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LA DOMENICA della LUCANIA

I guardiani del tempio che arrivarono a Vaglio

Fra i tufi del mistero nella notte d’Ognissanti

La vita dei palestinesi nei territori occupati

Q

USA

Obama chiama al voto per radio

da pagina 15 a pagina 19 alle pagine 8 e 9

della Basilicata

ED Anno 7 - N. 302

1,00

Internet www.ilquotidianodellabasilicata.it

Domenica 2 novembre 2008

Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466

LAVORO Il 7 novembre a Pisticci si terrà un consiglio per l’intera area della Valbasento

Daramic, la protesta in rete I dipendenti rifiutano la produzione “a termine” e aprono un sito SPORT

il qualunquista

LEGA PRO

Potenza e Melfi In casa per risalire •

SONO IN 140. Dietro di loro ci sono altrettante famiglie. Per le quali rappresentano un indispensabile pilastro economico. Per difendere il proprio posto - e non accettare quelli che considerano “ricatti” - i dipendenti della Daramic di Tito Scalo hanno deciso, riuniti in assemblea,

di rifiutare la proposta di apertura dello stabilimento solo fino al 31 dicembre prossimo. E di aprire un sito internet (qui sopra, un’immagine) per proseguire la protesta. Intanto, a Pisticci il 7 enti locali, ministero, sindacati e Confindustria parteciperanno a un consiglio comunale congiunto sulla Valbasento.

Gran derby lucano Matera a Francavilla BASKET A DILETTANTI

IL RIFLUSSO DELL’ONDA L’appello del leader degli studenti Piervincenzo Lapenna al movimento

«Occupare? Meglio protestare studiando» Ecco come si manifesterà da domani

CALCIO A 5

Un pomeriggio trionfale per le materane

Piervincenzo Lapenna

Un coro in difesa del rettore Tamburro: l’assessore Santochirico, Simonetti e Nardiello a pagina 10

LE RADICI DEL CULTO n ragazzo fu ammazzato per disgrazia. Volle subito tornare su questa terra perché aveva ancora bisogno di carezze. Cominciò così a presentarsi a sua madre come un fantasma. Lei piena di sospiri scivolava sui contorni di quella piccola nuvola col suo palmo leggero. Cullava tra le sue braccia a nido il corpicino d'aria che era stato carne e sangue dentro di lei.E baciava quella nuvola bianca e la nuvola bianca baciava lei. E lei era disperatamente felice perché un esile soffio invocava “mamma”. Una sera venne il camposantiere e suadente come un serpente disse all'ombra del ragazzo: bevi! è dolcissi-

U

alle pagine 12 e 37

SERIE D

La Levoni Potenza travolta nell’anticipo

di Angelo Lucano LAROTONDA

Il capo della polizia si chiama Manganelli. E la Celere non sempre è così celere.

segue a pagina 12

DUE NOVEMBRE Gli aumenti colpiscono anche il camposanto. Il dolore della comunità diventa business

Potenza, meno fiori per i defunti: troppo cari OTTO EURO per un mazzetto di crisantemi. Sedicimila lire. Prezzi un tempo impensabili. Ma comprare i fiori per i defunti, in questi giorni, è un vero salasso. Ben lo sanno i potentini che da giorni si riversano al cimitero per i Morti. a pagina 24

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Un giorno molto sentito I RITI DI TOLVE E SAN MAURO F. I PIATTI DELLA TRADIZIONE SECONDO VALICENTI alle pag. 20, 28, 33 e 37


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Domenica 2 novembre 2008

Brevi dal mondo

Usa, uccide 12enne a Halloween WASHINGTON - Voleva solo chiedere "trick or treat", "dolcetto o scherzetto" come tutti i bambini americani la notte di Halloween, invece quando ha bussato alla porta di una delle case del vicinato, da dentro è partito un colpo d'arma che lo ha ucciso, a 12 anni. E' successo a Sumter, nella Sud Carolina. Il ragazzino stava girando per le case del quartiere con i suoi familiari, come vuole la tradizione, ha racconta-

to la polizia. All'improvviso un uomo si è affacciato da una casa e ha sparato al bambino e al padre, che stava accompagnando i figli. Entrambi sono stati portati in ospedale ma il piccolo è morto poco dopo.

Egitto, maestro ammazza alunno IL CAIRO - Polemiche in Egitto su giornali e tv dopo la morte di un alunno di 11 anni preso a calci da un insegnante per non aver fatto i compiti. E' successo la settimana scorsa in una scuola di Alessandria, ma la notizia è rimbalzata sui media internazionali soltanto ieri. L'insegnante, 23 anni, ha cacciato dalla classe lo scolaro e, accompagnato in un altro ambiente dell'edificio, alla presenza di colleghi ha cominciato a prenderlo a calci fino a quando non si e' piu' mosso. Il maestro e' stato arrestato dalla polizia (nella foto i rilievi degli agenti).

Times: il cadavere di Saddam accoltellato ROMA - Prima le riprese con un cellulare, messe in Internet. Poi impiccato

Saddam, il suo cadavere ancora caldo fu colpito con un'arma da taglio. In segno di sfregio. Il corpo fu colpito varie volte, forse con un coltello. Lo rivela il Times, che pubblica un'intervista a Talal Misrab, fedelissimo di Saddam, oggi a capo delle guardie che vigilano sulla sua tomba a Al Awja. 'Sul suo corpo trovammo 6 ferite di arma da taglio, 4 al torace e 2 alla schiena'. Negano le autorita' irachene.

Pakistan, ucciso leader di Al Qaida ISLAMABAD - Il capo della propaganda di Al Qaida, l'egiziano Abu Jihad al Masri, e' stato ucciso da due missili sparati da un drone Usa. Su Al Masri gli americani avevano messo una taglia di un milione di dollari.

In Italia e nel Mondo Viareggio, morti 3 neonati in 18 Bimbo deceduto per metadone giorni. Sospeso il primario scarcerati i due genitori

FIRENZE - Tre neonati morti in 18 giorni nell'ospedale Versilia di Viareggio. L'assessore regionale alla salute della Toscana Enrico Rossi, sospende il primario del reparto di ostetricia. L'Asl nomina una commissione d'indagine mentre la Regione annuncia una revisone delle procedure in uso nell'ospedale e l'organizzazione di stage formativi per il personale. Dopo i neonati venuti alla luce morti il 14 e il 17 ottobre, nelle prime ore di ieri il terzo caso: un bambino nato in sofferenza a causa di un distacco di placenta, rianimato con successo dal neonatologo, è spirato in seguito ad un improvviso aggravamento meno di due ore dopo il ricovero nell'unità di tera-

L’interno dell’ospedale

pia neonatale. All'ospedale parlano di "tragica concatenazione di eventi" ma, come per gli altri piccoli deceduti, anche su quest'ultimo il magistrato ha disposto l'autopsia.

VITERBO - Sono stati scarcerati, al termine dell'interrogatorio di garanzia, i genitori di Rocco Pellegrini, il bambino di 15 mesi morto dopo aver ingerito accidentalmente una sostanza tossica mentre era in casa a Sutri, in provincia di Viterbo. Secondo gli investigatori potrebbe essere il metadone prescritto al padre e alla madre, tossicodipendenti, dal Sert di Ronciglione. Il pubblico ministero Stefano D'Arma aveva chiesto gli arresti domiciliari per i coniugi Pellegrini, ma il Gip ha deciso per la scarcerazione. La coppia è tornata nella casa di Sutri dove è avvenuta la disgra-

La droga trovata ai Pellegrino

zia. I genitori di Rocco erano stati arrestati per detenzione e coltivazione illegale di stupefacenti, mentre per la morte del bambino sono stati denunciati per omicidio colposo.

Si inasprisce la querelle tra Berlino e Roma

Entrambi stritolati da macchine

Stragi naziste, la Germania porta l’Italia davanti alla Corte dell’Aja

Morti bianche vittime altri due operai

ROMA - Si inasprisce, e sale di tono, la querelle tra Germania e Italia sui risarcimenti alle vittime delle stragi naziste. Il governo di Berlino porterà, infatti, l'Italia davanti alla Corte internazionale dell’Aja contro il verdetto con il quale la Cassazione – il 21 ottobre scorso – ha condannato i tedeschi a risarcire nove familiari delle 203 vittime della feroce strage di Civitella (Arezzo) nella quale, il 29 giugno 1944, vennero uccisi con un colpo alla nuca 203 civili, tra i quali donne – alcune anche violentate – e bambini. La conferma del passo che si accinge a compiere l’esecutivo di Angela Merkel è venuta dal ministero degli Esteri tedesco, dopo indiscrezioni pubblicate ieri da 'Der Spiegel'. «Il governo tedesco sta pensando di portare la questione davanti alla Corte internazionale dell’Aja», ha detto la fonte del ministero guidato da Frank-Walter Steinmeier, senza aggiungere altro. Ma serve ancora tempo: la Cassazione non ha depositato le motivazioni della sentenza di condanna e senza quell'atto non si può andare all’Aja. Per il momento anche Augusto Dossena, il legale che difende la Germania in tutto il contenzioso post-bellico con l’Italia, non sa nulla delle intenzioni del suo 'cliente'. «Non sono al corrente di nessuna iniziativa giudiziaria della Germania verso l’Italia: sicuramente se ci saranno passi in tal senso ne sarò messo al corrente». Secondo lo Spiegel, Berlino sosterrà all’Aja che il «comportamento sovrano» degli Stati è protetto da immunità. Altrimenti si riverserebbe una «ondata di azioni legali contro ingiustizie storiche», anche in molti

ROMA - Due morti sul lavoro in un giorno di festa, sabato del ponte di Ognissanti. Si tratta di un operaio morto stritolato da un macchinario in provincia di Udine e di un agricoltore finito in una impastatrice in provincia di Brescia. L'operaio si chiamava Severino Zinzone, 56 anni di Mortegliano ed ha perso la vita in mattinata in un incidente sul lavoro avvenuto alla ditta "Lombardo Spa" specializzata nella produzione di pannelli truciolati con sede nella stessa Mortegliano. Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto Zinzone è rimasto impigliato negli ingranaggi di un macchinario che aveva azionato e dal quale, per cause accidentali. Sul posto chiamati dall'azienda sono intervenuti i Carabinieri e i Vigili del fuoco del capoluogo friulano che si sono trovati di fronte ad una scena agghiacciante. La magistratura assieme all'azienda e gli ispettori del lavoro hanno aperto una inchiesta. L'impianto dove è avvenuto l'incidente è stato immediatamente sottoposto sotto sequestro e l'attività nell'azienda si è fermata. L'altra morte raccapricciante è avvenuta a Niardo in valle Camonica. Giacomo R., agricoltore di 31 anni è rimasto stritolato dagli ingranaggi dell'impastatrice per il mangime delle mucche, in cui è scivolato. Ad accorgersi della tragedia è stata la moglie, accorsa nella stalla dopo aver sentito le urla di dolore del marito. Anche qui subito dopo l'incidente sono intervenuti i carabinieri, i sanitari del 118 e i vigili del fuoco ma l'unica cosa che hanno potuto fare è stato mettere i sigilli all'impianto e recuperare il corpo della vittima.

Un mezzo tedesco al tempo della strage di Civitella

altre nazioni macchiatesi di crimini contro l’umanità. Dopo il verdetto della Cassazione, la Germania aveva annunciato che non avrebbe risarcito i familiari delle vittime, definendo la sentenza «non accettabile», pur ammettendo la responsabilità morale per l'eccidio. Con la sua decisione, la Cassazione aveva respinto il ricorso con il quale Berlino contestava di essere chiamata al risarcimento per danni a suo avviso già 'copertì dal Trattato di pace del 1947 e dagli accordi di Bonn del 1961. In quell'occasione la Suprema Corte aveva stabilito, per la prima volta in una causa penale, il diritto per le vittime ad essere risarcite. Finora c'erano state unicamente sentenze nelle cause civili per risarcimenti chiesti dagli 'schiavi di Hitler', i deportati al lavoro coatto nelle fabbriche del Reich. Solo l'Italia ha portato la Germania alla

sbarra: tutti gli altri Paesi, come è successo in Francia, Grecia, e Regno Unito, hanno bloccato procedimenti del genere. La mossa di Berlino non ha però intimidito i giudici italiani che hanno imbastito il processo per Civitella. «Aspetteremo serenamente il giudizio della Corte internazionale dell’Aja. Era chiaro – ha detto il pm militare Marco De Paolis – che l’importanza di questa questione avrebbe comportato un’elevazione giudiziaria del livello della questione». Ed «è giusto che chiunque possa adire le vie legali che ritiene –ha aggiunto Marco Bacci, presidente del Tribunale di La Spezia che per primo condannò i tedeschi per Civitella -. La Germania ha sempre ritenuto di avere chiuso i conti, è quindi nel suo diritto. Ma resto convinto della nostra decisione, forte della conferma in Cassazione».

Pordenone, esplosione in un poligono: 5 feriti gravi PORDENONE - Violenta esplosione ieri pomeriggio in un poligono di tiro situato nella zona Nord di Pordenone, che viene utilizzato da soci privati per esercitazioni di tiro a segno. Cinque persone sono rimaste gravemente ustionate e sono state ricoverate all’ospedale di Pordenone. Sul posto hanno operato i Vigili del fuoco, insieme a Carabinieri, Polizia e sanitari del 118. Durante un’esercitazione di tiro a segno un proiettile sarebbe finito fuori bersaglio andando a innescare un principio d’incendio, con il conseguente crollo di una tettoia, dove si trovavano le cinque persone rimaste ustionate. Il poligono di tiro di Pordenone è in una posizione defilata rispetto al centro città. La mobilitazione delle forze dell’ordine è massima. In un primo momento si era diffusa la voce che oltre ai cinque ustionati ci fossero anche dei morti, ma questa voce per fortuna non è mai stata

confermata. Così come è stata poi esclusa la presenza di altre persone nel poligono di tiro della Comina, che siano rimaste vittime dell’esplosione. I Vigili del fuoco hanno completato infatti le operazioni di smassamento dei detriti all’interno della struttura senza trovare nessun altro coinvolto nello scoppio. Quanto alle cause che possono esser state all’origine della deflagrazione, gli investigatori propendono per la saturazione dei locali del poligono con gas utilizzato per sparare. Si sta cercando di capire come possa esser avvenuta questa saturazione, nonostante fossero in funzione i sistemi di areazione, installati proprio per scongiurare questo tipo di rischio. Gli inquirenti hanno interrogato il responsabile della struttura, ma fino a ieri sera non è stato emesso nessun tipo di provvedimento nei suoi confronti.

Meredith e Giovanna Reggiani un anno fa i brutali delitti ROMA - Qualcuno ha posto fiori freschi e due lumini vicino alla casa dove proprio un anno fa, nella notte fra il primo e il 2 novembre, fu uccisa la studentessa inglese Meredith Kercher. Non ci sono biglietti. La giornata era grigia e piovosa ieri a Perugia, ed il vialetto che conduce al portone del piccolo casolare in via della Pergola - ancora sotto sequestro - appare incolto e non curato. I fiori - c'e anche una piantina in vaso - sono stati deposti lungo la strada principale, accanto alla rete di recinzione della casa, dove le auto transitano senza rallentare. Non si incontrano curiosi nella zona e nel giorno festivo non ci sono le decine di giornalisti giunti a Perugia negli ultimi mesi per seguire la vicenda. Perugia ricorderà Meredith oggi, con una messa, nella chiesa dell'Università, mentre la famiglia della studentessa si riunirà a Coulsdon, un quartiere a

Sud di Londra, con parenti e amici. E sempre un anno fa fu uccisa a Roma Giovanna Reggiani. Un delitto che «non può smettere mai di inquietare la coscienza della politica romana», ha detto ieri il sindaco della Capitale, Gianni Alemanno, aggiungendo che «lo dobbiamo sempre tenere fisso nel cervello perché è un buco nero in cui non vogliamo più finire, una cosa terribile che non deve più accadere». Alemanno ha deposto un fascio di fiori a viale della Stazione di Tor di Quinto dove fu aggredita e uccisa la Reggiani, morta in seguito alle ferite riportate nell'aggressione. «Purtroppo, come già ho detto più volte, la condanna a Mailat è, a mio avviso, insufficiente - ha aggiunto Alemanno -. Aspettiamo la sentenza definitiva per fare valutazioni, però se non si dà l'ergastolo in questi casi non so davvero quando si debba dare».


In Italia e nel Mondo

Domenica 2 novembre 2008

Giustiziato un giovane che aveva commesso un delitto prima della maggiore età

Iran, raffica di impiccagioni tra minorenni Secondo Amnesty International altri 150 sono rinchiusi nei “bracci della morte”

Ragazze a Teheran

TEHERAN - Un giovane di 19 anni è stato impiccato in Iran per un omicidio commesso quando era minorenne. Salgono così a otto solo dall’inizio di quest’anno le esecuzioni capitali nella Repubblica islamica contro persone minorenni o che erano minorenni al tempo dei delitti di cui sono state riconosciute colpevoli. LA DENUNCIA - Secondo Amnesty International, altri 150 sono rinchiusi nei bracci della morte delle carceri della Repubblica islamica, primo Paese al mondo per il numero di senten-

ze capitali emesse contro minorenni. Tra di loro una ragazza, Soghra Najafpur, condannata a morte per un omicidio che avrebbe compiuto a 13 anni e che ha già passato 17 anni in prigione. L’ultimo giovane impiccato, riferisce la stampa di Teheran, era un afghano, Gholamreza H., di 19 anni, condannato a morte per avere ucciso a coltellate un connazionale due anni fa, quando aveva dunque 17 anni. L’esecuzione è avvenuta mercoledì nel carcere di Isfahan. Gli avvocati e le organizzazioni per la dife-

sa dei diritti umani lamentano che l’Iran continui nelle impiccagioni, nonostante abbia aderito alla Convenzione internazionale per i diritti dei minori, che vieta le esecuzioni di persone minorenni all’epoca dei fatti. Ma recentemente il vice procuratore generale dello Stato, Hossein Zehbi, ha detto che per l’omicidio continuerà a rimanere in vigore la pena di morte in base alla legge del taglione (Qesas in arabo), indipendentemente dal fatto che il colpevole fosse minorenne all’epoca del delitto.

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Nucleare, Russia e Libia firmano un accordo Mosca fornirà assistenza nella costruzione di reattori

Il colonnello Gheddafi

MOSCA - La Russia e la Libia hanno firmato un accordo di cooperazione nel campo del nucleare civile in occasione della visita a Mosca di Gheddafi. Lo dice il ministro degli esteri libico Shalgham. In base all'intesa, Mosca fornira' la sua assistenza alla Libia nella costruzione di reattori e mettera' a disposizione il combustibile. Un portavoce del governo russo, Dmitri Peskov, ha affermato tuttavia che nessun accordo in materia e' stato firmato durante l'incontro tra Gheddafi e il premier russo Putin.

Ma resta alta la tensione negli atenei, in attesa del 14

Scuola, la protesta cambia ed “esce” dagli istituti ROMA - Le occupazioni sono servite ad accendere i riflettori sulla scuola, ora, però, bisogna passare ad altro. Per non perdere troppi giorni di lezione, ma anche alla luce della linea dura annunciata dal ministro Maroni (a questo proposito Lotta Studentesca, movimento giovanile di Forza Nuova, ha annunciato un servizio di difesa legale gratuita 'per tutti i giovani oggetto di repressionè). Gli studenti, dunque, hanno deciso di cambiare strategia, pur confermando il loro dissenso ai provvedimenti Gelmini (il contestato decreto 137, quello sul maestro unico, intanto, è stato pubblicato oggi in Gazzetta ufficiale). E se la scuola prende fiato, negli atenei la rivolta non si placa. Il week end di Ognissanti è una tregua, ma almeno fino al 14, giorno della manifestazione nazionale del mondo universitario, della ricerca e dell’alta formazione artistica e musicale (conservatori e accademie), nessuno abbasserà la guardia. SCUOLA - “Qualche occupazione ci sarà ancora (per tenere alta l’attenzione), con una sorta di passaggio di testimone, in alcune città, come Torino, o nelle zone periferiche, dove ancora non lo si è fatto. Ma – spiega Luca De Zolt, leader della Rete degli studenti – stiamo pensando a forme alternative di protesta. Continueremo con le lezioni all’aperto, proponiamo auto-gestioni con il coinvolgimento dei docenti, ma soprattutto vareremo una serie di iniziative per coinvolgere la cittadinanza: flashmob, assemblee pubbliche, dibattiti aperti. L'idea che vogliamo far passare è il contrario delle occupazioni, della scuola che si chiude in sè stessa. Ora vogliamo «aprire» il più possibile, coinvolgere l’opinione pubblica, far conoscere le ragioni della nostra protesta a tut-

Le proteste alla “Sapienza” di Roma

ti». Gli studenti delle superiori saranno a fianco dei colleghi più grandi il 14 (ricambiando la solidarietà ricevuta in occasione dello sciopero di giovedì scorso) e anche il 5-6-7 novembre, date di mobilitazione decise dall’Unione degli universitari. Ma anche i «nonni» intendono dare man forte ai ragazzi: saranno almeno una trentina, tutti con i capelli bianchi e ultraottantenni, dal prossimo anno scolastico, i nuovi iscritti alle elementari di Acquaformosa, in provincia di Cosenza. L’iniziativa è stata adottata, hanno spiegato gli amministratori, per evitare che il comune italo-albanese, 1.200 abitanti, subisca la soppressione, per effetto del decreto Gelmini, della scuola

elementare per mancanza di alunni. UNIVERSITA' - Negli atenei la tensione resta alta. All’Orientale di Napoli prosegue la mobilitazione e l'università della Calabria, anche oggi, giorno festivo, ha fatto sentire il suo disagio: gli studenti si sono ritrovati in piazza XI settembre, a Cosenza, per una lezione all’aperto. All’aperto, al chiaro di luna, nel piazzale dell’università del Salento di Lecce, si sono laureati ieri sera 106 giovani della facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali. «Il nostro intento – ha spiegato il preside della facoltà, Carlo Storelli - non è quello di creare disagio, ma di fare informazione. Avremmo potuto creare forme di protesta diverse, ma abbiamo preferito questa». Proseguono, intanto, anche le assemblee nelle aule occupate delle facoltà di Scienze politiche, economia, ingegneria e lettere e filosofia in vista della manifestazione «In difesa del sapere pubblico» in calendario per il 7 novembre. Iniziative finalizzate alla discussione e sensibilizzazione sulla contestata legge 133 sono in programma fino al 14 novembre all’università de L’Aquila mentre la facoltà d’ingegneria, occupata, de La Sapienza di Roma ha organizzato per domani sera una «scritta di fiaccole» al Circo Massimo e una cinquantina di studenti della facoltà di fisica dello stesso ateneo ha partecipato oggi a una «maratona per la ricerca» indossando pettorine con la scritta «No 133». Lunedì, sempre nel grande ateneo romano, le organizzazioni e le associazioni della docenza, dei ricercatori precari, dei dottorandi e degli studenti, illustreranno, in una conferenza stampa, il loro «Programma per l’università italiana».

Il caos per la distribuzione dei viveri alla popolazione

Violenze in Congo, si mobilita l’Europa. Ma niente soldati BRUXELLES - La Ue si mobilita per fermare le violenze in Congo e provvedere con gli aiuti umanitari a far fronte ad una situazione che il commissario Ue Louis Michel, al rientro da una missione nella regione, ha definito ieri «catastrofica». L’Unione conferma di non pensare al momento all’invio di truppe e di puntare piuttosto su di una forte azione diplomatica. A nome della Ue, di cui la Francia ha la presidenza di turno, il ministro degli esteri francese Bernard Kouchner, in missione a Kinshasa con il collega britannico David Miliband, ha chiesto ai governi del Congo e del Ruanda di applicare gli accordi già firmati per risolvere la crisi congolese. «Il tema chiave delle nostre discussioni è stata la necessità di applicare gli accordi già conclusi e che riguardano tutte le parti in causa», ha riferito Miliband dopo un incontro di un’ora e mezzo col presidente congolese Joseph Kabila. «Non dobbiamo ridefinire un protocollo di pace. Questo c'à già»,

I bambini già a un anno conoscono centinaia di parole ROMA - Non le pronunciano ma, fin dai primi sei mesi di vita, i bambini riescono a mettere nel cassetto del proprio cervello tantissime parole. Infatti, anche se i bambini cominciano a dire le prime parole a un anno, la loro ''attivita' linguistica'' comincia molto prima, a sei mesi circa. Il che significa che quando iniziano a parlare conoscono gia' centinaia di parole, come spiega uno studio pubblicato sulla rivista ''Current Directions in Psychological Science''. Sono tante, dicono i ri-

Donne in sovrappeso? Più sesso delle magre

Pensionato-eroe sventa rapina cercatori dell'universita' della Pennsylvania, le capacita' linguistiche dei neonati. Ad esempio possiedono un'abilita' unica nel distinguere le differenze fonetiche, che pero' perdono col passare del tempo.

ha aggiunto, facendo riferimento all’accordo del novembre 2007, raggiunto a Nairobi dai due paesi. L’intesa è centrata su una delle principali cause del riesplodere della crisi: il rientro in patria degli hutu espatriati, che attualmente si trovano in Congo sotto la bandiera del Fronte democratico di liberazione del Ruanda. Miliband e Kouchner si riferivano anche all’accordo del gennaio 2008, secondo il quale tutti i gruppi armati che operano nella regione del Kivu si impegnavano al cessate il fuoco e alla smobilitazione. Entrambi gli accordi sono rimasti lettera morta. Kouchner ha confermato la linea prevalsa venerdì tra i 27, di non inviare per il momento truppe in Congo e di esercitare invece una forte azione diplomatica per risolvere la crisi. L'invio di truppe europee, così come fatto in Ciad per tutelare i profughi del Darfur, resta però sul tavolo e sarà discussa lunedì a Marsiglia, nella riunione informale dei ministri degli Esteri della Ue.

LONDRA - Credeva fosse uno scherzo e ha anche cercato le telecamere nascoste. Ma quando ha capito che quelle due persone a volto coperto armate di martelli arancioni stavano veramente tentando di rapinare una gioielleria, spaccando

le vetrine, non si è spaventato e ha deciso di intervenire. L'arzillo pensionato-eroe ottantatreenne, William Grove, ha smascherato uno dei due rapinatori, gli ha tolto di mano il martello. I due, spiazzati, sono scappati.

ROMA - Forse è proprio vero, come recitava un film di qualche anno fa, che "le donne vere hanno le curve". Secondo uno studio pubblicato su "Obstetrics & Gynecology", le donne in sovrappeso hanno infatti più rapporti sessuali rispetto alle donne 'normopeso'. Alcuni precedenti studi avevano già suggerito che il rischio di gravidanze indesiderate fosse più alto in questi soggetti, rispetto alle donne normopeso. "Ci siamo voluti concentrare - ha spiegato Bliss Kaneshiro, uno dei ricercatori -sull'impatto dell'indice di massa corporea sul comportamento sessuale. La nostra

analisi ha dimostrato che le donne obese e in sovrappeso non hanno un comportamento sessuale molto diverso da quello di tutte le altre donne, contraddicendo così lo stereotipo che non siano sessualmente attive. sembra vero il contrario".


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Domenica 2 novembre 2008

Il fatto del giorno: Alitalia, il no dei piloti Un passo indietro di tutti per evitare il boomerang

La cordata ha coraggio Un colloquio a tre e va avanti senza accordo con Berlusconi furioso

dall’articolo di Ettore Livini

dall’editoriale di Dario Di Vico

dal retroscena di Augusto Minzolini

Prima il no di piloti e hostess. Poi i dubbi dei soci Cai, arrivati a un passo dall’addio ad Alitalia in assenza di un ok a 360° dei sindacati confederali ai nuovi contratti di lavoro. La partita della Magliana ha rischiato [...] di trasformarsi in un boomerang da incubo per il governo, già alle prese con le proteste di piazza contro la riforma Gelmini. E solo un frenetico giro di telefonate tra Silvio Berlusconi e Roberto Colaninno e la diplomazia di Gianni Letta hanno consentito di evitare in zona Cesarini uno stop ai negoziati che avrebbe messo a terra in meno di 48 ore gli aerei della compagnia. Il pressing e le promesse del Cavaliere, che sulla partita Alitalia ha giocato un bel pezzo della sua credibilità, hanno convinto tutti a fare un passo indietro. [...]

È una prova di coraggio. La Cai, la cordata di imprenditori capeggiata da Roberto Colaninno, ha deciso di andare avanti nonostante il veto di piloti e hostess. È una novità importante e insieme una sfida. Le antiche regole del consociativismo italiano fino a ieri prevedevano il contrario: in simili casi ci si fermava. Senza il consenso di tutte, ma proprio di tutte, le organizzazioni di rappresentanza si lasciava cadere la penna e ci si alzava dal tavolo. Stavolta no ed è importante che le tre grandi centrali sindacali più l’Ugl di Renata Polverini abbiano deciso di non far mancare la loro firma. Abbiano varcato il Rubicone. Le richieste di piloti e hostess sono semplicemente irragionevoli [...].

L’ultima spinta, quella vera, Silvio Berlusconi l’ha data insieme a Gianni Letta al presidente di Cai, Roberto Colaninno, dopo aver insistito per tutto il giorno con i soci che fanno parte della cordata che sta per rilevare Alitalia, chiamandoli ad uno ad uno. Il premier era fuori di sé. La riapertura del «caso» Alitalia in una situazione che vede il governo già impegnato sul fronte della crisi economica e della scuola, lo aveva davvero reso furioso. E nel colloquio a tre si è sfogato contro questo Paese che non vuole modernizzarsi, riformarsi, che rischia di essere troppo arcaico e lento per tenere il ritmo degli altri Paesi. «L’Italia – ha spiegato ai suoi interlocutori – è il Paese dei veti e dei ricatti. È una situazione inaccettabile. [...]

La migliore di ieri

Bloccati Il miracolo di Gianni Letta sul margine e il controllo dell’azienda

Governo in difficoltà

dall’editoriale di Nicola Porro

dal commento di Marcello Sorgi

dall’editoriale di Vittorio Feltri

Sono stati messi ai margini. Le cinque sigle sindacali autonome (per lo più piloti e assistenti di volo) che nelle ultime ore avevano cercato di ribaltare il tavolo sono state bloccate. I tre sindacati confederali e la Ugl hanno firmato il nuovo contratto di lavoro di Cai, dando così la possibilità a Colaninno di presentare un’offerta vincolante per acquistare pezzi della vecchia Alitalia. Oggi in mano alla gestione commissariale di Augusto Fantozzi. Chi non ci sta è fuori. Finalmente. I quattro sindacati hanno firmato inoltre il cosiddetto «lodo Letta» che rappresenta anche un modello di nuove relazioni industriali piuttosto avanzata. [...]

Anche se l’estremo miracolo di «san» Letta, invocato da Berlusconi, ha impedito che il governo riprecipitasse nel gorgo dell’Alitalia, la giornata che ha visto in forse per molte ore il salvataggio della compagnia di bandiera, a solo un mese dalla firma solenne dell’impegno per la privatizzazione, merita di essere ricordata per molte ragioni, e per gli insegnamenti che lascia sul campo. Prima di tutto l’insorgere dei piloti, seguiti dagli assistenti di volo, che si rifiutavano di firmare il contratto e consentire il passaggio dalla vecchia alla nuova Alitalia. Ufficialmente si trattava di una serie di dettagli – a cominciare dalla disciplina

dei riposi e dalla disponibilità dei parcheggi per gli equipaggi, che non verranno più portati a Fiumicino da autisti –, di quelli che possono ingolfare una trattativa sindacale. Ma la partita vera, si capiva benissimo, rimane il governo effettivo dell’azienda che sta per nascere, e dove, com’è logico nelle società private, gli stessi piloti e assistenti di volo non potranno più dettare le loro condizioni al management. Ma accanto alla resistenza dei veri e vecchi padroni della vecchia Alitalia (in cui i dirigenti di Stato avevano da tempo rinunciato ad esercitare le loro prerogative), la novità che ha tenuto per qualche ora con il fiato sospeso il governo è stata l’oscillazione dei nuovi [...].

Vincino sul Foglio

Sta succedendo una cosa incredibile. Il governo Berlusconi, tra i più efficienti e popolari del dopoguerra, è impegnato nella difficile impresa di passare per cialtrone e inaffidabile. Ha le idee chiare, un programma ineccepibile, il favore della gente finalmente guidata da un esecutivo capace di tirare avanti per la sua strada; ma alla prima difficoltà rischia di cedere alla paura, notoriamente cattiva consigliera. Questa è più che una sensazione. Si avvertono nei fatti i sintomi dell’incertezza; che dico, del terrore. [...] Retorica bolsa. Luoghi comuni. Che tuttavia fanno presa sui pecoroni [...]

Riluttanza e abitudine

Questione di credibilità, il Cavaliere ha rischiato

dall’editoriale di Giovanni Sabbatucci

dall’articolo di Francesco Verderami

[...]. Stiamo parlando della resistenza corporativa di una categoria esigua e sino a ieri fortemente privilegiata, che difficilmente può invocare a sostegno delle sue richieste motivazioni di carattere generale e tanto meno può contare su un qualche sostegno diffuso nell’opinione pubblica. Una categoria che, anche prescindendo da qualsiasi altra considerazione (di carattere economico, funzionale o persino etico), non può ignorare il fatto di essere inserita in un mercato internazionale. I piloti non sono come gli insegnanti di scuola, non hanno bisogno di titoli di studio nazionali e di una perfetta conoscenza dell’italiano (la lingua del trasporto aereo è l’inglese) [...]. Quello dei piloti, si dirà, è un caso limite sotto tutti i punti di vista. Ma è anche l’espressione di una tendenza più diffusa, e non solo in campo sindacale. La riluttanza a pensare la realtà in termini diversi da quelli cui si è abituati. [...]

Per la prima volta nei sondaggi Silvio Berlusconi accusa un calo nel gradimento personale, «perché la faccia sui tagli ce la metto io», perché è lui il premier, ed è su di lui che si scaricano le tensioni sociali, le incertezze di un Paese che non sa come e quando uscirà dalla crisi. Sapeva che sarebbe andato incontro a un autunno caldo e a un inverno rigido per i morsi dell’emergenza economica, l’aveva messo in conto già in campagna elettorale. Ma se fosse saltata la trattativa su Alitalia, il Cavaliere avrebbe «perso la faccia», come ha detto Umberto Bossi, e le ripercussioni sul governo sarebbero state pe-

santi. Perché sull’italianità della compagnia di bandiera aveva scommesso, e il fallimento di Az avrebbe provocato un pericoloso cortocircuito politico, amplificato mediaticamente — agli occhi dell’opinione pubblica — dagli scioperi della scuola, degli statali e dei metalmeccanici. Raccontano che nelle ore più convulse Berlusconi abbia voluto capire se una «manina politica» si fosse inserita nei delicati equilibri della vertenza tra Cai e sindacati, e che l’incontro con Roberto Colaninno sia servito proprio a dissipare quei dubbi: il sospetto di «una trappola» scattata quando non ci sarebbe più stato il tempo per rimediare. Dubbi e sospetti che albergavano anche nella

La fotografia

La tregua saltata dall’articolo di Stefano Bocconetti

È saltata l’ultima analogia possibile. Per fortuna o per disgrazia, ma è saltata. Davvero da ieri, i paragoni fra quell’immensa, sterminata piazza a Roma del 30 ottobre e le piazze di 40 anni fa, quelle del ‘68, sono definitivamente archiviati. [...] La Fiom, la Cgil dei metalmeccanici, ha riunito a Roma l’assemblea dei suoi delegati. Mille e più persone. Hanno indetto lo sciopero generale della loro categoria per il 12 dicembre. Non sono i primi a rompere la tregua, quella imposta dal governo durante i primi mesi della sua attività a colpi di sondaggi. Non sono i primi, la palma, è evidente, spetta al mondo della scuola. Sono i primi però a rompere la tregua con la Marcegaglia, con la Confindustria. Tregua che è stata invocata anche dall’opposizione parlamentare. [...]

Roma, la riunione su Alitalia fra governo e sindacati (Ansa)

mente di Gianni Letta, a cui il premier aveva affidato il dossier. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio si attaccava al telefono, furente con «i sindacati confederali che fanno i furbi» e con quei «banchieri e industriali che ora si lamentano» per gli equilibri ai vertici della compagnia: «Ora, solo ora, dopo mesi che discutiamo...». Nulla lasciava presagire simili rischi, se è vero che nei giorni scorsi Berlusconi aveva affrontato l’argomento con Bossi, offrendo «garanzie» sul partner straniero di Alitalia. «Anche Letizia Moratti è della stessa idea, bisogna puntare su Lufthansa», aveva chiesto il capo del Carroccio, e il Cavaliere lo aveva rassicurato. [...] La sesta colonna di Francesco Zardo

Insomma, chi rompe le uova nel paniere, alla fine? Piloti e assistenti di volo: e stavolta la politica non c’entra. Mah. Alla fine viene da pensare a un’Italia che sta correndo a duecento all’ora dentro un treno senza freni diretto nel burrone. E il conducente del treno che fa? Accelera: fidatevi, “voleremo” dall’altra parte, tanto per restare in materia di compagnie aeree. I sindacati alla fine hanno scelto il danno peggiore, cioè che Colaninno torcesse loro il braccio acchiappando una firma. I piloti no: è gente che ha sempre guadagnato tanto, e vogliono mettersi nella posizione di guadagnare tanto anche qui. Anche e soprattutto, se Alitalia fallisse, ciò che – s’è capito – converrebbe a molti. Anche ai piloti? Perché no... Hanno sempre guadagnato tanto e, facciamo un esempio, se si svende qualcosa, i soldi per comprarla ce l’ha.


Domenica 2 novembre 2008

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Scelti per voi: commenti, inchieste, reportage Tutti i premi della Festa del Cinema di Roma dove vince l’impegno sociale con “Resolution 819”

Che accade se Halloween uccide le nostre tradizioni

dall’articolo di Leonardo Jattarelli

dalla lettera di una mamma

Vince l’attualità al Festival di Roma, quella dell’orrore della guerra bosniaca con Resolution 819 di Giacomo Battiato che si aggiudica il Marc’Aurelio d’oro assegnato dal pubblico. Grande soddisfazione per Donatella Finocchiaro, migliore interprete femminile per Galantuominidi Edoardo Winspeare mentre il riconoscimento maschile è andato a Bohdan Stupkaper Il cuore in mano di Krzysztof Zanussi. Premio della critica come miglior film a Opium War di Siddiq Barmak mentre i due premi di Alice nella città sono andati a Magique di Philippe Muyl e a Summer diretto da Kenneth Glenaan. Menzioni speciali per A corte do norte di Botelho e per Aide Toi, le ciel t’aidera di Francois Dupeyron. Si è chiusa così la terza edizione del Festival di Roma, la prima dell’era Alemanno che ha ribadito la convinzione di «andare avanti con questo Festival che può diventare il più grande evento italiano di cinema. Ringrazio Rondi, è stato fantastico.

Roma, foto di gruppo per i vincitori del festival del Cinema

Vorrei avere la sua forza straordinaria e le sue capacità. Ci ha portati a risultati con tutti più – continua il sindaco di Roma – più presenze, incassi e pubblico». Non è mancata una risposta un po’ polemica all’indirizzo del presidente della Provincia, Nicola Zingaretti: «Io ho sempre fatto un passo indietro – ha detto Alemanno – per questo non ho mai sfilato sul red carpet, per non invadere il campo». La prima edizione della

presidenza Rondi, che stando ai numeri, è quella che ha ottentuto le percentuali di maggiore successo rispetto alle due precedenti annate: 7,8% in più di accreditati, 4,5% in più di biglietti emessi (115 mila) per un incasso pari a 398 mila euro, 14,5 per cento in più dell’edizione 2007. Come dire che Gian Luigi Rondi ha giustamente già messo in moto idee e proposte per la prossima stagione, ad iniziare «dalla possibilità di colla-

dall’articolo di Max Gallo

L’Europa – il mondo – plebiscita Barack Obama. Ma votano solo gli Stati Uniti. Tutto – sondaggi, peso della crisi finanziaria, economica e sociale, rifiuto di Bush, legge dell’alternanza politica dopo due mandati – fa pensare che Obama prevarrà. La campagna del candidato democratico è stata la migliore, perché dispone di grosse somme – da uno a due milioni di dollari spesi ogni giorno – e satura le catene tv di validi spot. Età, sostegno di milioni di «militanti» di nuova generazione, talento d’oratore giocano per lui. Una sorpresa – non solo la vittoria di McCain, ma anche

Obama contro McCain e cose da film western la contestazione di un risultato serrato – però non è impossibile. Difficile infatti valutare l’«effetto Bradley» (candidato nero a governatore della California, favorito nei sondaggi, battuto al voto), cioè la reticenza dissimulata per il nero Obama. Ne deriva la rimonta nei sondaggi di McCain. Al di là di questi momenti d’incertezza, la campagna si caratterizza per la sim-

bolica posta in gioco. Oltre a due generazioni, ha opposto due percorsi e due tradizioni americane. Da una parte l’America di John Wayne, di Berretti verdi, di Sylvester Stallone; dall’altra l’America di James Stewart, Gary Cooper, Robert Redford, Frank Capra. Due Americhe, che si coalizzano nel «patriottismo» e nell’idea di un Manifest Destiny, degli Stati Uniti, ma

borare maggiormente – dice il presidente – con i selezionatori, cosa che quest’anno non è avvenuta ma per mia scelta. Spero in un dialogo, in uno scambio di opinioni che non vuol dire dunque per forza avere un ruolo decisionale». Ma proviamo a vedere, punto per punto, risultati del 2008 e le ipotesi della nuova stagione del Festival secondo Rondi. Le soddisfazioni – «Ho curato gli eventi in modo speciale perché ci credo molto e ho avuto risposte più che positive. E sono felice per i risultati del mercato che ho sempre considerato il secondo polmone del Festival dopo i film». La giuria – «Qualcuno mi ha rimproverato l’eccessiva democraticità del voto dato dal pubblico e invece l’esperimento è andato benissimo». Le nuove date – «L’accordo con Santa Cecilia per la sede del Festival all’Auditorium, d’intesa con il ministro, ha trovato un accordo per altri due anni. Dunque Il Festival Internazionale del Film di Roma si svolgerà sempre nella stessa sede fino al 2011. [...]

che possono anche affrontarsi violentemente: guerra di secessione del 1860-65, lotta per i diritti civili, maccarthysmo. Da questo punto di vista, McCain e Obama incarnano quelle due forti tradizioni. Nel grande discorso del 18 marzo, Obama ha evocato il significato storico delle elezioni nella questione razziale. Ma da allora – secondo carattere della campagna – i dibattiti fra i due candidati sono stati poverissimi. Gli spot tv sono stati spesso caricaturali e di dissimulata violenza, ma densi di sottintesi. [...] La campagna [...] quanto a programmi e soluzioni è stata di una costernante mediocrità. [...]

Caro direttore, sono una giovane mamma. In questi giorni, varcando il portone delle scuole dei miei figli, i miei occhi vengono catturati da zucche vuote, scheletri, fantasmi, streghe e diavoli vari appesi ai muri o incollati ai vetri delle finestre. Mi domando il senso di tutto questo. Quando ero bambina attendevo con ansia il cosiddetto ‘ponte dei santi e morti’, era una festa della famiglia, si andava tutti al cimitero, anche i non credenti, ad onorare coloro che ci avevano preceduti. Poi, ci si riuniva tutti a casa di qualche zia attorno ad un camino scoppiettante, tra un bicchiere di novello e le caldarroste di stagione si faceva grata memoria del passato e si raccontava del presente. Nel giro di pochi anni la società è cambiata, il ‘progresso culturale’ ha fatto entrare nelle nostre case ‘nuove tradizioni’: oggi si festeggia Halloween. Dobbiamo modificare l’’idea di morte’ e la paura va ‘esorcizzata’ attraverso la presenza fisica di simpatici e innocui fantasmi e streghe... queste le parole di alcune maestre per illustrare progetti e programmi didattici. Personalmente non li trovo né simpatici, né tantomeno innocui! Sento spesso dire: «È una carnevalata». Se così fosse, essendoci un tempo per ogni cosa, mi pare che questo tipo di tradizione sia radicata già da secoli in Italia e che non occorra ‘scimmiottarne’ un anticipo. Mi spiego per coloro che alzano le spalle e sorridono. Che bisogno c’è di anticipare una festa di travestimenti e maschere dove non ci si traveste da personaggi di fiaba, storici o da quant’altro la fantasia ci suggerisca, ma bensì solo da figure del male? Allora, stiamo consumando qualcosa di più di una semplice ‘carnevalata’. Ciò che mi preoccupa è che ormai le stes-

se agenzie educative istituzionali stiano inculcando nei nostri figli questa tradizione estranea alla nostra cultura. Non trovo affatto educativa una scuola ‘vestita a festa’, non trovo educativo ridurre i temi della vita e della morte ad una banale festa in maschera e di consumismo. Halloween non è semplicemente una mangiata e due balli tra fumo, ragnatele ed effetti speciali sonori, non è una bella zucca intagliata ad arte. La scuola, i mezzi d’informazione, talvolta le nostre parrocchie, sostengono e incoraggiano questo ‘nuovo’ costume. Noi genitori, forse con leggerezza, abbiamo lasciato che le nostre tradizioni venissero soppiantate da una festa pagana a cui sono stati aggiunti elementi di cultura magico-esoterica. Si potrebbe dire molto sul giro d’affari, ma mi si permetta, Halloween è ancora altro da questo, è qualcosa di assai più profondo. Non voglio che i miei figli perdano il senso, il rispetto e il significato ultimo della vita e della morte e che prendano sul serio ciò che è indegno di ogni considerazione e dal quale, anzi, si devono ben guardare: il mondo dell’occulto, la magia, l’esoterismo. Il vero orrore lo provo quando m’imbatto in bambini travestiti da diavoli, fantasmi e streghe. Certo, le ‘virtù eroiche’ di S. Maria Goretti sono ‘favola’, mentre quanto sono reali, divertenti e fascinose le figure del male! La morte non esiste è un passaggio ad un’altra dimensione e nella notte tra il 31 e il primo novembre queste due dimensioni, questi due ‘mondi’ s’incontrano... La Vita eterna, il Paradiso, la Santità… ‘roba sorpassata’. Questo vogliamo insegnare ai nostri figli?! Da bambina ho imparato a considerare come valori: la sofferenza, il sacrificio, il senso del dovere, mai sfuggendo alla vita reale. [...]

Scuola: scene da una protesta Quelli di Rifondazione Il disastro della pubblica istruzione raccontano com’è andata si vede alle discussioni di laurea

Bloccato nel traffico

dal servizio di Giovanni Bianconi

dall’articolo di Antonio Scurati

dall’articolo di Giordano Bruno Guerri

«Parliamoci chiaro: prima che arrivassimo noi c’erano già state tre aggressioni contro persone finite all’ospedale o comunque rimaste ferite. Ammesso e non concesso che ce l’avesse avuta prima, quella gente non aveva più alcuna legittimità a stare in piazza. Abbiamo chiesto che fossero allontanati, e niente. Gli abbiamo gridato di andarsene, e niente. A quel punto li abbiamo caricati e sbaragliati. Basta, finito. Inutile stare a nascondersi o girarci intorno». Partito della Rifondazione comunista, sede della Direzione nazionale, terzo piano. Simone ha 32 anni e un linguaggio diretto. Accanto a lui ci sono Emiliano, 30 anni e quasi due metri d’altezza, e Yassir, 33 anni e una denuncia per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale: l’hanno fermato e liberato dopo una notte passata in gattabuia. Sono impiegati del settore organizzazione del partito (quello che un tempo si sarebbe chiamato Servizio d’ordine), e mercoledi scorso erano in piazza Navona. Raccontano la loro versione dei fatti con una premessa, affidata a Emiliano: «Per noi l’antifascismo è un valore irrinunciabile. E’ il fondamento della nostra Costituzione, ed essere antifascisti oggi significa difendere la democrazia, la pace e la libertà di espressione». Anche con l’uso della violenza? Risponde Simone: «A nessuno di noi piace andare in giro a caricare i fascisti, ma capitano situazioni particolari. Come l’altro giorno. Con la polizia che non ha fatto niente per impedire lo scontro fisico». Lo interrompe Yassir: «Sono diciotto anni che partecipo alle manifestazioni, e ti assicuro che non avevo mai visto prima un fascista così da vicino. Perché sempre si sono messi in mezzo per evitare il contatto diretto, o ci chiudevano piazze o strade presidiate da loro. Stavolta invece è come se avessero detto “prego, accomodatevi”. Io non penso a complotti, però qualche cattivo pensiero può venire. Anche perché questa storia è cominciata molto prima di mercoledì». Il riferimento è ai giorni precedenti, lunedì e martedì, quando «i fascisti» del Blocco studentesco hanno conquistato la testa del corteo degli studenti medi o issato il loro striscione al sit-in davanti al Senato. «Sempre con quel camioncino bianco pieno di mazze nascoste — insiste Simone — senza che nessuno lo fermasse. [...]»

C’è una cosa che il ministro dell’Università e della Ricerca deve sapere: il momento peggiore della vita di un giovane professore universitario non è quello in cui riceve il suo magro stipendio ma quello in cui esamina i propri studenti o ne discute le tesi di laurea. È allora, infatti, che si assiste al disastro della pubblica istruzione. La rovina del millenario edificio del sapere assume i tratti somatici del tuo allievo che, seduto all’altro capo della scrivania, in un italiano stentato, smozzica frasi per lo più sconnesse, ciancica frattaglie di nozioni irrancidite, rimastica rigurgiti di conoscenze mal digerite. In quei momenti il nostro fallimento sta lì, a meno di un metro di distanza da noi, ci basterebbe allungare la mano per afferrarlo. Dire una parola per porre fine a esso. Ma non lo facciamo. Rimaniamo a guardare, come incantati dal fascino del disastro. Ascoltiamo, quasi ipnotizzati, la nenia dello studente oramai prossimo alla laurea eppure incapace di coniugare i verbi, di coordinare le frasi, di articolare un discor-

Bloccato nel traffico dai cortei degli studenti, guardavo con sgomento la loro gioia incontenibile di essere in piazza a gridare, di sentirsi uniti e forti contro il Potere: credevano di mortificarlo, del tutto insensibili al fatto che le vere vittime delle loro manifestazioni sono gli innocenti cittadini comuni. Lo sgomento veniva – più che dall’appuntamento perso – dal ricordo di averne fatti parecchi anch’io, di quei cortei, da studente: con la stessa esaltata indifferenza ai guasti che il blocco delle città può provocare in milioni di vite. «Ma ai miei tempi era diverso», mi sono sorpreso a pensare, e subito è scattato l’allarme di un contropensiero: «Attento, così dicono i vecchi». No, invece, l’età non c’entra. Le differenze sono due, importanti: 1) la mobilitazione studentesca intorno al Sessantotto fu – all’inizio – del tutto spontanea e sfuggiva al controllo dei partiti; 2) sono cambiati la percezione e il significato stesso della «piazza»”. [...]

Una ragazza protesta a Torino

so. Tendiamo l’orecchio a quel balbettio perché in esso avvertiamo la vibrazione sorda di un grande organismo in decomposizione. Ce ne stiamo lì, soggiogati dalla malia dei cimiteri di campagna. Non chiudiamo nemmeno gli occhi, non distogliamo lo sguardo: abbiamo davanti a noi lo spettacolo di una catastrofe al rallentatore. Ed è quella della nostra istituzione. Ecco cosa pensavo in questi giorni se mi trovavo a sfilare accanto a un ventenne che con me protestava contro i drastici tagli all’università. Pensavo: questo è probabilmente uno di quei miei tanti

studenti che mi fa disperare quando li esamino, uno di quei ragazzi ai quali oramai ci accontentiamo di insegnare poco o niente, uno di quei ragazzi che, educati dalla televisione e dallo shopping center, intendono l’università come parte del loro tempo libero, per lo più devoluto a godersi la vita, consumare, concedersi ogni facile piacere. C’è però un’altra cosa che l’opinione pubblica dovrebbe sapere ed è che quel ricercatore universitario che s’immalinconisce perché non riesce più a fare il suo mestiere percepisce in media uno stipendio di 1480 euro al mese. [...]


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Domenica 2 novembre 2008

Primo piano

La crisi di Alitalia «Vergognosa campagna mediatica» Il rischio è che il nuovo datore La scelta è tra cercare un’intesa di lavoro chiamerà uno per uno o andare allo scontro i dipendenti per sottoporre il contratto

Piloti e hostess contro i sindacati Le cinque sigle “ribelli” indicono per domani un’assemblea. La Cai va avanti ROMA - Dopo la convulsa giornata di venerdì, con la Cai che prima ritirava e poi firmava la proposta d'acquisto per Alitalia, ora la palla passa al fronte sindacale. Che si mostra ovviamente spaccato tra autonomi e confederali, con questi ultimi che hanno firmato l'intesa con la Cai appoggiandosi al cosidetto «Lodo Letta», vale a dire con la premessa all'accordo che prevede che l'interpretazione autentica del contratto per i lavoratori della nuova Alitalia è demandata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, mentre i primi, che costituiscono la maggioranza di assistenti di volo e piloti, sono ritornati sull'Aventino adducendo la causa a presunte violazioni fatte dalla Cai agli accordi di settembre che avevano sbloccato in un primo tempo la trattativa. A questo punto per le 5 sigle «ribelli» si pone l'interrogativo sulla strategia da scegliere. Dato che se non si giungerà ad un accordo nel

mese o poco più in cui la Cai prenderà ufficialmente il controllo della nuova Alitalia, il rischio è quello di vedere il nuovo datore di lavoro interrogare uno per uno assistenti di volo e piloti, presentargli davanti il contratto e vedere chi ci sta. Con buona pace dei criteri concordati di assun-

zione di quelli che entreranno nel perimetro della nuova compagnia. Come sempre è buona regola in questi casi consultare prima di ogni passo la base. Per questo si terrà domani alle 15.00 all'aeroporto di Fiumicino, un'assemblea informativa dei lavoratori Anpac, Up, Sdl, Avia ed

Anpav, che non hanno firmato l'accordo con Cai. Le cinque sigle sindacali contrarie all’intesa con la Cai però prima di tutto hanno voluto sgomberare il campo da equivoci e sono poi passate all’attacco delle organizzazioni che hanno firmato l’accordo - Cigl, Cisl, Uil e Ugl - contestando la «vergognosa campagna mediatica» che sarebbe «ricominciata» sulla vicenda. Una campagna, sottolineano in una nota, «che sta distorcendo la realtà ed è tesa a screditare i lavoratori e quei sindacati che hanno deciso di non sottoscrivere la stesura dei contratti. È evidente invece, - sostengono le sigle autonome - che la resa incondizionata di Cgil, Cisl, Uil e Ugl alle pretese di Cai non rappresenta assolutamente un atto di "responsabilità", ma un’azione diretta contro i lavoratori. Anpac, Up, Avia, Anpav e Sdl respingono le strumentalizzazioni e le false interpretazioni dei fatti che si stanno dando in queste ore».

L’APPELLO

Fini invita al buonsenso di LUCA MASOTTO ROMA - Appelli al "senso di responsabilità" che non vengono raccolti e annunci battaglieri che preludono ad un nuovo estenuante braccio di ferro. Tra governo e gli "irriducibili" delle sigle autonome si ricomincia. Scongiurato in parte il rischio del fallimento con la presentazione da parte della cordata Cai dell'offerta di acquisto, i piloti Alitalia che hanno respinto la mediazione del sottosegretario Gianni Letta, hanno subito il pressing della maggioranza che li ha invitati a dare prova di buon senso e fare un passo indietro. Ma di salire a bordo per fare decollare la Cai, gli autonomi alle condizioni attuali non ne vogliono sapere. Senza piloti il decollo della Cai si complicherebbe, per questo da più parti sono partiti gli appelli per chiedere esplicitamente assunzione di responsabilità. Il primo è stato il presidente della Camera Gianfranco Fini, a seguire il ministro del Welfare Maurizio Sacconi. "Nessuno può auspicare al fallimento di Alitalia, i piloti rappresentano una risorsa, favoriscano la nascita della nuova compagnia e il decollo di questa nuova fase del trasporto aereo" ha detto Fini da Istanbul, ultima tappa della sua visita di stato in Turchia. A fargli eco il ministro Sacconi ("Accompagnate positivamente il percorso che resta per la costruzione della nuova compagnia") e tutto il centrodestra con il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli che mette in guardia chi intende mettere veti ("a nessuno sarà consentito") e il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto che accusa il centrosinistra di giocare al "tanto peggio tanto meglio" Gli appelli sembrano però cadere nel vuoto. Il fronte dei piloti e degli assistenti di volo, domani riuniti in assemblea Fiumicino per capire se devono cercare un'intesa o andare allo scontro, è compatto. "Contro di noi c'è una campagna mediatica vergognosa che sta distorcendo la realtà" hanno replicato in una nota congiunta Anpac, Unione Piloti, Avia, Anpav e Sdl affermando

Gianfranco Fini

che è assolutamente falso che il no sia stato motivato da pretese riguardanti i permessi o i distacchi sindacali: "Sono proprio Cgil, Cisl e Uil e Ugl a godere di un trattamento speciale in termini di diritti sindacali". Di fatto secondo gli autonomi gli "irresponsabili" sono i confederali che hanno firmato un accordo che prevede un numero enorme di esuberi, condizioni di stesura contrattuale che penalizzano i lavoratori, incertezze per i precari e i criteri scelti per il mantenimento del posto di lavoro in Cai. "Non è il contratto ma sono queste motivazioni che ci inducono a dire no". A dare l'idea di quanto sia duro lo scontro è il ministro delle Riforme, Umberto Bossi, che invita Berlusconi a scendere in campo: "Solo lui può risolvere la questione". Poi una previsione e un avvertimento: "La Cai non molla la partita, i sindacati devono stare attenti a non esagerare, se fallissero Alitalia e Malpensa per loro sarebbe uno smacco enorme". Dall'opposizione si parla invece di "ricatti politici per accettare condizioni capestro) (il leader dell'Idv, Di Pietro) mentre il ministro ombra del Pd Pierluigi Bersani prevede un nuovo salasso per i contribuenti: "L'offerta della Cai è troppo debole per rispondere alle vere esigenze e garantire un servizio che impedisca aumento dei prezzi".


Primo piano

Domenica 2 novembre 2008

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Tragico fine settimana Entrambi gli automobilisti I genitori della studentessa sotto l’effetto di alcol e stupefacenti «Gente simile deve essere messa erano senza patente perché recidivi in condizione di non nuocere più»

Drogati al volante, altri morti Due incidenti in Lombardia. Perdono la vita una ragazza e un uomo MILANO – Due incidenti mortali causati da automobilisti sotto effetto di alcol e droga si sono verificati nella notte tra venerdì e sabato in Lombardia. A Bollate (Milano), una ragazza è morta dopo che la sua vettura si è scontrata frontalmente contro l’auto guidata da un operaio di 29 anni che aveva fumato cannabis e ingerito Valium, mentre nel Bresciano un marocchino, positivo sia all’etilometro che al droga test, ha causato la morte di un uomo di 56 anni. Roberta Caracci, studentessa di 24 anni di Arese, stava rientrando a casa attorno alle 23 sulla sua Fiat 500 quando si è trovata di fronte, sulla sua corsia, l’auto guidata da Alessandro Mega, operaio di 29 anni, impegnato in un sorpasso azzardato ad alta velocità. Inevitabile lo schianto. L’uomo è stato sottoposto ad accertamenti per verificare l’assunzione di droghe o alcol e le analisi hanno riscontrato la presenza di cannabis e Valium. Arrestato dai Carabinieri per omicidio colposo e guida sotto l’effetto di sostanze psicotrope, oggi verrà interrogato per la convalida. Con le nuove norme rischia dai 3 ai 10 anni di reclusione. La ragazza è morta mentre il personale del 118 tentava di rianimarla e il pm di turno Brunella Sardoni ha disposto l'autopsia sul suo corpo. «Spero che nessun altro padre o madre debba piangere un figlio per colpa di un delinquente, gente simile deve essere messa in condizione di non più nuocere», ha detto, trattenendo a stento le lacrime, il padre della ragazza. Mega è stato portato all’ospedale di Bollate per contusioni alle gambe guaribili in 12 giorni. L’operaio era anche senza patente: gli era stata ritirata dai Carabinieri della Compagnia di Rho (Milano) la scorsa estate, poichè guidava sotto l'effetto dell’alcol. In un incidente analogo avvenuto attorno alle 2 a Castrezzato (Brescia), è morto un uomo di 56 anni coinvolto in uno scontro frontale con la vettura guidata da un marocchino di 31 anni, Mohamed El Ghar Baoui, che è stato subito sottoposto agli accertamenti ed è risultato positivo all’etilometro e al test sugli stupefacenti (cocaina). L’immigrato, irregolare e pregiudicato, stava guidando la sua Golf ad alta velocità quando, a causa di un sorpasso azzardato, si è scontrato con la Bmw guidata da Giambattista Ambrosini di Romano di Lombardia (Bergamo). Quest’ultimo è morto sul colpo mentre il marocchino è ricoverato agli Spedali Civili di Brescia per una lesione allo sterno.

Arrestato dalla Polizia, è stato anche denunciato per guida senza patente, dato che era già stato fermato alla guida di un’auto in stato di ebbrezza. Secondo Riccardo De Corato, deputato del Pdl e vice sindaco del Comune di Milano, «chi causa incidenti mortali in stato di ebbrezza, di alterazione psicofisica per l’uso di sostanze stupefacenti oppure senza patente commette un omicidio volontario e non solo colposo. Dunque va punito molto più severamente, con almeno dieci anni di reclusione».

IL BILANCIO

Halloween e pioggia almeno 10 vittime sulle strade

Fiori a Bollate (MI) sui rottami dell'auto coinvolta nell’incidente nel quale ha perso la vita Roberta Caracci di 24 anni; in basso: I genitori di Christian Altomonte, morto ieri sulla TorinoPiacenza; nella foto in basso: l'auto distrutta dopo l'incidente avvenuto prima del casello di Villanova d'Asti.

ROMA – Notte di sangue, quella di Halloween, sulle strade italiane bagnate dalla pioggia. L’asfalto bagnato è infatti all’origine di diversi incidenti mortali con gran parte delle vittime giovani o giovanissimi, alcuni dei quali probabilmente tornavano da serate di festa. In almeno due casi, inoltre, chi ha causato incidenti mortali era ubriaco e drogato. Un primo e provvisorio bilancio indica una decina di morti e diversi feriti. L’incidente più grave quello verificatosi stamani nei pressi di Asti sull'autostrada Torino-Piacenza dove tre giovani sono morti tra le fiamme della loro auto che, dopo una sbandata, si è schiantata contro il basamento di un cavalcavia prendendo fuoco. Due, invece, i casi in Lombardia di incidenti mortali causati da ubriachi e drogati al volante, entrambi arrestati. A Milano un ventinovenne che aveva fumato cannabis e ingerito Valium e al quale era già stata ritirata la patente ha causato la morte di una giovane donna. In provincia di Brescia un marocchino di 33 anni, risultato positivo sia all’etilometro sia al droga test, ha ucciso in uno scontro un altro automobilista. È stato invece un pirata della strada ad investire e uccidere un ciclista sul lungomare tra Pescara e Montesilvano per poi darsi alla fuga. La pioggia ha provocato l’incidente in provincia di Alessandria in cui è morta una donna di 27 anni e sono rimasti feriti tre giovani. Ed il fondo stradale bagnato è stato fatale anche per un giovane che era alla guida della sua auto in provincia dell’Aquila e per una ragazza di 23 anni sulla Braccianese, in provincia di Roma. I quattro occupanti di una vettura sono finiti, per lo stesso motivo, in una scarpata in provincia di Avellino:uno di loro è morto.

DALLA PARTE DI CHI NON C’È PIÙ

Dal primo gennaio morti 32 pedoni

«Omicidio volontario per chi causa incidenti sotto effetto di droghe»

FORLI' - Sono i pedoni le prime vittime dei pirati della strada: nei primi dieci mesi dell'anno, su 245 episodi complessivi, i morti sono stati 32 su un totale di 69, pari al 46,3 per cento. A dirlo è l'Osservatorio il Centauro/Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale). I feriti sono stati 68, pari al 26,4 per cento su un totale di 257 persone finite in ospedale dopo incidenti stradali. Fra i ciclisti si registrano 11 morti, il 15,9 per cento del totale, e 18 feriti (7 per cento del totale). Gli altri decessi riguardano persone alla guida di ciclomotori, motorini e auto. Fra le vittime non mancano i bambini: due quelli morti e nove i feriti. Ma la pirateria non paga: l'Asaps ha infatti rilevato che su 245 episodi, 188 pirati sono stati scoperti, per 85 sono scattate le manette e per 103 la denuncia all'autorità giudiziaria. Dietro molti casi pesa l'ombra dell'alcol e delle sostanze stupefacenti. Su 187 casi il pirata è risultato positivo all'alcol e in 84 casi aveva assunto droga, pari al 44,9 per cento. Un bilancio pesantissimo che non può essere più tollerato e sul quale la politica dovrebbe intervenire al più presto. Da molto tempo ormai i cittadini chiedono più attenzione sulla sicurezza stradale, soprattutto al Sud, dove le infrastrutture sono carenti e obsolete. r. c.

MILANO - «Chi causa incidenti mortali in stato di ebbrezza, di alterazione psicofisica per l'uso di sostanze stupefacenti oppure senza patente commette un omicidio volontario e non solo colposo. Dunque va punito molto più severamente, con almeno dieci anni di reclusione». È quanto torna a chiedere il vicesindaco e assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Riccardo De Corato, che è anche parlamentare del Pdl. «Non devono più accadere queste tragiche morti causate da gente che irresponsabilmente si mette al volante ubriaca e drogata - spiega De Corato riferendosi in particolare agli episodi avvenuti la notte scorsa in Lombardia -. Per questi motivi, in qualità di deputato del Pdl, ho presentato a giugno alla Camera la proposta di legge che prevede infatti delle modifiche all'articolo 585 del codice penale, che consentano di innalzare la pena a chi causa morte per strada guidando ubriaco o sotto l'effetto di droghe o senza patente ad almeno dieci di reclusione. Mi auguro - conclude de Corato - che la mia proposta possa iniziare l'iter e diventare quanto prima possibile legge». Il padre della ragazza morta ieri in un incidente in Lombardia ha detto trattenendo a stento le lacrime: «Spero che nessun altro padre o madre debba piangere un figlio per colpa di un delinquente, gente simile deve essere messa in condizione di non più nuocere». Chissà se qualcuno ascolterà le loro parole.


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Domenica 2 novembre 2008

Le elezioni Usa Lo scoop è dell’agenzia Ap Impossibile sapere se dietro vi sono pressioni politiche

Obama e la zia clandestina Fango sulla parente del candidato democratico Vive da immigrata irregolare a Boston di ALESSANDRA BALDINI NEW YORK – «It will become nasty». il climna si farà brutto, aveva pronosticato l’altro ieri Barack Obama intervistato alla Cnn, e aveva ragione: con la campagna elettorale nella volata finale è comparsa «zietta Zeituni», una zia di Barack Obama che vive da immigrata clandestina in una casa popolare alla periferia di Boston. «Non sapeva che viveva qui illegalmente. Ovviamente bisogna seguire le leggi», ha replicato Obama alla storia dell’Associated Press su Zeituni Onyango, 56 anni, sorellastra del padre, che fa da comparsa nella sua autobiografia 'Sogni di mio Padre’. Il candidato l’aveva conosciuta da bambino in Kenya e rivista poi occasionalmente quando lei era venuta negli Usa con un visto turistico. Ora però si scopre che la zia è doppiamente in fallo: non ha le carte per vivere negli Usa e ha contribuito illegalmente, in quanto straniera, alla campagna del nipote. I 260 dollari inviati in più rate – l'ultima il 19 settembre di cinque dollari – verranno restituiti dalla campagna. La storia morde tre volte il candidato nel fianco con il suo cocktail incendiario di uno dei temi più caldi del dibattito politico, l’immigrazione, la polemica del rivale John McCain sui finanziamenti alla politica, le origini africane della sua famiglia. La campagna democratica ha denunciato l’origine della notizia: «Tutto quel che emerge nelle ultime 73 ore è sospetto», ha detto lo stratega David Axelrod mentre il numero due Joe Biden ha parlato di «tattiche alla Karl Rove». L’Ap aveva raccolto il testimone dallo scoop del Times di Londra, il giornale del gruppo Murdoch che il 30 ottobre aveva fotografato zia Zeituni, una donna nera male in arnese che gira col bastone sotto casa a South Boston, senza però rivelarne lo stato di clandestina. L’agenzia di stampa ha ammesso di «non poter determinare se, dietro la diffusione dell’informazione

sulla zia, ci sia stato qualcuno a livello politico, o nell’amministrazione Bush o nella campagna di McCain». È arrivato, in extremis, il momento del fango? Ieri, durante un comizio in Iowa, Obama aveva espresso ammirazione per come nel 2000 il suo rivale John McCain aveva condannato i colpi bassi di cui, incidentalmente, era rimasto vittima nella corsa contro George W. Bush: 'Oggi però McCain è cambiato, è pronto a tutto pur di essere eletto». Stando alle fonti citate dall’Ap, la Onyango aveva ricevuto quattro anni fa istruzioni di lasciare gli Stati Uniti da un giudice che aveva respinto la sua richiesta di asilo. Il rifiuto di partire rappresenterebbe una violazione amministrativa, non penale. Ci sono circa dieci milioni di immigranti nelle sue condizioni negli Usa e Obama, nella sua piattaforma elettorale, si è ripromesso di «farle uscire dall’ombra». Meno tre giorni al voto e i due avversari si sono dati battaglia in stati ancora incerti. Obama, in una mossa audace in extremis, ha bombardato di spot l’Arizona, in uno sforzo di umiliare l’avversario in casa facendo il bis di Bill Clinton contro l’altro reduce di guerra Bob Dole nel 1996. Con McCain impegnato in Virginia e Pennsylvania, Obama è passato dal Nevada al Colorado al Missouri, nella roccaforte repubblicana di Springfield, città natale dell’ex ministro della Giustizia (e padre del Patriot Act) John Ashcroft. Dai suoi collaboratori filtrano nomi di potenziali ministri: molti clintoniani, secondo il giornale Politico, ma anche il repubblicano Chuck Hagel al Pentagono e il suo collega e compagno di partito Richard Lugar per il Dipartimento di Stato. Molti liberal hanno paura di tanta sicurezza, ma almeno uno di loro si è dimostrato pronto a sfidare la sorte anticipando i tempi della vittoria: il fumettista premio Pulitzer Doonesbury ha spedito in stampa la striscia destinata ai giornali del 5 novembre in cui già ieri proclama Obama presidente.

