PARLIAMOCI CHIARO

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1 Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO

Parliamoci chiaro!


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I miei intenti nella vita In questo breve libretto, intendo parlare in modo talmente semplice che io possa essere capito da tutti. Questa immagine ve lo mostra: far rivivere realmente in una persona la croce di Cristo, ma liberandola dai suoi confini in cui il Cristianesimo (la religione del Figlio di Dio) l'ha ristretta, per trasformarla nella religione che “supera senza superarla� il Cristo, ossia l'UNTO del Signore, coinvolgendo direttamente la Persona (una e trina) del Signore, che imponga una Fede veramente Cattolica, ossia Universale, in Dio, il Dio di TUTTI.


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Che cosa è il CRISTIANESIMO E' la fede che si imposta sul CRISTO di Dio, ossia sull'unto, sul messia. Questa figura è stata posta in atto mediante la persona di Gesù di Nazareth. In tutto il vangelo di Giovanni, Gesù afferma di compiere tutti i suoi gesti “affinché si sappia che il Padre mi ha mandato”. E quando un giorno l'apostolo Filippo gli chiese: “mostraci il Padre e ci sentiamo soddisfatti!” Gesù gli ribatté: “da quando mi conosci, Filippo? Ebbene, chi conosce me, conosce il Padre”. Ciò potrebbe indurre alla confusione che la “figura” del Figlio e quella del Padre siano la stessa cosa. E, chi lo facesse, si sbaglierebbe. Gesù è come uno dei tre distinti lati di un cubo i cui tre lati sono tutti uguali in lunghezza, ma non in direzione. Che cosa significa in concreto la differenza di direzione? Significa la differenza di un FINE da raggiungere, che è comune ai tre lati uguali, il cui unico fine è di comporre in modo interattivo la stessa unicità del volume. Il FINE del FIGLIO è tutto diretto nella profondità del tempo che si manifesta nel nostro apparente e reale divenire dell'ESSERE, che comprende ed occupa tutta l'esistenza, in tutto l'apparente passato, presente e futuro. Posto l'insieme di questo ESSERE TOTALE come un infinito libro già tutto scritto, la “figura” del Figlio di Dio è quella che mostra come sia opportuno agire, una volta che si sia coinvolti nell'essenza del libro, che è composto da pagine presenti solo ad una ad una, nella dinamica del tempo della lettura, pagina dopo pagina. Pertanto il FIGLIO rappresenta al meglio quella ideale


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disposizione personale che lo Spirito dell'Osservatore (nel nostro esempio del Lettore) deve assumere, se vuole salvare la sua anima, ossia se vuole fare di se stesso un ESSERE IDEALE, nella stessa essenza di quel Dio cui tutti ritorneremo, alla fine di questa vita reale, quando entreremo nel Regno di Dio. Gesù non è il Signore di questo mondo. Lo espose chiaramente a Ponzio Pilato, quando gli fece notare che se egli ne fosse stato il Re, molti sarebbero accorsi in sua difesa. Anche, durante il digiuno di 40 giorni che intraprese all'inizio della sua missione, nelle tentazioni cui fu indotto da Satana, Gesù rifiutò con decisione le lusinghe che il Maligno gli rivolse, quando gli promise di farlo essere il Re di questo mondo se egli lo avesse servito. E Gesù, riconoscendo al diavolo quel potere, tuttavia lo disdegnò, dicendogli: “è scritto: non tenterai il Signore Dio tuo”. Dunque la figura del Figlio di Dio, ossia del CRISTO, dell'UNTO del Signore, pur essendo della stessa SOSTANZA del Padre e dello Spirito Santo che compartecipano all'essenza dell'UNICO volume di Dio come fossero i tre lati uguali e distinti, è differente per la DIREZIONE, ossia per l'INTENTO proprio al FIGLIO: di essere il FIGLIO UNIGENITO IDEALE tra tutti i figli di Dio, il SOLO assolutamente IDEALE, perché ha la POTENZA divina di compiere miracoli strepitosi che dimostrano REALMENTE la sua essenza DIVINA, perché ha OGNI VIRTU', e perché patisce la CROCE pur essendo assolutamente innocente delle colpe attribuitegli: “di FARSI DIO”, essendolo, davvero. Il CRISTO rappresenta il DIO che si incarna nell'esistenza di questo TOTALE LIBRO composto di infinite pagine in sequenza, e assume il LIMITE cui Dio ha assunto anche in ogni altro figlio, per quanto nessun altro fosse una figura così pura ed ideale come il


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PRIMOGENTO GESU'. È Dio stesso (il solo che ESISTE senza bisogno di avere a sua volta un Padre, essendo nella dimensione ASSOLUTA di una totale libertà da ogni vincolo), è Dio stesso che, proprio essendo ASSOLUTO nella sua esistenza, la determina nella realtà come due opposte dinamiche: una di tipo “fattivo, evolutivo”, l'altra di tipo “disfattivo, devolutivo”. L'ORIGINE dell'esistenza è posta come quella del Sistema d'Assi Cartesiani: uno ZERO posto in mezzo a due versi opposti in ogni direzione dei tre assi, esistenti come le tre FINALITA' dell'unico Dio. La FINALITA' del Figlio è quella di ILLUSTRARE qual sia IL BENE in questo mondo reale: esso è vero bene quando il mondo reale è finalizzato al Regno di Dio, che viene al termine di quella morte che appare come lo 0 dell'esistenza, e lo è, ma essendo solo un punto di reale passaggio tra l'essenza in negativo ed il raggiungimento di quello ZERO. Questo mondo reale, infatti, non comincia in modo palese da 0, ossia dalla FINE della vita. Esso comincia dalla vita ereditata dai genitori e punta verso quello 0. Il momento REALE della nascita, puntando verso quello zero, parte da -1 vita propria, personale, come quando, nel sistema di assi cartesiani cominciassimo dal punto collocato a -1. Tutta l'esistenza reale è un conto a rovescia che ci porta, a poco a poco, crescendo da questo -1, fino a quello zero di vita che esiste solo nel momento della morte e in nessun altro. Infatti, come ho già detto, la vita di ciascuno non parte da zero, ma si innesta sulla vita che preesiste nei genitori e in tutti i possibili antenati. Se noi diamo credito di verità a questo antefatto che precede ogni figlio, come risulta nella scienza umana, l'uomo deriverebbe


