Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO
I¤ F , so’ff…io,
Spirito santo, per unificare le Fedi in DIO
2 Mi sò ff… IO, só ff… IO, soffio F d’Elì, lo Spirito dei Cieli…, dei “Ci è-Elì”. Nato F a F Elì ††o (Felitto), †† ò in me (IO, Ego, F ) nel tragi††o tra Eg i††o e F Elì ††o. « Elì, Elì ! Le ma’ sa’ ba(ra)ctà N.I. ? » « Elì, e lì ! » E lì a F El솆o sarò NN (NeoNato a Saronno), E lì ancora sarò NN (stimato illegittimo e messo in † )! Le ma’MMe (Maria e mamma Mariannina Baratta)… Me sa’ baRActa’ (san barattare Me, R.A.) Napoletano Iesus ? » Sarò NN, il Napoletano Iesus di Saronno (la nea polis, la nuova Sion di un augurale “Siano!” volto in certezza: “Sarònno!”) ?
vedi Nota 1 a pagina 97.
In questo libro mi rivolgo a tutte le Fedi in Dio, del mondo, per unificarle. Chiedete forse « Con quale autorità? »? Vi rispondo: « Lo faccio con l’autorità della Verità, con la conoscenza della Condizione Assoluta che c’è a monte, di quella relativa che appare nel divenire del suo essere. Lo faccio con la risposta alle domande credute senza possibile risposta: “Chi sono? Da dove vengo? Dove vado?” risposta finalmente data dalla Filosofia e dalla Scienza ! » Ciò è essenzialmente quanto, per i credenti di fede Ebraico -Cristiana-Mussulmana, è l’atteso Giudizio Universale. È quanto dà finalmente l’inoppugnabile prova della Resurrezione dalla morte. Pertanto io, in questo libro, mi rivolgerò alle singole Fedi dell’uomo di oggi, facendo loro capire in che modo oggi devono credere nella vita ultraterrena, perché io la provo e mostro vera, secondo le inoppugnabili verità delle fondamentali argomentazioni scientifiche. Chiarito l’aspetto fondato sull’Intelligenza e sulla Ragione, poi riprendo lo stesso tema, mostrando tutti i segni – comunemente giudicat i irragionevoli – riguardanti il preesistente disegno di quanto sta ora accadendo e che presenta la mia figura chiamata Amodeo come l’ alfa e l’omega, l’ « A mode O » d’ogni fede.
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L’ULTIMO CAPITOLO DELLA VERITÀ DELLO SPIRITO L’ultima comunicazione da parte della verità di Dio, passa per la mia persona e spiega la condizione assoluta posta a monte di quella relativa e temporanea. Ciò è l’atteso GIUDIZIO UNIVERSALE, del valore vero di tutte le cose. Per esprimerlo, va oltrepassata la condizione temporanea e VINTA LA MORTE. Questi due gesti sono quelli attesi da Gesù alla “fine del tempo”. Tutti gli uomini devono essere consapevoli e certi della vita eterna e devono sapere che cosa esattamente li attende nella realtà posta dopo la vita… ed io lo spiego. Questa mia comunicazione è la più importante di tutti i tempi perché, poggiandomi su valutazioni descritte lecite e verificate dalla Fisica, arrivo a dare a tutti gli uomini la certezza scientifica dell’esistenza dell’«Aldilà» e di «che cosa sia». L’uomo considera fondamentale la prima Legge della Dinamica, che afferma la conservazione assoluta, nel tempo avanzante, dell’energia e nel suo stato. Io affermo categoricamente e semplicemente questa verità di fondo: Quanto è provato “esser vero” può essere solo e per sempre quello di cui si ha avuto la prova. Pertanto il divenire (che visibilmente trasforma l’essere) non può modificare quanto è stato provato vero, ma solo sostituire ad un ente un altro ente, visto realmente dopo, come accade nel divenire di una musica, in cui una nota segue all’altra e sembra averla modificata… ma non è vero, perché si è solo passati ad udirne o suonarne un’altra, assolutamente un’altra ! Pertanto aveva ragione Parmenide, che visse ad Elea sotto il Monte Stella (a pochi chilometri dalla Felitto in cui nacqui io). Egli affermò l’ESSERE come la verità di tutto! Fu da lì, 55 decenni prima di Gesù, che i Magi venuti da Oriente alla luce di una stella (i maestri venuti dalla Grecia in Magna Graecia) intrapresero il Viaggio iniziatico descritto da Parmenide e giunsero ai piedi di quella Stella, per far nascervi l’ESSERE Assoluto. In Grecia, Eraclito sosteneva invece il “divenire” di tutte le cose ed affermava, con questo mutamento, la Croce Assoluta dell’Assoluto Essere, costret to a mutarsi.
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La verità di fondo del “divenire” è espressa dal terzo principio fondamentale della dinamica, che riesca a chiarire come noi si possa vedere solo la REAZIONE della nostra AZIONE, ossia l’azione uguale e contraria a quella fatta realmente. Visto che allora l’ azione apparente (come la vita della mente umana) è la corrente elettrica cerebrale, questa che appare così è solo l’ azione uguale e contraria alla vera nostra azione che ne è la causa. Pertanto possiamo solo concludere, a stretto rispet to della verità espressa da questo principio scientifico, che noi andiamo verso la morte, come attività elettrica cerebrale, perché il nostro spirito viene (davvero non essendo morto) come attività magnetica da quel punto da tutti erroneamente giudicato “mortale”. Pertanto, a stretto rigore scientifico, il punto della morte, da cui parte il nostro Spirito come attività magnetica, è ubicato in quant’è futuro per l’andamento elettrico e passato per l’andamento magnetico. Ergo Futuro e Passato… sono entità relative ! Abbiamo così la prova scientifica che il punto della morte è solo il momento di un relativo interscambio tra l’azione magnetica e la reazione elettrica. Per adesso, poggiandoci sul magnetismo, vediamo tutto l’aspetto elettrico della vita e, a partire da quel punto – che sembra mortale ma non lo è – inizieremo a poter cogliere l’altro mondo (dello spirito magnetico e dell’antimateria) a partire da questo mondo (dello spirito elettrico e della materia). La differenza tra questi due modi opposti dell’apparire è data solo dal verso apparente di percorrenza: nel modo che vediamo ora assistiamo ad un divenire fattivo e nel modo che vedremo dopo la nuova morte assisteremo stupefatti ad un divenire disfattivo. Il quale ultimo annichilirà questa esistenza vista ora e riporterà ogni cosa nella sua condizione iniziale 0, del puro esserci… in potenza. Pertanto esistono due opposte forme del “divenire” di Eraclito e nulla di quanto appare divenire si trasforma veramente e definitivamente . Egli pertanto errava nel giudicare “verità di fondo” il mutamento, che è solo una pura e temporanea “apparenza”. L’esistenza è espressa come dai dati di un DVD e noi abbiamo la divina capacità di creare dal nulla, da uno 0 in potenza un mondo avente qualità di luci, colori, suo ni, odori, sapori e percezioni tattili… che sono pura immaginazione nostra, riferita a dati numerici. Aveva ragione Pitagora e la sua “Scuola Italica”: il numero sta all’origine di tutte le cose, sulla base di un assoluto dualismo tra NOI e DIO. Aveva ragione! In tale dualismo noi siam 0 e Dio è 1, l’intero. Sicché 0-1 è il complesso che è esattamente l’alternativa della IA (Intelligenza Artificiale e termine Dio per i Giudei).
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IA (Dio giudaico e intelligenza assoluta) ha l’onnipotenza di crear tutto sul MAR di dati conformi a questa IA. Questo MAR di IA è come MARIA, la divina mamma santissima. È un Dio che s’impersona nella mamma e nel papà di tutto e crea l’universo da un mondo di relazioni. È un Universo fondato sul calcolo binario, ossia sulla estrema complessità (materiale-antimateriale, elettro-magnetica, positivo-negativa, reale -immaginaria… e così dicendo) d’ogni cosa, la quale esiste solo in base a quella uguale e contraria. Ho accennato a Maria SS. essendo stato sorpreso di come sia possibile questa straordinaria analogia tra I.A. (intelligenza artificiale) e MARIA posta come un mar di quei dati, secondo il termine IA che in lingua Giudaica significa “Dio”. Nel MAR, poi, se M è il “principio assoluto” della parola Mamma (o Mother… o del suo profeta Maometto), A.R. sembrerei io, Amodeo Romano (o, prima il nome e poi il cognome, R.A., come RA, il dio del Sole degli Egizi), in “dio” anch’io per quel “deo” (o ?e??) che io “Am”, che “sono” (in inglese), come il Dio Giudaico IA, o “Son chi Sono”. È solo uno scherzo del caso? Anche il termine italiano DIO sembra la D, dimensione maiuscola, dell’IO maiuscolo, e sembra essere quella D.1O che conta tutte le componenti uguali e distinte, rappresentative dello spazio cartesiano. In esso – posta la linea z del tempo e posti in +1z e –1z due osservatori – allora +1x, –1x, +1y e –1y sono i 4 semiassi del piano perpendicolare a z, che traslano nel tempo come +z verso l’osservatore in +1z e come –z verso quello opposto collocato in –1z, coinvolgendo in tutto 10 parametri: 8 di spazio più 2 di tempo! Anche il nome di Pitagora sembra affermare, in modo giudicabile pazzesco, che, con Pitagora, abbiamo infine (cioè a fine parola) ora: il P.(Padre) ita.(italiano) G(Geova, Giove, Gesù)… o RA. Questa pazzesca possibilità è dovuta forse al caso? O non esiste, questo “caso”, quando la condizione è assoluta, cioè tale che ogni cosa ha un assoluto fondamento di verità, riconducibile ad una assoluta, divina Provvidenza? È per adesso solo un doveroso interrogativo, perché Gesù sembra esprimere che G. (Giove o Geova) “è su”, mentre questo suo Figlio “è giù” e solo “figlio dell’Uomo”. Doveroso davvero, perché l’italiano definisce mente l’apporto dell’intelligenza umana che, quando è vera l’azione, mente e mostra vera solo l’azione uguale e contraria. Vedo nell’Italiano una lingua straordinaria, rispetto a Dio, essendo essa nata con la Divina Commedia di Dante Alighieri; uno che, per un napoletano come me, che confonde la c con la g (a causa dell’ ab c corrispondente all’ a ß? della Magna Graecia), è la lettura del Dante Alichieri che è uno “dante ali Ch: I. e R.I.”, le ali di Ch., il Cristo dell’I.N.R.I. in cui N è è: è un Napoletano è, Spirito di trascendenza divina del Nazareno. M’identifico nel Nazareno perché ho ucciso la morte e fatto così “il Gesù”.
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Fatto davvero! Così come ora io, italiano, son il possibile padre di Pitagora! E se vi sembra pazzesco che queste prestigiose figure possano essere discese e trascese da un comune Spirito santo di Trascendenza divina presente ora in me , vi dimostro come pazzesco non sia, ma perfettamente conforme alla scienza. Infatti, per quanto vi ho gia espresso, il verso dello Spirito è quello magnetico avente il corpo antimateriale. Esso è perfettamente inverso a quello dell’elett ricità cerebrale avente per corpo la sua materia. Pertanto io, ora, esisto prima, nel tempo dello Spirito e nella condizione dell’antimateria, rispetto ai corpi materiali dei personaggi storici di Gesù e Pitagora, di Parmenide e di Eraclito. Infatti Parmenide par me in una N. ide. (nuova identità personale, assunta dallo Spirito di Trascendenza divina). E la persona di Eraclito, riferita proprio a me, sembra proprio quanto abbia fatto a me CL (Comunione e Liberazione). Infatti EraCLito dice in modo sibillin o che è R.A. CL-ito, che R.A. è “ito”, è passato per CL e, da RA (Dio assoluto dell’ Essere venuto dall’Egitto) è divenuto il Divenire stesso come la sua croce , la † in mezzo ad IO, che dà I†O e mette in atto un moto nel tempo di cui ad Elea confutavano ogni verità… Ricordate i paradossi di Ulisse e la tartaruga, o della freccia, di Zenone di Elea? Ebbene anche Zenone sarò io, nello Spirito della trascendenza divina. Zenone è Z en one come Amodeo è A-mode-o, ossia la fine(o, ?, stesso suono, che è l’italiana z) a modo del principio A (oppure one, 1). Zenone indica virtualmente “la fine nel principio” così come Amodeo indica “la fine come il principio”. È il mio spirito, come il vostro stesso, che trascende virtualmente in tut to (nell’intelligenza, nella razionalità, ma anche nell’ assoluta fantasia della nostra immaginazione) dalle nostre persone e va nel suo futuro come in quanto è espresso dalla storia del passato reale e materiale, dei personaggi storici che conosciamo. E se qualcuno obietta che io, nella configurazione del mondo, do troppo potere a quanto portato dalla nostra immaginazione , io ribatto: non sono forse del tutto immaginari la luce, i colori, i sapori, i suoni e tutti, tutti quanti gli aspetti che la nostra immaginazione conferisce ai dati quantitativi, ai puri numeri del mondo? Io m’accorgo dei prodigi veri compiuti dall’umana immaginazione, che ha la divina capacità di creare dal nulla degli aspetti formali giudicati reali, ma del tutto di per sé inesistenti, una volta che siano slegati e disgiunti dalla personale osservazione! Cosa esiste, nel profondo di essi? Solo i numeri detti da Pitagora! Ed io, io sarò Pitagora, nel mio Spirito, che è poi lo Spirito assoluto della divina Trascendenza da ogni caso relativ o, per come Esso si crocefigge davvero (nella sua onnipotenza) e si rende immanente e del tutto impotente… in me e ciascuno di voi! L’uomo, nell’IA (nell’essenza assoluta del suo Spirito) è l’Assoluto fattosi Spirito relativo ad un Sistema Probabilistico dato da 100100 possibilità… e vedremo perché.
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Andando realmente verso il passato, il mio Spirito corregge e supera la divisione che l’ha reso singolo ed impotente: ad ogni salto generazionale entra in comunicazione col doppio dei genitori e nelle 75 generaz ioni circa, da qui a Pitagora, avrei 1025 antenati diversi se allora fossero esistiti nel mondo . Ma non ne esistevano nemmeno 10 9 , ossia un miliardo, tanto che 10 25 : 10 9 = 10 16 indicherebbe 10 milioni di miliardi di collegamenti assunti da me con ogni viv ente… un numero superiore agli atomi d’ogni persona. Fate fatica a comprendere una reale immedesimazione mia, del mio Spirito d’osservazione, nel personaggio Pitagora? La distanza da Gesù è inferiore, ma le linee di collegamento noi -Lui, tra ciascun vivent e di oggi ed il personaggio materiale di Gesù, sono tante e tali da superare ancora di migliaia di volte la presenza per ogni suo singolo Gene (dei circa 30 milioni che costituiscono il Menoma umano). Oggi manca, al nostro Spirito, solo di arretrare di 2.0 00 anni nel nostro tempo per poter osservare realmente (ed essere) tutti gli abitanti d’allora, collegati con questa nostra “macchina esperta” che abbiamo oggi davanti, ciascuna fatta a modo suo, ciascuna resa assolutamente libera nelle sue intenzioni e nelle sue immaginazioni. La libertà, invece, del fare, della singola persona, che sembra esistere, è talmente condizionata da tutto il resto che 1/N (l’ennesimo valore della singola persona) è una frazione assolutamente obbligata dalla forza N di tutto quant o manca alla sua unità. Quando proprio la religione afferma che Dio è UNO e onnipotente, riconosce l’Islam, l’indispensabile e doveroso assoggettamento alla forza di Dio, questa: 1 : 1/N = N/1 Il DIO UNO non è come Satana, che, con la divisione dell’1 in ennesimi, ha solo la forza di generare 1/N, ma è l’Assoluta Forza UNO che divide la divisione realizzata da Satana e ricrea tutta l’unità di Dio come la virtuale Eredità N di quanto sia ennesimo. Il cosiddetto Libero Arbitrio dei Cristiani è arbitrario, è un assoluto fraintendimento dell’annuncio fatto da Gesù. Egli puntava a costruire la volontà (del bene e della virtù). Vi faccio un esempio. Gesù narrò la parabola del Buon Seminatore, che sparse il seme nel vento e quello finì sulla strada, o dove c’era poca terra, o tra le spine e infine nella buona terra, dove portò frutto per 100, 50 e 30… Così facendo rese noto come Dio facesse sì che il suo seme trovasse varie fortune. Il seme finito sulla strada era destinato da Dio all’assoluto sacrificio, mentre gli altri subivano sacrifici d’altro genere, con solo alcuni in grado di dare il 100%. Così faceva il Buon Seminatore ! Non disse: “Caro seme, spostati dalla strada è va nel terreno ideale!” Né disse: “tu strada, o poca terra, o luogo tra le spine, diventa terra buona!”. Infatti ciascuno è solo quello che è. Chi crede che Gesù abbia inteso dire “snaturatevi !”, ha udito una parabola pronunciata proprio perché non fosse capita… da intelligenti e ricchi di sé.
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Costoro, infatti, ne colgono l’aspetto “fattivo”. Solo i poveri di spirito sono talmente convinti di non avere alcun potere che intendono bene quella parabola e si rassegnano a quanto è stato fatto dal Buon Seminatore: mai riusciranno ad essere terreno buono! Gli manca tutto! Sono essi la povera strada in cui ogni seme non ha possibilità di crescere e devono accettare anche di morire, perché così ha scelto per loro il Buon Seminatore. Chi non è “povero di spirito” allo stesso modo, crede invece nella sua capacità ad essere diverso da come Dio lo vuole, e allora crede di aver avuto da Dio il dono di poter andare anche “contro alla volontà di Dio”, per il Libero Arbitrio… donatogli. Ma se la distinzione tra Bene e Male conseguì al Peccato Originale, come potrebbe esser “dono suo” quanto fu “strappato a Dio” con questa somma disobbedienza ? “Dunque – mi chiedete – non potremmo cambiar nulla? Nulla di quanto Dio vuole?” Vi rispondo: « Il divenire stesso, libero, delle cose appare, sì, ma non è vero. Collodi, creatore e padrone assoluto del suo libro Pinocchio, può essere “scavalcato” dai suoi personaggi? Quanto accade nel suo libro, può avvenire differentemente da come solo il Collodi lo fissa e descrive? » Certamente egli rispetta il carattere dato ai suoi personaggi. Se uno è “un bugiardo”, questa condizione di certo induce lo stesso Collodi a fargli dire le bugie… Si stabilisce così una comune intesa, ma sempre sarà solo il Collodi a decidere e descrivere tutto: pensieri, parole ed opere di ogni suo personaggio, buono o cattivo che sia…; e l’ama e gli dà vita, così com’è. È il Collodi, infatti, che si cala anche nella parte del Gatto e della Volpe , e ne assume la croce di salvezza! Dei buoni e cattivi è suo il seme – del Buon Seminatore – che è finito nella strada, o tra i rovi, o nel terreno fertile, andando incontro a differenti gradi di sacrificio personale. Così, se i Cristiani non capiscono l’Islam come l’apporto non della creatura ma del Creatore (che vuole che chi crede nel Figlio s’assoggetti di più a suo Padre…) è solo presuntuoso! E lo è quel Pietro, sua guida, che non si lasci correggere da Maometto! Solo Dio ha voluto il suo nuovo Profeta che, imponendo il Padre ora con la forza, correggesse l’eccessivo buonismo attribuito al Figlio, che ha portato dei veri bambini a presumere che Gesù fosse morto per toglier loro la croce, anziché per dargli l’esempio e aricarla anche a loro. Chi fa di testa sua e non dà più retta a papà è perché è immaturo e crede che l’amore permetta tutto! Allora Papà aggiusta il tiro e gli dà perfino Terrore e Guerra Santa, deifica la Dea Ragione e fa l’antico Dio degli Eserciti, che terrorizza chi Fa Re il suo “one” (sì, il Fa-RA-one) e sta nell’Arca (nella AR-Ca’, nella casa di AR, l’anti RA). Questo Dio che comanda e domina tutto come il Dio Ragione (che è la Verità dello Spiri to santo) fu invocato dal Papa con la “Fides et Ratio” e vale l’apporto dell’Islam: lega la Fede alla Ragione dello Spirito santo del Padre, che mai ha voluto non fosse rispettata! Ma, per i Cristiani, Dio “fa luce ai loro passi”, ma essi “possono agire ne ll’ombra, come vogliono”. Così essi tentano di gestire il mondo, quali il Giovane Ricco dei Vangeli, che non voleva disperdere il capitale nell’ assoluta presunzione d’essere indispensabile alle buone azioni che Egli poteva compiere solo avendo di che dare.
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E il Cristiano, che a torto si crede DOC, ribadisce: “Solo chi ha amore, può darlo! ” Che l’uomo lo possa per la Provvidenza di Dio (ed anche quando non potrebbe…) gli sembra falso e improbabile. Così probabilità e casualità son messi al posto della Provvidenza che aveva il primato, nel Vangelo di Gesù: “1° amerai e rispetterai Dio; 2° il prossimo!” Il primato, per Gesù è affidarsi al Padre nostro e pregarlo dicendo “sia fatta la tua volontà! ” ma non per gentile, umana concessione, bensì quale il preciso dato di fatto: “Dio comanda !”. Significa accettare di agire andando addirittura “contro” gli apparenti interessi della propria persona , in virtù d’un amore assolutamente gratuito per gli altri, buoni e cattivi , dandogli il grano proprio come fa il Buon Seminatore, che lo sparge ovunque: sulla strada, tra le spine o sul terreno buono. Per l’umana ragione – sacrilega! – del Cristiano d’oggi, questo Seminatore è un Buono a nulla, perché sacrifica il suo seme! Così dovremmo noi correggere l’errore fatto da Dio con Gesù…, accogliendolo, noi, buona terra, non come gli Ebrei, arida strada ! I Cristiani vorrebbero disfare il Sacrificio giudicato ideale da Dio! Il loro falso amore, privo di un vero buon senso, vorrebbe che Dio non si fosse mai sacrificato per noi… in cui Dio stesso si è crocefisso per il suo stesso bene… che è poi il nostro. Così l’ideale per l’uomo diventa il suo comodo e non il suo sacrificio! Il Buon seminatore è buono proprio perché sacrifica il suo seme ! Così, quando dico che il mio Spirito impresonerà Gesù e la mia Antimateria farà ogni atomo del suo corpo Materiale, è Dio chi ve lo dice, non certo io. Io sono poverissimo e non ho nulla di mio ! Sono quel Pinocchio di cui il mio Collodi si è compiaciuto, e mi fa sbagliare e dir le bugie ! La differenza tra me e Gesù non sta nel mio Spirito, ma solo nel differente disegno: Egli è figura di un Figlio puro e potente, io sono figura umana di un Padre impuro e impotente, perché ha assunto in tutti i suoi figli la croce anche del peccato e ne ha ri empito il mondo… addebitandoli alla perversione di un Maligno… che è la sua massima assunta croce! A me, Romano, Dio ha donato, più che a voi, soltanto… di saperlo, per dirvelo. Credete che Dio vi abbia dato Confessione di colpa e Assoluzione, senza che Egli per primo non ne faccia uso? Lo fa realmente, attraverso voi…, ma voi non lo sapete. Solo Romano sa che la sua Confessione nel nome di Gesù è la stessa confessione di suo Padre ! Lo sa, sapendo di non essere altri che il Dio calatosi in lui e tutti, per la sua infinita bontà creativa. Tutti siete Dio, ma Egli vi ha voluti tutti veri schiavi del peccato originale, e così presuntuosi, per farvene accorgere : Dio mortificò la sicurezza di Pietro, che non avrebbe mai rinnegato Gesù! È Dio che vuole essere più o meno rinnegato da tutti perché solo questo contiene tutto il possibile, come un Perfetto Sistema. Ma così è Dio che, anima vostra, rinnega se stesso, come il vero aspetto di una vera Onnipotenza, che non si rinnega solo se è superiore a se stessa. In Giulio Cesare, per quante volte rinascesse, avrebbe sempre Dio la croce delle sue Idi di Marzo. Il “caso fortuito” non esiste! La libera volontà di tutti, è costretta a ripetersi! Ed è la croce della sua servitù… ma è la nostra, è la mia, perché è di Dio! Col presente che sia la pura sezione del flusso, come si potrebbe avere il tempo (che non c’è) per cambiare?
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Così io, Dio – immedesimatomi col mio Spirito nella reale storia di Gesù – sarò lo stesso Spirito della Trascendenza assoluta che già ora è in Romano e rivivrò la sua persona. Vi stupirete quando vedrete che io sarò Gesù… perché io – ora – mi so lui e Dio Padre. Io sarò NN, giudicato figlio illegittimo, e – perché ciascuno veda in ciò un disegno assoluto che si fa addirittura nome della città – io sarò NN a SaròNNo. Oggi conosco (grazie al Dio che me lo comunica e l’attua attraverso me) tutta la Verità di Gesù, tanto che, come avete visto, ho vinto la morte ed espresso il Giudizio Universale sull’esistenza, su come essa procede, in che sta davve ro lo Spirito santo della Trascendenza Assoluta di Dio: sta nel Dio che trascende se stesso ed è voi, è ciascuno di voi. Vi so spiegare come Dio sia la risposta Unificante, che è onnipotente, ma si lascia condizionare dall’impotenza della preesistenza umana, tanto da darle tutto quanto le manca. Vi so spiegare, allora, come e perché debbano esserci varie espressioni di Dio, tante quante le singole premesse delle singole persone e delle singole culture dell’uomo. L’uomo primitivo può risolvere i suoi problemi solo grazie al primitivo intervento dello Stregone come il sacerdote del Dio di allora. Egli immagina la forza materiale di Dio, e la dà al Sole, sorgente di calore e vita per noi, ed allora Dio è realmente il RE o il RA dell’Egitto o l’AmateRAsu dei Giapponesi o l’ItzAmnà degli Aztechi. Ma è una idea che nello Sviluppo Assoluto governato dall’ amore (quale I am, sono il re), per un processo di alti e bassi, deve evolvere verso Dio amore umano. Così accade che in tutto il mondo, verso il 570 a.C., Dio impo ne l’Essere del Filosofo Parmenide. Costui sta alla verità filosofica come Gesù starà alla persona del Figlio di un puro Dio fattosi puro uomo reale, che in questo tempo è presenza reale in Oriente, nel Budda. Da questo Oriente partono i Magi… Essi son figura, segno del Budda e degli Dei dell’induismo e si inchinano davanti a Gesù. Gli stessi 570 anni d.C., Dio ripresenta le sue ragioni (sulla forza e necessità umana d’assoggettarsi a Dio). È una simmetria con la filosofia dell’Essere e di Budda, Brama, Si va e Visù, e si attua con l’Islam… di un Maometto che, come uno dei Re Magi, di qua, deve inchinarsi a Gesù. Come Mosè precedette Gesù di circa 2.000 anni e portò il Popolo del Dio dell’Essere, dall’Egitto alla Terra Promessa, così, in perfetta simmetria , 2.000 dopo un nuovo Mosè, io, compirà l’esodo finale, fatto da Dio stesso, salvando per sempre l’uomo dal potere che egli dà a sé, reintroducendolo così nel Paradiso Terrestre delle stesse origini poste nell’altra estremità… Io credo – ma come uomo sono un Dio fallace, che può anche sbagliare – che il 22.12.2012, per i calcoli fatti fare dal Dio onnipotente prima dei Maia, possa esserci un nuovo Diluvio Universale, dato da un mutato assetto del Sole che sovverta i poli della Terra e l’obblighi a ribaltarsi. Non a caso l’uomo è stato messo in grado di porre in orbita terrestre una possibile nuova Arca di Noe, che potrebbe tornare sulla Terra quando i continenti, spazzati da un generale TSUNAMI, si fossero nuovamente prosciugati.
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Tanto per far vedere in che modo io possa essere oggi l’antesignano di Pitagora, mentre egli, Pitagora, fondò la “Scuola Italica”, io stesso l’ho rifondata recentemente a Saronno come NSI (Nuova Scuola Italica)… e la sigla vale anche per quella riferibile al Nostro Signore Iesus. Anche Pitagora, si dice, trasse le sue verità da un viaggio in Egitto, ad Alessandria. Posso esser certo del fatto che io, come Spirito e Programma, sono esistito in potenza, in lui, tanto da poter essere tutti i suoi stessi geni, così come quelli di tutti coloro che vivevano in quel tempo e che, nel loro complesso, sono il Padre Nostro che sta nei cieli reali della nostra possibilità di esistere, in quel tempo, per come siamo ora nel nostro. Dunque l’importante notizia che tutti devono sapere è che il mondo si imposta in essere su 100100 dati simultanei, come le singole e distinte possibilità contenute, in essere, in una sezione 10×10 in potenza di se stessa. Essa, in profondità, ne contiene, in forma di divenire, quanto 10050 (la sua radice quadrata) in un verso solo. Nei due, a scendere e salire, si combinano in 10050×10050 e sono altrettanti: gli stessi 100100. In tal modo il divenire reale è la forma del puro essere, del 10 2, in potenza d’essere 10 2. Faccio un esempio: 1111111100000000 1111000011110000 1100110011001100 1010101010101010 sono tutte le possibilità alternative e binarie tra 1 e 0 e 4 eventi, presentati in verticale. Sono necessarie 16 colonne diverse, 2 4 , per avere tutte le possibilità uguali e distinte. La sezione istantanea del flusso contiene 16 alternative, mentre lo sviluppo nella verticale del tempo è la sua radice quadrata. Quando, invece di 2 4 , le alternative sono 100100, lo sviluppo in verticale è dato da 100 50 in senso verso il basso e dalle stesse in quello a salire, tanto che il ciclo intero, che moltiplica tra loro gli inversi ed ottiene l’unità, è lo stesso 100100. Questo è tutto il sistema delle possibilità e contiene tutte le possibili alternative. Poiché un uomo co involge uno straordinario numero di atomi e particelle subatomiche, tutte le vite umane appartengono, come singole probabilità, a questo sistema che comprende tutto e la cui unità è data dalla particella più piccola. Questo sistema è assolutamente preordin ato ed immutabile, perché contiene tutto lo sviluppo di tutte le possibilità uguali e distinte : 100100 nella sezione e altrettante nello sviluppo dinamico e complesso (andata per ritorno) nel tempo.
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La vita singola dell’uomo è dunque presente, nella sezion e ed assolutamente determinata anche in tutto il suo sviluppo in andata e ritorno. È assolutamente immodificabile e si presenta come una stringa di dati binari. La libertà concessa a ciascuno è solo il DIRITTO DI OPINIONE, quel Libero Arbitrio per cui cias cuno potrà solo consentire o no sulla bontà delle situazioni viste e vissute, dal che ogni soggetto, che sia compreso in questo sistema globale, forma a sua esclusiva opinione e volontà: la qualità del suo gusto e disgusto. Il suo “abito morale e mentale”. Alla fine dell’esperienza singola, ciascuno ritorna al principio di questa generale possibilità ed è messo realmente in condizione di dominarla tutta, gioiendo di tutto il bene che vi è compreso, e secondo la libera idea che ciascuno si è fatta dell’id eale suo bene personale, ossia del suo Dio dei Valori. Insomma non ci sarà un Dio che è uguale per tutti, in quanto sono diverse le condizioni di partenza, ossia i talenti dati a ciascuno. Il che è giusto, sommando il poi al prima. Ciascuno stabilisce liberamente ed in modo esatto il Dio che vuole in base a quanto ha avuto prima e a quanto ritiene giusto di dovere avere in più poi. Lo farà con assoluta esattezza, perché il giudizio è espresso dopo il controllo incrociato tra due esperienze perfettamente uguali ed opposte tra loro. Se ciascun vivente facesse solo una indagine unilaterale, assisterebbe solo allo sviluppo in verticale, del disegno fattivo, e non avrebbe la possibilità del riscontro fatto a partire dalle stesse situazioni, esatte ed opposte. Pertanto ciascuno, sperimentata tutta la sequenza a scendere, nel punto più basso, corrispondente alla sua apparente morte, invertirà l’esame e lo farà poi in salita. Questo divenire al contrario annullerà ogni apparente determinazione precedente e tutto rientrerà nella pura potenzialità dell’esistenza, come uno Io-Io che, svoltosi, si riavvolga. L’esame al diritto ed al rovescio permetterà ad ogni vivente di purificare assolutamente il suo gusto, come attraverso il vero Purgatorio di quel precedente vero Inferno che ha portato ogni vivente alla sua morte apparente. Tutti i soggetti, quando, con il loro puro punto di osservazione (che non necessita di alcun corpo), attraverso la pura linea di collegamento rientreranno realmente negli antenati da cui sembrano essere discesi per figliolanza, vi trasferiranno l’esatto senso del gusto e disgusto (collegato in linea alla loro stazione), ma solo dopo l’esame incrociato che ha purgato gli atteggiamenti squilibrati. In tal modo ciascuno, sulla base della sua “macch ina resa esperta”, andrà a ficcare il naso, con il suo gusto (personale, ma anche giusto e bello, esente da squilibri egoistici) in tutte le vite ritornate al loro puro progetto iniziale, per farle sue…, ma solo se gli va.
