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Lunedì 29 dicembre 2008
Brevi dal mondo
Kabul, weekend cruento: 20 morti KABUL – Venti afghani, tra cui 14 scolari, sono morti vittime di un attentatore suicida nell’est dell’Afghanistan, mentre, tra sabato e domenica, sono stati uccisi due soldati canadesi. L’attentato più sanguinoso ha avuto luogo nella provincia orientale di Khost, dove un kamikaze al volante di una vet-
tura piena d’esplosivo si è fatto saltare in aria davanti alla sede delle autorità del distretto di Ismail Khail (Mando Zayi), vicino a un collegio dove numerosi scolari erano venuti per conoscere i risultati dei loro esami.
Kamikaze uccide trentasei persone PESHAWAR – E' di almeno 36 morti e 15 feriti il bilancio provvisorio di un attentato suicida in una scuola adibita a seggio elettorale nella turbolenta area della valle dello Swat nel nord-ovest del Pakistan. Lo riferisce la polizia specificando che un uomo a bordo di un’automobile imbottita di tritolo si è fatto saltare in aria nella città di Buner dove erano in corso le votazioni per un’elezione supplettiva.
Il principino picchia i cani LONDRA – «Un esempio ripugnante»: è quanto ha offerto ai sudditi di Sua Maestà il principe Edward (nella foto), il più giovane dei figli della regina Elisabetta, colto dal fotografo mentre si appresta a bastonare due cani da caccia che si azzuffano per la preda. Lo ha detto Barry Hugill, portavoce della Lega contro gli sport crudeli, le cui accorate parole sono riportate dalla stampa britannica. Tutte le associazioni del Regno impegnate nella difesa dei diritti degli animali sono insorte. Poco è servito a ammorbidire le loro lamentale la precisazione di Buckingham Palace, secondo cui non è affatto det-
In Italia e nel Mondo Era nell’elenco dei 30 più pericolosi. Sorpreso in una mansarda ha tentato la fuga in pigiama
Reggio Calabria, catturato Criaco latitante dal ’97 REGGIO CALABRIA – La cattura di Pietro Criaco, 36 anni, latitante dal 1997, è avvenuta poco dopo le 6 di ieri mattina in una mansarda rustica ad Africo Nuovo. Quando il giovane, inserito nell’elenco dei trenta più pericolosi ricercati italiani, è stato scoperto dei poliziotti, ha tentato di fuggire attraverso i tetti della costruzione dove aveva trovato rifugio. Ma è stato abbagliato dai fari degli agenti ed ammanettato. Ancora in pigiama è stato portato negli uffici del commissariato di Bovalino dove gli sono stati notificati due provvedimenti restrittivi per altrettante condanne definitive a 19 anni di carcere. Il pericoloso latitante, secondo la polizia, è uno degli elementi di spicco della consorteria dei Cordì di Locri, una delle 'ndrine egemoni della cittadina reggina, in lotta, per il
Pietro Criaco durante l’arresto
controllo del territorio e delle attività illecite ad esso collegate, con i rivali dei Cataldo. Alla cattura di Pietro Criaco hanno preso parte funzionari e poliziotti della Squadra mobile della questura di Reggio Calabria e dei commissariati di Siderno e Bovalino. Negli ultimi mesi la polizia aveva intensificato la ricerca del peri-
coloso elemento della mala locrese condannato a 5 anni per associazione mafiosa nel contesto del processo scaturito dall’operazione «Primavera» ed a 14 per tentato omicidio. Qualche giorno prima Natale, gli uomini della questura hanno stretto il cerchio attorno ai presunti favoreggiatori – assieme a Criaco sono finiti in carcere tre persone: padre e due figli – e ieri mattina, dopo essere penetrati ad Africo, hanno fatto irruzione nell’abitazione di Giovanni Mollica, 58 anni. La famiglia Mollica è stata colta nel sonno, ma nel loro appartamento tutto è sembrato normale. E' stato deciso di spostarsi in mansarda, ma i Mollica hanno riferito di non essere in possesso delle chiavi. A quel punto la polizia, dopo aver sfondato la porta, ha fatto irruzione nella mansarda. L’appartamento è ancora rustico e mentre veniva eseguita la
Tornavano dalla discoteca. Due dei ragazzi avevano 16 anni
Civitavecchia, automobile giù da un ponte muoiono 4 giovani, un ferito grave ROMA – La loro auto è precipitata nel vuoto, sfondando il parapetto del cavalcavia sulla bretella che collega Civitavecchia, sul litorale laziale, alla statale Aurelia. Sono morti così, ieri mattina, quattro ragazzi che tornavano da una discoteca, due delle vittime avevano solo 16 anni. Un quinto ragazzo, quello alla guida della Nissan, l’unico ad avere la cintura di sicurezza allacciata, lotta adesso tra la vita e la morte, ricoverato in coma farmacologico nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Filippo Neri a Roma. In un altro incidente stradale in provincia di Cremona, invece, quattro persone sono rimaste ferite, due in modo gravissimo, nella tarda serata di sabato. A bordo di una Lancia Dedra finita in un campo ai margini di Corte Madama, frazione di Castelleone c'erano sei persone, quattro adulti, tra le quali una donna incinta, e due bambini. Tutti con passaporto romeno e residenza a Cremona. Alta velocità e asfalto ghiacciato sono, al momento, le ipotesi più accreditate. Mentre è stato denunciato anche per guida in stato di ebbrezza, oltre che per omicidio colposo, il medico che sabato ha travolto ed ucciso un pensionato a Livorno. Ancora incerte le cause che hanno causato la tragedia a Civitavecchia. Ma la polizia stradale è orientata a pensare che tra le ipotesi quella dell’alta velocità e dell’asfalto reso viscido dalla pioggia possano aver avuto un ruolo determinante nell’incidente. Al vaglio, comunque, anche l’ipotesi di un colpo di sonno. Non confermato, al momento, il sospetto che i cinque giovani possano aver as-
L’auto mentre viene portata via dal luogo dell’incidente
sunto alcol e droga prima di mettersi in auto. Lo diranno le analisi. La procura di Civitavecchia ha aperto un’inchiesta per accertare quale sia stata l’esatta dinamica dell’incidente dove hanno perso la vita Daniele Mercuri, di 16 anni e suo cugino Indro Mercuri, della stessa età, Giovanni Siena di 21 e Giancarlo Cocciolone, 20 anni. I genitori di quest’ultimo gestiscono una stazione di servizio sull'Aurelia. Ha 19 anni, Yuri Capparella, il giovane ferito gravemente al torace e alla testa. Per lui, dopo un intervento chirurgico all’ospedale di Civitavecchia per asportargli la milza, è stato necessario il trasporto con l’eliambulanza a Roma. Nel pomeriggio di ieri, invece, è andato avanti il penoso pellegrinaggio dei familiari e degli amici delle vittime all’obitorio di Civitavecchia.
L’amministrazione comunale sta valutando la possibilità di proclamare il lutto cittadino. I cinque ragazzi stavano tornando a casa dopo una notte trascorsa nella discoteca I Cigni di Ronciglione in provincia di Viterbo. L’auto è stata notata da alcuni operai dell’Etruria Servizi che attorno alle 7:30 di ieri mattina stavano andando al lavoro nella zona industriale e hanno dato subito l’allarme. E il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla droga, Carlo Giovanardi, ha lanciato un appello per una forte azione di controllo e di contrasto alle situazioni di rischio. «Davanti – ha detto – all’ennesima tragedia del sabato sera, questa volta complice la cocaina rivolgiamo un nuovo appello ai responsabili locali perchè non si perda altro tempo per un’efficace azione di controllo e di contrasto delle situazioni a rischio». Letizia Bianco
perquisizione dei vari locali è stato sentito un rumore proveniente dal terrazzino. Un attimo ancora ed è stato notato qualcuno che tentava di portarsi sul tetto della palazzina. A quel punto, con la costruzione circondata, il latitante si è arresto senza opporre resistenza. Pietro Criaco non era armato. Raffaele Grassi, responsabile della prima divisione del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, ricorda con soddisfazione gli ultimi positivi risultati nella caccia ai latitanti più pericolosi in circolazione. «L'arresto di Pietro Criaco ha detto Grassi - rappresenta l’ennesimo colpo inferto alla 'ndrangheta. Ultimamente - ha aggiunto diversi esponenti di spicco della mafia calabrese sono stati catturati come Antonio Pelle, Giuseppe Nirta e Peppe De Stefano. r. c.
Contro l’anno nero Berlusconi reintroduce il ministero del Turismo ROMA – Il 2009 aprirà con una novità importante per il turismo: la reintroduzione del ministero, che fu abrogato con referendum il 5 aprile 1993. Ieri sera infatti, il premier Berlusconi ha annunciato a breve la 'promozione' di due sottosegretari, Fazio e Brambilla, rispettivamente ai ministeri della Salute e del Turismo. Un ritorno, quello del ministero, da tempo auspicato dagli operatori del settore, che lamentano che la riforma del titolo V della Costituzione, che ha assegnato il Turismo come materia di competenza delle Regioni, abbia finito, in realtà, con il disperdere le politiche turistiche su 20 realtà territoriali differenti, facendo mancare una visione e una rappresentanza d’insieme. «Siamo soddisfatti per l’annuncio dato dal premier Berlusconi e lo ringraziamo: ponendo a capo del Turismo un ministro, ci dà una testimonianza concreta di attenzione, è un gesto di sensibilità molto importante», esulta il presidente di Federalberghi e di Confturismo-Confcommercio, Bernabò Bocca. Sulla stessa linea il presidente di Assoturismo-Confesercenti, Claudio Albonetti: «non è mai troppo presto per reintrodurre il ministero per le Politiche Turistiche». Per Edi Sommariva, direttore generale di Fipe Federazione italiani pubblici esercizi, «l'arrivo di due ministri, Fazio e Brambilla, rispettivamente per la Sanità e il Turismo, è molto positivo: apprezziamo il loro lavoro e crediamo possano portare l'interesse di consumatori e turisti all’interno di Palazzo Chigi. La loro assenza, finora, non ha consentito – ha aggiunto riferendosi in particolare al turismo – di svolgere una politica turistica degna di questo nome». L’unico ad apparire scettico sulle misure che potrà prendere il futuro ministro del Turismo per il settore, è il presidente di Assotravel Confindustria, Andrea Giannetti: «la reintroduzione del ministero – dice – non porta nessuna novità vera, cambia nulla, anzi, può portare ancora più lontano da dicasteri che contano, come quello allo Sviluppo Economico o dell’Economia». Valentina Roncati
IL CASO
Crolla il mercato dell’eroina e delle “canne” Ora il pericolo è rappresentato dalla cocaina to che il principe abbia effettivamente picchiato i cani.
Bus sbanda è una strage DACCA (BANGLADESH) , – Almeno 25 persone sono rimaste uccise ieri mattina in Bangladesh e altre 15 ferite, dopo che un camion sul quale viaggiavano è uscito di strada. Lo ha reso noto la polizia locale. L'incidente è avvenuto in mezzo a una spessa nebbia.