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dallo stesso ceppo da cui derivano le scimmie. Il nostro cervello, nella sua parte più antica e rudimentale, richiama quello dei rettili. Andando ancora più indietro, nel negativo che ci precede come il passato, i mammiferi furono pesci che si mutarono in anfibi e poi abbandonarono il mare. E ancora più indietro, troviamo nel principio totale della vita le prime reazioni che mutarono in materia vivente ciò che prima era solo oggettività. Ancora più indietro, dando retta alla scienza dell'evoluzione dell'Universo, troviamo la riduzione del tutto in uno: l'attimo di quel favoloso Big Bang che trasse dal nulla tutta la sua energia, mutando una energia in potenza in una in atto determinato. Pertanto ogni Figlio, se vuole trovare un possibile punto zero nella sua origine, non può che andare al primo evento della vita, che si crede nata nel fondo del mare, animata da reazioni indotte a causa di particolarissime circostanze come le temperature altissime di eruzioni vulcaniche in fondo al mare, che mutarono quella energia termica in modo tale che alcune entità si mettessero ad esistere in un vitale ciclo operativo, individuale, allo stesso modo di un improvviso VIRUS che si attiva in tutto l'ambito assolutamente deterministico di un contesto digitale, caratterizzato solo da ordini binari, indiscutibili. La vita sembra metterli in discussione, assegnando una VOLONTA' INDIVIDUALE che è tale da poter modificare l'ambiente in cui la vita esiste. Senza voler entrare troppo nella questione della VISIBILE evoluzione che esiste nel mondo in cui appare muoversi la materia e la luce, che danno forma reale al nostro mondo, mi preme qui solo di far capire che quel lontano BIG BANG cui si arriva, è collocato in un passato così lontano che potremmo


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paragonarlo ad un -TUTTO, tanto esso è collocato ancor prima di noi che, nella nostra persona, nasciamo realmente, nel nostro essere 1 vita, dal punto che possiamo quantificare partito da -1 vita. Come da una vita IN PRESTITO, che ci è stata assegnata ma che dobbiamo restituire. E quando la avremo resa tutta, saremo finalmente CRESCIUTI da meno uno fino al punto che è davvero lo zero della vita, essendo quello di una morte della vita. Capite bene tutti come questa esistenza, che sia iniziata per l'Universo che ci comprende dal punto del MENO TUTTO, e che pone in atto una crescita fino al punto ZERO, che ci appare una MORTE, è una esperienza che CRESCE in un campo che di suo è tutto NEGATIVO, fino allo ZERO che ciascuno osserva giunto nell'attimo della morte... di ogni altro. Noi – che siamo VITA – e dunque la sua ENERGIA che si rivela come una CRESCITA, non vedremo mai SPENTA la nostra energia, la nostra vita, perché quel punto zero è solo la vera ORIGINE che Dio ha determinato agendo come le 3 direzioni uguali e opposte del sistema cartesiano dello spazio. Questo, mentre ha 3 assi, li divide scrupolosamente in due in ciascuno, ed in mezzo sta la comune Origine. Insomma, nel nostro mondo, vediamo sempre la coesistenza di tutti gli opposti, e si presentano tali sotto l'aspetto di una dinamica di ogni punto, che, muovendosi in modo lineare, determina una LINEA DI AZIONE, che esiste solo grazie ad una linea perfettamente coincidente, ma in cui è in atto una AZIONE UGUALE E CONTRARIA. Se noi CREDESSIMO che l'esistenza, cominciata nel lontanissimo MENO TUTTO, giunga al punto dell'Origine degli assi cartesiani e finisce, avremmo una visione dimezzata del sistema di assi cartesiani, immaginando l'esistenza solo dei 3 versi


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negativi la cui origine è posta al punto zero che annulla tutto il sistema di assi, se giunge ad essere esso solo. La Fisica spiega l'impossibile esistenza solo di un verso IN ATTO, riconoscendo la verità del terzo fondamentale principio della legge dinamica, chiamato di AZIONE e di AZIONE UGUALE E CONTRARA (o “reazione”... ma questa dizione è impropria, perché lascia intendere una “precedenza” tra le due azioni, nel mentre esse sono “simultanee”). In un fenomeno fisico come l'irraggiamento della luce emessa da un “sole” (come da un unico punto), questo sole è collocato all'origine degli assi cartesiani, e vediamo che in ogni direzione passante per quel centro di irraggiamento, un verso parte verso la destra solo se uno opposto parte verso la sinistra. Questo accade nello SPAZIO, e lo vediamo esistere nel TEMPO del passaggio della nostra lettura da una PAGINA del libro TOTALE a quella successiva. Noi potremmo immaginare che quello che accade nello spazio non accada anche nel tempo, ma non è così. Se ci mettiamo a fissare dalla Terra proprio il nostro Sole, mentre vediamo in ampiezza tutta la presenza che vediamo, essa occupa in profondità Terra-Sole solo la fase reale di mezza onda di luce. Per potere osservare la fase uguale e contraria dell'altra metà dell'onda luce dobbiamo passare alla pagina successiva. Infatti noi non vedremo mai, in profondità, più di un mezzo tempo dell'unità di ogni onda: prima l'alto e poi il basso, o viceversa. E mai due alti uno dopo l'altro, se non separati l'un dall'altro da una fase inversa. Noi potremmo quindi CREDERE che esista il piano della nostra osservazione, per la profondità di solo mezza onda di luce. Ma è solo questione di punti di vista. Se infatti un osservatore si pone ad uguale distanza tra la Terra e il Sole, tanto da vederli


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entrambi PRESENTI nel suo SPAZIO DI PRESENZA, ecco che quella onda vista da noi nel tempo solo di mezza onda, è invece vista in tutte le onde che ci sono tra il Sole e la Terra, come se fosse un FIUME di onde luce, che è visto presente in tutta la sua lunghezza. Pertanto, quello che io, osservando il Sole dalla terra, percepisco come NON ESISTENTE ANCORA, ossia come il FUTURO, è lì già presente, già deciso, e io solo non lo posso vedere. Lo vedrebbe chi osservasse in modo perpendicolare al mio, da sopra o di fianco, e percepirebbe come SPAZIO, quello che io percepisco come il TEMPO di un ACCADERE. Da qualunque punto che fosse perpendicolare al mio osservare in profondità la MASSA della luce, che su di me INCIDE, mi SCALDA e giunge talora fino a SCOTTARMI, da qualunque punto io fossi visto, chi lo vedesse vedrebbe ESISTERE nello SPAZIO dell'Esistenza quello che per me è ancora FUTURO. Visto che ciò appare da OGNI POSSIBILE punto di vista, non possiamo che concludere che il FUTURO, ossia quello che esiste nel TEMPO dell'osservazione fatta da ciascuno, ESISTE GIA'. Questo PRESENTE che non ci è ancora giunto, non si è ancora MESSO A FUOCO, nel punto in cui noi siamo collocati, nello Spazio-tempo. Questa MESSA A FUOCO non è una cosa LIBERA, ma possiamo considerarla una sorta di COMPOSIZIONE, per somma, di tutti i distinti FUTURI LINEARI, che agiscono di più o di meno, come se fossero i distinti VETTORI. La scienza ci informa che quando interagiscono due o più forze, rappresentate da vettori lineari, essi si compongono in modo assolutamente determinato. Tanto che, se li facciamo entrare in gioco non tutti assieme ma


