La iii guerra mondiale contro dio

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La III Guerra Mondiale contro un Dio “stravolto”


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La Strage degli Innocenti Il Vangelo di San Matteo annuncia la lotta contro la venuta del Messia, intentata da Re Erode. Tuttavia essa non ci fu, “in realtà”, se messa in relazione alla prima venuta di Gesù Cristo, ma in quella della sua Parusia, quando – alla pienezza del tempo – l'Ideale Spirito del Figlio di Dio si sarebbe ripresentato a ripetere quanto già fu fatto da Gesù nell'ultimo giorno della sua vita. I vangeli raccontano del vero e proprio “ballottaggio” cui il Nazareno fu sottoposto da Ponzio Pilato, nei confronti del noto ribelle di nome Barabba. Dando pieno credito al valore trascendente insito nei nomi, considerato che Gesù chiamava Abbà suo Padre, anteporre alla 4 del nome paterno le prime tre lettere della Bibbia, scritte in Genesi attraverso Alef, Bet, Ghimel, porta ad aggiungere BAR ad ABBA' tanto che questo è il nome del Padre IN PRINCIPIO, nel libro Genesi che in ebraico significa letteralmente IN PRINCIPIO. Pertanto, nel PRINCIPIO trino di BAR, ABBA' assume il nome paterno in BARABBA, ed è un imprevedibile Babbo di Gesù, inattendibile allo stesso modo di quel Duo Paterno che poi sarà crocefisso alla sinistra e alla destra della sua croce, nei due Grandi Ladroni. Quando gli Ebrei, sobillati dai Sacerdoti del Sinedrio, vollero fosse salvata la vita a Barabba, Gesù fu immolato per la stessa sopravvivenza di questo suo Babbo imprevedibile. Ora, il 4 giugno 1940 si sarebbe verificato il secondo tempo, a riparazione di questa ingiustizia, di un Figlio tolto di mezzo per la salvezza di suo padre, e lo stesso Figlio di Dio fu richiamato in vita per la nuova salvezza, da assicurare al suo morente Padre, morente nel figlio di una Mariannina BARATTA, atta – come rivela il cognome del suo casato – al nuovo BARATTO di salvezza di questo nuovo BARABBA, nuovamente da salvare, ma stavolta a prezzo del ritorno in vita dello Spirito Santo del divin Figlio. L'avvento di questo papà di Gesù, avvenuta in questo nuovo Barabba, avrebbe attuato esattamente tutto quanto prescritto in Genesi, al capitolo 25 combinato con il capitolo 38, tanto da accadere nell'anno 38, nel mese 1 e nel giorno 25, in un uomo che avrebbe avuto la prima cinquina del suo Codice Fiscale espressa in 38A25, come descritto nel libro Alef e nei capitoli 25 e 38. Ebbene la prima Strage degli Innocenti, quella veramente accaduta, sarebbe stata quella che il Furer Nazista Adolf Hitler decise sei giorni dopo questa data, sul finire del gennaio del 1938, come Hitler stesso avrebbe rivelato in seguito. Ora un DIO il cui avvento è espresso IN PRINCIPIO, lo vede espresso nel puro

valore matematico di 10^3 giorni, essendo il “giorno” alla base della creazione divina. DIO, espresso IN PRINCIPIO di 1.000 giorni, avrebbe però avuto l'antefatto espresso nel libro 138, dando un 100 al valore assoluto assegnato al primo libro e un semplice ed unitario 38 al valore del capitolo. Allora in primo luogo il valore assoluto del 1.000 posto in puro principio si sarebbe presentato in modo unitario, riferito alle unità dei giorni, come 999 unità date da 1 giorno estrapolato e considerato come il campione relativo alla unità del giorno. 900/1 138/1= 861/1 unità in giorni ancora da vivere. Aggiunti alla data del 25-1-38, la fine della vita per questo DIO espresso IN PURO PRINCIPIO del 10^3, sarebbe stata determinata nel 4-06-1940, come la morte del nuovo BAR-ABBA'. Fu allora che Gesù fu richiamato in vita, a nuova salvezza di suo Padre. E di nuovo, gli stessi 6 giorni dopo della reale nascita di suo padre, fu la volta del Duce Benito Mussolini di mettere in campo la nuova Strage degli Innocenti, e questa volta di quelli a nazionalità italiana. Pertanto la “reale” STRAGE DEGLI INNOCENTI raccontata profeticamente da San Matteo (perché essa “in realtà” non accadde in relazione a Gesù) sarebbe stata REALE solo e si sarebbe ripetuta due volte: la prima sei giorni dopo la reale nascita del Padre e la seconda 6 giorni dopo il miracolo della Parusia di Gesù, in cui essa si realizzò a realizzare la salvezza in vita del suo Abbà, in questo nuovo Barabba, figlio di Baratta e adatta a questo virtuale “baratto”, perché incessantemente stava chiedendo al Maria Santissima: “Salva Romano, innocente come Gesù”. E Maria Santissima fu nella stessa condizione di Rebecca, che – come descritto in Bibbia 1-25, aveva in grembo due litigiosi gemelli. Il Signore rispose ai suoi lamenti: “In te ci sono due popoli. Il maggiore si imporrà sul minore ma infine lo servirà”


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Bibbia 1-25 19 Questa è la discendenza di Isacco, figlio di Abramo. Abramo aveva generato Isacco. 20 Isacco aveva quarant'anni quando si prese in moglie Rebecca, figlia di Betuèl l'Arameo, da Paddan-Aram, e sorella di Làbano l'Arameo. 21 Isacco supplicò il Signore per sua moglie, perché essa era sterile e il Signore lo esaudì, così che sua moglie Rebecca divenne incinta. 22 Ora i figli si urtavano nel suo seno ed essa esclamò: «Se è così, perché questo?». Andò a consultare il Signore. 23 Il Signore le rispose: «Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si disperderanno; un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servirà il più piccolo». 24 Quando poi si compì per lei il tempo di partorire, ecco due gemelli erano nel suo grembo. 25 Uscì il primo, rossiccio e tutto come un mantello di pelo, e fu chiamato Esaù. 26 Subito dopo, uscì il fratello e teneva in mano il calcagno di Esaù; fu chiamato Giacobbe. Isacco aveva sessant'anni quando essi nacquero. 27 I fanciulli crebbero ed Esaù divenne abile nella caccia, un uomo della steppa, mentre Giacobbe era un uomo tranquillo, che dimorava sotto le tende. 28 Isacco prediligeva Esaù, perché la cacciagione era di suo gusto, mentre Rebecca prediligeva Giacobbe. 29 Una volta Giacobbe aveva cotto una minestra di lenticchie; Esaù arrivò dalla campagna ed era sfinito.30 Disse a Giacobbe: «Lasciami mangiare un po' di questa minestra rossa, perché io sono sfinito». Per questo fu chiamato Edom.

Poi accadrà che uno dei due nati, Giacobbe, sarà poi rinominato ISRAELE, dall'angelo di Dio, dopo una intera notte di lotta, come descritto in 1-32. 25 Giacobbe rimase solo e un uomo lottò con lui fino allo spuntare dell'aurora. 26 Vedendo che non riusciva a vincerlo, lo colpì all'articolazione del femore e l'articolazione del femore di Giacobbe si slogò, mentre continuava a lottare con lui. 27 Quegli disse: «Lasciami andare, perché è spuntata l'aurora». Giacobbe rispose: «Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto!». 28 Gli domandò: «Come ti chiami?». Rispose: «Giacobbe». 29 Riprese: «Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!». 24 Quando poi si compì per lei il tempo di partorire, ecco due gemelli erano nel suo grembo. 25 Uscì il primo, rossiccio e tutto come un mantello di pelo, e fu chiamato Esaù. 26 Subito dopo, uscì il fratello e teneva in mano il calcagno di Esaù; fu chiamato Giacobbe. Isacco aveva sessant'anni quando essi nacquero.

A questo punto, dei DUE POPOLI descritti in 1-25, uno dei due è ISRAELE, e il secondo, che sarebbe stato più forte dell'altro, non può essere altro che non il ROMANO. Pertanto, poiché accadrà che i due gemelli nascono, ed è per primo il popolo maggiore, il ROMANO, ma dietro di lui viene quello rappresentato in Giacobbe e che tiene il primo con una mano, per porglisi innanzi, e infine vi riesce, quando riuscirà a comperargli perfino la sua primogenitura, ecco che il primato di Giacobbe si attua attraverso la prima lettera G del suo nome. Mentre il reale primogenito Esaù, nato con una Alef=1 nella terza lettera del suo nome, è privato di questa sua A e resta nella pura TRINITA' di un ESU'. G+ESU' è il nome che si ottiene con estrema chiarezza, quando si attua quanto descritto nel testo biblico. Resteranno pertanto i due nomi di: GESU' e di ROMANO, che è nel segno del Popolo Maggiore ma che si mette al servizio e al seguito di GESU' Cristo. Accadrà “letteralmente” nel III secolo dopo Cristo, in cui, era celebrato a Roma dal popolo ROMANO il “Sol Invictus”, il sole senza sconfitte, in un sostanziale Dio RA ROMANO, Dio del Sole senza sconfitte. Celebrato nei giorni 1+3 dopo il 21 dicembre della notte più lunga nell'emisfero settentrionale della Terra, pertanto celebrato il 21+1+3=25 dicembre, è proprio questo popolo ROMANO a consentire alla Chiesa Cattolica la PROMULGAZIONE del giorno NATALE di Gesù Cristo. In parole più semplici, è proprio il popolo ROMANO a permettere la DETERMINAZIONE in modo trascendente ed ideale del giorno Natale di Gesù, quel Gesù il cui nome è Uno in Giacobbe e Trino in Esaù. Pertanto, il Signore che rivela a Rebecca che “due popoli dal tuo grembo si disperderanno” sta rivelandone anche i due nomi: ROMANO e GESU'. Questo nome, di un ROMANO nato 1-25, è il reale primo tra i due, essendo nato nel primo mese dell'anno. GESU' è invece nato 12-25, nello stesso giorno ed è primo solo se si rovescia l'ordine dei tempi e si pone per primo l'ultimo mese dell'anno, relativo al Natale di Gesù, mentre è il Natale di ROMANO ad essere quello davvero primo, essendo relativo al primo mese dell'anno, quel gennaio che è GEN nelle sue prime lettere, identico al GEN del libro Genesi. Naturalmente, affinché sia davvero descritto il Padre di Gesù, in questo capitolo 25


4 del libro 1, occorrono anche tutti gli altri cosiddetti “estremi”, relativi alla paternità, alla maternità, al suo legame nuziale, al suo Codice Fiscale. Vediamoli tutti, in ordine, ad uno ad uno, tenendo ben conto che per “estremi” si intendono proprio le prime e le ultime cifre di un nome, o i valori numerici rappresentati descritti in pure parole. Romano Amodeo è figlio dei fu Luigi AMODEO e Mariannina BARATTA. Sposato con Giancarla SCAGIONI, nata da Mario e da Giuseppina Benedetti, il giorno 1-11, celebrazione liturgica di “tutti i santi”.

Suo fratello non ha più un nome, non essendo più né primo, né trino. Gli resta solo il nomignolo, di quando “fu chiamato Edom”. Dunque noi dobbiamo porre in sequenza come primo il nome di Allah, per come scritto in arabo, e subito dopo la trinità GIA, che indica Giacobbe. Ora queste parole sono scritte da destra verso sinistra, sia nell'arabo, sia nell'Ebraico. Trascriviamo la loro scrittura, per l'ordine da destra verso sinistra:

ESTREMI DEL SUO NOME ROMANO, come dichiarato dal Signore a Rebecca. AMODEO, come si evince dal nome di ESAU e del nomignolo EDOM avuto dopo la cessione della sua primogenitura in cambio di un piatto rosso, di lenticchie. Tenendo conto che il nomignolo va lasciato nell'ordine con cui esso fu scritto in Ebraico, da destra verso sinistra, come appare scritto in MODE'.: ES A. “u” MODE' (l' EDOM, così come ordinata in Ebraico). Poiché ES è nella lingua di un ROMANO il verbo indicante TU SEI, ecco che è segno trascendente di un

SEI ROMANO A.MODE' ESTREMI ESATTI DELLA NASCITA

Questo ordine mostra esattamente gli estremi della trinità di Giacobbe al seguito del nome di Allah che assume per se solo e interamente il primato. Se vogliamo “trascendere” questo ORDINE, possiamo solo ribaltarlo, interamente, osservandolo allo specchio, come occorre fare quando noi vogliamo leggere gli scritti in italiano di un grande uomo, Leonardo da Vinci, che scriveva in Italiano, ma rovesciando il verso della sua scrittura. Allora accade che questi ESTREMI appaiono leggibili, nello stesso idioma italiano in cui appare tradotto il nome Romano di Iesus, o ebraico Gioshua, di Gesù scritto in aramaico.

Gennaio giorno 25 come il libro 1-25 di Genesi.

ESTREMI ESATTI DEL PADRE In LuiGI Amodeo, gli estremi congiunti, formati tra il cognome ed il nome sono GI-A, le tre iniziali cifre del nome di GIAcobbe. Se consideriamo gli estremi del Dio che non accetta altro primato e che si chiama Allah, e poniamo dopo di lui i due gemelli, nell'ordine che si sono guadagnato, dopo Allah segue il solo Giacobbe, e stavolta toccherà a lui la Trinità, data dal GIA del suo nome.

Si vede immediatamente come, leggendo in italiano quanto è scritto da destra verso sinistra in Arabo e in Ebraico, escono i primi estremi di un LUIGI A. cui manca solo il cognome, che comincia con la a di AMODE che si ottiene quando si aggiunge il


5 nomignolo EDOM che è, nell'ordine scritto da destra verso sinistra proprio scritto MODE'. Otteniamo allora i chiarissimi estremi proprio di un

nome di Gerusalemme, sono in “rno” la contrazione di un ROMANO, senza OM e senza A, mentre anche nel Sacro CORANO, se è esclusa la stessa OM, il suo nome diventa un Co' ROMANO.

ESTREMI ESATTI DELLA MADRE

. che descrive questo nome e cognome con 5 cifre per il nome e sole altre 5 per il cognome AMODEO che ne ha sei. Il nome di Allah, letto non in arabo ma in italiano, si muta in LUI, un pronome personale che è citato innumerevoli volte proprio nel Corano, quando non si vuole sempre ripetere il nome di Allah. LUI ha un valore numerico, in Italiano, di 10+19+9=38. GIA vale 7+9+1=17 MODE vale 11+13+4+5=33. Il totale delle 10 lettere dato da 38+17+33 porta allo stesso 88 che si ottiene nel primo libro del Deuteronomio, quando si parte da un PRINCIPIO posto nelle 1001 unità di (10^3) /1, e si sottraggono le esatte 913 date da BRASYT. Insomma, quanto esiste IN PRINCIPIO a BRASYT=913 è lo stesso 88 di LUIGI AMODE'. Quando poi gli si aggiunge la undicesima lettera del nome, pari a quelle della velocità 10/1 propria all'unità di una decina, abbiamo con 88+13=101 l'unità 1 nell'assoluto valore del 100%. Possiamo riconoscere che gli ESTREMI del PADRE ci sono TUTTI. Quando si ammetta che la parusia di GESU' accadrà nel nome ROMANO del suo figlio primogenito, nato in provincia di SA, Salerno, allo stesso modo in cui Gerusalemme era una Provincia Romana, ecco che nello stesso nome di GERU'salemme. In GeRusalemme è descritta una R che sta nel cuore di un nome GESU' e si mette al posto della S con la R del primato di un Romano nato a SALErno. Laddove anche quelle tre lettere “rno” che seguono il SALE di SALEm, il primo antico

Lei si chiama MARIANNINA di nome, e BARATTA di cognome. MARIANNINA vale negli estremi del suo importantissimo nome formato dalla grande MARIA e dalla piccola ANNINA, considerata la minore apparente santità di sua madre. MARIA=11+1+16+9+1=38 equivale LUI=38 ANNINA vale solo per quel NNINA che vien dopo, e che mostra un IA (Jahvè)=10 con una Trinità di N, tre volte 12, un 36. 38+10+36=84. Ora, in Genesi 25, i due nomi di ESAU e di GIACOBBE sono: ESAU=5+17+1+19=42 espresso da 4 cifre. GIACOBBE=7+9+1+3+13+2+2+5=42 espresso da 8 cifre. Valendo entrambi 42, sono proprio gemellati in questo 6x7 che combina tutta la creazione in 7 giorni con il solo lavoro espresso in 6. Nella necessità di creare un nome DIVINO, creato nello stesso schema combinato dalla generale creazione dell'intero creato, Dio lo crea in 42 cifre. Lo sostiene espressamente la Cabala Giudaica. E noi abbiam visto proprio come sia vero: da questi due, che insieme valgono 42+42=84, appare la TOTALITA' di una loro madre, ed è proprio il valore 84 di Mariannina, che somma a MARIA il Dio IA nella Trinità del suo 36 dato da 6x6, quanto esiste in un nome ROMANO che vale 16+13+11+1+12+13=66. E' virtualmente il popolo ROMANO=66 che entra in Egitto discendendo da... Giacobbe, come scritto nel libro 1-46,26. Genesi 46,26 Tutte le persone che entrarono con Giacobbe in Egitto, uscite dai suoi fianchi, senza le mogli dei figli di Giacobbe, sono sessantasei.

Contando solo le cifre del nome di Esaù, seguito da quello di Giacobbe, 4+8 assumono il numero 48 proprio uguale a GESU'=7+5+17+19. Pertanto la “trascendente” madre di Gesù e non quella Reale, è quanto ribalta in 84 il 48 di Gesù. Ma questo 84 è la somma “reale” del 42+42 dei due figli reali e nel contenuto reale dei loro due nomi.


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ESTREMI DEL SUO NOME INTERO AVENTE LE 42 CIFRE ESATTE DEL “NOME SEGRETO DI DIO” Per ammettere che anche il nome di questo Romano, figlio di questi due genitori, è proprio lo stesso nome agganciato ai due personaggi che valgono il 42 del NOME SEGRETO DI DIO, occorrerebbe che anche il suo nome avesse 42 cifre... Controlliamolo. ROMANO sono 6 cifre e un Sabato di riposo a fine parola, che la stacca da ANTONIO che ha 7 cifre al lavoro più 1 sabato. ANNA ha 4 cifre al lavoro, più 1 sabato. PAOLO ha 5 cifre al lavoro, più 1 sabato. TORQUATO ha 8 cifre al lavoro, più 1 sabato. AMODEO ha 6 lettere al lavoro, più 1 sabato. Sono 6+7+4+5+8+6=36 lettere in 6 parole, più 6 sabati. Il lavoro divino è fatto in 6 giorni e qui Dio usa 6 nomi per un valore medio di 6 lettere ciascuno. 6 volte 6 dà 36 e con i “divini” 6 sabati in aggiunta sono le 42 in possesso sia ad ESAU', sia a GIACOBBE. Pertanto anche gli ESTREMI di tutti i nomi sono nel segno di quanto è descritto in Genesi 25, per chi è chiamato così, è nato 1-25 e dagli estremi esatti di suo Padre, in tutto il suo nome e cognome e di sua madre, nel valore numerico del suo nome che ricorre a MARIA, a IA ed al 36 dato da N+N+N.