MILANO – All’ombra della Madonnina crolla il mercato dell’eroina e del 'fumo'. Almeno così appare dai dati comunicati proprio in questi giorni alla Dcsa (Direzione centrale servizi antidroga) dalle forze dell’ordine. Un dato rilevante, visto che la provincia di Milano è spesso una cartina di tornasole dei nuovi trend di spaccio e di assunzione. Nella città, più volte definita "il baricentro del traffico di tutto il paese", dove negli anni '70, al Giambellino, fece la sua prima apparizione il consumo largo di droga; dove per la prima volta, negli anni '90, si è diffusa la poliassunzione; dove so-
no stati lanciate nuove droghe come l'Mdma e lo shaboo, pare che canne e siringa siano sul viale del tramonto. E che ormai sia solo la cocaina a regnare sul mercato. Dal resoconto dell’attività di contrasto della questura di Milano, infatti, si registra, nel secondo semestre del 2008, una diminuzione dei sequestri di eroina del 42% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E del 43% di cannabinoidi, ovvero hashish e marijuana. Una tendenza confermata anche su scala annuale, anche se leggermente meno netta. Ai due valori negativi corrisponde una diminuzione sensibi-
le anche dei sequestri della polizia, scesi a un -28%, con 400 arresti in meno, nel 2008, rispetto al 2007. Le operazioni antidroga, in particolare, sono state un quinto in meno. Numeri, questi, che "parrebbero confermare un calo della diffusione – spiega un investigatore – dato che non sono state le forze dell’ordine Un sequestro di pani di cocaina a mettere a segno operazioni tali da stroncare il mercato. Anzi, quasi 500 chili di polvere bianca sei colpi maggiori sono stati effettua- questrata solo dalla polizia in proti sul versante della cocaina (che vincia di Milano. conferma la sua diffusione), con Letizia Bianco
In Italia e nel Mondo
Lunedì 29 dicembre 2008
Finita una vacanza, già oggi inizia quella di Capodanno, al freddo e al gelo
Rientro sotto la neve per i vacanzieri di Natale Traffico intenso con lunghe code ma senza intralci eccessivi
Automobilisti “al lavoro”
ROMA – Sotto la neve, alternata a pioggia gelata, si è concluso il rientro di chi è partito per trascorrere fuori casa il ponte di Natale. E già da questa mattina si metteranno in movimento i vacanzieri di Capodanno, in una sorta di staffetta delle festività: per loro ci sarà il sole ma le temperature saranno sempre rigide, con una nuova ondata di cattivo tempo attesa per l’ultimo periodo di festa, quello dell’Epifania. La circolazione, nonostante i fiocchi bianchi caduti un pò a macchia di leopardo su tutta la rete autostra-
dale, non si è bloccata e non ha mai raggiunto livelli critici. Tuttavia sul segmento appenninico, sono intervenuti i mezzi antineve. Ma non ci sono state emergenze. In particolare, il maltempo ha provocato solo qualche coda e rallentamenti a partire dal primo pomeriggio di ieri – le previsioni davano 'bollino rosso' –quando si è intensificato il flusso del rientro. I mezzi pesanti non hanno viaggiato e questo ha agevolato la viabilità. La guida ha richiesto comunque maggiore attenzione, e velocità più basse, specie per
chi è transitato sulla A1 tra Modena e Bologna, sulla A14 tra Cesena e Imola, e in direzione del Brennero. Anche alle porte di Roma, imbiancate, c'è stata qualche coda. Niente più file, invece, al traforo del Monte Bianco: ieri i tempi di attesa avevano sfiorato le tre ore. Regolari gli imbarchi per le isole. 'Bollino rosso' è previsto pure per questa mattina, con l’ultima tranche di ritorni e il primo round di chi parte per passare la notte del 31 lontano dalla solita vita. Gettonate, come al solito, le località sciistiche. Giacomo Solis
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Belgio, re Alberto incarica Van Rompuy per il Governo La decisione a dieci giorni dalle dimissioni di Yves Leterme da primo ministro
Herman Van Rompuy
BRUXELLES–Il re del Belgio Alberto II ha dato ieri l’incarico di formare il governo al cristiano-democratico fiammingo Herman Van Rompuy, attuale presidente della camera dei deputati belga. Lo ha annunciato un comunicato del Palazzo reale. La decisione giunge dieci giorni dopo che Yves Leterme ha rassegnato le sue dimissioni da primo ministro. Van Rompuy ha accettato l'incarico dopo un colloquio di circa un’ora con il re Alberto II. Il premier incaricato aveva ripetutamente ribadito nei giorni scorsi di non essere intenzionato ad assumere l’incarico.
Minniti accusa: «Fallita la politica del Governo»
Clandestini, ancora sbarchi Borghezio accusa Gheddafi PALERMO – Gli ultimi 300 si sono arenati contro gli scogli di Linosa: l’inesperienza di improvvisati naviganti e il mare forza 4 hanno fatto perdere la rotta a un barcone carico di migranti diretto a Lampedusa, presa d’assalto nei giorni scorsi da un’incessante ondata di sbarchi che ha portato sull'isola 1500 persone. Anche ieri la maggiore delle Pelagie, meta consueta dei viaggi della speranza, è stata teatro di un imponente arrivo: 234 persone, tra cui 60 donne e decine di minorenni. E il bilancio è destinato a salire: una «carretta» con oltre 150 extracomunitari è stata segnalata a 80 miglia dall’isola. E l’eco del nuovo assalto si è fatta sentire anche a Roma, dove politici di opposti schieramenti hanno puntato il dito contro il leader libico Gheddafi, accusato di non rispettare gli accordi stretti col nostro Paese. In tilt il Cpa di Lampedusa che, al momento, ospita 1560 persone, il doppio della capienza massima della struttura. Ieri sono cominciati i primi trasferimenti dal centro: in tutto sono state portate via 540 persone dirette a Brindisi, Crotone e Pian del lago, nel nisseno. Il primo sbarco di ieri è nella mattinata: un barcone con 234 extracomunitari, alcuni con tratti somatici orientali, intercettato dal pattugliatore della Marina 'Bettica' e da una motovedetta della Finanza. Le operazioni di trasbordo sono andate a rilento, rese difficili dalle cattive condizioni del mare. E complesso è stato anche il soccorso del 331 a bordo dell’imbarcazione che si è schiantata contro gli scogli di Punta Faraglioni, a Linosa. Alcuni immigrati, finiti in acqua, sono stati recuperati. Per il loro trasferimento a Lampedusa
Mario Borghezio
sono state inviate quattro motovedette: tre della Guardia Costiera, una della Guardia di Finanza e una dei Carabinieri. Sulle unità sono stati imbarcati 171 extracomunitari; gli altri 160 restano, per ora, a Linosa in attesa di un miglioramento delle condizioni del mare. Intanto tuona contro il leader libico Gheddafi definito «ex finanziatore del terrorismo internazionale» il leghista Mario Borghezio. «Come avevo facilmente previsto, – ha detto – si sta comportando con il nostro Paese come il peggiore dei ricattatori: sarebbe ora di trarne le debite conseguenze». Invoca una politica di contrasto «efficiente e duro nei confronti di chi
sbarca illegalmente ed un’incisiva azione diplomatica per ottenere il rispetto immediato degli impegni presi in sede internazionale», il capogruppo vicario del Pdl alla Camera, Italo Bocchino; mentre il ministro ombra del Pd Marco Minniti polemizza con l’esecutivo. «Quanto sta avvenendo in questi giorni a Lampedusa – ha dichiarato l’esponente del Partito Democratico – è la testimonianza più chiara ed evidente di come la strategia della faccia feroce del governo sull'immigrazione clandestina è miseramente fallita». E Minjiti non è solo a prenderselo con governo. «Il Governo è latitante sugli sbarchi a Lampedusa»: lo ha affermato il deputato friulano Ivano Strizzolo (Pd). Secondo Strizzolo, che è anche vice presidente della Commissione bicamerale Schengen ed immigrazione, «gli sbarchi di centinaia di immigrati clandestini di queste ultime ore a Lampedusa sono la dimostrazione concreta del fallimento delle politiche del Governo Berlusconi sul fenomeno dell’immigrazione». «L'accordo Berlusconi-Gheddafi, tanto propagandato dal Presidente del Consiglio – ha continuato Strizzolo in una nota diffusa a Trieste – si è rivelato assolutamente inefficace, determinando una continua situazione di emergenza nel centro di accoglienza di Lampedusa e creando enormi difficoltà anche nei centri sparsi sul territorio nazionale dove vengono successivamente smistati i clandestini. Con la scusa che, sul piano formale, l’accordo ancora non è stato ratificato, il Governo non ha il coraggio – ha concluso l’esponente del Pd – di intervenire con decisione presso le autorità libiche per attivare subito un pattugliamento misto delle coste».
Il 2009 si preannuncia un anno di lotte sindacali
Contratti, sono due milioni i lavoratori ancora senza rinnovo ROMA – La fine del 2008 porta qualche rinnovo per alcune categorie di dipendenti pubblici ma lascia ancora senza novità oltre 2 milioni di lavoratori che hanno il loro contratto di lavoro scaduto. Nè l’arrivo del nuovo anno porterà con sè la tanto auspicata riforma del modello contrattuale: nonostante l’intesa raggiunta da numerose associazioni imprenditoriali con Cisl e Uil, manca sempre il via libera della Cgil senza la quale l’importante accordo che dovrebbe riformare l’impianto della contrattazione nazionale nascerebbe con un accordo separato di difficile gestione. Proprio sulla scia della frattura sindacale maturata nel corso dell’anno, alcune delle intese tra le parti sui contratti sono state raggiunte nel 2008 in modo non unitario, con la Cgil, appunto, che si è tirata fuori dalle intese. È successo per gli accordi sulla riforma contrattuale, anche se si attendeva per fine anno una possibile firma per l’accordo con le as-
Dal Titicaca l’sos del popolo degli Uros ANNATA nera il 2008 per il popolo Uros che abita sul lago Titicaca, lo specchio d’acqua navigabile più alto al mondo (quota 3.810 metri sopra il mare) e che si estende dal Perù sudorientale fino alla Bolivia occidentale. Il lago è lungo 196 km, con una larghezza media di 56 km. Quale flagello ha colpito la tribù degli Uros? Non piove abbastanza per ricaricare le acque del lago e avere sufficiente totora, la pianta dalla quale dipende la loro vita. E circa duemila persone, gli abitanti delle cosiddette «floating islands» del Lago Titicaca, cioè una
Rally di Dakar, timori ambientali in Sudamerica
I saldi con Katherine quarantina di «isole galleggianti», senza piogge rischiano di scomparire per sempre. Un altro esempio dell’emergenza clima nel mondo. A lanciare l’Sos un fotoreporter e documentarista italiano, Luca Bracali, di Pistoia.
sociazioni artigiane, ed è successo per gli accordi dei dipendenti pubblici. Già questa estate, inoltre, la Cgil non ha firmato il rinnovo del contratto per i commercio: il rinnovo raggiunto dopo 18 mesi di trattativa per i dipendenti del terziario, distribuzione e servizi è infatti stato sottoscritto da Confcommercio insieme alla Fisascat Cisl e alla Uiltucs Uil, mentre Filcams-CGIL ha abbandonato il tavolo della trattativa. L'ultimo dei rinnovi è invece arrivato in 'zona Cesarini', proprio a ridosso delle festività natalizie: è il contratto per i circa 60 mila dipendenti del cosiddetto parastato, i lavoratori degli enti pubblici non economici come Inps e Inail. Con questo accordo, anch’esso separato, sono stati siglati tutti i rinnovi di competenza dello Stato per il biennio 2008-2009: l’accordo, firmato solo con Cisl e Uil, arriva infatti dopo la firma dell’accordo per i ministeri, arrivata lo scorso 12 novembre e quello delle agenzie fiscali, siglato il 25 novembre.
