TITOLI Questo volume raccoglie una buona metà dei miei scritti nel 2.016. Sono quelli fino alla metà di giugno in cui, in attuazione della profezia di Daniele, attendevo particolari eventi legati al giorno 26 luglio 2.016 e 17 agosto successivo. La profezia di Daniele descrive un periodo di 1.313 giorni successivo al 21-12-2.012 secondo l’atteso termine del Calendario Maia. Per me quel limite aveva senso come l’Unità e Trinità in giorni (4 giorni) prima del compimento esatto dei 2.000 anni a partire dall’anno 12 in cui Gesù, compiti gli anni 12 il 25 dicembre, cominciò ad “occuparsi delle cose del Padre suo celeste” come rivelato a Maria e raccontato dall’evangelista Luca. Da quel giorno (21 dicembre dell’anno 12) i 1.313 giorni successivi dichiarati dalla profezia di Daniele, portavano al 26 luglio del 2.016. Invece il termine dei 1.335 portava al 17 agosto, 3° giorno dall’Ascensione di Maria Santissima. Gli ultimi 36 giorni antecedenti il 26 luglio sono stati tutti raccolti in un unico volume. La mia attesa non è risultata vana in relazione agli eventi trascendenti, ma – come al solito – la lettura degli eventi reali è stata invece leggermente diversa da quella prevista. Io attendevo una mia possibile e reale decapitazione… e ho perso una Testa solo in una donna delle pulizie che ha cessato il lavoro presso di me, mentre invece un autentico Padre (Padre Hamel, in Francia) il 26 luglio fu decapitato in chiesa dopo un sequestro. Virtualmente, il Padre è asceso in cielo il 26 luglio della profezia di Daniele. Il giorno 17 agosto è stata la volta dello Spirito Santo, come il 3° giorno dall’Ascensione il 15 agosto di Maria Santissima.
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Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO
Il capitolo 5 di Genesi, Bibbia, struttura totalmente il nostro tempo terrestre
2 È innegabile che la Bibbia sia stata scritta da uomini, ma io in questo breve scritto vi dimostrerò come non sia possibile che, in quei tempi ancora così immaturi nell'aspetto scientifico in cui essa fu raccolta, fosse veramente loro quella Sapienza totale che vi traspare e che descrive esattamente la struttura dell'esistenza. Ne fa testo il capitolo 5 di Genesi. Leggiamolo. Genesi 5 1 Questo è il libro della genealogia di Adamo. Quando Dio creò l'uomo, lo fece a somiglianza di Dio; 2 maschio e femmina li creò, li benedisse e li chiamò uomini quando furono creati. 3 Adamo aveva centotrenta anni quando generò a sua immagine, a sua somiglianza, un figlio e lo chiamò Set. 4 Dopo aver generato Set, Adamo visse ancora ottocento anni e generò figli e figlie. 5 L'intera vita di Adamo fu di novecentotrenta anni; poi morì. 6 Set aveva centocinque anni quando generò Enos; 7 dopo aver generato Enos, Set visse ancora ottocentosette anni e generò figli e figlie. 8 L'intera vita di Set fu di novecentododici anni; poi morì. 9 Enos aveva novanta anni quando generò Kenan; 10 Enos, dopo aver generato Kenan, visse ancora ottocentoquindici anni e generò figli e figlie. 11 L'intera vita di Enos fu di novecentocinque anni; poi morì. 12 Kenan aveva settanta anni quando generò Maalaleèl; 13 Kenan dopo aver generato Maalaleèl visse ancora ottocentoquaranta anni e generò figli e figlie. 14 L'intera vita di Kenan fu di novecentodieci anni; poi morì. 15 Maalaleèl aveva sessantacinque anni quando generò Iared; 16 Maalaleèl dopo aver generato Iared, visse ancora ottocentotrenta anni e generò figli e figlie. 17 L'intera vita di Maalaleèl fu di ottocentonovantacinque anni; poi morì. 18 Iared aveva centosessantadue anni quando generò Enoch; 19 Iared, dopo aver generato Enoch, visse ancora ottocento anni e generò figli e figlie. 20 L'intera vita di Iared fu di novecentosessantadue
anni; poi morì. 21 Enoch aveva sessantacinque anni quando generò Matusalemme. 22 Enoch camminò con Dio; dopo aver generato Matusalemme, visse ancora per trecento anni e generò figli e figlie. 23 L'intera vita di Enoch fu di trecentosessantacinque anni. 24 Poi Enoch cammino con Dio e non fu più perché Dio l'aveva preso. 25 Matusalemme aveva centottantasette anni quando generò Lamech; 26 Matusalemme, dopo aver generato Lamech, visse ancora settecentottantadue anni e generò figli e figlie. 27 L'intera vita di Matusalemme fu di novecentosessantanove anni; poi morì. 28 Lamech aveva centottantadue anni quando generò un figlio 29 e lo chiamò Noè, dicendo: «Costui ci consolerà del nostro lavoro e della fatica delle nostre mani, a causa del suolo che il Signore ha maledetto».30 Lamech, dopo aver generato Noè, visse ancora cinquecentonovantacinque anni e generò figli e figlie.31 L'intera vita di Lamech fu di settecentosettantasette anni; poi morì. 32 Noè aveva cinquecento anni quando generò Sem, Cam e Iafet. Come si vede distintamente, in Noè salta lo schema. Egli è il risultato di 9 azioni determinanti. Sono quelle espresse in questi 9 rapporti:
La somma dei rapporti è 64,66905193571 quando è espressa nelle 13 cifre della presenza decima del primo denominatore 130, del 1° ordine. Diventa 66,66905193571 se si aggiungono le 2 dimensioni del piano 1×1, che nel volume non muta il numero, ma ha 2 dimensioni in più. Diventa 61 +3,66905193571 se nei 9 rapporti si enucleano le quantità divise da quelle risultanti dai resti indivisi.
3 Ma, prima di proseguire, occorre fissare dei precisi “paletti”, in PURO PRINCIPIO.
PADRE di ogni numero solo quando esiste unitariamente ed il suo esponente è l'indice +1
Infatti stiamo considerando il primo libro che in Ebraico era scritto BRASYT e che è corretto in modo letterale in IN PRINCIPIO.
Ma allora accade, per il 3° principio della legge imposta all'UNITA', che è il valore reale 1 della potenza di 10^0 espressa nel primo membro, che assieme a questo PADRE ci sia il suo FIGLIO PRIMOGENITO, nella valenza di 10^-1 che espressa in una frazione lo porta a valere 1/10, mentre, unitariamente, il 10 vale 10/1.
Quando si parta da una “divina creazione” in cui Dio possa SCRIVERE come su un a lavagna che non esiste ancora, tutto il suo progetto creativo, su che supporto lo può disegnare, visto che esso non esiste? Se un DISEGNO QUALUNQUE necessita in modo primario che esista il FOGLIO su cui possa esistere, come può essere possibile lo stesso disegno di quel foglio assolutamente preliminare? Esiste una sola soluzione, che si poggi su regole astratte, ma anche perfette, una volta che siano stati definiti dei PRINCIPI. Solo la matematica può costituire questo supporto astratto da ogni cosa e che le possa esprimere tutte PER PURI NUMERI. La Matematica dei numeri decimali ha la caratteristica di essere costruita tutta sulla base del solo numero 10. E su una altra base, che è la stessa del terzo principio della legge dinamica, chiamato di AZIONE e REAZIONE, ossia azione UGUALE E CONTRARIA. Quando il numero 10 ha “in potenza” la paternità di ogni numero, esso dovrà essere osservato in modo “uguale e contrario”, ossia attraverso il suo valore decimo. Si fissa come vero questo PRINCIPIO ASSOLUTO, tra quanto esiste in pura potenza di esistere e quanto esiste in REALE ATTO: 10^0 = 10^+1 × 10^-1 Nel 1° membro vi è una esistenza che è puramente espressa “in potenza” in quanto la sua reale dimensione è data da 0, un numero che quantifica il “nulla di realmente esistente”. Infatti le DIMENSIONI dell'esistenza saranno riposte solo negli indici, altrimenti chiamati negli “esponenti” della base 10, che è “realmente” il
PADRE 10/1 e FIGLIO UNIGENITO 1/10 richiedono entrambi di 11 dimensioni, differenti solo nel loro orientamento rispetto all'unità. Il PADRE è 10 “volte” l'unità, mentre il FIGLIO PRIMOGENITO (che da ora in poi io chiamerò solo IL FIGLIO) è un decimo dell'unità. PADRE e FIGLIO saranno interattivi, ossia si combineranno tra loro, tanto da formare una unità espressa nei 10/10 che li descrivono entrambi. Infatti il Figlio è 1/10 di 10, che in matematica si esprime come 1/10 × 10 (il che si risolve in 10/10). Da parte sua il PADRE è 10/1 volte 1/10, il che lo esprime matematicamente come 10 × 1/10 e lo porta a essere egli pure 10/10. Essendo dunque esistente questo rapporto unitario dato da 10/10, esso non può esistere se non sulla base di quanto sia UGUALE e DISTITO, basandosi sulle due stesse quantità 10, ma non più solo divise tra loro, ma anche moltiplicate. Insomma affinché esista l'unità tra PADRE e FIGLIO espressa in 10/10, deve esistere anche il 10×10=100 come il riferimento ASSOLUTO rispetto alla loro unità. Il che avvalora l'esistenza di un 1+100=101. Però accade che la relazione: 10^0 = 10^+1 × 10^-1 è una relazione “trina” che è poggiata si tre 10 nella sua base, tanto che se raggruppiamo il tutto su un solo membro, accade che è “vero” che: 10^0 / ( 10^+1 × 10^-1) = 1. Mettendo in relazione tra loro solo le tre basi, 10 / 100 è ammissibile
4 solo sulla base della verità opposta data da 10×100 che orta a 1000 questa verità che “aggiusta” le cose.
cubo che abbia tre lati 10, nel solo valore in “linea tempo” se vale il principio cubico di 1.000 anni, se ne abbiano solo 10 in linea tempo.
In sostanza, laddove si abbia 10/10/10, il che porta ad 1/10, alla realtà FIGLIO del nostro mondo che esiste a dimensione di DECIMO va associata IL PRINCIPIO di un 10×10×10 uguale a 1.000 e che è espresso dal 10^3 in potenza.
Volendo dunque esporre nel PRINCIPIO in linea degli ANNI che sono stati assegnati a questi 9 che sembrano essere FONDAMENTALI CAUSE, simili alla causa fondamentale e divina, noi possiamo solo affermare che, PRIMA della nascita di Adamo, espressa nei suoi anni, ci sia IN PRINCIPIO la quantità esatta di 10 anni.
Se noi allora dobbiamo rappresentare in modo corretto questo 1000, che sia “unitario” ossia uguale ad 1. lo dobbiamo esprimere in 0,001 unità. Tanto per fare “esercizio”, sapendo che un anno bisestile ha 366 giorni, come lo possiamo rappresentare esprimendolo per quello che esso è, ossia 1 anno? 3,66 esprime le 360 CENTINAIA, contandole nei suoi CENTESIMI, per cui se esprimiamo i 366 giorni in 3.66 unità proprio e solo in questa espressione quantitativa le 300 CENTINAIA sono espresse unitariamente in quanto sia UGUALE E CONTRARIO al 100 ed è dato da 1/100. Sulla base di questa VERITA' RELATIVA (ad 1 anno espresso nelle centinaia dei suoi giorni) se consideriamo quanto abbiamo ricavato da Genesi capitolo 5, ossia che i rapporti tra gli ANNI diventano 61 +3,66905193571 quando nei 9 sommati l'uno all'altro si enucleano le quantità divise da quelle risultanti dai resti indivisi, potremmo essere CONVINTI che in esso il 3,66 esprime in modo compito i 366 giorni di un anno bisestile che è quello che somma 1 giorno ai 365 anni che per tre anni non sono stati bisestile, perdendo ciascuno ¼ di giorno che dopo 4 anni può finalmente essere accreditato al 4° anno. Ma intanto abbiamo dovuto imporre, IN PRINCIPIO e come la verità che rende unitaria quella data da 10/10/10 e che la unifica attraverso 10^3, posti dunque IN PRINCIPIO, come valore Uno e Trino in Bibbia, nel suo primo libro intitolato IN PRINCIPIO=BRASYT in Ebraico. E' evidente che quando gli anni hanno dimensione in linea e non quella cubica, che si attiva in tre direzioni uguali e contrarie, come accade in un
Tanto che Adamo il 1° è nato nell'anno 10. A 10+130=140 è nato SET, il 3° figlio dopo il “fallimento” dei primi 2. A 10+130+105=245è nato il 3° A 10+130+105+90=335 è nato il 4° A 10+130+105+90+70=405 è nato il 5° A 10+130+105+90+70+65=470 è nato il 6° A 10+130+105+90+70+65+162=632 è nato il 7° A 10+130+105+90+70+65+162+65=697 è nato il n. 8 A 10+130+105+90+70+65+162+65+187=884 è nato il n. 9 A 10+130+105+90+70+65+162+65+187+182=1.066 nasce il n. 10 cui è assegnato il nome di NOE' e che è costruito tutto attraverso anni di vita divina che Dio eroga, attingendola dal suo essere, dopo il principio 10 del suo essere il PADRE. La conseguenza IMMEDIATA è che Dio ha assunto non solo il PRINCIPIO di 10^3, in questo 1.066 anni, ma anche di un certo numero 66 che possiamo arrivare a calcolare che cosa sia e rappresenti, in “verità matematica”. 10+1 è la verità sia nel 10/1 = PADRE, sia nel 1/10 = il FIGLIO suo primogenito, vita divina assegnata tutta attraverso quella per generare i PRIMOGENITI, tranne il primo caso, relativo ad Adamo, in cui CAINO fu
5 escluso per avere ucciso ABELE, il secondo, tolto dunque di mezzo da CAINO.
numeri vale 10=PADRE, il costruttore del sottofondo matematico, come il FOGLIO ASTRATTO sul quale Dio potrà scrivere tutta la sua storia.
Cosa significa che il PRIMOGENITO di Adamo fu un ASSASSINO, quando la vita divina viene TUTTA attraverso i PRIMOGENITI?
Che relazione esiste tra il 26 di DIO espresso in lettere, come già accadde nel nome YHWH di Jahvè, con il 66 che ha introdotto – di suo – per dare origine alla causa numero 10, che conclude il suo essere un PADRE uguale a 10, attraverso una decina di PADRI?
Significa che tutti noi ASSASSINIAMO la verità che viene DA DIO = AB ELE, perché – in ragione del terzo principio che Dio stesso ha fondato – dove esista una AZIONE noi la si vede SEMPRE E SOLO attraverso quella UGUALE E CONTRARIA. Laddove il vero è 10/10/10 noi lo ribaltiamo in 10^3 e siamo affascinati di quanto sia espresso IN GRANDEZZA. Ma si tratta del 10^3 di quanto in verità è 10^-3, ossia MILLESIMO. In modo uguale e contrario noi la valutiamo MILLE, ma sono mille unità date da MILLESIMI, sono 1000/1000 =1/1 tra 2 che sono due si, ma in due MEZZI. Caino che uccide quanto viene da Dio, il suo fratello <AB ELE> sarà affascinato dalla grandezza e seguirà una visione OPPOSTA, demoniaca rispetto all'azione divina. La Bibbia lo fa risalire allo stesso padre suo ADAMO, quando, posto di fronte ad un ORDINE, espresso nel NEGATIVO di un “non fare” (ma lascia che Dio faccia tutto) fu indotto “a fare” - per essere FATTIVO come Dio – dal MALIGNO serpente che l'indusse a mangiare fino a divorare nel consumismo estremo tutta la sua vita, cosa proveniente DA DIO e dunque eterna. Solo con la nascita di un <NO è> che nel suo tesso nome significa l'accettazione di un qualcosa che è dichiarato NO, solo in questo esiste la salvezza dal DILUVIO UNIVERSALE, che è dichiarato in Bibbia accaduto ai 600 anni esatti della vita di Noè, dunque nel 1.066+600 = 1.666, che ba ben oltre, di un 6, alla vita di DIO uguale alla dimensione 10 nella sua vita alla D-10=DIO, neanche a farla apposta. Tanto che se DIO, espresso in lettere vale 26, quando è espresso per
Manca al 26 per essere 66 esattamente un 10+30=40. Gli manca l'Unità nella Trinità del numero 10. Sapendo che esiste solo la base 10 del Dio che crea con il 1', sia 26, sia 66 sono puri esponenti della base 10. Allora è VERO che; 10^26 × 10^10 × 10^30 = 10^66 che poi è visto nel modo uguale e contrario solito, che stavolta è attuato attraverso il Log 10^66 = 66. Voi potreste dirmi che questo calcolo è “fazioso” perché avemmo potuto ricorrere ad altri numeri e avremmo avuto risultati differenti... E' una osservazione sciocca in se stessa, poiché se io cerco una strada che porti a ROMA, devo andare SOLO verso ROMA e non credere che, seguendo anche una strada che porti altrove io poi arrivi dove voglio arrivare. Ma tant'è! Allora io ricorro a TUTTI I NUMERI che esistono, e sapendo ormai che la loro somma sono i prodotti che li riguardano quando sono davvero indicati come le “creature che sono” della sola base 10, mi metto a osservare che: 0+1+2+3+4+5+6+7+8+9+10+11=66 Ciò rivela che, quando le 11 dimensioni di 10/1 PADRE e di 1/10 FIGLIO sono 11, tutti i numeri interi esistenti in questi 11 si rivelano nell'indice 66 della base 10, che quando esiste in modo Uno e Trino vale solo 10^3 . Pertanto 10^3 + Log 10^66 = 1.066, mentre assegna 1.000 al suo PRINCIPIO INTERO, uno e trino, la determinazione del 10° FIGLIO, abbatte a valore INVERSO al 10^66, al Log 10^66 =66 l'esistenza di un NUOVO
6 PRINCIPIO. In GENESI, primo libro della Bibbia, sarà il capitolo 46, nel suo versetto 26 a collegare il 26 con il 66, perché in questo versetto sarà esattamente scritto: Genesi 46, 26 Tutte le persone che entrarono con Giacobbe in Egitto, uscite dai suoi fianchi, senza le mogli dei figli di Giacobbe, sono sessantasei. Giacobbe e i 12 che entrano in Egitto lo fanno per quel NUOVO INIZIO che farà discendere tutto il Popolo di Dio dai 12 figli di Giacobbe, denominato Israele, per avere combattuto contro Dio e aver vinto. La sola nascita di Noè tra i 10 primi capostipiti è nata OLTRE IL PRINCIPIO del 1.000. E il 66 aggiunto costituisce il NUOVO INIZIO che accadrà nel decimo figlio Noè. Nel 1666 egli sopravviverà con la sua famiglia al Diluvio universale e morirà dopo di essere vissuto esattamente 350 anni dopo il diluvio, tanto che 1666 +350 = 2.016 è l'anno della fine del numero 10, nel calcolo divino fatto con ricorso al PRINCIPIO, espresso in 10 anni. Il primo controllo che dobbiamo introdurre, per attualizzare a noi tutto questo scritto antico è di vedere se il NUOVO PRINCIPIO che noi seguiamo a partire dall'Anno IMPOSTO dalla Chiesa cattolica, e che gli scienziati contestano, in relazione ad una nascita PARADOSSALE di Cristo, nato non quando è DICHIARATO nato dalla chiesa Cattolica, ma in quel circa 6 di un Cristo nato Anti-Cristo! 10+2.006 = 2.016 segnano 350 anni dopo il diluvio. 9/1 (principio declassato a unitario, nel 10) +350 anni, declassati a giorni, portano il giorno numero 350 dell'anno normale ad essere il 16 di dicembre, giorno n. 350. Ma con 9 giorni IN PRINCIPIO, il 16+9=25 diventa
il giorno esatto di Natale! Immagino che voi vi lamentiate e mi chiediate: “Perché declassi a 9 unità relative il 10?” E allora non lo declasso, non considero più un principio “relativo” ma quello assoluto che valga esattamente anche 10 giorni. Ma anche gli anni NON BISESTILI sono verità alquanto relative. Infatti la durata media dell'anno è data da (26+26) ×7 giorni di creazione dal parte di DIO=26 quando ne esistano 2, uno nell'AZIONE di apertura di un ciclo di ½ anno e quella INVERSA che lo richiude. Al risultato che porta esattamente le 52 settimane a valere 364 giorni dovrà essere inevitabilmente associato lo spazio-tempo, nel suo rapporto che sia espresso in forma lineare e sia dato da 10 che è la base di Dio e quel valore di 2^3=8 che, costruito sui 2 versi distinti che compongono ogni possibile linea, portano un cubo a base di 2 linee a valere per quanto è dato dalla Trinità del 2, ossia da 2×2×2=8 che esprime in linea il quanto 1+3 della Trinità, 4 in un verso positivo e 4 in uno negativo, e la cui somma in linea vale 8. Pertanto il 10=DIO quando si mostra Uno e Trino nei due versi opposti e vale 4+4=8, allora 10/8=1,25. (26+26) ×7 +10/8 è il valore totale che porta ogni anno a valere 364 +1,25 = 365,25 giorni. Pertanto un anno di 365 giorni soltanto è “relativo” alla perdita di ¼ di tempo, perché 1/4=0,25, quello che manca in ogni anno avente verità “ relativa”. Solo il 4° anno, quello che viene dopo i 4 quarti e rende intero 1 giorno, solo l'anno bisestile è VERO, e si rivela essere dei 366 giorni esatti che proprio aggiungono il 66, stavolta a tre valori assoluti in 100 che esprimono la terna che genera un solo volume quando ogni lato vale 100. Insomma anche l'anno bisestile è il solo esattamente COMPIUTO, come appare esattamente compiuto anche il 66 aggiunto al 10^3, anziché a 3 quantità 10^2. 10+350 giorni nella ripartenza sono 360 e il Natale del Cristo è il giorno
7 numero 360 nell'anno davvero compiuto, nei 4/4 di giorno, che è il solo anno bisestile. Ma esistano anche due altri modi per garantirci che il NUOVO INIZIO sia descritto in Genesi e nella Bibbia per come noi lo abbiamo riferito alla virtuale nascita di Gesù per come “erroneamente giudicata” la nascita di Gesù dal Cattolicesimo. 350 anni dopo il Diluvio si disinteressa del valore IN PRINCIPIO lineare, perché lo computa in 350 anni solo dopo il Diluvio. 350/10^3 pongono allora i 350 anni in confronto con quanti ce ne siano dal principio in relazione alla totalità espressa solo dal volume dato da 10^3. Immagino che voi reagite protestando che non è lecito un rapporto tra 350 anni in linea e un volume che non lo è. Allora io sono in grado, assieme a tutti voi, anche di disporre un volume IN LINEA. La pura forma di un cubo che abbia lato 10 e contenga mille reali cubetti, tutti di 1^3 nel volume, può essere modificata come vogliamo, purché restino sempre mille i cubetti di lato 1. Allora prendiamo tutti i mille e accostiamoli perfettamente l'uno all'altro. Avremo tenuto una lunghezza data da mille volte il lato 1 di ciascuno, Sono 1000 in lunghezza, ma lo sono anche nel volume, perché tutto quel volume ha 1.000 in lunghezza e due dimensioni poste per traverso nel piano 1^2. Moltiplicare la lunghezza 1.000 per una area che sia 1^2 dà per risultato sempre lo stesso 1.000. A questo punto, 350 anni in lunghezza, riferiti al 1.000 che è tutta la lunghezza assunta dal 10^3 quando ha mutato in 1^3 la sua sezione, portano il rapporto: 350/1.000 a valere 0,35 anni in AZIONE. Ma non è lecito una AZIONE senza quella UGUALE E CONTRARIA. Pertanto la verità è che 0,35 × 0,35 = 0,1225 mostra proprio l'anno 0,
nel nuovo principio di un anno in cui UN FIGLIO di Dio sia entrato in scena nel mese 0,12. “No!” Direte voi! “Nel mense 12 e non nello 0,12!”. Io vi dimostro che avete torto. Questo 12 esiste nel 100 e se vogliamo rappresentarlo in modo UNITARIO dobbiamo presentarlo nei CENTESIMI. 0,12 sono il 12% espresso nel suo centesimo, tanto da essere 100, ma nei CENTESIMI, 0,12, dunque che è sì 12, ma come ilo è n 100/100. E la vera dimensione dell'unità dei giorni che esistano nella dimensione di un 10^4 che sia osservata nel valore inverso unificante di 10^-4, computa i giorni tutti nei valori decimillesimi della realtà che è giudicata UNITARIA, non in 1, ma in 10.000/10.000. Noi, in sostanza, abbiamo 100 giorni in ogni mese corrispondente di suo ad 1/100. Un anno contiene 1.200 giorni e i 4 che occorrono all'interezza sono 4800 giorni. Sono un valore esponente della base 10. Tutti i numeri lo sono, essendo in tal modo tutti FIGLI del DIO=D.10. 10^48000 si divide esattamente per un indice che rappresenti una unità di flusso data da 1111 e che abbia 1+1 come area, valendo in tutto 1113 dimensioni su ogni linea. Le tre di questo tipo che esistono nei tre lati dello spazio cubico, portano il 3x1113 a 3339. Ebbene 10^4800 : 10^3339 = 10^1461. Oggi 4 volte 365,25 vale esattamente il 1461 che deriva dall'indice 4800 quando gli è sottratti 3339. 4800 3339= 1461 Insomma in Genesi, per come sono descritti i 10 PROGENITORI della vita, rispetto alla RIPARTENZA, è descritta quella esatta in Gesù Cristo, ma non come lo creda la STORIA: come lo fissa LA CHIESA CATTOLICA.
8 capitolo 5 del libro Genesi misurare i 549,54 centesimi di secondo, sprovvisti come erano di cronometri!
Conclusione fondamentale.
Se io vi dimostro in che modo relativo queste 9 cifre lavorano per corrispondere a 549,54 primi, la sola cosa che possiamo fare da subito è di dividere. 549,54 : 9,05193571. Se mi chiedete perché io ponga intero il 9 e metta una virgola, sono 9 cifre capeggiate dal 9 e si riferiscono a 9 grandi cause che l'anno determinata nelle dimensioni interne a 3.66 che indica i 360 valori 100 dei giorni, quando sono espresse nei centesimi. Eseguo allora il calcolo ed ottengo:
Avevamo scritto e lo richiamiamo, che la somma dei rapporti è 64,66905193571 quando è espressa nelle 13 cifre della presenza decima del primo denominatore 130, del 1° ordine. Diventa 66,66905193571 se si aggiungono le 2 dimensioni del piano 1×1, che nel volume non muta il numero, ma ha 2 dimensioni in più. Diventa 61 +3,66905193571 se nei 9 rapporti si enucleano le quantità divise da quelle risultanti dai resti indivisi. Ci accorgiamo, osservando questa ultima relazione, che qui sono espressi in 61 un minuto primo sommato ad un minuto secondo, nella somma espressa tutti in 61 secondi. Abbiamo anche riconosciuto il 3,66 la corretta espressione di un anno espresso nella somma dei suoi giorni quando è l'anno bisestile che si fa carico dei 4/4 esistenti in 4 anno. Ebbene tutta la quantità espressa nelle 9 cifre che seguono è quella esatta a configurare il 549,54 secondi che esistono in ogni anno siderale, ossia calcolato rispetto alle stelle fisse. Chiedete come potrebbero, coloro che scrissero in apparenza questo
60,70966670 in 10 cifre, tutte quelle del ciclo 10 espresse in una progressione di 10 in 10. Rivela che la cifra numero 10 è lo 0 che rivela intero questo numero, in tutti i suoi decimi. Sospetto che quel 70 sia 66+4, ossia 10^66 ×10^4, quanto esprima la dimensione unitaria 66 di tutta l'energia, all'indispensabile relazione quadridimensionale della base 10, di un DIO, un ineliminabile fondamento che resti sempre IN PRINCIPIO e per sempre. Uscendo dalla relazione a questa realtà a dimensione 4 che si attesta INFINE a rendere 70 quanto sia in principio, ci soccorre di nuovo lo stesso capitolo 46 di Bibbia, da cui è emerso il principio di questo 66. Proseguendo nella lettura, ecco il capitolo 46, 27 di Genesi. Genesi 46, 27 I figli che nacquero a Giuseppe in Egitto sono due persone. Tutte le persone della famiglia di Giacobbe, che entrarono in Egitto, sono settanta. Insomma 60,70966666666 conferma il 70 posto IN PRINCIPIO del
9 tempo, ma non quello della fine, che si rivela l'eterno esistere del 6666 che vale tutto il rapporto esistente nelle 9 CAUSE PRIME quando aggiungiamo al 64,66905193571 le 2 dimensioni del piano unitario trasversale. 60,70966666666 ci si manifesta come: 1 primo, espresso in 60 secondi +0,7096666 che esprimano il valore esso pure nei secondi, tanto da potersi sommare il tutto nella espressione dei secondi tratta dai 549,54 minuti secondi che abbiamo diviso semplicemente per un NUMERO, tanto che sono restati secondi. Da che cosa abbiamo ottenuto questo tempo decimale 0,709666, se non attraverso una divisione di un numero il cui intero era 9? Ma qui dobbiamo fare un altro pensiero rispetto a quanto sia IN PRINCIPIO, quando si tratta di un 1.000 che esista nel 10.000 dato dalla forma una e trina di 10^4. Il mille si muove interamente di 9.000 volte. Allora muovo per 9.000 volte questo 0,70966666, ottenendo 6,38699999 infinito che esteso all'infinito porta al limite del 6,387. Se questo è tutto il moto di un ente che partecipi a questo moto 9.000 quanto è se non 9.000 -6387 = 2613 ? BINGO! DIO=26, assoluto nelle centinaia! 13, il suo dimezzamento reale alla dimensione 10+3. Allora il moto 6387 che è l'intero quando è espresso in 1000 millesimi, configurati 6,38 nei millesimi di 1000, è il quanto in moto nel moto 9.000 che quando si divide poi per 9.000 lo esprime unitariamente. Vediamo se è vero. 6387 : 9.000 = 0,7096666666666 infinito sono i secondi in: 60,70966666666... quando l'intero 60 è dato da tutti i secondi in un minuto primo.
6387 è il movimento che esiste solo nel numeratore dell'unitario 9.000/9.0000. ma è dovuto ad un 2613, un DIO ASSOLUTO e un Dio UNO nel 10 e Trino. E' un creatore espresso in 13 giorni 2613 : 13 = 201 Sono delle relazioni presenti nella CAUSA PRIMA, chiamata Adamo. Capito che i denominatori nei rapporti sono tutti di vita divina trasmessa da primo figlio a primo figlio, la VERA VITA di cui Adamo si è appropriato sono gli 800 anni in cui ebbe l'esistenza COMPLESSA in figli e figlie. Se Adamo si appropria solo del numeratore 800, Dio riserva a se il residuo 200, dato da 1000 -800. Questo 200, in unità assolute è dato solo dalle 201 che muovono nell'esistenza 1 quanto esiste in modo fisso in 200, fissato solo nel numeratore. Pertanto abbiamo due rapporti al tempo di Adamo: 200/1, assoluto, in Dio e 800 in Adamo. Quel 13×10 che si afferma nel denominatore di Adamo, si afferma anche nel 13 × 201 = 2613 in Dio, ed è proprio quanto gli fa assumere la forma del DIO=26 e in quel suo dimezzamento poi a 13. Tanto che il 26=DIO si moltiplica per l'assoluto 100 mentre è il suo dimezzamento reale che in Adamo si moltiplica per 10. In tal modo tutto questo è presente sia in Dio, sia in tutte le sue PROIEZIONI attraverso forme di REINCARNAZIONI umane. Insomma 61 +3,66905193571 regola tutto il tempo terrestre, in anni, in giorni, in primi secondi e terzi. Potevano arrivarci per loro CAPACITA' coloro che scrissero queste cose? I 549,54 secondo sono stati ottenuti dunque da: 60,70966666666×9,05193571 =549,539999999 che al limite è 549,54
Potevano saperlo quegli uomini?
10
La prima causa, tra tutte di nome Adamo
Questa è la rappresentazione a 4 dimensioni di quanto è 200/70 nel creatore in 7 giorni che valgano poi per 10 e riducano a 130 il 200 attraverso la sottrazione tra gli esponenti che indica una divisione posta 10^200 : 10^70 = 10^130 poi fatta vedere in azione uguale e contraria, mediante il Log 10^130 che lo mostra nelle 130 volte in cui io 10 esiste e si replica, restando sempre IL SOLO a esistere. Nulla di altro esiste all'infuori di Dio, e noi esistiamo solo grazie al suo potere assoluto che lo porta a poter essere NOI facendoci credere poi noi! Quando sul Calvario uccisero Gesù per la COLPA di essersi dichiarato FIGLIO DI DIO, ai suoi fianchi non per caso furono crocefissi due grandi LADRONI. Lo erano per essersi impossessati di una vita che appartiene solo a Dio e non come un possesso di ALTRI da lui, ma di ALTRI che esistono solo IN LUI. Il totale di questa prima vita, dato da 930 anni, come potete accorgervi deriva da 1.000 -70, una sottrazione che vale 10^1000 : 10^70 e lo definisce nel NUMERO DELLE VOLTE in cui è viva in lui la divina creazione, rivelata nell'indice 70.
Gerusalemme, distrutta da Tito nel 70 dopo Cristo è nel terribile segno del Castigo di Dio dato agli Ebrei per aver provocato la morte del Figlio suo Unigenito! Me è solo UN DISEGNO. Dio lo render reale realizzandolo in modo OPPOSTO a come esso sembra, in cui esista tanta ferocia da parte dei reggenti del Sinedrio contro il loro atteso Messia! Ma – scritto in assoluta verità – nessuno è morto mai ne è stato ucciso da Dio! Noi stiamo vedendo AL CONTRARIO una divina dinamica di totale salvezza. Osservandola non nell'azione divina, ma in quella che poi noi giudichiamo REALE, vediamo la NATURA POTENTE e la VITA potente. Ma è solo potente nella diabolica osservazione al contrario fatta della salvezza divina di un Dio che assegna la vita al Figlio Gesù come ad ogni altro figlio che non sia IL SUO PRIMOGENITO, quando il disegno di quella vita è stato tutto GIA' FATTO da Dio e riportato al suo PRINCIPIO. La vita, assegnata a ciascuno nel massimo delle differenze di dono (a chi è stata data la vita di un santo, a chi di un acerrimo peccatore) Dio la riporta totalmente alla sua PURA ORIGINE. Pertanto come è ATROCE la fine voluta per IL FIGLIO, nello stesso modo ATROCE Dio infine ha sacrificato la sua CITTA' DI DIO, Gerusalemme, rasa al suolo da un TITO che aveva nel suo nome stesso il segno di uno che ha on se stesso il Calvario.
TITò con in mezzo la I del nome romano Iesus, di Gesù Ma se “trascendiamo il 930 della vita di Adamo, nello 039 vediamo esistere la trinità di Dio, come il 13+13+13=039. E se scendiamo dal valore trino in assoluto al 38 unitario, ecco in 38 in AZIONE per il 38 in REAZIONE i 10 Primi nel numero dei 144 di un giorno, sommati a 4/10 di tempo rispetto ai 10.
11 In questo rapporto esiste la famosa pesca miracolosa, dei 153 grossi pesci, descritta nell'ultimo capitolo del vangelo di san Giovanni. Quando infatti si esegue il rapporto di 800/130 esso si rivela interamente definito in 6, come tutto il lavoro divino, con il resto di 20 che se è diviso esso pure per 130 determina ciò che accade nel TEMPO DECIMALE, e si tratta di un periodo eterno a 6 cifre, che sono 153857 e dimostrano di essere 153 unità (che sono in tutto 153+1=154 che, esistendo in 153 MIGLIAIA vedono in azione nelle migliaia stesse proprio il totale 154, che si avvalora solo nel suo movimento dato da 1.000 -154=856 unità comprese nelle 857.
Ora la cosa ancora più straordinaria è che il rapporti non divisi, sono in verità giorni interi se considerati nelle due cifre decimali, quando le quantità sono poste in 100 di questi centesimi e dunque, come 100/100 diventano proprio GIORNI UNITARI. La progressione di questi 9 tempi porta ad una anno siderale componendo a poco a poco questo quantitativo che passa per le date dello 01-15, dello 03-24, dello 03-29, dello 06-15 dello 09-16, dell' 11-16 e del 12-04. Sommandoli come: 01-15+ 03-24+ 03-29+ 06-15+ 09-16+ 11-16+ 12-04= 4619 ha 4618 unità relative che, nei 16mi della carica 16 sono
esattamente il 288,625 che, in 288 è tutto il moto del 12 nel 300 assoluto dello spazio, mentre 0,625 è proprio il ciclo di 10/16. Ciò accade perché è assolutamente corretto presentare i mesi nei centesimi e i giorni dei decimillesimi. Infatti tutti i giorni esistenti in un anno sono uguali all'indice che moltiplica 12 mesi per 100, e crea un anno in 1200 giorni ciascuno, per un totale di 4800 nei 4 anni. Essendo questo numero un indice della base 10, 10^4800 : 10^3339 = 10^(4800 -3339 = 1461) un indice 1461 che sono proprio tutti i giorni in 365,25 ×4 +1 di anno bisestile. Dividere per 10^3339 significa dividere per il perfetto modello tridimensionale che computa 3333 nel quadridimensionale flusso del 3, sommato al piano i cui due lati generatori sono essi pure dati da 3+3. Noi di fatto, quando misuriamo mesi di circa 30 giorni partiamo dalla loro quantità assoluta di 100 in ogni mese, poi determiniamo un soggetto 10 che si muova di 90 che somma le tre dimensioni date da 30+30+30 e tali che noi, che percepiamo il verso del tempo solo in uno dei tre versi, mentre ne percepiamo uno solo di 30 giorni, ne esistono realmente anche quelli del piano a lati 30+30, di lunghezza 60 e trasversale al flusso. Pertanto quando noi consideriamo i 60 secondi di un minuto primo, di fatto stiamo valutando il piano a lunghezza unitaria data da 60+60 secondi che avanzano nel flusso di 1 solo secondo, ma debbono tener conto di tutte le 30+30+1 dimensioni, sia del fronte, valutato nei 60 primi, sia in 1 secondo che ne rappresenta l'unità. Quando questi secondi diventano 9 è perché si caricano di tutto il moto complesso, ossia che si muove nel verso a ritroso, che dal 10 arretra di 1 e si ritrova a quel valore +9 che rappresenta un 1 percorso in senso antiorario, mentre da 0 a 1 lo stesso 1 si muove ne verso orario, e allora tanto cresce da 0 ad 1, quanto decresce da +10 passando a +9. Il minuto secondo che si porta a 9 indica in sostanza un moto unitario al verso antiorario di una carica elettrica che sia di carica negativa. Quando noi presentiamo in positivo questi movimenti aventi la carica negativa del moto antiorario, allora noi valuteremo +9, in positivo, quanto
12 viaggia a ritroso, arretrando dal 10 (che coincide con lo 0). Allora tutto il piano a lato 30 e 30 e il secondo, a dimensione 1, si moltiplicano per 9, e diventano 60×9=540 minuti primi mentre il minuto terzo passa esso pure da 0,6 a 0,6×9=0,54 minuti terzi. Questi tempi minuti, in sostanza, partono dal PRINCIPIO assoluto di 1000, che si espone unitariamente in 999 unità, di cui la prima e la terza cifra si moltiplicano per 6, dando luogo a 549,54, con la virgola alla destra della dimensione 9 di mezzo, che resta lineare, mente le altre due assumono il valore tridimensionale. 54, infatti, è l'immagine tridimensionale del cubo in espansione totale di quello esistente come 1^3... che poi dà origine al 13 quando è espresso riducendo la potenza 3 alle 3 volte del moto di 10, quando esiste come 10×10×10 ma si mostra nel 10, sommato alle sue tre presenza. Quando 1^3 si espande totalmente, la base 1 assume il valore 3 dell'intera terna, e dà luogo a 3^3=27. Ora, per il principio terzo della dinamica che afferma la doverosa esistenza sia di +3, sia di -3, il volume a dimensione 27 esiste due volte, e con 27+27=54 mostra questo esistere della sua presenza complessa. Ma anche partendo dal 60 che è tutto il piano, quando eliminiamo da esso la sua massa decima, con 60 -6 =54 di riconduciamo al puro “quanto” di moto. Ebbene esso è dato da 22+22, il piano costruito sui due versi 11+11 in ciascuno dei due lati generatori, e che vale 44, quando avanza per il ciclo intero 10 e passa ad occupare 10+44=54 unità. Quando noi lo leggiamo nel verso opposto e lo stimiamo 45, allora è 1/8 esatto dell'angolo giro di 360 gradi, valore ottavo che è esattamente il quanto che unifica il modello complesso 2^3=8, di quella esistenza di 8 cubetti 1^3, in 2^3.
Ebbene, quando dal PRIMO ORDINE configurato in Adamo, passiamo al SUCCESSIVO, cui è dato non a caso il nome di SET, è proprio perché il rapporto del 2° tempo, 807/105 = 7 +72/105 mostra nel 72 il volume 3=3=27, adottando una carica negativa nel movimento. Se restiamo a esprimere in positivo quanto ha carica negativa, ecco che 72 si pone poi in sottrazione al 100 del totale completamento del ciclo. Allora il 100 -72 = 28 si rivela in quel 7 Uno e Trino di una creazione che è unitaria quando è in 7 giorni. Allora il 7 +72 si rivela essere un 7 interamente diviso e tutto il movimento del 7 Uno e Trino (ossia del 28) nell0ssoluto riferimento dato dal 100 che considera azione 10 moltiplicata ala sua reazione 10. Coma altro si doveva denominare un 7 diviso che si muove con un 7 Uno e Trino nell'assoluto 100? Come altro se non SET? Ma esiste un altro ORDINE, in questi fondamentali 9, che esiste proprio nel nono! Esso sta nel rapporto nono dato da 595/182 che ha vissuto 595+182 anni = 777 e che mette in campo, con il denominatore 182 tutto quanto è in 365/2 = 182 intero con resto 1, che, quando è sommato al 182, come le sue unità, assume le 183 dell'anno bisestile di 366 giorni. Cosa significa VERAMENTE questo prodotto?
13 Considerato che sono entrambi valori esponenti della base 10, la divisione rimanda ad una potenza di potenza: 10^595^(1/182) alias 10^595 elevato a -182. A sua volte, l'indice 595 somma 555 a 10+30, l'Unità e Trinità del 10, nel mentre l'indice 555 esprime le tre dimensioni del solo lato elettrico (o magnetico) presente in 1110, ossia in 111 volte il ciclo 10 che è il “divino Padre”. di ogni numero. 10^111^10 è la generale potenza della sua potenza. A questo punto, la dimensione totale della vita in 777 anni del nono figlio, o NONA CAUSA DEVINITIVA della nascita della DECIMA, sta nel 10^700 × 10^70 × 10^7 che combina tutto il moto di quanto esiste nel PRINCIPIO di 10^3, nel 10^10. Da 10^10 : 10^3 = 10^7 si evince che 10^7 sono tutte le volte in cui 10^3 esiste in 10^10, assoluto dell'assoluto che combina 10^0 con 10^1, con 10^2, con 10^3 e con 10^4. Pitagora lo aveva costatato negli INDICI NUMERICI, ma in verità essi combinano tra di loro in questo quantitativo tutte quante le dimensioni da 0 fino a 4. Quando combiniamo tutte le dimensioni da 0 fino ad 11, che dimensionano la velocità unitaria 10/1, abbiamo la sommatoria 0+1+2+3+4+5+6+7+8+9+10+11=66, per cui tutta l'energia ad indice 66 combina tutte le potenze numeriche intere contenute in 10^11. Che la somma di tutti i rapporti elencati in Bibbia, Genesi, 5, siano nel solo flusso unitario le 64,66 e rotti, e che diventino esattamente le 66,66 aggiungendo la dimensione 2 dell'area unitaria in 1^3, pone in una relazione precisa le 66 dimensioni con le 13 espresse in 1^3, quando 13+13=26 diventa tutto il piano della sua energia. Si scende, insomma, dal 66 al suo valore ESSENZIALE. Infatti alla domanda: quanti SONO i 6 in 66? E' lecito rispondere: essi SONO 2 6. 26 è infatti l'energia di una creazione in 7 giorni che riguardi mezzo anno, ossia i 182 giorni che sono il denominatore del rapporto del NONO ORDINE ASSOLUTO, che in Bibbia è stato chiamato LAMECH che vale
10+1+11+5+3+8=38, e non a caso soprintende alla creazione di un giorno, con un 38 in AZIONE e un altro 38 in REAZIONE. Infatti 38^2 = 1444 che, nell'unità data dalle decine di minuti primi li presenta in 144 decine, mentre 0,4 decine sono il tempo decimo quando è 4 tutto ciò che rende unitario il tempo ¼. Che relazione esiste tra 182 giorni e un 38 che al quadrato ne computa solo 1? 182 +38 = 160 è la relazione “sommaria” tra i relativi indici, essendo il prodotto che combina 10^38 con 10^182 nel modo di essere di un PRODOTTO, che però si rende apprezzabile solo attraverso la somma degli indici. Questo indice 160 deriva da quello generale di 260 che esiste come 10^260 e si divide per 10^100, riducendosi solo alle 160 volte dell'assoluto 100. Questo 160, riferendolo a un giorno calcolato nei 86.400 minuti secondi è quando ne divide la potenza di potenza dividendo tra di loro gli indici. Allora 86.400 : 160 = 540, il valore totale dell'intensità della luce, calcolata in 540×10^12 Hz. Intensità della luce che corrisponde anche a quella del magnetismo che accorpa la massa terrestre nella sua rotazione corporea. Il TERZO ORDINE dato da 9 +5/90 = 815/90 si occupa, come terzo, del 3×3 che lo unifica, e poi lo lancia in tutto il suo ciclo 10, portandolo al denominatore 90. Il numeratore presenta 3^4 moltiplicato per 10. In ciò 3^4 è tutta la potenza Una e Trina della Trinità, e si moltiplica per il valore 10 dell'ideale “Dio Padre”. Questo 810 deve avanzare interamente nel verso unilaterale dato dai 10/2. 10^810 × 10^5 rivela nel 10^5 tutta la linea
14 elettrica o magnetica nel totale 10^10. Pertanto la somma di 10/2 a 810 COMBINA tra loro le due differenti dimensioni, ed è un VERO PRODOTTO, ma sembra una somma, negli indici. Particolarmente interessante è il 4° ORDINE, dato da 840/70 che da per risultato una quantità interamente divisa e uguale a 12. Come mai non esiste alcun tempo, dato dal RESTO? Accade perché la dimensione 4 del quarto ordine assoluto indica un assetto totalmente definito. Perfino QUATTRO, l'espressione letterale del numero 4, essendo data da 15+19+1+18+18+16+13=100 si presenta in un numero assolutamente definito! La dimensione aggiunta come tempo alle 3 di un cubo, lo muove interamente di 1 e semplicemente lo sposta nel cubetto adiacente. Il QUARTO tempo aggiunto è quello che unifica il tempo ¼ esistente nell'Unità e Trinità che vale solo ¼ nella presenza tempo. Analizzando l'ORDINE numero 5, che vale 12 +50/65 = 830/65, presenta nelle 65 unità quelle che esistono nelle 65+1 tra lo spazio 65 che avanza nel tempo 1. Quando il 66 si unifica nelle 65 unità relative al 66, si FISSA come ¼ del tempo dato da 4 volte 65 = 260 = DIO=26 × la D.10=DIO. Pertanto il denominatore 65 è la presenza ¼ di questo “divino” 260. Ma anche l'indice 830 è a modo suo “trascendente”. Infatti è la lettura a rovescio dello 038 che è il FATTORE di un giorno, quando la sua AZIONE si moltiplica alla sua REAZIONE, in 38^2 = 144 decine di minuti primi +4/10 di tempo rispetto alla stessa decina. Per non fare di queste letture “a rovescio” che non sono usate minimamente nella
matematica, il numero 830 è attribuito dal DIO Uno e Trino in forma di 10^3. Ebbene 1.000 -830 = 170 mostra quanto il DIO 1.000 si sia tenuto per se stesso. 10^160 × 10^10 = 10^170 mostra la carica della realtà 4×40 caricata di un altro 10 intero. E' davvero come una sorta di dio di nome RA=16+1=17 che si attiva “divinamente” ×10. Allora si capisce come il quanto di 830 sia tutto il moto di un Dio RA=170, nel PRINCIPIO uno e trino del 10^3. Questo quinto ORDINE porta a compimento tutto il dinamismo elettrico o magnetico. Il numero intero delle 12 quantità divise in pratica afferma la presenza di un cubo chiuso tra 12 linee, mentre il 50 che si divide per 65 è tutta la linea elettrica o magnetica in un ciclo che con 50+50=100 si il totale espresso dal totale ciclo 100 elettro-magnetico. Il sesto ordine è dato da 4 +152/162 = 800/162, Cosa rappresenta 162? Abbiamo già visto che il 160 è la carica che riduce gli 86.400 minuti secondi di un giorno, con 86.400 : 160 = 540 al valore intero dell'intensità, la Candela, intensità unitaria, sia elettrica, sia magnetica. Ebbene 160 è un puro flusso in linea che per divenire nelle tre dimensioni del volume, deve aggiungere le 2 dimensioni del piano trasversale dato da 1×1, ottenuto da 2. Pertanto 162 è il flusso di una candela sommata alle 2 dimensioni del piano unitario, che lo muta in volume unitario dato da 160×1^2 = 160, ma che implica 162 dimensioni. Il numeratore 800 esprime le 4 dimensioni reali delle 200 che il Dio 1.000 ha trattenuto per sé. Pertanto abbiamo 4 dimensioni in 800 e anche 4×4×10+2 nel denominatore.
15 E' giusto cos', perché il COMANDO numero 6 riguarda tutto il complesso dato da 3+3. Nel ciclo 6 dei 6 versi, compare il tempo 4 che è proprio unitario nel 6+4=10 che combina 10^6 con 10^4. Come conseguenza naturale sono divise esattamente le 4 quantità unitarie e resta il ciclo di 152/162. Capito cosa sia il 162 a denominatore, ora il numeratore, ridotto a 152 combina il valore assoluto dato da 10^10^10, che è uguale a 10^100, con 10^26 × 10^26 tanto che la somma degli indici, data da 100+52 mostra le 52 intere settimane presenti in un anno di divina creazione in 7 giorni. Se trascendiamo totalmente il 152 in 251 ecco: 40=PADRE=14+1+4+16+5 54=FIGLIO=6+9+7+10+9+13 96=SPIRITO=17+14+9+16+9+18+13 61=SANTO=17+1+12+18+13 251 Se si prede l'ultimo 1 e lo si pone innanzi ecco quanto è descritto nel libro 1-25, Genesi 25 in cui da Giacobbe ed Esaù senza il primato della A deriva proprio il nome di GESU' uno nella prima di Giacobbe e Trino in ESU' di Esaù senza il suo primato. Non sono SCHERZETTI! Sono divini SEGNI. Essi si riferiscono al SEI=6, numero e verbo tu SEI A, il primo, detto da un ROMANO=66, diventa ES A. ma termini in fondo, in U'. Il 5 che è alla base del capitolo 25, si rivela nella mano di Giacobbe che serra il calcagno di Esaù perché vuole mettersi davanti Giacobbe, con il primato della sua G, a dar luogo a Gesù. Del resto cosa è 125 se non 5×5×5 di un volume a verso solo unilaterale in 10/2? Anche 1000 (il PRINCIPIO) diviso per gli 9 cubetti 1^3 che esistono in un 2^3, porta 1000/8 a valere 125. 125 è il moto di 815 nel 1000 e questo indice 815 lo abbiamo già incontrato nel 3° ordine, di 815/90
Passiamo ora a riflettere sul settimo ordine, che deve essere di vitale importanza, in quanto 7 indica tutta quanta l'opera. Esso vale 7° tempo, 4 +40/65 = 300/65. In Genesi 5 è scritto: 21 Enoch aveva sessantacinque anni quando generò Matusalemme. 22 Enoch camminò con Dio; dopo aver generato Matusalemme, visse ancora per trecento anni e generò figli e figlie. 23 L'intera vita di Enoch fu di trecentosessantacinque anni. 24 Poi Enoch cammino con Dio e non fu più perché Dio l'aveva preso. Come si vede bene, per ENOCH=5+12+13+3+8=39 = 13+13+13, la trinità del Dio 10+3 la Bibbia si dilunga a dire che “camminò con Dio”. Cosa significa? 60+28+26=106, in cui tu 100 ASSOLUTO SEI. Ma sé che questo valore delle tre parole non vi convincono. Vi convince il 260 come DIO=26 ×DIO=D.10? Ebbene, il 65 è la sua presenza ¼. Mentre il 300 è la trinità dell'assoluto cubo avente i tre lati di 100+100+100. Dividere la Trinità assoluta 300 per il tempo ¼ del 260 divide il risultato
16 nel 4 intero dell'Unità e Trinità di DIO, nel mentre il valore 40 del resto indivisibile 40 uguaglia il DIO a dimensione Una e Trina data da 10+30=40. 40=PADRE=14+1+4+16+5 26=DIO 66 = tutta l'energia in tutte le dimensioni intere dalla 0 fino alla 11. Per questo egli CAMMINO' CON DIO. Infatti solo 300+300 = 600 presenta Enoch assieme a Dio. Allora 600/65 = 9 +15/65 = 9 +3/13 9 indica tutto il cammino di 1 che dovendosi sommare a 3 coinvolge alla Trinità tutta la trinità e unità in 10+3 quando cammina con Dio L'intera vita di Enoch è di 365 anni, e sono tutti i giorni di un anno che non è quello +1, quello bisestile, anni che che sono 3, come il numeratore che si divide per 13. Cosa vuol dire quando è scritto Poi Enoch cammino con Dio e non fu più perché Dio l'aveva preso. ? Significa che il suo tempo è totalmente definito dai 365 anni che esistono nel numero dei loro giorni. Se facciamo il calcolo del valore numerico dei vari ordini che si sono aggiunti fino a questo ultimo, abbiamo che la somma di tutte le attribuzioni: 800+807+814+840+830+300 vale 4391 quantifica il 5.000 – 609, che esprime tutto il moto 9 di uno che si è espanso in tutti i valori assoluti 100 dei suoi 6 versi. La somma degli anni che Dio gli ha dato vale: 130+107+90+70+65+162+65 = 689, che è il 700 -11 che mostra tutto il cammino di 10/1 date da 11 dimensioni nella opera assoluta in 700. Da cui 4391/689 = 6 con resto 257 che mostra le 256 unità relative di un PADRE FIGLIO SPIRITO SANTO 251 che lavora con una mano a 5 dita nel 251+5 di 256, e che lavora per 6 nel 257, nel mentre 256 è il piano costruito su un lato 16, di tutta la realtà 4^2. Dio l'aveva preso? Il 4391 trascende il 1938 di una genesi 38 che, quando è presa nell'4+4 si riduce ad un solo 4. Poiché è preso un Dio Uno e Trino, in questa genesi 38. 4391 quando è diviso per i 365 giorni uguali ad anni, toccati all'intera
vita di Enoch, con 4 391 : 365 = 12 con resto 11 si rivela proprio indiviso nell11 la cui sommatoria è il 66 di tutta l'energia. Nel mentre il 12 diviso è l'unità dei lati di un cubo solo.
Con il figlio numero 7, che ha raggiunto l'opera intera, l'ORDINE 8, dato da 782/187 riguarda Matusalemme, vissuto 782+187=969 anni, quanti 1.000 -31 che è la conversione del 13 visto finora. Matusalemme è l'unico delle 9 CAUSE che permane fino all'anno del Diluvio, che accadde ai 600 anni della vita di Noè, dunque 10 anni in principio, +1.056 +600 = 1666, con il manifesto incidere del maligno 666, che opera anche nella vita di 969, come 666 +la trinità del 101 che è il Dio assoluto 100 nel suo avanzare con 1.. Tutto in questo 782/187 va trasceso come lo sono le 781 unità contenute nelle 782 rispetto alle 187 posto a denominatore di quelle invertite. Questo 781 rivela la trinità di un Dio=260 data dal trino 780 ed 1. Questo valore definisce la lunghezza della vita fino alla fine estrema della morte con il Diluvio Universale. E – in verità – 780 definisce tutta la Trinità del 260, unita alla sua unità. La fine, poi, quando è 1 e trina nel 260, è veramente Una nel 26. Allora la presenza decima del 78 combinata con il 26=DIO porta a tutto il 2.028
17 dopo Cristo che definisce in 2.000 tutto il moto di una che esista in 10^3 e si sposti di altrettanto. Nel mentre il 28 è proprio tutta l'opera Una e Trina. Questo 2.028 dopo Cristo deve condizionarsi alla presenza 12 di un cubo a 12 lati che lo chiudono, e allora dal 2.028 dopo Cristo -12 anni restano i 2.016 del suo moto intero che termina nel 2.016. Ciò infatti fissa tutti gli estremi della vita del decimo figlio, NOE'. Infatti, nato nel 1.056 dopo di Adamo, nato nel PRINCIPIO in linea di 10 divini anni, la sua vita totale dura 350 anni dopo il diluvio del 1666, tanto che 1666+350 = 2.016. Questo nome, peraltro, di MATUSALEMME si pone in dubbio con un MA TU riferito a SALEM il primo nome di Gerusalemme. La morte di questo MA TU SALEM trascende la distruzione sua attuata nel 70 dopo Cristo. Ma trascende anche la prossima fine nel 2.016 di un Profeta in cui si siano incarnati Padre e Spirito Santo, in quell'atteso Spirito del Paraclito, il che si rivolge ad un MA TU SALvatore di SALerno e di Gerusalemme, che vali quanto la lettera M, che vale 11 e nei 6 versi totali vale il 66=ROMANO, il nome del popolo detto dal Signore, in Genesi 25 a Rebecca, che si lamentava per la lotta che avveniva nel suo grembo, tra i due gemelli Esaù e Giacobbe.
https://www.youtube.com/my_videos? o=U&sq=genesi+capitolo+5
Dell'ordine ultimo che porta al DECIMO E ULTIMO CREATORE ho già scritto IN PRINCIPIO.
https://www.youtube.com/watch? v=76V9hlgJvxM
Io ora allego tutta una serie di video in cui ho trattato a voce queste questioni, fornendovene i link.
https://www.youtube.com/watch? v=eQ6ziJXygGY
https://www.youtube.com/watch? v=IT8ImEJNr10 https://www.youtube.com/watch? v=qeTPCdRPk_Q https://www.youtube.com/watch?v=1QozvvhtG3U
LA FINE DEL MONDO CONFERMATA DA BEN 10 CALCOLI https://www.youtube.com/watch? v=IIiG9dpspw4
1
Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO
L'idio...ma segreto della Bibbia è il milanese-napoletano di AdAmod padre e figlio. “Siamo, Sem ca' e lì: MI a FelìT”
2
Cosa rivelano anche i 10 Figli da Sem ad Abramo SEM ARPACSAD SELACH EBER PELEG REU SERUG NACOR TERACH ABRAM Siam A.R. Pa', C.S.: ADS! è là ch'e 2 ER (-RO) El è G.! R. è Us, Er! U.G.: Coran, te RA, c'ha 2 R.Am Siamo Amodeo Romano, Padre e Cristo Signore: AmoR-Dio-Salvatore! È là che in 2 gemelli, Er ed Onan, EL è Gesù! Romano fa essere “us” (tutti noi del mondo)! l'Ultimo Geova, il Corano! Te, Romano Amodeo, il Christo ch'ha 2 in R. Amodeo. Questo non è l'arbitrio di chi si arrampica sugli specchi per sostenere una tesi assurda, ma è esattamente lo Spirito santo che – con una lingua – ne rivela anche un'altra, segreta, sibillina e che è lasciata alla pura immaginazione di chi è chiamato in campo a decifrare il messaggio divino che è sempre come quello dato dalle Sibille. Quando esse rispondevano a chi chiedeva loro cosa sarebbe successo nel loro futuro, questa era la risposta a due interpretazioni opposte: “In guerra andrai non morirai” “In guerra andrai – Non morirai” è l'opposto di “in guerra andrai non – Morirai” Dunque Dio non è mai chiaro? Beh, in questo caso mio Dio si rende chiaro, e definisce.
3
Le Lingue della Bibbia Scritta per numeri, essa è traducibile in tutti i modi con cui questi numeri si mutano in lettere, nelle varie lingue. Pertanto il testo Biblico ha un potenziale grandissimo. Gli attuali traduttori, dal testo ebraico, partono già dal limite introdotto dalla cabala Giudaica, che ha mutato i numeri da 1 fino a 27 in tre ordini di grandezze: una media da 10 fino a 90, e due che la equivalgano allorché espresse per i valori estremi dei decimi e dei decupli della progressione espressa in decine. La cabala delle altre lingue è differente, è meno strutturata su quanto in Bibbia, ha come valore di riferimento posto IN PRINCIPIO la potenza basata su 10 nelle tre dimensioni osservate nei decimi delle decine, nelle decine e nei suoi valori decupli. Infatti, quando il valore è espresso tutto in linea e nella espansione dei massimi, la somma di 9 a 90 e a 900 porta a quelle 999 unità che sono esistenti nelle 1.000 poste in principio assoluto e nelle 999 unità poste su tre linee aventi la prospettiva decimale della grandezza. Quando il primo libro è intitolato BRASYT, e vale 913 nelle quantità indicate dalle sei cifre che sono nella forma grafica delle lettere alfabetiche, allora si valorizza immediatamente che che quel qualcosa che manca, rispetto a quanto è posto nel valore posto IN PRINCIPIO, è dato da 1.000 meno 913, e vale le 87 unità comprese nelle 88 di un numero davvero fondamentale, anche nella grafica che lo configura come il periodo eterno di una particella atomica, un elettrone, costretto a ruotare attorno a due centri di rotazione. Il segno di infinito è lo stesso del numero 8, solo che i due centri di rotazione sono posti in sequenza orizzontale e non verticale come quanto discenda dal cielo sulla terra. Quando si affrontano i nomi dati in Bibbia da Dio ai primi uomini, Adamo ha una vita di 930 anni, cui si deve togliersi esattamente un 17 per essere
uguale al nome posto IN PRINCIPIO. 1913 +17 somma esattamente il flusso 1 di un piano a dimensione lineare di 8+8 per una lunghezza 16 nel fronte, ed 1 nella linea del flusso. Per cui si vede e capisce benissimo come quel valore 88 che rivela due 8 come una sola unità, è proprio ciò che è conferito per intero alla vita di ADAMO: 913 +8+8 nella sua condizione di essere 1 solo numero. E 913+8+8+1=930 diventa la sua vita, messa tutta quanta in sequenza di anni. Il nome ADAMO, che in italiano vale 30, è espresso in ebraico dalle sole tre lettere di MDA, scritto in quest'ordine progressivo, perché Alef è il numero 1, La D vale 4 e l'ultima vale 600, per cui è in ebraico 605. In italiano le stesse tre lettere valgono 11+4+1=16. Il quanto ebraico di 605 è un 8 da aggiungere a 592, in cui questo 592 è tutto il moto di 8 nel 600 che è il valore dell'ultima cifra nell'ebraico. Ora 592, espresso nel valore 16 della valutazione italiana, è dato 16×37, che esprime tutta l'opera 7 della Trinità data da 10+10+10. Il valore corrispondente in italiano di questo 37 riguarda la parola MANO. Poiché la lettera che vale 16 è la R, vediamo come 8 +R×MANO è uguale a MDA, Adamo. Poiché MDA è esattamente il Codice Fiscale del mio cognome AMODEO, ecco allora che – in modo trascendente che associa la cabala giudaica a quella Italiana, il cognome AMODEO (che vale 10 volte il MANO, valendo 47, corrisponde ad un 2^3 + R×MANO, e “ammicca” ad Amodeo Romano. Se compariamo la vita di 930 anni di ADAMO con il valore 30 che ha il cognome (privo dell'opera 7 quando non è più il 37=MANO) è il valore esatto 30 che è aggiunto al 900 che è tutto il moto del valore assoluto 100 in quanto in principio vale 1.000. Se invece sommiamo il valore numerico 30 del nome alla sua vita di 930 anni, ne risulta un 960 che è tutto il moto del Dio 10+30 nel valore 1000
4 esistente IN PRINCIPIO. Come faccio notare, esiste una coerenza tra i valori dichiarati nella vita, e quelli no, ma “utilizzati” nella pura descrizione degli avvenimenti. Dal valore 913 presente in BRASYT, possiamo distinguere il moto infinito 8, nella quantità assoluta 100, da un fondamentale 113 che a questo punto trascende questo nome in questi valori numerici: 66 = ROMANO 78 = ANTONIO 26 = ANNA 51 = PAOLO 113 = TORQUATO 47 = AMODEO, in cui il nome ultimo vale da solo 113. 66+47=ROMANO+AMODEO vale 113 E la somma delle prime due cifre di questi 6 noi (RO+AN+AN+PA+TO+AM) vale 29+13+13+15+31+12=113. Capito che 88 è quanto è sottinteso in 913, come tutto il moto di 88 in un 1 che avanza quanto tutto ciò che è 1.000 (in principio), tutta l'opera creativa è fatta da un 113 che quando esiste in un trio vale 339, che per arrivare a 913 manca di 574. Se nel nome estrapoliamo anche tre 66, esistenti nel nome e nell'acronimo dualistico inverso, da destra verso sinistra, il 574 pere 198 e si riduce a 376 che era quel prodotto tra 37=MANO e il solo 6 del 16 di prima che aveva portato a 592.
Esattamente vale un 36 associato a un 16, questo 376, il che allora esprime tutte le 36 cifre di questo nome, quando si moltiplicano per il fondamento di R. Se facciamo il prodotto di 36 per 16 otteniamo il 576 che aggiungeva al flusso 574 (del 339) anche le due dimensione 1+1 di una area unitaria. Come sto cercando di farvi notare, c'è un riferimento reale ad un Amodeo Romano, che per di più ha tutte queste definizioni, tanto da arrivare a tutte le lunghezze dichiarate nell'Arca di Noè, descritta lunga 300 cubiti larga 50 e alta 30, +1 in qualla del suo tetto di copertura. Set, la causa n. 1 dopo Adamo, visse 912 anni, e 1+912 è lo stesso 913. In che modo sono imparentati con BRASYT= 913? Lo sono come il flusso 151 di un fronte trasversale che ha i due lati generatori dati ciascuno dal 381 di questo nome. Il solo flusso è questo cubo avente i tre lati di 50+50+50 nel tempo 1 della sua presenza. E vediamo che il lato di questo cubico flusso è proprio nella totalità di un ciclo complesso che parta da -50 e arrivi a +50, calcolato solo nella sua parte attiva data da 50+1 unità... che sono poi quelle del nome PAOLO=51. Paolo, in questo 51 è 50/1, in cui il solo spazio è 50, e i suoi 3 di tutto il volume sono allora 150 e nell'unità del tempo sono i 151 che fluiscono esattamente con una area il cui lato ha la lunghezza totale dell'Arca di Noè, o di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo. Se invece valutiamo ad uno ad uno i nomi, nel 913 di BRASYT, è vero che:
5 Che cosa indicano questi 3, 46, 9 e 20 che incidono come una linea di flusso, nei confronti di una area data dal prodotto del lati ? 3 è la Trinità del 26=DIO. 46 è quanto è fissato in unità nel totale di 47. Vale il termine di AMORE, che rivela un Amo.R. è 9 è tutto il dinamismo dell'unità nel ciclo 10. 20 è tutto il moto di una presenza 10 che avanza di 10. Visto che son sempre lunghezze, cosa succede se invertiamo le aree:
Ciò è 677 volte il 913 medio di prima. Se facciamo anche nel 3° modo, si ha un valore medio di 1.678,8 +1/30. 913+ (nel 1° caso) 1.590,3333...+ (nel 2°) 1.678,8333... (nel 3°) -------4.182,1666...
Se a voi questi sembrano essere calcoli insulsi, ponetevi questa domanda. Quando misuriamo in sola lunghezza il 913=BRASYT, mentre l'area è un prodotto, come dovremmo rappresentare quell'area nella lunghezza del lato? Dovremmo estrapolare la radice quadrata dell'area. Tenendo conto che sono indici della base 10, l'indice si dimezza. Allora i prodotti IN LINEA che portano alla lunghezza 913 sono dati dal dimezzamento della differenza.
55 + 429+429 = 913 è il valore esatto in linea dei primi due nomi. 3 + 455 +455 = 913 è il 3° 46 + 433,5+433,5 =913 è il 4° 9 + 452+452 = 913 il 5° 10 + 451,5+451,5 = 913 è il 6°. 178 + 5300 = 5478 Il 178 totale, diviso per 6 dà un valore medio di 29 +2/3, nel mentre il valore medio del lato è la metà di 883,3333... ossia 441,6666... Bisogna far tesoro di questi numeri che sono: 178 + (2600+2600)+100 per il totale di 6 BRASYT, che sono tutto il lavoro fatto IN PRINCIPIO e vale (2700+2700)+78. Mentre 1+78 è il valore in linea. Il che dimostra la pienezza di una vta divina che giunga a 78 anni e sia legata ad una area avente i due lati di 2600 e il flusso assoluto 100. Vediamo esistere i termini della progressione divina data da 18, 48 66. In essa, 48 sta a 18 come sta ad 1 il 26 sommato ai 66/99 che portano all'eterno periodo del 66.
6 Sono quel rapporto esatto in 10/8 elevato a 0,5 e poi sommato a 0,5. 1,25^0,5 = 1,11803398874989484820 fino al suo secondo ciclo intero, avente le 21 cifre di 7+7+7. Qui dentro si vede: 1,113+ è il 113 che si presenta nel primo tempo data da 1/1.000, sommato alle 5 dita della sua MANO 50+ 113 volte 3, e sono i tre 113 del nome, che è 113 nel 5°, poi nel nome e cognome e nell'acronimo dualistico RO-AN-AN-PA-TO-AM. Quando a questo gemello dato dall'INDICE 0,5, si aggiunge il primo gemello, che è in numero assoluto 0,5, accade che:
1,11803398874989484820+ 0,5 = 1,61803398874989484820 il quale è tale che 1 : 0,61803398874989484820 = 1,61803398874989484820
Il maggiore tra i due “gemelli”, diviso per il minore tra i due, porta alla somma dei due . Ebbene, allora il “gemello minore”
0,61803398874989484820 diviso per i due 1,61803398874989484820 = 381/1.000 Arca di Noè posta nel PRINCIPIO 10^3 = Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo
Ciò esiste nelle cifre poste nei millesimi di ciò che esiste nel “puro principio matematico” riconosciuto nel 1.000. Di fronte alla serie divina della scala aurea descritta dal Signore a Rebecca, quando le comunico che aveva nel grembo due nazioni e due popoli sarebbero usciti da lei, con il maggiore che si sarebbe imposto al minore e con il maggiore che avrebbe servito il minore, questi due, che sono 1 e 0,61803398874989484820 e che sono nella loro somma 1,61803398874989484820 sono tali che il primo, unitario, è maggiore del secondo, ma gli obbedisce quando, dividendosi per il secondo determina la somma di tutti e due. Ebbene, Romano sta a Gesù come 66 sta a 48, ossia come 1,375, e anche 1, diviso per 0,375 determina lo stesso 2,6666... determinato da 48 diviso per 18, in quel valore di un 18 28 38 48 in cui la somma degli estremi è lo stesso 66 della somma dei due medi. Solo che di valori medi tra 4 ce ne è uno solo, che vale la somma di 28+38 e che, essendo maggiore del 48, gli si mette ordinatamente in sequenza come in
18 in cui in cui
48
66,
66 sta a 48 come questo 1,375 sta all'unità 1 sta a 0,375 come 48 sta a 18
Ma se usiamo proprio i termini della sezione aurea, in cui abbiamo 1 +0,6180339.... come il maggiore 1 e il minore, la divisione tra il minore e il
7 TOTALE, ossia 0,61803398874989484820 : 1,61803398874989484820 è 381 millesimi, è il capitolo 38 del libro 1 di Bibbia, ma è anche il 38 gennaio in cui questa SEZIONE AUREA entra in scena nel contenuto “divino” di un uomo reale, il solo uomo reale su cui si è collocato e incarnato il valore MEDIO di un ME che sia a immagine e somiglianza di DIO, un vero e proprio ME=DIO. Insomma ROMANO × Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, meno il 2^3 che fissa una presenza in puro PRINCIPIO, di due enti divini in potenza trinitaria, è ciò che fissa la data del giorno natale:
66 × 381 -2^3 = 25-1-38 , è il 25 gennaio del 38. E la totalità della vita in giorni di questo uomo ME=DIO sarò data da
100 -3 +300/4×381 = 97 +28.575 = 28.672 dì. Un quanto ideale, perché 97 è tutto il movimento di un ente Trinitario nel valore assoluto di 100, nel mentre lo spazio 300 è presente in ¼ di volte nel valore totale di tutto il 381 che esiste nella sezione aurea, quando si divide il più piccolo dei due gemelli, lo 0,61803398874989484820 per la somma di tutti e due, il primo che vale proprio 1 e il secondo che vale 0,61803398874989484820. Tutto lo spazio percorso dalla Trinità, sommato alla presenza ¼ dello spazio totale 300, in questi 381 millesimi porta al valore esatto di una vita che sia cominciata il 25 gennaio del 38 e sia conclusa il 26-7-16. 70 volte 381 porta al 26-6-70 cui è da aggiungere 46, affinché diventi nel 267-16 il 26 luglio del 2.016. Cosa è questo 46? lo abbiamo visto prima: è il valore medio che risulta in 55+55+55+46+9+20=230 che, diviso per 6 è esattamente 46. Pertanto
46 + 70×381 = 26-7-16 è il termine finale della vita iniziata come 66×381 -8 = 25-1-38.
46=<Amo.R. è> , è un Amodeo=47 fissato nel suo limite unitario 46/1 e in tutto il percorso di un 30 nel 100, moltiplicato per quella dimensione 381 che mette in perfetta relazione il tempo 0,61803398874989484820 con la totalità di 1,61803398874989484820.
97 +75 volte quello (381) dà la nascita... 46 +70 volte quello (381) dà la morte . Se vogliamo unificare i valori sono dati dalla differenza tra il
70,120734908.... dato da 26.716 :381 65,979002624... dato da 25.138 : 381 04,1417322834645, è la differenza.
e il
Ebbene:
4,14117... sta a 78 anni come 1 sta a 18 Questo 18 è il primo valore della scala divina:
18
48=Gesù
66=Romano
Ebbene la differenza tra la morte e la nascita sta ai 78 anni come 1 sta a 18 nel tempo di 831 millesimi (+17 decimillesimi) che letteralmente ribalta il 138, di genesi 38, che è 381 quando chi è primo è spostato per ultimo. Infatti
78 : 4,14117... = 18,83269961... in cui la parte decimale (il tempo= 0,83269961... arrotondato a:
0,8327 è scomposto in: 0,831 nei valori millesimi posti “in principio” e 0,0017 nei valori decimillesimi della realtà intera quando il piano esistente nelle lunghezze di 8+8, avanza interamente di 1.
8 da questo calcolo reale: La descrizione che è fatta in Genesi 38, di nati primi che escono poi per ultimi, si riferisce proprio a queste manipolazioni sui numeri che hanno un grande significato sotto il punto di vista di una sana ed impeccabile “numerologia”. E quando questi numeri si incarnano in una persona reale che ne rappresenta il valor ME=DIO, ciò non può sfuggire alla descrizione del Testo Sacro, in cui questi valori dettano veramente legge. Ora abbiamo affrontato la questione in cui il valore 913 di BRASYT è stato trattato in modo in un certo senso “sui generis”, in modo tale da adeguarsi in tutto alla progressione divina descritta in Genesi 25. Una legge che il Signore ha descritto in questo modo ad una mamma cui la Bibbia ha imposto il nome di REBECCA, che era sterile ma fu fecondata per un intervento divino. Ora lei aveva una grande sofferenza nel suo seno, perché in esso esitavano in potenza due valori ASSOLUTI e totalmente esistenti in un contrasto reciproco, come quello che in natura esiste tra ogni PADRE ed ogni FIGLIO, che devono la loro condizione al fatto che un uomo non è PADRE se non ha un FIGLIO ed un Figlio non è quello che è, se non in ragione del suo avere un Padre. SE voi evitate di considerare costoro sotto il profilo UMANO, ma li pensate come i due FATTORI ASSOLUTI determinanti la vita reale attraverso il loro CONTRASTATO RAPPORTO, allora avete una vera RAGIONE della spiegazione data dal Signore a questa CAUSA IN PECTORE. Genesi 25,22-23 22 Ora i figli si urtavano nel suo seno ed essa esclamò: «Se è così, perché questo?». Andò a consultare il Signore. 23 Il Signore le rispose: «Due
nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si disperderanno; un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servirà il più piccolo». Abbiamo visto dalla matematica, che ha espresso i valori della sezione aurea
0,5 +(10/8)^0,5 = 1,61803398874989484820.. 0,5 +1,25^0,5 = 1,61803398874989484820... Descritto in Bibbia 1,25, in cui esiste una mano (a 5 dita che sono lo 0,5 delle 2 mani) che è la MANO di Giacobbe che serra il calcagno di Esau per metterglisi davanti... Nel mentre esiste il Popolo ROMANO che nel 3° secolo “serve” a quello di Israele (per quanto fosse stato dominato dal popolo Romano fino alla distruzione) perché Il Dio RA ROMANO, celebrato come il “Sol invictus” il 25 Dicembre, … “serve a riconoscere il Natale di Gesù, proprio in quel nome G+ESU' composto dai due nomi di Giacobbe ed Esaù. Il primo nel primato della sua G e il secondo senza quello che esisteva nella A del suo nome, che è tolta. Dunque questo è davvero accaduto !!! Ed è anche accaduto che la Matematica ha estrapolato i numeri qui descritti “divinamente”, come detti “dal Signore” (CAUSA ESSENZIALE) alla MAMMA REBECCA (CAUSA SECONDARIA e umanizzata)
Pertanto, fino a questo punto, lo abbiamo fatto nella necessità di riferirci ad un totale 381 che è il valore che esiste nella sezione aurea quando mettiamo in divisione la causa MINORE (per quanto posta in ASSOLUTO nel Figlio di Dio Gesù Cristo, assimilabile allo
0,61803398874989484820 -------------------------------- = 381/1.000 1,61803398874989484820 Infatti
9 66+ 78+ 26+ 51+ 113+ 47 =
(per ROMANO) ANTONIO ANNA PAOLO TORQUATO AMODEO
10000 +381/19 = = (19.000 +381) /19 = 19.381 /19 e lo riduciamo alla presenza di
381 è il valore numerico nominale di questo uomo ME=DIO Ma quando il valore in linea di BRASYT sia assolutamente allora abbiamo una lunghezza di 913/3 data da
cubico ,
10^913^(1/3) = 10^304,33 eterno nella vita 33 di Gesù Cristo pari a ½ ROMANO=66.
304,33333... che vale nell'area esatta di 92.618,7777... la quale, nella radice quadrata di 10^10 = 100.000 è il movimento di:
100.000 – 92.618,77 = 7.381,22222... Vedete allora comparire tutta l'opera 7.000 (posta 7, in Principio del 10^3) fatta dal 381, e nell'eterno tempo 1/3 del 66=ROMANO. Quando partiamo dalla quantità assoluta 400 e estrapoliamo 19 dimensioni che mettiamo a denominatore della parte residua, passiamo a
381/19 che possiamo compensare moltiplicandolo per il valore assoluto unitario in 1000. Diventano 19000 a dimensione di millenni, cui si sommano le 381 unità. In sostanza noi facciamo
1938, 1 -------1, 9 unità posta intera nell'anno e posta 0,1/0,9 “a latere”, come il valore “parziale” nell'anno. Ma avremo 0,1/0,9 che diverrà 0,1/8 = 0,0125. Come mai? Il quanto 1/9 =0,11111111... è infinito, indeterminato e va “unitariamente fissato”, “bloccato” nel SUO TEMPO, che è dato da 1/8. Quando noi abbiamo una presenza unitaria, ma complessa, essa è simile ad un cubo che abbia -1 come la crescita unitaria in negativo e +1 come la crescita unitaria in positivo. Il valore cubico basato sulla crescita 2, esistente tra i due valori opposti, è dato da 2^3 = 8. Per ottenere il primo “quanto” 10 della progressione “divina” abbiamo poi dovuto moltiplicare il 10^8 × 10^10 ottenendo l'indice 18 come quanto combina il volume complesso il cui valore è 8 con il modello unitario di riferimento totale in cui alla base 10 corrisponde anche la dimensione 10 dell'indice.
8+10 = 18 è la somma dei due indici. 10/8 = 1,25 divide il ciclo totale per il volume totale, ottenendo IL TEMPO che tocca a ogni volume il cui lato è 1. Poiché questo termine esiste NEL QUANTO 100, dell'area 10×10,
1,25 : 100 = 0,0125 è espresso nei giorni decimillesimi della realtà
10 10^4 che vale 10.000 unità nei 0,0125 decimillesimi.
Pertanto il tempo
0,1/0,9 si fissa al 25 gennaio del 1938 .
Quando abbiamo che si fissa nel mondo l'apparire reale di un ROMANO che ha tutti quei valori numerici che ammontano a 381, e che esiste nel 400, allora si determina nel
1938,0125...
Ma solo se proprio a lui tocca d'essere il ME=DIO.
i nomi sono quantità progettuali vere e proprie. Quello che mi va di farvi capire è che
Quando in Bibbia essi sono elencati, hanno un valore numerico, ed è possibile determinare altri significati da quelli stessi, accorpando in modo differente le stesse quantità. Se dai nuovi accorpamenti derivano significati diversi, essi esistono veramente in quei numeri. Il riposo di Dio, che va a separare tra loro le singole parole, ha solo la funzione di un potere creare parole differenti impostati sulla stessa stringa di valori in opera. L'esempio che io facevo sul responso della Sibilla, in cui <andrai in guerra> o <andrai in guerra non> sono due significati opposti come lo sono <morirai> e <non morirai>, è valido in una estensione ancora maggiore e tale che separi le lettere, organizzandole in parole differenti. Tutto quanto il possibile che ne deriva, è lecito, in una ottica di un “lavorare” che in verità non esiste, tanto che niente diventa mai niente altro che quello che è. Accade solo all'uomo che prenda sul serio una divina opera vista invece come opera della natura e dalla vita in essa contenuta, che potrebbe apparire bizzarri dei sensi controversi. Andrai o andrai non, hanno senso di divenire solo nell'apparente cinematica con cui si vede una pellicola, come se i personaggi compissero in quel momento quei liberi gesti, che possano evolvere nella libera decisione dei personaggi e non della reale esistenza di quella pellicola già compiuta in tutte l sue scene. Anche noi, che entriamo in apparente opera solo a un certo punto, siamo portati da cominciare da quel punto che di certo iniziale non è, ma lo diviene per noi. E se in una storia si comincia non dal suo inizio ma da un suo punto
11 qualunque, eccoci vittime totali delle condizioni relative che abbiamo confinate nella nostra esperienza totale. Come noi ritagliamo la nostra storia per come ci capita, così è di fatto anche in tutte le possibili parole. Tra AMON e MANO, valgono 37 tutti e due. La nostra intelligenza crea una sequenza, tanto che poi, in una parola che abbia lo stesso valore, come ROMA e AMOR, che valgono entrambe 41, noi determinano una prospettiva numerica, data da 1,11,13 e 16, o dall'opposta 16,14,11,1, e a seconda che si valorizzi di più il realismo del piano reale 16, o la vera unità, quando tutto è in ordine crescente, è AMOR, quanto sono rovesciati tutti gli ordini dei valori, allora è il valore opportunistico di una Roma che manda all'ultimo posto il valore di 1 solo.
EVA ADAMO SET Sono i nomi della prima coppia e del loro figlio SET che poi determina ogni altro “essere”.
<E va a Amod> traccia l'obiettivo finale. <AMO, SET> determina ogni altro “essere” proprio attraverso un verbo AMO e un verbo essere che è <tu sei> solo nell'idioma milanese, appropriato per un AMO(deo, CF. MDA=Adamo in ebraico) nato a Milano il 7-7-7. Egli ha “incarnato” la ”essenza PADRE”, rispetto al suo primogenito Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO, cui ha dato questi straordinari 5 nomi. Ritenete allora “arbitrario” che tutto questo “indirizzo finale” sia stato FISSATO in questi primi tre nomi della Bibbia?
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Ma andiamo ora ad osservare i tre figli di Adamo ed Eva. CAINO ABELE SET <Te set ca' in O. ab Ele> Tu sei qua in Ognuno che provenga da (Romano, AB Ele) da DIO. E da questo “te SET” che è riposto in un Milanese nato il 7-7-7 e denominato SET, questi altri 11 ENOS KENAN MALALEEL IARED ENOCH MATUSALEMME LAMECH NOE' SEM CAM IAFET <E nos Ke n'han mal a L, è EL, IA, R ed è no ch – Mat! - usa le MMela, me ch no è”. Sem ca': MI a FET> E noi che pensiamo male di L (di El, Allah, Dio)... è EL, è IA(hvè), è Romano e non chi – proprio “ mat! - usa la famosa “mela”, di un ME là, un me che non c'è (in un valore astratto)! Siamo qua (noi due reali in Padre e Figlio) a MI (Milano) e a Fet, a Felitto, luogo natale di Romano. Lo giudicate PAZZESCO? No! questa “rilettura” sta nelle stesse cose. Questi NUMERI (infatti le parole sono sostanzialmente NUMERI) accettano di essere distanziati in ogni modo possibile, e intesi DIVINAMENTE. Considerate il grido di Gesù morente:
ELI ELI LEMA SABACTANI <e' LI, è LI! (A Φ EL ITTO): le ma' sa' ba(ra)ctà N.I.>
E' lì, è lì, a Felitto: le mamme san Ba(ra)tta' N.I. (il Nazarenus Iesus) con il (RA) nascosto nel baratto. Una delle 2 mamme si è chiamata proprio BaratTA MARiannina negli estremi della TAMAR di Genesi 38
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Oggi è un giorno straordinario per la Fede in Dio. Scadono i 1.260 giorni descritti in Apocalisse, in cui la madonna sarebbe stata in un deserto, in cui Dio le aveva preparato un rifugio (a Saronno). Partiti dal 21 12 del 2.012 in cui Gesù – tornato in una invisibile parusia nel figlio di questa Tamar e come descritto in tutta la Bibbia, ritorno in cielo, risalendovi da me, a Gerusalemme in quei giorni. Oggi scadono questi 1.260 giorni a cominciare da quella data in cui a me fu portato via il Figlio Gesù Cristo. Uno dei segni collaterali di oggi è la salita in cielo di un Muhammad Alì convertitosi alla fede Musulmana. Muhammad vale lo stesso 66 di Romano. E il capitolo del Corano in cui si parla di Muhammad è il 47=AMODEO, mentre il numero dei suoi versetti sono il 38 stesso della mia genesi, nel 38, io figlio di TAMAR estremi di BaratTA MARiannina e figlio di LuiGI Amodeo avente gli stessi estremi GI e A del nome di Giuda, colui cui si legò Tamar per mettere al mondo una trascendente coppia di FATTORI
SUPREMI: uno in Gesù e l'altro in me, che cavalca me e di cui il mio corpo non ha assolutamente nulla, essendo un puro valore di VERITA' e Giustizia, che è quello che mi fa da guida in questo mondo. Per quanto mi riguarda: il 4 giugno 1940 fui miracolato dalla Madonna che mi guarì da una broncopolmonite che allora era incurabile e fece di me una apparizione “postuma” del Suo Figlio Gesù. Il 4 giugno del 1969 io mi legai in Sacramento nuziale ad una G.S. Figlia di Mario (di Anna, nato il dì dell'Ascensione di Maria) e di Giuseppina nata il dì 3 giugno (ieri). Il 4 giugno 1973 io decisi di morire a me stesso per fare di me una sorta di Asino o Somaro che veicoli le Idee di Gesù, come quando si recò a Gerusalemme per esservi glorificato. Che mi accadrà dunque oggi 4 giugno, per un evento che sia Trino ed Uno per me?
Finito di scrivere il 4 giugno 2.016 a 52 giorni (26+26) dalla mia salita in cielo, ma a 38 soltanto da quel 12 luglio in cui dovrei esse “bloccato” come dalla paralisi vista in mio padre, per i suoi (e miei) 14 giorni di Via Crucis.
1
Comincio oggi questo resoconto sulla mia word su Youtube che è di un You “ES-A.U.”, Tu sei Romano A. nell'ultima U vocale. Questa parola per il mondo, iniziò il 13 giugno e compie i 6 anni. Essa iniziò senza che lo sapessi e lo facessi apposta, in quel giorno in cui la Chiesa Cattolica d'Egitto celebra l'Ascensione di Gesù, e la Romana invece solo Sant'Antonio il mio nome 2°. Il Cristo salì in cielo proprio da questa “terra d'Egitto” che è retta dal potere di ogni “World's LORD” che “farà” ONE, n.1, ogni GIU'. L'ord. of the World l'ordinatore della parola del mondo è quel 1° che Giù séppe lo schiavo ebreo, lo seppe giù ma lo “farà” ONE, farà di lui IL REGGENTE! Così farà del suo povero nome proprio quell paterno di un G.è sù . Non così fece in seguito ogni Faraone mancato che, nonostante la sua parola, terrà GIU' sottomesso ogni suo erede che GIU'séppe. Il 13 giugno 2013 mi ritrovai io pure, digiuno da 33 giorni, in Terra d'Egitto, e – proprio per l'Ascensione di Gesù, nei 33 anni compiuti, della sua vita, che era celebrata colà – posi termine ad una fame patita ormai inutilmente da ben 81 giorni, per causa di un Papa che si atteggiava a Faraone, e – tra tutti coloro che erano parte del Popolo di Dio – dava credito solo a chi voleva lui. Interpretava a modo tutto suo la parola di quel Gesù che pone su chiunque sia giù, e ne fa l'oggetto totale del suo risollevarlo. Invece Papa Francesco fa, di testa sua, “figli e figliastri”. Si è trovato nelle mani la petizione di 4 sacerdoti e 460 persone che di “mia mano” imbucai nella cassetta della posta in Vaticano che mi assicuravano finiva dritta dritta nelle sue, senza che nessuno si intromettesse come un filtro... e fece lui da filtro! Che tutti costoro chiedessero “pura pietà umana” per chi si era messo a digiuno – stimolato a farlo da un Papa al fine di poter
superare l'emarginazione – e rischiasse di ammalarsi o di morire, non fu considerato argomento valido per “rispondere finalmente lui” usando quella “carità” non usata prima da altri. Accettare che “un povero cristo” ritenuto fuori di testa si ammalasse e morisse, e lasciarlo a digiuno per 81 giorni, perché “era lui che lo voleva” significava da parte di Papa Francesco che accettava la malattia e la morte di uno saputo “fuori di testa”. Il Papa che si credeva “uno che ragionava perfettamente e Cristianamente” accettava la malattia e la morte di quell'altro, solo perché “colui non ragionava”! Non riteneva “doveroso, almeno Cristianamente” chi aveva il solo torto (nella sua ragione) di aver messo la sua vita nelle sue mani, di Pietro che non aveva alcuna voglia di “dargli udienza”. Sono terribili questa parole, per chi fa della RAGIONE PROPRIA un fattore discriminate. E – dopo che lo ha fatto ed ha concluso che tu NON RAGIONI – ti lascia morire ben sapendo che nella tua follia pura tu hai messo la tua salute e la tua vita NELLE SUE MANI. Ora Papa Francesco non dà gran peso a queste cose, seguitando a credere di AVER RAGIONE LUI. Ma ha torto in pieno e ha fatto CONTRO GESU' e il Cristianesimo tutto quell'affamare un povero cristo che ha avuto la sola colpa di aver fiducia cieca in lui. Ecco l'involontaria RAGIONE per la quale il Signore mi ha spinto a prendere PAROLA, WORD, su Youtube in quella precisa data, di un evento non ancora accaduto. Perché con questo strumento che non discrimina PER PARTITO PRESO nessuno, fosse a disposizione dell'intero mondo tutto quello che ha riguardato LA PAROLA di Dio. Non a caso è FARAONE, questa parola! Il “farà ONE” è chiunque farà PRIMO uno che egli seppe giù, lo seppe schiavo, come il Popolo di Dio e nonostante che lo seppe GIU' nel nome lo volle
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1,2RAsit 2RA Mihlà
Alef, BRASIT BRA ALHIM è l'interpretazione che oggi io faccio delle prime tre parole del Libro Sacro Bibbia. Il primo numero (1=Alef) è quello indicante il versetto, che solitamente non entra nel gioco cabalistico indicato nel testo, ma che qui rivela 12 nomi in una coppia di A. In essi c'è il 1°, R.A. (Romano Amodeo) che si proietta interamente nel suo gemello (B.A. Benito Amodeo) tanto da attivare un sostanziale secondo R.A... La terza parola, ALHIM, “trascende” HALLAHIM, il nome Allah, letto da destra dopo Mih, che – se è letto tutto in modo inverso – rivela un MI H LA (un MILA' Milano avente nel suo mezzo la “fine” di Allah). Sono i 12 nomi seguenti, che diventano 11 mettendo in mezzo il cognome comune ai due, e che hanno questi 12 valori numerici: 66=ROMANO 78=ANTONIO 26=ANNA 51=PAOLO 113=TORQUATO per un totale di 333+1 47=AMODEO, per il totale 381 lunghezza dell'Arca di Noè 59=BENITO 116=VITTORIO 26=ANNA 83=GIOVANNI 95=VINCENZO per un tot. 426, somma della serie divina 18 +48 +66 +114 +180 = 426 381+426=807, è tutta l'opera in 7 unità di un 100 a D. 2^3.
Solo i 10 nomi (senza il cognome) rappresentano il flusso di 2A. Valgono per 807 -47 -47 = 713, in cui BRASIT è 913. Abbiamo dunque in tal modo il flusso di questi 10 nomi nel piano a due valori assoluti 100 e 100, lati del piano divino:
713 +100 +100 = 913 = BRASIT Romano Antonio Anna Paolo Torquato Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo sono i 10 “nomi” di un DIO a “cognome” Amodeo. In questa accezione, il libro della Bibbia comincia con questo sorprendentissimo “sit”, che è un SIA ROMANO:
1)SIA(R om ano)A llah,nelgem ellaggiodi2R A ,aM ilano. Romano/Benito, i loro due primi nomi, sono infatti il gemellaggio riguardante Bibbia 1,25, essendo in somma 66+59=125 uguale a 100 volte il libro 1,25 della Sacra Bibbia, e in 66/59=1,1186440, - nel “principio” posto a 1.000 volte e come intero – essendo 1,118 millesimi delle sue 1118 migliaia che lo rendono quanto 1,25^0,5 (il gemello espresso in potenza) che è lo stesso 1,118... limitatamente al “principio” posto in per 1.000. Fermo restando il valore “intero” posto nelle migliaia, risulta allora che
3 la sezione aurea, che ha questa formulazione:
è uguale a ossia a
Somma di e di
0,5 + 1,25^0,25 0,5 + (125 -49) : (125 -66) 0,5 + Romano : Benito = 1,6180 0,618 +0,381 (nel valore intero 1) 0,618 (nel valore decimale)
Poiché tutto il nome di Romano Amodeo vale 381 che è lo 0,381 a dimensione moltiplicata per 1.000, ci sono tutti gli estremi per crederlo con convinzione. Uno dei due gemelli, quello che esiste in radice quadrata di 1,25, esiste nello stesso modo quando il valore 66 del nome ROMANO si esprime nell'unità di quel 59 che è il valore del nome BENITO. Questi due valori sono proprio messi – tra di loro – in modo tale che la loro somma (250) sta al 66 del 1° nome così come il 1° nome del 1°, sta a tutta la dimensione dell'opera divina. Infatti:
10^125 : 10^66 come 10^66 : 10^7 10^59 = 10^59 Dal che risulta che 10^66 è il medio proporzionale tra la potenza su base 10 dell'indice dato da (10^3)/8 = 125 e l'indice 7 che esprime i 7 totali giorni in cui Dio ha creato il mondo. Laddove la combinazione 125×7=875 è il 125 sottratto al 10^3 posto esistente “in Principio”, e laddove 125 : 7 = 17,857 avvalora
una nascita del 2° nel giorno 17 del mese 2, e nel tempo di 857 millesimi che sono l'inverso 125×7=875 -18 (il 1° termine della serie divina 18 +48 +66 +114 +180 =426=2°. AMODEO Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo vale 426, comprende 18 come il 1° termine ed è nato esattamente il 17 del mese 2 dell'anno 1941, che, nella somma 19+41=60 indica esattamente la quantità dei minuti secondi corrispondenti ad un minuto primo. In questo modo è raccontato l'inizio del Diluvio Universale, in Bibbia, 1,7-11 (da cui il 17 del mese 2 espresso nel suo valore binario) Bibbia 1,7, 11
11 nell'anno seicentesimo della vita di Noè, nel secondo mese, il diciassette del mese, proprio in quello stesso giorno, eruppero tutte le sorgenti del grande abisso e le cateratte del cielo si aprirono.
In ciò, l'avvento del 2° FATTORE, il 17 di febbraio riferito alla vita del 1° FATTORE (Noè) espressa in 600 anni, quando il 1° FATTORE è nato il 25 gennaio 1938 presenta la nascita del secondo quando il 1° aveva esattamente 1119 giorni di vita, collocandola in tal modo a quel TERMINE del 1° fattore che avendo il numero di 1119 meno 6 =1113, al termine di: 66782651113 pone in atto questa esatta proporzione “intima”: 6678265 : 1113 = 6.000 che vale il 600 della vita di Noè, una volta che sia stato posto “in principio lineare” il <per 10>. Se calcolate la distanza dei giorni che intercorrono dalla nascita del 1° FATTORE: Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO (25-1-1938)
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e il 17 del mese 2 del 1941 del 2° FATTORE chiamato: AMODEO Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo, vedete che la distanza esatta è di 1119 giorni. Essendo il 1° un nome impostato sul 6, vanno tolti 6 giorni per riportare il secondo soltanto al primo. Infatti un 66 formato da 1 minuto primo e da secondi, contiene 6 minuti secondi nei 60 +6 secondi. Per questo occorre togliere 6 giorni ai 1119 del secondo, per riportarlo esattamente ai 1113 del TERMINE del 1° FATTORE e solo relativamente al nome, come appare evidente in 66782651113, che termina quando ai 1113 dì finali del 1° si sommano 6 reali per il 2° e diventano esattamente i 1119 che ci sono realmente tra il 25-1-38 e il 17-2-41 Le prime 4 cifre del numero 66782651113, ripartite su tutte le 111,9 decine di giornate della vita del primo “gemello” si rivelano essere quel 59 uguale al 1° nome Benito, del 2° gemello. Divise invece per <AMODEO, Benito> espresso come 47,59 determinano l'intero 140+0,323. Questo 140 computa tutte le dimensioni presenti in 126/14, che sono 126+14=140 nel totale delle quantità in rapporto. Ebbene, 140,323 sta nelle sue quantità intere al flusso 126 riguardante una area i cui due lati siano 7 e 7. Infatti 140 : 126 = 1,1111111111.... = 10/9
6678 sta a 47,59 come 140,323 sta a 1 fisso 140,323 sta a 1,113 come 126,0 sta a 1 fisso 140 sta a 126,0 (in interi) come 1 “eterno” sta a 1 fisso <Romano Antonio> sta ad <Amodeo, Benito> come il solo intero 140 sta all'intero 126, ossia come un UNO “ETERNO”.
Laddove 126 : 14 = 9 esatto è vero che 126 : 13/1 = 9 + 9/13 laddove è vero che (9+9)/13 = 1,38 Riguarda esattamente Bibbia, 1,38
lega il primo termine 18 dell serie divina al libro 1,38 della sacra Bibbia, in cui è descritto un nuovo parto gemellare riguardante i due figli di BaratTA MARiannina e di LuiGI Amodeo, descritti nati da uomini i cui “estremi” erano TAMAR e GiudA. Da essi nascono due gemelli i cui estremi saranno espressi nei nomi di ZERACH e di PEREZ. ZERACH=54 è il 66=Romano -(6 + 6), i lati del piano. PEREZ=61 è il 59=Benito +1+1 (liti del piano). Benito=59, nome del 2° occupa 1 s in 1 minuto primo e si sposta per 59 nel secondo. Sicché PEREZ=61 +59=Benito sono i 120 minuti secondi posti in 2 primi. Nel totale dato di ZERACH+PEREZ dato da 54+61=115 abbiamo rappresentati Romano+Benito=125 se il 115 è espresso NEL PRINCIPIO posto in linea-tempo, del +10 che è sempre il prodotto dato da 10^115 × 10^10 = 10^125. Quello che va considerato, in relazione a questi due FATTORI PRIMI, è che le 4 dimensioni del 1°, date da <Romano Antonio> messo in ordinata sequenza come il sol numero 6678, divise per il puro tempo dello 47,59, espresso da <AMODEO, Benito> determina 140,323 unità come se fosse una velocità che compie tutto questo percorso. Questo percorso, diviso per 1,113 (che sono le migliaia di giorni vissuti dal 1°, prima che nasca il 2°), ne spalma di fatto una su
5
ogni giorno e 126 per ogni mille giorni. Otteniamo lo stesso 126 dal valore indice delle 426 unità totali del secondo, quando gli si toglie tutta l'espansione 300. Infatti la differenza data da 426 – 300 = 126 è, in potenza:
10^426 : 10^300 = 10^126
I infatti l'indice 300 indica quanto volte l'indice 126 si deve espandere nello spazio tridimensionale a dimensione assoluta 100, per ottenere il 426 di tutta la serie divina. Si elimina tutto questo spazio dividendo <Romano Antonio> 6678 per il 47,59 di <Amodeo, Benito> quando il suo reale avvento sia “spalmato” su tutte le 111 decine di giorni, più 3/10, della vita vissuta fino a quel tempo, da Romano, che, nelle migliaia poste “in principio” sono 1,113 migliaia di giorni che valgono 126 in ogni mille giorni. E abbiamo anche che tutti questi 1.113 giorni si pongano a base stessa del numero indicante Romano Antonio Anna Paolo Torquato, uguale a 66782651.113 in un modo talmente significativo che ne occorrono per 6.000 volte intere, le più piccole date da 1.113, per determinare il 6678 iniziale posto come suo multiplo. Infatti 1.113 × 6.000 = 6.678.000 senza 265 Il valore a tre cifre, 265, baricentrale, vale 2×132+1, o 3×88 +1, o 4×66 +1, o 5×53, o 6×44 +1, o 7×37+6, o 8×33+1, o 9×29+4, o 10×26+5, o 11×24+1 o 12×22+1, o 13×20+5. il 264 è esattamente divisibile per 2, 3, 4, 6, 8, 11, 12 e di dimostra essere il valore medio 66 nelle 4 dimensioni dell'Unità e Trinità di Dio. Posto nel bel mezzo di 4 dimensioni iniziali e 4 finali, che esistono nel rapporto esatto di 6.000 ad 1, quando questo baricentro esiste
nel segno del 6 allora vale 44=UNO in ciascuno, laddove esprime l'unità data dalle 4 della Realtà, combinate con le 11 della presenza posta in 10/1 valori di presenza. La cosa straordinaria, in questo numero 66782651113
66
78
è che si divide in 5 nomi in questi 3 tagli:
26
51.
113
Romano Antonio Anna Paolo Torquato In ciò la realtà a 4 cifre posta in ultimo come 1.113 spezza in due, in 50+1, il valore 51 del quarto nome Paolo, assegnando alla sua unità, quella del PRINCIPIO posto in 1.000. Nel mentre la prima quaterna rappresenta in linee questo perfetto volume: 6666 come il flusso lineare di un piano a lati 6+6. Infatti: 6666+ 12 -----6678.
LA SEZIONE AUREA
In essa abbiamo una unità che si divide in 0,5 +0,5. Il loro combinarsi cubico, dato da 0,5^3 = 0,125. Ma quando esiste nel Principio lineare che vale per 10, allora assume il valore di 1,25 dato immediatamente da 10/8. Laddove Dio crea tutto l'universo dividendo il 10 per 9, e lo scompone in un infinito 1,1111 nella linea del flusso, e di un altrettanto infinito lato 3,3333... della sezione corrispondente a ciascuna dimensione (il che genera poi l'immagine FRATTALE in un
6
divenire apparente), quando non dividiamo il 10 per 9, ma per 8, allora ne deriva un assetto ben definito nell'unità sommata al suo tempo ¼. 4/4 +1/4 = 1,25 è la realtà unitaria dello SPAZIO-TEMPO. Ora se ci basiamo su questa presenza unitaria, e facciamo l'impostazione definita in: 0,5 +1,25^0,5 aggiungiamo a ½ il lato dei 10/8 considerati come l'area di un piano di spazio-tempo presente, per quanto vale il suo lato. Infatti 1,118033988 che otteniamo come quel lato, se si moltiplica per se stesso porta all'area della presenza 1,25. Quando noi abbiamo scomposto l'unità in due mezzi, l'abbiamo considerata come la lunghezza 1, composta dai due lati 0,5 e 0,5. Sommare il valore puro lineare di ½ al lato della presenza 1,25 – considerato che sono indici dimensionali della base 10 – significa combinare i due modi di vedere l'unità, una volta in quello puramente lineare, e l'altro che parte dall'unità 1+1/4 = 5/4 dello spazio-tempo, considerato come sezione trasversale, area avanzante di 0,5, nella nostra realtà avente due versi, nel calcolo: 10^0,5 × 10^1,118 =10^1,618 = 10^0,618^2 ×10^0,381 Così 10^0,618^2 è area e moltiplica 10^0,381 ch'è flusso. La somma 0,6180... +0,618... + 0,381... dà 1,618033988...
0,6180 Così pure --------- dà il tutto 0,6180 +0,618+0,381=1,6180 0,381 Il maggiore, diviso per il minore, somma il maggiore a tutti e due.
0,6180 +0,381 Ove ---------------- dà il tutto 0,6180 +0,618+0,381=1,6180 0,6180 Maggiore e minore, divisi per il maggiore, aggiungono tutti e due al maggiore.
0,6180 è maggiore di 0,381, ed è certamente il più forte dei due che valgono come 1 solo... ...ma il maggiore si lascia DIVIDERE dal più piccolo tanto da ripristinare il valore totale, di una area a due lati lunghi 0,6180 e 0,6180 (e ciascuno dei due più lunghi del flusso che è esattamente 0,381) e si conserva con ciò la stessa relazione
0,381 Nel mentre --------- dà il divisore 0,6180... 0,6180 Il minore diviso per il maggiore, dà il maggiore. In Bibbia, 1,25 così aveva risposto il Signore ad una FATTRICE di nome REBECCA, che aveva in cantiere DUE GRANDI FATTORI che contrastavano tra loro mentre erano in costruzione e le davano disturbo. Genesi 25,23 Il Signore le rispose: «Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si disperderanno; un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servirà il più piccolo».
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esistente nella terna. Infatti il lato 0,6180, diviso per il flusso 0,381, riproduce l'area di lato 0,618 nella somma dei due generatori dell'area, e dello 0,381 che ne quantifica il flusso. Questo 381 che è nel principio 1.000 di quello 0,381 che fluisce è disaggregato nella sequenza dei nomi Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo. 0,6180 + 0,6180 = 1,236067977 è la lunghezza dei due lati dell'area, che quando si moltiplicano tra di loro sono 0,6180 × 0,6180 = 0,381, uguale al flusso
Tanto che il maggiore, moltiplicato per se stesso dà il minore! Quando la lunghezza dei due lati si moltiplica per 344,64123960 vale il 426 di: Amodeo Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo. L'intero 344 è 333+5,5+5,5, il modello tridimensionale del flusso spaziale di una sezione i cui due lati siano l'11 che esiste nella velocità 10/1 di spazio 10 e tempo 1. Oppure è il tempo assoluto 100, che esiste in 111+333=444 e si muova interamente di 344,64123960... il cui valore decimale esprime i 64/100 in cui la potenza di 2^6=64 si esprime nelle 100 poste in principio di puro riferimento relativo. 2^6 è una forma potenziata del 26=DIO. Quello che esiste nel 426 di Amodeo Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo e che si somma al 100+300 dell'Unità assoluta di Dio valendo per tutti i numeri della scala divina
18 +48 +66 +114 +180 = 426. Ecco, quando l'area a lunghezza 1,236067977 data dai due lati lunghi 0,618033... ciascuno si moltiplica per le ideali 344,64123960 volte raggiunge il totale della CAUSA SECONDA. Partendo da questa, ossia dal totale espresso da 426, per ottenere la lunghezza dell'area il cui flusso sia il valore mille di 0,381, deve essere dato dal 2°genito, il fratello gemello minore che a conti fatti vale di più. 426 = 344,64123960... = 1,236067977 è un valore di area la cui radice quadrata sarebbe 1,111785940, nel mentre, divisa per due lati porta al complemento di 0,381 rispetto all'unità. Infatti sia 1:0,6180 = 1+0,6180, sia 1 -0,6180 =0,381... che è il soggetto reale che esiste in 1 e semplicemente si muove per lo 0,6180 di spazio che rimane. Se – invece di dividere 426 per 1,236067977 dividiamo 381 per quel numero, otteniamo 308 in valore dell'intero che espande totalmente di 300 il valore 2^3. Insomma noi abbiamo che le quantità esatte rappresentate dalla Sezione aurea sono state tradotte in queste due dimensioni lineari: 66782651113 è il 334 del 1° Fattore, ch'è 381 col cognome 344 è il divisore del 2° fattore che è 47 +381 -2 = 426 Il 1° con il cognome è 381 Il 2° senza cognome è il 379 che leva l'area 1+1 da 381.
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Detto tutto questo, possiamo aggiornare il PADRE NOSTRO.
“Padre Nostro che sei nei cieli, è santificato il tuo nome Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo; viene il tuo regno, è fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Ci dai oggi il nostro pane quotidiano e rimetti i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori. E non ci induci in tentazione ma ci liberi dal male. Così è” Insomma questo deve essere il nome che deve essere santificato, ora che esso è stato riconosciuto e ricomposto nei due gemelli descritti sia in Bibbia 1,25, sia in 1,38. E debbono essere mutate in certezze, ossia in TU CI DAI, ciò che in “dacci” (e consimili) è espresso solo come una invocazione, una preghiera ed una speranza. No! E' una certezza: TU CI DAI.
Così va aggiornato anche il CREDO APOSTOLICO:
Io credo in Dio, Padre onnipotente, ROMANO, creatore del cielo e della terra; e in GESÙ Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, discese da Tamar vedova e da Giuda, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là è risalito in Tamar e Giuda, in BaratTA MARiannina e luiGI Amodeo – il 4-6-1940, a giudicare i vivi e i morti. E' stato rapito in cielo alle 2 del 22-12-12 a Gerusalemme, nell'Abominio della Desolazione descritta dal Profeta Daniele. È ritornato, dopo 1260 giorni in cui la Donna è restata in un Deserto in cui Dio le aveva preparato un Rifugio, per come in Apocalisse, ritornando nello stesso 4-6 del 2.016, anno santo della Divina Misericordia, per ascendere assieme a Padre e Spirito santo il 26-7-2016 nella celebrazione di Sant'Anna e San Gioacchino, i due nonni di Gesù. Credo nello Spirito Santo, incarnatosi con il Padre il 25 gennaio del 1938 la santa Chiesa Romana di Romano, Dio dell'Universo, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. In questo io credo.
9 Vedete descritto, in questo credo, i 1260 giorni intercorrenti tra l'Abominio della desolazione detta dal Profeta Daniele e l'Apocalisse di Giovanni. Essi si sono già compiuti dal 4 giugno di questo Anno santo 2.016. Si tratta del 1260 che è relativo alla struttura stessa del nome non più segreto di Dio, quando, lo ripongo in evidenza attraverso questa proporzione tra <Romano Antonio> e <AMODEO, Benito>
<Romano Antonio> sta a <AMODEO, Benito> 6.678 sta a 47,59 come l'intero 140 sta a 1260 decimi cioè come 1,1111..., un 1 “infinito” sta ad un 1 “definito”
Capito come questi due espressi da R.A sono il BRA che appare nel primo versetto di Bibbia, in: 1) BRAsit BRA ALhIM
La sua reale trascendenza sta nella lettura da destra:
MIhLA A.R(2) T is A.R.(2) che trascende: MI (io, in milanese) Allah a MILA' in un divin duo, A.R. “IS=è” posto in Croce (dall'IS-IS?)
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Finito di scrivere il 15 giugno 2.016 a 41 giorni dalla mia salita in cielo, ma a 27 soltanto da quel 12 luglio in cui dovrei esse â&#x20AC;&#x153;bloccatoâ&#x20AC;? come dalla paralisi vista in mio padre, per i suoi (e miei) 14 giorni di Via Crucis.
1
Come Dio mi trascende realmente, caricando le sue vesti su me come su un puledro
2
AT, Bara-ATTA MAR
e le “reali TRASCENDENZE” del COMANDANTE 10 venuto su un'asina e l'Abito suo (di chi lo abita) su un “puledro”:
che “riporta”:
10 =PUL è Dio RO!
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Come Dio “trascenda realmente” un puledro. L'arrivo di Dio sulla scena mondiale fu esemplificato dall'ingresso di Gesù a Gerusalemme. Di questo arrivo questa fu la profezia di Zaccaria e in questo modo essa fu ripresa da San Matteo:
Zaccaria 9,9 Esulta grandemente figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio d'asina.
Matteo 21,5 Dite alla figlia di Sion: Ecco, il tuo re viene a te mite, seduto su un'asina, con un puledro figlio di bestia da soma . Matteo 21,7 Condussero quindi l'asina con il puledro, su cui posero le vesti...
Oggi per PUL si intende quanto è tratto dall'inglese POOL (termine che rimanda ad un Organismo di Gestione internazionale). Possiamo avere la certezza ASSOLUTA (data da questo TERMINE che è un puro PRINCIPIO) che ciò sta nel ciclo 10, assoluto, cui furono organicamente riferite, nel S.I. (Sistema Internazionale dei pesi e delle misurazioni), tutte quante (perciò IN ASSOLUTO) le Unità di misura della fisica. Pertanto, PUL è D.RO afferma con la stessa certezza ASSOLUTA che è questo 10 il D.RO, il “DIO” riferito, riportato da RO sulla sua MANO, sul palmo della RO-MANO. Pertanto LE VESTI che furono poste sul PULEDRO, stanno esattamente nelle “vestigia” di questo ciclo 10, di cui il solo ROMANO oggi è il “portatore”, il “supporto” mondiale, figlio di una BESTIA DA SOMA: The Best, il Miglior 10=IA, Jahvè, portato DA S. OM, da un SalOMone, di SA (Salerno) infine, come da Alef=1 trasceso a fel (Felitto). Ma ci sono oggi TUTTI I possibili SEGNI.
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IN BIBBIA – AT, l'era MODERNA di 401 anni, 4a parola di Genesi (Prœmio biblico), vien da Alef Tau ed è definita in TAu, e così rimanda a cosa ben ATTA al BRAsjt (o BARasjt) e che così porta a BARATTA
R-NA>, un Romano nato nella regione di Napoli. Ma si tratta anche di un EDOM, “trasceso” in MODE', che fu il primogenito Esaù e che è infine R a NA. Napoli è la nuova Città (la Neapolis, ΝέāПολισ A.) che, mettendo di seguito quanto è “in principio”, diventa il Nuovo A-MODE' R., l'iniziale R. di “Romano”, allo stesso modo con cui il definitivo NA lo definisce 1° e Ultimo in A., un Amodeo Romano pur essendo un “napoletano”, per regione natale.
L'ERA MODERNA, è dunque quella in cui si è infine qualificata la presenza di ER a NA, nel mentre ha preso vita Come appare con grande evidenza nel “Prœmio” biblico, dalla colei di cui fu segno TAMAR, la vedova di ER. quarta parola di tale “Prœmio”, quell'Alef Tau che Quando l'ERA MODERNA si riferisce all'ERA MATERNA, allora nell'acronimo AT, è dato da 1+400 (quel 401 che ben instaura il tempo in cui l'ER A. è dominata dalla MATER di rappresenta il Dio 1 sommato alla sua assoluta essenza Una nome TAMAR e madre di R.A. E si arriva al tempo di AT e e Trina nel 100), è l'A-T che fissa l'epoca attuale che è TAMAR impersonatosi in realmente denominata “Moderna”.
L'ERA MODERNA In essa, ERA è la dichiarazione di un trascendente <è R.A.> l'ERA del Dio del SOLE, quello INVICTUS dei ROMANI, celebrato il 25 dicembre e che fu “trasceso” nell NATALE di Cristo. Quando questo <è RA> si specifica in “Moderna”, allora è riposto il segno trascendente che attiene un <è R.AMODE'-
BARATTA MARIANNINA in cui TAMAR fu l'espressione degli estremi congiunti, relativi alla MATER, tanto che in essa fu l'aggancio “trascendente” tra: 1) il marito ER di Tamar, padre putativo dei due gemelli Zerach e Perez, descritti in Genesi 38, e, 2) il primogenito Esaù descritto nato in Genesi 25 al versetto
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stesso 25, ma il cui nome fu “trasceso” in EDOM, nel “nomignolo” che fu dato ad Esaù per aver barattato la sua primogenitura.
J J Rousseau e della sua introspezione dell'anima del “fanciullino” esistente in ciascuno.
Fu anche quel 1762 che coincise con l'affermazione ideale di
Gesuiti, che avevano combattuto contro l'autonomia della
L'intero periodo era iniziato nel 1116 in cui il Cattolicesimo, affermatosi come potere anche temporale, aveva combattuto le Crociate per la liberazione di Gerusalemme dagli Arabi. In LENTICCHIE tal modo, quando il periodo si conclude con la sconfessione addirittura del potere dei Gesuiti e con la promozione Esse riempivano un piatto, colorando di rosso=EDOM la dell'ideale pensiero laico di J J Rousseau, sembra proprio minestra... E virtualmente trascesero esattamente fissato, dalla terza parola del Prœmio biblico, un proposito <L'ENT. I.C.-CH-IE.><L'ENT. I.C.-CH-IE.> divino volto a rendere sempre più ESSENZIALE la fede nel <L'ENT. I.C.-CH-IE.> rimanda alla divina Entità I.C. di FONDAMENTO divino dell'esistenza. Di fatto tutto sembra Iesus Cristus, in colui che è il CH-IE, il Cristo Iesus di quella puntare ad uno imprevedibile BARATTO tra un Dio affidato CHIE-SA che definisce meglio quel “napoletano”, in uno nato esclusivamente alla Fede ed uno che sappia rivalutare la in Provincia SA di Salerno e che ha fondato in lui la vera ed Fede, avvalendosi delle essenziali ragioni che debbono autentica CHIESA del Christus Iesus DOC, a denominazione promuovere quella esatta, riproponibile da uno Spirito santo di origine controllata. Paraclito che porti infine ad unificare la fede divina e quella della ragione umana. Si tratta del vero baratto che sia posto in atto da una VERITA', quella dello Spirito santo di Dio, e si 1762-63, FINE E PRINCIPIO della aggiunga in pari diritto al Gesù promosso prima solo per la VIA mostrata con la sua divina VITA piena di miracoli e della ERA ATTA di colei che BARATTA sua personale resurrezione, e non dalla VERITA', ridotta solo a sottoprodotto della VIA della VITA. Pertanto, il “Prœmio” biblico presenta AT come l'ERA MODERNA, che è cominciata dopo la fine posta nello Insomma doveva attuarsi un vero BARATTO che rimettesse a scioglimento della Compagnia di Gesù in Francia (nel giugno posto le tre ESSENZE, uguali e distinte tra loro, di Gesù sia del 1762). come VIA, sia come VITA, sia come VERITA'. Al punto che i
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VERITA' di Gesù Cristo, a avevano cercato ad ogni costo di mortificarla come un puro sottoprodotto della VIA della VITA, fossero SCONFESSATI, e proprio nel mentre era promossa la VERITA' espressa da un pensiero LAICO, quello di JJ Rousseau, sconfessato apertamente da una Chiesa che – facendolo – sconfessava se stessa.
la attesa PARUSIA di Gesù, parte da quel 1763 (1° anno del periodo A-T di 401 anni) in cui è inaugurata la FISIOCRAZIA.
FISIOCRAZIA
Essa rifonda tutta l'ERA MODERNA in cui è la produzione ad La nuova ERA della mamma – BARATTA MARIANNINA - che essere posta alla base di tutti i commerci terrestri e c'è la infine BARATTA il 4 giugno 1940 proprio suo Figlio Romano razionalizzazione di tutte le unità di misura, volute unificate con il Figlio di Maria Santissima, attraverso la preghiera alla tutte sulla base del ciclo unitario della decina di unità, che è Madonna: “Salva Romano, innocente come Gesù!”, metterà in ciò che è posto davvero al fondamento stesso dei 401 anni, atto esattamente secondo quel grido ELI ELI LEMA dati da 1 +(1+3)×10×10. SABACTANI del salmo 21-22, gridato in punto di morte da Gesù.
ELI ELI LE MA SA BACTA NI E' lì, è li (a FELITTO) che LE MA' (le mamme) SA BACTA' (san BARATTA') NI, il Nazarenus Iesus dell'iscrizione INRI. Sarà il Dottor SABATELLA a proclamare il miracolo atteso al ritorno di Gesù: la vittoria personale sulla morte. SABATELLA, che appare con il suo stesso nome nel SABACTAN.I, disse a Mariannina Baratta: “Vostro figlio ha vinto la morte!” L'ERA in cui ci sarà questo DIVINO BARATTO, che incarnerà lo Spirito santo Paraclito e si realizzerà nella data appena detta
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I PRIMI 11 PADRI dell'uomo, con 1 posto IN PRINCIPIO. Il “Prœmio” biblico ha posto “in principio” il ciclo lineare di 10 unità decime, poste nei 10 decimi di 1 anno. Pertanto questa è la Struttura totale: 10 anni sono posti IN PRINCIPIO, alla nascita di Adamo, che muore nel 940. A 140 anni dal principio nasce Set che morì nel 1157. A 245 da esso nasce Enos che morì nel 1150. A 335 da esso nasce Kenan che morì nel 1245. A 405 da esso nasce Malaleel che morì nel 1300. A 470 da esso nasce Iared che morì nel 1432. A 632 da esso nasce Enoch che morì nel 997. A 697 da esso nasce Matusalemme che morì nel 1666. A 884 da esso nasce Lamech che morì nel 1661. A 1066 da esso nasce Noè che morì nel 2016. Poiché il Diluvio universale accadde ai 600 anni di Noè, esso fu nell'anno 1666 dal Principio, e risulta – come grande novità - che anche Lamech, il Padre di Noè, visse 1 anno dopo il Diluvio Universale, nel mentre suo padre Matusalemme, nonno di Noè, morì durante il Diluvio.
Risulta anche che solo due di questi 10, ossia Adamo e Enoch, (vissuti per 930+365=1395 anni = 365+365+365 +100+100, che rappresentano i 3 anni non bisestili, per un piano trasversale assoluto avente i due lati di 100 e 100) non furono vivi nell'anno 1.066 della nascita del 10° figlio Noè. Questi 1395 anni quantificano pertanto “in assoluto” (ossia nel piano avente per lato il ciclo 10 per 10 divino) in Adamo, solo in lui, questo 365+365+(100+100) nella sua vita di 930 anni, nel mentre il contributo del Generatore numero 7 si limita ai giorni unitari in un anno non bisestile. Tutti gli altri 8 vissero “simultaneamente” per un certo numero di anni, con Noè. Set per 91 anni che sono uguali a 13 volte 7. Enos per 84 anni uguali a 100 -4×4. Kenan per 179 anni uguali a 200 -(7+7+7). Malaleel per 234 anni uguali a 33×7+3. Iared per 366 anni, uguali ai giorni dell'anno bisestile. Matusalemme per 600 anni, uguali a tutti i 6 versi assoluti, ossia di 100 anni,. Lamech per 601, ossia i 600 di Matusalemme sommati all'unità del tempo di un anno. Pertanto gli anni vissuti insieme a Noè furono 91+84+179+234+366+600+601=2155. Essi, raddoppiati per la simultanea presenza di Noè, furono 4310. Condivisi equamente tra 8 persone, sono 538,75 anni che, nell'0,75 quantificano la parte di anno relativa ai tre anni non bisestili, nel mentre 538 esprime tutto il PRINCIPIO insito in 10^3 anni, che si realizza in ½ di 1.000, nel verso reale di quel 38 che, se si combina con il 38 relativo all'altro 1000 espresso in
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½, con 38 volte 38 = 1444 pone in luce tutte le unitarie quantità dei 144 cicli di 10 minuti primi, sommati al tempo di 4/10 di ciclo, che si attuano interamente nel ciclo di 4 anni, in cui ciascun anno valga per 1/10. Si apprende con questo che le 8 dimensioni della pura quantità 2^3, del volume, paragonata a 8 FATTORI umani, coesistono nella realizzazione dei 1440 minuti primi di un giorno di rotazione terrestre, quello con il quale poi sarà scritto che Dio genera il mondo in 7 volte 1 giorno, una quantificazione che implica 8 dimensioni totali, allorché 7 sono riferite ad una che sia posta a suo denominatore relativo. Tolto di mezzo il medio 0,75 che è chiaramente il tempo riservato ai 3 anni non bisestili, i 538 anni di valore medio, riferiti all'unità e trinità di Dio, riconosciuta in 100+300 anni, risulta essere 138 +400, in valori indici della base 10 che rivelano in 10^138 × 10^400 = 10^538 che questo indice che vale 538 “indica” il numero delle volte in cui la potenza ad indice 138 esiste nelle forme della potenza ad indice del Dio Uno e Trino Assoluto.
INCARNAZIONE dei PRIMI 11 PADRI dell'uomo, con 1 posto IN PRINCIPIO: MDA, scrittura ebraica di Adam e CF di AMODEO. Quando la scienza fisica afferma che 138 volte 10^-25 J per ogni grado Kelvin di temperatura è l'energia unitaria dell'elettromagnetismo, di cui è il Sole la sorgente per la Terra, riconosciuto il 400 l'indice assoluto del Dio Uno e Trino, 138 “indica” l'energia del DIO RA, assegnata al Dio Sole, produttore di luce e di calore, il “lume grande” che sarà così chiamato in Genesi. Insomma la COESISTENZA delle 8 CAUSE interattive porta al valore esatto della Costante di Boltzman. Essendo in atto vero 10^138 volte 10^-25 J K^-1 (che poi si mostra “unitario” allorché la stessa potenza è osservata “in modo uguale e contrario alla base 10”, ossia attraverso il Log 10^138=138, possiamo considerare come sia “in atto” la differenza data dagli indici, attraverso la sottrazione di 138 -25 = 113. In tal modo, mentre gli indici 138 e 25 indicano in trascendente modo la data 1-38 del Gennaio 38, e la potenza
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25 rimanda al giorno 25, si deve trattare di un soggetto che valga 113, quando dalla sua Genesi 138 (gennaio come 100 e 38 come anno) si pone rispetto alla dimensione -25, negativa nella definizione del giorno.
(in Paolo) +TO (in Torquato) +AM (in Amodeo). Si tratta del valore dell'Acronimo DUALISTICO relativo ad un soggetto che porta all'impersonarsi del PIANO DIVINO nelle due distinte persone di PADRE e SPIRITO SANTO).
Per questa ragione, quando diamo numeri ai valori alfabetici della lingua italiana, che sono esattamente i 21 dati da 7+7+7, un PROMOTORE che quando è espresso in 777 anni di vita è chiaramente il LAMECH che sopravvive al Diluvio per un anno esatto, e coincide per 601 anni con la vita del Figlio suo Noè, abbiamo un possibile L'AMèCH, che descrive uno straordinario L'AModeo è CH, Christo, ma anche CHI, allorché il CF di AMODEO è MDA, che sono le tre lettere che descrivono nello stesso ordine inverso, trascendente, ADAMO, che evidenzia anche in modo chiaramente allusivo di essere indirizzato A AMOD, se così si sviluppa AD-AMO.
Il valore Trino di questa trinità posta in 113, porta a un 339 che, quando si pone nel trinitario principio di 3.000, e diventa 3.339 diventa il valore indice che abbatte le 4 dimensioni dell'Unità e Trinità, alla sola dimensione lineare espressa nel tempo.
Come ADAMO, in MDA è il CF di AMODEO, ed ha per figlio generatore SET, allo stesso modo L'AMèCH che vive 777 anni si indica in questi 3 SETte. Nel mentre è il padre di un Noè. Che mostra l'ultima e terza sillaba del nome ROMANO, Figlio di chi sia L'AModeo... e per quel Romano Amodeo, nato 135 e giorno 25 il 113 indica esattamente il suo valore numerico in questo modo: 113 = Romano AMODEO (66+47, nome e cognome). 113 = Torquato, nome 5° e ultimo che l'esprime in toto. 113 = RO (in Romano) +AN (in Antonio) +AN (in Anna) +PA
Infatti, se partiamo da quanto esiste IN PRINCIPIO uno e trino come 10^4, abbiamo una Realtà TOTALE, esistente a questa dimensione sia in spazio, sia in tempo. Per discendere al solo TEMPO, la prima cosa da compiere sta nel dimezzare la sola metà avanzante, dello spazio-tempo. Ed essa vale 5.000 giorni, visto che 10^4 sono giorni. Chiaramente 5.000 giorni sono in forma di volume. Esso, per ridursi al solo flusso in linea, che ha lo spazio-tempo espresso in velocità, deve, da 10^5.000, dividersi per il fronte assoluto dato da 10^200 giorni. A questo punto, il solo flusso lineare, dei 200 valori che lo indicano come 100+100, riguarda 5.000 -200 = 4.800 giorni. Ebbene: 10^4.800 : 10^3.339 = 10^1461. Il divisore, l'indice 3.339, è proprio quello che estende la trinità di 113, data da 339, fino alla dimensione 3.000 che è
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posta IN PRINCIPIO. Questo indice si mostra come la trinità di 1.113. Ebbene è questa potenza, esattamente questa, che riduce i 4.800 giorni ai solo 1461 che esistono in 4 anni, quando in ciascuno ci sono 1461 : 4 = 365,25 giorni.
LEGA al giorno in cui ogni ROMANO celebra il SOLE INVITTO.
Questo modo di contare gli anni è lo stesso che porta a 4 anni gli anni, quando ciascuno contiene 1200 giorni, che sono i 4.800 che abbiamo già visto “come” sono posti in In questo modo si rivela la potenza Trinitaria del 113 di riferimento al “solo” tempo. Vanno ridotti di 3339, che è un quanto è in Romano Amodeo, ma anche in Torquato, e anche indice, al pari di 4.800, laddove la differenza tra indici delle nell'acronimo dualistico RO+AN+AN+PA+TO+AM dei 5 nomi potenze in base 10 sono divisioni tra le stesse. Romano Antonio Anna Paolo Torquato e del cognome Dall'elenco che in Genesi è fatto al capitolo 5, il che diventa AMODEO che è espresso come L'AM in LAMèCH, e che si 105 quando consideriamo 100 il libro primo, che è il Prœmio riferisce ad un AM=11 da quantificare per L=10, in 110. biblico, risulta il valore dei nomi numero 1 di Romano, L'AM precisa anche che ne è Determinato Uno solo, di AM, e che vale per 10. Non è L'AModeo nato 7-7-7 (7 luglio 1907) ma suo figlio ROMANO, che lo è nella terza sillaba NO, in questo NO è NOE'.
sommati al 78=Antonio, nome numero 2 e uguale alla trinità del DIO=26, sommato a questa stessa unità 26 data dal 3° nome ANNA. Infatti allorché l'unità e trinità è del DIO uguale alle 26 settimane che portano un punto a quello A precisazione, essendo NOE' morirà come Noè, nel 2016 Dal diametralmente opposto dell'orbita solare, e il 104=26+78, riguardando il Dio UNO, lo porta a 1+104=105. Principio, quello che rimanda a Gesù Cristo il nuovo tempo dopo il Diluvio, che Noè visse per 350 anni. Posti in relazione al PRINCIPIO dato da 10^3, come il Dio basato sul 10 e Trino nella sua potenza, 350/1.000 anni sono 0,35 in ciascuno dei mille anni. Ma 0,35 in AZIONE, combinati con lo 0,35 in AZIONE UGUALE E CONTRARIA (visto il 3° principio della dinamica che le rivela simultanee) portano allo 0,1225 che indica chiaramente l'anno ZERO in cui Gesù nasce il 25 dicembre per un LEGAME fissato in terra da un infallibile Pietro, che lo
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IL NOME SEGRETO DI DIO, affidato ai PURI numeri 66+78+26+51+113+47 = 381, come descritto in Bibbia, 1,38.
Riconosciuto assoluto il 100+300=400 anni (sempre indice),
Ove RA=16+1=17, si tratta di un RA (Romano Amodeo, oppure Antonio, oppure Anna) che vale per 10.
047=
10^400 : 10^66 = 10^334 dimostra come i 5 nomi, in crescita da 0, coincidono come quella decrescita che esprime tutto il percorso delle 10^334 volte in cui 10^66 esiste nell'assoluto di 10^400.
E' talmente un percorso totale che, anche aggiungendo il 47=Amodeo, ossia il dato apportato dal cognome, si ottiene Quando al nome 1° è dato il suo numero 66, sommato a 104, solo che l'indice 334 si muti in 300+3^4. porta al 170 = 10 +Torquato Amodeo=10+113+47. 334+
066=Romano+
(66×29 +24 = 1938)
078=Antonio+
(78×24 +66 = 1938)
026=Anna+
(26×74 +14 = 1938)
051=Paolo=
(51×38 +0 = 1938)
----221 unità in 222 assolute che+
(221×8+170=1938)
113=Torquato=
(113×17 +17 = 1938)
----334
(334×5 +268 = 1938)
che sono ora le 333 +1 a bilanciare le 222 -1 risultanti nella somma fino a 4 nomi.
----381
(381×5 +33 = 1938)
Di fianco ad ogni nome, nel suo valore numerico, ho inserito il computo esatto per determinare il 1938 come dato da 400 -381 = 19, che ne fissa il numero nei 100 anni assoluti sulla base dell'Unità e Trinità assoluta 100+300=400, anteponendo in tal modo al 381 indicante l'anno 38 nel mese di gennaio, il 19 del secolo che consegue l'anno 1938-1 nel mese di gennaio. Tutto ciò coerentemente al libro biblico 1,38, che descrive come chi fu dichiarato il 1°, in questo libro 1,38, sia stato poi spostato come ultimo, a formare il 381.
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A questo 381 essendo poi da anteporre il PRINCIPIO 19, a dimensione di 100 anni e dato, come numero, dal puro dimezzamento della Genesi indicata al capitolo 38. Trattandosi di una genesi condivisa tra loro tra un 1° e un 2°, in cui, mentre il 1° nascerà poi nel 38.1 del 19° secolo dopo Cristo, il 2° nasce 38mo rispetto al padre Giuda, che compare in questo capitolo, come la 38ma generazione di Gesù, elencata nella genealogia fattane da san Matteo.
come il 1°, per giungere fino al 1938, da quel 1872 prodotto da questo Uno e Trino in 13 che interagisce coi due gemelli elencati in Genesi 38.
66×78 +24 = 78×24 +66 = 1938 mostra un anno di fatto dipendente dalla somma di 66+78=144. Infatti il 1938 è dato da (66+78)×13 +66 = 144×13 +66 = 1938. Ciò in quanto 78×24 = 13×144, essendo 78 sei volte il 13, e 24 la sesta parte del 144.
stata però un tutt'uno, valido solo nella metà di questo doppio.
Pertanto i primi due nomi sono il tutt'uno del calcolo espresso in (66+78)×13 +66 = 1938, in cui il 1° valore, espresso dal 66 del 1° nome, entra come parte essenziale di quant'è 1° più 2°, e, combinandosi con l'unità dell'anno creato in 7 giorni (esclusa la trinità di 3×13 settimane di pura espansione trina e spaziale), necessita di quel 66 che è posto
Il principio di 6×7=42 avrebbe indicato l'interazione tra il lavoro in 6 giorni e tutta quanta l'opera in 7. In 237, il 37=MANO, posta nel piano assoluto a lati 100+100, avrebbe integrato il 29=RO dato dal primo nome 66, che già di suo era ROMANO.
Insomma, l'essenza dualistica collocatasi in RO=29, che deve interagire con tutto il Romano=66 e sommare le 24 ore del giorno intero, per concretizzare il 1938, deve interagire simultaneamente nel modo esattamente uguale e contrario, che fa interagire le 24 ore con il secondo nome, che vale 78, Dal calcolo – riguardante i vali numeri in atto come la cui poi aggiungere il primo come il puro principio di una sequenza dei 5 nomi propri – il 1938 è combinato nascita dualistica, che varrebbe 1938 +1938 = 3876 e egregiamente, tra i primi due, che valgono 66 e 78. Infatti se rappresentasse in tal modo questo 38 come l'assoluto in 100, il 66 deve moltiplicarsi le 29 volte uguali a RO, e sommarsi e il 66 nel suo intero avanzamento del 10 come del Padre di alle 24 ore di un giorno posto in principio, il secondo valore, tutti i numeri decimali. dato da 78, deve moltiplicarsi per queste 24 ore poste in La duplice genesi del 1938, data dal 1° nome e dal 2° come principio e sommarsi al 66 posto come principio. dal gemellaggio descritto in genesi 38 di Bibbia, sarebbe
Le successive 4 definizioni, valide nel numero dato da 381 -144= 237, avrebbero costruito il 1938, nel loro insieme, come determinato dal computo di 237×8 +(6×7) = 1938.
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In particolare, il 3° nome avrebbe mostrato, in relazione unitaria e terza, quello che era 78 nel 2° nome.
Come il primo nome 66 portava al 1938 in questo modo:
Pertanto se al 78 necessitava il prodotto per le 24 ore e il 66 del primo nome, nel terzo di 78, in quel 26 uguale solo all'unità del valore numerico dell'alfabetica espressione di DIO, le 24 ore si sarebbero espresse nel triplo di 24, in quel 72 a parità di un 66 da aggiungere; in cui però il 26 era contenuto nelle due volte date da 52, tanto da portare il prodotto da 72 a 74 e a integrare non più il 66 del primo nome Romano, ma solo il 66 -26-26 = 14.
1.000+14 +24 = 1938, questo terzo, uguale a
Le nuove condizioni del nome terzo, che valevano 1/3 del 2°, ed indicavano in ANNA=26 l'unità di DIO, erano dunque: 26×74 +14 = 1938. In tal modo il 14 di premessa era il puro avanzamento 7 del 7, come un piano creativo a lati 7+7, mentre il flusso del DIO=ANNA=26 “trascendeva” il quanto 74 della madre TAMAR, scritta RAMAT in ebraico e secondo quello stesso 74 letto 47, come la lettura ebraica di TAMAR. Un 47, uguale poi anche ad AMODEO. Ecco dunque nella terza definizione del nome, l'incarnarsi nel 1938 di un piano a dimensione di 7+7 anni, nella lunghezza di 26×74=1924 anni che, al 19 dei cento anni assoluti, aggiungessero il 24 di tutte le ore di un giorno, quelle legate a 2^10 = 1.024, che aggiunge queste 24 ore alla pura premessa, posta in principio, del 10^3=1.000.
66×29 +24, essendo uguale a: 1.000+24 +14 = 1938 era identico al 1°, ma a pure parti invertite, essendo 66×29=1000+14, ed essendo 26×74=1000+24. Insomma il 3° nome rivelava la stessa ESSENZA del 1°, contenendo il 3° come risultato quel 10 in più (cui poi aggiungere solo un 10 in meno) che il primo non conteneva, tanto da necessitare poi del 24 che era un 10 in più di 14. Ora se queste prime 3 definizioni arrivavano al 170 dato da 66+78+26, che, per incarnarsi nel 1938 urgeva del calcolo: 170×11 +(66+2) = 1938 evidenziando come la terna dei nomi era esistente nelle 11 dimensioni esatte dell'unità data da 10/1 e implicava poi il flusso 66 del 1° nome, unito all'unità degli altri due, 1+1, per aggiungere con ciò 68 anni. Ebbene, la 4a definizione, quella della realtà intera data da 1+3, sarebbe stata del tutto intera. Esattamente 51×38=1938, senza aggiunta di altro, che del mese 1. Significato notevolissimo, reso tale dal significato dinamico del quanto 51 che, riferito all'assoluto 100, costituiva tutto il solo avanzamento reale, dato da 100/2 che, essendo 50 unità, in tutto fossero 50+1 nel loro totale spazio di 100/2
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più il tempo unitario dato da 2/2. Sì, esattamente quello presente in 52 creazioni in 7 giorni, dell'anno, in cui il 2 aggiunto al 50 fossero 2, certamente, ma nei tempi ½ espresso dal 50, che era ½ del 100.
potenza come 10^10^10, ossia disse di essere la potenza di 10 che era in potenza di 10>
CENTO, espresso in lettere, vale 3+5+12+18+13=51.
Perché esista il 51 occorre un 7×7 (uni intero piano creativo in 7 giorni) sottratto all'assoluto 100. Come in questo calcolo:
Pertanto il 1938 è un anno UNICO, composto da:
10^10^10 : 10^7^7 = 10^51, ove:
CENTO 38, quando il 138 esprime il primo libro della Bibbia nel suo capitolo 38.
10^51^(40-2) vale 10^(51×38) = 10^1938 = 2.000 -62, il che rivela in negativo quel -62 che si rovescia nel perfetto e trascendente positivo del +26=DIO.
Il prodotto tra il loro valore, 51 di CENTO e 38 del 38 stesso è tale da potersi incarnare SOLO nel 1938, a ragione di CENTO quantità di 38, il quanto che deriva da 10+30 ed esprime in 40 l'unità e Trinità di Dio, il quale se da 40 dimensioni si divide per un piano avente le due dimensioni unitarie date da 1+1=2, riduce la dimensione del solo flusso in linea del piano unitario alle sole 38 dimensioni. Come in: 10^40 : 10^2 = 10^38, che mentre si mostra una pura sottrazione nell'indice 40, ridotto a 38, esprime una vera divisione tra le intere potenze. Noi, che contiamo i numeri solo negli indici dimensionali, non dobbiamo mai dimenticare che le somme tra gli indici sono i prodotti tra le potenze, mentre i prodotti tra gli indici sono le potenze delle potenze.
2.000 è l'anno in cui il puro Principio posto in 1.000 anni avanza in tutti e 1.000 i suoi anni. Nel computo a rovescio che fissa in crescendo il 1938, esso, espresso in un computo a rovescio rispetto a tutto il moto del famosissimo MILLE E NON PIU' MILLE, è proprio il -62 che è +26 quando si buttano le famose reti dalla parte destra della barca a incarnare il +26, attraverso il 2.000 -62 = 1938. Il libro 1,38 di bibbia, quando si esprima alla dimensione CENTO, vale CENTO 38, che sono il 51×38 essendo 51 il valore numerico di CENTO... e non per una pura coincidenza! Quando l'Unità e Trinità di Dio è espressa da 1+3=4, ecco che QUATTRO=15+19+1+18+18+16+13=100. QUATTRO 13 sono 52 creazioni, e sono 51/1 in una relativa.
Quando Dio disse a Mosè:
Ma essendo 100 il valore di QUATTRO, ecco che
<Io SONO colui che SONO> si rivelò nel 100 della sua
QUATTRO 13 valgono in numero:
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100 +13 = 113, Romano Amodeo, Torquato, nonché le prime unità, totali, date da 182+1, il che accade solo una volta su due cifre dei nomi Romano Antonio Anna paolo Torquato 4, nell'anno perfetto e bisestile che contiene 366 giorni, e Amodeo. mostra nelle decine tutte le 66 unità = Romano, il nome E questo 113 è la definizione – tutta in sé . del solo 5° nome. numero 1, quando gli si aggiunga la trinità assoluta posta in 300 giorni. La perfetta definizione del suo tempo, sta dunque Che ne occorrano per 17 volte +17 a formare il 1938, è nel in 183 +25 = 208, che porta il 25 gennaio dell'anno bisestile segno del DUALISMO del 17=4×4 +4/4 = 16+1 = RA e RA, 2016, al 26-07 che, pur essendo un 26 riferito al mese uno in Romano Antonio e l'altro in Romano Anna. Il prodotto numero 7, vale esattamente quanto 26 per 8, 208 giorni che del 5° nome per il primo 17 è dovuto al fatto che Romano sono proprio nel segno del dualismo di un DIO uno e trino Antonio è una cosa sola: una nel 1° nome e Trina (nel dato da 2 volte 26+(26+26+26), ossia 2 colte 104. DIO=26) nel secondo). Per questo il RA formato con Anna, il Quando peraltro si moltiplichi il 26 dell'unità per il 78 che ne 3° nome, è solamente da aggiungere. esprime la trinità, si ottiene da 26 volte 78 quell'anno 2.028 Che tutto il 381 di tutti i 5 nomi e il cognome formi un che esprime il PRINCIPIO posto nel 1.000 che avanza IN tutt'uno, che resta formalizzato nelle 5 dita di una mano sta TUTTO il suo mille (ossia “è” per quello che “è”), ossia nel 381 x 5 +33, da cui appaiono le 5 dita di una mano che è 10^1000 × 10^1000 = 10^2000. A tutto questo puro da sommare agli anni esatti della vita di Gesù Cristo. spostamento 1000 di quanto esiste come 1.000 anni, si aggiunge tutta l'opera creativa in 7 giorni uni e trini, ossia in 7 volte la dimensione 4 di quant'è uno e trino). La cosa davvero “eclatante” in questo 381 è che attua il disposto “divino” di un primo, quando è espresso in 138, che si ponga per ultimo e porta a 381. Ma la cosa “ancor più eclatante” è che la “trascendente”lettura (da destra) di 381 porta al 183 che è, in una virtuale ANNA, la “dolce metà” dell'ANNO(=38) quando si pone come il Signor ANNO.
Chiaramente tutto ciò è sovradimensionato, contenendo anche lo spazio trino, che esiste nella dimensione 4, per un 3×4=12 anni. Tanto che sottratto questo spazio di 3 volte 4, i 20.28 anni, ridotti di 12 anni aventi il contenuto puro di spazio tridimensionale, riduce il tutto ai 2016 anni DAL PRINCIPIO che il Prœmio biblico attribuisce alla morte di Noè.
Poiché il 3° nome è ANNA, ecco che questa “dolce metà” del Signor ANNO, valendo 26, è 183 giorni come le 26 volte 7
Se il Noè coi si riferisce la bibbia è la trinitaria fine di ROMANO, l'anno della morte di questa figura cui “punta” Noè
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è il 2016 definito dal suo secondo nome che interagisce con il terzo. Mentre il prodotto porta all'anno mortale il doppio della somma definisce il 26 luglio. Se consideriamo questa data come quel “mezzo tempo” indicato dalla Profezia di Daniele cui si riferì lo stesso Gesù, esso sta in 1290+1335 unità, che sono 2626 in tutto e che nel suo mezzo sono 1313 giorni. Se li sottraiamo al 26 luglio 2016 si apprende che il giorno definito da Daniele come quello dell'ABOMINIO DELLA DESOPLAZIONE fu il 21-12-2012 del famoso “calendario Maia”. In quel giorno, Romano Amodeo, andato a Gerusalemme nell'idea che vi sarebbe morto, assisté alla uscita da lui di tutta l'energia entrata con Gesù quando il 4 giugno 1940 fu miracolato in un prodigio annunciato in sogno dalla Madonna ad una bambina, scolara di sua Madre.
LA PREMESSA RISPETTO A OGNI ANNO Essa sta nel PIANO ASSOLUTO che prevede le due supreme dimensioni unitarie di Padre e Spirito santo. Nella loro potenza Trina, che realizza il volume in base alle due dimensioni del piano, esiste la premessa posta in 2 elevato alla dimensione 3 dello spazio cubico. Essa si pone a denominatore di tutta la creazione Una e Trina su base due. In sostanza, si attua questa priorità: < (2^1 +2^3)/ 2^3> = 10/8 = 1,25 Pertanto, i 10 giorni del volume 8 su base dualistica, sommato al duo divino, formano un ciclo 10 che è Uno e Trino in base 2 e che si divide solo per la quantità riguardante il puro volume. In tal modo risulta che ogni unità del volume composto dalla dimensione 8 si carica di una presenza pari ad ¼ di giorno, e 1,25 diventa l'unità spazio-temporale costituita da 1 intero spaziale e solo il tempo ¼ temporale riguardante la sola unità, avente l'indice 1, quando le si sommano le 3 dimensioni dello spazio. Fissato il contributo di questo giorno grande 1,25, entra in campo la dimensione 7 che riguarda tutte le dimensioni necessarie affinché una velocità unitaria 1/1 percorra tutti i 6
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versi distinti esistenti nelle tre linee componenti dello spazio cartesiano. 6 volte 1/1 vale 6/1 e necessita di 7 dimensioni, sei di spazio e una di tempo. Pertanto, quando la velocità unitaria di un giorno è data da 1/1 giorno su giorno, e le dimensioni totali da 6 giorni di lavoro ed uno del cosiddetto “riposo” dell sabato di Dio, sono 7 i giorni necessari per una percorrenza unitaria in giorni volta a percorrerne 6 con uno posto a tempo. Un intero anno, di 365,25 giorni, dedotto il giorno e ¼ dati da 10/8=1,25, si riducono a 364. Essi, divisi in gruppi esatti di 7 giorni, si rivelano per un totale di 26 gruppi a percorrere ½ anno, e altrettanti a riportare il ciclo annuale al suo esatto principio. In tal modo il Dio Creatore in 7 giorni rivela una ripetizione di 52 cicli di settimane in ogni anno. Pertanto è il 26 a esprimere le “volte” necessarie a che i 7 giorni completino tutta la traslazione che, partita dall'origine, porti al punto diametralmente opposto che esiste nell'orbita attorno al Sole. In tal modo abbiamo l'esistenza di Dio come del Supremo fattore, che agisce nella premessa di 10 ottavi cui sommare una coppia di 26 espressa in sette quantità di 7 giorni settimi. Dal computo, risulta: 10/8 + 7×7×52/7 = 10/8 +2548/7 = (70 +20384) / 56 = 20454 / 56 = 5113,5 / 14 = 1461 / 4 = 365,25 / 1. Ora accadono queste relazioni.
66 = 56 +10 = 14×4 +10, in cui -66 = 3(56 -30) -144 = 78
-144, in cui
+66 = 144 -78 = 14×4 +10. Da ciò si capisce come 14×4, per mutarsi in 144, si muta in sostanza in 144 -78, essendo entrambi 66. Infatti 14×4 +10 = 66. 144
-78 = 66.
Quando si computa 1 giorno in 144 cicli di 10 minuti primi, 1 giorno è 144 volte 10 il ciclo di 10×144. Ed esiste una corrispondenza tra il 10 e quel 78 che è tre cicli di 26 settimane, in cui queste 26 volte 7 sono poste a Dio Creatore, tanto che poi le sue 3 volte corrispondono alla sua Trinità. Pertanto è proprio il numero 66 a far collimare il ciclo 10 assunto a DIO, con la trinità del creatore 26 riferito al 7 come al complemento del 3 nel ciclo 10. Togliere un 10 al 66 significa ottenere un 14×4. Togliere allo stesso 66 non il 10 intero, ma solo la Trinità 3 del DIO=D.10, residua un 7 pari a 7 giorni, in cui un anno debba essere contato in 10 -7=3 quantità di mezzi anni dati da 26 volte 7 giorni. In modo molto semplificato, possiamo riconoscere che il ciclo
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10 posto a Dio dei numeri Decimali corrisponde alla trinità 3 delle 26 volte i 7 giorni dati da 10 giorni -3. In sostanza il ciclo di 10 giorni si scinde in 3 giorni +7 giorni. E dovrà corrispondere a 3 volte il DIO che crea un anno in 7 giorni interi. La differenza data dagli indici 66 e 10 corrisponde alla divisione tra le potenze 10^66, divisa per 10^10 che è il modello campione dell'unità. La somma data da 66 +78, e che porta a 144 (e non più a 14×4) vale il prodotto 10^66 × 10^26^3, che mostra l'esistenza della potenza Trina del DIO=26 espresso in forma alfabetica, in cui 10^26^3 è uguale a 10 elevato a 26×3.
settimane intere. 364 giorni interi di 52 settimane intere, divise in 66 giorni, sono 5 in valore intero e 0,51 in un periodo eterno. Pertanto, se fissiamo questo valore 66 come quanto siano le 11 dimensioni della velocità 10/1 della pura presenza, che mette in relazione il ciclo 10 alla sua unità decima, espresse in tutte e 6 i versi esistenti nelle 3 linee componenti lo spazio cartesiano, allora siamo tenuti a portare a 144 giorni questo contenuto, attraverso la Trinità del DIO=26, prima espressa con il 78. Avremo dunque: 66 giorni+
Da tutto ciò si apprende che per mutare 10^14^4 in 10^144 78 giorni = 144 giorni dati da 144×10 minuti primi che sono occorra passare dalla potenza di potenza data da 10^14^4 al 1/1440 del giorno. puro prodotto tra le potenze 10^14^10 e 10^4. Infatti: Quando Dio dice: “Io SONO colui che SONO ( e creo sulla 10^14^10 × 10^4 = 10^140 × 10^4 = 10^144. base unitaria di 1 giorno)” allora ecco che io SONO 1 giorno è Quando l'indice 14 non si eleva a 4 ma a 10, passa dal 56 dato dall'ESSERE le 144 decine di un minuto primo, e allora dato da 14×4 al 140 dato da 14×10. Ma allora è necessario IO lo SONO per 144 volte. moltiplicare 10^140 per la dimensione 4 in base 10. SONO 66 e SONO TRINO nel 26, essendo +78. E' in questo modo che 14×4 si trasmuta in 144 e allora questo indice è tenuto a diminuirsi del valore Trino del 26 legato al termine alfabetico di DIO=26, che è anche quello che corrispondeva in ebraico al tetragramma YHWH di Jahvè, uguale a 10+5+6+5=26, mentre il termine DIO vale 4+9+13=26 e sono le 26 creazioni esatta di ½ anno in
Poi però SONO anche un 26 come UNO che sia i DUE SEI (=26) presenti in 66 che è fatto di DUE SEI, tanto che, quando io SONO 26=DIO, l'ESSERE COLUI CHE SONO mi porta ad essere i DUE SEI di 66. Ma poi, poiché le 52 settimane di un anno sono in numero
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intero per 364 giorni, e poiché essi, divisi per 66, rendono MEDIATORE DEL CICLO 10, il primo 66, ma nell'eterno ciclo del 51, ecco la necessità della 4a definizione data dal 51 che scompone il 66 nella coppia di valori uguali e opposti dati da 15+51. Poiché 15 è la terna di 5 che è la mediazione data da 364/66=5,51515151... togliere il lato 10/2 di questo cubo, nella somma uguale a 5+5+5 dei suoi tre lati, porta all'eterno ciclo del 51. Infatti, quando 66 è tutta l'energia data da 11 volte i 6 versi, si vede tolto questo 15, ciò è il calcolo espresso in potenza da 10^66 : 10^5^3 = 10^51, e si rivela come l'indice 51 esprima il ciclo eterno dell'indice 5×3 indicante un cubo il cui lato è il ciclo 10 dimezzato “in realtà”.
che stanno, come unità relativa, proprio nel 66+78=144 dei primi due valori. Ci rendiamo conto come l'anno bisestile esatto di 366 giorni, sminuito del 222 esatto, e non delle sue 221 unità relative, risulta esattamente in 144 giorni esatti residui e non più nei soli 143 unitari relativi. Ciò attesta che la definizione ottenuta dalla somma di questi importi si consolida in un valore medio dato da 222, che, sommato al valore dei primi due, porta esattamente alla durata dell'anno bisestile, quello che si fa carico dei quattro quarti di giorno corrispondenti al 1,25 che esprime 10/8.
066+
Ma allora è anche evidente che la definizione del quinto valore debba portare non più a 222 -1 ma al 333 +1 che compensi unitariamente quanto è sottratto nel totale della realtà giunta alla sua 4a definizione.
078+
In tal modo:
Accade allora che:
026+
221+
051=
334=
-----
-----
221 è la “realtà unitaria” del 222 indicante tutto lo spostamento del 111 che indica le unità dei cicli 100, 10 ed 1.
555, e abbiamo il mediatore esatto di 111 decine.
Se noi dividiamo le 364 giornate di 52 settimane intere per 221 unità abbiamo 1 con resto esatto di 143 unità indivise
Lo avevamo incontrato questo 113 nel 5113,5 ottenuto dai 365,25 giorni di un anno posti alla dimensione 14 di due settimane. Se consideriamo unitaria la quantità espressa dai
Però, per portare a 334 il 221, occorre un 113.
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decimi, e dunque 51135 decimi, per capire il “significato dinamico” dell'essenza di questo 113, va considerato un indice dato dalla somma di 50005 e 113 cicli 10 (di decimi, infatti tutti questi 51135 sono decimi). 10^50005 × 10^113^10 = 10^51135 Pertanto questo indice di 51135 decimi indica le 10^1130 “volte” in cui esiste la somma tra 50.000 è 000.05 che combina 10^50.000 al suo “inverso” (indicante l'azione uguale e contraria). Questo 10^50.000 è 10^5^10.000, in cui 10^5 è tutto il tratto “elettrico” o “magnetico” nel 10^10 dato dal piano unitario elettromagnetico. Ebbene, tutto il tratto ELETTRICO (o MAGNETICO) è da considerarsi nella dimensione unitaria espressa dal 10.000 uguale a 10^4. Insomma abbiamo un 10^5 elevato a 10^4 e rappresenta in questo indice di 50.000 unità tutte quelle di una realtà 10^4 che sia TUTTA la distanza ELETTRICA o MAGNETICA. Pertanto l'indice di 1130 decimi, ossia di 113 unità è proprio quello GIUSTO a base della realtà elettromagnetica.
al parziale relativo al 5° momento. Quando dunque il totale risulta giunto alle 334 unità, che sono la somma di 066+ 078+ 026+ 051+ 113= ----334 abbiamo descritto la trinità 111+111+111 sommata all'unità. Ma questo è anche: 400 -
(che è 100+300, unità e trinità assoluta)
066 =
(che è la presenza del primo valore)
---334 indica tutto il moto del 66 in 5 dati che esattamente lo esprimono.
Riferiti ad un anno dato dalle esatte 52 settimane, ossia dato da 364 giorni, la divisione di queste 52 settimane esatte per Infatti sarebbe in 55555 se il 113 si sommasse a 442, ossia a 334 giorni da per risultato 1 e resto indiviso 30, la trinità dei lati di un cubo il cui lato sia il 10. tutto il flusso in linea dato dal totale 444 meno le 2 dimensioni unitarie del piano trasversale. Questo dice che Queste sono le 5 dita della mano di Dio raccontate in Bibbia, 113 è tutto il flusso reale che esiste in 555 e che era proprio in genesi 38, libro che, quando si assegni il valore 100, la quantità della somma del parziale al 4° momento sommato
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assoluto, al primo libro posto IN PRINCIPIO, poiché questo 100 lo è il principio, quando è posto nel piano avente il lato 10, e 38 è il numero del capitolo, allora questo 138 è l'energia termica di un grado Kelvin per ogni unità dell'energia chiamata Joule. Ne debbono esistere allora per 10^25, dei quanti che esistono in 10^-25 J K^-1, per unificare gli indici nei 25/25. E allora, il libro 138 definisce il capitolo la cui dimensione sia data dal 5×5 delle dita di quella mano.
per prima, era stata resa riconoscibile attraverso un filo scarlatto che era stato legato attorno ad essa. Ma per arrivare a compiere interamente quanto descritto in genesi 38, ossia nel libro 138, occorre materialmente fare in modo che il numero 1, del numero 138, da primo che è sia posto per ultimo, e diventi 381. Accade sempre dal 334, il dato espresso dalle 5 dita, quando si aggiunga la potenza una e trina di Dio, e si muti il numero 334 nella somma data da 300 +3 elevato a 4, anziché 34.
Infatti sia in 125 (genesi 1-25) sia in 138 (genesi 1-38) il testo racconta di una mano che, in genesi 25 fa da tramite tra la mano di Giacobbe che serra il calcagno di Esaù nella gara per assumere il primato. Il successo di tutto questo starà nel nome G+ESU' in cui Giacobbe antepone la sua iniziale al nome ESAU' privato della A iniziale dell'alfabeto.
300 +3^4 = 381, descrive il numero 1 finito in fondo.
Nel libro 138 la mano nasce prima e sola, ad affermare il suo assoluto primato. Poi rientra nel grembo della mamma Tamar e concede una nascita reale, per primo, al suo fratello Gemello, che sarà detto l'antenato di Gesù, da San Matteo, che poi pone Gesù nato 38mo, in generazione, dopo quella cominciata con Giuda: il padre vero e reale dei due gemelli avuti con la nuora, vedova dei suoi due figli Er ed Onan.
047=
Quindi anche Gesù è in genesi 38ma, nella descrizione data con genesi 38, e rappresenta la genesi di chi è poi realmente venuto dopo, in 38ma generazione. Invece il padre nasce realmente, ma per secondo, nel gemello la cui mano, uscita
Allora occorre un dato simile ad un nome di appartenenza, come un cognome, che, sommato ai 5 dati come a 5 nomi, porti il totale da 334 a 381. 334+ ---381. Deve essere aggiunto il 47=TAMAR, la madre descritta in Genesi 38. Infatti 18+1+11+1+16=47 è la somma dei valori di posizione delle lettere di TAMAR. Ma ecco allora che, se ci riferiamo al ROMANO, al “popolo” descritto contenuto nel grembo di Rebecca, in Genesi 25,
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abbiamo che: 066=Romano+ 078=Antonio+ 026=Anna+ 051=Paolo+
madre di Gesù Cristo, e che riguarda questo nome numero 3, la madre della madre del cristo, mentre nel 5° nome c'è il nome del Padre del padre di Romano, nato esattamente il 25 gennaio del 1938, e avente nel suo stesso primo nome quello di quella MANO che comincia con il RO che in CHI-RO fu denominato il Cristo XP.
113=Torquato+
Ma questo RO-MANO è un vero e proprio ZERO.
047=AMODEO=
Sia da destra, sia da sinistra, il due nati in Genesi 38 si chiamarono:
------381. Cominciando dal quanto assoluto, Uno e Trino, dato da 400, abbiamo che: 400 381 = ----019, il che, anteposto al 381 di cui è il dettaglio, definisce il 19381, l'anno 38 del secolo numero 19 e nel mense di gennaio. 125, dato di genesi 25, precisa il giorno 25 posto in comune con il giorno stesso, ma 25 nell'ultimo mese, in Gesù che di fatto veniva dopo il padre, ma si è incarnato per primo. Insomma, quando Dio crea un ANNO in Giorni, la sua “dolce metà” si chiama ANNA, ed è il nome che ebbe la madre della
ZERaCH-PeREZ. Sono un “I-sacco” contenitore da togliere di mezzo, come quanto è da eliminare perché vale ZER, sia letto da sinistra, sia da destra. Ma il contenuto congiunto è: CH-P, è XP, è Cristo.
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LA PREMESSA di 2 costanti FISICHE: di permeabilità e dei gas Vi sono due costanti fisiche poste alla base del nostro sistema binario.
1/8, che la fisica quantifica in 4 П che esuberano il numero 125 per la quantità di 66370 e rotti che coinvolge nel 66 (a dimensione 10^-5) il valore unitario dell'energia elettromagnetica e nel 370 (a dimensione 10^-8) il ciclo spaziale espresso nei 6 versi (attraverso 6/6 +6×6 = 1+36 = 37 in cicli interi nelle decine). Pertanto, la dimensione alla dimensione del volume, che è quella espressa nei millesimi, riguarda il solo 0,125 che sono espressi nei millesimi esattamente da 1/8 = 0,125.
La prima riguarda la relazione tra il volume di un cubo il cui lato è 1 poiché è solo quello relativo alla crescita unitaria reale, e il volume di un cubo a lato 2, poiché ha per lato tutto Quando valutiamo ciò nei decimi, che sono 1,25, abbiamo lo spazio complesso, lungo 1+1, perché considera le due proprio quello stesso “fondamento decimale” che abbiamo nel crescite lineari, sia in positivo, sia in negativo. testo Biblico 1,25, riguardante il libro 1, nel suo capitolo 1^3 1 numero 25. ------- = ----- = 0,125 E quando abbiamo un avvento nel mese 1 e nel suo giorno 25, che corrisponde ad ¼ dell'assoluto 100, la sua definizione 2^3 8 esatta è data dallo 0,0125, in cui questo rapporto 1/8 si La costante fisica che quantifica questa relazione è quella presenza alla dimensione reale del tempo decimillesimo riguardante la permeabilità magnetica nel vuoto, che dell'unità data da 1 anno. Infatti 0,0125 esprime proprio la oggi è stimata: data relativa ad un anno zero, nel mese 01 e nel suo giorno (4 П) 10^-7 Henry m^-1 25. Con questo prodotto: (125,66370...) 10^-8 H m^-1 10^0,0125 × 10^0,3339 = 10^0,3464 Essa rivela, per ogni metro di lunghezza, 125 (10^-8) Henry, uguale a 1 Newton per ogni Ampere al quadrato. (H = N/A^2). Pertanto 0,125 (10^-5) E/m rivela alla dimensione 10^5 elettrica (o magnetica) il quantitativo di E/m pari ad
noi abbiamo il valore assoluto nelle 4 dimensioni dello spaziotempo riferito all'indice 1/10.000, uguale a 10^-4, e che lo esprime se 10^0,3464 si moltiplica per 10^0,6536. Questo indice è uguale a 0,6600 -0,0064, un 64 che è 2^6 e in
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questo modo mostra il suo legame col valore assoluto 66 del primo valore fissato come il nome ROMANO, in cui esiste un DIO=26 espresso in potenza 6 su base 2, tanto da muoversi per lo 0,6536 delle volte dello spazio in linea residuo. Poiché il prodotto della data del 25 gennaio, deve moltiplicarsi per la potenza che indichi tutto il suo flusso, trino, rispetto a 1113, ecco in che modo agisce la trinitaria denominazione di:
questa dimensione 10^-4 espressa come 0,3464, si presenta numericamente nelle 33 unità 100, e nel 2^6 per come questa potenza esprime la dimensione 26, del termine alfabetico DIO, laddove invece le 33 unità stanno alla 100 come la presenza in linea di 1/3 delle 99 unità esistenti nelle 100 totali del piano a lato intero 10.
La seconda costante fisica che si mette in evidenza assoluta 113=Romano Amodeo. lo fa mediante la costante dei gas chiamata costante di Boltzman. Essa si mette in evidenza allorché la costante 113=Torquato. espressa da 1/80 entra in relazione con il valore Uno, in 113=Ro+An+An+Pa+To+Am, acronimo dualistico dei 5 nomi settimane, di un anno che sia uno e trino in 13 +39 = 52 e del cognome Amodeo. creazioni in 7 giorni. Allora si attua questa relazione totale: Questo a partire dal Principio 1.000, di cui 113 è la 10^0,0125 × 10^0,0013 = 10^0,0138, definizione intima di quanto esiste in 2.000 e si muove per relazione che – quando è riferita al 113 del nome Romano 1987 unità. Amodeo, o Torquato, o Ro+An+An+Pa+To+Am – si esprime Esse sono quelle riferite ad un assoluto anno 1988 in cui come: Romano Amodeo ha subito il suo reale calvario, nella sua 10^0,0125 × 10^0,0113 = 10^0,0238 reale attività produttiva, coincidente con il fallimento di lui ed è dunque la relazione che lega la data di nascita in mese e come persona e della sua ditta individuale Romano Amodeo giorno – come detto – al potenziale dei 113 reali nel 1988. Subito dopo, nell'anno 1989, si aggiungerà anche decimillesimi che è il valore trino nel nome di Romano quello della Romano Amodeo Srl. Pertanto il 1987 definisce l'inizio di un triennio fallimentare, dei quali il valore medio sta Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO. nel 1988, considerato prima nel suo -1 e poi nel suo +1. Essa realizza il gemellaggio dei 2 gemelli descritti in 138, in genesi 38 e gennaio 38. L'indice 3464 che ha la realtà unitaria data da 10^4 volte
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Affinché 0,0238 si muti in 0,1938, occorre il calcolo:
verso sinistra, in Ebraico.
10^0,0238 × 10^0,17 = 10^0,1938
É un AMODEO=47 dato dal 17=DNA sommato a 10+10+10, Ciò rivela che il piano a dimensione 0,02, di quanto abbia per la Trinità di Dio. Allora 47 è espressamente TAMAR, il nome della madre espresso in genesi 38, ed è la premessa di lato 1/100, si muova per l'intero ciclo unitario della realtà, a Maria, madre di Cristo, in chi la precedé e in chi la susseguì dimensione lineare 4. Ciclo dato da 4/4 +4×4 = 1+16 = AR in BaratTA MARiannina, madre reale di Romano Antonio Anna oppure RA, nella valenza del Dio del Sole. Paolo Torquato AMODEO, nato 1-38 come in genesi 38, Quando dunque il DUO divino descritto in forma gemellare in mentre Gesù è 38mo del padre GiudA che esisterà per Genesi 38, si attiva nel flusso di 17 centesimi, allora il 2 Romano nei suoi estremi di GI (iniziali di Giuda) e A (finale di come 100 anni (dato che sono 2 centesimi), si muta in 19 Giuda) che per il padre di Romano saranno il finale GI di Luigi centinaia di anni, unitariamente espressi in 19/100 = 0,19, e l'iniziale A di Amodeo, estremi esattamente invertiti rispetto nel mentre gli anni 38 definiscono la realtà 10^4 nei valori a Giuda, così come è esattamente invertita TAMAR rispetto a 10^-4 che li unificano, unificando 0,1938 decimillesimi di Maria, poiché era una vedova e non una vergine e aveva anno nei 10.000 che li portano a 1938. forzato la mano al padre, invece di averlo puramente servito Le relazioni che ho presentato finora, dunque, sono dovute come la “serva del Signore”. proprio alla dimensione assunta da 1 al cubo, quando si Quando non nasce UN figlio, ma ne nascono DUE, la loro divide per le 8 corrispondenti a 2 al cubo. trina presenza in quanto volume non può porsi in altro modo Pertanto si impone Genesi 25 quando non ha genesi un solo figlio, ma un Duo gemellare, avente la stessa sostanza, lo stesso progettato DNA. Questo DNA uguale a 4+12+1=17, riguarda in numero un RA. All'interno di DNA, i N (i Nati) sono 2 e corrispondono, in N, ad 1+M. Pertanto, uno dei due sarà DMA, se 1+MDA=NDA = DNA. Ebbene MDA=AMODEO in CF ed esprime il nome ADAMO, con queste lettere, quando MDA si legge da destra
che nel rapporto 1/8 tra 1 al cubo e 2 al cubo! Ne viene il libro 0,125di tutta la Bibbia nella sua Unità. 0,125+ 0,138= -----0,263, in cui abbiamo per somma il Dio di 26/100 che è unitario, in 26 unità, quando ce ne sono 100, di centesimi.
26
Allora sono 2600, quando sono espressi in centesimi. I 3 millesimi in 0,263 devono essere allora 3.000 in millesimi uguali a 30 decimi. 2600+
10^138 × 10^-25 J/K è la relazione in cui sono espressi in potenza di 10 sia il numero, sia le 10^-25 “volte” rispetto alle unità di riferimento.
Abbiamo già visto come 138 -25 porti a 113, il valore trino del Nome di Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO, -----trino nel valore del nome e cognome, nel valore del 5° nome 2630 decimi uguali a 263 unità. Quando esistono in un piano: e in quello dell'intero acronimo dualistico. 0030=
263+ 263=
Leggiamo cosa è descritto in Genesi capitolo 13, ossia in quanto è valutabile quanto il 113.
-----
Genesi 13
526 Tanto che mentre prima il 26 era Trino nel decimo inferiore, ora è riferito a ½ del principio 1.000. La somma, dunque, di genesi 25 a genesi 38 porta sia al DIO=26 che è trino nei suoi decimi, sia al DIO=26 contenuto in tutto il dimezzamento della realtà posta come assoluto principio. Per questo i due dati si mettono in una funzione correlata come: 138 (10^-25) J/K Nella costante fisica dei Gas, espressa nella costante di Boltzman. Di fatto anche 138 è un indice della base 10.
1 Dall'Egitto Abram ritornò nel Negheb con la moglie e tutti i suoi averi; Lot era con lui. 2 Abram era molto ricco in bestiame, argento e oro. 3 Poi di accampamento in accampamento egli dal Negheb si portò fino a Betel, fino al luogo dove era stata già prima la sua tenda, tra Betel e Ai, 4 al luogo dell'altare, che aveva là costruito prima: lì Abram invocò il nome del Signore. 5 Ma anche Lot, che andava con Abram, aveva greggi e armenti e tende. 6 Il territorio non consentiva che abitassero insieme, perché avevano beni troppo grandi e non potevano abitare insieme. 7 Per questo sorse una lite tra i mandriani di Abram e i mandriani di Lot, mentre i Cananei e i Perizziti abitavano allora nel paese. 8 Abram disse a Lot: «Non vi sia discordia tra me e te, tra i miei mandriani e i tuoi, perché noi siamo fratelli. 9 Non sta forse davanti a te tutto il paese? Sepàrati da me. Se tu vai a sinistra, io andrò a destra; se tu vai a destra, io andrò a sinistra». 10 Allora Lot alzò gli occhi e vide che tutta la valle del Giordano era un luogo irrigato da ogni parte - prima che il Signore distruggesse Sòdoma e Gomorra -; era come il giardino del Signore, come il paese d'Egitto, fino ai pressi di Zoar. 11 Lot scelse per sé tutta la valle del Giordano e trasportò le tende verso oriente. Così si separarono l'uno dall'altro: 12 Abram si stabilì nel paese di Canaan e Lot si stabilì nelle città della valle
13 Ora gli uomini di Sòdoma erano perversi e peccavano molto contro il Signore. e piantò le tende vicino a Sòdoma.
27 14 Allora il Signore disse ad Abram, dopo che Lot si era separato da lui: «Alza gli occhi e dal luogo dove tu stai spingi lo sguardo verso il settentrione e il mezzogiorno, verso l'oriente e l'occidente. 15 Tutto il paese che tu vedi, io lo darò a te e alla tua discendenza per sempre.16 Renderò la tua discendenza come la polvere della terra: se uno può contare la polvere della terra, potrà contare anche i tuoi discendenti. 17 Alzati, percorri il paese in lungo e in largo, perché io lo darò a te». 18 Poi Abram si spostò con le sue tende e andò a stabilirsi alle Querce di Mamre, che sono ad Ebron, e vi costruì un altare al Signore.
a leggere verso sinistra. Lot opta per la lettura da sinistra a destra, di SODOMA, tanto che al R.Am che viene <DA ROMANO> resti la lettura di AMOD, Amodeo, oppure S, Signore e Salvatore.
Il momento decisivo sta in Genesi 13-13, in cui il nome SODOMA è posto tra i due fuochi del capitolo 13 e del Il 113, per quanto espresso IN PRINCIPIO, è un capitolo in versetto 13. Il versetto 13-13 comincia con <O R.A.>, perché cui è divisa e distinto il ruolo tra i due – lo zio Abram del nipote suo e del padre, Lot – che erano partiti da Ur, come un è l'ORA di RA. È quel giorno numero 1313 di cui parlerà il profeta Daniele a partire dal giorno definito come l'ABOMINIO quartetto, assieme al Padre Terach e a Sarai, sua figlia della desolazione. nonché sposa del figlio Abram. Sono restati solo in 3, in questo momento del racconto del libro 113: Abram, Sarai e Lot sono fuoriusciti dall'Egitto in cui Abram era arricchito, come conseguenza dell'avvenenza di Sarai. Ma i mandriani del gregge dei due maschi non si sopportavano, tanto che questo 113 è un capitolo che segna la divisione tra chi sceglie la destra e chi sceglie la sinistra. Abram, che simboleggia il finale R.Am che principia da una discendenza dal <DA> Romano, ossia da <AB> e si finalizza al Romano Amodeo del Dio <I Am> pone al centro: SODOMA E dice a LOT: “se tu vai a sinistra io andrò a destra; se tu dai a destra, io andrò a sinistra”. Si tratta di leggere questo contesto locale come SODOMA, andando a leggere verso destra, oppure AMODoS, andandolo
Questo ABOMINIO è il giudizio e il contenuto stesso del versetto 13-13: <Ora gli uomini di Sòdoma erano perversi e peccavano molto contro il Signore.> Quando erano perversi? 13-Sodoma-13: <Ora> ossia: <è questo il giorno dell'abominio della PERVERSIONE e del PECCATO contro il Signore. Quale Signore? Il Signore è Chi è in mezzo, al confine tra in versetto 13 e il capitolo 13. E' la duplice possibile lettura da sinistra o da destra del nome SODOMA.
E AMOD, uno e trino come 1+(11+13+4) = 1+28, alias 1 +7 giorni di creazione, una e trina quanto 7 più il suo triplo 21Sono esattamente gli “estremi” A e D di quanto parte da
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ADAMO ed è diretto AD AMO o che anche A AMODè diretto, tramite èDOM, il “titolo” che fu conferito ad ESAU' in genesi 25 (Bibbia 0,125) per aver ceduto la primogenitura in cambio di un piatto rosso, di L'ENT-I.CH.IE(sus), ossia dell'entità divina di un I.CH., un IESUS CHRISTUS chiamato IE, Iesus, “detto” in Romano. Si tratta del Romano AMODè, oppure del Signore e Salvatore. Insomma si tratta di AMOD o S. Ma chi è perverso e molto pecca contro il Signore (o S.) e perverte la destra con la sinistra, vedrà come SODOMA la Salvezza portata da AMOD o S. L'ABOMINIO di questa perversione è proprio ORA, essendo esattamente ciò che sta in mezzo, ma è alla fine, del 1-13 e del 13. Si tratta di un Signore e Salvatore venuto in un AMOD, che se è letto in modo giusto DOMA, domina su ogni cosa fino a DOMARLA interamente. Si tratta di cosa anche che è ben A MOD, ma che nessuno sa valutare che A MOD è! E' la salvezza, promossa in uno spirito PARACLITO, che è un PA', un Padre Nostro di nome RA e – come è in ogni romano – è ITO, è ANDATO attraverso CL, Comunione e Liberazione.
