La Fisica “AMODEA”
2 Questa nuova Fisica ha un suo specifico perché: attuare calcoli che siano “assoluti”, ossia che si fondino su un fondamentale ASSUNTO, che il contesto Scientifico ha voluto attuare, sul finire del 1700, quando si volle che tutte le unità della fisica fossero quantificate sulla base del valore decimo del proprio ciclo dinamico posto uguale, per convenzione, a 10 unità, ciascuna delle quali decima del suo ciclo. E' lapalissiano, indiscutibile che – a questo punto – il ciclo decimale della matematica acquista un valore ASSOLUTO, con riferimento alla dinamica delle unità di misura, fissate tutte nel rispetto sacrosanto del Sistema Metrico Decimale. Ebbene la FISICA AMODEA ha il fine di usare il parametro della “UNITA' DINAMICA” (sigla U.D.), per passare in rassegna e controllare tutte le unità derivate, come COSTANTI, dalla Fisica Tradizionale. Infatti, considerando la presenza di 1 unità dinamica (che è sia: 1 MASSA, 2 TEMPO, 3 SPAZIO, 4 FLUSSO REALE SPAZIO-TEMPORALE, 5 FLUSSO TERMICO, 6 FLUSSO MOLECOLARE, 7 FLUSSO UNITARIO NELLA INTENSITA', 8 FLUSSO DELLA REALTA' SPAZIO-TEMPORALE COMPLESSA, 9 FLUSSO DELLA PORTATA ELETTROMAGNETICA, 10 FLUSSO TOTALE della AZIONE=REAZIONE) noi non abbiamo nessuna possibile incertezza a valutare: A – 11 U.D. il ciclo assoluto di 1 U.D. quando si sposta di un intero ciclo dinamico di 10 U.D. in ogni linea componente. B – 33 U.D. il ciclo assoluto di 11 U.D. per ogni componente, quando esso interessa tutta la TERNA COMPONENTE. C – 66 U.D. il ciclo assoluto di 11 U.D. per ogni linea componente, quando interessa tutte le 6 componenti cartesiane originate dall'Origine degli assi Cartesiani del riferimento generale. Queste quantità unitarie dinamiche sono sganciate dai riferimenti alle singole unità della Fisica (di massa, spazio, tempo, ecc.) perché ogni unità ha questa quantità, allorché essa è espressa nel relativo ciclo dinamico dei 10/10 ciascuna. D – L'energia totale, a questo punto, che è quella del suo intero ciclo dinamico 10, vale in ASSOLUTO 10 in linea, mentre l'interazione tra la AZIONE e la AZIONE UGUALE E CONTRARIA, che sono 10 ognuna, in U.D. risulta essere quanto il 100 dato da 10×10. Essa giace sia su una sezione ideale di FLUSSO il cui lato sia di 10 U.D., per cui l'area è di 100 U.D. in energia potenziale, sia su una linea sola di FLUSSO IN ATTO, in cui 100 U.D. sono la quantità tutta in atto che è presente nell'interazione tra AZIONE DINAMICA e REAZIONE DINAMICA. E – L'energia DINAMICA posseduta da una UNITA' che esista quanto 1 nel suo ciclo 10 dinamico, è certamente data dal calcolo di 10 U.D. -1 (unità di massa di PRESENZA) = 9 U.D. F – La velocità assoluta in cui 1 ciclo dinamico esista su tutte e tre le componenti degli assi cartesiani che determinano interagendo tra loro l'unità del VOLUME REALE, è di 3 C.D. (Ciclo Dinamico) ogni 1 VOLUME CUBICO. Pertanto la velocità espressa in linea, del VOLUME PRESENTE, è certamente uguale a 3/1.