L'APPUNTAMENTO con i saldi nei magazzini Harrods di Londra è sempre un evento. Anche questa volta ressa all'ingresso e star di turno per movimentare la manifestazione che richiama
il pubblico degli acquirenti da gran parte del Regno Unito. Questa volta Mohamed Al Fayed ha invitato la cantante Katherine Jenkins che diventa così la testimonial dei saldi.
DAI deserti alle montagne, potrebbe essere forte l’impatto ambientale del Rally Dakar che quest’anno ha attraversato l’Atlantico, visto che si svolgerà in Argentina e in Cile. A denunciarlo sono le organizzazioni Verdi locali in vista della partenza del Rally, il 3 gennaio a Buenos Aires, dove per oggi è in programma la presentazione della gara. Lo storico Rally, che per la prima volta non passerà in Africa, si svolgerà lungo 9.500 chilometri suddivisi in 14 tappe, di cui 5 in Cile. L’arrivo è previsto, sempre a Buenos Aires, il 18 gennaio. Oltre alla sabbia del
deserto cileno dell’Atacama, tipico del Rally, i concorrenti troveranno altre superfici non tradizionalmente presenti in questo tipo di corse. Finora ci sono 550 iscritti di una cinquantina di Paesi, tra i quali 230 moto, 188 auto, 82 camion.
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Primo piano
Lunedì 29 dicembre 2008
Primo piano Una drammatica immagine da Gaza: un giovane palestinese in mezzo al fuoco e con le pietre in mano
Sangue in Palestina L’esercito pronto a entrare a Gaza Decine di blindati si ammassano sul confine. Richiamati 6500 riservisti
Colpiti dagli aerei israeliani i tunnel segreti di Hamas. Almeno 300 i morti GERUSALEMME - Tsahal si prepara a entrare nella Striscia di Gaza. Nel secondo giorno dell'operazione "Piombo fuso" l'aviazione israeliana continua a bombardare obbiettivi di Hamas, almeno altri 60 sono stati colpiti ieri tra caserme, basi, arsenali, rampe missilistiche, sedi politiche. Incerto il conto delle vittime: secondo Hamas sarebbero già 400, fonti mediche le valutano a 300. Ancora più difficile capire quante di queste siano miliziani di Hamas e quanti civili: il confine tra le due condizioni è spesso indefinito. ATTACCO CON AEREI ED ELICOTTERI - Aerei ed elicotteri con la stella di Davide tentano anche distruggere i tunnel scavati tra la Striscia e l'Egitto, presso il confine di Rafah, per bloccare il contrabbando di armi. Almeno 40 sono stati colpiti e distrutti, però secondo l'intelligence israeliana i palestinesi ne hanno scavati centinaia. Ma il "lavoro sporco" di scovare e distruggere gli arsenali segreti nascosti in mezzo alle case dovrà farlo l'esercito, che si ammassa al confine: decine di convogli militari intasano le strade verso Gaza, il governo ha autorizzato il richiamo di 6.500 riservisti, carri armati e blindati si preparano alla missione più difficile, combattere nei centri abitanti, esposti al contrattacco della guerriglia aiutata dalla popolazione locale. Un compito che i militari israeliani non intraprendono a cuor leggero. Costerà vittime e il risultato può essere incerto. Israe-
le lo ha imparato a sue spesse nella fallimentare campagna del 2006 contro gli Hezbollah libanesi. ENTRARE A GAZA, MA LA TATTICA È “TOCCATA E FUGA” - Quel che è certo è che la tattica sarà quella di entrare nella Striscia, colpire duro e uscirne il prima possibile. "Il nostro obietti-
vo non è quello di rioccupare la striscia di Gaza", assicura il ministro degli Esteri e aspirante premier Tzipi Livni in un'intervista all'americana Cbs, facendo notare che il governo ha autorizzato anche l'ingresso di aiuti umanitari proprio in queste ore. E spiega che scopo dell'operazione è solo fermare Hamas, che a
Gaza stava "creando un piccolo esercito", oltre a un arsenale con migliaia di razzi da lanciare sul territorio israeliano. Proprio questi razzi e colpi di mortaio sono stati in queste ore l'unica risposta di Hamas all'attacco israeliano: missili Grad da 122 mm, con gittata di 40 chilometri, hanno colpito la città di Ashdod, a
nord della Striscia. E le Brigate Ezzedin al-Qassam, braccio armato di Hamas, ha rivendicato il lancio di 60 di questi ordigni nelle ultime 24 ore. Ma con una sola vittima israeliana, un civile ucciso sabato a Netivot, nel Neghev. L'alto numero di raid aerei su MIGLIAIA DI PALESTINESI IN FUGA VERSO L’EGITTO Gaza ha invece spinto migliaia di palestinesi a fuggire verso l'Egitto, ammassandosi al valico di confine di Rafah. Lì, centinaia di loro sono riusciti ad aprire un varco nel muro di confine e a penetrare nel Sinai egiziano: Hamas ha accusato le autorità egiziane di "complicità con Israele" perché spingerebbero la popolazione civile ad abbandonare Gaza esponendo così i miliziani di Hamas alla rappresaglia israeliana. L'Egitto, insieme con il presidente palestinese Abu Mazen, accusa però Hamas per aver provocato l'attacco israeliano con la violazione della tregua e l'insensata politica del lancio di razzi contro obbiettivi civili. NON MANCANO LE VOCI DI DISSENSO IN ISRAELE - Anche in Israele però, nonostante l'appoggio all'operazione dell'82% della popolazione, non mancano le voci di dissenso: il ministro arabo Ghaleb Majadla (sport e cultura) non ha partecipato ieri al consiglio dei ministri per protestare contro il bombardamento di Gaza. In molti centri arabo-israeliani ci sono stati scioperi e manifestazioni spontanei, e in uno di questi, Um elFahem, i dimostranti si sono anche scontrati con la polizia.
La strategia di Israele e il ricordo del Libano di GIORGIO RACCAH GERUSALEMME - All’operazione 'Piombo fuso', lanciata contro Hamas nella striscia di Gaza, Israele sembra ora voler aggiungere una offensiva terrestre. Il governo ha autorizzato dunque il richiamo di 6.500 riservisti delle forze combattenti e della difesa civile e ha mostrato alle telecamere delle reti Tv di tutto il mondo i movimenti di carri armati a ridosso del confine con Gaza, probabilmente anche nel quadro della guerra psicologica che pure è in atto contro Hamas. Finora Israele mostra di applicare minuziosamente gli insegnamenti tratti dai deludenti risultati del conflitto contro gli Hezbollah libanesi nell’estate del 2006. Una di queste lezioni è stata la
necessità di preparare in tempo utile le truppe di terra prima di ogni vasta operazione militare i cui sviluppi potrebbero riservare sorprese. In Libano Israele aveva imparato a sue spese che la pretesa di sgominare gli Hezbollah ricorrendo alla sola arma aerea era in realtà illusoria. Come gli Hezbollah in Libano, anche Hamas a Gaza dispone, a quanto risulta, di una vasta rete sotterranea di postazioni nascoste difficilmente individuabili dall’alto. L'aviazione, pur continuando a sorvolare incessantemente Gaza, dopo il primo massiccio micidiale raid di ieri sembra infatti rapidamente esaurire gli obiettivi fissi che erano nella sua banca dati e mostra di spostare più la sua attenzione su obiettivi mobili di Hamas e delle al-
tre milizie armate. Ma la sistematica demolizione delle strutture militari sotterranee di Hamas, dei suoi arsenali nascosti, delle officine per la fabbricazione dei razzi, delle sue basi, spesso situati nel cuore di aree densamente abitate, appare di difficile attuazione senza l’impiego della fanteria. L’operazione però potrebbe rivelarsi ad alto costo, esponendo le truppe agli attacchi della guerriglia palestinese e alle trappole che erano state da tempo preparate in previsione di un’invasione israeliana. La pressione aerea, d’altra parte, difficilmente riuscirà a piegare Hamas, colpito ma non domato, fino al punto di costringerlo a invocare un cessate il fuoco duraturo. Israele, che ha ripetuta-
mente dichiarato di essere uscito dalla Striscia per non più tornarci, al tempo stesso, a scanso di rischi, sembra voler minimizzare gli obiettivi dell’operazione a Gaza. Un portavoce militare ha così affermato che il fine è di “minimizzare» i tiri di razzi sulla popolazione israeliana nel sud. Israele vuole ristabilire la calma, alle sue condizioni, ha dichiarato il generale Amos Gilad, consigliere del ministro della difesa Ehud Barak. Dichiarando volutamente obiettivi minimi, Israele sembra voler andare sul sicuro e lasciare la porta aperta a una soluzione diplomatica del conflitto in corso, tale da ridare la sicurezza al sud del paese anche al costo di lasciare Hamas al potere, seppure gravemente indebolito.
Appello della comunità internazionale: negoziare il cessate il fuoco
Il Papa: «Vi imploro, violenza inaudita nella terra di Gesù» di PAOLO BELLUCCI NEW YORK - Negoziare un cessate il fuoco a Gaza e ristabilire la tregua tra Israele ed Hamas. È la richiesta che rimbalza da tutto il mondo mentre la diplomazia internazionale si muove tra incertezze e contraddizioni. L'Onu punta alla cessazione immediata dei raid israeliani contro la striscia di Gaza. Ad avanzare la richiesta, priva di valore vincolante, è stato il presidente del Consiglio di Sicurezza, il croato Neven Jurica, che in nome "delle necessità umanitarie della popolazione civile" sollecita le autorità israeliane ad interrompere il blocco del territorio palestinese e consentire i rifornimenti di carburante, medicine e generi di prima necessità. Intanto l'Egitto tenta di rilanciare la trattativa. Ieri il ministro degli Esteri Ahmed Aboul Gheit ha ricevuto al Cairo il presidente palestinese Mahmoud Abbas. Dopodomani un vertice straordinario della Lega Araba convocato nella capitale egiziana discuterà un piano in due punti: stop alle armi e una nuova tregua tra le parti. Sul piano diplo-
Il Papa ieri a San Pietro
matico si muove anche la Russia. Il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, ha contattato telefonicamente l'omologo israeliano Tzipi Livni a cui ha comunicato i termini della questione. "Occorre una cessazione urgente delle operazioni militari nella Striscia di Gaza che hanno già provocato numerose vittime fra i palestinesi. E ristabilire una tregua che permetterebbe di garantire la sicurezza della popolazione civile nel sud di Israele". Durissimo il
commento del premier turco Recep Tayyip Erdogan che parla di "un crimine contro l'umanità" e sottolinea che l'escalation rischia di far saltare la mediazione avviata dal suo governo per giungere ad un accordo di pace tra Siria e Israele. Anche Benedetto XVI ha lanciato un appello accorato in occasione dell'Angelus in piazza San Pietro: "Sono profondamente addolorato per i morti, i feriti, i danni materiali, le sofferenze e le lacrime delle popolazioni vittime di questo tragico susseguirsi di attacchi e di rappresaglie. Imploro la fine della violenza e il ripristino della tregua nella striscia di Gaza e nelle terre che hanno dato i natali a Gesù Cristo". Intanto nel mondo arabo-musulmano proseguono le proteste a Beirut, Bagdad, Cairo, Damasco e Amman. Il colonnello libico Muhammar Gheddafi, punta il dito contro gli "atteggianti vigliacchi, deboli e disfattisti" dei leader moderati. E avverte: "Sono gli arabi ad aver bisogno di pace, non gli israeliani che ce l'hanno già". L'ayatollah Ali Khamenei tuona da Teheran: "Il regime sionista deve essere punito per questi crimini".