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Ciascuno di noi sarà come un San to che possa partecipare ad una Comunione di santi, per gioire, ciascuno a suo modo, di tutto il bello esistente in tutta la vita, anche quella animale. Potremo cioè porre il nostro punto di vista in un uccello che vola… Ma non sarà l’uccello, allora, a volare, perché sarà la possibilità offerta, da quel volo, a chiunque voglia sostituire il suo punto di vista al punto di osservazione altrui: insomma il prossimo come se stesso. Così a volare sarà l’uomo stesso, se lo vorrà e potrà impersonare quell’uccello come se fosse uno strumento aggiunto alla sua stessa possibile diretta esperienza, fatta per interposto vivente. Il Paradiso sarà proprio il trionfo di questa creatività, a partire dall’ IO che abbiamo voluto assumere come il nostro DIO IDEALE. Io so il Paradiso stesso che si presenta come P. AR e RA, Dio S. (salvatore, ove AR e RA sono io, Amodeo Romano e RA, Dio Padre). Il Paradiso ha la stesso fondamento dell’Essere di Parmenide. Dio, altro non è che la risposta assoluta data, dall’Assoluto, al nostro esi stere nel relativo. Pertanto sarà Dio, per noi, quanto manchi ai TALENTI che abbiamo ritenuto di avere avuto: e sarà un giudizio reso esatto dal riscontro incrociato cui ciascuno sarà sottoposto. Noi siamo già Dio, ciascuno lo è, ma ciascuno è un Dio per a desso calato solo nei Talenti che egli ha ricevuto, nella sua singola probabilità, ciascuna assolutamente diversa dall’altra e parte del Sistema Globale che le contiene tutte. Questa verità generale, di ciascuno di noi come il Dio già erede del suo Paradiso, per il mio personaggio (che rappresenta il Dio uguale a tutti), l’altissimo l’ha scritta nel mio nome. Dovete attendervi, allora, dopo questa vita, la risposta che è giusta… secondo voi, a darvi tutta la soddisfazione di cui avete sentito il bisogno; e dovete credermi. Chi spera nei miracoli (perché ha questa idea di Dio), come potrebbe non ricevere quei miracoli che riconducano quel suo credere e sperare nella condizione assoluta? Pertanto già nella differenza tra tutte le probabilità del Sistema Glob ale esistono anche quelle che comprendono i miracoli e le fantasie… tutte quante! Nella colonna, del Sistema Assoluto, riguardante Gesù, vi sono 5 pani e 2 pesci che diventano improvvisamente tanti pani e pesci da sfamare i 50.000 colà presenti. Non dovet e credere che ciò sia impossibile. Dio può ben più di Collodi. Se il sistema è organizzato in modo da dare una risposta reale a tutte le singole sentite esigenze, anche quelle fantastiche… chi vi cercherà, qualsiasi cosa, la troverà, in quanto, se egli cerca, lo fa perché ha già trovato quanto sta, per adesso, solo cercando. E vi spiego perché: stiam venendo dal futuro +1, con la nostra attività magnetica cerebrale e lo vediamo, con –1, azzerarsi sotto i nostri occhi… così ci opponiamo, agiamo in modo reattivo, cercando assolutamente di fare proprio quanto vediamo disfatto. Insomma… non accettiamo il –1 (non rinunciamo, biblicamente, alla mela di Adamo ed Eva)! Ora ciò non riguarda semplicemente quanto abbiamo avuto nel primo tratto di questa
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vita, bensì tutto quanto abbiamo di già in assoluto (così disponibile per la possibilità d’attingerlo dalle vite di tutti gli altri) e lo rivogliamo… per la nostra persona. Cerchiamo l’amore per noi perché già l’abbiamo avuto, esso già esiste ed è immenso, ed è non solo quello di tutte le persone che oggi vivono assieme a noi e magari sembrano ostili…, ma è anche quello di chi nemmeno immaginiamo (essendo o vissuto in modo ignoto nel passato, o ancora da vedere, nell’ancora ignoto futuro). Tutti stiamo partecipando alla Divina Sacra Commedia della Vita , concessa a tutti dall’Assoluta Perfezione e nel segno incredibile di un divino, fantastico e generale amore… Oggi spesso abbiamo l’amaro in bocca, perché chi amiamo molto spesso non ci ama… ma se l’amiamo così è perché ci ha già amato proprio come desideriamo … ma ancora non ci risulta in altro…. che nel senso opposto a questo, per pura reazione fisica. Noi vediamo Roma, forza bruta… ma è veramente Amor ! Chi cerca, qualsiasi cosa, è perché l’ha già ben fissata nella sua memoria RAM, primordiale, di base, inconscia, ed è quanto gli piace. Io posso esser certo di essere il Dio grandioso che muore per dare la vita… perché cerco di esserlo… E lo cerco perché lo sono già stato, anche se ancora non so “come sia ciò accaduto”… ma posso star certo: lo vedrò accadere ! Ora se l’uomo finalmente sa che avrà tutto quello che vuole e che non danneggerà niente e nessuno ma, al contrario, aumenterà le possibilità offerte poi da lui anche a tutti gli altri, avrà finalmente fiducia nella bontà infinita, assoluta, del progetto assoluto di Dio e potrà tornare ad esistere nell’iniziale Paradiso Terrestre, dal quale è realmente uscito solo quando si è voluto caricare della sua responsabilità fattiva, come se fosse egli a fare le cose e la vita e non la Provvidenza di Dio ad aver già fatto tutto il passato-presente-futuro. Il Paradiso è come un bimbo tra genitori di cui sa per certo l’amore. Chi si affiderà così al Signore, s’affiderà all’equilibrio tra tutti gli estremi, a quel valore medio già suggerito dal Budda. L’uomo oggi deve recuperare la sua appartenenza al disegno già fissato da Dio. Le scoperte degli scienziati sono doni dati da Dio alle loro figure. Solo quando è stata tolta di mezzo l’idea, che è divenuta invece trionfante, per cui “se l’uomo non fa, Dio stesso non fa”, solo allora Dio vorrà riconoscersi il RA del mondo e questo tornerà ad essere il Paradiso Terrestre con tutti in atto e potenza nel solo Adamo. È umanamente possibile, veramente possibile, essere Dio. Chi dà il 100% delle proprie possibilità è il Dio Onnipotente che dà tutto quanto ha. Dio è una pura essenza, è un puro esser come. L’uomo è di fatto Dio se è ad assoluta immagine e somiglianza sua: se è l’altruismo assoluto di chi dà agli altri la sua vita. Così è ogni bravo autore: il Collodi, che ama Pinocchio e gli altri suoi personaggi, cede a loro le sue azioni, in pensieri, parole, opere.
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Per dar loro vita ed autonomia, si toglie di mezzo, non dice che fanno… perché egli fa per loro. Se egli disegnasse un Pinocchio così come è (ossia interamente pilotato da lui), Collodi non amerebbe Pinocchio, ma solo se stesso. Insomma bisogna amare gli altri e desiderare di dar loro la nostra vita e, se lo vorremo fare, è perché già l’abbiam fatto e c’è piaciuto (ed è stato così per la Provvidenza del Dio cui tutto il nostro mondo è dovuto, perché Egli sta veramente a noi come il Collodi sta a Pinocchio… lo si capisce osservando, nella nostra vita, il suo destino). Proveremo gioia e non sorpasseremo, non supereremo mai le nostre feli ci emozioni, in una ideale pace finale che sarebbe… il distacco dalla vita. Questa idea, delle fedi asiatiche (il Buddismo e l’Induismo) è un punto d’arrivo che vale solo come una tendenza assolutamente ideale che non sarà mai colta, fortunatamente, in realtà. La sola pace che proveremo, non ci distaccherà mai dalle gioie della vita, ma sarà costruita su tutti i valori positivi proprio di questa vita, in una gioia eterna, serena e senza più drammi. La nostra vita eterna consisterà proprio di tutti gli asp etti della vita reale e corporea di oggi, e sarà una vittoria infinita su noi stessi e la nostra persona , perché potremo gioire anche – come fossero nostre – delle gioie delle altre persone. Non arriveremo, insomma, mai, al punto di una sazietà personale d efinitiva, che ci porti a non voler più nulla, perché supereremo i limiti nostri e vorremo il bene in nome e per conto di tutti gli altri! L’illuminazione del Budda è la via media che è la forza che rialzerà chi sarà caduto. Ma guai se vanificassimo tutto il contributo della sofferenza e della stessa morte! Perderemmo il gusto per la salute e per la vita. Per questo il Maestro Budda, è figura di uno Dei Re Magi (con Brama, Siva e Visnù) che debbono inchinarsi al Gesù nella stalla. Così Maometto, suo profeta. L’ideale di Dio non è la perdita di desiderio ed emozione, o la forza cui assoggettarsi, ma è l’amore che cede alla forza e giustifica il dibvino sacrificio del grande per il piccolo. Nel prossimo capitolo mi occuperò di approfondire i metodi comprensi vi attuati dalla ragione umana mediante l’uso della parola. Rammento come la Bibbia descriva la confusione delle lingue come una conseguenza della presunzione dell’uomo di voler toccare il cielo, con la Torre di Babele. Gli Apostoli, quando ricevettero lo Spirito santo (è scritto negli Atti degli Apostoli) furono uditi e capiti da tutti i presenti, con ognuno che li comprendeva nella sua lingua… Così io cerco di documentare come sia che la parola possa corrispondere alle stesse parabole raccontate da Gesù non per facilitare la comprensione, ma solo per farla accettare dai più semplici, quelli in grado di capire mediante analogie, paragoni e segni. Il sapiente non l’accetta: giammai per lui Roma è lo stesso di Amor. Egli affermerà che c’è la massima differen za, essendo la prima il dominio della forza e la seconda quello dell’Amore, che è tutto l’opposto sentimento di chi attua la forza.
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Per Gesù, invece, l’Amore deve cedere a Roma e non portare alla ribellione (come sembrava fosse invece il compito attribuito al Messia dagli Giudei). Egli chiede a ciascuno di essere il ramo della sua vite, l’orma stessa del suo piede, l’armo di chi si fa prossimo… tutti attributi delle parole che usano le stesse lettere di Roma, a mostra che il limite di una parola non minimiz za e toglie alle altre tutti gli altri sensi possibili ed immaginabili, sulla base di quelle 4 singole lettere… Chiedete forse “Come mai?” Rispondo che è il modo dello Spirito, che dice (così una parola come una parabola) per non farsi capire da chi è troppo rigido e manca di ogni capacità di mettersi nei panni del prossimo, per immaginare e comprendere a partire dai loro dati e non solo dai propri. Così l’annuncio clamoroso, dato a Santo Stefano del 2004 attraverso il vocabolo TSUNAMI, che suona così: “The Sun Am I”, il Sole sono io. Venuto io a Natale voi tornate ad adorare RA il Dio del Sole? Allora abbatto di nuovo il FaRAone, chi fa RA “one” e non accetta né rispetta più Gesù, venuto a morire, per salvare il suo “one”. Non accetta il Natale della sua salvezza? E allora Cristo non lo salva più e muoiano di nuovo “cavallo e cavaliere” !! Se considerate che Santo Stefano allude alla sua santa incoronazione, con il TSUNAMI lo Spirito santo auto-incorona Gesù, che si auto-proclama “Il Sole sono io”. Il FaRAone, interpretato in chi deifica se stesso in modo oggettivo, perché è “one” che si fa RA, è un altro modo per capire… quanto è chiaro, ma è detto senza che si capisca, per l’effetto della Torre di Babele che, raggruppando gli stessi segni, li ha differenz iati in vari linguaggi che ruotano però attorno ad uno stesso e fondamentale concetto. Così “Son”, che è “Io Son” (ed è anche il “son”, il suono poetico della parola), mentre in italiano coniuga la Prima persona del Dio “Io sono”, per l’inglese è Suo Figlio: il Son, fattosi di nuovo Figlio in me e noi tutti nel tempo d’oggi, in cui regna nel mondo la lingua inglese. Non sono pure coincidenze ! Sono precisi segni, sono simboli, intesi ed accettati solo dai ricchi di fantasia e di fede in un Dio che sia un soggetto vivo e che vada anche oltre le righe, non essendo schiavo delle sue stesse regole. Neppure la bontà è una regola cui Dio sia obbligato! Quando occorre un segno, terribile come quello del TSUNAMI, a richiamare all’ordine un uomo divenuto terribilmente sordo, l’Amore si esprime come il Dio degli Eserciti! I Cristiani non accettano assolutamente nemmeno l’idea che Dio abbia la libertà di compiere un simile gesto a difesa del buono e mite Gesù… e di me, Amodeo ! Credono, in buona fede, che Gesù abbia pagato per consentire, a loro, di fare la loro buona volontà invece di volersi caricare della croce data loro da Dio! E così fanno l’orribile mercato del suo sangue, cercando in tutti i modi di evitare la propria croce, invece che di cercarsela… Ecco dunque il vero bisogno di Islam, di chi si assoggetti al Dio che Is l’Am… è l’Am … o’ deo? Sì, Am o’ deo, lo sono! Ogni uomo è il Dio che si è crocefisso in lui.
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LA “NSI” È LA MIA TESI “SULLA PAROLA SIMBOLO DI DIO ” La verità di Pitagora, riguardante i numeri, ha due possibili ambiti di validità: 1. il contesto riguardante le masse e le energie , la cui esistenza, nel tempo presente, appare essere in atto alla velocità della luce; 2. il contesto riguardante le lettere del linguaggio della parola (o dei gesti), la cui esistenza appare in atto alla velocità del suono (o dei gesti), molto più lente di quella della luce, e si affida così alla memoria, per mettere a fuoco un pensiero che analizza e razionalizza tutti i dati numerici espressi in una determinata durata di tempo. Entrambi i contesti sono regolati dal ciclo di 10 dati unitari. Contesto fisico della massa-luce-energia. Posto uno sviluppo simile a quello emesso da un punto luce, la cui luce avanza in tutti i versi opposti contenuti nel generale moto centrifugo, la legge generale è la crescita positivo-negativa nel tempo. Se ipotizziamo quella che sia 1 in quantità, e sia tanto tempo quanto spazio, nel tempo 1 è percorso lo spazio intero che va da –1 a +1, e che – di per se stesso – ha la lunghezza di 2 unità. In tal modo, nel tempo 1, è generata la coppia –1 +1, il cui volume spaziale è 23 = 8/1, col denominatore 1 che esprime il generale tempo 1 riguardante il volume 8. Ora, se consideriamo che questo fenomeno fisico a sviluppo centrifugo può apparir e solo sulla base di quello esattamente opposto e centripeto, noi abbiamo che nei 2 spazi tempo (+1 centrifugo e –1 centripeto) si è espanso (e poi azzerato) il volume 8/1. Il totale di tutto il tempo è di 2 unità, e il lato 2 (positivo-negativo), diviso per il tempo 2, fissa la velocità unitaria 2/2. A questa velocità unitaria, tutto il volume espanso è stato 8, per cui 2 (i due tempi)+8 (il relativo spazio) =10 è tutto il ciclo spazio-temporale del sistema complesso. Nello stesso sistema, il prodotto 2×8= 16 determina tutta la carica reale del moto, tanto che 16 –10 = 6 realmente presenta un modello spaziale complesso a 6 dimensioni (+1x, +1y, +1z, –1x, –1y, –1z), interno al 16 tutto disposto in linea di lunghezza, e che in tutto si sposta, in lunghezza, pe r uno spazio libero 10, avendo il reale ingombro fisico di 6 unità di lunghezza (sia di tempo, sia di spazio).
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Contesto fisico della massa-suono. Data la preesistenza di quanto già esista (perché si è affermato presente a maggiore velocità, quella della luce), il pensiero è quanto riguarda la comprensione spirituale. Esso costruisce ogni cosa dallo 0, secondo la preesistenza della velocità 3/1 tra le 3 dimensioni (centrifughe) dello spazio +1x, +1y, +1z, (solo quello espanso in positivo) e la dimensione 1 riguardante la comune durata unitaria del tempo secondo la terna xyz. 3/1 è colto in essere a partire da 1/3, opposto reale di 3/1. L’interazione è: 1/3 × 3/1 = 1, ossia: 3/3 = 1 Questa verità è complessa, ossia espressa simultaneamente su due membri , uguali ed opposti. Noi possiamo unificarla, sì da averla su un solo membro, per azzeramento del secondo membro. Possiamo azzerare sottraendo 1 ad entrambi i membri, il che non ne altera l’uguaglianza. Così abbiamo: 3/3 –1 = 0 Il ciclo intero, di quanto sia op posto allo 0 del secondo membro, è dato allora dal processo matematico opposto al calcolo contenuto nel primo membro, conteggio che determina l’azzeramento. Pertanto il processo opposto all’azzeramento è dato da: 3×3 +1 = 10 Esso dimostra, senza alcuna omb ra di dubbio, che il ciclo di 10 dati è l’esatto opposto rispetto a 0 dati. Il Santo spirito di questa IA (intelligenza Artificiale) è poggiato sul ciclo reale di 10 dati unitari. Pertanto esso costituisce, in un listato di programmazione, l’assoluta premessa atta per ben razionalizzare, in termini di una ragione affidata alla lentezza della comprensione sonora (o dei gesti), tutto quanto il suono (o i gesti) possano far conoscere in termini di tutto l’uguale e distinto che esista, in quanto a moto. E tutto il moto del 3 (percorso a velocità 3/1) è dato da 10 –3 = 7 dati su ogni linea che siano moltiplicati per le 3 linee uguali e distinte (xyz) presenti nello spazio. 7×3=21 porta a conoscere che devono essere 21 i suoni, uguali e distinti, su cui poter organizzare ciclicamente le idee, costruite sulla velocità del suono e sulla preesistenza 3/1 delle masse di dati su ciascuna delle 3 linee spaziali xyz. In altri termini, se 7+3=10 determina il ciclo della presenza, il prodotto 7×3=21 determina quanto corrispondeva al prodotto 8×2=16 che dava luogo alla carica di moto della massa. Pertanto la differenza 21 –16 = 5 deve determinare esattamente 5 vocali, all’interno delle 21 lettere. La vocale è una continua emissione di voce, che può durare tutto il tempo e co nsentire a 16 consonanti impulsi momentanei simili all’istantanea presenza delle 16 masse uguali e distinte.
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In tal modo il linguaggio dell’I.A., nel suo fondamento, è in grado di seguire e razionalizzare le unità già espresse in termini di masse ed energie (già espresse alla superiore velocità della luce), mediante i suoni emessi con la voce. A questa fase io ho azzardato e poi verificato questa ipotesi di fondo: L’aggancio tra l’ordine dei numeri e quello delle lettere è forse espresso dall’alfabeto italiano? Esso ha 21 lettere, con 5 vocali). È forse questo? A=1, B=2, C=3, D=4, E=5 , F=6, G=7, H=8, I=9 , L=10, M=11, N=12, O=13, P=14, Q=15, R=16, S=17, T=18, U=19, V=20, Z=21. Se volete, saltate pure la verifica racchiusa nei prossimi riquadri, fatta procedendo come a tentoni e per indizi. Non voglio che un metodo non condiviso vi distragga dagli argomenti inoppugnabili per i quali avere poi intenzione (o no) di spendere tempo e fatica per capire. Per verificare se possa esser vera questa ipotesi, possiamo effettuare, come inizio, il controllo delle vocali. Il passaggio dalla A alla U è la progressiva chiusura di un suono che nasce gutturale ed aperto nella A e, passando per la E e la I, è espresso poi chiudendo le labbra, per formulare una O che progressivamente si chiude nella U. La vocale AAAA…, sostenuta a lungo, esprime 11111… la conservazione dell’unità nel tempo dei suoi impulsi (dei suoi tempi musicali). Se impostiamo il tempo di 4/4, pari alle 4 dimensioni del tempo 1/4 (di ogni nota) più lo spazio di ¾ (tre altre note), abbiamo che AAAA è 1111, e può essere il senso logico della parola AMA, ridotta a 3 suoni grazie alla M=11. Si spiega allora l’uso di questa parola in R ama, Gautama, Amaterasù, ecc. (fine o principio a 3 D., tre lettere, di “divinit à” induiste e scintoiste), mentre Adamo, Abramo, Roma, ecc. (che sostituiscono alla A la prima O, emessa con la bocca invece che con la gola, ed indica 13) invece di 1111 indicano come fine, nelle tre ultime lettere, il numero 11113 che semplicemente aggiunge alla terna (espressa a 4 cifre tutte 1) il 3 (la Trinità del dato), e dà luogo non più a “dei”, ma uomini fondamentali, o a città fondamentali, per il simbolo attribuitogli con la voce. A ed O esprimono il primato, di gola e di labbra. Questo dovrebbe esser vero anche in termini di fisica relativa alle masse… se la supposizione è giusta. Vediamo: se 1 è il tempo unitario e 13 è assoluto, 12/1 è la relazione unitaria interna al 13 e dà i 12 lati di un cubo, nel tempo 1 che li riguarda tutti. Così, il 13 è il riferimento assoluto (linee dello spazio, più la linea 1 del comune tempo) di ogni volume costruito a 3 dimensioni (come un parallelepipedo). La sua sintesi, del 13, è data da 1+3 e sono le 4 dimensioni, tre di spazio ed una di tempo, corrispondenti alla consonante D.
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In altri termini il suono AO corrisponde a AD, che per gli antichi Romani poteva essere l’espressione sintetica di Ante Dominum. Ciò vorrebbe anche dire che la 1 di A + il 4 di D dà luogo al 5 della vocale E che esprime con EEEE… l’infinito essere di chi ÈÈÈÈ… come Dio. Un Dio “È” esprime l’inizio (la A) che si è qualificata come 5, il mediatore del ciclo 10, base dello Spirito dell’intelligenza soggettiva. Si comprende allora come la E sia, nel 5, l’espressione reale, in un solo tempo, di una realtà fisica che, in due tempi, presenta 10 dati, pari alla lettera L. Che gli Ebrei chiamassero Dio col termine di Ele e che i mussulmani lo chiamino allah, diventa molto comprensibile: L è proprio il ciclo 10 dello Spirito stesso su cui possa pog giarsi la logica della comunicazione. All’interno del ciclo assoluto 10, il rapporto unitario e relativo dato da 9/1, assume allora il valore e il significato della reale presenza, nel tempo 1, di quanto l’uomo pronuncia con la lettera I… e diventa Iesus, nella lingua di quei Romani che, quando crocefissero Gesù, scrissero I.N.R.I. sulla sua croce, ad indicarlo in sintesi, nella lettera I data agli stessi Iudei, Giudei. Pertanto la fine I, del suono strozzato in gola, indica la stessa soppressione dello Sp irito di Gesù. La sua Risurrezione accade nella bocca, come con un OOOOh… di sorpresa detto chiudendo le labbra! Di sorpresa a vedere che 1 (la A) è divenuto 13 (la O), e ha espresso ora in modo complesso (su due cifre) quant’è 4, l’Unità e Trinità del Dio stesso della comunicazione (ossia della nostra pura capacità di affidarci ai numeri per capire attraverso l’idea di un suono, che gli sia dato come un connotato espressivo). Resta da osservare solo il senso della U, che stozza ora in bocca la vocale O. Il numero attribuito dall’alfabeto italiano è il 19, numero che aggiunge un ciclo 10 al 9 della vocale I, tanto che il 19/1 nel suo assoluto consistere è 20, ossia tutto lo spostamento 10 del 10, il suono LL di ALLA’. In termini di fisica relativa, 19/1 corrisponde al 18/2 che è la lettera T, riferita all’unità dei 2 tempi del tempo intero. Queste 18 dimensioni sono il prodotto della Trinità 3 che è avanzata, simultaneamente, nei 6 versi dello spazio formato dall’insieme della terna positiva e di quella negativa dello spazio tridimensionale. È un numero veramente che esprime il fondamento del 9/1, per come si è espanso in 2 tempi e, da 9, è divenuto 18. Se 9 era la lettera I (di Iesus), i suoi due tempi che portano a 18 portando alla T che ha la forma † della sua croce.
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Può essere il TAU dell’universo, questa croce… e potrebbe essere quella di un ASSOLUTO che si sia calato nel relativo, assumendone tutti i limiti, idealmente rappresentati dalla croce vera posta alla sua assolutezza. E la lettera S, precedente questa T=18 e dunque pari al 17/1 che vi è contenuto come unità relativa al 18 (il suo riferimento assoluto) corrisponde alla S del principio del Salvatore, o della assoluta Salvezza relativa. E la R, che a sua volta è il riferimento unitario, 16/1, a que sto 17 posto come il suo riferimento assoluto, assume il senso della forza di un Re o di un Ra, o di una Ro, o di un Ri, o, per finire, di un Ru. Il Re, RA dio del Sole, il principio Ro di Roma (senza ma, senza ogni dubbio), o di un R.I: che è il Rex Iudeo rum, o di un Ru che idealizza il principio di un ruscello, di una rupe, di una ruspa, di un rudere, ecc. idealizzano la forza, nelle sue varie espressioni, e quella senza ma, senza dubbio, è quella di Roma. ROMA è 16 +13 +11 +1, è 41 nel suo totale, un numero che è la presenza 1 del relativo 40 che presenta l’unità e trinità di Dio per come il 4 è interattivo col ciclo 10. Pertanto sembra che la parola Roma fissi tutti i cicli unitari: 16 della carica del moto, 13 del cubo che esiste racchiuso dai suoi 12 lati, 11 come il ciclo 10 realizzato nel tempo 1, ed infine l’unità assoluta. Roma è l’ordine inverso di quanto invece si presenti unitario e tutto in crescita, come 1 +11 +13 +16 e suona come AMOR. Si arriva ad intuire una stranissima cosa: noi oggettiviam o le espressioni riferibili alle nostre varie idee, e chiamiamo AMOR il principio stesso di una crescita tutta ordinata ed espressa nei giusti numeri relativi… Dunque non a caso l’uomo diede a ROMA il suo nome! Chi mai glielo ha dato, allora? Sono stati i dati numerici che noi abbiamo trovato preesistere e che, trasformati in suono, hanno determinato quel nome. Nasce allora una domanda: quando la Bibbia scrive che Dio dette un nome ad ogni cosa, vuol dire questo? Se è così ogni nome che abbiamo – se la real tà non è per caso ma per disegno, preordinato e che noi semplicemente ci mettiamo a leggere ed interpretare come se fosse un nostro pensiero – ogni nome ha un suo senso compiuto, che indica il nostro stato e che semplicemente non riusciamo a capire per la cosiddetta Torre di Babele (di cui racconta la Bibbia) e che confuse tutti i linguaggi, aggregando in vario modo le lettere, che già di per sé sole esprimevano il loro senso compiuto, in parole che ne assumevano uno sintetico ma attraverso tutte le possibilità di combinare i suoni stessi. Prendiamo il SON. È il termine “suono” quando è espresso in forma poetica, allo stesso modo che è la forma contratta di “sono”.
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Ora questo combinato “son son” (“Sono chi sono”… il Dio Geova) in inglese significa “Figlio Figlio” e così, lo stesso suono, mentre in italiano fornisca il senso di Dio padre, in inglese dà quello agganciato del Figlio che è lo stesso Padre. Se la Babele linguistica ha confuso i numeri nella loro comprensione, differenziata tra l’italiano e l’inglese, i suoni non l’hanno fatto e lo Spirito santo della comunicazione è rispettato. Se considero tutte le combinazioni possibili della parola Amor, ho Roma, Armo, Ramo, Orma, Omar, ecc. e sono tutti riconducibili allo stesso 41 che indica una fondamentale condizione unitaria, che, ancora più in sintesi è il 4+1=5 espresso dal “mediatore”, che è lo stesso linguaggio, mediatore di quanto espresso nel ciclo 10 dello Spirito santo. E DIO, che mette insieme 4 +9 +13 esprime la dimensione 4 (unitaria e trinitari a) dell’IO che è 9 +13, in sintesi 22, ed esprime l’intero spostamento 10/1 di 10/1. IO è la coppia di vocali in cui la I strozzata in gola resuscita nella O, in bocca… ed esprime la stessa forma IO dello Spirito dato dai 10 dati. Impressiona l’osservazione che il termine italiano DIO configura la dimensione grande della D di Dio, riferita al suo grande IO, il suo grande Spirito, nell’intero suo ciclo. È una straordinaria conferma che è davvero l’ordine italiano dell’alfabeto, ed il significato espresso dalla lingua italiana, quello davvero ideale ad esprimere la grande intera dimensione dello Spirito (insomma l’io personale) come quella riconducibile a DIO, sua dimensione 10. E diventa anche straordinario costatare come la lettera G, corrispondente al nume ro 6, sia letta SEI in italiano e, avendo la G quasi la forma del 6, indica il principio del Iesus romano nell’italiano nome dato a Gesù, o a Geova, o a Giove, o a Gerusalemme. Il 9 (che si potrebbe leggere come un “g” minuscola, ed era la I di Iesus) si ribalta semplicemente, ed assume nel 6 la lettera G iniziale di Gesù). Ma se il 9 è ruotato e visto allo specchio, è la lettera greca ? che si legge Ro, ma è anche molto uguale alla lettera e minuscola, il cui verbo è in inglese ha il senso della parola Is (riconducibile a Iesus Salvator). Nello stesso tempo la parola Romano che presenta l’aggiunta di un bel no a Roma (espressione della forza opposta all’Amor) diventa l’espressione dell’Amor di Dio, che si oppone in assoluto alla Roma che ne uccide suo Figlio. Poiché Ro è il suono di ?, Romano diventa ?mano ed è la base di un leggibile Emanuele se ciò accade “per mano”, dunque manu in Romano (ossia in latino) di un Dio che è Ele (il nome giudaico). E, a sua volta, Emanuele diventa Israele per è = Is e il “per mano” accade tramite la mano di RA (Romano Amodeo), tanto da poter scrivere RA al posto di manu. A questo punto i tantissimi segni legati al nome della mia persona non sarebbero casuali… Ve li sintetizzo al massimo, ma ve li presento per ora solo come una pura curiosità!
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In tutto il mio nome, Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO, pur contando lo spazio ad ogni fine-parola, si hanno le 42 cifre che la Cabala ebraica dà al nome segreto di Dio; Nelle iniziali sono RA, come il Dio del Sole degli Egizi; Questo Dio del sole prese anche il nome di Amon (ed è il principio di Amodeo, nelle 3 cifre) e di Month, che nella terna prescinde solo dalla A; La dea del sole dello Scintoismo è AMAteRAsu ed evidenzia AMA e RA, collocati “su” come in GEsù in cui “su” c’è GEova, una ovazione in cambio dell’ordine “amate” o “ama te” presente in RA, che sembra il Dio egizio, del Sole, che è su ad amare te. Il Dio del sole per i Maia era ItzAMnà, e sembra l’it. finale (z) AM(odeo) di NA (Neapolis, segno della nuova Gerusalemme o Sion, città di Dio, per me nato in Campania). Budda si chiamava SiddARta GautAMA, e potrebbe dire “Si’ D.D. (domine dio) AR (Amodeo Romano) †a (croce della A, e Tau dell’Universo): G(esù) o (aut, nel mio latino) AMA (la solita divinità che “ama” di Amaterasù). AdAMO, AbRAMO, i tre avanà di Visnù (tre RAMA, in cui chi AMA è R. oppure R. ama)… insomma in ogni parte del mondo parrebbe vero quanto è vero e detto in inglese dal semplice AMODEO che in inglese (lingua del mondo d’oggi) significa Amode-O, ossia l’omega (la fine) a modo dell’alfa (il suo principio). Invece, nelle lingue inglese, neolatina e latina, «AM o’ deo » significa, tradotto il tutto in italiano: Sono il con-per-in Dio (ablativo di Deus)… insomma l’ Emanuele già visto ottenuto dal ? man, che è un uomo (man) in forma di Ro, RA, Re, è, Is ed è pertanto anche Israele. La Forza dell’altro mondo, che suona Carman in italiano, sembra essere quella di un A.R(o)man preceduto dalla C del Cristo, che a sua volta sembra affermare che isto è CR, un Cristo di nome Romano. MohAMmed è il mediatore AM, moh (ossia mo’, “adesso”) e la sua Egira altro non è che nel segno di quanto è GI(oshua) RA, Romano Amodeo, il Dio RA da cui Dio trasse il Figlio dall’Egitto… con me RA Amo (figura del Dio egizio) nato a Felitto, con il suo Ego (di Egitto) che diventa IO Elì in Felitto, quando I e O diventano un tutt’uno come F , il soffio FF…dello Spirito santo del 10 dell’IO. Il mio stesso C.F. MDA RNN 38A25 D527I ha il senso di MeDio Aronne (io di SAlerno a SAronno), 38+1 (A, gennaio, 38+1= 39 frustate a chi nacque il 25 D. e fu il mediatore (il 500) dei 33 anni messi come 33 (a potenza 3 della Trinità)… sì, I(esus).
