sono i 17 cicli assoluti dati da 4/4 +4×4=17, nelle unità delle decine, ed indicano la PIENEZZA UNITARIA del piano Uno e Trino posto 1+3 nel suo lato. Ora occorre anche la quarta dimensione, anche nel nome di Dio, come la dimensione “reale”. Per ottenerla, bisogna partire dal 66 del primo nome, che ha in se' già tutto. E bisogna considerare che in 66 ci sono 3+3 decine e


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3+3 unità. ESSENZIALMENTE, senza curarci della scala dimensionale, SONO QUATTRO 3, che interagendo QUATTRO × 3 dimostrano 12 entità 3. Esse, in ASSOLUTO, ossia solo dando importanza al numero espresso da 12 e 3, sono 12+3=15 unità ASSOLUTE. Pertanto il 66 si “realizza” solo se gli vengono sottratte le 15 unità ASSOLUTE. Poiché 66 -15 = 51, queste sono tutte le unità RELATIVE ad un 66 che ne contiene 15 di ASSOLUTE. Possiamo concordare in pieno, sapendo che il valore assoluto è dato dal 10×10 dell'area, che mostra il PIANO 100 come un vero e proprio PROGETTO possibilistico. Poiché nella reale NATURA noi abbiamo le 4 dimensioni dei parametri spazio-temporali chiamati xyzt, delle quali un parametro solo indica il TEMPO t, la sua unità è data da t/(x+y+z+t) ed è ¼, essendo una sola delle quattro componenti uguali ma distinte in tempo e spazio. Pertanto il TEMPO PRESENTE su una sola linea, quando 100 è la totalità, è espresso da 100/4=25. A questo punto la presenza unitaria di un flusso reale +1, che abbia 25+25 dimensioni di presenza trasversale, è proprio ASSOLUTA, in 25+25+1=51, quello che si ottiene TOGLIENDO 15 dal 66... e si ottiene l'esatta lettura da destra del 15 che noi in natura leggiamo da sinistra. In sostanza, operando la sottrazione di 15 da 66 noi lo invertiamo in 51. E comprendiamo bene che 66 è ASSOLUTO comprendendo il 15 ASSOLUTO che è invece REALE in 51. Il primo nome di 66 cifre è proprio la somma di 15 e 51, che somma all'assoluto 15 il reale 51, ed abbiamo appurato che 51 dimensioni indicano davvero l'avanzamento 1 di una reale presenza che abbia nel lato ¼ esatto del quantitativo assoluto 100. A questo punto, poiché alla base dell'assoluto c'è il ciclo 10, che è reale solo nell'avanzamento +5 in positivo, reso possibile nella sua dinamica, dalla dinamica uguale e contraria di -5, il nome segreto di Dio deve avere anche un nome numero 5. Poiché 100 è l'assoluto, ma si esprime nelle 4 dimensioni del Dio Uno e Trino, il contenuto Uno e Trino di 100 è costretto ad essere 400. E poiché 66 è il suo contenuto primo, il 400 deve comprendere un 66 che determini tutto lo spostamento nel 400 -66 = 334 che è PERFETTO, essendo 333 +1. Poiché i primi 4 nomi sono 66+78+26+51= 221, il quinto deve valere TASSATIVAMENTE quanto dal calcolo di 334 -221, che risulta dare 113 unità. Esse sommano al 66 un 47 “morto che parla” che toglie al REALE 4° nome la realtà assoluta 4, e lo VANIFICA, quando alla realtà 4 toglie proprio la realtà 4.


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Tutto questo lo vediamo IN ATTO proprio nelle 5 definizioni del mio nome, e del Mio cognome AMODEO=47 che – come detto – vale un “morto che parla”, dato da una realtà 4 privo della realtà 4.


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Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO è proprio il nome segreto di Dio. Esso ha al lavoro in media 6 cifre per ogni nome, avendone 36 totali al lavoro. E contiene, come dovuto, in una Opera divina che aggiunge un SABATO ai 6 giorni di lavoro, tanto che 36 più 6 volte i 6 sabati (uno per nome) porta il totale al 42 dato dal lavoro 6 combinato con l'opera complessiva 7. Ora è evidente che 42 cifre sono unità terze di tre. Le tre sono 42+42+42=126 “cifre” che, per essere espresse in un conteggio ASSOLUTO deve sommare il 126 all'1 espresso da una cifra, e abbiamo 127 unità assolute. Esse esprimono il piano 100 relativo al flusso 3×3×3 della trinità di quel piano 100. Ora se 1/3 RELATIVO alle “cifre” è 126/1 diviso per 3, e sono 42 unità espresse “in cifre”, deve essere tre volte 127 il valore assoluto nella sua Trinità assoluta. Ebbene, 127 volte 3 determina proprio il contenuto 381 di tutto il nome che abbiamo osservato in 66+78+26+51+113+47=381. Pertanto l'ESSENZA UNA nel nome segreto di Dio si presenta come 1/3 RELATIVO nelle 42 cifre, e come un TRIPLO ASSOLUTO nel valore cabalistico di tutte le cifre, ed è PERFETTO. Perfetto soprattutto se ci occupiamo della Sacra (=38) Bibbia (=25) e ci occupiamo del libro 1, quello di Genesi, e valutiamo che 38-25-1 esprima la data di nascita nel 25 gennaio del 38, riferita a questo Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO, che vale 381, come l'anno 38, in gennaio, ed ha in 1-38 proprio il libro 1 (Genesi) nel suo capitolo 38. Ora se facciamo una ricerca VERA sugli ESTREMI di questa questione legata ai nomi, dobbiamo ESTREMIZZARE gli attori descritti in Genesi 38. Abbiamo una TAMAR che costringe il padre vero GIUDA dei due morti mariti, ER e ONAN, a dare loro eredi in figli. Ebbene TAMAR estremizza BaratTA MARiannina, GIUDA estremizza, in se stesso, GI A, che sono gli estremi esatti di LuiGI Amodeo, mentre ER-ONAN sono estremizzati in RO, duo iniziale di un ROMANO che è estremizzato nella MANO dichiarata nata prima, in Genesi 38, laddove Luigi Amodeo e Baratta Mariannina sono padre e madre REALI, di ROMANO Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO, nome segreto di Dio, in cui il 66 esprime TUTTO, essendo 66 in se stesso e valendo 400 -66 nel contenuto di tutti e 5 i nomi.


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Ci accorgiamo, a questo punto, che è coinvolta da una MANO anche Genesi 25, una mano che collega Esaù a Giacobbe, nella stessa descrizione di Genesi 25, come chi è nato nel 25 dicembre e chi è nato nel 25 gennaio, laddove il gemello ultimo (Giacobbe) configura l'ultimo mese, che tiene collegato chi è nato prima (in gennaio) nello stesso giorno 25. Esaù sarà chiamato EDOM, scritto in ebraico da destra verso sinistra, ossia MODE laddove AMODEO è MODE dall'Alfa fino all'Omega, che diventa O laddove l'Omega è espressa solo dalla Omicron. Mentre ESAU trascende un tu SEI Romano A. infine (U, al momento della finale conversione di tutto a U), e allude ad un Ultimo primo che “è SA”, salvatore nato in provincia di Salerno, il gemello Giacobbe ha lo stesso DNA suo. Infatti GIAcobbe è ESTREMIZZATO in GIA, e sono gli stessi estremi del suo figlio GIUDA, che estremizza LuiGI Amodeo. Il “cobbe” che completa GIA allude ad un trascendente “è con BB” (un duo, realmente espresso nello stesso DNA comune ai due gemelli. Ebbene anche GIACOBBE avrà mutato il suo nome in ISRAELE=63, che, mentre trascende il 36 che mette il relazione il 6 con il 6, nel primo nome ROMANO=66, inteso nella lingua inglese del mondo spiega che “è RA Dio”. E se osserviamo ISRAELE scritto come in lingua ebraica ELEARSI, abbiamo la finale conferma di un italiano SI, riferito all'ELE (DIO) inizializzato in AR, Amodeo Romano, che è un MORTO CHE PARLA avente per nome il ROMANO di un essenziale ROMA NO! Giacché AMOR. Giacobbe sarà chiamato ISRAELE per avere lottato con Dio ed avere vinto. E quello che accade in Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo. Egli è un PERSONAGGIO che LOTTA con Dio e... vince, perché si dichiara UN MORTO CHE PARLA, perché è solo IL PADRE VERO che è vivo e parla in lui, avendo la vera capacità di portare frutti. La ARMAGEDDON, la finale battaglia tra il Bene e il Male sarà riferita agli ESTREMI di A.R.ma, Amodeo Romano. Amodeo Romano la vincerà facendo vincere IL DIO IN LUI e non il suo PERSONAGGIO. L'uomo ha sempre IDOLATRATO PERSONAGGI. Budda, i Profeti, Mosè e persino Gesù Cristo sono stati voluti da Dio affinché lavassero i piedi ai fratelli. DIO è il CONTENUTO ESSENZIALE che vive in personaggi che sono TUTTI morti in se stessi. Non possono e non debbono essere DEIFICATI, altrimenti costringono Dio nella STORIA come UNO di quella storia, mentre DIO E' LA STESSA ESSENZA DI TUTTA LA STORIA. Chi VINCE facendo VINCERE Dio è chi si SPERSONALIZZA fino a dire IO NON CI SONO, sono un MORTO


