La CREAZIONE PERFETTA

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1 Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO

La Creazione

PERFETTA


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Il Sistema di assi Cartesiani, assi INFINITI, come di DIO In questo breve libretto, intendo parlare in modo talmente semplice che io possa essere capito da tutti. Questa immagine ve lo mostra: descriverò l'Universo esistente nel rispetto delle determinazioni umane, sia in relazione agli aspetti materiali, sia a quelli spirituali, fissando i relativi ambiti in una DIMENSIONE PROGETTUALE, avente a suo CAPO un ASSOLUTO che, per definizione, non ha alcun capo o coda, nessun inizio e nessuna fine. Poiché l'ASSOLUTO si CONFORMA anche nell'aspetto SPIRITUALE legato al mondo delle IDEE, vi spiegherò come gli INTENTI dello SPIRITO portino l'ASSOLUTO a farsi UOMO, dotato di QUELLO SPIRITO e di un corpo materiale.


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Che cosa è una vera CREAZIONE Dovendo spiegare la creazione dell'Universo intero, la prima cosa da ben capire è CHE COSA sia una Creazione vera. Io lo spiegherò facendo degli esempi, in campo reale, come quella di un PITTORE o di uno SCRITTORE. Il PITTORE parte da un niente che ha sulla sua tela, ma se è un vero artista, ha già nella sua mente il dipinto che deve realizzare, trasferendolo dal suo mondo ideale in quel mondo reale e concreto, tanto che tutti possano condividere quel suo atto creativo. La tela è bianca, ossia ha una superficie tale da respingere la luce in tutte le frequenze del suo iride. Quando tutte le frequenze, infatti esistono, il risultato è una luce bianca. Ebbene, per ottenere una variazione in quella bianca superficie il pittore deve TOGLIERE delle frequenze dallo spettro della luce bianca. Quando un corpo assorbe quelle frequenze e non le riflette più, ecco che quel bianco assume un colore diverso, che deriva dalla miscelazione di tutte le frequenze, tranne quella assorbita da quel corpo. I colori che il pittore usa sono stati creati proprio in modo da riflettere le frequenze in modo tale che la loro miscelazione mostra proprio il colore che il cervello umano CONCEPISCE, quando riceve simultaneamente tutte le frequenze luminose che hanno quella ventura di essere in tal modo IMMAGINATE. Sì, perché la nostra mente riceve un insieme di frequenze che non hanno alcunché di COLORATO. Sono puri rapporti numerici che sono esistenti come frazioni, in modo che una certa quantità


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sia esistente in relazione ad una altra certa quantità che si pone al numeratore, determinato come dice la parola stessa da numeri, come il comune denominatore di tutti quei numeri considerati come un unico insieme. Il nostro cervello, ricevendo un determinato rapporto espresso in elettromagnetismo, nell'aspetto di LUCE, si rivela un CREATORE VERO, perché è in grado di IMMAGINARE quel COLORE, che nella natura quantistica espressa da quella frazione matematica non è minimamente presente. Pertanto, come si capisce facilmente, il dipinto reale farà da vero TRAMITE a che quella IMMAGINAZIONE PURA che esiste nello spirito del pittore, si trasmetta nella IMMAGINAZIONE REALE di chi, uomo come lui, deve riceverla ed apprezzarla. Il PITTORE sa molto bene che, se vuole esprimere un TUTTO, nella sua opera, deve usare TUTTI i rapporti numerici, ossia tutti i colori. Tutti sanno che se è BELLA la luce, il BUIO che sta nella assoluta mancanza di luce può essere considerato BRUTTO. Se la luce è BUONA, il BUIO è CATTIVO, e così via. Pertanto, se egli vuole una opera COMPLETA, deve servirsi di TUTTO, di luci e di oscurità, ed usare ogni possibile colore in ogni possibile sua tonalità. Chi volesse esistente SOLO LA LUCE, deve avere la pazienza di vederla, la LUCE VERA. Perché, se gli manca quella pazienza e desidera che IMMEDIATAMENTE tutto sia LUCE, egli è già accontentato PRIMA che il pittore cominci la sua opera: eccola infatti lì, tutta la luce, in quella tela bianca che mostra TUTTO e non toglie assolutamente nulla ad essa, nell'idea che la MANCANZA di luce sia un MALE. Il punto iniziale dell'opera del PITTORE, infatti, esiste nel


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momento ZERO in cui TUTTO ESISTE, su quella tela. Tutto, eccetto il PROGETTO del Pittore. Egli, se vuole realizzare la sua opera, può solo farla alterando quella TOTALITA', e togliendo, attraverso una preliminare opera di segno negativo, rispetto a quella luce bianca. Sono più chiaro ancora. Esistono uomini pieni di buona volontà e molto impazienti, che davvero desiderano TUTTO e SUBITO, e che non hanno una doverosa pazienza. Infatti, perché ci sia un REALE passaggio dall'IMMAGINAZIONE CREATIVA del pittore, all'IMMAGINAZIONE PERCETTIVA di chi vedrà la sua opera, occorre prima REALIZZARE un modo CONCRETO che consenta quel trasferimento IDEALE. Se non ci sono STRUMENTI REALI, come i colori, la stessa tela e i vari diluenti, il dipinto reale non sarà mai possibile. Ma occorre anche una cosa che non è di poco peso: chi RICEVERA' quell'opera deve avere PRIMA a sua volta MESSO IN ATTO la sua apparente CAPACITA' di capire quell'opera che avrà davanti, per le INTENZIONI che l'artista ha collocato in essa. Vi faccio un esempio facile da capire. Se il CREATORE ha inteso esprimere la sua presenza in un MOMENTO CULTURALE, che possiamo chiamare “realismo”, o “astrattismo”, l'osservatore della sua opera deve essere stato portato ad assumere PRIMA, egli pure, il senso reale di che cosa siano il “realismo” e l'”astrattimo”. Se ciò non accade, l'osservatore impreparato, osservando l'opera del Creatore, non sarà in grado di valutarla A PARTIRE dalle intenzioni culturali del pittore. Se questi è un “astrattiista” e nella sua opera trasferisce questo modo astratto di immaginare il mondo in figure strampalate di uomini e cose, che consentano di riferire al concreto ciò che è astratto, l'osservatore culturalmente impreparato avrà a dire di occhi collocati là dove


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non dovrebbero essere o di altre apparenti “stramberie”, rispetto ad una NATURA REALE che, a guardar bene, non è così. L'intento del pittore di ASTRARRE da quella natura UN QUALCOSA di irreale, e dunque proprio di ASTRATTO, anziché valutato per quello che è (una astrazione) è valutato per un DIFETTO. Dunque occorre avere la pazienza, quando si è OSSERVATORI dell'opera di UN ALTRO, di FORMARE il proprio Spirito, in modo tale da potersi mettere NE PANNI (spirituali) dell'Autore, per apprezzare il suo OPERATO, alla luce esatta delle sue INTENZIONI. Ma, nel mondo reale, noi siamo pieni di SPUTASENTENZE che, sulla base delle loro sole IDEE, pretendono di POTER giudicare le IDEE altrui. Per potere giudicare correttamente e poter apprezzare le IDEE ALTRUI non si può fare altro che ABIURARE alle proprie idee, e SPOSARE INTERAMENTE quelle del creatore. Solo a questa CONDIZIONI REALI, si può come entrare in un CALCOLO, per apprezzarlo nella sua VERITA'. E, ancora una volta, per farvi capire per bene questo, vi mostro l'opera del cervello come una capacità di calcolo, posseduta da un PERFETTO COMPUTER. Ogni MENTE UMANA è un PERFETTO COMPUTER. I giudizi differenti, sul mondo e sulle cose, espressi da ogni mente, dipendono solo dai DATI REALI immessi nel calcolo. Se un COMPUTER dimensiona il mondo idealizzandolo nei numeri 1 e 3, dirà che questo mondo può assumere “sommario” di 1+3=4, o “combinatorio” di 1×3=3, o “potenziale” di 1^3=1, o di “frazionario” di 1/3=0,333333... aspetto “infinito”. Se un ALTRO COMPUTER dimensiona lo stesso mondo sulla base di numeri diversi, il PERFETTO risultato cui giungerà porterà


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al GIUDIZIO di un mondo che NON E' QUELLO risultante nell'altro COMPUTER. Ebbene, se il secondo vuole VERIFICARE la bontà del ragionamento del primo computer non può far altro che ABBANDONARE INTERAMENTE le proprie basi di calcolo, ed immettere anche nel suo calcolatore solo i numeri 1 e 3. Solo allora potrà correttamente verificare la GIUSTEZZA del calcolo. Se non lo fa, e sulla base dei SUOI risultati vuole confutare la PERFEZIONE degli altri, è solo un ARROGANTE, come lo è uno psichiatra che, trovandosi davanti a chi è PERFETTO nei suoi calcoli, ma sta usando solo ALTRI DATI, che non sono tanto quelli REALI quanto quelli del suo spirito, che ha una SENSIBILITA' diversa in relazione alla verità del mondo, PRETENDE che RAGIONI MALE, e che sia un PAZZO. Questo giudicato “pazzo” che agisce in base a delle CARATTERISTICHE del suo Spirito che non sono quelle comuni a tutti gli uomini, è PERFETTO nel risultato cui arriva col suo PERFETTO COMPUTER. Sarebbe davvero PAZZO se, avendo lo strumento di un PERFETTO COMPUTER, non si avvalesse del suo calcolatore ma di quello dello Psichiatra. Per moti “psichiatri” PAZZI, un soggetto, che ha le SUE IDEE, e non quelle dello PSICHIATRA, è “pazzo”! Costui, pur avendo le SUE IDEE, dovrebbe abiurare ad esse e – veramente impazzito – usare uno strumento di giudizio che non sia IL PROPRIO e quello dunque APPROPRIATO. Ma cosa differenzia uno che è giudicato “pazzo”, da un altro che invece è giudicato “normale”? La differenza sta nelle basi, sempre nelle basi, ossia nei FONDAMENTI REALI su cui si poggia ogni calcolo. Il NOSTRO creatore ASSOLUTO ha fatto come quel PITTORE che, volendo


