AND 29 - MIMESI62 > ARCHITETTI ITALIANI

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Quadrimestrale in Italia € 10,00 Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB FIRENZE Austria € 20,90 · Belgio € 15,90 · Francia € 20,90 · Principato di Monaco € 20,90 · Germania € 20,90 · Portogallo € 14,90 · Spagna € 15,90 · Svizzera Chf 19,90 · Svizzera Canton Ticino Chf 18,90 · Gran Bretagna £ 15,90

MIMESI 62 > ARCHITETTI ITALIANI

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PORCELANOSA FACCIATE

RIVISTA DI ARCHITETTURE, CITTà E ARCHITETTI

gennaio aprile

KRION SOLID SURFACES 2016

MIMESI 62 > ARCHITETTI ITALIANI

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e d i t r i c e

mimesi62 thomas brilli officinaleonardo oks architetti simone speciale mario coppola gianluca torrini


DIN Design In - Fuorisalone 2016 Milano 12-17 aprile L’annuale appuntamento del Salone del Mobile

The annual Salone del Mobile in Milan is one of

di Milano è uno di quegli eventi topici che nel

those key events, eagerly awaited in the world of

mondo dell’architettura e del design è atteso con grandi aspettative. Fra i tanti appuntamenti, isti-

architecture and design. Among all the many happenings, within the Salone and otherwise (in the

tuzionali o meno (quelli del Fuorisalone, per intendersi), sicuramente uno dei più interessanti, per il numero di designer coinvolti e la qualità

Fuorisalone), one of the most interesting, for the number of designers involved and the quality of the products presented, is undoubtedly Din-De-

dei prodotti presentati, è Din-Design In, organizzato da Promotedesign.it. Din è un evento espo-

sign In, organised by Promotedesign.it. Din is an exhibition event created to give all self-producing

sitivo creato per poter dare la possibilità a tutti i

designers and design studios the opportunity to

designer auto-produttori e aziende di esporre le proprie creazioni ad un pubblico internazionale e

exhibit their creations to an international audience and encourage greater diffusion of their concepts

permettere una maggiore diffusione dei loro concept e prodotti. Nel grande spazio a Lambrate,

and products. In the enormous space in Lambrate, between Via Massimiano and Via Sbodio,

fra via Massimiano e via Sbodio, trovano posto

more than 600 products take their places, all by

oltre 600 prodotti realizzati da diversi designer, provenienti da tutto il mondo, selezionati attra-

different designers from every part of the world, and selected by a tender system organised each

verso un bando che tutti gli anni l’organizzatore promuove. Lo sviluppo tecnologico di questi ul-

year by the promoters. Technological development is the focus in recent years, particularly in the de-

timi anni, soprattutto nel campo della progetta-

sign and execution of prototypes (if not the end

zione e della realizzazione di prototipi (se non addirittura dei prodotti finiti). Questo avviene

products themselves). This shows itself in modelling software, 3D printers and easily programmed,

attraverso software di modellazione, stampanti 3D e piattaforme di automazione e controllo facilmente implementabili e programmabili, che permettono anche a giovani designer di concretizzare soluzioni innovative e di grande interes-

user-friendly platforms for automation and testing, which allow even young designers to come up with innovative and highly interesting solutions without the need to pass through large industry. A kind of return to the craftsmanship which - in Italy espe-

se, senza necessariamente passare attraverso la grande industria. Una sorta di ritorno a quell’artigianato che, soprattutto in Italia, ha sempre rappresentato il motore dell’innovazione e della qualità. Din – Design In offre la possibilità a questi nuovi artigiani di mostrare le proprie opere ad un pubblico molto ampio e soprattutto competente ed attento. Il grande interesse per questa iniziativa di Promotedesign.it nasce anche dall’organizzazione collaterale di numerose iniziative come workshop gratuiti, tavole rotonde, presentazioni editoriali, aperitivi a tema e altri eventi, affiancati da un temporary shop e soprattutto da un’area food che coniugherà, come ormai succede sempre più spesso, il cibo con il design. Din – Design In si presenta così, a tutti gli effetti, come un momento di aggiornamento sulle ultime novità nel design.

cially - has always been the driving force behind innovation and quality. Din - Design In offers these new artisans the opportunity to display their work to an extremely wide audience of knowledgeable experts. This initiative by Promotedesign.it also attracts enormous interest for the numerous parallel activities organised to complement it, such a free workshops, round tables, book launches, themed drinks parties and other events, flanked by a popup shop and in particular a restaurant area which will combine - as is increasingly the case - design and food. Din – Design In, then, is to all effects a chance to catch up with the very latest in design.

DIN – Design In - Fuorisalone 2016 12 - 17 Aprile/ April Via Massimiano 6 / via Sbodio 9 Milano/ Milan (Zona Lambrate/ Lambrate district) www.promotedesign.it


© Alessandro Ciampi

[Baraclit S.p.a.]

[Baraclit S.p.a.]

Baraclit from 1946 is leader in Italy in the field of prefabricated concrete units for the construction, commercial and

Baraclit dal 1946 è leader in Italia nel settore dei prefabbricati in cemento per l’edilizia industriale, commerciale e logistica. Con una superficie produttiva di 300.000 mq e 350 dipendenti, l’azienda serve il territorio nazionale e i Paesi esteri limitrofi dallo

logistics fields. With a production area of 300,000 square metres and 350 employees, the company serves the coun-

stabilimento di Bibbiena (AR), il più grande centro di prefabbricazione italiano. Baraclit nel tempo ha acquisito un posto di rilievo nel panorama dell’architettura industriale lanciando sul mercato strutture rivoluzionarie per innovazione tecnologica, duttilità

try and neighbouring foreign countries from the premises

applicativa e pregio estetico come la copertura Aliant - il primo tegolo alare nella storia, caratterizzato da un design unico e dall’esclusivo sistema di impermeabilizzazione. Dal 1946 ad oggi Baraclit ha all’attivo 15.000 edifici realizzati, oltre 22 milioni di mq coperti, 2 prestigiosi premi di architettura e il riconoscimento ‘Company to Watch 2012’ per la solidità economico-finanziaria.

in Bibbiena (AR), the largest Italian prefabrication factory. Baraclit over time has acquired a prominent place in the panorama of industrial architecture marketing breakthrough technological innovation structures, application versatility and aesthetic appeal like the coverage Aliant - the first winglike roofing tile in history, featuring a unique design and the exclusive waterproofing system. From 1946 to present Baraclit has constructed 15,000 buildings, covering more than 22 million square meters, 2 prestigious architectural awards and the recognition “Company to Watch 2012” for financial strength. In 2009 Baraclit created the Division b. POWER which studies, designs and manufactures self-sufficient Energy Building with integration of renewable energies. Among the many works, Baraclit signed the headquarters of Prada (Montegranaro-FM) and Maglificio Gran Sasso (Sant'Egidio alla Vibrata-TE) according to the design by Arch. architect. Canali, the Office complex known as "Photovoltaic Lightning" for Arval Service Lease Italia (Scandicci-FI) on a project by Studio Pierattelli Architettura and Pelleteria Ennepì (Figline Valdarno – AR) on a design by Studio Brilli. In the latter the distinctive architectural feature is the rounded connection to zero between the floor and the facades to simulate the softness of leather fabric. Curved lines and rounded shapes for a perfect mix of industrial architecture, anti-seismic engineering and energy efficiency.

Nel 2009 Baraclit ha creato la Divisione b.POWER che studia, progetta e realizza Energy Building autosufficienti con integrazione delle energie rinnovabili. Tra i numerosi lavori, portano la firma Baraclit le sedi di Prada (Montegranaro, FM) e Maglificio Gran Sasso (Sant’Egidio alla Vibrata, TE) su progetto dell’arch. Canali, il complesso direzionale “Saetta Fotovoltaica” per Arval Service Lease Italia (Scandicci, FI) su progetto dello Studio Pierattelli Architetture e il nuovo stabilimento di Pelletteria Ennepì (Figline Valdarno, AR) su progetto dello Studio Brilli. In quest’ultimo l’elemento architettonico distintivo è il raccordo stondato a quota zero fra il pavimento e le facciate a simulare la morbidezza del tessuto in pelle. Linee curve e forme arrotondate per un mix perfetto di architettura industriale, ingegneria antisismica ed efficienza energetica.

Baraclit S.p.a. Località Pianacci 19 52011 Bibbiena (AR) Tel. +39 0575 53961 Fax. +39 0575 536409 Email: info@baraclit.it www.baraclit.it

© Alessandro Ciampi


Costruire l'Architettura Building the Architecture [nuova EDILPROM S.r.l.] Una architettura, per prendere “vita”, deve essere realizzata. La parte progettuale e la parte realizzativa sono facce di una

In order to come to life, an architectural design needs to be

stessa medaglia, il loro obiettivo comune è costruire l’architettura, far sì che dall’idea si passi alla realtà. OFFICINALEONARDO

built. The design phase and the execution phase are two

ha trovato nella società edile nuova EDILPROM il partner ideale per realizzare i propri progetti così avveniristici e complessi, attivando le opportune sinergie e creando con loro un continuo scambio di risorse, contatti, idee ed energie. Nuova EDILPROM,

faces of the same coin; their common goal is to construct the building, turn the idea into reality. With the construc-

con i suoi trenta anni di esperienza, ha realizzato progetti per clienti internazionali, istituzionali, privati, in settori che vanno dal terziario avanzato, all’industria, alla sanità, alle infrastrutture. Senza tralasciare opere di scala minore, in particolare resi-

tion company nuova EDILPROM, OFFICINALEONARDO design studio has found the ideal partner to execute its complex

denziali, ma non per questo meno importanti e tecnologicamente avanzate come la Ilan House, che vediamo in queste foto, nel

and futuristic designs, and has established a synergy with

centro di Roma, progettata proprio da OFFICINALEONARDO. Una delle caratteristiche che fanno di nuova EDILPROM una società edile di primo piano è la capacità di far fronte ad ogni esigenza progettuale, disponendo al proprio interno di maestranze ope-

the company to create an ongoing exchange of resources, contacts, ideas and energy. With thirty years of experience

rative altamente qualificate, supportate da una struttura amministrativa e logistica altrettanto adeguata. L’impresa dispone di un ampio parco attrezzature edili e perfino di una falegnameria interna in grado di realizzare i progetti più complessi, indi-

behind it, nuova EDILPROM has worked on projects for international clients, institutions and private individuals, in

pendentemente dalle dimensioni. Nuova EDILPROM è anche concessionaria di una ampia gamma di prodotti, permettendo così

sectors ranging from advanced service provision to indust-

ai progettisti di individuare, con l’esperienza dell’impresa, le migliori soluzioni per la realizzazione di opere interne od esterne. La qualità delle realizzazioni non prescinde assolutamente dal rispetto dell’ambiente e della sostenibilità. Basti pensare che la

ry, healthcare and infrastructure. Not to mention smallerscale projects, particularly in the residential sector, but no

sede della società, ristrutturata su progetto di OFFICINALEONARDO, dispone di una copertura fotovoltaica che rende totalmente autonomo il plesso ove trovano sede gli impianti, la falegnameria, l’officina meccanica Blindosas e i magazzini, oltre agli uffici

less important and technically advanced, such as the Ilan House, that we can see in the pictures, in central Rome,

direzionali e lo showroom. Fra i progetti che nuova EDILPROM sta portando avanti in questo momento c’è la realizzazione, a

designed by OFFICINALEONARDO. One of the features that

Roma, della prima palestra italiana, progettata da Officinaleonardo, della multinazionale americana Anytime Fitness, che gestisce attualmente più di 300 palestre nel mondo, aperte h24, ed ha il programma di realizzarne 500 in Italia.

make nuova EDILPROM a first-class construction firm is its ability to handle any design criteria, as it has at its disposal

a highly-qualified operational team of specialists, backed by an equally capable administration and logistics structure. Furthermore, the firm has an extensive pool of construction equipment and even an in-house carpenter's shop which can execute the most complex of projects, regardless of their size. Nuova EDILPROM also holds the dealership for a wide range of products, thus allowing designers to pinpoint, with the experienced help of the firm, the best solutions for the construction of indoor and outdoor projects. The high quality of the work, moreover, in no way excludes respect for the environment and sustainability. Suffice to say that the company's headquarters, restored to a design by OFFICINALEONARDO, have a photovoltaic roof which makes the complex completely independent in energy terms: inside are the carpentry workshop and the Blindosas mechanics section as well as the management offices and the showroom. One of the projects nuova EDILPROM is currently working on is the construction of the first Italian gym - designed by Officinaleonardo of the American multinational Anytime Fitness, which runs more than 300 gyms worldwide, open 24 hours a day, and is planning to open 500 centres in Italy.

Nuova Edilprom S.r.l. Sede legale: Via Livraghi, 5 00152 Roma Tel. 06 5817587 Sede operativa: Via Trequanda, 25 00146 Roma Tel. 06 5503307 fax 06 55267996



Geometria nello spazio Una nuova linea di rivestimenti in ceramica di Tonalite Spa

Tonalite Spa è un’azienda che opera da più di 40 anni in prima linea nella produzione di rivestimenti in ceramica di alta qualità. La ceramica è un prodotto senza tempo, nato dalle mani di chi la lavora.

Geometry in space Tonalite Spa is a company operating at the forefront in the production and sale of ceramic

Tonalite Spa ha voluto comunque lasciar traccia nei prodotti finali: il risultato è un prodotto realizzato

tiles of high quality for more than 40 years. Ceramic is a

con le moderne tecnologie ma che rievoca i manufatti artigianali. Il dialogo costante con fornitori e professionisti del settore permette incursioni e l’avvio di strade diverse. Anche per questo le piastrelle

time-less product, born in the hands of craftsmen. Tonalite

Tonalite sono anche da toccare, non solo da guardare: in alcuni casi incontrano non solo gli occhi ma il tatto. Cerchio: la Forma per eccellenza, lo zero, il principio di partenza. Simbolo di perfezione, ritmo

Spa wished to leave testimony of this tradition in the final products: ceramics are shaped using modern technologies to design products reminding handicrafts. The interactions

e vita. Cerchio è il capostipite della linea Geometria, a cui seguiranno – ovviamente – altre forme,

with suppliers and professionals in this field make different

rigorosamente pure: il risultato finale dell’incontro tra due realtà, un’azienda affermata e flessibile e la creatività degli architetti dello studio Arx Srl. In mezzo c’è un prodotto senza età, a caccia di identità

versions and new paths towards innovation possible. The To-

alternative, come la ceramica. Cerchio è una creazione che emerge dalla superficie e buca letteralmente lo sguardo, i sensi. La rivoluzione sta infatti nella sua tridimensionalità: piastrelle che diventano

to touch. CERCHIO: the ultimate form, the zero, the starting principle. Symbol of perfection, rhythm and life. CERCHIO is

installazione e incontrano l’ambiente, lo costruiscono con i volumi con una vera rivoluzione del punto di vista. Il sistema di incastri e concordanze è stato sviluppato in modo da eliminare una delle costanti del rivestimento in ceramica classico: la fuga. La purezza, il codice universale. La bellezza passa per l’equilibrio e la proporzione, l’estetica non è altro che una questione di numeri. È un linguaggio univer-

the start of the series Geometria and will be – obviously – fol-

nalite ceramic tiles are not just a product to look at but also

lowed by other forms, strictly pure ones, as the final outcome of the encounter between two realities: a successful and flexible company and the creativity of the architects from Studio Arx Srl. In between there is an ageless product, in the search of alternative identities like ceramics. There comes Cerchio, a creation that emerges from the surface and attracts the eye and the senses. The revolution holds on its three-dimensionality: the tile that becomes an installation and meets the en-

in queste pagine/ these pages: momenti della lavorazione di CERCHIO/ stages of manufacture of CERCHIO


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sale, delle forme pure, quello su cui punta Tonalite.Studio (divisione interna creata per sviluppare le linee più innovative in collaborazione con designers ed architetti): un registro condiviso e riconoscibile,

vironment is built in volume, in a truly revolutionary point of view. The system of mortising and matching has been devel-

ma anche semplice. Dopo Cerchio seguiranno altre forme: come il triangolo e il quadrilatero. La

oped in order to cancel one of the constant of classic ceramic

parte e il tutto. Una volta in posa, il risultato è sorprendente: un fondale omogeneo, grazie all’assenza della finitura con lo stucco e alle linee che avrebbero in un certo senso “sporcato” la composizione.

coating: the grout lines. Purity is the universal code. Beauty exists from equilibrium and proportion; aesthetics are noth-

Con Cerchio il rivestimento diventa quasi una scultura, un pezzo importante che impone personalità e detta la linea. Cerchio, al momento, ha tre formati principali: 30, 20 e 15 centimetri di diametro.

ing but a matter of numbers. The language of pure forms, which is a universal one, was chosen by Tonalite.Studio, the

Bianco, nero, grigio e tortora sono le declinazioni cromatiche. L’insieme e la composizione geometrica

internal branch created to develop more innovative series

delle parti possono dar gioco a scacchiere diverse, giochi e incastri in cui anche la superficie piana svolge un ruolo determinante. Tonalite punta così a strade nuove e utilizzi inediti. Le forme pure sono

in collaboration with designers and architects, as it uses a common and recognisable register, and because it is simple.

infatti l’ideale per suggestioni e ulteriori idee.

Other forms will follow Cerchio, such as the triangle and the quadrilateral. The part and the whole. Once posed, the result

is surprising: a homogeneous backdrop is formed thanks to the absence of plaster topcoat and of the lines that could have “spoilt” the composition. Thanks to Cerchio, coating almost becomes a sculpture, an important piece that imposes a personality and leads the line. Cerchio is currently declined into three main formats: 30, 20 and 15 centimetres in diameter, and four colours: white, black, grey and a pink tinged grey. The whole set and the geometrical combination of the parts can give birth to various chess boards, playing with games and matches in which the plane surface plays a determinant part. Tonalite opens new horizons and unprecedented utilisations. The pure forms are indeed the ideal for further suggestions and ideas.


in queste pagine/ these pages: momenti della lavorazione di CERCHIO/ stages of manufacture of CERCHIO


[Tonalite Spa] Cambiano collezioni e colori, formati e spessori ma resta la fedeltà al piccolo formato. Così Tonalite Spa emoziona ancora con una formula semplice, riuscendo a mantenere la sua specializzazione ma allo stesso tempo a innovare il settore della ceramica da rivestimenti. Tecnologie diverse applicate a una materia tradizionale per far decollare la creatività e la professionalità di designer e architetti. Non più semplici piastrelle ma veri complementi d’arredo in grado di personalizzare e dettare il mood agli ambienti. L’azienda emiliana ha aperto a un mercato internazionale, senza però tralasciare le linee già avviate e conosciute. Tonalite Spa, guidata dal 2010 da Camilla, Carlo e Paolo Pagani, ha infatti puntato, anche grazie alla flessibilità interna e all’ascolto di contaminazioni esterne, a mantenere un prodotto medio alto ma con un’espansione verso nuovi confini, geografici e non, intercettando esigenze e dando vita a un circuito propositivo che dal nord Europa e nord America arriva fino in Australia ed Estremo Oriente.