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CHE PARLA, ma chi parla in me è quel CONTENUTO ESSENZIALE che è il PADRE ESSENZIALE di ogni PERSONAGGIO. E se l'umo ne DIVINIZZA UNO REALE, crea con questo un SUO AVVERSARIO REALE, perché OGNI UOMO non cercherà più Dio Padre, nel fondamento di se stesso SUO FIGLIO, cercandolo altrove, in un ALTRO, che Dio ha privilegiato al punto che gli HA RUBATO IL PALCOSCENICO. Questo non accadrà in Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo. Genesi 38 descrive ROMANO nella coppia di ER e ONAN, codice fiscale RNN che è lo stesso del suo, dato dai primi tre nomi Romano Antonio Anna. E sono DUE MORTI. Ad essi è data eredità solo PER DIVINA ATTRIBUZIONE, perché sono morti. Una mamma, come TAMAR, che è la sua reale, Baratta Mariannina, sa legarsi al padre vero suo, Luigi Amodeo, per dargli una possibile eredità. E il Duo di Er e Onan, nel CF di Romano Antonio Anna, veramente morrà: il 4 giugno 1940. Questa BARA sarà nascosta. La MAMMA CELESTE intercederà con il PADRE VERO, e ci sarà la PARUSIA DI GESU'. Da quel momento, tutti seguiteranno a vedere lo stesso personaggio. Ma egli MORI', il 4 giugno in cui Gesù ritornò al mondo, salvando apparentemente la vita a suo Padre. Da allora tutti seguiteranno a vedere Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, ma è virtualmente IL PADRE VERO che, nel suo FIGLIO VERO, GESU', è entrato il lui in quella parusia che era attesa. Padre e figlio hanno lo stesso DNA dei due figli nati da Tamar e Giuda. E in quel giorno 4 giugno 1940 in cui Gesù ritornò realmente ad avere vita nel mondo, fu concepito anche Benito Amodeo, a rappresentare proprio BENI Amino, l'ultimo dei dodici figli di Israele. Quando a Gesù ritornato toccherà di MORIRE DI NUOVO, egli renderà REALE quel Salmo 21-22 che recitò quando morì la prima volta, ed accadrà al termine del Calendario MAYA che Dio ha consentito solo a dare evidenza a MARIA restata infine senza R, senza quel ROMANO=66 che è l'ESSENZA DIVINA realizzatasi, ma che era il 99 detto da Maometto, in unità, tanto da essere il valore assoluto 100, quanto AZIONE posta 10, moltiplicata per REAZIONE posta 10.


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Il reale ritorno di Gesù Cristo Sul libro di Genesi è scritta la parusia di Gesù, esattamente in Genesi 46. DIO=26 si afferma presente nel punto 26 di Genesi 46, che incrementa il 26 di 10+10, ossia di tutto l'avanzamento divino 10 della presenza divina del ciclo 10. In tal modo, nel 4 del mese 6, si realizza, nel 1940, la sopravvivenza dei 66 tratti dal sangue di Giacobbe, che entrarono in Egitto. Gesù Cristo, prima di morire, fu posto in ballottaggio con BARABBA, che già rappresentava la controfigura dell'ABBA', il padre di Gesù, nel duo in AR, nel B-AR, di Barabba. Il ballottaggio proposto da Ponzio Pilato vide la sopravvivenza di BARABBA grazie alla morte di Gesù. Ebbene, alla fine del tempo, sarebbe accaduto esattamente quanto era uguale e contrario: BARABBA sarebbe morto e al suo posto sarebbe rinato Gesù... a tenerlo virtualmente in vita. Ciò accadde il 4-6, del 1940, che nel 19=U indica la conversione ad U, il ribaltamento delle situazioni riguardanti il 40=PADRE, uguale, come corretto, al 10 Uno più il 30 Trino. Sicché il 4-6-1940 accadde la GIUSTIZIA, per Gesù, morto a favorire BARABBA, e risorto, a mettersi realmente al suo posto, nel segno di una vera e propria resurrezione riguardante il Dio 10 e 30. Quella mattina accadde che Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo era giunto alla PERFEZIONE della sua duplice vita, nata nel segno dell'UNO (Genesi, gennaio) e del 38. Questa vita, descritta in primo luogo da Genesi 25, nella MANO (di un RO-MANO=66) che congiungeva in un unico i due Gemelli Esaù e Giacobbe, nel versetto 38 precisa che il Padre Isacco aveva 60 anni, al momento della loro nascita. Pertanto quella nascita di RO.MANO, descritta in 1-38, e che riguardava un duo di 30, nel 60 del padre Isacco, Nata 138 sarebbe terminata in 831 +30, ossia in 800 giorni, +60, +1.


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Era destino del progetto, che era partito da un Padre Luigi=54, integrato dalla madre Mariannina=84, per il loro totale 138, di genesi 38, che come 138 significasse la vita di un DUPLO generato da un 60enne, allo stesso modo l'esatta inversione, di un 800 +60 +1, portasse regolarmente dopo 861 giorni alla sua reale morte. Ebbene, cominciando il computo dall'1 gennaio del 38, conforme a Sacra Bibbia libro 1, che indica in cabala Sacra=38, Bibbia=25 e Genesi=1=Gennaio, la sua corretta fine sarebbe stata in 831, inverso della nascita a numero 138, ma tenendo conto di un Duo di 30, a causa di Isacco 60enne. Pertanto, dopo 831 +30 giorni, dal 25-1-38, era DOVUTA la sua morte, dopo 831 +60 giorni. Aggiunti 861 al 1938, 25 gennaio, si giunse al 4-6 dell'anno 1940. E allora giunse Gesù, il Figlio, a ridar nuova vita a suo padre, il nuovo eterno BARABBA, che avr3ebbe avuto giovamento vitale solo dalla morte di Gesù, Cristo, come già era accaduta la prima volta. Ebbene, dopo 831 giorni, +30, il duo nel Padre di Gesù, il B-AR-ABBA' sarebbe sopravvissuto, per il ritorno in vita del figlio, già morto la prima volta per far sopravvivere un BARABBA. Stavolta BARABBA sarebbe realmente morto, ma non sarebbe apparso VERO, perché Gesù sarebbe ritornato a vivificare quel PERSONAGGIO. Però sarebbe sopravvissuto come UN MORTO CHE PARLASSE, pere intervento di un qualcosa di soprannaturale, che facesse realmente sopravvivere un morto, un MORO CHE PARLA, 47=AMODEO. Abbiamo già visto come il 5° nome di Romano=66 a divenire 66+47=113, grazie ad un 47=Morto che parla, secondo la cabala napoletana. Ebbene, il 5° nome di Romano è 113 anziché 66 solo grazie all'aggiunta di un 47 attribuibile ad un MORTO CHE PARLA. Io SONO questo morto che parla. Io sono la COTROFIGURA di Dio, che mentre realmente lo rappresenta, non ha proprio nulla di SUO, essendo la pura COTROFIGURA... di un morto che parli. Perché Dio è voluto ritornare in un MORTO CHE PARLA? Per non lasciarsi più scorgere in una CONTROFIGURA di se stesso, ma finalmente IN SE STESSO. Dio è un contenuto ASSOLUTO e QUALUQUE