3 G – L'energia DINAMICA UNITARIA dello spostamento della massa unitaria di questo VOLUME CUBICO, è certamente data dall'ammassamento unitario del volume, moltiplicato per la sua espansione unitaria: 3/3 = 1 è certamente l'ammassamento unitario delle 3 componenti in una sola, ed è dato da 1/3 (il VOLUME sulle 3 componenti sue lineari) moltiplicato SOLAMENTE ed ESATTAMENTE per 3/1 (la velocità in linea considerata valida in ogni componente. Ebbene, dato che 3/3 è CERTAMENTE l'ammassamento in 1 U.D., la TOTALITA' della sua lineare espansione possibile risulta con certezza dal calcolo OPPOSTO a quello di 3/3, che è CERTAMENTE dato da 3×3 = 9, il NUMERO INVARIANTE del Sistema DECIMALE e dunque anche del Sistema di TUTTE le UNITA' DINAMICHE della Fisica, poste tutte e in modo RIGOROSO ad esistere nel Sistema METRICO DECIMALE. H – Ogni UNITA' DINAMICA “reale” si fonda dunque sulla UNITA' “reale” del VOLUME “reale” che risulta considerando solo le 3 dinamiche positive e crescenti delle 6 che esprimono tutti i versi esistenti a partire dalla Origine degli assi cartesiani, e – con riferimento alle 3 componenti lineari di questo volume reale – ciascuna è 1/3 della Terna cartesiana, per cui 1 (il volume cubico, composta da 3 uguali componenti che si moltiplicano tra loro) si CARATTERIZZA come 1/3 in U.D. e diventa UNITARIO solo se gli si assegna una velocità lineare 3/1, che diventa la VELOCITA' ASSOLUTA esistente su ciascuna delle tre uguali componenti di questo cubo. La conseguenza IMMEDIATA di questo CONTROLLO, che è SEMPLICISSIMO, porta ad una costante UNITARIA in linea dell'ENERGIA che è in quantità dinamiche esattamente di 66 U.D. (quelle in cui il ciclo ASSOLUTO 11 esiste su tutti e 6 i versi cartesiani, centripeti o centrifughi che essi esistano). In quanto alla sua dimensione, riconosciuta in 5 U.D. tutto l'avanzamento reale del CICLO di 10 U.D., e riconosciuto in 7 U.D. tutto l'avanzamento delle 3 dimensioni in linea che compongono un cubo, che esista nelle 10 U.D. del TOTALE ciclo dinamico, è ASSOLUTAMENTE CERTO che il prodotto di 5×7 =35 esprima in 35 U.D. il dinamismo reale totale 5 in linea ove riferito a ciascuna delle 7 dimensioni del movimento cubico caratterizzato da 3 linee. Queste 7 dimensioni sono in realtà una velocità 6/1 espressa da tutti e 6 i versi (centripeti o centrifughi) quando si esprime un VOLUME COMPLESSO, generato in positivo e in negativo. Poiché 6/1 implica 7 riferimenti uguali e distinti, che sono uguali in quanto ogni numero è sempre riferito ad una UNITA' DINAMICA che rispetta tutte le unità esistenti nella Fisica, è lecito sommare 6 U.D. (riferite alle 6 linee delle componenti cartesiane espresse in singoli versi, 3 positivi e 3 negativi) alla quantità 1 posta a denominatore, perché e' essa pure una U.D. (anche se riferita ad 1 VOLUME, in quanto anche 1 VOLUME ha la sua unità come !/10 del suo specifico ciclo 10). Ne risulta, per conseguenza, che il 35, che combina in U.D. tutto il possibile reale avanzamento dinamico del VOLUME di ENERGIA, è la DIMENSIONE esatta cui riferire il quanto di 66 U.D. Poiché le DIMENSIONI sono sempre INDICI di potenze (infatti la dimensione in linea è data dall'esponente 1, la dimensione AREA è data dall'esponente 2, la dimensione cubica è
4 data dall'esponente 3, e così via), risulta evidente che la DIMENSIONE di 35 U.D. è l'esatto esponente 35 posto sulla base 10 del ciclo dinamico assoluto di OGNI UNITA'. Ora l'UNITA' è sempre data dal rapporto tra due quantità UGUALI, del tipo del prodotto di 35^+1 × 35^-1, nel puro rapporto tra gli indici, o di 10^35 × 10^-35. I due valori 10^35 e 10^-35 determinano l'unità moltiplicandosi tra loro, laddove il primo riferisce, nella costante dell'ENERGIA UNITARIA, le 66 U.D. a tutto il modello espresso in unità di grandezza, mentre il secondo – ossia 10^-35 – determina la scala della piccolezza rispetto alla unità data da 66 U.D. che – quando esistono su scala unitaria – sono espresse in J s, ossia in UNITA' DI ENERGIA che è posta in atto e lavora per la durata esatta di 1 minuto secondo. Si dovrebbe comprendere facilmente che, quando si vada a osservare la natura reale nella sua reale piccolezza, le dimensioni vadano