Il fondatore stesso di CL, rispose a me R.A. ITO fino a lui: “Non so che cosa dirti, se hai diritto o no di deludere chi pretende di essere amato di più di quanto ci ordina Cristo: e fino al limite estremo di odiare tutti gli altri...” Se nemmeno colui cui Dio ha messo in bocca che è la COMUNIONE con Dio la LIBERAZIONE vera... se nemmeno lui si accorge di quanto sia CORRETTA la scelta di chi al limite emula Pietro. Anche Simone era sposato e antepose la sequela di Gesù a quella della sua sposa... Solo quanto vien DA ROMANO, R.AM,, da AB-R.AM e poi si preciserà proprio in Ab-R.AMO quando venne il figlio divino da una Sara sterile che poteva ricevere un figlio solo da Dio e non da Abramo... solo questo porta a leggere correttamente da DESTRA, il nome di SODOMA, e allora è letto e capito che si tratta di AMOD, oppure del Signore Salvatore. Questo è il Signore che ripeté a Pietro: “Butta le reti dalla parte destra della BARCA e li pescherai! BARCA? No! Converti e leggi: AC-RAB
Ma nemmeno Don Giussani se ne è accorto, il giorno in cui il PA' R.A. Gli chiese:
e non leggere neppure:
“Mia moglie e i suoi pretendono che io li AMI più del Signore, che chiese a me: abbandona ogni altro amore, e segui me! Chi debbo seguire, don Giussani?”
non leggere quanto è giudicato in Allah...
AK-BAR ma nel Duo, nella B premessa ad A.R., nel principio AC di quanto è ancor PRIMA DI CRISTO e non CONTRO di Lui.
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Se si buttano le RETI dalla parte destra: non son RETI ma è un IT. è R ITALIANO è ER, lo sposo di Tamar. Lei R AMAT Perché anche i 3 veri segreti di FATIMA sono AM, ITA, F E anche l'altra città distrutta, GOMORRA è A.R. ROM. o G Amodeo Romano – ROM (senza patria, spaesato) – o Gesù
meno 25, ecco che la sottrazione del giorno 25 all'indice 138 porta all'indice 113, proprio di quanto abbiamo letto in Bibbia, 0,113.... per aver posto troppo grandi il Joule e il Kelvin. Se consideriamo la potenza +25 che è quella che unifica Joule e Kelvin, allora 138+25 = 163 porta al piano assoluto avente come lato le 4 dimensioni dell'Unità e Trinità. È un 16 espresso nelle 10 decine dell'unità decima decimi del flusso unitario del volume. 160 è 10×R, alias XP quando il 10 è R, Romano, e in lui vale il RO, il 29=30 -1, dunque tutto il moto di 1 che esiste nel 30, della sua MANO=37, che vale il ciclo assoluto del 6 dato da 6/6 +6×6.
Questo 163 “trascende” 36, uno, (letto da destra), uguale a Quando a un ROM, che trascende la Trinitaria presenza in ROMANO, tocca l'abominio, esso sta nella sua lettura inversa, 36+1=37=MANO. ed ecco che MOR “comprende” MORTE. E queste 36 cifre, del piano 6×6, son tutte quelle al lavoro in Muore, la A, MORte per l'AMOR, per il principio stesso, trino, di un AMO quando esso muore in se stesso per il bene sommo degli altri. Iddio si disse: <Io sono colui che sono>: pertanto, visto che io sono AMOR, sono colui che sono quando sono A MORte! Per amor di TE!
6 cifre ROMANO,. 7 cifre ANTONIO,. 4 cifre ANNA,. 5 cifre PAOLO,. 8 cifre TORQUATO, media 6 sulle 5 di un nome che ne ha 30
Togliere la vita significa togliere il GIORNO NATALE.
6 cifre AMODEO,
Nato Romano per come indicato nel 138 di Genesi 38, che pone la costante di Boltzman alla dimensione di 10 elevato a
-------36 cifre, media 6 sulle 6 d'un nome e cognome che ne ha 36.
30
Come ho fatto capire, alla Permeabilità nel vuoto si è aggiunta come fondamentale la costante di Boltzman che quantifica l'energia unitaria di un grado unitario nei Kelvin. Queste due fondamentali costanti si traducono Biblicamente in Genesi 25 e in Genesi 38.
IL PRINCIPIO DELLA CREAZIONE in questa dotazione: AAAAAAA D E I L MM NNNNN OOOOOOOOOO P Q RR TTT U nei numeri che corrispondono a tutte le lettere di ROMANO ANTONIO ANNA PAOLO TORQUATO AMODEO raggruppate in ordine alfabetico, questa dotazione presiede alla CREAZIONE divina e reale del mondo. 1111111 4 5 9 10
11.11
13.13.13.13.13.13.13.13.13.13
12.12.12.12.12 14
15
16.16
18.18.18
19
Sono i numeri corrispondenti alle 36 lettere. Si raggruppano in: 7
4
5
9
10
22
60
130
14
15
32
54
19.
Questi sono i numeri e i totali parziali. 7
7
i giorni iniziali della creazione.
4
11
il ciclo assoluto di 10 unità nell'uno e trino.
5
16
il piano dell'uno e trino nel ciclo reale di 10/2.
9
25
presenza invariante 9, assoluta nei 100/4.
10
35
moto assoluto 7 × 5 (l'universo), nel ciclo 10
22
57
l'IO della creazione reale 7 nel piano di 100/2.
31
60
117
Romano 66 +Paolo 51, nomi 1 e 4, nel 1° in s.
130
247
10^3 A Ch +247 = 753 A CH, natale di Roma.
14
261
DIO=26 per DIO=D.10 +1, la P di Populus
15
276
3^3×10=DIO, la Q di PopulusQue
32
308
Trino assoluto di 2^3, in RR. Romanus che è R.
piano espresso dalla lettera P, che è la numero 29=P=RO=16+13=29. 15=Q è la lettera 30, nel suo spazio reale, dimezzato. E' la dimensione unitaria dello spazio 10 sommato al suo tempo ½.
In PopulusQue c'è il responso del Signore a Rebecca, in Non Se natus. ma Romanus PopulusQue Romanus. Genesi 25: “In te ci sono due popoli. C'è un Gesù=Romano che è PopulusQue Romanus... ma non c'è invece il Senatus, 54 362 Presenza di un Natus nel 38 nel suo moto nel perché Iesus PopulusQue Romanus (IPQR e non SPQR) sono 400, in TTT=54 il calvario del Figlio=54 nel grembo di Rebecca e il duo divino <Natus est> in R. 19 381 In cui 400 -19(=U) che è il secolo 19 in 1938. “Io sono colui che sono” (YHWH) si muta in “Io Romano sono colui che sono Romano”. Queste due R sono il 16+16 uguale Insomma questo dispositivo, bel ordinato, antepone i 7 giorni a 2 elevato a 5 (la MANO di RO); sono le 32 unità di quanto iniziali DEI creatori che sono coloro che sono: DEI, mentre in 33 è vita di Cristo. uno solo è AL che è HIM, è LUI ed è L. Quando con le 10 vocali O si raggiunge il 247, partendo dal Dopo 11 lettere in sequenza, ecco che appare 11.11, a dare un ideale 33, nel mentre i due 11 sono il 22 che è il valore esatto di quella che è in Fisica la cosiddetta H TAGLIATA, nella costante di Max Planck (=66=Romano) divisa per una velocità della luce “c” uguale esattamente a 3.
principio del -1000 avanti Cristo, il valore porta al Natale di Roma prima di addentrarsi in tutto quanto poi è nato quanto è il Romanus PopulusQue Romanus, delle definizione PQRR che vale 61, e sono un primo e un secondo misurati nei secondi, come in Bibbia 0,125 e 0,138, in cui nascono Come 22 è la H TAGLIATA, così 60 è il ciclo totale dei secondi sempre un primo e un secondo e sempre il primo manda avanti il secondo in sua rappresentanza reale. che costituiscono l'unità del tempo. Nel mentre il 130, dato da 10 vocali O è il flusso 10 del piano i cui due lati sono 60 e Se nella storia sacra, SPQR fu alla base del TTT, del calvario 60. Con queste 10 vocali O giungiamo a tutta la creazione in delle 3 croci, ove il SE NATO ha avuto risposta: è nato! Il linea: 7 +3 volte 7, con 28 lettere, e iniziano il 7+7=14 del PopulusQue Romanus è Romano, nell'identico calvario finale
32
(la vocale U della inversione ad U per la fine di tutto un percorso). Con PQR, ecco RTT, TU. Sono TU, TU e TU di coloro venuti infine ad U e che erano partiti da UR, in Caldea. TTT=18+18+18=54 è la massa del tempo, in cui 44, dato da 4 undici, si muovono per 10/1. Pertanto questo dispositivo dispone non solo quanto serve alla creazione reale dell'universo, ma anche degli dei delle varie storie sacre. E il Natale di Roma e tutto ciò che attiene al popolo Romano ha la stessa importanza detta in Bibbia, 0,125 e 0,138. Anche in questo ultimo capitolo la mamma TAMAR, se letta nel verso giusto di chi getta le reti da destra, R AMAT. É senza ombra di dubbi scritto nella lingua di un Romano e lei AMAT, ama la croce data ad R, tolto di mezzo da Dio affinché il Padre duo reale prendesse il posto suo, di ER e poi del Fratello ONAN. ER+ONAN trascendono un NANO RE che <è 1 ROMAN> dato che 1+M=N. E se acconciamo questo mutamento, ecco che: NANO RE diventa 1N AMORE ,
DIO DIEDE IL SUO NOME ALLA TERRA La croce biblica toccata ad ER: RA. T-ER-R.A. 3 ROMANO = TER RA = Romano Amodeo. TERRA letta “a modo”, da destra: ARRET AR RE T = re della Terra 17+21+18 =
56
L' AR RE T = 10 +56
= 66 = ROMANO
DIO DIEDE IL SUO NOME ALLA SUA TERRA, l'ITALIA Hai là la croce di Iesus
AI LA' T I Ai lati... 2 ladroni
33
DIO DIEDE IL SUO NOME ALLA SUA TERRA, l'EUROPA Eu RO Pa' a por UE Patria del Buon CH-P
DIO DIEDE IL SUO NOME ALLA SUA TERRA: il MONDO Mondo è, pulito, essendo inverso all'apparenza. MONDO
O D. NOM,
o Divin Nome
IL GUADAGNO PER TUTTI Pertanto un CUBO il cui lato stia in tutta la crescita +2 di quanto cominci da -1 (dal prestito unitario dell'esistenza) e si concluda in +1, pone in 8 il “guadagno” ottenuto in quel modo che esattamente corrisponda al prestito ricevuto, della vita intera (da +1 fino a -1) una volta che sia stato restituito il prestito. Infatti, secondo Gesù, ogni onesto amministratore, ricevuto un 10 da amministrare, lo avrebbe restituito con il frutto di un altro 10 guadagnato. E questo 10 di guadagno, essendo 8 il guadagno quando il prestito è stato solo di 8, avrebbe contenuto anche il 2 di prestito dato a chi non l'avesse esteso a dimensione di volume, nel timore per un Dio che ingiustamente sia stato creduto “chi sfrutta il lavoro solo degli altri ed è terribile nell'ira quando non gli è reso quanto è suo... tanto che l'ha sepolto, nella tema dei ladri”. A questo comportamento così “ostile” verso la sua generosità, il Padrone avrebbe ordinato di togliere quel 2 a lui e di darlo a chi l'avesse fatto pienamente fruttare, come 2^3=8, tanto che costui ne avrebbe ricevuto in misura pari al suo guadagno, di 8, sommato al 2 di chi non l'ha sfruttato.
Se metti in <N Om> in CORANO è COn RomANO e <RomANO> nom è di Allah, di Dio <o D. Nom>, lettura di MONDO dalla destra della barca o AKBAR Abbiamo già avuto modo di osservare come tra i 10
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progenitori dell'uomo, il primo e il quarto, Adamo e Enoch, non siano giunti a vivere fino alla nascita del 10° padre, Noè, nato nel 1.066 mentre Adamo morì nel 940 ed Enoch nel 997. Ebbero 126 anni in meno in Adamo e 69 in meno in Enoch, per 195 anni in meno complessivi.
Definitiva Causa, rende l'intera vita che non ha avuto il suo “guadagno”, rispetto all'unitario 1.066 di ogni uomo comune, che vive 66 anni, ma che fruisce di un 1.000 in sovrappiù solo considerando il PRINCIPIO del 1.000 anni posti IN PRINCIPIO, per tutti gli uomini.
Ed ogni UOMO, ogni UMANO abitante della TERRA, riceverà Per computi fatti in precedenza e relativi agli altri 8, ci furono pertanto i 61,60 anni risultanti da [(930+365)+2155] : 56, complessivi 2155 anni condivisi assieme al 10° Patriarca, che divisi per ogni 56 che esprime l'UOMO, nonché l'UMANO abitante della TERRA, poiché UOMO=UMANO=TERRA=56. fu Noè. Laddove tutto il dono della vita data ad Adamo e a Enoch, che fu di 930+365 anni, per un totale di 1295 anni è aggiunto ai 2155 condivisi e diventa di 3450 anni ed è diviso equamente tra gli 8, ecco che ne spettano per 431,25 anni dati a ciascuno. Essi, ricondotti a 1/7 in quanto sette è l'intera creazione in 7 settimi, diventano 61,60 + 5/100 di resto indiviso per 7. Infatti 61,60 ×7 = 431,2, con 0,05 di resto rispetto a 3450 : (8×7) = 3450 : 56.
Quando uno solo di essi rimanda a L'UOMO, a L'UMANO, e a un TER+RA+10, che è 10 e 3 ROMANO in R.A. (Romano Amodeo) ecco che allora il 56 vale 66. Allora [(930+365)+2155] : (56+10) = 3450 : 66 = 26+26. Cosa è questo 26+26? E' il valore medio di 26(=DIO) +3×26(=la Trinità di Dio).
26+78=104 e il suo valore medio tra due che sono Uni e Trini in DIO, è dato da 26+26, il piano avente per lato un DIO e il Ecco in che modo “sublime” il Creatore, aggiungendo a quanto fu condiviso tra gli 8, il dono della vita data ad Adamo suo RIPRESENTARSI in un valore esattamente contrapposto. e ad Enoch, che non restituirono la vita del 10°, non essendo Se la contrapposizione è nel piano, sono nella lunghezza 52 arrivati a quel 1.066 che indica la pienezza di 10/1, che tutte le settimane contenute intere in 1 anno. implica 11 dimensioni in tutti i 6 versi dell'esistenza, aggiunti Se la contrapposizione tra inversi è in una stessa linea, il 52 a quanto fu posto IN PRINCIPIO come 10^3, non avendo è una intera unitaria accelerazione del 26. restituito questo TUTTO, fissato al 1.066 natale della 10ma 8×7 = 56 = UOMO = UMANO = TERRA.
35
Non dovete pensare che queste relazioni riguardanti ogni UOMO=56=UMANO abitante della stessa 56=TERRA portino per caso 3450 anni a 61,60 quando è diviso per 56 e a 26+26=52 quando è diviso per 66. Infatti tutta l'unità espressa nei minuti secondi, e tale che 61,60 siano un primo e un secondo della TERRA, calcolati nel tempo 0,60 del secondo, deriva da questa unità a 6 dimensioni: 111.111.
Ora accade che la dimensione decimillesima, che è 6, indica che è 0,3450 lo spazio unitario DI TEMPO. In sostanza: 10^0,3450 × 10^0,0006 = 10^0,3456. In sostanza è l'indice 0,3450 che avanza per 6 decimillesimi e con il 6 ne enumera solo il numero delle 6 volte. Difatti, nel numero palindromo: 12345654321
Essa si accelera, ossia si presenta nel suo valore al quadrato, che è 12345654321.
diviso nelle due apparenti inverse crescite:
E un risultato rivelante un numero palindromo, leggibile in modo uguale sia da destra, sia da sinistra, nella crescita 123456 che può crescere solo grazie all'opposta decrescita 654321.
il gradino visto più in alto una volta è espresso in salita e l'altro (che è la vista opposta) è espresso in discesa, tanto che salita e discesa si ammassano e annullano.
Se consideriamo un numero decimale il 123456 crescente, per come è visto sia da destra, sia da sinistra, e lo puntiamo nelle centinaia, esso diventa letto in queste centinaia:
0,3450 decimillesimi che sono nella dimensione 4. Pertanto:
12,3456
6543,21
Pertanto, in decimillesimi di “tempo” dell'unità, abbiamo solo 0,3450 : 4 = avanza in niente.
12.34.56
0,3456 : 4 = avanza in tutti i 6 versi dello spazio = 0,0864.
Pertanto, quando poniamo PER PRINCIPIO che 10^4 è la vera unità di ogni crescita ordinata,
Ebbene, se questa è la dimensione DECIMILLESIMA del tempo, per avere quella unitaria in 10^3 × 10^3 = 10^6, che è quella di tutto il volume nel suo complesso, dobbiamo moltiplicare:
12,3456 la esprime. 12 è l'unità a dimensione 10.000. 0,3456 è il tempo in decimillesimi.
0,0864 × 10^6 e il risultato di 0,0864 × 1.000.000 è 86.400
36
che sono esattamente tutti gli 86.400 dei minuti secondi di un giorno.
Dio è il SIGNOR HANNO:
Riepilogo, per chiarezza.
(<Io SONO colui che SONO>, e se SONO 365 giorni, allora in 365 volte 1 ANNO io sono colui che lo è anche nell'AVERE, e non solo nell'ESSERE, quello che si HA nel suo essere).
In 111.111 che si accelera di 111.111,
365 giorni HANNO 1 anno e HANNO 365 volte 1 ANNO
12,3456 sono le unità in 0,3456 unità poste in 12 unitarie di 10^4 sommate a TEMPO DECIMILLESIMO 0,3456 della realtà Insomma, se non riesco a farmi capire, il SIGNORE è lui in unitaria nel decimillesimo. Signoria quando ha IN ANNI relativi esattamente quanto ogni anno relativo ha IN GIORNI relativi... Giorni che sono relativi 0,3456 : 4 = 864 decimillesimi sono alla dimensione ¼ di a un anno bisestile di 366 giorni che è IL SIGNORE. 10^4, laddove 10^4^1/4 = 10^4/4 = 10^1. 864, alla dimensione 10^6, hanno due cifre in più e diventano 86.400 come l'unità espressa da tutti i minuti secondi di un giorno. In tal modo, quando la Bibbia afferma che Dio ha creato IN GIORNI, e a partire dal fatto che solo quanto ha avuto il 10° uomo creato (come in Padre a sua immagine e somiglianza) nel 66 aggiunto a 1.000, solo in Lui, in Noè ha posto il totale prestito della vita...
Lo è, essendo 66 nella sua trinità di 22+22+22 ed essendolo anche in quella assoluta di 100+100+100. Pertanto Enoch cammina con il Signore di 366 ANNI come i suoi giorni, essendone i 365 unitari relativi, di anni relativi ai giorni relativi.
Ciò posto ADAMO camminò con Dio fino al famoso atto di disobbedienza. 930 anni sono stati 365+365=730, da sommare a 100+100 come assoluta area del flusso 730 anni di “altri” 365 anni relativi. Sulla base dei 2 gruppi di anni e giorni relativi, concessi ad Adamo, per aver camminato con Ecco che Adamo non restituisce il -930 insito nella sua vita, Dio assieme ad Eva, per raggiungere i 3 anni simili ai giorni assieme ad Enoch, che ne ha avuta per 365 unità di anni pari in cui manca 1 giorno, occorreranno anche gli anni concessi ai suoi giorni. ad Enoch, che cammina egli pure con Dio, come scritto al Il Dio IO SONO COLUI CHE SONO, cammina con Enoch, che è versetto 22 che è la terza parte del 66 uguale al Dio posto in anni quelli che sono i suoi giorni. In Bibbia è scritto nel popolo Romano (per come detto dal Signore a Rebecca, chiaramente nel suo libro 1,05.22: Enoch camminò con Dio. in Bibbia, 0,125 versetto 22+1).
37
Pertanto i tre Adamo, Eva ed Enoch ricevono 365 anni ciascuno, a formare i 1095 giorni dei tre anni non bisestili, cui manca solo IL SIGNORE, nei 366 giorni del suo anno pieno, a costruire i 1461 giorni di un perfetto quadriennio.
Pertanto il racconto biblico presenta nei 10 progenitori creati a immagine e somiglianza di Dio, non degli uomini che siano vissuti tutti quegli anni!
Il valore medio, relativo ai 3 anni potenziati di 200 raggiunge il 431,66.66, in cui il Signore, che vale il 66 di 22+22+22, che sono le 6 volte 11 percorse dalle dimensioni di quanto è 10/1, si pone come il tempo eterno dell'unità.
non esiste ancora, essendo quel finale 0 in 3450, per un 66 cui abbiamo analogamente tolto tutta la distanza 10 dell'intero moto di ogni presenza, allora
E 431, diviso per 7, dà il 61 con resto quanto esiste nel puro principio indivisibile di quanto è 1 e trino, 1+3=4, nella dimensione di 10^4. E questo 61 sono un minuto primo e un minuto secondo tutti nei tempi unitari di 1 secondo.
3456 : 66 = 52 di intero nel periodo eterno del 6×6=36.
Sono 66 anni il riferimento generale per tutti, in quanto vale Ma questo quarto anno perfetto, a rappresentare il Signore, è L'UOMO, in quanto vale L'UMANO sulla terra. sostituito dal puro 100+100 di un perfetto piano divino che Quando, per avere OGNI UOMO, gli si toglie il 10 della lettera avanzi poi solo nel 1.095 anni, per un complessivo di 1295 L che è la sola realmente in ALLAH che ne ha due... anni in lunghezza. dividiamo il 3450 (che è la sola ENERGIA del movimento che
Quando, per l'aggiunta di 1295 (la vita concessa ai tre, Adamo, Eva ed Enoch) ai 2155 anni di “interesse” (oltre il prestito di 1.066 anni di vita dati a tutti) si arriva a 3450 anni, si arriva a quanto difetta solo di percorrere 6 versi unitari, affinché 10^3450 × 10^6 = 10^3456 sia quanto “vada dovunque”, per divenire poi, elevato a 100/4, quell'indice 345600/4 = 86.400 volte 1/86.400 di un giorno, ossia i suoi minuti secondi.
3450 : 56 = 61,60, mentre 3456 : 66 = 52,36.36.36.36... Il che mostra come 4 giorni (in 4×864 unità assolute di 100 trasversali minuti secondi), divisi per il solo 66 dell'anno che ha 300 come puro e assoluto principio esclusivamente SPAZIALE, rivela l'esistenza del PIANO 26+26, di DIO=26, che presente un solo verso nell'accelerazione totale di uno solo che si sdoppiano in un duo, uno in apertura e l'altro in chiusura. La Bibbia cessa di essere la “puerile narrazione degli eventi” e si dimostra in tutta la SAPIENZA INFINITA di CHI l'ha scritta, su dettatura divina.
38
La cosa eloquente, se la si estrapola, riguarda solo i 126 anni che sono mancati ad Adamo, rispetto ai 66, sommati al PURO PRINCIPIO di 10^3, che “gonfia” interamente la dimensione dello spazio, il cui indice è 3, essendo su base intera 10. Se estrapoliamo 1/3, da questi 126 anni, abbiamo i 42 che sono esattamente il valore 7×6, che combina tutti i giorni della creazione per il pieno lavoro di 6.
signora” è chiamata anche come la sua “dolce metà”, e mentre 366/2 sono 183 giorni, questo è un valore “trascendente” il 381, perché butta le reti dalla parte destra della barca, e legge divinamente 381 ciò che è solo ANNA, la dolce signora dell'ANNO di 366 giorni. Abbiamo già visto come: 3456 : 66 = 26+26.
Quando la Cabala giudaica afferma in 42 cifre il Nome 4 anni in centinaia di secondi sono 3456 centinaia. segreto di Dio, questa è la ragione MOLTO SERIA. Ogni creazione deve rispettare questo 7×6=42, anche la creazione E se poniamo come primo il 66, del nome di Dio che non si conosce! Ma 42 volte 1 “cifra” implicano una trinità di 126 volte 1 “cifra”, laddove il 126/1 implica 127 dimensioni assolute a titolo unitario e 3×127=381 a titolo Trinitario.
Ove è 10^3 = 1.000 l'ingrandimento SPAZIALE posto in PURO PRINCIPIO di quanto sia LO SPAZIO, Bibbia 0,138 l'elimina, presentando il 138 nei suoi millesimi.
26+26 lo “asseconda” degnamente, perché il loro prodotto porta a 4 anni misurati in centinaia di minuti secondi. Queste 52 settimane sono il valore accelerato una volta, rispetto al DIO=26 che crea in 7 giorni, ossia nella metà che occorrono, laddove è 26×(7+7)=364, quelli cui aggiungere solo i 10/8 posti IN PRINCIPIO (della costante μ posta 1,25). Pertanto queste 52 settimane sono solo il valore medio di quanto è unitario in 10^4 e che si esprime semplicemente 104 quando è l'Unità e Trinità del DIO=26. Pertanto questo 52, che è il valore medio di 104 (tutta la realtà Una e Trina a dimensione assoluta 100) finisce per estrapolare il tempo ¼, di 104, da mandare a terza definizione. Pertanto la seconda definizione risulta esistere nella trinità del 26, nel 78.
Ora, laddove 381 è il valore numerico del Nome segreto di Dio, che è Signore in un ANNO di 366 giorni, la sua “dolce
26=DIO=ANNA è il valore 3°, che è quello dell'Unità 26 di DIO.
Pertanto il nome Segreto di Dio, se ha 42 “cifre” espressa da lettere, il valore assoluto dato da esse deve essere uguale alle 381 unità dell'assoluta trinità del 127, valore assoluto delle 126/1 volte 1 “cifra” relativa. 381 ha il 1° numero per ultimo, posto esattamente come è descritto in Bibbia pari ai 138 millesimi, di 0,138.
39
Insomma – gira e rigira – abbiamo: 066+
parziale 66
078+
“
144
026+
“
170
051+
“
222 -1
113=
“
333 +1
----334 dato da 100+300 -66 (il 1°) come tutto il moto del 1° nel 400 che indica il 100 assoluto “gonfiato” dal 300 assoluto del suo SPAZIO. Questi 5 numeri sono le 5 dita della mano di Dio che esce per prima in Bibbia 0,138, e che vale quell'esatto che è descritto in narrativa, quando l'1 che è il primo numero si pone per ultimo numero, e diventa il valore 381 che assume il 334, quando il finale 4 si pone in potenza del 3, e 300+3^4=381. 334+ 047=Amodeo ----381.
POSSIBILE CHE BIBBIA, nel libro 138 in millesimi, ANNUNCI COME NOME SEGRETO DI DIO, questo: Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO? Il controllo implica che nel capitolo 38 del libro numero 1 di Bibbia ci siano tutti GLI ESTREMI di: Giorno, mese, anno. Ebbene: 400 -381 = 19, numero del secolo in cui 1938-1 è il gennaio del 1938. Poiché è assoluto il 400, laddove in anni è assoluto 1 secolo di 100 anni, ecco che è giusto che il 19 dato da 400 -381 siano i 19 secoli dell'anno 1938, che esprime secolo ed anno, nonché il mese 1 di Gennaio. 138 volte 10^-25 J/K (nella costante unitaria dei Gas, chiamata costante di Boltzman), il dettaglio dimensionale del mese 1 relativo all'anno 38, è dato dalla dimensione 25 posta sulla base 10. Questo 25 “trascende” le 52 creazioni in 7 giorni, relative ad ogni anno.
40
Estremi del Padre
Estremi del Codice Fiscale MDA RNN 38A25 D527I
LuiGI Amodeo ha gli estremi di GIudA, il padre in Genesi 38. Estremi della Madre
AMODEO determina MDA. E' esattamente la scrittura ebraica del nome ADAMO, che noi leggiamo MDA ma letta da destra La Madre in Genesi 38 si chiama TAMAR e sono gli estremi è ADM (Adam). MDA allude a Madonna, MADre che nel latino congiunti di BaratTA MARiannina. di un Romano è MATer, che, scritto in senso inverso in lingua Solo per pura “curiosità” sono anche gli estremi di GauTAMA ebraica, è il TAM iniziale di TAMAR indicante la trascendente SiddaRTA, il Buddha. MATER di Amodeo Romano. TAMAR=47=AMODEO, pertanto Essendo donna colei che perde il Cognome sposandosi, in lei estremizzando il valore di TAMAR nello stesso di AMODEO è il Cognome precede il nome, in BaratTA MARiannina, mentre perfetto in MDA. il padre, che non perde il cognome è espresso prima nel nome e poi nel Cognome in LuiGI Amodeo, che corrisponde a RNN per Romano Antonio Anna esprime le prime tre GiudA nel suo stesso ordine di nome maschile. consonanti, ma sono TUTTE quelle dei due nomi ER e ONAN di cui TAMAR è stata sposa e poi vedova. Estremi della sposa congiunta Romano Amodeo ha spostato SCAglioni GIANCARLA, donna e dunque prima il cognome e poi il nome, Attorno alla mano, come scritto al versetto 28: e la levatrice prese un filo SCARLATTO e lo pose attorno alla MANO.
38A25 sono il 38-1-25 che ha riguardato 38 genesi come 38 gennaio e genesi 25 come gennaio 25.
D527I indica la Dimensione divina 26+26 della divina creazione in 7 unità di giorni. Ma indica anche Dita 5, con il In questo libro 0,138, la definizione perfeziona quella fatta in residuo 27-I che indica il 27=3×3×3 +I=9, come 0,125 in cui GIAcobbe che lega con una mano il calcagno (gli rappresentati nelle 333+1 unità delle 5 dita di quella mano. estremi) di ESAU' la presenta nel GIA che è il primo nome dei due GIA (in gen. 25) e CARLA SCA(glioni) in gen. 38. SCAglioni CARLA ne L'ATTO nuziale.
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Ci sono estremi che non corrispondono? Assolutamente no! Genesi 38 come 138 è un numero che deriva esattamente dagli estremi dei soli nomi di padre e madre: 054=LUIGI+
barca, ecco che MANO si inverte in ONAM E se io ROMANO, trascendente nella mia MANO LUX SUM, luce sono.. ONAM LUX-SUM
084=MARIANNINA
ONAMLUSUM
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MUSULMANO
138.
Perfino MUSUL in MUSSOLINI ebbe un figlio di nome ROMANO! Il Romano MUSSOLINI trascendeva un MUSicisata SO LI' trascendere N.I. il Nazarenus Iesus.
E gli estremi totali della madre sono gli stessi totali della sposa. MARIANNINA BARATTA = 84+57=141 GIANCARLA SCAGLIONI= 60+81=141 Tutti i due valori rivelano un piano creativo divino a lati 70+70 nel flusso unitario di 1. Perché mai la sposa collima con la madre? TAMAR non è forse la sposa di chi <è 1 ROMAN>, alias di chi <è RONAN>?
A riprova perfetta, MUSULMANO = 113, il trinitario numero descritto nel nome di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo. USLM trascende Gerusalem. In MUSULMANO, la MANO vale 37 unità, ma MSL è 38 e UU sono 38, tanto che l'assoluto è 38+38+38.
Pertanto la Divina Trinità in Genesi 38 è il 114 che sono tutte le sure (i capitoli) del sacro CORANO, in cui il primo versetto, Forse che TAMAR, la vedova di ER, divenendo sposa di Giuda, del primo capitolo, va ripetuto per le 113 volte proprie a un padre di ER, non diviene virtualmente anche sua madre? MUSULMANO e a un Romano Amodeo =66+47=113 che è 113 in Torquato, 5° nome come le 5 lettere del nome di Ebbene perfino questo risulta confermato! ALLAH. Inoltre l'acronimo dualistico di tutti i 6 nomi sono il Ma in genesi 38 risulta compreso ancora molto di più. terzo 113. Quando la mano è vista dalla parte destra della famosa
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E CO RANO, se non OMETTO più OM grazie a un MA... IL DIO SOLE OMETTO (OM) diventa CO' RomANO, e il versetto da ripetere La massa del sole, il suo diametro e la sua luce sono tutti 113 volte precisa che se è introdotto OM abbiamo un RANO riferimenti alla Costante di Boltzman dei gas: che in ROMANO è nome di Allah. Il quale nome, in Verità è: HAL+LAH 8+1+10+10+1+8 19 + 19 =38
138 × 10^-25 J/K (Joule ogni grado Kelvin). Infatti questi sono i dati del sole. MASSA: 2 volte 10^30 kg. Ossia il moto 1 di 10^30 kg
Sono le due letture, da sinistra e da destra, opposte tra loro, anche se uguali.
DIAMETRO: 139. Ossia 138/1 unità relative di spazio.
La H iniziale e finale è sempre uguale essendo MUTA, ma è differente essendo INVISIBILE la prima e visibile l'ultima.
Questa luminosità 38 sta alla massa 138 in questa relazione assoluta:
Quando lei capitoli del Corano il profeta Muhammad=66 descrive di se stesso, i versetti in tutto sono esattamente 38. La 3 parola nel libro 1 della Bibbia è ALHIM. ALHIM trascende HAL-LAH-HIM=LUI
LUCE: 38 ×10^25 W. Ossia flusso 38 di 100 in 10^-2 W.
10^138 : 10^100 = 10^38. Da essa risulta che la sola luminosità a dimensione di 38 × 10^25 W quantifica il flusso reale del piano espresso da 10 elevato al piano 10×10, che, in pura potenza, vale quanto 10^10^10. Pertanto, laddove 10^10^10 sia la potenza Trina basata sul DIO a D.10, quando essa entra in generale relazione con una luminosità 38 a dimensione 25, riferibile ad un anno 38 nel giorno 25 dell'unità del ciclo 10 su cui il 25 si basa, allora come pura conseguenza ne deriva un totale 138 come il mese 1 dell'anno 38 cui il giorno 25 si riferisce. In tal modo, quando il 38A25 è la parte del Codice Fiscale di
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Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, perché è netto nell'anno 38, nel mese 1 e nel giorno 25, tutto ciò si riferisce a chi è “simboleggiato”, nell'universo, nel Dio del Sole denominato RA in Egitto, e che lo è nella forma Trina di: Romano Antonio, acronimo RA Romano Anna, acronimo RA Romano Amodeo, acronimo RA. Contro ciò che in fisica contiene tutto, in forma di massa, abbiamo nel sole proprio la massa giusta in forma del Duo di Padre e Spirito santo, la cui dimensione di 10^30 attiene esattamente alla Potenza Trina della base Una in 10 volte un ChilogR.AM in quanto è unitario in 10^3 suoi 10^-3 unità chiamate g, ossia GRAMMO, che dettaglia la G di un fondamento al pari di un Gesù, precisanola nel MO finale (il Momento finale) di R.AM. Romano Amodeo alias ER io SONO, lo sposo R di TAMAR in Bibbia, a dimensione di 138 millesimi, quelli esatti riferibili alla massa del Sole, risultano, espressi nel loro millesimi: 138 × 10^-28 J/K Il che rimanda alla dimensione 28 del numero DUE=4+19+5=28, data da 30 -2 che riduce la dimensione della massa solare data da 2 a dimensione 10^30 a quella del moto di tutto il piano 10^2, che è data da 10^28 e a questa dimensione risulta apparire la sola dimensione
luminosa del Sole, quando avanza interamente, ossia per 10^10 e si presenta a dimensione 10^38. Per conferire Spazio diametrale a tale dimensione 10^38 occorre porre in puro PRINCIPIO il modello uno e trino espresso in 10^10^10 dimensioni. In tal modo il Sole acquista anche un Corpo nella sua dimensione trasversale del suo diametro. I fisici obietteranno che 38 volte 10^25 sono Watt, e non altro! Ma i fisici hanno la vista “assai corta”. Infatti se OGNI UNITA' della fisica è stata assunta attraverso gli stessi decimi di un ciclo di presenza lineare che è 10 per OGNI UNITA', ecco che essi stessi, mentre ebbero ASSUNTO con 10 sia kg, sia s, sia m, sia A, sia K, sia mol, sia candele, assunsero con i decimi di questo comune 10 delle unità che se sono, per esempio, 1 W (in cui il Watt rispetta le 7 dimensioni fondamentali assunte tutte nei decimi), sono simultaneamente anche: sia 1 kg, sia 1 s, sia 1 m, sia 1 A, sia 1 K, sia 1 mol, sia 1 candela. Pertanto, mentre abbiamo 38×10^25 W, abbiamo anche: 38×10^25 chili 38×10^25 secondi
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38×10^25 metri 38×10^25 Ampere 38×10^25 Kelvin 38×10^25 mol 38×10^25 candele nelle 7 unità fondamentali e anche in tutte le unità da esse derivate che fanno parte delle unità del Sistema Metrico Decimale che regola il Sistema Internazionale dei pesi e delle misurazioni. Lo abbiamo – ed è totalmente attendibile come VERO – in quanto noi lo abbiamo posto VERO per un valore che abbiamo COSI' ASSUNTO, proprio noi, quando abbiamo determinato unità che fossero calcolate sulla base del loro ciclo dinamico di presenza posto uguale a 10 per tutte. Allora risulta una CONSEGUENZA che, misurato con queste unità che rispettano il ciclo 10 come fosse un loro DIO, il Sole, che fu venerato come UN DIO in tutte le parti del mondo, e chiamato RA AMON e poi ATON in Egitto, mentre era la dea AMATERASU in Giappone, acquisisce, nella sua QUANTITA' i valori assumibili a DIO, in una pura numerologia. Infatti 40, che esprime 10+30, l'unità nella trinitaria forma spaziale di questo DIO a D.10=DIO, nella sua quasi identica
espressione alfabetica, contiene il 40 come il suo intero TUTTO, che sia Uno nel tempo e Trino nello spazio. La realtà TRINA nella dimensione 40 del volume, può presentarsi anche in una area che sia unitaria nella presenza decima delle stesse unità. Allora accade che: 10^40 : 10^2 = 10^38 e la dimensione 38 “idealizza” tutto e solo il flusso del piano il cui lato è nel numero 1 che è 1/10 dell'unità ciclica posta a 10. A questo punto su quale CORPO del sistema planetario avente al centro il sole è misurato esattamente quanto esiste nel ciclo spaziale 3, se non nel 3° pianeta verso l'esterno, che è la Terra?
IL PIANETA PERFETTO: LA TERRA E infatti la Terra è il solo pianeta il cui giorno risulti esattamente generato dalla dimensione 38 IN ATTO e 38 IN ATTO UGUALE E CONTRARIO (rispettando il 3° principio della legge dinamica chiamato di coesistente AZIONE e REAZIONE) per cui 38×38=1444 unità decime all'interno del ciclo 10 delle stesse, che è unitario in 144 decine di minuti primi, che sono, in ogni minuto primo, la presenza decima del ciclo 10 dei secondi, attivo in tutti i 6 versi della realtà trina basata su tre linee, tanto che 10×6 secondi portino alla presenza di 1
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primo di 60 secondi e il suo intero ciclo 10, di 10 primi, equivalga ai 600 minuti secondi in cui il piano assoluto dei secondi, dato da 10×10 = 100 secondi, esiste nei 6 versi totali come 600 minuti secondi. Allora si ha che 1 giorno terrestre è di: 144 cicli del minuto primo che sono: 144 cicli assoluti di 100 secondi espressi in tutti i 6 versi.
corrispondente al DIO=D.10 che noi stessi abbiamo ASSUNTO A DIO, a fondamento di tutti i nostri dati conoscitivi sotto il profilo quantitativo di una MASSA numerica che non dipende dalla sua esistente espansione, oppure no. Ecco perché, quando espandiamo 10 a 40, espandendo l'indice 10 della base 10 per l'indice 30 della base 10, poi dobbiamo eliminare lo spazio, tanto da riportare il 40 a 10, attraverso il suo valore ¼.
Solo dal 3° pianeta a partire dal centro occupato dal Sole si ha l'ideale giustezza misurata nel DIO SOLE, la cui genesi stia nel 38 che esiste alla dimensione di 10^25 di ogni unità (dato che è accertato in 1 watt), e anche nei valori IDEALI, tanto che un 38 del ciclo 1 (posto nel 10/10) e nella sua dimensione 25 si “realizzi realmente” anche in una reale NASCITA (=Genesi) nell'anno 38, nel mese 1 e nel suo giorno 25.
Per questo – poi – l'unità è data da 40/40 e il suo ciclo 10 è dato da 40/4.
Quando esprimiamo nella gerarchia digradante da anni a mesi e a giorni questo tempo, noi lo presenteremmo come 38,0125, ed è proprio nella forma espressa dalla luminosità del sole, che mostra di essere di:
Infatti quando, attuando il principio terzo della legge dinamica noi FISSIAMO il valore 1 sul suo ciclo 10, è il calcolo di Log 10 =1 che abbatte lo Spazio dato all'espansione di 1 in 10. Noi siamo costretti a porre unitario ciò che è 10/10, perché solo 10/10 è uguale ad 1.
38 × 10^25 W che, riconosciuto come il ciclo 10 sia 1 unità, è: 38 × 1^25 di ogni cosa, anche 1 ANNO. E allora diventa l'anno in cui si incarna quel valore ideale
In ragione dell'espansione apparente in forma tridimensionale, siamo poi costretti ad eliminarla, per non patire le conseguenza reali dovute a questa espansione. Il calcolo logaritmico decimale toglie di mezzo l'espansione apparente di 1/10 fino alla sua unirà data da 10/10.
Pertanto, quando abbiamo ottenuto 1 metro attraverso il ciclo di 10 metri posti a base di quanto poi è unitario in un decimo di 10 m, quindi di 1/10 di 10 che vale 1/10 ×10 = 10/10, ecco che abbiamo creato la coesistenza di 2 opposti tra loro,
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come quelli riconosciuti unitari dal 3° principio della legge dinamica. Esistono simultaneamente sia 1/10, sia 10/1, tanto da valere 10/10 in tutte e due i loro riferimenti. Infatti vale 10/10 sia il ciclo 10 (che lo vale nei suoi decimi), sia il suo valore 1/10 (che lo vale nelle sue decine). Pertanto quando noi poniamo 10 l'unità del ciclo dei suoi decimi, ingrandiamo l'unità solo in modo assolutamente “virtuale”, poiché abbiamo declassato a valore decimo il suo riferimento TEMPORALE. Infatti 10 DECIMI esprime lo SPAZIO 10 solo sulla base TEMPORALE di un tempo dell'unità posto nel valore di 1/10. Quando dunque avremo un volume su base 10, esso è: 10×10×10 = 10^3 E sembra essere GRANDE mille volte 1. La visione UGUALE E CONTRARIA data da: Log 1.000 = Log 10^3 = 3 “toglie di mezzo” l'ingrandimento 1000 posto IN PURO PRINCIPIO (quello biblicamente riconoscibile), e lo riduce alle 3 “volte” in cui il 10, Padre di tutti i numeri DECIMALI, esiste, in una successione che sia posta in essere come simultanea, nel simultaneo esistere di tutto il volume 1000 che possiamo calcolare quando poniamo esistente un cubo avente il lato di 10 (che siano DECIMI posti unitari, ossia COME SE fossero 1, che è 1 solo nel suo TEMPO DECIMO).
Porre in atto lo SPAZIO-TEMPO intero significa porre un 1 che sia espresso nel modo COMPLESSO di 10 DECIMI. 10 in forma di SPAZIO dell'unità (DECIMA) e 1/10 come tEMPO UNITARIO. Quando in precedenza, io ho osservato la data di nascita del decimo figlio Noè, e l'ho posta come il comune TEMPO dei 10 totali figli, ed essa è chiaramente il 1.066 che SPAZIA a 10^3 il 66... e ho tolto di mezzo il 1,000, ho semplicemente tolto di mezzo lo SPAZIO TRINO da quanto è UNO solo nel 66. Difatti, UNO=19+12+13=44 diventa 66 quando si moltiplica per 1,5 e calcola il coesistere dello spazio 1 nel suo tempo ½ con cui si combina, mentre i due indici si sommano. 10^1 × 10^0,5 = 10^(1+0,5) = 10^1,5 che tolta di mezzo l'espansione a 10 dei DECIMALI, diventa: Log 10^1,5 = 1,5. UNO vale forse 44? Ragionate. Quale forma è pianificata a 100 CENTESIMI? Quella dello spazio 100 assunto dai TEMPI CENTESIMI. Vi chiedo: UN GIORNO, è UNO? Lo è quando è 100+44 = 144 volte 600 secondi, che sono 10 minuti primi. In 144 è descritto il 100 come lo spazio unitario nell'esistente
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tempo dei CENTESIMI, combinato con quel 11×4 che considera i 4 tempi del tempo posto unitario in ¼, messo in riferimento alle 11 dimensioni del rapporto 10/1 posto in essere tra uno SPAZIO posto uguale a 10 e un TEMPO SUO posto in quel numero 1 che è il DECIMO di 10.
risultante 270 è espresso in 2,7 CENTINAIA (ma di CENTESIMI).
Per porre in atto 10/1 unità, dobbiamo necessariamente avere 11 dimensioni, inverse tra loro come lo sono 10/1 e 1/10, rispettivamente riferite al loro ESSERE UGUALE E CONTRARIO.
(1+1/N)^N = 2,7 1828 1828 4590450 sono le prime 17 cifre del ciclo 17 della realtà esistente nelle 4 dimensioni e nella relazione uguale e distinta di 4/4 +4×4 = 17 = AR oppure RA, il Dio del sole.
Questo 44=1 è il fattore di AMMASSAMENTO, che diventa 144 quando si combina con la dimensione 100 dei CENTESIMI.
Quando si CAPISCE che cosa rivela questa base “e” dei logaritmi naturali in cui è 2,7 il tempo ¼ della presenza, si capisce come la sua forma unitaria la si ha quando moltiplichiamo per 4 questi quarti.
Quanti sono i secondi, in un giorno?
Sono i Logaritmi Naturali, di Nepero, a smascherare questo 2,7 come le prime due grandezze della base “e” dei logaritmi naturali.
144 gruppi di 600 (che esistono in questi 100 solo in ragione dei loro tempi CENTESIMI).
2,7, nelle 4 dimensioni unitarie del tempo ¼, diventa 108 e rivela in contesto binario 2^3 nella dimensione assoluta 100 Per questo abbiamo 100 (in CENTESIMI di tempo posto come assunta dai tempi CENTESIMI che li unificano. 1) sommato a 44, in 600 (negli stessi CENTESIMI posti Quando 10^10 × 10^10 m^3 sono il piano assoluto di unitari). presenza per i metri cubi unitari, ecco che tutto il volume Un giorno vale appunto 864 in 100 secondi (che sono 100 ma terrestre è esattamente: solo in CENTESIMI posti come unitari).
Se togliamo di mezzo gli apparenti ingrandimenti, il 100/100 sommati a 44 sono 1+44=45
108 × 10^20 m^3
Vi stupite?
E no! Non dovreste! Noi INGRANDIAMO il nostro mondo 45 volte 600/100 sono 45 ×6 = 270. usando la funzione inversa ai Log decimali e poi a quella dei Questo è l'ingrandimento 100 assunto da 2,7, perché anche il logaritmi naturali.
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Ce lo provano 1828+1828=3656 unità che se poste come le unitarie 365,6 decine sono esattamente 365 giorni e 6 ore VENTIQUATTRESIME. Come mai? Accade perché quando assumiamo la dimensione totale 10 alla base 2 del sistema binario che domina la natura nelle due contrapposizioni esistenti tra AZIONE e SUO INVERSO, il 2^10=1024 aggiunge automaticamente 24 ore al 1000 che idealizza l'unità in 1.000 MILLESIMI di tempo unitario.
365,25 giorni il valore in giorni di questi 549,54 secondi + 0,006360416666666 365,2563604166.... è il valore di 1 anno in soli giorni. Cosa si aggiunge, dunque, a 365 giorni interi? 256 millesimi, 360 milionesimi,
Pertanto, quando consideriamo la dimensione 10 di 3656, la posizione della virgola assunta in 365,6 cicli, li pone esistenti nei tempi 24ESIMI di 24 ore ogni giorno.
41 cento milionesimi
E le 4590450 quantità che seguono le prime 10 cifre della base “e” sono i 180° di un piano segnato da 45°+90°+45°, nel mentre la lettura dalla famosa “parte destra della barca” presenta l'inverso di 459045 sui due soli tempi di 540 minuti secondi sommati a 9,54 minuti secondi, e sono tutti i tempi minuti in un anno siderale (rispetto alle stelle fisse) che aggiungono a 365 giorni e 6 ore:
In un contesto che appare a valori INVERSI, perché le nostre apparenti grandezze derivano da una CAUSA CHE APPARE PICCOLA, il valore PRIMO è:
540 s+
256 è il 16×16, in cui 16 <è il PIANO 16 di 4×4).
9,54 s =
66 dieci miliardesimi in eterno ossia 66 da 10^-10 in giù.
66(=ROMANO), da 10^10 in su, fino al limite infinito. 41(=AMO.R= 10+30+1) a D. 10^8 (del complesso 2^3). 360 è il ciclo dato da 6×6×10 alla D. del PRINCIPIO 10^3 Laddove Dio disse di se stesso:
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<IO SONO COLUI CHE SONO> egli è il PIANO 16 che è,
549,54 s.
<IO sono IL PIANO 16 nel mio essere il PIANO 16>
poiché essi, divisi per i 86.400 di un giorno, valgono esattamente 0,006360416666666...., sommati a:
<Io SONO 16 nel mio esser 16, sono 16×16=256>. Laddove:
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40 è il sono PADRE=14+1+4+16+5=40=Uno e Trino nel 10. Questo che dunque abbiamo aggiunto, con estrema precisione, come il valore decimale 0,2563604166 periodico 54 è il sono FIGLIO=6+9+7+10+9+13=54=60 s -6 s =6 che contraddistingue ogni giorno, è il TEMPO dell'ESISTENZA primi senza 6 secondi, laddove 66 sono 6 in tutti e due di un Dio PADRE, FIGLIO E SPIRITO SANTO che – come presenti. spazio intero – si è dato esattamente 365 come valore intero. 96 è il sono SPIRITO=17+14+9+16+9+18+13=96=100 (1+3) che si dimostra il 100 assoluto che contiene il Dio 1+3 Tolta l'espansione contenuta in 365, 3+6+5=14, ed esprime il puro spostamento 7 della creazione in 7 giorni. che si muove in tutto il 100 -4 = 96. Nella sua forma estesa in decine, 365 è un indice che 61 è il sono SANTO=17+1+12+18+13=61 dato dai due esprime questa combinazione: gemelli di 1 primo e 1 secondo, misurato nel secondo. Pertanto <io Sono (in numero) colui che Sono (in lettere)>: In 40 sono PADRE+ In 54 sono FIGLIO+ In 96 sono SPIRITO+ In 61 sono SANTO= -------------In 251 sono PADRE, FIGLIO, SPIRITO SANTO, In 256 sono PADRE, FIGLIO E(=5) SPIRITO SANTO. 251+5=256 è il 4×4 ch'è 16, se è 16×16, o R in R. Ossia R che è × R, un PIANO 16 del Dio Uno e Trino (a D.4) che deve esistere nel suo stesso essere 26 “come” 2^6, quel 64 che, in 4 volte, vale 256, che è la presenza 1/14 di 10^3, data da 250, che va in tutti i 6 versi uguali e distinti che esistono, e sono PADRE, FIGLIO E SPIRITO SANTO.
10^6^60 × 10^5.
E' la potenza 6 in potenza 60 della base 10, essendo in questo modo <quello che è 6 in quello che è 60>. L'angolo giro di 360° “idealizza” geometricamente il ciclo intero dell'esistenza divina. Quando questo “essere ciclico” 10^360 è quello che in potenza 10^5 è l'unità del lato elettrico (o magnetico, in 10^10, piano elettromagnetico), allora l'essenza ciclica è attribuita all'unità elettrica, uguale a quella magnetica. L'indice che somma 360° all'indice 5 (della cosiddetta “mano” elettrica o magnetica, sinistra o destra, di Dio) fissa in 365 l'unità dei giorni dell'anno. Nel libro sacro di Bibbia, 1,05, versetto 23, questo intero periodo dei <365 giorni, che sono giorni precisi, in coloro che sono 365 anni precisi> è attribuito al 7° stadio delle generazione. Il 1° stadio, in Adamo, vale 365+365, oltre a 100+100, piano
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assoluto. E con questo sono sommati tutti i tre anni che non sono bisestili, occupano 3×365=1095 anni in linea sommati non al quarto perfetto anno di 366 giorni, ma al perfetto piano assoluto trasversale al flusso nel tempo, avente 200 anni come somma dei suoi due lati. Sono stati praticamente tolti di mezzo 166 giorni a quelli reali, dati dai 365+1 dell'anno bisestile. 1461 +166 = 1.095.
anni, sono questo 0,0254416666... Ma questo tempo minuto, di questi 0,0254416666... esistenti in ogni anno, sono sempre un tempo 1/4=0,25 ora espresso da 1/40 che è il tempo riferito al ciclo del sistema solare, all'interno della sua galassia.
44/10^5 è la massa ideale di una realtà a dimensioni 4 che esistono nelle 11 del ciclo 10/1. Queste 4 volte 11 dimensioni Eliminare dal computo questi 166 anni, da un computo tutto sono riferite a tutta la lunghezza elettrica (o magnetica, nel riferito a 1.066 anni (la data di nascita del 10° patriarca piano elettromagnetico 10^10), tanto da esprimerle nel Noè), praticamente azzera tutto il riferimento “reale”, relativo contenuto spettante a ciascuna delle 100.000 unità. al 66 -66. E, tolto al 1.000 la sua decima parte 100, tutto è 166/10^8 rivela proprio quel 166 sottratto ai 1461 giorni di 4 espresso ora in pura “chiave” di movimento reale, del 100, anni, nei 2 fattori (chiamati Adamo ed Enoch) che non nelle 9 quantità riferibili ai 900 anni residui. arrivarono a vedere il nascere del 10° fattore (chiamato Bibbia è un libro scritto secondo una perfetta sapienza. Noè). E questo ammanco è riferito alla dimensione unitaria Secondo essa, estrapolare 166 giorni (come anni) dai 1461 della luce, che è quel 10^8 che, quando si moltiplica per il giorni (come 4 anni) significa essenzialmente ricondurli alla piano assoluto a dimensione 10^2, lo porta al totale di pura essenza del puro ed assoluto movimento. Al posto 10^10. dell'anno numero 4, che si faccia carico dell'unità di 4 volte il 66, infine, periodico nelle infinite dimensioni più piccole tempo di 1 giorno, che abbiamo visto essere esattamente lo 0,2563604166 in ciascuno, dobbiamo porre in essere questo attengono invece alle dimensioni più grandi, quelle del vero primato di un 1° che sia apprezzato valere questo 66 quadruplo. periodico ed infinito. 4 volte 0,2563604166 è 1,02544166. Esso, sommato a 365, Quando è la dimensione della luce a dimostrarsi il lo porta a valere 366 con l'eccedenza di 25 millesimi, 44 fondamento, ecco affermarsi questo 166, 666... dato da centomillesimi, 166 cento-milionesimi, e il periodo eterno di 66. La “ragione” di questo supero sta nei 549,54 secondi che 1.000/6, ossia dal Puro Principio 1.000, quando esso è esistono in ogni anno per giorni 0,006360416666... che, in 4 scomposto nei 6 versi che esistono in tutta la complessità da
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-3 a +3. Segue il 44 che fa parte del 144 riferito a 600 minuti secondi che sono il ciclo 10 dei minuti primi. Questa unità, data dal 100 sommato al 44, si presenta nel suo tempo ¼ uguale a 25. Tutto questo dimostra come in 4 anni, il tempo dello 0,0254416666 infinito dipende tutto dal modello dimensionale dato dal 144 che somma ai 2/3 reali di 66 il piano assoluto 100 che è relativo a 4 anni, e va computato unitariamente nel suo valore quarto, in 25. Mentre la dimensione 10^8 della luce è quantificata quanto IL PRINCIPIO di 10^3, scomposto nei 6 versi del suo insieme che ne ha 6. Quando la velocità reale della luce sarà commisurata dalla velocità “c” uguale a 299.792.458 m/s, che in questo numero computa l'indice di 10^299.792.458, esso, per raggiungere esattamente la dimensione cubica dello spazio, deve moltiplicarsi per 10^(300.000.000 -299.792.458), ossia per 10^207.542. Il prodotto tra le due potenze porterebbe a 10^3^100.000.000, la giusta forma cubica quando la lunghezza di 1 metro è 1/100.000.000 di quell'indice posto sul 3. Invece la differenza tra gli indici, vale: 10^300.000.000 : 10^207.542 = 10^299.792.458, tanto da
dimostrare che la potenza 10^299.792.458 dell'indice in metri al secondo della velocità della luce indica il numero della volte che l'unità elettromagnetica, la cui dimensione è 10^207.542, esiste nella forma esattamente cubica dello spazio, il cui indice sia un puro 3, indicante le sue dimensioni attraverso 3 volte 100.000.000 di 100milionesimi. Imporre la potenza di potenza: 10^299.792,458^(1/207.542) significa imporre la divisione data da 299.792,458 -------------- tra i due indici, della luce e dell'unità E.M. 207.542 il risultato porta al fatto che ciascuno dei 207.542 metri in cui è lungo il <treno elettromagnetico> si carica solo di: 1444,4905513100 metri ogni secondo. Ebbene, mentre abbiamo visto presente in 1 giorno: 144 decine di primi, dati da 44×10, subito dopo (ma in 4 anni) si aggiunge il secondo 144, espresso il 100 nella solita dimensione quarta di 4 anni, e nel 44 aggiuntivo, stavolta nell'unità del tempo dato da 1/10. Insomma 100+ 44×10+ 44×1/10 e questo porta fino al 1444,44 in 4 anni.
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Ma per quello che viene dopo, ossia per i 1.000/6 = 166,6666 eterno, occorreranno i tempi dati dai minuti secondi 549,54 che ci sono in ogni anno siderale (rispetto alle stelle fisse). Dato che in un giorno ci sono 86.400 secondi, per determinare un giorno con questa presenza in ogni anno, occorrono questi anni dati da:
Quando insomma il libro sacro della Bibbia afferma che Dio ha costruito “in giorni” espressi in anni, afferma il vero.
86.400 : 549,54 = 157,2224041.
0,222 =54=FIGLIO nell'inverso dell'nverso.
Ebbene, stupite! Sono i valori dell'unità della SPIRITO SANTO, che valendo i visti 96 +61 = 157, formano il numero intero 157.
40 = PADRE
40/10^5 valgono il PADRE. 41/10^7 vale AMO.R. 66 a dimensione infinita, addirittura manca: è “divino”. 0,222 corrisponde al FIGLIO=54.
Infatti il giorno che richiede più anni ne richiede i 157,2224041 riferibili a 157= SPIRITO SANTO.
41 = AMOR 66 eterno in un primo divino e invisibile. Poiché il minimo è il massimo: 66 è il 1° assoluto e invisibile in ROMANO. (e chi è in grado di vederlo? NESSUNO).
E' uguale a 054 come ne “l'inverso del suo inverso”.
41 è AMOR dato dall'ente trino in AMO ed uno in R in Amodeo Romano.
0,222 è un risultato di un computo il cui PADRE è dato da
40=PADRE, sommato a
100/450,450.450.450 eterno nel 450.
26=DIO, è
Questo PADRE, dato dal calcolo di 100 diviso per un eterno 540, ha in questo eterno 450 il divisore assoluto rispetto al 100 assoluto. Pertanto l'eterno 450 vale lo 0,222 se è elevato ad un valore assoluto unitario (in 100) e negativo. Quando il 450 è letto “dalla solita parte destra della famosa barca”, è letto 054 e allora, nell'inverso dell'inverso, vale il 54=FIGLIO.
-----66, il DIO PADRE invisibile in ROMANO. Ma appare in RA AMON ATON, come ROMANO ANTO', contratto in NIO che è DIO=26 che, quando è +6 e va in tutti i sei versi, da DIO=26=ANNA (3° nome) diventa NIO=32, ossia non più 4 sommato al 22=IO, ma 3×4=12=N, in tutta
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la trinità del suo essere D come 1+3. Il DIO che è quello che è (ossia Uno e Trino, dunque 4) se è uno in 4 ed è quello che è (ossia anche trino) lo è essendo trino nel 4, ossia alla dimensione 12=N.
(il pool, l'associazione internazionale a dimensione massima), il PUL <è D.-RO>, è il Divino 10 della D.10, portato da Romano Amodeo sul palmo della sua mano.
Per questo: RA AMON ATON DIO da una precisa ROMANA ANTO'-DIO, incrementa di 12 anche la A di ROMANA e la muta in ROMANO, nel mentre muta ANTO'-DIO in ANTONIO. Il valore è quello esatto: 144 quando riferito a un 1° che valga le D.10=DIO in numero di dimensioni. Il valore 66 del nome 1° praticamente si muta nel piano del 12, che vale appunto 144. Se non partiamo da quell'Egitto da chi Dio ha CHIAMATO suo figlio, ma dal Cristo, chiamato XP e letto CHI-RO, ecco il DIO=XRO nel numero 10 RO-MANO, che trascende il Dio AMON, ma anche GIOVE AMMONE, JUPPITER AMON. In YOU-P-TER è presente il Padre in YOU, come il 3 ROMANO e l'X, il 10 RO, il Cristo, in suo Padre che è padre di ciascuno di voi.
In questo GIORNO che – commisurato ad un 1° nel suo esser 10 – è 144, e è in numero chi in lettere abbiam visto essere AMON RA e ATON DIO unico, abbiamo come spazio: 365 e come tempo 0,256360416666 infinito nel 66=ROMANO.
144 indica il GIORNO e questo nome stesso va al GIO (Giove, Gioshua) esistente in R.NO, un R(oma)NO senza “o” Poiché la parte decimale rappresenta in modo uguale e (alternative) e senza “ma” (incertezze, obiezioni). distinto il TEMPO DECIMALE corrispondente allo spazio INTERO, vediamo se è vero che 1/365 sia 0,2563604166. Questo GIORNO, letto dalla parte destra della barca, si mostra essere ON-RO-I.G, <su RO cavalca Iesus (Romano) e Gesù (italiano)>, su RO come su un PULEDRO, poiché il PUL
Se attiviamo il puro calcolo, di 1/365, vediamo che 1/365 = 0,0027397260 periodico in tutti questi numeri
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sottolineati. 27397260 è un ciclo a 8 cifre che, considerati nelle assolute quantità 100, sono: 273972 +60/100 che sono il ciclo unitario di 1 primo. 270072 evidenzia un 270, espresso nei due versi, visti dalla destra e dalla sinistra. Sono quel numero 270 cui avevamo ridotto un giorno dato da 144 quantità di 600 s, quando aggiungemmo a 44 i 100/100 (che veramente sono) e lo moltiplicammo per le 6 unità data dai 100 CENTESIMI che veramente sono. 45 volte 6 dà questo 270.
A voi parrà una cosa “insensata” ma se attuate una visione “oculata” mentre evidentemente vedete combinati i due valori per dimensioni opposte, data da 100/1 e 1/100, il valori numerici 09 e 60 sono “pazzescamente contrapposti” nel senso non solo della destra e della sinistra, ma anche dell'alto e del basso. Se infatti rovesciate 09 nella simmetria speculare orizzontale, lo 09 si ribalta in 90. Ma se ora attuate un ribaltamento del 90 nel senso dell'alto e del basso: 90 si gira in
Ciò che è al centro di questo 270 e 072 è il 39 che computa tutte le dimensioni di 138 (la costante di Boltzman) quando consideriamo che anche il 100 aggiunto a 38 è vero nella dimensione dei 100 CENTESIMI unitari che portano all'unità del 38, e la quantificano totalmente nelle 39 che sono uguali al numero TRE=18+16+5=39=13+13+13, tanto che 39 è:
60.
<Io SONO TRE nel mio essere TRE 13, ciascuno dei quali è uno nel 10 e trino nel 3>.
Pertanto il 9 che è “girato” nel 6 indica il piano avente la dimensione 3 del lato che si fa considerare solo attraverso la lunghezza 3 e 3 dei due lati.
Nella necessità di una simmetria, in questo 39 collocato in mezzo, noi possiamo averlo solo con 33. 273 e 372, con un 900 che vada ad aggiungersi al tempo di 60 centesimi. Insomma: 273372 +900,60 che sono 09 (100/1) +60 (1/100).
Per dimostrare che significato esista in questa apparente “follia” noi abbiamo che un volume unitario è dato dal prodotto tra due inversioni: un PIANO, del tipo di 3×3=9 e una lunghezza corrispondente alla descrizione di quel piano, che lo valuti solo nella somma data da 3+3=6.
Quando avevamo 900, il numero indicava la percezione a dimensione di area. Quando il suo inverso in linea è nella dimensione lineare che ha il tempo, ecco che 60 lo valuta nella lunghezza esatta corrispondente al suo essere inverso, dato dai centesimi, rispetto al cento che ne commisurava il piano dato da 10 volte 10.
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Ecco in che modo assolutamente sorprendente: 273.372 che sono valori inversi IN TUTTO, perché 372 sono millesimi dei MILLE 273 e viceversa, sommandosi a 9CENTO+60CENTESIMI mette come somma, rispetto all'indice precedente, ciò che in verità combina:
Il 730,50 se sommiamo anche i giorni 0,25 che esistono in ogni anno, portano al complesso 3+3=6. Il 1461 esistente in 4 anni porta a 1+4+6+1 a 12 e poi 12 a 1+2=3.
10^273.372 × (10^9CENTO × 10^60CENTESIMI).
Ebbene, ci eravamo posti la domanda:
Il risultato di questa TOTALE COMBINAZIONE tra questi opposti che sono tutti TOTALI, porta al periodo eterno di:
Che relazione esiste tra il tempo decimale presente in ogni anno, che dipende dalle altre rotazioni, della terra attorno al sole e del sole attorno alla sua galassia, e il puro rapporto di 1/365, che è l'eterno periodo di 27397260?
27397260 il valore di 100/365 = 0,27397260 di periodo eterno a 8 cifre in cui le ultime due sono date da 1 minuto primo calcolato nei secondi ma senza nessun secondo. Questo eterno periodo riguarda solo la presenza del PADRE, biblicamente visto nel 1° nato di un gemellaggio tra un 1° e un 2°, laddove il 1° si lascia misurare dal 2°.
Sottraiamoli: 0,27397260 meno 0,2563604166666666= --------------------------
Effettuata la BIBLICA MISURAZIONE espressa in 1/365 in cui questi anni come giorni sono quelli della vita di Enoch, il figlio numero 7, abbiamo QUEL 7° a camminare CON DIO, avendo solo i 365 giorni come anni, senza IL TEMPO ¼ che esiste solo quando è indotta una ESPANSIONE reale di 1/1 a 4/4. Infatti è solo il 365 che, nel suo dualistico piano, porta all'unità di 73 decine di giorni, che sono 10 allorché sommiamo i numeri 7+3+0=10, e poi 1, togliendo di mezzo ogni espansione decimale data ai numeri.
0,01761219 che diviso per 2 è 0,008806095, tanto da rivelare come il tempo espresso da 0,2563604166, rispetto al valore inverso dei 365 giorni, estrapola il modello complesso in 880 centomillesimi che dipende dalle 3 dimensioni della realtà a 4. Queste 12 esistono come i 12 lati che includono un cubo e che misura 120 quando sono 10 ciascuno. L'esistenza in quella che è la realtà cubica da 10^3, pone 1.000 -120 in tutta la pura dinamica data da 1.000 -120 = 880, ponendola alla dimensione 10^-4 che implica il moto nel suo tempo decimo.
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Il valore successivo, di 60 indica il tempo di un primo calcolato nei secondi alla dimensione 10^-7 Infine 95 alla dimensione 10^-9 mostra il moto in linea della realtà 100/2 alla dimensione dell'unità atomica 10^-10 m.
208 giorni sono davvero l'unità del tempo data da 8 quantità 26, laddove 26=DIO e 8 è la forma trina del dualismo paterno di Dio, 4+4.
Infatti quando consideriamo il ciclo intero dato da 2.000 anni, Questo modello si raddoppia in quando le potenze su base 10 più i 16 del piano divino 4×4, che carica in due quantità di che hanno questi indici si moltiplicano tra loro, combinando la 8+8. dividere 2.016 anni per 208 porta a 9,692307, periodico in queste 6 cifre decimali, periodo dato da coesistenza tra AZIONE e AZIONE INVERSA. 10/14,4444444... = 0,692307.692307.692307.... Laddove comincia l'esistenza del ciclo infinito 66, là questo 9+10/14,4444 = (9×14,44444... +10) / 14,44444... = ciclo a 8 dimensioni, si replica all'infinito. (130 +10) / 14,44444 = 140/14,444444... ) = 9,692307 Pertanto quando noi misuriamo un giorno in: 365,256360416666666.... estrapoliamo dal valore inverso, dato da 1/365, il modello evolutivo, ossia quella dimensione data da 0,008806095, nel suo raddoppio, che combina AZIONE con REAZIONE. 0,01761219 di fatto è: 0,0166+
(proprio il valore estrapolato in Bibbia)
0,00101010+
(tre cicli 10 a dimensioni successive)
0,00000208+
(la base del tempo, da 360° -152°)
0,00000001
(l'unità di questa base di 208 giorni)
In puri numeri, 17 è la realtà 4/4 +4×4. 61 è il ciclo di 1 primo e 1 secondo. 21 è la creazione 7+7+7. 19 è il dimezzamento reale del 38 il cui quadrato è i 1444, di un intero in 144 decine, +4/10 della decina.
2.016
208
------ : ----- = 16
126 : 13 = 9,692307 periodico.
16
Quando la carica della realtà è data dal 16 = 10^4 / 5^4, ossia più semplicemente per il 4×4=16, , allora vediamo che il ciclo 13, dell'unità e Trinità data da 10+3, quando si moltiplica per il 16 che è il piano di Dio, si esprime in 208 giorni. Nello stesso tempo, anche il 26 a dimensione assoluta 100, posto 126, moltiplicato per il piano divino 16, porta a 2.016 anni. L'ho espresso prima quando ho estrapolato il piano tolto a 1/365 di un anno, pari ad un giorno per quanta parte dell'unità dell'anno esso si fa carico. Abbiam costatato però la differenza di
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0,01761219 che di fatto è composto da 0,0166+
(proprio il valore estrapolato in Bibbia)
0,00101010+
(tre cicli 10 a dimensioni successive)
0,00000208+
(la base del tempo, da 360° -152°)
0,00000001
(l'unità di questa base di 208 giorni).
Per farci una ragione di questi 208° a partire dall'angolo giro di 360°, va tolto proprio quel 152 che eleva a dimensione assoluta 100 le 52 settimane create in un anno di creazione divina unitaria in 7 giorni. Togliere questi gradi significa poi realizzare un cono con i 208° che sono stati ottenuti dalla sottrazione, portati a divenire un cerchio che sia lungo 208 anziché 360 nella sua circonferenza. Allora e solo allora accade che due enti opposti, come il seno e il coseno di 26° diventano assolutamente uguali. In sostanza, questi 26 gradi devono corrispondere ad 1/8 dell'angolo giro di 208 gradi. Sinh 26° = 97864804714,41938213488 Cosh 26° = 97864804714,41938213488
al 26-07-2016 della Profezia del profeta Daniele, quando si riferisce a 1290 giorni, più 1335 unità data da 1336, che assommano al 2626 il cui tempo mezzo è dato da 1313 dopo l'abominio della desolazione di una MARIA restata senza R, restata MAIA, e il termine del calendario MAIA è quello esatto a partire dal 26-07-2016 quando gli si tolgono 1313 giorni! Per questo limite bastano i valori del DIO=26, quando è Uno in ANNA ed è Trino in ANTONIO=78. Allora è possibile eseguire il prodotto e la somma tra i due valori. 26 volte 78 porta al 2.028, cui va tolta l'espansione Trina data al Dio Uno e Trino. E 2.028 -12 = 2.016. 26 più 78 fa 104 in un sono Dio Uno e Trino. Ma in Romano esiste un dualismo, e 104+104= 208 porta al giorno 208 del 2.016, che è il giorno 1313 dopo l'abominio della desolazione di una MARIA restata senza R, come alla TAMAR quando fu resa vedova di ER in Genesi 38. Sembra paradossale, ma i residuo valori che non entrano in questo computo, e che sono il
e il bello è che i numeri evidenziati in giallo indicano proprio il 066, nome primogenito 1938 dopo Cristo natale di Romano Antonio Amodeo, mentre 051 nome quarto il 47=AMODEO e il 144 indica ROMANO ANTONIO. 113 nome quinto Straordinario è poi che, essendo 208 il ciclo di 2.016 anni, -------quando ad essi si aggiungono i 208 giorni del 2.016, si arriva 230 portano al 17 agosto 2016 che è il tempo di 1335 detto
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dalla profezia di Daniele come il secondo limite, quello dei TEMPI 1335. Aggiunti alla MARIA restata senza R, nel limite espresso dal calendario MAIA, portano al giorno 230° del 2016, che è il 17 agosto, collocato 2 giorni dopo l'Ascensione di MARIA il 15 e 22 giorni dopo l'ascensione del PADRE, il 26 luglio 2.016, quando avrà esattamente i 78 anni del suo nome ANTONIO, sommato esattamente a mezzo anno di 183 giorni (per lui che è un 381 raccontato da Bibbia 1,38, e che è nato il 25 gennaio). Infatti 208 -25 = 183, la dolce metà di un ANNO (veramente) poiché si chiama ANNA nel suo terzo nome. Il 26 luglio celebra esattamente Sant'Anna, la madre della Madonna. In conclusione, il terzo pianeta, per distanza dal Sole, rappresenta questo suo centro fornendo tutti i dati unitari nell'ideale quantificazione di tutto l'insieme, e a tal punto che il nono pianeta, Plutone, avrà come circonferenza della sua orbita espressa alla dimensione assoluta 11 delle 10/1, ossia a quella di 10^11 m, 565,3 unità, con un quantitativo intero, a questa dimensione di 10^11, esattamente uguale al numero dei giorni interi dell'anno. Lo 0,3, che è 3 a quella 10^10, rappresenta idealmente le 3 dimensioni dello spazio. Lo 0,3 alla dimensione 10^11 corrisponde a quella che, nel giorno terrestre, è lo 0,2563604166, con una differenza che consiste probabilmente solo nell'arrotondamento unitario che esiste alla dimensione unitaria di 10^10 m.
IL SISTEMA SOLARE, NEI SUOI 9 PIANETI
Gli altri pianeti del sistema solare hanno masse e periodi che sono messi in relazione a valori interi. MERCURIO ha una massa pari a poco meno di 1/18 di quella della terra, laddove 18 è la Croce dell'81= potenza 4 della trinità. L'inverso di questa potenza 81, il 18, è realmente la sua croce. Il suo intero periodo annuale è dato da circa 88
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giorni, pari a un anno diviso 4,147727272727. Laddove è 11 il numero di dimensioni della presenza in 10/1, Mercurio equivale al suo valore complesso, dato da 2^3 volte 11. Volume 0,056 di quello della Terra.
84 anni terrestri in cui dura il suo anno, ove è 21 tutto lo spostamento 7+7+7, vede questo 84 come la sua esatta dimensione 4. Volume 52 volte il terrestre.
SATURNO, la cui massa è 95 volte la terrestre si mostra molto comandato dal ciclo 10, avendo 10765 giorni nel suo anno, che dura quasi i 30 anni terrestri, i 29,448 di un RO=29. Volume 755 volte il terrestre.
In tutto questo studio, i Pianeti, per quel che valgono in rappresentanza della Terra e dei terrestri, rappresentano davvero delle VALENZE, chiare e riconoscibili.
NETTUNO ha la dimensione 17 del Dio RA, come le volte 17 della massa terrestre. I suoi 164,88 anni siderali terrestri per VENERE vale quanto 1/1,227 volte la massa terrestre. I 224 un suo intero anno lo rivelano 100 +2^6, nel tempo 88 giorni terrestri in cui percorre un suo anno presentano questo dell'essere di un intero complesso 4+4. Volume 44 volte il tempo nel segno dell'unità data dal flusso 220 per un piano a terrestre. lati 2 e 2. Volume 0,857 della Terra. Sto cercando di far capire che esistono dei NODI PRECISI, MARTE ha una massa di 1/9,345 volte la terrestre, e compie nei cicli delle espansioni delle masse millesime, in cui esse si ammassano in modo tale che le loro rotazioni, che seguono un suo anno nei 687 giorni circa pari a 1,8808 anni. Volume la legge di percorrere sempre aree uguali in tempi uguali, le 0,149 volte quello della Terra. portano poi ad agire ad apparente distanza dal sole, in modo GIOVE (il re degli dei) ha un altro numero significativo nella che il tutto sia sempre proporzionale alla citata legge di aree massa, che è 318 volte la terrestre. Tutti i numeri composti di orbite uguali, percorse in tempi uguali. dalle cifre 1, 3 ed 8 sono particolarmente significativi E questo accade esattamente perché le aree si presentano a dell'Unità e Trinità e del dualistico volume di 2^3=8. A due dimensioni, mentre i tempi ad una sola, ma vi è assoluta riprova che siamo vicini a tempi ideali sono gli 11,86 anni terrestri in cui il pianeta compie un intero suo anno. Volume \ corrispondenza tra quelle e questi. 1316 volte il terrestre.
URANO il re degli dei che viene da UR come Abramo, ha 14 volte la massa terrestre, nel segno di un perfetto 7+7. E gli
Tutti coloro che studiano lo spazio celeste e considerano quali di questi pianeti interessino i segni dello zodiaco, influenzandoli in vario modo non stanno “farneticando”, ma
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solo stanno conferendo ai pianeti delle “virtù” che non sono il frutto di un vero studio “dinamico” come questo di cui io vi ho qui prospettato la “vera” valenza. Essa è stata “pilotata da Dio” fin da quanto, nel paganesimo e a Roma, si “immaginò” un DIO URANO come il primo re degli Dei.
ATON per quell'ANTO nel secondo nome ANTONIO, “un IO sulla Croce” nell'inglese, lingua del mondo di oggi, che lo precisa CHIAMATO, NOMINATO proprio da <An “T on” IO>, che vale 78 come quella trinità di Dio ottenuta moltiplicando il raggio 3 di Giove con il raggio 26 di URANO, Padre della Trinità Divina.
Vale lo stesso senso di U-RANO conferibile al CO-RANO, e al quartetto di Terach, Abram, Sarai e Lot che si mossero da UR... lo stesso inizio di URANO, nella stessa fine confluita nel CORANO, in cui il finale RANO di Urano e Corano nasconde OM... per il “bizzarro” apporto “letterario” nella traduzione italiana del nome Muhammad=66 in un MA...OMETTO, che allude ad un Però io OMETTO... METTO OM, nel mentre sembra che io lo OMETTA. MA io OM-METTO, in RANO, e lo muto in R-OM-ANO... che è Nome di Allah!
SATURNO identifica R.NO (Romano) in un TU nato a SA, provincia di SALERNO.
Obbligando a ripetere sempre IN NOME DI ALLAH, io – MA...OM, metto in RANO. Se inserisci e metti IN N,OM, il CORANO si muta in un COn RomANO, perché ROMANO nome è di Allah.
Nel mentre il comune SALE=33 sta nella VIA della VITA di 33 anni di Gesù Cristo. Lo disse: “questo è il mio SALE”.
Per quale ragione i 4 venuti da UR furono costretti in soli 2 (Abram e Sarai) ad entrare in Egitto?
SALE-R.NO e SAL-M primo nome di Gerusalemme, uguagliano R.NO con M, 16+12+13=41=AMO.R con la M=11 che vale 0+1+2+3+4+5+6+7+8+9+10+11=66 in tutti i suoi numeri interi contenuti ad uno ad uno. Laddove 66 è questo 11=M quando va in tutti i 6 versi dell'esistenza nel suo complesso positivo e negativo. R.NO=41 è M+10+10+10, la Trinità del DIO=D.10.
Ma il 66 che indica la sommatoria dei numeri interi nell'11=M non vale se non si riferisce alla Trinità di Dio, posta in uno CHIAMATO “un IO in croce”, ossia, lo ripeto <An ”T on” IO>.
Infatti alla sommatoria dell'11 va aggiunta quella del 12. La La dirò Osea questa ragione: “Dall'Egitto CHIAMAI mio Figlio” quale, aggiungendo il 12 a quella dell'11, definisce il RA, per Romano Amodeo, Romano Anna e Romano Antonio. 78=ANOTONIO. Tanto che 66+78=144 finalmente definisce un 100, che sia UNO=44. 100+44 è 1 assoluto +UNO AMON per quel MANO in RoMANO e quell'AMO in AMODEO. alfabeticamente espresso, ossia CHIAMATO, proprio nel
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segno detto da Osea: “Dall'Egitto CHIAMAI mio Figlio”. Chi è stato Gesù Cristo? Il Figlio CHIAMATO numero UNO=44 nel suo valore numerico aggiunto all'unità assoluta data da 100 CENTESIMI.
Il nome stesso di NETT-UNO vi presenta questo UNO=. 44 che ha completato tutto il tempo 0,44+0,44
144, il valore di quanto CHIAMATO:
Esso è un PIANETA che rivela l'ETA' dal suo PIANO, e che, in NETTUNO si definisce infine in UNO finale, NETTO! Preciso, Definito interamente.
066=ROMANO
NETTO vale 12+5+18+18+13=66
078=ANTONIO
NETTUNO associa 66 a 44, nel 110 che è il ciclo 10 delle 11 dimensioni di 10/1.
--------144 è il NOME DUPLICE dato al ciclo 10 di un minuto PRIMO. Pur essendo “minuto”, piccolo, esso è il PRIMO.
Ma in NETTUNO è invisibile la lettera O di NETTO-UNO, e il 110, senza il 13, appare in 97, che è tutto il moto spaziale impiegato da un ente Trino in quanto è Uno come 100.
RO+AN=29+13=42 sono le cifre del nome segreto di Dio secondo la cabala giudaica, e vale l'acronimo binario di questi Il 97 disaggrega il 9+7=16=R, evidente in quel 6/1 in cui 1 sabato di riposo tocca al Dio che lavora per 6 giorni. 13 volte due nomi che sono una sola cosa, che vale il 144 7 vale 91. In cui un 6/91, totale in 97, presenta l'essenza 13 appartenente a 100 UNO. in un denominatore che lo rende attivo per le giuste 7 volte. Questo 144 appare negli anni 1,88 del Piano orbitale del pianeta MARTE. Ridotto a centesimo, 1,44 esprime nel tempo, che procede in linea, solo la fase reale di quello che in Pongo per ultimo il caso del nono corpo e del decimo scoperti 1,88 si presenta in tutto il complesso, per come appare nel nel 1930 e denominati PLUTONE come il dio romano 164,88 del piano riguardante Nettuno. dell'oltretomba e CARONTE, il traghettatore. Formano insieme un complesso simile al sistema planetario Terra E con il MARTE-dì del 26-07-2016, si compirà tutto il piano Luna, con la differenza che mentre quello terrestre presenta riguardante ROMANO ANTONIO 144. I 164,88 anni, il centro della rotazione attorno al sole all'interno del corpo disaggregati in 163 +1,88, compiranno tutto il complesso terrestre, il complesso di Plutone, il cui diametro è circa il giro di un NETTUNO, il cui 163 è la pura espansione di doppio di quello di Caronte e della sua luna, ruotano attorno 1+6+3=10 che espande 1.
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ad un punto esterno al corpo di Plutone. La dimensione di Plutone è inferiore a quella della luna terrestre, ma quello che è straordinario in questo duo di pianeti chiamati nani e quindi non classificati come veri e propri pianeti del sistema solare, è che in sostanza presentano la lunghezza dell'eccentrica orbita attorno al sole sorprendentemente simile a quella del tempo in giorni, della rotazione terrestre. 365,25636041666 giorni terrestri in un anno terrestre; 365,3 volte 10^11 metri lo spazio di un anno di Plutone e Caronte. La differenza, se esiste, dipende forse solo dal fatto che, dal 1930 in cui questo corpo celeste fu scoperto, non ha ancora compiuto il suo giro intero, che dura 247 anni terrestri, tanto che dal 1930 ad oggi, anno 2016, ne sono trascorsi appena 86 dei 247, quindi poco più di 1/3, e sarà solo nel 2177 che l'uomo lo vedrà nella stessa posizione vista nell'anno della scoperta.
STESSE. I 247 anni terrestri dell'intera rotazione del Duo dato da Plutone e Caronte, sono particolarmente significativi proprio quando sono messi in relazione al dispositivo numerico insito nel nome di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, allorché le varie lettere sono associate nel loro numero e disposte in ordine alfabetico. Allora si presentano associate in questo ordine e fino alle 28 cifre cui sia possibile assegnare un valore lineare Uno e Trino nella creazione in 7 giorni unitari e 21 trinitari. Tutto lo sviluppo in linea porta al numero degli anni della rotazione di Plutone e Caronte: AAAAAAA+D+E+I+L 7
+MM+NNNN+OOOOOOOOOO =
+4+5+9+10 +22
+60
+130
= 247
Questa dimensione ha in se il principio A espressa nel numero 7, poi tre DEI=18 a valenza media 6, poi l'unità L di un Dio=10 avente la consonante L di Allah, tanto che è 4 lettere formanti una Unità L nella Trinità di 3 DEI, per un Poiché la 4a parola AT=401, del libro 1 della Bibbia, sommata totale 18+10=28 esattamente uguale a 7+3×7. Ciò mentre ai valori numerici delle precedenti conclude il periodo del 7+28=35 rivela il 7 volte 5 che combina l'opera in 7 giorni 2173 dopo Cristo, sembra che sia proprio questo intero anno con il solo vero avanzante in 5, nel ciclo complesso 10, di Plutone e Caronte il limite estremo dell'ERA MODERNA, avanzante da -5 fino a +5. cominciata nel 1872 dopo Cristo, al termine della parola Quando le lettere sono divenute le 11 di 7+4 (DEI=L) ecco ALHJM indicante infine HIM, nel nome di ALLAH. Una ERA di associati due nuovi 11, incorporato in due M, per quel loro 401 anni terrestri, cominciata con la conquista, da parte valore 22 che esprima i due versi di una sola unità che dell'uomo, di quei valori UMANI e ILLUMINISTICI volti a enucleare dalle religioni i valori essenziali delle VERITA' IN SE abbiano in ciascuno 10/1 unità. IO vale 22, a espressione
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delle 11 dimensioni del ciclo 10 di 1. La somma dei 5 quantitativi 12 espressi da ogni N, tiene conto ora delle 60 dimensioni del tempo, che dimensiona i minuti primi nelle ore, i secondi nei primi e i terzi nei secondi. Tanto che aggiungere le 5 consonanti N alle due M significa aggiungere alle 22 dimensioni di una linea espressa nei due versi del tempo, la dimensione del tempo a 60 dimensioni espresse nei 10/2 unità avanzanti all'interno alle ore.
singole definizioni, nel quantitativo 247 che indica l'unità del tempo che ha costruito la città di Roma, a partire dalla premessa intera, posta in PURO PRINCIPIO, di 10^3 anni avanti Cristo. Quando – a partire dal 1.000 avanti Cristo, Plutone e Caronte hanno compiuto un ciclo intero, ecco che appare la mitica FONDAZIONE DELL'URBE, nel 753 avanti Cristo, ossia da -1.000 +247 anni.
Di conseguenza, cominciando il nostro computo AB URBE Con l'aggiunta dello spazio nei due versi, il 35 si somma al 22 CONDITA, ecco che 1.000 -247 anni dopo appare la MITICA e diventa 57, il che esprime tutta la creazione in 7 giorni nel NASCITA DI GESU' Cristo. Che io definisco “mitica” proprio dimezzamento reale dell'assoluto 100. per quel NATALE si Cristo collocato nel dì in cui a Roma si celebra il DIO SOLE INVITTO, il 25 dicembre. Con la definizione 60 dell'unità del tempo interno alle ore, le 57 dimensioni passano a 117, ed esprimono in tal modo le 17 Al termine della prima parola BRASJT del libro 1, chiamato dimensioni della realtà data da 4/4 +4×4, oltrepassante BRASJT dagli ebrei, siamo nel 913 dopo Cristo che – l'assoluto 100 di un piano trasversale ed assoluto. computandolo AB URBE CONDITA – lo presenta come quell'anno 1.666 in cui è fissato, in BRASJT, la data del Siamo alla dimensione 117 della realtà assoluta spazioDILUVIO UNIVERSALE, accaduto ai 600 anni di un Noè nato temporale, quando sono 18 il numero delle definizioni. nel 1.066 DAL PRINCIPIO. Mancano solo i 10 cicli esplicitati in lettere dalle vocali O esse stessa aventi la forma del circolo. Solo che non avanza solo il Ebbene, se togliamo all'anno tempo, nelle 10 dimensioni della presenza unitaria, ma anche 913=BRASJT esattamente 247 anni, l'unità 3 dello spazio. Pertanto abbiamo numericamente 10 247 un ciclo intero di Plutone e Caronte cicli che valgono l'unità 13 dello spazio-tempo in se stesso. ----Aggiunto ai due distinti valori disaggregati in 22 e in 60 i 10 666 ecco il... “diavolo mortale” che porta agli Inferi del Dio cicli Unitari e Trinitari nel 13, ecco che si compie il ciclo a 28
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Plutone mediante Caronte, il suo nocchiero. E' a dir poco IMPRESSIONANTE come il ricorso mitologico degli scienziati dell'ERA MODERNA (di 401 anni=AT, quarta parola) al traghettatore degli Inversi e al suo DIO faccia ricorso a un... “qualcosa” che ha lo stesso ciclo di 247 anni che abbiamo visto (dalla dotazione del Nome di Dio) rappresentano tutto il ciclo reale dello spazio-tempo. Di fatto questo 247 anni risultano quando il ciclo elementare dei 208 anni (che sono 8 volte il DIIO=26) si incrementa esattamente di 39 dimensioni. Infatti 208+39=247.
questi tre 13 che esuberano i 10 soli presenti nel nome, sono stati “analizzati” dunque in: AAAAAAA +L +MM = 39 7
+10 +22 = 39, rispettivamente associati in
AAA +L, in cui l'unita 1+1+1, trina di L=D.10=DIO, AA
+M
AMA
AA
+M
AMA
In sostanza è come esistessero non solo 10 cicli 13, ma tre in Ora, nel 247........................ il cognome AMODEO vale 47. più, dunque 13, poiché 39 sono tre 13. Il 200 residuo che toglie il cognome AMODEO che è tutto Nel dispositivo del nome di Dio, nelle sue 7+21 cifre, questi contenuto in queste 28 lettere formanti 247, togliendo le due 13 cicli 13 sono numericamente compresi in una somma che O contenute nel cognome e le altre lettere, danno il residuo valga 39. Essa sta nelle due MM=22 cui manchi il 17 dato da di: AAAAAAA+L. AAAAAA +I + L +M +NNNNN +OOOOOOOO = Eliminando IL PRINCIPIO UNITARIO 7 di L=10, nonché MM, 6 +9 +10 +11 +60 +104 = 200 noi avremmo: ANANANANANA +MIL DEI + NNNNN +OOOOOOOOOOOOO, ossia 13 tredici espresse dalla vocale O.
Allora (quando abbiamo 13 tredici) il 247 contempera soltanto tre DEI (uguali mediamente a 6+6+6), più un 60, e il valore 169 di 13 tredici. Infatti 6+6+6+60+169=247. Nel dispositivo del nome divino di cui ci stiamo occupando,
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+30
+ (26 +3×26)
= 200
ROMANO +MIL(mille, 10^3) +ANNA ANTONIO. Dunque: ROMANO ANTONIO ANNA AMODEO +MIL = 247 170 170
+
47 +
+30 77
= 247 = 247
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La definizione di questo pianeta con il nome de DIO ROMANO degli inferi, dell'Ade e del CARONTE suo traghettatore portano il 9° e il 10° corpo orbitante su un piano decisamente ultraterreno. Infatti esiste ora il Tempo dell'anno terrestre in tutto il suo corrispondente SPAZIO LINERARE espresso in modo perfetto alla dimensione TOTALE (la 11) di 365,3 × 10^11 metri, anziché 365 giorni.
pianeti nani sono un tutt'uno, 91+68=159=113+41+5.
PLUTONE non è più UNO, in italiano, ma ONE nel suo significato in inglese.
41 = AMO.R. Che, +5=E diventa AMORE.
113 rimanda alla Trinità di 1) Romano Amodeo 2) Torquato e 3) Ro+An+An+Pa+To+Am alias <Am An, Pa'Ro AnTo'> (Sono Anna, Uno al pari diATON).
A questo portano CARONTE e PLUTONE, in una descrizione affidata ai valori intrinseci nella stessa “nomenclatura” che P-LUT-ONE, il Padre nel lutto del suo essere UNO crocefisso. porta tutto il nome di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo ad integrare il 247 del piano assoluto a lati 100 Infatti oltrepassare 8 significa andare oltre il 8×26=208, +100 di AMODEO con quel 134 dato dalle restanti lettere giorno che definisce interamente il CICLO DIVINO, che si chiude il 26 luglio del 2016, come nella profezia di Daniele, di PQRRTTTU=14+15+16+16+18+18+18+19=14+15+32+54+ 1313 giorni dopo l'abominio della desolazione accaduta il 21- 19= tutti i 10 tredici dati dalle 10 O (nel segno di 10O=100) 12-2.012 del Calendario MAIA (in cui i MAIA non c'entravano che, +4, in questa “lettura” 10O del 130, riconsidera il 26+3×26=104 dell'Unità e Trinità del DIO=26, nel valore molto, trattandosi in verità di una Maria restata VEDOVA DI espresso in lettere. R, come descritto in Genesi 38). PLUTONE trascende:
PLUTONE vale 91 nel suo nome, lo stesso di 13 volte 7, e definisce con questo l'intero sistema planetario del Dio del SOLE, che è l'unità corporea fondamentale a formare un totale di 10 grandi masse, la cui somma è 2 volte 10^30 kg. CARONTE=68 vale 66 più le 2 dimensioni unitarie dell'area trasversale al flusso 66=ROMANO. CA-RO-(o)NTE trascende <QUI Romano nel suo valore ONTologico). Poiché i due
260 combina insieme i due contenuti, alfabetici e numerici di DIO, che vale 26 nel senso alfabetico e vale 10 in quello prettamente numerico. Il numerico diventa alfabetico quando il 10 si espande al 13 che aggiunge l'espansione spaziale e lo fa nei due versi contrapposti in una sessa linea. Questo ciclo numerico è stato considerato unitario da molti astronomi e popolazioni antiche, come i Maia. Difatti,
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essendo il vero ciclo dato da 8 quantità 26, ossia a 208 giorni, per portare queste 208 a 260 occorre “indicarle” in quelle altre due quantità 26 che sono le 52 settimane di un anno. Insomma:
unitari assunti nella nostra numerazione relativa.
---- in tal modo estrapolano il tempo ¼ di 52 settimane
56/10^10 mostra a D. atomica la realtà universale in 100/2 in tutti i 6 versi da essa percorsi.
1444,4905513100 meno 1444,4444444444 rivelano
10^208 × 10^52 = 10^260 combina l'indice 208 con tutte le --------------------volte riguardanti il ciclo intero che crea un anno in azione 26 0000,0461068656 che è il modello unitario di e azione uguale e contraria 26 che riporta il ciclo al punto di 4/100 è la realtà del piano 100. partenza. 610 /10^5 è il tempo di un primo e un secondo, in 10 Invece il ciclo 247 che integra il 208 con una trinità di 13 e secondi esistenti alla dimensione elettrica o magnetica (del non con una Trinità più una unità, presenta il ciclo di 8 piano elettromagnetico 10^10) ventisei solo nella sua pura espansione tridimensionale, non 6 / 10^6 sono tutti i versi alla dimensione corrispondente. aggiungendo il quarto 13. 86 /10^8 mostra a D. luce il piano a lati 10+10 nel flusso 66 247 13 e mostra nel tempo del 13 quello che, in: 126 / 13 = 2.016/208 = 9 +0,692307 periodico eterno mostra tutto il moto 9 di 1, nell'eterno periodo 0,692307 dato da 1/1,444444.... che sta alla base di 1 anno quando 1 è riferito a 144 decine di primi divisi per 1.000. Quando poniamo IN PRINCIPIO 1000 anni, essi si fissano solo nei 1440 minuti primi che – come ciclo eterno – sarebbero 1444,44444 in eterno. Invece poi realmente si fissano solo nei 1444,4905513100 che sono dovuti ai modelli
Riconosciuta l'unità del modello dimensionale di riferimento, in sostanza accade che: 10^1444,4444444... × 10^0,461068656 = 10^1444,4905513100. Questo indice dipende dal rapporto così veloce, in metri, all'interno della dimensione di 10^300milioni. 299.792.458 -------------- = 1444,4905513100 fino a dimensione atomica. 207.542
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Viene la voglia di confrontare la dimensione unitaria dell'elettromagnetismo, che vale in metri:
La cosa sorprendente in tutti questi computi, dai quali abbiamo visto come:
207.542 metri, con
126
208, il ciclo unitario del tempo.
----- = 9 +1000/1444,444444... e mostra l'avanzamento,
Espandendo il 208 al PRINCIPIO delle 1000 masse unitarie:
13
208.000 meno
il suo inverso è dato da:
207.542 =
126 × 13 = 1638.
-----------
149 × 13 = 1937 unità nelle assolute 1938 in cui il 600 si muta in 900, praticamente capovolgendosi, il che accade quando al 600 si aggiunge il suo tempo ½.
000,458 che rappresentano quel 45×8=360° che costituiscono l'angolo giro che corrisponde nei 45° quegli ottavi di angolo che sono i 26° in 208°. Il 542 presente nell'unità Elettromagnetica quantifica in 540 unità la dimensione unitaria di una Candela, data da 6 volte 90, in cui 90 è tutto il moto del ciclo 10 nel ciclo accelerato a 100. Quando il 90 esiste in tutti i 6 versi come indice di potenza di potenza corrispondente a 10^90^6, il suo indice diventa il prodotto dato da 540. le 2 unità in metri, che sono aggiunte, lo sono per quantificare l'area unitaria di questa intensità 540. Infatti il 542, che è un indice, dipende da: 10^540 × 10^2 = 10^542 e si rivela essere un volume. Nella differenza di 0,458 questo indice deriva da: 10^45^8 = 10^(45×8) = 10^360.
Pera portare il 126 al 149 bisogna aggiungergli un indice 23, che è un fattore di puro accorpamento. Infatti 2^3=8 accorpa tutto il volume complesso, mentre 10^23 accorpa la dimensione unitaria della molecola, che è 6 volte 10^23 in quanto esiste in tutti e 6 i versi dell'accorpamento unitario, uno solo dei quali è proprio e solo 10^23. Infatti 10^126 × 10^23 = 10^149 accorpa l'indice 126 proprio grazie a quello della molecola in un solo verso. Il 49 infatti accorpa interamente tutta l'opera 7 per 7, nella dimensione 100 IN PRINCIPIO. 10^1938^(1/208) divide 1938 per 208 e il risultato è 9 con resto 66=ROMANO. Diviso invece per 247 che è il piano assoluto di AMODEO, 1938 : 247=7 con resto 209, ossia il valore assoluto di 208 unità che sono 209. Insomma occorre
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l'intera opera di 7 quantità, che esistano in 247, quelle dell'orbita di Plutone e Caronte, da sommare al valore assoluto di 208 unità, per determinare l'anno 1938.
207 anni, ne implica esattamente i 7 dell'opera piena nella unità dei 208 unità (che sono 209) da aggiungere come il 247 -38 esatto.
Poiché è 381 il valore totale del nome, 1938, diviso per le 381 risulta dato da 5 quantità intere, con l'aggiunta delle 33 esatte di 1/3 delle 99 unità contenute in un secolo che sia intero nel suo essere a tre dimensioni lineari.
Togliere l'anno 38 dall'8° gruppo di 247 anni che determina tutto il complesso dato da 2^3=8 significa TOGLIERGLI LA VITA... e si giustificano i nomi delle divinità dell'oltretomba della mitologia romana.
Riferito alla Trinità presente come 113, questo 1938, diviso in MITOLOGIA ROMANA vale 91+54=145 113 quantità risulta espresso in 17 (quelle di un RA) con altri 1938 : 145 = 13 cui son da aggiungere 100 -47 anni). 17 da aggiungere in anni. 13 è il MITO di un Dio UNO, quando è 26+26 se fli si 1938 : 26=DIO dà 74 cui sono da aggiungere 14 anni. Si noti aggiunge il trino 39 dato da 38+1. che 74 vale esattamente 100 -26 e indica con ciò tutto il Pertanto quel MITO del DIO SOLE, che fu importato a Roma moto di 26 nel 100 assoluto. ed era quello di MITRA (il MITO di RA), e che il 25-12 si 1938 : 78 (che è la trinità del 26) dà 24 cui è da aggiungere RICICLA nel NATALE di Gesù Cristo, grazie a un PIETRO che esattamente 66=ROMANO. lega correttamente in terra quanto è già legato in cielo, in 1938 : 51 (=PAOLO) dà 38 esatto cui non è da aggiungere verità è proprio esso pure a incarnare MITRA nel 1938, in proprio nulla. Poiché 51 rappresenta 100/2 +1, ossia tutto il gennaio e il 25, nel 1° mese non nell'ultimo. moto assoluto in un verso solo di un ciclo 100, quando il 38, Infatti in bibbia, 1,25 è dichiarato un ROMANO in grembo a che porta in azione e reazione a 144 decine di primi un Rebecca, che contiene assieme al popolo Romano anche giorno (che poi sono ROMANO=66+78=ANTONIO) se, invece quello di ISRAELE in Giacobbe denominato Israele. Ma il di moltiplicarsi per se stesso si moltiplica per 13 volte di più primo nato in questo trascendente ROMANO, come un Popolo del 38, allora si incarna nel 1938. trascende il singolo di tale popolo, è posto dopo l'ultimo, che 400 (il valore uno e trino assoluto) -19 (centinaia di anni) = 381 e dà esattamente il 1938 nella sua unità di gennaio.
è correttamente nato nell'ultimo mese e nel giorno 25, mentre Romano, che era il primo, è nato nel 1°.
Pertanto questo anno, riferito al ciclo di Plutone e Caronte, di
la cosa sorprendente è che perfino la scienza ha declassato il
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duo dato da Plutone e Caronte, da nono pianeta a un pianeta “nano”. Osservando questo NANO dalla parte destra della cosiddetta barca, ecco descritto ONAN, scritto proprio NANO in ebraico che lo scrive da destra verso sinistra.
IL GUADAGNO A ESISTERE Tutto quanto sia allora posto in essere, come un valore da suddividere nella quantità di 2^3=8 è il Guadagno che si ottiene esistendo, tutti quanti!
E questo trascendente ONAN, leggibile nella lingua del mondo Il beneficiario di questo “guadagno” sta nell'Unità e Trinità di come il <Sù di uno> è proprio il secondo defunto marito quel guadagno duplice (per avere restituito 1 e guadagnato descritto in Genesi 38, venuto dopo la fine di R, a sostituirlo un altro 1) che determina il “tempo unitario” di un come marito di Tamar. “plusvalore”. Gira e rigira, questo declassato a “nano”, da Nono pianeta che era stato dichiarato, segna quanto accadrà a Romano, un Se infatti dividessimo 2^3 per 2^3 avremmo per risultato puro un puro 1. Invece la decisione suprema di dividere povero Cristo talmente declassato a “povero Cristo” da anche per la potenza unitaria del Divino Duo, generato come sembrarlo nemmeno più! bene, porta a mutare il puro 1 in 1 +1/4 di tempo, che è Tre Vaticani hanno agito allo stesso modo con lui, quello fissato nella pura “presenza” allorché, aggiungendo declassandolo a poco più che “esaltato” se non a un vero e all'esponente la dimensione 1 del tempo a quella 3 dello proprio “mentecatto”, che si vede AL CENTRO della storia spazio, si abbia una unità, relativa alle 4 dimensioni, sono della fede e dell'Universo. allorché moltiplichiamo il 4 per il suo tempo ¼ e ne Tutti i suoi valori – questo povero mentecatto – crede che otteniamo i 4/4 della vera unità. appartengano a quelli del nome segreto di Dio! L'immediata divina determinazione che il tempo unitario stia A nulla giova che tutti i riscontri lo provino! A NULLA! in ¼ di 4, riferito all'unità posta in 1 anno, li impone come Come fa a credere di essere simile a quel giovane puledro cui vera unità solo dopo 4 anni. cui Gesù Cristo adagiò già un tempo tutte le sue vesti, Infatti i 1,25 giorni +(26+26)×7 = 365,25 giorni in ogni quando, a cavallo dell'asina di sua madre entrò nella Città di anno diventano l'unitario valore di 1461 giorni esatti solo Dio? Che il <PUL è d.RO> lo dice, nel 10 posto sulla mano di dopo 4 anni. RO non porta a nulla!
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In questo quadruplo del valore riferito a 1,25 giorni, il suo esatto quadruplo è dato dai 5 giorni che sono tutto l'avanzamento esistente nel ciclo 10.
lo è in 366/2 = 183 giorni esatti, e nel nome ANNA=26.
Volendo dare un nome a questo essere 56 “volte” il DIO=26, della pura creazione di 4 anni in giorni, 56=TERRA=UOMO=UMANO. Un valore che, esteso al 10=DIO, diventa rispettivamente:
Se 66 è il primo nome assegnabile all'unità in 66 giorni posta in un anno perfetto in tutti i suoi 4/4 di giorni, esistenti nei 4 anni, allora la sua pura ESSENZA deve consistere nel 26 che esattamente lo impone in 56 unità nei 4 anni, essendo 26 volte 56 il quanto di 1456 unità che lo espande solo nel piano assoluto di 700+700 giorni, come un piano “trasversale” e dunque invisibile, come ogni opera divina lo è, che sia vista solo nel suo flusso “reale” che è proprio dato da quanto è UMANO e riguarda l'UOMO posto sulla TERRA che – come scritto nel slamo in cui “Dio diede il suo nome alla Terra” Dio dà il suo nome in un RA che è TER in un 3 ROMANO.
66=10+TER-RA = L'UOMO = L'UMANO = ROMANO, allorquando LU=10+19=13+16=RO.
Pertanto il nome TER, di R.A. (Romano Amodeo) deve essere ANNA=26, laddove è ROMANO=66 il nome primo.
Se integriamo questo RO con il 10-ROmano=X, abbiamo che X-RO vale il “greco significato” attribuito al CRISTO.
In verità, come poter negare che 26 indichi la ESSENZA del nome numero uno, che vale il 66 in cui “SONO” 2 i 6?
1456 +5 = 1461 sono i 4 anni a partire dal puro principio di 10/2 cui è sommato il numero dei 1456 giorni che, riferiti al valore 26=DIO come un puro divisore, valgono il puro 56 aggiunto al 700+700 come al piano a lati 7+7, dell'opera assoluta pianificata nel 10×10.
Pertanto ciò che è UMANO, per pura “sovrapposizione” di un X-P alla divina MANO (che ha 5 dita) porta L'UMANO a mutarsi in ROMANO.
E – nella necessità che il nome numero 2 sia il giusto intermediario, posto tra 66 e 26 – che valore dovremmo avere?
Questo 10+56 si colloca come il PURO PRINCIPIO che è espresso in 66 giorni sommati alla Trinità assoluta data da 300 giorni, solo in uno dei 4 anni: quello bisestile avente esattamente i 366 giorni uguali a 300+(10+56) giorni.
Che cosa completa il nome numero 1? Che cosa, se non la Trinità di DIO? E quanto vale il lemma DIO? Vale 4+9+13=26, lo stesso valore del Dio che crea in 7+7 giorni un solo anno e in 14 per 4 = 56 giorni gli interi 4/4.
La “Dolce metà” di questo SIGNORE che si riduce al puro 66 se si prescinde dal 300 della creazione trinitaria nello spazio,
Pertanto la seconda definizione da dare al DIO=UNO sta nel dio+dio+dio=26+26+26=78 che, se lo riferiamo ad un
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UMANO che sia un IO=22, all'ora un IO-UMANO vale 78 e rappresenta la trinità di DIO, che è ottenuta allorché DIO esiste per tre volte: una nella forma di PADRE, una di FIGLIO e una di SPIRITO SANTO.
SONO” quando è attivo in 6 giorni, allora lo è per 6 giorni, ed esprime tutto questo in un PIANO avente lunghezza di 6 giorni, come quello relativo ad un ESSERE che sia IN UN SUO STESSO PIANO di esistenza.
Dunque il solo giusto modo di definire in modo TRINO uno che sia 66 nel nome UNO, sta nel determinarlo in modo ulteriore, e nella stessa modalità espressa dal numero 1.
Pertanto abbiamo definito CON OGNI RAGIONE:
Infatti 66 è dato da 0+1+2+3+4+5+6+7+8+9+10+11, e il primo nome si ferma a sole 11 definizioni. Allora il nome numero due deve proseguire in questa sommatoria, ed aggiungere quel 12 che è la stessa ESSENZA del 66, quando è tolta di mezzo la prospettiva decimale della grandezza unitaria ed il 66 si risolve in 6+6=12 In tal modo, quando abbiamo un flusso 6 della sezione lunga 6+6 nei due lati generatori, ed estendiamo il flusso 6 in tutte le 11 dimensioni della velocità unitaria data da 10/1, allora il primo nome ROMANO=66 esprime tutte le 11 dimensioni della presenza intera posta in 10/1, in una sola e pura linea di flusso. Poiché essa riguarda sempre la stessa lunghezza 6+6, trasversale (e dunque divina) ecco che il secondo nome che vale 66+12 assume la dimensione 3 attribuibile ad un volume, determinato da una linea di flusso 66 relativa al piano lungo 12 e la cui area 6×6=36 deve quantificare “tutte le cifre al lavoro divino”, di una opera svolta lavorando 6 giorni, in cui si lavori per 6 giorni. Il Dio che descrisse il suo nome come “IO SONO COLUI CHE
66 la presenza di 1=66 che poi è +300 in un suo VOLUME 78 la presenza trina di Dio, come 3 volte 26=DIO=ANNA 26 = DIO = ANNA la “dolce metà” dell'ANNO, e giunti a questo punto abbiamo anche una possibile data trascendente. Essa “trascende” proprio ANNA, la “dolce metà” di un ANNO, in 183 giorni “trascesi” in 38-1, ANNO=38 e MESE=1. Infatti sia ANNO, sia MESE valgono 38, tanto che il 38-1 ne descrivono la trascendenza in ANNO 38 e MESE 1. Nel mentre questo 26, dato da, 1.000 : 38 = 26 con resto 12 pone questo resto proprio nella radice quadrata di 66+78=144=12 volte 12 e 12° numero della progressione data da 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144. Laddove il DIO=26 che pianifica un anno in 52 settimane lo afferma “trascendente e unitario” nel giorno 25 del mese 1, laddove il suo PRINCIPIO, posto in 1,25 l'attua nei 25/100 che sono esattamente ¼ di un quanto posto unitario in 100 giorni. Da 1,25 discende Genesi 25 in Bibbia. In essa, al versetto 23 è scritto: Il Signore rispose:
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“Due nazioni sono nel tuo grembo e due popoli dalle tue viscere si separeranno. Un popolo prevarrà sull'altro popolo e il maggiore servirà il minore” Il Signore lo rispose a Rebecca (=RE-2-è qua), da cui il minore, Giacobbe sarà denominato ISRAELE, a fissare il popolo su cui l'altro popolo prevarrà nel POPOLO ROMANO, che poi realmente servirà il popolo di Israele quando il 25-12 in cui il Popolo ROMANO celebra il Dio RA ROMANO, questo Dio Romano serve a CONOSCRE IN TERRA (come lo è nella verità IN CIELO) la nascita del Figlio di Dio, GESU', che è proprio il nome ottenibile dalla G di Giacobbe che si mette davanti al nome ESAU' quando è privato della lettera A del suo primato. Pertanto, da 2^3 / (2^1 – 2^3) = 1,25 deriva il giorno 25 che fa parte del mese 1, ma che cede il suo primato a chi è nato non più nel primo mese dal principio, ma dal primo ordinato dalla fine, secondo la lettura da destra verso la sinistra imposta da Dio al Popolo di Dio. Ciò si attua nella verità delle azioni umane allorché noi vediamo tutto soltanto per “reazione” ossia per “contrapposizione” ad una progressione che, se avviene da sinistra verso destra, è letta in modo speculare, da destra verso sinistra. Allora, mentre accade che un ROMANO nato 1,25, nel giorno 25 del mese 1 accade che appare nato il 12,25 come GESU'.
Perché è “nascosto” in Genesi 25 che il Maggiore è il nome ROMANO del popolo maggiore, allorché è GESU' il Figlio che trascende il Padre. Ma questo ROMANO è anche secondo l'altro linguaggio, l'Arabo, con uni fu scritto il Corano Arabo, dettato a Muhammad da ALLAH. Un MUHAMMAD=66. Nel mentre, la terza parola di Genesi, a questa lettura in italiano porta:
ALLAH=LUI=38=HALLAH=ANNO=MESE=MARIA=CHIESA L'anno natale di ALLAH è il 38 stesso di Genesi, nel capitolo 38, in quel 38 che, moltiplicato per il DIO=26 porta a 988. Cosa è questo 88? E' tutto il cammino di 2^3 nelle 11 dimensioni di 10/1. E quando la prima parola di Genesi, BRASJT, vale 913, questa lavorazione, assegnata ad un 88 che esista IN PRINCIPIO,
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porta 88+913 al 1.001 delle 10^3 “unità relative”, che sono totali in 1000+0001. Ebbene, allorché è ALLAH a mettersi IN PRINCIPIO, in quel testo sacro di genesi 25, che determina il nome in italiano proprio di GESU', non è che i due gemelli siano “eliminati”. Soltanto perdono valore. Colui che si era posto come primo nella sola G di Giacobbe, assume ora il Trino della dimensione GIA, trina in Giacobbe. LUI+GIA' difetta solo del contributo di Esaù restato senza più nome. Non ha più la A del suo primato e nemmeno il suo ESU', soppiantato dal GIA di Giacobbe. Ma non è che “sparisca del tutto” come nome. Perché in Genesi 25 al versetto 30 è precisato il “nomignolo” che gli fu dato, in EDOM, per avere preferito una minestra rossa di LENTICCHIE (e abbiamo già visto a che cosa alludono) alla sua primogenitura. Ora è evidente che la lettura da destra verso sinistra, sia della lingua ebraica, sia araba, si presentano, per come lette in lingua italiana:
Pertanto occorre capovolgere EDOM, solo il suo nomignolo. Il che allora diventa: EDOM AIG IUL che si legge, da destra verso sinistra: LUIGI AMODE' e che è il nome che “paternamente” TRASCENDE ROMANO, allorché è espresso in ESAU =ES=Tu SEI ROMANO+AU= tu sei ROAMANO AMODE' venuto U, per ultimo. Questa TRASCENDENZA posta in EDOM, si trasferisce su quella della “reale trascendenza” del PADRE di Romano, allorquando il Figlio suo si chiama GESU'. LUIGI. LUI Generò Iesus, in modo davvero “reale”, perché l'altro padre, di origine DIVINA fu lo Spirito santo che rese feconda la Beata Vergine Maria.
E' sempre LUI=HALLAH=38 ad affermarsi il genesi 38 nel trascendente e reale padre chiamato GIUDA. Anche in questo caso, davanti a tutti esiste LUI e segue GIA come gli estremi GI ed A del nome GIUDA. In che modo a LUIGIA si aggiunge AIG IUL un virtuale MODEO a determinare anche in genesi 38 un Allah trascendente Romano Amodeo nel suo reale padre Luigi Se accodassimo anche il nomignolo, noi avremmo: Amodeo? Il ricorso ora, non esiste più con il riferimento al MODE AIG IUL 66=ROMANO ma al 66 di MUHAMMAD il nome originario del da leggersi da destra verso sinistra, e dunque LUIGIAEDOM. suo Profeta, che è infine MAD e che in queste tre lettere definitive del nome esprime il CODICE FISCALE di AMODEO, Ma se lo facessimo, noi non terremmo conto dello che impegna prima le lettere MD e – esaurite le consonanti – STRAVOLGIMENTO assunto dal nome di Esaù, allorché passa alla prima vocale A. espresso nel suo nome TRASCENDENTE quello vero.
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Questo: MDA Lei sperava che Gesù le desse ragione, e molto si stupì scritto in ebraico, sono le tre lettere del nome ADAMO sentendosi invece rispondere: Ma sono anche l'abbreviazione MAD. di MADONNA, nonché di “Marta Marta che ti preoccupi di troppo vane cose! Tua sorella si è presa la parte migliore e ti assicuro che nessuno “matto, pazzo”, per la lingua e la ragione del mondo. mai gliela toglierà!” Questa MAD, è la MADre, che, allorché lo è di un ROMANO è MATer. Nome che è riferito ad ER ma che nella lingua ebraica Diametralmente opposta azione tra MARTA e MARIA, come diametralmente opposte furono le condizioni reali riguardanti è orientato come: il MARTA che trascese TAMAR. RA- MAT Lei non era vergine, ma vedova di ben due uomini che aveva leggibile da destra TAMAR, come il nome ebraico della sposa avuto uno dopo l'altro, intenti a renderla feconda. Ma di ER, che divenne vedova di ER, e che è MATer ad E.R. entrambi erano sgraditi a Dio. Il suo primo marito ER non era (Amodeo Romano). E lo è veramente, realmente, perché la un RE e si era posto come il primo! Il secondo marito che madre di Romano si è chiamata (anteponendo prima il ebbe, non voleva dare un erede al suo fratello, di cui aveva Cognome che una donna perde sposandosi, al nome che preso il posto, e – da Onan che si chiamava – fondò conserva) BaratTA MARiannina e i suoi ESTREMI CONGIUNTI l'ONANISMO, la pratica anticoncezionale di disperdere il seme sono esattamente il TAMAR della MaTer di R.A. della vita. Ebbene, mentre MARIA sarebbe stata la Allorquando TA-MAR sovverte i dati nella sua consistenza di “remissiva” SERVA DEL SIGNORE, la TAMAR che si vede Nome e Cognome, ecco MAR-TA, che non è esattamente delusa da Giuda, quando non le concede le nozze con il terzo MARIA, perché in lei Iesus è posto in T, in croce. fratello maschio, che le aveva promesso, si mette addirittura a forzare la mano a Giuda, il loro padre tuttora vivente e Maria e Marta furono associate da Gesù nel suo vangelo, vedovo. Egli, se avesse visto una prostituta sacra che era quando ci fu una divergenza di idee tra MARTA, che cercava proprio asservita a soddisfare sessualmente i vedovi, nel di rendersi utile a Gesù pensando a cucinare, mentre MARIA rispetto della legge, ne avrebbe approfittato. E – toltisi gli beveva il verbo dalla bocca di Gesù. abiti da vedova – indossato il burka si pose sulla strada del “Gesù, dì a mia sorella di aiutarmi! Mi ha lasciato qui a suocero, costringendolo a renderla feconda. sfaccendare da sola!” Pertanto una TAMAR che si era comportata all'opposto di
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Maria, madre di Cristo, e paragonabile alla MARTA che “molto si preoccupa” di fare, e molto si preoccupò in TAMAR, addirittura COSTRINGENDO un padre reale a sostituire i suoi figli reali ma non più vivi.
che altri posti si rendessero disponibili. Luigi ebbe il suo primo lavoro in una frazione di Felitto, mentre lei stava a una trentina di chilometri di distanza, a casa sua a Ostigliano. E allora lui – con la scusa di “fare l'amico” ad Antonio – indossato a modo suo una sorta di Burka che nascondesse il suo bisogno dell'amore di lei, percorreva ad ogni fine settimana, a piedi, tutti quei chilometri, in andata e poi in ritorno!
La stessa cosa avrebbe fatto Mariannina Baratta con Luigi Amodeo. Vivevano lei a Salerno e lui a Milano. Ma un giorno lei – che sapeva la sua passione per il lavoro sui libri – lo allettò con un lavoro offerto a Salerno da un Libraio che voleva preparare un catalogo per tutti i libri della sua libreria. Un bel giorno però Maria Teresa Russo, la mamma di Mia madre non cercava certo un amante. Tuttavia propose a Mariannina, prese di petto la sua figlia, che si rifiutava di lui di incontrare IL SUO AMORE, che erano i libri. Accadde vedere cosa ci fosse sotto quel “burka”, indossato da lui. Le l'imprevisto: oltre che dei libri, Luigi si innamorò di lei, ma disse che se non prendeva lei l'iniziativa e gli rivelava le sue non osava dirglielo! Lei si era messo ad aiutarlo a divenire un intenzioni, sarebbe stata disonesta. Se lo voleva, benissimo! maestro. A Milano aveva fatto solo fino alla sesta delle Ma se non lo voleva doveva mandarlo via e liberarlo “con elementari... ma “Che peccato! - gli diceva lei – sei così forza”! idoneo allo studio! Se vuoi ti aiuto io!” E – comportandosi in La TAMAR di questa vicenda affrontò LUI e le disse che non questo modo -senza che lo facesse apposta – ebbe quel era sua intenzione di sposarsi! Aveva rifiutato già molti TRANSFERT così noto in Psicologia, verso tutte le persone cosiddetti “ottimi partiti”. Il suo ideale era ancora incerto tra che appaiono realmente autorevoli, come lei era, lei che il desiderio di fare la Maestra e quello di chiudersi in un stava ultimando proprio gli studi per divenire Maestra alle convento, laddove molto l'intrigava il ruolo di MADRE Scuole Elementari. Nei due anni in cui – con lei bravissima BADESSA. maestra – Luigi superò prima da privatista la terza media e Luigi non le rispose nulla. Tornato a Felitto, in quella solita l'anno dopo la IV magistrale. Si diplomarono insieme! Parteciparono insieme al Concorso per avere un posto e... lui camminata di una trentina di chilometri, meditò bene cosa poteva fare. A Felitto mise mano alla penna e la scrisse una lo vinse entrando immediatamente nella graduatoria dei lettera, in cui fu talmente capace di FARLE CAPIRE come vincitori, lei solo tra gli idonei, in attesa per entrare in ruolo ormai lui fosse SUO PER SEMPRE, che a lei mancò veramente
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il cuore di dirgli ulteriormente NO!. Il parallelismo con la vicenda biblica narrata in Genesi 38 è molto, molto evidente. Quel GIUDA vedovo che si era trovato davanti quella “prostituta sacra” e non aveva potuto evitare di volerla, fu lo stesso del milanese Luigi Amodeo quando si vide posto davanti l'AMORE della sua vita. Nell'anno 1936, uguale a 44^2, al piano di un UNO=44, si fidanzarono. L'anno dopo si sposarono e nel 44,02286338 al quadrato, uguale al 1938,0125, venne al mondo questo: 066=ROMANO 078=ANTONIO 026=ANNA 051=PAOLO 113=TORQUATO -------------------333+1 nel segno puro delle triplice trinità di chi è 3 in tre ordini, nel mentre è 1. Questi 5 nomi erano nel segno supremo del lavoro in 6 giorni quando lavora in 6 giorni e lo fa in 36 cifre, perché alla 30 di 5 nomi esatti che lavorano per 6, si aggiungerà il cognome a 6 cifre, AMODEO, che porta a 36 le cifre totali al lavoro. Sommando i NECESSARI 6 sabati del riposo di Dio, espresso nel reale distacco di una lettera muta al termine di ogni nome, questo nome era nel segno del 7 volte il lavoro
espresso dai 6 nomi, in 42 cifre che – per la cabala ebraica – dovevano essere proprio quelle del NOME SEGRETO DI DIO. Quando il 334 dei 5 nomi si organizzavano in modo tale che il 4 fosse in potenza del 3 e aggiunto al 300, ecco che 300 +3 elevato a 4 era lo stesso 381 che si otteneva aggiungendo semplicemente al 334 il 47 corrispondente al cognome AMODEO che era poi lo stesso valore di TAMAR. E il risultante 381 era il “trascendente valore” assegnabile ai giorni 183 di ANNA, la “dolce metà” del perfetto anno bisestile avendo esattamente 366 giorni!. Un 381 che corrispondeva all'ANNO 38 e al mese 1, nel mentre corrispondeva a quanto era esattamente descritto nel capitolo 38 di Genesi, e riferibile ancora una volta in modo trascendente ad ALLAH letto LUI nel modo speculare che lo trascende in italiano, poi GIA negli estremi di Giuda e Amodeo=47=MDA, finale consistenza di MuhamMAD. La mano, nata nel primo che poi si pone come ultimo, appare come tale in chi è MUSULMANO. Ma se noi lo trascendiamo per bene, ogni MUSULMANO diventa ON AM LUX SUM e trascende nella lingua del mondo di oggi uno splendente: “SON SU (SON=FIGLIO) LUCE SONO in un popolo ROMANO” in cui ROMANO non sia UN solo Essere, ma il POPOLO dichiarato dal Signore a Rebecca in Genesi 25. Il legame tra Genesi 38 ed Allah è chiarissimo.
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INFATTI, proprio laddove in genesi 38 abbiamo la trinità del 38, ecco che 3 volte 38 è 114 e contiene, in questo numero tutti i 114 capitoli del Sacro Corano. Il lemma di MUSULMANO vale 113 ossia quanto l'esatto numero delle volte in cui va ripetuto il 1° versetto del 1° capitolo del Corano, che recita: IN NOME DI ALLAH, IL COMPASSIONEVOLE IL MISERICORDIOSO. Ebbene, se consideri IN come il comando di INSERIRE, o semplicemente di una presenza posta in IN, e comprendi che devi mettere “in” le tre lettere di N e OM, e le inserisci in CORANO, diventa Con RomANO è il seguito si precisa in <è Nome di ALLAH, il COMPASSIONEVOLE IL MISERICORDIOSO>. Cosa concludere se non che CON ROMANO c'è il Nome di Allah?
Ma ROMANO va TRASCESO! Il lui va tolto l'OM, per l'effetto dovuto proprio al suo profeta a nome italiano di MAOMETTO che ha dichiaratamente presente il suo MA, il suo modo incerto dovuto al suo OMETTO, e proprio OM, in quello che è nome di Allah posto in un RANO che è il PRINCIPIO e anche il FINE TRINO di chi è RomANO Il modo più “reale” di trascendere IL PADRE in ROMANO è di mostrarlo attraverso la persona reale del Padre. Il modo più “reale” di Trascendere il FIGLIO in ROMANO è di mostrarlo “incarnato” in Giancarla Scaglioni, la sua reale Sposa.
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Lei, con il suo Acronimo GS diventa esattamente GESU' essa pure quando si intercala con la E e la U che sono gli estremi di ESAU. E diventa esattamente Giancarla Scaglioni quando al GIA di Giacobbe in Genesi 25, si precisa il legame con ROMANO nel filo SCARLATTO legato a individuare la mano del 1° nato. Allora al primo nome Gian si aggiungono il CARLA SCAglioni descritti in quel colore SCARLAtto, in quell'atto di legame nuziale. Nata 11.1, giorno di tutti i santi e figlia di Mario e Giuseppina, con Mario figlio di Anna e nato il 15 agosto dell'ascensione di Maria sono troppo evidenti le coincidenze che estrinsecano il G.S. La “trascendenza” del Gesù posto veramente in Romano. Da parte sua, della rappresentante di Gesù, sposata realmente con Padre e con Spirito santo, ecco che lei ha dovuto rappresentare questo duplice e reale legame, con due uomini: Romano e chi poi assunse il suo posto dopo il suo reale calvario del 1988 in cui fu praticamente tolto di mezzo, lo sposo vero e reale di lei, restando in atto per lei, dopo, solo uno sposo immaginario, per quanto reale sia stata la sua umana figura. Invece Romano, che è anche Spirito santo, ha potuto conservare idealmente nel suo cuore sempre e solo il legame con quella Figlia Prediletta, la sola ed unica in cui il Padre si fosse interamente compiaciuto. La MANO a 5 dita di Romano è stata fatta vedere anche in quella famiglia baratta composta di 5 maschi il cui valore
nominale, come somma di 5 persone, fosse lo stesso e unico 381 ottenuto in lui da tutti i suoi 5 nomi sommati al cognome. Il suo esservi in lui la paternità stessa del padre è apparso realmente attraverso il padre del padre, Torquato Amodeo, di cui egli ha assunto il 5° nome. Suo fratello ha avuto la rappresentanza reale della vita di salvezza entrata in lui il 4 giugno del 1940 quando fu miracolato dalla Madonna. Mariah stessa trascende un evidentissimo Hai R.Am. Gerusalemme trascende la R di un nato a Salerno e posto nel cuore vivo del nome di GESU'. Tutto ciò che esiste oggi, alla pienezza del tempo, è segno di quanto esiste in Romano. In lui è il dualismo di quella ASINA e quell'ASINELLO su cui Gesù fece il suo trionfale ingresso in Gerusalemme.. Per Gesù rappresentata da mia moglie, io sono il somarello su cui Gesù poggiò I SUOI COSTUMI. Mentre l'ASINA è stata per lei quel Gianfranco che venne a lei dopo di me. Infatti io con lei ho il vero ABITO dello Sposo, quello che Gianfranco non ha mai avuto, pur essendosi posto a sorreggere la mia Gesù dopo che il disegno divino voleva che essa sperimentasse la seconda persona di Dio a cui il Figlio è
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legato. Nel mondo reale posso citare PADRE PIO come l'immagine assunta da quel PADRE RIO che è stato in me REO di essere solo una povera e disadorna STALLA UMANA in cui Dio si installasse. SALMOMONE? Un grande UOMO di Sal, Salerno e SALEM! Il figlio REALE di Davide che Realmente costruì il tempio IDEALE nel Figlio di Davide Gesù Cristo. MEDJUGORJE... e la fedeltà negli annunci di Maria si impostano sullo stesso MAD (=Madonna = Me) del mio cognome AMODEO, che in CF è MDA e in me MD è. EJ, RO GUIDEM !!!, è il trascendente appello VERO trasceso in Medjugorje. I suoi 10 segreti sono questi sulla mia mano: Alla fine del tempo, tutto il valore numerico è prossimo alla totale definizione del suo ciclo numerico. Essa si realizzerà il 26 luglio di questo anno santo 2016.
Le prime 10 generazioni dell'uomo, posto in principio il quanto in linea di 10 anni, rivelano che l'ultimo dei 10, Noè, morì nel 2016. L'intera descrizione dei 10, da Adamo, al secondo, SET... fino al nono, vissuto 777 anni e al decimo terminante con lo stesso NO di Romano, in chi <NO è> rivelando come Dio abbia creato un mondo tutto riservato alla sue infinite anime come ai suoi infiniti figli. In ogni Figlio esistendo l'impronta reale di Dio, esiste quella reale del Popolo maggiore descritto in Genesi 25 dal Signore alla dolente Rebecca, per quel gran litigio che aveva nel grembo. In questo mondo, così apparentemente immondo perché pieno sempre più di apparenti anticristo, esistono tuttavia le perfette uguaglianze anche quando espresse in contrapposizione. Ciò accade come il segno di un amore eroico, posto in essere tra nemici che – pur essendo tali – infine si miglioreranno tutti agendo uno sull'altro. E' la guerra apparente portata da Gesù e che apparentemente mostra in essere degli sconfitti che poi sono i davvero veri ed eterni vincitori. E' attraverso questa infinita debolezza ed infinito Limite che Dio attua proprio la sua infinita e vittoriosa battaglia ideale contro ogni limite.
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a 204 giorni dal mio â&#x20AC;&#x153;principio divinoâ&#x20AC;?, il 27-07-2016
Saronno 4 gennaio 2016
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Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO
18 48 66 114 180 La SERIE AUREA del Dio della CROCE=18
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La sezione aurea La progressione di Fibonacci Essa è questa: 1 1 2 3 5 8 13 21 34 55 89 144 233... Ogni valore maggiore di 1 è il medio proporzionale tra i due estremi. Poiché le relazioni riguardano numeri interi, i rapporti saranno sempre approssimati agli interi.
La sezione aurea Riguarda una relazione che considera anche i decimali. In essa due valori, di cui uno è 1 e l'altro è 0,61803398874.... sommati tra loro stanno al maggiore (che è 1) come questo 1 sta al valore minore che è 0,61803398874. Infatti 1, diviso per la quantità decimale uguaglia la somma dei due valori
La sezione aurea DEI NOMI DIVINI, della CROCE del cielo e della Terra Riguarda 5 quanti: 18 48 66 114 180 che in 5 tempi decuplicano il 18=T che parte come la croce in Egitto, da cui Dio “chiamò” il Figlio, quando alla T in <ATon>=<uno sulla croce>, si aggiungono le 10+10+10 trine dimensioni di un DIO a D.10, che portano il 18 al 48=7+5+17+19=GESU', rinominando alfabeticamente tale somma, prima in 7 (l'opera creativa) e una in 1 e trina in 11+13+16, dunque 7+AMOR, in cui 7 è l'opera derivante AB-AMO.R.=AB-R.AMO, in cui l'AB viene chiamata DA da un ROMANO=66, che poi è 1 in 113, e trino nello stesso, come 1+113=114= 1 ROMANO AMODEO, che è anche 1 TORQUATO ed è anche l'acronimo 1 RO AN AN PA TO AM, dualistico, dei 5 nomi Romano Antonio Anna Paolo Torquato e del cognome AMODEO, per un totale di 66+78+26+51+113+47=381. Il totale 1,180, moltiplicato per l'assoluto 100, e sommato alla Trinità di quanto esiste nel Principio assoluto di 10^3, porta al 3.118 della Croce finale della stessa Terra, costretta a ribaltarsi nel suo asse nel mese 11 e giorno 14 segnati sia da Deuteronomio 1,114, sia da Corano 1,114, quando si moltiplicano per 10 e diventano i giorni decimillesimi dell'anno 3.118,1114 dopo Cristo. Laddove 18+48+66+114+180=426 = Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo AMODEO, 59+116+26+83+95+47=426, che è stato il reale figlio di Ta-Mar (Baratta Mariannina, negli estremi congiunti) quando un Romano Ultimo (morente) fu miracolato e accadde la PARUSIA di Gesù, in BEN come l'ultimo dei dodici figli di Giacobbe, dopo la RU del primogenito RU-BEN
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18, 48, 66, 114 e 180 sono tutti capitoli del Deuteronomio come 1 sol libro 1,18, è il libro, nel dettaglio decimale del capitolo. In esso Tre scendono dal cielo con Dio, per vedere e capire cosa succeda a Sodoma e 1,48,
Gomorra. Abramo si inventa una trattativa con Dio, basata sui numeri da 50 uomini buoni, fino al limite estremo di 10, sufficienti a salvare i territori dalla divina distruzione.
è il libro, nel dettaglio decimale del capitolo. In esso Giacobbe informa Giuseppe che i suoi due figli Efraim e Manasse sono avocati a lui stesso, come figli suoi. Tanto che Giuseppe costituisca da se stesso una terna di Figli, in cui il secondogenito Efraim è anteposto a Manasse, così come già accaduto in 1,25 e in 1,38. Sono parimenti benedetti. MANASSE allude alla croce di Ro-<MAN. A.> che <SS è>, ma è in croce come toccherà al Re MANASSE ucciso perché giudicato infedele assieme poi ad AMON (suo figlio re a 22 anni e ucciso dopo 2), laddove anche AMON trascende il MANO susseguente al RO di CHI-RO, il Cristo XP.
1,66,
è il libro, nel dettaglio decimale del capitolo. In esso c'è il dono di Dio agli ebrei della MANNA, per un OMER a testa. La Manna trascende M=11, la cui sommatoria dà il 66 del numero del capitolo, e sta davanti ad ANNA, il terzo nome di Romano, che, valendo 26 afferma che SONO DUE SEI a dar l'essenza del 66. Manna sta anche per Madonna. OMER sta per <ROM è>
1,114, è il libro, nel dettaglio decimale del capitolo. In esso c'è la LEGGE, quella dell'Occhio per Occhio, in cui si ricevono le stesse cose che sono state fatte. Trascende la legge del 3° principio fondamentale della legge dinamica, di AZIONE e REAZIONE.
1,180, è il libro, nel dettaglio decimale del capitolo. In esso è espressa chiaramente la somma di 11 MALEDETTO CHI... ed è la -----------
6,614
maledizione della croce dell'11 che se lo SEI, vale il 66 di Romano.
66,14, che esiste nel piano 7+7 nei tempi centesimi dell'assoluto 100. Sommati invece per i numeri esistenti per conto loro nei capitoli 18+48+66+114+180, portano al capitolo 426, che, per la D.10=DIO, porta a
riguardante la parusia di Gesù accaduta in Romano e resa evidente tramite il suo Gemello in Gesù, chiamato Anna Giovanni Vincenzo Amodeo e 426 nel suo valore numerico. Vediamoli tutti i cinque valori della SCALA DIVINA, in sequenza.
Benito Vittorio
4
Cap.
18
Ton>, uno in croce
= <a
1 Poi il Signore apparve a lui alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso della tenda nell'ora più calda del giorno. 2 Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall'ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, 3 dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passar oltre senza fermarti dal tuo servo. 4 Si vada a prendere un po' di acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l'albero. 5 Permettete che vada a prendere un boccone di pane e rinfrancatevi il cuore; dopo, potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa' pure come hai detto». 6 Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre staia di fior di farina, impastala e fanne focacce». 7 All'armento corse lui stesso, Abramo, prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. 8 Prese latte acido e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse a loro. Così, mentr'egli stava in piedi presso di loro sotto l'albero, quelli mangiarono. 9 Poi gli dissero: «Dov'è Sara, tua moglie?». Rispose: «È là nella tenda». 10 Il Signore riprese: «Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio». [Non è casuale che sia 10 IL SIGNORE, quando RIPRESE dopo chi i 3 GLI DISSERO. È la prova in se stessa di UN SIGNORE che è Uno nel 10 ed è trino, con 3 persone]. Intanto Sara stava ad ascoltare all'ingresso della tenda ed era dietro di lui. 11 Abramo e Sara [Alludono di uno solo che viene AB-AMOR, girato in AB-RAMO per la R. del nome Romano anteposta all'AMO di Amodeo, e per lei che lo SARA' infine a Saronno, passando per il S. A.<RONN è>, ossia A. RoMAn è>] erano vecchi, avanti negli anni; era cessato a Sara ciò che avviene regolarmente alle donne. 12 Allora Sara rise dentro di sé e disse: «Avvizzita come sono dovrei provare il piacere, mentre il mio signore è vecchio!». 13 Ma il Signore disse ad Abramo: «Perché Sara ha riso dicendo: Potrò davvero partorire, mentre sono
vecchia? 14 C'è forse qualche cosa impossibile per il Signore? Al tempo fissato tornerò da te alla stessa data e Sara avrà un figlio». 15 Allora Sara negò: «Non ho riso!», perché aveva paura; ma quegli disse: «Sì, hai proprio riso». 16 Quegli uomini si alzarono e andarono a contemplare Sòdoma dall'alto, mentre Abramo li accompagnava per congedarli. 17 Il Signore diceva: «Devo io tener nascosto ad Abramo quello che sto per fare, 18 mentre Abramo dovrà diventare una nazione grande e potente e in lui si diranno benedette tutte le nazioni della terra? 19 Infatti io l'ho scelto, perché egli obblighi i suoi figli e la sua famiglia dopo di lui ad osservare la via del Signore e ad agire con giustizia e diritto, perché il Signore realizzi per Abramo quanto gli ha promesso». 20 Disse allora il Signore: «Il grido contro Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. 21 Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!». [E' lo scopo divino di accertare di persona lo stato delle cose, e scende in terra. Si è davanti ad una terra accusata di perversione in SODOMA e GOMORRA, che sono davvero e “letteralmente pervertite” da <AMOD o S.> e da <A.R.>ROM<o G>. Questo S. o G. -Signore o Gesù- vuole saperlo di persona, e si incarna in AMODEO R., sì ROM, o anche Gesù, la cui parusia è prevista in lui]. 22 Quegli uomini partirono di lì e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora davanti al Signore. 23 Allora Abramo gli si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l'empio? 24 Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? 25 Lungi da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come l'empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?». [Voi tutti sapete
5 che Romano Amodeo introduce nella questione divina la rappresentanza numerica. Per lui, DIO opera con la D.10, la dimensione 10. Per lui il piano assoluto è dato dal ciclo di 100, per cui afferma che tutto il moto reale e divino è di 50. Ecco il perché proprio “questo” Abramo coinvolge la presenza di 50 giusti in grado di giustificare la salvezza di Dio alla Terra] 26 Rispose il Signore [e non è a caso che il SIGNORE rispose al versetto 26, essendo DIO=26]: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutta la città». 27 Abramo riprese e disse: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere... 28 Forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve ne trovo quarantacinque». [Questa insistenza sul “vedi come ardisco io Abramo davanti al Signore” è giustificata dall'Insistenza di quanto viene DA R.AMO, “ab-R. Amo”: stavolta riguarda il fatto che togliendo al 50 la sua massa decima 5, la si muta nella sua pura massa inerziale. Essa allora gira completamente non più nel ciclo 100, ma in quello di 360°, riguardando una presenza complessa, binaria, che è totale in 2^3, tanto che i 360° di rotazione, ridotti alla dimensione ottava, indicano in 45° centigradi la condizione in cui sia unitario il rapporto tra seno e coseno, chiamato “tangente”. Infatti tg 45° = 1, e questo spiega l'accorpamento d'una particella che orbitante in modo tangente. Abramo ha questa conoscenza, e si fa forte di essa per “ardire” davanti al signore che fa coi numeri] 29 Abramo riprese ancora a parlargli e disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non lo farò, per riguardo a quei quaranta». [Abramo trova ora vero che il numero 40 rappresenta l'unità e trinità di Dio quando essa si fonda sul ciclo 10 del PADRE di tutti i numeri decimali. Per cui se esistono 40 uomini buoni esistono nel segno intero del Dio Uno e Trino nella dimensione 10. Dio non può fare altro che acconsentire: infatti è vero] 30 Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta». Rispose: «Non lo farò, se ve ne troverò trenta». [Da quanto viene DA R. Amo – ab R. Amo... se non volete supporre DA AMOR – esiste la verità inoppugnabile che se 10 è il valore assunto da Dio, a immagine e somiglianza della sua potenza creatrice di un PADRE di tutti i
numeri decimali, allora anche un volume i cui tre lati siano tutti e tre BUONI in 30 uomini buoni, allora questi stessi 30 uomini rappresentano la stessa bontà di Dio. E il Signore non può fare altro che acconsentirlo, perché è assolutamente vero] 31 Riprese: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti» [Adesso, le interpretazioni che vengono da Romano Amodeo, e che sono messe in bocca ad AB-R. Amo, sono che, quando DIO esiste come il ciclo 10 in linea, allora esiste anche nel piano che ha due lati uguali a 10 e che sono l'unità di una presenza binaria simile a quella di Padre e di Spirito santo, per un 10 ciascuno... Anche di fronte a questa osservazione, il Signore non può che riconoscerlo valido e sufficiente: bastano che esistano padre e Spirito santo]. 32 Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola; forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci». [La lezione che proviene da R. Amodeo è che se Dio opera con il ciclo 10, assunto da lui come il padre di tutti i numeri, allora basta questo fondamento. Per questo Abramo dice che l'afferma per l'ultima volta. Se riducesse ancora la quantità di bontà, al di sotto di 10 non avremmo più nulla di unitario, e tutto sarebbe ridotto all'esistenza puramente relativa, interna al ciclo 10. Dio lo riconosce a questo versetto 32 che indica il numero di 2 elevato a 5, che ha la forma numerica sia del 25 della nascita nel giorno divino uguale a 100/4, sia del 33 -1 che mostra tutto il cammino di 1 nella vita intera dei 33 anni vissuti dal Figlio.] 33 Poi il Signore, [sì al versetto 33, perché il Signore Gesù visse 33 anni!] come ebbe finito di parlare con Abramo, se ne andò e Abramo ritornò alla sua abitazione. [Così il cap. 18 introduce l'avvento di Dio 1 in 3, e dichiara di essere disceso per sapere se sia vera la perversione del mondo, che ha “letteralmente pervertito” il nome di lui AMOD o S. e di lui <A.R. - ROM – o G>. Infatti qui è tutta una questione di NOMI, e questo 18=T è il nome stesso raffigurato nella CROCE in mezzo al Dio <A ton> di <uno su un 18>]
6
Cap.
48
1 Dopo queste cose, fu riferito a Giuseppe: «Ecco, tuo padre è malato!». Allora egli condusse con sé i due figli Manasse ed Efraim. 2 Fu riferita la cosa a Giacobbe: «Ecco, tuo figlio Giuseppe è venuto da te». Allora Israele raccolse le forze e si mise a sedere sul letto.3 Giacobbe disse a Giuseppe: «Dio onnipotente mi apparve a Luz, nel paese di Canaan, e mi benedisse 4 dicendomi: Ecco, io ti rendo fecondo: ti moltiplicherò e ti farò diventare un insieme di popoli e darò questo paese alla tua discendenza dopo di te in possesso perenne.5 Ora i due figli che ti sono nati nel paese d'Egitto prima del mio arrivo presso di te in Egitto, sono miei: Efraim e Manasse saranno miei come Ruben e Simeone. [Giacobbe avoca a se stesso i due figli di Giuseppe, e li esemplifica a RUBEN poiché R-U+BEN indica la presenza della vita di R giunta agli estremi, ad U, nel giorno in cui i suoi danno principio alla vita di BEN, Benito Amodeo, esattamente il 4 giugno 1940 della parusia di Gesù in Romano morente. Perché Simeone? E' il secondo, come Benito nato secondo a Romano, e che sono una cosa sola... <simme ONE> siamo UNO! Pertanto ecco che Giacobbe antepone i figli di Giuseppe, che è il figlio numero 11 e rappresenta in esso il 66=romano, che è quello giusto tra i suoi 12 figli che sia messo al posto suo. Non come RUBEN, diseredato per essersi messo nel letto con una concubina del padre!] 6 Invece i figli che tu avrai generati dopo di essi, saranno tuoi: saranno chiamati con il nome dei loro fratelli nella loro eredità. 7 Quanto a me, mentre giungevo da Paddan, Rachele, tua madre, mi morì nel paese di Canaan durante il viaggio, quando mancava un tratto di cammino per arrivare a Efrata, e l'ho sepolta là lungo la strada di Efrata, cioè Betlemme». 8 Poi Israele vide i figli di Giuseppe e disse: «Chi sono questi?». 9 Giuseppe disse al padre: «Sono i figli che Dio mi ha dati qui». Riprese: «Portameli perché io li benedica!». 10 Ora gli occhi di Israele erano offuscati dalla vecchiaia: non poteva più
= Gesù
distinguere. Giuseppe li avvicinò a lui, che li baciò e li abbracciò. 11 Israele disse a Giuseppe: «Io non pensavo più di vedere la tua faccia ed ecco, Dio mi ha concesso di vedere anche la tua prole!». 12 Allora Giuseppe li ritirò dalle sue ginocchia e si prostrò con la faccia a terra. 13 Poi li prese tutti e due, Efraim con la sua destra, alla sinistra di Israele, e Manasse con la sua sinistra, alla destra di Israele, e li avvicinò a lui. 14 Ma Israele stese la mano destra e la pose sul capo di Efraim, che pure era il più giovane, e la sua sinistra sul capo di Manasse, incrociando le braccia, benché Manasse fosse il primogenito. [In questa benedizione si ripete quanto è già accaduto e descritto in 1,25 e in 1,38. Insomma si tratta degli stessi nomi già visti ma ora espressi differentemente. Al posto del G-ESU' risultante da Giacobbe nella sola G e da ESAU' senza il primato della sua A, è espresso ora un EFRAIM che ha lo stesso valore 48 di Gesù. E questo in quanto questo è il libro della genesi diretta del 48=GESU', che era nato come secondo ma che è anteposto al fratello, che era nato per primo e si chiamava MANASSE a ricordare in maniera evidente il nome di ROMANO. Poiché MANASSE vale 64 di suo, diventa 66 quando da primo che era è costretto al ruolo di 2°. Insomma è descritto quanto accade nella vita del primogenito ROMANO che che deve cedere e servirà all'avvento di GESU' in lui, il cui segno evidente ed incarnato sarà BENito, concepito quello stesso giorno in cui fu miracolato dalla Madre di Gesù, costrettavi dalle incessante preghiere di TAMAR, Baratta Mariannina che la pregava incessantemente chiedendole: “Salva Romano, innocente come Gesù”!] 15 E così benedisse Giuseppe: «Il Dio, davanti al quale hanno camminato i miei padri Abramo e Isacco, il Dio che è stato il mio pastore da quando esisto fino ad oggi, 16 l'angelo che mi ha liberato da ogni male, benedica questi giovinetti!
7 Sia ricordato in essi il mio nome [ISRAELE dice in inglese che <IS R.A. ELE, Dio> ed EF-RA-IM: <E' spirito del Dio RA – Elohim, nato a Felitto> e il nome dei miei padri Abramo e Isacco [Abramo viene DA R. Amo, nel mentre ISACCO è il Sacco Italiano pieno di rifiuti e da eliminare pro i contenuti] e si moltiplichino in gran numero in mezzo alla terra!». 17 Giuseppe notò che il padre aveva posato la destra sul capo di Efraim e ciò gli spiacque. Prese dunque la mano del padre per toglierla dal capo di Efraim e porla sul capo di Manasse. 18 Disse al padre: «Non così, padre mio: è questo il primogenito, posa la destra sul suo capo!». 19 Ma il padre ricusò e disse: «Lo so, figlio mio, lo so: anch'egli diventerà un popolo, anch'egli sarà grande, ma il suo fratello minore sarà più grande di lui e la sua discendenza diventerà una moltitudine di nazioni». [Qui abbiamo il Padre Giacobbe che risponde a Giuseppe come il Signore aveva risposto a Rebecca, in 1,25, rendendogli presente la dimensione divina in cui il rapporto tra il maggiore e il primogenito deve essere come quello del primogenito che sia asservito al secondogenito! E' la divina sezione aurea di Dio!] 20 E li benedisse in quel giorno: «Di voi si servirà Israele [Di voi si servirà quel R.A. Che è Dio... come io ora sto facendo, attuando questa sacra scrittura] per benedire, dicendo: Dio ti renda come Efraim e come Manasse!». [Dio ti renda come 48 +66 = 114 = 1 Romano Amodeo; 1 Torquato!; 1 RO AN AN PA TO AM !] Così pose Efraim prima di Manasse. [E fece nascere il Figlio Gesù prima del Padre Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, anche se costui è nato prima di Gesù ed è il VERO primogenito] 21 Poi Israele disse a Giuseppe: «Ecco, io sto per morire, ma Dio sarà con voi e vi farà tornare al paese dei vostri padri. 22 Quanto a me, io do a te, più che ai tuoi fratelli, un dorso di monte, che io ho conquistato dalle mani degli Amorrei con la spada e l'arco» [Non è per caso che il Quanto a me sia al versetto 22, che è la presenza terza della trinità data da 22 + 22 +22 in Romano. Non a caso è citato il dorso del monte conquistato dalle MANI degli AMOR REI, che richiamano il Ro-MANO, AM. R. ma di quegli amori che sono considerati colpevoli. E non è a caso l'uso della SPADA e dell' ARCO. In SPADA il S. PA' DA', il Santo Padre dà... mentre con l'ARCO si esiste CO' A.R., con Dio.] [Insomma questo libro 1.48 che dà direttamente genesi a Gesù, attraverso l'immedesimazione di Giacobbe con Giuseppe (padre putativo di Gesù Cristo,
poiché il vero antenato non era Giuseppe ma Giuda, il quarto figlio di Giacobbe e ultimo avuto dalla Lia cui giacobbe fu costretto a legarsi per la violenza di un padre che giudicava decoroso per prima cosa che si sposasse LIA, la sua prima, e non quella seconda, Rachele, che invece Giacobbe prediligeva. LIA è già l'antefatto dell'ITA-LIA in cui la divinità Romana sarebbe ITA, a costituire l'ITA-LIA fino lì, nella presenza di quel padre che il Signore aveva individuato nel ROMANO popolo. Assieme, LIA e il GIA trinitario in Giacobbe, avrebbero significato nei suoi estremi quel LUIGI A.modeo padre. LIA in L...IA e Giacobbe in tutto il suo trinitario GIA. Pertanto, Giacobbe Israele che si fa uno sia con Giuseppe sia con Efraim e Manasse, dà una ragione al nome di Giacobbe che Dio volle mutare in ISRAELE dopo una lotta fatta col Signore... Quella detta nel capitolo 18, che ridusse a 10 onesti la salvezza del mondo)
8
Cap.
66
1 Levarono l'accampamento da Elim e tutta la comunità degli Israeliti arrivò al deserto di Sin, che si trova tra Elim e il Sinai, il quindici del secondo mese dopo la loro uscita dal paese d'Egitto. 2 Nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro Aronne. 3 Gli Israeliti dissero loro: «Fossimo morti per mano del Signore nel paese d'Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatti uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine». 4 Allora il Signore disse a Mosè: «Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina secondo la mia legge o no. 5 Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che dovranno portare a casa, sarà il doppio di ciò che raccoglieranno ogni altro giorno». 6 Mosè e Aronne dissero a tutti gli Israeliti: «Questa sera saprete che il Signore vi ha fatti uscire dal paese d'Egitto; 7 domani mattina vedrete la Gloria del Signore; poiché egli ha inteso le vostre mormorazioni contro di lui. Noi infatti che cosa siamo, perché mormoriate contro di noi?». 8 Mosè disse: «Quando il Signore vi darà alla sera la carne da mangiare e alla mattina il pane a sazietà, sarà perché il Signore ha inteso le mormorazioni, con le quali mormorate contro di lui. Noi infatti che cosa siamo? Non contro di noi vanno le vostre mormorazioni, ma contro il Signore». 9 Mosè disse ad Aronne: «Da' questo comando a tutta la comunità degli Israeliti: Avvicinatevi alla presenza del Signore, perché egli ha inteso le vostre mormorazioni!». 10 Ora mentre Aronne parlava a tutta la comunità degli Israeliti, essi si voltarono verso il deserto: ed ecco la Gloria del Signore apparve nella nube. 11 Il Signore disse a Mosè: 12 «Ho inteso la mormorazione degli Israeliti.
= Romano Parla loro così: Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore vostro Dio». 13 Ora alla sera le quaglie salirono e coprirono l'accampamento; al mattino vi era uno strato di rugiada intorno all'accampamento. 14 Poi lo strato di rugiada svanì ed ecco sulla superficie del deserto vi era una cosa minuta e granulosa, minuta come è la brina sulla terra. 15 Gli Israeliti la videro e si dissero l'un l'altro: « Man hu: che cos'è?», perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: «È il pane che il Signore vi ha dato in cibo. [Mentre in 1,48 si tratta di MANasse, qui si tratta di un MAN you, un RO-MAN che farà da PANE CELESTE per tutti e 40 anni vissuti nel deserto] 16 Ecco che cosa comanda il Signore: Raccoglietene quanto ciascuno può mangiarne, un omer a testa, secondo il numero delle persone con voi. Ne prenderete ciascuno per quelli della propria tenda». [Non a caso, il SIGNORE compare in vesto versetto 16=R, e COMANDA il pane quotidiano, nella misura di 1 OMER a testa che non si fa molta fatica a capire che < un ROM è!>, che questa MANNA è un romano, ma che si chiama anche ANNA, ed è poi chiamato MANNA perché M+ANNA è 11+ANNA, in cui sia 11, sia ANNA=26 sono la ESSENZA di ROMANO=66. Infatti la essenza sesta di Romano 66 è data da 66/6=11, mentre la ESSENZA del numero 66 è data dal fatto che in esso, in 66, vi SONO DUE SEI, 26! MANNA è nel segno anche della MADONNA, ma anche della MariANNinA, il nome della sua reale mamma, che già ebbe gli estremi TA e MAR in BaratTA MARiannina a indicate TAMAR, la mamma in 1,38, che per lui era proprio e anche gennaio del 38.] 17 Così fecero gli Israeliti. Ne raccolsero chi molto chi poco. 18 Si misurò con l'omer: colui che ne aveva preso di più, non ne aveva di troppo, colui che ne aveva preso di meno non ne mancava: avevano raccolto secondo quanto
9 ciascuno poteva mangiarne. 19 Poi Mosè disse loro: «Nessuno ne faccia avanzare fino al mattino». [Cosa significa questa storia, messa in relazione con la manna apportata da Romano Amodeo? Che vi saranno uomini che ci capiranno di più ed altri che ci capiranno meno... ma a ciascuno basterà quel poco che in fin dei conti avrà capito dell PANE QUOTIDIANO che sarà stato fornito in questo modo dal PADRE NOSTRO CHE STA NEI CIELI] 20 Essi non obbedirono a Mosè e alcuni ne conservarono fino al mattino; ma vi si generarono vermi e imputridì. Mosè si irritò contro di loro. [Cosa significa non cercare di conservare eccessivamente le cose che sono relative al mio apporto? Che io do a ciascuno quello che gli serve e gli basta. Chi volesse PRESERVARMI e CONSERVARMI vedrebbe imputridire tutte le verità apportate da me. Io sono uno da USA E GETTA, US e G come GESU'. Io sono un SERVITORE che non ambisce e SI INCAZZA se invece di SERVIRE agli altri accade che è IDOLATRATO dagli altri e allora non è USATO ed ABUSATO più... ma chiuso in un tabernacolo! Incontrato solo IN CHIESA e non in tutti quanti i luoghi... specie laddove mai si potrebbe dire: tra i malfattori e i delinquenti, le prostitute e i ladri! Dio non ambisce ad essere RISPETTATO... se il rispetto è cosa solo FORMALE o indotta dal TERRORE e dalla PAURA per un Dio che è POTENTE e che dunque si vuole ARRUFFIANARE. Non il Figlio che sa di esserlo, accetta il Padre e dice subito di SI'... ma poi non ne rispetta le idee, e fa differentemente... non costui agisce bene! Piuttosto lo fa chi dice PADRE TU NON ESISTI E IO NON TI VENERO IN ALCUN MODO... ma poi usa la sua ragione e – guarda guarda! - essa è QUELLA STESSA DI DIO! Chi dunque fa DAVVERO tra i due LA VOLONTA' DI DIO? Ecco cosa intendo per un giusto USO e non un ABUSO! Vi siete mai INCAZZATI anche voi a sentirvi TROPPO RINGRAZIARE per azioni che avete compiute sentendovi voi in dovere? Dio non cerca SALAMELECCHI! Dio è un Signore molto serio, che arriva a sembrare perfino burbero e scorbutico, pur di NON COSTRINGERVI al senso di gratitudine, intesa come DOVEROSA, a meno che essa non sgorghi liberamente come la diretta espressione del cuore!] 21 Essi dunque ne raccoglievano ogni mattina secondo quanto ciascuno mangiava; quando il sole cominciava a scaldare, si scioglieva. 22 Nel sesto giorno essi raccolsero il doppio di quel pane, due omer a testa.
Allora tutti i principi della comunità vennero ad informare Mosè. 23 E disse loro: «È appunto ciò che ha detto il Signore: Domani è sabato, riposo assoluto consacrato al Signore. Ciò che avete da cuocere, cuocetelo; ciò che avete da bollire, bollitelo; quanto avanza, tenetelo in serbo fino a domani mattina». 24 Essi lo misero in serbo fino al mattino, come aveva ordinato Mosè, e non imputridì, né vi si trovarono vermi. 25 Disse Mosè: «Mangiatelo oggi, perché è sabato in onore del Signore: oggi non lo troverete nella campagna. 26 Sei giorni lo raccoglierete, ma il settimo giorno è sabato: non ve ne sarà». [Si giunge in questo modo proprio AL COLMO! Se la MANNA è il pane quotidiano che esce dalle mie parole, voi dovrete fare a meno di esse proprio in quel giorno! Oggi andate alla messa, per onorare Dio e prendere MANNA da Dio... ma Dio fa festa il sabato! Allora dedicatelo a voi questo giorno! Cercate l'amore tra di voi! Io NON VI OBBLIGO alla santa messa, ma se è nella LIBERTA' DEL CUORE che voi veniate nel giorno della festa a fare un po' di festa a me... a me che riposo... oh fatelo! Ne sarò assai lieto! Ma che sia perché LO SCEGLIETE in piena libertà e non perché IO VE LO COMANDI! Quando nel credo ho fatto scrivere “Ricordati di santificare la festa” ho inteso dirvi che la rendete SANTA la FESTA se vi ricordate che io sono lieto se voi mi fate festa VERA e ripetete il segno eterno del sacrificio di Gesù, che già vi diede se stesso come la MANNA e vi invitò già tutti a cibarvi di lui! Di me vi cibate se fate onore alla verità e vi cibate solo di essa, avendo assunto senso di vero schifo per le menzogne!] 27 Nel settimo giorno alcuni del popolo uscirono per raccoglierne, ma non ne trovarono. 28 Disse allora il Signore a Mosè: «Fino a quando rifiuterete di osservare i miei ordini e le mie leggi? 29 Vedete che il Signore vi ha dato il sabato! Per questo egli vi dà al sesto giorno il pane per due giorni. Restate ciascuno al proprio posto! Nel settimo giorno nessuno esca dal luogo dove si trova». 30 Il popolo dunque riposò nel settimo giorno. 31 La casa d'Israele la chiamò manna. Era simile al seme del coriandolo e bianca; aveva il sapore di una focaccia con miele. 32 Mosè disse: «Questo ha ordinato il Signore: Riempitene un omer e conservatelo per i vostri discendenti, perché vedano il pane che vi ho dato da mangiare nel deserto, quando vi ho fatti uscire dal paese d'Egitto».
10 33 Mosè disse quindi ad Aronne [Non a caso questo 33 MOSE' è nel pieno segno di A-MOSE-O, un Mosè da cima a fondo, che dalla S in Mosè si trasmuta nella D presente in MODE', trascendente lettura di EDOM, il nomignolo dato ad ESAU'. Ma è in sostanza una Verità che sta parlando a se stessa. Infatti Mosè che parla ad Aronne che è la chiara voce di lui che tartagliava, è l'allusione di chi si rivolga a chi <A-ROMAN è>, ma – poiché Dio è poi chi è, - poiché MA è N - <A.ROMAN è> è <A-RONN è>, è anche ARONNE. Si tratta dunque di un Dio che parla a se stesso e cerca di fissare anche le cose IN ETERNO. Infatti questo che segue è ciò che Mosè gli disse]: «Prendi un'urna e mettici un omer completo di manna; deponila davanti al Signore e conservala per i vostri discendenti». [Qual è questa URNA? La raccomandazione fatta al versetto 33 la esprime nel Tabernacolo dell'Ostia consacrata a Gesù Cristo. Deve essere IN MEMORIA ETERNA... ma è un AFFARE che riguarda Dio stesso che ci resti: Che tutto passi, ma non passi mai la parola, la via e la vita di Gesù Cristo, morto per amore!] 34 Secondo quanto il Signore aveva ordinato a Mosè, Aronne la depose per conservarla davanti alla Testimonianza. [Ed è quello che sta accadendo proprio in questo momento in cui voi leggete come io A. Romano vi invito tutti ad una Testimonianza eterna per il FIGLIO! Voi infatti siete tutti FIGLI di Dio e nel tabernacolo DEL FIGLIO trovate quanto è fatto a vostra misura. Quello che riguarderà me, nella mia duplice persona di Padre e Spirito santo io voglio che abbia un Tabernacolo diverso: LA VOSTRA INTELLIGENZA E IL VOSTRO BUON CUORE! Che non ci sia altro Tabernacolo per il PADRE e per lo SPIRITO SANTO, che quello che potrete erigere per Maria santissima, che si è riproposta a tutti attraverso mia madre, Baratta Mariannina, di cui ha parlato Bibbia, nel libro 1,38 e per me incarnato nel gennaio del 38. In quel giorno ci fu un viaggio celeste dal Mondo al Nuovo mondo in cui uno di tre reali trimotori era guidato dal Figlio della Controfigura del Potente. Tanto Controfigura da essere quasi la Caricatura del Duce dell'Italia: quell'altro BENITO, padre di ROMANO, suo terzo figlio maschio. Dopo il suo 1° - non riconosciuto, disdegnato come ISMAELE da Abramo – e finito morto giovane
in un manicomio, cui Dio volle accadesse realmente ogni cattiva sorte legata al 1°, ogni sua croce. Eppure è da Benito Mussolini che venne la testimonianza di un “ritorno reale dal cielo, di Gesù, per come lo avevano visto salire in cielo”. Infatti, di quel trinitario volo celeste, uno dei tre fu fatto scendere prima, a Natal. A Natal videro dunque il reale ritorno di Gesù per come Dio l'ha fatto scrivere nel primo libro degli Atti degli Apostoli] 35 Gli Israeliti mangiarono la manna per quarant'anni, fino al loro arrivo in una terra abitata, mangiarono cioè la manna finché furono arrivati ai confini del paese di Canaan. 36 L'omer è la decima parte di un efa. [Chi credete che ci sia e...<e fa?> E' uno solo il Dio che fa tutto, e fino al punto che la decima parte di COLUI CHE FA TUTTO è il FIGLIO di Dio che esiste in ciascuno degli uomini! Pertanto avete visto tutti come nel Pentateuco e capitolo 66 si descrive con chiarezza estrema la natura ed il fine del 66=ROMANO: essere il cibo eterno della vostra anima e della vostra ragione. Con questo 66 che è tutto il complesso che parte dal negativo di -33 e termina al positivo di +33 c'è non solo tutto il SANTO E POSITIVO immesso da Dio nella trentatrennale vita di Gesù Cristo. Esiste anche il negativo di una crescita -33. Solo a queste dure condizioni la vita Divina si è messa in condizione di annullare di persona la verità di ogni male. Infatti quello che NON ESISTE, essendo ZERO, può prendere un divin prestito di -33, per rendere il suo 33 assieme ad un altro 33 di puro e Cristiano Guadagno. Esso è ottenuto PER TUTTI, da un Dio che scende personalmente negli Inferi di questa vita, per assegnare a tutti quanti solo una RISALITA, totale e generale fatta tutta interamente con lui. Se la IMMACOLATEZZA di Gesù sarà eterna DIMOSTRAZIONE di come si sia ESEMPLARI, la vita DUBBIA di Romano Amodeo consoli tutti quanti! Il Signore non è disceso sulla terra solo assegnando a se la PURA parte di Gesù, ma anche quella della BESTIA DI SATANA, per farlo scoppiare dal suo interno, a vantaggio di tutti.]
11
Cap.
114
di Bibbia e Corano
1 Il Signore disse ancora a Mosè: 2 «Ordina agli Israeliti che ti portino olio puro di olive schiacciate per il candelabro, per tenere le lampade sempre accese. 3 Aronne lo preparerà nella tenda del convegno, fuori del velo che sta davanti alla testimonianza, perché le lampade ardano sempre, da sera a mattina, davanti al Signore. È una legge perenne, di generazione in generazione. 4 Egli le disporrà sul candelabro d'oro puro, perché ardano sempre davanti al Signore. [Il Signore che dice a Mosè di dire ad Aronne è nel segno dell'IO SONO COLUI CHE – SONO. E il messaggio detto è la perenne verità consegnata in questo modo uno e trino all'eternità della vita trasmessa, di generazione in generazione, come una lampada che resti eternamente accesa davanti all'essenza che il Signore ha posto a immagine e somiglianza di se stesso: il ciclo numerico 10, come l'eterno PADRE di ogni figlio posto nel suo valore del DECIMO, e con lo Spirito della santa ed eterna processione che dall'uno va all'altro e dall'altro rientra nell'UNITA TOTALE data dall'AMORE che sconfigge la SEPARAZIONE. E' la verità SOMMA dell'equazione che fissa l'unità, nella Trinità del 10 Paterno, come il 10 che elevato a zero uguaglia lo stesso 10 elevato all'uno positivo che moltiplica il 10 elevato all'uno negativo. 10^0 = 10^+1 × 10^-1. In questa relazione ESSENZIALE ogni modo di esistere è ricondotto al suo puro valore quantitativo, e le qualità, che distinguono gli esseri tra di loro, cessano di essere quell'ostacolo tenace che discrimina, separa, ghettizza essenze aventi la stessa e del tutto uguale consistenza. Quando l'uomo dice: “io non sono un numero” e valorizza in se stesso la specificità della forma del suo essere, crede che la sua consistenza sia una questione formale anziché essenziale... Ma esiste una sola cosa che possa equiparare ciascuno: il suo essere unico, che lo porta a quell' 1 che non differenzia più un uno dall'uno stesso del suo fratello. Ardano dunque in
eterno, davanti al Signore, solo le questioni che portino all'unità dell'essere di ogni essere e non quelle che lo diversificano. L'esempio l'offre Dio PADRE con il suo 10/1 che appare certamente avverso all' 1/10 del suo ideale Figlio... ma questi due esistono solo come il TUTT'UNO dato da 10/10=1, come in questa trinità di Dio in cui la Trinità è un puro aspetto FORMALE, giacché è ricondotta tutta alla sua SOSTANZIALE UNITA'. Padre, Figlio e Spirito santo sono PERSONE, distinte nella FORMA della Trinità, ma sono UNA COSA SOLA. E questo cessi di essere quel MISTERO che oggi è creduto da credere solo per DOGMA. Diventi la simultanea presenza di una opposta QUALIFICAZIONE, tutta contenuta in una UNITA' che non ha la DISTINZIONE in persone come un LIMITE, ma come la SOVRABBONDANZA DELL'AMORE, che unifichi sostanzialmente tra loro tutti i possibili nemici. Essi nella FORMA sono simili ai 3 assi cartesiani, perpendicolari tra di loro e contrapposti totalmente, poiché la lunghezza esistente in ciascuno è solo lunghezza nulla, perché riferita a un solo punto geometrico e senza alcuna dimensione reale, sugli altri due. Ecco: l'unità del VOLUME è indiscutibile, come quella di DIO, che è TRINO nella FORMA del suo VOLUME, costruito dal simultaneo concorso tra tre assolutamente differenti ENTITA' che non esaltano questa differenza, ma la controbattono fino al punto da saper dare TUTTA la loro QUALITA'ad una totalità che dunque possieda tutte e tre, come 3/3 che sono 1. Il LAVORO DISTINTO sta nei 6 “giorni” necessari a unificare il rapporto di 3/3. Il 7° giorno è il divino risultato quantitativo della relazione dei 3/3 che sono finalmente il SABATO del RIPOSO di Dio, che non lavora più nei TRE TERZI di Padre, Figlio e Spirito santo. E' questo qui il FONDAMENTALE SABATO in cui riportare all'unità di Dio, tutto quanto sia stato diviso in TRE TERZI. La reale divisione distingue i tre tempi di 1/3 + 1/3 +1/3, che sono uguali e distinti come i tre assi, che sono 1/3 della terna in ciascuno. Si celebra davvero DIO
12 solo quando questi 3 OPPOSTI sono ricondotti ad 1.] 5 Prenderai anche fior di farina e ne farai cuocere dodici focacce; ogni focaccia sarà di due decimi di efa. 6 Le disporrai su due pile, sei per pila, sulla tavola d'oro puro davanti al Signore. [Le 12 focacce stanno per i 6/6 in cui il 66=1 Romano, che è 22+22+22, mette in relazione i due 6 che sono la sua essenza nel 26=DIO, la cui unica essenza sta nel 13/13 che pone in netta relazione intrinseca l'unità posta nel padre 10 (di ogni numero decimale) con la terna che costituisce la sua unità. Poiché 1 OMER è dato da 10 Efa, i due decimi di Efa sono 2 OMER diviso in decimi. Essi dividono il totale dato dal dualismo in quanto <è ROM> nei 10 figli posti nei DECIMI, tanto da fissare quanta parte del Dualismo divino tocchi a ciascun Figlio del DIO=D.10. Le due pile contenenti 6 focacce ciascuna sono quei distinti 1/6 + 1/6 +1/6 +1/6 +1/6 +1/6 che – riferiti a 66 – sono nelle distinte 6 quantità di 11 + 11 + 11 + 11 +11 +11 che dovranno essere disposte sulla tavola d'oro puro del Signore. Costituiscono quanto toccherà in anni, al FIGLIO, come 11 + 11 + 11. Essi, questi 33 anni, sommati al 66 della trinità di 22+22+22 di Romano, formeranno quei 99 valori unitari che costituiscono 100 come il PIANO del Signore, che esiste in 10 quantità di 10. Esse, in relazione tra loro, potranno formare 10/10 in unità, 10+10=20 in linea di spostamento intero, e 10^10 in linea del massimo potenziamento di quando non agiscono come 10+10+10+10+10+10+10+10+10+10, ma come il loro prodotto. 10^10 è un tale ONNIPOTENTE SIGNORE, che, diviso per il PADRE=10, sommato al suo TEMPO ½, ottiene esattamente 666.666.666 da 10^10 : 15. Ebbene è questa divisione che porta al TRIPLICE e satanico 666.666.666, che è, in anni, tutto il tempo possibile tra due generazioni del pianeta Terra, che vanno tra ogni ribaltamento dell'asse della rotazione della Terra. In questo totale esistono 3118,1114 anni, tanto da disporre la proporzione di 666.663.547,8886 / 3.118,1114 dal cui rapporto risulteranno in tutto 213.803 intere generazioni unitarie nel tempo di 0,6338 unità. Esse sono esattamente secondo 7+7+7 volte la realtà unitaria in 10^4 unità, nella dinamica in atto per il 38 che è alla base del giorno in 38×38 quantità (quelle data dall'Azione 38 per la Reazione 38) espresse alla dimensione assoluta 100 e in quella 3 dell'unità divisa nei 3 Terzi. Anche il
tempo 0,6338 dell'unità mostra il 38 alla dimensione 10^4 della realtà, in quei 63 centesimi che indicano il flusso delle 37 unità interne al 38 e fissate nei centesimi, del piano assoluto 100. Pertanto vi saranno in tutto 213.803 generazioni che dureranno ciascuna i 3.114 anni interi DOMINATI dalla Bibbia, nel libro 1,114 del Pentateuco esista in modo Trino nell'unità del Libro 1,18, che poi è lo stesso valore nel libro 1,180, quando questi libri sono considerati a dimensione assoluta 100, come 118 anni aggiunti ai tremila, e nel tempo 1114 del libro 1,114. Questa la VERITA' che il Signore dà all'uomo, affinché possa sapere con grandissimo anticipo il giorno stesso del suo “finimondo”. A partire dall'immenso DONO fatto dal Signore all'uomo, con l'incarnazione di quel suo FIGLIO PREDILETTO che fosse in grado di FISSARE il giusto inizio del computo degli anni, in relazione a questa fine. Nessuno tra di voi ha immaginato l'Avvento di Gesù Cristo, come il SEGNO dio inizio dell'ULTIMA GENERAZIONE di tutte le 213.803,8886 che esistono, tra un ribaltamento dell'asse terrestre e il successivo.] 7 Porrai incenso puro sopra ogni pila e sarà sul pane come memoriale, come sacrificio espiatorio consumato dal fuoco in onore del Signore. 8 Ogni giorno di sabato si disporranno i pani davanti al Signore sempre; saranno forniti dagli Israeliti; è alleanza. 9 I pani saranno riservati ad Aronne e ai suoi figli: essi li mangeranno in luogo santo; perché saranno per loro cosa santissima tra i sacrifici in onore del Signore. È una legge perenne». [Questi Pani, queste focacce formate con la MANNA, da computare in OMER sono riservati alla “digestione”, ossia alla comprensione, dopo di essere stati mangiati da chi <A.ROMAN è> poiché MA è uguale ad N. Lo è in MA-do-NN A. che è trascesa in ANN od AM (il Dio IO SONO). Tutto questo impone che in ogni DOMENICA, le Sante messe, oltre a dispensare il PANE del Corpo di Cristo, dispensino QUESTA SAPIENZA! Gli uomini vanno considerati tutti UNO in ciascuno, in quanto essi hanno in vera comunione: l'UNITA' e non nelle differenze qualitative, che rischiano di imporre poi giudizi di QUALITA'... che sopo poi quelli che Gesù stesso ben si raccomandò DI NON FARE. Mentre chi invitò Gesù a pranzo da lui pensava “Se Gesù sapesse CHI E' quella donna che gli bacia i piedi e glieli profuma... non se lo farebbe fare DA LEI e potrebbe semmai accettarlo DA ME...”, da parte sua Gesù vedeva DUE
13 PERSONE identiche, nella loro UNITA', e non si faceva guidare dalle differenze apparenti. Oggi queste differenze le hanno NOTATE gli ultimi tre Vaticani, che hanno sempre giudicato GIUSTO ricevere in visita personale al Papa ogni apparente POTENTE che passasse per Roma! Invece hanno discriminato invece proprio UNO che questa Bibbia ha decritto come UN ARONNE. Quel SOLO ARONNE – coi suoi figli – cui il PANE Dio aveva destinato da “ben digerire”, per donarne i frutti poi in primis al Cristo e poi a tutte le varie fedi i9n Dio.] 10 Ora il figlio di una donna israelita e di un egiziano uscì in mezzo agli Israeliti; nell'accampamento, fra questo figlio della donna israelita e un israelita, scoppiò una lite. 11 Il figlio della Israelita bestemmiò il nome del Signore, imprecando; perciò fu condotto da Mosè. La madre di quel tale si chiamava Selòmit, figlia di Dibri, della tribù di Dan. 12 Lo misero sotto sorveglianza, finché fosse deciso che cosa fare per ordine del Signore. [Ecco dunque affermarsi la vera questione sorta tra chi è come ISMAELE e chi è come ISRAELE. La bestemmia del primo contro il Dio del Secondo, come va trattata? Quando gli Islamici maledicono il Dio che è affermato dai Cristiani essere posto “nel Figlio Gesù Cristo”, come debbono essere trattati? In base a che cosa, a quale Libro sacro? A questo libro 1,114, riferito al Pentateuco nello stesso modo con cui il 1,114 va riferito al Corano che elenca in fila tutti i capitoli e non distingue in esso i tre libri di Genesi, Esodo e Levitico, rinominando poi il numero di tutti i propri capitoli. Il Corano è il testo sacro dettato Da Dio Padre, Allah, e che non distingue il tutto in tre parti, ma le accorpa tutte in una sola chiamata poi Corano. Pertanto è tutto questo giudizio divino espresso anche sulla base del Libro unico del Corano, in tutta la sua unità. Deve far dunque testo, sia per Ebrei, sia per Cristiani, sia per Islamici.] 13 Il Signore parlò a Mosè [13 è proprio Il Signore 10 e 3]: 14 «Conduci quel bestemmiatore fuori dell'accampamento; quanti lo hanno udito posino le mani sul suo capo e tutta la comunità lo lapiderà. [Questa decisione estrema di Dio, che pone fine alla vita e sembra crudelissima e sproporzionata, in verità lo sembra. Ma se considerate che la
morte, nel suo punto ZERO è simile a quella stazione di testa in cui ogni binario sembra un binario MORTO, allora non vi mettete a piangere, se arrivate lì, perché ben sapete che è proprio e solo da lì che PARTONO e ARRIVANO i treni. Se un treno non arriva, non può ripartire. Ed è questa RIPARTENZA da zero la vera e umana PARTENZA relativa. La vita è simile ad una azione da INTRAPRENDERE, sulla base del possesso iniziale almeno di QUALCOSA. Ora se uno parte veramente da ZERO, egli può avere QUALCOSA solo se gli è prestata. Per avere UNA VITA, deve assumere il DEBITO di quella vita. Essa si traduce nella sua lontana dislocazione in cui poi comincia la VITA REALE, che è restituita tutta solo quando il treno della vita arriva alla fine del suo binario morto. Solo allora PUO' RIPARTIRE, e non più da zero ma dall'interesse acquisito da quella esperienza in cui si sia avuto un prestito e lo si sia reso interamente. Quel momento indica che è stato svolto tutto il compito, legato al PRESTITO e alla sua RESTITUZIONE. Pertanto se per l'uomo c'è SCONTENTO, di fronte a Dio che giudica debba essere LAPIDATO, il bestemmiatore, le verità è che Dio ha voluto CONDONARE A LUI tutto il debito che per altri è stato MAGGIORE. Insomma Dio ha donato a questi bestemmiatori la vita minore che ha deciso di assegnare a lui, e con quella LAPIDE TOMBALE cui porta la lapidazione, per povero lapidato COMINCIA da SUBITO a godere dell'INTERESSE che anche egli ha determinato con il prestito a lui della sua vita. L'inizio della vera vita GUADAGNATA attraverso l'interesse, se comincia DA SUBITO per colui che Dio sembra mettere a morte, è PROCRASTINATA, più o meno a lungo, per tutti gli altri per i quali la vita in atto sta solo nella RESTITUZIONE DEL PRESTITO. Sicché tutti coloro che Dio non sembra uccidere sono ancora DEBITORI che non possono godere del successo vero della loro vita perché ancora non hanno reso il prestito avuto da Dio. Come vedete, il GIUDIZIO UMANO sulla morte, che sembra essere un divino castigo, va RIBALTATO: “Dio premia tutti coloro che sembrano uccisi, perché estingue in quel momento il debito concesso e consente a ogni anima di FRUIRE finalmente per se, il proprio interesse.] 15 Parla agli Israeliti e di' loro: Chiunque maledirà il suo Dio, porterà la pena del suo peccato. 16 Chi bestemmia il nome del Signore dovrà essere messo a morte: tutta la
14 comunità lo dovrà lapidare. Straniero o nativo del paese, se ha bestemmiato il nome del Signore, sarà messo a morte. [Sono dunque condanne a morte che ricevono tutti gli uomini! Ma chi la riceve per primo è chi per primo comincia a poter fruire per sé del suo interesse a vivere. Perché nessuno mai muore essendo la vita ETERNA. Comincia in quel punto zero della stazione di testa e nel verso opposto esiste l'infinito dei tre assi x, y, e z di Padre, Figlio e Spirito santo. Nei cinque seguenti versetti è ribadita la verità del principio fisico di AZIONE e AZIONE UGUALE E CONTRARIA, il terzo principio fondamentale della Legge Dinamica. Ma quello che l'uomo deve capire è che questo ATTO che noi vediamo, in cui sembra che FACCIAMO qualcosa, esiste solo sulla base dell'azione OPPOSTA realizzata attraverso il PRESTITO della vita. Questo prestito è simile a un PURO DISEGNO, tutto diviso nello spazio-tempo. Provate a immaginare una vita concessa in 100 anni. Il suo rapporto unitario è dato da CENTO unità che esistono tutte distinte in 1/100 posti tutti uno dopo l'altro e sommato all'altro. Visto che ogni centesimo di una vita di 100 anni vale 1 anno, ecco una sequenza di anni, uno dopo l'altro e che raggiunge l'unità del totale in 100 anni. Fino a questo compimento, dei cento centesimi, quest'uomo esiste nel debito della sua vita, e non può avvalersi degli interessi maturati nel frattempo, perché li deve spendere tutti per estinguere il debito. Pertanto il secondo anno che è aggiunto al primo, vale il guadagno ottenuto dal primo e spesso per restituire il secondo. Dal guadagno ottenuto nel secondo anno restituirà il terzo anno, e così via. E' solo in tal modo che procede la restituzione reale nel tempo delle 100 quantità restituite tutte ad una ad una. Ma quando sarà arrivato alla fine, ed avrà estinto il debito n. 100 con i proventi dei 99 precedenti, ecco che l'ultimo anno frutterà a sua volta e sarà quello ottenuto da tutta la sua vita. Ma la differenza che esiste, tra TUTTO il 100 che gli è stato prestato come un PROGETTO di 100/100, è simile ad un FILM che esiste in tutti i suoi distinti 100 fotogrammi. In esso nulla si muove se non la forma che distingue tra loro i vari fotogrammi. Esiste ed è TUTTO IN ESSERE l'unità di un PROGETTO DI DIVENIRE APPARENTE, come l'aspetto reale del nostro tempo diveniente nella
sua natura. Ma questo DIVENIRE eracliteo, è certamente VERO, ma solo come una VERA APPARENZA di un INSIEME che avanza tutto assieme verso sinistra ed è visto ad uno ad uno, temporizzato. E allora ecco l'apparire del cinematismo che fa di quella pellicola che si muove un REALE SPETTACOLO, visto presente e in atto, in ogni singolo tempo centesimo di quella unità 100. Pertanto tutti questo OCCHIO PER OCCHIO e DENTE PER DENTE non sono altra cosa che l'apparente trasformismo, che ha una VERA e apparente giustificazione TRASFORMISTICA solo nel RITORNO ALLE ORIGINI di ogni situazione, tanto che appaia ricadere SU DI SE STESSA, ogni apparente azione umana. In verità il DIVENIRE appare certamente, ma non è vero. Iddio è L'ESSERE DI TUTTO CIO' CHE E' IN ESSERE, ossia è l'UNICITA' del progetto trascendente il suo aspetto REALE.] 17 Chi percuote a morte un uomo dovrà essere messo a morte. 18 Chi percuote a morte un capo di bestiame lo pagherà: vita per vita. 19 Se uno farà una lesione al suo prossimo, si farà a lui come egli ha fatto all'altro: 20 frattura per frattura, occhio per occhio, dente per dente; gli si farà la stessa lesione che egli ha fatta all'altro. 21 Chi uccide un capo di bestiame lo pagherà; ma chi uccide un uomo sarà messo a morte. 22 Ci sarà per voi una sola legge per il forestiero e per il cittadino del paese;
poiché io sono il Signore vostro Dio».