ESTREMI ESATTI DELLA SPOSA Sono importantissimi e necessari, in quanto in ROMANO esistono solo PADRE e SPIRITO SANTO, in un divino “duo” che deve legarsi in NOZZE CONSACRATE con una figura che sia un possibile AVATAR, una CONTROFIGURAZIONE del Figlio Gesù. La sposa si chiama GIANCARLA SCAGLIONI, un acronimo GS che, se si lega agli estremi E ed U' di Esaù, diventa GESU. Ma anche la trinità GIA del suo nome primo, è quella stessa di Giacobbe e di Luigi Amodeo. Lei ha di tutto per rappresentare Gesù, essendo nata da Mario e Giuseppina, con Mario nato il 15 agosto dell'ascensione di Maria, e nato da Anna, come Maria. Nata il dì di “tutti i santi”, 1-11, come il versetto del Profeta Osea in cui si dice: “Dall'Egitto ho nominato mio Figlio”.

ESTREMI ESATTI DEL CODICE FISCALE Il cognome AMODEO si risolve in MDA, e qui sotto eccovi scritto il nome di Adamo, nell'ordine in cui è scritto in Ebraico:

MDA Dunque ci sono tutti gli estremi: Il suo primo nome ROMANO; il cognome AMODEO ricevuto da Luigi AMODEO. Nato 1-25 Estremi di MARIANNINA. Estremi di sua moglie, Estremi di tutto il valore del suo nome alle 42 cifre di Esaù e di Giacobbe. Non manca nulle. Manca solo l'anno di nascita, ma questo sta già in LUI=38 e in MARIA=38. ALLAH vale solo 30 in 1+12+12+1+8 solo perché non è in perfetta simmetria. Essa, in HALLAH sarebbe esattamente lo stesso 38 di LUI e di MARIA. Occorre allora osservare quanto manca ed è descritto in 1-38, libro 1 di Bibbia e capitolo 38. Prima ancora però credo necessario dimostrare quanto valore esista in un 125. Esso è dato dalla Trinità del mediatore del ciclo 10 assunto da Dio quando ha fatto ricorso al ciclo 10 della matematica come al SUO AVATAR e suo FATTORE determinante in tutto il suo creato. Quando il PRINCIPIO è posto uno e trino nel 10^3 = 1.000, e quando PADRE e SPIRITO SANTO sono un DUO in potenza di 3, come 2^3=8, ecco che 1000/8 = 125, “Trascendere” questo numero significa fare come è descritto in genesi 25. Prendere il figlio numero 1 e porlo in fondo. Allora 125 si muta in 251, in cui: 40=PADRE+ 54=FIGLIO+ 96=SPIRITO+ 61=SANTO = 251, ossia PADRE, FIGLIO, SPIRITO SANTO, proprio i nomi della divina trinità per come tradotti in Italiano, lingua “divina” nata da una DIVINA COMMEDIA.


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BIBBIA 1-38 6 Giuda prese una moglie per il suo primogenito Er, la quale si chiamava Tamar. 7 Ma Er, primogenito di Giuda, si rese odioso al Signore e il Signore lo fece morire. 8 Allora Giuda disse a Onan: «Unisciti alla moglie del fratello, compi verso di lei il dovere di cognato e assicura così una posterità per il fratello». 9 Ma Onan sapeva che la prole non sarebbe stata considerata come sua; ogni volta che si univa alla moglie del fratello, disperdeva per terra, per non dare una posterità al fratello. 10 Ciò che egli faceva non fu gradito al Signore, il quale fece morire anche lui. 11 Allora Giuda disse alla nuora Tamar: «Ritorna a casa da tuo padre come vedova fin quando il mio figlio Sela sarà cresciuto». Perché pensava: «Che non muoia anche questo come i suoi fratelli!». Così Tamar se ne andò e ritornò alla casa del padre. 12 Passarono molti giorni e morì la figlia di Sua, moglie di Giuda. Quando Giuda ebbe finito il lutto, andò a Timna da quelli che tosavano il suo gregge e con lui vi era Chira, il suo amico di Adullam. 13 Fu portata a Tamar questa notizia: «Ecco, tuo suocero va a Timna per la tosatura del suo gregge». 14 Allora Tamar si tolse gli abiti vedovili, si coprì con il velo e se lo avvolse intorno, poi si pose a sedere all'ingresso di Enaim, che è sulla strada verso Timna. Aveva visto infatti che Sela era ormai cresciuto, ma che lei non gli era stata data in moglie. 15 Giuda la vide e la credette una prostituta, perché essa si era coperta la faccia. 16 Egli si diresse su quella strada verso di lei e disse: «Lascia che io venga con te!». Non sapeva infatti che quella fosse la sua nuora. Essa disse: «Che mi darai per venire con me?». 17 Rispose: «Io ti manderò un capretto del gregge». Essa riprese: «Mi dai un pegno fin quando me lo avrai mandato?». 18 Egli disse: «Qual è il pegno che ti devo dare?». Rispose: «Il tuo sigillo, il tuo cordone e il bastone che hai in mano». Allora glieli diede e le si unì. Essa concepì da lui. … Omissis. 27 Quand'essa fu giunta al momento di partorire, ecco aveva nel grembo due gemelli. 28 Durante il parto, uno di essi mise fuori una mano e la levatrice prese un filo scarlatto e lo legò attorno a quella mano, dicendo: «Questi è uscito per primo». 29 Ma, quando questi ritirò la mano, ecco uscì suo fratello. Allora essa disse: «Come ti sei aperta una breccia?» e lo si chiamò Perez. 30 Poi uscì suo fratello, che aveva il filo scarlatto alla mano, e lo si chiamò Zerach.

Ho voluto presentare per gran parte i due capitoli 25 e 38, perché, anche se essi sono separati da 13 quantità, quelle che aggiunte a 25 portano al 38, i due brani sono in totale sequenza. Io infatti vi presenterò i punti salienti dei due, quando si annunciano le nascite dei due

gemelli.. Si comincia con il 24 e si va fino al 27 in genesi 25, e si prosegue dal 27 fino al 30 in genesi 38. I primi due, il 24 e il 27, sono praticamente uguali. 1-25, 24-26 24 Quando poi si compì per lei il tempo di partorire, ecco due gemelli erano nel suo grembo. 25 Uscì il primo, rossiccio e tutto come un mantello di pelo, e fu chiamato Esaù. 26 Subito dopo, uscì il fratello e teneva in mano il calcagno di Esaù; fu chiamato Giacobbe. Isacco aveva sessant'anni quando essi nacquero.

1-38, 27-30 27 Quand'essa fu giunta al momento di partorire, ecco aveva nel grembo due gemelli. 28 Durante il parto, uno di essi mise fuori una mano e la levatrice prese un filo scarlatto e lo legò attorno a quella mano, dicendo: «Questi è uscito per primo». 29 Ma, quando questi ritirò la mano, ecco uscì suo fratello. Allora essa disse: «Come ti sei aperta una breccia?» e lo si chiamò Perez. 30 Poi uscì suo fratello, che aveva il filo scarlatto alla mano, e lo si chiamò Zerach.

Ebbene, facciamo ora il controllo degli estremi. Intanto, poiché in genesi 25 compariva solo il valore numerico 84 del nome Mariannina, ecco che – aggiunto il 54 che è il valore numerico del nome LUIGI, con 84+54=138 si arriva al 138 di Genesi 38 con la premessa dei due nomi propri di entrambi i genitori. E intanto si passa, nelle quantità della fisica, dalla densità unitaria di 1.000/8 di quando tutto esiste nel complesso di 8 cubetti a lato 1, quando seno contenuti in uno a lato 2, ad una altra importantissima costante dei Gas, chiamata di Boltzman. Con 138 volte 10^-25 Joule ogni grado Kelvin quantifica l'energia posseduta da un grado di calore. Questa stessa costante introduce con Genesi 38, ossia con Bibbia 138, l'energia del Calore del Dio RA, del Sole. Ma vediamo quali estremi si riferiscono a me in Genesi 38.

COMPLETAMENTO DEGLI ESTREMI RELATIVI ALLA DATA DI NASCITA Nato nel 25-1-1938, come meglio definito in questo libro 1-38 chiamato Genesi e dichiaratamente per alludere ad una nascita reale.


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NOME DAGLI ESTREMI ESATTI DEI DUE MARITI MORTI DI TAMAR. ER, unito ad ONAN, li congiunge in un <è RONAN> che, per essere mutato esattamente in un più completo <è ROMAN> deve introdurvi un numero 1, essendo la N un numero 12, quanto 1M, che vale 11. Pertanto la indicazione trascendente già nei due mariti morti sta in un <è 1 ROMAN> il che riprende quanto aveva rivelato il Signore a Rebecca, dicendole che nel suo grembo esisteva il popolo ROMANO, maggiore di quello di ISRAELE riconducibile a Giacobbe perché gli fu mutato il suo nome in questo modo dopo la lotta di una intera notte contro l'angelo del Signore.

ESTREMI ESATTI DEL CODICE FISCALE. Comincio con il Codice Fiscale, che, nel nome di AMODEO Romano Antonio Anna, porta a MDA RNN 38A25 D527I. MDA è stato già dedotto sia da Adamo, sia da EDOM, per gli estremi in Genesi 25.

RNN sono gli estremi esatti di un CF relativo alle consonanti dei due mariti morti di Tamar sono ER e ONAN, da cui lo stesso codice fiscale RNN. Pertanto, dopo MDA, anche RNN è espresso in Genesi 38. 38A25 trova la sua conferma, per la definizione dell'anno 38 dopo che in Genesi 25 si era puntualizzato il giorno 25, relativo al mese 1=Alef. D527I sono le ultime 5 definizioni. E riguardano le DITA CINQUE di quella mano dichiarata quella del primogenito. Infatti 27I (la I di IMOLA) mostra il 3x3x3=27 di un 10 -1, laddove il valore numerico di tutti i 5 nomi propri vale quel 333 +1 che offre una differente immagine del 300+30+3 nel 3x3x3 che combina esclusivamente i numeri, trascurando la differenza di dimensione delle centinaia, rispetto alle decine e alle unità. 333 è un indice della base 10 che vale in tutto quanto 10^300 ×10^30×10^3 ed esprime l'interazione totale, mentre 3×3×3 combina i Logaritmi decimali delle potenze, nei soli indici. Insomma 333+1 è la stessa presentazione data dal 27 I. Questa I=9 è l'arretramento di 1 da 10, che coincide con lo 0 iniziale del ciclo della decina.

Questo gruppo di 5 dati, = D5 indicano anche i Dati relativi a un 260+260+7 che nel 52 presenta le 12 creazioni divine a 7 giorni che esistono in ogni anno, assieme alla quantità 7 espressa dalla settimana. La I finale, uguale a 9, indica tutto il percorso dell'unità divina, quando è il decimo del ciclo 10 e vi si muove dentro per intero. 066=ROMANO+ 078=ANTONIO+ 026=ANNA+ 051=PAOLO+ 113=TORQUATO = 334 = 333 +1, immagine stessa di quanto sia trino nel 3 ed 1, allo stesso modo di quanto sia in altro modo presentato come il 3^3 che poi sia nel 33 tutta la vita di Gesù Cristo. Pertanto il mio Codice Fiscale MDA RNN 38A25 D527I è esattamente rappresentato in tutte le sue 16 cifre.

ESTREMI ESATTI DEL PADRE. LuiGI Amodeo è rappresentato dagli stessi estremi del Padre GiudA.

ESTREMI ESATTI DELLA MADRE. TAMAR è il nome della mamma che, in questo capitolo del libro 138 costringe con un sotterfugio suo suocero a supplire a quanto i suoi due Figli Er e poi Onan non hanno potuto, essendo stati uccisi dal Signore. Ebbene, essi sono quelli che sono estremi congiunti nel cognome e nome di mia madre, BaratTA-MARiannina. Anche nella mia vita reale fu mia madre a forzare la mano a mio padre, che viveva a Milano mentre lei studiava a Salerno, quando gli fece sapere che un libraio di Salerno cercava un aiuto nella creazione dell'archivio di tutti i libri della libreria. Quando mio padre vide mia madre, agì come Giuda con quella Prostituta sacra che si trovò davanti e che erano istituite proprio per dare una consolazione ai vedovi, come era restato lui.


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ESTREMI ESATTI DELLA SPOSA . Quando fu girato attorno alla MANO uscita dal sesso di Tamar quel filo SCARLATTO, quello fu il segno delle nozze con la SCAglioni che era stata già chiamata GIAN in Genesi 25 e che ora vi aggiunge il CARLA.

LEGAME PRECISO CON LA TRINITA' del 3^3 E CON LA UNITA' E TRINITA' ASSOLUTA DATA DA 100+300. Questo 3×3×3, unito al valore assoluto 100, quantifica un 127 che nella sua unità relativa ad 1 cifra, si divide per 3 nelle 126 unità di cifre, dando per risultato il 42 delle cifre intere del nome, 6 al lavoro per 6 sommate a 6 sabati. Per essere esatto il contenuto numerico di queste 42 cifre, il suo valore deve essere il triplo esatto di 127, il che accade. Infatti, sommando al 334 dei primi 5 nomi il cognome AMODEO che vale lo stesso 47 di Tamar, porta il 334+47 a quel 381 = Capitolo 38 del libro 1, o anno 38 nel mese di gennaio. E' lo stesso 381 che risulta anche dato dalle sole 5 dita dei 5 nomi quando l'ultimo 4 del numero 334 è posto in potenza sul 3, e il numero si potenzia in 300 +3^4 = 300 +81 lo stesso di 127 per tre. In tal modo, la somma di tutte le 36 cifre che lavorano realizzano quanto è descritto nel libro 138 quando il numero 1 si pone in fondo e dà luogo a 381. Questi 5 nomi sono davvero come uno solo, il primo, che vale 66. Infatti, quando abbiamo in 400 l'unità assoluta Una e Trina, e poniamo in essa la presenza di un 66, questo numero, occupando 66 posizioni delle 400 si sposta in tutto quanto il 334 dato da tutti e cinque i nomi, primo compreso.

ESTREMI CHE RIFERISCONO A GESU' IL LIBRO 1-38. Scrive San Matteo nella sua genealogia, con cui inizia il suo vangelo: 1. 3 Giuda generò Fares e Zara da Tamar, 2. Fares generò Esròm, 3. Esròm generò Aram,

4. 4 Aram generò Aminadàb, 5. Aminadàb generò Naassòn, 6. Naassòn generò Salmòn, 7. 5 Salmòn generò Booz da Racab, 8. Booz generò Obed da Rut, 9. Obed generò Iesse, 10. 6 Iesse generò il re Davide. 11. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, 12. 7 Salomone generò Roboamo, 13. Roboamo generò Abìa, 14. Abìa generò Asàf, 15. 8 Asàf generò Giòsafat, 16. Giòsafat generò Ioram, 17. Ioram generò Ozia, 18. 9 Ozia generò Ioatam, 19. Ioatam generò Acaz, 20. Acaz generò Ezechia, 21. 10 Ezechia generò Manasse, 22. Manasse generò Amos, 23. Amos generò Giosia, 24. 11 Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia. 12 Dopo la deportazione in Babilonia, 25. Ieconia generò Salatiel, 26. Salatiel generò Zorobabèle, 27. 13 Zorobabèle generò Abiùd, 28. Abiùd generò Elìacim, 29. Elìacim generò Azor, 30. 14 Azor generò Sadoc, 31. Sadoc generò Achim, 32. Achim generò Eliùd, 33. 15 Eliùd generò Eleàzar, 34. Eleàzar generò Mattan, 35. Mattan generò Giacobbe, 36. 16 Giacobbe generò 37. Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato 38. Gesù chiamato Cristo.


10 Pertanto Gesù, che non nacque da Zerach, che aveva avuto la mano legata con quel filo scarlatto, e nacque dunque da Perez, il gemello che fu fatto passare prima, questa volta non è legato da una mano che lo congiunge allo stesso giorno 25, ma lo contrappone nell'ultimo mese, rispetto a chi è nel Primo. E in questo capitolo in cui la mano esce per farsi riconosce quella del primo in assoluto, definisce in Genesi 38 la 38ma generazione di Gesù, contando con essa anche quella di Giuda, il padre numero 1, con Gesù il figlio e discendente 38°. Non vi può essere nessun dubbio anche per il nome che Gesù volle assegnare a Simone, quello di CEFA, che significa PIETRA, ROCCIA e che si traduce, in italiano, in quel PIETRO le cui tre consonanti PTR sono quelle riferite al nome PAOLO TORQUATO ROMANO, in cui – come doveroso – il nome che è il primo è espresso come ultimo, e nell'acronimo dualistico RO trattandosi della presenza di un DUO divino, in Romano: il PADRE e lo SPIRITO SANTO e fino al punto da costringere poi Romano a legarsi in sacramento nuziale ad un nome che rappresenta GESU'. Avendo per puro scrupolo di coscienza voluto sottoporre ad ogni tipo di prova le caratteristiche e gli eventi che hanno riguardato la mia persona, io ho fatto degli studi che io ora qui semplicemente richiamo. Potete leggere il libro intitolato ESAME DI COSCIENZA, che è recensito dal sito issuu.com, sotto il mio account denominato amoramode, e di cui vi fornisco qui il link http://issuu.com/amoramode/docs/esame_di_coscienza

Avvento del padre 25-1-38: una Aurora Boreale e Hitler si decide alla II Guerra Mondiale Lucia di Fatima annunciò che la Nostra Signora le aveva preannunciato l'avvento del castigo di Dio quando una notte sarebbe stata vista una luce del sole in cielo, sfolgorare da oriente ad occidente. Riporto quanto scritto in un libro: Essendoci dunque stati due fatti a dimostrazione della capacità profetica delle parole dei veggenti di Fatima, torniamo all’aurora boreale del 25-26 gennaio 1938. I quotidiani di allora, come “La Stampa” del 26 gennaio, intervistando noti astrofisici, parlarono di evento “eccezionale”, “rarissimo” e “visibile in tutta Europa”. Lucia ritenne che si trattasse del segno premonitore indicato dalla Madonna. Proprio la sera del 25 gennaio Hitler ricevette il barone Werner Fritsch, generale e comandante in capo della Reichwehr, assai critico dei guerra hitleriani, e lo fece uscire dal ministero della guerra a causa di uno scandalo. Fu questo un evento preliminare alla guerra (Antonio Spinosa, “Hitler”, Mondadori, Milano, 1991, p. 240-241).