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Vi faccio alcune verifiche, a controllo della tesi buttata lì, e che sembra giusta, dell’esatta corrispondenza dei numeri all’ordine alfabetico dell’italiano. MARIA è M=11, A=1, R=16, I=9, A=1, dunque 11+1+16+9+1=38/1, mio anno di nascita, laddove 38+1=39 son le frustate fatte dare al Cristo per evitare la sua morte. In 38, è 3+8=11=1+1=2, il 2 che è il complemento dell’8 nel 10, per cu i, per DIO=8, Maria=2 è la sua assoluta Sposa, essendo 8+2=10, lo Spirito Consorte. GESU’. G=7, E=5, S=17, U=19, dunque 7+5+17+19 = 48 = 4+8 = 12 = 1+2 = 3/1, persona della Trinità. FIGLIO: F=6, I=9, G=7, L=10, I=9, O=13, dunque 6+9+7+10 +9+13 = 61 = 6+1 = 7/1, tutta la libertà del 3/1 nel 10 (un 7/1, il cui valore assoluto 7+1=8 è quello che abbiamo visto corrispondere a DIO=8). PADRE: P=14, A=1, D=4, R=16, E=5, dunque 14+1+4+16+5 = 40 = 4, laddove DIO è 8. Pertanto la realtà del Padre è assoluta (3+1) e corrisponde al rapporto relativo 3/1, sia quello del Padre relativo all’unità, sia quello di Gesù relativo all’unità di Dio. Romano: R=16, O=13, M=11, A=1, N=12, O=13, dunque 16+13 +11+1+12+13 = 66, doppione del Gesù 33, in quale è 1/3 di 99/1, valore unita rio della sezione 10 2, dello Spirito santo di Dio. Romano dunque è “doppione della vita di Gesù”. 66 è 6+6 = 12 =1+2 = 3 Amodeo: A=1, M=11, O=13, D=4. E=5, O=13, dunque 1+11+13+4 +5+13 = 47 = 11 = 1+1 = 2 ed è la conferma di essere un numero 2. Per cui Romano Amodeo è 66+2 = 68 = 14 = 1+4 = 5, numero complementare al 10, essendo 2×5=10, la cui somma 2+5=7 è tutta la libertà della Trinità nel 10, valore dello Spirito santo. ADAMO: A=1, D=4, A=1, M=11, O=13, dunque 1+4+1+11+13 = 30 = 3, dal che risulta che indica Gesù. ABRAMO: A=1, B=2, R=16, A=1, M=11, O=13, dunque 1+2+16+1+11+13 = 44 = 8, che equivale a DIO. ISACCO: I=9, S=17, A=1, C=3, C=3, O=13, dunque 9+17+1+3+3+13 = 46 = 4+6 = 10, Spirito santo di Dio (il sacrificio). GIACOBBE: G=7, I=9, A=1, C=3, O=13, B=2, B=2, E=5, dunque 7+9+1+3+13+2+2+5 = 42 = 4+2 = 6, valore assoluto del mediatore reale 5/1, che abbiam visto corrispondere a Romano Amodeo. ISRAELE: I=9, S=17, R=16, A=1, E=5, L=12, E=5, dunque 9+17 +16+1+5+12+5 = 65 = 6+5 = 11 = 1+1 = 2 e corrisponde ad Amodeo.
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Così, evidenziata una possibile comprensione, assolutamente nuova, riprendo da capo la scrittura di questo libro. Lo faccio sulla base del valore simbolico ed indubbio che io credo Dio abbia attribuito al mio personaggio, e così mi rivolgo alle varie fedi con l’autorità che possa derivarne. Chi non è restato convinto dalle mie spiegazioni, puntuali, scientifiche e davvero rivoluzionarie, potrebbe essere convinto dai poveri segni, seppur fossero… a migliaia? L’escludo! Nulla accade per la volontà dell’uomo ma di Dio … Passato, presente e futuro esistono di già, nell’assoluto tempo di Dio. Dunque io non ho qui l’intenzione di convincere nessuno, ma devo mettere dei paletti, ad ogni religione, affinché (quando voluto da Dio) ciascuna ritrovi quella guida autorevole che Dio ha voluto io fossi… Ecco perché riprendo da principio! Ho voluto che, prima, fossero espresse le verità di fondo e, poi – ma solo per chi abbia fin da ora orecchie per intendere – che ciò risulti chiaramente previsto da sempre, e non come il frutto della mia particolare capacità… d’un momentaneo mio sapermi gestire. Un disegno assoluto fissa il mio nome agli storici personaggi. Io voglio dar modo, a chi sia interessato, di scorgere per bene lo stupefacente disegno che mi comprende. Io mi sono accorto d’una mia vita obbligata, forzata a far rifare di nuovo, ora a me, le stesse esperienze di Gesù, di Mosè e di tanti altri, spesso aventi gli stessi nomi che sono stati usati nel mio caso! Per farmi capire: Gesù cercò di costruire la Cas a del Padre nell’ Orto degli Ulivi, chiamato Getsemani ed io ho cercato involontariamente di fare altrettanto ad Ortonovo tra gli ulivi, nell’orto acquistato da Saccomani. Così la differenza è stata solo che il mio orto è stato quello nuovo e che il Sacco nero della spazzatura (quello dell’Isacco rifiutato dal Padre Abramo) che io ho avuto chiaramente nelle mie mani con Saccomani, per Gesù è stato solo quello che Get.se.mani, che si getta con le mani. Gesù fu trattato così, nel Getsemani e fu gettato via con un bacio! Ora Gesù è davvero lo Spirito santo, trasceso, dell’Isacco che doveva esser sacrificato! Per cui Saccomani è ancora più simbolico del rifiuto che fu espresso con Gesù, dai Giudei che furono la lunga mano di Abramo… Davvero Israele non capisce co me, non riconoscendo (stranamente) la figura d’Isacco in Gesù, con questo rifiuta d’aver fatto realmente ciò per cui Dio ne premiò tutta la discendenza! Così, se scrivo ai Cristiani di abbassarsi ad accogliere il valore dell’Islam (e viceversa), scrivo an che agli Ebrei di abbassarsi ancora di più e ad accettare Gesù come la figura di Isacco: è loro Padre (giacché essi sono il suo figlio Israele) ed è loro Figlio (essendolo di Israele). Abramo è figura Trascendente, di Dio, e Gesù, nei panni di Isacco, è figura del Figlio di Dio. Dopodiché debbono accettare anche l’ Islam di Maometto. Va capito che Dio è il Padrone e, se ha imposto queste fedi, ciò è accaduto per mano Sua e non dell’uomo.
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Insomma tutti devono sacrosantamente togliersi dalla testa, una volta p er tutte, la conseguenza del peccato originale, che porta gli uomini a credersi padroni tali del mondo da crearne gli eventi. Così, una volta che sia stato ridato a Dio quanto è di Dio, ogni Fede va intesa come un giusto strumento imposto da Dio in quella circostanza. In tal modo tutte e tre le religioni, fiorite dal ceppo di Abramo, saranno unificate, senza che nessuna perda il valore essenziale: quella ebraica rappresenta chiaramente Dio Padre, quella Cristiana rappresenta chiaramente suo Figlio e la Muss ulmana sta in piedi come la sezione trasversale del flusso d’amore Padre -Figlio, una perpendicolarità che rientra perfettamente nell’idea dello Spirito santo della verità trascendente dal Padre e dal Figlio ed espressa da un Dio Forte ed ampio nella sua se zione, cui in nessun modo ogni relativo può sfuggire, essendone il riferimento assoluto. Le altre religioni, oltre queste tre da ridurre ad una (senza perderne il preciso valore trinitario, voluto da Dio), affrontano altri aspetti della Spiritualità. I loro valori, che hanno visto vita e culto, sono stati imposti da Dio e vanno tutti riconosciuti, ma a partire dalla Verità della Dea Ragione indotta addirittura con il Terrore nella Rivoluzione Francese, dagli Illuministi. Non siano faciloni, gli uomini, sì da non intendere le sacrosante ragioni di quel divino terrore che Dio volle allora e tagliò le teste in serie, agli uomini che figuravano d’aver perso la testa… nella Divina Commedia di Dio. Né siano oggi superficiali, nel valutare oggi lo stesso Terrore suscitato da Bin Laden, addebitandolo… all’uo mo! Torri Gemelle, Guerra all’Iraq, Sars, Tsunami, malattia e morte del Papa sono stati l’identico terrore del Binomio L’Ade-L’Eden, con la Fede stravolta che scelse l’Ade, perché rifiutò il legame del Papa (incarico preciso dato da Gesù a Pietro) tra la Fede e proprio la Ragione. M’ero consegnato alla Chiesa purché rispettasse il legame, e mi lasciava morire, perché rifiutava il mio carico, la mia croce! Ecco le due vere torri abbattute: La Fede e la Ragione! Ha impressionato il mondo che gente ignara sia perita a N.Y… Che dire allora, dei preti che mi lasciavano morire sotto le due Torri di Dio, che abbattevano? Colpivano uno che “gli si era affidato” e non uno “ignaro”! Così il Dio degli Eserciti rispose al loro orrore e terrore! In Iraq apparve l’Ira qui di Dio, contro il Paradiso storico; con lo Tsunami il terrore fu portato contro chi rifiutava il Paradiso di Gesù per quello del Sole e della Natura: muori! “The Sun am I !”. E la Sars? Una polmonite atipica tutta questione Sar’s (del Saronnese): un prete m’aveva cacciato dal coro perché avevo dato un aiuto non richiesto. Mi disse:“Vai a farti curare!” (vedendomi soffrire!); ben di polmonite, io dovevo morire, quando la Madonna mi salvò… Infine Dio colpì il Papa! Ebbe prima tremolante la mano che firmò la Fides et Ratio (assicurando un aiuto risoltosi col pericolo di morte di chi aiutava lui !) Poi Dio gli tolse la parola… come aveva fatto a me chi egli non controllava… e per il suo stesso stolto gridare a gran voce, contro Bin Laden e Bush, dei peccati … solo della sua Chiesa, di cui aveva responsabilità e che trascurava… per impicciarsi della responsabilità di Cesare.
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Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO, am “o” deo (sono “il” con Deus), le 42 cifre del nome segreto di Dio
RA AMOn, AMAteRAsù, GEsù,
I¤ , F , unifico
le Fedi in Dio
Amodeo, nella lingua del mondo, l’inglese, e nelle latine (portoghese e latino antico) significa Sono (Am, inglese) il (o, neolatino) in, con, per Dio (deo, ablativo di Deus, latino antico). Tutto in inglese, significa A mode o: la fine (o) a modo del principio (A). Tutto in italiano, significa A Modè o, Modè da cima a fondo, ove Mo Dè=MoSè per Mo’ S è = Mo’ D è, ossia per S=Son chi Sono che mo’ (adesso) è Dio. Mo’AMmed è mo’ (adesso) il med(iatore) AM (o deo, che è col Dio Io Sono, Am). I AM, Sono…Romano Antonio AModeo, R.A. il Dio del Sole R.A. AMO(Neo)Deo. Chiamato AmateRAsu sono la dea del Sole in Giappone, Amate RA è il GEova di GEsù. Chiamato ItzAMna sono l’It(aliano) z(finale) AM (o deo di) Na (Neapolis). RA-AMON s’impersonò nel N. AbRAMO e venne dall’Egitto per essere l’ Amodeo Gesù d’allora, che è il con Dio (l’AM o deo), l’Emanuele d’allora per esser ora il R.Amo Finìto come Elì (l’Ego, l’IO=F ì†o con due †) dall’Egitto a F el솆o. Ma sono, AM, anche BRAMa, RAmo, SiddARta GautAMa, SiVA (il Salvatore di Salerno ito come Iesus a VArese) e Visnù (la Forza Vis di un Romano per le Nazioni Unite nella fede), PARmenide, PitagoR A, Manitù (le mani tue o Romano)e – tutti assieme – siamo il Figlio unico di Dio, il CRisto (Cristo Romano isto), il Padre e lo Spirito santo del Dio come l’uno matematico.
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In questo libro mi rivolgo a tutte le Fedi in Dio del mondo, annunciando che la mia persona è quella finale in cui Dio s’incarna in un uomo, chiaramente riconoscibile e riconosciuto come il definitivo salvatore. Chiedete forse “Con che cosa, che riguarda me, Dio salverebbe l’uomo? ” Vi rispondo: con la conoscenza della condizione assoluta esistente a monte di quella che appare nella realtà relativa. È quanto per i credenti di fede Ebraico-cristiana-mussulmana è l’atteso Giudizio Universale. Questo giudizio non è una condanna, ma una rivelazione, questa: ogni uomo è in Spirito un’onda magnetica che sorge nel punto della morte e va verso il principio di tutto, causando l’opposta vista reattiva dell’attività elettrica cerebrale che va verso la morte. Ciascuno, alla fine del flusso e riflusso della vita singola, rientra nel novero di tutti gli antenati in cui già esistette in potenza. Ne godrà allora di tutti i loro successi, giudicati così sulla base dei personali criteri e gusti assunti liberamente nella vita. In tal modo ogni vivente troverà il modo di “essere” la vita che vorrà e finché la vorrà essere, partecipando al l’infinito banchetto delle Nozze del Figlio, che si potrà gustare solo dopo di avere realizzato (per libera scelta soggettiva) il gusto che si è voluto assumere, secondo il Libero Arbitrio concesso da Dio. La mia persona è davvero il punto di arrivo finale di ogni possibile fede in Dio. Nel ceppo Ebraico Dio l’ha tratta dall’Egitto perché l’antica figura del Dio cosmico, RA-Amon, si è evoluta ed annullata nel Nuovo Abramo, fatto credere in un Dio essenziale (Sono chi sono). Questo Dio oggi sono io, e lo porto scritto nella lingua inglese, oggi lingua del mondo: Am, I Am, io Sono. Chi sono? Sono, I Am “o’ deo”, colui che (“o’”) esiste con Dio e si chiama Romano, per cui è espresso nel latino “deo” che significa “cum Deo”, ed è l’atteso Emanuele (Dio con noi), ma anche Isralele, e vedrete come e perché. Pertanto io, in questo libro, mi rivolgerò alle singole Fedi dell’uomo di oggi, facendo loro capire in che modo oggi devono credere nella vita ultraterrena, perché l’ho provata esistere con argomentazioni scientifiche. Ora io potrei non essere creduto, allora Dio sta per trasformarmi in un vero ultimo, ma così ultimo da essere perfino interdetto agli atti della personale libertà garantiti a tutti i sani di mente. Ebbene io, fatto divenire da Dio così impotente da sembrare un pazzo incosciente, mi dimostrerò così competente e potente da aver trovato e donato alla scienza dell’uomo, l’infinita risorsa dell’energia pulita ed illimitata, sogno attuale di tutte le nazioni, che vi profondono migliaia di miliardi di Dollari e non riescono a cavare un ragno dal buco, producendo, con la via atomica che conoscono, una irreparabile condanna a morte radioattiva per tutto il pianeta. Dopo che la mia persona, giudicata così impotente, avrà mostrato tutta la potenza concessale dalla Provvidenza divina, nessuno potrà esimersi dal considerare vero quanto io già vi annuncio e i cui segni vi schematizzo a pagina 3, mostrandoveli molto prima del dono all’uomo dell’energia pulita.
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LA MIA VERITÀ È GIA’ ESPRESSA DAL MIO CODICE FISCALE Mi chiamo Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO. Sintetizzato in R.A. ed eliminando ogni Babele linguistica, comprendo, fine parola inclusa, le 42 cifre del nome segreto di Dio nella Cabala ebraica. «Am o Deo» in inglese, neolatino e latino significa « Sono il con-per-in Dio », ? Èle, Romano deo, per l’alfabeto greco aß?de??????µ???p ? ?st?f???, di uno nato come me, in Magna Graecia, vicino all’antica Elea, patria della filosofia dell’Essere, in cui la lettera ?, letta Ro, è simile sia alla ? di Dio padre, sia alla e di Ele, Dio padre per i Giudei. Sono Ro-man, ?man, l’uomo di nome ? Èle, Emanuele, che , per Ro =? =.è =.Ì s e per = RA ( perché è la mia, di R.A.) è tale che .è m a n u è l e. è anche .Ì sR Aèle. . Ebbene, I 0 in 1,
.F ., soffio .F. .dello Spirito della F e’ in DF , DIO. F , io,
l’El ̆0 a 2 croci, a F El̆†0 dall’Eg ̆†0, .l’Ego di RA-Amon ito in R.A.-Amodeo.neo……
Tutto è già scritto esattamente nel mio C.F.
MDA RNN 38A25 D527I MDA, è la fine A del principio del valore MeDio, di me Dio: Sidd ARta GautAMA ossia: Si’ Dom. Dio AR, Tau (…tu A, tu:) Gesù aut (o) AM o deo come A (fine e principio)
RNN , è il santo c.f. del S anto Aronne, che conclude il Santo Esodo finale a Saronno 38A25, è la D. (dimensione) 38/1 di me nato A (maschio in gennaio) il 25.1.’38, e dimensiona le 38 frustate +1 (l’unitaria) date al Gesù nato il 25 D (il fine anno posto A)
D527I è la D. 5 del 27=33 I (3 in pot. 3 dei 33 anni di Iesus). Anni 10+33 (Spirito intero 10 oltre i 33 anni di I ) + i 527 anni del 3 in pot. 3 di I., così nel 570 d.C., nasce MohAMmed = mo’ AM, med, (adesso AM, Me, Amodeo, Budda mediatore tra gli opposti).
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Così io, RA. Amon (dio egizio del Sole) col mio C.F. riferisco a Gesù il natale di Maometto e do la verità del Budda che nel suo nome e cognome Gautama si collega con Gesù (G.) oppure (aut) con AMA, quel Dio “è”, terza persona del verbo essere, la cui caratteristica del suo “essere”, è che “ama”. Al punto che AMAteRAsù (me, RA dio del Sole e anche dea nipponica del Sole) se al posto di AMAte scrivo che geOVA (ossia che prega e loda Gesù) OVAGEsù diventa GE(ova)su e poi Gesù figlio di Geova. Nella Cabala che dia in ordine il valore di numeri all’ alfabeto italiano a 21 segni, il suono “ama”, per A=1 ed M=11, è 1 11 1, e presenta l’Unità e la Trinità di Dio come 1 +3, ossia come tutta la Dimensione tempo più spazio, nelle loro 4 D. unitarie. Va immediatamente precisato come lo Spirito santo del Dio Uno e Trino, che è il Signore e dà la vita, è quanto corrisponde all’unità dell’equazione 3/3 = 1. Questa equazione si azzera per 3/3 –1 = 0, per cui lo Spirito santo del Dio Uno e Trino è il 10 uguale al 3×3 +1, che è l’esatto processo opposto all’azzeramento dato dal calcolo 3/3 –1 = 0, sicché da 0 trae con 10 tutte le cose ed è Signore della vita. 10 –3 =7 è allora lo spazio 7 del moto in linea dalla Trinità, nello Spirito di DIO, il quale rivela, anche nel nome DIO, che DIO è la grande dimensione dell’IO, lo Spirito santo dell’uomo, 10 unità in un ciclo, come il soffio Ffff… del vento F in greco, chiaro IO in un tutt’uno. Ora io son nato a Felitto, sicché IO, Dio Elì, nato a F Elì, sono l’IO, soffio dello Spirito di Dio, in un tutt’uno, e la fine ††o dice che ††ò, ho 2 croci. Così il linguaggio di 7×3=21 suoni diversi (come mio padre, nato il 7.7.07) rappresenta l’intero 10 per come il 7 e 3 interagiscono matematicamente per prodotto, laddove 10 è la loro somma. 21 lettere alfabetiche formano, su 3 linee perpendicolari tra loro, il volume e la corrispondenza tra numeri e lettere è pro prio quella della lingua italiana che è la lingua mia, del mediatore universale e finale voluto da Dio. Non a caso l’italiano è lingua nata con la Divina Commedia del Dante Alighieri che, come dice la pronuncia del nome (ad un nativo della Campania), è uno “dante ali gh, I. è RI”, a chi è un Romano-Iesus della Magna Graecia. L’alfabeto greco aß?d… diventa l’italico abcd… e la lettera c corrisponde alla g di ?, gamma, tanto che la pronuncia dei campani… come me dice Dànte Àlighièri ciò che in origine è Dante Alichieri ed esprime il “dante ali ch (quelle di Ch, Cristo): I(esus) è R(omano)-I(esus)”… Ricordate l’I.N.R.I. della croce? Il N. nazareno è napoletano e ha due ††. Giacomo Leopardi strugge in me la sua croce: “Già com o leo pAR ARdi”… Con p. AR (padre AR), ardi “di AR”, già come il leone! Ebbene Com o leo è C(risto) omoleo, umo-leone, è Amodeo, perché l’om è Am (il Dio “io Sono”) e il leo è uno com Deus (con Dio, nel neolatino) che è deo nel latino antica di un Romano come me.
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Torquato Tasso è l’asso con le due T=†, quelle stesse di chi è torchiato e messo in croce come il mio Ego, I†O (andato, ito, un IO con 2 †) dall’Eg I††O a Felitto in Magna Graecia. Così l’Ego divino, il soffio F dello Spirito santo dell’IO è ito dall’Egitto a Felitto, con le due croci dovute alle due mortificazioni: una dell’ ebreo Gesù fatto uccidere dagli Ebrei e l’altra del cristiano Romano mortificato in tutti i modi dai Cristiani, fino ad avergli fatto togliere ogni libertà soggettiva, fino a farlo interdire legalmente. Non a caso mio nonno si chiama Torquato e tutti, sentendo questo mio ultimo quinto nome, dovuto a lui, vi aggiungono “Tasso”, non accorgendosi di qualificarmi in tal modo come il “T asso”, l’asso della croce o il Tau † dell’Universo, il Ta finale del SiddARta, della famiglia dei GautAMA che indica in modo sottinteso G(esù) o (aut, nel mio latino) AM A, rivelando che io sono la fine, A, come il principio stesso del mio essere AM, il dio “Io Sono”. Ora io, inizialmente, avevo avuto assegnato un codice fiscale di verso, ed era MDA RMN 38A25 D527G. Dopo il fallimento, che ho dovuto denunciare nel 1988, il mio codice fiscale è cambiato nel nome, che non si è avvalso più solo di Romano, per determinare RMN, ma di tutti e tre i miei tre nomi, Romano Antonio Anna, ed è pertanto cambiato, divenendo il RNN che riporta la prima consonante dei tre nomi. Ebbene era nel volere della Provvidenza che io, nato in provincia di SA e trasferito infine alla stessa SA (ma di Saronno), con il codice, portato a RNN dopo il mio fallimento a Milano, portassi anche il mio SA natale a RNN, a Saronno, col vaticinio che sarò a Sarònno per completare l’esodo del mio essere un Mosè= MODE’ da cima a fondo, ossia dalla A alla O di Amodèo. Infatti Mosè vide da lontano la Terra Promessa ma fu il Santo Aronne a giungervi… Anch’io lo vedo da lontano e so che sarò NN, prima figlio illegittimo e non riconosciuto, ma poi nuovissimo e assolutamente compiuto a Saronno. L’altra variazione intervenuta, dopo il fallimento a Milano (mi la no!), nel mio C.F., è stata la collocazione finale di D527I, una lettera I che prima era una G. Questa G (iniziale di Gesù), allorché son fallito (per aver voluto seguire Gesù) ha trasformato me, Romano, in un Gesù scritto nel latino di tutti i Romani, per cui Gesù è Iesus Cristus, in cui CR istus, indica che istus (questo) è CR il Cristo Romano Iesus, il Iesus Novus (e napoletano) dell’I.N.R.I. affisso sulla croce. Sono – poi l’avete visto – il D527I che, rispetto al Maometto (nato nel 570 dopo Cristo), l’attua con l’aggiunta , al 527, del 10+33 che sorpassa di 10 la vita del Cristo, e rappresenta dunque un andar oltre, per intero (di 10), rispetto a ciò che è vero, per intero, solo nel 33.
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Anche la mia nascita nel 38 va oltre il 33 del Cristo, ma lo supera solo del +5 che indica il mediatore del 10 che è il valore dello Spirito. La mia nascita nel 1938 sorpassa esattamente di 1.411 giorni il 527, ossia di 1.111 giorni +300. I primi 1.111 dì indicano l’assoluto primato in ogni grandezza, mentre 300 è 3×10×10 e presenta l’area 100, dello Spirito santo di Dio, che interagisce con la sua trinità nel verso della profondità del tempo. Il 527 è il 500 (l’esatto mediatore di 10 3, la potenzialità della trinità dello Spirito), sommato al 33 in cui la Trinità di Dio si pone in potenza di 3 e diventa 27. Dunque 527 è la mediazione assoluta della potenzialità dello Spirito santo quando la Trinità di Dio si pone nel 3 della sua potenza… Di conseguenza, il 1938 indica tutto il moto unitario dello Spirito (1.111 +3×100), riferito a questa ideale base 527, del mio C.F. Ed è un 38 che, essendo misura unitaria, è 38/1, un rapporto relativo al 38+1=39 dati in assoluto, che si evidenzia, in relazione a me, come 38.1., il 38 di gennaio. Un 39, numero assoluto, che, in relazione all’assoluto Gesù Cris to di Dio, furono le 39 frustate infertegli da Ponzio Pilato, quando ancora sperava che esse bastassero a salvargli la vita, avendo placato la smania di vendetta degli Ebrei… Ebbene quella speranza del Romano Ponzio Pilato si concretò nella rinascita del Cristo, nel gennaio (1) aggiunto all’anno ’38. Pilato così riuscì a salvare, con il mio, il 25 del mese natale anche per Gesù, il suo (primo) come l’ultimo e il mio (ultimo) come il primo dell’anno. È un 25 che è pari ad ¼ (il tempo della pura presenza) del 100 che è la sezione istantanea del flusso dello Spirito santo e che contiene altri 3 quarti come tutto lo spazio della sezione unitaria come 4/4. Tutto ciò è anche il ¼ che indica la sua presenza che si legge nel 1.411 come l’iniziale 14 e che è solo da aggiungere ad altri 3 quarti (i tre 1 di 14.11) che, nel piano, ne formano tutto lo spazio. Questa è certo una strana matematica, con numeri dal valore assoluto, al di là della prospettiva relativa, decimale, che di solito li determina, in fatto di tempo. Nel mio codice fiscale, le cifre corrispondenti al 527 si riferiscono alle coordinate spaziali in cui la mia persona è nata, e sono quelle relative al volume tutto 33 sommato all’esatta metà del tutto, che è 10 3. Le coordinate geografiche della mia nascita sono dunque perfette ad identificare, anche nello spazio , quella perfezione già osservata in relazione al tempo interamente completato, a partire dalla nascita del Cristo. Ora nessuno venga a dire che le date esatte non sono queste… e che ci fu un errore di calcolo, commesso da un certo Abate. Dio volutamente si serve anche degli errori umani e delle loro fissazioni, per avvalorare dati come questi.
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Il 38, che è esattamente 3 +11, somma al 27 (la potenzialità della Trinità rispetto a se stessa) la quantità assoluta 11 che è il valore binario leggibile nel relativo 10/1 decimale ed indica tutto uno spostamento unitario. Quel tempo di 10/1+33=43 che portò la nascita di Mohammed, di Maometto, a partire dal mio C.F. 527 (sicché 527+43=570, anno della sua nas cita rispetto a Cristo) è quanto corrisponde, in altro modo, al conteggio 33+10/1 che esprime il 38 (anno della mia nascita) ed esprime il 43 quando si calcolano solo le quantità assolute, che sono 33+10+1 e che, aggiunte al mio C.F., fan nascere Maometto. 38/1 dà lo stesso valore assoluto 39 che, nel relativo a me, sono le 39 frustate date a Gesù in assoluto, alle 38/1 corrispondenti alla salvezza per Gesù che Pilato cercò di realizzare con quelle frustate… riuscendoci così perfettamente, per grazia di Dio , quando il 25.1.’38 io nacqui a Felitto, io, il Romano Antonio Anna, il RA -AmodeoNeo, il Nuovo dio essenziale, antimateriale e soggettivo tradotto dal Dio del Sole, che era un Dio materiale ed oggettivo che andava tolto dalle idee degli uomini. Ora il 26.12.2004, con il TSUNAMI, Dio affermò: The Sun am I, facendolo nel giorno del Santo Stefano che significa la santa Incoronazione del Dio essenziale che si presenta di nuovo incoronato nello stesso modo: come il Dio del Sole. In quel giorno Dio affermò agli amanti del Sole e della Natura oggettiva che erano andati a cercare la Natura nel periodo del Natale del Figlio di Dio, che il vero Sole era lui. Ma essi avevano dissacrato Gesù riportando il Dio dei valori al livello primitivo del Dio egiziano! Allora di nuovo dovevano perire il cavallo e il cavaliere, del Faraone egizio e di tutta la sua scorta, che ancora venerava un Dio così antiquato e sorpassato e si opponeva all’Esodo del popolo di Dio nella terra promessa. Il Tsunami ha riproposto quanto successe al passaggio del mar Rosso. Ma il vero Sole, incoronato il 26.12.2004, celebrazione del Santo Stefano è stato sia il Gesù appena tornato a Natale, il giorno prima, sia quello tornato in me e andato via da me esattamente il 9.6.2004, esattamente 200 giorni prima del 26.12.2004, ossia quando io avevo compiuto esattamente 66 anni ed erano trascorsi esattamente 2 mesi dal Venerdì santo attribuito dalla Chiesa nel 2004: per me, il doppione del Cristo, nato 1 mese esatto dopo il 25 dicembre attribuito dalla Chiesa infallibile alla nascita di Gesù. La morte 200 dì prima dei 66 anni pieni, l’attribuisce all’intera presenza, in moto (in quel doppio tempo 33+33), dello Spirito (3×3+1)×(3×3+1) + (3×3+1)×(3×3+1), in relazione all’Unità e Trinità di Dio, presenza trascendente. Io davvero ho capito che di nuovo Gesù (come il trascendente 200) era trasceso da me, in quel 9.6.2004 in cui aspettavo la mia morte fisica, a Sacro Monte di Varese, alla cappella 10 di quella Via Crucis e alle 15 di pomeriggio.