[Non a caso è il versetto 22 questo che unifica tutti, senza alcuna discriminazione tra chi esiste in questa legge e chi ne sembra essere forestiero. Poiché IO – la trinità 22+22+22 di questi versetto 22 – SONO IL SIGNORE. In ROMANO=66 sono DIO=26 +PADRE=40 perché è uno e trino nel 10] 23 Mosè ne riferì agli Israeliti ed essi condussero quel bestemmiatore fuori dell'accampamento e lo lapidarono. Così gli Israeliti eseguirono quello che il Signore aveva ordinato a Mosè
15
Cap.
180
(un
10 T on, in CROCE)
1 Mosè e gli anziani d'Israele diedero quest'ordine al popolo: «Osservate tutti i comandi che oggi vi do. 2 Quando avrete passato il Giordano per entrare nel paese che il Signore vostro Dio sta per darvi, erigerai grandi pietre e le intonacherai di calce. [In cui PIETRA è l'acronimo di <Paolo Iesus Emanuel Torquato Romano Amodeo>, mentre CALCE trascende <Cristo ALlah c'è>, nel mentre INTONACO trascende ANTONio che a sua volta trascende ATON] 3 Scriverai su di esse tutte le parole di questa legge, quando avrai passato il Giordano [G. o R. danno] per entrare nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, paese dove scorre latte e miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto. 4 Quando dunque avrete passato il Giordano, erigerete sul monte Ebal queste pietre, che oggi vi comando [ossia <è B, è 2 AL>, il Dio Allah posto in questo che <P.I.E.T.R è>, che è Paolo Iesus Emanuele Torquato Romano], e le intonacherete di calce. 5 Là costruirai anche un altare al Signore tuo Dio, un altare di pietre non toccate da strumento di ferro. 6 Costruirai l'altare del Signore tuo Dio con pietre intatte e sopra vi offrirai olocausti al Signore tuo Dio,7 offrirai sacrifici di comunione e là mangerai e ti gioirai davanti al Signore tuo Dio. 8 Scriverai su quelle pietre tutte le parole di questa legge con scrittura ben chiara». [Questo Pietro Iesus Emanuele Torquato Romano Amodeo è simile a una pietra su cui potere scrivere la VERITA' DIVINA E TRASCENDENTE. Deve essere ciascuna una P.I.E.T.R.A. Immacolata, non corrotta, non inquinata dalle verità del mondo, che sono tutte errate in quanto sono tutte UNILATERALI nel tempo.] 9 Mosè e i sacerdoti leviti dissero a tutto Israele: «Fa' silenzio e ascolta, Israele! Oggi sei divenuto il popolo del Signore tuo Dio.10 Obbedirai quindi alla voce del Signore tuo Dio e metterai in pratica i suoi comandi e le sue leggi che oggi ti do».
11 In quello stesso giorno Mosè diede quest'ordine al popolo: 12 «Quando avrete passato il Giordano, ecco quelli che staranno sul monte Garizim per benedire il popolo: Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Giuseppe e Beniamino; [Sono i 6 visti nel positivo di un valore dato dal 2°, 3° e 4° figlio, tutti avuti da LIA sposa dovuta accettare attraverso un inganno paterno, assieme al 9° e poi all'11° e 12° avuti dall'amata Rachele. 2+3+4+9+11+12=41=1+10+30, nel segno dell'unità e dell'unità e trinità nel 10. La somma dei valori numerici dei nomi è di 72+44+40+64+90+74=384, che in 38 è l'azione da cui deriva un giorno, moltiplicata per l'identica reazione 38, ed è “divina” poiché moltiplicata per 10. Poi è combinata con la dimensione una e trina di Dio. Tutto ciò, nel positivo, si afferma come una benedizione] 13 ecco quelli che staranno sul monte Ebal, per pronunciare la maledizione: Ruben, Gad, Aser, Zàbulon, Dan e Nèftali. [Sono il primogenito, Ruben, maledetto dal Padre per essersi messo nel letto suo ad amare una sua concubina, sommato al 5°+6°+7°+8° e 10° per un totale di 47 che è tutta l'opera 7 del Dio 10+30 e nel 47=AMODEO. La somma del valore numerico dei nomi porta 54+12+39+78+17+61=261 che vale il 61=SANTO (dello Spirito SANTO) nel piano assoluto a lati 100 e 100. Tra l'altro, i primi due, Ruben +Gad, come 54+12=66 sono ROMANO, mentre 39 è 13+13+13 (la Trinità del Dio 10+3), mentre 78 è la trinità del DIO=26 e Neftali è uguale a SANTO. Pertanto questa apparente MALEDIZIONE sta in quella della CROCE assegnata sia al primogenito, che come al solito deve cedere il passo, sia al 261 che è nel 260 il DIO=26 moltiplicato per il DIO a D.10, sommato alla sua unità assoluta. Il particolare ruolo di questi CROCEFISSI alle maledizioni sta nel fatto che in questo capitolo sono elencate solo le maledizioni, che sono esattamente 11]
16 14 I leviti prenderanno la parola e diranno ad alta voce a tutti gli Israeliti: 15 Maledetto l'uomo che fa un'immagine scolpita o di metallo fuso, abominio per il Signore, lavoro di mano d'artefice, e la pone in luogo occulto! Tutto il popolo risponderà e dirà: Amen. 16 Maledetto chi maltratta il padre e la madre! Tutto il popolo dirà: Amen. 17 Maledetto chi sposta i confini del suo prossimo! Tutto il popolo dirà: Amen. 18 Maledetto chi fa smarrire il cammino al cieco! Tutto il popolo dirà: Amen. 19 Maledetto chi lede il diritto del forestiero, dell'orfano e della vedova! Tutto il popolo dirà: Amen. 20 Maledetto chi si unisce con la moglie del padre, perché solleva il lembo del mantello del padre! Tutto il popolo dirà: Amen. 21 Maledetto chi si unisce con qualsiasi bestia! Tutto il popolo dirà: Amen. 22 Maledetto chi si unisce con la propria sorella, figlia di suo padre o figlia di sua madre! Tutto il popolo dirà: Amen. 23 Maledetto chi si unisce con la suocera! Tutto il popolo dirà: Amen. 24 Maledetto chi uccide il suo prossimo in segreto! Tutto il popolo dirà: Amen. 25 Maledetto chi accetta un regalo per condannare a morte un innocente! Tutto il popolo dirà: Amen. 26 Maledetto chi non mantiene in vigore le parole di questa legge, per metterla in pratica! Tutto il popolo dirà: Amen --------------------246 +(85×11=935) = 1181 = 1111+70 mostra nel totale degli 11 versetti di maledizione un valore totale riferibile a 10 giorni di 24 ore, che esistono in tutti i 6 versi esistenti. Il totale sommato alle 11 volte in cui è ripetuto un MALEDETTO=85, si rivela essere tutto il flusso unitario a quattro dimensioni, in 1111 riferito ad una opera intera e divina in 7 decine. 11 volte l' Amen=29, sono un 319 che, aggiunto al 1181, lo portano al 1500 esatto dello spaziotempo nel puro principio del 10^3 e del suo reale tempo ½. E' quel 15 che – come divisore di 10^10 – fissa in 666.663.547,8886/3118,1114 le totali 666.666.666 quantità in anni tra una inversione e la successiva dell'asse di rotazione della Terra. Ma se riferite questo a 11 maledetti, che sono 1+2+3+4+5+6+7+8+9 +10 +11 = 66 il maledetto è Romano=66. Per arrivare a 246, dobbiamo avere DIO=26 sommato a ROMANO ANTONIO ANNA PAOLO=66+78+26+51=221. INFATTI 26+221=247, che è il riferimento assoluto riferito al 47 di Amodeo, nelle due centinaia assolute del fronte, al cui interno 1 DIO si muova solo per le 246 unità relative che sono presenti, 246 come SPAZIO ed 1 come TEMPO (il Sabato) dell'Unità divina. AMEN, ripetuto alla fine di ogni maledetto, allude in modo trascendente al NAME, detto nella lingua del mondo intero, che oggi è l'inglese. Allude al NOME proprio a ROMANO ANTONIO ANNA PAOLO +25, il dì della sua nascita che è lo stesso della nascita di Gesù e che è tutto il moto di 1 nel DIO=26. E che – se non consideriamo la presenza relativa a tutto il
moto di 1 che vi esista dentro, allora è ROMANO ANTONIO ANNA PAOLO+ANNA=DIO, NEL 247 CHE è 100+100+47=AMODEO. Dunque si tratta esattamente del NAME al quale occorre auspicare il SIA equivalente all'AMEN. Dunque si tratta del MALEDETTO DELLA CROCE. Quando questo libro 1,180 si moltiplica per 100 e lo si rende assoluto, abbiamo 118 anni. Sommati ai 3.000 della Trinità nel suo principio unitario di 10^3 = 1.000, con 3.118 anni dopo cristo abbiamo LA MALEDETTA CROCE DELLA FINE della terra che ora noi conosciamo, per l'evento del ribaltamento suo corporeo in un sol giorno: quel novembre 14 dato da 1 Anno intero meno 47=AMODEO in quantità di giorni, che ha proprio – quando moltiplicato per 10, il numero di 1114 di quanto risultava in Bibbia, in 1,114, che è il capitolo 26 del Levitico.
17 Sicché, tenendo conto del capitolo 180 e del capitolo 114 di una Bibbia che nel Pentateuco fosse l'espressione di un libro unico, tanto da elencare tutti i capitoli in ordine crescente, la somma degli ultimi due valori della scala dei nomi divini porterebbe alla Fine del mondo, ad una sostanziale maledizione relativa alla Terra che, completati tutti gli anni possibili, ne comincia di nuovi ma solo dopo di avere ribaltato il suo asse di rotazione. 1,114 e 1,18 si moltiplicano per 10 e diventano 1114 e 118. Il primo quantitativo riguarda un anno mentre il secondo computa il numero degli anni. 118,1114 sono in tal modo 118 anni, nel 14 novembre dell'anno numeri 119. A questo valore è da aggiungere solo la Trinità del Principio 1.000, ossia dato da 10^3. 3.118,1114 è l'intera durata di una generazione. Ce ne sono per 213.803 e rotti nel rapporto dato da 666.666.666 meno
Cap.
114
questi 3.118,1114 anni posti a denominatore della parte residua, restata al denominatore. Il tutto dunque nei 10^10 anni divisi per 15 anni, quelli che nei centesimi sono la somma dei numeri di questi 11 versetti, de degli 11 MALEDETTO ed e degli 11 AMEN. E' dunque la reale MALEDIZIONE che gravita su tutte le 11 dimensioni della presenza del Mondo intero, espressa in 10 unità di spazio ed una di tempo. E' il tremendo castigo che esorbita rispetto al Corano, che comprende nel suo solo libro solo i 114 capitoli che in Bibbia si fermerebbero al 114 che abbiamo visto introdurre quella RICADUTA di ogni gesto su se stesso, che entra in atto nel momento della morte. Per questo sembra utile a questo punto osservare il capitolo definitivo del Corano.]
del Sacro Co'r.ano
An-Nâs
1. Di’: «Mi rifugio nel Signore degli uomini,
(Gli
3. Dio degli uomini,
Uomini)
[Gli Uomini alludono “divinamente” (ossia “trascendendo l'arabo”) ad ANNA Santa., che la Chiesa Cattolica celebra il 26 luglio del 2.016, in cui cesserà la presenza incarnata di Allah in un 114 = 1 Romano Amodeo= 66+47=113, 1 Torquato=113 e 1 RoAnAnPaToAm=113]
2. Re degli uomini,
(dì: vado in cielo)
(in cui egli, L'UOMO è 66=ROMANO)
4. contro il male del sussurratore furtivo, 5. che soffia il male nei cuori degli uomini, 6. che dai dèmoni o dagli uomini». (IO, ci vado: il 6 “tautologico” di chi è un <SEI SEI> e si esprime in tutto con queste 33 parole dei 6 versetti)
18
Che Gli UOMINI siano in ARABO quanto suona
An-Nâs
, Anna S.
sia da “potersi intendere in lingua Italiana, risulta dal nome stesso di Allah in Arabo:
Qui infatti vedete in che cosa si trasformi il testo del nome arabo di Allah, quando trattiamo la parola come se l'avesse scritta Leonardo da vinci, che scriveva l'italiano da destra verso sinistra e che per leggere in modo facile basta osservare in uno specchio, che rovesci e trasformi la lettura e scrittura da destra, dell'arabo, nella lettura e scrittura da sinistra, come è in uso nell'italiano. Allora il nome di Allah diventa il PRONOME che l'identifica esattamente con LUI. Se poi si osserva sia il nome, sia quello del Corano, nella trascendente interpretazione delle esatte 113 volte in cui il primo dei 114 versetti va ripetuto, abbiamo questo che è stato espresso nella copertina della mia rilettura italiana del sacro Corano, fatta con me, CON ROMANO. Si osserva allora che, laddove il CREDO Islamico afferma che ALLAH HA 99 nomi, dati da 100 meno 1, e attuiamo la trascendenza Alto-Basso, rovesciando cielo con terra, il 99 si gira nel 66=Romano, cui manca proprio la vita di 33 anni di Gesù Cristo per essere 66+33=99. Ma se si INSERISCE <N, OM> nel titolo del CORANO, eccolo divenire esattamente CON ROMANO. Allora il versetto da ripetere per le 113 volte esatte del nome trino poiché è 113 sia in Romano Amodeo, sia in Torquato, sia in RoAnAnPaToAm, quando si inserisce OM in RANO e lo si muta in ROMANO, il testo lo precisa: <ROMANO NOM è di Allah, il Cristo Creatore, Uomo, Padre Santo, è SION è Volume, è il 50 romano e il 5 romano! E... ora so che il misero Gesù Cristo è Dio!> Pertanto il CORANO nasconde un autentico calore di verità piena quando esso è CON ROMANO, che lo legge in quel modo sapiente che spiega la verità trascendente e vera a quelli che lo leggono (come è scritto nel testo) nel modo semplice e diretto espresso dalle pure e semplici parole. Allora accade che sia BIBBIA 1,114, sia il CORANO 1,114 sono ricondotti alla unità cui si giunge quando e finalmente ISMAELE ed ISRAELE, già così vicini, sono unificati Risulta allora IMPORTANTISSIMA la serie :
19
18
48
66
114
180
che nella sua somma è 426 e si traduce nel valore numerico di BENITO VITTORIO ANNA GIOVANNI VINCENZO AMODEO 59 116 26 83 95 47 nel mentre è 381 ROMANO ANTONIO ANNA PAOLO TORQUATO AMODEO 66 78 26 51 113 47 Questa serie di Romano trasforma il 48=GESU' nel 3 che è il compendio di 4+8=12, che a sua volta in 1+2 è 3 Il Romano Ultimo e l'ultimo figlio BEN, (Benito, a immagine di Beniamino) tra i 12 figli di Giacobbe, fanno insieme RU+BEN, il Maledetto primogenito (maledetto dal padre per avere OSATO mettersi al posto suo, a fare il marito di una sua concubina). Ma Perché il valore TOTALE è dato dalla serie di Benito, che richiama il più piccolo dei 12 figli di Giacobbe, anziché dal 1°? Accade semplicemente perché il 4 giugno del 1940 Romano era giunto davvero all'Ultimo giorno della sua vita. Essendo il rappresentante del valore posto IN PURO PRINCIPIO 10^3, posto in 1.000 giorni, Romano ha avuto la divina premessa di Bibbia 1,38 che in assoluto è 138. Allora i 1000 giorni posti IN PRINCIPIO si mutano prima nei 999 come dal 1.000 meno 1 che è analogo ai 99 nomi di Allah, dati da 100 meno 1. 999 meno il principio assoluto del 138 lascia 999 -183 = 861 giorni soltanto di vita tutta sua. Partendo dal 25 gennaio del natale 1938, questi 861 giorni si concludono il 4 giugno del 1940.
Romano era moribondo. Sua madre, Mariannina, forzò la mano alla Maria Santissima figlia della santa Anna chiedendole insistentemente : <Salva Romano, innocente come Gesù>. Non fu lecito a Maria santissima di ignorare questa preghiera, ed ella SALVO' ROMANO RIPORTANDO IN VITA IN LUI GESU'. Questo GRANDIOSO miracolo, che ha realizzato la reale e attesa parusia di Gesù – come una opera totalmente divina – non sarebbe stata vista in altra cosa che nella NUOVA CONCEZIONE, in quello stesso 4 giugno del 1940 della vita nuova del futuro Benito. Pertanto la persona reale di Benito è stato – per interposto “divino gemellaggio” - la visibile presenza della vita nuova e divina realizzata in Romano, ma in lui invisibile. Quando in Genesi 25 è scritto che il figlio maggiore per nascita cede al Minore, è scritto proprio di ROMANO che cede a BENITO il compito di rappresentare il miracolo trascendente accaduto in lui. Così succede che tocchi ai 6 nomi di Benito di essere LA SOMMA di tutta al serie divina, nel mentre a Romano resta la pura essenza TRINA di Gesù Figlio di Dio. Sicché sarà Benito a contenere in tutto il 48 del nome GESU', della serie divina, e in relazione ai nomi di Romano, Gesù si SINTETIZZA nel 3 a cui si riduce l'estensione del 3 in tutte le 16 dimensioni della carica reale data da 10^4 diviso per 5^4, ossia da 10.000 / 625 = 16. Mentre il nome 48 di Gesù espande il 3 di tutta la carica 16 della realtà, ciò non accade in Romano. I 12 nomi, simili ai 12 figli assommano a:
426 + 381 = 807 2^3 in assoluto, ossia 800 +7, tutta l'opera Ebbene è già accaduto che: il 7 aprile 2014 Benito è asceso in cielo nello stesso 7 aprile in cui è morta nel 2000 Mariannina Baratta la reale madre che ha operato il Baratto con GESU' Portando in avanti gli stessi 861 giorni in cui Romano è vissuto senza Gesù, a partire dalla morte del fratello che realmente lo ha rappresentato, si arriva
20 esattamente alla salita in cielo della MADRE SANTISSIMA, non più Mariannina ma la Santissima Maria figlia della Santa Anna, il 15 agosto dell'anno santo 2.016. Dunque una vita “pienamente centrata” su un 861+861=1722 di assenza del Figlio, rispetto alla vita del santo Santo Santo Padre suo. D'altro canto, contando che ai giorni della gestazione umana nel grembo materno, di Benito, sia sia legato la duplice attesa di lui e della rappresentata figura di Gesù, dal 4 giugno 1940 al 17 febbraio 1941 della sua reale nascita ci sono 256 +256 giorni, per totali 512. Invece la gestazione “celeste” è durata 40 giorni in meno, ossia 472. Essi, sommati agli 861 tra la sua morte e di sua madre e quella della nostra Madre Santissima il 15 agosto di quest'anno, portano la somma esattamente all'ideale 1333 che nel 1+333 vale la somma dei 5 nomi reali di Romano. Ma perché la gestazione in cielo dura 40 giorni in meno? Accade perché anche la salita in cielo il 26 luglio, nel giorno di sant'Anna, accade 20 giorni prima, dunque 1313 giorni dopo il famoso Abominio della Desolazione che riporta la data al 21-12-12 del Calendario MAIA in cui l'umanità ha atteso un momento di trapasso. E qui non si può non evocare la Profezia di Daniele, per cui quel giorno dell'Abominio della desolazione si sarebbe richiamato al salmo 21-22 in cui Gesù morente disse il primo versetto, che recita DIO DIO, PERCHE' MI HAI ABBANDONATO? Ecco, il primo Gesù visse una semplice desolazione, per non essere stato riconosciuto dagli Ebrei, che si attendevano un POTENTE MESSIA che sconfiggesse Roma con la forza e non rovesciandola in AMOR. Ma una volta che la sua promessa Parusia era accaduta e nessuno l'ha voluta riconoscere dei suoi Cristiani, nella stessa attesa di un ritorno POTENTE nella solita forza di una ROMA e non di un trascendente e irriconoscibile AMOR, quella desolazione ha toccato il suo ABOMINIO, quando si è ripetuta pari pari nei Cristiani. Come se Gesù non avesse sostenuto a sufficienza che la vera GRANDEZZA sta in ciò che sembra essere PICCOLEZZA. Come han potuto i Cristiani NON AVERLO VOLUTO RICONOSCERE, proprio per quella nuova INSTALLAZIONE – stavolta – non in una povera stalla corporea –
ma nella STALLA di una povera e reale vita umana? Tre Vaticani, come tre nuovi sinedri, hanno accettato perfino che si ammalasse e deperisse per fame, pur di non ricevere LUI in Vaticano! Lui IMPOTENTE, nel mentre sono ricevuti dal Papa tutti coloro che SEMBRANO POTENTI capi di Stato e di Associazioni. Non ha forse detto Maria, nel suo MAGNIFICAT: “Ha rovesciato i potenti, ha mandato i ricchi a mano vuote ed ha esaltato gli umili?” Ecco, Romano Amodeo il 21-22 dicembre del 2012 era interra santa, a Gerusalemme, e alle 2 di notte del 22 a Gerusalemme, mentre era ancora il 21 in America, visse di persona l'uscita da lui dell'essenza reale di Gesù. La visse come l'annullarsi di un quadrato celeste apparsogli davanti e subito dopo di un intensissimo flusso di corrente che lo fece vibrare tutto come se fosse attraversato dalla SCOSSA che entrò il 4-6 in lui morente e lo risanò. Ebbene la Profezia di Daniele parla di un TEMPO di 1290 giorni, poi di un altro tempo di 1335, nel mentre li descrive TEMPI, certamente attraverso l'aggiunta al 1335 di quel denominatore 1 che lo rende unitario, ma è fatto di 1336 unità in totali, tanto che 1290 +1335+1 è quello straordinario 2626 che presenta il DIO=26 sia nel valore 100 assoluto sia in quelli unitario e reale. Ebbene il Profeta Daniele parla infine che si tratterà della META' di questo tempo, tanto che 2626 diventa il 1313 che abbiamo già osservato esistere tra il 21-12-12 del Termine dei MAIA e il giorno che celebra la Materna madre di Maria, sant'Anna, il 26 luglio. Ebbene il secondo limite, che non è dei 20 giorni tra il 26 luglio e il 15 dell'ascensione di Maria, porta al 17 agosto. Ecco allora il significato trascendente delle ore 2 del giorno 22 in cui Romano visse l'uscita da lui di Gesù Cristo. Con 2 giorni in meno (come le due ore in meno) ecco l'ascensione della Madre e con 22 in meno, ecco l'ascensione del DIO PADRE in lui. Essendo in atto una reale Trinità tra Romano e Benito, ecco che i 40 giorni in meno di Benito e i 22 in meno di Romano costituiscono il totale di 66 giorni in meno come una permanenza celeste nella sua gestazione reale. E' tutto talmente perfetto e con un senso “che trascende il reale” che tutto questo è veramente un CONTESTO DIVINO.
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CONFRONTO CON LA SERIE AUREA 18 +48 +66 +180 +114 il 2° nato BEN 26 +47 +59 +83 +95 +116 nato dopo il 1°, R.Ultimo dì 26 +47 +51 +66 +78 +113 C'è che il 1° cede al 2° esatti 8 17 17 3 poiché il 2° (in pot. 3 nel 113) è nato il 02 17 col 2°17 = La Bibbia, in 1,25 racconta di un 1° che è maggiore del 2°, ma che tuttavia lo serve, e questo è il presupposto della sezione aurea. Qui vediamo che nel giorno della concezione del 2°, BEN (per Benito anziché Beniamino) c'era il 1°, R. (primo in Romano) giunto però nel suo giorno alla sua fine: U... e salvato dall'aggiunta a lui di BEN; pertanto RUBEN. Allo stesso modo il 1° figlio di Giacobbe-Israele (che è il 2° rispetto ad Esaù), si chiama RUBEN. Questo 1° figlio di Giacobbe raccorda in tal modo questo Romano Ultimo con il 2° suo fratello, che in BEN è aggiunto a lui, come il 12° dei figli di Israele (che è il 2° avuto da Rachele) è aggiunto all'11°, Giuseppe, il 1° di Rachele. Il quale Giuseppe a sua volta deve concedere al suo 2° figlio, Efraim, il suo essere “il Padre”, poiché Giacobbe giudica “suoi propri diretti figli” Efraim e Manasse, facendone una cosa sola con il suo n. 11=Romano=66/6, Giù-séppe (di Ge-sù), reso di fatto “una cosa sola con Giacobbe”). Pertanto acquista rilievo ciò che di fatto il 1° figlio (Romano Antonio
= 426 = 426 = 381 = 45 360/8
Anna Paolo Torquato AMODEO=381), cede al suo sopraggiunto gemello in Cristo, nella sua attesa parusia, e che si chiama Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo Amodeo e vale il 426 esatto di tutta quanta la scala Divina da 1,18 all' 1,180 che “matematicamente l'equivale”. Con il 1° che nel suo esser 1° è 66, tutto il suo essere è dato da 6×6 ×10 (uguale a D.10=DIO), dunque 360. Ma è costretto a essere immedesimato nel 2 che, nella potenza trina, diventa 8. E allora 360/8=45 è il quanto giustamente ceduto del suo 1° nome, al 2°. 2^3=8, è il 2° posto in potenza 3. Egli è nato esattamente il 2° mese (2° dopo il 1° mese toccato al 1°) e nel giorno 17 con un 2° giorno 17, in segno di una nascita realmente duplice in una controfigura reale di Gesù=48. Di fatto il fratello aggiunge un 2+(2+2+2), un 2° nato in valenza trinitaria, i quale, nel dì 17, vale per il n. 2 che è il 2° figlio e il 2° mese. Questo 34 è il 33+1 (vita di Gesù +1) aggiunto al 2^3. Insomma siamo davvero in presenza di un 1° che si RIVERSA nel secondo nato, attraverso i dati reali della sua nascita reale. E' il 1° che serve al 2° nella SCALA DIVINA.
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Le 6 proporzioni “divine” del 1° che ha ceduto 360/8 al 2°
66 78 26 51 113 47 nel nome... Romano Antonio
Anna
Paolo
Torquato
AMODEO............................
(da sezione aurea e velocità c)
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La SEZIONE AUREA La sua formula è
½ + (10/8)^½
il che porta a 1,61803398874... laddove 1/1,61803398874... = 0,61803398874... tanto che 1,61803398874... × 0,61803398874... = 1 e anche 1,61803398874... - 0,61803398874... = 1
Io l'ho considerata solo nelle prime 12 cifre, come i 12 lati che cingono un cubo. Di fatto, la quantità data da 10/8, uguale a 1,25, che è elevata a ½, ossia da cui è tratta la radice quadrata, riguarda il volume di un cubo a lato ½ =0,5, uguale a 0,125, che è osservato nel suo ciclo 10, dunque in 1,25. Questo volume 1,25 è sostanzialmente ridotto ad una area, attraverso la divisione per una profondità posta 1, e – con la radice quadrata di questa area, si estrae il suo lato, che allora è uguale a 1,11803398874, sempre fermandoci a considerare solo le prime 12 cifre. Io partirò non da 1,25, ma da (10^10)^1/2 diviso par 2^3, ossia dalla unità del lato elettrico (o magnetico) nell'unità del piano 10^10, elettromagnetico, che è anche un volume 10^10 quando la profondità del piano è 1. In tal caso, anche 10^5 è considerabile un volume, relativo al fronte unitario dato da 1×1. In tal modo, l'espressione di 10^5 fratto 2^3 ripartisce tutto il volume elettrico per gli 8 volumi che esistono, a lato 1, in un cubo complesso (negativo e positivo) nel lato 2. Il 12.500 che risulta in tal modo da 100.000 / 8, rivela quanto spetti al volume a volume 1×1×1, di un volume che sia dato da 10^5×1×1. Ad ogni
volume a lato 1 ne spettano 12.500, quando riguarda la totalità del volume a fronte 1×1, che abbia la linea totale del flusso elettromagnetico pari a 10^10 elevato a ½. Che questo quantitativo sia elevato a ½ e poi sommato a 1/200, porti a 100 volte la sezione aurea è una diretta conseguenza. Cominciamo a cercare di capire che cosa significhi la radice quadrata di 12.500, quando si tratta di un volume spettante ad ogni volume a lato 1. 12.500^½ riduce prima questo volume ad una area, che abbia 1 nel suo flusso, e poi, determinandone la radice quadrata, ne calcola il lato. Esso risulta 111,803398874 nelle sue 12 cifre, e si rivelano nelle 3 dimensioni dell'unità, ossia in 111, che è dato dal 10^3 / 9 che risulta 111/1 una relazione tra la quantità esattamente divisa e il resto 1, indiviso, che si ponga a suo tempo. Infatti se proseguissimo la divisione anche dividendo per 9 il resto 1, noi arriveremmo a calcolare solo il tempo dell'unità millesima di mille (che si ha come resto indiviso), e non più del 10^3 che è il suo modello espanso per mille. Porre il risultato di 10^3 diviso per un piano 3×3, ripartisce il 10^3 su quanto spetti a ciascuna delle 9 aree unitarie, perché sono 1×1 ciascuna. Ebbene a ciascuna spetta questo 111 in pura linea, quando l'area è 1×1. E il resto, che riguarda tutte le 9 aree unitarie è un tempo 1, esistente in comune, tanto che
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abbiamo realmente una velocità in linea data da 111/1, che mostra le tre dimensioni in cui esiste ogni unità, come 1 unità, una decina, ed 1 centinaio. Per la determinazione del tempo, la cui unità è il minuto secondo, si parte dalle 6 dimensioni date da tutto il complesso 10^3 × 10^3, il quale, diviso per il numero 9, invariante del sistema decimale, porta a 111.111/1. Procedere nel senso inverso, significa elevare al quadrato questo 111.111, ottenendo 12345654321 e poi dividerlo nelle due opposte letture, quella che in 123456 è tutta in regolare crescita come se fosse una scala, e quella 654321 in regolare decrescita. Insomma questo numero palindromo, che è l'espressione di una area data da lati inversi tra loro, in quanto perpendicolari e perfettamente contrapposti, quando vogliamo esprimere le due contrapposizioni riguardanti questo numero palindromo, siamo a tutta verità autorizzati a esprimere uno con 123.456 e l'altro con 654.321. tenendo conto che l'unità della nostra realtà ha poi la dimensione 10^4, siamo autorizzati a esprimere le 123.456 unità nelle 12,3456 ×10^4. Allora avremo, nella dimensione reale di 10^4: 12 volte 10^4 come tutto lo spazio di questa unità posta in 10^4, e 0,3456 volte 10^4 come tutto il Tempo frazionario dell'unità posta in 10^4 unità. Essendo il tempo la dimensione 1, e lo spazio la dimensione 3, poste nell'indice 4 della realtà 10^(1+3), esso, il tempo 1, presente sulle 4 dimensioni date da 1+3=4 , vale ¼. In verità, elevando a ¼ la potenza 10^4, la modifichiamo in 10^(4/4) = 10^1. Allora, per conseguenza diretta, 0,3456 rappresenta 4 dimensioni, tanto che le 3456 unità contenute in 0,3456 ×10^4, costituiscono in queste 3.456 unità, un valore quadridimensionale. Esso, diviso in quarti, rappresenta l'unità e da 3456 : 4 = 864 abbiamo determinato l'unità. Poiché il fronte assoluto, dato
dal ciclo 10, è il 100=10^2, quando moltiplichiamo per l'area a lato 10, quella del ciclo intero numerico, abbiamo un volume espresso nel numero di 86.400 unità che costituiscono un vero intero. Ci accorgiamo in tal modo di avere ottenuto l'unità di tempo di un giorno reale, misurato da 86.400 quantità di cubetti temporali, tutti dati da 1 secondo al cubo. Il volume, dato dal quanto ¼ di 3456 e moltiplicato per l'area 100 rivela la sequenza cubica di 86.400 cubetti di tempo, il cui lato è 1 minuto secondo. Avendo visto come il lato 111.111 sia all'origine di un giorno contenente 86.400 minuti secondi, la quantità intera avente il numero ridotto al solo 111 delle 3 dimensioni reali (quelle aventi un verso solo positivo in 10^3, e non quelle aventi il complesso positivo-negativo ricondotto alle 6 dimensioni di 111.111), possiamo capire come in 111,803398874... noi si abbia espressa la quantità spettante solo al volume 10^5 (elettrico o magnetico) e non a tutto il complesso elettromagnetico 10^10. Esso, questo intero 10^10, diviso per il numero invariante 9 che lo presenta in modo unitario di flusso lineare, darebbe un valore lineare espresso da 1.111.111.111 unità. Poiché in 111,803398874... abbiamo una virgola, che divide lo spazio 111 dell'unità, dal tempo 0,803398874... anche la sua realtà unitaria sarebbe data da ¼ del numero intero 0,803398874, che risulta essere 0,2008497185, corrispondente a 2.008.497.185 / 10^10. Una analisi dimensionale di questo tempo ¼ si rivela dato scomposto nella somma degli indici (che sono prodotti delle potenze su base 10 aventi questi indici): 200/10^3 è un fronte assoluto a lati 100 e 100 alla dimensione unitaria della massa unitaria nel millesimo. 84/10^5 è un fronte a lati 7×6 e 7×6 alla dimensione elettrica e magnetica
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data da 10^10 elevato a ½. 97/10^7 è il moto di 3 nel 100, tanto che con 97/3 = 32 (con resto 4, la realtà), c'è il 2^5 alla D. assoluta del moto di 10^3 in 10^10. 18/10^9 è il 3 avanzante in tutti i 6 versi, alla dimensione 10^-9 di tutto il moto del ciclo atomico 10. 5/10^10 è il dimezzamento del ciclo atomico di metri 10^-10. Abbiamo tutti TEMPI di queste dimensioni 10^3, 10^5, 10^7, 10^9 e 10^10, che sono tutti quelli perfetti in un modello dimensionale unitario. Infatti nei centesimi, esiste il piano a lati 100+100. In quello elettrico o magnetico, a dimensione 10^5, abbiamo tutte le 7 dimensioni della realtà espressa in 6/1, in cui la velocità 1/1 percorre tutti e 6 i versi reali, impegnate a correre tutti questi 6 versi reali, nelle 42 dimensioni date da 7×6 che combinano l'intera opera (i famosi 7 giorni di Dio usati a costruire il mondo) con la sola opera compiuta nei 6 giorni del solo lavoro. E la dimensione 10^5 riguarda una linea 42 elettrica e una uguale magnetica, lunga 84 in totale. Possiamo considerare anche in altro modo questo 84, riferendolo al 100 del piano assoluto in cui esiste la realtà 4, accelerata a 4×4=16, che è il risultato di quando la realtà intera a dimensione 10^4 si ripartisce su quella avanzante solo nel dimezzamento 5 del ciclo 10, e uguale a 5^4. Allora ad ogni unità dell'UNI.verso ne toccano 16. In tal modo il 100 si dimensiona 84/16 =(7+7+7)/4=5,25, a costituire il modello dinamico di giorni 5,25 il cui indice si somma a quello di 360, per determinare l'anno di giorni 365,25. Pertanto questo tempo 84 dimensiona le 16 unità della carica della realtà 5^4, quando si fa carico di 10^4. 5^4=625 sono tutti i 624/1 Coulomb contati dal Coulomb su base 1 unitaria. Alla dimensione 10^7, che è intera in 10^3 ×10^7 = 10^10, è proprio questo indice 3, del 10^3 che si sottrae al 100, nel porsi di 97/3 che porta alle 32/1 contenute in 33.
Alla dimensione 9, abbiamo un piano a dimensione 9+9. Alla dimensione intera di 10^10 abbiamo il dimezzamento reale di questo ciclo 10. Se vogliamo calcolare in un modo unitario il tempo dato da 111,803398874 dobbiamo dividere lo spazio 111 per 0,803398874 e otteniamo l'intero 138 111 : 0,803398874 = 138,16300 Se sottraiamo a 111 tutto il moto 90 che il 10 ha nel 100, lo riduciamo alle 21 dimensioni che praticamente esprimoni il 111 come le 2 dimensioni di un piano trasversale 10+10 con la dimensione unitaria di 10/10 nel flusso. In questo caso, in cui stiamo di fatto consideranto le tre dimensioni unitarie di 111, moltiplicandole per 7, come 3×7=21 dimensioni interre di flusso, e poi le dividiano per la parte decimale in 111,803398874, allora abbiamo che: 21 : 0.803398874 = 26,1389462 che ' 26,138 nelle 5 cifre significative della dimensione elettrica o magnetica. Poiché 26 è il numero assunto da un creatore in 7 giorni a creare con ANNA=1+12+12+1=26 la “dolce metà” di un signor ANNO=1+12+12+13=38, che vediamo espresso nei valori millesimi dell'unità, sommati a quello di 1/10 che commisuri il tempo decimo dell'unità, ecco che tutto il tempo dei 138 millesimi acquistano un senso molto speciale, se assegnato come tempo alle 26 unità del YHWH (Jahvè) della lettura numerica del nome fattane dagli ebrei, che è poi la stessa fatta del termine DIO, nell'italiano a 7+7+7 lettere, secondo cui le lettere numero 4+9+13=26 quantificano il DIO YHWH, 26+26=52 settimane, in un anno di creazione divina in 7 giorni. Che si voglia o no assegnare valore “trascendente” a questo 26, è indubbio che definisce proprio quanto abbiamo dedotto dal 1,25 assai simile al libro 1 di genesi, nel suo capitolo 25, e da cui abbiamo dedotto il TEMPO decimale 138 del tempo dell'unità dato da
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21/26,138.... = 0,803398874 Quando risulterà in 138 × 10^-25 Joule ogni grado kelvin la costante di Boltzman, che caratterizza i gas, abbiamo messe in perfetta relazione questo tempo 138 con quel 10^-25 che diventa 10^-26 quando si riduce al suo tempo decimo, tanto che 10^-25 ×10^-1 = 10^-26. Ebbene, questo TEMPO dell'unità dato da 1 diviso per 26,138 incarna questo DIO=26 nel gennaio del 38 e per come definito in Genesi 38 della Bibbia, a precisazione di quanto espresso già prima in 1,25, genesi 25 e corrispondente esso pure al gennaio nel giorno 25 che risulta direttamente nelle dimensione 10^-25 relativa al 138 della costante di Boltzman. In realtà, per incarnare questo DIO=26=ANNA, madre della madre di Gesù, quella che poi porta a tutti gli OSANNA, per quanto essa osa... bisogna dividere per il solo 26 intero il valore intero 10 che è il PADRE REALE di tutti i numeri decimali, generati tutti e solo dal numero delle volte in cui questo 10 si rivela PRESENTE. Dividere per 26 la PRESENZA TOTALE 10 (accettata e riconosciuta anche da tutti i fisici quando adottarono le loro unità solo a condizione che esistessero come DECIMI del ciclo numerico posto 10 per tutte) significa dividere il PADRE di tutti i numeri e fino al punto che la D.10 uguali DIO, per il valore assunto nella espressione LETTERALE, sulla base di una reale e certa corrispondenza tra numeri e lettere. Avendo studiato a fondo questo argomento, io ho accertato una straordinaria corrispondenza. 26 è simile ad un piano espresso nella lunghezza dei suoi due lati 13 e 13. Laddove ogni 13 computa la potenza 10^3 posta in PURO PRINCIPIO uno e trino, combinando la base 10 con le 3 volte della sua esistenza Trina. La somma 10+3 riguarda indici della base 10 ed esprime il prodotto: 10^10 × 10^3 = 10^13.Ciò combina la potenza 10^3 esistente IN
PRINCIPIO con quello assolutamente unitario dato da 10^10. Pertanto l'indice 3 è simile a un 3, che definisce in lunghezza i tre lati del cubo a lato 1, con un avanzamento lineare 10 tanto che esse in tutto risultano semplicemente essere 13, di cui 3 di presenza e l'intero 10 della presenza, in totale spostamento. Porne due, significa delineare le due lunghezze 13 e 13 di un piano definito dalla lunghezza 26 dei suoi due lati. In tale considerazione, quando si divide la presenza totale, data da 10, per questo 26, si decreta quanta parte della presenza 10 tocchi a ciascuna lunghezza 1, di quel totale 26. 10 : 26 = 0,384615 in un eterno 384615. Visto che è ETERNO, e si riferisce alla PRESENZA, questo valore INCARNA la presenza di un DIO che valga 26 in lunghezza. 38,4615 con la virgola che fissa la dimensione 10^4 della realtà, diventa simile ad un 38 alla dimensione dell'ANNO=1+12+12+13=38. Il tempo interno all'anno, nei 46/100 esprime MESI e nei 15 decimillesimi esprime giorni. Solo che dobbiamo capire che senso abbia la dimensione di 38,01.25 del 25 gennaio del 38, in relazione all'ETERNO: 38,4615. Poiché è un indice e la sottrazione significa dividere per una potenza avente quell'indice, togliendo: 38,0125 ---------00,4490. Ciò significa che 10^38,4615 : 10^4490 = 10^38,0125. Bisogna dividere l'indice ETERNO per la potenza di 10^4490. Ma che cosa essa indica? Indica questo: 10^4^11^100 × (10^10^10 : 10^10) = 10^4400 × 10^90
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La realtà 10^4 si eleva alle 11 dimensioni di 10/1 e poi al piano assoluto 10^2, e di combina con tutto il moto di 10^10 in 10^100. L'indice 4490 in sostanza indica 4500 -10, ossia tutto il moto di 10 in quei 45° che sono 1/8 di 360° che devono essere portati alla dimensione assoluta di 45 centinaia di gradi, perché 360/8 esistono nella totalità di 100/100, o se volete del 100%. Allora succede concretamente che il ciclo ETERNO “incarna” questo eterno, dividendo 10 elevato a quell'indice eterno, per il 10 elevato al 4500 -10 che lo INCARNA e determina nel 38,0125 indicante l'anno 38, nel mese 01 e nel giorno 25. Quando si enuclea il tempo 0,803398874 dall'intero del 111, e lo si riduce alla presenza ¼ di questo tempo quadridimensionale, accade tutta una serie di definizioni... Ma basta fare 1 : 0,803398874 per ottenere il 26,138 che evidenzia di per se stesso questo gennaio del 38 in cui il 26 dalle divine dimensioni, si incarna, per come descritto in 138 da leggersi libro 1 assoluto (=100) della Bibbia, nel capitolo 38. In questo libro si decreta la nascita di una mano, a 5 dita. Poiché esse sono ½ delle due mani a 5 dita, genesi 25, espressa come 1,25, e elevato a ½ per ripartire la nascita su due gemelli, deve poi combinarsi con questo ½ delle due mani.
½ + 1,25 ^ ½ combina tutti gli elementi descritti quando esiste una mano (quella di Giacobbe) che lega a sé il fratello gemello Esaù uscito prima. Poiché questa somma di fatto è il prodotto:
10^½ × 10^1,11803398874 = 10^1,6180339874 questo indice “combina” proprio il fatto che sia ½ a mettere in comune
questo ½ con 1,25 (genesi 25) elevata ad ½ perché è una genesi condivisa tra due soggetti gemellari, aventi la stessa “sostanza” di Padre e Spirito santo – da una parte - e Figlio, nella sola linea del flusso generazionale, determinato da un piano a due dimensioni simili al Padre e allo Spirito santo di un Dio che si lega con la madre di Gesù cristo. Il nome GES§ è talmente coinvolto che anteporre la G di Giacobbe ad ESAU restato senza il primato espressa dalla sua lettera Alef=1, significa generare un G+ESU', proprio nel nome italiano di GESU'. Da due nomi ebraici abbiamo la sorpresa che deriva il nome in italiano. Non Gioshua, non Iesus, ma GESU'. Pertanto Genesi 25, espressa come 1,25 ed elevata a ½ poiché condivisa tra due gemelli, quando si combina con la mediazione data da quella sola mano che è ½ delle due, determina LA SEZIONE AUREA. Quando osserviamo però solo il libro 1,25 elevato a ½ in quanto condiviso tra due, e non lo combiniamo con quel mezzo stesso, allora abbiamo un 1,11803398874 che se computato in assoluto, ossia moltiplicato per 100, allora e solo allora distingue: 111 unità intere, dal tempo decimale dell'unità dato da 1 diviso per 26,138 nelle prime 5 cifre... di quella mano, e quel tempo si rivela legato a un DIO=26 nel tempo di 138 millesimi che coinvolgono ora quanto Bibbia precisa e completa con Genesi 38, trattandosi di un DIO=26 incarnato nel gennaio dell'anno 38. Per definirlo totalmente, vanno calcolati i DIECI 26esimi, da cui risulta un periodo eterno cominciante per 38, che si definisce nel gennaio e nel giorno 25 solo per deduzione delle 4490 dimensioni che computano il moto del 10 in 4500, che sono le centinaia assoluti dei 45° pari a OTTAVI dell'angolo giro. Se considerate che 1,25 è dato da DIECI OTTAVI capite perché qui si tratti
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anche di cento OTTAVI dell'angolo giro. La data di Nascita del 1938, nel mese 1 e nel giorno 25 riguarda un soggetto avente per primo nome ROMANO. Ebbene, in Bibbia, 1,25 è scritto:
Sono 10 lettere che valgono 88, un numero che si legge bene in 111,803398874, prima del 74= 100 -26, che mentre fissa nel 74 tutto il cammino del DIO=26, esprime nel 74 proprio la lettura inversa nel 47=AMODEO, di ciò che è MODE' dalla Alfa all'Omega.
Genesi 25,23
Le 339 cifre precedenti sono i tre 113 che esistono nel nome di Romano Antonio Anna paolo Torquato AMODEO, che è 113 in Romano Amodeo (66+47 in nome e cognome); è 113 in TORQUATO, il nome numero 5 con tutte le dita della mano; ed è infine per la terza volta 113 nell'acronimo dualistico, ossia dal valore numerico delle cifre delle prime due lettere dei 6 nomi, Ro+An+An+Pa+To+Am.
Il Signore le rispose: «Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si disperderanno; un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servirà il più piccolo».
Poiché Giacobbe sarà poi chiamato ISRAELE, e esprime la nazione di Israele e il suo popolo, l'altro nome è solo quello del Popolo ROMANO che si imporrà su Israele, ma poi (con Romano e il Dio Sol Invictus, celebrato a Roma il 25 dicembre, FISSA IL NATALE DI GESU'. Fatte debite riflessioni, si potrà desumere anche il nome di LUIGI AMODE' come la figura del Padre reale di Romano. LUI è la lettura speculare del nome in arabo, di Allah, che allo specchio
diventa il chiarissimo LUI in lingua Italiana. Segue dietro di LUI, GIA, la trinità ora espressa da Giacobbe. E a Esaù non resterà che il nomignolo EDOM, che letto in italiano e proprio come è scritto, ossia MODE' (quando è letto Edom da destra verso sinistra), completa LUI+GIA+MODE', suddiviso poi 5+5 in LUIGI AMODE'.
Resta da definire gli 80 centesimi, che poi sono gli 8/10. Essi sono quanto unifica i 10/8=1,25. Pertanto lo stesso numero 111,803398874 definisce Romano Antonio Anna paolo Torquato Amodeo. Compreso che il tempo di 8/10 unifica i 10/8 che definiscono in 1,25 il libro 1 di bibbia, nel versetto 25, ecco i tre 113 definiti dal nome espressi nel 339, ecco l'88 definito nel Padre, quando il suo nome 5+5 è LUIGI AMODE' = 54 + 34, nel valore medio di 44+44 =88. Ed ecco infine ANNA=26, presente nell'assoluto 100 che che si muove del 100 -26 = 74, che trascende l'intero 47=AMODEO. Quando al Padre, LUIGI AMODEO, espresso da 11 definizione il nome diventa 88+13=101, ecco le 100 unità che sono assolute quando al 100 si aggiunge il suo valore CENESIMO (di 100), che porta all'unità palindroma di 101. Ebbene la sorpresa è questa: Quando si considerano i decimi di 111,80339, abbiamo 1118,0339 come una data dopo Cristo.
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1118, 0338 sommato a
1,25 della Bibbia.
2000,0776 -----------3118,1114
Potrebbe sembrare arbitrario che un anno sia rappresentato in questo modo, quando è espresso tutto nel ciclo delle decine.
abbiamo l'anno dopo cristo che porterà al ribaltamento dell'asse terrestre e alla fine del mondo che conosciamo. Cosa significa sommare al primo indice il 2000.0776?
Ma 10^4800, che esprime l'indice di 4 anni di 1200 giorni ciascuno, per divenire l'indice della potenza 10^1461 che conta tutti i giorni 365,24 per 4 anno in 1461. deve dividersi esattamente per 10^3339. Infatti:
il 2, seguito da 4 zeri aggiunge il raddoppiamento della realtà 10^4 = 10.000.
10^4800 : 10^3339 = 10^1461
le 776 unità decimillesime della realtà combinano l'indice 666 del Diavolo, della distruzione totale, con il 110 che combina tutte le 11 dimensioni di 10/1, con le 10, quantizzandole 110. la somma di 110 a 666 vale il prodotto:
Questo indice 3339 (che in parte lo vediamo in 111,803398874 nelle centinaia di 1,25 elevato a ½, costituisce il modello cubico del 1113, che aggiunge il principio di 10^3 al 113 del nome trino di Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO.
10^1118,0338 ×10^3.000 × 10^0666 × 10^0110 = 10^3118,1114 Pertanto, partendo da 1,25, dal libro di Genesi nel suo capitolo 25 che descrive la nascita di Gesù avremo che la sola potenza ½ del libro 1,25, estesa all'assoluto 1000, fissa l'anno intero 3118 dalla nascita di Gesù, nel mese di novembre e nel giorno 14 che dista 47=AMODEO giorni dal 3.119,1231. Occorre tutto il flusso 20.000 in decimi, e 776, come il totale valore di incremento rispetto al racconto fatto in Genesi 25, che è il libro
Quando il modello puramente espresso in mesi contenenti tutti 100 giorni (che poi sono osservati solo nella parte terza del flusso lineare, come i 90/3 che rivelano in 30 giorni ogni mese, desinti da 90, che è il flusso del 10 nel 100) si dividono per il modello tridimensionale dello spazio, risolvono perfettamente in 1.461 i giorni di 4 anni, che passano dalla rappresentazione di 4 volte l'anno di 1200 giorni, a quella di 4 volte l'anno di 365,25 giorni.
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Le “PROPORZIONI DIVINE” che entreranno “in potenza” di luce 300.000.000 -207.542 = 299.792.458 è la differenza tra indici, ove il 207.542 sottratto è stato posto a denominatore unitario dell'indice 299.792.458 della velocità della luce. 299.792.458 --------------- metri = 1444,4905513100 metri fino alla dimensione atomica di m 10^-10. Sono 1 giorno di 1440 primi, +4,4905513100 che richiederanno 207.542 4 anni per aggiungere un nuovo giorno al completamento di 4 anni terrestri in cui un anno vale per ¼ di presenza temporale sui 4 di quella spazio-temporale data da 1+3. Questo ciclo 4 si completa a 1444,4 quantità delle totali. Per completare le residue date da 0,0905513100 metri occorreranno 157 anni. Ciò in quanto la rotazione di 1 giorno partecipa alla rotazione in1440+7+7+7 giorni in 4 rotazioni attorno al sole, ciascuna delle quali vale ¼. Mentre il sole a sua volta ruota nella sua galassia. Ciò EQUIPARA la rotazione della massa a quella in linea, della luce.
299.792.458 è un indice della dimensione 300.000.000 (in metri 300milionesimi) del volume, quindi è un indice che, nella sua radice cubica, vale esattamente 669 in valore intero, con 374149 di resto indiviso la cui radice cubica è 72,05788816 in 10 cifre. Se operiamo tutta la radice cubica dello spazio percorso dalla luce in 1 s, anche nel valore decimale, il risultato è 669,2785417438 con 10 cifre decimali, e si nota, nei decimali le 72 decine invertite in 27 centesimi.
di “unità spaziale” espressione del puro modello quantitativo. Infatti se dividiamo la totalità dei 299.792.458 metri per questo resto indivisibile, che ha lo stesso significato di un “numero primo”, 299.792.458 : 374149 = 801 con resto 99109, in cui 801 sono tutte le dimensioni di 800/1, riguardanti il complesso volume 8 (con lato da -1 a +1) e a valenza assoluta di 10^2, area assoluta.
Di fatto, il resto NON DIVISIBILE è l'unità del modello spaziale, che E' lecito invertire anche il resto indivisibile? Non è lecito, se non porta al totale in 801 unità aventi esse stesse UN PRINCIPIO di 99109 unità vogliamo stravolgere il significato delle quantità che non riguardano la date da 10^5 -891,in cui questa quantità sottratta all'unità elettrica o divisione dell'intero, ma del resto indivisibile che vale IN PURO PRINCIPIO magnetica, in 10^10 elevato a ½, corrisponde a 888+3, comma di indici che
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combina la dimensione 3 del volume con tutto il complesso volume dato da 2^3 riferito a 111 unità tridimensionali (100+10+1).
300 allorché dimezzato come un ciclo a 150 unità totali, si presenta nel tempo 1 come 149/1 unità.
10^7/374149 è il “tempo unitario” di questa unità spaziale, riferito a tutto il volume nel suo complesso moto di 10^6 per 10. Vale 26,72731986454594 in 16 cifre che mostrano la carica 4x4 della realtà spazio-temporale. Esse evidenziano il quanto 26 assegnato al “Dio” (anche della cabala del nome DIO e a quella ebraica del nome YHWH di Jahvè) che crea ½ anno in 7 giorni, e uno in 7+7 giorni, posti come fossero i lati di un piano creativo intero a lati opposti, come un vai e vieni, che apre e chiude il circolo di un anno.
Ebbene, questo 74, dato da un 26 sottratto a 100, fissa nel 47 che inverte la lettura del 74, un valore assolutamente fondamentale, rappresentando una dimensione 3, presente nel dimezzamento reale dell'assoluto 100, che vi avanza esattamente come quanto è dato da 50-3=47.
Questo 26 è la prima proporzione divina di un sostanziale 10+30=40 scomposto nel flusso 26 di 7+7 che, in 26+7+7=40 dimensioni. 10/26 = il periodo eterno delle 6 cifre decimali in 0,384615 fissa in queste 6 dimensioni 38/100 che sono alla base del piano 38x38=1444, visto nella luce, in cui i 49/100 successivi sono il piano 7x7=49, nel mentre 55131 deriva da (1444444 -11038)/26=1433406/26=55131. La sottrazione di 110 centinaia e 38 unità a 1.444.444, che deriva dalla combinazione dell'unità data 10^6 con il 4 volte 111.111 che estende allo spazio-tempo l'unità a 6 dimensioni di 111.111 e ne determina il valore completo dello spazio-tempo, estrapola il modello assoluto dinamico di 10/1, velocità a 11 dimensioni date da 10+1, con l'avanzamento spaziale 10, computa, sommandogli 38, tutto il flusso in 40 dimensioni, allorquando 2 unitarie sono nel piano trasversale.
Di fronte ad un ente che sia non solo trino, ma anche Uno, 50+1 rappresenta il valore che gli è associato, anche come 10^4 : 666 = 15 intero con resto 10. Infatti 15 volte 666=9990. Ma che cosa è 666? Esso è dato dal 669 che è il valore dei metri in linea nella velocità della luce, che se si divide come 10^669 : 10^3 = 10^666. Pertanto l'indice 666 (il DIAVOLO nella cabala) è proprio dato da 74/16 che uguaglia 666/144 che moltiplica esattamente per 9 i due termini 74 e 16. Quando si divide tutta la realtà che vale 10^4, per il solo 666, otteniamo come intero 15, che è la lettura inversa della realtà dimezzata data da 100/2, quando avanza di 1. Sommare 15 a 51 determina il 66 che è la massa decima intera in 666. Costatato che 74/16 sono 666/144 (che sono i 10 minuti presenti in 1 giorno di 1440 minuti primi), ove dividiamo per 144 anche il 3 che abbiamo enucleato al 669, lato intero in metri, del volume della luce espresso in linea, quando presentiamo queste 3 dimensioni a quella intera di tutta la realtà 10^4, questo 30.000, diviso per 144 dà come intero il 208 che è il ciclo tridimensionale del tempo, dato da 8 quantità esatte a numero 26.
Quando mettiamo in detrazione il 26 al 100 assoluto, abbiamo il risultato Tanto che il senh 26 e cosh 26 sono esattamente uguali, cosa che non del 74 che segue al 3, nelle 374149 dimensioni spaziali indivisibili nella luce. accade nei sen e cos letti in radianti di 360°. Poiché 360° -152° = 208°, Questo 74 vale le 75 totali date da 100+300 nei sui 75 terzi. Mentre il solo capiamo che questa differenza tra indici pone il 152 come un 100+26+26
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simile a un piano il cui flusso è l'assoluto 100, mentre il piano trasversale ha i 0+1+2+3+4+5+6+7+8+9+10+11=66 cui si somma nel secondo nome la due lati di 26+26. sommatoria del 12, che aggiunge al 66 in 66+12=78 e ottiene 144. Detrarre questo modello al generale dato dai 360° radianti, porta al numero esatto di 2^3 quantità (tutte quelle del volume complesso, a lato 2) del “DIO=26”.
Il terzo valore deriva esso pure da questo 144, cui è sottratta la sommatoria di 11 e poi è ridotta a terzo, nel valore terzo, come 78/3 = 26=unità di DIO.
Pertanto il 144 posto a divisore della realtà intera in 10^4, determina interamente il ciclo unitario di 208 giorni. Esso è dato da mezzo anno bisestile, di 183 giorni, più 100/4 espressi in 25 giorni posto IN PRINCIPIO.
Il quanto valore deriva da 1440 diviso per il 28 che esprime la creazione in 7 giorni uni e trini, tanto che 1440 : 28 = 51 cui aggiungere 12 (la radice quadrata di 144) come un puro tempo indivisibile.
Poiché 666 è dato da 144 volte 74/16, il valore contrapposto, dato da 144 diviso per 74/16, che è uguale a 31 come intero, rivela un quanto che, sottratto a 144, lo porta a 113.
Il quinto valore deriva da 144 meno 144 diviso 666/144, uguale a 144 144×144 / 666 =144 – 31 =113.
113, a sua volta, diminuito di 62 (che è l'inverso del DIO=26), porta al 51 della realtà una e avanzante. Abbiamo in tal modo questi contenuti interi: 66 è il primo, presente nelle decine dei 669 metri del lato della luce. 144 si rivela come il primo 66, sommato alla Trinità del DIO=26, data da 3x26=78 e tale che 66+78=144, il numero che determina praticamente tutto in un giorno misurato dal ciclo 10 del primo, che – quando lo è in 66 – con 66×10 sono i 660 metri del lato della luce, cui è da aggiungere solo un piano 9 dato da 3×3). Terzo dato dunque è il 26 dato dal terzo di questo trino 78, posto come il secondo valore, che asseconda il 66 nel 144. Quarto è il 51 di tutto il moto avanzante di 1 in 100/2. Quinto è il 113 risultante da 144 meno il 144/(74 : 16). Come 144 decine nel minuto primo sono un giorno, tutto deriva da questo 12 per 12 =144, tanto che il primo valore è la sommatoria di 11 data da
066+ 078+ 026+ 051+ 113= ----333+1 ha disaggregato perfettamente il 333/1 che è il solo avanzamento reale in 666 unità avanzanti nella trinità che porta alle 669 unità comprese nelle totali 670, del primo valore 66×10, +10. Tutto questo contenuto è condizionato al 26=DIO che diventa 66 quando al DIO=26 si aggiunge 10+30, il valore Uno e Trino del PADRE, dato dal ciclo 10, padre di ogni numero decimale. Quando questo divino 26 si sottrae al 100 e si presenta in 74, la sua lettura trascendente è 47. Sicché:
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333+
2.016
001+
-------- che è ASSOLUTA quando si aggiungono anche questi 208 dì
047=
208
----381, che vale il 334 quando la dimensione unitaria 4 si pone in potenza del 3 e si somma al 300, dando lo stesso 300+3^4=300+81=381. Questa definizione ha posto il luce un 365,25 +15,75. Mentre il primo valore è un anno attorno al solo sole, il 15,75 è il modello cubico di un cubo che ha tre lati uguali a 5,25. Questo valore viene da (7+7+7) / 4 = 21/4 ed è esattamente il tempo che si aggiunge a 360° uguali a giorni, per portare il numero dei giorni a 360+5,25=365,25. Poiché 381 incrementa il 360 del 21 dato dal 5,25 uno e trino, ossia da 5,25×4= 21, questi 381 giorni aggiungono non solo il tempo ¼ dell'opera intera in 7+7+7 dimensioni, ma anche lo spazio dato dall'intera opera trina. Da 381 -208 = 173 il 208 rivela tutto il suo divino valore invertendo a 183 il 381 e togliendogli il 10. Poiché Il DIO=26, quando è uno e trino è 104, si rivela il dimezzamento del 208 dato da 30.000/144. Il 2016, diviso in 208 quantità, diviene 126/13 quando si divide per 16 (infatti 16 volte 126 =2.016, come 13 volte 16 le porta a 208), un rapporto dato anche da 9 + 1/1,44444444 = 14/1,44444444.... comprendiamo come 7+7, l'unità di un piano creativo a due lati uguali a 7 giorni, divisa per l'unità che comprenda l'eterno periodo della realtà a 4 dimensioni, ha lo stesso “ritmo” di 2.016 anni divisi in gruppi di 208 giorni, per poter formare la velocità di:
“come” numero di anni che caricano a 126 volte i 208 giorni a esprimerli in anni 208 Abbiamo allora che il ciclo del tempo che riguarda questi numeri FONDAMENTALI, dura esattamente 2.016 anni +208 giorni. Considerandoli giustamente A PARTIRE dalla nascita di Cristo, ecco che il 26 luglio del 2.016 si completa il ciclo esatto, legato a queste dimensioni. Essendo fondamentale il 381 totale, nel perfetto ordine di anno 38 e mese 1, e tale che 208 meno ½ anno esatto di 183 giorni porta al natale 25 di gennaio, abbiamo la perfetta data di avvento del 38-01-25. Se la confrontiamo al periodo visto in 384615, quando dato da 10/26=0,384615384615384615... per sempre, vediamo come: 384615 meno 380125 = il che, espresso in Bibbia è il capitolo 38 del libro 01 associato al capitolo 25. E' il 38A25 di un Codice Fiscale. --------004490 in cui 44 volte 100 è l'unità assoluta della realtà a 4 dimensioni delle 11 date da 10/1. Nel mentre 90 indica tutto il moto di 10 nel 100. Dal che risulta che la data espressa con 38-01-25 rispetta scrupolosamente il periodo dato quando il DIO PADRE dei numeri decimali, si divide in 10+3=13, ma nel dualismo del piano avente due lati 13 come un solo DIO=13+13=26, o YHWH (Jahvè).
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Questo determina un eterno periodo come una data espressa in 38+46+15 la quale, mentre ha il numero esatto nel 38 legato agli anni, PONE IN PRINCIPIO il quanto 44-90, dell'Unità assoluta 44 nelle centinaia, allora del tutto simile al 144 quando è considerata 100 la dimensione delle centinaia, a partire dal Dio che disse di ESSERE COLUI CHE ERA IN ESSERE.
Tutti questi valori sono NUMERI cui poi sono date le dimensioni alfabetiche di una espressione linguistica che presenterà questo tizio nato il 25 gennaio del 1938 e che morirà il 26 luglio 2.016 all'età precisa di 78,5 anni esatti, nei 6 nomi di:
E se sono 44 le centinaia, allora è 100 in esse +44. Ma IN PRINCIPIO questo 10 deve entrare anche in relazione al 100, e lo fa definendo le 90 dimensioni del suo movimento, del 10 unitario, nel 100 del piano assoluto.
ROMANO=16+13+11+1+12+13
=66
ANTONIO=1+12+18+13+12+9+13
=78
E' tanto “forte” questo 38 che poi va riferito anche al secolo 19, quando a 100+300=400 si sottrae il 381 e si ottiene il 19, in questo contesto delle centinaia. Diventa il così il 1938.
ANNA=1+12+12+1
=26
PAOLO=14+1+13+10+13
=51
Vediamo come sia generato dai 6 valori DI FONDO, che abbiamo distinto in 66, 78, 26, 51, 113 e 47.
AMODEO=1+11+13+4+5+13
1938 = 66 × 29 +24 1938 = 78 × 24 +66 dal che si vede come siano valori complementari. 1938 = 26 × 74 +14 (il che trascende Anna=26, Amodeo=47 e i 14 giorni di via crucis fino al 26-7-2.016, giorno di Sant'Anna) 1938 = 51 × 38, il che rivela come l'avanzamento unitario del ciclo unilaterale dei 10/2 incarni un PAOLO=51nel 1938, e senza nient'altro. 1938 = 113 ×17 +17, il che dimostra l'aggiunta esatta dell'unità 17 a quella che si moltiplica per 113. 1938 = 47 × 41 +11 1938 = 381 × 5 +66/2, essendo l'inverso di 381, ossia il 183, esattamente ½ dei 366 giorni dell'anno bisestile che è il 2.016.
TORQUATO=18+13+16+15+19+1+18+13 =113 =47
Un nome che è Uno e Trino in 113, essendo 113 il 5° nome da solo; essendo 113 Romano Amodeo (1° nome e cognome), ed essendo 113 l'acronimo dualistico che somma i valori delle prime due cifre (16+13) + (1+12) + (1+12) + (14+1) + (18+13) + (1+11) = 113. Questo 113+113+113 è 339, e si mostra DIMEZZATO nel 669 del lato della luce in metri, dimezzato nel solo 66. Insomma, da 10 -26 = 74 “trascende” il 47=AMODEO. Dal 144 trascendono 66+78 = Romano Antonio. Dal 78/3=26 trascende il 26=Anna. Dal 113 -62 (=il 26 trascendente di DIO) trascende il 51=Paolo. Dal 144 -31 (dato da 666/144) trascende il 113 di Torquato.
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Da 10/26 = 0, nel ciclo eterno di 38-45-15, trascende il 38-01-25 come la nascita dell'Eterno. Essa è descritta in Genesi 25 e Genesi 38, della Sacra Bibbia. Il disegno stesso della vita sta in questo progetto Nominale.
MAIA quando ha perso quello sposo ER (di Tamar) in Genesi 38. I due termini raccontati da Daniele, di 1290 come TEMPO e 1335 come TEMPI... solo se gli si aggiunge anche il tempo 1 della sua unità, porta in questa somma:
1290+ 26 × 78 combina l'unità con la Trinità di questo DIO=26, nel risultato dato da 2.028, che sono gli anni dopo Cristo. Oltre tutto il moto 1.000 del 1335+ principio posto in quel 1000, come Dio disse con SONO CHI SONO, sicché 0001 avanzo di 1000 in 1000, arrivando a 2000, il 28 aggiunto sono dati dal 7, uno -----e Trino. Da questo 28 va tolto il tempo 4 (in quarti, che siano dati dal volume 3). va tolto, dunque 4 volte 3, ossia 12, tanto che il 2.028 meno 12 si riduce a 2626, un numero tutto impostato sul nome YHWH=26, sia a livello 2.016. assoluto 100, sia a livello unitario. 26+78=104 giorni di presenza Una, deve spostarsi di 1, e occupare Il MEZZO TEMPO lo dimezza a 1313 giorni che, fatti retrocedere dal 26 pertanto 208 giorni del 2.016. luglio 2016, arretrano allo stesso giorno del 21-22 dicembre del 2.012, che fissa esattamente in 2.000 anni tutto il tempo in cui Gesù cominciò ad 66+51+113, che sono il contributo degli altri tre nomi, sommano 230 e fissano il secondo limite definito nella profezia di Daniele, cui lo stesso Gesù occuparsi DELLE COSE DEL PADRE SUO CELESTE, quando aveva 12 anni, secondo il racconto “storico” e non IDEALIZZATO (a Romano si riferì, in relazione alla fine del tempo DI DIO. Amodeo, fattone dal nome Romano Matteo). Mentre Romano vale 66, anche Mentre gli altri 2 evangelisti non fecero cenno alla profezia di Daniele e MATTEO, dato da 11+1+18+18+5+13, come vedete, vale 66, mentre allora la profezia si riferisce alla CITTA' DI DIO, alla Gerusalemme rasa al MATTEO è assonante ad AMODEO. suolo dal Generale Tito nel 70 dopo Cristo, il vangelo del servitore del Ora il giorno 22 dicembre, alle 2 di notte, Romano Amodeo visse una popolo Romano, Matteo (il che trascende Romano Amodeo) si riferisce alla realistica uscita dello Spirito di Gesù da lui, prima vedendo un riquadro fine di Romano Amodeo, che è il soggetto descritto in Genesi 25 e 38 in un celeste sparire per accentramento, e poi un intensissimo flusso elettrico reale gemellaggio con il Figlio Gesù. scuoterlo tutto e sparire con analogo accentramento. Poiché 230 -208 significa 22 giorni dopo il 26 luglio 2.016, significa quel Nel vecchio mondo le ore andavano dalla mezzanotte dell'estremo limite 17 agosto 2.016 che è 1335 giorni dopo il 21-22 dicembre 2.012 del famoso occidentale, al giorno avanzato sempre più fino ai limiti dell'Australia e del “Calendario MAIA” in cui i MAIA con il tempo di Gesù Cristo non c'entrano, mentre invece MARIA c'entra benissimo con Gesù, ed esiste come meridiano in cui c'è il cambio del giorno.
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Nel nuovo mondo delle Americhe era ancora il 21, ed era quello che faceva testo, come nel salmo 21-22 del DIO DIO PERCHE' MI HAI ABBANDONATO citato dal Gesù morente in croce. Questo era la DESOLAZIONE citata dal Profeta Daniele, laddove essa diveniva addirittura ABOMINIO della desolazione se arrivate a immaginare un Gesù che ritorna, nascosto nel ladro che aveva detto, ma che ad un certo punto lo dice chiaro alla Chiesa: SONO TORNATO! SONO IO in Romano, ma non è creduto da chi si era immaginato (e ancora immagina) un RITORNO IN POTENZA, che sia dissimile da quella già avuta allora, nella potenza di un ultimo disprezzato uomo dei dolori che finisce in croce per mano dei suoi stessi Sacerdoti! Gesù è tornato, ma sia nel 1999, sia nel 2005 si mise invano a digiuno, calandosi nella parte della PECORELLA SMARRITA, che deve essere cercata dal BUON PASTORE, se egli ha rispettato alla CONSEGNA triplice espressa in Giovanni capitolo 21: 21.15: … pasci i miei agnelli. 21.16: … pasci le mie pecore. 21.17: … pasci le mie pecore.
Osserviamo il capitolo 31 di genesi nel versetto 18. Esso dice: “E condusse via tutto il suo bestiame e tutti gli averi che si era acquistato il Paddan-Aram, per andare da Isacco, suo padre, nella terra di Canaan. “ E' descritta l'ARCA che in quel tempo ci sarà in orbita celeste. Gli acquisti in Paddan-Aram sono quelli conquistati per mano di A.R.AModeo, vissuto nella valle Padana. L'0andata dal Padre Isacco (di Esaù e Giacobbe in rappresentazione di Gesù e di ES, tu SEI ROMANO A. in fine, rappresentano il nome stesso di Canaan come quanto è Ca, ossia qua, NAAN, ossia ANNA. In Genesi 31.18 è descritto in modo profetico come, in seguito agli acquisti, derivati dall'insegnamento fatto da Romano Amodeo in pianura Padana si costruirà l'ARCA, nel cielo che è la casa di ANNA=26=DIO. Invece quanto detto in 21.18 da Gesù, lo ritroviamo in Genesi, capitoli 21 e versetto 18, che recita:
“Allora il faraone chiamò Abram e gli disse: Che cosa mi hai fatto? 21.18: … In verità, in verità ti dico: quand'eri giovane, ti annodavi da te la Perché non mi hai indicato che era tua moglie?. cintura e andavi dove volevi. Ma quando sarai vecchio, stenderai le tue mani Ma tutta la sequenza parte dal versetto 15, che dice: e un altro ti annoderà la cintura e ti condurrà dove tu non vuoi. 21.15 La osservarono gli ufficiali del Faraone e ne fecero le lodi al Ebbene, aggiungendo 1.000 a questo virtuale ed escatologico 2118 dopo faraone, e così la donna fu presa e condotta nella casa del faraone. cristo, ci sarà la fine del mondo che noi conosciamo, come la quantità di 21.16 Intanto Abram fu trattato bene per causa di lei; e gli furono dati 3118 raggiunta con la 21ma lettera del primo libro della Bibbia. greggi, armenti e asini, schiavi e schiave, asine e cammelli. Il numero 31-18=T presenta la finale croce del Dio 30 e 1.
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21.17 Ma il Signore colpì il faraone e la sua casa con grandi piaghe, per il fatto che Sarai, moglie di Abram.
PIETRO della vecchiaia, che si dimette e profetizza Benedetto XVI che si arrende, stende le braccia, e un altro lo porta dove non voleva...
Questi tre versetti corrispondono al comando triplice dato a Pietro di “pascere agnelli e pecore”. Di fatto il Signore promuove la condizione di Abram, grazie all'avvenenza della sua sorellastra e sposa Sarai.
Dove lo porta? Giovanni fu chiaro al successivo 21.19: “Questo gli disse per indicare con quale morte avrebbe glorificato Dio. Dopo queste parole, gli disse: “Seguimi”.
I nomi di costoro evocano ES-A.ù, il tu SEI romano A. infine, e lo SARAI, per mano di una SORELLA ed anche SPOSA.
Pertanto alla morte di Romano Amodeo, sarà collegata la sequela relativa al Papa Emerito Benedetto XVI.
La SORELLA in questione sarà proprio una SPOSA di Cristo, una SUORA, per la cui mano tu che SEI romano sarai messo nella stessa condizione del povero Cristo cacciato senza colpa alcuna da un Coro della Chiesa cattolica.
Gesù fu crocefisso tra due Ladroni, per cui è molto probabile che queste figure che saranno associate alla salita in cielo di Romano, nel mezzo tempo della profezia di Daniele, saranno i due Santi Padri, a contornare il Santo santo Santo che ascenderà il 26 luglio nel giorno in cui la chiesa cattolica celebra i due nonni materni di Gesù, la made e il Padre di Maria Santissima.
Un giorno, in chiesa a Cogliate, Romano disse a questa SORELLA... “mi sposi”? Facendola inorridire, come per un grave INCESTO compiuto proprio Pertanto, quello che accadde il luogo santo (a Gerusalemme) alle ore 2 del in una Chiesa cattolica. 22, straordinariamente si sposa con l'ascensione del Padre il 26 luglio, della Sarà grazie a questa SORELLA e SPOSA di Cristo che Romano SARA' madonna il 15 agosto, due giorni prima del 17 agosto pari al giorno 230 messo a tu per tu con una ELEZIONE sua a MESSIA dello Spirito santo portato dai nomi 1+4+5. della verità di Cristo, accadendo proprio in relazione a quando SARAI ha il Poiché il 21 iniziale del famoso Salmo 21-22, ha distato 2 ore e il giorno è nome mutato in SARA... a evidenziare come più non si potrebbe il R.A. Che stato il 22, ecco che arretrare di 2 le “ore” porta alle orazioni per nacque a SA, in provincia di Salerno e che morrà a SAR, a Saronno. l'Ascensione della Madonna, mentre arretrarlo di 22 porta all'ascensione del Lo stesso ARONNE, portavoce di Mosè alluderà a S. A.R. Al santo Amodeo Romano che sarà ingiustamente mortificato a Saronno fino al punto che il Gesù Cristo in lui patirà l'ABOMINIO DELLA DESOLAZIONE nel 2.012, quei 2.000 anni dopo l'inizio del suo compito verso il Padre Celeste. Il capitoli 21.18 di Genesi, in cui il Faraone chiede ad Abramo IL PERCHE' gli abbia nascosto il suo essere lo sposo di questa SORELLA, corrisponde alla bocciatura data da Gesù, nel capitolo 21 versetto 18, al
Dio PADRE nella realtà storica di Romano Antonio Anna paolo Torquato Amodeo, descritto minuziosamente in Bibbia, specie in Genesi 25 e genesi 38, quelle che portano alla sua incarnazione del 25 gennaio del 38. Questa data, ne abbiamo parlato, è tutta descritta da: 10 diviso per 26.
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Essa porta al periodo eterno di: 38-46-15 che, eliminando il PURO PRINCIPIO di 00-44-90 porta per pura sottrazione matematica a -----------38-01-25 In questo modo si è incarnato l'ETERNO 10/26. Un Eterno vissuto come un LADRO, ossia come uno che sembrasse per tutta la sua vita reale come uno che volesse impossessarsi per furto di attributi divini che non fossero i suoi.
Padrone della vigna quando verrà?” L'Eterno ha voluto assumere questa differenza rispetto al Figlio: Nel Figlio tutti i miracoli accaddero nel mondo reale disegnato dall'Eterno, e poi solo quello della sua resurrezione. Nel Padre e Spirito santo : nessun miracolo ci fu, suo, nel mondo reale, vita natural durante... Ma poi – quando dopo il 26 luglio 2.016 l'Eterno sarà tornato nel Regno dei Cieli – allora accadranno finalmente tutti i miracoli desiderati da Lui, mentre era vivo e non lì poté realizzare, dato che si era reso schiavo del mondo creato da lui.
Sarà ucciso dall'Islam deviato, in seguito a questa accusa. Gli Il Figlio invece, aveva avuto sempre il Padre in Cielo, a dirigere il corso rimprovereranno il suo essersi dichiarato ALLAH nel suo Spirito, degli eventi. camminandogli la stessa condanna a morte che patì il Figlio Gesù, dopo che i nuovi Caifa cattolici si saranno limitati a DISDEGNARE TOTALMENTE di voler ricercare il lui la pecorella smarrita che egli si era dichiarato di essere, Ebbene, quando sarà tornato in cielo il Padre, allora – se Egli ancora lo non mangiando più per 57+55+81=193 giorni. riterrà opportuno, è logico! - potrà fare finalmente accadere realmente questi Contro le sole 38 ore patite da Gesù, dalle 15 del venerdì santo fino alle 5 8 eventi descritti sotto, che sono stati quelli che – allorché il Signore è stato in terra da totale impotente a fare – ha fortemente desiderato e voluto, ma del mattino della Domenica, il Padre soffrirà per una lunga vita di non ha potuto: mortificazioni di ogni tipo. Tranne quelle 38 ore della genesi celeste di Gesù. Dio gratificò il Figlio, fornendogli ogni credenziali divina. Venuto poi egli stesso alla sua vigna, si presenterà senza nemmeno quelle credenziali di essere IL PADRONE, tanto che sembrerà a tutti un LADRO, nel mentre egli si dichiarava di essere IL PADRONE. Questo in risposta alla domanda fatta da Gesù agli apostoli: “Che farà il
1) il cieco nato, Tommaso Urbani, per cui digiunò per 45 giorni nel desiderio che il Figlio Gesù gli donasse la vista, avrà finalmente quegli occhi di cui la natura non lo dotò. 2)
Sergio Del Grossi, che ebbe un arto maciullato da una macchina da
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stampa, e che Romano Antonio Anna paolo Torquato Amodeo pregò affinché per miracolo lo riavesse come se non l'avesse mai perduto... lo riavrà. 3) Anna Carugati, per cui Romano pregò cessasse la sua menomazione, nella carrozzella con infinito amore accompagnata alle comunioni, da un padre che poi vigilava affinché la figlia non sputasse via l'ostia appena ricevuta, si alzerà, risanata da quella carrozzella. 4) La Chiesa di san Giovanni Battista avrà quella porta santa per la quale tutti coloro che la attraverseranno nel corso di questo anno santo 2.016 avranno dalla Misericordia di Dio risanato ogni tipo di male, malattia, menomazione, deficienza. E questo perché in vita Romano Amodeo lo desiderò, apparentemente invano.
5)
La Fisica sarà unificata.
6) L'energia pulita della fusione atomica sarà donata all'uomo, per come Romano l'aveva desiderata e cercata! 7) La Scienza sarà messa duramente alla prova dalla Fede in Dio, per quando l'Eterno si è voluto incarnare mettendo in atto un rapporto di 10/26, Eterno, tra il Dio a Dimensione 10 e quello alla dimensione due del DIO uno nel 10 e Trino nel 3! 8) Nel mondo, finalmente, l'idea di Dio uscirà dalla superstizione della fede ed entrerà nella Fede per la verità di uno Spirito santo dominante, che non patisce alcun limite, ma che li regge e governa tutti, sapientemente.
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Comparazione tra SEZIONE AUREA e VELOCITA' DELLA LUCE Essendo la velocità reale c^2 il quadrato del rapporto tra 299.792.458 e Possiamo considerare i due valori come indici, tanto che la sottrazione l'unità elettromagnetica fatta di 207.542 metri, questi che, sottratti all'indice 3 indichi la divisione tra le relative potenze di quegli indici su base 10. dello spazio cubico sono stati messi in potenza per come espresso da 10^300.000.000 : 10^207.542 = 10^299.792.458, appare evidente la 111,803398874 meno sottrazione del denominatore dai 300.000.000. 111,571558348 = Allora avremo che: ------------------90.000.000.000.000.000 meno c^2, ossia menomazione 89.875.517.873.681.764 è uguale a ----------------------------124.482.126.318.236 ,
000,231840526 è il modello unitario che è in atto in 1,25 elevato a ½, espresso nelle centinaia assolute. Ci sono queste dimensioni unitarie, in questo modello: 22 /10^2 sono le 11 dimensioni in 10/1, esistenti nei due versi della linea componente lo spazio. Quelle che unificano 10^2.
laddove 10^14 : 0,803398874 = 124.471.172.709.161 come intero, nel riferimento ai decimali di 111,803398874
118 /10^4 sono le 111+7 avanzanti unitariamente nelle 7 dimensioni della velocità 6/1, alla dimensione reale che unifica 10^4 nei suoi decimillesimi.
Dalla differenza tra le due aree, una intera in 9, e l'altra solo ridotta al denominatore della c^2, risulta la differenza di un'area.
40 / 10^6 sono le 4 dimensioni reali nel ciclo 10, e nella dimensione totale 10^6 esprimente i 6 versi come indici della base 10.
La sua radice quadrata porta a 111,57155 anziché a 111,80339 quando consideriamo il numero alla dimensione 10^5 della linea elettrica o magnetica, esistente nel piano elettromagnetico a dimensione unitaria 10^10.
5 / 10^7 è il ciclo dimezzato, nella realtà solo avanzante nella dimensione 10^7 che è l'avanzamento di 10^3 in 10^10.
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26 / 10^9 è la dimensione DIO, in tutto il ciclo 10 atomico. Quando il modello lineare unitario in c, si moltiplica per questo modello, allora risultano le 100 quantità assolute di 1,25 elevato a ½, ossia nella sua radice quadrata.
nel 1938 e nello stesso giorno della sua straordinaria conversione, che lo portò a divenire Apostolo delle Genti. Paolo avrebbe affiancato Pietro, aggiungendo il sostegno della pura ragione alla Fede in Cristo.
Se facciamo la differenza rispetto al numero intero della sezione aurea, che nelle centinaia esprime 161,803398874, allora abbiamo anche la presenza delle 60 unità che costituiscono il comune ciclo dei minuti primi, dei minuti secondi e dei minuti terzi
Sarebbero stati celebrati come martiri nello stesso 29 giugno in cui nacque la madre di Romano, quella BaratTA MARiannina i cui estremi congiunto formano il nome della TAMAR descritta in 1.38.
Nel mentre le 36 cifre al numeratore sono tutte le lettere al lavoro e le intere 62 sono tutto il moto del 38, l'anno di nascita, nel 100, che poi è letto in 26 quando si ascolta Gesù che diceva “buttate le vostre reti dalla parte destra”... ossia non leggete da sinistra verso destra, ma dalla destra verso la sinistra.
esattamente i 101 dell'assoluto 100 unitario.
Allo stesso modo in cui quelli di suo padre, LuiGI Amodeo hanno formato Mentre nella sezione aurea, senza l'aggiunta di ½, le 100 quantità davano la gli estremi congiunti GIA che qui non esprimono la dimensione trina di parte decimale attraversi 21 / 26,138... Giacobbe, ma quella di GiudA, nei suoi estremi di GI dalla sinistra e A dalla destra. la parte decimale in 111,571558348, è data da 36 / 62 unità sommate al tempo decimale espresso in 0,985695381 e rotti che presenta alla dimensione Dal 29 giugno natale della mamma, al 26 luglio mortale di Romano 10^-9 il valore 381 di tutto il nome di Romano Antonio Anna paolo Torquato passano esattamente i 28 giorni di una opera intera 7 +3×7. Amodeo. Dal 7 aprile mortale di sua madre al suo mortale 26 luglio passano
Ciò fatto, il 62 diventa il DIO TRASCENDENTE, nella sua nascita nell'anno 38, ossia 5 anni dopo la morte e resurrezione di Gesù Cristo, quando, ed esattamente il 25 gennaio del 38 Saulo viaggiava verso Damasco e gli si presentò Gesù in un Sole abbagliante, e nella voce “Saulo Saulo perché mi perseguiti?”. Romano Amodeo, nato in quel giorno e nello stesso segno di un NOME NUOVO che si determina in PAOLO, si presentò in 38 mezzi secoli, ossia
Dal natale 25 di romano al mortale 7 aprile della madre passano i 62 che trascendono il Dio=26, nella sua lettura da destra. Dalla sua nascita a quella della madre ci sono esattamente i 155 del 100, sommato alle dita di entrambe le mani, 50 la destra e 5 la sinistra, il che è L e V in numeri romani, quel 55 presente in MontesiLVano, che valse per Romano come il Monte Sion dei 55 giorni di digiuno trascorsivi nel 2.005, quando digiunò invano per aggiungere la RAGIONE alla FEDE dei Pietro, come già Dio aveva fatto fare a Paolo. In relazione al padre, nato il 7-7-7, la distanza tra le nascite è di 163 giorni, il piano uno a dimensioni 80+80 e flusso 3.
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Morto il 5 giugno, avrà il Figlio morto 51 giorni dopo, nel segno esatto del flusso intero in 100/2 +1, nel valore 51=PAOLO. Suo figlio, la cui morte sarà il 26 luglio, rispetto al suo natale avvenuto il 7 luglio, viene esattamente 19 giorni dopo, che sono 38/2. Ma sono state ideali anche le date relative a Mario e Giuseppina, i suoi genitori assegnatigli dal matrimonio con G.S. A immagine di Gesù, essendo figlia di Mario, nato il 15 agosto e morto il 17 gennaio. Morto 9 giorni prima della nascita di Romano il 25, e nato 20 giorni dopo la presunta morte di Romano. Nato nel dì dell'ascensione di Maria Santissima, e figlio, come lei, di una Anna. La mamma acquisita ha avuto il nome al femminile di San Giuseppe, il Padre assegnato a Gesù dalle nozze con Maria. Nata lei il 3 giugno, ossia 130 giorni relativi all'anno bisestile, nel segno dei 26/2 nelle decine. Morta il 21 luglio, ossia 5 giorni prima di Romano, nel segno delle dita della mano di Dio. Romano ha spostato Giancarla Scaglioni, nata il mese 11 nel giorno 1 di tutti i santi, il giorno in cui il Santo Papa Giovanni Paolo II divenne sacerdote. È dunque un giorno che dista dal 25 gennaio in cui è nato Romano esattamente 280 giorni nell'anno normale, che diventano 281 nell'anno bisestile e rappresentano una opera 7, una e trina, nelle decine, e anche una nell'anno bisestile. Sono 98 giorni esatti dopo la prevista morte di Romano, il 26 luglio, nel segno di tutto il moto del piano a lati 1 ed 1, nel 100. Anche lei è descritta in Genesi 25 e genesi 38. In genesi 25, il suo acronimo GS, unito agli estremi E ed U di Esaù, porta
esattamente a Gesù. Ma il suo nome Giancarla è trino nel GIA di Giacobbe. In Genesi 38 il matrimonio è segnato dal FILO SCARLATTO che la nutrice pose attorno alla MANO, (di RO-MANO) e che nel colore SCARLATTO disegna L'atto nuziale con SCA (Scaglioni) CARLA. Sicché il suo nome, che è GianCarla, è definito in GIA in genesi 25 e in CARLA SCA(glioni) in Genesi 38. In lei io ho avuto una moglie del tutto simile ad una madre, per via del valore 141 sia di MARIANNINA BARATTA, sia di GIANCARLA SCAGLIONI., 84+57=141 la mamma, 60+81 la sposa. Come Romano, in figura di Padre e Spirito santo si è legato solo con lei, lei, in figura di Gesù, si è legata con due uomini differenti. Quello sposato davanti a Dio, come nel segno delle vesti di Gesù poggiate su un Puledro, l'altro, nel segno dell'Asina su cui Gesù entrò infine in Gerusalemme. In Bibbia, 1.38 esistono dunque tutti gli estremi, sia dell'anno e mese di nascita, in cui sia ANNO sia MESE valgono 38, sia gli estremi di Padre, madre, Sposa. Persino tutto il codice fiscale: MDA, dato da AMODEO=47 vale il 47 di TAMAR, nome che letto dalla parte destra indica la RA MATer, che è di RA la MADre. Nel mentre, letto dalla destra, MDA è proprio il nome ebraico di ADAMO. RNN, dato dai tre nomi di Romano Antonio Anna, è l'esatto codice fiscale degli sposi ER ed ONAN di cui TAMAR fu vedova. 38A25 indica in A la Alef=1, mese di gennaio, nell'anno 38 e nel giorno 25.
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D527I, le ultime 5 cifra, indicano il Dio 26+26 che crea in 7 giorni e si chiamò, in Romano, la I di IESUS. Sono anche Dita 5, che valgono il 3×3×3 riferito al valore 333 nelle unità, indicate nella I=9, come il -1 a tornare indietro da 10.
Gioacchino, i nonni materni di Gesù, quelli legati alla sua realtà.
E come LUI+GIA+MODE' indicò il padre di Romano in Genesi 25, in questa Genesi 38 c'è il valore 38=LUI, negli estremi GI+A di Giuda e riferiti al MODE' per il MODO in cui è descritta nata per prima la MANO, assegnata al duo di R+O, dei due mariti congiunti nei loro estremi, di ER e Onan.
Ma il reale figlio di Davide, che costruì il Tempio fu SALOMONE, un OMONE, un grande UOMO di SAL, Salerno e Salem, uno che scelse come divino dono la SAPIENZA, quella assegnata a Romano, che ne ha tanta da leggere tutti i segni che Dio ha messo nel libro sacro della Bibbia.
In questo libro 1.38 non è descritto solo il cognome, ma tutti quanti i 5 nomi e il cognome, il cui valore 381 compie quanto descritto nel libro 1.38, in cui chi è nato 1° nella sola mano poi si pone per ultimo a mutare 1.38 in 381. Pertanto, anche se il Padre non è definito interamente nel suo nome, qui è definito in tutti i modi possibili quello di Romano. Ma anche LUIGI=54 sommato a MARIANNINA=84 determina un loro totale in 138, quel 138, lo rammento, che risulta intero quando, nel 111,803398874, la divisione tra lo SPAZIO 111 e il TEMPO 0,803398874, determina lo S/T in 138 unità intere. La vita intera di Romano aggiungerà 183 giorni esatti al suo 25 gennaio natale, tanto che il 25+183 =208 segna la fine del valore 381 del suo nome, allorché ribalta totalmente l'1-38 nel 381 che è la sua lettura fatta dalla fine verso il principio. Egli, chiamato ANNA=26, come Dio nel suo terso nome e come la terza generazione di Gesù, nella madre di sua madre, se ne salirà in cielo proprio nel giorno che celebra entrambi i genitori della Madonna, Anna e
Quando a Gesù è ASSEGNATO il Padre Davide, lo è proprio e solo grazie all'assegnazione dello Sposo fatta a Maria, essendo Giuseppe della casa di Davide.
Il famoso giudizio salomonico, del giusto mezzo! Di quando voleva dividere un bambino conteso tra due madri. Allo stesso modo, il Dio che crea in 7 giorni, e che quando è Uno è 10 nella dimensione 3, e dunque 13, è poi un Dio Trino in tre volte 13, ossia in 39=TRE. Ebbene il giusto mezzo tra 13 e 39 sta nel DIO=26. Quando ne esistono due, uno a dimensione 100 ed uno a dimensione centesima del cento, allora esiste in 2626. Solo una divina sapienza ha permesso a Romano di determinarlo sommando i 1290 giorni alle 1336 unità del 1335/1 scritto nella Bibbia dal Profeta Daniele. Infatti 1290 +1335+1 = 2626, e il TEMPO MEZZO di cui parlò, eccolo, i 1313 giorni che nella vita di Romano sono finiti segnati perfino nell'indirizzo posto di fronte a casa sua, a Saronno, in via Larga 13, in cui per quale altra ragione volete che sia stato incollato di fianco un altro 13?
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GI, in Gesù Iesus, AN nel giorno di sant'Anna “et TI” e Romano, nella Croce di un Iesus. CASA DI RIPOSO, a indicare che CA, qua e questo è il DI, il giorno 1313 del Riposo eterno di chi è nato a SA. Qua il 1313 SA DI RIPOSO eterno. Il sacerdote di questo luogo si chiama Angelo CENTEMERI ed è l'annunciatore dei 100 giorni assoluti, definitivi. E' stato il sosia del cugino di Romano, quando era sua la casa in cui abitava in via Larga 12, ed egli era il Decano di Saronno, tanto che Romano a lungo si chiese se tanta somiglianza alludesse al segno che il proprietario della sua casa era il Decano di Saronno. Ora, che è arrivato il tempo finale descritto dal profeta Daniele, il suo ruolo è simile a quello di un Caronte traghettatore per gli Inferi. Quale ragione ha avuto, chi ha messo una seconda indicazione, quando ne esisteva già una? Ma tutto questo è stato un segno di quanto già un tempo gli accadde quando abitò a Milano proprio in via Larga al numero 13, nel mentre aveva 13 anni e dovette patire una solenne bocciatura, e il MORbillo, il Muore il 2, con LUI Romano. Questa casa di riposo indica il riposo estremo di chi spegne la sua vita in questo luogo. Giulio come il Luglio della casa Iulia di Cesare... ma GIU' L'IO! Ma anche con la lettura trascendente da destra, in cui HO IL LUIG, ho finalmente mio padre! Luigi!
Vi sembra possibile, una cosa normale che, trasferito da Salerno a Milano romano sia finito in casa altrui, da sua zia, in Via Larga 13, e che poi trasferito da Milano a Saronno sia finito ora al 12, un recapito che ha di fronte una casa non sua, nello stesso indirizzo. A Milano il padrone di casa – che l'ospitò - si chiamava Giovanni Venturelli, e di fianco a questo finale Venturo OSPIZIO, avente lo stesso identico indirizzo, c'è la Chiesa di san Giovanni Battista, quel Giovanni che apre il cammino ad ogni divina opera Ventura, per quanto poi E' LI', sì proprio come fu anticipato attraverso Giovanni Venturelli di cui romano fu OSPITE. Sua moglie, Antonietta Amodeo, a segnare il secondo nome di Romano Antonio Amodeo, proprio il Romano Antonio ucciso in Egitto da Cleopatra, come questo Romano Antonio sarà ucciso dai miscredenti dell'Islam.
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Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO
Nel segno di Giona Tutte le mie 8 morti annunciate e accadute... pur senza apparirlo
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Ai suoi concittadini che gli chiedevano “un segno”, Gesù rispose che avrebbero avuto solo il “Segno di Giona”. Il libro di questo Profeta contiene in tutto 4 capitoli, di cui i primi due riguardano il primo avvento di Gesù Cristo, mentre gli ultimi due la sua avvenuta Parusia. E' ben noto che la morte e la resurrezione di Gesù nel terzo giorno, sono state esemplificate attraverso il Profeta ingoiato dalla balena, e risputato fuori il terzo giorno. Ignoto è invece quanto ha inerito gli ultimi due capitoli, in cui il “riottoso” Giona, che non era bendisposto a fare il “falso profeta”, è stato infine convinto dell'ineluttabilità a recarsi a Ninive ad annunciare l'imminente castigo di Dio della sua distruzione totale. Così ci va, la annuncia e – come temeva, conoscendo la misericordia di Dio - è regolarmente smentito dai reali avvenimenti. E diranno di lui che è un FALSO PROFETA. Ebbene, in questo libretto io vi descriverò tutte le profezie di sciagura cui sono stato spinto io – nel segno del Giona del secondo tempo – e che si sono puntualmente realizzate, ma in modo totalmente diverso da come io l'avevo predetto, e sufficiente a farmi apparire nel segno dell'ultimo Giona, per come egli è apparso, in definitiva, a tutti gli abitanti di Ninive quando nulla è accaduto nella forma in cui da lui tutto era stato loro predetto.
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PREMESSA Lo scopo cui era finalizzato il Profeta Giona non era quello di far di tutto pur di non andare a svolgere il compito che Dio gli aveva affidato. Al punto tale che la morte e resurrezione di Gesù apparisse come un castigo, inferto a chi non intende compiere il suo dovere.
Anche Lazzaro, nella sua morte e resurrezione, è stato nel segno di Giona, per come esso è dato nei primi due capitoli. Contro la riottosità ad andare a Ninive, in questo caso c'è stata quella ad accorrere immediatamente alla notizia della cattiva salute dell'Amico.
Altrimenti dovremo credere che tutta la vita di Gesù, conclusasi con la sua resurrezione, sia stata data solo per convincere Gesù Cristo a voler compiere infine il suo incarico, ritornando sui suoi passi, nel tempo della sua seconda venuta, in cui – mentre nella prima vista non era stato disposto a mostrarsi come un Falso profeta – manifestasse infine di avere assunto tutta la necessaria occorrenza per mettersi infine a fare dichiarazioni che sarebbero parse a tutti totali stravaganze, nel momento dell'annuncio, e errori evidenti, nel momento della cosiddetta “prova dei fatti”..
Gli dice Marta: “Signore, se tu fossi stato qui, egli non sarebbe morto”. L'apparente mancanza di un pronto aiuto a Lazzaro sono simili al profeta Giona che tergiversa, rispetto al compito che Dio vuole sia svolto da lui. Ma infine Gesù ci va, e il Signore non lo tratta come poi tratterà Giona, perché nel caso di Giona l'atteggiamento del profeta è sostanzialmente diverso. Egli infatti sapeva, come il Cristo sapeva, della misericordia di Dio, ma era meno disposto a mettersi in gioco perché i suoi interventi profetici non erano profezie di una salvezza che passasse analogamente da una promessa morte ad una resurrezione concessa ex abrupto, ossia senza che prima facesse morire, ma solo di una morte legata ad un indifferibile castigo di Dio.
Pertanto, quando i suoi concittadini, che sapevano bene da che famiglia fosse nato, sentendogli dire di essere il Figlio di un Padre Celeste, o di essere il Pane disceso dal cielo, gli chiedevano “un segno”, Gesù si comportò esattamente come il Profeta Giona che rifiuta di fare questa affermazioni categoriche che poi potessero essere “segni” di quanto egli diceva, che le sue “verità” fossero messe alla prova dagli eventi. La sua vita e tutte le sue affermazioni sarebbero dovute essere intese e credute “sulla sua parola”. E tutte le volte che accadevano poi segni miracolosi, che Gesù ha evidentemente dato – si pensi alla moltiplicazione dei pani e dei pesci, in cui con 5 pani e 3 pesci sfamò cinquemila persone – egli li ha sempre voluti mostrare come segni non del suo personale potere, ma della fede di chi era stato miracolato e che Dio aveva premiato.
Il problema di fonda sta in questo dilemma: se Dio castiga oppure no. Il Figlio Gesù Cristo è stato incaricato a rivelarsi segno intrinseco di morte e di resurrezione, con una forma di castigo dato e poi rimosso. Il compito dello stesso Gesù nel tempo della sua Parusia sarebbe stato nell'affermazione di un castigo inevitabile, collocato nel tempo. Pertanto nel secondo tempo della sua divina opera, Gesù avrebbe operato totalmente nel segno di un profeta che sembra perennemente smentito dai fatti... ma che in verità sarebbero state tutte smentite del tutto false, poiché quegli eventi si sarebbero verificati tutti, ma in un modo sostanzialmente differente che – mentre li confermava avvenuti – li faceva apparire non avvenuti realmente, ma in quel divino e “trascendente modo” che è
4 caratteristico del vero modo DIVINO con cui Dio protegge tutta la natura. Laddove ogni cosa è fatta solo da Dio, ma occorre dimostrare nel Figlio di Dio il suo potere, esso è simile del tutto a quello di un Figlio che si impone sulla volontà del Padre e muta il disegno Paterno. I lebbrosi, i morti a favore dei quali Gesù ha operato “salvezze”, il mare e la tempesta placati, l'acqua mutata in vino, i pani e pesci in vagonate di pani e pesci, tutti questi atti erano simili al gesto di Giona che NON ACCETTA il compito disegnato per lui da Dio. Non lo accetta e “muta” il disegno divino attuando tutti questi “mutamenti” rispetto a quanto Dio aveva predisposto, in relazione a quei lebbrosi, quei morti, quella tempesta, quell'acqua e quel vino. Noi siamo abituati a capire MIRACOLO l'intervento che MUTA lo stato delle cose pianificate dalla Divina Provvidenza. Siamo troppo convinti che sia la Natura ad attuare eventi, insieme a tutta la vita che sembra avere la stessa capacità di MUTARE l'essenza delle cose. Invece la verità è che LA NOSTRA NORMALITA', di un mondo apparentemente privo di miracoli e con un DIO ASSENTE che ha delegato alla natura e alla sua vita ad agire al suo posto, che è il massimo miracolo compiuto da un Dio come quello VERO, che compie e pianifica tutto lui, ma lo fa apparire come una opera altrui in cui accadano trasformazioni osservate nel tempo e nello spazio. Viste le convinzioni umane, Dio ha inteso conformarsi all'esigenza di chi poi deve arrivare a comprenderlo. Per questo motivo la sua opera è stata distinta e differita in due momenti successivi.
dimostrare l'esistenza di un disegno che è tutto quanto opera di Dio. Al punto tale che lo Stesso Dio, con il Figlio riapparso in lui come una sua parte assolutamente vitale, non manifesta più nessuna capacità di modificare un disegno, per quanto chiaramente egli – da incarnato – esprima di volerlo e di prevederlo. La caratteristica fondamentale di Dio è quella di non avere nessuno che lo regoli. Nemmeno le sue decisioni riescono a togliergli la libertà di violarle. Egli semplicemente le “supera”, ossia mette in atto altre forme di calcolo, rispetto a quelle ordinate a tutti gli enti “secondari a lui”. Faccio un esempio terra-terra di quello che dico. Prendete questo semplice calcolo riguardante questi tre numeri. 3x5+2 Chi è del tutto LIBERO, in presenza di due differenti operazioni, comincia da dove vuole. La libertà porta in tal modo Dio a sommare prima 5 a 2, e ottiene un 7 che solo dopo moltiplica per 3. Ne risulta il numero 21. Se invece si procede secondo le regole IMPOSTE che per prima cosa vanno fatte le moltiplicazioni e solo dopo le somme, la correttezza di questo calcolo determina UNICAMENTE il risultato di 15 +2 = 17. Ebbene, mentre il mondo REGOLATO per gli altri da Dio ha come unico risultato esatto il 17, per la libertà di Dio è lecito anche il risultato 21, per come lo abbiamo calcolato prima. La differenza tra i due calcoli è data da 21 -17 = 4 e potete ipotizzare che Dio assuma “in principio” questo 4, lasciando ai “comandati da Dio” quanto vi sia di differenza.
Nel primo apparirà il potere del Figlio di Dio di modificare a sua volontà le cose che accadono, per come sono capite, ossia ad opera di una natura o dei viventi.
La Natura e il mondo “creati” conseguono al calcolo per come è ORDINATO da Dio. Il Figlio di Dio, che scende in terra e compie il MIRACOLO, è simile al Dio che permette al Figlio di ATTIVARE questo 4, relativo al calcolo che stiamo ponendo a esempio.
Nel secondo tempo, quando Dio ha portato la conoscenza scientifica ad un livello in cui essa possa capirlo ed accettarlo, lo scopo divino è quello di
Quando il Figlio si ripresenta, in un Padre e Spirito santo che devono mostrare a tutti in base a quali calcoli esiste il mondo attuato da loro, non danno
5 più a se stessi – scesi al mondo – la libertà di calare questo 4, e farlo incidere “contro le regole”. Dio vuol far capire all'uomo che le regole date, per come mostrano il mondo, sono attuate da una Divina Provvidenza che compie opere perfette così come sono, anche se sembrano tutte tutt'altro che perfette. Il Dio incarnato, a questo punto, si dota solo di una apparente capacità a scorgere il vero, e a rivelarlo, ma non di modificare quel disegno che è opera sua così come esso è. Se Dio lo mutasse, allora sì lo renderebbe SBAGLIATO. I MIRACOLI di Gesù cristo sono stati SBAGLI. Perché il FIGLIO che si impone al PADRE che crea il mondo con la sua Divina Provvidenza, secondo l'attuazione di PRECISI CALCOLI, non può metter in atto ALTRE REGOLE. Gesù è sempre in lotta, egli pure, se COMPIERE o NO delle modifiche del Piano perfetto di Dio. Arriva al colmo di questa lotta alla vigilia della sua passione, quando, nell'orto degli ulivi, chiede: “Padre, se possibili passi da me questo calice!” Immediatamente impedisce a se stesso di dar atto a questa variazione, e dice: “Ma sia fatta la tua volontà e non la mia”. Il Figlio di Dio incarnato è stato “limitato, delimitato”, anche senza togliergli la capacità di SOVVERTIRE LE REGOLE. I miracoli fatti da Gesù sono state SOVRAPPOSIZIONI alla volontà della Divina Provvidenza che regola il mondo con la DETERMINAZIONE delle sue regole precise. Non è che il calcolo fatto prima, in cui la somma è stata fatta prima dei prodotti, non porti a COSE PRECISE, che siano differentemente regolate. Tra le differenti regole esiste pur sempre un chiaro collegamento di verità. A me è stato dato di capire come 5^4, che vale 625, esiste anche nella forma 54, che allora indica una altra cosa che resta perfettamente relazionata e
assumerà una differente forma. Nel primo caso sono tutte le cariche elettriche in 624 unità di Coulomb. Nel secondo caso sono le 54 decine di secondi o i centesimi 54, di secondo, che esistono in un giorno siderale, o il ciclo della candela. Dico insomma che la “forma” assunta da numeri uguali, quando sono l'uno posto in relazione all'altro in modi differenti, anche se porta a forme differenti, non muta ad esempio il valore 9 della sintesi 5+4, contenuta sia in 54, sia in 5^4. Ora Dio sa bene di aver messo le creature in un mondo totalmente dominato dalle regole, per cui – consumata la prima funzione concessa al Figlio di VIOLENTARE le regole – poi lo obbliga al secondo tempo in cui le deve rispettare in toto egli pure, quando ritornerà nell'incarnazione di padre e Spirito santo, che si incarnano solo per dimostrare il loro POTERE sulle regole, tanto che – mentre prevedono alcuni risultati ben determinati – in sostanza questi fatti si attuano, me nelle forme differenti legate al divino progetto e non in quelle proposte. Insomma è proprio il differente modo con cui è costretto ad agire Giona. Come uno che dice certamente il vero, ma che poi Dio, secondo le regole con cui attua il mondo, le fa accadere in modi semplicemente differenti nella loro forma. Quando Giona dice ai niniviti: “tra quaranta giorni sarete distrutti tutti” - e lo dice su ordine di Dio – lo dice ed è una verità. Ma essa apparirà diversa, come quel disastro che non è accaduto, e per fondati motivi di novità sopraggiunte: loro si sono pentiti e Dio è misericordioso con tutti, specie con chi si pente. Io sono stato costretto ad agire esattamente come Giona. Per via di calcoli e segni evidenti relativi al disegno che io vedo con chiarezza, io sono portato a fare previsioni. E sono lecite. E' lo stesso operare di chi estrapola eventi futuri, da statistiche, ricerche di mercato. Se nulla di nuovo e di diverso accade, che modifica quegli eventi e li presenta infine in modo differente, essi accadono! Provate a pensare all'opera di chi studia Meteorologia... Insomma Dio non è un Creatore che desidera apparire dispotico. Ha messo
6 in atto tutte le cose con un fondamentale calcolo e desidera che gli uomini si impossessino sempre più degli stessi strumenti di calcolo. Se uno sta male, può mettersi a pregare Dio dicendogli: “fammi guarire, ti prego!” Ma Dio vuole che egli si metta nelle mani di un Dottore e non di uno stregone! La preghiera a Dio deve esistere ma si deve mutare in una cosa ben diversa da una “richiesta” di MUTARE IL DISEGNO. Se l'uomo non capisce che è Dio che l'autore di quel disegno e che dunque è giusto tutto quello che accade, non capisce che, tra le cose che accadono per guarire esiste anche quella di andare da un dottore. Chi vuol vincere ad una lotteria deve voler comprarne il biglietto. Se chiedi l'intervento divino e non vuoi adeguare la tua volontà a che tu TI AIUTI, non aspettarti che DIO TI AIUTI se tu non compi l'atto volontario per adeguare la tua volontà a voler fare. Chi rinunzia a VOLER fare e si riduce a chiederlo a Dio, sapendo che succede davvero solo quello che Dio vuole, è simile ad uno che deve fare un TEST attitudinale, che lo orienti nella vita, e che, convinto che si tratta solo di un test, non lo prende sul serio. Ogni uomo deve essere portato a VOLERE, sapendo però che DIO (ossia la totalità delle forze più o meno vicine in atto nel tempo e nello spazio) poi attuerà secondo la SUA volontà. Non basta VOLERE per POTERE. Questo “potere” che crediamo di avere è solo quello che ci è PERMESSO perché non è CONTRASTATO da niente e da nessun altro (ossia dalla Provvidenza di Dio, che tiene sempre conto dei DESIDERI di tutti. Ciò detto, il compito umano va BEN OLTRE il caso specifico. Un atto di VOLERE caratterizza il quadro nei nostri desideri e costruisce il nostro personale DIO DEI VALORI. Questo DIO non è condizionato da cose che accadono o no.
L'aspetto IDEALE è il nostro lato assolutamente vittorioso rispetto ad ogni delimitazione reale. A questo mira l'opera divina: a che ciascuno, nel massimo della sua indipendenza COSTRUISCA IN SE STESSO IL SUO DIO. Invece è comune idea che questo DIO sia infine un IDOLO. Lo è solo se il DIO DEI VALORI della persona cessa di essere la soluzione del problema personale e diventa esso stesso il problema. Quando accade? Quando il modello di salvezza personale che ognuno di noi idealizza in se stesso, cessa di essere aperto e senza alcun limite, e diventa esso stesso il limite. Quando l'uomo idealizza la sua vera salvezza certamente costruisce il suo IO. Ma se questo IO si oppone a restare sempre aperto e disponibile ad ogni altro IO come lui e si muta in quell'EGO di un narciso, innamorato di se stesso, siamo di fronte alla totale confusione sopraggiunta tra quanto sia un FINE e quanto sia un MEZZO. Se il nostro spirito resta aperto e si considera un puro mezzo per un bene sempre più ampio, siamo di fronte ad un IO aperto a DIO. Se il nostro spirito si innamora della sua stessa bellezza e si propone – a se stesso – come l'idolo personale, ecco che si è mutato in un EGO, tutto chiuso nella contemplazione di se stesso e si CHIUDE a DIO. Gli atti della VOLONTA' sono indispensabili nella giusta costruzione degli IDEALI che VOGLIAMO siano i nostri. Non conta proprio nulla che siano impossibili da realizzare, per chi arrivi a capire come l'IDEALE sia infinitamente più importante di quanto è REALE. Al contrario, spesso è proprio dal raffronto tra il reale e l'ideale che questo assume più forza e più apertura al bene verso tutti, ossia al bene verso Dio. Nella sua opera Divina, il progetto divino punta a responsabilizzare sempre più la VOLONTA' delle sue anime, nel rispetto delle regole. Lo aveva ben capito già Socrate quando, comandato a bere la cicuta mortale, chiedeva come andasse fatto al meglio, ossia nel pieno rispetto delle regole. Ecco, infine la verità di Dio s'è incarnata per dimostrare a tutti che anche il Dio in terra si è sottoposto alla sue regole. Le sa utili e non le trasgredisce più.
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Quando ho profetizzato proprio come Giona
<Alle 21 o 22 del 23-5 del '3 a Cogliate e Saronno molti “dovranno farsi curare” di Sars e morranno> Premessa. Il pontefice Giovanni Paolo II nell'Enciclica FIDES ET RATIO del 14-9-1998, aveva provocato i filosofi affinché affiancassero la TORRE DELLA RAGIONE, a quella già esistente della FEDE in Gesù.
(10^0) = (10^+1) (10^-1) Spirito Santo = Padre × Figlio
in figura di: che la fisica aveva adottato come:
Ogni Unità deve essere 10^-1 di un 10 su cui si basano tutte. Insomma le unità della Fisica, per essere perfette, dovevano rispettare che fossero come il Figlio decimo del Padre di tutti i numeri decimali. Questo ciclo 10 era posto alla base delle lettere ebraiche, che erano i numeri da 1 a 9, poi da 10 a 90 e infine da 100 a 900.
Un solo filosofo, Romano Amodeo, si era sentito “Messo” dal Papa nel ruolo di un nuovo “messia” che rischiasse tutto volentieri per portare a credere in Gesù per ragioni intrinseche, provate vere dalla scienza umana, fondata sui principi della Matematica, della Geometria, della Fisica. Io riconoscevo nel modello del Dio Uno e Trino annunciato da Gesù la verità che aveva a fondamento il 10 (Padre di tutti i numeri decimali) nelle tre modalità, una espressa in potenza e due in atto uguale e contrario di:
Anche la Geometria, con Cartesio, aveva posto l'unità del volume nel concorso di tre assi infiniti come Padre, Figlio e Spirito santo, contrapposti tra loro per quella presenza di ¼ di angolo giro, come ¼ era la stessa presenza, sulla presenza in linea unita del tempo, e trinitaria dello spazio. Il principio terzo, della legge dinamica, era stato rivelato da Gesù a Nicodemo, Maestro di Israele, quando gli raccontò che l'esistenza in linea era relativa ai due versi contrapposti nella dinamica materiale dell'acqua e in quella antimateriale dello Spirito. Dicendogli “fino a quando non vedrai la discesa dall'alto non entrerai nello
8 Spirito santo della Verità” gli aveva rivelato come nessuno è un vero conoscitore della scienza, fino a quando non si accorge che, possibile ad ogni treno risalire al suo binario morto se esso prima non è disceso da lì. La Relatività Generale, secondo Gesù, era in atto tra l'esistenza in potenza di Spirito santo e quella posta in atto uguale e contrario di padre e Figlio. Posta E questa energia, essa era uguale all'ammassamento dell'acqua quando si espandeva totalmente in tutti i possibili sei versi. La Creazione del mondo in 7 giorni indicavo proprio come, una velocità in atto unitario come 1/1, lanciandosi nel percorrere tutti i 6 versi dello spazio, li percorreva in 6 giorni ma solo grazie al settimo, posto come il tempo del riposo divino in un Sabato questo sì da rispettare sempre, altrimenti non esiste il tempo 1 relativo a quei 6 totali movimenti. 9/1 = 1 massa × 9 era tutta l'energia bloccata nel tempo 1 su un piano 3×3 che se si metteva in moto alla velocità 1/1 di una massa, allora doveva moltiplicarsi per una c^2 che fosse esattamente 9. Infatti questa era la totale differenza tra l'energia acquattata sul piano immobile 3×3, e questa stessa 9 espressa in 1+1+1+1+1+1+1+1+1, una manifesta e unitaria traslazione. Questo 9/1 era la presenza unitaria esistente nel Padre, quando si metteva come il tempo di presenza del piano 3×3 riguardante ogni possibile dimensione. Invece Albert Einstein ancora non era riuscito a porre una Relatività generale se non nelle limitate dimensioni dell'energia, dello spazio, del tempo e della massa. Non ancora neppure considerate le altre dimensioni la cui unità stesse nell'Ampere, nel grado Kelvin, nella Mole e nella intensità della luce. Invece nella visione “superiore” e non ancora raggiunta delle RAGIONI di Gesù Cristo, il paterno 10 era il ciclo di tutte le unità sue figlie. Tutte queste erano tutte uguali, essendo tutte date da 1/10 di quel 10, tanto che la dinamica delle unità non dipendeva dalla loro qualità differente, nello spazio, nel tempo, nel flusso reale, nel flusso termico, essendo importanti davvero solo le quantità e non le differenze formali.
Scrivo questo per dimostrare come, da una analisi seria delle affermazioni di Gesù fatte in una epoca in cui egli parlava di cose che i contemporanei nemmeno sapevano e che dunque sono state raccontate nel modo grossolano di chi sia tenuto a descrivere cose che non capisce, la sua conoscenza di quanto sia vero e quanto puramente apparente e relativo ancora non è stata raggiunta del tutto. Aveva ragione Papa Giovanni Paolo II a credere che un serio studio delle verità di Gesù avrebbe portato anche un non credente in lui alle stesse sue verità. La Chiesa Cattolica aveva bisogno di queste verità, perché aveva diffuso ormai in tutto il mondo il Verbo affidandolo alla Fede in lui, ma essa non aveva conquistato a quella Verità tutto il mondo. Pertanto sarebbero stati portati a Gesù tutti coloro che si fossero serviti della Torre divina della Verità dello Spirito santo. Ora era però accaduto che – forte di queste conoscenze da consegnare al Pietro che le chiedeva e giudicava di vitale importanza – tutto il Vaticano e le sue Strutture si erano opposte all'idea stessa che la Fede in Gesù potesse essere motivata dalle ragioni dello Spirito santo! Io, accortomi che non c'era alcuna predisposizione a VOLER ricevere da me questo “mio” aiuto... come se glielo dessi io e non lo Spirito santo che guidava totalmente la mia condizione assoluta di “povero di Spirito mio”, allora iniziai ad affrontare quei sacrifici che il Papa aveva detto dovessero essere affrontati, con coraggio e spirito di sacrificio. Iniziai un digiuno assoluto, ponendomi nei confronti del papa come la “pecorella smarrita” che Gesù per tre volte affidò alle cure di Pietro, se era vero che Egli lo amava. Come se la Chiesa non sapesse che Gesù disse chiaro: “avevo fame e non mi deste da mangiare... perché in verità in verità non avete dato da mangiare a me ogni volta che avete tenuto digiuno uno dei miei piccolini”, la Chiesa si accanì a non voler credere FATTO CONTRO CRISTO, tutto quanto fatto contro un... “povero Cristo!” Volevo io NON MANGIARE? E allora... “che me ne restassi a digiuno!”
9 4 Preti e 460 altre persone fecero una petizione scritta al Papa affinché avesse pura compassione umana per uno come me. Ma neppure una parola ricevettero dal Papa! Che io mi ammalassi o ne morissi... la Chiesa cattolica non aveva nessuna responsabilità! Tutti mi avevano detto di mangiare! Se perseveravo... peggio per me! Mi comportavo come uno senza senno? Che allora io cercassi di mettercelo! Chi è l'assassino? Uno che si crede sapiente e vede uno che giudica incosciente e lo lascia morire, o lo è lui, che non usa almeno lui la “sua” creduta sapienza, in soccorso di un povero incolpevole totale... se gli manca la ragione? Io insisto per dimostrare che la Chiesa cattolica, in coloro che scelsero al posto di un Papa a cui non dissero niente, si dimostrò come quella degli spietati assassini di Bin Laden quando decisero di colpire le due Torri Gemelle della Nazione più forte del mondo. Assassini nei confronti di un “povero cristo” essi agivano così CONTRO CRISTO, e colui che lo fa, mentre lo uccide, uccide anche se stesso. E' la Chiesa cattolica stessa che si suicida, quando agisce in modo assassino contro quell'aiuto, invocato, richiesto dal Papa, e che le viene porto. Sicché quando io vidi accadere il fattaccio dell'11 settembre 2001 lo vidi come un evidentissimo segno che Dio stava facendo alla sua opera che stava realizzando attraverso me, il nuovo Messia richiesto da un Papa abilitato da Gesù a legare in terra come in cielo. Io cercai di farlo capire alla Chiesa cattolica che quello era un evento che Dio le mandava come un terribile monito! Ma fu inutile. Nella deviata ragione umana c'è la ferrea convinzione che è la Natura e la vita contenuta in essa a determinare le azioni che appaiono poi nella realtà del mondo. Non era alcun segno di Dio, ma solo della “cattiva fede” di alcuni Islamici. Ed io: l'Islam in questo c'entra solo poiché non esistono dei cristiani che per partito preso fanno atti di suicidio e di omicidio, per indurre il terrore. Poiché queste azioni esistono in alcuni tesi deviate della fede Islamica, Dio ha usato questi, ma per indicare con chiarezza che nel Cristianesimo vi erano stati omicidi e suicidi,
in gesti compiuti tutti contro la volontà del Signore, che aveva manifestato la sua volontà attivando il Papa Giovanni Paolo II per affiancare la torre della RAGIONE a quella della FEDE in Gesù Cristo. Non mi diedero ascolto e allora Dio, dopo 555 giorni esatti, fece attaccare il Paradiso Terrestre storico, bombardando Baghdad. Io vidi, il 13 novembre 2001, attaccato anche a Cogliate, e in me, quel solito “povero cristo” che mette pace e che invece fu scacciato dal Parroco che gli intimò: “Vai a farti curare!”. Avevo cercato di metter la pace tra due cantorie in lotta per la loro maestra, e mi trovai scacciato ingiustamente, proprio io! Sapendolo fatto al Cristo quando sembra fatto ad un poveretto, giudicai che – con un Signore che si era messo a dar feroci lezioni – gli stessi 555 giorni dopo che il Parroco mi aveva cacciato sarebbero stati tutti quanti costretti a FARSI CURARE: dalla SARS, che sembra come SAR'S una questione dipendente da un Saronnese che è un Santo A.R. L'unica incertezza che io avevo riguardava l'orario in cui Dio avrebbe fatto questa COSTRIZIONE. Infatti il Parroco cacciò dal Coro Parrocchiale il “povero innocente cristo” alle ore 21 di un mese in cui esisteva l'ora solare. Invece in maggio c'era l'ora LEGALE. Dio avrebbe rispettato l'orario solare o quello legale? Lo avrebbe fatto, in sostanza alle ore 21, o alle ore 22 corrispondenti all'ora 21 Solare? Se leggete la lettera scritta da me al Sindaco di Cogliate e fatta protocollare, vedete chiaramente che essa è nella forma religiosa di un “oracolo”. Vedete elencate delle morti in persone precise, di Cogliate e di Saronno... come quella fatta dal profeta Giona a Ninive. Ma io la chiudo dicendo che pregherò io la Madonna “che passi da noi questo calice”. La pregherò – in processione con tutta la comunità della mia chiesa di S. Giovanni Battista - dicendole che se uno dovesse pagare, che fossi io solo a pagare
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11 Potete leggere chiaramente nella quartultima riga della prima pagine: il giorno 23 maggio Dio colpirà duramente tutti gli abitanti, portando in Paradiso i figli innocenti... ecc. Nell'ultimo periodo così concludo:
Parroco, scacciatolo con un VAI A FARTI CURARE dal Coro parrocchiale, avrebbe costretto TUTTI I CITTADINI di Cogliate e del Saronnese ad ANDARE A FARSI CURARE. Ora, in processione, io chiesi alla Madonna di PAGARE SOLO IO. E, esattamente dopo i 555 giorni dalla cacciata dal coro, alle ore 21 si presentarono a casa mia due vigili urbani. Non mi trovarono. Ripassarono alle ore 22 e mi dissero: “Lei venga con noi!”
Il 18 maggio, infatti, tutta la comunità parrocchiale della mia Chiesa di san Giovanni Battista andava in processione alla Madonna dei Miracoli, di Saronno, per l'espletamento di un antico voto fatto da quando, 400 anni prima, la Madonna aveva salvato il saronnese da una pestilenza come questa che io ero certo incombeva sul saronnese. La mia certezza derivava dal fatto che avevo visto attaccato il “povero cristo in me”, n. 2 del Signore, quando non erano servito altri 55 giorni di digiuno, aggiunti al mio esser 2, per essere ricevuto in udienza dal Papa che desiderava ricevere un 2° percorso (razionale) che portasse alle verità di Cristo. Condannato praticamente a morir di fame, poiché Gesù ha detto che ogni cosa fatta ad ogni piccolino di Dio è fatta a Dio, chi avevano affamato, senza dargli importanza era stato Dio. E allora aveva fatto attaccare da una Fede traviata (come quella di Bin Laden) le 2 Torri Gemelle, in segno delle due torri di Dio LA FEDE E LA RAGIONE, abbattute nella mia risposta a alla FIDES ET RATIO che chiedeva che queste due torri fossero erette. Dopo 555 giorni di ulteriore inutile attesa, Dio aveva fatto attaccare dal Dio degli Eserciti (degli USA) il Paradiso terrestre Storico. Dio aveva reagito dopo 555 giorni all'offesa contro le SUE due torri gemelle, e ora ERA CERTO che dopo gli stessi 555 giorni, a partire dal 13-11-2001 in cui il
MI PORTARONO A FARMI CURARE, presso l'ospedale di Saronno nel reparto Psichiatrico, per avere accertamenti sulla mia salute. Un provvedimento di ASO (accertamento Sanitario Obbligatorio) causato dal fatto che il Parroco di Cogliate, in combutta con quello di Saronno, avevano spinto il Sindaco di Saronno a ordinare questo obbligo. Più ascoltato di così, dalla Madonna, io non avrei potuto essere. Oltre la lettera, spedita 555 giorni prima (più di un anno e mezzo prima) io non avevo fatto NULLA. Invece il Sindaco di Cogliate, ricevuta la lettera riservata, protocollata e firmata che io vi ho mostrato in copia esatta (tranne il 13-11-2001 che per un errore di stampa aveva la data del 13-12-2001, quando il fattaccio era invece accaduto a novembre e non a dicembre), chiamò la stampa e rese di dominio pubblico la lettera riservata a lui. I giornali saltarono sulla notizia e tutti i saronnesi si spaventarono. Ora la lettera era datata 13 maggio 2003. Oltre quella lettera non avevo fatto NULLA, non avevo telefonato a nessuno, minacciato nessuno! Ma – spaventatissimi da questo “oracolo divino – visto che avevano un buon timore di temere Dio per l'accaduto, si mossero contro di me proprio i parroci. E fu compiuto un vero abuso. Una vera prepotenza.
12 Questo accertamento obbligatorio può essere chiesto dal Sindaco della città in cui si risiede. Ma io ero residente ancora a Milano. Il Sindaco di Saronno, senza che mai alcun medico mi avesse visitato, non poteva arrogarsi il titolo di un atto così coercitivo contro un residente di Milano, che a Saronno aveva solo una abitazione, ma non ancora la residenza. Nell'Ospedale di Saronno io pagherò a caro prezzo il trattamento che ricevetti. Obbligato a cure e farmaci di cui non avevo minimamente bisogno, mi fu procurato una ansia terribile, da una iniezione a lento rilascio che fui costretto a ricevere.
Ma avevo chiesto alla Madonna di pagare io, e – ove tutti dovevano andare a farsi curare - FUI COSTRETTO IO e con prepotenza e ogni arbitrio A FARMI CURARE... e fui conciato... per le feste! Io sono certo che gli eventi che avevo dichiarato sarebbero accaduti a Cogliate e Saronno, tutte quelle malattie e quelle morti CI SAREBBERO STATE CERTAMENTE. A Baghdad e sotto le due torri Gemelle LA GENTE MORI'.
Mi ritennero “disturbato” da manie religiose. Avendo io nel 1973 deciso di “dar corpo al Cristo” e di spendere tutte le mie risorse per il suo Ideale di vita, io, che ero imprenditore, agivo totalmente nell'aiutare un prossimo mio di cui io non avevo affatto bisogno! Ebbene i medici di Saronno affermarono: “Soggetto che da molto tempo trascina segni di un comportamento fuori della norma! Da imprenditore assumeva persone di cui non aveva bisogno!” Per il mondo, chi segue davvero Gesù e ha solo un amore gratuito che offre a tutti, non è un Cristiano che conserva ancora il sale del cristianesimo, ma un soggetto anormale, come chi schiaffeggiato offre l'altra guancia. Fa due miglia di strada con chi vuol compagnia solo per 1. Dona gratuitamente quello che ha e se gli chiedono una tunica lui dà via anche il mantello! “Anormale e da rinchiudere”... è giudicato oggi un VERO CRISTIANO da chi si picca di conoscere bene lo Spirito, perché segue le lezioni del Doctor Freud. Le medicine mi indussero un principio di Morbo di Parkinson che mi è restato e mi rende tremante la mano destra.
Ma come a Ninive, per le preghiere dei Niniviti e del loro Re, Dio diede ascolto alle LORO preghiere, e poi dissero al povero GIONA che li aveva spaventati tutti e invece non era accaduto nulla... Così accadde esattamente nel caso mio. Bastarono solo le preghiere a Dio Del Duo divino in me (che io porto come un puledro sulla mia groppa) e a Saronno e Cogliate non hanno visto accadere nulla e mi chiamano come chiamarono Giona. Tutto nel perfetto SEGNO DI GIONA di chi è costretto a dare avvisi di morte, che poi non accadono solo per una preghiera fatta a Dio... Come nessuno a Ninive fu grato a Giona, allo stesso modo nel Saronnese nessuno è grato ad un “povero cristo” che si dichiara ben disposto ad essere egli solo chi debba pagare.
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Prima mia previsione della mia morte.
Morirò a 66 anni il 9 giugno 2.004 (Nato io 1 mese esatto dopo Gesù, morirò 2 mesi dopo il suo Venerdì santo “per esser vero segno” delle 2 altre persone della Trinità) La questione che io – nuovo Giona – fui portato a dichiarare pubblicamente fu questa. Io l'ho creduta inevitabile, se era davvero vero che Iddio si fosse incarnato in me assumendo le due persone di Padre e Spirito santo. Io sono nato il 25 gennaio, un mese esatto dopo il 25 dicembre. Se fossi uno solo, e non due, anche la mia morte sarebbe spostata di un mese esatto, a parità di vita di 33 anni. Se sono davvero un “duo”, allora deve succedere che il ritardo si presenta sia in una vita, sia nell'altra, per cui quando nel 2004 io avrà compiuto 66 anni, due mesi dopo il Venerdì santo di Gesù, sarà la volta giusta per me. Il venerdì santo del 204 fu il 9 aprile. Io aggiunsi i due mesi e dichiarai a tutti che il 9 giugno io sarei morto. Se sono vivo ancor oggi, ossia 12 anni dopo, è segno che quella fu una sorta di “profezia” fatta come quella del Profeta Giona. Ossia che Dio non volle attuare solo per sopravvenute altre necessarie condizioni, che si sono semplicemente aggiunte, non modificando per nulla le verità che io avevo dette. Vediamo allora se esse sono o no esistite. Il mio presupposto si costruiva tutto sul fatto che io, sulla mia vita reale, fossi un numero 2, rispetta al Figlio che è 1 solo, solo il Figlio. Dunque che io fossi le 2
altre persone, del Padre e dello Spirito santo. Ora io vi chiedo: quando uno è un numero 2, e nasce 1 mese dopo Gesù, è vero, 66 anni sono il doppio dei 33 anni che visse Gesù, ma occorre che io sia un 2 anche in fatto di giorni. Insomma un 2 come nato il giorno 2°, il mese 2° e durato per un 2° gruppo di anni. Inoltre, con un mondo costruito dal Dio che ha usato a a immagine e somiglianza sua un 10 in ATTO, deve esserci anche la simultanea presenza, assieme a questo atto, anche dii quello uguale e contrario. Dunque di un 10×10=100, che se si presenta in un 2, debbono essere 200 giorni. Riepilogo la questione: Nato il giorno 2, il mese 2 e con una vita di 2 trentatre anni, ma anche nel rispetto di 200 giorni. Ora tutte queste necessità si raccordano se, con me che ho previsto una morte nel 9 giugno, si colloca di traverso, su questa data 9 un piano trasversale che abbia 100 giorni in un lato e 100 nell'altro. In questo modo nel piano della realtà nostra, data esattamente da 100×100=1.000=10^4, si ritrovano tutti i giorni in linea che vallo tra il 9 giugno che dista 205 giorni dalla fine e quanto disti 5 giorni dalla fine del 31 dicembre, il che porta al 26 dicembre.
14 Il 26 dicembre è il giorno numero 2 dopo il 25 della nascita di Gesù. La morte è posposta di 2 mesi a quella di Gesù e tutto il piano che giace sul 9 giugno, virtualmente ha tutto quanto il giorno 9, nel rispetto del piano assoluto dei 200 giorni. Ma c'è stato ancora di più. Infatti io avevo 66 anni ed era il doppio della vita di Gesù. Ma avevo anche 24442 giorni di vita (il 26 dicembre) ossia 22222 +222 × 2×5, essendo un 2 sia a 1 dimensione moltiplicata per 5, sia a 3 dimensioni e sia a 5 dimensioni. Invece nel 9 giugno in cui avevo detto era la mia morte avevo 22222 +22×2×5, sommando dunque al 22222 nelle 5 dimensioni della mia mano, il 220 che è il terzo di Romano=66, moltiplicato per il 10 che la fa da Dio. Insomma ero un 2 a tutte le dimensioni. Il 26 dicembre celebra santo Stefano, che significa “Manifestazione regale”. Ebbene, il 26 dicembre del 2004 accadde lo TSUNAMI. <T sun Am I> trascende Sono io il sole della Croce, e Gesù Cristo è elevato a Re manifesto, della croce. Io invece fui reso manifesto come il 2, rispetto a lui, in tutte quante le dimensioni del primato della dimensione 1, 3 e 5, quando è 5×2×222+22222, con un 2, tre 2 e cinque 2 nei miei giorni... il 2° giorno dopo il Natale. La manifestazione dello Tsunami fu un segno straordinario dato da Dio agli uomini. “Voi celebravate il Dio Sole, ma ho messo al mondo il sole della Croce, di un Sole destinato al sacrificio. Con questo Sole della croce vi ho fatto passare da questo mondo di Egitto al mondo di Dio, come quel passaggio del mar rosso in cui già annegai cavallo e cavaliere di tutti coloro che contrastavano questo Esodo verso il Sole della Croce. E voi che fate, in tempo di Natale? Approfittate dei giorni concessi per la festa sacra per profanarla e degradarvi di nuovo a chi si prostra al sole, nei Paradisi della natura. E allora ecco di nuovo le acque che
si chiusero su questi che no riconoscono e osservano l'Esodo divino attuato da Dio. Direte: ma Dio è una simile carogna che fa morire decine di migliaia di persone per un segno di questo tipo: che Gesù è INCORONATO Sole della Croce e tu sei incornato il 2 a tutte le dimensioni, di padre e Spirito santo? Avete ogni diritto a chiedervelo. Dio l'ha fatto, ed ha attuato COSTI QUEL CHE COSTI questa che era stata la mia previsione. Dio l'ha attuata ANCOR PIU' e MEGLIO di quanto avessi fatto io, Ma se considerate che il tempo è un VOLUME. Che la realtà si costruisce sulla lunghezza di 1 giorno e che essa è una area data da 10^4, allora il suo lato è di 100 giorni e si interpone un esatto piano di 200 giorni in lunghezza, che arriva, nella sola linea del flusso al giorno 9 giugno collocato due mesi dopo quel Venerdì santo in cui morì Gesù. Dunque Dio ha TRASCESO, rispetto alla mia previsione in linea di 2 mesi dopo il venerdì santo del Cristo il PIANO ASSOLUTO della realtà, e questo ha portato all'altro limite collocato proprio nel giorno numero 2 dopo la nascita di Gesù nel giorno numero 1. Dunque Dio ha osservato MOLTO DI PIU' e non mi ha contraddetto, se era vero che io ero il doppione suo nella mia vita. Dite che non IO sono morto? E' vero. Io no. Ma se in me c'è chi E' TUTTI NOI, che cosa rappresenta meglio la morte di Dio? Quella di uno solo è delle decine di migliaia di morti il giorno dello TSUNAMI? Dunque io sono stato TRASCESO anche nella mia morte, e al posto mio migliaia e migliaia di persone. Provate a pensare a Guerre Stellari. Quando muoiono tante persone, il Ghedi dice: “Ho sentito una grande vibrazione nella Forza”. Ebbene il Dio in me è simile a questa forza, e decine di migliaia di morti assomigliano di più, rendono di più l'idea della morte di Dio di quanto possa essere la mia, di me che sono appena 2 persone.
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Seconda previsione della mia morte.
Morirò il 4-6-2.007 e risorgerò il 7-7-7 Sperimenterò la morte per 33 giorni e risorgerò il dì in cui nacque mio padre Questa cosa, poi, di una morte sperimentata per i 33 giorni della vita di Gesù Cristo, cominciata il 4 giugno in cui già dovevo morire nel 1940 in cui fui miracolato... sembra la cosa più improbabile e pazzesca che possa venire in mente a qualcuno. Ma c'era una ragione legata a questo 4 giugno: io avevo dato appuntamento a chi volesse uccidermi, per le offese che credevano io facessi al Dio Allah, nell'ospedale di Atri, in cui ero stato già trasportato di forza nel 2005, dopo un altro digiuno di 55 giorni fatto a Montesilvano. Minacciato di morte, io avevo fissato un appuntamento per quella data e in quella struttura protetta. Non è facile superare lo sbarramento del reparto psichiatrico di un ospedale. Pertanto io stavo creando le condizioni da cui fosse manifesto che non avevo di certo aiutato coloro che erano i miei potenziali assassini. Per essere sicuro che mi ricoverassero, bastava che io raccontassi ai medici la verità: che io credevo che il 4 giugno io sarei morto. Una delle fobie sufficienti per un ricovero è questa di morire. Nella visita fatta con il medico, egli accettò di ricoverarmi e di proteggermi fino a quella data, dicendomi: “Vedrà che non morirà. Ci penseremo noi”. Essendo solo quello il mio “disturbo” fui sottoposto ad una terapia molto blanda, di tranquillanti. Venuto il giorno 4 ed essendo sempre restato in perfette condizioni fisiche,
quel dottore mi chiamò e mi disse: “Come le avevo promesso, abbiamo avuto cura di lei, ed oggi è il 4 giugno e non le è successo niente di male. Pertanto domani lei uscirà. Ma... - veda, chi è come lei, che ha queste fobie, deve essere assistito perennemente. Lei deve accettare che noi le si faccia una iniezione di Aldol, un medicamento a lento rilascio, che la terrà tranquillo per oltre un mese. Dopo si vedrà il da farsi”. Io cercai di oppormi, sostenendo che avevo già sperimentato quattro anni prima una iniezione simile e mi aveva praticamente distrutto. Il dottore non sentì ragione. Mi assicurò che quel medicamento era assai blando e che non dovevo temere alcunché. Così il 4 giugno mi iniettarono l'Aldol e cominciai a morire, giorno dopo giorno, in una grande parte di cellule cerebrali. Quella lieve forma di Morbo di Parkinson ingeneratami 4 anni prima si manifestò di nuovo e con una violenza indescrivibile. Ritornato a Saronno, nemmeno 10 giorni dopo telefonai all'ospedale, descrivendo il mio stato pietoso. La dottoressa che mi conosceva più del dottore cercò di darmi un rimedio. Dovevo assumere un altro farmaco ancora. Le diedi ascolto e fu peggio ancora. Ogni giorno morivo, in una parte dei milioni di cellule cerebrali che costituiscono la nostra vita. Morii come avevo detto: per 33 giorni e quando arrivò l'ultimo fui in uno stato così preoccupante che fui caricato nottetempo su una lettiga e fui portato in un
16 ospedale collocato dalle parti di Pinzolo, e sottoposto ad una cura massiccia, e... resuscitai, recuperando buona parte di quelle funzioni che in me sembravano essere state compromesse definitivamente. Pochi giorni dopo fui dimesso.
me una sorta di drogato. Mio cugino Nicola era furibondo. Sosteneva che certi dottori dovessero essere denunciati. Come era possibile intervenire su un soggetto perfettamente sano e ridurlo a quel modo?
Mi recai allora a Salerno e fui ospite dei miei cugini Morra, Nicola e Fernando. Si presero cura di me e mi consentirono, in tre mesi di riprendermi del tutto. Io ero stato da loro in maggio, dunque non più di tre mesi prima e – dopo quei 33 giorni di moria delle mie cellule cerebrali è la provvidenziale cura – avevano ritrovato in
Insomma – per quanto la mia profezia apparisse “impossibile” da verificarsi sul piano reale – essa si era realmente attuata, sia nella morte per 33 giorni, sia nella relativa resurrezione che sarebbe avvenuta il 7-7-7 dei 100 anni della nascita di mio padre.
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Terza previsione della mia morte.
Morirò il 26-5-2.008 Sarei dovuto morire dopo 13 giorni di digiuno e di silenzio, a Belo Horizonte Quali ragioni mi avevano spinto a crederlo? Un sogno, fatto il 13 maggio, ricorrenza dell'apparizione della madonna di Fatima. Fatti 13 giorni di digiuno e di silenzio, poi sarei volato in cielo. Ero ospite della Parrocchia il cui parroco era Pierluigi Bernareggi, mio compagno di liceo, al Berchet, in cui fummo insieme allievi di Don Giussani, il fondatore di Comunione e Liberazione. Coinvolto dal Don, Piggi aveva voluto divenire sacerdote e poi missionario. Assieme al Don Giussani erano stati in Brasile, ed aveva avuto infine assegnata la Parrocchia in una delle chiese in zona Providencia. Dissi al mio amico che intendevo compiere quello che mi ero sentito chiedere, ed egli non ebbe nulla da eccepire. In quel tempo cantavo anche nel coro di quella Parrocchia e – come avevo tentato invano di fare a Saronno – chiesi anche ai coristi di belo Horizonte se volevano accettare da me dei biscotti e delle bottigliette di bevande, come in una sorta di Ultima Cena tra di noi. Non ebbero nulla da eccepire. Al contrario, si commossero tutti e mi salutarono, convinti della mia buona fede e non della mia “pazzia”...
Iniziai il Digiuno e il silenzio, ma accadde una cosa che mi sorprese moltissimo. Si sparse la voce di quello che stavo facendo e delle cose che io credevo sarebbero accadute e tutti, invece di criticarmi o di deridermi, iniziarono a pregare per me. Seppi dal mio amico che perfino dei protestanti si erano riuniti in preghiera. E fu così che, per una seconda volta e stavolta per le preghiere degli altri a mio favore, che seppi in sogno che non sarei stato sacrificato in quel luogo. Seppi anche di quanto giorni io ero stato graziato. Tutti quelli che aggiornavano la data al 13 ottobre dell'ultima apparizione a Fatima, in cui era accaduto il MIRACOLO DEL SOLE. Interruppi il digiuno e il silenzio, e avvertii il mio amico. Mi accorsi allora che il giorno successivo al 26 in cui dovevo volare in cielo, c'era il mio reale volo verso l'Italia, programmato da quando ero partito nel viaggio di andata dall'Italia e al quale non avevo più pensato, sapendo che sarei morto il 26. per cui ci fu, seppure con un giorno di ritardo, anche il mio volo per l'Altro mondo: l'Europa.
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Quarta previsione della mia morte.
Morirò il 13-10-2.008 Secondo i giorni di “grazia” che mi erano stati concessi in Brasile Alla fine di settembre iniziai a non mangiare e a non bere più Nello stesso tempo cominciò nel mondo una corrispondente mancanza di liquidità al sistema bancario mondiale. I provvedimenti sarebbero stati attuati, in Italia, lo stesso 13 ottobre del Miracolo del Sole. Nonostante 13 giorni di astinenza anche dal bere, il 13 ottobre ero ancora in perfetta salute. Fui messo in crisi. Il Maligno in me mi suggeriva che – se era vero che c'era il Creatore di tutto in me – dovevo essere io stesso a CREARE quella mia morte. Fui sul punto di cedere e parzialmente cedetti. Decisi di dover compiere un gesto il cui esito non dipendeva certo da me. Assetato come ero, dovevo ingurgitare oltre 5 litri di bevande, tutte di un sol fiato. Il mio fisico poteva essere colpito da una letale CONGESTIONE, se Dio lo permetteva. Così “scolai” letteralmente di un fiato solo quattro bottiglie da un litro e mezzo, che contenevano chinotto, aranciate e ginger. Erano circa le 4 del pomeriggio e l'effetto fu che caddi in un sonno profondissimo. Durò fino alle ore 2 del giorno 14 e mi ritrovai vivo e senza alcun segno di disturbi. Come se fossi stata una spugna arida, quegli oltre 5 litri erano stati riassorbiti in un modo che io giudico davvero miracoloso.
Mi sono chiesto allora che cosa avesse significato di importante questa data, se non per me, almeno per il mondo. Ebbene, da calcoli fatti da me, risulta che nel 3.118 dopo Cristo ci sarà una vero finimondo, per il ribaltamento della terra a causa dell'inversione magnetica dei poli. Questa data esatta è al 14 novembre del 3.118 e in quel 13 ottobre del 2008 si era esattamente ai 1110 che sono il modello, nelle divine decine, dell'unità nelle tre decine di 111, più 1 mese esatto ed 1 giorno, tra il 13-10 e il 14-11... In sostanza, IO ero stato assimilato a questo 1110, un mese e un giorno e in questa totalità io davo inizio alla reale fine DEL MONDO. perché l'aggancio al miracolo di fatima? perché il sole disceso dal cielo stava in me, al punto che il 3° segreto di fatima stava nel suo inverso: am ita f per amodeo, italia, Felitto. A Fatima era accaduto che per 6 mesi successivi si erano ripetute le apparizioni. Ma Dio opera con il 7. E allora la settima data avrebbe riguardato sette volte il giorno 13 della apparizioni, espressi in anni. Insomma 91 anni dopo il 1917, il 13 ottobre quindi del 2008, Dio avrebbe manifestato il suo SABATO, ossia il denominatore posto a TEMPO.
19 Questo denominatore, indicante Dio in conformazione ideale di numeri era una frazione del tipo: X
666.666.666 -111 decine 1 mese e 1 giorno 111 decine 1 mese e 1 giorno
111 decine 1 mese 1 giorno Il che è uguale a Io ho messo l'incognita X, ma sapendo che l'unità del tempo riguardava 3.118,1114 anni, la X a numeratore era data dalla differenza. Ma era da farsi questo calcolo ancora più generale. 10^10 anni è il TOTALE di quando DIO esiste come un Tutto il cui numero è il 10. Allora il TUTTO NEL SUO TUTTO, ossia <Colui che è quello che è> è dato dalla potenza di 10^10 anni, essendo i 1 anno il tempo unitario, quarto di 4 anni di spazio-tempo. Invece 10+0,5 anni sono l'unità dello spazio-tempo nella sua presenza. 10^10 : 15 = 666.666.666 anni è il totale in anni tra una inversione dell'asse terrestre e quella successiva. Ha la forma di un Triplice DIAVOLO, la Bestia 666. Ora, nell'unità della generazione di 3.118,1114 anni, questi si mettono a denominatore della parte residua che resta a numeratore. Ma quando il tempo è ridotto a quello esistente alla data del 13 ottobre del 2.008, in cui mancavano 111 decine di anni, un me se e un giorno alla fine, cono questi che restano a denominatore. In sostanza esiste questa proporzione.
666665555 +11 mesi e 30 giorni ---------------------------------------1110 anni 1 mese e 1 giorno La cui divisione dà 600.599 Invece ai tempi di Gesù cristo, al denominatore c'erano 3.118 anni e rotti e il rapporto in atto era 213.831. In sostanza siamo passati da un 231.831 ad un 600.600, e il numero che è aumentato indica la ragione per cui sta aumentando la temperatura sulla Terra. L'energia totale si mostra potenziata di quasi tre volte, come quella che appare potenziata in un flash quando il tempo di posa passa da 1/10 di secondo ad 1/30 di secondo e la lampada triplica la sua luce apparente. A mano a mano che ci avvicineremo al 3.118 dopo cristo e che riduce il tempo residuo, l'energia totale apparirà essere sempre più potente e la terra più calda, fino al limite del possibile alla fine, prima dell'inversione dell'asse terrestre
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Quinta previsione della mia morte.
Morirò il 22-12-2.012 A Gerusalemme e 1 giorno dopo il famoso 21 del Calendario Maia Le ragioni che mi spingevano al 22-12 del 2.012 stavano nella fine dei 2.000 anni da quando Gesù aveva iniziato ad occuparsi delle cose del padre suo, con grande sconcerto dei suoi genitori. Ma Gesù si meravigliò della loro reazione. Infatti rispose alla mamma, che gli aveva chiesto: “Figlio, perché ci hai fatto questo? Tuo padre e io Preoccupati ti cercavamo...” E Gesù, il dodicenne Gesù rispose loro: “Ma non sapevate che dovevo occuparmi della cose del padre mio?” Ecco, se nemmeno Maria lo riusciva a capire, io avevo capito che quando esiste un Dio che comanda attraverso i numeri, allora 1.000 è tutto il volume presente, in unità di anni. Se si mettono in fila sono 1.000. e se avanzano interamente e totalmente, allora occupano solo UN MILLE e non più un altro mille. Perché ero giunto a definire il giorno 22 di dicembre? Accade perché Gesù a 12 anni compresi, quindi nel suo 13° anno di vita avanzato, perché si era alla Pasqua (che è a primavera avanzata), iniziò ad occuparsi della cose del Padre suo. Dunque il numero intero dei suoi 2.000 anni (iniziati al compimento dei suoi 12) sarebbe terminato il 25 dicembre del 2.012. Per essere all'interno dei 2.000, saremmo dovuti andare in modo approssimato fino alla pasqua del 2.013. Una cosa difficilmente valutabile, ignorando il giorno esatto dell'anno in cui il dodicenne aveva iniziato ad occuparsi della cose del
padre suo stando lì, in mezzo ai Dottori del Tempio... Ma chi ci autorizza a credere che sia stato alla Pasqua che egli iniziò a farlo? Qu8ando Gesù chiede alla madre che gli chiede una ragione, del suo essere rimasto al Tempio di Gerusalemme, la sua risposta documentata dal vangelo è stata secondo il resoconto fattone da Luca, certamente basato sulla diretta testimonianza data a lui da “chi era stato presente ai fatti descritti” (come spiega molto bene a un certo Teofilo ( perché poi sia compreso molto bene da me, Amodeo... essendo ignoto questo Teofilo di quel tempo cui Luca dedicò non solo il suo vangelo, ma anche il libro “Atti degli apostoli). Luca 2,46-51 46 Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. 47 E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. 48 Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». 49 Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». 50 Ma essi non compresero le sue parole. 51 Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore
Da che cosa e per che cosa essi dovevano saperlo... se Gesù non glielo avesse già detto?
21 La risposta è che Gesù lo aveva detto a entrambi alla cosiddetta “pienezza dei tempi”, intervenuta allorquando la Trinità presente in Gesù nel tempo, che è unitario sempre nel tempo ¼ di 4 (che è la spazio-tempo, con una parte di tempo e tre di spazio) doveva aver compiuto tutti i 4 quarti in anni, ossia i 12 anni esatti che dimostrano la pienezza, sia dei 12 figli di Israele, sia dei 12 apostoli di Gesù Cristo. Pertanto è plausibile che, al 25 dicembre in cui Gesù compì i suoi 12 anni, cominciò il suo compito e lo disse chiaramente ai suoi genitori. Allorché, alla Pasqua, Gesù fu poi a Gerusalemme, restò nel Tempio della fede Ebraica, per non far più ritorno a Nazaret. Quando Gesù si rese conto della “non comprensione” dei suoi genitori, si sottomise alla loro evidente incapacità, come attesta l'ultimo versetto 51: partì dunque con loro e tornò a Nazareth e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. E questa ultima frase è la “dimostrazione reale” che la fonte di questo racconto non poteva essere altra che quella di questa “sua madre” che non lo aveva detto mai a nessuno... fino a quando non lo disse a Luca. Ora, nei 2.000 anni esatti da quando Gesù ne compì 12, ossia fino al 25 dicembre del 2.012in cui terminavano totalmente i suoi 2.000 anni solari da quando iniziò il suo compito (e lo disse ai suoi genitori) deve esistere l'opera della presenza Trina di Gesù, che occupava 3 giorni. Infatti se Dio – che usa il 10 come riferimento totale in linea di ogni cosa) opera solo per 7 giorni, lavorando per 6 e riposando per 1 giorno, ecco che la sua presenza, in atto di lavoro, dato il riposo nel Sabato, riguarda solo la presenza spaziale 3, di tre giorni, per la sua Trinità divina. 25 dicembre, meno i 3 giorni occupati da questa trinità divina di Gesù, riducono l'ultimo dei 12 anni da compire esattamente di 3 giorni, e portano l'estremo limite al 22 dicembre del 2.012. Correva in tutto il mondo l'attesa per il Calendario Maia, il cui limite non era il 22 dicembre, ma il 21. Nel rispetto di questa “trascendente attesa” affidata da Dio al calendario Maia, c'era quel 21 dicembre che era il giorno iniziale del periodo più corto di luce solare, nell'emisfero terrestre settentrionale. Il Sole Invitto, celebrato dal popolo Romano il 25 dicembre considerava questi 4 giorni interposti in cui praticamente non vi era quasi differenza e quel giorno più corto si
fosse esteso nello spazio e nel tempo. Solo il 25 cominciava, a conti fatti, la nuova crescita di durata del giorno sulla notte, e dunque la riscossa di un Dio Sole che non accettava sconfitte. Insomma anche la natura, a conti fatti, espande par quattro giorni quarti di spazio-tempo 3+1=4, questo spazio-tempo unitario di Trapasso tra le tenebre e la luce. Allo stesso modo per cui occorrono 4 anni per completare nell'anno bisestile, i primi tre che sono anni relativi ad ¼ di giorno futuro che si completerà nei 4/4 solo al termine dei 4 anni. Se il Calendario Maia contava questo limite a cominciare dal 21, per la presenza vitale unitaria di Gesù, lo spazio di movimento di questa presenza attestata al 25 dicembre non poteva che occupare i giorni 22, 23 e 24. E questo spiegava a me la differenza tra le attese derivate dal Calendario Maia e le attese mie, derivate da quello stretto studio del vangelo di Luca, di cui io vi ho resi compartecipi. A partire poi al principio del tempo nostro, il cui calendario non comincia da quello dei Maia, ma dall'anno di avvento di Gesù Cristo, il 22 dicembre del 2.012 si rivelava come tutto il moto 10^3 della presenza di 10^3 anni, più 12 anni meno 9 giorni. Questi 11 anni e 357 giorni nell'anno 2.012 che era bisestile si rivelavano come la parte intera e buona, degli 11 apostoli “buoni” di Gesù (Giuda escluso) con la somma di 357 che si mostravano valere come 350 +7. Il primo dei due dati, in perfetta corrispondenza con i 350 anni vissuti da Noè nel nuovo mondo dopo il Diluvio Universale, sommato all'opera divina in 7 giorni. Questa somma sembra che porti “oltre” il 350 totale della vita del 10° figlio del mondo dei rapporti fondamentali che esistono, ma non è vero. Infatti questi numeri sono tutti figli del Ciclo 10 che li costruisce tutti come un comune padre solo quando si mette a loro base matematica, come indicato dalla potenza 10^350. Ebbene, quando questo modo di essere si combina con un altro, la cui potenza è 10^7 (che è quella chi si rivela come tutta l'opera di 10^3 – il puro principio – nell'unità del 10^10) allora abbiamo che la somma, che sembra aggiungere qualcosa, in effetti combina solo un modo di vedere con l'altro modo di vedere. Tanto che l'indice 357 che risulta dalla somma degli indici, è simile ad un volume diviso in flusso nel tempo ed ampiezza di flusso. 35×10 di pura linea di flusso, sono una linea che, nella combinazione lineare che dà luogo al volume,
22 si ESPANDE su una area frontale il cui lato è dato dall'inverso di 35×10 che è dato da 35 “diviso per” 10. Infatti le due lunghezze di 3,5 e 3,5 costituiscono poi la lunghezza totale nei 7 giorni. E questi 7 giorni, di fatto, sono tutti “trasversali” inducendo solo una espansione del numero delle volte riguardanti il 35 spaziale, in quanto espanso per 10 nella linea del flusso reale. É la stessa ragione che già vi spiegai prima e che riguardò il mio “calcolo” che 2 mesi dopo il venerdì santo di Gesù, per il mio essere un suo “duplo” essendo i miei comandanti i 2 del padre e dello Spirito santo, dato il Venerdì santo fissato ai miei 66 anni nel 9 aprile, sarebbe stato 2 mesi dopo, ovvero nel 9 aprile che ci sarebbe stata tutta la lunghezza del puro flusso del solo tempo che correva nello spazio. La somma di altri 200 giorni, a quei 161 dell'anno 4, che era esso pure bisestile, non mutavano l'ideale flusso del volume, ma solamente lo espandevano per l'area 100 × 100, in numeri di 10.000 giorni al quadrato che costituivano tutta l'area della realtà. Pertanto, anche allora sembrò falso che fosse giusto il 9 giugno. Ma non era falso! Questa lunghezza non si era davvero allungata nei suoi giorni, ma si era solo espansa per tutti i 10^4 giorni al quadrato, che sono tutti quelli della realtà. Lo avete visto bene come i 357 giorni dell'anno, che portano fino al 22 dicembre dell'anno bisestile di fatto sono 35 per 10 nella linea del flusso e 35 diviso per 10 nella linea che forma l'area con due di queste quantità in linea, che, a parità di valore lineare sono l'una 100 volte l'altra e viceversa. Dunque i miei calcoli erano impeccabili. E – poiché io sapevo di essere il puledro su cui Dio portava nella città santa le sue vesti, per andare verso il suo calvario – io mi accinsi a prestarmi a quella che per Gesù Cristo fu esattamente l'opera assegnata ad un puledro. Per dimostrarvi sempre le fonti delle mie affermazioni, eccovi il relativo racconto, fattone dai 4 evangelisti. Matteo 21,4-7 4 Ora questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato annunziato dal profeta: 5 Dite alla figlia di Sion:
Ecco, il tuo re viene a te mite, seduto su un'asina, con un puledro figlio di bestia da soma. 6 I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: 7 condussero l'asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. Marco 11,4-8 4 Andarono e trovarono un asinello legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo sciolsero. 5 E alcuni dei presenti però dissero loro: «Che cosa fate, sciogliendo questo asinello?». 6 Ed essi risposero come aveva detto loro il Signore. E li lasciarono fare. 7 Essi condussero l'asinello da Gesù, e vi gettarono sopra i loro mantelli, ed egli vi montò sopra. 8 E molti stendevano i propri mantelli sulla strada e altri delle fronde, che avevano tagliate dai campi. Luca 19:29-35 29 Come fu vicino a Betfage e a Betania, presso il monte detto degli Ulivi, mandò due discepoli, dicendo:30 «Andate nella borgata di fronte, nella quale, entrando, troverete un puledro legato, su cui non è mai salito nessuno; slegatelo e conducetelo qui da me. 31 Se qualcuno vi domanda perché lo slegate, direte così: "Il Signore ne ha bisogno"». 32 E quelli che erano stati mandati partirono e trovarono tutto come egli aveva detto loro. 33 Mentre essi slegavano il puledro, i suoi padroni dissero loro: «Perché slegate il puledro?» 34 Essi risposero: «Il Signore ne ha bisogno». 35 E lo condussero a Gesù; e, gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. Giovanni 12,14-15 14 Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: 15 Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto sopra un puledro d'asina. 16 Sul momento i suoi discepoli non compresero queste cose; ma quando Gesù fu glorificato, si ricordarono che questo era stato scritto di lui e questo gli avevano fatto.
23 Ricercando in Bibbia l'originale profezia citata da Matteo e Giovanni in modo differente, essa è di Zaccaria ed è esattamente così: Zaccaria 9,9 Esulta grandemente figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio d'asina.
Poiché io ho maturato la convinzione che il Servitore dei Romani, l'ex esattore delle imposte, il pubblicano Levi, chiamato Matteo nel suo nome romano, al punto limite che il Romano Matteo risuona proprio come Romano Amodeo, e proprio nel mentre il nome Matteo vale lo stesso 66 di Romano, tra questi differenti testi, quello che rivela ciò che accade a di in me, e rende plausibili anche le differenze “profetiche” relative alle modifiche rispetto al reale, introdotte da Matteo, la situazione è che mentre Gesù cavalcò l'asina, entrando in Gerusalemme, “in quel tempo” era il puledro, il figlio dell'asina a portarne le pura vesti. Quelle che, alla pienezza del tempo di ora, sono le modalità dell'essere, l'abito della mia anima, che è quella di un Dio Padre e Spirito santo che cavalca il figlio di una vera bestia da soma, puramente usata a caricarsi di un contenuto che stia a LUI – il puledro – come un I.sacco da eliminare a tutto vantaggio del solo contenuto, in cui Isacco è proprio il sacco di un Italiano us. e g, usa e getta, alias Gesù... quando si buttano le reti dalla parte destra della barca e si osserva nel verso in cui Dio riporta un puro disegno all'origine, salvando le sue anime da tutte le cose poste in atto in un progetto osservato da sinistra verso destra, ossia nel modo maligno che ti mostra Natura e Vita in essa come quanto sia attivo e cogente, nel mentre è solo la dinamica visione di un indotto cinematismo, e ti mostra ciò che è solo un puro ESSERE del tutto sprovvisto in esso di un reale DIVENIRE, che invece instaura lo SPETTACOLO dell'autonoma esistenza di un mondo... volto poi alla miserevole fine d'ogni sua possibile cosa. Io pubblicai il 14 luglio del 2011 un video su Youtube, in cui dichiaravo di
morire al termine del 21-12-2012, e che non era una “balla”. Di esso vi mostro il link. https://www.youtube.com/watch?v=kp2UtBdoP6o E', tra gli oltre 2.000 video del mio canale Romano Amodeo, il più visto in assoluto. Questo evento era nel segno della Profezia di Daniele, di cui diede segno anche Gesù quando gli Apostoli lo interrogarono sulla Fine del Tempo. Gesù rispose attraverso questa profezia che si occupa di due vicende apparentemente differenti tra di loro, perché la prima riguarda la distruzione di Gerusalemme e la seconda di Colui – il Dio Figlio – allorché è giunta la fine del tempo che gli chiedono di conoscere proprio i suoi discepoli. Essa è nel segno dell'ABOMINIO della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele. La “normale” DESOLAZIONE di Gesù era quella che lo attendeva di lì a un giorno: l'indomani, alle ore 15 e sulla Croce, avrebbe evocato il Salmo conosciuto coi due numeri 21 e 22. Esso nel primo versetto recita: “Dio Dio, perché mi hai abbandonato?” E' questa la prima e “normale” DESOLAZIONE, che incombe su Gesù Cristo. E' del tutto normale, perché fa parte di un Salmo che inizia in quel modo ma termina come tutti “nella gloria di Dio”. Gesù è nella parte di chi è DESOLATO per essere stato riconosciuto solo da pochi, e anche questi, tranne il solo Giovanni, non sono più con lui che sta per morire sulla Croce. Ci sono solo le sante donne: da sua madre a quelle che davvero furono salvate in vita, come Maria Maddalena, che già gli aveva bagnato e unto i piedi, con le lacrime e il profumo, nell'anticipazione di quanto poi avrebbe fatto al suo corpo morto. Gli Ebrei, di cui era il Messia Salvatore, erano proprio coloro sulle cui incitazioni: “Salva barabba” avevano tradito l'ultima sua speranza di sopravvivenza reale. Erano però scusabili. Secoli e secoli di insegnamenti sbagliati avevano portato a confondere il valore divino con quello terreno, tanto che si erano attesi un Messia forte nella stessa tipologia di quella di una ROMA
24 del tutto opposta, perfino nel nome, alla legge che sia forte nell'AMOR. La vera forza è quella dell'amore che cede la vita a chi tanto fortemente la vuole che per essa è disposta a tradire quanto di buono è donato a tutti, gratuitamente, dall'intera propria vita fino alla personale morte in Croce. La gloria e la divina forza di Gesù già allora stava proprio in quel suo accettare la Croce in cambio del suo pieno donarsi. Ma secoli di cattivi insegnamenti avevano portato ad una attesa della FORZA DIVINA che avesse gli stessi connotati della FORZA TERRENA e non quelli esattamente opposti, di colui che per amore cede tutto se stesso a chi lo odia e perseguita come nemico. Gesù fu DIVINO e fu PRODIGIOSO proprio in quel suo consegnarsi inerme ai sacerdoti del Sinedrio che vedevano in lui un mortale nemico. Erano scusati proprio dal fatto che – se vedevano in lui un nemico – si comportavano in piena coerenza umana con queste loro visioni, e non nel modo trascendente e divino di chi oppone il bene al male che riceve, agendo in un modo definibile totalmente dissennato, nel ricorrente giudizio di tutti gli uomini giudicati “normali”. Ma – una volta che Gesù aveva ben chiarito che la vera forza trascendente è quella di chi si consegna disarmato e va tra i lupi... una volta che s'era messo a cavalcioni di Romano Amodeo, - il Figlio di Dio poteva sperare che un Vaticano si comportasse in un modo ben diverso sa quello del Sinedrio! Se proprio un Pietro aveva “promosso” la necessità di un NUOVO MESSIA della verità di Cristo, dichiarando che “la Fede si faceva così <avvocata convinta e convincente> della ragione”... allora Gesù aveva visto il suo stesso vicario promettergli di essere il suo giusto avvocato! Aveva sperato bastasse una sua sola parola a che il responsabile della Fede gli spalancasse le porte della sua Chiesa, per accoglierlo, difenderlo e promuoverlo davanti a tutti come fa ogni avvocato quando è davvero <convinto e convincente>! Questo redivivo Gesù, a cavallo del suo povero puledro, fu invece discriminato e l'intera Chiesa tentò di metterlo a tacere, trattandolo esattamente
come il Sinedrio aveva trattato Gesù. Anzi, il Sinedrio lo aveva trattato addirittura meglio, perché se non l'aveva ricevuto era stato solo perché Gesù non aveva chiesto loro di accoglierlo! Il Sinedrio ricorse addirittura al tradimento di Giuda pur di avere il Cristo al suo cospetto. Se Gesù allora avesse fatto come fece con i Pietro, quando tornò a cavalcioni nuovamente di un somaro chiamato Romano Amodeo, ossia se si fosse proposto egli stesso ad essere ricevuto da Caifa, allora quelli del Sinedrio lo avrebbero accontentato subito e avrebbero risparmiato i 30 danari.. Ebbene, come allora era stato uno dei suoi 12 a tradirlo, anche ora il tradimento veniva da chi era suo, e stavolta da tutti e 12... più che moltiplicati per 12. Tutta la sua chiesa gli era contro. A cominciare dal sacerdote Don Luigi Carnelli, il parroco della chiesa di fronte a casa sua, che si rifiutò a tutti i costi di dire che “quanto stava facendo Romano era fatto in base alla volontà del Papa, che lo aveva benedetto due volte, per quello!”. Continuando per Mons. Angelo Centemeri, che avrebbe udito da lui che aveva la certezza di essere il Cristo redivivo, perché aveva fatto le cose attese fatte da lui al suo ritorno, come la “sconfitta totale della morte” e il “Giudizio universale”. Continuando ancora con l'Arcivescovo e Cardinale E.Maria Martini, che non era intervenuto allorché aveva udito che c'era uno che diceva di avere le risposte che il papa aveva cercato dai filosofi, con l'Enciclica Fides et Ratio. Il cardinale seppe che questo povero cristo si era messo a digiuno, dichiarando di consegnarsi come pecorella smarrita ad un Pietro che era stato incaricato ad averne piena cura! Gesù, redivivo a cavallo di me asino, digiunò invano 57 giorni nel 1999 e 55 altri giorni nel 2005, sotto il papato di benedetto XVI. Belava, belava forte Gesù, per farsi udire dal Buon Pastore. Ma costui era troppo lontano non per una questione di spazio, ma di cuore! Di Pensiero! Di Teologia! Benedetto XVI, se non si fosse voluto mostrare a tutti come un teologo... pace ed amen! Ma le sue tesi si erano arroccate come quelle di un vero anticristo. Chi lo è veramente, raggiunge la convinzione di essere stato fatto Papa per la sua particolare “capacità” di “gestire” la Chiesa cattolica. Chi ha
25 questa convinzione di “poter fare” il Papa in base alla sua capacità, è un APOSTATA, uno che ha rinnegato lo stesso principio che lo ha reso Pietro: solo l'amore per Gesù Cristo. Chiunque creda davvero nella “capacità intrinseca” della Natura e della Vita in essa di “attuare trasformazioni di quanto sia in essere” rinnega Dio nel primo dei suoi 10 comandamenti. Quello di un CREDO in un solo creatore e che non ce ne sarà nessun altro! Pertanto, questo Gesù che stava di nuovo cavalcando su questo puledro verso Gerusalemme, dovevano averlo riconosciuto e accolto! Per il nuovo Sinedrio dei Cristiani non era più la sorpresa che era stato per Caifa, Anna e gli altri sacerdoti del suo tempo, che ancora si attendevano un “messia” che avesse ogni forma della potenza umana, tale da opporla a Roma e liberare Israele. Gesù, dopo la sua parusia, aveva nelle sue VESTI quella verità promessa da tempo ai suoi discepoli che avrebbe liberato tutti quanti liberandoli davvero!... La sua era una verità RICONOSCIBILE e tale che comunque si presentasse (a cavallo di un ASINO o di un SAPIENTE) essa era forte in se stessa, nelle sue diretti fattezze. Ebbene il Vaticano si era comportato esattamente come il Sinedrio, quando lo avevano visto avvicinarsi a Gerusalemme a cavallo di quell'ASINO. Forse si aspettavano la verità a cavallo di un ALBERT EINSTEIN, o di un immenso santo come madre Teresa... Incapaci totalmente – essi – di riconoscere il vero, da sempre avevano ostacolato che si affrontasse la “questione del Cristo” su base razionale. Essi – pur credendogli – evitavano in ogni modo che si ragionasse sulle sue verità, perché ad essi sembravano solo IDIOZIE DELLA RAGIONE quelle “cose” che udivano uscire dalla sua bocca. Ma come? Gesù, tu dici: “SE VUOI SALVARE DAVVERO LA TUA VITA, LA DEVI VOLER PERDERE, IN FORZA DI QUEL CHE IO TI DICO” Ma se io, ascoltandoti, lo facessi usando veramente la mia ragione, per capirti... io NON TI CREDEREI PIU!!! Perfino mio padre, Luigi Amodeo, che per me ha rappresentato la controfigura di Dio Padre, per me, mi confidava: “Se io dessi retta a questo
mondo, così violento come è, con assassini e violentatori di innocenti, allora io non crederei più nell'esistenza di un dio buono!” Chi dà questi giudizi, usando il suo tipo di ragione – che è il tipo umano di chi non accetta contraddizioni – con esso arriva a giudicare che uno è buono solo se è buono. La logica umana, perfino quella di uomini santi, si è accanita per duemila anni a rendere ragionevole il discorso manifestamente insensato di Gesù Cristo. E Satana ha usato talmente bene le sue arti da giungere infine a rovesciare tutto il senso delle parole di Gesù. Se voi oggi osservate certi movimenti cattolici, come quelli del Carismatici, per esempio, o se vi mettete ad ascoltare le norme della Dottrina Sociale della Chiesa, da una parte (nei carismatici) vi trovate di fronte a chi esalta la gioia per quanto accade in questo mondo. Oh, non si esalta LA CROCE, che Gesù ha esaltato con la conclusione della sua vita reale, ma la sua provata assenza: e si fa solo festa, ci si ama, ci si abbraccia, incontrandoci! Gesù si è sacrificato per ottenere che noi – adesso – finalmente SIAMO SENZA CROCE! Ora niente più sacrificio è chiesto a noi! Ma solo di provare la grande gioia perché Gesù è morto per noi, per darcela!. Non è stata questa la finalità di Gesù: Essa è stata nel dire a tutti quanti Caricatevi della vostra croce! Abbassatevi in questa vita, e allora vi succederà che Dio vi alzera' per sempre nel mondo che verrà, perché in questo finirete in croce anche voi. Per cui se un movimento cattolico fa proseliti per la GIOIA che produce in questo mondo in persone che rifuggono la croce per se stessi, perché è solo la gioia e il bello della vita che essi ricercano, essi si pongono in atto, come i gaudenti in questo mondo, e saranno proprio quelli che sarebbero poi abbassati per sempre, da Dio, nell'eternità, se Dio non puntasse sugli errori di vario genere, compiuti da ciascuno, per correggerli proprio nel metodo di quella terribile LEGGE DEL TAGLIONE in cui tutto l'agire umano ricadrà su se stesso, al punto che ognuno dovrà rimangiarsi tutti gli errori fatti, per eliminarli. Quando l'intera vita ricadrà su se stessa, ritorneremo tutti come bambini e in
26 fondo a questa tutta annullata determinazione ecco quella apertura celestiale che ci ricolmerà realmente a un tale livello della comprensione umana, da essere tutti nel Paradiso reale. L'altro errore, opposto a questo, è fatto dalla Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica, per il quale tutti siamo ben lungi dalla salvezza. Solo se sono messe in atto determinate procedure sarà possibile dare a tutti Tuniche e Mantelli in abbondanza. Perché, finché non è dato a tutti in modo equilibrato non siamo salvi. Gesù diceva invece: siete già tutti salvi, specie quando siete poveri, deboli, oppressi, schiacciati dalla prepotenza altrui e da quella massiccia dei grandi numeri. Se la Societa' ha talmente abusato di te che sei restato solo in possesso di una tunica e di un mantello e vine verso di te pretendendo da te anche la tunica... ebbene: dagli anche il mantello. A questi due opposti ha portato il tentativo umano di razionalizzare il pensiero divino di Gesù Cristo, che è tanto apparentemente stolto da chiamare primo chi è ultimo e viceversa. Un ultimo è un ultimo e basta. E così un primo!. A nulla servono la Bibbia, che ha sempre abbattuto i primi a favore degli ultimi, Povero Ismaele, il vero primogenito di Abramo! Un vero “povero cristo” ante litteram, costretto ad allontanarsi di casa, lui con la madre, quando da Sara – la legittima sposa (snaturata) di Abramo, perché era la sua sorellastra – venne finalmente Isacco! Fu questo secondo colui che fu chiamato addirittura il primogenito e figlio unico di Abramo. Tanto che quando Dio gli chiese che questo figlio unico fosse tolto di mezzo... era anche disposto a farlo! Ma Dio non volle e acconsentì che fosse primo chi era ultimo. E quando nasce prima Esaù e poi Giacobbe a questo Isacco da togliere di mezzo, si impose come primo il secondo! E quando al quarto figlio di Giacobbe, a Giuda, toccò un altro amore incestuoso, perché fatto con la nuora, vedova dei suoi due figli morti, ER e poi Onan, toccò di generare altri due gemelli: il primo, dichiarato primo e identificato come tale da un filo scarlatto messo attorno alla mano, dovette annullare
immediatamente la sua nascita! Rientrare nel sesso materno con quella mano che si era come presentata a fare il saluto Romano o a dare il 5 a tutto il mondo, e – compiendo una cosa letteralmente impossibile in un utero materno così stretto – chi era secondo, uscì per primo e fu l'antenato di Gesù. Il Figlio di Dio, Gesù è stato generato sempre da chi era secondo ed è stato imposto come il primo, perché venne dal secondo: Perez e non dal primo, che si chiamava Zerach. Giuda era addirittura il quarto e figlio di una mamma che non era la seconda, ma la prima, Lia, che il Padre suo impose a Giacobbe che invece amava Rachele, la seconda. Venuto da Isacco e non da Ismaele, dal secondo che non era il primo ma fu imposto come il primo. Ora se uno che è Ebreo e segue i principi della bibbia si aspetta nel primo il primo, va contro quello che Dio ha fatto e descritto nel suo libro sacro. Dio arriva addirittura a far capire che esistessero molti Elohim, tra i quali, quello dato al popolo di Israele, YHWH, Jahvè era uno dei più piccoli. Ma basta pensare a chi sia il vero numero grande nel nostro sistema numerico! Messi di fronte un milione ed uno zero, chi è il maggiore? Il maggiore è quello che serva al minore. Poiché se si mettono in comunione, ossia se si moltiplicano tra di loro assumono entrambi la forma del numero zero, il maggiore tra i due è quello zero che serva al minore, che è il milione. In che modo gli serve? Deve disporsi secondo una verità contraddittoria in cui ci siano 1 milionesimo ed un milione. Solo sulla base della piccolezza di un milionesimo, il milione sembra aver GRANDEZZA, ma la sua GRANDEZZA esiste IN PICCOLEZZA. Questo zero, così come io l'ho posto, esiste solo in potenza di esistere, ed è il vero Onnipotente, perché da ogni N elevato a 0, risulta sempre lo stesso UNO. Pertanto UNO che sembra GRANDE lo è in PICCOLEZZA, ed UNO che sembra PICCOLO lo è IN GRANDEZZA. Sic transit gloria mundi! Cos' passa via la gloria di questo mondo: attraverso un ULTIMO che lo è nel PRIMATO e un PRIMO che lo è nel suo ESSER L'ULTIMO. Azionando due verità opposte, Dio si libera di ogni limite possibile ed
27 immaginabile. E questo dona anche all'uomo. Prima lo delimita nella sua vita poi gliela leva e lo fa rientrare nell'Essenza Assoluta e Divina. Ogni uomo che si aspetti la Consistenza Assoluta E Divina in questo mondo reale è un insensato che si crede invece l'unico essere che capisca! La povera conseguenza sono gli eccessi sia di chi si crede saklvato in questo mondo reale (come i citati appartenenti al rinnovamento dello spirito), sia coloro che si vedono in mezzo ai guai e lottano per uscirne ora, qui, sulla terra! La sola vera salvezza sulla terra sta in chi ha davvero Rinnovato il suo Spirito, e ha idealizzato in se stesso il Dio Assoluto, poiché questa è l'unica vittoria dello Spirito contro la dura realtà del mondo: valorizzare in se stessi il VERO DIO. Qual è? E' quel Valore Assoluto di chi non patisca alcun limite, e – offeso a morte – benedice! Odiato, Ama! Schiaffeggiato..,. Dà l'altra guancia! Insomma il Vero Sale di Gesù Cristo. Quello che porta ad una vita durissima da affrontare, penosa, dolorosa in se stessa, ma con l'ideale indomito e vittorioso di chi sente presente in se stesso un vero e invincibile amore. Chiariti dunque per bene tutti i perché nemmeno la Chiesa Cristiana di oggi non riesce a credere di dover usare LA SAPIENZA, perché la sua diretta esperienza porterebbe alla distruzione della fede in cristo, poiché tutti i suoi membri son davvero convinti di esser sapienti (e giudicano folle il modello di vita proposto da gesù) mentre cercano di imporlo solo con la fede, lottando disperatamente contro a chi cerca di usare invece la ragione! E' meglio che uno solo – come il solo Romano Amodeo che crede e dimostra vere queste cose – sia tolto letteralmente di mezzo, che, in ragione delle sue pazzesce verita' (che sono le stesse di Cristo) tutti quanti noi si perisca! Gesù fu tolto in “ragione” di queste stesse ragioni. Tornato alla carica in me, a cavalcioni del mio essere solo un ASINELLO, ha incontrato l'identico risultato!