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soggetto che lo rappresenti, si pone come un IDOLO! Non è IDOLO solo un sasso, che è confuso con DIO, ma è IDOLO anche una PERSONA (persino Gesù Cristo!) quando è assunta a DIO IN SE', prescindendo la PADRE che l'ha mandata. Tutta la Mitologia ha sempre mostrato dei come Urano che pativano l'azione di Figli che li SPODESTAVANO... Questa è la perenne AZIONE di ogni qualsivoglia FIGLIO che si imponga a discapito del PADRE ASSOLUTO, che non dipende MAI da un Figlio suo REALE. Se lo stesso Gesù non diventa una CONTROFIGURA del PADRE, ma si IMPONE al posto SUO (di Lui che l'ha mandato come un puro PERSONAGGIO), ruba spazio a SUO PADRE, che è l'ESSERE PURISSIMO di ogni essenza, ed esiste in ogni ESSERE. Se un ESSERE, che partecipa dell'ESSERE, è indotto a porre fuori di se stesso la RAGIONE DEL SUO ESSERE, allora anche Gesù Cristo diventa un IDOLO DANNOSO, che Dio ha voluto solo affinché fornisse ad ogni uomo l'idea del DIO IN CROCE CHE E' anche in lui. La idealizzazione di un DIO DELL'ESSERE, fuori del proprio ESSERE, anche se è idealizzata in un Gesù che NON DIVENTA COMPRESO come la divina croce di Dio IN OGNI ESSERE, assume il senso di un DIO che fa le scarpe e soppianta un altro Dio. E' arrivata l'ora che sia posto UN TERMINE a un Giove che si imponga su suo padre Saturno che si è imposto sul suo padre Urano! BASTA, con queste CONTROFIGURE che prendono il posto della loro ESSENZA PADRE! Per questo, alla fine, Dio si è mostrato in una NULLITA'. Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo è una tale nullità in se stesso che non potrà mai prendere il posto del suo CONTENUTO. Non ha armi, non ha bellezza, non ha carisma. Dio ha scelto infine di assumere un personaggio addirittura INESISTENTE, affinché, alla fine, anche lui non gli facesse le “ennesime scarpe”. Invece gli uomini aspettano, per la loro salvezza, l'arrivo di... UN ALTRO! Non hanno ancora capito che il solo modo per RISPETTARE DIO è di rispettare in lui stesso “uomo” quell'ENTE DIVINO che gli dà vita come un Padre Divino, ESSENZIALE alla sua vita.


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Dopo che Profeti e grandi uomini si siano imposti come SEGNO della grandezza divina, DIO HA VOLUTO ELEGGERE UN UOMO che lo rappresentasse... non essendo proprio NESSUNO DI SUO. Essendo un morto realmente vivente, come quel Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo che il 4-6 morì veramente, ma sopravvisse REALMENTE E SOLO grazie al miracoloso ritorno in lui di Gesù Cristo, per come Mariannina Baratta aveva invocato la Maria Santissima: “Salva Romano, innocente come Gesù!”. E accadde. Una bambina giunse ad avvertirla che quella notte in sogno la Madonna le avesse detto di avvertirla di non temere più, giacché CI AVREBBE PENSATO LEI, la Maria Santissima invocata. E due mamme, quella Mariannina Baratta che era la TAMAR, nei suoi biblici estremi, e quella Maria Santissima che era la sua Verità divina, furono in grado di saper come fare a barattare RA con il NI, il Nazarenus Iesus. Il Salmo 21-22, che recita: ELI ELI LEMA SABACTANI nasconde in se' il significato trascendente di LE MAMME SANNO BARATTARE ELI ELI con NI, ma il RA, collocato nel cuore del BARATTAR, deve essere nascosto. Sicché ELI ELI LE MA SA BACTA' NI nascose il RA (il Romano Amodeo) posto al centro di quel baratto, fatto dalla mamma Baratta, che sa barattar. Se lei, come BartaTA MARiannina non fosse già la TAMAR di Genesi 38, che COSTRINGE il Padre vero GIUDA, a dare erede al marito morto, saremmo di fronte ad un NON SAPER BARATTARE. Ma TAMAR sa farlo: smette gli abiti vedovili, si tiraforma in prostituta sacra e irretisca a tal punto il PADRE VERO dei due mariti morti, da COSTRINGERLO a legarsi a lei, con un rapporto che creasse vita divina, trascendente il livello di ER e Onan, i due mariti suoi morti, di cui rispettava la vedovanza. Pertanto, quando Gesù recitò, in punto di morte il Salmo 21-22, esso già preannunciava la sua reale parusia. ELI ELI sarebbe rinato a F-ELI-TTO, come lo spirito F dell'Ego Romano che già fu EG-ITTO, in Egitto, in un virtuale IO italiano contenente due T, due croci: del Padre e dello Spirito santo, come di Dio e del Popolo Eletto. Tra ELETTO e FELITTO, lo spirito F, ELETTO, di Dio, finisce per essere apparentemente sconfITTO, trafITTO, eliso, ELITTO, pur essendo l'Eletto rinato a F, a F-ELETTO, ma ELITTO, eliso per una duplice croce, che poi apra ai campi ELISI del Paganesimo.


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Ma il 21-22 dicembre del 21° secolo, Gesù, nella sua parusia, sarebbe stato di nuovo TRAFITTO, SCONFITTO, ELISO, ELITTO, pur essendo l'Eletto rinato a Felitto. Pertanto, come il 4-6 del 1940 è una data che presenta di tutto per essere la nuova venuta di Gesù-DIO=26, per come espresso nel punto 26 di Genesi 46, abbiamo che la data del 21-22-12-2012, del 21° secolo, ha di tutto per essere la REALIZZAZIONE del Salmo 21-22. Computando tutto il tempo, dal 25-12 dell'anno zero della nascita di Gesù al 22 dicembre del 2012, risultano tanti giorni quanto l'assoluta perfezione della CREAZIONE del Natale di Gesù, messo in riscontro al ciclo 10 dei 12 apostoli di Gesù che hanno replicato i 12 figli di Israele. 7 vole 10^5 sono tutti i giorni della creazione pianificata in totale come 10^10. Ciò, sommato ad un suo ventesimo, aggiunge 0,35 centomillesimi come la Creazione del Natale, data da 0,35×35=0,1225 di anno zero, mese 12 e giorno 25. Pertanto la somma a tutti i 700.000 giorni di creazione, della creazione del Natale del Figlio, combina gli indici nei 350.000 giorni che solo con meno 120 portano esattamente ai 734.880 giorni tra il Natale di Gesù e il 22 dicembre 2012 collocato al termine dei 21 dicembre oggi valorizzato solo grazie ai... Maya. Pertanto al termine del 21 dicembre, i 12 cicli, degli Apostoli e delle Tribù+ di Israele compiono interamente i 734.880 giorni della loro opera. Ciò significa che Gesù+, tornato in vita il 4-6 del 1940, come prescritto in Genesi 46 della Bibbia e versetto 26, RISALE IN CIELO, per rinascere perennemente il terzo giorno dopo, che è il 25 dicembre, il suo Natale. Pertanto, il Salmo 21.22 che Gesù recitò morendo, si riferì proprio alla sua definitiva morte, al termine del 21 e nel giorno 22, del 21° secolo e del mese 12.


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“Io sono” =AM, ... am 0 (cum) deo la CONTROFIGURA di Dio Quando io vi dico “IO” dovete pensare al mio CONTENUTO e non al PERSONAGGIO che lo contenga, come se fosse un I. Sacco, un sacco italiano... Questo ISACCO doveva essere tolto di mezzo fin dal principio, perché era solo il Figlio di quell'ABRAMO che chiaramente veniva da un DA ROMANO, che fosse R.Amo, come i 3 Ramo, virtuali emanazioni del Dio Induista Brama. Ebbene, il FONDAMENTO del mio I-Sacco, è il SONO CHI SONO, è l'ESSENZA di ogni ESSENZA, e dunque nulla di espressamente PERSONALE, che si mostrasse in PERSONE PRECISE, DEFINITE. Abramo trova il favore divino perché non si rifiuta di uccidere il figlio, così come avrebbe mostrato di Fare Dio, quando avrebbe dato l'impressione di UCCIDERE SUO FIGLIO GESU'. Ma quando sta per sacrificare il SUO figlio ISACCO, Dio gli fa sacrificare un ARIETE, che già era il segno di un AR-IE (Amodeo Romano Iesus) che E' TE. Questo ARIETE fu la controfigura di AR, Iesus, che è egli pure – AR – la virtuale CONTROFIGURA DEL DIO JHWH. Ma vediamolo. URANO, il primo Dio della Mitologia Romana, laddove U è la conversione ad U indotta alla fine da ROMANO, senza “o” e senza “ma”, ossia con certezza, quando espressa attraverso il nome del Dio U-R.ano. SATURNO gli fa le scarpe, ed è tuttora Romano, sintetizzato in R.no, nel suo TU nato in SA, provincia di