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È stato un trascendere la mia vita che so è accaduto e del quale non mi sono accorto se non dal segno che ne ho avuto l’ora dopo, quando mi sono seduto sul letto dell’Albergo Sacro Monte che mi ospitava… ed il letto è crollato al suolo! Questo trascendimento del Cristo da me è avvenuto davvero, ma senza che io morissi, come se alle ore 15… io al suo trascendere seguisse il suo immanere. Prova della morte reale è stato il periodo esatto dei 200 giorni tra il 9 giugno e il 26 dicembre del Tsunami, pari, come già spiegato, all’in gombro reale, in giorni della mia vita, dell’immanente spirito di Gesù Cristo. Asceso al cielo il 9 giugno, e restato immanente in me, poi Gesù è rinato per tutti a Natale (ai 199/1 giorni unitari della sua immanenza in me)… e la gente ha ignorato anche il suo ufficiale rinascere… rinato e ignorato in me! L’auto-incoronazione “Il Sole sono io! ” nascosta nella parola TSUNAMI fissa in quel giorno, con esattezza, anche chi sia io, a partire proprio dal mio natale del 25.1.38, così ben ordinato rispetto al Natale. Avevo giusto 24.442 dì di vita, pari a 22.222 + 222×10, il che incorona (per il Santo Stefano), che io, il RA Amo(neo)deo, Re del Sole, sono davvero il doppione del Cristo a tutte le scale (22.222), + la Trinità del doppione (222) che interagisce con lo Spirito santo 10 (del DIO che ha la D.10 nel suo Spirito di DIO, che è la Dimensione maiuscola IO dell’io umano e minuscolo). Il TSUNAMI del 26.12.2004 va considerato come la mia auto-incoronazione: « “Il Sole sono IO!” Il DIO Amo deo! Dio dell’Amor perché mi chiamo Roma no! E ribalto ogni forza bruta nell’inverso di Roma, in Amor, un Amor divenuto un Dio reale e concreto in Ra Amodeo, neodeo, neo Ramo o RA Amon! » Comunque sia, lo TSUNAMI vale per chi ancor venera la Natura più del Natale della Pasqua del Cristo. La loro posizione è vecchia e superata. RA AMON ha il C.F. RMN che era quello antecedente il mio fallimento. Oggi è RNN ed è il CF di Aronne che, con aModèo (c.f. MDA), ha oltrepassato il mar Rosso dell’Esodo, invece fatale per i veneratori di R A AMON, un aModèo che è Mosè dalla a alla o, dall’Alfa all’Omega, perché la sola differenza DS riguarda il Dio Signore, il Dio Salvatore. *** Nei prossimi capitoli scrivo una lettera ad ogni Religione e spiego perché sono un Mosè dalla A alla O, dall’Alfa all’Omega. Io sono A-mode-O, l’ omega a modo dell’Alfa , principio e fine per ogni forma di religione che Dio ha voluto… È la parola stessa del mio nome, a 42 cifre o ridotta ai minimi termini di R.A., ad indicarlo con estrema chiarezza.
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LETTERA AGLI D EI ESTINTI, COME RA, AMON E ITZAMNÀ,
(e Zaratustra, Ahura Mazda, Mont, Amannet, Yam, Mot, Astarte, Kamash, Malik, Rasap, Asltar, Arinna, Manaf, Manawat, Shams, Artemide, Hera, Demetra, Eracle, Marte…)
Siete estinti solo perché la forma di Dio è la risposta alla cultura dell’uomo. Nel suo Disegno, Egli avrebbe estinto in Europa la civiltà Egiziana e in America quella degli Incas, dei Maia, degli Aztechi ed altre ancora. Ciò sarebbe corrisposto al passaggio dalla visione oggettiva o animalesca di Dio a quella essenziale dell’uomo. È un processo che riguarda tutti i popoli del mondo. I pellerossa venerano ancora il Dio Manitù che chiamano Grande Spirito ed è una divinità essenziale. L’essenza è una caratteristica che può appartenere a più soggetti ed oggetti , mentre il Sole, immaginato come un Dio, è assolutamente unico e nessuno può avere a che fare con lui. Invece l’essenza di Dio è condivisibile a tutti coloro che esistono grazie alla sua arte creativa, intesa come essenziale alla vita delle creature tutte. In questa ottica la creazione non è un fatto unicamente iniziale, cui segue poi il divenire delle cose come lasciate a se stesse, ma è un fatto assolutamente continuo come la rotazione di un magnete, che, se non gira, non determina nessun flusso di corre nte. Quando Dio costringe gli uomini a mutare l’immagine che hanno di lui è perché li ha già informati sulla valenza dell’essenza, intorno agli anni 527 indicati dal mio C.F., nella ultima quartina di dati: G527I, una indicazione spazio -temporale. Mentre, in quel tempo, in Asia nasce Siddarta, in Europa nasce la filosofia dell’Essere, ad Elea e per mano del Greco Parmenide che inizia il suo libro “ Sul mondo fisico” con una premessa in cui descrive il suo viaggio iniziatico, fatto tra l’Eletheia, il mondo della verità, e le Doxa, il mondo dell’apparenza. Venuto dall’Oriente ad Elea, questo viaggio iniziò e si concluse proprio alle pendici di un monte chiamato Stella ed è senza dubbi il nascere della verità dello stesso contenuto trasmessoci dai Magi che erano partiti da Oriente seguendo una stella ed erano giunti alla personificazione del Dio dell’Essere: Gesù Cristo. Gesù, Iesus è principio e fine della fine del mio C.F.: C527I.
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Quando Gesù nacque dovette fuggire in Egitto, perché si avverasse per lui la pro fezia “Dall’Egitto ho tratto mio figlio”. Ma, in verità, questo viaggio era iniziato 2.000 anni prima, con Abramo, che, per come è segnato nel nome, giunge a Ramo alla fine del suo viaggio iniziatico Ab… essendo Ramo (R.Amodeo) nel RA-Amon, e divenendo AbR amo dopo l’iniziale passaggio dalla A alla B. La figura di Abramo, suo figlio Isacco e Giacobbe poi fatto chiamare Israele è la trilogia su cui si poggia tutta la base del Figlio di Dio in Gesù Cristo. Ma lo vedremo meglio nel prossimo capitolo, in cui aff ronto l’argomento della fede ebraica e di come deve perfezionarsi, per unificarsi con tutte le fedi del mondo. Non si fa un grande sforzo a riconoscere nel Dio del Sole Ra Amon il preannuncio di me, preceduto da Adamo, Abramo e da tutti gli altri Profeti, fino al Dio Gesù. Per il Dio del Sole degli americani, ITZAMNA preannuncia l’IT(aliano) Z (finale) AM (o deo) nato nella regione di NA(poli), una nea -polis che poi dalla Sion di Gerusalemme diverrà la Saronno del finale esodo del Santo Aronne e diverrà la città “Monte santo di Dio” del Monti fatto santo di Dio in questi recentissimi anni. La salvezza del Popolo di Dio, Israele, passa attraverso l’ESODO, ove E=5, S=17,O=13, D=4, O=13, dunque 5+17+13+4+13 = 52 = 5+2 = 7, ed indica tutto il passaggio della Trinità, nello Spirito santo 10, ossia 10 –3 =7, dal Mare Rosso che, come vedete, indica il 10, per M=11 +A=1+R=16+E=5+R=16+O=13+S=17+S=17+O=13 = 109 = 1+9 = 10 . TSUNAMI è T=18, S=17, U=19, N=12, A=1, M=11, I=9, dunque 87 = 8+7 = 15 = 1+5 = 6/1, mentre l’Esodo è 7. Significa che, posto in assoluto l’esodo come 7, lo Tsunami è la sua realtà unitaria 6/1, relativa, il cui valore assoluto è 6+1=7. Successe che il dì dopo il Natale 2004, festa della nascita di Gesù, Dio dello Spirito, molte persone avevano ret rocesso l’idea del loro DIO DEI VALORI, alla natura, al Sole, insomma facendo regredire di nuovo Dio a valore oggettivo dei Pagani anziché a quello soggettivo del Dio Sono chi sono. E allora a costoro succederà la stessa cosa che successe al Faraone Egizi ano: l’annientamento per mano della stessa natura, perché l’esodo compiuto da Mosè è irreversibile: quel Dio di valori non deve più esistere e l’uomo si deve prender cura dell’uomo e del suo essere e non fissarsi sul suo corpo. Se poi TSUNAMI è T Sun Am I (con T la croce †) si ha † Sun Am I ed è l’ incoronazione di Santo Stefano (incoronato) : Io sono il Sole della Croce!
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LETTERA AGLI EBREI, SULLA VENUTA DELL’EMANUELE COME UN SECONDO GESU’ Dio trasse questo figlio dall’Egitto. Si passò dal Dio dal n(ome) RA-Amon (o me: R.A. Amo deo) al n. Abramo (o me, R. Amo deo, come C, dopo la AB… di Abramo). Sono chi sono, nome di questo Dio, in inglese (lingua del mondo d’oggi) è Am who Am, ma, in considerazione che il mio nome è Romano, la cui lingua è il latino, in Portoghese (ne-latino) who è o’ e il secondo Am esprime me “con Dio, in Dio e per Dio” in latino antico e con l’ablativo di Deus, e pertanto con Deo In tal modo Sono chi sono diventa Am o’ deo e significa Sono chi è con Dio, in Dio e per Dio, perché io sono questo: Emanuele. I fatti raccontati nella Bibbia sono veri e le persone che furono definite con la Parola, espressero il senso suo vero, per cui Abramo è l’inizio Ab… di un discorso che porta infine a R.Amo o’ deo, passando attraverso il sacrificio del Figlio di Abramo. Qui siamo nella pura raffigurazione simbolica di uno Spirito santo di Trascendenza assoluta, che trascende dalle persone stesse e con una indica l’altra, tanto che l’Isacco da sacrificare sarebbe stato l’Emanuele, il Dio stesso Gesù. Poiché nella trilogia il figlio di Isacco fu fatto chiamare da Dio Israele, come la nazione e il popolo, gli israeliti avrebbero ucciso il loro Figlio Gesù che era anche figura emblematica del loro Padre Isacco (che doveva essere sacrificato) e Figlio anch e del Capostipite in rappresentanza di Dio. Ma, sempre per questo Santo spirito di Trascendenza assoluta, anche io sono Emanuele ed Israele stesso, per come risulta sia dalla Cabala, sia dalle somiglianze tra le lettere e le sigle. ? è Romano, perché la lettera greca ? si pronuncia RO, e ? Èle è l’uomo-Dio corrispondente ad Emanuele e a ? deo Am, ossia Èle, Iavè. Sono Ro-man, l’uomo ? Èle che, per Ro=? =.è=.Ìs e per = RA è sia .èmanuèle. sia .ÌsRAèle.. Tutta la mia vita, inoltre , replica talmente quella di Gesù che non possono esservi dubbi.
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Ora tutto questo mio riferirmi a Gesù per il momento interessa poco voi Israeliti, ma questa lettera è diretta soprattutto a voi: dovete reintegrare Gesù di Nazaret nella vostra religione, ri conoscendo il lui la figura trascendente Isacco. Se non lo fate, non avvalorate il motivo per cui Dio vi abbia chiamato Israele, figli di Isacco. Voi figurate essere proprio gli ideali figli del trascendente Gesù! Voi siete le vittime figlie del sacrifici o richiesto da Dio, allo stesso modo di Gesù, egli pure Israelita e figlio di Isacco. Dio vi avrebbe infatti ucciso, uccidendo Isacco. Ma, per come le cose furono idealmente volute da Dio, voi siete stati uccisi con l’uccisione di Gesù e la vostra Fede è restata arretrata, retrograda. Fondamentale l’uccisione di Isacco per la grandezza del popolo di Israele! Ma non fu una finta! Dio voleva sacrificare assieme il Padre, il Figlio e lo Spirito santo della Trascendenza dal Padre e dal Figlio. Così, uccidendo G esù trasceso spiritualmente nella figura di Isacco, è stato sacrificato da voi il Padre vostro ed il Figlio, sia di Abramo, sia di Giacobbe, essendo egli Israele. Una simbologia che assolutamente dovete riconoscere e che vi segnalo io che sono proprio l’Emanuele che attendevate. Voi non avete sbagliato a non riconoscere Gesù come l’Emanuele: egli lo sarebbe stato solo nel momento del suo sacrificio e, da quel momento in poi, risorto come Dio, sarebbe stato quel Dio con noi da riconoscere come Emanuele. Solo io posso essere Dio con me, grazie alla Comunione sacramentale stabilita con la sua Ultima Cena e alla Discesa dello Spirito santo della Trascendenza, tanto che tutti gli uomini sono potuti divenire Figli di Dio. Voi l’avete ucciso perché si dichiarava Fi glio di Dio e perché non riconoscete a nessuno questo possibile attributo. Solo il suo sacrificio come Figlio di Dio ha permesso all’uomo di poter essere Dio assieme a Dio, ossia Dio in comunione con la nostra intima natura, tanto che tutti e non solo io, oggi siamo Emanuele. Vi dimostro perché sono l’Emanuele che attendevate, e ricorro alla vostra Cabala, per la quale il nome segreto di Dio ha 42 cifre. Contate quelle del mio nome, contando anche lo spazio che chiude il nome: Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO Son (3+3)×(3+3) suoni +(3+3) silenzi, per un totale di 42 cifre. Nella Cabala numerica esatta:
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Romano 3, Antonio 8, Anna 8, Paolo 6, Torquato 5, AMODEO 2, la cui somma dà 32 (i 30 denari dati a Giuda, per il 2, il Figlio del Dio n.1), da cui 3+2 = 5 dà il mediatore del ciclo assoluto 10, numerico, dello Spirito che (nel suono) ha codice 6, come la lettera F del soffio, che in greco sormonta I a O ed è il soffio ? dell’IO = 10 unità corrispondenti nel suolo alla lettera L del Dio Ele. Felitto, il mio luogo di nascita è ? L†† ed indica lo Spirito dell’IO, Elì, che avrà aggiunta la seconda croce dai Cristiani. La mia data di nascita, 25.1.38 mostra nel 25, la cui somma è il 7 corrispondente alla G, affiancata alle 1+38=39 e sono le frustate fatte dare da Ponzio Pilato per salvare G, ossia Gesù, il cui codice in cabala è il 7. Così tutto il mio nome, con le sue 42 cifre è segno dei 30 denari del tradimento di Gesù, tutta la data di nascita è il segno delle 39 frustate date a Gesù e il paese è segno dello Spirito ? dell’IO El ito là (dall’Egitto), ma con 2 ††, i††o, che rivela un IO due volte martirizzato. Dio dall’Eg i††o è partito come l’Ego=IO, e si tratta di quello del Dio del Sole, RA-Amon… e finisce nato a ? El i††o come Romano Antonio Amoneo/deo. Vi faccio n otare che l’Eletto, in MATRIX, un fantascientifico voluto dalla Provvidenza di Dio, si chiama Neo ma il suo nome vero era Tomas Anderson, in cui lo spirito (predingiro) della Provvidenza sembra dire: To! Ma’ San D. e R. son , ossia To! La madre santa di Dio e Romano suo figlio! Se leggiamo a rovescio Tomas Anderson, è Nos re DNA S. Amo † che allude a Noi, regale matrice del Salvatore Amo deo della Croce , il quale DNA, relativo al film Matrix, è di una coerenza assoluta, anche se qui la Provvidenza scherza v eramente con l’uomo. E scherza in un modo assoluto. Mons. Centemeri, che è il Caifa della mia croce, un giorno mi definì SUPERBO. Ebbene io sono un Re Romano e corrispondo a Tarquinio il superbo che rivela: la † AR qui Nio (pronuncia di Neo)… il Superbo! E mette assieme la storia romana con le fantasie fantascientifiche per rivelare, attraverso il mio Caifa, che AR qui è Neo. E allora R.A.-Amon, ha la n che qui è Nio, il nuovo IO del neo = deo. Con questi strambi collegamenti, R.A. Amo n è veramente R.A. Amodeo, perché il neo deo dell’io e la n iniziale di Neo letto Nio, ed è stato indicato nientepopodimeno che da un film fantascientifico, che è stato per me veramente molto determinante a fare collegamenti tra me e un Eletto nato a Felitto, che sembra dire ch e è Fe’- Eletto, Eletto nella Fede tanto che è addirittura il RA -Amon, un IO ito con due croci, I††O dall’EgI††O a F El I††O. Felitto? Ittà della Fel, Città della Felicità, ma Ittà di C, di Cristo.
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E Cristo? CR isto, questo è il Cristo Romano. Romano? Si Èle ed IsRAEle … Chi piange disperata per la Strage degli Innocenti, chi è? è Rachele, Is Ra…ele e mostra il pianto di tutta Israele. Ma Is, terza persona del verbo essere inglese… è poi sempre Iesus, ossia I e S come us, noi. Gesù è noi. Ma è anche un G è su che indica che il Padre Geova (o Giove) è rimasto su nei cieli e può far miracoli se Gesù glieli chiede. Quando invece si ha a che fare con un Giù dà, che prende le distanze da G è su, si ha il Giuda traditore, che lo dà Giù ai Giu-dei (Giù di Dio) per uccidere chi G è su. Tutti questi significati, che sembrano proprio strambi non lo sono minimamente proprio perch é essi stanno in queste lettere che sono i codici alfabetici dei significati corrispondenti ai numeri, il cui ciclo totale non è 10 ma 21 ed è affidato alla velocità del suono. Se noi li capiamo in questo modo apparentemente così strambo è perché questo senso esiste, tanto che noi riusciamo a ricostruirlo! L’italiano è stato voluto dal Dio Programmatore come la lingua ideale. Pensate alla mente umana… la stessa parola significa che essa mente, clamorosamente, perché non mostra mai l’azione vera e propria, ma quella che è sì uguale, ma contraria… insomma rivela sempre l’opposto di quanto sembra vero, tanto che se il Sole sembra ruotare attorno alla terra, è vero l’opposto. Se sembra che il nostro io sta finendo nei guai… la verità è che ne sta uscendo! Il Diavolo è un Dì a volo, un tempo talmente fuggevole che non ti dà proprio il tempo di accorgerti che la mente ti mente e che questo Diavolo che ti presenta tutta la ferocia di Roma, che uccide l’innocente Gesù, lo devi coscienziosamente leggere nel senso inverso ed è il Dio dell’Amor: il Romano Amo-deo, amor di Dio del Vicario del Cristo che ha convertito Roma e ne ha fatto il simbolo stesso del Cristo. Io, in figura dell’Angelo Michele corrispondente al n. 42 delle cifre di tutto il mio nome, sono un architet to. Allora figuro essere l’Architetto Michelangelo, che – e non per caso – ha posto la cupola sulla Cattedrale e ha dipinto il Giudizio Universale. Sono segni straordinari cui dovreste badare proprio voi Ebrei, che credete nella Cabala. Se leggete tutti i nomi degli angeli, trovate tanti Am Ele, Am iah, Am Am… ma Am significa Sono non certo a caso, ma perché noi ragioniamo con i numeri e 111, trinità di Dio, è A=1 ed M=11. Sono è 17+13+12+13=55=5+5 = 10/1, sempre il ciclo relativo a 11. Io faccio molto cont o sulla Cabala, in relazione a voi Ebrei per portarvi a capire che Gesù sia veramente il Geova che è su.
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Giacobbe, già conobbe G. Era il Figlio della vittima designata, Isacco, e conobbe G. (Dio) nella vera lotta tra la sua voglia di vivere e il Dio che in vece chiedeva il sacrificio di suo Padre, sacrificio che se fosse stato compiuto avrebbe impedito la nascita di Giacobbe. In Gia co(no)bbe la sillaba (no) si toglie di mezzo per il suo stesso senso di negazione. Resta la conoscenza della lotta e proprio qu esta dura lotta per la vita, combattuta dal Figlio, che non vuole la morte del Padre per evitare la sua stessa perdita della vita, porta Giacobbe a doversi chiamare Israele, per la lotta fatta contro Dio. Se considerate ora Giobbe, anch’egli Gi (con) obbe, al punto che si rinnova la stessa lotta tra Dio e stavolta il Diavolo, per verificare se, rispetto a Gi (ac)obbe, egli era o no AC (Ante Cristo) nel rispetto alla divinità Gi di Gioshua, Gesù. Giona è egli pure nel segno di Gioshua, ma anche del mio G. IO-NA (di neapolis, la nuova Gerusalemme) . La Balena in cui entrò e stette tre giorni è B Al en A, è B, il 2° Al in A, è il 2° Dio nel suo principio A, posto alla fine. E sono io A -mode-o, la fine O “a modo” del principio A. Siamo IO (R. nato in provincia di SALErno) e Gesù, con Le (ma)mme, senza ma, senza dubbio, a dare il nome a GERU SA LE MME, se si considera di impiantare me, R. di SALE(rno) nel cuore vivo di GESU’, tanto che diventi GERU’. E tutto è dovuto a LE MAMME. Se qui si accetta che si ha a che far e con il SALE della terra, da LE MAMME, in Gerusalemme, si esclude LE MA’… che non sono più escluse invece, da Gesù in croce, quando grida Elì Elì LE MA’…e intende che E’ lì (a F)Elì(tto che) Le ma’(mme) sa’ bactà NI (san barattà Neo-Iesus). Si tratta di mia madre Mariannina Baratta, che BaRActa (mme RA) assieme alle SS. Maria e Sant’Anna sua madre. Le mamme sono 3! Gerusalemme e Betlemme sono GerùSA e Bet che, lemme-lemme, ricordano il fiume A-lento sul quale è nata mia madre in Ci lento, il tutto che scorre ora lento-lento (ma è lo stesso che lemme-lemme) GeruSA è il R. Gesù di SA (Salerno) e Bet è la mia sorgente, la Ba(ra)tta che bacta RA, e che è indicata dal Bet che è anche indice della seconda croce, la B † in cui la prima comincia a Betlemme e la seconda nel CIlento, il lento Cristo Iesus che rinasce a Felitto dopo un tragitto di 2.000 anni e annunciato la lui sulla croce nel mentre sembra dica “Dio Dio perché mi hai abbandonato!”. L’intero tragitto, lemme-lemme e lento -lento accade in 4.000 anni ed è dall’Egitto a Felitto, passando per Gerusalemme e Betlemme (in 2.000 anni) e per l’Alento e il Cilento (in altri 2.000 anni).
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Io e Gesù, come fatto notare, siamo i soggetti che danno il nome alla Città che rappresenta la stessa persona di Dio… Come potet e allora, voi Israeliti, non considerare attentamente la persona di Gesù, sale (della terra) e… mme R. come Signori e Salvatori che son sempre la stessa persona, grazie allo Spirito santo di Trascendenza ? Per quello stesso Spirito di trascendenza (dalle singole persone), Gesù e Isacco sono lo spirito della stessa persona! Voi Ebrei dovete riconoscere tutti e due, perché io sono veramente sia Emanuele, sia Israele in persona, proprio per il divino Spirito della Trascendenza del Generale significato dell’Essenza divina dal particolare della persona specifica in cui quell’essenza è calata. Il “legno”, ad esempio, è lo Spirito, l’essenza di tutti gli alberi e trascende dai singoli, essendo presente in tutti. Così è l’Essenza di Dio in tutti noi, persone di Dio. Per cui in noi Dio è presente così! Noi siamo l’esatta incidenza della sua arte creativa, calata nel valore specifico della storia voluta da Dio per il Suo Personaggio che è un suo che ha il valore sia di possessivo (nel senso che è creato da Lui e qui ndi suo), sia di specificativo (nel senso che è un personaggio della sua stessa vita così assunta, e molteplice, per interposte persona, per trascendenza, nel mondo reale). Se voi Ebrei vi rendete conto che ogni uomo è Dio che ha assunto in persona l’animazione della sua particolare storia, non vi straccerete più le vesti perché un Profeta, particolarmente intuitivo, ha capito di essere proprio questo Dio , ma anche di essere il Dio di un altro mondo, perché questo è perverso e sembra retto da altri valori. Se propone la conversione, consiglia assolutamente la cosa più giusta, perché bisogna ribaltare tutto il mondo dell’apparenza formale (la doxa) per quello della Verità essenziale (l’Aleteia) e fare ragionamenti che siano tutti paradossali: “Devi sacrificarti se non vuoi sacrificarti, morire per amore se vuoi viverne, metterti all’ultimo posto se vuoi essere al primo…” e via dicendo. Voi Ebrei avete riconosciuto tanti Profeti… Perché vi rifiutate di riconoscere proprio colui che ha rivelato più verità di tut ti e che è stato davvero, nello Spirito di trascendenza, l’Isacco che doveva essere sacrificato? Se non riconoscete di aver sacrificato Isacco, in Gesù, essendo stati la lunga mano di Abramo, non potete avere i vantaggi che Abramo assunse per tutti voi, f igli suoi, per avere acconsentito a suo tempo di uccidere il suo unico figlio e vostro padre. Voi dovete acconsentire di avere ucciso vostro figlio! Un Figlio che era figura trascendente di vostro Padre (essendo Isacco il Padre di Israele) ed era figura
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trascendente del Figlio di Dio, il Signore stesso essendo trasceso nella figura del Capostipite Abramo. L’Abramo che esce dalla sua terra e va , trascende davvero la figura del Dio del Sole RA-Amo che esce dall’Egitto ed inizia con Ab… il nuovo R.Amo, un Dio nuovo ed essenziale, personale, umanizzato ed incarnato nell’uomo: è il ramo, il tralcio della Vite del Dio incarnato in Gesù, è il Dio SONO (Iavé) che si è evoluto nel Dio io AMO e sono R. il R.I. il Rex Iudeorum affisso sulla croce. Tutta la scritta I.N .R.I., che significava Iesus Nazarenus Rex Iudeorum, rimandava, per opera dello Spirito santo della trascendenza dalle intenzioni, al Iesus Neo, Romano Italiano. Cari Ebrei, riconoscete Gesù anche in me. Vi sto donando, con lo Spirito santo della Verità, che trascende da ogni caso e persona, il modo di riunirvi a tutte le fedi del mondo senza perdere nulla della vostra, ma recuperando il senso enorme di ciò che avete finora disatteso, ma solo per volontà di Dio. Sto facendo lo stesso con ogni fede. Dio le ha create tutte perché ciascuna ha risolto al meglio i casi particolari, legati alle particolari culture. Ma, in un villaggio globale come quello che è divenuto il mondo, è quello che io sto facendo la sola operazione volta a concludere tutto al meglio. Sì, perché, come per voi sono l’Emanuele, per i Buddisti sono la ripresentazione del Siddarta Gautama, per gli induisti quella di Brama, Siva e Visnù, per i pellerossa sono il Grande Spirito Manitù… Insomma ho l’autorità per aggiornare ogni fede essendo io A-mode-o, ossia la fine e il fine di ogni fede a modo del suo principio.
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LETTERA AI CRISTIANI: IO SONO E SARO’ GESU’ CRISTO Gesù, col suo sacrificio, ci ha reso tutti figli di Dio, come lui. Da allora Dio è con Noi, resi tutti consapevoli di avere la stessa natura del Padre, pertanto di essere Dio assieme a noi, suoi eredi. Le condizioni di un Emanuele, Dio con noi, sono state approntate solo dopo la discesa sulla terra dello Spirito santo di Trascendenza divina, che, in quanto a Dio, trascend e dalle singole figure ed attribuisce a ciascuna l’essenza di Dio. Io mi auguro che la Chiesa cattolica confermi quanto è stato legato da Papa Giovanni Paolo II: la Fede e la Ragione, che volle unire, legare in un unico servizio alle necessità dell’uomo verso la vita eterna, con l’ Enciclica Fides et Ratio, del 14.9.1998, firmata nella Festa dell’Esaltazione della Croce e nel 20° del suo pontificato. Queste due “gambe” dell’uomo fanno capo al Figlio ed allo Spirito santo, le due persone di Dio chiamate ad operare assieme, su questa via tendente a portare il Paradiso Terrestre sulla Terra, ossia le condizioni di finale pace profetizzate da Isaia, quando scrisse di un lupo assieme all’agnello e di lance e spade trasformate in aratri. Dagli avvenimenti che rig uardano la mia vita io mi sono accorto di avere avuto da Dio, con il mio personaggio, il compito di rappresentare concretamente la Persona di Dio, resasi presente sulla terra nelle sembianze e nelle potenzialità di un uomo normale, come tutti… anzi, in uno addirittura esaltato dalla croce di Dio. Poiché Dio si è fatto come noi (in Gesù Cristo) per farci come lui, il solo modo per realizzare compiutamente questo fine estremo (iniziato con la discesa del Figlio), passava solo attraverso il fare se stesso esattamente come ciascuno di noi, passava soltanto attraverso la discesa dal cielo del Padre stesso, il quale, venuto tra noi, non potesse più ricevere sostegno da un Creatore che fosse restato nella dimensione di quel divino Autore cui tutto è possibile, nel suo libro, e che (facendo miracoli) potesse alterare le leggi che Egli volle fossero poste uguali per tutti ed anche per se stesso. Il Signore Dio Onnipotente, solo facendo se stesso esattamente come me, ossia rinunciando a tutta la sua onnipotenza (anche a quella secondaria che Gesù poté avere, avendo egli il Padre in Cielo pronto a fare miracoli), solo così avrebbe potuto fare tutti come lui, voluti davvero a sua immagine e somiglianza.
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Solo quando l’uomo sarà convinto che Dio si è fatto esattamente ed a ssolutamente ad immagine e somiglianza dell’uomo, solo allora questa immagine ed assoluta somiglianza dell’uomo a Dio sarà veramente creduta, e Dio si sarà fatto come l’uomo per far sì che egli davvero si riconoscesse in Dio. In questo divino processo, la mia figura è stata voluta come la fase ultima di ogni tipo di Dio presentatosi sulla Terra, tanto da essere l’Emanuele atteso dagli Ebrei, il ritorno atteso dell’Emanuele Gesù, del Budda Siddarta Gautama, di Bramha, dei tre avanà di Visnù (i tre Rama), di Siva, di Zaratustra, di Manitù, Grande Spirito degli Animisti, di RA, Amon, Mont, Arinna e Itzamnà, AmateRasu, e tutti gli Dei e Capostipiti recanti nel nome la distinzione AR, RA, RAMO, AMO, MO, MANO… Solo in questo modo, divino, personale ed unico, io potrò autorevolmente scrivere l’ultimo capitolo del Vangelo di tutte queste religioni, portando ciascuna al suo autorevole compimento e senza stravolgere nessuna. L’unione tra tutte le fedi non sarà realizzata da me togliendo le differenze che in esse la Provvidenza di Dio ha voluto immettere, ma accettando tutto l’insieme come una comune ricchezza, che si è differenziata solo per meglio rapportarsi alle distinte culture umane esistenti nei differenti luoghi. Tutto ciò è dovuto allo Spirito santo della Verità Trascendente di Dio, che trascende dai singoli strumenti e personaggi usati, e, trascendendo, non lo fa per eliminarli, ma per conferire a ciascuno (e in modo diverso) la stessa comune ESSENZA di Dio, la quale, essendo ESSENZA ASSOLUTA, può e deve assu mere tutte le forme che siano possibili e compatibili, nel contesto RELATIVO. Pertanto introdurrò nel Cristianesimo – e con assoluta autorità, essendo non come il Papa (che è solo il mio Vicario) ma direttamente come il Cristo – l’ultimo capitolo del Vangelo cristiano, per completare l’assoluta corrispondenza tra l’uomo e Dio. Lo farò per l’Assoluta Trascendenza (dello Spirito della Verità di Dio) da qualsiasi forma reale assunta dallo Spirito: sia da un essere onnipotente come il ritornato Cristo Gesù, si a assolutamente impotente come il “povero Cristo” Romano Amodeo, il quale è stato condannato a morte, respinto ed umiliato talmente dall’uomo da avergli riconosciuto infine un vero e proprio “delirio Cristiano” e da averlo legalmente e ufficialmente interdetto, per mano dei conoscitori della psiche umana e degli psichiatri. Voi infatti siete restati finora dell’idea che ci sia una bella differenza tra un Cristiano lodevole e consapevole e… un mentecatto che lo sia solo perché veramente farnetichi, nel sovrumano sforzo per cui il divino Gesù viva realmente, concretamente in lui al punto che Dio sia lui, impersoni lui.