assolutamente rispettate. Infatti se esprimiamo il volume di 1 dm^3 con riferimento a quello del CICLO TOTALE di 10 dm= 1 m per ciascuna delle 3 linee, ecco che in 1 m^3 esiste la presenza di 10^3 dm^3. E' chiaro che quando l'unità dinamica (sempre decima del suo ciclo qualunque essa sia) deve essere sempre riferita al ciclo lineare 10, l'unità del ciclo lineare 10 è 10^3 in relazione a tutte le masse unitarie nel decimo lineare, nel mentre è 1 in se stesso, ossia in 1 m^3, solo attraverso il prodotto tra 10^3 e 10^-3, che rappresentano il primo (10^3) il ciclo della massa quando la sua unità impiega tutta la sua dinamica, mentre il secondo (10^-3) sempre riferito all'unità decima del suo ciclo, porta il suo DECIMO unitario lineare del suo ciclo 10, a esistere come 10^-4 in assoluto, ossia riferito al metro, che è il ciclo lineare 10 del dm. Pertanto, in 1 m^3 esistono 10^-4 unità linearmente decime del metro. L'unità dinamica di riferimento 7 risulta esattamente dalle 10^3 U.D. di 1 U.D. in linea (che è decima del 10 in linea, e dunque 1), mentre è 10^-4 nel suo TEMPO dell'UNITA'. Da 10^-4 a 10^3 esistono infatti 7 dimensioni unitarie nel decimo del ciclo, Solo se si moltiplica m^3 10^3 per la presenza unitaria di 10 dm in linea per ogni metro, il TEMPO UNITARIO 10, moltiplicato per lo spazio unitario in 10^3 m^3, solo allora abbiamo 10^4 m^3, in cui 10^3 è SPAZIO e 10^1 è TEMPO IN LINEA. Da tutto questo si DESUME CON CERTEZZA che l'esatta UNITA' dell'energia NON PUO' ESSERE ALTRO che quantificata in 66 (10^-35) J s di UNITA' DINAMICHE (espresse da 1 J ha ha il suo ciclo dinamico in 10 J, e in 1 s che ha il suo ciclo dinamico in 10 s). La FISICA CORRENTE quantifica questa ENERGIA UNITARIA con la Costante di Planck dell'Energia, e – procedendo a TENTONI (ossia attraverso misurazioni reali) – giunge alla quantificazione di 6.66260755 ×10^-34 J s. Sono unità che, portati alla dimensione doverosa di 10^-35 J s, sono 66,6260755 ×10^-35 J s ed eccedono esattamente dello 0,6260755 ×10^-34 J s a causa di misurazioni UNITARIE e non ASSOLUTE. Il 66 risulta incrementato esattamente di 1/41,320983, laddove 41,320983 è nell'intero 41 il MODELLO della REALTA' UNA nel volume e Trina nelle componenti decime del ciclo 10. Infatti 10 (il ciclo dinamico GENERALE) +30 (le 3 unità dello spazio tutte poste 10 nel loro ciclo 1/10) sono 40 cicli in U.D. che vanno sommati ad 1 U.D. (il soggetto unitario, che è il decimo del ciclo 10). La parte decimale
5 0,320983 esprime la dimensione 2^5 (ossia tutto l'avanzamento dimensionale 5 sulla base del complesso 2 di AZIONE e REAZIONE, e definisce la presenza di 17 dimensioni, quelle date da 4/4 +4×4 =17, che agiscono nella massa esatta di 10^-3. Il controllo EPISTEMOLOGICO attuato sulla base del CICLO DINAMICO 10, generale per ogni unità della fisica (e anche della Metafisica, perché anche 1 SENTIMENTO esiste nel suo ciclo unitario in 10/10, come insegna la matematica che con i NUMERI è in grado di NUMERARE OGNI POSSIBILE COSA...) ha SMASCERATO un DIFETTO che le attuali unità possiedono, senza che tale DIFETTO siano stato ancora RICONOSCIUTO: OGNI UNITA' POSSIBILE ED IMMAGINABILE dovrebbe SEMPRE essere data da N/N = 1 quantità. Se la Costante di Planck è UNITARIA, ci sono solo 2 possibilità: o essa è 1, oppure è data da un valore MULTIPLO dell'unità che si moltiplica per il corrispondente valore SOTTOMULTIPLO. Chiarito che la dimensione esatta della sua DIMENSIONE è data da 5 U.D. che avanzano nelle 7 del moto di OGNI volume che in linea occupa 3 delle 10 componenti in U.D., essa FISSA la dimensione di questa UNITA' in 1 J s che, espresso nel multiplo è 10^35 ed espresso nel SOTTOMULTIPLO che lo unifica è CERTAMENTE 10^-35. Pertanto il COMPLESSO UNITARIO dato da MATERIA×ANTIMATERIA, o GRANDEZZA×PICCOLEZZA o AZIONE×REAZIONE, e anche da ogni altro tipo di CONTRAPPOSIZIONE esistente nel nostro mondo BINARIO è 1 U.D. esatta alla dimensione di 10^-31 J s, che esprime l'equilibrio unitario tra ogni esistente opposto. OPPURE è dato da una quanto UNITARIO multiplo di questo UNO, a causa del corrispondente valore sottomultiplo di quella unità. In sostanza, quando sono 66 U.D. tutte le unità decime in linea