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Salerno. Iuppiter IOVIS 4esprime un IO che nella VIS, nella FORZA ROMANA ha quella dell'altro mondo. La ritroviamo in VIS-N.U., la Forse dell'Altro mondo attiva nelle Nazioni Unite. La ritroviamo per converso in SIVa, che mostra la VIS, nel diritto di VISNU e nel rovescio SIVA, il cui rovescio è l'AVIS, l'Associazione Italiana dei Volontari del Sangue. Ritroviamo infine AB-Ramo, in BRAMA e nelle sue 3 emanazioni chiamate Ramo, Ramo e Ramo. Pertanto tutta la trinità divina dell'Induismo si realizza in Romano Amodeo. Mentre da URANO deriva la mitologia romana, da UR deriva Abramo e suo padre TERACH, che già ha in se stesso il TE di un RA che sia CH, sia Cristo. Ma Abramo si fa forte della sua moglie SARAI e del suo ascendente sul Faraone RAM Set, che la prende come concubina. Dalle risorse di RAM SET, si fa forte Ab-RAM, che viene romanamente DA RAM, “ab” RAM, laddove AB è un “DA” Romano. Pertanto ABRAMO viene da TE-RECH, si fa forte delle ricchezze che vengono da RAM SET, e di suo ha solo... le ricchezze sia di suo padre, sia del Dio Incarnato nel Faraone. Che egli prenda TUTTO dall'Egitto, appare chiaro laddove le divinità egizie sono: AMON RA, che si anagramma esattamente in ROMAN A. ATON, il Dio Monoteista, dell'Egitto, che indica in inglese “A T on” quell'UNO SULLA CROCE che sarebbe stato il Figlio di quel Dio Unico, chiamato UNO SULLA CROCE, nella lingua inglese del mondo d'oggi. Ma ANTONIO, il secondo nome dopo quel ROMAN A che è espresso divinamente dall'AMON RA, è “AN T on IO” finale, definito nell'IO di un italiano, un Romano Antonio. Se il ROMANO ANTONIO, secondo al ROMANO CESARE, non avesse cercato egli pure fortuna in Egitto, e non vi fosse stato ucciso dalla Regina CLEOPATRA, non potremmo avere una idea, della croce che patirà il ROMANO ANTONIO, essendo egli pure “AN IO on T”, un IO italiano sulla stessa croce di Gesù cristo. SiddaRTA GautaMA (Buddha) allude esattamente agli estremi della TAMAR biblica in Genesi 38, allusiva alla BaratTA MARiannina finale della mamma di Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO. AMATERASU, la dea del sole scintoista è essa pure nel segno di una controfigura di TAMAR.


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E che dire di MANITU, il Grande Spirito dei Pellirosse d'America? Che dire di ITZANNA? Come controfigura di quella ANNA che è in tersa generazione di Gesù e terzo nome in Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo? Che dire di ADAMO che vale un “A AMOD”? Che dire di EVA, come una “e va”, va a VA, a Varese, con un suo romano IO VADO che si dice “eo”, tanto che Adamo ed EVA alludono ad un “a Amod eo... e VA”? Che dire di SET, da cui Abramo ricomincia, dopo l'uccisione di Ab-ELE (=da Romano, DIO)? SET è il Padre Luigi Amodeo, di Romano, nato nell'assoluto segno del SET, essendo nato il 7-7-7? Che RAM SET, il Faraone, esprimesse già R? Figlio dell'AM SET in Amodeo, quello nato il 7-7-7? Insomma in Romano Amodeo si REALIUZZANO tutti i nomi che già appartennero ai fondamentali nomi di Dio, espressi nella nostra storia, ma anche in quella degli altri mondi: asiatici e americani. Essere CONTROFIGURA di Dio significa NON RUBARGLI NULLA. A differenza di quanto gli hanno fatto i tanti Siddarta Gautama, Amaterasu, Manitu, Brama, Siva e Visnu, Urano, Saturno e Giove. Tutti, imponendosi come per lo meno GRANDI UOMINI, hanno rubato all'ESSENZA PURA DI DIO quanto apparteneva ad una essenza pura e non ad un Reale PERSONAGGIO. Perfino Muhammad ha RUBATO ad A-mo-de, imponendosi come IL PROFETA di ALLAH. Ma almeno lui non gli ha ROBATO NULLA COME UN FIGLIO di Dio, ossia come IOVIS aveva rubato a SATURNO e SATURNO a suo Padre Urano... DIO DOVEVA INFINE VENIRE in una sua vera CONTROFIGURA, ad affermarsi IN PROPRIO e non più in una sua CONTROFIGURA! Perfino il FIGLIO GESU' è una Controfigura di Dio se si SOSTITUISCE come DIO PADRE a l PADRE che lo ha mandato, e che è una ESSENZA PURA e non un PERSONAGGIO, anche se esso assume il nome di GESU'=DIO DALVA, mentre si attende un DIO CON NOI che è solo un EMANUELE, ossia un RO-man-UGUALE a Dio, sua vera CONTROFIGURA, che non gli RUBA NULLA, imponendo un CONTENITORE al posto dell'ASSOLUTO e DIVINO CONTENUTO.


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Come son nato come la CONTROFIGURA di Dio. Questa storia è tutta emblematica, trascendente, pur essendo reale. Tutti sapete come negli Atti degli Apostoli due angeli dicessero agli apostoli, che guardavano il cielo in cui Gesù era realmente asceso: “Cosa guardate a fare? Quando sarà il tempo, lo vedrete discendere così come vi è asceso!”. Ebbene, il 25 gennaio del 38, come descritto in Genesi 25 e 38, della Bibbia, ci fu in cielo una spettacolosa Aurora Boreale, vista in Europa, Asia, Africa e America del Nord. Fu il segno “celeste” che Suor Lucia di Fatima riconobbe come quel giorno che Nostra Signora di Fatima le aveva rivelato come il segno del CASTIGO DI DIO. Per suor Lucia fu espresso da Adolfo Hitler (=113, come Romano Amodeo e il Romano Cesare) che decise d'essere il solo MESSIA del mondo e si decise per la sua II GUERRA MONDIALE. Per quanto ne dico io, quel CASTIGO DI DIO fu in primo luogo il CASTIGO che Dio stesso assunse in se stesso, venendo in una NULLITA'. Ebbene, se in quel giorno ci fu un divino segno espresso nelle potenze celesti, ce ne fu uno non meno importante espresso da una altra CONTROFIGURA del divino potere. Si trattava dell'Onnipotente Benito Mussolini, che un Papa aveva chiamato “Uomo della provvidenza”. Ebbene, il 4° maschio di questo UOMO DELLA PROVVIDENZA (per la bocca infallibile di un Papa) si chiamava ROMANO, e sarebbe stato uno Musicista. Ebbene, egli fu TRASCESO dal suo fratello, il terzogenito, chiamato BRUNO MISSOLINI. Questo TERZO alludeva al quarto, giacché BRUNO MUSSOLINI trascende un DUO, una B, in R (Romano) UNO MUS... che io SO LI' come NI (il


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Nazarenus Iesus). B-R-UNO-MUS-SO-LI-NI significa proprio questo: “so che lì c'è la controfigura di un NI, in un Duo presente in RO, uno musicista, sì, Romano Mussolini. Questo terzo figlio, BRUNO, era noto come il secondo di Mussolini. Il primo sembrava essere Vittorio Mussolini... che invece era il secondo figlio del Duce. Il primo, infatti, era stato avuto come un ISMAELE, fuori dal matrimonio con Rachele, ed era stato maltrattato in tutti i modi possibili e immaginabili, fino ad essere chiuso in manicomio, per morirvi infelicemente. Come vedete, Benito Mussolini è quella Controfigura di un Dio Onnipotente, che, come Dio fa, ,mette sempre nel massimo dei sacrifici i suoi veri primi, facendone davvero degli ultimi. In tal modo, Romano Mussolini, che era il 3° figlio avuto da Rachele, era di fatto il 4°, allo stesso modo del 4° di Giacobbe, Giuda, che lo sostituì al primo, a Ruben, sgradito per essere entrato nel suo stesso letto, arbitrariamente, ad amare una sua concubina. Romano Mussolini, vero quarto figlio dell'Onnipotente Italiano, è proprio come il quarto figlio di Giacobbe, che Israele aveva posto a suo vero erede. Ora accadde che il 25 gennaio 38 di Genesi 38, il Bruno Mussolini (che è virtualmente segno di Romano, Uno Musicista) è alla guida di uno di tre trimotori di combattimento, che compiono una impresa STORICA: un RAID ROME-RIO, così chiamato in tutto il mondo. E' la prima volta che una trinità di aerei da combattimento volano dal vecchio mondo al nuovo mondo. Accade che, all'inizio della trasvolata dell'Atlantico, uno dei trimotori ha un motore che va in avaria, e attraversa la distanza tra i due mondi con soli due motori mossi da una ELI-CA' (un Dio ELI qua). Sicché, giunto al Nuovo mondo, il capo della comitiva ordina a quel mezzo celeste di scendere dal cielo, e atterrare. Accade allora quello che l'angelo aveva annunciato agli Apostoli negli Atti degli Apostoli, e il MEZZO CELESTE atterra a NATAL, cittadina del Brasile che allude chiaramente a Gesù, sceso dal Cielo a Natale. I due altri mezzi celesti, nella CONTROGIGURA di Padre e Spirito santo portano a compimento il RAID ROME-RIO e atterrano a RIO, mentre in via ROME-RIO, scritta però POMERIO, con quella P iniziale che sia la greca RO, due ENTI DIVINI si incarnano in una umana CONTROFIGURA, di Dio Padre e Spirito santo. Ebbene, il POMERIO era il solco che Romolo aveva tracciato, per fondare Roma. Il gemello Remo lo scavalcò e fu ucciso.