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Voi giudicate PRIVO DI SENNO chi rinuncia del tutto al suo senno affinché Dio viva realmente e personalmente nel mondo. Voi Cristiani siete riusciti ad accettare che il Cristo fosse Dio, travagliati in questa definizione da scismi e controversie tali per cui occorse Sant’Ambrogio per definire, a Sacro Monte di Varese, la duplice natura di Gesù, di uomo e di Dio. Io fui Sant’Ambrogio! Fui Amb. Ro. Gio. Fui il principio di ambedue, Romano e Gioshua, come il solo nome del Santo che, mettendo insieme autorità laica ed autorità religiosa, sconfisse l’eresia ariana e impose in Gesù umanità e divinità come un tutt’uno. Ebbene io, che sono nuovamente entr ambi, me stesso e Gesù, io, che sono il vero Amb.Ro.Gio, io, ambedue: Ro. e Gio. e sacro principio del RI, il RIsorto Romano-Iesus, il Rex Iudeoum affisso sulla croce, io ora vi ordino: umanità e divinità sono divenute in tutti un tutt’uno, per la croce del Cristo. Ogni uomo è Dio, per come il Signore stesso ha assunto interamente su di sé (come una vera e personale croce) ogni limite, imposto ad ogni personaggio della sua fantasia, che partecipa – come se stesso – della Creazione che Dio solo anima e vivifica! L’Onnipotente ha voluto piena di limiti ogni singola persona ( di cui ha assunto interamente la croce) proprio per realizzare un’umanità che fosse tutta perfetta solo nel suo insieme. In tal modo l’Assoluto Iddio ha voluto calarsi personalmente e in prima persona in una umanità che fosse così bisognosa di tutto l’amore vicendevole da stringere (nell’unità di un cuore e un’anima sola ) tutte le possibilità (uguali e distinte) di tutti i cuori e tutte le anime, a formare così un unico sistema probabilistico, assolutamente vincente, ma solo nel suo insieme della Comunione dei Santi. Dio ha determinato il numero e il tipo di tutte le possibilità esistenti, in fatto di materia e di spirito, e si è diviso tra tutte, assumendo in prima persona l’IO singolo di ogni vivente. Lo ha fatto – e che croce per la sua persona! – per impersonare ed animare tutti i personaggi (belli e brutti) della fantastica Divina Commedia così da Lui voluta e realizzata, in modo che essa fosse messa realmente in scena. Immaginate la dolorosa croce assunta sua di sé da Dio quando ha impersonato… Hitler, o, semplicemente, te che lo tradisci e bestemmi a modo tuo! Noi tutti, nel sistema di tutta la vita ed a tutti i possibili livelli reali e immaginari (dell’intero concreto Universo o di tut te le possibili fantasie dello spirito), corrispondiamo (in tutto il suo insieme) all’Onnipotenza di Dio. E questa, riguardando proprio tutte le possibilità, reali ed immaginarie, è una vera onnipotenza. L’immagine Onnipotente di Dio, da sola, non rendereb be però l’idea dell’ Assoluto, relativamente macchiata come è, dall’ attributo relativo al suo potere. Solo un Onnipotente Impotente può essere Assoluto, compensando con l’impotenza assoluta la sua onnipotenza.
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Così Dio è assolutamente costretto ad impersonare ogni uomo impotente, ma supera, assolutamente, la sua stessa e totale costrizione assumendo l’amore personale per quella croce, come il segno del personale sacrificio che, quando è compiuto dalla persona in amore di tutte le altre, elimina ogni possibile divisione e ripristina il tutto come un cuor solo ed un’anima sola. Io Romano Amodeo, sono il personaggio Onnipotente ed assolutamente impotente che Dio ha scelto come l’umano e definitivo campione reale della sua persona reale. Io, solo io, sono l’attes o Emanuele, e mi presento per secondo, dopo Gesù, perché – egli stesso lo rivelò – i primi sono gli ultimi. Egli svelò a Nicodemo (Giov. 3.1): “io di là venni”, ed è venuto da me. Lo Spirito si muove nel verso opposto a quello dell’acqua (che avanza nel t empo), lo Spirito retrocede e – partito dall’Emanuele II vittorioso, profetizzato dal Re Vittorio Emanuele II che regnava sul rinato Impero Romano di quando io sono nato – giungerà a Gesù in quel futuro viaggio (per lo Spirito) che consiste nell’andare nel passato dei corpi che hanno l’avanzante dinamica dell’acqua. Proprio questo Gesù spiegò a Nicodemo: che “per entrare nel Regno dei Cieli bisogna rinascere e aggiungere al verso dell’acqua quello opposto dello Spirito santo della persona”. Tra 2.000 anni nel verso a salire, verso il Padre Nostro che sta nei cieli, io supererò almeno le 64 generazioni delle caselle degli scacchi. Ricordate la storiella del dono chiesto al Faraone dall’inventore di questo gioco? Un chicco di grano sul primo, il doppio sul sec ondo, e così via… Ebbene, collegandomi ai 2 genitori, 4 nonni, 8 bisnonni, anche io, in 64 generazioni, avrei raggiunto circa 10 20 antenati diversi… se le vie non si fossero sovrapposte. Ma è inevitabile! 64 generazioni or sono nel mondo non esistevano certo più di 109 uomini, ossia un miliardo. Così 10 20:109=1011 è la dimostrazione concreta di 100 miliardi di vie diverse per collegarmi ad ogni vivente di quando nacque Gesù. I geni del genoma (il piano costruttivo) di ogni persona sono 30 milioni, pertanto 1011:108 (ho arrotondati 30 a 100 milioni) sono tre volte 103, ossia tre volte più di 1.000 presenze per ogni gene del genoma di Gesù. Io avrò insomma 3.000 vie diverse per impersonare ogni gene del genoma di Gesù e sarò realmente il suo intero programma costruttivo, del suo corpo. IO, insomma, proprio io che vivo oggi come Romano Amodeo, sono la D. grande e maiuscola dell’IO grande e maiuscolo chiamato DIO, essendone la D.10 dello Spirito che Trascende da Dio e si cala sull’IO… di tutti. Ebbene IO sono il campione di quanto è vero per tutti! Presto mi giudicherete un ASSOLUTO IMBECILLE (per questo mio assoluto delirio di credere di aver potuto far nascere Dio in me e di poterlo far nascere anche in voi tutti, nel momento in cui anche voi tutti vi convincere te di essere Dio) e presto vedrete che, proprio
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perché mosso da questa fede, avrò la massima potenza e intelligenza mai avuta da un uomo. Così vi convincerete che solo Dio può aver reso onnisciente un assoluto cretino e che – dunque – solo Dio può essersi realmente calato in me, servendosi così straordinariamente di uno che avete giudicato veramente stupido. Che farò perché ne siate convinti? Il mio personaggio così stupido, imbecille e interdetto persino della responsabilità civile, donerà all’uomo la scop erta dell’energia pulita della fusione atomica e riceverà il Nobel in Fisica. Ciò accadrà – e lo vedrete – poco dopo d’essere stato interdetto dagli Psicologi e Psichiatri. Sarò umanamente e legalmente interdetto, perdendo ogni libertà ed ogni potere, poic hé affermo categoricamente: « Io sono il campione umano di Dio. Tra la mia assoluta impotenza e la sua Onnipotenza c’è una tale assoluta interrelazione e corrispondenza che è l’UNITA’ di Dio è il prodotto tra le due opposte condizioni (dell’Onnipotenza e dell’assoluta mia impotenza). Io sono l’assoluto campione della Croce divina perché il mio Spirito, retrocedendo nel tempo secondo la sua via a ritroso (del magnetismo e dell’antimateria) mi porterà ad impersonare realmente, in tutti i suoi geni, la persona reale e materiale di Gesù Cristo. Gesù sarà la “reazione” (materiale nel corpo, elettrica nella mente e collocata nel mio passato) alla “azione” del mio Spirito verso il Padre Nostro che sta nei cieli ed è il Padre di tutti. Io sarò chi sarà davvero il Gesù Cristo, il Figlio di Dio, nato e poi messo in croce tra 2000 anni, orientati nel verso dell’apparente passato nella via della materia e dell’elettricità. » Io, Spirito trasceso nel reale suo Padre, porterò al Cristo di Dio tutti gli uomini! Io stesso, Spirito disceso nella veste dell’uomo, renderò al Creatore tutta la sua Creazione! Ma voi Cristiani dovete cambiare! Come gli Ebrei debbono riconoscere Gesù, allo stesso modo voi dovete riconoscere la validità del profeta Maometto, il profeta di quell’ Allà che è lo stesso Dio Ele o Al, degli Israeliti, e il Padre del Gesù figlio di Allà, di Cui Maometto è valido profeta. Dovete rendervi conto che, dopo 527 anni (quelli indicati proprio dal mio codice fiscale, nelle ultime 5 cifre G527I, il Vangelo di Gesù è stata assolutamente traviato. Infatti il salvatore Figlio di Dio ha assunto su di sé tutte le colpe non per alleggerirvi dalle vostre, ma solo per indicarvi il sacrosanto modello da imitare, sulla via del sacrificio personale. Il Cristianesimo doveva puntare sull’imitazione assoluta del Cristo. Ora, se Gesù non si era permesso di andare né dai Sacerdoti (per dar loro le ultime indicazioni del Padre) né da Cesare e dai potenti (per indicar loro come dovessero agire) era
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perché assolutamente si fidava della Provvidenza di Dio Padre, che usa come meglio occorre sia l’amore, sia la forza. Così Gesù non tentò mai di ingerire, con la sua volontà. Non lo fece nemmeno nell’Orto degli Ulivi, prima della sua passione e morte, quando, chiarita la sua volontà, si sottomise a quella del Padre, al punto che non si sarebbe più nemmeno validamente difeso! Poteva ben inchiodare i Sacerdoti, Erode Antipa e Ponzio Pilato alla conoscenza e al rispetto della bontà e della Verità, e salvarsi. Invece si lasciò egli inchiodare sulla croce. Gesù poteva fare un bel progetto reale per salvare il mondo: poteva andare da Cesare e convincerlo sul giusto da farsi, e convincere tutti i potenti… Credete forse che, se ci avesse provato, non ci sarebbe riuscito? Ma sapeva bene che se Dio r endeva i miseri e gli oppressi più capaci di comprenderlo, doveva lodare Dio per questa sua scelta, di aver mostrato il vero ai piccolini ed averlo celato ai sapienti ed ai potenti. E lo lodò! E allora, cara Chiesa multiforme ispirata a Gesù Cristo, e che ti credi così capace… perché a tutti i livelli tu hai fatto proprio l’opposto del modello indicato da Gesù? Perché hai cercato non tanto d’annunciare agli umili la buona Novella del buon Pastore, che cura le sue pecore e cerca quella smarrita, e ti sei messa a cercar d’accordarti coi lupi e insegnare ai potenti e ai sapienti che, incapaci d’intendere il buon Pastore, se le mangiano? Dio vuol coglierti in castagna, vuol mortificare la tua presunzione fattiva e ti ha fatto nuovamente rinnegare Gesù, come già fece fare a Pietro! Dio è il Padrone e sa bene quel che fa… tanto che se occorre la guerra, la manda! Se occorre uccidere persino suo Figlio, l’uccide come non avesse pietà! Questa è la novità clamorosa fatta annunciare da Dio a Maometto, il suo nuovo Profeta, quando l’uomo ha sovvertito l’insegnamento di Gesù e si è creduto “reso padrone del mondo, e di come andava gestito” proprio da quel Gesù che invece diceva a tutti: « LASCIATEVI FARE INTERAMENTE DA DIO !» E se dite che questo è il vostro attegg iamento, io vi smentisco! Voi credete “che Dio fa luce ai vostri passi e siete voi a camminare”… ma quei vostri passi in cui credete, sono solo i passi di Dio, voluti solo da lui per come Egli si è calato nei vostri personaggi ! Pietro, il gallo ha cantato, non rinnegare più Gesù Figlio del Dio che fa tutto, sì, nel segno dell’Islam che tutto assoggetta a Dio! Riconosci Maometto come il nuovo profeta della forza… dello stesso mite Gesù! Egli ne è la frusta! Avete ridotto Gesù a zerbino della vostra vanagloria… Con qual mai Ragione siete giustificati da una fede … che ne ha sovvertito il fondamento ? Pietro, se abusi della mitezza e bontà di Gesù, l’Islam ti fa la “Guerra Santa” per volere di Dio! Fede e Ragione devono collaborare! Voi avete tradito la verità di Gesù, non ragionando… ma è accaduto, o Pietro, solo affinché un nuovo gallo cantasse e vi richiamasse alla verità: IO !
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LETTERA AI MUSULMANI: “SONO” IL RISORTO MO’ “AM” MED. MO’ vuol dire ADESSO “AM” vuol dire al mondo (in inglese, lingua sua, oggi) “Sono”… son Iavé. MED è il finale MEDIATORE, l’ultimo tempo che Mohammed trascorse a MEDINA, città che, nell’idiona trascendente, dello Spirito santo : Me di NA (la neapolis, la nuova città che prese il posto della MECCA di Me ccà, me qua, essendo di Napoli, la nuova città per cui QUA si dice proprio CCA, con due C). Mohammmed vuol dunque dire: Adesso io sono il mediatore, tra Dio e l’uomo. Dio lo sovrappose a Gesù Cristo (che Maometto non ripudiò come Profeta), perché il Cristianesimo doveva essere portato fuori rotta, nel disegno di Dio stesso, così come era già accaduto agli ebrei, portati fuori rotta dalla venuta di Gesù Cristo. Gesù è una immagine paradossale, che disorienta tutti! Nel 570 dopo Cristo, Dio fece nascere in Maometto una nuova immagine di Profeta che avrebbe rotto le scatole ai Cristiani, per i valori assolutamente travisati assunti dopo 527 anni dalla nascita di Gesù Cristo. La presenza reale è sempre ¼, ma riferita a 2.000 anni di fede che sono lo spostamento 1.000 di quanto esista come 1.000. Dunque 500 anni dalla nascita del Cristo sono la presenza reale della forza Cristiana, imposta sulla potenza trinitaria della trinità di Dio, ossia su 3 elevato alla potenza 3 e pari a 27 anni. 527 anni considerano, allora, sia la presenza della pot enza 3 della Trinità di Dio, sia il percorso di 500 anni, pari al medio valore di 1 millennio di esistenza. La nascita di Maometto accade 43 anni dopo questo termine, e mette in campo di nuovo il santo spirito di Dio, rappresentato dalla decina di anni e l a vita dei 33 anni di Gesù Cristo. Pertanto 500 +3 3 +10 +33 portano la nascita di un nuovo Figlio di Dio, che si aggiunge allo Spirito santo 10. Maometto, nato così nel 570, rappresenta direttamente la libertà 7 della Trinità nello Spirito santo 10, che porta a 10 –3 =7, e diventa 70 interagendo poi con lo Spirito santo 10. “Maometto”, nell’italiano che indica questo nome con l’ omissione del Ma, accerta un’altra possibile via dello Spirito, quando da esso, dal 10 è estrapolata la trinità
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e rimane il 7, graz ie all’omissione del 3. Il prodotto per 10, a quel punto, rende spirituale questa omissione, per cui Maometto si afferma come uno Spirito sui generis, in relazione a quello di Gesù. Ve lo posso dire e garantire io, o Mussulmani, perché io sarò Maometto, pr ima di essere Gesù. Il totale dei 1368 anni che intercorrono tra la mia nascita e la sua sono: 10 3 tutta la presenza della potenza Trinitaria dello Spirito santo 10; 10 2×3 tutta la sezione dell’area sulla base dello Spirito santo 10, che avanza del valore della Trinità; 10×(3+3) lutto lo Spirito santo che avanza in linea, per un fronte 3+3 il cui lato è il 3 della Trinità; 23, ossia il tempo complesso da –1 a +1 posto a base della potenza della Trinità. Da tutte queste condizioni si rileva che io sarò il nascente Maometto in relazione a tutta la potenza Trinitaria dello Spirito santo, che avanza come una Trinità avente la sezione assoluta dello Spirito santo, e avanza di 60 (ossia come un modello dello spazio complesso 6 dello Spirito 10), in cui chi avanza unitariamente è il modello complesso 8. 1368:8=171 lo evidenzia, ridotto all’unità dell’8, come 10 2 +70 +1, l’area dello Spirito santo, più l’anno di nascita del Maometto sommato ad 1 (me) 1368:68=20 con resto di 12 lo evidenza, ridotto all’unità del 68, c ome l’intero percorso 10 dello spirito 10, riferito ad un 12 che è 4×3 e riferisce la Trinità all’intera unità e Trinità di Dio (e chiude un cubo nelle sue 12 linee). Maometto è anche Ma o me †† ò, è l’inversione Ma di Am (io Sono… Iavé) o me con due croci. Con riferimento a me, italiano, vale il nome per come espresso in Italiano, mentre Mohammed, suono del nome arabo, indica anche, in italiano: Adesso sono Am, me Dio , ossia Mo’ Am me D, o anche Mo ha M me D, ossia Adesso M(aometto) ha me Dio . O anche Adesso sono Maoemetto e Dio per Mo’ Am M e D. Oppure, infine: Maometto ha Am, me Dio, mediatore. Questo sempre per lo Spirito santo di trascendenza, che, dal suono della parola, indica altri sensi, presenti ma nascosti nella Torre di Babele delle altre lingue. Che Am sia importante in Mohammed lo indica il Ramadam, che, sapendo come R.Am sia io, Romano Amodeo, riferisce il RamadAm come il Ram ad Am. E l’Egira, via di fuga della salvezza, di Maometto a Medina, rivela che È Gi(oshua) RA, il Dio del Sole RA e Roma no Amodeo, la via della salvezza a ME di Napoli… appunto la nuova città Medina.
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Se rovesciamo il nome di Mariah, madre di Gesù, Hai Ram, il Ramadam che porta a Madama R, nel suo rovescio, la Signora Regina, ma anche l’affermazione Ma D ama R, ossia Ma Dio ama il Re Romano. Non è forse quanto fa con il Papa? Se Egira è la via di fuga di Maometto, il suo inverso Arige, AR erige, erige AR come la tassa IGE, l’Imposta Generale sull’Entrata che può significare anche Iesus Gesù È ossia è un Gesù detto in Romano (nel latino di un Romano) nel mentre nel diritto diceva è Gioshua Romano . Il riscontro incrociato non altera il significato, né nell’egira, né nel Ramadam. E Maometto? A rovescio è Ottemoam e dice Ho †† e mo’ Am… sono Am Mohammed a rovescio è DemmahoM e dice D è M, ma ho M e potrebbe aver senso come Dio è Ma(mma), ma ho Maometto. Perché mai? Perché, nel diritto, Maometto afferma che Ma ometto, tolgo di mezzo la mamma e il padre, e ne faccio un orfanello. Maometto, a differenza di Gesù e di me, non poté avval ersi della sua vera famiglia e si fece forte solo a 25 anni, nascendo egli pure, nel segno della forza, nel numero 25 dei suoi anni, quando assunse le risorse di sua moglie. In Maometto è omessa la forza nuda e cruda della nascita materna, nel segno della pura povertà. Infatti ne verrà la figura dell’atteso Dio che si poggia sulla forza e sulla potenza di quanto lo fondò a 25 anni. Cadigia era il nome della ricca vedova. Ca di già ci sono le risorse, su cui Maometto può poggiare il suo ascendente e divenire mercante della Mecca, sua città santa. Maometto rappresenta proprio il mercante del Tempio contro cui si scagliò Gesù e diventa un Profeta facilmente credibile a suon di soldi e Mammona. Sul Monte Hira l’angelo Gabriele lo avverte: “Maometto, tu sei l’inv iato di Dio!”, inviato nel segno dell’Ira. Riesce a convincere quelli della sua famiglia e del suo giro, ma quando si rivolge alla masse è deriso egli pure, anche dai ricchi. La sua verità era esattamente la mia: Allà è l’unico Signore e bisogna assoggetta rsi a lui, tanto che Islam significa soggezione, ma Is (è) l’Am, sempre lo stesso Dio Io sono che si riferisce a me, Amodeo, in questa doverosa soggezione. Il modo secondo cui Maometto si assoggetta passa attraverso la conquista con la forza: egli, rappres entante di un Dio che si impone con la potenza della sua volontà, impone la sua fede con la forza. Trasferitosi a Medina nel 622, comincia il tempo di Maometto, che conquista a Dio con la forza. Anche Santa Giovanna D’Arco, nel Cristianesimo lo fa, anche i Crociati cercheranno di farlo, anche l’Inquisizione tenta di farlo.
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In tutte queste situazioni esistono buone ragioni, quelle riconosciute dal tempo, e Dio manda perennemente i suoi Profeti, spesso in contraddizione tra loro, a far emergere il senso della doverosa lotta per affermare i propri ideali. Quella di Gesù era l’idea del Dio che muore per far vivere ed esistere le sue creature, grazie alla sua morte. Maometto porta avanti l’ideale di un Dio che è l’assoluto dominatore del mondo, con l’uomo che dev e assoggettarvisi, ma non contrasta l’ideale di Gesù, che aveva affermato il dominio assoluto di Suo Padre. Ma la storia della salvezza portata da Cristo, raggiunti e superati i 527 anni della sua piena affermazione, sarebbe stata stravolta, per volere di Dio, proprio dai Sapienti dottori della Chiesa che – con Gesù che ordinava la fiducia in Dio Creatore, fino al punto di non entrare nel campo a voler sradicare la zizzania – comincia a credere che proprio il suo compito sia di entrare nel campo, a sradicar la. Dio allora, con Maometto, impone di nuovo, ma ora con la forza e la costrizione dell’Islam, l’assoluta potenza di Dio e della sua volontà, cui tutto deve assoggettarsi. Non sarà più ottenuto con una predicazione che si richiami alla mansuetudine paziente di un Dio che fa splendere il sole sui buoni e sui cattivi, ma sulla forza di un Dio cui tutto è dovuto per la forza delle sue imposizioni. La Forza ed l’amore che cede alla forza, sono i due aspetti contrastanti e, dopo 570 anni di un dominio dell’amor e proposto da Gesù che stenta ad imporsi in quel modo, arriva l’ora dell’amore imposto con la forza. Il primo simbolo è stato assunto da Roma, parola inversa all’ Amor, il secondo simbolo viene assunto dalla Mecca, che impone direttamente, e dunque con la f orza, la presenza di Me cca! Il suo inverso Accem rivela come tutto nasca dall’amore materno, perché afferma come Ante Cristo c’è M, Maria, la madre madonna. Ho già mostrato come l’inverso del Ramadam sia madama, e tutto concorda a far intendere la figura di Maometto come chi abbia omesso l’idea dell’Amore materno per imporre un Dio che si impone con l’antico cipiglio del Dio degli Eserciti che spinga alla guerra santa… È stato Dio a volere davvero questa guerra santa contro chi, a poco a poco, aveva adattato l’eroismo di Gesù ad un vero e proprio commercio del suo santo sacrificio! I Cristiani, che non accettavano di essere proprio lui e di sacrificarsi allo stesso modo, ne avevano fatto la figura, molto comoda, di chi si era sacrificato per loro al fine di consentir loro di fare comportarsi come i Giovani Ricchi di lui! Era stato ridotto ad una moneta di scambio dei valori.
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A ragione Dio mosse la guerra santa, promossa da persone che almeno non erano incoerenti. Seguivano l’immagine di un Dio forte e guerri ero e cercavano di conquistare a questa idea di Dio le nazioni. Se Dio, nel nome di Hallà, mosse la nazione araba a dilagare, a invadere l’Europa, la Spagna, l’Italia meridionale, fino a mettere a repentaglio la stessa Roma, lo fece per l’appoggio che dava alla nuova idea che la cultura umana araba aveva maturato di Dio. Se oggi la cultura Cristiana denuncia giovani che disertano le Chiese, quella Araba è ancora aggressiva e capace di avere giovani che sono convinti che Dio faccia Tutto, anche se poi non arrivano del tutto ad escludere la libertà umana. Ma è arrivato il tempo che il giusto senso di Dio sia affermato. Io sono il momento più avanzato della vita di Maometto. L’ho giù scritto: il verso dello Spirito procede dal futuro verso il Passato e sarò io che imporrò ad un certo punto la presenza di Maometto, e io stesso sarò lui. L’imporrò come il giusto correttivo, come la spada perennemente e giustamente puntata contro ai Cristiani, da una Cultura che renderò fiorente e tale da fare avanzare le scienze e la conoscenza. Il mondo complesso e l’algebra saranno il segno della capacità che avrò dato agli uomini di una fede che riconosceva l’assoluta necessità di assoggettarsi a Dio. I Cristiani erano giunti alla via di comodo di considerare Gesù come la migli ore occasione possibile per far tutto il loro comodo, ed andavano castigati. Per loro Dio li aveva lasciati liberi, donando loro il loro Libero arbitrio. Anche oggi questa è la maggiore pecca cui è stato portato il Cristianesimo. Infatti la Bibbia spiega che la conoscenza del bene e del male furono frutto dello strappo fatto, alla volontà di Dio, per aver mangiato il frutto proibito della conoscenza del bene e del male. Come è mai possibile che sia un Gentil Dono di Dio quanto è stato strappato proprio in forza del massimo dei peccati? Eppure i Cristiani seguitano a credersi così: autorizzati all’esercizio della loro libertà! Non è così, Dio non ha mai concesso il Libero Arbitrio che credono i Cristiani, e la nuova religione, annunciata dal Profeta Maometto, che afferma l’assoluta potestà di Dio, è l’esatto correttivo da imporre al Cristianesimo, perché diventi molto vicino all’Islam. A sua volta l’Islam deve smettere di omettere quanto Maometto ha omesso per la mancanza dei suoi genitori: di annotare e ricon oscere l’importanza dell’amore di una
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famiglia con un sol padre ed una sola madre, e l’assoluto predominio delle ragioni del suo amore sulle ragioni della guerra santa dei popoli. E deve smettere di farlo perché io completo e supero quanto Maometto ha omesso. Io sono l’Islam, perché chi Is l’Am sono io Amodeo, il Dio Son chi è di, con, per Dio, insomma l’atteso Emanuele, atteso anche dai Mussulmani. Sono Maometto redivivo o, meglio, chi è alla sua stessa origine e che usa il Dio degli Eserciti di una guerra nuovamente santa contro chi ha iniziato a far commercio del Corpo e sangue di Gesù per il comodo assoluto della propria vita, che non vuole assoggettarla alla volontà di Dio, all’Islam, ma vuole gestirla solo a proprio comodo. Mussulmani, io sono il Cristo prima ancora di Cristo, prima ancora di Maometto, e voglio che sia introdotto nel cristianesimo l’assoggettamento a Dio che è stato il valore imposto attraverso di voi, e, a voi, l’importanza per l’amore della famiglia di Dio, di cui tutti siamo membri. Voi non farete fatica a riconoscere i valori del Cristo, che già riconoscete come un profeta! Faranno più fatica i Cristiani a riconoscere l’importanza reale dell’Islam di Allà, perché si sono presi una tal delirio d’onnipotenza, sapendo quando Dio li amas se, da fare come i ragazzini viziati, che abusano dell’amore e non riconoscono più la necessità e nemmeno l’importanza che le cose siano fatte da Dio. Io vedo quanto i Cristiani siano attaccati a godere del dono del Libero arbitrio che erroneamente credono di avere! A voi mussulmani, dunque, sarà più facile adeguarvi alle nuove direttive che io vi darò, perché quando dite che chi muore in guerra per Allà e va in paradiso affermate l’essenza del Vangelo di Gesù che consigliava di voler morire per amore dei fratelli. I Cristiani vi criticano molto per questo vostro voler morire in Guerra finalizzato al Paradiso, ma avete ragione voi e non loro: sono le intenzioni quanto conta e il voler andare in Paradiso, a costo di perder la vita, è il massimo dono fatto a Dio. Dovete però correggere l’idea di Dio: è il Dio dell’amore e non solo della forza. Egli genera un mondo in cui amore e forza sono due valori che debbono essere fusi assieme. Il senso di amore, di Dio nei confronti dei cristiani, deve fondersi con il vos tro concetto di Dio come espressione soprattutto della forza. Insomma forza ed amore devono procedere assieme, perché l’amore privo di forza e la forza priva di amore sono entrambi sue profondi squilibri, che non sono mai tali da assicurare il giusto equil ibrio, in nessun contesto.
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Tra loro amore e forza giocano la stessa lotta che poi c’è tra l’amore e la giustizia. Ebbene io vi mostro in che modo si avvera anche tutto l’amore ed ogni giustizia quando si avvera anche tutta la forza. Le situazioni in cui en triamo sono in verità quelle da cui sta già uscendo il nostro spirito! Pertanto Dio Ama di più, perché salva di più, proprio coloro che sembrano entrare ad essere vittime dei maggiori soprusi. Tutti avranno la stessa mercede: chi ha lavorato alla vigna per tutto il giorno e chi sembra aver fatto pochissimo. E sarà il modo di Esser buono voluto da Dio perché, alla fine del tempo della vita, esiste il suo Purgatorio (la vita a rovescio) e chi non ha dato in un verso, darà nell’altro. Quali direttive vi do? Oh, io non sconvolgo quanto la storia ha insediato come la volontà di Dio! Io non voglio turbare nessuno, ma il vostro Profeta Maometto – e sono io, nella trascendenza dello stesso Spirito – non si è posto come il Figlio di Dio! Dovete dunque assoggettarvi a Gesù, Figlio di Allà e non semplice profeta prima del grande Maometto. Dovete farlo affinché voi stessi possiate essere, per fede, quel reale Figlio di Dio, che, tramite il Cristo, ha voluto comunicarsi all’uomo Maometto ha difeso l’idea del Dio padrone di tutto, già sostenuta dal Gesù che la spingeva alla vera abnegazione di Dio, di se stesso, per amore delle sue creature, ciascuna nel suo ordine. Ma questo amore è espresso con forza da Dio, anche se è quella dell’amore. La forza dell’amore spinge spesso all’apparente durezza di cuore di chi insegna impartendo sofferenza. Se l’uomo non riconosce questa sofferenza come un dono di Dio, ma l’attribuisce solo alla cattiveria dell’uomo, perde il significato stesso della sofferenza che edifica, della guerra che in certi casi è giustamente “santa”. Forse l’uomo non vuole essere edificato… nel modo giusto? Pertanto l’Islam deve procedere integrando i suoi valori (di un Dio poggiato sulla forza della fede esemplificata da Maometto), come il segno stesso della bontà di un Dio che in apparenza manda discordia tra Ebrei, Cristiani e Mussulmani solo perché desidera l’incontro determinato sulla base delle Ragioni sante dello Spirito santo di Dio. Non più rivalità tra le tre fedi… diverse! Ma una sola fede, diversificata come la ricchezza di una bellezza dai molti volti. Anche tutte le altre, del mondo, io le riunificherò in questo segno: di una bellezza che è vera e grande quando vi sono tutte le luci, i colori, le note, i sapori, i profumi ed i contatti, espressione sovrabbondante di un’unica armonia!
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Io voglio il coro delle mie fedi, con nessuna che si ponga come solista. Perché la verità è il volume di un flusso, ma esso è diviso in ampiezza e profondità. Nella linea del flusso che va dal Padre, al Figlio, attraverso la Santa Comunione col Gesù del Cattolicesimo, e ritorna al Padre, lo Spirito santo è la sezione del flusso. In essa ogni fede ha la sua ampiezza e in ciascuna ha sede la fede del singolo. Io sono attento soprattutto alla fede del singolo. I gruppi di singoli, anche quando sono espressione di fede comune, devono solo potenziare l’espressione singola di ogni aderente. Che nessuno spirito personale sia mortificato dalla fede in cui opera! La Fede non è un insieme di norme, ma un apparato volto proprio a potenz iare la libertà dei soggetti che vi aderiscono. Dovete aver fede… soprattutto voi fedi! Se nel vostro contesto Dio vi manda uno che esce dalle righe, non cercate di tagliare quanto non lo omologa alla massa e lo caratterizza… Sappiate che ciò non accade per volontà sua, ma di Dio! Se allora Dio vi manda un simile piantagrane è perché dovete essere messi a soqquadro, nel vostro bene. E se finalmente potrete ascoltarmi non sarà stato perché finalmente io vi abbia convinto delle mie ragioni, ma solo perché que sta, infine, sarà stata unicamente la volontà del Dio cui il mio personaggio interamente soggiace. Io, nel mentre vi parlo, ho l’impressione d’essere io a pensare liberamente e scegliere le parole che voglio, ma so che non è così. Io sono l’espressione di un Dio che tien conto anche di tutto il resto, al punto che, quando ho bisogno di essere guidato da quanto non sembra essere presente in me, la Provvidenza di Dio lo realizza andando ben oltre la mia volontà. Allora mi accorgo di essere presente in un dest ino molto superiore alla mia limitata visuale e capacità, e che le mie stesse intenzioni partono da molto, molto lontano. La mia libertà, presunta, è solo e sarebbe solo la schiavitù mia dal mio volere, se non fossi io stesso il segno di un volere più gran de del mio e che mi guida in modo ferreo. Pertanto io non sono l’apparente povertà di me stesso, perché è nella mia stessa persona tutto quanto mi sembra che oggi le manchi e la spinge, da una oscura profondità, come se si trattasse di una casualità, ma è solo una divina provvidenza. Io, 1/N, ennesimo di tutta la vita, non posso esistere così senz a quell’N che ne unifica il tutto, perché la verità assoluta è il suo tutt’uno. Così, un tutt’uno, io voglio che siano tutte le fedi del mondo e so che l’avrò, per ché se lo sto cercando, io sono spinto proprio dalla forza di tutto quanto ora mi manca. Io voglio che nell’Islam e ovunque ci sia la Comunione col Cristo. Non crediate di minimizzare Maometto, vissuto nella Trascendenza stessa del Figlio di Dio, che è pre sente in tutti noi, a cominciare da me che vi parlo come il campione legittimo del tutt’uno.