del loro ciclo dinamico che compongono tutto l'intorno, questo 66 ha una UNITARIA RAGION D'ESSERE diverso da 1 solo a causa di un 66^-1, ossia di 1/66 che è uguale in numero unitario a 0,015151515, infinitamente periodico nel 15 che evidenzia lo SPAZIO+TEMPO del ciclo 10 essendo esso sommato al suo tempo ½, e ciò eternamente esistente. A questo punto il valore oggi rilevato ECCEDENTE nello 0,6260755 per quanto risulta dalla differenza tra 0,6260755 -0,0151515 = 0,610924 configura il MODELLO UNITARIO DINAMICO che si impone sullo 0,01515151 e lo mostra quanto 0,6260755. Infatti, mentre 1/66 è una dimensione TOTALE (ASSOLUTA), il quanto 0,6260755 è solo una quantificazione unitaria tale per cui 1/66 appare non 0,01515151 ma 0,6260755. La quantificazione unitaria è proprio questo 0,610924 di differenza. Vediamo perché. 610 millesimi sono unitari se moltiplicati per 1000. E indicano in 610 l'energia 100 su tutti i 6 versi esistenti, nel riferimento al ciclo dinamico 10 ASSOLUTO per ogni unità. 924 (10^-6) sono unitari ove moltiplicati per 10^6 e diventano 924, che esprimono tutta l'energia unitaria 100 in tutto
6 l'avanzamento 9 dell'unità nel 10, nel riferimento delle 24 ore di un giorno, ossia del 6×4 con cui le 4 dimensioni della realtà spazio-temporale interessano tutte e 6 i versi componenti che esistono in una espansione dall'Origine o in un ammassamento verso l'Origine degli assi cartesiani). Queste 924 U.D. (di TUTTO) espresse a livello di (10^3)^2, quantificano il complesso 12+12 che in ciascun 12 sono tutti i 12 lati che inscrivono un cubo, di cui uno cresce in positivo (come le 12 ore del giorno) e uno in negativo (come le 12 ore della notte). E' CHIARISSIMO che 610924 è un tempo intero dell'unità grande 66. Infatti 66/0,610924 = 108,033077764... Il che si mostra nel 108 intero il modello a 40 dimensioni unitarie nel decimo del 2,7182818284590 dei logaritmi naturali, che impone un volume 27 costruito in base alla velocità 3/1 in ogni linea, che si espande a 4 volte 27 ed è 108. E come non rilevare lo 0,033 come il dimezzamento reale dell'energia 66, e nello 0,0000777 la dinamica cubica riferita alle tre dimensioni del 7, mentre l'ultimo 64 è esattamente il 2^6 che potenzia su tutti e sei i versi cartesiano l'esistenza binaria, data dagli opposti di tutti i tipi, che formano il nostro mondo binario. Quello riportato, in relazione alla Costante di Planck, è solo uno degli esempi che MOSTRANO in che cosa oggi si sbaglia nel determinare tutti i valori costanti: si considerano anche i DECIMALI, alla dimensione della giusta grandezza unitaria. Alla dimensione 10^-35 sono IN ATTO solo i valori unitari. E davvero STUPISCE che proprio Planck, che ha definito che i TEMPI non si manifestano fino a quanto tutta la loro energia non diventa unitaria, MOSTRA ESISTENTI i tempi dell'unità, nella sua Costante dell'Energia. Quei TEMPI dell'Unità SONO FUNZIONALI al valore MULTIPLO assunto dalla UNITA' della costante. Infatti se la costante di Planck è in quantità intera 66 volte 10^-35 J s ANZICHE 1 (come costante UNITARIA) ha quel valore 66 solo a partire da una unità posta in 1/66. Infatti sono unità solo 66/66. Pertanto la parte decimale che appare nel calcolo è FUNZIONALE al MULTIPLO dell'UNITA' assunto da una VERA UNITA', che quando è VERA, o è 1, oppure è di 66/66 e ciò SEMPRE, ossia a qualunque dimensione noi lo vogliamo avere. In tal modo la FISICA AMODEA ha SCOPERTO lo “sfuggente errore” che oggi impedisce l'UNIFICAZIONE della fisica. Infatti OGNI UNITA' che è realmente rilevata, si pone sempre come un numero che ha una parte intera ed una decimale, alla giusta dimensione che dovrebbe avere, in cui il prodotto tra gli opposti a quella dimensione è 1. Ogni unità determinata diversa da 1, ha il valore esatto alla doverosa scala dimensionale DIVERSO da UNO, perché la parte decimale esprime il TEMPO dell'unità che rende N quella unità, e non l'1 che dovrebbe essere. Non ci possono essere UNITA' che avviano ALTRO VALORE di 1 o di N/N, ossia di un MULTIPLO SPAZIALE dell'Unità che sia unitariamente fronteggiato dal suo esatto SOTTOMULTIPLO, ossia dalla espressione inversa di quella quantità N, data da N^-1, che esprime 1/N.