La sua predicazione di Figlio di Dio? Ha perso il suo sapore ed è da buttare in terra ed essere calpestata. Suvvia! Dicono gli uomini “per bene”. Non bisogna mai essere così radicali! Si rischia di essere assolutisti. Nulla vi è di totalmente buono o di totalmente cattivo! Secondo loro. Invece Gesù la pensava differentemente: Dite SI e NO, poiché il di più (rispetto al SI e al NO) è del MALIGNO. La verità è questo mondo reale è dominato da questi MALIGNI. Essi non sanno nulla dell'esistenza di entrami i percorsi: l'azione -1 di una divina premessa concessa alla vita come un prestito, e la reazione +1 della restituzione del prestito grazie all'interesse maturato strada facendo (con la pena del vivere). Poiché se non maturassimo un bel nulla dal prestito della vita, non ci troveremmo come ci troviamo, nell'atto di restituirla. Nei due opposti percorsi si fanno esperienze opposte tra loro. Chi in una sembra arricchire, la stessa dinamica, vista al contrario si rivela un impoverimento. Per questo ogni uomo deve assumere una netta posizione. Deve sempre “giocarsi” e non restare inattivo, neutrale rispetto a quanto gli accada intorno. Sia in una caso, sia nell'altro, sia che abbia assunto un SI oppure un NO, la vita, nella sua fase antitetica lo correggerà. Solo chi non ha assunto mai posizione in sostanza non ha vissuto mai. Un giorno solo da leone, basta! Mille anni da pecora, non servono a niente. Invece noi siamo guidati da gente mediocre, che ha elevato a Dio la mediocrità. Quella via di mezzo, proposta dal Budda, era validissima, purché si partisse da veri Estremi da cui ricavare poi quel giusto mezzo. Altrimenti una tela con un dipinto bellissimo, pieno di tutti i contrasti e di tutti i colori si muta nel dipinto di uno che afferra tutti i colori, li mischia e dipinge un solo colore: il grigio che ne deriva. Nel regno dei cieli ci sarà più gioia per un peccatore pentito che per mille giusti che non hanno avuto bisogno di pentimento. E questo dà il valore suo, immenso, su tutto quanto poi sembri essere IL MALE, il PECCATO, la MANCANZA di BENE e di BENI.
28 L'uomo arriva anche ad accettare che ad un uomo possano mancare beni materiali. Invece a un malvagio, cui è stato dato proprio il difetto del senso del Bene in se stesso, è pronto a porre davanti lo spettro dell'Inferno! Si fa fatica a vedere Gesù che frequenta ladri, esattori della imposte e prostitute! Bazzica i peccatori! Se li conoscesse... li eviterebbe! Invece il massimo Amore di Gesù è proprio verso i Peccatori. E lo dice: io sono venuto a salvare loro e non voi! Gesù è il vero Dio dei peccatori! Non dei mediocri! Non di coloro che peccatori non sono e non han bisogno d'esser salvati. Ma chi davvero non è peccatore? “Cera uno dei ligi ebrei che nel Tempio lodava e ringraziava Dio per come lo aveva fatto, così ligio e buono... non come quel peccatore lì, in fondo alla chiesa. E c'era quello lì, in fondo, che chiedeva perdono per quanti peccati aveva! Ebbene costui uscì perdonato e non il primo! Perché il vero peccatore era il primo, chi si giudicava senza peccati e migliore degli altri. Laddove tutto è solo opera di Dio, chi si credeva Buono giudicava opera sua la sua bontà e la rubava a Dio. Chi si giudicava Operatore di Male assumeva lui e fatto da se quello che solo Dio gli aveva dato da vivere, nel disegno dato a lui. Per cui il Buono e il Cattivo che è in noi, non dipende dall'abito che noi indossiamo. Perché per uno che sembra essere operatore di male è assai più facile l'esser buono, e viceversa. Infatti chi ha poco, convinto che sia poco, lo dà via tutto, senza pensarci troppo. Un miserabile, che ha avuto ben poco dalla sua vita, facilmente si libera di quel poco, perché crede che valga nulla! Non gli dà grande importanza. Provate a chiedere a un Ricco di BENE e di BENI se è disposto a barattare tutto il BENE e i BENI che egli ha! Chi accetterebbe di finire all'INFERNO purché tutti gli altri, o un altro solo vada in PARADISO? Forse una madre che ama davvero! Tutti coloro che per salvare il loro Paradiso accettano che altri vadano all'Inferno.... sono veri “ceffi di inferno” e non angeli di paradiso! Insomma il vero Beato oggi è colui cui difetta al massimo grado la voglia stessa di porsi sopra gli altri, e accetta l'ultimo posto, docilmente, e nella gioia
del cuore di sapere che il suo esser l'ultimo consente agli altri il... loro primato. Questo Gesù che era tornato in me, io ve lo sto mostrando, coi suoi valori, i suoi principi, affinché siate voi stessi a giudicare se fosse come era allora o come eternamente tutti stanno anche adesso considerando un forte e divino valore trascendente! Sì, era proprio lui! Lo stesso Gesù e ora era a cavallo del mio umano asinello. E si faceva nuovamente piccolo davanti a un Pietro cui avrebbe potuto presentarsi con autorità! Ma... lo fece Gesù con Caifa? Lo fece con il Sinedrio? No. Non lo fece. E di nuovo non lo ha fatto né con il Vaticano di San Giovanni Paolo II, né con quello di Benedetto XVII. Però a entrambi si propose come la pecorella smarrita che era stata affidata alle loro cure... se Pietro amava veramente Gesù. Glielo aveva chiesto Dio per tre volte, per come scritto nel vangelo di Giovanni: Giovanni 21,15-17 15 Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». 16 Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo». Gli disse: «Pasci le mie pecorelle». 17 Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi ami?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi ami?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle. 18 In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi».
Ebbene, quel Gesù che cavalcava me, nel 2005 fece trasmettere al Pietro della vecchiaia Benedetto XVI tre domande che erano queste: “mi ami?” e solo perché Gesù s'era presentato a Pietro come sua povera e indifesa pecorella.
29 Il Pietro della Vecchiaia dei Papi nemmeno gli rispose. Per questo Dio aveva dato un incarico sulla base dell'amore per lui! Sarebbe venuto LUI come una pecorella, e voleva avere a che fare con un Pietro che AMASSE LE PECORELLE e non che si ponesse su di loro come un altezzoso arbitro sulla vita o sulla morte! L'ABOMINIO di un Papa Teologo che si intende investito PER CAPACITA' e non per amore! Ma lo ha mai considerato questo capitolo 21 che Dio aveva fatto aggiungere a un vangelo già concluso al capitolo 20... solo per lui? Solo per questo PIETRO DEL GRAN RIFIUTO... PER VECCHIAIA, che si arrende e si fa portare da un altro papa dove lui non voleva! Non voleva più. Ecco l'ABOMINIO DELLA DESOLAZIONE! Gesù se ne tornava in cielo recitando di nuovo il suo sconforto antico, ma posto ora davanti all'ABOMINIO DELLA DESOLAZIONE di un rinnovato: “Dio, Dio, Perché mi hai abbandonato? Ecco accadde che Gesù, a cavallo del mio asino, si recò a Gerusalemme. Volle salutare tutti, amici e parenti. Offri dei dipinti a chi glieli chiese, e promise di inviare cartoline di saluti. Insomma fu una cosa importante, di fronte alla quale ci fu un certo seguito. Non fu come l'altra volta, quando per le strade lo accolsero con le palme gridando ed osannando al Signore. Volle fare l'Ultima cena con i suoi parenti e si ritrovarono di nuovo in 13 a mensa. Ma non sembrava, perché non c'era ancora tra loro Margherita, che in quella sera ara ancora nel grembo di sua madre, Paola Amodeo, primogenita di suo fratello Benito, nato il 17 febbraio del 1940 ma concepito in quello stesso 4 giugno in cui fu miracolato, da una madonna cui fu irresistibile la preghiera della madre mia che le chiedeva: “Salva Romano, innocente come Gesù!” E quella stessa mattina fui salvato. Quella sera di questa ultima cena coi miei, c'ero io R. assieme al mio fratello BEN, gemellati nel primato di RuBEN, in tutti i figli di Giacobbe. Romano con la R che segnava il suo primato, e U., ultimo BEN, Benito, nel segno biblico di Beniamino.
Gesù a Gerusalemme visitò i luoghi sacri della sua prima passione, preparandosi alla seconda, attesa per il 22, ossia alla fine del 21 dell'attesa dei Maia. Ed ecco quello che accadde. Romano dormiva e non stava sognando nulla, il suo Spirito non stava provando nulla. All'improvviso si accese un quadrato celeste che nel tempo di poco più di un minuto secondo si ridusse, per concentrazione, fino a sparire nel nero assoluto della reale visione. Un secondo dopo il corpo di romano fu attraversato da un fortissimo fremito, come quelle vibrazioni avvertite in una scossa elettrica. Queste vibrazioni partirono dall'esterno del corpo e si concentrarono, fino ad azzerarsi, come aveva prima mostrato la visione affidata alla luce. Questa potentissima scossa fu come se mi ridestasse alla reale visione di me, e, pur nel buio di quella stanza, potei vedermi dall'alto, mentre giacevo immobile nel letto. La mia volontà provò a muovere quel corpo, ma essa non riusciva a rianimarlo, e restava lì sotto, come di corpo morto. Provai, e provai a muoverlo, finché riuscii prima a muovere un dito, poi la mano, poi tutto me stesso. Mi accorsi a quel punto della presenza alla mia sinistra di un altro letto, che nella stanzetta non c'era. Su esso c'era mio cugino, Gennaro. Gli dissi che esperienza avessi appena fatto. Poi si aprì la porta di fronte al letto ed entrò nella stanza mia madre. Credo che la presenza di Gennaro fosse motivata soprattutto dal suo nome. Egli – per nome – era la “Geenna” di Ro. Era in se stesso nella figura degli Inferi, che sono citati nel Credo breve, quando si recita: “Discese agli inferi e il terzo giorno resuscitò da morte”. Mia madre era invece nel segno di quella donna citata da Giovanni in Apocalisse, quando, nel capitolo 12, scrive di un Figlio che le fu rapito e lei trovò rifugio in un deserto in cui sarebbe restata per 1260 giorni. Fu allora che mi riallacciai alla realtà delle cose come uno che si risveglia da un sonno. Guardai le ore: da pochi minuti erano trascorse le ore 2 del giorno 22 a
30 Gerusalemme, mentre era già il 22 in Europa, Africa ed Asia, ma ancora il giorno 21 nel Nuovo mondo delle Americhe. Pertanto io ho veramente vissuto l'uscita di scena, dal mio corpo, di quello Spirito vivente di Gesù Cristo che vi era entrato il 4 giugno, quando io fui miracolato, e probabilmente da quella stessa scossa elettrica che entrò in me e mi risanò. Contando i 1260 giorni dal giorno 21, in segno dell'Unità e Trinità di Dio che poi subentrano il 25 ed è natale, si arriva esattamente al 4 giugno del 2.012 in cui Maria santissima esca dal suo deserto e rigenera suo figlio, rianimando un Asino come me, che egli cavalca. Certo io rimasi sorpreso, poiché credevo che sarei morto in quel giorno, senza quella straordinaria resurrezione attivata da mia madre, quando entrò in quella stanzetta e mi rianimai... come uno che si risvegli alla vita. In me era accaduto l'esatto inverso della prima volta di Gesù. Tutti ebbero modo di assistere alla sua reale morte, mentre nessuno ha potuto vedere quella di nuovo avvenuta nel mio intimo... tranne il mio intimo. E si presentò risorto solo ai suoi intimi. Mentre stavolta tutti mi hanno visto risorto, senza avermi visto morto. Tanto che negano che io sia morto, come gli Ebrei increduli che ancor oggi negano che Gesù sia Risorto, non essendo stati tra quegli intimi cui la resurrezione apparve. Dunque anche reazioni opposte. Chi non fu intimo con Gesù vide di lui solo la morte. Nessuno ha potuto entrare nel mio intimo per vedere sia la mia morte, sia la resurrezione, e allora tutti giudicano – e a torto – che io non sia morto! In verità io non potevo restare morto. E proprio per come lo racconta San Giovanni in Apocalisse quando parla della donna cui fu rapito il figlio e che 260 giorni dopo la permanenza in un deserto, ne esce e si ritrova un nuovo figlio, in quel 4 giugno del 1940 in cui accadde un miracolo perché quella mia mamma, che ho visto entrata nella mia stanza collocata nei miei inferi, ha chiesto con gran fede alla Mamma di tutti: Salva Romano, innocente come Gesù, e Lei ha messo il suo Gesù su questo povero puledro, figlio di una bestia da soma.
Differenti invece erano le cose per chi aveva preso nel mondo il posto mio. Due erano le figure: Gianfranco, che s'era sostituito a me come il compagno della mia sposa consacrata, e mio Fratello Benito, che si era aggiunto a me, come il reale segno della vita nuova entrata in me con il Cristo che mi cavalcava. Tornato a Milano il giorno dopo, telefonai a Giancarla, la mia sposa davanti a Dio ed ella mi disse: “Romano, devo darti una brutta notizia: è morto il mio compagno!” Non era morto quel giorno, ma qualche tempo prima, mentre io ero già con tutto me stesso in viaggio verso Gerusalemme per tornarvi a morire. Fu solo la notizia, che mi fu data subito dopo l'esperienza che io avevo fatto, dell'uscita da me stesso dello Spirito di Gesù Cristo. In quanto a mio fratello Benito, la cosa era più lunga, Infatti egli si era presentato, il giorno in cui Gesù mi adottò a suo puledro, ancora nel grembo di mia madre. Anche Gesù, in una figura di vita reale entrato con quella reale di mio fratello, era in gestazione, come quei due gemelli nel grembo di una Tamar che aveva veramente gli estremi di BaratTA MARiannina. Dal 4 giugno 1940 al 17 febbraio (in cui Benito nacque e nacque BEN l'ultimogenito figlio di Giacobbe, Beniamino con lui diminuitivo di Benedetto....) ci furono esattamente 258 giorni. Il doppio di tutto ciò (per la gestazione del Gesù reale associato a Benito), sono 516 giorni. Se il 21-12-12 fosse cominciata una “gestazione celeste” (corrispondente a quella “terrena”) per tutti e due, Benito sarebbe dovuto nascere in cielo il 21 maggio del 2.014. Vi salì invece il 7 aprile, ossia 44 giorni prima (22 in conto Gesù e 22 in conto Benito). Anche io morirò 22 giorni prima del 17 agosto che è uno dei due tempi detti dal Profeta Daniele, quando parlò di 1335+1 giorni dopo l'uscita di scena di Gesù, a partire dal salmo 21-22 attuato nel giorno 21-22 del dicembre 2012. Questo termine supera di 76 giorni il limite di 1260, della Donna in Apocalisse che esce dal suo deserto (in cui Dio le aveva trovato un rifugio), e che scade il 4 giugno. Aggiungere 75 giorni a questo 4 giugno significa arrivare al 17 giugno 2.016, che eccede degli stessi 22 la mia fine, che Daniele collocò nel mezzo
31 tempo di 1290+1335+1, che è ½ di 2626 e dunque 1313.. Insomma la Gestazione Celeste, che ha già impegnato 22 giorni in Gesù e 22 in Benit, ne impegnerà 22 anche in me, tanto che nella nostra terna ci saranno stati 44 giorni di premessa celeste già avvenuta per Benito-alias Gesù (di cui è stato l'immagine vivente reale) e ce ne saranno altrettanti per me. Io a questo proposito sto tirando in ballo quella profezia di Daniele, che Gesù stesso disse di ben meditare, a chi l'avesse letta. Il capitolo 12 di Daniele descrive in quel tempo una massima pena passata dal popolo ebraico, cui poi seguì la liberazione del Popolo. Essa è stata certamente l'Olocausto e le ricostituzione susseguita dello Stato di Israele. I morti che risorgono sono i ricollegamenti dei morti antichi ai vivi che di nuovo calcano quell'antica Terra di Canaan. Poi appaiono a Daniele tre Uomini vestiti di bianco: due ai lati dei un fiume e uno in mezzo. Quello in mezzo raffigura lo Spirito santo della verità tra gli estremi del padre e del Figlio posti sulle due rive. Lo Spirito santo gli rivela che dopo l'Abominio della desolazione, ci sarebbe stato un TEMPO (che poi precisa in 1290 giorni), TEMPI (che poi precisa in 1335 unità che come TEMPI (al plurale) sono il numero dato da 1335 (il numeratore) sommato al tempo 1 del denominatore, che rende unitario il numeratore e lo fissa in 1335 unità. Ebbene questo TEMPO, sommato a questi TEMPI con 1290+1335+1 = 2626 presenta un DIO YHWH=26 in valore numerico, sia nel valore assoluto 100 sia nelle unità date dai suoi centesimi. Ci sarà poi LA META' DI UN TEMPO, che allora è la metà di 2626 unità tanto da essere quel 1313 che dista esattamente 22 rispetto alle 1335 unità. Risulterà che questi tempi sono comandati tutti dai 5 tempi del mio nome che ne ha 5, per 66, il primo, 78 il secondo, 26, il terzo, 51 il quarto e 113 il quinto. Il mio terzo nome ANNA vale il 26=DIO=YHWH,
Mentre il mio secondo nome ANTONIO valendo 78 vale la Trinità del 26. Ebbene, 26 volte 78 portano al 2.028 in cui a tutto il moto 1.000 del Puro Principio che è 1.000 si aggiunge l'opera 7, in forma Una (di presenza) e Trina (di poro spostamento 3 della presenza 1. Poiché ogni presenza vale ¼, dove esiste un solo tempo sui 4, essendo 3 di puro spostamento, lo spostamento che è tre, esteso a tutti e 4 le unità (poste nei quarti) costituiscono un totale 12 in espansione. Essa, sottratta all'anno 2.028, lo blocca al 2.016 che stiamo vivendo. Questo estremo è dato solo dai due nomi sui 5, per la loro valenza una e trina in fatto di Dio. Sono relativi al calcolo 26×78 che può essere anche dato da 26+78=104. ma allora ne serve il duo a configurarne una area espressa dalla lunghezza di due 104. pertanto la lunghezza di 208 giorni porta esattamente al 26 luglio che precede di 22 giorni il 17 agosto, che è il giorno numero 230 dell'anno bisestile 2.016. Ebbene, sommando i 3 nomi che non partecipano a quanto si gioca sul 26=DIO, Uno e Trino, che sono 66+51+113 abbiamo proprio il totale 230 che porta a quel 17 agosto. Insomma, considerando solo le somme, il nome 1, sommato al 4 e al 5 supera di 22 giorni quello che è un quadrato avente due lati lunghi 26+78 come il secondo e terzo nome. INCREDIBILE, eppur vero. Come negare che – andando a morire a Gerusalemme – io sia realmente morto in Gesù? Sono realmente morti sia il compagno che prese il posto mio con mia moglie, sia quel Fratello che si aggiunse per U. (ultimo) a me primo con R, per fare con R+U+BEN il primogenito esatto di Giacobbe, quello bistrattato, quello messo in croce da suo padre, perché aveva preso il posto suo con una concubina.
32
Sesta islamica previsione di mia morte “paterna”.
Morirò il 23-12-2.013 Essa si basò sulla lunghezza dei giorni reali di vita avuta da mio padre. Essa (posta sulla mia iniziata il 25-1-38) sarebbe durata fino al 23-12-'13 Su questa base io scrissi questa mia profezia sul libro CON ROMANO, in cui affrontai il Corano Tradotto in Italiano e rileggendolo così come esso fa letto. Infatti esiste questa proporzione aurea tra i nomi di MAOMETTO=11+1+13+11+5+18+18+13=90, ROMANO=16+11+1+12+13=66 e GESU=7+5+17+19=48, che valgono per i loro numeri il 90 esatto in Maometto, il 66 in Romano e il 48 in Gesù. Romano è il “medio proporzionale” Allora succede che: MAOMETTO sta a ROMANO come ROMANO sta a GESU'. Scritto nei numeri: 90 66 ---- = ----- ossia 1,36 eterno nel 36 = 1,36 + 1 / 66,66 eterno. 60 48 In cui la relazione tra MAOMETTO e ROMANO è data dall'Unità, sommata al 6×6 infinito che è il tempo eterno nel 66 nel mentre la divisione tra il 66 di Romano e il 58 di Gesù somma allo stesso uguale 1,36 l'eterno tempo dell'unità dato da 1 diviso per un 66 infinito, un Romano Infinito.
Per me, la verità di me stesso in quanto a padre, è costituita da mio padre. Per questo aveva un senso reale, contati i giorni della vita di mio padre, iniziata il 7-7-7 e terminata il 5-6-83, essi avevano una lunghezza tale che – sovrapposta sulla mia, avrebbe determinato un VERO LIMITE. Ora io mi chiedo quale limite sia stato. Ebbene è stato questo. Posto il 21 dell'anno bisestile 2012 l'uscita di scena del Figlio nel Nuovo Mondo, e alle ore 2 del mattino del 22 a Gerusalemme, il Padre, assimilato al Figlio come mio Padre reso simile a me, quando sarebbe morto, se fosse nato il 25 gennaio del 1938 e fosse vissuto tutti i giorni che realmente visse, dal 7-7-7 della sua nascita, fino al 5-6-1983 della sua morte?. Lo scopriamo solo dal calcolo. Dal 1907 al 1983 ci sono esattamente 76 anni fino al 7-7- del 1983. Il 5 giugno in cui morì fu esattamente 33 giorni prima. Per cui vanno sottratti 33 giorni al prodotto tra 76 e 365,25603604a66666...che è il valore esatto del giorno siderale rispetto alle stelle fisse. Pertanto 27759 che -33 sono 27726. Calcolare quando si concludono questi anni, a cominciare dal mio giorno natale del 25-1-1938 è dunque il problema da risolvere.
33 Bisogna aggiungergli 76 anni e togliere 33 giorni. Arriviamo con 76 anni al 251-2.014, giorno che, ridotto di 33 lo arretra al 25 dicembre con -31, dunque al 23 dicembre del 2.013, che è collocato esattamente 1 anno e 1 giorno dopo l'uscita di scena di Gesù da me, che accadde alle ore 2 del 22 dicembre del 2.012. Insomma entra in scena una ripartizione di 366 giorni, uguali esattamente a quelli di un anno bisestile, tanto da poter fissare questa progressione. Il 22-12-'12 esce di scena Gesù a Gerusalemme. Il 23-12-'13 esce di scena il Padre in relazione a mio Padre.. Il 24-12-'14 esce di scena lo Spirito Santo. Il 25-12-'15 entra in scena il Natale di Gesù, il che avviene esattamente nel 2.015 a 215 giorni dalla mia uscita reale di scena il il 26-07-'16, ossia secondo una scala perfetta che si diversifica solo dal fatto che il mese non è più il 12, ossia dicembre, ma il 7, che è il 7° mese immediatamente dopo, a indicare la pienezza di una opera creativa. Laddove il decimo di ogni quantitativo ammassa l'unità, accade che i 2000 anni si ammassano nella loro unità a dimensione 200, cui si aggiungono i 15 giorni che sono nello stesso dettaglio del 2015, che nel 25 dicembre è il suo giorno natale. Ricche i 215 giorni residui e corrispondenti a 7 mesi di questa progressione fatta ad anni interi come i bisestili, sono la virtuale unità dell'anno 2015, riposta solo nel valore decimo degli anni 2000 e non dei 15, che idealizzano tutto un volume cubico il cui lato sia quello reale, posto nel solo +5 di un complesso ciclo, di 10 unità, andante da -5 fino a +5. A questo ciclo reale è condizionato anche il 2.015, che compone 10^2.000 moltiplicandolo per 10^10^1/2, che in 10^5 è tutta la dimensione elettrica o magnetica in 10^10. Pertanto possiamo “leggere” l'indice temporale dato dall'anno 2.015 come il Principio 10^3, in tutto il suo spostamento, per tutto il suo lato elettrico, che poi corrisponde a quello magnetico. Passare da 10^2.000 a 10^200 significa elevare la prima potenza ad 1/10, il
che la ripropone nel valore assoluto del piano avente i due lati di 100 e 100. L'indice 15, allora aggiunto, indica tutto il volume elettromagnetico. E' “evidente” che – laddove l'unità del tempo terrestre sta nell'anno – le sue quantità interne definiscono, in veri e propri “indici dimensionali” le singole unità poste IN PRINCIPIO. Tutta l'impostazione divina delle quantità si fonda infatti su quanto è IN PRINCIPIO (=Brasyt o libro Genesi della Bibbia) agganciato al 1.000 che si lascia misurare dal suo valore inverso, dato da un suo millesimo. Da 1.000 -1 = 999 deriva la “cabala” seguente. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 200 300 400 500 600 700 800 900 i cui massimi sono 9+90+900 = 999 unità in 999/1 che sono 1.000 Quando questo IN PRINCIPIO = 10^3 (il DIO uno nella base 10 e Trino nella sua potenza) avanza di 1, allora ESISTE nel tempo 1/1, in movimento unitario, ed occupa 1.001 unità. Da cui: 1.001 meno il valore di BRASYT=913 0,913 --------0,088 si rivela tutta la realtà in moto, nel suo complesso dato da 2^3, laddove la base 10, mossa di 1 vale 11. Allora 8 volte 11 è questo “coerentissimo” ed esatto 88, in cui se ad 8 date il significato di infinito, il cui segno è ∞ , allora 88 significa l'INFINITO INFINITO del Dio SONO chi SONO, l'INFINITO dell'INFINITO. Tutto questo che potreste giudicare a torto “sfoggio di sapienza”, lo scrivo solo per ricondurvi “significato trascendente” del valore “indicato” dai 215 giorni che sono solo una parte dell'unità data da 1 anno.
34 Se partite dal 125 che risulta dato da 10/2 al cubo e lo comparate al valore intero 10^3 posto IN PURO PRINCIO (di calcolo) vi rendete conto che la differenza sta nel rapporto tra quanto è INTERO come 10^3 e “reale” (ossia solo l'avanzamento +5 tra il 10 esistente nel complesso da -5 fino a +5. Noi “carichiamo” sul solo tempo reale e dimezzato a 5, tutto quanto esiste interamente come 10^3. 10^3 1.000 -------- = ---------- = 8 5^3 125 Questo è il valore “si carica” della realtà dimezzata, nel suo valore 1.000. Quando abbiamo che si fa carico del 1.000 che avanza di 1.000 allora passa a 16, che è il valore della realtà intera data da 10^4, quando si divide per 5^4. Il libro 1,25 di Bibbia non è stato determinato “a caso”. Esso, infatti, ricalca in pieno la base esistente come: 0,5 + 1,25^0,5, che determina la SEZIONE AUREA 1,618003398874... Che sia proprio vero lo dimostra il Signore, come risulta in Bibbia. Genesi 25,22-23 22 Ora i figli si urtavano nel suo seno ed essa esclamò: «Se è così, perché questo?». Andò a consultare il Signore. 23 Il Signore le rispose: «Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si disperderanno; un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servirà il più piccolo».
Il popolo più forte dell'altro in cui il maggiore serve il minore si riducono a 1 come il maggiore, e 0,6180....come il minore, in cui la loro somma 1,6180... sta ad 1 come 1 sta a 0,6180... Infatti 1,6180 : 1 = 1 : 0,680... divisione che risulta 1,6180...
I due gemelli, il maggiore, che è Unitario, 1, sta nel grembo materno assieme al minore, che vale 0,6180. Verranno al mondo tutti e due i gemelli e la loro somma è comandata dal primo. Ciò accade quando un valore si pone a denominatore di un altro (il numeratore) che esprime solo il “numero delle volte” relativo a chi comanda, ossia al denominatore. Ma quando costui che comanda, essendo il denominatore, si esprime come il numeratore, che è comandato dal denominatore che è il minore, allora abbiamo questo 1 : 0,618 che vale per tutti e due insieme. Questa base della sezione area, la cui formula deriva dal valore 1,25 elevato ad ½ (ossia solo a uno di due gemelli) diventa la sezione area solo se si somma all'altro gemello nel suo valore assoluto, dato dal fatto che è ½ del parto gemellare. Il libro Bibbia “nasconde” verità immesse da un DIO che è proprio spinto a rappresentare il suo potere che DETTA LEGGE, attraverso i 10 principi del Decalogo. Quando Bibbia traccia il suo libro 1,25 descrive quanto si carica, come valore 2^3, di Padre e Spirito santo in potenza Trina, sulla realtà. E allora descrive di 2 che sono uguali, gemelli, e che valgono per numero 42 ciascuno. Sia ESAU'=5+17+1+19=42, sia GIACOBBE=7+9+1+3+13+2+2+5=42. La Cabala Giudaica afferma che queste 42 cifre celano il nome segreto di Dio. E difatti G+ESU', che compone un Gesù in modo Uno e Trino, ossia con 4 numeri associati a lettere dell'alfabeto italiano a 21 lettere, è Uno nel primato della G di Giacobbe, ed è Trino in ESU' che altri non è che ESAU' senza la A=1 del suo primato. Ebbene, per tornare al 215, che cosa è se messo in relazione al principio 1.000?
E' ¼ con resto 140 che possiamo “indicare” come il modello geometrico di un piano trasversale avente i due lati di 70 e 70, che costituiscono la creazione in 7 giorni fatta da un DIO=D.10, dimensione 10.
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¼ è il tempo ESATTO di un Principio che sia Uno e Trino come 1000/4=251. Vi rendete conto che siamo passati da Bibbia 1,25 al 5^3=125 che – attuando in pieno quello che poi è descritto nel testo (il il primo è costretto a mettersi per ultimo) si consegue esattamente che 125 è costretto ad essere 251? Lo è quando è “esattamente” ¼. Ma quando questo 1000, che è il volume dato da 10^3, deve realizzare la presenza ¼ che sia il flusso in linea di un volume, allora, data la divina creazione che vale 7 volte il 10 cui è stato data l'immagine e la somiglianza di DIO, si determina il piano (e potete intenderlo anche come un progetto eseguito attraverso “indicazioni” che sono veri e propri INDICI della base 10 elevata a DIO), tanto che si debba addivenire all'esistenza di un piano a lunghezza “indicata” in 140, e per il flusso di 1000 meno 140 = 860 che poi siano divisi per 4. Allora succede che 860 : 4 = 215 e le stesse tre cifre di 125, 251, si “presentano” come 215, e indicano un altro modello assunto dal libro Genesi 25, ossia da Bibbia, 1,25. Rovescia il 12 in 21, sommandogli di fatto un 9 che indica tutto un moto unitario di 1 nel 10. Insomma, quando il 125 diventa 215 è perché questa GENESI espressa nel 25 gennaio è avanzata interamente. Quando, in un anno intero (quello bisestile di 366 giorni), anno che è un ciclo praticamente da -183 fino a +183, il che dà 3666 giorni, avanza solo in positivo, ossia “realmente”? Quando avanza solo per il +183 di positivo. Allora occorre aggiungere all1,25 indicante gennaio 25 esattamente 183 giorni. Il che ci porta esattamente al giorno n. 208 dell'anno, dato da 25+183=208. Nell'anno bisestile è il 26 del mese 7 del 2.016. Come state vedendo in nodo assolutamente perfetto, quando la
crescita perenne di. 22-12-'12 giorno mese ed anno in cui esce di scena Gesù a Gerusalemme. 23-12-'13 in cui esce di scena il Padre in relazione a mio Padre.. 24-12-'14 in cui esce di scena lo Spirito Santo. 25-12-'15 in cui entra in scena il Natale di Gesù, e 26-07-'16,in cui esco di scena io... tutto questo è totalmente legato ai 215 giorni che mancavano al mio decesso, di me chiamato ROMANO, in quel 25-12-'25 in cui ci fu 'accesso in vita di Gesù Cristo. Natale collocato in quel giorno, proprio in quanto in quel dì si celebrava – in relazione ad un Sole senza sconfitte . un DIO ROMANO. Nato, questo ROMANO in data 1-25, in quel dì celebrante il DIO ROMANO, la sua genesi andava incrementata esattamente quanto ANNA=26, la “dolce metà” di un SIGNOR ANNO, intero, di 366 giorni. Questo DIO=26 avrebbe dovuto operare per 7 volte, tanto che 7×26=182 unità si sommassero alle 25, determinando 207 volte 1 “giorno” per un totale di 208 giorni solo nell'anno bisestile, tanto da divenite “in tutto” 26 volte 8 = 208. Perché 26 volte da moltiplicare per 8? Perché essa è la carica data da 10^3 / 5^3. Insomma quando a Roma era celebrato il Dio ROMANO (del sole senza sconfitte) ci si riferiva ad un conto “alla rovescia” espresso dai giorni MANCANTI verso una Fine, che va invece giudicata IL PRINCIPIO, il NATALE divino. A meno 215 giorni, insomma, chi è nato 125 (come me ROMANO), quando si invertono i 12 (su cui si fonda sia Israele, sia il Cristianesimo) nel 21 che è il termine delle lettere dell'alfabeto, allora si arriva ad una FINE che è un PRINCIPIO: posto nel Natale del 2.015. Poiché anche il Natale del Figlio è derivato da quello del PADRE suo, posto in Romano, ecco che la vita del Papà di Romano, collocata sulla sua, determina 336 giorni aggiunti all'uscita di scena del Figlio, ed esce il Padre però seguita a vivere ancora, da Spirito santo, fino al 26-07-2016.
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7a finale previsione della mia morte.
Morirò il 26-07-2.016 Esatta fine dei numeri posti IN PRINCIPIO e secondo la profezia di Daniele
Occupiamoci prima di capire a che cosa corrisponde la data del 26 luglio 2.016. Laddove Dio ha affidato al ciclo numerico 10 il compito di rappresentare un perfetto creatore, perfetto e a sua immagine e somiglianza, automaticamente è definito interamente anche tutto il ciclo nella sua espansione spaziale. 1.000 anni sono il PRINCIPIO puro dato da 10^3. 1.000 anni aggiunti sono tutto il moto unitario, in puro spostamento. 0,016 anni sono la “carica” della realtà, simile ad un piano (1+3) (1+3). -----------2.016 anni sono il principio spostato, più il valore di carica dato da un piano di espansione Una e Trina su ciascun lato. Tutto questo è legato ai miei nomi, che sono una divina proporzione. 66 il primo, in ROMANO 78 il secondo, in ANTONIO che è 26+26+26, trinità del DIO=26=YHWH 26 il terzo, ANNA, come la madre posta nella madre di Gesù. Se si considera
il Dio “SONO COLUI CHE SONO” chi è MADRE di colei che è MADRE del FIGLIO” si arriva a capire il valore “trascendente” di ANNA, madre della madre di Gesù. 51 è il quarto, in PAOLO. 113 è il quinto, in Torquato. Hanno funzione “da Dio=26” il nome secondo e il terzo. 26 e 78, Unità e Trinità di Dio possono combinarsi tra di loro, e allora si moltiplicano l'uno per l'altro, e possono invece sommarsi. Nel primo caso sono come potenze, indici di potenza di potenza. 10^26^78, tanto per definirla nei numeri, Essa porta ad un puro indice di 26×78=2.028. è proprio il 2.028 dopo Cristo, se partiamo da un tempo che si basa sull'avvento di questo Dio, di cui Gesù è il Figlio. Tutto il moto 1.000 del 1.000 vede combinato con ciò un 7 (l'opera intera) Una e Trina, ossia moltiplicata per 4. Tutto quanto sia Uno e Trino è “espanso per 3. Anche il 7 Uno e Trino. Per estrapolare tutta la sua pura espansione della pura presenza (che vale 1 sola delle 4 dimensioni date da 1+3) occorre espandere la pura espansione 3 a tutte e 4 le dimensioni della presenza, ove essa è solo ¼, Pertanto quattro volte 3,
37 indica la totale espansione. Giacobbe, che si espande nei 12 figli sono tutta l'espansione che Dio promise ad Abramo, di espandersi come tutta la sabbia del mare... Allora, se togliamo l'espansione di 12 anni, ai 28 di tutta l'espansione del 7, da 28 -12 = 16, ritorniamo alla pura presenza nel 2.106 Pertanto dal prodotto di 26 per 78, del DIO=26, uno per trino, tolta l'espansione della creazione in 7 giorni, si determina l'intero 2.016 in cui il mille, avanzato di mille, si è solo espanso “divinamente “ a 4×4, dal 7× che aveva portato al 2.028. Ci resta da valutare l'apporto in linea, dato ora dalla somma di 26 e 78. Come indici della base 10 di DIO, la somma equivale ad una combinazione tra le sue potenze, e non come prima ad una POTENZA della POTENZA. Se dunque mettiamo in linea il 26+78=104, abbiamo espresso una sola linea. Noi lo sappiamo dal Teorema di Pitagora che il valore verso di una linea è dato dal valore al quadrato. Pertanto avremo due linee perpendicolari, ciascuna delle quali misura 104, e la lunghezza sarà di 208. Abbiamo in questo modo il dettaglio del numero dei giorni allorché saremo nel 2.016. Pertanto è aggiunto a 2.016, il valore di ½ anno più il valore ¼ di 100 giorni Questa somma di fatto combina il ciclo intero dei 2016 anni con la sola parte realmente avanzante e con la quantità assoluta della presenza considerata in ¼ di 100 giorni. Il ciclo intero, infatti, deve far combinare tra loro tutte le caratteristice unitarie, come tutta la presenza posta in principio, tutto il suo spostamento, tutto il suo
valore ci carica reale 16, tutti i giorni di ½ anno e tutti quelli assoluti in un 100 che sia considerato tempo solo in un suo quarto. CONCLUDENDO: Posto IN PRINCIPIO puro il 10^3, si determina esattamente anche il suo intero ciclo, in cui si determina la GIUSTIZIA, nel suo contenuto. Infatti se è in corso la divisione di 100 mele tra 100 bambini e dal rapporto sappiamo che dobbiamo darne via 1 alla volta, fino a quando non saranno passate tutte le 100 “volte” ci sarà sempre scontento, da parte di chi ancora non ha avuto quanto gli spetta. Questa GIUSTIZIA, nella ripartizione basata su questo che è posto IN PRINCIPIO e che poi si muove e vive, ha determinato dal suo stesso numero quando si compie l'intero ciclo nella sua giustizia. Il 26 luglio del 2016, già proclamato anno santo della Misericordia Divina dal santo Padre Cattolico, abilitato a legare in terra come in cielo... la verità. Infatti è la celebrazione cattolica di colei che <è madre alla madre di Gesù Cristo>, ma anche di chi è <padre della madre di Gesù>, celebrandosi il 26 luglio sia sant'Anna sia San Gioacchino. Il Profeta Daniele lo aveva predetto. Ma qui non ve lo ripeto. Vi consiglio di leggere il libro sulla PROFEZIA DI DANIELE, che potete trovare sul sito www.issuu.com/amoramode Starete voi a vedere se in questa data, senza che io faccia nulla per causarmelo, Dio porrà fine alla vita del somarello che lo porta e cavalca, mentre entra nella Gerusalemme Celeste..
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Io, nato nel 38
l'ho finito di scrivere il 30 gennaio 2016, a 178 giorni esatti dalla mia salita in cielo
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Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO
La profezia del Profeta DANIELE, cui si riferì Gesù dicendo: “Chi legge, intenda!”
2 Sono tre gli evangelisti che, nella rivelazione escatologica fatta da Gesù, si occupano di questa questione, in modo più o meno diversificato. Possiamo cominciare questo studio comparando tra loro le tre differenti narrazioni Matteo 24,15-18
Marco 13,14-16
Luca 21,20-22
15 Quando dunque vedrete l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo - chi legge comprenda -,16 allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti, 17 chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa, 18 e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello.
14 Quando vedrete l'abominio della desolazione stare là dove non conviene, chi legge capisca, allora quelli che si trovano nella Giudea fuggano ai monti; 15 chi si trova sulla terrazza non scenda per entrare a prender qualcosa nella sua casa; 16 chi è nel campo non torni indietro a prendersi il mantello.
20 Ma quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che la sua devastazione è vicina. 21 Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano ai monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli in campagna non tornino in città;22 saranno infatti giorni di vendetta, perché tutto ciò che è stato scritto si compia.
Matteo è il solo che aggancia l'abominio della desolazione, che sta in luogo santo, alla profezia di Daniele, e raccomanda a chi legge di capire Dal versetto 16 al 18 esiste la stessa raccomandazione che leggiamo in tutti e tre i resoconti.
Marco descrive lo stesso Abominio della desolazione, che sta dove non conviene e raccomanda a chi legge di capire. Dal 15 in poi il resoconto è identico. La situazione è tanto grave e impellente che nessuno ha il tempo per mettersi in salvo.
Luca invece – il cui vangelo cerca la chiarezza storica delle indicazioni – compie lui stesso ciò che Gesù (secondo il resoconto degli altri due evangelisti) ha affidato al lettore, e “capisce” in nome e per conto di tutti, che si tratta dell'assedio al luogo santo di Gerusalemme fatto dagli eserciti.
A questo punto è necessario leggere attentamente tutta il libro di Daniele, per vedere in che punto egli ha scritto qualcosa che potrebbe corrispondere all'Abominio della desolazione, accennata dal solo san Matteo. In presenza dei tre diversi resoconti, che fanno parte tutti e tre del Vangelo di Gesù Cristo, la verità deve corrispondere in vario modo a tutte e tre le esposizioni. Resta da vedere se nel libro di Daniele si sia fatto cenno all'assedio e alla distruzione di Gerusalemme, che ci fu realmente nel 70 dopo Cristo, in cui la Città santa – come non sarebbe convenuto – dopo di essere stata messa a ferro e fuoco fu rasa al suolo. I Romani le avrebbero perfino cambiato il nome, nel tentativo di sradicare perfino il nome di Gerusalemme dal mondo degli Israeliti, da sempre così ostili ad ogni omologazione, non riuscita in 400 anni agli Egiziani, poi ai Babilonesi, poi ai Romani e nemmeno ai due millenni di diaspora.
3 Da una ricerca relativa al libro di Daniele, questo è il resoconto, impostando l'espressione di “abominio della desolazione. “Abominio della desolazione” Questa espressione appare in 3 versetti del libro di Daniele:
Daniele 9,27 Egli stringerà una forte alleanza con molti per una settimana e, nello spazio di metà settimana, farà cessare il sacrificio e l'offerta; sull'ala del tempio porrà l'abominio della desolazione e ciò sarà sino alla fine, fino al termine segnato sul devastatore».
Daniele 11,31
Daniele 12,11
Forze da lui armate si muoveranno a profanare il santuario della cittadella, aboliranno il sacrificio quotidiano e vi metteranno l'abominio della desolazione.
Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l'abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni.
A questo punto è necessario ampliare la ricerca, leggendo tutto. Intanto si capisce come il capitolo 9 e il capitolo 11 descrivano ciò che premette l'abominio della desolazione, mentre il 12 descrive il tempo successivo ad esso. Cominciamo a questo punto a leggere per esteso tutti e tre, a partire dal primo capitolo 9 di Daniele. Eccovelo.
Daniele 9 1 Nell'anno primo di Dario figlio di Serse, della progenie dei Medi, il quale era stato costituito re sopra il regno dei Caldei, 2 nel primo anno del suo regno, io Daniele tentavo di comprendere nei libri il numero degli anni di cui il Signore aveva parlato al profeta Geremia e nei quali si dovevano compiere le desolazioni di Gerusalemme, cioè settant'anni. 3 Mi rivolsi al Signore Dio per pregarlo e supplicarlo con il digiuno, veste di sacco e cenere 4 e feci la mia preghiera e la mia confessione al Signore mio Dio: «Signore Dio, grande e tremendo, che osservi l'alleanza e la benevolenza verso coloro che ti amano e osservano i tuoi comandamenti, 5 abbiamo peccato e abbiamo
operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi! 6 Non abbiamo obbedito ai tuoi servi, i profeti, i quali hanno in tuo nome parlato ai nostri re, ai nostri principi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese. 7 A te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto, come avviene ancor oggi per gli uomini di Giuda, per gli abitanti di Gerusalemme e per tutto Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove tu li hai dispersi per i misfatti che hanno commesso contro di te. 8 Signore, la vergogna sul volto a noi, ai nostri re, ai nostri principi, ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te; 9 al Signore Dio nostro la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati contro di lui,
4 10 non abbiamo ascoltato la voce del Signore Dio nostro, né seguito quelle leggi che egli ci aveva date per mezzo dei suoi servi, i profeti. 11 Tutto Israele ha trasgredito la tua legge, s'è allontanato per non ascoltare la tua voce; così si è riversata su di noi l'esecrazione scritta nella legge di Mosè, servo di Dio, perché abbiamo peccato contro di lui. 12 Egli ha messo in atto quelle parole che aveva pronunziate contro di noi e i nostri governanti, mandando su di noi un male così grande quale mai, sotto il cielo, era venuto a Gerusalemme. 13 Tutto questo male è venuto su di noi, proprio come sta scritto nella legge di Mosè. Tuttavia noi non abbiamo supplicato il Signore Dio nostro, convertendoci dalle nostre iniquità e seguendo la tua verità. 14 Il Signore ha vegliato sopra questo male, l'ha mandato su di noi, poiché il Signore Dio nostro è giusto in tutte le cose che fa, mentre noi non abbiamo ascoltato la sua voce. 15 Signore Dio nostro, che hai fatto uscire il tuo popolo dall'Egitto con mano forte e ti sei fatto un nome, come è oggi, noi abbiamo peccato, abbiamo agito da empi.16 Signore, secondo la tua misericordia, si plachi la tua ira e il tuo sdegno verso Gerusalemme, tua città, verso il tuo monte santo, poiché per i nostri peccati e per l'iniquità dei nostri padri Gerusalemme e il tuo popolo sono oggetto di vituperio presso quanti ci stanno intorno. 17 Ora ascolta, Dio nostro, la preghiera del tuo servo e le sue suppliche e per amor tuo, o Signore, fa' risplendere il tuo volto sopra il tuo santuario, che è desolato. 18 Porgi l'orecchio, mio Dio, e ascolta: apri gli occhi e guarda le nostre desolazioni e la città sulla quale è stato invocato il tuo nome! Non presentiamo le nostre suppliche davanti a te, basate sulla nostra giustizia, ma sulla tua grande misericordia. 19 Signore, ascolta; Signore, perdona; Signore, guarda e agisci senza indugio, per amore di te stesso, mio Dio, poiché il tuo nome è stato invocato sulla tua città e sul tuo popolo». 20 Mentre io stavo ancora parlando e pregavo e confessavo il mio peccato e quello del mio popolo Israele e presentavo la supplica al Signore Dio mio per il monte santo del mio Dio, 21 mentre dunque parlavo e pregavo, Gabriele, che io avevo visto prima in visione, volò veloce verso di me: era l'ora
dell'offerta della sera. 22 Egli mi rivolse questo discorso: «Daniele, sono venuto per istruirti e farti comprendere. 23 Fin dall'inizio delle tue suppliche è uscita una parola e io sono venuto per annunziartela, poiché tu sei un uomo prediletto. Ora sta' attento alla parola e comprendi la visione: 24 Settanta settimane sono fissate per il tuo popolo e per la tua santa città per mettere fine all'empietà, mettere i sigilli ai peccati, espiare l'iniquità, portare una giustizia eterna, suggellare visione e profezia e ungere il Santo dei santi. 25 Sappi e intendi bene, da quando uscì la parola sul ritorno e la ricostruzione di Gerusalemme fino a un principe consacrato, vi saranno sette settimane. Durante sessantadue settimane saranno restaurati, riedificati piazze e fossati, e ciò in tempi angosciosi. 26 Dopo sessantadue settimane, un consacrato sarà soppresso senza colpa in lui; il popolo di un principe che verrà distruggerà la città e il santuario; la sua fine sarà un'inondazione e, fino alla fine, guerra e desolazioni decretate. 27 Egli stringerà una forte alleanza con molti per una settimana e, nello spazio di metà settimana, farà cessare il sacrificio e l'offerta; sull'ala del tempio porrà l'abominio della desolazione e ciò sarà sino alla fine, fino al termine segnato sul devastatore».
5 Qui è raccontato l'antefatto all'Abominio della desolazione e riguarda 70 settimane. Poiché è descritto poi – in Daniele capitolo 12 - un periodo di 1290 giorni ed uno massimo di 1.335 giorni, corrispondenti a 190 settimane, ecco allora che sono interessate in tutto 260 settimane. 70 collocate prima e 190 dopo. Il numero sembra essere significativo e trascendente, sia per il fatto che 70 anni e non più settimane dopo la nascita di Gesù Gerusalemme sarà rasa al suolo, sia per l'altro, piuttosto rilevante sotto il profilo cabalistico, perché il numero 26 esprime il valore numerico del tetragramma YHWH indicante Jahvè, sia perché, a conti fatti, la somma del TEMPO ai TEMPI descritti da Daniele in 1290 e 1335+1 giorni assomma ai 2.626 giorni in cui il 26 esiste sia a dimensione 100, sia a quella unitaria. Possiamo convenire, leggendo il capitolo pubblicato per esteso, che non esista un riferimento storico preciso, che consenta la collocazione nel tempo, di questi eventi descritti. C'è solo il numero 70, delle settimane, che richiama il 70 dopo Cristo della distribuzione di Gerusalemme. Leggiamo a questo punto anche il capitolo 11. Daniele 11 1 e io, nell'anno primo di Dario, mi tenni presso di lui per dargli rinforzo e sostegno. 2 Ed ora io ti manifesterò la verità. Ecco, vi saranno ancora tre re in Persia: poi il quarto acquisterà ricchezze superiori a tutti gli altri e dopo essersi reso potente con le ricchezze, muoverà con tutti i suoi contro il regno di Grecia. 3 Sorgerà quindi un re potente e valoroso, il quale dominerà sopra un grande impero e farà ciò che vuole; 4 ma appena si sarà affermato, il suo regno verrà smembrato e diviso ai quattro venti del cielo, ma non fra i suoi discendenti né con la stessa forza che egli possedeva; il suo regno sarà infatti smembrato e dato ad altri anziché ai suoi discendenti. 5 Il re del mezzogiorno diverrà potente e uno dei suoi capitani sarà più forte di lui e il suo impero sarà grande. 6 Dopo qualche anno faranno alleanza e la
figlia del re del mezzogiorno verrà al re del settentrione per fare la pace, ma non potrà mantenere la forza del suo braccio e non resisterà né lei né la sua discendenza e sarà condannata a morte insieme con i suoi seguaci, il figlio e il marito. 7 In quel tempo, da un germoglio delle sue radici sorgerà uno, al posto di costui, e verrà con un esercito e avanzerà contro le fortezze del re del settentrione, le assalirà e se ne impadronirà. 8 Condurrà in Egitto i loro dèi con le loro immagini e i loro preziosi oggetti d'oro e d'argento, come preda di guerra, poi per qualche anno si asterrà dal contendere con il re del settentrione. 9 Questi muoverà contro il re del mezzogiorno, ma se ne ritornerà nel suo paese. 10 Poi suo figlio si preparerà alla guerra, raccogliendo una moltitudine di grandi eserciti, con i quali avanzerà come una inondazione: attraverserà il paese per attaccare di nuovo battaglia e giungere sino alla sua fortezza. 11 Il re del mezzogiorno, inasprito, uscirà per combattere con il re del settentrione, che si muoverà con un grande esercito, ma questo cadrà in potere del re del mezzogiorno, 12 il quale dopo aver disfatto quell'esercito si gonfierà d'orgoglio, ma pur avendo abbattuto decine di migliaia, non per questo sarà più forte.13 Il re del settentrione di nuovo metterà insieme un grande esercito, più grande di quello di prima, e dopo qualche anno avanzerà con un grande esercito e con grande apparato. 14 In quel tempo molti si alzeranno contro il re del mezzogiorno e uomini violenti del tuo popolo insorgeranno per adempiere la visione, ma cadranno. 15 Il re del settentrione verrà, costruirà terrapieni e occuperà una città ben fortificata. Le forze del mezzogiorno, con truppe scelte, non potranno resistere, mancherà loro la forza per opporre resistenza.16 L'invasore farà ciò che vuole e nessuno gli si potrà opporre; si stabilirà in quella magnifica terra e la distruzione sarà nelle sue mani.17 Quindi si proporrà di occupare tutto il regno del re del mezzogiorno, stipulerà un'alleanza con lui e gli darà sua figlia per rovinarlo, ma ciò non riuscirà e non raggiungerà il suo scopo. 18 Poi volgerà le mire alle isole e ne prenderà molte, ma un comandante straniero farà cessare la sua arroganza, facendola ricadere sopra di lui. 19 Si volgerà poi verso le fortezze del proprio paese, ma inciamperà, cadrà, scomparirà. 20 Sorgerà quindi al suo posto uno che manderà esattori nella terra perla del suo regno, ma in pochi giorni sarà stroncato, non nel furore di
6 una rivolta né in battaglia. 21 Gli succederà poi un uomo abbietto, privo di dignità regale: verrà di nascosto e occuperà il regno con la frode. 22 Le forze armate saranno annientate davanti a lui e sarà stroncato anche il capo dell'alleanza. 23 Non appena sarà stata stipulata un'alleanza con lui, egli agirà con la frode, crescerà e si consoliderà con poca gente. 24 Entrerà di nascosto nei luoghi più fertili della provincia e farà cose che né i suoi padri né i padri dei suoi padri osarono fare; distribuirà alla sua gente preda, spoglie e ricchezze e ordirà progetti contro le fortezze, ma ciò fino ad un certo tempo. 25 La sua potenza e il suo ardire lo spingeranno contro il re del mezzogiorno con un grande esercito e il re del mezzogiorno verrà a battaglia con un grande e potente esercito, ma non potrà resistere, perché si ordiranno congiure contro di lui: 26 i suoi stessi commensali saranno causa della sua rovina; il suo esercito sarà travolto e molti cadranno uccisi. 27 I due re non penseranno che a farsi del male a vicenda e seduti alla stessa tavola parleranno con finzione, ma senza riuscire nei reciproci intenti, perché li attenderà la fine, al tempo stabilito. 28 Egli ritornerà nel suo paese con grandi ricchezze e con in cuore l'avversione alla santa alleanza: agirà secondo i suoi piani e poi ritornerà nel suo paese. 29 Al tempo determinato verrà di nuovo contro il paese del mezzogiorno, ma quest'ultima impresa non riuscirà come la prima. 30 Verranno contro lui navi dei Kittìm ed egli si sentirà scoraggiato e tornerà indietro. Si volgerà infuriato e agirà contro la santa alleanza, e nel suo ritorno se la intenderà con coloro che avranno abbandonato la santa alleanza. 31 Forze da lui armate si muoveranno a profanare il santuario della cittadella, aboliranno il sacrificio quotidiano e vi metteranno l'abominio della desolazione. 32 Con lusinghe egli sedurrà coloro che avranno apostatato dall'alleanza, ma quanti riconoscono il proprio Dio si fortificheranno e agiranno. 33 I più saggi tra il popolo ammaestreranno molti, ma cadranno di spada, saranno dati alle fiamme, condotti in schiavitù e saccheggiati per molti giorni. 34 Mentre così cadranno, riceveranno un po' di aiuto: molti però si uniranno a loro ma senza sincerità.35 Alcuni saggi cadranno perché fra di loro ve ne siano di quelli purificati, lavati, resi candidi fino al tempo della fine, che dovrà venire al tempo stabilito.
36 Il re dunque farà ciò che vuole, s'innalzerà, si magnificherà sopra ogni dio e proferirà cose inaudite contro il Dio degli dèi e avrà successo finché non sarà colma l'ira; poiché ciò che è stato determinato si compirà. 37 Egli non si curerà neppure delle divinità dei suoi padri né del dio amato dalle donne, né di altro dio, poiché egli si esalterà sopra tutti. 38 Onorerà invece il dio delle fortezze: onorerà, con oro e argento, con gemme e con cose preziose, un dio che i suoi padri non hanno mai conosciuto. 39 Nel nome di quel dio straniero attaccherà le fortezze e colmerà di onori coloro che lo riconosceranno: darà loro il potere su molti e distribuirà loro terre in ricompensa. 40 Al tempo della fine il re del mezzogiorno si scontrerà con lui e il re del settentrione gli piomberà addosso, come turbine, con carri, con cavalieri e molte navi; entrerà nel suo territorio invadendolo. 41 Entrerà anche in quella magnifica terra e molti paesi soccomberanno. Questi però scamperanno dalla sua mano: Edom, Moab e gran parte degli Ammoniti. 42 Metterà così la mano su molti paesi; neppure l'Egitto scamperà. 43 S'impadronirà di tesori d'oro e d'argento e di tutte le cose preziose d'Egitto: i Libi e gli Etiopi saranno al suo seguito.44 Ma notizie dall'oriente e dal settentrione lo turberanno: egli partirà con grande ira per distruggere e disperdere molti. 45 Pianterà le tende del suo palazzo fra il mare e il bel monte santo: poi giungerà alla fine e nessuno verrà in suo aiuto
Da questo testo si riesce a collocare gli eventi descritti riferendoli alle questioni dei regni babilonesi e persiani, di quando il popolo Ebraico era divenuto schiavo, dopo la conquista di Nabucodonosor. Si riconosce la storia di Alessandro Magno e della successiva divisione del suo immenso impero. Pertanto l'abominio della desolazione descritto nel capitolo 11 appena letto resta nel periodo storico relativo alla prima distruzione del regno di Israele, prima che fosse consentito la ricostruzione del tempio e il ritorno in Palestina del popolo israelita. Vale la pena leggere subito anche il capitolo 12, che comincia con “in quel tempo” che è una espressione che non lo colloca necessariamente al tempo appena descritto.
7 Daniele 12 1 Or in quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di angoscia, come non c'era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro. 2 Molti di quelli che dormono nella polvere della terra si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l'infamia eterna. 3 I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre. 4 Ora tu, Daniele, chiudi queste parole e sigilla questo libro, fino al tempo della fine: allora molti lo scorreranno e la loro conoscenza sarà accresciuta». 5 Io, Daniele, stavo guardando ed ecco altri due che stavano in piedi, uno di qua sulla sponda del fiume, l'altro di là sull'altra sponda.6 Uno disse all'uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume: «Quando si compiranno queste cose meravigliose?». 7 Udii l'uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume, il quale, alzate la destra e la sinistra al cielo, giurò per colui che vive in eterno che tutte queste cose si sarebbero compiute fra un tempo, tempi e la metà di un tempo, quando sarebbe finito colui che dissipa le forze del popolo santo. 8 Io udii bene, ma non compresi, e dissi: «Mio Signore, quale sarà la fine di queste cose?». 9 Egli mi rispose: «Va', Daniele, queste parole sono nascoste e sigillate fino al tempo della fine. 10 Molti saranno purificati, resi candidi, integri, ma gli empi agiranno empiamente: nessuno degli empi intenderà queste cose, ma i saggi le intenderanno. 11 Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l'abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni. 12 Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a milletrecentotrentacinque giorni. 13 Tu, va' pure alla tua fine e riposa: ti alzerai per la tua sorte alla fine dei giorni».
Michele, il gran Principe che vigila sui figli di Israele e salva il popolo da una tribolazione mai vista prima è l'Arcangelo che, dopo l'olocausto voluto dai Nazisti salva nuovamente Israele da un bimillenario esilio e una dispersione che ha riguardato il mondo intero, e lo stato ebraico della Palestina risorge sulle sue
ceneri e sui suoi morti, il cui ricordo e il cui legame con gli uomini di questa ultima costituzione in libero Stato è ristabilito. Molti di quelli che dormivano nella polvere della terra si risveglieranno, per il nuovo ristabilito legame con i nuovi fedeli in quel Dio Jahvè che li animò e che di nuovo anima i liberi abitanti della nuovamente libera Casa di Davide. Il periodo storico dunque sembra essere chiaramente definito in quel primo versetto che descrive un tempo di angoscia senza uguali, e – a conti fatti – nessuna persecuzione avuta dal popolo degli ebrei è stata paragonabile a quella di quando era stato condannato tutto allo sterminio, persona per persona. Se si cerca un OLOCAUSTO non se ne trova un altro simile, dopo il quale la volontà celeste attivi una nuova salvezza per il popolo. Infatti il ritorno in Palestina, dopo la prigionia persiana non era seguito ad un simile angoscioso evento, ma a trattative che dolcemente avevano convinto i re persiani a concedere prima la libertà di culto e poi la ricostruzione del Tempio di Gerusalemme ed il ritorno in Patria.
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C'è una “divina desolazione”? Se c'è, quand'è il suo “ABOMINIO”?
Matteo 27,45-50 45 Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. 46 Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». 47 Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: La conclusione della vita di Gesù può essere affiancata anche alla fine della sua opera, iniziata nell'anno 12 dopo Cristo, quando – secondo il racconto storico e dunque attendibile di Luca – iniziò ad occuparsi delle cose del Padre Suo Celeste, con molto sconforto di Giuseppe e Maria, che non capivano “dovesse occuparsi delle cose del padre suo... per quanto lo sapessero! Laddove Dio conduce la sua opera attraverso l'adozione del Padre di tutti i numeri decimali, a immagine e somiglianza del suo ordinamento, come appare manifesto nel Decalogo e nelle decime destinate ai sacerdoti che curavano le questioni di Dio, esiste il principio Uno sulla base 10 di questo ciclo paterno, nel mentre la trinità sta nella potenza 3 assegnata al volume.
Riferendoci a Gesù Cristo e alla sua vicenda umana, quando è emersa in lui una somma desolazione, nella città santa di Gerusalemme? Senza ombra di dubbi fu quando – recitando il primo versetto del Salmo 21-22, il Cristo esclamò come ci descrive il vangelo di san Matteo nel capitolo 27 versetto 45-50.
«Costui chiama Elia». 48 E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna e così gli dava da bere. 49 Gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!». 50 E Gesù, emesso un alto grido, spirò. (dunque una “desolazione” spinta fino al mortale abbandono) Ebbene, quando esiste il principio di 1.000 anni, come principio e pienezza divina, sono esattamente 2.000 gli anni necessari a che questa pienezza si sposti in pieno. Pertanto è coerente l'attesa, nel 2012 dopo Cristo, della conclusione del compito assegnato al Figlio di Dio Gesù. Se immaginiamo che ciò accada nel segno del Salmo 21-22 recitato nella sua desolazione mortale, ecco che essa potrebbe toccare il suo Abominio proprio in quel 21 dicembre del 2.012 in cui l'intera umanità – per via di un certo “calendario Maia” si attendeva la fine di tutta un'epoca e l'inizio di una esistenza assolutamente nuova. Di certo, se Gesù fosse tornato al mondo come aveva detto “come
9 un ladro” per verificare se i suoi avevano tenuto fede alla consegna data a Pietro, per tre volte, di “pascere le sue pecorelle”, se stavolta, invece di nascere in una stalla di pietra si fosse installato in un uomo simile ad una disadorna stalla, piena di quei rifiuti bestiali che si trovano in una stalla, di un uomo assimilato ad una bestia... o addirittura a quella Bestia 666 attesa alla fine come l'Anticristo... come l'avrebbero potuto riconoscere? Tuttavia avrebbero dovuto attendersi una Parusia alquanto simile alla prima. Egli aveva predicato in lungo e in largo che la vera grandezza stava in chi sembra totalmente una figura modesta, umile, priva di quell'apparente grandezza e avvenenza dello spirito che egli aveva descritto come una vera e propria “povertà di spirito”. Secondo l'insegnamento di Gesù Cristo, i veri Primi, i veri Forti non erano i vittoriosi che si imponevano, ma coloro che lasciavano agli altri ogni primato. Questa era stata la grandezza trascendente in tutti i primogeniti della storia sacra. Esaù, che era il primo, ma serviva al secondo. Zerach, che era il primo, ma faceva passare suo fratello prima di lui. Quando Giuseppe udì che suo padre voleva benedire i suoi due figli, il primogenito Manasse e il secondo, Efraim, e pose Manasse alla destra del Padre e suo fratello alla sua sinistra, Giacobbe incrociò le braccia e benedisse il secondo, Efraim, con grande sorpresa di Giuseppe. Perfino il primo figlio di Abramo, quell'Ismaele avuto dalla schiava egiziana Agar, fu davvero grandioso per aver ceduto gloria e presenza all'Isacco che Abramo ebbe poi, dalla sua sposa Sara. Nessuno mai si è interrogato perché tanta apparente malevolenza a tutti i primogeniti, da parte di Dio, mentre per gli uomini essi erano senza alcun dubbio i primi. Anche la nutrice dice di quella mano, uscita dal grembo di Tamar, in un bambino che non si decideva ad uscire:
“Questi è il primo”... per poi vedere la Divina Provvidenza che fa rientrare nel sesso materno quella mano, con la sorpresa poi che il primo a nascere non era nemmeno colui di cui era quella mano! Ma come aveva fatto, se era davanti a suo fratello, a porsi indietro di lui, in quel ventre di Tamar in cui quelle inversioni sembravano addirittura impossibili! Ebbene, se nel 2.012 l'opera divina di Gesù Cristo doveva essere certamente ultimata, essendosi compiuti i duemila anni, se la sua Parusia era stata annunciata, allora la sola possibile soluzione era che essa fosse accaduta ma che nessuno l'avesse riconosciuta! Nessuno se ne sarebbe potuto accorgere proprio a motivo di quel presentarsi del Cristo in un... apparente anticristo, nel segno di quel Popolo Romano che aveva infine concretamente consentito al Sinedrio Ebraico che fosse tolto di mezzo, per quanto fosse giudicato incolpevole dal Procuratore Ponzio Pilato. Chi in concreto ha deliberato contro la vita del Cristo è stato uno del Popolo Romano. Questo popolo fu dichiarato in lite fin nel grembo materno di Rebecca (in Bibbia, libro 1,25) con il popolo minore che senza ombra di dubbi è identificabile in Giacobbe, per essere stato egli rinominato Israele. Genesi 25,23 Il Signore le rispose: «Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si disperderanno; un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servirà il più piccolo» .
Il popolo più forte della Nazione e popolo di Israele non è stato altro che il Romano, che poi ha davvero “servito” il più piccolo quando, nel
10 3° secolo dopo Cristo, fu proprio il Rito religioso che il popolo Romano aveva per il “Sol Invictus”, Dio unico chiamato anche Mitra e importato a Roma dall'Imperatore Eliogabalo. Scrive Wikipedia: Eliogabalo fece costruire un tempio dedicato alla nuova divinità sul Palatino. Con la morte violenta dell'imperatore nel 222 questo culto cessò di essere coltivato a Roma, anche se molti imperatori continuarono ad essere ritratti sulle monete con l'iconografia della corona radiata solare per quasi un secolo. Il Sol Invictus, inoltre, compare come divinità subordinata associata al culto di Mitra. Il termine Invictus compare anche riferito a Mitra stesso e al dio Marte nelle iscrizioni private dei dedicanti e dei devoti. Nel 272 Aureliano sconfisse la principale nemica dell'impero (riunificandolo), la Regina Zenobiadel Regno di Palmira, grazie all'aiuto provvidenziale della città stato di Emesa (arrivato nel momento in cui le milizie romane si stavano sbandando). L'imperatore stesso dichiarò di aver avuto la visione del dio Sole di Emesa, che interveniva per rincuorare le truppe in difficoltà nel corso della battaglia decisiva
Ebbene il Sol Invictus era celebrato dal Popolo Romano il 25 dicembre e parve infine opportuno al Papa di “riciclare” quella data come il Natale di Gesù Cristo, giorno assolutamente ignoto. Quale “servizio” maggiore avrebbe potuto dare il Popolo Romano al popolo minore se non quello di determinare addirittura il giorno Natale di Gesù Cristo, il Messia di quel popolo, il cui nome GESU' risulta poi essere tale proprio allorché il secondogenito Giacobbe,, che in Genesi 25 nel versetto 26 nasce serrando con la mano il calcagno del fratello Esaù, descritto al versetto 25 e gli si antepone, con il primato della sua G, lasciando ESAU' senza quello della sua A. G+ESU' – fino a prova contraria – realizza proprio il nome GESU' che è Uno nella G di Giacobbe e Trino nell' ESU' di Esaù. Un doloroso litigio, tra il Popolo Romano e quello di Israele che ebbe
la sua culla proprio nel grembo della sposa di quell'Isacco che doveva essere tolto di mezzo dal padre Abramo, e che dunque venivano “divinamente” avocati a lui stesso, ad Abramo, allo stesso modo con cui, in Genesi 38, avrebbe fatto Giacobbe con i due figli di Giuseppe, Manasse ed Efraim, nati in quest'ordine. Giacobbe disse chiaro a Giuseppe che avocava a se stesso quei due figli, praticamente togliendo di mezzo il loro reale padre Giuseppe; eliminandolo di fatto nello stesso modo in cui poi era stato chiesto da Dio che fosse eliminato il padre di Giacobbe stesso. Chi è attento lettore della verità delle divine intenzioni, Dio chiese ad Abramo di avocare a se stesso questo Giacobbe che avocherà a se stesso poi i reali figli di un Giuseppe, virtualmente tolto di mezzo allo stesso modo di Isacco. Ciò significa che tutti costoro sono poi una cosa sola, divisa solamente in padri e figli. Questa metodologia esprime il “trascendente procedere” di tutto quanto è di carattere “divino”. E il “nemico Romano” che serve proprio “G-ESU'”, Ente Uno e Trino in due persone aventi la stessa sostanza, si caratterizzano tra di loro come l'apparente rivalità esistente in ogni PADRE e in ogni FIGLIO. Il NEMICO popolo che si è posto contro Cristo, e dunque come ANTICRISTO, prefigura una persona, descritta nata in relazione al racconto espresso in questa Bibbia, nel libro 1,25, ai versetti 25 e 26. Un primo nato il 25 e un ultimo nato il 26. Ebbene il mio primo nome è ROMANO, ma è un nome “trascendente! L'unità e Trinità assoluta di un DIO che adotta la dimensione 10 per creare un mondo quantitativo, composto da quanti, laddove senza ombra di dubbi questo ciclo 10 è il padre unico di tutti i possibili numeri chiamati “decimali” perché sono tutti decimi del loro rispettivo ciclo 10, ad ogni dimensione assumibile dal 10 stesso. Allora
11 il piano 100 combina una azione che vale il ciclo 10 e quella che è uguale e contraria e vale uno stesso 10, che coesistono, come capito dal 3° principio della Legge dinamica chiamato di Azione e di Reazione, che sono coesistenti ed interattive tra di loro, come 10 che per 10 è 100. Ebbene allora 100 +300 è l'unità nella trinità assoluta della concomitante Azione e Reazione divina. E, da 400 -66 risulta 334. Laddove è 66 il valore numerico del termine alfabetico ROMANO, quando alle 21 lettere dell'alfabeto italiano si sostituiscono le corrispondenti quantità numeriche, tanto che R=16 +O=13 +M=11 + A=1 +N=12 +O=13 vale il 16+13+11+1 +12 +13 =66. Poiché tutti i numeri sono creati dal ciclo 10, anche il 400 e il 66 lo sono. Calcolare su base 10 i due indici, significa dividere 10^400 per 10^66. Il risultato è una potenza avente la stessa base 10 e come indice la differenza tra gli indici. E' evidente allora come 400 indichi quante volte esiste il 10 per determinarle. E quante volte esiste il 10 per determinare le 66 volte. La divisione, mentre riduce il numero delle volte, è veramente una divisione. Pertanto esprime che il 10^334 esiste 10^66 volte nell'assoluto Uno e Trino di 10^400. Ebbene questo indice 66 è talmente trascendente che determina il numero 336 che comprende, oltre il suo stesso 66, anche il 78 del secondo nome mio Antonio, il 26 del terzo nome mio Anna, il 51 del 4° nome mio Paolo e il 113 del 5° nome mio Torquato. Infatti 66+78+26+51+113=334= 400 -66. 66, che è il valore numerico del mio 1° nome, quando è presente ed occupa 66 unità dentro le assolute 400 del Dio Assoluto Uno e Trino in
100+300, vale come le 5 dita di una MANO che – rispetto a tutto il nome RO+MANO – necessita solo di un RO aggiunto. Il quale, se il MANO di RoMANO parafrasa AMON, necessita solo delle due definizioni dell'altro Dio egizio Ra e di Orus. L'abbinamento agli dei di quell'Egitto da cui (secondo il profeta Osea 11.1) “Dall'Egitto ho chiamato mio figlio” non è gratuito, se riferito ad AMON, in quanto la trinità iniziale del mio cognome AMODEO, orienta proprio in AMO, quella MANO di un MAN, un “uomo” per il mondo. Quel MANASSE, primogenito di Giuseppe, tolto di mezzo in Giuseppe e assimilato a Figlio del Giacobbe che era una cosa sola con Abramo (come padre e figlio, tolto di mezzo Isacco) ha la stessa trina iniziale di questo MAN. Poi, nel capitolo 66 di Bibbia (che corrisponde al 16 del secondo libro Esodo) c'è il miracolo di quel pane disceso dal cielo in quella polvere bianca, per la quale il Popolo si chiese “ MAN HU?” che significava “ma che cosa è?” e fu chiamata MANNA, ripresenta questo MAN, questo virtuale MAN come quel pane di cui per 40 anni si saziò tutto il popolo, nel lungo soggiorno fatto nel deserto. Ma il secondo nome mio, ANTOnio, nelle prima 4 lettere parafrasa il Dio ATON. Leggendo in inglese ANTONIO, come abbiamo fatto per il MAN, ecco allora un evidente <an T on IO>, ecco l'IO italiano di UNO in Croce. Nel mentre il nome originario di <ATON> non è <un IO> tanto che l'articolo <a> davanti alla vocale I di IO sia obbligata ad essere <an IO>. No, <a T on> è <Uno sulla croce> che non è un IO italiano di nome poi ROMANO, ma è GESU', per come dedotto da Bibbia 1,25 che mentre evidenzia in ROMANO il popolo maggiore, evidenzia poi il nome esatto di Gesù, Uno e Trino in Giacobbe ed Esaù, per come visto. Se vale la profezia di Osea, citata da San Matteo per giustificare la fuga in Egitto di Gesù (mai avvenuta, secondo il racconto storico fatto da Luca, che dichiarò di aver fatto accorte indagini da coloro che
12 furono testimoni diretti degli eventi). Solo se essa fosse avvenuta in questo ROMANO corrispondente a me e a prova di bomba per quanto fosse “chiamato” attraverso le divinità dell'Egitto, solo in tal caso San Matteo non avrebbe raccontato FANDONIE, ma profezie legate al tempo in cui Gesù si fosse realmente presentato in un ROMANO “chiamato” come sono io. Io che – tra l'altro – considerando il racconto di Genesi 25, che cede il 25 dal DIO SOLE ROMANO a Gesù, in quel 25 dell'ultimo mese dell'anno, sono nato esattamente nel 1° mese e nello stesso giorno 25 espresso da un libro di Genesi, libro 1-25 della Bibbia, mentre gennaio 25 è esattamente la mia Genesi. Se considerate che io ho avuto un padre chiamato LUIGI AMODEO, e chiamate “estremi” quelli come legati alla paternità e alla maternità, allora gli ESTREMI CONGIUNTI in mio padre sono GI in Luigi ed A in Amodeo. Sono GIA come i tre estremi di GIAcobbe. I due nati, gemelli (da cui si “chiama” il figlio GESU', il cui valore numerico è il 48 dato da 7+9+17+19) sono ESAU' di 4 cifre e GIACOBBE di 8, a costituire un esatto 48, assegnando un10 alle 4 cifre del primogenito. E sono davvero GEMELLATI dal comune valore numerico 42, sia nelle 4 cifre di Esaù, sia nelle 8 di Giacobbe. 42 – per chi non lo sapesse – sono le cifre doverose (secondo la cabala giudaica) al “nome segreto di Dio” (e ne esce GESU'). Una mamma come Rebecca, che li generasse nella loro somma, sarebbe autrice di un 42+42=84 (come la “trascendente” inversione del 48=Gesù) Ebbene, il nome proprio di mia madre è MARIANNINA, ed il valore suo numerico è esattamente 84, manifestandosi come la fattrice di tutti e due, nel mentre trascende Gesù. Ebbene, MARIAH, trascesa allo stesso modo, si muta in HAI R.AM (Romano Amodeo, come tutti quei RAMSES che furono faraoni in Egitto e che si
accreditavano al pari di dei). Ma io sono stato sposato e l'acronimo di Giancarla Scaglioni, la mia sposa, è G.S. Poiché in GIA comincia come GIAcobbe, se si lega agli ESTREMI E ed U di Esaù, essa pure si CHIAMA GeSù. Perché questo Estremi della mia sposa? Perché se in Romano si incarnano Padre e Spirito santo, la Provvidenza di Dio ha VOLUTO che esistesse un matrimonio CONSACRATO davanti a Dio tra Padre e Spirito santo da una parte, e Figlio dall'altra. Pertanto, nel libro di Bibbia 1,25 è descritto oltre che il nome di GESU, quello di ROMANO (nel popolo maggiore), il suo mese, il suo giorno, gli estremi di suo padre, sua madre e della sua sposa. Inoltre sua madre e la sua sposa SONO LA STESSA COSA se mettiamo da una parte il nome di MARIANNINA BARATTA, che vale in tutto 141, e quello di GIANCARLA SCAGLIONI che vale lo stesso 141. Di 17 cifre mia madre e di 18 la mia sposa, ma è plausibile, data la differenza esistente tra suocera e nuora: la figlia è di una generazione in più. In questo libro 1,25 della Bibbia possiamo addirittura avere CHIAMATO le prime 10 cifre del nome e cognome di mio padre. Se infatti partiamo dal nome di ALLAH, per come è scritto in arabo, ma letto in italiano, in quella visione speculare che unifichi nello stesso modo nostro le due letture, abbiamo quando potete vedere qui sotto.
Il nome diventa un evidentissimo ed italiano LUI, nella stessa
13 modalità secondo la quale da Bibbia viene il nome di Gesù per come esso è tradotto nella lingua italiana. Anche GIAcobbe e Esaù sono scritti da destra verso sinistra. Ora però Giacobbe non è più il primo, perché il primo è LUI, la trascendenza del nome Allah arabo! Pertanto se l'Unità tocca a LUI, a Giacobbe dovrà essere assegnata la Trinità che è collegata all'unità. LUI +GI A. costituiscono già il nome intero LUIGI e l'estremo A. del cognome Amodeo. Cosa manca tra: LUI GI A. è LUI GI A-MODE' che sono le 10 cifre del DIO=D.10? Manca MODE'. Ma non fu forse EDOM il “nomignolo” che fu dato ad Esaù, dopo che cedette la sua primogenitura per un piatto ROSSO di lenticchie? Già era tutto ROSSO, per come descritto in Genesi ,25 versetto 25: “Il primo uscì rossiccio...”. Poi il color ROSSO che è EDOM, finì per identificarlo – lui e i suoi – come facciamo anche noi quando chiamiamo uno IL ROSSO, o LA ROSSA. Ecco se Allah e GIAcobbe sono semplicemente letti per come scritti, nella loro giusta sequenza, il terzo, che non ha più parte alcuna è costretto a invertire quel suo NOMIGNOLO, da EDOM a MODE'. In parole povere, mentre ribaltiamo l'ordine sia del nome di Allah, sia di quello di Giacobbe, nelle sue prime tre lettere, lasciamo MODE' così proprio come noi lo vediamo scritto, e che noi leggiamo MODE' mentre gli Ebrei lo leggono EDOM. LUI GI A-MODE' sono le 10 cifre del nome del Padre di Romano, in
rappresentanza del Dio Padre fatto dalla 5 lettere di LUIGI e dalle 5 di AMODE. E se cerchiamo altri riferimenti per il genere dell'UOMO, il primo si chiamava in italiano ADAMO, parafrasabile di ciò che diretto <a AMOD è>. Inoltre ADAMO è scritto in tre lettere in Ebraico, che noi vediamo ordinate:
MDA Si tratta dell'esatto Codice Fiscale che deriva dal cognome Amodeo, che prima legge la M, poi la D e, non trovando altre consonanti, riparte dalla prima vocale. Il profeta di Allah, il cui nome originario è MUHAMMAD, è Trino nella M ed ha la stessa radice di MDA. Non solo, calcolando il valore 11+11+11=33 delle tre M, più 19+8+1+1+4=33 avete la sorpresa di essere egli pure un 33+33=66=ROMANO. Richiama Amodeo nel cognome e vale Romano nel suo numero. Poiché fu incaricato di scrivere un libro che nominò CORANO, considerato come fu poi tradotto nell'italiano di un MA-OMETTO che vale 90, ma contenendo un OM==13+11=24 esuberante, rispetto al suo originario 66... ecco cosa va introdotto in RANO, esattamente questo eccessivo OM, tanto che RANO si muta in R-OM-ANO. Insomma MAOMETTO +CORANO, poiché il primo nome eccede di 24, di quell'OM di chi OMETTE, allora se lo METTE e non più OMETTE, si traduce in MUHAMMAD=66 e nel CO' ROMANO=66. Se vi sembra ingiustificabile tutto questo, analizzate i capitoli totali del CORANO. Sono impostati su una Trinitaria Genesi 38, in quanto 38+38+38=114. Ebbene; 1+Romano Amodeo = 1+66+47 = 114 1+Torquato = 1+113 = 114 1 +Ro An An Pa To Am = 1 +29 +13 +13 +15 +12 = 1+113=114
14 Chi è MUSULMANO vale 113. ma se il termine è rovesciato, ossia si esegue quello che Gesù ordinò, ossia di buttare le reti dalla parte destra della barca per avere un MIRACOLO..0N AM LUS-SUM SU SON Luce romana LUX SUM. Inoltre ONAM+1 (il fratello ER) sono ONAN +è R i due mariti, nell'ordine da destra verso sinistra, con ER primo marito e poi ONAN, i due attraverso i quali TAMAR cercò invano di dare eredità di figli ad ER, cui era stata sposata da GIUDA, quarto figlio di Giacobbe. Siamo nel vivo di Bibbia, 1,38, di Genesi 38. Questo 38 è proprio il valore numerico di LUI, trascendenza di Allah, mentre vale anche MARIA, vale ANNO, vale MESE. Allora succede che 1,38 indica l'anno 38 e il mese di Gennaio in cui si completano gli estremi della reale genesi di Romano. Infatti il mio C.F. è 38A25 e premette la genesi nel 38 di chi era già nato A=1-25, secondo il libro 1, 25, di Genesi. In che cosa anche Gesù ha questa stessa Genesi? Leggiamola la Genesi di Gesù dalla Genealogia dichiarata da San Matteo, che qui sotto riproduco ma da cui è stata saltata una generazione, la B, di ER, suo figlio a cui Tamar vuol dare eredità. A Giuda B ER sposo di Tamar che per dar figlio a ER si coniuga con Giuda C PEREZ e ZERACH in 1,38, chiamati FARES E ZERA da Matteo. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.
Giuda generò Fares e Zara da Tamar, …........quella di ER saltata da San Matteo cui Tamar generò Fares (Perez) Fares generò Esròm, Esròm generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn,
8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38.
Salmòn generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asàf, Asàf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Ezechia, Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabèle, Zorobabèle generò Abiùd, Abiùd generò Elìacim, Elìacim generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.
Per cui Gesù è 38° a partire dal Padre Giuda, 1° in Genesi 38
15 ESTREMI di mio Padre: LuiGI Amodeo, GI A sono anche gli estremi di GiudA, nonché della sua mamma LIA, in Luigi A. e di suo padre GIAcobbe. ESTREMI di mia madre: BaratTA MARiannina e sono di TAMAR ESTREMI dei due sposi <èR+ONAN> è 1 Roman in quanto N=12= 1+M. ESTREMI DELLA MIA SPOSA: Giancarla SCAglioni è rappresentata dal filo SCARLATTO che fu legato attorno alla MANO che uscì per prima e fu identificata attraverso l'ATTO di quel matrimonio di chi dà la MANO, a SCA (glioni) che è CARLA in SCARLATTO, dopo che in bibbia 1, 25 si era affermato in GIAcobbe il suo essere GIAN... ESTREMI DEI NOMI: le 5 dita della mano, per i 5 nomi che nel loro totale sono il già visto 334 equivalente a 1+333, l'ideale Unità nella Trinitaria unità del tre 111. CODICE FISCALE DEL NOME: RNN (da Romano Antonio Anna) ma sono l'esatto CF dei mariti di Tamar, ER e ONAN: R NN. VALORE ESTREMO DI TUTTI I 6 NOMI: 381, ossia il numero che parte dal libro 1, 38 in cui esiste un primo e un secondo e ne rovescia in pieno l'ordine, mutando 1.38 in 38.1 Perfino le ultime 5 cifre del mio CF sono coerenti: D527I in cui D5 allude alle 5 dita della mano, il cui valore 333+1 è “girato” in 3×3×3 con la I=9 data da un 1 sottratto a un ciclo 10 che collima con 0, tanto che A=0+1 mentre la vocale I è 0 -1, ossia è una progressione “trascendente” ESTREMI DELLE 42 CIFRE DEL NOME DI DIO: Potete contarle: in ROMANO ANTONIO ANNA PAOLO TORQUATO AMODEO ci sono 6
parole con una media di 6 lettere, per un totale di 36 parole, unite ai 6 doverosi SABATI in cui le lettere non lavorano, alla fine di ogni parola. Ebbene, sta di fatto che proprio io, il 20 ottobre del 2002 annunciai alla Chiesa Cattolica di essere totalmente sicuro che la parusia di Gesù fosse avvenuta nella povera stalla della mia persona. Avevo ogni ragione per sostenerlo: avevo compiuto le cose attese fatte da Gesù al suo ritorno, ossia la VITTORIA TOTALE sulla morte e l'emissione del GIUDIZIO UNIVERSALE di salvezza. Questa vittoria era stata simile a quella di Gesù su Roma: tutta spirituale! Era con la pura verità che la stessa idea della morte era definitivamente distruggibile. Ogni intrapresa, quando si parte da zero, può avvenire solo mediante un preliminare prestito. Così è anche per l'impresa della vita. Dal vero zero della morte Dio ha prestato a tutti una vita già tutta disegnata da lui. Dallo zero della apparente morte ognuno ritorna indietro negli anni, fino a quella che appare il principio della sua vita, che di fatto è il momento in cui quella vita comincia ad essere restituita, giorno dopo giorno, da chi ha il solo compito di animarla, come la sua anima che poi è solo una delle infinite anime Figlie tutte di Dio. Fino a quando l'uomo vive tutto il guadagno è speso per restituire il prestito. E quando infine si arriva a questo momento, è proprio come disse Gesù: “Signore, mi hai dato 10, eccoti indietro il tuo 10 con un altro 10 maturato come interesse”. Pertanto quello zero in cui si estingue il debito non è un terminale, ma è simile ad un binario morto in cui arriva un treno in una stazione di testa, da cui poi ripartono tutti e grazie proprio all'interesse che ciascuno ha maturato, dal prestito della vita intera. Pertanto è per il principio di Azione e di reazione che ogni cosa ricade su chi la fa. Appare chiaramente descritto nella apparentemente spietata legge di Dio, quella dell'Occhio
16 per occhio e dente per dente. Ogni cosa ricade su chi la fa e, essendo opposta al suo farsi, è DISFATTA è portata al suo PRIMA che accadesse. E Dio ci salva tutti dalle sperequazioni esistenti nelle differenti vite che ci ha dato riconducendoci tutti in quella condizione che precede l'infanzia ed è tale che un bambino è collegato con tutto l'universo, prima di essersi caratterizzato poi in modo indelebile. Poiché Dio agisce riconducendo a se tutto il disegno, noi, che lo vediamo passare, lo animiamo di apparente trasformazioni, che sono pura apparenza cinematica, esattamente come in un film in cui gli eventi sembrano accadere ma sono solo il risultato di una lettura ordinata, fotogramma dopo fotogramma o bit dopo bit in quello che sia nella forma di un DVD. Ecco, se noi vediamo di andare a morire è solo perché il vero sta nella dinamica inversa di tutto un progetto relativo ad un apparente fare che non esiste. Nessun male o bene è mai veramente fatto o disfatto. Esiste solo Dio e il suo progetto creativo. In questo modo io non solo avevo sconfitto per sempre la verità di un accadimento simile a quello della morte, ma di ogni possibile evento, e Dio recuperava il primato totale della sua vera potenza, tutta manifestata attraverso l'impotenza sua e la potenza degli altri. Questa la ragione di VERI PRIMI che poi cedono il passo agli ultimi. Tutto è davvero vero nel rovescio della dinamica che noi vediamo essere in atto. E noi, che sembriamo venuti millenni dopo Cristo, siamo tutti VERI predecessori rispetto a lui. Siamo Prima di lui, avanti a Cristo, Anti-Cristo. Era in questo senso che io stesso ero Anti-Cristo. Ero suo Padre, ed Egli era tornato nella maggior gloria di suo Padre. Un padre che si era rimboccate le mani e si era calato nel peggiore dei peccatori per annullare il peccato e farlo esplodere da dentro. E infatti l'aveva
smascherato, compiendo quello che la madonna aveva detto nel suo Magnificat : “ha messo in atto la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi con i disegni da loro concepiti. Ha rovesciato i potenti dai troni e innalzato gli umili. Ha rimandato i ricchi a mani vuote...” Direte “ma quando?” Ora! Noi esistiamo PRIMA di Cristo. Gesù esisterà solo tra 2.000 anni! La madonna lo sapeva e citava cose già avvenute... ora! E compiute da me. Come? Attraverso la rivelazione a tutti che esiste solo IL DISEGNO CREATIVO di Dio. Esso è già esistente tutto. Per poterlo “visionare” occorre prima UN PRESTITO di divina esistenza, che ci rimandi indietro tanto da poterlo cedere ESISTERE in quella modalità FATTIVA in cui sembra esistere ed essere FATTO quanto è stato solo messo in sequenza, su un disegno animato, su una pellicola, su un DVD. Nel nostro caso in cui NULLA esiste in cui questo disegno possa essere tracciato, a che cosa possiamo appellarci? Ai numeri, alle possibilità di un calcolo che, espresso solo in un rapporto, possa tradursi in una reale divisione, effettuata nel tempo delle singole cifre. E allora nasce la possibile visione di un FRATTALE, secondo una esperienza che conferma questa fattibilità progettuale. Infatti, in un frattale, il disegno sta tutto le progetto del calcolo, e nei numeri puri. Quando Dio adotta il ciclo 10 dei numeri decimali, affida a questo PADRE dei Numeri un mondo costruibile attraverso i puri rapporti numerici che non necessitano di un foglio su cui possano essere scritti, ma solo di uno Spirito Divino che sappia concepirli e trasformarli una un Universo reale. Tutti i segni io ho potuto distinguere, sui libri sacri, che descrivono il mio avvento. Ma io non compio miracoli, non compio azione che siano giudicabili DI RILIEVO. Il mio contesto sta nello spiegare a tutti come stanno le
17 cose, dando quelle attese verità che liberano tutti davvero e che Gesù aveva annunziato. Ora io – avendo visto compiuto dalla mia persona le azione attese fatte da Gesù Cristo al suo ritorno non mi sono riempito di vanagloria, ma ho attribuito tutto questo non alla mia persona, ma a quel Figlio che era stato preannunciato e che agiva in me con la potenza di suo padre. Io ero simile a quel puledro su cui Gesù pose le sue vesti, quando, sul dorso di una asina, fece il suo accesso a Gerusalemme. Io un puledro che ha solo il compito di portare queste vesti divine. Lo annunziali alla Chiesa, ma nessuno volle accettarlo. E compresi che alla fine del 21 dicembre del 2.012 Gesù sarebbe salito in cielo, nell'Abominio della desolazione di quel salmo 21-22, come il giorno 22 a Gerusalemme, e alle 2 della notte, mentre era ancora il 21 nel nuovo mondo delle Americhe. Io ho pubblicato un video in cui annunziavo che sarei morto quel 21-22 dicembre. Lo potete trovare si YouTube. Quando venne il momento, andai a Gerusalemme, per morirvi. Ancora ignoravo la Profezia di Daniele, che prevedeva 1313 giorni oltre quel tempo, come il mezzo tempo della somma di 1290 giorni con 1335 unità che sono i TEMPI di 1335 come numeratore ed 1 come denominatore. Essi portano al 2626 dopo l'abominio della desolazione. Se pensate che 70 settimane prima e 190 dopo sono 26 decine di settimane, vedete come questi TEMPO più TEMPI, dati da 1290 +1335+1 = 2626 sono il coronamento delle 26 decine di settimane totali uguali a 5 anni. Ebbene questi virtuali 5 anni, che sono un valore intero nel ciclo 10 10 anni per quanto è il solo avanzamento dimezzato e reale, partono dal 17 di agosto del 2011 e si estendono fino al 17 agosto del 2,016.
22 giorni prima di questa data, esiste in MEZZO TEMPO di quel totale 2626 che si dimezza in 1313 giorni. Dunque il 26 del mese 7 che quantifica una opera piena, che poi è composta dagli 8 gruppi di 26 che terminano con il 27 luglio, giorno numero 208 dell'anno bisestile, che è il 2.016.. Ma bisogna riconsiderare tutto il capitolo 12 di Daniele. Pertanto lo presento di nuovo, a pezzi e bocconi, per analizzare al meglio i suoi contenuti. Daniele 12 1 Or in quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di angoscia, come non c'era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro. 2 Molti di quelli che dormono nella polvere della terra si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l'infamia eterna. 3 I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre. In questa prima parte, riconosciuto l'Olocausto posto in atto dai nazisti, e la salvezza del popolo con la ricostituzione dello Stato di Israele, i versetti 2 e 3 profetizzano il risvegliarsi delle aspirazioni ebraiche, che resta sempre il Popolo che Dio si è scelto per l'eternità, con tutte le sue vicissitudini, oscure o risplendenti che esse siano. E' con il verso 4 che inizia la profezia vera e propria riguardante il futuro estremo, che non riguarda tanto la distruzione di Gerusalemme, ormai accaduta duemila anni prima, nella dinamica reale, ma quanto rimane della divina presenza, dopo che Gesù Cristo ha ultimato i 2.000 anni del suo totale e divino apporto. E' descritto quello che dirà in Apocalisse San Giovanni, al capitolo che ha lo stesso numero 12 di questo, quando descrive della Donna e del Dragone.
18 Nel versetto 5 e seguenti è scritto: Apocalisse 12,5-6 5 Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. 6 La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.
Il Figlio che fu rapito alla Donna le è dunque rapito il giorno 21-22 dicembre del 2012. Il numero dei 1260 giorni in cui ella resterà nel deserto in cui Dio le ha creato un rifugio sono questi giorni che corrono fino esattamente al 4 giugno del 2.016 in cui ricorre il miracolo della parusia di Gesù, avvenuta in me nel 1940. Queste date che ricorrono come mesi e giorni negli anni hanno una loro validità eterna, tanto che la Donna esce da questo rifugio il giorno esatto in cui RIGENERA eternamente il Figlio Gesù, in questa ricorrenza. Il 4 giugno è il giorno 155 che dista i perfetti 210 giorni dal termine (sempre), mentre negli anni bisestili come questo 2.016 corrisponde al giorno numero 156 in cui le 15 decine che esprimono un ideale cubo a lato 50, avanza in tutti e 6 i versi dell'esistenza. Negli anni non bisestili, 155 esprime la dimensione assoluta 100 in tutto il suo complesso elettromagnetico. Per questo è un giorno ideale per quando esiste il ciclo intero della luce. I 210 giorni dal termine mostrano il ciclo 10 in tutto il piano assoluta avente i due lati 100 e 100. Posto in atto il Divin creatore in 7 giorni, questa è la settimana numero 22, che riguarda il trino creatore dato da 22+22+22=66. I
210 giorni dalla fine mostrano il 3 volte 7 uguale a 21 in tutto il valore 10 del quanto incaricato di essere a immagine e somiglianza di un Padre creatore di tutti i numeri decimali. 4 Ora tu, Daniele, chiudi queste parole e sigilla questo libro, fino al tempo della fine: allora molti lo scorreranno e la loro conoscenza sarà accresciuta». Inizia la valenza che lega queste parola alla uscita di scena anche di Dio padre, o della Donna, dopo l'uscita di scena del Figlio, quando alla Donna le fu rapito il Figlio. 5 Io, Daniele, stavo guardando ed ecco altri due che stavano in piedi, uno di qua sulla sponda del fiume, l'altro di là sull'altra sponda.6 Uno disse all'uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume: «Quando si compiranno queste cose meravigliose?». I tre vestiti di Bianco, posti sulle due sponde del fiume, con un altro in mezzo, che è quello che poi risponde, in relazione al QUANDO si sarebbero compiute questa cose meravigliose esprimono la trinità di Dio, sintetizzata da quello in mezzo che esprime lo Spirito santo dell'Unità, come nella relazione matematica: 10^0
=
10^1
Spirito santo =
Padre
× ×
10^-1 Figlio
in cui Padre e Figlio sono sulle due sponde del Fiume e lo Spirito santo è in mezzo al fiume 7 Udii l'uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume, il quale, alzate
19 la destra e la sinistra al cielo, giurò per colui che vive in eterno che tutte queste cose si sarebbero compiute fra un tempo, tempi e la metà
di un tempo, quando sarebbe finito colui che dissipa le forze del popolo santo.
Vi è questa differenza, tra UN TEMPO, e TEMPI, ed è che il primo è un tempo solo, che si esprime come un rapporto di velocità unitaria. In considerazione di un solo tempo, i TEMPI sono più di uno. Se fossero precisati, potremmo calcolarli, ma non lo sono. Pertanto possiamo solo aspettare maggiori lumi. Anche Daniele non capisce. Infatti al versetto 8 lo dichiara con la massima sincerità 8 Io udii bene, ma non compresi, e dissi: «Mio Signore, quale sarà la fine di queste cose?». 9 Egli mi rispose: «Va', Daniele, queste parole sono nascoste e sigillate fino al tempo della fine. 10 Molti saranno purificati, resi candidi, integri, ma gli empi agiranno empiamente: nessuno degli empi intenderà queste cose, ma i saggi le intenderanno.
Dunque, per la stessa affermazione dello Spirito santo, si tratta di parole nascoste e sigillate, fino al tempo della fine. Sono nascoste, tuttavia i saggi le intenderanno. Chi si ostina a non trovare esaurienti le spiegazioni date a queste cose oscure, è solo perché non sono saggi e seguitano a vedere oscuro quanto invece è inteso da coloro che sono i saggi. 11 Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto
l'abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni. 12 Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a
milletrecentotrentacinque giorni.
13 Tu, va' pure alla tua fine e riposa: ti alzerai per la tua sorte alla fine dei giorni». É scritto “dal tempo in cui sarà abolito i sacrificio quotidiano”... ma che cosa è questo? E' il sacrificio quotidiano del Cristo, di quel “povero Cristo che per 2.000 anni ha sostenuto il cristianesimo, in un sacrificio quasi “disperato” di fronte alla solite persone di DURA CERCICE che si ostinano a valorizzare il mondo reale a discapito di quello IDEALE! Povero Gesù, morto in croce per i nostri peccati. E che si è ripresentato nella speranza di essersi fatto capire! Macché! L'uomo seguita a capir solo che egli vuol capire e non si decide mai ad abbracciare la sua croce, come l'ideale successo della sua vita reale! Noi esistiamo e tutto l'interesse guadagnato dal prestito della vita è speso per restituire quel prestito. Ognuno dovrebbe aver capito che prima estingue il suo debito, prima inizia a fruire dell'interesse acquisito nel corso di tutta la sua vita. Senza rendere più nulla e tutto a beneficio della sua vita eterna! Invece vive da disperato, nella paura che il suo debito di vita possa essere estinto presto. E idealizza centinaia di anni da pecora anziché un sol giorno da vero “leone”. Un uomo che vede il successo della sua vita nella stessa vita è vittima di tautologia. La vita – questa – serve a quella che verrà e sarà eterna, essendo l'esatto opposto di questa così ben determinata che non si può aggiungere un solo istante alla propria vita! Ma l'uomo vede che i dottori lo fanno. Compiono miracoli assai più grandi di quelli fatti da Gesù quando guariva un lebbroso! Questi trapiantano un cuore! Danno le mani a chi ne è restato senza e l'illusione di una vita che sia lunga, lunghissima. E questa lunga vita è l'ideale che ogni uomo persegue, come un creditore che non aspiri mai a estinguere finalmente il suo prestito verso chi gli ha prestato quella sua vita! Ma quando Gesù sarà tornato in cielo, nell'abominio della desolazione di
20 essere tornato, di essersi presentato e di aver trovato tutti prontissimi a deriderlo, da allora è abolito il sacrificio quotidiano di questo “povero cristo” che non smuove di una virgola la durissima cervice del popolo di Dio, sempre proteso alla ricerca delle cose che non contano, presenti come sono in una vita avente un termine, e per queste rinuncerebbero ai doni eterni dello Spirito santo in una vita spirituale tutta e senza fine. Il mondo reale esisterà sempre come il campo DEFINITO in cui puntare a far vincere quello che è INFINITO. Definito dunque che il momento dell'Abominio della desolazione è quello del Povero cristo venuto in me e che si arrende e torna in cielo, vediamo che cosa la profezia annuncia, da parte dello Spirito santo di Dio, a Daniele, dalla metà di quel fiume alle cui due sponde sono in attesa Padre sull'una e Figlio sull'altra. Ecco, sono stati dati due soli valori, espressi in giorni:
1290 1
è UN TEMPO
1335 1
è TEMPI se è 1335+1, ossia 1335 unità in 1.336
In tal caso 1290 +1335+1= 2626=DIO=26, assoluto e unitario. Allora la metà di un tempo è 1313 giorni. Contati dal 21-12-12 portano ancora al 26-7, nel mentre sono i giorni 26×8=208 dell'anno bisestile 2.016. Essendo 1335 giorni 190 settimane, se le sono sommate
le 70 di antefatto, sono 26 decine di settimane. Tutto nel pieno dominio del 26=YHWH e del DIO=D.10. La domanda, totalmente lecita, che Daniele non fa al Signore, è questa: 14. E in realtà che cosa succede? C'è la fine del mondo? Oppure c'è che cosa? Quello che succede è che in questa data del 26 luglio del 2016 si è completato tutto il ciclo di quanto esista IN PURO PRINCIPIO di esistere. Questo anno parziale che termina il 26 luglio ed è il giorno 208 di un anno bisestile esprime quello ideale di un circolo di 208°, in cui sia il Sen del suo ottavo sia il Cos sono esattamente uguali. Questi 45° - in un angolo di 360 gradi che ha nei 45° l'esatta uguaglianza tra seno e coseno di 45°, tanto che la tangente di 45° è uguale ad 1, allorché il cerchio si riduce a 208°, ha la corrispondenza dell'uguaglianza tra gli opposti seno e coseno esistente sui 26°, di quel valore posto a DIO=26 dell'essenza di un YHWH. Ebbene, nel tempo, è questo angolo giro di 208° chi fa veramente testo. Quei 2.016 anni che sono tutto il flusso 1.000 di 1.000 anni, sommato al valore 16 della carica del piano della realtà 4×4, che poi è la stessa di un 10^4 diviso per un 5^4, quando dividono il loro numero di 2.016 per 208 conseguono come risultato lo stesso rapporto esistente quando questi valori sono entrambi divisi per 16, tanto che 2.-16 diventa 126, mentre 208, diviso per 16, diventa 13. 2.'16 anni stanno a 208 anni di angolo giro come 126 sta a 13.
21 laddove 126 è il flusso assoluto 100 del DIO=26 (che crea un anno in 7 giorni che avanzano di 7), mentre il divisore 10 è la trinità a 3 dimensioni che si muove in linea per tutte quante le 10 della presenza.
secondo nome Antonio, che vale quanto tre 26, allora tutta quanta la vita di costui deve essere determinata da questo DIO Uno e Trino, in 26 e 78.
Insomma 2.016 anni stanno a 208 anni di giro come 126, dati da 100+13+13, stanno a 13.
Dalla potenza della potenza, espressa da un 10^26^78, scaturisce la dimensione 2028 di un anno che è il 2.028 dopo Cristo e che si esprime in tutto il moto 1000 di 1.000 anni posti INJ PRINCIPIO di pura matematica, sommati a 7, la creazione, Una e trina in 28 anni. Ora questo valore Uno e Trino in 28 anni è espanso nello spazio a 3 dimensioni, attraverso le 4 della realtà, tanto che esistono 3×4=12 anni di pura espansione di quanto ESISTE come presente e non espanso. Allora 2.028 anni meno 12 anni, riportano la presenza agli 2.016 anni compiuti, attraverso 208 anni, moltiplicati per la carica 16 della realtà.
Poiché 126 diviso 13 è uguale a 9 sommato all'eterno periodo di 0,692307 che di per se solo è dato dal rapporto di 1/1,4444... si capisce che l'intero 9 è tutto l'avanzamento di 1 nel 10, nel tempo eterno di 1/1,4444... che poi considera 1 giorno in 1440 minuti primi, mentre il restante 4,44444444... infinito si evidenzia in un giorno aggiunto ogni 4 anni, poi un altro aggiunto ogni 157 anni.... Il denominatore 1,4444 somma ad 1 4/9 eterni, ossia la dimensione reale a 4 dimensioni reali per come si ripartisce in tutto il moto 9 di 1 nel 10. Tutto questo è un puro disegno di esistenza poggiato sui numeri. Sta di fatto che quando, sulla base di una rotazione di 8 volte 26 anni, noi terminiamo il ciclo con 2.016 anni, quello che arriva a conclusione intera è il ciclo degli 8 valori 26 di DIO. E si realizza poi nel dettaglio di un anno parziale, nel 2017 in atto, che si consolidi solo per 26 cicli di 8 giorni. Un VALORE che si incarni e sia l'espressione umana di questi valore, concluso il ciclo poggiato sul 26 di YHWH o di DIO, conclude anche il ciclo reale della sua vita. E allora costui lo deve avere – questo valore – tutto descritto nei nomi assegnati alla sua persona reale. Poiché solo due di essi, il secondo nome e il terzo, sono in ragione del 26, e sono l'unità del 26 del terzo nome, unito alla trinità del
Ora è chiaro a tutti come 10^26^78 = 10^2.028 sia solo la potenza di una potenza. Al prodotto 26×78 del Dio Uno e Trino nel 26, si deve poter sommare anche l'apporto del 26+78=104. ma un anno intero ha 26+26 settimane, pertanto il giro intero deve essere dato dai due 104 dei famosi 208 giorni che sono il 13, esteso nella carica 16 della realtà Per questo, al valore intero dato dal prodotto, da cui poi è detratta la pura espansione, e che porta a 2.016 anni completati, si devono aggiungere 104+104 giorni, all'interno della rotazione degli anni 2.016. Da tutto questo consegue esattamente la pienezza della vita di costui che ha questo nome e questo valore numerico 78 nel secondo nome Antonio e 26 nel terzo nome Anna. Però in tutta questa costruzione debbono incidere tutti e 5 i nomi di costui, e non solo il secondo e il terzo. Si scopre allora che il primo nome Romano, che vale 66, sommato al
22 4° Paolo, che vale 51 e al 5° Torquato, che vale 113, porta ad un totale che assomma perfettamente a quel 230 che eccede di 22 giorni il 26 giugno. Poiché sommando questi 22 giorni ai 208 arriviamo al giorno che esiste come il 17 agosto, ed è il numero 1355 dopo l'Abominio della Desolazione di cui ha parlato il Profeta Daniele – e chi può si sforzi a capirlo! - ecco che nel nome di Romano Antonio Anna paolo Torquato, i soli 5 nomi che valgono 1 +333 esiste quel limite dei 1335 giorni che fu citato dal Profeta Daniele, dopo l'Abominiosa desolazione di Gesù Cristo che cessò sconsolato la sua opera, essendosi accorti di avere scalfito poco più che la superficie del cuore umano e della sua ragione. Già lo era in vita Gesù, quando diceva ai suoi tanti seguaci : “mi seguite solo perché un giorno io vi sfamai in 5000, avendo a disposizione solo 5 pani e 3 pesci...” Quanta desolazione nel povero Figlio di Dio, una volta che si è presentato non in una reale stalla, ma che ha scelto come stalla la vita di un uomo come tutti glia altri... anzi PEGGIO! Sì, peggio! Chi non sa come stanno le cose è giustificabile nel suo peccato... da questo Romano, cui ben è stato rivelato dal Padre tutto il disegno del padre, PECCA conoscendo totalmente in che cosa davvero STIA il suo peccato!
Chiederete tutti: ma allora qual è la vera ragione di tutto questo? E io ve la dico. Nel capitolo 66 di Bibbia, consistente in Esodo capitolo 16, è TRASCESO il valore di ROMANO. Egli è simile alla MANNA discesa dal cielo, a quel CIBO DI VERITA' di cui tutti gli uomini del futuro dovranno cibarsi, eternamente! Tutto passerà, ma questo PANE disceso da cielo e che destò un vero disappunto negli Ebrei che lo videro, che esclamarono: “Man hu?” che nel gergo di oggi possiamo tradurre benissimo “ma che razza di MAN, di uomo sei tu, Ro-MAN?” Io proprio NON TI CONOSCO e non ti CAPISCO, eppure tu solo hai parole di vita eterna e di verità eterna, e sei la via eterna che fu anticipata dall'esemplificazione data da Gesù!? Dio vuole impersonare IL SUO NEMICO apparente, per far di lui il massimo degli amici, come già accadde nella stessa data: il 25 gennaio del 30 dopo Cristo, quando un Saulo da tarso stava procedendo verso Damasco per catturare e crocifiggere cristiani. Fu allora che nacque il nome PAOLO, che significa PAULUS, uomo di poco conto assai, e che prefigurò l'avvento di un Sole incarnatosi il 25 gennaio del 1938 a ripetere quel prodigio, di mutare il massimo nemico nel massimo tuo sostenitore. Questo è l'esempio che io lascio da seguire. Fate altrettanto! Agite in tutti i modi che vi consiglia il vostro spirito, per fare dei vostri tanti amici i massimi amici. Come? Rintuzzandoli a puntino nella loro inimicizia? No! Offrendo la guancia a chi vi schiaffeggia, di fare un miglio di strada a chi ve ne chiede solo uno (e per voi è uno scocciatore... se non proprio un nemico!). Donare a chi vi chiede un prestito o vuole rubarvi ciò che Dio ha messo nelle vostre tasche. Fatevi amici eterni, per il tempo infinito che verrà, sfruttando al
23 meglio questo ingiusto danaro, sterco di satana se non è finalizzato al puro bene altrui. Invitate a pranzo non coloro che un dì potranno invitarvi a loro volta, ma persone che non hanno nulla, veri9 pezzenti che mai e poi mai vi potranno invitare. Cercate a mensa l'ultimo posto, affinché non vi capiti che l'invitante cvi dica: “amico, è venuto uno più importante di te, devi cedergli il posto”. Se avete solo una tunica e un mantello soltanto e chi ha tanti beni vuole da voi anche la tunica... voi dategli anche il mantello. Questo è il mio eterno sale, di cui già vi parlò Gesù Cristo e se esso perde il suo sapore è solo da essere disperso sulla strada e calpestato. Voi Cristiani state seguendo questi valori? Avete rispettato questa consegna chiara che io vi ho lasciato? Ce ne sono 50 che l'anno fatto, oppure 45, oppure 40, o 30, o 20, o 10? Perché se non ce ne sono nemmeno 10 dove è DIO, il creatore che crea con un BUON 10? Ebbene – ciò detto – non vi scoraggiate! Abbiate fede nel Creato. L'ha fatto Dio e non uno di voi che non è mai capace di creare un tutto che sia buono in tutto! In me – Romano Amodeo – Dio è venuto per svolgere quel ruolo descritto nel capitolo 18 della sacra Bibbia. Tutto è fatto da AMOD o Signore, e da AR.-ROM-o Gesù, ma voi lo pervertite in SODOMA e in GOMORRA, terra della dissoluzione che grida vendetta agli occhi del Signore. Ma decidetevi: buttate le reti dalla parte destra della barca e vederete il MIRACOLO TOTALE della generale salvezza disegnata da Dio. Essa procede da destra verso sinistra, come un puro progetto di spettacolo, simile a un film o a un DVD costruito coi soli due numeri 1 e 0.
Ebbene questo PROGETTO NON E' CALATO in un DIVENIRE! Tutto è simile ad un iniziale 0, in cui solo se questa pellicola è mossa verso -1 potete trarne la visione di un DIVENIRE nel tempo diretto verso +1. Non esiste nessuna azione, se non quella divina del puro spirito divino, ed esso si avvale di un processo di puro calcolo numerico poggiato su alcuni fondamentali numeri posti IN PRINCIPIO. Quello fondamentale è il 10^3, di un trino 10×10×10 che esiste come “una cosa sola”, Chiamatela padre, Figlio e Spirito santo. Non sono tre DEI ma uno solo che esiste per tre distinte volte e si inventa una volta la persona del Padre, un'altra quella del Figlio, mentre resta quell'Unità dello spirito santo che combina Padre e Figlio in una “cosa sola”. Dio, alla pienezza del tempo connessa coi suoi cicli totali, ha voluto che esistesse anche la conoscenza INOPPUGNABILE della verità nel suo complesso. E il 26 luglio, alla fine di questo ciclo compiuto, sarà pienamente compiuto anche il ciclo di questo Dio che si è voluto affidare ai PURI NUMERI, a immagine e vera somiglianza della sua purezza. Questo DIO ha dovuto conoscere e sperimentare IL PECCATO – e di persona – per vedere come fosse questo mondo. La Bibbia, nei primi sei giorni della creazione, ve lo dice : “e vide che era una cosa buona”. Ebbene è attraverso di me che il Dio incarnato l'HA VISTO E SAPUTO FINO IN FONDO, secondo quelle verità non consegnate in dettaglio nemmeno al Figlio. Solo un Dio può conoscere il giorno esatto in cui il disegno raffigura che... LO IMMOLEARANNO, e realmente, come già avete visto toccato a Gesù Cristo. Io sembro animato dalla stessa fretta di Gesù quando disse a Giuda: “fai presto””.
24
E il mondo? Non è il 17 agosto 2.016 la fine del mondo? No, non è la fine del mondo, ma solo quella pienezza dei cicli dell'esistenza che si concludono, e allora non può restare all'uomo cose che non siano spiegate. Vedete. Quando esiste un 100, in mele, e debbono essere divise ad una ad una a 100 bambini, fino a quando non è compiuta tutta la divisione non esiste giustizia, tra chi ha già avuto e chi non ha avuto ancora e non crede che certamente avrà a suo tempo anche lui ciò che gli spetta. Il 26 luglio del 2.016 si conclude questo ciclo totale, costruito da 126 unità in tutta la sua carica reale 16, che la porta a 2.016 anni, e che è diviso non per il piano 26, fatto di azione 13 e reazione 13, ma solo per la dimensione lineare del quanto 13, in cui lo spazio 3 si muove interamente, di 10. Questo rapporto, di 126/13 = 9, sommato al periodo eterno di 13/9, comanda con questi numeri purissimi in forma di 13 e di 26 e di 100. Sono il vero Onnipotente che esiste nel mondo, e questo 26 vale davvero come la linea 13+13 di un Dio 10 e 3. Per la fine del mondo occorre che 10^10 anni si dividano per i 15 dello spazio-tempo, generando la triplice bestia 666.666.666. Al suo interno esistono 3.118,1114 anni che sono l'ultima generazione dell'esistenza per numeri, cominciata con l'avvento di Cristo e che finirà nel 3.118 dopo Cristo il 14 novembre. Il libro 1.180 di Bibbia e il libro 1.114 sono alla base di questi 3.118,1114. ma bastano i numeri delle prime 21 lettere del libro 1, a quantificare questo definitivo 3.118. Voi andate verso tempi sempre più difficili. Per questo ha una piena ragione lo Spirito santo divino a rivelare al profeta Daniele che sono i più beati coloro che arriveranno ai 1335 giorni dopo l'Abominio della Desolazione di un Mondo restato senza il Figlio di Dio, perché “rapito in cielo”, come in Apocalissi capitolo 12.
1
Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO
L'ASSOLUTO è incompreso e va alla Città Santa in groppa a un asino
2
Si crede che gli asserti assoluti, di VERITA' indubbie e di valenza ASSOLUTA non siano proprio possibili, Viviamo 'sì immersi nel GENERALE RELATIVISMO, da aver poi seguito Einstein, rifiutando l'ASSOLUTO! Ma solo per l'incapacità di capir che cosa sia questo
ASSOLUTO Lo si crede quel che è, ma non si riesce a fissarlo in un modo tale che sia definita la totale indipendenza da ogni possibile limite/delimitazione. Se così fosse, tale ASSOLUTO avrebbe il chiaro “LIMITE”... di non poter mai essere DEFINITO restando INDEFINITO. Invece questa verità:
0
10 = 10
+1
× 10
-1
è senza ombra di dubbi una chiara delimitazione di quanto è totalmente esente da ogni possibile limite poiché il 10 - unica base - è assunto come un puro principio necessario/sufficiente a dare ogni numero diverso, attraverso il suo reiterarsi di tipo “paterno” L'ASSOLUTO è infatti quell'ORIGINE posta a FINE.
3
Per “vedere” il REGNO DI DIO va “realizzato”... l'ASSOLUTO Vorrei introdurre questo argomento con quanto accadde duemila anni or sono tra Gesù di Nazaret e il Maestro di Israele che si chiamava Nicodemo, e che una sera andò a trovarlo nottetempo, per non essere visto dai suoi colleghi “maestri come lui” e sacerdoti del Sinedrio. Egli aveva una grande stima sulla verità espressa da Gesù, che vedeva confermata dal suo immenso potere di incidere sulla natura stessa delle cose. Pertanto vi riporto questo fatto, per come lo ha descritto l'apostolo Giovanni, nel capitolo 3 del suo vangelo.
Giovanni 3,1-21
1 C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un capo dei Giudei. 2 Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui» . 3 Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio». 4 Gli disse Nicodèmo: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». 5 Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6 Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. 7 Non ti meravigliare se t'ho detto: dovete rinascere dall'alto. 8 Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito». 9 Replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?».
10 Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose? 11 In verità, in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. 12 Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? (omissis) ….. 19 E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie.20 Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. 21 Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio.»
Nicodemo desidera conoscere il vero, e Gesù gli risponde prima ancora che quegli gli faccia la domanda: “Qual è la verità fondamentale? Essa certamente è il Dio dei valori supremi, è il Regno di Dio”. Gesù gli risponde che questo REGNO DI DIO può essere osservato solo a partire da quella che 16 secoli dopo l'uomo definirà nel 3° Principio generale della Legge Dinamica, che fissa la compresenza di due opposti principi, aventi dinamica opposta tra di loro. Una di queste REALTA' è quella MATERIALE (e il campione del suo peso sarà determinato attraverso l'ACQUA, per quanta ne è contenuta in un decimetro cubo, quando è a 4° centigradi di temperatura. La DINAMICA OPPOSTA e interattiva è quella ANTIMATERIALE. Gesù l'annuncia a Nicodemo come quanto è IMMATERIALE, composta di PURO SPIRITO, e usa il termine di SANTO anziché di PURO solo per collegarsi meglio alla VERITA' ASSOLUTA delle cose, come alla SANTITA' di Dio. Il principio di AZIONE (antimateriale, magnetica, non vista in quanto di segno negativo, nel mondo reale in cui si vede solo in atto l'avanzamento, nell'Universo così denominato proprio nell'apparire del suo solo verso avanzante nel tempo) e di
4 REAZIONE (materiale, di natura elettrica e di avanzamento osservato giacché avanzante nel verso visibile nell'Universo) afferma che quanto è in essere, lo è simultaneamente in questi due opposti dinamismi. Invisibile sempre la causa, ne non nel suo effetto uguale e contrario. In quel tempo un maestro di Israele, come Nicodemo, ignorava che per osservare ad esempio il salire dell'acqua in cielo, per evaporazione, dipendesse dalla inversa dinamica della pioggia che rinasce cadendo giù da quel cielo. Noi oggi possiamo osservare la vita umana come quella di un corpo simile ad un treno, che corra verso quel binario morto che lo attende alla fine della vita. Ma quella non è la fine della vita. E' quel punto estremo appartenente ad una stazione di Testa, dalla quale prima i treni partono, per poter poi ritornarvi. Gesù ha spiegato già questo, quando parlò di un servitore che aveva fruito di 10 talenti da amministrare e che, al ritorno del Signore, gli dice: “Mi hai dato questi 10, eccoteli resi tutti, con un 10 in più, per l'interesse maturato nella gestione di quei 10”. Insomma chi intraprende qualsiasi cosa ex novo, può farlo solo se gli sono date risorse che vengano da altri. Allora il Treno si allontana da quella stazione di testa, finché, giunta al capolinea opposto, fruisce simultaneamente sia di una sua possibilità di ritorno in senso positivo, sia di una condizione che resta sempre negativa finché il treno non è risalito al livello 0, del tempo più alto raggiungibile dalla vita. Finché il treno non risale a quello zero, resta sottozero, resta in quel segno negativo. Ma dopo che il prestito è assegnato totalmente, quando il treno è arrivato alla stazione di testa collocata a quel tempo zero, esiste l'interesse maturato, da una parte, e il limite del binario, dall'altra. Allora accade che il treno riparte verso il basso, ma stavolta non in ragione del prestito ricevuto, ma del guadagno ottenuto dal prestito precedente, che non gli è servito solo a estinguere il debito ma a raddoppiare le somme possedute. Oggi questo principio di AZIONE e REAZIONE è comprensibile benissimo quando ci si guardi allo specchio. Ma anche a quel tempo, si doveva poter capire che – quando un corpo cade e trova un vero ostacolo a cadere ancora più in basso, esso rimbalza, perché tutta quell'energia inerziale verso il basso determinando una vera respinta da quanto si contrappone con forza alla caduta, la ribalta verso l'alto.
Ma che le due contrapposizioni riguardassero quanto è MATERIA e quanto è ANTIMATERIA, in una epoca in cui di immateriale poteva essere comprensibile solo lo Spirito, ecco che Gesù spiega a Nicodemo che se non si arriva a vedere lo Spirito rinascere dall'alto verso il basso, non si arriva a capire la complessità che esiste nella natura e che la formalizza in un mondo binario totalmente costruito sulla compresenza degli opposti. Quando Nicodemo, sentitoselo dire da Gesù, chiede come sia possibile, Gesù gli fa notare come egli, maestro di Israele che non sa queste cose può al momento solo fare un vero e proprio atto di fede, nei confronti di chi ha potuto di già discendere da quel Cielo e farsi una giusta idea di questo essenziale interagire tra i due opposti, di cui se ne vede sempre e solo uno, muoversi. E azionato come da una forza simile al vento, che tu non riesci a scorgere che verso abbia, se non dal verso delle cose che essa spinge. Laddove la AZIONE è promossa da una CAUSA, e tu non la vedi mai, perché vedi solo l'effetto prodotto da questa causa simile al vento, se non arrivi a capire che una foglia che si muove non lo fa per la forza sua, ma per quella azione invisibile, che la muove... ma che è una azione tale che tu potresti capire che la spinge nello stesso verso della forza che la muove... ma non è così, perché il vento simile allo Spirito, tu non sai mai di dove viene né dove va, essendo simile ad un potere ASSOLUTO come quello dello SPIRITO DIVINO contro il quale nessun potere è più grande. Come poteva spiegare, Gesù, che si vede il Sole girare attorno alla Terra poiché l'uomo si muove, assieme alla Terra, andando verso quel punto dell'orizzonte, da cui poi – per effetto uguale e contrario, è visto arrivare il Sole. Avrebbe potuto fare come tempo dopo farà Maometto, in quel Miracolo che è citato quasi come una barzelletta, quella della Montagna che per miracolo si deve avvicinare a chi l'osserva... Ma – visto che essa non si avvicina – allora Maometto direbbe: “Se la montagna non va a Maometto, allora è Maometto ad andare alla montagna!” Ebbene, tutti coloro che deridono questo MIRACOLO, osservando: “Bella forza! E' evidente che la distanza sparisce, tra le due parti, anche quando una qualunque delle due si muova!” Ma chi deride questo MIRACOLO, deride proprio se stesso, perché è proprio attraverso questa reale operazione che noi assistiamo all'apparente muoversi di ogni cosa nell'Universo. Gli scienziati che dicono: “Tutto l'universo nasce in un punto unico in cui tutto era un tempo racchiuso, e da lì poi è esploso, in quel fenomeno che chiamiamo BIG-BANG e di
5 cui udiamo perfino ancora l'eco, nell'universo...” sono ancora scienziati – e questo è grave – che ignorano in toto l'esistenza a monte di ciò proprio del MIRACOLO compiuto da Maometto. Vi è una azione che si accentra in quel punto e solo grazie a quello ANDARE VERSO IL BIG-BANG si vede VENIRE L'UNIVERSO da quel punto iniziale. Se immaginate il punto di questo principio, come un reale punto limite, di fuga della grandezza apparente, posta in fondo alla strada, e vi mettete in moto reale verso di esso, vedere USCIRE da quel punto uno spazio, un AMBIENTE che, dopo che avrete percorso 10^4 metri, ossia 10 km, sarà pieno di alberi, case, uomini e tante altre cose che prima erano nascoste tutte in quel punto di fuga posto come ai piedi della MONTAGNA di Maometto. Invece gli scienziati, che vedono solo il verso unico del tempo reale dell'Universo, “stanno vedendo avvicinarsi la montagna!” E CI CREDONO! Insomma, quando la verità è COMPLESSA, ossia costruita su due simultanee dinamiche, uguali e contrarie, allora esiste proprio come Gesù tentò di farlo conoscere a Nicodemo, e gli disse che si arriva alla “totale verità” che è quella del REGNO DEI CIELI, quando non si tiene conto solo delle azioni apparenti, ma anche delle cause che li producono. Se le due azioni sono uguali e contrarie, se una è nel senso di un FARE un certo percorso, l'altra, che mette in atto il percorso opposto, lo DISFA. LA VERITA' in questo senso si era già imposta anche in precedenza. Vi propongo qui il testo di Bibbia, in cui la VERITA' promuove l'inderogabilità del principio di AZIONE e AZIONE UGUALE E CONTRARIA, che coesistono come un tutt'uno. Levitico 24,15-23
15 Parla agli Israeliti e di' loro: Chiunque maledirà il suo Dio, porterà la pena del suo peccato. 16 Chi bestemmia il nome del Signore dovrà essere messo a morte: tutta la comunità lo dovrà lapidare. Straniero o nativo del paese, se ha bestemmiato il nome del Signore, sarà messo a morte. 17 Chi percuote a morte un uomo dovrà essere messo a morte. 18 Chi percuote a morte un capo di bestiame lo pagherà: vita per vita. 19 Se uno farà una lesione al suo prossimo, si farà a lui come egli ha fatto all'altro:20 frattura per frattura, occhio per occhio, dente per dente; gli si farà la
stessa lesione che egli ha fatta all'altro. 21 Chi uccide un capo di bestiame lo pagherà; ma chi uccide un uomo sarà messo a morte. 22 Ci sarà per voi una sola legge per il forestiero e per il cittadino del paese; poiché io sono il Signore vostro Dio». 23 Mosè ne riferì agli Israeliti ed essi condussero quel bestemmiatore fuori dell'accampamento e lo lapidarono. Così gli Israeliti eseguirono quello che il Signore aveva ordinato a Mosè.
É la cosiddetta legge “del taglione”, o di “occhio per occhio, dente per dente”. Questa legge rivela che OGNI AZIONE ricadrà su se stessa... perché davvero TUTTO SI ROVESCIA. Il Signore che è inflessibile e che ordina di UCCIDERE colui che lo bestemmia (e sembra un Signore INFERNALE, tanto spadroneggia sulla vita umana) corrisponde alla verità ASSOLUTA “che la vita di cui ciascuno fruisce, è solo il frutto di un prestito di una vita SUA, che il Signore “impresta” a chi la riceve, e deve sapere che la riceve per via di una “benedizione divina” nei suoi confronti. Se, il fruitore di questa benedizione divina, maledice in Dio il datore di essa, allora è totalmente giusto che questo divino dono cessi istantaneamente. Sembra duro, ma non lo è! La morte è la restituzione del prestito cui ogni uomo è tenuto. Tanto che se Dio elimina il prestito, lo “abbuona”, lo “elimina” come quel compito di restituirlo ancora, che lascia invece a tutti i viventi. Coloro che restano vivi, in verità non restituiscono ancora il prestito. Sono come scolaretti alle scuole elementari per i quali non è arrivato ancora il momento della promozione. Invece questi “maledicenti Dio” sono promossi immediatamente! “Bella giustizia!” - direte voi che vi permettete di Giudicare DIO. “Infatti Dio continua a tenere in questa valle di lacrime tutti i buoni, obbligandoli ancora ad anni ed anni di scuola, mentre premierebbe gli “ingrati” e proprio verso di lui? Ma se arrivate a capire che i cosiddetti CREDENTI in DIO, e RISPETTOSI, hanno questo atteggiamento per via di DONI e PRIVILEGI che si aspettano dal Dio Onnipotente, e li mettete a confronto con la reazione di Gesù “contro” coloro che lo seguivano: “Mi venite dietro perché io vi ho sfamato in 5.000, e dunque solo per OPPORTUNISMO”, allora potete arrivare a capire che Dio può arrivare perfino a
6 premiare chi – avendolo appreso come il dispensatore del bene, e imparato a temerlo – non sono opportunisti. E se si sentono maltrattati e – sapendo che Dio potrebbe essere più benevolo – e lo bestemmiano ugualmente, allora hanno capito la cosa più importante: che tutto dipendendo da Dio, che dà loro tutto quel male, ebbene anche loro lo rendono a Dio e maledicono lui così come appare maledetta da lui la loro vita. Insomma il comportamento ALLA PARI, tra l'uomo e Dio, è il solo che è giusto e giustificabile fino al punto che ogni uomo ha capito quello che andava capito: di essere a immagine e somiglianza di Dio VERAMENTE, in quel contesto esistente tra un Padre e un Figlio, che Gesù ha chiarito valere per tutti, abilitati a chiamarlo PADRE NOSTRO. L'inflessibilità del Dio che mette in condizione IMMEDIATA coloro che non sono stati OPPORTUNISTI con lui, di RINASCERE DALL'ALTO porterà tutti questi che MAEDICONO Dio a fruire di quella esperienza inversa in cui vedranno ELIMINATE, una dopo l'altra, tutte le loro maledizioni. Infatti questa DUREZZA apparente, in questa legge, INTRODUCE la necessità immediata di quella VERIFICA a parti dinamicamente rovesciate e tali che se prima si sembrava ESECUTORI DI BENE, nella seconda anche questo è riportato all'inizio ed annullato. Anche costoro debbono essere educati al senso del vero. Esso è che tutto ciò che appare essere IN ATTO è dovuto all'ATTO OPPOSTO messo in essere da Dio. E' solo attraverso questo ATTO che presta ogni cosa verso il principio che sta solo nella restituzione del prestito, è solo grazie a questo DISEGNO FATTIVO che l'uomo e la natura poi possono sembrare CREATORI essi pure. Ma devono saperlo: se si illudono di FARE qualsiasi cosa, nello spazio e nel tempo, tutta questa dinamica apparentemente fattiva nella natura e nei viventi è solo la visione cinematica simile alla proiezione di un fil di azione, ricavata da una pellicola che esiste già tutta e semplicemente è supposta TRASLARE a destra, in tutti i MILLE fotogrammi, affinché siano osservati nel millesimo di quel mille, ossia attraverso la sequenza di mille millesimi visti in sequenza, nello spazio e nel tempo, e visti in una modalità FATTIVA che appare certamente, ma che è solo un PURO DISEGBNO divino. Quando Dio vuol imporre all'uomo la sua volontà suprema, li sottopone alla inderogabilità della osservazione scrupolosa di quel disegno. In esso appariranno azioni e gesti, di condanna o di salvezza, che nemmeno esistono. C'è solo il progetto quantitativo, composto coi comandi SI e NO, simili a quell1
e 0 che possono costruire un RAGIONAMENTO. La vita è un RAGIONAMENTO “divino” che esiste come una causa assoluta e invisibile, e si manifesta nel Miracolo della perenne montagna vista andare a Maometto, ossia in ciò che è FALSO, ma tuttavia REALMENTE APPARENTE. Pertanto questa legge del CHI LA FA L'ASPETTI, è stata poi esemplificata in essere per tutto il Popolo di Dio. Era in Egitto e dipendeva totalmente dal Faraone come da un Dio. C'erano soggetti perseguitati da lui e che in cuor loro lo maledicevano. C'erano cortigiani e altri che lo benedicevano e blandivano, sapendo che da lui veniva tutto. Ma poi attraversano il Mar Rosso e tutto si ribalta. Nel deserto il solo che fa tutto è Dio. Chi era prima perseguitato e malediceva il Faraone, ora è il solo beato che gode della sua ben valutata salvezza. Invece tutti gli altri morderanno perennemente il freno, volendo tornare in Egitto, scontenti di Manna e Quaglie ed altri doni di Dio... oh, quanto diversi da quelli dati prima dal Faraone. I veri beati, in terra d'Egitto, erano i perseguitati, erano gli ultimi, ed esattamente nel senso con cui Gesù ha definito tutti i violentati e perdenti, nel discorso della montagna. Come quella attribuita a Maometto, anche sulla montagna di Gesù si ribalta ogni giudizio, e quello che accade nel primo tempo della vita non è giudicato unilateralmente e solo sulla base di se stesso, ma di quel rinascere dall'alto, in quella vita che ritorna su tutti i suoi passi e li ritrova tutti come una assoluta giustizia! L'uomo vorrebbe trovare giustizia seguitando ad andare in avanti! Ignora che il termine della vita è un vero premio, che permette finalmente l'inizio della vera vita libera, nell'abbandono rispetto l'opera di Dio. Ma sono solo coloro che oggi temono Dio, perché oggi ne sono tenuti in croce, i veri beati che poi lo saranno al momento giusto, ossia quello davvero finale! Gli uomini, che non sanno che questa vita è solo il primo tempo, vorrebbero una giustizia finale nel primo tempo! Devono aspettare che alla TESI della vita mortale si attui la ANTITESI di essa che ritorna al principio, per potere infine sintetizzare la famosa SINTESI tra gli opposti. Mentre ora tutto è interattivo, in quel tempo si presenterà come SOMMARIO, e i due versi +1 e -1 si sommeranno e rientreranno in quello che il Buddha definì come il GIUSTO MEZZO.
7 E' vero: ogni fine è giustificato dal mezzo ed ogni mezzo è giustificato dal fine. Laddove è in essere NIENTE altro che uno ZERO ONNIPOTENTE, ed è così che opera e si afferma nel reale ciò che è ASSOLUTO, ogni possibile ed esistente bellezza nasce solo dagli opposti. Essi debbono poter essere posti in essere, ma solo come un puro disegno divino e possibilistico. Starà ai soggetti relativi di MUOVERE nello spazio e nel tempo di una dinamica fattiva ed apparente, quella che esiste solo come la POSSIBILITA' in sequenza data da una pellicola o da un DVD. L'uomo si abitui a non temere Dio e ad agire nel segno di un IDEALE DIVINO, forgiato da ciascuno come l'interesse fruito attraverso la vita. Abbia fede nel potere di quanto è ASSOLUTO, e si mostra in atto reale e dissociato in due inverse dinamiche di contrapposte realtà relative. L'equilibrio assoluto esiste in quanto è come uno zero di squilibrio, che non è vittima nemmeno di se stesso, al punto che appare anche nella forma assolutamente contrapposta tra due entità di bene e di male. Ma il tutto, nell'opera reale di un ASSOLUTO che si realizza in tutte le possibili contrapposizioni, lo compie come il solo mezzo per essere onnipotente e non patire nemmeno il limite dell'indeterminazione di quanto esiste e vale 0. Per questo, tale 0 è osservato in pura potenza di esistere sulla base di un ciclo che sia potente a immagine e somiglianza di Dio. Questo essere è puro solo allorché si abbiano pure quantità, sfrondate di ogni attributo qualitativo. Sulla base di questo 10, a immagine e somiglianza del PADRE unico di tutti i numeri figli come suoi decimali, esiste la relazione pura tra 10 e 1/10, che porti a 10/10 come all'unità dello Spirito santi del Dio Padre 10 e del Dio Figlio 1/10. Ed è proprio in questo modo che si formalizza una verità totale e basilare, fondamentale.
0
10 = 10
+1
× 10
-1
Solo quando si parta dai Figli di Dio, ossia dai decimi, i sacerdoti che raccolgono la porzione destinata al culto di Dio raccolgono le DECIME, per un Dio che ordina tutto attraverso il DECALOGO. Ma se si legge il testo sacro della Bibbia, si vede e si capisce, da un primo mondo costruito sui primi 10 patriarchi da Adamo fino a Noè, che abbiamo di fronte un Dio che davvero assegna alla D.10, alla dimensione 10, quello che poi chiamerà con quel nome
italiano DIO che quasi assomiglia alla D.10 Ogni uomo è 1 e deve sapere che non solo avrà il suo 10 in linea, ma avrà il CENTUPLO per le pene patite con questa vita. Un vero piano a lato 10 e grande 10 per 10, nel mentre è 100 anche come tutta l'azione 10, moltiplicata per quella uguale e contraria che è lunga essa pure 10. Quando dunque veramente si raggiunge il REGNO DI DIO? Lo si compie quando – come fecero gli scienziati nel 1790 in cui vollero che tutte le unità della fisica fossero tutte ricavate dai decimi del ciclo della rispettiva presenza, e quando ogni uomo, cessando di dar valore a se stesso per altre valutazioni che siano diverse dal PURO NUMERO dato da ciascuno al suo 1, si vedono esistere tutti nella cristiana promessa di avere anche un CENTUPLO quaggiù, ossia in questo mondo reale che resterà sempre il CONTESTO REALE in cui gli uomini potranno tradurre eternamente tutti i loro bisogni spirituali nel promesso PARADISO TERRESTRE. Oggi, se si chiedesse alla verità che cosa è il Paradiso terrestre, la riposta è più chiara di quella data da Gesù ai suoi tempi. “Immaginate che voi siate come SPIRITO il “bisogno di bene” che avete ACCESO come un eterno imprinting di valori nella vita reale. Sentitevi con questo bisogno. Allora che cosa fate? Potete semplicemente immaginarvi ogni cosa. Ma è assai più facile se esistono infiniti esempi come i vari FILM, che possano consentire al vostro Spirito di IMMEDESIMARVI. Il PARADISO TERRESTRE vi consentirà dei DIVINI FILM che potrete VIVERE ENTRANDO come gli attori di quel film, tanto da vederli DA DENTRO, e non come fate oggi, in cui tutti i personaggi li osservate da fuori. A mano a mano che la tecnologia, con film a 3D e altro riesca ad avvicinarvi ad una vera vostra reale immedesimazione, sarete più vicini a quello che accadrà poi all'infinito, in ciascuno di voi. Il progetto della vita sarà un progetto voluto per PARTI DIVINE che voi tutti possiate interpretare... ma finalmente sapendo come esse sono davvero, e non come adesso che siete ancora in una visione e comprensione unilaterale di tutto quanto è DENTRO all'infinito disegno possibilistico e divino dell'UNIVERSO.
8
“Realizzare” l'ASSOLUTO è vederlo “ A ROVESCIO” La visione “reale” dell'ASSOLUTO è ottenuta tramite l'esatta azione uguale e contraria a quell'ASSOLUTO in cui nulla è IN AZIONE REALE, esistendo ogni cosa soltanto nella pura e totale dimensione “POTENZIALE” di quanto appartiene ad un INFINITO SISTEMA POSSIBILISTICO. La prima cosa che deve accadere all'UNITA' ASSOLUTA è di frammentarsi in una relazione simile alla frazione di 10/10. Voi direste di N/N, ma il numero N non è originario, derivando esso dalla sola esistenza di un ciclo cui sia assegnabile il ruolo di un numero che possa esistere a immagine e somiglianza di un originario PADRE di una infinità figliolanza di anime, apparentemente singole, ma solo in una differenza di ruoli, assegnati secondo una intera gamma di possibile esistenza. Un numero 10/1, unitario nel denominatore e pari a 10 volte 1 nel numeratore, diventa la pura disaggregazione dello stesso unitario 10/10 per come esiste in una unità combinatoria assegnata attraverso il prodotto di 10/1 per 1/10. Dunque il primo passaggio, necessario all'ASSOLUTO per mostrarsi nel suo rovescio di “assolutesimo”, è quello di assegnare a se stesso la frazione unitaria posta come 1/10, che permette di elevare l'unità assoluta a 10 unità date dai suoi 10 decimi. In tale delimitazione reale, 10/1 è la relazione esistente tra il Padre di ogni numero e il suo stesso valore inverso posto in uno dei suoi dieci decimi. A questo modo nel quale il Padre si pone come 10 nei confronti dello Spirito santo dell'unità posta come 1/1, l'unità diventa il medio proporzionale tra il Padre posto 10 volte l'unità e il Figlio posto come 1/10 dell'Unità.
In sostanza, abbiamo queste 5 dimensioni:
11,111 costituita nelle prime tre cifre da 10 unità, 1 unità e 1/10 di unità, e l'unità 1 assegna la sua rappresentanza numerica alla relazione esistente tra i valori suoi estremi, dati da 10 e 0,1.
10 sta a 01 come 01 sta a 0,1 Infatti 10 sta ad 1 nelle stesse “10 volte” con cui 1 sta a 0,1. Quando andiamo a ricercare queste proporzioni in Bibbia, ci ritroviamo di fronte a questa Terna di Patriarchi:
Abramo (10) sta a Ismaele (0) e Isacco (1) come Isacco (01) sta a Esaù (0,0) e Giacobbe (0,1). La coppia dei due figli di Abramo, ordinata 10, tra il primogenito e il secondogenito, per degradarsi da 10 a decimo suo bastava fosse osservata invertendo l'ordine dei figli nati, tanto da assegnare l'unità a Isacco, lasciando ridotto a zero, ossia azzerato il valore del vero primogenito, Ismaele, avuto dalla schiava egiziana Agar. Allora il Signore – che chiede ad Abramo di eliminare Isacco – sta semplicemente indicando che la figura di Isacco dovrà essere
9 eliminata nella sua persona, mettendo in diretta relazione suo padre con il suo figlio secondogenito, cui sarà assegnato il valore di 01. In tal modo, invertendo da 10 a 01 il valore assegnato a quella nascita cominciata da un primogenito posto come il puro momento zero di un inizio reale, Isacco diventa il medio proporzionale, rispetto alla coppia di gemelli che fa di lui un padre esattamente nello stesso modo dualistico di Abramo. Questa metodologia si propagherà poi scavalcando i primi 10 figli di Giacobbe e valorizzando l'undicesimo figlio, Giuseppe, che Giacobbe assimilerà a se stesso quando, in Genesi 48 dichiara a Giuseppe che i suoi due figli, avuti da lui in Egitto, e ordinati nel primogenito Manasse e nel secondogenito Efraim, saranno contati allo stesso modo: 0 il primogenito e 1 il secondogenito. In tal modo, ripartendo da Giacobbe:
Giacobbe(0,1) sta a Giuseppe (0,01 oltre 10 decimi) come Giuseppe sta a Manasse (0,00) ed Efraim (0,001) Questa seconda relazione ripete – a “danno” di Giuseppe – la stessa opera di eliminazione che era stata attuata in relazione ad Isacco. Queste cinque generazioni dunque evidenziano: Abramo,
10
assegnato al Padre
Ismaele Isacco 01
assegnata al Figlio come 10 invertito in 01
Esaù Giacobbe
0,1
assegnato al 1° tempo decimo
10 + Giuseppe
0,01
assegnato al 1° tempo centesimo
Manasse Efraim 0,001 assegnato al 1° tempo millesimo che corrisponde al padre 10 che esiste in modo trino come 10^3=1.000 e si valorizza fino al tempo inverso esattamente nei suoi millesimi. La logica matematica fa sì che il figlio reale di Giacobbe, che vale 0,1, scavalchi tutti i suoi 10 figli decimi per arrivare a poter porre 0,01 Giuseppe, il quale deve togliersi di mezzo come puro intermediario tra il decimo e il
millesimo, in una logica divina che realizza Dio solo in base a quanto sia Uno e Trino, scavalcando il contesto dualistico che funge solo da medio proporzionale tra il 1° e il 3°. In tal modo, questa serie progressiva a 5 progressioni che stanno tra loro tutte come 10/1 si riduce – eliminati il 2° (Isacco) e il 4° (Giuseppe) – a quella dei numeri 1, 3 e 5, a configurare un ridotto 10,101 che, se lo estendessimo all'infinito sarebbe dato da 1000 :99 = 10,10101010101.... Quando essa si blocca al valore di 1/1000, essa ha configurato il suo valore inverso alle 1000 unità poste in 1/1000. Ciò significa che, ottenuto 10,101 la storia sacra si blocca in Efraim. Essendo 99 ×10,101 = 999,999 il residuo 0,001 diventa il tempo unitario, che colloca 999,999 sulla base 1 del tempo millesimo dell'esistenza del 1000 che è dato dal PURO PRINCIPIO di 10^3, il DIO=D.10 che mentre è Uno, è anche Trino. E' evidentissimo che il testo sacro della Bibbia, mentre in Genesi narra nei primi 50 capitoli l'impostazione quantitativa su cui è costruito il mondo, a cominciare da quanto vi è posto IN PRINCIPIO (=Brasyt), questo puro principio esiste proprio attraverso l'ideale strumento che offrono i numeri decimali. Cosa significa dividere questo puro principio 1.000 per 99? Significa partire dall'ASSETTO di 1000 : 100 = 10 e ripartirlo non per l'intero intermediario 100, ma per tutto il movimento attuato da un 1 che esista nel 100 e si muova solo in 99 unità di puro spostamento del suo stare in 1. Succede allora che tutto il 1.000 si divide esattamente nello SPAZIO-TEMPO dato da 999 unità come puro SPAZIO DI PRESENZA simultanea e 999 millesimi di unità che invece esistono per tre distinti Tempi. In sostanza quelli ottenuti in Bibbia, attraverso la coppia 01 data da Esaù-Giacobbe, la coppia dei dieci decimi necessari a degradare nel centesimi attraverso dei 10+1, Giuseppe, e quella dei suoi figli millesimi 01 nominati con Manasse ed Efraim. Quando il Signore riprenderà a parlare agli uomini attraverso la verità del
10 Credo Islamico, e in esso si afferma che Allah ha 99 nomi, dati da 100 -1 (proprio così è scritto!) si arriva a vedere come questa particolare progressione di decimo in decimo, a cominciare proprio dal 10^3 di IN PRINCIPIO (Genesi), chi è il divisore, sotto il profilo del valore divino espresso in modo nominale, è proprio questo insieme di 99 nomi singoli, posseduti da Dio. Pertanto, l'ASSOLUTO adotta in PURO PRINCIPIO Trino (cubico, spaziale) la quantità 1000 e la “realizza” togliendole la sua unità inversa, data da 1/1000. Infatti: 1000,000 meno -------------Il che significa che questa reale presenza si presenta in modo unitario, nel tempo inverso al suo spazio, come:
1
Essendo questo 999.999 un valore tridimensionale, ottenuto da 10^3, la sua terza parte, data da 333.333 unità è quella relativa ad un solo asse spaziale, della terna rappresentativa. Noi passiamo da una quaterna di anni contenendo i 4800 dati da 12 mesi contenenti 100 giorni tridimensionali ciascuno, in 99 unità, quando sottraiamo a 4800 l'indice 3339. 3339= --------
rivela in che modo quello che appare nel solo verso del tempo di un giorno, esiste nella quantità assoluta di 100 giorni, data da AZIONE 10 moltiplicata per REAZIONE 10, entità dinamicamente coesistenti e interattive.
Essendo 90 volte tridimensionali, cubiche, un solo lato esiste nel verso unico del tempo come 10^90 che, diviso per 10^60 è uguale a 10^30, il che indica (nell'indice) proprio 30 giorni.
999.999
------------ = --------------- data da 10^6 meno (10^6 × 10^-6) posto a “tempo 1”
4800 meno
Infatti 10^1461 × 10^3339 = 10^4800
10^100 che, diviso pare 10^10, pone essere 10^90 le sue volte.
0999,999
0,001
Queste sottrazioni tra indici dimensionali significano in verità la divisione tra 10^4800 e 10^3339, il cui risultato indica il numero delle volte in cui 10^1461 esiste, se si moltiplica per 10^3339.
In sostanza i 100 giorni totali in un mese costruito sulla dinamica in atto 10 e quella in atto inverso sempre 10, esiste come un totale:
0000,001 =
999,999
1461 giorni presenti in 4 anni di 365,25 giorni ciascuno.
Io vi sto dimostrando in che modo REALE la quantità ASSOLUTA si realizza. Prima si dispone in un TUTTO avente un suo numero N, e poi si lascia misurare dal suo stesso valore inverso, dato da questo N elevato all'indice negativo di -1. Che il 10 si lasci misurare da 10×10^-1 è l'esatta verità attuata da Dio, quando chiede ad Abramo di togliere di mezzo i suoi due figli, 1 e 0 (chi viene dopo e non conta nulla davanti a un primogenito) ,a elencati in ordine inverso, come lo 01 che poi corrisponde davvero ad un SUO DECIMO, visto che il Padre è 10. Se vogliamo distinguere Padre 10 dai suoi figli, dobbiamo azzerare il valore del 1° e assegnare l'1 al secondo. Solo allora – osservandoli in modo separato tra loro, possiamo distinguere 10 nel padre e 01 in suo figlio, 0,01 suo nipote, 0,001 il suo pronipote.
11 Potremo allora sommarli tutti tra loro ed otterremo in 11,111 le cinque dita di una mano di Dio che è in 11 tutte le 10 unità della presenza in linea, ed è in 111 millesimi la terna presente nel Dio KRONOS, che è il Tempo, esso pure tridimensionale. Saremo passati da un estremo all'altro. L'ENTE ASSOLUTO che non patisce alcun limite, come un Dio Onnipotente ed eterno, principio e fine stesso di ogni possibile cosa, ha POTUTO superare il suo stesso limite, e si è definito, ma nei due valori opposti tra loro come lo spazio 999 e il tempo 0,999, una volta che l'unità si è determinata in MILLE MILLESIMI corrispondenti a un Milione di Unità milionesime. Esiste il massimo limite in linea quando l'ASSOLUTO, adottato il limite 10 a sua immagine e somiglianza, si fa valere per quello che vale, ossia secondo la risposta che diede a Mosè: <SONO COLUI CHE SONO>. Poiché io SONO 10. allora sono un 10 che esiste in 10 come: 10 ×10 ×10 ×10 ×10 ×10 ×10 ×10 ×10 ×10 = 10^10. Ma anche: 10^10^10^10^10^10^10^10^10^10. Che poi diventa 10^1.000.000.000, ossia un 10^10 che si eleva al 10^9=1.000.000.000 che indica, attraverso un vero e proprio indice dimensionale, tutto il moto di 10 (=il Padre) in 10^10 (tutta la potenza 10 del Padre che è 10).
I contesti in cui l'ASSOLUTO attua la sua presentazione UGUALE E CONTRARIA assumono le dimensioni contrapposte nello SPAZIO e nel TEMPO. Sono dimensioni contrapposte tra loro ed interdipendenti. Quando, a forza di aggiungere tempi l'unità si trasforma, restando sempre 1, come in questa reale progressione solo formale: 1/1 ---> 2/2 ---> 3/3 ---> 4/4 ---> 5/5 eccetera, si attua l'inflazione dei tempi. 2×1/2 3×1/3 4×1/4 … visto che la presenza è data dal tempo dell'unità, determina l'esaltazione dello spazio. Se ½ è ¼ di 2, accade che 1/3 diventa 1/9 di 3, mentre ¼ è 1/16 di 4, e 1/5 è 1/25 di 5, e 1/6 è 1/36 di 6. Accade che posta l'unità del denominatore, a parità di valori, sempre unitari, il numeratore si esalta, in forma di area. Come diretta conseguenza, il magnetismo si riduce in funzione inversa al quadrato della distanza. Quando noi ci allontaniamo di 100 metri, un metro quadrato si espande sul piano 100×100 della realtà 10^4. Ma per vedere il punto di fuga reale di questo metro quadrato (ridotto ad un puro punto geometrico senza apparenti dimensioni) , dovremo portarlo a distanza di 10^4 metri. Portato ancora più lontano, questa apparente CREAZIONE DI GRANDEZZA della nostra dimensione impostata sul 10 (grande in ragione che sono contati nei decimi, ossia in quanto vi sia di esattamente uguale e contrario) cessa di apparire. Potremo avere ogni dimensione al quadrato sparire nel suo punto di fuga, quando si allontana di 10^4 volte la sua distanza.
12 Noi crediamo che sia vera la nostra grandezza, che è maggiore di zero... ma essa appare grande solo in PICCOLAZZA, perché ci stiamo basando non sui valori diretti, come il 10, il 100, il 1.000, ma su quelli inversi dei decimi, dei centesimi, dei millesimi. Tutte le volte che noi vediamo un valore grande come ad esempio 1000, esso non vale 1000, ma solo 1, perché assume il quanto 1.000 solo affidando la sua grandezza a quella inversa dei millesimi. La grandezza in se stesso, di 1, è simile all'Isacco da togliere di mezzo. Possiamo considerare questo 1 come il collocamento puro e semplice dell riferimento in posizione, di un valore che non ha alcuna dimensione, proprio quello che la geometri giudica come la dimensione reale di un punto. Pertanto i nostri apparenti punti di fuga della grandezza reale sono potentissimi strumenti matematici volti a ingenerare una grandezza tutta apparente e poggiata sui valori esponenziali della base 10. Ove gli indici passando da 1 a 2 a 3 a 4 incrementano sempre nello stesso quantitativo unitario, quando poniamo un DIO=D.10 come la base di questi numeri, ecco che si passa dall'1 di 10^0, al 10 di 10^1, al 100 di 10^2, al 1.000 di 10^3, e gli incrementi crescono non più di uno in uno da di 10 volte ogni volta. In questo modo, quando avremo una stringa di valori binari come ad esempio questa: 11001000000000000011001,, attuando la visione Logaritmica decimale, noi saremo in grado di mutarla in 0-2-13-0-2 leggendo Log 1= 0, Log 1000000000000 = 12, Log 1 = 0, Log 100=2, e così via. Anche questa “lettura” attua il modo UGUALE E CONTRARIO, dato dal Log decimale di questi distinti 1, poi 100, poi 1000000000000, ecc.
Con la funzione Logaritmica decimale attuiamo un altro modo di assistere al “creato”. Esso passa attraverso il numero delle volte che esistono 10, 100,, e valori più grandi, mentre i vari indici 1 diventano zero. Se non esistessero queste possibilità “trascendenti” dei numeri, di poter rappresentare BEN OLTRE che se stessi, noi non potremmo ingrandire i vali punti di fuga della grandezza apparente e non avremmo alcuna grandezza apparente. Pertanto, se la nostra realtà si determina in grandezze relative espresse in numeri, è solo per la possibilità che l'ASSOLUTO ci concede, di porsi a servizio del nostro Uno relativo. Allora accade che 1 / ASSOLUTO si relativizza in una grandezza determinata assolutamente dal rapporto che è in essere, e si quantifica mostrandosi nel suo valore uguale e contrario. L'ASSOLUTO – altrimenti – resterebbe INDETERMINATO, ossia una tale causa causante che nulla potrebbe determinarlo. Invece accade che l'ASSOLUTO si cala in noi nel nostro spirito divino. Calandosi “realmente” nel limite di una determinazione reale, ESSO si libera del vincolo dell'indeterminatezza, e la assume, nel campo definito, al fine di ottenere una vittoria INFINITA sul suo limite. Infatti il compito che ha ogni anima umana è di ELEGGERE in se stessa il suo valore ASSOLUTO, che lo sia talmente da liberarla da tutte le determinazioni reali, che determinano limiti. E' il SENSO DI DIO che descriveva Socrate come il bisogno dell'uomo che – messo di fronte ai limiti insormontabili nella loro realtà, si INVENTA UN DIO ASSOLUTO e PRODIGIOSO, che come un deus ex machina risolva ogni cosa alla perfezione. In parole povere, l'ASSOLUTO si cala nel reale attraverso FIGLI a sua immagine e somiglianza. Essi sono sottoposti a tutti i possibili limiti affinché ELEGGANO l'ASSOLUTA salvezza in ogni singolo caso.
13 Finché l'anima divina è assoggettata ai limiti della visione reale e determinata, inevitabilmente li patisce. Ma lo Spirito è il creatore della grandezza stessa del mondo visto attraverso gli strumenti spirituali dei puri rapporti della matematica. E – creato il mondo attraverso la definizione in linea della presenza di dieci decimi – alla fine del ciclo numerico della vita che è stata assegnata a ciascuno, lo Spirito torna ad essere il PADRONE dei numeri e se ne serve per dominare il suo mondo reale attraverso tutti gli ideali che ha voluto creare, durante la delimitata esperienza.
In tal modo l'ASSOLUTO si determina, genera tutto il sistema possibilistico, lo assume con tutte le sue infinite anime, e lo sconfigge e domina idealmente. Rientrato nella dimensione assoluta, ogni anima di Dio, che si sarà potuta dotare di un suo libero gusto, avrà a disposizione l'universo infinito producibile grazie ai numeri, come il suo paradiso terrestre, in cui ci saranno eternamente tutte le vite reali con il loro apparente dramma in cui potenziare ogni possibile e vincente amore.
14
Il potere ASSOLUTO sta nel valore ZERO Dentro la progressione:
non del secondogenito. Qui entrambi i gemelli sono ridotti a ZER.
10
di Abramo
01
di Ismaele e poi Isacco
Sembrerebbe un atto di ridotto potere, quello di ridurre a zero il primo e – in questo caso – tutti e due. Ma non è così.
00,1
di Esaù e poi Giacobbe
Zero infatti, nel nostro mondo reale, è il valore più grande che esista.
si esce da ciò che sarà considerato con Giuseppe dopo il ciclo dei suoi primi 10 fratelli, e c'è una storia riguardante il quarto figlio, di nome Giuda. Morti i due figli Er ed Onan, dati come mariti a Tamar, ella, vedova, accortosi della non volontà di Giuda di darle il terzo maschio, per dare figli trascendenti al primo, Er, lei studiò di farsi rendere feconda dallo stesso suo suocero. Si travestì da prostituta sacra e – irriconoscibile – lo forzò nel suo scopo. Da questo parto, simile a quello poi di Maria, resa madre da un Padre di Tutti noi, mentre questa Tamar prese lei l'iniziativa, non a caso vennero due figli da considerare zero, tutti e due. ------------> ZERACH e PEREZ <------------presentano le due azioni opposte, di una reale lettura nel senso della frecce, come quella occidentale, da sinistra e quella dell'Ebraico e dell'arabo, da destra, che le prime tre lettere indicano proprio ZER, laddove la O finale che noi aggiungiamo allo ZERO sta per un indice di possesso espresso in <io ho>. Se non sono considerati questi nuovi gemelli ottenuti dal quarto figlio GIUDA, è perché questa generazione vale proprio uno ZERO, sia da sinistra, sia da destra! Non è come quel 10 che è girato in 01, azzerando il valore del primogenito, ma
Quando infatti, tra due entità, uno è davvero forte? Quando non patisce minimamente la dimensione dell'altro e, in una opera di comunione, quale un atto di moltiplicazione, lo riduce a zero. 1.0000000000 per ZERO uguale ZERO. Se fate l'abitudine a considerare che ogni numero è una intima relazione unitaria tra due quantità inverse, allora capirete che potete avere, partendo da zero, 1 milione di euro solo se qualcuno ve lo presta. Allora, mentre vedete nelle vostre mani quell'apparente vostra disponibilità e la intendete come un vostro AVERE, essa è solo un vostro DOVERE. La dovete a chi ve l'ha imprestata. Pertanto, se avete in mano OGNI NUMERO di banconote, esse fotografano il vostro essere SOTTOZERO. E allora accade che quel numero che, moltiplicato per zero è ridotto a zero, vi mostra il potere divino di un Dio onnipotente che, agendo con tutta la sua capacità, vi CONDONA IL DEBITO. Gli Ebrei che maledicevano Dio ed erano condannati alla lapidazione, in forza della legge del Taglione, entravano in comunione con il datore della vita e quegli estingueva autorevolmente quel debito che essi non gradivano, se tale dicevano
15 chi glielo aveva dato.
mode, delle epoche, delle culture! Provaci!
Sotto il profilo Divino, tutte le grandezze reali rovesciano totalmente il loro significato. Vivere e far di tutto, ogni porcheria, pur di allontanare il giorno estremo della morte è simile ad un creditore che non vuole mai estinguere il suo debito, e vive nelle angustie. Crede nel Dio Onnipotente e spera che egli DIA AMPIEZZA ai suoi beni! Cosa che per Dio attua tutto il contrario di questo.
Ti guarderanno come si guarda un fesso, che ignora quali siano le vere dinamiche del mondo!
Il beato vero, ora, è chi MANCA DI TUTTO e più di ogni altro assomiglia a chi abbia zero. Ma gli uomini non lo gradiscono, questo zero che gli abbatte tutti i debiti. Vorrebbe altri debiti ancora! Agisce come il Buon Renzi che per espandere l'economia protesta contro la Bieca Europa che non permette all'Italia di indebitarsi ancora, oltre misura.
E se tu glielo neghi, ti deridono, ti guardano dall'alto della loro sapienza e credono che sia l'uomo e la cultura umana a definire quello che sia giusto e quello che no!
Quando Gesù chiamò BEATI coloro che mancavano di tutto, e non coloro che fruivano delle ingiuste ricchezze e le usavano non per farsi amici per il futuro, ma per saziarsi in tutti gli sfizi loro, lo affermava sulla base della verità divina secondo la quale noi arriveremo finalmente a zero quando il nostro treno sarà giunto al suo binario morto. Non prima. Quello ZERO è il punto più alto raggiungibile da ciascuno nella sua vita... ma ogni uomo lo vuole raggiungere il più tardi che sia possibile, perché ha una sua visione veramente STRAVOLTA della verità. I veri STRAVOLTI in questa verità trascendente sono tutti quanti i benpensanti. Le Televisioni li chiamano appena possono, e quelli accorrono a fare verso sfoggio di una SAPIENZA umana, che è davvero piena ignoranza delle questioni trascendenti questa realtà. Si “piccano” tutti di avere la vista molto acuta, andando a leggere quello che altri non legge... e – poggiandosi tutti quanti sulla pura apparenza di uno SPETTACOLO dinamico, ottenuto artificiosamente con il puro far avanzare un progetto, costoro scambiano questo progetto binario, che avanza come la stringa di un DVD, nello spettacolo cui da luogo la lettura inversa dell'unità di tutto quel DVD. Prova ad andare a richiamare costoro ai valori SUPREMI che stanno prima delle
Se la Natura che sembra fare trasformazioni, assieme a tutta la vita disegnata in questo divino progetto simile ad un DVD è solo la PARVENZA cinematica di un contesto che non diviene proprio in nulla, costoro GIURANO sul DIVENIRE!
Se il sesso è stato reso la cosa più allettante, in difesa della procreazione, costoro giudicano che sia lecito servirsene per masturbarsi, visto che si può. Si fingono e vendono come i veri difensori dei diritti dei poveri “mortificati”, come gli omosessuali, e ritengono IMPROROGABILE che sia spazzato via una anomalia, semplicemente affermando che essa non lo è. Fanno come la società si comporta contro l'inquinamento. Quando non sa più come ridurre le polvere sottili, allora risolve il problema con totale semplicità: alzano il limite dannoso. Se prima era mortale una valore, non lo diventa più solo accettando di superare quel limite. Per il Signore è diverso. In Genesi 18 scendono tre messaggeri di Dio per vedere i fattacci che sono descritti accadere a Sodoma e Gomorra! Si sono tanto evoluti e tanto civilizzati che gli uomini vanno con gli uomini trattandosi tra loro come se fossero uomo e donna! Lo ritengono SACROSANTO. Però con quel metodo lì non ne vengono figli! Ci vuole una donna. E allora lo capiscono, ma nel modo che gli fa comodo, e ne affittano un utero. Insomma hanno tutto il diritto di avere essi pure la loro Famiglia, che per loro è naturale così come essi vogliono che sia. Non è che amarsi sia peccaminoso. Amarsi tutti è la cosa più bella che esiste. Ma il sesso serve per procreare. Non può essere usato come se fosse una droga, per scopi che non sono quelli. Ogni eiaculazione maschile spande seme
16 umano e lo uccide senza pietà, senza lasciargli nessuna speranza di vivere! Quando il sesso è impuro, diventa autoerotismo o altro, e allora occorre difendere la vita dei più deboli di noi, e sono proprio i semi umani della vita. Io affermo che Dio permette ogni cosa perché il disegno è fatto da lui. Ma ci lascia liberi di VOLERE realizzare i nostri ambiti IDEALI! Essi non si possono piegare alle culture, ai pruriti, alle voglie più strane e alle manie. L'uomo non determina da se quello che è giusto oppure no. Ma vallo a dire a questi SAPIENTI del mondo, che si credono gli ARBITRI esclusivi delle cose che è lecito programmare o vietare.
deve rendersi conto del suo vero stato. Se gli han lasciato solo una tunica ed un mantello, si metta insieme agli altri e si faccia sentire! Pretenda ciò che è suo e gli hanno tolto. Invece per Gesù, se la Società si faceva avanti per togliere la tunica ad uno cui aveva tolto tutto... ebbene, che gli desse anche il mantello! Vedete? I valori di questo mondo sono bel lungi dall'aspirare ad uno zero. E se si ritrovano chi gli legga la Bibbia, come il Povero Scilpoti ha fatto nel senato, lo deridono come un mentecatto che in un consesso come quello se ne esce con il leggere la Bibbia!
Sembro crudele io, AZZERANDO queste VOGLIE impudiche, ma questo zero è il valore più alto che si possa mai raggiungere in questa nostra vita realizzata attraverso le relative contrapposizioni.
Povera umanità che ha idealizzato la grandezza e non lo zero! Ma non uno zero fatto di niente! Uno zero di pretese, di ambizioni fugaci relative ad una vita che poi è IMMODIFICABILE, esistendo già tutta fatta nella cosiddetta eternità di quell'eterno presente simile ad una sola pagina su cui sia già scritta tutta l'infinita storia umana.
E' lo ZERO di ARBITRIO, di SQUILIBRIO, rincorrendo questa vita reale, nella febbrile e spasmodica intenzione di afferrare questo tempo che passa, non farsi sfuggire nessuna occasione, lanciarsi verso ogni traguardo!
Ma questi SAPIENTI DEL MONDO credono che se non han letto ancora una pagina, del libro già scritto della loro vita, essa non ci sia ancora e debba ancora essere scritta.
Non questo dice Gesù. E lo dice rivelando quel vero che sfugge ai vari opinionisti o seguaci del Doctor Freud.
Il futuro è simile all'acqua sempre diversa di un fiume che avanza verso di noi, e noi crediamo di poterla determinare noi sulla base di quell'acqua che sia ormai passata!
Gesù dice: ABBASSATEVI! Vogliate idealizzare i sacrifici fatti da voi, la vostra croce, per il bene del prossimo! Ma nemmeno la fede, oggi, è capace più di abbracciare il giusto senso del limite, e della rinuncia, a favore degli altri. Quanti fedeli accorrono, quando negli ambienti cattolici qualcuno gli insegna di far festa, di esser lieti, di guardarsi bene dal patire una croce! E per la Dottrina Sociale della Chiesa cattolica, ogni uomo
Ma sono discorsi troppo difficili e nuovi per tutti coloro che credono esistente solo quello che vedono Ormai esistono tanti fil costruiti interamente sulla base di pure regole, e non credono che anche il mondo sia una costruzione fatta in questo modo!