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solo due per volta, essi si compongono come il cosiddetto parallelogrammo delle forze. Se li facciamo entrare in campo uno alla volta, il secondo comincia là dove è finito il primo. E il terzo da dove è finito il secondo, e così via. Alla fine dei vettori, aggiunti tutti uno alla fine dell'altro, si arriva in un unico punto. Abbiamo lo stesso risultato se li azioniamo tutti assieme: la loro risultante termina in quello stesso punto. Ecco dunque che il nostro PUNTO DI PRESENTE è sempre il punto della risultante di tutte le forze che già esistono e che sarebbero osservate ESISTERE se avessimo osservatori dislocati in altri punti di osservazione, che fossero perpendicolari al nostro. Pertanto la SITUAZIONE FUTURA, determinata come la risultante di tutte le forze in atto e già presenti tutte, non può presentarsi a noi in altro modo che sia diverso da come essa ci appare. Noi ci troviamo in questo PUNTO e desideriamo AGIRE, per modificarlo nella sua apparenza, pensando che, poggiandoci sul nostro PASSATO, noi si possa MODIFICARE il FUTURO. Ma questo FUTURO che ci si mostra non viene a noi dal nostro PASSATO, come ci sembrerebbe, ma segue il flusso che dal Sole porta l'energia e la vita verso la Terra. Noi, muovendoci con il nostro ESSERE nel tempo, proprio verso il sole, siamo INVESTITI dal FUTURO, ed è letteralmente IMPOSSIBILE modificarlo, per quanto grandi e forti siano le nostre INTENZIONI. In sostanza, volendo paragonare la vita nostra come inserita in un FIUME della vita, noi siamo INVESTITI sempre da ACQUA NUOVA, ed essa non dipende dall'acqua già passata che, come dice il proverbio, “non macina più”. Perché questo FIUME in cui è la nostra vita ci dà l'idea che noi siamo IN GRADO di indurre variazioni?


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Ci inganna l'idea tutta illusoria che noi sia sia in quel punto FERMO nel fiume che avanza, grazie al fatto che stiamo nuotando controcorrente alla stessa velocità del flusso del fiume. Anche supposto che ciò fosse vero, noi non MUTEREMMO MAI quello che il fiume ci butta addosso. Infatti quella acqua, che viene dalla sorgente, non agisce su di noi vino a ce non ci TOCCA, e quando essa CI TOCCA, è una NOVITA' ASSOLUTA, che non è minimamente determinabile dall'acqua già trascorsa. Essa, semmai, può solo permetterci di nuotare nel verso opposto al fiume, tenendo sempre fermo quel punto lungo tutto il PIANO che seziona quel fiume, come se fossimo liberi, VEDENDO ARRIVARE UN PERICOLO (come fosse un tronco che ci investa) di assumere posizioni differenti in quella sezione trasversale, tanto da non essere investiti da quel pericolo visto arrivare. Insomma, visto che per ciascuno il PRESENTE è un punto collocato in un PIANO di presenza, noi potremmo credere che, spingendoci sull'acqua che passa, spostiamo quel nostro punto sul PIANO DELLA PRESENZA. Ebbene, questa indubbia LIBERTA', non ci libera DAVVERO da quanto il FIUME ci porta. Infatti, mentre crediamo di SCORGERLO, il FUTURO (ed è così, noi il Sole ora collocato 8 minuti prima del nostro presente, lo vediamo), quel FUTURO che incombe verso di noi è nella forma reale del PASSATO del Sole, se è collocato 8 minuti più indietro del nostro tempo, nella nostra REALTA', in cui agisce solo quello che CI TOCCA e non quello che ancora non ci tocca. Ma da cosa è realizzata questa nostra REALTA' PRESENTE? Noi siamo il punto PIU' AVANZATO NEL TEMPO, tanto che vediamo intorno a noi solo le immagini del passato. Il sole che AGISCE realmente nel nostro presente è quello esistente 8 minuti


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PRIMA. Le stelle che AGISCONO nel nostro presente, agiscono con le forze che avevano milioni di anni prima. Ogni cosa che dista dal nostro preciso punto di osservazione, che noi lo vediamo lontano nello spazio o nel tempo, è sempre esistente e fa REALE FORZA su di noi con il suo ESSERE nel suo PASSATO, che poi noi lo vediamo come SPAZIO o come TEMPO perché esiste un FONDAMENTO ASSOLUTO, UNO E TRINO come lo sono i tre assi cartesiani. Il nostro apparente PRESENTE si mostra presente attraverso un PIANO di presenza solo perché PADRE e SPIRITO SANTO ne sono le sue direzioni fondamentali, come se fossero il piano xy, frontale, mentre la profondità è l'asse perpendicolare z, sempre in atto come l'asse della nostra osservazione nella PROFONDITA' del tempo di ogni soggetto che VIVE NEL TEMPO. Insomma il nostro PIANO della PRESENZA, che ci mostra tutto l'universo in modo rigoroso tutto dislocato a distanza-luce è dato dai due parametri ASSOLUTI di padre e Spirito santo, o delle due rette infinite x ed y. E' un piano che noi poi lo vediamo in modo tridimensionale, grazie al fatto che di esso osserviamo solo i ¾ in forma di SPAZIO. Un suo quarto è ripiegato interamente su se stesso, fino a sovrapporsi ad uno dei ¾ osservati in modo spaziale. Questi 3 si piegano di 90° ciascuno, tanto che il quarto (che scomparso nel piano avrebbe lasciato un buco) addirittura scompare. Pertanto lo SPAZIO della presenza, pur essendo un PIANO di SPAZIO-TEMPO, osservato solo nello spazio, si dispone come le tre facce perpendicolari di un angolo diedro cubico. Noi però non lo possiamo osservare in questo modo, ossia vedendo simultaneamente le tra facce, ma solo in ¼ di piano alla volta, quello in cui il quarto del tempo gli si è sormontato.