[Tonalite Spa] Changing collections, colors, shapes and thicknesses, always keeping the same attachment to small sizes. This is how Tonalite Spa still arouses with its new formula, keeping its specialization while revolutionizing the of the ceramic covering. It uses different technologies on a traditional material in order to boost the creativity and the professionalism of designers and architects, dealing no more with classic tiles but with real pieces of furniture, able to personalize spaces and impose the mood to their settings. The company, that originates from the Emilia-Romagna region, is opening to the international market without neglecting lines and shapes that are already used. In fact, under the guidance since 2010 of Camilla, Carlo and Paolo Pagani, Tonalite Spa kept an upper middle product expanding itself toward new horizons, grasping new demands and providing the suitable answers and services. Something possible also thanks to the flexibility of the brand and a skillful comprehension of the market that expand itself from northern Europe and northern America to Australia and Far East.

Tonalite S.R.L.

Via A. Costa, 4/8 40019 Sant'Agata Bolognese (BO) Tel. +39 051 957253 Fax. +39 051 957650 Email: info@tonalite.it www.tonalite.it

sotto e nella pagina seguente/ below and following page: Tonalite Spa al CERSAIE 2015/ Tonalite Spa at the CERSAIE 2015 fair



Virus Architettonico: Centro storico di Modica

Architectural virus: historic Centre of Modica

Workshop innesti urbani, Centro storico di Modica Urban grafts workshop, historic Centre of Modica di/by Paolo Di Nardo

“Virus”, come scambio vitale fra la scala architettonica

"Virus", as a vital exchange between architecture and ur-

e quella urbana, delimita, disciplinarmente, non solo un

banisation which structures stylish projects but also defines

intervento formale, ma stabilisce un atteggiamento culturale

a cultural approach and method of contemporary design

e metodologico di progettazione contemporanea nel contesto

deeply rooted in history. Architectural Virus is structured out

sedimentato dalla storia. Virus architettonico si caratterizza

of settings and at the same time stands out for the mutual

per una distanza formale dal contesto e allo stesso tempo

variation of the mass toward levity and opaqueness toward

si distingue per la scambievole declinazione della massa

levity. The design adopted by ARCHITECTURAL VIRUS to be

verso la leggerezza e dell’opacità verso la leggerezza. La

implemented in a workshop is transformed into a creative

progettazione del VIRUS ARCHITETTONICO da sviluppare nei

process which merges all variable specifications applicable

tempi di un workshop diventa un esercizio creativo capace

at various levels. The workshop enables all participants to

di condensare tutte quelle variabili disciplinari che sono

experiment a specific and delicate design, but also to as-

applicabili alle diverse scale. Il workshop, attraverso le

similate and discuss concepts and consolidated design

testimonianze del lavoro di studi di architettura che si sono

methods through the record of each architecture studio

cimentati con questo tema così contemporaneo, permette al

which worked on this modern subject. Andrea Milani's stu-

partecipante non solo di cimentarsi con una progettazione

dio has introduced its works by focusing on contemporary

puntuale e delicata, ma di poter assimilare e confrontarsi

grafting of historic fabrics; a complicated project which is in

con concetti e metodi progettuali già sperimentati attraverso

some cases a real challenge. Thus a new style is conceived;

le singole realizzazioni. Lo Studio Andrea Milani ha introdotto

different each time because it represents the synthesis

i propri lavori realizzati, entrando in profondità in una scelta disciplinare, quella dell’innesto contemporaneo in tessuti

of different identities, functions and very different social

storicizzati, difficile che in alcuni casi diventa una vera e

method referring to art and to the blend of specifications

propria sfida. Ne nasce un linguaggio nuovo e ogni volta

which contribute in introducing the "strong idea". Many of

diverso proprio perché sintesi di identità diverse, di funzioni

its interior projects for international fashion brands merge

e condizioni sociali diverse. Lo Studio63 esponendo i propri

the message imposed with the identity of the location but

lavori ha potuto definire un metodo concettuale che rimanda

especially with their individual history and passion for art as

all’arte ed alle contaminazioni disciplinari capaci di

a virus and creative graft in architecture. ARCHITECTURAL

innestare la “strong idea”. Molti dei loro interventi di interior

VIRUS as a field testing and verification of the contemporary

per brand di moda internazionali riescono a coniugare le

architectural design in a specific setting without reference

condizioni di comunicazione imposte con l’identità del luogo

to exchange or addition but to integration.

conditions. Studio63 has been able to define a conceptual

ma soprattutto con la loro storia personale e con la loro architettura. VIRUS ARCHITETTONICO quindi come campo di prova e di verifica della progettazione contemporanea nel contesto senza parlare di sostituzione o aggiunta ma di integrazione.

Progetti partecipanti > Participating projects >

V W

V

passione per l’arte come virus e innesto creativo anche in

HOP WORKS VIRUS ETTONICO IT ARCH


1

1. Gruppo vincitore: Matteo Angelucci, Lorenza Cipriani, Franco Lombardi Romero, Lorenzo Pucci.

+11.00m

0.00m

prospetto architettonico

2

2. Gruppo partecipante:Tommaso Genco, Mirko Donati, Samuele Del Panta, Francesco Puccini


3 4

3. Gruppo partecipante: Chiara Corso, Lisa Da Rold, Sara Contino

³ 2JQXQR VWD VROR VXO FXRU GHOOD WHUUD WUD¿WWR GD XQ UDJJLR GL VROH HG q VXELWR VHUD ³ B 6DOYDWRUH 4XDVLPRGR

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZE | FACOLTA’ DI ARCHITETTURA | CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’ARCHITETTURA | A.A. 2014-2015 ARCH. ANDREA MILANI PROF. ARCH. PAOLO DI NARDO MOVED | DINI ILARIA | GIOIA FEDERIGO | PANFILI GIACOMO

4. Gruppo partecipante: Dini Ilaria, Gioia Federigo, Panfili Giacomo

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI FIRENZE | FACOLTA’ DI ARCHITETTURA | CORSO DI LAURE SCIENZE DELL’ARCHITETTURA | A.A. 2014-2015


5

5. Gruppo partecipante: Michele Razzi, Nicola Giannoni, Leone Carpini, Gabriele D'Agosta

Sezione AA’

6. Gruppo partecipante: Marco Cipriani, Ginevra Ligasacchi, Stefano Morini

B

A’

A B’

6

Sezione BB’


CERSAIE 2015: dall'oggetto al progetto Nuovi scenari e nuovi percorsi per il prodotto ceramico

La edizione 2015 del CERSAIE, il Salone Internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno, che si tiene

CERSAIE 2015: from the object to the project The 2015 edi-

tutti gli anni a Bologna, ha registrato un nuovo successo in termini di presenze che hanno superato quota 101.000, con un

tion of CERSAIE, the international exhibition of ceramics for

aumento dei visitatori provenienti dall’estero. Sicuramente la positività di questi numeri nasce dalla qualità intrinseca di

architecture and bathroom furnishings, which takes place

una manifestazione internazionale in grado di offrire uno sguardo non solo sullo stato dell’arte del mondo della Ceramica,

every year in Bologna, recorded new heights of success in

ma anche sulle prospettive future proponendo al grande pubblico di professionisti e visitatori quelle che sono le più recenti

terms of visitor numbers, which were over 101,000, includ-

ricerche nel settore, portate avanti dalle maggiori aziende del mercato. Materiali ceramici con caratteristiche sempre più

ing an increased number of visitors from overseas. These

performanti, sia in termini di qualità fisiche che di lavorabilità e versatilità di utilizzo. Un materiale con il quale creare ed

positive figures are undoubtedly due to the intrinsic quality

individuare nuove soluzioni costruttive, formali ed estetiche, ampliando di fatto le possibilità progettuali. Oggi le Aziende

of an international event which offers not only an overview of

mettono a disposizione dei progettisti centri di ricerca, progettazione e prototipazione per individuare soluzioni specifiche,

the state of the art in the world of ceramics, but also of its

adatte a un progetto determinato, ma che sempre più spesso finiscono per entrare nella produzione corrente. La ceramica

prospects for the future, by showing professionals and visi-

che, come dice Alessandra Coppa, curatrice del libro “Cer Interviste, Dieci anni di evoluzione del materiale ceramico nella

tors the latest advances, showcased by the market leaders

cultura del progetto” presentato proprio in occasione del CERSAIE 2015, da “oggetto” è divenuta “progetto”. Questo risulta

in the field. Ceramic materials which are increasingly high-

ancora più evidente nell’ampio programma di eventi, seminari, incontri di 'Costruire Abitare Pensare', il format culturale

performance in terms of physical properties, ease of process-

di CERSAIE. Nell’edizione 2015 è stato dato spazio a grandi architetti come Glenn Murcutt, Francisco Mangado e Matthias

ing and versatility of use. Materials for the conception and

Sauerbruch che oltre alle proprie opere hanno condiviso il loro personale approccio progettuale in cui la ceramica è elemento

creation of new building solutions, both formal and aesthetic,

progettuale a tutti gli effetti. Molto spazio è stato dato anche ai momenti formativi e di confronto dedicati agli studenti,

effectively expanding the range of possibility. Firms today are

come, ad esempio, la terza edizione di “Ceramic Futures - From Poetry to Science Fiction”, concorso che invita gli studenti

offering designers facilities for research, planning and pro-

ad immaginare nuovi scenari e percorsi per il prodotto ceramico, condividendo attraverso i social e la piattaforma www.ce-

totyping to identify specific solutions which may be adapted

ramicfutures.it il proprio percorso progettuale. Il successo di CERSAIE è la conferma che questo nuovo approccio, che unisce all’aspetto commerciale di un settore manifatturiero in crescita, quello culturale e formativo, è vincente.

for one particular project, but which increasingly finish up in mainstream production. Ceramic is a material which, according to Alessandra Coppa, editor of "Cer Interviste, Dieci anni di evoluzione del materiale ceramico nella cultura del progetto” - presented at CERSAIE 2015 - from "object" has become "project". This is even more evident in the wide-ranging series of events, seminars and lectures which make up 'Costruire Abitare Pensare', CERSAIE's cultural programme. The 2015 edition featured top architects like Glenn Murcutt, Francisco Mangado and Matthias Sauerbruch, who, besides showcasing their work, also shared their personal design approach to ceramics. A great deal of space was also dedicated to educational and discussion opportunities for students, such as the third edition of “Ceramic Futures - From Poetry to Science Fiction”, a competition which invites students to imagine new scenarios and applications for ceramic products, and share their design ideas with others on social media and the www.ceramicfutures.it platform. The success of CERSAIE 2015 is the confirmation that this new approach, combining the commercial aspect of a growing manufacturing sector with culture and education, is a winning formula.


in alto/ above: l'incontro con Francisco Mangado e Matthias Sauerbruch per Costruire Abitare Pensare/ the lecture by Francisco Mangado e Matthias Sauerbruch for Costruire Abitare Pensare sotto/ below: CERSAIE 2015


AND Rivista quadrimestrale di architetture, città e architetti n°29 gennaio/aprile, 2016

distribuzione per l’Italia JOO Distribuzione via F. Argelati, 35 - 20143 Milano joodistribuzione@joodistribuzione.it

direttore responsabile Francesca Calonaci

distribuzione per l’estero SO.DI.P. SpA via Bettola, 18 - 20092 Cinisello Balsamo(MI) tel. +39 02 66030400 - fax +39 02 66030269 sies@sodip.it www.siesnet.it

redazione Tommaso Bertini, Simone Chietti, Lorenzo Pucci, Lorenzo Saccomando, Luca Sgrilli coordinamento editoriale Simone Chietti

coordinamento redazionale Fabio Rosseti corrispondenti dalla Francia: Federico Masotto dalla Germania: Andreas Gerlsbeck traduzioni italiano-inglese, inglese-italiano Team Traslation, Transitus Group crediti fotografici le foto sono attribuite ai rispettivi autori come indicato sulle foto stesse. L’editore rimane a disposizione per eventuali diritti non assolti progetto grafico Davide Ciaroni impaginazione elettronica Lorenzo Pucci direzione e amministrazione via degli Artisti, 18/R - 50132 Firenze www.and-architettura.it redazione via degli Artisti, 18/R - 50132 Firenze redazione@and-architettura.it

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2016 gennaio aprile

abbonamenti abbonamenti@dnaeditrice.it arretrati joodistribuzione@joodistribuzione.it quadrimestrale una copia € 10,00 numero con speciale € 12,00 numeri arretrati € 20,00 abbonamento annuale (3 numeri) Italia € 30,00; Europa € 50,00; resto del mondo € 70,00 (posta prioritaria) Registrazione del Tribunale di Firenze n. 5300 del 27.09.2003 ISSN 1723-9990 R.O.C. n. 16127 del 11/01/2006 © AND - Rivista di architetture, città e architetti (salvo diversa indicazione) © dei progetti di proprietà dei rispettivi autori AND - Rivista di architetture, città e architetti è una testata di proprietà di DNA Associazione Culturale via degli Artisti, 18/R - 50132 Firenze è vietata la riproduzione totale o parziale del contenuto della rivista senza l’autorizzazione dell’editore e dell’Associazione Culturale DNA. La rivista non è responsabile per il materiale inviato non richiesto espressamente dalla redazione. Il materiale inviato, salvo diverso accordo, non verrà restituito.

editore DNA Editrice via degli Artisti, 18/R - 50132 Firenze tel. +39 055 9755168 info@dnaeditrice.it comunicazione e pubblicità DNA Editrice via degli Artisti, 18/R - 50132 Firenze tel. +39 055 9755168 comunicazione@and-architettura.it

MIMESI 62 > ARCHITETTI ITALIANI

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ufficio stampa Complemento Oggetto www.complementoggetto.it

AND rispetta l’ambiente stampando su carta FSC

MIMESI 62 > ARCHITETTI ITALIANI

coordinamento comitato scientifico Alessandro Melis

stampa Vanzi Industria Grafica, Colle di Val d'Elsa (SI)

RIVISTA DI ARCHITETTURE, CITTÀ E ARCHITETTI

comitato scientifico Giandomenico Amendola, Maurizio Nannucci, David Palterer, Sergio Risaliti, Giorgio Van Straten

Quadrimestrale in Italia € 10,00 Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB FIRENZE Austria € 20,90 · Belgio € 15,90 · Francia € 20,90 · Principato di Monaco € 20,90 · Germania € 20,90 · Portogallo € 14,90 · Spagna € 15,90 · Svizzera Chf 19,90 · Svizzera Canton Ticino Chf 18,90 · Gran Bretagna £ 15,90

direttore editoriale Paolo Di Nardo

e d i t r i c e

mimesi62 thomas brilli officinaleonardo oks architetti simone speciale mario coppola gianluca torrini

in copertina/cover: centro OLOS, Scandicci, Firenze, Italia/OLOS Centre, Scandicci, Florence, Italy foto di / photo by Lorenzo Liverani


29 sommario/summary Mimesi 62 > Architetti Italiani

EDITORIALE, Paolo Di Nardo

MIMESI 62

SEQUENZE DI SPAZI

VIAGGIO NELLA STORIA

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LINEE COMPOSTE

"OPUS" ARCHITETTONICO

SPAZIO DELL'INCONSCIO

ANGLO BECERI A FIRENZE

ARCHITETTI ITALIANI, Paolo Di Nardo

LINGUAGGIO DEI NUMERI

UTOPIE REALIZZATE

IN SCALA

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Sapori del mare

IBRIDAZIONE SPAZIALE

SURFACE = MATERIA

EDITORIALE

Architetti Italiani


Miranda Ferrara Questo numero editorialmente è dedicato a Miranda Ferrara, architetto fiorentino prematuramente scomparsa, ma la dedica in realtà esce dalle righe istituzionali e formali per testimoniare un’umanità e una altissima competenza che è stata di stimolo e partecipazione fin dalla nascita di AND. Miranda ha saputo sempre innestare nei suoi stimoli culturali una grande umanità e soprattutto un’acuta ironia rendendo estremamente leggero il nostro lavoro editoriale. Fin dal nascere di AND nel 2003 Miranda Ferrara era parte di un Comitato Scientifico di altissimo profilo che ci ha permesso di rendere credibile questa avventura editoriale fino a farla diventare un elemento importante nella comunicazione e nella critica italiana d’Architettura. Il suo piccolo posto, per la esigua e dolce corporatura, è sempre occupato dalla sua energia forte e propulsiva. Grazie Miranda.

Obliquo Fiorentino. Curzio Malaparte in “Maledetti Toscani” pennella un ritratto del “Toscano” preciso e ironico quando afferma che chi vive in questa area geografica ha il “paradiso” negli occhi e l’”inferno” nella bocca. Malaparte ha saputo cogliere il senso maledettamente “obliquo” del Toscano che attraverso il contrasto fra un paesaggio equilibrato e pittorico, quello visto dagli occhi,

EDITORIALE

e l’ironia pungente e infernale della sua anima, quella espressa dalla bocca, come parola, disegna il proprio carattere, la propria riconoscibilità. Questa caratteristica di “contrasto” del carattere fiorentino porta naturalmente ad un “fare” non facilmente riconducibile a regole immediatamente riconoscibili. La caratteristica “obliqua” forse più evidente della fiorentinità risiede nel custodire un sapere architettonico che difficilmente si riesce a cogliere, se non in filigrana: il tratto leggero ed impercettibile di un disegno urbano e di architettura già scritto e definito. In questo senso Firenze può rappresentare lo spazio urbano dello “smarrimento” per quell’assenza di regole apparenti, ma che velatamente disegnano la città e il rapporto architettura/spazio urbano. Il primo insediamento romano comprese la “bellezza” del luogo pianeggiante, lungo un fiume e circondato da amabili colline verdi. Questa intuizione ambientale, resa rigorosa attraverso l’impianto romano del cardo e decumano, ancor oggi leggibile nel centro di Firenze, impostò la “regola” compositiva della successiva ed efficace ”astrazione brunelleschiana”. Questo è forse l’esempio più lampante, a livello architettonico e ambientale, e quindi a scale diverse, di come la “bellezza” non possa essere

PAOLO DI NARDO

soggettiva bensì scientificamente oggettiva: in questo caso il “mi piace” o il “non mi piace” sono banditi dalle possibili prese di posizione soggettive. Brunelleschi genialmente comprese questo disegno nascosto che strutturava la bellezza della città e cercò di seguirne le tracce, la struttura e i rapporti, sempre alle diverse scale di costruzione, da quella ambientale a quella del dettaglio. Giovanni Fanelli, nel suo libro “Firenze”, scrive: «Le opere del Brunelleschi si inseriscono in un contesto urbano ormai definito per sempre nelle sue misure fondamentali. (...) Ma nel come di tutte le opere brunelleschiane, c’è una forza di invenzione e una novità di visione tali da costruire entità spaziali che, in se stesse e nei loro rapporti reciproci calcolati, vengono ad affermare nella Firenze medioevale una articolazione strutturale fondata su un principio di ordine razionale e geometrico che regola qualsiasi situazione particolare e la città intera nel suo territorio.» (pag 71). Quindi Bruneleschi parte da una struttura già definita e consolidata attraverso regole sedimentate nel tempo e la rispetta aggiungendo elementi architettonici che, nel romperla, ne accentuano il valore semantico. Questo atteggiamento “obliquo”, prima di conoscenza e rispetto delle regole, poi con l’innesto di concetti nuovi di città e di rapporti spaziali, si fonda su una linea geometrica applicabile alla scala del territorio, come a quella urbana e architettonica: la diagonale, ovvero la sezione spaziale, che accompagna quella visiva e percettiva. La diagonale nel suo procedere obliquo accompagna l’osservatore in un percorso di vera e propria salita, dallo spazio urbano verso l’architettura e viceversa: è l’astrazione brunelleschiana, ovvero quell’esperienza spaziale per cui l’osservatore avverte il rapporto scambievole fra la città e l’architettura, e viceversa. Una chiara e immediata “esperienza obliqua” dell’astrazione fiorentina è avvertibile in Piazza Pitti, nel rapporto che instaura fra il Palazzo e la città, con i tetti rossi degli edifici. Se si osserva il Palazzo dalla via, con davanti la grande piazza inclinata, che già nella sua topografia annuncia la “diagonale” e l’obliquità geometrica e sensoriale, l’architettura si “astrae”, diventa dominante semanticamente sulla piazza e sulla città definendo la sua grandezza ed il suo potere urbano. Ma salendo in “diagonale” la piazza fino alla base del Palazzo e compiendo un giro dello sguardo di 180 gradi verso la città saranno i tetti rossi degli edifici che si astrarranno sul Palazzo, ridimensionando la sua grandezza a beneficio della città. La stessa esperienza percettiva “obliqua” avviene in uno spazio interamente progettato da Brunelleschi in tutte le sue parti, Santissima Annunziata e l’Ospedale degli Innocenti. Quando si è nella piazza perfettamente simmetrica, con assi visuali progettati, con le fontane del Tacca perfettamente collocate lungo assi compositivi, se si osserva l’ospedale questo si “astrae” sulla piazza stessa e su di noi. Pur essendo un edificio non arcigno e possente come Palazzo Pitti esso definisce la piazza e le dà rigore compositivo. Ma una volta saliti i nove gradini per accedere al porticato voltato e si compie lo stesso movimento di rotazione dello sguardo verso la piazza, questa si coglie nella sua grandezza rinascimentale e diventa importante e regola urbana e quindi si “astrae” sull’architettura che diventa piccola e si annulla. E lo stesso avviene per altri spazi urbani fiorentini.