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Parusia di Gesù e anche l'Italia partecipa alla II – Mondiale! <Strage degli innocenti> Giunto, 861 giorni dopo la sua nascita in me il Dio IN PRINCIPIO, di quel 1.000 in giorni che sarebbero stati ridotti solo a 999 -138 = 861, in ragione della premessa in Genesi 38, costituita anche da quella “vitale” nel nome di mio padre e di mia madre, che in LUIGI +MARIANNINA costituivano il 54+84=138, accadde un vero e proprio miracolo annunciato in sogno dalla Madonna ad una scolaretta di mia madre, maestra alle scuole elementari. “Mi fa tanta pena il figlio della tua maestra. Domattina quando ti svegli vai alla sua abitazione e dille di non temere più, poiché ci penso io. Dovrà solo accendermi una candela, all'altare della mia chiesa, in ringraziamento e per devozione”. 4-6-40, la data in cui fu riferito questo sogno, è un evento descritto tra i versetti 4 e 6 del libro 40 in Genesi. Genesi 40,4-6 4 Il comandante delle guardie assegnò loro Giuseppe, perché li servisse. Così essi restarono nel carcere per un certo tempo. 5 Ora, in una medesima notte, il coppiere e il panettiere del re d'Egitto, che erano detenuti nella prigione, ebbero tutti e due un sogno, ciascuno il suo sogno, che aveva un significato particolare. 6 Alla mattina Giuseppe venne da loro e vide che erano afflitti.

Ecco, in corrispondenza del sogno annunciato a mia madre da quella bambina, in data 4-6-40, altri due sogni che furono riferiti a GIUSEPPE, mentre era in carcere. Il coppiere e il panettiere fecero praticamente un sogno analogo, ma uno dei due sarebbe stato ucciso e l'altro si sarebbe salvato. Ora il 4 giugno capita giusto in mezzo a due date particolarissime, di vita e di morte toccate realmente ai due San Giuseppe della mia vita. Quello “reale” in mio padre, ha avuto il giorno 5 giugno la sua morte, nel 1983, anno reso santo e per lo Spirito Santo di

Dio dal Papa Giovanni Paolo II, venuto in visita ufficiale per la prima volta a Milano lo stesso 22 maggio in cui mio padre si paralizzò, per morire poi il 5 giugno dopo una Via Crucis dalle esatte 14 sue Stazioni. Invece il 3 giugno si aprì alla vita la mia “San Giuseppe” di adozione, di quando lo sarebbe divenuta previo il mio matrimonio per la mia personale contro-figurazione di Gesù. Tra il 3 in cui nacque la Giuseppina di Adozione e il 5 in cui sarebbe poi morto il mio “reale” San Giuseppe, che andato in pensione aveva proprio voluto mettersi a fare il falegname e a costruire RADIO, idealizzando chi con ciò stesso crea il DIO RA... fu collocata la mia altalena tra la vita e la morte. E credo che, come uno dei due, il panettiere, poi fu ucciso dal faraone, mentre al Coppiere fu fatta grazia, così virtualmente cessò quel mattino la vita del Padre in me, per dar luogo alla parusia di Gesù, rientrato in essere, nell'essere di suo padre e Spirito santo, che aveva avuto accesso alla vita tramite la mia persona. Essa era di per se quel CASTIGO DI DIO che Suor Lucia aveva dichiarato essere la II GUERRA MONDIALE. Dio si era davvero CASTIGATO, entrando in scena come già era accaduto la prima volta. Senonché, mentre allora per il Figlio fu approntata una povera stalla piena dello sterco degli animali, stavolta Dio si era installato in una stalla umana, piena di peccati e di rifiuti, non come quelli degli animali ma quelli delle persone quando diventano vere bestie e bestemmiano contro le bellezze che Dio ha inserito nella vita. Ebbene, dato per antefatto queste DUE GUERRE, nella stessa II Guerra Mondiale: la prima senza la partecipazione del popolo di Roma e dell'Italia, la seconda con esso stesso compreso, nulla di più logico ci sarebbe potuto essere che – all'uscita di scena di Dio, fuori da questa povera STALLA UMANA che solamente l'intristisce – ci sarebbe stata una III GUERRA MONDIALE, stavolta tutta condotta proprio nel segno di una straordinaria GUERRA MONDIALE combattuta CONTRO DIO e la sua stessa INSTALLAZIONE nella vita umana. Lo scrivo perché questa III GUERRA MONDIALE è già iniziata. Chi l'ha scatenata stavolta è stata la guerra contro IL DIO DI COMPASSIONE E DI MISERICORDIA intentata dal Califfo Nero, del sedicente STATO ISLAMICO. In nessun modo chi in modo corretto trae la sua Fede dal testo sacro del Corano potrebbe essere convinto a voler uccidere gli infedeli, senza nessun segno di


12 compassione e di misericordia. Infatti ogni capitolo dei 114 del sacro Libro islamico comincia con questo primo versetto che recita esattamente:

In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso. Chiunque faccia un uso corretto della sua intelligenza arriverebbe a capire che, anche se nei 114 capitoli si incitasse all'odio e alla uccisione dei nemici, tutto questo testo andrebbe riconsiderato proprio alla luce di un Dio di Compassione e di Misericordia... insomma che esista nella modalità divina insegnata da Gesù Cristo. Si tratta di un Dio che CASTIGA, CASTIGA MOLTISSIMO! Ma lo esegue attraverso la assunzione su di se stesso del castigo. La morte del GIUSTO e INNOCENTE GESU' voluta per la salvezza e il perdono di tutti gli altri è un castigo di gran lunga superiore a quello che può ricevere un colpevole, a punizione delle sue colpe. Ma se a ciascuno di noi, per le nostre colpe DIO SACRIFICA UN INNOCENTE, quando ci accorgeremo che ha pagato QUEL GIUSTO che così tanto ci ha amato e ci ama, per i nostri peccati, allora viene in ciascuno di noi un CASTIGO DI MISERICORDIA E DI SALVEZZA. Pensate a un dipendente che commette un grave errore, che ricade su tutta la sua azienda e su tutti coloro che vi lavorano! Se egli è COSCIENZIOSO, si accorge che questa scoperta, del danno causato dalla sua azione, è ricaduto su altri innocenti! Avrebbe di gran lunga preferito trovarsi a tu per tu con una azienda gestita da carogne, ed essere licenziato! Ma una azienda che non lo licenzia e seguita a prendersi cura di lui, per quanti danni egli abbia arrecato a tutti quanti... questo è un CASTIGO che renderà CASTI tutti coloro che vi lavorano dentro. In questo modo Dio CASTIGA CERTAMENTE e MOLTISSIMO, ma solo assumendo su di se stesso – così buono come è! - i danni relativi ad ogni colpa altrui. Dio paga di persona, per la salvezza di tutti, e questo è il GRANDISSIMO CASTIGO annunciato che infine avranno tutti per le loro colpe: lo riceveranno quando si saranno accorti di quanto DOLORE hanno causato a Dio, che se ne è fatto carico, volentieri, ed ha pagato sempre di persona, per il bene di tutti e la conversione di tutti. Siamo di fronte a un DIO che in sostanza CONDANNA SE STESSO ad una “vita d'Inferno” affinché tutti possano essere perdonati e andare in paradiso. Siamo agli ANTIPODI di ogni ragazzotto plagiato e convinto che se ne va subito in PARADISO se mette in atto un pero e proprio TERRORE nella vita degli altri.

E siamo in piena lotta contro il Dio della Misericordia e della Compassione, nel cui nome solo va inteso e capito tutto il corano e le apparenti MINACCE che vi sono espresse. Sono MINACCE, certamente! Sono minacciati terribili CASTIGHI DI DIO e ci saranno! Si, castighi DI DIO in cui chi è castigato è DIO. Castighi contro la FIGURA IDEALE di Dio e contro quella REALE che ha assunto nella vita, un tempo, in Gesù Cristo, e nei nostri tempi quando si è consegnato al CASTIGO SU DI SE FATTO “insaccandosi” nel povero Sacco Italiano, in questo I.sacco che se non è tolto di mezzo non è liberato DA LUI IL CONTENUTO DIVINO. Nel Disegno di Dio esiste una opera meritoria, da compiersi: da parte di chi mandi Romano Amodeo all'altro mondo, tanto da liberare da lui il Dio che si è SACRIFICATO IN LUI. Io, Romano Amodeo, che vi scrivo, sono ben consapevole delle cose che vi scrivo. Il mio personaggio è espresso dai morti Er ed Onan, in Genesi 38. Essi, se il Padre VIVO non entra in campo e non assume il suo paterno ruolo con Tamar, resta un morto simile a un I.sacco senza nessuna vita sua. Solo se vi entra un CONTENUTO NON SUO, non di quel sacco, ma che sia un contenuto di una suprema verità divina, solo allora quel contenuto è salvato. Mi rendo conto a questo punto che IL PADRE messosi al posto della mia morte ha portato agli uomini quella verità che libera tutti e li libera davvero, come promesso da Gesù quando annunciò la futura venuta dello Spirito Santo Paraclito. Giovanni 16, 12-15 12 Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13 Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. 14 Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà. 15 Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l'annunzierà.

Gesù fu chiarissimo: io non vi ho detto TUTTO perché voi non avreste potuto capirlo, ignorando ancora la composizione complessa, del mondo. Ma quando Dio avrà aumentato la conoscenza umana e l'uomo sarà in grado di capire, allora verrà lo Spirito


13 di Verità che vi guiderà alla verità tutta intera. Io mi consolo, come il povero personaggio che so di essere, pensando che è stata proprio attraverso la miseria della mia povera conoscenza che Dio ha parlato ed ha mostrato questa verità tutta intera. Voi, quando ve la riproporrò, mi direte: “E' tutto qui? E cos'è mai questo?” Eccola questa verità tutta intera e rivoluzionaria senza che nulla essa muti di quanto esiste:

E questo è il grandissimo dono che Dio vi ha fatto giungere attraverso di me:

Sono io, qui, Romano Amodeo, che vi porgo sulla mia mano quel valore che Dio ha ASSUNTO a immagine e somiglianza di se stesso. 10 è il PADRE UNICO di tutti i numeri decimali. Per infiniti che essi possano essere, tutti i numeri INDICANO – come veri indici esponenti della base 10 di calcolo – QUANTE VOLTE il solo ed unico 10 ESISTE, come un DIO dell'esistenza. E l'equazione che vi ho mostrato esiste tra quanto è IN PURA POTENZA di esistere, nel primo membro dell'equazione, e quanto è PRESENTE IN ATTO, nelle due forme della CAUSA TOTALE, nella persona del PADRE=10, che si rende presente in atto grazie all'indice +1 che lo pone in atto nel valore 10 della sua base.

10 elevato a -1 è il suo EFFETTO, è il suo FIGLIO UNIGENITO. L'interazione tra PADRE e FIGLIO è quella verità che è già espressa nel CREDO CATTOLICO di Nicea quando si dice: << E credo nello Spirito santo, che è Signore e dà la vita, che Procede dal Padre e dal Figlio e assieme al Padre e al Figlio è santificato e glorificato e ha parlato attraverso gli Apostoli.>>

1 è il valore di 10 elevato a zero, ed è quello dello Spirito Santo, di pura TRASCENDENZA da ogni cosa reale. Il suo PROCEDERE dal Padre e dal Figlio sta nella moltiplicazione tra 10/1 e 1/10, in cui PADRE=10^1 e Figlio =10^-1 procedono nel verso indicato in +1 dal Padre verso il Figlio. Il PROCEDERE del Figlio è quell'indice -1 che lo fa procedere RETROCEDENDO nell'unità di Dio, grazie all'interazione con il Padre, che lo rende i 10/10 dell'Unità dello Spirito santo. Pertanto quella verità TUTTA non è altro che quella che è stata presa da Gesù e riproposta nella sua indiscutibile VERITA' MATEMATICA. Fino a quando il Dio di verità in me non vi ha spiegato le relazioni interne alla Unità e Trinità di Dio, tutto era affidato ad una pura comprensione spirituale espressa a concetti e attraverso l'uso delle parole. Ma è ben noto che una verità qualunque arriva ad essere TUTTA solo quando essa riesce ad essere ESATTAMENTE FORMULATA, grazie alla formulazione matematica. Ebbene questa verità, davanti alla quale forse ancora continuate a chiedere: è tutto qui? Fu posta a fondamento anche di tutte le unità della fisica.

. Nel 1790 l'Accademia Francese delle Scienze volle che fossero calcolate e introdotte nuove unità di misura, che sostituissero le precedenti. E' una verità così ancora poco capita e apprezzata che nel mondo anglosassone e degli Stati uniti seguitano a esistere unità di misura come il miglio, la libbra, i pollici... Accade perché, nonostante due secoli in cui esiste il SISTEMA METRICO DECIMALE costruito sulle nuove unità chiamate METRO, CHILO e SECONDO, queste unità sono usate poi solo per eseguire misurazioni e non per PREVEDERE tutte le possibili novità. Quando è creato un 10 come valore generale della presenza in linea, e sulla sua


14 base di essere 10 volte 1 si arriva a riconoscere quanto debba correttamente essere la sua unità decima si è posto in essere, nel nostro mondo TOTALMENTE RELATIVO, il suo valore ASSOLUTO. E' proprio quel 10 di presenza in linea che è posto IN PRINCIPIO, allo stesso e preciso modo in cui Dio stesso lo ha posto IN PRINCIPIO a immagine e somiglianza del suo essere assoluto. 10 è l'essenza assoluta in linea. 100 è l'essenza assoluta nell'area. 1.000 è l'essenza assoluta alla dimensione Una del tempo e Trina dello Spazio, e il Dio Uno e Trino si è così INCARNATO a tal punto nella nostra realtà da esserne l'essenza ASSOLUTA. 10^4 è allora l'Unità e Trinità di Dio, ossia del valore che DETERMINA TUTTI GLI ALTRI a partire solo dalla sua presenza e dalle sue infinite possibili replicazioni. E gli Islamici che si oppongono al Dio Trino, credendo che Dio non sia più SOLO LUI quando agisca per tre volte, una in forma di causa Paterna, l'altra di effetto Filiale e la terza di una unità trascendente ogni forma e ogni determinazione reale avrebbero OGNI MOTIVO per accorgersi della loro mancanza di “comprendonio”. Togliere a Dio la sua molteplice esistenza perché è UNO SOLO significa mutare un INFINITO in un povero valore determinato in quell'1 e solo e dunque privo di ogni assolutezza nel suo superare ogni limite reale. Ebbene, la verità detta per intero porta alla assoluta vittoria sulla morte e a un giudizio universale di assoluta vittoria contro ogni male e ottenuta da tutti solo GRAZIE A DIO. Quando infatti osservate quello che esiste – come pura verità - nel secondo membro dell'equazione che non direbbe niente, vi accorgete che esistono due OPPOSTI ASSOLUTI. Uno dato dal PADRE e l'altro dato dal FIGLIO. Sono talmente ANTAGONISTI che essi litigano perfino quando sono ancora chiusi nel grembo di mamma Rebecca. Sono due grandi POPOLI avversari, antagonisti... ma con la presenza tra loro di un tale AMORE tra i nemici che diventano CONCORRENTI, nel senso che essi concorrono a creare l'unità dello Spirito santo. E' la forma ASSOLUTA espressa dal terzo principio della legge dinamica, quello che afferma la coesistenza indissolubile di AZIONE e SUA REAZIONE, che potremmo bene definire CAUSA e suo EFFETTO o PADRE e suo FIGLIO. Quando questo esiste a dimensione TOTALE, esistono sempre infiniti modi perché si abbia una eterna coesistenza di realtà complesse, uguali e contrarie tra di loro.

