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Bimestrale di politica e cultura dei trasporti • Anno 8 • Numero 4 • sped. in abb. post. 70% - DCB Roma • € 5,00
n.4 • 2008 Luglio • Agosto
ANAV: Vinella presidente “TPL…L’ANNO CHE VERRÀ” MULTE AI MINORI, PAGA PAPÀ SPECIALE: CINTURE DI SICUREZZA
EDITORIALE I busImagazineI di Silvia Garambois
[direttore responsabile di Bus Magazine]
GIUSEPPE VINELLA E’ IL NUOVO PRESIDENTE ANAV
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Anav ha un nuovo presidente: l’assemblea dei soci, lo scorso 18 giugno, ha accolto con un lungo applauso la designazione di Giuseppe Vinella, approvandola per acclamazione. “La forza e la continuità delle Associazioni sta nella capacità di rinnovare la propria classe dirigente”, aveva da poco detto – nel suo discorso di bilancio di fine mandato – Nicola Biscotti, passando il “testimone” a Vinella. E un lungo applauso ha salutato anche la relazione di Biscotti, il consuntivo di quattro anni di attività dell’Anav in cui l’associazione ha tenuto la barra diritta nei marosi delle normative incompiute, delle leggi arenate, dei contratti da rinnovare, dei problemi delle aziende da risolvere. “In questi quattro anni abbiamo rappresentato gli interessi delle aziende a tutti i livelli, ma abbiamo tenuto alto anche il dibattito interno con 28 consigli direttivi – ha detto -. In qualche caso, abbiamo dovuto impegnarci di più: ma Anav è stata sempre degna dei suoi interlocutori, dalla Presidenza del Consiglio ai sindacati”. “Innovazione nella tradizione”: così Vinella ha raccolto la sfida del nuovo importante impegno alla guida dell’Anav, “con consapevolezza e umiltà”, perché quello da fare è ancora “un percorso difficile; ma noi imprenditori siamo abituati a soffrire e a reagire”. I problemi sono sul
tappeto: quadro normativo, risorse, tema contrattuale. Ma per ripartire, serve la squadra: ancora un applauso della sala per approvare la candidatura dei vicepresidenti, Desiderio Zoncada, Silvano Barbiero, Alfonso Lirosi. Vinella ha fatto anche il quarto nome: il dott. Francesco Fortunato, dall’inizio del prossimo anno, da “quando vorrà”.
[ PRIMO ATTO LA RICHIESTA DEL “TAVOLO” A PALAZZO CHIGI
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La due giorni romana dei soci Anav, allo Sheraton Golf, nel verde dell’Eur, ha avuto i toni della festa e dell’impegno: al pomeriggio dell’assemblea, alla cena di gala in cui le discussioni si sono stemperate nella convivialità, ha fatto seguito il primo vero appuntamento di lavoro, nella mattina del 19, con la tavola rotonda su “Tpl… l’anno che verrà”. Anav è di nuovo al lavoro, a pieno regime, senza soluzione di continuità. Lo si vede anche dall’autorevolezza degli ospiti, sul palco e in sala: il ministro Raffaele Fitto, l’amministratore delegato delle Ferrovie Mauro
Moretti, il presidente Asstra Marcello Panettoni, i rappresentanti di Federmobilità e dei sindacati, ma anche della Presidenza del Consiglio. Si discutono le emergenze economiche, con la mancata applicazione della Finanziaria 2008, visto che le risorse stanziate per l’esercizio si sono arenate nella quasi totalità delle regioni, che non hanno ancora provveduto ad erogare alle imprese quanto stabilito; si affronta il problema dell’impennata dei costi del gasolio; ma soprattutto si torna a ragionare sul quadro normativo, sulla necessità di leggi che diano certezze al settore, che permettano al trasporto pubblico locale, alle aziende, di compiere quel salto di qualità indispensabile per affrontare la concorrenza anche internazionale. Si discute di risorse strutturali per il settore, di gare e di contratto unico: l’analisi dei problemi è approfondita, la parola ora però spetta alla politica. Senza ulteriori perdite di tempo, perché il rischio è lo strangolamento del settore. Nella stessa mattina il neo-presidente Vinella compie il suo primo atto ufficiale, firmando insieme a Asstra una lettera alla Presidenza del Consiglio: si chiede il riavvio del tavolo interistituzionale sul trasporto pubblico locale. E il ministro agli Affari Regionali, Raffaele Fitto, che su questi temi ha la delega, dà all’assemblea dell’Anav l’assicurazione che su questa strada si andrà avanti.
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<< EDITORIALE I busImagazineI Giuseppe Francesco Vinella [Settore al collasso e promesse da marinaio: basta interventi spot]
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A sinistra il presidente Giuseppe Vinella con il ministro Raffaele Fitto; sopra il past-president Nicola Biscotti con il vicepresidente di Confindustria Cesare Trevisani; in basso una immagine dellâ&#x20AC;&#x2122;assemblea.
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n.4 • 2008 Luglio • Agosto
Editoriale Giuseppe Vinella è il nuovo presidente Anav
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Silvia Garambois
Convegno Anav ANAV: ente Vinella presid O CHE VERRÀ” “TPL…L’ANN À ORI, PAGA PAP MULTE AI MIN ZA URE DI SICUREZ SPECIALE: CINT
La riforma incompiuta: l’Anav nelle sfide del futuro
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Giuseppe Francesco Vinella
Regole, risorse, contratto: agenda per “l’anno che verrà
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Attualità “Ora Confindustria dia il via a una battaglia sulla produttività” 13 Nell’immagine di copertina la stretta di mano tra Giuseppe Vinella e Nicola Biscotti (assemblea Anav per il rinnovo delle cariche sociali, 18-19 giugno 2008). Foto di Paolo Caprioli
Nicola Biscotti
Stop ai pagamenti agli evasori del fisco
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Nicoletta Romagnuolo
Minori senza biglietto (e la multa va a papà)
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Paola Galantino
Friuli: conduttore unico per ferro-gomma e mare?
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Antonello Lucente
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Speciale 13
a cura di Roberta Proietti
Cinture di sicurezza come comportarsi viaggiando in Europa
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Flash
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Cultura
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La super biblioteca al nodo di interscambio
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James Bond l’autobus lo prende... al volo
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I diritti del cittadino (anche quando i trasporti scioperano)
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Rubriche
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Dalla parte del passeggero Sindacale Viaggiare in europa Regioni province comuni La sentenza Tecnologie La nostra storia
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La riforma incompiuta: l’ANAV nelle sfide del futuro Il neo presidente ha illustrato all’assemblea le linee di attività per il prossimo quadriennio: un programma di continuità e di rilancio. Giuseppe FrancescoVinella
[Presidente Anav]
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e linee generali del mio programma di attività si muovono in continuità con l’azione svolta dal Presidente uscente e dagli organismi associativi, attività che ho condiviso sia nella fase di formazione delle scelte sia in quella di esecuzione delle stesse, sui vari temi trattati distintamente nell’ambito del Consiglio direttivo e del Comitato esecutivo, di cui sono membro da circa 10 anni, nonché nella mia qualità di Presidente della Sezione Puglia. Allo scopo di rendere ancor più competitive le imprese in un mercato caratterizzato da una concorrenza da tutti conclamata ma ancora incompiuta, è necessario promuovere, per tutti i diversi servizi del trasporto di persone una politica industriale, perseguendo l’obiettivo di un mercato caratterizzato da regole chiare, programmi definiti, risorse certe e soggette a revisione sulla base dell’inflazione effettiva di settore (per porre rimedio all’emorragia determinata dall’impennata del costo
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Due immagini della sala durante l’assemblea Anav
Pubblichiamo la sintesi delle “Linee generali del programma di attività per il quadriennio 2008/2011”, proposte dal neo presidente Giuseppe Vinella nella sua relazione nel corso dell’assemblea dei Soci Anav dello scorso 18 e 19 giugno. del gasolio, giunto ormai a livelli insostenibili). Solo in queste condizioni è possibile pensare che le gare siano il mezzo (e non il fine) anche per recuperare risorse dall’esercizio da destinare agli investimenti in opere infrastrutturali allo scopo di migliorare la qualità
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dei servizi. E’ necessario inoltre un ripensamento del modello di Governance, una maggiore razionalizzazione dell’offerta e l’introduzione dei requisiti di Sistema, per conseguire l’efficientamento del comparto, che dovrà essere graduale ma allo stesso tempo rigoroso anche mediante incentivi all’aggregazione per eliminare la frammentazione dell’offerta e realizzare economie di scala. E’ necessario infine realizzare il contenimento dei costi unitari, specie quelli relativi al personale per unità di prodotto e incrementare gli introiti tariffari. L’affermazione generalizzata della cultura di impresa al fine di contenere i costi. Il principio fondamentale di un’economia di mercato è che le imprese inefficienti devono essere espulse dal mercato a favore di quelle efficienti. Solo così si può generare ricchezza all’interno del Sistema, ricchezza che deve essere poi equamente distribuita: a favore delle imprese per la giusta remunerazione del capitale, a
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sul razionale utilizzo dello strumento del contratto di servizio pubblico, capace di realizzare maggiore efficienza, produttività e qualità dei servizi offerti.
Il direttore Francesco Fortunato con Nicola Biscotti
favore degli investimenti, a favore dei lavoratori. Un adeguato impianto regolatorio, incentrato, in particolare,
IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE Per risolvere i gravi problemi di tale comparto è necessario: a) affermare la centralità del TPL ed introdurre una politica industriale nel settore con interventi mirati a incentivare l’uso del trasporto collettivo, facendo leva sugli strumenti della pianificazione (piani regionali dei trasporti, piani provinciali di bacino, piani triennali dei servizi, piani urbani del traffico); b) riformulare il quadro delle regole per rendere in concreto perseguibile il processo di liberalizzazione di tutti i servizi di trasporto pubblico locale, urbani ed extraurbani sulla base delle
linee guida già approvate dal Consiglio direttivo nel 2007 e riprese nella quasi totalità nel disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri uscente, sul quale quindi è necessario riprendere il discorso con il nuovo Governo; c) quanto alle risorse, è necessario adoperarsi affinché le regioni si attengano allo spirito e alla lettera della legge finanziaria 2008 in maniera tale che le stesse dal 1° gennaio 2008 utilizzino il complesso delle risorse stanziate per obiettivi specifici tra i quali, in primo luogo, “garantire le risorse necessarie per il mantenimento dell’attuale livello dei servizi, incluso il recupero dell’inflazione degli anni precedenti”, ciò da cui deriva il vincolo per le Regioni alla revisione dei contributi/corrispettivi al fine di renderli adeguati a compensare integralmente le aziende dei costi impropri connessi all’assolvimento degli
GIUSEPPE VINELLA: IL “WHO’S WHO” DEL NUOVO PRESIDENTE DELL’ANAV l nuovo presidente dell’Anav, Giuseppe Francesco Vinella, direttore d’esercizio della Sita regionale della Puglia, è nato a Putignano (Bari) e ha 45 anni. Vinella, dottore in Economia e Commercio (ha conseguito anche un Giuseppe Francesco Vinella attestato per lo “sviluppo direzionale” all’Università Bocconi di Milano), ha iniziato giovanissimo la sua carriera manageriale, ricoprendo ruoli di responsabilità in grandi aziende. A 21 anni era già alle “Vetrerie meridionali”, società di cui è stato responsabile amministrativo e commercia-
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le fino al 1991, quando ha assunto il ruolo dirigente per la Sita a Bari. Oggi, oltre ad essere presidente dell’Anav Puglia e del consorzio Co.Tr.AP., è anche impegnato nel settore dei trasporti come membro dell’Osservatorio sulla Mobilità della regione Puglia, procuratore della società “Viaggi e Turismo Marozzi s.r.l.” e consigliere della “Sita s.p.a.”. Non ha però abbandonato gli impegni in altri settori: è presidente della “Società vetrerie meridionali s.p.a”(Bari), consigliere della “Banca Carpatica” in Romania, della “BCC Banca di Credito Cooperativo”, della “Apulia Tessuti s.r.l.” (Bari), della “Sim s.r.l.”(Bari) , della “Vetro Bari s.r.l.”, della “Vetro Puglia s.r.l.”, della “Mediterranea vetris s.r.l.” (Catania) e della “Civas s.r.l.” (Oristano).
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obblighi di servizio pubblico, in osservanza peraltro dei principi comunitari (a tal proposito è necessario valutare a tempo debito l’impatto del nuovo regolamento CE 1370/2007 sulla disciplina nazionale). Questo principio riguarda anche le regioni a statuto speciale, per le quali occorrerà fare il punto della situazione sia con riferimento ai trasferimenti dello Stato, sia soprattutto, con riferimento alle concrete risorse stanziate dalle regioni alle imprese. In tal senso saranno prese le
opportune iniziative, di concerto con le Sezioni interessate. ALTRE QUESTIONI RELATIVE AL COMPARTO DEL TPL Affidamenti in house providing Società miste. Occorre soffermarsi, sia nelle sedi politiche opportune sia attraverso un esame tecnico della vicenda, su due distinte forme di affidamento dei servizi: l’affidamento in house providing e le società miste per posizionare
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l’Associazione sia sul disegno di legge di riforma dei servizi pubblici locali, ex disegno di legge Lanzillotta, sul quale sembra vi siano orientamenti politici bipartisan, sia sulle modifiche al D.Lgs. 422/1997 e s.m.i. nel cui disegno di legge fu introdotto la gara a doppio oggetto, vale a dire la possibilità di un partenariato pubblico-privato. Aggregazioni. Dovranno essere individuate forme di aggregazione che in termini di coerenza con il quadro normativo e giurispru-
LINEE DI INDIRIZZO SULL’ATTIVITÀ ESTERNA DELL’ASSOCIAZIONE ubblichiamo una sintesi delle linee di indirizzo, indicate nella relazione, riguardo il complesso sistema di relazioni di Anav con Confindustria, con i sindacati, con gli altri organismi di rappresentanza del settore e con le istituzioni. Il rapporto con il sistema confederale. E’ necessario intervenire presso la nuova dirigenza di CONFINDUSTRIA per sollecitare una maggior attenzione ai problemi dei servizi, con particolare riferimento a quelli del trasporto di persone svolto mediante autobus. I rapporti con altri organismi di rappresentanza del settore. Il problema dei rapporti con le altre associazioni di settore, con le associazioni degli artigiani e soprattutto con ASSTRA, va affrontato in relazione all’obiettivo di conseguire una maggiore capacità di pressione istituzionale su temi e problematiche di comune interesse. E’ evidente che portare avanti una posizione comune su singoli temi di interesse per la categoria, presuppone una visione altrettanto comune su questioni di portata generale
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che inevitabilmente influenzano la stessa struttura del mercato di volta in volta considerato. Quanto ai rapporti con ASSTRA è dirimente la questione della reintroduzione o meno di ipotesi di affidamento diretto. Su questo tema, è fondamentale potenziare il dialogo con ASSTRA sia perché le imprese pubbliche risentono della ingerenza della politica locale nella gestione, la quale, invece, deve essere improntata su sani principi di impresa. Con ASSTRA bisognerà affrontare e risolvere inoltre il problema della separazione dei ruoli tra ente locale proprietario, che deve concentrare la propria missione sull’attività di programmazione e controllo e l’ente gestore, che deve assumere sempre di più la missione di impresa, sul vero senso della parola. Solo in questo caso vi sarà la par condicio necessaria per il corretto dispiegarsi della concorrenza e si potrà realizzare una collaborazione più stringente tra le due Associazioni per implementare la loro capacità di lobbing e, con il rapporto sinergico, migliorare l’assistenza alle aziende, l’attività di for-
mazione e di innovazione tecnologica. Quanto ai rapporti con i sindacati, è necessario porre le basi per la creazione di moderne relazioni industriali coerenti con l’evolversi delle condizioni di mercato, che richiedono maggiore produttività, flessibilità e competitività. E’ necessario, infine, che la struttura intensifichi i rapporti con l’IRU, atteso che l’ing. Francesco Pacifico designato da ANAV non è più Vice presidente dell’IRU e Presidente del Consiglio trasporto persone.
I RAPPORTI CON LE ISTITUZIONI E’ noto che l’efficacia dell’azione associativa passa attraverso la capacità di esprimere un’attività di lobbing in tutte le sedi istituzionali, comunitarie, nazionali, regionali e locali. E’ ovvio però che le istanze rappresentate ai vari livelli istituzionali devono avere carattere di omogeneità e necessitano dunque di un coordinamento a livello nazionale, con modalità che saranno di volta in volta individuate dagli organismi associativi.
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denziale prima ancora che strategici rappresentino la soluzione di approccio ottimale. In ogni caso i processi di aggregazione non devono essere mirati solo alla creazione della massa critica necessaria per la partecipazione alle gare, ma a realizzare quelle sinergie necessarie per il miglioramento della efficienza delle singole aziende, il rafforzamento del management, la realizzazione di centri comuni per l’acquisto, le vendite, la cura di ogni altro aspetto amministrativo e il miglioramento della innovazione tecnologica. Concessione di servizi o appalti pubblici di servizi. Su questo aspetto bisogna uscire allo scoperto. Con l’ausilio della nostra struttura e, ove lo si ritenga opportuno, di luminari della materia, occorre decidere se con riferimento alle peculiarità dei servizi di trasporto pubblico locale il comparto deve ormai ritenersi da annoverare negli appalti pubblici di servizi anziché nelle concessioni di servizi, ed in quanto tale essere assoggettato alle norme di cui al nuovo Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture di cui al D.Lgs. 12 aprile 2006, n. 163. AUTOLINEE INTERREGIONALI Una volta chiarito l’aspetto contingente del periodo transitorio, l’Associazione si
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dovrà adoperare affinché le imprese si preparino al più presto ad affrontare il mercato sì da garantire assetti organizzativi adeguati in un mercato libero ed un corretto dispiegarsi della concorrenza. Inoltre, trattandosi di un servizio pubblico, l’Associazione non rinuncerà alla pratica attuazione dell’attività di monitoraggio prevista dall’articolo 6 del D.Lgs. 285/05 per la quale, unitamente all’attività di controllo, è richiesta una tassa a carico delle imprese. Occorre rendere quindi tangibile - con uno specifico emendamento al testo il monitoraggio previsto all’articolo 6 del D.Lgs. 285/05 affinché sia concretamente attuato lo spirito della disposizione, che intende verificare il grado di saturazione tra domanda ed offerta di trasporto, intervenendo ove si verifichino turbative di mercato. Infine, si dovrà intervenire allo scopo di snellire al massimo le procedure di autorizzazione eliminando una serie di lacci e laccioli propri del dirigismo e dell’autoritarismo dell’istituto della concessione, che mal si conciliano con la conclamata liberalizzazione.
classico lo ha fornito la Regione Sicilia, la quale intervenuta tra le prime e con un’ottima legge regionale, e, allo scopo di migliorare il mercato dei servizi di noleggio autobus ha previsto requisiti di ingresso più stringenti. Gli operatori siciliani si fanno rilasciare le autorizzazioni da altre regioni, che hanno previsto requisiti di accesso più elastici per operare poi tranquillamente in Sicilia. Occorre, inoltre, collocare l’attività di noleggio autobus con conducente in precisi spazi di mercato, sia di supporto al trasporto collettivo, sia nei classici servizi turistici. Occorre quindi intervenire sia nei confronti del Ministero degli Affari regionali e delle autonomie locali che della Conferenza Unificata affinché tutte le
ATTIVITA’ DI NOLEGGIO AUTOBUS CON CONDUCENTE A tutt’oggi hanno attuato la legge solo poche regioni e le finalità del legislatore rischiano di essere vanificate. L’esempio
In alto Giuseppe Vinella insieme a Marcello Panettoni (Asstra); in basso ancora immagini della manifestazione
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regioni attuino la legge 218/03, per realizzare su tutto il territorio nazionale un corretto dispiegarsi della concorrenza, al fine di perseguire una maggiore competitività delle imprese nel mercato nazionale e internazionale e sul Ministero dei trasporti e dell’Interno per intensificare i controlli avverso l’abuso dell’uso in conto proprio. Altro problema di estrema rilevanza che occorre affrontare con molta attenzione è quello dei tiket turistici, giacché si deve purtroppo constatare che alcune amministrazioni comunali continuano ad imporre inique ed onerose “tasse” agli autobus turistici per consentire l’ingresso alle città di tali importanti veicoli. PROBLEMATICHE CONTRATTUALI La piattaforma contrattuale presentata in data 22 febbraio 2008 ha la pretesa
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di avviare, in termini assai irrituali, un tavolo negoziale sul nuovo contratto della mobilità ferro-gomma. Di conseguenza ANAV e ASSTRA, hanno chiesto di “riformulare” la piattaforma e, nello stesso tempo, hanno ribadito la disponibilità ad un mero confronto tecnico di fattibilità di un eventuale nuovo contratto ferro/gomma, che in ogni caso dovrà tenere conto delle irrinunciabili condizioni approvate dal Consiglio direttivo nella riunione del 16 aprile. In questo contesto dovrà essere affrontato il tema della collocazione contrattuale delle autolinee interregionali di competenza statale.
dati pagamenti dovuti da pubbliche amministrazioni qualora il ritardo sia superiore ad un certo termine rispetto alla scadenza del debito stesso, nonché le ipotesi di inadempimento delle cartelle impugnate, individuazione di una procedura idonea ad evitare che sia bloccato uno o più mandati di pagamento a fronte di una stessa cartella di pagamento rimasta insoluta. Altra misura è data dalla semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese mediante eliminazione degli elenchi clienti e fornitori e della norma (non ancora operativa) che prevede l’obbligo di invio telematico dei corrispettivi.