LA CURIOSITÀ

Bush, il presidente invisibile di CRISTIANO DEL RICCIO WASHINGTON – E' diventato più invisibile di Osama bin Laden. Il presidente George W. Bush, mentre infuria lo sprint finale della campagna elettorale, si è rifugiato nell’isolamento di Camp David al termine di una settimana dove ha cercato di dare nell’occhio meno possibile nel tentativo di non danneggiare troppo i candidati repubblicani. È un ruolo difficile, per George Bush, quello del presidente invisibile. Ma con i democratici scatenati a lanciare una raffica di giudizi disastrosi sui suoi otto anni alla Casa Bianca e con i candidati repubblicani, John McCain in testa, tesi a prendere le distanze il più possibile dal presidente americano, il ruolo di Bush in questo finale convulso di cam-

pagna è diventato quello del presidente fantasma. La sua partecipazione, decisamente minima, alla campagna elettorale è terminata il 21 ottobre con un evento per raccogliere fondi per il partito repubblicano. Da allora ha limitato al massimo le sue apparizioni in pubblico. Persino una visita di Bush al quartier generale dei repubblicani, per incoraggiare i volontari ad impegnarsi con energia in questi giorni finali della campagna, si è svolto a porte chiuse con la stampa bandita dall’evento. I Bush hanno rinunciato addirittura a recarsi a votare in Texas, come avevano fatto in passato, per evitare che nel giorno decisivo del 4 novembre i riflettori tornino ad accendersi su di loro. Hanno preferito votare per posta. Il presidente ameri-

cano ha evitato di dare conferenze stampa e di rispondere alle domande dei giornalisti, in queste ultime settimane di campagna elettorale, ed ha già fatto sapere che anche la notte dei risultati elettorali, che seguirà dalla Casa Bianca, non darà alcun commento diretto: eventuali dichiarazioni saranno fatte tramite i portavoce. Ieri, nel consueto discorso radiofonico del sabato, si è limitato a lanciare un appello agli americani affinchè si rechino alle urne. Durante la sua visita agli attivisti del partito repubblicano Bush ha cercato di tirare un po’ su il morale, ricordando che anche quando lui era stato candidato, in passato, era sempre dato per battuto: ma era sempre riuscito a sovvertire il pronostico sfavorevole.

Barack Obama parla alla Coronado High School in Nevada. Si vota martedì prossimo

Voto per depenalizzare il sesso a pagamento

California alle urne anche su prostituzione di LUCIANO CLERICO WASHINGTON – Non di sola Casa Bianca sono fatte le elezioni in California. A San Francisco e dintorni il voto che gli elettori sono chiamati ad esprimere riguarda anche tutta una serie di altre istanze, alcune ritenute legittime, altre meno, che nulla hanno a che vedere con la scelta del 44/mo presidente degli Stati Uniti. In passato era successo spesso che la scheda elettorale californiana fosse 'affollata’ di quesiti. Ma non erano mai stati così numerosi come per queste presidenziali 2008. Dai matrimoni gay alla prostituzione, dai farmaci alle auto ecologiche, sono a decine in California i referendum che accompagnano il voto con quesiti diversi. A San Francisco, per esempio, gli elettori fin da martedì scorso (da quando cioè si è aperto il voto anticipato) vanno alle urne per votare anche sulla cosiddetta 'Proposition K', la proposta per depenalizzare la prostituzione. Qualora il referendum la approvasse, la nuova misura non legalizzerebbe il sesso a pagamento (sarebbe in contraddizione con una legge dello Stato che lo proibisce), tuttavia introdurrebbe una serie di norme che, di fatto, impediscono alle autorità di polizia di svolgere indagini, perseguire e arrestare tutti coloro che offrono sesso a pagamento, siano essi uomini o donne. È una legalizzazione nei fatti. Questo referendum, per il quale peraltro si è già cominciato a votare, ora preoccupa le autorità cittadine. Il sindaco, Gavin Newsom, in una conferenza stampa ha detto esplicitamente che consentire un voto di que-

sto tipo è stato un “grosso errore». Perchè potrà anche essere condivisibile che la prostituzione non è un reato in sè, ma ad essa sono spesso correlate tutta una serie di attività criminali che devono essere perseguite. Su questo punto San Francisco è divisa, nonostante sia la città più tollerante e 'liberal' d’America. La 'Proposition K' non è l’unico quesito extraelettorale che accompagna le elezioni in corso. Ve ne sono a decine, e alcuni di loro sono stati sostenuti e spinti da alcuni gruppi miliardari che hanno sponsorizzato le relative petizioni. Tra gli altri – come riferisce oggi il Los Angeles Times – il finanziere George Soros, che vuole che sia cambiata la legge sui farmaci; il tycoon dell’alta tecnologia Henry T. Nicholas, che spinge per pene più severe contro la criminalità; il petroliere T. Boone Pickens, che spera che siano approvate misure su finanziamenti e agevolazioni per automobili ecologiche. Ciascuno di questi miliardari ha sponsorizzato petizioni più che legittime, in base alle quali il relativo quesito è stato inserito nell’appuntamento elettorale del 2008. Di quesiti-'altrì rispetto alle presidenziali ce ne sono a decine. Ma quelli sponsorizzati da miliardari sono almeno cinque. E se fosse che dietro l’approvazione di ognuno di quei quesiti si nascondessero soltanto opportunità di business? Non c'è forse nel meccanismo delle petizioni popolari quello che il giornale definisce «un abuso d’iniziativa»? Agli esperti di diritto costituzionale la risposta. Gli elettori californiani, intanto, sono già alle prese con il voto ormai da quasi una settimana.


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IL CANDIDATO REPUBBLICANO

E McCain torna in Pennsylvania L’ultima speranza di Cristiano Del Riccio WASHINGTON – Il candidato repubblicano John McCain (nella foto) è tornato ieri un’altra volta in Pennsylvania, diventata la sua ultima speranza: solo strappando questo stato ai democratici può riuscire a conquistare la Casa Bianca. In una campagna dove l’eroe del Vietnam ha dovuto giocare soprattutto in difesa, correndo a puntellare gli stati tradizionalmente repubblicani dagli assalti di Barack Obama, la Pennsylvania è una boccata di ossigeno: uno stato democratico dove McCain può giocare all’attacco. «TwentyOne!», il numero di voti elettorali della Pennsylvania, è diventato il grido di battaglia di migliaia di attivisti repubblicani che da alcuni giorni si sono spostati in quest’area, provenienti da stati dove non c'è più speranza, per aiutare McCain a vincere la sua battaglia più importante. È una sfida quasi disperata. La Pennsylvania non vota per un repubblicano da venti anni ed i sondaggi vedono Obama con un vantaggio superiore agli otto punti. Inoltre il numero di democratici registrati supera di oltre un milione quello dei repubblicani. Ma questo non basta a scoraggiare l’esercito dei 'Mavericks di McCain' che, accampati con le loro vetture nei parcheggi dei centri commerciali, bussano di porta in porta per convincere gli elettori dello stato di 'Rocky' e de 'Il Cacciatore’, gente radicata nelle tradizioni, a non scegliere il 'salto nel buiò di una presidenza Obama. Così negli ultimi giorni McCain e la sua vice Sarah Palin sono giunti almeno otto volte in Pennsylvania convinti di potercela

fare. Uno dei fattori che considerano vantaggiosi: la Pennsylvania non ammette il voto anticipato. McCain è ancora in tempo a convincere gli elettori di questo stato a votare per lui. Il senatore dell’Arizona ha concluso ieri due giorni di tour in autobus dell’Ohio – un altro stato molto importante nella battaglia per la casa Bianca – con un comizio insieme al governatore della California Arnold Schwarzenegger. 'Terminator', un cultore della palestra, ha entusiasmato la folla repubblicana osservando che Obama «ha bisogno di fare qualcosa per quelle gambe così magroline: deve fare un po’ di esercizio. Ma la cosa veramente difficile è quella di dare un po’ di spessore alle sue idee». «McCain è invece una roccia – ha proseguito Schwarzenegger – E' il vero uomo d’azione della politica americana». McCain, con il voto ormai imminente e i sondaggi ancora sfavorevoli, ha insistito ieri nei suoi comizi sul fatto che Obama «vuole ridistribuire la ricchezza», balenando così lo spettro di un presidente socialista. Intanto ai comizi della sua vice Sarah Palin – che ieri ha tenuto comizi in Florida, Nord Carolina e Virginia – gli spettatori hanno intonato un nuovo coro 'John McCain is not Hussein', una allusione ai presunti legami musulmani del candidato democratico e con riferimento al suo secondo nome. Il senatore repubblicano ha accettato di partecipare al programma 'Saturday Night Livè, che viene trasmesso in diretta da New York, rubando la scena alla sua vice Sarah che era stata finora la più parodiata dai comici del programma. Per McCain sarà la prima apparizione quest’anno al popolare programma televisivo. Ma nella disperata strategia di McCain per non perdere queste elezioni potrebbe aprirsi una nuova falla altamente simbolica: in Arizona, il suo stato, i sondaggi vedono Obama in crescita e alcuni media hanno rimesso lo stato del Grand Canyon tra quelli che non sono più super-sicuri per i repubblicani. Un altro elemento allarmante per l’ex-prigioniero del Vietnam che sogna la Casa Bianca.

ORGOGLIO E PAURE DI CHICAGO dall’inviato VITTORIO DELL’UVA CHICAGO - Richard Daley, il sindaco di Chicago è passato preventivamente all'incasso. Non che gli dispiaccia che Grant Park ospiti martedì la preannunciata grande festa di Obama, ma l'anima dell'amministratore ha preso il sopravvento su quella del supporter democratico. Spazi e disponibilità costano due milioni di dollari. Per gli extra e i danni collaterali, sempre possibili, poi si vedrà. C'è da preservare il decoro che da quasi venti anni garantisce alla città «ereditata» dal padre a sua volta sindaco di lunghissimo corso; ci sono spese vive da fronteggiare. Pompieri e operatori sanitari hanno già ricevuto l'ordine di portarsi a casa le attrezzature di emergenza e di preparasi ad una lunga notte di straordinari. Misure di sicurezza sono attive come per il maxi raduno fosse questione di ore. Alla Co-

st Guard che controlla le acque lacustri del Michigan i permessi settimanali sono stati sospesi da ieri. Squadre di agenti del «Secret service» si annunciano. Kristina Schmidt, che è la loro portavoce locale lascia intendere che verranno applicate le misure standard riservate ai presidenti. Al quartier generale di Obama, in un palazzo della Michigan avenue che sembra una stazione ferroviaria, considerano l'annotazione beneaugurante anche se rispettano le regole della prudenza. Da mesi lavorano nella «fabbrica del cambiamento» saltando da un computer all'altro. Ancora, mostrando una improbabile indigenza del candidato, spediscono per via informatica messaggi da ultima spiaggia: «Obama ha bisogno di te. E anche cinque dei tuoi dollari possano essere utili per cambiare il Paese». È' una competizione che continua a viaggiare sul tracciato dei

grandi numeri. Mai un aspirante presidente aveva incassato, come è accaduto per Obama seicento milioni di finanziamenti. Ancora stupisce i democratici e fa aggrottare le sopraccigliaciglia ai repubblicani l'affluenza ai seggi per il voto anticipato che nella sola contea di Chicago ha visto in fila cinquecentomila persone. Martedì nel grande parco di Grant, che trent'anni fa vide ragazzi e fedeli in delirio per Giovanni Paolo II, si calcola che di fans democratici se ne accalcheranno un milione animati dalla speranza che i primi exit pool previsti per le 10 di sera segnalino che è cambiata l'America. Troppi rispetto ai 75mila inviti che lo staff di Obama ha emanato a pagamento e al tran tran di una città linda e pinta non proprio abituata alle grandi manifestazioni di massa. «Senza scoraggiare apertamente nessuno potremmo consigliare di seguire l'evento in tv» anticipa Ray

Orozco del dipartimento delle emergenze. Chicago guarda con orgoglio, ma anche con qualche preoccupazione alla prospettiva di diventare la città del presidente. Gli esegeti della ricerca del pelo nell'uovo quasi vanno ad inventarsi i problemi aprendo dibattiti quanto meno inattesi. Si discute della lunghezza della pista dell'aeroporto Midway che non è in grado di consentire l'atterraggio dell'Air Force One il 747 con cui vola il presidente degli Stati Uniti. Ricorrere all'alternativa dello scalo di O'Hare potrebbe creare l'intasamento del traffico aereo commerciale almeno durante i week end che Obama dovrebbe trascorre a casa. L'incubo della curisiotà popolare è, a sua volta, motivo di turbamenti eccesivi. La signora Michelle ha chiarito da aspirante first lady che, Casa Bianca o meno, preferisce per i suoi figli i banchi delle

scuole che già frequentano. Nè intende rinunciare allo shopping di sempre. I probabili assedi quotidiani ad una nuova famiglia del potere poco sembrano coniugarsi con l'ostentato aplomb di una Chicago che di rogne ne ha di molto più serie, per quanto nascoste sotto il tappeto dei sobborghi e dei ghetti dove tra rapine e guerra tra gang sono stati consumati 450 omicidi dall'inizio dell'anno. Alle critiche un tanti forzate si oppone comunque il realismo. «La grande esposizione mediatica di Chicago può toccare la nostra vita ma anche migliorarla» taglia corto Robert Gibbs che fa parte dello staff di Obama. «Un prezzo si può anche pagare se su di noi splende la luce e si proietta tutto ciò che accade nel mondo» è il parere di Jerry Roper, presidente della Camera di commercio e inconsapevole cultore dell'enfasi.


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Domenica 2 novembre 2008

Autunno caldo Lezione aperta sul ‘68 Dopo la richiesta di dimissioni del Pdl, arriva la solidarietà del centrosinistra

«La destra ascolti Tamburro e impari dagli studenti» L’assessore regionale all’Ambiente, Vincenzo Santochirico lancia un messaggio di solidarietà al rettore dell’Unibas, Antonio Tamburro e replica alle polemiche sorte dopo la lezione aperta sul ‘68 tenuta dal professore in piazza, nel capoluogo. Diversi esponenti del Pdl ne hanno chiesto le dimissioni. L’assessore, però, spiega come «giovedì scorso scrive Santochirico sul suo blog - il Senato accademico dell’università dell’Aquila ha interrotto i lavori per partecipare al corteo di protesta. Il rettore, Ferdinando di Orio, ha proclamato lo stato di mobilitazione nuovamente per il 14 novembre. A Teramo il 6 novembre ci sarà un’assemblea studentesca a cui parteciperà anche il rettore, Mauro Mattio-

li. A Torino, il 7 novembre, durante l’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico, gli studenti, il rettore Profumo e personaggi come Gustavo Zagrebelsky, Giulietto Chiesa, Marco Bellini, Piergiorgio Odifreddi, si sono dati appuntamento in piazza. A Catanzaro, il rettore Saverio Costanzo e il prorettore Luigi Ventura sono intervenuti alle manifestazioni degli studenti». L’elenco continua. Eppure «In nessuna università - prosegue Santochirico questi fatti hanno dato adito alla richiesta di dimissioni di questo o quel rettore. Tranne che a Potenza, dove ad alcuni esponenti della destra la lezione in piazza del professor Tamburro non è piaciuta. Come se ad un rettore non fosse consentito

non essere d’accordo con tagli così massicci e brutali all’Università». l rischio «concreto - scrive Santochirico - è di privare il nostro Paese della risorsa preziosa rappresentata da una rete di università pubbliche e insieme di ledere i principi, sanciti dalla nostra Costituzione, dell’autonomia universitaria e della possibilità per i “capaci e meritevoli anche se privi di mezzi” di accedere ai più alti gradi dell’istruzione». Al rettore Tamburro «la solidarietà» dell’assessore e l’invito al Pdl di «ascoltare gli interventi di Tamburro degli altri rettori. E magari anche quelli degli studenti. Ci sarebbe tanto da imparare anche da loro». Fanno eco le parole del consigliere Giacomo Nardiello (Pdci) convin-

to che «il rettore sarà il benvenuto alla Regione per illustrarci gli effetti devastanti della contro-riforma Gelmini. L’ignobile quanto grave campagna del centrodestra segna un imbarbarimento del clima politico regionale. Si rischia così di tornare alle liste di prescrizione di regime». Per Simonetti il rettore è stato colpito dal «dal tono rozzo di chi dovrebbe per primo ricordarsi di essere un rappresentante istituzionale. Peccato che né i parlamentari e né i consiglieri regionali del Pdl abbiano la facoltà di licenziare i rettori degli atenei».

Nei collettivi si decide come proseguire la “lotta” apartitica

Se occupare è perdere Domani i ragazzi torneranno in classe POTENZA - Anche in Basilicata, da lunedì, nella maggior parte degli istituti scolastici, le lezioni riprenderanno regolarmente. Dopo giorni di mobilitazione contro la riforma Gelmini e i tagli della Finanziaria a ricerca e università, gli studenti dicono che - anche con il decreto ormai trasformato in legge - «non è finita». Il punto rimane il “dopo”. Tanto nei due Atenei lucani che nelle scuole, studenti e docenti, discutono. Ecco che la protesta, - anzi, «l’opera di informazione» - si “sposterà” in orario extrascolastico. A Potenza, ieri pomeriggio, si è TORNARE a scuola da lunedì non è sbagliato, non è una sconfitta come molti credono, anzi, dopo una settimana di scioperi siamo arrivati a numerose conclusioni - e non a un totale fallimento come i provocatori ci vogliono far credere - sulle quali ora voglio porre l’attenzione per far fronte al generale senso di sconforto che sto constatando nei miei amici e più in generale in tutti gli studenti. Non dimentichiamoci proprio ora che in questi giorni siamo riusciti a compiere un’impresa ritenuta impossibile da tutti gli scettici, da tutte quelle persone che per anni non hanno fatto altro che etichettarci in mille modi

(tutti dispregiativi) e forse anche da noi stessi. Siamo riusciti a svegliare tutti gli studenti della città, siamo riusciti a far rinascere quell’entusiasmo proprio della nostra età anche in chi ormai è più grande di noi, siamo riusciti a mobilitare 10.000 teste pensanti nel nostro capoluogo di Regione, più in generale siamo riusciti a sensibilizzare un’intera nazione. Infatti il decreto è passato al Senato con pochi voti di scarto e alcuni gruppi parlamentari (anche interni alla maggioranza come la Lega Nord) hanno chiesto di non sottovalutare le nostre proteste, dando vita ad approfondimenti sulle leggi

LO SCIOPERO «Adesione dell’80 per cento» POTENZA - La Flc Cgil di Potenza si dice «soddisfatta» per «la straordinaria partecipazione allo sciopero del 30 ottobre. Si è registrata «un’adesione media del 80 per cento, con risultati significativi sia tra il personale docente che tra il personale Ata, mai raggiunta nella nostra provincia. Numerose scuole sono rimaste chiuse per adesione totale dei lavoratori». Dal capoluogo e dalla provincia sono partiti circa 23 pullman (14 organizzati dalle organizzazioni sindacali). Hanno partecipato 9 comuni (Potenza, Bella Castelmezzano, Pietrapertosa,Campomaggiore, Trivigno,Sassodi Castalda,Anzi, Guardia P.). Questo «vasto movimento di protesta ha potuto costituirsi anche grazie al ruolo forte del sindacato di categoria».

riunito il collettivo delle scuole superiori. Hanno scelto di seguire la strada della manifestazione alternativa: lezioni in piazza, volantinaggio, forum, purchè «sia cultura. E’ per questo che stiamo lottando, per il diritto allo studio». Proprio uno di questi studenti ha scritto una lettera aperta che è un invito a “non mollare”, ma con giudizio, senza “passare dalla parte del torto”. Per la prima volta - dice - senza partiti, senza etichette, «abbiamo raccontato l’entusiasmo e la capacità di pensare» di una generazione spesso giudicata “spenta”. tanto contestate, che sicuramente subiranno modifiche se non sostanziali, almeno significative - nei prossimi dibattiti parlamentari. Nella peggiore delle ipotesi ci è rimasto un ultimo appiglio, quello sì che sarà la nostra più grande vittoria: il referendum popolare, con cui già molti partiti si stanno riempendo la bocca. Referendum che noi sosterremo, non per faziosità, ma soltanto per comodità (economica e territoriale) ribadendo ancora una volta le nostre distanze da qualsiasi partito, governo o associazione. A questo punto delicato, “l’occupazione” non è una soluzione pertinente per la nostra realtà, che è sicuramente una situazione un po’ anomala. Nelle altre città d’Italia, il movimento studentesco è guidato dagli universitari ed è negli Atenei che l’occupazione appare uno strumento valido, poichè comporta in ambito culturale la semplice sospensione dei corsi con un rinvio delle lezioni. Per noi studenti degli istituti superiori ogni giornata di scuola “saltata” è persa per sempre. Molti altri istituti del Paese, a partire da lunedì, smetteranno di occupare e concluderanno la fase di

protesta mattutina (il Liceo Tasso di Roma, proprio per questo motivo, è saltato all’attenzione dei media). A mio avviso la linea dura non farà altro che il gioco del Governo e di chi ci vuol far passare per teppisti, filonisti e delinquenti. “Occupare” ora è anche pericoloso viste le ultime disposizioni del ministro Maroni. Faccio anche un’altra considerazione: fino a oggi si è manifestato per il diritto allo studio, ma occupando irresponsabilmente si va a contrastare proprio questo diritto nei confronti di chi è contrario alle nostre proteste. Persone che, in presenza di una posizione differente dalla mia, devo rispettare. Diversamente, non sarebbe una chiara contraddizione? La cosa più opportuna da fare, arrivati a questo nodo cruciale per il movimento studentesco è adottare una soluzione più pacata e intelligente. Magari, si potrebbe procedere, con i fondi della Consulta provinciale degli studenti, spesso destinati esclusivamente all’organizzazione della giornata dell’arte, con il produrre materiale informativo, oppure con la diffusione di un “giornale studentesco” regionale. Mezzi attraverso i quali dare

Una delle manifestazioni (foto in pagina Andrea Mattiacci)

voce alla protesta, da distribuire alla gente nel tentativo di sensibilizzarla. Dopo, cominciare con la raccolta firme per il referendum in piazza, non solo nel capoluogo. E’ la strada per dimostrare all’opinione pubblica che noi non facciamo tutto questo soltanto per fare “festa” a scuola. Siamo consapevoli e responsabili quando si parla di futuro. Così, la lotta non verrà “dismessa”, ma sarà incrementata da manifestazioni programmate. Come l’organizzazione di seminari tematici o lezioni all’aperto. I cortei non saranno più continui, ma costanti. Muoverci soli non ha più senso. Ora bisogna fare le cose insieme al resto d’Italia. In casi particolari, poi, serve muoverci a livello regionale nei giorni in cui la politica di maggioranza (o di minoranza) organizzerà manifestazioni di informazione sulla riforma Gelmini: potremmo far capire che Potenza è viva e attiva. Suggerisco una manifestazione nel giorno in cui tutti i presidenti delle varie Consulte provinciali degli studenti si riuniranno a Roma: dovremmo far capire che vogliamo la consultazione dei nostri rappresentanti eletti e

non dei membri delle associazioni giovanili (colpevoli di faziosità). Il nostro percorso comune può davvero essere efficace se integrato con momenti di aggregazione “propri” di noi giovani. Penso alla “notte bianca dello studente”, alle assemblee di istituto congiunte, all’organizzazione di commissioni scolastiche per formulare proposte concrete (collaborando con docenti e presidi). Proposte che potrebbero partire dalla gestione degli 8 milioni di euro che l’anno scorso sono stati spesi (per non dire dissipati) in vari progetti scolastici. Fino alla formulazione, a livello nazionale, di un vero e proprio decreto alternativo. Scioperare a oltranza e occupare ora sarebbe solo controproducente. La lotta non programmata non può che condannare la nostra unica speranza, ovvero il nostro stesso movimento, prima a una posizione di “torto”, poi alla fine certa. Io, da studente e da cittadino, non voglio che questo accada. E voi, invece, è questo che volete? Piervincenzo Lapenna (in veste di studente realista e non di rappresentante studentesco)

LE DECLINAZIONI DELLA PROTESTA IL CORTEO

GLI ZAINETTI

LA MOBILITAZIONE

LA PIAZZA

UN PO’ in tutta la regione, è vero, ma soprattutto a Potenza, è stata la modalità che ha “reso” in presenza l’Onda emotiva. Nel capoluogo, gli studenti (soprattutto si sono uniti gli alunni delle superiori) sono riusciti a mettere insieme anche 10mila “teste”. Senza eccessi e bandiere, solo voce e chilometri.

E’ STATA una delle proteste più “creative” viste in giro per la Basilicata. Entrati in classe per poter eleggere i propri rappresentanti, gli studenti del liceo scientifico Galilei (Potenza), martedì scorso, hanno appeso sulle ringhiere un migliaio di zaini: per esercitare il diritto-dovere di voto, ma “essere” contemporaneamente in strada con i compagni.

TUTTO è partito, in Basilicata, da un’improvvisa assemblea nell’Ateneo potentino. Aula magna assiepata, dieci giorni fa, «come mai». Poche ore dopo le scuole superiori del capoluogo, l’ateneo materano, i piccoli centri. Anche un corteo domenicale («non è solo per fare filone»). I docenti, invece, hanno costituito un coordinamento permanente.

E’ STATO il luogo delle lezioni alternative, punto di incontro di docenti e alunni: chimica sulle lavagne, storia e filosofia con i libri in mano. Gambe incrociate anche sotto la pioggia. Non ci sono stati momenti di tensione, i ragazzi e le Forze dell’ordine hanno collaborato. Con tanto di cori di ringraziamento allo «sbirro che è uno di noi».


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Domenica 2 novembre 2008

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Politica lucana Lacorazza a 11 giorni dalla manifestazione nazionale con Bersani presenta l’idea sul Mezzogiorno

Pronta la “Carta di Potenza” Il segretario del Pd per «opposizione e responsabiltà» POTENZA - Pronta la “Carta di Potenza”. Il documento cioè che la segreteria lucana del Partito democratico ha redatto sulla base dell’incontro del 21 che si è svolto a Potenza alla presenza del ministro ombra all’economia, Pier Luigi Bersani e di altri esponenti nazionali e locali del partito di Veltroni. Come anticipato già alla fine del dibattito della settimana scorsa il Pd ha preparato una piattaforma programmatica e politica sul Mezzogiorno proprio a partire dall’unico appuntamento al Sud della manifestazione nazionale “Così non va”. E il segretario regionale del Pd di Basilicata, Piero Lacorazza a corredo della “Carta” ha spiegato le linee guida e i principi ispiratori del documento. In particolare, secondo Lacorazza, l’azione politica del Partito democratico lucano deve connotarsi su questi ragionamenti: «La forza dell’opposizione contro i provvedimenti sulla scuola, sull'università e sulla ricerca, contro un governo nazionale che espropria la Regione del diritto di dire la sua sulla ricerca, sulla concessione e sulla perforazione degli idrocarburi; la forza dell'opposizione contro la nomina di un commissario del Parco Val d'Agri - Lagonegrese in barba a qualsiasi procedura democratica ed istituzionale; la forza dell'opposizione contro un governo che non aiuta la famiglie e le imprese dentro una crisi finanziaria che corre il rischio di far pagare il prezzo più alto alla parte debole, ai ceti medi; contro i tagli sulla sanità e sulle politiche sociali e contro un federalismo che indebolisce il Sud, spostando risorse verso il nord del paese». E ancora ha sottolineato Piero Lacorazza, «alla forza dell'opposizione uniamo la responsabilità della proposta e lo sforzo della positiva azione del governo regionale e del centrosinistra». E nello specifico del documento, Lacorazza ha aggiunto: «La responsabilità della proposta che parte da una regione del Mezzogiorno d'Italia. La “Carta di Potenza” sul Mezzogiorno, lanciata in occasione dell'iniziativa del 21 ottobre è stata inviata al segretario nazionale Walter Veltroni, ai parlamentari, ai presidenti di Regioni e Province, ai consiglieri regionali e provinciali, a numerosi amministratori locali delle regioni del Sud». «La “Carta di Potenza”, che abbiamo voluto intitolare “Mezzogiorno Italia. Un solo avvenire”, è dunque - ha dichiarato sempre lacorazza - un punto di partenza dal quale far partire una discussione che caratterizzi il Partito democratico non solo sulla forza dell'opposizione ma anche sulla responsabilità e la capacità della proposta. Lo stesso lavoro fatto dal presidente De Filippo nella conferenza Stato - Regioni e l'iniziativa che ha visto incontrarsi a Caserta 33 Province con l'azione del presidente Altobello ci dice che vi è un grande spazio per il progetto e per l'iniziativa politica sulla quale anche un nuova alleanza può ritrovare le ragioni sociali, democratiche e territoriali per alimentare la credibilità di un'altra Italia possibile. Sarà importante raccogliere il contributo, gli interessi, le competenze della società, delle forze sociali ed economiche, intellettuali e professionali affinché si possa arricchire e migliorare la Carta di Potenza sul Mezzogiorno». Queste le considerazioni alla base del documento che è composto da 12 pagine e 5 capitoli. Il primo “Pensare globalmente, agire localmente”, sottolinea l’importanza di ripartire dall’Eu-

Taddei: «Le due strade nuove segnano l’attenzione del Pdl» Il deputato Vincenzo Taddei (Pdl)

Pier Luigi Bersani a Potenza durante la manifestazione nazionale del 21 ottobre a Potenza

ropa («nonostante la stessa - si legge nel documento - sia debole nella dimensione della globalizzazione») cercando di aprirsi alle dinamiche delle relazioni internazionali che assegnano al Mediterraneo una nuova centralità. Il secondo capitolo “Un altro Mezzogiorno è possibile” parla di un meridione d’Italia che «ha bisogno di ricomporre la dialettica discontinua e talora lacerata tra Stato e società, tra spirito pubblico e particolarismi e a ciò sicuramente contribuirà la ricchezza dei filoni culturali delle storie poliriche che nel Partito democratico sono confluiti». Il terzo capitolo “Ricomporre le fratture del Paese” parte dalla “coincidenza” della cifra di 15 milioni che «secondo la Caritas sono le persone in emergenza so-

ciale», «un pò meno sono i residenti nel Mezzogiorno”, «15 su 47 milioni di elettori non sono rappresentati in Parlamento». Secondo quanto si legge nella “Carta di Potenza” questi i numeri delle fratture più profonde del Paese. Il quarto capitolo del documento “Ricostruire lo Stato rilanciando le autonomie” descrive un lavoro «a definire un blocco politico e democratico che si muova nel campo largo di chi non ha votato Berlusconi, non rinunciando alla semplificazione e alla governabilità ma non avendo la pretesa di rappresentare tutto». Il quinto e ultimo capitolo “L’Italia sarà quello che il Mezzogiorno diventerà” parla di federalismo, di riforme. s.s.

IL PDL lucano non ci sta alle continue critiche del centrosinistra lucano nei confronti del governo nazionale. «Le approvazioni di ieri, da parte del consiglio di amministrazione dell’Anas, dei due progetti preliminari della Potenza Bari e della Pollino - Murgia rappresentano l’ennesima dimostrazione di quanto il Governo Berlusconi sia attento alle esigenze ed alle necessità del Mezzogiorno e della Basilicata in particolare». Lo ha sostenuto, in una dichiarazione, il deputato lucano del Popolo della libertà Vincenzo Taddei. E il parlamentare ha poi aggiunto nello specifico: «Il centrodestra aveva già individuato queste grandi opere come essenziali per l'infrastrutturazione dei nostri territori e per rilanciarne lo sviluppo, E lo fece attraverso la legge Obiettivo che nel 2002 vide la sua stesura, poi i due anni di governo nazionale del centrosinistra hanno bloccato questi progetti ed ecco che, con il ritorno di al governo del presidente del consiglio Silvio Berlusconi, le due opere fanno un passo in avanti concreto verso la realizzazione».

Non solo. Il parlamentare Vincenzo Taddei ha poi evidenziato che «sono due strutture viarie di grande importanza per la Basilicata perchè mettono in contatto una, il Pollino con i due versanti dello Ionio e dell’Adriatico, contribuendo tra l’altro alla fine dell’isolamento di Matera, e l’altra dando un collegamento adeguato e importante tra le città di Salerno, Potenza e Bari. Due direttrici che ora passeranno all’esame del Cipe, che individuerà i fondi per realizzarle, e che certamente potranno contribuire allo sviluppo delle nostre aree». Taddei ha spiegato ancora: «La priorità su cui spingeremo per avere i primi finanziamenti sarà il tratto che collegherà Vaglio alla strada statale 96 e che metterà in contatto tutti i paesi dell’Alto Bradano con Potenza». «Due opere che comunque smentiscono categoricamente le menzogne del centrosinistra che – ha concluso il deputato lucano Vincenzo Taddei – parla sempre infondatamente del disinteresse del governo nazionale di centrodestra nei confronti della Basilicata».

L’INTERVENTO

Perché non si presta attenzione prima? «La confusione e la preoccupazione sono le vere attività quotidiane di questa stagione politica , segnata (ove mai ve ne fosse bisogno) da un sistematico assillo di qualche giornalista (non me ne vogliano quanti possano identificarsi in questo riferimento) inteso a creare ulteriore scompiglio fra “normali” dispute politiche, spesso necessarie a rendere più incisive le azioni intraprese, evitando la “calma piatta” del solito tran tran paludoso e stanco. Semmai, lo sforzo andrebbe e va indirizzato a chiedersi del perché la situazione occupazionale lucana, specie di un comparto in via di estinzione, quale quello industriale, che non viene adeguatamente attenzionato, non venga indagato prima che gli interventi finiscano a “tumulazione avvenuta”. Anzi, la vicenda ultima della “gloriosa” Mondial Piston, la dice lunga, specie dopo la “osanna-

ta” visita dell'amministratore delegato Fiat Marchionne, ricevuto con tutti gli onori e con tanto di marchio Fiat al seguito (sperando solo che l'abbiano rimosso dalle sale istituzionali della Regione). Occorrerebbe uno scatto di orgoglio, senza indugiare sulle lamentazioni che vogliono la Basilicata piccola e insignificante, poco incline ad alzare la voce e con un peso politico assolutamente modesto. Eppure è la stessa Basilicata dei moti di Scanzano, dei 21 giorni della Fiat, della variante alla linea di alta tensione Enel di Rapolla; allora, che si convochi un incontro di “popolo”, chiamando la società civile, le istituzioni, le rappresentanze accademiche e la gente comune per una complessiva e partecipata riflessione; un incontro del tipo che si è visto nelle occasioni elettorali per interrogarsi dove sta andando questa regione e quali possono essere le difese da allertare per non farla morire

nell'inedia e nella trascuratezza. Tanti, tutti si sono attardati sul ruolo di “cerniera” positiva della Basilicata rispetto a questo Mezzogiorno degradato e alla deriva; di una regione ricca di risorse (acqua, petrolio, gas) che la rende importante ed essenziale nel contesto del Paese, ma da cui non riesce a ricavare molto; forse, non è tempo di minacciare “tappi” del tipo diga di Senise; è sicuramente necessario che si evidenzi il contributo di questa “enclave” lucana, perché non se ne faccia scempio; in altre epoche, nonostante la Basilicata fosse fatta degli stessi piccoli numeri di oggi, si arrivò perfino a votare in Parlamento (a Camere unificate) una Risoluzione Basilicata, a cui non si è mai dato corso. Ebbene, se è vero che siamo in una stagione difficile, è altrettanto vero che non possiamo ulteriormente trascinarci stancamente verso epiloghi incerti e forse anche pericolosi; occorre

recuperare entusiasmo e partecipazione; occorre, come dice l'ottimo Preside Donato Martiello, rifuggire da strategie che inducono, anche se involontariamente, una sorta di sub-cultura che porta al disimpegno, al disinteresse ed al qualunquismo che sfocia nella degradazione della politica e per essa della società in generale. Per quanti amano identificarsi quali cattolici democratici diventano alquanto attuali le parole di Giuseppe Dossetti che, citando il vescovo di Poitiers diceva: “Combattiamo contro un persecutore insidioso, un nemico che lusinga... non ferisce la schiena con la frusta, ma carezza il ventre… non colpisce i fianchi ma prende possesso del cuore, non taglia la testa con la spada, ma uccide l'anima con l'oro e il denaro”». Antonio Papaleo (Componente assemblea provinciale Pd Potenza)


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Domenica 2 novembre 2008

24 ore in Basilicata

I lavoratori in assemblea permanente attivano un sito per agevolare le comunicazioni

Un blog per salvare la Daramic Lunedì prossimo consiglio comunale aperto a Tito I lavoratori in assemblea

TITO - Continueranno a presidiare i capannoni della Daramic a oltranza. E per agevolare la comunicazione hanno creato un blog su internet. Con l’obiettivo di «tutelare la prospettiva occupazionale dei 140 lavoratori», l’assemblea permanente dei dipendenti della Daramic di Tito Scalo - di proprietà del gruppo Polypore, leader mondiale per la produzione di componenti in plastica per le batterie – ha «rigettato la proposta aziendale di riprendere la produzione a termine fino al prossimo 31 dicembre». I lavoratori hanno riconfermato «il presidio del sito» e, «considerate le difficoltà di interloquire con i vertici aziendali», hanno annunciato l’apertura di un sito internet (lavoratoridaramic.wordpress.com) «per agevolare la comunicazione e l’evoluzione delle iniziative». Lunedì, a Tito, si terrà un consiglio comunale straordinario aperto sulla vertenza. Parteciperà anche Confindustria. Il segretario generale regionale della Cgil, Antonio Pepe, ha espresso «solidarietà ai lavoratori» e ha ribadito «l'impegno affinchè la produzione nello stabilimento di Tito non sia interrotto, anche perchè l’azienda ha sempre espresso giudizi ampiamente positivi sulla qualità del lavoro». Sul blog aperto dai lavoratori c’è un comunicato ufficia-

le della Polypore, la multinazionale americana a cui fa capo il gruppo Daramic. Nel documento l’azienda ribadisce la volontà di chiudere lo stabilimento di Tito Scalo. Qualche giorno fa nel corso di una riunione, alla quale hanno partecipato i rappresentanti di azienda, Confindustria Basilicata, di Cgil, Cisl e Uil e della rappresentanza sindacale unitaria, è stato illustrato il rischio, entro la fine dell’anno, di una contrazione di commesse, con eventuali ricadute negative sul gruppo industriale e quindi anche sullo stabilimento di Tito, causato dall’andamento non positivo dell’economia globale. Un concetto ribadito dal general manager della Daramic Pierre Hauswald, che ha spiegato i motivi che hanno indotto il consiglio d’amministrazione a prevedere la chiusura di Tito: «Come molte altre aziende - ha detto - anche Daramic sta trovando una serie di difficoltà, quali in particolare una sempre più forte concorrenza globale e un incremento dei costi per le materie prime e l’energia». Le organizzazioni sindacali, quindi, hanno evidenziato la necessità di attivare azioni e percorsi finalizzati a garantire e salvaguardare i livelli occupazionali anche attraverso il miglioramento delle attuali performance qualitative e produttive dello stabilimento di Tito. La vertenza è appena all’inizio.

Gli striscioni di protesta

Il monito del segretario della Uil Carmine Vaccaro

«Bisogna monitorare la crisi economica» POTENZA - «L'istituzione decisa, nei giorni scorsi, dalla giunta regionale della Campania di un nucleo di monitoraggio della crisi finanziaria, rafforzando il Tavolo di Partenariato con sindacati, imprenditori, enti locali, banche, istituito da tempo in Campania, è sicuramente un buon esempio da seguire anche da parte della Giunta Regionale della Basilicata per superare l'episodicità e la frantumazione dei “tavoli” e dare organicità all'iniziativa istituzionale». Lo sostiene il segretario provinciale di Potenza della Uil Carmine Vaccaro precisando che «il Nucleo o comunque si voglia chiamare è lo strumento più adatto per rispondere all'appello all'unità che ho fatto nei giorni scorsi quando ho sollecitato un adeguamento delle politiche industriali e di sviluppo del Governo

Regionale che non possono solo limitarsi alla “difesa” dei posti di lavoro ma hanno bisogno di una strategia d'attacco. Ottomila lavoratori coinvolti in crisi aziendali, oltre seimila beneficiari a vario titolo degli ammortizzatori sociali - evidenzia Vaccaro - sono cifre devastanti che vedono quasi quotidianamente allungare la catena di crisi aziendali. Di fronte a questa situazione sempre più allarmante non è più tempo di scaricaribarile, come ho già detto, e nemmeno, hanno ragione in questo caso i dirigenti di Confindustria, di annunci di misure che verranno. Non è più neanche il tempo - continua il segretario della Uil - di polemiche politiche tra centrosinistra e centrodestra come stiamo assistendo da giorni perchè le elezioni sono alle spalle e quelle che verranno sono lontane.

Del resto va colta positivamente la proposta che è venuta dal vice presidente del C.R. Franco Mattia proprio in direzione di istituire un “nucleo di monitoraggio”. La responsabilità per quanto sta accadendo nel settore industriale che mostra tutta la sua fragilità deve trasformarsi in atti concreti, tra i quali quel salto di qualità della concertazione che è diventato alla Regione Campania un “caso da esportare”specie nell'impegno ad elaborare un nuovo bando per mettere a disposizione del sistema imprenditoriale nuovi strumenti di sostegno allo sviluppo e alla crescita economica legati al raggiungimento degli obiettivi europei di innalzamento della qualità della vita, rafforzamento delle poitiche di welfare, superamento delle condizioni di povertà, potenziamento infrastrutture».

dalla prima

mo! e gli ficcò in bocca un cucchiaio pieno di liquido rosso. Il ragazzo bevve e subito la sua ombra biancasi dissolse con un lieve fruscìo e un silenzioso dolore. La madre urlò e chiamò suo figlio e urlò ancora e invocò quell'ombra bianca. Ma l'ombra non tornò e lei impazzì e per il dolore si divorò le mani. Maledetto quel liquido di sangue che cancella l'ombra dei morti per disgrazia! Così un tempo si raccontava ad Irsina per ricordare l'amore per un figlio perduto! In Basilicata un tempo i morti continuavano ad avere rapporti con i vivi in varie forme. A mezzanotte del primo novembre, ad esempio, venivano in processione per le vie del paese. Li potevi vedere riflessi in un catino d'acqua posto sul davanzale della finestra e illuminato da tre candele. Purché tu fossi confessato e comunicato! Li scorgevi senza problemi se eri nato di venerdì santo perché questo era un privilegio che toccava soltanto ai na-

Le radici del culto ti nel giorno della Passione di Cristo. Oppure potevi vederli in sogno quando venivano a chiederti un suffragio o a darti consigli o a preannunciarti fatti lieti, o forse tristi. Tu li guardavi e piangevi ma ti consolavi perché sapevi che se si facevano vedere significava che ti volevano bene. Così si credeva da queste parti. Che dolore quando moriva il capofamiglia, “palo che reggeva il tetto della casa”! Morto e vestito dai parenti col suo abito di nozze conservato per anni, cominciava il pianto. Nelle case contadine si alzavano “alte grida con colpi al petto ed al proprio viso, strappi di capelli per le donne, con abbracci e baci pietosi al morto con parole singhiozzate e rimproveri dolci per chi ha tradito la famiglia andandosene” (Crispino). Seguiva una

sommessa cantilena per raccontare quel poco di bello goduto e quel molto di male patito nella vita che aveva vissuto. Era il “pianto-elogio”, come dicono gli antropologi. Acuto intenso scomposto diventava all' arrivo del prete venuto a portarsi via per sempre quel povero Cristo senza speranza di resurrezione. Si formava il corteo funebre. Da come era composto capivi se era di un contadino o di un “signore”. Un prete con una semplice croce portata dal sagrestano non si negava a nessuno! Ma una famiglia di signori metteva le corone di fiori e gli orfanelli -se in paese c'era un orfanotrofio - e la Confraternita della Buona Morte e i preti con stola nera. In qualche paese dietro la bara poteva esserci anche la banda musicale a rendere più

solenne il penoso trasporto. Pure in chiesa c'era la differenza. Dipendeva dai quattrini “offerti” al prete: messa cantata e Dies Irae se pagavi, sennò soltanto qualche requiescat e l'aspersione. Questo secondo era il funerale “piccolo”. Quello “grande” prevedeva invece l'addobbo con un gran numero di candele e di fiori messi intorno ad un catafalco, “machina mortis” di memoria spagnolesca. Terminate le preghiere in latinorum, si andava verso il cimitero. Dalla chiesa partiva il corteo: quello di un contadino era breve, casa-chiesa-cimitero, ma quello di un signore andava per le stesse vie dove passavano in processione la Madonna e i santi! Nei tre giorni che seguivano, la famiglia metteva sul tavolo una fetta di pane, un bic-

chiere d'acqua e una lampada ad olio affinché di notte quell'anima benedetta potesse tornare a nutrirsi. In altri paesi si pensava che quel pane potesse esserle utile nel suo viaggio verso l'eternità. Intanto qui, in casa, per settedieci giorni non si accendeva il fuoco e al cibo ci pensavano i familiari o il vicinato con 'u cunzuòle (cibo funebre). Quando poi si riprendeva a cucinare, si riempiva un piatto per il morto e lo si metteva sul davanzale della finestra per essere consumato da un povero in attesa paziente. Ol periodo di lutto era poi lungo: dieci anni per il capofamiglia - e sua moglie non sarebbe uscita di casa per sei mesi -, otto per un figlio maschio - e sua madre lo avrebbe portato per tutta la vita-. Gli uomini di casa non si radeva-

no la barba per quaranta giorni. Per cinque anni indossavano una pettina nera. Agli stipiti della porta d'ingresso si appendevano teli neri perché tutti vedessero che di là era passata quella Signora che fa diventare nuvola bianca chi le pare e piace! Quei teli neri aspettavano di essere scoloriti dal sole ma spesso il vento ci soffiava dentro e tu che passavi per strada li sentivi sbattere come grandi ali nere. La familiarità con i morti era dunque diffusa in Basilicata perché alta era la mortalità, soprattutto nelle zone più povere dove l'igiene era poca e molta la fame. Ma se in casa entrava una farfalla bianca, quella era un'anima buona venuta a portare un augurio per qualcosa che desideravi, certo, qualcosa di diverso dalla miseria e dalla morte. Questo succedeva in Basilicata, ieri. www.angelolucano.blogspot.com


24 Ore in Basilicata 13 L’analisi del consigliere regionale Mattia (FI-Pdl) Domenica 2 novembre 2008

L’annuncio della Cgil

Pubblico impiego Venerdì stop in Basilicata

Lavoratori in sciopero

POTENZA - La Cgil si prepara al primo dei tre scioperi regionali del pubblico impiego proclamati contro il protocollo di intesa sul rinnovo dei contratti, che il sindacato non ha sottoscritto, a differenza di Cisl, Uil, Confsal, Ugl e Usae, confermando gli stop già indetti inizialmente a livello unitario dalle categorie delle tre organizzazioni confederali. Mobilitazioni anche in Basilicata. Ad aprire il calendario delle mobilitazioni saranno lunedì 3 novembre le regioni del centro (a seguire ci sarà lo sciopero il 7 novembre nelle regioni del nord e, in ultima battuta, il 14 novembre il sud e le isole), in attesa dello sciopero generale che la Cgil Funzione pubblica si appresta ad attuare a dicembre, con una manifestazione nazionale a Roma. Dopo l’accordo separato raggiunto a Palazzo Chigi lo scorso 30 ottobre, la mobilitazione è stata quindi lasciata in piedi soltanto dall’Fp-Cgil, perchè è «un accordo truffa», ha sostenuto il segretario generale Carlo Pod-

da, a partire dagli aumenti proposti (70 euro lordi per i ministeri, secondo il protocollo) che «sono meno della metà dell’inflazione reale». Sempre lunedì, in contemporanea ma con una manifestazione separata, scenderanno in piazza i lavoratori della Uil Fpl, che rappresenta i comparti della Sanità pubblica e delle Autonomie locali, confermando così lo sciopero indetto per il contratto nazionale dei lavoratori dei due comparti, scaduto da oltre 10 mesi. Sciopero che, è stato precisato, non è contro l’accordo proposto dal governo, firmato dalla Uil, e di fronte al quale i ministeriali hanno deciso di revocare lo stop. Lo sciopero di lunedì riguarderà nello specifico Toscana, Umbria, Marche e Lazio; venerdì 7 novembre si fermeranno Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria ed Emilia Romagna; venerdì 14, Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Progetto Potenza-Bari «Passo importante per il futuro» “POTENZA - «L'approvazione da parte del CdA dell'Anas del progetto preliminare della strada statale Potenza-Bari, che comprende in particolare il superamento del “valico di Pazzano”, è un primo passo importante destinato a segnare una svolta negli interventi di adeguamento della rete regionale ed interregionale delle infrastrutture viarie su cui si gioca il futuro produttivo sociale e civile della Basilicata». E' il commento del vice presidente del Consiglio Regionale Franco Mattia (Fi-Pdl) ricordando le numerose iniziative assunte in Consiglio anche insieme ai colleghi del Pdl per accelerare le procedure in grado di garantire il completamento di una strada che è fondamentale per la mobilità dal capoluogo di regione e dai comuni dell'Alto Bradano verso la Puglia, tanto più per liberare le comunità del comprensorio dall'isolamento e realizzare il collegamento più veloce tra il corridoio tirrenico e quello adriatico. «Finalmente sottolinea l’esponente del partito di Berlusconi in consiglio regionale - si passa alla progettazione del tratto centrale, Vaglio-Genzano, che garantirà il superamento della “strozzatura”, il valico di Pazzano vicino Tolve, bypassandolo per rendere più comodo e rapido il collegamento viario, superando i notevoli disagi quotidiani degli automobilisti. E' evidente - sostiene il consigliere regionale che adesso si deve affrontare il problema del finanziamento complessivo dei lavori progettati. In proposito continua il consigliere Mattia - vorrei tranquillizzare l'assessore Loguercio sull'impegno dei parlamentari lucani del Pdl, del Ministero alle infrastrutture e dell'intero Governo, dimostrato proprio in quest'occasione, e a superare il tempo perduto dal precedente governo Prodi, pur non

Il consigliere regionale di Forza Italia Franco Matta e in basso un tratto di strada in fase di ampliamento

nascondendo le difficoltà della delicata situazione economico-finanziaria del Paese. Ma non basta rivendicare più soldi dal Governo. Anche la Regione può e deve fare la sua parte. Conoscendo l'impegno e la sensibilità dell'assessore Loguercio sui problemi della viabilità e nello specifico per la Potenza-Bari, sono certo che si adopererà per attivare una concertazione istituzionale (innanzittutto con il Ministero alle Infrastrutture e l'Anas) con l'obiettivo di portare a

termine l'importante opera infrastratturale e per programmare nel modo migliore gli oltre 750 milioni di euro del Programma Operativo Fesr 2007-2013. E' per questo che conclude il consigliere regionale di Forza Italia Mattia - continuiamo a sollecitare la Giunta regionale a definire una nuova strategia di programmazione dei fondi comunitari anche nel settore della viabilità, delle infastrutture e delle opere pubbliche».

L’iniziativa del Csail di Filippo Massaro

L’allarme dell’assessore comunale Guarascio

«Stiamo preparando il “Parco day”»

“Parco di carta” «Pericolo da scongiurare»

POTENZA - «La nomina dell'ingegnere Domenico Totaro a commissario del Parco Nazionale Val d'Agri, al di là della polemica strumentale mossa dalla Regione e dal centrosinistra che in tutti questi anni non sono stati capaci di dare operatività al Parco, rappresenta invece uno sbocco concreto all'attività dell'Ente di gestione dell'area naturalistica». E' quanto sostiene il presidente del Csail Filippo Massaro annunciando che il Csail promuoverà il “Parco day” per festeggiare con la nomina effettuata il rilancio dell'attenzione e dell'impegno di istituzioni e comunità locali verso il Parco Val d'Agri. «Il Parco che vogliamo – sottolinea Filippo Massaro del Csail – deve avere caratteristiche del tutto inedite rispetto a quelle che si riscontrano in altri Parchi italiani, compreso il Parco del Pollino, perchè non si può certamente “esorcizzare” la presenza a ridosso del comprensorio naturalistico da tutelare delle compagnie e società di ricerca ed estrazione di petrolio. Pertanto diventa necessario individuare strumenti e modalità per la coesistenza di ambiente-territorio e giacimenti di idrocarburi e gas. Si tratta per questo - sostiene Masssaro - di superare comportamenti di vetero-ambientalismo riferiti solo a difendere l'albero piuttosto che a pensare come possa produrre di più e di qualità. Sono certo che l’ingegnere Totaro sarà in grado di definire un primo programma di azioni e soprattutto coinvolgerà le popo-

Filippo Massaro

lazioni e le autonomie locali perchè non si ripetano più i fenomeni di inquinamento di aziende agricole ed aree rurali a ridosso del Centro Oli (le “famose vigne al petrolio”), i danni ad attività industriali e commerciali e complessivamente al turismo. Al neo commissario – dice Massaro del Csail – riconosciamo le particolari qualità professionali, non mancherà il sostegno del Csail».

SPINOSO - Sulla nomina del commissario del Parco della Val D’Agri, che ha scatenato una serie di polemiche, interviene l’assessore alle politiche sociali del Comune di Spinoso, Maria Rosaria Guarascio. «Sono trascorsi venti anni da quando la finanziaria del 1988 dava per possibile l’istituzione del Parco nazionale della Val d’Agri, ponendolo in alternativa al Delta del Po che poi è diventato Parco regionale. Oggi il Parco della Val d’Agri c’è e si accinge a diventare a tutti gli effetti realtà operativa. Si tratta di farlo funzionare, mettendo in moto la complessa macchina dello sviluppo sostenibile. Occorre assicurare un futuro soprattutto ai giovani e alle popolazioni che spoesso hanno temuto (e continuano a temere) una riedizione del Parco del Pollino con i tanti errori diventati, in certi momenti, addirittura fallimentari e in ogni caso insostenibili. Il neo commissario Domenico Totaro ha davanti

Domenico Totaro

a sè una sfida: dare alle popolazioni della valle dell’Agri ciò che in tanti anni non hanno avuto. Vale a dire una speranza concreta e una concreta possibilità di non abbandonare questa terra ricca di risorse e di energie. Di capacità intellettuali da valorizzare. E non solo di petrolio. Il parco, come altre volte ho sottolineato, deve corrispondere alle attese della gente. Quindi non solo un parco sulla carta o, peggio, un parco di carta. Ma una realtà viva come sono del resto i parchi del Nord, an-

che là dove nei parchi c’è il petrolio. Ed è il caso del Ticino. Ora l’ambiente della Valle ha un guardiano autorevole, incaricato di vegliare sui destini dell’area e di contribuire alla salvaguardia del suo complesso sistema. Fare in modo che il parco cominci a funzionare da subito è anche questa una sfida. Tra le più importanti. Naturalmente con il contributo dei comuni e delle autonomie locali, degli enti presenti sul territorio che dovranno essere consapevoli della posta in gioco».


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24 Ore in Basilicata

Domenica 2 novembre 2008

Segnalata dai carabinieri anche una donna per abbandono di minori

Controlli di Halloween, 11 denunce POTENZA - Nottata di serrati controlli su strada, quella appena trascorsa da parte dei carabinieri del comando provinciale di Potenza in occasione di Halloween, festa di particolare richiamo per i giovani che, come solitamente avviene nei fine settimana, aumentano in modo significativo i loro spostamenti su strada verso le discoteche anche fuori provincia o di rientro dai locali notturni. Undici persone sono

state denunciate dai carabinieri del comando provinciale di Potenza in un controllo straordinario del territorio disposto dal comandante della Regione carabinieri Basilicata, Tommaso Meli. Nel corso dei controlli è stata denunciata una donna di 32 anni, ritenuta responsabile del reato di abbandono di minori. La donna, che era già tenuta

dall’autorità giudiziaria a non abbandonare i figli per episodi analoghi, non ha rispettato le prescrizioni che le erano state imposte perchè, senza un giustificato motivo, ha lasciato i figli soli in casa. Sempre nell’ambito dei controlli, sono stati ben sei le persone denunciate per guida in stato di ebbrezza, molto probabilmente a seguito di eccessi dovuti alla notte di Halloween.

Un posto di blocco

Pubblicato il bando per il titolo da insegnante di sostegno. Le proteste di chi aveva già l’abilitazione

A Matera le 400 ore della Ssis I docenti: «Devono metterci in condizione di poter frequentare» POTENZA - «Le attività formative si svolgeranno presso la sede di Matera». Alla fine è andata così. Il bando relativo al «corso aggiuntivo di 400 ore attinente l'integrazione scolastica agli alunni in situazione di handicap e miranti a fornire l'acquisizione dei necessari contenuti formativi» è stato pubblicato e con esso sono “morte” le speranze dei 360 docenti potentini già in possesso dell'abilitazione conseguita presso le Scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario (Ssis). Tutti ragazzi “alle prime armi” che per quest'anno si sono visti «assegnare le cattedre» nella zona di «Potenza e provincia». Ragazzi che vorrebbero avere la possibilità di poter diventare anche «insegnanti di sostegno», frequentando il predetto corso aggiuntivo. Ma come si fa se la sede è Matera? «Insegno a Lauria e Rotonda - commenta Caterina - e per me è praticamente impossibile essere nella “città dei sassi” per l'orario di inizio delle lezioni». Stessa sorte anche per Marco, che insegna a Lagonegro. E non solo. Sembra un coro di voci. «E' vero che è uscito il bando - commentano - ma noi non ci arrendiamo. Vogliamo essere messi nelle condizioni di poter frequentare queste 400 ore in modo da non intaccare la nostra “qualità della vita”». Le proteste, in realtà, sono iniziate già a giugno, quando si è paventata l'ipotesi di spostare il corso a Matera, nei locali presenti al primo piano del centro commerciale “il Circo”. E, sempre a giugno, sono state presentate due mozioni, una alla Regione Basilicata e una al Comune del capoluogo lucano per

chiedere «il mantenimento della sede didattica di svolgimento del corso presso la sede di Potenza, non intravedendone adeguate ragioni o motivazioni tali da indurre la soppressione della sede potentina e il conseguente trasferimento del corso a Matera». «Nessuno ha dato risposta - continuano i docenti interessati - e la direttrice della Ssis ha fatto “orecchie da mercante”, non tenendo in nessuna considerazione le nostre esigenze». «Voglio fare un appello al Rettore dell'Università della Basilicata - afferma il consigliere comunale Dario Marsico - che ha sempre mostrato di porre in primo piano gli studenti e i loro bisogni. Lo prego di intervenire in questa situazione perché ne va di mezzo la qualità della vita, dello studio e della crescita professionale di oltre trecento persone. A cui si aggiunge il fatto che, se la sede del corso

non verrà spostata nuovamente a Potenza, molti docenti, per motivi logistici, saranno costretti a spostarsi in altre Università, se non addirittura a rinunciarvi». Ma come mai la sede del corso è stata trasferita a Matera? «Ci hanno detto che a Potenza non ci sono aule disponibili - continuano i docenti. Ma non è vero. Abbiamo chiesto un preventivo all'Efab (Ente Autonomo Fiera di Basilicata): 2 sale da 400 metri quadri, 200 sedie, impianti di amplificazione, 2 video proiettori, servizio bar, utilizzo della segreteria Efab, riscaldamento e personale a disposizione, per un costo di circa 150 euro all'ora. Siamo anche disposti ad accollarci noi questo costo (circa 41 centesimi a persona all'ora). In alternativa, ci sarebbe anche il Centro di Malvaccaro». Proprio sulla questione “sede”, abbiamo interpellato la direttrice del-

Articolata discussione sui nuovi bandi

Al Tavolo verde l’analisi del Psr POTENZA - Analisi delle bozze dei bandi del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Basilicata per periodo 20072013, andamento della spesa del Programma Operativo Regionale 2000-2006 e proposte di utilizzazione dei fondi liberati dal Programma Operativo Regionale 2000-2006. Sono questi gli argomenti affrontati nel corso di una riunione del “Tavolo verde” presieduta dall’Assessore all‚Agricoltura, Roberto Falotico. Nel corso dei lavori il Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura e Autorità di Gestione del Psr, Francesco Pesce, ha illustrato gli adempimenti già effettuati nella fase di implementazione del programma, elencando anche i principali aspetti gestionali che comportano la concertazione con le rappresentanze sociali ed economiche. Dopo una presentazione analitica delle prime nove bozze dei bandi del Psr, predisposte dagli Uffici del Dipartimento Agri-

coltura, è seguita una articolata discussione. Considerata la moltitudine delle questioni sottese alla emanazione dei bandi si è quindi deciso di far proseguire i lavori in specifiche sedute tematiche, il cui svolgimento è previsto per le prossime due settimane. Ai lavori hanno partecipato i quattro presidenti delle principali Organizzazioni professionali Agricole regionali: Rocco Battaglino e Giuseppe Brillante della Col diretti; Donato Di Stefano, Paolo Carbone e Luciano Sileo della Confederazione Italiana Agricoltori -CIA; Rocco Graziadei, Antonio Catalano e Gerardo Lovito della Confagricoltura; Eutachio Ricchiuti e Nicola Minichino della Copagri. All‚incontro hanno anche partecipato Gabriele Di Mauro, Ermanno Pennacchio e Tommaso Romeo rispettivamente direttore, dirigente e funzionario dell‚Organismo Pagatore regionale Arbea.

la Ssiss, Margherita Fasano. «Mi sono interessata fin dall'inizio della faccenda, ma al momento non esistono aule idonee per organizzare questo corso nel capoluogo di regione. L'unico preventivo che mi è arrivato è quello dell'Efab, ma 56 mila euro per 400 ore di lezione è un costo che l'Università non può permettersi di pagare (altrimenti si dovrebbero ulteriormente aumentare le tasse), né tantomeno è possibile che gli studenti si accollino personalmente tale spesa. Riguardo il centro di Malvaccaro, l'ultima volta che abbiamo chiesto di usufruire di quella struttura abbiamo avuto una pessima esperienza: i nostri ragazzi sono rimasti fuori e non hanno potuto svolgere regolarmente le lezioni. Anche le aule del campus di Macchia Romana non sono disponibili: bastano a malapena per organizzare i corsi universitari. Abbiamo fatto il possibile per non spostare il corso, ma non ci sono altre possibilità. Ormai il bando è stato pubblicato e la macchina organizzativa si è già messa in moto. Le lezioni sono previste dalle 14:30 alle 19 e Matera non è poi così difficilmente raggiungibile». Rimane un unico dubbio: non è ancora stata stipulata la convenzione per la sede del “Circo”, ma la direttrice Fasano assicura che è «questione di giorni». Dunque, da un lato, c'è un avviso pubblico che scade il 15 novembre, dall'altro lato ci sono 360 giovani docenti che promettono di «continuare a lottare fino a quando non si troverà una soluzione che vada incontro ai nostri bisogni». Anna Maria Calabrese

Report torna in Basilicata

Quei 5 chili di plutonio all’Itrec

La sede Itrec di Rotondella

ROTONDELLA - Ci sono cinque chili di plutonio che possono essere usati per fini militari e che da due anni sono in un deposito dove l'impianto antincendio, dopo aver provocato un’esplosione, deve ancora essere omologato. All’Itrec di Rotondella, vicino Matera, da 30 anni un impianto è attivo solo per mantenere in sicurezza le barre di uranio e torio che gli americani ci hanno lasciato in custodia e di cui non sappiamo cosa farne. A Saluggia l’impianto si trova sul greto della Dora Baltea, in un sito che si è allagato tre volte in 15 anni. Ma il problema più grande l’hanno avuto per lo svuotamento di una vecchia piscina che dal 2004 perdeva liquido radioattivo minacciando la falda:

avrebbe causato, secondo la testimonianza di un operatore intervistato da “Report”, un centinaio di casi di contaminazione interna. Alla fine sul nostro territorio si contano oltre 30mila metri cubi di rifiuti radioattivi, che diventeranno 120.000 dopo lo smantellamento delle centrali previsto per il 2020. Tutta roba che dovrebbe essere seppellita in un deposito nazionale. Nel 2003, dopo il fallimento di Scanzano Jonico, il governo Berlusconi aveva dichiarato che sarebbe stato ultimato entro dicembre 2008. Mancano 2 mesi alla scadenza e del deposito nemmeno l’ombra. Tutto questo mentre la giostra del nucleare si prepara a ripartire»

L’analisi economica del presidente di Confapi

«Necessari gli aiuti di liquidità alle piccole e medie imprese italiane» POTENZA - «Accogliamo con favore gli sforzi sia sul piano nazionale, sia in diverse regioni, a potenziamento delle risorse per i Confidi: rappresenta la migliore risposta a una nostra precisa sollecitazione, cui sono seguite quelle di altre Assocazioni datoriali», dichiara la Presidente dei Giovani Confapi, Valentina Sanfelice di Bagnoli. «Si tratta di aiuti concreti che rispondono all' esigenza di liquidità delle piccole e medie imprese in particolare al problema dell' indebitamento a breve». Secondo le stime effettuate sul sistema Confapi, infatti, oggi i Confidi hanno un effetto moltiplicatore che va dalle 20 alle 50 volte il capitale po-

sto a garanzia. «E' necessario» intervenire subito con ulteriori misure a favore delle pmi che siano «strutturali». «Occorre modificare -spiega la presidente dei Giovani Confapi- i sistemi di rating utilizzati dalle banche per valutare il merito creditizio nelle imprese, per esempio, con l' introduzione di un indicatore della qualità dell'impresa che si basi su due fattori: imprenditoriale e di capacità progettuale». Sanfelice rende noto inoltre la messa a punto di un apposito modello sperimentale che possa garantire la qualità degli impieghi da parte degli istituti ed al tempo stesso premiare le aziende con pro-

getti di vero sviluppo. «Confidiamo nell'attenzione del Governo e dell'Abi al fine di poter presentare il modello scientifico da sperimentare». Il credit ranch «non è più un rischio ma un fatto» di fronte al quale sempre più imprese si trovano a dover lottare. Per la presidente dei Giovani Confapi, è il momento di pensare non alla capitalizzazione ma al superamento della crisi con interventi immediati sul credito a breve o sul consolidamento delle passività correnti. E conclude « puntiamo fortemente sul sistema dei Consorzi Fidi ripensando il sistema del rating bancario».