Elettro-magnetismo è la coesistenza del verso magnetico e di quello elettrico, che generano tutto il COMPLESSO elettromagnetico. Due forme opposte tra di loro sono la direzione LINEARE e quella CURVA. Infatti la linea retta è simile all'unità dello Spirito santo che esista come l'interazione tra due curve uguali e contrarie, coesistenti. Anche lo spazio allora ha le tre opposizioni esistenti tra le due curve opposte e la loro risultante di una infinita retta. I due mondi si contrappongono in quanto vi sia di ammassato e di espanso, e in questo caso l'unità è quella curva che appartiene al confine esatto dei due contesti. E' simile alla superficie della terra, al cui interno è il mondo ammassato totalmente e al cui esterno è tutto il suo mondo espanso. Espanso fino a che limite? Fino a quello in cui sia possibile percepire il magnetismo terrestre, perché esso, a forza di dilatarsi e di espandersi su superfici sempre più grandi, arriva al suo limite unitario. E' la ragione poi di masse di pianeti che siano esse pure definite, in modi esattamente quantizzati e relativizzati l'uno rispetto all'altro. Il magnetismo è la forza di richiamo che si attua ogni volta che una unità è divisa in parti. E' ammesso l'apparire di quella divisione reale ma solo a condizione che ci sia una forza di att5razione tra quanto sia stato diviso che renda tutto sempre legato in unità. Questo significa di fatto dire che Dio sua UNO. Significa che tutte le cose, per quanto siano state divise, restano sempre quell'uno, dato dal Dio Unico in cui tutto esiste e si mostra in modo reale e nell'apparenza formale che sarà stata conferita ai numeri. Questi sono sempre rapporti a due tra un numeratore e un denominatore, diversi tra di loro, quando il tutto non sia tuttora un uno espresso attraverso N/N. Questi numeri relativi sono simili a frequenze, e la nostra intelligenza è in grado di leggere alcune di esse come luci e colori, altre come spazi, tempi, masse e anche ogni altra forma assunta dalle proporzioni reali. Poiché oggi si conosce bene che tutto è veramente così COMPLESSO ed esistente come un unico MONOMIO, o una MONADE, come la chiamava un Filosofo, ogni volta che noi vediamo l'esistenza di una dinamica è perché ci stiamo appoggiando – per vederla così – sulla dinamica uguale e contraria. Traiamone le conseguenze con CORAGGIO e AUDACIA di pensiero. Se io vedo il reale moto verso la morte è solo sulla base VERA del fatto che io stia venendo da quel punto e sia già risorto, anche se lo vedo solo nel modo opposto che mi mostra che sto andando a morire. E' la VITTORIA totale contro la morte, e riesce ad essere una CONQUISTA per


15 coloro che davvero DOMINANO il loro pensiero, tanto da credere alle verità che egli gli rivela... anche prima che si vedano. Se io sono un architetto posso garantire ai miei clienti che il mio edificio non crollerà, poiché io sto attuando con scrupolo tutte le condizioni che possano garantirlo. Non posso accettare uno come San Tommaso che mi dice: “Non credo che questo edificio stia in piedi fino a quando io non lo vedo in piedi!” Se dessimo retta a costoro non costruiremmo mai niente, non sapendo fare alcun tesoro dell'esperienza. Ma se sappiamo far tesoro dell'esperienza che dimostra l'esistenza assoluta di OGNI CAUSA assieme al suo EFFETTO UGUALE E CONTRARIO, io non posso nemmeno accettare l'idea di un MORIRE senza che a questo morire non sia associata una RESURREZIONE. E se mi dite come Tommaso : non ci credo! Ecco quanto è stato grandioso Dio quando fece sì che Gesù si mostrasse realmente resuscitato a quel Tommaso. “Tu hai creduto perché hai veduto. Beati coloro che crederanno senza aver visto!” è parola di Gesù, la prima infinita sapienza che sia apparsa in toto su questa terra, e fino al punto da saperla DOMINARE. Io non la so dominare, ma io sono POSSESSO della Verità in se stessa. Ne sono POSSEDUTO e travalica all'infinito la mia vera modesta intelligenza, per farla assurgere a un tale livello di genialità che i posteri si chiederanno come sarà stato possibile convivere con tal POZZO DI SAPIENZA senza nemmeno saperlo scorgere, o notare! Il perché ve lo rivelo io che SONO POSSEDUTO da questa verità. Dio vuole MORTIFICARE la presunzione di tutta la grande INTELLIGHENTIA del nostro mondo. Al punto che si sono stati tutti GENI, riconosciuti tutti e uno che ha tratto spunto dall'altro portando sempre più in la il comune sapere... eppure su ciò che sia UNITARIO ancora tutti balbettano, penosamente. Il mitico Albert Einstein e la sua fantastica visione del mondo, quando sarà costretto a FARE I CONTI con la verità IN TOTO che Dio rivela attraverso di me, farà la figura di un MICROBO. Pensate a questo: l'unificazione TOTALE fu fatta dall'Accademia Francese nel lontano 1790 o giù di lì. Con la DECISIONE di porre il 10 a DOMINIO di ogni cosa, non esiste dimensione MINIMA o massima che non sia dominata dal ciclo decimale. Eppure nel mondo subatomico elaborano teorie di STRINGHE, cercando di sapere

COME SIA quel mondo a quella infinitesima dimensione... Come è? 0,00000000000000000000000000000000000N, con una N senza alcun limite nella piccolezza. Direte: come mai? Ma perché questo mondo è creato con il 10. Tanto è possibile configurare INFINITI MULTIPLI, tanto è possibile configurarne i contrapposti SOTTOMULTIPLI. Come l'universo è infinito oltre la dimensione in grande della superficie terrestre, così è infinito nel senso dell'INFINITESIMO. Non esiste limite, ma esiste un METODO nella creazione di un mondo complesso che esiste proprio attraverso tutti i possibili opposti, come l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo ad ogni possibile dimensione della realtà. La REALTA' è costruita solo dalle POSSIBILITA' insite nei numeri. Saremo poi noi a INGRANDIRLA da zero per mutare qualcosa di inesistente posto oltre il punto di fuga reale della grandezza in un mondo ingrandito, quando è entrato a far parte del nostro METODO per ingrandire realmente cose che non ne hanno alcuna. E allora accade proprio come quando osserviamo una stella lontana, in un piccolo punto di luce. Questa è la sua dimensione reale al nostro livello. Voi dite che invece essa esiste ed è GRANDE... ma lo diverrà solo se questa apparente grandezza sarà portata a dimensione reale per l'uomo che possa scorgerla ingrandita all'inverosimile, fino a che non si rivela una stella ma una intera galassia piena di stelle. Occorre compiere una vera e propria nuova Rivoluzione copernicana, arrivando a capire che quanto davvero esiste è lo ZERO. E' il valore davvero Onnipotente in questo mondo reale costruito attraverso una contrapposizione +1 e -1 introdotta in quello zero, che lo lascia sempre uguale ma che genera l'apparenza di mondi esistenti in AZIONE e REAZIONE. Così Dio costruisce dal nulla. Squilibra uno zero in N/N. Tanto per farmi capire, immaginiamo che N sia il numero 3, e che i due opposti siano +3 e -3. Essendo “reali” sono messi in relazione alla dimensione 1, quella unitaria, tanto che esiste 3/1 che si presenta TUTTO ASSIEME, come la presenza 3 esistente nel tempo unitario 1, e questo valore può esistere solo grazie al valore inverso, dato da 1/3. Voi mi direte che il risultato di 1/3, quando è calcolato attraverso 1 : 3, sia luogo a


16 0,3333333... Ebbene anche se questa è la verità del calcolo matematico, la PRESENZA che esiste in questo 1/3 è data solo dai tre decimali di 0,333. Infatti contro la presenza di 3 tutti assieme, esiste quella di 3/10, che poi diventano 3/100 e 3/1000. Stop. Per proseguire nella divisione occorre un altro 3/1 “nello spazio” e altri 3 terzi che si sono mossi in tre e solo tre tempi decimi nel Tempo decimo. Ogni attimo di presente, in cui noi esistiamo, vale DI PER SE', perché siamo tutti inseriti in un calcolo unico che è stato lanciato come 10/9. Come il 10 si replica all'infinito nello spazio in grande, allo stesso modo e simmetricamente il tutto si accresce nel tempo. I due mondi del GRANDE E PRESENTE e del piccolo tempo presente in ogni singolo decimo del calcolo, indice una tale differenza tra il nostro 3 dell'esempio e quello che lo controbilancia come 1/3, che essendo questo – ossia 1/3 – il tempo della nostra presenza, noi vediamo una unità che non ci si mostra come 3, ma come il suo quadrato. Infatti 3 : 1/3 di presenza è uguale a 3 × 3. Il tempo, sempre più piccolo, porta alla esaltazione di quanto ci appare poi come immenso. E succede come accade a un fotografo che cerchi di far luce con un flash la cui energia è data da una piccola pila, dotata di pochissima energia. Se il fotografo pone un tempo come 1/1 secondi, la lampada nemmeno si accende. Quando il tempo diventa 1/100 o ancora un tempo più breve, nella sua presenza, poiché esiste tutta la poca energia, di quella piletta, tuttavia essa assume una capacità immensa, quando essa esiste tutta in quel tempo così breve. Finché il fotografo non squilibra il rapporto 1/1, in quella situazione, sembra che non ci sia luce. Essa è invece apparentemente CREATA grazie proprio al tempo infinitesimo in cui essa esiste TUTTA. 5/5.000.000 osservato dalla Unità di quei 5 TEMPI MILIONESIMI, non sembra essere 5 ma essere 25 milioni ! Invece 500/5, che è nel 500 ben1000 volte più grande di 5, osservato come è da un tempo quinto apparirà valere 2.500. Sembra molto più piccolo dell'altro, ma è solo poiché esiste in relazione a un tempo quinto e non di 5 milionesimi. Di conseguenza noi abbiamo una REALTA' che è davvero INFINITA, poiché tutto l'universo è sempre ZERO, e noi lo facciamo esistere e lo ingrandiamo grazie solo alla nostra vita divina. La verità – insomma – è esattamente IL CONTRARIO di quello che ci appare. Noi vediamo esistere quello che è maggiore di zero e crediamo che lo zero non esista, invece se qualcosa davvero esiste è solo lo zero. Messo in relazione ad ogni numero, per grande che esso sia, il risultato SI AZZERA.

Quando, nel mondo reale noi avvaloriamo CERTE COSE e ci sembra che altre MINIME, non abbiano peso, stiamo facendo conti sbagliatissimi, perché quello che si sembra piccolo è maggiore di quello che giudichiamo sia grande. Accade perché noi esaltiamo IL GRANDE proprio attraverso la PICCOLEZZA. Ed è questa piccolezza il vero modo per sperimentare concretamente OGNI POSSIBILE GRANDEZZA. Quando Gesù consiglia: ABBASSATI, CHE SARAI ALZATO MOLTO DI PIU' è perché la sua sapienza ha precorso la mia, essendo Gesù e Romano i due aspetti contrapposti posti nel grembo di mamma Rebecca. E io sto prendendo le verità già dette da Gesù, senza essere spiegate se non attraverso esempi nelle forme delle parabole, e che io SPIEGO attraverso una vera formulazione matematica. Se la verità è opposta a quella che sembra e ci sembra che stiamo andando a morire, con il nostro corpo, allora la VERA VERITA' è che siamo già risorti ma... lo vediamo nel suo rovescio MATERIALE, CORPOREO, anziché ANTIMATERIALE e tuttora corporeo, ma affidato alla forma del magnetismo e non più di quella elettricità che ora si mostra in movimento in questo PRIMO TEMPO dell'esistenza. Insomma se stiamo vedendo in noi un PENDOLO che sta salendo verso l'altro e che rallenta sempre più fino a fermarsi, è perché siamo discesi dall'altra parte e non siamo ancora tornati a quella altezza da cui siam partiti. CONCLUSIONE: la vita evolve dal futuro verso il passato... poiché la vediamo in moto dal passato verso il futuro. E se evolve vero il passato siamo già risorti, tornati indietro da quell'apparente punto di morte che è solo un momento di straordinaria inversione, conversione. CONVERTITEVI, ci raccomanda Dio. Fatelo volontariamente, perché sarete poi CONVERTITI di autorità... essendolo in verità tutti GIAS STATI. Tutto il FUTURO esiste solo GRAZIE ALL'APPARENTE PASSATO. Sono nel complesso della vita fondata sui due OPPOSTI ASSOLUTI di PADRE e FIGLIO. Ma come questi due opposti si amano e superano la loro rivalità in una effettiva collaborazione, allo stesso modo tutto il male e la divisione che esiste nel mondo è una pura PREMESSA al suo superamento infinito... e ci sarà più gioia in cielo per ogni peccatore pentito che per ogni giusto che non ne avrà avuto bisogno. Noi che emettiamo pesanti giudizi su coloro che ci sembrano PEGGIORI di noi, stiamo bene attenti! Dio GRATIFICO' Abramo per avere accettato la parte ORRIBILE di un Padre


17 assassino del figlio! Nella necessità di ANIMARE tutte le parti, sia le cattive, sia le buone, CHI ACCETTEREBBE le parti cattive di un SATANASSO? Dio ci scampi e liberi! Signore, ti ringrazio perché non mi hai fatto come quello la! Lo diceva anche quel Fariseo nel tempio, ringraziando Dio per averlo reso così ligio e rispettoso... e non come quel pubblicano li in fondo... Il quale da parte sua si mortificava e chiedeva perdono per le sue opere malvagie... Costui uscì perdonato, il peccatore convinto dei suoi peccati e non il Fariseo convinto dei suoi meriti. In cielo ci accorgeremo che tra le nostre anime e le storie che esse sono state chiamate a interpretare non si sia stato nessun legame. Dovevano essere interpretate tutte, sia la parte di Giuda, sia quella di Gesù Cristo. Attori divini tutti e due. Gesù con la sola differenza di essere un Personaggio che Dio ha scelto come RIFERIMENTO GENERALE per la salvezza di tutti. Un ideale CAMPIONE asservito a rendere perfetti tutti gli altri, lavandogli letteralmente tutti i piedi sporchi e recuperandoli tutti nella gloria unica del FIGLIO DI DIO, che è gloria di tutti. Tutti i doni ad Abramo, per avere accettato la parte del BIECO ASSASSINO DEL FIGLIO hanno una ragion d'essere alla luce di questi ragionamenti, che fanno di ogni vita un fatto di pura INTERPRETAZIONE DIVINA. Con la verità di un procedere sempre più verso il passato, tutte le colpe saranno tolte all'uomo PER NON AVERLE ANCORA COMPIUTE. Lo stesso Satana, riportato a quando era l'angelo Lucifero, NON HA COMPIUTO PIU' nessun tradimento. Questa è la verità di totale e piena salvezza che Gesù aveva detto sarebbe stata il frutto della venuta tra di noi dello Spirito santo Paraclito. Esso è in me e io ne sono posseduto, essendo tuttora io una STALLA piena di rifiuti fatti al Dio che mi possiede. Il 26 luglio del prossimo anno si compirà questa III guerra Mondiale contro Dio e io sarò ucciso. Ma questa è una sola apparenza posta IN PRINCIPIO alla mia vita.

La divina Fuga in Egitto. Così la motiva San Matteo, nel suo vangelo “profetico”. Matteo 2,14-15 14 Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, 15 dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.

Il profeta cui San Matteo si riferisce è Osea, e questo è il passo che è considerato: Osea 11,1 Quando Israele era giovinetto, io l'ho amato e dall'Egitto ho chiamato mio figlio.

Nella “realtà umana” di Gesù di Nazareth non ci fu la fuga in Egitto, e le ragioni per affermarlo stanno in ciò che racconta San Luca nel suo vangelo, scritto sulle accurate indagini e testimonianze di coloro che ne furono testimoni fin dal principio, come chiaramente precisato all'inizio del suo vangelo. Luca 1, 1-4 1 Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi, 2 come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da principio e divennero ministri della parola, 3 così ho deciso anch'io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato, illustre Teòfilo, 4 perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.

Ebbene, solo Maria può avere raccontato tutto quanto - fin dal principio - questo vangelo racconta degli eventi che hanno riguardato personalmente lei, dalla apparizione


18 a lei dell'Angelo, al suo viaggio dalla cugina Elisabetta, alle precise parole dette da Nostra Signora nel suo stupendo Magnificat: Luca 1, 40-56 40 Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41 Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo 42 ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43 A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? 44 Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. 45 E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore». 46 Allora Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore 47 e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, 48 perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. 49 Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome: 50 di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. 51 Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; 52 ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; 53 ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi. 54 Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, 55 come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre». 56 Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Oppure di quando sempre e solo Maria o il suo sposo Giuseppe possono aver permesso a Luca di scrivere in questo modo preciso tutta questa accurata testimonianza data a lui, dopo le accurate ricerche che ha dichiarato di aver fatto.

Luca 2 1 In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. 2 Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. 3 Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. 4 Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, 5 per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. 6 Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto.7 Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. 8 C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. 9 Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, 10 ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11 oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. 12 Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». 13 E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: 14 «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama». 15 Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». 16 Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. 17 E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18 Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. 19 Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. 20 I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. 21 Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre. 22 Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, 23 come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; 24 e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore. 25 Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; 26 lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. 27 Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, 28 lo prese tra le braccia e benedisse Dio: 29 «Ora lascia, o Signore, che il tuo servo


19 vada in pace secondo la tua parola; 30 perché i miei occhi han visto la tua salvezza, 31 preparata da te davanti a tutti i popoli, 32 luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele». 33 Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. 34 Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione 35 perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima». 36 C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, 37 era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. 38 Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. 39 Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret. 40 Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui. 41 I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. 42 Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza; 43 ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. 44 Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; 45 non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. 46 Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. 47 E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. 48 Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». 49 Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». 50 Ma essi non compresero le sue parole. 51 Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. 52 E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

Come avete avuto tutti quanti il modo di accertarlo, nelle parole chiare del suo vangelo Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù. Sono dichiarati nel loro nome due testimoni, un uomo di nome Simone ed una profetessa, di nome Anna, con tutte le parole dette da loro e che Luca può avere scritto solo dopo le accurate ricerche e testimonianze dichiarate assunte da lui. Secondo le quali “39 Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del

Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret.” Poi con cura sono descritti solo i viaggi fatti a Gerusalemme, in occasione della Pasqua, fino a quando, per la prima volta e quando Gesù aveva ormai 12 anni, abbandonò di fatto la sua reale famiglia paterna per dedicarsi alle cose del Padre suo. Solo la testimonianza diretta di Maria e Giuseppe può avere indotto Luca a descrivere lo stupore e l'incomprensione loro, quando furono posti davanti a questo fatto e si sentirono rispondere da Gesù: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». 50 Ma essi non compresero le sue parole. Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.

Quando dunque – io vi chiedo – sono accadute le visite dei tre re magi? Quando è descritta la Strage degli innocenti? Quando la cosiddetta “Fuga in Egitto? La sola risposta a queste domande ammette solo due possibilità: 1) Non sono vere le accurate testimonianze dichiarate fatte da Luca a coloro che parteciparono direttamente agli eventi narrati (e qui costoro sono Maria, Giuseppe, Simeone, Anna). 2) Non è accaduto “veramente a Gesù” quello che in perfetta discordanza egli attribuisce riferito alla diretta persona di Gesù e non a quella persona e in quel momento storico in cui sarebbe accaduta la PARUSIA promessa, da parte di Gesù. Come si comporta a riguardo di questa TOTALE DISCORDANZA la Chiesa Cattolica? NON SE NE CURA. In certi momenti sono avvalorate le testimonianze date da Simeone e dalla Profetessa Anna, delle parole dette ad una Sacra Famiglia che non era in Egitto, ma a Gerusalemme ad espletare come da norma tutte le incombenze, nei primi 40 giorni dalla nascita... In altri momenti celebra la Fuga in Egitto, e i Re Magi in quella celebrazione fatta il 6 gennaio di ogni anno e che è chiamata Epifania, il che vuol dire COSA RESA PUBBLICAMENTE MANIFESTA da un potere terrestre ad uno di natura divina. E gli studiosi, della storia di Gesù di Nazareth, quando fissano la VERA DATA della sua nascita? Ebbene, questi STUDIOSI della verità, danno credito al “profetico” Vangelo di San Matteo, che fu portato a descrivere gli eventi che sarebbero DAVVERO


20 CAPITATI a Gesù, ma solo in quel momento della sua parusia accaduta in quel 4 giugno cui seguì, esattamente sei giorni dopo, ossia il 10 giugno 1940 la famosa apparizione del Duce sul suo balcone a Piazza del Popolo (Romano) ad annunciare l'entrata in guerra dell'Italia, in quella che si sarebbe rivelata la MASSIMA STRAGE MONDIALE degli INNOCENTI. Infatti in quel momento storico, la guerra sembrava sul punto di finire, con la Germania che aveva conquistato la Francia, retta da un nuovo Governo manovrato dai tedeschi e tutti gli Italiani che “fremevano”: “Quando si decide il Duce a partecipare a questa guerra ormai alla fine, in modo che si vinca ANCHE NOI?” Vero è che anche nel vangelo di Luca è scritto: Luca 2, 1-3 1 In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. 2 Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. 3 Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. 4 Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret....

dunque tradotto "Questo censimento fu precedente (a quello fatto) quando era governatore della Siria Quirinio", oppure "Questo censimento fu fatto prima di essere governatore della Siria Quirinio". L'ipotesi non ha trovato largo consenso tra i biblisti che la giudicano improbabile[34] oppure possibile ma forzata e arbitraria.[35] Nessuna comunque delle principali traduzioni moderne nelle varie lingue propone la lettura "precedente censimento".