Israele e palestinesi ostaggi di una faida Il bilancio dei palestinesi è altrettanto deprimente. La linea ROMA - Prigionieri ognuno del del "no", imposta anche ad Araproprio schema, Israele e i pale- fat nel gennaio 2001, dopo la Sestinesi rimettono in scena anno conda Intifada, quando era a un dopo anno, decennio dopo de- passo dall'ottenere da Barak e cennio, gli stessi tragici errori. Clinton la restituzione del 95% L'offensiva israeliana su Gaza, dei Territori Occupati, la parziaper quanto la più violenta da le sovranità sulla Spianata delle quarant'anni a questa parte, ne Moschee di Gerusalemme, e la ricalca molte altre che abbiamo nascita dello Stato Palestinese, visto e criticato negli anni pas- ha fruttato disperazione e misesati. Le accomuna la determina- ria, caos politico e una guerra cizione, lo spiegamento di mezzi, vile. Situazione che Hamas gel'inutilità. Nessuna di esse è ser- stisce con la logica del "tanto vita mai a "cambiare radical- peggio tanto meglio", su suggemente la situazione", come ha rimento di Teheran e a spese di promesso per l'ennesima volta il un popolo già martoriato. Se i due contendenti restano ministro della Difesa Ehud Barak. Anzi. I successi militari, fossilizzati in questo stallo sanquando pure ci sono, durano lo guinoso, non si può assolvere la spazio di un mattino. Perché alle comunità internazionale. Il citato tentativo di Bill fazioni palestinesi Clinton, nelle ultipiù radicali giungome settimane di preno nuove armi, persidenza e dettato ché le condizioni di probabilmente anvita nei campi profuche dalla speranza ghi forniscono madi "restare nei libri novalanza al terroridi storia" per qualsmo, e i servizi segrecosa di meglio dello ti di altri paesi islascandalo Lewinsky, mici (l'Iran e la Siria, è stato l'ultimo sforma non solo) contizo credibile per arrinuano a sfruttare la vare alla pace. Negli disperazione palestiultimi 8 anni, dominese a proprio vannati dalla "guerra al taggio. terrore", la diplomaIl governo israeliazia Usa ha prodotto no non poteva non risolo lo sterile tentaspondere con la forza allo stillicidio dei Scene di disperazione tivo, ad Annapolis, di "storcere il bracrazzi lanciati sulle città a nord e a est della Striscia cio" ai due contendenti. Col ridi Gaza. Il ministro degli esteri e sultato prevedibile di ottenere nuovo leader del partito fondato promesse da marinaio su un obda Sharon, Tzipi Livni, ha tenta- biettivo tanto ambizioso quanto to inutilmente per mesi di con- irrealistico, "la pace entro il vincere Hamas, attraverso in- 2008". Si vede come è finita. L'Europa, l'Onu, la Russia, la terlocutori arabi, ad abbandonare la linea dello scontro. Con le Lega Araba, l'Organizzazione elezioni politiche a febbraio, e della Conferenza Islamica porsondaggi che danno in vantag- tano la loro parte di colpa. Il Pagio i "falchi" del Likud, Olmert e lazzo di Vetro mostra anche in la Livni non hanno avuto scelta. queste ore un'impotenza imbaPur sapendo di giocare nelle ma- razzante, costretto a lanciare ni di Hamas, disposta cinica- appelli generici senza poter mente a far pagare un prezzo al- prendere provvedimenti contissimo anche alla popolazione creti, paralizzato dai veti nel civile pur di incassare l'inevita- Consiglio di Sicurezza. Mosca è bile solidarietà delle opinioni inconsistente, mescola vecchio pubbliche arabe, e soprattutto di filo-arabismo sovietico e moderpiantare l'ultimo chiodo sulla ne esigenze pro-occidentali. Il bara politica del presidente Abu mondo islamico e i paesi arabi, Mazen e della linea del negoziato divisi come sempre, si uniscono solo nel vituperare il "nemico sostenuta da Al Fatah. Difficile evitare amarezza e sionista", più per timore delle scoraggiamento di fronte a que- proprie opinioni pubbliche che sti fatti. La politica di sicurezza per reale convinzione. E non trodi Israele, come ammette ormai vano di meglio che minacciare il lo stesso Olmert, è fallimentare ritiro del piano di pace saudita, oggi e lo è stata negli ultimi esile, ma l'unica proposta posititrent'anni. Non si è saputo o vo- va che avessero avanzato finora. luto negoziare con i palestinesi L'Europa parla con equilibrio e quando si poteva farlo. Si è prati- buon senso, ma semplicemente cata una politica militare spesso non c'è: manca di consistenza al limite della violazione dei di- istituzionale, quindi di credibiliritti umani, e si è favorita così l'e- tà politica. In Medio Oriente comincia un gemonia politica e culturale di un movimento estremista, e in nuovo anno. Viene da dire che "tra un anno passerà". parte terrorista, come Hamas.
L’Italia: «Sì all’autodifesa, no alla strage di civili» di FABRIZIO FINZI
Soldati israeliani in azione
ROMA - «Comprensione» per le «motivazioni» che hanno portato Israele, dopo la rottura della tregua da parte di Hamas con il lancio di razzi Qassam, ad esercitare «il diritto all’autodifesa» ma anche una chiara richiesta alla «moderazione» e ad evitare vittime civili nella striscia di Gaza. Su questi due binari si muove la linea dell’Italia in queste difficili ore nelle quali il conflitto mediorientale è tornato nuovamente ad infiammarsi. Il ministro degli Esteri Franco Frattini, in «costante contatto» con il premier Silvio Berlusconi con il quale sta concordando la strategia diplomatica italiana, ha questo pomeriggio parlato direttamente prima con il ministro degli Esteri israeliano, Tzipi Livni, quin-
di con il primo ministro libanese Fuad Siniora. Ad Israele Frattini ha confermato ancora una volta «la più ferma e decisa condanna del lancio di razzi Qassam da parte di Hamas, che ha rotto unilateralmente la tregua in corso». Ma ha anche chiesto moderazione e prudenza nella gestione delle risposte militari: infatti il titolare della Farnesina, nella telefonata, ha parallelamente «invitato Israele, pur comprendendo le sue motivazioni inerenti all’esercizio del diritto all’autodifesa, a fare tutto quanto in suo potere per evitare ulteriori tragiche perdite di vite umane tra la popolazione civile innocente, che nulla ha che fare con le operazioni ed installazioni terroristiche di Hamas». Dalla Livni sarebbero arrivate alcune assicurazioni sul
fatto che Israele «persegue obiettivi mirati e circoscritti» e cerca “di limitare il più possibile ogni sofferenza per la popolazione di Gaza». DUE INIZIATIVE - A completare l’impegno italiano per disinnescare la tensione nell’area Frattini sta cercando di avviare due iniziative complementari: la prima sul campo, attraverso l’invio “urgente» di aiuti umanitari della Cooperazione italiana alla popolazione di Gaza; la seconda politica, con l’impegno ad usare la presidenza italiana di turno del G8 affinchè il dossier mediorientale scali qualche posto nella già ricca agenda degli Otto Grandi. «La nostra sarà un’azione importante e pensiamo di tessere da subito una trama di azione per il Medio Oriente», ha detto Frattini riferendosi al ruolo della presidenza italia-
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L’ANALISI
di JEAN LUC JORDA
Raid senza sosta è un’ecatombe di CURLY AMERIN
Lunedì 29 dicembre 2008
na del G8 che inizierà con il 2009. «Ne parlerò con Hillary Clinton appena sarà insediata nel suo incarico di Segretario di Stato proprio per mettere a punto l’agenda italiana. Sono convinto – ha detto ancora Frattini – che il presidente Obama potrà dare una conferma importante tornando ad occuparsi subito della pace in Medio Oriente». MEDIAZIONE - Quanto ad una specifica mediazione dell’Italia fra Israele e palestinesi, il titolare della Farnesina ha assicurato che “un’iniziativa come presidenza del G8 ci sarà sicuramente. Nel Governo –ha spiegato –abbiamo già riflettuto su questo e credo che il momento è quantomai opportuno». Per Frattini infatti «il processo di Annapolis non è morto e deve continuare verso il dialogo, verso la pace».