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Ecco dunque IN ATTO una presenza di DUE QUARTI di piano alla volta, che vediamo come i due piani opposti e uno dopo l'altro, tanto che noi vediamo una sorta di CARTONE ANIMATO, se il PRESENTE ¼ su uno di quei quarti, appare MUTATO nel ¼ che osserviamo dopo. Se diamo un numero d'ordine ai quattro quarti del piano della presenza determinata dalle due infinite rette che agiscono come Padre e Spirito santo, e li chiamiamo 1, 2, 3 e 4, accade che prima il numero 1 si sovrappone al 2 (che vediamo dopo il numero 1), e quando abbiamo visto il numero 2, era sovrapposto al 3, visto dopo, e sovrapposto al 4, visto dopo, che si sovrappone al numero 1. In parole semplici, passando da un piano intero di spaziotempo ad uno successivo, la dinamica della nostra osservazione reale attua CICLI di OSSERVAZIONE. La PRESENZA dello Spazio-tempo implica i quattro quarti del PIANO della presenza. E ciò ci si presenta attraverso una rotazione, in quattro quarti di tempo di reale osservazione. Da questo noi ne deduciamo, se vogliamo seriamente esaminare il fenomeno, che lo spazio-tempo della presenza ha 4 tempi, tutti osservati nella pienezza unitaria di 4/4 di tempo di presenza unitaria. In sostanza vediamo SEMPRE E SOLO il diedro cubico di un reale CUBO, avendo la percezione cubica dello spazio della presenza. Ciò porta realmente il piano della presenza ad incurvarsi, tanto che gli estremi infiniti, infinitamente lontani e distanti tra loro nell'infinito piano della presenza, grazie alla curvatura, assumono la forma di una sfera, che noi vediamo in modo tale che l'INFINITO, collocato agli estremi limiti del piano infinito, si trovi tutto a coincidere con quel solo punto che sta


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nell'antipodo del punto occupato da noi. In tal modo, in qualunque punto collocato al limite della nostra percezione, noi vediamo esistere quel solo ed unico punto di BIG BANG. Il fatto CHIARIFICANTE che il PUNTO di origine del BIG BANG è osservabile realmente in OGNI PUNTO della nostra SFERA CELESTE, ci rivela che noi vediamo realmente la TUTTA sfera dell'Universo come la DILATAZIONE SFERICA di quell'unico punto, osservata dal centro di quella sfera. Ciò perché se mutiamo l'asse della nostra vista, è sempre l'infinito limite laterale di quel piano di osservazione a SINTETIZZARSI ed UNIFICARSI in quel punto limite. Restano però chiaramente distinti, sempre e in ogni qualsivoglia asse in cui assumiamo l'osservazione, che abbiamo sempre un MONDO DAVANTI ed uno opposto alle NOSTRE SPALLE. Se vogliamo osservare questo e non quello, dobbiamo girarci. Di fatto questa osservazione si poggia tutta sulle rotazioni. Le 4 facce quarte del piano della nostra infinita osservazione, si mostrano girando nel tempo di 4/4. Questa percezione nel tempo pone da vedere uno spazio a 3 direzioni che ci appaiono nella verità tutta spaziale di un unico cubo, la cui formazione è proprio data dal prodotto tra il PIANO generato dalle due direzioni infinite di Padre e Spirito santo, come le infinite rette x y, e quel verso nella profondità del perenne sormonto, prima tra il primo e il 2° quarto, poi tra il 2° e il 3°, poi dal 3° al 4°. Come ogni volume, di ogni cubo, è dato dal piano che abbiamo di fronte moltiplicato per tutta la profondità, così è solo l'interazione tra il Piano del Padre e dello Spirito santo (o della retta x per la y) e quella de Figlio (o l'asse z della profondità) a determinare il VOLUME UNITARIO. Se abbiamo capito che quella apparente PROFONDITA' non è


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altro che il perimetro di un piano, che si incurva prima a quella di un cerchio, e poi tutta l'infinita circonferenza si UNIFICA in un unico punto, che poi è visto a DISTANZA (di spazio-tempo) arriviamo a schematizzare che il verso della PROFONDITA' apparente come tempo è solo dato dalla infinita circonferenza del piano, che si incurva al punto da sintetizzarsi tutta in un punto. Pertanto il FIGLIO, che è simile alla infinita ratta z, perpendicolare alle due altre y ed y (in valenza di Padre e Spirito santo) STA NEL PADRE E NELLO SPIRITO SANTO, come l'assoluta UNIFICAZIONE di quanto in loro ci sia di collocato all'infinito. Ho dovuto fare tutta questa esposizione di COME siano realmente configurati Padre, Figlio e Spirito santo, per farvi capire che il TEMPO DEL FIGLIO è insito nell''infinita CONSISTENZA di un PIANO da leggersi ora come PROGETTO di mondo, il cui Generatore è dato dalla coppia di PADRE E SPIRITO SANTO. Il FIGLIO ne è l'infinito PERIMETRO, in una ideale e reale espansione in forma cubica, che assume quella sferica quando ci si svincola dai limiti di un modello a 3 dimensioni, e se ne pone in atto anche una quarta. Le 3 dimensioni, ciascuna percorribile in due versi uguali e contrari, si sdoppiano in 6 versi. Questo è tutto il lavoro DIVINO, eseguito dalla TERNA DIVINA, in andata e ritorno. Ma gli va aggiunto un SABATO che sia il giorno della LIBERTA' di Dio rispetto al suo stesso lavoro in 6 distinti versi. Questo SABATO DIVINO è un tempo UNITARIO che deve essere “biblicamente” esente dal lavoro creativo. Di fatto questo 7 dipende dalla velocità 6/1 espressa da ciascuno dei 6 versi, giacché ciascuno è 1/6 del loro insieme. Accade semplicemente perché la PERCEZIONE dello Spazio-


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tempo di presenza in 4 tempi quarti si associa per somma di indici alle 3 componenti puramente spaziali e in un solo verso. Nella loro totalità, le componenti unilaterali sono 6 in forma di spazio cubico e 4 in forma di spazio piano, quadrato. Occorrono 4+6=10 unità dinamiche a costituire un intero ciclo lineare. Ma questo ciclo divino (totale) deve esistere non solo in ATTO come la base 10, ma anche in potenza, come l'esponente 10. Ora se poniamo la potenza cubica della presenza 10 all'interno del TOTALE ed unitario 10^10, come un dividendo di 10^10, il calcolo è presto fatto. 10^10 : 10^3 = 10^7. E quando la Bibbia informa che il Dio assoluto (paragonabile in linea di azione a 10^10) crea in 7 giorni, lo fa proprio a partire dal 10^3 che quantifichi tutta la massa unitaria, collocata nel decimo lineare del ciclo 10. Per determinare da 10^10 solo il puro lavoro, bisogna dividere 10^10 per 10 (10^3), ossia per una Trinitaria potenza basata sul 10, che si moltiplichi per l'assoluta unità del PIANO 10, del reale PROGETTO in cui, essendo ogni cosa NUMERABILE (non solo 1 cane o 1 oggetto, ma anche 1 amore, 1 desiderio, 1 Spirito) lo stesso DIO UNO mostri TUTTA la sua POTENZA quando determina la PRESENZA DI UN CICLO che contenga OGNI COSA, OGNI SENTIMENTO, perfino DIO STESSO, che sia valutabile 10. Questo 10, che sembra poca cosa (un puro numero) diventa invece TUTTO, quando è posto virtualmente, divinamente, trascendentemente, QUANTO IL TUTTO (di ogni possibile COSA, corporea o spirituale, che possa essere NUMERABILE) di un INTERO CICLO DI PRESENZA VITALE. Dio, dunque, è UNO e TRINO come UNO +TRE, che siano la stessa cosa. Se vogliamo esprimerlo in forma matematica, visto che Dio