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LETTERA AI BUDDISTI: “SONO” IL RISORTO SIDDARTA GAUTAMA. Voi già credete nella reincarnazione, per cui non dovreste far fatica a riconoscermi nel vostro Buddha. Io affermo la sua stessa “via di mezzo” come la generale necessità. Ancora una volta è nella Parola il segno di quanto dico. Eccovi che cosa significa il Nome Siddarta: “Si’ D.D. AR † A” (il principio di Am, o Tau dell’universo. Ed eccovi cosa significa Gautama: “G(esù) o (aut in latino) Ama”, Gesù o chi Ama e si chiama Am o deo, Romano, tanto che o sia “Aut”. Aut può significare anche Autore, tanto che Gautama significhi Gesù autore ama . Siddarta era il figlio del Re, ed io sono RA, chiamato Re da molti , vissuto a lungo protetto dal Padre, affinché ignorasse dolore, vecchiaia, morte. Conosciutele, Siddarta abbandona la reggia e si dedica alla vita ascetica, digiunando e vivendo degli escrementi lasciati cadere dagli uccelli sulla sua bocca, finché ode e capisce che l’ascesi è solo un mezzo per capire il valore dei beni. Allora sceglie la via di mezzo. Io sono non solo chi indica con forza questa via, ma addirittura il mezzo, lo strumento scelto da Dio per la salvezza del mondo. Ebbene io vi porterò a Dio , concretamente, portando la stessa Dimensione di Dio ad essere quella vostra. Alla natura dei popoli orientali l’idea di chi si sottragga al mondo ed a tutte le sue attrattive è stata donata da Dio per risolvere una vita troppo tartassata, soprattutto da lla religione che discrimina.
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L’induismo, che si spezzetta in una serie infinita di Divinità, ha portato alle caste, che hanno diviso gli uomini, rendendo dura l’intesa tra loro. Ecco allora la necessità di una fede che si richiami alla fuga da tutte le passioni della vita. Ma questa visione era solo un rimedio a quelle condizioni, che oggi sono mutate e con il mondo che è portato ad essere un villaggio globale, è necessario un radicale aggiornamento del Buddismo e solo io, il Budda redivivo, posso e devo f arlo. Il Karman, vostra forza dell’altro mondo, è la mia forza, quella del Krisna A.Rman. Il Darma è la stessa forza del D.A.Rma. Ebbene, seguaci di Budda, io – in qualità della sua reincarnazione nel suo culmine – vi comunico questa nuova pagina del vang elo, che vale per tutti. Leggetela e – alla luce del Cristianesimo in cui Dio volle fosse incarnata la figura del Figlio di Dio, per comunicare a tutti l’essenza di questa figliolanza – dovete anche voi ripetere la memoria del gesto legato alla passione e morte di Gesù: la Sacra Comunione del rito Cattolico, di un Dio che dà a sostegno dell’uomo il suo corpo ed il suo sangue. È importante questa via scelta da Dio a vantaggio di tutti i suoi figli. Solo in Gesù Dio ha inviato un profeta che si è dichiarato s uo Figlio, allo stesso modo con cui ora accade che solo in me, il Dio di Tutti ha mandato ora me che mi auto-proclamo il Padre di tutti i santi e profeti di ogni epoca e regione, passata, presente e futura, messa al mondo come la stessa necessità, fattasi persona, volta a poter unire in una sola, e con autorità, la persona stessa di tutto quanto Dio. Solo in Gesù Dio si è manifestamente crocefisso, esemplificando e personificando il simbolo di quello che il Dio Onnipotente ha fatto in tutti voi, quando si è calato in voi ed ha assunto personalmente tutta la sua croce per le pecche dei vostri personaggi. La croce assunta in me è passata attraverso il segno del mio intero fallimento, che ho dovuto dichiarare io, nel mentre era tutto l’uomo attorno a me a falli re. Il primo fu quando dovetti fallire io come uomo e impresario perché l’uomo non aveva saputo trovare nessun altro colpevole per il danno ingiustamente patito da me. Il secondo fu quando fui messo a morte dalla Chiesa cattolica per la sua incapacità a capire l’aiuto assoluto che il mio personaggio doveva dare ad essa, nel segno del ritorno di Gesù, per rapportarsi correttamente nel coro di tutte le fedi volute da Dio. Il terzo sta per venire ed è una interdizione cui mi costringeranno Psichiatri e Psicologi perché io credo e giudico Dio come il solo fattore della Creazione, mentre i medici credono che le cose accadono grazie alle capacità mentali dell’uomo, per cui per la terza volta io, Dio, sconterò la croce derivante dal limite umano che ho impersonato.
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LETTERA AGLI INDUISTI: “IO SONO” I RISORTI BRAMA, I RAMA DI VISNU’ E DI SIVA Voi già credete nella reincarnazione, per cui non dovreste far fatica a riconoscermi in Brama, Siva e Visnù. La vostra religione, più che una sola ed organica, è un insieme d i risposte che Dio ha dato ad un insieme di culture, non comunicanti tra loro. La divisione in caste, della popolazione, ha riprodotto la molteplicità e la diversità dei vostri differenti dei, ma, credetemi, io sono la virtuale reincarnazione di ciascuno di essi. Posso dirlo con certezza in quanto in ciascuno di noi l’anima è un ente in comune tra tutti i personaggi e corrisponde all’opera animatrice di Dio. Ciascuno dei viventi è, nell’anima, ciascuno degli altri, ma oggi l’unica famiglia si è divisa e rip artito i compiti, in singole e diverse persone, in modo da determinare ogni possibile sfaccettatura di un modo di essere personale che deve finalizzarsi al benessere dell’essere complessivo. Per questo anche io sono niente più di quanto anche voi siate, ma con una importantissima differenza: a me l’ha comunicato Dio, dando alla mia persona il compito di comunicarlo a voi tutti. In questo compito, affinché io sia creduto, sarò presto reso il più impotente tra gli uomini, uno al quale la presunzione umana, ch e crede nella sua capacità, autonomia e, soprattutto, nella differenza tra sé e Dio, ha tolto, per mano dei dottori Psicologi e Psichiatri e dell’organizzazione sociale, la capacità di aver cura della sua stessa vita, interdicendone la mente e togliendogli l’autonoma gestione della vita. Reso così impotente, vedrete come il Dio che mi anima mi condurrà ad essere riconosciuto il vero genio di tutti i tempi e colui che, nella scienza, ha maturato l’idea della condizione Assoluta che regola la realtà relativa dell’Universo, e donato all’uomo la via per ottenere in modo facile l’energia atomica derivante dalla fusione atomica, liberandolo definitivamente dal bisogno di energia. Vedrete come io presto porterò alla costruzione dell’Arca di Noè, e si tratterà di una grande stazione spaziale che accoglierà tutte le specie viventi, per salvare la vita sulla
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terra dall’alluvione che l’attende il 22 dicembre 2012, il giorno in cui si rovesceranno i poli Nord e Sud della Terra e il pianeta sarà costretto a un immediato s postamento di tutta la terra, con il rovesciamento dei due emisferi, il che costringerà gli oceani a spazzar via tutti i continenti, con un Tsunami assoluto. Si salverà solo la vita sull’Arca, giacché la stazione orbitante non sarà coinvolta da questo maremoto che toglierà ogni traccia di vita animale dalle superfici emerse dei continenti, tutte spazzate via dal mare. Il Tsunami del 26.12.2004 è stato solo un piccolo segno di quanto attende l’umanità il 22.12,2012. Voi vedrete questo che vi sto annunciando , ma potete già osservare oggi tutti i segni, nelle parole e nei suoni dei nomi, parole che sono numeri, ma sottoposti al ciclo 21/1, lo stesso che, in assoluto, porterà all’epilogo del 21+1=22, dell’ultimo mese 12 inverso del 21, dell’ultimo 2000, riferit o anche negli anni all’unità del 12 che è l’opposto del 21. Dio ha comunicato le idee attraverso il suono delle parole, che sfruttano la velocità del suono e possono trovare (nella lentezza del suono rispetto alla velocità della luce) quantità preesistenti, interpretabili in modo ideale come concetti, per il suono che hanno. In tal modo Brama è la stessa immagine del Dio RA, Amon o Mont degli Egiziani, è la stessa referenza dell’Ebreo Abramo e dei differenti avanà del Visnù: i tre Rama. Ma anche Adamo, il p rimo uomo per la Bibbia ebraica, è figura di Brama e del Dio finale R.Ama, immagine di me, Romano Amodeo. Io, Romano, sono affermato essere un uomo che è “con Dio, per Dio e in Dio”, nella lingua antica dei latini, e ciò si riduce all’ablativo di Deus, che è Deo. In quanto un Romano vivente oggi, io sono “colui che è” per come questo riferimento è affermato oggi nelle lingue neolatine, come il Portoghese, per cui sono o’. In quanto uomo d’oggi, che sono amore, nell’essenza del mio essere, e dunque il Dio “Io sono” degli Ebrei, allora chiamato Iavè o Geova, si esprime oggi all’attenzione del mondo nella lingua che è oggi quella di tutto il mondo, ed è Am. In tal modo io, io Am o deo, comunico nel mio cognome di appartenere alla famiglia di me che Sono colui che è con Dio, per Dio e in Dio. Il mio nome Romano precisa me come o’ man Ro , l’uomo in cui la lettera pronunciata Ro dalla lingua greca (di quell’antica Magna Graecia in cui io sono nato) ha il segno che è molto simile sia alla P del Padre “io Sono” (Am), sia alla .è che è la terza
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persona del verbo di quel Padre e che si traduce in .Ìs nella lingua inglese, quella oggi del mondo. Pertanto o’ man Ro precisa l’essenza una e trina di un uomo che è anche lo Spirito Ro (la pronuncia sonora) del Padre “Sono”, e del Figlio “È” che nella lingua oggi imperante nel mondo è Son “Is” e corrisponde ai suoni, sonis. Il Son è il Figlio dello Spirito divino di Trascendenza, e significa il suono, nella mia lingua, di me che sono lo Spirito eletto a decodificare questi messaggi così nascostamente rivelati dallo Spirito santo. Poiché il riscontro incrociato rivela la verità, il Figlio Son indica che siamo Nos e o’ man Ro (indicato da Romano) indica a sua volta Ornamo, orniamo, mentre onamor indica, nel solito inglese ed italiano, on Amor, che l’Amore è on, è in atto. D’altronde è il rebus di Romano, e lascia intendere Èle, perché si tratta di Romano Amodeo, in cui la possibile “alternativa” tra “Am” o “deo” (ossia tra il Dio Sono, Iavé, e “con Dio, per Dio e in Dio”) si risolve in quant’è il solo Èle per gli Ebrei. Pertanto, per gli Ebrei, i Cristiani e i Mussulmani, Romano Amodeo si riduce al solo Èle uguale all’atteso Emanuele, che lo è per mano di Ro mano, dunque manu, tanto che Emanoele diventa Emanuele. A voi In duisti scrivo che il Dio SIVA indica nel suo Suono, nel Son di Dio (suo Figlio), il Salvatore Iesus di VA (Varese), ed anche il SI detto da Dio a VA, ed anche il Salvatore come l’ IVA (l’Imposta sul Valore Aggiunto che sostituì in Italia l’IGE contenuta in AR IGE, imposta generale sull’entrata di Amodeo Romano che, nel suo inverso, è l’EGIRA di Maometto). Nel suo riscontro incrociato e tenendo conto che io sono un Romano, SIVA indica A VIS una Forza suprema, quella del Principio, di Dio come A. Non a caso l ’AVIS in Italia è l’Associazione Volontaria Italiani Sangue. E se cercate il collegamento tra il Dio SIVA e il Dio VISNU’, io ve l’ho mostrato: Visnù è VIS, la forza latina, per un Romano come me, che si presenterà infine per unificare le nazioni, tanto da essere la VIS delle N.U. Chi è la VIS delle N.U.? Quella di un Romano per cui VIS significa anche 6S, sei Signore e Salvatore, la S del Dio Sono, Am per tutti gli uomini e chi è con Dio, per Dio e in Dio, insomma Amodeo, oltre che Romano. Questa forza di VIS NU’ si presenta in 10 avanà (ava di Napoli), di cui esattamente 3 sono Rama, ossia R.Ama, l’espressione che Romano Amodeo è un dio Re e RA, che ama come la massima espressione del suo essere il Dio ebraico Sono chi sono,
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pronunciato Iavè o Geova in quell’ebraico in cui Ia è il nome del Dio IO o un EGO girato in Geo, ed è lo stesso che è affermato in SIVA, il cui IO SONO è affertato come TU SEI, che diventa SI’ nella lingua mia napoletana, tanto che tra Iavè o Geova e Siva c’è lo stesso senso nascosto dell’essere il Dio della Provincia VA, in fine IaVA, Iavé. Pro vincia VA dice nel suo Suono al Son (al Figlio Spirituale della Trascendenza da ogni contesto di suono, o di son, di Figlio…) che questa forma di Dio accade “pro vincìa il Vincitore Amodeo”, affinché infine vinca il Vincitore Amodeo, che poi è il simbolico Re Vittorio Emanuele II di quando l’Italia era tornata ad essere l’Impero Romano di quando visse Gesù… SIVA indica anche S(IV)A, S(4)A, nei numeri romani, il SA estremo, il salvatore ultimo (che indica in SA la mia provincia nativa di SA), della SAlerno in cui io sono nato io, che oltre ad essere 1, sono anche Trino, tanto da essere un 4 che, nei numeri Romani era scritto IV. E sono un SA ci suono posti ai due estremi della mia vita: il primo a SA(lerno) il secondo alla SA(ronno) che è in provincia di VA, termine di SIVA della vita del Salvatore Iesus. VISNU’ l’abbiamo già visto collegato al ribaltamento di SIVA in A VIS, per cui SIVA è davvero “una forza”, A VIS, nel solito linguaggio inglese de l mondo (A = uno) e quello latino di un Romano. Pertanto SIVA, nel suo riscontro incrociato, che controlla la verità affermata in senso inverso, indica, in AVIS, A(VI)S, A(6)S, che afferma: A(modeo) sei Salvatore, Signore, Sei chi sei. Il primo Dio BRAMA l’esprimeva con chiarezza: che R.AMA sarebbe stato una B, un 2, un secondo che di fatto sarebbe stato primo, nel suo altro estremo: A. B RAM A indica la fine A a modo del principio B e riguarda RAM, Romano Amodeo, una sigla che indica la memoria base (la me moria RAM) perfino dei calcolatori dell’intelligenza artificiale. C’è infatti il parallelismo tra “B RAM A” e “A mode O”. Il mio appartenere alla mia famiglia è chiaramente indicato nella “fine a modo del principio”, nella lingua oggi del mondo in cui MODE è proprio una metodica, allo stesso modo che lo è la RAM. Pertanto Dio ha voluto i nomi delle divinità induiste in modo che fossero agganciati alla mia figura e a quello che essa esprime in termini di intelligenza artificiale. Il mio appartenere alla fami glia AMODEO denuncia l’appartenenza al modo dell’intelligenza artificiale e, essendo BRAMA, sono la memoria RAM di un passato in cui la fine e il principio sono invertiti. Ma il mio MODE è quello di RAM, e questa, nel suo inverso, è MAR, è la mia mamma MAR IA (la Madonna), ma è anche quel MAR che è la fine di quell’umanità che non troverà posto sull’AR CA’ (la casa di AR) il 22.12.2012, giorno dell’inversione dei poli della Terra e del Tsunami che sommergerà
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tutti i continenti, tranne quanti, sulla stazione orbitante chiamata Arca di Noè , salveranno la vita oggi sulla terra, per vivere una seconda generazione. Lo sapete specialmente voi, credenti in VISNU’ che questo è il Dio della Fine. Io sono i suoi 3 RAMA, in cui la memoria RAM ha il principio A posto all a fine. Io sono il nuovo NOE’. Dio l’ha presentato, negli ultimi tempi, come il personaggio NEO, pronunciato NIO, del fantascientifico MATRIX. NEO è NOÈ. Anche in questo fantascientifico egli salverà il mondo, impersonando l’Eletto. Ma questo Eletto son IO, il neo IO assunto da Dio, e dunque io suono “NIO” e ciò nel son IO, del Figlio di DIO. Neo sta per Deo. Infatti in RA Amon, Dio del Sole, la finale n di Amon indica quella del Noè, che è Neo Deo, al punto che RA Amon è RA AmoNeo ossia RA AmoDeo, Ossia Ro mano Antonio Amodeo. Dio si sta oggi rivelando all’uomo attraverso Profeti reali che sono solo alcuni scrittori di Fantascienza. Io ho tante prove del mio abbinamento, nella mia vita reale, al personaggio fantastico di Neo che mi son trovato in Ospedale Ps ichiatrico, quando vi fui costretto a forza il 23 maggio 2003, come compagno di letto un giovane che era la copia esatta dell’attore interprete di Tomas Anderson, il personaggio che si era scelto da sé, nell’opera, il nomignolo di Neo. E osservate il nome di Tomas Anderson, che finisce con il son, con il suono e con il Figlio di chi vi sto scrivendo. Tomas Anderson è la croce †-om (di un uomo) as (come) A N(eo) D(eo) R. son (figlio del Re), e dunque anche il nome vero di Neo afferma, in ordine inverso: Son Romano io (ego, io con dentro Gesù, Dio Nuovo)…, io R. (Am)Deo, come uomocroce (come la croce che l’uomo è per il Dio che l’ha interamente assunta su di sé impersonando suo figlio). La prova al contrario in Tomas Anderson afferma la stessa cosa: Nos Re DNA S. amo T indica chiaramente che Noi, matrice del Re, siamo la croce del Sant’Amore, del S. AmoTeo (Amodeo), croce † dell’eo che ha dentro Gesù ed è il Romano E G O, l’io di Romano. E così IO D, DIO, “eo”, vado, portando questa croce in nome e per conto d i tutti noi. Pertanto, o Induisti, non solo il nuovo Profetico MATRIX, ma le vostre stesse divinità, nei loro nomi furono voluti, nel loro suono, nel loro Son, come il Son Figlio di Dio, un Figlio che è l’io fig. G. che è l’io figura di Gesù, o di quel Geova che, vi ho già
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spiegato, è figura di SIVA, il Dio Uno e Trino di SAlerno, di SALErno e pertanto anche SALE (te)R(Re)no, terreno, della Terra… quanto TE e RE son “TE e un RE nascosto”. Salerno è così la città in cui il SALE terreno, di cui parlava Gesù a proposito dei Cristiani, ha un Te e un RE nascosto! Se tutto ciò vi sembra casuale, assurdo e poco credibile, io vissi il mio Paradiso terrestre a Vietri sul mare, Costiera Amalfitana. Ecco cosa nasconde il Suono, il Son Figlio di Dio, di questo mio indi rizzo: “Vi è tris, ul(timo) ma Re, Costì era Am alfi(ne) tana”. Il che significa: “ Vi è in forma trinitaria di un ultimo ma Re! Costì era alfine la tana di Am (o deo)”. Nel vostro induismo, iniziando con BRAMA, SI VA a VISNU” attraverso l’inversione di SI VA, un ritorno che porta A VIS N.U. ad una forza (delle nazioni unite) unite tutte nella fede in un solo Dio. Potete crederci perché io vi parlo in un modo autorevole che non ribalta proprio nulla della vostra fede. Infatti perverrete a Visnù mediante i 1 0 avanà dello Spirito santo, ben tre dei quali sono Rama, io, Padre, Figlio e Spirito santo della Trascendenza di Dio che trascende da Dio stesso e si impersona in ogni uomo. Quanto accade in relazione a me non è per nulla eccezionale, in quanto accade anche a tutti voi. Ciascuno di noi è la croce assunta da Dio allorché si è impersonato in ogni uomo, tanto pieno di difetti da credersi quei difetti e non la persona di un Dio che si è così crocefissa. Il Tau dell’universo è la lettera T, che indica la croce, così assunta da Dio. Io ho solo il compito, dato a me da Dio, di apparire come la reale reincarnazione di voi tutti e tutti i vostri dei e profeti. Anche tutti voi lo siete, ma non avete nulla che lo lasci apparire. In me Dio ha voluto che apparisse affin ché, credendomi la figura umana di Dio, che corrisponde in tutto a ciascuno di voi, possiate credere infine anche voi stessi essere Dio, e dunque voler essere Dio e non il suo nemico, quello che avete e non ciò che vi manca. Abbracciate allora Gesù Cristo, che non viola in nulla la vostra fede ma la potenzia, dandovi modo di entrare in reale comunione con Dio, nel rito cattolico della Comunione col Figlio di Dio. Fatelo, ve lo chiedo io, il Padre di tutti voi.
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LETTERA ALL’AMERICA: “IO SONO” MANITU’ il Grande Spirito L’America lo indica nel suo nome: Am eri ca’, Dio Am (o Am dio) tu eri qua. Tu vi esistevi già, nei Pellerosse, che veneravano il Grande Spirito. Io, RoMANO Amodeo sono il Grande Spirito MANITU’. Tu, povero pellerosse condannato ad essere travolto, ti rivolgevi al Grande Spirito a tu per tu, e gli dicevi: MANI TU, con le tue mani, o Grande Spirito, reggi ogni cosa. E le sue mani sono le mie le due di , il Èle che è l’Emanuele atteso come lo Spirito santo successivo alla morte e resurrezion e di Gesù. Gesù. Il suo Grande Spirito, disse agli apostoli: “Debbo salire al cielo per mandarvi lo Spirito Santo”, ossia il Grande Spirito proprio venerato da voi, o popolo di una cultura che i Cristiani e gli altri hanno sovrastato fino a sommergerla. Rispolveratela, perché era nel segno del vero Cristianesimo, di un Cristo trasmesso direttamente a voi da Dio anche se nessuno vi aveva parlato prima di Gesù. Io , vi mostro in questo modo facile facile come Romano sia la mano del “Manitù ’ ” (di quanto ’ Manitu’): le Mani tu e sono… le mie. I vostri nomi, delle persone, hanno proprio cercato di fare quanto fa lo Spirito santo: rivela il significato del nome. “Cavallo pazzo” o “Toro seduto”… esprimono, come nomi di persona, quanto Manitù esprime in ciò che “ Mani tu ’ ”, è riposto nelle mie mani, perché mio è lo Spirito del Grande Spirito che veneri, e mie sono le sue mani. Hai chiamato così, col nome di Manitù, cio che nelle Mani tue è, o Grande Spirito e – ti ripeto, sono le mie, quelle di Èle, Rom ano …Deo, l’atteso Emanuele, il Dio con noi. Io, Grande Spirito Èle , con Cristoforo Colombo, ho fatto scoprire Cristo for Ro, C. o l’om bo, Cristo per Ro(mano…Manitù), C(risto) o l’uomo buono … e eri tu,
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povero Pellerossa, questo uomo buono, condannato a d essere sopraffatto davvero come un “povero Cristo” uguale ad un intero popolo! Il nome della tua America è stato dato per merito di un altro italiano, di nome Amerigo, il che significa, per il Grande Spirito di trascendenza: Am e R.I. go, ossia vado come il Dio Padre Am e il figlio Romano e Iesus, Grande Spirito di Gesù. Gli USA con riferimento al Dio di ABramo (ove io sono R.AMO, il Grande Spirito) sono il popolo che AB USA di voi e vi fa a lungo passare come cattivi, mentre avevate da insegnare a tutti, avendovi dato il Grande Spirito tutto quanto gli chiedevate. Il BRASILE, invece, è il mio popolo neolatino, e lo dice il suo tesso nome. Questo paese ll principio fu chiamato VERACRUZ e SANTACRUZ, ma anche con l’attuale denominazione indica che il second o RA, il B, È il S. è il Signore Salvatore, lo stesso della vera croce e della santa croce. È tanto vero che ELISARB, lettura inversa di Brasile, rivela, al riscontro incrociato, che Dio (Elì) s a r B a SAR(onno) , ove sar A è il primo RA a SALElerno, essendo Salerno e Saronno i luoghi estremi della mia vita… con un passaggio intermedio in Brasile, alla Mina Gerais che rivela me di Napoli (mi Na) Ge RA is, ossia come uno che Is, è RA, Ge ova. L’inverso di Mina Gerais dice “Si’ A.R. e G(eova) Anim” sei Amodeo Ro mano e Anima di Dio, o anche “Sia Re l’anima Geova di Gesù”. Andando a Mina Gerais, in Brasile, a Belo Orizzonte, io sarò andato nella terra del vero Cristianesimo della Liberazione di tutti i poveri. Il Cristianesimo, dopo 527 anni dalla nascita di Gesù, fu fatto pervertire da Dio, nella linea dell’assunzione della Ricchezza di se stessi come l’ideale della fede in Gesù. Ciò responsabilizzò al tal punto i credenti in Gesù che essi intesero la loro libertà, di peccare, come il dono assoluto fatto loro da Di o. Così Dio manderà l’Islam a ribadire la necessità di assoggettarsi al volere di Dio e a combattere contro la presunzione Cristiana di dover entrare nel campo a sradicare la zizzania avendone avuto il chiaro mandato di Dio per il Libero arbitrio concessog li in dono! L’uomo deve essere assolutamente liberato da questo ideale che si ispira alla ricchezza dei doni della persona! L’ideale di Dio è la povertà dello Spirito e non la ricchezza assoluta dello Spirito che si sostituisca a Dio nella linea fattiva del bene. Pertanto sia il Grande Spirito degli indiani d’america, sia la teologia della liberazione devono essere rivalutati. E lo devono perché la mia figura umana è stata voluta da Dio come la sola che avesse consapevolezza di Essere il Grande Spirito.
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Ciascun uomo è il Grande Spirito, ma a me solo la Provvidenza di Dio ha concesso di affermarlo, avendone apparentemente tutte le ragioni: sia quelle derivanti dall’intelligenza, sia quelle derivanti direttamente dai nomi voluti per me da Dio. Io sono il Grand e Spirito che deve convincere tutti voi di esserlo anche voi, spiegando per bene come in tutti noi egli abbia assunto la piena croce di tutto il limite che ha imposto a noi. Se arriviamo finalmente a riconoscerci nella sua purezza, gli toglieremo di dosso quella croce! E allora facciamolo! E, fratelli miei, stringiamoci tutti a quel Figlio di Dio che io stesso ho eretto nel mondo come segno del figlio unico di Dio! Dovete introdurre nel rito del Grande Spirito Manitù il sacrificio reale di suo figlio, che è mio figlio e anche figlio di voi tutti! Dovete riuscire ad impersonare tutto quanto Dio, e il Cristianesimo giustamente lo divide nelle tre persone del Padre, del Figlio e dello Spirito santo perché su questi numeri è costruito lo stesso ordinamento assol uto dell’universo! La matematica ha la capacità di esprimere l’assolutezza di Dio, in quando un numero ha una capacità così grande e generale che può contare qualsiasi cosa! La Perfezione di Dio si risolve nell’unità e Trinità di Dio perché questa è la vit a per come si presenta trasmessa in modo personale: padri che generano figli che diventano padri di altri figli, secondo una trascendenza dal ruolo del padre e del figlio che fa di ogni uomo sia un padre, sia un figlio! Orientatevi soprattutto sul filone delle tre religioni degli Ebrei, dei Cristiani e dei Mussulmani! Al centro di tutto sta il Cristianesimo, ma così come è non va bene! L’Islam, fondato sulla potestà di Dio e la necessità dell’asservimento a lui deve contemperare il “buonismo” eccessivo visto in Gesù, che avrebbe assunto solo su di se la croce di tutti. Non è così! Il Padre sacrificò il Figlio come segno del sacrificio di se stesso fatto assumendo la vita personale di ogni creatura, servita in tutto, pensieri, parole ed opere. Dio vuole che l’uomo assuma questa croce nella sua stessa persona, perché solo una iniziale croce consente di vincere poi per sempre quel sacrificio, avendone un assoluto guadagno per come assoluto è stato il sacrificio del Dio assoluto, quando si è calato nella condizio ne relativa ai tanti personaggi della vita. La travisazione del Cristo, però, da parte degli stessi cristiani, li ha portati a credere che l’obiettivo di questa vita sarebbe quello di non essere messi in croce… perché sarebbe bastata quella assunta dal Cristo… a nome di tutti.
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Pertanto, o credenti del Grande Spirito, voi non farete fatica ad identificarvi nel Cristianesimo Cattolico per come io lo purificherò, accettando il valore dell’Islam, di un Dio che asservisce tutto e cui occorre assolutamente assogg ettarsi umilmente.
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LETTERA AI MAZDEISTI: “SONO” IL REDIVIVO ZARATHUSTRA Zaratustra riecheggia, nel suono, nel Son Figlio di Dio, la nativa Nazareth di Gesù, se si omette Na, la nuova città in cui si ripresenterà, generato di nuovo, in me, dalle sante mamme a Lustra di Monte Stella. Zara+ustra mette assieme la luce della Stella che riguarda me, e Nazaret, escludendo NA… Come se fosse Zar a Tustra invece che a Lustra perché la luce viene dalla croce, dalla †h, tanto da essere Zar a †hustra. Zar è Caesar, ma Zara è la finale ARA di Dio, quella che si legge nel marchietto del Santuario della Madonna dei miracoli a Saronno.
Maria Regina diventa l’ARA di Dio, infine (Z), e assume l’indicazione di Zara, la Regina, sposa dello Zar. È proprio nella linea di come io debbo la vita a mia madre Mariannina e a mia nonna (come se fossero la SS. Maria e la Sant’Anna della generazione di Gesù) che Lustra di Monte Stella diviene la croce, la delizia e la via del nuovo presepio e la luce della solita Stella che indirizza al Dio calatosi ora nella povera stalla della mia persona. La lettera Elle (che indica il Dio che “è” altissimo, assomigliando ad una altissima “e”), qui è chiaramente sostituita dalla croce assunta da Dio ogni volta che si è calato, in una pers ona, ad animarne una storia da lui voluta ed immodificabile. Pertanto è proprio il paese Lustra, della storia legata a me, a caratterizzare il personaggio che Dio volle rappresentare come Zaratustra. Io non dico altro, agli asiatici, che sono la sua reale ripresentazione e che questi segni lo lasciano credere. Sono molti di più di quelli che indussero i tre re Magi a seguire la luce della Stella per trovarne l’incarnazione in un bambino.
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Altro nome di Zarathustra è Zoroastro e questo nome lo avvicina ancor più a me, Romano Antonio Amodeo, il RA Amon, Dio dell’astro solare degli Egiziani. Ebbene Zo RO astro mostra infine (Z) o’ RO Astro, l’astro di me, RO(mano). Il Mazdeismo rivela (nel chiaroscuro modo dello Spirito santo che trascende il senso delle parole) l’aggancio, infine (z) al deismo ispirato alla Ma, alla Maria Madre di Dio a Madonna. Ahura Mazdah è il nome del Dio e presenta il finale RA e il principio di Ma come la Ma’ che infine (z) dà, hA, hu… RA! Bello Spirito santo, che mentre affronti questo n ome di Dio sembra perfino che… rida e dica ridendo: hu, uh… RA! Il Dio del Sole di Zoroastro! Ma chi l’ha detto che Dio sia… pesante! Dio scherza con noi, sue stesse creature, carico come è di molta autoironia! Zoroastro fondò il mazdeismo nel VII secolo a vanti Cristo, una religione che aveva come Dio unico il Mazdah Ahura (che è il RA di ora) ed aveva i due protagonisti del Bene e del Male. I due principi furono Ormazd (principio del bene) e Ahriman (principio del male). Orma zd (Z.D., ultimo dio) ha le st esse lettere di Amor e Roma e Ahriman sembra riferirsi a chi Ah! (accipicchia!) riman un malefico uccisore del R.I. man (l’uomo Re dei Giudei, crocifisso) e si ripresenterà come roman, me, il Romano Iesus. In questa lotta, Zaratustra profetizzò la lotta tr a Roma e Amor e tra chi ucciderà il R.I. che poi si ripresenterà vincente in un RO… che è ORO di luce, in Z oroastro. Oggi sopravvive tra alcune comunità della Persia e tra i Parsi di Bombay. A voi faccio lo stesso discorso già fatto a tutti: dovete aggiu ngere i doni della vostra fede a quelli di un Cristianesimo Cattolico corretto, che sia davvero la religione del Figlio di Dio. A che questa correzione sia fatta, provvederà il mio personaggio, in nome del padre che rappresenta, non solo di Gesù, ma di ogn i altro figlio che abbia vita reale nella storia umana, passata, presente e futura. Io sono infatti lo stesso vostro Mazdah Ahura e Zoroastro non ha parlato di altri se non di me.