Franco Frattini
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Primo piano
Lunedì 29 dicembre 2008
Primo piano 7 Progetti e operazioni dietro lo stabilimento di Ferrandina Lunedì 29 dicembre 2008
L’inchiesta
Accade in Valbasento
Basilicata al terzo posto per le aree potenzialmente inquinate da eternit
La zona verrà acquisito dal Comune
La fabbrica dell’eternità Viaggio nei siti tossici di Enichem e Materit Storia infinita di una bonifica da amianto di ANDREA SPARTACO PISTICCI - La Direzione qualità della vita del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, indica la Basilicata terza a livello di siti potenzialmente inquinati da amianto. La Sicilia prima. Confrontando le superfici regionali, rispettivamente 9.992 e 25.708 Km2, al numero di siti presenti, 540 contro1009, il premio “quantità” in Italia se lo aggiudica invece la Lucania. L'amianto è un problema serio per la salute pubblica. E’ il messaggio chiaro della Comunità europea e internazionale. L'ultimo studio effettuato sugli operai dell'area dello stabilimento Enichem di Pisticci, dal Gruppo di lavoro per la tutela dei diritti dei lavoratori esposti all'amianto, presieduto da Mario Murgia, è una fotografia sconcertante. A questi andrebbero aggiunti gli operai e non solo, della Materit di Ferrandina. Così come per l'iter di riconoscimento della malattia professionale agli ex lavoratori, anche la bonifica sembra essere diventata una sorta di storia interminabile. Protagonisti: Enti e imprese. Secondo prospetto nazionale comunque, in Basilicata risultano in ogni caso piani di bonifica regionale “formalmente conformi”. Prima puntata: società a responsabilità limitata. Di certo c'è che la Materit è una “situazione critica finanziata” per l'inquinamento che rappresenta. Dal 1989 al 1994 lo stabilimento in Valbasento è improduttivo, morto. Poi la Regione autorizza la stessa società a smaltire l'amianto provvisoriamente stoccato nel piazzale della discarica aziendale di seconda categoria tipo b. Ossia per impianti di stoccaggio definitivo “sul e nel” suolo nei quali possono essere smaltiti rifiuti speciali e tossiconocivi. Parliamo di circa 3000 metri cubi di fanghi secchi e 600 di rottami e sfridi di manufatti in cemento-amianto. Le analisi effettuate dal Dipartimento di Georisorse e territorio del politecnico di Torino e dal Lab Analysis srl dicono che si tratta di rifiuti speciali “non tossico-nocivi” con tenore di polveri e fibre libere respirabili inferiori alla concentrazione limite. Undici anni dopo si parlerà di
LA SCHEDA
I dati del 2005 LA fotografia della fabbrica fatta nel 2005 da un protocollo del Dipartimento ambiente e territorio I rifiuti della Materit - quantità imprecisata confezionata in sacchi di crisostilo (amianto bianco) e crocidolite (amianto blu, assai più potente del primo nel provocare la neoplasia ndr); - 400 tonnellate distribuite in big-bags di fanghi recuperati dalle vasche e dai coni di decantazione contenenti amianto in concentrazione pari allo 0,5 per cento; - 25 tonnellate circa in 110 big-bags di rifiuti friabili polverulenti contenenti amianto; - 15 tonnellate in 12 big-bags di ceneri volanti da sili di stoccaggio; - 5 tonnellate in 5 bib-bags di polvere di silice; - 2 forni di essiccazione; - 3 generatori di vapore; - 1 generatore di calore contenente olio diatermico (probabilmente contenente Pcb, secondo l'Agenzia di protezione ambientale statunitense e l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro i policlorobifenili sono composti presumibilmente cancerogeni ndr);
livelli di contaminazione «tali da determinare un pericolo per la salute pubblica o per l'ambiente naturale o costruito». Dopo aver prodotto e smerciato nei paesi limitrofi amianto, “un tetto contro i problemi” era lo slogan Fibronit, e anche smaltito impropriamente, come ricordano gli operai, mettendo in pericolo salute e ambiente, la società Materit nel '94 viene dunque autorizzata a farlo dalla Regione. In ogni caso, seguita dall'Amministrazione provinciale di Matera, incaricata d'effettuare i propri controlli con la periodicità che avrebbe ritenuto “opportuno determinare”, dall'Usl competente e dal Comune di Ferrandina. Nonostante tutto, la Materit lascia un cimitero d'amianto. Seconda puntata: un programma a breve termine. Passano sei anni. Siamo nel luglio del 2000. La Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite a esso connesse approva la relazione territoriale sulla Basilicata e descrive i sopralluo-
Rifiuti dentro e fuori il capannone della Materit
- reti di distribuzione acque e vapore di processo; - impianto di riscaldamento capannone; - canali di scambio acque e fanghi di processo con l'esterno
ghi effettuati. «I tecnici dell'Arpab presenti alla visita della Commissione - c'è scritto - hanno illustrato il programma dei lavori previsti che, nel breve termine, dovranno portare alla bonifica dei canali di raccolta dell'acqua piovana, del piazzale e della vasca dove tuttora sono stoccati i fanghi di lavorazione; sempre nel breve termine è prevista la ripulitura delle superfici interne all'edificio nonché l'incapsulamento di tutti i rifiuti presenti nel sito». Intanto passa un altro anno. Arriva la delibera regionale numero 1527. Si redigono, secondo nuova normativa, regole tecniche e linee guida severe per realizzare operazioni di messa in sicurezza e progetti di bonifica. Gli interventi di messa in sicurezza, è affermato, «non sostituiscono le bonifiche, e la responsabilità della correttezza di tali operazioni di ripristino ambientale resta a carico dei soggetti responsabili dell'inquinamento». Terza puntata: c'è chi dice si, c'è chi dice no. E di nuovo tutto tace sino ad aprile del
2005. quando il Dipartimento ambiente e territorio della Regione invia il suo “parere” sugli interventi di messa in sicurezza al Comune di Ferrandina e gli ricorda di emettere le ordinanze nei confronti del soggetto inquinatore o dei proprietari. Vista la latitanza della Materit, l'amministrazione comunale di Ferrandina emette l'ordinanza di diffida al proprietario per eseguire gli interventi necessari. L'avvocato Carlo Capra, curatore fallimentare della società, risponderà definitivamente ai vari Enti. Il fallito per mancanza di fondi è privato d'ogni responsabilità. La Materit esce così dalla soap opera amianto in Valbasento. Oltre che a Capra però, l'ordinanza parte anche per Angelo Minieri «nella sua qualità di Presidente del Consorzio industriale della provincia di Matera, proprietario del sito interessato». In sostanza il Comune si tira fuori avendo notificato al nuovo proprietario, l'Asi. Per il Dipartimento ambiente il progetto trasmesso dal Comune, a
firma del Responsabile dell'area tecnica, «è finalizzato alla rimozione delle lastre di copertura e di tompagnatura in cemento-amianto, non tenendo conto della “pericolosità” delle materie prime e altri Rca (Rifiuti contenenti amianto ndr) ancora stoccati nell'area». In altre parole sacchi di amianto bianco e blu, polveri contaminanti e una discarica irregolare (vedi I rifiuti della Materit). Il programma illustrato nel 2000 inizia ad assumere tempi dilatati. Il parere sul progetto del Comune infatti, in riferimento alla normativa sanitaria del 1996 è negativo perché considera prioritaria la “decontaminazione” dell'area da realizzarsi mediante rimozione di manufatti, sfridi, e polveri. Inoltre, in riferimento alla discarica autorizzata allo smaltimento dalla Regione nel 1994, considera le modalità utilizzate “difformi” rispetto a quanto stabilito successivamente dalla legge. Tuttavia gli interventi proposti, secondo il Dipartimento, sono condizionati dalla ridotta disponibilità
economica e stima un costo di 1 milione di euro per mettere a posto la situazione. Anche se tra le cifre del bilancio regionale, quell'anno, erano finiti oltre 14 milioni di euro per interventi di bonifica da inquinamento la situazione rimane invariata (vedi I soldi dell'amianto). La palla inquinata continua a rimbalzare. A luglio Ministero dell'ambiente, Regione, Comune, Apat, Arpab, fanno l'ennesimo sopralluogo «nel quale si addiveniva alla necessità di procedere, mediante analisi e indagini, alla esatta determinazione delle caratteristiche dei rifiuti presenti nella dismessa discarica». Un mese dopo l'Arpab va a verificare lo stato dei lavori di messa in sicurezza. Dagli otto punti del verbale di sopralluogo si desume che va bene, l'area è isolata e si sta facendo la caratterizzazione. Appena a novembre il Comune riceve dal Nucleo investigativo di Polizia ambientale e forestale di Matera il protocollo n. 11513. È il sequestro d'un canale di cemento di proprietà dell'Asi
perché “contenente materiali con probabili polveri di amianto”. Ultima puntata? Gennaio 2006. Un altro natale è passato. Il Comune chiede ad Arpab, relativamente ai lavori di caratterizzazione della discarica in cui la Materit, autorizzata dalla Regione dodici anni prima, ha seppellito fanghi e sfridi di lavorazione, e probabilmente depositato all'esterno polveri varie, creando colline ora coperte d'erbacce, «l'assenso all'effettuazione […] dei carotaggi previsti e necessari dei rifiuti presenti». Due mesi dopo l'Arpab risponde. Visto l'esito della caratterizzazione effettuata con indagini geofisiche esprime parere contrario all'esecuzione dei lavori. E bacchetta il Comune: i risultati andavano presentati anche agli altri partecipanti alla Conferenza di servizio. A maggio inizia finalmente la caratterizzazione della Geo Gav Srl, inserita in un quadro economico che nel giro d'un anno presenta una vera e propria metamorfosi finanziaria (vedi
Bonifica di un quadro economico). Il 20 settembre 2007 la Direzione qualità della vita del Ministero dell'ambiente, si esprime in merito ai risultati della caratterizzazione. Ricorda agli Enti i superamenti d'amianto nei suoli e di manganese, esaclorabutadiene e tricloroetilene nelle acque sotterranee, sostanze di cui da tempo è evidenziata la pericolosità come agenti tumorali. Per il manganese è riportato nella relazione dello studio Alba, con limite 50, cifre da 200 a 1.280, per l'amianto, con limite 1.000, valori fino a 62.000 (vedi I valori di suolo e falda). Alla luce di ciò viene richiesta l'immediata attivazione di misure di messa in sicurezza d'emergenza per suoli e acque e la rimozione dell'amianto ancora presente. Nonostante tra il 2006 e il 2007 nel bilancio regionale per bonifiche da inquinamento ci siano finiti oltre 50 milioni di euro la Materit resta al suo posto, con qualche succursale all'aperto che da anni vive abituali cicli stagionali.
SE l'eternit è per sempre, come una specie di maledizione, progetti e soldi per romperla oscillano. Sulla bonifica dell'ex stabilimento, ricordava nell'ultimo consiglio il sindaco di Ferrandina, vi è uno speso di 350 mila euro, e un residuo di circa 160 mila con cui si smaltiranno 71 bigbags. Gli altri, probabilmente, dovranno aspettare che la Regione comunichi formalità e parametri di indirizzo dei 2 milioni di euro destinati alla bonifica della Valbasento. Anche per il Comune ci vogliono 2 milioni di euro, per smaltire i rifiuti pericolosi della Materit però. Il ministero dell'ambiente, l'anno scorso, sollecitava un “significativo” ritardo rispetto agli interventi già finanziati secondo “progetto esecutivo” del 2006. In parole povere: rimozione dell'amianto nell'area e di quello raccolto in “numerosi” big-bags accumulati nel capannone. Aveva chiesto all'amministrazione comunale una messa in sicurezza “permanente”. Ricordandogli, in merito alle spese, d'aver già ricevuto il rendiconto dei pagamenti effettuati per il 2006. Il Ministero quindi, chiese “un quadro economico completo conseguente all'affidamento dei lavori di messa in sicurezza e caratterizzazione ai fini delle valutazioni”. Prima d'arrivare alla richiesta di spese e interventi certi, è la ditta siciliana Geo Gav srl, costituitasi nel 2004, ad aggiudicarsi la gara d'appalto: 74.102,88 euro su 101.300,36. Lo studio di geologia Alba & Alba effettua per conto di essa i lavori di caratterizzazione. Dopo il sollecito del Ministero al Comune, indirizzato anche ad altri Enti, la struttura del quadro economico cambia. La cifra dei “lavori a corpo” sale da 101.300,36 a circa 243 mila euro. All'Ati (Associazione temporanea di imprese ndr) che avrebbe già eseguito lavori di Mise (Messa in sicurezza di emergenza ndr), Eco.logica Servizi srl e La Carpia Domenico srl, spettano nel 2006, per “opere di sigillatura Mise e intervento di Mise” e “opere di Mise”, rispettivamente 45.968 e 131.549 euro. L'Ati ha una posizione forte sia tecnica sia economica nel 2006. Ottiene più d'un terzo dell'intero finanziamento. Nel quadro economico del 2007 invece, è minore, ma sulla posizione attuale dell'Ati, l'ingegner Giuseppe Alba, che ha prodotto la relazione per Geo Gav sulla caratterizzazione, in una recente mail diceva di rivolgerci a La Carpia e al geometra Pecora di Ferrandina per informazioni sulla messa in sicurezza e la caratterizzazione. Le hanno curate lo-
QUANTO COSTA?