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accetta di mostrarsi nel modo matematico dell'Unità e della Trinità, possiamo porre questa uguaglianza: 1 = 1×1×1. VOLUME = interazione dei tre lati. Se sono i numeri che contano e non le nostre IDEALIZZAZIONI (che differiscono tra loro il VOLUME da ogni 1 lato) noi possiamo modificare questa equazione in quest'altra: 1/1 = 1×1. Ciò è vero solo quando ogni numero è 1. Infatti se poniamo 2 al posto di 1, abbiamo che: 2/2 è diverso da 2×2, così come 1 è diverso da 4. Possiamo però arrivare a capire che, quando 1 è 2 (perché lo computiamo attraverso il tempo ½), sulla base del tempo posto uguale ad ½ di 2, abbiamo che: 1 realtà data da 2/2 = 4 tempi (unitari in quarti) E quando poniamo che 1=3, si deve trattare di 3 terzi, tanto che: 3/3 (= 1 ammassamento) = 3×3 (nella SUA espansione). Insomma se 1 è uguale a 3, il mondo ci apparirà AMMASSATO unitariamente ad 1 ed ESPANSO unitariamente a 9. 1 e 9 sono alla base della percezione 10, in Unità Dinamica. Sono OPPOSTI TRA LORO e dunque, moltiplicati tra loro, determinano un UNITA'. Infatti ogni possibile N/N è uguale ad 1. 1 e 9 sono davvero OPPOSTI TRA LORO. Non lo sembrano, come 1 e 9, giacché sono considerato non davvero OPPOSTI, ma entrambi contenuti in una sola linea di crescita. Poiché il 10 è un CICLO, lo 0 in cui comincia il ciclo coincide con il 10 che lo chiude interamente. Infatti nel cerchio è solo un 5 che lo apre, mentre il successivo 5 lo chiude.


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Di conseguenza, posto lo 0 in un cerchio reale, e segnati i punti 1 e 9, si osserva che mentre 1 è dato da 0+1, il 9 è dato da 10 -1. Insomma 1 e 9 sono simmetrici rispetto al punto 0. Se lo 0 è l'origine vera, si raggiunge 1 in moto orario e 9 in moto opposto, antiorario, e sempre percorrendo lo stesso 1. Arrivare a capire che DIO opera associando al ciclo 10 la CONSISTENZA DINAMICA di un ciclo intero di una VITA CHE CONTENGA OGNI POSSIBILE COSA, è assolutamente INDISPENSABILE alla comprensione di quanto io dica. Infatti l'Unità e Trinità di Dio, si presenta attraverso 3 cicli 10. Uno espresso in pura potenza di NIENTE, ed esistente in PURA POTENZIALITA' DI ESISTENZA, ASSOLUTA ED INDETERMINATA. Ciò significa una sola cosa: liberare la base divina 10, del ciclo assoluto, di OGNI POSSIBILE POTENZA CHE SIA IN ATTO ATTRAVERSO NUMERI. Significa esattamente 10^0. Dire ASSOLUTO 10^0 significa non DETERMINARLO attraverso un calcolo reale. Quando questo ASSOLUTO, essendo SENZA OGNI LIMITE, si LIBERA dalla stessa ASSENZA di vincoli, e si vincola trinitariamente, ecco che si DETERMINA ESATTAMENTE COSI': 10^(+10 -10), che è uguale al prodotto tra 10^10 e 10^-10. Pertanto le due forme della PURA ESISTENZA IN POTENZA che si rende uguale alla PURA ESISTENZA IN ATTO diventa l'equazione: 10^0 = (10^10) (10^-10). E' creata quella DIVINA MANO in cui un pollice 10^0 contrasta 4 altre dita, che si presentano nel prodotto 10^10 × 10^-10 = 1. Servono per COMPRENDERE con l'intelligenza e per CONTENERE con una mano. Le quattro dimensioni che si contrappongono come 4 dita


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all'unico pollice sono simili all'unità con cui si contrappongono al pollice, mentre di essi uno solo è il dito INDICE. Le potenze matematiche sono tutte INDICI. Allo stesso modo il dito indice della mano vale quanto gli altri tre, il medio, l'anulare e il mignolo, che ad uno ad uno possono sostituirlo nella presa della mano. Pertanto la divina esistenza della Trinità di Dio è ricondotta all'equazione: 10^0 = (10^10) (10^-10). Se vogliamo distinguerla nei NOMI dati a ciò da Gesù, abbiamo che: SPIRITO SANTO = PADRE × FIGLIO. Da ciò si capisce che il mondo dei FIGLI è comandato ad esistere in una esistenza INVERSA all'UNITA' Infatti 10^-10 è 1 dieci-miliardesimo dell'unità. Dio ha attivato il comando romano: “DIVIDE ET IMPERA”. Fonda l'unità sulla struttura atomica di ogni essere. Anche l'uomo che ragiona, nella sua essenza base, ossia nella struttura atomica del suo cervello, è grande 10^-10 volte quel metro che è stato riconosciuto come la CORRETTA UNITA' dello spazio, al livello del nostro IO. E la SINTESI unitaria del nostro IO è ottenuta proprio imponendo la potenza 10×10^10 (dello Spirito santo e del Padre) ad ogni unità strutturale atomica del nostro io . Infatti (10^-10) 10 (10^10) = 10 = IO, io. Gli studiosi della medicina e dei processi di tutto il cervello si “perdono” nel tentativo di entrare nel COME ciò realmente accada. Mentre infatti essi diversificano il CICLO TOTALE 10 della vita,