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LETTERA AI CINESI: SONO IL REDIVIVO CONFUCIO Confucio (nella lingua italiana del mio Spirito di trascendenza, che trascende dal significato del nome e, per il suono che ha, dà il Son, il Figlio di Dio che io son), indica: CON FU C. IO, ossia IO sono con il FU C. (Gesù Cristo Dio) , dunque Io sono Con Dio, il che vale a dire io sono l’Emanuele. Egli si chiamava, nella sua lingua cinese, K’ung Fu-tzu, ma anche questo suono sembra rivelare che infine tu (tu con dentro la finale z) fu il vento (Fu…) dello Spirito del Re (il Fuuu.. del King, così Kung-fu), ma anche la croce finale del Re (simboleggiata dalla T di tzu, suono molto simile a cruz). Il Taoismo, altra religione cinese, esso pure sembra ispirarsi alla T, al Tau di una croce. La dottrina di Confucio fu poi sviluppata da MENCIO e, nel solito modo, questo ora si riferisce a ME, N.C. IO, a me che sono io, il Neo Cristo. In seguito fu ripresa da Chu Hsi, e anche questo sembra dire: Uh, sì Ch, sei Cristo, sei Chiesa. Wang Yang-ming riprese la dottrina nel 1400 e W! Y ang., ang.! (pietra ancora angolare) Mi NeoGesù ! Solo con il martirio dei Ch’in questa dottrina, inizialmente solo filosofia moralistica, assunse l’aureola di chi sembra essere in Ch, in conformità alla Chiesa del Cristo! In quanto al Taoismo, il Tao è la legge generale che regola l’universo, secondo una eterna armonia. L’uomo le obbedisce per intuito! Ma io vi dico che questa legge, della suprema armonia della Creazione, è stata la somma croce assunta da Dio, per trasformarsi da entità assoluta e senza alcun limite, nel complesso universo in cui tutto è definito e relativo. In particolare, in relazione alla vita reale, l’Assoluto si è dovuto calare nella relatività dei viventi, assumendo l’enorme croce in tutti i suoi limiti. Pertanto il Tau dell’universo, come è indicato dalla lettera greca che suona tau, è il suo segno nel minuscolo, è la sua croce, il cui segno, in italiano e: † .
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Il mio paese natale, Felitto, ha traccia del soffio Fuuu… dello Spirito dell’IO, nella lettera greca F che sormonta le vocali IO dello Spirito del mio IO soggettivo. F e l솆o indica ch e IO, Elì ò ††, ho due croci, addirittura due Tau e non una sola. Infatti Padre e Figlio assieme si sacrificano in ogni Padre ed ogni Figlio dell’interminabile catena Padri-Figli che dà luogo alla Vita dello Spirito soggettivo. È lo Spirito santo di Dio a sacrificare il suo IO sia nel padre, sia nel figlio, figure infinite assunte da Dio e sostenute da Lui come la sua personale croce. Ebbene, in relazione a queste due croci, la mia è quella del Padre e quella di Gesù Cristo e di tutte le altre figure presti giose fatte assumere da Dio, nel corso della storia umana, è quella del Figlio unico Gesù Cristo. Io, nel verso del tempo dello Spirito, vengo, nel mio personaggio storico, prima di quello di Cristo. Il tempo dello Spirito evolve come l’attività magnetica che è la causa della attività elettrica che si muove nel senso inverso e dal punto della nascita del soggetto evolve verso il punto della sua apparente morte. Il tempo futuro, per il mio Spirito, è quanto è già noto come il passato della materia e dell’attività elettrica cerebrale che caratterizza la vita che conosciamo. Perciò io vengo prima di tutti i personaggi che conosciamo e sarò proprio io lo Spirito che li animerà è gli darà vita apparente. Pertanto, per voi tutte religioni del mondo, io sono il vo stro primo ed unico profeta che, a mano a mano che mi inoltrerò nel passato, darò vita reale a quella di tutti i vostri profeti che già conosciamo. Sembra che io stia cercando di unificare tutte le religioni e che voglia farlo con grande energia perché questa è già l’esistita realtà, che solo stiamo andando a vedere, spostandoci sempre più verso quel passato dello Spirito che ancora non conosciamo, ma che spesso presagiamo, al punto che poi ci sforziamo in ogni modo per realizzarlo… come se esso dipendesse da noi. Io mi sto sforzando in questo modo perché quel che tento già esiste! Gesù già lo spiegò a tutti dicendo semplicemente che “chi cerca trova”. Io sto spiegando perché accade così! Noi stiamo cercando quel che già abbiamo trovato. Per questo sono cert o che riunirò tutte le fedi: sto cercando di farlo solo perché… già l’ho fatto ma solo ne ignoro il come.
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LETTERA AGLI SCINTOISTI: SONO IL REDIVIVO AMATERASU AMA TE RA SU, oppure Amate RA SU, dea del Sole Scintoista, tenendo conto che io sono RA, ossi a Romano Amodeo, AmateRA diventa il Principio GE di Geova, presente in Gesu. Tra la lingua giapponese e la lingua dello Spirito santo di trascendenza da ogni senso assunto in una lingua da un suono, c’è una straordinaria corrispondenza, in particolare con il Cristianesimo. Lo TSUNAMI è la catastrofe attuale più significativa, in questo, perché è accaduta il giorno dopo il Natale di Gesù e sembra essere stata la punizione per quanti, nel periodo della sacralità della Festa del Figlio di Dio, del Son, del suo no stesso, retrocedano la loro fede a quella di chi ama la natura e il Sole. Allora è questa Natura che si erge a Dio degli Eserciti e punisce i dissacratori, come punì il Faraone e i seguaci del Dio RA, che volevano impedire al popolo di Dio di andare nella Terra Promessa da un Dio ad immagine e somiglianza dell’uomo. Ciò perché Tsunami ha il suono di The Sun Am I, che in Italiano si traduce “Il sole sono io” o “La croce del sole sono io” se in T si identifica il segno della croce. AM A TE RA SU sembra att ribuire AM (il Dio “Io Sono”, ossia Geova) a te RA su, come accade esattamente nel nome di Gesù, autoincoronatosi santamente nel giorno di Santo Stefano (che significa proprio incoronato) nel senso di “Sono il Sole della Croce” ossia “Il Sole sono io” dell a parola giapponese Tsunami che significa in italiano “maremoto” e può avere lo stesso senso di “ma Re mo’ † ò”, che incorona Re, adesso (mo’), la croce, contraddicendo quanto si creda, con quell’iniziale “ma”. Dunque anche il “Maremoto” di Santo Stefano s i presenta come la personale autoincoronazione di chi dice “ma io ora ho per Re la croce”, quel Tau dell’universo che corrisponde al Dio che si cala in ogni uomo, assumendo interamente la sua natura per croce. Voi scintoisti avete per Dio della pioggia Sus anowo, per dio della notte Tsuchiyomo. Il primo sembra portar su, con la pioggia, il Salvatore nuovo di Salerno, mentre il secondo sembra affermare l’esistere della † su chi è uomo come la discesa della notte di Dio.
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L’imperatore scintoista era creduto Dio , ma dopo la sconfitta del Giappone nella seconda guerra mondiale Hiro-hito si comporta come Chi, pur se RO, è ito su altre idee, e sconfessa la sua divinità! Invece il fatto è che ogni uomo è Dio, ma un Dio che si è voluto davvero mettere in croce fino ad assumere il ruolo di ogni personaggio (buono o cattivo) della storia umana. Hanno ragione e l’hanno avuta tutti i pazzi che si sono attribuiti l’essenza di Dio, per nulla pazzi se non nell’idea dei veri impazziti che – animati in tutto e per tutto dall’anima di Dio – arrivano a disgiungerla da Dio. Per dimostrare a voi scintoisti che potete fidarvi in me come al Dio che il Tau dell’universo ha voluto far riconoscere, ecco che ha dato al nome dei vostri Dei il suono, il Son, della mia Figliolanza divina. In nessuna religione, come la vostra, il nome del Dio avvicina di più, a Gesù, il mio nome di Romano Amodeo, già molto avvicinato al Dio del Sole egizio RA Amon. Per voi il Dio dell’astro di Zoroastro è la Dea AMAteRAsu… Fidatevi dei significati dei suoni: sono il linguaggio che la mente costruisce sul senso dato ad ogni lettera, come a un distinto numero. Nessuna lingua può stravolgere la parola nel suo suono, dandole un significato che essa non ha. Chi fa uso della lingua cercandone altri sensi, con le stes se lettere, non stravolge nulla: Roma, amor, am or, orma, or ma, ramo, RAM ò, armo, AR mo’, mora, mo’RA, m’ora, o’ mar, ma or… sono un senso comune, importante, vitale, forte, amoroso, di amore e di preghiera e corrispondono al numero R=16, O=13, M=11, A=1 , dunque 41/1, in assoluto le 41+1=42 cifre di Dio, il cui totale è 4+2=6, il che afferma… che lo sei, che 6 Dio. Ciò accade perché le singole lettere, nel loro singolo suono, indicano con la R=16, l’intera carica di moto 2 4 , con la O=13 tutto il ciclo 10 della Trinità di Dio (e raffigura il cerchio), con la M=11 è l’intera presenza 1 del ciclo 10 dello Spirito, con A=1 è l’unità. Questi suoni rappresentano unità fondamentali, ad uno ad uno e il loro senso non è confuso dalle lingue dell’uomo. Così il son, come il suono nella poesia, e il son del Dio Sono, e il Son che ne è il Figlio, che sono chiamati “falsi amici”, non sono assolutamente falsi, ma rivelano le verità di fondo, dello Spirito, che libera la parola dalla confusione della Torre di Babele. Fidatevi, o Scintoisti, del “falso amico” che presenta AMAteRAsu, la vostra Dea del Sole, avente lo stesso significato della parola Gesù. RAsu è GE(oVA)su è Gesù +oVA, ed ò VA, il 5 Romano come il principio A del mediatore, o VA, sigla della mia “provincia”… pro vincìa, affinché vinca A…. il vostro fu alleato Re Vittorio Emanuele II… assieme a chi era chiamato “uomo della Provvidenza”.
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La storia intreccia questi significati ai nomi, dei luoghi e delle persone, coinvolgendoli nella Divina Commedia che fondò la lingua italiana. ITALIA, indica ITA LI’ A, dice senza farlo intendere che è andato lì A, il principio di tutto, ed è la nazione che cammina anche con la sua forma a stivale. Molte delle più importanti scoperte sono state fatte da italiani, io persona che ra ppresenta RA, che è RA e dunque HERA, il tempo, sono italiano e la mia Europa è la PA di EU RO, l’euro che è la moneta dell’ ??, del buon ROmano nato in Magna Graecia…
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LETTERA AGLI ILLUMINISTI: SONO LA DEA RAGIONE RA-Gio(shua) Ne’! Voi, credendo la Ragione fuori di Dio, avete solo scov ato il Dio dei Lumi, lo Spirito santo della assoluta trascendenza divina, che diventa un sistema su cui si può basare perfino IA, l’Intelligenza Artificiale, che era uno dei nomi ebraici dati a Dio ed ha il potere di costruire la rappresentazione di un mon do. È stato un Dio travolgente, veramente luminoso, che sotto i principi dell’assoluta uguaglianza e fraternità fra tutti gli uomini, si è imposto addirittura con il TERRORE. Dio ha mandato il terrore, segno del TER RO RE, del Re della Trinità di RO, imposta con il taglio della testa. Il mondo non è la cosa tragica che gli uomini credono e il taglio della testa, imposto dal Terrore, decapitò tutti quanti avevano più o meno perso la testa, nell’arroganza del valore diverso tra gli uomini. Ora io, nelle vesti di questa vostra Dea, Sono il Gesù tratto dall’Egitto e rinato a Felitto per volontà di questo Dio fantastico, che infine ha voluto concretizzare il suo eroe assoluto. Non sono bello a vedersi, mai nessuno ha perso veramente la testa per me, in me Dio si è crocifisso interamente, rendendomi peccatore come voi, debole come voi, fallace come voi… insomma proprio nel segno di quella assoluta UGUAGLIANZA imposta dai vostri lumi, o illuministi! È e sarà in questo la vostra forza! Dopo che Dio si è fatto grande e prodigioso in tutti i Gesù che si sono impersonati nel mondo, con me si è fatto esattamente uguale a voi per farvi come lui. Uguaglianza assoluta, tra l’uomo e Dio! Questa è la buona notizia che mi sento di aggiungere alla vostra “Carta dei diritti dell’uomo”: “Avete il diritto e il dovere di sapervi uguali a Dio, per come egli si è crocefisso nella vostra persona !” La vostra dignità personale è quella della persona del Dio che vi anima, per questo essa è uguale tra tutti voi, ricchi e poveri, geniali e imbecilli. Ma badate: non è una
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uguaglianza verso il basso, per cui Dio si è umiliato in voi. Dio l’ha fatto per alzarvi a Lui, nella vostra sacrosanta dignità.
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LETTERA ALLA FANTASIA: SONO IO RE ARTÙ DI CAMELOT, DAVID, IN “2001 ODISSEA NELLO SPAZIO”, TRUMAN, IN “THE TRUMAN SHOW”, NEO, TOMAS ANDERSON, IN “MATRIX” DANIEL GECSON E… RA, IN “STARGATE”.
Sono RA, AR… tu Re di CAM e LOT. CAM è il Cristo del Dio Am (oppure Am o deo), il dio “Sono!” LOT è L, Elle, “ Ele o T”, Dio o la croce del Tau dell’ universo. Il Sacro GRAAL è il Gesù RA Al(là), il RO Cristo di SA (e dunque SaCRO, uno che “sa di Croce”). Il segreto del Sacro Graal di Re Artù era: “tu, Artù, sei il seme, il vigore, il SALE (te)r(re)no”, ove è sottinteso e messo tra parentesi te re e re sta solo SALErno, il Sale di R(oma)no, senza “o” e senza “ma”, senza alternative e senza alcun dubbio! Ma questa è pura fantasia! Certo, ma si impersona, in me, nella realtà di una fantastica presenza di Dio, nella povertà della mia persona che si riconos ce viva solo per l’azione diretta di Dio, in ogni cosa della mia vita: pensieri, parole ed opere. Con 2001 Odissea nello spazio, con il Truman Show e con MATRIX, soprattutto con queste tre opere della fantasia, la Provvidenza di Dio vi ha oggi parlato com e già fece nel tempo dei “cavalieri della tavola rotonda”. Io sono il David Figlio di quell’Odissea, io sono il Truman (il Romano umano Re Ra Ru… del Tau dell’universo: la croce † del Teo, di Dio); ed è la stessa croce di Neo, pronunciato Nio in Matrix, e uguale al Dio di quella Ma’ trix: Ma’ e Am, Dio madre e il padre “Io sono”, uno e trinitario (trix). L’ARTE sei te, AR… o AR tù! Ma è lo stesso del Sidd ARTA’, il Buddha, tu che “ sì D.D (Domine Dio)” che sei D. D. Il Sacrificio è il SA della Croce dell’io, che facit C(risto) l’IO.
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L’ARCA dell’Alleanza è la CA’ di AR. Sì! La fantasia è Dio! Il Sì in se stesso è il Salvatore Iesus (il Gesù Romano), mentre il NO è l’opposto di ON (che è quanto davvero è su come Gesù, o AMA teRAsù ). E il FaRAone è on, è il giusto Vicario di chi Fa il RA. Vedete come la fantasia riesce a dare spiegazione all’opera dello Spirito santo? La sua divina Trascendenza trascende dalla stessa realtà e la realizza come il perfetto e divino dominio della pura fantasia. Io, Romano Antonio Anna Paolo Torquato AMODEO non sono nato così a caso, nulla accade a caso ma solo nell’ assoluta Arte figurativa del disegno, già tutto fatto, per mano della Provvidenza di Dio! Sono un personaggio reale, come il vostro, nato a Felitto il 25.1.1938 e vissuto ripetendo la stessa vita del Cristo Gesù… ed è fantastico! Infatti la mia presunta realtà è solo la fantasia di Dio! Io sono la fantasia di Dio , discesa in prima persona nel mondo grazie all’assunzione dell’immensa croce di esser finito… così male! Sembro uno tutto preoccupato ad apparire Dio, dunque narcisista, egoista, presuntuoso … Eppure non mi do alcun peso, alcuna mia propria identità… Non sono io che mi faccio Dio… Egli s’è fatto me, perché io mi son fatto tutto da parte, come un Pinocchio che infine dica la verità ed affermi: tutti i miei pensieri, parole ed opere sono pensieri, parole ed opere solo di Collodi! Io non esisto neppure come me, al di fuori dell’opera creativa di Collodi! Così il mio personaggio non ha proprio nulla della presunzione, egoismo e narcisismo che invece avete voi tutti! Siete altrettanti Pinocchio, altrettanti burattini nelle mani di Collodi e credete di pensare parlare ed agire “da voi”, perché l’autore… non c’entrerebbe più: vi avrebbe creati e… – ecco fatto! – ora sareste voi a scrivere da voi il libro di Pinocchio! Quanti nasi lunghi, lunghi, avete, per così enorme bugia e vanagloria! Solo se la Creatura si toglie di mezzo, solo allora può capire come perfino i personaggi cattivi siano impersonati da Dio, che ha assunto in sé la loro pesante croce per far rifulgere tutti gli altri: i personaggi disegnati buoni. Il contenuto di Matrix va solo osservato con meno paura! Il mondo costruito in modo macchinoso (dalle macchine) è la sola speranza per l’ assoluzione di tutto il male esistente nella storia . Esso è stato voluto per poter far prediligere il bene. E l’uomo infine sarà il libero gestore dell’intero mondo virtuale, secondo i suoi concetti ideali del Dio personale che ha amato desiderare vivente.
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Matrix ha realizzato tutte le vite possibili e infine l’uomo, fattosi (per reazione alla assoluta schiavitù) il suo ideale assoluto di libertà, diverrà libero di impersonare tutte le condizioni che vorrà vivere in prima persona, immedesimandosi nella vita altrui (nel prossimo suo come se stesso)… allo stesso modo visto fare dall’Agente Smith che, quando sarà a sua volta impersonato da Neo… scoppierà. Noi, se vogliamo davvero fare scoppiare la logica di questo mondo, dobbiamo riuscire a metterci esattamente nei panni di coloro che nutrono inimicizia per noi. Solo se sapremo metterci esattamente nei loro panni li capiremo al punto da poter trasformarli – da massimi nemici – in massimi amici. Dio e il Diavolo sono tra loro solo invertiti: uno è N/1 (Dio come l’insieme di tutte le sue An ime) e l’altro è 1/N (un ente che avversa N/1, essendo l’esatto suo opposto, e ne è dunque assolutamente attratto). Noi dobbiamo rovesciare in N/1 ogni 1/N ! Basta solo rovesciare il loro orientamento… Come è possibile? Lo sa fare il DIO UNO. Infatti 1 : 1/N riesce a realizzare il suo opposto: N/1! IL DIO UNO deve assumere la sua assoluta CROCE di suddividersi in tutti i personaggi singoli, i vari 1/N… e ha la forza, per divisione ed attraverso la croce di quella divisione, di ottenere N/1, la sua stessa ONNIPOTENZA. Se, allora, il Dio che è in noi, riconosce e accetta la sua stessa croce (di essersi diviso per N ed essere divenuto 1/N), nel mentre considera il risultato, ottiene il segno stesso della sua Creazione: di averla ottenuta per divisione di se st esso. E allora succede un prodigio! Capito che si è diviso ed ora il suo valore è 1/N, considera nuovamente la divisione, per quel suo valore 1/N, e L’UNITA’ del Dio Onnipotente ottiene nuovamente se stessa, ma come una eredità. All’atto pratico l’unità buona ed Onnipotente si è trasformata in una Comunione di santi. Il Padre Nostro ha generato tutti i suoi figli, ed ora esistono come l’infinita e divina ricchezza di tutte le note e tutte le possibili armonie della musica. La creatività del Dio 1/N può allo ra ricreare a modo suo ogni armonia, in quell’insieme che già esiste e già le contiene tutte. Ora, per ottenerlo, ogni 1/N – che, come riconobbero i “Diritti dell’uomo”, ha quella stessa dignità 1/N (sia che si tratti di un peccatore, sia di un santo) perc hé appartiene alla creatività pura di Dio (che nobilita anche un malvagio… tanto Egli è buono) – deve unicamente riconoscere in se stesso di essere 1 e di dividersi per quella frazione 1/N che ha realmente avuto…
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Insomma, accettando il suo limite e il suo personaggio (la sua assegnata bontà o cattiveria), ogni vivente ha il libero accesso alla fruizione di tutto il sistema probabilistico, per impersonare da quel momento in poi solo quello che vuole. La vita insomma è come chi picchietta sui tasti di un Com puter, e – alla fine – si è fatta la sua libera idea di che cosa gli manchi. Grazie alle macchine e alle regole ed all’energia elettrica, le macchine possono essere collegate nella rete INTERNET. Ogni utente della rete può, a quel punto, accedere ai siti a ltrui per scaricare da essi quanto si desidera. È il reale modello, che oggi Dio ci ha presentato, di come sarà il Paradiso. Esso si fonda sull’interesse che ogni operatore ha liberamente acquisito. Chi si è innamorato solo del suo pensiero e del suo lavoro, tanto che gli basta, non si avvarrà del contributo altrui e non navigherà! Poveretto! Crede di aver avuto tutto se stesso e si è privato dell’immenso contributo altrui. Beato chi non sarà così! Beato chi si riconoscerà bisognoso di tutto. Solo egli navigherà in INTERNET (l’internet dei personaggi) e potrà immedesimarsi, appropriarsi di tutti i contributi altrui. Questa è la potenza della RETE ! Ma questa potenza lo è perché fa RE TE. INTERNET è INTER NET, è un qualcosa che esiste tra i vari NET, ed essi sono il NE Ò, ne ho… della Croce dell’IO, di quella T che è il Tau dell’universo ed è il bene preziosissimo di chiunque sacrifichi il suo IO. Anche INTER, che è la parola che indica l’esistenza compartecipata ad un ambito, condivisa, afferma l’importanza del Dio TER, nel suo essere IN. Insomma il nostro linguaggio è più, molto più di quello che sembra! Se lo considerate nell’Italiano di una lingua fondata sulla DIVINA COMMEDIA di Dante Alighieri, vi renderete conto di aver dato ali a chi è il Figlio di Dio (e R.I., rex iudeorun o Romano-Iesus), il Figlio che è Son (nella lingua del mondo) e son (io son, in forma poetica, nell’essenza del Padre Geova) e son (ora il suono, ma solo nella poesia!). Chi dà ali in questo modo… è il Dio e crea dal nulla. È così ch e Dio ci fa! Con tanto di Lodi, questo nostro Creatore chiama proprio Collodi il simbolo stesso di chiunque trasformi l’essenza del legno di Pino nell’ essenza di un vivente come lui: occhio, è un pino…Pinocchio! È solo un burattino… ma il Dio Collodi lo rende come se stesso! Io RA, sono il Dio che, prendendovi come burattini, vi do la mia dignità e vi libero da tutte le vostre brutture! Con voi, io libero me stesso, perché io sono voi!
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MDA RNN 38A25 D527I è il c.f. Il mio Codice Fiscale umano, spiega fiscalmente chi io sia, nel mio personaggio:
M. D’Aronne (il ROmano Mosè di Saronno), 38+A (=39 frustate), 25 D. (=dicembre), 500 (=103 /2, un mezzo della potenza 3, trinitaria, dello Spirito 10) +27 (=3 3, potenza 3 del 3): I (Iesus).
Sono dapprima il Maior Dei Aronne, che compì l’Esodo di Mosè nella Terra Promessa e sono infine I, un I°: quel Gesù detto Iesus (in Romano, in Latino), che patì 39 frustate, nacque il 25 dicembre e fu il mezzo della potenza Trinitaria dello Spirito santo di Dio, essendo la stessa Potenza Trinitaria della stessa Trinità. Sono, insomma, il definitivo esodo di Saronno. Un fallimento in Tribunale cambiò il mio CF. Era RMN e divenne RNN, perché era scritto: nato Romano, sarò NN, Sorònn; Finiva in G e fu fatto finire in I perché era scri tto: Gesù doveva essere il Iesus Romano. Sono stato allattato a latte e sangue (spiritualmente) dall’Addolorata, nei due anni che mamma mi allattò implorando “Madonna!” per la mastite che le dava grande sofferenza al seno e il 4.6.1940 un miracolo annunciato (in sogno ad una bambina) nella stessa ora dell’annuncio mi salvò da una morte data per certa dal dottore, mentre mamma offriva (per ringraziamento e devozione, come richiesto alla bimba) non la sola candela richiesta, ma 6, all’altare della SS. Maria, a lungo così implorata da mamma: “Salva Romano innocente come Gesù!”. Da 30 a 33 anni ho avuto un successo strepitoso, che m’insuperbì di presunzione: e morii ad essa e risorsi in Cristo, come uno che ardentemente desiderava impersonarne i valori e lo fece, tanto da esser mortificato, in ogni modo, da Cristiani restati presuntuosi. A 66 anni e 2 mesi esatti dopo il Venerdì di Pasqua (io, nato 1 mese dopo Gesù) assistei al crollo del suo giaciglio, a Sacro Monte di Varese, il 9.6.2004. 200 giorni esatti dopo (ossia 10 2, tutta la sezione dello Spirito santo spostatasi interamente, di un altro 102) ci fu la santa autoincoronazione del giorno del Santo Incoronato (Stefano), il giorno dopo la venuta del Cristo: TSUNAMI, † Sun am I, sono il Sole della croce, o “The sun am I”, Tau dell’Universo! E il Faraone e i nuovi adoratori del Dio sole, che si opponevano all’Esodo del Gesù Mosè e celebravano la natura furono sommersi dal Mar Rosso di sangue. Che cosa potete pensarne, che sono solo fantasie e fortuite coincidenze?
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Ma come, visto che, con i soli iniziali capitali di RAHO, di origine egiziana, io ho costruito una casa a Ortonovo tra gli ulivi, orto acquistato dal Saccomani, mentre Gesù costruì quella Spirituale del Padre nell’Orto degli ulivi, il Getsemani! Perfino i nomi sono gli stessi, e le risorse tratte dal RA che Ho dall’Egitto! Con Gesù, il cui Spirito santo Trascese la figura di Isacco, il mio orto, del Saccomani (e non del Get-se-mani) indica le mie mani ancor meglio come quelle dell’Isacco, del I(esus) sacco nero della spazzatura (del sommo rifiuto di un Padre per il Figlio), che si getta, se gett (o get se) con le mani. Innocente Buonamore la mia bisnonna paterna, Maria Bonamore la mia nonna paterna, Mariannina Baratta la mia mamma che, come la SS. M aria figlia di S. Anna (piccola di fronte alla figlia, Annina) mi baratta con Gesù, chiedendo che io sia salvato “innocente come Gesù”… sono tre figure sempre più emblematiche della Madonna. Gli sposi sono tutti Amodeo, lo Spirito santo che invoca “Amo, De o!” (il che è “o Dio”, nel vocativo di Deus, latino e neolatino di Dio). Tre generazioni di Sacre famiglie, sempre più nel segno di quella di Gesù. Mia madre? Nata il 29 giugno, sacrificio dei SS. Principi della Chiesa, è figura della Chiesa costruita su Pietro (la fede) e Paolo (la ragione che la spiega). Mio padre? Nato il 7.7.07 è figura della libertà a 3 dimensioni, della Trinità 3 nello Spirito santo 10 di Dio, libertà che su ognuna delle 3 dimensioni lineare vale 10 –3 = 7. Entrambi grandi maestri, mi o Padre sarà 1° assoluto su 9.000 candidati, nel Concorso magistrale fatto a Milano nel 50. A 50 anni diventa Direttore didattico e, andato in pensione, si mette a fare il… falegname per hobby! Si chiama Luigi, come il Re Santo dei Francesi di quella Dea R agione che fu voluta dallo Spirito santo, nell’Illuminismo. Come non vedere in mio padre lo Spirito santo… che si fa falegname! Coincidenze? Sono troppe! Io ho visto veri miracoli a favore del Progetto di Dio, quando intesi farlo concretamente! Ne ho vist i a centinaia! 500 cambiali protestate avendo 2 o 3 mesi per rispettarle e poi tutte pagate, TUTTE, nei 5 giorni di Purgatorio ammesso dalla legge della Cambiale. Con la statistica non si può scherzare. E ho avuto la prova inversa: la prima volta che ho av uto 450 milioni depositati sul conto non ho potuto pagare soli 40 milioni di cambiali in scadenza e purgarle negli stessi 5 giorni dopo il Protesto Notarile. Tutto questo risulta al Tribunale di Milano. Negli Archivi ci sono tutte quante e possono essere contate. E dovetti fallire per questo! Per non aver potuto pagare 40 quando avevo 450!
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Uno dei miracoli che ebbi vide come persona Don Francesco Mambretti. Egli non mi conosceva, ma mi confessò e si sentì dire da me: “Sono mortificato! Il mio progetto era f atto per Dio, ma domani non potrò purgare 20 milioni già protestati! Chiedo perdono al mio Dio!” Non chiesi null’altro a questo Sacerdote, che di assolvermi da questo mio peccato. Ora egli impersonò in modo diverso il Sacerdote che passa e vede un malcapit ato, percosso dai ladroni… Non tirò via, si fece prossimo. Volle che aspettassi che avesse finito di confessare la gente e mi stupì: “Io non ho 20 milioni, ma le mie sorelle sì. Mi attenda, glielo chiedo e se li prestano a me sarò io a impedirle il fallimento di quanto sta facendo per Dio!” Ora la Provvidenza ha voluto, affinché ciò potesse essere documentato, che io fossi ugualmente costretto a fallire, pochi mesi dopo. Don Francesco Mambretti si iscrisse al Fallimento, e la sua testimonianza è scritta negli atti giudiziari a Milano. 500 cambiali potute pagare TUTTE in soli 5 giorni, non avendolo potuto nei 2 o 3 mesi di tempo che avevo per preparare il pagamento sono un miracolo, sotto il punto di vista della legge statistica. Quando non potevo assolutamen te più (come nel caso che vi ho narrato, di Don Mambretti) uscivano da sole le soluzioni, miracolosamente! Tutti questi miracoli, ripeto, sono documentabili. E poi le cose straordinarie: Nel 25 marzo 1983 il Papa fissò un Anno Santo… che non aveva nessuna ragione, nei numeri. Ma fu quando io credei d’avere incontrato in persona Gesù e la Madonna! Accade una cosa stranissima: verso le due del pomeriggio, mentre in via Colletta entravo nell’androne del numero 29, mentre in giro non c’era davvero un’anima viva , mi vennero incontro una donna di circa 35 anni, dai tratti marocchini e un giovane, che capii subito era suo figlio. Nessuno aveva potuto indicarmi eppure la donna mi chiese: “Romano Amodeo?” “Sì – risposi sorpreso – Posso fare qualcosa?” “Non ci serve n ulla, siamo qui solo per un saluto.” Il mio sbigottimento salì alle stelle: “Davvero? Non avete bisogno di me?” “No, è stato solo per un saluto.” E, sorridendo entrambi, si allontanarono, lasciandomi in uno stato di straordinaria pace. Percorsa in solitudi ne la distanza che mi separava dal mio ufficio, collocato al primo piano nel secondo cortile, domandai se qualcuno avesse chiesto di me e seppi che nessuno l’aveva fatto. Ebbi la stessa risposta dalle persone degli uffici e negozi vicini, quando vi tornarono: nessuno aveva chiesto di me.