Dieci anni di spese I SOLDI dell'amianto - 1999: 5 miliardi di lire, copertura finanziaria regionale a sostegno degli interventi di bonifica; - 2001: 7,8 miliardi di lire, assegnati per l'area industriale ex Liquichimica di Tito; - 2002: 4.225.609,18 euro, attività di consulenza e supporto tecnico scientifico per la bonifica da amianto, incarico conferito all'Università della Basilicata e 65 interventi di bonifica relativi a immobili di proprietà di soggetti pubblici, 50 in provincia di Potenza e 15 in provincia di Matera; - 2003: 166.011,60 euro, realizzazione mappatura completa della presenza amianto; - 2004: 500 mila euro, interventi di bonifica di particolare urgenza dell'area ex Materit al comune di Ferrandina; - 2004: 192.670,08 euro, sostituzione coperture prefabbricati Bucaletto; - 2005: 500 mila euro, lavori di bonifica amianto prefabbricati Bucaletto; - 2006: 300.000 euro, impegno di spesa “per ciascun intervento”, da approvazione graduatoria e assegnazione fi-
nanziamenti per 5 interventi presentati nel 2005, 76.098,11 euro eccedenti rinviati a successivo atto di finanziamento; - 2006: 2.272.727 euro, risorse aggiuntive per la Valbasento, Decreto 28 novembre n. 308; - 2008-2010: 1.400.000 euro, lavori di bonifica dell'amianto presente nelle coperture dei prefabbricati di Bucaletto.
Operazioni di bonifica di un sito in cui è presente eternit
Operai all’opera su pannelli di amianto
ro. Comunque nel 2007 all'Ati vengono tolti i 131 mila euro di interventi di completamento e figura solo con i 45 mila euro dell'anno prima e con “opere di ripristino” per 9.704 euro, a seguito, si legge, di verbale/denuncia alla regione Carabinieri” di Ferrandina. Per l'Arpab il primo quadro riporta poco meno di 8.000 euro per “analisi di massa”: 4.071 in una prima trance, 3.728
in una integrazione successiva. L'anno dopo rimane la prima trance cui si aggiungono 81.513 euro di spese di caratterizzazione. C'è poi, voce tra gli interventi a completamento, lo smaltimento dei rifiuti, circa 37 mila euro. Eliminato nel quadro successivo. In entrambi compaiono 16.524 euro per una caratterizzazione della discarica e circa 9.000 euro per
l'aerodisperso. Così come i circa 100 mila euro di spese tecniche e 50 mila tra iva e spese di gara. Al totale dell'intervento vanno a sommarsi 59 mila euro per somme “anticipate in più” rispetto al finanziamento. Nel bilancio di previsione 2008 il Comune, tra le opere programmate, inserisce la bonifica con acquisizione in proprietà dello stabilimento. a. s.
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Primo piano
Lunedì 29 dicembre 2008
Primo piano 9 Nasce la Forza di interposizione delle Nazioni Unite in Libano Lunedì 29 dicembre 2008
Reportage
La crisi di luglio del 2006
Press tour in Libano con la missione di pace Il racconto del viaggio con i militari dell’Unifil
Da allora il ritiro israeliano è sotto controllo
Da Beirut alla Blue line A 24 mesi dalla tregua c’è ancora aria di guerra La Cimic italiana e la bonifica dalle Cluster bomb di MICHELE RUSSOMANNO NOVE ottobre 2007 ore 3 del mattino. Un C27J Spartan dell'aeronautica militare italiana atterra su una pista del “Rafic Hariri”. Siamo a Beirut: capitale libanese e città faro dell'oriente arabo. Militari e giornalisti compongono il folto equipaggio del velivolo. Restano in attesa. Si aprono i portelloni per lo sbarco ma, a precederlo, è una notizia: due corrispondenti americani sono scomparsi nel nord del Paese. Si tratta di Langley Luck Taylor e Holli Chmila. Non rapiti, si saprà più tardi, ma arrestati dalla polizia siriana per sconfinamento e rilasciati, poche ore dopo, dalle autorità di Damasco. Dalla pista dell'aeroporto di Beirut si guarda, tutt'attorno, la città. Un grande anfiteatro di colline illuminate da una luna piena, bassa e quasi accecante. Fuori dallo scalo, invece, sono ad attenderci il traffico indisciplinato d'una città ricca d'oltre un milione di abitanti e povera di perizia nella guida, i mezzi blindati dell'Unifil, che ci scorteranno fino alla nostra destinazione (Tibnin), giubbotti antiproiettile ed elmetti da indossare nonostante l'alta temperatura di questi giorni: una sorta di quinta stagione dicono i libanesi, che la chiamano “seconda estate”. Saliamo sui mezzi assegnatici e percorriamo un piccolo tratto della capitale. Strade larghe e povere di segnaletica. Poco illuminate. Fanno pensare che, ad oltre 24 mesi dalla fine dell'ultimo conflitto israelo-libanese: qui si respira ancora aria di guerra. L'aria di guerra la si respira anche nell'atteggiamento circospetto della popolazione, nei posti di blocco delle Laf (le Forze Armate libanesi), che si moltiplicano man mano che da Beirut si scende verso sud, nelle precauzioni che dobbiamo mantenere lungo tutto il viaggio e nella drammatica carenza di infrastrutture viarie che ci costringono a coprire, zigzagando per strade improbabili, un viaggio di 110 chilometri in quasi quattro ore. Sessant'anni di conflitto (il primo scontro tra libanesi ed israeliani è datato 1948), è ovvio, non si cancellano con un colpo di spugna. DA BEIRUT A TIBNIN Ci lasciamo alle spalle la capitale libanese e, quasi a passo d'uomo, dirigiamo verso sud. Scendiamo paralleli al fiume Litani, l'antico Leonte le cui acque, fin dagli anni Quaranta del secolo scorso, furono motivo di attrito tra Libano e Israele. Entriamo nella città di Sidone. Una striscia di terra martoriata fin dalle sue origini. Affaccia sul mare ed ha, piantata nel Mediterraneo, la sua fortezza avamposto
edificata nell'XI secolo. Fino all'estate di due anni fa era una delle mete turistiche del Paese dei Cedri. Nell'ultimo conflitto israelo-libanese è stata centro di raccolta per centinaia di migliaia di profughi provenienti dall'estremo sud. Oggi è una città che appare, nella torrida notte libanese, buia e desertica. Quaranta chilometri più a sud c'è Tiro: città patrimonio dell'Unesco e vittima di pesanti bombardamenti israeliani, a più riprese, fin dal 1982. Di questa città costiera stupisce invece la vitalità, il pullulare di giovani fuori dai locali, a notte fonda, “perché qui mi spiegherà giorni dopo un ufficiale italiano veterano del Libano -, forse più che altrove, c'è una gran voglia di voltare pagina e di tornare a vivere serenamente”. Alle 7 del mattino, infine, ci si parano davanti i cancelli del Quartier generale Unifil di Tibnin. Superate le verifiche della guardia ghanese entriamo al suo interno. E' una distesa di container color bianco situati in una specie di conca. Tutt'intorno un nulla composto di colline brulle e di villaggi che appaiono, in lontananza, grigi e anonimi. Siamo nel cuore dello Djabal Amil. A Tibnin è di stanza la brigata “Garibaldi” comandata dal generale Vincenzo Iannuccelli. Ha preso il posto della brigata “Ariete” e della “Folgore” e sta per lasciarlo, adesso, alla brigata di cavalleria “Pozzuolo del Friuli”. Sarà proprio al seguito dei bersaglieri della “Garibaldi” che, nell'arco d'una settimana, un gruppo di giornalisti provenienti da ogni parte d'Italia avrà modo di intravedere gli effetti della “missione Leonte” sulla popolazione e sulla nazione libanese due anni dopo l'ultimo conflitto nell'area. RICOSTRUIRE DA CAPO Di Naqoura, dove ci imbarchiamo per raggiungere in mare aperto il pattugliatore d'altura “Cigala Fulgosi”, ricordo, più che la squisita ospitalità dei marò del “San Marco” e la loro grande perizia militare, il primo incontro occasionale con un abitante del posto. E' il 10 ottobre e siamo nelle prime ore di un caldissimo pomeriggio. Lui si chiama Hussein e lo avvicino su una bassa scogliera alle spalle del piccolo porto: un po' pesca e un po' si bagna, mi dice in un francese impregnato di gestualità mediterranea. Vive lavorando il marmo aggiunge. Io sono ammirato dalla bellezza di quest'area del Mediterraneo e gli domando perché in Libano pochi investano nel settore turistico: “dobbiamo sempre ricostruire da capo”, mi risponde. E spiega ancora “gli attacchi di Israele mirano ad impoverire l'area sud del Libano e la sua popolazione a fini annessionistici”.