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CheBasilicatafa

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L’approfondimento La vita dei palestinesi nei territori occupati

OLTRE ILMURO della SEPARAZIONE TOTALE di ANDREA SPARTACO

isogna avere una password israeliana - afferma Rula Halawani, fotografa per accedere a uno Stato palestinese. È così. Vorrei davvero che gli israeliani cancellassero tutti questi confini, che venissero a passare un po' di tempo a casa mia, così da sentire la voglia di libertà che si respira. Quando penso all'Europa riesco persino a immaginarmi il movimento della gente. La libertà di andare dove si vuole è qualcosa di veramente importante. So bene cos'è la libertà, lo sanno bene migliaia di palestinesi, e questo quello di cui non si rende conto lo Stato di Israele. Vorrei vivere in un luogo senza confini dove si possa uscire da Gerusalemme, Gaza o Hebron senza problemi e quando si vuole». DIVIDERE UN POPOLO Sono due le problematiche concernenti il conflitto israelo-palestinese che restano irrisolte, nonostante le innumerevoli risoluzioni: acqua e occupazione. «Per entrare nella vita concreta dei palestinesi - racconta Tareq Salame, giornalista e cooperante per la Ngo italiana Jvc - è più costruttivo attraversare il muro, entrare nei territori e fare un giro, magari spararsi 4 o 5 ore a un check, o impiegare 6 ore per fare 30 km, oppure prendere un bus da un villaggio per andare in università». I palestinesi di Gerusalemme si sono persino inventati l'Alternative tour, un giro turistico tra campi profughi e territori, per far capire ai turisti come si vive stando direttamente a contatto con una realtà quotidiana di occupazione. Non basta infatti elencare le innumerevoli tipologie di chiusure che l'occupazione produce. Secondo dati Ocha (Ufficio di coordinamento per i problemi umanitari dell'Onu ndr) dell'aprile di quest'anno vi sono 71 checkpoints aperti 24 ore su 24 e 17 parziali. Poi tranches, tagli della strada utili a impedire il passaggio delle auto. Ve ne sono 17, alcuni lunghi anche 20 chilometri, come quello intorno a Gerico. E ancora. Quando viaggiamo in macchina per il West Bank possiamo trovare blocchi cubici di cemento, i road blocks. Sono 75, per una lunghezza di 124 chilometri. Earth mounds, montagnole di detriti e spazzatura che formano blocchi stradali impedendo il passaggio da un villaggio all'altro e obbligando a lunghi giri o a cambi di mezzi di trasporto popolazione e merci. Road barrier, barriere sulle due strade principali israeliane costruite per mettere in comunicazione le innumerevoli colonie che attraversano i territori occupati. Veri e propri muri lungo tutto il percorso stradale, il cui accesso è impedito ai palestinesi, che provocano un elevato squilibrio socio-economico e ambientale. Flying checkpoints, mezzi della polizia o dell'Idf (Israeli defence force ndr) che percorrono le strade e fermano i palestinesi, talvolta per ore e ore, impedendo attività come andare al lavoro, a scuola, all'università. «La maggior parte di queste chiusure - prosegue Tareq - non sono sulla Green Line, la linea del 1967 che dovrebbe delimitare il confine tra Israele e Palestina, secondo la risoluzione “due popoli due Stati”, ma all'interno del West Bank, divenendo a tutti gli effetti blocchi di uno Stato all'interno di un altro Stato». Dal novembre 2005 sono raddoppiati. Attualmente sono 607. Quale impatto hanno questi blocchi sulla vita delle persone? A Nablus, città a nord dei territori, con 130 mila abitanti e 350 mila nell'hinterland, l'Onu denuncia come la colonizzazione, attuata intorno alla città, che ha unito le stesse colonie israeliane con una fitta rete di strade non accessibili ai palestinesi, ha fatto in modo che per persone e merci non sia più possibile uscire senza passare dai checkpoint. Le merci sui tir vengono controllate scaricandole e poi rimettendole su un altro veicolo, un metodo che fa lievitare i costi di trasporto incidendo pesantemente sulla già problematica economia palestinese. Molte attività commerciali sono quindi uscite dalla città, spostandosi nelle campagne e per gli studenti diventa difficile se non impossibile una vita scolastica regolare. A causa dell'intreccio di strade israeliane intorno alla città si può solo andare a nord, non a sud, est, ovest. Di fatto la Cisgiordania viene così tagliata a metà.

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a situazione è peggiorata con gli ultimi governi Ariel Sharon e Ehud Olmert. Solo dal giorno della conferenza di Annapolis, per fare un esempio, Israele ha approvato la costruzione di 1700 nuove abitazioni nelle colonie in terra palestinese. Persino il quotidiano israeliano Haaretz denunciava questa “vergogna infinita”. «Se l' Associazione Peace Now non avesse pubblicato di volta in volta dei rapporti - scriveva - nessuno sarebbe stato al corrente delle ininterrotte edificazioni negli insediamenti. Stando alle dichiarazioni del governo Olmert, chiunque avrebbe potuto supporre che le costruzioni erano state sospese e che si stavano facendo sforzi per raggiungere un accordo di pace che includesse il ritiro dei coloni dalla maggior parte del West Bank. Ma nei territori occupati le cose non vanno esattamente così. E l'inganno continua».«Così - ribadisce Tareq Salame - la colonizzazione va avanti quasi autonoma anche nel dopo Olmert, perché continuano ad arrivare in terra palestinese coloni che piantano i loro container per qualche anno. Poi il governo li finanzia con reti idriche, elettriche, del gas, e addirittura un assegno per ogni figlio. È tutto ciò che serve praticamente. Gli costruisce case eliminando i container e poi le case si uniscono ad altre case e da una colonia si passa a una città che viene circondata e protetta dall'esercito. E si va avanti così da sempre. Non è colonialismo questo?». Ma i palestinesi sognano ancora. Alcuni hanno visioni aperte d'uno Stato futuro. «Non credo ci sia un sogno palestinese - tiene a precisare Sharif Kananna, sociologo di Ramallah - ma più sogni. Credo che stare in Palestina voglia dire sognare di non essere palestinese ma avere la possibilità di allargare i propri confini urbani, culturali, incontrare persone senza barriere d'ogni genere. Sì, non credo al sogno di uno Stato palestinese più o meno piccolo o grande, ma certamente penso a uno Stato come una questione di rispetto umano». Altri, più buie e legate al trauma antico dell'esodo che si portano dentro e che spesso li mette persino contro palestinesi stessi, creando per interesse locale fazioni all'infinito. «Non penso ci sia un sogno comune palestinese. Forse è quello del ritorno - quasi lo sussurra per paura Ahmad Khalifa, ricercatore a Beirut - d'una identità comune. Il mio è stato ucciso anni fa, ma non sono stati bravi a uccidere la mia volontà, la mia etica e la mia resistenza perché questa è la mia terra e non la loro». Altri ancora vedono solo una normalità che non arriva mai e la bruttura dello scontro tra i palestinesi di Fatah e quelli di Hamas. «Io sogno di essere palestinese ovunque - sostiene Ala Heleehel, giornalista di Haifa - di non svegliarmi tutte le mattine con la paura di perdere la mia identità. Vorrei semplicemente diventare una persona normale, che fa cose normali in una società normale. È un sogno moderato no? Non sentire l'identità del mio popolo mi spaventa, sì mi spaventa».

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a situazione è peggiorata con gli ultimi governi Ariel Sharon e Ehud Olmert. Solo dal giorno della conferenza di Annapolis, per fare un esempio, Israele ha approvato la costruzione di 1700 nuove abitazioni nelle colonie in terra palestinese. Persino il quotidiano israeliano Haaretz denunciava questa “vergogna infinita”. «Se l' Associazione Peace Now non avesse pubblicato di volta in volta dei rapporti - scriveva - nessuno sarebbe stato al corrente delle ininterrotte edificazioni negli insediamenti. Stando alle dichiarazioni del governo Olmert, chiunque avrebbe potuto supporre che le costruzioni erano state sospese e che si stavano facendo sforzi per raggiungere un accordo di pace che includesse il ritiro dei coloni dalla maggior parte del West Bank. Ma nei territori occupati le cose non vanno esattamente così. E l'inganno continua».«Così - ribadisce Tareq Salame - la colonizzazione va avanti quasi autonoma anche nel dopo Olmert, perché continuano ad arrivare in terra palestinese coloni che piantano i loro container per qualche anno. Poi il governo li finanzia con reti idriche, elettriche, del gas, e addirittura un assegno per ogni figlio. È tutto ciò che serve praticamente. Gli costruisce case eliminando i container e poi le case si uniscono ad altre case e da una colonia si passa a una città che viene circondata e protetta dall'esercito. E si va avanti così da sempre. Non è colonialismo questo?». Ma i palestinesi sognano ancora. Alcuni hanno visioni aperte d'uno Stato futuro. «Non credo ci sia un sogno palestinese - tiene a precisare Sharif Kananna, sociologo di Ramallah - ma più sogni. Credo che stare in Palestina voglia dire sognare di non essere palestinese ma avere la possibilità di allargare i propri confini urbani, culturali, incontrare persone senza barriere d'ogni genere. Sì, non credo al sogno di uno Stato palestinese più o meno piccolo o grande, ma certamente penso a uno Stato come una questione di rispetto umano». Altri, più buie e legate al trauma antico dell'esodo che si portano dentro e che spesso li mette persino contro palestinesi stessi, creando per interesse locale fazioni all'infinito. «Non penso ci sia un sogno comune palestinese. Forse è quello del ritorno - quasi lo sussurra per paura Ahmad Khalifa, ricercatore a Beirut - d'una identità comune. Il mio è stato ucciso anni fa, ma non sono stati bravi a uccidere la mia volontà, la mia etica e la mia resistenza perché questa è la mia terra e non la loro». Altri ancora vedono solo una normalità che non arriva mai e la bruttura dello scontro tra i palestinesi di Fatah e quelli di Hamas. «Io sogno di essere palestinese ovunque - sostiene Ala Heleehel, giornalista di Haifa di non svegliarmi tutte le mattine con la paura di perdere la mia identità. Vorrei semplicemente diventare una persona normale, che fa cose normali in una società normale. È un sogno moderato no? Non sentire l'identità del mio popolo mi spaventa, sì mi spaventa».

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MURO ll'inizio del 1995 Yitzhak Rabin, capo del governo israeliano e nobel assieme a Shimon Peres e Yasser Arafat «per il loro contributo al processo storico di pace», cerca di trovare un rimedio agli attentati che in serie colpiscono Israele provocando decine di morti. Progetta così di realizzare una frontiera di sicurezza tra Israele e i territori occupati che concretizzerà, sul terreno, “la separazione totale” tra i due popoli. La presenza di 120 mila coloni israeliani, sparsi in 130 colonie nei territori, creava e crea tuttora, una grossa difficoltà per la sua realizzazione. Nonostante l'opposizione palestinese, guidata dai parlamentari del Cnp (Consiglio nazionale palestinese) Faruk Kaddumi e Nayef Hawatmeh che chiedevano l'interruzione dei negoziati fin quando sarebbe continuata la colonizzazione, centinaia di ettari di terra palestinese furono confiscati dal governo israeliano per costruire strade destinate a unire le colonie e circondare le città palestinesi. La comunità internazionale, da allora, ha iniziato a sostenere che esse sono un modo per penetrare nel West Bank. I lavori partono comunque nel 2002, dopo l'ennesima escalation di attacchi suicidi. Ufficialmente si dice, per difendere Israele dal terrorismo. Il muro doveva seguire la Green Line, lunga 320 km, mentre in realtà è di 723 chilometri e non rispetta la stessa, entrando dentro i confini del West Bank. Attualmente sono già stati costruiti 409 chilometri (il 56 per cento), il 9 per cento è in costruzione e il 34 per cento è in progetto, ma bloccato. Per le Nazioni unite, nonostante la logica di ogni muro, come Berlino, sia sbagliata, se fosse collocato sulla Green Line non ci sarebbero problemi. Ma non è così. Il muro separa le famiglie ma anche agricoltori e pastori dalle loro terre. I palestinesi che vivono all'interno delle zone delimitate dal muro sono definiti resident, non-cittadini, semplici residenti, e devono avere un permesso per passare gli innumerevoli controlli. A molte persone non vengono rilasciati, negati per

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motivi politici. Ci sono poi aree totalmente circondate dalle barriere, come Qalqilya, città con 48 mila abitanti. Centro commerciale anche per gli israeliani sino a prima della seconda intifada, ora in declino. E c'è un problema serio per l'agricoltura e la pastorizia. Terre confiscate, terre che devono

essere abbandonate, altre che passano da un'agricoltura intensiva a una estensiva perché sono necessari meno lavoratori, e ovviamente rendono meno. Infine per consentire il passaggio da una parte all'altra del muro sono state costruite in alcune zone delle porte, che secondo le Nazioni unite

non vanno bene perché chiuse in determinate ore. A novembre del 2003 l'Ocha rendeva noti i dati relativi all'impatto del muro sui palestinesi. Avrebbe causato sofferenze a 680 mila palestinesi. a.s.


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I Templari in Basilicata Cavalieri a Vaglio

I GUARDIANI

passarono da qui

di NICOLA BARBATELLI

e ultime vicende legate ai Templari in Lucania hanno incrementato una lunga serie di leggende che come tali, rischiano di minare le basi di un lavoro di ricerca serio e scrupoloso che ha condotto all'impianto di una tesi di carattere storico di grandissimo interesse. Approfondendo l'arrivo dei normanni nel sud Italia emergono una serie di attivita' e di eventi profondamente legati all'antico Ordine dei Templari che nella loro breve ma intensa vita avrebbero lasciato in Lucania i segni del loro passaggio. Il ritrovamento di una statua lignea rappresentante San Bernardo di Chiaravalle nel territorio di Vaglio Basilicata ha aperto la strada verso uno studio approfondito circa l'insediamento in Lucania degli Ordini monastici benedettini cluniacensi. San Bernardo predicò la seconda crociata del 1146 e scrisse una Epistula in laudem novae militiae, a sostegno dell' Ordine dei Cavalieri Templari. Personaggio di grandissimo spessore culturale e religioso, appena ventiduenne insieme a trenta suoi compagni decise di recarsi nel monastero di Citeaux diretto da S. Stefano Harding, segnando una svolta non solo per i cistercensi ma addirittura per la Chiesa dell' Europa occidentale. Durante il suo lungo soggiorno a Citeaux, Bernardo si dedico' con grande dedizione allo studio delle sacre scritture propostogli proprio da Santo Stefano Harding conoscitore a sua volta degli scritti sacri, insieme a San Roberto da Molesme riconosciuto come il fondatore dell'Ordine Cistercense. Bernardo pertanto fu allievo di due Santi dalla cultura eccezionale, padrini a loro volta di altri due personaggi che stranamente hanno avuto occasione di passare per le misteriose terre lucane: Oddone di Lagery (Papa Urbano II-Abate a Banzi e promotore della prima Crociata) e San Bruno di Hartefaust, entrambi amati ed appoggiati dai normanni. Seguendo la storia ufficiale, e quindi quella di Guglielmo di Tiro, si racconta che due Cavalieri Ugo de Pagano e Goffredo di Saint' Omer, giurarono poverta', obbedienza e carita' assoggettandosi al Patriarca Latino di Gerusalemme. A costoro successivamente si aggiunsero altri loro compagni dei quali non si conoscono esattamente i nomi. Si leggono spesso i nomi di Pagano di Montdidier, di Arcibaldo di SaintAmand, di Andrea di Montbard (zio di San Bernardo di Chiaravalle), di Goffredo di Bissot (o Bissol), di Ugo di Champagne e di Tibaldo Conte di Brie

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(anch'essa località dello Champagne). Tutti questi valorosi uomini provenivano dallo stesso luogo e precisamente da quella zona della Francia che si affacciava sulla manica. Per alcuni questo rappresenterebbe uno insignificante dettaglio ma in realta' è da considerarsi come un fattore di notevole importanza storica. Infatti in quelle zone era profondamente radicata la cultura celtica che conservava ancora

nella sua natura quel forte spirito bellico e avventuriero tanto necessario nell'opposizione della civiltà' greco-romana. Da questo luogo e con questo spirito partirono coloro che avvertivano la necessita' di conquistare con le armi un luogo considerato magico: la citta' di Dio, il “Paradiso”, il luogo celeste abitato dalla Vergine Maria considerata la piu nobile e divina tra tutte le dame e pertanto l'unica a poter essere invocata ed amata dalla cavalleria. San Bernardo nel 1115 ricevette dal Conte di Champagne una intera valle definita "Valle dell' assenzio" considerata maledetta per

la crescita dell'omonima pianta. Interessante e' anche sapere che in quella valle affioravano sorgenti d'acqua e tutto il territorio era caratterizzato da una fitta vegetazione boschiva ,rendendo quella valle assolutamente strana e misteriosa. Tornando a Vaglio Basilicata, è stato dimostrato attraverso gli atti parrocchiali che nel territorio di “Serra di Vaglio” esisteva una piccola chiesa dedicata al Santo cluniacense Bernardo, ed esattamente in prossimita' di una sorgente ancora oggi attiva. In quello stesso luogo si ergeva il Tempio dedicato alla Dea Mefite, riconosciuta come la Dea delle acque , e dove stranamente trovava la vita la pianta dell'assenzio. Questi impressionanti elementi che accomunano luoghi cosi distanti come una valle dello Champagne a Vaglio Basilicata dimostrano che con molta probabilita' confraternite di monaci avevano stabilito in terra lucana un luogo di culto e spiritualita' legato alle dottrine benedettine cistercensi. Ritengo infine che Vaglio Basilicata sia solo la punta di un enorme iceberg e che dietro a questi numerosi reperti si impianti una storia molto piu antica fatta di grandi eroi capaci di custodire quelle verita' che inconsapevolmente hanno segnato la storia di questi meravigliosi luoghi.


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La storia Viaggiatori enogastronomici e dame in santità

da

colline

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a dolci

di FRANCO CACCIATORE arafrasando un titolo ben noto potremmo davvero dire: là, dove ti porta l'Aglianico del Vulture ...a ritrovare l'identità del tuo paese. L'inizio è alquanto inconsueto. In una mostra enologica, fra nebiolo e vino lucano, scoprire la vita di una marchesa "madre dei poveri" e Silvio Pellico suo segretario. Lo strano incontro è avvenuto in una tappa dell'estate, oramai trascorsa, fra le langhe piemontesi, dove in una mostra di vini, sorpresa delle sorprese, accanto a "passito" e "sagrantino" di Montefalco, "prosecco" della Marca trevigiana, Montepulciano e "nebiolo" del luogo, v'era nientedimeno che l' "aglianico del Vulture". D'un tratto è stato come sentirsi nella propria terra. Ancor più quando accanto al vino del "monte lucano", una legenda ne raccontava mirabile: la sua storia, l'avventurosa origine del vitigno, la sua provenienza greca. E questo ha portato alla nostra mente quelle lontane origini di Melfi. Di una Melfi, già esistente all'arrivo dei normanni, forse fondata da naufraghi provenienti dai lidi della Schiavonia o proprio dalla Grecia. Una presenza greca certamente confermata dai ritrovamenti archeologici, presenti nel Museo di Melfi, che ci parlano di insediamenti di greci in occidente, da una cinta muraria, che prima di essere normanno sveva, fu bizantina e quindi greca o dal suffisso -itano che hanno solo i cittadini di città con presenze elleniche, del tutto assente nel Nord Italia. E quelli di Melfi sono appunto melfitani. E quest'origine ellenica ci porta al vitigno dell'aglianico non autoctono ma certamente importato dalla terra del monte Parnaso. Ma ad attenderci un'altra sorpresa, fra vini, specialità e costumi del luogo, inserito nella documentata storia del posto, in un angolo una storia che ha dell'incredibile. Quasi incorniciato da bottiglie del "sacro nettare ", di varie località(Vulture compreso),in un connubio fra vini e libri, un volume non di enologia ma di "Giulia Colbert di Barolo, madre dei poveri", con postfazione a firma di Angelo Montonati. Accanto un piccolo libro "Con gli occhi del cuore", scritti della Colbert marchesa di Barolo, raccolti dallo stesso Montonati. La nostra attenzione è appunto attratta da questo nome. Si tratta di una vecchia conoscenza. Ci riporta ad un lontano 1975, quando Montonati su "Famiglia Cristiana", quale Capo Redattore, curò servizio, di uno sciopero della fame di Mons. Dante Casorelli, per protestare contro la non attuazione della provincia di Melfi, del cui Comitato era presidente. Ed è questo che ci induce a scorrere, fra un assaggio di un vino e un altro, le pagine di questi libri. E la storia che leggiamo sembra davvero capovolgere la massima evangelica, perché questa volta più che il cammello nella cruna di un ago è il ricco che va in Paradiso. Ti volume a cura della Congregazione Figlie di Gesù è della Libreria Edi-

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trice Vaticana e ugualmente all'altro, edito dalla San Paolo, ci porta a ritrovare un'esistenza che si interseca a quella di re, papi, governanti, nobili, religiosi e santi. Per citarne alcuni, re Carlo Alberto di Savoia, i conti Cavour e Balbo, Papa Gregorio XVI, i beati Pio IX e Durando, i santi Bosco e Cafasso, il cardinale Lambruschini e poi lo straordinario, un Silvio Pellico, collaboratore strettissimo della Colbert, la cui opera diverrà per lei davvero determinante. Tanto da esserne nominato suo segretario e bibliotecario. La storia che rasenta quasi la favola, ve la raccontiamo per sommi capi. Per quel che ricordiamo o forse meglio quello che i vari vini (Agliinico compreso) non sono riusciti a farci dimenticare. Giulia Colbert proveniva "da un casato illustre (addirittura nipote del ministro delle finanze del Re Sole),bella, intelligente, colta (conosceva oltre il francese, il tedesco, l'inglese, il latino, l'italiano ed anche il piemontese. Studiosa di filosofia, storia, matematica e brava pittrice) con amicizie importanti ed appartenente ad una delle più ricche famiglie del Piemonte" (si tiene a precisare del territorio delle langhe) diviene la “madre dei poveri", tanto che per lei è avviato l'iter della postulazione per portarla agli onori dell'altare. Il volume, che si avvale anche della prefazione del Cardinale Paul Poupard, è un vero compendio di una vita tutta spesa per i diseredati, dai poveri ai carcerati. Dove c'era miseria, c'era senza dubbio Giulia Colbert. Juliette, questo il suo nome originale, può essere davvero di grande insegnamento ai nostri giorni, pur essendo

scomparsa 143 anni fa. Possedeva tutto: soldi e successo. Ed invece si spoglia di tutto e della sua ricchezza ne fa un strumento per aiutare il prossimo. Nata nel Castello di Maulévrier in Vandea (Francia), secondogenita del conte Edouard Victurnien Charles Renè Colber, Ministro Plenipotenziario del Re di Francia e della contessa Annate Marie Louise Quengo de Crénolle Non mancano nella sua vita eventi tragici come quello della nonna paterna ghigliottinata a Parigi nel 1794, in pieno periodo di Rivoluzione francese. Sposerà il marchese Carlo sicancredi Faletti di Barolo, da lei incontrato alla corte imperiale a Parigi. Nel 1814 il loro stabilirsi a Torino e qui un evento che avvia l'opera di Giulia Colbert: la visita alle carceri. La sua sarà un'attività sistematica per le case di detenzione, tanto da esserne nominata nel 1821 Sovrintendente del reparto femminile. L'anno dopo presenta al Governo proposta di fondazione di una casa di educazione preventiva e riabilitativa per giovani a rischio ed ex detenule. Un'iniziativa che precorre davvero i tempi, tanto da apparire dei nostri giorni. Poi un cammino senza sosta fatto di fondazioni e rifugi, fra quello intitolata "Maria refugium peccatorum" Progetti al Governo "per la conservazione e il miglioramento di alcune opere di carità" da lei istituite. "Sale di Asilo" nel palazzo di famiglia per i figli dei poveri. Una malattia che interrompe il camino poi la ripresa febbrile della sua attività caritativa con l'arrivo delle Suore della Provvidenza destinate ai bambini dell'asilo. Determinante la presenza di

Silvio Pellico nella sua veste di segretario e bibliotecario di casa Barolo, che intesse rapporti con uomini di governo e redige relazioni che tracciano metodi rieducativi fondati su istruzione, lavoro ed educazione religiosa. E poi Congregazione delle Sorelle Penitenti di S. Maria Maddalena, oggi denominate Figlie di Gesù Buon Pastore. Nel 1835, con il marito è in Italia per altre opere assistenziali. Tancredi nell'organizzazione dei soccorsi. Giulia è fra i colpiti dal colera negli ospedali di Torino. Quindi ampliamento del carcere delle Forzate. A Chiari (BS) perde il marito, prosegue la sua opera affiancata da Silvio Pellico che la sorregge, ma soprattutto la coadiuva in un'opera instancabile. Sarà lui a scrivere a Papi e potenti dell'epoca per chiedere sostegno ed autorizzazioni. La Colbert finanzia una fondazione di scuole cattoliche nella diocesi di Pinerolo, ove la comunità valdese è particolarmente presente. Ancora a Torino apre un monastero delle Adoratrici Perpetue del SS. Sacramento. In casa Tancredi istituisce scuola e collegio per giovani della piccola borghesia, governati dalle Suore di S. Anna poi un monastero di S. Maria Maddalena con a fianco l'opera delle Maddalenine, quaranta ragazze a rischio che vengono ospitate ed educate gratuitamente dalle stesse religiose. Ancora l'ospedaletto di S. Filomena per bambine disabili. Ed in tutti i suoi viaggi all'estero è intenso l'epistolario con Silvio Pellico, al quale chiede pareti e consigli, ma lo informa nel contempo della sua attività benefica. Nel suo palazzo sorgono le “Famiglie di operaie". Anche qui un' istituzione davvero innovativa ed unica per i suoi tempi. Le "famiglie" sono costituite da gruppi di 12 ragazze, che di giorno lavorano presso commercianti ed artigiani. La direzione di ogni "famiglia" ad una “madre” laica. Poi una casa per 30 orfane, che la Colbert, quasi che fossero sue figlie chiama "Giuliette". Colpita da gravissima malattia, tanto da ricevere il viatico, dopo alcuni mesi ritorna sulla breccia. Dona una casa presso Barolo alle suore Luigine, crea una fondazione per le fanciulle povere di Lugo in Romagna. Poi nel 1851 è a Napoli per la fondazione di una casa di suore di S. Maria Maddalena, nel 1859 a Cremona, per altra fondazione con accanto ospedaletto di S. Filomena e laboratorio di S. Giuseppe, per ragazze povere dai 10 ai 18 anni. Poi la costruzione della chiesa parrocchiale di S. Giulia, per la quale lascerà un "generoso contributo" per la comunità di sacerdoti che ospiterà. E' questo l'ultimo atto della sua vita. Dopo lunga malattia il 19 gennaio 1864 si spegnerà, tua grazie alle sue disposizioni testamentarie nel 1875, nel suo castello, sorgerà l'Opera Pia Barolo, un collegio"per ragazzi capaci ma dalle scarse possibilità economiche". Non poche le prove che la Colbert è costretta ad affrontare, quelle di un governo anticlericale e d'una lobby massonica che l'allontana dalle carceri. Il prosieguo della sua opera anche a costo - come scriverà - di essere troncato il capo. Per lei anche questa una via per salire al cielo. Alla morte ne sarà impedita la sepoltura nella "sua" chiesa di S. Giulia, desiderio che si realizzerà solo nel 1899, con "straripante" partecipazione popolare. Un sentimento di gratitudine della gente ancora vivo e pulsante. Un sentimento che è augurio scrive Montonati la Chiesa accolga, riconoscendo presto la sua santità. Una storia davvero da conoscere, che travalica i confini e che, siamo certi, avrà' la sua trasposizione televisiva nella serie dei grandi santi ed alla quale siamo giunti attraverso una strana via, quella dell' Aglianico del Vulture, quasi a dire che il buon vino oltre che alla verità, porti a scoprire la... santità.


Gusto e identità

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Domenica 2 novembre 2008• cultura@luedi.it

La Cucina La Cucina

L arossa luna di FEDERICO VALICENTI

2 novembre: Ecco i piatti della tradizione IL 2 novembre è una giornata dedicata alla commemorazione dei defunti con visita ai cimiteri e fiori sulle loro tombe. Usanze più arcaiche prevedevano il giorno d'Ognissanti, il giorno prima, la preparazione dei cosiddetti dolci dei morti. Preparati secondo antiche ricette, tramandate da madre in figlia e lasciati sulla tavola, imbandita nelle case per l'occasione, affinché i cari estinti assaggiassero ancora una volta le prelibatezze terrene. Nel frattempo i parenti preparavano il grano cotto, servito ai vivi il giorno dei morti. Forte è il simbolismo del piatto del grano cotto, bollito con chicchi di melograno, miele e mosto cotto. Qui il grano, frumento, diventa simbolo del corpo destinato a risorgere a nuova vita dopo essere stato seppellito nella nuda terra. Il mosto cotto, nero, è il lutto che si porta dietro la scomparsa del proprio caro. I chicchi di melograno, versati nel grano in cottura, con il suo rossore diventano il simbolo della brace che tiene accesa la fiammella della vita oltre la morte. Il miele è la dolcezza della resurrezione. Cosi, come in una sorta d'agape, i parenti dei defunti si sedevano attorno al camino a recitare il rosario e alla fine consumavano il pasto dedicato ai congiunti scomparsi. Finita la cena, la tavola non era sparecchiata, rimaneva imbandita col resto avanzato. Saranno i trapassati a cibarsene. Per i cristiani, l'agape è il banchetto comunitario dove si rinsalda la comunione che allaccia i vincoli di fraternità e d'amore, che supera anche il concetto stesso della vita e della morte. Indica chiaramente i desideri della gente, amarsi gli uni gli altri, stare assieme affettuosamente, ancora una volta per ricevere la presenza di chi non c'e' più!Addirittura nelle comunità albanesi presenti nell'Italia meridionale, e quindi in Basilicata, si dedica una settimana alla memoria dei defunti chiamata “panagja”. Diverso il periodo di commemorazione dalle nostre date, la commemorazione è celebrata secondo il rito bizantino, il sabato ad undici giorni delle Ceneri. La “panagja” è una cerimonia liturgica della commemorazione dei defunti con la benedizione dei pani o del grano. “ Le tradizioni di rito albanese raccontano che Gesù Cristo permette ai defunti di rientrare per otto giorni nei luoghi dove sono vissuti. Cosi nelle case dei defunti, sono preparati” i collivi” che il Papas, l'attuale sacerdote ortodosso, va a benedire. Tutti i parenti del defunto si riuniscono attorno ad un tavolo su cui troneggia un gran piatto di grano bollito, due pani interi fatti al forno a legna, una bottiglia di vino, un bicchiere, un cucchiaio e un coltello. Due

Federico Valicenti, uno dei nomi più prestigiosi della cucina lucana, è proprietario del ristorante che dà il nome a questa rubrica, Luna Rossa, a Terranova di Pollino. Tel. 097393254 - 5

Tra i fornelli BISCOTTI DEI MORTI Ingredienti (per 4 persone): 250 gr di savoiardi 150 gr di farina 150 gr di zucchero 150 gr di uvetta sultanina 70 gr mandorle pelate 20 gr di pinoli 60 gr di nocciole 1 bustina lievito per dolci 4 albumi d'uovo montati Due cucchiai di vino bianco profumato Preparazione: sbriciolare fine i biscotti Metterli in una terrina ed aggiungere la farina bianca, l'uvetta rinvenuta in acqua tiepida. pinoli, mandorle e nocciole tritate, lo zucchero ed il lievito. Amalgamare bene i vari ingredienti poi rovesciare tutto sul tavolo ed impastarlo con gli albumi aggiungendo un po' di vino bianco per ottenere una pasta di giusta consistenza. Lavorare il tutto per una decina di minuti. Fate una specie di salame che taglierete a fette tonde di un centimetro di spessore. in una teglia imburrata e infarinata , aggiungete i dolci e infornate nel forno gia caldo.. Prima di servire spolverizzare di zucchero a velo

PANE DEI MORTI Ingredienti Per 6 persone 450 g di biscotti secchi “semplici”, 125 g di farina 00 125 g di farina integrale 1,5 cucchiaini di lievito per dolci 150 g di uvette rinvenute e strizzate 150 g di fichi secchi 150 g di mandorle tostate 200 ml circa di vin santo (o vino bianco profumato) La buccia grattugiata di un'arancia e di un limone Un cucchiaio abbondante di canditi misti 4 albumi sbattuti e insaporiti con un pizzico di chiodi di garofano macinati, un pizzico di cannella, un cucchiaino di essenza naturale di vaniglia e qualche goccia di essenza naturale di mandorle Procedimento Sbriciolate finemente i biscotti e mischiate con le farine e il lievito. Mescolate bene. Tritate grossolanamente la frutta secca e i canditi e aggiungeteli ai biscotti. Ag-

bambini, ai lati del tavolo reggono in mano una candela accesa. Sopra un braciere è sparso qualche grano d'incenso, il cui profumo sparso simboleggia le opere buone e le virtù dello scomparso. Al termine della benedizione il pane è tagliato a fette e su ciascuna di queste è

giungete ora anche le bucce grattugiate degli agrumi. Versatevi sopra gli albumi e gradatamente il vin santo Schiacciandolo con le mani, distribuite l'impasto su una teglia rivestita di carta forno, leggermente unta. Infornate a 180° per 30 minuti, abbassate poi a 160° e proseguite la cottura per altri 30-40 minuti. Spolverate con dello zucchero a velo e tagliate il grosso pane a fette Secondo la tradizione bisognerebbe lasciare maturare i pane dei morti, al coperto per un paio di giorni prima di consumarlo, acquistando in sapore.

GRANO COTTO Ingredienti: 6 persone: 500 gr di grano tenero 2 melograni, 500gr di noci secche un cucchiaio di miele 100 g di vino cotto Mettete il grano in una pentola grossa con circa due litri di acqua, portate ad ebol-

disposto il grano bollito che è distribuito a tutti i presenti incominciando dai parenti più vicini.”. (tratto da: Rituali e misteri della cucina arbereshe - A.DemarcoI.Elmo-R.Lazzarini). In tutte le regioni d'Italia la sera d'Ognissanti, la vigilia del giorno dei

lizione e lasciate cuocere a fuoco dolce per un'ora. Nel frattempo sgranate i melograni in una terrina, sgusciate le noci e spezzettatele. Spezzettare anche il cioccolato grossolanamente. Un a volta cotto, scolate il grano, lasciatelo raffreddare, aggiungete il miele con le noci e mescolate tutti gli ingredienti, aggiungendo il vino cotto. Ponete in frigorifero e lasciate insaporire per almeno un'ora.

morti, era vivo il costume di radunarsi a recitare il rosario tra parenti e cenare assieme. Le famiglie in Puglia mandavano ai loro morti il cibo preferito attraverso i disperati, lo preparavano di mattino presto per offrirlo al primo povero che passava davanti alla loro casa. In Calabria per la commemorazione dei defunti si preparavano speciali focacce di pane lievitato e cotto al forno, le "pitte collure", in Campania si donavano fichi secchi. In Veneto si distribuivano le fave, mentre in Piemonte si offrivano ai poveri gli avanzi della cena o un piatto di legumi fatti cuocere ”a memoria”. In Abruzzo, sempre ai poveri del paese, veniva dato un piatto a base di ceci. Quante notti insonni hanno trascorso generazioni di bambini, rivivendo nei propri sogni i racconti dei camini accesi. Tante sono le credenze legate al ritorno dei defunti nel mondo terreno. Ripopolano le vie del paese, fanno visita ai vivi, si presentano in casa durante la notte per cenare, nutrirsi, assistere alla messa, dissetarsi. Si tratta di credenze legate, innanzi tutto, all'idea che la vita e la morte sono comunque, sempre, inevitabilmente legate. Storie nate per dare un senso continuativo alle abitudini che non si disperdono nemmeno dopo la morte. Alimentate per noi vivi, a continuare e mantenere forti legami con i nostri defunti. Per sentirli più vicini!


Agricoltura Parco, un vero colpo di mano Analisi critica sul commissariamento deciso dal governo per l’area protetta Dolomiti lucane-Lagonegrese-Val d’Agri di FRANCESCO LAREGINA LA notizia è passata quasi inosservata, pochi i commenti, poche le riflessioni, quasi tutti di facciata, su un argomento che in un momento come questo nella nostra regione assume una importanza eccezionale per diversi motivi. La nomina di Domenico Totaro, a nuovo commissario straordinario dell'Ente Parco Nazionale dell'Appennino Lucano - Val D'agri - Lagonegrese, ci lascia quantomeno scettici. . Non è questione di nomi, siamo convinti che l'Ing. Totaro sia una persona validissima e sicuramente un professionista in grado di dare risposte certe. La cosa che fa specie e che ci indispettisce, è il sistema con il quale l'Ing. Totaro è stato eletto. Perché nominare un Commissario? Perché non pensare alla nomina di un Presidente a tutti gli effetti? Sappiamo benissimo che il Governo Centrale, che più centrale di così davvero non riusciamo ad immaginarne, ha nelle proprie facoltà il diritto di nominare il Presidente. L'articolo 2 comma 2 della legge 349 del 1986, recita testualmente: «Il Presidente è nominato con decreto del Ministro dell'ambiente, di'intesa con i presidenti delle regioni». Perché non farlo? Proprio in un momento in cui il Parco sembrava dovesse partire con un Presidente normalmente eletto perché optare per il Commissario che fa sorgere di botto la sensazione di trovarsi di fronte ad un caso che i burocratico definiscono di “Somma Urgenza”? Sicuramente e ancora una volta, la regione Basilicata è stata nei fatti “Scippata” di un ruolo che le viene riconosciuta non tanto per legge, quanto per buon senso. Grandi progetti erano stati cantierizzati e tutta una serie di iniziative, per la promozione del territorio, per la valorizzazioni di risorse autoctone, per il miglioramento della qualità della vita in quelle zone erano state scritte e si sarebbero dovute concretizzare nel giro di poco tempo. Ricordiamo a quanti avessero memoria corta che il Parco della Val D'Agri nasce nel 2006 e che il presidente De Filippo, bisogna riconoscerlo, operò per il suo riconoscimento in condizioni svantaggiate per via di una diatriba con le multinazionali del Petrolio che in quella zona risiedono e che gioco forza vedevano con una certa riluttanza la costituzione di un Parco che avrebbe sottoposto il territorio a continui controlli, a continue ispezioni.. Una creatura quasi esclusiva del Presidente della

Scadenzario & appuntamenti Dal 2 al 5 novembre Bari - Settimana dell'olio extravergine di oliva - Fiera del Levante Extra è un evento che si svolgerà a Bari in concomitanza con la settimana internazionale dell'olio extravergine di oliva: nel capoluogo pugliese si ritroveranno giornalisti, buyer ed esperti nutrizionisti. L'obiettivo della manifestazione è quello di posizionare il prodotto sul mercato internazionale legandolo al concetto di storia, cultura, tradizione per consentire all'olio Italiano di distinguersi dagli altri prodotti di aree meno vocate. Venerdi 7 novembre Rutigliano (BA) - Uso razionale delle risorse idriche Il convegno, organizzato dal Cra, si aritocla in due sessioni: “Il contributo della CraSca sulla ricerca e innovazione nelle pratiche irrigue” e “Processi integrati per l'irrigazione razionale”. Inf. Tel. 080/5415027 Lavello (PZ) - Desertificazione e riscaldamento globale L'iniziativa si svolgerà presso il Centro Sociale “M. Di Cillo” a partire dalle ore 9,00. Saranno affrontate le tematiche relative alla progressiva devastazione che l'uomo sta effettuando ai danni della terra e dell'ecosistema in generale. La desertificazione, come è noto, interessa particolarmente anche la Basilicata. Nell'incontro si affronterà in maniera particolare il problema della desertificazione che interessa la zona del Vulture e dell'Alto Basento. Aprirà i lavori il Presidente del Consorzio Vulture Alto Bradano Nicola Barbanegelo e di Paolo Galante amministratore dell'Alsia. Sabato 31 Ottobre Montescaglioso (Mt) - In vino Veritas….. la cultura del bere A partire dalle ore 20,00 nell'Abbazia e tra i vicoli di Montescaglioso per la grande festa del vino di Basilicata. A cura dell'Ente Parco Murgia Materna. Fino al 5 novembre San Costantino Albanese (PZ) Sagra della Castagna. Inf. Tel. 0973/91317 - 91285 Festa del Fagiolo a cura del gruppo giovanile Votre Jane. Inf. Tel. 0973/91195

Le fiere in Basilicata Mercoledì 5 Novembre Atella - Fiera di Novembre. Inf. Tel. 0972/715971 Venerdi 7 Novembre Grumento Nova (PZ) - Fiera di Novembre. Inf. Tel. Comune 0975/65044

Giunta Regionale. Il Parco ha una estensione di oltre 67mila ettari e comprende 29 comuni della Basilicata con una miriadi di comunità montane, Una fetta di territorio ricco di boschi, di vegetazione particolare. Qui si trovano querceti sempre verdi, boscaglie termofile con rovella, carpino bianco, frassino. In questa zona è possibile ancora oggi incontrare il lupo dell'Appennino, e addirittura la storia racconta che un esemplare di orso bruno marsicano fu avvistato nemmeno molto tempo. Falco pellegrino, gracchi corallini e altre specie di volatili sono possibili avvistare nei cieli della Val D'Agri, oltre a numerosi laghi artificiali che da sempre caratterizzano questo territorio. Non solo, da Grumento Nova a Viaggiano, da Sarconi fino giù a S. Arcangelo è una fetta di Lucania ricca di storia, di tradizioni rurali, di prodotti eccellenti di vino che non teme confronti. Tutto questo De Filippo lo aveva capito e nonostante “l'estrazione” aveva intuito

che era possibile coniugare le due cose, si era battuto perché a questa terra venisse riconosciuta la denominazione di Parco Nazionale. Nel 2006 i giornali spararono titoli in prima pagina, allora si accesero le telecamere sul fiume Agri. Oggi registriamo solo l'amarezza di un Presidente ancora una volta tradito non solo dallo Stato Centrale, dal quale era lecito attendersi una reazione rabbiosa dopo i successi Lucani nella conferenza Stato Regioni, dicevamo abbandonato non solo dal centralismo decisionista di Berlusconiana memoria, ma anche purtroppo da alc uni compagni di partito, che hanno ignorato una decisione decisamente grave, caratterizzata da una mossa unilaterale della Prestigiacomo in totale disprezzo delle sensibilità della regione e della sua popolazione e senza il minimo dialogo. Non una difesa nei confronti non di De Filippo ma del popolo Lucano, da parte dei compagni di partito, ammesso che esiste ancora un partito. A parte una di-

21 •Domenica 2 Novembre 2008

Le quotazioni Quotazioni della borsa merci telematica italiana periodo -10/10/2008 -16/10/2008 - Mercati a pronti Cereali Minori Orzo Leggero Naz. Orzo Leggero Naz.

Partenza Partenza

PG BO

Euro 135,00/tn Euro 145,00/tn

n.q. Euro 140,00

Grano Duro Fr. Duro Fino Fr. Duro Merc. Fr. Duro Fino Fr. Duro B. Merc.

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TS FI BO MC

Euro 265,00/tn Euro 220,00/tn Euro 238,67/tn Euro 245,00/tn

n.q. Euro 230,00 n.q. Euro 255,53

Grano Tenero Fr. T. Foraggero Fr. T. Com. No Int. Fr. T. Com. Forza Fr. T. Pan Fr. T. N.S. 1/2 Fr. T. Ex Com. Fr. T. Com. Pan.Sup.

Arrivo Arrivo Arrivo Partenza Partenza Partenza Partenza

BO BO PG RO VE RA RO

Euro 150,00/tn Euro 147,00/tn Euro 268,00/tn Euro 178,00/tn Euro 300,00/tn Euro 150,00/tn Euro 210,00/tn

Euro 150,00 n.q. n.q. n.q. n.q. n.q. n.q.

Granoturco Secco Mais Secco Com. Mais Secco Naz. Mais Secco Naz. Mais Secco Naz.. Mais Secco Naz. Mais Secco Naz. Mais Secco Naz.

Arrivo Partenza Partenza Partenza Partenza Partenza Partenza

FC BO LU PD RO UD VE

Euro 140,00/tn Euro 134,33/tn Euro 134,00/tn Euro 128,20/tn Euro 130,00/tn Euro 117,18/tn Euro 121,65/tn

n.q. n.q. n.q. n.q. Euro 128,00 Euro 117,00 Euro 119,00

Semi di Soja Semi Soja Naz.

Partenza

VE

Euro 320,00/tn

n.q.

Sottoprodotti Macinazione Farinetta Duro Rin. Arrivo Farinaccio Ten. Rinf. Arrivo Farinaccio Ten. Rinf. Arrivo Farinaccio Ten. Rinf. Arrivo Farinaccio Ten Rinf. Arrivo Farinaccio Duro Rinf. Arrivo Farinaccio Duro Rinf. Arrivo Cruscame Ten. Cub. Arrivo Cruscame Duro Cub. Arrivo Crusca Ten. Rinf. Arrivo Crusca Ten. Rinf. Arrivo Tritello Duro Rinf.. Partenza Farinaccio Duro Rinf. Partenza Cruscame Duro Cub. Partenza Cruscame Duro Cub.. Partenza Cruscame Duro Cub. Partenza Cruscame Duro Cub. Partenza Crusca Ten. Rinf. Partenza Crusca Ten. Rinf. Partenza

MI LO RM VI BS MI RE BS TV MI BS BA BA BS CH LI NA FE VR

Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro Euro

Euro 180,00 n.q. n.q. n.q. Euro 110,0 n.q. n.q. 97,00/tn n.q. 99,00/tn n.q. n.q. Euro 94,33 Euro 80,00 Euro 95,00 n.q. Euro 95,00 n.q. Euro 95,00 Euro 90,00 Euro 95,00

Foraggi e Mangimi Farina Soja Naz. Farina Gir. Prot. Naz Farina Gir. Prot. Est.

Partenza Partenza Partenza

RA RA RA

Euro 307,00/tn Euro 130,00/tn Euro 130,00/tn

Euro 290,00 n.q. n.q.

Vino da Tavola Vino Rosso 11.14 Vino Bianco 11.14

Partenza Partenza

RE CH

Euro Euro

3,40/ett.gr. 2,85/ett.gr.

n.q. n.q.

Vino IGT Lambr. Maestri

Partenza

FG

Euro

2,10/ett.gr.

n.q.

Vino Doc e Docg Montepulc. D'Abr. Rosso Castelli Romani Rosso Castelli Romani Bianco

Partenza Partenza Partenza

CH LT LT

Euro Euro Euro

4,00/ett.gr. 3,60/ett.gr. 3,60/ett.gr.

n.q. n.q. n.q.

177,00/tn 118,00/tn 146,00/tn 110,00/tn 112,00/tn 112,00/tn 116,00/tn 92,75/tn 89,80/tn 75,00/tn 97,00/tn 92,00/tn 90,00/tn 100,00/tn 90,00/tn 87,00/tn 95,00/tn

Fonte: Borsa Merci Telematica Italiana Le quotazioni delle singole piazze si riferiscono ai diversi contratti conclusi nella settimana di riferimento e sono calcolate come media ponderata dei prezzi sulla quantità.

chiarazione del Capogruppo del Partito dei Comunisti in assise provinciale Raffaele Soave che fra le altre cose scrive: «L’atto ministeriale mortifica le autonomie e le comunità locali e pone una serie ipoteca alle aspettative di sviluppo ecosostenibile del territorio». A parte questo si registra solo qualche più o meno coerente presa di posizione dell'ex verde Mollica e di Salvatore Margiotta. Intanto, proprio da quella zona giungono testimonianze di una decisione non condivisa perché calata dall'altro. Il primo ad esprimersi è Domenico Vita sindaco di Marsico Nuovo che dice: «Decisioni per nulla condivisibili perché imposte. In una questione delicata co-

me quella del Parco, è' necessario prima di tutto il consenso di queste popolazioni, Non discuto la persona indicata a svolgere questo ruolo, ma posso sicuramente dire che si è partiti con il piede sbagliato. Quando le decisioni si devono subire invece di condividerle si verifica il fenomeno del rigetto. Da queste parti già il Parco era visto come fumo negli occhi da parte della popolazione, oggi, lo scetticismo si è quantomeno triplicato». Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco di Moliterno, Angela Latorraca, che afferma: «Perché il Commissario? Perché non un Presidente normale per una normale Istituzione che sarebbe dovuta partire

da qui a qualche mese? Non discuto il Commissario, per quanto mi riguarda persona seria e stimata, discuto il metodo decisionale. Un “Putsh” a tutti gli effetti, senza tenere conto delle nostre esigenze, ma soprattutto del nostro pensiero. Senza tenere in minima considerazioni tutte le Istituzioni che operano in questo territorio. Davvero una inconcepibile operazione di arroganza da parte del Governo Centrale». Si chiude così uno dei capitoli più brutti nei rapporti Stato Regione, avremmo immaginato maggiore solidarietà nei confronti della Regione Basilicata , ma evidentemente lo scetticismo o qualcos’altro regna anche in casa Pd, o ci sbagliamo?


il Quotidiano Domenica 2 novembre 2008•

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Pagina quindicinale a cura della Sede di Potenza dell'Università delle Tre Età - Via E. Toti, 123 - Tel. 0971/473406 - Fax 0971/479505 - E-mail unitrepz@algoritmosrl.it - www.unitre.net - Responsabile comunicazione: Giuseppe Rita

Il3novembreavrannoinizioicorsi CominciailXXIannoaccademico Senza l'invasione del futuro non si può vivere. Incentivare la creatività, rinverdire la facoltà di stupirsi, esercitare tutte le attività intellettive: così si può. Soddisfa questo assunto l'Università delle Tre Età.Un evento sconvolgente che ha dato inizio ad una nuova cultura dei meno giovani: non più il tempo vuoto, l'emarginazione, il decadimento dell'età adulta, ma una vita piena, proiettata verso un roseo futuro. Illustri clinici sentenziano che il declino intellettivo non è irreversibile, dipende in gran parte dal venir meno a nuovi apprendimenti. Il cervello, se esercitato, sviluppa dentriti, nuove piccole radici che sostituiscono le cellule che muoiono, uniscono un neurone all'altro, dando vitalità alla mente. L'intuizione geniale del prof. Vellas, fondatore della Università della Terza Età in Francia, ha dato inizio ad un processo di liberalizzazione della età avanzata: non più inerte, senza prospettive, in attesa della morte! Il riandare a scuola, lo stare insieme, ascoltare dotte conversazioni di docenti qualificati, danno stimoli di nuova vita. “Il piacere di aggiungere giorno dopo giorno altre conoscenze, supera di gran lunga ogni altro piacere”( SOLONE) La socializzazione e l'apprendi-

mento sono essenziali per il “meno giovane”; più che l'assistenza è, infatti, la partecipazione molto importante. Altri slogan indicativi di studiosi, geriatri, psicologi, sostengono tali tesi: la terza età non è una malattia, aggiungi anni alla vita, leggi, studia, ascolta, ritorna a scuola, manterrai la tua PERFORMANCE INTELLETTIVA.Temi che hanno dato soluzioni nella iniziativa di Tolosa: L'Universitè de Troisienne 'Age con risposte positive ai problemi annosi, sempre aperti e mai risolti, tanto da far esclamare ad un addetto ai lavori (un geriatra) : l'Università delle Tre Età è un'isola felice in un deserto disperato. L'Unitre, la versione italiana: oltre il sapere, l'essere. Aggiunge un tassello importante alla iniziativa francese. La madre di tutte le Università della Terza Età esistenti in Italia: la più importante, la più consistente. Per capirla a fondo, vale la pena riportare qua i pensieri e le riflessioni del suo apostolo, la Presidente Nazionale Irma Maria Re: “ coagula le tre età intorno alla cultura, mediante l'apporto dell'umanità” “educa, forma, previene, promuove la ricerca, si apre al sociale con l'azione dell'Accademia di Umanità” “ non è un club di élite, ma un centro di servizi culturali e so-

ciali aperto a tutti, in cui ciascuno riceve e dona qualcosa all'altro per un arricchimento reciproco….” Nella Istituzione Unitre, lo studente non è oggetto ma soggetto, non utente di un servizio ma protagonista. L'Accademia di Umanità è composta da corsisti entusiasti che realizzano progetti. Gli iniziatori stimolano gli altri, fanno appello alla loro creatività. Con il loro esempio li costringono a spendersi, ad avere fede. Puntano sul bene, per realizzare i valori autentici dell'uomo. L'aspetto umano e sociale dell'Unitre è quanto di più positivo abbia potuto esprimere la nostra società. Oggettivamente ha cercato di stabilire il rapporto tra umanità e cultura. Una umanità che tende alla cultura non fine a se stessa ma per nobilitarsi, per tentare di capire il perché, il come dell'esistenza e di tutto ciò che avviene, con il desiderio di gratificarsi. E' una struttura di tipo umano non elitaria per essere, non per avere. Per non procurarsi vantaggi. E' una ricchezza per noi stessi. E' una Università che accoglie tutti, indipendentemente dal titolo di studio. Non certo per “ lesa cultura”. Tutt'altro. E' un arcipelago culturale dell'età avanzata, con una inconfondibile identità: forte partecipazione, recupero di quanto perduto, ap-

profondimento di quanto conosciuto. Cura i due aspetti dominanti: il preventivo per le patologie dell'invecchiamento e l'educativo permanente. E' sede di ricerca e di raffronto. Dopo il percorso pionieristico si è affermata definitivamente. Usa una pedagogia adatta alla terza età, difatti la sua didattica è la più avanzata. Altre iniziative sono al palo della improvvisazione e della casualità. E' quanto di meglio come modello di promozione culturale e sociale in tutta Italia. In Basilicata ventitre Sedi, milleseicento corsisti, un ordinariato di docenti che consente un insegnamento mirato. Scambi, consultazioni e conferenze in tutto il territorio. La prima Università che ha posto all'attenzione della società il processo di ridefinizione dell'anziano ed ha delineato la sua figura. Ventuno anni di esistenza, un esercito di studenti, attori nella cultura regionale.Intanto nascono miriadi di nuove sedi, ultime quelle di Pisticci, Ferrandina, Marconia e Brienza. I pilastri della cultura e l'umanità hanno decretato l'affermazione della filosofia Unitre in Basilicata, in Italia, In Europa, nel Mondo.A tutti coloro che in buona fede cercano un approdo: “ qui, Unitre”. Silvio Aprea Vice Presidente Nazionale

In primo piano l'alimento principale delle tavole Il “rito” del pane a Potenza nei ricordi di Raffaele Riviello Ogni giorno, andando a fare la spesa, ci accorgiamo di quanto la gente faccia sempre più fatica ad arrivare a fine mese e di quanto questo condizioni pesantemente le abitudini e lo stile di vita delle famiglie italiane.Il carrello della spesa tra gli scaffali del supermercato piange; si compra di meno, ma a causa dei rincari si spende di più e persino il prezzo del pane è schizzato alle stelle, malgrado quello del grano stia scendendo da mesi. Ma il pane insieme alla pasta è l'elemento base degli Italiani ed occupa un posto importante sulla nostra tavola. Proprio per questo motivo ha avuto grande successo l'iniziativa del I gruppo di acquisto popolare di Potenza, promosso dal Comitato cittadino contro il caro vita, che, annullando i passaggi di filiera e pagando il prezzo originario, quello della produzione, ha permesso a tanti cittadini di acquistare, con un euro, una panella di grano di semola, da un chilo, cotto in un forno di Moliterno. Così in pochi minuti a rione Cocuzzo, sabato 18 ottobre, ne sono state distribuite cento e la settimana successiva ne sono state vendute oltre 400, mentre i volontari, col

megafono, comunicavano al quartiere la lodevole iniziativa di solidarietà, proprio come un tempo faceva il “Cavaliere” quando portava il bando attraverso i vicoli di via Pretoria. Ma allora il pane non costava tanto, si preparava quasi sempre in casa e veniva cotto nei forni a legna. Raffaele Riviello nel libro “Ricordi e note su costumanze, vita e pregiudizi del popolo potentino” dedica al rito del pane a Potenza delle pagine suggestive, anzi struggenti per chi, come me, vi ritrova tanti ricordi di infanzia. Anche a casa dei mie nonni a Pietragalla fare il pane era veramente un rito al quale talvolta io, la nipote più grande, avevo il privilegio di assistere. I preparativi iniziavano il giorno prima con il recupero del “crescente”; si impastava il pane quando ancora era buio e si metteva a lievitare sotto una coperta, poi sulle panelle pronte per la cottura si faceva il segno della croce e si imprimeva un timbro per evitare che fossero scambiate. All'ora stabilita la fornaia veniva a prenderle ed io ancora oggi sorrido ripensando all'indescrivibile confusione che regnava nel forno quando uscivano prima le focacce, poi le grosse panelle profumate, con la crosta dorata e fragrante. Era un pane dal sapore irripetibile che ci piaceva mangiare anche da solo, senza companatico, e se un pezzo cadeva accidentalmente a terra, prima di buttarlo o darlo agli animali lo baciavamo. Ai tempi di Raffaele Riviello, dunque, a Potenza il pane ogni famiglia

se lo faceva a casa propria e solo i poveri non godevano di tale beneficio. Di solito si facevano sette o otto panelle di pane pesante e nero e a masticarlo ci volevano denti fortissimi, poiché si induriva presto e i vecchi erano costretti a bagnarlo. Se poi al frumento si univano il granturco ed i legumi, sembrava addirittura ferro. Nelle famiglie agiate, invece, si usava il pane “affiorato” e bianco. Più tardi si cominciò a fare quello francese nel quale c'era la pasta di patate che lo rendeva molto morbido. Solo nelle feste solenni in tutte le famiglie, ricche o povere, si mangiava il pane bianco, e a Natale, col fior fiore della farina di carosella e con le mandorle, si preparavano i tradizionali “piccilatiedd”, che erano per noi come il panettone per i Milanesi. Ma prima di poterli assaporare si doveva mandar giù nello stomaco, per parecchi giorni, il pane nero e duro e nella vigilia di Natale si stava digiuni per prepararsi al ricco pranzo della sera. Oggi nei piccoli centri lucani esiste ancora l'usanza di fare il pane in casa, quello di grano duro ricercato e saporito, e di cuocerlo nei forni a legna quasi completamente soppiantati da quelli elettrici ed industriali. Il progresso e la civiltà hanno camminato in fretta, distruggendo tante usanze e tradizioni e sulle nostre tavole è arrivato un pane diverso, che, purtroppo, costa sempre di più. Mariolina Iacobuzio

Sarà presentato il 6 novembre il libro di Leonardo Claps

PROVERBI: PILLOLE DI SAGGEZZA POPOLARE E NON SOLO C'è fermento nei locali della nostra Unitre. La grande macchina organizzatrice mette a punto le ultime cose e, fra qualche giorno, si riparte per un nuovo anno accademico, seguendo percorsi a noi conosciuti di cultura e socializzazione. Il calendario, preparato con cura dal Presidente Aprea, già nella prima parte, presenta appuntamenti di grande spessore culturale: il primo fra tutti, in ordine cronologico, ha per oggetto la presentazione del libro “Proverbi lucani”, di Leonardo Claps, coordinatore e docente di Storia della Filosofia presso l'Unitre di Potenza. Il 6 novembre alle 17,30, alla presenza di amici cari ed estimatori dei suoi percorsi culturali, Leonardo Claps ci svelerà il perché di questo lavoro e risponderà a tutte quelle curiosità che, nel corso della serata, sicuramente emergeranno dagli interventi di una platea sempre attenta. Vi invito, quindi, a partecipare numerosi; scopriremo insieme quante interpretazioni si possono dare su proverbi il cui significato appare, molto spesso, scontato. La serata prevede la presenza della corale che, con l'esecuzione di alcuni brani lirici, vuole manifestare al Prof. Leonardo Claps affetto e stima per il suo impegno sociale. Colgo l'occasione per rivolgere ai nostri docenti gli auguri più affettuosi per il nuovo anno accademico, ed un sentito grazie per il tempo prezioso che ci dedicano. Anna Maria Coletti.

UNA PERSONA SU 75 NE E’ COLPITA: “ATTACCHI DI PANICO” Anche quando questo disturbo non tocca la nostra persona è facile accorgersi che l'attacco di panico colpisce molti e quindi, sempre più spesso, riscontriamo questa situazione in amici, familiari, conoscenti. Statisticamente l'Attacco di Panico colpisce una persona ogni settantacinque per cui in Italia sono poco meno di un milione di persone ad essere colpite da questo disturbo. L'Attacco di panico è essenzialmente un disturbo d'ansia che colpisce specialmente l'età adolescenziale o la prima età adulta. Nel primo caso la concentrazione d'ansia che porta a questo problema è connessa alle incertezze dei vissuti proprie degli adolescenti e ad inevitabili incapacità di riscontrare opportune rassicurazioni a tali incertezze. La prima età adulta invece rappresenta il periodo di attese connesse alle progettualità esistenziali costruite e finalizzate a pianificare un futuro personale e familiare. Se queste attese tardano a realizzarsi o, peggio ancora, se sono, in parte o in tutto, vanificate allora i livelli d'ansia debordano ed il panico diventa protagonista dei vissuti di questa età. Esiste infine una categoria trasversale che comprende persone colpite, a qualsiasi età, da particolari eventi, luttuosi e/o traumatici, che incidono brutalmente sulla capacità di dominare i livelli d'ansia e che, quindi, portano queste persone ad affondare nelle sabbie mobili del panico. Anche se molto difficile da diagnosticare o da recintare in una sintomatologia precisa, l'attacco di panico presenta quasi sempre sintomi di una ben definita natura. I principali segnali che possono far capire che siamo di fronte ad un attacco di panico sono: aumento della frequenza cardiaca, difficoltà di respirazione sino a paurosi sintomi di soffocamento, difficoltà di deglutizione, vertigine, tremori, fitte al cuore e la pressante paura di poter impazzire o di poter morire. Una delle difficoltà della individuazione dell'attacco di panico è che quasi sempre capita improvvisamente, senza preavviso e senza modo di fermarlo. Il livello di paura non è affatto proporzionale alla situazione corrente anzi spesso non è affatto correlato. Dura da pochi minuti a mezz'ora circa; il corpo non riesce a sostenere una risposta adeguata perché non si rende conto della sua origine e del suo decorso. Un attacco di panico non è pericoloso in sè, ma può essere terrificante, soprattutto perché si sente di perdere completamente il controllo. Il disturbo è così grave perché spesso porta ad altre complicazioni quali depressione e abuso di psicofarmaci destinati a porre una barriera al suo possibile comparire. Gli effetti possono variare dal deterioramento delle relazioni sociali all'incapacità completa di affrontare il mondo esterno. Spesso l'attacco di panico rappresenta un caso isolato conseguente ad un evento che ha turbato profondamente il nostro equilibrio psico-fisico. In questo caso non siamo di fronte ad una patologia ma ad un evento casuale direttamente connesso ad un dato evento. Siamo invece di fronte ad una situazione patologica quando gli episodi si ripetono, senza preavviso, e presentano, di norma, una intensità crescente. Cosa fare. Spesso l'attacco di panico è alimentato dalla stessa paura di subirlo di nuovo per cui la prima cosa da fare è quella di abbassare i livelli di paura o di ansia che certamente avvertiamo quotidianamente o attraverso auto introspezioni che riconducano le situazioni dei propri vissuti alla loro reale dimensione o ricorrendo alla terapia psicologica che di sicuro aiuterà a ristabilire fattori di distacco da tali disequilibri. Particolare attenzione devono porre a questa patologia i genitori con figli adolescenti. Questa età soffre a dismisura e quindi assolutamente oltre la loro reale dimensione gli eventi scolastici, relazionali, affettivi per cui comportamenti esasperati e borderline devono avere una esatta individuazione così da evitare possibili ampliamenti di tale sintomatologia che inizialmente nasce del tutto come episodica ed accidentale. Sebastiano Zirpoli


Domenica 2 novembre 2008

ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA, UN CASO DI BUONA SANITA’

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E’ BENE ADIRE LA CONSULTA di MIMMO MASTRANGELO

NEI GIORNI scorsi (il 22 ottobre) è venuta a mancare al nostro affetto nostra madre Covino Teresa, colpita lo scorso 23 luglio da un grave ictus con conseguente ricovero presso l'ospedale S. Giovanni di Dio per circa otto giorni. Sino ad allora tutto sommato, sia pur con gli acciacchi dei sui 93 anni, la convivenza con il diabete e qualche altro malanno, aveva vissuto bene. Ancora lucida e capace di deambulare sia pur con qualche difficoltà, assistita ed accudita con grande attenzione e umanità da una giovane signora rumena Eléna con la quale conviveva da circa un anno sotto la supervisione della nostra famiglia che vigilava ed interveniva qualora fosse ritenuto necessario. Fatta questa necessaria premessa, ci preme (oltre ai doverosi ringraziamenti per tutti coloro che hanno voluto partecipare al nostro dolore per la sua scomparsa, ai parenti, amici, semplici conoscenti, ai medici che l'hanno curata nel corso di questi ultimi anni) affrontare un tema: l'Assistenza ai malati non autosufficienti attraverso la nostra modesta ma diretta testimonianza anche se con la morte di nostra madre non ci riguarda più direttamente. Nel periodo di ricovero ospedaliero di nostra madre abbiamo iniziato a familiarizzare con una sigla, per la verità inizialmente per noi decisamente incomprensibile. Hanno cominciato a parlarne i medici, il personale infermieristico, riferendosi alla fase successiva alla degenza in ospedale di nostra madre. Abbiamo cominciato o tentato di capire cosa fosse l' A.D.I. , vale a dire l' Assistenza Domiciliare Integrata. In tutta franchezza quando nostra madre venne dimessa, avemmo qualche dubbio rispetto ai tempi troppo rapidi e sul come noi avremmo potuto gestire efficacemente il decorso della malattia che i medici in modo esplicito definivano molto grave e difficilmente suscettibile di sensibili miglioramenti. Ai dubbi, immediatamente fece seguito quasi una sorta di panico, di sconforto. Come potersi organizzare garantendo a nostra madre la migliore assistenza possibile (sperando, è umano, che gli eventi successivi smentissero i medici e che nostra madre potesse in qualche modo migliorare) senza peraltro stravolgere completamente gli equilibri familiari, aggiungendo a sofferenza altra sofferenza, altre difficoltà ? Abbiamo in estrema sintesi assaporato il gusto decisamente amaro di chi ha purtroppo la disavventura di avere in famiglia un malato non autosufficiente, al quale per amore, ma anche per la sua dignità di persona, bisogna assicurare al suo lembo di vita residuo la migliore qualità possibile. In queste circostanze emotive è avvenuto il primo contatto con la struttura preposta all'Assistenza Domiciliare Integrata , la Coop Auxilium di Venosa. A dispetto di un primo impatto nel quale ha prevalso da parte nostra un certo scetticismo su tale servizio, abbiamo effettivamente ed ovviamente con grande soddisfazione constatato che con il passare dei giorni (l'assistenza medica veniva fornita quotidianamente incluse le domeniche e le festività!!) emergeva la qualità del servizio che ci veniva fornito, dal personale infermieristico e periodicamente medico. Grande professionalità, qualità e umanità sono state caratteristiche che ci preme sottolineare da parte di tale personale che ha assistito nostra madre. Persone di grande disponibilità, prodighe anche e soprattutto nei suggerimenti ai familiari al fine di alleggerire per quanto possibile le tensioni nei momenti più critici per la salute di nostra madre. E' inoltre da parte nostra doveroso indirizzare la nostra gratitudine al medico di base Dr. Vucci, che efficacemente si è rapportato con il servizio A.D.I. , assicurando con i suoi interventi tempestivi una efficace assistenza medica. In conclusione pur non essendoci più nostra madre Teresa, il nostro pensiero va a tutte quelle famiglie che versano o verseranno nelle nostre stesse condizioni a seguito di gravi malattie di qualche componente del proprio nucleo familiare. Tali situazioni possono arrecare danni terribili all'equilibrio familiare gettando nel panico e nella disperazione tutto il nucleo familiare, soprattutto quando manca la possibilità di potersi efficacemente organizzare. Nel nostro caso specifico, in considerazione del fatto che i due terzi dei componenti del nostro nucleo familiare è distribuito in giro per l'Italia , nel centro e nel profondo Nord, tutto è stato enormemente più difficile, con la concentrazione delle incombenze solo su una parte limitata della famiglia. In ragione delle considerazioni sin qui esposte, nel rinnovare il nostro apprezzamento al servizio A.D.I., ci auguriamo che tale servizio non solo non venga ridimensionato, ma che possa subire un ulteriore sviluppo consentendo a tantissime (purtroppo!) famiglie di poterne beneficiare , limitando in tal modo sia pur non totalmente le difficoltà insite a tali spiacevoli e drammatiche circostanze. Sarebbe il caso magari una volta tanto o in più, di dare visibilità, la giusta visibilità a casi come questo di “BUONA SANITA'” ed esserne fieri, svilupparli anche in risposta anche ai tanti luoghi comuni che caratterizzano l'immaginario spesso non positivo, legato alla nostra regione in giro per l'Italia . L'A.D.I. a tutti gli effetti a nostro avviso può essere considerata un fiore all'occhiello e ci risulta essere vista con attenzione e apprezzamento anche da parte delle strutture sanitarie di tante altre regioni . Abbiamo voluto con questa testimonianza , al di là della nostra personale vicenda, rivolgere un pensiero a tutte le persone che stanno vivendo o vivranno momenti di difficoltà, dolore , sperando che non debba diventare disperazione per scelte in fatto di sanità, dettate esclusivamente da considerazioni economiche. Ci auguriamo di cuore per loro, che possano poter contare su un importante ed efficace apporto della sanità pubblica come è avvenuto per noi. Grazie per l'attenzione che vorrete concederci. Le Famiglie Adragna, Covino, Gruosso

RIFORMA SCUOLA, QUEL TAGLIO AL FUTURO di ROCCO OLITA NO, non sono stati solamente i tagli alla scuola, all’università, alla ricerca. Non è solo l’assalto senza precedenti all’istruzione pubblica o quello, che già si profila, alla sanità ed allo stato sociale. E’ la chiusura delle prospettive. “So che avrò un lavoro precario e pagato poco –dice una studentessa– che forse dovrò lavorare sempre in un call center e che probabilmente faticherò a vita per pagare l’affitto di un monolocale. Ma la laurea no. La speranza di laurearmi non possono togliermela. Se tagliano i fondi e l’università aumenta le tasse, anche solo del 20 per cento, io non ce la faccio”. E la chiave, la cifra dell’Onda è tutta lì: “La speranza non possono togliermela”. A me non piace per nulla la politica di questo Governo. In ciò sono di parte, sono partigianamente (e le dichiarazioni ultime del presidente del Consiglio dei Ministri come le spranghe di piazza Navona rianimano il senso di questo avverbio) contrario alle politiche economiche e sociali messe in campo da Pdl e Lega. Nel Paese, però, la mia cultura politica oggi è minoranza, sebbene non minoritaria, con cifre così basse (narrano i sondaggi) come mai prima nella storia repubblicana. Sempre gli stessi sondaggi, fino a qualche settimana fa, attribuivano un gradimento impressionante al Governo. Eppure, proprio in questa congiuntura nasce un movimento di critica alle decisioni dell’esecutivo organizzato, deciso e puntuale come non se ne vedevano da tempo. Non è certo frutto della capacità di sensibilizzazione e movimentazione della o delle opposizioni; magari così fosse, per le opposizioni intendo. E’ invece, a parer mio, un’azione spontanea che nasce da un sentimento diffuso, capillare, condiviso: quello d’aver subìto un’ingiustizia, la soppressione, per decreto, della speranza. Quella studentessa ci dice che oggi non sta certo bene, ma che la speranza di star meglio gliela devono lasciare. Illusione? Ma quale cinismo ha condotto la borghesia di questo Paese a passare da un modello fondato sulla mobilità sociale alla visione di una società bloccata in caste?