22 Florentine obliquity. Curzio Malaparte depicted a portrait of "Tuscans" in "Those cursed Tuscans" precisely and ironically when he said that those who live in this geographical area have an idyllic view and devilish speech. Malaparte has been able to grasp the dreadfully "Oblique" sense of a Tuscan who succeeds in defining his own character and identity by differentiating between a balanced and pictorial landscape viewed and the biting and devilish irony of the soul expressed by word of mouth. This "contrasting" nature of the Florentine character is not easy to manage and identify. Perhaps the most obvious "Oblique" nature of being from Florence is its architecture savvy that is difficult to grasp, if not in filigree: the delicate and imperceptible aspect of an urban design and consolidated architecture. In this sense Florence may represent the urban space of "getting lost" due to the lack of apparent rules that covertly design the city and the correlation of architecture/urban space. The first Roman settlement included the "beauty" of plains, along a river and surrounded by lovely green hills. This environmental insight which became rigid through the Roman cardo and decumanus and which can still be read today in the centre of Florence, portrays the composition "rule" of the next and effective "Brunelleschi abstraction". This is perhaps the most striking example of architecture and the environment, and then at different levels, as "beauty" cannot be subjective but scientifically objective: in this case "likes" or "don't likes" are banned from possible subjective positions. Brunelleschi brilliantly included this

hidden drawing that structured the beauty of the city and tried to imitate its designs, the structure and ratios, always on different construction scales, from environmental policy to detailed policies. In his book "Firenze", Giovanni Fanelli writes: "Brunelleschi's works are integrated in an urban context now defined for ever in its essential scales. (...) But as in all Brunelleschi's works, invention and a new vision are inevitable and depict a spatial entity that, in themselves and in their evaluated mutual connections establish a structural articulation based on a principle of rational and geometric order in Medieval Florence, regulating any particular situation and the entire city in its territory." (page. 71). Thus Brunelleschi is inspired by a well-defined and consolidated structure through solid rules over time and respects them by adding architectural elements which emphasize the semantic value if interrupted. This "Oblique" attitude on knowledge and respect for the rules and then on the introduction of new concepts for the city and space ratio is based on a geometric line applicable to the urban and architectural extent of the territory: diagonal space, i.e. visual and perceptive space.Diagonal space in its oblique line accompanies the observer in a real ascending path, from urban space toward architecture and vice versa: this refers to Brunelleschi's abstraction, i.e. that spatial experience for which the observer perceives the mutual relationship between the city, architecture, and vice versa. A clear and direct "oblique experience" of Florentine abstraction can be noticed in Piazza Pitti, in the relations

it establishes between the Palace and the city with the red roofs of buildings. If the Palace is observed from the street facing the large inclined square which appears "diagonal" from its topography and the geometrical and sensory obliquity, architecture becomes "abstract� and semantically dominant on the square and the city by defining its greatness and urban impact. But if you climb up the square diagonally up to the foundation of the palace and turn round 180 degrees toward the city, the red roofs of buildings will appear abstract on the Palace, resizing its greatness to the benefit of the city. The same perceptive "oblique" experience occurs in a space entirely designed by Brunelleschi in all its parts, the Santissima Annunziata and the Ospedale degli Innocenti. When you are in a perfectly symmetrical square, with visually designed axes, and the fountains by Tacca are perfectly placed along the compositional axes, if the hospital is observed, it appears "abstract" on the same square and on us. Despite not being a grim building and not mighty as Palazzo Pitti it describes the square and confers it compositional rigor. But once the nine steps are climbed to access the curved arcade and the same movement is performed by turning round to gaze in the direction of the square, its Renaissance grandeur is perceived and becomes essential and an urban rule and thus appears "abstract" on the architecture whose dimension is reduced and disappears. Other Florentine urban spaces are perceived in the same way.

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Mimesi62 Il rigore della regola

testo di/text by

Paolo Di Nardo 24

Mimesi62 If we translate the concept of nomen est omen to a place, it almost seems destiny that the offices of Mimesi62 were once a carpentry workshop, a place where craftsmen created and executed their own ideas or those of others. The characteristic which perhaps more than any other defines the work of Mimesi62 is indeed craftsmanship, understood in the most exalted sense. After all, the profession of the architect is precisely to bring ideas to life - one's own ideas and other people's - by choosing the most appropriate techniques and the best materials, and making use of the "ability to make" which becomes concrete through direct experience, by doing the work. And it may be that in a city like Florence, cradle of a certain type of craftsmanship - extremely creative but at the same time highly concrete and functional - this was the only way to be. Although this space, this "laboratory" of architecture, was created in 2006, it is in fact the paradigm, the manifesto of Mimesi62's architecture in recent years. A detached building whose exterior retains its original typical appearance and continues to fit in with its context, but whose interior reveals a close attention to design and compositional elements and the

in apertura/ opening page: l'ingresso dello Studio Mimesi62/ the entrance of Mimesi62 office a destra/ right: vista esterna dello studio/ external view of the building

Traslando il concetto di “nomen omen” ad un luogo sembra quasi destino che la sede di Mimesi62 sia in quello che era un vecchio laboratorio di falegnameria, un luogo dove l’artigiano creava e realizzava le proprie idee o dava vita a quelle degli altri. La caratteristica che forse più di altre distingue il lavoro di Mimesi62 è proprio l’artigianalità, intesa nel senso più alto del termine. In fin dei conti il lavoro professionale dell’architetto è proprio quello di dare vita alle idee, proprie ed altrui, selezionando le tecniche più adeguate e i materiali migliori, mettendo in gioco quella “capacità del fare” che si concretizza con l’esperienza diretta, con il lavoro. E forse in una città come Firenze, culla di un certo tipo di artigianato, estremamente creativo ma al tempo stesso molto concreto e funzionale, non poteva essere diversamente. Questo luogo, questo “laboratorio” di architettura, è di fatto, pur essendo del 2006, il paradigma, il manifesto dell’architettura di Mimesi62 di questi ultimi anni. Un volume libero sui 4 lati, che conserva all’esterno l’immagine tipologica originaria, continuando a relazionarsi con il contesto, ma che al suo interno rivela l’attenzione per gli elementi progettuali e compositivi e la voglia di sperimentare dei progettisti. La simmetrica disposizione originaria degli spazi, dovuta alle necessità strutturali della copertura a padiglione, viene superata da una riorganizzazione tridimensionale degli spazi resa possibile dalle nuove

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in basso/ below: il soppalco con la struttura del tetto, in acciaio, a vista/ the mezzanine with the roof steel structure, exposed pagina seguente/ following page: la grande scala in acciao inox e le pareti rivestite con pietra a spacco di cava/ the sweeping stainless steel staircase and the walls clad by quarry-cut stone

pianta piano terra/ground floor plan

pianta soppalco/mezzanine plan

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[Design Luce Srl]

[Aries Srl]

Design Luce nasce nel primi anni del nuovo millennio a Firenze e già nel suo nome e dal logo si evidenzia la sua futura filosofia. Fin da subito Design Luce ha avuto le idee chiare sul "Made in

ARIES è un’azienda che opera nel settore della lavorazione dell’acciaio inox dal 2001 e rappresenta di fatto un punto di riferimento per i progettisti che necessitano di una lavorazione

Italy" ed il "Custom Made". I nostri prodotti sono il risultato del impegno in ricerca e sviluppo e dei continui investimenti in processi produttivi e di qualità, che ci consentono di sostenere gli standard più elevati. Nel 2012 Design Luce trasforma rapidamente la sua produzione da illuminazione tradizionale a quella a Led. Oggi siamo in grado di offrire, al mercato nazionale ed internazionale, un ampia gamma di prodotti a Led a nostro avviso molto bella ed innovativa nelle soluzioni e nel design, sapendo valorizzare l'idea progettuale in emozione luminosa. Siamo orgogliosi di essere riusciti a creare la prima Sartoria della luce a led.

artigianale abbinata al design e alla cura dei particolari, che solo la moderna tecnologia può garantire. Aries collabora con importanti studi di architettura e la gamma dei prodotti che realizza spazia dagli arredi, interni ed esterni, infissi, vetrine, scale, pavimenti ed piani cucina per ristorazione, sempre realizzati su misura per le esigenze del cliente.

[Design Luce Srl]

[Aries Srl]

Design Luce was founded in the first years of the new millennium in Florence and its name itself and the logo highlight its future philosophy. Since the very beginning, Design Luce had clear ideas on ”Made in Italy” and “Custom Made”. Our products are the result of commitment to research and development and continuous investment in productive processes and quality, enabling us to uphold the highest standards. In 2012 Design Luce quickly turns its production from traditional lighting toLED technology. Today we are able to offer, on both the national and international market, a wide range of LED products we deem very nice and innovative in solutions and design, knowing how to enhance the project idea turning in into bright emotion. We are proud to be able to create the first Couture House of LED light.

ARIES is a company engaged in the processing of stainless steel since 2001 and is in fact a point of reference for designers who need a craftsmanship combined with the design and the attention to detail that only modern technology can ensure . Aries collaborates with leading architectural firms and the range of products that realizes includes indoor and outdoor furnishing, window frames, windows, stairs, floors and kitchen counters for catering, always tailored to the customer's needs.

Design Luce Srl

Aries Srl

Via Ilio Barontini, 26a 50018 Scandicci (FI) Tel. +39 055 7223975 Fax. +39 055 790650 Email: info@designluce.com www.designluce.com

Via del Pantano, 16/G 50013 Campi Bisenzio (FI) Tel. +39 055 8986234 Fax. +39 055 8945871 Email: info@ariesinox.com www.ariesinox.com


strutture che divengono elemento formale fondante. Lo spazio orizzontale è in gran parte liberato dalle partizioni che, comunque, quando si mostrano necessarie sono realizzate con pareti mobili rivestite di pietra rossa brasiliana, da pareti in vetri o elementi di arredo in legno di rovere sbiancato, funzionali all’attività dello studio. In verticale lo spazio è suddiviso da un grande soppalco che, rimanendo arretrato, resta in contatto visivo con il resto dello studio. Qui lo spazio libero è scandito dalla struttura verticale in acciaio che sostiene la grande struttura orizzontale, sempre in acciaio, che sostiene il padiglione di copertura squarciato dal grande lucernario che, grazie alla composizione planimetrica, riesce a portare luce naturale pressoché ovunque nello studio contribuendo a definire l’esperienza percettiva di questi spazi. È bello, quasi rassicurante, ritrovare qui quei temi materici che poi vediamo declinati, nelle varie forme, in molti, se non tutti, i progetti dello Studio. La pietra a spacco di cava che riveste le pareti creando giochi dinamici di ombre e luce; il ferro, qui verniciato, ma che lascia presagire una padronanza, appunto artigianale, della materia che diviene elemento progettuale quasi distintivo. La luce, naturale e artificiale che definisce e modella lo spazio ed esalta gli altri materiali. Infine il legno, utilizzato per rivestimento o per realizzare elementi di arredo “architettonici” che si integrano totalmente con lo spazio e la struttura in una sorta di chiusura del cerchio della vita di questo luogo, che una volta era una falegnameria.

nome progetto/project name: Studio Mimesi62 a Firenze/ Studio Mimesi62 in Florence progetto architettonico/architectural design: Mimesi62 Architetti Associati ubicazione/place: Firenze collaboratori/collaborators: Arch. J. Gardic coordinatore/coordinator: Arch. D. Pagnano progettista strutturale/structural designer: Ing. A. Torricelli progettista impianti/systems designer: Ing. L. Polcri anno di progetto/design date: 2005 anno di realizzazione/completion date: 2006 dimensione intervento/gross area: 170 mq/sqm imprese/companies: Max Restauri - Woodworks - Aries s.r.l. - Design Luce


designers' desire to experiment. The original sym-

stone that clads the walls, creating dynamic pat-

metrical layout, imposed by the structural needs of

terns of light and shade; the iron - painted, in this

the hip-roof, has been eclipsed by a three-dimensional reorganisation of space, made possible by new structures which become an integral formal element. The horizontal space is largely free of par-

case - which gives an inkling of an artisan mastery of the material which becomes a quasi-distinguishing design element. The natural and artificial light that defines and moulds space and exalts the other

titions which, nevertheless, where necessary are

materials. And finally wood, used for panelling or in

mobile walls clad in Brazilian red stone, and glass walls or screens in bleached oak, functional for the work of the studio. Vertically, the space is divided by a large mezzanine whose rearward placing

"architectural" furnishing devices which integrate completely with the space and structure in a kind of closing of the circle of life in this place, which was once a carpentry workshop.

nella pagina precedente/ previous page: la hall di ingresso/ the entrance hall sotto/ below: particolare del soppalco/ detail of the mezzanine

means it stays in visual contact with the rest of the studio. Here the open space is punctuated by the vertical steel structure which supports the massive horizontal frame - also steel - holding the hip-roof, itself interrupted by a large skylight. The building's layout allows this to shed natural light on practically every part of the studio, helping to define the perceptual experience of the space. It is good - almost reassuring - to find here the themes and materials we see interpreted in various ways in many, if not all, of the Studio's designs. The quarry-cut

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© Lorenzo Liverani

© Max Lisi


Sequenze di spazi La ricerca del limite

testo di/text by

Fabio Rosseti 30

Sequences of spaces The design of a "coffee bar", intended as a meeting place, in a city like Florence is perhaps one of the most difficult issues to deal with today. This is certainly due to the large amount of these places, somewhere to have a drink, a coffee, to eat, meet, socialise. One of the features of this business area is the dizzying change (of property, furnishings, styles) that these spaces are subjected to. Each change turns to be a research for originality, style, that makes the place unique, inimitable, but most of the time this has led (and still leads) to a standardization where the uniqueness of the place gets lost in favour of more attention given to the business purpose, forgetting the architectural aspect, in its broadest meaning. Many of these places could be defined as “non place” as intended by Augé: “a place detached from any relationship with the social boundary, with a tradition, with a history” (Treccani Encyclopedia). Decumanus Caffe’, instead, clearly is far from this logic, being in fact a "place" that with the city in which it is located, with its history and context has a clear and well defined relationship. This space comes from the city itself, in its oldest form, the Roman Florence that with

in apertura/ opening page: il bancone all'ingresso del Decumanus Caffè/ the counter at the entrance of Decumanus Caffè a destra/ right: vista verso l'ingresso/ view toward the entrance

Il progetto di un “caffè”, inteso come luogo di ritrovo, in una città come Firenze è forse uno dei temi più difficili con cui confrontarsi oggi. Questo è dovuto sicuramente alla grande quantità di questi locali, in cui bere qualcosa, prendere un caffè, mangiare, incontrarsi, socializzare. Infatti una delle caratteristiche di questo settore è la vertiginosa rotazione (di proprietà, di arredi, di stili) che questi spazi hanno. Ad ogni cambiamento si assiste ad una ricerca di originalità, di stile, che lo renda unico, inimitabile, ma il più delle volte questo ha portato (e porta) ad una omologazione per cui la singolarità del luogo si perde a favore di una ricerca più volta all’obiettivo commerciale che architettonico, nel suo senso più ampio. Molti di questi luoghi potrebbero essere ascritti al concetto di Augé di “non luogo”: «un luogo staccato da qualsiasi rapporto con il contorno sociale, con una tradizione, con una storia» (Enciclopedia Treccani). Decumanus Caffè, invece, si stacca nettamente da questa logica, essendo di fatto un “luogo” che con la città in cui si trova, con la sua storia ed il contesto ha un rapporto chiaro e molto ben definito.

© Lorenzo Liverani

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in queste pagine/ these pages: vedute dell'interno con gli elementi di arredo in legno di noce. Le sedie e gli sgabelli Brera di Pedrali sono forniti da Toscana Contract/ Interior views with items of furniture in walnut wood. The chairs and stools Brera by Pedrali are provided by Toscana Contract

© Simone Testi

nome progetto/project name: Decumanus Caffè a Firenze/ Decumanus Caffè in Florence progetto architettonico/architectural design: Mimesi62 Architetti Associati ubicazione/place: Firenze collaboratori/collaborators: Arch. L. Liverani coordinatore/coordinator: Arch. D. Pagnano anno di progetto/design date: 2013 anno di realizzazione/completion: 2014 superficie/gross area: 106 mq/sqm + 53 mq/sqm di corte-giardino/ courtyard garden imprese/companies: Eden Park - Woodworks - Aries s.r.l. - Dimensione Verde s.r.l. - Toscana Contract

© Lorenzo Liverani


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© Lorenzo Liverani

[WoodWork S.r.l.]

[WoodWork S.r.l.]

Mario e Antonio Dell’Anna hanno iniziato la loro attività nel 1996. L’azienda, forte della ventennale esperienza e co-

Mario and Antonio Dell'anna started their activities in 1996. The company, thanks to twenty years of experience and

stantemente orientata verso un rinnovamento tecnologico, si distingue per la sua elevata qualità artigianale e la professionalità con la quale vengono affrontate e risolte le più

constantly orientated towards a technological renovation, is distinguished by its high quality craftsmanship and the professionality with which the most demanding design chal-

impegnative sfide progettuali. Nel 2014, con il progetto “Decumanus Caffè”, la Woodwork ha vinto il “Premio Nazionale

lenges are addressed and resolved. In 2014, with the project "Decumanus Caffè", the Woodwork won the " Design Bars and

Bar e Ristoranti d’autore” mentre, nel 2015, con il progetto “Sliding beds” – categoria design – ha vinto il “Premio Internazionale Bar Ristoranti e Hotel d’autore”.