In parole povere la corretta traduzione di quanto è stato così tradotto nella versione biblica effettuata dalla CEI, dovrebbe essere correttamente scritta in questo differente modo: Da questa che è l'attuale versione: Luca 2, 2 2 Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio.

A questa 2 Questo censimento fu il primo, di quando Quirino era governatore della Siria Quirinio (e ne fece poi un secondo).

Quirino lo iniziò quando non era stato ancora eletto come il Governatore della Siria e poi fece un secondo censimento quando lo divenne. Questo ancora si legge su Wikipedia.

Ebbene, le ricerche storiche su questo tempo in cui era Quirino il governatore della Siria, non portano con certezza ai circa 6 anni avanti Cristo in cui questo decreto di Cesare Augusto ordinò il censimento. Questo censimento ebbe varie fasi attuative. Una prima in cui a Roma Cesare lo ordinò ai cittadini Romani e il secondo momento – attuativo e non più “universale” ma “provinciale” – in cui avvenne una clamorosa ribellione contro di esso, di cui esiste riferimento storico, in cui in Israele non si accettava la sua reale esecuzione. Sta di fatto che Quirino fu governatore in Siria nell'anno 6 dopo Cristo. La verità sta in questa che fu già supposta a partire dal 600. Per come ne riferisce l'enciclopedia Wikipedia.

Giuseppe Flavio spiega poi che Quirinio andò in Giudea, sulla quale era stata estesa la sua autorità, e l’assoggettò a tassazione. La cosa provocò grande malumore e un fallito tentativo di rivolta, capeggiato da “Giuda il Gaulanita”[20] Questa è evidentemente la rivolta a cui accenna Luca in Atti 5:37. Secondo Giuseppe Flavio essa ebbe luogo nel “trentasettesimo anno dalla vittoria di Cesare su Antonio presso Azio”[21] Questo indica che Quirinio era governatore, o legato, della Siria nel 6 d.C. Per molto tempo questa fu l’unica legazione di Quirinio in Siria attestata dalla storia. Tuttavia nel 1764 fu rinvenuta a Tivoli, nei pressi di Roma, un’iscrizione nota come Lapis Tiburtinus, la quale, pur non menzionando Quirinio per nome, contiene informazioni che a detta della maggioranza degli studiosi possono riferirsi soltanto a lui[22]. Vi si legge che, recatosi in Siria, egli divenne governatore (o legatus) per ‘la seconda volta’.

Un'ipotesi formulata ancora a inizio Seicento e che ha numerosi sostenitori moderni,[32] ripresa con argomentazioni diverse da biblisti contemporanei della scuola esegetica di Madrid[33], cerca di risolvere l'armonizzazione dei due censimenti con una particolare lettura di Lc2,2. Il testo biblico riferisce di unapographè pròte, solitamente tradotto con "primo censimento". Secondo questa ipotesi l'aggettivo pròtos non va reso con "primo" (aggettivo numerale) ma con "precedente" (aggettivo temporale), come anche avviene inGv1,15;1,30;15,18. Il testo andrebbe

Altri ancora sostengono che Luca scrisse il suo Vangelo una quarantina di anni dopo la morte di Gesù, per cui le dirette testimonianze di cui parla non sono state dirette davvero agli attori degli eventi ma ai primi narratori. Ma questa è una valutazione totalmente arbitraria. Dopo la morte di Gesù Maria visse a lungo con San Giovanni, che ebbe una vita molto lunga e a un certo punto si trasferì ad Efeso. Nulla impedisce che Luca abbia ricevuto solo da Maria le notizie che pubblicò, affermando di avere ricercato


21 testimonianze dirette date a lui da coloro che furono gli attori stessi degli eventi narrati, e non i loro “relatori”. Se così fosse stato, ben diverse sarebbero state le dichiarazioni di Luca, che era un personaggio colto e aveva piena cognizione delle cose che riferiva. Le MIE CONCLUSIONI sono che Luca scrisse che questi eventi accaddero durante il primo dei due censimenti accaduti nel tempo in cui Quirino divenne eletto Governatore (nel 6 dopo Cristo). Dopo di avere avuto un incarico di provvedere ad un primo censimento regionale, dopo quello Universale che Cesare aveva richiesto anni prima, e che provvide a porre in atto non essendo ancora eletto governatore, provvide ad eseguirne un secondo, a integrazione del primo, quando ricevette pubblicamente quella nomina. La famiglia di Giuseppe, che aveva ottemperato alle richieste del primo dei due censimenti, non fu tenuta a ripresentarsi pochi anni dopo. E' del tutto arbitrario arretrare la data al 6 avanti Cristo, in cui c'era stata una ribellione contro le intenzioni imperiali di censire gli abitanti della Provincia Ebraica di Roma. Risulta chiaramente essere avvenuta nel 6 avanti Cristo, questa ribellione. E risulta anche che circa un paio di anni prima di Cristo sia collocabile la morte di Re Erode. Risultano anche avvenute le feroci azioni compiute da Re Erode e assimilabili alla Strage degli Innocenti di cui scrive San Matteo, ma questo feroce nemico della vita di Gesù bambino era già morto da almeno un anno quando Gesù nasce. Ma esistono vere e proprie ragioni trascendenti e divine per collocare l'anno zero in cui poi noi contiamo il tempo basandoci sull'anno zero come noi oggi lo calcoliamo. Sono ragioni riconducibili con assoluta chiarezza al primo libro della Bibbia, chiamato Genesi a traduzione di quanto in Ebraico significa invece IN PRINCIPIO.

Il NUOVO PRINCIPIO, secondo Genesi Va premesso che IN PRINCIPIO, tutta la storia sacra può appoggiarsi solo su un PURO PRINCIPIO MATEMATICO, come su un piano ideale su cui poter scrivere una storia reale.

E' il PRINCIPIO che consiste nel SOLO E UNICO NUMERO sulla cui sola e reiterata presenza poi possono esistere tutti gli altri, descrivendo con i numeri ottenuti solo IL NUMERO DI VOLTE in cui questo UNICO E SOLO 10 si pone “a immagine e somiglianza di Dio”. Dunque – imponendo negli ANNI il ciclo della creazione di un DIO=26 che crea un anno in 7+7 settimane che hanno il significato della biblica creazione in 7 giorni, quando essa avanza interamente per altri 7 giorni – dobbiamo avere che IN PRINCIPIO ci siano

10 anni. La nascita di Adamo è accaduta essendo preceduta da 10 anni posti IN PRINCIPIO lineare.

+1.056 anni (130 +105 +90 +70 +65 +162 +65 +187 +182 = 1.056 sono le nove generazioni fino alla decima in cui nasce Noè, nel 1.066 DAL PRINCIPIO. Nella Bibbia, e nel suo primo libro, intitolato IN PRINCIPIO, dunque il figlio numero 10 di una decina di figli assolutamente riconoscibili nel loro anno di nascita, nasce nel 1.066. Poi si legge che il Diluvio Universale accadde ai 600 anni esatti di Noè, il che lo fa


22 datare nel 1.666 DAL PRINCIPIO, e si ha il chiaro modo di leggervi con molta evidenza questo 666 che eccede il 10^3 e che porta alla fine del primo mondo, come il famoso Diavolo o la Bestia 666 dichiarata in Apocalisse, il profetico libro scritto da San Giovanni. Ebbene sul libro 1 della Bibbia è chiaramente scritto che Noè visse altri 350 anni dopo il Diluvio. A questo punto possiamo affermare che un NUOVO PRINCIPIO fa datato a partire da un nuovo numero:

10, espresso ora in giorni. +350 altri giorni. =360° giorno dell'anno bisestile = 12.25, NATALE. Se anteponiamo non il 10 ma le sue 9 unità, allora:

9, espresso ora in 1 giorno “relativo”. +350 altri giorni. =359° giorno dell'anno relativo a 365 dì = 12.25, sempre il NATALE di Gesù. Ma se siete tra coloro che protestano sull'ARBITRIO di questo nuovo inizio in cui gli anni sono stati declassati a giorni, e chiedono CURIOSI che attinenza ci sia con il 350 anni vissuti da Noè dopo il Diluvio Universale, allora la risposta è questa che segue. Laddove IN PRINCIPIO fa testo il 10 elevato alle tre dimensioni di un

10 ×10×10 è corretto riferire il nuovo principio dei 350 anni vissuti da Noè a quanto Dio ha posto IN PURO PRINCIPIO, uno e trino del suo modo di essere un valore espresso in 1.000 anni. Allora

350 anni ------= 0,35 numero puro 1.000 anni

Noi sappiamo bene che non esiste una azione espressa nel numero puro di 0,35 se non ne esiste anche una esistente nel senso inverso e uguale e contrario. Pertanto

0,35×0,35 = 0,12.25 è l'anno 0, il mese 12, e il dì 25. Per chi infine si lamentasse, dicendo che 0,1225 non esprime una data, perché il ciclo dei giorni non rispetterebbe il ciclo unitario nelle centinaia... ecc. ecc. io mostro questo calcolo:

10^4800 : 10^(3333+3+3) = 10^1461 In cui abbiamo in 4800 l'indice dato da 4 anni di 1200 giorni ciascuno, ossia nel pieno rispetto di 12 mesi di 100 giorni ciascuno, come un anno in cui i giorni siano decimillesimi e i mesi siano centesimi. L'indice 3333+3+3 indica come un esponente della base 10 su cui OGNI INDICE esiste, indicando il numero delle volte in cui il 10 esiste, che ciò INDICA in 3333 tutto il flusso nella dimensione 3 dello spazio e nelle 4 cifre della realtà, in cui esiste anche un piano trasversale che ha i due lati generatori 3 e 3 che sono Trini essi pure, nel riferimento alla dimensione lineare dello spazio. Pertanto il risultato, che INDICA i 4 anni come il risultato di 4 volte 365,25, che porta esattamente al 1461 appare in questo indice solamente perché è ridotto alla sua apparente unità avanzante in un solo verso, nel mentre il tutto procede sempre in modo Uno e Trino di quanto ha le 4 dimensioni della realtà spazio-temporale. Considerato questa VERITA' il prodotto dello 0,35 come CAUSA allo 0,35 come quella uguale e contraria che necessariamente deve sempre esistere, e che porta al risultato inequivocabile di 0,1225 esprime con questo proprio l'unità dell'anno 0 che hanno preteso coloro che non sono stati d'accordo nel declassare a GIORNI 359 o 360 il nuovo inizio, che porta sempre al 25 dicembre sia nell'anno di soli 365 giorni, che sono tutti relativi al solo che fa tesoro dell' 0,25 perso nei primi tre anni “relativi” e che si unifica in UNO IN PIU' nell'anno che è chiamato Bisestile e che mostre nei suoi 366 giorni proprio lo stesso anno 66 dell'avvento nel nuovo inizio, del secondo millennio della nascita di Noè. L'anno bisestile aggiunge alla stessa pienezza di questo 66 tutta la Trinità assoluta esistente in 3 centinaia.


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Un tempo intero dedicato al “CASTIGO DI DIO” dato a sé e alla sua CHIESA del Figlio DURARA A PARTIRE DALL'ANNO 0 DI CRISTO NATO: 2.016 ANNI +26×8 GIORNI Essi derivano totalmente - a cominciare dall'anno di nascita di Gesù Cristo - dai due valori 78 (del secondo nome ANTONIO, che vale 0,5+0,5+0,5 anni espressi in 7 giorni di creazione, da parte di un DIO=26=ANNA) e 26 (del Terzo nome ANNA che ha lo stesso valore del DIO YHWH, Jahvè). A queste 78×26 settimane va sottratto 1 anno espresso dal numero 12 dei suoi mesi, elevati alla dimensione dell'anno. In quanto poi ai giorni del 2016 compito, derivante da questo computo 78×26 -12 = 2.016 anni compiuti, vanno aggiunti 8 gruppi di 26 giorni. Ne deriva il giorno 26 luglio 2016, correttamente indicato quando è posto in essere come 2.016,0726 Combinare l'unità alla trinità di questo particolare valore 26 assegnato al DIO JAHVE, significa definirne totalmente il termine della vita reale.

Anni 78 × 26 sono in tutto 2.028 anni dopo Cristo Nato. Sono tutto il moto 1.000 del 1.000 espresso in “puro principio di calcolo matematico”, e sono 7 volte 4 per la creazione Una e Trina in 7 +3×7 = 28 in anni. Occorre però che questo totale sia attribuito a quanto è espresso nel “duo” con cui “principia” il libro IN PRINCIPIO, termine da noi tradotto in GENESI:

Alef Bet 12 Pertanto essendoci questo “principio che vale 12”, all'interno dei 2.028 anni, ed occupando 12 posizioni espresse nei 12 mesi eretti al ciclo superiore dell'anno,

ecco che esso si muove in tutto di 2.028 -12 = 2.016 anni interi interamente compiuti. Ad essi vanno aggiunti, declassati a giorni, i 26 valori corrispondenti a mezzo anno espresso in settimane, quando si espandono interamente per il tempo complesso espresso da 2^3.

PERFETTO POTENZIALE LINEARE DEL 2.016,0726 La radice quadrata di questa data computa esattamente il tempo nella sua sola AZIONE (tempo espresso puramente e correttamente nella sola dimensione delle decine), tenendo conto che la data esprime il valore nel suo COMPLESSO di AZIONE combinata con AZIONE UGUALE E CONTRARIA. 44,90069710, valore arrotondato in più nella decima cifra, di un numero che nelle prime due computa il complesso a due valori dello spazio complesso, e nelle 8 cifre decimali l'interezza delle 8 dimensioni espresse da 2 al cubo. Dunque 44,90069710 è un valore complesso così scomponibile esattamente: 44 unità è tutta la D. 4 della realtà, in quella 11 di 10/1 unità di presenza. 900 millesimi di massa quantifica tutto il 1.000 avanzante nella realtà 10.000. 70 -1 centomillesimi fissa in 69 le unità 10^5 presenti in 10^10 (sono le elettriche o magnetiche presenti) 70 +1 dieci-milionesimi muove di 1 il ciclo 10 del volume complesso 10^6 (dato da 10^3×10^3, e computato unitario da 10^-6). Questo CASTIGO DI DIO comincia con l'Anno dell'Avvento del Figlio e termina con l'Uscita dalla scena del mondo reale di Padre e Spirito santo. Sono 20 secoli di castigo di Dio, dato a se stesso attraverso tutta la MORTIFICAZIONE espressa proprio nella sua CHIESA CRISTIANA.


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Calcolo della data di AVVENTO del PADRE e SPIRITO SANTO Occorre partire dal termine della vita del Figlio, determinata nella fine dell'anno 33. Poi occorre desumere da 33/3 = 11 la presenza di una unità Tempo, che avanzi interamente nella Presenza 10 della totalità dello spazio espresso in puro principio lineare di quantità matematica. Sommare 33/3 a 33 porta la data in atto al quanto 44 che combina tutte le 4 dimensioni della realtà con le 11 dimensioni della presenza posta in 10 unità. Questo 44, in AZIONE, combinato con il 44 in AZIONE INVERSA, determina la data del 1936, in cui il Popolo ROMANO dichiarato nel grembo di Rebecca in Genesi 25, è nuovamente proclamato nel suo IMPERO ROMANO. Occorre ora entrare nel tempo decimale e considerare solo la massa presente in 44 unità che sono un valore complesso, avanzante 22 in positivo e 22 in negativo. La dimensione cui va riferito questo valore di 44/2 deve essere quella del millesimo dell'unità, come esistono i decimetri cubi della massa campione in un kg di acqua all'interno di 1 metro cubo di acqua. Ciò definisce il 44 di spazio, nel 44,022 di energia e di massa. Considerati i 44/2 espressi come moto unilaterale interno all'unitario 44, va ora considerato il valore complesso, dato da 2×44=88 che è quello che opportunamente toglie 12 dimensioni all'assoluto piano 100. Poiché occorre condizionare questo complessivo 88 al dualismo dato da Padre + Spirito Santo, posti 1+1 come le due unitarie dimensioni di un fronte di flusso, tutto il flusso unitario nel tempo si riduce a 86 dimensioni, che restano il flusso di 2 nell'88. La dimensione rispetto al tempo unitario deve essere quel 10^-5 che unifica il 10^5 posto come una linea elettrica, o magnetica. Pertanto si giunge all'indicazione data finora da 44,02286. Dovendosi considerare anche la valenza del Figlio, espressa nel numero 33 che computa su un solo verso i tre bersi delle 99/1 unità presenti nell'assoluto piano 100, si deve dunque introdurre il dettaglio di 33 unità, che esistano alla dimensione a indice 7 che esprime tutta la creazione tridimensionale. 33 volte 10^-7 unificano in un puro 33 la dimensione 10^7. Dunque l'indicazione si dettaglia in 44,0228633 unità. Manca una sola dimensione alle 10 cifre in cui 2 siano spazio e 8 siano di tempo

decimale. Questa dimensione si deve poggiare sul numero 2 che esprime la presenza di Padre e Spirito Santo, e computare questo quanto nella dimensione 3 di una presenza trina in 2×2×2 = 8. La dimensione deve essere lo stesso 8 presente in 10^-8, che poi è quella che riduce a puro 8 l'espansione di 10^8. 44,02286338 è questo potenziale espresso solo in AZIONE. Per arrivare a determinare la data reale in cui questo “fenomeno” di realizza, occorre combinare questa AZIONE con la stessa AZIONE, che è quella espressa in modo uguale e contrario.

44,02286338 × 44,02286338 = 1938,0125 è il 25 gennaio del 1938.

Vita intera di PADRE E SPIRITO SANTO E' tutto il tempo che va dal 25 gennaio 1938 della reale nascita fino al 26 luglio 2.016 della reale morte. Sono un quantitativo esatto solo quando sono espressi in unità di anni ed in unità di giorni 78,5 anni esatti in cui il mezzo anno sono esattamente i 183 della esatta metà dell'anno bisestile di 366 giorni 28673 giorni esatti. Il potenziale IN ATTO della vita è desumibile dai due potenziali della data di uscita e di quello della data in entrata. 44,90069710 44,02286338= 00,87783372 Esso, debitamente scomposto, si avvalora come: 00,7777 tutto il tempo 10^-4 (l'unità reale) della opera 7777 00,1001 tutto il tempo 10^-4 (l'unità reale) del puro principio di 1.000/1 unità 00,00003333 tutto il tempo 10^-8 (l'unità complessa) della trinità 3333 in opera 00,00000039 tutto il tempo 10^-8 (l'unità complessa) della opera trina 13+13+13. Ciò dimostra la perfezione della durata di questa vita posta IN ATTO REALE.