7 VEDIAMO ALTRE CORREZIONI. La velocità della luce, che è una velocità REALE, a quale dimensione è unitaria? A quella avente l'esponente 8 dato da 2^3, ossia dal volume unitario nel suo complesso binario. Questo 8 diventa allora una dimensione precisa: 10^8 in funzione SPAZIALE (grande) e 10^-8 nella sua funzione TEMPO (piccola). Ora in natura, alla dimensione di 10^8 unità assolute poste in metri, la velocità c è rilevata 2,99792458 (10^8) m. Noi sappiamo però che il metro è il ciclo 10 dell'unità della massa che è data nel decimo del metro. Pertanto noi dobbiamo considerare 29,9792458 dm ogni secondo. Per le valutazioni fatte dalla Fisica AMODEA, il quanto dovrebbe essere allora di 29 (10^8) dm s esatti. Ed infatti questa è la misura UNITARIA: sono 29 quantità di 1 unità posta in 10^8 dm. A nessuno sfugge che 29/1 esiste in ASSOLUTO solo in 29+1 U.D., per cui il valore assoluto della VELOCITA' UNITARIA E REALE è di 300.000.000 m/s esatti. Secondo la TERIA accennata, 0,9792458 (10^8) dm sono relativi ad 1/29 =0,0344827 che DOVREBBE esser questo, ma si presenta quanto 0,9792458 grazie ad un UNITARIO MODELLO che si interpone e che allora vale esattamente quanto la differenza tra lo 0,9792458 e lo 0,0344827. Questa differenza è 0,9447631. E' un modello unitario? Certamente. Intanto se dividiamo 29 per questo numero abbiamo che l'intero è proprio 30, seguito da decimali che sono la sua intima struttura che rende unitario il 30. Ma vediamolo direttamente, il quanto di 0,9447631. 9 decimi sono tutto lo spazio percorribile da 1/10 nel suo ciclo specifico 10. 44 millesimi sono il ciclo unitario di 11 U.D. per ogni linea esteso alle 4 dimensioni dello Spazio-tempo. 7 decimillesimi esprime alla dimensione 4 della realtà spazio-temporale, la velocità assoluta 6/1 del volume complesso, riferita alla presenza 1 del tempo unitario di riferimento. Per cui è la realtà nel pieno avanzamento spazio-temporale. 63 (10^-6) esprime alla dimensione 6 di tutti i versi 3 U.D. sommate ai 6 versi, ciascuno posto 10, come per il ciclo intero della massa decima DI OGNI UNITA'. In sostanza è tutto il moto reale di 1 U.D. (di ogni possibile cosa) compreso un 2^6=64 U.D. come quantità ASSOLUTE. 1 (10^-7) rivela infine l'unità, nella dimensione 7, unitaria del moto del volume (a 3 dimensioni lineari) nella linea 10 (del CICLO DINAMICO DI OGNI COSA. Come avevo affermato, questo PERFETTO MODELLO UNITARIO si pone come un TEMPO UNITARIO che misura il TEMPO UNITARIO dato da 1/29, e lo quantifica esattamente quanto lo 0,9792458 che si aggiunge alle 29 unità relative delle 30 TOTALI che esistono. Significa che il QUANTO assoluto tridimensionale dato da 3 cicli 10 (della massa decima), essendo un quanto TOTALE, per essere REALMENTE MISURABILE, può solo ESTRAPOLARE la velocità unitaria 1/1 dal 30/1, per cui la
8 velocità di 29 volte 10^8 dm ha in 10^8 dm l'UNITA' RELATIVA di riferimento delle altre 29 che sono COSI' (ossia tutte a dimensione di 10^8 dm). La PROVA REALE che la velocità della luce non rivela TUTTA la velocità dell'energia luminosa è assai semplice: in OGNI MOMENTO ci sono ONDE LUMINOSE già emesse dal Sole a favore della Terra che SONO GIA' POSSESSO della TERRA, ma solo NON ANCORA GIUNTE grazie alla LENTEZZA della luce. Se la luce non fosse lenta, IMMEDIATAMENTE la terra avrebbe nel suo SALDO IN ATTO tutta l'energia emessa dal sole. Poiché è il sole chi dà il massimo dell'energia alla Terra, ed essa impiega 8 minuti a giungere (quanto la dimensione 8 della sua velocità), che corrispondono a 480 secondi, se noi dividiamo 3 (10^8) m per 480 s abbiamo 625.000 m/s di quantità NON ANCORA ACCREDITATA, ove 625 è esattamente il valore di carica dato da 10^4 diviso per il 16 esatto (che è dato dalle 10^4 U.D. totali della realtà spazio-temporale divise per le 5^4 U.D. della realtà spaziotemporale solo nell'avanzamento di 5 U.D. sulle 10 totali del ciclo dinamico DI OGNI UNITA). Quando noi partiamo dalla TOTALITA' dell'U.D. data da 10^4, e la dividiamo solo per la parte reale 16, sono esattamente 