PROBLEMATICHE FISCALI In seno agli organismi associativi competenti dovrà essere elaborato uno studio approfondito sulle misure fiscali che potranno essere estese al comparto del trasporto di persone, già in atto e non nel trasporto merci. Dovrà essere prestata la massima attenzione, anche con l’ausilio di CONFINDUSTRIA a quelle misure di carattere generale di particolare interesse per il trasporto di persone, quale l’applicazione dell’art. 48-bis per il quale, oltre che ad aumentare la soglia dei 10.000 Euro, si dovrà tendere ad escludere il blocco dei pagamenti nei casi di ritar-
PROBLEMATICHE LEGALI In relazione alla situazione di diffusa illegalità consistente nel mancato adeguamento dei contributi di esercizio/corrispettivi ai principi comunitari e nazionali, da ultimo ribaditi con sentenza del Consiglio di Stato V Sezione n. 2296/2007, è opportuno che la struttura associativa, d’intesa con le Sezioni territoriali e con i legali delle aziende, svolga un’attività di monitoraggio ed informativa al fine di coordinare le azioni per l’affermazione dei su riferiti principi .
Tre immagini del cocktail allo Sheraton-Golf di Roma, dopo l’elezione della nuova dirigenza Anav
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COLLEGIALITA’ E EFFICIENZA Si apre una nuova stagione di lavoro anche per gli organismi associativi: le proposte per rendere Anav più dinamica ed efficace, anche nelle sue Commissioni. Struttura associativa Occorre dare maggiore visibilità all’azione associativa e realizzare un continuo miglioramento delle procedure interne adottate a seguito della Certificazione di qualità, sviluppando l’attività di comunicazione ed immagine e curando il massimo coordinamento con le Sezioni territoriali. Ciò presuppone una gestione ottimale delle risorse da conseguire sia attraverso una razionalizzazione delle funzioni centrali e periferiche, sia attraverso un ampliamento della base associativa che produca risorse aggiuntive consentendo di potenziare ulteriormente i servizi associativi, implementando in particolare l’attività di formazione e di innovazione tecnologica per innalzare il livello della qualità dei servizi offerti. Funzionamento organismi associativi. Ritengo che le modalità di espletamento
dell’attività degli organi associativi dovrà essere improntata al massimo rispetto della collegialità. A tal fine il Comitato esecutivo si riunirà ogni bimestre nonché ogni qualvolta si renderà necessario, mentre il Consiglio direttivo sarà convocato ogni trimestre nonché ogni qualvolta si renderà necessario in seduta straordinaria. Infine, allo scopo di acquisire ogni utile informazione sulle varie vicende relative alla attività delle imprese a livello territoriale territoriali e/o aziendale è opportuno che tutte le Sezioni, in linea con quanto previsto dallo statuto associativo, facciano pervenire alla Direzione i verbali delle riunioni degli organismi della Sezione nonché ogni notizia utile di carattere generale per la categoria. Funzionamento Commissioni tecniche. Per meglio razionalizzare l’azione associativa a mio avviso sarebbe opportuno
Giuseppe Vinella, Nicola Biscotti e Francesco Fortunato al tavolo dell’assemblea
snellire le commissioni tecniche previste dallo Statuto, riducendole a due, Commissione sindacale e Commissione Affari legislativi, quest’ultima con maggiori funzioni e composta da tecnici nei vari segmenti del trasporto di persone, fissando incontri programmati oltre a quelli che si riterranno necessari per affrontare l’emergenza. In relazione al delicato momento contrattuale e alle varie riunioni tecniche che si prevede debbano succedersi a ritmo incessante, è opportuno costituire al più presto la Commissione sindacale composta da tecnici qualificati e designare tra i loro membri una commissione ristretta permanente che faccia parte, unitamente al sottoscritto, quando vi è la necessità, e al Direttore generale, della delegazione sindacale ANAV in tutti gli incontri sindacali.
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Regole, risorse, contratto: agenda per “l’anno che verrà” Alla tavola rotonda organizzata da Anav sono intervenuti il ministro Fitto, Moretti, Panettoni, rappresentanti di Federmobilità e sindacato.
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l settore ha bisogno di accelerazioni, i frutti del lavoro dello scorso anno non possono essere solo materia per convegni”: è stato Nicola Biscotti, pastpresident dell’Anav, ad aprire i lavori della tavola rotonda “TPL…l’anno che verrà”, sintetizzando il quadro dei problemi aperti nel settore del trasporto pubblico locale, dopo il lungo lavoro dei mesi scorsi al tavolo interistituzionale, con Governo, enti locali e sindacato. Alle sue spalle, nella sala dello Sheraton Golf-Parco de’ Medici, a Roma, venivano proiettate - a dare immediata evidenza ai problemi - le slides con i dati del settore: rappresentazioni e grafici, a partire dal disegno dell’insufficienza delle risorse aggiuntive, con costi operativi nel settore per l’anno passato di 7milioni e 700mila euro, a fronte di 7milioni e centomila di ricavi e uno stanziamento aggiuntivo per il 2008 che non copre le differenze e non arriva neppure a 500 milioni (e gli
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MINISTRO [ ILASSICURA: “SEMPRE DISPONIBILE A CONFRONTI”
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ulteriori adeguamenti previsti per il 2009 e il 2010 sono persino inferiori all’inflazione). Non solo: stanziamento che è stato messo a rischio dal Governo nelle scorse settimane per bilanciare i provvedimenti sull’Ici. Su questo il ministro agli Affari regionali Raffaele Fitto ha rassicurato l’assemblea Anav: nel Consiglio dei ministri dello scorso 18 giugno lo stanziamento è stato “ripristinato”. Ma le regioni – per la maggior parte - non stanno in ogni caso ancora erogando le risorse previste dalla Finanziaria 2008.
All’appuntamento dell’Anav, oltre al ministro Fitto e ai presidenti vecchio e nuovo dell’Associazione, Nicola Biscotti e Giuseppe Vinella, hanno partecipato l’ad delle Ferrovie, Mauro Moretti, il presidente Asstra Marcello Panettoni, i rappresentanti di Federmobilità e del sindacato, in una tavola rotonda coordinata dalla giornalista Deborah Appolloni del Sole 24 Ore-Trasporti. “Abbiamo fatto un percorso virtuoso – ha spiegato Biscotti – sottoscrivendo un accordo per cui co-finanziamo i rinnovi contrattuali a fronte di risorse strutturali certe per i trasporti: ma nonostante questa sia una legge dello Stato, vigente, poche regioni hanno stanziato i soldi per il TPL. A questo si è aggiunto il problema del gasolio. Il trasporto pubblico locale non può essere riabbandonato, né il trasporto passeggeri da noleggio e ad ampio raggio. Non solo: è necessario il recupero della produttività che nel nostro settore è tra i più bassi in Europa”.
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Raffaele Fitto, ministro agli Affari Regionali
Riaffermare il ruolo centrale e strategico del trasporto pubblico locale; perseguire una politica della mobilità che porti al miglioramento della qualità del servizio e sappia rispondere alla domanda dei cittadini; intervenire sul quadro delle regole; assicurare l’indipendenza della governance: questi i temi posti da Anav, che hanno dato l’avvio al confronto. Il ministro Fitto, il primo a prendere la parola, ha sostenuto che “l’accordo sul trasporto pubblico tra Regioni e Governo a cui si è arrivati nella scorsa legislatura è una buona base, da cui ripartire”. Bisogna ora passare alla fase attuativa con le regioni. Se, per quel che riguarda l’impennata dei prezzi del gasolio, il trasporto pubblico locale dovrà attendere le valutazioni generali e più ampie del Governo, la discussione sulla spesa pubblica – ha sostenuto
il ministro - riguarda invece direttamente il settore: “Il Tpl (come la sanità e altri servizi) ha necessità di indirizzi precisi, poiché ci sono nelle regioni esempi positivi ed altri no; non possiamo più procedere a macchia di leopardo, in particolare con il decreto legislativo 422 del ‘97, perché si creano delle sperequazioni nel sistema-Paese”. “L’iniziativa sui servizi pubblici locali – ha continuato Fitto – è delegata al mio ministero: va finalmente sciolto il nodo tra liberalizzazioni e affidamento in house. Se si vogliono le liberalizzazioni, allora devono essere fatte le gare, e solo in casi eccezionali si può procedere con l’affidamento in house. Sennò si compie una scelta diversa, nel TPL come in altri settori…”. Ma il Governo, ha spiegato il Ministro, ha già disegnato i suoi obiettivi: “Riduzione del deficit con pareggio di bilancio nel 2011, come previsto nella precedente legislatura; riduzione della spesa pubblica; anticipazione della legge finanziaria; liberalizzazioni”. Prima di lasciare il microfono, Fitto ha aggiunto quello che la sala da lui più attendeva: l’assicurazione del Ministro sulla “massima disponibilità al confronto preventivo e continuativo”. Giuseppe Vinella ha ricordato come, nella sua esperienza in Puglia (con Fitto
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VINELLA: “POCHE REGOLE MA CERTE E CHIARE”
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allora Presidente della Regione), sia stato importante per lo sviluppo del settore il rispetto dei tempi di legge per le gare, una scadenza che invece è poi stata soggetta a livello nazionale a continue proroghe, per far fronte ai troppi ritardi degli enti locali, e che ancora oggi in alcune regioni è inapplicata:“Il settore – ha sostenuto il presidente Anav – ha necessità di regole: poche regole ma chiare. Le imprese hanno la necessità di sapere quali saranno le loro fonti di entrata e della certezza che non vengano congelate”. Affrontando il nodo dei costi, poi, Vinella ha ricordato come nel costo medio di settore “il corpo principale è dato dalla trazione; dobbiamo ripartire da un “costo giusto”, che comprenda anche la possibilità di rinegoziare il contratto con i lavoratori, altrimenti il nostro settore non avrà la possibilità di
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far fronte alle sfide che lo attendono”. Marcello Panettoni ha subito puntualizzato come anche la sua associazione benché Asstra raccolga principalmente aziende pubbliche - ritiene necessario andare rapidamente a liberalizzazioni e gare:“Per noi la sfida è insita nella legge che da dieci anni dovrebbe regolare questa attività. Ci siamo concentrati sulla normativa, poco sulla sostanza: la fase critica del settore è rappresentata dalle base d’asta e da gare che di fatto sono asfittiche. Invece attraverso le gare si può favorire quel circuito virtuoso tra pubblico e privato che può permettere alle nostre aziende, oggi troppo piccole, di reggere la concor-
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In alto Marcello Panettoni, presidente Asstra; qui sopra Mauro Moretti, amministratore delegato Ferrovie dello Stato
[ “IBISCOTTI: RISULTATI NON SOLO MATERIA PER CONVEGNI”
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renza dei colossi. Solo sbloccando le sinergie potremo avere dimensioni adeguate per competere sul mercato nazionale ed europeo”. Panettoni ha anche ricordato come, in un momento di crisi economica come questo, i cittadini chiedono di nuovo una migliore offerta di trasporto pubblico locale, alternativa al mezzo privato, poiché proprio l’aumento del gasolio fa aumentare la richiesta di servizi: “E’ questa la domanda che faremo al Governo – ha sostenuto -: come si accompagna la domanda dei cittadini? L’intervento economico non è una spesa, ma un investimento sulla qualità della vita dei cittadini e a salvaguardia dei redditi più bassi”. Alla notizia che Anav e Asstra, attraverso i loro presidenti Vinella e Panettoni, hanno già chiesto la riconvocazione del tavolo interistituzionale sul TPL, l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, ha mostrato la sua contrarietà: “Non sono d’accordo con i tavoli di concertazione - ha dichiarato. Lo Stato discuta con le Regioni, le imprese con i committenti. Ci deve essere certezza su “chi fa cosa”: alla richiesta di trasporto che arriva dal Paese servono risposte con responsabilità chiare da parte della politica e delle aziende. Io faccio solo impresa, non mi occupo di questioni politicosociali”. Anav e Asstra, da parte loro, hanno invece ribadito come le 1200 imprese associate possano in questo caso fare “massa critica” nei confronti del Governo e delle Regioni per ottenere regole e risorse, mentre a livello territoriale per le aziende è molto più
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difficile ogni forma di confronto. Ma Moretti nel suo intervento ha essenzialmente sottolineato il problema delle risorse, segnalando come serva un programma integrale, senza sovrapposizioni di carichi di spesa – su cui poi il Governo può eventualmente decidere di intervenire, in un secondo tempo, tagliando gli uni o gli altri -: “Servono certezze, pluriennali, delle risorse, con contratti certi ed esigibili. Si fa così ovunque, anche quando si apre un negozio. E’ tanto più necessario per le nostre imprese”. Anche Moretti, inoltre, ha contestato l’attuale sistema delle gare, ricordando come ce ne siano state alcune alle quali – a causa dei livelli dei prezzi – non si è presentato nessuno. Infine, Moretti è intervenuto sulla questione del contratto unico ferro/gomma, sostenendo che “è necessario superare anche il contratto delle ferrovie, per andare ad un contratto del tutto nuovo. Per noi è necessario aumentare l’orario e tagliare le rigidità”. Enrico Mingardi, vice presidente di Federmobilità e assessore ai trasporti del Comune di Venezia, ha segnalato come le Regioni siano impreparate a far fronte al problema del pendolarismo:“Le gare a prezzi ribassati – ha infatti sostenuto – sono una responsabilità sociale. Le aziende sono più sensibili perché hanno il fiato sul collo degli utenti, che non individuano nelle regioni la responsabilità per una inadeguata attenzione ai pendolari”. Per i sindacati è intervenuto al tavolo Santino Fortino, della Uil, in rappresentanza delle diverse organizzazioni dei lavoratori – altri esponenti erano presenti in sala, così come hanno partecipato anche rappresentanti della Presidenza del Consiglio e del mondo del trasporto; Fortino – che è intervenuto sulle questioni contrattuali - ha preso a pretesto il logo del convegno (in cui è disegnato un alligatore alla guida di un bus) per una battuta: “Nella vicenda del trasporto pubblico locale, senz’altro i caimani non siamo noi. Bisogna guarda-
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“Ora Confindustria dia il via a una battaglia sulla produttività” L’intervento di Nicola Biscotti all’assemblea per l’elezione di Emma Marcegaglia alla guida dell’associazione degli imprenditori. NicolaBiscotti
[Past-president Anav]
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assaggio di consegne da Luca Cordero di Montezemolo a Emma Marcegaglia alla guida di Confindustria è avvenuto nel corso di una assemblea privata lo scorso 21 maggio (solo il giorno seguente si è tenuta l’assemblea pubblica, alla presenza delle massime autorità). In questa occasione, al termine del voto che ha visto un vero plebiscito per la Marcegaglia, è intervenuto - tra gli altri del gotha dell’associazione degli industriali – Nicola Biscotti, membro della Giunta di Confindustria in rappresentanza di Federtrasporto. Dopo i ringraziamenti a Montezemolo per il lavoro di questi anni impegnativi, e gli auguri alla Marcegaglia e alla sua nuova squadra, Biscotti ha fatto il punto – in quanto presidente Anav e in rappresentanza delle imprese del trasporto pubblico locale - sulla situazione del settore: “Nella politica di Luca di Montezemolo e nella politica che Emma Marcegaglia ha preannunciato - ha detto Biscotti -, c’è il tema dei servizi
pubblici locali, e non solo quelli dei trasporti, sui quali si gioca una fetta della competitività del Paese. Parlo per il mio settore e dico che dobbiamo insistere su questa linea perché (come Montezemolo ha sostenuto in tante occasioni) c’è troppa presenza di municipalizzate: abbiamo appena vinto un importante giudizio al Consiglio di Stato per un affidamento in house nel comune di Bari - e il Consiglio di Stato ci
L’assemblea 2008 di Confindustria con l’elezione di Emma Marcegaglia. Nella foto in alto: Emma Marcegaglia Presidente Confindustria, insieme al past-president Anav Nicola Biscotti.
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ha dato ragione dicendo che l’affidamento in house era illegittimo -, è tempo di cominciare a ragionare di servizi pubblici locali in termini di produttività e in termini di presenza del privato. La produttività è un tema che può riguardare sia il pubblico che il privato, e allora va detto - e Emma Marcegaglia lo sa, perché la Confindustria su questo ha fatto tante battaglie, ma purtroppo le resistenze sono tante - che noi abbiamo nei servizi pubblici locali forse la più bassa produttività d’Europa. E nei trasporti che io rappresento, le tariffe più basse: ma le tariffe non si possono alzare se i servizi non sono di qualità e non si dà ai cittadini un servizio degno di questo nome. Siamo tutti chiamati a un maggiore impegno in questa direzione, sia sulle grandi direttrici di trasporto, con le grandi infrastrutture che oggi sono gestite dalle Ferrovie dello Stato, sia con il trasporto locale che investe le città e investe la qualità della vita dei cittadini”.
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Stop ai pagamenti agli evasori del fisco Pubblica amministrazione: niente soldi a chi non paga tasse o debiti con enti pubblici. I problemi irrisolti dalla norma. NicolettaRomagnuolo
[Responsabile Servizio Fisco e Diritto d’Impresa Anav]
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scattato il 29 marzo 2008 il cosiddetto “blocco dei pagamenti” da parte della Pubblica Amministrazione nei confronti dei soggetti morosi verso il fisco ed altri enti pubblici.
E’ stato pubblicato, infatti, sulla G.U. 14 marzo 2008, n. 63 il decreto del Ministero delle Finanze 18 gennaio 2008, n. 40 di attuazione dell’articolo 48-bis del D.P.R. n. 602/1973, che impone ai soggetti pubblici, prima di pagare -a qualsiasi titolo - somme superiori a 10.000 euro, di verificare se sono pendenti a carico del beneficiario del pagamento carichi iscritti a ruolo scaduti per importi pari ad almeno 10.000 euro. Una vicenda, quella dell’operatività della norma, che ha spinto dapprima la Ragioneria Generale dello Stato a disciplinare le modalità applicative della disposizione de qua anche in assenza del previsto regolamento attuativo (nel presupposto che «un atto di natura regolamentare mai potrebbe contenere norme che possano stravolgere quanto contenuto nella norma di rango primario») e, poi, il legislatore a precisare (articolo 19 del decreto legge n. 159/2007) che le verifiche sui carichi pendenti dovessero essere effettuate dalle Pubbliche Amministrazioni interessate solo a decorrere dalla data di entrata in vigore del regolamento di attuazione.