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in tutte le forme differenti che essa assume, diranno che sono le interazioni, tra le differenti parti, le sinapsi e tutto quanto compone la funzionalità del cervello a DETERMINARE la sintesi del la percezione del nostro IO come di un UNICO ENTE. Ma essi davvero “si perdono” nel voler descrivere il “come”. Non vogliono considerare l'esistenza di un QUANTO 10 che esiste come un CICLO TOTALE di ogni apparente “forma” e “consistenza” relativa. L'esame QUALITATIVO disturba molto nella comprensione di un mondo che esiste fondamentalmente per QUANTI. Senza l'intervento di Padre e Spirito santo, valutabili 10^11 nella loro azione lineare, ogni Figlio resterebbe nel suo valore strutturale ATOMICO, senza la possibilità di SINTETIZZARE una unità su scala SUPERIORE a quella puramente strutturale. Da tutto ciò emerge una sola cosa: che se Padre e Spirito santo non intervengono nuovamente, a portare il 10 dell'IO alla dimensione di 10 (10^11) = 10^12, non è ancora virtualmente compiuta l'opera divina affidata sia ai 12 figli di Giacobbe, sia alle 12 Tribù di Israele, sia ai 12 apostoli di Gesù Cristo. Il mondo dei FIGLI di DIO esiste alla pura dimensione 100miliardesima rispetto al 10^11 di Dio Padre e Spirito santo. In esso il valore sta nella piccolezza, e Gesù l'additò chiamando BEATI tutti i piccoli e perdenti di questo mondo. A dimostrazione pose se stesso come il più perdente di tutti, agli occhi di coloro che non credevano in lui. A costoro – infatti – Gesù non mostrò minimamente di essere risorto dalla morte. Lo indicò in primo luogo a chi credeva in lui. Non è un caso che la prima volta che si presentò agli apostoli, lo fece in assenza di quel Tommaso che era il meno propenso a credere nella sua


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resurrezione, anche laddove tutti gli altri 10 si mostravano come testimoni. Per essere SEMPLICE, Gesù si calò come vero Dio onnipotente e capace di miracoli indiscutibili, in una presenza di segno negativo per illustrare qual fosse il vero VERSO della salvezza. Esso era davvero positivo solo dopo che si fosse superato in crescita quella origine zero apparente come morte, e che la vita sarebbe davvero entrata nella realtà positiva del Regno di Dio. Si pose come MAESTRO DELLA VITA, di QUESTA VITA, dicendo che occorreva finalizzarla assolutamente all'altra, che ci sarebbe stata oltre la morte. Facendolo, però, pose l'accento in modo deciso proprio su quanto era visto accadere in QUESTO MONDO. Egli spingeva verso la assoluta liberazione di ogni coscienza, nei confronti del disegno stesso che era IMPOSTO da Dio. Non proponeva in modo sfacciato la assoluta libertà dello Spirito santo presente in ogni uomo, da quelle false verità che non lo rendono libero. Ma la sua opposizione al rispetto del Sabato fu una chiara opposizione alle leggi imposte da Mosè. La VISIONE portata da Gesù CRISTO ha ribaltato tutti i valori ed i giudizi, nella considerazione di chi fosse PREDILETTO da Dio. Per Gesù non era PREDILETTO chi sembrava ricco di ogni possibile fortuna, come un Giacobbe i cui greggi prosperavano, mentre quelli di suo suocero Labano no. Per Gesù era prediletto chi era stato definito CASTIGATO DA DIO dal profeta Isaia, che pur si ravvede e dice: “e dire che noi lo avevamo giudicato percosso, uomo senza valore, uomo dei dolori... invece si è fatto carico di tutte le nostre iniquità”. Gesù non SOVVERTI' la Legge di Dio, ma la dimostrò in un Dio la cui legge stava nel porsi egli stesso a servizio dell'uomo più


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misero e dell'ultimo, con ciò ESALTANDO di fatto ogni uomo e ponendolo DEGNO di aver Dio a proprio servitore. Chi oggi seguita a non capire che se Gesù non ha potuto convincere l'uomo nella COMUNIONE col Figlio di Dio, fino a farlo sentire un VERO FIGLIO DI DIO e della stessa sostanza del padre, è stato solo perché Dio ha voluto IL FIGLIO nella direzione in quella profondità reale del tempo che lo portasse ad essere il MAESTRO di tutti i Figli di un Dio che si è messo ad esistere nel tempo attraverso l'esistenza reale di tutti i suoi figli come se fossero tutti i distinti AVATAR che lo rappresentassero IN OGNI POSSIBILE CASO. Sorprenderebbe se il DIO DELL'ESSERE non si fosse posto in essere attraverso ogni possibile ed immaginabile figlio, visibilmente diverso attraverso la determinazione imposta in ogni figlio. Ma veramente UNO con lui grazie all'interazione tra il LIMITE adottato nell'uomo e l'assoluta mancanza di limite propria dell'UNICO DIO. Ciò riconosciuto, che cosa è successo in questi 2012 anni compiuti dalla nascita di Gesù ad oggi? Ogni uomo è restato un semplice UOMO. L'uomo stesso, per quel FALSO RISPETTO che ebbe Pietro quando si oppose a farsi lavare i piedi da Gesù, nel Cenacolo, usa verso Dio un FALSO RISPETTO. DIO VA USATO dall'uomo per potersi ELEVARE A DIO. L'uomo è un DIO IN CROCE (come si è esattamente presentato in Gesù) e nella differenza di OGNI CROCE DIVERSA che DIO – solo DIO! - ha assunto nell'uomo! Chi per FALSO RISPETTO impedisce a DIO DI SERVIRE il DIO in croce in lui, IMPEDISCE AL DIO IN CROCE di scendere da quella


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croce in cui Dio stesso si è messo. E' l'uomo che RUBA A DIO l'essenza che è solo quella di DIO ad esistere nell'uomo, e lo abbassa all'uomo pieno di croci che l'uomo ben vede in se stesso. Questo DIO finito in veri GRANDI LADRONI dell'ESSENZA DIVINA si mostrò crocefisso ai due lati del Figlio, in una crocefissione UNA e TRINA. Ma CHI CELEBRA DIO in quei due grandi ladroni? “Ci mancherebbe!” Osservano i cosiddetti benpensanti, che si credono PIENI DI MERITI perché si giudicano UOMINI COMUNI, e proprio mentre stanno rubando la loro essenza al DIO CHE E' IL SOLO AD ESISTERE, ESSENDO IL DIO DELL'ESSERE, e che pertanto ESISTE IN OGNI ESSERE. L'uomo manca della giusta ragione. Se arrivasse a giudicare DIO come la TOTALITA' dell'ESSERE, essendone il VALORE DIO, l'ASSOLUTO, solo da stolto può credere DIO una altro ESSERE, ben diverso dal suo! Significherebbe che la sua APPARENTE MODESTIA, pone lui, come uomo, OLTRE la essenza totale di Dio. L'uomo NON PUO' avere Dio come un ALTRO DA SE STESSO. Ripeto: se lo fa pone l'uomo OLTRE DIO, addirittura al di la di TUTTO L'ESSERE ed è smascherato in tutta la sua IMBECILLAGGINE. Ora le cose stanno in un modo tale che, fino a quando IL VERO non è conosciuto, si possa ammettere che l'UOMO è INFERIORE a Dio, e che ha una PICCOLEZZA che sfugge alla GRANDEZZA di Dio. Come a giudicare che l'uomo sia in una sorta di dimensione SOTTO-ZERO, mentre a Dio è concessa solo l'esistenza IN POSITIVO.