625 le unità avanzanti (e non le 624 UNITARIE computate da Coulomb). Pertanto quando consideriamo TUTTA LA PRESENZA dei 480 secondi che la luce impiega a giungere, vediamo che le 1000 masse millesime, computate unitarie in 625.000, nella parte in viaggio e non ancora accreditata sulla Terra sono tenute a impiegare esattamente 480 secondi perché la velocità della sola parte ancora in viaggio è tenuta al rispetto delle 625 unità del valore di carica, espresse in migliaia essendo l'unità della massa espressa nei millesimi. Dunque se ci affidiamo alla velocità REALE della luce noi estrapoliamo una velocità di flusso determinata dal valore di carica espresso da 10^4 diviso per le 16 unità di carica. E poiché noi abbiamo diviso esattamente 300.000.000 per 480, per ottenere esattamente 625 migliaia (di unità millesime), dunque 625 unità vere, di 1000/1000, quello che MANCA lo abbiamo desunto dal 300.000.000 della velocità opposta e MAGNETICA, che permette quella contrapposta velocità ELETTRICA. Il tempo di 8 minuti di ritardo dipende dunque dalla QUANTITA' MAGNETICA che è suddivisa per 16 migliaia. Ne risultano esattamente 480 secondi, pari a 8 minuti, pari alla dimensione netta 8 di questa dimensione quando esponente del ciclo assoluto 10 DI OGNI POSSIBILE DINAMICA. I computi fatti in UNITA' DINAMICHE sono sempre perfetti, e interi, come risulta da 300.000.000 diviso per (10^4 : 0,016) e uguale esattamente a 480 metri ogni secondi. Se 16 è la CARICA unitaria per ogni unità di 5^4, quando tutte son 10^4, che cosa sono 16 millesimi? Son la quantità di carica che tocca ad ogni massa millesima delle 1000 che esistono nel 10^3 che considera il ciclo totale 10 di OGNI UNITA'. Per questo, dividendo 300.000.000 di unità (di m/s di velocità) nel verso MAGNETICO, per quanta carica spetta a 16 millesimi, da 300.000.000 : (10^4 : 0,016) si ha 300.000.000 : 625.000 = 480 s di avanzamento, ciascuno di 625.000 m/s.
9 La quantità NETTA che è in viaggio è data da 300.000.000 -299.792.458, ed è uguale a 207.542 m esatti che sono in viaggio come la quantità di 207.542 m/s ESTRAPOLATA come velocità unitaria, per misurarne poi il numero nella parte restante. Questo accade in ogni secondo. Moltiplicando questa quantità per i 480 s che intercorrono per il percorso SoleTerra, ne abbiamo per 99.620.160, ed è un numero che esprime il VINCOLO del MODELLO UNITARIO. 99 milioni è tutto il percorso di 1 in 10^8; 620 è tutto il percorso di 380 in 10^6; 160 è tutta la carica reale di 10^5. Mentre è lampante che 1 percorre 99 nel 100, meno evidente è l'unità data dal 620 che è il 380 in tutto il suo avanzamento nel 1000. Quando si considerino 400 U.D. sono la Totale energia 4 della totale lineare 100 data da 10 volte 10. Quando abbiamo 380 anziché 400, significa che esiste un fronte unitario a due lati componenti, ciascuno 10, per cui l'avanzamento di 38 decine è solo quello nella linea del flusso intero. Ma possiamo comprendere UNITARIO già direttamente il 620, che esprime il fronte 10+10 nel 20, mentre nel flusso ci sono tutti e 6 i versi e valgono ciascuno quanto il 100 dell'energia assoluta in linea. Che il 160 discenda da 10^5 : 5^4 è evidente, e quantifica l'unità che tocca a ciascuna delle 5^4=625 unità, quando tutte solo le 100.000 che, moltiplicate tra loro determinano l'unità assoluta di 10^10. Allora appare evidente che 10^5 è tutto il ciclo 10 del flusso reale 10^4, dunque 10^5. E quando si divide per quel 625 che è il 5^4 (ossia il valore reale, spazio-temporale, che si basa solo sul ciclo 5 reale), avviamo esattamente 160. Ma senza bisogno di moltiplicarlo per i 480 secondi tra la terra e il sole, anche i 207.542 metri che sono in viaggio, come 1 solo unico VETTORE, e veicolano i residui esistenti nei 300.000.000 totali (quando 10^8 m/s avanzano su tutte e tre le componenti cartesiane)... anche i 207.542 che si pongono come la PORTATA del flusso degli altri, sono un perfetto MODELLO UNITARIO. 200.000 è la somma dei due lati 100.000 che, moltiplicati, danno l'Unità di 10^10. 