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dipingere una opera PERFETTA QUANDO contiene ogni colore, ha determinato IL MONDO REALE come quella perfetta opera che CONTENGA ogni possibile QUALITA' della vita. Stupidi ed intelligenti, in maggiore o minore quantità, santi e peccatori in tutta la gamma del possibile, insomma OGNI ASPETTO è messo in atto reale dal NOSTRO CREATORE ASSOLUTO. E per chi obiettasse che esso c'è, e sostenesse che la REALTA' dell'Universo reale sia esistita sempre e sempre esiterà, non essendo frutto di una creazione ASSOLUTA, io gli DIMOSTRO che, quando questa realtà si mostra DINAMICA e OTTENUTA, FATTA da un insieme di Forze, da cui risulta l'accelerazione o decelerazione delle masse, secondo il 2° principio generale della legge dinamica, essi stessi impongono, alla base della TRASFORMAZIONE una sua CREAZIONE. Infatti una TRASFORMAZIONE posta in atto, e che porta ad una NUOVA consistenza, la CREA, realmente. Essa è creata come assoluta NOVITA' (dunque costruendola dal nulla) ma in una REALTA' in cui “nulla si crea e nulla si distrugge, ma si trasforma”. Chi può negare che una TRASFORMAZIONE, ossia un mutamento nella FORMA, sia Creato? Secondo voi, se pongo questo calcolo: 1 +3, che ha questa FORMA, per tenerne uguale il CONTENUTO e mutarlo nella sua FORMA non devo forse CREARE un nuovo membro, tanto che si abbia l'equazione: 1+3 = 4 ? Il nostro PORCI, in questa equazione, implica che la FORMA nel primo membro, ossia 1+3, resti sempre nel primo membro. Esiste in un eterno ESSERE, che mai si TRASFORMA. Per ottenere una possibile TRASFORMAZIONE del calcolo, noi lo dobbiamo


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PORRE IN ATTO. Solo allora, al primo eterno membro, si aggiunge il secondo avente la forma della sintesi del suo CONTENUTO 4. dato dunque che il nostro PRESENTE sta solo nell'eterno ESSERE del primo membro, per ottenere una TRASFORMAZIONE occorre CREARNE un secondo? Siamo forse IN GRADO, noi mortali, di creare il nostro FUTURO? Chi creda che siamo noi che OPERIAMO il calcolo 1+3, crede che noi si sia UN DIO, in grado di assegnare un possibile FUTURO al nostro PRESENTE. Ora immaginate questo calcolo: 1+3 = 4 = 2+2 = 1+1+1+1 = 8/8 +1+1+1 …. Esso è CORRETTO. Il DIVENIRE in questo modo del contenuto sintetico presente nel secondo membro di questa equazione perpetua, posto il nostro PRESENTE, eterno, può PASSARE da un membro all'altro solo se questa serie di membri messi in sequenza, si sposta verso sinistra, tanto che ogni singolo membro successivo al primo, diventi il primo al tempo giusto di una TRASFORMAZIONE intera ottenuta solo quando un membro si sostituisce all'altro, nella pura osservazione di QUALE di essi sia PRESENTE (al momento giusto) all'OSSERVATORE. Ditemi voi se POSSA ESSERE l'OSSERVATORE a mutare il membro che, di scatto si sostituisce al presente, ed ingenera una REALE TRASFORMAZIONE del “contenuto numerico” 4, che NON SI CREA, ma solo appare TRASFORMARSI. Eppure l'uomo PICCINO, nelle sue capacità di CAPIRE, vedendo la realtà come la perenne trasformazione del famoso DIVENIRE sostenuto il FONDAMENTO della Realtà da Eraclito, CREDE che esso dipenda da una CAPACITA' SOGGETTIVA di farlo.


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E' un po' come se quella fila ordinata che avanza a sinistra verso l'osservatore collocato a sinistra, facendolo come un FIUME di singoli membri che arrivino uno alla volta da lontano, non vi arrivino DA DESTRA verso sinistra, ma siano FATTI, ad uno ad uno VERSO DESTRA. Non è così. Se io agisco in profondità, muovendomi su di un mezzo celeste dalla Terra verso il Sole, io IMPATTO contro il FIUME delle onde che dal sole, a velocità luce, avanzano verso di me. E non posso mutarle. Esse SONO quel che SONO. Se ad un certo punto il Sole scoppiasse, al MOMENTO GIUSTO io sarei INVESTITO da quell'evento IRREPARABILE. E se ALTRE FORZE coesistono, assieme alla mia, mentre io vado contro quel Sole, data la mia INTENZIONE come una forza vera e propria, essa non PUO' essere altro che quello che è, nella sua forza. E si compone con le altre, portando ad un unico risultato, mentre IL FUTURO avanza verso di me da quel PASSATO in cui io lo vedo rispetto a me. Quel sole CHE AGISCE ORA sua di me è quello di 8 minuti or sono. E se io vado verso quella REALTA' di ora, che VEDO REALMENTE ed agisce realmente con la sua CONSISTENZA di reale passato, io sto solo andando verso quel PASSATO REALE, nel mentre mi credo in viaggio verso il mio FUTURO. Ho fatto questa digressione, per dimostrare che una TRASFORMAZIONE è la CREAZIONE di una forma NUOVA, e che essa non è opera nostra, ma diventa la PRESENZA di quanto giunge alla nostra PRESENZA, venuta realmente da quel passato REALE che sta agendo ora su di noi, pur appartenendo al cosiddetto PASSATO. Ripeto: il Sole che ci scalda ORA è il sole di 8 minuti OR SONO, ossia nella sua condizione ATTIVA di un REALE PASSATO che è in atto su di noi e che incombe in modo talmente


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determinante che se ci giunge il PASSATO di un sole esploso 8 minuti prima, siamo ANNICHILITI da quel PASSATO REALE. Se nel nostro DIVENIRE del calcolo 1+3 = 4 = 2+2 = 1+1+1+1 la esplosione è la disaggregazione unitaria 1+1+1+1, di quel 4, ecco che quando ci ha raggiunto, dopo tre tempi: 4 = 2+2 = 1+1+1+1 2+2 = 1+1+1+1 1+1+1+1 siamo disaggregati noi pure. Dunque noi siamo in una CREAZIONE vera, perché se noi occupiamo il PRESENTE, non possiamo MUTARE il nostro essere, essendo eternamente costretti ad essere quello e solo quello. A meno che non esista un DIO DELL'ESSERE che faccia esistere il nostro essere una unità, in un ciclo in se stesso crescente, come la progressione unitaria: 0123456789, in cui la massa sia data da 10 cifre in accelerazione, in questo preciso modo: 0111111111 0011111111 0001111111 0000111111 0000011111 0000001111 0000000111 0000000011 0000000001 0000000000 = 0123456789


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Possiamo CREARCI da soli? Materialmente NO, non possiamo. Abbiamo bisogno di essere GENERATI, se non apparentemente CREATI da un PAPA' e una MAMMA. Esistiamo in una apparente TRASFORMAZIONE che la scienza della Realtà materiale dell'Universo ha intuito venire da un unico punto, in una vera e propria ESPLOSIONE DETERMINISTICA che ha chiamato Big-Bang, grande BOTTO. E... prima di esso? La fede in un CREATORE si è ringalluzzita e confortata quando anche la scienza ha CONCLUSO che esista un principio reale, al nostro universo sensibile, che faccia INTENDERE la possibilità di un CREATORE. Ma esistono le altre RAGIONI che io vi ho detto, per essere CERTISSIMI di una creazione da ZERO, seppure nel sacrosanto rispetto del famoso principio che NULLA SI CREI, ossia sia in grado di CREARE SE STESSO. Noi NON CI CREIAMO da noi stessi. CHI divide la FORMA di uno 0, ponendo in atto una possibile trasformazione come il passaggio dal primo al secondo membro del calcolo: 0 = 1 -1, non CREA proprio nulla, ma abbiamo che quello ZERO “SI CREA”, attuando una divisione in entità opposte, +1 e -1 come i due versi che partano dal punto 0 della ORIGINE degli assi cartesiani e si muovano uno nel senso positivo e l'altro in quello opposto al positivo, e dunque il verso negativo che porti l'unità fino al punto -1. Se a questo punto la CREAZIONE del secondo membro dell'equazione è IN ATTO, si passa da una origine zero, ad una