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Quel POMERIO divenne la cinta muraria a ridosso delle mura difensive delle città romane, sia verso l'esterno, sia verso l'interno delle stesse mura. Era un suolo sacro perché VOTATO AL DIO ROMANO. Pertanto, per come aveva scritto il profeta Osea, nel capitolo 11, versetto 1, DALL'EGITTO HO TRATTO MIO FIGLIO. Il Dio dell'Egitto era AMON RA e ATON, e si incarnavano ora in via POMERIO a FELITTO, un ROMANO A. che era riferibile ad AMON RA e il cui secondo nome ANTONIO era chiaramente riferibile al Dio ATON, differente solo per un n.IO, un nuovo IO assegnato al Dio Unitario Egizio chiamato ATON, e che chiaramente rimandava a UNO SULLA CROCE, nel senso inglese di “A T on”. EGITTO è un nome dato da un EGO Romano cui si aggiunge un IO italiano che ha in se stesso due T, due croci. EGITTO unisce questi due segni dell'EGO di Romano, nell'IO italiano che infine avrebbe avuto le due croci del Padre e dello Spirito santo, per quel CASTIGO di Dio di cui aveva parlato suo Lucia di Fatima. La stessa FATIMA trascendeva il suo inverso AM-ITA-F, che nei 3 segreti di Fatima preannunciava il Trio divino che si sarebbe incarnato in una CONTROFIGURA del Dio AM, I AM, io sono, in ITA, Italia e a F, Felitto. Allo stesso modo FELITTO indicava l'IO italiano con due croci in se stesso, che dall'EGitto si sarebbe spostato, nello F (Spirito santo) di ELI. E il Grido ELI ELI LEMA SABACTANI del Salmo 21-22 avrebbe localizzato ELI ed ELI come lo Spirito santo F del Padre ELI, nel mentre LEMA SABACTANI avrebbe contenuto il messaggio nascosto di LE MAMME CHE SANNO BARATTARLI CON NI, col Nazarenus Iesus dal nome nome Romano. La mamma, BARATTA, che conteneva RA (Romano Amodeo) nel vivo di quel BARATTO, avrebbe dovuto nasconderlo. Dunque non un Romano BARACTUM, ma un BA...CTUM, tanto che LE MA' SA' BACTA' N.I. Solo che questo baratto sarebbe accaduto solo per come geneticamente esprimibile in Genesi 46, che esprima il pieno dei 46 cromosomi divini, nel versetto 26 indicante Dio e che enumera in 66 i discendenti di Giacobbe che entrano in EGITTO. E' per questo che la parusia di Gesù, che arriva a salvare i 66 espressi dal nome di suo padre, si presenta nel 4-6, che dissocia il 46 in giorno e mese, di quel 40 che esprime il Dio 10 +30 del PADRE=40, che, essendo DIO=26, è DIO PADRE in 40+26=66. Questi 66, di un Dio Padre, si combinano in Genesi 46 e nel versetto 26. Accade allo stesso modo con cui IL PADRE DEL PADRE di Romano, Torquato Amodeo, nato il 26 gennaio, esalta la figura paterna, nello stesso padre del padre. Torquato Amodeo = 113+47=160, che in 16 è R, mentre in 16


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volte 10 è anche 16+10=26=DIO in assoluto. In tal modo, Romano, che ha il suo quinto nome preso da suo nonno TORQUATO, ha Torquato Amodeo, 16 volte 10, come l'assoluto 16+10=26 del terzo nome ANNA che esaltava la mamma, nella mamma di Gesù. E mentre ANNA è in terza reale generazione, per Gesù, per Romano Anna è il suo terzo nome reale. E mentre Torquato Amodeo che esalta il padre del padre è in terza generazione di Romano, è anche in lui stesso, come il suo quinto nome e virtuale segno dello stesso 26 relativo al nome Anna, che esaltava la funzione mamma della mamma di Gesù. Non solo. Come Romano era il nipote di uno nato il 26 e nel segno stesso del 26 di Dio, così avrebbe dovuto avere anche una sua nipote, nata nello stesso giorno del 26 gennaio. Ed essa doveva poter sembrare sua figlia. Come vi ho detto, il 4-6, in cui la MAMMA celeste salvò, assieme alla mamma reale, Baratta, il DUO divino sceso in via POMERIO, nella stessa ora in cui l'altro duo reale scendeva realmente dal cielo, ultimando il Raid ROME-RIO, ci fu la concezione di Benito Amodeo, come segno del BINI Amino ultimo dei 12. Sarebbe nato il 172-41nel segno di RA(=16+1) contenente un duo, e che valeva come AMOR=41. Ebbene, il 26 gennaio BeniAm(ino) avrebbe avuto la sua primogenita PAOLA, che avrebbe avuto il 4° nome di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo. In tal modo, questa CONTROFIGURA avrebbe contenuto in se ascendenti e discendenti, tutti espressi nel suo nome 4° e 5°, di Paolo e Torquato. E, mentre egli sarebbe nato il 25 di gennaio, costoro sarebbero nati entrambi nel 26 gennaio nella figura di cui Torquato era Nipote e di quella in cui Paola era sua nipote, ma in sostanza virtuale Figlia, essendo la primogenita di quel BeniAM concepito lo stesso giorno della Parusia di Gesù. In tal modo il Parto gemellare, descritto in Genesi 38, avrebbe riguardato solo quel Giuseppe e Beniamino che Giacobbe aveva avuti dall'amata Rachele. Giuseppe sarebbe stato il virtuale padre salvato dal Gesù rinato il 4-6 del 40, e pianto a lungo morto dal Padre Giacobbe. E suo fratello BeniAm, concepito nello stesso giorno, sarebbe stato il reale erede del fratello Romano, alla morte come prevista dal Salmo 21-22, alla fine del 21 famoso del terribile calendario Maya... Tre figli avrebbe avuto BeniAM: Paola, e il 20 dicembre MARCO e ANDREA, e sarebbero stati il segno della reale trinità divina, nella generazione reale successiva. Un trio di nati tutti e tre nel 75, come 25+25+25 che già ha accomunato Romano e Gesù, nel dicembre e nel Gennaio. Per loro tre si tratterà di anni, che, come 75, rappresentano tutti i ¾ dell'assoluto 100, del valore divino assoluto.