Quale reazione restauratrice ha potuto consentire di ipotizzare la pianificazione di destini differenziati per i figli dei ricchi rispetto a quelli dei poveri? Di classi “appartate” per i migranti? Di elenchi separati per favorire la scelta di “insegnati stanziali” (la definizione è del Ministro dell’Istruzione) rispetto a quelli provenienti “da fuori”? Di demonizzazione e screditamento scientifico di tutto ciò che è pubblico, cioè di tutti ma soprattutto per tutti? Contemporaneamente, accanto a ciò si dava corso a misure salva banche, a “misurine” salva manager (tolta dal provvedimento su Alitalia ed inserita nel ddl per le imprese in crisi), si trovano i soldi a sostegno della cordata Cai, si toglie l’Ici anche ai più benestanti. Quasi a dire, come emerge dall’insieme di queste considerazioni: se nasci povero ed in un dato luogo, lì e così devi rimanere. Al massimo puoi sposarti un milionario, sognare un destino da tronista o velina e sorbire massicce dosi di “ottimismo” a reti unificate. Ma il troppo è troppo, ed ecco allora il perché della protesta. “Noi la crisi non la paghiamo”: è lo slogan simbolo dell’Onda, il messaggio globale che lancia questa generazione. “Noi la crisi non la paghiamo” perché quando le cose andavano bene per i ricchi, quando il Pil cresceva e gli indici di Borsa salivano il nostro reddito reale calava, il nostro lavoro diventava sempre più precario, il nostro futuro sempre più incerto. “Noi la crisi non la paghiamo” perché negli anni di “vacche grasse” i ricchi sono diventati più ricchi ed i poveri più poveri, ed ora che arriva la recessione si vuole che gli ultimi paghino per primi. “Noi la crisi non la paghiamo” se prima chi governa il Paese e l’Economia, le Industrie ed il Mercato non da’ il buon esempio rinunciando a quello che ha avuto in questi anni. “Noi la crisi non la paghiamo”, dicono i ragazzi a tutti, perché l’abbiamo già pagata con le difficoltà del presente e perché, per quanto qualcuno si sforzi di convincerli del contrario, si può dare un taglio al passato, ma è impossibile accettarne uno al futuro.

«VEDRETE, questa riforma del ministro Gelmini non appena diverrà pratica quotidiana piacerà, ed ogni eco di protesta di questi giorni sarà solo un ricordo». Così Ignazio La Russa , l'altro ieri in un'intervista rilasciata al radiogiornale del terzo canale Rai. Al ministro di Alleanza Nazionale il grande Totò gli avrebbe ribattuto, ma mi faccia il piacere, non dica sciocchezze. Pure le pietre si sono fatte l'idea che la riforma che porta il nome del ministro Egìda-Gelmini (ma ha nel suo ideatore Tremonti) è la peggiore che abbia deliberata un governo dell'Italia repubblicana. Un intervento sfacciatamente di tagli (altro che la storia del grembiulino o del voto in condotta) che va a penalizzare come non mai e senza distinzione tutto il comparto dell'educazione ai saperi, dalla scuola dell'infanzia all'Università. Dal momento che la legge è già passata in Senato ed è difficile poter immaginare in questo momento eventuali strumenti istituzionali per bloccarla o modificarla in tempi rapidi, bisogna che venga considerato efficace anche un piccolo tentativo come quello messo in atto dalla giunta della Regione Toscana, la quale con una delibera ha affidato al giudizio della Corte Costituzionale “la norma relativa alle competenze regionali ”. Secondo la giunta toscana il governo ha licenziato un provvedimento sul dimensionamento scolastico fissando nel 30 novembre la data entro cui le regioni dovranno ottemperare a tutti gli adempimenti in merito, altrimenti scatterà per loro l'ingiunzione di commissariamento. La regione Toscana ha considerato lo “scippo” governativo gravissimo, e pertanto , ha ritenuto opportuno e preventivo chiamare in causa la Consulta per evitare, tra l'altro, che il provvedimento entrasse in vigore prima della stessa legge dell'Egìda-Gelmini. Tutte le altre regioni in merito all'arrogante norma si sono già espresse negativamente nell'ultima conferenza unificata, ma bene farebbero anche loro ad appellarsi alla Consulta così come si è fatto in Toscana. A questa porcheria e truffa di controriforma scolastica bisogna ribattere con tutti gli strumenti che si hanno a disposizione, colpo su colpo. Fermo restando che la protesta di massa dei docenti e degli alunni non deve trovare tregua. Anche perché è assolutamente legittima e, al cospetto di quanto va propagandando il ministro Maroni, non lede nessun articolo della Costituzione.


Potenza 24

Domenica 2 novembre 2008 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309

Tutti i potentini che si sono recati al cimitero hanno dovuto fare i conti con gli aumenti

Oltre il dolore c’è il caro fiori La commemorazione dei defunti é ormai un business IL giorno di Ognissanti, un rito, un vero e proprio via vai di gente che si reca al cimitero per deporre fiori e piante nei loculi dei cari estinti. Una cerimonia atipica, condita dal ricordo di chi non c’è più e ha lasciato un vuoto incolmabile nelle famiglie. Ebbene proprio l’acquisto dei fiori rappresenta per molti una scelta di grande valenza affettiva e umana. Una scelta che negli ultimi anni ha condizionato e non poco le scelte e il portafoglio degli abitanti di Potenza, costretti anche in questo settore a dover fare i conti con la recessione sempre più incombente e i costi eccessivi dei fiori e delle piante da portare sulle tombe dei propri cari. Una valutazione difficile, spesso legata alle condizioni economiche e sociali, ma anche al dovere di sentirsi vicini ai propri defunti in una giornata davvero atipica e densa di significati. Ebbene nel corso delle ultime ore sono giunte nella nostra redazione lamentele da parte di alcuni cittadini che hanno evidenziato il caro fiori. Un dato sicuramente da tenere in considerazione che specie in questi giorni assume un valore importante e imprescindibile per tutti. Come dire l'occhio al portafoglio ma il cuore verso i parenti deceduti. Recessione e ricordi si sono miscelati anche ieri e sicuramente oggi in un vero e proprio tourbillon di sentimenti, sensazioni spesso contrapposti che hanno caratterizzato l’atipica festività di Ognissanti. Gladioli, gerbere, crisantemi, orchidee, rose, garofani e tulipani sono stati sostanzialmente l’oggetto del desiderio dei cittadini di Potenza che hanno acquistato in tutti i negozi di piante e fiori le essenze di abbellimento da depositare all’esterno delle tombe dei propri cari. Ieri pomeriggio, nei pressi del cimitero cittadino abbiamo raccolto il pensiero di quanti si sono recati a far visita ai cari congiunti. Pina Di Pierro, 37 anni, casalinga (foto 1) ha affermato: «Sono d’accordo. Il prezzo dei fiori mi sembra davvero eccessivo. Ho comprato due mazzetti di crisantemi pagando sei euro, mi sembra pazzesco». Assunta Sileo(foto 2), 70 anni casalinga ha affermato: «Mi sono recata a comprare i fiori dal solito fioraio. Credo che i prezzi sono davvero alti, serve un ribasso al più presto». Antonio Palo, 43 anni, prete (foto 4) ha dichiarato: «C’è tanta speculazione intorno al mercato dei fiori. Le lamentele mi sembrano davvero giustificate». Chi invece va controcorrente è Margherita Locantore, 65 anni casalinga (foto 5) che ha dichiarato: «Ho comprato i fiori per tempo, dunque non ho pa-

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gato tanto il mazzo da portare ai miei parenti». Sulla stessa falsa riga il commento di Carmela Telesca, 61 anni casalinga (foto 6) che ha dichiarato: «Il prezzo dei fiori non mi sembra esorbitante. Sono dell’avviso che altrove costano di più». Chi invece è sul piede di

guerra è Rosa Telesca, 71 anni, insegnante in pensione (foto 7) che ha manifestato il suo dissenso: «Ho pagato i crisantemi un occhio della testa. Sono dell’avviso che il prezzo dei fiori in città è davvero alto, ho pagato dieci fiori otto euro, quasi un euro a fiore». Rosanna Robortella,

50 anni, operaia (foto 8) ha detto la sua: «Insomma il prezzo mi sembra eccessivo. C’è chi vende di meno i fiori, ho preso tre rose. Credo che a causare il rialzo del prezzo è soprattutto il periodo. In altri momenti il costo è ridotto». Onofrio Fellitti, 25 anni, disoccupato (foto 9) ha

rimarcato quanto segue: «Mi sembra che l’aumento sia generalizzato. Non sono soltanto i fiori a costare tanto, ma è tutto il sistema che risente della crisi generale». Chiude la carrellata di pareri Gerardo Nardella, 21 anni, pizzaiolo (foto 10) che ha sbottato: «Ho paga-

to cinque euro i fiori. E’ troppo, non conosco personalmente i rimedi. Sono stanco di pagare tanto le essenze floreali». Come dire, serve un rimedio per evitare di pagare tanto i fiori in un periodo così delicato dell’anno. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it


Potenza 25 Gli amici di Emiliano Travaglini, messo fuori squadra per i suoi capelli, replicano al patron Domenica 2 novembre 2008

In 13 marcano a uomo Postiglione Lo spogliatoio separato? «Neanche fosse in quarantena» LORO si chiamano Dario, Massimiliano, Davidino, Davide, Rocco, Michele, Roberto, Federica, Chiara, Stefano, Daniele, Ettore e Maurizio. Una “squadra di calcio” con tanto di allenatore e magari di giocatore di riserva. In realtà sono i compagni di classe, noché gli amici di Emilano Travaglini , il ragazzo di 17 anni meso fuori squadra dall’allenatore della “Berretti” del Potenza calcio non perché non sapesse giocare ma per colpa dei suoi capelli. Troppo lunghi per il calcio potentino. Più che la decisione dell’allenatore quello che ha colpito gli undici sono state alcune dichiarazioni rilasciate dal patron Giuseppe Postiglione che ha parlato di rispetto di alcune regole ma si è poi lasciato andare a commenti di ben altro genere e perché no, di cattivo gusto. «Secondo la nostra opinione hanno fatto sapere gli amici di Emiliano - le sue parole sono discriminatorie e infondate: noi, infatti, non riteniamo affatto “complicato” fare gruppo con lui». A parte il fatto di non avere nessun problema «a fare gruppo» con Emiliano «siamo scandalizzati nel notare che proprio coloro che dovrebbero essere “soprattutto educatori” si facciano forviare dall’immagine, dall’aspetto esteti-

Emiliano Travaglini (la foto è tratta dal sito ufficiale del Potenza) A destra il patron Giuseppe Postiglione (foto Andrea Mattiacci)

co, in tal caso dalla capigliatura di un ragazzo, piuttosto che dal mancato rispetto verso i valori sportivi e umani». E qui la domanda al patron Postiglione è d’obbligo: «può un “educatore” giudicare a partire da

luoghi comuni» come quello che vorrebbe un rasta - perché il problema di Emiliano è costituito dalle dread - sia per forza una persona poca attenta all’igiene - «piuttosto che nel merito dei comportamenti e del rispetto di quei valori alla ba-

se del vivere democratico?». E così loro non hanno remore a testimoniare «che i metodi che Emiliano utilizza per lavare i dreadlocks non sono “antiigienici”» anzi, sono anche rispettosi dell’ambiente perché il giova-

ne calciatore «semplicemente usa saponi naturali che non producono schiuma, al posto del classico shampoo, sicuramente più aggressivo ed ecologicamente più impattante». Fatta chiarezza sulla questione pulizia personale Dario, Massimiliano, Davidino, Davide, Rocco, Michele, Roberto, Federica, Chiara, Stefano, Daniele, Ettore e Maurizio marcano a uomo Postiglione nella parte in cui lui, il patron rossoblù, ha pensato di «predisporre uno spogliatoio a parte per Emliano». Una scelta che se adottata «andrebbe a creare una situazione d’imbarazzo ed equivarrebbe ad adottare metodi di prevenzione pari a quelli utilizzati nei confronti di persone poste in quarantena per malattie contagiose». Questi “fantastici undici” hanno voluto, «porre all’attenzione dell’opinione pubblica il coraggio di un ragazzo che ha preferito mantenere alta la sua dignità e quella di molti altri, che come lui sono soggetti a discriminazioni di tale genere, anche se questo comporta il dover lottare per realizzare il proprio sogno: giocare a calcio». al.g. a.giammaria@luedi.it

Ventotto anni della fondazione degli “Alcolisti anonimi” Convegno organizzato da “50&Più”

Mai più schiavi della bottiglia Cosa significa Dal tunnel si può uscire essere anziani oggi NEL 2008 secondo un sondaggio pubblicato su “La Repubblica” vi erano 5 milioni di persone vittime dell’alcolismo in Italia. Numero che pare destinato a gonfiarsi in modo esponenziale visto il dilagare del malcostume anche presso le generazioni più giovani. In quest’ottica si è svolto presso il comitato di quartiere di rione Cocuzzo il ventottesimo anniversario dalla fondazione dell’associazione “Alcolisti anonimi”, che opera in campo sociale con lo scopo dichiarato di aiutare gli schiavi della bottiglia di affrontare la malattia, nella speranza sempre accesa di uscire dal nebuloso tunnel nel quale si sprofonda quando si inizia a bere frequentemente. L’associazione fa capo al “Gruppo stella- Unità servizio recupero” che comprende al suo interno anche altre due sigle, gli Ala- Non e gli Alateen, ossia rispettivamente i familiari da una parte e i figli dall’altra di quanti sono vittime della malattia. L’assemblea si è svolta alla presenza di medici, psicologi e amministratori sensibili alle tematiche sociali, che collaborano attivamente con l’associazione per dare una mano a chi ne ha bisogno. Tanti interventi hanno caratterizzato l'anniversario all'insegna delle testimonianze, per lo più drammatiche di persone direttamente interessate in quanto sopraffatti e conviventi con questa malattia. «L’alcool è una piaga sociale - si è detto negli interventi, che manteniamo rispettosamente anonimi - una vera e propria malattia, dalla quale molto solvente l'individuo colpito non riesce ad uscire, pur essendoci una forte propensione e volontà di base a dire stop. L’alcolismo è una pesante fonte di mortalità, e oggi affiora anche tra i teenagers, che iniziano per uno sfizio, una stupida moda di imitazione dei propri coetanei all'interno delle comitive, senza conoscere i rischi psicofisici che il bere comporta, tra cui la dipendenza è solo uno dei tanti possibili effetti. Anche perché il confine tra vizio e sfizio è piuttosto labile, e a detta del mondo scientifico con gli anni la soglia di indipen-

denza una volta iniziato a bere si assottiglierà sempre di più. Il che tradotto implica un probabile aumento dei soggetti coinvolti dall’alcool». «Si tratta di una malattia drammatica, che conduce a un abisso dal quale si è implacabilmente risucchiati e da cui è difficilissimo rivedere la luce una volta sprofondandovi. Inoltre chi beve vede colpita la propria vita anche negli affetti e nella sfera sociale, dal momento che mutano gli equilibri psichici sia del soggetto che ne fa uso, sia di chi lo circonda in qualità di familiare, collega o altro che sia, in quanto finisce col subirne gli effetti di natura umorale. In tal senso chi fa parte di aa e i suoi familiari devono restare costantemente legate alle attività del gruppo, che svolge una funzione di ausilio fondamentale per le famigli colpite dal dramma». Una malattia psicologica - si è detto - espressione di personalità che si scoprono fragili e vulnerabili, suscettibili anche il più leggero alito di vento. Non sono casuali le ricadute improvvise anche per quelle persone che non toccano più un goccio da 10-15 anni. Gli alcolisti spesso tengono

tutto dentro di sé, per la paura di essere giudicati, e che siano soggetti verso cui provare pena, sdegno se non addirittura vergogna. Ma invece bisogna aprirsi per sperare di acuire il problema. Anche personaggi popolari e famosi tra cui l’ex presidente statunitense Bush e l’ex calciatore brasiliano di Inter e Milan, Ronaldo hanno sofferto di questa malattia, che può colpire tutti a prescindere dal ceto sociale e dallo stile di vita condotto. Il programma dell'associazione prevede incontri settimanali durante il quale vengono letti brani tratti dai testi letterari sul tema e un confronto e un dialogo sempre aperto tra chi partecipa alle riunioni e porta la sua testimonianza. Una costante degli incontri è la preghiera della serenità, e una serie di norme, precetti, guide comportamentali, racchiuse in tre tavole denominate dei dodici passi, delle dodici tradizioni e dei dodici concetti. L'associazione pertanto ritiene fondamentale raggiungere un buon livello di divulgazione presso l'opinione pubblica su questo tema, consapevole che spesso la prevenzione sia meglio della cura. Scopo primario resta il recupero dei malati, finchè la loro vita possa tornare su dei binari di normalità sia possibile gradualmente anche il loro reinserimento graduale all'interno della società. Infatti troppo spesso gli alcolisti vedono crollarsi il mondo addosso, e compromessa la propria esistenza nella sfera privata, dai rapporti interpersonali a quelli di lavoro, colpiti negli affetti quanto nell’accettazione di sé e degli altri. L’associazione si fa portavoce di uno slogan: “Se vuoi smettere di bere è affare nostro, se non vuoi smettere è affar tuo”. Insomma per chi non getta la spugna e non rinuncia a lottare la porta della speranza resta aperta. O per dirla con le parole di Al Pacino in “Carlito’s way”: “ Tranquillo, ho un cuore che non molla mai. Non sono ancora pronto al fagotto”. Emanuele Pesarini potenza@luedi.it

SARANNO almeno cento i lucani presenti a Roma, nel Palalottomatica per il grande meeting internazionale degli over 50 organizzato dall’associazione “50&PIU’” della Fenacom che da oltre 30 anni opera in favore degli anziani. Si tratta di un vero e proprio summit europeo, che ha mobilitato gli “stati generali” dell’organismo associativo degli iscritti: molte migliaia su tutto il territorio nazionale. Si prevede, infatti, che a Roma, il prossimo 11 novembre, data del convegno, saranno almeno diecimila gli anziani presenti. Due i momenti salienti della manifestazione: la presentazione del rapporto “Essere anziani oggi” curato dal sociologo Nadio Delai da cui emerge la propensione degli “over 50” a vivere un pensionamento attivo che li rimetta in gioco a vari livelli e la consegna, al ministro del Welfare Maurizio Sacconi della piattaforma politico programmatica dell'associazione. Anche i lucani, che sul territorio delle due province di Potenza e Matera sono molto numerosi e partecipi dell’attività dell’associazione «hanno molto da dire in questo incontro così importante e dai contenuti di grande spessore», dice Franz Barbati che da tanti anni si spende a favore dell’organismo di cui è presidente provinciale. Ricorda Barbati che «nell’ambito delle manovra estiva 2008, è stata approvata una norma da tempo at-

tesa, l’abolizione del cumulo tra pensione e reddito di lavoro: un segnale positivo che incoraggia il proseguimento dell’attività lavorativa del pensionato». Questo ovviamente è solo l’inizio, ma nella disponibilità delle autorità di Governo si coglie il segno della volontà di valorizzare e non mettere in un ghetto gli anziani. Non casualmente il tema del meeting è “La forza degli anni”, un elemento di favore per lo Stato e, aggiunge ancora Barbati, «un fattore di grande speranza per tanti pensionati che intendono ancora dare il loro valido contributo alla società, per risultare una componente vitale e non passiva». Un’assemblea, dunque, piena di proposte costruttive nelle quali non manca, ovviamente, la richiesta di una maggiore attenzione nel settore sanitario, con la creazione di una rete informativa territoriale per l’accesso ai servizi socio-sanitari e assistenziali, l’istituzione di una commissione per l’avvio di un sistema misto pubblico-provato di assicurazione del rischi di cure a lungo termine. Infine anche una congrua defiscalizzazione per la messa in regolare degli assistenti familiari allo scopo di evitare il lavoro nero. Il tutto, dunque,nell'ottica di una organizzazione moderna e partecipe sia delle esigenze dei lavoratori, che di quelle dello Stato. Vittorio Sabia potenza@luedi.it


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Potenza

Domenica 2 novembre 2008•

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PUBBLICA utilità ALL’AMMINISTRAZIONE comunale ha istituito dalle 8 alle 18 di oggi e dalle 8 alle 13 di domani il divieto di circolazione dei veicoli lungo via della Rimembranza, fatta eccezione per i bus urbani, i taxi, gli autonoleggiatori da rimessa, i veicoli addetti alla pubblica illuminazione, gli invalidi muniti di contrassegno e le categorie munite di permesso (fiorai, protezione cvile, Unitalsi, custode e addetti ai servizi cimiteriali). Il provvedimento è stato assunto per evitare che nella zona eadiacente il cimitero comunale si vengono a creare disagi alla circolazione degli autoveicoli.

P

GRANDE appuntamento a Potenza con Lucio Dalla, che si esibirà in uno spettacolo straordinario a favore del Fai – Fondo per l’ambiente italiano. Martedì 4 novembre alle 21 l’artista bolognese salirà sul palco del teatro Francesco Stabile di Potenza per sostenere la Fondazione nella sua attività di salvaguardia del patrimonio artistico e ambientale italiano. Il ricavato dello spettacolo verrà infatti utilizzato per sostenere la gestione dei beni posti sotto la tutela del Fai. Uno spettacolo imperdibile, che arriva dopo sperimentazioni anche in altri campi della musica come un lungo tour di jazz, regie teatrali e operistiche, oltre ai concerti sinfonici per il Fa con la Royal Philharmonic Orchestra e che presenta le canzoni del suo ultimo album “Il contrario di me” e il meglio del suo repertorio che ha fatto un pezzo della storia della musica leggera italiana.

Rigillo è “Romolo il grande” MARIANO Rigillo e Anna Teresa Rossini il prossimo 5 novembre porteranno in scena al teatro don Bosco, con sipario alle 21, “Romolo il grande” di Friedrich Dürrenmatt. Il Romolo di Dürrenmatt è un uomo di mezza età cui la storia attribuisce il compito di praticare l’eutanasia ad un Impero ormai agonizzante, perchè intrinsecamente minato dalla corruzione morale e politica, e perché reso inoffensivo dall’incapacità di resistere alla vigoria fisica e mentale di orde barbariche, cui certo non fa velo il ricordo della passata grandezza di Roma. Il Romolo descritto dall’autore svizzero, è persona troppo lucida e responsabile per chiudere in un bagno di sangue la favola bella dell’impero che dominò il mondo.

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Sala 1 High school musical 3 16.30 - 18.30 - 20.30- 22.30 Sala 2 Babylon A.D. 18 - 20 - 22 Sala 3 Giù al Nord 17 - 19 - 21

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•IL 17 NOVEMBRE Potenza, teatro Don Bosco, ore 21 “UN GIARDINO DI ARANCI FATTO IN CASA” Con Gianfranco D’Angelo e Ivana Monti •IL 20NOVEMBRE Potenza, Sala Inguscio, ore 15 “GIORNATA MONDIALE DELL’INFANZIA” Seminario sugli “Anni vitali” •IL 6 DICEMBRE Potenza, teatro Stabile, ore 19 “LO SCHIACCIANOCI” Balletto del centro “Maeva”

UTILITA’ •Difensore civico comunale 0971-415150 •Difensore civico regionale 0971-274564 •Federconsumatori 0971-26474 •Adiconsum 0971-411144 •Adoc Basilicata 0971-46393 - 46390 •Acu -Ass. consumatori utenti 0971-22308 •Consultorio via P.Petrone 0971-51520 •Consultorio corso Umberto I, 22 0971-26385 •Cif (Centro italiano femminile) 0971-69169 •Telefono amico 199284284 •Telefono Azzurro 0971-19696 •Telefono Donna 0971-55551 •Tutor dei consumatori 0971-443016

BIBLIOTECHE E MUSEI Sala 4 No problem 17.20 - 19.30 - 21.40 Sala 5 Il paassato è una terra.... 17 - 19.20 - 21.40 Sala 6 Wall-E 16.30 - 18.30 Vicky Cristina Barcellona 20.30 - 22.30 Sala 7 Tropic thunder 17.45 Albakiara 20 - 22.10

BIBLIOTECA NAZIONALE 0971-54829 Orario 8.30 - 13.30 / 14 -19 BIBLIOTECA PROVINCIALE 0971-305013 Orario 9 - 13 dal lunedì al sabato Orario 16 -19 martedì, mercoledì e giovedì BIBL. ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 -13.30 dal lunedì al sabato ARCHIVIO DI STATO 0971-56144 Orario 8.30 - 13.30 dal lunedì al sabato Orario 14.30 - 17.30 dal lunedì al giovedì MUSEO PROVINCIALE 0971-444833 Orario 9 - 13 dal martedì al sabato / 16 - 19 martedì e giovedì ARCHIVIO STORICO COMUNALE 0971-51605 BIBLIOTECA PER L’INFANZIA 0971-274129 Orario 9.30 - 12.30 (chiusi sabato) Orario 16 - 18.30 lunedì, martedì e giovedì "MUSEO DELLE ANTICHE GENTI DI LUCANIA" 0971-305011 Orario 10 - 13:30 dal mercoledì alla domenica Vaglio Basilicata in via Camillo De Mattia


Domenica 2 novembre 2008

27 Inaugurate le nuove attività dell’area florofaunistica del Wwf di Pantano di Pignola

Un’oasi tra natura, sport e relax Le tante iniziative della cooperativa “Novaterra” PANTANO DI PIGNOLA L'oasi florofaunistica del wwf di Pantano ha inaugurato ieri le nuove attività. Una giornata all'aria aperta complice un clima più che benevolo. La cooperativa “Novaterra”, a cui è affidata la gestione dell'oasi, ha festeggiato la prima giornata “Natura, sport e relax”. Ai visitatori e alle scolaresche la possibilità di fare attività in simbiosi con l'ambiente naturale. Oltre ai percorsi guidati alla scoperta delle specie protette, da ieri anche birdwatching, mountain bike, tiro con l'arco, orienteering. Nel pomeriggio il concerto di Marco Lopomo e Francesco Giampersio, sax e piano, con raccolta offerte per l'acquisto di un bus per il trasporto dei disabili. Le nuove iniziative sono state promosse e finanziate grazie al bando Pit della comunità montana Alto Basento, attività economiche ecocompatibili, sostenute con la misura 1.4. Il bando, luglio 2007, con scadenza ad ottobre dello stesso anno, era rivolto alle aziende agrituristiche, alle onlus, alle microimprese, alle associazioni di volontariato o ambientaliste. Considerava anche il consolidamento di attività esistenti, favorendo le compagini femminili. Il limite era rappresentato dalle aree in cui le attività si trovano o dovevano essere impiantate. Sarebbero stati finanziati soltanto i progetti in zone Sic (siti di interesse comunitario) o Zps (zone di protezione speciale). Le iniziative ecocompatibili sono in simbiosi con la natura, quelle ammissibili dal bando riguardavano valorizzazione di attività sportive e del tempo libero all'aria aperta e servizi ambientali e turistici. Il contributo concesso per ciascuna attività nella misura massima del

A destra l’ingresso dell’Oasi. Nelle altre immagini il tiro con l’arco, una delle attività avviate, e alcuni degli uccelli che si possono ammirare nell’oasi

75 per cento della spesa ritenuta ammissibile e comunque non superiore a 100.000 euro. L'oasi del Pantano ha beneficiato del contributo rientrando nel progetto. <<Con l'impiego di erba e terra battuta -spiega Francesco Romano, responsabile gestione oasi- abbiamo ripristinato il vecchio sentiero natura all'interno della zona protetta per consentire i percorsi in bici e le attività di orientamento. Abbiamo creato un ponte con l'associazione sportiva di tiro con l'arco di Potenza realizzando il campo di tiro per le

Gianni Rosa (An verso il Pdl)

esercitazioni e le manifestazioni all'aperto. E' stata inoltre potenziata l'attività di osservazione dell'avifauna con l'acquisto di nuovi binocoli, monocoli e attrezzature fotografiche>>. I capanni per l'osservazione degli uccelli erano già stati realizzati lo scorso anno con contributo della Provincia. L'ente ha anche finanziato la costruzione dei prefabbricati in legno per l'accoglienza e le attività di centro estivo che dovrebbero iniziare il prossimo anno. Particolarmente interessante, poi, il nuovo sistema di videosorveglianza dei ni-

di artificiali e del Cras, il centro di recupero animali selvatici. Un sistema di telecamere e monitor permette di tenere costantemente sotto controllo le specie ospiti del centro con la doppia finalità di monitoraggio in particolare delle specie notturne quali gufi e civette, e soprattutto di limitare il contatto con l'uomo ai rapaci che, una volta curati, saranno rimessi in libertà. Ora che le attività sono state implementate, però, paradossalmente sempre meno utenti ne potranno usufruire. <<Fino all'anno scorso -prosegue Romano-

il comune di Potenza metteva a disposizione delle scolaresche gli scuolabus per l'oasi. Per ogni bambino la spesa era inferiore a 10 euro. Da quest'anno è fatto divieto ai mezzi di uscire dal capoluogo così il costo è diventato insostenibile>>. L'oasi si estende su un'area di circa 150 ettari. Ospita salici, pioppi ed ontani, oltre alla flora tipica delle zone lacustri. Tra le specie animali, ci sono ben 158 specie di uccelli che si avvicendano nei pressi del lago nel corso dell'anno e 37 vi nidificano. Per citarne alcune, alzavole, morette, aironi

e rapaci come il nibbio, il falco di palude e la poiana. Impossibile, poi, non menzionare i cigni stanziali e le centinaia di rettili e insetti che contribuiscono ad arricchire l'oasi e a mantenere l'equilibrio di questo piccolo microcosmo. Oltre ai cigni e agli aironi bianchi, rossi e cinerini, è possibile osservare specie migratorie tropicali come le folaghe e i fruccioni. E' un piccolo gioiello che va custodito con estrema cura. Chiunque voglia ammirarlo può prenotare la visita guidata allo 0971/486142. Simona Brancati

In occasione della celebrazione dei defunti

Treni Fal, anche oggi Aziende in crisi «Servono risposte» previste più corse AVIGLIANO - «Dalle cronache di questi ultimi giorni il quadro offerto dal mondo produttivo lucano è sempre più desolante, giungono sempre e solo notizie di aziende in crisi o sull'orlo della chiusura. E sono solo le notizie più vicine nel tempo, altre dello stesso tono e della stessa gravità si susseguono nel tempo; è come se la crisi finanziaria, di cui parlano quotidianamente le pagine economiche nazionali ed internazionali, in Basilicata si fosse già tradotta in un catastrofico tracollo occupazionale». La considerazione di Gianni Rosa, presidente provinciale di Alleanza nazionale, verso il Pdl, si riferisce alle ultime vicende riguardati la chiusura di importanti aziende. «Crisi che stanno producendo gravi scossoni nel panorama già sfilacciato e lacerato dalla Basili-

cata - continua Rosa - Cosa aspettarsi dalla politica in questo drammatico frangente? L'ente Regione, il presidio istituzionale più importante in Basilicata, non può limitarsi a fare atto di presenza accanto ai lavoratori in sciopero, ha l'obbligo di intervenire a livello istituzionale mettendo in campo gli importanti strumenti di cui dispone. La Giunta non può stare a guardare, deve pensare ad interventi mirati per salvare l'economia lucana nel suo insieme, non servono le azioni estemporanee realizzate per arginare la crisi del momento. Questo non significa tornare a forme di partecipazione pubblica, sarebbe fuori tempo, ma ad azioni strutturali dirette a rendere il nostro territorio appetibile per gli investimenti. Molti finanziamenti della Comunità Europea vengono spesi male».

AVIGLIANO - Prosegue anche nella giornata di oggi l’iniziativa delle Ferrovie appulo-lucane. I treni delle Ferrovie appulo lucane effettuano un servizio straordinario tra Avigliano Città e Potenza Inferiore Scalo e nell'ambito del tratto ferroviario urbano della città di Potenza. Anche oggi saranno in vigore nuove corse (in tutto 44) e nuovi orari. L'orario straordinario è valido solo per oggi. Particolarmente fitto il numero delle corse tra le stazioni del capoluogo, a sostegno del servizio metropolitano. Nell'arco di tempo che va dalle 7.30 a poco oltre le 18 ci sono treni ogni mezzora. I nuovi orari sono scaricabili dal sito internet www.fal-srl.it. In collaborazione con il Comune di Potenza, quindi, le Fal hanno potenziato l’offerta di corse prevedendo un maggiore afflusso di

visitatori verso il cimitero. «Le ricorrenze di ognissanti e dei morti - spiega il presidente Fal, Matteo Colamussi - lasciano prevedere un aumento notevole del flusso di cittadini verso le zone coperte dalla linea Fal e, in particolare verso il cimitero di Potenza, adiacente alla fermata di San Rocco. Il servizio, in coerenza con questa previsione, mira al potenziamento di un piano strategico di mobilità che incida favorevolmente sul traffico cittadino e sulla viabilità dell’hinterland del capoluogo. Il progetto tende inoltre all’aumento della qualità e della quantità del flusso di viaggiatori, in coerenza con il servizio di trasporto locale regionale. Il management aziendale è impegnato, su proposta del consiglio di amministrazione, in una qualificazione sempre maggiore dei servizi offerti dalle Fal, nell’interesse dei cittadini

Un treno delle Fal

di Basilicata e non solo. Anche così si creano le condizioni per far percepire il giusto valore che la nostra azienda ha, ma soprattutto quello che dovrebbe avere per il territorio che copriamo». Ma in generale un po’ tutti i comuni si sono organizzati per riuscire a offrire un servizio di trasporti valido soprattutto in queste due giornate di festa. Sono gli anziani, infatti, quelli che maggiormente risentono, in queste circostanze,

dell’assenza di un valido servizio di trasporto. Mentre gli altri cittadini si possono muovere con l’auto, infatti, quelle che sono le fasce più deboli della popolazione si ritrovano in questa circostanza soli e senza nessuno che li accompagni. Per questo le amministrazioni dei nostri comuni si organizzano per tempo al fine di garantire anche a chi è solo di poter raggiungere il cimitero per onorare la memoria dei propri cari.


Domenica 2 novembre 2008

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A Tolve un 2 novembre ricco di appuntamenti. Non mancheranno curiosità

Alla scoperta delle tradizioni Ai cittadini sarà distribuita la “Cuccìa”, antico alimento TOLVE - Un due novembre, quello tolvese, che vivrà una mattinata intensa. Difatti l'amministrazione comunale ha anticipato ad oggi la commemorazione dei Caduti in guerra. Si vuole ricordare quanti sacrificarono la loro vita sotto l'egida di questa bandiera, sui monti divenuti famosi nelle dolenti canzoni dei nostri Alpini, nella steppa russa cosi come nel deserto africano; e accanto a loro vogliamo rendere omaggio a quanti sono caduti in difesa della pace, in missione all'estero, per garantirci quella sicurezza e quella libertà che a volte manca. Questo il programma: alle ore 10:30 parte il corteo dal Municipio in via A.de Gasperi, che giungerà in Chiesa Madre dove si svolgerà la Santa Messa alla quale prenderanno parte , oltre alle massime cariche cittadine, i rappresentanti di tutte le associazioni tolvesi. Finita la messa, il corteo muoverà verso la centralissima Piazza M. Pagano. Nei pressi del monumento ai Caduti, ci sarà la deposizione di due corone di fiori, una da parte dell'Amministrazione Comunale e l'altra da parte dell'Associazione dei Caduti e Reduci di Guerra di Tolve. La prima tromba dell'Associazione Musicale F. Mentissi di Tolve, Marco Potenza, intonerà il sempre toccante “Silenzio Militare”. Dopo le note de “La leggenda del Piave” e dell'Inno di Mameli ci sarà il discorso del sindaco, Pasquale Pepe, che concluderà la giornata di commemorazione. L'altro appuntamento, abituale del due novembre, è quello promosso dalla Pro Loco: la distribuzione della Cuccìa. L'iniziativa della Pro Loco, inserito nel progetto “Alla riscoperta di antichi sapori”, mira alla conservazione di questo rito, segno del nostro passato e piccolo tassello nel grande mosaico della nostra storia. Il termine “Cuccìa” deriva verosimilmente dal greco “cukeio”, con il significato originario di miscuglio o bevanda di farina, cacio e vino, o miele. Gli ingredienti, poveri ma nutrienti, sono stati

A Banzi si prepara il banchetto dei morti

Il Comune di Tolve

nel tempo sostituiti da cereali vari, come il grano, ceci o anche granturco, mescolati in una sorta di minestrone. Il miele è stato sostituito dal vino cotto, dolcificante non meno gustoso. È antica tradizione che il “miscuglio”, venisse distribuito ai più poveri nella ricorrenza del giorno dei “morti” , in

Tanti i visitatori nei diversi cimiteri cittadini

suffragio delle anime del purgatorio. In un passato piuttosto recente era usanza che frotte di bambini, sul far dell'alba, andassero di casa in casa a raccogliere un mestolo di “cuccìa”, dando voce, prima di entrare: “ch' l'an'm ri murt “, ossia “per le anime dei morti”. Quanto raccolto costituiva il pranzo o anche la cena

del giorno dei defunti. Molto diffusa in periodi di fame e miseria, l'usanza è andata via via affievolendosi. A Tolve la fiammella delle tradizioni è tenuta viva appunto dalla Pro Loco che grazie al progetto sopracitato sta riportando alla mente ed ai palati tolvesi, sapori ormai dimenticati. Gianluigi Armiento

LA CURIOSITA’

Il grano come simbolo di rinascita NON ESISTE regione italiana che non abbia nella sua gastronomia tradizionale, un piatto di rito e dalla forte valenza simbolica dedicato al Giorno dei Morti. In Basilicata le pietanze che vengono preparate per queste meste giornate sono a base di grano. In tutte le culture e le religioni il grano è il simbolo stesso della vita e della fertilità. Ma per raccogliere il chicco di grano bisogna recidere la spiga - ucciderla - e il chicco solo dopo essere morto a sua volta sottoterra rinascerà in una nuova spiga. Il grano viene allora associato nello stesso tempo anche alla morte e alla resurrezione e diviene il simbolo del conti-

nuo e incessante ciclo di morte e rinascita della natura. In una delle tradizioni religiose più antiche, il culto misterico di Eleusi, le celebrazioni in onore di Demetra prevedevano che gli iniziati partecipassero recando fiaccole e spighe di grano, simboli di luce e vita, e che, durante il rituale, la sacerdotessa tagliasse una spiga di grano - la uccidesse – e annunciasse subito dopo la nascita del divino bambino Dioniso. Morte e rinascita, vita che nasce dalla morte. Mangiare il grano nel Giorno dei Morti viene così ad assumere, oltre che valore rituale, valore propiziatorio per garantire continuazione alla vita e prosperità.

POTENZA - In molti comuni lucani restano ancora molto forti le tradizioni legate al 2 novembre, giorno tradizionalmente dedicato ai defunti. A Lavello, per esempio, c’è ancora chi pronuncia la formula “Ddammimurt”, parola magica che allontana la morte: si chiede la vita con la morte; dolci e frutta,come fichi secchi e noci. A Banzi, invece, la notte precedente il 2 Novembre, nelle case si usava e si usa ancora preparare e predisporre il tavolo per pranzare, con tutte le stoviglie, il pane ed il boccale dell’acqua. Si crede che in questa notte i morti escano dalle loro tombe per visitare la proprie case ed i rispettivi parenti; e si vuole pure che si soffermino a mangiare presso il banchetto che per loro si è preparato. Nella stessa notte,

inoltre, era usanza predisporre una bacinella piena di acqua su di un tavolo, riunirsi in famiglia e guardare la processione dei propri cari defunti riflessa in quell’acqua. Inoltre si prepara il “grano dei morti”, un dolce fatto con grano cotto melograno e vincotto. Il grano è il simbolo del ciclo morte e rinascita. Il melograno, è un albero di antica tradizione citato nella Bibbia ed era sacro a Giunone e Venere. I pittori del rinascimento mettevano il melograno nella mano di Gesù Bambino, per alludere alla “Nuova Vita” donata all’umanità. La credenza che, durante la notte del due di novembre, i cari defunti tornano a sedersi intorno al focolare domestico è, del resto, abbastanza diffusa in tutta Italia.

RETTIFICA PER UN involontario errore, nell’articolo di ieri in cui si riportava la notizia di una lucana tra gli Alfieri del lavoro, si è sbagliato il cognome della ragazza. A essere premiata a Roma, alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è stata Sara Boezio e non Boerio, come scritto. Ci scusiamo con l’interessata e con i lettori.

L’INTERVENTO BIDELLI 136.000 e solo 115.000 poliziotti: Bisogna tagliare dunque. Partiamo con il primo round. Ci hanno asfissiato con la spiegazione che nelle scuole italiane - lavorano? - 136.000 bidelli (Bocchino) e che le pulizie vengono appaltate a ditte esterne perché i bidelli si rifiutano di pulire (Calderoli). Ci hanno, anche, spiegato che un paese civile non può avere 136.000 bidelli e solo 115.000 poliziotti perché, altrimenti, fallisce e cioè spreca nella scuola le risorse e non è in grado di garantire la sicurezza dei cittadini ed è alla mercè degli stranieri immigrati che possono fare, a casa nostra, quel che gli

Secondo i rappresentanti del governo a causa loro non si assumono poliziotti

Quei bidelli che si rifiutano di lavorare pare. Io non so s'è vero che vi sono tanti bidelli (il Ministero non ha mai pubblicato i dati neanche oggi) quello che so è che nessuno può assumere una persona, nelle amministrazioni statali, se non in base ad una legge e, allora, se vi sono tanti bidelli le leggi questo prevedono e se vi sono tanti poliziotti le leggi questo prevedono. Voler collegare le due cose come se l'una, i bidelli in servizio, impediscono

allo Stato di assumere poliziotti è un'operazione di volgare propaganda e falsificazione dei fatti che ci saremmo volentieri risparmiato però comprendiamo che si devono pure giustificare e questo, sapientemente usato, poteva essere un ottimo argomento della propaganda governativa. Riguardo l'altro argomento, invece, e cioè che lo Stato paga i bidelli che si rifiutano di scopare e pulire all’interno degli edifici

scolastici e appalta, per questo, all'esterno le pulizie mi sorprende solo che nessuno abbia obiettato: ma come e che problema è se il Brunetta ha detto che vuole licenziare i fannulloni quale migliore occasione che licenziare tutti i bidelli fannulloni ed assumerne di nuovi di zecca tutti obbedienti e lavoratori? Non sarebbe l'affarone del secolo per il Governo? Non consentirebbe, a chi facesse una tale operazio-

ne, il governo a vita e, finanche, ereditario del paese? In verità qui siamo in una situazione di volgare e sfrenata fantasia “erotica” perché si ignora la realtà con decisione incrollabile e si costruiscono frasi ad effetto politico propagandistico sulla dignità di tante persone che tutti i giorni fanno seriamente il proprio lavoro che non è solo ma anche pulire i locali scolastici. Ma non mi sorprende

che nessuno abbia obiettato come non mi sorprende che nessuno contesti le falsità contenute nelle spiegazioni di cui parliamo. Sono i ritmi della televisione che impongono di parlare per slogan e cercare di spiegare fa perdere il momento dell'attenzione della gente e, quindi, consenso. Insomma se non puoi stringere la spiegazione in uno slogan hai perso la gara e, dopo tante esperienze passate, nessun politico ci prova più. Meditare gente meditare. Se la dignità si vuole salvare. Mario Petrone segretario regionale PSDI Basilicata


Domenica 2 novembre 2008

29 Lauria Dopo la lettera del prefetto Pisani si difende: «E’ un fatto di interpretazione della norma»

«Amministrazione superficiale» Il leader dell’opposizione punta il dito contro il sindaco LAURIA - «Il prefetto non bacchetta Pisani -perché nella lettera non entra nel merito del nostro operato. Il prefetto non bacchetta perché il tema delle dimissioni degli assessori è un tema aperto alle più scaviate interpretazioni. Dopo aver interpellato il ministero, ed aver ricevuto una interpretazione da Roma, il prefetto ci ha semplicemente comunicato la notizia ed ha detto di restare in attesa di nostre interpretazioni. La Prefettura non ha invitato il Comune ad assumere particolari iniziative. E' stata invece una nostra iniziativa quella di rifare il decreto di nomina degli assessori per eliminare ogni dubbio sui lavori di giunta In una materia molto controversa sotto l'aspetto interpretativo». E’ quanto ha sostenuto il primo cittadino Pisani, dopo aver ricevuto la lettera dal prefetto di Potenza. «Secondo l'interpretazione del nostro direttore generale Carmine Ainora, del nostro avvocato Franco Fiore e anche secondo me - ribadisce Pisani - la giunta dimissionaria poteva tranquillamente continuare ad operare dopo le dimissioni degli assessori. Quella che è giunta dal ministero non è una norma ma è solo una interpretazione della legge che assimila le dimissioni degli assessori a quelle dei consi-

Il Comune di Lauria

glieri comunali per cui avrebbero effetto immediato. Nel dubbio ho pensato di rifare i decreti di nomina così ho ridato le deleghe a tutti e sette gli assessori per consentire all'amministrazione di poter continuare a lavorare. Di questo ho provveduto a informare i segretari dei partiti sull'iniziativa presa e non penso che ci siano ripercussioni rispetto alla verifica in atto. Ho sempre pensato e detto che le

crisi politiche non possono ripercuotersi negativamente sulla pubblica amministrazione. Il mio è stato un atto dovuto rispetto ad un' autorevole interpretazione del ministero che però non ha nessun significato politico». “L'interveto del prefetto - sostiene Nicola Manfredelli, capo dell'opposizione di centrodestra - è il risultato delle superficialità che sono state profuse nell'amministrazione della no-

Interesse per la Sicignano-Lagonegro

Una giornata per ricordare le ferrovie dimenticate LAGONEGRO - Giornata nazionale delle Ferrovie Dimenticate 2009. Il prossimo 10 novembre scade il termine per presentare una proposta, un'adesione all'iniziativa, alla linea ferroviaria o i luoghi interessati. Alla manifestazione potrebbe essere interessata la linea Lagonegro-Sicignano degli Alburni, che è a binario unico ed è attrezzata con armamento pesante, è stata gestita dalle Ferrovie dello Stato fino al marzo 1987 e da quella data il servizio ferroviario è stato sospeso a seguito dell'inizio dei lavori di elettrificazione della tratta Battipaglia-Sicignano-Potenza-Taranto. Il ripristino della linea, non solo fungerebbe da volano per l'economia locale, ma integrerebbe quest'area interna a scarsa vocazione industriale con i mercati del Nord Italia ed europei attraverso il collegamento al porto di Salerno e all'aeroporto di Pontecagnano. Inoltre, questa in-

frastruttura, andrebbe anche ad integrarsi con l'Autostrada Salerno-Reggio Calabria di cui sono note le difficoltà per i lavori di ammodernamento. La ferrovia attraversa una vastissima area protetta che include i tre Parchi nazionali Cilento-Vallo di Diano, Val D'Agri-Lagonegrese e Pollino e la tratta potrebbe collegare il Vallo di Diano - popoloso territorio con importanti centri quali Sala Consilina, Polla e Padula - con Salerno, dove è in costruzione la metropolitana che si estenderà fino a Battipaglia, distante dieci chilometri da Sicignano, e potrebbe far uscire dal proprio isolamento il Lagonegrese, collegandolo, attraverso Sicignano, a Potenza, suo capoluogo di provincia, attualmente raggiungibile attraverso un tortuoso percorso stradale. Emilia Manco provinciapz@luedi.it

stra città di Lauria . Che la procedura seguita dal sindaco fosse anomala lo avevamo capito da subito e lo avevamo già fatto notare in consiglio. Il sindaco poteva approfondire la norma prima di avventurarsi in decisioni che lo fanno sfigurare. Purtroppo l'approfondimento e le riflessioni non sono doti naturali dei nostri amministratori. Aver poi rifatto le nomine degli amministratori significa una ulteriore figuraccia per questo governo locale che ritorna sui suoi passi, riconosce la leggerezza commessa e riparte in una situazione ancora più anomala, perché siamo ancora in fase di verifica aperta». Probabilmente potremmo assistere a una nuova serie di dimissioni e a successivi reincarichi. Ricordiamo che il consigliere di opposizione Nicola Messuti aveva già sostenuto, nel corso del consiglio comunale di lunedì ventisette ottobre, contrariamente a quanto pensava la maggioranza, che la fattispecie era diversamente normata in alcuni statuti come ad esempio quello del Comune di Catania dove con chiarezza si stabilisce che una volta presentate le dimissioni degli assessori non c'è bisogno di ulteriori atti affinché diventino efficaci. Pasquale Crecca. provinciapz@luedi.it

Il 4 la cerimonia

Episcopia ricorda i suoi caduti EPISCOPIA - Il Comune di Episcopia ha organizzato una cerimonia per commemorare la giornata del 4 novembre. La cittadinanza si ritroverà, presso il Monumento ai Caduti, per celebrare la santa messa intorno alle ore 10 e per ricordare la gloriosa ricorrenza in onore dei caduti di tutte le guerre. Alla cerimonia parteciperanno il sindaco, Biagio Costanzo, il comandante della Compagnia carabinieri di Lagonegro, capitano Roberto Di Costanzo, il comandante della Tenenza della guardia di finanza di Lauria, tenente Salvatore D'Elia, ed altre autorità civili, militari e religiose. e. m.

Operazione dei carabinieri Cinque le denunce sul territorio DIVERSE le operazioni dei carabinieri che hanno interessato la zona della Val D’Agri. A Viggiano e comuni limitrofi, i carabinieri della locale compagnia, hanno denunciato alla procura della repubblica di potenza, K.M. ed L.G., entrambi 31enni del posto, in quanto responsabili di ubriachezza e guida in stato di ebrezza. Gli stessi, intercettati dai carabinieri sono stati sottoposti ad esame alcolemico, riscontrando valori superiori ai limiti consentiti. In altro contesto operativo sono stati deferiti due gestori di un esercizio pubblico del posto

in quanto responsabili di avere somministrato alimenti e bevande alcoliche oltre l'orario di chiusura. A Marsicovetere i militari dell’Arma hanno deferito V.M., 33enne di Tramutola, per inosservanza al foglio di via obbligatorio. L’uomo è stato sorpreso dai carabinieri, mentre incurante del proveddimento, si trovava all'interno di un'esercizio commerciale del posto. A Lagonegro, i carabinieri della locale compagnia, hanno denunciato alla locale procura della repubblica, quattro giovani di età compresa tra i 33 ed i 20 anni, per gui-

da in stato ebrezza, in quanto fermati alla guida delle loro autovetture, sono statio sottoposti all'esame alcolemico, riscontrando valori superiori ai limiti consentiti. Nel corso dei controlli alla circolazione stradale, a seguito di perquisizione veicolare è stato deferito P.R., 57enne del posto, in quanto responsabile del reato di detenzione illegale di armi e munizioni, rinvevendo e ponendo sotto sequetro 16 cartucce a palla. In altro contesto operativo è stato deferito un 42enne della provincia di salerno. Lo stesso sottoposto a controllo mentre si tro-

vava all'interno di un esercizio pubblico del posto, rifiutava di fornire le generalità ai carabinieri, nonche ubriaco arrecava disturbo ai clienti della struttura ricettiva. È stato denunciato un 20enne rumeno, in quanto fermato a bordo della propria autovettura, è stato trovato in possesso di chiavi ed utensili atti allo scasso, sottoponendo il materia a sequestro penale.

Manifstazione alla presenza di autorità militari e civili

Senise, scoperta lapide ai caduti della Grande guerra

Un momento della cerimonia

SENISE - Una lapide, sulla quale sono impressi quaranta nomi di soldati senisesi, caduti durante la seconda guerra mondiale, è stata scoperta in piazza municipio a Senise, con una cerimonia sobria ma assolutamente commovente. Presenti cittadini, parenti dei caduti, l’intera amministrazione municipale guidata dal sindaco Giuseppe Castronuovo, autorità civili e religiose.In particolare il picchetto d’onore del 91° battaglione “Lucania” di Potenza, con il maggiore Giovanni Corbisiero, il luogotenente Luigi Gioia ed il Primo maresciallo Vincenzo Capalbo e poi, il capitano comandante la compagnia dei carabinieri di Senise, Biagio Simonetti, alcuni vecchi combattenti, il generale di corpo d’armata in pensione, Fausto Fortunato, l’assessore provinciale Carmine Rossi, i parroci don Mario Lacolla(che ha benedetto la lapide) e don Pino Marino.L’idea, il bisogno quasi, è venuta al Primo maresciallo Vincenzo Capalbo di Senise ma di stanza presso il 91° battaglione Lucania, il quale da circa ventanni cercava di dare dignità alle tante vittime della seconda guerra mondiale. Sulla facciata del vecchio municipio infatti è visibile una lapide con i nomi dei caduti durante la prima guerra mondiale ed un’altra con i nomi dei caduti in Africa, mentre al centro della piazza è posizionato il monumento ai caduti raffigurato da una donna in costume che guarda proprio verso i nomi. Mancava proprio la più recente, appunto dell’ultima grande guerra e Capalbo(che poi durante la cerimonia ha letto la preghiera del soldato)con testardaggine ha sempre cercato di sensibilizzare le varie amministrazioni comunali che si sono in questi anni succedute, ma senza risultato alcuno. Fino a quando non ha incontrato il consigliere Giuseppe De Gese che ha mostrato attenzione che poi ha trasmesso al

sindaco, il quale immeditamente ha dato il via ai preparativi. Nella circostanza, giova sottolineare la grande e commovente disponibilità di tutti quelli che hanno partecipato alla riuscita dell’avvenimento che lo hanno fatto a titolo assolutamente gratuito. Dalla Italgraniti che ha realizzato la lapide alla Mecom di Pangaro per l’asta gigantesca della bandiera, alla società Ronga per la pulizia del muro di facciata, alla ditta Giuseppe De Donato per la posa in opera della lapide, a Pasquale Abalsamo e Giacomo D’Imperio per il materiale da costruzioni, a Pino Marino per i fiori ed a Center Music per il server fonico. Il sindaco ha voluto sottolineare come sia importante non dimenticare assolutamente chi poi è stato vittima di una ragione che il più delle volte non capiva, invitando poi a rendere omaggio agli altri defunti che si trovano nel cimitero, mentre De Gese ha letto uno per uno i nomi, con le date di nascita e di morte nonché le cause del decesso. Facendo così evidenziare la giovanissima età degli sfortunati quaranta soldati, soldati scelti, semplici, caporali, caporalmaggiori, che non sono più ritornati dai propri cari e nel proprio comune di nascita, ma sono morti sui fronti di Albania, Russia. Egeo, Egitto, Montenegro e nei campi di concentramento tedeschi. Colpisce anche l’età dei caduti;dai più giovani: Francesco Lauria, ventanni appena assegnato al 32° reggimento fanteria di Albania, morto per le ferite riportate in combattimento e Francesco Terracina, ventanni anch’egli, disperso in Russia;ai più anziani: Felice Marcone e Nicola Peloso, trentacinquenni morti a seguito di malattie contratte sui fronti. Capalbo, alla fine ha dichiarato di non disperare di poter ancora rintracciare altri caduti dei quali si sono perse le tracce. Gianni Costantino provinciapz@luedi.it


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Forenza Grande Successo per il progetto “Una scuola condivisa”

Il Comprensivo punta all’integrazione FORENZA - Presso l'Istituto Comprensivo “V. Solimena”, a partire dallo scorso lunedì, si sono svolte alcune attività relative al progetto “Per una scuola condivisa”. «Progetto che - dichiara la dirigente Lilia Allamprese (letterata di formazione classica) -, interpretando le direttive ministeriali, mira a valorizzare la permanenza degli alunni a scuola attraverso attività che li rendano protagonisti». «In realtà - continua Allamprese - l'Istituto di Forenza-Maschito accoglie, già da diversi anni, alunni stranieri portatori di una cultura radical-

mente diversa dalla nostra; e, per far sì che tale diversità non degeneri in emarginazione, si rendono necessari accorgimenti che favoriscano in maniera efficace ma delicata una piena integrazione». Interventi, ci viene spiegato, da estendere anche nei confronti degli alunni in condizioni di disagio, e finalizzati soprattutto a promuovere una decisa motivazione all'apprendimento, tramite la stimolazione dell'interesse per la cultura ; nel far ciò, influendo altresì positivamente sul consolidamento dell'autostima dei ragazzi. E per

l'appunto in vista di tali traguardi, tutti i docenti del “Solimena”, accogliendo la proposta del Dirigente Scolastico, hanno organizzato una serie di attività tese a puntare sul coinvolgimento e la valorizzazione di ciascuno dei giovani studenti. Lunedì, ad esempio, si è inaugurata, presso la Scuola dell'Infanzia, la mostra di manipolazione grafico-pittorica “Creo con …”, tuttora fruibile dal visitatore esterno; martedì, invece, alla scuola primaria è stato animato un racconto avente per protagonista l'Aglianico, mentre mercoledì

alcune classi hanno messo in scena il recital “Bosco amico”. I ragazzi della Secondaria di I grado, dal loro canto, si sono cimentati con un “Avvio alla conoscenza ed allo studio del nostro territorio”, col “Gioco dell'Oca Medievale” (già presentato durante il convegno di fine anno scolastico 2007-08 sui Templari) e con il “Medioevo cantato”, che ha portato all'incisione di un CD; inoltre si è tenuta un'assemblea con i genitori delle 3 classi per la consegna e la sottoscrizione del Patto Educativo di Corresponsabilità. Una settimana densa

I lavori presentati dai bambini

dunque, quella che si è appena conclusa in seno alla realtà scolastica di Forenza-Maschito. Piccola, forse, ma vi-

vace ed attiva; ed anche molto selettiva nella scelta delle attività da intraprendere. Gianrocco Guerriero

Lavello Parla l’ex sindaco Vito Finiguerra che nel 1970 le assegnò alle cooperative

Le terre civiche secondo Finiguerra Il 10 dicembre prossimo è fissata l’udienza in tribunale LAVELLO - Dopo la notizia della fissazione dell'udienza innanzi al tribunale di Melfi per la dichiarazione di insolvenza di due cooperative agricole assegnatarie delle terre civiche del comune di Lavello, è scoppiata, dopo tanto tempo, la questione relativa alla sistemazione dell'annoso problema del recupero dei canoni di locazione delle stesse ma soprattutto del loro futuro utilizzo in caso di rilascio. A tal proposito, ricostruendo la storia che portò il comune di Lavello ad assegnare le terre civiche alle attuali cooperative agricole, è intervenuto con una nota un ex sindaco della cittadina dauna che , in tempi non sospetti, fu protagonista delle assegnazioni delle terre civiche alle attuali cooperative agricole. «Fu nel 1970 - fa sapere Vito Finiguerra - quando , a seguito delle elezioni comunali, si formò un'amministrazione di sinistra presieduta dal sottoscritto, che tra le varie scelte operative fu fatta quella di concedere per 30 anni ad alcune cooperative agricole alcune terre civiche del

Uno scorcio di Lavello

comune di Lavello». «Tutto ciò - ha continuato nella sua disamina Vito Finiguerra - a seguito di una serrata discussione sulla migliore utilizzazio-

ne di queste terre che fino a quel momento erano utilizzate per il pascolo di grandi mandrie di bovini provenienti dall'avellinese».

«La decisione fu sofferta - riprende l’ex primo cittadino di Lavello - di fatti non era più possibile che un patrimonio di circa 300 ettari fosse solo destinato a pa-

scolo . Così fu deciso di modificare la destinazione dei terreni da pascolo a terreni agricoli». Una scelta che costo cara in termini di sacrifici e spese per l'amministrazione dell'epoca e fu osteggiata dalle avverse fazioni politiche che avrebbero voluto assegnare le terre a famiglie già benestanti. Dopo diverse difficoltà e vicissitudini legate anche all'acquisto dei mezzi agricoli idonei alla definitiva sistemazione del terreno, le terre civiche furono assegnate e diedero lavoro per anni ed anni a centinaia di braccianti agricoli, uomini e donne che producevano prodotti eccellenti. «In questi ultimi anni spiega l'ex amministratore della cittadina dauna - le situazioni economiche delle cooperative si sono aggravate ma non per questo bisogna trattare queste con disprezzo perseguendole finanche attraverso la magistratur ed invocandone lo stato di insolvenza per poi giungere allo scioglimento delle stesse condannando definitivamente gli uomini e le donne di ieri e di oggi». «A proposito di questa

ultima fase negativa - riprende Vito Finiguerra non pare agli attuali amministratori comunali che le cause negative forse non sono solo soggettive ma sono anche politiche? Io credo di si». Altrimenti perché non si è proceduto al rinnovo della concessione alla prima scadenza del 2004?» «Attraverso il rinnovo si potevano rimuovere gli ostacoli che impediscono il funzionamento corretto delle cooperative». «Ora quale scenario si apre? Non si dimentichi che i terreni sono di uso civico e pertanto inalienabili! Perché non si pensa invece a trovare insieme alle forze politiche rappresentanti le cooperative un altro modo di risolvere i problemi delle stesse ma soprattutto i problemi del Comune di Lavello?» Un pezzo di storia che si cancella insomma sebbene la necessità , per le esangui casse comunali, di ritornare in possesso di un immenso patrimonio immobiliare su cui investire nuovamente, sia davvero pressante. Daniele Masiello provinciapz@luedi.it

Parcheggi a Lavello: è emergenza LAVELLO - Il problema parcheggi nel centro storico di Lavello sta assumendo davvero le proporzioni di un grande problema. A pochi giorni dall'entrata in vigore del disco orario obbligatorio diversi sono le questioni da risolvere. Il primo. I dipendenti del comune sono sul piede di guerra perché la sosta a loro consentita sarà solo di un'ora. Per questo motivo nei giorni scorsi hanno depositato una raccolta di firme per la revisione del provvedimento. Il secondo sono le multe che in questo ultimo anno sono arrivati ai cittadini che hanno parcheggiato dove non era consentiro. Lo avevamo scritto qualche giorno fa che la situazione sta diventando incandescente. Il tutto è cominciato

dall'entrate in vigore dell'ordinanza del Commissario Prefettizio Francesco d'Assisi Maioli con cui stata ciusa definitivamente al traffico l'area del parcheggio dell'atrio comunale con l'installazione dell'ormai ribattezzato palo della discordia posizionato all'ingresso del palazzo di città per impedire l'ingresso delle vetture. Nonostante le mai sopite proteste degli abitanti della zona e la nascita dalla sera alla mattina di un comitato di cui si sono perse le tracce, si continua a parcheggiare indisturbati su marcipiedi ed in divieto di sosta. Ad oggi ancora nessun potenziamento delle aree limitrofe adibite a parcheggio ne sono state attrezzate nuove zone per consentire la sosta dei veicoli dei re-

sidenti in zona ma soprattutto di tutti coloro che per forza di cose sono costretti a recarsi presso gli uffici comunali. Sul punto si è parlato anche di un decentramento dei alcuni servizi in altri stabili nel centro abitato in zona più accessibili e con aree più vaste da adibire parcheggio. Dal canto loro i residenti del centro storico sono alle prese con i parcheggi selvaggi che la fanno ancora da padrone. Per la cronaca il Commissario Maioli , a tutela del patrimonio storico ed architettonico dell'atrio comunale, qualche mese fa , ha adottato un provvedimento che impedisce il transito ed in parcheggio all'interno dell'area antistante l'ingresso del Palazzo di Città. Una

Due macchine parcheggiate sul marciapiede

decisione repentina che ha creato e crea non pochi problemi agli abitanti del centro storico, agli impiegati comunali ed a quanti sono costretti a recarsi presso gli uffici comunali per il disbrigo di pratiche ed altro. Ora la palla passa all'amministrazione co-

munale che sull'argomento è stata più volte incalzata dall'opposizione di “Primavera Lavellese”. Sentirà il disagio che provocherà ai dipendenti o andrà avanti per la sua strada? La risposta la sapremo nei prossimi giorni.


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A rischio diverse colture. Colpite olive e castagne

Una straniera e una italiana alla guida

Piove poco nel Melfese Gli agricoltori preoccupati

Integrazione a Melfi L’esempio del centro immigrati

MELFI - Sulle campagne del Vulture melfese continua a splendere il sole e gli agricoltori locali sono sempre più in allarme. La terra è arida, secca come non accadeva da decenni. L'autunno 2008 lascerà il ricordo di una stagione mai così calda. La temperatura resta mite per tutta la giornata e solo al calar del sole la brina notturna concede un leggero velo di umidità. Contadini, produttori di castagne ieri e soprattutto di olive oggi, attendono giorno dopo giorno le nubi che non arrivano. Non piove sulla zona del melfese ormai dallo scorso mese di settembre. Le olive sono rimaste piccole sugli alberi e dopo il rincaro delle castagne che hanno superato l'euro e trentacinque centesimi al chilo si prevede adesso anche l'olio in rialzo. Un po' tutta la produzione tipica del periodo autunnale risente di questa siccità infinita. Le rape, per esempio, stentano a crescere nei campi dove sono rimaste foglie secche o talmente piccole che non vengono nemmeno raccolte. Sul Vulture, in questo periodo

MELFI – Da tempo si parla di integrazione tra i popoli, di possibilità reale di far condividere varie esigenze tra residenti e cittadini in arrivo da altre parti del mondo e spesso, anche la cronaca, parla di atti di violenza, di intolleranza razziale, di aggressioni ai danni di extracomunitari. Melfi, in tale settore, appare da anni una sorta di isola felice, grazie anche al forte impegno attuato dalla Chiesa in abbinamento alle direttive della locale Amministrazione. Ed in questo senso, il Centro Immigrati del centro federiciano, che da anni opera ed al meglio sul territorio, al servizio degli immigrati e dei loro bisogni reali, dall’accoglienza alle pratiche, da sistemazione a lavoro, ai corsi, agli incontri, alla formazione e alla lingua, è certamente il punto di riferimento per loro e per quanti da noi cercano un futuro migliore, che nella loro terra non avrebbero potuto avere per se e le famiglie. A gestirlo con grande attenzione la dottoressa Svitlana Shvets, ucraina da anni a Melfi e Maria Grazia Caprarella che cura progetti volti

Controllo del territorio Due denunce dell’Arma Due le operazione che hanno interessato il Vulture che hanno visto protagonista i carabinieri della locale compagnia . Due le denunce. Un 41enne di Rionero in Vulture si è reso responsabile dei reati di falsità materiale, ideologica commessa da privato. L’uomo, infatti a seguito di controllo alla circolazione stradale, ha esibito ai carabinieri la patente di guida con scadenza di validita' contraffatta. E’ stata denunciata anche una 32enne, in quanto resasi responsabile del reato di abbandono di minori, contravvenendo alle prescrizioni impostele dalla competente a.g. La stessa ometteva, senza giustificato motivo, di prestare le cure a propri figli minori, lasciandoli da soli all'interno dell'abitazione. Le operazioni rientrano in un un servizio di controllo straordinario del territorio disposto dal comandante della regione carabinieri Basilicata, generale di brigata Tommaso Meli, nel quadro dell'intensificazione dell'attività preventiva con incremento della presenza dell'arma sul territorio, soprattutto in occasione delle festività dell'1 e del 2 novembre. La raccolta delle olive

tradizionalmente ricco, di funghi nemmeno a parlarne. Ne sanno qualcosa le donne, in genere casalinghe, che negli abituali mercatini della frutta trovano prezzi insolitamente alti. Purtroppo sulla zona continua a spirare un caldo vento di scirocco. Il cielo, terso e sgombro da nubi lascia interdetti i produtto-

ri di olive. Frutti piccolissimi, cresciuti poco e male porteranno i prezzi alle stelle. Se in passato a fine settembre già qualche frantoio aveva cominciato a lavorare, oggi sono tutti fermi in attesa di una raccolta che si cerca di ritardare il più possibile sperando nella pioggia. Acqua che potrebbe dare

maggiore peso alle olive, al contrario così poco sviluppate attorno al nocciolo. Non resta che attendere e sperare nella pioggia che, prima o poi, arriverà. Magari ci si augura non troppo tardi quando tutto il raccolto potrebbe essere compromesso. Vittorio Laviano provinciapz@luedi.it

alla massima integrazione tra popoli sul territorio, coordinando le attività del Centro Immigrati di Melfi. E proprio da un progetto recente, è nato un nuovo fondamentale passo per l’integrazione vera con la partecipazione, domenica scorsa, di una decina di persone del Centro al Corteo Storico, momento clou del Raduno nazionale di falconeria. “I valori dell’integrazione, del rispetto tra i popoli, della massima disponibilità dei residenti di riuscire ad accettare chi arriva sul territorio – ha affermato Maria Grazia Caprarella – si vede nelle grandi cose e nelle piccole, e qualcosa di ormai radicato sul territorio di Melfi, come questo appuntamento annuale con la Falconeria, nell’ultimo weekend di ottobre, rappresenta quindi la grande occasione per confermare che qui da noi davvero vi è integrazione. Il presidente Laviano ha accettato di buon grado il nostro progetto e quindi nel corteo, vestiti con abiti del tempo, vi erano anche una decina di nostri amici del centro, compresi due ragazzi». a. b.