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terna di assi cartesiani, in cui, su ciascuna delle tre direttrici uguali e contrarie, x, y e z, abbiamo ottenuto i 6 distinti punti di arrivo dati da +1x, -1x, +1y, -1y, e +1z, -1z. Sono 6. E se consideriamo ciò una CREAZIONE ASSOLUTA dalla ORIGINE ZERO, intesa come una ASSOLUTA SINTESI, che esista solo IN POTENZA di esistere in modo uguale e distinto nelle 6 risultanti uguali e distinte che abbiamo ottenuto, io vi chiedo: PERCHE' PROTESTATE se io considero ciò creato da un ESSERE ASSOLUTO che io chiamo DIO CREATORE? E perché, se vi dico che questi 6 distinti versi di lavoro reale di questo Dio sono i 6 giorni che “sono scritti” sulla Bibbia? E' a questo punto che una bella intelligenza, con cui io molto discuto su Youtube, e che ha il nick-name di realpowerinvest (se sto ricordando bene in questo momento) si RANNUVOLA. E mi dice: va tutto bene finché non incominci a parlare di COSE che fanno parte di una modalità FIDEISTICA che io, che – a giudicare dal senso del mio stesso nome – investigo solo in base al suo reale potere, non voglio CONSIDERARE. Se tu lo fai, Romano, ecco che tu NON RAGIONI PIU'. Caro amico, se io facessi discendere la creazione dei 6 punti unitaria dalla verità della Sacra Bibbia, io ti darei ragione. Ma tu stai confondendo qual sia la BASE delle mie considerazioni. Non è l'affermazione fideistica della sacra Bibbia, ma il FATTO PURO E SEMPLICE che se nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma, allora IL SOLO MODO possibile in cui uno ZERO REALE si trasformi in UNITA', sempre restando ZERO è, su ogni linea IN ATTO, è solo che da uno 0 si passi alla esistenza simultanea di +1 e -1. Forse a Realpowerinvest non ho spiegato sufficientemente la


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PERFEZIONE RAPPRESENTATIVA del Sistema a 3 assi Cartesiani. Cominciamo da UNA sola linea IN ATTO e INFINITA come una retta, infinita nei suoi 2 estremi. Ammettere che su quella direzione esistano 2 versi, il negativo ed il positivo, e che coesistano interagendo come la AZIONE negativa e l'AZIONE UGUALE E CONTRARIA positiva, significa che, se io voglio porre REALMENTE in atto una perfetta conversione lungo quella linea direzionale devo avere REALMENTE QUALCOSA che si OPPONGA a quel moto in quel verso, e lo costringa a INVERTIRE il verso della corsa, sempre seguendo la stessa linea direzionale. Vediamo come REALMENTE ciò possa accadere. Io colpisco una palla su in biliardo e desidero che se essa ritorni perfettamente al punto di origine del suo moto, devo farla impattare in modo perfettamente PERPENDICOLARE contro una reale sponda elastica. Solo se IN REALTA' l'impatto reale è in atto in modo perfettamente perpendicolare, solo allora la palla RITORNA ALLA SUA ORIGINE, seguendo lo stesso percorso di prima ma avendo invertito il verso del suo moto reale. Se dunque io voglio INIZIARE dall'esistenza di DUE VERSI REALI, e da una FORZA ELASTICA di perfetta CONVERSIONE che riconduca alla ORIGINE, devo considerare che la direzione lineare della palla e la direzione lineare della sponda che ne ribalta il verso debbono essere PERFETTAMETE PERPENDICOLARI. Ecco dunque che un PIANO, come quello del Biliardo, realizza l'esistenza di due assi perpendicolari tra loro, come il PERFETTO STRUMENTO DI CONVERSIONE e riporto all'Origine di ogni moto. Ma poiché questo piano è a sua volta perpendicolare al reale tragitto di un pallore elastico che gli cada sopra e rimbalzi in alto,


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percorrendo esattamente la stessa linea di percorrenza, allora ecco che, se il piano dei due assi perpendicolari è chiamato col nome di piano xy, il verso che ribalta esattamente una caduta su di esso si ha solo quando è perfettamente orizzontale, se la caduta è perfettamente in verticale. Pertanto, sotto il profilo di una dinamica complessa, vai e vieni, è solo la terna di assi tutti e tre perpendicolari tra loro, ma sempre e solo a due a due, essendo composta da tre assi INFINITI, e questo è puramente IDEALE come le tre componenti di un Dio in azione, capace di CREARE questo ASSETTO, che trasformi il suo ESSERE IN PURA POTENZA ZERO, in quella di un essere IN ATTO UNITARIO, rivela questo aspetto cui io GIUNGO come una “esemplificazione reale” della verità di un DIO UNO E TRINO, o di un FOINDAMENTO REALE nei tre infiniti assi cartesiani. E se Realpowerinvest, ancora una volta FIBRILLA perché io OSO coinvolgere un FONDAMENTO che io chiamo Dio, entra in fibrillazione solo perché NON INTENDE in alcun modo abbandonare il MONDO REALE, nel tentativo assai corretto di salire alla CAUSA ASSOLUTA di ogni realtà perfettamente complessa (vai e vieni) come la nostra. Se, usando la RAGION PURA arrivo a dimostrar vero il FONDAMENTO che esiste nella nostra realtà e la fa esistere con il lavoro di 6 giorni uguali e distinti, per arrivare unitariamente dall'Origine, e simultaneamente a: -1x +1x -1y +1y -1z +1z


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… perché proprio NON VUOLE arrivare a CONCEPIRE un DIO che esista IDEALMENTE e in REALE ONNIPOTENZA, che crei in 6 giorni unitari... solo perché è scritto ANCHE sulla Bibbia, io non ci posso far nulla. E' una pura PREVENZIONE che – se veramente UN FONDAMENTO TRASCENDENTE ogni quantità del nostro mondo quantistico esiste come ZERO – allora NON ESISTE. Allora, mentre CREA TUTTO, usando le forme geometriche per lo spazio e numeriche per i QUANTI – chi giace in questo PRECONCETTO – giudica che ESSO non crei anche QUANTI NUMERICI che siano perfettamente computabili come FORZE, se sono forze SPIRITUALI, in un computo ASSOLUTO, che non fa differenza alcuna in fatto di Forza tra la forza 41 di una massa e la forza 41 di un puro concetto AMOR, che è forte 1 nella A, 11 nella M, 13 nella O e 16 nella 3. Forte nello stesso quanto 41 di ROMA, o M'ORA, o RAMO, o ARMO e in tutte le possibili componenti A, M, O ed R, con la differenza di potere legata all'ordine delle precedenze delle singole 4 lettere. Il PRECONCETTO che non ci sia alcuna relazione tra le lettere e i numeri, porta al non volere accettare DIMOSTRAZIONI FERRE che invece siamo di fronte ad un linguaggio ALFANUMERICO, che è in assoluto usato dalla nostra mente. A nulla giova far notare che UNO=19+12+13, mentre è Trino nelle tre lettere, è 44, numero che è DAVVERO quello di una SCOMPOSIZIONE PERFETTA in 4 dimensioni nell'area, divisa in 4 quadranti retti dalle due componenti x ed y del piano, e che se si contrappongono come piani, lo fanno rispetto a 6 versi perpendicolari, che sono sempre perpendicolari a piani determinati da due diverse e opposte componenti. Se allora la realtà del piano a 4 dimensioni avanza come piano di flusso nei 6 distinti versi, ecco che il COMPUTO ASSOLUTO 4+6


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determina un ciclo di SPAZIO (=4) e TEMPO (=6) che è la somma 4+6=10. Somma ASSOLUTA, perché computa solo IL NUMERO e non si preoccupa minimamente dal fatta che la realtà 4 esprima area e la realtà 6 esprima versi. E' lecito questo calcolo ASSOLUTO? Si può sommare linea ad area? Certamente, quando ciò vale PER OGNI VERSO dei 6, che impatta contro 4 aree sempre composte da due interazioni diverse, e in tutti i combinati modi possibili. Se dunque il ciclo ASSOLUTO è 10, poiché deve essere ANCHE una unità come il TEMO del suo COESISTERE, ecco che il computo ASSOLUTO del 10 ASSOLUTO, diventa 1+10. Diventa proprio quel IO SONO il SONO, perché l'ESSERE UNO è l'ESSERE 10, un ciclo che è UNITARIO essendosi scomposto in 10, certamente, ma sono DECIMI. Allora comporre le 4 CERTISSIME dimensione di un piano creato dall'origine da due perpendicolari, quando si combina con il CICLO assoluto 1 del CICLO ASSOLUTO 10, vale l'interazione 4×11^44=1, giacché è un 44 che ha SCOMPOSTO in 44 il NUMERATORE, sulla base del suo stesso denominatore 44. E' la scomposizione esattissima in 44 unità di spazio, laddove ogni unità di spazio vale 1/44. E se fate fatica a capirlo, immaginate UNA torta che sia stata divisa in 44 porzioni unitarie. Abbiamo forse MODIFICATO L'ESSERE di quella torta? No, sono 44 parti UNITARIE ove ciascuna è 1/44 dell'intera torta. Dunque che la forma AFAFABETICA “UNO” assunta dal numero 1, lo presenta in 44 giusti pezzi unitari, ma ciascuno è il frutto di una DIVISIONE in 44 pezzi. Se passiamo al valore ALFANUMERICO del numero 2, la sua