Restaurants National Award" while, in 2015, with the "Sliding beds" project - design category - won the "International Prize for Design Bar Restaurants and Hotel. "

WoodWork S.r.l. Via Tosco-Romagnola, 56/58 50056 Montelupo F.no (FI) Tel. +39 393 9509797 Email: woodworksrl@pecimprese.it

Work

Arredamenti su misura

© Lorenzo Liverani

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Š Lorenzo Liverani


© Simone Testi

34 Questo spazio nasce dalla città stessa, nella sua forma più antica, la Firenze romana che con i suoi segni, cardo e decumano, ne ha modellato, nei secoli, la struttura. La contemporaneità della città, che questo tipo di luoghi rappresenta, si sovrappone alla sua storia attraverso una ricerca materica che diviene definizione grafica (in senso di “rappresentazione”) e geometrica dello spazio. Lo spazio è caratterizzato da grandi lastre di pietra serena, provenienti dalle storiche cave di Firenzuola, sull’Appennino, che altro non sono che i banchi di fresa su cui venivano tagliata e lavorata la pietra. Materiali di risulta, apparentemente poco nobili, che richiamano però immediatamente la trama romana della città, con la loro texture tridimensionale, mai uguale. La luce radente le trasforma in modelli di città, appese alle pareti (e non si può non pensare alle Città Invisibili di Calvino, immaginando chissà quali storie). Immagini ricche, ammorbidite dalle pannellature in legno di noce, lisce, continue, che sottolineano la linearità dello spazio. La semplicità dei materiali, delle finiture, della disposizione planimetrica, arricchiscono il “luogo”, lo identificano e al tempo stesso stringono un forte legame con Firenze, che è là fuori.

pagina precedente/ previous page: veduta dell'interno con gli arredi in legno di noce e le pareti in pietra serena/ Interior view with items of furniture in walnut wood and the walls lined with slabs of pietra serena stone sopra/ above: il bagno/ the restroom a destra/ right: dettaglio di una lastra di pietra serena/ detail of a slab of pietra serena stone

© Simone Testi

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1 bancone bar/bar counter 2 saletta interna/inner room 3 spazio pubblico/public space 4 servizi disabili/disabled restroom 5 servizi igienici/restrooms 6 dispensa/pantry 7 cucina/kitchen 8 corte-giardino/courtyard garden

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its signs, cardus and decumanus, shaped over the centuries, its structure. The modernity of the city,

that such places represents, overlaps with its history through a material research that becomes a graphic definition (in the sense of "representation") and geometric space. The space is characterized by large slabs of Pietra Serena stone, coming from the historical quarries of Firenzuola, in the Apennines, which are nothing but the cutting surfaces where stone was cut and worked. Debris, apparently little noble, but immediately reminiscent of the Roman city plot, with their three-dimensional texture, never the same. Grazing light transforms them into models of cities, hanging on the walls (and you cannot think about the Invisible Cities by Italo Calvino, imagining who knows what stories). Rich images, softened by continuous, smooth, Walnut panelling, which emphasize the linearity of space. The simplicity of the materials, finishes, the layout of the plan, enriches the "place", identify it and at the same time forge a strong bond with Florence, that is out there.

a destra/ right: il lungo tavolo comune in noce/ the long communal table in walnut pagina seguente/ following page: vista della corte-giardino/ view of the courtyard garden

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Š Lorenzo Liverani

pianta piano terra/ground floor plan


Š Lorenzo Liverani

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edenpark S.r.l. Via Dei Vanni, 25 50142 Firenze (FI) Tel. +39 055 7390158 Fax. +39 055 704939 Email: info@edenparkfirenze.it www.edenparkfirenze.it

[edenpark Srl]

[edenpark Srl]

La perspicacia tecnica, legata alla voglia di unire sotto un unico tetto le migliori aziende che operano nel settore outdoor, ha dato vita al progetto edenpark. Uno spazio nel centro di Firenze unico nel suo genere, dove poter trovare idee, competenza e soluzioni legate al meraviglioso mondo da vivere all'aperto. L'offerta di edenpark è molto ampia, partendo dai decking per arrivare alle coperture piÚ tecniche, giardini d'inverno, schermature solari ma soprattutto una ricercata offerta di mobili e complementi d'arredo, selezionati dalle migliori aziende sul mercato e riproposti ai professionisti e addetti ai lavori. Nel progetto Decumanus, edenpark ha fornito la schermatura ombreggiante su misura tenendo conto dell' attenzione che lo studio ha preteso nella scelta delle finiture e dei tessuti dell'ombrellone, adattando nello spazio esterno anche tutte le sedute in polipropilene fiber class antracite.

The technical acumen, linked to the desire to combine, under one roof, the best companies working in the outdoor industry, gave birth to the edenpark project. A space unique in its kind in the centre of Florence, where you can find ideas, expertise and solutions related to the wonderful world of outdoor living. Edenpark's offer is very wide, starting from the decking up to more technical roofing, conservatories, sun screens, but above all an exquisite offer of furniture and home furnishings, selected from the best companies on the market and proposed to professionals and operators. In the project Decumanus, edenpark provided customized shading screen taking into account the accuracy the studio claimed in the selection of finishes and fabrics of the sunshades, adapting to the outer space all the chairs made of polypropylene fibre class, anthracite color.


Š Lorenzo Liverani


Viaggio nella storia Comporre un racconto

testo di/text by

Fabio Rosseti 38

Journey through the history Finisterrae is not just a physical place, but it is a symbolic place, is the beginning and the end, the last strip of land to other uncharted areas. When years ago this restaurant was born in Florence the name was intended to evoke distant lands and cultures, thanks to new sensory experiences, related to food. It is significant as then, over the years, while retaining the same name, the structure has travelled a journey of culture and taste (like the one that leads to true Finisterrae, in Galicia) through the countries bordering the Mediterranean. Today, at the end (and restart) of this trip, Finisterrae finds again, with the Mimesi62 project, its original identity that allows it to compete again with the city and with the beauty and culture the latter represents. The Florentine architects seems to have fully matched the metaphorical meaning of the name: Finisterrae. Translating the meaning the departure and arrival point becomes the Santa Croce Basilica which, only a few meters, stands majestically. Obviously any comparison or relationship is unequal if not impossible and then all that remains is to understand and apply, with due respect, the symbolic inspirations Santa Croce suggests finding the founding relationship of this new architecture bond with the city and its history. This inspiration can be found in the rigour, in

in apertura/ opening page: il bancone all'ingresso di Finisterrae/ the counter at the entrance of Finisterrae pagine seguenti/ following pages: le pareti, rivestite in pietra con incisi i nomi di grandi artisti/ the walls, covered in stone engraved with the names of great artists

Finisterrae non è solo un luogo fisico, ma è un luogo simbolico, è l’inizio e la fine, l’ultimo lembo di terra verso altri spazi inesplorati. Quando anni fa nacque a Firenze questo ristorante, il nome evocava terre e culture lontane, grazie anche ad esperienze sensoriali nuove, legate al cibo. È significativo come poi nel corso degli anni, pur mantenendo lo stesso nome, abbia percorso un cammino culturale e di gusto (come quello che porta alla vera Finisterrae, in Galizia) attraverso i paesi che si affacciano sul mediterraneo. Oggi, al termine (e nuovo inizio) di questo viaggio, Finisterrae ritrova, con il progetto di Mimesi62, la propria identità originaria che le permette di confrontarsi nuovamente con la città e con la bellezza e la cultura che questa rappresenta. Il progetto degli architetti fiorentini sembra aver colto pienamente il senso metaforico di questo nome, Finisterrae. Traslando il significato il punto di partenza ed arrivo diviene la Basilica di Santa Croce che, a pochi metri, si erge maestosa. Ovviamente qualsiasi confronto o rapporto è impari se non impossibile e allora non rimane che cogliere e applicare, con il dovuto rispetto, le ispirazioni simboliche che Santa Croce suggerisce ritrovando così anche il legame fondante di questa nuova architettura con la città e la sua storia. Questa ispirazione la ritroviamo nel rigore, nelle forme e nei materiali dell’architettura, tradotte nella contemporaneità delle funzioni e della cultura. Le sedute sono formalmente mutuate dagli scranni lignei della sagrestia, sedute realizzate in noce scuro, con alti schienali che si stagliano sulle pareti rivestite in pietra giallo avorio. Le sottili lampade che pendono dai soffitti illuminano con discrezione gli spazi, assieme ad altri elementi illuminanti rivestiti di foglia d’oro e qualche candela posta su candelabri lignei. Il pavimento realizzato in pietra forte fiorentina (la stessa di cui son fatte le mura della Basilica), con finitura grezza, di cui la sapiente illuminazione ne accentua la matericità. Infine le pareti, rivestite dalle lastre di pietra giallo avorio su cui sono incisi cento nomi di grandi artisti, tratti da “Le Vite” del Vasari. Tuttavia la dinamicità che si crea grazie alla sovrapposizione e lo sfalsamento dei conci lapidei, i giochi di luci ed ombre che si creano sulla superficie e attorno ai grandi pannelli, liberano questa scelta formale da una facile aridità semplicemente commemorativa. Il riferimento, nella sua modernità, è a quel capolavoro dell’arte e dell’architettura che è a pochi metri da queste pareti, Santa Croce. La Basilica, nella sua maestosità, conserva le “urne dei forti” di foscoliana memoria, a cui Mimesi62, con grande rispetto, dichiara apertamente di voler guardare come momento ispiratore.

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Š Giovanni De Sandre


1 bancone bar/bar counter 2 saletta interna/inner room 3 spazio pubblico/public space 4 servizi disabili/disabled restrooms 5 servizi igienici/restrooms 6 dispensa/pantry 7 cucina/kitchen 8 corte e giardino/courtyard garden

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architectural shapes and materials, translated into contemporary culture and functions. The seats are formally borrowed from the wooden benches of the sacristy, seats made of dark walnut wood with high backs that stand out on the stone walls covered with yellow ivory. The slender lamps hanging from the ceiling illuminate discreetly the spaces, along with other lighting elements covered with gold leaf and some candles placed on wooden candlesticks. The floor made of pietra forte fiorentina (the same the walls of the Basilica are made of, with rough finish, whose skilful lighting “roughness”. Finally the walls, covered by stone slabs yellow ivory coloured on which are engraved the hundred names of great artists from Vasari's "Le Vite". However the dynamism that is created due to overlapping and staggering of stone ashlars, the play of light and shadow that is created on the surface and around the large panels, free this formal choice from an easy and simple aridity of a memorial. The reference in its modernity, is a masterpiece of art and architecture that is a few meters from these walls, Santa Croce. The Basilica, in its majesty, preserves the "urne dei forti” (the graves of important people of the Italian culture and history) by Foscolo’s memory, toward which Mimesi62, with great respect, wants openly regard as an inspiration.

nome progetto/project name: Caffè-Ristorante Finisterrae a Firenze/ Caffè-Restaurant Finisterrae in Florence progetto architettonico/architectural design: Mimesi62 Architetti Associati ubicazione/place: Firenze/ Florence collaboratori/collaborators: Arch. L. Liverani, R. Sani progettista strutturale/structural designer: Ing. M. Moschini anno di progetto/design date: 2011 anno di realizzazione/completion: 2012 superficie/gross area: 374 mq/sqm + 108 mq/sqm di cortegiardino/ courtyard garden imprese/companies: Exenia s.r.l. - Eden Park - Woodworks Aries s.r.l. - Dimensione Verde s.r.l. - Toscana Contract

in queste pagine/ in these pages: vista delle sale interne con le sedute in legno di noce scuro/ view of the interior rooms with seats made of dark walnut wood


Š Lorenzo Liverani

in questa pagina e nella seguente/ in this page and following one: la corte-giardino con la cascata artificiale. Il pavimento in legno composito Decodecking è fornito da Toscana Contract/ the courtyard garden with the artificial waterfall. The composite wood floor Decodecking is provided by Toscana Contract


© Simone Testi

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edenpark S.r.l. Via Dei Vanni, 25 50142 Firenze (FI) Tel. +39 055 7390158 Fax. +39 055 704939 Email: info@edenparkfirenze.it www.edenparkfirenze.it

[edenpark Srl]

[edenpark Srl]

L'amore per il lavoro e la passione per il design, legata alla forte vitalità del suo team che opera nello showroom, fa di edenpark una realtà unica. Nel progetto Finisterrae dello studio Mimesi62, l'esperienza di edenpark nelle schermature di arredo urbano ha fatto sì di poter realizzare, seguendo le specifiche tecniche dello studio, sia la copertura della terrazza esterna che quella del giardino interno. Per la pedana sono stati utilizzati degli ombrelloni retrattili con struttura sottostante alla copertura realizzati su misura, come richiesto dal piano urbano dei dehors e seguendo il progetto unitario della piazza storica

Love of work and passion for design, linked to the strong vitality of its team that operates in the showroom, makes edenpark a unique place. In the project Finisterrae of Studio Mimesi62, the experience of edenpark in screen for outdoor urban screens made it possible to accomplish, following the specifications of the studio, both the cover of the outside terrace and that of the inner garden. For the platform were used retractable sunshades, custom made, with structure under the roofing as required by the urban plan of outdoor seating and following the single project of the historical square of Santa Croce. For the inner garden a decentralised solution was conceived, custom made and shading. The project was implemented with the provision of LEDs specifically designed for the structural characteristics of the sunshades and ducts for rainwater outflow and recovery.

di Santa Croce. Per il giardino interno si è ideato invece una soluzione decentrata, ombreggiante, su misura. Il progetto è stato implementato con la fornitura dei corpi illuminanti led studiati per le caratteristiche strutturali degli ombrelloni e delle canalizzazioni di deflusso e di recupero delle acque meteoriche.


nome progetto/project name: Centro Polifunzionale "Laboratorio di CittĂ " / Multipurpose Center "Laboratorio di CittĂ " progetto architettonico/architectural design: Mimesi62 Architetti Associati, Massimo Guidi e Luciano Solari ubicazione/place: Misterbianco, Catania, Italia/ Italy collaboratori/collaborators: J. Gardic, F. Liverani, L. Raveggi coordinatore/coordinator: G. Giusto progettista strutturale/structural designer: ing. C. Costantino progettista impianti/systems designer: ing. G. Guccio, ing. F. Giustra anno di progetto/design date: 2003 anno di realizzazione/completion: 2013 superficie/gross area: 2.290 mq/sqm volume/volume: 15.073 mc/cm


Linee composte Un disegno di luci ed ombre

testo di/text by

Paolo DI Nardo 46

La città. Spesso chi realizza un progetto di architettura si dimentica della “città”, come se questa fosse un’entità astratta o riferibile solo ad altre discipline o ad altre scale del progetto. Se questo può essere accettabile parlando di progetti di interni, diviene assolutamente inaccettabile quando il progetto riguarda una architettura che si rapporta, vuoi per la funzione che per le scelte formali, con lo spazio che la circonda. A maggior ragione quando parliamo di un edificio pubblico, come nel caso di una struttura polifunzionale come quella di Misterbianco. Mimesi62 ha ben chiaro questo principio, lo vediamo anche in progetti di scala minore come quelli per bar e ristoranti. Il “Laboratorio di Città”, che hanno progettato e realizzato, dopo aver vinto un concorso internazionale, a Misterbianco, in provincia di Catania, quasi alle pendici dell’Etna, è paradigmatico di questo loro approccio. Questo edificio, che si pone in un contesto urbano periferico, molto diradato, non è “solo” un centro polifunzionale per le arti, la musica, il teatro, ma è anche l’elemento generatore e guida per l’espansione urbana, cerniera fra il centro storico e la nuova periferia. Due lunghi muri perimetrali, sui lati lunghi del lotto rettangolare, si pongono come cinta muraria, definendo il limite fra il dentro ed il fuori (come avveniva nelle città antiche) ma, al tempo stesso indicando con chiarezza gli spazi propri del complesso e quelli della città circostante. La linearità di questi elementi definisce anche la geometria compositiva del progetto che si articola su due nuclei, posti alle rispettive estremità del lotto, che accolgono le attività secondo un criterio di funzionalità: galleria d’arte, biblioteca, mediateca, emeroteca e sala internet ad un estremo; teatro, auditorium, sale prove, laboratori musicali, all’altra. In mezzo, a rendere unitario il progetto, uno spazio di pertinenza che altro non è che una “piazza urbana” che definisce e rilega i volumi edilizi e gli spazi aperti. I volumi sono semplici e lineari ma la loro composizione mostra una dinamicità che dichiara apertamente la stessa dinamicità delle funzioni ospitate, con una chiarezza di linguaggio quasi disarmante: i muri, limiti che individuano i confini perimetrali individuando gli edifici e gli spazi interni; i due blocchi, separati ma identificabili come parte di una unità, sottolineata dalle ampie vetrate che li delimitano verso la piazza lasciando aperta la possibilità di relazioni fra le parti. La stessa immediatezza la ritroviamo nella composizione degli elementi più semplici dell’architettura e nell’uso dei materiali. Il continuo gioco di piani e volumi crea con la luce del giorno una dinamicità che ritroviamo anche nella pavimentazione della piazza, dove il cemento bianco graffiato è mangiato da lastre scure di pavimentazione che ricordano le colate di lava sulle pendici dell’Etna. Un’architettura che diviene metafora della città e del paesaggio circostante.

in apertura/ opening page: vista dell'auditorium dalla piazza interna/ view towards the auditorium fron the inner piazza

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1 foyer - caffetteria /foyer - coffe bar 2 auditorium /auditorium 3 camerini /dressing rooms 4 palcoscenico /stage 5 cabina di regia /direction room 6 biglietteria /tickets office 7 spazio internet /internet room 8 mediateca /audiovisual library 9 biblioteca /library 10 laboratori musicali /musical workshops

a sinistra e nella pagina seguente/ left and following page: particolari dei prospetti esterni/ details of the exterior elevations

Composed lines The city. Often those who create an architectural project forgets the "City", as if it

the new suburbs. Two long walls, along the long sides of the rectangular lot, are presented as walls,

the buildings and interior spaces; the two blocks, separated but identifiable as part of a unit, em-

were an abstract entity or referable only to other disciplines or to other scales of the project. If this could be acceptable talking about internal projects becomes absolutely unacceptable when the project concerns an architecture that relates,

defining the boundary dividing the inside and the outside (as they did in ancient cities) but, at the

phasized by the large windows that delimit them towards the square leaving open the possibility of

same time, indicating clearly the specific spaces of the complex and those of the surrounding city. The linearity of these elements also defines the ge-

communications between the parties. The same immediacy can be found in the composition of the simplest elements of architecture and use of

because of its functions and formal choices, with the space that surrounds it. Even more so when we speak of a public building, such as a multipurpose facility like that of Misterbianco. Mimesi62 has clearly understood this principle, we see it also

ometry of composition of the project that is divided into two nuclei, placed at the respective ends of

materials. The steady play of planes and volumes creates in daylight a dynamism which is also found

the lot, which welcome the activities according to a criterion of functionality: art gallery, library, media library, newspaper library and internet room at one end; theatre, auditorium, rehearsal rooms, music workshops, to the other end. In between, making

in the pavement of the square, where the white scratched concrete is striped by dark paving slabs reminiscent of the lava flowing on the slopes of Mount Etna. An architecture that becomes a metaphor of the city and the surrounding landscape.