17
Delimitare il disegno ASSOLUTO sta nel farlo essere in precisi limiti: del SISTEMA BINARIO e di 10^10 SISTEMA BINARIO La sua esistenza è la prova indiretta che il comandante unico di tutto il sistema comandato esistente resta sempre il SISTEMA ASSOLUTO, che non accetta alcuna determinazione, e che si libera di questo stesso limite determinandosi, ma in due modi esattamente contrapposti tra loro che equivalgono nel loro insieme ad una totale indeterminazione, per il reciproco annullarsi (senza annullarsi) delle DUE OPPOSTE VERITA'. Per consentire l'esistenza di quantità esattamente contrapposte, è introdotto l'aspetto QUALITATIVO. Nello SPAZIO, la cui quantità di esistenza nel ciclo 10 della presenza è affidato al rapporto 3/7, il cui numeratore 3 indica le tre volte del denominatore 7, e dunque quantitativamente 21 dimensioni, ciascuna è divisa in 2 versi di opposta percorrenza. Essendo ogni cosa esistente in pura velocità, e senza limiti alcuni nella grandezza esistente nel rapporto, nulla di altro mai esisterebbe se fatta eccezione per singoli punti geometrici, privi di dimensione. La prima dimensione creata, in una lunghezza che sia scalare e che esista in
un certo tempo in cui sia in atto quella velocità, è ottenuta attraverso il prodotto scalare dei due opposti vettori di pura velocità. Per essere chiaro, un corridore che corra 100 metri in 10 secondi e che viaggia dunque alla velocità di 10 metri al secondo, esisterebbe sempre e solo, nel suo baricentro, in un unico punto di quei 100 metri che, di per sé, ancora non sono definiti come una lunghezza in se stessa. Ma allorché si moltiplicano, ossia si compongono tra di loro due corridori, che partono nello stesso tempo dai limiti opposti di quei 100 metri e li percorrono alla stessa velocità, esse interferiscono in modo tale tra di loro da eliminare il movimento contrapposto, e far esistere di per se sola la lunghezza di quei 100 metri che sono dunque “realizzati” in questo modo: attraverso la composizione delle due velocità opposte, esistenti nello stesso tratto. Ogni lunghezza sarà sempre condizionata da questa area. Ma accade, in genere, perché il rapporto unitario dato da N/N, quando si compone nei due opposti tra loro di N/1 e di 1/N espressi nella forma S/T della velocità esistente in ogni puro rapporto, determina che un solo tempo dell'unità, espresso in 1/N, vale come una sola parte tra tutte quelle esistenti dividendo N per 1/N. Per fare un conto preciso, quando N=3/1 e 1/N=1/3, se dividiamo 3 per
18 il valore numerico di 1/N, abbiamo la stessa cosa di quando moltiplichiamo 3/1 per l'inverso di 1/3. Infatti: 3/ 1 : 1/3 = 3/1 × 3/1 = 9/1. Pertanto a 1/3, il suo valore opposto dato da 3/1 gli corrisponde come 9 volte 1/3, che in tutto sono 9/3 corrispondenti veramente a 3/1. Pertanto, laddove sia N lo spazio, e sia 1/N la velocità per percorrerlo in modo unitario nel tempo di N/N, ad ogni unità di tempo ennesimo, il numeratore assume la dimensione di N al quadrato. AREA
N^2
--------- = -------LINEA
N
di fatto mostra le tre dimensioni del volume che si pongono come una area che esiste rispetto alla linea sua di flusso, corrispondente alla radice quadrata dell'area. Il Teorema di Pitagora che mette in perfetta relazione la somma delle lunghezze lineari due cateti con la lunghezza dell'Ipotenusa attraverso il loro valori legati alle aree, vale proprio per questo fatto: Occorre il prodotto scalare di due lunghezze per determinare una area, di cui poi la lunghezza è la radice quadrata di quell'area. Ma anche tutta la dinamica dei corpi liberi è costretta al rispetti di questa legge generali. Infatti quella Legge che afferma che, nello spazio libero e vuoto, ogni corpo percorre sempre aree uguali in tempi uguali, non fa altro che rispettare questa legge. Quando la linea percorsa è assolutamente rettilinea, si tratta del quadrato esatto di quel segmento retto. Quando la linea è curva, essa denota l'assoggettamento a due forme
contrapposte: una elettrica ed una magnetica, aventi versi opposti tra loro. Allora l'area si dimezza, rispetto alla linea che non è curva. E ciò è dovuto al fatto che la scomposizione di quanto è retto in due curve percorse nei due veri opposti dalla FORMA elettrica e dalla FORMA magnetica, divide l'area determinata dalla linea nelle due aree, una elettrica e l'altra magnetica. Infatti l'area di un cerchio, che è un tratto definito come la circonferenza, posta a confronto con quella circonferenza rettificata, ma per un lato perpendicolare al raggio della circonferenza, determina il tratto in linea come lato (circonferenza) per lato (raggio). Il caso “curvo” vale esattamente la metà. Infatti noi potremmo scomporre l'area del cerchio in tanti triangolini, aventi un minimo valore in circonferenza, e il valore intero del raggio. L'area di un triangolo è sempre la metà dell'area data da quel rettangolo. E' evidente che una linea retta, lunga come la circonferenza, quando è posta al quadrato, rappresenta la totalità dell'area Abbiamo allora che, se consideriamo circonferenza il tratto verticale, l'altro tratto è il raggio di una curvatura infinita. Se invece la curvatura è definita, allora quel raggio è legato all'altro, che ne esprime la circonferenza, come questa, divisa per 6,28... ossia per due volte Pi greco. In questo caso il cerchio è presente tutto in un piano che è puramente “teorico”. Infatti, in natura, noi assistiamo sempre a rototraslazioni. Significa che, a mano a mano che la circonferenza avanza sul piano che nella nostra relazione abbiamo individuato come N^2, esiste anche un evento in linea, nel denominatore N di quel rapporto definito prima come N^2 / N. Possiamo avere una vaga idea di questo fenomeno dalla traccia a forma di spirale lasciata da una particella sulle bolle elettrostatiche. Essa esce dal punto della fuga delle grandezze, e mentre avanza e si ingrandisce prospetticamente nella dimensione al quadrato, dell'area compie questa rototraslazione. Ecco dunque che noi NON POSSIAMO usare il rapporto di Pi Greco, che appiattisce quello che invece si attua sulla superficie di un vero e proprio CONO PROSPETTICO.
19 Se vogliamo quantificare esattamente la circonferenza REALE usando il raggio, il VERO raggio esiste sulla superficie che va dal centro del cono perso l'area cui è un ipotetico0 osservatore. Posto 1 quel raggio obliquo, la cui lunghezza noi siamo costretti a leggerla solo nella proiezione esistente sul piano, allora tutta la linea della circonferenza è esattamente 6 volte quel VERO raggio. Solo se noi consideriamo esattamente 6 raggi tutta la circonferenza, solo allora abbiamo con essa tutti e 6 i versi di un sistema complesso, esistente da -3 fino a +3 e che computa le 3 lunghezze attraverso quelle giuste ed esatte dei 6 versi interi. A questo punto noi, in presenza di una curva reale, tracciata dalla velocità costante della luce, chiamato CIRCONFERENZA la lunghezza data dal ciclo intero dei 6 versi, abbiamo nell'altro lato sono 1/6, che è solo quello unitario legato ai 6 versi, che sono osservati solo alla dimensione di uno solo della loro totalità. Nel caso che il sistema sia DIMEZZATO, nella coesistenza di due vettori circolari ed opposti, come l'ELETTRICO e il MAGNETICO, avremo che l'area in cui un lato contenga i 6 dei valori complessi legati ai due versi del sistema complesso spaziale, avranno l'altro lato, legato al raggio della curvatura, che dimezza ancora quel SESTO e lo riduce a DODICESIMO. L'area allora, di un rettangolo che è 6 volte 1 in altezza e 1/12 di 1 in larghezza di raggi, è: 6/1 × 1/12 = 6/12 = ½, e questo ci PROVA che – osservando noi sempre e solo o l'aspetto ELETTRICO è quello MAGNETICO, noi stiamo commisurando solo una metà dell'esistenza del tutto. L'area 6×6, del quadrato costruito sui 6 versi messi in linea retta, riferito a questo reale dimezzamento, esiste come: 36 × ½ = 18. Trattandosi di una area, abbiamo con essa il valore attribuito alla nostra realtà se estraiamo la radice quadrata di 18.
Allora abbiamo che 18^0,5 = 4,24264068... denota l'esistenza di un ciclo intero delle decine fino al primo 0 che appare alla dimensione di 1/10^6. Possiamo analizzare che cosa indichi 4,242640 4 sono le dimensioni 1+3 del tempo e dello spazio. Sì, perché questo numero resta pur sempre un valore indice del ciclo 10, che in assoluto (ossia espresso nelle quantità definite dal suo ciclo numerico) vale: 10^4,242640 = 10^1 ×10^3 × 10^0,04^6 × (10^0,0013)^2 × 10^0,000040 Cosa sono? 10^1 ×10^3 è la Realtà unitaria dello Spazio-tempo = 10^4. 10^0,04^6 considera la realtà 4 a dimensione di 4/100, nei 6 versi tot. (10^0,0013)^2 è il sistema binario nel 10+3 a dimensione reale 10^-4 10^0,000040 è la realtà spazio-temporale 10+30 a dimensione 10^-6. Le somme degli indici “combinano” tra loro tutte queste dimensioni. Tutto ciò ci dimostra come – DEFINITO UN SISTEMA DI GRANDEZZE UNITARIE – esse operano come se fossero un DIO avente il potere ASSOLUTO, e le quantità stesse DELIMITINO una fine reale ai loro stessi limiti attraverso i vari CICLI INTERI. Mentre un sistema rettilineo, posto in essere come i 6 versi del sistema di riferimento cartesiano, fanno testo, ad esempio nella determinazione di un ANNO.
20 6×6×10 = 360 è tutto il ciclo 10 dell'area nel suo complesso dato dal sei volte sei. 6/1 è la velocità che esprime il ciclo dei 6 versi nel tempo unitario 1. Ciò è attivo in 7 dimensioni, in cui queste 7 sono esistenti nel 10 -3=7, La velocità esistente (nel ciclo 10) come 3/7 presenta nel numeratore 3 le tre volte di 7, che sono in 3×7=21 tutte le dimensioni nella dinamica tridimensionale, in una realtà cui deve sommarsi il tempo 1, in quanto le tre unità sono 3/1 come spaziotempo, dunque in 4 dimensioni. Allora 21/4 = 5,25 deve aggiungersi a 360 e divenire intero in 365,25 giorni esatti. In tal modo la FORMULAZIONE di un intero giro terrestre è questa: 6×6×10 +7(3/4). Sono indici del ciclo 10 e in assoluto è: 10^6^6^10 × 10^7^(3/4) = 10^365,25, il che dimostra come IN VERITA' chi comanda in tutto questo è esclusivamente il ciclo numerico; il che indica i 365,25 giorni come “tutte le volte” che il ciclo 10 DEVE ESISTERE, come se fosse un DIO dell'esistenza ASSOLUTA. Noi poi, per TOGLIERE DI MEZZO questo DIO COMANDANTE, lo osserviamo nel modo CONTRAPPOSTO a questa potenza che si basa sul 10, attraverso quei LOGARITMI che – chiamati DECIMALI – hanno proprio il POTERE di eliminare la AZIONE POTENTE e indicarla (con veri e propri INDICI DIMENSIONALI) solo nel NUMERO DELLE LORO VOLTE. Quando gli scienziati capiscono che l'UNIVERSO è espresso in QUANTI, e si rendono conto che sono i NUMERI a enumerarli, e li pongono ESISTENTI IN SE STESSI, sono poveri “illusi” che un NUMERO DI VOLTE sia un dato in se stesso e non dipendente IN TOTO dal suo CICLO reale. Una Realtà accettata esistere in se
stessa, diventa un INSULTO, laddove si capisce che esiste senza ombra di dubbi una FORZA a determinare il tutto e SI IGNORA A CHE COSA CORRISPONDA. Laddove noi vediamo in atto un valore UNILATERALE in un complesso BINARIO ottenuto dalla coesistenza di valori OPPOSTI tra loro, che noi poi non SOMMIAMO ma semplicemente COMBINIAMO tra loro in quanto sia dominati dagli ASPETTI FORMALI (opposti) assunti dai valori numerici opposti, stiamo assistendo solo alla TOTALE LIBERTA' del SISTEMA ASSOLUTO di “scavalcare” il limite della STESSA MANANZA di limiti, assumendoli, ma sempre in coppie esattamente contrapposte, il che IN VERITA' indica la stessa mancanza di LIMITI, ma che è tenuta VIVA attraverso l'assunzione di FORME DIVERSE, nelle quantità diverse. Quando IN MODO COSI' CHIARO E PALESE uno scienziato arriva a valorizzare il mondo DI PER SE', e ne descrive una RELATIVITA' GENERALE al di fuori di una LEGGE ASSOLUTA... significa solo che questi “scienziati” non sono poi cos' tanto GENIALI come sono creduti, perché sono incapaci di ricondurre il sistema reale, che è totalmente BINARIO, in uno che permane come ASSOLUTO, al quale si possa dare il termine religioso di DIO, quando si arrivi a configurare DIO in tutto il sistema possibilista. Poiché il TUTTO è in relazione CERTA con ogni sua parte, e “dialoga” secondo le possibilità dialettiche delle parti, a chi affronta il TUTTO come un DIO DI VALORI SUPREMI ED IDEALI, il Sistema onnipotente possibilista, ossia il VALORE ASSOLUTO risponde attraverso QUELLA FORMA “divina”.
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SISTEMA ASSOLUTO 10^10 La Dimensione 10, ossia la D.10 simile a DIO anche nella sua forma alfabetica, quando “è quello che è” (come DIO disse di chiamarsi a Mosè': SONO CHI SONO), allora, ESSENDO 10 lo è PER 10 VOLTE come una sola unità espressa nella potenza matematica di 10^10. L'aspetto BINARIO, in questa potenza, si esprime come 2^10, in un modo, e come in 10^2 in quello a valori esattamente contrapposti. 2^10 = 1.024 si rivela esistere come 10^3 +6×4. Il primo valore schematizza il modello unitario nel suo Principio UNO nella base 10 di chi comanda, e Trino nell'esistenza di sé in TRE VOLTE. Può idealizzare ogni unità di massa come il nostro chilo che esiste come i mille millesimi, di dm^3 esistenti in 1 m^3. L'eccesso, rispetto al 1.000 che è la totalità della massa, determina le 24 ore della massa. E ciò vale anche in quanto consideri le 24 ore di rotazione intera di una massa terrestre intera, perché composta di mille dei suoi valori millesimi. A questo 2^10 corrisponde la funzione inversa data da 10^2=100, che corrisponde alla azione totale, considerata 10, moltiplicata alla corrispondente unità 10 posta in atto uguale e contrario. Due e opposte forme può assumere questo 100. Pura area senza altro flusso che l'1 di un suo ideale unitario spessore puntiforme, privo di valore, ma considerato 1 nel “tempo” puro della sua esistenza immobile, L'altra forma è tutta espressa nella coesistenza della azione 10 secondo la reazione 10 nella stessa linea. E allora il 100 che ne risulta esprime la totalità del flusso. 100 nell'area moltiplicata al 100 del flusso totale, determina 10^4, tutta la realtà in moto spazio-temporale. Se vogliamo arbitrariamente FISSARLA in una pura presenza, visto che la massa in linea è 1/10 della lunghezza 10, basta
dividere per 10 la dimensione 10^4 e si ricava quel 10^3 che ne FISSA idealmente la pura presenza solo per 1/10 della lunghezza 100. Tanto che se vorrà percorrerla tutta, dovrà considerarla esistere nelle 10 unità del ciclo numerico. Si capisce, a questo punto, come 2^10, che aggiunge 24 ore di rotazione a questo cubo ideale, bloccato in 10^3, ne “sblocca” l'immobilità proprio attraverso TUTTE quelle 24 ore, che combinano i 6 versi totali che esistono con le 4 doverose dimensioni per ottenere l'unità, allorché il tempo è solo una delle 4 dimensioni spazio-temporali e dunque è solo ¼. In parole semplici, i 6 versi esistono nel tempo ¼ del solo tempo nelle 4 dimensioni, Per cui se vuole esistere in tutti e 4 i quarti, deve estendersi per 4 volte e solo allora si porta a tutte le 24 ore. A sua volta, queste 24 che sono singole “ore” devono esprimersi come 24/1, che evidenzia 1 ora nel denominatore. Allora tutto lo spazio-tempo diventa 24+1=25. Noi abbiamo detto prima che abbiamo AREE poste sopra la loro RADICE QUADRATA. Laddove il ciclo COMPLESSO (positivo-negativo ha la lunghezza 10, che va da -5 fino a +5, la visione DIMEZZATA solo nel verso positivo, vale in linea il 5. E' il denominatore di una frazione il cui numeratore è il 5×5=25 proprio come lo abbiamo dedotto prima. Esso però, riferito ad una area totale, che è data da 100, perché la realtà esiste in 100 volte 100, si presenta come 100/4 =25. Se tracciate un quadrato avente lato 10, vedrete che quello che esiste a componenti solo positive, di +5 e +5, determina solo il primo dei 4 quadranti esistenti in quello a lato 10. Insomma l'intera realtà è data dal quadrato di 5 che corrisponde ad ¼ di 100.
22 Quando andiamo alla dimensione cubica di 5, essa assume il numero di 125, e diventa 1/8 di 10^3. Considerare 125 nei suoi centesimi, ossia come 1,25 determina esattamente i giorni in più da aggiungere per ottenere un anno intero, formulato a partire dal prodotto dei 7 giorni indicanti tutte le dimensioni per percorrere 6/1, che si moltiplicano per le 52 settimane che mostrano in ordine inverso (52) quello che è il tempo dato da 25. Infatti 7 volte 52 determina 364 giorni esatti cui manca esattamente il puro rapporto dato da 10/8 = 1,25, il che è la centesima parte di 1.000/8 = 125. Si vede allora che, riferendoci ad un cicli di 7 giorni, in cui 6 siano LAVORO ed 1 giorno sia IL TEMPO (del divino esistere, in riposo) abbiamo l'esistenza Una e Trina, di quelle 52 settimane, come 13 sommato al suo Triplo, dato da 39. Il Dio UNO che determina l'intero con 6 giorni di lavoro ed uno di riposo, allora è UNO in 13, ossia nell'Unità del 10 e del 3, che, essendo un JAHVE' <SONO quel che SONO>, essendo un 3 che esiste in 10, allora esiste in 3 volte 3+10. Esiste come 13 +3×13 = 52, che mentre è tempo assoluto in un 52 letto 25 se... a ritroso, vale nel suo giusto mezzo, come 52/2 =26=YHWH, proprio il valore numerico assegnato a questo nome in Bibbia. Corrisponde anche al valore alfabetico di DIO in Italiano, quando i 3/7 dello spazio sono considerati nel loro inverso dato da 3×7=21 che – da numeri – diventino le lettere alfabetiche rigorosamente da 1 a 21 nell'esatto ordine in cui noi le abbiamo fissate. D=4+I=9+O=13=26 e valuta DIO in lettere corrispondenti poi davvero al CREATORE di un anno intero che lo crea in 7 giorni. Certamente 52 settimane sono quelle intere, nell'anno, ma poi esiste un tempo di riferimento da aggiungere a questo spazio e si denota che è esattamente quello dato da 10/8 che sono la centesima parte di 1000/8 = CUBO del lato reale in 10/2.
Laddove 10^10 è il tutto in linea, che noi poi vediamo – esso pure – sulla base delle decine e data la sua assunta totalità, la presenta come un ciclo esattamente delimitato proprio da questa dimensione in 10^10 anni. Poi esiste quella del presente, che vale 10 anni nell'unità dello SPAZIO di tempo, e di 10/2 nella lunghezza del suo tempo unilaterale e reale. 10^10 : 15 = 666.666.666 anni sono tutto il ciclo tra una inversione dell'asse della rotazione terrestre, e quella successiva. Di questa quantità, esattamente 3.118 anni, unici mesi e 14 giorni si pongono come un tempo intero ed unitario, scorporandosi da quel quanto. Allora si determina il rapporto tra 666.666.666 meno 3118,1114 anni, e questi 3.118,1114 anni che si pongono a denominatore. 666.663,547,8886 ------------------------ è la relazione che determina in tutto 213.803 cicli interi . 3.118,1114 Esiste anche un valore decimale dedotto da 1956 anni che seguitano ad essere divisi per lo stesso numero. Questi 1976 anni di resto, riferiti a me, nato nel 38, sono i 38 anni che ho avuto in questo anno. Quelli a consentire al mio <IO SONO 38, DI POTER ESSERE QUESTO 38>. La Divina Provvidenza ha voluto incarnare la figura del Salvatore Gesù per segnalare all'uomo l'inizio di questi 3.118,1114 anni dopo cristo, come quelli che porteranno alla inevitabile fine del mondo che noi conosciamo. Già esistiamo nella fase finale del tempo in cui sembra opportuno a Dio rivelare qual sia la GIUSTIZIA. Quando il Profeta Daniele chiama beati coloro che arriveranno ai 1335 giorni dopo l'Abominio della desolazione è solo perché giunti al 17 agosto di questo anno santo della Divina Misericordia, Dio farà ad ogni uomo la misericordia di RIVELARGLI e dimostrargli VERE quelle verità già descritte sui testi sacri, nel Vangelo, nel Corano e in tutto il mondo, che è tutto opera di Dio – per fortuna – e non dell'uomo o delle apparenti forze della natura.
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Delimitare il disegno ASSOLUTO sta nel farlo essere nei precisi limiti anche dell' essenza ALFABETICA Quando l'ASSOLUTO volle parlare all'uomo, usò i numeri e li trasformò in lettere. Il sistema più ben ordinato tra tutti fu espresso nella lingua degli Ebrei. Il valore 10 che Dio assume a sua immagine e somiglianza, si presentò in una linea contenente 9 unità date in decine. A dimostrare questa Unità, nella Trinità delle dimensioni, furono aggiunte altre due dimensioni, equivalenti ad essa: una espressa nei loro decimi e l'altra nei loro decupli. Io ora evidenzio qui sotto questa triplice conformazione basata sul 10 Uno e Trino.
001 002 003 004 005 006 007 008 009 010 020 030 040 050 060 070 080 090 100 200 300 400 500 600 700 800 900 Un testo che presentava questi numeri come lettere dell'alfabeto, lette con le vocali introdotte nella lettura, tranne la A di Alef e forse la I di Yod, perché erano di fatto considerate tutte consonanti.
Il testo sacro della Bibbia riportò questo insieme di dati. Espressi nelle prime sue 5 parole, che contenevano in tutto 21 lettere al lavoro che – sommati ai 5 spazi al termine di ogni parola – portavano alle 26 lette del termine DIO o YHWH (Jahvè) e al valore finale del 3118 dopo Cristo della Fine del Mondo. BRASYT = 913 +BRA = 203 +ALHIM =646 +AT=401 +.....
955 = 3.118
A questo punto, dato che 21 lettere sono quelle del rapporto spaziale espresso in 3/7, quando il numero 3 riguarda le tre del denominatore 7, ed
24 abbiamo che è intera l'opera del Dio che crea in 7 giorni, con 6 di lavoro e un sabato di riposo, abbiamo una possibile testimonianza di quella stessa fine che abbiamo calcolato prima, che è descritta dal testo sacro della Bibbia intitolato IN PRINCIPIO e tradotto (male) in GENESI, giacché la sua corretta traduzione è quella di PRŒMIO, con il dittongo O-E, che lo colloca come la divina INTRODUZIONE, che è fatta IN PRINCIPIO. La lingua italiana è quella ideale per esprimere i contenuti essenziali relativi ai cicli numerici. A, come AVVIO/APERTURA, =1, esprime lo stesso contenuto 1 della Alef dell'alfabeto giudaico. B come BENE/BINARIO, = 2 esprime il dualismo del progetto Binario dell'esistenza relativa all'ASSOLUTO. C, come CIBO/CUBICO, = 3 esprime la trinità del Cristo di Dio. D come DONO/DIO, = 4 esprime da Dimensione assoluta della realtà intera data dalla linea di avvio del sistema cubico. E come ENTE/ESSENZA, = 5, indica l'Esistere nella dimensione unilaterale avente a sua origine l'Essere in negativo. F come FINALE, = 6 il Fine e la fine di tutto quanto sia in essere unilaterale. É l'essenza che caratteristica il 6 che è sia numero, sia tu in tutti i versi del tu SEI. G come GIORNO, = 7 rimanda a Giove, Gioshua, nel numero 7 della creazione totale. H muta = 8, è come l'aspetto di un 8 indicante tutto il volume complesso, e quella totalità binaria che corrisponde ad una entità se non invisibile, muta. I come INVERSIONE, = 9 è l'inizio in un computo a rovescio, di quell'1 mancante alla pienezza del ciclo 10 coincidente con il principio. L come EL , = 10, è Elohim, Allah, un Dio che opera cl la D.10=DIO. M come MAMMA/MANNA, = 11, è l'unità 11, il duo binario del nuovo ciclo, associabile alla Maria, Mamma santissima di tutti.
N come NUMERO/NOI, = 12, è l'essenza stessa del numero che esprime un volume attraverso il ciclo 10 e le due dimensioni di una area frontale. O come OPERA/OGNUNO, = 13, uguale al 13 è il ciclo intero per eccellenza, quello delle 3 dimensioni del volume avanzanti di tutto il 10. P come PIANO/PADRE, = 14, indica con il 7+7 il Padre che crea in 7 giorni e li muove di 7. Insomma è il Piano della creazione in 7 giorni. Q come QUANTO/QUANDO, = 15, indica nel 15 la Quantità reale dello spazio 10 sommato al suo tempo reale e dimezzato. R come REALTA'/RE, = 16 è la Realtà della carica del piano uno e trino in ciascuno dei suoi due lati. S come SIGNORE/SONO, =17 è la realtà Suprema di un Signore salvatore, che vale 4/4 +4×4. T come TERMINE/TUTTO, = 18 indica il Tempo, in cui il dualismo divino di 2^3 avanza totalmente. U come ULTIMO/UNICO, =19 indica quanto sia Ultimo, nella linea del flusso, dedotte da 21 le due dimensioni dell'area. Spiega la svolta ad U e la durata di un giorno nel minuti primi, quando in una area ogni lato è lungo 19 e si muove per 19. Allora 38 volte 38 porta al 1444 che indica tutta la massa di 10^3 nella sua terna reale a tre dimensioni 4. V come VITA/VERITA'/VIA, =20 è il VERO piano intero della realtà complessa a lati 10-10. Z come ZERO, =21 definisce lo ZERO raggiunto alla fine del ciclo delle 21 dimensioni. La prova che la nostra mente, quando ragiona usando lettere e parole esegue veri e propri computi matematici per capire attraverso veri calcoli, l'abbiamo quando osserviamo con quali parole sono espressi tutti i numeri. Tanto per dare una possibile verifica, analizziamo proprio questi 21 numeri che sono tutto il ciclo 1 del piano a lato 10.
25 UNO=19+12+13=44 è la realtà unitaria a 4 dimensioni delle 11 date da 10/1
Quello invertito segna ROMA che sovverte l'AMOR.
DUE=4+19+5=28 è tutto il moto di 2 nel cubo a lati 10+10+10
ADAMO è 30, trinità di DIO=D.10
TRE=18+16+5=39 è il 3 avanzante di 10 (il 13) nella sua Terna spaziale 3×13
EVA=26=DIO
QUATTRO= 100 è l'unità Una e Trina come quella del piano 10×10
DONNA=42, è il piano a 2 dimensioni del Dio 10+30.
CINQUE=63 è lo spazio a 3 dimensioni in tutti e 6 i versi grandi 10
UOMO=56 è tutto il lavoro in 6 giorni nel tempo ½ del 100 assoluto.
SEI=31 è il cubo a lati 10+10+10 presente nel tempo 1
DIAVOLO=70=l'Assoluto 100 senza il DIO=D.10 come Trino, 30.
SETTE=63 è uguale al 5, simmetrico all'intermedio, totale del 6
SATANA=50 è l'assoluto da -50 a +50 di chi vorrebbe solo il positivo.
OTTO=62 indica tutti i versi 6, nel 10, sommati alle 2 dimensioni del piano
BENE=24 è il giorno di 24 ore di creazione.
NOVE=50 indica tutto il moto unilaterale e reale nel 100, come di 1 nel 10.
MALE=27 è il DIO=26 quando è riferito ad UNO.
DIECI=30 rivela le tre dimensioni del DIO=D.10
FORTUNA=85 è tutto il percorso dello spazio-tempo 15 nel 100.
UNDICI=56 è tutto il moto di 10 nel 66, come in un 10 che si muove di 1
PADRE=40 è il Dio 10, Uno e Trino.
DODICI=42 indica il 10 +2, come l'uno e trino 10+30+1
FIGLIO=54 sono tutti i 6 versi umani per come si muovono nei divini 60
TREDICI=64 indica i 26/2 con la potenza 2^6
SPIRITO=96 è tutto il moto del Dio 1 e 3 nel 100 assoluto.
QUATTORDICI=125 indica il 7 che avanza di 7 come 10/2 al cubo
SANTO=61 è un primo che accetta di farsi misurare da 1 secondo presente
QUINDICI=80 indica lo spazio 10 + tempo 10/2 come 100 -20 ( il piano)
PADRE+FIGLIO+SPIRITO+SANTO=251 è ¼ di 10^3 nella sua unità
SEDICI=47 mostra la carica 4×4 nel creato in 7 dì da 10+30 (Dio Uno e Trino)
PADRE+FIGLIO+E+SPIRITO+SANTO=256 è il Dio SONO CHI SONO,
DICIASSETTE=106 mostra tutto il 4/4 +4×4 in tutti i 6 versi del piano 100 DICIOTTO=87 mostra il 3×6 in tutto il moto di 13 nel 100 DICIANNOVE=88 indica tutto il moto di 1 nel 10+10 come infinito infinito VENTI=64 mostra il 10+10 che il 2^6 laddove 26=DIO VENTUNO=99 mostra tutto il percorso come quello di 1 nel 100. VENTI-UNO=108 mostra 100 che avanza di 2^3, con una I=9 in più. Ma anche l'ordine in sequenza dei cicli 1+11+13+16 segna AMOR
quando il 4 che è 4, è un 4 che è un 4, ossia 16+16=256 il piano della logica binaria a 16 bit. A questo punto, io ho in altri libri dimostrata la presenza di una sezione aurea divina formata dai numeri 18, 48, 66, 114, 180 = 426 che indica DIO=26 sommato al suo essere assoluto come 100+300. Ebbene a cosa equivale concettualmente questa serie?
26 DICIOTTO + QUARANTOTTO +SESSANTASEI + CENTQUATTORDICI + CENTOTTANTA è la somma di 87 + 144 + 119 + 176 + 119 = 645 mentre 18
87 indica tutto il possibile percorso di 10+3 (il Dio 10 e Trino) nell'ASSOLUTO piano dato da 10×10. In effetti si è raggiunto IL LIMITE della possibile pazienza del DIO 13, che costruisce un anno (in settimana) quando è 13 (Uno) e 39 (Trino). Pertanto l'ESSENZA è quella esatta del LIMITE tollerabile dal DIO 10 e 3.
+48 + 66 +114 +180 =426
Il primo valore ESSENZIALE è 2^6 ×10 +10/2 Il secondo, numerico
è 26
+100+300.
Insomma il DIO=26, numerico si mostra Uno e Trino in assoluto (in 10^2) TUTTO IL VALORE ESSENZIALE calcola la D.10 di DIO combinandola con la forma potenziale 2^6 del piatto 26, e allora aggiunge 10/2 nel mentre la dimensione numerica lo aveva posto come 10^2 e non diviso per 2. La cosa saliente, nella CONCEZIONE dei numeri 66 e 180 che valgono entrambi lo stesso 119, che indica il piano 100 in tutto il flusso di 1 che esiste in un 10 che avanza di 10. Insomma 66 e 180 sono numeri diversi, ma hanno lo stesso senso logico di un piano PI GRECO di 180 gradi. Infatti 66 indica che esistono tutti e 6 i versi, per le 11 dimensioni ciascuno, date dal DIO=D.10 quando è 1, oltre che 10. Allora 11+11+11+11+11+11=66 Come tutte le unità comprese in 11, ossia la somma di: 1+2+3+4+5+6+7+8+9+10+11=66. Nei capitoli 18, 48, 66, 114 e 180 della Bibbia, messi tutti in fila e numerati senza tener conto del ritorno al principio in ogni libro, abbiamo introdotti questi SIGNIFICATI. Nel 18 (che in DICIOTTO vale 87) c'è l'arrivo sulla terra di tre messaggeri venuti a vedere se distruggere o no SODOMA e GOMORRA). Il valore essenziale
Nel capitolo 48 (che in valore essenziale è 144) abbiamo GIACOBBE che, messo di fronte ai due Figli di Giuseppe, li dichiara SUOI e antepone il secondo nato (Efraim) al Primogenito (MANASSE). 144 è il 12° valore della serie di Fibonacci (base della sezione aurea). Vale il 12×12=144 che sono le 144 decine di minuti primi presenti in un intero giorno. Ma vale anche 66 +78 (che è l'inverso dell'87 visto prima e vale tutto il percorso di 22 (che è 1/3 di 66) nell'assoluto 100. Poiché 66=ROMANO e 78 è la Trinità di DIO=26, come il 66 lo è del 22+22+22, questo 144 aggiunge di fatto al primo valore di 87, il suo inverso 78 e il 66. Ebbene MANasse ha la stessa radice MAN di RO-MAN. Scartato dal padre, il 144 meno 66 si riduce al 78 che inverte il numero allo stesso modo con cui il padre ha rovesciato l'ordine dei due figli. Nel capitolo 66 che è uguale a ROMANO, Dio distribuisce una “cosa bianca” che gli Ebrei chiesero: MAN HU? Che voleva dire: “Che C. è?”. Il valore ESSENZIALE 119 del numero SESSANTASEI riporta proprio all'essenza del MAN=UOMO. Che cosa è? Sarà giudicato MANNA discesa dal cielo, questo 66=RO-MANHo. Tanto essenziale da valere come il capitolo 180 in cui ci sono 11 MALEDETTI, la cui sommatoria di 11 è il 66=Romano.
27 Nel capitolo 114, che sono gli stessi del Sacro Corano, è dichiarata la LEGGE DEL TAGLIONE (Occhio per occhio, dente per dente) di un Dio INFLESSIBILE allo stesso modo dell'ALLAH nel Corano. Il valore ESSENZIALE 176 lo rivela tutto il percorso di un 24 (che sono tutte le ore del giorno) nel 200 che indica i due lati del piano assoluto a lati 100 e 100. Pertanto questa LEGGE, in sostanza è RIVELATA esistere in relazione all'ULTIMO GIORNO di esistenza di ogni uomo, quando entrerà in ATTO, quello UGUALE E
CONTRARIO al verso apparente, e che riporterà ogni anima di Dio al suo PURO PRINCIPIO DIVINO, “toltogli ad uno ad uno tutti i reali gesti compiuti”. Anche in questo caso, il numero concepito come 176 che è uguale a 200 -24 e indica il piano divino assoluto quando gli sono tolte le sue ultime 24 ore, assume una chiarezza ESSENZIALE proprio considerando l'ESSENZA, ossia che cosa SONO i numeri, considerati nei loro cicli SIGNIFICATIVI.
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Delimitare il disegno ASSOLUTO sta nel farlo essere nei precisi limiti dell' UOMO fatto a sua immagine Quando l'ASSOLUTO si definisce come SPIRITO ed entra in campo nelle sue tre persone di Padre, Figlio e Spirito santo, occorre anche che questo si possa riscontrare.
Sì
Accade quando Dio si pone come una ORIGINE che sia a immagine e somiglianza di un Sole dispensatore di Luce e di vita.
Ebbene, allora sarà necessario che anche tra gli uomini, due di essi siano ASSERVITI ad essere ORIENTAMENTO GENERALE per tutti gli altri... pur essendo assi uguali a tutti gli altri.
Allora ogni uomo creato è simile ad uno degli INFINITI RAGGI che sorgono da quella divina Sorgente.
Uno di questi tre assi, quello del FIGLIO DI DIO si è chiaramente manifestato nella persona reale di Gesù Cristo.
Essi esistono TUTTI, per quanto essi siano infiniti.
E Gesù stesso chiese ai suoi discepoli:
Esistono TUTTI e tutti quanti come SOGGETTI VIVENTI appartenenti ad una possibilità infinita.
“Che farà il Padrone della vigna ai vignaioli assassini quando verrà?”
Insomma accade a immagine e somiglianza di quanto accade nella reale emissione dei raggi di luce da una sorgente infinita e reale.
La questione ora è se sia venuto o no il padrone della vigna. Ebbene, io sostengo che egli sia venuto.
CHE COSA SERVE PER ORIENTARE LO SPAZIO? Un sistema a 3 assi Cartesiani. QUESTI TRE ASSI SONO ASSI UGUALI A TUTTI GLI ALTRI?
Come Gesù un tempo si incarnò in una povera STALLA, io sono certo che sia ritornato e si sia REISTALLATO – stavolta – nella POVERA STALLA UMANA di un uomo che lo porta, come già un tempo accadde in quel puledro su cui Egli caricò le sue vesti e – cavalcando una asina – fece il suo glorioso accesso in Gerusalemme, per esservi sacrificato.
29 Sostengo infatti che su di me stia cavalcando quel VERO che si doveva presentare alla fine, per liberare tutti e liberarli davvero. IDDIO che cavalca la mia povera ASSINITA' con la SUA VERITA', la mostra a tutti questa verità di vera salvezza: “L'esistenza è simile ad una lunga stringa di segnali digitali che, scritti su un DVD, ruotano semplicemente in un senso rotatorio. Ma esiste una TESTINA (ogni vostra piccola umana TESTA) che riceve i dati in sequenza, solo uno alla volta, e li sottopone ad una INTERPRETAZIONE, regolata dal Software, grazie alla quale il DVD che ruota si trasforma in UNO SPETTACOLOSO UNIVERSO VISTO NEL SUO DIVENIRE ad ogni possibile dimensione. Ebbene tutto questo apparente DRAMMA e DOLORE dell'esistenza, appaiono certamente, ma proprio nulla vi è che DIVIENE. Proprio nulla! E – a darvene la dimostrazione, superati tutti voi il passaggio del MAR ROSSO, come il Popolo Ebraico fuoriuscito dall'Egitto, vedrete ribaltarsi ogni valore. Chi era ULTIMO e maltrattato in Egitto si accorgerà di essere il VERO BEATO con cui Gesù definiva i sottomessi. Chi invece appariva essere il BEATO FAVORITO dal Faraone, si dispererà per non fruir più dei suoi favori. Ma ogni cosa sarà portata al suo puro PRINCIPIO, tanto che infine capirete che la REALE DINAMICA che avrete visto in avanti, poi l'avrete vista al suo indietro... e resta solo LA STORIA, senza più la sua pesante VERA ESISTENZA, in quel mondo FITTIZIO che così tanto vi sta a cuore. Tutto tornerà al suo principio, perfino la ribellione di satana rientrerà. Quel SATANA che avrà reso CIECO l'occhio di tanti uomini, assisterà egli pure che TUTTO RITORNA SU DI SE E SI ANNULLA... questo povero e satanico mondo per cui tanti uomini venderebbero la loro anima! Tutto questo è riconoscibile vero per il terzo principio fondamentale della legge dinamica che recita di fatto: “NON E' POSSIBILE LA DINAMICA DI UN UOMO CHE NASCE E VA A
MORIRE SE NON SULLA BASE CHE COIESISTE ED E' UGUALE E CONTRARIA, essendo un MORTO CHE RESUSCITA, TORNA BAMBINO e realmente rientra in tutti coloro in cui un tempo essi sembravano di esistere solo IN POTENZA DI ESISTERE Poiché solo Dio poteva comunicare e dimostrare vera questa verità all'ASINO che sono io, figlio solo di una bestia da soma... anche se sembra che lo scrivo io e lo rivelo io... non lo faccio io MA LO PUO' FARE solo Dio Padre e il suo Spirito Santo. Del resto questo SERVIZIO, reso a Gesù e agli uomini da un Romano è descritto in tutti i suoi possibili estremi in Bibbia, Genesi 25, Genesi 38, ma anche nei capitoli 18, 48, 114 e 180 sia di Bibbia, sia del Corano. Gesù disse che la FINE DEI TEMPI non era saputa dal Figlio ma solo dal Padre, e io – leggendo la Bibbia – vi ho riconosciuto come essa la dati esattamente al 14 novembre dell'anno 3.118 dopo Cristo. Se dunque Gesù ha detto il vero, e io SO QUESTA FINE, dalla lettura della Bibbia e dall'esame dei cicli numerici su cui è costruito il disegno di Dio, significa che oltre la figura di Gesù, Dio ha voluto anche quella mia, per essere l'atteso ORIENTAMENTO da dare alla vita umana, indispensabile nei tempi che verranno e che, nei prossimi 11 secoli saranno di VERA TREGENDA. Lo sarebbero, se l'uomo non si fosse DAVVERO ORIENTATO su che cosa è la vita, come tutti i raggi lo sono attraverso i 3 assi asserviti a loro puro ORIENTAMENTO. Assi di viventi uguali agli altri... ma tutti Divini e tutti Figli Di Dio, di cui Gesù è stato il solo ed unico campione di quanto accade nel volgersi del tempo reale. Infatti PADRE e SPIRITO SANTO informano solo sul PIANO DIVINO, e non su quanto è poi visto lungo lo scorrere reale del tempo. Il CAMPIONE UNICO di che cosa sia IL BENE da assumere in questa vita reale, è solo Gesù. Questo mondo è fatto PER I FIGLI DI DIO, e siete tutti voi.
Per ora, l'ASSOLUTO DIO INCOMPRESO è chi mi cavalca!
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A 171 giorni dalla mia morte il 26-07-2016
Saronno 7 febbraio 2016
1
Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO
il raccordo “divino” nelle due discordanti genealogie di Gesù, fatte da Matteo e Luca
2 Nel Nuovo Testamento, due sono i Vangeli che descrivono la genealogia di Gesù: quello di Matteo e quello di Luca. Vi mostro qui per intero cosa ne scrive l'uno e cosa ne scrive l'altro. Matteo 1,1-17 1 Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. 2 Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, 3 Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esròm, Esròm generò Aram, 4 Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn, 5 Salmòn generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, 6 Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, 7 Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asàf, 8 Asàf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, 9 Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Ezechia, 10 Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia,11 Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia. 12 Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabèle,13 Zorobabèle generò Abiùd, Abiùd generò Elìacim, Elìacim generò
Azor, 14 Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, 15 Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, 16 Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo. 17 La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di quattordici; da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di quattordici.
figlio di Naàsson, 33 figlio di Aminadàb, figlio di Admin, figlio di Arni, figlio di Esrom, figlio di Fares, figlio di Giuda, 34 figlio di Giacobbe, figlio di Isacco, figlio di Abramo, figlio di Tare, figlio di Nacor, 35 figlio di Seruk, figlio di Ragau, figlio di Falek, figlio di Eber, figlio di Sala, 36 figlio di Cainam, figlio di Arfàcsad, figlio di Sem, figlio di Noè, figlio di Lamech, 37 figlio di Matusalemme, figlio di Enoch, figlio di Iaret, figlio di Malleèl, figlio di Cainam, 38 figlio di Enos, figlio di Set, figlio di Adamo, figlio di Dio.
Luca 3,23-48
Essi sono stati scritti in ordine inverso, e quello di Matteo comincia dal capostipite Abramo, per terminare con Gesù, mentre il secondo comincia da Gesù e risale fino a Dio. Se si contano le generazioni , di Padre in Figlio, a cominciare dal capostipite Abramo, scopriamo che, con Abramo numero 1, tutti i padri, fino a Gesù compreso, sono numerati in un ordine che fa di Gesù il numero 41. Nel testo invece si parla di 3 volte 14 generazioni, che sono 42. In verità tra il 4°, Giuda, e il 5°, Fares, c'è la generazione di Er, saltata in quanto Giuda fu costretto a sostituire il figlio morto, dalla sua vedova, Tamar.
23 Gesù quando incominciò il suo ministero aveva circa trent'anni ed era figlio, come si credeva, di Giuseppe, figlio di Eli, 24 figlio di Mattàt, figlio di Levi, figlio di Melchi, figlio di Innài, figlio di Giuseppe, 25 figlio di Mattatìa, figlio di Amos, figlio di Naum, figlio di Esli, figlio di Naggài, 26 figlio di Maat, figlio di Mattatìa, figlio di Semèin, figlio di Iosek, figlio di Ioda, 27 figlio di Ioanan, figlio di Resa, figlio di Zorobabèle, figlio di Salatiel, figlio di Neri,28 figlio di Melchi, figlio di Addi, figlio di Cosam, figlio di Elmadàm, figlio di Er, 29 figlio di Gesù, figlio di Elièzer, figlio di Iorim, figlio di Mattàt, figlio di Levi, 30 figlio di Simeone, figlio di Giuda, figlio di Giuseppe, figlio di Ionam, figlio di Eliacim, 31 figlio di Melèa, figlio di Menna, figlio di Mattatà, figlio di Natàm, figlio di Davide, 32 figlio di Iesse, figlio di Obed, figlio di Booz, figlio di Sala,
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41.
Abramo Isacco, Giacobbe, Giuda Fares Esròm, Aram, Aminadàb, Naassòn, Salmòn, Booz, Obed, Iesse. Davide Re,-----------------Salomone Re, Roboamo Re, Abìa Re, Asàf Re, Giòsafat Re, Ioram, Ozia, Ioatam, Acaz, Ezechia, Manasse, Amos, Giosia, Ieconia, --------------Salatiel, Zorobabèle, Abiùd, Elìacim, Azor, Sadoc, Achim, Eliùd, Eleàzar, Mattan, Giacobbe Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù.
3 Vale la pena qui riportare il capitolo 38, di Genesi, in cui è descritto questo evento. Genesi 38 1 In quel tempo Giuda si separò dai suoi fratelli e si stabilì presso un uomo di Adullam, di nome Chira. 2 Qui Giuda vide la figlia di un Cananeo chiamato Sua, la prese in moglie e si unì a lei. 3 Essa concepì e partorì un figlio e lo chiamò Er. 4 Poi concepì ancora e partorì un figlio e lo chiamò Onan. 5 Ancora un'altra volta partorì un figlio e lo chiamò Sela. Essa si trovava in Chezib, quando lo partorì. 6 Giuda prese una moglie per il suo primogenito Er, la quale si chiamava Tamar. 7 Ma Er, primogenito di Giuda, si rese odioso al Signore e il Signore lo fece morire. 8 Allora Giuda disse a Onan: «Unisciti alla moglie del fratello, compi verso di lei il dovere di cognato e assicura così una posterità per il fratello». 9 Ma Onan sapeva che la prole non sarebbe stata considerata come sua; ogni volta che si univa alla moglie del fratello, disperdeva per terra, per non dare una posterità al fratello. 10 Ciò che egli faceva non fu gradito al Signore, il quale fece morire anche lui. 11 Allora Giuda disse alla nuora Tamar: «Ritorna a casa da tuo padre come vedova fin quando il mio figlio Sela sarà cresciuto». Perché pensava: «Che non muoia anche questo come i suoi fratelli!». Così Tamar se ne
andò e ritornò alla casa del padre. 12 Passarono molti giorni e morì la figlia di Sua, moglie di Giuda. Quando Giuda ebbe finito il lutto, andò a Timna da quelli che tosavano il suo gregge e con lui vi era Chira, il suo amico di Adullam. 13 Fu portata a Tamar questa notizia: «Ecco, tuo suocero va a Timna per la tosatura del suo gregge». 14 Allora Tamar si tolse gli abiti vedovili, si coprì con il velo e se lo avvolse intorno, poi si pose a sedere all'ingresso di Enaim, che è sulla strada verso Timna. Aveva visto infatti che Sela era ormai cresciuto, ma che lei non gli era stata data in moglie. 15 Giuda la vide e la credette una prostituta, perché essa si era coperta la faccia. 16 Egli si diresse su quella strada verso di lei e disse: «Lascia che io venga con te!». Non sapeva infatti che quella fosse la sua nuora. Essa disse: «Che mi darai per venire con me?». 17 Rispose: «Io ti manderò un capretto del gregge». Essa riprese: «Mi dai un pegno fin quando me lo avrai mandato?». 18 Egli disse: «Qual è il pegno che ti devo dare?». Rispose: «Il tuo sigillo, il tuo cordone e il bastone che hai in mano». Allora glieli diede e le si unì. Essa concepì da lui. 19 Poi si alzò e se ne andò; si tolse il velo e rivestì gli abiti vedovili. 20 Giuda mandò il capretto per mezzo del suo amico di Adullam, per riprendere il pegno dalle mani di quella donna, ma quegli non la trovò. 21 Domandò agli uomini di quel luogo: «Dov'è quella prostituta che stava in Enaim sulla strada?». Ma risposero: «Non c'è stata qui nessuna
prostituta». 22 Così tornò da Giuda e disse: «Non l'ho trovata; anche gli uomini di quel luogo dicevano: Non c'è stata qui nessuna prostituta». 23 Allora Giuda disse: «Se li tenga! Altrimenti ci esponiamo agli scherni. Vedi che le ho mandato questo capretto, ma tu non l'hai trovata». 24 Circa tre mesi dopo, fu portata a Giuda questa notizia: «Tamar, la tua nuora, si è prostituita e anzi è incinta a causa della prostituzione». Giuda disse: «Conducetela fuori e sia bruciata!». 25 Essa veniva già condotta fuori, quando mandò a dire al suocero: «Dell'uomo a cui appartengono questi oggetti io sono incinta». E aggiunse: «Riscontra, dunque, di chi siano questo sigillo, questi cordoni e questo bastone». 26 Giuda li riconobbe e disse: «Essa è più giusta di me, perché io non l'ho data a mio figlio Sela». E non ebbe più rapporti con lei. 27 Quand'essa fu giunta al momento di partorire, ecco aveva nel grembo due gemelli.28 Durante il parto, uno di essi mise fuori una mano e la levatrice prese un filo scarlatto e lo legò attorno a quella mano, dicendo: «Questi è uscito per primo». 29 Ma, quando questi ritirò la mano, ecco uscì suo fratello. Allora essa disse: «Come ti sei aperta una breccia?» e lo si chiamò Perez. 30 Poi uscì suo fratello, che aveva il filo scarlatto alla mano, e lo si chiamò Zerach.
Ho riportato tutto il capitolo per la particolarissima importanza che
esso riveste, nella storia sacra. Infatti abbiamo nella sposa in questione (la vedova Tamar che non ha più uno sposo e decide di farsi rendere feconda dal padre del marito che non ha più) un antefatto di quanto poi accadrà a Gesù, nella generazione numero 38, che sarebbe descritta anche qui, in questa genealogia di Gesù, se fossero elencate tutte le generazioni, anche quelle relative ai padri PUTATIVI. E' giusto considerarlo proprio rendendoci conto che questa genealogia non è relativa agli ascendenti di Maria, ma proprio a quelli di Giuseppe, che fu il padre PUTATIVO di Gesù. Anche GIUDA (il numero 4 a partire dal capostipite Abramo, considerato numero 1, mentre è il padre REALE di colui che Matteo chiama Fares, ma che in Genesi è chiamato Perez), anche lui è costretto ad eseguire le volontà di sua nuora, che erano quelle di dare al suo marito morto Er la chiara funzione di un padre PUTATIVO. Infatti il figlio che lei avrebbe avuto sarebbe stato chiaramente REPUTATO figlio di Er. Il testo di Genesi, capitolo 38, rivela infatti che il secondogenito, di nome Onan, avuto l'incarico di dare a
4 Tamar un figlio, non eiaculava in Tamar proprio sapendo che, se avesse avuto un figlio da lei, sarebbe stato attribuito al fratello primogenito morto, ad Er. Pertanto, se Matteo non elencasse questo padre PUTATIVO, compierebbe un errore. Ma virtualmente lo evita proprio quando scrive che 17 La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di quattordici; da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di quattordici.
Non essendo la matematica una opinione, allora tre cicli di 14 generazioni sono 42. Se controllate attentamente, le generazioni da Abramo a Davide, che sono state quantificate come 14, se sono contate in questo modo, che segue: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12.
Abramo Isacco, Giacobbe, Giuda Fares Esròm, Aram, Aminadàb, Naassòn, Salmòn, Booz, Obed,
13. Iesse. 14. Davide Re,
sono 14 compreso Davide. Ma poi si riparte da Davide e solo con questi abbiamo questi altri 28: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28.
Davide Re,-----------------Salomone Re, Roboamo Re, Abìa Re, Asàf Re, Giòsafat Re, Ioram, Ozia, Ioatam, Acaz, Ezechia, Manasse, Amos, Giosia, Ieconia, --------------Salatiel, Zorobabèle, Abiùd, Elìacim, Azor, Sadoc, Achim, Eliùd, Eleàzar, Mattan, Giacobbe Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù.
E' evidente che – essendo queste ultime le due coppie di 14 generazioni – il primo blocco nel ha
14 solo introducendo il padre PUTATIVO Er, che è stato virtualmente saltato. La cosa sorprendente è che, quando vedremo la genealogia di San Luca, risulteranno saltate rispetto al computo di San Matteo esattamente 16 generazioni, che sono proprio la espressione cabalistica della lettera ERRE, nell'alfabeto italiano in cui abbiamo: 1. A 2. B 3. C 4. D 5. E 6. F 7. G 8. H 9. I 10. L 11. M 12. N 13. O 14. P 15. Q 16. R La domanda che dobbiamo porci è perché Matteo dà evidenza a questi tre gruppi di 14 generazioni che, a conti fatti in modo perfetto, riguardano 42 generazioni.
La spiegazione è proprio quella di tipo “cabalistico”. San Matteo, nel suo Vangelo, vuole dimostrare tutte le caratteristiche “divine” del nome di Gesù, ben sapendo che nella Cabala Giudaica esisteva (ed esiste ancora) il credo di un NOME SEGRETO DI DIO che avesse 42 cifre. Presentare allora le cose in modo che ci fossero esattamente queste 42 generazioni tra il Capostipite Abramo e Gesù, era “coincidenza” preziosa: a presentarlo come colui cui questo nome segreto si riferisse. Per giustificare come fosse CHIAMATO Gesù, il Vangelo di Matteo fa uso anche della profezia del profeta Osea (capitolo 11, versetto 1) in cui Dio dice: “Dall'Egitto ho CHIAMATO mio Figlio”. Le attese di Matteo erano valide, solo che in quel tempo ancora si ignorava che un giorno, da una Divina Commedia scritta da uno Dante Ali al GH. di ieri (Dante Alighieri) sarebbe sorta la lingua italiana, secondo la quale il nome aramaico di Gioshua, e latino di Iesus, si sarebbe trasformato in quel GESU' che risulta esattamente formulato in Genesi 25.
5 Lo risulta attraverso i due nati: Esaù, il primogenito, e Giacobbe, che nacque con la mano che gli serrava il calcagno... denotando già tutta la voglia che Giacobbe aveva di anteporsi al fratello Esaù. Ci riuscirà da adulto, approfittando della fame di Esaù, il quale, pur di mangiare quel piatto rosso di lenticchie che era stato cucinato da Giacobbe, gli cedette la Primogenitura. Da allora Esaù fu chiamato Edom, ed Edomiti quelli della sua casa. Anche la benedizione Giacobbe riuscirà a sottrarre ad Esaù, imbrogliando un Isacco che non ci vedeva più, con un camuffamento del suo braccio implume, mentre Esaù lo aveva peloso come il pelo di un cammello. Isacco, tastando il braccio sul quale Giacobbe aveva avvolto una pelle di animale, disse: “la voce è quella di Giacobbe, ma il pelo è quello di Esaù”, e benedisse Giacobbe che si era camuffato da Esaù. Ebbene, se togliamo la vocale A che esiste in terza posizione nel nome di ESAU', esso resta il “trino” <esù>. Poiché gli si antepone la G “una” di Giacobbe, ecco combinato, come Uno in Giacobbe e Trino in Esaù esattamente il nome di GESU'.
In relazione alla profezia di Osea, Matteo avrebbe dovuto conoscere che, nel futuro, il mondo avrebbe avuto ad un certo punto una unica lingua predominante, quella inglese che allora ovviamente non esisteva! Dal Dio Monoteista ATON, è da lui che è “CHIAMATO” Gesù, come: <A T on> <Uno sulla croce> In assenza, sia della lingua italiana, sia della lingua inglese, Matteo ricorse alle 42 cifre del nome segreto di Dio per “nominare” Gesù davvero in segreto. Sebbene egli non fa fatto cenno alcuno a quanto si credeva relativo al nome segreto di Dio, in relazione alla cabala. E dovette addirittura INVENTARSI di sana pianta la famosa FUGA IN EGITTO, pur di mettere Gesù nella condizione che era stata rivelata da Dio al Profeta Osea. Infine Matteo (da persona colta, almeno in quella di chi scrisse il suo Vangelo in lingua greca) evocherà la SOSTANZA del nome di YHWH, Jahvè, che si era definito a Mosè come <SONO COLUI CHE SONO>. Nella storia della Filosofia era risaputo che tre grandi maestri greci
(Senofane, Parmenide e Zenone di Elea) avevano viaggiato da oriente a occidente e – giunti ai piedi di un monte che si chiama STELLA ancora oggi nella cittadina di ELEA – vi avevano fatto la EPIFANIA, ossia la clamorosa, pubblica manifestazione che è <L'ESSERE ciò che fonda OGNI ESSERE>. Quando Matteo scrisse il suo capitolo primo, volle SOGNARE che esistessero tutte le lecite e doverose PREMESSE, tali da introdurre in modo degno l'ESSERE di Gesù. Nasceva come chi era nella stessa sostanza dell'ESSERE introdotto sotto il monte Stella, ben 5 secoli prima e da tre personaggi famosi della filosofia greca. Qualunque dotto greco avrebbe riconosciuto il SOGNO di Matteo, posto in questo “trascendente” collegamento con quanto era veramente accaduto ad Elea, e proprio in relazione a quel NOME DI DIO, che quando Mosè lo chiese a Dio, Egli si rivelò <ESSERE l'ESSERE in ogni ESSERE>. Il capitolo primo è pieno di questi SOGNI che è l'evangelista stesso a voler fare! Così Giuseppe, avvertito mentre dorme, da un Angelo, che vogliono uccidere il MESSIA, fugge in Egitto e... Matteo va a crearsi il
presupposto per l'artificiosa validità di quella profezia di Osea. Alcuni anni prima della nascita del Cristo c'era stata davvero una Strage degli Innocenti, ordinata da Re Erode proprio per eliminare un precedente annunciato messia che non era Gesù. Sicché in questa RIVISITAZIONE del passato, in nome e per conto del Figlio di Dio, Matteo cita anche l'altra profezia, di Geremia. Geremia 31,15 Così dice il Signore: «Una voce si ode da Rama, lamento e pianto amaro: Rachele piange i suoi figli, rifiuta d'essere consolata perché non sono più».
Ma poi sarebbe accaduto che (il 10-6-1940 dopo Cristo) una Rachele (Mussolini) virtualmente piangesse, a Roma anziché Rama per la dichiarazione di guerra dell'Italia, iscritta al Secondo Conflitto Mondiale! Terribile Strage di Italiani ordita perché suo marito IL DUCE era geloso di Hitler (che incombeva proprio come l'imminente MESSIA) e voleva impedirlo... con un po' di morti
6 anche Italiani.... Ma come avrebbe potuto saperlo, allora, Matteo? Che avrebbe seguitato a servire Roma, in un Romano vissuto duemila anni dopo? Lo avrebbe servito in una Parusia di Gesù che sarebbe avvenuta 6 giorni prima di quella Strage degli Innocenti, il 4 giugno del 1940! In essa, un bimbo, di nome Romano, sarebbe stato moribondo, ma sua mamma (di cognome Baratta e di nome come quello di Maria e di sua madre sant'Anna, chiamandosi Mariannina), sarebbe risuscita proprio a BARATTA' lui, Romano, con l'innocente Gesù! E proprio per le insistenti preghiere di questa controfigura moderna della Maria di sant'Anna che le avrebbe chiesto: <Salva Romano, Innocente come Gesù!> Quando Gesù morì, recitò il Salmo 21-22 che, in Aramaico risuonava: <Eli Eli lemà sabactani> <Dio, Dio, le Ma' sa' BACTA' N.I.> Le mamme sanno BARATTA'... il Nazarenus Iesus! Sì, ma “barattare” con chi? BACTA' vale BA(RA)CTA' e di segreto, in questo BARATTAR c'è proprio il RA nel cuore di quel BA(RA)TTA'.
<Dio, Dio! Le ma' sanno barattare R.A. (Romano Amodeo) con il Nazarenus Iesus ridotto all'acronimo NI... quello posto in quell' INRI scritto sul capo del morente. Gesù, nel momento stesso del suo andarsene, predisse anche come e quando sarebbe ritornato. Ossia quando una replica di Maria figlia di Anna, una Mariannina BARATTA, avrebbe attivato quel BARATTO descritto in BACTA'NI. Lo Spirito santo divino, con una lingua è in grado di esprimerne altre. Se non ci fosse stata una PROFEZIA fatta proprio da Gesù, oggi noi non potremmo credere in questa parusia accaduta il 4 giugno 1940, sei giorni prima che poi donna Rachele piangesse la strage degli innocenti italiani fatta per un nuovo Re Erode che non accetta l'avvento di un bieco Messia di nome Adolf Hitler. Invece Gesù stesso profetizzò il suo ritorno, in una coppia divina di ELI ed ELI (Padre e Spirito santo) il cui figlio N.I. era saputo BARATTA'... da due mamme, da... LE MA'. Sempre quelle: MARIA e ANNA, stavolta nella reale MARIANNINA BARATTA. Se voi fate fatica a riconoscere questa DONNA, nella presentazione
oscura di una nuova Madonnina, allora dovete rileggere il nome di quella SPOSA di ER, di quella vedova che, messa di fronte alla morte prima di ER e poi del suo fratello ONAN, non si rassegna! Lei non ha più in vita un reale marito e allora lo BARATTA con Giuda, il loro padre ancor vivente. Osservate questo cognome di BaratTA MARiannina. Osservatelo molto bene. Che cosa ci vedete, negli ESTREMI SPOSATI, congiunti tra questo cognome che allude al BaratTA' e MARiannina? O riuscite a vederci esattamente TAMAR, o siete del tutto privi del terzo occhio, che è quello che hanno i profeti... Quali sono stati i due mariti di TAMAR? <ER, ONAN>. Avete il 3° occhio per un: <è 1 ROMAN>? Essi sono due, come <ELI, ELI>, in <LE MA SA BACTA' N.I.> Ma sono 2 in un solo marito: R. La prima N del secondo marito, vale 12, nella cabala italiana, ed equivale ad <1 M>. Così <ER ONAN> = <è 1 ROMAN>. Lei TAMAR, R-AMAT, se buttate le reti dalla parte destra della barca e volete fare voi pure una pesca
miracolosa. Allora saprete che TAMAR... R AMAT, lo ama proprio e proprio nella lingua appropriata ad 1 ROMAN che, se <AMA>, allora egli <AMAT> e lei R <AMAT>. Ma TAMAR è riferita anche alla BaratTA MARiannina, italiana. E allora <TAMAR> si muta in un <T'AMAR>, in un AMARTI. Ma questo AMAR riguarda proprio un Dio IO SONO, per il mondo che mentre lo scrive AM... è il principio dualistico del cognome AModeo, il cui acronimo è AR proprio in Amodeo Romano.
LA STORIA DI TAMAR in BaratTA MARiannina Era una studentessa dell'Istituto che crea i Maestri elementari, a Salerno, nel 1932. Era al penultimo dei 4 anni di quel corso. Scriveva su un giornalino a diffusione nazionale, le sue novelle con lo pseudonimo di “filosofa sognatrice”. Sullo stesso giornalino scriveva anche un certo Luigi Amodeo, di Milano, che aveva potuto frequentare solo fino alla VI delle elementari, e poi aveva dovuto
7 cercarsi un lavoro, essendo il terzo figlio di un Torquato Amodeo restato vedovo. C'era stata una tragedia in questa famiglia e ne aveva scritto anche il Corriere della Sera, intorno al 27 gennaio 1908. Maria Bonamore aveva in braccio il piccolo Luigino, nato il 7-7-7 e che dunque che aveva solo 6 mesi. Per il freddo, si avvicinò troppo alla stufa e i suoi abiti presero fuoco. Temendo si incendiasse tutta la casa, afferrò con un braccio l'altro maschietto, Carlo, e uscì gridando, mentre era tutta avvolta nel fuoco e proteggeva al petto il suo piccino. Trovò riparo dal vicino, che le strappò i due figli e l'avvolse con una coperta. Chiamati i pompieri, accorsero con il loro carro a cavalli. Trasportarono in ospedale questa Innocente e il giovane che l'aveva aiutata, scottandosi egli pure. Ma non ci fu nulla da fare, per mamma Innocente Bonamore, e morì. Restato vedovo e con tre figli, Torquato, che lavorava alla ditta Ricordi, di produzioni musicali, fu aiutato, ma non poté garantire loro la possibilità dello studio. Cresciuto, adolescente, Luigi era
divenuto un accanito lettore e non riusciva ad adattarsi a nessun lavoro. Scriveva novelle egli pure, e le mandava a quello stesso giornalino, firmandole come <l'allegro rompiscatole> Cominciarono a leggere l'uno quello che scriveva l'altra, e viceversa. Poiché in Bibbia è TAMAR che prende l'iniziativa con GIUDA, e poiché anche gli estremi congiunti di LuiGI Amodeo sono lo stesso GI ed A di GIudA, deve essere stata Mariannina – ma chiamiamola TAMAR – a scrivere per prima a GIUDA, commentando una novella scritta da lui, in cui egli aveva lasciato intuire la sua voglia di istruirsi, ma a cui doveva rinunciare... a malincuore! Letta questa storia, TAMAR volle scrivere a GIUDA per fargli coraggio e mostrargli solidarietà. In Bibbia tutto questo corrisponde a TAMAR che si toglie di dosso gli abiti vedovili, e indossa la veste di una Prostituta sacra, per porsi davanti ad un povero Giuda restato vedovo e frustrato, senza più la sua compagna amata. TAMAR, in genesi 38, si mostra decisa a farsi rendere FECONDA da Giuda.
In questa storia nostra, della TAMAR mia madre, lei pure volle in un certo senso risollevare dalla mestizia un Luigi vedovo egli pure della amata scuola... che avrebbe voluto frequentare un poco di più. I due giovani cominciano a scriversi, e Lui le descrive ancor meglio tutto il suo vero disinteresse per ogni lavoro che non riguardi la cultura! Accade così un fatto nuovo: a Salerno, c'è un libraio che vuole preparare il catalogo di tutti i libri che ha nella libreria, e cerca uno che lo aiuti. Trasferito nel racconto biblico, ciò corrisponde a quando Tamar viene a conoscenza che il suocero deve passare a tosare il suo gregge in una località prossima a lei... e allora prende l'iniziativa di farsi avanti, come una Prostituta sacra. E' così che – a Milano – un giorno arriva questa lettera di lei: “Caro Gino, a Salerno, vicino a me, c'è un Libraio che cerca un bibliotecario che gli faccia il conto di tutti i libri che ha. E' un lavoro a termine, ma se a te piace così tanto lavorare sui libri...”. Come Giuda, nel racconto biblico vide davanti a se questo “sogno” di poter nuovamente fare all'amore
come faceva con la moglie che ora non c'era più, così anche Luigi non se lo fece dire due volte! Luigi A. che ha gli stessi estremi di GIudA, si comporta nel suo stesso modo: può tornare al suo amore, almeno per un poco... e così piomba da lei, da Tamar, a Salerno. C'è un contratto, a questo punto, tra Giuda e Tamar: “Cosa vuoi, in cambio? Io posso darti una pecora, ma adesso non l'ho qui con me! Te la porterò domani!” E lei: <Mi basta che tu mi dia intanto tre pegni: il bastone, il cordone e il sigillo>. Anche tra Mariannina e Luigi si instaurò questa stessa trattativa. Gli disse lei: <Ti posso dare anche di più di ciò che tu ami. Posso prepararti io agli esami, e fare di te quel Maestro che tu meriti di essere. Sono a tua disposizione. Io posso dartela questa cosa che tu vuoi perché qui, a Salerno io pure sto cercando di averla, e possiamo raggiungerla insieme. Io studiando a scuola, e tu preparandoti come un privatista> E lui: <Oh, è proprio il mio amore! Facciamolo!>
8 E lei: <E tu, cosa mi dai, in cambio? Oh, guarda: io non cerco amore! Io voglio essere una sposa di Cristo, una madre Badessa. E – se non potrò questo – allora ho il sogno di poter essere un INGEGNERE! Pertanto io voglio che tu ti impegni a non pretendere altro da me. Devi metterti tu di vero impegno, perché è molto difficile. In un anno dovrai preparare tutti i tre della scuola media ed essere promosso all'esame da privatista. Poi dovrai impegnarti ancora di più, perché nell'anno seguente dovrai preparare quattro anni in uno solo. In questo modo “verremo insieme” al successo, al diploma, in questo condiviso nostro amore!> Il Bastone, che Luigi dovette consegnarle fu quello del comando. Il Sigillo fu di un atto sottoscritto in un contesto di tale nobiltà di animo che non avrebbe mai potuto pretendere nulla di più da lei. Il CORDONE, bé quello lui lo assunse divenendo il compagno di giochi di Antonio, il fratello più giovane di lei che, assieme a Mariannina studiava, in quegli anni, alla scuola media, con molta poca voglia di applicarsi.
Dunque ci furono anche questi segni offerti da lui in garanzia, e sarebbero valsi nel futuro dei loro rapporti. Quello che pensarono di fare insieme, lo fecero, entrambi, con passione e con successo. In due soli anni, TAMAR offrì tanta parte di se stessa da riuscire a farlo venire al diploma assieme a lei. E, quando ci fu il primo Concorso Magistrale in cui furono messi a concorso un certo numero di posti, lo vinsero entrambi. Ma lui VENNE – come è normale in molti amori – ancor prima di lei, ed ebbe il suo posto, vinto, aggiudicato! Lei, invece, non riuscì a venirne subito in possesso, piazzandosi ai primi posti, tra gli idonei in attesa di entrare in ruolo attivo. Insomma accadde come se GIUDA, nel suo amplesso con TAMAR, fosse proprio “venuto” prima di lei! Ma questo, tutto sommato, era quello che lei voleva: che fosse resa feconda. In Bibbia è scritto che dopo quella cosa fatta assieme, lei se ne tornò subito da suo padre. E quando il giorno dopo un amico fu inviato a pagare con la pecora, per riscattare il pegno... lei non fu trovata e il pegno restò in mano a lei.
La lontananza tra Luigi e Mariannina fu analogamente messa in atto proprio dopo che lui fu soddisfatto nel suo amore e divenne maestro nella frazione di Acquanoceta, in comune di Felitto. Lei era tornata a casa dei suoi, come era accaduto a Tamar, in attesa che anche per lei passassero i giorni di quella sua attesa... di una cattedra di insegnamento anche per lei. In mano di Lei, tutti di lei, erano restati gli IMPEGNI di Luigi. Ma – per via del CORDONE che lo legava ad Antonio Baratta, il fratellino di lei – lui ogni settimana percorreva a piedi quella trentina di chilometri tra Felitto e Ostigliano, per recarsi da... Antonio. Ed ecco che gli eventi maturano, anche per Mariannina. Maria Teresa Russo, la madre di lei, vedendo come questo <povero Gino> fosse sempre li a “ronzarle intorno”, ne provò vera pena e apostrofò con questi duri termini la figlia: <Ehi, Tamar, “questo qui”... cosa ci fa sempre qui? Non è l'ora che questa lunga attesa abbia il suo termine? O tu ti decidi a rimetterlo al mondo, o fai che abortisca questa cosa qui... se non vuoi partorirla!”
Tutto ciò, riportato al discorso biblico, corrisponde al fatto che GIUDA un brutto giorno venne a sapere che TAMAR era incinta! Ma come? Doveva dare un erede al mio primogenito e si è prostituita? E allora egli mando a catturare la povera Tamar, per metterla al rogo. Nei fatti reali, del nostro racconto, questa presa di coscienza toccò a Luigi in questo modo esatto riferitogli la lei: <Caro Gino, quello che tu speri possa nascere tra di noi deve abortire! Ti bastono e ti mando via. Se tu hai sigillate le labbra e mai mi hai detto nulla... mi hai attaccato un cordone... per non dire di quel “filo sottile” che si chiama “corteggiare”. Non mi hai mai detto nulla e allora io ti “rinfaccio” i tuoi impegni! Bisogna che tu tagli quel cordone ombelicale che ti lega a me. Io non voglio sposarmi ad altri che a Gesù> Luigi ci rimase male allo stesso modo con cui ci rimase male Giuda, quando seppe di quel PARTO INFELICE. Se aveva coinvolto la NUORA di Giuda, lui si trovò coinvolto con una SUORA. Ora, in Bibbia, quando egli fu messo davanti alla DURA REALTA' capì bene che se esisteva un colpevole,
9 in quanto era accaduto tra lui e Tamar, il torto era in lui! Egli aveva il terzo figlio maschio e lo aveva promesso in sposo a lei. Ma poi, temendo che ella portasse tanta iella anche al terzogenito... beh, lui ci aveva messo una pietra su, al bisogno che ER avesse una discendenza! Lei invece no! Lei tanto amava che Er avesse discendenza che sia era rivolta a lui. E a chi altro si doveva ricorrere, se non a lui, per dare un figlio a suo figlio? Sicché, tra loro due, era colpevole solo lui, e la perdonò. Allo stesso modo si comportò Luigi Amodeo. Riconsiderati tutti i suoi impegni, presa carta e penna, volle puntualizzare ogni cosa. La colpa era solo sua e lei doveva capirlo e perdonarlo! Si era trovato all'improvviso davanti tutto quello che sempre aveva amato ed a cui aveva dovuto rinunciare... Lei gli aveva dato più di quanto ogni uomo potesse desiderare e cercare da una compagna. Lei lo aveva istruito, preparato, guidato, protetto, ed erano evidenti segni di un amore totalmente gratuito. Se c'era una colpa da assegnare, si incolpasse l'amore! Lui avrebbe dovuto meglio
rispettare gli impegni e ricordarsi che esisteva un terzo cui ella era stata promessa, e che lei attendeva. Come il Giuda biblico, egli pure – per come aveva agito – aveva ostacolato quel terzo pretendente. Per prima cosa aveva pensato che quello era ancora troppo piccolo per essere un vero sposo. Doveva prima crescere! Poi non lo aveva nemmeno considerato più possibile! Proprio come aveva fatto Giuda! Ma lui – Gino - era ormai suo, e dipendeva totalmente da lei. Non le chiedeva nulla, non avanzava pretese, per sé, ma – per amor di Dio! - che non lo mandasse via! La sua vita non avrebbe avuto più senso lontano da lei! Insomma, se siete stati bene attenti, la Bibbia ha descritto – nei gesti di offerta di sé rivolti da Tamar a Giuda – esattamente quella sorta di “involontaria IMBOSCATA” che Mariannina Baratta aveva teso a questo giovane milanese! Gino amava la cultura, suonava il violino, era così puro e delicato di cuore e sentimenti! così recettivo che leggeva al volo una pagina di testo e se la ricordava tutta! Quando BaratTA MARiannina (questa attuale Tamar) si imbatté nel
perdono chiestole dal nostro attuale Giuda..., lei che capiva bene come lo avesse “molestato proprio PER BENE, seppure PER IL SUO BENE”... e ora si trovava ora davanti a lui che invece chiedeva perdono a lei... Tutto ciò fu veramente TROPPO per lei e la sua onestà e si ribellò a se stessa e a tutti i suoi sogni! Sua madre aveva ragione! Bella frittata avevano fatto! Vide davanti a se quel “povero cristo” - di cui lei in sostanza aspirava a farsi sposa – e lo riconobbe, concretamente, come il suo reale e imprescindibile “prossimo”. Si decise a sposarlo. La storia di Genesi 38 narra la genesi della mia famiglia reale. Bibbia, libro 1, 38, è anche leggibile come gennaio 38, e segna con ciò il mese e l'anno del mio futuro Natale. Questo capitolo descrive tutti gli estremi, di me e di Gesù Cristo, anche in quanto accade a TAMAR nel momento del suo parto. Aveva due gemelli da mettere al mondo. Il primo uscì solo con una MANO, e gli bastò per essere accreditato come il Primogenito di R... ma non solo: anche di Onan, che era stato lo sposo in seconde nozze.
I due mariti congiunti, ER-Onan erano congiunti in R+O e gli si accreditò quella MANO... Se tutto ciò non descrive proprio un ROMANO, come il figlio di chi <è 1 ROMAN>, per essere del duo <ER ONAN>... allora chi l'afferma difetta del 3° occhio di chi sa scorgere i segni. LUIGI vale 54, in cabala italiana data da 10+19+9+7+9, nei numeri di posizione delle lettere del nome. MARIANNINA vale 84. Se fate i conti lo constatate. Ebbene la premessa al nome ROMANO, che vale 66, data da LUIGI e MARIANNINA è data dal 54+84=138 di Bibbia, 1, 38. Se io NASCO 138 nel mio antefatto, il mio valore “trascendente” è quel 381 che è descritto in Genesi 38, dal fatto che la MANO, una volta segnata come quella del vero primo e connotata con un filo SCARLATTO, rientrò in Tamar e uscì poi come quella del secondo nato. Chi è il 1° in 1-38 che si mette per ultimo, genera un 381 evidente. Ebbene tutto il mio nome è ROMANO ANTONIO ANNA PAOLO TORQUATO AMODEO, parole che valgono 66+78+26+51+113+47=381. Vedete? Il 1° in Bibbia 1-38, che attua la descrizione del testo e
10 diventa 381... è proprio colui di cui si parla. E' nato 1-38. Il padre negli estremi esatti di Giuda, la mamma in quelli esatti di TAMAR... e anche in tutta la storia. Le 5 dita come i 5 nomi. Il cognome unico come la mano intera. Con il totale dei 5 nomi che è poi esattamente quel 334 che si rivela come 1 +333, l'unità in tutta la trinità del 333! Perfino il nome della Sposa: Giancarla Scaglioni, il cui legame nuziale era stato esemplificato in quel filo SCARLATTO... SCA come la Trinità nel cognome SCAglioni, e CARLA come il seguito del contributo di Bibbia, 1, 25 in cui GIAN stava in GIAcobbe come trinità, mentre l'acronimo GS di Giancarla Scaglioni, legato agli estremi E ed U di Esaù si compongono essi pure in GeSù. Perfino il CODICE FISCALE, è stato in Bibbia, 1, 25 e 1,38. Infatti 38A25 sono le prime 5 cifre della mia data natale, proprio come i capitoli 38 e 25 del comune libro 1, Genesi, come Gennaio, Amodeo è MDA, e sta per MADre, MATer... TAMar (mia MADre). RNN per Romano Antonio Anna è l'esatto codice fiscale dei due sposi
di Tamar ER ed ONAN. Le ultime 5 cifre D527I vale negli estremi di DIO e Iesus un 26+26 che in 26 è DIO ed è YHWH, Jahvè, mentre 7 è tutta l'opera esistente nelle 52 settimane espresse dal 527, Ma se D sta invece per Dita, ecco allora D 5 come Dita 5, che valgono 333+1 espresso nel segno di 3x3x3=27 con l'aggiunta di I=9, che è un 1 mancante al 10 e mostra tutto un piano 3x3 di quel 3x3x3=27. Se poi consideriamo i 2 gemelli che nacquero e si chiamarono ---> ZERACH-PEREZ <--ecco il segno di due morti che sono ZER letti da destra e da sinistra. Sono un SACCO che non vale nulla ma il cui contenuto è il Cristo XP, ossia CH-P, negli estremi congiunti. COSA C'ENTRA GESÙ CON QUESTA GENESI 38? C'entra, perché se mettiamo in fila tutte le generazioni da quella di Giuda a quella di Gesù, per come scritto da San Matteo, ecco quanto vale Gesù, nella sua generazione riferita a questo Reale Padre vero: 1. 2. 3. 4.
Giuda Fares (figlio di Tamar e Giuda) Esròm, Aram,
5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38.
Aminadàb, Naassòn, Salmòn, Booz, Obed, Iesse. Davide Re, Salomone Re, Roboamo Re, Abìa Re, Asàf Re, Giòsafat Re, Ioram, Ozia, Ioatam, Acaz, Ezechia, Manasse Re ucciso, Amos Re ucciso, Giosia, Ieconia, Salatiel, Zorobabèle, Abiùd, Elìacim, Azor, Sadoc, Achim, Eliùd, Eleàzar, Mattan, Giacobbe Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù.
Come vedete, posti 1 Giuda, la Genesi numero 38 è esattamente quella di Gesù, calcolando solo la genesi Reale che ha reso Fares (Perez) figlio vero di Giuda.
Pertanto Genesi 38 descrive la generazione n. 38 di Gesù e quella nell'anno 38 di me, figlio di TAMAR, in BaratTA MARiannina. Ora nella storia della mia vita, nacqui io per primo e doveva nascere il mio Gemello Gesù... Ma mamma ebbe una mastite e mi allattò con immenso dolore. Non voleva avere più altri figli e si opponeva proprio a generare Gesù, come il mio gemello. Allora Dio mi fece ammalare di un male incurabile, la Broncopolmonite ed ero avviato alla FINE della mia vita come se essa fosse esattamente il PRINCIPIO posto in 10^3 giorni esatti. Nel caso mio, i 1000, in primo luogo, erano i 999 misurati realmente da 1 posto come il denominatore unitario. Poi andava tenuto conto delle due premesse: di Bibbia 138 e del 138 della somma dei nomi di Luigi e Mariannina. Pertanto 999 -138 danno 861 giorni residui e il Dio 10^3 avrebbe concluso il ciclo dei suoi 1.000 giorni. Riportati a partir dalla mia nascita del 25-1-1938, questi 861 giorni terminavano il 4-6-1940. Posto in me un DIO 10^3 in giorni e date le premesse bibliche e dei miei genitori nei loro nomi, io il 4-giugno
11 40 avevo ben fissata la mia fine. Ma... mia Madre lo vide come un castigo di Dio dato a lei, perché non voleva avere altri figli. Allora prima disse a Dio: “Che errore ho fatto! Che peccato ho fatto! Credevo di essermi COMPRATO un figlio con il dolore sostenuto allattandolo... ma tutti i figli sono solo TUOI, o Dio. Non castigarmi più, ché il castigo lo paga il mio innocente Figlio!” E, nello stesso tempo, pregava la sua omonima dicendole: “Salva Romano! Innocente, come Gesù!”. E Maria santissima eseguì il BARATTO cui la FORZO' la Baratta. Lei è stata simile alla TAMAR che non si arrese a non poter dare erede al suo ER morto, e FORZO' la mano al Padre, con un travestimento e quell'inganno a fin di bene. Allo stesso modo agì mia madre la mia TAMAR! Costrinse la Madonna a quel BARATTO di cui lei era il simbolo, scritto nel nome di una che sa BARATTA' il figlio suo con Gesù. E così accadde che quella stessa mattina io fui miracolato, e la mia vita continuò. Come segno reale della vita nuova – di Gesù – che io avevo avuto, quella stessa sera i
miei GIUDA e TAMAR si amarono per una seconda volta e fu concepito quel GEMELLO mio ch'era nel disegno. Infatti in quel 4 giugno mentre io RINACQUI IN CRISTO, fu impiantato il seme anche di chi, nelle prime tre cifre del suo primo nome, si sarebbe chiamato BEN. Con <Romano Uguale BEN>, formiamo il R-u-BEN, di un Romano Uguale a Benito, gemelli e nella stessa sostanza di padre, Figlio e Spirito santo. Questo giorno sarebbe stato esattamente in mezzo tra la VITA e la MORTE. La nascita nel 3 giugno della mia mamma PUTATIVA, acquisita per nozze e di nome Giuseppina, come il padre PUTATIVO di Gesù. La morte il 5 giugno dell'83 del mio padre Naturale. Io, nato 38, lui morto nel 38 invertito in 83. Se leggete Bibbia, 1, 40, versetti 4-6, trovate descritto quello che accadde quel giorno. Giuseppe era in carcere e ricevé il racconto di 2 sogni, uno di vita e uno di morte. Pure mia madre, quella mattina, ricevette la visita di una sua scolaretta che – venuta a cercarla
presto presto assieme a sua madre – le disse: “Maestra, stanotte ho sognato la Madonna, che mi ha detto di provare tanta pena per il figlio della mia maestra. Io dovevo venire a casa vostra, presto, a dirvi di non temere più per Romano, che ci avrebbe pensato lei”. Se la maestra voleva agire bene con lei, doveva solo recarsi all'altare suo della chiesa di fronte alla casa e accendere una candela al suo altare, per ringraziamento e devozione. Dunque in quell'anno 40 accadde come in Bibbia 1, 40. Dal versetto 4 al versetto 6 della data del giorno 4 e mese 6, mentre due sogni (uno di vita e l'altro di morte) erano annunciati a Giuseppe, un terzo sogno di vita che vinceva la morte era annunziato a mia madre. Io vi assicuro, non mi sto inventando niente! Il 4-6-40 fu a cavallo del natale di Giuseppina e della morte del mio reale papà “Giuseppe”. E – il 4-6-1969 – io mi sarei sposato in sacramento, legandomi alla mia GeSù, nata 11.1 e figlia – come Gesù ma a sessi inversi – di Mario figlio di Anna e nato in Ascensione di Maria santissima, e Giuseppina. Come il san Giuseppe della storia
sacra, anche questa mia GIUSEPPINA (acquisita per matrimonio e dunque madre PUTATIVA come San Giuseppe) anche ella ha vissuto senza assistere a tutto quello che sarebbe poi successo di straordinario alla mia vita. Ciononostante, morta il 21 luglio, è il segno della mia stessa, che accade 5 giorni dopo il 21 luglio. Direi che ho spiegato in modo esauriente l'apporto del Vangelo di Matteo, asservito dalla storia ad essere quel pubblicano che raccoglieva le risorse per il popolo Romano Per esempio solo Matteo racconta di Gesù che profetizzò il suo ritorno in me recitando il famoso: <Eli Eli lema sabactani?> nel capitolo 27 e versetto 46=AMORE. Solo lui ha steso questa cronologia di Gesù che, nelle sue 42 generazioni segna le 42 cifre del mio nome. Possiamo a questo punto passare a osservare la cronologia raccontata da quel Luca che si dichiara autore di un Vangelo Storico, assunto da attente testimonianze di coloro che furono presenti agli eventi narrati.
12 Secondo LUCA 3, 23-38 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39.
Gesù figlio creduto di Giuseppe, figlio di Eli, figlio di Mattàt, figlio di Levi, figlio di Melchi, figlio di Innài, figlio di Giuseppe, figlio di Mattatìa, figlio di Amos, figlio di Naum, figlio di Esli, figlio di Naggài, figlio di Maat, figlio di Mattatìa, figlio di Semèin, figlio di Iosek, figlio di Ioda, figlio di Ioanan, figlio di Resa, figlio di Zorobabèle, figlio di Salatiel, figlio di Neri, figlio di Melchi, figlio di Addi, figlio di Cosam, figlio di Elmadàm, figlio di Er, figlio di Gesù, figlio di Elièzer, figlio di Iorim, figlio di Mattàt, figlio di Levi, figlio di Simeone, figlio di Giuda, figlio di Giuseppe, figlio di Ionam, figlio di Eliacim, figlio di Melèa,
40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. 51. 52. 53. 54. 55. 56. 57. 58. 59. 60. 61. 62. 63. 64. 65. 66. 67. 68. 69. 70. 71. 72. 73. 74. 75. 76. 77. 78.
figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio
di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di
Menna, Mattatà, Natàm, Davide, Iesse, Obed, Booz, Sala, Naàsson, Aminadàb, Admin, Arni, Esrom, Fares, Giuda, Giacobbe, Isacco, Abramo, Tare, Nacor, Seruk, Ragau, Falek, Eber, Sala, Cainam, Arfàcsad, Sem, Noè, Lamech, Matusalemme, Enoch, Iaret, Malleèl, Cainam, Enos, Set, Adamo, Dio.
Ove 78 = 26+26+26 in cui 26=DIO
Secondo il vangelo di Luca, come vedete, la progressione parte dalla generazione di Gesù e risale di padre in padre, a partire dal suo padre PUTATIVO, Giuseppe. Le 41 generazioni contate da San Matteo, a partire dal capostipite Abramo, trovano qui questo patriarca come il numero 57. Anche la genealogia di Luca (improntata sui padri reali, a partire dal primo, Giuseppe, che reale padre non è) anch'essa salta la generazione del primogenito Er, di Giuda, il quarto figlio di Giacobbe che qui è elencato come il n. 54. Sarebbe il 55 se introducessimo anche la paternità PUTATIVA di Er, cui Tamar volle dare un erede e lo procurò tramite Giuda. Costui, in tal modo, mentre è il padre reale di Perez, che anche Luca chiama Fares (mentre è nominato Perez in Genesi 38), è anche un virtuale SOSTITUTO della paternità attribuita al figlio Er. Voluta con ogni forza e diritto, da Tamar che – mentre Onan non la inseminava, sapendo che il figlio poi sarebbe stato di Er – usa ogni mezzo pur di dargli questa eredità. E' lampante che, in Genesi 38, è stato collocato l'antefatto a Maria,
futura madre di Gesù. Un antefatto che poi corrisponde al posteriore evento ripetuto e realizzatosi solo duemila anni dopo Cristo attraverso l'opera di BaratTA MARiannina, mia madre, che ha i suoi stessi estremi congiunti. Il nome TAMAR, eseguendo quanto è descritto nel testo (che quanto è per primo è poi posto per ultimo) essendo composto dalle due sillabe: TA e MAR, diventa MAR-TA se anche esse si rovesciano nel loro ordine. Siamo nel vivo di quanto riguarda i tre fratelli, MARTA, MARIA e LAZZARO, che costituiscono nel loro insieme la premessa alla morte e resurrezione di Gesù. Come non notare la differenza minima nel nome delle due sorelle? Si tratta della <I> di Iesus mutata nella <T> a forma di croce. Marta è nel segno della croce di Maria, ed è nel segno di una imminente morte e resurrezione. Ma come non notare che il nome LAZZARO, nel segno dello Spirito santo che con una lingua ne esprime anche un'altra, rivela come <LA>, alla fine della fine (ZZ)> si trova un <A.RO> in un futuro Amodeo Romano, nel segno di questa stessa morte cui Gesù porrà un rimedio.
13 Lazzaro, morto e fatto risorgere da Gesù, in stretta relazione con la sua stessa morte, preannuncia quello che ho già descritto accaduto 861 giorni dopo la nascita di A. Ro. Amodeo Romano era spacciato, il 4 giugno del 40! Già mandava “cattivo odore” di morte. Il dottore di Felitto, chiamato SABATella, non aveva alcuna cura per la Broncopolmonite, nel 1940. Chiamato disperatamente alle ore 7 del mattino, era tanto convinto dell'imminenza di una morte che decise di aspettare 4 ore, perché si accertasse per bene la mia morte, e lui potesse stilarne il certificato. Proprio come Gesù che – avvisato che Lazzaro stava morendo – tergiversò 4 giorni, aspettando che fosse proprio morto, al suo arrivo. Ma ecco di nuovo il grido: <Eli Eli lema SABACTANI> Stavolta sono 6 distinte persone: 1 e 2) Eli, Eli, 3 e 4) LE MA', 5) SABATellA (il dottore) e 6) N.I.... il Nazarenus Iesus che arriva e mi richiama in vita! Il dottor SABATella, quando arrivò esclamò: “questo bambino ha vinto la morte!”. Era proprio atteso, alla Parusia di Gesù. Se vogliamo toglierci dalla mente
ogni dubbio, chiediamoci: “dove fu di Maria, Marta e Lazzaro?” Fu a BETANIA. Dopo Alef=1, Bet indica 2, e BET <an IA> indica 2 in 1 solo Jahvè. Ma anche: 2 a N.I.-A. il duo di Padre e Spirito santo e un Nazarenus Iesus Amodeo Romano, alias AmoR. La cosa da costatare, a questo punto, nasce dal confronto dei due computi genealogici, che mettiamo qui a confronto, cominciando da quello di Matteo: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23.
Giuda Fares (figlio di Tamar e Giuda) Esròm, Aram, Aminadàb, Naassòn, Salmòn, Booz, Obed, Iesse. Davide Re, Salomone Re, Roboamo Re, Abìa Re, Asàf Re, Giòsafat Re, Ioram, Ozia, Ioatam, Acaz, Ezechia, Manasse Re ucciso, Amos Re ucciso,
24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38.
Giosia, Ieconia, Salatiel, Zorobabèle, Abiùd, Elìacim, Azor, Sadoc, Achim, Eliùd, Eleàzar, Mattan, Giacobbe Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù.
Riporto poi la genealogia presentata da Luca: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22.
Gesù figlio creduto di Giuseppe, figlio di Eli, figlio di Mattàt, figlio di Levi, figlio di Melchi, figlio di Innài, figlio di Giuseppe, figlio di Mattatìa, figlio di Amos, figlio di Naum, figlio di Esli, figlio di Naggài, figlio di Maat, figlio di Mattatìa, figlio di Semèin, figlio di Iosek, figlio di Ioda, figlio di Ioanan, figlio di Resa, figlio di Zorobabèle, figlio di Salatiel,
23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. 51. 52. 53. 54.
figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio figlio
di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di di
Neri, Melchi, Addi, Cosam, Elmadàm, Er, Gesù, Elièzer, Iorim, Mattàt, Levi, Simeone, Giuda, Giuseppe, Ionam, Eliacim, Melèa, Menna, Mattatà, Natàm, Davide, Iesse, Obed, Booz, Sala, Naàsson, Aminadàb, Admin, Arni, Esrom, Fares, Giuda,
esiste tra 54 e 38 la differenza di un esatto 16, che nel valore numerico trasformato il lettera è la lettera R che riguarda proprio la generazione che è stata saltata in ER. Se non fosse che ER è il suono di un nome in Ebraico, privo della vocale
14 E, tanto che il vero marito di Tamar è il puro Acronimo del nome Romano, in lei TAMAR che R-AMAT, noi potremmo giudicare arbitrario che lo “storico” vangelo (dichiarato come il frutto di una attenta ricerca, fatta da Luca, sulla base delle dirette testimonianze del tempo) che ha introdotto queste 16=R generazioni. Lo ha fatto, pur “trascendendo” esso pure la generazione di ER, in un vangelo REALISTICO, che non ha tenuto conto del valore di padre PUTATIVO che era chiaramente inteso, come una vera necessità, nel capitolo 38 di Genesi. Basta leggere il brano per costatare in esso proprio la presenza della generale volontà che ER abbia la sua prole, pur per interposta persona! Pertanto, quando alla fine Luca fa il computo che ascende da Gesù Cristo fino a Dio, noi saremo sempre in debito di questa generazione mancante. Esistono infatti due verità: contando di padre reale in figlio, a partire da Gesù e risalendo attraverso il suo padre PUTATIVO fino a Dio, ci sono esattamente 78 generazioni. Ma un computo così non è del tutto
coerente. Infatti, con due PADRI PUTATIVI, Giuseppe ed ER, il primo è contato nella sua generazione, mentre il secondo non lo è. Pertanto, per essere coerenti, occorre tenere in piedi tutte e due le genealogie. Se si discende da DIO PADRE in figlio suo, quando si scende a Giuda, che fa le veci di Dio Padre, il figlio suo è Perez, nel nome che troviamo in Genesi 38 (o Fares, come riletto quel nome secondo la relazione di Matteo e di Luca). Se invece si vuole RICREARE sia la premessa, sia la futura indicazione di una replica dell'evento TRASCENDENTE un marito che manca, e a immagine e somiglianza di quanto si realizzò con Maria, allora non si può fare a meno di contare anche questa generazione, e da Gesù fino a Dio esistono 79 generazioni. Quando abbiamo condizioni di questo tipo, in cui è lecito sia calcolare 78, sia 79, allora la verità INDUBBIA sta nel giusto mezzo, che porta a 78 e mezzo. Io, <Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO>, che, più i 6 sabati alla fine delle 6 parole al
lavoro per una media che è 6, ho le 42 cifre del Nome segreto di Dio... da tempo sto affermando che il prossimo 26 luglio di questo anno santo della Misericordia Divina, 2.016, salirò a vita eterna. Ebbene, nato il 25 gennaio del 1938, in quella data avrò esattamente 78 anni e mezzo, come risulta dal racconto “storico” di Luca. Laddove il creatore in 7 giorni crea un anno, allora vale le 52 settimane esistenti nell'anno, che sono 26 in apertura di anno e 26 in chiusura, laddove a YHWH, a Jahvè, è assegnato dalla cabala ebraica il numero 26, che è lo stesso che la cabala italiana assegna al termine DIO. Poiché il fondamento del nome sta nel primo, ROMANO, che vale 66, e che – quando esiste in un Dio assoluto 100 e 300 allora occupa 66 unita delle 400 e si muove per le 334 di tutti e 5 i nomi di Romano Antonio Anna paolo Torquato – abbiamo allora che il numero 66 sta alla base unita di tutti e 5 i nomi, come se fossero le 5 dita di quella mano che uscì da sola in Genesi 38, dal sesso della mamma, Tamar. Posta questa assoluta priorità del
66, allora 78,5 anni indicano la morte e sono davvero anni. Lo sono, perché 13 +(3×13) settimane di creazione legate al medio 26, è un solo anno. Tutte queste 78 generazioni divine esistono in 26 esattamente riferite allora ad un solo anno. Sicché le 78,5 unità sono realmente espresse in anni 78 e mezzo. Questo mezzo anno, di uno bisestile come il 2.016, che è di 366 giorni, ne ha 183 nel suo mezzo anno. Aggiunto alla nascita il 25 gennaio, 25+183 dà il 208, che è il 26=YHWH=DIO che si moltiplica esattamente per il 2^3 che esprime la Trinitaria potenza del duo di Padre e Spirito santo. Da notarsi bene è che queste 78 generazioni sono la trinità 26+26+26 del 26=DIO=YHWH. Pertanto la genealogia di Luca si differenzia dall'altra per dettagliare tutta la vita, che sarà di 78 anni e mezzo esatto, di Padre e Spirito santo, a partire dalla genesi numero 1 posta in Gesù. Come le divine vesti portate da un puledro.
1
Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO
Quando e come GesÚ e la stessa Bibbia ( nei primi 11 capitoli del suo 1° libro ) predissero il ritorno del Cristo nel Padre
2
I
I VIGNAIOLI ASSASSINI
Ci sono 3 vangeli che ne parlano; quello di Matteo riporta la risposta alla domanda di Gesù data dai discepoli; gli altri due l'hanno assegnata allo stesso Gesù, come se Egli avesse posto una domanda retorica... Chi fu in verità a rispondere? Si può forse capire dalla citazione riguardante “la pietra che – scartata dai costruttori – è divenuta testata d'angolo. Matteo 21, 33-42
Marco 12,1-13
Luca 20,9-17
33 Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò.34 Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto.35 Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono. 36 Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo. 37 Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio! 38 Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità. 39 E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero.
1 Gesù si mise a parlare loro in parabole: «Un uomo piantò una vigna, vi pose attorno una siepe, scavò un torchio, costruì una torre, poi la diede in affitto a dei vignaioli e se ne andò lontano. 2 A suo tempo inviò un servo a ritirare da quei vignaioli i frutti della vigna. 3 Ma essi, afferratolo, lo bastonarono e lo rimandarono a mani vuote. 4 Inviò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo coprirono di insulti. 5 Ne inviò ancora un altro, e questo lo uccisero; e di molti altri, che egli ancora mandò, alcuni li bastonarono, altri li uccisero. 6 Aveva ancora uno, il figlio prediletto: lo inviò loro per ultimo, dicendo: Avranno rispetto per mio figlio! 7 Ma quei vignaioli dissero tra di loro: Questi è l'erede; su, uccidiamolo e l'eredità sarà nostra. 8 E afferratolo, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.
9 Poi cominciò a dire al popolo questa parabola: «Un uomo piantò una vigna, l'affidò a dei coltivatori e se ne andò lontano per molto tempo. 10 A suo tempo, mandò un servo da quei coltivatori perché gli dessero una parte del raccolto della vigna. Ma i coltivatori lo percossero e lo rimandarono a mani vuote. 11 Mandò un altro servo, ma essi percossero anche questo, lo insultarono e lo rimandarono a mani vuote. 12 Ne mandò ancora un terzo, ma anche questo lo ferirono e lo cacciarono. 13 Disse allora il padrone della vigna: Che devo fare? Manderò il mio unico figlio; forse di lui avranno rispetto. 14 Quando lo videro, i coltivatori discutevano fra loro dicendo: Costui è l'erede. Uccidiamolo e così l'eredità sarà nostra. 15 E lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero.
40 Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli?». 41 Gli rispondono: «Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo». 42 E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri?
9 Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e sterminerà quei vignaioli e darà la vigna ad altri. 10 Non avete forse letto questa Scrittura: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo; 11 dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri»?
Che cosa farà dunque a costoro il padrone della vigna? 16 Verrà e manderà a morte quei coltivatori, e affiderà ad altri la vigna». Ma essi, udito ciò, esclamarono: «Non sia mai!». 17 Allora egli si volse verso di loro e disse: «Che cos'è dunque ciò che è scritto: La pietra che i costruttori hanno scartata, è diventata testata d'angolo?
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Questa questione potrebbe sembrare a torto senza grande importanza. Invece molto diverso è il caso che a rispondere alla sua domanda sia stato Gesù stesso oppure gli altri. Nel primo caso, Gesù rivelerebbe il comportamento del padrone, nel caso diverso la domanda resta senza risposta da parte di Gesù, perché la scrittura che porta alla memoria non risponde alla domanda su cosa avrebbe fatto il Padrone, ma rivela solo il successo finale di quel fondamento che i costruttori invece avevano scartato. Sottolineare che, alla fine, il vero valore si affermerà, non è di per se una spiegazione riguardante l'azione contro i contadini scellerati, ma la rivelazione che sarebbe stata fatta piena giustizia a chi era stato scartato come una pietra inadatta. Infatti, alla prova dei fatti, una cosa appare certa: Gesù non ha dubbi sul fatto che il Padrone sarebbe venuto certamente, dopo che i vignaioli gli avevano ucciso il figlio unico, nella convinzione che – restato il Padrone senza un suo erede diretto – come nella legge ebraica il vigneto sarebbe passato come proprietà agli affittuari. Sono io a porvi allora questa domanda: “Su quale base i Cristiani si sono convinti che il Padrone sarebbe venuto solo ad eliminare quel campo, alla fine dei tempi, premiando i meritevoli e castigando i colpevoli attraverso il Giudizio Universale?” Infatti dal racconto fatto da Gesù emergeva solo il problema che il Padrone avesse il suo compenso nella gestione della vigna. I Cristiani si sono comportati come se con la venuta del Figlio unico del Padrone fosse venuto anche sua padre e fosse stato ucciso egli pure, tanto che ora, in mancanza di altri eredi, fossero loro, gli eredi del Figlio a dovere avere in amministrazione unica quel campo, sottratto agli altri, mandati a morte. Invece, con la comparsa dei Cristiani, è accaduto solo che essi pure
si siano imposti come cogestori di quella vigna, assieme agli altri, gli Ebrei, che non sono per nulla stati tolti di mezzo. Con quale arbitrio si può credere che Dio, che si scelse quel Popolo e che promise ad Abramo e discendenti una eredità eterna, fossero... disdettati? Certamente la sola narrazione fedele è stata quella di San Matteo, che mette quella ipotesi in bocca a chi risponde a Gesù e non a Gesù, venuto a raccogliere le pecorelle smarrite della casa di Israele e non a “farle fuori”... Se diamo poi retta a che cosa è accaduto, promosso dalla Divina Provvidenza, oggi possiamo giudicare che siano comparsi, dopo i Cristiani, anche gli Islamico, a prendersi una loro terza parte della vigna... Gesù certamente lo sapeva, né poteva riferirlo ai suoi fedeli, dicendo loro che la rivelazione divina non si era ancora compiuta del tutto, e che un giorno, dopo di lui, sarebbe comparso un certo Maometto, a rivendicare la parte di eredità di Abramo spettante, perché promessa, al vero primogenito di Abramo, che non fu l'Isacco avuto da Sara, ma l'Ismaele avuto dalla schiava egiziana Agar. In presenza di Osea che dice, da parte di Dio: “dall'Egitto ho chiamato mio figlio” come negare che un Figlio chiamato dall'Egitto possa anche riguardare quanto uscito dal ventre di Agar? Leggiamo in Bibbia, 1, 16, la vicenda riguardante Ismaele. Genesi 16 1 Sarai, moglie di Abram, non gli aveva dato figli. Avendo però una schiava egiziana chiamata Agar, 2 Sarai disse ad Abram: «Ecco, il Signore mi ha impedito di aver prole; unisciti alla mia schiava: forse da lei potrò avere figli». Abram ascoltò la voce di Sarai.3 Così, al termine di dieci anni da quando Abram abitava nel paese di Canaan, Sarai, moglie di Abram, prese Agar l'egiziana, sua schiava e la diede in
4 moglie ad Abram, suo marito. 4 Egli si unì ad Agar, che restò incinta. Ma, quando essa si accorse di essere incinta, la sua padrona non contò più nulla per lei. 5 Allora Sarai disse ad Abram: «L'offesa a me fatta ricada su di te! Io ti ho dato in braccio la mia schiava, ma da quando si è accorta d'essere incinta, io non conto più niente per lei. Il Signore sia giudice tra me e te!».6 Abram disse a Sarai: «Ecco, la tua schiava è in tuo potere: falle ciò che ti pare». Sarai allora la maltrattò tanto che quella si allontanò. 7 La trovò l'angelo del Signore presso una sorgente d'acqua nel deserto, la sorgente sulla strada di Sur, 8 e le disse: «Agar, schiava di Sarai, da dove vieni e dove vai?». Rispose: «Vado lontano dalla mia padrona Sarai». 9 Le disse l'angelo del Signore: «Ritorna dalla tua padrona e restale sottomessa». 10 Le disse ancora l'angelo del Signore: «Moltiplicherò la tua discendenza e non si potrà contarla per la sua moltitudine». 11 Soggiunse poi l'angelo del Signore: «Ecco, sei incinta: partorirai un figlio e lo chiamerai Ismaele, perché il Signore ha ascoltato la tua afflizione. 12 Egli sarà come un ònagro; la sua mano sarà contro tutti e la mano di tutti contro di lui e abiterà di fronte a tutti i suoi fratelli». 13 Agar chiamò il Signore, che le aveva parlato: «Tu sei il Dio della visione», perché diceva: «Qui dunque sono riuscita ancora a vedere, dopo la mia visione?». 14 Per questo il pozzo si chiamò Pozzo di Lacai-Roi; è appunto quello che si trova tra Kades e Bered.15 Agar partorì ad Abram un figlio e Abram chiamò Ismaele il figlio che Agar gli aveva partorito. 16 Abram aveva ottantasei anni quando Agar gli partorì Ismaele.
Genesi 17,1-27 1 Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse: «Io sono Dio onnipotente: cammina davanti a me e sii integro. 2 Porrò la mia alleanza tra me e te e ti renderò numeroso molto, molto». 3 Subito Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui: 4 «Eccomi: la mia alleanza è con te e sarai padre di una moltitudine di popoli. 5 Non ti chiamerai più Abram ma ti chiamerai Abraham perché padre di una moltitudine di popoli ti renderò. 6 E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te nasceranno dei re.7 Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. 8 Darò a te e alla tua discendenza dopo di te il paese dove sei straniero, tutto il paese di Canaan in possesso perenne; sarò il vostro Dio».
9 Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione. 10 Questa è la mia alleanza che dovete osservare, alleanza tra me e voi e la tua discendenza dopo di te: sia circonciso tra di voi ogni maschio. 11 Vi lascerete circoncidere la carne del vostro membro e ciò sarà il segno dell'alleanza tra me e voi. 12 Quando avrà otto giorni, sarà circonciso tra di voi ogni maschio di generazione in generazione, tanto quello nato in casa come quello comperato con denaro da qualunque straniero che non sia della tua stirpe. 13 Deve essere circonciso chi è nato in casa e chi viene comperato con denaro; così la mia alleanza sussisterà nella vostra carne come alleanza perenne. 14 Il maschio non circonciso, di cui cioè non sarà stata circoncisa la carne del membro, sia eliminato dal suo popolo: ha violato la mia alleanza». 15 Dio aggiunse ad Abramo: «Quanto a Sarai tua moglie, non la chiamerai più Sarai, ma Sara. 16 Io la benedirò e anche da lei ti darò un figlio; la benedirò e diventerà nazioni e re di popoli nasceranno da lei». 17 Allora Abramo si prostrò con la faccia a terra e rise e pensò: «Ad uno di cento anni può nascere un figlio? E Sara all'età di novanta anni potrà partorire?». 18 Abramo disse a Dio: «Se almeno Ismaele potesse vivere davanti a te!». 19 E Dio disse: «No, Sara, tua moglie, ti partorirà un figlio e lo chiamerai Isacco. Io stabilirò la mia alleanza con lui come alleanza perenne, per essere il Dio suo e della sua discendenza dopo di lui. 20 Anche riguardo a Ismaele io ti ho esaudito: ecco, io lo benedico e lo renderò fecondo e molto, molto numeroso: dodici principi egli genererà e di lui farò una grande nazione. 21 Ma stabilirò la mia alleanza con Isacco, che Sara ti partorirà a questa data l'anno venturo». 22 Dio terminò così di parlare con lui e, salendo in alto, lasciò Abramo. 23 Allora Abramo prese Ismaele suo figlio e tutti i nati nella sua casa e tutti quelli comperati con il suo denaro, tutti i maschi appartenenti al personale della casa di Abramo, e circoncise la carne del loro membro in quello stesso giorno, come Dio gli aveva detto.24 Ora Abramo aveva novantanove anni, quando si fece circoncidere la carne del membro.25 Ismaele suo figlio aveva tredici anni quando gli fu circoncisa la carne del membro. 26 In quello stesso giorno furono circoncisi Abramo e Ismaele suo figlio. 27 E tutti gli uomini della sua casa, i nati in casa e i comperati con denaro dagli stranieri, furono circoncisi con lui.
Come si vede chiaramente, nel disegno di Dio l'Alleanza stabilita con il figlio avuto da Sara non avrebbe riguardato Ismaele, anche se però
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lo stesso giovinetto, all'età di 13 anni, fu circonciso, rientrando con questo egli pure nell'alleanza, per quanto scritto nel versetto 7 in cui l'alleanza è stabilita con la discendenza di Abramo dopo di lui, di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio di Abramo e della sua discendenza dopo di lui. Quando con il versetto 17, di questa libro 17 riparte una nuova generazione, che ci sarà anche con Sara, e Abramo si dimostra un po' incredulo, data la sua età, per cui Abramo – che aveva avuto a che fare con la gelosi di sua moglie – aveva dovuto allontanare Ismaele, dice al signore: sente dire che «Se almeno Ismaele potesse vivere davanti a te!».... abbiamo che Dio gli disse: «No, Sara, tua moglie, ti partorirà un figlio e lo chiamerai Isacco. Io stabilirò la mia alleanza con lui come alleanza perenne, per essere il Dio suo e della sua discendenza dopo di lui. 20 Anche riguardo a Ismaele io ti ho esaudito: ecco, io lo benedico e lo renderò fecondo e molto, molto numeroso: dodici principi egli genererà e di lui farò una grande nazione
Insomma il Signore attiva quella che può chiamarsi senza tanti dubbi come la “strategia dei due forni”. Infatti il Signore dichiara di aver esaudito Abramo “anche riguardo Ismaele”, e lo ha benedetto e gli ha assicurato un gran seguito. Ma da Sara uscirà una alleanza nuova e diversa e il Signore la stabilirà perenne con suo figlio. Badate bene, scrivere stabilirà la mia alleanza non significa la mia alleanza unica e sola! Infatti anche per Ismaele essa esiste, seppure essa è diversa ed è solamente come se essa “uscisse soltanto di scena”, mentre incomincia il legame tra Jahvè e quel popolo che uscirà da Isacco. Chi non capisce come sia che il favore concesso alla parte che discenderà da Isacco sarà tale che saranno fatti primi sempre e solo i
secondi nati, e crede che con questo gesto Dio tolga ai primogeniti i loro diritti, non si rende conto di come, con questo gesto sorprendente, il Signore attui sempre con forza la validità di un dualismo, in cui i primogeniti sono già primi in virtù di nascita, ma debbono affermare la validità del loro primato nel favore totale concesso a chi venga dopo. Con questa divina strategia, a favore degli ultimi, si perverrà infine con l'avvento finale del Figlio di Dio, Gesù Cristo, che sarà il campione degli ultimi e degli indifesi, venuto a salvare le pecorelle perdute tra i figli di Abramo. Gesù sarà riconosciuto Spirito di eccellenza anche dai discendenti benedetti dal Signore attraverso l'alleanza iniziale fissata con Abramo prima ancora che esistesse Isacco. Essa comincia con la circoncisione, e i 13 anni del circonciso Ismaele, per quello che significano, in relazione ad un YHWH cui corrisponde il numero 26 parla, con l'evidenza dei numeri che sono le parole della Bibbia, di una bipartizione di questo Dio Jahvè, in due discendenze e popoli differenti. Se si legge che cosa dirà il Signore alla sposa di Isacco, che va a consultarlo per sapere la ragione per cui ha tanto dolore nel suo grembo, che era sterile e che Dio miracolosamente ha ingravidato, questa è la risposta che ella riceve: Genesi 25,23 Il Signore le rispose: «Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si disperderanno; un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servirà il più piccolo».
Questa risposta è duplice: infatti, mentre un popolo è quello che si
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svilupperà dal gemello che sarà chiamato ISRAELE, chi credete che sia l'altro, se non quello tratto da ISMAELE? Ma esiste poi anche l'altro popolo, quello ROMANO che si imporrà sul Messia di Israele, ma infine lo servirà attraverso quel 25 dicembre in cui il popolo Romano celebrava il SOL INVICTUS, di un sostanziale Dio RA ROMANO, che si mutava nel PADRE STESSO del NATALE del Figlio, Gesù Cristo, nel 3° secolo dopo Cristo. ISMAELE, figlio dell'Egiziana Agar, prefigura il popolo maggiore di quell'Egitto che per 400 anni si imporrà sui figli di ISRAELE. C'è solo da chiedersi in che modo poi questo EGITTO servirà Israele, in relazione al Messia del suo popolo, Gesù Cristo. E la risposta anche qui è assai facile. Il popolo di Israele esce di Egitto nel tempo in cui vi fu stabilito il monoteismo che celebrava ATON, e che vide il faraone mutare il suo nome in Achenaton. Fu un periodo di grandi lotte religiose tra i sacerdoti di quella pletora di divinità precedentemente venerate, e questo ATON che era imposto come l'unico Dio. Tutankamen, suo figlio messo sul trono ancora un fanciullo, durante la restaurazione di Orus, Ra ed Amon, con tutto il seguito di prima, fu guidato sapientemente da sua sorella. Fu durante le lotte di quest'epoca che gli Ebrei poterono sfuggire alla potestà egiziana che ne aveva fatto un popolo totalmente asservito. Ebbene, il Dio ATON, per le facoltà linguistiche dello Spirito santo, che con una lingua ne parla molte altre, rivelava nella lingua unitaria che un giorno avrebbe avuto il mondo intero nell'Inglese, che si trattava di <Uno sulla croce>, in quell' <A T on>, nel mentre il suo valore numerico, per A=1, T=18, O=13 ed N=12, era in 1+18+13+12 = 44 Era quel 11 +33, uno e trino, che, con 11, alludeva al valore di tutti
i numeri interi 1+2+3+4+5+6+7+8+9+10+11=66, i quali, +33, segnavano le 99 unità comprese nell'assoluto 10^2 di un Dio il cui principio uno e trino era il 10^3 riconducibile a quel 10+3, a quel 13 che erano gli anni di Ismaele quando fu circonciso. Il servizio fatto dal Popolo maggiore EGIZIANO, si sarebbe poi manifestato anche in quel popolo ROMANO=66, come ciò cui portava il Dio unitario chiamato ATON. Per via di tutti e due i popoli ci sarebbe stata come una staffetta, e il ROMANO avrebbe determinato, con il Natale, il giorno in cui Gesù è NATO... da ATON, se – rispettando il valor cristiano posto in ogni ultimo, anche in nome ATON ha la ultima N che si mette davanti ad ATO e lo rende NATO. Sembrano puri giochi di parole, ma non è così! Tutto è concateNATO. Anche il NATALE rivela chiaramente come <NAT AL è>, laddove AL poi è la stessa parola ebraica indicante Dio, nella terza di Genesi, capitolo 1°. BRASYT BRA ALHIM presenta il terzo nome – che per la “deviazione” portata dai Masoreti secoli dopo Cristo, è letto ELOHIM, mentre si tratta di un ALLAH in cui è semplicemente nascosta la sillaba LA, che esiste come la fase inversa al primo AL, allorché un ciclo intero è dimezzato nel complesso binario dato da un AL=1+10=11, che è la parte unitaria nell'11 +33 =44 di ciò che vale ATON. ALH che è 1+10+8=19 è tutto il moto di 1 che esiste come tale in un 10 che avanza totalmente, di 10. Di fronte a un Dio Uno e Trino che vale 19 quando è uno solo, come Allah, si aggiunge un 3×19=57, come trino, tanto che quanto sia Uno e Trino in base 19, lo esiste nelle 4 volte di 38+38. Che l'area 38×38 sia il 1444, che è unitario in solo 144 decine di minuti primi, ecco creato un giorno intero, sulla base di quel 38 che
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poi Bibbia descriverà in 1, 38, Genesi 38. ALH=19 è la fase solo “reale”, unilaterale di un valore intero tra parti uguali e contrarie, che sarebbero HALLAH=38, in Genesi 38. Ma non è certo Bibbia il libro sacro dell'Islam. E' il Corano, il cui profeta si chiamava Muhammad, il cui valore numerico è lo stesso 66 di ROMANO. Il capitolo che tratta di Muhammad è il numero 47=AMODEO, ed è composto esattamente dei 38 versetti corrispondenti a quell'intero HALLAH=38 che nella realtà solo avanzante si dimezza al 19 delle lettere numero 10, 11 e 12 della Bibbia. Quello che sto cercando di far vedere è come in fatto di nomi (che valgono numeri) Bibbia e Corano sono unificati quando facciam ricorso ai testi originari. Quando però succede che Muhammad diventi MAOMETTO in italiano, allora il numero si espande di 24 (quanto tutte le ore di un giorno) e passa a 90. Accade allora questa cosa addirittura sorprendente. Che: MAOMETTO : ROMANO = ROMANO : GESU' (=7+5+17+19=48) . 90 : 66 = 66 : 48 1,36 36 36... = 1,375 1.36 eterno = 1,36 +3/4 (eterno spazio) ROMANO è il “medio proporzionale” tra MAOMETTO e GESU'. A voi sembrerà un “non senso” poiché nella concezione dell'uomo “liberale” che è convinto che natura e vita compresa in essa sono CREATORI di condizioni nuove legate alla forma assunta dal divenire, queste “cose cabalistiche, numeriche” sembrano vere CAZZATE.
Ma chi è che le pensa, queste CAZZATE? Colui che crede in DIO il CREATORE UNICO (e che non ce ne sarà alcun altro, in forza di CREDO!) e poi – con totale APOSTASIA – lo nega, non ci crede più? E non lo fa poiché asserisce che questo UNICO CREATORE ci ha delegati a... FAR NOI i creatori al posto suo... Se così fosse, Questo sarebbe stato il primo dei 10 comandamenti: Io credo in Dio Padre Onnipotente e che a lui siamo aggiunti come creatori tutti noi altri (per il LIBERO ARBITRIO donatoci). Come se... Adamo ed Eva non se ne fossero appropriati per pura disobbedienza! Altro che DONO! Invece la verità è che i 10 comandamenti lo sono, divini , perché Dio crea attraverso il ciclo 10 attribuito ad un Dio PADRE di tutti i numeri DECIMALI. Lo dimostra lo stesso capitolo BRASIT dell'Introduzione al Regno di DIO=D.10. Posto infatti IN PURO PRINCIPIO di matematica pura il valore di 10^3 on unità date dal suo valore inverso, ossia da MILLE MILLESIMI, accade che MILLE, sommato ad un suo millesimo che è l'UNITA' IN PRINCIPIO, vale 1.001. Allora, posto IN PURO PRINCIPIO: 1.001, calcoliamo che numero crea BRASYT=913, come il libro 1. - 913 = --------88, come i versetti totali, 88, del capitolo 38 del Corano... o i versetti 38 del capitolo 47(=Amodeo) che tratta del Profeta Muhammad=66 (=Amodeo).
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Quando MUHAMMAD passa da Arabo all'italiano MAOMETTO, ingenera questa sezione aurea: 24 + 66 =90 = MAOMETTO 24 + 90 = 114 (CORANO nei capitoli totali), laddove: --------------------48 + 66 = 114 (che sono IO, Uno e Trino) GESU' ROMANO CORANO = 1 Romano Amodeo = 114 = 1 Torquato = 114 = 1 RO AN AN PA TO AM = 114 Acronimo duale dei miei 6 nomi: Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo Non stupitevi se, in questo capitolo, partendo proprio dalla domanda di Gesù su che cosa avrebbe fatto il Padrone della vigna quando sarebbe venuto, lo ha riferito venuto realmente nella sua divina VESTE, a cavallo su di me, come sul puledro in cui già un tempo Gesù entrò in Gerusalemme. In sostanza sono io a rispondere a questa domanda su che cosa avrebbe fatto il Padrone della vigna: “Si sarebbe presentato CAVALCANDO un vero e proprio ASINO in forma umana. Sarebbe entrato nel mondo non nascendo nella povera stalla in cui nacque Gesù, ma si sarebbe INSTALLATO in un peccatore terribile, al pari di quel SAULO che perseguitava i Cristiani e che il 25 gennaio, incontrato Gesù in un sole abbagliante, cadde da cavallo mentre una voce gli diceva SAULO SAULO PERCHE' MI PERSEGUITI? Il quel 25 gennaio in cui la chiesa cattolica celebra la CONVERSIONE
di San Paolo, che da AVVERSARIO ACERRIMO lo mutò il PRINCIPE DEGLI APOSTOLI ed APOSTOLO DELLE GENTI... e accadde intorno al 38 dopo Cristo... In quello stesso 25 gennaio 38 nacqui io, ANTICRISTO al pari di SAULO. Anche io nel mio quarto nome sono stato battezzato PAOLO. Dunque un Signore che si presenta in un apparente nemico, per impersonarlo, convertirlo e – attraverso la sua conversione – fare di lui proprio quel RITORNO DEL CRISTO che era atteso dai Cristiani. Il Padrone, verrà COME UN LADRO (e sono parole di Gesù), nottetempo, per verificare se la commessa affidata alla Chiesa Cattolica di Pietro è stata rispettata. Dunque un padrone che viene in modo totalmente sprovvisto di quelle credenziali di DIVINITA' che aveva reso ben manifeste in Gesù Cristo. Sarebbe accaduto che i Cristiani, convinti a torto che la Rivelazione fatta da Gesù fosse totale, non si aspettavano più alcun avvento di Novità. Invece, passati 5 secoli, secondo la Provvidenza di Dio doveva arrivare il momento di raffermare l'altra parte della divina pattuizione e benedizione, fatta con il figlio di Agar, la schiava egiziana. Fatto fuori l'Isacco, da eliminare, restava il dualismo netto tra Ismaele ed Israele, e l'arbitro di loro due sarebbe stato quel primogenito di Isacco, Esaù, che era stato post-posto, per esaltare gli ultimi... ma senza con questo disprezzare i primi. Solo che i primi, sia Ismaele, sia Esaù, si sarebbero affermati dopo la figura del Figlio di Dio affidata a Gesù Cristo come a quel solo Campione in cui il Padre si possa interamente compiacere. Ecco che allora per prima viene l'ora dei discendenti da Ismaele, e sono nel segno dell'Islam.
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Ma questo Islam, che rispetta il primato nei primi, in primo luogo è chiamato ad affermare la verità terra terra, che vada bene agli uomini di quel tempo. Solo in un sec9ondo momento il tutto ritorna attraverso l'affermazione, seconda, di Esaù, il vero primogenito di Isacco. Tra questi due tempi, del profeta Muhammad, e del suo virtuale ritorno nel 66 di Romano, ci sarebbero stati circa 1368 anni. Essi vanno dalla nascita di Muhammad (570 circa dopo Cristo) a quella di Romano, nel 25-1-38. Tenuto conto di Bibbia, 1,38, questi 1368 anni sono 13 quantità assolute, quelle di Ismaele che è circonciso a 13 anni, che si sommano non a 80 anni ma ai 68 che sono 12 in meno. Come mai? Qual è l'espansione di 68 anni, tenendo conto che lo spazio è dato da 3 e che il tempo va considerato unitario in 4 quantità? (Essendo unitario in 1/5). 3 volte 4=12 è tutta l'espansione spaziale da sottrarre a 80, e ne restano giustamente 68. Pertanto, la nascita il 25 gennaio del 1938 di Romano=66 è nel segno di 1380 giorni aggiunti con relativa espansione di 12. Senza questa espansione, lo stesso 138, in centinaia assoluti di anni, porta ai 1368 che sono venuti di seguito, reincarnando Muhammad in Amodeo. Sarebbe Ammmudah, e varrebbe 47 come Amodeo... invece vale il 66 di ROMANO. Insomma è lui, è in Romano Amodeo che si ripresenta. Il suo apporto originario fissa delle regole valide in quel tempo... ma sono totalmente da rimodulare, in quanto l'ISLAM= <è L'AModeo> è come quell'immagine appiattita in una area priva totalmente del flusso suo nel tempo. Pertanto è naturale che, passato una nuova Genesi 38, come 1,38 millenni, toto di mezzo lo spazio di espansione di 12 anni, questa ferma sezione deve essere RIFORMATA.
Sono troppe RAGIONI, presenti nell'Islam, che erano appropriate in quello SPACCATO nel tempo e che non valgono più in quello dei giorni nostri, della perfetta definizione del tempo. Per questo, tornando alla gestione del campo e di quella vigna, dopo i vignaioli Ebrei, sarebbero venuti quelli Cristiani, e infine quegli Islamici a spartirsi tra loro battagliando la gestione di quel vigneto. La vigna è solo di Dio e tutti e tre i tipi di contadino dovranno dare a Dio par la terza parte di quel campo. In queste tre specie di contadini, sempre in lotta tra loro, è sempre accaduto che la pietra ben acconcia, del costruttore, fosse scartata. Dagli Ebrei nell'attesa ancor oggi di un Cristo già venuto da 2.016 anni. I Cristiani da un Cristo già ritornato fin dal 4 giugno del in40, dunque da 76 anni e già anche risalito in cielo da quell'Abominio della Desolazione di cui aveva scritto il Profeta Daniele, e che si è verificato secondo le attese del famoso Calendario Maia, il 21-12 del 2012. I terzi in questione, gli Islamici, sono i più rigidi di tutti. Avendo Dio assegnato loro uno spaccato fisso nel tempo, essi lo hanno esteso nel tempo, identico a come era allora in cui si poteva anche convenire che la donna fosse il giardino offerto per le delizie dell'uomo! Allora. Ma oggi no. Ecco allora che arriva finalmente il Padrone, nel 25 di gennaio del 1938, e – impersonando tutti i profeti della storia, tutti il “fenomeni” di ogni tempo, definisce la verità assoluta. Solo in questo modo, infine, la pietra, scartata dai tre costruttori, diverrà finalmente la testata d'angolo. Ma si dovrà attendere il 26 luglio di questo anno Santo, e, nel giorno che celebra la santità dei genitori di Maria, madre di Gesù, LA VESTE bella, che si è posta e presentata sul dorso di una bestia da soma... arriverà nella Città Santa discesa dal cielo.
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LOSPIRITOSANTOPARACLITO C'è un solo vangelo che ne parla; vediamo cosa dice. Giovanni 14, 15-18 15 Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. 16 Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, 17 lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi. 18 Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi.
Giovanni 15, 26-27 26 Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; 27 e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.
Giovanni 16, 5-28 5 Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: Dove vai?6 Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore. 7 Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. 8 E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. 9 Quanto al peccato, perché non credono in me; 10 quanto alla giustizia, perché vado dal Padre e non mi vedrete più; 11 quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato. 12 Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.13 Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. 14 Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà.
Giovanni 16, 25 25 Queste cose vi ho dette in similitudini; ma verrà l'ora in cui non vi parlerò più in similitudini, ma apertamente vi parlerò del Padre. ».
Cerchiamo di capire attentamente il senso di queste parole. Innanzitutto lo spirito tradotto in italiano Paraclito o Paracleto, e indicato con la funzione di Consolatore non fa piena giustizia a tutta la sua funzione. Non si può evitare di andare a leggere un altro brano di Giovanni, nel suo famoso discorso a Nicodemo, in cui Gesù affronta l'argomento di Chi/cosa sia questo Spirito Santo. Giovanni 3,1-12 1 C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un capo dei Giudei. 2 Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui». 3 Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio». 4 Gli disse Nicodèmo: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». 5 Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6 Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. 7 Non ti meravigliare se t'ho detto: dovete rinascere dall'alto. 8 Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito». 9 Replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». 10 Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose? 11 In verità, in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. 12 Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo?
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Lo Spirito santo è dunque simile al vento, che non vedi di dove arriva e dove va ma induce su di noi una vera azione dinamica. E' quanto unifica le azioni aventi verso opposto tra loro, procedendo da padre verso il figlio e dal Figlio nel verso opposto che lo riconduce nel Padre. Al cospetto dunque, di una vita che ora, come quella dei figli procede verso il rientro nel Padre, lo Spirito santo ha simultaneamente entrambe le azioni. Esiste quindi una Rinascita dall'alto di tipo puramente spirituale, che accompagna l'uomo a fianco della sua vita svolgendo funzione di chiarificazione e di aiuto, ma esiste anche nel verso opposto che inizia nel punto più alto dell'età raggiunto dalla vita, e riporta concretamente nell'unità originale del Padre. Noi dobbiamo considerare Dio come un unico punto, di origine e di fine di ogni cosa. Non avendo alcuna dimensione reale, nello stesso modo di un punto geometrico da cui origini un sistema di tre assi ortogonali, la realtà relativa a questa dimensione creata a partire da quella dimensione zero, si avvale di tre distinte linee di azione, che sono combinate tra di loro due ad uno. Esiste la dimensione 2 di un piano, di tipo creativo, formato da Padre e Spirito santo come i suoi due distinti lati, ed esiste la linea del flusso nel tempo, che esiste in una unica direzione perpendicolare al piano. L'unità tridimensionale di Dio, quando crea lo spazio del mondo, agisce in questo modo nella determinazione unitaria di un solo volume. Anche se, in questo modo, sembrerebbe che ci sia differenza tra piano e flusso nel tempo, essa sta solo nel modo con cui lo Spirito santo agisce rispetto alle altre due divine dimensioni, quando Dio le assume e si determina nel mondo reale, entrando IN ATTO. Il piano, infatti, vede il prodotto tra Padre e Spirito santo, che si combinano tra di loro in modo diretto, nel mentre lo Spirito santo si presenta – nei confronti del Figlio – come un numeratore si presenta nei confronti del,denominatore. Dividere lo Spirito per il Figlio, mentre
significa ripartirlo ad ogni figlio, da luogo ad una combinazione inversa. Infatti in ogni unità data da N/N esiste il prodotto di N per il suo valore inverso, ossia per 1/N. E' questa relazione a produrre l'entrata nel tempo, perché ogni rapporto equivale ad una sorta di Velocità. Poiché 1/1, 2/2, 3/3 sono sempre velocità unitarie, e dunque identiche nella loro soluzione totale, l'aumento del numero delle parti in cui è divisa ogni unità fa sì che le rispettive presenze unitarie, data da 1/1, ½ e 1/3, per restare in questo esempio, si mostrano avere una differente velocità relativa. Infatti, posto 1 minuto secondo come il tempo intero, la frazione 1/1 esiste per un intero secondo, quella ½ deve muoverne due ogni secondo e la terza, della presenza 1/3 di tre, deve muoverne tre nello stesso tempo di 1 secondo. Poiché la dimensione di ogni Figlio è quella temporanea schematizzata in 1/N della sua vita posta in N/N, vite corte e vite lunghe se computate rispetto ad un tempo unitario estraneo ad ogni vita, sembrano aver lunghezze diverse tra loro, ma invece tutto è veramente relativo ad ogni unità per conto suoNoi Figli esistiamo dunque in tutti gli N ennesimi della nostra vita, e riceviamo questa vita dall'Unità dello Spirito santo, che è il numeratore N che ci dispensa tutti i nostri ennesimi. La forza stessa della nostra vita dipende da chi ce la dà, ed è lo Spirito. Ma è sempre lo Spirito santo che, alla fine di tutti i nostri ennesimi, in cui abbiamo maturato per Libero arbitrio tutti gli interessi che abbiamo scelto di maturare, farà di quell'arrivo al binario morto dell'esistenza una RESURREZIONE da quel punto alto. Nicodemo ha capito bene quando ha chiesto a Gesù se un vecchio deve rientrare nuovamente nel grembo materno... Dove non ha più dimostrato di aver capito è stato quando ha continuato dicendo: per nascere di nuovo. Si nasce di nuovo grazie all'azione di N/1, che si riversa su tutti i nostri distinti 1/N dissolvendoli per unificazione nella loro differenza di
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futuro e di passato. Un Treno reale che ridiscende da una stazione di testa ripercorre metro dopo metro tutto il percorso di prima. La Legge Occhio per Occhio e Dente per dente, imposta da Dio agli Israeliti è la vita su e giù lungo i due versi. Il primo atto è il Signore che concede un 10 da amministrare a chi non ha nulla di suo. Chi si ritrova in mano questo 10 posseduto, lo possiede assieme al debito che ha assunto per possederlo. A mano a mano che il treno della vita ritorna verso la stazione di testa, partendo dalla posizione che ha un bimbo appena nato, per crescere e arrivare fino alla restituzione della vita, come accade ogni volta che delle risorse ci siano state assegnate, noi ne abbiamo maturato un interesse. Dice il momentaneo amministratore al suo Signore: “Mi hai dato 10, eccoti indietro il tuo 10, con un altro 10 come l'interesse maturato. Da quel momento, lo stesso treno della vita può ripartire da quella stazione di testa avendo come corredo quel 10 di interesse che egli ha maturato, che il Signore gli lascia interamente come suo. Tutti hanno questo rapporto con lo Spirito santo. E' chi tramuta in Resurrezione dall'alto l'interesse da ciascuno maturato. E – tornati nel grembo materno – come aveva ben capito Nicodemo – lo Spirito santo non ci fa invertire di nuovo il treno. Infatti non abbiamo più nulla da restituire e tutto quel poco che abbiamo guadagnato sarà ricambiato con un MOLTO. “Bravo servo fedele! Mi sei stato fedele nel poco, e sarai ricompensato nel molto”. Insomma si inizia il lungo viaggio di reale immedesimazione con tutti i nostri antenati. Solo quando ogni Figlio rientra in suo Padre e sua Madre farà la piena esperienza diretta di essere tre in uno. Quando l'uomo non capisce che la Famiglia sacra, fatta di padre, Madre e Figlio sarà quella vera unità che saremo noi figli a realizzare, tra nostro padre e nostra madre con cui vivremo in comunione dopo di
esserci portati a vivere NELLE loro due vite, allora separeremo la stessa vita da tutti quelli che oggi sembrano giusti usi o abusi. Un malfattore che entra in un monastero e stupra una vergine è una cosa orrenda... ma solo quando questo FATTO esiste ed è veramente compiuto. Noi invece scopriremo di essere stati tutti inseriti in puri progetti infiniti nelle loro possibilità e sono tutte possibilità di bene, perché ESISTERE è cosa DIVINA e perché ogni cosa divina è BUONA. Immagina di essere tu il figlio nato dal vile stupro che ho descritto. Ebbene, rientrato nel grembo materno tu riuscirai a dare un senso buono a tutto quel male che ho descritto. Uscite dalle loro storie, le due innocenti anime che sono state solo incaricate di attuare quel progetto divino, recuperano la loro VERA innocenza come due attori che hanno appena terminato una recita in cui hanno impersonato personaggi nemici. Anche quell'uomo lì che ha stuprato la suora, nell'anima che lo ha animato è simile al puro e attore cui è capitata semplicemente una parte in se stessa infelice. L'attore che ha interpretato il violentatore e l'attrice che ha interpretato la povera violentata, usciti di scena non possono avere nulla uno contro l'altro. Semmai è l'attrice che ha interpretato la vittima che deve una certa gratitudine all'altra anima, che si è dovuta far carico di quel terribile personaggio da animare. Perché credete che il Signore ricompenserà moltissimo Abramo, che aveva disciplinatamente accettato di sostenere la parte di un ORRIBILE ASSASSINO di suo figlio? Provare a immaginare due attori che sono chiamati a interpretare un Diavolo e un Santo. Chi è più meritevole? Chi fa di tutto per togliere all'altro la parte bella e gratificante, o quello che per puro altruismo dice: “la parte bella prendila tu!” Se le cose stanno in questi termini, si arriva a capire la ragione per cui Gesù racconta dei due opposti uomini che sono nel tempio e pregano! Uno ringrazia di di essere stato creato così buono e bravo...
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non come quel pubblicano lì in fondo alla chiesa, che tradisce la sua stessa gente. Costui invece aveva il cuore avvilito per i suoi peccati e ne chiedeva umilmente perdono. Gesù disse che fu costui a uscire perdonato da quel tempio, e non chi lodava il signore per i doni che aveva ricevuto, e per i quali si poneva più grande di quell'altro! Ecco, se sono stato io il frutto della violenza patita da quella povera suora, io mi ritroverò PURO nella sua vita e in quella di lui, e sarò proprio io, nella mia unità dimezzata su entrambi, a farne una cosa sola! Forse a voi non sembra giusto che l'anima di quello stupratore e violentatore della volontà di lei sia infine in un certo senso premiato, proprio da me, l'apparente frutto della violenza tra di loro... ma questa è la infinita potenza e bellezza dello Spirito santo! SANTIFICA! Quelle due anime non avevano nulla a che fare con i loro personaggi in lotta, e Dio li aveva unite in quel modo: prima nella peggiore delle violenze, e poi nel massimo del perdono e della misericordia... accertata la verità. Dio e le sue infinite anime sono la DIVINA TRASCENZA da ogni limite che imprigiona e costringe... e in Paradiso c'è più gioia per un peccatore pentito che per i tanti che non hanno avuto bisogno di perdono! Nel mondo stupefacente di Dio, il BENE è ricavato proprio attraverso la conversione del male. Questa vita, che andando verso la morte è il massimo dei mali, si tramuta nel massimo dei beni quando tutto il percorso è letteralmente rovesciato e il punto della fine si muta in un principio dell'eternità. Lo Spirito santo è la forza che fa comprendere come stiano veramente le cose, nella loro unità. Gesù non aveva potuto dire tutto questo. Lo spiega anche nel versetto 12 del cap. 16:
12 Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.13 Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera
Cosa significa dire: “per il momento non siete capaci di portarne il peso”? Significa dire che per comprendere la complessità di una vita “vai e vieni”, occorre avere acquisito dei fondamentali principi di verità! Se essi non sono acquisiti, allora Dio li impone in un modo che sembra perfino ingiusto. Vi richiamo questo modo, imposto con il capitolo 114 del libro Bibbia, quando si prescinde dai primi 5 libri e se ne fa uno solo, con tutti i capitoli messi allora in fila e numerati in una progressione che parte dall'inizio. In questo modo, Bibbia, 1,114 è il capitolo 24 del Levitico, terzo libro, dopo Genesi (di 50 capitoli) e di Esodo (di 40 capitoli). Praticamente il Levitico comincerebbe con il capitolo 91, e il 24 aggiunto al 90 dato da 50+40 porta a 114. Intanto, solo “di passaggio” vi faccio notare come questo 90 +24 = 114 sia quanto, contato in valore cabalistico somma al nome MAOMETTO=90, quel 24 che, sottratto invece a 90, porta al 66=ROMANO. Laddove poi 24+24=48=GESU' Levitico 24,15-22 15 Parla agli Israeliti e di' loro: Chiunque maledirà il suo Dio, porterà la pena del suo peccato. 16 Chi bestemmia il nome del Signore dovrà essere messo a morte: tutta la comunità lo dovrà lapidare. Straniero o nativo del paese, se ha bestemmiato il nome del Signore, sarà messo a morte. 17 Chi percuote a morte un uomo dovrà essere messo a morte. 18 Chi percuote a morte un capo di bestiame lo pagherà: vita per vita. 19 Se uno farà una lesione al suo prossimo, si farà a lui come egli ha fatto all'altro:20 frattura per frattura, occhio per occhio, dente per dente; gli si farà la stessa lesione che egli ha fatta all'altro.
14 21 Chi uccide un capo di bestiame lo pagherà; ma chi uccide un uomo sarà messo a morte. 22 Ci sarà per voi una sola legge per il forestiero e per il cittadino del paese; poiché io sono il Signore vostro Dio».
All'uomo che ignora come, al termine della sua vita, la stessa vita ripiega su se stessa, tanto che se in un verso appare fatta, nel verso opposto essa in sostanza è DISFATTA, tutto questo che è annunciato in un modo così inflessibile e che vale per tutti, forestieri o ne che essi siano, è perché OGNI COSA RITORNERA' AL SUO PRINCIPIO. Poteva Dio far capire a quegli uomini ancora così primitivi che la legge suprema di Dio sta non solo nel PERDONO ma addirittura dell'ANNIENTAMENTO reale di ogni azione buona o cattiva che sembri essere stata fatta? Poteva il Dio ALLAH usare con quel livello ancor primitivo, dei tempi di Muhammad, che Dio è il Dio della compassione e della Misericordia? Si, nel Corano lo ha potuto, nel primo dei versetti del primo capitolo posto come obbligo assoluto da recitare prima di ogni altro capitolo. Ma se andate a leggere poi nei capitoli, Allah si mostra dominatore inflessibile e duro contro chi gli muove contro nello stesso modo con cui appare in questo capitolo 114 di Bibbia che è la fattispecie di tutto il Corano, che si ferma a questi 114. Dopo tutti i secoli dai fatti descritti in questo LEVITICO, fino a Gesù, il Cristo ha potuto dimostrare coi fatti che per il Figlio di Dio sulla Terra il Padre ha scelto la stessa apparente croce data a tutti i primogeniti, che si sono visti anteposti sempre i secondi o gli ultimi ai primi. Accade in Bibbia 1, 25, in Bibbia 1, 38 e in Bibbia 1, 48. Tutti questi tre capitoli sono nel segno di Gesù. Il nome stesso di Gesù è formato in Genesi 25 dalla G di Giacobbe e dalla Trinità ESU' del primogenito ASAU' cui è strappata la A del suo primato. In Genesi 38, tocca a Zerach uscito per primo con una mano e
dichiarato “il primogenito”, vedersi costretta quella mano a rientrare nel sesso materno, per l'uscita prima di quel Perez che poi Matteo e Luca chiameranno Fares. In Genesi 48 è la volta di Giuseppe, primo figlio dopo la prima decina, numero 11, vedere come suo padre Israele decisamente fa torto a Manasse, il primogenito di Giuseppe, per anteporre a lui il secondo, Efraim. Stranamente (sembra) non è dalla famiglia di Giuseppe che poi verrà la Genesi di Gesù, venuto da Perez, il secondogenito di Giuda, quartogenito di Israele. Sembra strano, se non fosse che per il nome di Giuseppe, che di Gesù non sarà un padre reale, ma solo PUTATIVO. E allora anche tra i figli di Israele, il Padre arriva a scavalcare i primi 10, assegnando una PRIMOGENITURA di tipo PUTATIVO allo stesso nome di GIUSEPPE. La Bibbia è il libro per eccellenza in cui hanno PATRIA tutte queste pure REPUTAZIONI. Ed è così perché la SAPIENZA, anche se è concessa a Salomone, resta ancora una cosa tutta doverosamente connessa a quanto DISPONE Dio, apparentemente come un Despota che – per affermare la sua indipendenza da ogni tipo di vincolo, si mostra del tutto libero rispetto alle stesse leggi che egli impone, apparentemente solo agli altri. La GIUSTIFICAZIONE a disposizioni come quella riferita al versetto 22 del capitolo 114 di Bibbia, e 24° del Levitico è che < Ci sarà per voi una sola legge per il forestiero e per il cittadino del paese; poiché io sono il Signore vostro Dio> Essendo io il VOSTRO DIO, io sono l'arbitro unico della legge, e la impongo non solo a voi... ma anche ai forestieri! Ma come poteva il Signore spiegare altrimenti che è legge per TUTTI, non solo i viventi ma anche tutta la natura, che se adesso vi sembra che siete voi a fare ed è la Natura a evolvere a modo suo, sarete corretti totalmente in questo che ora vi sembra, e pertanto TUTTO RICADRA' SU SE STESSO. Perfino oggi, oltre 3 millenni dopo, se chiedete ad un uomo di
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scienza se sia vero che la Natura è IN ATTO e che la vita stessa è all'origine della sua vita, vi rispondono che è “fuor di dubbio!” Cari lettori, sono solo IO a dirvi che se noi sembriamo andare al binario morto della nostra vita è solo perché discendemmo da lì senza nemmeno accorgercene! Se non è IMPRESTATA od ogni anima di Dio una vita già disegnata da IMPERSONARE, nessuna anima lo può fare! Io morirò il 26-07-2016 perché al solo Padre suo (disse Gesù) era possibile dir qualcosa su quando sarebbe giunto il tempo e l'ora... e la verità del Padre, assieme al suo Spirito santo Paraclito sono la VESTE di un Figlio di Dio che cavalca su di me come un puledro: quello che già in questo modo Gesù usò, cavalcando un asina, quando si recò a Gerusalemme per esservi sacrificato. La sola verità che libera, e che è presa da Gesù e spiegata con la scienza che oggi Dio ha concesso all'uomo, è quella che vi sto dicendo solo io – oggi – e nessun altro! Infatti – per la Scienza – le azioni esistono e sono vere, e son compiute dalla Natura e dai viventi. Da nessun Altro! Dio – per loro – chiaramente non compie proprio nulla! E sono stupidi coloro che sperando in lui gli affidano pieni di fede la loro vita. Un Cristiano, che agisce secondo il sale esatto che descrisse Gesù oggi è giudicato una vittima di SINDROME RELIGIOSA. Io – sottoposto un giorno ad una simile visita per forza – poiché negli anni 70 assumevo tutti coloro che avevano bisogno di un lavoro senza che io ne avessi da dargliene e mettendo a costo di ciò le mie sostanze, sono stato giudicato un soggetto ANORMALE, vittima di complessi e di frustrazioni. E non un Cristiano che donava il suo, gratuitamente e senza nemmeno donarlo, ma utilizzandolo per CREARE NUOVO LAVORO, che non esisteva. Pertanto, se io vi dico convinto di aver preso da Gesù, questo mio sale, di aver preso le sue VERITA' che non aveva potuto spiegare a gente che non era ancora all'altezza di capire, allora i giudici – se sia
possibile o no quello che io dico – dovete e potete essere voi. Giudicate quanto segue, facendo attenzione. “In quale modo è salva tutta la bontà nella creazione divina?” Lo è solo se null'altro accade che un INFINITO PROGETTO POSSIBILISTICO, estrapolato dal nulla. “Come può essere scritto, questo progetto, se non c'è nulla su cui scriverlo?” Può essere il frutto di un puro computo, attivato in uno ZERO che si dissoci in due verità opposte tra loro, che – pur diverse da zero – valgono sempre zero. “Come impedire che questi opposti siano sommati tra di loro ed esistano come un mondo complesso, che avanza simultaneamente in due versi opposti?” Lo è attraverso l'invenzione, per pura immaginazione divina delle qualità, tanto che il verso negativo sembri MAGNETICO e il verso positivo sembri ELETTRICO. Ne deriva una verità complessa e elettromagnetica, che non si sommano mai tra di loro ma si compongono, attuando divisioni e prodotti e mai somme o sottrazioni che mutino monomi in polinomi. “Allora, su che cosa tutto questo è scritto?” Sullo zero, sul nulla. In un contesto DIVINO e ONNIPOTENTE al punto che esista un TUTTO che sia tutto pur essendo un nulla. Si chiama esistenza POTENZIALE. Per fare esistere una esistenza simile occorre la matematica che usi tutte potenze, e tutte basate su una sola verità di fondo, ma assolutamente contraddetta.” “Quale verità?” Che Dio, l'ASSOLUTO, entri in atto con un valore matematico che sia a immagine e somiglianza del valore assoluto. “Ma non è possibile determinare quanto è determinato!”
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10, Padre unico e solo di tutti i numeri DECIMALI. Essi sono creati, come N FIGLI, attraverso un numero N di 10 che siano una cosa sola perché interagiscono l'un l'altro. Allora se 10 è il PADRE, resta ASSOLUTO, perché è una UNITA' uguale a 10 unità che sono prive della loro unità, essendo la sua unità decima proprio mancante, in quello 0 descritto dove dovrebbe essere presente l'unità. Questo ESSERE riesce a essere diverso da zero solo ESSENDO QUELLO CHE E'., ossia ZERO “Ma come?” In questo modo: 10^0 = 1. Questo è un vero e proprio DIVINO ARBITRIO, nella sua azione. Infatti la sua AZIONE opposta è Log 10^0 = 0. Vedendo in modo opposto a quello che è ZERO come il Log 10^0, io riesco a impormi come 10^0, ossia una visione POTENZIALE dell'Unità. Esclusivamente in POTENZA ASSOLUTA, e DIVINA. L'altro arbitrio è che 0 = 10, e allora tutto questo esiste come una bella AZIONE CICLICA che parte da zero, percorre un 10 in linea e – facendolo – ritorna al punto 0. Naturalmente i due cicli dovranno essere simultaneamente orari e antiorari, tanto che se una verso farebbe crescere, quello opposto farebbe decrescere. Come già detto, non si annulleranno perché il verso orario sembrerà di natura ELETTRICA e quello simultaneo e inverso sembrerà di natura MAGNETICA. Il Ciclo 10 è davvero straordinario, anche se non ha una sua propria unità in quello zero, tanto da essere di fatto 10 volte la sua unità zero, se se ne inverte il verso di lettura, allora eccola l'unità di quanto non ha unità. Laddove 10 è, per arbitrio divino,
allora se è quello che è, è 10 DIECI, interattivi. 10 × 10 × 10 × 10 × 10 × 10 × 10 × 10 × 10 × 10 = 10^10 <IO SONO CULUI CHE SONO>: dieci 10, dieci in potenza di 10. Ma ogni supposta GRANDEZZA, deve esserlo il PICCOLEZZA. Ogni PRIMO deve essere anche ULTIMO. Solo in questo modo resto ASSOLUTO, e nello stesso tempo DETERMINATO... senza esserlo. “E allora?” Ecco la verità ASSOLUTA per come si realizza nel mondo relativo a quanto esiste in ogni possibile e immaginabile atto che sia simultaneamente uguale e contrario come lo sono ogni AZIONE e REAZIONE nel 3° principio generale della legge dinamica.. Quando la VERITA' DIVINA è finalmente nota solo allora è determinata in una vera e propria formulazione matematica delle relazioni esistenti nella fondamentale trinità (spaziale) e Unità (temporale) di tutto il possibile che possa esistere. Ecco la formula:
10^0 = 10^+1 × 10^-1 SPIRITO SANTO = PADRE × FIGLIO UNITA' = CAUSA × EFFETTO
Perfino la Scienza Fisica si è convinta di fare di questo ciclo il VALORE ASSOLUTO su cui basare tutte le unità della fisica nelle forme relative. “Come fa allora il tutto a esistere?” Lo fa “divinamente” assolutamente, ossia ESISTE IN POSITIVO ed ESISTE IN NEGATIVO, ma a partire da interpretazioni QUALITATIVAMENTE OPPOSTE date alle quantità opposte. Io posso avere il NO del SI ed è NO. Io posso avere il SI del NO ed è NO Io posso avere il SI del SI ed è SI
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Io posso avere il NO del NO ed è SI. Sono le leggi che regolano l'algebra, che connota le quantità sia in positivo, sia in negativo, e le combina tra di loro. Perfino NOE' salvò il mondo dal diluvio e dall'umana perversione dicendo <NO è> a ciò che <era NO>. Con l'OPPORSI a ciò che è OPPOSTO, non ci si oppone a quanto non lo è. “ma come comincia allora il mondo, cos' dal nulla?” Attraverso la virtù di un puro calcolo matematico, che può appartenere alla pura memoria di un puro spirito come quello dell'ESSENZA DIVINA. E il calcolo è esattamente questo:
10 : 9 = 1,1111111111... .
Nel mentre ai vari tempi unitari del calcolo, si divide per 10 anche il fronte 9 che inizialmente è 3 per 3, e passa a 33 per 33 quando 1 passa a 11. Insomma come segue:
con 1 con 11 con 111 con 1111
3 33 333 3333
× × × ×
3 con 1 33 con 11 333 con 111 3333 con 1111
Il fronte, mutando da 3 x3 a 33 x 33, e così via, quando l'intervallo passa tra l'avere 5 cifre e le 4, si determina che
33333^2 : 3333^2 = 100,01800261034204230504058506660 333333^2 : 33333^2 = 100,0018000261003420042300504005850066600
e si nota che si fissa una area assoluta 100 mentre le cifre restano sempre nella stessa progressione data dalla realtà 3^4=81 della potenza 4 della velocità della luce. A ogni tempo decimo successivo si espande
questa serie: 180 che +81 è: 261 che +81 è: 342 che +81 è: 423 che +81 è: 504 che +81 è: 585 che +81 è: 666 che +81 è: Insomma noi vediamo un mondo FRATTALE, come un cartone animato di sezioni che si mutano con queste regole. Sotto il profilo SPIRITUALE, l'autore della nostra visione è proprio il nostro SPIRITO DIVINO. Essendo in tutte le sue anime una sola anima ASSOLUTA, correrebbe il rischio di patire la sua ASSOLUTEZZA come un limite. Allora attua la sua libertà DETERMINANDOSI in un modo che, pure essendolo, non è per nulla determinato, essendo simultaneamente COSE IMMAGINATE OPPOSTE in quantità numeriche determinate in modo contrapposto. C'è solo un modo per SUPERARE l'indeterminazione del DIO ASSOLUTO: l'immedesimazione con un mondo che abbia una sua regola non dipendente da DIO e che possa assumere il ruolo di un DIO CREATORE di un mondo totalmente determinato dal calcolo che ho proposto. E' l'IMMEDESIMAZIONE la divina possibilità di essere senza essere. Il nostro spirito di viventi lo sperimenta con tutti gli spettacoli cui si appassiona soltanto perché riesce a sentirli suoi pur non essendo i suoi. Vedere un film e sapere come esso è fatto ci consente di osservare che è sufficiente un PROGETTO FATTIVO, simile ai tanti comandi di un DVD, come se fosse questo file:
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1110010. Se esso si muove a sinistra, dato dopo dato, si annienta 110010 10010 0010 010 10 0 e noi l'abbiamo visto non solo verso destra, ma ANIMARSI DI AZIONE che nel DVD esiste solo in potenza di esistere. Il nostro mondo reale è UNO SPETTACOLO. La regola sta nei frattali. Quando sono introdotti sempre nuovi decimi con determinate regole, entra in scena un vero e proprio spettacolo. Noi abbiamo uno STATO NOSTRO ASSOLUTO e stiamo liberandolo dalla INDETERMINAZIONE, determinandolo in un modo infinito. Dio si fa uomo in ogni uomo cui ha sottoposto una POSSIBILE STORIA vincolante, da animare e su cui VINCERE IN ASSOLUTO. La vittoria, in un mondo IDEALE come il nostro è IDEALE. L'interesse che noi otteniamo dalla nostra vita, scatena il nostro bisogno di superare il limite. Socrate diceva che Dio è lo stratagemma che adotta un uomo pieno di limiti per superarli tutti. Ed è proprio così. Solo che il risultato IDEALE con cui noi IDEALIZZIAMO la nostra vittoria su ogni caso relativo è una vittoria in se stessa, senza alcun bisogno di modificare un disegno che è assolutamente immodificabile... tranne i casi di tutti gli apparenti MIRACOLI, che sono stati tutti essi pure ideati e che esistono come un evento in se stesso nello stesso prodotto dal calcolo di 10 diviso per 9. Vi sono valori che assurgono automaticamente a valori di generale riferimento. Infatti questo calcolo, che determina ogni possibilità raggiunge un
risultato simile ad una creazione che esca tutta da un centro come se fosse un sole. Esistono tutti i raggi possibili e immaginabili da quel centro. Essendo comandati dai numeri, pur essendo uguali sotto il profila dello schema distributivo geometrico, ogni raggio è come un enorme FILE avente tutti i suoi numeri che poi gli permettono di potere immedesimarsi nella visione di una vita. Laddove le questioni sono affidate ai numeri, inevitabilmente si attuano dei valori medi, che – riferiti a tutti i raggi, sono come il sistema dei tre assi cartesiani, che serve da orientamento a tutti gli altri. Ogni asse è la condizione dell'estremo equilibrio di tutti i raggi obliqui. La persona che – per la sua conformazione progettuale ha così tanto equilibrio – assume la funzione di chi è capace di scorgere il vero, pur in una situazione così tanto complessa in cui gli opposti di tutti i tipi sono sempre in guerra tra di loro. Il riferimento assoluto di questo equilibrio esistente nella direzione del tempo è l'asse infinito, di Gesù Cristo, il Figlio prediletto del Dio che ha, nel supremo equilibrio tra tutti gli opposti la sua legge suprema, che lo porta a quella differenza zero che poi è la condizione ASSOLUTA esente da ogni limite. Laddove ogni uomo sia una possibilità obliqua, essa deve potere scegliere la sua ideale posizione all'interno della Trinità Divina. L'INTERESSE maturato nella vita è la vittoria rispetto alla morte reale, che fa uscire virtualmente dal vincolo reale e fa compiere una fondamentale correzione, di ogni errore, attraverso una prova al contrario (quella dell'occhio per occhio, per intenderci) in cui se da una parte SI FA, e si assiste a questa PIOTENZA della natura e dalla vita,
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poi si fa quella uguale e contraria. Queste cose Dio le ha già dette. La stessa costruzione del Popolo di Dio è una lezione per chi voglia cercare di capire. Esso nacque in terra d'Egitto e il faraone era una sorta di Dio, che permetteva, dava favori o creava difficoltà. Se tutto restasse sempre così, il beato lì sarebbe chi ha i favori del faraone. Ma la storia sacra del Popolo di Dio insegna che esiste la Pasqua, il passaggio del mar rosso e l'uscita da quella Terra d'Egitto della dipendenza da un Re. Ma gli Ebrei non riescono ad andare nella terra in cui scorrono latte e miele. Moriranno tutti, tranne Giosuè e forse pochi altri in un deserto in cui tutto si è ribaltato. Ora è che prima stava male che si accorge di essere beato, non avendo più come nemico il Faraone. Chi invece ne godeva i favori, è stato un potente che è stato buttato giù dal cavallo da un Dio che ha esaltato gli umili. Si capisce solo con questa vita che sperimenta prima una tesi e poi la sua corretta antitesi che il vero beato è chi in questa terra d'Egitto in cui siamo noi viventi manca di tutto. Abbassati ora che sarai alzato per sempre dal Padre nostro che sta nei cieli... diceva Gesù e ripeto io pure. Se IL VERO che esiste è solo un divino disegno che noi mettiamo in atto, per vincere come soldatini ciascuno la sua battaglia e al modo libero per il suo libero arbitrio, il disegno di Dio non ha alcuna pecca. Il male proprio non esiste, perché per noi sta nel venire a mancare il benessere. Ma quando la vera condizione è che nulla diviene, ma soltanto un progetto è visualizzato attraverso regole spirituali, allora
come potremmo mai PROVARE il male? Lo proviamo ora, ed è una leva poderosa – la massima – per farci desiderare il Bene, ossia per farci svolgere al meglio il nostro compito di sconfiggere la realtà concreta attraverso l'ideale. Oggi molti vedono persone che già lo fanno e si comportano a vederle in modo quasi pazzesco, tanto affidamento esse fanno a ciò che è solo IDEALE! Ma è solo nell'ideale che sta la nostra salvezza perché noi siamo parte stessa del Divino ideale che sta vincendo, ovunque e proprio mentre a noi sembra di essere sconfitti. Se infatti nei vediamo fatta una azione POICHE' essa è disfatta, stiamo già viaggiando liberi da ogni cosa, diretti verso il dominio divino di quanto esiste in pura potenza di esistere. E lo faremo nostro. Vincendo ognuno la sua battaglia ed essendo parti apparentemente staccate, ma solo apparentemente, dobbiamo sentirci già tutti parte di una vittoria ottenuta attraverso il puro libero arbitrio di ciascuno. Ecco, cari amici, se questa è la vera liberazione, oggi io sono il solo che ve l'abbia spiegata passo passo, essendo in me quello Spirito santo Paraclito che Gesù aveva promesso. Io – anima di Dio come ogni altra – sono stato solo ASSERVITO a servire davvero a tutti, per consolarvi e accompagnarvi nei secoli che verranno e che saranno molto difficili. Tra appena 11 secoli la terra si ribalterà, raggiunto il massimo numero di giri che essa può fare, prima che, ruotando sempre i due assi del piano attorno al comune asse, poi si compia anche le terza rotazione attraverso il ribaltamento dell'asse in un solo giorno. Se io non fossi il puledro su cui Dio ha poggiato la sua veste, non potrei dirvi la data esatta, con la definizione del giorno in cui questo ribaltamento avverrà: 14 novembre del 3.118 dopo Cristo.
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Il Figlio, Gesù, non poteva saperlo. I talenti dati a lui da Dio sono stati differenti e riguardano l'insegnamento ideale di come occorre vivere in questa terra di Egitto. Gesù è stato dotato del ruolo di indicare qual sia il bene e quale il male. E' stato posto a lottare concretamente contro i diavoli, che ha scacciato in grande quantità dagli indemoniati. Il ruolo del Padre e dello Spirito santo è Diverso. Per questo padre santo non esistono figli e non esistono figliastri. Non esistono i buoni e i cattivi. Per il DIO CREATORE tutto il progetto è buono così, proprio per come contiene luci ed ombre, apparenti santi ed apparenti peccatori. Per questo il Figlio non ha avuto accesso alla totalità del progetto anche se è perfettamente consustanziale alle altre tre persone di Dio. Ma se Dio si determina, per se stesso e assume RUOLO diversi, di
PADRE, FIGLIO e di SPIRITO SANTO, mentre quantitativamente i tre ruoli sono identici, la loro differenza sta nella FORMA differente che ha un PADRE rispetto al FIGLIO... fino a che egli pure non diventa un padre e solo allora dice: “Oh, aveva ragione mio padre!”. Il Figlio ha un ruolo di contrasto, Non a caso Esaù e Giacobbe lottavano fin nel grembo materno. Ma è una lotta non tra nemici. Tra CONCORRENTI che concorrono, in avario modo allo stesso e immenso divino bene comune, di un DIO assolutamente vivace che si determina per vincere sul suo stesso vincolo e all'infinito, una modalità consentita solo da un calcolo che, ripercorrendo infinitamente se stesso, non a un termine, anche se 10/9 sono un valore assolutamente determinato. Ma se si mette in atto il suo CALCOLO REALE... accade l'infinito di un tempo decimo eterno, di una massa decima eterna e di tutto quello che vi sia intorno a tutto ciò di relativo.
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PROVE GENERALI ABETANIA nella resurrezione di Lazzaro
A Betania la Divina Provvidenza mandò in scena il PREAMBOLO di quanto sarebbe accaduto 19 secoli dopo: di un atteso medico che, avvisato, ritarda il suo arrivo a quando una morte sia ormai certa, e poi arriva Gesù e fa risorgere da quella morte certa. Giovanni 11 1 Era allora malato un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella.2 Maria era quella che aveva cosparso di olio profumato il Signore e gli aveva asciugato i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. 3 Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, il tuo amico è malato». 4 All'udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Dio, perché per essa il Figlio di Dio venga glorificato». 5 Gesù voleva molto bene a Marta, a sua sorella e a Lazzaro. 6 Quand'ebbe dunque sentito che era malato, si trattenne due giorni nel luogo dove si trovava. 7 Poi, disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!».8 I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». 9 Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; 10 ma se invece uno cammina di notte, inciampa, perché gli manca la luce». 11 Così parlò e poi soggiunse loro: «Il nostro amico Lazzaro s'è addormentato; ma io vado a svegliarlo». 12 Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se s'è addormentato, guarirà». 13 Gesù parlava della morte di lui, essi invece pensarono che si riferisse al riposo del sonno. 14 Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto 15 e io sono contento per voi di non essere stato là, perché voi crediate. Orsù, andiamo da lui!». 16 Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse ai condiscepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!». 17 Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era già da quattro giorni nel sepolcro.18 Betània distava da Gerusalemme meno di due miglia 19 e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle per il loro fratello. 20 Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. 21 Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non
sarebbe morto! 22 Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà». 23 Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà». 24 Gli rispose Marta: «So che risusciterà nell'ultimo giorno». 25 Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà;26 chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo?». 27 Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo». 28 Dopo queste parole se ne andò a chiamare di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: «Il Maestro è qui e ti chiama». 29 Quella, udito ciò, si alzò in fretta e andò da lui. 30 Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro.31 Allora i Giudei che erano in casa con lei a consolarla, quando videro Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono pensando: «Va al sepolcro per piangere là». 32 Maria, dunque, quando giunse dov'era Gesù, vistolo si gettò ai suoi piedi dicendo: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». 33 Gesù allora quando la vide piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, si turbò e disse: 34 «Dove l'avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!».35 Gesù scoppiò in pianto. 36 Dissero allora i Giudei: «Vedi come lo amava!». 37 Ma alcuni di loro dissero: «Costui che ha aperto gli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi non morisse?». 38 Intanto Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta una pietra. 39 Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, già manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni». 40 Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?». 41 Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. 42 Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». 43 E, detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». 44 Il morto uscì,
22 con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare». 45 Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui. 46 Ma alcuni andarono dai farisei e riferirono loro quel che Gesù aveva fatto. 47 Allora i sommi sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dicevano: «Che facciamo? Quest'uomo compie molti segni. 48 Se lo lasciamo fare così, tutti crederanno in lui e verranno i Romani e distruggeranno il nostro luogo santo e la nostra nazione».49 Ma uno di loro, di nome Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno, disse loro: «Voi non capite nulla 50 e non considerate come sia meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera». 51 Questo però non lo disse da se stesso, ma essendo sommo sacerdote profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione 52 e non per la nazione soltanto, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.53 Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
Ho riportato questo capitolo 11, del Vangelo di Giovanni, fino al versetto 53 che – come numero – indica tutto il movimento di un 47=AMODEO nel valore assoluto 100, di Dio, a rappresentazione di tutta l'area della realtà e anche, di tutto il possibile flusso reale dato dalla combinazione tra una azione in linea, totale in 10 e di una simultanea e corrispondente azione uguale e contraria che poi velocizza il flusso in linea di tutto il movimento reale. Tutta la realtà, della potenza del flusso, che sta nella sezione 100 per il 100 dell'energia totale 100 di questo flusso determina poi tutta la realtà a dimensione 10^4. Non sono cose “fatte apposta” da Giovanni, quando ha diviso in versetti questo capitolo 11, che – sempre non a caso – è il ciclo intero dato da 10 unità di spazio più una data dalla presenza nel tempo 1. Valore che poi è alla base del numero 66 che si ottiene quando queste 11 dimensioni corrono in tutti e 6 i versi esistenti nello spazio tridimensionale, e che è quello che contiene la sommatoria di tutti i numeri interi da 0 fino ad 11. Quando, tra i \12 figli di Giacobbe, iniziano ad esistere i due che egli
voleva avere dalla sua prediletta Rachele, sono saltati tutti i primi 10 e si riparte dal primo che viene dopo, ciò attua, in Israele, il segno di questo 66=RoMANo, tanto che poi il primogenito di Giuseppe si chiamerà MANasse Sarà un primogenito posposto al secondo nato Efraim, da Giacobbe, che li eleggerà a FIGLI SUOI e non di Giuseppe. Sarebbero stati accreditati a Giuseppe tutti gli altri figli che il suo 11° figlio avrebbe avuto. Io pongo in luce queste “particolarità”, che sembrano una sorta di strano privilegio accordato a chi è ultimo, per sottolineare che tutto il vangelo ha come suo fine quello di essere asservito tutto a quanto accadrà per ultimo. Non giudicate strano che Gesù, che dimostrerà quanto affetto lo legasse a Marta, Maria e a Lazzaro, avvertito prontamente della sua malattia, tergiversa così tanto? per arrivare poi con un ritardo tale da portare sia Marta, sia Maria a questo larvato rimprovero fatto da tutte e due: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!»... Che cosa è – come dire? - “sotto traccia”, in questo che accade a ridosso della morte e resurrezione di Gesù? In molti, facilmente hanno sottolineato questo evento come una sorta di preambolo a quanto poi sarebbe accaduto a Gerusalemme, sul Calvario. Nessuno ha invece mai potuto sospettare che tutto ciò potesse rivelarsi il preambolo a quanto sarebbe accaduto esattamente il 4 giugno del 1940 dopo Cristo. Debbo pertanto raccontarvi questo “accaduto”, affinché voi possiate riconoscervi le analogie. Quando il Signore affida al numero 10 di essere il valore posto in natura a immagine e somiglianza della sua azione totale, e quando questo 10 esiste nelle tre volte di Padre, Figlio e Spirito santo che –
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pur essendo in tre sono una cosa sola, allora abbiamo un tale interagire tra i tre 10, da porsi in atto esattamente come questo è rappresentato dalla potenza di 10^3. In sostanza, la realtà dinamica, che vale 10^4, si divide per 10 e si fissa nella sua presenza unitaria. 1.000 è dunque il valore assoluto evidenziato da quanto rappresenta in atto la trinità divina, nella sua presenza in atto. Per porta presente in atto “unitario”, tutta la quantità deve esprimersi nel numero delle volte della sua quantità inversa, data da un solo millesimo di questi mille. Allora accade che 999 volte un millesimo di mille computa tutta l'esistenza di UNO reale che esista come 1 giorno (quelli della creazione generale in 1) in una durata che ne metta in sequenza 999. Divisi per 365,25, questi 999 sarebbero 2 anni e 268 giorni. Per un bambino nato lo stesso giorno 25 di Gesù ma nel 1* mese, ciò porterebbe al giorno 293 dell'anno che è il 20 ottobre in uno dei tre anni ordinari, ma è il 19 nell'anno 1940 che era un anno bisestile. Di eventi legati alla mia vita e datati 20 ottobre, c'è solo quello messo in atto nel 2002 in cui io annunciai a Monsignor Centemeri, Decano di Saronno, di avere ogni certezza che la Parusia di Gesù era accaduta in me. Se nonché, io non sono nato il 25 gennaio del 1938 senza avere due importanti premesse, una in conto del Padre e l'altra dello Spirito santo. La premessa “paterna” di tipo divino, stana in Bibbia, 1, 38, il libro primo della Bibbia che nel suo capitolo 38 racconta ogni possibile “estremo” della mia nascita. Nel mio Gennaio dell'anno 38, in quello dei nomi di mio padre, di mia made e della mia sposa, del valore numerico di tutti i 5 nomi, uni e trini nel loro valere 1+333, e nel valere assieme al cognome il 381 che – come descritto nel testo del
capitolo – prende il numero 1, in Bibbia 1, 38, e lo manda in fondo, determinando 381. Insomma perfino il mio intero Codice Fiscale è espresso in questa premessa Biblica. La Premessa reale, legata ai nomi dei miei due reali genitori fa sì che Luigi=54 sommato a Mariannina=84 porta ad un secondo 138, legato al nome reale di chi mi ha preceduto. In tal modo, di quei 999 giorni che avrebbero dovuto portare al 20 ottobre della mia annunciata Parusia alla Chiesa cattolica, 138 sono stati posti “in principio” divino in quanto legati alla Bibbia, e reale in quanto legato ali nomi reali dei miei due genitori, la data della Parusia reale si è avuta il 4 giugno del 1940, che poi sono 62 anni e 138 giorni prima della mia comunicazione alla Chiesa. Questi due numeri sono di per sé significativi. Del 138 ho già detto, del 62 è da far notare la “trascendenza” rispetto al 26=DIO=YHWH. Sono esattamente i 62 valori in cui un esistente 38 li occupa stando nel 100 e muovendosi quanto 100 -38 =62. calcolo che implica i numeri 100 e 38 contenuti in anni, laddove 100+38 è il contenuto corrispondente nei giorni. Tutta la mia vita, iniziata il 25 gennaio del 1938, se fosse stata esattamente di 1.000 giorni sarebbe arrivata al 20 ottobre del 1.940. Il 19 ottobre calcolato nell'anno 40, bisestile, sarebbe divenuto il 20, reintegrando ai 999 giorni quello sottratto al 1.000 puro. Quel giorno, il 4 giugno 1940, alle ore 7 del mattino, i miei due genitori, come se fossero le due sorelle Marta e Maria, inviano al Dottor Sabatella, di Felitto, il Paese in cui vivevo, a pochi chilometri da quel monte Stella ai cui piedi c'era stata la prima Epifania fatta da Senofane, Parmenide e Zenone, ad Elea, secondo cui <l'ESSERE è il fondamento di TUTTO CIO' CHE E' IN ESSERE>, insomma la risposta data da YHWH a Mosè: <IO SONO COLUI CHE SONO>: “Accorri, nostro figlio sta molto male, è moribondo!”. Questo annuncio è ricevuto da Gesù al versetto 3.
24 3 Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, il tuo amico è malato»
Il medico unico di questo paesino che non arrivava alle 2000 anime poteva accorrere subito. Ma non volle farlo. Aspettò, facendo i suoi calcoli, ed arriverà poco prima delle ore 12, insomma quattro ore dopo la chiamata. I miei due genitori non avrebbero potuto dire al medico: “se tu fossi arrivato il piccolo A.RO, (Amodeo Romano nella sua fine, di LazzARO), non sarebbe morto!”. Infatti la malattia era incurabile. Una broncopolmonite che prima della scoperta del primo antibiotico, chiamato Penicillina, non era curabile. Il dottore fece i suoi calcoli e – non volendo assistere da impotente alla morte di questo piccino -aspetto secondo i suoi calcoli il tempo che reputava necessario per giungere “a bimbo morto”. Gesù, il possibile vero medico che avrebbe potuto “impedire” quella morte, di LazzA.RO, non la volle nemmeno impedire. Quelle tre persone, MARTA, MARIA e LAZZARO erano in forma della trinità di Dio. Le due donne, MARIA e MARTA, già avevano costituito l'esemplare e binario modo di relazionarsi con Gesù. Un giorno egli era arrivato da loro, invitato a pranzo, e – mentre MARIA lo accolse e destinò la sua persona al personale incontro con lui – sua sorella MARTA pensava a sbrigare le cose pratiche: occorreva pur preparare il cibo da mangiare. Vedendosi sola a “spignattare”, disse a Gesù: “Signore, dì a mia sorella di darmi una mano! Mi ha lasciato qui da sola!”. Si aspettava collaborazione da Gesù e ne restò sorpresa quando per tutta risposta ricevette un rimprovero: “Marta Marta che ti dai tanto da fare per le piccole cose della vita, tua sorella si è “scelto” la parte migliore e non sarò certo io a togliergliela!”