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espressione alfabetica DUE è 4+19+5, nei valori ordinali dell'alfabeto a 21 lettere. Si vede che è espresso sempre da 3 cifre, tre lettere (perché è il valore medio 2 di quanto è sia 1, sia 3), e la sua somma numerica è il 28 derivante da 4+19+5. In che modo DUE può ESSERE 28, in valore alfabetico? Quando il 3, delle sue cifre, vale 10 in ognuna, dunque 30, e il numero 2 agisce sul 30 come -2. 28 è esattamente la trinità ciclica 30 che perda le 2 dimensioni di un piano trasversale (legato al volume a 3 dimensioni) e risulti un 28 in una PURA LINEA di puro avanzamento. E se consideriamo il 3, il suo valore ALFABETICO è TRE, e sono ancora 3 cifre. Ebbene questo 3 non esiste disgiunto dall'unità di un volume, per cui è 1+3=4, ma in ciclo assoluto 10, dunque è 40. Per affermare che sia TRE, ossia una delle due componenti 3 ed 1 che sono interattive. Se dal 40 si toglie numericamente 1 si ha il valore numerico del TRE allorché è un CONCETTO creato sui valori ESSENZIALI. Qual è l'essenza dei distinti 1, 2, 3, 4... eccetera? Sono numeri che esistono nella loro distinzione. Come possiamo andare a ciò che essi SONO, ossia alla loro ESSENZA pura? Possiamo farlo se la forma alfabetica N si fa carico di essere la ESSENZA COMUNE ad ogni differente numero. Per questo, quando usiamo le lettere, assegniamo a ciascuna una ESSENZA, e il riferimento comune è dato dal CICLO ASSOLUTO 10, e all'11 che E' chi E', essendo un 1 che è il ciclo 10 dei decimi DI OGNI COSA CHE ESISTA, dunque in ASSOLUTA ESSENZA. Se in valore NUMERICO il valore ALFABETICO della somma 1+2+3=6, espressa come UNO+DUE+TRE non fosse 44+28+39=111, non avremmo l'ENTE 1 nella sua forma Trina in


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base 10, che è perfetto ad indicare anche il CONTENUTO TRASCENDENTE di un DIO UNO E TRINO. Se consideriamo il numero 4, che è l'UNITA' del piano fatto da 4/4, nel valore ALFABETICO della espressione QUATTRO, noi vediamo implicate le 7 dimensioni in cui la TRINITA' divina, il cui piano è QUATTRO, agisce in tutto per un 4+3=7, nei 7 giorni biblici di cui uno è il riposo del Dio creatore. Questo riposo è insito nel 4 di quella somma, perché 1 e 3 sono la stessa cosa ed è arbitrario sommarli a 4. Infatti se calcoliamo in linee componenti, ne bastano 3 allo spazio. L'1 che si aggiunge alle 3 componenti è l'unità della terna. Caro amico che vuoi INVESTIGARE nella potenza della realtà, il tuo atteggiamento, che si limita solo alla realtà, ha il grave INTRINSECO LIMITE di voler dividere il CREATO dalla sua CREAZIONE. Essi sono un UNICUM, e se io cerco di far concordare la FISICA con la METAFISICA, rifiutandomi da prestare attenzione alle COSE TUTTE (espresse tutte da NUMERI) e mi concentro sui numeri, ecco che io SERIAMENTE e come non ha mai fatto nessuno prima di me, rendo SCIENZA la Metafisica la la Metafisica una Scienza, scienza esatta, espressa dalla PURA MATEMATICA che computa tutte le AZIONI, indipendentemente dal fatto che siano MATERIALI o SPIRITUALI, nella loro FORMA, dato che il loro SIGNIFICATO PROFONDO ed essenziale sta solo nel NUMERO che quantifica le varie PARTI di un TUTTO perfettamente scomposto in 10/10, quando coinvolgiamo un puro egualitario rapporto tra CAUSA ed EFFETTO o tra AZIONE e REAZIONE, o sommiamo ad esso anche quella pura unità del loro ESSERE nel tempo 1, ed arriviamo al ciclo assoluto di 11 undicesimi. Ecco, se la dimensione 4 è ASSOLUTA, perché costituita da un piano INFINITO generato da due assi infiniti, dato che questo


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ASSOLUTO esiste in linea come il ciclo 10, questo piano ASSOLUTO non può essere altro che 10×10=100. Ebbene, QUATTRO è 15+19+1+18+18+16+13 = 100. Quando consideriamo tutto il ciclo ASSOLUTO 11, la sua ASSOLUTEZZA si evidenzia attraverso l'essere la somma di tutti i numeri interi contenuti in 11, ossia data da 1+2+3+4+5+6+7+8+9+10+11 = 66. Che succede se sommiamo: UNO = 44 DUE =28 TRE =39 QUATTRO = 100 CINQUE = 63 SEI = 31 SETTE = 63 OTTO = 62 NOVE = 50 DIECI = 30 UNICI =56 ? Che succede? 44+28+39+100+63+31+63+62+50+30+56 = 566 Se aggiungiamo ance DODICI=42, diventa 608, mentre 66+12 diventa 78. Se aggiungiamo anche ZERO=55, il valore numerico della espressione alfabetica da ZERO fino a DODICI è uguale a 608+55=663, mentre quello numerico resta 78. Ebbene 663 : 78 = 8,5 rivela la perfetta ESSENZA di un contesto complesso a 4+4 dimensioni, relativo ad una PRESENZA REALE che è sempre ½ dell'unità. Infatti i due tempi da -1 a +1 sono, quando sono considerati nel loro numero, due unità, ma ciascuna delle 2 è ½ della stesse 2, perché abbiamo diviso 1 in due mezzi.


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Io ho già fatto osservare che il sentimento AMORE vale lo stesso del nome di ROMA, che non è un sentimento ma una città. Vale lo stesso di M'ORA, mi prega, che è un verbo. Vale lo stesso di ARMO, che è sia un verbo sia una armata, mentre OMAR è il nome di un uomo, RAMO appartiene ad un albero, e ORMA è la traccia lasciata da ogni passaggio, reale e spirituale. I NUMERI hanno questo potere ESSENZIALE. Esprimono, nel 10 IL CICLO ESSENZIALE di OGNI POSSIBILE ESSENZA, ed – essendone il FONDAMENTO ESSENZIALE – si mostra all'atto pratico nella FORZA CREATRICE DIVINA, ossia che ESTRAPOLA da ogni cosa REALE proprio il suo CONTENTO ESSENZIALE, in una ESSENZA che, reale o immaginaria che sia, unifica la rappresentazione del nostro mondo REALEIMMAGINARIO, MATERIALE e SPIRITUALE. Chi SI OPPONE a questa spettacolosa e divina SINTESI, non desidera proprio andare al FONDAMENTO dell'esistenza del nostro mondo che esiste PER QUANTI. Lo afferma e riconosce la stessa Fisica dei quanti, ma a quanto pare essi potrebbero esistere indipendentemente dalle QUANTITA' PURE che contano i QUANTI REALI. AMORE=ROMA= ecc. ecc. è 1+11+13+16=41 e si presenta uno e trino nel 10 e 1 nella sua unitaria essenza. Tutti i controlli da me fatti, che dovrebbero essere CONVINCENTI, si scontrano però contro tutta una serie di PRECONCETTI. Ve ne mostro qualcuno: “Tu ordini le lettere per numero d'ordine dell'alfabeto italiano, ma SE NOI AVESSIMO IMPOSTO un ordine differente... allora


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come la metteresti?” Credono INTELLIGENTE questa domanda. Ma immaginate che io ARRIVI a Roma da Milano andando verso Sud. Se mi ritrovo chi obietta questa mia FINALITA' RAGGIUNTA, credendo di confutarla dicendomi: “ Tu vai a Roma da Milano andando verso sud, ma come la metteresti tu, se andassimo A NORD? Ci arriveresti? Se è SOLO questo ordine a mostrare il VERO, significa che – mentre crediamo di averlo ordinato in questo modo A CASO – esistono invece delle sconosciute e VERE ragioni che ci hanno portato a disporlo PERFETTAMENTE nell'ORDINE: ABCDEFGHILMNOPQRSTUVZ perché quella nostra MENTE RAZIONALE che sta allevando in se stesso un FANCIULLINO, affinché sintetizzi il SUO IO IDEALE, che è in grado di far nascere un bimbo sano da una donna MENOMATA, che è organizzato da un piano assoluto di determinazione soggettiva chiamato DNA, ha una sua VERA CAPACITA' di mettere nel giusto ordine le lettere che rappresentino in modo giusto e AFABETICO i valori NUMERICI. Una altra obiezione è che siamo stati NOI, nel nostro LIBERO ARBITRIO FATTIVO, a chiamare UNO, DUE, TRE, e AMORE, ODIO, e tutti gli altri in quel modo, essendo NOI a definire i vari nomi. Tant'è che solo IN ITALIANO, UNO=44, mentre ONE in inglese, e calcolato con l'ordine alfabetico inglese vale in modo diverso. Questa osservazione è in un certo senso simile alla prima? PERCHE' SOLO IN ITALIANO? Accade perché solo in italiano l'alfabeto, senza i doppioni dei suoni importati dalle altre lingue, ha le 21 lettere che esprimono


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in 7+7+7 l'intera creazione tridimensionale, in 7 giorni su ogni linea. Accade perché DOVETE FINALMENTE CAPIRE che, se anche sembriamo NOI di essere coloro che FANNO, noi non possiamo FARE proprio niente, nel senso di modificarlo. Se siamo nel PRESENTE nella nostra casa, non possiamo costruire la casa vicina. Certo che sembra esservi un legame chiamato INDUZIONE, per cui sembrerebbe esistere la possibilità per soggetti elettromagnetici, di INDURRE ALTROVE. Ma ciò sembra solo perché NOI SIAMO INDOTTI, in quel modo, da un TRENO che avanza verso di noi, carrozza dopo carrozza, e noi vedremo l'ULTIMA in quel tempo che a noi sembra il più AVANZATO. C'è poco da fare. Se vogliamo leggere AREA DI SERVIZIO sull'autostrada, noi, che avanziamo in senso inverso a quella scrittura, dobbiamo scrivere sulla strada: SERVIZIO DI AREA. Allo stesso modo, se ora esistiamo partiti da zero, dall'Origine degli assi cartesiani, e la nostra vita è iniziata da -1 (una vita in prestito) il nostro avanzamento vero lo zero della vita, ossia verso l'origine 0, in cui i due versi si sommano perfettamente, dobbiamo RETROCEDERE, in quel verso che avanza in negativo e lo porta sempre più lontano dalla sua vera ORIGINE: ciò che a noi sembra la morte.