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Ciò è compatibile con la visione umana del DIAVOLO, al punto che l'ESSERE del Diavolo non possa esser contenuta in DIO, che è il Dio solo del valore positivo e non di quello negativo!. Ma quando proprio io DIMOSTRO COME CRESCITA tutto quanto vada da meno infinito a più infinito, allora Dio sta in questa CRESCITA TOTALE che sta proprio nell'abbattimento di tutta la DECRESCITA su cui si imposta la sua stessa crescita. Il DIO TOTALE è signore del Bene e del male, del positivo e del negativo, dell'esistenza di ogni possibile divisione in due come lo stesso Dio e il Diavolo. L'uomo ignora, per difetto di analisi razionale, che il prodotto tra opposti determina sempre la quantità uno, ma con il segno di MENO UNO. Ignora che il SI del NO afferma il NO allo stesso modo con cui il NO del SI lo ribalta in SI. Non osserva il nome di NOE', il salvatore dell mondo della prima creazione secondo la Bibbia! NOE', nell'Italiano che è la perfetta lingua voluta da Dio per capire la verità, ha in se stesso mediante il suo stesso nome quel NO è! E' lo stesso NO che ha voluto in me che mi chiamo Romano ed esprimo io pure il finale NO alla ROMA avversa all'AMOR, e che lo uccise nel Cristo Gesù. Ma siamo giunti al punto di esprimere un secondo NOE', che stavolta si ha proprio attraverso le parole di me RomaNO: questo mondo, in cui si afferma la potenza di Roma e dei suoi Cesari, è un mondo che CRESCE, certamente, ma lo fa in un contesto tutto NEGATIVO. Se davvero si vuole LIBERARE il DIO che ESISTE NELLA PRIGIONE ASSUNTA DA DIO NELL'UOMO, bisogna


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SMETTERE di considerare UOMINI GLI UOMONI, ma esattamente quel DIO IN CROCE che è presente in ciascuno. Pertanto, ora che lo SAPETE, perché io ve l'ho DIMOSTRATO VERO, non potete più seguitare ad offendere DIO, chiamandolo UOMO. Non potete seguitare a celebrare SOLO GESU' CRISTO, nei tre crocefissi sul Calvario! Gesù lo disse: alla fine del tempo il Signore divise tutti in capre e pecore: “TUTTO QUELLO che in bene e in male è stato fatto ad un UOMO anche colpevole (come infatti ad un CARCERATO) E' STATO FATTO A ME, AL SIGNORE” Erano IN CARCERE i due ladroni del Calvario? E' stata fatta anche a loro quella stessa CROCIFISSIONE che fu fatta a Gesù? Sì? Allora è stata fatta a Dio! Ed è sulla parola di Gesù Cristo che io lo dico, ribadendola e confermandola nella sua verità da ragionamenti INCONFUTABILI? Riusciremo mai in una Santa Pasqua a veder celebrato il Dio Uno e Trino anche nei due Ladroni? Occorre farlo! Il loro sacrificio, ammesso anche della loro MISERA vita, è stato IDENTICO a quello di Gesù. Ma per essi QUELLO era TUTTO QUELLO CHE AVEVANO, dunque fu loro tolto MOLTO PIU' che alla persona di Gesù che, Figlio di Dio, HA TUTTO. La vecchietta che nel tempio offre al TESORO DEL TEMPIO tutto quello che ha, E' CHI OFFRE DI PIU'. Al TESORO di quel Triplice Calvario furono IL DIO IN ESSERE NEI DUE LADRONI ad essere crocefisso, in una duplice


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crocifissione. CROCEFISSI PRIMA per avere dovuto IMPERSONARE due malvagi, ebbero IN PIU' anche la croce reale. Gesù visse DA DIO, e DIO, IMPERSONANDO IL FIGLIO, non fece alcun sacrificio. Lo fece solo in quegli ultimi tre giorni. Come vi sto dimostrando, BISOGNA USCIRE dal mondo del FIGLIO DI DIO che illumina gli altri Figli suoi e offre loro una Comunione sacramentale. Il tempo di una esistenza in cui SI AVVALORA IL CRISTO io l'ho visto terminato alle due di notte del 22 dicembre ultimo scorso. Bisogna AVVALORARE GESU', certamente, perché il suo valore è ETERNO! Ma bisogna radicalmente mutare il MODO con cui egli è CELEBRATO. L'uomo, seguitando a porre LUI come il proprio Dio nel modo SBAGLIATO che porta a negare la PROPRIA DIVINITA', ostacola DIO e liberarsi in ogni uomo di questa natura UMANA che UMANA NON E'. Essa è DIVINA! DIVINA è la DIGNITA' dell'uomo al punto che fu la carta dei diritti dell'uomo, durante la Rivoluzione francese a riconoscere UGUALE DIGLITA' AD OGNI UOMO, indipendentemente dalla sua estrazione, dalla sua intelligenza, dal suo ruolo. I francesi, riconoscendo SOVRUMANA la DIGNITA' dell'uomo, perché oltre lo specifico essere relativo di ogni uomo, compirono quello che sembra INAFFERRABILE alla Fede in Dio. Sembra infatti a tutti che elevare a DIVINA LA DIGNITA' DELL'ESSERE Umano sia FARE UN TORTO all'essenza divina! Ma la verità è esattamente l'opposto: DIO è OGNI UOMO, nella sua