007.000 è la dimensione 1000, unitaria della massa millesima, che occupa 6 versi avanzanti ogni tempo 1=1000/1000 000.540 è l'intensità unitaria della luce calcolata unitariamente in m/s 000.002 è la sezione 1+1 del flusso unitario trasversale che rende volume la lunghezza di 207.540. Se consideriamo PORTATA i 207.542 m, allora il suo dimezzamento misura il lato singolo della PORTATA. E 207.542 diviso per 2 è esattamente 103.771. Nel 103 appare chiaramente il modello UNITARIO nel 100 e spaziale nel 3. Mentre le 77 decine esprimono il quanto di 11 U.D. che interagisce in tutte e 7 le linee, 6 di verso positivo e negativo esistente nel sistema a 3 direzioni bi-verse, e la presenza TEMPO 1, unitaria, come nella velocità UNITARIA e REALTIVA al 7 dimensioni, che si presenta in 6/1, come la velocità COMPLESSA DOVEROSA di ogni VERSO, quando ce ne sono 6 come UNICO INSIEME ed uno solo di essi è 1/6 dell'insieme. Pertanto, se vogliamo considerare TUTTA L'ENERGIA (e non solo il SALDO LIQUIDO dovuto alla lentezza del vettore),
10 non possiamo che riconoscere in 10^8 la velocità del piano 10^2, nell'UNITARIO 10^10. Pertanto, proprio perché sono in assoluto 100 le unità, nel loro quanto ASSOLUTO, sia riferito all'area, sia al flusso, il MOTO relativo TOTALE è certamente 10^8 su ogni linea e tre volte tanto sulle tre linee che formano l'interezza della TERNA che realizza un volume per interazione relativa. Se noi consideriamo il quanto di 300.000.000 U.D. determinate in metri, essi sono 3 miliardi in dm, e allora 10^9 misura esattamente il m fatto di 10 dm in tutto il suo moto nel 10^10 in m, che sono 10^11 in dm. Il che dimostra che il ciclo 10 di una massa 1 è 11, ed in assoluto (sulla base del suo ciclo) si esprime come 10^11 dm. Ora, per chi ha ancora perplessità sul valore assoluto del numero 38, basta osservare come il suo quadrato sia esattamente 1444. Questo numero di U.D. sta alla base dei minuti di un giorno, che sono 24 volte 60, e dunque esattamente 1440, che risultano tanti solo perché 1444 è un quanto TOTALE e quando noi estrapoliamo le 4 dimensioni della realtà per quantificarlo, estrapolato il 4 da 1444 ne restano solo 1444. Tutte le volte che a noi risultano unità REALI, noi abbiamo sempre estrapolato la DIMENSIONE unitaria che dà poi la base delle residue. Coulomb, che ne ha calcolate 624, non si è accorto che a questa misura unitaria corrispondeva il 625 TOTALE (che io chiamo ASSOLUTO) determinato dalla potenza 5^4 = 625. Questo numero 1444, che abbiamo osservato esistere nel tempo unitario di 1 minuto riferito al giorno e riferito alla 4 dimensioni della realtà, è un numero che esiste all'interno della velocità della luce, quando dividiamo la quantità ACCREDITATA dal vettore, per quella NON accreditata in quanto PORTATA TRASVERSALE, uguale a 207.542 m di lunghezza in ogni secondo. Se noi dividiamo 299.792.455 per 207.542, abbiamo esattamente 1444,4905513100 fino alla dimensione 10^-10 unitaria dell'atomo. Ci rendiamo allora conto che nel valore intero 1444 è proprio il quanto di 38×38=1444 ad essere la quantità portata da ciascuno dei 207.542 metri del portatore. Se dividiamo il valore assoluto di 300.000.000 U.D. per questa portata di 207.542 U.D., abbiamo allora esattamente 1 +1444,4905513100 U.D. Queste 1444,4905513100 U.D. sono un perfetto de intero MODELLO DINAMICO. 1000 è la massa unitaria (nei millesimi) 440 è 11 (il ciclo assoluto lineare in U.D.) che esiste nelle 4 dimensioni dello spazio-tempo reale, e come spazio unitario di ciclo si moltiplica per 10. 004,4 è lo stesso 44 che esprime UNO nelle 4 linee 11, che si mostra nel TEMPO UNITARIO DECIMO. 000,90 è tutto il moto 90 del ciclo 10 nel 100 assoluto dell'energia lineare in atto o acquattata in potenza nel piano. 000.0055 è il valore unitario di 11 U.D. per ogni linea, quando attiene a tutte e 5 le linee del puro avanzamento dinamico nel 10, che esiste sulla base dell'inverso -5. 000,000013100 esprime 10^4 unità reali atomiche +3000 masse 1000 su 3 versi, +100 dell'energia tot. in linea o nel piano.