Matera Domenica 2 novembre 2008

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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440

Domani pomeriggio vertice decisivo della maggioranza con i rappresentanti regionali

Buccico-Circoli: accordo vicino Ingresso in giunta sicuro, si tratta sulla presidenza del consiglio NON SI fermano i movimenti politici per definire equilibri e dinamiche interne alla maggioranza che sostiene il sindaco Nicola Buccico. Un incontro nella mattinata di venerdì ha avvicinato di molto l’accordo per l’ingresso in giunta anche di quella parte della maggioranza che fa riferimento ai quattro consiglieri dei Circoli della Libertà. Un assessorato e in più la possibilità, con tempi e modi tutti da stabilire ed una trattativa ancora aperta, di arrivare anche alla presidenza del Consiglio dove i Circoli potrebbero scegliere Augusto Toto. Ma in quest’ultima situazione le difficoltà e le incertezze di una trattativa tutta da definire

non mancano di certo. Buccico e i Circoli sarebbero comunque vicini all’intesa che potrebbe essere ratificata già domani. Un incontro risolutore era infatti in programma per venerdì sera a Ferrandina con i vertici regionali della Pdl ma le questioni riguardanti il contratto degli ausiliari del traffico hanno tenuto il sindaco in Municipio per gran parte del tempo e dunque si è reso inevitabile il rinvio del confronto alla giornata di domani. Un appuntamento pare sia stato organizzato per le prime ore del pomeriggio. In quella sede si cercherà di definire i contorni e le scelte politiche e programmatiche che dovranno accompagnare nei prossimi

mesi l’azione della maggioranza. Al centro di questa discussione anche la posizione di quell’altra parte delle liste civiche che fa riferimento al vicesindaco Saverio Acito. Nelle ultime uscite in Consiglio comunale i due consiglieri Genchi e Pentasuglia hanno deciso di non partecipare al voto riguardante gli indirizzi sui rifiuti e sui parcheggi, la riunione di domani potrebbe verificare anche questo tipo di equilibri. Se infatti i Circoli della Libertà sembrano, come emerge dai voti in Consiglio, decisamente più vicini al sindaco Buccico ed alla maggioranza non si può dire la stessa cosa di Città Domani. Insomma an-

Interventi in tutta la provincia, 10 i denunciati

Oltre 550 controlli dell’Arma nella notte di Halloween NUOVI controlli svolti dai carabinieri del Comando provinciale di Matera in occasione del fine settimana e delle ricorrenze di Ogni Santi e dei Defunti. Nella nottata, varie località della provincia sono stati interessati da una massiccia attività di controllo che, pianificata dal Comando Regione Carabinieri di Potenza, è stata svolta dai militari del Comando Provinciale di Matera. Il servizio ha interessato, oltre a Matera, anche altri centri, fra cui Montescaglioso, Miglionico e Policoro, con l'impiego di oltre 100 carabinieri, appartenenti alle varie Compagnie e alle Stazioni interessate e dislocate sull'intero territorio provinciale. Gli uomini dell'Arma hanno effettuato posti di controllo, ispezionato locali pubblici, specie quelli dove, in occasione dei festeggiamenti della notte di Halloween, erano state organizzate manifestazioni e serate musicali e hanno controllato quelle località solitamente frequentate da giovani (bar e circoli privati). Verificata, inoltre, la posizione di sorvegliati speciali e destinatari di misure alternative alla detenzione in carcere, per contrastare ogni possibile violazione di obblighi e prescrizioni. Un'attenzione particolare è stata rivolta al contrasto dell'uso di stupefacenti e agli abusi sull'assunzione di bevande alcoliche, sì da prevenire incidenti stradali. All'esito dell'attività, a Matera, i carabinieri hanno denuncia-

to, complessivamente, 10 persone. In particolare, denunciato il titolare di un ristorante del centro città, per aver esercitato l'attività nonostante un precedente provvedimento di sequestro preventivo , ancora, denunciati 3 giovani perché sorpresi alla guida di autovetture in evidente stato di ebbrezza alcolica, un 38 enne di Matera denunciato perché sorpreso alla guida di un'auto già sequestrata a Bari perché sprovvista della copertura assicurativa. Sempre a Matera, segnalati i titolari di 3 locali pubblici, perché avevano organizzato, per halloween, serate danzanti senza le prescritte autorizzazioni e, infine, a Montescaglioso , è stato denunciato un macellaio per aver illecitamente smaltito i resti della macellazione e una donna per minaccia e porto abusivo di strumenti atti ad offendere: la stessa si è presentata in un bar armata di ascia e ha minacciato la titolare, sembra per futili motivi personali. A Miglionico un giovane è stato segnalato presso la Prefettura quale assuntore, perché, perquisito, è stato sorpreso in possesso di un grammo di hashish, detenuto per uso personale. Complessivamente, in tutta la provincia, sono state controllate 550 persone e 210 automezzi, mentre sono state operate 15 perquisizioni su mezzi e 8 personali. Rilevate e contestate 25 infrazioni al codice della strada.

Questa mattina in contrada Pantanello la messa di commemorazione

Il giorno dell’omaggio ai defunti E’ PREVISTA per questa mattina alle 10 in contrada Pantanello la celebrazione di commemorazione dei Defunti nel giorno dedicato al ricordo ed alla commozione. Già nella giornata di ieri i materani hanno onorato e celebrato i propri defunti riempendo per gran parte della giornata i cimiteri di via IV Novembre e contrada Pantanello. Oggi è attesa una più numerosa presenza di persone che porteranno un fiore ed un omaggio in un giorno in cui diventa necessario agire nel ricordo.

Il cimitero di contrada Pantanello ieri mattina

che di questi equilibri l’incontro di domani dovrà occuparsi visto che tutte le componenti della maggioranza dovranno essere presenti. Il sindaco tenterà con ogni probabilità di mantenere il più possibile unita la sua maggioranza, vedremo se ci sarà un’accelerazione nelle scelte o un’ulteriore dilazione dei tempi visto che l’intervento politicoprogrammatico è un fatto di cui si parla da tempo ma che finora non è mai avvenuto. Come sempre il pallino è nelle mani del sindaco ma con più parti della maggioranza che continuano a scalpitare. Piero Quarto p.quarto@luedi.it

Il sindaco di Matera Emilio Nicola Buccico


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Matera

Domenica 2 novembre 2008•

TRASPORTI

CHE flash

TAXI MATERA 3332685173

Perle di saggezza

LISCIO Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. Roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). Matera-Pisticci ore 6.15 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti Pisticci-Matera : 14.15 20.05.

POST - IT

CHIRUZZI Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50

Si conclude la manifestazione di scherma SI conclude questa mattina il primo Trofeo Città dei Sassi che è la prima prova di Fioretto e Sciabola al PalaSassi con la partecipazione dei migliori schermidori di tutto quanto il Sud Italia. Sulle dieci pedane si potranno ammirara ancora questa mattina gli assalti degli schermidori. Diversi gli atleti materani in gara nelle diverse specialità maschili e femminili per una manifestazione che incuriorisce e tiene alta l’attenzione degli sportivi materani che assiepano solitamente nel week end il PalaSassi.

SERVIZI SITA Matera-Metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10 GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).

Nuovi orari per i cimiteri FINO al 3 novembre l’accesso ai cimiteri sarà continuato, dalle 7 alle 18. Domenica 2 novembre alle 11 presso il cimitero di Contrada Pantano, monsignor Salvatore Ligorio, vescovo di MateraIrsina celebrerà la Santa Messa in suffragio dei defunti.

Festa delle Forze Armate IL 4 novembre, dalle 10,30, con la deposizione delle corone al cippo di via Lucana, inizieranno le celebrazioni per la festa dell’Unità d’Italia e delle Forze Armate

Mostra Claudio Bonichi A CLAUDIO Bonichi è dedicata la grande rassegna antologica patrocinata dal Ministero per i beni e le attività culturali promossa della soprintendenza pre i beni storici artistici della Basilicata e dal comune che si svolge al Museo Nazionale d’arte medievale e moderna della Basilicata di Palazzo Lanfranchi. Una cinquantin a le opere selezionate dla curatore della mostra, Giovanni Faccenda, appartenenti ad un arco cronologico compreso fra la fine degli anni Ottanta e i giorni più recenti. L’esposizione è aperta al pubblico tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 tranne il lunedì con ingresso libero. Per informazioni telefono: 0835.266262/ 0835.256262.256226. La mostra si chiude il prossimo 9 novembre

UTILITA’

PRONTO SOCCORSO FARMACIE DI TURNO Dalle 8.30 alle 8.30 D’ARIA GIUSEPPINA via Nazionale 238 0835261728 D’appoggio MONTESANO via Cappelluti 61

SERVIZI SOCIALI Croce Verde 0835-310066/310045 Sert 0835-253704 Cooperativa “Jan Patocka” 0835-333604 Associazione. “Matera gioca” 0835-312005

0835335921 PRONTO SOCCORSO Guardia Medica Ambulanza Croce azzurra

0835-262260 0835-336882 0835-331314

emergenza sanitaria

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CINEMA • COMUNALE • Matera 0835-334116 High school musical 3 17,30-19,35-21,40 • KENNEDY • Matera 0835-310016 Ilpassato è una terra straniera 17-19,15-21,30 CINETEATRO DUNI • Matera 0835-331812 “Giù al Nord” 18-19,50-21,40 • PATRON ANTONIO Via XX Settembre, 14 Zohan 18-20 L’uomo che ama 22

Consultorio 800216916 Fondazione antiusura 0835-314616 Volontariato vincenziano 0835-314140 Unitalsi 0835-334383 Associazone Alba 0835-262899 Avis 0835-243253

RISTORANTI LUCANERIE 0835/332133

•CINE TEATRO ANDRISANI • Montescaglioso 0835-208046 “Vicky Cristina Barcelona” “Sfida senza regole” orari al botteghino

LE BOTTEGHE 0835/344072 ORIENT EXPRESS 0835/256452 BASILICO 0835/336540

•CINEMA DELLA VALLE • Ferrandina 0835-755226 Mamma mia 19-21,30 •CINEMA HOLLYWOOD • Via Pitagora - Policoro Albakiara 21 CINEMA MOJTO DRIVE IN S.s. 106 Basentana 0835745439 Chiuso per ferie fino al 4 novembre

IL 4 NOVEMBRE Matera, teatro Duni, ore 21 “ROMOLO IL GRANDE” Mariano Rigillo e Annateresa Rossini sono gli interpreti di “una commedia storica che non si attiene alla storia”

IL 18 NOVEMBRE Matera, teatro Duni, ore 21 “UN GIARDINO DI ARANCI FATTO IN CASA” Spettacolo teatrale Gianfranco D'Angelo e Ivana Monti.

TRATTORIA DEL CORSO 0835/332892 IL CASINO DEL DIAVOLO 0835/261986 RIVELLI 0835/311568 OI MARÌ 0835/346121 RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 DA MARIO RISTORANTE 0835/336491 IL CENACOLO 0835/256309


Matera 35 I rischi, il cattivo odore e le condizioni di inquinamento negli accertamenti regionali Domenica 2 novembre 2008

L’Arpab avvia controlli dell’aria Il difensore civico Aprea risponde così a Cittadinanzattiva DOPO L'ALLARME lanciato da Sassikult (www.sassikult.it) sull'inquinamento atmosferico a Matera, continuano a pervenire al sito dell'associazione testimonianze sull'aria maleodorante che si respira in determinate giornate nella città dei Sassi. Michelangelo Camardo di Sassikult lo scorso venticinque ottobre, attraverso la pagine del Quotidiano, aveva evidenziato che “gli unici dati disponibili ufficialmente sulla qualità dell'aria a Matera vengono forniti dall'Arpab, l'Agenzia regionale per l'ambiente della Basilicata, che effettua il proprio monitoraggio con una centralina fissa situata addirittura a La Martella, ben distante quindi da tutti i punti critici che riguardano gli insediamenti industriali, il cementificio di località Trasanello e le vie più trafficate della città”. Anche Cittadinanzattiva aveva avvertito e denunciato il problema attraverso una nota al difensore civico della Regione Basilicata, il dottor Catello Aprea, chiedendo l'effettuazione di controlli approfonditi sulla qualità dell'aria a Matera. Lo scorso ventinove ottobre il difensore civico ha quindi inviato una lettera al direttore dell'Arpab, il dottor Vincenzo Sigillito, informandolo della segnalazione di Cittadinanzattiva sulla “necessità di installazione da parte dell'Arpab di una centralina per la misurazione della qualità dell'aria nella zona dove sorge un cementificio in località Trasanello sulla Murgia materana. Segnalazioni di forti odori, - è riportato nella nota - tipici di bruciatura di sostanze plastiche o similari, provengono da quella zona, a dire dei responsabili di Cittadinanzattiva, quotidianamente e rendono l'aria irrespirabile in alcuni quartieri della città. Il problema è stato oggetto di articolo giornalistico pubblicato sul Quotidiano di sabato venticinque ottobre scorso”. Il difensore civico ha perciò chiesto all'Arpab di “disporre per un monitoraggio della qualità dell'aria nella zona sopradetta, dandomene cortese assicurazione”. Il cementificio di Matera è situato nei pressi del confine di tre province, all'interno del parco della Murgia materana, caratterizzata dalla presenza di particolari colture, allevamenti e strutture ricettive. Con decreto legislativo numero 133 del 2005 i cinquantanove cementifici italiani vengono definiti co-inceneritori ed è data quindi la possibi-

BOX CRONACA Viabilità

Aperta via San Vito E' stata riaperta al traffico, a Matera, la strada di via San Vito, che rappresenta uno degli accessi più utilizzati dalla città dalla vecchia statale “Appia» e dalla viabilità del comprensorio pugliese. L’arteria, che era stata chiusa per l’esecuzione di lavori di riqualificazione, consente tra l’altro di raggiungere con facilità il cimitero di contrada Pantanello, evitando disagi alla viabilità. Il Comune aveva appaltato i lavori per la riqualificazione dell’ingresso monumentale di via San Vito, con una spesa di 162 mila euro. Nel programma delle opere sono state previste la riabilitazione del piano viabile, la sostituzione di barriere di protezione metalliche, il rifacimento dei marciapiede lungo i due lati della strada.

Parco Murgia

Buccico: «No alla chiusura»

Il difensore civico Catello Aprea e Angelo Bianchi di Cittadinanzattiva

lità di bruciare nei loro forni, quali combustibili alternativi, oli esausti, fanghi di depurazione e cdr (combustibile derivato da rifiuti). La Regione Basilicata, con delibera numero 1278 dello scorso sei agosto (Approvazione Piano di Azione per il raggiungimento degli obiettivi di servizio del Quadro Strategico Nazionale 2007-2013) ha stabilito che “è al vaglio della Regione Basilicata la possibilità di realizzare degli impianti di cdr da impiegare nelle cementerie localizzate sul territorio regionale”. Un'operazione che, per essere realizzata in modo efficace e senza rischi per la salute, dovrebbe essere preceduta da una valida raccolta differenziata, che attualmente purtroppo nella nostra regione, e a Matera in particolare, registra livelli bassissimi. In mancanza di raccolta differenziata e di un corretto ciclo completo dei rifiuti, si correrebbe il rischio di mandare nei forni dei cementifici materiale di ogni tipo, diffondendo così nell'aria sostanze inquinanti e dannose. Senza contare l'eventualità che venga bruciato il cdr prodotto (chissà come) da altre regioni, rendendo la nostra “aria” sempre più irrespirabile. Biagio Tarasco matera@luedi.it

Sert e Ipss Morra insieme Via al corso di prevenzione E' incentrato sui temi dell'educazione alla salute e di prevenzione alle tossicodipendenze il corso di formazione organizzato dal Ser.T della Asl 4 con l' Istituto professionale per i Servizi sociali “Isabella Morra'' di Matera. che si terrà il 4 novembre, alle ore 15.30, presso la sede scolastica di via Dante. L'iniziativa, che rafforza la proficua collaborazione tra le due istituzioni, è riservata a docenti, personale Ata e genitori della scuola e si articolerà in tre incontri della durata di tre ore ciascuno. Il corso si propone di fornire le conoscenze e gli strumenti fondamentali per realizzare interventi di promozione di stili di vita sani e di scelte culturali e comportamentali, contrarie al consumo di droghe, di alcol, di tabacco e altro. «L' attività formativa -ha detto il direttore del Ser.T, Lucia D'Ambrosio- vuole sviluppare il tema del rischio come esperienza ambivalente e approfondire la conoscenza dei rischi connessi all'uso di sostanze psicoattive legali e no. L'approccio alla prevenzione proposto è di tipo educativo ed è basato sulla valorizzazione del ruolo del gruppo classe. Il corso ha lo scopo far conoscere la metodologia del laboratorio educativo come strumento per la prevenzione delle dipendenze''. Un progetto formativo, che si inserisce tra le attività di prevenzione delle tossicodipendenze, regolato dal protocollo di intesa tra Asl 4 e Ufficio Scolastico Provinciale di Matera. “Intendiamo -ha aggiunto il dottor Natale Pepe, coordinatore del progetto- dotare insegnanti e genitori di strumenti che aiutino a comprendere i fenomeni del disagio e di non corretti stili di vita. Gli obiettivi sono quelli di far riflettere proprio su stili e comportamenti di vita, in relazione al consumo di sostanze psicoattive. E poi fornire le conoscenze e gli strumenti fondamentali per realizzare interventi di prevenzione, basati su un approccio educativo.Far conoscere,inoltre, le modalità di realizzazione di un laboratorio educativo per la prevenzione.La metodologia formativa utilizzata , attraverso lavori di gruppo, si basa sull' apprendimento attivo. Il corso approfondirà le diverse tematiche nella loro dimensione cognitiva (sapere), personale (saper essere) e operativa (saper fare)''

IL SINDACO Emilio Nicola Buccico, in relazione alle dichiarazioni del presidente del Parco della Murgia Roberto Cifarelli circa la possibile chiusura dello stesso al pubblico, ha così dichiarato: “Si tratterebbe di una decisione grave, che comporterebbe un danno per tutti i cittadini e il cui percorso deve essere ampiamente concordato. In qualità di presidente della Comunità del Parco, che è organo consultivo e propositivo dell'Ente Parco della Murgia, convocherò immediatamente il direttivo al fine di instaurare un confronto sul tema”.

Murgia Materana

Le escursioni nel Parco DOPO il successo delle escursioni in notturna nel Parco della Murgia Materana, Sassiemurgia prosegue la propria attività di promozione e valorizzazione della Murgia Materana. Domenica prossima i partecipanti saranno guidati alla scoperta del villaggio Saraceno con la splendida chiesa rupestre bizantina di S. Maria al Visciolo, la chiesa rupestre di Cristo La Selva, e poi cisterne, canalette, case grotta scavate in rupe, testimoniano con la loro presenza i molteplici aspetti di una civiltà rupestre la cui peculiarietà è la stretta integrazione uomo-natura.

Visitatori provenienti da regioni limitrofe, cicloturisti e appassionati di trekking

Turisti nei Sassi per il ponte di Ognissanti FAVORITO da un clima primaverile, il ponte di Ognissanti ha portato i turisti in visita a Matera nei rioni Sassi, nel parco rupestre e lungo le piazze e i monumenti settecenteschi del centro storico. Si tratta, in prevalenza, di comitive di visitatori provenienti da regioni limitrofe o del centro nord (veneti, emiliani, lombardi e laziali) e di tedeschi. Non mancano gli appassionati delle due ruote, cicloturisti e motociclisti, e quanti la notte scorsa hanno pernottato a Matera dopo aver ammirato i Sassi in notturna con il «Trekking dei misteri». Frequentati sono i siti rupestri, le case grotte, i musei della civiltà contadina e la rete del sistema museale del Piano (archeologico, della scultura e medievale).

Quanto ai materani, stanno dedicando il ponte di Ognissanti alla visita ai defunti nel nuovo cimitero di contrada Pantanello, lungo la statale Appia, e in quello monumentale di via IV Novembre. Quest’ultimo offre ai visitatori anche motivi di interesse storico con la presenza di cappelle gentilizie, confraternite e parrocchie storiche legate alla storia dei Sassi e monumenti funebri dedicati a illustri personaggi del passato. Degni di attenzione, in particolare, sono i monumenti a Giambattista Pentasuglia, il «telegrafista» materano che partecipò alla spedizione dei «Mille», all’astronomo Vincenzo Caropreso, vissuto negli anni Venti, all’architetto Ettore Stella, autore negli anni Cinquanta del teatro Duni e degli alloggi popolari di via Cap-

pelluti e all’imprenditore Gioacchino Cappelluti Altomare, seppellito nella Cappella di famiglia, che negli anni Trenta diede vita a una produzione originale di ceramiche. Peccato solo che la cosiddetta notte di Halloween abbia finito per portare con sè anche qualche eccesso e scene di ordinaria inciviltà. Molte le scritte, gli scherzi e le sorprese che alcuni cittadini materani hanno trovato nella mattinata di ieri all’interno ed all’esterno dei pianerottoli delle proprie abitazioni. Eccessi che hanno fatto da contraltare all’arrivo dei turisti e che comunque costituiscono la realtà naturale con la quale fare i conti quotidianamente anche lontano da halloween. Non è detto però che ci si debba abituare a questo tipo di realtà.

Il trekking dei misteri organizzato venerdì sera nei Sassi


Domenica 2 novembre 2008

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Grassano Bravata di ignoti nella notte tra giovedì e venerdì al Tecnico Commerciale Levi

Scuola chiusa. Un lucchetto blocca l’ingresso GRASSANO - Cancelli chiusi con catena e lucchetto , questo è quello che hanno trovato gli studenti dell'Istituto Tecnico Commerciale “C. Levi” di Grassano al loro rientro a scuola venerdì mattina. Una bravata fatta da alcuni ignoti nella notte tra giovedì e venerdì scorso al fine, forse, di saltare un altro giorno di lezione dopo quasi una settimana di sciopero. Prima dell'orario d'ingresso dei ragazzi, il fiduciario dell'istituto professor Pietro Benevento giunto verso le ore 8.10 insieme ad altri colleghi e al personale ausiliario della scuola

ha preso atto della “chiusura forzata del cancello” e subito ha dato disposizione di rimuovere il lucchetto. Intanto i ragazzi, per non ritardare l'inizio delle lezioni , sono stati fatti entrare nelle aule da un ingresso secondario dell'istituto. Sul posto, subito allertata, è giunta una pattuglia della locale Stazione Carabinieri che ha sequestrato il catenaccio, già rimosso dal personale dell'istituto per poter chiarire ulteriormente la vicenda. Nel giro di poco tempo, utilizzando gli indizi rin-

venuti sul posto, i carabinieri sono riusciti ad identificare i possibili autori, che, come accertato, nella serata precedente, avevano acquistato la catena da un rivenditore locale, provvedendo, poi, ad apporla sulla cancellata principale della struttura scolastica. Evidente dunque il tentativo, hanno spiegato i carabinieri, non senza senso dell’ironia, di “prolungare” il ponte di Ognissanti da parte di qualcuno, che, in ogni modo, si è rivelato inutile e dannoso. Un episodio che ha destato curiosità tra gli

alunni e i professori ma anche in paese, secondo gli insegnanti questa è stata una bravata scaturita da un momento di leggerezza senza pensare alle reali conseguenze che ne potevano venire anche dal punto di vista giuridico. L'episodio dell'altro ieri chiude purtroppo non in bellezza una settimana importante per gli studenti grassanesi che hanno dimostrato grande responsabilità, interesse e partecipazione attiva a tutte le assemblee e momenti di incontro che si sono tenuti per manifestare contro la riforma

L’istituto Tecnico Commerciale Levi di Grassano

Gelmini. Chissà, forse come a Roma sulle orme di Federico Moccia i fidanzati con un lucchetto si dichiarano eterno amore, così forse

qualcuno ha tentato di dimostrare un sentimento molto forte nei confronti della scuola, nonostante il momento poco felice. Giovanni Spadafino

S. Mauro Forte Con i 31 mila euro a disposizione, si finanzierà anche il Capodanno

Il 2009 nel nome del Campanaccio Predisposte le linee guida del piano culturale del Comune SAN MAURO FORTE - Approvato il 21 ottobre con la delibera di giunta municipale n. 108, il nuovo piano delle attività culturali per l'anno 2009. Ai sensi della Legge regionale 22 del 1998, infatti, ogni ente deve provvedere ad elaborare un piano per le attività culturali da realizzare durate l'anno successivo. L'assessore alla cultura Francesco Grassano, in accordo con l'ufficio cultura, ha provveduto in tal senso a stilare una serie di iniziative culturali. Una programmazione preventiva necessaria per poter accedere ai contributi che eroga il governo regionale, che dovrà essere inviata all'Ufficio Politiche Culturali e Giovanili del Dipartimento Cultura e Formazione della Regione Basilicata. Nel corso dell'anno 2009 la programmazione, approvata all'unanimità dall'Esecutivo Comunale, prevede: la sagra del “Campanaccio 2009” che si svolgerà dal 16 al 18 gennaio. L'edizione del Campanaccio 2009, oltre al ruolo fondamentale dell'Amministrazione vedrà il coinvolgimento di gruppi di volontari e la prosecuzione dell'impegno, così come garantito anche gli scorsi anni, dalla Pro Loco di

SAN MAURO FORTE - Il contagio di Halloween, tradizione di origine celtico-irlandese, transitata poi negli Stati Uniti e li adottata come festa nazionale e di massa, si è diffuso oramai anche in ogni angolo d'Italia, compresa la provincia e sino ai più piccoli paesini dell'entroterra. Alzi il gonfalone quel paese della Lucania che non ha festeggiato, la notte dell'ultimo di ottobre, con un “veglione” o con frotte di bambini che hanno girato per le case a fare la questua di cioccolatini e leccornie varie al grido-quesito: “dolcetto o scherzetto?”. In verità, a ben vedere, anche in Basilicata e nel materano in particolare, vi sono numerose realtà che hanno delle loro specifiche tradizioni per la ricorrenza della giornata dei defunti. Riti e leggende che hanno una loro origi-

Un’immagine simbolo del Campanaccio

San Mauro Forte. Per la buona riuscita della stessa sagra, inoltre sarà predisposto un annullo filatelico in cui funzionari delle Poste Italiane nei giorni di festa apporranno lo spe-

ciale timbro su cartoline che riprodurranno il manifesto del campanaccio 2009. Data l'importanza della sagra come importante volàno turistico per il piccolo centro, saranno ac-

quistate dall'amministrazione comunale, nei giorni precedenti alla manifestazione, delle pagine con inserti pubblicitari su quotidiani locali. Non mancheranno, delle serate in cui gruppi di liberi suonatori di campane sfileranno per le vie del paese, verranno allestiti punti di ristoro per l'occasione per la degustazione completamente gratuita di salame ed altri prodotti locali quali fave cotte, bruschette con olio d'oliva, formaggi e vino. Inoltre un convegno di studio approfondirà il tema del Campanaccio, le origini, i contenuti ed i possibili sviluppi in ambito territoriale. Un concerto di musica etnicopopolare sarà proposto agli ospiti della manifestazione. Il piano prevede, infatti, anche un gemellaggio con la città di Francoforte in Germania per intraprendere nuovi rapporti di amicizia e permettere a tanti compaesani emigrati ormai da tanto tempo di rivivere le tradizioni del proprio paese. Ritorna, dopo l'esperimento dello scorso anno, l'iniziativa “Cantine del Campanaccio”, un itinerario ideale, vista l'importanza che il vino riveste in questa festa, in cui il visitatore potrà fare un tuffo nel passato visitando le

cantine arredate con gli antichi strumenti utili per la vinificazione (botti, botti, tini, torchi…). Tra il materiale pubblicitario, invece, saranno disponibili delle cartelline ed un calendario con le foto più significative delle varie edizioni del campanaccio. Tra le varie iniziative di fine anno, invece, la riconferma di alcune manifestazioni già consolidate negli anni passati, come uno spettacolo per bambini, “Halloween”, un concerto di “Buon Anno” e gli immancabili fuochi pirotecnici di fine anno. Nel corso dell'anno si prevedono altresì altri momenti culturali riguardanti tematiche di carattere storico e di attualità quali corsi propedeutici all'apprendimento della musica, rivolto ai bambini; la presentazione di libri; convegni su temi di attualità; sagre di prodotti locali. I costi previsti per la realizzazione di tutto il progetto che si prevede diventerà realtà, ammontano a complessivi 31 mila euro di cui 19 mila euro per il campanaccio 2009, 9 mila e 500 euro per le iniziative che si svolgeranno durante l'anno e 2 mila e 500 per le iniziative di fine anno di Natale 2009 e capodanno 2010. Anna Giammetta

San Mauro Forte La commemorazione dei Defunti richiama antiche usanze

Una giornata all’insegna della tradizione nalità e che spesso, purtroppo, non vengono più tramandate. In qualche caso è riscontrabile, anche, qualche sorprendente similitudine con queste ultime consumistiche feste di importazione. Come quella di Halloween. A San Mauro Forte, ad esempio, in occasione di Ognissanti e della festività dei Defunti, c'è chi ricorda ancora bene alcune antiche “usanze” che, in parte, da taluni vengono ancora perpetuate. Era convinzione diffusa tra gli anziani di questa comunità che, nella notte tra il giorno 1 e 2 novembre, i morti uscissero in corteo dal cimitero e, con una candela

accesa in mano, andassero vagando per le vie del Paese, per fare ritorno alle proprie tombe alle prime luci dell'alba. Per vederli, raccontavano ai bambini terrorizzati, era necessario guardare dentro una bacinella d'acqua, a lume di candela e tenendo la porta socchiusa. Lì dentro si sarebbero specchiati i morti in transito. Immaginabile la paura e il coraggio necessari alla prova. Si racconta, anche, di un bambino (di cui si fa persino nome e cognome) che fu preso per mano e portato in giro con la processione dei morti e che fu poi ritrovato, solo il mattino dopo, in un an-

golo del Paese. Ancora oggi, chi crede all'avverarsi di questa passeggiata notturna dei defunti è aduso portare il giorno di Ognissanti, vicino ad ogni tomba, oltre al tradizionale lumino, una vera e propria candela che viene accesa per l'occasione. In genere questa operazione viene condotta nel tardo pomeriggio, in prossimità dell'oscurità, per evitare che la candela si consumi prima della notte. Per il giorno della commemorazione dei defunti, inoltre, c'era l'usanza di cucinare una ottima minestra di grano e ceci, dopo una attenta selezione del grano e la tenuta in ammollo per

qualche giorno dei legumi. In genere se ne cucinava in discreta quantità, sufficiente per distribuirla al vicinato e per tenerla a disposizione delle frotte di ragazzini che giravano per le case, con una scodella in mano, a fare la questua. Proprio come accade ora nella giornata di halloween. La richiesta, nella tradizione sanmaurese, veniva fatta al grido di: “date l'anm a l murt?” (l'anima ai defunti). In sostanza l'equivalente di “dolcetto o scherzetto?”. Come a dire tutto il mondo e paese. Come dicevamo, ancora ieri c'è chi ha portato al cimitero la candela, al posto o insieme al

cero, il primo giorno di novembre. Non sappiamo, però, se qualcuno ha provato a verificare di notte il passaggio della processione di anime per le vie del paese. E' certo, invece, che ancora oggi c'è chi ha preparato e cucinato la buona minestra di grano e ceci e l’ha distribuita al vicinato. Nessuna possibilità di sopravvivenza, invece, è riscontrabile tra i ragazzini-consumatori odierni del vecchio refrain “date l'anm al murt?”, soppiantato dal più moderno e “figo” grido d'oltre oceano: “ dolcetto o scherzetto?”. E' la modernità, bellezza, che s'avanza e sovrasta il nostro vecchio e piccolo mondo antico. A noi italici, poi, modestamente, tutto ciò che è targato a stelle e a strisce, coca cola in testa, ci fa davvero impazzire. Vito Bubbico


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Montalbano «Cattivo funzionamento della differenziata»

Bernalda E un progetto con l’Università

La Società Operaia ha festeggiato Alternativa sociale contro il piano rifiuti i suoi primi 130 anni

Il Comune bocciato

MONTALBANO - Il capogruppo consiliare di “Alternativa Sociale” di Montalbano Jonico, in una nota è intervenuto per denunciare il cattivo funzionamento della raccolta differenziata avviata già da alcuni mesi nella comunità jonica, oggetto, scrive Vincenzo Miada: «Di quotidiane lamentele da parte dei cittadini. Fino ad ora l'assenza di una seria opposizione ed anche una controinformazione, hanno fatto sì che fuori dal contesto locale si accreditasse l'idea che nel comune jonico la raccolta differenziata fosse un modello da prendere ad esempio. Basterebbe chiedere ad un cittadino qualsiasi per rendersi conto che le cose stanno molto diversamente e che la disorganizzazione, l'approssimazione ed i disagi sono quotidiani. Tant'è che essa rappresenta uno degli elementi che sta contribuendo, e ce ne dispiace, a rendere impopolare l'amministrazione di centro-destra che aveva già ricevuto un duro colpo dall'aumento spropositato della Tarsu, contro il quale si è rivoltato un intero paese costringendola a fare retromarcia eliminando la quarta rata del pagamento. Alla luce dei conti di fine anno, il Comitato che guidò la protesta e di cui fummo protagonisti, aveva ragione a ritenere quell'aumento spropositato». Pesante ancora l'onere della tassa sui

Rifiuti a Montalbano

rifiuti che i cittadini ancora quest'anno hanno dovuto pagare rispetto ad altre realtà e alle promesse. «Un artigiano pensionato- si legge nella nota- alcuni giorni fa ci ha fatto vedere la sua bolletta di 780 euro da pagare con una pensione di neanche 400 euro mensili. I calcoli sul volume dei rifiuti prodotti con molta probabilità, ci diranno che a Montalbano complessivamente se ne producono di meno che nel passato. E questo per una ragione molto semplice: tanti cittadini per vari motivi non riescono a fare fronte al modello organizzativo imposto e molti di quelli che lavorano

fuori paese vanno a smaltire i loro rifiuti in altri comuni. Non si tratta di illazioni ma di una verità nota a tutti i montalbanesi ed oggetto anche di battute ironiche. I più incivili vanno invece a depositare i sacchetti lunghe le strade rurali, come è facile verificare». I problemi denunciati dai cittadini al gruppo consiliare sono anche relativi alla distribuzione dei sacchetti per l'umido, spesso oggetto di revisione da parte dell'amministrazione. «Questa estate- si legge ancora- vi è stata una raccolta di firme per chiedere lo spostamento dell'isola ecologica, per quel che riguarda l'umido, a ridosso del centro storico. Infatti la sera il cattivo odore invadeva metà paese. E' stata quindi individuata una zona in contrada Montesano. Il livello di pulizia del paese, è considerazione unanime, tranne le poche strade principali, è sceso in modo impressionante». Da approfondire per il gruppo consiliare di Destra anche la fine dei rifiuti differenziati. «Nei comuni dove la differenziata funziona- continua la nota- ed è accompagnata dalla soddisfazione dei cittadini, il servizio è organizzato molto diversamente. A Mercato Sanseverino, ad esempio, una famiglia più differenzia e più risparmia sulla bolletta, sul sito internet del Comune può persino seguire giorno per giorno quanto

sta risparmiando. Il cCmune di Montalbano, uno dei pochi ormai in Europa, non ha neanche il sito web, il modello organizzativo per la raccolta è poi molto diverso. In altri comuni la carta raccolta ritorna alla popolazione con i quaderni distribuiti gratuitamente nelle scuole, la carta per gli uffici pubblici e non, ecc. Pannolini e pannoloni vengono ritirati il lunedì, il martedì ed il sabato. I cittadini interessati giustamente si lamentano: pensate ad anziano allettato che usa i pannoloni. Può conservarli in casa, una volta sporcati, dal martedì al sabato? Per chi cucina il pesce, un assessore tempo addietro ha suggerito di conservare le frattaglie derivanti dalla pulitura, nella ghiacciaia per evitare il cattivo odore in casa oppure di mangiarlo solo in alcuni giorni. La proposta è stato oggetto del sarcasmo paesano». Nulla da eccepire sulla adozione della raccolta differenziata, ciò che non va dunque è l'organizzazione. «La cosa più grave- conclude la nota- è che l'amministrazione non dialoga, non si confronta con la popolazione, né tanto meno con le altre forze politiche, al fine di ricercare le soluzioni organizzativamente migliori e soprattutto non vede mai lontano, come nella vicenda Aato”. Anna Carone

Rotondella Il giovane è stato condannato dai giudici indiani a 10 anni

Una lettera allo Stato-padre Su internet un appello chiede di risolvere il caso-Falcone Tutti i blog per Angelo Falcone. Collegandosi a tantissimi blog lucani e non, si potrà leggere un appello in segno di solidarietà nei confronti del ragazzo di Rotondella detenuto in India con l'amico Simone Nobili. Il giovane è stato condannato a dieci anni di reclusione. Nella rete circola una lettera scritta in accordo col padre del ragazzo, tramite la quale si cerca ancora di più di sollecitare le istituzioni italiane a muoversi. «È ciò che ci chiedono i Cittadini - è una frase che spesso, troppo spesso, abbiamo ascoltato in Tv - comincia così lo scritto - pronunciata da tutti, dico tutti, i rappresentanti dei suddetti Cittadini che siedono in Parlamento. Chi le scrive è uno di quei Cittadini di questo Paese, di quei cittadini che ancora credono, in maniera piuttosto forte, alle Istituzioni. Finora non mi è mai capitato di sentirmi fare, da qualcuno dei parlamentari di questa Repubblica, la domanda: 'Cosa chiedi, carissimo Cittadino, a noi tuoi rappresentanti?». Per poi entrare nel cuore della questione. «Non voglio inoltrarmi in polemiche e critiche immotivate. non ci penso e non ne sarei capace. Vorrei, soltanto, rendere noto a Lei quale sia il mio concetto di Stato; concetto che posso semplificare come segue: lo Stato è un Padre che deve (ma soprattutto, Vuole) occuparsi dei propri figli senza riserve e senza tentennamenti; un Padre è colui che si precipita a rotta di collo dal proprio Figlio ogni qual volta ve ne sia la necessità; ogni volta che si presenti una diffi-

Angelo Falcone, detenuto in India

coltà che implichi un aiuto, un consiglio, un intervento di qualsivoglia natura. Un Padre amorevole ma, all'occorrenza, inflessibile. Inflessibile quando sia palese un cattivo comportamento di un suo figlio. Un Padre pronto a comprendere, ma pronto anche a punire, se lo merita, un figlio che si sia comportato in modo non adeguato alle regole familiari. Questa lettera nasce dopo mesi di riflessione su di una vicenda particolare di cui poco si parla: l'arresto e la detenzione in India di un nostro concittadino. Il suo nome è Angelo Falcone, ed è stato arrestato, con il suo amico Si-

mone Nobili, dalla polizia Indiana con l'accusa di detenzione di 18 kg di droga». Circa tremila, sarebbero gli italiani che si trovano in carceri fuori dal Bel Paese. Quindi, “la mia domanda è la seguente: questi nostri concittadini detenuti all'estero sono figli di questo Padre-Stato? Se sì, come mai le istituzioni di questo paese non si comportano come si comporterebbe un Padre nel caso di un proprio figlio? Ad agosto, per Angelo Falcone e l'amico Simone, c'è stato il verdetto di condanna a 10 anni. La possibilità di ricorso in appello aveva come termine perentorio il 23 ottobre scorso. «Mi aspetterei - prosegue la lettera - da un Padre, una corsa in India per vedere di persona come stanno le cose». Giovanni Falcone non riesce a parlare con suo figlio neppure telefonicamente. Dunque con la missiva telematica si chiede di tornare sul caso. «Concludo dicendo che, da Cittadino di questa Repubblica, chiedo alle Istituzioni tutte, di occuparsi dei propri Figli detenuti all'estero. In virtù del fatto che il mio sentire lo Stato è forte, e altrettanto forte deve essere la risposta dello Stato ai propri cittadini. Se ciò non dovesse essere possibile mi troverò nella bruttissima condizione di figlio di un Padre non disposto a occuparsi di me. Fatto che, per il mio modo di sentire lo Stato e le Istituzioni, non mi lascia tranquillo affatto». Nunzio Festa

Renna, Petrocelli, Tataranno e Rasulo alla festa della Soms

BERNALDA - La Società Operaia di Mutuo Soccorso festeggia i suoi 130 anni. Ne sono passate di stagioni da quell’1 novembre 1879 quando l'Avv. Luigi Dell'Osso e il mastro muratore, Angelo Lorito, misero la prima pietra su quello che oggi è ritenuto un punto di riferimento per la cittadina bernaldese. Come da programma, dopo il raduno di tutti i soci alle ore 9, tutti insieme, associati e non, hanno attraversato la cittadina, e quindi percorso Corso Umberto per giungere all'interno del cimitero di Bernalda. Alle ore 10 si è dato spazio alla Messa in suffragio di tutti i soci defunti. Alle ore 11 si è fatto ritorno alla sede del sodalizio bernaldese dove, oltre al saluto del suo presidente e alla commemorazione dei soci defunti, si è proceduti alla consegna dei diplomi di benemerenza ai soci anziani e agli interventi degli ospiti. Ad aprire i lavori è stato Angelo Tataranno, docente e presidente della Soms, il quale ha invitato, prima del suo discorso, ad un minuto di silenzio per ricordare i soci che non ci sono più; e solo il lunghissimo applauso di tutti ha interrotto la memoria degli associati nei confronti dei loro carissimi amici estinti. Tataranno ha parlato di longevità che deriva proprio dal fatto di tenere sempre presente chi non c'è più. «Il nostro sodalizio - ha detto il presidente - rappresenta un modello per tutti. E questo - ha continuato Tataranno - lo sanno bene tutti i bernaldesi. E l'esempio viene da un progetto che l'Itcg di Bernalda sta portando avanti; un piano di lavoro che prevede la collaborazione tra i giovani e i meno giovani. E alla nostra associazione è stato chiesto di partecipare e per questo siamo fieri ed orgogliosi perché sarà un momento nel quale le due parti si arricchiranno: i giovani di esperienza e di storia e i meno giovani del mondo

dei ragazzi e della tecnologia. Oltre a questo, volevo illustrare il progetto che vedrà l'Università a Bernalda che sarà chiamata “Civitas Universitas Camardensi” e che sarà aperta alle persone che hanno alle spalle tanta esperienza di vita; quindi non la chiamate della Terza età. Qui - conclude Tataranno - chiameremo docenti che offriranno il loro contributo che ruoterà nella sfera del volontariato». Dopo le parole del presidente bernaldese sono state consegnate le preziose pergamene per coloro che hanno compiuto i 70 anni e questo anno a riceverle sono stati Pietro D'Elia, Domenico Guardia, Natale Cosimo, Benito Provenzano, Carlo Silletti e Nunzio Torraco. Subito dopo è intervenuto il Sindaco di Bernalda, Francesco Renna, il quale ha garantito l'impegno dell'Amministrazione ai progetti della Soms. «Vorrei ringraziare l'associazione - ha detto Renna - per quanto ha rappresentato e rappresenta per il territorio di Bernalda. Noi - ha continuato il primo cittadino - ci faremo carico di portare le migliorie al palazzo Statile in modo da dare la possibilità a questo progetto di diventare realtà nel più breve tempo possibile. Quindi ben venga l'Università e per tale motivo - ha concluso Renna - anche per il 2009 metteremo una voce nel bilancio a favore di questo nobile progetto». Dopo Renna a prendere la parola è stato, il dott. Angelo Paradiso, oncologo presso l'ospedale di Bari e il prof. Pio Rasulo, poeta, scrittore e saggista, dell'Università di Lecce. Dopo le parole degli ospiti c'è stato un angolo dedicato alle donne, infatti, sono state consegnate delle rose a tutte le rappresentanti del gentil sesso, mentre a chiudere i festeggiamenti per i 130 anni è stato il rinfresco di Vermouth e fichi secchi. Fabio Sirago


Sport 39

Domenica 2 novembre 2008

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Serie A I nerazzurri partono a razzo con le reti di Maicon e Vieira. Per gli amaranto segnano Cozza e Brienza

E Cordoba gelò il “Granillo” La Reggina rimonta due gol all’Inter prima della beffa del 90’ REGGINA INTER

2 3

REGGINA (4-3-2-1): Campagnolo; Lanzaro (30'st Cosenza), Cirillo, Valdez, Costa; Vigiani, Barreto, Carmona, Cozza (23'st Di Gennaro), Brienza (37'st Tognozzi); Corradi. In panchina: Puggioni, Alvarez, Hallfredsson, Rakic. Allenatore: Orlandi. INTER (4-3-3): Julio Cesar; Maicon, Cordoba, Chivu (30'st Burdisso), Maxwell; Mancini (13'st Crespo), Vieira, Zanetti; Quaresma (37'st Obinna), Ibrahimovic, Balotelli. In panchina: Toldo, Materazzi, Samuel, Stankovic. Allenatore: Mourinho. ARBITRO: De Marco di Chiavari. Assistenti: Di Liberatore e Alessandroni. Quarto uomo: Stefanini. MARCATORI: 9' pt Maicon, 23 'pt Vieira, 34' pt Cozza, 8' st Brienza, 46' st Cordoba. NOTE: serata non fredda, ma ventosa, terreno in discrete condizioni, spettatori 18.059 (paganti 9369 per un incasso di euro 292.416,00). Diecimila i tifosi interisti al seguito. Ammoniti: Barreto, Cordoba, Angoli 4 a 2 per la Reggina. Recupero: 1' pt, 3' st. di RINO TEBALA REGGIO CALABRIA - La Reggina cede il passo all'Inter, beffata nel finale. La squadra di Orlandi perde la sua settima gara in campionato, ma questa volta, con l'onore delle armi, dopo una clamorosa rimonta e dopo essere stata anche vicina al gol del vantaggio. In campo si è vista una squadra diversa da quella di Napoli, più tonica e rivitalizzata, sicuramente più battagliera e reattiva, ma in difesa, gli errori non sono mancati. Morale della favola, se da un lato l'Inter è squadra d'alto rango, dall'altro ha ringraziato la Reggina che ne ha favorito i tre gol, lasciando libero alla fine, anche Cordoba.

PAGELLE REGGINA CAMPAGNOLO (6) – Ancora sicuro tra i pali, ha salvato la sua squadra da un passivo ancora più pesante. Incolpevole sui gol subiti. LANZARO (6) – Alla distanza regge bene il confronto con i diretti avversari, anche sul piano della tenuta atletica. Sempre aggressivo e deciso, alla fine lascia per un leggero infortunio. Dal 30'st COSENZA (sv). CIRILLO (6) – E' tornato in campo ritemprato e rinfrancato, ma all'inizio ha commesso un paio di leggerezze. Da ex ce l'ha messa tutta nel secondo tempo. VALDEZ (6) – Il solito mastino della difesa, bravo nell'anticipo e nel gioco aereo, ma contro un attacco così potente anche lui ha dovuto arrendersi. Ha mancato la palla sul primo gol interista. COSTA (6,5) – Trasformato rispetto a Napoli, nella difesa a quattro si trova meglio e rende di più. Ammirevole anche nelle sgroppate offensive. VIGIANI (6,5) – Inesauribile come sempre. E' partito col freno tirato, ma presto si è inserito nei meccanismi di gioco, facendosi notare anche oltre la metà campo. BARRETO (6,5) – Si è sentito meno condizionato ed ha trovato, al centro, la posizione ideale per filtrare il gioco avversario e ripartire. Il tiro di Cozza che batte Julio Cesar: la partita del Granillo si riapre (foto di Adriana Sapone)

Quel che conforta, però, di questa nuova sconfitta, è il modo diverso con cui è maturata. La squadra ha ancora voglia di lottare e questa volta, non si è tirata indietro. CRONACA. La Reggina raccoglie subito l'invito dei tifosi e va al tiro per prima con Vigiani servito da Brienza. Julio Cesar para a terra. Rimessa lunga di Maicon al 4’, Campagnolo para il pallone insidioso. Un minuto dopo Brienza non sfrutta bene un errore di Zanetti e tira alto dal limite. Al 6’, Cirillo arresta male il pallone in area, Quaresma fa tremare i legni della porta amaranto, con Campagnolo ormai battuto. E' il preludio al gol. Al 9’, Ibrahimovic si libera di Valdez e porge un delizioso pallone a Maicon che

scaraventa la palla all'incrocio dei pali. La poi Reggina poi paga a caro prezzo un secondo errore di Cirillo che serve Viera. Quaresma riceve e da a Vieira solo sulla destra, tiro basso e Gol. Il terzo angolo frutta il gol alla Reggina che riapre la partita. Barreto vede Cozza libero fuori dall'area e lo serve alla perfezione. Stop e tiro immediato con palla in rete. E' il 34’ e un minuto dopo Brienza su punizione dal limite sfiora il palo. La Reggina risorge e trascina il pubblico al tifo. Contropiede dell'Inter al 41’, Ibra viene pescato in fuori gioco. Il gol è inutile. Il tempo si chiude con un tiro alto di Barreto e un suo contropiede con assist per Cozza che tira in corsa, con palla in angolo.

È piaciuto l’atteggiamento degli amaranto

Il secondo tempo si apre con una rovesciata di Balotelli, con palla alta. Al 7’ Corradi dalla sinistra effettua un cross al centro per Brienza. Tiro in corsa, parata. Un minuto dopo, su un'azione insistita, Barreto serve Brienza che controlla e tira nell'angolino basso alla sinistra di Julio Cesar pareggiando il conto. Lo stadio esplode, la Reggina cresce. Corradi viene atterrato al limite da Cordoba, De Marco capovolge la punizione tra le proteste generali. Non è un dettaglio che Cordoba era già ammonito... All'11’ Balotelli gira debolmente in porta, Campagnolo para. Al 16’ il cross è di Balotelli, la girata centrale con parata è di Crespo. Mourinho sposta Balotelli a destra, i pericoli per la Reggina vengono da lì. il cross del 21’ con uscita a vuoto di Campagnolo è sprecato da Ibrahimovic. Un minuto dopo, ancora Ibra sba-

CARMONA (6) – Ha perso qualche pallone di troppo. Si è inserito in area avversaria sfiorando il gol nel secondo tempo. COZZA (7) – Il richiamo della grande Inter lo ha rimesso in moto alla grande. E' stato un derby per lui, con un gol da favola. Dal 23'st DI GENNARO (6) – Si è mosso con agilità dialogando bene con i compagni e tentando anche la conclusione. BRIENZA (7) – La preparazione appropriata per questa partita gli ha fatto bene. E' sceso in campo in perfette condizioni ed è tornato lui. Un gol alla sua maniera. Dal 37' st TOGNOZZI (sv). CORRADI (7) – Il suo peso offensivo ha costretto almeno due marcatori dell'inter a rimanersene rintanati in area. Belli i duelli in area nerazzurra, gli è mancato solo il gol. r.t.

glia mira ed al 25’ tira proprio Balotelli, Campagnolo salva in angolo con i piedi. Al 30’ Corradi e Di Gennaro vanno vicini al gol, subito dopo Quaresma sfiora il palo ed al 34’ è Crespo che mette i brividi con uno stacco di testa a lato. Di Gennaro sfiora anche l'incrocio con un tiro-

cross poi è la punizione di Ibra a lato che precede in pieno recupero e nel convulso e intenso finale il gol partita di Cordoba su calcio d'angolo. Per l'Inter arriva un premio eccessivo, la vittoria, per la Reggina l'ennesima beffa.

Mou-Scopelliti: lite per un equivoco di DOMENICO GRILLONE

Mourinho ieri a Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA - Grande la delusione subito dopo il gol nerazzurro. Tanto più che il pubblico non si aspettava certo una Reggina così tonica e soprattutto per nulla impaurita della corazzata nerazzurra dopo la disfatta di Napoli. Ma quello che ha fatto infiammare di più i tifosi della tribuna centrale, appena qualche secondo dopo il fischio finale dell’arbitro, è stato un gesto, questa volta male interpretato dal pubblico, dell’allenatore Josè Mourinho. Che ai più è parso che avesse lanciato delle monetine in senso di disprezzo verso un gruppo di persone. Cosa as-

solutamente grave, se fosse stata vera, ma che al momento ha fatto imbufalire il sindaco Giuseppe Scopelliti il quale ovviamente si portava nell’area dedicata agli ospiti per protestare contro un gesto che se Mourinho l’avesse fatto davvero, sarebbe assolutamente inqualificabile. Uno scambio di battute, forse qualche parola di troppo, ma poi tutto è stato chiarito. L’allenatore nerazzurro lo ha fatto in conferenza stampa, alla sua maniera certo, ma il suo è stato semplicemente un gesto di affetto. «Ho regalato ad un bambino un crocefisso che ho in tasca da almeno quattro anni, in ogni partita. Ma il sindaco è arrivato da me dicendomene di tutti i colori perché

pensava che io avessi regalato dei soldi. Ed in questa città nessuno arriva per dare soldi ai bambini». Poi spiega che il crocefisso gli era stato regalato dalla moglie che l’aveva comprato a Fatima, un luogo molto importante per i portoghesi ma anche per tutti i cattolici: «L’ho regalato al bimbo con molto affetto, ma per mia sfortuna anche quando faccio qualcosa che mi viene dal cuore viene male interpretata». Il sindaco Scopelliti, contattato telefonicamente, minimizza, ammette l’equivoco e aggiunge di aver chiarito subito con il mister nerazzurro. «Sì, in effetti è stato solo un gesto male interpretato, ma ho già chiarito tutto con Mourinho».


40 Sport Serie A. Per Alex una punizione magistrale e l’assist al bacio che è valso il raddoppio Domenica 2 novembre 2008

Juve formidabile, Roma in crisi Del Piero e Marchionni gol: quarta vittoria di fila JUVENTUS ROMA

Per Alex Del Piero ancora una serata magica

2 0

JUVENTUS (4-4-2): Manninger 6; Grygera 5.5 (32’ st Mellberg sv), Legrottaglie 6.5, Chiellini 6.5, Molinaro 6.5; Marchionni 6.5, Sissoko 6, Tiago 6, Nedved 6 (35’ st De Ceglie sv); Del Piero 7, Amauri 6.5 (28’ st Iaquinta sv). In panchina: Chimenti, Ekdal, Camoranesi, Giovinco. Allenatore: Ranieri 6.5 ROMA (4-2-3-1): Doni 6.5; Panucci 6 (13’ st Cicinho 5.5), Mexes 6, Juan 6.5, Riise 5; De Rossi 6.5, Pizarro 5 (25’ st Okaka 6); Taddei 5 (1’ st Menez 6), Perrotta 5, Vucinic 5; Baptista 6. In panchina: Artur, Loria, Brighi, Tonetto. Allenatore: Spalletti 5.5 ARBITRO: Rizzoli di Bologna 6 MARCATORI: 38’ pt Del Piero, 3’ st Marchionni NOTE: serata serena, terreno in discrete condizioni. Spettatori: 25 mila circa. Ammoniti: Pizarro, Panucci. Angoli: 116 per la Juventus. Recupero: 0’, 3’.

Stasera il posticipo è Milan- Napoli

Ancelotti: «Voglio una prova di forza» MILANELLO – Milan-Na- ancora quella continuità poli, una sfida d’altri tem- che avevamo nel 2004, da pi che torna prepotente- quel punto di vista dobbiamente d’attualità: un atto- mo migliorare. Ci sono re protagonista di ieri, state anche difficoltà praCarlo Ancelotti, che sarà il tiche in questo senso: un regista di una squadra giocatore come Pirlo è foncandidata a vincere l’oscar damentale e da settembre finale, lo scudetto. Oggi non c’è». Ma anche una vittoria arriveranno molte risposte in merito alle ambizio- contro i partenopei, non ni rossonere, anche se la appagherebbe comunque vetta tanto ambita non è Ancelotti, alla ricerca ancora conquistata. «Non sempre della perfezione. siamo in vetta, abbiamo «Anche se dovessimo batdavanti un ostacolo impe- tere il Napoli dubbi sulla nostra sugnativo. Il premazia ce Napoli ha ne saranno una rosa molancora, dobto competitibiamo miva, ha grande gliorare, le entusiasmo. partite come E’ una squaquelle di dodra che può mani possotenere fino alno dare fidula fine, visto cia, ne abbiache è fuori mo bisogno. dalla Coppa È vero che Uefa e non ha abbiamo altri impegni sempre vinto oltre al camnelle ultime pionato». Carlo Ancelotti partite, ma Dunque, nessun paragone con il vogliamo dare una prova passato, Milan-Napoli di di forza più di quanto acstasera sarà una sfida caduto nelle ultime partinuova, inedita. «Quelle te, e il Napoli è la squadra dei nostri tempi contro il giusta per farlo». Ancelotti non vuole perNapoli erano altre sfide. Sono sempre belle, ma ora dere di vista il vero obiettiè un’altra storia, ci sono vo di questa domenica, squadre diverse - ammette cioè battere la capolista e il tecnico con un filo di no- andare in testa; per farlo stalgia -. La partita contro non sarà semplice, consiil Napoli che ricordo con derando la forza dell’avpiù emozione da giocatore versario. «Lavezzi non è è sicuramente il 4-1 del un pericolo per le carattegennaio ‘88, è stata la par- ristiche dei nostri difensotita dove il Milan ha sco- ri. È un pericolo sempre e comunque. Ha creato molperto le carte». Per somigliare al Milan ti fastidi a tutti. Anzi, credi allora, o guardando me- do che l’attenzione che no indietro, alla squadra hanno i difensori del Midell’ultimo scudetto lan in questo tipo di parti(2004), manca ancora te possa creare problemi a qualcosa. «Rispetto alla Lavezzi. Hamsik è un giosquadra dell’ultimo scu- catore giovane che potrebdetto questo Milan ancora be giocare in qualsiasi non è compiuto, non ha squadra».

TORINO – Un formidabile Del Piero su punizione ha dato il «la» alla quarta vittoria consecutiva di una Juventus rigenerata. Ne ha fatto le spese una Roma che ha colpito un palo sullo 0-0 e ha giocato buoni sprazzi di partita grazie alla vitalità di Baptista. E tuttavia la squadra di Spalletti ha accusato un buco difensivo sul secondo gol di Marchionni, innescato da Del Piero. La verità è che alla Juve in questo momento tutto va bene e alla Roma tutto male. La classifica giallorossa si fa sempre più drammatica e nel bilancio generale i giallorossi hanno perso nove volte (oltre a un pareggio e tre vittorie) in tredici partite giocate. Amauri non ha segnato, ma ha giocato un’ottima partita come Del Piero. Molinaro e un po’ tutti i bianconeri. I GOL. Al 38’ il vantaggio della Juventus: Del Piero toglie dal cilindro una magistrale punizione dai 25 metri che si insacca all’incrocio sulla destra di Doni. Al 3’st il raddoppi: illuminante assist di Del Piero per Marchionni che infila centralmente a difesa giallorossa.

SERIE B SERIE B

Empoli e Grosseto ko, ma la vetta è salda PALERMO – Empoli e Grosseto conservano le leadership del campionato di serie B nonostante la sconfitta per entrambe nella dodicesima giornata. Per la squadra di Silvio Baldini un sabato da dimenticare in fretta: allo stadio «Castellani» l’Ancona porta a termine il colpaccio infliggendo agli azzurri empolesi il ko per 3-1. Protagonista del match risolto a favore dei dorici Nassi, autore di una doppietta. Completano lo score, la rete di Mastronunzio (nono gol stagionale e primato in classifica cannonieri) e il punto di Lodi per la squadra locale. Primo successo per il Mantova guidato da Billy Costacurta. Dopo l’esordio con sconfitta nel turno precedente l’ex difensore del Milan conquista tre punti con il 2-1 inflitto dai «virgiliani» ai danni del Grosseto. Per il Mantova le reti di Locatelli e Godeas; inutile il tentativo di rimonta dei toscani con il gol dell’esperto Carparelli a dieci minuti dal termine. Il Bari concretizza con il minimo sforzo il successo interno contro il Pisa. Al “San Nicola” decide il match la rete di Barreto su calcio di rigore. Il Sassuolo ha perso forse la brillantezza delle prime giornate e anche oggi non va oltre lo 0-0 esterno sul campo dell’Avellino. Rocambolesco 3-3 a Modena tra la squadra

Prima vittoria per Billy Costacurta

gialloblù e il Cittadella. Emiliani a segno con Gasparetto, Bruno (rigore) e Gemiti; i veneti, in vantaggio di due reti dopo un quarto d’ora (Ganci e Meggiorini) riescono ad acciuffare in extremis con il gol di Iori su rigore in pieno recupero. Il Modena ha concluso il match in nove

uomini per le espulsioni di Perna e Longo. Anche il Parma porta via un punto negli ultimi minuti di partita, in trasferta a Piacenza. I biancorossi di Pioli sbloccavano il punteggio con Rickler (prima rete stagionale), Pisanu all’89’ firmava l’1-1. Delude le attese anche la gara dell’Arechi: la Salernitana padrona di casa chiude sullo 0-0 il match con il Vicenza (veneti in dieci per l’espulsuione di Volta). Allo stadio “Tenni” il Treviso impatta 1-1 con l’Albinoleffe. Al 3’ i bergamaschi sbloccavano il punteggio con il gol di Laner, al 31’ il pareggio di Zaninelli. Da segnalare il rigore fallito dal trevigiano Musetti (alto) e per gli ospiti l’espulsione di Gabionetta (15’ della ripresa) per doppia ammonizione. Il Frosinone segna due reti al “Rocco” di Trieste (Biso e Antonazzo) ma subisce il ritorno della squadra di Maran che prima accorciava le distanze con Tabbiani ed alla mezzora della ripresa fissava il punteggio sul 2-2. Ciociari che hanno concluso il match in inferiorità per l’espulsione di Biso. Domani il turno numero 12 di serie B si chiuderà con due posticipi. Alle ore 19 l’Ascoli affidato a Chiarenza riceverà la visita del Rimini. Alle ore 21 c’è attesa allo stadio “Armando Picchi” di Livorno per il big-match tra i labronici di Leo Acori e il Brescia di Nedo Sonetti.

RISULTATI 12ª Giornata Ascoli-Rimini Avellino-Sassuolo Bari-Pisa Empoli-Ancona Livorno-Brescia Mantova-Grosseto Modena-Cittadella Piacenza-Parma Salernitana-Vicenza Treviso-Albinoleffe Triestina-Frosinone

domani 0-0 1-0 1-3 domani 2-1 3-3 1-1 0-0 1-1 2-2

CLASSIFICA Grosseto e Empoli 21 punti; Vicenza, Sassuolo, e Bari 20; Brescia 19; Parma, Albinoleffe e Salernitana 18; Triestina 17; Ancona, Livorno, Pisa, Mantova e Frosinone 16; Piacenza 13; Cittadella e Rimini 11; Ascoli e Avellino 9; Treviso e Modena 7.

PROSSIMO TURNO Albinoleffe - Mantova; Ancona - Avellino; Brescia - Piacenza; Frosinone - Empoli; Grosseto - Modena; Parma - Bari; Pisa - Ascoli; Rimini - Triestina; Sassuolo - Cittadella; Treviso Salernitana; Vicenza - Livorno.


Sport Ternana, prova del nove a Lanciano

Domenica 2 novembre 2008

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Foggia, che sfida all’Arezzo Perugia, insidie a Pagani A Taranto porte chiuse Domani Benevento-Marcianise Benevento

IL PRONOSTICO

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Marcianise

DOMANI 20.45 Arbitro: COLASANTI di Siena Assistenti: Fiorucci-Masherano

Foligno

IL PRONOSTICO

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Pescara

Arbitro: PERETTI di Verona Assistenti: Eminente-Veccia FOLIGNO. Stessi interpreti e modulo visti nella precedente gara contro l'Arezzo. Recuperato Bisello Ragno, destinato alla panchina, Cevoli dovrà fare a meno di De Stefano e di Signori, operato giovedì al ginocchio. In avanti ballottaggio IadarestaCardarelli per un posto da titolare, con il secondo però che sembra avvantaggiato. FOLIGNO (4-3-3): Ripa, Baldanzeddu, Guastalvino, Fiuzzi, Petterini, Mandorlini, Cotza, Furiani, Cardarelli, Turchi, Coresi. A disp.: Palanca, Bisello Ragno, Buscaroli, Pencelli, Sciani, Micanti, Iadaresta. All.: Cevoli. INDISPONIBILI: Signori, De Stefano. SQUALIFICATI: De Paula.

J. Stabia

PESCARA. Galderisi, nel clima di continua emergenza, deve affrontare a Foligno la più situazione più dura dall’inizio della stagione ad oggi. Fuori cinque titolari, sette gli indisponibili complessivi. Modulo ad una sola punta (Simon), con Di Vicino che parte da sinistra ma si accentra a fare il rifinitore. PESCARA (4-5-1): Indiveri; Camorani, Pomante, Siniscalchi, Vitale; Felci, Ferraresi, Stella, Di Vicino; Simon. A disp. Prisco, Diliso, Sembroni, Prizio, Doumbia, Iandoli, Testardi. All.: Galderisi. INDISPONIBILI: Giuliano, Romito, De Sousa, Bazzani, Verratti, Cardinale. SQUALIFICATI: Zeytulaev.

IL PRONOSTICO

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Pistoiese

Arbitro: D’Alesio di Forlì Assistenti: Libertino-Parisse CASTELLAMMARE DI STABIA. Capparella non recupera ed al suo posto dovrebbe giocare Amore. Ballottaggio in difesa tra Ferrara e D’Ambrosio. Ametrano di nuovo in mediana in tandem con De Rosa vista l’assenza per squalifica di Monticciolo. Ballottaggio Morello-Artistico sulla trequarti, ad immediato ridosso dell’inamovibile Biancolino. J. STABIA (4-2-3-1): Brunner; Ferrara, Maury, Geraldi, Radi; Ametrano, De Rosa; Amore, Morello, Peluso; Biancolino. A disp.: Della Corte, D’Ambrosio, Gritti, Marino, Barbosa, Mineo, Artistico. All.: Morgia. INDISPONIBILI: Capparella, Grieco, Rastelli. SQUALIFICATI: Monticciolo.

Taranto

PISTOIA. Il neo tecnico Polverino, che in settimana è subentrato a Miggiano, ha convocato 19 elementi per la trasferta di Castellamare di Stabia. Tra questi non figurano gli infortunati Di Fatta, Mareggini e Fiasconi. Probabile il rilancio dal primo minuto dei centrocampisti Guerri e Femiano. PISTOIESE (4-3-3): Conti; Di Berardino, Ghinassi, Bartolucci, Fautario; Guerri, Muwana, Femiano; Bellazzini, Falomi, Cipolla. A disp.: Sorini, Legittimo, Breschi, Lanzillotta, Cortese, Fanasca, Della Penna. All.: Polverino. INDISPONIBILI. Di Fatta, Mareggini e Fiasconi. SQUALIFICATI. Carozza.

IL PRONOSTICO

1

Crotone

Arbitro: CORLETTO di Castelfranco V. Assistenti: Ostuni-Paglione TARANTO. Senza Shala e Paolucci il Ta- CROTONE. Problemi di formazione per ranto deve inventarsi nuovamente il cen- Moriero. Alle assenze degli squalificati trocampo. Tanti esperimenti non hanno Basso e Pacciardi, si sono aggiunte poco risolto il dubbio: fino alla fine resisterà il prima della partenza per Taranto quelle di ballottaggio tra Sciaudone e Barrios. In Vicedomini, Cafiero e Quondamatteo. Per attacco torna Dionigi e con lui Caturano. questo il tecnico potrebbe cambiar modulo Ribaltone in porta: Barasso torna titola- abbandonando temporaneamente il 4-2-31 optando per il 4-4-2. re. TARANTO (4-4-2): Barasso; D’Alterio, CROTONE (4-2-3-1): Concetti; Galeoto, Migliaccio, Pastore, Prosperi; Cazzola, Rossi, Maietta, Morleo; Orosz, Galardo; Giorgino, Sciaudone, Micco; Dionigi, Ca- Petrilli, Espinal, Triarico; Russo. A disp.: turano. A disp.: Faraon, Barrotti, Di Bari, Farelli, Scognamiglio, Figliomeni, AureCarrozza, Barrios, Sosa, Marolda. All.: lio, Borghetti, Caetano, Paponetti. INDISPONIBILI: Quondamatteo, VicedoDellisanti. mini, Cafiero. INDISPONIBILI: Paolucci, Pagliuca. SQUALIFICATI: Basso e Pacciardi. SQUALIFICATI: Shala.