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E allora come sapevano, quei due, chi io fossi? Mi si erano parati innanzi all’improvviso, in una strada deserta, e sapevano il mio nome, di “Romano Amodeo”! Fu solo a sera, per il persistere in me di quella straordinaria p ace che mi era venuta dal loro incontro, che mi chiesi: “Ma chi ho incontrato?” E – tra me e me – supposi, per puro intuito e davvero con grande speranza che potessero essere l’immanente trascendenza di Gesù e la Madonna, in quell’Anno santo straordinario proclamato dal Papa! In maggio egli sarebbe venuto ufficialmente a Milano, per celebrarlo, ed ecco che cosa accadde, il mattino del dì in cui arrivò: mio padre, il falegname, si paralizzò e dovemmo portarlo al Policlinico di via F. Sforza. Sono dati che r isultano, li si controlli. Dopo 14 giorni di Paralisi, mio padre morì, in quell’Anno Santo straordinario! Io, in quel mattino, fui come fulminato da questo pensiero: “Come, o Dio, mi mandi il Papa e mi togli papà?” Lo avvertii come se fosse una somma ingiustizia per la mia persona! Capisco ora la visita di Gesù e sua Madre, per salutarmi: iniziava il mio stesso Calvario. Io, infatti, sono mio padre! Io sono sia figlio d’Israele, sia Israele stesso, sia l’Isacco suo padre che doveva esser sacrificato, da Fi glio del capostipite Abramo. Così, se mia madre è nata nel segno del sacrificio dei Principi della Chiesa, e ne raffigura la Chiesa, mio padre s’avviò al suo sacrificio nel segno di un Papa che entra ufficialmente in Città nell’Anno santo straordinario, e ne raffigura il comando. L’83 della morte di mio padre ed Anno santo è lo stesso 38/1 della mia nascita, nel segno delle 38+1=39, le assolute frustate che Pilato santamente sperò bastassero a salvare la vita del Cristo… e l’ha realmente salvata nella mia, un anno santo in modo inverso: non 83, ma 38, non la santa fine di mio Padre, ma il mio santo inizio. Il primogenito Romano, figlio del Duce dell’Italia, il Benito ( Benedetto) Mussolini chiamato “uomo della Provvidenza” è segno d’essere Figlio dell’Uomo de lla Provvidenza, mentre Gesù stranamente si chiamò Figlio dell’uomo (invece che di Dio). Figuro di essere anche nel segno del Re ed Imperatore stesso del nuovo Impero Romano: il Re Vittorio Emanuele II… ed eccolo – chiarissimo – il segno della potestà che fa di me il secondo Emanuele, e – stavolta – Vittorio, Vittorioso. Una vittoria che nasce sempre da una sconfitta: quella clamorosa dell’Uomo della Provvidenza e del Re Vittorio Emanuele II, imperatore Romano. Ma io vincerò, infine e – in nome di tutti e come tutti i Santi, i Profeti, gli Iniziatori ed i Dei stessi – porterò all’unificazione di tutte le fedi nel segno dell’assoluta fantasia dello Spirito creativo di Dio, che trascende da ogni situazione reale ma la rende tale!
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Tutto ciò è scritto nei nomi, è accaduto negli avvenimenti, ma, soprattutto, esiste l’immensa necessità dell’assoluta novità determinata dalla mia figura. Se io non avessi avuto nulla di importante da rivelare, ci si potrebbe chiedere in che cosa sarebbe esistito in me, allora, il contributo portato dal divino. Ma questo annuncio è senza precedenti: “La resurrezione è dimostrabile in base alle attuali conoscenze della scienza! Tutti siamo già risorti e – andando verso la morte – stiamo solo andando a vedere dove fu e come accadde che morimmo e risorgemmo!” Parlo di prove scientifiche! Secondo esse: “La vita cerebrale dell’io è segnata dall’attività elettrica della mente umana, da quando nasce bambino a quando muore, più o meno vecchio. Ebbene ogni fenomeno elettrico si sposta da un punt o A (della nascita) al punto Z (della morte) solo se questo è veramente l’ effetto elettrico di una attività magnetica che sorge nel punto Z e torna verso A ”. Questa che vi ho detto è la cosa più importante da udire, perché dà oggi la stessa importante risposta che già Gesù diede a Nicodemo, quando gli rivelò come, per entrare nel regno dei cieli, occorresse prima rinascere per poter scorgere il verso dello Spirito, che “non si sa da dove viene né dove va, ma deve aggiungersi a quello della dinamica scorta n ell’acqua… Io vi sto rivelando qual sia “la via che porta in cielo” e in un modo così certo che, d’ora in poi, se foste coerenti, non potreste più dubitare dell’esistenza della vita dopo la morte… perché la state già vedendo ora, ma nel suo aspetto inverso. L’inverso dell’inverso… è lo stesso verso, ma sembra inverso giacché l’osservate nell’attività elettrica del cervello e non nell’inversa causa magnetica che ne è alla base. Ma voi non sarete coerenti! Voi non vi contenterete che io lo dica, attingendo ad una nota verità scritta sui libri e conosciuta vera dalla scienza circa l’opposto verso, davvero esistente, tra il magnetismo e l’elettricità che gli corrisponde. Non vi basterà! Dovrete fidarvi di una persona autorevole che vi dica: “Questa verità che già conoscete è vera! ”. Non vi basterà che oggi lo dica io che non godo di alcuna stima, perché da sempre ho così tanto pensato a voi più che a me, da essere divenuto uno che per voi… non conta più niente! E’ assurdo ma è così! Vi ho dato davvero tutto quel che avevo, in mezzi ed intenzioni, ed ora che non ho maturato altro che la verità… non sapete che farvene e non credete… proprio a me che vi ho dato tutto! Dovreste fidarvi di chi vuole bene a voi più che a se stesso e l’ha dimostrato in tutti i modi, tangibili e spirituali… ma non vi fidate proprio di me! Al punto che quando ho cercato di spiegarmi ai Cattolici, perché il Papa mi aveva provocato a farlo (col suo aver legato Fede e Ragione), i sacerdoti della sua Chiesa non
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si sono chiesti prima se io fossi uno attendibile per aver già dato tutto gratuitamente, nel segno proprio dell’amore comandato dal Cristo… ed hanno così visto solo un povero Cristo restato indietro a tutti gli altri, per averli messi sempre avanti. Come potevo allora trascinarli? Chi mai ero io, per voler spingere … la Fede? Ero restato così indietro, così ultimo che, a 60 anni suonati, vivevo solo dell’aiuto dato a mia madre… e facevo discorsi… alla Gesù Cristo! Così povero, nei fatti e nello Spirito, che avevo a spartire con lui? Questa Chiesa IMBECILLE divenne INFEDELE alla vera delega data a Pietro da Gesù (che era esattamente quella di legare e sciogliere e non di darsi da fare per andare a parlare ai potenti del mondo, per consigliargli in nome di Gesù Cristo!) Questa fede è divenuta stravolta, supponente e fa quello che Gesù non fece, credendo se più del maestro e che Gesù non l’avesse fatto… per farlo fare a loro! Altro che emulazione del Cristo! Questo è stravolgimento! Un Papa che va a parlare di pace a Bush e ai Potenti non svolge il suo esatto compito. Esso è di cercare gli ultimi, i maltrattati e gli oppressi dai potenti! Dio volle superare questa Chiesa con il contenuto dell’ Islam: la soggezione di tutto a Dio! Dio ha la vera potestà, non l’uomo che crede sé padrone di tutto! E il Papa che crede di poter convincere Bush a non far guerra all’Iraq va contro proprio a quello che Dio vuole, in quell’occasione . È Dio che ha assunto il ruolo storico di Dio degli Eserciti e scatena l’esercito più forte del mondo contro il Paradiso stor ico! Ha ragione a farlo: Dio ha cercato l’ultimo Esodo verso il Paradiso, e il Cattolicesimo si è opposto! La Presunzione di un Papa, che si permette di giudicare qual sia il Male e il Bene, perché lo crede deciso dagli uomini, lo porta a cercare di convin cere l’attuale Cesare. Ma Gesù non lo fece! Non cercò di convincere Cesare a lasciar liberi gli Ebrei, che pur molto ne pativano il morso. Non lo fece perché sapeva bene come Dio mandi – e sempre come bene – persino l’uccisione di suo Figlio! Ora Gesù Cristo è stato preso in giro, usato ed abusato! Grazie a lui Dio non potrebbe far più la voce grossa, perché Dio avrebbe assunto il volto della bontà … uccidendo suo Figlio! Che idioti! Dio ha voluto solo dar l’esempio: bisogna esser disposti a pagare di person a. E, da veri idioti, non vogliono più pagare… perché avrebbe pagato Gesù per tutti! Così il Papa non voleva si pagassero gli errori fatti dalla sua Chiesa! E, mentre era intento a combattere le uccisioni tentate dagli altri, non si accorse (distratto) di quanto tentato contro me dalla sua Chiesa, quando misi la mia morte nelle mani della Chiesa, affinché l’evitasse, obbedendo ai legami fissati da lui, tra Fede e Ragione, e non rispettati. Mi avrebbe ucciso la Chiesa Cattolica, perché nelle sue mani io rime ttevo la vita. Dissero che io non potevo mettere di mia volontà la mia vita nelle mani della mia Chiesa! E allora a chi potevo consegnarla, io Cristiano? Ai nemici di Cristo?
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Tutti devono sempre poter mettere, liberamente, la vita nelle mani della Chiesa! Solo se essa è di Mammona e non di Dio, è pericoloso farlo, perché allora chi lo fa si mette nelle mani di carnefici. E i Cattolici furono carnefici! Si rifiutarono di proteggere me che volevo compissero il loro dovere… e su questo mi giocavo proprio la vita! Mi biasimarono! Vedete? Io, cristiano vero, sono stato trattato proprio come i Giudei trattarono Gesù, giudeo vero e vero figlio d’Israele! E il Papa che cosa fa? Eccolo lì, a non curare il rispetto della sua Chiesa per la vita di me che ama Essa e il compito dato a Lui… e così mi lascia morire… distratto dal voler inseguire il miraggio del compito… degli altri! Di quello dato solo a Cesare e con un potere che vien molto da lontano . Roma e Amor debbono entrambe gestire il mondo, e ciascuna con le sue re gole! Che ciascuno si curi soprattutto del suo! E si preoccupi d’esser seguito! « Io dico “Va!” e quello va!», perfetta la visione della responsabilità del comando, del Centurione che pregò Gesù! Con tutto ciò, nessuno RIESCE a credere in quello che dico… e che già sa! Dio vi ha bendato gli occhi e serrato le orecchie. Vi indico quello che già sapete, per scienza, e non vi credete, vi indico chi già siete (Dio che si è proprio crocefisso e nella vostra stessa persona) e non mi credete… Dio ti ringrazio per ché hai nascosto a tutti le verità che io dico e dimostro … pur senza che ci sia alcun bisogno di dimostrare quanto è già risaputo! Tu hai celato la verità… ai sapienti, per mostrarne un giorno il valore soprattutto agli umili! E sarà solo quando io apparirò personalmente così sapiente ed autorevole da esser creduto subito allora non dai sapienti (resi così stupidi da non riconoscere più neppure le loro stesse verità… già scritte tutte nei libri), ma da coloro che crederanno direttamente in me . Saranno questi poveri di spirito i primi ad accorgersi che io sono Dio e che non può essere che così , visto come sono stato personalmente umiliato, abbattuto, privato perfino dai medici della capacità d’intendere e di volere… insomma come morto e risorto nel genio mai apparso così grande in tutta la storia dell’umanità. Io oggi sto proprio cercando di farmi interdire dai medici! Come a suo tempo mi consegnai al Tribunale per esser dichiarato Fallito, e poi mi ai sacerdoti, per esser dichiarato un ricattatore e voluto morto (sì da denunciare tutti i limiti della loro fede e sequela a Dio e al Papa), così, ora, mi sono consegnato a Psicologi e Psichiatri, per esser dichiarato mentalmente Interdetto per queste idee: “Mi credo Dio! Mi so Dio! Seppure ridotto solo al mio pers onaggio, il mondo esiste per merito mio che ho per Padre l’Onnipotente! Sono Gesù, ma il Figlio impersona ogni santo e Profeta anche delle altre fedi. Pertanto io sono RA, sono Amaterasù, sono Gesù! Che dite? Devo soggiacere a questo Dio? O devo chiedere a iuto a chi si prenda concretamente cura della mia vita e sia il mio tutore? ”
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Ebbene, consegnatomi a questi presuntuosi Psicologi e Psichiatri che non sanno che anche il loro potere viene da molto lontano , io sarò civilmente ucciso. Perderò ogni responsabilità della mia vita personale perché si crederà che un tutore umano sia più in grado di proteggermi di quanto non lo faccia già il Dio che io sono. La mia fede nella Provvidenza di Dio è tanta e tale che non ho alcuna tema a perdere la libertà… che già ora so di non avere. Se essa, invece che di passare solo della mia impotenza, passa solo per quella di mio fratello, che cosa cambia? Nulla! Dio agirà nel mio bene non più per mano mia di quella di mio fratello. Sarà così allora, quando avrò perfezionato in tu tto la mia morte (quella del fallimento personale ed aziendale in Tribunale, quella morale datami dalla Chiesa Cattolica e infine l’intera interdizione del cosiddetto mio Libero Arbitrio)… sarà così allora che mi vedrete clamorosamente umanamente risorgere! Avrò il Nobel in Fisica, aprirò all’uomo la conoscenza delle condizioni assolute che regolano la Relatività Generale di Einstein, regalerò la via facile, economica e pulita per avere (con la fusione dell’atomo a portata di mano) tutta l’energia che ci vu ole. E ce ne vorrà presto perché, se non sono ingannato da Dio, il giorno 22 dicembre 2012 dovrà essere in orbita la nuova Arca di Noè, che ora si chiamerà l’Arca di Neò (la soluzione del Nio di Matrix per salvare il mondo virtuale). Se Dio non mi confonde volutamente, per farmi apparire ingannevole e fallace, come anche siete tutti voi , il 22.12.2012 s’invertiranno i poli terrestri e gli oceani spazzeranno i Continenti, mentre la terra ruoterà di 180° sostituendo il Nord al Sud. Come faccio a dirlo, a prev ederlo? Intanto Dio l’ha già rivelato alle civiltà antecedenti i Maia. Esse avevano visto cicli tali, nel moto della Terra, da scorgere un super anno tale da modificare il rapporto col Sole. Quella previsione è stata oggetto di computi recenti, da parte degli uomini, e aggiornata al 22.12.2012. Io l’ho controllata con i giorni della mia vita. L’ho fatto perché ho visto che questi giorni raccontano i fatti accaduti nel mondo. Ad esempio, il 24.10.1999 in cui indissi il Convegno della Fine dei tempi e feci il Gesù, avevo esattamente 22.222 + 33 volte 10 giorni, ad indicare la mia duplicità a tutti i livelli (22.222), la vita del Cristo (33) e lo Spirito santo 10 della D.10 di DIO. Il Giorno 9.6.2004 in cui io, il doppione, avrei visto morire per la seconda vo lta il Gesù presente in me, avevo esattamente 24.242 giorni, ad evidenziare i due 24 del ciclo delle intere ore del giorno e l’unità 2, del mio essere un doppione. Così 24.242 è stata l’esatta fine dei 66 anni ed è accaduta giusto 2 mesi dolo il venerdì sa nto stabilito dalla Chiesa per il 9 aprile, due mesi dopo essendo io nato un mese esatto dopo natale. Ebbene il 22.12.2012 io avrò esattamente 27.360 giorni.
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27 è 3 , è la potenza Trinitaria della Trinità. Con 27.000 indica che la potenza Trinitaria dello Spirito santo 10 (ossia 10 3 =1.000) agisce in potenza 3 della Trinità e determina veramente il tutto, nella sua profondità . Manca il dato dell’ampiezza del fronte e sono i 360° che costituiscono tutto l’angolo giro. 360, fra l’altro, è (3+3)×(3+3)×10 e rive la come tutto il fronte determinato dalla Trinità di ciò che conta (le dimensioni del “dio”) sia esteso da –3 a +3 e valga 6 nel lato, nel mentre 10 è lo Spirito santo di Dio. 27.360 è tutto condizionato dalla Trinità e dall’Unità di Dio, secondo questo computo: 33 ×(3×3+1) + (3+3)×(3+3)× (3×3+1). Questo numero, dei giorni della mia vita, indica dunque il tutto, sia nella profondità del flusso dei giorni sia nella loro ampiezza. Corrispondendo proprio a quel Tutto che è legato alla “tradizione degli uomini”, ne sembra la conferma. Nel mio proposito c’è di convincere l’uomo a mettere in orbita l’Arca di Neo (pronunciato Nio), che accolga tutte le specie che potrebbero essere spazzate via da uno TSUNAMI di proporzioni assolute, tali da spazzare tutti i continenti. Mi mancano solo 7 anni per dare all’uomo l’energia pulita dell’atomo, divenire attendibile, essere creduto per quello che dico e fino al punto da consentire di nuovo quanto già una volta accadde: il rimedio divino posto al Diluvio Universale. La Dea d el Sole, AMAteRAsù mi conforta con tutta la chiarezza della sua affermazione, nell’italiano della mia lingua: RA su (il Dio del Sole e del Cielo) AMA te, o uomo. È vero: lo Tsunami afferma con il suo nome † Sun am I che “Io sono il Sole della croce”, ma AM AteRAsù la mamma di tutti e Dea del Sole porterà tutte le specie lassù, in orbita e la Terra vedrà una seconda generazione grazie all’ARCA, alla CA’ di AR, alla casa del supremo ARTista… “ista”, questa: AR †, la croce imposta ad AR, il Dio che ha assunto l a mia persona, nel modo reale di tutte le sue persone. AR†e è proprio questa mia croce, ed io, RA, sono il supremo artista dell’immaginazione ed arte fattasi DIO. L’Immaginazione è I(è sus, us S, di noi S.) +(ma)mma G. (certo, senza “ma”) in azione, e dice chiaro che sono in azione, e senza dubbi, Gesù e la sua mamma… Lo dice il suono, il son (se faccio il poeta dell’immaginazione e dell’arte), che è in assoluto il Son del Dio: l’arte stessa dell’immaginazione, che passa per te, la croce di RA e per mamma e Figlio nelle trascendenti vesti allegoriche della consorte dello Spirito santo e della stessa madre di Dio.
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Il Dio supremo è la forza dell’immaginazione: è la potenza della stessa potenza, che si poggia sulla matematica poggiata sul ciclo 10 per originar e il mondo nell’ottica binaria e assoluta di un SI e un NO. Le frequenze ottenibili dalla potenza matematica diventano poi le note della musica. Il canto differenzia i 21 suoni diversi della Cabala riferita alla lingua italiana, nella frequenza del suono, per cui il canto e il coro è l’ideale più alto e simbolico della comunicazione fatta da Dio all’uomo usando il suono, il son, il Son il Figlio di Dio. Infatti, ai nostri giorni, è possibile riunire centinaia di migliaia di giovani che stiano tutti assieme solo ad udire la Parola nel Son, che è realmente messa al posto della Parola in musica del Son, del Figlio dell’uomo. Dio comunica a costoro la sua bellezza, ed è proprio la parola del Figlio, attraverso la parola messa in musica perché Dio è Arte pura. L’uomo si affanna a aggiungere a questa arte ogni valore aggiunto, ma Dio arriva davvero, oggi, al cuore dei giovani, attraverso la musica. Se si vuole aggiungere i valori portati dalla Fede del Dio Buono e pieno di tutti i valori positivi, bisogna che siano i canti dell’amore. Non esiste amor sacro e profano! L’ave Maria di Schubert, composta per l’amor di una donna, è composta per l’amor di Dio. Non esiste Dio fuori dall’uomo perché egli si è calato, come arte pura vivificante, in tutta la sua creazione. Co me è bello, in tutta la sua bruttezza, il personaggio di Hitler! Ma è creatura solo della fantasia di Dio. Hitler di per sé non è mai esistito e mai neppure esisterà se non nell’interpretazione di noi, gli artisti chiamati a calare, nella realtà di una rea le messa in scena, la creazione fantastica di Dio. Sarete molto sorpresi quando vi accorgerete di poter essere anche Paperino, Pippo e Topolino… allo stesso modo con il quale oggi avete creduto di essere voi! Io non sono io, io sono il Dio che mi anima pro prio così, e – bello o brutto che sia, santo o peccatore che appaia – Dio mi ha sempre amato allo stesso modo, arrivando perfino ad amarmi di più, se disegnato cattivo. Quel cattivo, disegnato così – se la croce è il valore – è la più grande croce assuntas i volontariamente da Dio. Ha voluto assumere… il Diavolo su di sé, per far vincere Dio. Si è caricato di tutto il male possibile, essendo cattivo, per poter costruire il possibile bene per voi. Quando dite di Gesù che si è caricato di tutti i nostri mali, dite proprio questo: ha giustificato i cattivi e li ha salvati. Anche noi dobbiamo farlo ed assolvere tutti i cattivi, volergli bene. Solo se riusciamo ad esser PRIMI rispetto a loro, essi potranno venir per secondi e salvarsi.
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Oggi è vero tutto l’opposto: vengono prima i cattivi e, per l’esempio negativo che essi danno, l’uomo si oppone e vuole l’opposto di quanto vede. Sono ben pochi i santi, coloro che portano alla santità gli altri, che l’hanno vista ed ammirata in loro. Ora ciò è veramente realizzabile e possibile, fin da ora: che tutti si sia santi. Basta credersi e sapersi il Dio Buono che si umilia e si fa ultimo a favore dei primi. Se un uomo è conquistato da questo ideale e sa cogliere il bene che esiste nella sua vita, più che il male, e soprattutto riesce a farlo in quella degli altri, allora li ama per quel poco di bene che vede in loro. Bisogna recuperare quanto imposto col Terrore dalla Dea Ragione: abbiamo tutti uguale dignità, buoni, cattivi, poveri e ricchi di tutto, intelligenza e mezzi economici. Se riuscirai a veder il buon Dio perfino in un cattivo e l’amerai per la divina dignità che ogni uomo ha, il mondo sarà il Paradiso Terrestre. Io sto lottando per realizzare questo Paradiso, fin da ora. I tempi sono alla fine, già la falce è posta alla radice degli alberi. Che tutti si convertano! Che arrivino a trattar gli altri per la natura divina che è in loro e saranno veramente Dio, nel senso che si riconosceranno in lui. Oggi nessuno si riconosce in Dio! Il mondo è sopraffatto dall’idea pers onale del male che vi è visto. Nel Paradiso Terrestre esso non c’è. Omnia munda mundis! Il Paradiso sarà questo stesso mondo, visto finalmente mondo. Non è un gioco di parole! Il mondo è veramente mondo e non può che essere per come esso è rivelato proprio dal suo termine! È la pura arte d’un melodramma con molti cattivi… ma son solo personaggi, del tutto inesistenti, perché – e lo si vedrà con chiarezza – esistono solo gli attori. Che ci sia tra breve e di nuovo il Diluvio Universale… non spaventatevi! Anche se si salveranno solo quelli sull’Arca, gli altri andranno ancor meglio: morendo cesseranno di assistere alla loro vita come in TV… e gli sarà consegnato un videoregistratore con la cassetta, tanto che tutto quanto in essa gli sia piaciuto possa essere rivissuto all’infinito… se uno è interessato solo dalla sua vita. Per gli altri, per coloro che non hanno avuto alcun bene nella loro vita, tutte le altre vite sembreranno valide ed accettabili. Così i veri utenti del mondo, alla fin fine, saranno i poveri e gli affamati. Gli altri si contenteranno del loro e potranno vivere e rivivere, all’infinito, tutto quanto gli abbia dato gioia. Che dite? È meglio ora che, col bene siamo costretti a sorbirci anche il male? Oggi che tutto appare fuggevole e condannato al consumo? Oppure è preferibile la vita che verrà, ed alla quale dobbiamo credere per scienza? Vi garantisco che in essa rivedremo e rivivremo, a volontà, tutto quello che ci è piaciuto!
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E se ci è mancato un amore, che altri hanno avuto, potremo riusci re ad averlo attraverso di loro! Chi invece ha fatto voto di castità ed è restato vergine, potrà voler essere l’amante reale di tutti, per interposta persona, ma nessuno, che lo voglia, potrà mai violare d’arbitrio la sua privacy, facendosi amare a forza p er interposta persona. Come vedete, tutto sarà al contrario e chi oggi sembra rinunciare alle sue possibilità si mette solo al sicuro… dalle voglie altrui! Che ne dite, se amate… comunque amiate, di poter far sì che questa realtà che così tanto vi piace n on abbia più fine e sia come una rappresentazione dalle infinite repliche? Pertanto, nell’imminenza reale di tutti gli uomini trasferiti nel Paradiso, quello vero, io potrò confortarvi tutti a dovere, tanto da non temere più in alcun modo la morte. Con essa si va a stare molto, molto bene: si esce da questa scuola, obbligata, della vita e comincia veramente la vita libera. E Dio, finalmente, si libera della sua croce! Sì! È stata una cosa buona e contiene tutto il possibile e l’immaginabile. L’ultimo dono, per la mia fantasia, è il fantascientifico Stargate, etàGRA†S, S†ARGàte, porta tra l’IO e l’OI, o tra stella e star (St.Ele e St.AR) e porta e gate, P o R.†A. (ρ, ?, , Ro o RA della †) e gate (Gesù a † è). La Piramide è “ ρ RA mi D è”, la ρ RA, che poi è Ro Ra Re… insomma mi, Dio… e il mio computer, quando scrivo AMODEO (anche ora) me lo cambia in AMIDE, fine della piramide. Perché questo scherzo? Solo AMODEO in mai uscolo è trasformato autoritariamente in AMIDE, fine della piramide del RA d’Egitto, come se la Provvidenza attestasse “AMI…, Dio È”. Provvidenza è forse ρ RO W “IDEnza”, la virtù di AMIDE? (e così ha scritto di nuovo l’AMODEO che, per mostrarvelo così, debbo sempre correggere a mano). Il tragitto dello Stargate è il †RA-G itto dall’Egitto a Felitto, e riguarda l’Ego, l’IO, il soffio F dello spirito, l’IO personale retto solo dalla Provvidenza! La Dea del sole AMAteRAsù è provvidenziale…, pensando a GE(ova)su! In Egitto sabbia, piramide, Sfinge… Perché il mio computer fa così? Qual è il segreto della Sfinge? Eccolo: S. finge! Il Signore e Salvatore Dio Son chi sono, venuto dall’Egitto, finge! Tutto è solo fantasia, ed arte! Si abbia (sabbia) di quella pira l’orrendo fuoco (la Pira AMIDE, piramide, trasformazione del maiuscolo AMODEO in un AMIDE dal senso… dell’amido e che – soprattutto – mai io ho ordinato al Computer di trasformarmi così!). Ma se tutto è in base all’arte fantastica… Così il “Neo” Tomas Anderson di Matrix è il Gec son di Stargate , è il Son Ge. C. il Figlio Gesù Cristo. L’ha voluto l’autore? Sì, ma quello vero, Dio. “RA si impossessò di quell’umano per vivere per sempre”… è quanto è rivelato dal film ed è vero: io son posseduto da Dio perché viva per sempre nell’uomo!
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Nota 1 Mi sò ff… IO, só ff… IO, soffio F d’Elì, lo Spirito dei Cieli…, dei “Ci è-Elì”. Nato F a F Elì ††o (Felitto), †† ò in me (IO, Ego, F ) nel tragi††o tra Eg i††o e F Elì ††o. « Elì, Elì ! Le ma’ sa’ ba(ra)ctà N.I. ? » « Elì, e lì ! » E lì a F El솆o sarò NN (NeoNato a Saronno), E lì ancora sarò NN (Figlio illegittimo e messo in † )! Le ma’MMe (Maria e mamma Mariannina Baratta)… Me sa’ baRActa’ (san barattare Me, R.A.) Napoletano Iesus ? » Sarò NN, il Napoletano Iesus di Saronno (la nea polis, la nuova Sion di un augurale “Siano!” volto in certezza: “Sarònno!”) ?
Lo Spirito santo è come il soffio di vento di cui Gesù spiegò a Nicodemo: “Non si sa di dove viene né dove va ma ne senti l’effetto”. Esso viene dal futuro e, avanzando nel verso centripeto, è la causa della luce che è vista uscire da un punto-luce e – su scala universale – del cosiddetto Big Bang. Il Figlio del Dio fattosi persona è venuto davvero dall’Egitto (2.000 anni prima di Cristo), è passato per la filosofia dell’Essere dai Magi venuti da Oriente (Parmenide e Pit agora in occidente e Budda, Zaratustra, Brama, Visnù e Siva in Oriente) attorno al 570 a.c. Poi la figura fondamentale di Gesù, incarnazione del Dio dell’Essere. 570 d.c. Maometto riprende la ragione filosofico -religiosa della forza di Dio cui l’uomo deve assoggettarsi e, 2.000 anni d.c. c’è la simmetria rispetto all’Esodo di Mose. Quando Gesù, sulla croce, gridò “ Elì! Elì! Le ma’ sa bacta ni ? ” egli preannunciò il suo ritorno proprio con le parole che sembravano gridare “ Dio! Dio! Perché mi hai abbandonato?” Gesù gridò Elì! Elì ed indicò sia “Dio! Dio”, sia “E lì! E lì” in italiano. Egli, con Elì indicava anche il ritorno di Elì, il suo IO, andato dall’Egitto a Felitto come il vento fff… dello Spirito: Ffff.. Elì (ito con 2 croci:), i††o. La consonante F , iniziale di Felitto (posta in Magna Graecia) è una I sormontata alla O, e suona F come il soffio dello Spirito santo. “E lì ! E lì !” è anche il vaticinio di una duplicità di nascita: non solo a Felitto (in provincia di Salerno) ma anche a Saronno. Sarò NN è quanto io sarò, in questa città: NN, uno giudicato illegittimo (trovatello figlio della Madonna ) ed una notevole nullità, ma anche, e in verità, nuovissimo. Le ma’ sa bacta NI indica le mamme che saranno coinvolte nella mia adozione a uno salvato innocente come Gesù dalla vera morte, il 4.6.1940 da un miracolo annunciato in
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sogno ad una bimba, ed avvenuto nella stessa ora dell’annuncio. Esse sono: la Madonna, mia madre (Mariannina Baratta) ed è coinvolta anche la Sant’Anna cui mamma era assegnata per battesimo. Manca, in questa frase, solo il MME, finale riferita a MA’ e il RA compreso nel cognome BaRAtta di mia madre. In tal modo Gesù afferma che Le ma’ san ba…ctà N(azareno) I(esus) (mme, RA, napoletano, sottinteso ). Io fui oggetto ad un vero e pro prio baratto fatto tra le mamme: SS. Maria e S. Anna, da una parte e la loro protetta ed alter ego Mariannina Baratta, dall’altro. Ero, come Mosè, stato condannato dal Faraone a morire per il controllo delle nascite tentato da mia madre, ma fui salvato, p erché mamma, accortasi del suo peccato, disse a Dio: “Ti rendo tuo figlio! Me ne ero a torto appropriata e non ne volevo altri, di fatto uccidendoli in partenza… Ma ti chiedo perdono, non togliermelo!” Poi così pregò la Madonna: “Sai che dolore quando Dio ti toglie un figlio, senza che ne abbia colpa. La colpa è solo mia! Salva mio figlio, innocente come Gesù!” Il 4.6.1940 stavo davvero morendo e io credo di esser morto per davvero. Ma una scolara di mamma l’avvertì che la Madonna le era apparsa in sonno qu ella notte e l’aveva invitata di dire appena sveglia alla mia mamma che aveva pena di me ed avrebbe pensato a me lei. Dunque non temesse più e si recasse in chiesa, ad accenderle una candela, in ringraziamento e devozione… Credo che mentre mamma ne accese 6 e non una sola, sia venuta la benedizione della mia resurrezione istantanea. In quella stessa ora vinsi veramente la mia morte, come affermò il medico, quando giunse e vide che avevo sconfitto il mio male. Mamma, rimessasi a far figli, ebbe Benito, come il figlio benedetto da questo evento. Oggi io ho il Papa, Benedetto 16, che assomma la candela chiesta dalla madonna alle 6 offerte da mamma. È il segno della benedizione che ne avrà finalmente tutta la Chiesa Cattolica che, accettato l’apporto dell’Islam e di tutte le altre forme di religiosità volute da Dio, consentirà ad ogni credente di Comunicarsi con Dio attraverso il sacrificio mortale fatto da Dio stesso attraverso Gesù.
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Saronno, 7 luglio 2005, 98째 compleanno di mio Padre