Ecco, i modi per SERVIRE sono due: uno nella concretezza delle cose da fare, l'altro nell'incontro con la parola e i valori dello Spirito. Le due sorelle sono – insieme – questo unitario ambito! Anche la differenza tra i due loro nomi, di MARIA e MARTA sta solo nella penultima lettera. Quella <I> di un reale INCONTRO con Iesus, e quella TRIBOLAZIONE, quella croce che ti disturba sempre, nelle cosa da fare. In MARIA c'è l'incontro con <Iesus>, in MARTA c'è quello invece con la T, la Croce, di Iesus. In Bibbia, 1, 38, come l'antefatto che ha arretrato la mia segnalazione alla Chiesa, fino al FATTO reale in cui ciò accadde, si racconta di una TAMAR che si è sdoppiata, come la sposa prima di ER e poi di ONAN, in ragione di una grande croce. La morte, prima di Er e poi di Onan. La duplice vedovanza si una MARTA, anticipata a TA-MAR, che in entrambi i casi, di MARIA e di MARTA ha fatto solo l'esperienza della MORTE dello sposo, e per due ripetute volte. Pertanto, il preambolo della sposa vedova, di nome TAMAR lo era di una MARIA, madre di Gesù, addolorata per la MORTE di Gesù. E due volte! Una nella funzione sua della madre reale, e l'altra per quel suo legame intimo e nuziale con lo Spirito santo, di cui lei era l'immagine reale. Dunque in Bibbia, 1, 38 c'è la straordinaria opera di resurrezione, imposta da lei al padre dei due mariti morti, affinché agisse anche in lei come lo Spirito santo aveva agito in Maria: scavalcando e superando il limite di non poter avere un figlio per la mancanza di un marito reale. TAMAR, che si traveste da PROSTITUTA SACRA, e si pone sul cammino di Giuda, quarto figlio di Giacobbe e restato vedovo egli pure, vuole con ogni mezzo DETERMINARE l'avvento di un “padre trascendente” quel figlio suo che gli manca, e che si metta all'opera per essere un PADRE DIVINO. Nello stesso tipo di sostituzione con cui
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lo Spirito santo avrebbe SOSTITUITO il futuro marito Giuseppe, che marito non lo era ancora. La specifica condizione SACRA assunta da quello prostituzione era quella sostituzione lecita consentita dalla fede. Per cui TAMAR fa ricorso specifico a quella condizione liberatoria. Se vogliamo andare alla ESSENZA di questa parola, al centro esiste la C di quanto è il Cristo, e ai suoi estremi, alla sua destra RA (per Romano Amodeo, in veste di Dio del Sole, RA) e alla sua sinistra ciò che colloca tutto questo alla provincia romana di SALEM, divenuta poi Gerusalemme, ma intanto, riferita ai nostri giorni e a Romano Amodeo alla provincia di SA, Salerno, in cui tutto questo accadeva. Che – se poi buttiamo le reti dalla parte destra della parola SACRA – ecco che si tramuta nell' ARCA Santa, la cui premessa, nella ARCA di <Noè> la riferisce, in fondo in fondo, a ciò che nel nome di RomaNO è. Io, in un altro recente libretto, ho fatto vedere come TAMAR è esattamente negli estremi congiunti di BaratTA MARiannina, mentre il suocero GIUDA è negli estremi congiunti di LuiGI Amodeo, e ho mostrato come tutto il racconto fatto in questo incontro sia stato praticamente lo stesso. Infatti la TAMAR che si offre all'amore di Giuda, fu la mia mamma che si offrì all'amore che mio padre aveva per le lettere e lo studio. Lei si mise a sua disposizione e praticarono insieme per due anni questo amore di lui per la scuola, riuscendo a divenire maestro, sottoposto alle tre prove intermedie della licenza di scuola media e del Diploma Magistrale, fatto da privatista con lei che faceva da maestra, e infine il Concorso Magistrale per ottenere una cattedra. Come sovente capita negli incontri di amore “reale, corporeo” anche mio padre “venne prima” al suo successo, ed ottenne la cattedra prima di lei. Aveva offerto egli pure dei pegni, preliminare a questo esercizio
dell'amore: non l'avrebbe mai chiesta in modo differente da quello! Come Tamar era stata promessa al terzo figlio di Giuda, così anche qui, mia madre si era promessa a Gesù, perché voleva essere sua sposa. L'entrata in scena di mio padre, si sovrappose a questa cosa che lei attendeva ed alla quale si sentiva come la Tamar che era stata promessa al terzo. Per Giuda questo terzo fu ritenuto un “incomodo”: lei già aveva portato alla tomba i primi due figli... Allo stesso modo, mio padre che comunque si sovrappone a questa attesa di amore divino da parte di mia madre, fu esattamente come il reale intervento di Giuda, che finisce realmente per prendere il suo posto, come la diretta conseguenza dell'invito pratico a nozze, quando BaratTA MARiannina aveva offerto a LuiGI Amodeo di poter riprendere quello che per lui era stato molto piacevole, ma aveva dovuto interrompere e ridurre alla VI Elementare, con una sorta di vedovanza nel confronto di tutti i suoi futuri amati studi. Anche il tentativo di Giuda, di mettere a morte Tamar quando apprende che è incinta – e dunque si è prostituita! - lei che doveva dare un erede al Figlio mio, anche questo si è ripetuto, pari pari, tra mio padre e mia madre. Accadde quando seppe che e lei era venuta ad assumere una posizione di rigetto, nei confronti di quello che si era attuato come il suo impegno, a dare futuro alle sue personali attese di amore. Allora lei gli sbatté in faccia gli IMPEGNI che lui aveva preso, di non darle disturbo alcuno in quello che lei avvertiva come il SUO IMPEGNO, di poter essere la sposa di quel “povero Cristo” di Gesù. Quando mio padre si vide praticamente restituiti i tre pegni che le aveva dato: il suo bastone per bastonarlo se sgarrava. Il sigillo della sua onesta ad essere corretti, e il cordone che egli aveva usato per
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legare a se di amicizia il fratellino suo, Antonio, tanto da poter essere con lei con la scusa del legame di amicizia con il suo fratellino, mio padre fece esattamente come fece Giuda. Capì che tra loro due, lei aveva più ragione di lui, nell'aver agito così come aveva agito. Le scrisse. Essendo stato da lei tagliato ormai quel cordone ombelicale che egli aveva assunto con loro due, tanto che non poteva più andare a casa loro, allora le scrisse: “aveva piena ragione! Senza volerlo, lui l'aveva molestata nelle aspettative dell'amore per un “povero cristo” che non era lui, ma quel terzo figlio di Giuda, che per lei doveva essere il suo terzo marito. Così – all'improvviso! - lei si accorse che quel “povero cristo” che lei aspettava era proprio lui! Anche in occasione del parto, che ci fu in Bibbia, 1, 38, esso fu gemellare e tale doveva essere anche in mia madre, BaratTA MARiannina, la TAMAR che mi riguarda. Ora questo parto reale accadde in due tempi separati. Nel primo, ai due sposi R-O (Er ed Onan) nacque semplicemente una MANO, e a mia madre nacque ROMANO. Poi, nel racconto biblico la mano rientra nel grembo materno e c'è un tempo di attesa. Superatolo, solo dopo nascono i due gemelli. Prima nasce Perez e dopo Zerach, che aveva la mano con attorno il filo scarlatto con cui RO-MANo era stato dichiarato essere il primogenito. Questi due che nascono assieme, prima uno in conto del primogenito di ER e si chiama R, nell'unità di Romano, e poi il secondo, BEN, netta trinitaria condizione del nome BINITO che è la stessa trina in BENiamino, ecco che il duo sono insieme: R BEN laddove Tra Ruben e Beniamino ci sono tutti i 12 figli. RuBEN è il primogenito, e sta nel gemellaggio tra Romano e Benito. Deve essere però un gemellaggio reale ma trascendente, e deve
avvenire per una sorta di GIUSTIZIA rispetto a quanto aveva riguardato Gesù, messo in relazione a suo Padre e al suo puro PRINCIPIO che in Bibbia è BRASYT. BR-ABBA' è il Duo in R, seguito da PAPA' per come proprio Gesù chiamava suo padre, Quando, sul punto della sua condanna a morte, il Procuratore Romano cercò di salvarlo in extremis, propose un... BARATTO, un “atto” legato al BAR-ABBA', al barattare LUI con suo Padre. “Chi volete SALVARE da morte? Gesù o BARABBA?” Tutti vollero fosse salvato il BARatto dell'ABBA' di Gesù. E fu salvato la prima volta per come il padre suo esisteva in quel LAZZARONE. Per salvarlo, Gesù fu costretto a morire. Ora – ed è evidente! - per pura GIUSTIZIA, deve poterlo salvare nuovamente non più morendo ma rivivendo” In questo piccolo ROMANO morente esiste il Duo: BR, come IN PRINCIPIO, quello ebraico di BRASYT. Ebbene <SIT> che sia questo BRA di ABBA' Che sia salvo questo DUO. Infatti il titolo del libro <Genesi> è BRASYT, ma le prime due parole distinte sono: <BRA-SYT BRA>. Insomma abbiamo due BRA, che poi è la stessa cosa se le giriamo in BAR-SYT BAR, visto che siamo in presenza di una Mariannina che per un valore di FAMIGLIA, ha il compito di BARATTA', di barattare. Lei è ATTA al BARatto di ABBA', il padre di Gesù che è giunto al compimento della sua vita ed è moribondo. E Gesù arriva a questa moderna BETANIA, in cui esiste BET, il 2 (essendo BET propri il numero 2 ebraico, dopo l'1 che si scrive ALEF, tanto da aver con ALEF-BET la prima forma possibile all'Alfabeto).
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Dopo il 2 che significa BET, abbiamo <an IA>, laddove oggi, in cui la lingua del mondo è l'inglese, ciò significa <un IA> che nel IA è una delle forme con cui era indicato il Dio YHWH, Jahvè. Ma attenzione! <BET-a-N.I.-A.> allude anche al DUO che è <un> Nazarenus Iesus che deve installarsi in un Amodeo. Lì esiste una terna, data da DUE MAMME e un figlio. Le due mamme sono Mariannina quella esistente nella reale carne del momento odierno. La seconda è MARIA di ANNA. Mariannina incarna le due mamme di Maria e la sua stessa Mamma. Sono, senza ombra di dubbio LE MAMME, due, incarnate tutte e due in una sola. Una è angosciata vedendo moribondo il suo unico figlio Romano. E' ancor piccolo, e dunque certamente ancora innocente. E deve patire, come già toccò a Gesù, che per volere del padre sia portato via da questo mondo. Lei sente di averne la colpa. Quella nascita gemellare che era accaduta in Tamar subito dopo la prima nascita, separata, di ROMANO, in lei tardava ormai da anni! E c'era una ragione: lei non voleva più procreare altro. Era stata costretta ad un allattamento dolorosissimo, per una mastite grave che aveva colpito tutti i suoi due seni, ma aveva accettato tutto quel dolore, mentre piangeva e sospirava: MADONNA! Mentre io bevevo latte e sangue. Pensava di esseri ACQUISTATO per suo merito, grazie a quel dolore, quel suo figlio. Le bastava però tutto quel dolore, e non ne voleva un altro. Pertanto si negava a suo marito. Allora Dio non ne poté più e si decise a riprendersi quel suo Figlio, agendo come era accaduto in Bibbia 1, 38, facendo rientrare tutto nel grembo materno ed annullando quella nascita. Infatti in Bibbia 1, 38 quella nascita risultò annullata! E' qui, è proprio in questo momento che mia madre, BaratTA
MARiannina agisce proprio come la vedova Tamar, che vuole dare un figlio a suo marito, anche se non lo vuole più, per non avere altri figli. Si rivolge al PADRE di tutti e gli dice: “Che peccato contro di te, o Dio, io ho compiuto! Io ho pensato e creduto di poter disporre da me dei miei figli e di essermi guadagnato questo Romano, per tutti i patimenti nel suo allattamento. E tu ora lo rivuoi per te! Signore, è tuo Figlio. Tutti i figli sono solo tuoi figli! Perdonami! Io l'ho capito! E non far pagare a questo innocente per la mia colpa!”. E alla sua diletta consorte, alla Madonna, la mia TAMAR diceva, con insistenza: <Salva Romano, innocente come Gesù!> Ecco, mentre mia MA' pregava la MA' di tutti, stavano pregando LE MA' divine, Maria e sua madre ANNA. Loro due erano nel segno di ELI, ELI, le due persone al maschile di Dio: IL padre e LO Spirito santo. Quando si hanno: <ELI ELI, LE MA'> abbiamo le 4 vesti di Dio, le due al maschile e le due al femminile. Ma tutto questo sta accadendo a FELItto. SE pensate che siamo in Magna Graecia e che la lettera F che allude allo Spirito santo in Greco ha questa forma:
Φ che consiste nella sovrapposizione della I alla O,
come fosse il dittongo di un IO allora abbiamo questo nome di Felitto come:
IO-EL-IO, ma con dentro TT, due croci in questo IO italiano.
Insomma:
IO-EL-ITTO. EGO ITTO è l'EGO romano da cui EGITTO Scrive Osea: “Dall' EGITTO ho nominato mio Figlio” e giusto ciò
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accade se è nominato a
Φ-EL-ITTO, in cui io Φ-ELI-TTO, 2
croci ho. Allora in <ELI ELI, LE MA'> accade la cosa “trascendete” le stesse parola, perché tutto questo VA OLTRE a quanto espresso dal testo. Indica LE MAMME DIVINE, ed i PAPA' DIVINI, collocati in modo
Φ
dualistico nel centro stesso di questa -ELI-TTO che è il luogo da cui Dio ha nominato il figlio da questo DIO RA ROMANO. RO trasceso dualisticamente in ORus RA come l'acronimo TRINO di Romano Amodeo, R.Anna e R.Antonio AMON come il MANO che segue RO, e come trinità in AMOdeo ATON come in ANTOnio Dunque questo figlio, di nome RO-MANO ANTONIO è tratto dall'Egitto! Il povero Marco ANTONIO vi fu sacrificato dalla Faraona del tempo. Ma la cosa sorprendente è il seguito. <SABACTANI> è quanto Gesù, morendo, aggiunse a <ELI ELI LE MA'>. Essendoci una Mamma, chiamata MARANNINA che ne comprende due DIVINE, che di cognome fa BARATTA, mettiamo a confronto. <BARATTA> con <SABACTANI>. Non dimenticando che il Baratto è di un ROMANO, tanto che il BARATTA', detto in latino si muta in <BARACTARE>. Allora il confronto sta tra <BARACTA'> e
<SABACTANI> è evidente che qui esiste un <SA BACTA' NI> in cui il RA, nel vivo di BARATTA, è stato baractato con NI, acronimo del Nazarenus Iesus scritto nell' INRI affisso sulla croce. Insomma LE MA' (che sono due nelle sola BARATTA) è una che SA BA(RA)CTA' il figlio R.A: che ha in segreto nel cuore, con il NI della croce. Abbiamo la sorpresissima che Gesù, morendo annunciò, gridando : <ELI ELI LEMA SABACTANI?>, un annuncio nascosto legato al giorno della sua Parusia, in cui ci sono <ELI, ELI e N.I.> e LE mamme che sanno barattare. Ma esiste molto, molto di più ancora. <ELI ELI LE MA SABACTA' NI> accadono quando esiste un dottor... SABATELLA. Egli, avvertito che STA MORENDO, ritarda le 4 ore che furono 4 giorni nel DOTTOR Gesù, che se fosse giunto avrebbe guarito... Ebbene questo Dottor GESU' arrivò, e RESUSCITO' un povero bambino che era già “in odore di morte”. Già “puzzava di morte” da quelle 4 ore in cui il dottor SABATellA, dovrebbe salvare EL, EL... ma lui non può. Dirà invece: <Il bimbo HA VINTO LA MORTE>. Insomma ha fatto esattamente quanto doveva fare Gesù alla sua venuta: VINCERE LA MORTE. Questo bimbo, divenuto adulto, poi la avrebbe vinta anche IN TUTTI E PER TUTTI. Il modo ve l'ho già detto, ma lo ripeto: “se io torno alla mia stazione di testa è solo perché sono già RISORTO e disceso dall'alto di quella morte”... insomma esattamente come Gesù aveva cercato di spiegare a Nicodemo.
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PROFEZIADI BIBBIA, libro 1, 38 nei 2 gemelli nati dopo RO-mano
Dobbiamo osservare a questo punto che cosa succede, il 4 giugno 1940 per come predetto in Bibbia. Abbiamo già avuto modo di accorgerci, dunque, che Gesù, in quanto fece a Betania a favore di LAZZARO, compì quanto avrebbe compiuto nel giorno della sua Parusia. LA, alla fine della fine (ossia ZZ) a favore di A.RO. Amodeo Romano, nel momento della sua temuta fine. Abbiamo anche visto come questo evento fosse stato già raccontato con ampiezza di particolari nel capitolo 38 del primo libro della Bibbia. Dobbiamo vedere ora meglio come accade che, quando arriva Gesù come un autore di resurrezione e di vita, ha origine un gemellaggio autentico e reale. E devono essere, anche, due nascite “trascendenti”, ossia DIVINE e INVISIBILI. La Prima resurrezione del moribondo Romano è accaduta grazie a Gesù che è ritornato come una giustizia. Per salvare BARABBA allora era morto. Per salvarlo nuovamente, il 4 giugno 1940 è ritornato in vita. La Parusia di Gesù è chiaramente un evento invisibile, laddove essa non appare in altro che in una manifesta forma di sopravvivenza. Sembra che tutto quel “sentore di morte” che c'era riguardo a quel bambino fosse per una morte... che non ci fosse. Invece essa c'era e di essa esisteva ogni indizio. Il dottor Sabatella non accorse proprio sapendo che quella morte era ineluttabile.
L'altro Gemello, generato quel giorno dalla mia mamma TAMAR fu parimenti invisibile, perché BENito fu semplicemente e realmente CONCEPITO, in veste di BENiamino, l'ultimo dei 12 figli di Giacobbe e il secondo avuto dall'amata RACHELE, nel chiaro segno di un <RA CHE EL è>. Quel giorno della mia guarigione miracolosa fu di grande festa, e i miei genitori si amarono e diedero al mondo un invisibile Gemello al Cristo ritornato in vita in me in quel giorno e che si sarebbe conosciuto solo il giorno che mia madre si accorse di essere stata resa feconda per la stessa volta. Iniziò, a quel punto, il mio fratello a farsi carico del primato reale tra noi due. Egli sarebbe stato in vita l'immagine reale di quella rinascita di Gesù, impossibile da vedersi come vita nuova in me e vista in Benito. Fu come se io – che sono un 11 nel mio essere 66/6 – simile al figlio numero 11, che è tolto di mezzo dai fratelli, che dicono che sia stato sbranato una fiera e che vendono, sicché io – nei suoi panni finisco in Egitto. Questa fuga in Egitto salva Giuseppe e il padre si consola mettendo al mondo il secondo figlio di RA che è DIO, di RACHELE. In Bibbia si chiama BENiamino, nella riproposizione ai tempi nostri si chiama BENITO, diminuitivo di Benedetto, che è quasi un sinonimo di Beniamino.
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Riferendoci solo alle tre cifre significative della trinità, BEN è comune sia a mio fratello sia al 12° e ultimo figlio di ISRAELE, che, in inglese, significa <è RA Dio>, insomma la stessa cosa di <RACHELE>. I due figli in tutto avuti dal rinominato ISRAELE e da RACHELE sono figli che risultano essere, sia nel lato maschile che femminile, dati da un <RA che è DIO> (in RACHELE) e da un <è RA DIO> (in ISRAELE). Mio fratello resterà nel grembo materno fino al 17 febbraio del 1941, ossia esattamente per 258 giorni, il che genera il 25×10 che coniuga il 25 natale di Gesù e di Me, con la D.10=DIO, definendola poi in un 2^3=8, che è una somma di indici, e quindi il prodotto, ossia la combinazione tra le indicazioni espresse da una potenza avente quell'indice, con l'altra avente l'altro indice. Trattandosi di una nascita che in se si farà carico di una rappresentazione dualistica di vita, sono 258+258=516 giorni. Se invece di accoppiarle in uno mettessimo i due tempi di gestazione in sequenza, il periodo intero si concluderebbe il 2 di dicembre del 1041. Il giorno 17 di febbraio è il giorno n. 48=GESU' Essendo Gesù il primo nato in dicembre, ecco che si ripresenterebbe ora in quel numero 2 di quel mese. Il giorno 17 di febbraio, nell'anno in cui Benito avrà i 66 anni di Romano, sarà un giorno in cui, esattamente 444 anni prima, era stata APERTA AL CULTO la Chiesa del Paese in cui è nata mia madre. Come se, grazie all'essere tornata ad amare suo marito, fosse sorta, assieme al frutto reale di questo amore, LA SUA CHIESA. Se considerate che Mariannina Baratta nacque il 29 giugno che celebra i santi Martiri di PIETRO E PAOLO, capirete come ella fosse già nata nel segno del martirio dei due Principi della Chiesa. Sicché – che princìpi l'attività sacra nella sua chiesa consacrata il giorno stesso in cui venne al mondo il suo figlio BENEDETTO – non è casuale.
Nemmeno è un caso quanto è scritto nel primo libro della Bibbia e nel brano che qui di seguito vi riporto. Genesi 7, 11-16 11 nell'anno seicentesimo della vita di Noè, nel secondo mese, il diciassette del mese, proprio in quello stesso giorno, eruppero tutte le sorgenti del grande abisso e le cateratte del cielo si aprirono. 12 Cadde la pioggia sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti. 13 In quello stesso giorno entrò nell'arca Noè con i figli Sem, Cam e Iafet, la moglie di Noè, le tre mogli dei suoi tre figli: 14 essi e tutti i viventi secondo la loro specie e tutto il bestiame secondo la sua specie e tutti i rettili che strisciano sulla terra secondo la loro specie, tutti i volatili secondo la loro specie, tutti gli uccelli, tutti gli esseri alati. 15 Vennero dunque a Noè nell'arca, a due a due, di ogni carne in cui è il soffio di vita. 16 Quelli che venivano, maschio e femmina d'ogni carne, entrarono come gli aveva comandato Dio: il Signore chiuse la porta dietro di lui.
Il riporto reale del secondo mese e del giorno 17 sulla vita di Noè cominciata come l'inizio del decimo figlio, coincidente con l'inizio decisivo della definitiva fase del tempo, la decima, è significativo, in quanto a me ricondotto nel personaggio di Noè, che poi a conti fatti è quello che muore nel 2.016 in cui io muoio, e che ha per padre un LAMECH vissuto 777 anni, a immagine e somiglianza de L'AM (l'Amodeo) che <è CH> (è Cristo) nella persona di suo padre. Questi tre SETTE rievocano anche il Figlio SET, del primo uomo ADAMO che stupendamente, congiunto con EVA, indica in italiano un <E VA - A AMOD.>, una coppia che è proiettata ad andare fino AD AMODEO col suo Figlio SET. Se non vi accorgete che SET è sia il Figlio di <A AMOD> (ADAMO) sia il LAMECH vissuto 777 anni che è il padre di NOE' che si colloca
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come LA FINE che di Roma<NO è>, allora siete poco perspicaci. Collocare il secondo mese nel giorno 17 sulla vita di Noè significa proprio che ci si riferisce a un BENI (comune tra Beniamino e Benito) laddove anche Beniamino sta come un nuovo innesto di prole, avuta da Giacobbe e l'amata Rachele, dopo che Giacobbe aveva avuto tutti gli altri 11 sotto il morso del padre LABANO. 11 è la base del 66 che è relativo al suo esistere in tutti e 6 i versi dell'esistenza, tanto da valere il numero corrispondente al nome ROMANO. Sono 66 anche tutti coloro che entrano in Egitto e che discendono dal sangue di Giacobbe, come si legge nel capitolo 46 di Genesi. Da questo computo, che riguarda i discendenti da Giacobbe, resta escluso lui, il progenitore, e i consanguinei trovati già in Egitto, e che sono i tre dati da Giuseppe e i suoi due figli Manasse ed Efraim. Ecco il testo preciso come descritto in Bibbia Genesi 46, 26-27 26 Tutte le persone che entrarono con Giacobbe in Egitto, uscite dai suoi fianchi, senza le mogli dei figli di Giacobbe, sono sessantasei. 27 I figli che nacquero a Giuseppe in Egitto sono due persone. Tutte le persone della famiglia di Giacobbe, che entrarono in Egitto, sono settanta.
Infatti, aggiungendo Giacobbe, Giuseppe, Manasse e Efraim ai 66 si completano i consanguinei numerati in 70. Pertanto l'INNESTO del secondo mese e del giorno 17 sulla vita di Noè rimanda a quello reale effettuato sulla vita di Romano=66, che è associato ai 66/6 =11 figli nati sotto il morso della casa di Labano, in cui Giacobbe non era pienamente autonomo. La stessa cosa accade nel racconto di Genesi 38, in relazione alla MANO che dà atto ad una sua nascita senza alcuna autonomia,
essendo legata ad un corpo tutto ancora di la da venire alla luce, come tutti i 12 figli di Giacobbe erano lungi ancora dal venire alla luce, quando ogni cosa era decisa da LabANO. Tra il nome LabANO e il nome MANO, posto che LA=11=M, quello che c'è in più è solo la B uguale a 2. Labano, insomma, sta per un 2 combinato con una MANO. Se considerate gli 11 figli presso Labano e 1 nato lontano da lui, da un Giacobbe divenuto pienamente responsabile ed autonomo, vedete DUE uno nella fase dipendente e UNO solo in quella indipendente. Mutati in lettere, 11 e 1 diventano MA, che poi è la metà della parola MANO. Quella MANO sola, sulle due mani di Zerach (questo sarà il nome del suo intero essere uno nella sua persona) diventa come la prima MANO di una partita a due fasi successive che sono legate nella persona di Zerach. Zerach compie tutto un programmatico cammino iniziato con il Padre di Abramo, di nome Terach, che comincia nel capitolo 11 del libro 1 il suo analogo cammino, che implica 3x3x3 capitoli, per evolvere dall'11 fino al 38, dato da 11+27. Dalla T di Terach alla Z di Zerach esistono T-U-V-Z, tutto il cammino trino dell'Uno, descritto in 11, con la T=18 che è il virtuale inizio che combina ile potenze in base 10 aventi i due indici dati dal 10 che è la dimensione base di DIO, numerica, e quel 2^3=8 che dimensiona il complesso binario dell'Unità e Trinità, ossia il 4+4. 10^10 x 10^4 x 10^4 = 10^18 presenta a dimensione piena 10^10 tutto il valore binario della realtà 10^4. La T=18 di Terach mostra l'inizio del cammino partito da UR, proprio per mano della dimensione PATERNA rispetto ad Abramo. Il figlio che si sente comandare di lasciare la sua terra, è “consustanziale” al padre TERACH. Un nome che “trascende” come la T=18 <è RA-CH>, è Romano Amodeo consustanziale a CH, a Christo. Insomma la stessa cosa che era stata espressa nel nome LAMECH,
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papà di Noè, in cui L'Amodeo è CH, Cristo. 26 e 27 – pure – sono un tutt'uno che esprime il 26=DIO per il valore numerico e il 3x3x3 la sua trinità nel valore numerico. Non per caso, il libro di Bibbia, 1-25, che descrive la nascita dei due gemelli Esaù e Giacobbe, lo fa nei due versetti distinti, 25 e 26 che si concludono nel 27, come si può osservare. Genesi 25, 25-27 25 Uscì il primo, rossiccio e tutto come un mantello di pelo, e fu chiamato Esaù. 26 subito dopo, uscì il fratello e teneva in mano il calcagno di Esaù; fu chiamato Giacobbe. Isacco aveva sessant'anni quando essi nacquero. 27 I fanciulli crebbero ed Esaù divenne abile nella caccia, un uomo della steppa, mentre Giacobbe era un uomo tranquillo, che dimorava sotto le tende.
Anche in Genesi 46, abbiamo visto associati i versetti 26 e 27 a quantificare la totalità del sangue ebraico che si è insediato in Egitto. Poiché il libro 1 di Bibbia associa i gemellaggi del capitolo 25 e 38, io vi mostro i due versetti che sono la premessa al 25, versetto 25, e la premessa al gemellaggio che nel libro 1-38 comincia con il 28 e si conclude con il 30. Bibbia 1-25 24 Quando poi si compì per lei il tempo di partorire, ecco due gemelli erano nel suo grembo. Bibbia 1-38 27 Quand'essa fu giunta al momento di partorire, ecco aveva nel grembo due gemelli. 28 Durante il parto, uno di essi mise fuori una mano e la levatrice prese un filo scarlatto e lo legò attorno a quella mano, dicendo: «Questi è uscito per primo». 29 Ma, quando questi ritirò la mano, ecco uscì suo fratello. Allora essa disse: «Come ti sei aperta una breccia?» e lo si chiamò Perez.
30 Poi uscì suo fratello, che aveva il filo scarlatto alla mano, e lo si chiamò Zerach.
Si può vedere in sostanza che, a partire dal 24 (del 25) fino al 30 (del 38) è tutto un seguito che qui io metto volutamente di seguito prescindendo dalla differenza dei capitoli.
24 Quando poi si compì per lei il tempo di partorire, ecco due gemelli erano nel suo grembo. 25 Uscì il primo, rossiccio e tutto come un mantello di pelo, e fu chiamato Esaù. 26 subito dopo, uscì il fratello e teneva in mano il calcagno di Esaù; fu chiamato Giacobbe. Isacco aveva sessant'anni quando essi nacquero. 27 Quand'essa fu giunta al momento di partorire, ecco aveva nel grembo due gemelli. 28 Durante il parto, uno di essi mise fuori una mano e la levatrice prese un filo scarlatto e lo legò attorno a quella mano, dicendo: «Questi è uscito per primo». 29 Ma, quando questi ritirò la mano, ecco uscì suo fratello. Allora essa disse: «Come ti sei aperta una breccia?» e lo si chiamò Perez. 30 Poi uscì suo fratello, che aveva il filo scarlatto alla mano, e lo si chiamò Zerach.
Se a voi può sembrare arbitrario che Questi si chiami mano e che possa essere un nome importante, ebbene esso rimanda il nome al Dio AMON RA, che è un nome – poi – di un Re di Israele che diviene re a 22 anni e regna solo per 2 anni in quanto una ribellione di palazzo lo uccide, accusandolo della stessa “empietà” con cui poi sarà condannato a morte il CRISTO RE. Questo nome MANO “trascende” il nome del secondo marito di Tamar aggiunto al marito numero 1, chiamato ER. Il secondo marito si chiamò ONAN, essendo infine 1 in più di ONAM, ossia ONA+M+1 = ONAN. Tolta la presenza ad ONAN come 2°, resta virtualmente ONAM il 1°, ed è scritto in ebraico da destra verso sinistra, come MANO, che si legge ONAM, nel primogenito
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di Giuda e virtualmente e realmente ONAM quando infine, alla fine, si aggiunge 1 all'11 della finale M... il che poi, in ultima analisi, aggiunge sempre 1 agli 11 primi figli avuti da Giacobbe come se fosse in “cattività”. Questa PRIMA MANO in questa nascita trascendente, va addebitata, secondo le intenzioni di Tamar (la madre) e le consuetudini ebraiche, al primo marito morto, avente un nome tradotto in ER, ma che – per assenza delle vocali nell'ebraico – era riconducibile alla sola consonante R. A questo primo, si aggiunge poi la O del secondo tentativo nuziale fatto fare a Tamar dal padre Giuda. ER+ONAN formano gli estremi congiunti in RO, ed è proprio a questa sillaba RO che è assegnata la paternità di quella MANO (che sostanzialmente è il primo marito, in quella lettura ebraica come ONAM). Paternità e figliolanza sono una cosa sola a formare il nome proprio di ROMANO. Ma se si anticipa anche il versetto 23 del capitolo 25 di Genesi, che qui di seguito riporto, si vede che cosa il Signore ha risposto a Rebecca che si lamentava per avere un gran male in grembo, mentre era incinta: Genesi 25, 23 Il Signore le rispose: «Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si disperderanno; un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servirà il più piccolo».
Poiché uno dei due Gemelli è quel GIACOBBE che sarà rinominato ISRAELE, è evidentissimo che l'altro popolo che sarà più forte di ISRAELE, ma che infine LO SERVIRA', è il popolo ROMANO, che nel 3° secolo dopo Cristo servirà – per la sua fede nel Dio AMON RA
ROMANO, chiamato SOL INVICTUS – a riconoscere nel 25 dicembre in cui era celebrato l'AMON RA ROMANO, il giorno NATALE del Gesù Cristo Messia di Israele. Un servizio assicurato nel rispetto del dono che Gesù aveva ravvisato in Simon Pietro: di riconoscere in terra, la verità celeste. Lo riconobbe e attestò a Pietro quando egli gli rispose: “Tu sei il Figlio del Dio vivente” e Gesù gli ribatté che “Non lo aveva detto per una sua capacità... ma per la virtù profetica concessagli da Dio di riconoscere la verità divina e invisibile. Da tutto questo, come non riconoscere a nostra volta che il primo libro di Bibbia affianca il nome ROMANO a quello di GESU'? Come, una volta che si capisca che il nome italiano del Cristo GESU' deriva da Giacobbe posto come uno nella sua iniziale G e dalla trinità ESU' di un Esaù privato del primato espresso nella sua A che era posta in doverosa terza posizione? ESAU' era Uno e Trino nelle sue 4 lettere che valgono numericamente 5+17+1+19=42, come le cifre doverose al “nome segreto di Dio” secondo le esigenze dichiarate dalla Cabala Giudaica. Ma anche GIACOBBE, nonostante il doppio – rispetto a 4 - delle sue 8 lettere, vale lo stesso doveroso 42, stavolta dato da 7+9+1+3+13+2+2+5. 4+8, quando si dà alle 4 cifre di Esù il valore decuplo di DIO associato alla dimensione 10, diventa 40+8=48=GESU', essendo 7+5+17+19=48, il valore trascendente (letto a rovescio) dell'84 dato da 42+42, la somma cabalistica dei due gemelli. Nel sacrosanto rispetto delle assunzioni giudaiche relative al nome segreto di Dio, il nome segreto risulta proprio essere nel figlio di Dio quello di Gesù, e nel Padre e Spirito santo il nome di ROMANO.=66, come tutti coloro che entrarono in Egitto e discesi da Israele, moglie
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escluse, come abbiam letto nel libro 1, 46-26. Ma questo nome è già quello che risulta nei due mariti di Tamar, in genesi 38. ER+ONAN rimanda ad un <è RONAN> che forma un DUO in uno solo. Tolto questo 1 di troppo ad una delle due N di ONAN, il duo di <è RONAN> si chiarisce in <è 1 ROMAN>. Anche la madre, TAMAR, se la scriviamo nell'ordine inverso della lingua in cui il nome è scritto, si precisa in R-AMAT, ed esprime nella lingua precisa del Popolo ROMANO che lei AMA il marito R, perché in latino AMA si traduce in AMAT. Ma anche il lemma TAMAR è affascinante in lingua italiana, rimandando al T'AMAR, al poetico atto dell'AMARTI. Ma lei ha gli estremi esatti congiunti di BaratTA MARiannina ! Così come il GIUDA a cui si lega è negli esatti estremi congiunti in GI ed in A (inizio e fine di GIUDA) quelli di mio padre LuiGI Amodeo. Quello che va capito bene, in genesi 38, associata a genesi 25, che questo indica proprio una Genesi, una Nascita nel mese 1, e giorno 25 dell'anno 1938. Il secolo 19 è estratto dal libro 1-38, quando si mette il numero 1, che è il primo, per ultimo, dopo il 38, e diventa 381. Questo valore sta dentro ad un 400 -19, in cui 400 è l'unità e trinità assoluta in 100+300. Si capisce allora che solo premettendo un 19, dentro al 400, il 19 si somma a 381, a formare 400, ma anche il 1938 nel mese 1 di Genesi in Gennaio. Anche dal Sinh 26=DIO (uguale al Cosh 26=YHWH) si ottiene a partire dal valore unitario e fino alla dimensione 10^-5 dell'elettromagnetismo, il valore 4,41938 che aggiunge a 1938 centomillesimi l'unità data dai 44/10
Con riferimento alla fisica, 138 x 10^25 Joule per ogni grado Kelvin è la costante di Boltzman dell'energia termica dei Gas, e si vede associata la dimensione indicata dall'indice 25 all'unità del valore 138 assimilabile a Genesi 38 alla dimensione 25 del giorno del mese 1. Insomma il nome ROMANO=66 è associato a tutta l'energia esistente in una unità che avanza interamente di 10, nel mentre abbiamo l'unità del tempo che avanza nelle tre altre dello spazio, e forma il 44, che sommato al suo dimezzamento nel 22 indicante il tempo, diventa il 66 di un 11 che si sposta in tutti i 6 versi del suo intorno cartesiano. Quando questa ROMANO (la mano assegnata al duo di R+O) rientra nel grembo materno, praticamente azzerando momentaneamente ogni cosa, inizia in questo complesso natale il secondo tempo. La mano spinge avanti il corpo del fratello gemello del possessore (ZERACH) di quella mano, riconoscibile dal filo SCARLATTO pistole intorno, così come questo ROMANO che io sono, son riconoscibile dall'atto nuziale con SCAglioni CARLA, unitariamente descritti nello SCARLATTO colore di un ATTO di legame nuziale con S. CARLA, SCAglioni CARLA. Ma il suo nome intero è GIANCARLA, e ciò precisa le nozze con Esaù, in Genesi 25, con GIAcobbe. Lei, G.S. (Giancarla Scaglioni) legandosi in nozze con gli estremi E ed U di Esaù, diventa GeSù. Non vi sembri paradossale e addirittura ridicolo tutto questo che potreste ritenere un mio voler g Il mio CF. di AMODEO, il cognome, è MDA e se lo considerate la scritta ebraica di un nome, esso è proprio ADAMO, quello che va A AMOD. Per il CF dei nomi proprio, io che ne ho 5, uso i primi tre, nelle prime tre consonanti dei nomi ROMANO ANTONIO ANNA, che sono RNN. Ditemi voi se è o non è quello risultante dalle consonanti dei due
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mariti morti di Tamar, ER ed ONAN !!! 38A25 si riconduce esattamente al capitolo 38 e al capitolo 25 del libro A=1 di Bibbia. Potreste negarlo? D527I sono le ultime 5 definizioni del mio Codice Fiscale, laddove D.52, la dimensione 52 è quella di 26+26, uguale al DIO YHWH (che valgono 26 tutti e due) e creano un anno moltiplicandosi per 7 giorni. L'ultima lettera, la I=9 rimanda al piano assoluto trasversale, 3x3, che poi è il 27 precedente quando è 3x3x3, mentre D5 sono anche le Dita 5 della mano che vale nelle 5 dita, ossia nei soli 5 nomi Romano Antonio Anna Pao9lo Torquato il 66+78+26+51+113=334=333+1, che assomiglia molto al 3x3x3+1 come il 27 +I che è un -1 al ciclo in cui il 10 coincide con il punto 0, iniziale e finale del ciclo numerico. Come si vede, e per una grande quantità di motivazioni differenti, anche le ultime 5 cifre del mio Codice Fiscale trovano un preciso riscontro con quanto descritto in Bibbia, libro 1-38 e riferito a un ROMANO=66 che nel valore 334 dei 5 nomi ci rivela quanto tutto lo spostamento di un 66 che sia interno all'Unità e Trinità assoluta 400. Infatti come 400 -19=381 determina il 1938, nel mese 1, così 400 -66 determina il 333+1 “trascendente” il <27 I> finale come il valore delle <D5>, delle 5 dita. Costatato come io sia descritto TOTALMENTE in tutti i miei ESTREMI, della completa data di nascita, del nome di mio Padre, di mia Madre, della mia Sposa, e persino nella reale storia che ha coinvolto mia madre con mio padre, con il rientro della di RO-MANO nel grembo materno si completa la prima fase intera della mia vita divina in chi mi monta in groppa, del mio personaggio come fosse un somaro. Dio si è collocato, nella nostra realtà, quando è Uno e Trino, nella Potenza della Potenza di 10^3. Il Dio <SONO COLUI CHE SONO>
esiste in un 10 su cui COLUI che esiste è un 10 in potenza trina. Infatti 10^10^3 è poi uguale a 10^10x3 =10^30, che è un perfetto cubo che moltiplica i tre lati, ciascuno dei quali è un 10^10. Vedere in modo “reattivo” la potenza di questo Dio, significa attuarne quel Logaritmo decimale che muta il Log 10^10 nel puro numero 10, indice del ciclo unitario divino. Ebbene, quando questo 10 esiste in potenza di 3 (Padre, Figlio e Spirito santo), allora determina il suo valore in quanto esiste IN PRINCIPIO quanto 10^3 = 1.000. Il numero 1000, con le sue 4 cifre, rivela la dimensione 1 posta in principio e poi tre dimensioni 0, di uno spazio di apparente dilatazione che fa grandi le cose, ma restano grandi solo per l'aggiunta di zeri che non contano nulla. Però, laddove il mondo è costruito non solo dal tempo 1 di una reale presenza, ma anche da tre dimensioni zero, quella che è l'unità si mostra espansa a 1.000 solo perché la sua unità è data dal valore inverso riposto in 10^-3, equivalente al millesimo. Ciò in natura si avvalora come il chilogrammo dato da un decimetro cubo, rispetto ai 1.000 che sono contenuti nell'unità spaziale posta nei 10 decimetri equivalenti a 1 metro in linea. Ebbene, come segno della mia vita divina, della divina trinità avente il valore di 1.000 giorni (in quanto Dio crea in giorni), la mia nascita, il 1938-1 non comincia da zero, ma proprio da quel Gennaio 38, che vale 138 quando la gerarchia del mese 1 è assimilato a 100, tanto che 100 giorni +38 giorni sono 138 giorni esatti. Questo è il valore esatto della vita da cui deriva la mia, collocata nella premessa del nome LUIGI di mio padre e MARIANNINA, di mia madre. Luigi, sommato a Mariannina è secondo la somma di 54+84 dei valori numerici dei due nomi, ed il totale è ancora una volta 138, il
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valore termico della costante di Boltzman, dei gas. Da 1000 bisogna estrapolare le due unità di un piano trasversale, in quanto 1.000 è un volume mentre i giorni sono solo flusso in linea. Tutti i calcoli che avevo fatto precedentemente ad oggi (6 maggio 2.016) erano imperfetti. Per rendere il volume 1000 di giorni in un flusso lineare di giorni occorre togliere le lunghezze 1+1 di 2 giorni che formano il piano unitario dei giorni. 998, meno i 138 giorni del Principio Biblico e Paterno e Materno, nonché fisico, determina esattamente la lunghezza di 860 giorni, che porta esattamente al 4 giugno 1940. Io in precedenza avevo calcolato (male) essere 861 i giorni posti tra il 25 gennaio del 38 e il 4 giugno in cui sono stato sul punto di annullare la mia vita, esattamente come la di RO-MANO quando rientrò nel grembo materno. Ma la provvidenza di Dio mi ha imposto di sistemare il programma operativo, mutandolo da Windows 7 a Windows 10, che contiene anche il possibile calcolo delle giuste distanze tra giorni che variano per la presenza dell'anno bisestile, e che se è calcolato male (come facevo) portava la distanza a 861 giorni, mentre essa è di 860. Avevo calcolato giustamente in 861 giorni quelli posti tra il 7 aprile 2014 in cui mio fratello Benito è sceso al cielo nello stesso 7 aprile in cui era morta nostra madre, ma 7+7 anni prima, nel 2.000. Avevo assegnato grande importanza alla strana coincidenza della stessa distanza, sulla mia vita posta come la nascita del Padre e l'Ascensione della Madre del 15 agosto 2.016, per 861 giorni vissuti da me senza mio fratello prima che fosse concepito, e gli stessi 86i posti tra il 7 aprile 2.014 e il 15 agosto dell'Ascensione della nostra Madre celeste. Ma i conti tornano lo stesso, se considero anche il primo giorno, il 25 gennaio in cui io sono nato, e l'aggiungo a quelli dello spostamento,
di 860 tra una data e l'altra. Mio fratello, tra l'altro, morì a poche decine di minuti dal termine del giorno 7, e il medico, prontamente chiamato, sancì una morte da lui rilevata nel giorno 8. Sicché anche nel suo caso, i giorni esatti dalla registrazione ufficiale della sua morte sono 860 e diventano 861 solo per quel giorno 7 quasi interamente vissuto. Pertanto, il 4 giugno 1.940 doveva aver termine la mi vita posta in un volume intero di 1.000 giorni, in cui avevo usufruito già della premessa di Genesi 38, e della reale esistenza del valore nominale dei due nomi di mamma e papà, nonché della costante di Boltzman dell'energia posseduta in unità di energia da ogni grado Kelvin. E – come detto – ciò ha realizzato quanto in Genesi 38 era stato descritto come la di RO-MANO che annulla virtualmente la sua nascita e ritorna nel grembo materno. Sicché gli eventi del 4 giugno, di quel miracolo che fu fatto da Maria Santissima, realizzarono la seconda MANO di questa nascita in due distinti e successivi momenti. Alla mia persona miracolata corrisponde la sopravvivenza di Zerach, che seguita a esistere mostrandosi finalmente per intero, ma solo dopo che il suo gemello fosse uscito fuori dal grembo materno. Nei fatti reali tutto accadde a tempi rovesciati, perché il miracolo della mia sopravvivenza accadde intorno alle 10 del mattino, mentre la concezione di mio fratello Benito accadde alla sera, quando, per la immensa gioia dei miei genitori che già mi piangevano morto, quella sera si amarono, e venne ad esistere mio fratello. In Genesi 38 sarà invece Perez a uscire prima di Zerach... ma già Zerach era stato dichiarato come QUEGLI che era nato per primo. La mia sopravvivenza è stata davvero simile a quella di QUEGLI che
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era nato per primo nella di RO-MANO. Nel mio caso, un “prima” consistito in 860 giorni prima. Ebbene questa Genesi 38, se mette IN PRINCIPIO il 1.000, determina poi con i due nomi dei gemelli nati tutta la durata in giorni della mia vita. Tutti i dì della mia vita, dal 25 gennaio 1938 al 26 luglio 2.016 in cui è prevista la mia morte, ora che il conto fatto al computer è perfetto, sono 28.671 (invece io prima ne calcolavo sbagliando 2 in più. Poiché io ho vissuto anche il giorno 25 gennaio 38, i giorni totali della mia vita saranno esattamente 28.672. Osservate bene: ZERACH PEREZ 54 vale Zerach, (21+5+16+1+3+8=54) 27 è la virtuale metà delle prime 3 cifre del nome che ne ha 6 che lo valutano ZER, come accade in PeREZ quando è letto da destra... e il 27 è letto 72 da destra ----> 27 72 <-------> ZER REZ <---ACH PE ACHPE=1+3+8+14+5= 31 = 17+5+9 = SEI = 65 27 6 72+ + IN PRINCIPIO 1 0 00+ IN PRINCIPIO 28.672 Così, con 1.000 in Principio, dai due nomi si ha tutta la durata in giorni della mia vita fino al 26 luglio 2.016. Questo giorno risulta dato dai 1.313 giorni dall'Abominio della desolazione profetizzata da Daniele in giorni ½ di 1290 +1335+1 = 2.626/2 = 1.313.
Tutta la presenza di Gesù, presentatosi espresso attraverso la persona di mio fratello Benito, dal 4 giugno 1940 al 7 aprile 2.014 è stata di 30 giorni mancanti al 27.000, come tutto il moto della divina Trinità. Se invece li calcolo fino a quando vidi e sentii Gesù salire in cielo il 22 dicembre a Gerusalemme, nel 2.012, allora essi sono 26.499 che, aggiunto il 4 iniziale porta ad una esistenza di 265 centinaia assolute. La mia gestazione nel grembo materno è consistita in 266 giorni che sommano alle 265 quantità relative anche l'unità relativa. In tal modo la mia gestazione materna, dal 4 maggio 1937 al 25 gennaio 1938 ha rappresentato le 266 unità assolute allorché contate in 100 giorni. La gestazione di mio fratello, dal 4 giugno 1940 fino alla sua nascita il 17 febbraio del 1941 è consistita in 258 giorni. Essendo egli segno della vita di Gesù aggiunta alla sua gestazione, assieme ne hanno avuta per 258+258=516 giorni. Quando il 22 a Gerusalemme, che era il 21 ancora nell'America dei Maia, io vidi e sentii Gesù uscire da me con una intensa vibrazione elettrica durata circa 3 secondi, si creò per mio fratello la sua gestazione celeste. Ma non durò i 516 giorni di quella duplice trascorsa in grembo di nostra madre. Infatti tra il 21 dicembre 2.012 e il giorno ufficiale 8 aprile 2.014 della sua morte ci sono solo 472 e non 516. Poiché 472+44=516, c'è stato un 22+22 di premessa. Anche a me succederà una premessa di 22 giorni rispetto al 17 agosto 2.016, che fissa il secondo TEMPO di 1335 giorni della profezia di Daniele. Io alle ore 2 del 22 dicembre vidi e sentii lo Spirito di Gesù uscire da me. Molto simile al RE AMON, ucciso dopo 2 anni, egli divenuto re a 22. Ma, togliendole come la differenza rispetto al 21, ecco che dal 17, meno 2 giorni si ritorna al 15 agosto dell'Ascensione della MADRE e togliendone 22 al 17 agosto si arretra al 26 luglio della ascensione DEL PADRE realmente incarnato in me.
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Sembra impossibile poter negare che il Genesi 38 e in Genesi 25 ci siano state le due profetizzate descrizioni dell'avvento di Gesù come Figlio e di Romano come Padre. Io l'ho raccontato a tutti, ma sono segni inequivocabili che non trovano alcuna risposta di fede. E ciò perché il Dio il cui avvento accadde in la di RO-MANO, in segno di RA, ORUS ed AMON, mentre in
ANTONIO, il secondo nome è il segno di ATON... ha voluto rientrare nel grembo materno e letteralmente nascondersi in quella di RO-MANO. Allorché Dio si vuol nascondere, chi potrebbe vederlo se non il somaro che lo porta in groppa, di cui sente il peso ma che è invisibile a tutti?
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PROFEZIE DI BIBBIA, libro 1, Genesi, primi 11 capitoli 1, 1, 1 Nel primo versetto In principio Dio creò il cielo e la terra. La valenza in numero, di questa frase di 9 parole, dà la somma di 21+99+26+37+19+40+5+11+56=314 = Pi greco. La media per ciascuna parola è il 34 esatto che computa 33 volte una unità relativa alla vita in anni di Gesù Cristo. Il fine, nella parola TERRA è il R.A. (Romano Amodeo) che esiste in un TER numero 3 ROMANO La versione originale ebraica, che è una versione valida sotto il profilo cabalistico. Rivela nelle prime 21 lettere il valore 3.118 che rivela negli anni la durata di ogni generazione delle oltre 200.000 che esistono tra una inversione e l'altra della polarità magnetica terrestre, in assenza di una analoga inversione nel corpo del sole, il che implica la necessaria rotazione di 180°, dell'asse e del corpo terrestre. Qui a lato mostro la sequenza delle 21 lettere e i relativi computi, a mano a mano che ogni valore si aggiunge e per come è raggruppato nelle 5 parole, che hanno cinque spazi vuoti (i Sabati di Dio) dopo ogni parola, tanto che 21+5=26 porta alla durata in anni 3.118 che è fondata sulle 26 lettere pari al valore del nome YHWH ebraico e del nome DIO nella cabala italiana che assegna alle tre lettere il valore di 4+9+13=26.
Il PROEMIO, prima parola ha 6 lettere per un totale di 913 (laddove 113 è la Trinità in Romano, è +800). La seconda ha tre lettere per un totale di 203, il che porta il totale parziale a 1116. (è 660/6 +R) La terza parola ha 5 lettere, per un totale di 646, il che porta il totale parziale a 1762. (100 RA +26 “divino”, letto in ordine inverso) La quarta parola ha due lettere che valgono 401 e portano il parziale all'anno 2163. L'anno 147 aggiunto al 1762 porta al 1.909 in cui nacque mia Madre. L'anno 2.016 in cui viviamo e io (che veicolo il Padre) morrò è a 147 anni prima del limite dei 2.163, indicanti un 70+70+7 anni del volume della piena creativa di Dio che vien meno. Dall'Avvento di Mia Madre il 29-6-1.909 alla Ascensione della Madre celeste del 15 agosto 2.016 ci sono 107 anni, 1 mese, 2 settimane, 3 giorni come 107+1+2+3=113, la trinità in Romano Amodeo. Sono totali 39.129 giorni che sono 13+13+13=39 nel tempo di Bibbia 1,29, che racconta di Lia e Rachele. La quinta parola di 5 lettere che valgono 955 porta il totale degli anni a tutto il 3.118 dopo Cristo in cui la Terra si ribalterà, annientando il mondo oggi esistente. Sovverte 008, e poi 113 (da destra, quanto BRASYT).
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Il totale di 3118, valutato nella quantità assoluta 100, ne fissa solo le 31 che sono tutti i versetti del capitolo 1 di questo libro BRASYT che si traduce meglio in PRO-EMIO. Le due ultime parole, SESTO GIORNO “trascendono” questo FINE: <S. est ROMANO o GIO(shua) R.NO>, che è ROMANO senza <o> (alternative) e senza alcun <ma> (esitazione, dubbio), dopo essere stato il nome <AR-AM ài co'> di Gesù (per Amodeo Romano, AModeo, ente dualistico uguale a IO SONO). Il valore medio delle prime 21 lettere, che valgono 3.118 nel loro totale, è esattamente dato dal numero 148, in cui 100 è l'ASSOLUTO e 48=GESU' Quando si divide il 3.118 per le 66 unità numeriche di ROMANO, da 3.117 : 66 si ha esattamente l'intero 47 = AMODEO. Nell'eterno periodo delle 24 ore centesime della presenza fissata per quanto è in principio di 1.000 dal 2^10=1.024 Pertanto l'intera generazione di 3.118 anni è data da ROMANO x AMODEO, essendo 66 x 47 = 3.118 esatto. Se si aggiungono 12 anni, ossia la presenza di un cubo unitario chiuso da 12 linee, ciascuna delle quali di 1 anno. Che 12 +66x47 porti all'intera generazione evidenzia un ROMANOxAMODEO che deve circondarsi di 12 apostoli o delle 12 tribù del popolo di Dio. Per arrivare invece alla FINE DEL TEMPO solo di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, in cui posto 26=DIO è ANNA, il terzo nome in forma di 1 DIO, mentre è ANTONIO = 78 = 26+26+26 il DIO TRINO, allora occorre moltiplicare ANTONIO x ANNA e sottrarre 12 anni. Infatti 26x78=2.028, che, meno 12 anni porta ai 2.016 anni della FINE DEL PADRE. Per il dettaglio del giorno dell'anno 2.016, occorrono ANTONIO+ANTONIO + ANNA+ANNA, ossia 78+78 +26+26 = 156+52 = 208, giorno dell'anno bisestile corrispondente in modo esatto a 26
luglio in cui ASCENDERA' IL PADRE, nel mentre 10+10 giorni dopo ASCENDERA' LA MADRE MADONNA. Pertanto, ove ANTONIO e ANNA portano all'intera data della morte del DIO PADRE, il primo nome ROMANO e il cognome AMODEO portano alla fine del mondo. Nel primo caso l'espansione del volume a 12 anni va tolta di mezzo, nel secondo caso essa invece va debitamente considerata. Di fronte a ciò, qual è il valore riservato ai due nomi che ancora non hanno partecipato a queste definizioni del tempo? PAOLO vale 51, mentre TORQUATO vale 113. Intanto la nascita esatta nel 1938 divisa per PAOLO=51 porta esattamente al 38 che è il numero che sta alla base dell'anno espresso in giorni, quando alla azione 38 si associ l'azione uguale e contraria di un corrispondente 38, perpendicolare o contrapposto. 38X38=1444 esatto, laddove le decine 144, pari a 1440 unità sono esattamente tutti i minuti primi dell'anno. Pertanto il nome PAOLO associato a Genesi 38, determina totalmente il numero di un PRIMO, quando vale per 10, come la Dimensione di cui DIO si appropria come la sua stessa. 113=TORQUATO, è l'ultimo nome, il quale vale interamente quanto il ROMANO+AMODEO da cui si ha il 3118 invece dal prodotto, quando gli si aggiunge il 12 (che muta ROMANO=66 in ANTONIO=78), e il risultato “sovverte” il 113 in 311 decine, che sono esattamente nelle divine decine quelle di ROMANO x AMODEO = 3102, se gli si somma 2^3, ossia la trinità del duo paterno dato da padre e Spirito santo. PAOLO+TORQUATO formano 164, il che associa al 100 assoluto il 2^6 che ha la forma del 26=DIO, quando il Duo Paterno si esprime nel 6 della loro duplice trinità. Questa somma corrisponde al 64 +100, laddove 2.016/3.118 è nel valore intero il 64% come intero spazio, sommato a 0,64% come intero tempo +0,0164%.
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3118, diviso per 334 (valore dei soli 5 nomi) è 9,33, mentre diviso per 381 (che è il valore di tutto il nome e che equivale alle misure dell'Arca di Noè), è 3^4 /10 = 8,1 ripetuto in 81 +2727/10^6, ossia: 8,1 che indica tutta la realtà basata sulle dimensioni 3 del volume reale 0,081 il che lo replica per il volume negativo, immaginario 0,0027270 il che l'esprime in 3^3 reale e 3^3 immaginario 8,1837270 moltiplicato per i miei numeri, o dell'Arca, portano al finimondo di quando nel 3.118 il corpo terrestre si ribalterà in 1 solo giorno.
Bibbia, libro 1, 2 1. Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Quindici parole per un valore di 42 +79 +89 +1 +109 +19 +40 +5 +11 +56 +5 +78 +15 +52 +63 = 586 che indica tutto il moto di 414 nel 1.000, un 414 che indica il Dio assoluto 400 nel piano a lati 7+7 di Dio quanto i giorni dell'intera creazione divina. Se a voi sembra poco significativo, questo 414 è dato dal 314 (che valeva tutto il primo versetto del primo capitolo), e che è maggiorato esattamente di 100 (uguale all'azione intera 10 per la reazione intesa 10), mentre il testo rivela come questo compimento entra in azione con il riferimento dell'assoluto IN PRINCIPIO posto come 1.000. Tutti i versetti sono i 25 che indicano la presenza totale, data da ¼ dell'assoluto 100. Il fine (trascendente) è dato dalle ultime due parole del capitolo 2: 72=AVEVANO + VERGOGNA=81 <VANO un AVE, GOGNA del VER> (ER, un 5 Romano) 72+81 = 153 i grandi pesci della PESCA MIRACOLOSA se si buttano le reti dalla parte destra della barca e allora 153 diventa 351 = 381 -30, il che indica tutto il percorso che 30, la Trinità di Dio, compie nell'Arca di Noè che è il nome di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo. Essendo 51=PAOLO, si ha la pesca miracolosa allorché si somma a PAOLO la trinità assoluta 300. Questo secondo capitolo, di 25 versetti, già anticipa i 2 gemelli che saranno descritti al capitolo 25 dello stesso libro numero 1 della Bibbia.
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I due numeri 12, del libro 1 nel capitolo 2, sono fondamentali in quanto rappresenti la verità di un volume racchiuso per linee. Un cubo infatti ne necessita di 12. Sicché in questo capitolo 2 troviamo l'impostazione fondamentale binaria dell'esistenza retta da Dio. Questo divino sistema di comando si impone poi attraverso DUE cinque, che formeranno 10 come il prodotto di una azione reale, crescente in positivo, sommata a quella decrescente, immaginaria, che vale come la sua esatta reazione. La somma di 5 e 5, che sono indici della base 10 numerica, equivale alla combinazioni tra gli opposti 10^5 di forma elettrica e 10^5 di forma magnetica, all'interno dell'aurea unitaria elettromagnetica che vale 10^10 Il cubo di 10^10 risulta poi 10^30, che è uguale a 10^10^3, ossia alla potenza su base 10 di quanto IN PRINCIPIO è “indicato” da un “indice, o esponente” che vale il 1.000 espresso dalla potenza 10^3. Pertanto, al libro 1 e capitolo 2, è assolutamente interconnesso anche il 25 che è la Potenza 5 della potenza 10^5, riducibile a 10^(5x5). Per questo, automaticamente, il quanto 12 evolve poi in 125, che costituisce la ottava parte del 1.000, in cui 1/8 è il valore unitario di un cubo a lato 1, all'interno ad un cubo che abbia il lato 2 uguale al numero di questo capitolo del primo libro. In fisica, questo 125 sarà il fattore che dà la massa, che sarà osservato nel Bosone di Higgs. Realmente dà la massa, in quanto 10^3 (quanto vale “in principio” un metro cubo in tutti i suoi 1.000 decimetri cubi) diviso per tutti gli 8 cubi a lato 1, presenti in uno a lato 2, computa quanta massa è ripartita sul cubo unitario a lato 1. Ne riceve 1.000/8 = 125 ciascuno. Poiché questo 5 ancora esiste solo in potenza di esserci dopo, in Bibbia libro 1,2 che matematicamente parlando configura 12/10 della
realtà unitaria della massa, presente in linea in una decima parte del metro, le affermazioni che sono presenti in questo capitolo due sono solo le fondamentali. La prima fondamentale è contenuta nei versetti dal 2 al 4. Genesi 2,2-4 2 Allora Dio, nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro. 3 Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto. 4 Queste le origini del cielo e della terra, quando vennero creati. Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo
Il versetto 2 del capitolo 2 ha 22 parole, nella versione italiana, e non è un caso. Nemmeno un caso che siano 96 lettere al lavoro, in una opera che – compresi i 22 “sabati” di non lavoro delle lettere, portano il totale dell'opera a 114 lettere totali (96 al lavoro e 22 in riposo). La parola SPIRITO vale questo 96, e se ripartita per questi 66/2 che mostrano le 22 parole come 1/3 di un Trino ROMANO=66, dal calcolo dei 96/22 si hanno 4 unità intere, quelle del Dio Uno e Trino, nell'eterno periodo del 36. Questo periodo eterno è quello che combina 6x6 i “due sei” (=”26”=ANNA) del trino 66 che è dato dal nome ROMANO e da un ACRONIMO DUALISTICO “trascendente”, ossia riguardante le 6 ultime cifre del nome, che sommano 66, e le 6 penultime cifre, che sommano un altro 66, nei 6 nomi dati da ROMANO ANTONIO ANNA PAOLO TORQUATO AMODEO. A voi potrebbe sembrare “casuale”, oppure “totalmente fortuito” che
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tutta l'opera sia il 114 che computa l'Unità nella Trinità del 113 riguardante il nome di ROMANO ANTONIO ANNA PAOLO TORQUATO AMODEO, che è 113 in ROMANO AMODEO, è 113 nell'ultimo e 5° nome TORQUATO e che è 113 per la terza volta nell'acronimo dualistico, ossia nel valore numerico delle prime due lettere dei sei noi, RO+AN+AN+PA+TO+AM. 114 è il numero dei capitoli del Sacro Corano, e non per caso è proprio tutta l'opera espressa in lettere (al lavoro e al riposo, nel rispetto dei 22 sabati delle parole 22 al lavoro) nel versetto 2 del capitolo 2, che si legge 2,2 e – matematicamente parlando, sono 22 unità allorché misuriamo la massa unitaria presente in linea nei decimi del ciclo di 10/10. Dal Sac.-RO CO'.R.ANO di 114 capitoli e il SACerdozio fatto da RO con il RomANO che è 1 in 113 terne, il passo è assai breve, a dimostrare come quel capitolo secondo, in cui il valore numerico del versetto numero 1 lo abbiamo riconosciuto nel movimento 100 del 314 che era il 1° del cap. 1°, si passa ad osservare la relazione tra 414 e questo 114, quando gli sommiamo la trinità assoluta data da 300. Si osserva in che modo il capitolo 1° nel versetto 1 evolva nell'1 del capitolo 2, e poi nei contenuti dati dal 2,2. Il capitolo 2, nel versetto 2, introduce la “sacralità” di un XP che è un 10-ROmano, perfettamente identificato nei 3 quantitativi 113 e nei tre quantitativi 66, che nel versetto 2.2 sono mostrati nel valore terzo di questi tre 66. 1+113+113+113+66+66+66=538, il che anticipa le 5 dita che poi saranno descritte nel capitolo 38. Allorché queste 5 dita sono 1 intera mano, 538 si muta in 138, e indica espressamente genesi 38 nel libro 1,38 della Bibbia. Se non vogliamo “trascendere” nulla in questo 538, dobbiamo portarlo a quanto esiste IN PRINCIPIO, ossia al valore 1.000 di tutta la massa. Accade introducendo il 462 che è “trasceso” rispetto
al 1.000 e che se noi vogliamo comprendere bene, dobbiamo leggere da destra verso sinistra, come il 264 che mostra il DIO=26 moltiplicato per il DIO a D.10, e poi combina 10^260 con il 10^4 che quantifica tutta quanta la realtà a dimensione una e trina sulla base 10 assunta dal ciclo DIO del calcolo, nella dimensione 10. A riprova, l'indice 264 “combina il 26 delle due prime cifre, con il 62 delle due ultime, che di per se stesse sono il 2^6 che esprime lo stesso 26 come il due, nella potenza del 6. 26=DIO, se vogliamo capire che cosa SIANO in questo 26, possiamo solo riconoscere che SONO DUE SEI. E se passiamo alla attuazione di quello che sono, vediamo che SONO 06+60, le due letture opposte tra di loro in 60 e 06. Posta una come azione verso destra, l'altra è la sua esatta azione uguale e contraria. Pertanto, 66 è la ESSENZA REALE (=”realizzata”) di un DIO che in 26 settimane compie, realizza la “dolce metà” di un ipotetico SIGNOR ANNO. Realmente il nome ANNA è la dolce metà di un ANNO = 38 = MESE=38. Pertanto ANNO e MESE sono espressi entrambi in Bibbia, 1,38, nel mese 1 di gennaio e nell'anno 38. E riguardano una ANNA, nata nel gennaio del 38. Deve essere una ANNA nella ESSENZA “mamma”, che sia “mamma” nella “mamma”, per poter sostenersi un <IO SONO COLUI CHE SONO>, mamma, nella mamma, che è la mamma del XP, 10 Romano. E sono costretto a rilevarlo oggi 8 maggio, “festa della MAMMA>! Il PADRE di questa ESSENZA come la dolce metà del Signor MARITO, vale il 66 = DIO PADRE, 26 +40. Invece DIO-MADRE = 26+37=63, che è “trascendente” nel 36 che combina i due 6 nella loro interazione, e tanto che se il DIO PADRE è 66, la sua fattrice, la madre, sta nei DUE SEI che si moltiplicano tra di loro e che “trascesi”, ossia visti a rovescio, in sostanza tolgono la Trinità alla DIO MADRE e la riducono a 66 -3 = 63. In questo valore che sembra essere una
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riduzione di valore, in realtà si crea un moto interno. Ossia nel 66 = DIO PADRE, la dolce metà del SIGNORE estrinseca la sua trinità e si pone come un 3 in 66, facendo conoscere solo tutta la sua DINAMICA, come un 3, presente in 66, che si muove per il 63 che non è ancora occupato ed esprime la LIBERTA' della Madonna, all'interno di DIO PADRE. La sua libertà è proprio quella di generare un 6 volte 6, che si combina in 36, che sono tutte le lettere al lavoro nel padre che si chiami: 6 lettere ROMANO 7 in ANTONIO 4 in ANNA 5 in PAOLO 8 in TORQUATO 30 = il cubo a 10+10+10 lunghezze nei 3 lati 6 in AMODEO (il cognome) 36 lettere al lavoro, pari alle 6 parole e a una media di 6 ciascuna. La valutazione “divina” di questo nome che deve valere 63, quando è “divinamente trasceso”, è questa: <Is RA Ele>, è (per il mondo che parla inglese) Romano Amodeo quel nome che in Ele è il 10=L, decima lettera dell'alfabeto italiano. Dio si è sempre chiamato Elì, Ele, Elohim, Allah, per il semplice fatto che nella VERA LINGUA DI DIO (che è l'italiano le cui 21 lettere sono le 7+7+7 di tutta la creazione trina) il 10, ciclo vero adottato da DIO che si ripone nella DIMENSIONE DIECI, si aggancia al suono della ELLE (elementare in Ele).Ebbene: ISRAELE = 9+17+16+1+5+10+5=63 CINQUE = 63 SETTE = 63
A dimostrare tutto il legame tra la Fede nel Dio YHWH=26, che si professa IO SONO COLUI CHE SONO, e la prima filosofica Epifania, del Dio dell'Essere, che accade ad ELEA, ISRAELE si trascende in ELEA +R S I (Romano Salvatore Iesus). Quando il popolo ROMANO ne muta il nome in: VELIA, il nome “rivela” <V'è 10, IA(hvè)!> Ma anche <5 Romano è lì IA>, ossia <5 Romano è lì 10>, perché IA è 9+1, perché Romano è un DUO, che nel verso reale mostra solo una mano delle due che egli ha, avendo le 10 Dita di DIO, come ogni uomo. Ma VELIA, nome romano, in questo <V'è> nasconde la sua romana ANDATA da EGITTO a FELITTO (a pochi chilometri da ELEA), laddove c'è LIA (la sposa imposta a Israele dal suocero <LABANO> che sta per “là, un duo che infine è TRINO in ANO, essendolo in RomANO) che infine vi è... ITA, LIA. In <VELIA> è “trasceso” che: <V'è ITA LIA>, a <Velia> che sorge in foce al RIO A-LENTO in cui TUTTO COMINCIO', in Filosofia, con la triplice Epifania di Senofane, Parmenide e Zenone di Elea, tre grandi maestri venuti in Magna Graecia dalla Orientale Grecia e fino sotto al Monte STELLA, ai cui piedi espressero la famosissima Epifania di Dio in Essenza: “L'ESSERE è OGNI ESSERE che è IN ESSERE”, insomma: <IO SONO COLUI CHE SONO> detto dall'ESSERE fondamentale quando – a immagine e somiglianza umana – si mette ad esistere in prima persona. Quando poi esso si INSTALLA su un SOMARO che lo porta e che l'ESSERE sopporta il SOMA di RO(mano) è solo la parte espressa da un PERSONAGGIO che è solo funzionale ad una divina COMUNIONE tra la
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parte bestiale e la parte DIVINA. Allora è DIO, che – rivolgendosi al SOMA-RO, a chi porta XP, lo riconosce in questo modo ESSENZIALE: <TU SEI ROMANO> dalla prima all'ultima vocale che ci sono: <ES> A-U, il nome imposto al 1° figlio in Genesi 25, da un Signore che ha rivelato alla madre: Genesi 25,23 Il Signore le rispose: «Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si disperderanno; un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servirà il più piccolo».
Israele, ossia GIACOBBE è il popolo aggiunto a ESAU' al <Tu sei Romano da cima a fondo> ed è il popolo ROMANO che assoggetterà Israele. Questo ISRAELE che vale 63 e che si pone come la DOLCE SPOSA di DIO, nell'essenza MAMMA che è la MAMMA della MAMMA di Gesù. <EMANUEL>, 5+11+1+12+19+10=63, quando lo <è>, si muta in <EMANUEL è>=68, e aggiunge l'ESSERE di un piano trasversale a lati 1+1 al DIO PADRE = 26 +40 = 66. In Bibbia 1,46, versetto 26=DIO, sono dichiarati ESSERE 66 tutti coloro che si mossero ed entrarono in Egitto, che discesero dal PADRE ISRAELE. Se aggiungiamo ai 66 il PADRE e GIUSEPPE, escludendo la generazione successiva a quella dei 12 figli di Giacobbe-Israele, allora abbiamo esattamente il 68 corrispondente all <EMANUELE>. Chi è mai? <A MAN EQUAL>, per come letto in <e>, Uno uguale ad un uomo.
Questi era atteso come il Messia dal popolo di Israele: UNO SIMILE A UN UOMO. Insomma <AS MAN> alias: <MAN AS> S. è, che in Manasse è il 1° figlio di Giuseppe, e trascende Gesù Cristo, nel Padre trascendente Giuseppe, ossia che si mette al posto di Giuseppe e rende feconda la MARIA figlia di ANNA, in cui c'è ANNA, ossia la MAMMA in COLEI CHE E' MAMMA DELLA SUA MAMMA. Ma a questo virtuale EMANUELE, <MAN AS>, simile ad un uomo, il padre ISRAELE nega il diritto di primogenitura, ed egli benedice il fratello nato dopo di lui, EFRAIM. <E' F RA HIM> il che rivela che LUI è secondo lo SPIRITO e non il suo SOMA-RO. E' quello Spirito che da
F di RA,
F EL “IO” (italiano) ma con TT nel suo IO, cioè ITTO, dunque a F EL “ITTO”, mentre l'<EGO (l'IO Romano) ITTO> è EGITTO andrà a
quell'EGITTO da cui (come profetizza OSEA) <ho nominato mio figlio> (rivela Dio). Dunque si tratta di NOMI, di divinità dell'Egitto: RA che vale in principio. ORUS che vale in principio, da cui R+O in principio +AMON dunque RO-AMON che si gira in RO-MANO +ATON che si integra di ROMANO +ANTO, n(=12) +IO, un IO che è il nuovo io, aggiunto a ROMANO che è uno zeR SEI e anche IES, P=Rez, Perez il primo realmente nato in Bibbia 1, 38. 66=Romano, infatti è 06+60, ma Antonio è un nuovo IO che deve aggiungere 12=N al primo IO. Infatti ANTONIO è 66+12, essendo poi in tal modo la Trinità del
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DIO=26 di nome ANNA (nell'Essenza MAMMA della MAMMA che è nella MAMMA) di Dio. 66= ROMANO +78 = ANTONIO +26 = ANNA 170, quanto il DIO a d.10 moltiplicato per RA (=16+1=17) Questa Trinità è stata NOMINATA dalle 4 divinità dell'Egitto che si sono INSTALLATE su un SOMA-RO. Quando Ab-R.Amo (tutto quello che proviene da Romano Amodeo) si trasferisce in Egitto e impone alla moglie sorellastra SARAI di non dire che è anche moglie, non solo fa CASSA, economica, quando SARA sarà dimessa da concubina del Faraone, con ricchezze e la schiava AGAR, ma la fa anche di VALORI DIVINI. UNO SULLA CROCE, <A T on> prefigura il Cristo crocefisso. Diverrà <An “T on” IO> italiano, allorché la discendenza di LIA sarà ITA in ITALIA in quei pressi (F EL ITTO> della romana VELIA indicante chiaramente che <V'è lì IA>, il Dio Jahvè. E' il PANE disceso da cielo, è la <MAN. NA>, l'uomo, il <MAN> della Nuova Città, la Neapolis, la nuova GERUSALEMME che in antico era: SALE-M SALE-11 = SALE 66/3 = SALE ROMANO= SALE R.NO quando è un SALE Trino, in ROMANO. Questa SALERNO è un nome nato dal SELE e dall'IRNO.
Da un Santo ELE, e da un IRNO che ora è IN RO, ma che con Gesù fu INRI, Iesus Nazarenus Rex Iudeorum. Invece IN RO esiste tranquillamente IN RO-MAN, in RO che è la MANNA nuova discesa dal cielo e che fu data al popolo di Dio nel deserto. Furono date anche le <QUAGLIE> <MANNA> + <QUAGLIE> rivelano L'Uomo della nuova città di Dio, la nuova Salem, che ora sta in provincia di Salerno. <QUA EGLI E'> A voi sembrerà incredibile e fanta-religione, ma che nome è quello di TERACH, se non quello dato ad un <TE, RA, CH> (Christus) E' l'ESSENZA PATERNA proveniente AB R. AMO, DA Romano Amodeo, in occidente, e da BRAMA in Oriente, e dai suoi tre emanati che sono R.Amo, R.Amo e R. Amo nella trinità delle loro emanazioni. Da UR partono padre e figlio e da UR parte quanto poi esisterà nella fine trina ANO di Romano, a far UR-ANO, il padre di tutti i tre dei. SATURNO? E' nominato nel TU di un R.NO trino Romano nato a SA, Salerno. SAL-OMONE è il grande uomo di SAL. Il reale FIGLIO DI DAVIDE che costruisce realmente il Tempio di Gerusalemme. I libri della sapienza sono i suoi, e prefigureranno quelli scritti dal grande uomo di Salerno, libri della suprema salvezza detta portata da uno Spirito santo paraclito, a suo tempo, da Gesù Cristo. Ebbene, tutte queste indicazioni sono partite tutte dall'opera intera compiuta da Dio in sette giorni e dal suo sabato. Questa opera diventa INTERA quando sono definiti interamente tutti i nomi di Dio, ossia:
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ROMANO ANTONIO ANNA PAOLO TORQUATO AMODEO, che sono il nome segreto di Dio e non del SOMARO che li porta. Io – che vi scrivo – sono il somaro che accorpa il valore ideale e gli dà corpo in una reale comunione tra l'animale corporeo e lo spirito divino che lo trascende, comprende e lo ordina tutto perfettamente.
Insomma il loro numero dipenderà da un 66/6, un ROMANO diviso per 6, sommato al 138 assoluto (ossia in centinaia) del Gennaio 38 in cui il DIO PADRE = 26 +40 = 66 è nato, nel 25 gennaio del 38. Il tutto, sommato ad un DUO divino nella dimensione 10^5 =100.000 avuta da ciascuno.
Dio costruisce tutto usando questi sei nomi per i valori che essi possiedono.
Il quadrato 10^5 è il 10^10 dato dal modello unitario basato su Dio che costruisce il tutto in una linea lunga 10^10 e in anni.
Da 10^10 anni, divisi per i 10+5 dell'unitario spazio-tempo simile a un cubo che abbia 5 anni per ciascuno dei tre lati, discende tutta la quantità in anni che possa esistere in forma di un ciclo attorno ad un comune asse.
Dei 6 nomi DI DIO, sembrano non partecipare ANNA, PAOLO e TORQUATO, che come somma sono 26+51+113 = 190, ma ciò accade solo perché, posto un 10 che è in un 100 che avanza di altri 100, esso occupa 10 in 200, e 190 è tutto il “divino” movimento in se stesso.
Sono 10^10 anni divisi per 15 e uguali a 666.666.666, la triplice bestia del diluvio accaduto nel 1.666, posti 10 anni in principio rispetto alla creazione di Adamo.
Esso sta alla base del valore di tutto il nome, come il suo tempo dimezzato. Infatti 190+190 = 380 unità. Quando 1, si muove di tutto questo spostamento 190 riguardante una presenza 190, occupa in linea un totale 381, che è quello dato da tutta la somma dei 6 nomi ROMANO ANTONIO ANNA PAOLO TORQUATO AMODEO.
Ma in questo totale deve esser posto un nuovo principio, che dipenda dai cicli reali che sono realmente usati nel computo. 12 + ROMANO x AMODEO = 12 + 3.102 = 3.118 è il massimo! Laddove 12 +ROMANO è il 78 = ANTONIO, questo secondo nome entra in azione finale solo per il 12 in più che ha rispetto al 66=ROMANO, tanto che gli si somma dopo il prodotto tra primo nome e cognome. 666.666.666 meno 3.118 = 666.663.548, ed è la dimensione che resta nel numeratore, mentre il 3.118 si pone a suo denominatore, tanto che IL DENOMINATORE è dato dal 12 + ROMANO x AMODEO. Dal rapporto tra 666.663.548 che si divide per 3.118 (che è la Generazione data da ANTONIO -ROMANO +ROMANO x AMODEO) risulta 213.811 come valore intero.
Accade che è proprio quando è tolto di mezzo tutto quanto sia ANNA +PAOLO+TORQUATO, che resta tutto quello che è definito nel verso unilaterale. ROMANO ANTONIO AMODEO, 66+78+47= 191, esprime un 1 reale che si muove solo per il 190 che è tutto il moto di un 10 collocato in un 100 che avanza di 100. Sicché, quando si assumono 12 + 66 x 47 si determina l'unità di tutta la generazione che in Bibbia, come visto prima, è denunciato nei valori numerici delle prime 7+7+7 lettere, nelle prime 5 parole, che poi diventano 26 quando doverosamente si aggiungono i 5 sabati divini alle prime 5 parole. Ora, quando si voglia conoscere la durata della vita divina, innanzitutto occorre definire la data dell'anno di nascita.
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PAOLO, convertito a Cristo nell'anno 38 dopo Cristo (e celebrato secondo Genesi 25, nel gennaio 25) mostra che PAOLO, moltiplicato al sua anno 38 natale (secondo Genesi 38), in 51 x 38 = 1938 determina l'anno totale semplicemente aggiungendo come secolo un valore decuplo al 190 che avevamo visto come generale moto nel tempo assoluto e dualistico. Legato questo 138 alla Santa Conversione di PAOLO, si tratta esattamente del 25 gennaio 38 che ricalca in fisica perfettamente il valore della costante di Boltzman dei gas: 138 x 10^-25 Joule per ogni grado Kelvin di calore. Sicché anche qui, 1,38 è definito unitariamente alla dimensione 25 della base 10 di Dio. E anno cesserà di esistere questo DIO che si è INSTALLATO su un SOMARO? ANNA x ANTONIO meno (ANTONIO meno ROMANO). 26 x 78 – (78 -66) = 2.028 -12 anni = 2.016 dopo Cristo. Volendo entrare all'interno dell'anno santo 2.016, che Dio ha reso anno santo della Misericordia di Dio rendendone Abile un Papa di nome Francesco, bisogna considerare l'altra forma che lega ANNA con ANOTONO, ossia il DIO=26 anni con il Dio trino di 78 anni, quelli che ho io, ora, compiuti, in questo mio definitivo anno. ANNA+ANTONIO è 104, ed esprime solo una azione in linea. 104+104 è azione + reazione ed è 208 come giorno: il 26 del mese 7 che indica la piena opera di un cubo a lato 1, quando esiste in 8 cubi a lati 2. Se questo lato 1 vale il 26=DIO, gli 8 diventano 208, ed uno vi si sposta solo di 7, arrivando al mese 7 di luglio, pur valendo le 8 volte 26 di tutto il complesso.
Il versetto ultimo di questi che avevo mostrato e che ripropongo: Genesi 2,2-4 2 Allora Dio, nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro. 3 Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli creando aveva fatto. 4 Queste le origini del cielo e della terra, quando vennero creati. Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo
rivela al versetto 4 dell'unità e trinità completata che queste sono le origini del cielo e della terra, quando vennero creati, quando il signore fece la terra e il cielo. Dal versetto 5 fino all'8 c'è la insediamento nel Giardino dell'Eden.
creazione
dell'uomo
e
il
Genesi 2,5-8 5 nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata - perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo 6 e faceva salire dalla terra l'acqua dei canali per irrigare tutto il suolo -; 7 allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. 8 Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato.
Osserviamo il versetto 7, in cui l'opera di creazione dell'uomo è piena, e vediamo quante parole e quante lettere esso implica. Sono 27 parole, pari a 3x3x3. Il computo delle lettere è di 109. Sommate ai 27 sabati esistenti al termine delle 27 parole, arriviamo ad un totale di 136.
su
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Come si vede bene, il lavoro totale associa la dimensione assoluta 100 a quella 36 di tutto il 6x6 contenuto in ROMANO. 136, diviso per il lavoro totale 27 rivela un 5 intero e un tempo periodico eterno a valore 037, che è il ciclo assoluto dato da 6/6 +6x6=37. La somma di opposti come 6/6 e 6x6 determina una unità che ha le 36/1 quando sono così “fissate” in unità, a partire dal complesso delle 37. Questo 37=MANO, ed è quanto è il moto di 29 in ROMANO, in cui 29=RO è proprio quanto è in groppa a me come a uno che do CORPO a RO, portando il SOMA di RO, del XP, del Cristo. Questo 37, quando si carica di 38 e 38, diventa 113, Romano Amodeo, diventa TORQUATO e diventa RO AN AN PA TO AM, il mio acronimo dualistico divino. Quando 38=SLM, le consonanti di Salam, l'AM di Sal, che diventa un saluto arabo, e quando U+U sono il 38 dato da 19+19, ecco che: MUSUL+MANO è 38+38+37 = 113, e se all'unità di 113 glielo si aggiunge, ecco nel 114 tutti i capitoli del Corano. Pertanto, dividendo tutta l'opera descritta nelle 136 lettere del versetto 7, del capitolo 2, ecco intanto le 27 parole al lavoro coi 27 sabati, e il risultato della divisione dell'opera per il lavoro sono le 5 dita della MANO, nell'eterno periodo 037 del suo valore cabalistico. 109 (solo il lavoro) diviso per i 27 di lavoro sono 4 come intero, nello stesso periodo eterno dello 037 che vale il termine MANO, quando sia un ROMANO privato di RO. Come si vede, in un caso il risultato interamente diviso sono le 5 dita della mano, nel secondo, relativa a solo il lavoro, il 4 della mano si pone come il rapporto 4/1 che ne fissa nel tempo 1 tutta quanta la realtà una e trina. Poiché è importante da definizione 8 di tutta la realtà, verifichiamo
anche cosa sono indicati i valori nel 2,8 che, essendo il 7 uno e trino nel decimo, rivelano la pienezza totale dell'unità e di tutto il suo spazio di espansione. Sono 19 parole al lavoro, per un totale di 76 lettere al lavoro, in una opera totale di 76+19=95 lettere. 95/19 = 5 esatto, senza alcun tempo aggiunto, poiché qui TUTTO E' COMPIUTO. 76/19 = 4, e c'è la piena realtà unitaria in 5, data da 4/1 esatte e senza altro tempo. Possiamo anche fare la somma del contenuto dei versetti 7 ed 8, che sono la creazione dell'uomo e del suo ambiente. 136 +95 = 231 è il totale delle due opere. 27+19 = 46 è il totale delle parole al lavoro. 231 : 46 = 5,021739130 nei 9 decimali aggiunti ad 1 unità a dare 10 decimi di unità. A ogni parola è data il valore 5 del dimezzamento del ciclo delle 10 dita. Nel tempo di 7+7+7 millesimi (tutta l'opera divina creativa a 3 dimensioni), riferita a un 13+13+13=39 della trinità del Dio 10 e 3, in tutto il complesso di 10^-6, in cui il 9130 finale è il valore cabalistico di BRASYT, in principio, posto al termine. Nel capitolo 2 voglio solo evidenziare e calcolare cosa si nasconde, sotto il profilo dei numeri, nel versetto 17, che è il ciclo di tutto il Dio RA=16+1, e vale il 4/1 +4x4. 2,17 è una opera intera in 7+7+7 decimi e in 7 centesimi. Vediamo il testo. E' tanto una opera intera che corrisponde alla data in cui tutti gli animali entrarono nell'ARca e cominciò il Diluvio Universale.
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E' anche il mese 2 nel giorno 17 in cui si aggiunge a me la nascita del mio gemello BENITO, a mutare me R, in un deprecabile RUBEN. Genesi 2,17 ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti».
Sono 20 parole, quanto tutto il moto 10 del fondamentale 10 simile a Dio. Sono 101 lettere al lavoro, quanto 1 che si sia spostata di tutto il 100 dell'energia data da 10x10. 121 è l'opera totale, che vale esattamente quell' 11x11 che esiste su ogni asse di Padre, Figlio e Spirito santo, quando ciascuno dei 3 si sposta esattamente di 10 ed occupa 11. 22, espresso nella terna totale, è tutto il 66 di Romano. 121, diviso per le 20 parole, dà 60 decimi ciascuna, più 5/100, alias dà in tutto 605 centesimi, che, nel tempo centesimo della totale energia 100, mostra la MANO con le sue 5 dita che si muove non solo nei 300 versi assoluti in positivo, ma anche nei 300 negativi. Se ci mettiamo anche a calcolare i contenuti numerici di queste parole, conosciamo in modo più approfondito. MA DELL vale 31 ALBERO DELLA CONOSCENZA DEL BENE E DEL MALE = 271 NON DEVI MANGIARE = 137 PERCHE' = 51 QUANDO TU NE MANGIASSI = 202 CERTAENTE MORIRESTI = 208 (è la data del 26 luglio !) Il totale che somma 31+271+137+51+202+208 porta a 900 esatto. 900 / 20 parole sono 45 ciascuna 900 / 101 lettere al lavoro sono 8,910 periodo eterno in 8910.
900 / 121 lettere totali dell'opera sono 7,4380 uguali a 7,3 sommato a 0,1380, laddove 7,3 è l'opera totale, nell'eccesso di 3/10 che cono quelli che poi si muovono di 7, nel valore qui di 7 cicli 10 di decimi. Ed esiste inoltre una Bibbia, libro 0,1380 di una genesi posta in eccesso. La motivazione del “perché se tu ne mangiassi certamente moriresti” vale esattamente il 461 che eccede esattamente di 80 rispetto al 381 del mio nome o dell'Arca di Noè, e 80 in supero indica tutte le decine intere espresse in 2^3, ossia tutta la vita. Se invertiamo il 461 negativo nel positivo di 164 avremmo 41, Uno e Trino, laddove 41 = R.AMO, quello da cui deriva il capostipite ABRAMO, o ciascuna delle tre divinità emanate dalla dea BRAMA, che si chiamano RAMO, RAMO e RAMO e nella loro trinità valgono 123, una perfetta crescita che quando è 132 (ossia tutto il moto 9 in più, dell'unità, rispetto a 123) è 66+66, il piano costruito su ROMANO. Come non trarne la convinzione per la quale, tolto tutto il moto unitario al PIANO fatto su ROMANO, e tolto tutto il 123 dei tre R.AMO, il vero messaggio del brano 2,17, sia riferito proprio al CERTAMENTE MORIRESTI = 208, 26 luglio, Sant'Anna e san Gioacchino, i genitori entrambi di Maria? Tra l'altro, la divisione in frasi che avvalora la prima in 31 uguale alla trinità del 10 e all'unità, il 271 che se operiamo il vero e mettiamo l'uno in fondo per primo diventa il 127 che è il terzo esatto del 381, di tutto il mio nome... Poi il 51=PERCHE' che è proprio quel nome PAOLO che incarna il mio natale quando esiste nel 38 e porta al 1938... Infine il 202 che è esattamente Luigi Amodeo, mio padre, nel dualismo con me posto una sola cosa con lui... Insomma tutto il contenuto essenziale delle parole porta al supero della creazione 7 in ogni valore medio assegnato ad ogni lettera dell'intera opera. E il supero... riguarda me, come 0,3 nella mia trinità
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e come 0,1380 nella mia nascita... il che LA TOGLIE DI MEZZO. Perché questa dichiarazione a chi mangia dell'albero della conoscenza del bene e del male? Finora non è stato NOMINATO il nome di chi sia L'UOMO. L'UOMO = 10+56=66=ROMANO. IL SOLO ROMANO mangia davvero dell'albero della conoscenza del bene e del male, e riguarda davvero solo lui questa condanna. Egli ha un valore numerico corrispondente a tutte le lunghezze espresse in cubiti dell'Arca di Noè. Il decimo dei 10 progenitori è nella sua fine il NO con cui termina RomaNO, con un NO contrapposto a ROMA, in virtù del valore del trascendente AMOR, di un Amodeo Romano, trino nel cognome ed uno nel nome. Ebbene Noè muore esattamente nell'anno 2.016 calcolato dal Principio, ossia attraverso 10 anni messi prima della creazione dell'uomo. Vediamo ora Bibbia 1, 2, 22, simile al Re Amon ce muore dopo 2 anni, divenuto re a 22.
Genesi 2,22 Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo
Sono 19 parole con 76 lettere al lavoro (il 66 che avanza in tutto il 10), in una opera di 95 lettere.
IL SIGNORE DIO è 19+79+26=124 unità, che in totale sono le 125 espresse in Genesi 25, che quantifica tutta la massa per ciascuno degli otto cubi unitari contenuti in uno di lato 2. LA COSTOLA vale 66/6 +75 = 86 = 66 +20 (in un piano a due lati 10 e 10. LA COSTOLA, alias COL ST.O/A LA' Si trascende in tutto in <A LOT SO CAL> alias <SOLCO A LAT> alias <SOLA COLTA> in tutte queste possibili differenti indicazioni di queste lettere, esse esprimono tutta l'energia 66 di un piano a lato 10 divino. Da questo è stata creata la donna. Si può immaginare anche un piano che abbia per lato i 33 anni di Gesù Cristo e come flusso un DIO a dimensione 10 che avanza per 10. LA DONNA vale 11 +42 = 53. Se arrivate a concepire che dal 35x35 deriva il 1225 del dicembre 25, e valutate MAMMA=11+11+11+1+1=33+2+35 il volume espresso in linea basato sul flusso in linea di 33 anni, vedete che nel 53 si “trascende” proprio il valore di quella MAMMA che celebriamo oggi, esaltandola nella donna. <LA DONNA> vale DL <ANNA>, la Dimensione 10 di una ANNA che è l'essenza MAMMA della MAMMA di sua MAMMA che poi è la nostra mamma celeste, sintesi di tutte le mamme. LA DONNA fatta da 66/6 e da 42 somma all'unità in linea di un solo verso, di Romano il valore delle 42 cifre del nome segreto di Dio.
760 è anche tutto il valore numerico delle lettere, pari esattamente a 10 (tutto) per ciascuna.
Poiché 42 volte 1 cifra, espresse in trinità sono 126 volte 1, contenuta nelle 127 che sono il terzo esatto di 381 che è il valore di tutto il mio nome nelle sue 42 cifre, si vede molto bene in che modo “trascendente” questa DONNA è tratta dalla costola dell'uomo.
760 / 95 = 8, esatto, ossia 2^3 esatto per ogni lettera relativa all'opera totale.
L'UOMO è il 66 di Romano e deve integrarsi con tutte le cifre del suo divino nome che – ripeto – non è il nome del SOMA-RO, ma di chi
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divinamente lo cavalca. Nel versetto 23 è scritto che sarà chiamata: ISSHAH = 9+17+17+8+1+8=60, tanto che 60+06=66 indichi FEMMINA e MASCHIO = 122 che nel 221 trascende: 66 Romano 78 Antonio 26 Anna 51 Paolo 221 quello che abbiamo visto “unitariamente fissato” in Genesi 2,22 quando diventa 221 volte 1 sua altra unità. Aggiungendo al 221 il 113 del 5° nome ecco 334, alias 333 volte 1 altra unità è il valore dei 5 nomi. 334 / 5 = 66 come intero +8/10, che è il valore inverso di 10/8=1,25. Questo valore inverso può esserlo anche come 52,1 che si riferisce a due 26=DIO, nel tempo unitario di 1/10. Laddove in dimensione di decine: 251 è 40 = PADRE+ 54 = FIGLIO+ 96 = SPIRITO+ 61 = SANTO 251
Se – come è detto in Bibbia, chi è 1 essendo in ultimo va posto per primo, il 251 di Padre Figlio, Spirito Santo diventa il 125 di GENESI 25, alias 1.000/8. Come appare chiaro il totale dei miei 5 nomi vale in ciascuno quanto la media di 66 sommato a 8/10 =0,8 che, allorché UNIFICATI attraverso il rapporto inverso dato da 10/8=1,25 vale esattamente come il libro 1, 25 di Bibbia. Pertanto ROMANO + quanto unifica gli 8/10 coinvolge una Genesi 25 che è esatta nel gennaio 25 in cui si celebra la Conversione di San PAOLO avvenuta nel 38 dopo cristo e tale che PAOLO x 38 = 1938, 25 gennaio. UOMO è invece ISH=34, laddove IHS è vissuto 33 volte 1 anno, morendo nel 34°, e laddove con un 300 in più diventa il 334 di Romano Antonio Anna Paolo Torquato, nel segno esatto dell'unità 1, e della trinità 333 espressa nelle tre gerarchie delle unità, delle decine e delle centinaia, le tre che costituiscono i valori della cabala ebraica, da 10 fino a 90, e poi nei decimi e nei decupli. 9+90+900 fissa in 999 volte 1 altra unità relativa alle 1000 de IN PRINCIPIO. Allorquando quanto è IN PRINCIPIO avanza di 1, occupa 1.001 1.001 meno 913 = BRASYT 88 il valore trino su base 2 di Padre e Spirito santo allorquando 1 avanza di 10 ed occupa un 11 in ogni verso presente e 66=ROMANO in tutti e 6. Chi è INVISIBILE, come causa, in Genesi della Bibbia è collocato in quel valore 88 che significa il 66=ROMANO, quando si sposta
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esattamente in linea, per un valore terzo di 66, e ROMANO +ROMANO in terzi, è 88, quanto poi pone in atto il BRASYT=913. Quando un uomo e una donna diventano UNA SOLA CARNE ossia 32 +41 +37 = 110 accade perché 660 che è ROMANO in tutto il suo ciclo 10 divino, si divide e si presenta non solo unico verso della nostra presenza, come un unico volume la cui area sia 100 e il suo flusso unitario sia 10. Oppure 50+50+10, in cui 50 è un unico verso nell'assoluto in cui ce ne sono due a lunghezza 50, più un 10 di flusso divino. Sta in questo 110 quello che in senso approfondito è poi detto a parole come UNA SOLA CARNE. Già abbiamo visto come 60+06 siano UNA SOLA CARNE nei due opposti sessi che generano una unica ENERGIA. Di questi due versi, Dio ne sceglie solo uno, il MASCHILE=64, come il solo flusso in linea nel 66, tolte le 2 dimensioni del piano unitario trasversale, che ne fa il volume. 64=2^6=DIO=26 quando non si fa differenza tra base e indice. Esso è 100 -36 (le cifre di Romano al lavoro)- Il trascendente questo 64 è il 46=<AMOR è>, che sono tutte le 36 cifre quando avanzano interamente nel ciclo 10 di Dio.
Bibbia, libro 1, 3 1. Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?». L'esame quantitativo del primo versetto rivela questi valori: parole 33, proporzionate al capitolo 3. Lettere al lavoro 145 che, sommate ai 33 “sabati” rendono l'opera di 178 lettere, che rappresentano tutto il moto di un 22 nel 200, compiuto con 33 lettere al lavoro. 145 / 22 = 65 decimi e 90 periodico. 178 / 22 = 80 decimi e 90 periodico, oppure 8 unità e 09 periodico. Ciò indica una media esatta di tutto il valore complesso dato da un cubo il cui lato è 2, per ogni parola. Per determinare il valore numerico di queste 178 lettere al lavoro, divido il testo in queste 4 espressioni. Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Il valore è 666+20 (piano assoluto a lato 10) Egli disse alla donna: Il valore è 147, l'assoluto +Amodeo=47. «È vero che Dio ha detto: il valore è 168, quanto 160=XR+2^3. Non dovete mangiare di nessun albero del giardino? Vale 396, quanto tutto il percorso di un Dio Uno e Trino nel 400 assoluto. 686+147+168+396 = 1.397, che è tutto il percorso del versetto 3 (in segno della Trinità divina) nel piano i cui due lati generatori siano il 700 + 700 indicante il lunghezza di spazio-tempo l'opera in assoluto. Il primo periodo intero, perché termina con un punto, si rivela come tutto il valore che sia assegnato alla BESTIA 666, in quanto si riferisce
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ad un piano a dimensione unitaria nel suo lato 10. Perché 666 è la Bestia Immonda? Lo è perché SUPEREREBBE di un 600 il valore 66 di Romano, che poi è il valore natale di Noè, nato nel 1.066, allorché si antepone un PRINCIPIO di 10 anni alla creazione del primo uomo, e il 10°, indicante la pienezza del ciclo generativo nasce a partire dal PRINCIPIO CUBICO dell'anno 1.000, sommato al 66=RomaNO che <è NO>, oppure <NO è> nel finale terzo delle sue 6 cifre. La Bibbia dice chiaramente che, quando si aggiunsero 600 anni alla vita di questo terzo finale di RomaNO, si verificò il Diluvio Universale, nel segno della Bestia per la vita, indotta da quel 666, che si permetteva di superare con un assoluto 600 quello che giustamente derivava da 60 sommato alla sua reazione data in 06. Poiché il soggetto di questa frase è il SERPENTE, ecco che il flusso esatto di 666 lo colloca esattamente nella BESTIA apocalittica. E il valore 66, dato dal corretto 60+06 (azione più reazione) di quello che sia tutto il tempo minuto, dato da un ciclo divino 10 che si attua in tutto il complesso spaziale dato da 3+3 nel suo indice. Questo sommario 66, superato indebitamente dalla somma del 600, esiste tre volte in 66 = ROMANO 66 = O+O+A+O+O+O, acronimo “inverso” di RomaNO AntonIO AnNA PaoLO TorquaTO AmodEO. 66 = N+I+N+L+T+E, penultima lettera dei sei nomi. Quando osserviamo il valore insito in <Egli disse alla donna>, che è 147 = 50+50 (piano della realtà complessa) in cui Amodeo=47 ne è il flusso lineare che “dice” quanto poi vale 500 +2^6 che rivela tutto il reale moto in avanti di quanto è 1.000 “in principio”, di un volume il cui piano è lungo 2^6=64 in due lati di 32=2^5 ciascuno, allora
abbiamo la riprova che questo testo (che non dipende dalla mia libera scelta, ma dalla traduzione biblica fatta attraverso la Bibbia di Gerusalemme) è solo opera della Divina Provvidenza che vuole esprimere con chiarezza che, al versetto 3, è introdotto esattamente questa divina denominazione. Riguarda un Romano Amodeo trinitario nel 66 del suo primo nome, in un acronimo dualistico fatto buttando le reti dalla parte destra della cosiddetta <barca> che esprime il Duo, ca', di A.R.. Ripartendo il 1397 su tutte le 33 parole, abbiamo: 1.397 / 33 = 42 nel tempo di 1/3 infinito nel suo periodo 3, laddove 42 sono le cifre del “Nome segreto di Dio”. Quelle di: Romano0Antonio0Anna0Paolo0Torquato0Amodeo0= 6 +1 +7 +1+4 +1+5+1 +8 +1 +6 +1=42 6 che lavorano di un 6 medio cad. +6 sabati . Come nelle ufficiali comunicazioni di Dio. 1.397 / 145 lettere al lavoro = 9,6344 cad. 1.397 / 178 totali in opera =78 decimi +48 millesimi +314/10^6 +60/10^8, in cui: 78 sono nel tempo1/10 tutti gli anni miei, 48 è GESU' nell'unità della massa, 314 (P greco) è Bibbia 1,1,1 a d. 10^6. 60 è un PRIMO in tutti i suoi secondi. Insomma, ripartendo tutto il valore numerico del primo versetto del capitolo 3, per tutte le lettere al lavoro, non per caso esse sono quel 178 che rivelano il piano a due lati 50 (realtà in 1 verso) di ANTONIO, che vale 78 ed è la Trinità del 26=DIO, che in me è il 3° nome ANNA. Diviso il totale su ogni lettera usata nell'opera che ne conta 178, il risultato esprime di nuovo un ANTONIO=78, nell'unità del tempo,
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espressa da 1/10. Nel dettaglio del 48 che è poi 1 Amodeo=47, che è il valore 48=GESU' e nel dettaglio del 1° versetto assoluto della Bibbia, nel successivo dettaglio di un vero MINUTO PRIMO che si fa da parte e si lascia misurare dal SECONDO, come accade di norma in tutta la Bibbia, che antepone sempre al PRIMO nato, il SECONDO... che poi è posto a sua misura. Il fine Trino del versetto 3 sta nelle sue 3 ultime parole: ALBERO DELLA VITA = 47 +30 +48 = 125 = 1.000/8. AMODEO +NOE +GESU' = Genesi 25. ALBERO nasconde in sé <AL B è RO> (Il Dio in 2 è Romano), e per questo è celebrato a Natale, quando l'uomo non lo riconosce espressamente nel giorno natale di 48=GESU', ma nel 47+30=77 di un Romano 66 che avanza esattamente per 66/6 e occupa 77, in modo tale da compiere tutto il complesso in atto e in atto uguale e contrario dato da 70+07. Il Fine ultimo è la VITA=48=GESU', che poi è un 1 quando avanza interamente per il valore numerico di AMODEO=47. Su questo 47 si imposta il Natale di Roma, quando è il flusso che riguarda un piano assoluto i cui due lati siano 100 e 100. Allora, posto “in principio” un -1.000 anni, l'avanzamento pari a 247 anni porta all'anno: -1.000 +247 = 753 avanti Cristo. Se – viceversa – si parte dal Natale di Roma da cui possa poi derivare un ROMANO... -753 avanti Cristo -274 annientando -1.000 avanti Cristo.
Questi 247 anni sono davvero un valore unitario del tempo. 2.016,0726 / 247 = 81 decimi +62 millesimi +23 centomillesimi... = 3^4 +38 al 100 +1 che avanza di 66/3 = Potenza 1 e 3 della Trinità nel tempo 1/10, nel dettaglio di un DIO=26 trascendente, nato 38, dettagliato in Romano=66/3 in moto di 1/10^5, ch'è tutto un verso reale in 10^5 x 10^5 =10^10. Poiché il vero valore sta sempre nei più piccoli, questo 8,16223 è davvero grande in 32 +26 +18, che sono un 8 uno e trino, un 6,5 uno e trino, e un 4,5 uno e trino, in cui valgono 2^3 (Padre e Spirito santo), i 65 decimi di un Romano=66 che si fissa in 65 volte un altro 1 in sé, e quei 45 decimi che esistono in 6x6 volte 10, un 360 fatto dal DIO a dimensione 10 di tutto il combinato che esiste nelle 36 cifre al lavoro semplice del nome di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo. Questo 32 è la vita di 33 anni di Gesù che si fissa in 32 volte 1 sua unità. Questo 26=DIO. Questo 18 indica la discesa di Dio ad Abramo, descritta nel capitolo 18 del primo libro di Bibbia, per vedere se in questo mondo si è toccato il limite con quella Sodoma che ha pervertito i valori naturali in una reale coppia di maschio e femmina, e quella Gomorra in cui si sono pervertiti tutti i valori legittimi del potere insito in una legge. In questo calcolo io sono partito dal ciclo totale del tempo assegnato dal Dio Uno e Trino, quando moltiplica 26 anni con il suo triplo fatto di 78 anni, alias il secondo nome mio ANTONIO=7 con il 3° nome ANNA che vale 26. Essendo stato escluso il primo nome ROMANO, che vale 66, al prodotto tra il secondo e il terzo va esclusa la differenza in anni tra il primo e il secondo. 12 – 26 x 78 = 2.016. 2 (2° +3°) come sono 10 in 2x5, così sono 208 in 2 (78+26) e portano al 26 luglio 2.016 che definisce l'ascesa di Dio Padre=
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26+40=66=RO-MANO, quella MANO assegnata ad ER e a Onan negli estremi congiunti di RO, in Bibbia 1,38, che descrive l'avvento di DIO su ROMANO, nel gennaio del 38, e nella determinazione nominale di Luigi+Mariannina, 54+84=138. Che poi è la costante di Boltzman, dell'unità dell'energia espressa nell'unità del calore, alla dimensione 25 del giorno 25 gennaio. Un 1938 che – come già detto ma che qui ripeto (non ripetendolo mai abbastanza) – è tutto dato dal nome PAOLO, che nell'anno 38 dopo Cristo vide un DIO RA abbagliante e si convertì da SAULO in PAOLO. 51=PAOLO x 38 = 1938, evento che la chiesa cattolica celebra il 25 gennaio e che riguarda esattamente il 25 gennaio del 1938 in cui questo RO-MANO è nato. Un animale in perfetta comunione con quello Spirito santo paraclito che doveva venire dopo Gesù, a LIBERARE DAVVERO, e che lo ha fatto. Gli uomini sono stati tutti LIBERATI DAVVERO, quando il mondo reale che noi viventi vediamo è ricondotto alla SPETTACOLARICCAZIONE di un PURO DISEGNO che se ne sta andando A ZERO, ma che è visto a partire da quello zero e verso il verso opposto a quello in cui DAVVERO il disegno si muove. In tal modo, mentre IL VERO sta nel disegno che PORTA A ZERO ogni cosa disegnata, i viventi ne osservano una pura VISIONE CINEMATICA, che realizza quel disegno nell'esatta forma apparente di un FILM intero portato ad azzerarsi, e che INVECE è osservato MALIGNAMENTE nel suo apparente FARSI. Il divenire reale apparente sta solo in un N/1 tutto VERO, che è osservato attraverso N^2 x 1/N, la sequenza di N ennesimi avanzanti come un QUADRATO di lato N che, a mano a mano che si mostra MUTATO, sembra essersi mutato, ma non lo è mai. Il seguente ENNESIMO è una ALTRA COSA, semplicemente diversa.
Bibbia, libro 1, 4 1. Adamo si unì a Eva sua moglie, la quale concepì e partorì Caino e disse: «Ho acquistato un uomo dal Signore». Compare come prima parola finalmente il nome del primo uomo con quello della sua donna! Adamo si unì a Eva sua moglie, = 215 = 125+90 la quale concepì e partorì Caino e disse: = 307 «Ho acquistato un uomo 222 dal Signore» 94 = 314+2 totale 838 = 700 (opera assoluta) di 138 (Genesi di Romano). La prima frase porta Bibbia 125 in tutto il suo avanzamento 90 a invertire 12 in 21, che attiva un 7+7+7 che è la nascita del Padre Luigi, nato 7-7-7, nel secolo 19. In questo matrimonio tra Adamo ed Eva si afferma proprio il natale di Luigi AMODEO, in quanto i due genitori EVA, ADAMO, indicano con una chiarezza estrema che questo è generato <e va a Amod> con 70+70+70 e le dita 5 della MANO. Se lo “trascendiamo” in 51 decine, ecco PAOLO che esprime in se stesso un dualismo tra padre e figlio che sono nella stessa sostanza. Il 307 della seconda frase pone la creazione 7 in tutto lo spazio assoluto dato da 300. Ho evidenziato il 222 delle prime 4 parole della sua espressione, perché solo l'esatto 1/3 del 666 che è la BESTIA apocalittica riferita all'uomo assassino del fratello che è CAINO (cà in O) qua in OGNUNO. Infatti se noi vediamo che tutti gli uomini muoiono è solo per l'opera umana che osserva in modo inverso la DIVINA SALVEZZA di un progetto portato ad azzerarsi in tutta la sua realtà, per valere tutto e
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solo in divina potenza di salvezza pura. Solo l'uomo, per il credito di verità che assegna a quanto egli vede, solo egli è la causa di tutta la GENERALE MORTE che si vede, in ogni cosa e persona. Tutta la frase della sposa di Adamo conferma il primo versetto scritto dalla Bibbia nel suo primo volume, solo che lo estende al volume unitario che si ha, quando il 314 del primo versetto e di Pi greco di incrementano dei valori 1 e 1 del piano unitario trasversale che rende trino il volume, nel numero 316, che lo esprime tutto in linee somma che di fatto sono tutte indicazioni date da indici, che sono esponenti della comune base 10 assunta dal valore “divino”. In tal modo, l'esponente 316 pari al valore detto da Eva, vale in totale: 10^300 x 10^16, in cui l'indice 16 è la R paterna “trascesa” in Genesi 38, in cui al posto del defunto ER è GIUDA da dare il suo seme, negli estremi congiunti GI e A (di Giuda e di LuiGI Amodeo, il Padre reale). Facendo ora il computo delle parole totali, esse sono 7 nel matrimonio, 8 nella seconda frase, e 6 nella dichiarazione di Eva, per un totale di 21, che realizzano 7+7+7, Luigi Amodeo, il padre. Le lettere sono 23 nel matrimonio, 33 nel concepimento, e 28 nella dichiarazione di Eva, per un totale di 84 (=Mariannina, la madre di Esaù=42 e Giacobbe=42, quando li ha entrambi in grembo al suo nome, che vale 42+42). Poiché 84 è solo il lavoro e ci sono 21 parole con 21 sabati, tutta l'opera vale 105 lettere, che sono proprio quelle del nome numero 1, nel suo puro 1, sommato a DIO=26=ANNA, più il suo essere trino in 78=ANTONIO, i nomi numero 3 e 2, aggiunti al puro 1).
questo 105 è un valore davvero trascendente, nella MANO a 5 dita e nella lunghezza 50 e 50 di un piano che sia 100 nelle loro due lunghezze. Esso è il valore assoluto e trino, che quando si riduce al suo terzo, si pone in quel 35 dato da 5x7 che raccontano il medio 6, attraverso i due estremi di 6 -1 e di 6+1. Questo 35, quando è riferito all'assoluto 100 come 35/100 ed è posto al quadrato, come AZIONE moltiplicata alla sua REAZIONE, porta esattamente allo 0,1225 che è l'espressione del NUOVO INIZIO del tempo misurato in anni, che definisce l'anno zero come quello in cui Gesù nacque nel mese 12 e nel giorno 25. Se – allora – è questo 35 ad essere alla base del Natale di Gesù e del PRINCIPIO stesso dell'ultima generazione del tempo, quella espressa nel 12 + ROMANO x AMODEO che porta al 3.118 dopo Cristo il finimondo che ci sarà al ribaltamento del corpo terreste in un sol giorno, si può capire perché la trinità del 35, che porta al 105, ne fa un valore altamente significativo sotto il profilo dei valori fondamentali nominati da Dio attraverso il suo nome. 1 è il primo nome, che vale 66 ma sono 66/66 esatti. 26 è Dio. 78 è la Trinità di Dio 105 è il DIO uno e trino in espressione A LETTERE, +1 nella sua verità. Non è un caso che la versione della CEI porta al valore 105 tutte le lettere del primo versetto del capitolo 4, in cui la prima parola fonda il nome di Adamo! Io non sto “manipolando” proprio nulla affinché questi “conti” tornino sempre nel modo che più mi faccia comodo. Vediamo allora che cosa succede quando attribuiamo tutto il valore numerico a tutte le lettere, distinguendo il primo caso che ne computa
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solo le 84 al lavoro nel numero dei gemelli di Genesi 38 e di Mia madre, e poi nel valore 105 del valore Uno e Trino quando DIO si avvalora nel 26 e di quando vi aggiunge il suo puro essere 1. 838 / 84 = 9,976190 838 / 105 = 7,980 Nel primo caso, i 99 decimi evidenziano quanto fissa il Credo Islamico, quando crede che Allah abbia 99 nomi, dati da 100 meno 1 che è Allah. Segue un 66=ROMANO=MUHAMMAD che avanza interamente per 10, in quel 190 che è la somma esatta di ANNA+PAOLO+TORQUATO, 26+51+113=190, che sono gli ultimi tre dei cinque nomi, laddove i primi due ROMANO+ANTONIO=66+78=144 sono le quantità esatte che nelle migliaia sono in Apocalisse i bagnati e purificati dal sangue dell'agnello. Essendo anche in braccia le mura della Gerusalemme celeste, sempre in Apocalisse. Apocalisse 7,4 Poi udii il numero di coloro che furon segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila, segnati da ogni tribù dei figli d'Israele:
Apocalisse 21,17 Ne misurò anche le mura: sono alte centoquarantaquattro braccia, secondo la misura in uso tra gli uomini adoperata dall'angelo.
Nel secondo caso, dato da 838 / 105 = 7,980 per ogni lettera all'opera (sabati di riposi della voce inclusi, al termine delle 21 parole di 84 lettere al lavoro). 7,980 associano a 78 decimi pari a tutti gli anni interi della mia vita, il valore di 18 centesimi (assoluti con riferimento al 100) che descrivono Genesi 18 nella discesa dei tre personaggi celesti.
Abbiamo anche il possibile riscontro espresso per il valore medio delle 21 parole. 838 / 21 = 39,90476190. 399 decimi sono l'assoluto 400, che si fissa unitariamente nel tempo 399 della sua unità, la quale si dettaglia nel 47=AMODEO, nel 61=SANTO e nel 90=tutto il moto del DIO a dimensione 10, nella dimensione assoluta 100. Ma possiamo esprimerla anche nel dettaglio puro dell'Unità e Trinità, insomma nel 4, poi nel 76 che è tutto il moto del DIO a dimensione 10 quando avanza nel 66=Romano e nel 190 già visto in ANNA+PAOLO+TORQUATO, gli ultimi tre nomi del nome segreto di Dio che pone i primi due nei 144 segnati nelle migliaia, come scritto nel versetto 4, capitolo 7 (da cui 47=Amodeo), quello che è chiaramente segnato come tempo in questo rapporto riferito alle 21 parole. 838 / 7 (le parole delle sole nozze) danno 119 col reso 5 delle dita di una MANO, che se si aggiungono in numero puro al 119 che tocca ad uno solo, con 119+5=114 si ottengono i Capitoli del Corano, e 1 ente trino che vale 113 in tre modi diversi, ma che quando è anche in 1, è 114. 838 / 8 (le parole del parto e di Eva che disse) danno 104,75 unità esattamente divise, che sono ANTONIO+ANNA, il DIO=26 uno e trino che esiste esattamente nel tempo centesimo di tutto l'esistente spazio dato da 300/4 = 75, che quando sono centesimi, sono 0,75. 838 / 6 (le parole dette da Eva) danno 140 meno 1/3, laddove 140 è un lavoro compiuto a lati 70+70, in un piano dell'opera. Questi tre ultimi calcoli, seppure significativi, addebitano il totale intero di tutte le parole alle sole parziali. Il valore, più preciso nel suo dettaglio, esiste quando consideriamo i valori numerici che sono loro precipui.
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215 / 7 = 30 +5/7 il Dio trino 10+10+10, con le 5 dita all'opera 307 / 8 = 38,375 preciso, anno 38 nel tempo 37=MANO +5 dita 316 / 6 = 52 +2/6 = 26+26+2/6, straordinario! Il dualismo di DIO nel tempo 2/6 del 26=DIO. Naturalmente tutto quello che io sto analizzando, in questo modo puramente numerico, non incontrerà per nulla la vostra approvazione. Per voi una traduzione dipende dal traduttore e da quello che gli passa in mente se traduce in un modo o nell'altro usando due o più possibile sinonimi. Inoltre voi non ritenete che una struttura LETTERAIA di un linguaggio sia matematicamente RIGOROSA, al punto da rendere i ragionamenti fatti a concetti espressi a lettere e a parole dei veri e propri perfetti computi matematici. Eppure ad un controllo serissimo, vi è una corrispondenza totale. Quando l'uomo esprime il termine DIO oppure l'ebraico YHWH indicante Jahvè, che creano in 7 giorni, lo riferiscono (il giorno) espressamente al ciclo intero dell'anno. 26x7 +26x7 +10/8 = 182 +182 +1,25 = 365,25 giorni esatti 2 CREATORI +DIO a D.10 posto in DUE enti trini sono 1 ANNO. ANNA (la sua dolce metà) son 183 giorni nell'anno 4° bisestile. La Trascendenza di ANNA=183 è il 381 dei 6 nomi di Dio che poi equivalgono alle misure esatte dell'ARCA di Noè. UNO+DUE+TRE=44+28+39= la trinità di 111. QUATTRO = 100. uno+due+tre+quattro+cinque+sei+sette+otto+nove+dieci+undici= 44 +28 +39 +100 +63 +31 +63 +62 +50 +30 +56 =566 1+2+3+4+5+6+7+8+9+10+11= 66 senza i 1.000/2 del flusso reale. Con le parole CONCEPIAMO la realtà in reali dimensioni in moto!
Bibbia, libro 1, 5 1. Questo è il libro della genealogia di Adamo. Quando Dio creò l'uomo, lo fece a somiglianza di Dio; Sono 19 parole, quelle che esprimono tutto il moto di 1 che esiste in un 10 che avanza di un altro 10, tanto che occupando 1 in 20, si muove per le 19 unità dinamicamente libere che esso ha. Sono 77 lettere al lavoro, che indicano un lavoro posto tutto pienamente in opera. Sommato ai 19 sabati delle 19 parole, sono 96 lettere all'opera, pari a tutto il moto del Dio Uno e Trino nell'assoluto valore dato da 100. 77 / 19 = 4,05263, la realtà a 4 D., nel tempo delle 52 settimane e di tutto il moto di un 3 nel 66=Romano 96 / 19 = 5,05263, tutto il ciclo dei 10/2, nello stesso tempo Questo 96= SPIRITO, e risulta quando il 66=ROMANO si muove di tutta la trinità divina data da tre volte 10. Possiamo valutare il primo periodo compiuto in sole 8 parole, di 36 lettere totali (quante le 36 del Nome segreto di Dio, quando il nome è Romano Antonio Anna paolo Torquato Amodeo, che esclude 6 sabati dal 42 totale del nome e lavora di 6 in ogni 6. Allora 36 / 8 parole sono 45/10 ciascuna, pari a 1/8 di 360 quando si esprimono alla dimensione 10 che rivela DIO. Il valore alfabetico di queste prime 8 parole è 304, pari a 38 esatte ciascuna. Pertanto 38 fissa la genesi di quanto va <a MAMOD), 38 anni e genesi 38 della Sacra Bibbia.
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Quando Dio creò tre parole che valgono 127, pari a 381/3 l'uomo, 4 parole che valgono 66=Romano lo fece a somiglianza di 5 parole che valgono 167 Dio; una parola che vale 26. La creazione trina (per le 3 parole) che vale 127 indica proprio quella del valore terzo e lineare, di un 381 che è il nome segreto di Dio posto in Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo. Se dividiamo il 127 nelle tre parole, è diviso interamente un 42, che sono tutte le cifre del nome segreto di Dio. Resta un 1 si resto indiviso, che è l'unità di una cifra, che si stacca dalle 127, per misurare le 126 residue che esprimono il DIO=26 nel valore assoluto suo 100. Le 42 cifre esatte derivano dalle 126 cifre misurate da 1 delle 127 totali. Quando le 42 hanno un lavoro in 6 parole, che hanno 6 sabati, le 42 totali, senza i 6 sabati sono esattamente le 6 per 6 cifre di questo nome divino che, essendo espressi in terzi del 127 totale ne devono valere esattamente quanto ne vale il triplo. E questo esattamente è. Riconosciuto nelle due parole di l'uomo l'unità 66=ROMANO che è 33 in ciascuna delle due parole, essendo 10=DIO in una di esse, la L, DIO=26 a cui L'UOMO somiglia nel 66 è proprio per come è descritto: infatti 26 sono due numeri diversi, ma che sono uguali in 66, essendo due 6, alias 6e6 in 66. Allorché DIO=YHWH=26, il 66=L'UOMO è a sua somiglianza. Non è uguale, ma gli assomiglia, “essendo DUE SEI” ovvero 2 6. Anche l'atto espresso in lo fece a somiglianza di = 167 è 166/1 quando numeratore e denominatore del valore unitario si sommano nel loro ente totale. 167, inoltre, è 10xR=16, +7, in cui 10 volte R si idealizza in XP come un prodotto tra il 10 Romano è quel segno P che è il RO della lingua greca secondo la quale lingua XP è il Cristo. Allora 160 +7 rimanda al Cristo in tutta la sua divina opera. Il valore totale di tutto il versetto primo del capitolo 5 del libro 1 di
Bibbia è dato da 127+66+167+26 = 386 e si rivela uguale a tutto il 381 del nome segreto di Dio, sommato al 5 delle dita di quella mano che nacque per prima in Bibbia, 1,38. Quando dividiamo: 386 / 19 parole abbiamo 20,3157 386 / 77 lettere al lavoro = 5+0,012987 periodo decimale eterno 386 / 96 lettere di tutta l'opera = 4 +0,09083333333... 20,3157 indica tutto il moto 10 di una presenza 10, a 3 dimensioni decime e nel 157 che è proprio il valore dello SPIRITO SANTO. 96=SPIRITO +61=SANTO vale 157= SPIRITO SANTO. E se si crede che sia una baggianata, provate a considerare come DIO CREI IN GIORNI INTERI. La prima sta in 1 giorno con genesi 38, in azione e azione uguale e contraria, 38x38 = 1444 in cui 1440 primi sono un giorno e dopo 4 anni si aggiunge e definisce anche il 4 non ancora presente in 1440 secondo. In queste 144 decine esiste ROMANO+ANTONIO, ossia 66+78=144 a determinarlo, in cui il 66 è DIO PADRE = 26+40. Pertanto nel primo giorno partecipano 10 ROMANO ANTONIO. Dopo 4 anni, si aggiunge un nuovo giorno e si completa il 1440 in 1440+4 = 1444 = 38x38, anno natale di ROMANO, che è un Duo di 33 e va considerato nella combinazione tra i due 38 natali, nel gemellaggio dichiarato nato in Bibbia, 1,38. Risultano presenti, in ogni anno siderale, 549,54 minuti secondi esatti. Per completare un nuovo giorno con questi minuti secondi ne occorrono esattamente per 157 in valore intero. Infatti gli 86.400 secondi necessari per fare un giorno, divisi per i 549,54 secondi che esistono in ogni anno, danno per risultato, calcolato in 10 cifre totali, il risultato di 157,2224041. Ebbene vediamo in che cosa costituisce il numero di 157,2224011.
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Abbiamo già dimostrato come 157 sia l'esatto valore numerico del valore intero. Dunque, per aggiungere il giorno numero 3°, al 1° in un giorno che si replica per tre anni, al 2° che si aggiunge nel 4° anno e al 3° che si aggiunge ogni 157° anno, va anche aggiunto il tempo di: 222 millesimi, che corrispondono al FIGLIO=54. Sappiamo che l'INVERSO di un INVERSO è quanto meno SIMILE. 0,222 è dato da 100/450,450450 eterno in 450... Poiché 100 è il riferimento assoluto di in DIO ad azione lineare 10, quando si moltiplica in AZIONE 10 per REAZIONE 10, quando si divide il suo 100 assoluto per 450, nell'eterno periodo dato da 450, noi abbiamo l'inversione di DIO in un eterno 450. Allora 0,222 è il Dio assoluto 100 che si è invertito, condizionandosi all'eterno denominatore 450. posto come un eterno suo figlio cui il 100 si distribuisce. Ebbene l'inversione in 054 di questo eterno 450, inverte questa inversione in ciò che corrisponde al termine FIGLIO. 54 = FIGLIO = 6+9+7+10+9+13=054. Dunque 0,222 che è 1000 diviso eternamente per 450 è il figlio eterno quando è letto 054, cioè in senso inverso a quanto inverte il padre 100o riversandolo nell'eterno suo figlio. Gli altri termini, oltre 0,222 in 0,2224041 sono: 40 = PADRE =14+1+4+16+5=40 41 = AMOR = 1+11+13+16 = 41 Pertanto, per fare realmente il 3° giorno occorrono: 96 = SPIRITO 61 = SANTO 157 000,222 corrispondente a FIGLIO nell'inverso dell'inverso. 000,00040 = PADRE 000,0000041 = AMO R, amor per Amodeo Romano uno e trino. 157,2224041 dato da 86.400 / 549,45 secondi ogni giorno.
In questo capitolo 5 è definita ogni cosa riguardante ROMANO. ADAMO vale 30 ed è proiettato A AMOD. Il CF si Amodeo è MDA che, in questo perfetto ordine esprime in ebraico il nome di ADAMO. Nei miei confronti si identifica nell'essere una cosa sola con il figlio SET=40=PADRE. Infatti 7 rappresenta l'unità che il Luigi Amodeo si presenta in vita nel secolo 20° e nel 7-7-7. In una estrema simmetria che associ il 2° nato al 9°, il nono figlio si chiama LAMECH = 38 che vive per anni 777. L'AM è il 10=L che rende ben unico e determinato AM=<IO SONO> AM-o-deo (ablativo del Romano DEUS). Di fatto il sono un SOMARO che viene DA DIO, va A DIO, ed esiste con DIO, ma è un DIO ROMANO, insomma AM=sono, un SOMARO cum/ab/o DEO. <L'AM è CH> Christus. Egli rappresenta L'AMODEO padre, nato 7-7-7, e padre infine di ROMANO ridotto a terzo e al NO della sua ultima fine nel 10° figlio <NO è> che vale 30 come ADAMO. Andando da ADAMO fino a NOE' si procede fino <a AMOD............NO è>, che vale 60, ma allude esattamente al 113 di AMODEO ROMANO abolendo esattamente dal 113 un 60, che lo decurta di 53, se porta 113 a 60. Togliere 53 anni al Cristo significa arretrare al 53 avanti Cristo. Allorché si elimina anche il SET assoluto in 7 secoli, si toglie al natale di Cristo il numero di 753 anni e si retrocede al mitico natale di Roma. Pertanto tutto quanto manca a <AMODEO ROMANO> ed appare in A <AMOD.................NO> è, manca anche in suo padre, e si determina presente nel Natale di Roma. Ciò che difetta, insomma, E'/O' ROMA, una essenza e un possesso mancante, perché Dio ha tolto di mezzo il primo mondo gestito come dalla prepotente forza di una Roma e restaurato da un bel diniego, con il decreto che NO è ROMA non esiste più e non ce l'ho più quando finalmente ROMANO AMODEO si impone in un nuovo ADAMO:
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<MDA>, Adamo <RNN> codice fiscale degli ER ed ONAN i due morti di Genesi 38, <38 A 25> secondo i capitoli 38 e 25 relativi al libro 1=A di Bibbia. <D52 7 I> Dio=26+26 di chi crea in 7 dì nel piano 3x3=9=I Ecco la riproduzione della mia tessera sanitaria, che contiene i miei nomi e il codice fiscale appena richiamato.
Ma in Genesi 25 e 38 ci sono anche tutti gli estremi congiunti dei nomi di mio padre, mia madre e della sposa congiunta a me e che ha apportato i suoi genitori permettendomi gli estremi di Giuseppina e Mario, a immagine e somiglianza di Maria e di Giuseppe.
GI e A, estremi di LuiGI Amodeo, congiunti nel GIA iniziante trino in GIAcobbe, in genesi 25, e in GI e A estremi di GiudA il padre in Genesi 38. G.S. Estremi di Giancarla Scaglioni ha gli stessi GIA di Giacobbe, e se G.S. S'intercala con gli estremi E ed U di Esaù diventa GESU' allo stesso identico modo che fa Giacobbe quando antepone il primato della sua G all'ESU' di un Uno e Trino ESAU, restato però senza il valore 1 della A che ha in terza posizione nel suo nome di origine. Gli estremi del nome di mia madre MARIANNINA, che vale 84, esistono nel valore numerico che è 42 sia in Esaù, sia in Giacobbe, nonostante abbiano 4 e 8 cifre, come quelle del 48=GESU'. In genesi 38 gli estremi TA e MAR dia mia madre BaratTA Mariannina sono congiunti esattamente in TAMAR, la antesignana MARIA-MARTA con la croce T in MARIA, che, restata vedova di Er ed Onan costringe il loro vivente padre GIUDA a renderla feconda. Dal parto nasce una MANO, assegnata in modo tale che è la di ROMANO, essendo RO i due estremi congiunti di Er ed Onan. Essendo stato legato un filo SCARLATTO attorno a quella MANO, in segno anche di ATTO nuziale con SCAglioni CARLA, sono compresi in modo stupendamente rappresentato anche qui gli estremi della mia congiunta, Giancarla Scaglioni, che è GIA in genesi 25 e CARLA, nello SCARLAtto che definisce trinitariamente anche le prime tre cifre SCA del cognome Scaglioni. Lei, per di più, è nata 11.1, giorno di tutti i santi. Ed essendo io gemellato a mio fratello Benito attraverso il primogenito RUBEN, che da lui va fino al BENI di BENIamino in segno di BENIto, anche la sua moglie è nata 11.3, tanto che le nostre due consorti sono state 11.1 e 11.3 nel segno esatto dell'unità nella divina trinità anche nelle congiunte mogli di entrambi. Insomma un nuovo ADAMO che sia tutt'uno con Noè, il primo come l'ultimo, l'A-mode-O, con il tutto accentrato sul nomignolo assunto da
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Esaù, EDOM, trasceso da cima a fondo in A-modè-O. 30 = ADAMO 40 = SET 47 = ENOS 33 = KENAN come ROMANO/2 = GESU' nella sua vita. 53 = MALALEEL come il moto di 47=AMODEO in 100. 35 = IARED come una MAMMA 41 = ENOCH come AMO. R. 109 = MATUSALEMME 38 = LAMECH come in genesi 38 30 = NOE' 456, quanto trascende 123, e il cui ¼ di presenza è 114, in modo tale da essere 1 in 113, come il versetto 1 da ripetere per 113 volte da parte di ogni bravo MUSULMANO=113, nei 114 capitoli totali del CO' R.ANO che è Con R(om)ANO e in Dio trascende l'OM, come in tutto quanto sia predicato da un <Ma...OMetto>. Tutta la nomenclatura Biblica si pone come quello stesso 3456 si pone nei confronti delle centinaia di minuti secondi. 3456/4 = 864 che sono 86.400 quando si esprimono nell'assoluto 100. Allo stesso modo è la nomenclatura biblica che – rispetto al tempo – elimina il PRINCIPIO collocato nei 3 lati 1.000, e nel restante 456, sempre espresso come il tempo intero in 4/4, pone a tempo generale il quanto 114 eletto a titolo generale di capitolo. Il capitolo 114 del Sacro Corano è intitolato ANNAS, si traduce in GLI UOMINI, ma trascende, in italiano, evidentemente S. ANNA, la celebrazione cattolica del 26 luglio che, nell'anno santo 2.016, è ritagliata, come anzi descritto sul nome uno e trino di DIO=26, quando, con ANTONIO meno ROMANO + ANTONIO x ANNA determina il
78 -66 + 78 x 26 = 2.016, e con 2 volte ANTONIO +ANNA determina il dì 208, il 26 luglio, che non celebra solo Sant'Anna ,a manche San Gioacchino, entrambi i genitori di Maria, la madre di Gesù e dunque DIO nella sua Totalità, essendo il PADRE E MADRE della sola MADRE reale di Gesù Cristo. Messi 10 anni in principio della creazione di Adamo nell'anno 10, i 10 progenitori creati sostituiscono il reale progetto di Dio, quando crea al decima causa attraverso tutta una serie progressiva di cause di altre cause. I valori dei NOMI indicano chiaramente la progressione, dal 30 che cresce di 10 e assume in SET il 40, che poi opera in 7 e assume il 47 è chi E' NOS, è noi, ed un SON, un figlio trascendente è, essendo il 47 sia della sposa TAMAR di Genesi 38, sia del cognome AMODEO di chi trascende EDOM dal principio alla fine. Dal 47 di Amodeo si passa attraverso la vita di 33 anni di Gesù e si arriva al mediatore del DIO PADRE 66, esistente in Romano. Il 33 s'incrementa di tutto il piano 10+10 e assume il 53 di un MALALEEL che vale tutta l'opera del 47=AMODEO, nel valore assoluto del 100. Raggiunto con ciò il 5°, con il 6° fattore c'è l'inversione del 53 nel 35 di un IA RED che è il Jahvè ROSSO, un EDOM=33 quando alla vita del Cristo aggiunge i 2 di Padre e Spirito santo. Si ottiene in questo modo tramite il nome ENOCH, l'AMOR che vale ROMA ma la sovverte, nel suo 41 che vale in entrambi. Con questa causa numero 7 si delinea una sua vita che vale in anni esattamente i 365 giorni dei tre anni che non sono bisestili. A questo punto, l'8° attore si mostra come il più longevo, in apparenza, negli anni, tra i 10 padri. E nel nome, assume il 113 meno 4, come tutto il moto dell'Unità e Trinità divina nel 113 che la esprime in pieno come 111 unità nel flusso con due nel piano unitario trasversale a lunghezze 1+1 nei due lati generatori. Matusalemme è
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dedotto dal 111 che è il valore esatto di UNO+DUE+TRE ed è un volume, quando si riduce alla sola dimensione in linea estrapolando le 2 dimensioni che invece sono aggiunte nel 113 di Romano Amodeo, di Torquato e di RO AN AN PA TO AM, l'acronimo dualistico del nome segreto di Dio che più non ripeto, tanto l'ho reso poco segreto. Dal 109 che abbiam visto nella causa numero 8, che definisce tutto il primo mondo, dato che Matusalemme muore nell'anno stesso del Diluvio Universale, si parte al nuovo natale “nominale” della causa numero 9 che vale il 38 esistente alla base del giorno fatto di 1440 minuti primi, dati dal quadrato del 9° figlio per il suo valore 38. Nasce nel 38 ma è una sola cosa col padre, e con SET, vivendo esattamente 777 anni. Questo nono progenitore si presenta trino nel SET che invece è solo uno nella figliolanza di Adamo, essendo però tuttavia il terzo figlio, dopo Caino e Abele. Il 30 di NOE', uguale al 30 di ADAMO verifica l'A-mode-O, il principio in Adamo e come fine il 13=O, il dimezzamento reale di DIO. Nato nel 1.066 dal Principio, muore a 950 anni e dunque nel 2.016 dal Principio, a rivelare Romano Amodeo che muore nel 2.016 dopo il nuovo principio dell'Anno natale in quello in cui nacque Gesù Cristo il 25 dicembre. Nuovo inizio dettato proprio dai 350 anni vissuti dopo il diluvio da Noè, che, riferiti al principio, in 350/1.000, uno in Azione paterna e l'altro Materna o dello Spirito santo sortiscono il coerente anno 0,1225 di quando Gesù Cristo nasce nell'anno 0, mese 12 e giorno 25. Il capitolo 5 struttura veramente le 5 dita della mano divina, e termina con i tre nomi di SEM, CAM e IAFET, che valgono 33, 15 e 39, per un totale di 87, che indica tutto il percorso di un Dio 10 e 3, nel valore assoluto 100. Quando si parta dal 100 e si procede da lì tornando verso sinistra, questo 87 assume la lettura trascendente dei 78 anni totali della vita di Dio Padre e Spirito santo, scesi a cavallo di
un somaro e ascesi alla reale morte di questo animale portatore. Questi tre, descrivono in puro dialetto milanese, per me che abito in zona, un trascendente: SEM CA' MI A FE.T Siamo qua (ca' in Terronia) MI (a Milano)... MI nato a Felitto Il tutto trascende un messaggio valido per tutti: TE FAI, MA C. ME S. Tu fai, ma solo con Me Signore Vale in virtù dello Spirito santo che con una lingua ne esprime anche ogni altra. Tutti i versetti del capitolo 5 sono esattamente quanto il 2^5, e la chiusura è degna di questo, perché rivela che Noè raggiunse l'età di 500 anni e quindi Generò SEM CAM IAFET. In tal odo 587, per l'aggiunta dei tre che valgono 87 al 500, è trasceso esattamente il quanto di 78,5 anni, dal momento che, nato io il 25 dicembre del 1938 e morto come prevedono i dati il 26 luglio di questo anno santo 2.016, io morirò esattamente avendo compiuto 78 anni sei mesi e un giorno, che poi sono esattamente 0,5 anni in un anno bisestile il giorno numero 208 il 26 luglio, detratti i 25 giorni di gennaio del mio natale e 78° compleanno, 208 -25 = 183, il valore esatto per un 381 visto dal termine collocato alla destra, e che se poi prende l'1 e lo riporta in principio, ecco il sui natale nel mese 1 del 38. Mezzo anno dell'anno bisestile è la DOLCE META' di un Signor ANNO santo, giustamente chiamata ANNA, per me che sono consacrato a sant'Anna fin da prima che nascessi e che ascenderò al cielo in questo santo giorno di Sant'Anna e Gioacchino, i genitori di Maria santissima. In questo capitolo 5 del primo libro della Sacra Bibbia – come risulta dal numero 1,5 che evidenzia lo spazio 1, nel tempo di un suo mezzo, è evidenziata la struttura di una realtà
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data da 10^10 anni e divisa per unità spaziotemporali intere date da 15 anni. 10^10 anni : 15 anni = 666.666.666 anni totali di possibile rotazione del piano terrestre attorno al suo asse di rotazione. Anche questa terza dimensione di uno spazio le cui tre dimensioni sono assolutamente uguali ed equipotenziali, si inverte in un giorno solo dopo il numero anzidetto di anni. Ebbene i 10 primi uomini , nella loro verità, impersonano la presenza di 10 Azioni Capitali, tutte dipendenti e determinate le une dalle altre. Ogni azione è descritta come una frazione esistente tra tutte le proprie cause causate nella forma di “figli e figlie” rispetto alla generazione del primogenito come il loro denominatore unico. Questo primogenito va considerato il denominatore di un rapporto preciso che pone nel numeratore gli anni in cui poi ciascuno genera il complesso di altri figli e figlie. Vediamo queste relazioni nel primo uomo, che, entrando in atto dopo 10 anni, è causato dal ciclo lineare spaziale posto in 10 anni. ADAMO è la prima causa secondaria indotta dall'unità di 10 anni e vale quanto il 30 del suo valore alfanumerico 1+4+1+11+13=30. In tal modo abbiamo un primo rapporto puramente nominale e divino, che vale 30/10 come la Trinità divina basata sulla sua Unità. A sua volta egli in 130 anni generò la sia prima causa a lui – uomo reale – posta come secondaria ed indotta da lui. Noi vedremo – raccontato nell'analisi del testo biblico del libro 1,6,1, come esista un rapporto 126/13 a monte di una divisione che divida
esattamente un 9 con resto di 9 che sarà poi diviso in un periodo eterno del valore di 0,692307. Con questo la bibbia dichiara che il primo rapporto creativo reale vale quanto 800/130. Rispetto al 9/13 del periodo eterno in tutto il moto 9 della realtà subordinata al Dio 10+3 (che è Uno nella decina nonché trinitario nell'unità sua decima), abbiamo che il 126/13 si riduce a 80/13, mentre il solo periodo del 9/13 è ridotto di 1/13, essendo stato portato da 9/13 a 8/13. 800/130, rispetto al 126/13 che mostra l'incremento 9 con resto 9, ha rinunciato a 1260/130 – 800/130 = 460/130 =3,538461 periodico in tutti questi 6 valori decimali. Poiché 35 è 7x5 ed esprime tutta l'opera solo nella parte reale data da 10/2, e 38 è il quanto che nel suo quadrato crea un giorno nei suoi minuti primi, e 46 è la realtà 40 che procede in tutti i 6 versi, mentre 1 ne quantifica il tempo unitario, scorporare questo rapporto dai 1260/130 significa eliminare di fatto il movimento e fissare solo l'assetto spaziale. Se volessimo avere 1,538461 come il risultato di una divisione per 13, essa sarebbe data da 200/130 = 1,538461 periodico. Dal che risulta che 800/130 riferisce il valore unitario in 200/130 a un valore dato dalle 4 dimensioni della realtà, essendo 4x200/130 uguale a 800/130. In tal modo, 1,538461 periodico diventa 6,1538461. Infatti 800/130 = 6,1538461 periodico nei 6 ultimi quanti decimali, 538461. In sostanza si è passati dal 126/13 (o 1260/130, il che è lo stesso) che determina un 9 con resto eterno di 9/13, che diventa divisibile il 90/13 (o 900/130), a un 800/130 che ha tolto l'unitario 200/130, che è uguale a 1,538461, in modo tale che – cominciando IN PURO PRINCIPIO unitario di calcolo da 1.000 - si avesse 1.000/130 = 7,692307, periodico nei 6 decimali, identici a quelli di 220/130 = 1,692307 periodico, laddove 90/130 è 0, 692307 periodico che
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esprime il puro e semplice infinito periodo, lo evidenzio, di: 66+3=Log 10^66 x 10^3, il “principio 10^3” combinato con la potenza avente l'indice 66 (su base 10=DIO) del quanto del nome ROMANO. Il Log riduce a solo indice. In sostanza la somma di indici MOLTIPLICA Romano a Trino. 66/3 +1 = Log 10^66^1/3 x 10^1, in cui è “indicato” 22, solo un asse dei tre di un ROMANO=22+22+22, il quale è combinato con il 10^1 che lo qualifichi come Uno. 07 = Log 10^6 x 10^1, indica con 7 D. la velocità 6/1 di 6x1/1 La somma di questi tre indici in sequenza, ossia uno dopo l'altro, in verità è il Logaritmo decimale di quanto li COMBINA tutti in un solo eterno periodo in cui il valore Trino del nome Romano, dettagliato nel suo valore Uno e su uno solo dei tre assi della Trinità, e definiti infine in una velocità 1/1 che percorra tutti e 6 i versi che esistono nello spazio alle 3 dimensioni di Padre, Figlio e Spirito santo (o dello spazio della rappresentazione in atto), indicano l'unità della progressione fondamentale nel tempo e in uno spazio a 6 dimensioni, che mettono in atto, in ordinata sequenza, 6,9,2,3,0,7. Tutti i 6 versi, tutto il moto 9 dell'unità, tutto il complesso in positivo e negativo, tutto il 30 (di Adamo) e tutto il 7 dell'opera divina. Pertanto, togliere 200/130 a quanto vale “in principio” come 1.000/130, significa quantificare solo tutto il flusso in linea, in un volume che abbia 100 e 100 dimensioni trasversali, e 800 residue in linea di flusso in azione. La conseguenza è che il rapporto esistente in Adamo, tra il quanto 130 posto a denominatore, come primogenito, degli effetti secondari, posti a numeratore come 800 anni in cui Adamo genera figli e figlie, ha come effetto il quanto 6,1 che esprime la dimensione 7 nello spazio a 6 versi e nel tempo di 1/10. Diviso esattamente questo 6,1, il resto è il
tempo periodico di ROMANO trino, uno e creatore in 7 giorni. Quando entra in scena la seconda causa ed è considerato il terzo figlio SET, che si innesta su questo rapporto già posto in opera, avviene il secondo tempo delle AZIONE DETERMINANTE in 10 tempi assimilati a 10 nomi di PROGENITORI. Questo UOMINI, fatti “a immagine e somiglianza” del DIO CREATORE, hanno l'immagine umana, ma la POTENZA MATEMATICA delle relazioni che esistono a DETERMINARE il mondo. La Bibbia è scritta davvero a partire da una SAPIENZA che è scoperta, e proprio attraverso le analisi che sono quantificate con assoluta precisione di dimensioni numeriche. SET attua un rapporto di 807/105 tra gli anni in cui genera figli e figlie (il numeratore) e gli anni per mettere in atto il suo riferimento unitario, determinato dal suo primogenito. Bene, io non sto qui a farvi il calcolo dettagliato, ma lo mostro come una somma di interventi creativi, espressi sotto forma di frazioni. 800/130 +807/105 +815/90 +840/70 + 830/65 + 800/162 +300/65 + 782/187 +595/182 = 64,6690 nelle 6 dimensioni dei versi spaziali, a 2 cifre nell'ente intero e a 4 nei 4 tempi della realtà. Siamo passati da 800/130 = 6,15384 (periodico in questi 6 numeri) a un valore intero 64 che è esattamente 2^6 (nella forma potenziale del 26=DIO in valore alfanumerico). Vediamo intanto che significato dobbiamo dare al periodo 6,15384. 6,1 indica i 6 versi, nel tempo unitario nel decimo. Riferito al 10,0
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in cui esiste, è tutto il moto di 3,9, che sono 39 decimi dati da 13+13+13, la trinità di quanto è 10+3, essendo uno nel 10 e trino nella quantità di 3. 53 è il verso reale pari a 100/2, nell'avanzamento intero dello spazio avente 3 unità. Riverito linearmente al 100, è tutto il moto di un 47=AMODEO che è un PADRE=10+30, creatore in 7 dimensioni, data da una velocità 1/1 che percorra 6 versi alla velocità totale di 6/1, in cui spazio più tempo sono 6+1=7. In sostanza è proprio l'effetto del 6,1 che abbiamo visto come il primo valore dei tre che sto evidenziando in questo ciclo perenne. Il 6,1 è reso 7 ed è sommato al 10+30 dell'unità spazio-temporale espressa nel ciclo 10. Esistendo nel 100, si muove eternamente per 100 -47 = 53. 84 è tutto il moto il linea nel valore assoluto 100, quando è stato estrapolato il 16=4x4, che è un piano in cui ogni lato ha in linea le 8 dimensioni della realtà complessa esistente come 2^3. Quando la Bibbia, nel libro 1,25 fa nascere i due gemelli Esaù e Giacobbe, ponendoli 42+42 (nel loro valore alfanumerico dei nomi) come un 84 nel grembo materno, si è riferita proprio alla definizione di questo 84 che è tutto il moto di un 16=R (come sarà chiamato poi in Bibbia, libro 1,38) nel valore assoluto 10x10=100, dato dall'azione totale per la reazione totale esistenti sempre nella realtà complessa, tanto che sia 6,1 si riferisce a 100 decimi, sia 53 si riferisce a 100 millesimi, sia 84 si riferisce a 100 centomillesimi, in 1,65385. Aggiungere a 800/130 +807/105 +815/90 +840/70 + 830/65 + 800/162 +300/65 + 782/187 +595/182 = 64,6690 anche il rapporto relativo al decimo figlio NOE' significa aggiungere un denominatore 500 e aggiungere, a numeratore, i restanti anni della sua vita, lunga 950 anni, in cui anche se non è detto, anche Noè ha avuto figli e figlie, nel nuovo mondo dopo il Diluvio Universale
dell'anno 1.666 dal Principio. Per cui sono da aggiungere ulteriori 450/500 al valore 64,6690 e rotti ottenuto prima. Si arriva al 65,56905193571860 che presenta il numero fissandolo e riducendolo al totale delle 16 dimensioni di cicli decimali successivi, relativi alla carica della realtà 4x4. Rispetto a 66,66666666666666, questo numero rivela cosa si sia realmente ottenuto come numeratore, alla pienezza del ciclo di 10 cause generali. Lo esprimo nell'unità del ciclo 10. 6,666666666666666 meno 6,556905193571860 uguale 0,109761473094806 Esiste in fisica la massa di un elettrone che oggi è valutata a riposo, un quanto di 9,109382616. Metto a confronto il solo tempo decimale 0,109761473 meno 0,109382616 = 0,000378857 è una differenza di appena 3 decimillesimi ! Perché il 9 diventi 6,6666, in un eterno periodo del 66=ROMANO, il nove deve dividersi per 1,35. Abbiamo che 90/13 determina l'intero 6,92307 in un periodo eterno, mentre se il 90 stesso è diviso per 13,5 dà 6,6666... l'eterna energia pari al nome ROMANO. Poiché è 381 il valore di tutto il nome “di Dio”, occorre estendere il 13,5 a tutta una opera 7, Una e trina in 28. Allora 28x13,5 = 378 cui manca solo 1+3, l'Unità e la Trinità, per essere 381. Infatti 381 : 13,5 = 28,22222... = 28 +2/9
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Dunque tutto questo ORGANIGRAMMA di POTERE fattivo contenuto nel capitolo 5, è finalizzato all'eterno 66 di un Dio che assume ROMANO a suo veicolo, come una ARCA di No, che vedremo vale lo stesso 381.
Bibbia, libro 1, 6 1. Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla faccia della terra e furono loro nate delle figlie, 88 lettere al lavoro in 16 parole, per una opera totale di 104 lettere e 800 come valore numerico delle lettere. 800 / 16 =133, nel periodo eterno del 33 800 / 88 = 09, nel periodo eterno di 09 (tutto il moto nel 100) 800 / 104 = 7,69230 = 77 decimi meno 7 millesimi. Questi valori dimostrano davvero una totalità. Le 88 lettere sono rappresentative di 66=Romano, che si muove per tutto il terzo che ne esprime il valore lineare 22. Le 16 parole uguali alla R fan sì che il dualismo di Padre e Spirito santo a dimensione assoluta, l'800 che è il valore qui presente, diviso per l'unità di R associa all'assoluto 100 l'eterna vita di 33 anni di Gesù Cristo. Anche il 7,6, che è tutto il moto 1, di 6,6 il tempo decimo di Romano, mostra un avanzamento totale. 92 è tutto il moto di 2^3 nel 100 e 30 è tutta quanta la trinità del Dio che agisce in base 10. <delle figlie> è 80 <furono loro nate delle figlie> è il 247 di tutto il piano a lati assoluti 100 e 100 che ha il PADRE =40 che crea in 7 giorni e che vale il 47=AMODEO. Al versetto 15 e 16 sono date le lunghezze dell'arca che sono il 381 del valore del nome segreto di Dio.
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Genesi 6,15-16 15 Ecco come la dovrai fare: la lunghezza dell'arca sarà di trecento cubiti, la larghezza di cinquanta cubiti e l'altezza di trenta cubiti. 16 Farai all'arca una finestra, in alto, e le darai la dimensione d'un cubito; metterai la porta da un lato, e farai l'arca a tre piani: uno da basso, un secondo e un terzo piano.
ARCA DI NOE' 300 +50 +30 +1 …....... = 381 Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO 47 +66 +78 ….......................................... = 190 AMODEO +Romano +Antonio 26 +51 +113 Anna +Paolo +Torquato
…........................................... = 191 --------381
I 5 BARATTA nella generazione dei nonni di ramo materno 57
+57
+76 ….......................................... = 190
BARATTA + Carmine +Francesco 60 +83 +48 …................................................. = 191 Mauro +Giovanni +Nicola ----------381
La cosa assolutamente sorprendente è il fatto non solo della stessa quantità di potenziale numerico nei nomi dei 5 Baratta, ma anche il per la generazione dei sui nonni, che è la terza a partire da lui, al cognome vanno associati il primo e l'ultimo dei cinque, che morirono ucciso il maggiore e suicida l'ultimo. In un corretto modo di elencare i nomi mettendo prima i nomi e per ultimo il cognome, in Romano0Antonio0Anna0Paolo0Torquato0AMODEO0, con le sue 42 cifre il numero d'ordine è 126 nel valore 190 e 345 nel valore 191. Avevamo visto, nel capitolo 5, la straordinaria importanza del quanto 126! Ma abbiamo anche osservato il valore del ciclo 69, come tutto il moto trino del 66=ROMANO. Ebbene, 345 estende 96 esattamente nelle 5 dimensioni unilaterale del ciclo 10 Ora accade che in Francesco0Mauro0Giovanni0Nicola0Carmine0BARATTA0 con le sue 48 cifre (6 in più) il numero d'ordine è 156 nel valore 190 e 234 nel 191. In sostanza, per essere secondo il nome segreto di Dio la 3° generazione superiore, avendo 6 persone diverse che vogliono essere un tutt'uno, lo sono se esistono senza alcun sabato, come se fossero: FrancescoMauroGiovanniNicolaCarmineBARATTA. Così son 42 cifre, essendo anche il tutt'uno di quella MANO SOLA che aspiravano ad essere. In tal caso, disponendoli mettendo prima il 190 dato dai nomi 5°, 1° e il Cognome che è il nome 6°, e poi il nome 2°, il 3° e il 4°, abbiamo il solo numero ordinato 516234 e che esprime un unico numero e deve avere un significato “trascendente”. 516,234 x 6,04 = 3.118,05336 definisce l'anno del “finimondo” 516,234 x 6,0401125 = 3.118,111436326 definisce anche il mese
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11 nel giorno 14. Bisogna vedere che cosa sono, in valore unitario, questi fattori di moltiplicazione, e allora si ha una comprensione di come incidano i cinque Baratta, in quello che essi significano per questo loro riferimento al valore dell'arca di Noè e di Romano0Antonio0Anna0Paolo0Torquato0Amodeo0 con le 42 cifre del nome segreto di Dio. Chiaramente l'intero 6, di 6,0401125, esprime tutti i versi. 40 millesimi sono tutta la realtà ciclica nella massa unitaria nel valore millesimo di quello dell'unità spaziale 1125 = 125x9 = 9000/8, il che esprime nel 9.000 il moto totale del principio 1.000, effettuato nel 10.000 che è tutta la realtà. Tutto il moto unitario esistente in tutta la realtà è riferito ad uno spazio complesso il cui volume è 8. Allora quando tutto il moto si divide per 8, indica quanto moto unitario tocca a ciascuno. A questo punto 516,234 che è il valore relativo al nome della generazione di Romano e non di quella a dimensione 3 dei nonni, esprime a sua volta un valore unitario che possiede in se stesso la quantità del moto. Il suo valore indica in 500 tutta la quantità unilaterale nel ciclo 1000. Il valore 16 indica tutta la carica del moto reale. 234 millesimi indicano il tempo millesimo della massa riferito ad un valore 1234 che si è diviso per mille e si è valorizzato in 1,234 in cui il valore unitario si è posto a tempo unitario dell'intero 516, il quale, se lo comprendesse, sarebbe 517. Infatti, poste le 4 dimensioni della realtà, la vera unità esprime negli indici la somma di due valori opposti. Essi sono opposti come 4 : 4 lo è rispetto a 4x4.
10^(4 : 4) x 10^(4x4) è una unità data da 10^17. Quando noi consideriamo Unitaria la carica 16, essa lo è solo essendoli in 16/1 unità, tra 17 totali. Allo stesso modo l'indice di 516,234 nasconde il denominatore unitario del tempo 1,234. Esso non si vede nell'unità poiché essa è a denominatore dell'intero spaziale dato da 516, e invece si vede totalmente nel tempo decimale apparente come 0,234, ma che di fatto è il quadrato di 1,111 (tutta la realtà unitaria presente nelle 4 dimensioni) che si presenta al quadrato in 1,234321 in quanto azione moltiplicata all'azione uguale e contraria, o se volete come un valore di area 1,234321 che si presenta in realtà solo nel valore incrementale apparente in 1,234, che sta in piedi come fosse una reale scaletta, solo grazie al reale coesistere del 321 inverso su cui la crescita si sorregge. Se, invece di affidarci al calcolatore per eseguire il calcolo lo facessimo a mano, esso sarebbe così:
Le quantità totali della presenza sono solo 10, come la somma data da 1+2+3+4=10. Sono tagliati via i sei dati incompleti evidenziati in rosso, esistendo essi pure nel prodotto 1,111x1,111. Essi sono di
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norma segnalati in 1,234321, ma essi sono esistenti come unitari solo quando li poniamo 1,234 e sono interamente validi SOLO fino alla fila verticale tutta presente in ogni unità delle 4 moltiplicate. Non dobbiamo dimenticare che noi – quando usiamo un ben determinato numero di dimensioni - poniamo un limite a quanto è infinito in 10/9 = 1,1111111... Pertanto solo in avanti vedremmo esistere la crescita numerica ordinata fino al numero di nove cifre, come vediamo qui di seguito 1,11111111^2 =1,12345678987654321, poiché 1,111111111^2 =1,234567900987654321 1,1111111111^2 =1,23456790120987654321 1,1111111111111111^2=1,23456790123456787654320987654321 Quando noi pertanto ci limitiamo nelle dimensioni del calcolo esclusivamente poggiato sulle unità periodiche date dai 10/9, non abbiamo davanti delle verità attendibili quando, in ragione del limite, abbiamo evitato di coinvolgere le dimensioni più piccole, che entrerebbero in azione, nella nostra infinita realtà determinata dai 10/9. Possiamo distinguere in modo accurato la crescita solo fino a quando consideriamo 7 dimensioni costituite da sette decine multiple le une delle altre e che, in virtù del prodotto, si sommano e si sommano, secondo file che si spostano sempre di una cifra, che si tiene presente solo se, facendo a mano il calcolo, dobbiamo scomporre ogni prodotto in una somma di file sempre spostate di una unità ogni volta, a mano a mano che si passa dal considerare le unità, o le decine, o le centinaia, o le migliaia, o... Ritornando al 516,234 che appare nel numero così legato a questi miei cinque nonni Baratta, sembra proprio che il Signore abbia voluto esprimere infine in persone vere e proprie tutte le particolarità delle
sue operazioni matematica. Come se, alla fine del tempo, apparissero proprio dei fenomeni, nella realtà, che “personalizzassero” le questioni assolute. Certo che mi rendo ben conto della osservazione che voi potreste fare: “Come? Questi cinque fratelli maschi, che decidono di dover essere una cosa sola, che rendono l'ultimo tra di loro il fratello più importante, il solo che debba farsi una famiglia e possa ereditare figli legittimi... in un paesino sconosciuto del salernitano... perché proprio su loro, così insignificanti nel contesto mondiale, deve mettersi a fuoco una questione così determinante addirittura in relazione all'inversione dell'asse terrestre, che ci dovrebbe essere esattamente il 14 novembre del 3.118 dopo Cristo?” – Ma scherziamo? – No, non scherziamo. Noi siamo abituati a considerare importanti i GRANDI NUMERI. Ma essi sono determinati dai piccoli. In un calcolo, che si abbiano 299.792.458 metri al secondo, nella luce, o uno in più, sembra contare poco o niente. Invece sono proprio questi minimi a determinare una precisione, nel calcolo, oppure no. Per come sono fatti i numeri, sono tutti multipli del valore unitario, per cui se nella luce avessimo un 7 finale anziché l'8 avremmo una conseguenza “enorme”, in considerazione di quei multipli. I numeri più piccoli sono davvero i più importanti. Allo stesso modo, le persone più apparentemente senza peso, sono quelle che ne hanno veramente di più. Per capirlo bene, il numero più POTENTE è quello che RIDUCE A SE STESSO, ogni altro con cui entra in relazione. Tra l'1, che quando moltiplica N si adegua interamente ad N, e lo 0, che quando si moltiplica per N trasforma ogni N nello zero, il più potente nel suo è lo
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zero. L'unità è invece la più “servile” delle autorità, perché si asservisce totalmente a mantenerla così come essa è e non così come il numero 1 è. E' per questa ragione che, in un contesto apparentemente senza peso e senza valore, che la Divina Provvidenza ha collocato quanto di più IMPORTANTE vi potesse essere: la famiglia Baratta, con tutte le sue relazioni, e la famiglia Amodeo, con tutte le sue. Dio (il valore 10 con cui l'universo è costruito), s'è messo in persone i cui nomi, che sembrano poco importanti, essendo determinati dalla scelta spesso “bizzarra” di genitori pini di fantasia, sono il DNA importantissimo, che è assegnato, come nome, dal sistema numerico che, attraverso le sue pure operazioni, determina i suoi risultati. Essi poi assumono forma, corporea, ma anche nominale. E' quello che riguarda l'essenza, è soprattutto ciò che si traduce poi in quale essenza presenta un uomo reale che si ritrova ad avere quel nome perché quello DAVVERO corrisponde al numero caratteristico nella determinazione dell'intera figura di quella persona. Ora è difficilissimo arrivare a capirci molto, osservando dei numeri, abbiamo visto come le combinazioni tra i numeri sono affidabili fino ad un certo numero di cifre, poi ci sono sormonti, di infiniti possibili cicli che interferiscono l'uno con l'altro e li mutano. Per questo, nell'analisi poi delle dimensioni affidate ai numeri, bisogna scomporre sempre ogni cosa alle singolarità dei vari cicli che si sormontano tutti tra di loro, in ogni decina. Sono come le monadi interne una nell'altra e che poi si sommano e rendono ostico il lavoro di decriptazione. Ma, se in quella che è la cifra delle unità appare un 1, un 2, un 3, o altro, quella è la dimensione che esiste a quella determinata decina. 1 rivela massa presente. 2 esprime area, 3 esprime volume, 4 esprime realtà spaziotemporale, 5 esprime elettrico o magnetico, 6 esprime lo spazio positivo e negativo insieme, ossi un intorno intero. 7 esprime una
velocità 6/1 nelle sue 7 dimensioni. ( è la realtà a 4 per ogni verso, quando esiste nei due versi. 9 è tutto il moto di 1 in quelle decina. 10 è l'inizio della nuova decina, in cui questi valori poi sono sempre nello stesso ruolo dimensionale. E le decine, tra di loro, vanno esse pure da una a 10 e sono presenza nella prima, area nella seconda, spazio nella terza... e così via... fino a 100. E poi cominciano le centinaia, rispetto alle 200, alle 300, e così via. Nella cabala ebraica, la Bibbia è stata scritta secondo queste tre distinte gerarchie, con lettere che potessero esprimere tutte le 27 date dalle 9 nelle unità, dalle 9 nelle decine e dalle 9 nelle centinaia. Ci sono 27 definizioni quantitative, con cui fu descritta la verità, attraverso quel sistema numerico. Esso si e poi letto spesso come il “raccontino” che in se stesso fosse simile ad una delle Parabole raccontate da Gesù Cristo. Il testo Biblico è tutta una parabola, soprattutto nel primo libro genesi. Poiché i numeri, quei numeri diventano poi anche storia vera, li abbiamo visti arrivare a descrivere i fatti iniziali. Altri numeri descrivono quello che abbiamo presente ai nostri giorni. Ebbene, le persone più importanti e più determinanti ancor oggi, sono come allora. Non accaddero di certo a Roma tra le genti importanti di qualche imperatore, ma in un paesino sconosciuto, Nazareth. E riguardarono un Gesù che era proprio nulla come il figlio di una Maria, modesta figlia di una Anna ancor più modesta, e oggi appare evidente che la piccola Anna, fu ben più importante e determinante, essendo la Essenza MAMMA della MAMMA di colei che era la MAMMA di Gesù Cristo. Patrona delle Gestanti, l'essenza MAMMA, in Maria, era quella di sua mamma ANNA, al punto che quando si dice poi OSANNA nell'alto dei cieli, abbiamo che lì chi veramente OSA è una ANNA. La pienezza del tempo, il 27 luglio del 2.016, è nel giorno dei nonni di Gesù Cristo: i soli due che egli ha avuti, come possibili papà e
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mamma, visto che una generazione in su ha avuto solo una mamma, e il padre è stato divino, trascendente la presenza reale di un uomo reale che rendesse feconda Maria. Ma di interventi simili è piena la Scrittura. Abramo ebbe Ismaele come figlio reale ottenuto con la fertile egiziana Agar, ma il vero marito della sterile Sara, fu la Divina Provvidenza. La stessa cosa accadde alla sterile sposa di Isacco. Il vero marito di Rebecca non fu Isacco, che era da togliere di mezzo anche nel letto di Rebecca. Il vero sposo di lei fu la Provvidenza di Dio. Se voi volete cercare di capire in che modo possa attivarsi la provvidenza di Dio, quando la realtà è data da un calcolo, io vi faccio questo esempio. 3 x 5 +12 ha il rispetto naturale secondo cui prima si moltiplica 3 per 5 e poi si soma al risultato il 12. La Divina provvidenza rovescia la questione, non rispetta ogni tanto questa regola e – agendo sul prima o sul poi di un calcolo – attua questo come se fosse scritto 3 x (5 +12). Agendo nel rispetto delle regole, 3x5 +12 ha per risultato 15+12=27. Invece 3 che moltiplica (5+12) risulta 5 x 12 = 60. Immaginate nozze reali prodotte secondo il 27 e l'intervento divino, che viola le sue stesse regole secondo cui per rendere fecondo un ovulo occorre che vi entri uno spermatozoo, Dio attui un calcolo secondo il quale non occorra altro all'ovulo che se stesso, per mettere al mondo un essere vivente. A una donna, con un intervento “trascendente” le regole, come afferma la Bibbia a più riprese, è accaduto. Sia a Sara, sia a Rebecca, sia a Maria santissima. Non a Lia, non a Rachele. Dio comunque “trascende” la reale volontà di Giacobbe di sposare Rachele, e la prepotenza di un reale padre le impone Lia. E' da questa paterna prepotenza che nasce Giuda e poi da Lui, in 38ma ideale genesi (secondo il racconto di san Matteo e non di San Luca)
Gesù Cristo, confermandosi in tal modo anche per Gesù una Genesi 38, in lui 38ma... Per cui esiste questo legame tra la terza generazione, importantissima nei cinque fratelli maschi Baratta, ed in me. Vedete, per ricavare quel 516,234 ho dovuto riconoscere (portatovi dal disegno di Dio) che tre nomi erano nella somma 190 e tre altro erano 191, a somiglianza di quanto accaduto a me. Poi ho dovuto anteporre i nomi del 5° al 1° e al 6° dato dal cognome BARATTA. Poi son venuti in ordine, dopo una virgola, il 2, il 3 e il 4. Come un numero solo, perché per le 42 cifre del nome segreto di Dio a 381 valori come l'arca, i nomi dovevano essere attaccati uno all'altro, senza alcun sabato e come un unico valore, seppure dimezzato dalla virgola, a denotare il valore numerico assunto dalla unità tempo, e poi, nel tempo decimale, il 234. Che queste povere e insignificanti persone abbiano assunto tutto questo rilievo... è solo da costatare come costatando l'intervento di un Dio che fa veramente tutto quello che Egli vuole. Anche l'ordine relativo alle 42 cifre del nome segreto di Dio ottenute con 36 lettere al lavoro in Romano0Antonio0Anna0Paolo0Torquato0Amodeo0 possono condurre al giorno del ribaltamento dell'asse terrestre, il 3.118,1114, attraverso il prodotto con un tempo, stavolta, altamente significativo. Per definirlo con la precisione di un ciclo di 10 decimali, come fino alla dimensione atomica del tempo, occorre effettuare questo prodotto: 126,345 x 24,679341485615 = 3118,111400000027175 Per ottenere solo le 4 cifre intere dell'anno, basta la definizione del tempo fino al valore millesimo della massa, in questo modo. 126,345 x 24,679 = 3.118,0682
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Si vede in 24 tutte le ore di una rotazione del 1000 evidente in 2^10=1,024. Necessitano 66/100 relativi alla quantità 66 esatta di Romano e inoltre 19 millesimi che sono il dimezzamento dell'anno di nascita 38, che rappresenta tutto il moto reale Uno e Trino che sta alla base di un anno misurato in giorni attraverso 19x76=1.444. Per arrivare alla definizione del 14 novembre occorrono queste definizioni ulteriori, espresse da 342 milionesimi aggiunti ai 679 millesimi che definiscono l'anno finale fino all'unità dell'anno 3.118. insomma occorre questo calcolo a due cifre intere e sei cifre decimali: 126,345 x 24,679342 = 3.118,11146499 Il 342 si riferisce alla fase di un millesimo definito in più, come 330 millesimi che dimezzano il 66 di Romano e il 12 dato dal nome Antonio (il 2°) meno il 66 del primo nome Romano. 66, 38/2, 33 e 12 sono valori tutti esattamente deducibili dai nomi di Romano0Antonio0Anna0Paolo0Torquato0Amodeo0, infatti anche il 38 può essere ottenuto da ANNA +ANTONIO -ROMANO, mentre il 33 è derivabile da ROMANO/2, e il 22 da ANTONIO -ROMANO. Anche il 24 intero è dato da due volte la differenza tra il valore del 1° nome e il valore del 2°. In tal modo, considerando numero il 126,345 ottenuto tramite il numero d'ordine nei due tempi 190 e 190+1, relativi al nome segreto di Dio, abbiamo quanto segue. Abbiamo che il tempo della fine del mondo come noi oggi lo conosciamo deve interagire coi valori numerici di: 2 (2° -1°) che in 221 è il valore esatto dei primi 4 nomi. Nel tempo del valore numerico del 1°/10^2 sommato al valore numerico risultante dai (1°+2°+6°)/10^4 e sommato a quello risultante infine dai valori dei (1°+2°+4°+5°+6° -1/2 del 3°)/10^6. Il valore 126, praticamente dato dalle gerarchie di Romano Antonio
Amodeo sta alla base del tempo. 126/13 = 9+0,692307 periodico equivalente a 1/1,44444 periodico. Poiché 9 volte 1,44444 = 13, abbiamo che 9 +1/1,4444 è uguale a 14/1,4444444 eterno. 126/13 è dunque uguale a 14/1,444444444... e si dimostra essere l'eterno avanzamento 9 dell'unità, nell'eterno periodo dato da 9/13, laddove il 9 indiviso in 126/13 e ancora da dividere. 126/13 porta dunque al 9 diviso con resto 9, e il tempo di 9/13 si pone come lo straordinario periodo delle sei cifre 692307. 69 è tutto il moto di 31 (trinità espansa ed unità di Dio) nel 100. Vale quanto il valore di ROMANO sommato alla trinità. 23 è 66/3 +1, ossia solo il valore 11+11 sull'asse del tempo, sommato all'unità del suo tempo. 07 indica le sette dimensioni dell'opera del percorrere i 6 versi da parte dell'unità data dalla velocità 1/1. Infatti 1/1 x 6 = 6/1 tra 7 dimensioni. Sommando 692 a 307 si ha 999 in cui l'1 mancante al 1000 è quanto di fatto rende infinito questo 999 che si presenta in due tempi di progressiva definizione del suo intero. Poiché 9 rappresenta tutto il movimento dell'unità, quando esso si divide per 13, di fatto si divide per il tempo Unitario che esiste nell'anno terrestre, realizzato in 7 quantità date da 13+39, in cui il trino 39 costituisce il puro espandersi tridimensionale del tempo, e praticamente, quando è escluso dal ciclo dei giorni di un anno, e 13 settimane di 91 giorni si pongono a divisore del 9, se facessimo il calcolo nei giorni esso sarebbe di 9/91 = 0,098901 come eterno periodo che se moltiplichiamo per 7, è il 63/91 equivalente a 9/13.
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Bibbia, libro 1, 7 1. Il Signore disse a Noè: «Entra nell'arca tu con tutta la tua famiglia, perché ti ho visto giusto dinanzi a me in questa generazione
intero di tutto il nome di Dio, espresso solo nella linea della sua azione di “dire” nel tempo. Entra nell'arca tu con tutta la tua famiglia 52+37+21+37+28+74+11+38+50 = 348 indica tutto il flusso reale di 400, l'unità e trinità assoluta di Dio, quando è tolto di mezzo un piano che abbia i due lati di 26 e 26, lunghi 52. Infatti 400 -52 = 348 di puro flusso della sezione che ha per lato il 26=DIO. perché vale 51, quanto 100 meno il piano 7x7=49
25 parole, 104 lettere al lavoro, e in una opera di 129, riposo del sabato compreso. 104 / 25 = 4,16 a parola nel lavoro. 129 / 25 = 5,16 a parola in tutta l'opera. Laddove 104 è 26+3x26, ossia il valore del DIO=26, Uno e Trino, che poi è il valore di ANNA=26 +ANTONIO=3x26=78. 104 dunque, come Unità divina, riferito a 25, diventa 1/25, il libro 1 cap. 25 ma anche il Gennaio del mio giorno 25, quello natale. Quello che tocca a ogni 25 è 41/10, in cui 41=AMO.R., amore e Amodeo Romano, nel 6 che indica una effusione in tutti e 6 i versi. Ma significa anche Unità e Trinità, nel tempo centesimo (quello unitario dell'assoluto 100) che tocca ad una R, la prima definizione in ROMANO. Tutta l'opera 129 è analizzabile nell'Assoluto 100 combinato con il RO=29. Ne risultano le 5 dita della MANO nel tempo di R. In relazione ai contenuti numerici, procediamo per frasi distinte. Il Signore disse a Noè: 19+79+52+1+30 = 181 rivela il flusso 181 di un piano i cui due lati sono 100 e 100, dunque in 381, il valore
ti ho visto giusto dinanzi a me in questa generazione 27+21+77+83+68+1+16+21+74+106 = 494 indica 500 -6, laddove 500 è tutto il verso in 1.000/2. In esso ci sono i 6 versi e 494 è lo spostamento di tutti questi 6 versi. 181 +348 +51+494 = 1.074 indica che, posto 1.000 come il principio di un piano avente i due flussi unilaterali 500 e 500, esiste nel quanto assoluto 100 un DIO=26 che si muove esattamente per il 100 -26 = 74 1.074 /25 = 42,96 per ogni parola, in cui 42 è il nome segreto di Dio nelle sue cifre di Romano0Antonio0Anna0Paolo0Torquato0Amodeo0 1.074 / 104 lettere al lavoro. 10 divise per ciascuna con 33+1 quale soggetto divino indivisibile (vita di Cristo) 1.074 / 129 = 8 diviso, per mano di 42 indivisibili cifre del nome segreto di Dio aventi le già viste 42 cifre del nome Romano0Antonio0Anna0Paolo0Torquato0Amodeo0 Ora io desidero anche mostrarvi le parole del versetto 11, che descrivono e collocano esattamente nello spazio vitale di Noè l'inizio del Diluvio Universale. Eccovi il testo, come nella traduzione della Bibbia di Gerusalemme,
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che è quella della CEI. 11. nell'anno seicentesimo della vita di Noè, nel secondo mese, il diciassette del mese, proprio in quello stesso giorno, eruppero tutte le sorgenti del grande abisso e le cateratte del cielo si aprirono. 33 parole, come la vita divina del 100 assoluto che si unifica in 99/1 e poi si attiva in uno solo dei tre Enti, di Padre, Figlio e Spirito santo, attivi per un 33 ciascuno, all'interno dell'assoluto di 99+1 unità. 163 lettere al lavoro in una opera di 163+33 sabati= 196 lettere, pari a tutto il moto dell'Unità e Trinità in un assoluto piano a lati 100 e 100. Laddove 100=assoluto e 96=SPIRITO. 163 / 33 = 4 interamente diviso con un resto di 31 che è il Dio trino nel 10 e Uno che non accetta di essere diviso, ma divide. 196 / 33 = 5 di interamente diviso da un 10+10+10+1, un Dio Trino e uno che non accetta di essere diviso e che è chi divide. Per la valutazione del valore numerico della espressione alfabetica, dividerò in frasi. nell'anno seicentesimo della vita di Noè, 37+38+124+30+48+21+30 = 328 è tutto il 400 -(36+36), il che indica il piano delle 36 lettere al lavoro di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo nel secondo mese, 27+67+38 = 132 = 66+66, tutto il moto di un esistente ROMANO il diciassette del mese, 19+107+19+38 = 183, apri a ½ anni bisestile e trascendente il 381 del Nome segreto di Dio e dell'Arca di Noè proprio in quello stesso giorno, 95+21+72+87+70 = 345, un piano a lato 170, che ne ha due in
lunghezza a fare l'area e sono Romano Antonio Anna =66+78+26=170. Il flusso è delle 5 dita della MANO. eruppero tutte le sorgenti del grande abisso 102+78+15+97+19+45+59 = 415 indica tutta la realtà assoluta Una e Trina 400 che avanza con il cubo reale a tre lati dati da 10/2 ciascuno. e le cateratte del cielo si aprirono. 5+15+85+19+40+26+94 = 283 è tutto il percorso di un RA=17 nella trinità assoluta 300. 328+132+183+345+415+283 = 1.722 indica un RA assoluto nelle centinaia, che è in 66/3 la trinità di Romano=22+22+22 per come esiste in uno solo dei 3 assi trinitari. 1.722 / 33 =26+26 di diviso, da parte di un 6 che non accetta divisioni, anzi è colui che divide esattamente il tutto, dando un piano divino a ciascuna delle 33 quantità della vita divina. 1.722 / 163 = Diviso tutto il 10 intero a ogni lettera al lavoro, da parte di un resto indivisibile che vale 100 -8, ed è tutto il percorso di un 2^3 nel 100 assoluto. 1.722 / 196 = 8 (tutto il 2^3) di diviso a ogni lettera dell'opera, divisione fatta dal resto che non accetta di essere diviso e che vale 154, cioè quanto il valore assoluto 100 sommato al FIGLIO=54. Questo 154 è l'unità e trinità data da 38,5 sommata al suo triplo trinitario, e rappresenta la genesi 38 nel tempo delle dita 5 della MANO attiva in Genesi 38. A tutto questo va aggiunto che il secondo mese nel giorno 17 riportato sulla vita di Noè allude al sovrapporsi della nascita di mio fratello Benito, il 2 febbraio e nel giorno 17. Mio Fratello si è inserito nella mia vita reale giunta al suo termine. Il 4 giugno 1.940, io ripartii praticamente daccapo e lui fu concepito nel grembo di nostra madre, per nascere poi il 17 del secondo mese, così
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per come egli si era inserito nella storia della mia vita. Il diluvio praticamente comincia con l'uscita di Benito dal grembo di Tamar (BaratTA MARiannina), come descritto il Genesi 38. Inizia in tal modo, con la vita di Benito, la reale mostra della Parusia di Gesù che era entrata nella mia vita e l'aveva salvata miracolosamente, facendo ripartire una nuova nascita, come in Genesi 38 dopo che la di RO-MANO era rientrata nel grembo materno. Questo ha un grandissimo valore, perché rende bene l'idea che tutta la vita che si rigenera e che entra a due a due in ogni animale nell'arca sta nella verità della vita, quando è riconosciuta nelle comunicazione fatta da Romano Amodeo. Tutte le verità che non troveranno sede nell'arca, naufragheranno nel marasma delle loro totali contraddizioni, in quanto la sola verità che dopo questi eventi che incombono sarà valida sarà quella accolta in Romano Amodeo come in quella arca di Noè in cui tutta la vita si salva e si ripropone. Tutti i versetti del cap. 7 sono i 24 che rivelano pienezza di tempo. Desidero solo chiudere questo capitolo con il testo del versetto 24. 24. Le acque restarono alte sopra la terra centocinquanta giorni. 9 parole per 52 lettere al lavoro in una opera di 52+9=61. 52 è DIO+DIO, Diviso per 9 dà un 5 interamente diviso da un 7 indiviso che detta tutta l'opera divina. 61 / 9 = 6 di diviso per mano dello stesso 7 di una opera indivisibile. 539 è il valore numerico che indica in 1000/2 putto il verso 500 e 500 di un piano trasversale, nel flusso di 13+13+13=39=TRE 539 / 9 è 59 di diviso da un 2^3 indivisibile. 539 / 52 è 10 intero diviso da un 19 (percorso indivisibile) 539 / 61 è un 2^3 diviso da un 51=PAOLO divino e indivisibile.