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Il regolamento
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l regolamento n. 40/2008 rende operative le disposizioni contenute nell’articolo 48-bis solo con riferimento alle pubbliche amministrazioni di cui al decreto legislativo n. 165 del 2001 (ovvero “tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e le scuole di ogni ordine e grado e le istituzione educative, le aziende e le amministrazioni dello Stato a ordinamento autonomo, le regioni, le province, i comuni e le comunità montane e i loro consorzi e associazioni, le istituzioni universitarie, gli istituti autonomi case popolari, le camere di commercio, industria,artigianato e agricoltura e loro associazioni,
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tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni, le aziende e gli enti del servizio sanitario nazionale, l’Aran e le agenzie”) e alle società a totale partecipazione pubblica, mentre per quanto riguarda le società a prevalente partecipazione pubblica rinvia ad un successivo decreto di attuazione (pertanto, allo stato attuale, le società a prevalente partecipazione pubblica non possono sospendere il pagamento delle somme, qualora il beneficiario risulti moroso nei confronti del fisco e di altri enti pubblici).
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l regolamento chiarisce alcuni importanti aspetti concernenti l’ambito di applicazione del “blocco”. In particolare, viene precisato che costituisce “inadempimento” il mancato versamento di un importo, complessivamente pari ad almeno 10.000 euro, entro 60 giorni dalla notifica di cartelle di pagamento relative a ruoli emessi dal 1° gennaio 2000. Ne consegue, quindi, che:
E’ CACCIA AI MOROSI: CHI NON PAGA NON GUADAGNA
• la verifica del soggetto deve riguardare l’ammontare totale delle somme iscritte a ruolo a carico del beneficiario, anche se derivanti da più cartelle di pagamento; ai fini della verifica non rilevano soltanto le cartelle emesse con riferimento ad imposte e tasse (sia erariali che locali), ma rilevano le cartelle relative a qualsiasi tipologia di entrata riscuotibile tramite ruolo (ad esempio, contributi previdenziali e assistenziali e multe stradali);
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• in caso di mancato pagamento, l’inadempimento persiste anche se le cartelle sono state oggetto di sospensione della riscossione ovvero di contestazione innanzi all’Autorità giudiziaria. Per quanto riguarda la procedura da seguire per la verifica, il regolamento stabilisce che il soggetto pubblico debitore debba inoltrare, in via telematica, apposita richiesta ad Equitalia (società di riscossione dell’Agenzia delle Entrate), che dovrà controllare l’eventuale condizione di morosità del creditore nei cinque giorni feriali successivi e darne comunicazione all’amministrazione pubblica interessata. Qualora non risultino inadempimenti a carico del credito ovvero in mancanza di risposta da parte di Equitalia, il pagamento delle somme dovute potrà essere comunque eseguito. Viceversa, in caso di inadempimenti da parte del creditore per un importo complessivamente superiore a 10.000 euro, Equitalia dovrà comunicare all’amministrazione pubblica interessata: • l’ammontare complessivo del debito del beneficiario per il quale si è verificato l’inadempimento, comprensivo delle spese esecutive e degli interessi di mora dovuti;
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uccessivamente alla comunicazione di Equitalia possono concretizzarsi, quindi, tre ipotesi: • durante i trenta giorni di sospensione del pagamento e prima della notifica dell’ordine di versamento direttamente ad Equitalia, intervengono pagamenti da parte del beneficiario o provvedimenti dell’ente creditore che fanno venir meno l’inadempimento o ne riducono l’ammontare. In tal caso, Equitalia dovrà darne comunicazione al soggetto pubblico interessato, indicando l’importo del pagamento che quest’ultimo può conseguentemente effettuare a favore del beneficiario; • Equitalia notifica l’ordine di versamento al competente agente della riscossione. In tal caso, il soggetto pubblico debitore effettua il versamento dell’importo direttamente ad Equitalia; • decorre il suddetto periodo di trenta giorni senza che Equitalia abbia notificato l’ordine di versamento al soggetto pubblico, il quale pertanto dovrà procedere al pagamento delle somme spettanti al beneficiario.
• l’intenzione dell’Agente della riscossione competente per territorio di provvedere alla notifica dell’ordine di versamento previsto dall’articolo 72bis del D.P.R. n. 602/1973 (pignoramento dei crediti del debitore verso terzi). L’amministrazione pubblica - ricevuta la comunicazione - dovrà sospendere, per i 30 giorni successivi, il pagamento degli importi dovuti fino a concorrenza dell’ammontare del debito indicato da Equitalia, mentre dovrà regolarmente corrispondere l’eventuale eccedenza. Qualora il pagamento sia relativo a crediti per stipendi, salari o altre indennità relative al rapporto di lavoro (comprese quelle dovute per causa di licenziamento), il pagamento potrà essere bloccato limitatamente ad un quinto delle somme dovute.
CHE FARE SE LA CARTELLA È INGIUSTA? O SE L’ENTE NON PAGA?
I problemi irrisolti
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uesta, dunque, la procedura operativa di attuazione dell’articolo 48-bis, che, tuttavia, lascia irrisolti diversi problemi. Innanzitutto, la definizione dell’inadempimento come mancato pagamento di un importo di almeno 10.000 euro entro 60 giorni dalla notifica della cartella desta perplessità, in quanto consente il blocco dei pagamenti anche nelle ipotesi in cui il debitore decida di impugnare la cartella di pagamento. Cosa che appare, oltre che penalizzante, anche ingiusta in quanto comprime l’inviolabile diritto alla difesa del cittadino che anche la nostra Costituzione (articolo 24) garantisce. Inoltre, l’articolo 48-bis, chiaramente posto a presidio dei crediti dell’Erario e di altri enti pubblici (Inps, Comuni e così via) allo scopo di agevolarne ed accelerarne la riscossione, non tiene conto dei ritardi con cui, in molti casi, la stessa pubblica amministrazione adempie ai propri obblighi contrattuali. Non vi è dubbio che la morosità protratta per lunghi periodi, per le imprese che operano con la pubblica amministrazione, può essere causa degli omessi o tardivi versamenti di contributi previdenziali, ritenute fiscali, imposte a fronte dei quali viene poi attuato il blocco. Sarebbe stato opportuno, quindi, prevedere dei correttivi al “blocco” nel caso in cui il ritardo nel pagamento da parte del soggetto pubblico sia superiore ad un congruo termine rispetto alla scadenza del debito stesso. Tenuto conto della rilevanza della questione e dell’impatto negativo che ne potrebbe derivare sull’intero sistema delle imprese che hanno rapporti con la Pubblica Amministrazione, sarebbe auspicabile una revisione complessiva dell’intera normativa, per evitare che la misura del blocco dei pagamenti possa determinare conseguenze negative sulla gestione finanziaria delle imprese.
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Minori senza biglietto (e la multa va a papà) Passeggeri distratti o passeggeri che fanno i “portoghesi”: la sanzione scatta lo stesso. E spesso sono i minori a fare gli abusivi… PaolaGalantino [Responsabile Servizio Legale Anav]
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alutare se una contravvenzione è giusta oppure no è sempre molto difficile, ma è certamente dovuta quando ci sono irregolarità nell’utilizzo dei titoli di viaggio. Il passeggero compra il biglietto poi, per dimenticanza o per distrazione, non lo timbra: può accadere, certo, ma il controllore lo sa, come sa anche di non essere solo sull’autobus dal momento che altre persone lo osservano, persone che non aspettano altro che vedere il controllore all’opera, un controllore che fa una multa, e tutto questo per dare un senso al loro abbonamento.... Ed è cosi che, involontariamente, il passeggero distratto diventa abusivo ed un “abusivo” è sempre un cittadino che non ha pagato un servizio che gli viene offerto. Così come un minore è sempre un minore, ed anche i minori prendono l’autobus. Se ne vedono tanti la mattina mentre vanno a scontare l’obbligo scolastico come una pena, con strane pettinature, i pantaloni abbassati (i maschietti) o vestite come piccole top-model (le ragazze), ma restano sempre minori, quelli che alle otto di sera sono (dovrebbero essere) a casa, quelli che non possono comprare sigarette alle macchinette prima di quell’ora...quelli che con la loro impunità spavaldamente affrontano la vita, e prendono l’autobus. Questa è la legge, il minore va tutelato, ed è per questo che quando il povero minore – abusivo - con faccino triste e lacrimoni agli occhi sussurra al control-
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lore “Lei mi sta mettendo paura!” oppure pensa, cercando una frase che possa avvicinarsi il più possibile alla verità senza offendere l’intelligenza del controllore, e guardandolo negli occhi afferma “Sono appena salito!”, per finire con un patetico “Giuro lo faccio sempre”. Il controllore, pur di non prendersi una denuncia, compila il verbale che non arriverà mai dal momento che (ovviamente) il minore non ha documenti con sé, dovrà accettare i dati (inventati) fornitigli sul momento; a meno che non si veda costretto a chiamare i vigili che di solito prendono in consegna il minore e lo portano a casa. Eppure
MINORENNI IN “INCOGNITO” TRA MILLE SCUSE E LACRIMUCCE
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parliamo di un biglietto! Le situazioni dovrebbero essere due, o il passeggero ha il biglietto o non lo ha, non ci sono vie di fuga, tutto ruota intorno ad un cortese “Grazie, buongiorno” nel primo caso, o ad un “Mi dia un documento, gentilmente” nel secondo. L’atteggiamento del controllore varia in funzione di queste due diverse situazioni e in alcuni casi l’attesa della risposta è un po’ più lunga…. Ma allora è meglio dire “l’ho perso!” piuttosto che, dopo un quarto d’ora di ricerca disperata nelle borsette o nelle tasche, ammettere “ok, non l’ho fatto!” e precipitare così nell’imbarazzo più totale. Il teenager invece pensa che non fare il biglietto non è poi così male, che è “una figata”, un po’ come sfidare la sorte o giocare alla roulette russa con la penna del controllore caricata a salve…. Se poi non va come sperato…ci ha provato, ma gli ha detto male. Il minorenne in incognito, che sta già rischiando per non essere seduto al suo banco, si gioca il tutto per tutto E allora emerge la scaltrezza, giovani illusionisti alla Harry Potter: dopo aver dichiarato un momento prima di non avere il biglietto, un momento dopo quel biglietto magicamente appare, in genere passato da un “complice”. Ma devono pregare che il controllore non se ne accorga, altrimenti la multa se la prende l’amico. Ma almeno quel giorno sarà nata una splendida amicizia. Il controllore non può portarsi dietro
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pozioni magiche o fare strani incantesimi affinché i passeggeri gli dicano la verità… il controllore davanti ad un biglietto valido non può fare altro che ringraziare e allontanarsi, almeno lui il suo lavoro l’ha fatto. L’identificazione è semplice quando si ha un documento, quando invece il documento non c’è, o come spesso accade, non vuole uscire, si deve procedere con una identificazione, i sistemi sono semplici, c’è l’elettronica, il buon vecchio cellulare,“Ha qualcuno da chiamare che potrebbe identificarla?”, la risposta negativa è già una prima avvisaglia che il ragazzino tenterà di dare dati falsi: in Italia il 96,4% dei cittadini possiede un cellulare, la possibilità che il ragazzino non possa chiamare nessuno che sia in grado di identificarlo è praticamente impossibile! Poi si passa al cervellone elettronico, quello del controllore, che memorizza ogni parola, per beccarlo in contraddizione. Lo studentello dice che sta tornando a casa e magari ha dato un indirizzo falso che non è sulla tratta dell’autobus, oppure crolla sulla data di nascita o ancora casca sul nome del genitore: a volte basta un dubbio, un’incertezza e il controllore se ne accorge. Ma i minorenni di oggi sono professionisti che alle volte riescono a mantenere una calma e un sangue freddo incredibile, non un’emozione, non un movimento brusco, impassibili declinano le generalità di un amico immaginario senza cadere mai in contraddizione finché, magari, un bravo controllore aspetta che il teenager si rilassi, che pensi che l’incubo sia finito, e lo fa firmare e magari lo sprovveduto alza gli occhi per leggere il nome che ha appena dato… La legge dovrebbe essere uguale per tutti. Il vero problema è che è la legge stessa a non consentire di applicarla a chiunque. Gli utenti dei servizi di trasporto pubblico locale sorpresi a viaggiare sprovvi-
COMUNQUE [ È …MEGLIO NON FAR ARRABBIARE IL CONTROLLORE
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sti di documento di viaggio, ovvero muniti di documento di viaggio comunque non valido, sono tenuti al pagamento: del normale biglietto a tariffa ordinaria, calcolato dal capolinea di partenza alla fermata di arrivo dell’utente; delle sanzioni amministrative fissate dalle Autorità competenti; delle spese amministrative. Le procedure di accertamento, di notifica e di riscossione sono regolate da una legge, seppur un po’ vecchiotta (Legge n. 689 del 1981), e da quanto riportato nel sommario processo ver-
SE SONO SENZA DOCUMENTI LA SANZIONE È “VIRTUALE”
bale redatto dal crudele controllore. Il cittadino cui venga elevata una sanzione amministrativa deve fornire all’agente preposto al controllo le proprie generalità e un valido documento di identità personale. Nel caso in cui destinatario di un processo verbale sia un passeggero minorenne, la regolarità del procedimento irrogativo della sanzione sarà confermata dall’essere stato il verbale di contestazione redatto nei confronti di un soggetto minorenne ma notificato anche ad un genitore esercente la potestà genitoriale o soggetto comunque incaricato in tal senso. Quanto è difficile oggigiorno individuare il genitore o, peggio, chi esercita la potestà! L’ordinamento dispone, infatti, che non può essere destinatario di sanzione amministrativa chi, al momento in cui ha commesso il fatto, non aveva compiuto gli anni diciotto. In tale caso della violazione risponde chi era tenuto alla sorveglianza, a meno che provi di non aver potuto impedire il fatto. Pertanto, la violazione amministrativa commessa ad opera di un minorenne, impedisce che questi sia “condannato” a pagare la sanzione, mentre debbono esserlo i soggetti tenuti alla sua sorveglianza. A scuola ci siamo andati tutti quindi se incontri un ragazzino in giro sull’autobus in orario da scuola, c’è qualcosa che non quadra e avrà sicuramente una bella storiella da raccontare! Per questo il controllore sa che se un minore è in giro la mattina sull’autobus quella mattina qualcosa è andato storto o sta raggiungendo il resto dei “complici”, se poi non fa il biglietto e prende una multa quella multa non verrà mai fatta vedere al genitore, dal momento che è la prova che quel giorno non era a scuola … è meglio non far arrabbiare il controllore… altrimenti ti fa saltare la copertura!
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Friuli: conduttore unico per ferro-gomma e mare? La Regione ha richiesto un parere all’Antitrust sul bando per un gestore unico per tutto il trasporto pubblico locale. Le valutazioni. AntonelloLucente [Responsabile Servizio Economico Legislativo Anav]
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on parere del 28 febbraio 2008 (rif. AS449) l’AGCM ha risposto alla richiesta formulata dalla Regione Friuli Venezia Giulia in merito ai profili concorrenziali del progetto di affidamento ad un unico gestore di tutti i servizi di trasporto pubblico locale della Regione: ferroviario, su gomma e marittimo. Il parere espresso dall’Antitrust contiene delle affermazioni di notevole interesse in relazione all’assetto di mercato auspicabile per il settore, ma anche delle considerazioni che, se non meglio specificate, rischiano di creare fraintendimenti sul corretto percorso di liberalizzazione e di sviluppo della concorrenza. Dopo avere espresso, in via di premessa, il proprio apprezzamento per la scelta di avviare la procedura concorsuale per l’affidamento dei servizi, ciò che “appare pienamente coerente con le disposizioni di cui al decreto 422/97 e successive modificazioni, volte a individuare la gara come lo strumento ordinario per addivenire all’affidamento dei servizi di TPL”, l’Autorità và subito al nodo della questione rappresentato dalla prospettiva di affidamento ad un unico gestore di un lotto unico regionale integrato sotto il profilo modale. L’Autorità prende atto di tale scelta dell’Amministrazione regionale facendo, tuttavia, notare che essa “inevitabilmente, soprattutto in considerazione dell’integrazione modale ferro-gommamarittimo, limita significativamente il numero dei possibili partecipanti alla gara” ed auspica che la scelta di bandire una gara con un lotto unico integra-
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to per le tre modalità di trasporto venga eventualmente confermata “solo dopo aver attentamente verificato che i vantaggi derivanti da tale configurazione del servizio siano tali da compensare i costi concorrenziali derivanti dall’impatto negativo di tale previsione sul numero dei potenziali partecipanti alla gara”. Se pure in maniera “eccessiva-
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REQUISITI: MINOR COSTO AI CITTADINI E REALE CONFRONTO
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mente” prudente l’AGCM evidenzia le criticità sottese sotto il profilo concorrenziale all’ipotesi di un bando che preveda l’aggiudicazione ad un unico soggetto dell’intero complesso dei servizi regionali di TPL su ferro, su gomma e marittimi. Traspare con chiarezza dalle parole dell’Autorità che tale scelta potrebbe definirsi legittima sotto l’aspetto antitrust solo se giustificata dalla verifica, effettuata sulla base di un’analisi di mercato e di una valutazione comparativa con l’offerta concorrenziale che si sarebbe altrimenti manifestata, che i vantaggi economici conseguenti alla configurazione del servizio
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su un bacino regionale unico e integrato siano maggiori dei costi concorrenziali discendenti dall’inevitabile restrizione dei potenziali offerenti. In altre parole, il lotto unico integrato regionale prospettato dalla Regione Friuli è guardato quantomeno con sospetto dall’Autorità in quanto suscettibile di creare ingiustificate barriere d’accesso al mercato. Sotto questo aspetto l’orientamento dell’Autorità, oltre a essere ovviamente in linea con i principi comunitari di ordine generale posti a tutela della concorrenza, appare riflettere l’applicazione più specifica di tali principi ai servizi pubblici di trasporto persone disposta nell’articolo 3 del Regolamento (CEE) 1191/69, ai sensi del quale “Allorché le autorità competenti degli Stati membri decidono il mantenimento totale o parziale di un obbligo di servizio pubblico e più soluzioni garantiscono, in condizioni analoghe, la fornitura di sufficienti servizi di trasporto, le autorità competenti scelgono quella che comporta il minimo costo per la collettività”. Disposizione questa peraltro espressamente richiamata dall’articolo 19, comma 5 del D.Lgs. 422/97. D’altra parte, le preoccupazioni manifestate dall’Autorità sui rischi concorrenziali che comporta la definizione di lotti di servizio di dimensioni molto estese sono state condivise dai partecipanti al tavolo interistituzionale per la riforma del TPL ed esplicitate nel documento finale presentato dalla Presidenza del Consiglio. Esperienze concrete di liberalizzazione sperimentate in altri Paesi hanno dimo-
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strato che, oltre una determinata soglia dimensionale, in molti casi si verificano delle diseconomie di scala connesse alla ridotta pressione concorrenziale ed alla conseguente acquisizione di rendite di posizione da parte di chi si aggiudica i servizi. Partendo da tale dato empirico, un preciso indirizzo per la riforma del settore espresso nel documento finale del tavolo è stato quello di individuare, ai fini dell’affidamento a gara, bacini di traffico che tengano conto della dimensione minima efficiente a livello di impresa per la gestione dei servizi che devono essere garantiti alla cittadinanza, in modo da favorire la presenza di più soggetti su mercati contigui e la concorrenza per comparazione. Al fine di garantire l’applicazione di tale principio si è inoltre proposta l’introduzione dell’obbligo per gli enti affidanti di richiedere proprio all’AGCM un parere preventivo sull’adeguatezza dimensionale del bacino messo a gara. Una volta chiariti i limiti entro i quali la scelta della definizione del lotto unico integrato può essere considerata legittima sotto il profilo della concorrenza e conforme allo spirito delle disposizioni comunitarie e nazionali che disciplinano il settore, l’AGCM cambia angolo visuale spostandosi dal campo dei principi posti a garanzia della concorrenza all’analisi concreta del mercato in oggetto. In quest’ottica possono essere comprese alcune considerazioni dell’Autorità che sarebbero, altrimenti, di difficile lettura o che, addirittura, potrebbero apparire non conformi al quadro normativo. Ci si riferisce in particolare alle considerazioni relative all’applicazione del principio di reciprocità ed alle puntualizzazioni relative al ricorso pro-concorrenziale alle ATI.