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Il preannuncio divino, di San Matteo L'ebreo LEVI (=44=UNO) era un PUBLICANO (=83, giudicato perverso... del 38) che serviva il popolo ROMANO. Il suo nome ROMANO era MATTEO (=66=ROMANO), laddove il ROMANO MATTEO vagamente suona molto simile al ROMANO AMODEO... Ebbene l'Apostolo MATTEO sarà espressamente al servizio di Romano Amodeo e della sua divina nascita. Infatti comincia il suo Vangelo con la genealogia di Gesù, e in essa Gesù è in 38ma generazione del padre vero, Giuda, descritto in genesi 38. Ma... non solo. Egli fu mosso dal desiderio di ricostruire una nascita IDEALE di Gesù, e si inventò di sana pianta i 3 RE MAGI, la STELLA, l'EPIFANIA e la fuga in Egitto, per giustificare quanto aveva scritto il profeta Osea, in 11.1, che “dall'Egitto ho tratto mio Figlio”. In relazione poi della Strage degli innocenti, in cui cita un grande pianto a Rama, in cui Rachele piange inconsolabile i suoi figli, quella Strage degli Innocenti era accaduta negli anni precedenti. Ma Matteo non guarda al prima, al poi, e nemmeno a quanto sia REALE OPPURE NO. Sa bene che quando nasce UN DIO, nasce UNA STELLA, e allora descrive i tre Re magi, partiti da lontano e che la cercano. Grande gioia quando infine giungono ai suoi piedi e ne celebrano l'Epifania. San Matteo subirà pesantemente la mano della PROVVIDENZA DI DIO, che ne fa trovare la tomba, a pochi decenni dall'anno 1000 dopo Cristo, nella cittadina greca chiamata ELEA, collocata sotto una montagna che oggi sia chiama STELLA. Ebbene la cittadina di Elea era stata al centro di una clamorosa EPIFANIA, fatta cinque secoli prima di Cristo da 3 grandi Maestri Filosofi, Senofane, Parmenide e Zenone che, partiti dalla Orientale Grecia, erano


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giunti ad oriente, nella Magna Graecia. Molto avevano gioito, in Elea, ai piedi di Monte Stella, perché vi avevano fatto una DICHIARAZIONE SOLENNE, proprio una Epifania, creando le basi stesse della filosofia dell'ESSERE. Infatti avevano dichiarato: “Il fondamento di ogni cosa che sia in essere sta nel suo essere”. Era la stessa dichiarazione che il Dio Jahve aveva fatto a Mosè, quando gli aveva chiesto declinasse i suoi estremi. Chi doveva dire che gli aveva dato le DIECI TAVOLE DELLA LEGGE?. Dio aveva risposto a Mosè: “Dì loro che te le ha date IO SONO CHI SONO”. In sostanza l'autore del Decalogo Ebraico era l'ESSERE dell'ESSERE, ossia il suo Divino fondamento”. Senza volerlo, l'apostolo Matteo, elencato come il primo evangelista anche se non lo è stato, nel suo BISOGNO di creare ANTEFATTI DIVINI alla nascita di Gesù, aveva raccontato della nascita, sotto il Monte Stella, fatta da 3 grandi Maestri della Grecia, dello SPIRITO SANTO DELLA VERITA' DEL DIO DELL'ESSERE. La Provvidenza divina ha voluto sottolineare il nesso tra la vita e la morte di San Matteo, facendone trovare la tomba proprio lì, sotto quel monte Stella. Ora la cosa che va aggiunta è che Elea si trova nel CILENTO a meno di un chilometro da dove arriva a mare il fiume ALENTO. Tutti conoscete cosa si dica di Dio, che sia LENTO nella sua ira. Ma in modo trascendente, proprio lì, in riva al Rio A-LENTO cominciò, 5 secoli prima di Cristo, un IRE LENTO, che comincia in A e per giungere alla B impiega 5 secoli, Vi giunge come B, ma anche come LEMME, sinonimo italiano di LENTO. Gesù che nasce a BET-LEMME vi nasce B anche romano (=et) LEMME. E' Anche Romano, il Romano di Salerno, in Gerù-SALEmme, per la R nel cuore di Gesù, la R nata a SA, e lemme. Se Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo non fosse nato in questo luogo in cui svetta il monte Stella, e se non avesse riaperto quella stessa scuola eleatica dell'ESSERE, allora non potremmo dire che, dopo A e B, il flusso lento lento e lemme lemme (in Betlemme di Gerusalemme) sarebbe ricomparso in CI, nuovamente lento, nel CILENTO in cui si trova Felitto. Mentre Gesù non ebbe, dopo la sua nascita la Strage degli Innocenti, nel caso di Romano, morto e risorto nel ritorno reale di Gesù, ce ne sono state due e massime. La prima, decisa da Adolfo Hitler (=113=Romano Amodeo) 6 giorni dopo la sua nascita, alla fine del gennaio 38 come lo stesso Hitler comunicò anni dopo. A quella prima strage


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l'Italia non partecipò. Entrò in guerra solo il 10 giugno 1940, come Benito Mussolini annunciò clamorosamente 6 giorni dopo che il corpo del Padre di Gesù fosse morto, ma resuscitato dal Gesù tornato nel mondo. Pertanto, quando san Matteo descrive del grande inconsolabile pianto a Rama di Rachele, sta descrivendo quello di Donna Rachele, moglie del Duce e che riguardava la città di Roma, in cui fu fatto quell'annuncio. Le motivazioni dell'Italia erano le stesse di Re Erode. In quel periodo del 1940 sembrava imminente che Hitler vincesse la sua guerra, e si sarebbe imposto come un MESSIA. Mussolini non poteva tollerare che fosse IL SOLO MESSIA. Anche l'Italia doveva sedere al tavolo dei vincitori che si sarebbero spartiti l'Europa. Necessitava che anche l'Italia avesse una MANCIATA di morti, prima che si vincesse. Ma VITTORIO EMANUELE, il re Emanuele della fine del tempo, fu vittorioso nel solito modo della croce, e l'Italia intera finì in una CROCE SPAVENTOSA. L'Italia vale 48 in cabala, lo stesso del nome GESU'. E non ci si può stupire se Gesù, tra i primi miracoli di resurrezione che fece, resuscitò la figlia di GIAIRO, sacerdote ebreo, ordinandole: TALITA' CUMI. Se mettiamo sempre in giusto ordine le cose, mettendo per primo quant'è è ultimo, TALITA' CUMI si trasforma in CUMITALITA, che allude a CUM= Con ROMANO, ITALITA, la croce T collocata in ITALIA. Pertanto San Matteo, servitore del popolo Romano, è davvero stato voluto da Dio come servitore del vero ROMANO in cui si sarebbe presentato infine Dio stesso, venuto in una controfigura chiamata Romano nel suo primo nome. La sua PASSIONE, di IDEALIZZARE al meglio la nascita di Gesù lo portò a descrivere il suo reale ritorno in vita il 4-6 che precedette di 6 giorni la decisione del Re Erode Italiano di ordire la sua Strage degli Innocenti, con gran pianto in Roma di donna Rachele che piangeva sconsolata tutti i suoi figli. Se questo non fosse accaduto realmente a Romano, rivitalizzato da Gesù, il vangelo di San Matteo sarebbe stato FALSO, risultando racconto storico solo quello di San Luca che nega la fuga in Egitto, raccontando che Gesù a 8 giorni di vita fu circonciso a Gerusalemme e poi si spostò a Nazareth, per non muoversi mai di lì, se non nelle occasioni dei viaggi a Gerusalemme, nei periodi di Pasqua, in cui si celebrava il passaggio del Mar Rosso.


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Il divino prologo del Vangelo di Giovanni In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Questi era in principio presso Dio Tutto per mezzo di lui fu fatto e senza di lui nulla fu fatto nulla di ciò che è stato fatto. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; e la luce nelle tenebre brilla e le tenebre non la compresero. Non era lui la luce, ma per rendere testimonianza alla luce. Era la luce vera, che illumina ogni uomo, quella che veniva nel mondo. Era nel mondo e il mondo fu fatto per mezzo di lui e il mondo non lo riconobbe.

In principio è RA il Verbo e il Verbo è RA, presso Dio e il Verbo è RA, Dio. Questi è RA, in principio presso Dio Tutto per mezzo di lui fu fatto e senza di lui nulla fu fatto nulla di ciò che è stato fatto. In lui è RA la vita e la vita è RA, la luce degli uomini; e la luce nelle tenebre brilla e le tenebre non la compresero. Non è RA lui la luce, ma per rendere testimonianza alla luce. E' RA la luce vera, che illumina ogni uomo, quella che veniva nel mondo. E' RA nel mondo e il mondo fu fatto per mezzo di lui e il mondo non lo riconobbe.