in projects of a smaller scale such as those for bars and restaurants. The "Laboratorio di Citta’", which they planned and realized, after winning an international competition, in Misterbianco, almost at the foot of Mount Etna, is paradigmatic of his approach. This building, which arises in an urban setting, very sparsely populated areas, is not "just"

the project a single unit, is an area of relevance which is nothing but a "city square" which defines and binds the building volumes and open spaces. The volumes are simple and linear but their composition shows a dynamism that openly declares

a multi-purpose centre for the arts, music, theatre, but it's also the generator and guide element for the urban sprawl, hinge between the old town and

the same dynamic functions are hosted, with a clarity of language almost disarming: walls, limits that identify the perimeter boundaries by locating


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pianta piano terra/ground floor plan

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"opus" architettonico Dinamismo statico

testo di/text by

Paolo Di Nardo 50

Architectural opus The new headquarters of Dimensione Verde – Landscapes Atelier, project realized by the studio Mimesi62 and completed at the end of 2015, brings to a new level the research of the simplicity and precision of the lines, which are elements that characterize the works of the studio. The client is a firm that realizes parks and gardens, and that has made expertise, craftsmanship, and experience its key points, which contributed to its position in the field through the quality of its works. The design response to this premise was clear and definitive: the large parallelepiped volume becomes a kind of Renaissance cave where the isolated volumes of the offices become niches that are arranged on one side, slightly tilted towards each other, creating the dynamism typical of a natural cave. Here, however, there are no concretions, artificial games that attract the eye and bring the attention away from the focus. Everything is reduced to the simplicity of the charm that the architecture as a whole discreetly communicates: wood and glass dominate the space, but the light shapes it even further, without being scared by the large black wall which, in front of the offices, seems to absorb everything. This is the place where those parks and gardens are created, and everything seems to focus on this creative moment. To paraphrase an old TV commercial, we might say, even more, that Mimesi62 does not amaze us with special effects, but with architecture

La nuova sede di Dimensione Verde – Atelier di Paesaggi, progetto realizzato dallo studio Mimesi62 e portato a termine alla fine del 2015, sembra portare ad un nuovo livello la ricerca di essenzialità e rigore del segno che sono elementi caratterizzanti le opere dello studio. La committenza è un’impresa che realizza parchi e giardini, che ha fatto della competenza, della artigianalità e dell’esperienza i propri punti cardine che hanno contribuito, attraverso la qualità delle loro realizzazioni, a consolidare la propria posizione nel settore. La risposta progettuale a questa premessa è stata chiara e definitiva: il grande volume parallelepipedo diviene una specie di grotta rinascimentale dove i volumi isolati degli uffici divengono altrettante nicchie che si dispongono su un lato, ruotando leggermente l’uno rispetto all’altro creando la dinamicità tipica di una grotta naturale. Qui però non vi sono concrezioni, giochi artificiali che attirano lo sguardo e distolgono l’attenzione dal focus. Tutto è ridotto all’essenzialità della suggestione che l’architettura nel suo insieme comunica discretamente: il legno ed il vetro dominano lo spazio ma la luce lo modella ulteriormente, senza farsi spaventare dalla grande parete nera che, di fronte agli uffici, sembra assorbire tutto. Questo è il luogo dove quei parchi è giardini nascono e tutto sembra concentrarsi su questo momento “creativo”. Parafrasando una vecchia pubblicità televisiva potremmo dire, ancora di più, che Mimesi62 non ci stupisce con effetti speciali, ma con architettura.

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in apertura e in queste pagine/ opening page and these pages: vista dello spazio interno con i volumi per gli uffici. La seduta Volt di Pedrali è fornita da Toscana Contract/ view of the interior hall and the volumes for the offices. The chair Volt by Pedrali is provided by Toscana Contract

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[Toscana Contract Srl] Toscana Contract è una azienda che supporta i progettisti ed i committenti nelle scelte di specifici arredi di alto livello, sia in Italia che all’Estero. Il suo staff collabora strettamente con gli studi di progettazione elaborando e proponendo soluzioni per ogni esigenza progettuale. Fra le aziende che propone ci sono due fra le maggiori produttrici di arredi e design rigorosamente “Made in Italy”, Fantoni e Pedrali.

[Toscana Contract Srl] Toscana Contract is a company that supports designers and customers in specific high-level furniture choices, both in Italy and abroad. Its staff works closely with the design studies elaborating and proposing solutions for every project requirement. Among the companies that offer, there are two of the largest manufacturers of furniture and strictly "Made in Italy", Fantoni and Pedrali.

Toscana Contract Srl Via Arno, 102 Sesto Fiorentino (FI) Tel. 055/340077 web: www.toscanacontract.it


Š Simone Testi


Spazio dell'inconscio Comporre lo spazio in movimento

testo di/text by

Lapo Muratore 54

Space of the subconscious A private centre for psychotherapy, psychiatry, nutrition and mindfulness evidently bases its action on the exploration of the unconscious and the individual's mind, in its various aspects, in order to reach a state of wellbeing of the patient. It deals with different moods and feelings, often conflicting, such as love, fear, loss, joy, and what the Mimesi62 architects wanted to realize with this project was to express these same mood conditions through architecture. They managed to do so by paying homage to the artistic avant-garde of the early twentieth century, the expressionist current in particular, which was born to call into question a situation closed in on itself. The result was an absolutely contemporary design and rich in dynamics, which is expression of the activities carried out in this centre. The reference is clear: what has been created in the central hallway which leads to the individual rooms reminds, almost accurately, of the scenes

in apertura/ opening page: la sala di attesa vista dal corridoio/ view of the waiting room from the corridor

Un centro privato per psicoterapia, psichiatria, mindfulness e nutrizione fonda evidentemente la propria azione sulla esplorazione dell’inconscio e della mente dell’individuo, nei suoi diversi aspetti, per giungere ad uno stato di benessere di quest’ultimo. Si affrontano stati d’animo e sentimenti diversi e spesso contrastanti, come amore, paura, smarrimento, gioia, e quello che gli architetti di Mimesi62 hanno voluto fare realizzando questo progetto è stato di esprimere queste stesse condizioni d’animo attraverso l’architettura. Sono riusciti a farlo rendendo omaggio a quelle avanguardie artistiche dei primi del novecento, la corrente espressionista in particolare, che nascevano per mettere in discussione una realtà chiusa su se stessa. Il risultato è stato un progetto assolutamente contemporaneo e ricco di una dinamicità che è espressione di quella messa in azione dalle attività svolte in questo centro. Il riferimento è esplicito: quello che è stato creato nel corridoio centrale dal quale si accede alle singole stanze è la riproposizione, quasi fedele, della scenografia di uno dei più famosi film espressionisti “Il Gabinetto del Dottor Caligari” del 1920, del regista Robert Wiene. Riprendendo la concezione espressionista dello spazio, il corridoio diviene una caverna lignea, metafora di un percorso di esplorazione della mente e delle emozioni che porta alla conoscenza della realtà che ci circonda e di noi stessi. Le stanze che si aprono ai lati, che ospitano le attività del centro, sono all’opposto rassicuranti, lineari, quasi ascetiche nella loro semplicità ed immediatezza ma non prive di dettagli materici “naturali” (nel senso della loro autenticità), come la pietra grezza, il legno e la luce. Che siano questi elementi naturali a rappresentare autentiche ancore, punti di riferimento, nella nuova visione della realtà e di se stessi che in questi spazi si realizza? Rimane comunque la chiarezza e la leggibilità di una architettura in grado di esprimersi senza fraintendimenti.

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of one of the most famous expressionist film "The Cabinet of Dr. Caligari" in 1920, directed by Robert Wiene. Taking up the Expressionist conception of space, the hallway becomes a wooden cave, a metaphor for a journey of exploration of the mind and emotions that leads to knowledge of the world around and inside us. The rooms that open to the sides, which houses the activities of the centre, are on the contrary reassuring, linear, almost ascetic in their simplicity and directness but not lacking of “natural� details (in the sense of their authenticity), such as rough stone, wood and light. Are these natural elements to represent authentic anchors, points of reference, the new vision of reality and of ourselves that in these spaces is realized? Though, the clarity and readability of an architecture able to express itself without misunderstandings remains.

pagina precedente/ previous page: fotogramma del film "Il Gabinetto del Dottor Caligari"/ frame of the movie "The Cabinet of Dr. Caligari" in alto/ above: la sala di attesa/ the waiting room a destra/ right: particolare del corridoio/ detail of the corridor


nome progetto/project name: Centro OLOS/ Centro OLOS progetto architettonico/architectural design: Mimesi62 Architetti Associati ubicazione/place: Firenze/ Florence collaboratori/collaborators: Arch. J. Gardic, R. Sani coordinatore/coordinator: Arch. D. Pagnano progettista strutturale/structural designer: Ing. L. Di Biasi progettista impianti/systems designer: Ing. G. Magnifico anno di progetto/design date: 2013 realizzazione/completion: 2013 superficie/gross area: 132 mq/sqm imprese/companies: Woodworks - Aries s.r.l. - Design Luce Toscana Contract

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1 ingresso/ entrance 2 saletta attesa/ waiting room 3 sala corsi/ course room 4 studi medici/ medical offices 5 servizi/ restrooms 6 giardino/ courtyard garden

in basso/ below: sala corsi/ course room

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sopra/ above: viste dal giardino/ view from the garden


Anglobeceri a Firenze

The gardens of the Anglobeceri: Villa La Pietra

Anglobecri in Florence

testo di/text by

Dafne Mazzanti

foto e disegni di/photos and sketches by

Tommaso Bertini

Tutte le immagini/ All images: © New York University, Acton Collection, Villa La Pietra, Florence

I Giardini degli Anglobeceri: Villa La Pietra La storia d'amore tra Firenze e l'arte dei giardini non è cosa nuova, Villa La Pietra rappresenta un esempio di moderna rinascita di questo amore all'interno della città. Le colline di Firenze sono costellate da “icone” del giardino italiano, molti disegnati e costruiti nell'ultimo secolo grazie alla volontà di una comunità “non italiana” che si inventa, con vanto, il nomignolo di Anglobeceri. Dopo l'unità d'Italia, Firenze per qualche anno diviene Capitale e con il Piano Poggi vengono fatti molti cambiamenti urbanistici, le morbide colline attorno alla città, sede di ville con giardini, un tempo abitate dai Medici, dai Sassetti o dai Capponi adesso accolgono famiglie dai nomi come Strong, Cutting, Berenson e Acton. Firenze si arricchisce di una comunità cosmopolita, dove approdano inglesi, americani, russi, francesi, tedeschi e svizzeri che dichiarano che «L'arte li tramortiva e la sensualità si spandeva come gli iris nei campi»(1); sui lungarni, fra gli altri, passeggiavano Henry James, Dostoevskij, Tchaikovsky e Mark Twain. A Firenze, sulla cresta dell'onda del Grand Tour, l'arrivo degli stranieri viene visto come parte della modernizzazione della città: durante il diciannovesimo secolo il “grande viaggio”, oltre a toccare le principali città europee e le coste del mediterraneo aveva come tappa obbligata i principali centri culturali e artistici italiani – la Sicilia, Pompei ed Ercolano, Roma, Venezia, ed il necessario soggiorno fiorentino. Queste contaminazioni culturali danno luogo ad una serie di risultati artistici quali le stampe del Piranesi, i libri di Goethe o i quaderni di appunti di Delacroix. I fiorentini sono abituati a vedere nei propri ospedali, i viaggiatori “tramortiti dall'arte” colti dalla “sindrome di Stendhal”. Gli anglosassoni, e non solo, trovano una libertà nuova, senza giudizio, un'isola felice in cui vivere senza essere compressi dalle regole della società di origine. Becero in Fiorentino significa sguaiato, volgare, insolente, irrispettoso. Con un significato diverso, il termine si inserisce nell'appellativo 'anglobecero': l'americanofiorentino, l'inglese-fiorentino e via dicendo, rappresenta lo straniero che abita o frequenta spesso Firenze, affascinato dai quadri a fondo oro, dalle colline coperte di ulivi, dai filari di cipressi. Si impegna a proteggere il patrimonio artistico ed a emularlo. In questo clima si compra, si esporta e si produce arte, i giardini non sono esclusi da questo processo, anzi il giardino per sua natura è una delle forme d'arte piu soggette a cambiamento. L'arte dei giardini è in continua evoluzione in quanto le piante vivono, muoiono, si ripiantano. Il design del giardino cambia e si piega sempre più a quella “moda del Rinascimento” che tanto affascina gli anglobeceri; nasce il “Renaissance revival garden”. Arthur Acton, anglo-napoletano, e Hortense Mitchell, figlia di un banchiere di Chicago, si sposano nel 1903 a Londra e affittano a Firenze Villa La Pietra dalla famiglia Incontri, si innamorano della città e della villa che dopo pochi anni Hortense acquisterà. A Villa La Pietra comincia così un periodo di intensa attività di rinnovamento. Si sviluppa l'idea per il giardino e si forma, con il recupero di numerose opere d'arte scelte dal gusto eccentrico ed eccellente della coppia e acquistati con i soldi di Hortense, una personale collezione di famiglia. Ma la parte più suggestiva della villa rimane il giardino. Del giardino quattrocentesco esistente al tempo dei Sassetti, sappiamo poco, sicuramente esisteva e seguiva lo schema assiale che cominciava dall'ingresso della


villa, continuava nel cortile centrale (oggi la Rotonda), attraversava la loggia sul retro (oggi il Salone) e continuava all'esterno. La villa viene acquistata dalla famiglia Capponi nella metà del 1500 ed attorno al 1630 il cardinale Luigi Capponi ordinò una riqualificazione della villa in cui oltre a far affrescare alcune stanze all'interno, trasforma la facciata, alzando il frontespizio seguendo la nuova moda più barocca; farà anche aggiungere ai fianchi della villa due pomari. Per via ereditaria il giardino passa nelle mani degli Incontri che nell'Ottocento lo trasformano in un giardino paesaggistico. Agli inizi del '900 è la volta degli Acton: Arthur, si prende il merito del progetto, anche se sappiamo che molti architetti, tra cui Cecil Pincent, che nel frattempo sta lavorando per Bernard Berenson alla sua Villa i Tatti, hanno passeggiato per il giardino e bevuto Martini nel salone che si apre proprio sulla “prima vasca”. Numerose sono anche le discussioni, i suggerimenti e le idee scambiatesi tra gli Acton e la Principessa Ghyka, che permette addirittura ad Arthur di far fare le copie delle statue che adornano il giardino di roccaille della sua Villa Gamberaia: i busti delle Quattro Stagioni che Acton farà sistemare sopra alla facciata della limonaia dentro al Pomario. Arthur e Hortense sono attenti anche a tutto quello che non serve più ad altri giardini, magari oggetti un po' troppo sciupati per il gusto di fiorentini raffinati ed eleganti. Il mercato abbonda di statue “dismesse”, tanto che nel giardino di Villa la Pietra si trovano statue di provenienza da veri e propri giardini storici. Esiste una documentazione fotografica della villa voluta dalla coppia Acton fatta negli anni '30, che tra l'altro è stata utilissima in occasione del suo recente restauro, che corrisponde al momento di massimo splendore del giardino. Il giardino che gli Acton acquistano dagli Incontri si fonda sull'idea del “giardino paesaggistico inglese” progettato secondo i principi di Kent dove la natura «aborre la linea dritta» è «contro la regolarità» e nega «qualsiasi cosa che [abbia] a che fare con la simmetria»(2). Capability Brown (al secolo Lancelot Brown), posseduto dalla passione per il “landscape garden” convinse i suoi contemporanei che i tradizionali giardini simmetrici fossero di cattivo gusto e rovinassero la perfezione della natura. Molti degli Anglobeceri a Firenze, compresi gli Acton, rifiutano di seguire questi principi. Il nuovo “progetto Acton” del giardino si basa sull'idea di sovvertire il design del precedente “concept paesaggistico” ed immergersi nello spirito “rinascimentale” della città da cui sono affascinati. Piuttosto che seguire il gusto di Brown e Kent, gli Acton propongono la loro versione del “giardino rinascimentale” comportandosi appunto da “Beceri” rifiutando di conformarsi allo stile in uso nei loro paesi di origine. Il giardino paesaggistico fa parte della loro cultura ma le sue caratteristiche vengono adottate in maniera più libera diventando citazioni all'interno del loro progetto di

reinterpretazione del giardino rinascimentale. Si permettono la libertà di essere irriverenti nella loro isola felice, di ammirare le vecchie “linee dritte”, di utilizzare siepi basse arrangiate in geometrie brunelleschiane, ma allo stesso momento di attingere a loro piacimento al repertorio “paesaggistico”. Il progetto Acton è fondato proprio sulla volontà di instaurare un rapporto fra la continuità degli spazi del giardino e gli interni della villa. Alcune delle “rovine” realizzate nel giardino sono uguali a quelle raffigurate negli affreschi nella “Stanzetta delle rovine” fatta dipingere dal Cardinal Capponi attorno al 1630. Acton inoltre inventa un piccolo giardino nel bel mezzo della luminosa Rotonda mettendo una fontana con pesci rossi e contornandola di piante e fiori freschi. La Rotonda è lo spazio ovale al piano terra, costruita nell'ottocento dagli Incontri e coperta da un grande lucernario, essa è ricavata dentro all'ex cortile, costruito nel quattrocento dai Sassetti. Si potenzia l'asse che parte dal cancello d'ingresso su Via Bolognese, segue il lungo viale di cipressi, attraversa la villa, passa dal portone di ingresso, prosegue nella Rotonda, supera il Salone, esce dalla apertura gemella che si apre sul giardino tergale, scende nella Prima Vasca, scivola nella Seconda Vasca e si arresta contro il colonnato ad esedra coperto di glicine in un succedersi di aperture, chiusure, luci, ombre, statue, rovine, fontane con gli immancabili pesci rossi. Ad una prima impressione tutto appare perfettamente simmetrico, esattamente come in un giardino rinascimentale come può essere Villa di Castello o come vediamo nelle lunette dell'Utens dipinte per Ferdinando I Medici. In realtà la simmetria è presente solo nella parte centrale del giardino, addentrandosi si scoprono stanze inaspettate, corridoi, addirittura un teatro con tanto di quinte da cui ci si immagina che salti fuori un attore o forse la coppia Hortense Arthur, come li vediamo nelle tante fotografie che li ritraggono in costumi di scena. Passeggiando si perde la connessione con la villa. Siamo distratti dall'abbondante collezione di statue, visitatori muti ed immoti, che crea sfondi e inaspettate sorprese, dalle piccole architetture-rovine, dalla maestosa pergola ricoperta di rose antiche. La scenografia del giardino è strutturata su grandi geometrie di siepi sempreverdi di lecci e cipressi, che suddividono lo spazio in stanze, secondo le caratteristiche del Renaissance revival garden, collegate da lunghi corridoi fiancheggiati da edera e lavanda. Il percorso ideale di visita al giardino finisce nel pomario, lo spazio seicentesco affiancato alla villa, tradizionalmente è il luogo per le piante da frutta ornamentali. Questo spazio, compreso tra la villa, la limonaia e due alti muri decorati con motivi geometrici a losanghe, è suddiviso in quadranti in cui si trovano vasi di agrumi. L'originale scelta degli Acton è quella di dedicare questo spazio all'orto di verdure, riempiendolo di cavoli, finocchi e porri in inverno e di pomodori, insalatine e zucche in estate. La scelta in ambito di restauro è stata quella di perpetuare questa funzione, in riferimento alle foto del 1930. Oggi la villa è gestita dalla New York University e dalla fondazione La Pietra. La volontà di Sir Harold, morto nel 1994, era di poter far vivere la villa con le sue raccolte come centro culturale, un ponte tra Inghilterra (provenienza di Arthur) , Stati Uniti (provenienza di Hortense) ed Italia. La New York University nel 1997 ha commissionato il progetto di


restauro all'architetto paesaggista Kim Wilkie. Il restauro del giardino è ancora in corso, l'Horticultural Associate Nicholas Dakin-Elliot, inglese, è il curatore del giardino, lo potete vedere lavorare ogni giorno seguito da maestranze locali. Il restauro del giardino segue delle pratiche esemplari, dalla scelta delle piante utilizzando la clonazione dei ceppi originari alla conservazione delle statue, un esempio che attira visitatori e studiosi del settore, una metodologia che sarebbe auspicabile vedere seguita più spesso. Il museo, i laboratori di restauro, la presenza degli studenti, il centro convegni, le molte attività e la gestione stessa creano uno scambio continuo tra Firenze, gli Stati Uniti ed il resto del mondo e la continua presenza delle persone in visita lo dimostra. Si potrebbe affermare che la presenza degli anglobeceri è talmente radicata nella città che esiste un filo rosso che lega gli Acton alla New York University tenendo sempre come priorità l'amore per Firenze e la sua arte dei giardini. (1) Ugo Tomasino, Gli Acton a Firenze (2) Gothein Storia dell'Arte dei Giardini Ringrazio Villa La Pietra ed in particolare la Dott.ssa Ellyn Toscano e la Dott.ssa Francesca Baldry per la cortesia e l'accoglienza.