L’Autorità parte dall’osservazione che nell’attuale contesto di mercato pochi operatori sono dotati dei requisiti dimensionali, gestionali e tecnici necessari a gestire il complesso dei servizi di trasporto che la Regione intenderebbe mettere a gara in un unico lotto intermodale. In questo scenario, osserva l’Autorità, “una applicazione distorta e
MA IL LOTTO UNICO LIMITA I POSSIBILI CONCORRENTI
strumentale del principio di reciprocità” andrebbe stigmatizzata poiché ridurrebbe ulteriormente il novero dei soggetti in grado di esprimere un’offerta qualificata. In questo scenario a parere dell’Autorità appare persino auspicabile che si consenta di partecipare alla gara anche alle “imprese ferroviarie straniere, tuttora operanti in mercati protetti”. Questa asserzione, tuttavia, non può essere interpretata come una affermazione di principio, poiché altrimenti si tradurrebbe in un invito a disapplicare un concetto espressamente codificato nell’articolo 18, comma 2, lett. a) del D.Lgs. 422/97 e costantemente adottato dalle normative europee di liberalizzazione dei mercati, da ultimo dal Regolamento (CE) n. 1370/2007 (ancora non entrato in vigore) relativo ai servizi pubblici di trasporto passeggeri il cui articolo 5 prevede l’incompatibilità tra l’affidamento in house e la partecipazione a gare per la fornitura di servizi fuori dal territorio di competenza dell’autorità che esercita il controllo analogo. La finalità cui risponde il principio di reciprocità è quella di impedire a soggetti che vantano rendite di posizione in mercati protetti di sfruttare il vantaggio competiti-
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vo che ne deriva partecipando a gare indette fuori dal proprio territorio, distorcendo in tal modo ulteriormente la concorrenza e limitando la possibilità per i new comers di accedere al mercato. Pertanto, una corretta applicazione di tale principio, che escluda dalla possibilità di partecipare alla gara coloro che vantano posizioni di monopolio connesse al fatto che gestiscono servizi in forma diretta al di fuori da procedure concorsuali, appare indispensabile ad assicurare un corretto dispiegarsi della concorrenza e dello stesso percorso di liberalizzazione del settore. Sono queste le ragioni che, ad avviso di chi scrive, inducono a ritenere indispensabile che il problema vada affrontato a monte, vale adire nel momento in cui l’autorità decide la dimensione dell’unità elementare da mettere a gara. Essa, infatti, deve essere tale da consentire la massima partecipazione di imprese concorrenti. La considerazione dell’Antitrust relativa alla possibilità di partecipazione alla gara per le imprese operanti in mercati protetti è quindi una evidente forzatura del principio di reciprocità che discende dalla constatazione empirica del numero estremamente limitato di soggetti operanti sul mercato in grado di formulare un’offerta effettivamente competitiva. Quanto alle ATI l’Autorità ribadisce un principio consolidato ma lo rende più rigido proprio perché anche in questo caso parte dall’analisi empirica del contesto di mercato. L’assunto di partenza, infatti, è che affinché “il bando garantisca lo svolgersi di un effettivo confronto competitivo fra più operatori in sede di gara, è necessario, in linea generale, che il numero dei partecipanti sia maggiore del numero dei lotti messi a gara”. Nel contesto attuale di mercato, nel quale pochi operatori hanno le caratteristiche per partecipare al bando di gara prospettato dalla Regione Friuli, l’esistenza di un confronto competitivo per l’aggiudicazione dei servizi, ossia, volendo essere più espliciti, l’esistenza di due offerenti dotati dei requisiti necessari e interessati a farsi
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[ PER LE GARE
SERVE VERA CONCORRENZA CON PIÙ COMPETITORI
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una concorrenza reale per aggiudicarsi i servizi, non sarebbe garantita in presenza di forme di collaborazione tra tali soggetti. In questo senso la costituzione di una ATI tra i pochi soggetti in grado di partecipare singolarmente ed autonomamente alla gara condurrebbe inevitabilmente all’assenza del confronto competitivo. Anche in questo caso, analogamente alle considerazioni espresse sul principio di reciprocità, l’AGCM lancia un messaggio alla Regione relativo alla necessità di assicurare la presenza
APPREZZATI I BANDI PER GLI AFFIDAMENTI DEI SERVIZI
alla procedura di gara di almeno due concorrenti in grado di esprimere un’offerta tecnicamente e qualitativamente adeguata. A tal fine suggerisce di circoscrivere nel bando la possibilità di ricorrere all’ATI ai casi in cui tale ricorso assume una valenza pro-concorrenziale in quanto finalizzato allo “sviluppo di sinergie tra operatori che, in ragione delle precipue caratteristiche del bando (aggregazione territoriale e integrazione modale), non sarebbero in grado di partecipare autonomamente alla gara, presentando offerte effettivamente competitive”. In conclusione, volendo sintetizzare, sembra di poter affermare che il parere reso dall’Autorità definisca le seguenti condizioni di legittimità, ai fini antitrust, di un bando di gara che preveda l’aggiudicazione di un lotto con le caratteristiche dimensionali e tecniche prospettate dalla Regione Friuli Venezia Giulia: - la dimostrazione che tale soluzione assicura la migliore qualità e quantità dei servizi da garantire ai cittadini con il minor costo per la collettività (a tal fine occorrerà valutare la presenza di economie e diseconomie di scala, i prezzi e le condizioni di trasporto che possono essere offerti e, soprattutto, il costo concorrenziale derivante dalla riduzione del numero dei potenziali offerenti); - la presenza di almeno due offerenti dotati dei requisiti necessari che assicurino quel confronto concorrenziale in assenza del quale “i vantaggi attesi in termini di recupero di efficienza verrebbero vanificati”. Una volta verificato che la scelta del lotto unico integrato è quella che garantisce la maggiore efficienza, la presenza in concreto di più offerenti può essere promossa attraverso una applicazione non distorta e strumentale del principio di reciprocità, una vincolo del ricorso all’ATI a fini pro-concorrenziali e la rimozione di tutti gli altri ostacoli alla partecipazione al bando, in particolare quelli attinenti alla disponibilità del materiale rotabile ed alla previsione di clausole di protezione sociale eccessivamente rigide.
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CINTURE DI SICUREZZA: COME COMPORTARSI VIAGGIANDO IN EUROPA Speciale a cura di Roberta Proietti
AUSTRIA Un recente studio dell’IRU, realizzato all’inizio dell’anno, fa il punto sull’utilizzo, e sugli obblighi che ne derivano, delle CINTURE di SICUREZZA in EUROPA.. Un panorama diversificato, un vero vademecum per chi compie lunghi viaggi, da un Paese all’altro.
Conducenti: informare è un dovere Dal mese di ottobre 1999 tutti i pullman immatricolati in Austria devono essere muniti di cinture di sicurezza. Tale obbligo non riguarda i modelli più vecchi per i quali l’installazione sarebbe poco pratica, costosa e tecnicamente complessa e non riguarda gli autobus (con posti in piedi). L’obbligo di indossare le cinture di sicurezza si applica anche ai conducenti. In virtù dell’articolo 106, paragrafo 4, della legge relativa ai veicoli a motore (Kraftfahrgesetz), il conducente è tenuto, prima della partenza, a ricordare ai passeggeri l’obbligo di allacciare la cintura di sicurezza, senza tuttavia poter controllare l’effettivo adempimento di tale obbligo. Allo stesso modo, è difficile per gli organi preposti al controllo, poter verificare dall’esterno se un passeggero indossa o meno la propria cintura di sicurezza.
Il conducente che non rispetta tale dovere di informativa è soggetto ad un’ammenda, conformemente all’articolo 134 della legge sopra citata. In Austria, gli autobus non devono essere muniti di sedili per bambini. Le persone a ridotta capacità motoria possono essere trasportate sugli autobus/pullman seduti sulle proprie carrozzelle, a patto che il veicolo disponga di uno spazio a ciò preposto e di un meccanismo di sostegno adeguato (con poggia testa).
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BIELORUSSIA Sanzioni al conducente “distratto” Conformemente all’articolo 23.1, capitolo 5 recante “Responsabilità dei passeggeri”, del Regolamento di circolazione, approvato con decreto presidenziale n. 551 del 28.11.2006 (“Misure volte al miglioramento della sicurezza stradale”), i passeggeri sono tenuti ad allaccia-
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re le proprie cinture di sicurezza a bordo di qualsiasi veicolo di trasporto a motore che ne sia munito. Questa norma si applica sia al conducente che ai passeggeri (adulti e bambini), ad eccezione di coloro che ne sono esonerati per ragioni mediche. L’articolo 18.12, punto 4, del Codice delle infrazioni amministrativi della Repubblica di Bielorussia del 21.04.2003 stabilisce che “il conducente di un veicolo munito di cinture di sicurezza che si trova alla guida di un veicolo senza cintura o che trasporta viaggiatori che non indossano la propria cintura, incorre in un ammonimento e in una sanzione”, attualmente paria 35.000 rubli bielorussi (circa 11,70 euro).
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esempio per un handicap) o se sono domiciliate all’estero e dispongono di una deroga rilasciata dall’autorità competente di quel paese. Dal 1° settembre 2006 i ragazzi con meno di 18 anni di età di altezza inferiore a 1,35m devono essere trasportati con un dispositivo di ritenuta idoneo. Questa norma non si applica tuttavia ai veicoli con oltre “8 +1” posti (quindi anche agli autobus e ai pullman appartenenti alle classi II e III). Tutti i veicoli appartenenti alle categorie M2 e M3, classi III e B, immatricolati per la prima volta a partire dal 31 marzo 2003, sono obbligatoriamente muniti di cinture di sicurezza su tutti i sedili. Ogni sedile dotato di cintura di sicurezza a bordo dei veicoli rientranti nelle categorie M2 e M3 deve essere munito di pittogramma del modello europeo chiaramente visibile. La responsabilità di indossare la cintura ricade sul passeggero qualora lo stesso sia maggiorenne. In caso di minori, gli adulti che ne hanno la sorveglianza, educatori o eventualmente il conducente, devono vigilare affinché la cintura sia utilizzata da tutti. Non si tratta, tuttavia, di un obbligo di risultato. Il non rispetto di tale obbligo è sanzionato dal Codice della strada con un’ammenda di 50 euro che viene riscossa immediatamente.
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La multa si paga subito Il Codice della strada belga prevede, all’articolo 35.1.1, che sia il conducente sia i passeggeri dei veicoli automobilistici (gli autobus ed i pullman rientrano in tale categoria) in circolazione, indossino la cintura di sicurezza nei sedili che ne sono provvisti. Sono tuttavia esentati da tale obbligo le persone che risultano in possesso di una deroga rilasciata dal ministero delle comunicazioni, per una grave controindicazione (ad
sono tenuti ad utilizzare il sistema e le cinture di sicurezza nei pullman che ne sono muniti. Sono esonerate: le donne incinte, le persone con handicap, i conducenti di taxi, quando trasportano dei viaggiatori, unicamente in zone urbane e gli istruttori che guidano dei veicoli a fini didattici. Nei pullman, i passeggeri devono essere informati circa l’obbligo di indossare la cintura di sicurezza: dal conducente; dal responsabile del gruppo, se si tratta di un pullman da turismo; attraverso sistemi audio-visivi. Il mancato rispetto dell’obbligo di indossare la cintura o di utilizzare il sistema di sicurezza del veicolo è sanzionato con un’ammenda di 50 BGN (passeggero o conducente).
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CIPRO I nuovi obblighi Dal mese di settembre 2007 sussiste l’obbligo di indossare la cintura di sicurezza a bordo degli autobus e dei pullman che ne sono dotati.Tutti i veicoli costruiti a partire da questa data devono essere provvisti di cinture di sicurezza.
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BULGARIA Ammende ai trasgressori I conducenti ed i viaggiatori (compresi i bambini di età inferiore ai tre anni)
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REPUBBLICA CECA 5mila corone di ammenda L’uso della cintura di sicurezza per i passeggeri è obbligatorio a bordo di tutti i veicoli in movimento che ne sono provvisti. Se i passeggeri sono responsabili del rispetto di tale disposizione, al conducente incombe l’obbligo di informarli. Il conducente è responsabile e deve garantire la sicurezza dei viaggiatori durante il trasporto. Le esenzioni per i viaggiatori sono concesse in virtù di motivi di salute e dietro presentazione di un certificato medico. Anche i conducenti sono tenuti ad allacciare la propria cintura quando il veicolo è in movimento e ne è munito. Sono concesse delle esenzioni per effettuare la marcia indietro, per ragioni di sicurezza (con certificato medico), per i servizi d’urgenza, per i vigili del fuoco, veicoli della polizia o dell’esercito, quando il conducente deve lasciare il proprio veicolo durante il servizio. Nei veicoli appartenenti alle categorie M1, N1, N2 e N3, i bambini di altezza inferiore a 150 cm e 36 kg di peso devono essere trasportati unicamente negli appositi sedili. Fanno eccezione i bambini trasportati su veicoli in servizio di urgenza, su veicoli delle forze di polizia o dell’esercito o in servizio di soccorso qualora necessitino di cure durante il trasporto. Nei taxi utilizzati per il trasporto cittadino, i bambini non devono viaggiare su sedili speciali, ma devono indossare la cintura e non pos-
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sono sedere davanti. Nei veicoli del tipo M1, N1, N2 o N3, i bambini di peso superiore a 36 kg e di altezza superiore a 150 cm devono indossare la cintura di sicurezza se il veicolo ne è provvisto. I veicoli del tipo M1, N1, N2 o N3 privi di un sistema di ritenuta non possono trasportare bambini di età inferiore ai 3 anni. I bambini di altezza inferiore a 150 cm non possono occupare il sedile situato accanto al conducente. Il conducente deve installare i sedili per bambini conformemente alle istruzioni del fabbricante. I sedili speciali devono essere approvati da un organismo riconosciuto o dal ministero. Le persone con ridotta capacità motoria possono essere esentate dall’obbligo di indossare le cinture dietro presentazione di un certificato medico. Il mancato rispetto di tale disposizioni è passibile di un’ammenda che può arrivare a 5000 corone ceche.
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sul conducente. Per i bambini di età inferiore a 2 anni, deve essere adoperato un sistema di ritenuta particolare a completamento della cintura di sicurezza. Per le persone a ridotta capacità motoria, il conducente è tenuto a far rispettare l’obbligo di indossare la cintura di sicurezza.
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ESTONIA Invito alla sicurezza I passeggeri sono tenuti ad allacciare la cintura di sicurezza nei veicoli che ne sono provvisti.
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FINLANDIA DANIMARCA Esenti i percorsi brevi Tutti i viaggiatori hanno l’obbligo di indossare la cintura di sicurezza a bordo degli autobus che ne sono muniti. Fanno eccezione i veicoli adibiti a servizi di linea il cui percorso è inferiore a 100 km. Il passeggero è responsabile dell’uso della cintura. Per i bambini di età inferiore ai 12 anni, la responsabilità ricade
Se il bimbo è solo paga l’autista La legge prevede l’obbligo di indossare le cinture di sicurezza o qualunque altro dispositivo di ritenuta per i passeggeri ed i conducenti dei veicoli in movimento. Per quanto concerne i minori, se il bambino viaggia seduto
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sul proprio sedile, deve indossare la cintura di sicurezza di cui il sedile è provvisto o quella del dispositivo di sicurezza adeguato allo stesso.Sono esonerate da tali disposizioni, le persone che non sono in grado di indossare la cintura o qualunque altro dispositivo di sicurezza per gravi ragioni di salute (certificato medico da presentare su richiesta). I bambini non accompagnati ricadono sotto la responsabilità del conducente al quale compete il dovere di controllare che il minore allacci la cintura (questa prescrizione non si applica nei veicoli del tipo M3). I passeggeri sono responsabili del mancato rispetto dell’obbligo di indossare la cintura (ad eccezione dei minori di 15 anni che viaggiano a bordo di piccoli autobus). E’ prevista una sanzione di 35 euro con riscossione immediata.
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nei sedili che ne sono muniti, pena un’ammenda di 135 euro. Nel caso del trasporto scolastico, la sanzione per il mancato rispetto ricade sull’insegnante. Questa legislazione si applica anche ai veicoli immatricolati all’estero. I conducenti e i responsabili dei gruppi sono tenuti a ricordare ai viaggiatori l’obbligo di legge riguardante l’utilizzo della cintura di sicurezza nei sedili che ne sono muniti. I bambini il cui peso o dimensione non è compatibile con l’uso della cintura di sicurezza ne sono esentati. Gli autobus ed i pullman non devono essere dotati di sistemi di ritenuta speciale per bambini. Coloro che sono in possesso di un’autorizzazione particolare sono esentati dall’obbligo di indossare la cintura.
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Il conducente che non assolve tale dovere di informativa rischia una sanzione in conformità all’articolo 45, paragrafo 2, punto 1, del BOKraft. In Germania, i pullman adibiti ai servizi di linea non devono essere muniti di sedili per bambini. Questa normativa risponde perfettamente alle norme di sicurezza stradale, dal momento che i bambini vengono messi in sicurezza grazie all’uso della cintura a due punti e non rischiano pertanto né di scivolare né di rimanere incastrati, come può accadere nelle vetture private con le cinture a tre punti. Le persone con ridotta capacità motoria possono essere trasportate a bordo dei pullman seduti sulla propria sedia a rotelle, a condizione che il veicolo disponga di un apposito spazio a ciò predisposto e di un adeguato meccanismo di sostegno (con poggia testa).
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GERMANIA FRANCIA Autisti sempre con la cintura Il decreto 637 del 2003 stabilisce che i conducenti sono tenuti ad indossare le cinture di sicurezza in qualsiasi momento quando sono alla guida di un veicolo in territorio francese. Contravvenire a tale norma comporta un’ammenda di 135 euro e il ritiro dei punti dalla patente. Anche i passeggeri, bambini compresi, sono obbligati ad indossare la cintura
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Esentati i vecchi bus Tutti i pullman da turismo immatricolati in Germania dall’ottobre 1999 devono essere dotati di cinture di sicurezza. Questo obbligo non si applica ai modelli più vecchi, per i quali l’installazione risulterebbe poco pratica costosa e tecnicamente laboriosa. L’uso delle cinture di sicurezza non è obbligatorio negli autobus (con posti in piedi). L’obbligo di indossare le cinture di sicurezza si applica anche ai conducenti. Conformemente all’articolo 8, paragrafo 2, del BOKraft, il conducente è tenuto, prima della partenza, ad attirare l’attenzione dei viaggiatori sull’obbligo di allacciare la cintura di sicurezza, sebbene non sia in condizione di verificare l’adempimento effettivo di tale obbligo.