Qui sopra un campo minato In basso una della auto che componeva la carovana di militari e giornalisti
E' questa, penso, la ragione per la quale una nazione piccola e sostanzialmente ricca sprofonda, attacco dopo attacco, in una miseria spaventosa. La nostra chiacchierata viene interrotta dal rumore dei motori. La colonna diretta a Tibnin si rimette in moto. Eppoi, per gli incontri non autorizzati non c'è troppo spazio in un “regime embedded”. LA BLUE LINE Avevo sempre sentito parlare della “Blue line”: la linea di confine segnata tra Libano e Israele e presidiata, oggi, da militari italiani. Ora mi ci trovo davanti. Centonovantotto bidoni azzurri distanziati di pochi metri. Tutti con la sigla UN, a segnare un limite invalicabile. Per i libanesi soprattutto. A rafforzarla c'è la “technical fence”, una rete elettrica adottata da Israele per segnalare eventuali invasioni. Eppoi campi minati, ovunque. “Succede a volte - ci spiegano i militari - che pastori libanesi sconfinino. In questi casi sono tratti in arresto dall'esercito israeliano e comincia allora tutta una serie di procedure che porta, verificato che si tratti effettivamente di pastori e non di combattenti , alla riconsegna”. Se non saltano sulle mine, insomma, dopo aver sconfinato i libanesi hanno una sola via di reingresso nel loro Paese. Si tratta del valico di Ras Al Naqoura. Il varco da cui il 16 luglio scorso, Hezbollah ed israeliani, si scambiarono prigionieri e salme dell'ultimo
conflitto. Lo stesso valico ospita un presidio Unifil dove, a scadenza mensile, “rappresentanti politici e vertici militari dei due paesi si incontrano per fare il punto sui rispettivi sconfinamenti”. La stanza che ospita questi summit è gelida. Spoglia. Sembra quasi un incidente di percorso tra due fazioni che preferirebbero non parlarsi affatto. Ospita tre file di banchi sistemati ad “U”. Quello di mezzo è riservato ai moderatori dell'Unifil, gli altri ai due nemici giurati. Ora è vuota ma l'aria che si respira è impregnata di incomunicabilità. LE CLUSTER BOMB Le giornate libanesi sono un continuum ininterrotto di spostamenti. Contrassegnate dal caldo asfissiante e dalla polvere, durante il giorno, dal buio pesto e dall'improvviso spalancarsi di borghi male illuminati al calar della sera. Ai lati delle strade le donne raccolgono olive dentro teloni azzurri. La raccolta mette insieme tre generazioni, perché il sud del Libano vive soprattutto di agricoltura. Coltivazioni di tabacco e di banane, per esempio, sono ovunque. Le bombe di Israele l'anno rese difficilmente praticabili. Il perché ce lo spiegano i militari italiani del “Genio” di stanza a Shama e operanti sui campi di Al Hinniyah, pochi chilometri a nord dal confine con il rigoglioso Israele. Con turni di 40 minuti ciascu-
no, racconta il tenente Luigi Guarino, i nostri sminatori lavorano per bonificare, sotto un sole amplificato dalle pesanti tute protettive, quel novanta per cento di territorio sud libanese sommerso da ordigni d'ogni tipo. Nei campi di Al Hinniyah abbondano anche le famigerate cluster bomb: “regalo”, dicono da queste parti, dell'aviazione nemica nel corso dell'ultimo conflitto dei “trentaquattro giorni”. Della pioggia di bombe di Israele non esiste una mappatura ufficiale. Il lavoro dei militari richiede quindi nervi saldi, concentrazione e preparazione non comune. L'ultima vittima in divisa di uno di questi ordigni è di nazionalità belga. Saltato in aria in un mattino di sole come questo, nel corso di uno sminamento. LA RESISTENZA Su e giù per le strade sconnesse dello Djabal Amil affiorano, schierate fianco a fianco come in una parata militare, le gigantografie dei martiri di Amil e di Hezbollah. Hanno volti giovani quelli che molti libanesi chiamano “eroi della resistenza contro il nemico sionista”. Hanno tratti fieri queste nuove icone della “bella morte”. Quelli che nel “vicino Occidente” vengono marchiati, a casaccio, come uomini del “terrore” qui meritano un posto d'onore nelle case, nelle piazze e lungo le strade. Le organizzazioni a cui fanno capo, oggi perfettamente integrate nel panorama politico nazionale, sono l'ultima speranza di
questa popolazione di “diseredati”. Da un punto di vista militare si sono dimostrate più efficaci dell'Esercito libanese, da quello sociale hanno garantito, loro soltanto, alla gente del sud ospedali, scuole e sostegno economico. Difficile oscurarne la figura nei cuori e nelle parole della gente del luogo. LA CIMIC ITALIANA Ad Al Mansouri, Zibquin e Tibnin, solo per citarne alcuni, la Cimic italiana (Cooperazione civile militare) si è guadagnata la riconoscenza del popolo libanese. Lo si legge negli sguardi della gente del luogo, nei calorosi saluti che i bambini, a frotte, riservano ai convogli dei bersaglieri in transito sulle loro strade. Non ne fanno mistero gli stessi militari e ufficiali della “Garibaldi” quando sottolineano che “questa tipologia di intervento è diventata il fiore all'occhiello della missione Leonte”. Cimic vuol dire ristrutturazione di uffici pubblici, scuole, ospedali, orfanotrofi. Vuol dire donazione di potabilizzatori per l'acqua e di centraline per l'energia elettrica. Vuol dire contatto quotidiano con la gente e con le istituzioni del luogo. “E' l'unico modo realmente efficace - sottolineano i militari italiani - per consentire ai libanesi uno sguardo un po' più critico verso l'opzione della resistenza armata”. IL RITORNO A CASA Percorriamo a ritroso la stessa strada che da Tibnin ci porta verso Beirut. E' ancora notte fonda. Mi domando cosa resterà in me del Libano, della sua afa, della sua polvere e delle sue notti stellate. Ci sono sensazioni più che immagini che rimarranno impresse. Almeno fino alla prossima volta. Dignità, tolleranza e valore della differenza. Sono queste le prime associazioni che faccio se penso al Libano. La dignità d'un popolo povero eppure in piedi tra le sue rovine, la tolleranza che contraddistingue la vita delle differenti etnie, culture e religioni che lo compongono, all'interno di spazi piccolissimi. Una tolleranza che nemmeno le guerre civili, spesso fomentate dall'esterno, sono riuscite a scalfire. La differenza che, ciononostante, i drusi, i maroniti e i musulmani del Libano tengono a dimostrare, anche esteticamente, nel corso della loro vita quotidiana. In un mondo che sempre più si appiattisce, in Occidente, sul modello del pensiero unico e della cancellazione delle differenze o che si combatte atrocemente, altrove, per la loro distruzione penso possa essere un dato importante da portare a casa e condividere con chi non c'era.
PRIMA della crisi di luglio/agosto 2006 la missione Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon, ovvero Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite. Fu creata con le risoluzioni 425 e 426 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 19 marzo 1978) era quella di verificare, da un lato, il ritiro delle truppe israeliane dal Libano e, dall'altro, di assistere il Governo libanese nel ristabilimento della propria autorità. Con la risoluzione 1701 dell'11 agosto 2006 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha previsto il potenziamento del contingente militare Unifil con lo scopo di: monitorare la cessazione delle ostilità; accompagnare e sostenere le Forze Armate libanesi nel corso loro rischieramento a sud del Paese, Blue Line compresa; coordinare il ritiro delle Forze di Difesa Israeliane dai territori libanesi occupati; permettere il ridispiegamento delle Laf negli stessi territori lasciati liberi dagli israeliani; estendere la propria assistenza per assicurare un corridoio umanitario alla popolazione civile ed ai volontari; assicurare il rientro in sicurezza degli sfollati. Unifil ha inoltre il compito di assistere le Laf verso la stabilizzazione delle aree meridionali; di prevenire la ripresa delle ostilità, mantenendo tra la Blue Line e il fiume Litani una area cuscinetto libera da personale armato, assetti ed armamenti che non siano quelli del governo libanese e di Unifil; mettere in atto i provvedimenti degli accordi di Taif e della Risoluzione 1559 del 2004 e 1680 del 2006 (che impongono il disarmo di tutti i gruppi armati in Libano e la consegna all'Onu di tutte le carte/mappe contenenti lo schieramento delle mine
L’ospedale di Tibnin
La costa libanese
in Libano); di reagire con la forza a tentativi di impedire l'assolvimento del proprio compito sotto il mandato del Consiglio di Sicurezza, per proteggere il personale Onu, le infrastrutture, le installazioni e gli equipaggiamen-
ti, per garantire la sicurezza e la libertà di movimento del personale dell'Onu e delle organizzazioni umanitarie e per proteggere i civili da imminenti minacce di violenza fisica. Le attività operative attual-
mente svolte consistono nell'osservazione da posti fissi; nella condotta di pattuglie diurne e notturne; nella realizzazione di check-points; nel collegamento con le Forze Armate libanesi e nel pattugliamento marittimo.
Bersaglieri e carabinieri di stanza in Libano
Tutti gli uomini della Force commander DAL 2 febbraio 2007, il Generale di Divisione Claudio Graziano (Force Commander) è al Comando della forza Unifil in Libano. A Naqoura (sede del Comando Unifil), nell'ambito del Comando Componente Nazionale diretto dal Colonnello Gerardo Restaino, opera una compagnia di Force Protection e una componente dell'Aviazione dell'Esercito costituita da elicotteri AB-212 e AB-412 con compiti d'evacuazione sanitaria, ricognizione, ricerca e soccorso, collegamento tra Unifil HQ e le unità operative dipendenti. Inoltre l'Italia, in accordo alla Risoluzione 1701 del 2006, per prevenire la ripresa delle ostilità e ristabilire una situazione di pace e sicurezza nel Libano meridionale, partecipa alla missione internazionale denominata “Leonte”. Dal 28 maggio 2008 il Generale di Brigata Vincenzo Iannuccelli, comandante della Brigata Bersaglieri Garibaldi, ha assunto il Comando del Settore Ovest di Unifil e del Contingente nazionale che costituisce la Joint Task Force italiana in Libano (JTF-L) su base della Brigata “Garibaldi” (ottavo reggimento bersaglieri, reggimento cavalleggeri Guide, ventunesimo reggimento genio guastatori, Reparto Comando e Supporti Tattici). Alle sue dipendenze operano due “Battle Group” di manovra, un gruppo di supporto di aderenza che garantisce il sostegno logistico al contingente, unità specialistiche (genio, trasmis-
Qui sopra i militari italiani sulla Blue line a destra i bambini di un orfanotrofio
sioni, Cimic, Nbc, Eod), assetti dell'aviazione dell'Esercito, Forze Speciali ed una componente di Polizia Militare dell'Arma dei carabinieri. Il comando del contingente è stanziato nella base Tibnin (sede anche del Comando del settore ovest di Unifil. Il 24 dicembre scorso il presidente del Senato Renato Schifani ha fatto visita al contingente militare italiano in Libano per gli auguri di Natale), mentre le unità di manovra e i supporti sono suddivisi tra le ba-
si di Ma'Araka, Al Mansuri, Zibqin, Bayyadah, Hariss e Shaama. La Brigata Garibaldi ha sostituito la Brigata Ariete con le stesse capacità di manovra potenziate da alcuni assetti specialistici. Nell'ambito del Contingente nazionale operano unità di Francia, Ghana, Corea del Sud e Slovenia. La struttura delle forze Unifil prevede anche una componente navale, la Maritime Task Force
448, alla quale al momento prende parte un Gruppo Navale della Forza Marittima Europea (Euromarfor, ovvero i quattro Paesi membri: Italia, Francia, Portogallo e Spagna) insieme ad Unità Navali di Germania, Grecia e Turchia attualmente a guida francese. L'impiego della TF448, nelle acque prospicienti le coste libanesi, è finalizzata ad impedire il traffico di armi illegali dal mare verso il Libano e di far rispettare le risoluzioni Onu 1701 e 1773.