11 Questi computi sono così perfetti che si può concludere TRANQUILLAMENTE che la formula della Relatività Generale di Einstein, E=mc^2 presenta una energia in atto a velocità assoluta C=3/1 (quando non si compie l'errore di volerla misurare, e poi non si risale dalle misurazioni unitarie al valore ASSOLUTO) Infatti se il flusso della luce reale è relativo ad una PORTATA che è di 207.542 m/s in linea, il valore assoluto deve commisurare anche il PORTATA. In sostanza è come se esistesse un PORTATORE che contiene 207.542 metri come il suo QUANTO di portata, ed ha CONSEGNATO solo gli altri 299.792.458. La quantità TOTALE deve comprendere anche quella SPESA A DETERMINARE la misura del PORTATORE, e devono essere NECESSARIAMENTE 10^8 U.D. in metri, a causa della portata UNITARIA 100, ove il tutto sta in 10^10 m, ossia in 10 miliardi di metri. Poiché l'unità dell'energia è 100, questi 10 miliardi, divisi per 100, si riducono a 100.000.000 quanti ogni blocco 100. Questo su ogni componente lineare di un volume che ne ha tre, per cui tutta l'energia in linea, relativa al volume è data da 3 volte 10^8. Infischiandoci della dimensione unitaria 10^8, la velocità assoluta è 3/1, e la famosa c^2 deve essere 9/1 alla dimensione del quadrato di 10^8 m s^-1, ossia di 10^16 m^2 s^-2. E la dimensione 16 della c^2 dipende proprio dalla quantità unitaria di un totale 10^4, che è suddiviso in 5^4 unità ad un solo verso. Quando questo 16 (che “carica” la dimensione 4, presentandola al quadrato) si presenta come un indice dimensionale del ciclo assoluto 10 (DI OGNI COSA UNITARIA) allora la potenza 10^16 quantifica i metri quadri che transitano ogni secondo quadro. Il prodotto di c per c, di fatto moltiplica la c ELETTRICA (300.000.000 m/s) per la c MAGNETICA (sempre 300.000.000, ma in verso opposto). Questo prodotto tra opposti, mentre combina IN LINEA l'elettromagnetismo, come flusso assoluto, lo ACQUATTA anche in una pura sezione contenente energia IN POTENZA, e i cui due lati di questo piano trasversale al flusso sono uno dato dalla velocità elettrica e l'altro dalla velocità magnetica. Pertanto solo l'equazione: E=m 9 (10^16 m^2 s^-2) esprime l'energia ASSOLUTA (TOTALE) e non solo quella veicolata da un VETTORE che per dimensionarsi unitariamente usa 207.542 m/s come la propria unitaria capacità di veicolazione (ossia la sua REALE PORTATA). Ciononostante, la E=mc^2 di Einstein resta valida in relazione alla parte del solo APPORTO del VETTORE. A questo punto i conti tornano solo se: La E esprime l'unità del VETTORE UNITARIO. E la mc^2 esprime l'unità reale VEICOLATA. Porre infatti E=1 significa imporre la PORTATA UNITARIA, che poi si esprime nel RESIDUO di ENERGIA IN QUIETE (quella che resta nel contenitore del VETTORE).
12 Infatti Einstein pose questa uguaglianza: ENERGIA A RIPOSO = ENERGIA IN MOTO TOTALE. Laddove quantifichiamo la prima in 207.542 m/s e la seconda nel prodotto di m c^2, in verità si discende ad un TUTT'UNO che esiste in 300.000.000 di metri lineari al secondo. Bisogna scindere m c^2 in -299.792.458 di reale velocità di ammassamento che interagisce con il suo quadrato. Pertanto l'ammassamento influisca sulla sua espansione al quadrato, lasciando sopravvivere solo l'espansione lineare di 299.792.458. In tal modo vediamo che nel primo membro della ENERGIA A RIPOSO ci sono 207.542 me/s, e nel secondo quelli espressi IN VELOCITA lineare, per 299.792.458 m/s. Il totale del 1° membro, sommato al totale del 2°, quantifica il valore assoluto, in linea, di 300.000.000 di m ogni secondo. L'errore che oggi si compie, usando la formula della relatività generale tra il VETTORE UNITARIO e il suo LAVORARE, è quello di computare solo il SUO LAVORARE, come se esso desse TUTTA L'ENERGIA di una massa. Non è vero fino a quando questo LAVORO è dato solo dallo spostamento lineare della massa a velocità C^2. Infatti ciò rivela solo l'ENERGIA SUA ottenuta attraverso lo SPOSTAMENTO 9 della sua unità 1, che esiste nel CICLO DINAMICO 10 di OGNI COSA. Fino a quando non si COMPUTA anche l'energia 1 INSITA NELLA MASSA IN SE STESSA, che occupa 1 sul 10 in linea, e si considera anche 9 la c^2, l'ENERGIA TOTALE non è tutta. Quando è tutta, essa è 11, perché una massa 1 si sposta di 10, in uno spazio lineare che è lu23ngo 11. Pertanto la massa 1 + l'energia 9 (della c^2) portano a 10 il secondo membro, per cui la E = m c^2 numericamente diventa: 1 = 10, il che esiste nei 2 membri come 1+10 = 11. naturalmente l'uguaglianza: 1=10 unità è esatta solo in presenza del 10 come di tutto il ciclo 10 della massa che è il suo decimo Per concludere questa breve introduzione sulla FISICA AMODEA, l'UNIFICAZIONE DELLA FISICA si ottiene solo quando la velocità della luce sia RICONOSCIUTA nel valore assoluto di 10 unità, al cui interno essa è 9/1. Quando anche la massa della particella elettrone in kg è RICONOSCIUTA, alla giusta dimensione di 10^-31 kg pari solo al valore intero 9, solo allora data l'espansione 9 della luce e data la massa 9 della particella della luce, la fisica è finalmente unificata