LITUANIA Un cartello per informare L’uso della cintura di sicurezza è obbligatorio nei veicoli che ne sono muniti. In tal caso, di fronte ad ogni sedile o in qualunque altro luogo dove sia visibile, occorre disporre un pannello informativo recante la scritta “Allacciate la cintura”. In mancanza di ciò, il conducente deve informare i viaggiatori circa l’obbligo di allacciare la propria cintura
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prima di partire. L’utilizzo della cintura non è obbligatorio nei seguenti casi: 1) per i conducenti di taxi quando trasportano viaggiatori; 2) quando il conducente è impegnato in manovre di marcia indietro o di parcheggio. Un bambino di età inferiore a 12 anni e di altezza inferiore a 150 cm può essere alloggiato nel sedile anteriore di una vettura, di un pullman o di un taxi unicamente se tale veicolo è dotato di uno speciale seggiolino per bambini adattato alla sua altezza. La mancata osservanza della normativa in materia di cinture di sicurezza comporta sanzioni che vanno da 100 a 200 lita.
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riore a 3 anni a bordo degli autobus e dei pullman. Le persone con ridotta capacità motoria, trasportate sulle proprie sedi a rotelle, non hanno l’obbligo di allacciare la cintura di sicurezza, ma devono utilizzare dei dispositivi specifici previsti a tal scopo. Un’altra eccezione all’uso della cintura è prevista per coloro che sono in possesso di un certificato medico che attesti una grave controindicazione all’uso della cintura. I passeggeri maggiorenni saranno ritenuti responsabili del mancato utilizzo della cintura, mentre per i minori non è prevista alcuna disposizione specifica. Il conducente sarà ritenuto responsabile del solo utilizzo della propria cintura. In caso di mancata osservanza di tale obbligo, il conducente è passibile di un’ammenda pari e 49 euro e del ritiro di un punto dalla patente, mentre per i passeggeri è prevista la sola sanzione pecuniaria.
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LUSSEMBURGO La legge pronta al varo Nel paese è in procinto di essere adottata una normativa riguardante l’uso delle cinture di sicurezza. Tale nuova legislazione prevede l’obbligo, per i passeggeri che si trovano a bordo di un autobus o di un pullman dotati di cinture di sicurezza, di allacciare la propria cintura, tranne che nei trasporti interurbani. Tutti i conducenti di autobus hanno l’obbligo di indossare la propria cintura, a prescindere dal tipo di mezzo impiegato. Non sarebbe al momento prevista alcuna normativa particolare per il trasporto di bambini di età infe-
PAESI BASSI Posti “pericolosi” e vettura in movimento L’utilizzo delle cinture di sicurezza per i passeggeri è obbligatorio a bordo dei pullman che ne sono provvisti (nella maggior parte dei pullman immatricolati antecedentemente agli anni 19971999, solo i posti cosidetti “pericolosi” - ad esempio quelli anteriori - ne sono muniti).Tutti i conducenti professionisti hanno l’obbligo legale di indossare la cintura, ad eccezione di coloro che sono incaricati di gestire delle ingenti
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quantità di denaro liquido. Questa eccezione riguardava inizialmente i conducenti di taxi, ma teoricamente anche coloro che guidano gli autobus possono utilizzarla in talune circostanze (ad esempio nel caso di escursioni che prevedono il pagamento diretto al conducente). I minori di 12 anni e di altezza inferiore a 135 cm devono utilizzare dei sedili o dei dispositivi di ritenuta speciali. Fanno eccezione i trasporti occasionali. A partire dai 4 anni, ogni persona ha diritto al proprio posto. I bambini di età inferiore possono viaggiare seduti sulle gambe dei genitori o dell’adulto che li accompagna. Le persone che viaggiano con sedia a rotelle devono essere fissate al veicolo per mezzo di dispositivi di ritenuta certificati. Il conducente è responsabile della sicurezza durante il trasporto. L’impresa, il conducente e la guida turistica sono tenuti ad informare i passeggeri dell’obbligo di indossare la cintura e possono adempiere a tale dovere per mezzo di adesivi speciali, con annunci vocali o con sistemi audiovisivi . Una volta informati, i passeggeri di età superiore a 14 anni sono responsabili dell’utilizzo della propria cintura. Per i minori di 14, invece, il conducente è legalmente responsabile. Per le autorità addette ai controlli è molto difficile sanzionare i passeggeri che infrangono la legge sulle cinture di sicurezza. Secondo il diritto olandese, l’utilizzo della cintura è obbligatorio quando il veicolo è in movimento. Per le autorità è alquanto arduo, da una vettura ordinaria, verificare l’utilizzo della cintura da parte dei passeggeri. Solo il conducente risulta visibile per via della sua posizione. La sanzione si aggira comunque intorno ai 60 euro.
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POLONIA Sicurezza in più per i minori L’utilizzo della cintura è obbligatorio a bordo di tutti i veicoli a motore che ne sono provvisti. I minori di 12 anni e di altezza inferiore a 150 cm devono essere sistemati con dispositivi di ritenuta idonei per bambini diversi dalla cintura di sicurezza per adulti e adattati al peso del bambino. I bambini non possono essere trasportati con un dispositivo di ritenuta con la testa in senso contrario alla marcia in un sedile passeggeri dotato di airbag, a meno che quest’ultimo non sia stato automaticamente e adeguatamente disattivato. Le persone con ridotta capacità motoria sono tenute ad indossare una cintura di sicurezza quando sono trasportate su una barella o una sedia a rotelle. Le eccezioni all’uso della cintura di sicurezza riguardano: - le persone in grado di esibire un certificato medico attestante una controindicazione all’uso della cintura; - le donne in evidente stato di gravidanza; - i conducenti di taxi quando traspotano passeggeri; - gli istruttori di scuola guida durante le esercitazioni pratiche; - i poliziotti e i soldati; - il personale infermieristico nelle ambulanze.
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Il mancato rispetto dell’obbligo di indossare la cintura di sicurezza è punito con un’ammenda di 100 zloty polacchi, anche per i passeggeri. Il trasporto di bambini senza idonei sistemi di ritenuta è sanzionato con un’ammenda che può arrivare a 50 zloty. Il trasporto di un bambino con un sistema di ritenuta in senso contrario alla marcia di guida su un sedile nel quale non è stato disattivato l’air bag è passibile di una multa che può arrivare a 150 zloty.
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un disposto di fissaggio e di ritenuta adeguato per la sedia a rotelle ed il passeggero. Gli operatori/conducenti sono tenuti ad informare i passeggeri circa l’obbligo di indossare le cinture tramite pannelli all’interno del veicolo, annunci orali o tramite diffusione di un DVD. I conducenti, tuttavia, non sono tenuti a verificare l’adempimento di tale obbligo. A ciò sono responsabili i passeggeri. La sanzione per i conducenti ed i passeggeri ammonta a 30 lire sterline. La sanzione può tuttavia arrivare a 500 lire sterline.
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REGNO UNITO Non ci sono norme per i minori A partire dall’età di 14 anni, i passeggeri sono tenuti ad indossare la cintura di sicurezza nei posti che ne sono dotati. Non esiste al momento una normativa specifica per i minori di 14 anni. Tutti i passeggeri sono esonerati dall’obbligo di indossare la cintura a bordo degli autobus adibiti al trasporto di persone in piedi o sui veicoli utilizzati nell’ambito di un servizio locale in cui gran parte dell’itinerario si svolge in ambito urbano (e la velocità non supera i 30 km/h). I conducenti devono utilizzare la propria cintura se il sedile ne è provvisto. I passeggeri con handicap devono rispettare le stesse norme cui sono assoggettati gli altri passeggeri. I veicoli M3 che trasportano persone a bordo di carrozzella devono essere dotati di
ROMANIA Responsabilità del conducente I conducenti e i passeggeri devono allacciare la propria cintura nei veicoli che ne sono provvisti quando sono in circolazione sulle strade nazionali dentro e fuori dagli agglomerati urbani. I minori di 12 anni o di altezza inferiore a 150 cm devono indossare delle cinture adatte al loro peso e alle loro dimensioni e i bambini di età inferiore a 3 anni devono essere trasportati con dispositivi di ritenuta omologati. Sono previste esenzioni per: i conducenti impegnati in una manovra di marcia indietro o di sosta; le donne in evidente stato di gravidanza; i conducenti di taxi quando trasportano pas-
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seggeri; coloro che sono in grado di esibire un certificato medico dal quale risulti il motivo di impedimento all’utilizzo della cintura; gli istruttori delle scuole guida durante la formazione pratica degli allievi o gli esaminatori dell’autorità competente nel corso degli esami pratici volti all’ottenimento della patente di guida. Il mancato rispetto dell’obbligo di indossare la cintura da parte del conducente e dei passeggeri è considerato un’infrazione passibile di sanzioni. Il conducente e i passeggeri sono responsabili dell’utilizzo della cintura. Il conducente è responsabile per i bambini trasportati.
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sicurezza se il mezzo ne è provvisto. La legislazione svedese sancisce l’obbligatorietà all’uso delle cinture di sicurezza su un sedile che ne è dotato nelle zone urbane densamente abitate. I passeggeri di età superiore ai 15 anni sono responsabili dell’uso della cintura. Per quelli di età inferiore, la responsabilità ricade sul conducente. La normativa svedese prevede che i passeggeri siano informati in merito a tale obbligo dal conducente, dal personale di bordo, dall’accompagnatore o dal responsabile del gruppo, o da sistemi audio visivi, o da un simbolo o piccolo pannello disposto su ogni sedile. I passeggeri di oltre 15 anni ed i conducenti che non indossano la cintura incorrono in un’ammenda pari a 1500 corone svedesi. Il conducente, qualora non riuscisse a dimostrare di aver adottato tutte le misure necessarie, è passibile di un’ammenda che può arrivare a 2500 corone. I conducenti che effettuano servizi di linea sono esentati.
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SVEZIA Multe salate al conducente A bordo di un autobus o di un pullman provvisto di cinture di sicurezza, i passeggeri sono tenuti ad occupare, se ne sussiste la disponibilità, un sedile dotato di cinture e ad utilizzarle. I bambini aventi un’età superiore ai tre anni sono tenuti ad occupare un posto dotato di cintura di sicurezza e di utilizzarla. Tale obbligo non sussiste per i bambini da 0 a 3 anni. A bordo di un autobus dotato di cintura, anche il conducente è tenuto ad indossare la propria. I passeggeri che viaggiano su una sedia a rotelle devono utilizzare l’apposito spazio riservato ed utilizzare la cintura di
SVIZZERA Obblighi e esenzioni
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ture le seguenti categorie: a) coloro che, dietro presentazione di un certificato medico, sono in grado di dimostrare che l’uso della cintura di sicurezza non può essere loro imposto; per i viaggi all’estero, l’autorità cantonale rilascia a queste persone un attestato medico di esonero conformemente alla direttiva 2003/20/CE; b) i fattorini che si spostano di casa in casa nei quartieri dove lavorano, a condizione che la loro velocità non superi i 25 km/h; c) i conducenti e passeggeri che circolano su strade rurali, forestali o nelle aree adiacenti uno stabilimento, a condizione che la loro velocità non superi i 25 km/h; d) i conducenti impegnati in manovre a passo d’uomo; e) i conducenti e i passeggeri di vetture adibite ai trasporti regionali effettuati ad orari prestabiliti da imprese di trasporto concessionarie; f) gli accompagnatori di persone che necessitano di un’assistenza specifica a bordo di ambulanze o di veicoli adibiti al trasporto di persone con handicap. A bordo dei veicoli muniti di cinture di sicurezza, i minori di 7 anni devono essere trattenuti da un dispositivo di ritenuta per bambini omologato sulla base del regolamento ECE n. 4423. I bambini dai 7 ai 12 anni devono essere trattenuti da tali dispositivi di ritenuta o dalle cinture di sicurezza esistenti a bordo.
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A bordo dei veicoli che ne sono provvisti, il conducente ed i passeggeri devono indossare, durante il tragitto, le cinture di sicurezza esistenti. Sono esonerate dall’obbligo di indossare le cin-
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bus Edizioni Promobus Srl P.za dell’Esquilino, 29 – 00185 Roma Telefono 06.48.79.301 (r.a.) Fax 06.48.21.204 E-Mail: promobus@anav.it LISTINO SPAZI PUBBLICITARI
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ANTONIO TAJANI COMMISSARIO TRASPORTI UE Antonio Tajani è il nuovo commissario europeo, con delega ai Trasporti, designato dal nuovo governo Berlusconi in sostituzione di Franco Frattini. Ad annunciarlo è stato il neo ministro della Difesa, Ignazio La Russa, lasciando
Palazzo Chigi dopo la prima riunione del consiglio dei ministri. Nato a Roma il 4 agosto 1953, laureato in Giurisprudenza, ufficiale dell’Aeronautica Militare, giornalista parlamentare, inviato speciale in Libano, Unione Sovietica e Somalia, Tajani è stato anche conduttore del Gr 1 della Rai e responsabile della redazione romana de ‘Il Giornale’. Eletto nel 2002 e poi, nuovamente, nel 2006 è vice presidente del Partito Popolare Europeo e presidente della delegazione di Forza Italia al Parlamento Europeo. (AdnKronos)
CONDUCENTI A “CACCIA” DEI LADRI DI BUS In una notte dell’inizio di maggio dal parcheggio dell’Hotel Capital Inn, a
TORINO, CAROSELLO DI BUS ANAV
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na sessantina di autobus delle aziende di trasporti pubblico private piemontesi ha sfilato per le vie del centro a Torino, alla fine di aprile. La manifestazione si è svolta nonostante, l’assessore regionale ai trasporti, Daniele Borioli, avesse garantito che tutti i 43 milioni di euro previsti dalla Finanziaria per il trasporto pubblico in Piemonte sarebbero stati stanziati nel bilancio. “I soldi previsti dalla Finanziaria – ha spiegato Nicola Proto, presidente regionale dell’Anav - non sono sufficienti per rispettare le attese delle aziende private. Quell’accordo è stato sottoscritto dalle associazioni nazionali, ma noi chiediamo 50 centesimi in più di corrispettivo per chilometro”. La manifestazione, ha interessato 60 aziende private con circa 2000 dipendenti. L’Anav ha chiesto un incontro ai capigruppo in consiglio regionale. “L’iniziativa – ha spiegato l’Anav regionale, in una nota - è dovuta alla necessità di sensibilizzare i cit-
tadini sul gravissimo stato di crisi delle imprese del settore, stroncate dall’impennata del costo del gasolio e dall’incessante aumento degli altri costi, a fronte di corrispettivi sostanzialmente invariati dagli anni ‘90. La legge finanziaria nazionale ha posto un rimedio, solo parziale, a tale situazione, stanziando risorse aggiuntive per tutte le Regioni. La legge finanziaria della Regione, in un primo momento, non teneva conto di queste risorse. Oggi, possiamo registrare un primo impegno a destinare al settore (aziende pubbliche e private) almeno i 43 milioni di risorse aggiuntive”. Secondo l’Anav, ‘’si tratta tuttavia di risorse ancora insufficienti a sanare l’altissimo aumento dei costi subito dalle aziende, e non risulta riconfermato uno stanziamento aggiuntivo di 11 milioni per il trasporto extraurbano già previsto prima della finanziaria nazionale’’. (da Ansa)
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Roma, è “sparito” un pullman gran turismo della Viaggi Tigullio di Fabio Marcone (azienda di Chiavari, in Liguria). Marcone ha immediatamente avvertito, con e-mail e fax, colleghi e aziende e organizzazioni, tra cui l’Anav, che a loro volta, tramite messaggi via Internet e SMS, hanno allertato gli autisti, in una vera catena. I conducenti si sono passati parola, “allungando l’occhio” su modelli e targhe. E il bus è stato ritrovato in tempi record, il pomeriggio successivo: un autista della Luigi D’Amico Bus di Capena, Roberto Blasi, mentre era alla guida del suo mezzo, ha infatti riconosciuto il pullman nascosto in una piazza delle case popolari sulla Via Salaria, a nord di Roma, nei pressi di Monterotondo. I carabinieri di Monterotondo sono intervenuti subito riconsegnando il mezzo, che ha potuto riprendere il viaggio. Fabio Marcone, con un nuovo giro di mail e di fax, ha voluto ringraziare tutte le ditte di bus per la solidarietà dimostrata, tutti gli autisti che hanno collaborato, la Isvit e l’Anav. Concludendo con un invito a tutti: “Uniamoci tutti insieme per trovare una soluzione a questo grave problema!”. Perché l’unione – e la solidarietà – hanno dimostrato di essere vincenti.
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LA SUPER BIBLIOTECA al nodo di interscambio A Chivasso, vicino a Torino, nascerà la prima biblioteca progettata nella sala d’attesa di un importante snodo ferroviario e di linee di autobus per tutta la regione.
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l bus arriva solo tra un’ora? Il treno è già partito? Sedetevi comodi: un libro, un po’ di musica, un caffè? Un film, magari? La sala d’attesa ha le poltroncine dotate di attacchi per computer, ci sono le connessioni a internet con il wi-fi, e sul fondo del locale c’è il bancone della biblioteca e la possibilità di prendere un libro in prestito per l’attesa o per il viaggio; ma c’è anche un’area per sentire la musica, una videoteca, delle salette separate per consultazione e lettura. Anche una sala conferenze, non si sa mai… Per ora tutto ciò è sulla carta, ma a Chivasso – vicino a Torino, “porta” del Monferrato – sembra che tutto sia ormai pronto per dare il via ai lavori del MoviCentro, il nodo di interscambio su un’area di quasi 13mila metri quadri. E’ tutto qua, i treni, gli autobus, i taxi, il parcheggio per il mercato, la zona pedonale, la biblioteca pubblica: un’isola di servizi in mezzo alla città. Il progetto intende riqualificare un ambiente urbano piuttosto degradato trasformandolo nel “salotto bene”, dove la gente va a prendere il bus o un libro, aspetta la coincidenza per Milano, per la Val d’Aosta, o il Monferrato: perché Chivasso, anche se è a soli 23 chilometri da Torino, è uno snodo autono-
mo e importante, un crocivia fondamentale per lo sviluppo viario della regione (si incontrano gli assi ferroviari Torino-Milano, Torino-Aosta, ChivassoAsti, Torino-Casale-Alessandria, con innumerevoli linee di autobus che collegano Torino e Chivasso con il Canavese, il Monferrato, l’Astigiano, il Casalese e il Vercellese). Ma la cosa più particolare del progetto è quella biblioteca (un investimento da 2milioni e 700 mila euro, su un importo complessivo per l’intera area previsto in oltre 6 milioni), con il bancone dei prestiti in sala d’attesa dove ci sono i cartelloni, e i libri custoditi al primo piano in un edificio creato apposta con questa destinazione d’uso, sulle fondamenta di un vecchio magazzino ferroviario. Sono libri in viaggio… E’ la prima biblioteca in Italia concepita per offrire i propri servizi anche agli utenti del trasporto pubblico, è stato pensato persino un distributore automatico di libri 24 ore su 24. Con il supporto dell’importante rete costituita dal sistema bibliotecario dell’area metropolitana torinese, la biblioteca civica “Jacobino Suigo” diventerà il punto di riferimento essenziale per lo sviluppo culturale e la qualità della vita nel territorio. E l’inaugurazione è prevista per la primavera
RACCONTI D’AUTOBUS NEI BLOG DI INTERNET
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C’è un blog su Internet che si chiama “promesse d’autore”(http://promessedautore.blogosfere.it): un luogo dove la gente si incontra scambiandosi i racconti. Ed è qui che tra i “racconti del venerdì”, le trame gialle e rosa, è spuntata una nuova serie di storie: i “racconti d’autobus”. Sono piccole storie quotidiane di passeggeri qualunque, che raccontano gli incontri casuali, le amicizie, le distrazioni, le letture, lo squillo dei cellulari, le litigate col fidanzato, la vita da pendolari… insomma, tutta la vita che scorre dentro un autobus. E’ il mondo che viaggia, raccontato da chi viaggia.