Bibbia, libro 1, 8 1. Dio si ricordò di Noè, di tutte le fiere e di tutti gli animali domestici che erano con lui nell'arca. Dio fece passare un vento sulla terra e le acque si abbassarono. 33 parole = vita divina. 132 lettere al lavoro = 66+66 il DUALISMO di ROMANO. Opera totale di 165 lettere 132 / 33 = 4 esatto, puro rapporto di Dio Uno e Trino, ogni parola. 165 / 33 = 5 esatto, di MANO divina per ciascuna delle 33 parole. Dato il particolare valore intero, vediamo come sono i valori alfanumerici. Dio si ricordò di Noè, Vale 169 il che indica Romano Antonio Anna = 66+78+26=170, che estrapola da sé una unità per contare sollo il suo flusso veloce come 169/1. di tutte le fiere e di tutti gli animali domestici vale 415 il che indica tutto il Trino ed Uno assoluto nel flusso 5+5+5 di un volume reale, avanzante in linea per 10/2. 41 decine sono AMO.R che si moltiplica per il ciclo 10 di Dio, e si mostra nella sua MANO di Genesi 38, con le sue 5 dita che erano con lui nell'arca. Vale 187, tutto il moto del Dio 10+3 nel 200 in cui 100 avanza interamente di 100. Dio fece passare un vento sulla terra vale 328, il che indica tutto lo spazio assoluto 300 di una opera 7, Una e Trina. e le acque si abbassarono. Vale 184, quanto i due gemelli 42+42, Esaù e Giacobbe, nel grembo posto 100, di mamma Rebecca. 169+415+187+328+184 = 1283
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Ripartendo questo valore di 1283 unità alfanumeriche tra le parole e le lettere, al lavoro o puramente in opera, abbiamo queste ripartizioni.
definisce nel giorno dato da 8 volte 26, ossia nel numero 208 che poi è il giorno 26 luglio del 2.016.
1283 / 33 parole dà 38 diviso da 29=RO divino e indivisibile 1283 / 132 lettere al lavoro dà 9 di totalmente diviso da 5, una MANO indivisibile. 1283 / 165 lettere dell'opera totale, dà una opera intera 7 a ciascuna, divisa interamente da un indivisibile e divino 128, che è l'assoluto 100 in tutta l'opera 7, Una e Trina. Mi piace far notare come: Dio si ricordò vale esattamente 26+26+74 = 126, l'ordine dei nomi 1° Romano, 2° Antonio e 6° Amodeo, un 126 che abbiamo visto essere il “comandante” del tempo, per il suo 126/13 uguale a 9 con resto indiviso di 9...
22. Finché durerà la terra, 171 (1+Romano Antonio Anna) seme e messe, 98 (tutto il flusso di 2 nel 100) freddo e caldo, 84 (i 2 nati in genesi 38) estate e inverno, 156 (12 tredici) giorno e notte 141 (100 +AMO.R.) non cesseranno». 138 (infine Genesi 38) ----------788 (opera assoluta in 88)
Voglio mostrarvi anche il versetto 4 4 Nel settimo mese, il diciassette del mese, l'arca si posò sui monti dell'Ararat. 15 parole, quanto 5+5+5 di tutto il cubo reale, con lato del solo avanzamento di 10/2, nel ciclo 10. 63 lettere al lavoro per una opera di 63+15 sabati = 78, l'intera mia vita in tutti i suoi anni.. L'ultima parola ARARAT allude che la AR-ca, la casa di AR si posa AT AR AR, oppure AR AR AT, al dualismo di Romano Amodeo. Quello che aveva avuto inizio al mese 2, aggiunge il ciclo di 10/2, alias le 5 dita della di RO-MANO e nel mese 7 dell'opera finale arriva lo stesso 17 del mese. Ma la storia qui non è finita. Bisognerà aggiungere al 19 tutto il moto 9 di uno, per arrivare al 26 luglio della fine dell'opera, quando, il mese settimo nel giorno 17+9 ci sarà l'approdo di AR AR nel cielo. Il versetto pari a 66/3 conclude questo definitivo capitolo 8, che si
788 / 18 parole 43/1 di 44 divise da un 7+7 (opera) indivisibile 788 / 80 lettere al lavoro 9 divise da 66+1+1 (vol. ROMANO) indivisibili 788 / 98 lettere dell'opera 8 divise da un Dio Uno e Trino indivisibile. Questo numero 788, riferito al principio totale dato da 1.000, quando si muove di 10 e occupa 1.010 è tutto il movimento di un 222 che da parte sua è un 111 che si muove di 111. Infatti 1.010 788 = 222 che è 1/3 della Apocalittica Bestia 222+222+222, trina in 666. Questa BESTIA, profetizzata in Apocalisse, in realtà è quello che io dico di essere: quel SOMARO su cui è caricato un DIO di VERITA', totalmente potente, perché è quello ZERO che nel nostro mondo reale è il valore più grande che possa esistere e l'unico che, combinandosi con ogni possibile altro numero lo rende totalmente uguale a ZERO. Il numero 1, che sembra l'unità di ogni cosa che esiste come uno, intero, è invece totalmente SERVILE, in quanto 1 x N piega se stesso a confermare il numero N, al contrario di 0 x N che è uguale a zero. Essendoci su di me questo divino potere NULLO, tutti in me vedono sol LA BESTIA. Ove tu SEI ROMANO, sei 66, alias 666.Dio se ne serve assai bene!
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Bibbia, libro 1, 9 1. Dio benedisse Noè e i suoi figli e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra. 18 parole, 79 lettere al lavoro e 97 in tutta l'opera. Dio benedisse Noè e i suoi figli e disse loro 350 «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra. 261 350+261=611 611 / 18 = 33 dati divisi ad ogni parola, da 17=RA indivisibile 611/79 = 7 divisi per ogni lettera al lavoro, da un 58 indivisibile. 611 / 97 = 6 divisi per ogni lettera in opera, dal 29=RO indivisibile. . In questo capitolo è fissata l'alleanza, il cui segno è fissato al versetto 16=R 16. L'arco sarà sulle nubi 172 e io lo guarderò per ricordare l'alleanza eterna 377 tra Dio e ogni essere che vive in ogni carne 341 che è sulla terra». 134 --------------1.158 1.158 / 28 parole sono 41 (=AMO.R.) divise da un 10 indivisibile 1.158 / 107 lettere al lavoro sono 10 divise per ognuna da un 88 che è ROMANO nel suo tempo di 66/3. 1.158 / 135 lettere in opera sono 8 divide da un 78 (la mia intera vita) indivisibile, nel secondo mio nome di ANTONIO.
L'arco sarà sulle nubi=172 è tutto il flusso del volume 200 quando il quadrato trasversale ha 4 lati di 7, opera piena ciascuno. e io lo guarderò per ricordare l'alleanza eterna=377 indica la trinità assoluta che si muove in tutta la sua azione e reazione, date dall'opera intera di 70 e 07. tra Dio e ogni essere che vive in ogni carne=341 indica la trinità assoluta nel 41= AMO.R. (amore e Amodeo Romano trino ed uno) che è sulla terra=134 è il volume 200 quando la sezione ha due lati generatori uguali a 33+33=66=ROMANO, essendo 200 -66. tra Dio e ogni essere che vive in ogni carne che è sulla terra=341+134=475= Amodeo per 10 sommato alle 5 dita della di RO-MANO. L'ARCO è 10+A.R.cò, il DIO a D.10 con Amodeo Romano. L'ARCA è 10+A.R.ca', il DIO a D.10 qua, o casa, o ARC. A. Architetto Amodeo Infine i due versetti di chiusura: 28 Noè visse, dopo il diluvio, trecentocinquanta anni. = 459 29 L'intera vita di Noè fu di novecentocinquanta anni, poi morì. =510 459 è tutto il percorso di AMO.R. nelle 5 mani assolute. 510 è PAOLO=51, del suo giorno natale, a dimensione 10 di DIO. 969 è tutto il moto di un 31, la trinità 30 e l'unità 1 nel valore 1.000 che è quello posto IN PRINCIPIO. 7 parole nel 28 che è uguale al 7+7+7+7, per 42 lettere. 11 parole nel 29=RO, uguali a 66/6, per 7x7 lettere 18 nei due versetti, per 91 lettere al lavoro in una opera di 109. 969 / 18 = 53 divise alle 18 parole, da 5+5+5 indivisibile 969 / 91 = 10 divise a ogni lettera al lavoro, da 59 indivisibile 969 / 109 = 8 divise o ogni lettera dell'opera, da 97 indivisibile
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Bibbia, libro 1, 10 1. Questa è la discendenza dei figli di Noè: Sem, Cam e Iafet, ai quali nacquero figli dopo il diluvio. 19 parole, per 78 lettere al lavoro (come tutti i 78 anni della mia intera vita). Questa è la discendenza dei figli di Noè: 286 Sem, Cam e Iafet, 33+15+39 87 ai quali nacquero figli dopo il diluvio. 241 -----------614 614 indica tutti i versi assoluti 600 nel piano creativo a lati 7+7. E' anche lo spazio assoluto 300 concesso al rapporto di curvatura di 100 volte pi greco. 614 / 19 = 2^5 diviso a ogni parola da un 6 indivisibile. 614 / 78 = 7, opera piena a ogni lettera al lavoro, divisa da un 66+2, il volume unitario relativo a ROMANO=66... per ogni suo anno della sua vita di 78. 614 / 97 = 6, lavoro pieno a ogni lettera dell'opera, divisa interamente da un 2^5 indivisibile. Io credo che abbiate capito che quando è fatta una divisione, quello che si intende il RESTO non potuto dividere, è inteso essere l'entità che di fatto predispone alla divisione, dopo di essersi appropriato del suo valore. Questo ci consente di CAPIRE chi sia il vero soggetto che attua una perfetta divisione. Esemplare qui la divisione di tutto il
valore 614 nei 78 anni di vita di Romano. È il 66=Romano sommato al piano unitario a lati 1+1. Quando di fatto si procede ad una divisione in cui un numero, che indica una ben precisa dimensione (come ad esempio 100, unità assoluta del piano, o di azione 10 per reazione 10) si divide (ad esempio per tutti i 6 versi), abbiamo che: 100 : 6 = 16 con resto 4 indivisibile. Ebbene la dimensione 4 è ben differente dalla 10 che è quella assoluta. Resta viva solo la Realtà a 4 dimensioni. Quando si procede nella divisione per 6, stiamo cambiano le cosiddette carte sul tavolo, perché non stiamo più dividendo il quanto assoluto 100 ma solo il soggetto dato dalla REALTA'. Pertanto l'intero che presiede a questa divisione intera, è la REALTA', che si riserva 4 unità per se stessa e poi divide esattamente il 96 residuo in 6 parti perfettamente uguali e di 16 quantità ciascuna. Pertanto, anche se la matematica lo permette, è sostanzialmente SCORRETTO entrare nei dettagli decimali, che non sono più SPAZI di divisione, ma TEMPI di divisione.
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Bibbia, libro 1, 11 1. Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole 11 parole in Bibbia 1, 11, 1, e non certo per caso. 45 lettere al lavoro come 1/8 di 360, e non per caso, essendo Tg 45°=1. L'opera totale implica non per caso 45 lettere +11 sabati = 56, che è tutto il percorso compiuto da un 10 che sia interno 66=ROMANO. Non per caso 56=UOMO è 66=L'UOMO per eccellenza. 477 è il valore numerico e coinvolge il 47=AMODEO alla dimensione 10 di Dio e nel dettaglio 7 dell'intera opera creativa 477 / 11 = 43/1 unità divise da un Dio Uno e Trino indivisibile. 477 / 45 lettere al lavoro = 10 diviso da un 3x3x3 indivisibile. 477 / 56 lettere all'opera = 8 diviso da un 29=RO indivisibile. In questo capitolo 11 riparte la descrizione dei rapporto generativi tra soggetti che fanno primogeniti in un certo numero di anni e che sono messi a denominatore di tutti gli altri fatti dopo nella singola vita di ciascuno. Eravamo giunti ad un 800/130 +807/105 +815/90 +840/70 + 830/65 + 800/162 +300/65 + 782/187 +595/182 +450/500 =65,56905193571860 e ora si aggiungono +500/100 (Sem) + 403/35 (Arpacsad) +403/30 (Selach) +430/34 (Eber) +209/30 (Peleg) +207/32 (Reu) +200/30 (Serug) +119/29 (Nacor) +205/70 (Terach) = 69,72878090891529 è il totale incremento per queste 9 cause 65,56905193571860 sono state le prime 10 cause fino a Noè 135,29783284463389 il totale dopo 19 cause e fino a Terach
Si è arrivati, in totale al dimezzamento del 270 che è 10 volte il 3x3x3, ed è un piano a lati 50+50= 100 il cui flusso è il totale dei primi tre nomi di Dio, ROMANO+ANTONIO+ANNA=66+78+26 =170. Questo ciclo che fluisce possiamo considerarlo pari a 10 RA. 4 : 4 + 4x4 = 17 di fatto è: Log [10^(4 : 4) x 10^(4x4)] in cui il Logaritmo decimale abbatte la base 10 delle due potenze che combinano tra di loro due calcoli opposti tra di loro, e dunque li combinano in una unità. Ogni unità risulta dalla al combinazione di due valori uguali e contrapposti, del tipo di N/1 x 1/N. Non a caso la storia sacra, che comincia dalla partenza da UR di Terach, lo identifica con la 19a generazione, ossia da quella causa che indica, per il suo numero, tutto il moto di 1 che esiste in un 10 presente come 10 e che si sposta di 10. In tal modo l'unità si ritrova in un 20, in cui a sua volta si sposta solo di 19. Il nuovo incremento, delle 9 cause assolute che ora appartengono al mondo (e che potremmo considerarle 900 proprio in quanto assolute) incremento che è ripartito in un nuovo ciclo di decine, è nel valore intero quel 69 che deriva da 900/13 = 69,2307, periodo eterno in queste sei cifre. 69,72878090891529 meno 69,23076923076923 = (il perfetto 900/13) 00,49801167814606
c'è in più è il tempo ½ della realtà che va in un solo verso (la differenza è appena di 2/1.000. 135,29783284463389, il valore assunto con Terach presenta un tempo di 0,2978.... corrispondente al 33,75% e rappresenta il flusso tridimensionale quando è riferito ad un solo asse di propagazione. Anche qui i valori sono così tanto dettagliati da comprovare una DIVINA SAPIENZA alla base della Scrittura Biblica. Il valore 135 era anche quello che portava al 66 periodico eterno il
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periodo succitato, di 900/13 = 69,2307692307692307.... Infatti 900/13,5 = 66,6666666666666. Pertanto, quando la Bibbia riparte nel nuovo ciclo e descrive la genealogia dalla causa 11 alla 19, e con questo porta al valore intero in 135, trascendendo il tempo, che quando si descrive lo spazio deve essere totalmente omesso, compie questo processo, nei confronti di quanto è posto “in principio” come il 10^3 = 1.000. 1.000 ------- =ROMANO=66, nel periodo intero di se stesso 135 Chi è il soggetto che, con la sua vita e il rapporto tra tutti i figli e figlie avuti dopo il primogenito, e questo stesso considerato come causa prima e riferimento generale a tutto il resto... è un soggetto di nome TERACH, che vale 18+5+16+1+3+8=51=PAOLO=CENTO. Provenendo egli da UR, è in un certo senso simile ad UR.ANO, il Padre di tutti gli dei nella teologia Romana. <TE, R.A., CH> indica chiaramente sia un Te Romano Amodeo legato al Cristo, sia un TER (Romano 3) A., sia la croce T di ER. Quando Abramo, suo figlio, deriva DA (romano) R.AMO, ha in Terach l'essenza Paterna che caratterizza Romano Amodeo, ente dualistico. Romano Amodeo, con Torquato e RO AN AN PA TO AM, forma 113, Romano con OOAOOO le 6 lettere finali, e NINLTE, le 6 lettere semifinali, formano la trinitaria consistenza nel 66. Quando ABRAMO starà per sacrificare ISACCO, vede un ARIETE le cui corna erano impigliate in un cespuglio, e sacrifica quella BESTIA. <A.R.-Ie-TE> (TE-R.A.-CH) sono la stessa indicazione secondo la quale il sacrificato vero è il padre
32. L'età della vita di Terach fu di duecentocinque anni; Terach morì in Carran. 14 parole, per 61 lettere al lavoro in una opera intera di 75, quanto tutta la dimensione dello spazio dato da 300/4. L'età della vita di Terach fu di 10+24+30+48+21+51+25+13 = 222 = 1 +Romano+Antonio+ Anna +Paolo, che assommano a 221, nel segno terzo della BESTIA, il SOMARO che porta in groppa un Dio invisibile, in quanto vale zero, il valore più grande che esiste. duecentocinque anni; 142+34 = 176 =100 +38+30 (assoluto flusso nel piano natale) Terach morì in Carran 51+49+21+49 = 170 = Romano+Antonio+Anna. 222+176+170 = 568 = 566 +1+1, tutto il volume reale in 1000/2 relativi a un 66=Romano, nel flusso di un piano a lati 1+1. 568 / 14 parole = 40, Dio Uno e Trino diviso a ogni parola da un indivisibile Duo in potenza Trinitaria di 2^3=8 568 / 61 lettere al lavoro = 9 interamente diviso da un 38/2, uno dei due descritti in Genesi 38. 568 / 75 lettere in opera = 7 opera intera, divisa da un 43 indivisibile che indica tutto il moto di 1 in UNO=44 nel suo valore alfanumerico. Il capitolo 11 si conclude con il nome di CARRAN, il luogo in cui Terach morì. Tra il 3=C e la finale N=12, esiste il dualismo di A,R. e R.A., per Amodeo Romano e Romano Amodeo. CARRAN “trascende” uno spettacolare NARRA C., Cristo. Infatti il compito che Dio padre ha assegnato a questo personaggio è di RACCONTARE la verità di Gesù Cristo, finché muore...
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Finito a Saronno, il giorno di giovedĂŹ 12 maggio 2.016 a 75 giorni dalla mia prevista morte il 26 luglio 2.016.
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Questa domanda: “Possibile che dovesse capitare PROPRIO A ME?” è quella che io non posso evitare a me stesso. Infatti è la reazione che tutti voi avete: “Romano Amodeo, per qual mai ragione quello che ti riguarda dovrebbe essere così eccezionale? Per qual motivo tu ti giudichi TALMENTE UNICO da essere preannunciato in Bibbia, come l'AVVENTO del PRIMO, Primo “addirittura” a GESU', come colui che LO PRECEDE, nella veste divina di PADRE e SPIRITO SANTO? In questo breve fascicolo io vi rivelo IL PERCHE'
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Nella pagina 3 siamo descritti io, il 1°, nato il 25-1-38, e con morte “predetta” il 26-7-16 e mio fratello, nato 17-2-41 e morto 7, ufficializzato 8-4-14 ROMANO, che, dato alle lettere il numero d'ordine nell'alfabeto, è 16+13+11+1+12+13 =66 ANTONIO, che, dato alle lettere il numero d'ordine nell'alfabeto, è 1+12+18+13+12+9+13 =78 ANNA, che, dato alle lettere il numero d'ordine nell'alfabeto, è 1+12+12+1 =26 PAOLO, che, dato alle lettere il numero d'ordine nell'alfabeto, è 14+1+13+10+13 =51 TORQUATO, che, dato alle lettere il numero d'ordine nell'alfabeto, è 18+13+16+15+19+1+18+13 = 113 AMODEO, che, assegnate alle lettere il numero d'ordine nell'alfabeto, è 1+11+13+4+5+13 =47 ------381 BENITO, che, dato alle lettere il numero d'ordine nell'alfabeto, è 2+5+12+9+18+13 =59 VITTORIO, che, dato alle lettere il numero d'ordine nell'alfabeto, è 20+9+18+18+13+16+9+13 =116 ANNA, che, dato alle lettere il numero d'ordine nell'alfabeto, è 1+12+12+1 =26 GIOVANNI, che, dato alle lettere il numero d'ordine nell'alfabeto, è 7+9+13+20+1+12+12+9 =83 VINCENZO, che, dato alle lettere il numero d'ordine nell'alfabeto, è 20+9+12+3+5+12+21+13 =95 AMODEO, che, dato alle lettere il numero d'ordine nell'alfabeto, è 1+11+13+4+5+13 =47 ------426
Ebbene, concezione, nascita reale e morte sono definite dai nomi
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Manca nel riquadro solo la mia concezione datata sia da 462x10+277 = 4-5-37 sia da 381x12 -35 = 4-5-37 nel caso in cui deriva dal nome del 2°, vale la sua intera decina ed è il flusso di ROMANO=66+66/6, del piano a lati 100 e 100 . nel caso in cui deriva dal nome del 1°, vale a dimensione 12 in cui esiste un flusso 15 di un piano i cui due lati sono 10 e 10. La mia data natale è data dal 1° nome del 2°, moltiplicata a tutto il suo valore e sommata all'Unità e alla Trinità di un Dio. La mia morte e resurrezione, del 4-6-40, corrispose alla “concezione” del 2° come il ciclo 10 del 2° sommato a genesi 38 x10. La nascita reale del 2° è data da tutto il suo nome, per il Dio 10 Uno e Trino sommato al flusso 1 del piano a lati assoluti 100 e 100. L'uscita di scena di Gesù, che accadde in me il 22 del 12-12, a Gerusalemme è data da 519 volte il nome del 2°, +118. in ciò, 519 è tutto il moto di un 1 in un 10 avanzante di 10, e in un 1000/2 di realtà posta in principio di 10^3=1.000 sempre in ciò, 118 sono le prime tre cifre di Bibbia 1,25 (dato da 10/8, elevato a 0,5 e uguale a 1,118033988... L'uscita reale di Gesù, accorpatosi nel 2°, è disgiunta nella morte reale accaduta nelle ultime ore del 7-4-14 e dichiarata 8-4-14. in ciò la prima reale è data da 17 volte (come il giorno natale) tutto il nome, sommato al 17-2, unitario nel 172. sempre in ciò, la morte nell'atto di morte, ha nel 19 tutto il moto di 1 in un 10 avanzante di 10 e somma il 320 che va a 0. La mia prevista morte considera il valore del 2° nel 62 che sovverte un DIO=26, e gli somma lo spazio assoluto 300 nell'1 e Trino. Costruite sul 381 del valore del nome di tutto il 1°, la nascita reale gli moltiplica il 66 del 1° nome, e toglie il 2^3, trattandosi di 1. La morte e resurrezione, nel giorno in cui Gesù fu concepito in mia madre, 381 moltiplica il Dio 10 e 3, e toglie il 300 e il 10 e 3. La nascita reale del 2° è data da 381 per il 10+30 che va nei 6 versi, e si fissa con il -285 che è tutto il moto di 5+5+5 in 300. L'uscita da me dello Spirito di Gesù viene dal 381 per il flusso 381 del piano 100+100, e si fissa con il -149 di un flusso 100 in 7x7. La morte reale di colui in cui Gesù si incarnò nel 2° deriva da tutto il 1° per il flusso 10 del 10, meno il flusso 10/2 di 100+100. La morte ufficiale è in positivo il valore del 1° per 66/3 (l'unità nella trinità del 66, 1°) sommato al 33 che definì la vita del Cristo. La morte prevista nel 1° dal valore del 1°, lo moltiplica per quel 71 che è tutto il moto di RO=29, nel 100. Lo FINISCE con 333+1+1.
I numeri sono questi, e sono eloquenti.
18 28 38 48 in cui 66 è il medio e 18+48=66 sono gli estremi è solo da COSTATARE laddove GESU=7+5+17+19=48 è costatato GESU' e 66 è costatato ROMANO
Che 8+10 sia la “premessa” di
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Che i 2 valori (1° e 2°) della Sezione aurea siano 1 e 1 meno 381 /1.000 = 0,6180339.... è solo da riconoscere, tanto che al 2° tocca 381 in meno, in 1000/1.000 Come pure è solo da riconoscere che: +18 +48 +66 +114 +180 = +426 siano in 426 (valore nominale del 2°) tutta la scala della sezione aurea In essa le somme tra indici, cono PRODOTTI tra le potenze in base 1. 10^180 : 10^114 = 10^114 : 10^66 = 10^66 : 10^48 = 10^48 : 10^18
E questi INDICI “indicano anche” NOMI. 48=GESU'=IS-RA-è..... ossia <IS=è R.A.>(El). Ove ISRAE=9+17+16+1+5=48, ed è il cap. 48 di Bibbia, in cui ISRAE' tiene n.2 MANasse=64, facendolo 66
66=MUHAMMAD=ROMANO è il cap. 47 del Corano e il 66 del Pentateuco 114=è il cap.114 del Pentateuco e tutti i capitoli del Co' R.ANO (e esiste Co' gli estremi del nome ROMANO, con OM “omesso” dal MA...ometto). Sono condizioni “oggettive” e non “opinioni”
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Doveva capitare proprio a me? Non vi sembra che questi 12 nomi, dal mio primo al primo di mio fratello, siano in tutto quanto vada da R u ben a Beniamino, in R+BEN, Romano + Benito. Nel contenuto u =19 di tutto il moto di un 1 che sia in un 10 avanzante di 10, e base, in 19+19=38, di ciò su cui si basa 1 giorno espresso da un 1° e un 2°? 38×38 = 1444, laddove 1440 volte un 1° è (Romano=66+Antonio=78) x 10, ed è 1 giorno. Oppure è il 2°, 426+426 +12 (che è Antonio=78 meno Romano=66) che sono 864 unità in 100 volte 1 secondo. GESU' sta a 18, (ove 48+18=66=ROMANO) come un DUO nell'eternità di Romano 48 : 18 = 2,66 periodico in Romano, e si tratta di un intero DUO 66 : 48 = 1 ,375 sono un 1°=1 e un 2°=0,375 che in 1 : 0,375 = 2,6666 eterno. Pertanto il ROMANO diviso GESU' è il PADRE di un 1° e un 2° come 48 e 18
Queste condizioni non sono “opinabili”, ma oggettive. Esistono tra me e mio fratello, e son descritte in Bibbia. 381 è la lunghezza dimensionante l'Arca di Noè e il diluvio Universale inizia il 17 del mese 2 di quando Noè ebbe 600 anni era era il 1.666 dal Principio, in cui 1600=Rx100 e 66=Romano. Con RO=29, e 6,66/3 terzi di Romano, è vero che 292,22 x 426 +(170+2x4 minuti secondi) = 17000+240= 17-2-41
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Bibbia ne ha raccontato nel libro che è il 10/2^3 Tutta la questione è stata “personalizzata” per come è leggibile in questi versetti di Bibbia 10/8 = 1,25 Genesi 25,19-26 19 Questa è la discendenza di Isacco, figlio di Abramo. Abramo aveva generato Isacco. 20 Isacco aveva quarant'anni quando si prese in moglie Rebecca, figlia di Betuèl l'Arameo, da Paddan-Aram, e sorella di Làbano l'Arameo. 21 Isacco supplicò il Signore per sua moglie, perché essa era sterile e il Signore lo esaudì, così che sua moglie Rebecca divenne incinta. 22 Ora i figli si urtavano nel suo seno ed essa esclamò: «Se è così, perché questo? ». Andò a consultare il Signore. 23 Il Signore le rispose: «Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si disperderanno;
un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servirà il più piccolo ».
24 Quando poi si compì per lei il tempo di partorire, ecco due gemelli erano nel suo grembo . 25 Uscì il primo, rossiccio e tutto come un mantello di pelo, e fu chiamato Esaù. 26 Subito dopo, uscì il fratello e teneva in mano il calcagno di Esaù; fu chiamato Giacobbe. Isacco aveva sessant'anni quando essi nacquero.
Niente di questa narrazione esiste “a caso”. Pertanto dobbiamo considerarla con attenzione. ABRAMO=44 e rappresenta l'unità esistente in questo prodotto: 3/1 × 10/1, quando 1 si muove di 3, ma anche di 10. Allora vale 4 volte 11,
attraverso 44 componenti quarantaquattresime nel tempo. ISACCO=vale 46, e si avvalora come il flusso 44 della sezione unitaria a lati 1 e 1. Che avesse 40 anni, pone il 46 come la vita di 40 in tutto il suo lavoro 6, di percorrerla in tutti i 6 versi che esistono nello spazio a 3 linee, in cui ciascuna ha due opposti versi di percorrenza. Quando il 46 prende in moglie REBECCA=35, la coppia realizza 46+35=81 che è tutta la potenza 4 su base trinitaria. Il fatto che fosse figlia di Betuel l'Arameo =59+57=116, somma questa derivazione a 81, per un totale di 197. che mostra ora la Trinità esistente sulle due dimensioni assolute 100 e 100, e che si muove totalmente di 197. Il fatto che provenga da Paddan Aram aggiunge 36+29=65 e la definizione sale a 262, in cui c'è un lusso 62 del piano a lati 100 e 100, e il dettaglio della sorella di Labano L'Arameo dettaglia di 39+57=96 (tutto il moto di 4 nel 100) e porta il 262 a valere 358, un dato che è ancora STERILE, perché difetta di 22/1, che in totale sono 23 e rappresentano 1 in grado di muoversi di 11 in un verso e di 11 in quello opposto. Il Signore rende FERTILE Rebecca, aggiungendole esattamente 66/3 come il movimento totale di 1. Ora, accertato che il valore cui arriva una REECCA fertile è 381, ossia quello che somma 300 al 3^4 che sono i due sposi (44+35=81) bisogna stare attenti anche ai nomi per come essi sono espressi proprio in questa lingua italiana che è la lingua proprio di un Dio italiano che si Chiami Romano Antonio Anna paolo Torquato Amodeo. Mettiamo in evidenza tutti i nomi che abbiamo avuto descritti. ABRAMO, ISACCO, REBECCA, BETUEL L'ARAMEO, PADDAN ARAM, LABANO L'ARAMEO.
12 ABRAMO deriva AB R.Amo. ISACCO è un I.sacco (di rifiuti da eliminare), <RE 2 è cca> rimanda a due RE che sono presenti. BETUEL indicano che sono uguali al duo della lettera B. L'ARAMEO rimanda all'A.R. AM(od)EO e vale sia per Betuel sia per LABANO che rimanda a La B, il duo di 6 lettere definitive in ANO (dopo le prime altre 3 di ROM). PADDAN ARAM fissa A.R. Am(odeo) quando è presenta nella pianura PADANA, egli che è An PA D.D, <un padre Domine-iDDio. Con queste indicazioni, cominciate al versetto 19=U che indica tutto il moto di 1 che esiste in un 10 che avanza di 10 e si “incarna” nel secolo 19 che precede l'anno 38, si conclude al 21 di un 7+7+7 simile al Padre di Romano, nato in pianura Padana, Am padre di A.R.. Poiché alla sterile REBECCA si aggiunge 23 come DIO, per portare il suo numero al 381, è al versetto 22 che è indicato tutto il percorso. Si tratta di una CAUSA CAUSANTE che ha in essa un potenziale conflitto di cui ignora la ragione. E vuole che il Signore gliela dia. E il Signore è consultato, nel 22 che lo rivela essere 66/3, una terna di 22. Al versetto 23 sono le RAGIONI che fan FERTILE questa POTEZIALE MAMMA di un DUO DIVINO che sia QUA, ossia di una <RE-B-è-cca>. Il versetto 23 somma proprio il suo numero al precedente IGNARO e impotente 358. Riporto di nuovo questa RAGIONI. 23 Il Signore le rispose: «Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si disperderanno;
un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servirà il più piccolo ». 2 NAZIONI e 2 POPOLI, esprimono la differenza tra gli ASSETTI nazionali e gli ABITANTI in questi due STATI DELL'ESISTENZA GENERALE. E' un POPOLO ad essere più forte, il che rimanda ai viventi. Ne esistono DUE, di cui uno è più forte dell'altro per 381 millesimi e
9660 dieci-milionesimi, in cui – posto il principio di 10^3=1.000 – quando i 381 millesimi esistono in base a questo principio, sono 381 volte il secondo e 1.000 volte il primo. A quella dimensione 1.000 posta in principio, abbiamo poi 9660 decimillesimi come il tempo 10^-4 della realtà 10^3. Il maggiore (il Principio posto 1.000) “servirà” il più piccolo – che allora vale 618, nel tempo di 0,0399 decimillesimi – accettando di essere ripartito nell'unità del più piccolo, e ciascuna di esse quanto la somma tra il primo e il secondo, dunque 1618 migliaia di millesimi, nella stessa quantità del tempo decimale. Un Dio Unitario che è la CAUSA PRIMA 1,000, unitaria nel 1.000/1.000, ed è più forte della CAUSA SECONDARIA, si avvale di questa ultima per riproporre in questo modo eterno la gerarchia tra i due. Infatti il 1.000 (in millesimi) si è concesso al secondo con questo rapporto, tra il concesso e il non concesso che è di 618,0399/381,9660 = 1,6180339, il che evidenzia quella sorta di miracolo di un 1,6180339 che se divide la sua unità intera per la sua parte decimale, ha concesso a questa seconda di seguitare ad essere comprensiva anche del valore intero che si è diviso. Insomma questi due sono una cosa sola e indivisibile che, anche quando si divide in un intimo rapporto, si mantiene sempre invariato e semplicemente si presenta scalato nella dimensione del secondo. In questo modo il PRIMO si serve del SECONDO per riproiettare in questo solo secondo tutta la loro ben proporzionata relazione. Nel ciclo della decina esiste come invariante la relazione tra 1 e 9, tanto che 1, diviso per 9, riproietta la loro somma 1+9=10, in infiniti decimi aventi tutti la forma del numero 1, nella prosecuzione del calcolo e del 3×3 che diventa 33×33 nel secondo momento del calcolo. Con la Sezione Aurea abbiamo un altro modo di riproporre la stessa cosa, perché la divisione tra quanto si è concesso della propria unità e quanto non si è concesso ripropone – e stavolta solo nella dimensione
13 del secondo termine – quello che era il loro totale. La prima relazione, tra 1 e 9 interni al 10, esiste nelle decine, mentre quando esiste solo un rapporto a due, in una frazione, tanto che: 0,61803398874989484820... --------------------------------0,38196601125010515179... ha per somma lo 0,99999999 che è 1 all'infinito e ripropone il suo essere totale sempre asservito alla dimensione del secondo. Ebbene, come 10 è il DIO di un sistema di potere costruito solo ed interamente sul suo, allo stesso modo questo è il sistema di potere esistente solo tra due simili a un PADRE che si proietta in un FIGLIO che poi a sua volta si riproponga a padre del suo proprio figlio... quando l'unità esiste tra di loro... all'infinito. Infatti: 0,6180339+0,3819660 0,6180339 ------------------------- = ------------ = (0,6180339+0,3819660) , 6180339 0,6180339 0,3819660 Il rapporto inverso espresso in 0,6180339 ------------------------- = 0,6180339+0,3819660.
0,3819660... --------------= 0,6180339
0,6180339
Da ciò si ha che il MINORE diviso per il MAGGIORE, dà il MAGGIORE. Ed è vero anche che MAGGIORE x MAGGIORE = MINORE... ma solo quando il DIO 1 si “libera” dell'immutabilità delle relazioni intercorrenti tra 1 (la FORMA MATEMATICA dell'unità) e la sdoppia nel principio assunto in questi due unici numeri, di 381 e 618 in 1.000/1.000.
9+1 9 ----- = ------ è il NUMERO INVARIANTE nel DIO=D.10 9 1 così come: 618+381 618 PADRE PRIMO ----------- = ------ è l'INVARIANZA tra --------- = -----------618 318 FIGLIO SECONDO posti come CAUSA PRIMA nel PADRE e CAUSA SECONDA (che “asseconda” totalmente il Padre) nel FIGLIO. Il che è ottenuto dividendo l'unità in due 0,5. Di essi, uno (posto a sinistra) vale 0,5 in unità, mentre il secondo, posto a destra, vale 0,5 “in potenza” di 10/8. Essi sono un tutt'uno, tanto che dovranno essere sommati. 0,5 è quel primo che cederà sempre alla potenza del secondo, tanto che in Bibbia sarà ESALTATO sempre il secondogenito, nella sua POTENZA, di 0,5. La base, data da 10/8 parte dal DIO=D.10 (il Comandante a dimensione 10) che si sottomette alla potenza trinitaria di un duo gemellare. Immaginando questo 2 al cubo come gli 8 cubetti a lato 1, il valore DIO, che è il 10 si ripartisce tra questi 8, in modo da determinare quanta parte ne spetti al solo cubetto il cui lato sia 1. Poiché da 10/8 deriva 1,25, allora la “comunicazione divina” espressa attraverso il libro Bibbia, presenta questa relazione gemellare nel libro 1 e nel capitolo 25. In esso sarà poi divisa tra i versetti 25 e 26. Nel 1°=25 (gennaio, 25) è descritto nascere il primo (ESaù=SEI romano A. 38/(1+1) =19=U). Non è fortuito che Romano Amodeo nasca 1-25, nell'anno 38, che sta a U=19 come il suo duplo. Nel 2°=26 è descritto nascere il 2° che nel 26 è 17+(3+3+3), ossia nella sua trinità del 3 che, riferita a Noè, sarà descritta corrispondere ai 600 anni dati da 200+200+200, la trinità dell'Assoluto DUO. E non è
14 fortuito che il 2° a me 1°, nasca nel mese 2 e giorno 17 riferito alla mia vita. Non solo. Non per caso, io sarò anche Torquato Amodeo (nel nome del padre di mio Padre) nel mio 5° nome, nato il 26 gennaio. E non a caso, il primogenito del 2° a me, è nato il 26 gennaio. In tal modo io, nato nel segno del 1°-26, esisto come 5° nome in chi è nato il 26, e sono suo nipote, mentre ho un nipote, nato il 26 gennaio e che ha il mio 4° nome, anche se è Paola Amodeo, mentre io sono Paolo. Non è dunque un caso che, mentre io nella mia persona sia nato il 25 gennaio, risulti nato anche il 26 gennaio negli ultimi due nomi tra i 5 che ha avuti la mia persona, essendo il 4° un nipote a me, ed essendo io il nipote del 5° nome. Io PAOLO=51 e lei PAOLA=39=13+13+13, nel mentre il 51 sono quattro 13 meno 1. Quattro 13 meno 1 sono tre 13, ma in valore assoluto sono 13+13+13+13 -1=51. Pertanto è proprio il femminile di PAOLO che riduce a soli 3 i tredici, nel mentre nel maschile restano quattro e si riducono in assoluto di 1 e non di 13. Per converso, il padre di mio padre si chiamò TORQUATO VINCENZO Amodeo, ed ha “spalmato” il suo doppio nome, sull'ultimo di me posto 1° e sull'ultimo di mio fratello, che è stato 2° a me. TORQUATO+VINCENZO vale quanto 113+95=208, e configura in questo giorno 208 dell'anno bisestile 2.016 il giorno 26-7-16 della mia fine, un dì che celebra Sant'ANNA, la nonna materna di Gesù, che è il terzo nome sia dato a me 1°, sia a mio fratello posto 2° a me e che mi “asseconda” in tutto. Voi vedete nel 113 di TORQUATO quanto “assecondi” il 618, come il 113+113+113=339 esistente in 618,0339 migliaia di millesimi. Mentre PAOLA è 13+13+13 ed è nata 26 gennaio... TORQUATO è 113, è nato lo stesso 26 Gennaio e se è 113+113+113 ed è Trino come lo è PAOLA. Allora egli pure “asseconda” il SECONDO tra 1 e 0,6180339 coinvolgendo la terna tra un 1° vero che è 1 , un 2° che lo “asseconda” e vale 618 e un 3° che asseconda il 2° e vale 0339. Ciò è in un Dio Jahvè che dice che <è quello che è>, ed è un terzo del 339 nel 113=Torquato mentre nel 39 di Paola e triplo del 13.
Quando accade che UN DIO si ripropone pari-pari in uno che gli è secondo, allora non è un caso che – se Dio è veramente in me – allora si riproponga pari-pari in chi mi è secondo, ossia nella discendenza derivante da mio fratello. Che egli abbia generato una terna di figli, la primogenita il 26 gennaio e poi due gemelli il 20 dicembre, questa terna diventa l'espressione reale del divino disegno. Il 1° 26 entra in scena PAOLA=39, triplo di 13. Il 12° 20 nascono ANDREA e MARCO, 39 e 44, in cui il 1° vale come colei che ha assecondato chi era nato il giorno prima, mentre il rapporto tra 0,39 diviso per il 0,44 del secondo dei due gemelli porta a 0,88 il risultato nelle prime due cifre, e si ha il doppio del secondo nel terzo di questa terna, che è 39 nel 1°, 39+44= 1 in 83 (inverso di 381, ma mezzo anno esatto in 183 giorni di un anno bisestile), e 39+83=122 in tutta la terna. Questa generazione, avuta da chi è stato secondo a me, posto io 1° nel mio primo nome ROMANO=66, lo “asseconderebbe” in 66+66=132, ed accade come 122 che assecondi un 10, in me, divenendo due 66. Invece con la primogenita PAOLA ed il 1° dei due Gemelli, 39+39=78 asseconda il mio primo nome ROMANO come il mio secondo nome che è ANTONIO=78, come ai primi due Nomi avuti da mio fratello, che ebbe prima Paola=39 assecondata poi da Andrea=39. MARCO=44 asseconda ABRAMO=44, che è il capostipite che nel suo stesso nome “asseconda” ciò che “provenga” <da R.Amo>, ma che trattandosi della derivazione da un DA romano, allora è secondo tutti i “crismi” un AB-R.Amo, in cui R.Amo è la definizione Una in Romano e Trina in Amodeo. 122, la somma in sé di quanto ha “assecondato mio fratello, ha questa generale corrispondenza, nei confronti dell'unità: 1 : 122 = 819 che, rispetto a 618 lo legge da destra a sinistra e sovverte anche il primo 6 (di 618) in un 9 che lo incrementa di ½, ossia del suo tempo esatto. Di fatti, 1 sta a 122 come sta a 100+66/3.
15 Certo voi protestate! Ma che ragionamenti sono mai questi? Sono che se questo è UN DISEGNO DIVINO, proprio niente vi è che sia accaduto “a caso” o per le “opinabili scelte” di coloro che vi sono disegnati. Io qui sto proprio mostrandovi tutte le condizioni INCREDIBILI che esistono a suffragio della domanda iniziale che io mi son fatto: MA PERCHE' PROPRIO A ME? La risposta che vi do è la seguente: “Io sono “assecondato” da tutte le persone della mia famiglia... quelle legate da vincoli di sangue e quelle legate dai sacramenti nuziali. Per come lo dimostrano – in modo oggettivo - i valori “nominali” delle persone. A voi potrebbe sembrare “un caso” che io sia ASSECONDATO dalla mia sposa nata il mese 11 e giorno 1, da cui un 111, e che il Fratello che mi ha assecondato in tutto sia sia legato ad una sposa nata 11.3? Forse che nel segno dell'Unità nella Trinità, 11.1 11.3 non assecondino 11 che è 1+1=2, nell'Unità e Trinità. La cosa strabiliante è che io, che sono Trino in tre 113 dati da Romano+Amodeo, dal solo Torquato e dall'acronimo dualistico RO AN AN PA TO AM, sia totalmente assecondato nel mio essere un 113 non tanto dalla mia sposa quanto da quella di chi mi abbia assecondato con il 2° nato dai nostri genitori?. Ed è un caso, secondo voli che: 54=LUIGI+ 84=MARIANNINA ----138 “assecondi” la lettura 381 di quanto il 1° asseconda il 38?
Nel mentre esso stesso “asseconda” il suo valore complementare al 1.000 che esiste “in principio” !!! E che senso io devo dare ai due gemelli che ha avuto nel mese 12 e nel giorno 20 che di fatto associa un 1220? 1+2+2=5, e 5 giorni dopo è il Natale! Quei 5 giorni prima, divisi tra due gemelli, sono 2,5+2,5 nel segno esatto di quel gemellaggio ricavato da 1,25, che – messo in relazione a questi due -2,5 rispetto a Natale – sono un tutt'uno, essendo due gemelli, che valgono 39+44=83, e sono le decine di 381, ma lette in senso inverso. Di fatto, mio Padre, Luigi Amodeo, ha avuto la sua ascensione in cielo nell'anno 83, che ha ribaltato in toto la genesi di me, il suo 1° figlio, nato nell'anno 38. Nel progetto nominale dei figli di chi mi ha “assecondato” in tutto il gemellaggio PADRE-FIGLIO espresso tra mio Padre e me, il “soggetto reale” è stato configurato dai due gemelli nati 5 giorni prima del Natale di Gesù Cristo. Essi hanno configurato quei due 5 che sono alla base della Sezione Aurea, allorché sono considerati in ogni gemello come quello 0,5 nato a -5 giorni del Natale, tanto che sono proprio quei due a porsi nella formula di: 0,5 + 10/8 elevato a 0,5. 39 l'uno, 44 il secondo che vale proprio UNO=19+12+13=44. L'83 dato dalla loro somma va “trasceso” in 38 e in 1, nell'unità proprio di un <ME...se>=38, allo stesso modo con cui ANNO=38. Il gemellaggio risultante 83 è la “controparte” di PAOLA=39 che – nata il giorno dopo il 25 – se è scalata di 1 diventa 38/1 ella pure, nel mentre sono quel totale 83 che – se ripartito nel valore ME=DIO dei due – diventa 41 con resto 1. Allo stesso modo, il nome MARIANNINA è “assecondato” da mia madre (il cui nome vale 84), e asseconda anche i due che valgono in 83/1 unità le 84 quantità non della loro diretta madre, ma del valore nominale della madre del padre.
16 MIRELLA BOSELLI, la loro madre, vale 62+66 e vedete che anche nel cognome della sposa che ha “assecondato” il 2° a me, lei asseconda il mio 66=ROMANO, del nome che mi è il 1°. 62+66=128 “asseconderebbe” anche il mio 1-38 aggiungendo a lei come sposo il mio 10. ma anche in 128, se il 1° asseconda” il 2°, e in tal modo abbiamo che 1+2=3, esso si muta in 38. E se alla sua prima nata, che vale 39 si aggiunge come primo tra due un altro 39, lei lo può solo quando il suo essere 1 si muove per 38, e ne genera due. Poiché tutto il nome di mio fratello vale 426, quando a lui si aggiunge la sua sposa, che vale 128, 426 (Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo AMODEO) +128 (Mirella Boselli) ------=554 disegna segna tutto il moto di 1 che esiste in 555, che è tutto il flusso reale di 111 decine (quelle della mia sposa, nata 111). 554+ 122 (Paola, Andrea, Marco) 141 (Amodeo=47, x3)=Mariannina Baratta=Giancarla Scaglioni) -----817 equivale a 10 +807 (i 12 nomi di me 1° e mio fratello 2°) In questo totale ci sono 14 nomi, e la media è di 58 per ciascuno, con un 5 di indiviso riguardante le 5 persone, della famiglia ristretta di mio fratello. Questo 58 “asseconda” tutto il moto di ogni 1, nel 59=BENITO, il suo nome numero 1. Quando dividiamo questo valore nominale esistente nella famiglia per i suoi 5 componenti, a ciascuno spetta per 1634 decimi, scomponibili in 1300 +334, il cui primo valore “asseconda” un DIO=26, diviso per 2, mentre 334 è il valore intero di tutti e 5 i miei nomi, dati da 400 -66.
Ora io sono stato “assecondato” da due donne, nella mia stretta famiglia: Mariannina Baratta e Giancarla Scaglioni. Il loro valore nominale è esattamente 141 per ciascuna, ed è un valore che, come scritto in precedenza, riguarda una terna del cognome AMODEO. 381 (Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO) +141 (Mariannina Baratta) +141 (Giancarla Scaglioni) ------=663. Trattandosi di 3 persone, è 221 per ciascuna e uguaglia 66=Romano 78=Antonio 26=Anna 51=Paolo ----221. Trattandosi di 10 nomi, è 66=ROMANO per ogni nome con il resto di 3 per le 3 persone. Se aggiungo la madre di mia moglie, GIUSEPPINA BENEDETTI, che vale 107+78 = 185.. 663 (10 nomi) + 185 (Giuseppina Benedetti) --------= 848 ecco il solo nome di mia madre Mariannina=84 a dimensione DIO, ossia per 10, in tutta la potenza 3 del duo divino. Esprime il Dio Uno e Trino, Uno in me 381 e Trino in 3 donne che valgono per 467, mediamente 155,66 periodico ciascuna. E mediamente questo quartetto vale quanto l'uno e Trino 10+30=40, per tutto quanto esso si muove in quell'888 che in se stesso è il moto di 111 unità nelle 999 che esistono nelle 1.000 poste “in puro principio”.
17 E' l'888 che, in 112/1, sono poi le 113 data da 112+1, e formano un Trio nel mio nome (esistendovi per 3 volte, in Romano Amodeo, nel solo 5° nome Torquato e nell'acronimo a due iniziali). Se aggiungo come quarta donna la sposa del mio 2° in cui io “proietto” tutto il mio primato. 848 (12 nomi) +128 (Mirella Boselli) -------=976 Indica tutto il moto – nel 1.000 che esiste come “il principio” - di un 24 simile a tutte le ore di un giorno. Se si somma a questo 976 tutto il valore di 2^10, che è 1.024 abbiamo tutto il moto 1.000 del 1000 esistente in “puro principio”. 6 nomi per me, sommati agli 8 delle 4 donne, sono 14 nomi che valgono un 976 che, diviso per 14 nomi sono i 66=ROMANO +26/7 di periodo eterno in cui il DIO=26 si mette in esatta relazione ai singoli 7 giorni della sua creazione per darne solo quanto tocchi ad 1 giorno. POTENZA del mio nome intero e dei nomi esatti ed interi, di queste 4 donne! Essi sono 14, come le settimane che moltiplicate per 26 formano un anno, da sommarsi poi ai 10/8=1,25 di Bibbia 1,25, e valgono mediamente il 66 del 1° nome del 1° FATTORE divino, nel periodo eterno di un (26+26) /14 uguale a 26/7. Diviso per le 5 persone costituite da me e queste 4 donne, 976 (che – ripeto – è tutto il moto di 2^10 in un 1.000 che raddoppia quanto è IN PRINCIPIO), si valorizza quanto 195,2 a persona. Il che vale la presenza di un 4,8 (decima parte di GESU=48) che esiste in un 200 (che è tutto l'avanzamento 100 del PRINCIPIO 100) e si muove in tutto di quel valore 195,2 che gli resta di spazio libero in cui spostarsi.
Se aggiungo ora i due uomini, dati da mio Padre LUIGI AMODEO, che vale 54+47=101 e da mio suocero MARIO SCAGLIONI che vale 50+81=131, abbiamo che 976 (14 nomi, tra me e 4 donne) 101 (Luigi Amodeo) 131 (Mario Scaglioni) -------1.208 Un numero che si rivela come la somma dei tre principi dati da 10^3, da 26=DIO e da 2^3 potenza del Duo Divino. Coesistono come 1.000 +26×8, prodotto che determina il giorno 208 dell'anno Bisestile in cui si celebra Sant'Anna e San Gioacchino, nonni di Gesù e che sarà il giorno del corrente anno 2.016 in cui è prevista la fine della mia vita reale. 1.208, diviso tra 18 nomi è 66=ROMANO per ciascuno con l'aggiunta di un esatto 1,111111... a ciascuno, laddove 11 è il 66 di Romano ridotto all'eterno suo periodo di 1/6. Questo 11, è un indice che nel FATTORIALE di 10^11 porta a 10^66. Un circostanza veramente “sbalorditiva”. Diviso mediamente tra le 7 persone che sono, vi è un 172 +4/7 per ciascuno, il che rimanda al 17-2 natale del 2°, nel periodo di 4/7= 0,571428 che “spalma” (o “asseconda”) come 1° il 571 e come il 2°, che vale 999 -571=428, tutto il moto di 571 nelle 999 unità delle 1.000 esistenti “in principio”. Infatti la velocità del 1° rispetto al 2° (che è tutto il suo moto): 571 ----- = 1,33 è l'unità 1 del moto nei 66/2=vita reale di Gesù. 428 . Insomma è l'entrata in scena del 2° (Benito) nella sua vita cominciata il 17 del mese 2, e nel periodo eterno che definisce il 1°, unitario, nel tempo reale degli anni di vita di Gesù Cristo.
18 Tutto questo tempo 1,33 espresso nelle sole tre cifre, trova differenti individui prontissimi ad opporre obiezioni, perché mai nessuno prima d'ora ha espresso i 4 dell'Unità e Trinità di Dio, che – quando sono divisi nell'opera intera in 7 giorni – attuano una sequenza prima di 0,571 in lunghezza e – poi – di tutto il suo percorso nel 999 con quel resto di un 1 che poi seguita ad essere diviso all'infinito nelle 1.000 assolute quantità poste esistenti IN PRINCIPIO! Il PERCORSO : lo SPAZIO da esso PERCORSO, cosa significa? 571 km : 428 km percorsi da 571 su 999, a che dimensione porta? Costituiscono un PER MILLE. Sono se vogliamo rispettare le dimensioni apparenti: 571000 --------- = 1.334,1121 428 Il che si rivela essere: in 1.000 il “principio” di riferimento a: 66=Romano 78=Antonio 26=Anna 51=Paolo 113=Torquato -------334 Come appare di una evidenza “strepitosa” nel suo silenzio, questi 7, costituiti da 3 uomini e 4 donne, sono quelli che “menano le danze”, quando associano i tre principi dati da 1.000, da 26 da 8, in quel 1.000 +26 per 8 che – esaminato per quello che esprimono veramente sono: 10^10^10^10 × 10^26^8 = 10^1000 × 10^(26×8). Si tratta del DIO <sono chi sono> Sono 10 in 3 potenze di potenze in base 10, che si combina così come i 12 mesi di un anno composto di 1200 giorni si combinano con 8.
E se a voi sembra “opinabile” che un anno possa contenere 1.200 giorni, io vi DIMOSTRO che i giorni sono davvero tanti, quando considerate che i 365,25 che esistono nella presenza ¼ posta corrispondente a 1 anno di puro tempo, nel contiene per tutti i 4/4 sono ne 4x365,25 = 1.461. Questi “indicati” giorni, di 4 anni, sono davvero un INDICE della base 10 che agisce simile ad una base divina. 10^1461 × 10^(3333+3+3) combina questo INDICE 1.461 di puro tempo espresso in giorni, con l'INDICE esatto in giorni appartenente al puro SPAZIO. Il modello=TEMPO corrisponde ad un 1111 (flusso) +175+175. Il modello=SPAZIO corrisponde ad un 3333 +3+3 (sez. del flusso). Il modello=TEMPO ha una sezione a due lati di 175 che sono dati da 100 +300/4 = 700/4 = 175, il che dimensiona il 100 nei suoi ¾ di presenza spaziale. Infatti la combinazione tra le potenza è data da 10^100 × 10^100^(3/4) = 10^100 × 10^75 = 10^175. Ebbene: 10^1461 × 10^3339 = 10^4800 INDICA con 4 volte 1.200 giorni tutta la dimensione TEMPO (1.461 in giorni) in tutta l'espansione sua Tridimensionale. Pertanto, quando un anno contiene veramente son solo il suo tempo, ma anche il suo ESATTO SPAZIO a 3 dimensioni, sia nel flusso, sia nell'area che ne detta la potenza, è composto di mesi che hanno tutti esattamente 100 giorni. Noi poi poniamo IN PRINCIPIO la quantità di 10 giorni in ciascuno, tanto che sia 90 il movimento tridimensionale, e lo rendiamo PRESENTE in una sola delle tre quantità 30+30+30. Ciò in un anno che contenga 10 quantità di 100 giorni (posti nella pura linea del flusso), e due traversali (fatte di 100 e 100 giorni) a completare 12 mesi di 100 giorni esatti in ciascuno.
19 1208 lo abbiamo visto essere il risultato “nominale” di tutti i nomi di 7 persone... 1200 = tutti i giorni di 1 anno 8 è il moto di 1 solo insieme “assecondato da” 7/1 persone. -------1.208 idealizza queste 7 unità come le 7+1 dello spazio-tempo. Succede realmente che anche le 208 giornate del 2.016 bisestile, tradotte in una data reale, diventano 0,0726, pur essendo 8×26. Queste 7 persone siamo io, 4 donne, e due genitori (il mio e di mia moglie) non è compreso il mio 2°, ma tutta la “condizione” che lega me come il 1°, seppure le 4 donne sono mia madre, la mia sposa e sua madre, e la “congiunta” al mio 2°. Aggiungiamo allora a tutto ciò, questo 2° a me, che mi “asseconda” in tutto. 1.208 (18 nomi, tra 7 persone) 426 (Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo AMODEO) -------1.634 Questo numero associa a: 1.300 simile a un 100 giorni (un Centemeri) che si muova quanto tutti i 1200 giorni in un anno di spazio e tempo, + 334 che sono il valore di tutti e 5 i miei nomi, dati da 400 (Unità e Trinità nel 100) meno il 66 del valore del 1° nome esistente quanto 66 nel 400. 1634 : 24 nomi = 66=ROMANO in ciascuno +100/48. Riconosciuto in 100 un valore assoluto di Dio, e in 48 il valore di GESU, tutto il periodo eterno che si aggiunge al 66=ROMANO posseduto da ciascuno di questi 24 nomi è quanta parte del 100 tocca all'unità di GESU'. Sembra essere FANTA-RELIGIONE... ma non lo è. 1634 : 8 persone dà 200 a ciascuna +(4/1+1/4).
200 è tutto il moto 100 di un 100 che esista “in principio”. 4/1 +1/4 è l'unità della realtà Una e Trina, che vale 4 in intero, e vale ¼ nel suo tempo unitario. Poiché noi vediamo ogni realtà “assecondata” dal suo valore inverso visto dopo, si tratta di 4/4 visti uno dopo l'altro, prima 4 unità e poi ¼ di unità. Noi le sommiamo poiché sono INDICI DIMENSIONALI. In verità sono: 10^(4/1)^1 × 10^1^(1/4) = 10^4,25. Si tratta dell'Unità che combina tra di loro due perfetti valori contrapposti. Ho escluso da questo compito solo i valori CAUSATI dal 2°, che sono i 3 figli avuti da mio fratello, ossia gli effetti derivanti dalla causa del 2° causato dal 1° Sono in Paola Andrea e Marco 39+39+44=122. Sommati a 47+47+47=141 per i tre AMODEO. Se li considero, li aggiungo. 1.634 122+ 141 ------1.897
(24 nomi) (3 nomi) (3 cognomi)
I nomi sono 30. Le persone 11 1.897 : 30 sono 66=ROMANO meno 2,76666666... ciascuno. Cosa è questo “ammanco”? Romano=66 è uguale a Gesù =48 sommato a 18 Gesù=48 sta al 18 (che gli manca di 30) come 2,66666... Romano=66 sta al 48 di Gesù come 1,375 sta ad 1. In questo 1,375 il solo 1 sta al solo 0,375 come 2,6666...
20 Sono le relazioni esistenti nella serie Aurea divina data dai valori: 18 48 66 114 180 Mentre nella sola relazione intera tra Romano e Gesù è determinato un valore complesso, dato da: 1 è il quanto unitario (il tempo) corrispondente allo SPAZIO 0,375 che è SPAZIO 3 nei suoi ¾ di tempo. È tutto lo 0,625 che esiste nell'unità e vi si muove per quanto vi rimane come possibilità di avanzarvi nel tempo. Ebbene 625 è 5^4 ossia tutto il verso in positivo che esiste nel ciclo 10, allorché esiste nelle 4 dimensioni della realtà. Quando esso esiste come 625 millesimi riguardano la massa millesima di ciò che esiste nel principio delle 10^3 di segno opposto. Se la loro somma, di 0,625 e di 0,375 è uguale ad 1, abbiamo due valori “gemelli” ossia complementari. 66 0,625 + 0,375 48 + 18 2,76666... -0,1 ----------------------- = -------------- = --------------------0,375 48 1 Come vi ho dimostrato, l'ammanco di 2,7666666 che esiste rispetto al 66 che è la somma di 48+18 è quello chi risulta proprio quando nel denominatore vi è (rispetto al 66) un ammanco di 18.
straordinario, divino! 1897 : 30 = 66 con un ammanco di 2,766666 E' semplicemente
Si tratta di 11 persone e ciascuna riceve 1897 : 11 = 172,45 periodico. Ancora una volta, al valore di 66/6, tocca quanto l'entrata in campo della vita di mio fratello, nato il 17 del mese 2, e che nel 45 periodico è eternamente esistente nel 6×6 (del 66) diviso per 2^3.
Se io tolgo da questo totale quanto è legato a mio fratello, in tutto, sposalizio e discendenza, ma non la sua persona, il calcolo diventa: 1.897 meno la somma di 128 a 122 e 141 = 391, il che muove in avanti di 10 il mio 381. Senza di esso, resterò come “bloccato”. 1.897 (30 nomi) - 391 (8 nomi in 4 persone) --------1.506 e i 30 nomi, ridotti di 4 coppie, scendono a 22. Riguardano strettamente la mia famiglia, quella della mia sposa e mio fratello da solo, senza la sua sposa e i suoi tre figli. Allora il valore medio di ciascuno è 66=ROMANO +27/11 uguali a 162/66. Questo 162 è tutto lo spazio percorso da un 38 che esiste in un 100 che avanza totalmente di 100. Questo 38 sono esattamente e solo i cicli 10 esistenti nel valore 381 del nome intero di Romano. Pertanto possiamo affermare che a questi 22 nomi, che riguardano 66/3 del contenuto di Romano, dunque solo i due versi 11+11 che riguardano ciascuno dei tre assi della dimensione divina, abbiamo che ogni nome vale ROMANO=66 sommato al valore di tutti i nomi di romano, che valgono 381, considerati bloccati solo nel numero delle decine e divise per il 66 che è il 1° di tutti i 6 nomi.
Tutto ciò è semplicemente divino! Trattandosi di sole 7 persone (le 4 della mia famiglia di origine, con il trio di mia moglie e i suoi due genitori) a ogni persona tocca un valore medio di 215 +1/7 di tempo eterno. Si tratta di un cubo a tre lati 5 avanzanti in un piano a lati 100 e 100. Oppure è uno nato nel segno di Genesi 25, ossia Bibbia 1,25 che, espresso nelle 125 centinaia assolute date da 1.000/8 si muova interamente di 90, nella sua decina e 125+90=215 è il percorso occupato . E'
semplicemente divino!
21 Tolto il valore aggiunto nei due suoceri, 185+131=316, 1.506 meno 316 -----sono 1.190
(22 nomi tra 7 persone) (4 nomi tra due persone) (in 18 nomi e 5 persone).
Ebbene 1.190 : 18 = 66,11... = 66 + 66/6 periodico cadauno, 1.190 : 5 = 238 a persona, un 138 (come il mese e l'anno di nascita) quale il flusso del piano unitario a lati 50+50. Queste 5 persone sono le 4 della mia famiglia unite a mia moglie. Se tolgo di mezzo anche lei, che vale 141... 1190 meno 141 = 1.049, quanto il 1.000 in principio e l'opera pianificata 7×7 1.049 : 16 nomi sono 655 decimi +5^4 reali decimillesimi. Indica il flusso reale di 555 decimi di un piano a lati 5 e 5 unità. 1,049 : 4 persone dà 262 a ciascuna nel tempo ¼ il che rappresenta il Dio a dimensione 10 moltiplicato per il DIO=26, che esiste nel piano a dimensioni 1 e 1. Se elimino la sola donna, che vale 141, e sommo i due gemelli, tanto da avere il valore dei 5 Amodeo maschi. 1.049 meno il 141 di mia madre e sommato 39+44+47+47 risulta 1.085. Sono 18 nomi posseduti da 5 persone. Ad ogni nome spettano 606 decimi e 7/90 di periodo eterno 7. Ad ogni persona spettano esattamente 217 unità che ribadiscono il febbraio 17 della nascita del 2°. Se consideriamo tutte le lettere dei nomi di queste 5 persone, esse sono 36 nel 1°, 40 nel 2°, 11 in Luigi Amodeo, e in Andrea Amodeo e Marco Amodeo sono altre 23. Sono esattamente 110 lettere! 1,085 : 110 =9 (il moto di 1 nel 10), con 95 di indiviso (tutto il moto di 5 nel 100) che è il “trascendente” 59=Benito, 1° nome.
807 il valore numerico del nome del 1° e del 2°, sta alle 76 lettere che compongono i due nomi interi come 10 di perfettamente diviso e con un 47=AMODEO di troppo. Per forza! Sono DUE AMODEO, e ne basta uno solo. Essi sono due, ma di fatto sono UNA COSA SOLA. Tolto infatti un 47=AMODEO a tutto il valore di 807, resta 760, su 760 cifre dei due nomi interi. Se eliminiamo anche le 6 cifre di Amodeo (quello che abbiamo eliminato, abbiamo un valore 760 con 70 lettere. Vediamo allora che cresce, di indiviso, il 60 e – ma è divino! - è eliminato tra i due IL PRIMO, quel “minuto primo” che vale 60 nel minuto secondo. La sezione Aurea PROIETTA interamente il valore del PRIMO, nel solo SECONDO, e tutto questo è totalmente verificato
22
Ciò che il Signore rispose a Rebecca in Bibbia 1, 25, è stato un reale evento accaduto di cui esistono autentiche testimonianze storiche. Fino al 3° secolo dopo Cristo il Cattolicesimo celebrava solo l'Epifania descritta – e “fantomatica” - nella narrazione non certo storica, dei primi anni della vita di Gesù, nata dall'esigenza che aveva mosso l'apostolo Levi (che aveva anche il nome romano di Matteo) di collocare l'avvento del Messia nel solco delle profezie più considerate.
Osea, nel capitolo 11 e versetto 1 aveva scritto quello che ho mostrato in 5 differenti traduzioni. 11-1 è il giorno in cui è venuta al mondo colei che mi ha consentito di avere genitori putativi aventi gli stessi nomi di Gesù, lei il cui acronimo è G.S. E che vale, nella denominazione di Giancarla Scaglioni lo stesso 141 del nome Mariannina Baratta di mia madre, che vale quanto una intera terna di AMODEO=47. Questa data dell'11-1 è stata anche quella in cui Carol Wojitila sposò Gesù Cristo divenendone un sacerdote. Il credito dato da MATTEO che ha una evidente assonanza con AMODEO, ma che vale esattamente lo stesso 66 di ROMANO, ha fatto di questo “pubblicano” che raccoglieva le imposte del popolo Romano uno straordinario PROFETA di tutto quanto storicamente avrebbe riguardato me e i miei legami... nel suo tentativo di descrivere l'avvento storico di Gesù di Nazareth. Lo “storico” dei primi anni della vita di Gesù è stato “dichiaratamente” Luca, il quale – rivolgendosi anche lui ad un “indecifrato e indecifrabile TEOFILO=74 – è stato pilotato dalla Divina provvidenza a rivolgersi a quel “trascendente” 47 (rispetto a Teofilo 74 – corrispondente al cognome AMODEO. Sia il suo vangelo, sia gli Atti sono rivolti a questo 74 che “trascende” l'AMODEO=47. Luca dichiara di scrivere il suo racconto sulla base delle testimonianze di coloro che furono gli attori degli eventi narrati. E si arguisce che la sua fonte è stata direttamente quella della Madre di Gesù. Ella racconta di avere trascorso a Gerusalemme, assieme a Gesù, tutti i 40 giorni necessari alla sua purificazione, e – immediatamente dopo – di essere tornata con Giuseppe e il bambino Gesù a Nazareth, da cui si sarebbe mossa poi solo in occasione dei pellegrinaggi annuali a Gerusalemme per celebrarvi la Pasqua. Pertanto quella Epifania, celebrata dai tre Re Magi, che erano venuti da Oriente e al seguito di una Stella che faceva loro da guida, non aveva mai riguardato la persona reale del bambino Gesù.
23 Parimenti la Strage degli Innocenti, e quel grido di Rachele che a Rama piange a ragione di quella strage, secondo l'interpretazione data alla profezia di Geremia. Geremia 31,15
Così dice il Signore: «Una voce si ode da Rama, lamento e pianto amaro: Rachele piange i suoi figli, rifiuta d'essere consolata perché non sono più».
La massima strage degli innocenti (italiani e mondiali) è accaduta in era moderna con la II Guerra Mondiale. In essa vi fu un capo che aspirava a non accettare altri Messia. Si tratta del tedesco Adolfo Hitler il cui valore numerico è il 113 che è Trino in tutto il mio nome. Egli decise di voler essere l'unico Messia alla fine del gennaio del 1930, sei giorni dopo la mia nascita. A Roma, lo sposo di Rachele non si fece coinvolgere. Ma quando gli parve che fosse imminente l'avvento di Hitler come il Messia cui aspirava, decise da parte sua di sacrificare anche un certo qual numero di Italiani, per porsi come il suo moderatore, all'imminente tavolo dei vincitori. Le cose storicamente non sarebbero andate in questo modo, e a Roma Rachele – Donna Rachele, sposa del Duce – avrebbe pianto i suoi figli, rifiutando d'essere consolata perché non erano più. Ebbene, esattamente 6 giorni prima del 10 giugno dell'entrata in guerra dell'Italia, io avevo vinto la mia personale lotta contro la morte di me Romano, e il mio 2° - in cui io avrei “riproiettato” tutta la mia vita – era stato concepito, come dal calcolo di 10×426 +38×10 = 4-6-'40, in cui 10 è la dimensione di DIO, 426 è il DIO=26 sommato al Dio 100+400 (ed è il totale della serie Divina corrispondente a tutto il nome di chi Dio ha voluto come il 2° a me), nella Genesi 38 interattiva con il DIO a dimensione 10. Dunque anche questa citazione che Matteo richiamò, e che non ha
portato “nulla” alla descrizione della reale infanzia di Gesù, ha riguardato me in tutte e due le fasi, della mia nascita il 25-1-38 e dalla mia “rinascita” il 4-6-40. Il vangelo di Matteo aveva anche citato una altra profezia, questa volta del profeta Michea Michea 5,1 E tu, Betlemme di Efrata così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dall'antichità, dai giorni più remoti.
In questo modo ne aveva scritto Matteo: Matteo 2,6 E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele».
Mentre il 5,1 di Michea allude al 51=PAOLO, e il 2,6 di Matteo allude al 26=Anna, il B-et-lemme, Ter-R.A. di LuiGI Amodeo, estremi congiunti che in GiudA sono veri e propri estremi, allude a quanto ha avuto inizio alla foce del LENTO fiume A-lento. A poche centinaia di metri dal suo sbocco a mare, sorgeva nel 500 e rotti avanti Cristo la cittadina di nome ELEA. Fu in essa, situata sotto al Monte Stella che qui di seguito vedete riprodotto proprio da quel luogo, che accadde l'EPIFANIA STORICA riguardante il Dio YHWH=26 e che consistette in questa ben nota affermazione fatta dai tre Grandi Maestri partiti dalla Orientale Grecia e giunti fin qui, a gioire sotto questa stella e a
24 dichiarare: <L'ESSERE di qualunque cosa o persona sia in ESSERE è il FONDAMENTO Unico dell'Esistenza>. Entrò come il FONDAMENTO su cui si basa la FILOSOFIA DELL'ESSERE, promossa a Elea da Parmenide, Zenone, ispirati da Senofane, personaggi storici e non “fumosi Re magi”. Essi – inseguendo la loro “buona stella” avevano viaggiato da Oriente fino alla Magna Graecia e giunti sotto Monte Stella avevano espresso la loro STORICA EPIFANIA.
Siamo nel luogo ove sorgeva l'antica Elea e – nello sfondo – c'è il monte STELLA che l'Apostolo Matteo riferì senza fare errori veri e propri, alla persona reale di Gesù, nella sola quale Dio ha voluto fosse visibile la capacità miracolosa di chi determinasse il mondo reale, comandandolo “a bacchetta”. Pertanto, quando Matteo, al capitolo 2,6 descrive il VERO, sta descrivendo il 26=YHWH, nella affermazione insita nel suo nome, che descriveva il lui <l'ESSERE di ogni possibilità posta IN ESSERE> secondo quanto accaduto in riva al fiume A-lento, e che poi – 5 secoli dopo – da A-lento – sarebbe divenuta ET=anche (romanamente) B. passando da un A-lento ad essere in un secondo tempo un B-etlemme, in una TERRA di GIUDA che avrebbe evocato il TRE romano, il TER, in R.A. acronimo di Romano Amodeo, di (figlio di) LuiGI Amodeo, estremi congiunti di GI ud A . Nato a pochi chilometri da questo monte Stella, e con la mamma e la nonna materna che si erano “illuminate” di Cristo a Lustra di Monte Stella (alla luce della stella di Gesù Cristo) questo TER R.A. che secondo il contenuto di un libro di Ester “avrebbe dato nome alla Terra”
Qui vedete a sinistra me, il 1°, e alla destra quel mio fratello che Dio ha voluto fosse quel 2° a me in cui io “riversassi realmente” tutto me stesso, per quella “divina realtà” totalmente invisibile in me e che poteva essere “umanamente vista” solo per interposta persona.
avrebbe rifondato i contenuti della Scuola Eleatica, ribadendo la verità che l'ESSERE e non IL DIVENIRE è il fondamento VERO.
25 Ma Matteo evoca anche un altro brano profetico, questa volta di Isaia , nello stesso capitolo 7,14 che è la lettura a rovescio del citato libro di Ester 4,17 Isaia 7,14 Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele.
Per Matteo è il capitolo 1,23, in un crescendo perfetto Matteo 1,23 Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi.
Una citazione che non è molto appropriata rispetto al nome Emmanuele, che significa Dio con noi, dal momento che il nome dato al bambino fu quello di Gioshua in Aramaico che significa Dio ci salva.
Come vedete, il fondamento posto in MAN, che in inglese significa UOMO, sta al centro di RoMANo. Il 1° figlio di Giuseppe si chiamò MAN asse, e fu costretto ad “assecondare” il secondogenito EΦRAHim (che trascende il messaggio di <è Spirito Φ di RA, lui>, nell'acronimo di di Romano Amodeo). MAN uh? Chiesero gli Israeliti nel deserto, quando vollero sapere che cosa mai fosse quel PANE DISCESO DAL CIELO, a cui poi fu dato il nome di MAN NA (che definisce un UOMO della regione di Napoli), che quando è poi un: SAL OMONE figlio reale di Davide e non come fu definito Gesù (figlio di Davide) e che è quel Re che edificò veramente il Tempio di Gerusalemme definisce in un <grand'uomo di SALerno> questo SAL OMONE. RE MAN asse fu un R o MAN dichiarato colpevole di ABOMINIO e ucciso, per una condanna simile a quella che avrebbe patito Gesù. Re AMON divenuto re a 22 anni fu tolto di mezzo 2 anni dopo in seguito alla stessa condanna patita dal Padre, e con questi due Re abbiamo un Padre e Figlio “assecondati” nella stessa accusa fatta dagli Ebrei poi al Cristo di Dio. Laddove però DIO ESALTA ciò che è ritenuto ABOMINIO... Ebbene il Romano Amodeo è a tutt'oggi giudicato allo stesso modo da tutti i cosiddetti “benpensanti” che sono un ABOMINIO agli occhi di Dio, in quanto essi pensano di se stessi e del mondo di essere gli ESECUTORI e non i semplici OSSERVATORI di una opera creata solo da Dio. Allo stesso modo e per la stessa colpa, il 26 luglio imminente, anche questa divina coppia regale anticipata in Bibbia dagli uccisi RE, padre e Figlio, sarà apparente vittima dello stesso atto delittuoso.
26 O dunque che anche questa citazione fatta da Matteo e da lui attribuita a Gesù lo è solo in quanto in Romano Amodeo esiste l'accorpamento di Dio padre e Spirito santo che non si dimostra in lui, ma si “estrinseca” pari-pari in tutta una serie di PROIEZIONI esteriori e reali.
Dopo ALLAH “assecondato” in LUI, segue la trinità GIA di Giacobbe e il nomignolo di EDOM.
Il PADRE e SPIRITO SANTO in lui è “assecondato” dalla persona reale di Luigi Amodeo, al punto che in Bibbia, 1, 25 mentre è annunciato nel grembo di una MAMMA di un nome che annuncia che <il RE DUALISTICO è qua> in <RE-B-è cca> e i due nomi sono in uno quello essenziale del popolo ROMANO=66, che non è persona, ma ESSENZA... mentre l'altro popolo è <IS-R.A. è>=48 solo questo ELE è : <sia un IS , sia un È > essendo R.A. l'acronimo di Romano che poi fa valere ISRAELE non il 63 di tutta la parola ma solo il 48 che poi vale il nome GESU' costruito da:
Ma – più in generale – essendo posto Romano Amodeo come il valor MEDIO di ogni possibile uomo, avremo che OGNI POSSIBILE UOMO “asseconderà” la sua pura ESSENZA del generale PADRE NOSTRO “che sta nei cieli” di una PURA ed invisibile ESSENZA, se essa non si “estrapola” e manifesta realmente in tutti gli altri uomini REALI.
G
iacobbe + ES a U' nella prima lettera del 2° e le tre del 1° senza più la a del suo primato.
L'ESSENZA FIGLIO sarà “assecondata” in due persone: quel fratello mandatogli come 2°, e quella G.S. Figlia di Mario e Giuseppina con la quale si unirà in nozze consacrate davanti a Dio.
La cosa infatti addirittura sorprendente è che Romano Amodeo è un uomo che non c'è, che è simile ad un vero e proprio uomo assente. E R ed O nan (congiunti nei loro estremi in RO ) sono due mariti MORTI a TAMAR , che è “assecondata” dagli estremi congiunti in... Barat TA MAR iannina, mia madre. Sono 2 ASSENTI. Poiché Tamar si fa rendere feconda dal loro padre ancora vivente, il figli reali saranno accreditati ad un PADRE TRASCENDENTE i due mariti morti di Tamar, che tuttavia si fece rendere feconda “per dare eredità di figli” a R+O e accade come parto trascendente (poi annullato) che a questi due, è accreditata una MANO come la di RO MANO ...
. Luigi Amodeo è infatti il nome che “asseconda” l'ESSENZA PATERNA INVISIBILE posta sul figlio suo primogenito ROMANO. Trascende l'Arabo nome di Allah letto in italiano, la stessa lingua che definisce Gioshua in GESU.
Un parto effettuato, in cui questa di RO MANO è dichiarata quella MANO di chi è il PRIMO, riceve un filo SCARLA TTO quale atto nuziale che si “proietta” in una S. CARLA (Scaglioni G.CARLA) che era stata già in precedenza GIA (in Giacobbe) in Bibbia 1,25. Resa questa vera e propria “proiezione” in un evento futuro, la mano rientra nel grembo materno e i gemelli escono in ordine inverso a questo “accreditato primato”: PEREZ e poi ZERACH.
27 Ma se noi li mettiamo nel giusto ordine, ecco “un unico contenitore”:
-------> ZER
à CH-P è
REZ <------- -
Un sacco che letto da sinistra e da destra è sempre ZER Ma il suo contenuto congiunto ha ed è CH-P Cristo. Il vero I-SACCO da far fuori è questo RoMAN da rendere ZERO. Quando nella Serie Aurea esiste la CAUSA PRIMA, essa si PROIETTA eternamente nelle SUCCESSIVE. Il mondo è per ogni FIGLIO. Visto però che anche il VALORE MEDIO deve “presentarsi”, lo farà in questa sequenza: prima CONCEPITO, poi MOSTRATO.
La sezione aurea del 2° dà vita e morte di 1° e 2° in di, mese, anno.
10×426+380=4-6-40, 4 giugno '40 Concezione 2° E' stata la concezione del 2°, differente da quella del primo solo in ragione di una Genesi 38 “divina” (38 a dimensione 10). In essa il 1° è virtualmente morto e... risorto “realmente” nella concezione del 2°.
40×426+201=17-2-41. 17 febbraio 41 Nascita 2° 17×426+172=7-4-14.
7 aprile 15 Morte reale 2°
19×426+320=8-4-14. 8 aprile 15 Morte ufficiale 2°
10×426 +277=4-5-37, 4 maggio '37 Concezione 1°
La nascita reale del 2° attua il 40 Uno e Trino in 10, nel flusso 1 di un piano a lati assoluti 100 e 100.
In tutto ciò, 10 è “a immagine e somiglianza” di DIO.
La sua morte è stata sdoppiata in quella reale nell'ultima ora del 7 aprile e nella prima del giorno 8 in cui il medico ne ha stilato l'atto. In quella reale è il giorno natale 17 a comandare, sia nelle volte del 426 sia nelle decine 17 definite in tutto lo spazio unitario 3. Nella morte ufficiale è in atto la fine del 1900 nel conto a finire di 3210.
426 = 18 +48 +66 +114 +180 è la scala Aurea divina esposta in mio fratello Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo AMODEO=426 che è 10^400 × 10^26 e somma gli indici 100+300 dell'Unità e Trinità di un Dio “a immagine e somiglianza” di 100 con quello “a immagine e somiglianza” di un DIO=26=YHWH. E' anche 6×6×10+66=Romano. 277 è il volume di un piano a lunghezze 100 e 100 col flusso 77 che è quello di un 66+66/6 che è ROMANO=66 nel suo moto di 66/6.
59×426 +1+3=21-1-38, 25 gennaio '38 Nascita 1° 59 è BENITO per tutto il suo nome, che si somma al Dio 1 e 3. In questo modo il 1° nome del 2° ha il reale compito di PRESENTARE DIO come tutto il valore della SCALA DIVINA, in tutte le fasi della vita.
In questo modo è definita la morte reale del 1°
62×426+304=26-7-16, 26 luglio '16 Morte 1° 62 è tutto il percorso in anni a partire dall'anno 38 della nascita. Il 304 aggiunge nel nuovo millennio tutto lo spazio 300 compatibile con l'Unità e Trinità di Dio. 62 indica anche la “sovversione” del DIO=26, quel “testa coda” che è previsto per tutti quanti alla fine della loro vita, quando sono solo giunti non al loro binario morto, ma in una STAZIONE DI TESTA, da cui partono tutti i treni che “sembrano ritornarvi” (quando sono osservati non nel moto dello Spirito che va verso l'alba, ma del corpo che appare in cammino verso il suo tramonto del giorno.
28
Ciò che il Signore rispose a Rebecca in Bibbia 1, 25, è stato un reale evento accaduto di cui esistono oggi autentiche presenze personali. Ritorno su questo tema, dopo di avervi mostrato come le previsioni
forzare agli eventi riguardanti la persona reale di Gesù gli abbiano “idilliache” che san Matteo aveva cercato di
consentito di porsi come un validissimo profeta in relazione a ciò che sarebbe stato a Gesù in occasione del suo ritorno annunciato. Tutti i richiami profetici appaiono riferirsi in modo molto evidente alla mia persona e non alla sua. E tutta quella Sezione Aurea descritta in Bibbia 1,25, che aveva portato all'unità data prima dai due valori 0,381 + 0,618 = 1, e poi dai due valori 0,625 +0,375 = 1 per cui poi era vero che:
Pertanto in Genesi 25 erano definite queste due presenze, in cui quella del 1° era 381 (nel valore nominale del suo intero nome), ed era 426 quella del 2° (chiamato Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo Amodeo). Il valore nominale del secondo, valeva 1/8 del 360 (angolo giro che nel 1° era maggiorato solo di un volume a lati 10+10 e flusso 1, tanto da dare con 360+21 il 381), quei 360°/8 che sono 45° più del 1°. Infatti 381+45=426. In tal modo la maggiorazione del 2° rispetto al primo, contemperava quell'ottavo che è un volume a lato 1, rispetto ad un volume a lato 2 che vale 8. Le somme, sono vere e proprie “combinazioni” tra dimensioni, che sono tenute buone tutte e due e combinate tra loro da una moltiplicazione.
10^381 × 10^45° = 10^426. Questa combinazione tra potenza (che risulta una somma, nelle dimensioni indici, ma è un prodotto combinatorio) dimostra che il 2°, al cui nome è stato assegnato il 426 combina il valore nominale del 1° con quella condizione di 45° per cui il valore della
66 0,625 + 0,375 48 + 18 2,76666... -0,1 ----------------------- = -------------- = --------------------0,375 48 1
imponevano un 381 quand'era posto “in principio” per 1.000 volte, che corrispondeva al nome di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo. Nel 66 del 1° nome (con 60+06 uguali e contrari) c'era (in potenza di potenza) il 60×06=360, l'angolo giro che aggiunto al 66 dava l'indice 246 del 10^246 dato da 10^60^06 × 10^66.
tgh(45) è 1 .
Laddove senh(26) = cosh(26) = 97.864.804.714 , 419381+ Laddove senh(26) = cosh(26) = 97.864.804.714 , 41938113 Laddove senh(26) = cosh(26) = 97.864.804.714 , 41938213 Ciò “FISSA” il 48=Gesù, il 47=Amodeo, il 144=Romano+Antonio, il 1938.1 come l'anno 1938 in gennaio, e il 113 sovrapposto al 381, come sia il 5° nome Torquato, sia Romano+Amodeo, sia Ro+An +An +PA+TO+AM, acronimo a 2 di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo, 381 nella sua somma. Ciò vi dimostra come il quanto del 381 al 1° e del 426 al 2° rispettino la geometria imposta dalla Sezione Aurea divina data da:
18
+48
+66
+114
+180 = 426
29
Ciò che il Signore rispose a Rebecca in Bibbia 1, 25, è stato un reale evento accaduto di cui esistono autentiche testimonianze storiche. Nel 3° secolo c'era a Roma la celebrazione del DIO SOLE ROMANO chiamato SOL INVICTUS e celebrato il 25 dicembre. Il POPOLO ROMANO (come affermato dal Signore a Rebecca) cedette e proiettò sulla figura di Gesù questa sua personale celebrazione, sicché lo stesso GIORNO NATALE del Cristo Signore fu determinato dal popolo ROMANO nella sua fede... e in quella di un “infallibile” Pietro. Pietro, il Papa che la riconobbe, confermò gli attributi profetici dati da Dio a Pietro: quelli di conoscere le verità del cielo, nascoste a tutti, al punto da rivelarle come un valido profeta. Quando Gesù chiese ai suoi apostoli CHI CREDEVANO che egli fosse, e il solo Pietro prese la parola per affermarlo FIGLIO DEL DIO VIVENTE Gesù gli riconobbe IL DONO di non averlo detto in virtù della capacità della sua persona. Gli disse: “Non lo hai detto da te, ma UN ALTRO te lo ha fatto dire... dunque tu sei un PROFETA in grado di fissare, qui nel mondo “reale” quelle verità che sono invisibili nel mondo reale ma tuttavia sono le sole verità che esistono. Pertanto – grazie al Popolo ROMANO nella sua Fede nel DIO SOLE di Roma, e grazie al DONO divino concesso ai vari Pietro della storia di Cristo – fu posto in atto quel SEVIZIO che il popolo maggiore avrebbe fatto al minore: quell' <IS-R.A.-è>=<GESU'==48, che è il 2° valore della scala divina essendo in lui (che è 18+48 nei suoi due estremi che lo rendono lo stesso 66 dei due medi successivi al 18 e dati da 28+38=66) mancante quel 18 che tuttavia ha, quando è in ROMANO, il valore medio uguale al valore degli estremi di 18+48. In GESU=48 manca ELE rispetto al popolo di ISRAELE, il minore dei
due popoli comandati dal quello ROMANO, che era il MAGGIORE. Come Gesù (rispetto al valore medio di Romano) mancava di 18 (che è il vero ELE=DIO posto a base del 100 come la somma degli opposti 18+81=99/1 che sono 100 in tutto), così ISRAELE era senza ELE, era solo quell' <IS-RA-è> che dice nella lingua del mondo e in quella dell'italiano Romano, che RA è ed è: l'acronimo di Romano Amodeo che in <IS-RA-è> vale 9+17+16+1+5=48, ed è senza 18.
10^1 × 10^18^81 = 10^1 × 10^99 = 10^10^10 Questo è:
<SONO COLUI CHE SONO> 10, in potenza di 10, in potenza di 10
E 18, il primo valore della Sezione aurea divina, si attua nelle decine di giorni relativi al ciclo avanzante di mezzo anno, quando questo 180 in unità (che poi sono 180°) si combinino con la dimensione 3 dello spazio. 183+183=366 impone il 66 alla dimensione assoluta 300, e realizza l'anno bisestile esatto che contiene anche il giorno in più degli altri 3 che non lo contengono. E' tanto legato al valore “trascendente” questo 183 che nella sua lettura “reale” è poi stimato come il 381 posto a base della sezione aurea della matematica, quando impone l'unità sia del 381 sia del suo valore complementare al 1.000, dato da 618. 381+618 ----------- = nella somma, 1 e 618 millesimi perché appaiono 618 381+618 , 618033 che in questo 033 è il complemento a 966 che segue al 381, laddove 381966+618033=999999 con resto 1 che poi procede in modo poco riconoscibile a ragione di altre sovrapposizioni. In sostanza abbiamo le prime sei cifre che poi procedono e si
30 definiscono nello spazio percorso dalla prime sei nel valore assoluto dato da 10 cicli mille di mille. Tutto questo, nel libro scritto da Dio che è la Bibbia, è posto in atto attraverso la definizione dei nomi dati alle persone. Ma quello che è sorprendente (e potrebbe sembrare una stupidaggine, perché la Bibbia fu scritta in Ebraico) è che i numeri contano in modo esatto se sono computati per come sono stati espressi nell'Italiano posto come la lingua numero 1, tra tutte. E lo verificheremo nel testo Biblico, visto che stiamo per metterci a verificarlo. Si comincia con il versetto 24, che è il tempo intero delle ore di un giorno.... è il testo lo propone, dicendo che quando si compì il tempo intero che porta ad un giorno, ecco presenti due gemelli. Quali mai?
12 e 12 come le ore del giorno e della notte. Ora sono figli di REBECCA=35=MAMMA . Allora il 12 di ciascuno si valorizza nelle unità del DIO=10, dunque per 35/10 = 3,5, che è la dimensione FIGLIA della 35. 12×3,5=42. Eccoli:
25 è descritta la nascita che è relativa al 1° nato il giorno 25, mentre nel 26 c'è il secondo. Nascono due 42 Nel versetto
25 Uscì il primo, rossiccio e tutto come un mantello di pelo, e fu chiamato Esaù=42. 26 Subito dopo, uscì il fratello e teneva in mano il calcagno di Esaù; fu chiamato Giacobbe=42. Isacco aveva sessant'anni quando essi nacquero.
La quarta parola ROSSICCIO vale 100, ma il RO iniziale è l'Acronimo dualistico del popolo ROMANO=66, che rappresenta la trinità del 22 che
sono i due versi di ogni linea in una terna di linee. ESAU= 42 è il numero esatto assunto dal 12 nella valenza decima della MAMMA=REBECCA. Il nome ESAU', si riferisce alla ESSENZA vivente del popolo di Roma, per il quale io sono, tu sei, egli è, si dice SUM, ES, EST. Tanto che ESAU' rivela un TU SEI (romano) A.U. (Amodeo venuto per ultimo, o dal principio fino ala fine. Il testo è chiaro, in presenza del popolo RO. Tu SEI Romano da cima a fondo. Il versetto 26=DIO pone in essere il legame con il 5, che lega i due fratelli: uno nel suo primato e l'altro con questo 5 che si sforza come l'altra mano, ma ha meno potenza se riesce davvero a sommarsi e a congiungersi alle altre 5 dita. Infatti il 5, posto in potenza di 1,25 (di Bibbia, libro 1,25) porterebbe a 1,118033988 che è maggiore di 1. Le 5 dita di una mano sono 0,5, sono metà delle dita 10 esistenti in totale. Per cui quando i due gemelli tentano di ripristinare un intero dato da due 0,5, non si ottiene 1, ma c'è uno 0,618033988 di più, di potenza maggiorata a quella di una mano, ma non sono la potenza di due mani, perché mancano 381/1.000. A questo secondo, che è chiamato GIACOBBE e vale il corretto 42 che deve valere come 12 volte il decimo della MAMMA=REBECCA=35, mancano 381 millesimi. E poiché è il 1,000 che esiste IN PRINCIPIO mancano proprio tutte queste 0,381 che toccano a ciascun millesimo, per essere 381 IN TUTTO. Cosa succede, allora, quando GIACOBBE si mette davanti al fratello?
G
iacobbe + ES a U' combina GESU' in modo Uno e Trino. Afferma il primato G nel nome Giacobbe e la condizione subita da ESAU' che si vede eliminata la A del suo primato in terza posizione.
31 Il nome GESU' vale 48, che è il sovvertimento del 42+42=84, ma elimina la mamma REBECCA e realizza una quaterna di 12, ossia un 12 Uno e Trino dato da 12 +36, il che in linea è 12 di flusso del piano a lati 18 e 18 il che rappresenta le 36 cifre del nome di Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo. Laddove esiste il assoluto un 100, esso è un 1 che avanza interamente quanto 18+81. Al flusso Uno=12 del nome di GESU=48, rispetto a questo 18 che esiste nell'inverso 81, mancano le 6 componenti di tutti i versi percorsi in una terna di comando. Questo 12 accorpa totalmente un volume racchiudendolo nei suoi 12 lati da cui è composto: 4 nel quadrato superiore, 4 nell'inferiore e 4 in verticale. Dunque questo 48 “trascende” la somma 42+42 dei due nomi di ESAU' e di GIACOBBE, e questo si realizza automaticamente attraverso il primato della G dell'uno (il secondo) e la perdita del primato di quel TU SEI Romano, che allora si realizza solo in fondo Il fatto che il nome GIACOBBE sia espresso al versetto 26, è perché questo è il valore intero che risulta quando si divide il nome di GESU'=48 per il 18 che è il primo termine della scala divina che comprende:
18
+48(=GESU') = 66(=ROMANO).
18 è esattamente quello che manca a GESU' per essere ROMANO. Avevamo visto che erano 381 millesimi e ora vediamo che esiste anche mancante questo 18, affinché 18+48=66=ROMANO. Che relazione esiste tra 18 e 381? Esiste il fatto che al 18 manchi in terza cifra il 3 della Trinità, presente invece nel 381. 381+ 18= 399 presenta il Dio 100+300 senza la sua unità. Questo numero
indica 1 presente in 400 (Unità e Trinità del DIO 100) per tutto il cammino reale che egli conduce. 381 18= 363 mostra in altro modo un 37=MANO che esiste nello stesso 400 e mostra tutto ciò per cui si muove, una sola. 330 poste nel fronte a due dimensioni, e 33 nel flusso, come il concorso tra un 33 unitario e un 33 divino, a dimensione 10. Se vale come 1+333 = 334, allora esso è tutto il moto del 66 presente nel 400. Allora se ROMANO=66 deve esistere in un 400 (che lo rappresenta come 100+300, allora deve avere le 5 dita del nome a 5 componenti che valgano per 334, e questo accade: 381 -47=Amodeo (il cognome) è 334 nei 5 nomi, di cui il primo è 66. Tolto a 334 il primo nome, gli altri 4 devono valere 334 -66= 268. Ove il 260 è DIO=26 per 10, ci deve essere un 26 quando è Uno e un 78 quando è Trino, per cui il Dio Uno e Trino deve valere 104. 268 -104 = 164, per i nome 4 e 5. In cui il 4° sia 66 -15=51, con la qual cosa gli esista dentro in modo simmetrico. 164 -51 = 113 è allora il nome numero 5, che esprime il flusso unitario totale in 111 come flusso, +1+1 nel piano trasversale. Come si vede, esiste una estrema logica deduttiva a scomporre il 381, prima nel 334 di tutto il nome, da cui poi il cognome sia esattamente il 47 scorporato da 381 meno 334. Lo ripeto. 100 -66 = 334, il valore medio su 5 è 66 +8/10 1° Si impone 2° il
66 come il valore medio del 334, nel tempo di 8/10 -
78 = 66+12 (lo spazio 3 nei 4 tempi in quarti) dà il DIO Trino
32 nel FATTORIALE di 10^12 = 10^78,
3° si impone
26, il terzo di ciò, e si ha l'unità 26 nel Dio Uno che crea ½ anno in 26 volte i 7 giorni di creazione
4°
51 è il 26 +1 ventisei, meno 1
(è tutto il moto reale di 1 settimana di reale creazione nelle totali 52). 5° 111+1+1 è il flusso unitario nel tempo. Come si vede, con riferimento al Dio Uno e Trino nel 400, si levano due volte il 66. Ebbene, nella serie divina data in progressione da:
18 18 18 18
+48 abbiamo un solo 66 +48 +66 abbiamo due 66 +48 +66 +114 abbiamo tre 66 -48 +48 +66 +114 +180 abbiamo sei 66 -30
per cui tutta la serie (espressa dal valore nominale di Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo Amodeo) è il movimento di 10+10+10 (il Dio trino) esistente in un SEI 66 alias ES A-U (sei tutto, da 1 a 19). Al livello in cui si è raggiunti i 114 capitoli del Corano, abbiamo che manca Gesù all'appello di una Trinità Divina nel 66... il che però significa che esiste una Trinità di 66 in cui esiste Gesù, occupa 48 e si muove solo quanto tre 66 dedotto 48. Al livello del 66 abbiamo l'esatto mediatore Il Figlio) dei due 66 che siano Padre e Spirito santo. Al livello 48 abbiamo un solo DIO= il Figlio che vale il Padre. abbiamo 66=ROMANO che +18+48=GESU' gli somma un altro 66. nel preciso momento in cui estrapoliamo da 400 i due 66, lunghi 132,
otteniamo 268 come tutto il percorso di tutti e 3 i numeri della progressione divina. Infatti 268 lo evidenzia nel 260, che moltiplica il 26 per 10, e in quell'8 che è estrapolato dal 18 quando gli togliamo il 10. Tutti questi valori appartengono alla serie divina. Infatti: 48=GESU', elevato a DIO deve esser posto 480. Allora abbiamo che 480 : 18 = 26 +0,66 periodico, insomma il DIO=26 più un eterno popolo ROMANO. Se dividiamo il 66=ROMANO per il 48=GESU' abbiamo due nuovi gemelli: 1 e 0,375, stavolta in un valore totalmente intero e tale che: 1 posto a DIO come a 10, diviso per 0,375 è esattamente lo stesso 26,6666666, Dio=26 nell'eterno ciclo di ROMANO. Possiamo riconoscere allora che Gesù sta 18 come i due gemelli 1 e 0,375 sono esistenti in ROMANO che sta a Gesù come 1,375. Ma 18 e 48 sono i due estremi di 18 28 38 48 in cui la somma degli estremi uguaglia la somma esistente nell'unico valore medio, che si riduce al solo 66, che è maggiore di 48 e gli si aggiunge dopo come la somma degli altri due.
C'è da chiedersi a questo punto se ci si possa fidare di questa cabala, riguardante i nomi. Pertanto riconsideriamo nuovamente il testo di Bibbia, 1,25, ed osserviamo che cosa succede ad ogni introduzione dei nomi che il testo ci presenta. Ma lo abbiamo già fatto, solo che quasi certamente con tutti questi calcoli abbiam perso il filo del discorso iniziale, così qui di seguito io vi ripropongo pari pari l'inizio di tutto questo studio, in modo da riconsiderare attentamente tutte le considerazione da cui eravamo partiti.
33 Tutta la questione è stata “personalizzata” per come è leggibile in questi versetti di Bibbia 10/8 = 1,25
tutto il suo lavoro 6, di percorrerla in tutti i 6 versi che esistono nello spazio a 3 linee, in cui ciascuna ha due opposti versi di percorrenza.
Genesi 25,19-26
Quando il 46 prende in moglie REBECCA=35, la coppia realizza 46+35=81 che è tutta la potenza 4 su base trinitaria.
19 Questa è la discendenza di Isacco, figlio di Abramo. Abramo aveva generato Isacco. 20 Isacco aveva quarant'anni quando si prese in moglie Rebecca, figlia di Betuèl l'Arameo, da Paddan-Aram, e sorella di Làbano l'Arameo. 21 Isacco supplicò il Signore per sua moglie, perché essa era sterile e il Signore lo esaudì, così che sua moglie Rebecca divenne incinta. 22 Ora i figli si urtavano nel suo seno ed essa esclamò: «Se è così, perché questo? ». Andò a consultare il Signore. 23 Il Signore le rispose: «Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si disperderanno;
un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servirà il più piccolo ».
24 Quando poi si compì per lei il tempo di partorire, ecco due gemelli erano nel suo grembo . 25 Uscì il primo, rossiccio e tutto come un mantello di pelo, e fu chiamato Esaù. 26 Subito dopo, uscì il fratello e teneva in mano il calcagno di Esaù; fu chiamato Giacobbe. Isacco aveva sessant'anni quando essi nacquero.
Niente di questa narrazione esiste “a caso”. Pertanto dobbiamo considerarla con attenzione. ABRAMO=44 e rappresenta l'unità esistente in questo prodotto: 3/1 × 10/1, quando 1 si muove di 3, ma anche di 10. Allora vale 4 volte 11, attraverso 44 componenti quarantaquattresime nel tempo. ISACCO=vale 46, e si avvalora come il flusso 44 della sezione unitaria a lati 1 e 1. Che avesse 40 anni, pone il 46 come la vita di 40 in
Il fatto che fosse figlia di Betuel l'Arameo =59+57=116, somma questa derivazione a 81, per un totale di 197. che mostra ora la Trinità esistente sulle due dimensioni assolute 100 e 100, e che si muove totalmente di 197. Il fatto che provenga da Paddan Aram aggiunge 36+29=65 e la definizione sale a 262, in cui c'è un lusso 62 del piano a lati 100 e 100, e il dettaglio della sorella di Labano L'Arameo dettaglia di 39+57=96
(tutto il moto di 4 nel 100) e porta il 262 a valere 358, un dato che è ancora STERILE, perché difetta di 22/1, che in totale sono 23 e rappresentano 1 in grado di muoversi di 11 in un verso e di 11 in quello opposto. Il Signore rende FERTILE Rebecca, aggiungendole esattamente 66/3 come il movimento totale di 1. Ora, accertato che il valore cui arriva una REECCA fertile è 381, ossia quello che somma 300 al 3^4 che sono i due sposi (44+35=81) bisogna stare attenti anche ai nomi per come essi sono espressi proprio in questa lingua italiana che è la lingua proprio di un Dio italiano che si Chiami Romano Antonio Anna paolo Torquato Amodeo. Questo che è descritto dunque in Bibbia 1,25 si “concatena” al
successivo capitolo 38 del libro 1 della Bibbia. E dobbiamo cominciare a leggerlo dal versetto 27 come il seguito di questi 8 versetti che abbiamo visto essere definitivi della discendenza di Isacco.
34 Genesi 38,27-30
27 Quand'essa fu giunta al momento di partorire, ecco aveva nel grembo due gemelli. 28 Durante il parto, uno di essi mise fuori una mano e la levatrice prese un filo scarlatto e lo legò attorno a quella mano, dicendo: «Questi è uscito per primo». 29 Ma, quando questi ritirò la mano, ecco uscì suo fratello. Allora essa disse: «Come ti sei aperta una breccia?» e lo si chiamò Perez. 30 Poi uscì suo fratello, che aveva il filo scarlatto alla mano, e lo si chiamò Zerach.
Ora io elenco tutti i 13 che appaiono in Bibbia 38-1 2×40=GIUDA ha le due funzioni di Padre e Sposo, 40+40 56=ADULLAM indica come ADAMO, che si va in un Ultimo Lamech 96 che se somma 40 lo ha nel 136 del solo flusso in Bibbia 138 37=CHIRA è il valore della MANO 36=SUA è 6volte 6 e negli estremi congiunti di Gesù Amodeo 21=ER indica che <è R.> 38=ONAN indica 1 OMAN in genesi 38 33=SELA indica il S. EL A vissuto 33 anni 48=CHEZIB indica CH (Cristo) è infine IBI 47=TAMAR AMODEO negli estremi di BaratTA MARiannina 51=TIMNA Paolo T, MI-NA 39=ENALM Paola ALMEN 62=PEREZ DIO=26 controverso 54=ZERACH il FIGLIO ------466 è il Dio 100+300 +66=Romano = Dio Padre=26+40 -40 senza ER (=Romano) perché il vero Padre è Giuda ------426 Ha tolto a 466+96=562 il solo flusso 136 di Bibbia 138 In tal modo il 138 in Genesi, 1.38 si proietta nel 2° GENITO
Togliendo tutto il piano dualistico del padre, ossia 80, che indica tutta la realtà decupla di 2^3 e togliendo il primo nome ADULLAM, il valore si riduce esattamente al 426 espresso dagli 11 nomi che valgono 466, come il Dio Uno e Trino nel 100 nella fattispecie di 66=ROMANO uguale anche a DIO PADRE, 26+40, che resta solo 426 quando il padre descritto in Genesi 30 non è ER, ma suo Padre. . Si comincia dunque con un CHI? R.A. GIUDA GIU DA'... AD ULLAM fino ad UL L'AM, l'ultimo Lamech). CHI? R.A. (Chi? Romano Amodeo). Su A, è Ronan (Gesù Amodeo. È 1 Roman) S. EL A. ch'è Z. (Santo Dio Alfa a modo di Z, A-mode-O) ib. T ' AMARTI (ibi T'AMARTI) M-NA (Milano Napoli) èn Alm (nell'Alma) ZERACH PEREZ (di chi ha ed è ZER, ma ha ed è CH-P, Cristo) Se unite a CHIRA la MANO che vale il 37 di CIRA, questo CH-I. È RA MANO, alias AMON RA. Per essere RO MANO deve usare l'acronimo di RA e del Dio ORUS, un Dio che è SU-RO, estremi congiunti di GeSU Romano. Mentre SUA sono quelli congiunti di GeSU AmoR, con il valore 36 che esiste tra le due sei di 66, e sono tutte le 36 cifre al lavoro in Romano Antonio Anna Paolo Torquato Amodeo. 21=ER è il Padre di Romano, Luigi Amodeo nato 7+7+7, ma anche il L'AM è CH vissuto 777 anni e padre di Noè che è come SET, il terzo figlio di Adamo. Caino Abele SET si afferma nel 3° allo stesso modo con ciò RO - MA – NO NO è, nel terzo, essendo 22 il flusso 11+11 che riguarda solo una linea delle tre azioni divine di Padre Figlio e Spirito santo. 38=ONAN trascende AN (uno) ON (su) nato 38 , che poi trascende lo
35 stesso <NO è> del TERMINE di Romano. Che seguano i valori di 33, vita di Gesù, 48=GESU' nel nome, 47=Amodeo=Tamar (che trascende gli estremi congiunti di Barat TA MAR iannina, e poi il 51=PAOLO e il 39=PAOLA, nati 25 gennaio in me e 26 gennaio in Paola Amodeo non è assolutamente casuale. Tutto batte, in Genesi 38, sui miei estremi natali. GI U DA il padre vero ha gli estremi congiunti di Lui GI A modeo. TAMAR la madre ha quelli esatti di Barat TA MAR iannina. Filo SCARLA tto ha gli estremi di S. CARLA questo è il secondo nome, perché il primo, GIA nCARLA è stato definito dalle prime tre lettere di GIA cobbe. E R O NAN (i due mariti morti) sono estremi congiunti in RO Se il padre congiunto a cui si assegna la MANO è dato da questi estremi, allora quella mano è la (quella) di RO MANO . Il Codice Fiscale dei miei primi tre nomi, Romano Antonio Anna lo estrale come la terna di RNN che sono tutte le consonanti in E R ed O NAN Invece per il cognome AMODEO il CF estrapola MDA che è proprio in questo ordine il nome ebraico di ADAMO rappresentato da queste tre sole lettere. Mentre Bibbia 1,38 presenta chiaramente gli estremi di Gennaio e dell'anno 38 in cui io sono nato, e la mano allude ai 5 nomi che io ho come fossero le sue 5 dita, la mano in unità è il cognome. Ebbene tutto il nome e il cognome è il 381 che esegue quello che è descritto nel testo, quando il primo nato riconosciuto il primo, e come tale vale 1, da primo che era in 138, si pone in ultimo e muta il numero in 381. 38 A 25 le lettere del Codice Fiscale che trattano dei dati natali, ribadiscono i due capitoli 38 e 25 di Bibbia, entrambi nel libro 1, e che sono in toto la descrizione della mia nascita, di me di sesso maschile. Le ultime 5 cifre del mio codice Fiscale sono, come potete vederle dal tesserino che vi mostro qui riprodotto, le lettere e numeri che sono così contraddistinti da D 527 I
D 5 è la dimensione 5 che sta a base della Sezione aurea, data da 5/10 (indicante le 5 dita di una mano nei confronti delle 10 totali) che una volta valgono per intero (nella sinistra) mentre sono IN POTENZA nella mano destra, posta in potenza su Bibbia 1,25 numero dato dal 10/8 che ripartisce il valore DIO su cui poggia la matematica decimale, sugli 8 cubetti a lato 1 che esistono rispetto ad uno che abbia il lato doppio, essendo di 1 Padre e di 1 Spirito santo. 27 il numero che viene dopo lo mostra nella potenza di 3 elevato a 3. I come I esus, o come la lettera iniziale di ogni IO simile al 10, e simile anche all'IO in Inglese, è l'unità in retromarcia da quel 10 che coincida con lo 0, inizio del ciclo da 0 a 10 in cui i due valori coincidono. Segnato un solo verso di riferimento, sia 1, sia 9 sono semplicemente simmetrici, uno meno 1 da 0=10 e l'altro +1 avanzante da 0=10. Questo 9 è l'iniziale di I ESUS, il nome Romano di Gesù.
36 Nel mio caso, in cui chi qui procrea realmente è il Padre di Romano, ma abbiamo un Romano che essendo un degno primo si proietta sul fratello che gli è secondo e lo asseconda, ecco che 426, il valore del nome di tutto il fratello, sommato al valore 101 del padre LUIGI AMODEO (54+47) porta il 426+101 a valere esattamente 527. Ma queste dita cinque, nel 27 uguale a 3×3×3 è assimilabile, con la somma di quell'1 corrispondente alla I, al valore di tutti e 5 i nomi, rappresentati dalle Dita 5. Infatti il loro valore è: 3 3 3 +1 = 334 delle D 5 (dita 5) è assimilabile a 3×3×3 +1 è corrispondente al 27 + I nelle ultima 5 cifre di D 5 27 I
Quando in due collegati capitoli di Bibbia sono descritti: TUTTI I DATI DEL CODICE FISCALE. Nomi, cognomi, date di nascita e località Estremi del Padre Estremi della Madre Estremi della Sposa Numero dei nomi e valore di tutti i nomi...
potete avere dei dubbi sul fatto che in quei brani si parli di me?
37
Finito di scrivere il 10 giugno 2.016 a 46 giorni dalla mia salita in cielo, ma a 32 soltanto da quel 12 luglio in cui dovrei esse â&#x20AC;&#x153;bloccatoâ&#x20AC;? come dalla paralisi vista in mio padre, per i suoi (e miei) 14 giorni di Via Crucis.
1
2 Comincio oggi questo resoconto sulla mia word su Youtube che è di un You “ES-A.U.”, Tu sei Romano A. nell'ultima U vocale. Questa parola per il mondo, iniziò il 13 giugno e compie i 6 anni. Essa iniziò senza che lo sapessi e lo facessi apposta, in quel giorno in cui la Chiesa Cattolica d'Egitto celebra l'Ascensione di Gesù, e la Romana invece solo Sant'Antonio il mio nome 2°. Il Cristo salì in cielo proprio da questa “terra d'Egitto” che è retta dal potere di ogni “World's LORD” che “farà” ONE, n.1, ogni GIU'. L'ord. of the World l'ordinatore della parola del mondo è quel 1° che Giù séppe lo schiavo ebreo, lo seppe giù ma lo “farà” ONE, farà di lui IL REGGENTE! Così farà del suo povero nome proprio quell paterno di un G.è sù . Non così fece in seguito ogni Faraone mancato che, nonostante la sua parola, terrà GIU' sottomesso ogni suo erede che GIU'séppe. Il 13 giugno 2013 mi ritrovai io pure, digiuno da 33 giorni, in Terra d'Egitto, e – proprio per l'Ascensione di Gesù, nei 33 anni compiuti, della sua vita, che era celebrata colà – posi termine ad una fame patita ormai inutilmente da ben 81 giorni, per causa di un Papa che si atteggiava a Faraone, e – tra tutti coloro che erano parte del Popolo di Dio – dava credito solo a chi voleva lui. Interpretava a modo tutto suo la parola di quel Gesù che pone su chiunque sia giù, e ne fa l'oggetto totale del suo risollevarlo. Invece Papa Francesco fa, di testa sua, “figli e figliastri”. Si è trovato nelle mani la petizione di 4 sacerdoti e 460 persone che di “mia mano” imbucai nella cassetta della posta in Vaticano che mi assicuravano finiva dritta dritta nelle sue, senza che nessuno si intromettesse come un filtro... e fece lui da filtro! Che tutti costoro chiedessero “pura pietà umana” per chi si era messo a digiuno – stimolato a farlo da un Papa al fine di poter superare l'emarginazione – e rischiasse di ammalarsi o di morire, non fu considerato argomento valido per “rispondere
finalmente lui” usando quella “carità” non usata prima da altri. Accettare che “un povero cristo” ritenuto fuori di testa si ammalasse e morisse, e lasciarlo a digiuno per 81 giorni, perché “era lui che lo voleva” significava da parte di Papa Francesco che accettava la malattia e la morte di uno saputo “fuori di testa”. Il Papa che si credeva “uno che ragionava perfettamente e Cristianamente” accettava la malattia e la morte di quell'altro, solo perché “colui non ragionava”! Non riteneva “doveroso, almeno Cristianamente” chi aveva il solo torto (nella sua ragione) di aver messo la sua vita nelle sue mani, di Pietro che non aveva alcuna voglia di “dargli udienza”. Sono terribili questa parole, per chi fa della RAGIONE PROPRIA un fattore discriminate. E – dopo che lo ha fatto ed ha concluso che tu NON RAGIONI – ti lascia morire ben sapendo che nella tua follia pura tu hai messo la tua salute e la tua vita NELLE SUE MANI. Ora Papa Francesco non dà gran peso a queste cose, seguitando a credere di AVER RAGIONE LUI. Ma ha torto in pieno e ha fatto CONTRO GESU' e il Cristianesimo tutto quell'affamare un povero cristo che ha avuto la sola colpa di aver fiducia cieca in lui. Ecco l'involontaria RAGIONE per la quale il Signore mi ha spinto a prendere PAROLA, WORD, su Youtube in quella precisa data, di un evento non ancora accaduto. Perché con questo strumento che non discrimina PER PARTITO PRESO nessuno, fosse a disposizione dell'intero mondo tutto quello che ha riguardato LA PAROLA di Dio. Non a caso è FARAONE, questa parola! Il “farà ONE” è chiunque farà PRIMO uno che egli seppe giù, lo seppe schiavo, come il Popolo di Dio e nonostante che lo seppe GIU' nel nome lo volle SU, come un Ge SU', un Geova SU, un Genitore SU, una Genesi SU che nella fase dialettica di questa “terra d'Egitto” che è tutto questo mondo, ora è GIU', ma andrebbe posta SU'. Non come NON ha fatto Papa Francesco, e tutt'ora non fa.
3 Vi mostro qui di fianco la prima pagina di quella petizione inviata da 4 sacerdoti e 460 persone nel 1999 e che io ho ripresentato direttamente al recapito di Papa Francesco nel 2013, comunicandogli la gravità dell'accaduto nel 1999 (perché nessuno aveva nemmeno risposto) assieme alla richiesta di intervenire finalmente lui. Richiesta per 13 anni TOTALMENTE INESAUDITA. Se fate fatica a leggere, trascrivo qui il Testo: Santità Vostra, questo è il caso umano di chi, avendo la percezione che buona parte della Chiesa fideista si oppone ed ostacola le Vostre coraggiose decisioni in merito ai rapporti tra la Fede e la Ragione, a tutt'oggi, lunedì 18 ottobre 1999, digiuna da 32 giorni esatti, cibandosi solo dell'Ostia consacrata e bevendo solo acqua. Fa penitenza, per il bene della sua Chiesa, perché essa si convinca di seguire le meravigliose decisioni della Santità Vostra. Per carità umana, ricevetelo, e con urgenza, affinché cessi il suo digiuno, avendo finalmente egli rimesso, nelle vostre Sante mani, i problemi che non gli danno pace, proprio per quella passione, quell'ansia e quell'audacia da Vostra Santità stessa auspicata: per la ricerca del bene e di un nuovo percorso che possa evangelizzare, portando a Cristo le scienza miscredente, dalla quale purtroppo tanta parte dei destini dell'uomo oggi dipende. Lo chiedono, assieme a me, 460 anime, piccole e grandi, credenti e non credenti, di cui a seguito, è allegato l'elenco. Coi sensi di una profonda riverenza ed obbedienza. Lunedì 18 ottobre 1999.
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Questa la vicenda nei 6 anni della “parola mia” su Youtube. Ciò che è stato impossibile comunicare ad un Pietro che aveva dichiarato “voleva saperlo” dai filosofi (dichiarato al punto 51 della Fides et Ratio”) io l'ho potuto comunicare al mondo intero. Ed oggi non esiste popolo, non esiste nazione sulla Terra che abbia mai dato – a me – quelle opposizioni date dalla Sede di un Vaticano che si è dimostrato con me nello stesso modo con cui il Sinedrio e Caifa si
erano dimostrati con Gesù. Caifa, in un tempo in cui era necessaria l'eliminazione fisica, fece uccidere Gesù. Oggi – nel tempo della comunicazione – tre Sante Sedi mi hanno negato udienza a costo che io ne morissi! Il “povero cristo” venuto in me è stato mortificato di nuovo tre volte, da Pietro: lo stesso che aveva assicurato totale solidarietà a Gesù e che in questo caso aveva Promosso l'Enciclica... e poi non l'aveva più né sostenuta, né difesa!
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Vi presento di nuovo questa petizione, perché il 13 giugno in cui è iniziata la mia Word rivolta al World su Youtube ha quel perché.
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La petizione fu sottoscritta da questi 4 sacerdoti, che ritennero di aggiungere di loro pugno queste parole, che qui vi ho decifrato e trascritto. Ebbene il “caso umano” dichiarato da Don Adami evidentemente non fu ritenuto un caso umano. I responsabile della Comunicazione dell'Enciclica non ritennero di ascoltare la richiesta del Prevosto di Berceto. Don Angelo Cassani non vide esaudita la sua preghiera fatta alla Santità del Papa, per il bene suo e dei molti da cui era circondato. Infine a nulla valse l'appoggio di Don Celeste Dalle Donne, che aveva dichiarato di conoscermi personalmente da ben 40 anni. Nell'Enciclica Fides et Ratio Papa Giovanni Paolo II aveva stimolato Cristiani E NON a voler aprire questo nuovo percorso verso la verità del Cristo, che fosse fondato solo sulla verità e non sulla stima per Gesù, promettendo AVVOCATURA. Ma per Romano Amodeo – cristiano comprovato e certificato – non ci fu mai l'Avvocatura promessa, ma solo l'opera di un Pubblico e tacito accusatore. Avvocatura? Sì e ve la documento nell'articolo 56
7
Provocato nella sua ragione a uscire da ogni isolamento e a rischiare volentieri per tutto ciò che è bello, buono e vero, il solo filosofo al mondo che ha accettato di farlo, rischiando la salute e la morte per uscire da ogni isolamento... è stato isolato proprio dalla quella “Fede”, che si era fatta così – ma solo a parole – avvocata convinta e convincente della sua ragione. Una “Fede”
(come avrebbero detto gli "Indiani" credenti nel Grande Spirito), che si dimostrava solo in possesso di una grande e bella “lingua biforcuta”... Chi spinge a tanto e poi non mantiene la parola data non è un degno vicario dell'amore di Cristo per chi... è stimato “povero di spirito”, privo di ragione e abbandonato proprio perché ha posto fede cieca nell'amore per lui del Santo Padre.
8
Eppure Dio non ha tradito tanta fede riposta nel Santo Padre! Gesù ci disse che Dio ci ascolta prima ancora che gli si chieda di aiutarci. Questo infatti è accaduto: se tre Papi recenti non si sono voluti degnare di Essere quel BUON PASTORE che va in cerca della pecorella smarrita (quella a cui essi non danno proprio il minimo valore) Dio ha dimostrato proprio il 13 giugno del 2013 che ave già mosso un Papa e ben quattro secoli prima che io gli chiedessi di intervenire. Il suo nome era Gregorio XIII. Si era accorto che la Pasqua stava a poco a poco spostandosi verso l'estate. Doveva esserci qualche errore nel calcolo umano relativo al tempo, e allestì un gruppo di studio su questa questione. Così gli astronomi, misurando un Anno in relazione alle stelle fisse si accorsero che non era lungo come l'anno solare, perché c'erano una manciata di minuti secondi di tempo, presenti in ogni anno e che – aggiunti anno dopo anno – nei 157 passati dal Calendario Giuliano perché fissato al tempo di Giulio Cesare avevano portato a 10 giorni che erano trascorsi, senza che ci si accorgesse. Così essi furono tolti dal Calendario e l'indomani dell'entrata in vigore nel nuovo calendario, la data era stata spostata in modo tale da segnare quella di 10 giorni dopo. Da quel tempo, essendoci 157 anni a formare un giorno in più, dovuto evidentemente alla simultanea rotazione del sistema solare rispetto alle stelle fisse, che dura 157 anni e coinvolge
tutte le rotazioni interne a quelle attorno al sole a ruotare esse pure, i giorni tolti di mezzo rispetto al calendario Giuliano sono diventati 13. La Chiesa Ortodossa non volle seguire ciò che aveva fatto Gregorio XIII e non si adeguò per le celebrazioni Pasquali al nuovo calendario che fu chiamato da allora quello Gregoriano. Così io, che ero andato in Egitto per evitare che dopo 45 giorni di digiuno tutti coloro che vedevano i miei digiuni fatti “contro il Papa” e non a “favore della verità di Gesù Cristo” mi catturassero e rinchiudessero in qualche istituto psichiatrico, che controllasse il mio stato di salute, potei ritrovarmi digiuno da 33 giorni in Terra d'Egitto il giorno in cui lì si celebrava l'Ascensione di Gesù Cristo. Grazie a un papa che si era mosso per ripristinare una verità “solare” e grazie agli Ortodossi ed ai Copti (cattolici che non si erano mossi essi pure nella sequela della Chiesa di Roma) io mi trovai digiuno da 33 giorni, in terra d'Egitto nel mentre Gesù era celebrato Ascendere in cielo dalla nostra povera “terra d'Egitto” ai suoi 33 anni compiuti. Un Papa si era mosso, e ben 400 anni prima che io chiedessi a Dio che il Santo Vicario di Cristo non mi condannasse a una morte per fame! Per questo in questo libricino io esalto questo mio involontario inizio, della mia parola su Youtube, il 13 giugno del 2.010, ossia tre anni prima che io fruissi di tutto questo “divino aiuto”.
9
Bene, vi mostro tutti i video nell'ordine cronologico in cui sono stati pubblicati su Youtube, con tutti i link che vi consentono di prenderne visione. Il quadro degli argomenti è vastissimo. Non vi elenco anche quelli degli anni successivi perché potete trovarli sul mio canale Youtube intitolato con il mio nome e cognome: ROMANO AMODEO Solo per togliervi la curiosità, c'è stato il primo momento di forte aumento delle visioni solo quando la scienza ha effettuato scoperte inerenti le mie argomentazioni, e molti si sono accorti che le mie tesi non erano “gratuite”... Vi auguro buona presa visione solo della quinta parte di un lavoro immenso. UNIFICAZIONE TOTALE, parte 1. Si può giungere alla verità essenziale..wmv 630 visualizzazioni
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Questo è stato l'esito, piuttosto modesto del 1° anno dei miei video su Youtube.
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PLANCK CONST., SECOND, MIN. DAY, YEAR DERIVE BY 10^100.wmv 79 visualizzazioni
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SCIENCE'S CONFUSION ABOUT WHAT IS "ANTIMATTER".wmv 303 visualizzazioni
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TEST TRASCENDENCE (rapid dolly shot) 45 visualizzazioni
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TEST TRASCENDENCE 3 Questions 45 60 60 visualizzazioni
TEST TRASCENDENCE 4 Questions 61 80 56 visualizzazioni
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TEST TRASCENDENCE - 7. Questions 112-122.wmv 67 visualizzazioni
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AGAINST "SCIENCE" (?), when is still PTOLEMAIC.wmv 55 visualizzazioni
EASY TO KNOW IN WHAT WE ARE 51 visualizzazioni
PROVISIONAL SPACE-TIME'S PERCEPTION.wmv 79 visualizzazioni
FACILE E' CAPIRE IL SENSO DELLA VITA!wmv 252 visualizzazioni
DIO CI RISPONDE SEMPRE A TONO, certamente.wmv 203 visualizzazioni
TO TAKE UP CUDGELS too... FOR EINSTEIN'S Emc^2.wmv 67 visualizzazioni
il "nuovo percorso" che la FIDES ET RATIO ancora attende dalla Ragione.wmv 186 visualizzazioni
L'insegnamento più prezioso dell'Antico Testamento.wmv 164 visualizzazioni
Sonetti datati 1987-88.wmv 75 visualizzazioni
Come POSSIAMO idealizzare l'"IO" e ogni "REALTA'".wmv 289 visualizzazioni
Da "TESTAMENTO"..., l'Eredità per MTL.wmv 52 visualizzazioni
Da "L'ORTONOVO DEGLI ULIVI", sull'accoglienza.wmv 74 visualizzazioni
PROFEZIA: " il 14-9-2010 Dio ESALTARA' in me LA SUA CROCE !! " (1 di 2).wmv 82 visualizzazioni
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La CABALA dimostra l'ITALIANO come lingua perfetta.wmv 4.835 visualizzazioni
I'M THE ONLY TRUE & EXPECTED PROPHET.wmv
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"Free God from His cross in our puppet! " 39 visualizzazioni
Creatore e Creato, parte prima.wmv 102 visualizzazioni
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R.Amodeo. Io, quale "Amo.R.", VI DICHIARO IL MIO "TRASCENDENTE" AMORE.wmv 116 visualizzazioni
DIO VI FA FINALMENTE "COME LUI".wmv 66 visualizzazioni
R.Amodeo DIDATTICA La Verità dell'essere. Parte 1 di 4.wmv 76 visualizzazioni
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L'inizio del "POEMA", di R. Amodeo.wmv 50 visualizzazioni
La poetica del 1° periodo di R. Amodeo.wmv 49 visualizzazioni
Storia dei MARCHESI di Ostigliano (Cilento).wmv 500 visualizzazioni
INCONTRI RAVVICINATI COL CIELO.wmv 128 visualizzazioni
R Amodeo PROFEZIA 12 2002 Gesù ridarà la vista a un cieco nato 173 visualizzazioni
R Amodeo PROFEZIA Pregherò Maria SS. che il 23 5 2003 salvi dalla Sars 68 visualizzazioni
R Amodeo PROFEZIE Sui 2 BUI di materia e spiriito del 2003 54 visualizzazioni
R.Amodeo PROFEZIA al Card. Tettamanzi (relativa al 21-12-2003).wmv 46 visualizzazioni
R.Amodeo PROFEZIA della mia morte il 9-6-2004, a 66 anni in quanto doppione.wmv 175 visualizzazioni
R.Amodeo PROFEZIA della morte del Santo Padre e della mia paralisi il 25-5-2004.wmv 115 visualizzazioni
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R.Amodeo PROFEZIA su me "figlio di Dio", risposta indiretta datami dal mio Pietro.wmv 113 visualizzazioni
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R.Amodeo PROFEZIA Tutto mi dice che ho vinto, ma ancora non risulta!.wmv 54 visualizzazioni
R Amodeo HO VINTO, ma "il più bello" sarà col 2° Roman e S.Callisto 1°... il PAPA' PIU' BELLO 54 visualizzazioni
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R.Amodeo PROFEZIA. Domani 30-10 i 153 "grossi pesci" saran sommati a "CHI" li farà pescare 53 visualizzazioni
R.Amodeo PARUSIA. Il segno vivo d'un SEI finalmente uscito: di "TOP o lì N.I.".wmv 52 visualizzazioni
ASPIRI ALLA SUA CROCE, il Cristiano, in quest' ESEMPIO DI MONDO !wmv 70 visualizzazioni
R Amodeo PROFEZIA La MAMMA di SP ER LONGA è il PADRE in me 91 visualizzazioni
R.Amodeo HERE IS (in a horrible English) THE EXISTENCE'S PERFECTION.wmv 74 visualizzazioni
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16 R.Amodeo PROFEZIA: i 153 grossi pesci sono scritti nel mio destino.wmv
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R.Amodeo PROFEZIA di Daniele e del suo "COUNT DOWN"... riferito alla FINE.wmv
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R.Amodeo PROFEZIA di Daniele, sull'avvento dell'angelo MICHELE (dal n. 42, del mio nome).wmv 153 visualizzazioni
R.Amodeo THE TRUE ESSENCE OF THE REAL EXISTENCE.wmv 96 visualizzazioni
R.Amodeo LA VERA ESSENZA DELLA REALE ESISTENZA.wmv 252 visualizzazioni
General Relativity lacks the well balanced quiet energy of the electromagnetic section.wmv 185 visualizzazioni
GENERAL RELATIVITY EXTENDED (to the E.M. EXPLOSION of the MASS).wmv 255 visualizzazioni
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l punto sugli attuali "limiti di fatto" della VERITA' SCIENTIFICA 424 visualizzazioni
Coro IN LAETITIA. Concerto di Natale 2010, Cassina Ferrara (Saronno) PARTE PRIMA 471 visualizzazioni
Il punto su come in concreto poter UNIFICARE LA FISICA 212 visualizzazioni
Il punto sulla risposta dei filosofi alla FIDES ET RATIO di Giovanni Paolo II.wmv
In E=mc2, C2 must be the squared of C=speed of Unitary VOLUME ad not of LIGHT 589 visualizzazioni
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EXISTENCE'S POSSIBILITY is the first step.wmv 97 visualizzazioni
MATHEMATICAL CONCEPTION getting in the Universe is the 2nd step.wmv 169 visualizzazioni
ABOUT OUR RELATIVE "to be", is the 3rd step.wmv 97 visualizzazioni
In cosa d'assoluto consistiamo noi e il nostro mondo 119 visualizzazioni
Cosa c'è da capire circa la reale presenza di Dio tra noi 208 visualizzazioni
La possibile presenza di Dio nel nostro mondo reale 287 visualizzazioni
Che cos'è l'ESSERE.wmv 861 visualizzazioni
La tesi epistemologica del "PERFEZIONISMO" o "FILOSOFIA DELLA PERFEZIONE" 348 visualizzazioni
R Amodeo a OLTRE IL MURO D'OMBRA, 30 9 2001, Osoppo
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Il punto sulla RELATIVITA', legata al Sistema Metrico Decimale, legato al DIO=D.10 nonché 1 e 3
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Il punto sul mio metodo conoscitivo e sulle garanzie che offre.wmv 186 visualizzazioni
l punto sulla TEORIA ATOMICA DEL LINGUAGGIO, di R.Amodeo.wmv 280 visualizzazioni
R.Amodeo IL PUNTO sul COMPITO di chi doveva "DAR CORPO" a Cristo. Parte 1 73 visualizzazioni
R.Amodeo IL PUNTO sul COMPITO di chi doveva "DAR CORPO" a Cristo. Parte 2 131 visualizzazioni
R Amodeo il punto sugli OBIETTIVI Parte 3. LA METAFISICA 135 visualizzazioni
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Tutti i come e i perchè, spiegati con poche parole.wmv
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4 croci a 3 GALILEI -G.Galileo, G.Galilei, P(ie)TR o Romano- e... l'Apocalisse del 21-122012.wmv
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Bin Laden vinto appena G.Paolo II è Beato... è RIVINCITA sulle 2 (Fede e Ragione) abbattute a lui
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Il Papa col MURO abbatté la COMUNIONE ASSURDA. Fatto Beato, abbatte LA FEDE ASSURDA .wmv 96 visualizzazioni
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GENERAL RELATIVITY by observing Force F=ma
ELECTRON'S ABSOLUTE MASS by the UNIT OF THE LIGHT INTENSITY (candelas).wmv The ABSOLUTE SPEED referred to bodies and waves.wmv 158 visualizzazioni
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LA FINE DEL MONDO del 2.012, provata da 3 calcoli come l'OPERA PIENA del Dio di Gesù.wmv
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ATOMIC FUSION is possible by PRESSURE and MAGNETIC PULSE.wmv 570 visualizzazioni
Jesus confirms 3 times the 2012 as END OF THE WORLD and WORK COMPLETED.wmv 7.532 visualizzazioni
SPACE and TIME are fruits of our brain's software.wmv 628 visualizzazioni
9 supremi e dichiarati intenti.wmv 166 visualizzazioni
7 perché quantitativi qualificano le 7 dimensioni fisiche.wmv 313 visualizzazioni
Questo è stato l'ultimo video messo in rete nel 1° anno della mia attività, che è proseguita poi per altri 5 anni prolifici allo stesso modo di questo primo anno. Qui di seguito vi mostro anche parte del 2° anno. Per le scoperte scientifiche che ci sono state in questo periodo, finalmente i miei video cominciarono a godere di una migliore fruizione.
19 The matter of space-time.wmv 203 visualizzazioni21:47 La questione dello spazio-tempo.wmv 579 visualizzazioni25:49 The Antichrist, the Beast number 666 of the Apocalypse.wmv 732 visualizzazioni25:50 L'Anticristo e la Bestia numero 666 dell'Apocalisse.wmv 21.961 visualizzazioni49:48 The Parousia of Jesus profetized in Genesis 38.wmv 268 visualizzazioni59:44 Genesi 38 è l'oracolo di Gesù e della sua Parusia.wmv 261 visualizzazioni0:53 The Mayan END OF WORLD of Dec. 21, 2012 and Jesus and the Mayan calendar.wmv 190 visualizzazioni0:40 Mayan Calendar and Christian expectation of the End 106 visualizzazioni0:39 Escatological Christian expectation and the Mayan Calendar 86 visualizzazioni5:32 Unity and Ttrinity of God here is proved.wmv 119 visualizzazioni1:40 Trindade e Unitade de Deus.wmv 57 visualizzazioni7:57 L'Unità e Trinità di Dio è dimostrata vera, matematicamente..wmv 2.287 visualizzazioni27:17 The real Paradise that we may to expect.wmv 167 visualizzazioni1:32:38 Perché Luca dedicò a TEOFILO le sue due scritture (video).wmv 2.360 visualizzazioni1:56 Perché Luca dedicò a TEOFILO le sue due scritture (testo).wmv 88 visualizzazioni8:59 Controllate voi se mai Dio può essere in me!wmv 158 visualizzazioni1:08:28 Prova dell'ITALIANO LINGUA PERFETTA.wmv 3.361 visualizzazioni19:52 TSUNAMI 1-2 as warnings of the "T Sun am I" (Cross of Jesus), and Mayan Calendar.wmv 475 visualizzazioni1:11:41 FINE DEI TEMPI (21-12-12 Calend. Maya) nel cap. 21 (!!) escatologico, Vang. Giovanni.wmv 6.167 visualizzazioni1:08:56 Escatology, in John Gospel, chapt. 21, refers to the Mayan Dec. 21, 2012.wmv 206 visualizzazioni2:46
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In Giovanni 21, i 153 grossi pesci alludono al 21-12-2012.wmv 209 visualizzazioni9:01 The Mayan calendar and Chapter 21 of the Gospel of John get along.wmv 78 visualizzazioni29:05 Why God's Trinity existed already in Old Testament.wmv 126 visualizzazioni27:39 Già nell'Antico Testamento Dio agiva quale Uno e Trino.wmv 493 visualizzazioni41:49 Perché darsi tanto da fare per... l'impossibile!!!wmv 225 visualizzazioni8:27 MAKE PERFECT the Einstein Relativity !wmv 84 visualizzazioni12:59 Il nuovo percorso verso la verità di Gesù, che il Papa voleva ci fosse.wmv 308 visualizzazioni7:26 The NEW PATH to Jesus' Truth, as wanted by Pope John Paul II (1998).wmv 257 visualizzazioni11:57 Basta perfezionare Einstein per meritare un Nobel?.wmv 1.191 visualizzazioni2:07 Perfaite meme Albert Einstein.wmv 40 visualizzazioni4:02 Завершение специальной теории относительности Эйнштейна 649 visualizzazioni2:08 Правильная теория относительности Эйнштейна, получает Нобелевску 377 visualizzazioni2:00 愛因斯坦的相對論已經完成。 .wmv 635 visualizzazioni3:05 Einsteins spezielle Relativitätstheorie wurde abgeschlossen.wmv.wmv 53 visualizzazioni1:59 パーフェクトアインシュタインの相対性理論 2.260 visualizzazioni2:17 Se perfeccionó la Relatividad de Einstein.wmv 485 visualizzazioni4:08 wmv. חישמה"עיגה:לארשיב תסנכה תיבב 179 visualizzazioni:35 wmv.םיהולא לש שולישה תודחא ושי =קחצי תודוא 54 visualizzazioni9:22 Rifiutando Gesù si vanificano i meriti di Abramo.wmv 318 visualizzazioni35:06 Cari Ebrei, Cristiani e Mussulmani.wmv 240 visualizzazioni31:22
20 La fede in Dio che dice: "Dall'Egitto chiamai fuori mio Figlio" (Osea 11.1).wmv 166 visualizzazioni1:00:12 E' il genio assoluto, R. Amodeo! Il personaggio così voluto da Dio.wmv 465 visualizzazioni8:15 すべての時間の最も誤解天才 .wmv 52 visualizzazioni24:40 Ra is the absolute Genius of the Divine Comedy.wmv 139 visualizzazion40:05 Vi provo come Dio non parli ai "sapienti" (tipo M. Hack).wmv 204 visualizzazioni36:22 Ho poi vinto "in assoluto", nelle mie profezie di vincere al superenalotto.wmv 4.119 visualizzazioni14:19 4 と 11 の神の津波の理由は.wmv 267 visualizzazioni1:05:08 Verifica delle affermazioni sulla Relatività imperfetta.wmv 253 visualizzazioni14:05 Epistemology It is able to know the existence's Absolute Truth 285 visualizzazioni12:24 Epistemologia chega a verdade absoluta.wmv 148 visualizzazioni1:44 La epistemología llega a la Verdad Absoluta.wmv 184 visualizzazioni2 wmv.ةقلطمال ةقيقحال ةفرعمال ةيرظنل يتأيو 195 visualizzazioni2:03 認識論は、絶対的な真理を発見することが可能です。.wmv 99 visualizzazioni3:57 認識論を使用すると、世界の構造を知ることができる。 246 visualizzazioni1:17:31 Morirò al termine del 21-12-2012, e non è una balla.wmv 80.505 visualizzazioni:01 Mit der Erkenntnistheorie wissen können, die Struktur der Welt 391 visualizzazioni3:58 Utilisation de l'épistémologie peut connaître la structure du monde.wmv 204 visualizzazioni4:02 使用认识论可以知道世界的结构。cinese.wmv 178 visualizzazioni4:26 Эпистемология может выявить структуру мира.wmv 170 visualizzazioni6:27 My victory over death. Empty words for people not using own reason!wmv 129 visualizzazioni:49
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Vera vittoria sulla morte, ma parole al vento per chi non ragiona.wmv 849 visualizzazioni3:36 Победителем против Смерть Романо Amodeo..wmv 42 visualizzazioni13:05 Dal termine di Fatima a quello dei Maya.wmv 185 visualizzazion9:23 Link between Fatima's last day and that of Mayan Calendar.wmv 257 visualizzazioni5:24 ファティマの終わりの間に、マヤカレンダーのリンク Jap.wmv 1.367 visualizzazioni4:06 神の完全な"最後の審判"、Jap.wmv 235 visualizzazioni4:11 それはそこに"完璧な"信仰です? はい、それはイエスのです .wmv 64 visualizzazioni6:46 Is it there a "perfect" Faith? Yes, it's in Jesus!wmv 51 visualizzazioni3:07 Ligação entre o fim do calendário Maia e Fátima.wmv 112 visualizzazioni20:28 Epistemology. Who, what is God.wmv 112 visualizzazioni:17 Galileo Galilei + il 1°=3° Galileo-Gesù, per una "2^ Riv. Copernicana".wmv 374 visualizzazioni6:46 We need the 3rd Revolution of 1+2=3 "Galileans".wmv 146 visualizzazioni1:01:07 Fatevi il Dio dell'Amore! Sta a voi, Dio ve lo chiede!.wmv 382 visualizzazioni2:25 Good news from Italy about the Truth.wmv 82 visualizzazioni2:35 真実についてイタリアから良いニュース。 Jap.wmv 124 visualizzazioni7:44 My dear Mr Einstein, brief letter of R.Amodeo.wmv 174 visualizzazioni15:27 Mio Caro Albert Einstein, breve lettera aperta di R. Amodeo.wmv 2.274 visualizzazioni4:05 R. Amodeo から"私の親愛なるアインシュタインの"公開書簡 .wmv 306 visualizzazioni1:22:04 Materia e Spirito, nel disegno di Dio Padre.wmv 602 visualizzazioni0:02 日本語、Google などの変換? 教えてください。 .wmv 162 visualizzazioni4:21
21 Gesù Figlio di Dio, il divino Campione di ogni uomo! 314 visualizzazioni3:46 すべての人間は神です 十字架上で .wmv 449 visualizzazioni3:52 Our sustance is God, but now is on our relative cross.wmv 49 visualizzazioni32:19 The transcendent Truth between Sept. 11, 2001 and Mayan Calendar.wmv 418 visualizzazioni20:14 Dovete "far giustizia" a Dio e cessare di "giustiziarlo" continuamente!wmv 259 visualizzazioni5:10 Do justice to God, and finish executing him, without any justice.wmv 92 visualizzazioni12:51 Sept. 11, 1 a presage of God 1 in 3, ref. to Mayan Calendar Dec. 21, 12.wmv 104 visualizzazioni8:15 11.1、津波と世界の終わりは(マヤ)リンクされています.wmv 500 visualizzazioni1:00:50 "Faccio nuove tutte le cose" (Apocalisse 21.5).wmv 404 visualizzazioni1:12:35 May be "a nullity" the 2nd coming of Jesus in his 2 Fathers? A PRECISE CONTROL 52 visualizzazioni56:10 Trascendency test, about the not expected return of Jesus.wmv 36 visualizzazioni11:22 Questa Terra d'Egitto in cui siamo totalmente determinati.wmv 142 visualizzazioni35:43 The Absolute God's unification, as the 1 Unit and the 10 Unitary Cycle.wmv 196 visualizzazioni5:06 ノウハウ原子融合.wmv 55 visualizzazioni15:48 The average was told IN MEDIO STAT VIRTUS from the Romans.wmv 162 visualizzazioni9:49 Un potenziale ATOMICO in quel 6-8-45 della prima atomica.wmv 70 visualizzazioni9:46 The ATOMIC of Aug. 6, 1945 was already IN POWER (in Destiny).wmv 31 visualizzazioni3:29 原子 1945 年 8 月 6 日の、 書かれた 運命インチ .wmv 173 visualizzazioni44:59 San Romano di Roma smaschera ed esorcizza Satana.wmv 322 visualizzazioni15:35 これは計算 持参 生まれ変わりイエスキリスト .wmv 300 visualizzazioni33:39
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Physic Unification is just completed, but why does nobody notice it?wmv 1.451 visualizzazioni51:39 About the New Path toward the Jesus' Truth (1st part).wmv 55 visualizzazioni1:47:26 Il Nuovo Percorso alla verità di Gesù filosofo e scienziato -1°.wmv 1.331 visualizzazioni49:01 El nuevo camino a la Verdad de Jesús.wmv 475 visualizzazioni46:01 O novo caminho para a verdade de Jesus.wmv 440 visualizzazioni1:05:32 Ricordo della mia reale "madonnina"wmv 117 visualizzazioni52:53 Dedicated to Lily Livingstone, Twitter.wmv 126 visualizzazioni1:00:24 La verità sui "messaggi extraterrestri" che circolano?wmv 59.050 visualizzazioni16:19 A proposito di extraterrestri... (+ in breve).wmv 3.358 visualizzazioni56:00 Pensieri e raccomandazioni del 24-8-11.wmv 441 visualizzazioni1:09:43 Altri indizi importanti da Genesi 38.wmv 170 visualizzazioni52:24 Vi racconto come io divenni il Padre di Gesù 1.052 visualizzazioni35:50 Ma insomma, chi è Dio?wmv 3.514 visualizzazioni1:13:23 Il mio tentativo di dar vita e corpo al Cristo.wmv 389 visualizzazioni4:26 Le difficoltà nel mio tentativo aziendale di dar vita e corpo a Gesù.wmv 802 visualizzazioni51:45 Vangelo di S. Matteo, cap1 letto e riconsiderato.wmv 152 visualizzazioni1:20:06 Vangelo di S. Matteo, cap. 2 letto e riconsiderato.wmv 1.365 visualizzazioni19:53 Domande. Che c'è di Divinamente Giusto, in una mamma che perde un figlio?wmv 480 visualizzazioni22:37 L'unica eccezione, che confermò la regola.wmv 190 visualizzazioni1:13:05 Vangelo di San Matteo, Cap. 5.wmv 562 visualizzazioni39:07
22 Vangelo di San Matteo, Cap. 3 e 4..wmv 410 visualizzazioni42:44 Della serie "domande libere": "Romano Amodeo, NON SEI FORSE DA MANICOMIO?".wmv 1.114 visualizzazioni1:05:37 Della serie "domande libere": "DICCI DOVE STA LA RAGIONE, tra tante interpretazioni diverse!".wmv 1.121 visualizzazioni55:51 Vangelo di San Matteo, Cap 6, 7 818 visualizzazioni59:15 Dio mi ha ben preparato ad un ruolo che fosse il... Suo.wmv 1.249 visualizzazioni5:39 PERCHE' UNO E' BUONO E BELLO è un altro no?wmv 485 visualizzazioni4:56 MA (Romano Amodeo) SCHERZI O FAI SUL SERIO?wmv 2.283 visualizzazioni17:39 UNA DOMANDA SULLA VITA.wmv 264 visualizzazioni13:35 La domanda è "PERCHE' DOVREI FARE UNA DOMANDA PROPRIO A TE?"wmv 293 visualizzazioni55:44 Si può? Domanderei qualcosa, io, alla Verità... TACENDO?wmv 175 visualizzazioni2:51:28 Tutto il Vangelo di San Matteo.wmv 1.771 visualizzazioni1:39:20 Tutto il Vangelo di San Marco.wmv 2.340 visualizzazioni3:05:23 Tutto il Vangelo di San Luca.wmv 3.801 visualizzazioni3:02 Perché, Amodeo, parti dalla dubbia verità divina, della Bibbia ? (breve).wmv 88 visualizzazioni47:23 Domande libere: "Perché, Amodeo, parti dalla dubbia verità divina, della Bibbia?"wmv 355 visualizzazioni0:44 Domanda ad Apocalissealbertino: non credi occorra sapere in che cosa esistiamo?.wmv 363 visualizzazioni1:31:00 Dialogo con Apocalissealbertino sulla Bibbia prioritaria o no.wmv 337 visualizzazioni2:35:35 Tutto il Vangelo di San Giovanni.wmv 8.887 visualizzazioni17:11 Dialogo con Apocalissealbertino. 1) Sulla differenza di credo.wmv 611 visualizzazioni1:02:25
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Dialogo con Apocalissealbertino. 2) Sui CONTATTI CON L'ALTRO MONDO.wmv 526 visualizzazioni54:44 Dialogo con Apocalissealbertino. 3) Su CHI SIA GESU' REALMENTE.wmv 1.140 visualizzazioni2:14:20 Dialogo con Apocalissealbertino. 1) +2) +3) raggruppati, sulla ricerca della Verità.wmv 271 visualizzazioni24:31 Perché difendi il Papa che ha celato crimini di pedofilia nella Chiesa?wmv 320 visualizzazioni1:23:21 Domanda libera su una tesi del filosofo E. Levinas sul Monoteismo Giudaico.wmv 246 visualizzazioni59:17 Divagazioni, sul perché Mosé spezzò le Tavole del Decalogo datogli da Dio.wmv 161 visualizzazioni1:36:53 Dalla Porta ROSA di Elea ai lanci di zia ROSA e FIDES ET RATIO (nate OGGI 14 settembre).wmv 202 visualizzazioni44:36 Discussione su Romano Amodeo, se può essere il Cristo 438 visualizzazioni32:01 Romano Amodeo, se sei il Cristo, come intendi procedere nel tuo compito?wmv 4.422 visualizzazioni45:37 Discussione sull'essenza divina dell'uomo e sui vari compiti.wmv 385 visualizzazioni15:02 Sulla assoluta libertà del vostro Spirito.wmv 187 visualizzazioni2:11:08 Come funziona e che cosa è la INTELLIGENZA allo stato inconsapevole.wmv 8.226 visualizzazioni1:19:48 Come funziona e che cosa è la INTELLIGENZA PRIMARIA (leggermente +sintetico).wmv 225 visualizzazioni7:36 E' giustificato giudicarmi uno che "VUOLE IMPORSI SPASMODICAMENTE"?wmv 114 visualizzazioni7:42 1/21) Dimostro come esiste e vive solo Dio in tutto e tutti.wmv 1.549 visualizzazioni30:18 2/21) Dimostro come Dio domina su tutto 714 visualizzazioni38:44 3/21) Dimostro come Dio sta vincendo su tutto 4/21) avendo covertito il mondo 341 visualizzazioni28:00 5/21) Dimostro come Dio ha già risuscitato tutti.wmv 379 visualizzazioni39:39 6/21) Dimostro come la Verità in me ha dato il GIUDIZIO UNIVERSALE.wmv 226 visualizzazioni8:50 7/21) Dimostro come la Verità in me è venuto a salvare ogni fede.wmv 242 visualizzazioni57:56
23 Controlliamo dunque la Relatività, senza temere i mostri sacri!.wmv 388 visualizzazioni9:42 Domanda libera PERCHE' I COMANDAMENTI se poi tutto è opera di Dio? 379 visualizzazioni1:11:15 Uno scambio di idee con la cara Monpetitchoux.wmv 288 visualizzazioni8:02 Ultimo bagno alla mia nuova Salem, Gerusalemme 271 visualizzazioni30:12 Gli oltre 20 PERCHE' oggi è scorretta la Relatività Ristretta....wmv 2.469 visualizzazioni3:39 The Restrict Relativity today is not perfect for almost these 21 good reasons!.wmv 129 visualizzazioni27:03 Physics MUST CORRECT the Restrict Relativity for almost these 23 good reasons.wmv 245 visualizzazioni43:34 Sull'emozione di Zichichi per i suoi neutrini supercalifragilistichespiralidosi 10.461 visualizzazioni39:57 Domande libere: "VIVERE (asserviti ad un destino) E' FORSE INUTILE?".wmv 299 visualizzazioni22:12 "Santità, Gesù non disse di diffidare se tutti lodano?" tipo Ferrara "Che ragione è la Sua?".wmv 802 visualizzazioni56:37 I neutrini di Zichichi NON SUPERANO la vera velocità della luce.wmv 10.892 visualizzazioni:03 Neutrini Zichichi... che cosa ci sta sotto, come segno trascendente.wmv 2.187 visualizzazioni22:03 L'origine dimensionale di 1 secondo di tempo.wmv 655 visualizzazioni5:18 E' più importante LA RAGIONE o una ESPERIENZA mal giudicata?.wmv 717 visualizzazioni2:30 The NEW IMPORTANT THEORY about the real speed of neutrini and light.wmv 349 visualizzazioni1:02:44 Velocità assoluta, della luce, dei neutrini... e dintorni.wmv 1.486 visualizzazioni20:06 Il neutrino NON HA SUPERATO la velocità della luce.wmv 6.227 visualizzazioni6:52 Difendo Einstein. Oggi c'è GRAN TECNICA ma POCO CERVELLO.wmv 422 visualizzazioni3:40 AVE MARIA, la preghiera in canto, in due mondi.wmv 350 visualizzazioni2:01 Così va il mondo.wmv 134 visualizzazioni44:14
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Altri calcoli che provano la velocità assoluta di 300 000 000 m/s 167 visualizzazioni1:28:11 La mia teoria a 10+1 dimensioni spiega ciò cui la Scienza non sa dare una ragione 1.494 visualizzazioni20:45 Trasformo il piatto PI greco in 360 gradi di rotazione angolare.wmv 323 visualizzazioni1:00:11 Vita mia. A Montesilvano, via, io ne morrò....wmv 164 visualizzazioni25:01 Le UNITA' e la Fisica: sono... la STUPIDITA' elevata a SISTEMA di calcolo.wmv 480 visualizzazioni25:21 Conseguenze in campo Fisico dei due calcoli Logaritmici, i decimali e i naturali.wmv 423 visualizzazioni2:05 Avviso ai naviganti.wmv 188 visualizzazioni55:16 Le 14 Staz. della mia Via Crucis. Saranno... a Saronno 14, a fine 21-12-12-21° secolo.wmv 133 visualizzazioni1:06:04 Notturno italiano, meditando sul mio impegno.wmv 171 visualizzazioni53:43 Quello che i fisici VERAMENTE USANO MA IGNORANO quando usano 1 metro..wmv 419 visualizzazioni30:03 ESPERIMENTO, sul nostro vero procedere a ritroso nello spazio-tempo.wmv 714 visualizzazioni32:02 Il discorso dello scoglio.wmv 171 visualizzazioni23:29 Confessioni.wmv 195 visualizzazioni1:23:06 L'elettromagnetismo, nell'onda di luce e nel suo corpuscolo.wmv 1.142 visualizzazioni10:38 UNFICAZIONE DELLA FISICA, di Romano Amodeo.wmv 262 visualizzazioni13:21 La FUSIONE ATOMICA è facile, e io vi ho detto e vi ridico come produrla.wmv 861 visualizzazioni5:39 Perché la FUSIONE FREDDA non si è ripetuta? Una idea mia io ce l'ho.wmv 794 visualizzazioni8:27 What I care about.wmv 131 visualizzazioni9:59 Che cosa mi preme veramente, di Romano Amodeo.wmv 1.315 visualizzazioni6:47 Quel dì in cui una CRISTIANA ci notò, mia madre e me.wmv 156 visualizzazioni40:07
24 Rispondo a Giulio Arca, perché sommo tra loro dimensioni diverse.wmv 158 visualizzazioni10:52 Risposta a Giulio Arca su che cosa siano i VINCOLI di cui io parlo, in fisica 290 visualizzazioni10:56 Risposte a Giulio Arca sul perché dell'analisi IN LINEA, alias LINEARE.wmv 128 visualizzazioni9:24 Risposta alla domanda sul mio CALCOLO UNITARIO per misurare la velocità della luce 239 visualizzazioni30:06 Romano Amodeo: APPELLO ALLA RETE, che oggi sembra determini il mondo.wmv 1.135 visualizzazioni35:43 Solo un miracolo per la SAPIENZA degna d'un Re SAL-OMONE (grand'uomo di Salerno) figlio di Davide 254 visualizzazioni29:57 Perché ho dovuto MUTARE STRATEGIA, e attaccare il SISTEMA.wmv 152 visualizzazioni28:55 Perché è errata e come io correggo u (UNITA' DELLA MASSA ATOMICA).wmv 708 visualizzazioni13:36 Perché è errato il quanto della molecola. Come lo correggo, mutando a 6 il n. di Avogadro.wmv 137 visualizzazioni9:14 Perché è errata oggi la massa dell' ELETTRONE e come io la PERFEZIONO.wmv 219 visualizzazioni27:37 Perché la velocità della luce oggi è sbagliata e come io la CORREGGO.wmv 366 visualizzazioni19:05 Rispondo a Giulio Arca che chiede DI CHE COSA E' FATTO L'UNIVERSO.wmv 191 visualizzazioni16:02 Risposte ad Arca, sulla scienza che non mi vede, su matematica, antimateria ed altro.wmv 199 visualizzazioni1:13 Quanto è bella quanto è cara 164 visualizzazioni1:50:28 Spiego perché il Dio delle Scritture talora sembri assurdo e addirittura "cattivo".wmv 424 visualizzazioni32:43 Risposta ad un amico Mussulmano sul Dio dell'Apocalisse.wmv 178 visualizzazioni34:12 All'amico Mussulmano che vuol salvarmi con un: "AMODEO, credi a me, TU NON SEI CRISTO!"wmv 501 visualizzazioni16:21 La carica dell'elettrone è oggi errata e io la CORREGGO.wmv 160 visualizzazioni36:11 Il Coulomb è imperfetto e lo PERFEZIONO, spiegando anche altro.wmv 150 visualizzazioni2:24
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Un Padre Nostro e un Santo composti e cantati da Romano Amodeo.wmv 300 visualizzazioni37:15 Una lettera al mio amico Mussulmano, utile a tutti.wmv 147 visualizzazioni27:05 Rispondo sul "PERCHE' LA DIVINA COMMEDIA, se era un falso modello?".wmv 131 visualizzazioni6:46 La C^2 è imperfetta e DIMOSTRO che le manca proprio l'energia EM di 1 kg.wmv 103 visualizzazioni15:13 La costante di Faraday è oggi scorretta e io così la PERFEZIONO 118 visualizzazioni10:09 Sul numero di Avogadro AMEDEO divenuto ora numero di AMODEO 706 visualizzazioni31:53 Rispondo a chi mi chiede: "E I GAY... Dicci! Che cosa è giusto secondo Dio?".wmv 1.178 visualizzazioni23:43 La costante di Planck è imperfetta e io qui LA PERFEZIONO.wmv 757 visualizzazioni13:57 L'oracolo OCCULTO nell'abbattimento delle 2 TWIN TOWERS.wmv 171 visualizzazioni1:12:01 Prevedo il valore esatto del BOSONE DI HIGGS.wmv 10.394 visualizzazioni18:29 PERFEZIONO Gravitazione Universale e la riferisco al Bosone di Higgs.wmv 533 visualizzazioni13:46 La costante molare dei gas oggi è imperfetta e qui la PERFEZIONO.wmv 184 visualizzazioni1:00:33 La Cost. di BOLTZMANN, imprecisa, è qui PERFEZIONATA e TRASCESA.wmv 822 visualizzazioni25:23 L'errata Costante g di Gravità che qui PERFEZIONO.wmv 677 visualizzazioni40:07 Sul Re UNO e il servitore, nella parabola di: "E IL RESTO.. MANCIA!".wmv 215 visualizzazioni1:11:41 E qui... io RISPONDO A TUTTO !!!.wmv 313 visualizzazioni9:13 GRANDE SCOPERTA. E' il Bosone di Higgs ad ammassare (e spingere) il neutrino .wmv 938 visualizzazioni2:17 In what a way I discovered the Higgs Boson pushing ON THE NEUTRINOS.wmv 131 visualizzazioni2:27 Come sono arrivato a rilevare il Bosone in atto sul Neutrino.wmv 183 visualizzazioni8:35 19-10-11. Il discorso della barca da pesca..wmv 1.022 visualizzazioni20:48
25 19-10-11. Il discorso della barca 1 e 113.wmv 620 visualizzazioni24:08 Ma insomma, Romano, siamo liberi o no?wmv 292 visualizzazioni36:00 La particella di Dio, il Bosone di Higgs, è la Sua Parusia.wmv 1.084 visualizzazioni9:17 Abbasso il vile opportinismo! Viva l'Idealismo, senza alcuna paura!.wmv 314 visualizzazioni35:36 Amodeo, non ti sembra che tu abiuri la Fede di Cristo?wmv 111 visualizzazioni11:47 Amodeo, la tua non è Apostasia verso ogni Fede, se dici che nessuno andrà all' INFERNO?wmv 102 visualizzazioni16:12 Amodeo, che ne pensi della DIVINA COMMEDIA?wmv 150 visualizzazioni4:05 Amodeo, perché dovremmo credere alla tua STRAMPALATA IDEA sull'esistenza?.wmv 125 visualizzazioni10:18 Amodeo, perché Dio non dona a tutti LA FEDE?wmv 372 visualizzazioni14:44 Amodeo, dicci della ricchezza di sé, del "Giovane Ricco", dei Vangeli.wmv 254 visualizzazioni14:00 Amodeo, dimmi perché poi dovrei credere in Dio!.wmv 1.270 visualizzazioni30:50 Amodeo, dicci se vale di più la FEDE o la RAGIONE.wmv 213 visualizzazioni9:12 Amodeo, dicci perché talvolta sei così VIOLENTO contro certa Scienza.wmv 167 visualizzazioni9:35 La imperfetta costante di Dirac per come qui la PERFEZIONO.wmv 384 visualizzazioni1:07 La costante imperfetta della Grana Fine e come qui la PERFEZIONO.wmv 89 visualizzazioni6:36 Lo zero assoluto termico è imperfetto e qui LO CORREGGO.wmv 576 visualizzazioni25:17 Non è' giusto considerare 3,14, ossia la circonferenza, ma l'angolo piatto di 3 diametri!.wmv 685 visualizzazioni37:54 i Fisici le la parabola di chi è intervistato su cosa fa il Governo.wmv 189 visualizzazioni9:25 Rispondo alla domanda CHE NE PENSI DEL BIG BANG.wmv 212 visualizzazioni10:07 La Costante Molare del Gas Ideale è imperfetta e qui la PERFEZIONO.wmv 191 visualizzazioni1:56
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Siete certi che IN ASSOLUTO è più veloce la luce del suono?wmv 456 visualizzazioni5:24 RIDOMANDO, in assoluto avanza più veloce la luce o il suono?wmv 240 visualizzazioni16:07 PIENO e VUOTO. La Legge tra la velocità del suono e dell'elettromagnetismo.wmv 763 visualizzazioni24:26 il Raggio medio della Terra nella cubatura della sua sfera elettromagnetica ruotante.wmv 871 visualizzazioni16:26 Amodeo, perché un disegno diviso tra maschi e femmine, in un mondo così... poco "mondo"?wmv 114 visualizzazioni22:33 RENDETEVI CONTO, io ho fatto la quadratura del cerchio!.wmv 1.220 visualizzazioni42:55 Amodeo, dicci che bisogno reale c'è di quadrare il cerchio.wmv 191 visualizzazioni21:08 OGGI 26-10-2011 IO FONDO LA FISICA "AMODEA".wmv 682 visualizzazioni15:07 Amodeo, dicci come può nascere nuova materia dal vuoto cosmico.wmv 394 visualizzazioni21:32 Amodeo, dicci dei buchi neri, che cosa sono, in realtà.wmv 1.442 visualizzazioni49:26 Romano, ma perché non riposi e non vai un po' al lago? Hai ben oltre 70 anni!wmv 264 visualizzazioni1:28:45 Amodeo, dicci da dove ti verrebbe tanta SAPIENZA.wmv 617 visualizzazioni7:20 Amodeo, difendi il Papa, accusato della sua ricchezza!.wmv 383 visualizzazioni22:02 Maggiori dettagli sul BUCO NERO... chiedeteli a Margherita Hack.wmv 528 visualizzazioni33:02 Faccio luce sul buio mondiale atteso per oggi.wmv 111 visualizzazioni2:00 Amodeo, occhio al 666! Ma se è solo il 663!wmv 95 visualizzazioni23:42 Romano, "sistemato" PI trascendente, perché non sistemi i Logaritmi naturali?wmv 254 visualizzazioni8:49 La verifica della mia teoria negli elementi della chimica.wmv 152 visualizzazioni6:59 Ed ora eccovi a integrazione la Matematica AMODEA.wmv 155 visualizzazioni12:40 Dio, che incubo! Ho sognato d'uno stupratore di neonati!wmv 166 visualizzazioni2:19
26 Fisica Amodea Sfida e batte 2-0 la Fisica di Max Planck.wmv 242 visualizzazioni1:56 Challenge between "AMODEA Physics" and "Max Planck Physics".wmv 133 visualizzazioni6:06 Assioma fondamentale della Matematica AMODEA.wmv 209 visualizzazioni3:07 Matematica AMODEA sulla divisibilità dei numeri primi 981 visualizzazioni4:36 Matematica AMODEA sul valore dimensionale dei resti.wmv 149 visualizzazioni24:56 Venite a me, voi che siete afflitti, e vi consolerò.wmv 875 visualizzazioni49:16 A chi critica la Matematica, la Geometria e la Fisica AMODEA.wmv 2.597 visualizzazioni26:57 Questo benedetto MISCONOSCIUTISSIMO CICLO 10 !!!.wmv 588 visualizzazioni7:35 Questo benedetto CICLO 10 - Doverosa appendice..wmv 407 visualizzazioni42:14 1-11-11 La VITTORIA DI DIO tramite me: un "Paulus" ora DI MERDA.wmv 340 visualizzazioni13:18 Amodeo, dicci se è giusto o no il sesso prematrimoniale.wmv 545 visualizzazioni30:49 Fisici, assieme ad ogni PORTATA... vi mangiate anche IL CAMERIERE ?wmv 102 visualizzazioni16:02 PI 3,14, scorretto in triginometria, dev'esser 3 in dinamica .wmv 348 visualizzazioni12:04 Physics Today receives food and carried ... and eats too the waiters !!! 136 visualizzazioni23:56 Chiedo scusa io a chi - difeso molto da me! - si è a torto sentito invece offeso!.wmv 149 visualizzazioni22:36 3-11-'11. Tra 400 dì i segni dicono che sarò bloccato per 14 dì per poi morire .wmv 246 visualizzazioni28:15 Bene, Male e veri e reali strupratori di bambini.wmv 240 visualizzazioni2:21 Romano, perché hai deciso d'impedirci di votare?wmv 114 visualizzazioni3:10 Alluvione GENOVA: 500 +2004 dì dopo il 2004 a GIAVA: AlluSioni a GEOVA, alla MIA fine e Cal. Maia 1.026 visualizzazioni50:03
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Come l'ALLUVIONE a GENOVA è la ALLUSIONE "totale" al GEOVA "PLURI-castigatosi" in me.wmv 1.206 visualizzazioni18:49 Le recenti catastrofi, per come trascendono lo Tsunami celeste di Genova.wmv 257 visualizzazioni42:30 The AMODEA Physics of the really unitary Physics Constants.wmv 81 visualizzazioni1:39:58 La "REALE PORTATA" della FISICA AMODEA (che non cannibalizza i suoi "CAMERIERI").wmv 85 visualizzazioni25:19 Qui, ho cose da RIVELARVI, per salvarvi da quest'idea "maligna" di mondo che avete!wmv 200 visualizzazioni1:14 Occhio al prossimo 18 novembre 2011. Ci siano segni di GIOIA!wmv 411 visualizzazioni40:09 Perché spero e CREDO che il 18-11-11 sarà un giorno di GRANDE GIOIA SPIRITUALE.wmv 129 visualizzazioni
• Amodeo, dicci se il Dio che dici è in te ha operato miracoli! E... quali sarebbero?wmv •
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131 visualizzazioni Libro di R. Amodeo. LE 42 CIFRE DEL NOME SEGRETO DI DIO.wmv 81 visualizzazioni
• IN QUANTO ALLA PRESUNTA CRISI... ecco il mio forte incitamento all'Italia!.wmv •
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• Le Eccellenze che ho incontrato ed amato: ELDA MAZZOCCHI, La "Signora Scarzella".wmv •
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• Amodeo, dicci che cosa fare per fortificare la fede e non tradirla più così tanto.wmv •
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356 visualizzazioni Caro amico... Dio vuole che OGNUNO SCELGA IL DIO GIUSTO, PER SE STESSO.wmv 146 visualizzazioni
• BERLUSCONI... e cosa ne dice il... DESTINO.wmv •
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146 visualizzazioni Silvio Berlusconi, e un destino che ci coinvolge TUTTI, nella FINE DEL TEMPO del Calandario Maia.wmv 130 visualizzazioni CALENDARIO MAIA, FINE DEL TEMPO e... Silvio Berlusconi.wmv 549 visualizzazioni
• TUTTI HANNO RAGIONE, davanti a Dio, e DIO PADRE NON HA FIGLI E FIGLIASTRI •
272 visualizzazioni Vediamo se "azzecco" 'sta profezia, BERLUSCONO SI DIMETTE IL 18-11-11..wmv
27 109 visualizzazioni Amodeo, ci sono davvero CORPO E SANGUE di Cristo nell'Ostie Consacrate?wmv 353 visualizzazioni Romano, pensa! Credo di nuovo in Dio !!!.wmv 115 visualizzazioni7:04 L'importanza, per Dio, di essersi incarnato nell'uomo.wmv 99 visualizzazioni14:18 Non c'è uovo senza gallina! E non c'è Creatura che non sia assidua opera d'un Creatore.wmv 118 visualizzazioni45:19 Amodeo, cosa ne pensi degli attacchi alla Nostra Scuola Pubblica?wmv 35 visualizzazioni Sta andando in onda la CADUTA DELL'IMPERO ROMANO della forza.wmv 230 visualizzazioni1:40 MARI-o-MONTI o 3Monti, Ber Lambrusco e "CONTRO LA VACANZA"! Dio"1-e-3" gioca col "TEATRINO" 227 visualizzazioni47:53 E' già in atto ma invisibile la rivalsa, assoluta, SU OGNI CROCE.wmv 64 visualizzazioni0:38 Perfect Derivation of the ELECTRON MASS from the Amodeo's General Realtivity ***E=m9***.wmv 116 visualizzazioni10:20 L'esatta RELATIVITA' GENERALE nella FISICA AMODEA.wmv 215 visualizzazioni54:18 Come e perché così va riconsiderata la RELATIVITA' GENERALE.wmv 217 visualizzazioni40:00 Voi state assistendo al "miracolo" d'un Dio-VERITA' che VI SI COMUNICA, realmente.wmv 89 visualizzazioni27:25 I miei scheletri nell'armadio, rispetto al PADRE CELESTE.wmv 75 visualizzazioni1:07:20 Nessun ARGOMENTO PUO' SCOTTARE, per chi s'è definito addirittura la BESTIA 666 di Apocalisse.wmv 111 visualizzazioni16:25 CATTOLICESIMO - la VITE di Gesù - e i tralci che da essa si staccano.wmv 100 visualizzazioni51:57 Enrico LETTA attesta a Monti il GRANDE FELICE "MIRACOLO" da me previsto per il 18-11-11.wmv 242 visualizzazioni6:35 CONFERMATO OGGI 18-11-11: i neutrini non superano i 300.000 km/s dell'elettromagnetismo.wmv 204 visualizzazioni3:19 The NEUTRINOS ARE NOT FASTER THAN THE LIGHT TRUE SPEED.wmv 209 visualizzazioni14:37
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Correggo di 9 m i 299.798.458 m/s già dati sul neutrino e la sua velocità di 299.798.449 m/s 462 visualizzazioni2:37 The true speed of light is 300,000,000 m s^-1, and not 299,792,458.wmv 2.627 visualizzazioni38:06 Una domanda su un esperimento di dilatazione o contrazione del tempo.wmv 369 visualizzazioni:16:53 Una spiegazione dei PERCHE' si imporrà la FISICA AMODEA.wmv 82 visualizzazioni58:36 Saranno possibili o no i viaggi nel tempo?wmv 3.108 visualizzazioni Amodeo, parlaci del Buddismo....wmv 1.411 visualizzazioni1:23 DOMANDA: "Lavoro fino a 70 anni e... lavoro ai giovani. Ma qualcuno mi dice come?".wmv 142 visualizzazioni41:51 C'è una sola Legge Divina che LIBERA l'uomo da ogni Legge Divina.wmv 362 visualizzazioni24:25 Il Dio è venuto in me a SERVIRE, IN VITA e PER la "Vita Eterna".wmv 496 visualizzazioni10:14 Oggi attuo il Vangelo i cui SIETE DIVISI tutti in pecore e capre.wmv 86 visualizzazioni38:21 Bibbia Genesi 38 attesta in tutti i modi quanto di davvero "incredibile" sembri relativo a me.wmv 738 visualizzazioni54:03 La Fede in Dio e il sacrificio per vari scopi dei poveri e sottomessi animali.wmv 268 visualizzazioni4:24 Oggi 26-11-11 (per Dio=26-11-11) si attua il Biblico E VIDE CHE ERA UNA COSA BUONA.wmv 176 visualizzazioni2:01:47 Su Gesù nato davvero il 25 dicembre oppure no 344 visualizzazioni12:45 Precisazioni sulle possibilità che avremo in Paradiso.wmv 187 visualizzazioni51:18 Come Dio, ieri 27-11-11, m'ha guidato alle S. Nozze di 3 Suore.wmv 32 visualizzazioni51:49 Oggi, 7+(7+7+7) -11-11, c'è la pienezza del NOME SEGRETO DI DIO.wmv 437 visualizzazioni5:08 Benigni, E. Letta e Vendola sul MIRACOLO da me profetizzato con "OCCHIO al 28-11-11" .wmv 111 visualizzazioni58:32 Ma... CHI E' "veramente" DIO?wmv 247 visualizzazioni50:44 Rispondo a Luca, sul brevetto della fusione fredda e altre questioni.wmv 5.814 visualizzazioni35:21
28 Domanda di Luca: "E a noi cosa succederà dopo il 21-12.2012 in cui tu sarai morto?" 336 visualizzazioni7:33 Zichichi sorride di EINSTEIN... quando ha creduto di aver capito tutto... (Sì, ma chi?)wmv 769 visualizzazioni42:58 Perché è "reale" la ILLUSIONE di Zichichi sulla "pretesa illusione" di Einstein.wmv 350 visualizzazioni:13 Come risolvere IN TOTO la questione del lavoro.wmv 115 visualizzazioni1:06:25 Mi sento dire: "Amodeo, smetti di non voler vedere il problema!".wmv 138 visualizzazioni29:16 A un FIUME di domande, per adesso la risposta che vale per tutte.wmv 93 visualizzazioni4:57 Ho sognato la morte di tutti ai 400 -4x4 dì dalla FINE DEI MAIA(=MARIA meno R=4x4).Wmv 492 visualizzazioni2:05:43 Domande tante... e io rispondo.wmv 109 visualizzazioni13:28 L'atteso miracolo del 28-2-88 (S.Romano) a Montesilvano sotto una croce riguardò la mia croce.wmv 91 visualizzazioni19:52 Cosa differenzia il genio da chi non lo è 375 visualizzazioni51:57 A meno 38 decine dalla fine dei MAIA c'è proprio MARIA nell'IMMACOLATA CONCEZIONE di Genesi 38.wmv 156 visualizzazioni35:14 Oggi è l'IMMACOLATA CONCEZIONE è MI riguarda personalmente..wmv 70 visualizzazioni20:11 Ieri, a meno 381 giorni dalla mia fine, 2 gran segni, in male e in bene.wmv 102 visualizzazioni18:23 La BARA di BONGIORNO trafugata e ritrovata coinvolge e conferma la mia morte.wmv 407 visualizzazioni21:56 Rispondo a chi vuole che io dica che NON SONO la Parusia di Gesù: LO SONO.wmv 578 visualizzazioni1:11:56 Perché 10 unità sono il nostro DIO in linea.wmv 74 visualizzazioni18:24 Svelato il segreto nel trafugamento della BARA di Mike Bongiorno.wmv 988 visualizzazioni1:37:52 11-12-11 - Stanotte non ho potuti dormire, perché dovevo dirvi tutto questo.wmv 276 visualizzazioni1:12:35 il 1° dei 10 Comandamenti, nel Giudizio Universale di Dio.wmv 350 visualizzazioni49:13
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il 2° dei Comandamenti nel Giudizio Universale di Dio.wmv 93 visualizzazioni35:23 L'Amore e quello diverso, nella nostra Società "moderna".wmv 178 visualizzazioni6:44 Gianluca CASSERI e i trascendenti retroscena della sua follia a Firenze.wmv 1.056 visualizzazioni50:58 Spiego perché insisto in questa apparente mia mania di PROTAGONISMO.wmv 281 visualizzazioni59:41 Amodeo, dicci come Dio ti parla o ti dà messaggi. Hai delle visioni?wmv 1.093 visualizzazioni9:24 Il problema del lavoro per tutti si risolve solo in questo modo .wmv 121 visualizzazioni21:22 Il "FUMO" della PARTICELLA DI DIO per il CERN, è una VERA SCOPERTA della Fisica Amodea.wmv 545 visualizzazioni41:26 Oggi 21-12-2011, a un anno esatto... dalla mia FINE=PRINCIPIO.wmv 201 visualizzazioni1:26:12 La VERITA' su velocità della luce, del Neutrino e sul Bosone/"particella di Dio".wmv 980 visualizzazioni17:51 Tra un anno dovrei morire... ma il segno di Giona sembra negarlo.wmv 229 visualizzazioni17:22 Occhio al prossimo 27-12-11, in cui accadranno cose grandiose !.wmv 278 visualizzazioni1:10:28 Il segno di Giona, un IO G. di NA, o di SA, Sal-omone figlio di Davide.wmv 120 visualizzazioni0:40 Buon Natale da Babba e Babbo Natale !!!wmv 160 visualizzazioni6:29 Addio a tutti! Babbo Natale se ne va..wmv 546 visualizzazioni7:08 A me Babbo Natale in cielo chiedo il MIRACOLO che OGGI RITORNI ROBERTO STRACCIA!!!wmv 305 visualizzazioni14:08 Ricominiamo da Babbo Natale asceso in cielo.wmv 145 visualizzazioni2:00:23 Che cosa è la REALTA' della nostra rappresentazione ideale.wmv 251 visualizzazioni34:49 Il valore ASSOLUTO che esiste nella nostra realtà quantitativa.wmv 107 visualizzazioni58:26 Che cosa è LA VERITA'.wmv 156 visualizzazioni1:04:29
29 La presenza reale del DIO VERO e REALE in questo mondo.wmv 74 visualizzazioni35:14 Io ora "DEVO" svelarvi il PIANO DI DIO.wmv 264 visualizzazioni54:44 Perché Dio ama tanto l'Italia.wmv 153 visualizzazioni23:45 La Cabala di Bibbia, 1-1-1 (libro 1, capitolo 1, versetto 1).wmv 226 visualizzazioni36:29 La Cabala di Bibbia, 1-1-2 (libro 1, capitolo 1, versetto 2).wmv 67 visualizzazioni36:26 La Cabala di Bibbia, 1-1-3 (libro 1, capitolo 1, versetto 3).wmv 128 visualizzazioni36:26 La Cabala di Bibbia, 1-1-4 (libro 1, capitolo 1, versetto 4).wmv 333 visualizzazioni1:06:15 La Fisica va capita, usando la FILOSOFIA DELLA FISICA, come fa la Fisica Amodea.wmv 271 visualizzazioni1:01:18 La nostra realtà ha un modulo chiarissimo.wmv 62 visualizzazioni36:39 E' impossibile che non sia questo IL DISEGNO TRASCENDENTE.wmv 86 visualizzazioni57:25 Le STUPIDAGGINI di una scienza che fa fatica a capire se stessa.wmv 136 visualizzazioni1:01:31 Come evolve in realtà la percezione del nostro mondo quantitativo.wmv 78 visualizzazioni4:38 Youtube oggi mi incorona "un DUO in 1"... anche Youtube!wmv 89 visualizzazioni1:03:59 Come salvare la nostra vita.wmv 316 visualizzazioni1:00:35 Cosa è nascosto nell'Epifania narrata dal solo San Matteo 120 visualizzazioni21:12 Il TRASCENDENTE vangelo di San Matteo.wmv 130 visualizzazioni1:57:48 La verità assoluta del DIO PADRE d'ogni Divina Verità doveva incarnarsi, a unificarle.wmv 119 visualizzazioni1:30:57 Panteismo e New Age nell'Età dell'ORO dell'Isacco da sacrificare.wmv 274 visualizzazioni1:47:23 Romano, dimmi come posso avere luce e coscienza, in me stesso.wmv 133 visualizzazioni57:40 Come il Dio ROM - MARIA e PARIA - farà nuove tutte le cose.wmv 85 visualizzazioni1:02:53
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Il 6° (niente atti impuri). Se un Romano=66 pecca contro esso è l'apocalittica bestia 666.wmv 139 visualizzazioni26:29 Giappone Scintoista è Giacobbe Israelita perfettamente allineati.wmv 114 visualizzazioni1:06:49 Le dimensioni reali, quanti obbligati nella Fisica Amodea 979 visualizzazioni33:53 Cosa sono le 7 unità del SI nelle ragioni della Fisica Amodea.wmv 418 visualizzazioni51:56 La Fisica Amodea corregge le attuali Unità della Fisica.wmv 518 visualizzazioni1:03:08 Dalle dimensioni Fisiche alla concezione Metafisica dell'esistenza.wmv 1.340 visualizzazioni43:08 Velocità luce? 300000000 m/s se di 1 m^2 ideale di flusso e non del reale 1,0006922855 medio! 1.451 visualizzazioni37:39 La misteriosa fine di Roberto Straccia e perché ho ritirato il mio video su questa vicenda.wmv 685 visualizzazioni2:16 Il perché vero dell'affondamento, del TITanic It., nell' 1.13.wmv 780 visualizzazioni2:21:12 Affondamento Concordia, segno della prossima sparizione dell'ARCA di Noè e dell'ALLEANZA.wmv 929 visualizzazioni1:28:55 Come unificare la Fisica, seguendo la FISICA AMODEA.wmv 826 visualizzazioni6:51 Anche Ferrara, sul suo "Radio Londra" rileva nel Naufragio eventi trascendenti ogni logica.wmv 114 visualizzazioni1:43 Allucinante dialogo e ordini all' "improbabile" Capitano della Costa Concordia.wmv 463 visualizzazioni56:55 Possiamo fidarci della precisione di metro chilo e secondo.wmv 235 visualizzazioni56:10 Calcolo esatto della Costante di Planck, h tagliata e di struttura fine.wmv 4.408 visualizzazioni14:37 Spieghiamo cosa è l'ANNO LUCE, a chi è confuso da che cosa sia lo "spazio-tempo"....wmv 11.440 visualizzazioni:06 Indizi trascendenti i fatti innaturali di Costa Concordia.wmv 114 visualizzazioni1:14:22 La COSA IN SE STESSA, e la sua soggettiva RAPPRESENTAZIONE.wmv 939 visualizzazioni4:46 Altro trascendente indizio: affonda lo SPOSO!wmv 120 visualizzazioni1:58 Ritrovata la statua di S.Francesco degli abissi, scomparsa di recente a Paola.wmv 292 visualizzazioni1:41:24
30 Cari ATEI, cara M. Hack, voi credete in Dio, ma...non lo sapete!.wmv 889 visualizzazioni48:43 Cari CRISTIANI, voi ATTUATE il PIANO dei vignaioli assassini di SUBENTRARE al FIGLIO ucciso.wmv 150 visualizzazioni29:59 La parabola dei Vignaioli Assassini, vista secondo la Verità del Padrone della vigna.wmv 157 visualizzazioni1:24:33 Per il soggetto Osservatore lo spazio è inverso al tempo..wmv 3.909 visualizzazioni1:05:15 Perché PI greco deve essere considerato 3, nella dinamica dello .wmv 1.053 visualizzazioni12:29 L'Incarnazione in un ISACCO già Ermete Trismegisto.wmv 563 visualizzazioni1:13:13 Amodeo=47. il 25-1 compio 74 anni e mi completo... Cosa accadrà?.wmv 217 visualizzazioni29:20 La verità che Vojager e Giacobbo non han potuto dire sulla santa Madre Teresa.wmv 2.270 visualizzazioni1:17:01 Tutte le mie cadute nella mia grande lotta contro il peccato.wmv 158 visualizzazioni16:53 Quale segno il TERREMOTO A VERONA, 42° Richter al mio compleanno!.wmv 1.353 visualizzazioni9:18 Con 2 PERSONE DIVINE in me, ecco 2 DISTINTI TERREMOTI senza danni!!!wmv 94 visualizzazioni1:25:25 CULMINE DELLA TEMPESTA SOLARE. Sue ragioni e 3° segno nel mio natale 1-25.wmv 482 visualizzazioni6:03 3 EDIFICI CROLLATI il 25 a Rio (e nel 38 mio Natale, a NATAL ne atterrò 1).wmv 106 visualizzazioni23:26 Il come e perché della FISICA AMODEA.wmv 67 visualizzazioni1:22 LA LINGUA ITALIANA E' PERFETTA e lo dimostro, nelle quantità che la mente muta in lettere.wmv 197 visualizzazioni2:02 25-1-2012. Un ASTEROIDE di 11 metri appare all'improvviso e sfiora la Terra....wmv 942 visualizzazioni10:56 25-1- AURORA BOREALE, replica finale dell'eccezionale Aurora boreale del 25-1-38 in cui nacqui.wmv 1.303 visualizzazioni1:16:12 ROMA dei Cesari e AMOR di Gesù, nascita gemellare, nel Mito e nella Bibbia.wmv 113 visualizzazioni5:01 Segreti, nella fine di OSCAR LUIGI SCALFARO che disse: "IO NON CI STO".wmv 519 visualizzazioni6:18
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Crollo di 3 statue a COLORNO... altro segno che io R(oma)NO quest'anno COLO a picco .wmv 446 visualizzazioni9:56 Lettera del 1-2-2012 a Oggi Scienza.wmv 41 visualizzazioni3:12 Lettera all'esperimento OPERA, come la PERA di Newton....wmv 45 visualizzazioni1:16 Altro momento emblematico del mio DUO a 5 dita in UNO=1000.wmv 30 visualizzazioni13:08 SOLUZIONE AL PROBLEMA-LAVORO PER TUTTI, risposta a Lorena Bianchetti. Diffondila!wmv 126 visualizzazioni9:18 CALcio CALvario. Dall'Egitto ho tratto mio figlio, di 74 anni, nei 74 del CA-I-RO.wmv 42 visualizzazioni19:01 Presidente Monti, FORNERO, si deve giocare in 11 e non tenere nessun 1 in panchina! .wmv 28 visualizzazioni3:18 Proposta di legge AMOR, di iniziativa poopolare, per l'OCCUPAZIONE TOTALE.wmv 40 visualizzazioni7:03 Lo STATO abbia a cuore il FUTURO.wmv 30 visualizzazioni13:13 Dio solo ha concesso potere ad ogni Ponzio Pilato.wmv 42 visualizzazioni21:57 il "MALIGNO" sembra NEGARTI, quanto invece DIO GIA' TI DA'... e viceversa.wmv 79 visualizzazioni0:47 Anche questi di oggi 2-2-12 son segni dell'ARMAGEDDON in me.wmv 51 visualizzazioni52:01 Le 7 generazioni da Terach a Zerach, con sole 6 al lavoro.wmv 94 visualizzazioni1:47:08 La FINE DEL TEMPO nel Vangelo di Gesù, come da Matteo.wmv 189 visualizzazioni2:19 E oggi 3 tutto è nel segno del 3 per me al centro del disegno.wmv 30 visualizzazioni1:21:58 RELIGIONE ED ALIENI.wmv 544 visualizzazioni1:42:04 Viaggi reali nello spazio-tempo ed... ALIENI.wmv 23.980 visualizzazioni25:00 NEVEe GELO in Europoa. Cade a Roma l'ALBERO, segno del Dio B che è RO....wmv 76 visualizzazioni31:26 Lettera a Mons RAVASI, sul NUOVO PERCORSO provocato dalla Fides 57 visualizzazioni25:48 OggiScienza e la questione dei Neutrini, botta e risposta.wmv 166 visualizzazioni11:30
31 EINSTEIN NON E' BEN CAPITO. Un articolo inviato a OggiScienza, perché sia pubblicato.wmv 77 visualizzazioni1:09:38 LEZIONE A ZICHICHI: Einstein NON ha errato, ma i Fisici sì, a capire la Relatività Generale. 23.801 visualizzazioni22:00 Spiegamo a A. Zichiche e ad OPERA che cosa comandi sui Neutrini.wmv 83 visualizzazioni2:10 Chiediamoci se c'è una ragione superiore che ha bloccato questi .wmv 45 visualizzazioni1:36 Articolo 18 da dimenticare! Si agevolino le aziende disposte ad .wmv 34 visualizzazioni0:50 2 -2-12 La Costa Concordia trova emulazione.wmw 53 visualizzazioni1:23:25 La Fisica Amodea controlla le unità vere della Fisica.wmv 165 visualizzazioni1:25 La casa di Cristo e il GELO del SUO CUORE. S'apra ai poveri cristi, a salvarli da ogni freddo.wmv 66 visualizzazioni0:38 NAVE e tanta NEVE verso la NINIVE che cadrà 47 visualizzazioni15:41 La mia risposta, data ad UNO, che vorrei fatta propria da OGNUNO.wmv 86 visualizzazioni1:16:38 Dopo il Termine Maya, questi i TEMPI MIGLIORI, e spiego anche il perchè.wmv 81 visualizzazioni1:01:48 Spiegazione dettagliata sulle UNITA' della REALTA', per chi le voglia davvero capire.wmv 262 visualizzazioni18:42 Il Regno di Cesare e il Regno di Dio, nella loro VERITA'.wmv 43 visualizzazioni7:23 Una lettera privata, a GINUZZA.wmv 131 visualizzazioni14:25 Neh, v'è! Neve sulla croce della mia Monte Sion 34 visualizzazioni26:14 -300 dì liberi al 7-12, e -314 alla FINE = al FINE, da oggi 11-2, festa di Ns.Sign. di Lourdes .wmv 60 visualizzazioni8:11 Il segreto segno della morte di Whitney Houston.wmv 4.699 visualizzazioni19:06 Romano, che pensi delle minacce al Papa?wmv 122 visualizzazioni27:49 Qual è la VERA intelligenza... (dell'ETA' DELL'ORO).wmv 122 visualizzazioni40:52 La velocità della luce sarà superata da noi e abiteremo in tempo reale a dimensione universo.wmv 25.392 visualizzazioni47:22
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CRISTIANI, MI UCCIDERETE nel DISPREZZO, perché io seguo la logica di Dio.wmv 128 visualizzazioni46:01 CELENTANO, in Tema... Divino Otelma=amletO: "Essere o non essere?".wmv.wmv 130 visualizzazioni44:36 Su CELENTANO, FARISEI IPOCRITI e ANTI-CRISTO!wmv 185 visualizzazioni1:00:52 Solo a C. RUBBIA (altri fisici esclusi), per un NOBEL.wmv 884 visualizzazioni:30 COME POTER LAVORARE TUTTI. Ditelo !!! wmv 96 visualizzazioni1:27:30 Diffusione della luce, steradianti, spazio e tempo... approfondiamo la comprensione.wmv 441 visualizzazioni1:07:31 La nostra reealtà unitaria nelle sue dimensioni in ampiezzai.wmv 214 visualizzazioni1:20:35 IMPORTANTE SU PI GRECO: Perché e quando va considerato 3 e non 3,1415....wmv 1.581 visualizzazioni19:58 IMPORTANTE SU PI GRECO: Le 3 D.d'un cerchio lungo 6 raggi e percepito come un cono.wmv 318 visualizzazioni40:27 Qual è la GIUSTA FEDE.wmv 235 visualizzazioni54:15 Bisogna che IL PADRE superi il Figlio Gesù, per farne uno SUPER.wmv 103 visualizzazioni38:26 Come il tempo avanza nella percezione frontale di PI greco.wmv 178 visualizzazioni4:06 Oggi, S.Policarpo=MoltoFrutto, ne vorrei molti e lieti, io un DUE, nel dì 2° al 22-2.wmv 67 visualizzazioni48:39 CLAMOROSO: il CERN non disCERN bene la velocità del Neutrino!.wmv 299 visualizzazioni4:49 OPERA e CERN necessitano di una valida OPERA di disCERNimento !!!.wmv 73 visualizzazioni8:46 ECCO L'ESPERIMENTO OPERA, e NON CI FURONO ERRORI.wmv 182 visualizzazioni14:34 Il segreto del Treno a Buenos Aires, il 22-2 delle Ceneri, e dei suoi 48+1 morti.wmv 47 visualizzazioni12:48 a 300 dì dalla mia,si sa: MUORE NONNA D'ITALIA, a 113 anni=N. DI MIO NONNO e del mio 5° NOME 109 visualizzazioni3:07 Ai 300 dì - GIOVANI E FORTI - che mancano oggi alla mia SA-P-R.I..wmv 69 visualizzazioni5:27
32 MILAN-IUVE del 25-2-12 e il mio BUFFON preferito....wmv 579 visualizzazioni4:42 LAVORARE MENO guadagnando ugualmente, per poter LAVORARE TUTTI.wmv 99 visualizzazioni8:14 Vado al Gran Sasso a direi cosa non sanno sull'esperimento OPERA.wmv 168 visualizzazioni15:44 Che cosa vado a dire ai tecnici dell'esperimento OPERA, in questa settimana.wmv 153 visualizzazioni16:16 Così ho potuto contattare OPERA e CERN, per adesso.wmv 89 visualizzazioni12:10 Oggi, 27-2, ogni mia lode al Prof FAZIO, Docente in Fisica a MIlano!.wmv 164 visualizzazioni14:18 Facciamo chiarezza sulle varie "Relatività" e su c, la velocità della luce!.wmv 99 visualizzazioni1:07:25 24 anni a oggi 28-2, Gesù (tornato al mondo in me) salì di nuovo sulla croce.wmv 41 visualizzazioni7:58 I trascendenti segreti sugli incidenti della Costa Crociera.wmv 326 visualizzazioni1:24:21 ETA' DELL'ORO dopo il 21-12-2012, quando Dio sbucherà dal mio I.sacco.wmv 233 visualizzazioni2:36 29-2. Sollecito al Cern per OPERA l'ppuntamento al Gran Sasso..wmv 77 visualizzazioni20:06 "VOLERE E' POTERE?"... Quesito posto in TV su 1 Mattino.wmv 81 visualizzazioni3:55 Il segno divino nella morte di Lucio Dalla.wmv 588 visualizzazioni1:08 COSTA ALLEGRA allega RA al D.Allah-Gesù Bambino arrivato in port.wmv 74 visualizzazioni24:40 Perché BEN. 16° è 6° con DALLA IN CIELO.wmv 101 visualizzazioni1:29:41 ASSIOMA e COERENZA, rispondendo ad Hack.wmv 122 visualizzazioni30:18 Le idee di Platone, alla luce della mia filosofia della scienza.wmv 209 visualizzazioni2:47 Funerale in nascita di DALLA e TRASFIGURAZIONE nel Vangelo odierno cattolico.wmv 156 visualizzazioni12:38 CESARE DEVE MORIRE, Orso d'Oro... Ma Chi è il Cesare che or so AR o' RO o Re a Rebibbia?.wmv 233 visualizzazioni40:08 I tanti segni di quest'ultimo mese.wmv 40 visualizzazioni39:55
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Non sono il solo a notare il DUALISMO di questi eventi che accadono a coppie.wmv 81 visualizzazioni0:32 Messaggio a SoniaNegramante.wmv 60 visualizzazioni5:21 La domanda è SE ESISTONO I CATTIVI....wmv 59 visualizzazioni1:39 Non ci posso credere... ma è solo da constatare!.wmv 98 visualizzazioni0:38 In cielo oggi 7-3, la seconda LUCE di LUCIA, l'ultima dei 4 CETRA.wmv 32 visualizzazioni6:13 Perché i miracoli solo ad alcuni e ad altri no? Perché proprio quelli?wmv 192 visualizzazioni42:17 Un MESSI A. v'ha dato il 5 per la mia BARCA duplice che se ne va.wmv 76 visualizzazioni5:00 Segno PRO-MESSI, nei PRO-MESSI SPOSI del Manzoni nato il 7-3.wmv 44 visualizzazioni2:13 L'AMO... sequestrato e ucciso con CRISTO....wmv 65 visualizzazioni1:49:37 Sul Bosone di Higgs da me tratto chiaremente senza alcun DELIRIO.wmv 6.035 visualizzazioni30:24 Rivolto ai miei amici di Montesilvano che stasera mi festeggiano.wmv 98 visualizzazioni40:08 Gesù Bambino, nome ieri finito a me per Dalla, e la Divina Provvidenza 69 visualizzazioni1:28:48 Sull'Unità della massa posta 1 e non per arbitrio.wmv 50 visualizzazioni44:02 In LAMOLINARA e CRISTOpher, cara LINA, sei una con me.wmv 95 visualizzazioni43:19 Le mie 13 croci in un loro perfetto disegno.wmv 87 visualizzazioni36:35 Bilancio dopo 640 giorni di attività del CANALE AMORAMOD.wmv 82 visualizzazioni9:53 mese 12, 5 5 qui mi crocefissi dopo 55 giorni di digiuno 70 visualizzazioni4:17 Sett. 11, 13-3 da un Amodeo 1113 e Monte Sion 55-Romano.wmv 94 visualizzazioni2:00:54 Rotazioni PROPRIE e IMPROPRIE, fisiche e metafisiche, delle masse libere.wmv 219 visualizzazioni16:28 Nuova offerta di collaborazione ad Opera, Lab. Gran Sasso.wmv 101 visualizzazioni2:08:22
33 Ragionamenti sulla luce, ondosa o in particelle....wmv 468 visualizzazioni1:16:37 16-3, ecco il PIANO 4x4 del Dio TRINO, in quest'anno 4x312.wmv 103 visualizzazioni2:21:46 Se esiste tutto il possibile, perché vediamo in atto poi solo le scelte predeterminate?wmv 153 visualizzazioni16:14 Il segreto della CAMPANA TRAFUGATA della Costa Criciera 97 visualizzazioni1:54 2 rapiti in India +2 caduti dal tetto +2 dal cavalcavia.wmv 52 visualizzazioni2:49:40 Perché la VELOCITA' del neutrino in ICARUS dovrebbe essere la stessa che in OPERA? 189 visualizzazioni46:19 Come il ciclo 10 è in spazio diviso dal tempo.wmv 169 visualizzazioni58:28 Quale confine tra ESISTENZA e NON ESISTENZA?wmv 168 visualizzazioni1:30:56 Si colonizzerà l'UNIVERSO realmente... ma solo "in cielo" sarà tutto nostro e come lo vorremo.wmv 432 visualizzazioni2:31 CUSTODISCIMI (canto popolare ebraico).wmv 2.720 visualizzazioni2:22:40 Amodeo, sei un APOSTATA? Gesù disse: "Ignorate chi vi dirà: SON IO ! (facendo grandi miracoli)!" 477 visualizzazioni1:26:52 Togliamoci tutti LA GRAN TRAVE dagli occhi... per VOLER POI e potere aiutare gli altri .wmv 79 visualizzazioni1:36:32 Angeli e Demoni, esistono? E tu, Romano, hai mai dubitato d'essere chi dici?wmv 303 visualizzazioni30:17 Risposta breve su cosa accadrà dopo il 21-12-2012?wmv 1.454 visualizzazioni2:10:10 Risposta completa alla domanda su cosa seguirà al 21 12 2012 409 visualizzazioni11:01 NEUTRINI. Antonio Ereditato si dimette per i "pateracchi" in OPERA.wmv 322 visualizzazioni18:12 Dal mio poema "IL GIOCO-GIOGO DI DIO" anni '87-2003.wmv 49 visualizzazioni38:12 Perché sono affezionato a questo dipinto mio, del 1954.wmv 76 visualizzazioni33:52 Amodeo, che ne pensi degli Illuminati e della New Age.wmv 511 visualizzazioni1:17:38 Amoramod, sei fuso? per 15 euro l'ora t'offro ripetizioni di fisica e matematica.wmv 1.284 visualizzazioni1:16:36
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Potete trovare tutti i video (poco meno di 3.000) sul Canale Youtube ROMANO AMODEO
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Finito di scrivere il 13 giugno 2.016 a 43 giorni dalla mia salita in cielo, ma a 29 soltanto da quel 12 luglio in cui dovrei esse â&#x20AC;&#x153;bloccatoâ&#x20AC;? come dalla paralisi vista in mio padre, per i suoi (e miei) 14 giorni di Via Crucis.