The love story between Florence and the Art of Gardens is nothing new. Villa La Pietra represents an example of a modern rebirth of this love story. The hills surrounding Florence are scattered with “iconic” Italian gardens many of which were designed and planted during the last century thanks to a non-Italian community which proudly named itself the “Anglobeceri”. After the unification of Italy, Florence becomes the capital of the nation for a few years. With the Piano Poggi many urban innovations take place on the rolling hills surrounding the city. On these hills many villas with gardens had once belonged to and been lived in by the Medici, the Sassetti and the Capponi and now, many years later, are inhabited by non-Italian families with names such as Strong, Cutting, Berenson and Acton. Florence becomes enriched with a cosmopolitan community when English, American, Russian, French, German and Swiss citizens arrive declaring that the “art stunned them and sensuality expanded like iris in the fields”(1). The likes of Henry James, Dostoevski, Tchaikovsky and Mark Twain stroll along the Lungarni in those years. In Florence the arrival of foreigners on their “grand tour” is seen as contributing to the modernization of the city. During the nineteenth century this tour besides touching the major European cities and the Mediterranean coastline, also included stops in the important Italian cultural and artistic centers such as Sicily, Pompei and Ercolano, Rome, Venice and a mandatory stay in Florence. These trips are the inspiration for numerous works of art such as the prints by Piranesi, books by Goethe and the sketchbooks of Delacroix. It is com-

mon for the Florentines to see these travelers “stunned by art” taken to their hospitals with the Stendhal syndrome. The Anglosaxons and other foreigners find new freedom from the judgmental restraints of their

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own societies. In Florence the term “becero” signifies loud , boorish, vulgar, insolent, disrespectful. The new English-Florentine and American-Florentine nicknamed themselves Anglobeceri, giving a new meaning to the word becero. An Anglobecero is a person who lives in or spends a lot of time in Florence and who is fascinated by the paintings with the gold background, by the olive groves on the rolling hills and the rows of cypress trees typical of the region. He focuses on protecting the artistic patrimony of Italy and emulating it. In this environment art is bought, exported and created and gardens are not excluded from these activities. The Art of Gardens is in constant change because plants live, die, can be planted anew or transplanted. The Anglobeceri are fascinated by the Renaissance trend and so the “Renaissance Revival Garden” is born. Arthur Acton, an anglo-neapolitan, and Hortense Mitchell, daughter of a Chicago banker are married in London in 1903 and rent Villa La Pietra in Florence from the Incontri family. They fall in love with the city and the villa and a few years later Hortense will buy it. An intense period of renovation starts at the Villa La Pietra. An idea for the garden is developed and takes shape while numerous pieces of art are chosen by the couple with their excellent and eccentric taste and paid for with Hortense's money in order to start their own family art collection. However the most amazing part of the villa remains the garden. We know very little about the fourteenth century garden existing at the time of the Sassetti. Without doubt the design aligned the garden on an axis beginning from the entrance of the villa, continuing through the central courtyard, today the Rotonda, cutting through the open loggia in the back, today the Salone, and continuing on to the outside. The villa was bought by the Capponi family in the mid 1500's and in around 1630 Cardinal Luigi Capponi planned a general upgrading of it. He had some of the rooms decorated with frescoes, he enlarged the facade in a Baroque manner and added the two Pomari on the sides of the villa. In the 1800's the Incontri family, who had inherited the villa, transformed the garden into a landscape garden. At the beginning of the 1900's it is the Acton's turn. Arthur claims to have made the plan though we know that many architects, amongst whom is Cecil Pinsent, who was working at that time for Bernard Berenson at his villa, walked around the garden and drank martinis with him in the Salone just above the Prima Vasca. There were also many discussions, suggestions and ideas exchanged between the Actons and Princess Ghyka who owned the Villa Gamberaia. The Princess even permitted Arthur to make copies of the statues decorating her rock garden, the busts of the Four Seasons, that Acton placed on the facade of the limonaia inside the pomario. Arthur and Hortense look into whatever is being discarded by other gardens, objects considered too ruined by the refined and elegant Florentines. The market is full of statues in disuse to such an extent that in the garden of Villa La Pietra one can even find statues coming

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in alto/ above: disegno di Tommaso Bertini/ drawing by Tommaso Bertini pagina precedente/ previous pages: viste del giardino e della Villa/ views of the garden and Villa


from important historical gardens. A group of photographs taken in the 1930's was commissioned by the Actons that correspond to the moment of maximum splendor of the garden. This has also been very useful for its recent restoration. The garden the Actons buy from the Incontri is designed based on the idea of an English landscape garden according to the princles of Kent whereby nature “abhors the straight line”, is contrary to regolarity and denies everything that is symmetrical(2). Capability Brown (aka Lancelot Brown), who was passionate about landscape gardens, convinced his contemporaries of the bad taste of traditional symmetrical gardens and the way in which these ruined the perfection of nature. Many Anglobeceri in Florence, including the Actons, refuse to follow these principles. The new “Acton design” of the garden is based on the idea of subverting the previous “landscape concept” and immersing themselves in the Renaissance spirit of the city which fascinates them. Instead of following Brown and Kent's ideas, the Actons suggest their own version of a “Renaissance garden” behaving as “beceri” thereby refusing to conform to the style of their native countries. The landscape garden stems from their cultural tradition but the characteristics of that garden will be used in a freer manner and become citations within their interpretation of a Renaissance garden. They allow themselves to be irreverent in their new plans, to admire the old “straight lines”, to use the low hedges arranged in Brunelleschian geometries but at the same time to pick out and use for their pleasure elements from their landscape repertoire. The Acton design is based on wanting to establish a relationship between the inside of the villa and the garden outside. Some of the “ruins” built in the garden are identical to the ones shown in the “Stanzetta delle Rovine” (the Room of the Ruins) that Cardinal Capponi had frescoed around 1630. Arthur Acton creates a small garden at the center of the Rotonda placing a fountain with goldfish at the center and surrounding it with plants and fresh flowers. The Rotonda is an oval space on the ground floor covered with a skylight, built in the 1800's by the Incontri and placed inside the courtyard built in the 1400's by the Sassetti. The axis of the garden is intensified: starting from the entrance on Via Bolognese, following the long cypress alley then crossing through the villa by passing through the entrance door, cutting through the Rotonda, the Salone, exiting through the twin opening that leads to the back garden, down to the Prima Vasca and flowing into the Seconda Vasca and ending at the wisteria colonnade in a sequence of openings, closings, light, shade, statues, ruins, and fountains with the inevitable goldfish. At a first glance all appears symmetric, exactly as in a Renaissance garden like the Villa di Castello or as in the Utens lunettes painted for Ferdinando I Medici In fact the symmetry is present only in the central part of the garden. Moving more in depth into the garden you discover unexpected rooms, corridors, and even a theatre from whose wings you would expect an actor or even Hortense and Arthur, dressed up in their theatre costumes, to jump out of, like in many of the photographs that portray the couple. Walking through the garden we lose our connection with the villa. We are distracted by the many mute and motionless statues creating a background and unexpected surprises, by the small architecture-ruins and by the beautiful pergola covered with antique roses. The scenography of the garden is structured on large geometries of evergreen hedges of oak and cypress, that divide the space in “rooms”, connected by long corridors flanked by ivy and lavender, respecting the characteristics of the Renaissance Revival garden. The ideal visit route to the garden ends in the pomario, the seventeenth century area flanking the villa, traditionally the space for ornamental fruit plants.This space, enclosed between the villa, the limonaia and two high walls decorated with geometrical motifs in diamond shapes, is subdivided in quadrants. These are surrounded by low boxwood hedges and citrus plants displayed in regular intervals. The original choice of the Actons was to use this space as a vegetable garden, filling it with cabbages, fennel and leeks in the winter and tomatoes, lettuces and zucchini in the summer. The restoration choice has been to follow this idea referring to the photographs taken in the 1930's. Today the villa is managed by the New York University and the La Pietra Foundation. The desire of Sir Harold, who died in 1994, was that the villa with its collections become a cultural center, a bridge between England (Arthur's home), the United States (Hortense's home) and Italy. In 1997 New York University commissioned the landscape designer Kim Wilkie for the restoration. The restoration of the garden is still in process. Horticultural Associate Nicholas Dakin-Elliot, from England, is the curator of the garden, you can see him at work every day followed by skilled local workers. The restoration of the garden follows exemplar methods, from the choice of plants using cuttings from the original plants to the careful conservation of the statues; it is an example that attracts guests and scholars of the area, a methodology we would hope to see more often. The museum, the laboratories for restoration, the presence of the students, the conference center, the many activities and the management create a constant exchange between Florence, the United States and the rest of the world as the continuous presence of visitors demonstrates. We could say that the presence of the Anglobeceri is so rooted in the city that there is a connection linking the Actons to New York University maintaining as a priority the love of Florence and its Art of Gardens. (1) Ugo Tomasino, Gli Acton a Firenze (2) Gothein Storia dell'Arte dei Giardini

I wish to thank Villa La Pietra and in particular Dott.ssa Ellyn Toscano and Dott.ssa Francesca Baldry for their kindness and cordiality.

sotto/below: viste del giardino/views of the garden


Architetti Italiani

di/by

Paolo Di Nardo

L’esempio fiorentino dell’astrazione creata da Brunelleschi condensa in sé molti processi compositivi propri dell’obliquità: la conoscenza delle regole di un sito per poter aggiungere, attraverso il ricalco, “parole” nuove e non episodi; il “contrasto simultaneo” fra elementi, città–colline, palazzi–piazza; la metafora della grandezza attraverso non solo il linguaggio del Palazzo, bensì attraverso relazioni spaziali a scale diverse senza definire a priori la prevalenza di un elemento semantico sull’altro. Un atteggiamento obliquo che forse hanno compreso artisti come Ottone Rosai, architetti come il Gruppo Toscano in Santa Maria Novella, la scuola di Architettura di Firenze, architetti del dopo guerra che hanno compreso l’importanza della “continuità” attraverso la differenza ed il contrasto. Maestri come Gori, Gamberini, Michelucci hanno lasciato esempi di obliquità anche attraverso l’insegnamento invitando direttamente, o indirettamente attraverso le loro opere, a lavorare in sezione e quindi in obliquo. Molti edifici residenziali di altissimo livello sparsi nelle aree costruite nell’immediato dopo guerra e successivamente negli anni '60, sono testimonianza di questo approccio con uno sguardo sempre indirizzato alla contemporaneità, ma con la testa girata al passato. Un edificio in Firenze, di Gori, sintetizza in sé questi messaggi ma soprattutto questa necessità di lavorare in sezione per poter gestire le dinamiche tipiche dello spazio esterno all’interno dell’edificio stesso: l’edificio ACI in viale Amendola. In questo edificio ad uso pubblico la grande scalinata che porta alla grande sala interna stabilisce una continuità fisica fra interno ed esterno ricreando quei meccanismi percettivi tipici dello spazio urbano. Lo stesso avviene magistralmente all’interno della Cassa di Risparmio di via Bufalini, disegnata da Giovanni Michelucci, in cui questa simbiosi fra spazio interno ed esterno annulla le differenze sempre all’interno di rapporti spaziali di continuità, ovvero di obliquità. Tutte queste architetture e relazioni fra spazio urbano e architettonico sono state la scena della vita, se non altro didattica, di molti architetti, diventando diaframmi di una memoria che si manifesta nell’arte della creazione e del “comporre”.

The Florentine example of abstraction created by Brunelleschi comprises various compositional processes of obliquity: knowledge of a site's rules in order to integrate new "words “and not episodes by tracing; the "simultaneous contrast" between elements, city-hills, palaces-square; the metaphor of greatness not only through the style of the Palace, but through spatial relationships at different levels without defining a priori the prevalence of a semantic element on the other. An oblique attitude that have perhaps included artists such as Ottone Rosai, architects such as the Tuscan Group in Santa Maria Novella, the Florence school of architecture, architects of the after war that have understood the importance of "continuity" through difference and contrast. Masters such as Gori, Gamberini and Michelucci have left examples of obliquity by also teaching and directly or indirectly inviting through their works, to work in sections and adopt the oblique method. Many high end residential buildings scattered in areas built in the immediate post-war period and subsequently in the '60s, bear witness to this approach with an eye on contemporaneity, but thoughts turned to the past. One of Gori's building in Florence, summarises these messages but especially this need to work in sections in order to manage the typical dynamics of external space inside the building itself: the ACI building in viale Amendola. The grand staircase leading to the large indoor room establishes a physical continuum between the inside and the outside recreating those perceptive mechanisms typical of urban space in this public building. The same happens masterfully inside the Cassa di Risparmio in Via Bufalini, designed by Giovanni Michelucci, wherein this symbiosis between interior and exterior space eliminates the differences always within spatial relations of continuity, i.e. of obliquity. All these architectures and relations between the urban space and architecture have represented at least the didactic life of many architects, becoming diaphragms of a memory that is manifested in the art of creation and "composition".

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© Lisi © Max Alessandro Ciampi


Linguaggio dei numeri Il controllo spaziale di linee e superfici

testo di/text by

Paolo Di Nardo

Language of numbers Thomas Brilli is really a ‘young’ architect, but from a design point of view

Thomas Brilli è realmente un “giovane architetto”, che dal punto di vista progettuale dimostra una maturità sicuramente maggiore rispetto al puro dato anagrafico. Un progetto particolare, per la nuova

he proves to be definitely more mature than what

sede di una azienda che lavora la pelle per abbigliamento ed accessori, che trova nella matericità dut-

his age would suggest. A particular project, for the new headquarters of a company that works the

tile di questo materiale e nella “razionalità mistica” (un ossimoro apparente) della serie di Fibonacci i suoi riferimenti più immediati. Il progetto, per precisa volontà della committenza, doveva esprimere

leather for clothing and accessories, which finds its main inspiration in the ductility of this material and

la filosofia di lavoro dell’azienda, che coniuga l’arte e la manualità del trattamento della pelle, tipico di un approccio artigianale, con le avanzate tecnologie, appositamente create, per ottimizzare la

the ‘mystical rationality’ (an obvious oxymoron) of

produzione. L’architetto ha saputo comprendere ed interpretare le caratteristiche peculiari di questo

the Fibonacci sequence. The project, under specific instructions of the client, had to convey the

materiale naturale, in particolare l’elasticità e l’omogeneità strutturale, traslandone il concetto nel progetto, quasi letteralmente. L’idea di “pelle” in architettura è stata, soprattutto in questi ultimi anni,

work philosophy of the company: combining the art and craftsmanship of leather treatment, typical

spesso usata ma anche abusata, diventando talvolta una sorta di sudario funebre dell’architettura più che un magnifico “abito” che la esaltasse e ne mettesse in luce le forme. Il concept nasce, in questo caso, con l’individuazione di una pelle ideale suddivisa da una maglia rettangolare che nasconde nelle proporzioni dei singoli rettangoli il “numero aureo” f, un numero irrazionale che esprime la sezione aurea, a sua volta legata alla serie di Fibonacci. Questa rete caratterizza anche graficamente l’intera

gies, specifically designed to optimize production. The architect was able to understand and interpret the peculiar characteristics of this natural material, in particular its structural elasticity and homogeneity, bringing this concept into the project. The idea of ‘leather’ in architecture has often been used, especially in recent years, but also abused, becoming at times a sort of funeral shroud of architecture, more than a magnificent ‘dress’ that would bring to light and exalt its shapes. The concept rose with the identification of an ideal leather divided by a rectangular mesh that hides in the proportions of the single rectangles the ‘golden ratio’ f, an irrational number that represents the golden section, in turn linked to the Fibonacci sequence. This mesh characterizes, also graphically, the entire architecture, and resembles the ‘polygon mesh’, a virtual, three-dimensional mesh used in 3D modelling software to visualize the volumes, thus evoking the technologies used not only to design the architecture, but also to work the leather. The rough volume, which metaphorically comes out from the ground, is wrapped by the architectural leather which shapes itself, like the real one, around the construction body. At the same time,

in apertura/ opening page: prospetto ovest con gli ingressi per il caricoscarico delle materie prime/ west elevation with the input for the loading and unloading of raw materials a destra/ right: dettaglio/ detail

architettura e richiama la “mesh poligonale”, una maglia virtuale tridimensionale utilizzata nei pro-

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© Alessandro Ciampi

of an artisanal approach, with advanced technolo-


© Alessandro Ciampi

grammi di modellazione solida per individuare i volumi, evocando così le tecnologie utilizzate, oltre che nella progettazione dell’architettura, anche quelle della lavorazione della pelle. Il volume grezzo, che fuoriesce metaforicamente dal terreno, si avvolge della pelle architettonica che si modella, come quella vera, attorno al corpo edilizio. Al tempo stesso la strada a C che si snoda attorno al volume, si appoggia sul terreno deformando ulteriormente la pelle che si solleva ai bordi creando il muro di recinzione, elemento funzionale reso necessario dai vincoli di esondazione presenti. Niente quindi è lasciato al caso o al semplice compiacimento estetico. Il concetto di elasticità, proprio della pelle naturale, si rivela anche in quella architettonica che in punti predefiniti, quali l’ingresso principale o le aree di carico e scarico, si strappa, arricciandosi e creando di fatto le pensiline di protezione. Il grande strappo che forma l’ingresso principale lascia intravedere, già dall’esterno, il reticolo di travi e pilastri in metallo e le grandi pareti in vetro che scandiscono lo spazio interno, un grande cubo che, come in un quadro di Escher, si suddivide in altri ventisette cubi. Un omaggio evidente alla grande architettura industriale. C’è da dire infine che in questo progetto, così peculiare, un grande contributo lo hanno dato anche le aziende che lo hanno realizzato, cogliendone precisamente il principio ispiratore e avendo il coraggio di sperimentare, assieme al progettista, per creare l’architettura.