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del 2010. “Le stazioni ferroviarie sono luoghi di transito, spesso poco confortevoli, in cui i viaggiatori passano veloci - spiega il sindaco di Chivasso, Bruno Matola-. Spazi nei quali però spesso si passa diverso tempo in attesa di prendere il mezzo di trasporto. L’idea di collocarvi una biblioteca, luogo per antonomasia sinonimo di quiete e concentrazione, di studio e di ricerca, è innovativa e coraggiosa. Le centinaia di pendolari che quotidianamente transitano da Chivasso, potranno godere di una straordinaria opportunità”. (red.).
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Immagini dei progetti per la nuova biblioteca di Chivasso (To)
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JAMES BOND L’AUTOBUS LO PRENDE… AL VOLO Si gira anche in Italia, tra Siena e il Lago di Garda, il nuovo “007”: e lo vedremo in spettacolari scene sui bus cittadini.
eee ome pretendere che James Bond prenda un bus alla fermata, aspettando sotto la pensilina e magari giocherellando col telefonino nell’attesa? 007 l’autobus lo prende… al volo, gettandosi dal tetto di un palazzo! Così come ha fatto a Siena, set italiano di “Quantum of Solace”, il nuovo film sequel di “Casinò Royale”, in cui l’attore Daniel Craig gira senza controfigure. In realtà Craig è aiutato nel salto da un cavo d’acciaio che lo sostiene, e che verrà poi “cancellato” dalla pellicola grazie al computer. L’attore ha infatti dichiarato che preferisce interpretare
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anche tappa in Italia. Accanto a lui due nuove Bondgirl: l’ucraina Olga Kurylenko e la britannica Gemma Arterton. Il capitolo italiano occuperà però solo 15 minuti in tutto il film, ma l’avventura non manca: oltre al “supersalto” sull’autobus numero 9 di Siena, infatti, anche sul Lago di Garda - questa volta a bordo della sua fidata Aston Martin - è prevista una scena mozzafiato, uno spaventoso incidente in galleria (da cui 007 esce, ovviamente, illeso). Le altre scene, invece, porteranno James Bond in Cile, Perù, Panama, Svizzera e Inghilterra.
personalmente anche i ciak più acrobatici, senza l’aiuto dei cascatori professionisti, perché in questo modo il personaggio sembra davvero reale. “Quantum of Solace” riparte là dove è finito “Casinò Royale”, cioè con la morte dell’amata - e traditrice - Vesper (Eva Green): Bond si mette infatti alla ricerca dell’organizzazione segreta che ricattava la donna, e per questo fa
Un vero giro del mondo, grazie al budget eccezionale previsto per la realizzazione di questa film: si parla, infatti, di 200 milioni di euro. E anche il cast è da kolossal, con 400 persone impegnate (tra cui anche Giancarlo Giannini, nel ruolo dell’ambiguo René Mathis). (red.).
Una sequenza del film “Quantum of Solace girato in italia con l’attore Daniel Craig
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I diritti del cittadino (anche quando i trasporti scioperano) Il libro “Il Consumatore attivo” di Giustino Trincia, quasi un vademecum su come difendersi nei confronti di banche, poste, luce, gas, ma anche quando si viaggia.
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“L
’informazione è un diritto-dovere di ognuno, senza di essi siamo “condannati” a restare utenti o clienti passivi rispetto a servizi che, invece, richiedono cittadini-consumatori attivi, corresponsabili cioè della migliore qualità di tali servizi e della tutela dell’interesse generale”: rispettando per primo il principio espresso nell’introduzione, Giustino Trincia – uno dei fondatori di “Cittadinanzattiva” – con il libro “Il consumatore attivo” (edito da Baldini Castaldi Dalai, euro 17,50) ci accompagna alla riscoperta dei nostri diritti. Dall’acqua all’energia elettrica, dai servizi bancari alla pubblica amministrazione, dai servizi postali ai trasporti, il suo libro è una sorta di vademecum del cittadino responsabile. Qui ci interessa però accennare soprattutto al capitolo in cui Trincia affronta il problema dei trasporti, di cui per altro Cittadinanzattiva si occupa spesso, anche attraverso indagini mirate sui servizi: al di là delle pagelle sui diversi sistemi di trasporto pubblico (la “maglia nera” tocca sempre al sistema ferroviario),Trincia “informa” soprattutto sui cardini moderni del rapporto tra le aziende e gli enti locali (il contratto di servizio) e tra le aziende e i cittadini (la carta della qualità dei servizi). Ma c’è una questione, in particolare – al di là dell’esame dei diritti e dei doveri, accompagnato da tabelle, norme, esempi, suggerimenti – su cui coraggiosamente incentra l’attenzione: gli scioperi nei trasporti e i diritti dei cittadini. “Parlare di sciopero nei servizi – scrive – costituisce quasi un tabù, perché, ancora oggi, in diversi ambienti, lamentarsi per gli scioperi equivale a una offesa ai diritti dei lavoratori e al
ruolo dei sindacati. Non si vuole mettere in discussione né il diritto di sciopero, né il ruolo delle organizzazioni sindacali. Si vuole però segnalare che, in caso di sciopero tradizionale, il conflitto tra i diritti di chi lavora in un dato servizio e di coloro che di quel servizio usufruiscono, diventa più acuto che mai con esiti che, alla resa dei conti, penalizzano il cittadino inerme molto più, se non esclusivamente, rispetto alla controparte sindacale”. Trincia affronta la
difficile questione del conflitto tra cittadino-consumatore e cittadino-lavoratore, lanciando anche delle proposte: “E’ sulle concrete modalità di esercizio di sciopero nei trasporti (e negli altri servizi essenziali) che si può innovare, con l’aiuto degli stessi consumatori. Nello stesso ambiente sindacale – aggiunge - qualcosa si sta muovendo”, facendo infatti riferimento alla proposta di “sciopero di cittadinanza” lanciato anni fa dalla Uil: una quota dello stipendio devoluta a fini sociali e viaggi gratis per gli utenti. Una proposta, per altro, guardata con interesse anche dall’autorità di Garanzia.
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i diritti CITTADINANZATTIVA:
30 ANNI PER I DIRITTI
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“Fare i cittadini è il modo migliore di esserlo”: è questo lo slogan che da 30 anni accompagna Cittadinanzattiva, il movimento di partecipazione civica con oltre 90mila aderenti, che ha come missione la tutela dei diritti dei cittadini. I festeggiamenti per il “traguardo”
raggiunto avranno il culmine a fine anno, con il Congresso Nazionale, che viene annunciato dalla pubblicazione di due libri: “Il consumatore attivo” - di cui parliamo in questa pagina - di Giustino Trincia, uno dei fondatori e oggi vice segretario generale, che affronta il tema della tutela dei diritti dei cittadini consumatori, con un capitolo dedicato proprio ai trasporti. Il secondo volume, scritto dal segretario generale di Cittadinanzattiva, Teresa Petrangolini, si occupa invece di salute e tutela dei diritti.
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I I I DALLA PARTE DEL PASSEGGERO I R U B R I C A [a cura di MarianoVotta - Ufficio stampa Cittadinanzattiva-onlus]
TRASPORTO: SERVE ANCHE IL DIALOGO OPERATORI-UTENTI
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giudizi di soddisfazione sul trasporto pubblico urbano di superficie (autobus e tram) subiscono nel 2007 un significativo peggioramento”. A denunciare l’attuale stato di insoddisfazione degli utenti dei mezzi di trasporto locale non è il solito grido di allarme delle Associazioni dei consumatori, quanto il “5° Rapporto sulla mobilità urbana in Italia” curato da Isfort per conto di Asstra. Il contesto dal quale attinge la ricerca è caratterizzato da un considerevole aumento nel numero assoluto di passeggeri dei mezzi pubblici (quasi il 20% in più rispetto all’anno precedente), ma anche da una conferma del modesto peso del trasporto collettivo (11,5%) rispetto alle diverse modalità di trasporto utilizzate per gli spostamenti urbani. In particolare, specie nelle grandi aree urbane, sembra arrestata la tendenza degli ultimi anni a scegliere il mezzo pubblico, preferendo scendere dall’auto per salire in moto. Tra i motivi prevalenti di non utilizzazione del mezzo pubblico, si rafforzano i fattori legati ad ”accessibilità/comodità” e “tempo”. Il primo fattore incide per il 70,5% delle opzioni (62,5% nel 2006), mentre il fattore “tempo” raccoglie il 42,5% delle risposte (38,4% nel 2006), in particolare per la preponderanza della ragione “troppo tempo, faccio prima con un mezzo privato” (prima motivazione in assoluto di non utilizzo del mezzo pubblico). Poco rilevanti le ragioni legate alla qualità intrinseca del viaggio con il mezzo pubblico (affollamento, rumore, sporcizia, sicurezza…) e, ancor meno, al costo. In generale, i dati trovano sostanziale conferma nella VIII Relazione PiT Servizi, l’annuale fotografia sullo stato dei servizi pubblici in Italia stilata da Cittadinanzattiva sulla base delle segnalazioni dei cittadini (oltre 6600) giunte da gennaio a dicembre 2007 in tema di PA e servizi di pubblica utilità. È significativo come analisi che partono da punti di vista e
approcci differenti, siano sostanzialmente convergenti nelle conclusioni. Forse è arrivato il momento che tra Associazioni di imprese di trasporto e Associazioni a tutela dei diritti dei cittadini si ragioni su possibili partnership di sviluppo, identificando nell’interlocutore un possibile alleato per rilanciare il settore. Ad ogni buon conto, dalle lamentele dei cittadini pervenute a Cittadinanzattiva, il trasporto pubblico locale segna il passo per la sua inaffidabilità (29% delle segnalazioni, a causa di ritardi, mancato rispetto di orari e fermate, mezzi vecchi e relativi guasti), ma soprattutto per le molte carenze del servizio (71%): scarsità dei mezzi in particolari orari; ingestibilità del sovraffollamento; malfunzionamenti vari (rottura dell’impianto di condizionamento dell’aria, porte e finestrini non funzionanti); sporcizia a bordo e all’esterno dei mezzi. Magra consolazione, la constatazione che tra i servizi pubblici locali, quelli di trasporto sono preceduti, nella hit delle lamentele, dal servizio idrico e dal servizio raccolta/smaltimento rifiuti. Tornando alla ricerca Isfort-Asstra, basata su interviste a campione, per la prima volta dal 2003 il gradimento degli utenti si attesta sotto la soglia della sufficienza (5,96), e la quota di utenti che ha assegnato un voto di soddisfazione tra 6 e 10 è scesa nel 2007 al 62,1%, contro il 69,4% del 2006. La soddisfazione è in forte calo sia nelle grandi città, da 5,91 del 2006 a 5,59 nel 2007, sia nei centri minori dove tuttavia il voto medio resta sopra la sufficienza (da 6,41 a 6,18).
[ RAPPORTO
SULLA MOBILITÀ: PASSEGGERI MENO SODDISFATTI?
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CITTADINANZATTIVA-ONLUS C.F.: 80436250585 centralino: 06367181 (dal lunedì al venerdì 9.00/17.00 orario continuato); PiT Servizi: 0636718555 (dal lunedì al venerdì 9.00/13.30) mail: pit.servizi@cittadinanzattiva.it; fax: 0636718333 Per saperne di più sulle attività di Cittadinanzattiva, visita il sito o iscriviti alla newsletter settimanale su www.cittadinanzattiva.it
I I I SINDAC ALEI R U B R I C A [a cura di GiuseppeAlfieri]
LIBRI OBBLIGATORI: PER GLI “ITINERANTI” BASTA LA BUSTA PAGA
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l Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale è di nuovo intervenuto a proposito di tenuta dei libri paga e matricola e sulle sanzioni nei casi di violazioni degli obblighi da parte del datore di lavoro, per risolvere il problema degli “itineranti”. Con la legge 296/2006 (Legge Finanziaria 2007) sono state introdotte significative novità sul regime sanzionatorio in materia di libri paga e matricola e il Ministero, nel fornire i primi chiarimenti sulle nuove disposizioni, aveva specificato che i datori di lavoro sono obbligati ad istituire e tenere nel luogo “in cui si esegue il lavoro” un libro paga ed uno matricola, appositamente contrassegnati dall’INAIL, per esibirli ad ogni richiesta del personale ispettivo. Dopo un anno di esperienza operativa e grazie anche alle segnalazioni di ANAV e di altri, il Ministero ha ritenuto ora necessario fornire alle proprie sedi periferiche ulteriori istruzioni operative sulla tenuta e conservazione dei libri obbligatori. La Direzione Generale per l’Attività Ispettiva, infatti, con la nota n. 1604 del 29 gennaio 2008 ha chiarito che per le attività cosiddette “itineranti” è sufficiente, per non incorrere in sanzioni, munire il proprio personale di documentazione attestante la regolarità della costituzione del rapporto di lavoro (copia della comunicazione preventiva di assunzione o della dichiarazione di assunzione con indicazione degli estremi di registrazione sul libro matricola ovvero prospetto di paga). Per quel che concerne l’individuazione delle attività itineranti il Ministero spiega che si può far riferimento a quelle attività per le quali la prestazione lavorativa si svolge presso più luoghi di lavoro nell’ambito della stessa giornata, e per le quali l’impresa non dispone di capacità organizzative o logistiche tali da assicurare la conservazione della documentazione obbligatoria nel luogo in cui si esegue la prestazione lavorativa.Tra le macro categorie il Ministero indica esplicitamente, senza peraltro
alcuna presunzione di esaustività, una serie di attività tra le quali quelle di trasporto di merci o persone. In questi casi, viste le difficoltà della tenuta e dell’esibizione dei libri (onere che ricadrebbe sul lavoratore), e dato che l’introduzione della comunicazione preventiva di assunzione ha di fatto attenuato il “ruolo” dei libri obbligatori nel contrasto del lavoro nero, è sufficiente che i lavoratori siano muniti di documentazione attestante la regolarità della costituzione del rapporto di lavoro. Ferma restando la necessità che tutto il personale risulti comunque munito di una documentazione che attesti la regolarità del rapporto di lavoro, il Ministero afferma ora che il rispetto degli obblighi in materia di conservazione dei libri obbligatori può essere accertato in un momento successivo, presso la sede dell’impresa o dell’unità produttiva. Di conseguenza le aziende non sono più obbligate a tenere presso ciascun “luogo in cui si esegue il lavoro”, una copia (anche fotostatica e per estratto) dichiarata conforme alle originali, dei libri obbligatori. È chiaro che, qualora il personale impiegato sul luogo di lavoro sia sprovvisto della documentazione alternativa, il personale ispettivo provvederà a contestare la violazione della omessa esibizione di cui all’art. 1, comma 1178, L. n. 296/2006 punita con la sanzione amministrativa da euro 4.000 a euro 12.000. Per ciò che concerne invece il libro paga, sezione presenze, il Ministero ha precisato che per le realtà produttive operanti in più sedi distinte, caratterizzate da stabilità operativa e da strutture organizzative e logistiche, nel medesimo ambito territoriale o in province diverse, il datore di lavoro possa tenere sul luogo di lavoro un apposito registro presenze, regolarmente istituito e vidimato, relativo ai soli lavoratori ivi impegnati.
[ILHAMINISTERO RIVISTO
LE INDICAZIONI SULLA TENUTA DEI DOCUMENTI
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[a cura di RobertaProietti]
SLOVACCHIA: BRUXELLES DICE SI ALL’INGRESSO NELL’EURO Dal 1° gennaio 2009 anche la Slovacchia entrerà nella zona euro. A deciderlo è stata la Commissione europea che nel rapporto sulla convergenza 2008 ha ritenuto che il Paese fosse pronto ad adottare l’euro. Dopo cinque anni dall’adesione all’Unione europea, la Slovacchia sarà il quarto paese, dopo Malta, Cipro e Slovenia, ad adottare la moneta unica. L’unico problema era rappresentato dal tasso di inflazione, ora sceso al 2,2%$, ben al di sotto del valore di riferimento. Attualmente il paese è ancora sotto la procedura per deficit eccessivo (come Italia e Portogallo), ma il 7 maggio Bruxelles ne proporrà per tutti e tre l’abrogazione. Il debito slovacco si trova infatti ad un livello ben lontano dal tetto massimo del 60% fissato da Maastricht. Anche gli altri criteri di ingresso che riguardano la stabilità del tasso di cambio della corona e la convergenza a lungo termine dei tassi di interesse non destano problemi. Il paese è stato a lungo sotto osservazione per la bilancia dei pagamenti, a causa dell’evoluzione negativa registrata tra il 2005 ed il 2006 con un deficit pari all’8% del PIL. Grazie, tuttavia ad un forte afflusso di investimenti esteri, il disavanzo è in parte rientrato, atte-
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ADDIO LUNGHI “CAMMELLI” ARRIVANO I NUOVI BUS CINESI
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standosi nel 2007 al 5,3%. Per gli altri paesi dell’Est, i tempi si prevedono ancora lunghi. La Polonia, ad esempio, deve ancora colmare grossi ritardi, primo tra tutti il livello dell’inflazione, ancora lontano dai parametri dell’UE. L’Ungheria, invece, è il paese che sul fronte del disavanzo è ancora fortemente fuori linea. Nel 2007, infatti è stato l’unico paese in tutta l’Unione con un disavanzo pari al 5,5% del PIL. Dopo il via libera della Commissione per la Slovacchia, i ministri finanziari dell’UE decideranno in luglio il tasso di cambio per la conversione della corona slovacca in euro.
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GRAZ: CELLULARI SPENTI SUI BUS In controtendenza a quanto sta accadendo a bordo degli aerei e nelle metropolitane, in Austria, nella cittadina di Graz, il sindaco ha emanato un provvedimento con il quale ha bandito l’utilizzo dei telefoni cellulari senza la modalità silenziosa inserita. Lo scopo dell’ordinanza sarebbe quello di ridurre l’inquinamento acustico e favorire la quiete ed il relax e, non a caso, il primo cittadino ha scelto proprio la “giornata mondiale contro il rumore” per lanciare questa iniziativa che - ha tenuto a precisare - non costituisce un divieto, perseguibile o sanzionabile, ma solo una regolar di buona educazione e che, in quanto tale non dovrebbe essere nemmeno ricordata, ma che purtroppo è largamente disattesa.
un segno dei tempi, nuovi o solo più moderni che siano. Anche l’ultimo “cammello” de L’Avana, l’autobus creato a Cuba semplicemente unendo due pullman tra loro, va in pensione. Per lasciare spazio alla nuova flotta di mezzi pubblici, interamente made in China. C’è un solo cammello - sono le estremità rialzate della mega-corriera a 18 ruote, 58 posti a sedere e altri 340 arrangiati, zero ammortizzatori, ad aver imposto il nome - ancora in servizio nella capita-
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le. In circolazione si vedono gli Yutong: tremila autobus importati da Pechino. Segno dei tempi e prima impronta di Raul Castro su Cuba. Il fratello di Fidel, ormai Lider a tutti gli effetti, ha fatto dell’ammodernamento del trasporto pubblico la sua priorità. Per gli Yutong sono state rifatte anche le strade. A L’Avana però i forzati del cammello mostrano qualche rimpianto: non fosse che per il costo del biglietto raddoppiato sui nuovi bus. (da Ap-Apcom)
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INGHILTERRA: ESPERIMENTI DI MOBILE TICKETING Inghilterra del nord il Dipartimento dei trasporti sta per lanciare un esperimento volto ad introdurre l’emissione di ticket tramite cellulari per gli autobus. Il progetto, che prevede l’uso sperimentale di smartcard Itso, avverrà in partnership con Barclaycard, Nokia e O2, che utilizzeranno 500 cellulari che sfruttano Utso (incorporating Oyster smartcard technology). La compagnia Arriva ha già iniziato i test di mobile ticketing nel mese di febbraio.