25 Essendo così perfetta, la avremo perfettamente dimensionata in tutte le organizzazioni reali espresse in mesi, settimane, e in tutti i valori uguagliati ai valori numerici dei NOMI che si sono “messi in atto” in questo NOME DI DIO.

PERFETTA DURATA NEI 78,5 ANNI ESATTI DI VITA Essi sono dati dal 100 -21,5 che indica nel 21,5 il sovvertimento del 125 che rimanda alla nascita nel gennaio e nel giorno 25, in cui 21 indica tutto il lavoro trino in 7 giorni, mentre lo 0,5 si riferisce alla totalità del tempo ½. Posto il DIO che crea in sette giorni, ossia per settimane, quel valore 26 che raggruppa tutte le settimane di mezzo anno pari a 182 volte 1 giorno, dunque nel totale dato da 183 esatto quando si tratta dell'anno intero dato da quello bisestile di 366 giorni, il cui mezzo esatto è di 183, si può osservare come sia proprio questo intero mezzo anno aggiunto ai 78 che sono la trinità del 26, a definire la sovversione di questo mezzo anno. Infatti 183 è l'esatto rovesciamento del 381 che indica il valore intero del nome avente le 42 cifre del “Nome segreto di Dio”.

PERFETTA DURATA: 2389 MESI (e restano 5 giorni) Sono la perfetta creazione rispetto ai 12 mesi dell'anno.

24.00 è il TEMPO ASSOLUTO, in centinaia – 11 indica la presenza totale in 10/1 unità 2.389 i 5 giorni di resto sono tutta la realtà in 10/2 di presenza

PERFETTA DURATA IN ROMANO=66: 434 (resta 29=RO) 333 indica la perfetta trinità 101 indica la presenza assoluta in 100 unità che sono 100+1 434 laddove i 29 giorni di resto, che sono tutto il moto di 1 che esiste in una trinità di 10 e che si rivela proprio il principio dualistico RO posto nelle prime due cifre di ROMANO

PERFETTA DURATA NEI 28673 GIORNI DI VITA

PERFETTA DURATA IN ANTONIO=78: 367 (resta 47)

Sono la perfetta creazione in 7 Unità Une e Trine, in

366 indica 1 anno Bisestile a volume 300 +33+33 di area divina 001 indica un 78 in più, essendo il nome 1 aggiunto a uno che è 66 367 mostra un resto 47=AMODEO, cognome di Romano Antonio

28.000 è 7 + (7+7+7) volte il 1.000 espresso “in principio 10^3”. 00.660 è 66 volte il 10 espresso in principio lineare 10^1 00.013 è il Dio 10+3, che, nelle 13 settimane sono ¼ dell'anno. 28.673

PERFETTA DURATA: 4096 SETTIMANE (e resta 1 giorno) Sono la perfetta creazione fatta nel numero di 7 volte 1 giorno (che poi resta indiviso) 4.000 indica IN PRINCIPIO il 1.000 +3.000 in puro principio di 10^3

0.096 indica tutto il moto di 1+3 (l'unità e Trinità) nel 100 assoluto 4.096 in cui SPIRITO=17+14+9+16+9+18+13=96

PERFETTA DURATA IN 26=DIO=ANNA: 1102 (restano 7+7+7 dì) 1100 indica la presenza 10/1 in 11 Dimensioni 100, assolute 0002 indica il piano unitario a lati 1+1 di DIO Padre e Spirito santo 1102 mostra il Trino di 7 giorni che è 1 anno espresso in (Anna+Anna, in 26+26)×7 e così riguarda 3 anni.


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PERFETTA DURATA IN 51=PAOLO: 562 (restano 11 giorni) 600 indica tutti i 6 versi assoluti in 100 38 indica la presenza nell'assoluto 100, della sua genesi nel 38 562 indica nel resto di 11 giorni il reale moto 10 di 1, come parametro della “realtà” il cui numero è dato da 100/2 +1. Pertanto il 4° nome reale indica veramente tutta la realtà presente in atto, il ROMANO=66, quando esiste un cubo di tre lati 5, che occupa 15 in linea e che, presentandosi realmente in un 51, porta il 15 al primato di 66, dato dalla sommatoria di tutti i numeri interi esistenti in 11, ossia in 0+1+2+3+4+5+6+7+8+9+10+11=66. 265, la realtà rovesciata di 562, rivela le 26 decine divine, nel tempo ½ del ciclo 10. 265 esiste come un (66 +1/4) dato dal primo nome e dal tempo ¼ del nome numero 4, quando esiste nei 4 tempi di quanto è Uno e Trino. Infatti 4 ×(66+1/4) = 265, che è la “trascendenza” di 562.

PERFETTA IN TORQUATO=113: 253 [resta 4×(7+7+7)=84] i due gemelli 42 e 42 in genesi 25 251 è il valore numerico di PADRE+FIGLIO+SPIRITO+SANTO è la realtà ¼ di quanto è “IN PRINCIPIO” (il 10^3) +1 2 è il piano dualistico che lo muta nelle 3 Dimensioni divine 253 mostra come ciò che resta IN ATTO in questa perfetta divisione è il Dio Uno e Trino. E' la dimensione 4, che crea nel modo tridimensionale di 7+7+7 giorni, attuando con questo le 42+42 dimensioni dei due gemelli nati in genesi 25 e chiamati ESAU=42 e GIACOBBE=42 quando le 7+7+7 lettere dell'alfabeto italiano sono veri e propri NUMERI. Se attuiamo la “trascendenza” di questo valore nel 352, ecco 300 +26+26 (il piano avente a lati due: DIO e YHWH) ma se si moltiplicano questi 2 che nelle decine sono 35, come un 35×35 e si ottiene 1225 ecco le cifre in giorni del natale di Cristo, nella dimensione reale di 10^4 volte 0,1225, l'anno posto in NUOVO PRINCIPIO.

PERFETTA DURATA IN AMODEO=47: 610 (resta 3, trinità) 610 è 10 volte SANTO=61: 1 primo e 1 secondo misurati nel 2°, e resta di indiviso... un 3°. 610 indica il ciclo 10 che avanza in tutti i 6 assoluto versi dello spazio. Questo è infatti il valore 47 indicato sia in AMODEO, sia nella TAMAR di Genesi 38. Nel dimezzamento dell'assoluto 100, che computa solo il moto reale IN ATTO positivo, quando esiste un 3, dentro tutto questo moto reale, il 3 vi si muove quanto 50 -3, quanto 47 volte. Si tratta di un 47 strettamente legato con quanto sia ROMANO nel mitico NATALE DI ROMA del 753 avanti Cristo. Questo quanto è dato mettendo 10^3 anni IN PRINCIPIO, rispetto al NATALE di Cristo, e arriviamo a -1000 anni avanti Cristo. Poi attribuiamo al flusso 47 un piano assoluto che abbia due lati 100 e che sia dunque, in tutto quanto sia espresso in pura linea di flusso, 247 anni. -1000 Avanti Cristo +247 anni porta al 753 avanti Cristo il NATALE DI ROMA. Ciò definisce quanto di AMODEO ci sia in un ROMANO. Esiste un 47+66=113 e ciò esprime 55+55+3, il flusso 3 (di un cubo a tre lati 1+1+1) per una potenza elettromagnetica a sviluppo lineare 55+55=110. Essa, questo 110, per divenire il 610 delle volte di AMODEO=47 deve sommarsi a tutto il 500 del reale moto di ½ del PRINCIPIO in 10^3. Ciò significa che questo NOME DI DIO, analizzato in 66 +78 +26 +51 +113 dimensioni, che sono 334, presenta una serie progressiva di ORDINI il cui totale giunge ad 1 +333, che poi è lo stesso di 400 -66, che rivela tutto il moto di 66 (tutta l'energia) nelle 4 dimensioni dell'assoluto 100.

PERFETTA DURATA IN 334 tutti i 5 nomi: 85 (restano 283) 85 indica tutto il moto di un cubo di lati 5+5+5 nell'assoluto 100. I 283 giorni indivisi indicano la trinità che crea il mondo in decine di 7 giorni, però Uni e Trini, ossia 7 +(7+7+7). Il ciclo 10 riferisce ad un DIO=D.10 tutta questa creazione


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PERFETTA NEL 381 DI TUTTO IL NOME: 75 (resta 100 -2) 75 è tutto lo spazio dato dai ¾ dell'assoluto 400, che esprime l'Unità e Trinità del 100. Poiché il 381 è dato da 334 (tutti i 5 ordini) +47 (=AMODEO) si può osservare come la divisione di tutti i giorni nei 381 giorni porta al risultato che toglie esattamente 10 al valore 85 che era stato diviso attraverso il valore dei soli nomi

PERFETTA DURATA IN 84=MARIANNINA: 341 (+29=RO) 300 è la trinità assoluta 040 è il Dio 10+30, Uno e Trino nel 10 001 è il Dio 1. 341 lega a RO=29 il nome 84 della mamma di ROmano E' un 84 che è la somma 42+42 dei due nomi nati in genesi 25) legando questa mamma ad un RO che è il valore congiunto tra ER+ONAN dei mariti morti di quella TAMAR che ha gli estremi congiunti, di BaratTA MARiannina). Ebbene, questo resto che vale il 29=RO indica proprio la “vedovanza” di TAMAR, quando toglie un 29 per dividere poi tutto esattamente.

PERFETTA IN LUIGI=54: 530

(resta 100 -47=AMODEO)

530 è tutto il moto di una decina di AMODEO=47 nel 10^3 che esiste in “puro principio di verità matematica”

PERFETTA IN 125, GENESI 25: 229

(resta il 48=GESU')

222 è tutta la trinità di 111 in un divino DUO 007 è tutta la creazione in 7 giorni 229 mostra il resto delle 48 dimensioni di GESU' o di 1 AMODEO

PERFETTA IN 138, GENESI 38: 207

(resta 100 +7)

207 è la creazione unitaria in 7 giorni, nel piano 100+100 Il resto, dato da 100+7 mostra che questa durata, divisa nel valore 138 di Genesi 38, esiste in 7 giorni che avanzano in assoluto, ossia di 100. Questo valore vale IN PRINCIPIO di creazione assoluta, tanto che tolto di mezzo questo principio, poi il resto si divide esattamente in 138 quantità di giorni e ne risultano esattamente divisi i 207 che esistono nel 208 dato da 26=DIO che esiste in tutto il suo cubico dualismo espressa da 2^3 = 8, o dalla realtà nel suo complesso, uno e trino, data da (1+3)+(1+3). Come vi ho dimostrato, 28673 giorni rappresentano un valore davvero ideale nei giorni della vita, per come essi sono riferiti a tutti gli enti, sia ad uno ad uno, sia presi nel loro insieme. Le quantità divise sono davvero ideali in relazione ai valori che le dividono ed ai resti. Ebbene questi giorni, perfetti nella loro durata, sono stati investiti tutti in un DIVINO CASTIGO, destinato alla salvezza di tutti, in nome e per conto di tutti. Dio ha assunto tutta una serie di castighi che io qui vi indicherò ad uno ad uno.


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Calcolo della data di AVVENTO del FIGLIO nella sua PARUSIA Per ottenere il ritorno di Gesù occorre rilanciare di 33/3 la sua vita di 33 anni. Ciò porta ad ottenere la presenza 44 dell'unità, allorché è combinata tra le 4 dimensioni (dell'Unità divina che avanza delle 3 dimensioni in linea, della sua trinità) e le 11 (dell'unità divina che avanza della presenza lineare 10). 44 è in tal modo l'unità dell'energia di moto, per come essa è acquattata in un piano i cui due lati misurano 22 l'uno e 22 l'altro. Questa unità a 44 componenti lineari si deve presentare sia nella dimensione unitaria dello spazio, sia in quella millesima della massa. 0,044 rappresenta sempre la dimensione trasversale del piano di energia. Abbiamo così, fino a questo livello di dettaglio, il quanto in ATTO come 44,044. Occorre poi partite dalla dimensione unitaria in 10^10 che esista nella qualità dell'energia elettromagnetica. Il suo lato, sia elettrico, sia magnetico, esiste a dimensione 10^5; essa è unificata dalla dimensione 10^-5. Ebbene, a questa dimensione 10^-5 dobbiamo avere i due lati 100 e 100 di un piano la cui area sia quella reale data da 10^4, il quale abbia, nella linea del flusso 1 Unità che avanzi interamente, ossia di 10 unità, per un flusso totale 11. Ciò dunque comporta l'aggiunta del dettaglio dato da 211 ×10^-5. Il nuovo dettaglio porta il numero a 44,04611.

Analizzano con attenzione le singole quantità, ci accorgiamo che: 44 unità sono il piano di energia avente i due lati che valgono 22 e 22. 44 millesimi sono lo stesso piano di energia alla dimensione della massa unitaria 211 centomillesimi sono il flusso 11 del piano assoluto a lati 100 e 100 66 dieci-milionesimi sono il volume intero dell'energia reale 15 cento-milionesimi è il volume a tre lati reali, data dal solo +5 avanzante. Dall'analisi risulta un imponente ricorso all'energia 44 del piano trasversale presente alle tre dimensioni di 10^0, 10^3 e 10^7. Associate a questi piani di energia esistono i due modelli unitari nel flusso, in cui uno uguale a 211 è tutto il flusso elettrico (o magnetico) unitario 11 del piano a lati 100 e 100. L'altro, essendo dato dai tre lati 5 di un cubo, quantificano il volume nel solo avanzamento esistente nel ciclo 10, e facendolo alla dimensione 10^8 che è quella della luce, calcolata nella dimensione di 10^-8 che la unificano. Entra dunque in scena la Parusia di Gesù quando entra in atto tutta questa energia di flusso reale ed elettromagnetico. Dovendo questa AZIONE, che vale 44,04611675, combinarsi con quella UGUALE E CONTRARIA, abbiamo che: 44,04611675 × 44,04611675 = 1940,0604007546305625 determina, nella unità di un giorno a ore 00 seguenti, l'anno 1940, nel mese 6 di giugno e le giorno 4.00 precisamente compiuto nell'unità del giorno

GIORNI DELLA MIA VITA alla PARUSIA di Gesù

Occorre ora partire dal “puro PRINCIPIO” di 10^3, e porlo a divisore di 10^10, tanto da avere alla dimensione di 10^7 tutto il suo numero di volte nell'Unità data da 10^10. Qui dovremo considerare non solo il piano a lati 22+22 dell'energia, ma anche il 22 che esprime il totale avanzamento del flusso 11. Avremo dunque il contributo di un doveroso dettaglio avente la dimensione di 66×10^-7. Esso, aggiunto a 44,04611 lo dettaglia fino a 44,0461166

Tra il 25 gennaio del 38 e il 4 giugno del 40 esistono esattamente 861 giorni, che rappresentano: 999/1 interne al modello divino IN PRINCIPIO come 10^3 138/1 come la premessa data da GENESI 38 o LUIGI+MARIANNINA=54+84 861 è tutto quanto sia il moto di 138 (genesi 38) nelle 999 unità delle 1.000

Infine, alla dimensione 10^8 del moto di 10^2 nel quanto unitario di 10^10, dobbiamo introdurre le tre dimensioni del cubo reale avente 5+5 come i lati del piano trasversale e 5 come il flusso. Dunque il 15×10^-8, che definisce il tutto in ATTO come 44,04611675. 44,04611675 esiste così nelle 10 cifre significative, con 2 dimensioni espresse in spazio dell'Unità e 8 dimensioni espresse nel tempo decimale.

44,04611675 che è il potenziale in ATTO con la Parusia di Gesù, meno 44,02286338 00,02325337 è il potenziale AGGIUNTO per ottenere la Parusia. Incremento dato da 22×10^-3 +125×10^-5 +(333+4)×10^-8 che sono riferimenti unitari riferibile a 2 gemelli, al libro 1-25, alla trinità 333 e all'Unità e Trinità.


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Calcolo del TERMINE della PARUSIA di Gesù in me Quando l'energia del suo avvento, espressa in 44,044 si sposta in 44,44 abbiamo tutto il suo percorso, espresso nel suo moltiplicarsi per 10. Sommare 0,41 significa delimitare anche la presenza del Dio 10+30 +1. Pertanto il limite esiste alla dimensione 44,85 che sottrae il volume a 3 dimensioni al 44+44 di una energia a dimensione di Padre e Spirito santo. Togliere 3 a 88 significa bloccarlo, porre fine al suo tempo. A livello realtà 10^4, noi dobbiamo avere tutto il 66 dell'energia. Dunque 44,8566. Dobbiamo concedere a Gesù, dato dai due gemelli a dimensione 42 e 42 tutto il totale 84 che ora toglie a 88 tutte le 4 dimensioni dell'unità e trinità. Infine dobbiamo concedere 1, alla dimensione 10^-8 che unifica la 10^8 della luce. 44,85668401 è il quanto IN ATTO. Dobbiamo moltiplicarlo per lo stesso quanto, in atto UGUALE E CONTRARIO. 44,85668401 × 44,85668401 = 2012,1221003729896801 Questa data porta esattamente ad una data che l'uomo ha osservato con molta attenzione, giudicandola IL LIMITE DEL CALENDARIO MAIA. In verità si è trattato certamente di MAIA, ma questo nome ha espresso quanto toccato a TAMAR in Genesi 38, quando è restata senza ER. MARIA senza ERRE resta MAIA

POTENZIALE DELLA PARUSIA DI GESU' Il suo calcolo risulta dalla sottrazione del potenziale IN ATTO alla data del 21 dicembre 2012 il potenziale che ha avuto nel suo avvento reale, il 4 giugno 1940. 44,85668401 meno 44,04611675 00,81056726. Esprime una vita piena? Certamente!