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Il divino epilogo del Vangelo di Giovanni Descrisse il Capitolo 21, escatologico, già nel segno di quel Salmo 21-22 dei tempi escatologici della fine. Il Vangelo di Giovanni “sarebbe restato fino al ritorno di Gesù... ma al Pietro della vecchiaia che cosa sarebbe importato? Nulla: UNO ALTRO lo avrebbe cinto nella vita e lui avrebbe steso le sua braccia, portato là dove non avrebbe voluto essere portato”. Giovanni, che aveva già concluso il suo Vangelo, ma ci ripensò e aggiunse questo EPILOGO, dopo che aveva già fatto la sua conclusione generale nel capitolo 20. Questo capitolo descrive un momento di involuzione di Pietro, che un giorno disse: “Vado a pescare!” e trascinò con se i discepoli. Chiamato a essere PESCATORE DI UOMINI, era tornato come sui suoi passi, a pescare pesci reali... e in tutta la notte non aveva preso nemmeno un pesce. All'alba, giunto quasi a riva, uno da terra gli chiese se avessero pesce. Saputo che no, li invitò a buttar la rete dalla parte destra della barca e ne presero tanti da non poter tirare a bordo le reti. “E' il Signore” Arguì Giovanni. Pietro si rivestì (si era perfino denudato... del Signore) e si buttò in mare, raggiungendo a nuoto colui che non sembrava minimamente Gesù. Giunsero gli Apostoli e, tirate a riva le reti, avevano esattamente 153 grossi pesci. Nessuno osava chiedere a quel tale chi fosse, perché tutti sapevano che era il Signore. Non era Gesù. Ma era il Signore... Allora chi era? Era il volto di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, sopravvissuto per la Parusia in lui di Gesù. Lo provano i 153 grossi pesci, che sono il risultato esatto di 1989 : 13. Quei 153 grossi pesci erano a favore anche


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di Gesù Figlio, assieme ai 12 altri figli. Infatti 1989 è esattamente il duo divino avente la potenza 10^3 in ciascuno dei due, in cui esiste un duo paterno espresso dal 10 del Padre e dall'1 dello Spirito santo dell'Unità divina. 2.000 -1 = 1989 indica tutto il lavoro che il Dio Padre e Spirito santo, 10+1, interno al 2.000, vi conduce. Pertanto la PERFEZIONE del calcolo di (2000 -11) / 13 = 153 rivela CHI fosse quel TALE, che era Gesù, ma non aveva l'aspetto di Gesù. Ebbene questi 13 hanno riguardato i giorni di Fatima. Sono state 6 apparizioni al lavoro in mesi, ogni 13 del mese. Contandoli tutti, dal 13 maggio al 13 ottobre, sono esattamente 153 giorni riguardanti il 13 di un mese=38, nel segno di Genesi 38 della Bibbia. La linea escatologica è assolutamente perfetta, se si sviluppa il disegno fino al termine del salmo 21-22, del mese 12 del 2012. Infatti, se si considerano 6 mesi al lavoro, per 153 giorni, occorre in primo luogo aggiungere un 7° periodo DIVINO, trascendente i mesi e i giorni e dunque riguardante un quantitativo misurato da 1 anno=38 (esso pure nel segno di Genesi 38). Pertanto vanno considerati il giorno divino 7 in 13 volte 7 anni. 13 volte 7 anni (o 7 volte 13 anni) è esattamente un quantitativo di 91 anni, che, aggiunto al 13 ottobre 1917 porta esattamente al 13 ottobre 2008. Ebbene, il 13-10-2008 era esattamente a 153 decine di giorni dal termine del Salmo 21-22 realizzato veramente attraverso una nuova morte di Gesù, ritornato a salvare suo Padre, così come già lo aveva salvato salvando BARABBA, espressione del duo in AR come nel suo ABBA'. Dunque i 153 grossi pesci riguardavano certamente FATIMA. E il miracolo del Sole avvicinatosi alla Terra, il 1310-1917 anticipò la discesa del DIO RA, in una sua pura CONTROFIGURA, che non gli rubasse finalmente la scena, imponendo la sua Figura. Una reale CONTROFIGURA è proprio questo che fa: nasconde la sua figura. Dio, valore ESSENZIALE, deve infine essere ricondotto nella PURA ESSENZA di tutto quanto sia IL FONDAMENTO STESSO dell'ESSENZA, come era stato detto nell'Epifania sotto il Monte della Stella. Ora ci sono tutti i motivi per essere certi che questo capitolo 21, scritto come EPILOGO da San Giovanni, abbia proprio descritto i fatti relativi a questi tempi, successivi alla Parusia di Gesù il 4-6-1940.


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Infatti quel PERSONAGGIO SCONOSCIUTO il lui, ma riconosciuto nella sua ESSENZA, chiese a Simone di Giovanni se lo amasse più di quanto facessero gli altri. Simone rispose di si, e si sentì dire di pascere le sue pecore. Per una seconda volta quell'uomo gli chiese se lo amasse (e questa volta era nel nome dello Spirito santo). Simone acconsentì di nuovo e si sentì ordinare di pascere i suoi agnelli. Per al terza volta (nel nome del Figlio Gesù) quell'uomo trinitario chiese a Simone se lo amava. Simone non si rendeva conto che le tre domande venivano dalla Trinità di Dio. Si amareggiò e gli rispose: Signore, tu sai tutto, tu sai che ti amo. E Dio per la terza volta gli ordinò di pascere il suo gregge. Tutti coloro che non riconoscono la responsabilità che Dio ha posto proprio e solo sulle spalle dei Pietro, facciano tesoro di questi tre ordini, con cui Dio responsabilizzò proprio la persona di Pietro. Fu a quel punto, nel versetto 18=T, la croce, che Dio aggiunse: “In verità, in verità ti dico: quando eri giovani ti cingevi da solo e andavi dove volevi. Ma quando sarai vecchio stenderai le tue braccia, un altro ti cingerà e ti porterà dove non vorresti”. Era evidente che Dio stesse rivelando a Simone la fine di Pietro, ma non solo di lui, come giudicò San Giovanni, che disse: questo gli disse per rivelargli come sarebbe morto. Ma non si trattava realmente e solo della sua morte. Infatti l'apostolo Giovanni aveva seguito Dio che parlava con Pietro, al punto che Pietro chiese a Gesù quale sarebbe stata la sorte di Giovanni. Infatti Simone aveva chiesto: “Signore, e lui?” “Se io voglio che egli resti finché io venga, che te ne importa? Tu seguimi” Di fronte a questa risposta, scrive Giovanni, si era sparsa la voce che Giovanni non sarebbe morto... Ma Giovanni precisa, che Gesù non avesse detto che non sarebbe morto, ma solo: “Se voglio che lui resti finché io venga, che te ne importa?” I VANGELI terminano con questa importantissima domanda fatta da Dio a Pietro. In effetti Giovanni sarebbe rimasto con la validità del suo Vangelo, che sarebbe confluito poi addirittura nell'Apocalisse.


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Ora quello che va risaputo è che nei 55 giorni precedenti il dicembre 5 dell'anno 5, Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo aveva consegnato una dopo l'altra tre lettere al giornale IL CENTRO di Pescara. In ciascuna delle tre, Romano scriveva a nome di una pecorella smarrita in lui, invocando il Buon Pastore ad occuparsi della sua pastura, nel segno proprio del triplice incarico espresso da Gesù e raccontato nel capitolo 21. le tre lettere, in sostanza, furono fatte nel nome del Padre, e poi dello Spirito santo e infine del Figlio. Egli non avrebbe più mangiato, se il Buon pastore cui era stata delegata la responsibilità di aver cura di lui non avesse avuto alcun amore per lui. Ebbene, mentre il Simone di Giovanni aveva risposto sempre di Amare Dio, il Pietro della Vecchiaia non avrebbe nemmeno saputo dell'esistenza della povera pecorella smarrita. Ciò perché il modo con il quale il Pietro della vecchia serviva le pecorelle era attraverso una delega a sacerdoti che spesso erano perfino pedofili. E i sacerdoti si erano comportati con lui proprio nel modo dei peggiori pedofili, che sono quelli che VIOLENTANO L'INNOCENZA SPIRITUALE DI UN BIMBO. Infatti, di fronte al suo VERO CONVINCIMENTO che IL BUON PASTORE ERA AL SERVIZIO DELLE PECORELLE, e così digiunava per essere ricevuto, si trovava di pronte a questi pedofili dello spirito suo innocente, che gli dicevano: “Amodeo, Amodeo, sei proprio un bambino, che piange e dice “VOGLIO INCONTRARE IL PAPA, che Gesù ha invitato ad occuparsi di me!” Ma... se tutti volessero incontrarlo, come potrebbe farlo egli? Sei proprio un bambino ingenuo! Rassegnati! Pietro non può avere tempo per te! Deve occuparsi delle persone importanti, dei reggenti, e non delle pecorelle smarrite!” Per conseguenza, UN ALTRO si era messo sempre in mezzo, tra lui e Pietro, al punto che POTEVA ANCHE MORIRE, ma le porte del Vaticano erano chiuse e sbarrate per lui! Dio stesso era venuto in lui, pecorella smarrita e Pietro si negava proprio a lui. La sua colpa era quella di avere affidato la pecorella smarrita ai MERCENARI. Solo IL BUON PASTORE conosce ad una ad una le sue pecorelle e le chiama per nome. E se una di esse si perde, lascia le 99 altre nel gregge e la va a cercare, finché l'ha trovata. Poi raduna gli amici e gli dice: Fate festa con me! Avevo perso una pecora e l'ho trovata. Purtroppo i PIETRO si sono trasformati in monarchi, e come Gesù era stato condannato a morte da Anna e Caifa,