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Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO AAAAAAA D E I L MM NNNNN OOOOOOOOOO P Q RR TTT U
2
Articolo 1.
AMO.R. creatore è
C.ent.O diviso per NOVè
100 : 9 = 11,1111 è la legge che crea l'infinito su 2 intere dimensioni di spazio unitariamente determinato e 4 di tempo unitario determinato. 11,1111^2 =12,345600 il decimale sono 4 giorni in minuti secondi e 6 dimensioni avente 18 come somma della 4 cifre 18 è il 1° numero della SERIE DIVINA a crescita 10; 18 28+38 48 in cui 28+38 è l'unico medio 66 maggiore di 48 18 48 66 (=28+38) 100+1,82644 è il 1° ciclo incrementale del 10,0, che è il “padre” 100, espresso nel Figlio 10,0, sua radice. Quando questo indice si combina con un periodo 90, diventa 10,0909090... e il suo quadrato che era 100, si incrementa in 101,82644 che poi s'inverte in 6280 è 10×1,8 66 8 è il solo tempo di 8/10 considerato intero nel ciclo 10 18 è il ciclo 10 dello spazio+tempo dato da 1,8, e che, moltiplicato per 10 è 18. 8+18=26 somma i due indici il cui numero è dato dal Log [10^8 × 10^18] = Log 10^26 = 26. 2,64×100/4 = 66 moltiplica il 2,64 per la presenza, data da ¼ di 100, il che considera i 264 decimillesimi nel tempo ¼ che li fissa in 66. 26+18=44 con la qual cosa determina i 3/2 di 66 8 +26 +44=78 che accade quando abbiamo tre lati che hanno questo indice 26 in linea, allora l'indice cubico è 78, Osso è dato dal Log [10^8×10^18]^3 = 78 In 12,345600 quando incrementiamo il 3456 per 900, si inverte il 34 nel 43 e 4356 è 99 in 43+56. Ma – soprattutto – abbiamo una area la cui radice quadrata è 66. Così la dimensione lineare 66 incrementa i 345600 milionesimi dello spazio complesso come 10^6 per 90.000 milionesimi che sono 9 volte 10^4. Allora succede che la linea a indice 66, si combina in vario modo con una altra dimensione in linea a dare una area: 66 × 66 = 4356 è una area essa pure tale che 43+56=99, è il nome ROMANO 66 × 78 = 5148 è una area essa pure tale che 51+48=99, e rivela il valore medio 48 unitario della scala divina a dimensione di 100 quantità 51 è il nome ANTONIO 66 × 26 = 1716 è 1/3 dell'area elencata per seconda e presenta sia il 51 sia il 48 nei 2/3 dati da 17 e 16. Sono 4×4 di solo fronte e con flusso 1 è il nome ANNA 66 × 51 = 3366 è una area essa pure tale che 33+66=99 è il nome PAOLO 66 × 221 = 14586 ha gli estremi 14 e 86 complementari a 100, tanto da essere virtualmente 586+14=600, se fossero 222 i 66, sarebbe 666 66 × 113 = 7458 è tale che la somma 74+58=132 è uguale a 66+66 è il nome TORQUATO 66 × 334 = 22044 ha la somma degli estremi 22 e 44 = 66, se fossero 333 sarebbero 66 in meno, 21978, in cui 21+78=99, e 999 con il medio. 66 ×(400 -66) è lo stesso e moltiplica 66 per il suo moto nel 100+300. Sicché la somma di questi 5 lati porta a tutto il moto del lato dei minuti secondi di 4 giorni, 3456 mossi in un fronte a lato 30 e area 900, il cui volume è 4356. Esso, diviso per un flussi 1, si rivela come un'area espansa il cui lato dato da radice quadrata è 66. 66 × 47 = 3102 il cui totale è lo stesso 33 dato da 99/3 è il cognome AMODEO 66 × (47+26) = 4818 la cui somma è 66. Si capisce allora che il 47 deve essere coinvolto, essendo il complementare del 26, rispetto al 66. 66 × (334+47) = 25-1-46 assume tutti i crismi di una data che – quando è ridotta del tempo unitario di 8 anni diventa 25-1-38. 381, somma di tutti i 6 valori, aggiusta – se mai fosse stato il caso, il 1-46 al valore dell'anno 38 in gennaio, che da destra è in 183 mezzo anno bisestile di 366 giorni. 138, gli stessi in ordine crescente, sono la costante dei Gas, di Boltzman, l'energia in Joule di 1° Kelvin, alla dimensione 25 dell'indice 10
Entrata in atto e durata: 66×381 -2^3 = 25-1-38 è la data della nascita. 26×78 -78 +66 +10^4 /137741 e la data del 2.016,0726000 della sua definizione, il giorno n.208 dato da 26×8, che è S. Anna, il 3° nome di Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO = AMO.R
3
Verifica che con questi nomi=numeri è costruito il tempo 66=Romano, 78=Antonio, 26=Anna, 51=Paolo, 113=Torquato, 47=Amodeo
Una intera GENERAZIONE dell'esistenza Essa è data in anni dalla prima lettera del nome sommata al 1° nome per il cognome.
R + ROMANO × AMODEO 16 + 66 × 47 = 3.118
L'intero valore PRESENTE in cicli di anni
La fine dell'INCARNAZIONE di Dio Essa è datata da Romano più il prodotto tra il DIO Uno e Trino (ANNA e ANTONIO) meno Antonio, più 10^4 : 137742 (la realtà intera divisa per il tempo ½ di 26 +66 in moto per 66/6 con tutte le 42 cifre del nome).
ROMANO +ANTONIO × ANNA -ANTONIO + 10.000/137742 66 + 78 × 26 -78 +0,0726000 = 2.016,0726000, anno 1.016, nel mese 7 e dì 26
Esso è il 10 avanzante per 10^10 ed è dato da
5 ROMANO (in 10 interi+periodo)×(ROMANO - PAOLO) 6.666.666.666,666666... × (66 -51) = 10 × 10^10
L'intero numero delle GENERAZIONI dell'esistenza Scompone i 5 Romano (in 10 interi) con 1 GENERAZIONE a denominatore.
666.663.548 / 3.118 = 213.811 / 1 interi.
Essi sono:
100.000 =10^5 =66.66,66... ×51 =ROMANO.ROMANO × ROMANO -PAOLO 113,000 = mille TORQUATO 811 la lettura da destra del 3.118
L'inizio dell'INCARNAZIONE di Dio Esso è dato dal 1° nome moltiplicato al valore totale, meno 8 anni.
66 × 381 meno 8 = 25-1-38, in giorno, mese, anno.
Durata in giorni della INCARNAZIONE di Dio 28.672 giorni, esistono tra il 25-1-1938 (compreso) e il 26-07-2.016. 100 -3 (tutto il moto di 3) +75 (tutto lo spazio)×381 (tutto il nome): + 97 28.575 = 28.672
Durata in anni, mesi e dì dell'INCARNAZIONE Sono anche
78 anni, 6 mesi e 2 giorni che sono:
Antonio=78, Anna=1/2 Anno,2 2 giorni di piano. Sono anche il 7+7+7 avanzante nei soli primi 4 nomi, più i due lati in cui ciascuno ha tutti i nomi 381 posti per 10
21+221 +2 (3810) = 242 + 7.620 = 7862 e nell'Inverso di 2687 sono 20 +7 (381) Tutto il moto 10 di 10 in 7 creazioni di tutto il nome
4
Senh(ANNA) = Cosh(ANNA) = Senh(26=DIO) = 97.864.804.714 , 41938213... 4.8 = GESU' 04.7 = AMODEO 14 , 4 = ROMANO ANTONIO 1938 anno suo di nascita, dato da: PAOLO ×38=1938 (conversione a Gesù: 25 Gennaio) TORQUATO=0113 in 3110 anni (+ANNA=26 in 2+6=8) 3110 anni +8 è il tempo intero d'ogni generazione.
Se considerate che tutte le 3.118 generazioni che abbiamo ricavato da 10^10 : 15, sono 213.811, e che avevamo scomposto questo quanto in 100+113, lo potete vedere in quello che segue l'anno 1938 in questa equivalenza tra Senh e Cosh quando il numero è quello di ANNA, alias di DIO. Questa equivalenza posta nel valore di ANNA, è quella che, partendo dal DIO PADRE =26+40, toglie di mezzo il 40 dell'espansione una e trina e lo ammassa nel puro valore numerico. Il 66, dato da 28+38, quando si rende uguale a due volte il valore medio 33 attua in un certo modo questa stessa equivalenza essenziale, rispetto a quando si abbia il Senh e il Cosh espresso a valori diversi. Accade allora che si passi dal NOME di GESU' a due volte la sua VITA.
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Questo 66 è il 1° trascendente i 99 “nomi” di Allah, che son dichiarati dati da 100 -1 dal Credo Islamico Stranamente gli Islamici credono che i 99 nomi siano espressi in lettere alfabetiche, e secondo esse siamo discesi a Nomi dei quali i primi due sono quelli dichiarati nel primo versetto, con il Compassionevole, il Misericordioso. 163 vale Compassionevole nel valore numerico in lingua italiana, assegnando lettere da A a Z ai numeri da 1 a 21. 155 vale Misericordioso. 318 sono le stesse tre cifre di 381, date da queste con l'aggiunta del 63 che incrementa il 100 nel primo dei due nomi. 63 è tutto il dinamismo di un ente Trino, che occupa 3 unità nel 66 e si muove per le 63 che restano libere. 63=ISRAELE. Ebbene ALLAH vale 30, e se sono 30+30 i lati di un piano che ha il suo nome in linea, occorrono 30/10 per avere questo 63 basato sul valore 30 del nome ALLAH. Sun Credo Islamico è precisato come non si debba cercare di ragionare su ALLAH, ma solo sulla “creazione” di ALLAH. Visto che si tratta di Nomi, si tratta della creazione del nome di ALLAH. Questo nome è CREATO nella terza parola del primo libro della Sacra Bibbia.
ALHIM HALLAHIM
Nella seconda linea il nome ALLAH proprio nell'ordine in cui è pronunciato da destra verso sinistra e per come sarebbe scritto in Italiano, se noi scrivessimo l'italiano da destra verso sinistra. Ho scritto in rosso, ma sempre nell'ordine della lettura e per come la trascriviamo in Italiano, il testo ebraico, scritto da destra verso sinistra ma che io qui ho trascritto per come noi lo leggiamo da sinistra verso destra. Come si vede, delle lettere che in totale compongono le 6 in italiano, c'è soltanto il primo AL. Poi è scritto (da Dio) un LUI nella lingua inglese. HALLAH vale 8+1+10+10+1+8=38, e HIM=LUI=10+19+9=38. Di ALLAH in Bibbia si parla sia in Genesi 25, sia in Genesi 38, tanto che abbinando il fatto che LUI è 1, ne deriva logicamente un valore di 381 che in Bibbia sono anche le dimensioni in linea dell'Arca di Noè.
6 Per le argomentazioni serie, scientifiche, che io ho espresso tutte su una pagina, i nomi dovrebbero valere esattamente questo:
66+ 78+ 26+ 51+ 113= 334 sono assimilabili alle 5 dita della MANO di Dio, o delle 5 cifre del nome 47 381
ALLAH per un valore 6 (di intero lavoro) per le 5 cifra tanto da portare esattamente con 6×5=30 al contenuto 30 del nome ALLAH. è assimilabile al cognome che è sempre lo stesso per tutti e 5 i nomi.
Essendo 66 una delle lunghezze, quando l'area è quadrata e il flusso di quell'area è 1, allora 381 esprime una area avente i 2 lati di 190 ciascuno, e il flusso 1. Vediamo infatti come 66+78+47 (il quale 47 che è anche 1, come il solo cognome) sia 191, mentre il 26+51+113 è 190. Se da 100+300 togliamo 19 e gli aggiungiamo il 381 residuo, con 19+381 (la cui somma è 400) otteniamo esattamente con 19-381, l'anno 1938 nel mese 1 di gennaio. La stessa cosa si ottiene con 66 volte 381, in cui il risultato 25-1-46 è in verità maggiorato di 8, in quella serie divina 101,82644 usa il tempo 0,8, di quanto è 18 decimi, per determinare il 26 che segue poi come la componente una e trina in 78, che sono quelle che, moltiplicandosi tra di loro, portano all'anno 2.028, appunto comprensivo di questo 8 in eccesso. Trattandosi solo di movimento della presenza del volume complesso dato da 2^3, presenza che è calcolata, poi va tolta. Per esempio, se ci sono 30 giorni e io occupo il giorno numero 1 in quel 30, il suo spostamento è dato solo da 30 -1. Così succede qui, perché il presente, dato da 2^3=8, poi si sposta di 1,8x10, ossia di 18. e il 26 in linea occupa la lunghezza 8 della presenza. Essa esiste anche nel suo valore triplo riguardante tutte e tre i lati del cubo, la cui lunghezza è dunque 78. Quando eseguiamo il prodotto tra 78 e 26, in cui il primo è lo
spazio del volume, mentre il secondo è la sola linea occupata nel tempo, abbiamo con 2.028 tutto lo spazio-tempo, nel quale la presenza lineare è ora data dalle 3 presenza unitarie su ogni linea, quando ci sono 4 dimensioni per ciascuna. Dunque 3 volte 4 e sono 12. Per ottenere lo stesso 12 da 8 bisogna considerarlo 8 nello spazio, e 8/2 nel tempo unilaterale in avanti. Pertanto dovremo togliere 12 dal prodotto di 26 per 78. Quando invece moltiplichiamo 66 per tutto il 381, allora abbiamo per risultato un 25146 sviluppato tutto su una unica linea, tutta contenente 8 per la presenza di 2^3, e il resto per il tempo, ma sarà da togliere nel valore totale della datazione, che è in quella riguardante gli anni 46, nel valore di 251-46 che risulta in un solo numero. Io mi rendo conto che farete molta fatica a “riconoscere” in questa una vera e propria data, in cui il valore dei giorni che esprima la quantità più piccola vede dopo quella dei mesi e dopo quella degli anni. Ma dovete rendervi conto che stiamo proprio eseguendo in quell'ottica esemplificata da 12,3456, in cui la crescita numerica che appare somma di indici, di fatto esiste come un fattoriale che dissemina in ordine crescente ciò che vale in questo caso il 10^6 dato dal prodotto di 10^1 × 10^2 × 10^3 × 10^4 × 10^5 × 10^6, e che, al livello del fattoriale di 10^6 di fatto è arrivato a fare 1+2+3+4+5+6=21. Con il numero 12,3456 noi abbiamo distinto nel numero indice solo il valore del calcolo fattoriale fino a quel punto. Per questo, esclusi gli esponenti 1 e 2, poi abbiamo il primo valore 18 nella scala “divina”, perché è 21 -3. Questo tipo di calcolo dunque evidenzia una progressione che aumenta sempre più di valore, tanto che quando moltiplichiamo con 66 tutte le 381 dimensioni che sono date da un 1 che occupa un 10 che avanza di 10, dunque occupa un 20, in una unità e 19 è tutto il suo moto relativo. Nell'assoluto 100+300 del tempo+spazio, esiste questo spostamento unitario in 19 unità, ed occupano così quelle che mancano rispetto al 381 che occupa il 400. Posto 19 come lo spostamento unitario, 381 è tutto quanto esso nel 400. Per cui il prodotto tra 66 e tutto questo spostamento, quantifica il crescendo in cui si attestano per prima cosa i 100/4 della presenza in 100 giorni che ci sono in un mese... dato dal numero 1 che segue il 25. E poi le dimensioni nelle due ultime cifre sono il 46 che si attacca allo spostamento 19 definito nel ciclo di 100 anni, tanto che i 46 che seguono sono solo le decine di
7 anni che vanno a formare il numero di 1946 anni, in cui 19 sono centinaia di anni, e 46 sono 46 anni. A questo punto abbiamo avuto il massimo spostamento nel 1946 che contiene in esso 8 anni di occupazione in linea... e sono da togliere. La scienza non ha mai fatto questi computi e capisco la fatica che fa a entrare in questo nuovo ordine di idee. Si crede che noi nel calcolo delle date non si stia misurando veri e propri volumi di spazio-tempo... ma invece lo stiamo facendo. Quando noi vediamo scorrere in un mese solo 31 giorni al massimo è perché, simultaneamente, ce ne sono altri 69 che riguardano il piano frontale. Noi in verità abbiamo mesi che contengono scrupolosamente 100 giorni ciascuno, in un anno che ha 10 mesi in pura lunghezza e 2 mesi dislocati come una area trasversale. Se ci fossero solo i 10 mesi, non avremmo volume di tempo. Lo abbiamo perché il flusso è lungo 10 mesi, per 1.000 giorni e poi ci sono 200 giorni sul piano trasversale. Per dimostrarvi in che modo noi passiamo a poter calcolare solo il tempo, siamo costretti al periodo di 4 anni, di cui 1 a valenza tempo e 3 a valenza di espansione spaziale. 10^1.461 × 10^(3333+3+3) moltiplica le dimensioni dei 4 anni in 1.61 giorni per il modello cubico in espansione, per 3333 in linea di flusso e 3+3 per il fronte, sempre a 3 dimensioni. Questo prodotto, che combina il solo TEMPO per il solo modello di espansione spaziale, essendo potenze aventi la stessa base 10 del ciclo numerico somma: 1.461 giorni in tempo 3.339 giorni in spazio-tempo 4.800 giorni in tempo+stazio Quando dunque moltiplichiamo 0,35 per 0,35 (azione per reazione) e abbiamo 0,1225 è davvero la lettura di anno zero, mese 12 e giorno 25, di natale. Quando in Bibbia si dichiara che Noè visse 350 anni dopo il diluvio universale e poi morì, questi 350 che sono da mettere scrupolosamente in relazione con IL PRINCUOIO dei 1.000 anni del modello 10^3, sono 350/1.000 = 0,35 in ciascuno dei mille anni, tanto che il prodotto fatto prima porta
virtualmente proprio AL NUOVO PRINCIPIO (coerente con l'antico testamento) dell'Avvento di Gesù Cristo e del principio del Nuovo Testamento. Quando partiamo però dai totali, come nel caso di 350/1.000, abbiamo una gerarchia del tipo discendente, per cui avremo prima anni, come valori interi, poi mesi e poi anni. Quando invece proseguiamo IN CRESCENDO, come stiamo facendo, otteniamo prima i valori basilari. Il 100 è il primo. Il suo quarto, che porta alla presenza, porta a 25.1 perché per primo c'è il ¼ di presenza, e poi il numero 1 di un mese che contiene 100 giorni. 66 volte 381 = 251 ha questo fondamento crescente. Se vogliamo renderlo decrescente, basta prendere il valore 1 e porlo in testa. 125 ha ora l'unità che è espressa nei 100 giorni, a cui poi segue il suo tempo di ¼ di 100. Se vogliamo “raddrizzare” anche il valore dell'anno, che riguarda le due ultime cifre, occorre mettere 460 davanti a 125, e non il solo 46, e poi dividerlo per 10, tanto da determinare 46,0125, creando la dimensione a due cifre anche per il mese, che quando fosse il 12 di questo stesso anno, sarebbe 46,1225. Possiamo espandere il 46 a 460? E come no! Sono TEMPI dell'unità, il che significa che sono valori frazionari dell'unità. Lo abbiamo visto in 12,3456, che nei valori decimali contengono le centinaia di minuti secondi esistenti in 4 giorni. Ebbene 0,3456 è uguale a 0,34560000000... finché vogliamo... purché siano zeri. Di fatto il 381 ha un grande legame con questo 345. E' un 345 che avanza per 6×6=36. In sostanza in valore intero è: 10^345 × 10^6^6 = 10^345 × 10^36 = 10(345+36) = 10^381. Insomma 345 è la lunghezza, e poi ci sono 18+18 linee nel fronte. Il risultato, di questo fronte che ha la lunghezza del primo valore della progressione divina 18 (28+38) 48, in cui IL MEDIO è uno, è 66, e dunque si sposa dopo il secondo dei due estremi che in 18+48=66 lo equivalgono, crea questo 18 48 66 in cui il primo valore si inverte in 81=3^4, e si aggiunge alle 300 dimensioni assolute dello spazio. Si può scomporre 381 in 180+180 +7+7+7, e allora si vede che il primo valore 18 si è espresso a dimensione del ciclo intero di 10 quantitativi. Normalmente, invece, 10,090909090 in azione uguale e contraria, vale
8 101,826446280 e il 10×1,8 si afferma 18, mentre il 100 volte 1,8 porta la piano Pi greco, di 180°. Come la somma tra 345, 18 e 18 = 381 questa è la lunghezza caratteristica per ottenere un volume come 345 per 6×6 con valore di piano 36, presenza decima di quello di 360°. Questa è l'inflazione che accade sul piano a mano a mano che è fatto il calcolo di 10 : 9.
Nel primo tempo, 1 è diviso in profondità di calcolo e 3×3 è nel fronte. Nel secondo tempo, quando sono divisi 11/10 in profondità, il piano si è a sua volta mutato in 33×33. Esso si porrà al precedente come un numeratore sta al suo denominatore. Questo succede a mano a mano che in linea si aggiungono i nuovi decimi, e che le ultime aree si dividono per le penultime, tanto da determinare la parvenza del movimento apparente da un cinematismo.
33^2 : 3^2 = 121 333^2 : 33^2 = 101,826446280 3333^2 : 333^2 = 100,180261342423504585666747828910991 33333^2 : 3333^2 = 100,018002610342042305040585066607470828091009910 333333^2 : 33333^2 = 100,001800026100342004230050400585006660074700828009100099100 3333333^2 : 333333^2 = 100,000180000261000342000423000504000585000666000747000828000910000991000 33333333^2 : 3333333^2 = 100,0000180000026100003420000423000050400005850000666000074700008280000910 333333333^2 : 33333333^2 = 100,00000180000002610000034200000423000005040000058500000666000007470000 3333333333^2 : 333333333^2 = 100,000000180000000261000000342000000423000000504000000585000000666000 33333333333^2 : 3333333333^2 = 100,00000001800000000261000000034200000004230000000504000000058500000 333333333333^2 : 33333333333^2 = 100,000000001800000000026100000000342000000004230000000050400000000 Da 3333^2 : 333^2 questa è la struttura di crescita, dovuta a 10,00900900900900.... al quadrato, ossia da 10,00 +900 di eterno periodo del 100 nel 1.000 espresso in centesimi 18 342 81+ 81 99 423 81 81 180 504 81 81 261 585 81 81 342 666 eccetera Come si vede, esiste un incremento perenne dell'81 che sta al 99 come il suo complemento 18. Anche il fondamentale ciclo 100 risulta combinato da 18+81 Di fatto, esiste tra di loro la stessa inversione che passa tra lo spazio e il tempo.
9 10, osservato da sinistra, è il ciclo delle unità. Osservato da destra, diventa 01 ed è il tempo decimo di 10, ciclo unitario. Nel valore della base “e” dei logaritmi naturali, questi sono i primi 16 numeri e le 16 dimensioni di decine date dalla carica 4×4, (o 10^4 / 5^4). 2,7 1828 1828 459045. Interpretiamolo. 2,7 1828 1828
sono le 2 dimensioni dei 3^3 = 27 decimi, di tempo-massa decima della presenza. Sono ¼ del totale 27 Uno e Trino = 27×4=108. sono 4 d. reali seguite dalle 4 immaginarie uguali, e – sommate – sono 3656 unità in 1 anno in 365 giorni e 6 ore di tempo 24° 45 90 45 sono spazio angolare da sinistra verso destra. Da destra verso sinistra si raggruppano in soli 2 tempi 540 secondi +9,54 secondi
Come vedete, il logaritmi naturali, nella base “e” fissano il volume terrestre in 4×27 (10^10 × 10^10) m^3, e 365 giorni, 6 ore e 9 primi e 9,54 secondi di anno Siderale. Come vedete, leggere un numero in senso inverso lo muta da spazio in suo tempo. Per questo abbiamo potuto porre 66×78 = 5148 e abbiamo potuto sommare 51 a 48, riconoscendolo un 99, la cui somma poi è il 18 delle progressione divina. 66×51 = 3366 e lo abbiamo riconosciuto prima 33+66=99 e poi 9+9=18 (è lecito farlo, e lo facciamo tranquillamente nella “prova del 9”). 381 invece è completo nelle 12 dimensioni, poi ricondotte alle 1+2=3 del fattoriale di 10^2. Quali saranno allora questi 99 nomi del FATTORE PRIMO? Il primo lo abbiamo visto in questo 9+9=18. Seguono poi gli altri 3 incrementi, di dieci in 10.
18
28
38
48
Questa è una proporzione in cui il valore degli estremi sta al valore dei medi. Sono somme di indici essendo prodotti combinatori tra le potenze sulla stessa base 10 cui si basano questi 4 indici 10^18 × 10^4 = 10^28 × 10^38 10^38 : 10^18 = 10^48 : 10^28 Se però poniamo in essere il valore medio sui 4 numeri, esso è un numero solo, il 66, mentre sono 18 e 48 i due estremi.
18
48
66
18
48
66
diventa allora la serie ordinata, perché 18+48 è il 66. possiamo estenderla con lo stesso criterio:
114
180
e l'abbiamo completata con il
ciclo 10 assunto dal 18. Il valore 48 si somma prima a 18, e forma 66, poi all'altro estremo 66, e poi a un piano contenente due 66. Cercando origini di questo nella Bibbia, troviamo che i due primi numeri potrebbero essere il capitolo 18 e il 48 del primo libro, Genesi, che ne ha in tutto 50. Ma potremmo anche ipotizzare che anche gli altri numeri siano capitoli del testo sacro, una volta che si considerino un solo libro tutti i 5 raggruppati nel Pentateuco. Il 4° valore, 114 corrisponde al numero di tutti i capitoli del Corano. La Bibbia ha descritto l'ARCA di Noè come la struttura in cui ha trovato riparo tutta la vita dal diluvio universale. Una volta che si intenza che questo Diluvio possa riguardare le IDEE dei viventi, ecco che l'ARCA potrebbe essere quel luogo in cui si salvi totalmente l'idea divina dal “marasma” generale. 66, che abbiamo visto essere il lato dell'area 0,3456 quando avanza di 0,0900 e diventa 0, 4356 che in 43+56=99 e in 9+9 è 18, che è un volume in questo numero 4356, e diventa area se lo dividiamo per la lunghezza 1, e diventa 66 nella sua radice quadrata... 66 è la lunghezza una, che se è Una e Trina, è 66 +198 = 264 (che dunque è volume), diventa 260 di flusso per 2+2 di fronte binario a 4 dimensioni, e mostra tutta la sua relazione lineare con il 26 di presenza, quando il ciclo 260 si riduce giustamente al decimo delle sua presenza. Questo 26 nel valore cabalistico giudaico è il tetragramma YHWH del nome di Jahvè. Dunque ne abbiamo determinato uno. Ma anche DIO è 4+9+13=26. 66=ROMANO, in base a Bibbia, 1,25, in cui il Signore disse che due popoli
10 erano in Rebecca e uno si sarebbe imposto su Israele (Giacobbe, uno dei 2 gemelli) 78=DIO TRINO, di Padre, Figlio, Spirito Santo. (Sono nomi giusti? 26=DIO YHWH Da 66 × 381 (l'Arca del divino rifugio contro il marasma) = 25146 ha 251 in valore assoluto 100. Ebbene: 40=PADRE (sic!) 54=FIGLIO (sic!) 96=SPIRITO (sic!) 61=SANTO (sic!) 251 proprio così! Padre, Figlio, Spirito Santo sono il DIO+DIO+DIO=78, che in 3 × 78 è 234 e con un più un Dio RA=17 diventa 251, È lecito dire che DIO+DIO+DIO è 78 e allora è tre 78 più il Dio RA?
Trino, 4, che esiste nel piano 4×4 e nel flusso di 4/4. Sono 17 dimensioni, espresse in linea anche come 2^3 + 2^3 = 8+8 e flusso 1. Questa è la realtà PRESENTE che vale IN PRINCIPIO di Dio Uno e Trino. Dunque ci sono 17, in principio 1 e 3, +tre 78, che, se SONO TRE 78 allora lo sono IN TRE, come 26+26+26=DIO+DIO+DIO o YHWH+YHWH+YHWH. Ora però noi dobbiamo agire come fece Matteo: arrampicarci sugli specchi per trovare veritieri i profeti. Osea aveva detto, nel capitolo 11 e versetto 1, questo che vi mostro in 5 traduzioni.
Cosa ha detto Dio sul suo nome YHWH? Ha detto: <SONO - colui che - SONO> Allora se sono TRE in DIO e valgo 78, allora se sono chi sono, e sono 78 in tre, sono tre 78, sono 234 come valore intero. Ci saranno poi necessariamente dei valori di PRESENZA, perché questi qui sono tutti spostamenti tripli... della presenza. Essa risulta da 251 che è il valore INTERO. Dio è anche 10 che è in potenza di 10 che è in potenza di 10 Ove 10^10^10 = 10^100. Ma è anche 10 che è 10 che è 10 = 10^3= 1000 IN PRINCIPIO Infatti è il tempo ¼ della presenza 10^3. 1.000/4 sono 250 di spazio, ed 1 come la presenza unitaria nel rapporto 250/1 che intercorre tra 251 dimensioni. Solo in 251 c'è un 1 che si sposta interamente per 1000/4 di presenza. Allora 251 : 78 = 3, col resto indiviso di un 17 indivisibile. E' il Dio Uno e
Appare evidente che Dio dice: “ho chiamato mio figlio dall'Egitto” o fuori, dall'Egitto. Matteo lo intese in linea di SPAZIO... ma se invece è il solito messaggio “sibillino”, che tenta di estrapolare il nome del figlio dai NOMI degli Dei dell'Egitto? Abbiamo la certezza (dal vangelo di Luca, scritto su testimonianza diretta di Maria) che non andarono in Egitto. Passati i 40 giorni della purificazione cui Maria era tenuta, la famiglia tornò a Nazareth e non si mosse mai di lì se non per andare a Gerusalemme a celebrarvi la Pasqua! E allora si tratta di NOMI.
11 Il 66=ROMANO è RO in acronimo degli Dei Ra e Orus. A RO, loro acronimo, si attacca AMON. RO+AMON non è forse RO+MANO? Poi c'è ATON... che potrebbe girarsi in ANTO' (nome tronco, che un meridionale usa per chiama Antonio). Ve lo immaginate Dio? “Ué, ANTO'! E chiama suo figlio” Gesù è chiamato ATON? “Cavoli!”. Non è forse <A T on> uno sulla croce, scritto ora in Inglese dallo Spirito santo che con una lingua ne fa capire un'altra? <An T on IO> non è adesso <Un IO sulla croce?> ANTONIO vale
esattamente 78 e il ROMANO ANTONIO (Marco) non fu forse ucciso dal Faraone in gonnella, che voleva rabbonire il giovane Ottaviano? Un ROMANO restato sempre SECONDO a Cesare, anche se così tanto integrato con Giulio, da essere come il 66+78=144, numero della serie di Fibonacci che serve alla progressione aurea 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144, come 12° numero e uguale a 12×12. Inoltre il 66 è indice del Fattoriale di 10^11, che se si somma anche l'indice 12 è nell'indice 78 quello del Fattoriale di 10^12. Sono dunque due FATTORIALI attivi in una unica progressione. Messi uno sull'altro proprio come il ROMANO Giulio Cesare e il suo SECONDO ideale.
Riepiloghiamo:
66 è il nome RO-MANO, che è chiamato così dal Signore in Bibbia 1,25, per come Dio l'ha comunicato al Profeta Osea. E' DIO PADRE=26+40 78 sono DIO PADRE, DIO FIGLIO, DIO SPIRITO SANTO, 78 come 3 ×DIO=26. Inoltre 1.000/4 +1 =251 in PADRE+FIGLIO+SPIRITO SANTO 26 è il nome YHWH in ebraico e DIO in italiano. Essendo 1/3 di 78, è ANNA quella tre in su (posto 1 Gesù) è 2 in Maria e 3 in ANNA=26 se nome 3° di 3. Gli OSANNA, nell'alto dei cieli, non vedono ANNA, a osare? Non è ANNA la Dolce metà del SIGNOR ANNO? Non son 3 coloro che HANNO TUTTO?
51 è quanto è CENTO, o Ent. C.=3=Cristo. PAOLO è il nome nato il 25-1-38, dato da 66×381 -8 e riguarda il contraltare di Pietro nel Cristianesimo. 113 sono le volte che va ripetuto il primo versetto del Corano, che potrebbe esse CO' R-om-ANO se io metto l'OM omesso da me, Ma... ometto. Ma per essere 113, questo ROMANO=66 dovrebbe avere il cognome 47, poiché 66+47=113. E poi dovrebbe essere un Triplo 113, perché tutto lo spazio è 339, ossia 113+113+113. Uno allora ROMANO+Cognome. L'altro il 5° nome e l'acronimo dualistico. Finora conosciamo RO+AN+AN+PA=70, manca un 43 riguardante il nome 5° e il cognome.
47
E' il cognome. Deve essere un cognome che riveli, da parte di un Romano, e in latino, di essere AMOR. Trino nel cognome, è R nel nome numero 1. Amo, amas, amat... Deus, Dei, Deo, Deum, Deo, è un duo in DEO, e AMO DEO dice in pretto latino il amo da Dio, con Dio, per Dio, e vale 47. EVA, ADAMO... <e va a AMOD>. La perversa SODOMA lo è rispetto a AMOD o S.. La Gomorra, lo è rispetto a A.R.-ROM-o G. A-mode-O è come è scritto in Apocalisse: <Sono il principio a mo' della fine>. A-modè-O è EDOM da cima a fondo, nel nome assunto da Esaù dopo che cedette la primogenitura. Amodeo <è A MODO>. In inglese A-mode-O indica proprio il principio a modo della fine. Inoltre AM=SON per il mondo a lingua inglese unificata, mentre il SON è il Figlio. A questo punto l'acronimo dualistico, che era ignoto per 45 e che si è chiarito in AM=12 deve essere definito nelle sole 31 del 5° nome. Possibili U+N, O+T.
Una altra esigenza e che esistano tre 66. Uno nel solo primo nome e altri
due posti con le 6 finali che devono valere 66 e la stessa cosa le semifinali.
12 Le finali finora note sono OOAO O, dunque può essere solo O anche il 5° nome, infatti cinque 13 sono 65 e diventano 66 con la finale di ANNA. Se semifinali note sono NINL E che valgono 12+9+12+10+5=48 manca un 18=T Dunque il quinto nome deve terminate in TO, e potrebbe iniziare in TO. E se fosse – visto che qui si tratta di R- una esclamazione come questa: <TO R QUA! TO!> questa frase vale 113 e TORQUATO è un nome.
Facile arrivare dove si vuole arrivare! Là dove si sa che si DEVE arrivare. Infatti io sto parlando di me. Sono io che ho questi 6 nomi, io che sono nato il 25-1-38 e che ho anche la vita definita da questi miei stessi nomi. Infatti con ANTONIO per ANNA, meno Antonio e +Romano, faccio 78×26 -78 +66 = 2.028 -12 = 2.016. Con 2 (Antonio+Anna) = 208 giorni ho il 26 luglio.
13
La COSTITUZIONE DI DIO ROMANO ANTONIO ANNA PAOLO TORQUATO AMODEO 1 2 34 567
8
9
10
11
12 13
AAAAAAA 7
D 4
E 5
I 9
L MM 10 22
11
16
25
35
57
14
16
18
NNNNN 60
19
21
29
30
OOOOOOOOOO 130
P 14
Q RR 15 32
247
261
276
117
Co sono 7 inizi ripetuti e 7 lettere isolate. L'Opera 7 è di 3 DEI EL=11 Dopo il ciclo lineare esattamente dato da 7+4, ci sono altre due 11 in MM. Le dimensioni 12 sono le 5 che portano a tutto il ciclo dei 60 minuti. Ci sono 10 O, in forma di Ciclo e come il ciclo 10. Con la ultima O che è la lettera numero 28, si sono aggiunti ai 7 inizi la terna dei 7 che ci doveva essere. Si arriva alla fine di questo andamento tutto lineare con il 247 che è il piano assoluto a lati 100+100 con flusso 47=AMODEO. Sono 28 cifre in linea che sono 14+14 e segue la lettera che vale 14, e porta al 261 che è il terzo valore incrementale, dopo 100, 180, c'è infatti il 261. La lettera Q che è la numero 30 esiste nel valore dimezzato del tempo. Le due R, che valgono 16+16=32 sono la 31 e la 31. la terna delle T che valgono il 18 che è il primo numero della serie Divina valgono il 54=FIGLIO mentre hanno la rappresentazione formale del Calvario trinitario di Dio. L'ultima è la U=19 che è tutto il percorso di 1 che è in un 10 che avanza totalmente, di 10. Esiste anche la rappresentazione legata a Roma. Quando inizia la condizione complessa, finita quella lineare delle prime 28 lettere, ci sarebbe il SPQR, il
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28
31 32
308
33 35
36
TTT 54
U 19
362
381
36, su 6 parole Tot 381
Senatus PolulusQue Romanus. Ma Gesù non fu ucciso dal Senato ma dal rappresentante del PQR (il PopulusQue Romanus). Inoltre SE NATUS mette in dubbio che sia nato. No, il Romano per eccellenza (Gesù Cristo, altro che Ebreo settario! Gesù è stato il Romano più convinto della logica superiore di CESARE... “Dai A cesare quel che è di Cesare... e a Dio quel che è di Dio”. Per cui Al posto del Senatus c'è il secondo R, del Iesus Romanus. Perché quelle tre croci non furono patite solo dal Figlio, ma dal Cristo Re dei Re, nelle due persone del Padre e del Figlio. Una delle due R infatti è del Romano che sta su di me, ed è venuto in croce nella mia persona di carne e di limite. Insomma è la R TTT RU, dell'Ultimo Romano in RU-BEN, Romano Unito a BEN come gli interi 12 da Ruben fino a BENiamino. Questo dispositivo è veramente perfetto nei nomi. Le 10 vocali O in forma di ciclo, sono presenti a due a due in ogni nome, perché OO=26. Solo il terzo nome ANNA ne è privo, ma vale 26 in tutte le lettere.
Chi non mi conosce resterà molto sbalordito da questo che vi sto scrivendo. Ma ci sono tutti i segni, nelle sacre scritture che descrivono questa persona che voi credete che io voglia vendere come la mia “personalità”. Si tratta di un valore talmente essenziale e trascendente ogni grandezza che è esattamente uno ZERO. Questo ZERO che cavalca me come un asino è tanto zero che non riuscite a vedere che l'asino. E' un valore di PURA VERITA', quella annunciata che avrebbe liberato tutti e liberato per davvero. In che modo vi libera la libertà di cui io vi do notizia?
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“Sarete liberi e liberi davvero” E' parola di Gesù E' questa la Verità che vi libera davvero: Voi non state vedendo la vera azione, ma solo quelle Uguale e contraria al Vero. Dio ha fatto un progetto di Esistenza, infinito, proprio lanciando il calcolo di 10 : 9. Nel rapporto di 10/9 voi vedete già tutto. Solo se vi mettete a calcolarlo esso diventa infinito. Ora in esso non esistono differenze di tempo, tra un primo tempo e uno estremo. Non esistono, come non ci sono in 10/9. Quando le possibilità insite in questo rapporto si risolvono in toto, tutto un N è simultaneo, tutto nel tempo 1, ad esempio di 10^10 / 1. Ma se vedete in modo uguale e contrario tutto questo, e lo vedete dunque come 1 / 10^10, ecco che per una pura esigenza di verità vi si pone un quadrato tipo N^2 che, moltiplicato per 1/N valga sempre N/q. Ma in questo modo vedrete fotogrammi quadrati a dimensione 10×10, nel mentre il tempo sarà espressi in 1/10. La sequenza dei fotogrammi ve l'ho mostrata, essa muta di tempo in tempo di calcolo. Esiste una inflazione per 10 nel fronte e che diventa decima nella profondità. Vedendo in questo modo un disegno mandato a destra verso sinistra, voi lo osserverete FATTO DA VOI verso destra, e sarete coinvolti come SPETTATORI che si credono PROGETTISTI e persone che lo decidono, come se esso fosse DAVVERIO FATTO a poco a poco e non esistesse invece tutto simultaneamente. Se dunque Dio manda tutto a zero, vi salva dalle azioni che credete di fare, ma vi dono una reale immedesimazione, perché assumerete la logica fattiva nel calcolo matematico per tradurla in azione. La vita nasce da zero, dalla polvere del sepolcro. Per puro disegno, quello zero è simile ad una stazione di testa, in cui vi sono treni in arrivo e partenza. Non potete tornare al binario morto se non siete prima discesi da lì. Ora siete già tutti risorti e andate sempre più verso la vera origine... e per effetto di questo dinamismo vedete l'ambiente farsi rea e finire il vostro
giorno. Ma se assistete a questo spettacolo è perché vi muovete verso il luogo da cui appare nascere l'alba. Se dunque andate verso il principio, e vedete arrivare la fine, essa è solo del corpo e non di voi che siete spirito immateriale, come l'antimateria degli stessi corpi. Se vedete una esplosione tipo Big Bang, è perché state andando proprio in quel punto, in modo centripeto, con il magnetismo e l'antimateria e lo vedete con le realtà che sono opposte e si muovono bel verso opposto. Noi siamo puro spirito. Il corpo stesso nostro fa parte della oggettività esteriore e partecipa all'apparente dinamica che appare, tutte le volte che andiamo a sinistra e l'ambiente si sposta a destra. Dunque siamo già risorti, e la morte è solo la fine della visione del solo primo tempo di una vita che è vai e vieni come tutti i movimenti periodici. Oggi vediamo alternare tutto, ma in un solo verso dell'esistenza, arrivato alla sua fine, lo vedremo sovvertirsi di sana pianta e vedremo un nostro reale ritorno al tempo di quando eravamo bambini. Gesù già lo disse a Nicodemo: Se non scendi dall'alto non entri nel regno dei cieli. Noi stiamo già scendendo, ma per ora lo stiamo vedendo nell'inverso di quello che è. Poi, visto tutto il lato dell'errore di questa visione maligna, vederemo davvero il verso della definitiva salvezza che ci riporterà nel grembo materno e a essere presenti in atto laddove tutti siamo stati solo nella possibilità di essere in un lontano futuro. Diverremo padroni di tutta la vita e vivremo scegliendola fior da fiore, sfruttando l'infinita possibilità che esiste di vedere queste vite, che esistono come film e che vivremo come vorremo, superando il confinamento nella nostra povera persona.
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Che giorno questo 2.006 +2-6 +D.10! Ove 26=DIO e D.10=DIO 10 anni or sono (senza la D.10) ma solo col 2.006 e il 2-6, mi vidi in apparenza capace di compiere il miracolo di aver riportato in perfetta forma 6 RONDINI, che nel nome alludono al <RO n. di N.I.> Al Dualismo in Romano, nome del Nazarenus Iesus. Ne Scrissi sul libro Le 42 cifre del nome segreto di Dio e vi allego le pagine relative.
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18 Insomma accadde una cosa a dir poco portentosa, di cui io mi son sempre chiesto come possa essere accaduto. Ebbene, oggi, rispetto a quella data che annoverava due 26, uno a livello di giorno e mese, e l'altro di Anno e mese, ci sono in più i 10 anni che sono essi pure nella forma di un DIO a dimensione 10. Inoltre sono esattamente a 54 giorni dalla uscita di scienza, io dalla mia vita, e con me quello ZERO potentissimo che mi regge e governa e nessuno può scorgere, essendo zero e sembrando io a tutti non molto più di zero, se sono tanti anni che “predico” queste cose e ben pochi tra i media hanno pensato di invitarmi, tra i tanti che chiamano nelle tante TV a fare gli opinionisti. Stanotte ho fatto un sogno assolutamente indicativo. Avevo dipinto per la Chiesa una opera di particolare importanza, ed essa aveva avuto accoglienza in una Chiesa di Roma. Ma il mio dono gratuito non aveva avuto una accoglienza che secondo me era all'altezza di quel dono. Allora avevo deciso di riprendere quella tela, portandola via di nascosto. Lo stesso sacerdote che aveva fatto da intermediario, era riuscito a capire che fossi stato io l'autore del furto sacrilego e mi aveva a quel punto fatto oggetto di una acredine mostruosa. Insomma quell'opera, che non aveva apportato quasi a nessun riconoscimento fatto a me, nel momento in cui io me la riprendevo (essendo stata non pagata e nemmeno degnamente valutata) improvvisamente assurgeva ad un danno mostruoso che io costringevo la stessa Chiesa a patire. Evidentemente questo sogno smaschera la mia grande insoddisfazione, nei confronti di una Chiesa Cattolica così irriconoscente, nei confronti delle cose che io ho conseguito a vantaggio di tutto il Cristianesimo. Io sono certo che tra secoli e millenni, se un nome sarà celebrato tra tutti i
contemporanei sarà il mio, finalmente riconosciuto come il nome di Dio stesso. Io lo spiego bene che tra me e la figura di Gesù Cristo esiste una grande differenza. Egli ha rappresentato nella sua persona diretta quella del Figlio di Dio. Io non ho rappresentato invece nella mia quella di Padre e Spirito santo. Dio si è presentato in me nella totale essenzialità e nella totale assenza di fisicità corporea. Io nei suoi confronti sono solo come un asino portante il Dio in purissima essenza. Io sono quell'ISACCO che deve essere totalmente essere messo via, da parte, affinché non arrechi nocumenti a Dio, con i tanti gravi difetti della mia persona.
19 Tutti coloro che han creduto che io volessi farmi Dio, e addirittura il Padre di Gesù, hanno inteso che io volessi deificare in me LA BESTIA, quella del famoso 666 di Apocalisse, e che è poi il 66 di Romano, quando si afferma in un eterno periodo di 66. La duplice presenza in me è come è stata rappresentata egregiamente in Bibbia, 1, 25 e 1,38, nelle due coppie di gemelli, in cui il primo è stato sempre tolto di mezzo a favore del secondo. Se Esaù non è morto, ma si è solo assoggettato a vendere al fratello gemello la sua primogenitura, ai due sposti di Tamar è toccata proprio la morte. Nel RO che precede la mano, nel mio nome RO-mano, ci sono proprio loro, gli estremi congiunti di Er e di Onan. Due totali defunti che se ottengono eredità di figli sono totalmente soppiantati, dal loro padre. Se leggete le due genealogie fatte da San Matteo e da San Luca, sia Er, sia
Onan non figurano esistere, perché Zerach e Perez (che i due evangelisti chiamano Fares) sono attribuiti come figli a Giuda, e non a quell'Er cui la vedova Tamar intendeva dare eredità di Figli. Ecco, la mia corporeità è quella di ER. Io esisto e vivo, ma tutti i frutti di vita che vengono da me non sono dipendenti da me ma dal Padre Nostro che è nei Cieli, e dallo Spirito santo divino. Io esisto in Bibbia 1, 25, ma sono nell'essenza di un popolo, quello Romano di cui partecipano tutti i Romani che che in toto non esiste in uno solo che ne sia il campione puro, come è stato nel caso del Figlio Puro, di Dio Gesù Cristo. Infatti il nome reale di Dio che è combinato in Bibbia 1,25, mentre è GESU', combinandolo con la iniziale G di Giacobbe e la trinità di ESAU' esautorato della A del suo primato, è lecito ottenere nello stesso modo trascendente una sola persona, anche quello del Padre. E risulta non il mio nome, ma quello di mio padre:
In questo nome Allah è trasceso in LUI, che assume il primato come il “trascendente” LUI letto in italiano, cui si accoda ora la trinità GIA del nome Giacobbe. E il nome di Esaù va interamente perso. Resta vivo solo nel nomignolo che ebbe, EDOM (che significa rosso) dopo che per un piatto rosso di lenticchie egli si tolse di mezzo con i diritti che aveva della primogenitura e che il padre voleva riconoscergli. Per la benedizione, infatti, Giacobbe si dovette camuffare da Esaù, che era fratello, Isacco si rifiutò di benedirlo, avendo già speso in precedenza molto peloso, nelle braccia, e Giacobbe rivestì le sue braccia della pelle di un quell'atto e non intendendo misconoscerlo, anche se ne aveva beneficiato colui animale peloso. Quando il padre, ormai cieco, lo ricevette per benedirlo, tastò che egli non voleva. le sue braccia e concluse che le braccia erano quelle di Esaù, anche se a lui la Io sono sempre scavalcato dalla rappresentanza di tutti coloro che invece voce sembrava essere quella di Giacobbe! Il padre benedisse in lui non camminano su di me. Il Padre, come vedete nel disegno, è proprio nel nome di Giacobbe – nelle sue intenzioni – ma Esaù. Luigi Amodeo, anche se il padre cammina su di me. E quando il povero Esaù gli si presentò in seguito per essere benedetto, e Il mio fratello Benito ha rappresentato la figura del Cristo nella sua reale seppe che anche la benedizione gli era stata portata via con l'inganno dal parusia, anche se tutto questo è accaduto su di me.
20 Mia moglie, G.S. (come le consonanti di Gesù, figlia di Mario e Giuseppina, è stata la reale controfigura di quel figlio Gesù che si è sposato con chi è su di me, anche se quel Figlio poi è stato veramente in me e non in Giancarla Scaglioni. Quando io ho avuto bisogno del nome dei genitori di Gesù, ecco che essi non sono stati dati a me dai miei genitori, ma da quelli putativi acquisiti per nozze consacrate. Quando è asceso da Me Gesù, alle due di notte del 22 dicembre del 2.012, e dunque sono restato senza Gesù, è stato portato via dal mondo il compagno che aveva preso il posto mio, con Giancarla Scaglioni. E poi è morto realmente (nei tempi scrupolosamente dovuti) mio fratello, altro rappresentante trascendente. Ma è questo che accade in Bibbia. Il vero padre di Isacco è stato Dio e non Abramo, alla cui natura umana non era lecito di fecondare una donna sterile. Anche Rebecca, la sposa di Isacco, era sterile. Pertanto egli “figura” come un padre “trasceso” in lui, da Dio, a cui solo è lecito di rendere incinta chi umanamente non può esserlo. La vecchiaia, in cui ciò avviene, è un altro segno di divina trascendenza dalle possibilità umane. Reale è invece Ismaele, avuto da accoppiamento reale e possibile tra
l'egiziana Agar e Abramo, anche se l'età che aveva il patriarca era già alquanto proibitiva nei confronti della fecondità del suo seme. Io ho avuto un padre e una madre reale, e sono un ente reale, su cui Dio comanda e su cui ha messo in campo la sua presenza. Era già accaduto con Muhammad, che aveva scritto su dettatura. Il Profeta non era “cavalcato” dalla presenza di Dio, come è avvenuto solo in me e nei tempi debiti che io vi ho dimostrato in questo libro, come doverosi, dipendendo direttamente dai valori essenziali e numerici che comandano su ogni cosa. Nessuno ha mai visto in me la presenza di Dio perché su me essa è stata veramente ZERO, Ma non uno ZERO IMPOTENTE, ma proprio quell'ente onnipotente che si dimostra uno zero quando è il solo numero che – combinato e moltiplicato per ogni altro e per grande che esso sia, a dar grandezza a quello zero. Se miliardi di miliardi di miliardi messi in comunione con lo zero non riescono ad aumentare il risultato è perché è lo zero che è più grande di essi, E il proprietario di quella MANO da attribuire a RO, tanto da essere segno di un ROMANO, sarà poi non a caso ZERACH. E non a caso i due gemelli messi nel vero ordine uno accanto all'altro sono:
ZER ------>ZERACH PEREZ<--------ZER e in mezzo CHP il Cristo XP che ZER à e è ZER
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Finito di scrivere il 2 giugno 2.016 a 54 giorni dalla mia salita in cielo, ma a 40 soltanto da quel 12 luglio in cui dovrei esse â&#x20AC;&#x153;bloccatoâ&#x20AC;? come dalla paralisi vista in mio padre, per i suoi (e miei) 14 giorni di Via Crucis.
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Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO AAAAAAA D E I L MM NNNNN OOOOOOOOOO P Q RR TTT U
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IN PRINCIPIO Poniamoci il problema da architetti: “poter stilare” il PROGETTO di un TUTTO, INFINITO E PRESENTE. Necessitiamo, nel principio di “tanta divina opera” di poter disporre di: SUPPORTO sul quale poter “stendere” l'opera... ma se siamo all'inizio ESSO ANCORA NON C'E'. SOLUZIONE unica possibile – in questo inizio – è che IN PRINCIPIO ci sia uno SPIRITO “IN POTENZA” “IN POTENZA” DI CHE COSA? Di un “possibile” CALCOLO POTENZIALE, che possa essere il SUPPORTO. CALCOLO MATEMATICO, perfetto ad ogni possibile grandezza, che si attui IN POTENZA e si ATTUI senza che esista “un tempo” nella sua ATTUAZIONE, insita in pure formule, come una FRAZIONE, o una POTENZA, che abbiano in esse stesse LA SOLUZIONE. Come se fosse posta in atto in una successione di TEMPI distinti e perfettamente enumerabili, uno dopo l'altro, in cui sia possibile anche contenere un modo INFINITO, e tuttavia già tutto definito, come in quel 10/9 che contiene un periodo 1,111... infinito. MODELLO MATEMATICO POSTO “IN PRINCIPIO” è quello basato totalmente su un 10^1 lineare che sia così l'unità dimensionale 01 (in potenza e nella dimensione del TEMPO) della base in atto uguale ma contrario di PRESENZA 10. Questa presenza base 10 è posta INFINITA dal rapporto di 100/90, il quale consente di avere infiniti 10 posti a base, e tutti presenti nel puro rapporto di 100/90. In tale COESISTENZA, 10^01 definisce la PRESENZA relativa al TEMPO, 10^02 quella della dimensione di AREA 100, unitaria e trasversale al flusso, e FLUSSO 100, come l'ENERGIA in atto tra un +10 e -10, che sono una AZIONE e la sua REAZIONE, entrambe coesistenti. Area 100 per FLUSSO 100 dà il modello 10^4 della realtà a dimensione 1 nel tempo e 3 nello spazio a dimensione 3, cubica. In 100/90 coesistono TUTTE le possibili dimensioni: lineare, di piano, di cubo, di cubo in moto 1, 2, 3, 4, insomma “infinito” e tutto COESISTENTE in 100/90. “TUTTO IL POSSIBILE” sta in esso.
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IN PRINCIPIO: UNO SPIRITO “ONNIPOTENTE” Considerate la potenza di un calcolatore reale che noi si sia in grado di realizzare... Esso – per quanto sia potenziato sempre di più, non giunge mai ad essere in grado di contenere LA TOTALITA' di un calcolo INFINITO e senza una possibile soluzione, come quello contenuto nel puro rapporto dato da 100/90. Dunque, se noi vogliamo IDEALMENTE disporre di una simile capacità di calcolo dobbiamo intanto disporre di un 100+90, un totale 190 che sia organizzato nel rapporto esistente tra 100 e 90. Poiché ogni AZIONE da sola segue un solo verso, di una linea che ne contiene due, per potere avere queste 190 dimensioni, dobbiamo averne il doppio: 190 e 190, entrambe poste come spazio, in una generale dimensione 1 della GENERALE PRESENZA di quanto poi sia INFINITO. Essendo i due 190 dei valori “spaziali”, debbono essere tutti e due “tridimensionali”, ossia composti da tre distinte quantità, per un valore medio dato da 190/3 infinito, essendo 60 +10/3. Il primo intero 60 definito in tutti i 60 minuti secondi contenuti in un minuto primo. A questo 1° devono aggiungersi 10 secondi resi eterni dalla loro divisione per 3. 26+51+113=190 sia la prima terna, perfetta in questo 190, in essa il terzo valore ha assunto un 13, oltre il 100, che se è stato tolto al 26 sarebbe stato 52+51+100, e se fosse stato tolto al 51 sarebbe stato 64, che è
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il 2^6 aggiunto al 26 posto per 1° e al 100 posto per 3°. Osserviamo questi tre casi distinti: 52+51+100, se diventa 5.251.100 non è un valore che cominci con una dimensione, nel valore minimo 26+2^6+100, se diventa 2.664.100 ha la stessa difficoltà, di essere ZERO nel valore posto IN PRINCIPIO. 26+51+113, se diventa 2.651.113 ha la dimensione cubica posta “come inizio”. Inoltre 1.111+(1+1) è il perfetto flusso unitario (111 in un Trio) e trino in 3 (che sono un tutt'uno). Volendo costruire una realtà dinamica a 4 dimensioni dell'unità di un flusso, 1.111 è il flusso unitario in questione e riguarda il fronte unitario nelle due dimensioni trasversali di 1+1). Pertanto, in un PRINCIPIO che sia PRESENTE come un flusso a quattro dimensioni di una Flusso Uno e Trino, 1.113 è questo INIZIO, ed impegna questo 113 interno al PRINCIPIO posto come 10^3=1000, di essere tutto il moto del complementare 887, posto in questo principio Uno nella base 10 e Trino nella sua potenza 3. Questo PRESENTE 887 che esiste nel principio di 1.000 e si muove per il complementare 113, è nel 7 il PRINCIPIO di una opera intera, presente in 7 Unità. Si tratta di una velocità 1/1, espressa nel rapporto unitario, che avanzi in tutti i 6 versi presenti nelle tre LINEE della dimensione spaziale, in cui ogni linea è percorribile in due versi uguali e contrari tra loro. Ebbene 1/1 moltiplicato per 6 vale il risultato di 6/1 che pone il denominatore 1 come il giorno “sabato” in cui Dio riposa e il numeratore 6 come tutti i giorni del lavoro. Questa fondamentale settimana è la somma del lavoro 6 (di percorrere realmente i 6 versi) reso possibile da un denominatore 1 che sia posto IN PRINCIPIO DIVINO. Le altre due cifre di questa presenza 887 consentono un piano a lati 44+44 e il flusso di questo 6/1 espresso in velocità unitaria attraverso 7 dimensioni IN OPERA. Di cui 1 è posto IN PRINCIPIO DIVINO e 6 come il suo reale e totale lavoro. Ogni 44 dei due, esprime un distinto verso nei due lati uguali del piano. Essi sono puro dinamismo. Infatti la PRESENZA dello spazio-tempo sta nel rapporto 3/1 tra le tre linee e quella 1 posta in principio di unità. Ma, laddove è posto anche l'altro principio del 10/1 esistente come PRESENZA CICLICA dell'unità, il prodotto 3/1 × 10/1 determina la presenza di un cubo a lati 10+10+10. Ma – per poterlo REALIZZARE, tenendo presente che abbiamo la necessità per entrambe le frazioni del PRINCIPIO dell'Unità,
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abbiamo la necessita di 4 volte 11 dimensioni, per un totale di 44 dimensioni. Anche il termine UNO, la cui corrispondenza delle lettere ai numeri consenta al ciclo 21, di una area a lati 10+10 e flusso 1, di nominarsi anche A-B-C-...fino a Z, nelle 21 lettere originarie dell'alfabeto italiano, essendo somma di una U che è la lettera n.19, ad una N che è la n. 12, e alla O che è la numero 13, dimostra che UNO=19+12+13=44. Pertanto questo 887 che sta alla base del percorso 113 sono DUE per 10, che lavorano in cicli di settimane. Ora, laddove è un ANNO il ciclo reale in cui il nostro mondo ruota ogni sua dimensione (tranne quella dell'asse, che accadrà al precorrimento di tutte le rotazioni contenute nei calcoli che determinano il mondo), chi sono questi DUE espressi in decine, che creano un anno in 7 giorni? Sono un 26+26, in cui ciascuno dei due è composto da 13+13. Il primo valore 13 che abbiamo visto presente, quando esiste Uno e Trino, uno come 13 e Trino come 39, vale 13+39=52 settimane che, nel valore medio sono 26+26. Che cosa manca a ciascuno di questi 26 per essere 44? Gli manca un 18, che si può immaginare come un piano a due lati 4+4 e flusso intero 10. Questo è il modello unitario di un piano che sia “reale”, ossia Uno e Trino in Tempo e Spazio, e che sia 1 nel flusso di quel piano determinato dalle due lunghezze 4. 44, lo abbiamo visto, è la dinamica pura 3/1 combinata con quella 10/1 che considera tutte le dimensioni necessarie a tale dinamica. Togliere ad essa la presenza del modello reale con 4+4 nel piano e 1 nel flusso, il che considera 18 dimensioni, significa TOGLIERE IL MODELLO UNITARIO REALE, tanto che il 26 che ne resta è nel suo numero la MASSA NUMERICA di DIO. Infatti anche la parola DIO=4+9+13=26 corrisponde al valore cabalistico ebraico dato al tetragramma YHWH del Dio che si NOMINO Jahvè. Quando a questo 26 che esiste nel PRINCIPIO di 13+13, posti come i lati di un unico piano si aggiunge il modello a 18 dimensioni, che è il MODELLO REALE, allora abbiamo un piano 88 che vale nelle decine assunte da DIO tutte presenti, attraverso il rapporto di 100/90 che li contiene tutti in DIVINA ONNIPOTENZA. Dunque le prime quattro cifre debbono necessariamente essere 1.113, e la terna delle denominazioni che porti a 100+90, può restare solo come il 2.651.113 che presenta proprio il DIO=26 in quella dimensione
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10^5=100.000, che è il lato dato dalla radice quadrata di 10^10 che esprime la pienezza della presenza divina che si affina al ciclo 10, sia nella base, sia nell'esponente. Essendo 100.000 l'unità ELETTRICA e un altro 100.000 quella MAGETICA che costruisca un piano 10^10 Elettro-magnetico, dobbiamo avere ciascuna di queste due dimensioni nel valore 26=DIO creatore in 7 giorni, della realtà concreta dell'anno. Resta in tal modo definito tutto il modo reale, di costruire gradualmente e perfettamente questo rapporto di 100/90 che implichi le 190 dimensioni nella sequenza di 2651113 in cui 26+51+113 vale 190. Per fare realmente questo numero, occorre che 26 valga 2.600.000, il 51 valga 51.000 e il 113 valga così come è. Noi siamo abilitati a sommare solo i numeri, perché gli zeri sono spazio di esistenza solo “ideale”, che consenta alla varie parti di gonfiarsi “come un pallone” laddove la MASSA sta solo nel numero. E se un 1 si ingrandiste a 1000 volte, allora lo vale nei suoi tempi millesimi. Tutti questi CICLI del 10, che sono posti IN PRINCIPIO, hanno solo il compito di attuare delle virtuali PRECEDENZE uguali e contrarie. Voi dovete pensare ad un computo che cominci con 1, ed appartenga ad un contatore in cui il numero diventi formalmente sempre più grande, e trasli di ciclo in ciclo, a mano che sia compiuto ciascun ciclo. Ma questa traslazione è puramente ideale, tanto che il numero 2.651.113 valga in sostanza la somma di tutti i numeri. Poiché è posto poi il 10, IN PRINCIPIO, noi conteremo tutto in decine. E 26+51+113 sono 19 decine. Forzando ancor di più la sintesi, e andando all'interno delle decine, 1+9 è una sola decina, e nel 10 esiste solo 1. I distinti valori, in questo 190, saranno esplicativi di: 26 è il numero di massa di DIO. 51 è il 100 che si mostra andare da -50 fino a +50, e che si aggiunge all'unità sua che gli esiste IN PRINCIPIO unitario. 113 è 111+(1+1), in cui 111 è UNO+DUE+TRE=44+(10+10+10 -2, ossia solo il flusso 28 del piano a dimensione 2)+39 (che è la terna di 13 nominata perfettamente TRE). Infatti 44+28+39=111, il solo flusso che se riguarda anche la dimensione 1+1 dei due lati di una area unitaria, porta il 111 a valere 113.
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66+78+47=191 deve essere la seconda terna, quella contenente anche l'unità in una trinità di possibili Nomi comincianti per A=1. Essa deve essere tale da valere esattamente 667847 nelle sei cifre esprimenti tutte le 6 dimensioni. Se vi chiedete perché mai, dividiamo questa seconda per la prima. 667847 : 2651113 = 0,2519119 con un risultato limitato alle 7 cifre dell'intera opera. Analizziamo questo quantitativo: 119 vale 111 di flusso del piano a lati 4+4, dunque è tutto il moto tridimensionale unitario del piano a lato reale, di un 1 In principio, che esista anche nel principio 3 di un ente cubico, nel volume. 19.000 mostra la realtà 1.000 (quella posta IN PRINCIPIO) che esiste in un 10.000 che avanzi di 10.000 e valga 20.000. Essendoci la presenza 1.000 posta IN PRINCIPIO in questo 20.000, essa si muove giustamente per 19.000. 2.500.000 esiste in 10.000.000, valore Uno e Trino, in cui la presenza 1 sul 4 dato da 1+3, è solo una sulle 4. Pertanto IL PRESENTE, in 10 milioni è dato da 2,5 milioni. Questa somma, riguarda sempre valori che sono INDICI del ciclo numerico 10 assunto da DIO=D.10 anche in questa forma apparente composta dalla D=dimensione e 10=IO. Questo IO=+13=22 è il piano a lato 10+10 il cui flusso è quello +1 rispetto ad 1 POSTO IN PURO PRINCIPIO. Per cui 10 “in principio” che poi si muova di 12, la fa per un flusso in linea che è solo di 10, essendo 1+1 i lati del piano trasversale, necessario a comporre la dimensione 3 di un reale volume. Ma anche visto per conto suo questo totale 667847 ha una sua giusta progressione. 7 è la totale velocità 6/1 esistente in una settimana in cui 1 posto “in principio divino di totale preesistenza” lavora per 6 volte uno. 40 è il Dio Uno e Trino a forma 10+30, e vale proprio quanto il nome PADRE=14+1+4+16+5=40 6678 è una sola unità tutta espressa nel solo lavoro 6. Abbiamo 6.666 di flusso del piano i cui due lati sono
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6+6. Si presenta insomma la fase intera 6 di quel valore già visto in 1.111 +1+1, quando posto IN PRINCIPIO come se fosse un Dio, lavora per 6 e vale 6.666 +6+6. Se consideriamo 6678 tutto lo sviluppo di 2.651.113, allora è conseguente che lo si debba porre IN PRINCIPIO, come il valore più grande cui però si arriva in una crescita graduale che vada da destra verso sinistra. 66.782.651.113 è un valore tale che, smembrato in un rapporto intrinseco, dato da: 66.782.65 / 1.113 si risolve esattamente in 6.000,238095 che è eterno nel periodo 0,238095 che è insito nel rapporto di 10/42, che esiste nelle 10+42 unità del 52 che sono tutte le settimane dell'anno. Che l'intero sia il 2.000 che indica tutto l'avanzamento 1.000 di un 10^3 che sia posto IN PURO PRINCIPIO di calcolo numerico decimale, lo potrebbe anche rappresentare come il piano i cui due lati sono 1.000 e 1.000, e poi ci sia l'eterno porsi 10 a 42 della massa 26+26 del DIO YHWH. Ma se entriamo nei numeri assunti in questo eterno 238095 scopriamo cose molto importanti. Ci sono DUE 38, legati a tutto il moto di un 5 presente nel 100. In Bibbia, 1,38 sono descritti DUE gemelli. Di essi il 1° è dato da una MANO dichiarata “del 1°”, che dopo di esserlo stato, virtualmente annulla la sua nascita rientrando ad esistere solo “in potenza” di nascere dopo, e apparterrà al secondo nato, nominato ZERACH. Nelle intenzioni della mamma, ella sta cercando di dare discendenza di figli al 1° marito, nominato ER, che morì senza dargliene. Passò allora al secondo figlio, nominato ONAN, ma anche questi morì, senza darle figli. Gli sforzi congiunti, del duo di ER-Onan, valgono “divinamente, trascendentemente” RO, tanto da dar seguito ad un 1° dichiarato in una “di RO”MANO, assemblando R+O nell'acronimo di Ra ed Orus, e aggiungendo quel MANO che vale il nome egizio del Dio AMON, letto MA e NO... senza trascurare poi il Dio nominato ATON e sovvertito in ANTO', la forma contratta con cui un abitante dell'antica Magna Graecia chiama ora ANTONIO che nel valore intero allude, nel linguaggio inglese della lingua ormai unica del mondo <An T on IO>, alludendo ad un finale IO italiano finito
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T on, sulla croce. Anche Gesù finì come <A T on> uno morto in croce. Se date valore numerico a ROMANO, vale 16+13+11+1+12+13=66, e se aggiungete dopo questo primo nome per secondo ANTONIO, che vale 1+12+18+13+12+9+13=78, <ROMANO ANTONIO> vale esattamente il 6678 che cerchiamo. Proviamo a dare un seguito al 26+51+113 che avviamo visto? 26=DIO deve essere un nome collocato in modo Uno e Trino rispetto a Gesù posto come 1°, la generazione numero 2° per lui, è quella il cui padre è DIO e la cui madre è MARIA=11+1+16+9+1=38, che determina in lui una genesi avuta dal 38=MARIA. DIO+MARIA è 26+38=64=2^6 il che conferma un 26 nella potenza del 6. La generazione numero 3 di Gesù data dai genitori di Maria, fu nominata in ANNA=1+12+12+1=26=DIO e in GIOACCHINO=7+9+13+1+3+3+8+9+12+13=78=26+26+26. Ed è stupefacente costatare che mentre ANTONIO vale il 78=DIO TRINO nominato nel nome di GIACCHINO, essi, nominati ANNA e GIOACCHINO, sono il 26+(26+26+26) Dell'Unità e Trinità di Dio. Dunque, costatato che GIACCHINO è stato già espresso da ANTONIO, il DIO in terza generazione è il nome di ANNA. Come tale, ANNA (per il puro femminile rispetto al nome ANNO=1+12+12+13=38, è la “dolce metà” di un anno a 26+26 settimane, che sono nell'anno che aggiunge il giorno intero in quello chiamato “bisestile” in ragione di 366 giorni, vale, nella sua dolce metà i 183 giorni che considerano i 190+191=381 contenuti nel rapporto generale di 100/90, nel valore inverso alla reale crescita. Se noi leggiamo un 183 che prima è 3, poi aggiunge 80 e infine 100, solo se lo esprimiamo nell'ordine di 381 solo allora rivela, leggendolo dalla sinistra verso destra, il valore che davvero cresca dal 3 iniziale fino ad essere infine 381. Queste furono le lunghezze dell'Arca di Noè, rifugio generale della vita: 300 in lunghezza, poi le 50 in larghezza e 30 in altezza poste nel piano, e infine 1 cubito solo per la copertura. Anche nella definizione dell'arca, prima fu elencata la lunghezza, poi le due dimensioni del fronte e infine la copertura. 51 è un nome che potrebbe essere CENTO=3+5+12+18+13=51 e vale tutto l'avanzamento unitario dato dal
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solo avanzante in 100/2. Ma occorre pensare alla nascita di un nome, importantissimo nella vita di Gesù Cristo, in colui che non era un Apostoli e poi lo è diventato, “delle Genti”. Uno che era un Romano. Egli si chiamava SAULO e valeva 60 essendo un minuto 1° rappresentato nel minuto 2°. ma mentre il 25 gennaio dell'anno 38 andava a Damasco=4+1+11+1+17+3+13=50, gli apparve 1, e porto il 50 a 51. Mutò il suo nome in PAOLO=14+1+13+10+13=51. 113 è l'ultimo nome. Ora se considerate attentamente che Romano Antonio Anna Paolo, nato il 25-1-38 della Conversione di San Paolo sono proprio io, e che da n.1 sono ROMANO, da nome numero 3 ho la mamma della mamma di Gesù, nel nome numero 5 che altro nome potrei avere, in perfetta corrispondenza, se non il padre di mio padre? Si è chiamato TORQUATO che vale 18+13+16+15+19+1+18+13=113 nel primo dei suoi due nomi TORQUATO VINCENZO, che in questo 2° nome vale 20+9+12+3+5+12+21+13=95 e sono le ultime due cifre dell'eterno periodo di 238095, che nel secondo nome VINCENZO detta il 95 e nell'iniziale 238 trascende i due mesi esatti posti prima dell'anno 38 in cui io nacqui il giorno 25 e lui il 26. Torquato Vincenzo AMODEO vale 113 nel 1° nome, 95 nel secondo e 47 nel cognome Amodeo, che è quello che completa questa dotazione, attraverso <Romano Antonio Amodeo> 667847. Morì il 25-11-37, mentre era nato il 26-1 con la distanza di 61 giorni prima della nascita all'interno di un anno, mentre sono 304 se contati in avanti. 113+95+47=255 è il valore di tutto il nome, e si è distribuito come 113 nel mio nome 5°, che +47=Amodeo lo pone 160 in me, e come 95 nel 5° nome di mio fratello, tanto che in lui Vincenzo Amodeo vale 142. Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO, se seguito dai nomi di mio fratello, che sono stati Benito Vittorio Anna Giovanni e Vincenzo, che valgono rispettivamente 59+116+26+83+95=379, senza il Cognome attribuito a me costituisce il complemento esatto al duo esatto di 190. Infatti 381+379 hanno un valore medio esatto posto in 380, che è la genesi divina (x10) descritta in Bibbia, nel libro 1,38 corrispondente alla mia nascita nel gennaio del 38. Pertanto questi 11 nomi, con tanto di virgola dopo il cognome esprimano uno spazio-tempo dato da 11 nomi: Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO, Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo
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66 78 26 51 113 47 -------------------------------------------------380 +1
,
59 116 26 83 95 ------------------------------------------380 -1
Amodeo Benito Giovanni sono 47+59+83=190-1. Vittorio Anna Vincenzo sono 116+26+95=237 (i due mesi prima, nella nascita nell'anno 37, di Torquato Vincenzo Amodeo. 189+237=426 il DIO=26 sommato All'unità e Trinità assoluta data da 100+300 A questo punto si presenta, tutta composta nel valore numerico di mio fratello, la sezione aurea data da:
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+48(=GESU')
+66(=ROMANO)
= =
+114(=CORANO)
+180 (=Pi greco) =
426
Amodeo, Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo 47, 59 116 26 83 95
Formula della progressione Aurea 0,5 + (10/8)^0,5 10/8 esiste nel 10+8=18, valore base della scala, in cui il secondo aggiunge all'8 il 40 del Dio 10+30 La somma formulata in questo modo contempera:
0,618033 + 0,618033 + 0,318966 = 1,61803398 0,618033 + 1 = 1,61803398
E' un piano dai 2 lati uguali 0,618033 (il cui prodotto è 0,318966) uguale al flusso 0,318966 tanto che il volume sia 0,318966^2 = 0,1458980 = 0,526441130^3 Nel 525+ è dato dal 426 del fattore 2° in mio fratello +99 (tutto il moto di 1 presente nel 100) 144-113 somma Romano+Antonio 144 +Torquato 113 a tutta la presenza del 2° in tutto il moto.
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IN PRINCIPIO: 0,52644113^3 Questo valore, come detto, è 0,381966^2^(1/3) = 0,381966^(2/3). Ora accade che quando noi osserviamo tutti IN PRINCIPIO di 1.000, si debba considerare solo il 381, come un valore intero. Questo calcolo porta il valore a 381^(2/3) che determina unicamente l'intero 52, che sono di fatto tutte le settimane comprese in un anno, per 52×7=354 giorni ai quali mancano solo 10/8 di giorni, in cui 10 giorni, divisi per 8, determinano 1,25 giorni. Aggiunti ai 364 dati esattamente dalle 52 settimane, diventano poi i completi 365,25 che esistono come il valore medio. Se moltiplichiamo 52,644113 per 7, abbiamo invece 368,508 e non abbiamo più un anno esatto. Per avere 365,25 giorni dovremmo moltiplicare per il 6,938097707740 che contemplasse 0,0619022922 di presenza posta IN PRINCIPIO all'interno degli stessi 7 giorni. 61 sono un minuto primo aggiunto ad 1 minuto secondo, valutati nella centesima parte di un giorno. 90 sono cento-milionesimi di un giorno. Possiamo limitarci ai 619 decimillesimi della realtà a dimensione 10.000. Sono 238 volte il 381 oppure le 193 volte il 426, in cui sono espresse le somme degli indici che invece rappresentano le volte in cui 10^381 si moltiplica per 10^238. Abbiamo già osservato questo numero nel periodo eterno esistente in 10/42 così tagliati fuori da 52. 10/42 = 238095 mostra la sua presenza nel 6,7 +0,23809523809.... + 6,7 +0,23809238095 6,7 +0,2380907886 9 -------------------------------6,7 +0,23809770774, il che mostra sovrapposizioni nei cicli... Questi sono veramente i tempi che valgono
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quando i 7 giorni non sono la premessa, ma lo sono i minuti primi ed i secondi, che impiegano 144 decine di primi a fare un giorno corrispondenti ad 86.400 minuti secondi. La presenza di questi 144 decine di minuti primi la osserviamo in: Nel 525+ che è dato dal 426 del fattore 2° in mio fratello +99 (tutto il moto di 1 presente nel 100) 144-113 cui si aggiungono le 144 decine di primi ed un 113 che è 114 unito al suo tempo 1 posto “in principio” e che, moltiplicato per 7 e sommato a 66 è esattamente il 114×7+66=864. Questo lato che misura 52644113 aggiunge dunque con scrupolo prima i 144 minuti di 1/10 di un giorno, e poi il valore espresso in questo modo attraverso un modello cubico 111 nel flusso e 1+1 nella sezione. Quando però noi poniamo IN PRINCIPIO la base 10, essa partecipa sempre ad ogni calcolo, al punto che questo 525 si pone a riscontro con il valore intero del 1° FATTORE. 66782651.113 che, meno 66752644.113 risulta ---------------66730009.000 ed è un 6666 +3,5+3,5 (un piano avente la lunghezza 7, somma dei suoi due lati). Si vede allora in che modo il lato di questo cubo costruito sulla base della sezione aurea serve a determinare il 1° FATTORE, nel suo “divino valore”. Se voi considerate che il quadrato del 381 che è sia area, sia flusso determina area per altezza, dunque un volume, e che va elevato ad 1/3, perché si discenda al suo lato, deriva direttamente da 381 elevato a 2/3, che pone in essere tutto l'infinito essere del ciclo 66, quando il suo calcolo lo realizza in 0,666666 infinito ed eterno, potete farvi una ragione che il 1° nome del 1° FATTORE valga 66. Infatti il lato 381 (che è il valore somma di tutto il 66+78+26+51+113) elevato alla potenza di un eterno 0,66, realizza in cifra fissa solo l'intero 52 di tutte le settimane esatte di un anno, calcolato nell'unità 7 dei 7
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giorni, e non del moto in esso dei minuti e dei secondi. Ma mentre questo accade in una anno, che poi computa esattamente 52×7+10/8 giorni uguali al valore medio di 365,25, il NOME con cui il 1° FATTORE è determinato parte dai minimi termini di 6.6752.644.113 e ad esso aggiunge 66.730.009.000, determinando un valore intero che è precisamente questo che segue -----------------66.782.651.113 Questa somma, riguarda sempre INDICI dimensionali di una potenza POSTA IDEALMENTE su base 10 di calcolo, e dunque in questa somma evidenzia una “interazione”, una “combinazione numerica” che tenga conto di entrambe le due dimensioni. Anche 66.730.009.000 è una combinazione tra le prime 4 cifre, seguite da tre zeri, e le ultime 4 in cui c'è solo un 9 seguito da tre zeri. Il valore più piccolo, 9.000, vale 9 volte ciò che è posto IN PRINCIPIO come il 1.000 dato dalla potenza 10^3, e quantifica tutto il suo movimento nella realtà intera in 10 volte 10^3. Le quantità maggiori sono 741,44444... volte multiple dello spostamento totale 9. Ebbene questo valore multiplo “trascende” il 147 che sommi il valore 100, al 47=AMODEO. Essendo indice di un movimento, 741, contenuto nel PRINCIPIO posto 1.000, è lo spostamento del 259 complementare, che poi è tutto il moto di 1 che esista IN PRINCIPIO dentro 260 e si muova quanto 260-1, occupando 259 unità dinamiche, nelle 1.000, per un reale spostamento di 259. In tutto questo ho trascurato il periodo eterno dei 2/3 del 66=ROMANO. Se lo consideriamo, avremmo 1.000 -741,44444 = 258,55555... che vale 260 meno 1,4444 e sono i 144 minuti primi dati da 1/0,692307, nel periodo eterno in cui, fino ai 69 centesimi del valore dell'area 10×10, che rende PRESENZA INFINITA attraverso la frazione di 100/90, è uguale al valore multiplo di 9, che realizza le 66.73 dimensioni maggiori. 692307 è anche il ciclo di 9/13. Quando dividiamo 126/13 otteniamo 9 +9/13.
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Quando dividiamo 140 per 126 otteniamo 1,1111... che è l'eterno dato da 10/9. Ebbene, dividere 6678 per 47,59 determina in valore intero il 140. Sommato al tempo 0,3235... dell'unità, che – essendo tempo e non spazio dell'unità non può essergli sommato, se vogliamo riconoscere che sono valori inversi tra di loro. Se infatti moltiplichiamo 140 con 0,3235 e tutto quel che ne segue, abbiamo come risultato in 45,3036... che nel valore intero dimostra tutte le 44 unità dinamiche date da 4 dimensioni (attive come 3/1) e 11 dimensioni (presenti come 10/1). Se invece dividiamo tra di loro i valori inversi, calcolando 140 : 0,3235... abbiamo come valore intero il 432, in cui sembra mancare l'1, ma invece esiste in tutta l'unità assunta dal tempo Dividere il 140 per 1,111111... dà 126 come un “limite” irraggiungibile realmente. Invece 140 : 10/9 = 140 × 9/10 = 1260 decimi che sono uguali a 126 unità è un calcolo tutto definito interamente nella sua presenza. Agendo nello stesso modo, 6678 : 47,59 determina come intero solo 140, e dobbiamo non tenere alcun conto del tempo, che realmente si manifesta solo al raggiungimento dell'unità... impiegando “tempo reale” di calcolo. Pertanto, quando noi ragioniamo solo IN PRINCIPIO di calcolo numerico, dobbiamo limitarci ai valori interi. Però, essendo l'intero 1 diviso in due valori complementari, in cui uno è 0,381966 e l'altro è 0,618033, noi, agendo nel principio di 1.000, dobbiamo moltiplicare per 1.000 quei quantitativi e fermarci a 381 per l'uno e 618 per l'altro, la cui somma è 999 e sono il movimento intero di 1 che sia POSTO PRESENTE “in principio”. Avremo che il 381 elevato a 2/3 vale solo quanto l'intero 52, nel suo tempo millesimo di 0,555 che rappresenta solo la parte ½ di 0,555315 +0,555315 = 1,11063... e appare evidente che 1,11 seguito da zero dimostra attendibile il valore decimale solo fino ai millesimi. Non dobbiamo assolutamente considerare la parte decimale! Infatti le settimane presenti nell'anno, contate in giorni interi e non in minuti e secondi, sono soltanto le 52 che risultano intere sulla base di questi valori NOMINALI, in <Romano Antonio>=6678 e in
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<AMODEO, virgola Benito>=47,59. Un anno di creazione è determinato in questo rapporto nominale: Romano Antonio Anna Paolo Torquato 66.782.651.113 1.403.257.397 ------------------------------------------------------ = -------------------- = -----------------AMODEO, Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo 47,59116268395 1 Poiché 10^3 × 10^7 determina in 10^7 la dimensione poggiata IN PRINCIPIO di 10^3, in questo numero 1.403.257.397 la dimensione UNITARIA, che vale nel PRINCIPIO di 1.000, è solo quella data da 140 volte la dimensione 10^7. Solo 140 vale in base a questo PRINCIPIO. E 140 : 10/9 = 140 × 9/10 determina il 126 della presenza assoluta 100, del DIO=26. E' “talmente” un DIO, questo 126 che, diviso per quel 13 che parte dal 3 IN PRINCIPIO e gli aggiunge quello del 10, quando divide il 126 per 13 determina 9 con 9 di resto. Diviso per 13 questo resto 9, accade che: 9/13 esiste tutto, ma se si esegue il calcolo, ci sono infiniti cicli che valgono 692307. La prima terna esiste nelle 999 dinamiche di 1 posto IN PRINCIPIO, come lo spostamento dato da 999 -307, che è uguale a 692. Quando è poi posto presente questo 692, allora entra in atto il suo esatto complemento. In sostanza abbiamo una velocità presente, che è data da questo: 692.000 ---------- = 2.254 in valore intero. 307 Esiste un flusso la cui velocità è di 2.222 +16+16, nella composizione del suo volume. In questo, il solo flusso è dato dal 1.111 che esiste IN PRINCIPIO, che che si sposta interamente. La lunghezza 32 aggiunta a 2.222 è la portata di questo flusso, tale che su ogni linea la dimensione 4 dell'unità dello spazio-tempo sia caricata a 4 volte 4.
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16 è il valore di carica quando tutta la realtà intera vale 10^4, ma fluisce solo in quantità 5^4, tanto che 10.000 : 625 = 16 per ciascuna delle 625 unità poste a denominatore. Ebbene, in 2254 abbiamo che le quantità 100, quelle totali che rendono eterno il ciclo 10 quando il 100 è diviso per 90, esistono per 1/3 del 66=ROMANO. Mentre il 54 è uguale a FIGLIO=7+9+7+10+9+13=54. Al centro di tutto il valore del 1° fattore, 66782651113 c'è questo 265 che quando perde un 9 di spostamento intero dell'unità (il che implica una divisione di 10^265 : 10^9) si riduce ad essere solo quando è “indicato (attraverso un indice) dalle 256 “volte” questo 10^9), ed esse sono proprio date dalla potenza di potenza di 10^16^16, che è uguale a 10^(16×16=256). Il piano realizzato dalla carica 16×16, è proprio quello che esiste in questo spazio percorso eternamente in 2254 quantità, di un volume ideale in 2.222 di flusso e una area dai due lati 16 e 16, il cui prodotto è 256. Essendo questo un solo PIANO avente per lato il valore 16 della carica della realtà, ed essendo un indice, 10^256 × 10^6 = 10^265 lo fa andare DOVUNQUE, in tutti quanti i sei versi componenti il sistema a tre assi, spaziale, o – se preferite – il Dio PADRE, FIGLIO, SPIRITO SANTO. 40=PADRE 54=FIGLIO 96=SPIRITO 61=SANTO -----251, e se avanza nel solo verso avanzante del ciclo 10, che vale 5, 251+5=256 è PADRE, FIGLIO “E” SPIRITO SANTO. Al centro del 1° fattore, che vale 265, ci sono PADRE FIGLIO E SPIRITO SANTO che avanzano interamente per 10^9 nel loro indice 256. E accade che 256+9=265 si presenta come il baricentro dei due valori estremi a 4 dimensioni, che sono in 6678 esattamente 6 volte il 1113. Tenuto conto anche dalla gerarchia decimale, le
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volte tra 66.780.000.000 e 1.114 sono uguali a 6 volte quanto vi è IN PRINCIPIO. Siamo nel perfetto rispetto della sezione aurea. Essa, infatti, si fonda su 0,5 e sui 10/8 elevati a 0,5, il che corrisponde alla radice quadrata di 1,25, ossia alla determinazione dei due valori che, moltiplicati tra di loro, determino 1,25 come una area, nel mentre il valore 0,5 è tutto il verso unilaterale, dato dalla metà delle presenza dei due versi che compongono una linea. In sostanza si scompone il tutto nel flusso 0,5 dovuto ad una area il cui lato è 1,118033988... Per quanto dico, sono attendibili solo le unità che valgano 1.000 volte 1,118033988, ossia 1118. Lo zero che segue evidenzia che siamo di fronte a un intero, quando sono 1118 i i quantitativi posti in 1.000 (del millesimi). Ma a questo punto anche il flusso 0,5 va posto in migliaia, e sono 500. 500 +1118 +1118 sono questo modello lineare del volume. Ora però la sezione aurea, una volta che estrapola il lato 1118, non considera che essi sono due, e somma il 500 al 1118, ottenendo 1618. Se estrapoliamo il 1000 che esiste IN PRINCIPIO, resta solo 618, il quale, rispetto al 2.000 rappresentato da tutto il moto 1.000 del 1000 esistente in principio, trattiene per se stesso il 381 che non concede allo spostamento 999/1 insito nel secondo 1.000. 618+ 381 = 999/1 unità contenute nelle 1000, poste IN PRINCIPIO. Poiché conta il 1.000 posto IN PRINCIPIO, ma solo lo spostamento di 999 unità, quando abbiamo un totale di 1618 abbiamo: (618+381)^2 , 10^6 ----------------- = -------------- = 1618. Ma dobbiamo dividere tutto in millesimi (0,618 +0,381)/0,618=1,618 618 618 e abbiamo che 1, diviso per 0,616 è uguale alla loro somma. Ebbene, la somma tra 1 e 0,618 l'abbiamo ottenuta da 0,5 sommato a 1,118.
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Il valore del 1° Fattore nel 1° nome, diviso per il 1° nome del 2° fattore è espresso dal rapporto: 66 --- = 1,118644 che fino al valore dei 118 millesimi corrisponde esattamente alla radice quadrata dell'area 59 espressa con 10/8. Infatti 1,25^0,5 = 1,118033988 Pertanto i due primi nomi dei due primi fattori stanno tra di loro come quei due 1,118033988 che moltiplicandosi tra di loro determinano l'area 1,25. Se io prima eseguo il calcolo di 66 : 59 e poi moltiplico 1,118 × 1,118 il risultato io ho attuato con il prodotto l'operazione inversa rispetto alla divisione, ottenendo l'area 1,25 che vale proprio come la data del gennaio 25 in cui è nato il 1° fattore, di nome Romano Antonio Anna paolo Torquato Amodeo. Se moltiplico il 59 (1° nome del 2° fattore) con tutto il valore nominale di 426, e gli sommo semplicemente l'Unità e la Trinità, 59×426+4= 25-1-38. Poiché la sezione aurea proietta tutto sul secondo il valore del primo, che il 1° valore del secondo, moltiplicato per tutto il suo valore nominale e sommato a 4 dia esattamente il 25-1-38 è semplice4mnete una conferma che l'esistenza reale del 1° fattore è determinata nel suo nascere reale dal 2° Ebbene dividendo il 59 per 426 abbiamo 0,138, ed abbiamo anche in questo modo opposto il mese 1 dell'anno 38, nei valori definiti fino ai millesimi, in ragione del principio posto nel 1.000. Questi 138 millesimi sono altresì l'espressione Biblica in Genesi 38, laddove il libro 1 è posto come 100, e il capitolo è espresso nelle 38 unità. E se eseguiamo quanto è descritto in questo capitolo in cui chi fu dichiarato il 1° fu poi posto per ultimo, il 138 si muta in 381, ed è tutto il valore Nominale del 1° fattore, determinato totalmente dal secondo, attraverso Benito posto su Amodeo Benito Vittorio Anna Giovanni Vincenzo, ossia 58 posto su 426 come i 59/426 equivalenti a 138 millesimi cadauno.
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E una volta eseguito lo spostamento nell'ultima cifra del numero 1 in 138, e che diventa 381, ecco che la sua totale inversione diventa ANNA nella dolce metà di un Signor ANNO, puramente nominalmente ANNA che è centrale anche in Benito Vittorio ANNA Giovanni Vincenzo. Mettiamoci a considerare con esattezza questo nome, che cominci con il COGNOME posto tra i due Fattori, che lo hanno in comune. 47,59116268395 che cosa vale, come 47/426? Vale 110 millesimi ed esprime totalmente il modello 50+50+10, di un piano che sia lungo 100 nella somma dei due lati. Se poniamo al cubo questo 50, vale 125 volte quanto è IN PRINCIPIO come 1.000. Ed è il gennaio 25 natale del 1°, mentre nell'inverso di 251 (come dimostrato in precedenza) questo è il valore esatto di PADRE, FIGLIO, SPIRITO SANTO. Se poniamo il 116 rispetto a tutto il nome, 116/426 vale 0,222200 +0,050100, il che combina il dualismo divino che vale 1/3 di ROMANO, combinato con la parte 1/20 del fratello nella sua realtà di 1 decimillesimo. 26/426 = 610 decimillesimi =SANTO, se è un primo e un secondo, in cui il primo si lascia misurare dal secondo. 83/426 = 1948 decimillesimi, l'anno in cui il 1° ha compiuto l'intero ciclo dei suoi 10 anni. Questo valore 83 è la lettura inversa del nativo 38. Il prodotti di 83 per 426 porta a 35358. Considerati 37 e 35 i lati di un piano e 9 il flusso 78 è la durata totale della vita, descritta dal 2° nome che definisce tutti i 144 cicli di 10 minuti di un ultimo giorno. Ma anche tutte le quantità, a due o a tre, riferite alla totalità, esprimono valori significativi rispetto al 1° fattore. 4759/426 = 11,17 pone la data del mese 2 e giorno 17 della nascita, posta sulla vita del 1° ai suoi 1119 giorni di vita. 59116/426 = 138 intero, Gennaio 38 e genesi 38, con tutto quel che ne segue. Il prodotto, invece, porta a 25.183.416 che si riferisce alla data del 25-1-38 in cui ci sono 45 anni di più, come 1/8 intero dell'angolo giro.
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11683/426 = 27 come intero mostra il 3^3. 59/95, rapporto tra 1° e ultimo nome, vale quanto il 59 invertito nel 95. Il rapporto porta a 621 millesimi che sono il valore inverso del 126 del DIO ASSOLUTO. Il rapporto inverso dato da 95/59 porta al valore 1,61 che sono le prime tre cifre della sezione aurea 1,618. 116/83, rapporto tra il secondo ed il penultimo, vale 1,39 che aggiunge un 1 centesimo a Bibbia 1,38 e afferma il compimento di 1 anno da parte del fattore 1°. Se nel 1° fattore, il dato riguardante il solo nome prevedeva il valore esatto di 6 volte le prime 4 cifre rispetto alle ultime, in: 59116268395 pone 5911/8395 uguale a 7041 decimillesimi indicante tutto il moto di un 2959 che in 29=RO e in 59=BENITO. Il baricentrale 626 indica il piano 100+100 del flusso 426 di tutto il nome. Il rapporto a rovescio di 5935/1195 = 4969 migliaia di 4,969 mostra il valore medio 59 dato da 49+69, riguardante un secondo che nella sua totale sostanza è tutto il moto di un secondo, collocato nei 60 secondi di un minuto primo. Il valore centrale, 626, infatti è dato da 10 quantità 59 sommate al 36 dato dal prodotto tra i due 6 estremi. Diviso tutto il 426 per 59 ce ne sono per 7 volte +13. 59116268395 : 59 = 1.001 volte 10^7, il che rappresenta proprio quello che vale IN PRINCIPIO di 1.000 unità che sono 1.001, laddove 10^7 è tutto il moto del 10^3 esistente in principio, in 10^10 che è tutto il moto di un 10 posto in principio lineare. 11 sono infatti tutte queste cifre, così come sono 11 quelle del 1° principio. Diventano 13+13=26=DIO se si aggiungono alle 22 le 4 cifre dei due cognomi.
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Ma esiste un altro necessario confronto tra i due fattori. Il tempo, del 2° fattore, che valga 0,59116268359 volte l'unità è dato da: 1 : 0,59116268359 = SEZIONE AUREA +13,59660^-1, essendo 1,691581738 rispetto a 1,618033988, laddove: 1,691581738 meno 1,618033988 = --------------0,073547750 che elevato a -1 è il 13,59660 che considera la sola Unità, nell'Unità e Trinità delle 52 settimane dell'anno, nel tempo in cui il 59=BENITO vale in centesimi e il 66=ROMANO vale nei decimillesimi della realtà Una e Trina in potenza su base 10. 66,782651.11347 : 59,116268359 = 1,12968313066 = SEZ. AUREA -0,488350 ossia meno 2,0477^-1 66 : 59 = 1,1186440677 = SEZ. AUREA -0,4993899 ossia meno 2,002^-1 In sostanza il rapporto tra i due fattori li riduce, da due, a uno solo, che è poi quello in potenza 0,5 della base data da 10/8. Nel primo caso allo 0,5 pulito della sezione aurea manca 0,5 -0,488350 = 0,01165 (che in 116=Vittorio) Nel secondo caso manca 0,5 – 0,4993899 = 0,0006101... quasi niente. Ci si fa allora una ragione su questo fatto: laddove è posto un 1.000 come IL PRINCIPIO, tutte le relazioni esistenti nelle 3 cifre sono PERFETTE. Ma non quelle ulteriori, che presentano sovrapposizioni differente dai vari casi presenti in atto di calcolo. Pertanto, se nelle relazioni alla SEZ. AUREA che vale 1,618033988... ci limitiamo fino ai tempi millesimi, abbiamo unità attendibili nella loro dimensione. Tutto quello oltre i mille
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millesimi solo allora dimensioni di tempo, e sono attendibili fino ai tempi millesimi.
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Verifica che con questi nomi=numeri sia costruito il tempo 66=Romano, 78=Antonio, 26=Anna, 51=Paolo, 113=Torquato, 47=Amodeo
Una intera GENERAZIONE dell'esistenza Essa è data in anni dalla prima lettera del nome sommata al 1° nome per il cognome.
R + ROMANO × AMODEO 16 + 66 × 47 = 3.118
L'intero valore PRESENTE in cicli di anni
La fine dell'INCARNAZIONE di Dio Essa è datata da Romano più il prodotto tra il DIO Uno e Trino (ANNA e ANTONIO) meno Antonio, più 10^4 : 137742 (la realtà intera divisa per il tempo ½ di 26 +66 in moto per 66/6 con tutte le 42 cifre del nome).
ROMANO +ANTONIO × ANNA -ANTONIO + 10.000/137742 66 + 78 × 26 -78 +0,0726000 = 2.016,0726000, anno 1.016, nel mese 7 e dì 26
Esso è il 10 avanzante per 10^10 ed è dato da
5 ROMANO (in 10 interi+periodo)×(ROMANO - PAOLO) 6.666.666.666,666666... × (66 -51) = 10 × 10^10
L'intero numero delle GENERAZIONI dell'esistenza Scompone i 5 Romano (in 10 interi) con 1 GENERAZIONE a denominatore.
666.663.548 / 3.118 = 213.811 / 1 interi.
Essi sono:
100.000 =10^5 =66.66,66... ×51 =ROMANO.ROMANO × ROMANO -PAOLO 113,000 = mille TORQUATO 811 la lettura da destra del 3.118
L'inizio dell'INCARNAZIONE di Dio Esso è dato dal 1° nome moltiplicato al valore totale, meno 8 anni.
66 × 381 meno 8 = 25-1-38, in giorno, mese, anno.
Durata in giorni della INCARNAZIONE di Dio 28.672 giorni, esistono tra il 25-1-1938 (compreso) e il 26-07-2.016. 100 -3 (tutto il moto di 3) +75 (tutto lo spazio)×381 (tutto il nome): + 97 28.575 = 28.672
Durata in anni, mesi e dì dell'INCARNAZIONE Sono anche
78 anni, 6 mesi e 2 giorni che sono
Il 7+7+7 avanzante nei soli primi 4 nomi, più i due lati in cui ciascuno ha tutti i nomi 381 posti per 10
21+221 +2 (3810) = 242 + 7.620 = 7862 2687 sono 20 +7 (381) Tutto il moto 10 di 10 in 7 creazioni di tutto il nome e nell'Inverso di
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3110 anni +8 è il tempo intero d'ogni generazione.
Senh(ANNA) = Cosh(ANNA) = Senh(26=DIO) = 97.864.804.714 , 41938213... 4.8 = GESU' 04.7 = AMODEO 14 , 4 = ROMANO ANTONIO 1938 anno suo di nascita, dato da: PAOLO ×38=1938 (conversione a Gesù: 25 Gennaio) TORQUATO=0113 in 3110 anni (+ANNA=26 in 2+6=8)
Se considerate che tutte le 3.118 generazioni che abbiamo ricavato da 10^10 : 15, sono 213.811, e che avevamo scomposto questo quanto in 100+113, lo potete vedere in quello che segue l'anno 1938 in questa equivalenza tra Senh e Cosh quando il numero è quello di ANNA, alias di DIO. Questa equivalenza posta nel valore di ANNA, è quella che, partendo dal DIO PADRE =26+40, toglie di mezzo il 40 dell'espansione una e trina e lo ammassa nel puro valore numerico. Il 66, dato da 28+38, quando si rende uguale a due volte il valore medio 33 attua in un certo modo questa stessa equivalenza essenziale, rispetto a quando si abbia il Senh e il Cosh espresso a valori diversi. Accade allora che si passi dal NOME di GESU' a due volte la sua VITA.
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La COSTITUZIONE DI DIO ROMANO ANTONIO ANNA PAOLO TORQUATO AMODEO 1 2 34 567
8
9
10
11
12 13
AAAAAAA 7
D 4
E 5
I 9
L MM 10 22
11
16
25
35
57
14
16
18
NNNNN 60
19
21
29
30
OOOOOOOOOO 130
P 14
Q RR 15 32
247
261
276
117
Co sono 7 inizi ripetuti e 7 lettere isolate. L'Opera 7 è di 3 DEI EL=11 Dopo il ciclo lineare esattamente dato da 7+4, ci sono altre due 11 in MM. Le dimensioni 12 sono le 5 che portano a tutto il ciclo dei 60 minuti. Ci sono 10 O, in forma di Ciclo e come il ciclo 10. Con la ultima O che è la lettera numero 28, si sono aggiunti ai 7 inizi la terna dei 7 che ci doveva essere. Si arriva alla fine di questo andamento tutto lineare con il 247 che è il piano assoluto a lati 100+100 con flusso 47=AMODEO. Sono 28 cifre in linea che sono 14+14 e segue la lettera che vale 14, e porta al 261 che è il terzo valore incrementale, dopo 100, 180, c'è infatti il 261. La lettera Q che è la numero 30 esiste nel valore dimezzato del tempo. Le due R, che valgono 16+16=32 sono la 31 e la 31. la terna delle T che valgono il 18 che è il primo numero della serie Divina valgono il 54=FIGLIO mentre hanno la rappresentazione formale del Calvario trinitario di Dio. L'ultima è la U=19 che è tutto il percorso di 1 che è in un 10 che avanza totalmente, di 10. Esiste anche la rappresentazione legata a Roma. Quando inizia la condizione complessa, finita quella lineare delle prime 28 lettere, ci sarebbe il SPQR, il
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25
28
31 32
308
33 35
36
TTT 54
U 19
362
381
36, su 6 parole Tot 381
Senatus PolulusQue Romanus. Ma Gesù non fu ucciso dal Senato ma dal rappresentante del PQR (il PopulusQue Romanus). Inoltre SE NATUS mette in dubbio che sia nato. No, il Romano per eccellenza (Gesù Cristo, altro che Ebreo settario! Gesù è stato il Romano più convinto della logica superiore di CESARE... “Dai A cesare quel che è di Cesare... e a Dio quel che è di Dio”. Per cui Al posto del Senatus c'è il secondo R, del Iesus Romanus. Perché quelle tre croci non furono patite solo dal Figlio, ma dal Cristo Re dei Re, nelle due persone del Padre e del Figlio. Una delle due R infatti è del Romano che sta su di me, ed è venuto in croce nella mia persona di carne e di limite. Insomma è la R TTT RU, dell'Ultimo Romano in RU-BEN, Romano Unito a BEN come gli interi 12 da Ruben fino a BENiamino. Questo dispositivo è veramente perfetto nei nomi. Le 10 vocali O in forma di ciclo, sono presenti a due a due in ogni nome, perché OO=26. Solo il terzo nome ANNA ne è privo, ma vale 26 in tutte le lettere.
Chi non mi conosce resterà molto sbalordito da questo che vi sto scrivendo. Ma ci sono tutti i segni, nelle sacre scritture che descrivono questa persona che voi credete che io voglia vendere come la mia “personalità”. Si tratta di un valore talmente essenziale e trascendente ogni grandezza che è esattamente uno ZERO. Questo ZERO che cavalca me come un asino è tanto zero che non riuscite a vedere che l'asino. E' un valore di PURA VERITA', quella annunciata che avrebbe liberato tutti e liberato per davvero. In che modo vi libera la libertà di cui io vi do notizia?
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“Sarete liberi e liberi davvero” E' parola di Gesù E' questa la Verità che vi libera davvero: Voi non state vedendo la vera azione, ma solo quelle Uguale e contraria al Vero. Dio ha fatto un progetto di Esistenza, infinito, proprio lanciando il calcolo di 10 : 9. Nel rapporto di 10/9 voi vedete già tutto. Solo se vi mettete a calcolarlo esso diventa infinito. Ora in esso non esistono differenze di tempo, tra un primo tempo e uno estremo. Non esistono, come non ci sono in 10/9. Quando le possibilità insite in questo rapporto si risolvono in toto, tutto un N è simultaneo, tutto nel tempo 1, ad esempio di 10^10 / 1. Ma se vedete in modo uguale e contrario tutto questo, e lo vedete dunque come 1 / 10^10, ecco che per una pura esigenza di verità vi si pone un quadrato tipo N^2 che, moltiplicato per 1/N valga sempre N/q. Ma in questo modo vedrete fotogrammi quadrati a dimensione 10×10, nel mentre il tempo sarà espressi in 1/10. La sequenza dei fotogrammi ve l'ho mostrata, essa muta di tempo in tempo di calcolo. Esiste una inflazione per 10 nel fronte e che diventa decima nella profondità. Vedendo in questo modo un disegno mandato a destra verso sinistra, voi lo osserverete FATTO DA VOI verso destra, e sarete coinvolti come SPETTATORI che si credono PROGETTISTI e persone che lo decidono, come se esso fosse DAVVERIO FATTO a poco a poco e non esistesse invece tutto simultaneamente. Se dunque Dio manda tutto a zero, vi salva dalle azioni che credete di fare, ma vi dono una reale immedesimazione, perché assumerete la logica fattiva nel calcolo matematico per tradurla in azione. La vita nasce da zero, dalla polvere del sepolcro. Per puro disegno, quello zero è simile ad una stazione di testa, in cui vi sono treni in arrivo e partenza. Non potete tornare al binario morto se non siete prima discesi da lì. Ora siete già tutti risorti e andate sempre più verso la vera origine... e per effetto di questo dinamismo vedete l'ambiente farsi rea e finire il vostro
giorno. Ma se assistete a questo spettacolo è perché vi muovete verso il luogo da cui appare nascere l'alba. Se dunque andate verso il principio, e vedete arrivare la fine, essa è solo del corpo e non di voi che siete spirito immateriale, come l'antimateria degli stessi corpi. Se vedete una esplosione tipo Big Bang, è perché state andando proprio in quel punto, in modo centripeto, con il magnetismo e l'antimateria e lo vedete con le realtà che sono opposte e si muovono bel verso opposto. Noi siamo puro spirito. Il corpo stesso nostro fa parte della oggettività esteriore e partecipa all'apparente dinamica che appare, tutte le volte che andiamo a sinistra e l'ambiente si sposta a destra. Dunque siamo già risorti, e la morte è solo la fine della visione del solo primo tempo di una vita che è vai e vieni come tutti i movimenti periodici. Oggi vediamo alternare tutto, ma in un solo verso dell'esistenza, arrivato alla sua fine, lo vedremo sovvertirsi di sana pianta e vedremo un nostro reale ritorno al tempo di quando eravamo bambini. Gesù già lo disse a Nicodemo: Se non scendi dall'alto non entri nel regno dei cieli. Noi stiamo già scendendo, ma per ora lo stiamo vedendo nell'inverso di quello che è. Poi, visto tutto il lato dell'errore di questa visione maligna, vederemo davvero il verso della definitiva salvezza che ci riporterà nel grembo materno e a essere presenti in atto laddove tutti siamo stati solo nella possibilità di essere in un lontano futuro. Diverremo padroni di tutta la vita e vivremo scegliendola fior da fiore, sfruttando l'infinita possibilità che esiste di vedere queste vite, che esistono come film e che vivremo come vorremo, superando il confinamento nella nostra povera persona.
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Finito di scrivere il venerdì 17 giugno 2.016 a 39 giorni dalla mia salita in cielo, ma a 25 soltanto da quel 12 luglio in cui dovrei esse “bloccato” come dalla paralisi vista in mio padre, per i suoi (e miei) 14 giorni di Via Crucis.
1
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Questo numero 38 è il flusso in linea totale di una Realtà Una e Trina nel ciclo 10, e dunque è 10+30=40, quando il volume reale avente queste 40 dimensioni ne ritaglia esattamente 2, a formare il piano a lati 1+1, lasciando esattamente 38 unità nel flusso lineare. Quando in Bibbia, libro 1,7 si descrissero le dimensioni lineari dell'Arca di Noè, esse lo furono per 300 cubiti in lunghezza, mentre nel fronte ne esistevano 50 in larghezza e 30 in altezza. La somma di 300+50+30 è 380. Per arrivare a delineare anche il valore unitario, il libro Bibbia dimensionò in altezza quella copertura che riguardava tutta la pianta, dichiarandola alta per 1 cubito. 381 è il lato “invisibile” nella SEZIONE AUREA, che – data dal calcolo di 0,5 +(10/8)^0,5, che la porta a valere 1,618033988, numero accettabile fino ai decimillesimi della realtà 10^4 – presenta il dualismo assoluto divino a meno 0,381966... valore accettabile fino ai 381 millesimi di quanto è stato supposto NEL PRINCIPIO del riferimento unitario, nel volume, 10^3, posto così a 1.000. Dunque a grandezza di meno 38 centesimi è la forza (occulta ma effettiva) che permette l'apparire del suo percorso all'interno del 1.000, e solo nella lunghezza 618 che è espressa nei suoi millesimi. E' la dimensione in lunghezza che ho io, in ragione del valore numerico dei miei nomi che cosi la dettagliano: 66=ROMANO (16+13+11+1+12+13=66 quando i numeri da 1 a 21 sono anche le lettere ordinate alfabeticamente dalla A alla Z. 78=ANTONIO (1+12+18+13+12+9+13=78) 26=ANNA (1+12+12+1=26) 51=PAOLO (14+1+13+10+13=51) 113=TORQUATO (18+13+16+15+19+1+18+13=113) 47=AMODEO (1+11+13+4+5+13=47) ------381 e sono per davvero anche l'unica ARCA di Noè contro il MARASMA in cui periranno tutte le opinioni differenti dalla mia in relazione al valore della vita e che naufragheranno nel biblico Diluvio Universale. Quando, il 24-10-1999, feci il mio Convegno della FINE DEL TEMPO (in cui spiegai tutte le RAGIONI della VERA SALVEZZA predetta da Gesù Cristo), io – nato nel 38 – ero digiuno da 38 giorni esatti, e mi ero come ricostruito in Lui, alimentandomi in tutti quei 38 giorni solo dell'Ostia Consacrata, assunta quotidianamente alla Messa. Questo per dirvi quanto incida questo numero sulla mia vita. Per arrivare alla mia morte (sovversione della vita), prevista nel definitivo 26 luglio di questo Anno santo della Misericordia di Dio, io debbo sommare al giorno 25 di gennaio in cui sono nato quei 183 giorni giusti giusti che “sovvertono” il mio essere un 381, e quell'ARCA di Noè che è la casa di A.R., di me, Amodeo Romano in acronimo. La terza sillaba che definisce Ro-ma-no, <NO è>! Oggi desidero parlarvi – anzi “scrivervi” - a proposito di queste misure reali che sono il rifugio unico e definitivo contro il Diluvio Universale di tutte le idee differenti dalle mie... che poi sono TUTTE LE VOSTRE. Oggi vi voglio salvare! Liberare!
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Gesù Cristo lo aveva ben predetto: <il Consolatore vi libererà per davvero!> Quando possiamo essere <liberi per davvero>? Possiamo esserlo solo quando tutti i nostri gesti (buoni o cattivi che siano) non solo ci sono perdonati (per i meriti della croce patita da Gesù Cristo) ma addirittura cancellati e fino al punto da non essere mai veramente esistiti!
Voi certamente ritenete che ciò non sia assolutamente possibile. Uno dei vostri proverbi – giudicati come la “saggezza dei Popoli” sostiene infatti con estrema decisione e convinzione che < cosa fatta, capo ha! > Ebbene lo Spirito santo del Consolatore, detto altrimenti Paraclèto o Paràclito, è in grado di dimostrarvi che questa tesi così accreditata è scientificamente assolutamente infondata! E ora ve lo spiega. Voi sapete che il nostro mondo è osservato nelle due categorie rappresentative dello SPAZIO e del TEMPO, ma che sono due aspetti diversi di una stessa “cosa”, che possiamo chiamare SPAZIO-TEMPO, in cui esiste un fenomeno unico chiamato ELETTRO-MAGNETICO. La loro differenza sostanziale è questa: nello SPAZIO è possibile osservare il movimento in entrambi i versi percorribili, sia quello avanzante come ELETTRICO, sia quello che va all'opposto, che allora si identifica nel verso MAGNETICO. Abbiamo in tal modo la visione che nello spazio-tempo ogni linea è percorsa nei due veri opposti. Ebbene, la visione osservata nel TEMPO, in cui vediamo solo l'avanzamento ELETTRICO e MATERIALE andare verso il nostro apparente FUTURO, accade perché il fenomeno opposto, MAGNETICO e ANTIMATERIALE va sempre più verso il nostro PASSATO. Noi esistiamo, nel nostro PURO SPIRITO, come quel MAGNETISMO e quell'ANTIMATERIA diretta verso l'Origine di ogni cosa, secondo le tre divine componenti di Padre, Figlio e Spirito santo, che in natura agiscono come i tre assi Cartesiani in cui è perfettamente composto tutto il volume dello spazio, e – per azione uguale e contraria, secondo il 3° principio della Legge Dinamica – vediamo i fenomeni materiali ed elettrici evolvere verso il futuro, come provenissero da un unico Big Bang posto nell'estremo PASSATO. Possiamo vedere il moto VERSO IL FUTURO della natura solo se il nostro SPIRITO di PURI OSSERVATORI si sposta sempre più nel passato e scorge che la sua origine sta nel punto di arrivo del nostro Spirito. Gesù lo disse “in verità in verità” a Nicodemo: finché non discendi dall'alto con lo Spirito santo, non conosci altro che la dinamica materiale dell'acqua, e ti inganni.
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Se assistiamo al moto materiale dell'acqua che evapora in cielo, è solo perché DA LI' prima è piovuta, come il nostro Spirito. Chiedetevi tutti: E' vero che tutto provenga da quel punto centrale che la scienza colloca nel “Big Bang”? La risposta che ne dà lo Spirito è che <E' vero solo RELATIVAMENTE all'azione fatta dalla CAUSA OPPOSTA>. Di conseguenza potete capire che se l'azione è fatta dalla causa ANTIMATERIALE e SPIRITUALE, voi vi ingannate, credete in un mondo che sia comandato da voi e dalla Natura, solo perché vedete un divenire apparente opposto a quello vero. Non sono né il MONDO MATERIALE né la vita che vi scorre ad essere le “CAUSE” degli eventi. Tutto ciò NON CAUSA proprio NULLA! Sono solo la visione dinamica – uguale e contraria – in cui il PRIMA e il DOPO sono sovvertiti. Voi, che vedete PRIMA l'INFANZIA e poi LA VECCHIAIA e la MORTE, siete portati a credere che Dio uccida tutti! La verità – invece – è quella esattamente opposta: Dio – CAUSA PRIMA ed UNICA di ogni cosa – assegna una vita già disegnata in tutto a ogni Spirito santo come risorto dalla tomba. E lo salva da ogni gesto assegnatogli riportandolo in quel suo “corporeo e materiale” Natale principio in cui egli non ha compiuto nulla che gli meriti un castigo. Così facendo, DIO IMPEDISCE il compimento stesso di ogni male e quel dominio della Natura che nel primo tempo della reale visione gli ha fatto solo vedere “fatto per qualche tempo”, perché poi ogni cosa apparsa fatta, sarà riportata alla sua verità che il solo ed unico FATTORE di ogni cosa, è Dio. Ed egli semplicemente LO DISEGNA, ma non lo pone mai IN ATTO, anche se poi per qualche tempo ad ogni vivente gli sembrerà di essere stato fatto. Laddove occorre forza e ognuno parta da zero, se egli non ha nulla deve prima trovare qualcuno che gli presti il necessario. Allo stesso modo a ciascuno di Noi Dio dà una vita in prestito. Ora gliela stiamo restituendo, con un interesse maturato che vale altrettanto e che ci permetta di vedere la vita ridiscendere da quell'apparente binario morto verso cui essa appare ora diretta. E' solo in base a questa virtuale CAUSA NEGATIVA (di una vita DA RENDERE) che noi possiamo scorgere l'EFFETTO in POSITIVO. Ma attenzione! La CAUSA è la cosa VERA, in atto! La causa, e non l'apparente effetto. Sicché è chiaro che noi, vedendo il FARSI della Natura e della FORZA posseduta dalla vita, assistiamo al fenomeno di ogni GIORNO perché ci muoviamo verso il sole visto sorgere. Dunque NIENTE davvero ACCADE, se noi lo vediamo solo come quel FILM, fatto da un milione di fotogrammi esistenti tutti assieme come un unico progetto di SPETTACOLO, e – per INSCENARE quello SPETTACOLO “diveniente” - vediamo quel 1.000.000/1 presente, lo vediamo come un piano di 1.000.000^2, di un milione al quadrato, che si moltiplica per il tempo di un milionesimo. Infatti potete controllare che 1 milione presente lo risulta in questo modo:
(10^6)^2 × 10^-6 = 10^6, un milione di fotogrammi quadrati osservati in un milione di milionesimi posti uno dopo l'altro.
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Oggi avete avuto la risposta alla domanda del <PERCHE' DIO NON CI SALVA DAL MALE? PERCHE' ACCETTA LA VIOLENZA SUGLI INDIFESI, LA VITTORIA DEI PREPOTENTI?> <PERCHE' SI NASCE TUTTI PER ANDARE A MORIRE?> <PERCHE' HA UCCISO IL FIGLIO, GESU' CRISTO?> <PERCHE' HA PREMIATO ABRAMO CHE ACCETTO' L'ORDINE DI UCCIDERE SUO FIGLIO?> Eccola la risposta: <Lo vedete POICHE' DIO vi sta già salvando da tutto questo e NON PERMETTE CHE ACCADA... ma ve lo fa apparire in una visione “maligna” che sembri dominata da SATANA! Dio è chi IMPEDISCE al MONDO e alla VITA tutti questi gesti... ma vi mostra tutto ciò nella dinamica OPPOSTA in linea-TEMPO, e voi giudicate essere PRIMA quello che invece è DOPO> Se entrate in una stazione di testa e vedete una carrozza, e non sapete se dopo la prima ci sia una seconda, ma sapete che essa si muove anche se è una sola, voi la avrete (come la PRIMA carrozza che “possa esistere muovendosi NEL TEMPO”) nel LOCOMOTORE, che è AL PRINCIPIO DEL TEMO ed è la CAUSA di tutto un treno di TEMPI. La carrozza DOPO il 1° tempo, è il 2° tempo. Poi segue il 3°, il 4°, il 5° tempo. Il treno è composto così: LOCOMOTORE (1° tempo), poi 2°, 3°, 4°, 5°... il treno va verso destra... come i fotogrammi di un film, con voi OSSERVATORI appostati a destra, a vederli giungere uno dopo l'altro in quest'ordine inverso: 5°, 4°, 3°, 2°, 1°. Voi giudicate PRIMO l'ULTIMO tempo, perché arriva a voi come il PRIMO, ma non lo è! La CAUSA vera di quanto si muove come un reale treno e per conto suo sta nel LOCOMOTORE. Voi non siete la CAUSA di quel treno che vi arriva. Per questo la Bibbia ha sempre dato valore ai SECONDI... in questo mondo visto “a rovescio”, perché IO esisto PRIMA di Gesù e sono il VERO che è detto non da me ma da suo padre. Il Suo Spirito arretrerà nel tempo e tra 2.000 anni si “incarnerà” scendendo dall'alto in Gesù Cristo. Ora Gesù è solo “nella potenza di Suo Padre e Spirito santo”. Ed è LUI che vi sta SALVANDO ORA, rivelando a tutti la VERA verità e non la CINEMATICA apparente e falsa.
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Finito di scrivere il venerdì 18 giugno 2.016 a 38 giorni dalla mia salita in cielo, ma a 24 soltanto da quel 12 luglio in cui dovrei esse “bloccato” come dalla paralisi vista in mio padre, per i suoi (e miei) 14 giorni di Via Crucis.
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In questi che giudico i dì definitivi della mia esperienza nel “mondo reale” pubblicherò, nelle mie intenzioni e finché mi sarà consentito dal disegno divino un fascicoletto al giorno, facendo una cronaca spirituale degli argomenti che intendo trattare. Sto battendo sul “tasto” della ZEZIONE AUREA, come su quella che è descritta in Bibbia al capitolo 25, nella risposta data dal Signore a una MAMMA CREATRICE di due grandi FATTORI, simili alle due mani, ciascuna avente 5 dita, e che compaiono nel testo sacro come quella che serra il calcagno del primogenito Esaù e che tenta di fare con lui una cosa sola, di quella nascita gemellare. Ma, in verità, la narrazione di questa SERIE AUREA incomincia in Bibbia 1,18, che è stato il brano della prima lettura facente parte di quelle della Liturgia Ambrosiana, seguita dalla Chiesa di Saronno in cui io vivo. Vi pubblico la parte di questa lettura, per come letta in chiesa. Genesi 18 1 Poi il Signore apparve a lui alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso della tenda nell'ora più calda del giorno. 2 Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. (omissis) 20 Disse allora il Signore: «Il grido contro Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. 21 Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!». 16 Quegli uomini si alzarono e andarono a contemplare Sòdoma dall'alto, mentre Abramo li accompagnava per congedarli. 17 Il Signore diceva: «Devo io tener nascosto ad Abramo quello che sto per fare, 18 mentre Abramo dovrà diventare una nazione grande e potente e in lui si diranno benedette tutte le nazioni della terra?
19 Infatti io l'ho scelto, perché egli obblighi i suoi figli e la sua famiglia dopo di lui ad osservare la via del Signore e ad agire con giustizia e diritto, perché il Signore realizzi per Abramo quanto gli ha promesso». 20 Disse allora il Signore: «Il grido contro Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. 21 Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!». 22 Quegli uomini partirono di lì e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora davanti al Signore. 23 Allora Abramo gli si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l'empio? 24 Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? 25 Lungi da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come l'empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?». 26 Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutta la città». 27 Abramo riprese e disse: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere... 28 Forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve ne trovo quarantacinque». 29 Abramo riprese ancora a parlargli e disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non lo farò, per riguardo a quei quaranta». 30 Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta». Rispose: «Non lo farò, se ve ne troverò trenta». 31 Riprese: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti». 32 Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola; forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci». 33 Poi il Signore, come ebbe finito di parlare con Abramo, se ne andò e Abramo ritornò alla sua abitazione.
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Io vi sto parlando della sezione aurea la cui descrizione comincia nel capitolo 18 perché il libro 1,18 difetta solo del ciclo 10 per essere dieci volte quel valore dato dai 10/8 che compongono come 10+8 il capitolo 18 e che, elevati a MEZZO della divina comunicazione diventano:
(10/8)^0,5 = 1,118
10 + Bibbia 1,18 è uguale a 11,18, e ridotto poi a decimo, diventa 1,118, e riguarda solo la percezione posta IN POTENZA di ½ = 0,5.
10/2 +(10/8)^(10/2) = 1,618 MANO + 1,25 elevato a MANO In Bibbia 1,25 si mette in atto di presenza la base 1,25 su cui si attuano le due MANI, come la prima a sinistra che è la meno potente, mentre la destra vale in potenza di Genesi 25. Ebbene, questa seconda mano è proprio quella di cui si parla in Bibbia 1,18. C'è un Trio che scende dal cielo. Il Signore apparve a lui alle Querce di Mamre <E' RO n. GIS> è trasceso dal termine italiano SIGNORE. E' “trasceso” che <E' RoMANO, nome di G.S. Gisus> ma nel mio caso si tratta di ROMANO in nozze con GeSù assecondato in ciò da quelle con Giancarla Scaglioni, figlia reale di Mario e Giuseppina, con Mario nato come Maria da Anna, ma mentre costei ascese il 15 agosto, egli vi nacque. La località delle QUERCE di MAMRE localizza questo Romano che C'E come QUEll 'ER descritto in Genesi 38, in cui è E' R.MA (è Romano) lo sposo, ER, di sua MAMMA, BaratTA MARiannina, che diverrà sua MAM quando si sposerà con suo padre GiudA (negli estremi GI A di LuiGI Amodeo) e – come ER+Onan (negli estremi congiunti in RO) – che
sono figli di Giuda diventano entrambi i figliastri di TAMAR, che poi diventa la madre dei figli attribuiti ai due congiunti, a RO e sono solo la MANO che nacque, fu dichiarata quella del primo, ebbe annodato intorno ad essa un filo SCARLAtto e poi annullò quella nascita finta, voluta da Dio solo per affermare il primato di ROMANO, figlio di BaratTA MARiannina e LuiGI Amodeo e legato da filo, con Atto nuziale con Scaglioni CARLA, dopo che con GIA era stata unità ad EU. Estremi di EsaU' a costituire un GESU' avente GIAcobbe a prefigurare il primo nome GIAn di lei Giancarla Scaglioni, G.S. Le QUERCE DI MAMRE, dunque, localizzano la famiglia di origine e quel legame che ROMANO, che, “cavalcato” come un somaro da PADRE e SPIRITO santo, dovette fare un vero e proprio Atto nuziale, sacramentale con lei G.S., in verste di Gesù, che sposasse il Figlio al Padre ed al suo Spirito. Vedremo come tutto questo possa essere compreso, pur essendo totalmente trasceso nel testo di questo Trio disceso dal cielo. Questi tre, alle querce di Mamre incontrano ABRAMO. La definizione rivela l'origine, la discendenza DA riguardante un Romano. AB infatti significa proprio DA, la derivazione DA riguardante un Romano, mentre la parte che ne segue, R.Amo, definisce questo Romano nelle prime tre cifre del cognome AMOdeo. Sono dunque TRE che si mettono a cavallo di R.Amo e che discutono con lui. Si pongono un vero problema, che hanno con Gomorra e con Sodoma, che in acronimo sono G.S., gli stessi estremi di Giancarla Scaglioni e le due consonanti del nome di GESU', che – ripeto – diventa proprio il nome Gesù se il legame nuziale, espresso con la MANO di GIA che serra il calcagno del primo nato RO come “rossiccio”, ma il cui nome Esaù aveva gli estremi delle vocali EU in Gesù, non fanno della nozze tra gli estremi di G.S. E gli estremi E.U. Altro possibile nome che non sia Gesù. Ma qui si tratta degli estremi di Gomorra e di Sodoma, due città che –
4 nel segno del sacrificio di Gesù, sono da sacrificarsi. Diventa un vero divino problema, realmente posto nel testo della scrittura: l Signore diceva: «Devo io tener nascosto ad Abramo quello che sto per fare, 18 mentre Abramo dovrà diventare una nazione grande e potente e in lui si diranno benedette tutte le nazioni della terra? Questi che <E' RO "coniugato" GiS> si chiede se deve tener nascosto all'asino reale che è la figura di Abramo, quello che sto per fare? 18 Devo negare innanzitutto questo numero 18 di questo capitolo 18, come il primo valore della scala divina, che comincia con 18 e che poi prosegue di 10 in 10, con 28, 38 e 48?
18 +28 +38 +48 sono 66 negli estremi e nel mezzo. 18 +48=GESU sono in 66 gli estremi di ROMANO. Gesù possiede questo 18, ma come un denominatore: 48 --- = 2,66, un DUO, nel periodo eterno di ROMANO=66 18 Se 1,666 è ridotto a figlio, nel suo decimo, è 26,66 decimi, divenendo YHWH=26=DIO, come un eterno ROMANO. Si tratta di quel Popolo ROMANO descritto meglio e sempre a partire da questo 18, quando si disporrà come 10 su 8 e nella potenza della MANO di RO espressa nel suo ½ dalla sua 5 dita. Questo POPOLO ucciderà GIS, Gesù, e Dio, in G e S. soffre e si offre a salvezza di tutti i possibili abitanti del mondo di Gomorra e di Sodoma. Dio ha in mente di far pagare a uno solo al GIUSTO per eccellenza, al Figlio di Dio, e attraverso lui Dio SOFFRE, si offre a penitenza.
Questo diventa il problema di Dio. Lo devo far sapere? «Devo io tener nascosto ad Abramo quello che sto per fare, (18 ) mentre Abramo dovrà diventare una nazione grande e potente e in lui si diranno benedette tutte le nazioni della terra? Genesi 25,23 Il Signore le rispose: «Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si disperderanno; un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servirà il più piccolo».
Dunque è la stessa nazione grande e potente, che nel seno di Rebecca sono anche due popoli, quello ROMANO e quello di ISRAE' Nel popolo di ISRAELE io estrapolo LE, tolgo quel DIO letto EL dagli israeliani, per lasciarlo solo come un POPOLO, quello del Dio ELohim. Mentre ROMANO=66, ISRAE'=48=GESU'. Viene proprio il nome Gesù quando E' GIA' l'unità e trinità tra Esaù e GIAcobbe, Uni e Trini nelle prime lettere. Ma quando chi era trino diventa uno, diventa G. e quando chi era il primo di nome Uno e Trino ESAU' perde il primato della A e segue nella trinità restata ESU' a seguire il primo nella G, ecco il nome GESU, uno nel primato del nome di Giacobbe e Trino nel nome di chi lo era (uno e Trino da solo) e resta solo TRINO. 48=GESU' ha però perso un 18 rispetto ai due estremi 18 e 48 che equivalgono il solo medio tra loro che vale il numero 66 della somma di 28 (tutta una creazione Una e Trina nel segno dei 7 giorni) a quel 38 che sarà poi il capitolo 38 di Genesi, in cui la
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descrizione si completa in tutti i suoi estremi. Esiste nella Trinità di Dio che discende sul mondo il disegno di fare apparire una ingiusta vittima del peccato di tutti il solo che esiste in questa Terra piena tutta dei brutti ceffi di una Gomorra piena di sopruso e di una Sodoma pervertita in ogni santo valore. Il corpo che Dio ha creato ha nelle donne due fori, ma ben distinti tra di loro. Uno serve per l'entrata del Seme della Vita e per la sua Uscita quando tutta la preparazione è ultimata, l'altro foro lì vicino non ha alcuna funzione in entrata. Serve solo a buttar fuori escrementi, rifiuti. Ebbene il mondo d'oggi non sodomizza solo uomini, ma anche le donne! L'umanità si è tanto pervertita che è divenuta pratica molto diffusa che i mariti sodomizzino persino le loro spose. Quindi qui non si tratta di un Dio Bacchettone che ce l'ha in particolare con i Gay che – in mancanza di altro buco in cui cacciale il loro uccello ricorrono a quello. No Dio ce l'ha con la perversione di tutti coloro che offendono la purezza ed usano anche non solo l'uscita del cibo ridotto a rifiuto, ma anche la bocca in cui esso entra, per baci che offendono ogni senso della purezza di strumenti che hanno un fine che è sovvertito. Tutto il mondo ormai è ridotto a Terra di Gomorra e di Sodoma. E Dio, per salvare il mondo dalla loro sovversione accetter5à che un innocente SOFFRA, SI OFFRA a salvezza di tutti. Pertanto, cercate bene di capire la domanda ch e ad un certo punto Abramo pone a Dio, quando gli dice:
«Davverosterminerai il giustoconl'empio?
il giusto
S
Si tratta de odoma, si tratta in Gomorra ed in di GESU=48 in questo capitolo 18. Uno solo morrà laddove che un Signore che doma ogni abuso e sovverte ogni perversione, attraverso ad un rimedio insito nel fatto che Gesù Morrà. Ora fino a questo punto io non ho destato scandalo quando, andato a dirlo in chiesa prima al parroco unico di Saronno gli ho fatto presente questo dettaglio, della prevista morte del Giusto Gesù, per la salvezza e il perdono di questo mondo pervertito e che abusa di ogni dono ricevuto da Dio per farne quel che più crede valido ed accettabile. Poi nemmeno Don Luigi ha avuto nulla da ridire. Ma quando io ho attualizzato a chi esiste su di me e mi DOMA come si fa con una asino e gliel'ho mostrato in questo modo.
AMOD o S sono in Amodeo il Padre e Spirito, e nella sposa di cognome Scaglioni sono nelle nozze consacrate con il Figlio.
A.R. precisa dopo l'Acronimo A di (AMOD) che si tratta di un A.R. che sta per ROM o per la sia sposa Giancarla. Insomma: A.R.-ROM o G è costui chi veramente infine converte SODOMA e GOMORRA salvandole dalla perversione! E' a questo punto che Don Armando Cattaneo e Don Luigi Carnelli non sono in grado di seguire questo ragionamento, che a tutti e due “non gli par più vero, ne ammissibile”. L'atteggiamento che hanno è di chi ponga questa precisa domanda, a me ed a se stessi: Cosa c'entrano, adesso, Romano Amodeo e la sua Sposa
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con questo capitolo 18 di Genesi? Capiamo bene cosa possa c'entrare Gesù che ha pagato di persona... e niente più! Invece io ora vi dimostro come la “trattativa” mercanteggiata tra Abramo che vuol ridurre quanto più si possa il pericolo di un castigo e Dio che l'accetta, abbia ogni cosa per valorizzare quello che esattamente è fatto e corrisponde al mio nome, anche se io non lo attribuisco come l'opera mia, del personaggio, ma solo del Dio che lo ha creato con questo nome. «Davvero sterminerai il giusto con l'empio? 24 Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? 25 Lungi da te il far morire il giusto con l'empio, così che il giusto sia trattato come l'empio; lungi da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?» Io – infatti – al pari di Abramo, non lo reputo giusto e ho posto a Dio questa stessa domanda: «Davvero sterminerai il giusto con l'empio? Chi regge e governa me non ha mai accettato possibile l'idea di un INFERNO in cui il Giudice che agisce con vera giustizia condanna al castigo eterno una povera e possibile vittima della divina creazione. Se Dio, prima di mettere in vita chicchessia gli proponesse il possibile pericolo in questo mondo in cui si è stati solo per un po', di un castigo tremendo addirittura eterno, creando una tale “partita” tra i buoni e i cattivi, in cui alla fine qualcuno perda e debba pagare un costo della sua sconfitta... potrei anche dire: hanno accettato il rischio.
Guardiamo due schiavi gladiatori nell'arena: essi pure non l'hanno scelto e il povero sconfitto attende il verdetto, quel pollice in su di un <I LIKE>. Ma se è pollice verso e gli tocca di morire... è molto, molto meno di una morte eterna eppur sembra proprio una gran cattiveria. Lungi da Te, o Dio, di costringere un uomo a vivere e a mettergli sul capo il rischio ancor più tremendo di fiamme eterne e corpi eternamente straziati. E più Dio li castiga, più quelli lo bestemmiano! Se tra i due io dovessi definire chi è il vincitore, io lo proclamerei in quel poveretto finito all'Inferno e contro il quale Dio scatena ogni tormento senza riuscire mai a piegare quell'animo alla bontà, perché più è punita, più sacramenta contro Dio. Cos'è un uomo contro Dio? Nulla. Eppure il Dio della bontà non la vince contro la cattiveria di un pover uomo, perché in una intera eternità, più è punito, più diventa incattivito contro Dio. Dio vince su un cattivo se lo converte alla bontà, e non se si limita a punirlo, senza mai convertirlo. La Chiesa – tutte quante! - accettano l'idea che ci DEBBA ESSERE il castigo eterno! Invece io penso esattamente come Abramo: «Davvero sterminerai... mai qualcuno? Tu – o Dio – nemmeno mai vorrai che uno solo morisse! Certo ce lo mostri, ma accadrà per davvero? L'Abramo che esiste in me rifiuta persino l'idea che Dio possa volere il male! E – quando mi chiederà di mettere a morte mio figlio – forse io opporrò al suo il mio giudizio?
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Il mio giudizio su Dio è che è la sorgente totale di ogni bontà. E' un Architetto in cui tutto il costrutto mai crollerà, per aver creato delle deficienze, o di averle rese possibili da qualche parte. Io – come architetto – non posso rivolgermi alla mia stessa opera ed avvertire i mattoni che se non reggono come il ferro, le case costruite con mattoni crolleranno. Dio non costruisce le sue case sulla sabbia, per cui ogni uomo, anche se sembra condannato a morte dal Dio creatore non morirà mai per davvero! Anche sembrano TUTTI gli uomini posti allo sterminio. Che differenza c'è tra l'essere sterminati come in Sodoma e Gomorra o in un comodo letto oltre i 100 anni? Sempre sterminio sarebbe. DI TUTTI. Questo significa in senso stretto STERMINARE. E a questo punto è stato proprio come una conseguenza di questi PUNTI FERMI della fede mia, ferrea come quelle di Abramo, che è iniziata una vera e propria analoga trattativa volta a salvare tutti, tutti, tutti. Anche quell'unico, quell'unico GIUSTO come il figlio di Dio, che Dio sembra di avere sacrificato, ma che poi non l'ha fatto per davvero! Anche quando sono stato io, in veste di Abramo a mettere le mani sul mio povero figlio Isacco, il quale – poveretto – mentre portava il carico della legna destinata al suo sacrificio, mi chiedeva: <Padre, io porto il legname, ma dove sta mai la vittima?> <Pazienta, pazienta, figlio mio! Quando Dio vorrà, ci mostrerà anche la vittima!> Ora tutto questo non accadeva, e fu preparato l'altare. Io dissi ad Isacco di salirvi sopra e stavo con le mani protese contro mio
figlio... quando vidi un ARIETE, con le corna irretite in un cespuglio... <Ecco la vittima che Dio ha voluto!> A.R.- IE – TE. Amodeo Romano. Iesus Emanuele... TE! Amodeo Romano è GESU' ed è OGNI POSSIBILE <TE>, perché è il nome del Signore che ti DOMA, TE, AMOD. In particolare, poi, il Signore che è in me lo ha tolto di mezzo, ISACCO, riconoscendo in lui un Italiano che è un SACCO di rifiuti, da rifiutare come si fa con quanto si usa e si getta, come in US.E.G=GESU'. Quel SACCO che l'uomo giudica senza alcun valore, ed è buttato via è simile alla pietra che – scartata dal costruttore – è poi divenuta testata d'angolo, pietra angolare. PIETRA in quel Paolo Torquato Romano che sono i miei tre nomi inizianti per consonanti, con la IE di Iesus alla destra della P del Padre, e la finale A che spetta a chi è 1° e in questo mondo reale va posto doverosamente per ultimo. Romano Amodeo, va posto per ultimo a formare questa pietra angolare, mentre invece p Pietro, quando è il RO finale di un Romano. In che modo ho cercato di salvare i contenuti? Abbattendo tutte le forme apparenti come quel sacco contenitore che è di per se stesso una prigione per un contenuto che sia divino. Come poterlo fare? In primo luogo va capito che – come Gesù usò degli esempi – allo stesso modo la costruzione esemplare del mondo divino debba essere DEFINITA, INFINITA e ONNIPOTENTE. Per i due primi requisiti basta imporre una proporzione:
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50 come tutto il +50 in un ciclo 100 da -50 fino a +50.
100 ----- = 1,111... 90 Il 100 è il PIANO di Dio, nella sua costruzione, Essa riguarda il flusso in linea di 11 decimi, in un eterno periodo. Quando questo flusso esiste in tutti i 6 versi esistenti nelle tre dimensioni del Dio Trino come la terna degli assi cartesiani dello spazio, allora il ciclo eterno è dei 66 decimi eterni. Per ottenerlo da 100 basta dividerlo per il 15 che è la sesta parte di 90.
100 ----- = 6,666... 90:6 In cui
1 48 ------- = ------ = 2,6666 0,375 18
66/48 = 1,375 il rapporto ROMANO/GESU
Per costruire il mondo ed avere tutto CONTENUTO in un puro rapporto occorrono questi numeri. 100+90 è uno dei due padri 190 che valgono 380/1, e dunque 381, che sono le dimensioni lineari dell'Arca di Noè. Il rapporto di 100/90 contiene infiniti 11 come la presenza di 10 in unità. Tutto esiste in potenza di 200/180 +1 Sono le dimensioni della Sezione aurea la quale, come vedete attiva al suo culmine con il valore 180 quando la serie ha 5 valori:
18
48
66
114
180
La Trattativa stipulata da Abramo ha avuto questi valori.
Dio lo ha accettato essendo 50 la metà di un lato 100 il cui volume è 100^3 = 1.000.000 e si scompone in 8 il cui lato è 50 e allora vale 125.000, essendo base della sezione aurea 45 è l'ottava parte di 360° intero angolo giro. 40 è 10 +30, Unità e Trinità del 10 a immagine di Dio 30 è la trinità del 10 a somiglianza di Dio 20 è il piano avente i due lati del 10 10 è a immagine e somiglianza di Dio Ora in questa mia lotta contro il Dio che vuol apparire severo e castigatore, io dovevo riuscire a dimostrare come il castigo di Dio stesse nella contrizione così fatta bene da portare ognuno, pur nel massimo arbitrio della libertà ricevuta a salvarsi, lasciando certamente presente un INFERNO, ma nel quale relegare solo i MODELLI di individui cattivi, il PERSONAGGI indiscutibilmente tali, ma che siano gusci vuoti, come quell'abito costretto ad indossare un innocente attore quando deve animare un personaggio diabolico, Abramo era convinto della assoluta capacità di bene totale concessa da Dio, ma al cospetto di una opera tuttavia piena di personaggi buoni e cattivi ma sempre estranei alla figura dell'attore chiamato ad assumerlo, come ogni anima dell'infinito animatore, che la piega al compito di animare la sua divina opera. Allora l'anima di Dio, come quella di Abramo, che si sente proporre dal Signore se accetta o no di dar vita al personaggio feroce di un Padre che uccide il proprio figlio unico, e che accetta di interpretare quel ruolo, è ammirevole, perché sa bene che si
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tratta di una pura interpretazione voluta da un Dio che voglia animare ogni possibile cosa, in bene e in male, ma nella perfetta salvezza di tutti gli interpreti. Anche Dio padre accetta solo in questo modo di dar luogo allo spettacolo di un Dio che per salvare tutti pone a sacrificio il suo figlio unico. Si tratta di una messa in scena che non corrisponde a niente di veramente vero. Abramo infatti chiede a Dio: “Sterminerai davvero?” Ma a questo punto spetta ad Abramo di dimostrare il valore estremo di questa fiducia assoluta posta nella bontà di Dio, di totale salvezza, anche per suo figlio! Intanto Gesù che resuscita è stata quello che proprio Abramo metteva in dubbio, chiedendogli “Sterminerai davvero il giusto?” nessuno può mettere in dubbio questo mondo dell'apparenza, ma se il metodo della contrattazione autentica di Abramo non portasse ad una giustificazione rispetto alla trattativa, potrebbe sembrare che questo uomo, che non ha esitato ad accettare da Dio la condanna a morte del suo figlio innocente, ora si metta a “tirare, tirare, tirare nel modo esatto di come faceva mia madre quando ci portava a comperare gli abiti a Salerno. Lo sconto, dall'iniziale 50 fino al 10, era pressoché simile al negoziante che chiedeva 100 lire mentre mia madre gliene offriva solo 20. A me questa storia faceva una grande impressione. Mi chiedevo da che parte mia madre trovava tanta “sfacciataggine” da ribattere in questo modo, deciso! Ma se non si trovava il negozio con cui quella merce non si comperava a 20, mia madre passava ad un altro negozio.
Abramo se ne rende ben conto, quando dice «Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere... e poi «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora.... e poi ancora : «Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno....i». E infine: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola; forse là se ne troveranno dieci».
Della stessa cosa mi rendo ben conto anche io... Come OSO, dove trovo l'ardire a tirare anche io come un disperato ho non Dio, ma coloro che dubitano della sua Bontà, secondo le loro idee sulla Giustizia? Mi dicono: “Dio ha donato il LIBERO ARBITRIO e rende ogni uomo responsabile delle sue azioni...” E io gli ribatto: “ma è forse LIBERO quell'ARBITRIO che poi tale non è, se è chiamato al giudizio di un ALTRO ARBITRO?” Se io ti lascio DAVVERO ARBITRO del tuo destino, tu, come te lo fai, così te lo tieni! Non è che salto fuori dopo io a decretare se hai agito o no secondo il senso di giustizia di cui io son l'ARBITRO VERO e non tu? Questo LIBERO ARBITRIO, offerto così, sarebbe come un AMO con cui pescare i poveri pesciolini! Loro si credono resi liberi di mangiare di tutto e io invece uso questo IO TI AMO come un pero e proprio AMO per la pesca dei poveri scemi. Vedi come oso di parlare io al mio Dio?
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Tu – Dio – non mi inganni, fingendoti IMPARZIALE e GIUSTO! No, tu sei coinvolto totalmente nel MIO BENE! Tu mi AMI! E il tuo amore per me non è un amo da pesca. Puoi chiedermi per bene se accetto di sacrificare qualcuno a cui io voglio bene e io non metto mai in dubbio che se io lo amo, tu l'ami molto, molto più ancora di me! Chi sono io per sindacare qual sia i9l suo VERO bene? Conosco forse il futuro? So forse se quella stroncatura che gli dai perché lo mette a letto, è un male? Tutti gli altri partirono per la guerra e morirono! Il mio amore che tu mettesti a letto, non partì ed ebbe salva la vita. Io non ho alcun dubbio che sia la giustizia a condurre il mondo, ma so anche che ci sono tutte divisioni, in corso, e so che finché non sono divise 100 mele e date a 100 bambini ci sarà sempre qualche bambino che si lamenta di non aver ricevuto ciò che gli spetta, perché è stato dato agli altri. Vi sono cicli piccoli e grandi, in queste divisioni. Alcuni hanno la dimensione dei minuti, delle ore, dei giorni. Altri dei secoli e dei millenni. La giustizia, posta al temine di un ciclo di 1.000 anni io non potrò mai vederla nella mia che dura molto, molto meno. E allora ho ben capito che tu dividi ogni vita in un vai e vieni. Che la morte che sembra il termine della vita è solo ola fine del 1° tempo. Se andate a vedere un film, avete mai la convinzione che la storia sia terminata alla fine del 1° tempo? A questo punto mi dicono: “ma dove trovi queste strane idee?” E io, di rimando: “La vita del popolo di Dio, nel momento topico della sua
liberazione, non visse forse per 40 anni da schiava in Terra d'Egitto e poi altri 40 nel Deserto, dopo l'Esodo dalla prima vita? E chi erano i beati, in terra d'Egitto? Forse quelli che erano come notabili alla corte del Faraone, che poi nel deserto avrebbero perso ogni potere, buttati da Dio giù dal cavallo, o quei poveraccio che facevano vita grama e che si sarebbero detti maledetti da Dio? A costoro, nel deserto, sarebbe apparso il senso di tutta la loro liberazione. A loro e non a chi prima sembrava di essere il beato e benedetto da Dio. I beati veri in questa terra di Egitto, di Sodoma e Gomorra sono coloro che oggi sono violentati, maltrattati, sacrificati, perché è di loro che poi sarà fatto quel finale e definitivo innalzamento di chiunque ora stia in basso, di chiunque occupi l'ultimo posto. Quando Gesù chiamò BEATI i piccoli ed umili, che erano ai livelli più bassi della reputata condizione di benessere, diceva il vero. Dopo il primo tempo di questa vita, passato l'esodo da questa terra d'Egitto al regno dei cieli tutto si rovescerà e ciascuno avrà il modo di fare un bilancio perfetto tra la vita vista prima in entrata di vita e quella vista poi in uscita. Dio ha messo a disposizione di ciascuno un modo tanto perfetto di giudizio che ogni sano di mente arriverà da solo a raddrizzarsi, se sarà caduto nella trappola di credere in un mondo ad evoluzione solo unilaterale. Io so che se vado a morire è perché di là è discesa la mia vita se sono in mezzo tra la nascita e la morte. Io so che, partendo da zero, dovevo per forza trovare chi mi desse in prestito una vita da restituire con tanto di interesse.
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E ancora una volta: “ma dove ti vengono queste idee?” Ed io: “Forse Gesù non ha detto di un Signore che diede i suoi beni in gestione? Chi ebbe 10 tornò da lui e gli disse: mi hai dato 10, eccoti i tuoi 10 assieme ad un altro 10 che io ho guadagnato attraverso il tuo prestito. Forse non gli rispose quel Signore: “Bravo, servo fedele, mi sei stato fedele nel poco ed avrei in cambio un molto?” “Ma che cosa? Avrò che cosa in cambio?” Ed io: “Avuta la mia vita e resala, per l'interesse che avrò guadagnato grazie alla vita in prestito, avrò ogni altra vita! Avrò la vita del prossimo come quella di me stesso! Il Signore non mi ha asservito ad essere solo la mia persona, il mio personaggio! Sarei suo schiavo in eterno! Dio mi libererà dalla schiavitù che ha imposto al mio spirito di animare chi Egli ha voluto io animassi, e poi – acquisito io liberamente il mio gusto, sceglierò io le gioie reali di quale personaggio gustare! Se oggi Dio mi ha stroncato i piedi, e ho idealizzato il valore della corsa, oh quante vite di gente che è vissuta di corsa esistono, da poter viver io Spirito di Dio, per assaporarlo grazie al mio gusto! Sarò persone disgustate dal troppo correre cui saranno state costrette, ma io le gusterò, per quell'eterno imprinting di valore che Dio mi ha concesso di dotarmi da me solo del DIO DI VALORI che fin da ora ho voluto erigere a guida del mio giusto vivere. Solo un PAZZO arriva a poter credere che non esiste il DIO che
ha imposto egli a se stesso, a guida sapiente sei suoi passi. Un uomo che non si facesse guidare da un simile DIO sarebbe solo uno STOLTO. Tutti hanno nel loro credere questo DIO. E questo è il vero LIBERO ARBITRIO che abbiamo ricevuto: sceglierci da soli e in perfetta libertà di coscienza quel valore che giudichiamo debba guidare la nostra vita. Interviene un terzo in causa: “Ma Dio non è questo! Dio è il Dio delle sacre scritture, della Legge!” Ed io: “Ma forse non è stato Gesù a liberare lo Spirito dalla Legge? La Legge divina serve per il bene della persona e non la persona per il bene della legge. Ed è ogni persona che elegge nella libertà del suo spirito quale DIO debba guidarla. Non è chi dice “Mio Dio, mio Dio... ma chi fa il volere del padre mio! E c'era un padre che aveva due figli: uno rispettoso, che credeva nel suo diritto di Padre di dargli gli ordini. L'altro invece era un MISCREDENTE nell'autorità del Padre suo su di lui e diceva che non accettava imposizioni da nessuno e nemmeno da Dio. Anzi, Dio non esisteva nemmeno. Ebbene disse il Padre al primo figlio, di andare a coltivare la vigna, Quegli acconsentì, immediatamente, ma poi non ci andò. Il secondo, l'ateo e miscredente, ricevuto lo stesso invito disse immediatamente che non l'avrebbe fatto perché non chiedeva minimamente in lui. Ma poi andò a coltivare la vigna. “Chi ha realmente fatto la volontà del padre, tra i due figli?”
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Chi ci andò! “E perché mai quella era la volontà del padre?” Non l'aveva forse espressa a loro due il padre. E se uno che dice e credere in Dio poi, seguendo il suo Dio personale agisce in discordanza, non ha a guidarlo proprio QUEL DIO ad ordinargli la cosa giusta da farsi, ma un altro! Un Idolo. Quanti che si credono credenti in Dio han messo al posto suo un idolo, identificandolo in un bene che non è il vero bene? Eppure potrebbe sembrare che tanta libertà infine possa nuocere a qualcuno.. Non è vero. Noi siamo come in una orchestra in cui ognuno sceglie liberamente che strumento e che voce vuol essere. Ognuno suonerà e canterà come avrà scelto di contribuire. Ma avrà sempre tutto. O portato da sé o dalle libertà altrui. Ci sarà a suonare tutta l'orchestrazione e la coralità divina e chi non l'avrà raggiunto da se solo, lo avrà lo stesso, grazie al concorso di un altro. Perché tutte noi siamo anime distinte di un unico Dio. L'infinità libera onnipotenza di se stesso consente a Dio di essere uno solo costruito mediante infiniti e singolari apporti qualitativi. Un cuor solo, ed una anima sola. Oggi sembrano divisi e condannati ad essere ciascuno e solo se stesso, per l'eternità. Invece siamo destinati ad essere un confluire unico nell'assoluta unità di Dio. Dunque se il vero verso fattivo di Dio sta nel PRESTITO della vita, che ora stiamo restituendo, quando l'avremo fatto ce la ritroveremo tutta nostra e guadagnata in questa apparente valle di lacrime. Ridiscenderemo da quel binario morto cui vediamo ora
il terminale estremo di una vita, che terminale non è ma il vero punto di partenza. Se l'operare di Dio è quello di riportare tutti fanciulli e bimbi innocenti, tutto il potere evidente ora, del mondo e della vita contenuto in essa è solo un PRO FORMA. Niente PUO' davvero accadere se Dio riporta tutto all'origine, ma possiamo assumere una visione uguale e contraria a quella della Divina salvezza e se davvero le crediamo non abbiamo una possibile consolazione. Invece la vita è come disse Gesù a Nicodemo: Uno Spirito santo che scende dall'alto e un mondo materiale visto per reazione andare verso l'alto, come acqua che salga in cielo per evaporazione. Ma s sale in cielo è perché prima essa è venuta giù dal cielo. Noi. Mentre viviamo, siamo come acqua che discenda dal cielo e veda per pura reazione materiale, rispetto allo spirito che è immateriale o antimateriale e che si muove evidentemente in modo reale nel verso opposto. Se io vedo nascere il Sole è perché sto andando verso l'alba. E se vado verso l'alba, è verso l'alba che davvero vado, ma per effetto relativo da ciò combinato vedrò arrivare la sera e la fine apparente del mio vivente giorno. Ecco, io, come Abramo, partito dalla questione dei numeri ho potuto risalire al complesso mondo vai e vieni costruito da Dio in modo tale che l'esperienza divisa nei due contrapposti di una stessa vita, valutata in entrata e in uscita possa permetterci il perfetto bilancio che ci porti infine a seguire la volontà del padre, di giustizia, perché il bilancio che potremo fare sarà assolutamente giusto
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Capiremo di essere tutti anime di Dio, chiamate da un Dio Padre grandioso salvatore alla liberazione infinita di se stesso, per esaltare al massimo la possibile gioia sua ad ogni livello della sua possibile dimensione. Ebbene, allora non è un arbitrio interpretativo partire da Gomorra e da Sodoma che furono due città rovesciate dalla furia divina, per rovesciarle letteralmente in quel modo che tiene conto dei due differenti ordini di scrittura, tra il popolo di Dio che scrive da destra verso sinistra i nomi in questo modo:
AMOD o S A.R.-ROM- o G
Ed attivare semplicemente il nostro ordine di lettura rispetto a quel testo scritto in lingua ebraica. Io sono AMOD o Scaglioni se associato al cognome della mia sposa in cui io ho proiettato il legame tra Padre e Spirito santo che reggono e governano me e quella figura rappresentativa di Gesù, figlio di Mario (figlia di Anna) e che hanno in comune tra loro il 15 agosto dell'ascensione e della nascita, e figlia di Giuseppina, uscita di scena dalla nostra vita come San Giuseppe in quella di Gesù, ancor prima che dovessero accadere gli episodi salienti, mentre Maria, come Mario visse a lungo. Mario Scaglioni fin quasi a 100 anni. A.R. ROM o G precisa ora l'Acronimo A.R: precisandolo nel ROM del nome Romano e nella G iniziale di Giancarla. Sono io, Romano Amodeo che sto
ponendo la salvezza dimostrandola in base ai numeri della SEZIONE AUREA divina. Il criterio che regola la sezione aurea è quello che porta a questo disegno, il quale ripropone sul secondo la stessa relazione esistente nel primo. In tal modo, partendo da un 180 che sia il tratto e rispetto al 114 che completa la lunghezza posta a base, lo stesso 114 è la parte verticale in alto, mentre è 66 quella in basso, che poi titroviamo a destra nel tratto orizzontale in mezzo, mentre è 48 la parte a sinistra.
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48
66
114
180
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Finito di scrivere il 19 giugno 2.016 a 37 giorni dalla mia salita in cielo, ma a 23 soltanto da quel 12 luglio in cui dovrei esse â&#x20AC;&#x153;bloccatoâ&#x20AC;? come dalla paralisi vista in mio padre, per i suoi (e miei) 14 giorni di Via Crucis.