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CITTADINI EXTRACOMUNITARI: IMPRONTE E FOTO OBBLIGATORIE PER I NUOVI PERMESSI DI SOGGIORNO Con il nuovo regolamento comunitario n. 380/2008 del 18 aprile scorso, è stato modificato il modello uniforme per i permessi di soggiorno per cittadini di Paesi terzi, in vigore in tutti gli Stati membri (compresa l’Inghilterra che ha espressamente dichiarato l’adesione ed esclusa solo la Danimarca). Al fine di rafforzare la lotta all’immigrazione clandestina, il soggiorno irregolare ed evitare la contraffazione dei documenti, nei nuovi permessi di soggiorno sarà collocato un microchip nel quale confluiranno gli indici biometrici relativi a due impron-
te digitali (non si specifica però di quali dita) e una fotografia con l’immagine del volto del cittadino extra UE, obbligo cui saranno soggetti anche i bambini, a partire dai 6 anni di età. Il Regolamento prevede al momento solo dei dati minimi ineludibili. Nulla vieta perciò ad uno Stato membro di aggiungere altri dati al microchip. I dati dovrebbero contribuire a risolvere, grazie anche all’uniformità di applicazione sull’intero territorio dell’Unione, una gran parte dei problemi legati all’identificazione di persone di cui è spesso estremamente difficile ricostruire generalità e provenienza.
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MADRID: IN AUTOBUS COL WIFI La municipalità di Madrid ha deciso di attivare sui mezzi di trasporto urbani di superficie la connessione WiFi. Il progetto, che fa parte del “Plan Estrategico Tecnologico della impresa Municipal de Transportes”, inizierà quest’anno per concludersi entro il 2011. Il segnale WiFi sarà irradiato alla rete di trasporto pubblico di Madrid attraverso l’installazione di hot spot che riceveranno il segnale da ripetitori di terra collocati in posizioni strategiche tra cui anche le fermate del bus. L’accesso adf internet sarà garantito da una password e una login rilasciate all’acquisto del biglietto. Già dal mese di guigno oltre 2000 vetture e circa 9500 pensiline della capitale spagnola saranno dotate di WiFi per un costo complessivo di 3 milioni di euro.
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NEW YORK: RITORNA IL BUS A DUE PIANI?
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l comune di New York sta studiando la possibilità di riportare gli autobus a due piani sulla Quinta Strada di
Manhattan. Lo ha annunciato il capo della Metropolitan Transit Authority. La decisione, che riporterebbe in auge un tipo di veicolo scomparso sulle strade della Grande Mela negli anni Cinquanta è stata presa in considerazione per motivi economici: gli autobus a due piani trasportano altrettante persone dei modelli articolati e costano meno quanto a mantenimento. (Ansa.it)
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POLIZIOTTI A BORDO, BILANCIO POSITIVO
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RIMINI: RITORNA IL “DISCO BUS” n Romagna è ripartito il progetto “Safe night”, notte sicura: l’obiettivo dell’associazione che ha sede a Castel San Pietro, in cui collaborano giovani pr, barman e altre persone che vivono e conoscono il mondo delle discoteche, è quello di incentivare la sicurezza di notte sulle strade ed in particolare di sensibilizzare i giovani sulla necessità di essere in buono stato prima di mettersi alla guida, evitando di mettersi al volante in stato di ebbrezza. Con il “progetto Disco Bus”, i ragazzi che ne fanno richiesta vengono portati nei locali della riviera romagnola. Attivare una corriera costa sui 6-700 euro, un prezzo che attualmente viene diviso tra i partecipanti. Ogni ragazzo può pagare dai 10 ai 15 euro. (da www.nuovodiario.com)
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REGGIO CALABRIA:
IN AUTOBUS PER IL 60° DELLA COSTITUZIONE n servizio innovativo di tipo flessibile, integrativo dei normali servizi di linea, che sarà operativo dalle ore 20 alle ore 6, dal lunedì alla domenica, per garantire la copertura del trasporto pubblico in orari nei quali risulta finora del tutto mancante: è questo “Allô Nuit”, il nuovo servizio di trasporto pubblico locale, serale e notturno a chiamata per Aosta e per i centri della cintura cittadina. L’accesso ad “Allô Nuit” sarà possibile per chiunque effettuerà una chiamata telefonica al numero verde della SVAP. I mezzi utilizzati per tale servizio saranno dotati di un sistema di bordo GPS al fine di consentire il monitoraggio dei percorsi compiuti, gli orari di servizio e i territori serviti.
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TORINO: UN AUTOBUS CHE SCOPRE I “PORTOGHESI” Torino è entrato in servizio, in via sperimentale, il primo bus anti-portoghesi. Un mezzo che nei giorni di maggio dell’Expo Ferroviaria ha coperto un breve tratto nel centro città, da piazza Carducci al Lingotto, per mostrare agli addetti di settore, ai rappresentanti delle istituzioni e al pubblico che la tecnologia fornisce tutti i sistemi per smascherare chi sale sui mezzi pubblici senza pagare. La navetta demo (ma si tratta di un normale autobus attrezzato) è un progetto dell’azienda torinese Gtt. L´autobus, in maniera automatica, calcola ad ogni fermata quante persone salgono e scendono dalla vettura grazie a delle telecamere stroboscopiche. Un vero contapersone che in tempo reale dà alla centrale operativa il quadro esatto del livello di riempimento del bus. In più c’è un rilevatore automatico della timbratura. Incrociando i dati, attraverso una semplice sottrazione, non è difficile sapere il numero di furbetti che viaggiano sulla tratta. I dati, oltre che alla centrale, potranno essere trasferiti ai palmari in dotazione ai controllori che concentreranno quindi la loro attenzione sui bus dove la quantità di portoghesi sembra più elevata. (da www.torino.repubblica.it)
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a Questura di Reggio Calabria ha giudicato positiva la prima fase dell’esperienza di collaborazione con l’Azienda Trasporti Metropolitana della città dello Stretto, avviata lo scorso 4 aprile con l’impiego di poliziotti sugli autobus in servizio sul territorio comunale. L’iniziativa - spiegano dalla Questura - si inserisce nel contesto del rafforzamento dei servizi di controllo del territorio disposti dal questore Santi Gioffré. E dai prossimi giorni una nuova iniziativa rafforzerà questa collaborazione: oltre alla presenza dei poliziotti sui mezzi pubblici, infatti sui monitor degli autobus sara’ possibile vedere il filmato che compendia i momenti salienti dell’ultima festa della polizia. (da AGI)
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MODENA: PAGELLA AI BUS: PROMOSSI positivo l’esito di una indagine svolta tra oltre 1400 passeggeri dei bus modenesi: il trasporto pubblico è stato promosso, gli utenti gli hanno accreditato un bel 7,2.Tra gli elementi che emergono con maggiore evidenza, un miglioramento del giudizio da parte degli utenti “occasionali” rispetto agli abituali: nel 2007, oltretutto, ci sono stati ben 550mila passeggeri in più rispetto al 2006. Per incrementare la regolarità delle corse, Amo è intervenuta nel 2007 riordinando diverse linee di servizio urbano ed extraurbano, e presto entrerà in funzione anche il sistema di controllo satellitare della flotta. Un altro intervento riguarda il comfort delle fermate, con la creazione di nuovi terminal e interscambi dotati di pensiline e pannelli elettronici per
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l’informazione agli utenti. Anche i controlli sui titoli di viaggio sono sensibilmente aumentati. (da ilrestodelcarlino.quotidiano.net)
MILANO: ECOPASS E MEZZI ECOLOGICI
Milano arrivano gli autobus ecologici, e si parte subito con una graduale sostituzione dei vecchi veicoli inquinanti.Il piano prevede l’inserimento dei primi sette veicoli che verranno utilizzati nell’area dell’Ecopass sulle linee 54 e 60, e poi gradualmente nel giro di tre anni toccherà alle altre aree urbane, per un investimento di 592 milioni di euro. I nuovi veicoli sono climatizzati, quindi ideali per l’avvicinarsi del caldo. Da maggio ci saranno circa 50 nuovi autobus da 12 metri; fino a dicembre, invece, ne verranno introdotti altri 50, di cui 20 per la linea extraurbana; a fine anno, ancora, previsti altri 10 mezzi per i radiobus. E gradualmente fino al 2009 saranno introdotti mese per mese le altre vetture, fino alla completa sostituzione. I risultati che si sperano sono quelli di ridurre il monossido di carbonio del 50% in quasi tre anni, e del 90 % le concentrazioni di idrocarburi e Pm10.Tutti i mezzi avranno la banda verde e la sagoma di una pianta, con la dicitura “Autobus a basso impatto ambientale”. (da www.milano.blogosfere.it)
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MAGENTA: UN PRIMATO ECO-MOBILE Nuovi bus a bioetanolo re nuovi autobus vanno ad accrescere il “parco” di mezzi di trasporto che l’amministrazione comunale di Magenta ha messo a disposizione della cittadinanza. I nuovi mezzi a bioetanolo presentano delle caratteristiche tecnologiche ulteriormente avanzate, rispetto a quelli di questo tipo già in circolazione da qualche tempo: Magenta è la seconda città italiana, dopo La Spezia, ad utilizzare autobus a bioetanolo dall’ottobre scorso. Con questi autobus di tipo Euro 5 EEV grazie ai quali Magenta stabilisce un ulteriore primato: è infatti la prima città europea ad avere già in dotazione una flotta di questo tipo. Neppure le città svedesi, le prime a sperimentare mezzi alimentati a bioetanolo, hanno ancora in circolazione autobus così avanzati. (da www.ilsussidiario.net)
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VENETO: L’IDROGENO IN LAGUNA n Veneto, il futuro del trasporto pubblico punta a nuovi autobus anche con alimentazione ad idrogeno, oltre a quelli a basso inquinamento, a gpl e a metano, già in circolazione. L’idrogeno, da un lato significa combustibile non inquinante e dall’altro si rifà anche alla scelta sostenuta dalla stessa Regione di attivare a Porto Marghera l’Hydrogen Park, per lo sviluppo e le applicazioni delle tecnologie dell’idrogeno nel settore del trasporto e della generazione di energia. L’intero contributo assegnato al Veneto dal passato governo per mezzi di trasporto pubblico (circa 25
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milioni e mezzo di euro) verrà destinato interamente in Veneto all’acquisto di nuovi mezzi eco-compatibili. Questa scelta deriva sia dalla notevole deteriorabilità dei bus rispetto ad altri tipi di veicoli quali treni e tram, sia per salvaguardare lo sforzo della Regione nell’ultimo decennio per ridurre l’età media del parco autobus. (da www.adnkronos.it)
TORINO: ARRIVA “TRAFFIC KILLS” er vivere il nightclubbing torinese ora c’è l’autobus di Traffic Kills che attraversa la città da Nord a Sud e lascia direttamente davanti ai locali, senza neanche dover fare il biglietto. Due autobus: uno parte da Porta Susa e l’altro da Porta Nuova: le corse partono il sabato sera alle 21 e terminano alle 6 della domenica mattina. E’ un autobus gratuito per accompagnare il popolo della notte da un locale all’altro, scongiurando incidenti stradali e multe. È questa l’iniziativa innovativa lanciata a Torino dall’eco-comunità online Traffic Kills. L’intento è quello di rispondere con un’iniziativa concreta alla mobilità problematica e spesso pericolosa dei ragazzi che tirano tardi e che, di frequente, eccedono in superalcolici e cocktails.Traffic Kills è una community online fondata alcuni mesi fa a Torino che si sta espandendo in tutta Italia, ma anche in Belgio e Danimarca, con il meccanismo dei meet-up (gruppi di lavoro online resi celebri dai fan di Beppe Grillo). Il suo obiettivo primario è quello di diffondere città per città i principi dell’ecologia e della mobilità sostenibile.
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EMILIA ROMAGNA: INFOMOBILITA’: STANZIATI OTTO MILIONI stato firmato il protocollo d’intesa che consente di coniugare innovazione tecnologica e trasporto pubblico: un accordo già definito tra la quasi totalità dei Comuni emiliano-romagnoli, con la messa in campo di 8 milioni di euro per i progetti presentati dai diversi comuni, finanziati per metà da fondi statali, mentre l’altra metà è a carico degli enti locali. La modalità di partecipazione è simile a quella adottata dalla Comunità europea nell’indizione dei propri bandi: si chiede agli enti locali di partecipare non da soli, ma in una cordata più ampia, coinvolgendo, in questo caso, amministrazioni vicine. I fondi vengono assegnati in base ai chilometraggi dei servizi minimi del trasporto pubblico e al numero di abitanti, e consentirà di dare risposta a ormai vecchie esigenze degli utenti del servizio bus, dall’introduzione delle paline, agli avvisi sonori per gli ipovedenti, all’introduzione di un sistema di controllo elettronico del trasporto pubblico locale. (da www.liberta.it)
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GENOVA: UN CONSORZIO PER IL TPL IN LIGURIA? nche se ancora in fase progettuale le aziende liguri hanno avviato il confronto su un Consorzio del trasporto locale ligure: una società snella, che sappia valorizzare anche le singolarità individuali delle diverse aziende. “Non è un’idea originale, ma necessaria - ha spiegato Enrico Sassi, coordinatore della commissione trasporti di Confservizi Liguria, nonchè presidente di Atc, illustrando l’idea al convegno nazionale Asstra tenutosi a Genova i giorni scorsi -. Abbiamo guardato con entusiasmo al nuovo indirizzo proposto dalla Regione Liguria, espresso dalle linee dello stu-
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dio Axteria, che propone un nuovo modello di governance intendendo traghettare il trasporto pubblico ligure dai 6 bacini ad uno soltanto nel corso dei prossimi sette anni, con una forte convergenza fra ferro e gomma”. Da qui l’idea del consorzio unico, che a livello progettuale vede la disponibilità da parte della maggioranza delle aziende liguri. (da www.clickmobility.it)
MALPENSA: FINALMENTE L’AUTOBUS PER L’AEROPORTO are che sia la volta buona. Dal 1° luglio si arriva a Malpensa in pullman. Dopo dieci anni dall’apertura di quello che fu l’aeroporto intercontinentale, i servizi pubblici provinciali si sono organizzati per arrivare in uno dei centri propulsori dello sviluppo del territorio. I tempi sono addirittura raddoppiati per la realizzazione della Boffalora-Malpensa (venti anni!) che aperta il 30 marzo scorso ha risolto alla radice quelli che erano i problemi di traffico su gomma nel territorio, collegando l’aeroporto con l’autostrada Milano-Torino e con la statale 11, “Padana superiore”. Ora, con la nuova concessione della linee autobus, sono possibili nuovi collegamenti e linee dirette per Malpensa. Sempre dal 1° luglio, una nuova linea di trasporto autobus attraverserà i Comuni di Magenta, Corbetta, S. Stefano, Ossona e Vittuone, con la finalità di consentire un migliore collegamento dei residenti con le stazioni ferroviarie di Magenta e Vittuone. (da www.cittaoggiweb.it)
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IMPERIA: UN FILOBUS DI CRISTALLO i chiama “light-tram”. E’ un autobus di 25 metri a risparmio energetico, capace di ospitare 200 persone, che potrebbe essere utilizzato nella provincia di Imperia, oltre che sull’Aurelia, anche nell’ambito del progetto del “filobus di cristallo” per portare i turisti da un capo all’altro del futuro parco costiero e pista ciclabile, in fase di allestimento sul tracciato dell’ex ferrovia, tra Ospedaletti e San Lorenzo al mare. La società per il trasporto Riviera Trasporti – secondo le notizie di stampa - è infatti interessata ad acquistare il mezzo prodotto dalla società svizzera Hesse, di Zurigo, che è recentemente stato presentato a un centinaio di amministratori della Provincia. Si tratta di un mezzo che consuma un terzo di quelli ordinari: un autobus elegante, capiente, comodo e, soprattutto, economico e poco inquinante. (da www.riviera24.it),
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FORLÌ CESENA: AGLI STUDENTI ESTATE CARD PER RISPARMIARE er i ragazzi di Cesena, Forlì e Cesenatico il mare non è mai stato così conveniente, così vicino e così facile da raggiungere: infatti l’azienda di trasporto pubblico locale ha varato l’iniziativa “Estate card” 2008: tutti coloro che sono in possesso della “Scuola Card 2007”, cioè dell’abbona-
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mento riservato agli studenti, valido fino a giugno 2008, possono acquistare il nuovo abbonamento super-scontato (30 euro per viaggiare fino al 31 agosto su tutta la rete Atr, 20 euro se si scelgono le sole linee urbane). Estate Card, inoltre, rientra fra gli abbonamenti fiscalmente detraibili dalle tasse, secondo quanto previsto dalla legge Finanziaria 2008.Grazie all’iniziativa è possibile viaggiate in autobus e arrivare in spiaggia in totale relax, approfittando delle speciali linee per Lido di Classe, Milano Marittima, Cervia, Pinarella, Cesenatico, Gatteo Mare.