Foggia

IL PRONOSTICO

X

Arezzo

Arbitro: PAPARAZZO di Catanzaro Assistenti: Longo-Belcastro FOGGIA. Pezzella in dubbio per una bot- AREZZO. Cari ha solo problemi d’abbonta rimediata a Marcianise: prova stamat- danza. Con il ritorno di Matute e Togni il tina, difficile il suo recupero. In preallar- tecnico aretino ha l’intera rosa a disposime per la sua sostituzione il giovane Co- zione. Sul fronte formazione tutto pare lomba. Al posto dello squalificato Rinal- deciso: non ci saranno stravolgimenti. A di tocca a Zanetti. Milan per la prima vol- centrocampo parte Miglietta accanto a ta in panchina. Atteso il pubblico delle Beati mentre in attacco conferma per la coppia Baclet-Chianese con Martinetti grandi occasioni. FOGGIA (4-3-3): Bremec; Colombaretti, ancora in panchina. Lisuzzo, Zanetti, Colomba; Pecchia, Co- AREZZO (4-4-2): Marconato; Bricca, letti, D’Amico; Piccolo, Salgado, Del Co- Terra, Fanucci, Grillo; Bondi, Beati, Mire. A disp.: Milan, Burzigotti, Posillipo, glietta, Croce; Baclet, Chianese. A disp.: Mancino, Troianiello, Mattioli, Germi- Lancini,Conte, Doga, Matute, Vigna, Cavagna, Martinetti. All.: Cari. nale. All.: Novelli. INDISPONIBILI: nessuno. INDISPONIBILI: nessuno. SQUALIFICATI: nessuno. SQUALIFICATI: Rinaldi.

Gallipoli

IL PRONOSTICO

1

Cavese

Arbitro: CAFARI di Cassino Assistenti: Raparelli-Felici GALLIPOLI. Dopo tre turni di stop per infortunio, rientra Bonatti nel trio difensivo, che registra l’esordio assoluto del difensore centrale della Berretti Greco. Sono queste le novità del trio difensivo completato da capitan Antonioli studiato nelle ultime ore da Giannini, che non rischia Molinari e Savino. Non convocati per scelta tecnica Giacomini, Sissoko e Mele. GALLIPOLI (3-5-2): Rossi; Bonatti, Greco, Antonioli; Vastola, Russo, Esposito, Mounard, Cangi; Ginestra, Di Gennaro. A disp.: Marcandalli, Suriano, Cimarelli, Zampa, Cini, Riccardo, Marzeglia. All.: Giannini. INDISPONIBILI: Molinari, Savino. SQUALIFICATI: nessuno.

Paganese

CAVA DE’ TIRRENI. Rientra da squalifica Frezza, ma Camplone deve rinunciare a Nocerino e Alfano, entrambi appiedati per un turno dal giudice sportivo. A sinistra ci va Lacrimini, in mezzo al campo Anaclerio favorito su Porro, con conseguente spostamento di Scartozzi sul centro-destra. Tridente solito con Schetter e Tarantino a supporto di Aquino. CAVESE (4-3-3): Marruocco; Frezza, Farina, Ischia, Lacrimini; Scartozzi, Anaclerio, Favasuli; Tarantino, Aquino, Schetter. A disp.: Inserra, Pierotti, Porro, Viscido, Bernardo, Sorrentino, Mallardo. All.: Camplone. INDISPONIBILI: Petrocco. SQUALIFICATI: Alfano, Nocerino.

IL PRONOSTICO

X

Perugia

Arbitro: GIACOMELLI di Trieste Assistenti: Drago-Russo PAGANI. Squadra che vince non si cambia, a meno che non si è costretti a farlo. Capuano deve rinunciare allo squalificato Bacchi ed all’infortunato Ingrosso e sposta quindi a sinistra Antonio Esposito, affidando la corsia di destra ad Imparato. Confermato Tisci in posizione di trequartista alle spalle dell’unica punta Lasagna. PAGANESE (3-5-1-1): Pantanelli; Chiavaro, Taccola, De Giosa; Imparato, Berardi, Caracciolo, Capodaglio, Esposito; Tisci; Lasagna. A disp.: Melillo, Bombara, Astarita, Iraci, Mendil, Di Cosmo, De Lorenzo. All.: Capuano. INDISPONIBILI: Ingrosso, Stentardo. SQUALIFICATI: Bacchi.

Lanciano

PERUGIA. Sarri prova a continuare la striscia positiva confermando la formazione che nell'ultimo turno ha battuto il Taranto, anche se occorre dire ci sono stati due ballottaggi. Per sostituire De Giorgio, Pizzolla ha insidiato fino all'ultimo Boldrini. Alla fine dovrebbe giocare quest'ultimo. Piccolo dubbio anche per il ruolo di terzino destro con Zoppetti non al meglio della condizione. PERUGIA (4-4-1-1): Benassi; Zoppetti, Cudini, Pagani, Barbagli; Boldrini, Passiglia, Gatti, Cutolo; Mazzeo; Ercolano. A disp.: Bianchi, Accursi, Minieri, Mezavilla, Pizzolla, Russo, Campagnacci. All.: Sarri. INDISPONIBILE: Ferrari. SQUALIFICATO: De Giorgio.

IL PRONOSTICO

2

Ternana

Arbitro: COCCIA di S. Benedetto d. T. Assistenti: Perrotta-Coi LANCIANO. Dovrebbe essere il giorno del TERNI. Reduce da quattro sconfitte conserientro dell’ariete Colussi al centro dell’attac- cutive, la Ternana è costretta a spezzare un co. L’attaccante torna dopo quasi due mesi sortilegio che dura da tempo. Il tecnico potrà d’assenza a completare il reparto con Alfage- contare su Sartor. Ma non su Pedotti, informe alle sue spalle, Turchi e Margarita ester- tunatosi in allenamento. Il rientro di Sartor ni. Probabile però che Di Francesco lanci il potrebbe risolvere diversi problemi in difesa baby Tarquini sulla trequarti: il giovane at- ma i grattacapi per Giorgini continuano. A centrocampo è pronto Bussi. taccante è in un momento di grande forma. LANCIANO (4-2-3-1): Bordeanu; Vincenti, TERNANA (4-4-1-1): Ginestra; Bizzarri, Bolic, Oshadogan, Mammarella; Cossu, El Sartor, Tedeschi, Cibocchi; Concas, Di Deo, Kamch; Turchi, Alfageme, Margarita; Co- Bussi, Morello; Rigoni, Riganò. A disp.Visi, lussi. A disp. Aridità, Daleno, Margarita, Pa- Fedeli, Mauri, Danucci, Noviello, Concas, gliarini, Amenta, Volpe, Morante. All.: Di Scappini.All. Francesco Giorgini INDISPONIBILI: Cardona, Di Dio, Del GrosFrancesco. so, Pedotti, Tozzi Borsoi. INDISPONIBILI: Vicentini. SQUALIFICATI: Papini. SQUALIFICATI: nessuno.


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Domenica 2 novembre 2008

Sport

C’è il Sorrento L’obiettivo è togliersi dalla coda

Il Potenza cerca continuità contro l’ultima squadra del mister

Gautieri, sfida dell’ex «Ci giochiamo molto: attenti e aggressivi» Gautieri con la maglia del Sorrento

Due squadre amiche ma non del Benevento POTENZA E SORRENTO. Sempre loro. Rievocano il gusto felice della vittoria di una C2 vinta dai secondi anche grazie all’aiutino dei primi. Potenza e Sorrento fanno venire alla mente il sapore dolcissimo della beffa inflitta altrui, a quel Benevento che - guardacaso le combinazioni che il calcio sa regalare - era guidato da Simonelli che oggi può condurre i costieri ai play off. A proposito, la tradizione per il professore di Saviano è negativa con i rossoblù. Il Potenza ne può approfittare e, chissà, tirarsi fuori dalle sabbie mobili della classifica. Potenza e Sorrento, amiche (ma non del Benevento) e anche un po’ complici, si diceva. Da quella gara di maggio del 2007 al Viviani, vinta dai campani per 2-1 al cospetto di un Potenza che mise in panchina Iuliano e Nolè (il sostituto del primo commise due gravi errori sui gol subiti, il secondo segnò non appena entrato in campo), iniziarono ad aprirsi i tavoli di discussione, iniziarono ad addensarsi le nubi del sospetto. Il Benevento, a distanza, fu beffato: quel successo al Viviani significò la C1 per i sorrentini. Addirittura dalla città della strega ipotizzarono che il Potenza, nella gara di finale play off che

poi la promosse proprio contro i sanniti, sarebbe potuto scendere in campo con la maglietta rossonera. Certo è che da allora quando i lucani incrociano i campani arrivano le vittorie. Nella passata stagione decise al “Campo Italia” la rete di Delgado. Al ritorno furono Konte e Vianello a piegare la truppa in trasferta. Successi che, alla lunga, pagarono dal punto di vista della classifica. Dopo il primo match il Potenza si consolidò nelle prime posizione e acquisì i galloni di una squadra sbarazzina, tanto da fare 11 punti in cinque giornate, fondamentali poi per la salvezza finale. Dopo la gara del Viviani, l’allora tecnico Tosi scacciò via l’incubo della crisi di gioco e risultati, perchè in quella circostanza il Potenza ottenne entrambe le cose e si incamminò più sicuro verso la permanenza. Sorrento nel destino, quindi, e chissà che il cammino di due club amici non possa procedere di pari passo ancora per molto. Magari provando ancora una volta il gusto della beffa a quel Benevento che è l’ultimo avversario stagionale del Potenza: un lasciapassare per i play off del Sorrento e per la permanenza in Prima dei lucani. Amiche e un po’ complici. a.p.

TORNEO BERRETTI Pareggia il Melfi, perde in casa il Potenza AVEVA cercato di rialzarsi il Potenza dopo la sconfitta di Cava de Tirreni, ed invece la squadra di Cincione è stata battuta a domicilio (si è giocato a Picerno, sul campo in erba sintetica) 3-1 dal Sorrento, in quello che può essere definito un anticipo della sfida che vedrà impegnate le due prime squadre al Viviani. A nulla è valso il gol del momentaneo 1-1 firmato da Lasco. E’ andata meglio al Melfi che ha ottenuto il secondo pareggio di fila. Questa volta ad Atessa contro la Val di Sangro, la squadra di Gerardo Iorio ha impattato 1-1 grazie al rigore segnato da Laus. Gli approfondimenti nella nostra edizione di martedì.

ADESSO sappiamo anche che Carmine Gautieri abita a Sorrento. Non era mai capitato di chiederglielo, ieri l’allenatore del Potenza l’ha detto per iniziare il discorso sulla squadra sorrentina e sulle possibili emozioni che proverà a trovarsi di fronte la squadra che lo ha “ospitato” per il suo ultimo anno da giocatore. «Abito a Sorrento, ho tanti amici nella società, ho giocato lì, ho dato l’addio al calcio giocato con la maglia rossonera, ma non ci sarà nessuna emozione particolare perchè nel mondo del calcio ti capita spesso di rincontrare vecchi amici o squadre nelle quali hai giocato»: è stato il preambolo per dirottare tutte le attenzioni di giornata non certo su di lui, ma sul Potenza e sull’importanza dei tre punti in palio. «Dopo due risultati importanti e tre prestazioni convincenti, perchè metto dentro anche la sfida di Crotone che abbiamo perso al 50’ della ripresa, cerchiamo la continuità per non vanificare quanto di buono abbiamo fatto finora», dice il mister che non nasconde le indie della gara: «Corriamo i rischi di partite del genere, quando affronti squadre compatte, esperte, con calciatori navigati e un allenatore che ti fa anche giocare discretamente. Ma non dobbiamo temere nessuno perchè giocando in casa dobbiamo imporre il nostro gioco». Le caratteristiche del Potenza, la gara che Gautieri ha preparato è presto sintetizzata: «Dovremo essere aggressivi fin da subito, ma ho spiegato ai ragazzi che in una gara come questa occorrerà avere molta pazienza, anche attendere gli ultimi minuti per vedere deciso l’esito della contesa». Magari potrebbe essere decisivo anche un episodio, un calcio piazzato, a favore o contro, una sorta di maledizione per il Potenza: «Sappiamo benissimo che nell’80 per cento dei casi le gare di calcio si risolvono su un calcio piazzato

o su una palla inattiva. Stiamo crescendo in questo senso, prestiamo maggiore attenzione e chissà riuscissimo a fare anche un gol in una situazione del genere». Il risultato odierno, Gautieri ne è consapevole, po-

trebbe collocare il Potenza fuori dall’ultimo posto della classifica: «Più che pensare alla Pistoiese - dice pensiamo a noi stessi, anche se è inevitabile per i ragazzi farci un pensierino. Potrebbe voler dire che abbiamo definitivamente in-

Montesanto

Dei

Formazione nuova con Dei e Montesanto QUASI CERTAMENTE Dei e Montesanto, gli ultimi due innesti del Potenza, giocheranno titolari nell’undici che Gautieri opporrà al Sorrento. L’impatto sul gruppo, la personalità, ma anche una condizione fisica in crescendo, saranno fattori in più che spingeranno l’allenatore campano a schierare il centrocampista fin dal primo minuto. Montesanto, infatti, avrebbe dovuto giocare anche a Castellammare di Stabia, poi il mancato arrivo del transfert ha fatto slittare l’operazione. Oggi potrebbe essere schierato al fianco di Cammarota nel pacchetto centrale di centrocampo (il sacrificato potrebbe essere Prevete), con Vianello e Volpe ai suoi fianchi. Per quanto invece concerne Dei, l’ex della Lucchese potrebbe occupare il ruolo di esterno destro di difesa a lui molto congeniale. evidentemente, Lolaico andrebbe dirottato sul versante opposto, a sinistra in una zona in cui il Potenza non ha nessun calciatore di ruolo. Il potentino, però, ha ricoperto molte volte in passato quella fascia, per cui va considerato in pole position in un

ipotetico ballottaggio con Sabatino, a questo punto destinato alla panchina. Il reparto di difesa si completa con Di Bella e Cuomo. Quest’ultimo ha recuperato pienamente dopo una settimana in cui ha svolto un lavoro differenziato. Restando al reparto, unico indisponibile è Parisi (che ha la varicella), mentre anche Patarini è arruolabile, per cui potrebbe prendere posto in panchina. A centrocampo non andrebbe sottovalutata nemmeno la possibilità di vedere in campo dal primo minuto anche Matteo Berretti, magari nella posizione in cui è stato impiegato giovedì nella partitella con la Murese, ossia argo sul versante di sinistra. A quel punto il sacrificato dovrebbe essere Volpe. In attacco, chiaramente, Cozzolino, con Nolè a supporto, anche se Gautieri ha voluto mettere in evidenza la crescente condizione di Delgado. Ultima nota a margine: Mamede riprenderà ad allenarsi regolarmente con il gruppo nella giornata di martedì. a.p.

vertito la rotta che prima era negativa. Ma confido nella loro professionalità, nella loro attenzione tattica in campo». Al tempo stesso si troverà di fronte una squadra che si gioca una grossa fetta di ambizioni, visto che dopo la sfida di oggi avrà ancora di fronte Juve Stabia, Gallipoli, Crotone e Pescara, per questo non sarà remissiva. Il Potenza, al contrario domenica prossima va a Cava (difficile), per poi ospitare la Ternana (oggi come oggi un’incognita) e viaggiare alla volta di Marcianise. Evidentemente la gara odierna e in generale le prossime al Viviani avranno un peso specifico notevole e devono essere capitalizzate al massimo. Venti i convocati in una lista che non comprende Morfù e Arigò (i due a questo punto non rientrano più nei piani dell’allenatore, appare evidente, e per essi si dovrà cercare un’altra sistemazione a gennaio): Gautieri inizia ad avere l’imbarazzo della scelta, oltre a trovarsi davanti a un organico di quasi 30 giocatori. E’ stato calciatore anche lui, quindi sa cosa è meglio per un gruppo: «Far sentire tutti ugualmente importanti», anche se inevitabilmente lui per primo lo sa che non sarà mai così. Tanto è che oggi l’inserimento dal primo minuto di Dei e Montesanto appare quasi scontato. Gautieri non lo dice apertamente, preferendo non svelare la formazione e ipotizzando ancora qualche dubbio (del quale riferiamo a parte, come per esempio, Berretti in mezzo al campo), ma sa che i prossimi giorni non saranno assolutamente facili, perchè è assai complicato per un tecnico fare delle scelte anche dolorose e per di più motivarle ai suoi atleti. Però l’allenatore candidamente afferma: «Con Dei e Montesanto, ma in futuro anche con Mamede e il rientrante Parisi avrà più alternative, quelle giuste per poter schierare sempre la formazione che dà maggiori garanzie». Alfonso Pecoraro


Sport

Domenica 2 novembre 2008

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TUTTO SULL’AVVERSARIA DEL POTENZA

Il Sorrento si presenta con il 4-4-2. Agnelli punto di forza in mezzo

Giampaolo-Myrtaj in attacco SORRENTO. In bilico tra due moduli: tra il 4-4-2 classico ed il 3-5-2 con cui domenica scorsa ha svoltato il suo Sorrento e sbloccato il derby con la Cavese. In bilico tra due sistemi di gioco che, seppur diversi nei numeri, s’assomigliano parecchio. Perché basta poco a Gianni Simonelli per operare la trasformazione, per passare da una tattica all’altra senza nemmeno ricorrere ai cambi. La chiave è Vanin, il fluidificante di fascia destra reso dal professore di Saviano un abile difensore: parte solitamente in linea coi quattro di retroguardia, ma basta un’indicazione e tutto cambia. Basta che il brasiliano avanzi sulla linea dei centrocampisti e dal 4-4-2 si passa al 3-5-2. Proprio come domenica scorsa quando lo spostamento fu necessario per frenare la spinta costante ed ossessiva di Schetter. In bilico, ma con-

sapevole che grazie alla chiave-Vanin ed alle qualità camaleontiche dei suoi uomini (da elogiare anche Panarelli, che ha imparato a ricoprire tutti i ruoli difensivi, perfino quello di centro-sinistro in una retroguardia a tre) può variare più volte nel corso della gara, a seconda delle esi-

genze. In partenza, però, sarà 4-4-2, almeno dando peso alle indicazioni della seduta di rifinitura sostenuta nel pomeriggio di ieri a Rifreddo (come da consuetudine, il tecnico del Sorrento Gianni Simonelli ha posticipato al pomeriggio l’ultimo allenamento che precede la gara). All’ap-

pello mancavano quattro calciatori, neanche convocati per la trasferta di Potenza: Greco, Virtanen, Visone ed il giovanissimo metronomo Gennaro Ferrara, infortunatosi nel corso della partita di coppa Italia di mercoledì scorso. Col gruppo, però, c’è anche Ripa: il bomber, dopo un lungo pe-

riodo di riabilitazione successivo all’infortunio rimediato a Trieste lo scorso mese di agosto, ritorna disponibile anche se si accomoda soltanto in panchina (previsto al massimo un impiego di dieci o quindici minuti). C’è poi il rientro di Jimmy Fialdini che conforta Gianni Simonelli: domenica

scorsa la sua assenza si è fatta sentire e dopo aver scontato il turno di squalifica va a riprendersi inevitabilmente il ruolo di tornante destro di mediana, ricoperto da Strambelli contro la Cavese. In mezzo al campo, poi, non si può prescindere da Nicodemo ed Agnelli (match-winner contro la Cavese) nonostante la crescita costante di Maiorano; così come a sinistra è inamovibile il rapido La Vista. Qualche dubbio magari Simonelli ce l’ha in prima linea: l’idea di fondo è confermare l’albanese Myrtaj a supporto del sempreverde Giampaolo, ma c’è anche la carta Biancone a disposizione. Soluzione cui ha fatto spesso ricorso il tecnico dei rossoneri soprattutto lontano dal campo Italia perché Biancone ha qualità da contropiedista ed è utilissimo soprattutto nelle sfide in trasferta.

Età media molto alta tra i costieri

Simonelli non medita vendetta dopo la C1 persa

La scommessa degli over 30

«Una pietra sul passato»

SORRENTO. La riscossa degli over trenta. Non ci sono disposizioni regolamentari che tengano, proprio quelle che cercano di preservare il serbatoio giovanile dell’Italia del calcio. Prima e Seconda divisione devono sottostare a regole anagrafiche ben precise per comporre l’organico: non più di diciotto over in organico per l’ex C1. Rispetta le regole il Sorrento di Simonelli che, tuttavia, non rinuncia ad affidarsi a gente di esperienza. Il tecnico può infatti contare su dieci pedine in rosa che superano i trent’anni. Spazio ai giovani certo, come Gennaro Ferrara (classe ’90, già due presenze nel campionato in corso) ed i ventenni Nicola Strambelli e Visone, ma soprattutto largo alla vecchia guardia. Quella che non tradisce, la stessa che prende in mano la situazione nei momenti più difficili. Referente più autorevole della “vecchia scuola” è sicuramente Federico Giampaolo. Trequartista di professione, stratega dell’attacco per vocazione. Trentotto anni e non sentirli; finora l’inizio di torneo lo ha ben scandito a chiare lettere. Sette presenze e due reti. Di cui una formidabile in casa del Foligno: micidiale saetta da oltre trenta metri consegnata alla cineteca nazionale, con somma sorpresa da parte di chi non crede ai prodigi dei giocatori sotto i quaranta. Il delizioso Giampaolo, a dispetto di quest’ultimi, guida intanto un reparto offensivo tutt’altro che imberbe. Suo ultimo partner d’attacco è Florin Myrtaj, potente centravanti albanese, poderoso nel gioco acrobatico. Lui di primavere ne col-

Festa del Sorrento

leziona trentatre, quanto basta per alzare la media dell’età media in dote al Sorrento. E se non c’è l’albanese spunta pur sempre un over trenta, perché intanto Francesco Ripa ha da poco ripreso a pedalare e, dunque, l’onere se l’è preso tutto Biancone, classe ’77. L’età media in attacco dunque è finora calcolata sulle imprese dei tre, il conto è presto fatto: un trittico ultracentenario. Esperienza in attacco, ma c’è chi la rappresenta a pieno regime anche in mediana. Jimmy Fialdini porta in dote tutto lo splendore dei suoi trentatre anni; sopravanza l’esterno nella scala gerarchica il mediano Attilio Nicodemo, trentaquattro anni ma pur sempre autorevole nel bel mezzo del gioco del Sorrento. mantengono poi alta la media, ed anche l’onore degli over trenta, il difensore De Martis ed il portiere Botticella. Dunque ci saranno anche in giro virgulti interessanti, ma Simonelli preferisce giocatori siffatti. Andrea Buonaiuto

SORRENTO. Li ha messi da parte quei brutti ricordi, quella finale play-off persa incredibilmente, in maniera rocambolesca. C’è un archivio nella memoria di Gianni Simonelli, in cui sono confinati tutti gli aneddoti tristi della sua carriera: in maniera particolare le quattro finali-promozione perse, l’ultima proprio col Potenza, ai tempi supplementari, quando sentiva già sua la serie C1. L’avrebbe poi conquistata con un anno di ritardo, guidando con maestria un superbo Benevento, ma quel gol di Delgado, quella delusione immensa, seppur soppressa, ritorna un po’ fuori ora che il calendario incrocia nuovamente il suo destino con quello del Potenza: “Ci ho messo una pietra sopra – sorride il tecnico-filosofo di Saviano – Il calcio è fatto di momenti d’esaltazione, ma anche di parentesi negative. Quella partita la dominammo, fallimmo tantissime occasioni e fummo puniti: doveva andare così”. Eppure un piccolo sentimento di rivalsa lo coltiva Gianni Simonelli, tecnico del Sorrento, anche se dalle sue dichiarazioni traspare la solita, serafica calma: “Più che da una voglia di riscatto nei confronti del Potenza, sono animato dal desiderio di dar continuità alla bella vittoria di domenica scorsa nel derby con la Cavese. Mi aspetto progressi sul piano del gioco e del carattere dai miei ragazzi e soprattutto mi auguro che interpretino la gara con enorme umiltà, senza sentirsi appagati dall’ultimo successo o superiori al Potenza perché la classifica dice così. Sarebbe il più grave ed ingenuo degli errori”. Perché della formazione lucana Simonelli ha un enorme rispetto ed una grossa considerazione: “Le relazioni dettagliate che mi sono state fornite parlano di un Potenza in netta ripresa, di una squadra ben organizzata, che ha raggiunto discreti equilibri in dife-

Nessuna rivincita penso solo al Sorrento I rossoblù stanno bene e Gautieri molto bravo sa ed a centrocampo, lì dove soffriva nel tratto iniziale di stagione, e che sa come far male a qualsiasi avversario grazie alla qualità dei vari Cozzolino, Nolè e Vianello. A livello tattico ha poi una precisa collocazione tattica, ha trovato la formula giusta da un po’ di settimane a questa parte diventando avversario ostico e temibile per chiunque”. Non si fida Gianni Simonelli, né del Potenza, né tantomeno dell’ambiente che sarà caricato a mille: “La vittoria con la Pistoiese

ed il gran pareggio sul campo della Juve Stabia hanno riportato grande entusiasmo a Potenza e quei fischi iniziali ora si sono trasformati in notevole supporto, che può aiutare la squadra nei momenti di difficoltà. Lo stadio Viviani è poi di quelli particolari: non eccessivamente grande, ma concentrato. Diventa spesso un’autentica bolgia e fa sentire il fiato sul collo. Mi aspetto, dunque, una gara molto combattuta, tosta col Potenza che farà di tutto per risalire ulteriormente la china. Un esa-

me particolarmente impegnativo e per superarlo dovremo affrontarlo con cattiveria, determinazione e grande fiducia nei nostri mezzi”. Ha parole d’elogio anche per Gautieri il tecnico del Sorrento: “Sono felice per lui: sta facendo ottime cose in una situazione non proprio facile. In fondo, ha avuto maestri eccezionali come Zeman e Capello e gli insegnamenti ricevuti li sta trasferendo sul campo conquistando risultati importanti”. Spera in un risultato positivo Gianni Simonelli per proiettarsi col suo Sorrento verso l’alta classifica e per cancellare qui tristi ricordi legati alla finale playoff di due anni fa: li ha messi in naftalina, dice d’averci messo una pietra sopra, ma le delusioni è impossibile dimenticarle. Si può al massimo riscattarle e dopo circa 18 mesi si presenta l’occasione per farlo. Filippo Zenna In alto la gioia di Agnelli dopo il gol alla Cavese. A sinistra Gianni Simonelli, tecnico del Sorrento


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Sport Punti pesanti per Isola Liri e Igea Virtus

Domenica 2 novembre 2008

Cosenza pronto a rialzarsi Gela, insidie ad Aversa Promette scintille il derby calabrese a Lamezia Andria

IL PRONOSTICO

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Catanzaro

Arbitro: MAGNO di Catania Assistenti: Antico-Roccasalvo ANDRIA. Ampie riconferme dopo il suc- CATANZARO- Caputo convince, è vicina la cesso casalingo contro l’Isola Liri. Di Leo ripresa dall’infortunio alla schiena e dovrebpuò contare su tutta la rosa e riproporrà il be andare in panchina. Per Cardascio invece solito 4-4-2 con l’unico dubbio in attacco bisognerà attendere un’altra settimana. Nel dove a far coppia con Cavaliere ci potrebbe- 4-4-2 di Provenza avanzamento di Tomi a ro essere o l’esperto Menichini o il giova- centrocampo con Armenise esterno sinistro nissimo Lattanzio. A centrocampo l’estro- difensivo. Con l’assenza del trequartista, Criso Rebecchi sulla sinistra completa la li- niti arretra sulla linea dei centrocampisti. nea mediana con Sy, Iennaco e De Santis. Assente dagli allenamenti Mangiacasale per ANDRIA (4-4-2): Amadio; Goisis, Sgarra, la morte del nonno. Bruno e Ciano out. Sportillo, Di Simone; Sy, Iennaco, De San- CATANZARO (4-4-2): Mancinelli; Montella tis, Rebecchi; Cavaliere, Lattanzio. A di- F., Di Maio, Gimmelli, Armenise; Criniti, Zasp.: Spitoni, Morale, Losito, Rescio, Cazza- minga, Berardi, Tomi; Caputo; Iannelli, rò, Doumbia, Menichini. All.: Di Leo. Montella A. A disp.: Parisi, Di Meglio, Ciano, INDISPONIBILI: nessuno. Marchano, Benincasa, Caputo, MangiacasaSQUALIFICATI: nessuno. le All.: Provenza

Cosenza

IL PRONOSTICO

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Scafatese

Arbitro: DI FRANCESCO di Teramo Assistenti: Soragnese-Volpe COSENZA- Toscano deve fronteggiare la doppia assenza di De Rose e Musacco, entrambi squalificati. Restano in infermeria Morelli e Occhiuzzi, con il dubbio su Chianello che ha dovuto suturare in ospedale una ferita all’arcata sopraccigliare. Il tecnico vuole riproporre il 4-3-3 di Gela. Rientra capitan Parisi, con il giovane Nicastro il vantaggio su De Miglio per la maglia numero 3. Possibile esordio di Profeta a centrocampo. COSENZA (4-3-3): Ambrosi; Parisi, Moschella, Braca, Nicastro; Spinelli, Profeta, Carli; Galantucci, Polani, Cantoro. A disp.: Guizzetti, De Miglio, Chianello, Bacilieri, Fabio, Danti, Zangaro. All.: Toscano

Isola L.

SCAFATI. Cambia modulo Maurizi rispolverando quel 4-2-3-1 con cui la Scafatese aveva strabiliato nel tratto iniziale di stagione. De Luca unica punta col supporto di Ramora, Izzo e Corsale. Con una trequarti così folta serve dinamismo in regia. Ed allora spazio a due mediani puri (Di Candilo e Avallone) con conseguente scivolamento in panchina di Marzocchi e Orero. SCAFATESE (4-2-3-1): De Felice; Lagnena, Marini, Terracciano, Carbonaro; Di Candilo, Avallone; Corsale, Izzo, Ramora; De Luca. A disp.: Spicuzza, Rapino, Correale, Marzocchi, Orero, Varriale, Martone. All.: Maurizi. INDISPONIBILI: nessuno. SQUALIFICATI: nessuno.

IL PRONOSTICO

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Manfredonia

Arbitro: LO CASTRO di Catania Assistenti: Tiburzi-cinquemani ISOLA DEL LIRI. Sotto la cascata arriva il Manfredonia: l'undici di Ferazzoli è chiamato a riscattare la maledizione pugliese, considerate le due sconfitte consecutive contro Barletta e Andria. Per l'incontro con i biancazzurri il tecnico è alle prese con un importante dubbio di formazione riguardante le non perfette condizioni fisiche di Pignalosa. ISOLA L. (4-3-2-1): Fiorini; Risi, Matrisciano, Sannibale, Pagano; Galuppi, Giacalone, D'Alessandro; D'Avanzo, La Cava; Tortori. A disp.: Tomei, Cagnale, Dolcemascolo, Mastrantoni D'Imporzano, Mollo, Cori. All.: Ferazzoli. INDISPONIBILI: Pignalosa, Ranalli. SQUALIFICATI: nessuno.

Pescina

MANFREDONIA. Battere l’Isola Liri e riprendere il feeling con la vittoria che ormai manca da tre turni. Per la gara contro i laziali, mister D’Arrigo ha recuperato quasi in pieno il centrocampista Scacchetti – potrebbe andare in panchina, dopo il lungo infortunio – ma probabilmente dovrà rinunciare al difensore centrale, Carrieri. MANFREDONIA (4-3-3): Pelagotti; Serao, Bortel, Nossa, Patti; Cerchia, Pirrone, Vitiello; Napoli, Bellucci, Giglio. A disp.: Fortunato, Indirli, Scarpitta, Mandorino. Scacchetti, Hodza, Ferreira. All.: D’Arrigo. INDISPONIBILI: Carrieri. SQUALIFICATI: nessuno.

IL PRONOSTICO

1

Noicattaro

Arbitro: BORRIELLO di Genova Assistenti: Arcangioli-Orlandi AVEZZANO. Chiappini, nonostante alcune NOICATTARO. Ancora problemi di formaassenze, contro i pugliesi potrà schierare la zione per Sciannimanico che deve rinunciaformazione tipo studiata e plasmata in estate re allo squalificato Menolascina e all’infortudurante il ritiro, ma mai utilizzata per via di nato Rana. L’attaccante barese verrà sostisqualifiche e infortuni. Ora i marsicani sono tuito da Ladogana mentre Coppola prenderà nel loro momento migliore dall’inizio della il posto di Menolascina. Confermato il 5-2-3 stagione e hanno tutti i big a disposizione. che ha fruttato ben otto punti nelle ultime 4 partite di campiona. Per Di Muro ancora Dubbio in attacco tra Dipasquale e Bettini. PESCINA (4-3-1-2): Bifulco; Locatelli, Mia- panchina. le, Criaco, Silvestri; Cruciani, Giordano, De NOICATTARO (5-2-3): Sassanelli; De GiorAngelis; Laboragine; Arcamone, Dipasqua- gi, Allegrini, Lucioni, Lollini, Mercurio; le. A disp. Merletti, Piva, Petitto, Blanchard, Coppola, Piccinni; Deflorio, Ladogana, Siclari. A disp.: Cilli, Perrone, Pezzana, Piano, LaCensori, Fusarelli, Bettini. All.: Chiappini. INDISPONIBILI: Pomponi, Berra, Pietro- nave, Pongo, Russo. All.: Sciannimanico. INDISPONIBILI: Colluto, Baldassarre. battista, Prandelli. SQUALIFICATI: Menolascina. SQUALIFICATI: nessuno.

Aversa

IL PRONOSTICO

X

Gela

Arbitro: BOLANO di Livorno Assistenti: Fascetti-Bagnato AVERSA. Si conclude il trittico di fuoco GELA. C'è anche Marinucci Palermo tra i 18 per l’Aversa Normanna che dopo Cosen- convocati per la trasferta di Aversa. Il centroza e Cassino affronta la capolista Gela. Il campista ha smaltito la botta alla spalla rimetecnico Sergio lascia fuori il portiere Del diata domenica e Cosco potrebbe decidere di Giudice per scelta tecnica e punta su Cri- mandarlo in campo. Non ci sono dunque asscuolo. Rosamilia, guarito da un proble- senze ed il tecnico Cosco potrà decidere con ma fisico, dovrebbe partire dalla panchi- serenità gli undici da mandare in campo conna. Assente lo squalificato Di Girolamo. tro una squadra solida. AVERSA (4-4-2): Criscuolo; Baylon, Ma- GELA (4-4-2): Cecere; Nigro, Fernandez, raucci, De Angelis, Franzese; Carboni, D’Aiello, G. Esposito; Gaeta, Battisti, IanniOttobre, Zolfo, Sibilli; Romano, Palum- ni, Alessandrì; Franciel, Espinal. A disp.: bo. A disp.: Polise, Silvestri, Arini, Por- Ferla, P. Esposito, Ambrosecchia, Unniemi, zio, Rosamilia, Perna, Improta. All.: Ser- Marinucci Palermo, Fofana, Pasca. All.: Cogio. sco. INDISPONIBILI: nessuno INDISPONIBILI: nessuno. SQUALIFICATI: Di Girolamo. SQUALIFICATI. nessuno.

Igea V.

IL PRONOSTICO

1

Barletta

Arbitro: BIETOLINI di Firenze Assistenti: Evangelista-Cursio BARCELLONA P.G. – L'Igea Virtus prepara la sfida con il Barletta con i soliti problemi di formazione. Castellucci deve rinunciare allo squalificato Russo ed all'infortunato Palma. A mezzo servizio il portiere Di Masi e Matinella. Sostituire Di Masi non è facile. C'è il giovane Romano, ma si tratterebbe di una soluzioni tampone. Discorso analogo per Matinella, uomo chiave del centrocampo. IGEA V. (4-4-2): Di Masi; Scopelliti, Agius, Alizzi, Panarello; Di Miceli, Giardina, Di Toro, Crinò; Bongiovanni, La Porta. A disp.: Romano, Condello, D'Anna, Matinella, Crimi, Ricciardo, Nabil. All.: Castellucci. INDISPONIBILI: Palma. SQUALIFICATI: Russo.

Monopoli

BARLETTA. Il tecnico del Barletta Chiricallo dovrà fare ancora meno dell’attaccante Majella e in avanti conferma il duo Laviano e Alessandrì. Confermato anche l’assetto difensivo: Fabbro sarà al centro in coppia con Sabini, mentre a destra Mastronicola e sinistra l’esperto Tangorra. Rientrato l’allarme su Zotti: ha subito una botta alla caviglia che non preoccupa. BARLETTA (4-4-2): Furlan; Mastronicola, Fabbro, Sabini, Tangorra; Sisalli, Salvagno, Daleno, Zotti; Alessandrì, Laviano. A disp.: Montagna, Vittorio, Rizzi, Millan, De Cecco, Pollidori, Digiovinazzo. All.: Chiricallo. INDISPONIBILI: Majella, Iervolino. SQUALIFICATI: nessuno.

IL PRONOSTICO

1

Vd Sangro

Arbitro: AFFINITO di Frattamaggiore Assistenti: Di Carlo-Vitelli MONOPOLI. Tanti i dubbi in casa biancoverde, in vista della gara da ultima spiaggia contro la Val di Sangro. Confermata la linea difensiva, sulla mediana rientra Bonfardino, che farà coppia con Minopoli in mezzo al campo. Ballottaggi sulle corsie laterali, dove potrebbe essere riproposto Carbonaro sulla destra con Santarelli a sinistra. MONOPOLI (4-4-2): Saraò; Colella G., Gambuzza, Thackray, Pugliese; Carbonaro, Minopoli, Bonfardino, Santarelli; Ceccarelli, Lacarra. A disp.: Moschetto, F. Colella, Turone, Lorusso, Loseto, Tinoco, Balistreri. All.: Geretto. INDISPONIBILI: Gatto SQUALIFICATI: D’Urso.

Lamezia

ATESSA. La Val di Sangro cerca la cura per il mal di gol. Perri a Monopoli deve ritrovare la via della rete e, se possibile, della vittoria, per scacciare la paura della bassa classifica. Due dubbi tormentano la vigilia del match: Epifani e Cacciaglia hanno problemi fisici e rischiano di il forfait. Per il resto, formazione confermata con Memmo e Fiorotto in attacco. VAL DI SANGRO (4-4-2): Ameltonis; Mangoni, Paolacci, Del Grosso, Rogato; Perfetti, Epifani, Cacciaglia, Cherchi; Memmo, Fiorotto. A disp. Leacche, Sensi, Ruggiero, Curcio, Carafa, Napolano, Costantini. All. Perri. INDISPONIBILI: Campli, Mainella. SQUALIFICATI: nessuno.

IL PRONOSTICO

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Vibonese

Arbitro: ZANICHELLI di Genova Assistenti: De Falco-Arciero LAMEZIA- Scelte complicate in difesa per VIBO V. - Recuperabili per Galfano OrefiAmmirata: salterà il derby per squalifica Ci- ce, Mastrolilli e Melis, assenti precauziominari, in un reparto già decimato dalle as- nalmente nel test infrasettimanale, mensenze di Pascuccio e Stroffolino. Probabile al tre per il rientro di Taua se ne parla la setcentro il duo Filippi – Di Donato , che non ha timana prossima. Possibile novità in difeaffatto dispiaciuto nel test infrasettimanale. sa a sinistra, dove Condemi è in rampa di Concessa l’agibilità della curva da riservare lancio e può prendere il posto di Poli. Scalagli ospiti, ma dal Commissariato di Lame- pita anche il cingalese Koulenthiran, che zia c’è stato un momentaneo stop alla preven- può trovare spazio nel terzetto di centrodita dei biglietti per i tifosi rossoblu, situa- campo. Conferma per Di Mauro dietro le zione che dovrebbe sbloccarsi in giornata. punte VIGOR LAMEZIA (4-4-2): Panico; Ciotti, Di VIBONESE (4-3-1-2): Amabile; Bica, OreDonato, Filippi, Marinelli; Rondinelli, Ami- fice, Bianciardi, Condemi; Ruscio, Pirrota, Sanso, Carraro; Manca, Ragatzu. A disp.: ne, Koulentiran; Di Mauro; Melis, MastroForte, Perri, Caruso, Scalese, Mauro, De Pa- lilli. A disp.: Bastiera, Villani, Boemia, Rasquale, Riccobono All.: Ammirata nellucci, Poli, Oudira, Polito All.: Galfano


Sport 45 I gialloverdi, dopo il pari di Atessa, attendono il Cassino, terzo in classifica Domenica 2 novembre 2008

Melfi cerca l’impresa De Angelis: «Morale giusto per vincere» La formazione

L’avversaria

Bizzarri confermato

Tanti tifosi al seguito

Un gruppo di tifosi del Melfi

De Angelis a colloquio con un compagno (Zenti)

Mitra, al rientro

Grossi

GARA TROPPO importante, quella odierna contro il Cassino, ed anche per questo mister Palumbo pare aver ancora qualche dubbio non risolto, soprattutto per il centrocampo. Diverse le soluzioni provate ma alla fine, anche in considerazione del giocare con il più equilibrato 4 – 4 – 2, il tecnico potrebbe ancora una volta affidarsi ai più esperti. Sicuro tra i pali Giorgio Merlano, e dinanzi a lui solito poi lo schieramento di difesa a quattro, imperniato sul rientrante Gabrieli dopo la squalifica, di fianco al compagno Rizzo, con Bizzarri a destra e Gambi sulla corsia di sinistra. Dal momento che per l’intera settimana Fumai ha fatto i conti con i postumi della botta rimediata a Val di Sangro, e si è sottoposto solo ad un programma di tipo specifico, per la postura e il recupero, di certo il laterale destro non verrà rischiato, lasciando al giovane compagno Bizzarri, che già ottimamente lo aveva sostituito in Abruzzo, maglia e ruolo. I dubbi, semmai come detto sono in mezzo al campo, con Palumbo a ritrovare Mitra anche lui reduce dalla squalifica che torna al suo posto, insieme a Bacchiocchi come centrali di centrocampo, e Maio a destra e Petagine a sinistra, anche se, questo il vero dubbio anche per le prove fatte in questi giorni potrebbe essere la verve e soprattutto la velocità di Simone Frasca, col romano del tutto ristabilitosi, a spingere Palumbo a preferirlo come quarto di sinistra, in luogo proprio del giovane di Ginestra. Al momento Petagine però appare favorito, e semmai in corsa, si potrebbe potenziare la corsia sinistra con l’inserimento di Frasca, anche se lo stesso come avvenuto giovedì, potrebbe addirittura cambiar corsia di riferimento, giostrando a destra. In attacco nessun dubbio, con spazio ancora al duo Merini – De Angelis, con questi a cercare di ritrovare il gol, galvanizzato anche dalla presenza di Cunzi. In panchina: Pettinari, Ferrato, Stucchi, Caciagli, Frasca, Sciannamè, Pellicoro. a.b.

CASSINO. E’ partito ieri pomeriggo il Cassino alla volta di Melfi. Torpedone azzurro che si preannuncia nutrito anche sotto il profilo dei tifosi, che promettono di seguire in massa la formazione di Grossi. Per il tecnico pochi dubbi: ancora out Guzzo, qualche speranza rimane invece per il recupero di Fragiello che si è sottoposto ad alcune infiltrazioni ed è riuscito a giocare la partitella settimanale. Allenamento ridotto per Leccese e per il portiere Mennella che comunque dovrebbero quasi sicuramente recuperare e partire addirittura titolari. Non cambia di una virgola il modulo di Grossi. Solito 4-3-2-1 con Cunzi (capocannoniere con sei reti) e Lorusso alle spalle di Leccese. La zona mediana sarà presidiata da Giannusa e coadiuvata da Maisto e Molinaro. Dinanzi a Mennella linea a quattro comandata dai centrali Mucciarelli e Di Nunzio. Il Cassino terzo in classifica non vince in casa da più di un mese (4-2 sul Pescina) ma è reduce da due seccessi esterni consecutivi. Lo strano andazzo non impensierisce più di tanto il tecnico Grossi che infatti afferma: “Siamo reduci da due pareggi tra le mura amiche, seppure intervallati dall’exploit di Lamezia. Noi quindi andiamo a Melfi per non perdere un’ulteriore occasione, visto che domenica scorsa non siamo riusciti ad approfittare della vittoria del Gela sul Cosenza. Il vertice della classifica non è lontano e possoano arrivare soprese di domenica in domenica, dunque dobbiamo sfruttare al massimo le occasioni che ci capitano. Proprio per questo mi aspetto una grande prova da parte dei ragazzi”. Di fronte c’è il Melfi, squadra scorbutica anche se non irresistibile in casa: “Andiamo in Lucania per fare la nostra gara; sappiamo che lo score dei gialloverdi tra le mura amiche non è dei migliori ma non ci faremo condizionare da questo aspetto”. Alessandro Salveti sport@luedi.it

LA RIPARTENZA di domenica scorsa dopo tre sconfitte di fila ha di certo galvanizzato l’ambiente e oggi al cospetto di una formazione forte e quadrata come il Cassino di mister Alessandro Grossi, terzo in classifica, il Melfi ha voglia di proseguire, di continuare a far bene e soprattutto a mettere insieme i punti necessari per inseguire l’obiettivo salvezza. Un pareggio o meglio ancora la vittoria con intera posta da portare a casa, per la gioia di squadra e pubblico di certo atteso numeroso sugli spalti della struttura calcistica dell’Arturo Valerio, sono alla portata dei gialloverdi di un Palumbo ancora fuori per la lunghissima squalifica. Questo in considerazione dell’ottimo lavoro, e con l’applicazione giusta, visto in settimana da tutto il gruppo e del morale alto proprio per il pareggio ottenuto ad Atessa domenica scorsa. “Un punto che ci ha dato tranquillità e ci ha permesso di lavorare al meglio in questi giorni – è il pensiero espresso da capitan De Angelis – da li siamo ripartiti ed ora, è chiaro, abbiamo bisogno di dare continuità ai nostri risultati, a partir da questa sfida non facile contro il Cassino, anche se siamo in casa, dinanzi ai nostri tifosi e daremo di certo qualcosa in più per arrivare a centrare un nuovo risultato utile per la nostra risalita”. Poi, col ricordo che va a

gare precedenti in casa, anche quelle da vincere a tutti i costi, ma purtroppo finite con delle sconfitte, l’attaccante principe dei gialloverdi ha ribadito “innanzitutto si deve pensare a non perdere, giocando bene, facendo al meglio la nostra parte, re-

stando concentrati tutti solo sulla gara e sul fatto che dobbiamo continuare a far punti. Poi è chiaro, andremo a caccia anche della vittoria, cercando di fare nostra la gara soprattutto se rimarremo uniti e concentrati al massimo come avve-

LEGA PRO: GLI ALTRI GIRONI Prima divisione Girone A LE GARE: Cesena-Novara Legnano-Venezia Lumezzane-Cremonese Pergocrema-Lecco Portogruaro-Verona Pro Patria-Pro Sesto Reggiana-Ravenna Sambenedettese-Monza Spal-Padova LA CLASSIFICA: Novara e Pro Patria 18 punti; Cremonese e Padova 15; Spal 14; Lumezzane 13; Reggiana e Cesena 12; Pergocrema 11; Verona, Lecco e Ravenna 10; Sambenedettese, Monza, Pro Sesto 9; Venezia(-2) 8; Legnano 7; Portogruaro 6. Venezia penalizzato di 2 punti.

Seconda Divisione Girone A LE GARE: Alessandria-Alto Adige Ivrea-Varese MezzocoronaCarpenedolo Montichiari-Valenzana Olbia-Pro Vercelli Pavia-Alghero Pizzighettone-Itala San Marco Rodengo Saiano-Canavese Sambonifacese-Como LA CLASSIFICA: Rodengo Saiano e Ivrea 18 punti; Alessandria e Sambonifacese 17; Canavese 16; Olbia 15; Carpenedolo e Como 14; Mezzocorona 13; Varese e Itala San Marco 12; Valenzana 10; Pro Vercelli 9; Pizzighettone, Montichiari e Alto Adige 8; Pavia e Alghero 6.

Seconda Divisione Girone B LE GARE: Carrarese-Sangiustese Celano-Cuoiopelli Cisco Roma-Bellaria Gubbio-Giulianova Poggibonsi-Figline Rovigo-Bassano San Marino-Prato Sangiovannese-Giacomense ViareggioColligiana LA CLASSIFICA: Figline 20 punti; Viareggio 17; Giacomense e Prato 16; Celano 15; Giulianova e Carrarese 14 ; Sangiovannese, Cisco Roma(-1), Gubbio e Bellaria 12; Sangiustese 11; Cuoiopelli 10; Poggibonsi, Colligiana e Bassano 9; San Marino 6; Rovigo 4. Cisco Roma penalizzato di 1 punto.

nuto domenica e riusciremo a sfruttare le occasioni che creeremo nel corso della sfida al team laziale, che è terzo in graduatoria”. In questa gara difficile, anche se memori del fatto che ogni partita fa storia a sè, il Melfi potrà contare sulla spinta del suo pubblico e soprattutto sulla cabala, ed una tradizione positiva che, come ricordato in questi giorni, ha visto i gialloverdi vincere tutti e due i precedenti incontri disputati al Valerio, lo scorso anno e due anni or sono, riuscendo tra l’altro poi a non perdere neanche in terra laziale, visto il pareggio per zero a zero e il successo l’anno scorso, 3 a 2. Insomma, una gara che parte sotto buoni auspici e che tutto il gruppo melfitano vuol sfruttare al meglio per far si che ciò continui, sia per cercare un successo che darebbe ulteriore spinta per la rapida risalita in classifica verso posizioni più tranquilli all’attuale che per cercare quella continuità di rendimento e ovviamente di risultati, richiesta da tecnico e società. E per De Angelis, a secco da tre turni, l’occasione di sfidare Cunzi, primo tra i marcatori, anche se il bomber di Castellammare di Stabia non ci pensa, e resta concentrato sulla gara in cui lui, o altri del gruppo, importante sarà esser in zona gol per sfruttare le occasioni avute. Antonio Baldinetti


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Sport Francavilla per non essere risucchiato in una zona di classifica pericolosa

Domenica 2 novembre 2008

Derby, è un esame per due Matera a caccia dei 3 punti per restare al vertice Quattro assenze di peso

Sfida degli ex Chisena non c’è Zangla-Campo sì

Lazic, difesa da inventare

Antonio Chisena

Il Francavilla schierato ad Angri

Un derby vero. Per tre stagioni, da quando il Francavilla è in serie D, la squadra di Franco Cupparo è stata sempre quella più avanti in classifica delle quattro, quante erano fino alla scorsa stagione le lucane in Interregionale. Una parentesi solo con il Lavello, ma la leadership fino all’anno scorso era di marca sinnica. Quest’anno il Matera sta viaggiandonelle parti alte della classifica e il Francavilla balbetta, particolarmente in casa ma non è un organico che può avere propblemi in chiave play out. Perchè, a prescindere da qualche partita in cui non ha sorriso il risultato, la squadra di Lazic può disputare un campionato tranquillo. Oggi dovrebbe trattarsi di un esame da grande per entrambe. Perchè i sinnici nelle quattro gare giocate in casa hanno vinto solo una volta, pareggiato una e perso due. De vittorie e altrettante sconfitte fori casa. Numeri che permettono di fare una radiografia trasparente alla squadra di Lazic a cui mancano i gol in casa, ma soprattutto quelli di Del Prete che, senza Chisena, ha difficoltà a trovare la strada della realizzazione. Proprio Chisena è il grande assente. Sarà sugli spalti perchè ha tanti amici in riva al Sinni, quindi l’occasione per salutarli. Non ci sarà Antonio Chisena che ieri si è anche procurato una leggerissima distorsione al ginocchio durante la rifinitura. Nulla di grave. Almeno questo è emerso parlandone con i compagni. Se sulla sponda materana l’unico ex non sarà in campo, dall’altra parte Cosimo Zangla e Giovanni Campo saranno certamente della gara. Una stagione a testa in biancazzurro e ottimi ricordi per entrambi, quindi nessun dente avvelenato come d’altronde sarà tra le due squadre. Ovviamente sana competizione sportiva, perchè entrambe hanno bisogno di portare a casa l’intera posta in palio e poi tutti più amici di prima. Non è un derby dalle rivalità accese, l’area sinnica è una terra di amici e gente tranquilla e qualsiasi sarà il risultato non cambierà nulla. Saranno duecento i tifosi del Matera nel settore riservato, ma anche in tribuna ci sarà un misto tra sinnici e materani. Giusto così e vinca il migliore. Renato Carpentieri

Giocare da Matera. Questa la richiesta che la tifoseria ha fatto a fine gara a Sant’Antonio Abate al momento in cui i calciatori gli hanno gettato le maglie. Una prestazione all’altezza del calore della tifoseria. Corino non ha fatto sconti. Come al solito, il tecnico ha fatto quello che meglio credeva in termini di convocazioni. Manuel Garcia e Mauricio Pedano non fanno parte della lista dei convocati. Quanto il provvedimento sia tecnico o disciplinare è difficile capirlo. Spicca la convocazione di Angelo Venezia. Uno che si allena in silenzio e che attende il suo momento con grande professionalità. Sarà arrivato per andare almeno in panchina? Lo si vedrà oggi. Di certo è l’unico calciatore polivalente che consentirebbe a Corino di avere una valida alternativa in almeno tre situazioni dal centrocampo in su. «Io sono qui. Mi alleno con l’obiettivo di farmi trovare pronto-afferma Angelo Veneziaquando sarò chiamato. Se andrò in panchina? Non lo so, ma a prescindere da questo dobbiamo conquistare la vittoria. Rispettiamo l’avversario, ma noi dobbiamo guardare avanti e la Nocerina ha vinto ieri e quindi non possiamo perdere ulteriore terreno dalle due di testa». In effetti il Matera ha da sfatare un paio di tabù scaramantici, perchè ha diciassette punti in classifica e altrettante reti siglate. Per la serie non è vero ma non ci

Una formazione del Matera

credo. Perchè in società alla domanda è stato risposto da parte del massimo esponente “mi sono sposato il giorno 17 e non credo a queste cose”. Come dire che la cabala o le chicche dei statistici non sono in considerazione e quindi il Matera scenderà in

campo per portare a casa l’intera posta in palio. Il tecnico non potrà disporre di Chisena squalificato, Marsico e De Vita infortunati. Pedano e Garcia sono rimasti a Matera, mentre Antonio La Fortezza dovrebbe scendere in campo dal pri-

Albano, sotto Corino, a fianco Del Prete e sotto Lazic

mo minuto. E’ molto più di una sensazione, perchè ieri mattina nell’allenamento di rifinitura è sembrato quasi scontata la presenza in campo dell’ex Galletto biancorosso. Chiaramente il condizionale è d’obbligo, perchè in settimana non ci sono state delle indicazioni particolari ed il tecnico Gigi Corino ha fatto un po’ di pretattica. Giustamente c’era da tenere sotto tensione un po’ tutti e in particolare coloro che non stanno rendendo in base a quanto potrebbero dare. Il riferimento è senza ombra di dubbio a Ruben Vicente Principiano, giocatore di altra categoria, come ha ampiamente dimostrato nella passata stagione e che finora non ha ancora reso secondo le aspettative della tifoseria, Una sola rete ad Angri, molto bella ma un atto unico e tante prestazioni al disotto delle sue enormi potenzialità. Per dirla in breve è chiamato a dare spessore e fantasia alle aspettative del Matera che puntava su Principiano e che finora è rimasto deluso.Vuoi per ragioni di condizione e infortunio, ma ora la situazione atletica e psicologica di Principiano è nelle condizioni ottimali per esplodere. Saranno presenti allo stadio Fittipaldi almeno trecento tifosi provenienti da Matera. Duecento nel settore a loro riservato e un buon numero in tribuna a testimonianza della non ostilità tra le due realtà. r.carpentieri@luedi.it

FRANCAVILLA – Finalmente il tanto atteso giorno è arrivato, in campo questo pomeriggio con fischio di inizio alle ore 14.30, Francavilla e Matera, in un derby tutto da seguire. Due squadre che scenderanno in campo per vincere, ma soprattutto per convincere. Per il Francavilla del presidente Franco Cupparo, si tratta del secondo derby stagionale, dopo quello vincente di Genzano, alla seconda giornata, in quella occasione il match-winner della gara, fu Fabio Pioggia. In casa sinnica, problemi di formazione, viste le assenze per squalifica dei difensori Gioia e Nicolao, indisponibili anche Palo e De Palo. Della delicata partita, ne abbiamo discusso con il direttore generale della compagine rossoblu Antonio L’Amico: «Per noi è una partita molto importante – dice – però cerchiamo anche di non caricarla più di tanto, di paragonarla alle altre gare, anche perché a questo punto del campionato ogni partita è fondamentale». Il Francavilla, non centra la vittoria da quattro turni, l’ultima affermazione positiva risale alla trasferta di Francavilla Fontana, in quella occasione vittoria per 10, con gol su calcio di punizione del centrocampista Nicola Romaniello. «Tutte le squadre vanno rispettate – prosegue il dg L’Amico – con il Matera si avrà un atteggiamento diverso in campo. I nostri giocatori, dovranno dimostrare tutto il loro valore e esibire la grinta giusta, per cercare di conquistare la vittoria che per noi è fondamentale». In campo quindi, ci vorrà il miglior Francavilla, per avere la meglio su un Matera molto coriaceo. «Speriamo bene – conclude L’Amico – una nostra vittoria, serve soprattutto per il morale dei ragazzi, oltre che per la classifica». Per quanto riguarda la formazione, il Francavilla dovrebbe schierare al posto degli squalificati Gioa e Nicolao, i due giovani Marziale e D’Agostino. Non è da escludere però, l’arretramento al centro della difesa del centrocampista Romaniello, con conseguente spostamento a sinistra di Marziale. Staremo a vedere. A centrocampo, Giovanni Campo e D’Amico, agiranno sulle fasce, con Pioggia e uno tra Romaniello e Mele al centro. In attacco spazio alla coppia Del Prete Scarpato, ma anche in questo caso non’ è da escludere l’impiego, di Sebastian Di Senso. Probabile Formazione: De Blasio, Milella, Zangla, Marziale (Romaniello), D’Agostino (Marziale), D’Amico, Pioggia, Romaniello (Mele), Campo, Del Prete, Scarpato. A disp.: Bruno, Simeone, Tropiano, Loprete, Di Senso, La Neve, Di Sanza. All.: Lazic. Claudio Sole


Sport

Domenica 2 novembre 2008

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JUNIORES, SINNICI CORSARI FRANCAVILLA corsaro. Il team sinnico ha conquistato una bella vittoria sul campo di Torre del Greco. Due a zero per i ragazzi allenati da De Benedictis che riscattano così gli ultimi risultati non molto brillanti. Mattatore della giornata il francese Valentin che ha messo a segno tutti e due i gol vittoria. “I ragazzi hanno giocato una bella gara - spiega De Benedictis. Grande è stata la prestazione della squadra così come quella di Valentin che ha segnato due gol molto belli”. Tutto si è deciso nel primo tempo con il giovane francese, classe '90, che è andato in rete all'8 e al 13'. Niente da fare per quanto riguarda il Matera che è tornato da San Giuseppe Vesuviano con la sconfitta per due ad uno. Al di là del risultato, buona è stata la prestazione dei materani che sono passati anche per primi in vantaggio con il gol di Ripoli al 30' del primo tempo. Nella seconda frazione la Sangiuseppese ha pressato un po' di più trovando il pari a qualche minuto dal fischio d'inizio e superando poi il Matera proprio nei minuti finali. “Per l'ennesima volta siamo stati beffati in zona Cesarini - spiega il dirigente Cerabona. Peccato perché i ragazzi hanno giocato molto bene, il Matera meritava quanto meno un pareggio”. I biancazzurri sono rimasti in dieci uomini, a dieci minuti dalla fine della gara, per l'espulsione di Perrone appena entrato in campo al posto di Ripoli. Ancora uno stop per lo Sporting Genzano che è stato sconfitto per quattro a zero dall'Angri. Con questo ko il team allenato da mister Conversano resta fermo a quota uno in classifica. Lorenzo Tortorelli sport@luedi.it

Bardi recupera De Rosama non Compierchio, Papagni squalificato

Genzano, assalto al tabù Altobradanici a caccia della prima vittoria in casa Enzo De Rosa ce la fa, Compierchio no. Potrebbe essere Murano a sostituire il giovane bomber di Candela nella gara al comunale che vedrà lo Sporting Genzano opposto al Grottaglie. Il punto conquistato domenica scorsa allo stadio Liguori di Torre del Greco ha regalòato serenità alla truppa, anche se i problemi non mancano al tecnico potentino. A cominciare dalla sostituzione dello squalificato Papagni, fermato per un turno dal giudice sportivo in settimana. Al suo posto dovrebbe essere schierato il venosino Malagnino. Per il resto l’undici che Bardi manderà in campo dovrebbe ricalcare quello degli ultimi periodi che sta rendendo parecchio, almeno fuori casa. Infatti, tra le mura amiche i conti non tornano ai biancorossi di Donato Nei. Quindi gara della svolta, anche se il Grottaglie ha dato segnali di vitalità contro il Brindiosi domenica scorsa pareggiando per uno a uno. QUI GROTTAGLIE-Già a disposizione di mister Del Rosso il nuovo portiere del Grottaglie: è Filippo Di Leo, bolognese classe ´79, svincolato, nell´ ultima stagione al Chioggia, formazione del

Anticipo del girone H Vittoria di misura ma il Francavilla meritava il pareggio

Nocerina, Mangiapane e poi sofferenza NOCERINA FRANCAVILLA

1 0

NOCERINA (4-2-3-1); Galeano 7; D'Angelo 5, Cirilli 6,5, Caridi 5, Giordano 6; Basile 6,5, Giraldi 6; Capezzuto 6, Mangiapane 7 (36' st Iossa sv), Cavallaro 6,5; Moro 6 (8' st Babatunde 6). A disp.: Iofrida, Roccisano, Mazzei, D'Esposito, Stheinhaus. All.: Giugno 6. FRANCAVILLA (4-3-1-2): Laghezza 5,5; Di Pasquale 5,5, Anglani 5, Falanca 6, Gallo 6; Morleo 6 (40' st Foderaro sv), Travaglione 6,5 (35' st Miceli sv), Nasca 6; Mala-

gnino 6,5; Galeandro 6, Sergi 6,5. A disp.: Di Punzio, Borromeo, Paglialunga, Gioia, D'Ambrosio. All.: Francioso 6. ARBITRO: Fabri di Ravenna 6. RETE: pt 39' Mangiapane. NOTE: giornata piovosa. Spettatori 3000 circa. Ammoniti: Travaglione, Caridi, Malagnino, Giordano e Galeano. Angoli 7-3 per il Francavilla. Recupero: pt 0'; st 6'. NOCERA INFERIORE. Un buon Francavilla, semina bene ma non trova punti nell'anticipo del sabato al “San Francesco”. A Mino Francio-

so resta la soddisfazione di aver tenuto in scacco per quasi tutto il primo tempo la compagine rossonera, seconda in classifica. Il 4-3-1-2 proposto dal tecnico ha dato filo da torcere alla retroguardia di casa, spesso spiazzata dalle giocate aeree dei pugliesi, che con Sergi possono contare su un ottimo faro per gli inserimenti delle altre pedine offensive. A centrocampo, inoltre, il Francavilla è stato a tratti superiore, con gli esterni Morleo e Nasca spesso in anticipo sui diretti avversari e con Travaglione assai ispirato. Un Galeano in giornata di grazia ed una

splendida manovra che ha portato al gol Mangiapane, al 39', hanno fatto poi pendere l'ago della bilancia in favore dei padroni di casa, momentaneamente ad un solo punto dalla capolista Brindisi. La sfida è stata fin da subito ricca di emozioni: all'8', Nasca va al cross, Sergi, secondo uno schema collaudato e più volte provato dai pugliesi, fa da torre per l'accorrente Galeandro che calcia di destro in diagonale, trovando l'opposizione di Galeano, bravo a deviare in angolo. E' questo il primo di una serie di importanti interventi dell'estremo difensore rossonero,

Papagni dello Sporting Genzano

girone C della serie D . Importante trascorsi in serie C con le Iperzola, Faenza e Mantova, nonchè terzo portiere del Bologna in serie A nella stagione 98/99, dietro a Antonioli e Brunner. Un rinforzo che ci voleva, in un reparto dimostratosi fino a questo momento l´anello debole della catena. A questo punto, scontato l´inserimento a tempo pieno tra i titolari dell´ ottimo classe ´91 Pinto. Tutti a disposizione (eccetto il solito Triuzzi) di mister del Rosso Del Rosso intenzionato a schierare un 4-1-3-2 con Vimigliore in campo della prima frazione. Al 28', Nocerina ancora vicina al gol: Cavallaro si procura un calcio di punizione sulla sinistra. Va lui stesso alla conclusione a giro direttamente in porta, con la palla che sbatte in pieno sulla traversa. I padroni di casa iniziano a prendere in mano l'iniziativa del gioco ma al 36' corrono un serio rischio. Travaglione serve Sergi tutto solo in area, nonché in sospetta posizione di fuorigioco. L'attaccante controlla la sfera di petto e poi di destro scaglia una conclusione fortissima diretta sotto la traversa, con Galeano pronto alla deviazione in angolo. Gara equilibrata, poi improvvisamente la Nocerina trova il gol del vantaggio. Al 39', Moro, a centrocampo, appoggia di testa all'indietro per Mangiapane che senza guardare

tale fra i pali, Camassa , Bennardo, D´amario e Carparelli in difesa ,Latartara, Piroscia, Marini e D´amblè a sostegno del tandem Piperissa- De Angelis. Proprio quest´ultimo ha mostrato buona personalità in settimana nella consueta amichevole a Monteiasi appoggiando spesso l´azione e cercando buone combinazioni con Piperissa e D´Amblè. Ma non è scontato che tutto cambierà se tra i pali sarà schierato Di Leo. Perchè gli under dovranno essere modificati. r.carpentieri@luedi.it serve in profondità sulla sinistra l'accorrente Cavallaro che va al cross: in tuffo proprio Mangiapane indirizza di testa alle spalle dell'incolpevole Laghezza. Al 42', il Francavilla ha subito l'occasione per pareggiare: Malagnino viene dimenticato in area ma spreca di testa l'occasione del pareggio, lasciandosi ipnotizzare da Galeano. Con il Francavilla sbilanciato in avanti, alla Nocerina riesce bene un solo contropiede: al 14' la ripartenza rossonera porta al tiro Capezzuto, la cui conclusione a tu per tu con il portiere è fuori. Al 33', Sergi, incredibilmente, spreca calciando altissimo un pallone invitante, con la difesa di casa impreparata. Nel finale, la Nocerina controlla d'esperienza il risicato vantaggio e porta a casa il successo. sport@luedi.it


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Sport

Domenica 2 novembre 2008

Un pomeriggio sereno per Maida e Policano

Il Ferrandina rallenta la capolista Policoro POLICORO FERRANDINA

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POLICORO: Maida, Cicchielli, Digno, Malucchi, Nuzzi, Panetta (57' Ripa), Fumarola, Nigro, Russo (83' Aurelio), Castoro, Vitale (79' Rapolla). A disp: Labriola, Achillea, Gallitelli, Nettis. All: Labriola. FERRANDINA: Policano, Granato, Matrice, Romeo, Mastrangelo, Cozzolino, Saulle (71' Loponte), Ciardo, Greco (71' Cirillo), Grieco, Forino (71' Messeri). A disp: De Vincenzo, Pantone, Russo, Nacarlo. All: Stigliano. ARBITRO: Benevento di Potenza (La Sala - Sofia) NOTE: Ammoniti: Digno, Castoro (P); Ciardo, Grieco, Forino (F). POLICORO - Termina a reti inviolate la sfida tra il Policoro 2000 e il Ferrandina, anticipo dell'ottava giornata del campionato d'eccellenza. Zero a zero il risultato finale della gara giocata ieri al “Rocco Perriello”, un match poco ricco di emozioni. Sono i padroni di casa ad essere subito pericolosi: al 3' la giocata Vitale Malucchi centra l'incrocio dei pali e preoccupa

Policano. Subito dopo è il Ferrandina a cercare la rete, con una rimessa laterale deviata sul palo. Ma sono gli jonici a creare maggiore gioco offensivo, più volte neutralizzato dall'attenta difesa avversaria. Al 18' grande giocata per i biancocelesti: su calcio di punizione Nigro sfiora il gol, centrando il palo. Ancora il Policoro al 37', con una bella azione di Russo su rovesciata, di poco sopra la traversa. Il primo tempo ci conclude con i ragazzi di mister Stigliano avanti: Grieco prova a beffare la difesa jonica ma Maida è attento ad intercettare la sfera e a bloccare l'azione offensiva. Il secondo tempo si apre con lo stesso copione: Policoro avanti e Ferrandina guardingo in difesa. Al 46' la punizione dal limite calciata da Vitale è facile preda di un attento Policano. Ancora i padroni di casa con Russo, il cui tiro è fermato dall'estremo difensore ospite. Comunque il Ferrandina non resta a guardare: al 79' la punizione calciata da Cirillo è alta; all'82' è il neo entrato Messeri a impensierire la difesa policorese. Le ultime azioni degne di nota sono dei padroni di casa. All'84' la bella giocata Digno - Ripa è di pochissimo fuori; a tempo scaduto ci prova il tandem Rapolla - Aurelio, ma Policano c’è. Eleonora Cesareo

FORZA MATERA-PISTICCI

MURESE-BANZI

AC OPPIDO-AVIGLIANO

Innesti per i gialloblè

Lardo punta alla vetta

Sfida tra ex per la svolta

MATERA - Si gioca al “XXI Settembre - Franco Salerno” il derby tra il Forza Matera e il Pisticci. Una gara tra due squadre che arriva a questo confronto non nella migliore forma psico-fisica possibile. L'undici di Liuzzi è reduce dalla sconfitta (0-3) contro l'Angelo Cristofaro di Oppido. Un ko che brucia più per come si è sviluppato che per il risultato in se. Anche in casa gialloblè l'umore non è dei migliori dopo il pari interno contro il Ferrandina. Le due formazioni sono anche accomunate da una lunga lista di infortunati. Tra i materani torna nella lista degli indisponibili il centrocampista Giuseppe Biondino, che si va ad affiancare al lungodegente Tonio Albano e a Marco Acito (questi due ex di turno). In più Liuzzi deve fare a meno di Luca Moramarco e sicuramente non rischierà Nicola Volpe, reduce da un leggero stiramento. Per Valente le notizie non sono migliori perchè sono fuori il capitano Giuseppe Fortunato, il difensore Di Maria (per tutta la settimana alle prese con la febbre), l’altro difensore Salerno, oltre che lo squalificato Montano. Però i gialloblè potranno contare su due nuovi innesti. Sono stati tesserati, infatti, nelle ultime ore il difensore Matteo Iovane, classe 1987, proveniente dalla Giffonese (Eccellenza campana) che può essere utilizzato sia al centro della retroguardia o sulla corsia sinistra; l’altro acquisto è l’under classe 1989 Antonio Regina, attaccante proveniente dalla Boys Caivanese. Entrambi erano svincolati e quindi subito utilizzabili. Arbitrerà Santoro di Potenza con il supporto di Mariano e Mekonen. a.mutasci@luedi.it

LA MURESE dopo le due bellissime ultime partite interne con il Picerno e l’Atletico Scanzano, in Coppa Italia, ha sofferto un bel po’ con il Ricigliano, ma senza scomporsi ha portato a casa un importante punto che ha permesso a Lotano e compagni di conservare la vetta della classifica. Quel Policoro che ieri ha pareggiato e rallentato la sua corsa in vetta. È un motivo in più per gli uomini di Lardo per stare concentrati per fare bottino pieno per restre soli al comando. Ma c’è anche da dire che il Banzi lontano da casa in quattro partite ha racimolato solo un punto, a Irsina. Manco a dirlo proprio l’Irsinese è stata l’unica squadra ad uscire imbattuta sul campo della Murese. In un campionato molto equilibrato la Murese deve temere solo se stessa. La squadra del presidente Remollino è sicuramente l’unica società lucana di Eccellenza a vantare in organico molti giocatori locali, considerando tali anche Lotano, Cocina, Di Senso, e Innocenti, che risiedono nello stesso territorio della comunità montana del Marmo Platano. Il calciatore che può considerarsi quasi “forestiero” proviene da circa cinquanta chilometri di distanza da Muro Lucano, precisamente da Potenza, è il portierone Giovanni Scaldaferri. Mentre la riprova del dato precedente è data dagli ospiti che hanno in organico molti giocatori che vengono dalla vicina Puglia. Le due formazioni si presentano all’incontro odierno al gran completo. La Murese propone in avanti il duo delle meraviglie Dutra-Di Senso. Carmine Pepe

OPPIDO- A. Cristofaro e Avigliano si sfideranno oggi pomeriggio sul sintetico di Oppido Lucano. Le due squadre, che navigano in terza e quarta posizione nella generale, cercheranno di portare a casa i tre punti. Per la squadra di casa le novità rispetto alla scorsa giornata di campionato saranno minime. Tra i pali Di Corato; in difesa Giganti Ge., Volturno, Santagata e Manniello Dom; a centrocampo Leone A., Leone G., Vaccaro e Villano; in attacco Montenegro e Paolucci. I ragazzi di Mister Manniello faranno a meno di Baldini fermo per pubalgia. Gli ospiti risponderanno con Vaccaro in porta; Muzzillo, Carlucci, Potenza e Petraglia in difesa; Di Pietro, Fiorino, Ottati e Sileo a centrocampo; Santopietro e Grieco in attacco. Per entrambe le formazioni la gara odierna potrebbe rappresentare una svolta alla stagione. In effetti riuscendo a vincere questa gara, sia la compagine bianco-verde che quella granata, potrebbero diventare le favorite per la vittoria finale del torneo. Una sconfitta farebbe ritornare normali due squadre che, sino ad oggi, hanno fatto vedere bel gioco e ottimi risultati. Tra le fila dell'Angelo Cristofaro sono tanti gli ex che scenderanno in campo. Santagata, Volturno e Montenegro nelle passate stagioni hanno vestito la maglia granata dell'Avigliano, regalando tante soddisfazioni ai tifosi. Oggi, invece, proveranno a dare un dispiacere agli ex tifosi. Le due squadre potranno contare sui proprio tifosi e la partita si preannuncia caldissima sotto l'aspetto agonistico. Entrambe le formazioni proveranno a fare bene per portare a casa i tre punti in palio.