nome progetto/project name: Nuova Pelletteria Ennepi progetto architettonico/architectural design: Arch. Thomas Brilli ubicazione/place: Matassino (FI) committente/client: Pelletteria Ennepi S.R.L. anno di progetto/design date: 2012/2013 anno di realizzazione/completion date: 2014 dimensione intervento/gross area: 2900 mq/sqm imprese/companies: Baraclit S.p.A. - Domus Costruzioni S.r.l. - Gierreeffe Infissi - Promo S.r.l. - Ascensori Giglio S.r.l. - Ctv - Climaimpianti S.r.l. - Elettrica Gp - Smau-gfi S.r.l. - Ricceri e Capelli


pagina precedente, in alto/ previous page, above: l'ingresso principale all'edificio/ the main entrance to the building a destra/ right: il concept/ the concept in basso/ below: vista esterna/ exterior view

Il numero del progetto «Il rapporto tra la base e l’altezza dei rettangoli componenti la maglia nasconde il numero aureo f. Questa misura determina il rettangolo aureo, che fra tutti i derivati geometrici della divina proporzione sembra essere quello maggiormente presente nelle opere d'arte. Per poter scegliere i valori che seguono la sezione aurea è necessario cercare nella serie di Fibonacci 0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34… Fu Keplero nel 1611 a scoprire che il rapporto aureo può essere approssimato, con crescente precisione, dai rapporti fra due termini successivi della suddetta serie. Sempre parlando di serie, il progetto trova di nuovo un ultimo legame con la serie di Fibonacci, difatti se componiamo rettangoli che hanno come lato 1x1, 1x2, 2x3, 3x5, 5x8… 2x3 1x2

3x5 1x1

5x8

come si può notare dallo schema geometrico ogni numero dispari di rettangoli della serie, se sommato forma sempre un quadrato. Si tratta di un’altra proprietà del rapporto aureo, che con il suo mistero rimarrà sempre fonte d’ispirazione delle arti figurative e della matematica. La hall d’ingresso, ben visibile dall’esterno è un grande cubo, che a sua volta si suddivide in ventisette cubi, ritmati da travi e pilastri bianchi.» Thomas Brilli

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the ‘C’ shaped road that winds around the volume leans on the ground, further deforming the leather that lifts from the edges, creating the wall fence, functional element made necessary by the flooding constraints. Nothing is therefore left to chance or to simple aesthetic pleasure. The concept of elasticity of natural leather is also present in the

pagina precedente/ previous page: vista dell'ingresso principale e del lato est dove si trovano gli ingressi dei dipendenti/ main entrance and views of the east side where are the employees entrances in basso e a destra/ below and rigth: dettaglio della struttura interna in acciaio/ detail of the internal steel frame

architecture, which, in predefined points, such as the main entrance or the loading and unloading areas, is ‘tearing’, curling, creating the projecting roofs. The big tear that shapes the main entrance lets you glimpse, already from the outside, at the grid of beams and pillars in metal and the big glass walls that mark the interior space, which is a big cube that, like in a painting by Escher, divides in other twenty-seven cubes. An obvious homage to the great industrial architecture. Of course, much credit has to be given also to the companies who realized this very peculiar project, which were able to precisely capture the principle that inspired it and had the courage to experiment, together with the designer, in order to create the architecture.

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Š Massimo Listri


Utopie realizzate Studio Officinaleonardo, Roma

testo di/ text by

Paolo Di Nardo

Utopia completed Leonardo Pascoletti, founder of the architecture and design studio OFFICINA-

Leonardo Pascoletti, fondatore dello studio romano di architettura e design OFFICINALEONARDO, è un “nipote d’arte”. Suo nonno era Cesare Pascoletti, ingegnere e architetto, allievo e stretto collaboratore

LEONARDO in Rome, is a "grandson of art". His grandfather was Cesare Pascoletti: engineer and

di Piacentini, autore di opere di rilievo realizzate sia a Roma che in altre città italiane, ma contraddistinte tutte da una interpretazione originale e personale, attraverso influenze espressioniste, del linguaggio

architect, pupil and close collaborator of Piacen-

razionalista predominante, come si può vedere nella Palazzina in via Bruxelles, a Roma, fino ad appro-

tini, and the creator of important works in both Rome and other Italian cities, all distinguished by

dare all'organiscismo nella avveniristica (per il periodo, che era il '51) Villa Costanzi in via Panama. Quello che il nonno ha trasmesso al nipote, al di là della passione e amore per l’architettura, credo che

an original and very personal interpretation whose predominant rationalist style was influenced by ex-

sia proprio la spinta interiore a leggere la realtà con occhi liberi da immagini preconcette, l’apertura alla contaminazione, alla ricerca, la curiosità ed il sogno. Questo, almeno, è ciò che subito risulta evidente

pressionism, as can be seen in his Palazzina in

nella produzione dello studio OFFICINALEONARDO: la capacità di spaziare da progetti quasi utopici ad

Rome's Via Bruxelles, up to lead in the organic lan-

altri estremamente concreti e funzionali, il cui filo conduttore è senza dubbio l’anticonformismo, la purezza di una visione dell’architettura che sa interpretare e far propria la contemporaneità ed il rigore di

guage in the futuristic (for the period, which was the '51) Villa Costanzi in via Panama. Besides passion and a love of architecture, the grandfather's legacy to his grandson, in my view, is precisely his inner drive to interpret reality with fresh eyes, free from preconceived images; an openness to crosscontamination, research, curiosity and the ability to dream. In any case, this is what is immediately evident in the work of OFFICINALEONARDO: the ability to envisage quasi-Utopian projects and others which are extremely concrete and functional, yet whose common theme is non-conformity, the purity of an architectural vision that can interpret and appropriate the contemporary and the rigour of a design language and methodology which is perhaps unusual today. The inspiration for Pascoletti's studio is inherent in its very name, "officina" in the original sense of "workshop" and "forge": a place for creating, but at the same time for learning and experimenting. Besides architecture itself, the studio - and we see this in all its work - every day addresses new technologies, such as robotics and automation; new materials, and above all sustainable technologies and methods, to create designs which are perfectly integrated in their environment. The Utopian designs also represent instances of experimentation which allow solutions and ideas to be trialled and evaluated, ideas which might then be brought into daily use. An example of this is the design of the "Moving Houses", "houses which are moved or which move us", as defined

A sinistra/ left: 39-7 House, dettaglio del soggiorno/ 39-7 House, detail of the living room A destra/ right: Movin' Houses, Flying House

un linguaggio ed una metodologia progettuale, forse oggi inconsuete. L’ispirazione dello studio fondato da Pascoletti è insita nel nome stesso, officina, intesa nel suo senso più antico di “bottega” e “fucina”: un luogo dove si crea ma al tempo stesso si impara e si sperimenta. Lo studio, e lo vediamo in tutte le opere, si confronta quotidianamente, oltre che con l’architettura, con le nuove tecnologie, come la robotica e l’automazione, con i nuovi materiali e soprattutto con le tecnologie e le tecniche sostenibili per creare architetture che si integrino profondamente con l’ambiente. I progetti utopici rappresentano anche quei momenti di sperimentazione che permettono di provare e valutare soluzioni e idee, che potrebbero poi essere trasferite alla quotidianità. Un esempio sono i progetti per le “Movin’ Houses”, «case che si spostano o ci spostano» come le definisce il suo autore. In un mondo dove la tecnologia permette di fatto una sorta di ubiquità all’individuo, il concetto di “residenza” perde il suo senso di staticità fisica ma consolida il senso originario di “luogo dove vivo”, uno spazio personale che può seguirci (o guidarci) attraverso il mondo, per terra (con le case trasportate da un tir), per mare (con la casa Submariner, uno yacht sottomarino) o per cielo (con la Flying House, una “casa nuvola”, quintessenza del sogno). Ogni progetto diventa momento di sperimentazione. Il progetto di uno yacht, ad esempio, che utilizza materiali come leghe leggere e di derivazione vegetale unite a strutture in carbonio; o la proposta per la nuova sede della Emaar Properties a Dubai, con una torre, la Emaar Tower, di 280 metri, una struttura avveni-

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ristica che sembra avvolgersi su se stessa. Una utopia che si concretizzerà è il progetto di un quartiere sanitario residenziale vicino Roma, il St. Joseph Medical Center. Quando sarà realizzato rappresenterà il primo esempio in Europa di una “cittadella” della salute, dove un polo sanitario e universitario e di ricerca si affianca ad un polo produttivo attinente ed un quartiere residenziale dotato di tutti i benefit e facilities necessari. L’integrazione funzionale realizzata grazie ad una urbanistica a misura d’uomo e di ambiente. Un’utopia realizzata è invece il progetto per la Lab4House, una casa sperimentale che conserva la assoluta vivibilità e “umanità” delle residenze tradizionali. Lab4House, che nasce comunque dalla ristrutturazione di un appartamento esistente, è un vero e proprio laboratorio di domotica, in grado di controllare e gestire le più importanti funzioni dell'abitare Inoltre la casa ha una certificazione energetica A+ e produce l’energia necessaria al proprio funzionamento. All'aspetto teconologico del progetto tuttavia non si contrappone mai quello compositivo degli spazi, anzi la tecnologia offre possibilità compositive nuove caratterizzate da flessibilità e dinamicità. L'ambiente domestico diviene una sorta di organismo vivente che si adatta alla vita quotidiana dei suoi abitanti. In uno dei progetti più recenti, l'abitazione denominata 39-7 House la sintesi di questi temi si concretizza in maniera chiara. In questo progetto, realizzato anch'esso a Roma, in una Palazzina degli anni '50 di Cesare Pascoletti, l'architettura richiama l'organicità di Wright permeata da un'influenza espressionista che, pur lavorando con materiali “solidi” come il cemento, si ribella in un certo senso alla loro stessa matericità, conferendo una leggerezza ed una vitalità allo spazio, fuori dal comune. La natura rigogliosa dell'adiacente parco di Villa Torliona penetra visivamente all'interno e trova nelle pareti in conci di cemento, nel legno, nel vetro, degli interlocutori privilegiati. I riflessi sulla grande parete in vetro che delimita la lama sospesa da cui si accede alle camere, giocano con la luce, naturale e artificiale, bianca e colorata, che pervade lo spazio ricordando le opere di Turrel. Gli spazi non sono chiusi su se stessi ma si compenetrano in un susseguirsi di scorci visivi, quasi percorressimo le strade di un vecchio quartiere romano. E a questo effetto contribuisce anche la tecnologia che permette a pareti intere di spostarsi, basculare, chiudersi, nascondersi, creando spazi sempre nuovi ma immediatamente riconoscibili.

in alto/ above: Movin' Houses, Submariner, la casa subacquea; progetto di uno yacht in lega leggera e fibra di carbonio/ Submariner, the underwater house; the design of a yacht made of lightweight alloy combined with a carbon structure a destra/ right: Emaar Tower, Dubai pagina seguente, in alto/ following page, above: St. Joseph Medical Center, progetto per un quartiere sanitario residenziale, Roma/ St. Joseph Medical Center, design for a residential healthcare district, Rome pagina seguente, in basso/ following page, below: Casa prefabbricata con struttura in legno e acciaio, Gallinaro, Frosinone/ Precast House with structure of wood and steel, Gallinaro, Frosinone


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by their creator. In a world where technology in fact grants the individual a kind of ubiquitousness, the concept of "residence" loses its sense of physical immobility but consolidates its original meaning of "the place where I live", a personal space which can follow us (or guide us) through the world, by land (with the house transported by HGV), by sea (with the "Submariner", an underwater yacht) or by air (with the "Flying House", a "cloud house", the quintessence of dreams). Every design becomes an opportunity for experimentation. The design of a yacht, for example, which uses materials like lightweight alloy, plant-based materials combined with a carbon structure; or the proposal for the new offices of Emaar Properties in Dubai, featuring the 280 metre Emaar Tower, a futuristic building which seems to coil around itself. A Utopia which will become reality is a residential healthcare district near Rome, the St. Joseph Medical Centre. When completed, this will be Europe's first "city" of health, where a healthcare centre and university research facility will sit side by side with a production zone and a residential area complete with all the necessary facilities. This integration of functions is achieved by an urban design based on the

needs of humans and the environment. A Utopia already completed, however, is the design of the Lab4House, an experimental house which retains the total "liveability" and "humanity" of traditional houses. Lab4House is the restoration of an existing apartment, and is a veritable laboratory of robotics, which can control and manage all the major functions of the living space. Furthermore, the house is certified A+ for energy and produces all the energy needed to run itself. However, the technology used in the design never jars with the compositional aspect of the spaces; on the contrary, the technology adds new possibilities of flexibility and dynamics. The domestic environment becomes a kind of living organism which adjusts to the day-to-day life of its inhabitants. In a more recent project, the 39-7 House, the synthesis of the two aspects becomes even more clear and tangible. Also in Rome, in an apartment block designed in the 1950s by Cesare Pascoletti, the architecture of this project is reminiscent of Frank Lloyd Wright's organic approach, but permeated with an expressionistic influence in which, although the materials used are "solid" like cement, for example - to a certain extent they rebel against their own substance, giving the space



Š Luigi Filetici

an extraordinary lightness and vitality. The luxuriant nature of the adjacent park of Villa Torliona intrudes visually on the interior and finds fortunate interlocutors in ashlar cement walls, wood and glass. Reflections on the large glass wall which edges the suspended walkway leading to the bedrooms plays with the light - natural and artificial, white and coloured - that pervades the space like a work by Turrel. The spaces are not closed on themselves, but interlock in a succession of visual perspectives, almost as if we were walking through an old quarter of Rome. And this effect is heightened by the technology, which allows entire walls to move, swing up and over, close or conceal themselves, creating spaces that are always new yet instantly recognisable.

Pagina precedente/ previous page: 39-7 House, dettaglio del corridoio vetrato sospeso/ 39-7 House, detail of the suspended glazed corridor in alto/ above: 39-7 House, dettaglio della parete mobile in cemento/ 39-7 House, detail of the folding concrete wall in basso/ below: 39-7 House, soggiorno/ 39-7 House, living room

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© Max Lisi


Sapori del Mare Tradizioni e contemporaneità

testo di/text by

Fabio Rosseti

Flavours of the sea The Versilia, that stretch of Tuscan coastline that extends from Viareggio to Marina

La Versilia, quel tratto di costa toscana che si estende sostanzialmente da Viareggio a Marina di Massa, evoca immediatamente le immagini più disparate, dalla fruizione più familiare e popolare a

di Massa, immediately evokes the most disparate

quella più lussuosa e trasgressiva; dalla “nobiltà”, di sangue ed industriale, alla popolazione locale

images, from the most domestic and humble frui-

fatta di pescatori e cavatori di marmo. È quindi uno di quei luoghi così carichi di contraddizioni con cui diventa difficile relazionarsi, soprattutto parlando di architettura. Il progetto di Simone Speciale

tion, to the most luxurious and transgressive one; from the industrial and inherited ‘nobility’, to the local population made of fishermen and marble

per il Grand Hotel Riviera a Lido di Camaiore, nel cuore della Versilia, pur interessando principalmente la ristrutturazione interna dell’hotel, rappresenta un corretto approccio progettuale ad un tema solo

quarrymen. It is therefore one of those places so

apparentemente semplice. Il lavoro dello Studio S&L Associati ha riguardato il rinnovamento di alcu-

full of contradictions that it is difficult to relate to, especially talking about architecture. The project

ne camere e ambienti dell’albergo e la nuova SPA e quello che colpisce subito è come il progetto di questi spazi, pur denotando in maniera evidente lo stile e la “mano” di Simone Speciale, abbia saputo

by Simone Speciale for the Grand Hotel Riviera in Lido di Camaiore, in the heart of the Versilia, de-

interpretare correttamente le diverse valenze funzionali ma anche, e forse soprattutto, emozionali. Le camere si caratterizzano per una sobria e rigorosa linearità progettuale che le rende ciò che devono

spite being mainly about the internal restructuring

essere, rilassanti e intime per assicurare il maggior comfort possibile all’ospite. Quindi colori chiari, un uso del legno diffuso per le pavimentazioni e le finiture, attento studio dell’illuminazione, materiali e realizzazione di alta qualità. Per contro la SPA denota invece uno stile più contemporaneo che, pur

of the hotel, represents a correct design approach to a theme that is simple only apparently. The work of the Studio S&L Associati covered the renovation of some of the hotel’s rooms and environments and the new spa, and what immediately strikes is how the design of these spaces, despite obviously denoting the style and ‘signature’ of Simone Speciale, was able to correctly interpret the different functional values, but also, and perhaps most importantly, the emotional values. The rooms are characterized by a sober and rigorous design linearity that makes them what they should be: relaxing and intimate, to ensure the highest possible comfort to the guest. Thus, light colours, a widespread use of wood for the floors and finishes, careful study of the lighting, materials, and high quality construction. In contrast, the spa denotes a more contemporary style which, while ensuring maximum relax, is characterized by energy and renewal. The marble (of course, being at the feet of the Apuan Alps with their quarries) and wood are the main materials that pave and cover the spaces; the lights are expertly placed and designed to enhance the sense of relaxation and introspection, creating in certain areas even a colour-therapeutic effect. Simone Speciale, with this project, was therefore able to read the small and big differences of the space and convey them through architecture.

in apertura/ opening page: corridoio di ingresso al centro benessere/ entrance corridor to the spa a destra / right: area relax del centro benessere/ relaxation area in the spa

garantendo il massimo del relax, si caratterizza per energia e rinnovamento. Il marmo, giustamente essendo ai piedi delle Apuane con le sue cave, ed il legno sono i materiali principali con cui sono pavimentati e rivestiti gli spazi; le luci sono sapientemente collocate e studiate per aumentare il senso di rilassamento e introspezione, creando in alcune zone anche un effetto cromoterapico. Quello di Simone Speciale è quindi un progetto unitario che ha saputo leggere le piccole e grandi differenze dello spazio e restituirle in architettura.

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[Grand Hotel & Riviera] Il Grand Hotel & Riviera è uno degli esercizi alberghieri più prestigiosi della Versilia. L'hotel, posto nel centro di Lido di Camaiore, affacciato sul mare, è stato ristrutturato nel 2015 con particolare attenzione per il comfort, la riservatezza e la tranquliità degli ospiti. Le 73 camere, tutte dotate di impianti moderni e attrezzature ed arredi di design, si affacciano verso il mare, la gran parte, o le Alpi Apuane. La presenza di una piscina e di una SPA completamente attrezzata, oltre ai raffinati servizi bar e ristorante, rendono ancora più piacevole la permanenza degli ospiti. Il Grand Hotel & Riviera dispone inoltre di una sala congressi da 90 posti. La struttura dispone infine di un Residence con sette appartamenti con vista sul mare.

[Grand Hotel & Riviera] Grand Hotel & Riviera is one of the most prestigious hotels of Versilia. The hotel is located in the center of Lido di Camaiore, overlooking the sea and was renovated in 2015 to guarantee the comfort, privacy and quiet of guests. The 73 rooms, all equipped with modern facilities, equipment and design furniture, overlook the sea or the Apuan Alps. Guests enjoy a very pleasant stay thanks to its swimming pool and fully equipped spa, besides the most refined bar and restaurant services. Grand Hotel & Riviera is also equipped with a 90-seater congress hall. The structure also has a 7-apartment residence overlooking the sea.