GENOVAMILANO: I PENDOLARI: “BASTA TRENI, VOGLIAMO UN PULLMAN” asta con questi treni, vogliamo i pullman tra Genova e Milano”: l’esasperazione dei viaggiatori che quotidianamente utilizzano la ferrovia ha toccato il livello massimo. E dopo gli ultimi gravi episodi di disservizio ferroviario, il Comitato degli abbonati ha presentato una richiesta ufficiale alla Regione Liguria: “Le carrozze EsCity devono essere immediatamente tolte dalla composizione dei treni e sostituite con le IcPlus del passato. Se Trenitalia non darà segnali in questo senso vogliamo che venga indetto un immediato bando per l’affidamento di un servizio pullman Genova-Milano a una compagnia di trasporto su gomma con la discriminante di abbonamenti mensili allo stesso costo di quelli ferroviari (93.10 euro al mese) con capolinea Genova Brignole e Milano Famagosta”. (da www.genova.repubblica.it)
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GENOVA: UN SMS PER VIAGGIARE INFORMATI iniziata in via sperimentale, a Genova, l’iniziativa “Un sms aggiorna il tuo viaggio”, di Amt, che ha come obiettivo di migliorare la soddisfazione e rafforzare le scelte dei clienti abituali che utilizzano il servizio, che riguarda 18 linee bus periferiche. Coloro che le utilizzano potranno ricevere gratuitamente in tempo reale un SMS sul proprio cellulare, con le informazioni sull’eventuale interruzione del servizio della linea di loro interesse e del successivo ritorno alla normalità. Per promuovere il nuovo servizio SMS, è stato realizzato un volantino in ventimila copie che riporta l’immagine della campagna, le istruzioni per accedere al servizio e il modulo per l’adesione. (da www.clickmobility.it)
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MODENA: EMITTITRICI DI BIGLIETTI E BUONI SCONTO alle emittitrici di bordo dei mezzi urbani di Modena, Carpi, Sassuolo e del servizio Prontobus non escono solo biglietti, ma anche buoni sconto dal valore da 1 a 5 euro. Insomma, grazie ad una promozione ATCM, Conad e E.Leclerc-Conad, pagare il biglietto dell’autobus non è solo un gesto doveroso ma fa anche risparmiare sulla spesa. Ogni biglietto acquistato dà diritto allo sconto e, se la fortuna aiuta, il risparmio può essere di 2 o anche di 5 euro (L’iniziativa è valida fino al 30 agosto). Si tratta di un’idea insolita per risparmiare sui propri acquisti, ma per l’azienda di trasporto è anche un incentivo ad utilizzare i mezzi pubblici in maniera corretta. Usufruire della promozione è sempli-
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cissimo, basta salire sull’autobus e fare il biglietto nelle apposite emettitrici automatiche: ogni biglietto incorpora sul retro un buono-sconto del valore minimo di 1 euro. In pratica il costo del biglietto viene comunque interamente rimborsato. (da www.romagnaoggi.it)
PARMA: CARABINIERI E POLIZIA A BORDO l prefetto di Parma, d’accordo con sindaco e questore, ha deciso che nei prossimi mesi gli agenti (ma anche i carabinieri) presidieranno gli autobus nelle ore notturne per prevenire pericoli e problemi. Non solo: su 30 bus della Tep saranno installate delle telecamere. I viaggiatori, dunque, saranno sotto controllo in tutti i sensi. La decisione presa dal prefetto Paolo Scarpis mira a prevenire possibili problemi e reati che si verificano e si sono verificati negli ultimi tempi sui mezzi pubblici soprattutto nelle ore notturne e su quei mezzi che vanno in periferia. Mezzi dove tutti i giorni viaggiano circa 95mila passeggeri. Agenti e militari, funzioneranno come deterrente per i malviventi: negli ultimi mesi sugli autobus urbani ed extraurbani ci sono state numerose aggressioni ai conducenti, scippi, molestie e vandalismi. Motivo in più per controllare, con occhi umani ed elettronici, la sicurezza di chi viaggia sui mezzi pubblici. (da parma.repubblica.it)
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SENTENZAI R U B R I C A [a cura di PaolaGalantino]
IN HOUSE PROVIDING: LA PRONUNCIA DEL CONSIGLIO DI STATO
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l Consiglio di Stato, riunito in Adunanza plenaria, ha emanato lo scorso marzo una sentenza molto importante, con la quale, dopo aver effettuato una ricognizione dei principi in materia di affidamento in house dettati dalla Corte di Giustizia e dallo stesso consesso del Consiglio di Stato, ha innanzitutto ribadito quali sono i presupposti di legittimità che devono in concreto esserci perché si possa procedere con un affidamento in house, affrontando in secondo luogo il tema dell’affidamento a società miste pubblico-private. Relativamente ai presupposti di legittimità, i giudici di palazzo Spada si sono soffermati in particolare sulla condizione del controllo analogo, confermando che “ai fini del controllo analogo su una società la partecipazione pubblica totalitaria è necessaria ma non sufficiente”. Oltre a ciò occorre verificarne altri di presupposti tra cui il divieto, previsto per statuto, di cedere quote di capitale, anche minoritarie, a soggetti privati; l’assenza di rilevanti poteri di gestione in capo al consiglio di amministrazione della società e la contestuale capacità per gli enti affidanti di determinare gli obiettivi delle società attraverso poteri maggiori rispetto a quelli attribuiti dal diritto societario al socio di maggioranza; la non acquisizione di una vocazione commerciale da parte della società, che renderebbe precario il controllo dell’ente risultante, peraltro, dall’ampliamento dell’oggetto sociale; la sottoposizione delle decisioni più importanti al vaglio preventivo dell’ente affidante. Conformemente alla necessaria presenza dei suddetti requisiti, il Consiglio di Stato ha ritenuto di escludere, in via generale, la riconducibilità del modello organizzativo della società mista al modello dell’affidamento in house. I giudici si sono quindi soffermati sulla possibilità di affidare direttamente la gestione di servizi pubblici locali a società miste pubblico-private quando con la medesima procedura concorsuale si seleziona il socio privato che entra nel capitale della società pubblica e, al contempo, si affida a tale
socio privato la gestione dell’attività operativa della società (cd. gara a doppio oggetto). Sul tema il Consiglio di Stato ha ricordato il precedente parere n.456/2007 fornito dalla sua seconda sezione, precisando che, a livello comunitario il coinvolgimento nella gestione dei servizi di soggetti privati viene visto con favore, potendo essi apportare alla pubblica amministrazione know how e una gestione più manageriale, ma che, d’altra parte, il ricorso allo strumento della società mista si può prestare ad abusi. Sulla scia dell’Adunanza, anche la Sezione per il Controllo della Corte dei Conti Regione siciliana si è pronunciata sulla materia e precisamente sui presupposti necessari per ritenere legittimo l’affidamento in house di un servizio pubblico ad una società ed in particolare sulla necessità di prevedere forme di coordinamento delle scelte nel caso in cui le azioni siano di proprietà di più soggetti pubblici.Trattandosi di una evidente deroga ai principi di concorrenza e trasparenza, che potrebbe produrre distorsioni del mercato, l’istituto è stato ritenuto ammissibile solo nel rispetto di alcune condizioni, individuate in prima analisi attraverso numerose pronunce della Corte di Giustizia europea, successivamente avallate e approfondite dalla Giustizia amministrativa. La Corte dei Conti siciliana ha ribadito che l’in house providing è ammesso, in deroga alla procedura di normale evidenza pubblica, tutte le volte in cui un ente pubblico decida di affidare la gestione del servizio, al di fuori del sistema della gara, avvalendosi di una società esterna che presenti caratteristiche tali da poterla qualificare come una sua longa manus.A quanto pare, stando alle considerazioni sin qui svolte, emerge che, allo stato attuale, e in mancanza di indicazioni precise da parte della normativa e della giurisprudenza comunitaria, non sia ancora possibile elaborare una soluzione univoca o, comunque, un modello definitivo e chiaro sulla base del quale poter realizzare un simile affidamento.
ADUNANZA [INPLENARIA. MA MANCA UN MODELLO DEFINITIVO
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I I I TECNOLOGIEI R U B R I C A [a cura di AlessandroCesari]
LA MOBILITA’ SOSTENIBILE VA IN FIERA
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al 22 al 25 maggio si è tenuto il MoTechEco alla “Nuova Fiera di Roma”, la manifestazione del “muoversi meglio rispettando l’ambiente”, che ha visto la partecipazione di industrie, enti, istituzioni e operatori di settore. MoTechEco promette di ritagliarsi un posto d’onore tra gli appuntamenti salienti nel panorama fieristico sulla mobilità. Soluzioni tecnologiche efficienti per ridurre le emissioni, proposte per il futuro a basso impatto ambientale, educazione alla sostenibilità per grandi e piccoli, prove di guida ecologica, spettacoli con biciclette acrobatiche, ma anche incontri e momenti di riflessione sul tema del rispetto dell’ambiente e in particolare sulle energie alternative. In particolare una sessione di dibattito è stata dedicata ai bioconbustibili, ovvero a tutte le sostanze - idonee ad essere utilizzate nei processi di combustione ottenute da prodotti vegetali, quindi rinnovabili su base annuale (es.: cotture oleaginose) o poliennale (es.: colture forestali). Liquidi o gassosi i biocombustibili sono particolarmente interessanti e, alto stato attuale della tecnica, sono sostanzialmente due: alcool e oli. Il primo può essere trasformato in ETBE, un composto idoneo ad essere miscelato nella benzina senza eccessivi problemi; i secondi si prestano ad essere trasformati in esteri, denominati “biodiesel”, e hanno caratteristiche molto simili al gasolio. Il biodiesel è un carburante liquido di origine completamente vegetale che si ottiene da oli vegetali quali olio di soia,olio di girasole e olio di colza. Le modalità di produzione possono essere diverse ma, in tutti i casi si ottiene una miscela di esteri metilici e acidi-grassi: una reazione chimica conosciuta da molto tempo, e già durante la seconda guerra mondiale si produceva carburante dall’olio di colza. Tuttavia solo in tempi recenti si è potuto migliorare notevolmente il processo di trasformazione chimica. Il biodiesel costituisce l’alterna-
tiva al gasolio tradizionale e può essere impiegato nella carburazione e nella combustione. Può essere utilizzato come carburante al posto del tradizionale gasolio allo stato puro (questo avviene soprattutto all’estero in motori garantiti dalle case costruttrici, quali Audi e Volkswagen). Come additivo per migliorare le proprietà lubrificanti del gasolio tradizionale, in misura non superiore al 5%. In miscela al 25% con il gasolio tradizionale in tutti i motori Diesel oggi presenti sul mercato senza bisogno di alcuna modifica (in particolare viene utilizzato nel trasporto pubblico).Come carburante nei motori marini delle imbarcazioni da diporto in miscela al 25% con il gasolio. L’Unione Europea, e in modo particolare l’Italia, è fortemente dipendente da terzi dal punto di vista energetico: circa l’85% dell’energia proviene da Paesi ad altissima instabilità sociale e politica. I biocombustibili assicurano sicurezza nell’approvvigionamento, stabilità dei prezzi (sono meno sensibili ai fattori economici dettati dai mercati internazionali), protezione dell’ambiente, sostegno delle zone rurali. L’uso dei biocombustibili, se comparato con quello dei combustibili di origine fossile, permette la riduzione delle emissioni gassose prodotte dai motori e considerate pericolose per la salute e l’azzeramento dell’anidride carbonica. Infine, l’impiego energetico delle colture rappresenta per il settore agricolo una grande opportunità: i biocarburanti potrebbero essere prodotti partendo da coltivazioni nazionali ed interessando anche superfici cospicue in sostituzione delle tradizionali commodities. Lo sviluppo delle colture energetiche in Italia é comunque subordinato alla definizione di accordi di filiera tra il mondo agricolo ed il mondo industriale che finora, per la produzione di biodiesel, ha fatto riferimento alle materie prime (semi ed olio) provenienti da oltre confine.
MoTechEco [UNA MOSTRA
PER IMPARARE A MUOVERSI MEGLIO
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UN BUS TRA I SASSI (DOVE IL TRENO NON ARRIVA MAI) “A
rrivai a Matera verso le undici del mattino. Avevo letto nella guida che è una città pittoresca, che merita di essere visitata, che c’è un museo di arte antica e delle curiose abitazioni trogloditiche. Allontanatomi un poco dalla stazione, arrivai a una strada, che da un solo lato era fiancheggiata da vecchie case, e dall’altro costeggiava un precipizio. In quel precipizio è Matera. La forma di quel burrone era strana; come quella di due mezzi imbuti affiancati, separati da un piccolo sperone e riuniti in basso in un apice comune, dove si vedeva, di lassù, una chiesa bianca, Santa Maria de Idris, che pareva ficcata nella terra. Questi coni rovesciati, questi imbuti, si chiamano Sassi. Hanno la forma con cui, a scuola, immaginavamo l’inferno di Dante, in quello stretto spazio tra le facciate e il declivio passano le strade, e sono insieme pavimenti per chi esce dalle abitazioni di sopra e tetti per quelle di sotto. Alzando gli occhi vidi finalmente apparire, come un muro obliquo, tutta Matera. È davvero una città bellissima, pittoresca e impressionante”. Ecco, è così
che Carlo Levi – in “Cristo si è fermato a Eboli” - dipinge in pochi tratti di penna Matera: città antichissima e dura di sasso, anche nel dialetto (in materano si chiama “Matàhr”). Città decorata al valor militare, la prima nel Mezzogiorno a insorgere contro i nazisti. Città che ancora non è raggiunta dal sistema ferroviario nazionale, nonostante i progetti di un collegamento risalgano al lontano 1906, e dalle strade erte e difficili. Ma con un’imprenditoria molto vivace, anche nel sistema di trasporto pubblico. Ed è qui che la Casam (cooperativa autisti servizi automobilistici Matera) si appresta a compiere quaranta anni di servizio. In realtà il servizio di trasporto pubblico urbano nella città di Matera ha inizio dal dopoguerra, quando nel ’48 la ditta “Di Caro & Canosa” costituisce – con sacrifici personali – un’impresa di trasporto su gomma, prima solo per il raccordo delle vie del centro storico con i nuovi insediamenti abitativi (Cappuccini e Piccianello), poi anche con alcune aree rurali. La ditta acquisì nuovi mezzi, costruì anche un deposito con autorimessa, ma nel ’57 - dopo neppure dieci anni attività
[LA COOPERATIVA “CASAM” DI MATERA FESTEGGIA I 40 ANNI
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I I I LA NOSTRA STORIA I R U B R I C A
– i due soci furono costretti a gettare la spugna e interrompere il servizio per mancanza di fondi. Dopo alcuni anni una cooperativa, la Camerf (composta da autisti e meccanici dell’Ente riforma fondiaria), riprese l’attività del trasporto pubblico locale, acquistando 7 autobus usati, a credito, e istituendo cinque linee urbane. Ma nel ’68 anche loro dovettero cessare l’attività per i debiti accumulati e per il parco mezzi inadeguato.
I soci fondatori Matera però non poteva restare senza servizi automobilistici pubblici. E’ alla fine di quell’anno che un altro gruppo di 25 lavoratori del settore decide di costituire una nuova cooperativa e di far ritornare gli autobus in città: nasce la Casam. Dopo i primi, difficili anni, che misero a rischio il futuro stesso della cooperativa, dal ’74 – quando la nuova normativa nazionale ha disciplinato il settore – e con l’ausilio dei contributi regionali, la società ha conquistato una gestione efficiente e ha iniziato lo sviluppo che l’ha portata, oggi, ad essere una azienda con quasi 80 dipendenti (di cui circa una ventina di soci-lavoratori), che punta ad un servizio valido ed efficace per le esigenze della città, attenta insieme nel raccogliere le opportunità offerte dalle moderne tecnologie, per contribuire a risolvere i problemi del traffico urbano e dell’inquinamento ambientale a Matera. Per questi motivi nel parco mezzi della Casam trovano posto mezzi elettrici così come bus adatti al trasporto per i
portatori di handicap. Tutti i mezzi, tra l’altro, sono dotati di impianti radio (collegati con la Centrale operativa e con l’Officina aziendale) e di dispositivi di emergenza. Nelle ore serali inoltre Nella pagina a fianco una veduta di Matera. Qui sopra l’autobus “Pollicino” della Casam. viene organizzato, in collaborazione l’ammodernamento del parco rotabile con un Istituto di vigilanza, un servizio - con la sostituzione dei bus che avevadi controllo e sorveglianza antiborsegno più di 15 anni di anzianità - con sei gio ed antimolestie. M 231 Breda Menarinibus. La Casam L’attenzione verso i problemi di salvadispone inoltre di due minibus guardia dell’ambiente si realizza attra“Pollicino” per il trasporto a chiamata per particolari categorie di clienti, come disabili ed anziani, e due Master Renault, nuovi minibus a pianale ribassato e con pedana per disabili, acquistati recentemente.
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I NUOVI AUTOBUS ECOLOGICI E PER DISABILI
La cultura sale in bus
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verso il controllo periodico dei gas di scarico mediante opacimetri, ma anche con l’acquisto di bus dotati di motori Euro3. Il fiore all’occhiello dell’Azienda e della città è “Zero”, l’ecobus a trazione elettrica, silenzioso e confortevole, con cui è stata completata la politica di investimenti aziendale, iniziata con
Un particolare interesse viene riservato alle attività di promozione per accrescere la cultura all’uso del mezzo pubblico, sia per i bambini che per i ragazzi e il pubblico adulto. L’idea guida di queste iniziative è utilizzare l’autobus - luogo di naturale aggregazione - non solo come mezzo di trasporto ma anche come spazio di incontro e cultura. Tra le tante iniziative che si sono succedute segnaliamo i concorsi di disegno riservato a studenti delle scuole elementari e medie della città dal tema “Il bus aiuta Matera a muoversi”; la manifestazione “Arte in Bus”, che è stata invece l’occasione per una mostra itinerante allestita all’interno dei bus urbani. Ancora: “Eventi in Bus”, mostra fotografica sulla condizione contadina e sulla vita comunitaria, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Matera e la partecipazione del Ministro per i Beni e le Attività culturali; “Eurobus”, in collaborazione con il Comitato Provinciale per l’Euro, l’Amministrazione comunale, il Provveditorato agli studi e la Camera di Commercio rivolto agli stu-
Dagli archivi Casam, uno dei primi bus in circolazione a Matera.
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bus magazine L’autobus elettrico “Zero”, fiore all’occhiello dell’azienda.
denti elementari, di scuole medie inferiori e superiori per una informazione sulla entrata della nuova moneta. E inoltre le iniziative di “Caffè in Bus”, “Natale in Bus”, “Bici in Bus”, “Scuola in Bus”. A queste proposte si sono poi aggiunte tre pubblicazioni: “Almanacco della Lucania Basilicata”,”Il Santo figurato” e “Arti e Mestieri”. I volumi sono stati offerti ai cittadini a fronte di un contributo libero e le somme raccolte sono state interamente devolute per fini sociali: tra queste, la possibilità per atleti disabili di partecipare ai campionati nazionali di atletica leggera e il sostegno all’attività del Centro Antiusura provinciale.
Il turismo in Basilicata Oggi il presidente della Casam, Francesco Paolo Porcari, può vantare come “la volontà, la disponibilità al sacrificio, lo spirito di cooperazione tra
i soci, la professionalità e l’affiatamento hanno permesso di superare i momenti più delicati, rendendo il lavoro non come meccanica esecuzione di mansioni, ma frutto di passione, tenacia, partecipazione vera e attiva, spirito di socialità, proprio di una cooperativa che persegue fini meramente mutualistici”. La Casam, nell’evolversi del mercato e di fronte alla sua globalizzazione che tocca anche il servizio dei trasporti, ha ricercato anche nuovi settori di espansione: così oggi Casam è trasporto pubblico urbano di qualità, ma è anche centro revisioni, officine specializzate, agenzia viaggi e turismo, noleggio autobus granturismo e noleggio autovetture con conducente. E per quel che riguarda il turismo, nella zona non mancano le occasioni per offrire spettacolari tour con gli autobus Gran Turismo: dagli scavi di Grumentum agli habitat rupestri, dal parco del Pollino ai Castelli Federiciani, ai Parchi letterari della Lucania. Partendo, ovviamente, dai Sassi: una bellezza unica al mondo, considerata dall’Unesco “patrimonio dell’umanità”, in un contesto generale di sviluppo del settore incoming dell’agenzia viaggi Travel Top.
storia LaRaccontateci la vostra Azienda La vostra storia è la storia di tutti noi, associati, artigiani, industriali, cittadini. Per questo abbiamo deciso di dedicare questa rubrica alle vostre aziende, per mettere in comune un patrimonio fatto di pionieri e di innovatori, che hanno saputo far muovere l’Italia. Inviate il materiale a: Promobus Piazza dell’Esquilino, 29 - 00185 Roma o via E-Mail: promobus@anav.it
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BUS MAGAZINE Bimestrale di politica e tecnica dei trasporti a cura di ANAV Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori Edito da Promobus s.r.l Anno 8 - Numero 4 Luglio - Agosto 2008 DIRETTORE EDITORIALE Francesco Paolo Fortunato
DIRETTORE RESPONSABILE Silvia Garambois
COORDINAMENTO REDAZIONALE Elisabetta Paris
COMITATO SCIENTIFICO Giuseppe Alfieri Alessandro Cesari Marco Ficara Paola Galantino Antonello Lucente Roberto Magini Emanuele Maio Gabriele Montecorboli Roberta Proietti Nicoletta Romagnuolo
COLLABORAZIONI Mariano Votta
PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE Alessandra Nelli [a.nelli@macfactory.it]
STAMPA Eurograf Sud s.r.l. Uffici e stabilimento: Via delle Grotte, 11 00040 Zona Industriale Ariccia (RM) Tel. (+39) 06 9344741 (6 linee r.a.) Fax (+39) 06 9343700
EDIZIONI PROMOBUS s.r.l. AMMINISTRAZIONE PUBBLICITÀ E ABBONAMENTI Responsabile Alesssandro Cesari 00185 Roma, Piazza dell’Esquilino, 29 Tel (+39) 06 4879301 Fax (+39) 06 4821204 [promobus@anav.it] Finito di stampare nel mese di giugno Registrazione presso il tribunale di Roma n.336 del 26 luglio 2001 sped. in abb. post. 70% Roma
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