BALVANO-IRSINESE

VALDIANO-ATELLA M.

Punti pesanti Campani in chiave salvezza con tanti assenti RICIGLIANO - Gli ospiti dell'Irsinese si trovano al centro della classifica. I locali del Balvano si trovano, invece, sul fondo della graduatoria generale. Per quel che conta, tuttavia, tra il team materano del tecnico Patella e quello rossoblu dell'allenatore Turturiello ci sono soltanto sei punti di differenza. Il doppio di quanti ne sono in palio in quel di Ricigliano. Pure per questa ragione da parte del Balvano, ormai votato alla linea verde con soli pochi giocatori esperti a farla da chioccia, c'è la forte determinazione nel voler conquistare l'intera posta in palio. Per Turturiello, capitano, giocatore e allenatore di tante battaglie calcistiche, e compagni il compito non è facile, ma nemmeno troppo difficile. Se troveranno degli spazi necessari per superare la difesa degli ospiti che si preannuncierà molto solida, finirà con l'essere tutto più facile. Per il team irsinese viene preannunciata più o meno la stessa formazione che domenica scorsa ha pareggiato in casa contro la Ruggiero Valdiano a reti inviolate. Quanto ai locali, che sono reduci da una brutta sconfitta con un forte Avigliano, potrebbero anche esserci delle novità, peraltro non annunciate, ma in fondo si può prevedere che lo schieramento odierno possa per grandi linee ricalcare quello del turno precedente anche se Marco Bovino e Donato Turturiello rientrano dopo la squalifica di due giornate. Nell'Irsinese, invece, assenti Piscitelli e Sansone per squalifica. Biagio Bianculli

FIDUCIA, malgrado tutto. Franco Masullo, coach 46enne del Ruggiero Valdiano, infonde tranquillità al suo gruppo, oberato dalle assenze in occasione dell’ottava di campionato, in programma al “Del Sole” di Marsico Nuovo, contro l’Atella Monticchio Vulture. “Sarà una partita votata all’attacco - afferma il tecnico originario di Montesano sulla Marcellana. E’ naturale che giocheremo al massimo, sebbene pesino gli infortuni”. Masullo analizza la situazione complessa del proprio organico: “Mancheranno Malito, Guida - al cui posto giocherà Calandriello - e Salamone. In settimana non si è allenato neppure Di Falco, che conto di poter recuperare in vista della partita”. Il club del presidente Nicola Viscido, reduce dal pari ad Irsina, si prepara ad affrontare tre incontri nel giro di una settimana, incluso il ritorno di Coppa Italia contro l’Avigliano: “Sono tre partite complesse, ma stiamo conseguendo risultati positivi da cinque turni. Domenica scorsa, pur dominando lungamente la partita, abbiamo lasciato due punti preziosi. Nel torneo tricolore affronteremo una difficile sfida (conclusasi all’andata sul punteggio di 2-2, ndr), anche perché non potremo schierare Sanseviero, autore di un gol all’andata, in quanto squalificato”. L’ex allenatore del Comprensorio Valdianese è comunque conscio dei risultati sino ad ora maturati: “Viste le difficoltà iniziali e considerato il cambio di categoria, una sola sconfitta in dodici gare ufficiali è già un gran risultato”, conclude Masullo. c.m.

VULTUR-RICIGLIANO

A. TRICARICO- PICERNO

Bianconeri per il riscatto

Scarfone suona la carica

RIONERO - Al Corona la Vultur del presidente Asquino ospita il Ricigliano. Una partita non facile per i rioneresi che questo pomeriggio volendo e nolendo devono fare di tutto per rialzare la testa dopo un avvìo di campionato non proprio esaltante. L'undici salernitano non è di certo dei più agevoli. E' un avversario ostico da prendere con il pinze. I campani, reduci dal pari interno con la Murese, dopo il buon avvìo iniziale con le vittorie nella prima giornata in trasferta contro l'Atella Monticchio e nella seconda in casa a spese dell'Az Picerno ha praticamente perso nelle tre successive gare in trasferta e impattato in casa prima con il Ferrandina e domenica scorsa con la Murese. Il pari interno degli ospiti di domenica scorsa contro la capolista Murese potrebbe essere il segnale che i campani sono in ripresa e di sicuro arriveranno a Rionero con l'intento di fare bottino pieno. Impedire che tutto ciò possa accadere è compito del giovane complesso vulturino che nonostante giochi delle ottime partite non riesce poi a guadagnare punti e quindi a non fare risultato nonostante si sia venuto a trovare in vantaggio in più di un incontro, come domenica scorsa a Picerno, da dove è uscito sconfitto nonostante sia andato in vantaggio per primo. I giovani calciatori di mister Ficarazzi sono ben coscienti di dover dare tutto questo pomeriggio per riuscire nell'impresa per conquistare l'intera posta in palio per uscire dalle sabbie mobili della bassa classifica che proprio non si addice al glorioso e blasonato Vultur. Michele Rizzo

REDUCE da tre ko di fila, nonostante un buon calcio, l’Azzurra Tricarico è chiamata al riscatto per rivendicare le proprie ambizioni di alta classifica. Contro ci sarà l’AZ Picerno, formazione ostica in casa, molto meno fuori. A suonare la carica non può che essere il capitano della squadra, Giuseppe Scarfone: “Vogliamo assolutamente uscire da questo momento buio; il gioco c’è, ma un po’ di sfortuna ci sta impedendo di raggiungere i risultati sperati. Abbiamo vissuto una settimana intensa, sia dal punto di vista atletico che tattico, con la giusta determinazione e rabbia agonistica possiamo centrare la vittoria”. Abrescia punterà tutto sulla qualità, affidandosi molto probabilmente ai suoi uomini tecnicamente più validi: Porfido e Pugliese, gente in grado di cambiare il volto di una partita in qualsiasi momento. Si rivedrà Antini, autore di una prova opaca contro l’Irsinese ma capace di una gara molto positiva contro l’Atella. Tanti i dubbi in attacco, probabilmente il reparto maggiormente in crisi in questo periodo. Molto dipenderà anche dal fatto che Angelastro, Basile, Bozzi e Sparapano hanno avuto poco tempo per conoscersi, fatto sta che toccherà a loro rilanciare le ambizioni della squadra. Il Picerno ha conquistato tutti i punti (dieci) tra le mura amiche e sicuramente ha tutte le intenzioni di porre fine a questo trend negativo. Dimase non avrà problemi di formazione e data la sua esperienza cercherà di sfruttare al meglio le difficoltà che i padroni di casa vivono. Paolo Paradiso


Sport BELLA-VIGGIANO

REAL IRSINA-S. MONTALBANO

Domenica 2 novembre 2008

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GROTTOLE-BORUSSA PLEIADE

Bella prova il riscatto

Linea verde che paga

D’Ascanio è sereno

BELLA-Partita ostica questo pomeriggio al comunale di Bella. La formazione di mister Del Pino, dopo la sconfitta contornata da polemiche contro il Borussia Pleiade, incontra un Viaggiano, proiettato nelle alte sfere della classifica. Sanchirico e Campisano, per quanto concerne lo schieramento ospite, sono i calciatori più prolifici, mentre la formazione di casa sembra avere come punto di riferimento Troiano A.. Verrastro dovrebbe dare una prova delle sue capacità, valutando le sue ultime prestazioni, con una sola rete messa a segno. Ad una condizione psicologica positiva del Viaggiano, si contrappone uno stato d'animo quanto meno perplesso nelle fila del Bella, contrassegnato da due risultati negativi consecutivi. La partita contro il Borussia ha sancito la fine dell'imbattibilità casalinga di capitan Troiano e compagni, ma comunque andare a vincere nel paese del Marmo Platano, non è impresa da poco. Una partita dal sano sapore di rivalsa per il Bella, mentre il Viaggiano, ha la possibilità di testare le sue qualità e comprendere cosa vuole da questo campionato. L'ottava giornata potrebbe offrire ai tifosi la reale forza delle squadre e fissare degli obiettivi consoni e più veritieri per entrambe le formazioni. Considerando che il Real Tolve già ha battuto Viaggiano e Bella e ha un vantaggio di cinque punti sulle sue dirette inseguitrici, mentre guardano dal basso la classifica, il Bella dista dal Vitalba sempre cinque punti, farsi due conti in tasca sembrerebbe una operazione sensata. Giovanni Petilli

S’insiste sulla linea verde, in casa Real –Irsina, mister Giacomo Rizzi per niente preoccupato per l’assenza di uomini esperti in mezzi al campo, insiste sull’inserimento in prima squadra di giovani leve a volte anche locali.Oggi con molta probabilità toccherà al giovane “ Michele Masiello” fare il suo esordio dal primo minuto in prima squadra contro il Montalbano. Abbiamo chiesto a mister Rizzi come intende affrontare la partita contro gli jonici. «Anche questa settimana-dice Rizzi- abbiamo svolto un ottimo lavoro, ho visto l’entusiasmo che mi piace vedere durante gli allenamenti, i ragazzi hanno lavorato con molto impegno, e mi sembra che oggi avremo qualche bella sorpresa, ed anche qualche gradito ritorno (Nicola Potenza) .Speriamo che le cose vadano nel senso giusto –continua Rizzi- le condizioni ci sono tutte, quando i ragazzi s’impegnano così come ho potuto riscontrare in quest’ultima settimana, diventa quasi logico, aspettarsi la domenica un risultato positivo, nonostante tutti sappiamo che alla fine, nel calcio, spesso non è così». La partita di oggi, non sembra far presagire un impegno agevole per i gialloblu, l’avversario che la squadra di Rizzi incontrerà, non naviga in buone acque, solo tre punti consuntivati fin’ora.«Il Montalbano è una squadra con radici storiche –conclude Rizzi- da qualche anno le cose non stanno girando più per il verso giusto, ma per noi resta sempre un grande avversario per il quale bisogna prestare la massima attenzione, non penso proprio che si presentino ad Irsina in veste di turisti». Mimmo Donvito

GROTTOLE - La vittoria esterna di domenica scorsa contro il Varisius Matera ha caricato di ottimismo i giocatori del Grottole, ma la gara di questo pomeriggio contro il Borussia Policoro si presenta, comunque, non troppo facile per i biancazzurri. Anche il Borussia, infatti, è in ottima forma ed è reduce dalla vittoria infrasettimanale sul campo del Bella che ha permesso ai giocatori di mister Pino Viola di balzare al secondo posto della classifica. Ma il tecnico del Grottole D'Ascanio, ci tiene particolarmente a vincere contro il Borussia in una gara che oltre a tre punti pesantissimi porterebbe la conferma definitiva che il mister abbia creato una squadra da vertice nel giro di soli due mesi, che sa vincere anche senza giocatori importanti ma con l'aiuto di tutti i componenti del gruppo, pronti a sfruttare le opportunità di giocare che il tecnico concede ad ognuno. Gli allenamenti settimanali, inoltre, si sono svolti con tranquillità e serenità all' interno del gruppo con diverse partitine in famiglia, dove D'Ascanio ha potuto osservare attentamente la forma e le motivazioni di ogni suo elemento a disposizione per questa partita. Il mister comunque non lascia trapelare nulla sulla formazione che scenderà in campo. Di certo le redini del centrocampo saranno affidate a Raffaele Paladino e il muro difensivo sarà formato, come sempre, da Mario Noviello e da capitan Paolo Allegretti. Carlo Amodio

Tolvesi in testa e decisi a continuare a volare

Scanzano, la corazzata Real in riva alla Jonio SCANZANO JONICO – Big match oggi in riva allo Jonio. Arriva la terribile corazzata del Tolve, prima in classifica, che con 19 punti guida il campionato di Promozione lucana. Ad attenderla c’è lo Scanzano, allenato da mister Franco Calone, che nonostante i 13 punti in classifica, divede con i rivali odierni lo scettro dell’imbattibilità in campionato. Ma i padroni di casa non sono nelle condizioni migliori per quanto riguarda l’organico, per affrontare una sfida così delicata. “E’ inutile negarlo – ha detto al Quotidiano il tecnico scanzanese, Calone – abbiamo tanti assenti, non mi va nemmeno di elencarli, ma la cosa però non deve essere affatto un alibi.” Non è un uomo abituato a piangersi addosso, mister Calone. Già in passato ha dato più volte dimostrazione di sapersi adattare all’emergenza. Di fare di necessità virtù. Sta di fatto che per lo Scanzano non è un buon momento. Oltre al forte centrocampista Carlomagno, che ne avrà per un po’, sono indisponibili per oggi anche la mezza punta Roberto Frabetti ed il bomber Laviola, che è di nuovo alle prese con guai fisici seri. In forse anche il forte difensore

MOLITERNO-SANTARCANGIOLESE

VARISIUS-LATRONICO

Moliterno, guai a rilassarsi

Seconda gara interna di fila

Il pericolo Santarcangiolese incombe, ma nella squadra di Vignati ancora brucia la sconfitta dell'ultimo turno. Per i rossoblu la partita di Policoro doveva seguire una ben altra svolta. “Rimane il rammarico per aver fermato la marcia in classifica - dichiara l'allenatore della Polisportiva Felice Vignati ma ai miei giocatori non posso recriminare niente. A Policoro il Moliterno ha giocato la migliore partita delle otto disputate sino adesso. Siano andati anche meglio rispetto alla gara in casa con il Varisius. Sono svanite sotto i nostri occhi almeno un decina di occasioni, però è anche vero che la strada del gol ce l'ha sbarrata un bravissimo portiere”. Dunque la Santarcangiolese. Altra musica e primo vero match di cartello sul campo amico per la compagine del presidente Latorraca, la quale farà di tutto per riconquistarsi in classifica il posizionamento perduto con la sconfitta di Policoro. Il derby tra le due squadre valligiane sulla carta si presenta rovente, da fuochi d'artificio, aperto a qualsiasi risultato, con la squadra ospite temibile soprattutto nel suo reparto avanzato. “ Rispetto alla passata stagione - commenta ancora Vignati - i nostri avversari hanno dalla loro un organico più compatto e risolutivo, dunque non possiamo permetterci distrazioni”. Per quanto riguarda la formazione di casa, a parte lo squalificato La Salvia, dovrebbe essere quella delle ultime giornate. Il Moliterno quest'anno ha sempre vinto in casa, con l'ostica avversaria di oggi proverà ad allungare la striscia positiva. Mimmo Mastrangelo

SECONDA gara interna consecutiva per i nero-verdi, avversario di turno è il Latronico, sulla carta sembrerebbe una gara dal risultato scontato, ma per i materani è tutt'altro che agevole. I motivi per non sottovalutare l'incontro odierno, ed i termali in particolare, sono tanti, infatti il Varisius viene da due cocenti sconfitte consecutive, una classifica che si fa preoccupante, l'infortunio dell'ultima ora di Netti, e il Latronico alla disperata ricerca di punti salvezza. Notizia dell'ultima ora è l'acquisto di due pedine importanti per i potentini, calciatori di indubbie qualità ed esperienza in categorie superiori. Al di là dei tanti problemi e difficoltà la gara di oggi per il Varisius è di grande importanza, vincere comporterebbe risalire la china, dare un'iniezione di fiducia a tutto l'ambiente, distaccare in modo sostanziale l'ultimo posto che condanna alla retrocessione diretta. “La squadra dopo l'immeritata sconfitta interna col Grottole ha fatto quadrato, analizzando le difficoltà e le cose che non hanno girato nel modo giusto, dichiara D'Adamo Emanuele, dirigente materano, i ragazzi hanno svolto ottime sedute di allenamento, impegnandosi sul campo con serietà e dedizione”. La formazione anti-Latronico, non sembra ancora essere stata decisa dal mister Tucci, probabilmente ci sarà la riconferma dell'under Masiello, in coppia forse con lo zio Vito Nocco, in porta c'è la presenza di Stella, per il resto sarà da decidere prima dell'incontro dopo aver controllato le condizioni fisiche dei convocati. p. l.

VITALBA-LAGOPESOLE

Franco Calone dello Scanzano

bernaldese, Chiruzzi, alle prese con la pubalgia. Ma Calone anche in virtù del fatto che può contare sugli under “terribili” (anche alla luce del fatto che la precedente gara casalinga con la Santarcangiolese è stata risolta dai diciassettenni, Cecere e Puppio) promette: “Sono convinto di mettere un undici in campo che saprà farsi rispettare”. Pierantonio Lutrelli

PESCOPAGANO-MIGLIONICO

Ultima chiamata Ospiti decisi per entrambe a fare risultato FILIANO - Terzultima contro quintultima. Vitalba contro Lagopesole. Letta così la sfida odierna tra la squadra di La Capra e quella di Coviello assomiglia tanto ad un'ultima chiamata per entrambe. La parola d'ordine, come spesso accade in questi casi è vietato sbagliare. La situazione di classifica sia per la compagine filianese che per quella castellana che non possono concedersi più distrazioni o battute a vuote. Il Vitalba è reduce dalla sconfitta di Sant'Arcangelo per 2-0 e in casa non ha mai vinto, mentre il Lagopesole domenica scorsa ha conquistato il suo primo punto interno della stagione contro l'Atletico Scanzano e in trasferta ha ottenuto quattro dei cinque punti fino ad ora raggrannellati. La formazione di La Capra non vince in casa dallo spareggio play - out contro il Futura Potenza per 2-0 datato 2 giugno. Da allora solo un pareggio e due sconfitte in questa stagione. Ma i freddi numeri da soli non bastano a spiegare l'importanza della partita che diviene fondamentale per non vedere allontanarsi le dirette concorrenti per la lotta alla salvezza. Vitalba e Lagopesole questo lo sanno e sono pronte a mettere sul terreno di gioco la voglia e la determinazione adatta per non perdere ulteriore terreno. Biagio Bianculli sport@luedi.it

PESCOPAGANO- Dopo l'importantissima quanto netta vittoria sul campo del Montalbano, che ha fruttato la prima vittoria della stagione, la compagine del Presidente Laurenziello si appresta ad ospitare il Miglionico del trainer Paterino, rinfrancata nel morale, non solo per l'ottima prestazione di Domenica scorsa, ma soprattutto per l'agognata risoluzione dell'interminabile sequestro del Comunale di Pescopagano. E' dell'ultim'ora, infatti, la notizia relativa al dissequestro dell'impianto sportivo da parte del PM del tribunale di Melfi. Il tecnico di casa Pinto dovrebbe riuscire a schierare la miglior formazione possibile vista l'assenza di infortunati e squalificati. Tutti abili ed arruolati, quindi, gli atleti di Pinto e smaniosi di bissare l'ottima gara disputata sul terreno di gioco di Montalbano. Gli ospiti sono formazione assai temibile, con elementi di categoria in grado di fare la differenza, come i vari De Ceglie e Tataranni e anche domenica scorsa sono usciti vittoriosi dalla trasferta di Latronico, balzando in questo modo al secondo posto in classifica generale in condominio con il Viggiano. I ventidue in campo daranno certamente più del 100% con l'intenzione di mettersi in mostra, vista la presenza di una tv locale che trasmetterà l'incontro sul proprio canale satellitare. Questa la probabile formazione del Pescopagano: Pinto, Perillo, Tavarone, Cantone, Miele, Lotano M., Lanza A., Pelosi, De Leonardis, Montano, Gonnella. Gabriele Lotano


50 Sport Programmazione e crescita nel rione Chianchetta GOLEADA DEL PANTANO, PARI A POTENZA Domenica 2 novembre 2008

Parco 3 Fontane primato non casuale LO TROVI lì, dove meno te lo aspetti, specie se pensi che l’anno scorso ha salvato la categoria solo battendo il Possidente nello spareggio salvezza. Il Parco Tre Fontane Potenza oggi è primo in classifica, guida assieme al Bar La Notte il gruppo A della Prima Categoria. Ha beneficiato di tre punti a tavolino per la gara con il Ruvo (finita sul campo 2-2), ma il primato non può essere considerato casuale, perchè dietro c’è un progetto. Interessante il coinvolgimento di quanta più gente possibile del rione Chianchetta di Potenza (citiamo il presidente Pasquale Capobianco, il team managere Giovanni Cervi, il direttore generale Rocco Quaratino, l’instancabile Peppino Santoro, Vincenzo Manicone). A cominciare dal settore giovanile, dove sono coinvolti atleti quasi tutti del popoloso quartiere, ma poi anche nella programmazione e nell’attenzione, nella valorizzazione delle forze locali, componenti che sfociano nella prima squadra, guidata da Paolo Silipo e che oggi si arricchisce degli inserimenti di gente di categoria come Pellegrino, Arcamone (un talento puro), Zaccagnino, Scavone, De Francesco e Liuzzi, questi ultimi provenienti da Bari, nulla è lasciato al caso. Insomma un adeguato mix che potrebbe lancia-

re in alto questa splendida realtà cittadina. Il direttore sportivo Orazio Colangelo, con la modestia che gli appartiene, però, non fa progetti pindarici: «Puntiamo a un campionato di vertice, ma per la vittoria finale ci sono tante altre realtà, oltre la nostra, che meritano attenzione, come il Pietragalla di Potenza, il Ruvo, il Savoia, il Bar La Notte e il S. Angelo di Petilli». Per confermarsi in vetta, oggi (ore 11.30 a Rifreddo), occorrerà battere il San Tarcisio Rionero. «Gara difficilissima», ammonisce Colangelo, ma non per questo non ambisce a cogliere un risultato pieno. Un po’ come dire che il P3F vive alla giornata, ma soprattutto in società si crede molto nell’attenta valorizzazione dello sport, del calcio in particolare, come volano di crescita per i giovani e di educazione attraverso sani principi. L’aspetto agonistico, quando il lavoro procede attraverso questi canoni, può finire in secondo piano, ma non per questo non ne beneficia. La cornice a questo eccellente quadro la fa il rione Chianchetta, pronto a stringersi attorno a squadra e società in caso di un inaspettato successo finale. Alfonso Pecoraro

LAGONEGRO, SETTIMA VITTORIA ALLA PORTATA

CASTELGRANDE IN CASA PER LA FUGA

METANAUTO, INSIDIE AD ACCETTURA

TESTACODA PER IL MOLITERNO


Sport 51 A Dilettanti Ruggieri è l’unico a provare ad impensierire i pontini Domenica 2 novembre 2008

Levoni, gara da dimenticare Il Latina strapazza un Potenza mai in partita A.B. LATINA LEVONI

95 56

A.B. LATINA: Muro 16, Vannini 5, Canelo 2, Svoboda 22, Coronini 6, Firrincieli 2, Chiumenti 5, Pilotti 10, Ochoa 16, Bisconti 11. Allenatore Benedetto. LEVONI POTENZA: Chiarastella 13, Grasso 8, Ruggeri 14, Vetrone 3, Ferrara 3, Rato 2, Palombita 11, Santamaria, Metz 2, Femminini. Allenatore Tripodi ARBITRI: Scudiero di Milano e De Rosas di Santa Teresa di Gallura (Sassari). PARZIALI: 21-9, 46-32, 67-47, 95-56 NOTE: usciti per cinque falli Canelo (1' e 15” del terzo quarto) e Palombita (4' e 20” dell'ultimo quarto). A.B. Latina: tl 20/28; t3 11/22. Levoni Potenza: tl 10/22; t3 6/22. LATINA - Un passo indietro o forse addirittura due per la Levoni Potenza rispetto alle precedenti uscite fuori dalla mura amiche. A Latina, ieri sera, non c'è stata praticamente partita tra il quintetto locale di coach Benedetto e la squadra allenata da Tripodi. I nerazzurri di casa, infatti, hanno letteralmente dominato il confronto, incontrando soltanto qualche difficoltà nella parte centrale del secondo quarto di gioco quando Ruggeri e compagni sono arrivati anche a -8 e, dunque, ad un passo dal riaprire il match grazie alle invenzioni del “lungo” ex di turno e di Palombita, il cui exploit non è però stato sufficiente a rimettere in carreggiata la gara. Per Potenza, però, tutto questo ha finito per rivelarsi un fuoco di paglia e quando Pilotti, a 4' e 17” ha messo dentro la “tripla” del +32 (8553), anche il più incallito degli ottimisti in casa lucana si è definitivamente seduto chiudendo l'album dei sogni. Da questo momento in poi e nonostante la buona volontà da parte della Levoni Potenza di limitare i danni, la partita diventava pura accademia per l'A.B. Latina, assoluta padrona del campo e felicemente solitaria al comando della classifica del girone “B” della A Dilettanti di basket con un cinque su cinque da mettere paura a chiunque. Per Potenza, invece, un ritorno momentaneo all'Inferno dantesco dopo quanto di buono fatto vedere tra le mura amiche e, perché, anche nelle uscite lontano da casa a Ferentino prima e Fossombrone dopo.

le PAGELLE Tripodi in un time out e accanto Giancarlo Palombita

A Latina, ieri sera, il quintetto di Tripodi non è mai stato in partita, complice una squadra, quella di Latina, che ha soffocato sul nascere ogni velleità di rivalsa della squadra potentina. Le basse percentuali al tiro (39% per un 14/36 sin troppo eloquente) della Levoni finivano per essere il minimo comune denominatore di una sconfitta forse, chissà, annunciata ma non in queste proporzioni. Gianluca Atlante sport@luedi.it

l’INTERVISTA «Bisogna reagire in fretta, domenica c’è il derby»

Tripodi: «Approccio errato Siamo rimasti in albergo» Il tecnico non ha cercato scusanti UNA DISFATTA, un ko senza alibi e scusanti. La Levoni Potenza è uscita sconfitta pesantemente dal Pala Bianchini di Latina con il punteggio a 95 a 56 che la dice lunga sull'andamento di una partita dominata in lungo e in largo dalla squadra di Giovanni Benedetto. La formazione di Tripodi esce invece annichilita, piccola come un bambino bastonato a più riprese dal padre. Una vera e propria Waterloo che sottolinea nel bene e nel male i limiti tattici della compagine potentina, incapace di esprimersi sui livelli a lei congeniali. Una partita nata male e finita peggio, con il Latina, bravo a gestire tutte le fasi del match con la naturalezza dei momenti migliori. I lucani non sono mai esistiti, subendo la maggiore duttilità tecnica e atletica dei pontini, guidati da Ochoa e Muro ma anche da una condizione tecnica e mentale capace di produrre emozioni e spettacolo. Sconcertante davvero la Levoni vista all'opera a Latina, squadra spenta, senza nerbo ne carattere, il quintetto di Tripodi ha perso una gara incredibile sotto ogni punto di vista. In settimana (e che settimana visto il derby del Palasassi) ci sarà da riflettere e ragionare sulle reali valutazioni di una partita sciagurata. Mai da quando i lucani sono nella terza serie la società del presidente Francesco Petrullo ha incassato un ko così pesante. Lo scarto più netto risale infatti alla sciagurata parti-

ta di Porto Torres dell'anno scorso quando gli atleti di Giampaolo Di Lorenzo vennero sconfitti per 81 a 69. Percentuali al tiro disastrose, atteggiamento sbagliato sin dall'inizio, pessimo comportamento sul piano tattico, queste sono in soldoni le cause scatenanti di una sconfitta che non ha scusanti. Il tecnico Gianni Tripodi al termine della partita ha analizzato le ragioni di un ko netto, mortificante e quanto mai duro da digerire. Il coach reggino, ha dichiarato: “Siamo rimasti in albergo o peggio ancora a Potenza. Abbiamo avuto l'approccio sbagliato alla gara. Il Latina ha giocato in maniera esemplare, grazie ad una pallacanestro muscolare che ci ha messo in difficoltà sin dall'inizio della partita”. Il tecnico della Levoni Potenza non cerca scuse: “La nostra gara è stata inguardabile. Purtroppo nella vita ci sta anche questo, ora bisogna reagire in fretta ed essere bravi a metabolizzare la sconfitta pesante di Latina”. Sulle ripercussioni in classifica Tripodi non ha dubbi: “Perdere di un punto o di trentanove come purtroppo è capitato a noi non è un dramma. La sconfitta a mio avviso non pregiudica il cammino in campionato. I ragazzi non hanno espresso l'orgoglio e la grinta delle precedenti partite”. Tripodi chiude la sua analisi al termine di una serata amara affermando: “In questo campionato tutto può succedere. Abbiamo visto anche Sant'Antimo perdere di 43 punti contro Ostuni e sfiorare il successo proprio domenica a spese del Latina. Peggio di così non poteva andare, mi auguro che i ragazzi sappiano reagire ad una sconfitta così netta”. Lo sperano tutti nell'ambiente potentino. Francesco Menonna. f.menonna@luedi.it

Grasso e sotto Chiarastella (Mattiacci)

CHIARASTELLA (5.5) - L'ala pivot trova modo e tempo per giocare, al pari di Grasso, più di tutti ma senza incidere più di tanto. Tredici punti ed una valutazione 7 che parlano da sole GRASSO (5) - Uno dei due ex ci teneva a far bella figura. Ha fatto meno di quanto è nel suo dna difensivo. RUGGERI (6) - L'altro ex della gara insieme a Grasso è forse l'unico ad aver salvato la faccia in casa potentina. Quattordici punti all'attivo che però hanno finito per non incidere più di tanto. VETRONE, SANTAMARIA E RATO (NG) Giocano troppo poco per un'onesta valutazione. FERRARA (5.5) - Il ventiduenne playmaker si farà e queste partite possono soltanto che rinforzarlo. PALOMBITA (6) - L'unica vera nota lieta in casa Potenza. Giocatore di indubbie qualità, le mette in campo senza però trovare validi alleati nei suoi compagni. Valutazione 7 anche per lui. METZ (5) - Più ombre che luci per la giovane guardia. Difficile questo campionato. TRIPODI (5) - Contro un Latina come questo avrebbe fatto brutta figura chiunque. Il giocare fuori casa, però, potrebbe alla fine diventare una sorta di incubo.


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Sport A Dilettanti Bawer in trasferta ad Osimo per trovare continuità e risultato

Domenica 2 novembre 2008

Matera sfida il suo passato Si cerca l’exploit esterno contro Giuffrida e Basanisi E’ UN TUFFO nel passato la sfida odierna della Bawer Matera. Sul campo di Osimo contro gli ex di turno Luca Giuffrida e Nicola Basanisi. Un pezzo della storia recente della società materana. Ma la sfida di oggi serve soprattutto per dare conferme, continuità e certezze alla truppa di coach Miriello. La vittoria di Ostuni ha aperto la strada alla crescita di Matera che per dimenticare definitivamente il brutto avvio di stagione cerca il gran colpo ad Osimo. Una sfida tra due squadre molto simili, accomunate da un avvio in sordina e da un gioco veloce e molto portato alle conclusioni. Una sfida nella quale sarà semplice pensare ad un punteggio molto alto con gli attacchi che avranno la prevalenza sulle difese. Anche se Matera dovrà avere proprio dalla difesa il sostegno necessario per portare a casa la partita. «Non è stata una settimana semplice, direi molto particolare, strana, non abbiamo potuto fare le cose cadenzate ma ci siamo comunque ben preparati. Sottana e Dacic hanno avuto piccoli fastidi e saltato un allenamento ciascuno ma niente di preoccupante» racconta coach Miriello pochi minuti prima di salire sul pullman per Osimo. I marchigiani sono una compagine pericolosa che in particolare in quest’ultimo periodo sembra essersi sbloccata. Come Matera ha trovato il successo dopo tre vittorie consecutive e può mettere in mostra giocare di qualità come Ferrero e Giroli che in questo momento vanno davvero a mille: «sono gli uomini che stanno giocando meglio, da cui forse non si aspettava un inizio tanto fulgido ma questo è un elemento su cui riflettere. Osimo è un’ottima squadra che è molto simile a noi» racconta coach Miriello, «ha una grande voglia di vincere ed ha acquisito morale nelle ultime sfide. In casa non vorrà assolutamente sbagliare ancora. Hanno molti giocatori con punti nelle mani. Sarà una bella sfida. Basanisi? Non so ancora come ci comporteremo nella marcatura difensiva, ci sto pensan-

do». Il tecnico del Matera conterà poi anche su un Ferrienti, uomo faro delle ultime sfide e su un Maggioni in crescita e regolarmente in campo perchè la sua squalifica è stata tramutata in ammenda pecuniaria dalla società: «Ferrienti deve continuare a giocare e a fare le cose che sta facendo. Voglio che continui a prendere queste responsabilità poi è chiaro che la squadra dovrà dargli una mano. Maggioni invece» aggiunge Miriello, «è una garanzia in un determinato tipo di gioco, bisogno però accompagnarlo ed aiutarlo. L’ingranaggio complessivo funziona sempre meglio. Sono fiducioso per il risultato di Osimo». La Bawer punta al bis in campionato, al primo blitz esterno. L’idea è quella di esaltarsi di fronte agli ex Giuffrida e Basanisi. Piero Quarto p.quarto@luedi.it

L’AVVERSARIA

Francesco Ferrienti tra i cardini del nuovo Matera

C2: la Lucos a Giugliano rende visita alla capolista MONTESCAGLIOSO- La Lucos Ingest Montescaglioso, dopo la sconfitta casalinga per 96 a 99 subita dal Monte di Procida nell'ultimo impegno, arrivata al termine di una gara avvincente che ha richiesto la disputa di ben due over time per decretare la vincente, nella prossima gara di campionato si reca in terra campana per affrontare alle ore 19, il temibile Giugliano, squadra capolista del Girone A della C/2 a punteggio pieno (12 punti) dopo le prime sei gare disputate. La formazione montese, nonostante l'impegno sinora mostrato, qualche errore di troppo nei momenti cruciali delle gare disputate, una certa dose di sfortuna e qualche errore arbitrale, a causa delle cinque sconfitte in sei partite totali giocate è riuscita ad incamerare soltanto due punti e si trova in ultima posizione, condivisa con la Renauto 2000 Casapulla (Caserta). Quest'ultima squadra ha ottenuto la sua unica affermazione proprio a spese della Lucos Ingest nella gara giocata in Cam-

pania poche settimane fa. La sfida tra il Giugliano e la squadra montese, guidata in panchina dal tecnico brindisino Marcello De Stradis e presieduta da Rocco Santarcangelo, metterà in scena il testacoda, viste la posizioni e i 10 punti di distanza tra le due formazioni, che le collocano agli opposti. La gara, che sarà disputata presso il Palazzetto dello Sport giuglianese, sarà arbitrata dai direttori di gara Piero Melillo (Benevento) e Antonio Malgieri di Telese Terme (Benevento). La Lucos Ingest Montescaglioso, dopo l'impegno di Giugliano che chiude il girone di andata, il 9 Novembre prossimo renderà visita alla Partenope Napoli, squadra che all'andata, gara che valeva l'esordio per la Lucos Ingest in serie C/2, si è imposta al Palauditorium “Karol Wojtyla” di Montescaglioso con il punteggio di 70 a 67 grazie ad una bomba scagliata dal suo playmaker Errico sul suono finale della sirena. Michele Marchitelli sport@luedi.it

C2 Il Ctr ospita il Cercola con l’obiettivo di avvicinare ulteriormente il play off

Senise ritrova il pubblico del Palarotalupo Marin e Durante in campo con gli acciacchi SENISE - Riaprono le porte del Palarotalupo, il pubblico del Palarotalupo di Senise, che potrà finalmente assistere alle prodezze dei propri beniamini;appuntamento domenica ore 18. Alcuni nuovi e mai visti dunque all'opera durante questa prima parte di questo girone C della serie C2 regionale campana. Siamo all'ultima gara del girone di andata ed arriva un Cercola annunciato aggressivo e pronto a vendere cara la pelle. La squadra allenata dal coach Ciaravolo, ha in settimana, perso di misura in casa contro la capolista Agropoli: settantasei a settantatre. Ma la gara è stata in equilibrio fino ai secondi finali. Ne mancavano appena due infatti e le due squadre erano in perfetta parità 53-53. E la rimessa era per il Cercola che però si faceva rubare palla da Palma che infilava e guadagnava un tiro libero. Vittoria al cardiopalma alla quale molto probabilmente non reggevano le coronarie del coach ospite Maria, che si è sentito male;immediatamente soccorso e portato in ospedale. Per i ragazzi del presidente Mario Totaro dunque una brutta gatta da pelare: «Il Cercola è squadra ostica e rognosa con la quale dovremo giocare al me-

glio, ma speriamo di recuperare gli acciaccati, come Marin, influenzato da una settimana, Durante ed Albanese. Poi contiamo sul calore insuperabile del nostro pubblico che finalmente ritroveremo a tempo pieno». Discorso ripreso dal coach Pierino Daraio: «Certo speriamo di continuare quello già fatto, come a Solofra, per raggiungere quel traguardo finora storico per la nostra squadra: playoff nella prima fase. Non dimentichiamo che finora abbiamo giocato ad handicap con l'organico ridotto all'osso. Voglio solo menzionare gli infortuni di Lino Durante e quello di Gonzalo Marin, che anche questa settimana l'hanno vissuta a ritmo ridotto per quel che riguarda gli allenamenti. Contiamo comunque di contrastare la rapidità degli avversari, con la classe dei nostri ragazzi che sapranno prenderne le misure, . Per noi, tutti gli avversari sono da rispettare a prescindere dalla posizione temporanea in classifica e di esempi ne abbiamo verificati. Poi non nascondiamo il piacere di poter riavere il nostro uomo in più, rappresentato dal pubblico davvero impagabile». Gianni Costantino sport@luedi.it


Sport

Domenica 2 novembre 2008

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B Dilettanti Arriva la corazzata Pozzuoli tra le favorite del girone

Bernalda, esame di maturità Al PalaCampagna per continuare la striscia interna BERNALDA - È BernaldaPozzuoli la sfida casalinga dei rossoblu per il quinto turno di un campionato appena iniziato ma già chiaro in alcune sue variabili come la assoluta imponderabilità delle forze in campo sancita da risultati ballerini e imprevedibili, la mancanza al momento di un vero gruppo di squadre leader, e la difficoltà mai così marcata per chiunque di vincere fuori casa. Proprio il Pozzuoli di coach Paolino Pepe ci aveva provato a proporsi come clamorosa rivelazione del torneo quando alla seconda di campionato andò spavaldamente e rumorosamente (visto il distacco finale tra le due squadre) a sbancare una delle super favorite, Massafra, ma in seguito il team del presidente Albanese non ha mantenuto le promesse iniziali con due sconfitte interne. La formazione gialloblu ha la sua punta di diamante nella guardia Marco Scorrano ('78) proveniente dal Molfetta, squadra che è ascesa alla serie superiore anche grazie al determinante contributo del neoputeolano che viaggia ora ad una media di più di 20 punti a partita ed è tra i principali bomber del girone; insieme a lui altri due giocatori costituiscono lo zoccolo duro dei campani, l'ala Andrè (203 cm., '74) proveniente dal Siracusa (C1), e il confermato Del Brocco (ala di 203 cm., '83). Sotto le plance troviamo il pivot Bruno (205 cm., '84) arrivato dal Como (B2), il play Mermolia ('83) che lo scorso anno militava nella C1 di Scauri, la guardia Innocente ('73) confermata bandiera della squadra, e le due ali piccole Cossiga ('82), che vestiva già lo scorso anno la canotta gialloblu, e Moccia ('84) prelevato dalla C1 di Nocera. La sconfitta interna di domenica scorsa contro i corregionali del neo promosso Sarno è maturata in modo rocambolesco visto che il complesso di Pepe,

Il capitano del Bernalda Russo

dopo aver ceduto nella prima frazione, ha chiuso in testa le successive due per vedersi beffare negli ultimi secondi dell'ultimo periodo con il punteggio di 60-61; migliori in campo per i padroni di casa i soliti Scorrano e Andrè, rispettivamente con 20 e 16 punti

Il play Rossi Pose

personali. Il tutto per sottolineare la imprevedibilità e la sottile pericolosità dei campani in modo particolare nelle gare esterne, e per ricordare ai lucani che le partite non si vincono mai prima di averle giocate; in realtà gli ionici questa volta non

Scorrano del Pozzuoli

dovrebbero aver bisogno di sollecitazioni particolari dal punto di vista psicologico essendo perfettamente consci dell'obbligo di cancellare dalla memoria ferrata dei propri sostenitori le due figuracce di Maddaloni e Corato. La “verità” di Carpineti

in una intervista a questo giornale di qualche giorno fa, quando il gigante marchigiano disse “Bisogna vincere anche perché vincere conviene a tutti noi giocatori”, dovrebbe diventare vangelo per Russo e company, pena un clamoroso harakiri dalle cata-

strofiche ricadute sul piano professionale; ma molto più semplicemente forse ci penserà il calore del PalaCampagna (ore 18, arbitri Sestini e Aprea di Roma) a ricondurre tutto sui binari giusti. Giovanni Palmieri sport@luedi.it

C Dilettanti Partita non facile per l’imbattuto Potenza che recupera Favia

Corporelle al completo contro la Gioiese GARA da seguire per la Centre Corporelle Potenza nel sesto turno d'andata del campionato maschile di serie C Dilettanti di basket. La squadra lucana affronta questo pomeriggio al Pala Pergola di Contrada Rossellino la Pallacanestro Gioiese, alle ore 18. I calabresi sono attestati al secondo posto in classifica a quota otto e formano un complesso pericoloso anche in considerazione degli uomini a disposizione del coach Danilo Chiarella. De Feo, Tenerini, Serazzi, Giovo, German formano una buona base di partenza per gli equilibri tattici della squadra allenata da Chiarella. La formazione potentina non intende mollare la presa e anzi, punta decisamente a continuare nella striscia positiva intrapresa nelle prime cinque giornate di campionato. Dieci punti in cinque gare sono una garanzia di affidabilità e sicurezza per la squadra allenata dal coach

Dino De Angelis che scenderà sul parquet al completo per affrontare i calabresi. Recuperato, infatti Vito Favia la squadra lucana non ha problemi di formazione questo pomeriggio. Tante le chiavi di lettura di un confronto che potrebbe dare utili indicazioni al sodalizio presieduto da Antonio Colangelo, che punta sulle individualità dei suoi protagonisti più attesi per superare la compagine calabrese. Ne deriva che l'appuntamento di questo pomeriggio assume una valenza importante sul piano della classifica e del morale della truppa capitanata da Mimmo Castellitto. I lucani non intendono commettere errori durante la sfida che sarà diretta dai signori Rodia e Marzullo di Avellino. L'assistent coach della Centre Corporelle Potenza, Vito Pierri ha parlato delle caratteristiche tecniche di una partita tutta da vivere e da seguire: «Ci at-

tende una gara difficile. Gioia Tauro dispone di un complesso molto quotato, capace di esprimersi ai massimi livelli. Non esprime un basket fisico ma i suoi elementi sanno farsi rispettare nel corso delle partite». Pierri parla dell'atteggiamento della Centre Corporelle: «Scenderemo in campo con il chiaro intento di giocare la partita con autorità e determinazione. Dobbiamo esprimere la nostra pallacanestro aggressiva figlia della grinta mostrata in campo finora». Sulle chiavi tattiche, il tecnico potentino non ha dubbi: «Contropiede, gioco in velocità e tante soluzioni in attacco non devono mancare. Questa è la Centre Corporelle che vogliamo vedere in campo contro il Gioia Tauro, ovviamente avversario permettendo”. Fondamentale, secondo Pierri sarà anche la difesa: «I nostri avversari sono dotati tecnicamente. Tirano tantissimo

Vito Pierri assistent coach Corporelle

dal perimetro. Sarà necessario arginare le fonti di gioco dei calabresi, tenendo a bada giocatori pericolosi quali De Feo e Tenerini sotto le plance, German, Serazzi e Giovo sul perimetro». sport@luedi.it


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Sport

Domenica 2 novembre 2008

B Marra, Stigliano e Agostino colgono la quarta vittoria stagionale contro il Reggio

Lo Spazio Relax zittisce i calabresi REGGIOCAL. SPAZIORELAX

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REGGIO CALABRIA: Ferrara, Quattrone, Vadalà, Oliveri, Bianco, Marcianò, Labate, Durante, Rappocciolo, Calafiore, Surace, Lo Gatto. All. Princi. SPAZIO RELAX MATERA: Zani, Carlucci, Peres, Kleinhans, Ximenes, Gasparetto, Marra, Agostino, Latorre, Stigliano, Lima, Laviola. All. Incerto. ARBITRI: Sammaritano di Trapani e Graziano di Palermo, cronometrista Manglaviti di Reggio Calabria. RETI: 12' Marcianò, 12'30" Vadalà, 18' e 19' 30" Marra, 22' Calafiore, 22'30" Stigliano, 39' 10" Agostino. NOTE: ammoniti Marra e

Marra autore di una doppietta

Calafiore. BELLA e rinfrancante vittoria per lo Spazio Relax Matera sul campo di Reggio Calabria. Nonostante le assenze di Volpe e Latorre i materani hanno zittito il club calabrese, sconfitto per quattro a tre, portando a casa tre punti importantissimi per la classifica. Nei primi minuti della gara entrambe le squadre si sono studiate senza però disdegnare affondi pericolosi. L'equilibrio tra i due team è stato spezzato al 12' con la rete di Marcianò, imitato dopo trenta secondi da Vadalà. Doppio vantaggio per il Reggio Calabria che non ha influito sullo Spazio Relax. La formazione allenata da mister Incerto, infatti, ha iniziato a pressare gli amaran-

to nella propria metà campo, pressing che ha regalato il pareggio grazie ai due gol di Marra: il primo al 18' e il secondo al 19'30''. Nella ripresa, dopo appena due minuti, Calafiore ha riportato in vantaggio la formazione dello stretto, ma ancora una volta il team della città dei Sassi è stato bravo a ritrovare l'orgoglio giusto e pareggiare con capitan Stigliano. Il gol vittoria per lo Spazio Relax è arrivato al 39' con Agostino che ha chiuso l'incontro permettendo ai suoi di lasciare il Palabotteghelle con tre punti pesantissimi. Soddisfatto della vittoria il presidente del sodalizio biancazzurro, Francesco Tamburino. “E' questa la squadra che vorrei sempre vedere in campo. Spero che continui su questa

strada perché il nostro obiettivo è quello di disputare un campionato di vertice. Faccio i complimenti sia alla squadra che allo staff tecnico”. Parole di elogio anche quelle del tecnico materano, Incerto, che ha commentato così la vittoria. "Vincere una partita come questa, su un campo difficile e contro un avversario di rango come il Reggio Calabria ti da una soddisfazione particolare. I ragazzi hanno sfoderato una prestazione straordinaria soprattutto nel secondo tempo. E' una vittoria che meritano loro per quello fatto durante la settimana e la società che giustamente ci aveva chiesto risultati consoni alla forza del nostro collettivo." Lorenzo Tortorelli sport@luedi.it

B I materani vanno a segno con Verrone, Rispoli, Cavalcante e Santos

Calcio a 5

Travolgente Deportivo La Nigro Bng rifila sei reti al malcapitato Cosenza NIGRO BNG COSENZA

6 0

NIGRO BNG MATERA: Episcopia, Pereira, Maertemucci, Di Mita, Rispoli, Miriello, Santos, Caione, Gammariello, Cavalcante, Verrone, Lopopolo. All. Bommino. CITTA' DI COSENZA: Gervasi, Derango, Guarnirei, Carpino, Bruno, Laino, Metallo, Arribas, Fiume, Battaglia, Perri. All. Ferrara. ARBITRI: Limone di Avellino e Piazzola di Barletta. Cron. Ziri di Barletta. RETI: 8' 39” Verrone (M), 15' 42” e 6' 30” st Rispoli (M), 17' 40” e 3' 30”st Cavalcante (M), 9'st Santos (M). NOTE: ammoniti Laino (C), Fiume del Cosenza(C), Pereira (M), Santos (M). MATERA - Le doppiette di Alex Cavalcante e Cesare Rispoli, e i gol di Verrone e Paolino Santos stendono senza remissione un Città di Cosenza incapace non solo di andare a rete, ma anche di minacciare in maniera consistente la porta difesa da Lopopolo. Per contro la squadra di casa ha giocato davvero una grande partita: sempre molto concentrati i giocatori biancoazzurri non hanno sbagliato praticamente nulla, ed specialmente nella prima parte della gara sono stati bravi ad attendere con pazienza l'evolversi della situazione nella convinzione, in seguito verificata, di poter fare propria la gara in tutta tranquillità. Primi minuti essenzialmente privi di note di cronaca degne di questo nome ad eccezione di un palo colpito da Santos al sesto minuto. Gran movimento e buona gestione della palla da parte dei materani, ma i calabresi dimostravano una buona disposizione in campo accompagnata da una sagace chiusura di tutti gli spazi. Trentanove secondi dopo l'ottavo minuto, però, uno scambio tra Cavalcante e Verrone consentiva a quest'ultimo di prendere la mira e di infilare la sfera rasoterra a fil di palo. Rotto il ghiaccio la sensazione è stata subito quella che i materani potessero, da quel momento in poi gestire a proprio piacimento la partita, ed infatti attorno al quarto d'ora ancora Verrone si metteva in evidenza

Cesare Rispoli, una doppietta per lui (foto Videouno)

Cavalcante e accanto la squadra della Nigro Bng

servendo a Rispoli, appostato nei pressi del palo opposto, il pallone del raddoppio. Sotto di due reti reagivano i rossoneri calabresi che al sedicesimo, con Fiume, cercavano di dimezzare lo svantaggio, ma il tiro potente e preciso veniva deviato da Lopoppolo con un bel tuffo. Trenta secondi dopo ancora Fiume cercava la via

della rete con un tiro che, scoccato dalla destra sfiorava solamente il palo opposto e la palla si perdeva sul fondo. Al 17'e 40”, però, arrivava il terzo sigillo della gara ad opera di Cavalcante che di punta beffava il portiere Gervasi. La rete aveva il potere di smorzare tutte le velleità dei rossoneri che di fatto non concludevano più nulla sino alla sirena di fine primo tempo.

La ripresa incominciava con i calabresi proiettati in avanti alla ricerca di un gol che rimettesse in discussione il risultato ma, dopo aver sprecato una ghiotta occasione con Santos lanciato alla perfezione da Verrone, i materani gelavano nuovamente gli avversari segnando al terzo minuto la quarta rete grazie a Cavalcante servito molto bene da Verrone a conclusione di

un'azione di contropiede. Due minuti dopo era Cavalcante a proporsi quale uomo assist e pescava con un passaggio filtrante Rispoli in piena area. Il giocatore materano non aveva alcuna difficoltà a controllare la sfera e a metterla in rete con precisione chirurgica. Al nono minuto la sesta ed ultima rete ad opera di Santos, ma grande merito va attribuito a Peres che,

lanciato in contropiede, evitava il portiere e dal fondo serviva il compagno per la più semplice delle deviazioni. La gara, a quel punto, calava di tensione, e c'era spazio solo per Lopopolo che negava la rete della bandiera al Cosenza deviando il tiro, scoccato da pochi passi, di Derango. Annibale Sacco sport@luedi.it


Sport 55 B2 Donne L’opposta Ilenia Di Blasi: «Bisogna continuare a combattere» Domenica 2 novembre 2008

Time alla prova Sarno Il Matera deve confermare il primato solitario GRANDE ottimismo regna tra le ragazze della Time Volley di mister Galtieri. Dopo la bella vittoria sul campo del Taranto, solitaria in vetta la Time si appresta ad affrontare le pallavoliste di Sarno. Non è certo una partita agevole quella di oggi contro il Sarno, squadra che con 12 punti, si è assestata in centro classifica dopo un'ottima partenza. Naturalmente le avversarie cercheranno di violare il Palasassi e salire sulla ribalta, mentre la Time Volley cerca la sua settima vittoria sperando di allungare il passo nei confronti delle inseguitrici. Sicuramente mister Galtieri ha preparato bene le sue ragazze pronte ad affrontare le avversarie con umiltà e determinazione come contro il Taranto. Una settimana trascorsa tra allenamenti nonostante alcune difficoltà. Chiediamo al Ilenia Di Blasi come si sono preparate. Di Blasi dopo la vittoria di Taranto come è andata la settimana di allenamenti. “Questa settimana gli allenamenti sono andati

Ilenia Di Blasi e accanto il tecnico Tommaso Galtieri

bene, abbiamo disputato una amichevole contro il Valenzano squadra di B1 e abbiamo fatto bene, ieri c'è stato l'ultimo allenamento, certo non siamo rilassate perché il Sarno non è una squadra facile, ormai tutte

le squadre sono un po' difficili, come il Salerno il Trani e lo stesso Sarno. Io non conosco bene le squadre, essendo siciliana è il primo anno che faccio questo girone, per me non ci sono squadre facili ieri abbiamo

visionato il video e il Sarno non è da prendere sotto gamba”. Siete consapevoli che ora avrete una difficoltà maggiore, perché tutti vi affronteranno per darvi il primo dispiacere. “Si purtroppo chi gioca contro di

noi anche se è distanziata di molti punti si gioca la partita fino alla fine, basta che c'è il Matera molte giocano per darci la prima sconfitta e ci metto l'anima giocando bene”. Voi naturalmente siete consapevoli e vi con-

centrate sulla gara, mister Galtieri da questo punto di vista vi catechizza. “Si il mister dice sempre di non guardare il punteggio di classifica, il campionato è lungo e ora non siamo ne primi ne ultimi bisogna combattere”. Visto che questo è il primo anno in questo girone, coglie differenze sia tecniche che tattiche rispetto a quello siciliano? “No non c'è tanta differenza, forse qualche squadretta ha nelle fila sempre una giocatrice di categoria, ma per il resto cambia poco”. Si trova bene a vivere nella nostra città? “Rispetto a Palermo la città è abbastanza graziosa e si sta bene, anche se la conoscevo già essendo stata a Montescaglioso sono venuta spesso”. Ancora una grande scommessa spetta a questa squadra, che ci sta sorprendendo in positivo, appuntamento alle ore 18 per assistere e incitare le ragazze di mister Galtieri, che potremmo definire il mister più vincente della città. Vincenzo Bochicchio sport@luedi.it

B2 Donne Avena e compagne all’assalto del Montescaglioso

Derby tra Giocoleria e Planitalia LA GIOCOLERIA è già a un bivio. Alla terza gara casalinga della stagione, il derby in programma stasera alla Caizzo con la Planitalia Montescaglioso del tecnico Pietrafesa e del presidente Di Grazio, la squadra del presidente Forliano chiede risposte importanti per il suo futuro. Avena e compagne vogliono la vittoria: unico risultato possibile per mettersi alle spalle il periodo nero (con due sconfitte consecutive, e quattro nelle prime sei partite dell'anno) da cui vengono. Il successo - quasi obbligato per le biancoblù potentine, al cospetto poi di un'avversaria che in classifica è solo due lunghezze dietro - potrebbe rappresentare per la Giocoleria un nuovo inizio in questo campionato, vissuto finora tra troppi alti e bassi. E nel quale Felicetti e socie hanno marcato punti quasi esclusivamente sul campo di casa (vittorie su Sala Consilina e Trani), raccogliendo per il resto le briciole. È chiaro che alle ragazze di coach Caliendo servirà, ora più che mai, tutto il sostegno dei propri tifosi per uscire dal momento di impasse. Per battere le cugine materane però la Giocoleria non potrà contare solo sul cuore e sull'ardore agonistico, ma dovrà necessariamente tornare a esprimere un gioco convincente. E in linea con le potenzialità - fin qui espresse solo a corrente alternata - di questo gruppo. «Dobbiamo ritrovare la

Le ragazze della Giocoleria e in alto coach Nello Caliendo

giusta condizione, sia fisica che mentale, per superare il nostro momento negativo - ha spiegato il diesse dell'Asci, Rocco Santangelo -. Le ultime gare hanno evidenziato un accumulo di tensioni e paure che non ci hanno fatto bene, ma che vogliamo metterci decisamente alle spalle. A partire dal derby con il Montescaglioso, in cui puntiamo all'intera posta in palio. Seppure sappiamo bene di trovarci di fronte un'avversaria altrettanto motivata e affamata di punti, e che può contare su un organico di tutto rispetto». Sestetto ancora obbligato quest'oggi per coach Caliendo, con Muscillo ancora indisponibile e che dovrebbe sedere in panchina solo per onor di firma (giovedì ha ripreso a lavorare a scartamento ridotto). Mentre Katia Sinisi in settimana ha saltato un paio di allenamenti (problema a un gomito per lei), ma nonostante ciò la sua presenza nello starting six non sembrerebbe a rischio. Luca Carlone sport@luedi.it

Coluccia e Nunes col vice presidente Artuso, in alto Di Grazio

MONTESCAGLIOSO - La Planitalia Montescaglioso nella settima giornata del campionato di B2, in programma oggi, alle ore 18 sarà impegnata sul campo della Giocoleria Potenza. La squadra montese è reduce dalla sconfitta interna per 3-0 subita contro la Puntotel Sala Consilina (SA) guidata da Beppe Iannarella, durante la quale ha fatto il suo esordio sulla panchina Aldo Pietrafesa. Anche la Giocoleria Potenza è reduce dallo stesso risultato, subito sul campo dell'Italgest Tuglie (Lecce). La squadra potentina, allenata dal tecnico napoletano Nello Caliendo si era recata nel Salento per trovare un riscatto, ma ha invece ha subito la quarta sconfitta esterna stagionale. La Giocoleria Potenza si trova attualmente al decimo posto in classifica, con 6 punti (insieme al Molfetta), solo due in più della Planitalia. La formazione di Potenza vorrà sfruttare il turno interno per risollevarsi e allontanarsi da zone scomode di classifica, sfruttando proprio quel fattore campo che finora le ha consentito di incamerare i punti a disposizione. La squadra di Montescaglioso ha conquistato tre dei suoi quattro punti imponendosi per 3-1 sul campo della Cofimar Battipaglia; ripetere questo risultato anche a Potenza potrebbe dare un'importante sterzata alla sua stagione, aggiudicandosi il derby e scavalcando una formazione che la precede. Michele Marchitelli sport@luedi.it


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Sport Volley B1 Donne Solo un set conquistato da Carrozzo e compagne

Domenica 2 novembre 2008

Primo stop per la Lore Lei Le ragazze di Gagliardi si bloccano a Lamezia LAMEZIA LORE LEI

3 1

21-25, 25-14, 25-19, 25-14

ENGECO LAMEZIA: Tosheva D., Aprea, Pichierri, Bodziak, Mezzera, Salvi, Gentile (L), Voci, Barbieri, Scarcella, Catalano, Tosheva R., Scalise. All.: Guzzo. LORE LEI PM VOLLEY POTENZA: Fiore, Torrisi, Carrozzo, Pericolo, Mascaro, Sarcina, Ligrani (L), Pagano, Alexandrova, Frasca, Quintini, Santamaria. All.: Gagliardi. ARBITRI: Di Dio Perna e Emma. PRIMO STOP della nuova stagione di B1 per la Lore Lei. Le biancorosse potentine escono senza punti dal Palasparti di Lamezia Terme, al termine di un match approcciato con il piglio giusto ma poi inesorabilmente ceduto, alla distanza, da Carrozzo e compagne: incapaci di reggere l‘urto, dopo la conquista del primo set, della forte compagine calabrese nei tre successivi parziali.

La Carrozzo in azione

Eppure l’avvio era di quelli che lasciavano ben sperare. Le ragazze di Gagliardi nel primo set soffrivano un po’ per entrare in partita, accumulando uno svantaggio di qualche punto che in ogni caso riuscivano subito a recuperare. Ritrovata la parità, la Lore Lei non si fermava e metteva la freccia per condurre in porto con

buona autorità la prima frazione. Dai primi scambi del successivo parziale però la musica cambiava: Aprea e Bodziak suonavano la carica in casa Lamezia, e per una PM un po’ troppo fallosa non c’erano stavolta margini di recupero. Eloquente il 25-14 con cui le padrone di casa ristabilivano l’equilibrio del match. A quel punto

il demerito di Pericolo e socie era probabilmente quello di mollare, con la testa prima che con il gioco, dando il sostanziale via libera alle calabresi. Il terzo set vedeva così la squadra di coach Guzzo fare il bello e cattivo tempo, con la Lore Lei incapace di ricucire lo strappo. Sotto due set a uno le lucane non erano più in grado di ritrovare i giusti meccanismi, al cospetto di una formazione di casa che invece si esaltava sempre di più punto dopo punto, anche grazie alla spinta del caloroso pubblico amico. Il Lamezia metteva in campo il meglio del suo repertorio, soffocando le residue chance di rientro delle potentine, parse in effetti rassegnate a una sconfitta a quel punto inevitabile. «C’è un po’ di delusione perché abbiamo dimostrato di poterci giocare alla pari la gara nel primo set - il commento del diggì biancorosso Michele Ligrani -. Ma una sconfitta in trasferta, con avversarie di questo calibro, ci può sicuramente stare». Luca Carlone sport@luedi.it

Volley B2 Uomini A caccia del blitz

Sidel a Mazara per il riscatto

Il tecnico Stigliano e il presidente Cosentino

Volley B2 Uomini La gara di Messina vale un punto per la Medical

La Virtus cede alla distanza MESSINA MEDICAL CENTER

3 2

25-20, 14-25, 22-25, 25-19, 15-12

PGS DOMENICO SAVIO MESSINA: Schifilliti, Gitto, Russo, Eduardo, Trifiletti, Pino, Frigione (L), Degli Esposti, Galli M., Monsignore, Galli A.. All.: Pirrottina. MEDICAL CENTER VIRTUS POTENZA: Di Tommaso, Scalcione, Torsello, Zuccaro, De Rosa, Alamprese, Caruso (L), Cavaccini, Bacca, Galante, Genoino, Sergio. All.: Draganov. ARBITRI: Puglisi e Schillaci. ARRIVA dopo cinque set la prima sconfitta stagionale della Medical Center Virtus Potenza. A Messina la formazione di Draganov si è dovuta arrendere in una gara che è apparsa ab-

bastanza calda con i padroni di casa che hanno fatto sentire il loro “peso”. Ne ha fatto le spesa la Medical Center soprattutto nel quinto e decisivo set con un cartellino giallo a Di Tommaso. E dire che la formazione potentina era stata brava a recuperare dopo aver ceduto il primo set. Addirittura Zuccaro e compagni si sono portati in vantaggio (2 se a 1) chiudendo il secondo parziale a 14 e il terzo a 22. Quando i potentini dovevano chiudere la contesa c’è stato il ritorno del Messina che ha vinto il quarto gioco portando la contesa al tie-break. Nel parziale finale il fattore campo è stato decisivo. Resta comunque la consolazione di un punto portato a casa da una trasferta che non era certamente agevole. Sette punti in classifica per la Medical Center e qualche rimpianto. a.mutasci@luedi.it

Un muro della Medical Center (Mattiacci)

La Schermistica Lucana brilla a Matera D’Aquino è secondo, Picerno terzo MATERA - Sono in corso di svolgimento presso il Palasassi di Matera le gare del primo Torneo Città dei Sassi di scherma. In una bella cornice di atleti e di pubblico accompagnati dal sottofondo delle lame che si incrociano e dalle stoccate, si è assistiti alle gare della prima giornata, con le prove di Fioretto Maschile e Sciabola Femminile. Questo torneo che si sta svolgendo nella città di Matera , è di rilevanza nazionale, è l'anticamera per gli assoluti nazionali. I primi 15 atleti delle due specialità andranno alla seconda fase che si svolgerà a Ravenna. La prima giornata e terminata con i seguenti risultati. Nella specialità di Sciabola Femminile in gara nessuna lucana e sul gradino più alto del podio è salita Alessandra Lucchino del centro sportivo Aeronautica Militare, secon-

da Donatella Guercia del C.N. Posillipo Napoli e al terzo posto si è classificata Alessandra Sacco del Club Scherma Napoli, a livello femminile le napoletane l'anno fatta da padrona, nei primi sette posti sei sono napoletane. A premiare le ragazze l'assessore all'Ambiente Vincenzo Santochirico in rappresentanza della regione Basilicata. Il Fioretto maschile ha dato ottimi risultati a livello regionale. Nei primi 15 posti ben tre sono i lucani qualificatisi, e tutti di Potenza. Francesco Maria D'Aquino della società schermistica Lucana Potenza, conquista il secondo posto perdendo in finale contro il salernitano Marco Autori, terzo posto per Fortunato Picerno sempre della schermistica Lucana Potenza, della stessa società potentina passa il turno anche Edoardo Bellino classificatosi undicesimo.