0,81 è 3^4, l'Unità e Trinità della trinità, alla D. assoluta del 10^-2 di 10^2 0,0005 è la dimensione reale 10^-4 del solo +5 avanzante nel ciclo 10 0,000067 è la dimensione 66 dell'energia, che avanza di 1 e diventa massa 0,00000026 è la dimensione del DIO=26 alla dimensione della luce I numeri dei giorni in cui Gesù è restato presente in me sono quelli che vanno dal 4 giugno 1940 e terminano il 21 dicembre del 2.012. Sono esattamente 72 anni +200 giorni, in cui 72 mostra il complesso unitario in 2^3=8 che avanza in tutto il 9 dell'avanzamento unitario nel 10. I 200 giorni aggiunti riguardano un piano assoluto dato in 100 e 100 giorni. Sono in tutto una permanenza di 26.948 giorni che in 26 migliaia quantifica in DIO=26 il puro principio dato da 10^3. 900 indica tutto il flusso 900 di 100 in questo PRINCIPIO. 48=GESU' indica il duo divino 2^3=8 che esiste in tutti i 6 versi esistenti nello spazio. Questo giorno è quello che il Profeta Daniele descrisse come il tempo dell'ABOMINIO DELLA DESOLAZIONE. Daniele 12, 11-12 11 Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l'abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni. 12 Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a milletrecentotrentacinque giorni.

In sostanza il giorno 21 (in America) e già il 22 in Europa Africa e Asia toccò recitare a Gesù di nuovo il Salmo 21-22. Salmi 21-22, 1-2 1 Al maestro del coro. Sull'aria: «Cerva dell'aurora».Salmo. Di Davide. 2 «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Tu sei lontano dalla mia salvezza»:


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Calcolo della vita di PADRE e SPIRITO SANTO prima e dopo la PARUSIA di Gesù in me Sono quelli descritti prima da Daniele: (1290 +1335+1) / 2 = 1313 giorni e portano al 26 luglio 2016. Dato da TEMPO (1290) +TEMPI (1335+1) nel MEZZO TEMPO. Daniele 12, 7 Udii l'uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume, il quale, alzate la destra e la sinistra al cielo, giurò per colui che vive in eterno che tutte queste cose si sarebbero compiute fra un tempo, tempi e la metà di un tempo, quando sarebbe finito colui che dissipa le forze del popolo santo.

Stimando che TEMPO si riferisca solo al numeratore di un rapporto unitario, mentre i TEMPI si riferiscano alla somma tra il numeratore e il denominatore espresso in 1, la META' DI UN TEMPO appare essere come il valore medio di tale somma. Tutto ciò, dopo di essere stati precisati come nei successivi versetti 11 e 12 Daniele 12, 11-12 11 Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l'abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni. 12 Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a milletrecentotrentacinque giorni.

Il calcolo diventa questo: (1290 +1335+1) / 2 = 1313 giorni (dopo il 21-12-2012) Ora mettiamo a confronto gli 861 giorni prima del 4 giugno 1940, con i 1.313 esistenti dopo di essa. 1313 meno 0861 0452 mostra come – contro 861 giorni di vita PRIMA senza Gesù, ne seguano dopo 452 in più come l'apporto 400 dell'unità e Trinità Assoluta di un 26+26 che

costituisca un piano avente per lato la dimensione 26 del creatore dell'anno in 7 giorni. Di fatto mi accadrà questo: il giorno 4 giugno 1940 della Parusia di Gesù Iddio ha dato un segno tangibile della vita aggiunta, perché in quella sera, la gioia per il miracolo della mia sopravvivenza indusse i miei genitori ad amarsi e fu concepito Benito, mio fratello. La sua nascita però fu differita dai tempi della gestazione materna. Poiché egli poi nacque realmente il 17 febbraio 1941, ossia 258 giorni dopo, anche la dipartita reale di mio fratello dal mondo sarebbe accaduta con un periodo analogo di gestazione “celeste”, riguardante non solo lui, ma anche quel Gesù di cui era stata immagine della vita reale. 258 + 258 sarebbero 516. Nella realtà, mio fratello morì invece 44 giorni in meno di 516, ossia 472 giorni dopo il 21-12 dell'Abominio della Desolazione. Morì infatti il 7 aprile 2014 che aggiunge ai 10 giorni del 2012 tutti i 365 del 2013 e i 97 del 2014. 10+365+97=472. Perché furono sottratti 44 giorni alla gestazione doppia celeste? Proprio in segno di tutto il moto del piano 44 dell'energia espressa in 44 giorni. Senza questo piano di energia, la vita si spense anche a mio fratello. Ora appare evidente che tra questi 472 giorni e i 452 che sono stati calcolati sopra, ci sono 20 giorni esatti di differenza. Essi sono quei 20 giorni che, aggiunti al 26 luglio della mia morte portano esattamente al 15 agosto della ASCENSIONE in cielo della MADONNA. Infatti accade questa cosa straordinaria: Partendo dall'AVVENTO del Padre in me, il 25 gennaio 1938 e fino alla ASCENSIONE della MADRE del 2016, la esistenza in vita di mio fratello, a immagine della vita reale infusa in me il giorno della PARUSIA di Gesù è esattamente nel mezzo. Essa ha 861 giorni prima della concezione e 861 giorni dopo la morte reale accaduta il 7 aprile 2014, in una ESISTENZA durata 27.420 dì.

861 861

+26.948+472 +27.420

+861 +841 muoio io

Io avrò trascorso 861 +841 = 1702 giorni senza la presenza di Gesù, incarnata visibilmente nella vita reale di mio Fratello, come segno tangibile della sua. 17 centinaia e i 2 giorni del piano unitario a giorni 1+1 significano l'assoluto 17 espressa in RA, il Dio del Sole dato da 16+1, il piano del Dio Uno e Trino nel suo lato, nel flusso unitario in 100 unità.


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Calcolo della vita della MADRE dopo che le fu portato via il Figlio, secondo Apocalisse 12 Oggi 19-11-2015, in cui disto esattamente 250 giorni dalla mia fine, sono alla distanza unitaria di ¼ di 1.000. Sono esistente soltanto nel Padre e nella MADRE, segno incarnato dello SPIRITO SANTO divino. Sono compreso, con la mia attuale vita, in quei 1260 giorni così descritti in Apocalisse, da San Giovanni apostolo. Apocalisse 12,5-6 5 Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. 6La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.

Quando si aggiungeranno esattamente questi 1260 giorni a quello in cui alla donna, a MARIA fu rapito il Figlio ER e rimase MAIA, arriviamo esattamente al 4 giugno della PARUSIA DI GESU'

Calcolo della PIENEZZA del tempo, iniziato con l'anno di AVVENTO di Gesù Cristo Quando si fissa IN PRINCIPIO, quello di una “pura” quantità matematica che sia espressa dalla trinitaria interazione di:

10 × 10 × 10

si comincia con la POTENZA espressa in 10^3, che vale +1.000. Basta questa sola premessa per ottenere che la PIENEZZA DEL TEMPO esista in un giorno preciso. Infatti questo 1.000 posto esistere IN PRINCIPIO, deve avanzare interamente e lo fa solo avanzando di un altro 1.000, che sia espresso nel periodo della totale rotazione di tutte le messe terrestri, il che accade in 1 ANNO anno come nel valore del TEMPO ¼ di un complesso di 4 anni. Questo tempo unitario, in 4 anni, va espresso in una piena conformazione che esista totalmente nel sistema decimale. Per espandere la potenza 10^1461, il cui indice contiene tutti i 1461 giorni esistenti in 4 anni, al sistema decimale, occorre moltiplicare questa potenza per quella che vale esattamente 10^3339. Il suo indice in sostanza esprime il flusso quadridimensionale espresso in 3333 unità di giorni, interattivi con un piano i cui due lati generatori abbiano le due lunghezze uguali in 3 e 3.

10^1461 × 10^3339 = 10^4800 In tal modo abbiamo espanso in forma cubica quei 1461 giorni che noi percepiamo in una sola linea di flusso di tempo, sapendo che ciò accade nello stesso tempo nella dimensione cubica indicata dall'indice 3333+3+3. Osservando IN MODO UGUALE E CONTRARIO questa POTENZA, noi abbattiamo la stessa potenza e la riduciamo al solo valore dell'indice. Esso, divenuto 4800, mostra ora di essere la quantità di 4 anni in cui ciascuno abbia 12 mesi, ciascuno di 100 giorni, tanto che un solo anno ne contiene 1.200 e 4 anni ne contengono i 4800 derivati


32 esattamente da questo perfetto calcolo. Partire dunque da 1000 anni che avanzino di 1.000 anni, significa partire da 1200 giorni moltiplicati per 1000, il che diventano 1.200.000 giorni. 1.200.000 + 1.200.000 = 2.400.000 giorni. Dividiamoli per 10.000, che sono tutte le unità nella realtà dinamica grande 10^4. 2.400.000 : 10.000 = .240 quantità reali grandi 10^4. Stimando in essere il ciclo 10 riferito alle 24 ore del giorno, vediamo che agendo in questo modo abbiamo ottenuto, in ciò che esiste come 2.000 anni, un numero di giorni che hanno lo stesso numero delle ore presenti in 10 giorni che sono il ciclo unitario di 1 giorno. 2000 anni, pertanto, esprimono tutto il ciclo dei 10 giorni per come contati ciascuno in 24 ore. 2000 anni sono un ESPONENTE, sono un INDICE della base 10, che INDICA l'interezza anche nell'espressione di tutte le ore di 10 giorni. Occorre combinare questo indice con il valore DI CARICA della realtà. Sappiamo che la realtà 10^4 quando avanza solo in un verso, facendolo per la metà del ciclo 10, esiste quanto 5^4 = 625. Significa che ogni unità delle 625 si fa carico di 16 unità delle totali 10.000 che computano tutta la realtà cubica in unitario avanzamento “unilaterale” nel tempo. Dobbiamo combinare allora 10^2000 con 10^16.

10^2000 × 10^16 = 10^2.016

E dobbiamo osservare IN MODO UGUALE E CONTRARIO questa potenza, ossia dobbiamo attuare il calcolo Logaritmico decimale che abbatte la base della potenza e la riduce al solo valore INDICE.

Log 10^2.016 = 2.016 e sono anni “indicati” in una scansione decimale del numero che presenta cicli multipli unità di 1 anno. Questo, senza ombra di dubbi, è il compimento, nella unità di un anno COMPIUTO, del ciclo 10 in linea, quando giunge al COMPIMENTO di tutto il suo ciclo. Occorre ora definire anche il COMPIMENTO dei giorni DA COMPIERSI ancora, dopo che è stato COMPIUTO TUTTO il ciclo annuale. Occorre a questo punto ENTRARE, con la comprensione, in ciò che è 1 ANNO quando è espresso nel numero dei suoi giorni. Bisogna partire dalla realtà data da 10.000 giorni e dimezzarla al solo 5.000 che è l'avanzamento reale.

In esso dobbiamo introdurre un cubo complesso che abbia un lato 2 che vada da -1 fino a +1 sommando in +2 tutto l'avanzamento unitario nel suo complesso. Abbiamo in tal modo 8 cubetti che abbiano il lato 1. 5.000 -8 = 4886 è una differenza di indici dimensionali che in verità indica questa divisione:

10^5.000 : 10^8 = 10^4.992 Essa, vista in modo uguale e contrario è: Log 10^4992 = 4.992 Dividere 4.992 nelle 24 unità che sono il ciclo intero porta 4.992 : 24 = 208 e questo è il ciclo intero in cui:

200 × 24 = 4800 = 4 anni di 1200 giorni ciascuno. Laddove: 8 × 24 = 192 208 4992 = 10.000/2 -8 Come si ha modo di controllare, il valore da considerarsi unitario in un anno è dato da 208 giorni. Dividendo

per 208 i 2.016 anni abbiamo questo eloquentissimo

risultato: 2.016 140 252 126 9,692307 = ----------- = ------------ = ------- = ------208 14,444... 26 13 Il che rivela che il 208 vale 8 volte 26 e 16 volte 13. Possiamo considerare che i 2.016 anni tengano conto – nel loro riferimento a soli 208 giorni – di un valore di CARICA dato da

9 +1/1,4 periodico

il che indica il perenne moto 9 dell'unità, sommato all'eterno periodo 0,692307 dato dal rapporto tra 100 giorni e i 144 cicli di 10 minuti primi esistenti in ogni giorno, come valori 1/6 di 1 ora


33 Da tutto ciò si comprende come 208

giorni

rappresentino l'unità dinamica che,

moltiplicata per 2.016 / 208 e sommata a 208 definisce in anni e giorni il ciclo intero del tempo. 208 giorni

×

2.016 anni ----------------208 giorni

+208 giorni

è il ciclo che si definisce in tutto nel giorno 208 dell'anno 2.016 dopo Cristo. Il ciclo di 208, posti come 208° di un totale angolo giro, determina nel suo valore 1/8 quei 26° che hanno la virtù di rendere uguali il sen 26° al cos 26°. Infatti: sen 26° = 97864804714,41938213488... cos 26° = 97864804714,41938213488... Il bello è che portandolo a dimensione assoluta data da 100 volte 978648047,1441938213488... evidenzia nel 47 intero il valore numerico del cognome mio AMODEO nel 144 il valore dei primi 2 nomi miei Romano Antonio, 66+78=144 nel 1938 l'anno preciso dopo Cristo della mia nascita. Nel 48 è il valore numerico del nome GESU' Il valore 208 è dato da ANTONIO+ANNA=78+26=104, in un DUO. Laddove, posto DIO=YHWH=26, il 78 è la sua trinità. 78×26 = 2.028 eccede di 12 anni, che vi sono contenuti come il soggetto 12

del movimento, ed è l'assoluto Principio che esiste in Bibbia nel libro intitolato IN PRINCIPIO. Alef Bet che posi sono le lettere base dell'ALFABETO. Nel libro GENESI, il primo Alef computa il versetto numero 1, mentre Bet caratterizza l'inizio del testo letterale, espresso in BRASYT. Tutto il tempo dei minuti secondi, quando esprimono un giorno nelle loro 864 centinaia, espressi nella dimensione 4 che unifica il loro essere tempo ¼, porta il quadruplo di 864 a valere 3456, ossia tutta quanta la crescita numerica espressa in 123456, meno il 12 collocato IN PRINCIPIO. Questa ordinata crescita deriva da: 111.111 × 111.111 = 12345654321 che viene osservata solo nella crescita progressiva, da 1 a 6 e che è una crescita sostenuta anche dalla decrescita dallo stesso 6 fino ad 1. 123456 esiste grazie al discendente 654321 Unificare questo quantitativo alla dimensione reale 10^4 significa mutare: 123456 in 12,3456 e porre come spazio il 12, che sarà tolto al resto, divenuto TEMPO decimale dell'unità posta unitaria nelle sue 10.000 quantità DECIMILLESIME. Infatti 10.000/10.000 = 1. Occorre proprio togliere il primo 12 per descrivere in 0,3456 decimillesimi la loro quantità 10.000 data da 3456 unità. Per questa precisa ragione, partendo proprio dal DIO=26 che si moltiplica per il suo Trino 78, noi avremo un 2.028 che eccede di 12, tolto proprio come è tolto in 12,3456, in cui si pone come SPAZIO e non come TEMPO. Pertanto in 2.028 ANNI esiste lo SPAZIO 12 di una PRESENZA SPAZIALE che si muove interamente nel tempo solo nei 2.016 anni RESIDUI. La cosa SORPRENDENTE è che il miei nomi 1, 4, 5 (solo i nomi) 066=Romano+ 051=Paolo+ 113=Torquato 230 vanno di 22 giorni oltre il 208. Posta nel 26 luglio la mia fine al compimento del ciclo del tempo, questi 22 giorni in più portano al 17 agosto, che supera di 2 giorni l'ASCENSIONE di Maria e di 22 quella del PADRE e SPIRITO SANTO in me. Sommare All'Abominio della Desolazione del 21-12-12 dei giorni che arrivino fino al


34 17 agosto significa aggiungere i 1335 del secondo valore comunicato. Infatti se 1313 portano al 26 luglio, occorre aggiungere:

1313+ 0022 -------1335.

dopo l'Abominio della desolazione portano al 26-07-2016 aggiunti al 26-luglio portano al 17 agosto

Richiamo a questo punto tutta la profezia di Daniele. Daniele 12,7-12 7 Udii l'uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume, il quale, alzate la destra e la sinistra al cielo, giurò per colui che vive in eterno che tutte queste cose si sarebbero compiute fra UN TEMPO, TEMPI E LA METÀ DI UN TEMPO, quando sarebbe finito colui che dissipa le forze del popolo santo. 8 Io udii bene, ma non compresi, e dissi: «Mio Signore, quale sarà la fine di queste cose?». 9 Egli mi rispose: «Va', Daniele, queste parole sono nascoste e sigillate fino al tempo della fine. 10 Molti saranno purificati, resi candidi, integri, ma gli empi agiranno empiamente: nessuno degli empi intenderà queste cose, ma i saggi le intenderanno. 11 Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l'abominio della desolazione, ci saranno MILLEDUECENTONOVANTA giorni. 12 Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a MILLETRECENTOTRENTACINQUE giorni.

1290 = TEMPO 1335 = TEMPI se sommato al suo 0001

denominatore 1

2626 che nella META' DI UN TEMPO sono 1313

Insomma BEATO chi arriverà al 17 Agosto 2016

Perché BEATO chi arriverà al 7 agosto 2016? Cosa deve succedere? Nel vangelo di San Matteo è scritto: Matteo 24,15-20 15 Quando dunque vedrete l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo - chi legge comprenda -, 16 allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti, 17 chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa, 18 e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello.19 Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni. 20 Pregate perché la vostra fuga non accada d'inverno o di sabato. Ora nel vangelo di san Matteo, (e solo nel suo),...