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Noi, partiti dal -1 della nascita, mentre la vediamo allontanarsi sempre di più, ed abbiamo gli occhi puntati verso quel punto, tanto che gli eventi presenti li vediamo sempre più impiccolirsi, fino a non scorgerli più, arrivati al punto della loro fuga reale, stiamo retrocedendo offrendo le spalle al punto zero, al punto che non vediamo che ALL'IMPROVVISO il futuro, specie quando esso esiste, ma è inatteso. Ci arriva come dalle nostre spalle. Ma – comunque ci giriamo nello spazio – sempre stiamo tornando a questo 0 iniziale, che sembra la morte ma è solo l'ORIGINE DIVINA E TRASCENDENTE quella che sembra essere la nostra vita reale. Ecco, abbiamo davvero l'ASSOLUTO ZERO come il principio della nostra esistenza complessa. Ma se la osserviamo complessa, è perché non siamo giunti ancora a quella origine verso cui siamo in viaggio reale. E questo ASSOLUTO, che si esprime PER NUMERI che hanno il potere di computare anche i sentimenti dello spirito, compresi tutti nello stesso ciclo dinamico 10, con tutto il loro rispettivo dinamismo, abbiamo dunque questo ASSOLUTO che non opera ETERNAMENTE come un puro MECCANISMO, nemmeno ora. Noi siamo RELATIVI all'ASSOLUTO anche nel nostro SPIRITO, al punto che, ricercando la nostra origine essenziale, ne abbiamo la chiara percezione spirituale, perché l'assoluto ci risponde sempre a tono, sottoponendosi ai nostri limiti comprensivi. Quando l'uomo CAPIVA DIO collocandolo nel sole, l'ASSOLUTO era il riferimento esatto di quel momento culturale, e gli si mostrava NEL SOLE. E' tanto DISPOSTO l'ASSOLUTO, nei confronti di ogni relativo, che il linguaggio tra il relativo e l'assoluto può esistere solo nelle


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modalità dell'ente relativo. All'uomo intelligente l'ASSOLUTO arriverà addirittura – come in Socrate – a sembrare una ESIGENZA PURA dell'uomo che, messo a tu per tu con il BISOGNO della sua vita SI INVENTA un VALORE DIO, ONNIPOTENTE, cui si possa rivolgere come alla estrema ratio quando naufraghi tutti il resto. Ma ecco come c'è spesso DISCRASIA, anche tra gli uomini eccelsi, come Socrate. Mentre giudicava DIO una necessaria invenzione umana, relativa al bisogno della sua vita, desiderosa di non morire, eccolo, perfino in punto di morte, dar TANTO VALORE ALLA GIUSTIZIA da chiedere al suo carnefice IN CHE MODO dovesse bere la mortale cicuta per RISPETTARE TUTTI I VALORI della legge. Egli crede in quella LEGGE più ancora che in quella morte, perché la piega alla legge. E non si accorge che quel valore ASSOLUTO che dava alla LEGGE lo stava dando a Dio, al di la e al di sopra VERAMENTE della sua stessa vita. Questo valore ASSOLUTO allora si ABBASSA all'uso dei mezzi posseduti da chi gli sia relativo, come la NECESSITA' di un CONVOGLIO di navi a diverse velocità, che se vuol viaggiare UNITO, deve adottare la velocità della nave più lenta. Se l'uomo ha la CAPACITA' INTELLETTIVA di trasferire su Dio, sul TUTTO, l'idea di un CONVOGLIO che viaggi unito, capirà allora che DIO SI ABBASSA alla velocità dei poveri, dei diseredati, delle vittime, e – molto più ancora! - alla necessità dei MALVAGI. I personaggi CATTIVI sono i più poveri di spirito che esistano, e Dio imposta l'ESTREMO GESTO del suo creare a partire dall'estremo limite della possibile BASSEZZA. Non sto idealizzando qui la BASSEZZA assunta come valore


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ideale, ma quella del PROPRIO INTERESSE PERSONALE. Chi ama se stesso meno di tutti è chi fa di se stesso un MALFATTORE, un DEPRAVATO e – per porre rimedio a questo difetto – crede di eliminarlo alzando sempre più la soglia di quanto sia inaccettabile. E' di questi giorni l'approvazione negli USA del dispositivo che SALVI dal superamento dei limiti che furono imposti dalle vigenti leggi. Ebbene, già pensano che la sola possibilità accettabile stia nell'alzare il valore di quei limiti. Allo stesso modo fa l'uomo quando fissa la soglia dei valori accettabili nell'inquinamento. Quando vede che non può evitare di superarli, crede giusto che il rimedio stia nell'alzare quella soglia. Allo stesso modo si comporta IN OGNI COSA. Una volta il matrimonio era SACRO. Ma, visto troppi matrimoni andati a puttane, il rimedio non è stato di provvedere a quel male, ma di renderlo LEGALE. Reso LEGALE il matrimonio omosessuale, presto si passerà a rendere LEGALE l'eutanasia e tanti altri mali ancora, nella convinzione che ciò sia PROGRESSO e non REGRESSO. E intanto molte persone al mondo colgono oggi la percezione che veramente si stia raggiungendo dei punti limite in cui la stessa vita non sia più sostenibile su questo pianeta, ormai che sembra troppo abitato e non più idoneo a sostenere tutti come si dovrebbe. Ma non voglio procedere oltre in questi giudizi sul DISASTRO che sembra il futuro dell'uomo, perché in verità questo è solo UN DISEGNO che non è fatto dall'uomo. Ricordate il PITTORE, di cui avevo cominciato a parlarvi? Il nostro PITTORE è l'ASSOLUTO, che ha in POTENZA entità


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pure e spirituali come l'amore, la giustizia, la pietà, l'abnegazione, e che desidera comunicarli. A CHI? COMUNICARLI a chi, quando IN CONCRETO NIENTE ALTRO ESISTE che uno zero IN POTENZA DI ESISTERE? Che cosa fa il pittore? Si procura gli strumenti giusti, che facciano da tramite tra la sua idea creativa e la capacità percettiva, spirituale ed ideale di chi osserverà la sua opera. Un PITTORE ASSOLUTO, che esista lui solo, per realizzare il suo disegno SI DIVIDERA' per poter ORDINARE su se stesso. E così opera l'assoluto. Si realizza in tutte le sue ANIME, cui assegna l'opera di animazione degli ALTER EGO, tutti ALTER EGO di se stesso. Farebbe così un pittore finito su una isola deserta abitata solo da lui. Presto comincerebbe a parlare a se stesso, dissociandosi, nel suo assoluto bisogno di comunicare. L'ASSOLUTO, che esiste come un DIO ONNIPOTENTE, ha tutto questo potere di DETERMINARE UN MONDO REALE attraverso un puro calcolo, semplicissimo: DIECI DIVISO NOVE. La VERITA' che deriva a questo mondo, sta nella VERITA' dei singoli TEMPI di questo calcolo. Il risultato assoluto, nel tempo della profondità del calcolo è l'eterna presenza di un 1, che esiste sempre tra due altri 1, uno decuplo suo e quello dopo suo decimo. Questa terna, attiva in forma di 111 si IDEALIZZA, in modo alfabetico, nella somma di UNO+DUE+TRE=111. Se gli aggiungiamo il QUATTRO, che vale 100, 211 è il modello di un piano assoluto avente in 100+100 i due lati che se si moltiplicano formano in 10^4 il potente piano basato sulla potenza 1+3 collocata sul ciclo 10 DI OGNI POSSIBILE COSA ESISTENTE.