Grand Hotel & Riviera Viale Pistelli, 59 55041 Lido di Camaiore (LU) Tel. +39 0584 617571 Fax +39 0584 619533 www.grandhotelriviera.it Email: info@grandhotelriviera.it


pagina precedente/ previous page: sopra/ above: una delle camere con letto a baldacchino/ one of the rooms with canopy bed in basso / below: sauna e bagno turco/ sauna and turkish bath in questa pagina/ this page: vasca idromassaggio/ spa bath

progetto architettonico/architectural design: Arch. Simone Speciale S&L Associati ubicazione/place: Lido di Camaiore (Lu) progettista strutturale/structural designer: Ing. N. Bucchi progettista impianti/systems designer: Studio Bellandi e Petri s.r.l. anno di progetto/design date: 2013 anno di realizzazione/completion: 2015 imprese/companies: H&H Group - Design Experience Pietrelli Porte - Ceramiche Castelvetro

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Ibridazione spaziale Un ponte sensoriale tra lo spazio della casa e l'ambiente naturale

testo e foto di/text and photos by

Mario Coppola

Space hybridization Living wall originates from the idea of giving to the domestic context the order,

Living Wall nasce dall'idea di portare nel contesto domestico l'ordine, la complessità e la differenziazione proprie di un sistema vivente, allo scopo di gettare un ponte sensoriale tra lo spazio della casa e

complexity and differentiation which are typical

l’ambiente naturale. La parete attrezzata mescola infatti le caratteristiche di un arredo tradizionale, di

of a living system, so as to build a sensory bridge

norma descritto da geometrie stereometriche, superfici planari e spigoli vivi, con quelle di una struttura organica in cui ogni elemento è connesso a tutti gli altri e interagisce attivamente con essi e con ciò

between the space of the house and the natural environment. As a matter of fact the wall system blends the characteristics of traditional furniture,

che li circonda. Il progetto emerge così dai bordi delle superfici esistenti, prosegue le pareti piegandosi e articolandosi senza strappi né aggiunte attraverso geometrie topologiche, adattive, per modellare lo

normally described by stereometric geometries,

spazio, i vuoti e il volume utile richiesto dalla committenza. Il risultato è la fusione di stanza e arredo

planar surfaces and sharp edges, with those of an organic structure in which each element is con-

in un ambiente continuo e immersivo, vera e propria estensione corporea che rende percepibili le qualità armoniche e distensive della natura. Ispirato al concetto di neghentropia (Morin 2007), il design

nected to all the others and actively interacts with them and with what is around them. So the project

di ecosistema studio è ecologico in senso esteso: non si limita all'uso di materiali naturali e tecniche artigianali - di per sé sostenibili - ma, attraverso l'ibridazione con la forma e il funzionamento delle

emerges from the edges of the existing surfaces, continues the walls while bending and articulating without tears or added pieces through topological,

strutture naturali, suggerisce la possibilità di abbattere la tradizionale barriera tra spazio antropico e naturale, tra uomo e biosfera, in ragione di un nuovo continuum natura-cultura. Living Wall è stata pensata e progettata a partire da uno studio sul branching delle strutture vegetali, attraverso il dise-

adaptive geometries, to shape the space, the voids and the effective volume as required by the client. The result is a merging of room and furniture into a continuous, immersive environment, a true body

gno a mano libera e un attento lavoro di modellazione digitale; è stata realizzata in legno multistrato laccato bianco e rovere naturale e assemblata artigianalmente a partire dal taglio a controllo numerico dei singoli componenti che ne costituiscono scheletro, sportelli e rivestimenti. Si estende per quasi 7 metri racchiudendo un volume fruibile di 5,5 metri cubi.

in apertura e a destra/ opening page and right: la parete attrezzata Living Wall/ the wall system Living Wall

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extension that makes the harmonious, relaxing qualities of nature perceivable. As inspired by the concept of neghentropy (Morin 2007), ecosistema studio’s design is ecological in a broad sense, since it does not limit itself to the use of natural materials and handcrafted techniques – sustainable by themselves – but suggests, through a hybridization with the form and functioning of natural structures, the possibility of demolishing the traditional barrier between anthropic and natural space, man and biosphere, in favour of a new nature-culture continuum. Living Wall has been conceived and designed starting from a study of vegetal branching structure, through freehand drawing and a precise digital modelling; it has been made of plywood painted white and natural oak, and assembled by hand starting from numerically controlled cutting of the single components that make its skeleton, doors and coverings. It extends for almost 7 metres enclosing a usable volume of 5.5 cubic metres.

nome progetto/project name: Living Wall progetto/ design: Arch. Mario Coppola sito web/website: www.ecosistemastudio.com ubicazione/place: Napoli (Italia)/ Naples (Italy) committente/client: privato/ private anno di progetto/design date: 2015 anno di realizzazione/completion: 2015


pagina precedente/ previous page: la parete attrezzata Living Wall/ the wall system Living Wall a sinistra/ left: modello 3D/ 3D model

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[Magno Legno S.a.s.] La Magno Legno è una falegnameria artigianale di Napoli che opera sin dal 1902. La secolare esperienza, abbinata oggi alle piÚ avanzate tecnologie della moderna industria del legno, come ad esempio le macchine da taglio a controllo numerico, è supportata da una organizzazione professionale in grado di collaborare strettamente con la committenza, mettendo le proprie conoscenze a disposizione per la definizione di ogni progetto. In tale modo la falegnameria Magno Legno è in grado di soddisfare qualsiasi esigenza di produzione.

[Magno legno S.a.s.] Magno Legno is an Artisan carpentry of Naples established in 1902. Its age-old experience and technology innovation in the modern wood industry, such as computer controlled cutting machines, is backed by a professional organisation which closely collaborates with clients and defines each project by implementing its know-how. As a result Magno Legno meets all production requirements in the market.

Magno Legno S.a.s. Via Bernardo Tanucci, 5/A 80137 Napoli Tel. e Fax +39 081 7510693 Email: magno.legno@virgilio.it


© Max Lisi


Surface = materia Gli spessori, le linee, l'arte compone lo spazio

testo di/text by

Paolo Di Nardo

Surface=Matter The art of the "compose", in Architecture, expresses his knowledge through surfaces,

L’arte del “comporre” in Architettura esprime il suo sapere attraverso superfici, linee, materie in una sintesi finale che, come una “velatura” pittorica amalgama le differenze dei singoli elementi. Proprio

lines, materials, in a final synthesis that, as a picto-

le differenze espressive dei materiali in questo lavoro di recupero sono l’espediente espressivo che

rial “overtone”, blend the differences of the indi-

denota un’idea di interior fuori dagli schemi tradizionali globalizzati e ripetitivi presenti nelle riviste specializzate. In questa tela materica fatta di linee spesse, avvallamenti e sporgenze, fughe larghe fra

vidual elements. Just the expressive differences of materials, in this recovery work, are the expressive device denoting an idea of interior out of the tra-

retri di pianelle portate a nuova vita dallo smalto, luci e ombre, si innesta naturalmente l’opera d’arte di Bruno Gambone come un nuovo “sapere” capace di far germogliare spazi sicuramente non ripetitivi

ditional schemes, globalized and repetitive present

e unici sia come spazio totale che come singola parte dell’abitare. Questa unicità fatta di differenze è

in specialized magazines. In this materic canvas, made of thick lines, depressions and protrusions,

la caratteristica e la declinazione compositiva di questo lavoro in cui il progettista, l’esecutore e l’artista perdono i singoli connotati diventando un integrale espressivo che tende all’opera d’arte. Questo

wide gaps between the rears of tiles brought to life by the enamel, lights and shadows, naturally

lavoro attraversa quindi in modo obliquo la staticità dei singoli interventi per diventare spazio che più che parlare, “canta”.

engages the artwork of Bruno Gambone as a new "knowledge" capable to put forth spaces certainly unique and not repetitive, both as a total space as a single part of living. This uniqueness, made up of differences, is the characteristic and compositional variation of this work in which the designer, the performer and the artist lost the individual characteristics becoming an integral expression that tends to works of art. This work then crosses obliquely the static nature of the individual interventions to become space that more than talk, "it sings".

in apertura/ opening page: particolare del retro delle pianelle smaltate/ detail of the rear of the enamelled tiles a destra/ right: dettaglio dell'opera di Bruno Gambone/ detail of the artwork of Bruno Gambone

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progetto architettonico/architectural design: Arch. Gianluca Torrini ubicazione/place: San Giovanni Valdarno, Arezzo anno di progetto/design date: 2015 anno di realizzazione/completion: 2015 imprese/companies: Intre s.r.l.


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in queste pagine/ these pages: particolari delle finiture delle pareti/ details of the surface finish of the walls



In scala Forme semplici e regolari disegnano la complessità

testo di/text by Fabio Rosseti foto di/photos by Elena Montin At scale OKS Architetti is a study formed by two young architects in their thirties or a little more,

OKS Architetti è uno studio formato da due giovani architetti, trentenni o poco più, che vivono e lavorano a Firenze, dopo essersi laureati nella Facoltà fiorentina. La loro freschezza progettuale, frutto

who live and work in Florence, after obtaining a

sicuramente della passione per la disciplina, va di pari passo con una rigorisità dell'approccio meto-

degree in the Faculty of Florence. The drive be-

dologico che denoterebbe una maturità anagraficamente ben più “anziana”. In questo, ed in altri progetti, realizzati o anche solo disegnati, risalta la pulizia formale del segno nella individuazione degli

hind their innovative design is their passion for the profession and goal-oriented approach, denoting years of experience. This specific project, other

spazi e delle funzioni. Questa maturità però non toglie alcunché al divertimento della progettazione, che si esprime nell'attenzione ai particolari e nella cura del design degli arredi e delle finiture. Il pro-

projects achieved or even only designed, highlight

getto di ristrutturazione dell'appartamento F+M a Grosseto, destinato ad una coppia di giovani, ha reso

the company's formal pulse in identifying spaces and functions. In any case, experience does not

lo spazio più flessibile e dinamico, modificando la rigida distribuzione originaria dell'appartamento. La nuova casa, caratterizzata da elementi contemporanei e giovanili, rispecchia le nuove esigenze di chi

affect the pleasant aspect of design, which is expressed through attention to detail and accuracy of

ora la abita. L’intervento, ha permesso inoltre di aggiungere una nuova camera, un bagno e uno studio, lasciando invariata la volumetria dell’appartamento. L’impiego del legno di rovere, del gres grigio e

furniture and finishes design. The plan to restruc-

dell’intonaco bianco delle pareti, sebbene renda omogenea l'atmosfera dell'intero appartamento, lo fa apparire allo stesso tempo diverso in ogni suo aspetto, grazie anche a come questi materiali sono stati utilizzati. L’appartamento, seppur a prima vista sembri privo di elementi, nasconde al suo interno

ture the F+M apartment in Grosseto, owned by a young couple, transformed space into a more flexible and dynamic setting, by modifying the apartment's rigid original structure. Contemporary and modern elements were used in the new house, to meet the needs of the couple. A new room, a bathroom and a study were created, though the apartment volume remained the same. The use of oak, of grey stoneware and white wall plaster, totally changes the look of the whole apartment, considering how these materials were used even if the atmosphere in the entire apartment is uniform. Although the apartment seems spare at first sight, there are numerous spaces such as cabinets, cupboards or doorways-objects inside. The formal pulse of space and the contrast of wood elements with the white colour of the walls and the grey colour of the porcelain-stoneware floor can be perceived once you step inside the apartment. Custom-made furniture perfectly integrated with the style of the house has also been designed for the double room and huge walk-in closet and false ceiling compartment, invisible at first glance was realized in these spaces especially in this room. Overall, the high quality materials and right exposure of the apartment make it comfortable inside all through the year.

in apertura/ opening page: dettaglio della libreria realizzata su misura/ details of the library made to measure a destra/ right: dettaglio della cucina/ detail of the kitchen

numerosi spazi quali armadi, ripostigli o vani porta-oggetti. Entrando all’interno si percepisce fin da subito la pulizia formale dello spazio e il contrasto degli elementi in legno con il bianco delle pareti e con il grigio del gres-porcellanato del pavimento. Un arredamento su misura integrato perfettamente con lo stile della casa è stato disegnato anche per la camera matrimoniale. Soprattutto in questa stanza sono stati realizzati ambienti che a prima vista non si percepiscono, quali una ampia cabina armadio e un vano nel controsoffitto. Nel complesso, la buona qualità dei materiali e la giusta esposizione dell’appartamento, lo rendono confortevole al suo interno in qualsiasi mese dell’anno.

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nome progetto/project name: Casa F+M/ House F+M progetto architettonico/architectural design: OKS ARCHITETTI (arch. Eugenio Salvetti - arch. Luca Scollo) ubicazione/place: Grosseto (Italia) anno di progetto/design date: 2014 anno di realizzazione/completion: 2015 superficie/area: 110 mq/sqm imprese/companies: Edilcomarpe - Fedeli Arredamenti Kronos Ceramiche


pagina precedente/ previous page in alto/ above: il soggiorno-pranzo/ the living and dining room in basso/ below: dettaglio del bagno/ detail of the bathroom

a sinistra/ left: arredo su misura/ tailor-made furniture in basso/ below: sala da pranzo/ dining room

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in basso/ below: vista dell'ingresso e della cucina/ view of the entrance and the kitchen


Kronos ceramiche S.p.A. Via Monte Bianco, 3 41042 Fiorano Modenese (MO) Tel. +39 0536 927711 Fax. +39 0536 845608 Email: info@kronos2.it www.kronosceramiche.it

[Kronos Ceramiche S.p.A.]

[Kronos Ceramiche S.p.A.]

Il “sapere” di un luogo non sempre è legato alla sola materia

The "knowledge" of a location is not always linked to the mat-

che di questo luogo ne definisce i tratti di un’identità e di

ter that defines its identity and affinity: ceramics of the Sas-

un’appartenenza: la ceramica del comprensorio di SassuoloModena. Esiste però una disponibilità culturale alla ricerca

suolo- Modena district. In any case there is the cultural will to promote research and innovation; this makes the difference

e all’innovazione che fa la differenza e supera la generalizzazione di un’appartenenza geografica. Kronos in questo

and goes beyond the boundary of any geographical location. Kronos has been actively operating for the past thirty years in

senso è attiva da trenta anni all’interno di questo approccio

this contemporary approach, focusing on indoor design and

contemporaneo verso i possibili linguaggi d’interni e di architettura contemporanea con una flessibilità di idee e prodotti.

contemporary architecture which it has implemented through flexible ideas and products. However the added value of this

Ma il valore aggiunto di questa Azienda risiede nella capacità di “industrializzare le idee” in cui l’architetto e il cliente non

company is its ability to "industrialize ideas" where the architect and the client are not third parties, but important

sono soggetti terzi, ma componenti importanti e partecipi sul

components actively participating in design and creativity.

tavolo dell’ideazione e della creatività. Con un atteggiamento sartoriale tipicamente italiano Kronos veste lo spazio con

As a typical Italian company, Kronos customises its design for space decor with enthusiasm and passion by creating

entusiasmo e passione creando un “made to measure” ogni volta diverso per dare al cliente la possibilità di sognare i

various "made to measure" projects to make the customer ‘dream space representing the setting of his life come true. A

propri spazi da abitare che diventeranno la scenografia della

unique mission in the ceramic industry which is based on the

propria vita. Una mission unica nel settore ceramico che si fonda sulle parole espresse da Kronos in ogni momento, in

words expressed by Kronos at all times, in every visit on the farm, in every confrontation with the client and the designer,

ogni visita in azienda, in ogni confronto con il cliente e con il designer: «dare al cliente non ciò che vuole, ma quello che

«give the customer not what he wants, but what he has never dreamed of».

non ha mai sognato di volere».

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Hanno collaborato a questo numero / Contributions to this issue

Paolo Di Nardo

architetto/ architect

Firenze, 1958. Fondatore e direttore editoriale della rivista And, nel 2002 fonda lo studio ARX che si occupa di progettazione e ricerca architettonica; lavora con Coophimmelb(l)au, Diener & Diener, Obermayer Planen + Beraten con cui partecipa a concorsi e progetti internazionali. è professore a contratto di progettazione presso la Facoltà di Architettura di Firenze e autore di numerosi articoli e saggi sull’architettura contemporanea/Florence, 1958. Founder and editor of And magazine. In 2002 Di Nardo founded studio ARX, which is concerned with architectural research and design; he works with Coophimmelb(l)au, Diener & Diener, Obermayer Planen + Beraten partecipating to competitions and international projects. He is a temporary professor of Design at the Faculty of Architecture in Florence and has written many articles and essays on contemporary architecture

Fabio Rosseti

architetto/ architect

Viareggio (LU), 1961. Vive e lavora a Firenze, rivolgendo la sua attenzione al rapporto fra architettura e tecnologie dell’informazione. È coordinatore della redazione di And con cui ha collaborato fin dal primo numero. Ha scritto vari articoli per And e per altre testate/Viareggio (LU), 1961. Lives and works in Florence, focusing on the relationship between architecture and information technologies. Editorial staff coordinator of And, he has worked with the magazine since its very first issue, writing various articles for And and for other publications

Lapo Muratore

architetto/architect

Bagno a Ripoli (FI), 1964. Dopo la laurea svolge numerosi programmi di ricerca in prestigiose università straniere. Da sempre interessato alla pubblicistica, scrive abitualmente per le riviste di settore, sia italiane che straniere. Vive e lavora a Siena/Bagno a Ripoli (Florence), 1964. After earning his degree he participated in many research programmes at prestigious universities abroad. He has always been interested in activities of the publicist and often writes for national and international magazines of the sector. He lives and works in Siena

Mario Coppola

architetto/ architect

Napoli, 1984. Architetto e professore a contratto di Composizione Architettonica presso il DiARC di Napoli, ha lavorato presso lo studio Zaha Hadid Architects di Londra. Nel 2010 è tornato a Napoli e ha fondato ecosistema studio sviluppando e realizzando progetti volti a una simbiosi uomo-ecosistema. Nel 2015 ha pubblicato il volume Architettura PostDecostruttivista I - La linea della complessità, per Deleyva Editore/Napoli, 1984. Architect and Professor of Architectural Design at the DiARC of Naples, has worked at the firm Zaha Hadid Architects in London. In 2010 he returned to Naples and founded ecosystem studio by developing and implementing projects aimed at a man-ecosystem symbiosis. In 2015 he published the book Architecture PostDecostruttivista I - The complexity of the line, for Deleyva Editore

Dafne Mazzanti

architetto/ architect

Firenze, 1965. Professoressa in Programmi universitari Statunitensi e Inglesi a Firenze, ha lavorato come Adjunct Professor per Pepperdine University in California ed è Docent per La Pietra Foundation. Ha lavorato come Dean of Academic Affairs in Study Abroad Programs a Firenze. La sua area di interesse è focalizzata sui Giardini./ Florence 1965. Professor in US and English University Programs in Florence, she has worked as Adjunct Professor for Pepperdine University in California and is Docent for La Pietra Foundation. She has worked as Dean of Academic Affairs in Study Abroad Programs in Florence. Her area of interest is focused on Gardens.


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