Sfortunato lo schermitore materano Giovanni Derosa che arrivando sedicesimo, risulta il primo dei non qualificati ma un onorevole posizione visti i tanti partecipanti. Sui 57 atleti partecipanti ecco i piazzamenti degli atleti lucani: al 17 posto Fabrizio Sica della S.Lucana Potenza, 19 posto per Gaetano Mauro Danzi Schermistica Matera, 23 Domenico Di Giorgio Schermistica Matera, 24 Antonio Dema S.Lucana Potenza, 27 Antonino Montano S.Lucana Potenza, 28 Flavio Papapietro Schermistica Matera, 39 Antonio Sarcuni Schermistica Matera, 41 oliviero Walter Pica S.Lucana Potenza, 49 Bartolomeo Tardo Schermistica Matera. Domani ci sarà la giornata conclusiva con il Fioretto Femminile e la Sciabola Maschile sempre al Palesassi. vi.bo.

LAGONEGRO - Riprende il campionato per la Sidel che incontrerà oggi pomeriggio la compagine di Mazara del Vallo, Essepiauto Pegaso Ambiente, anche questa una neo-promossa in B2 quest'anno, ma che, al contrario dei lagonegresi, ancora non ha conquistato nessun punto in classifica. Per la Sidel quella appena trascorsa è una settimana caratterizzata da malanni di stagione, con infortuni vari che hanno rallentato in parte le attività. «Nonostante questo - spiega Stilgiano - ci siamo allenati anche se a ranghi ridotti». Gli uomini del presidente Cosentino, hanno preparato al meglio la partita contro il Mazara, che non sarà un impegno facile perché i siciliani, vogliano portare a casa i tre punti e dare così una prova di coraggio sia alla società che al loro pubblico. Tra le fila degli uomini di Stigliano, probabilmente non sarà schierato Cantisani, che in settimana

ha riscontrato un lieve infortunio. Scelta questa per preservare lo schiacciatore lagonegrese per il prossimo delicato impegno casalingo contro il Gela. Dall'altro canto una pedina in più farà parte del gruppo della Sidel per questa lunga trasferta, una vecchia conoscenza dei lagonegresi, Luigi Stigliano, che già nel campionato dello scorso anno, soprattutto nella fase finale dei play off, è stato decisivo. In vista della partenza per Mazara, il capitano della Sidel, Calabria, tiene alto il morale della squadra, sostenendo che dopo la delusione di sabato contro il quotato San Felice da Nicosia, «si parte per vincere e portare a casa tre punti importanti». Appuntamento dunque a domenica pomeriggio, quando si giocherà dopo aver visto i già risultati delle altre formazioni del girone B che giocheranno sabato pomeriggio. sport@luedi.it

Nuoto La società materana al 73esimo posto nel ranking nazionale

Atleti Amatori nella top 100 MATERA - Il nuoto materano si conferma nel nuoto d'elite italiano. “L'Associazione Atleti Amatori si conferma per il secondo anno consecutivo tra le top 100 società di nuoto d' Italia e prepara la nuova stagione per essere ancora protagonista - ha dichiarato il presidente della Polisportiva Antonio Pietracito - la Federazione Italiana di Nuoto ha segnalato nelle graduatorie di società per l'anno 2008, l'A.A.A. di Matera perchè abbiamo ottenuto un fantastico 73esimo posto, per i punti riportati dai suoi atleti nei campionati italiani disputati nella passata stagione agonistica”. Il risultato è ancora più straordinario considerato che i punteggi utili sono stati conseguiti “in vasca da 50 metri., struttura, questa, non presente nell' intera regione Basilicata e che quindi, i nostri atleti ne patiscono la carenza negli allenamenti. Ciò nonostante, grazie ai risultati conseguiti da Ivano Pizzolla, specialista nella Rana e nei Misti e da Antonio Luca D'Alema, specialista nel Delfino e nei Misti, ai Campionati Italiani e collocati tra i top 100 nel 2008”. Ad ulteriore premio per l'impegno che questi atleti mettono nella disciplina “il Delegato Provinciale della FIN, Nicola Cea, ha segnalato i nomi di Pizzolla, D'Alema e del loro compagno Giovanni Lapolla, specialista nello Stile Libero e nel Dorso, per l'assegnazione dei premi CONI al merito sportivo”. “Questi risultati e premi sono importantis-

simi perché danno nuovi stimoli a tutta la squadra e notorietà ad uno sport “minore” come lo è il nuoto, ma ora sarà fondamentale riprendere a buon ritmo gli allenamenti e recuperare il ritardo di 2 mesi sulla preparazione a causa della chiusura del Palasassi” - questo l'augurio e le aspettative del Presidente della N.M.G. (Nuoto Magna Grecia) Francesca Scandiffio -. I buoni propositi per la nuova stagione agonistica arrivano anche dal Presidente Pietracito che ricorda - dallo scorso lunedì sono ripresi i corsi di nuoto per gli atleti di tutte le età ed abbiamo avviato anche le selezioni per i bambini nati dal '97 al 2001 che vogliano entrare nel progetto “Propaganda”, attività di “pre-agonistica” cui obiettivo principale è quello di infondere la passione per questo sport con allenamenti supplementari che già lo scorso anno ha ottenuto un buon successo con l'inserimento di quindici nuovi piccoli atleti - . Novità tra gli atleti tesserati col sodalizio materano, dopo la partenza del “campionissimo” D'Alema per seguire i suoi studi universitari, è l'arrivo di quattro nuotatori altamurani: Antonella Fratusco, Chiara e Irene De Bernardis e Vincenzo Mirgaldi tutti giovanissimi e pieni di entusiasmo nel far parte del team materano. Maria Anna Flumero sport@luedi.it


Sport

Domenica 2 novembre 2008

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Tennis A1 Serve il successo contro il Prato per sperare nella salvezza

Sca Pisticci, è il momento di osare PISTICCI - Ora o mai più. Per gettare i presupposti della speranza la Sca Pisticci è chiamata a vincere l'incontro casalingo con il Tc Prato. Un successo consentirebbe alle ragazze del Circolo Tennis Pisticci di muovere la classifica, cancellare quota zero e staccare di tre punti sia le toscane che, presumibilmente, il Ct Scandicci, ospite delle campionesse in carica di Viterbo, campo sul quale è facile mettere in preventivo una sconfitta. L'occasione per Pisticci è di quelle ghiotte. E' l'ultimo treno per rilanciarsi quantomeno in chiave play out e scacciare l'incubo di una retrocessione diretta in A2. Ad imporre la ricerca dei tre punti, oltre alla situazione di classifica, è il calendario. La domenica successiva, infatti, la Sca dovrà giocare sul non facile campo di Albinea, per poi avere l'ultima opportunità in casa con Scandicci e chiudere ancora in trasferta a Roma, con il Ct Parioli, dovendo anche scontare il turno di riposo nel recupero della terza giornata (rinviata per la morte del tennista italiano Federi-

co Luzzi), prevista il venerdì precedente (21 novembre) il turno che conclude la fase a gironi. Nelle prossime sfide, inoltre, per la Sca è certa la defezione di Romina Oprandi che avrebbe dovuto prendere la via degli Stati Uniti per disputare tornei a livello individuale. E' recentissima, invece, la notizia di un infortunio in allenamento patito dalla italo-svizzera che l'ha costretta a rinunciare a tutti i suoi impegni americani ed europei e, di conseguenza, ad essere indisponibile per la partita di oggi a Pisticci. Finora la Oprandi non è mai scesa in campo a difendere i colori della Sca, causa defezioni dell'ultima ora nella sfida di esordio a Torino ed in quella casalinga con le scudettate di Viterbo. Le condizioni per averla finalmente a disposizione sembravano essersi create proprio in vista della sfida con il Tc Prato. Ma all'ottimismo diffusosi in casa Pisticci nel corso della settimana ha fatto seguito questa rinnovata indisponibilità. Per Pisticci, dunque, cercare quel suc-

cesso di cui c'è bisogno a tutti i costi, non sarà cosa facile. Se si fa eccezione per la Arn, che con Viterbo ha vinto una partita non facile nel singolare con la Zahlavova, Meruzzi e Casillo non partono con i favori del pronostico. La veronese, infatti, patisce i postumi di un delicato intervento chirurgico e non gioca sui suoi livelli abituali, la napoletana è una giovanissima forse troppo acerba per il panorama della A1 ed era stata ingaggiata come riserva. L'avversario di oggi non è il top che l'A1 offre. Prato, infatti, ha solo annunciato, senza finora poterne disporne, la presenza della numero nove del mondo Vera Zvonareva (se ci fosse sarebbe meglio chiudere bottega). Ma finora ha giocato (e perso) potendo contare sulle più abbordabili Balsamo, Besser e Dentoni, anche se oggi potrebbe esserci l'esordio della slovacca Klepac. Alla Sca Pisticci serve comunque una impresa per cercare il primo successo di stagione. Roberto D’Alessandro sport@luedi.it

Atletica Successo per la kermesse della Scotellaro. Leryn Franco madrina d’eccezione

Melfi incorona Radouane Strapotere del Marocco al “Fuori le Mura” MELFI - Si scrive Hakim Radouane nazionale del Marocco, si legge vincitore in volata a Melfi, in Piazza Duomo, della seconda edizione della Mezza Maratona col tempo di 1'05”31. Un successo il suo, costruito restando nel gruppetto dei migliori per i primi tre giri della gara e poi, con l'allungo nel giro conclusivo, vincendo di forza e valore lo sprint finale nei confronti dei keniani e un algerino, suoi compagni di fuga fino al traguardo. Lo scorso anno fu Adil Hannani keniano a trionfare, ora a succedergli è stato un marocchino che ha impedito ad altri due keniani, Eric Chirchir secondo ed a Abraham Talam terzo di bissare il successo della prima edizione del loro connazionale. Gara bella, interessante, combattuta, con un centinaio di partecipanti tra cui donne ed un bel po' di giovani, oltre a tantissimi amatori di tutte le età, dai 16 ai 71 anni di Raffaele Di Cunto anche se, il clou ha visto i senior maschili iscritti alla classifica assoluta, una decina tra keniani, marocchini, algerini, etiopi ed il nostro Donato Becce della Scotellaro Matera, giocarsi gara a se, dallo start sparato dalla bellissima madrina della manifestazione, la giavellottista paraguaiana Leryn Franco, catalizzatrice dell'attenzione di tutti per l'intera mattinata. Madrina d'eccezione a cui abbiamo chiesto il valore dello sport “è questo, è vedere tanta gente che qui a Melfi si ritrova e corre in allegria, tra atleti di valore assoluto e tanti appassionati”. Reduce da Pechino e dal titolo di Miss Olimpiade aggiunge “quella è un'altra cosa, li è un confronto tra atleti di livello diverso, si è tutti per vincere, ma questa manifestazione, bella, tra i monumenti di questa Melfi che scopri molto bella, conferma che lo sport vero è questo, che tutti possono mettersi in gioco e mostrare la passione per lo sport. Certo faccio un altro sport - ha concluso la più ammirata dal pubblico presente e anche dagli altri atleti - ma mi verrebbe voglia di togliere i tacchi e provare a correre anch'io,

Il vincitore del Fuori le Mura, Hakim Radouane

Becce, tutti i premiati e Vizziello con Zaid Issam. Sopra Nicola Pagliuca, l’assessore Quaranta,Leryn Franco ed Emanuele Vizziello (foto di Alessandro Zenti)

visti questa gente e quest'evento”. Il corso della gara, tra due ali di folla lungo tutto il percorso di 5,250 km da percorrere 4 volte, 2 per chi donne o amatori, hanno partecipato alla gara di 10,500 km, ha visto un gruppo di 7 atleti controllarsi per due giri, poi ridotto a 5 con due keniani, due marocchini e l'algerino a tirare, il primo degli italia-

ni, il nostro Donato Becce, a correre un po' staccato col suo ritmo, per chiudere ottavo assoluto con 1'09”20 davanti al melfitano Michele Di Croce e al lucano Giuseppe Francolino. Tra le donne successo da pronostico della 20enne Faraja Rakmar prima ai dieci km dinanzi alle melfitane Rosa Spera e Maria Carbone giunte fin in fon-

do nonostante il previsto ritardo da chi è atleta e non mamma ed appassionata. Per gli uomini, ai dieci km successo andato al 42enne materano Eustachio Carlucci, davanti al 35enne di Lagopesole che vive a Como Enzo Salvatore, terzo il 55enne di Rapolla Antonio Di Noia. Bellissima immagine, ed importante messaggio di speranza per tutti, è arri-

vato dal rionerese che vive a Venosa Pietro Pitoia 37 anni pluritrapiantato da 2 di rene, pancreas e duodeno, che ha “ritrovato una nuova vita proprio grazie al trapianto. Non potrò mai ringraziar abbastanza chi mi ha dato i suoi organi, ed io stesso, in ogni occasione come questa a Melfi, corro e lo faccio al meglio in virtù di lanciare un messag-

gio forte a favore del trapianto, del dono di organi e tessuti, visto che ognuno può ritrovare la vita ed un sorriso come me, per tornare a fare sport per recuperare la migliore salute”. Al termine premiazioni e tantissimi melfitani appassionati ad arrivare fino in fondo, stremati ma felici! Antonio Baldinetti sport@luedi.it


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Sport Formula 1 Trulli in prima fila, poi Raikkonen. Hamilton solamente quarto

Domenica 2 novembre 2008

Massa conquista la pole Ferrari in piena corsa per il titolo col brasiliano Hockey A2 Sarzana troppo forte per il Matera

La Raro va al tappeto SARZANA PATTINOMANIA MATERA

4 2

SARZANA: Corona, Didonato, Derinaldis, Fioravanti, Rossi, Ramirez, Vecoli, Sterpini, Cuppari, Palagi. RARO PATTINOMANIA MATERA: Picca, Barbano, Braia, Xilojannis M, Nicoletti G, Matera, Nicoletti L, Cellura, Vivilecchia, Xilojannis G. Allenatore Massari. ARBITRO: Davoli. RETI: 10’ 8’’ pt Ramirez (S), 11’ 37’’ pt Vecoli (S), 18’ 55’ pt Didonato (S), 23’ 27’’ pt Nicoletti G (M), 6’ 47’ st Vecoli (S), 10’ 26’’ st Nicoletti G (M), NOTE: Espulsioni a tempo: Nicoletti G (M), Barbano (M), Vecoli (S). Espulsioni definitive: Picca (M). E’ ANDATA male alla Raro Pattinomania Matera nella trasferta di Sarzana. La squadra di Massari non è riuscita a dar fastidio alla capolista del torneo. La Doppietta di Nino Nicoletti non ha prodotto punti necessari alla classifica della formazione biancazzura. A pesare sull’economia della gara sono state anche le espulsioni, due temporanee e quella definitiva del portiere Picca. Una sconfitta che blocca Barbano e compagni dopo la bella vittoria della scorsa settimana contro il Lodi. a.mutasci@luedi.it

SAN PAOLO - Il «Carlos Pace» di Interlagos è tutto per lui, Felipe Massa. Cresciuto ad un chilomEtro di distanza dal circuito paulista, il pilota della Ferrari svetta in cima alla scala dei tempi ottenendo la pole position nel Gran Premio di casa mettendo a segno il primo obiettivo nella rincorsa alla prima posizione della classifica Piloti che per ora vede Lewis Hamilton al comando con sette punti di vantaggio. Felipe, alla sua sesta pole stagionale, infatti, è anche aiutato dal secondo tempo a sorpresa di Jarno Trulli che con la sua Toyota gli si schiererà al fianco in prima fila ed anche dalla prestazione del compagno di squadra. Kimi Raikkonen, infatti, per cinque millesimi soffia la posizione a Lewis Hamilton che così partirà dalla quarta piazzola in griglia, dalla parte sporca del circuito, per un avvio tutto in salita. Festa grande, quindi, ad Interlagos con il beniamino locale che ferma le lancette del cronometro sul miglior tempo di

Massa entusiasta

1'12"368, nonostante nella seconda parte del tracciato abbia commesso anche un piccolo errore che gli è forse costato un paio di decimi. Ma non importa, la posizione al palo è la sua, eppoi, c'è la grande, bella novità di Jarno Trulli che scalza dalla prima fila l’altra F2008 di Kimi Raikkonen ma che è sempre un pilota in più davanti ad Hamilton. Un bravo al pilota

pescarese che nonostante sia debilitato dalla febbre per uno stato influenzale è stato autore di una giornata di qualifiche perfetta. Sempre veloce anche nella Q1 e Q2 ma risparmiando le gomme morbide per la decisiva terza manche. Trulli ferma il cronometro su 1'12"737 e si concede una partenza in prima fila proprio nell’ultimo GP della stagione. Jarno, come detto, fa scivolare indietro Raikkonen che per una manciata di secondi aveva fatto sognare una prima fila tutta rossa con il suo 1'12"825. Ma il terzo tempo va bene lo stesso, soprattutto se è migliore dell’1'12"830 fatto segnare dalla McLaren di Lewis Hamilton. Il leader del Mondiale è stato più veloce dei ferraristi nella Q2 quando si gira con poca benzina, ma in assetto da gara la Ferrari sembra avere ancora qualcosa in più. Hamilton, poi, dovrà guardarsi anche dalla Renault di Fernando Alonso che gli partirà proprio dietro con il sesto tempo, al fianco

dell’altra freccia d’argento di Heikki Kovalainen, autore del quinto tempo e chiamato ad una gara di supporto al compagno nella lotta per il titolo piloti ma anche ad incamerare più punti possibili per cercare di rosicchiare gli undici di vantaggio che la Ferrari ha sulla McLaren. In quarta fila, poi, troviamo il sempre ottimo Sebastian Vettel con la Toro Rosso a motore Ferrari. Ed in gara, anche in caso di pioggia, il vincitore di Monza potrebbe essere un outsider per le prime posizioni. Al suo fianco la BMW Sauber di Nick Heidfeld, mentre per il suo compagno di team, Robert Kubica, il terzo della classifica, solo il 13^ fermatosi alla Q2. A chiudere la «top ten», in quinta fila l’altra Toro Rosso di Sebastien Bourdais e la seconda Toyota di Timo Glock. Ancora eliminato alla Q1 Giancarlo Fisichella che si «consola» con l’aver preceduto, almeno, il compagno di squadra Sutil. sport@luedi.it

Basket B Donne Gambardella super col Latina

Moto Il pilota Ducati in pista in Portogallo

La Codra Basilia vince soffrendo

Il materano a caccia del primo podio

BASILIA CODRA BASKET LATINA

62 54

BASILIA CODRA MEDITERRANEA POTENZA: Filograsso 3, Aurigemma 10, Gambardella 19, De Luca 12, Crovatto 5, D’Arenzo 4, Valisena, Sanza n.e, Dimonte, De Rosa 9. All. Marilia Sanza. BASKET LATINA: Corona, Taglaferri, Mscolo 8, Orazi 13, Boccoli 13, Varricchio 14, Marzioli 13, Femina, Done 2, Digna. All. Cariello ARBITRI: Silvestro di Napoli e Marino di Caserta. PARZIALI: 25-15, 34-33, 48-46, 6254. NOTE: Spettatori 100 circa. Nessuna giocatrice uscita per cinque falli, falli antisportivi fischiati a De Luca e De Rosa. SOFFRE ma vince la Basilia Codra Mediterranea Potenza. Al Pala Pergola di Contrada Rossellino le ragazze di Marilia Sanza si sono imposte sul Basket Latina con il punteggio di 62 a 54.

La partita è stata condotta dalle potentine che hanno avuto il merito di tenere i nervi saldi nei momenti delicati della sfida. La Basilia Codra Mediterranea, sospinta da una Laura Gambardella in grande spolvero ha iniziato con il piede giusto il primo quarto, mentre il Latina dal canto suo ha cercato di mantenersi in scia alla Codra. Le atlete biancocelesti hanno sofferto nel secondo quarto la rimonta delle laziali, guidate da una Boccoli ispirata e tatticamente perfetta. Le atlete di Cariello hanno difeso alternando i moduli, in questo modo sono state brave ad imbrigliare i meccanismi di gioco di Marika Aurigemma e compagne. La Codra però ha avuto il merito di giocare con la pazienza delle grandi squadre, facendo leva sulla vena offensiva di De Rosa che ha portato la squadra in linea di galleggiamento. Le laziali sia nella terza frazione che nel quarto periodo sono state in scia alla squadra del presidente Martellotta, capace di allungare il passo grazie ai

Ultimo impegno per Domenico Colucci

Laura Gambardella (foto Mattiacci)

canestri della capitana Sonia Crovatto, abile a siglare punti di platino. Le prodezze di De Luca, unite alla cabina di regia di Filograsso hanno permesso alla Codra di festeggiare il successo. f.menonna@luedi.it

Melfi, a pesca con il Cedas MELFI - Continua ad offrire momenti diversi, tra sport, attività sociali, cultura il Cedas Sata di Melfi ed ora il tutto si rivolge anche ad attività sportive forse meno conosciute, come la pesca sportiva, ma di certo ben accolte dai tanti associati che cercano sempre nuove opportunità per stare bene insieme fuori da tutto ciò che è lavoro e linee produttive. “Un qualcosa di nuovo ma che ha visto l'adesione di trenta persone, che si sono divertite tantissime per una mattinata di sport innovativo e comunque valido - ha affermato il massimo dirigente del Cedas Natale Iorio - vista anche la partecipazione di amici e famiglie che hanno creato l'entusiasmo giusto per

questa prima iniziativa nel settore, che avrà un seguito poi il prossimo 23 novembre”. Una occasione anche per creare un gruppo pesca, che si propone di dare il giusto risalto a questa disciplina, insieme a molte altre che già da tanti anni si svolgono per merito del grande lavoro dello staff organizzativo del Cedas della Sata di Melfi, e che porta ora a disputare una sorta di campionato 2008 2009 per i tanti appassionati di tale pratica, molto in voga in regione e tra i dipendenti di Fiat ed indotto. “E' questo un anno ricco di iniziative - ha affermato al termine l'esperto Lorenzo Brignoli - visto che sono tante le discipline del

gruppo che si organizzano certo in maniera piacevole, al fine di creare sempre nuove opportunità per stare insieme e socializzare al meglio, anche fuori dal discorso lavorativo. A tal proposito, colgo l'occasione per ringraziare quanti hanno partecipato a questa gara di pesca sportiva ed a tutti coloro che aderiscono con entusiasmo ai tanti eventi che si organizzano, oltre ovviamente ad un plauso forte a coloro che danno il contributo fattivo alla creazione ed organizzazione degli stessi”. Tornando a questa gara di pesca del Cedas, si è trattato di pesca alla trota presso il lago di Venosa, con una trentina di partecipanti ed il premio da as-

segnare alla cattura più grossa, andato poi a Maurizio Tancredi, per aver catturato una trota di due chilogrammi circa. Altri premi a Samuele Oliva, Nicola Forte, Guido Rizzoli, Principio Lepore ed a Silvio Notargiacomo, mentre per il loro buon numero di catture nel corso della interessante giornata a tutta pesca sportiva Cedas in quel di Venosa, si sono distinti particolarmente i giovani Alessandro Mollica e Fiorenzo Ronzano. Il tutto in attesa del prossimo appuntamento, per confermarsi di alcuni e di migliorarsi, per coloro che vogliono crescere in questo sport in modo da avvicinare tanti amici. Antonio Baldinetti sport@luedi.it

Domenico Colucci in sella alla sua Ducati

CON la gara in programma oggi sul circuito portoghese di Portimao cala il sipario sulla Coppa del Mondo 1000 Stock che vede impegnato anche il materano Domenico Colucci in sella alla Ducati 1098R. Il pilota della Ducati Xerox Junior Team, che quest'anno ha debuttato nella competizione internazionale, cercherà di conquistare nel Gran Premio del Portogallo il primo podio della stagione, pur consapevole di una agguerrita concorrenza con il francese Berger su Suzuki, l'italiano Polita del team Sterilgarda, squadra satellite della Ducati e il compagno di squadra di Colucci, Brendan Roberts che si contenderanno il titolo. Un ultimo atto davvero speciale per Colucci che esporrà sulla tuta e sulla propria moto il logo della Regione Basilicata e della Basilicata Turistica. “La Ducati - dice Luca Sacco, presidente del Moto Club Matera Corse - già nelle giornate del 23 e 24 ottobre ha potuto prendere confidenza con il tracciato di Portimao, avendo la possibilità

di provare in esclusiva la nuova pista per raccogliere più dati possibili per la miglior messa a punto della moto in vista del week end di gara. Ancora una volta il Moto Club Matera Corse, con il suo pilota Colucci, porta il nome della Regione Basilicata in campo europeo in sella al miglior veicolo di comunicazione la Ducati 1098R, un'occasione unica per far conoscere al mondo le qualità del nostro territorio. Colucci e la Ducati - conclude Luca Sacco rappresentano un binomio perfetto come strumento di pubblicità e visibilità in paesi così lontani ma, legati saldamente al colore Rosso del bolide di Borgo Panigale”. L'Autodromo Internacional Algarve è stato inaugurato il 2 novembre 2007 con l'ultimo round del Campionato Mondiale Superbike 2008. Il circuito si sviluppa su una superficie di quasi 300 ettari e si trova ad Escapadinho nelle colline intorno alla cittadina di Portimao. La pista ha una lunghezza di 4,692 chilometri. sport@luedi.it


Cultura&Spettacoli 59

Domenica 2 novembre 2008

L’evento Manifestazioni a Potenza per i cento anni dalla fondazione del giornale

Buon compleanno Corrierino

Carnet “L’Enigma del vero” dal 14 nel capoluogo

di ANNA MARIA CALABRESE

POTENZA - Cento anni e non li dimostra. Il Corriere dei Piccoli (CdP) festeggia il “secolo” dalla sua fondazione. Il giornalino prese il via con Silvio Spaventa Filippi, aviglianese doc che ne rimase a capo fino al 1931. Dunque, un compleanno speciale anche per la Basilicata, che ha dato i natali al brillante giornalista, scrittore, traduttore e umorista, che amava firmarsi semplicemente e simpaticamente “Silvius”. Un compleanno che è stato ricordato con una serie di manifestazioni organizzate dalla Biblioteca Nazionale di Potenza, nell’ambito del progetto “Ottobre piovono libri”. In particolare, è una mostra espositiva delle annate dirette da Spaventa Filippi, un convegno sulla figura dell’illustre lucano e un concorso riservato agli studenti dei licei artistici della Basilicata, dal titolo “Alla scoperta del Corriere dei Piccoli”. Nato, dunque, nel lontano 1908 come supplemento del Corriere della Sera, il Corriere dei piccoli offriva ai giovani lettori racconti, articoli divulgativi e d’informazione e, ovviamente, fumetti, presentati nel formato a tavola intera senza nuvole (striscia), con versi a rima baciata o alternata sotto ogni vignetta. Non era, però, solo una rivista di fumetti, ma un vero e proprio rotocalco d'informazione sul mondo dei ragazzi, che si occupava criticamente di tv, teatro, cinema, musica, sport, passatempi, ma anche di questioni d'attualità, al punto d'impegnarsi in battaglie civili come quella sulla difesa del-

Alcuni scatti (foto Andrea Mattiacci)

la natura e la regolamentazione della caccia. Grande attenzione era prestata al coinvolgimento dei ragazzi. Le pagine della posta spesso “chiedevano” e ospitava opinioni, anche dissenzienti, sui contenuti e l'evoluzione del giornale, sui grandi problemi d'attualità, ma anche su piccoli problemi quotidiani dei ragazzi alle prese con il mondo degli adulti. Il Corriere dei piccoli presentava, inoltre, iniziative che coinvolgevano il lettore in prima persona attraverso l'adesione al Corrierino Club, come l'invio di componimenti in prosa e in versi, disegni su argomenti quali il Natale (il disegno più bello era pubblicato sulla copertina natalizia del giornale), scambi di corrispondenza, quiz a premi. Da menzionare, infine, la sponsorizzazione dei campionati italiani juniores di sci, cui il Corriere dei piccoli partecipava con una propria squadra. Tutto questo conferiva al giornale un enorme un valore aggiunto, perché dava al gio-

vane lettore la sensazione di appartenere a una grande famiglia dove era trattato con il rispetto dovuto a una persona con le proprie idee e non con la sufficienza degli adulti nei confronti di un bambino. Per ben novant’anni la rivista ha avuto una vita editoriale senza intoppi, nonostante il mutamento del nome prima in Corrierino, poi in Corriere per Ragazzi. “Sor Pampurio” di Carlo Bisi, il “Signor Bonaventura” di Sergio Tofano, “Marmittone” di Bruno Angoletta e “Valentina Mela Verde” di Grazia Nidasio sono stati i personaggi che hanno fatto la storia del giornalino dei piccoli. Ma sulla rivista hanno lasciato i loro disegni decine e decine di bravissimi artisti, italiani e stranieri, compresi Hugo Pratt e Jacovitti. Oggi, purtroppo, il Corriere dei piccoli non esiste più, anche se su Internet è ancora possibile ritrovarne le tracce in decine di siti "amatoriali" (sui quali è possibile recuperare anche le tavole più vecchie) e

addirittura in una versione "telematica" sul sito del Corsera. Peccato. Perché era un modo per «avvicinare i bambini alla lettura in modo semplice e divertente - ha commentato Gianna Marrone, docente di letteratura per l’infanzia dell’Università Roma Tre. L’esperienza linguistica di una buona lettura equivale allo sviluppo del pensiero, cioè alla capacità di pensare ed esprimersi chiaramente. E’ un contributo notevole alle operazioni del pensiero costruttivo e

creativo. Il Corriere dei piccoli è stato il primo giornale a proporre in Italia la striscia, insieme a testi composti espressamente per i più piccoli». «E’ importante fa crescere nei bambini il piacere della lettura ed educarli al libro - continua la Marrone - con lo stesso entusiasmo con cui si avvicinano a tutti gli altri canali della comunicazione. Solo così potremo avere adulti ben formati e capaci di ben pensare». cultura@luedi.it

L’iniziativa di NUNZIO LONGO MATERA - “Poesie” di Carlo Levi, volume curato da Silvana Ghiazza ed edito da Donzelli, è stato presentato venerdì scorso nella Sala Levi di Palazzo Lanfranchi. Ha introdotto i lavori Alfonso Pontrandolfi presidente del centro Carlo Levi di Matera. Sono intervenuti Guido Sacerdoti presidente delle Fondazione Carlo Levi di Roma e Silvana Ghiazza dell'Università di Bari. Ha coordinato Mimmo Calbi del Liceo Classico di Matera. Massimo Lanzetta dell'Associazione “Teatro Sassi” di Matera Ha recitato alcune poesie. Quelli che hanno conosciuto il poeta piemontese, amano ricordare qualcosa che va al di là della semplice ammirazione, del ricordo nostalgico o dell'umanità vissuta, sono rimasti affascinati dalla sua insondabile conoscenza di molti problemi dell'uomo e del suo essere sociale. Il volume delle sue poesie, presentato a Matera, è solo un gesto di riconoscenza, rivisitazione e bisogno di sentire ancora la sua voce in un momento delicato della nostra società. È la prima volta che si possono gustare poesie inedite scritte dal 1934-1947. Il volume viene arricchito da una silloge di altre poesie, in gran parte inedite. «Le poesie disegnano un percorso autobiografico, segnato da tappe

“Poesie” di Carlo Levi a Matera sul filo dei ricordi Presentato il volume curato da Silvana Ghiazza

Il tavolo dei relatori (foto Vidoeuno)

ideali come il carcere, il confino, la scoperta del mondo lucano, la disillusione di fronte ad un immobilismo politico che ha tradito le attese, la ri-

presa di un impegno rinnovato. - interviene Ghiazza - Il senso della propria vita funge da base al dispiegarsi di immagini e temi, cari al pittore, po-

litico e allo scrittore. L'amore, la lotta, l'impegno civile e sociale, l'osservazione e la resa lirica della realtà alternano immagini naturali a ritratti e proiezioni simboliche, come nei quadri». «Sono il presidente della Fondazione Carlo Levi e settimo nipote di Carlo Levi, figlio della sorella Lelle, anche lei pittrice. - afferma Sacerdoti - S'ignorava quest'attività poetica così prolifica, perché preminenti i ruoli di romanziere e pittore. Molte poesie sono in perfetta sintonia con la sua attività pittorica, altre preludono al famoso “Cristo si è fermato a Eboli”, altre vengono richiamate negli ultimi libri. Forniscono un ulteriore tassello a questo mosaico di uno scrittore, pittore e poeta». «Molti penseranno che quest'epoca, grondante sangue per gravi problemi economici, possa interessarsi alla recensione di una raccolta poetica. asserisce Calbi - In realtà la poesia ci lancia un messaggio di fiducia nell'uomo. Tutti i registri della creatività di Levi confluiscono nella prosa. Nelle 52 poesie del confino vengono ripresi elementi tematici comuni al “Cristo si è fermato ad Eboli” come l'immobilità del tempo, la malaria, le peccatrici, le donne con i piedi neri».

POTENZA - Sarà inaugurata il 14 novembre alle 18.30 nel Teatro Stabile di Potenza “L'Enigma del vero. Percorsi del realismo in Italia, 1870 -1980” a cura di Laura Gavioli. Il giorno 7 novembre 2008 alle ore 11 presso la Sala Presidenza dell'Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Via dei Prefetti n.46 a Roma, si terrà la conferenza di presentazione della mostra “L'enigma del vero, Percorsi del realismo in Italia, 1870 - 1980” promossa dal Comune di Potenza nell'ambito delle iniziative “Potenza Città Cultura”. La mostra, che si compone di 104 opere tra dipinti, sculture e disegni di artisti italiani, è impostata sul piano della ricerca e intende valutare, attraverso tematiche sviluppate nelle sezioni preposte, come l'idea del vero, e soprattutto il rapporto dell'artista con il problema della rappresentazione della realtà, abbia rappresentato uno dei temi fondamentali dell'arte dagli ultimi decenni dell'800, attraverso il '900, fino alle espressioni sviluppate dagli artisti contemporanei. L'Enigma del Vero, Percorsi del realismo in Italia, 1870 - 1980 è divisa in cinque sezioni che saranno illustrate nel corso della conferenza stampa dai curatori della mostra ed ampiamente descritte nel catalogo, edito da Marsilio, di cui sarà fornita copia in cartella stampa. Alla conferenza stampa di Roma, venerdì, saranno presenti il Presidente Nazionale Anci Leonardo Domenici, il Segretario Generale Anci Angelo Rughetti, il Sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, la curatrice della mostra Laura Gavioli. cultura@luedi.it


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Cultura & Spettacoli

Domenica 2 novembre 2008

Cabaret

Con Franco Neri all’Ambrosìa due ore di risate senza sosta di MARIA DE CARLO

POTENZA - «Torino è la città più grande del meridione». Con questa battuta il cabarettista-attore Franco Neri si è presentato (dopo qualche bisticcio per le bizze del microfono) quale torinese doc ma fedele alle origini calabresi, all'Ambrosia restaurant venerdì sera inaugurando il cartellone cenaspettacolo (quindicinale) promosso dal titolare Mimmo Gioia. Neri ha cenato con il pubblico e poi, in camicia celeste, si è spostato al centro della sala riuscendo a far ridere (senza pausa) i presenti con un simpaticissimo monologo sulle differenze tra le famiglie del sud - protagonista egli stesso il piccolo Francesco - e quelle piemontesi con l'antagonista Giampaolo. Ma prima di entrare in scena lo abbiamo incontrato al tavolo per sapere delle sue ultime novità. Una gradita sorpresa per i suoi fans che lo vedranno mercoledì sera nella Fiction “Amiche mie”

nei panni del marito di una delle protagoniste, Margherita Buy. Un bel percorso dagli esordi di Zelig dove Franco Neri ha rivelato le sue doti artistiche: «Sono grato a quella trasmissione - ha affermato - poiché mi ha lanciato nel mondo dello spettacolo». Ma poi c'è stata anche “Striscia la notizia” che lo ha visto in coppia con Enzo Iacchetti «altra esperienza - ha detto - importante per la mia carriera». Ora lo vedremo in Tv. «Quello dell'attore è una professione come può essere quella del falegname, se uno la sa fare», ha precisato Neri dimostrando di avere le idee chiare sul suo percorso e sul mondo artistico in particolare. Tre i punti fermi che lo hanno accompagnato in questi anni e che continuano a fargli da guida: «Sacrifici. Sono stati fatti tanti e bisogna continuare a farli», ha raccontato mettendo subito al secondo posto l'«umiltà, poiché - ha detto - questo è un mondo fatto di punte alte e di basse» e infine la «volontà a continuare metten-

dosi alla prova su altri fronti e dimostrando al pubblico di saper fare anche altro», commentando così la scelta della fiction. E alla domanda se parteciperebbe all'isola dei famosi ha esordito con un: «Sì se mi fanno mangiare tutti i giorni e bene, se ho un letto comodo» e così via. Sulla sua vita privata non si è sbottonato per niente «proprio perché è privata» ha detto sorridendo. Franco Neri ha regalato quasi due ore di piacevole ilarità. Con mimica facciale, espressività altissima e cadenza di accenti delle rispettive regioni (Piemonte e Calabria) il comico ha creato un gioco simpatico sulle differenze: dalla nascita dei pargoli e rispettivi aneddoti come «la caduta dei primi dentini” o la merendina (un'enorme differenza tra la briochina di Giampaolo e il panino straimbottito di melanzane sott'olio del piccolo calabrese) senza dire poi del latte al peperoncino e così via, alle esperienze al mare e soprattutto all'affetto quasi morboso dei

Franco Neri (foto Andrea Mattiacci)

parenti (nell'elenco nonni, zii e genitori) del sud, salvando però l'unica cosa che accomuna tutti i figli: l'affetto e le attenzioni delle madri poiché «le mamme sono tutte uguali», come ha commentato l'attore. Non è mancata una battuta sulla scuola e sulla necessità «di non badare a spese per l'istruzione». Venerdì sera Ambrosia ha inaugurato la sua Terza edizione “cena-spettacolo” con cabarettisti di fama. Una formula vincente che il pubblico potentino ha dimostrato

L’evento

di apprezzare, grazie anche all'equilibrato rapporto qualità-costi (35 euro). E se “all'inizio è stata un po' dura”, come ha spiegato il titolare Gioia, oggi è scommessa vinta grazie alla sua “caparbietà” e professionalità. Un luogo “in..” per il locale, i gustosi piatti di fantasia e l'alta professionalità di tutto il personale. Una prova? Venerdì c'è stato il pienone e tanti sono dovuti andare via “per mancanza di posto”. cultura@luedi.it

Musica

Capolavori d’arte in mostra al Musma fino al 12 dicembre

Serata romana di beneficenza

Libri preziosi

All’Hard Rock la band “Le Mani”

di MARIANGELA LISANTI

MATERA - E' stata inagurata venerdì la mostra “Libro d'arte e scultura”, la prima della stagione artistica 20082009 del Musma, che comprende una serie di capolavori, in cui l'esigenza plastica degli artisti si fonde con le opere grafiche, che arricchiscono i volumi. Prima della presentazione della mostra da parte del curatore e critico d'arte Giuseppe Appella, il presidente della Fondazione Zétema Raffaello De Ruggieri ha parlato dell'importanza dell'evento, uno dei più importanti ospitati dal Musma per l'alto valore della mostra. «I cittadini - ha detto De Ruggieri - devono avere la consapevolezza che Matera è una città che deve produrre cultura. Questa mostra, di assoluta qualità, esprime i valori, i contributi, l'interpretazione, lo studio sul nuovo corso della scultura contemporanea». Tutti i libri sono stati scelti per comunicare l'immagine significativa dell'intelligenza creativa di un gruppo di artisti che aprono il XX secolo o l'attraversano, infondendoci quel grande appagamento visivo che scaturisce da segni e figure, distribuiti a fianco delle parole, senza che il mistero, in essi racchiuso, si affievolisca; anzi, pronti, dopo quasi un secolo, a restituire all'occhio una più ricca fa-

La conferenza di presentazione

coltà di sguardo. «Si tratta - ha spiegato il critico d'arte Giuseppe Appella di un contatto diretto con la creatività. Nessun artista, infatti, che ha operato nel corso del Novecento, è riuscito mai rinunciare al libro, che ha lo stesso valore dell'opera d'arte; non si perde mai l'amore

Curiosità

per il libro che aiuta a conoscere se stessi e a trasmettere forti emozioni». La mostra, che rimarrà alla fruizione del pubblico fino al 12 dicembre 2008, comprende, tra gli altri, libri d'arte o “editions illustrées”, quali “La vie & l'oeuvre de PierreAuguste Renoir”, Ambroise

Vollard; “Edgar Degas”, Paul Lafond; “Viaggio d'Europa”, Massimo Bontempelli; Litografie di Arturo Martini; Litografie di Henri Matisse, Tériade Editeur; L'Odyssée di Omero; Xilografie di Henry Laurens, Creuzevauet Editeur, Paris 1952; “Vers le blanc infini”, Jean Arp; “Picasso de 1916 à 1961”,Jean Cocteau; Litografie di Pablo Picasso; “L'ombre de l'avenir”, James Jones; Litografie di Alexander Calder, Maeght Editeur; “Apocalissi e 16 traduzioni”, Giuseppe Ungaretti; “The Picture di Dorian Gray” , Oscar Wilde; Immagini, note e incisioni di Jim Dine, Petersburg Press; “Les essències de la terra”, Joan Mirò. Interessante è stato l'intervento del professore Michele D'Elia, che ha evidenziato l'importanza di coinvolgere sempre più la comunità in questi eventi culturali di alto livello, proponendo anche incontri culturali nei quartieri della città. Nell'occasione è stato anche presentato il n.8 dei “quaderni di scultura contemporanea”, la rivista del Musma, che, oltre a una serie di saggi sulla scultura degli anni Cinquanta, accoglie l'insieme delle mostre realizzate dal Museo nella stagione 20062007. Inoltre è stata annunciata la prossima mostra “Omaggio a Leonardo Sinisgalli”, per ricordare il centenario della nascita del poeta lucano.

di MARIA ANNA FLUMERO

MUSICISTI materani in concerto per la sensibilizzazione alla lotta ai tumori del seno. Si è esibito nei giorni scorsi a Roma il gruppo rock “Le Mani”, nel rinomato locale “Hard Rock Caffè”, in cui sono «stati raccolti circa 1.500 euro e che la serata è stata un successo»,comunica l'ufficio stampa dell'associazione Komen. Lodevole iniziativa per i materani doc Angelo Perna (tastiere), Antonio Marcucci (chitarre), Luigi Scarangella (voce), Francesco Stoia (detto "Ciccio" - basso) e Marco Pisanelli (batteria), il secondo concerto del cartellone "Pinktober!” di via Veneto a Roma. Durante la serata è stato possibile anche acquistare i biglietti della speciale lotteria con la donazione minima di 1 euro per vincere una chitarra Epiphone in edizione limitata, targata Pinktober ed autografata dagli artisti «più cool del momento che si sono esibiti», l'estrazione sarà fatta

domani, 3 novembre. «La Komen Italia onlus è una organizzazione non-profit, basata sul volontariato, che opera dal 2000 nella lotta ai tumori del seno. Tra le iniziative de “Le mani”, figura in questo momento la promozione del singolo “Il giorno migliore”, in vendita in tutti i digital store, mentre il video è disponibile, in esclusiva su myspace.com. «Il nuovo album sarà disponibile il prossimo mese di gennaio. - ha dichiarato Stoia - I provini sono stati ultimati lo scorso 23 aprile. «Venti nuove canzoni. Non tutte potranno entrare a far parte del nuovo disco e quindi saremo costretti a fare una cernita- è scritto su myspace - Sarà difficilissimo perché siamo legati a queste canzoni come dei genitori ai figli. La scelta sarà mirata ad ottenere una omogeneità sonora tra le canzoni tale da poter riconoscere al primo ascolto il "sound Le Mani"». cultura@luedi.it

Notte delle streghe anche all’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi di Matera

La festa di Halloween all’Ens MATERA - Buste nere, fogli di carta velina arancione e vernice spray bianca. Ecco com'era rivestita le sede E.n.s. (Ente Nazionale per la protezione e l'assistenza dei Sordi) Provinciale di Matera per la notte di Halloween. Mentre i bambini vagavano per i condomini con la canonica frase “dolcetto o scherzetto”, la festa si è svolta anche in via E. Salgari numero 41. Tutto materiale semplice, povero, che è diventata vera opera d'arte. Cartoncini trasformati in pic-

cole abat-jour che decoravano l'ingresso, scotch che ha rifinito le forme dei corrimani e persino la scritta E.n.s. Fanciulli vestiti da mostri e streghe, candele e veli ovunque, per la prima volta la sede è stata letteralmente trasformata, affinchè almeno per una volta, tutti insieme ci si diverta lasciando in un angolo le diverse forme di linguaggio e comunicazione. Un festa preparata e ideata a sorpresa dai soci dell' E.n.s. materano

in soli due giorni, per la grande gioia del Presidente Luciano Stigliano. Cappelli neri scintillanti da streghe, rossetti vivaci, finti serpenti o topolini non hanno sottratto la scena alla L.i.s. (Lingua dei Segni Italiana). Tante macchine fotografiche e telecamere, per immortalare, ricordare, questa bellissima serata targata 2008. Una festa privata che non è stato un business, ma solo un vero momento di aggregazione. m.a.f.


Cultura & Spettacoli

Domenica 2 novembre 2008

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MARTEDÌ 4 NOVEMBRE IL CANTAUTORE AL TEATRO STABILE CON LO SPETTACOLO PER IL FAI

Lucio

DALLA Da cinquant’anni sulla cresta dell’onda

Fu assassinato il 2 novembre 1977

Pier Paolo Pasolini Un volume racconta l’immagine mitologica

di BIAGIO TARASCO

roppo stretti gli anni Sessanta italiani e la loro musica sdolcinata per Lucio Dalla, dotato di energia ritmica e di una personalità esplosiva che all'epoca potevano apparire bizzarre su quei palcoscenici canori standardizzati e mai fuori dagli schemi. Sempre sulla cresta dell'onda da quasi mezzo secolo, ultimamente il cantautore bolognese, che con il suo spettacolo a favore del Fai (Fondo ambiente italiano) sarà martedì 4 novembre sera al Teatro Stabile di Potenza, privilegia gli spazi raccolti di un teatro alle grandi aree all'aperto nelle quali ha tenuto numerosi concerti negli anni Settanta, il periodo in cui ha trovato la sua giusta dimensione e la consacrazione definitiva. «Gli anni Sessanta - ha dichiarato Lucio Dalla al “Quotidiano” sono stati caratterizzati da un'eccessiva retorica, che per fortuna si è persa. Alla fine di quegli anni ho conosciuto Roberto Roversi, un poeta raro ed una persona straordinaria, con il quale ho composto canzoni che mi hanno permesso di esprimere quello che volevo. 'Piazza grande' è il pezzo con il quale ho intrapreso un nuovo percorso musicale, dando un taglio netto a tutto quello che avevo prodotto fino ad allora». Dal 1973 al 1976 hai pubblicato tre album fantastici ma forse troppo presto dimenticati. “Il giorno aveva cinque teste”, “Anidride solforosa” e “Automobili”, con i testi scritti da Roversi, contengono pezzi bellissimi e originali ma di cui pochi si ricordano. «Quei tre dischi non hanno precedenti e seguito, improntati come sono su un'estetica davvero particolare. E proprio per riportare alla memoria quella fase creativa e quel tipo di musica, i tre album usciranno di nuovo il prossimo gennaio rimasterizzati ed in un unico cofanetto, che conterrà anche due inediti». Dopo i concerti in teatro tornerai negli stadi, magari in coppia, come in passato, con perso-

T

naggi quali Gianni Morandi e Francesco De Gregori? «Sono convinto di no. Quella è stata una stagione irripetibile, caratterizzata da una forte spontaneità. Oggi è difficile trovare di nuovo fenomeni spontanei di quel tipo. Adesso predomina la dimensione privata. D'altronde io ho voglia di fare sempre cose nuove e non riesco mai a stare fermo. Lo spettacolo che sto portando in giro per l'Italia è il più bello che abbia mai fatto. E' caratterizzato da molta teatralità, affidata all'attore Marco Alemanno. Recitativo e musica si confondono e interagiscono in un modo che sbalordisce il pubblico, formato anche da giovanissimi. Attualmente sono molto preso dalle potenzialità artistiche che possono scaturire dalla commistione fra teatro e musica, dai momenti di recitazione musicalizzata circondata da scenografie teatrali e musicisti a 360 gradi. Un'esperienza sintetizzata nel volume 'Gli occhi di Lucio', che Bompiani ha messo in vendita da mercoledì scorso. Si tratta di un cofanetto, realizzato con Marco Alemanno, contenente libro, cd e dvd con immagini tratte dai miei spettacoli teatrali». Hai suonato anche per il papa,

il quale non perde occasione di lanciare i suoi strali contro il progresso. Sei cattolico? «Sono sempre stato cristiano, più che cattolico. Vado regolarmente in chiesa ma mi riconosco meno in quello che dicono i preti. Non riesco a concepire che la fede possa essere di ostacolo alla scienza e viceversa. Entrambe servono all'uomo e possono procedere insieme senza crearsi ostacoli a vicenda». In questi giorni gli studenti, ma anche i professori ed i genitori, sostenuti da alcuni grossi nomi del mondo della cultura e dello spettacolo, sono scesi in piazza per protestare contro la riforma Gelmini. Qual è il tuo parere? «Non posso che essere a favore degli studenti, perché sono giovani e deve essere concessa loro la libertà di manifestare, purché lo facciano in modo pacifico e senza smettere di studiare». Nessun eccesso sessantottino, quindi, per Lucio Dalla, uscito indenne dai palcoscenici mielosi, televisivi, patinati e sempre sorridenti della canzone italiana di quel periodo, mentre le piazze bruciavano. Oggi la “musica” è cambiata. O no?

IN SCALETTA ANCHE BRANI TRATTI DA IL CONTRARIO DI ME POTENZA - Martedì 4 novembre alle 21 l'artista salirà sul palco di uno dei teatri storici d'Italia, il Teatro Francesco Stabile di Potenza per sostenere la Fondazione nella sua attività di salvaguardia del patrimonio artistico e ambientale italiano. Il ricavato dello spettacolo verrà infatti utilizzato per sostenere la gestione dei beni posti sotto la tutela del FAI. Uno spettacolo imperdibile, che arriva dopo sperimentazioni anche in altri campi della musica come un lungo tour di jazz, regie teatrali e operistiche, oltre ai concerti sinfonici per il FAI con la Royal Philharmonic Orchestra e che presenta le canzoni del suo ultimo album “Il contrario di me” e il meglio del suo repertorio che ha fatto un pezzo della storia della musica leggera italiana. Brani recenti quindi come “Due dita sotto il cielo”, Malinconia d'ottobre”, “Come il vento” ma anche i grandi classici che comprendono canzoni d'amore, politiche, sociali come “La sera dei miracoli”, “Attenti al lupo”, “Anna e Marco”, “Com'è profondo il mare”,“Caruso”. Lucio Dalla sarà accompagnato da Ricky Portera e Bruno Mariani alla chitarra, Roberto Costa al basso, Maurizio Dei Lazzaretti alla batteria, Gionata Colaprisca alle percussioni, Fabio Coppini alle tastiere, Iskra Menarini, vocalist, Marco Alemanno voce recitante. Lo spettacolo è reso possibile grazie al sostegno di ENI, con il patrocinio e il sostegno di Comune di Potenza-Città di Cultura ela collaborazione Serate Musicali- Milano.

Pier Paolo Pasolini

ROMA - Il 2 novembre 1975, ucciso da Giuseppe Pelosi, uno dei ragazzi di vita con i quali amava intrattenersi, muore ad Ostia Pier Paolo Pasolini. Poeta, intellettuale scomodo e controcorrente (celebre rimase la sua poesia al poliziotto durante il Sessantotto), Pasolini si dedicò al cinema, firmando alcuni capolavori, come “Il Vangelo secondo Matteo”. L'eterogeneità del corpus delle opere di Pier Paolo Pasolini e la sua immagine “mitologica” sono tra i temi affrontati nel libro Corpus Pasolini, a cura di Alessandro Canadè ed edito dalla Luigi Pellegrini. Il volume arriva nelle librerie per affrontare la contemporaneità di uno dei maggiori artisti e intellettuali italiani del Ventesimo secolo. Corpus Pasolini raccoglie alcuni degli interventi presentati durante un ciclo di seminari promosso nel 2006 dal Dams dell’Università della Calabria.

L’oggetto di analisi dei testi spazia dalla discussione sulla contemporaneità di Pasolini e della sua opera all’individuazione di tematiche ricorrenti tra letteratura e cinema, da considerazioni su un singolo film o un gruppo di film ad una ricognizione storico-teorica dei suoi rapporti con il teatro, la televisione, la musica. Ciò che sembra emergere dai diversi scritti (il libro comprende i contributi di studiosi di letteratura: Nicola Merola, Antonio Tricomi; di filosofia: Michael Hardt, Fabrizio Palombi, Paolo Virno; di cinema: Roberto De Gaetano, Marcello Walter Bruno, Bruno Roberti, Tomaso Subini, Alessandro Canadè; di teatro: Valentina Valentini e Vincenza Costantino; di estetica musicale: Carlo Serra) è un’attenzione verso il tema del corpo, che attraversa trasversalmente l’intera produzione di Pasolini, oltre che la sua stessa vita e morte. cultura@luedi.it


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Domenica 2 novembre 2008

Rubriche

l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4

Nel lavoro vi siete assunti un incarico troppo gravoso: ora non potete fare marcia indietro. L'amore vi sosterrà.

TORO 21/4 - 20/5

Nel lavoro non è questo il momento giusto per apportare grandi cambiamenti. Verranno tempi migliori. In amore mettete le carte in tavola.

GEMELLI 21/5 - 21/6

Nella professione sarete in prima fila, dove c'è più da combattere per farsi strada. In amore l'indecisione può essere molto pericolosa.

CANCRO 22/6 - 22/7

Siete tentati di avventurarvi in una iniziativa di lavoro rivoluzionaria: fate bene i vostri calcoli. In amore clima idilliaco.

LEONE 23/7 - 23/8

Avete capito di dover migliorare la vostra preparazione per accettare un lavoro più impegnativo. L'amore va preso seriamente.

VERGINE 24/8 - 22/9

Farete dei progressi interessanti nel lavoro e potrete scegliere tra una serie di proposte. In amore siete ancora vulnerabili.

ilCruciverba

ilRebus

BILANCIA 23/9 - 22/10

Nel lavoro avete colpevolmente perso un'occasione, ma forse potrete rifarvi. Fortuna in amore.

SCORPIONE 23/10 - 22/11

Prudenza in materia finanziaria soprattutto, ma anche negli affari. Chiarite un equivoco con il partner.

SAGITTARIO 23/11 - 21/12

Avete una grande forza di volontà, ma nel lavoro dovete capire quando è il caso di stare fermi. Un amore con la a maiuscola.

CAPRICORNO 22/12 - 20/1

Nel lavoro le cose possono migliorare, ma tutto dipende da quanto siete disposti ad impegnarvi. In amore un'evasione può costarvi cara.

Soluzione _____________________________________

ilSudoku

di Pasquale Grande

Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.

ACQUARIO 21/1 - 19/2

Avrete presto l'occasione per dimostrare ai superiori quanto valete e quanta esperienza avete acquisito. Evitate liti devastanti in amore.

leSoluzioni

PESCI 20/2 - 20/3

salumi L e P; re GA; redi O = Sa l'umile pregare Dio;

Avete passato un periodo piuttosto difficile nel lavoro, ma ora siete alla fine del tunnel. Con il partner siete diventati inseparabili.

REBUS:


Televisioni

17.55

SPORT Felipe Massa

PRIMA SERATA

SHOW

15.30

RUBRICA

15.05

Simona Ventura

16.30

Licia Colò

Domenica 2 novembre 2008

SHOW

18.05

Paola Perego

TELEFILM

21.30

FILM

Peter Falk

A spasso nel tempo

63

SHOW

21.30

Maurizio Crozza

06.00 -RubricaQuello che 06.30 -RubricaSabato & domenica 09.30 -RubricaStella del Sud 10.00 -RubricaLinea Verde Orizzonti 10.30 -RubricaA sua immagine 10.55 -ReligioneSanta Messa 12.00 -ReligioneRecita dell'Angelus 12.20 -RubricaLinea verde 13.30 -Telegiornale Telegiornale 14.00 -Talk ShowDomenica In - L'Arena 15.15 -SPETTACOLO Domenica In...sieme 15.40 -SPETTACOLO Domenica In - 100 e lode 16.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 16.35 -Varietà Domenica In - 7 giorni 17.15 -Rubrica Pole Position 17.55 -Sport Gran Premio del Brasile di Formula 1 - Automobilismo 20.00 -Telegiornale Telegiornale

06.15 -RubricaTg 2 Sì, viaggiare 06.30 -RubricaL'avvocato risponde 06.35 -RubricaInconscio e magia 06.45 -VarietàMattina in famiglia 07.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 08.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 09.00 -TelegiornaleTg 2 Mattina 09.30 -TelegiornaleTg 2 Mattina L.I.S. 10.00 -TelegiornaleTg 2 10.05 -RubricaProtestantesimo 11.00 -RubricaNumero 1 11.30 -VarietàMezzogiorno in famiglia 13.00 -TelegiornaleTg 2 Giorno 13.25 -RubricaTg 2 Motori - di motori 13.35 -RubricaTg 2 Eat Parade 13.45 -VarietàQuelli che... aspettano 15.30 -ShowQuelli che il calcio e... 17.05 -RubricaStadio Sprint 18.00 -TelegiornaleTg 2 18.05 -Rubrica90° minuto 19.00 -SportMaratona di New York Atletica leggera 20.00 -Sport Gran Premio del Brasile di Formula 1 - Automobilismo

07.00 -RubricaAspettando E' domenica papà 07.30 -RubricaE' domenica papà 08.50 -Cartoni2 amici per la Terra 09.00 -MusicaleIl Gran Concerto 09.35 -DocumentarioTimbuctu 11.15 -RubricaTGR Buongiorno Europa 11.45 -RubricaTGR RegionEuropa 12.00 -TelegiornaleTg 3 12.25 -RubricaTeleCamere Salute 12.55 -RubricaRacconti di vita 13.25 -RubricaPassepartout 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.15 -TelegiornaleTg 3 14.30 -AttualitàIn 1/2 h 15.00 -TelegiornaleTg 3 Flash LIS 15.05 -RubricaAlle falde del Kilimangiaro 18.00 -GiocoPer un pugno di libri 18.55 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -Telegiornale Tg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.10 -Talk ShowChe tempo che fa

06.00 -Rubrica Tg 5 Prima pagina 08.00 -Telegiornale Tg 5 Mattina 08:51 - Rubrica Le frontiere dello spirito 09.45 -Rotocalco Verissimo - Tutti i colori della cronaca 13.00 -Telegiornale Tg 5 13.40 -Sit Com Belli dentro 14.10 -Reality Show Amici 16.30 -Show Questa domenica 18.50 -Quiz Chi vuol essere milionario? 20.00 -Telegiornale Tg 5

06.05 -TelefilmCommissariato Saint Martin 06.55 -RubricaTg 4 Rassegna stampa 07.25 -Serie TvSei forte maestro 09.35 -DocumentarioMagnifica Italia 10.00 -ReligioneSanta Messa 11.00 -Rubrica Pianeta mare 12.10 -Rubrica Melaverde 13.30 -Telegiornale Tg 4 14.05 -ComicheLe comiche di Stanlio e Ollio 14.50 -Film La locanda della sesta felicità con Ingrid Bergman, Curd Jurgens, Robert Donat, Burt Kwouk regia di Mark Robson (USA) 1958 18.05 -Telefilm Colombo 18.55 -Telegiornale Tg 4 19.35 -TelefilmColombo

07.00 -RubricaSuperpartes 07.45 -Cartoni 10.50 -Sit ComRaven 11.20 -Sit Com Willy il principe di Bel Air 12.25 -Telegiornale Studio Aperto 13.00 -Rubrica Guida al campionato 14.00 -Film Tv Il Poseidon - Avventura 16.50 -Film Titanic mille e una storia - Titanic la leggenda continua - regia di Camillo Teti (Italia) 2000 18.30 -Telegiornale Studio Aperto 19.00 -Film Ritorno al futuro - Parte III con Michael J. Fox, Christopher Lloyd, Mary Steenburgen, Thomas F. Wilson, Lea Thompson, Elisabeth Shue - regia di Robert Zemeckis (USA) - 1990

06.00 -TelegiornaleTg La7 07.00 -AttualitàOmnibus Weekend 09.20 -Attualità La settimana 09.35 -Film Io, due figlie, tre valigie con Louis de Funès, Claude Rich, Agathe Natason - regia di Edouard Molinaro (Francia) - 1967 11.30 -Sport WSBK 2008 - Motociclismo 13.00 -Telegiornale Tg La7 13.25 -News Sport 7 13.30 -TelefilmL'ispettore Barnaby 15.25 -SportWSBK 2008 - Motociclismo 17.05 -DocumentarioBig Game 17.45 -Film La mia spia di mezzanotte con Doris Day, Rod Taylor, Arthur Godfrey, John McGiver, Paul Lynde, Dom DeLuise - regia di Frank Tashlin (USA) - 1967 20.00 -TelegiornaleTg La7

20.35 -News Rai Tg Sport 20.40 -Gioco Affari tuoi 21.30 -Miniserie Il commissario Montalbano

20.30 -TelegiornaleTg 2 20.30 21.00 -Telefilm NCIS 21.50 -Telefilm Criminal Minds 22.35 -Rubrica La domenica sportiva

21.30 -Reportage Report 23.20 -Telegiornale Tg 3

20.40 -Show Paperissima Sprint 21.30 -Film Ghost - Fantasma con Demi Moore, Patrick Swayze, Whoopi Goldberg - regia di Jerry Zucker (USA) - 1990

20.35 -Miniserie Karol, un papa rimasto uomo 22.30 -Rubrica Controcampo posticipo 22.40 -Rubrica Controcampo

21.30 -Film A spasso nel tempo con Christian De Sica, Massimo Boldi, Manuela Arcuri, Dean Jones, Marco Messeri, Ela Weber regia di Carlo Vanzina (Italia) 1996

20.30 -News Sport 7 20.35 -Real Tv Chef per un giorno 21.30 -Show Crozza Italia Live

23.35 -TelegiornaleTg 1 23.40 -AttualitàSpeciale Tg 1 00.40 -RubricaOltremoda 01.15 -TelegiornaleTg 1 01.35 -RubricaCinematografo 02.35 -RubricaCosì è la mia vita... Sottovoce

00.30 -RubricaLa domenica sportiva Sprint 01.00 -TelegiornaleTg 2 01.20 -RubricaProtestantesimo 01.50 -Real TvL'isola dei famosi 02.25 -RubricaAlmanacco 02.30 -Previsioni del tempoMeteo 2

23.30 -TelegiornaleTg Regione 23.40 -ShowGlob, l'osceno del villaggio 00.40 -TelegiornaleTg 3 00.50 -RubricaTeleCamere Salute 01.40 -RubricaAppuntamento al cinema 01.50 -RubricaFuori orario. Cose (mai) viste

00.00 -Talk ShowMaurizio Costanzo Show 01.30 -TelegiornaleTg 5 Notte 02.00 -ShowPaperissima Sprint 03.05 -FilmHollywood Ending con W. Allen, T. Leoni - regia di Woody Allen (USA) - 2002

00.55 -RubricaFuori campo 01.20 -NewsSipario notte 02.10 -RubricaTg 4 Rassegna stampa 02.25 -FilmPasolini un delitto italiano con C. De Filippi, G. Scarpati, T. Bertorelli, N. Braschi - regia di Marco Tullio Giordana (Ita) - 1995

23.25 -TelefilmHeroes 00.20 -AttualitàSpeciale Studio Aperto Live 01.25 -NewsStudio Sport 02.15 -FilmWhipped - Ragazzi al guinzaglio 04.00 -TelefilmLois & Clark

23.30 -AttualitàReality 00.30 -NewsSport 7 01.00 -TelegiornaleTg La7 01.25 -FilmIl Bounty con Mel Gibson, Anthony Hopkins, Edward Fox - regia di Roger Donaldson (USA) - 1983

leTrame

RETE 4

ORE 14.50

LA LOCANDA DELLA SESTA FELICITÀ con I. Bergman, C. Jürgens, R. Donat regia di Mark Robson (Usa) - 1958 Una giovane missionaria protestante, Gladys, raggiunge la sua missione nel paese di When Chen in Cina. Qui, per favorire i contatti con la popolazione, le missionarie hanno aperto un locale chiamato "La locanda della sesta felicità". Gladys si conquista la fiducia del mandarino con le sue attività sociali. All'arrivo delle truppe giapponesi...

CANALE 5

ORE 21.30

LA 7

ORE 17.45

ITALIA 1

ORE 19.00

LA MIA SPIA DI MEZZANOTTE

RITORNO AL FUTURO - PARTE III

con D. Day, R. Taylor, A. Godfrey - regia di Frank Tashlin (Usa) - 1967

con M. J. Fox, C. Lloyd, M. - regia di Robert Zemeckis (Usa) - 1990

Una ragazza un po’ pazza ma innocua lavora in una fabbrica di missili, e tutti i gesti più innocenti che compie vengono interpretati, da un poliziotto tonto e da generali isterici, come segnali spionistici. Siamo all’epoca della guerra fredda e ogni cittadino è perseguitato dalla mania del complotto internazionale comunista. Quando lei se ne accorge, mena tutti per il naso bisbigliando...

1955: mentre stanno cercando di recuperare la macchina del tempo, l’eccentrico Doc e il giovane Marty McFly scoprono la tomba sulla cui lapide è ricordata la data di morte di Doc, avvenuta il 7 settembre 1885. Per evitare il funesto evento, Marty decide di tornare indietro fino all’Ottocento e scopre che Doc si è innamorato della bella Clara, inimicandosi il fuorilegge Mad Dog...

ITALIA 1

ORE 21.30

LA 7

ORE 1.25

GHOST - FANTASMA

A SPASSO NEL TEMPO

IL BOUNTY

con P. Swayze, D. Moore, W. Goldberg - regia di Jerry Zucker (Usa) - 1990

con M. Boldi, C. De Sica, E. Weber - regia di Carlo Vanzina (Ita) - 1996

con M. Gibson, A. Hopkins, E. Fox - regia di Roger Donaldson (Usa) - 1983

Fra Sam e Molly è il grande amore, ma lui viene ucciso in un agguato. Il suo fantasma resta vicino alla donna, ma non può comunicare con lei. Quando il defunto Sam scopre che è stato Carl, il suo migliore amico, a volere la sua morte, ha il problema di proteggere la donna dalle manovre del bieco mandante e trova la collaborazione della veggente Oda...

In vacanza in America, il principe Ascanio Colonna e l'esercente lombardo Walter Colombo decidono di provare la macchina del tempo del professor Mortimer, che consente di vivere un passato virtuale. Ma la macchina si mette a funzionare davvero: così i due si trovano catapultati nella preistoria, nella Firenze medievale, nella Venezia del '700, nella Roma occupata dai nazisti...

Nel 1789, maltrattato dal crudele capitano Bligh che impone la più rigida disciplina marinara, l'equipaggio di un veliero di Sua Maestà Britannica si ribella guidato dall'ufficiale in seconda, Fletcher Christian. I rivoltosi approdano su un'isola della Polinesia ma, rintracciati dal crudele Bligh, molti di loro sono costretti a pagare per il loro ammutinamento...

“I migliori anni” continua a dominare RAI UNO I migliori anni L'eredita' Affari tuoi L'eredita' la sfida

ora 21.06 19.49 20.41 18.50

ascolto 6.387 6.279 6.235 4.467

RAI DUE L'isola dei famosi 6 Tg2-costume e societa' Close to Close to

18.59 13.33 21.03 21.47

2.783 2.452 1.966 1.966

RAI TRE Un posto al sole Blob di tutto di piu' Mi manda raitre Geo & geo

20.38 19.55 21.09 17.58

2.492 1.802 1.777 1.613

CANALE 5 Striscia la notizia Paperissima errori in Beautiful Cento vetrine

20.45 21.11 13.41 14.13

7.091 6.060 4.435 4.238

ITALIA 1 Csi:miami I simpson Tutti all'arrembaggio La ruota della fortuna

21.13 14.32 14.09 20.30

2.503 2.436 2.376 2.239

RETE 4 Walker texas ranger Tempesta d'amore Tempesta d'amore Tempesta d'amore

20.29 21.13 19.39 18.41

2.424 1.774 1.724 1.689



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