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Invece, nella linea del flusso, il 211 somma alla lunghezza 200 dei due lati del piano della realtà, il ciclo assoluto di 10 unità, assolute in 10+1. Nel fronte la situazione varia, ad ogni tempo del calcolo. Essa passa da un 3×3, nel momento unitario del 10/9, al 33×33, quando la divisione è al tempo del risultato di 1,1 consistente in 11/10. Nel momento in ci la divisione è 1,11 e si tratta di 111 centesimi, il fronte è divenuto 333×333. Sono i distinti fronti, osservati uno dopo l'altro e in sequenza, a ingenerare la nostra percezione di una TRASFORMAZIONE, a mano a mano che il risultato SI TRASFORMA. Il piano frontale assume la quantità di 100,180261342423... in cui il 100 intero non muterà mai più, nell'intervallo, ossia nella trasformazione esistente tra due “fotogrammi” in sequenza di questo calcolo. Queste cifre si dilateranno, di tempo in tempo, moltiplicandosi per 10. nel tempo immediatamente successivo il 100,180261342423 diventa 100,01800261034204230 100,0018000261003420042300 100,00001800000261000034200004230000 100,0000018000000261000003420000042300000 100,000000180000000261000000342000000423000000 100,0000000180000000026100000003420000000423000000 Ogni 4 fasi di calcolo si chiude un ciclo spazio-temporale che esiste in un piano. Dopo 10 fasi si compie un ciclo totale. Questo è il DISPOSITIVO che si ottiene dalla divisione di UN TUTTO DINAMICO per TUTTA LA SUA DINAMICA (che è data dal 9).


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Questo tipo di percezione, che espande di un 10 ogni terna della sezione, ottenuta da 3333×3333 / 333×333 (ossia il suo tempo precedente, è costruito in linea sull'incremento 81 del 180. Infatti: 180 +81= 261 che, +81= 342 che, +81= 423 che, +81= 504 che, +81= 585 che, +81= 666 che, +81= 747 che, +81= 829 che, +81= 910 che.... Come si vede, quello che esiste nel piano infinito che si genera in questa divisione, a mano a mano che si allontana in modo tridimensionale, si accelera di 3^4=81, ossia della potenza Una e Trina della base trinitaria. Un ENTE NUMERICO che è sempre in potenza UNA E TRINA della base numerica TRE agisce in quel SEMPRE esattamente come un ETERNO POTERE, uno e trino, fondato sulla trinità. Se da queste quantificazioni l'INTELLIGENZA è capace di CAPIRE cosa sia l'ONNIPOTENZA DIVINA, posta a base fondamentale, essenziale del nostro ESISTERE IN POTENZA, allora è CAPACE di capire DAVVERO come operi i DIO del nostro mondo che esiste IN POTENZA DI ESISTERE, quando questa potenza si mette realmente IN ATTO mediante un calcolo reale, che porti ad una vera ed apparente EVOLUZIONE, a mano a mano che il calcolo stesso EVOLVE. Questo è lo strumento REALE che ha usato il nostro IDEALE


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PITTORE, per GIOIRE IN SE STESSO della sua opera. Assegna AD OGNI POSSIBILE ANIMA, ogni possibile numero, che Gesù chiamò TALENTO. Gli uomini di POCHISSIMO TALENTO sono coloro che lo usano per fare il male. Difettano, sono poverissimo di spirito e Dio, per sostenerli in vita, assume in essi una PESANTISSIMA CROCE. Ponendo UN SATANA come all'estremo limite del valore negativo e della mancanza totale di Bene, e ponendo un Dio del BENE ASSOLUTO all'altro limite del +infinito, e tutto questo al livello tridimensionale dei tre assi cartesiani, mentre abbiamo una DIVINA OPERA CREATRICE, che faccia esistere DI TUTTO, come tutti i raggi obliqui che escano bilateralmente dall'Origine cartesiana come da quel Dio del Sole, ogni raggio è parte del Sole, ed agisce da sole. Ma l'uomo, che impersona nel limite di quel solo raggio tutto il fluire della sua vita NON CREDE SOLE se stesso, e solo a ragione di quella infinita divisione che ha assegnato a lui di esserne solo UN RAGGIO. Il Sole, che si anima diffondendosi in tutto l'intorno con la sua luce e il calore, quando si incarna nell'ESSERE di un uomo, trova in esso l'incapacità di intendersi SOLE, ELETTROMAGNETISMO, ossia della stessa sostanza racchiusa nel sole e che in esso è ammassata, mentre in tutto l'intorno essa esiste così come si è realmente espansa. Il pittore, che oggi decidesse di togliere di mezzo tutto il negativo, toglierebbe senza volere anche tutto il positivo! E' una pura utopia, che tolti dal mondo ladri, assassini e malfattori, l'uomo esperimenti finalmente il BENE. Si, lo avrebbe, ma non saprebbe nemmeno più gustarlo. Abbiamo la prova reale in tanti uomini e donne ricche di tutto,


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tranne che di buon senso, che, avendo tutto e non sapendo più cosa conquistare, si abbrutiscono con droghe e vizi, fino a morirne, quando superano la dose di ciò che sia ammissibile. Una UOMO che non dovesse più lavorare perché le macchine lo servono in tutto, sarebbe letteralmente incapace di CRESCERE, essendo stato così a fondo liberato da ogni suo BISOGNO. E' il bisogno, lo stato di necessità che spingono ognuno a superare quello stato. Se l'uomo non dovesse più superarlo, si caccerebbe in bisogni STRAVAGANTI, PARADOSSALI, e la vita perderebbe tutto il suo gusto ed il suo senso. Ecco perché IL PUTTORE non esclude IL BUIO dal suo quadro, ecco perché non usa solo il bianco immacolato per dipingere sulla tela bianca. E – fatto questo – l'opera non sarebbe nemmeno iniziata! Il creatore è invece DIVINO, davvero DIVINO, quando, assunto di persona, in ogni sua anima, ogni cosa possibile, da quelle peggiore fino a quella migliore, le porta tutte ad una VITTORIA COMUNE di un perfetto equilibrio creativo. Ed esso esiste. Se, nel verso reale della dinamica che noi vediamo in questa vita reale che ci riporta all'origine, al punto zero collocato tra le due vite, da una parte c'è una ben e determinata lunghezza, ma, superata l'origine c'è una retta infinità, ecco che quel DETERMINATO TRATTO, volto al suo termine, è la pura e negativa premessa di una esistenza eterna e tutta espressa davvero in positivo. Se, a mano a mano che retrocediamo ci avviciniamo di spalle alla nostra vera origine, giunti colà convertiamo anche noi stessi, ed ora il nostro sguardo è finalmente rivolto nel verso vero


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del posto in cui andiamo. Conosciamo tutto e non abbiamo più EVENTI IMPROVVISI, che ci assalgano. Vedremo ogni cosa avvicinarsi e potremo scansarla, veramente, essendo finalmente liberi di agire, conoscendo quel futuro relativo che ora non conosciamo avvicinandoci ad esso mentre gli offriamo le spalle. Tutti gli uomini oggi sono alla spasmodica ricerca di MUTARE la loro IMMUTABILE ESISTENZA. Essi non possono mutarla. Ha avuto vera origine dal punto 0 creduto della morte, ed è stata necessaria la premessa relativa e invisibile da 0 a -1, per poter credere che quello è l'inizio del ritorno al punto zero in cui la vita non esisterebbe (e che è il punto solo della apparente morte). Ognuno di noi, nel secondo verso dell'esistenza (questo) che ritorna a quel punto di apparente azzeramento, per avere una possibile dinamica, che dipende sempre dall'interazione tra AZIONE in positivo e in negativo, DEVE ASSOLUTAMENTE anteporre una vita a rovescio per poterla vedere avanzare. E' proprio e solo grazie allo spostamento da 0 a -1 che ora possiamo andare nuovamente a zero, credendo di andare alla fine nostra, nel mentre stiamo andando veramente al suo assoluto principio. Ebbene, quel punto zero, che sembra un limite, non lo è. E' solo un GUADO tra la parte negativa della terna cartesiana e la parte in positivo, quella DAVVERO in positivo, ed ETERNA come gli INFINITI ASSI cartesiani, che sono infiniti nel lato positivo e che hanno invece, in quello negativo, solo un ben determinato segmento tra -1 e l'Origine. Ecco, se non esistesse questo INFINITO collocato a fronte del definito, sarebbe INGIUSTA la presenza del male, del peccato,


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della cattiveria, di un mondo creato schiavo di un Maligno modo di vedere l'opera di Dio. Questo maligno è sconfiggibile fin da ora. L'investigatore del potere reale, il mio amico, PRETENDEREBBE una soluzione ADESSO. E la può avere. Essa sta nella MERA ACCETTAZIONE della vita possibile, alla luce della PROPRIA VOLONTA' FATTIVA. Essa DEVE ESISTERE. Questa vita che finirà è come una scuola che finirà. Ci sono compiti FACILI e altri che sembrano IMMPOSSIBILI e sono sgraditissimi da ogni allievo. Realpowerinvest vorrebbe abbassare il livello delle difficoltà, nella pura pretesa che – eliminata la difficoltà dei compiti – si esca MIGLIORATI da questa scuola, liberata dall'obbligo di troppo apparente e inopportuno impegno. Tutt'altro! Si uscirebbe tutti PIU' SOMARI. Sono le difficoltà a stimolare l'energia vitale del loro superamento! Certo che se alla fine della scuola ci fosse UNA MORTE per tutti gli allievi e non una MESSA A PROFITTO di quella preparazione che hanno accettato di ricevere a scuola, il discorso sarebbe del tutto differente. Solo allora gli studenti avrebbero ragione a non accettare più compiti di sorta, perché si preparerebbero ad un bel nulla! Sarebbe un apprendimento FINE A SE STESSO, pesante, insopportabile e – allora – veramente senza alcuna giustificazione. Capite tutti bene che il NODO cruciale, se lo riferiamo ad una scuola, sta proprio nel fatto che la scuola è un SERVIZIO che prepara gli studenti alla vita che viene dopo quella scuola.