è raccomandato di comprendere a chi legga! Cosa occorre comprendere? Cosa c'è da comprendere? La raccomandazione è chiara: Quelli che sono in Giudea fuggano sui monti. Chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere roba in casa. Chi si trovi nei campi non torni indietro a prendere il mantello. Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni. Pregate che LA VOSTRA FUGA non accada d'inverso o di Sabato. Tutto questo, Quando vedrete l'Abominio della desolazione di cui parlò il Profeta Daniele stare IN LUOGO SANTO. Questo giorno, dell'ABOMINIO della DESOLAZIONE ci fu IN LUOGO SANTO quando io, recatomi a Gerusalemme convinto che vi


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sarei dovuto morire, ne avevo scritto, avevo lasciato lettere di commiato e di saluto a chi ne avesse fatto richiesta a me. Vi mostro un video datato molto prima di questo 21-12-12, in cui vi profetizzavo la mia morte. Ecco il link: https://www.youtube.com/watch?v=kp2UtBdoP6o

Mi recai a Gerusalemme ed attesi che si adempisse il mio destino. Trascorse interamente il giorno 21 e andai a letto, attendendo la mia fine. Avevo steso sul letto un abito sacerdotale della foggia di quelli in uso a

Gerusalemme, e – messomi a letto – mi addormentai. Non stavo sognando nulla. All'improvviso mi apparve un quadrato celeste che nel tempo di circa un minuto secondo si azzerò attraverso un moto verso il centro, che lo ridusse a un punto che sparì lasciandomi nuovamente nel buio. Passò non più di un minuto secondo e il mio corpo fu attraversato da un intensissimo flusso di elettromagnetismo che partì dall'esterno della mia persona corporea e facendola fremere in un modo fortissimo, che non era nulla di immaginato (come se fosse un sogno) ma reale, si accentrò e scomparve, come aveva appena prima visto accadere all'immagine celeste. Si accese davanti a me la visione di me, che giacevo immobile nel letto e che non ero in grado di muovermi in alcun modo. Ero restato MORTO come sarei restato fin dal 1940, quando, il 4 giugno terminai la mia vita corporea e quello stesso intenso flusso elettromagnetico doveva essere entrato in me a darmi vita. Io non ho memoria di quanto mi accadde ai miei 861 giorni di vita reale. Invece mi è restata in queste prime ore del giorno 22, in cui quello stesso flusso l'ho visto e sentito andarsene fuori dal mio copro. Ridotto al suo centro come se passasse nel foro di una clessidra che collegasse questo spazio a quello posto dall'altra parte della clessidra, passando tutto per l'unico punto di coincidenza. Questo mondo e quello uguale e contrari devono comunicare in questo modo, attraverso un ribaltamento centrale. Non ero contento a vedermi morto su quel letto. E allora provai in tutti i modi a muovere e ad animare il mio corpo e lentamente ebbi l'impressione di riuscirci. Mossi prima un dito, poi la mano, poi tutto me stesso. Fu a quel punto che vidi accanto a me, steso su un letto alla mia sinistra che nella reale stanza non c'era, mio cugino, e son sicuro in ragione del suo nome GENNARO, che richiamava alla GEENNA di RO, a quegli INFERI in cui si afferma discese Gesù dopo la sua crocifissione e prima di risorgere. Poi si apre la porta, ed entra mia madre. Non ricordo cosa ci siamo detti o ho creduto che ci siamo detti... E allora mi riprendo da questa visione COME USCENDO DA UN SONNO e da un SOGNO. Immediatamente volli osservare che ore fossero: erano le ore 2 del giorno 22, lì, a Gerusalemme. Le 2 come quei due giorni sottratti al 17 agosto che portano al 15 dell'ASCENSIONE di MARIA e quel 22 che, se sottratto nel numero dei suoi giorni


36 avrebbero portato, dal 17 agosto al 26 luglio della mia reale morte. Erano le ore 2 del giorno 22 in quel LUOGO SANTO, della Città di Gerusalemme, nel mentre era ancora il giorno 21 in tutto il NUOVO MONDO delle Americhe. In Europa, Africa e Asia era già il 22 e sempre più inoltrato a mano a mano che, andando verso oriente, erano le ore già poste più in avanti nel giorno 22, fino a quel Meridiano, posto dall'altra parte del mondo, in cui cambia la data e da una parte c'è ancora il 22 mentre dall'altra c'è ancora il 21. Ebbene che cosa c'era di TERRIBILE, di TANTO TERRIBILE, in questo essere io lì, in quel luogo santo, in quel giorno dell'ABOMINIO DELLA DESOLAZIONE? C'era l'USCITA DI SCENA di Gesù Cristo. La perdita, da parte di MARIA, di quel suo marito morto ER, perduto da TAMAR, che se si gira in MARTA e si risolve in MARIA, prima che Iesus patisca la croce a forma di T collocata in TAMAR, come il principio stesso, T, del T'AMAR, dell'AMARTI, questa antesignana di MARIA è resa priva e vedova del suo ER e resta MAIA. TAMAR sena la R resta T'AMA, TI AMA, e resta quel trascendente AMAT quando esso è impersonato da un ROMANO. Ecco il Calendario MAIA e il suo termine PREOCCUPANTE. L'umanità in molti si è interrogato CHE COSA di grave e che coinvolgesse tutti, fosse lì ad attendere gli uomini, al termine di quel giorno... Comincia una nuova epoca... Per altri era configurabile in una sorta di temibile FINE DEL MONDO. NESSUNO HA VISTO NULLA di tutto questo! Solo io, alle 2 di notte, ho visto e sentito GESU' uscire da me come LUCE ed ELETTROMAGNETISMO. Io ho vissuto in me l'USCITA DI SCENA – reale! - di quel Gesù che realmente aveva rianimato di se stesso un nuovo BAR-ABBA' morente. E' questo BAR che, posto alla fine che lo collega ad ALLAH lo afferma come GRANDE. Il GRANDE PADRE NOSTRO! Installatosi nella mia POVERA STALLA UMANA piena di FECI. Non tanto gli ESCREMENTI veri e propri, ma sono quegli ESCREMENTI dell'anima quando vi sono i RIFIUTI a dare a Dio ciò che è SOLO DI DIO: la vita, l'esistenza, e ci appropriamo del nostro destino tanto che io ho RIFIUTATO LUI come creatore tutte le volte che io dissi : “Io feci, io feci... e questo, e quello...” e mi declasso a quelle FECI che sono il mio RIFIUTO della sua unica creazione di tutto l'universo. Ora, tornando a quanto sia successo, questo brano del vangelo si riferisce in modo

esplicito alla distruzione di Gerusalemme, che accadde nell'anno 70 dopo Cristo, per mano del TITO, figlio di quel “cesso” di Vespasiano. Anche Tito è una sorta di “cesso” quando si rivela in

TITo il “successo” del Calvario nel suo apparente “insuccesso” TITO, meraviglia del Genere Umano! Ebbene, la terribile fine della devastazione di Gerusalemme sarebbe stata il segno della fine di Padre e Spirito santo, nella loro povera INSTALLAZIONME nella mia STALLA piena del mio “stallatico”... Pertanto, alla domanda Cosa occorre comprendere? Cosa c'è da comprendere? La risposta è che c'è da comprendere come, alla PIENEZZA DEL TEMPO, che per pure ragioni di cicli numerici collima con il 26 di luglio, si abbia una ragione al fatto che il Vicario di Cristo papa Francesco sia stato portato a farne un anno santo, un Giubileo della Divina Misericordia. Tutto ciò si accompagna a questi momenti di crisi in cui la vita ordinaria appaia decisamente di essere stravolta e fino al punto da dover restare tutti ATTONITI ed ESTATICI di fronte a questa DIVINA FUGA dalla verità del mondo. E ciò perché è ormai da tempo che è iniziata la III GUERRA MONDIALE CONTRO LA PERSISTENZA DI DIO tra noi.


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LA III GUERRA MONDIALE è intorno a DIO, perché abbia termine questo SUO CASTIGO DI LUI sceso nella mia stalla. Sembrerà che io patisca un sequestro, posto in atto da quella parte della fede che si rifà ad Abramo attraverso il primogenito reale di Abramo, quello in cui non si esercita alcuna trascendenza, perché Agar era una donna feconda e così pure Abramo. Solo Isacco è un figlio “trascendente” di ABRAMO. Infatti il Padre vero di Isacco non è Abramo, il cui seme non può rendere feconda la sterile Sarai, per mutarla nella gravida sarai. SARO' SARAI SARA' Sono le prime tre forme del futuro al singolare, e riguardano la tradizione ebraica. SAREMO “sa” del povero gemello di ROMOLO SARETE “sa” della RETE di tutti i pescatori, fino a quella di oggi, il WEB SARANNO “sa” moltissimo di SARONNO e di quel fratello, il S. ARONNE che fu il sonoro portavoce di Mosè. La sposa, il cui 1° nome era SARAI, che figura esserlo di ABRAMO, figlio di quel TERACH che uscì per primo dalla sua UR, in Caldea, ha per marito uno che viene AB, quello che è un DA, ROMANO. Viene da un DA ROMANO, R.AMO, per la precisione. Allo stesso modo con cui i tre RAMO sono state le tre emanazioni di B-R.AMA. Pertanto ciò che manca alla sposa SARAI che poi diverrà SARA' è quel RO di SA, della provincia di Salerno,, richiamato in TE, RA, CH (te, Romano Amodeo, Cristo), e nel suo figlio che viene da Romano, da Romano Amodeo. Sì, da AMOD. E tutto il cammino iniziò nei nomi dati agli uomini, con un ADAMO che è già proiettato A AMOD e che poi lo sarà <A MODE'>, a EDOM, quando il reale primogenito ESAU assume il nomignolo di EDOM.

ES A U EDOM ES A. MODE' SEI A.MODE' laddove il SEI è il verbo ES, ROMANO. Quanti sono i segni di questo CASTIGO assunto da Dio in questa STALLA UMANA, piena di <IO FECI!>, di STALLATICO. Ebbene la guerra mondiale che è in atto ormai da tempo è molto diversa dalla II che fu promossa un potere simile a quello di un Re ERODE che desidera affermare il suo regno reale. Oggi è fatta da uno Stato che non esiste e che si regge su un malinteso senso di Dio che – più malinteso esso è – più diventa arrogante, prepotente, demoniaco nel suo aperto disegno di volersi imporre con la forza assassina di chi uccide chi contrasta la sua affermazione di fede. Questa difesa così acerrima della fede nel vero Dio esiste ed è ben descritta sul sacro Corano. Ma questo CASTIGO che occorre imporre a chi non professa questa CONCEZIONE FALSA di Allah, sta nel CASTIGO ASSUNTO DA DIO nella sua persona. E si farà uccidere da questi che – volendo imporre Allah con la forza delle armi e del terrore – finiranno per rivolgere proprio contro ALLAH tutti i loro strali, al punto che saranno proprio loro gli artefici di UNA MORTALE FINE attuata del portatore di Dio. Se non esistessero QUESTI GIUDA, non potrebbe esistere la GLORIA DELLA CROCE. Il CALIFFO NERO è secondo questo stesso divino tradimento, del tutto simile a quello che necessitò di un GIUDA. Contro il PORTATORE di questo Dio INSTALLATO in questa povera stalla umana, quanto GIUDA si sono già levati! Una vita piena di tradimenti. Questo portatore di Dio, da quando volle morire a se stesso per dar corpo a Cristo ha fatto tutto il bene che poteva, a bisognosi del suo aiuto. Nessuno – quando arrivò logicamente al momento anche di salire in croce, nella perfetta coerenza con un reale finire in croce da parte di chi davvero cerca di dar corpo a Cristo, e incontra la sua croce – nessuno si è voltato verso di lui, cercando di ridargli una minima parte dell'amore ricevuto! Quanti ragazzi e ragazze aiutate a crearsi un luogo e un tempo in cui poter vivere lo hanno visto cadere e tutti si allontanarono, senza nemmeno dirgli un misero GRAZIE, se


38 per dare spazio e tempo a me, ti sei spogliato del tuo fino alla croce! Nessuno della Fede in Gesù Cristo ha mai voluto osservare – minimamente! - questo miracolo, di uno che si sveste totalmente di se stesso e si mette a dar corpo a... a Cristo! Lo hanno inteso come una PRETESA, impossibile! E invece basta provarci! Occorrerebbe la piccola ed impossibile cosa – per molti – di riuscire veramente – e una volta per sempre – a RINNEGARE se stesso ed abbracciare la croce! A chi piace la croce? Non piace certamente alla CHIESA che esalta l'uomo della Croce solo perché si fece vedere RISORTO... Se egli NON FOSSE RISORTO – perfino San Paolo arrivò a dire questa BESTEMMIA! - la nostra fede sarebbe vana! L'uomo non è capace in nessun modo a vedere la SOMMA POTENZA nella TOTALE IMPOTENZA! Eppure il vero potente, in questo mondo creato sulla base dei numeri, è chi più si avvicina a zero. Non a caso il nome dato al gemello che uscì per primo con la sua mano, fu quello di ZERACH. Il cammino dal TERACH che esce da UR fino allo ZERACH, trascina lentamente e irresistibilmente il TER appartenente al padre di Abramo, allo ZER nato da un padre che esisteva in uno ZERO, ed aveva avuto bisogno di un Trascendente intervento paterno per dare uno ZER assegnandolo a un padre reale inesistente, in RO, estremi congiunti di Er ed Onan. Lo ZER, entrando in relazione con ogni quantitativo, per grande che sia, lo rende ZERO. Questo ZER è il valore più grande che esita. Ma gli uomini non sono in grado di vedere la nobiltà che vale più di tutto in chi si sacrifica per un altro e sembra PERDERE la sua vita. Inutilmente Gesù rivelò che il SALE del suo cristianesimo stava nell'azzerare se stessi per il bene esclusivo degli altri. Con il suo Discorso della montagna, GESU' RESE BEATI immediatamente tutti gli apparenti piccoli e perdenti. Ma NON GLI CREDONO, e allora la stessa Fede in Cristo si spende in tutti i modi per ISTILLARE nel BENE l'idea del BENE. Nel BENE e non nella croce. Tanto che infine chi trova la sua croce, nella sua vera coerenza con il suo voler DAR CORPO al Cristo, è giudicato UN PERDENTE! Sì, perché ancora non è stato visto RISORTO, lui! Solo nella resurrezione l'uomo oggi riesce a SCORGERE una FORZA DIVINA.

La VITTORIA TRASCENDENTE è INVISIBILE, “trascende” la realtà dell'apparente! E si vince CONTRO LA MORTE senza annullare la sua visione! SI VINCE con la sola forza della PURA VERITA'. Poiché coesistono sempre AZIONE e AZIONE INVERSA, e una netta contrapposizione anche sul VISIBILE ed INVISIBILE, accade che l'AZIONE VERA è INVISIBILE, tanto che è VISIBILE solo l'AZIONE opposta al vero. Se dunque io vedo REALMENTE che vado verso la morte, la verità vera e invisibile è che io sono GIA' RISORTO da quella apparente morte. Con la pura potenza della ragione, LA MORTE E' DEBELLATA. E chi ha potuto OTTENERLO, senza nemmeno darlo a vedere, mostra di condurre una AZIONE che è così “divina e trascendente” come lo è quella DI DIO. Ebbene, Gesù lo Disse: Uno Spirito santo Paraclito vi dirà – quando sarete in grado di reggerne il peso – una verità che vi liberà davvero e totalmente!” Chi mi conduce, con mano divina, lo ha eseguito, attraverso i miseri gesti della mia misera persona. Ma troppo misera e troppo APPARENTEMENTE PERDENTE perché qualcuno dei cosiddetti GRANDI TEOLOGI, sia siano – quanto meno! - INTERESSATI a tale questione. Il Teologo Papa Benedetto XVI ha miseramente fallito nel suo Giudizio. Tutti i teologi hanno fallito. E sarei già morta da grande tempo per i tre digiuni che ho assunto nel passato, per difendere l'Enciclica FIDES ET RATIO che il Signore ha fatto scrivere al Papa Giovanni paolo II, affinché un NUOVO MESSIA potesse sorgere, sulla base della tessa grandiosa “provocazione” fatta nel punto 56 di questa enciclica. Io qui ve lo mostro, per farvi mettere l'attenzione su questa PROVOCAZIONE vera e propria di un nuovo MESSIA che – seguendo un differente percorso – illustrasse di verità il percorso seguito da Gesù Cristo.


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Se fosse dipeso dai Papi di Roma,

io sarei già morto da gran tempo! Non valse una petizione di 464 persone, con 4 sacerdoti tra queste, in cui si chiese MISERICORDIA a un papa che – provocato un filosofo a rischiare di tutto – poi lo tradisce ed è lui stesso a TENERLO ISOLATO! Alla morte reale data a Gesù dal Sinedrio, Iddio installatosi nella mia povera stalla umana, ha ricevuto altre 3 condanne a morte! Tanto che gli Ebrei uccisero il loro Messia e i Cristiani hanno ucciso il loro, facendolo a dimensione TRINA.

Ebbene non è bastato che un Vicario di Cristo spingesse con tanta forza un filosofo – cristiano o meno – a trovare il coraggio, la passione, la volontà di rischiare, per superare l'isolamento in cui tutti lo avrebbero tenuto! 057 giorni di digiuno nel 1999. 055 altri giorni nel 2005. 081 nel 2013 193 giorni in cui “ho avuto fame e NON mi avete dato da mangiare!” 193 che, diviso nella sua realtà quarta, con 193 : 4 = 48 con resto 1 mostra l'Unità e Trinità di un 48=GESU', con il resto 1 di un “povero cristo” che lo è TROPPO, “povero” per essere apprezzato da chi vede solo il SUCCESSO di chi HA REALMENTE successo. 193 diviso nella trinità, in 193:3 = 2^6 con resto di 1 non riesce a vedere in questo 2^6 il 26 del potere divino. 193 diviso per le 5 dita della mano divina vale il 38 (della mano a 5 dita NATA NEL PRIMO in Genesi 38) con resto T=18, la croce.

Ho avuto moti di grande amore ed abnegazione per tutti e tanti, tanti GIUDA sul mio cammino. Cacciato innocente dal Coro di una Chiesa, il solo gesto che compii lo feci non come un sotterfugio. Mi recai nel comune di Cogliate e volli fosse protocollata una mia lettera scritta e diretta solo al Sindaco. Niente altro, in risposta a quella ingiusta ELIMINAZIONE, simile a quella patita da Gesù. Egli consegnato da Giuda al Sinedrio e io consegnato da un GUIDA al Coro. Non aveva potere il Sinedrio di FAR FUORI GESU' e non lo aveva il CORO di FAR fuori un “povero cristo” che stava cercando solo di aiutare non una ma due chiese! Come il Sinedrio ricorse all'autorità di Ponzio Pilato, così la Schola cantorum di Cogliate ricorse all'autorità del parroco. E costui, ala pari del procuratore romano, mi riconobbe innocente, e mi fece fuori, infine, giudicando migliore la perdita di uno solo anziché quella di tutti. Si tutti i coristi avevano dichiarato che se non mi cacciava non partecipavano più tutti quanto al Coro! Cacciato e disprezzato da chi avrebbe invece dovuto GRIDARE AL MIRACOLO, che era quello atteso alla pienezza dei tempi, ora resta solo che si completi il TRADIMENTO da parte dei falsi credenti dell'ISLAM. Ed è la III guerra mondiale in corso. Descrive quel COGLIERE TUTTI DI SORPRESA messo in atto da chi si dà morte per uccidere e terrorizzare tutti. Chi sta sul terrazzo, non tenti di scendere in casa! Chi è in campagna non torni in città! IL TERRORE ti coglie di sorpresa e non ti tempo per nulla. Così crolla IDDIO nella nuova GERULASELLE RASA AL SUOLO, quando Dio – finalmente – è “disinstallato” con la mia morte, tentata da tutti!


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