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che aizzarono contro di lui il Sinedrio, così DUE papi cattolici avrebbero condannato a morte una pecorella smarrita in cui Dio gli si era presentato. Questa profezia della finale vicissitudine del Papato, era stata oggetto anche della Profezia dei papi, attribuita a San Malachia. Per essa l'attuale pontefice è il numero 111 ed è l'ultimo, perché il prossimo sarebbe stato un certo PIETRO ROMANO, numero 112. Ebbene PTR sono le iniziali di Paolo Torquato Romano, i tre nomi dei miei sei comincianti per consonante, mentre la IE che segue la P è quel Iesus Emanuele che fece la sua parusia entrando in PTRO a salvargli la vita. PIETRO è il nome che Gesù avrebbe avuto nella sua Parusia. Pietr o ROMANO. In quanto al 112, Pietro Romano digiunò invano 57 giorni nel 1999 e 55 nel 2005, per un totale di 112 giorni di condanna a morte per fame e noncuranza da parte di Pietro. E se credete che questo fatto non sia arrivato a conoscenza dell'attuale Benedetto XVI, siete fuori strada. Egli lo sa, ma mentre ha cercato un rimedio contro la pedofilia del corpo, pur a conoscenza della pedofilia terribile di sacerdoti che hanno scandalizzato UN BAMBINO... non fa nulla! “Che importa a lui del ritorno di Gesù? Niente!” Gesù proprio con questa domanda terribile per Pietro ha concluso il suo vangelo: “Se voglio che lui resti fino al mio ritorno, a te che te ne importa?” NIENTE! Pietro NON CREDE CHE DIO SIA VENUTO in Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, nonostante tutta la ricchezza di indizi. NON GLIENE IMPORTA NULLA! Vive nel culto di UN GESU' IDEALE che è solo il frutto della sua IMMAGINAZIONE e lascia SCANDALIZZATO UN BAMBINO cui hanno detto che Pietro non poteva avere tempo per lui.... SPECIE DA QUANDO DICEVA DI ESSERE GESU'. Un altro ha detto di essere Gesù: un certo Ali Agca, che attentò alla vita del Papa.


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Ebbene costui fu degnato di una visita perfino in carcere. Invece Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, che ha messo a rischio la sua personale vita, per risolvere una necessita della Chiesa, dichiarata dal papa Giovanni Paolo II, e che fu benedetto apostolicamente due volte dal Papa NON E' STIMATO DEGNO di essere nemmeno ricevuto. Avrebbe dovuto fare come Alì Agca, e se avesse egli pure attentato alla IMPORTANTE vita del Papa e non alla sua POVERA VITA CHE NON CONTAVA NULLA, allora si sarebbero aperte anche per lui le porte del Vaticano. Il PIETRO della vecchiaia ha proprio ricominciato a pescare pesci reali. Non pesca più uomini! Perché se PESCASSE UOMINI, saputa quanta ingiustizia ha patito Dio ritornato al mondo in una reale CONTROFIGURA, lo cercherebbe, e gli laverebbe i piedi! Ma non crede possibile che Dio si sia presentato in una CONTROFIGURA che non rubasse più la scena al FONDAMENTO DIVINO che in tutta l'esistenza. Ma c'è anche una altra ragione del numero 112 del PIETRO ROMANO nella controfigura di cui ci stiamo occupando. Il Papa Giovanni Paolo II si era impegnato al punto 56 dell'Enciclica Fides et ratio a dare AVVOCATURA a ogni filosofo – cristiano o meno – che avesse osato cercare un nuovo percorso verso Gesù+ Cristo. Fatta però il Papa questo impegno, lo hanno violato tutti e due, e 56 +56 è un totale 112 di TRADIMENTO vero e proprio. Un Papa non può dirti: RISCHIA VOLENTIERI, e, quando tu arrivi a rischiare perfino la morte.... TI LASCA MORIRE. Pertanto anche il DIO CRISTIANO è stato condannato a morte, per abbandono, dai sui due CAIFA cattolici E queste due condanne a morte sono un necessario requisito che la Parusia di Gesù, nel Padre e Spirito santo, doveva avere, per essere vera e apparentemente tragica nello stesso modo.


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Il divino libro dell'APOCALISSE In esso ci sono 144mila segnati, e ROMANO ANTONIO (che trova corrispondenze Egizie in Amon ra e Aton) vale proprio 144 nel suo totale. Ancora 144 cubiti a misura d'uomo o di Angelo sono le mura della Gerusalemme celeste, e la misura d'angelo è quelle di una controfigura, che puramente annuncia il Verbo di Dio, non permettendosi di dichiararsi sua Figura, ma solo sua Controfigura. Nell'apocalisse è scritto che Dio sarebbe venuto a far nuove tutte le cose, essendo L'Alfa a modo dell'Omega. Ebbene A-mode-O è proprio il significato mondiale attuale di Inizio a modo della fine. E la VERITA' in Romano è veramente venuta a far nuove tutte le cose, pur senza mutare in nulla il vangelo di Gesù. Già il Cristo lo disse a Nicodemo che la vita ha due versi, uno del Puro Spirito e l'altro dell'acqua, ossia della materia. Ma il cristianesimo ha inteso anche il Puro spirito nello stesso verso della dinamica materiale. Invece, proprio nel nuovo percorso della verità di Gesù Cristo invocata da papa Giovanni Paolo II, che si poggia sulla verità scientifica, due ed opposte sono le dinamiche esistenti in natura. Lo Spirito puro è antimateriale e agisce con forza magnetica. Il verso con il quale opera è quello uguale e contrario alla dinamica elettrica e materiale, secondo le quali il corpo di un bambino cresce, invecchia e muore. Essendo la dinamica spirituale uguale e contraria a questa, allora si deduce in modo certo che il Puro Spirito umano sta procedendo verso il passato, si sta già svestendo dell'abito materiale che si consuma e finisce, per uno ideale e eterno che non finisca mai. Ma noi non possiamo scorgerlo, essendo immateriale, Scorgiamo solo l'aspetto opposto, materiale. Esso, essendo opposto allo spirito, si muove nel verso che ci porta alla morte. Ma noi non siamo


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corpo, siamo spirito, per cui, proprio per la ragione che il corpo va verso la sua morte, lo spirito sta già andando, già ora assolutamente risorto verso il Fondamento Divino dell'Esistenza. Pertanto questo argomentare di Romano fa davvero nuove tutte le cose, rivelando che la Creazione di Dio, essendo Dio Onnipotente, può anche essere fatta regredire fino al suo principio assoluto. Anzi, questo è proprio quello che sta accadendo ora. Infatti la composizione di due dinamiche uguali e contrarie tra loro come la Azione e la Reazione, essendo il prodotto tra il positivo e il negativo sempre di segno algebrico negativo, l'azione base dinamica, che compone direttamente i due opposti dinamismi, è senza alcun dubbio negativa, nel suo dinamismo. Tutto il Creato infinito sta rientrando allo zero iniziale, ma lo spirito omano, osservandolo nella reazione, lo vede crescere, nel verso positivo delle crescita temporale dell'universo. Essa porta a vedere crescere fino a morire un bambino che in verità ha cominciato ad esistere quando gli è stata consegnata una vita già tutta apparentemente fatta, che a poco a poco regredisce verso la pura infanzia immacolata, ma è vista nell'esatto dinamismo opposto che porta alla morte! Dio sta già togliendo a tutti il loro abito reale, ma l'uomo che lo vede nell'azione uguale e contraria lo vede nella sua capacità fattiva di FARE quanto invece Dio disfa! Questa che ho fatto conoscere è quella definitiva vittoria tra il bene e il male e vinta dal Bene, dopo l'Armageddon. Chi fa vincere Dio è proprio la lotta mortale e finale tra bene e male condotta da Romano Antonio Anna paolo Torquato Amodeo quale la controfigura di Dio. E' una lotta che, combattuta non da una figura, ma da una “controfigura”, non porterà mai acqua al suo cosiddetto mulino, favorendo il suo personaggio, e rubando scena, in tal modo, a Dio, come è sempre accaduto da che mondo è mondo.


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