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Essa, per ciascuno di noi, è ben definita nel suo anno di nascita. Il mio sta nel 25 gennaio 1938, sono alquanto maturo... Ma se la mia vera origine è la morte, ed ho realmente sperimentato di essere arretrato solo fin a quel punto nel tempo con la mia vita di singolo, debbo chiedermi PERCHE' io sia stato costretto a ritornare a quella origine complessa, del mio esistere in positivo e negativo, in una fase iniziale che, moltiplicando il negativo per il positivo attua sempre un verso NEGATIVO. Perché questo NEGATIVO IN ATTO, costretto alla negatività dal prodotto tra il positivo e il negativo che lo determina sempre... perché questo SEMPRE, per me non è continuato ancora nel tempo precedente alla mia nascita, quando esistevo IN POTENZA DI ESSERE, nei miei due genitori? Perché? L'ho appena detto. Mentre per me è in atto il -1 per +1, se io superassi il limite del mio ESSER SINGOLO e sconfinassi nell'essere nei miei genitori, dove il mio essere NON ERA IN ATTO, ma solo IN POTENZA, è questo l'ostacolo che mi inverte nel mio verso reale. Un PADRE e un FIGLIO, esaminandolo solo nell'aspetto maschile, sono INVERSI tra loro. Infatti dal PADRE si discende nel Figlio, mentre da un Figlio si RISALE nel padre. Le Generazioni che si succedono sono fasi inverse tra loro. Per entrare nella stessa fase, occorre che un figlio risalga al nonno. Capito il fondamentale perché al momento della nascita si PATISCA una forzosa inversione di verso, ciò ci riporta alla nostra origine. Giunti là, nel terzo tempo della vita, potremo osservare l'opposto del secondo, ma senza più limiti o delimitazioni di contrapposizioni generazionali. Sarà allora che potremo, avendo visto realmente la nostra vita ritornata alla sua infanzia, e cancellati tutti i gesti della nostra vita


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reale che ci erano stati assegnati DI ARBITRIO DIVINO, sarà allora che potremo ritornare ad ESSERE IN REALTA', in tutti gli antenati in cui esistemmo solo in POTENZA DI ESISTERE. Dunque la CERTEZZA che oltre questa vita DETERRMINATA, quella che è collocata oltre l'origine sia una vita INFINITA, come infiniti sono le tre semirette che in positivo escono da quello zero, una volta che tutto il negativo degli assi si è concentrato in un punto e si è dissolto. Sarà allora che la PREPARAZIONE di questa scuola di vita che oggi abbiamo davanti, sarà messa ad eterno profitto, senza più consunzioni, senza più stanchezze, senza più+ quella ASSUEFAZIONE che invece c'è oggi e pone spesso fine ad ogni bene, anche quando sembri di esserselo guadagnato. Questa vita è dunque davvero PERFETTA. Essa ci è assegnata di ARBITRIO, già fatta, mentre siamo collocati sull'origine del sistema dei tre assi cartesiani. Se è già fatta e ci è stata assegnata NESSUNO HA VERA COLPA della vita che gli è assegnata. La colpa ci sarebbe se la vita esistesse a partire dall'infanzia e se fosse colpa o merito di ciascuno quello che egli compie. Ma ognuno di noi è solo un OSSERVATORE il cui compito è ADEGUARSI al disegno e dar ATTO come un ATTORE a quella che è la messa in scena fatta da un ALTRO. Certo, questo ALTRO è Dio, e ciascuno di noi è DIO nella sua parte. Ma egli è il frutto di una GIUSTA DIVISIONE, di Dio in tutte le sue anime, e tutte dovranno VINCERE INFINE, ETERNAMENTE, sulla loro croce. La differenza tra il DIO che agisce in noi e il DIO DEI CIELI sta nel fatto che il NOSTRO è assolutamente


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consenziente alle divisioni determinate dall'altro. Noi, il DIO IN NOI, agirà in perfetta comunione di intenti con il progetto globale. Questo DIO che comanda in noi è collocato nella nostra stessa STRUTTURA ESISTENZIALE, che esiste in modo elementare a dimensione atomica. Dio ottiene che da tutte le dimensioni atomiche grandi metri 10^-10 che compongono i tantissimi atomi del nostro ESSERE ATOMICO, sia la legge operativa a SINTETIZZARE un IO UNITARIO, che comincia la sua SCUOLA da quando ancora non ha concezione di nulla e fino a quando termina la sua preparazione. Il PIANO DI DIO è tale da creare un IO SECONDARIO, che acquisti percezione di se stesso, navigando controcorrente e nel modo “a dorso” che rende oscuro il futuro. Questo FANCIULLINO che Dio crea in lui stesso, è un suo VERO FIGLIO, animato apparentemente da se stesso, ma questo se stesso è solo un Dio che si è abbassato il più possibile e nel limite, per ergersi poi all'infinito e senza più alcun limite. Questo FANCIULLINO è costretto alla scuola della vita, e la sola LIBERTA' che ha è quella di VOLER trarre profitto o no dalle sonore lezioni che questa vita “scolastica” gli dà. La libertà di ADERIRE o no all'intento dei maestri. Il massimo maestro è lo Spirito santo, che vorrebbe FOSSE IN LUI PREPARATO il 100%, del suo possibile. Peccare contro questo maestro non troverà un perdono, perché se l'IO sceglie di voler essere una FIGURA MODESTA, e pecca contro il maestro che lo vorrebbe PRIMO della classe, il maestro lo accetterà. Mentre il DIO PADRE assegna i compiti, è lo SPIRITO SANTO il maestro. E se uno studente pecca contro un maestro qualunque, danneggia solo se stesso e la sua preparazione. Il Maestro, dell'ASSOLUTA LIBERTA' concessa ad ogni Spirito, lo accetta. Dio


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Padre gli ha confezionato compiti difficili, mentre il Maestro spirituale gli ha detto in ogni modo possibile: fa di te stesso un GRANDE, e quello, nella libertà che gli è stata assegnata è un FANCIULLINO che ha ritenuto preferibile per lui la MEDIOCRITA'. Per fortuna, alla fine della scuola, ci sono due uscite: una promozione a giugno e gli esami di riparazione. Il PURGATORIO della vita sta in questo tempo aggiunto in cui si è REALMENTE COSTRETTI a passare ALTRO TEMPO REALE a rivivere i propri errori, per correggerli. Mentre chi è promosso da questa vita entra subito nel Paradiso, per chi sie è voluto opporre allo Spirito santo è pronto il reale RIFLUSSO della vita, a tempo reale solo per le parti che necessitano di correzione. Nella REGISTRAZIONE della vita, giorno per giorno, noi, fissando il NOSTRO VOLERE, agiamo nel senso del bene o no. Quando è nel senso del bene il filo della vita è piatto, come un mare in bonaccia. Ma dove esistono gli ERRORI, ecco registrate le onde, e più è grande l'errore maggiore è la potenza e l'altezza di quelle onde. Ciascuno, dei rimandati ad ottobre, percorsa a gran carriera il mare senza onde, è costretto a rallentare ogni volta che appaiono le onde degli errori. Questa navigazione è simile ad un compito da correggere, in cui siano stati debitamente, in rosso e blu, tutti gli errori, Chi deve correggere il compito va diritto agli errori, saltando a pié pari le parti già corrette. Da questo i giorni, mesi o anni di PURGATORIO. Dipende da quanti errori debbano essere corretti. Non ce n'è uno solo che sfugga. A questo punto voi dite: NESSUNO ALLORA VA DRITTO


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DRITTO in Paradiso. Questo accadrebbe se il CREATORE non avesse creato un corpo di intermediari – i suoi Sacerdoti – che agissero come suoi vicari. Ad essi Dio assegna un compito FONDAMENTALE: perdonare i peccati, assunti tutti su di se dal Figlio di Dio, Gesù, venuto ad assumerli tutti SULLA SUA PERSONA. L'uomo è libero di CREDERCI o no. Ma se riesce ad aver fede, ecco pronto uno STRUMENTO REALE per lavare i piedi ad ogni peccatore. Se non gli crede e crede giusto un rapporto diretto tra lui e Dio, non prestando alcun valore alla venuta di Gesù Cristo come al messia Figlio di Dio, allora non avrà modo che i peccati della sua vita trovino un PERDONO. Voi a questo punto direte: MA QUALI PECCATI, se Dio ha disegnato tutta la vita e l'ha imposta a ciascuno? Sono i peccati di QUEL FANCIULLINO sorto in essere dalla nascita verso la morte, nel percorso reale che voi vedete, e che è colpevole non di AVER FATTO O NO (visto che non è in grado di modificare nulla) ma di ADERIRE O NO, con la sua libera volontà, ai mali visti fatti nella sua vita e creduti nel suo potere di determinarli. Sono puri peccati INTENZIONALI che necessitano di una correzione e di un perdono per avere assunto quella INTENZIONE FATTIVA. Dio, che ha assegnato una vita già fatta, nel secondo tempo di una vita da correggere, riporterà ciascuno a quel FANCIULLINO che era all'inizio suo, TOGLIENDO TOTALMENTE da ciò che è in essere quei gesti e quelle azioni che non ci sono mai state veramente, ma sono solo state realmente viste, osservando nel modo di UN FARSI ciò che nella sua verità è un DISFARSI.