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CROCE, del limite e della determinazione assunta in lui. Ma se DIO esistesse come PURO ESSERE IN POTENZA solo nel Regno dei Cieli, sarebbe CONDIZIONATO DA QUESTO LIMITE, di non aver limite. Per questo il DIO IN ATTO assume realmente di persona ogni limite per superarlo, nel modo con cui Gesù superò la sua croce, risorgendo da essa. L'UOMO è l'espressione PIU' ALTA di un DIO CHE SI E' MESSO IN CROCE, in ogni suo figlio. Pertanto l'UOMO è in verità tutto ciò che SUPERA L'UOMO, e lo SUBLIMA. Io sto lottando per elevare giustamente a DIO la essenza di ogni uomo. Comincio dalla mia e la RICONOSCO ESSERE SOLO IN DIO, per potere poi affermare ad ogni uomo, del tutto simile a me, che se IO sono un DIO lo è EGLI PURE. E se io sembro PRIVILEGIATO da Dio, per la VERITA' che ha voluto far dire al mio personaggio umano, ciò non è per nulla vero! DIO ESALTA SE STESSO mettendosi a servizio di chi NON HA NULLA, nessuna verità da comunicare. Per cui chi è attento alle cose che io dico, capisce che io non mi pongo come un vero primo in questo mondo. Sono molto più avanti di me proprio quelle ANIME DI DIO cui è stato imposto di impersonare un personaggio malvagio. Esse pagano IL COSTO del mio apparire un GIUSTO. Infatti, pur essendo ANIME DI DIO alla stesso modo della mia, si sono messi in una terribile croce (quella del peccato), mentre a me è stato dato di DAR CORPO ad un personaggio positivo. Gesù lo disse, a tutti i sacerdoti: “nel Regno dei cieli prostitute


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e malfattori saranno collocate davanti a voi!”. Disse: “ABBASSATEVI E SARETE ALZATI...” laddove il livello più basso esistente tra tutti gli uomini è proprio quello dei MALFATTORI. Tutti noi, cui Dio ha donato di vivificare con una SUA ANIMA un personaggio che SI SACRIFICA pur di compiere ciò che è bene, se PRETENDONO come giustizia per l'ANIMA DI DIO che ha dovuto sopportare già in vita una terribile ed infamante croce, che questa condanna sia PER SEMPRE, sono assolutamente INGIUSTI. Infatti come ringraziamento a Dio per essere stati disegnati come BUONI PERSONAGGI, vorrebbero che il DIO ANIMATORE dei cattivi personaggi (e già in quella croce) ce l'avesse per sempre e COME GIUSTIZIA ! E' giunto il momento di abbandonare l'OTTICA DEGLI UOMINI FIGLI, per cominciare a far esistere IL MONDO DEL PADRE, crocefisso in tutti i suoi figli. Insomma bisogna finalmente COMPIERE e CONCLUDERE l'opera del Figlio Gesù Cristo, perché inizi l'era dello SPIRITO PARACLITO CHE LIBERA, e libera davvero. Ciò, ripeto, non significa che il VALORE DI CRISTO non esiste più. Ma esso esiste IN MODO GIUSTO solo se si osserva IL PADRE, quel SIGNORE che lo ha mandato, e si inaugura il MONDO DEL PADRE, che è nella stessa sostanza di OGNI FIGLIO. Ebrei, Cristiani, Musulmani, Animisti, Buddisti, Scintoisti... tutti voi FIGLI, dovete arrivare a RISPETTARE IL DIO UNICO che è in ciascuno di voi, in croce in ciascuno di voi. In tal modo, mentre è SUPERATO il CRISTIANESIMO, esso non lo è minimamente, nel momento in cui la figura di Gesù FINALMENTE SERVE A LAVARE I PIEDI DI OGNI UOMO, che sia


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egli Cristiano o di qualunque altra fede, anche nella stessa mancanza della fede personale. Chi NON CREDE nell'esistenza di Dio, ma solo nel suo io non farà grande fatica a riconoscersi IN CROCE, e a considerare Gesù come un FRATELLO in quella croce ingiustamente patita. Questo apparente SUPERAMENTO del Cristianesimo, sarà la ESALTAZIONE dello stesso. Infatti non conta dire SI PADRE, TI RICONOSCO... quando poi si desidera compiere solo la propria volontà. Conta voler fare LA VOLONTA' del Padre anche quando essa è decisa VALIDA IN SE' solo dall'uomo. Sono I VALORI che contano e non i SALAMELECCHI OFFERTI AD UN POTENTE. Quando l'uomo è mosso da UN ORDINE ESTRANEO, è sempre uno schiavo, anche quando chi glielo ordina è Dio. L'UOMO libera IL DIO che è in sé quando erge i valori di bene, sacrificio ed abnegazione personale al VALORE TRAINANTE della sua vita. E' già allora che DIO E' LIBERATO! Molti, non vedendolo CELEBRARE DIO nelle forme delle varie religioni, lo giudicheranno male, ma hanno torto: sono proprio coloro che si chiudono nella loro stanzetta ed in essa si mettono a tu per tu con la loro coscienza, nel loro fermo proposito di VOLER ESSERE operatori di bene, mano vera di Dio. Dunque che cosa è il CRISTIANESIMO? E una fede nel CRISTO DI DIO che deve riuscire a trasformare in CRISTO ogni povero CRISTO di questo mondo, e ciò nella assoluta LIBERAZIONE DEL PADRE che si è calato in quella filiale croce. Bisogna mettere in atto la RELIGIONE DEL PADRE E DELLO SPIRITO SANTO, ossia del CREATORE che è a monte dei due


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mondi. Lo si può fare solo se si RINUNCIA alla logica di tutto quanto accade IN QUESTO TEMPO REALE, per espandere in UN SOLO PIANO a due dimensioni la presenza dell'INTERO DISEGNO: TUTTO COESISTENTE, tutto fruibile da ciascuno come il PARADISO DELLA VITA SINGOLA, in cui ogni anima di Dio travi la resurrezione REALE dalla sua CROCE REALE, attraverso tutte le VITE REALI descritte e presenti in quel piano, in cui tutte le pagine di tutti i libri siano state SPIANATE, presenti tutte, sia nei numeri pari sia nei dispari. Con un solo spostamento dell'attenzione l'uomo, che finalmente è il DIO LIBERATO dal suo esser determinato e vincolato, si DETERMINA e si vincola nuovamente, ma adesso volontariamente, in tutto il prossimo come se stesso, con tutta la facoltà di svincolarsi appena lo crede giusto. Calato finalmente in una REALTA' TUTTA IDEALE, ogni IDEALE UMANO troverà finalmente il suo giusto ambito esistenziale. Con questa CERTEZZA l'uomo deve esistere, sapendo che l'INDIAMENTO di cui il cristianesimo parla, non è un risultato da RAGGIUNGERE, ma una verità che è già in atto ORA, ADESSO, in questo mondo apparentemente dominato dal male. Insomma FIN DA ADESSO l'uomo deve riconoscersi presente IN DIO e come una precisa ANIMA DI DIO. Per SUBLIMARE la sua vita e sublimarla davvero, adesso, ossia quando finalmente OGNI MALE VISTO ORA riesca ad essere già ASSAPORATO nel BENE ASSOLUTO che gli corrisponderà.


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