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Ancora una volta, io mi rivolgo al mio amico Realpowerinvest dicendogli che quello che conta è ciò che è VERO e non ciò che appare VERO. Se a lui sembra che UNO QUALUNQUE compie IL MALE (e vorrebbe impedirglielo), la verità NON E' questa: quell'uomo è LIBERATO da quel male. Il male che sembra essere fatto, in verità è DISPATTO, è ANNULLATO, ma sembra fatto. No sembra perché noi abbiamo la percezione MATERIALE (che avanza nel tempo) solo sulla base di quella ANTIMATERIALE (che arretra dal tempo) e che – attuandosi finalmente per SOMMA, e non per interazione – ANNICHILISCE quel tempo d'esistenza della parvenza unilaterale dell'esistenza nel solo verso della materia. Imporre l'ANTIMATERIA sulla materia del PRESENTE, significa annichilire tutto in pura energia. E' in questo modo che saremo ricondotti infine realmente al passato (e non direttamente in Paradiso, se nessun sacerdote di Gesù ci ha perdonato i peccati di intenzione) quando, oltrepassato il punto di ritorno, materia e antimateria entreranno in contatto, annichilendo gradualmente, ciclo dopo ciclo, tutto il percorso a ritroso, fino a ritrovarci bimbi innocenti che non hanno mai fatto niente, perché Dio ha tolto di mezzo tutte le azioni reali. Pertanto nessuna creazione potrebbe essere PIU' PERFETTA DI QUESTA, che stimola tutti a correggerla, preparando ogni anima alla sua vita eterna. Nessuno potrebbe aver creato qualcosa di così ASSOLUTAMENTE LIBERO E VINCENTE, fondandolo solo su un breve e ben determinato tratto di esistenza reale costretta e vincolata, che prepari alla libertà infinita che c'è poi in celo, dove si coronano tutti i sogni che qui vediamo contraddetti e


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stroncati... affinché si possa essere PRONTI. Mentre ora l'uomo nasce solo e muore solo, spesso dopo una vita intera in cui ha lottato contro la solitudine, nel tratto opposto ed infinito ci attende una vita CORALE, in un coro in cui ciascuno realizza il suo fine e riceve il libero apporto di tutte le anime libere di Dio. Questo aspetto definitivo, eterno ed infinito della vita, io l'ho VISTOI DESCRITTO perfettamente da Gesù Cristo, ed io arrivo a Lui come alla giusta conseguenza di tutti i miei ragionamenti. SE ho potuto colmare quello spazio di incomunicabilità tra questo e l'altro mondo, tra la fisica e la metafisica, questo è un gran merito e non un difetto. Ma io, Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO, non ho nessun merito. Mi son visto addirittura PREDESTINATO in Genesi 25 e 38, dalla Sacra Bibbia, io che ho avuto genesi nel Gen. 25 del 38. E' Dio, DIO SOLO che mi ha disegnato così CAPACE, e la mia anima, DIVINA COME LA VOSTRA, ha solo avuto un compito DIVERSO dalla Vostra. Nel disegno vero che io ho potuto leggere nella mia vita, io esisto solo come un ATTORE che mette in atto il disegno dell'opera, e canta, con la sua reale voce, le note quando c'è da cantare e cercando di capire LE INTENZIONI del Creatore. Io ve le ho descritte queste INTENZIONI, riferite a soggetti resi ricchi di INTENZIONE. Se le si vuol capire, occorre far tabula rasa delle proprie convinzione ed entrare nella parte del Creatore. Io ho cercato di mostrarvelo attraverso l'esempio del PITTORE,


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ma debbo farvelo anche nell'esempio reale di un NARRATORE. Egli è IL DIO della sua opera. Anche se non è realistico, se costui si chiama COLLODI, è in grado di trasformare un pezzo di legno in un bimbo, Pinocchio, infine in carne ed ossa. Potete opporvi alla sua opera dicendo che NON SIA VERO? Il CREATORE COLLODI fa esser vero quel ch'egli vuole, nella sua opera. Questo è il grande potere di uno scrittore. Ora io vi chiedo: Chi ha più potere, Dio o il Collodi? Non attendo una vostra risposta, perché essa è SCONTATA. E allora volete che DIO, IN QUESTA OPERA DEL SUO ESSERE ASSOLUTO CHE E' IL NOSTRO MONDO RELATIVO A LUI... non abbia ALMENO il potere di un Collodi? Per far esistere quello che vuole? Se Dio, costruendo il mondo attraverso il calcolo dei DIECI NONI, si fosse VINCOLATO ad esso, non sarebbe più ricco del suo essere sempre ASSOLUTO e sempre libero da ogni vincolo. Se il legame causa effetto che esiste in natura è il vincolo derivante dai DIECI NONI, ecco che DIO non è tenuto a FARE le cose se prima ci sono ALTRE COSE. Dio le crea tutte DA ZERO. Pertanto, anche se il nostro mondo di ora è determinato, DIO è LIBERO da questa sua DETERMINAZIONE e sta al suo COMANDO e non alla sua DIPENDENZA. Ma l'uomo in tutte le opere miracolose descritte, creda che esse siano impossibili se non nel normale legame tra la causa e gli effetti tra gli eventi. E si va a cercare nell'eruzione del vulcano, che ci fu nel mediterraneo ai tempi di MODE' le “plausibili” RAGIONI delle 10 piaghe. Come potete trovar ragioni PLAUSIBILI nella moltiplicazione


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dei pani e dei pesci? 5 pani e 3 pesci si moltiplicarono al punto tale che, saziate 5.000 persone avanzarono 10 sporte contenenti i resti di quell'evento. Ci sono poi coloro che, prestando fede cieca alla realtà apparente di questo mondo che non merita proprio NESSUNA FEDE nella sua verità, arrivano a giudicare MITO la figura di Gesù Cristo. Uno dei miei interlocutori me l'ha domandato con chiarezza: Gesù è un MITO? Oppure è veramente vissuto? Io gli posso rispondere che non si fa molta fatica ad apprezzare come MITO la figura di Gesù Cristo, ma che, in fatto di REALTA', tutto quello che sembra REALE è pura APPARENZA, che riesce ad esistere come la vedete fin quando gli opposti sono tenuti separati nel divino disegno. Ma per chi la giudica reale, la vita di Gesù è reale, solo che essa NON ESISTE ANCORA se riferita al punto presente del nostro essere. Noi, dal profilo del puro Spirito, siamo PRIMA DI CRISTO. Lo Spirito dell'Io avanza in senso inverso alla materia, che è vista evolvere verso la morte e la consunzione. Il punto della nostra nascita, parlando nel verso seguito dallo Spirito, è il più avanzato delle nostra vita esplosa in negativo. Tornando verso la morte noi stiamo davvero tornando nell'istante ZERO della nostra stessa vita. Spostando la PRESENZA SPIRITUALE verso questo punto iniziale, VERAMENTE LA NOSTRA STESSA VITA REALE “non esiste ancora”. Questo nella credenza che esista solo il PRESENTE dell'attimo fuggente.


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IO, che ormai materialmente esisto dal lontano 1938, ho spostato la PRESENZA del mio ESSERE SPIRITUALE a 74 anni PRIMA di quel tempo e non dopo. La vita reale è ottenuta dall'incrocio di due DINAMICHE: quella materiale ci mostra i CORPI MATERIALI di coloro che furono nella loro materia, ma che ancora NON SONO nella loro ANTIMATERIA, nel loro magnetismo e nello SPIRITO. Poi c'è la dinamica dello Spirito che scende dall'alto del futuro e va verso il passato. Gesù disse in verità, in verità a Nicodemo che “se non scendeva dall'alto non entrava realmente nel Regno dei Cieli”. Glielo disse chiaro: l'esistenza ha due versi, quello del moto visto nell'acqua e quello del puro spirito. Gesù chiamo SANTO questo PURO spirito, ma è la stessa cosa. Il punto di vista spirituale, che è il PURO SPIRITO dell'osservatore reale, se avanza verso la sorgente, vede da essa scendere il fiume. Se noi NON ESISTESSIMO nel tempo si questo verso reale, niente apparirebbe muoversi. Dunque la figura di Gesù è VERA, anche se lo Spirito oggi non ha ancora percorso i 2000 anni che portano prima alla sua morte e poi riportano anche la sua vita a quella del Bambino Gesù della Notte di Natale. Gesù, nel suo personaggio, assume la sintesi componente di tanta verità da rappresentare l'ideale di ogni Figlio che sia calato in un tempo reale. Ma se non si fossero incarnati anche i due altri assi, di Padre e Spirito santo, la fede in Gesù sarebbe ZOPPA. Infatti solo attraverso la verità dello Spirito Paraclito l'uomo sarebbe stato infine libero e libero davvero.


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Questa libertà viene dal CONOSCERE il progetto divino in cui la vita è compresa. Io ve l'ho descritto, cercando di illustrarvi tutte le ragioni per cui è DAVVERO PERFETTO proprio nel mentre esso sembra IMPERFETTO. Accade questo perché questa è la VERITA' ASSOLUTA di una PERFEZIONE FONDATA SULLA IMPERFEZIONE. I due aspetti uguali e contrari, sommandosi l'uno all'altro, tolgono alla verità ogni LIMITE, sia in fatto di perfezione, sia di imperfezione. Infatti di ASSOLUTAMENTE PERFETTO c'è solo l'ASSOLUTO, ed esso è posto in atto quando ciò che è PERFETTO sembra IMPERFETTO e viceversa.


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