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Primo piano
Lunedì 29 dicembre 2008
I nodi della politica La maggioranza ha fissato il calendario: a febbraio si parte col federalismo
L’opposizione si rinsalda «Non ci faremo dividere da Berlusconi»
Riforme, Pdl avanti tutta Il Pd risponde: «Dialogo sì, ma non accettiamo diktat su Italia dei Valori» di FEDERICO GARIMBERTI ROMA – E' ancora il dialogo sulle riforme a tenere banco nel dibattito politico. L’auspicio di Silvio Berlusconi affinchè Walter Veltroni divorzi da Antonio Di Pietro sembra ottenere l’effetto contrario: con il Pd che, per reagire a quello che definisce un «diktat», invita ad una maggiore coesione dell’opposizione. Compattezza che contraddistingue anche la maggioranza unita, con qualche piccolo distinguo (come sulle intercettazioni che la Lega vorrebbe mantenere per i reati contro la Pa), nel premere sul piede dell’acceleratore delle riforme. La maggioranza ha già fissato il suo calendario. «A gennaio il federalismo fiscale al Senato; nel frattempo si passerà alla giustizia per la parte riformabile a Costituzione vigente. E più avanti ci occuperemo della seconda parte, presidenzialismo, federalismo, bicameralismo, giustizia», annuncia Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl. «Cercheremo il confronto», aggiunge, ma «non accetteremo ostruzionismi». Il Pdl cerca di evitare qualsiasi strappo con la Lega: «Al Senato, il primo punto all’ordine del giorno è il federalismo; quindi, alla Camera decollerà la riforma della giustizia», dice Fabrizio Cicchitto per tranquillizzare il Carroccio. Una posizione che piace al partito di Umberto Bossi, ma che non lo tranquillizza fino in fondo: «La Lega sosterrebbe l’indicazione di Silvio Berlusconi quale prossimo presidente della Repubblica, ma soltanto se il premier conquisterà il merito sul campo, portando
L’INIZIATIVA
Bonanni rilancia l’alleanza
«Convocate Pd e sindacati» Il ministro leghista per la Semplificazione, Roberto Calderoli
a compimento le riforme», afferma non a caso il leghista Roberto Calderoli. Il ministro per la Semplificazione (smentendo tra l’altro lo stesso premier che ieri aveva detto che il presidenzialismo non era all’ordine del giorno), annuncia anche che a febbraio la maggioranza presenterà la riforma della seconda parte della Costituzione per un «rafforzamento del ruolo del premier». Intanto, la maggioranza reitera i suoi appelli affinchè Walter Veltroni abbandoni l’Idv. «Se Veltroni procederà nella strategia suicida seguita finora, c'è un concreto rischio di annessione del Pd da parte dell’Italia dei Valori», attacca Daniele Capezzone, portavoce di Forza Italia. Il Partito democratico deve decidere se dialogare in parlamento o se intende seguire il populismo di Di Pietro, afferma il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi. Ma gli appelli del centrodestra al posto di dividere,
ricompattano l’opposizione. Rompere con l’Idv? «Tutto dovrebbe spingere in direzione esattamente contraria», risponde Franco Monaco (Pd), secondo il quale «solo i gonzi possono credere che siano consigli innocenti». Ciò non significa che il partito di Veltroni non voglia rivedere il sistema giudiziario. Quella della giustizia è una riforma «indispensabile», spiega infatti Giorgio Merlo, «ma una riforma del genere non può e non deve essere fatta contro nessuno: nè contro i magistrati nè contro l’opposizione». Parole che rincuorano il leader dell’Idv, che rilancia: «Il tentativo di Berlusconi di dividere il centrosinistra è evidente» e credo che la risposta giusta sia quella di «allargare» la maggioranza a tutte le forze «riformiste», afferma Di Pietro da Cagliari. Ancora possibilista, invece, Antonello Soro: «Si può lavorare ad una intesa se l’obiettivo è quello di rendere più rapidi i proces-
si e di tutelare l'autonomia della magistratura», dice il capogruppo del Pd. Prosegue intanto lo scontro a distanza fra l’ex pm e il Cavaliere: «Berlusconi non vuole riformare la giustizia, ma la vuole deformare», attacca Di Pietro. Parole che spingono persino Gianfranco Rotondi, leader dell’unico partito della maggioranza da sempre fautore del dialogo, a porre il problema dell’alleanza Pd-Idv: «Su tutti i temi si può trovare un terreno di confronto», osserva leader della DcA, «ma è chiaro che posizioni come quella di Di Pietro non portano a costruire nulla di buono». La giornata vede anche un botta e risposta fra Niccolò Ghedini e Luca Palamara. Per l’avvocato e consigliere giuridico di Berlusconi, in Italia c'è un «abuso» della carcerazione preventiva da parte dei magistrati. «Chi lancia queste accuse deve dire anche quando e come ci sarebbero stati gli eccessi», gli risponde il presidente dell’Anm.
Napolitano probabilmente chiederà a ognuno di fare la sua parte
Massima curiosità sul discorso di fine anno di ALBERTO SPAMPINATO ROMA – La curiosità è massima, ma il muro di riserbo è alto sui contenuti del discorso di fine anno che Giorgio Napolitano sta mettendo a punto e leggerà in diretta tv alle 20,30 del 31 dicembre. Di esplicito si vede solo la volontà del presidente di rivolgersi ai cittadini con un discorso diretto, sollecitando ognuno a fare la propria parte, con fiducia e con maggiore impegno, per convertire in opportunità le molte incognite di un 2009 che si annuncia difficile, con molti nodi che vengono al pettine. Seguendo il suo metodo di lavoro, il presidente della Repubblica, per scrivere il discorso consulta appunti di viaggio e note di lavoro e rilegge gli avvenimenti salienti del 2008, che più di altri hanno coinvolto le aspettative e le sue responsabilità. E sui quali con ogni probabilità dirà la sua opinione. Fra questi avvenimenti: in Italia, il cambiamento della maggioranza politica e del governo; il dialogo sulle riforme che non decolla;
il riaccendersi dello scontro politicagiustizia; in Europa,la mancata ratifica del Trattato di Lisbona a un soffio dal traguardo; sul piano economico, la bufera che ha delineato il rischio di una recessione prolungata; in Oriente, il riaffacciarsi del terrorismo internazionale più sanguinoso; in Medio Oriente, il tramonto, proprio in queste ore, sotto le bombe di Gaza, del sogno di una pace a portata di mano. Su gran parte di questi temi, per la verità, Napolitano ha già fatto conoscere il suo pensiero circostanziato in due recenti discorsi pronunciati al Quirinale: il 17 dicembre davanti alle alte cariche dello Stato e, l’indomani, davanti al corpo diplomatico. Nel primo, il presidente ha riepilogato tutti i problemi insoluti, a cominciare dalle riforme, ha indicato chi dovrebbe affrontarli, con quali priorità e con quale metodo. In sostanza, Napolitano ha proposto di ammodernare le regole e le istituzioni a piccoli passi, con riforme condivise, mirate, ma all’interno di una visione complessiva, per rendere le singole
mosse coerenti fra loro. Il Capo dello Stato immagina un governo potenziato nelle funzioni e nell’efficienza, ma affiancato da un Parlamento dotato di poteri di controllo più incisivi, e in grado di legiferare con più efficienza, e da autorità indipendenti di controllo, anch’esse rafforzate e con poteri codificati. In questo quadro, il presidente ha indicato anche la necessità di definire meglio i ruoli delle forze dell’ordine e della magistratura, di superare la «gravissima» crisi della giustizia civile e di ridurre la «intollerabile durata dei processi». Inoltre, ha posto come problema «urgente» quello di un riequilibrio politica-giustizia e di nuove misure per la magistratura in grado di «scongiurare eccessi di discrezionalità, rischi di arbitrio e conflitti interni», anche meglio definendo limiti e competenze del Csm. Tutto ciò riguarda direttamente i problemi posti dalla crisi economica e dal rischio che nei prossimi mesi si diffonda un “malessere sociale» diffuso a danno di famiglie «talvolta ai limiti della povertà».
Raffaele Bonanni, segretario nazionale della Cisl
di ANTONIO PENNACCHIONI ROMA - Il governo convochi a gennaio le parti sociali e l'opposizione per mettere a punto un piano anticrisi e per la tutela dell'occupazione. Raffaele Bonanni torna a chiedere una strategia condivisa per consentire a famiglie ed imprese di far fronte alla prospettiva della recessione. "Questa situazione inedita di crisi si affronta solo con uno spirito nuovo" spiega il leader della Cisl che prende le distanze dallo sciopero generale del 13 febbraio proclamato dalla Cgil nel pubblico impiego. In un momento come questo - è il suo ragionamento l'astensione dal lavoro alleggerisce la busta paga dei lavoratori facendo "solo perdere soldi". Meglio dunque "protestare, protestare, protestare". La ricetta di Bonanni poggia su tre punti chiave: tagliare le tasse a lavoratori dipendenti e pensionati, aumentare gli ammortizzatori sociali a beneficio dei lavoratori che dovranno fare i conti con una sospensione dell'attività produttiva e ricorrere alla settimana lavorativa di quattro giorni integrata da risorse pubbliche per salvaguardare reddito e l'occupazione con l'avvertenza che "tante più ore lavorate si fanno meglio è". Contestualmente arriva l'apertura a discutere sull'innalzamento dell'età pensionabile per recuperare nuovi fondi. "Non è tabù, si può
ma il problema è quanto prendiamo poi" dice Bonanni che punta a recuperare l'inflazione pari al 30% negli ultimi 10 anni per non depauperare il trattamento pensionistico. La proposta di aprire un dialogo a 360 gradi piace al ministro ombra del Welfare, Cesare Damiano, che invita Palazzo Chigi "a rompere l'immobilismo", "ad aprirsi al confronto per il bene del paese" e a far seguire "fatti concreti" alle ipotesi messe sul tappeto. Ma a tenere banco ieri è stato l'appello del Papa in difesa dei precari. Dopo l'Angelus in piazza San Pietro, Benedetto XVI si è detto preoccupato "per l'aumento di forme di lavoro precario" e ha chiesto un impegno comune affinchè "le condizioni lavorative siano sempre dignitose per tutti". All'inizio dell'anno nuovo è attesa anche la stretta finale sulla riforma dei contratti. Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, convocherà Confindustria e sindacati. L'occasione giusta per definire il rientro della Cgil in una logica sindacale dopo il no alla pre-intesa siglata da Cisl e Uil. "L'unità dei lavoratori è importante e ogni volta che si va da soli si seguono più strategie politiche che sindacali" è il rimprovero che Bonanni muove al collega Guglielmo Epifani. Segue l'invito a "tornare nell'alveo del dialogo per trovare la sintesi, l'uno con l'altro".
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Lunedì 29 dicembre 2008
TORNA IL SOLE PER LA FINE DELL'ANNO Lunedì mattina ancora nubi e qualche residuo fenomeno, poi migliora. Bel tempo e clima mite fino a giovedì. Cielo stellato la notte del 31 Nubi in arrivo dalla sera di Capodanno con pioggia e neve nel weekend Rafforzare le dighe, difendere le coste con tonnellate di sabbia artificiale, aumentare le riserve d'acqua dolce. Sono i tre punti del “Piano nazionale dell'acqua” presentato nei giorni scorsi dal governo olandese, in allarme per l'innalzamento del livello del mare che minaccia di sommergere un territorio dove vivono più di 9 milioni di persone e dove hanno sede imprese che realizzano il 65% del prodotto interno lordo. Il piano per salvare il Paese dall'acqua alta deve ancora passare al vaglio del Parlamento. Poi, se sarà approvato, diventerà legge nel 2009. La spesa per difendere il territorio olandese dall'innalzamento del livello del mare, dice un rapporto governativo, varia di 1 a 1.5 miliardi di dollari all'anno fino al 2050. E l'Italia? Tante chiacchiere e pochi fatti nonostante un rischio sismico ed idrogeologico tra i più elevati al mondo. Nessuna ondata di gelo “polare” ha interessato la Penisola nel corso della settimana natalizia. I valori, da Nord a Sud, hanno raggiunto punte appena di tre-quattro gradi al di sotto delle medie stagionali. Per la maggior parte dei Media nostrani però sono stati sufficienti pochi fiocchi di neve ed un paio di minime negative per sentenziare l'arrivo sullo Stivale di una nuova era glaciale. Cosa dovrebbero dire gli abitanti di Toronto, Montreal ed Ottawa dove appena prima di Natale i termometri hanno segnato valori tra 25 ed 20 gradi sottozero (ben 15-18 in meno rispetto alle medie) con 40-60 cm di neve al suolo? Quando si parla di neve e maltempo sull'Italia, come sulla Basilicata, un minimo di oggettività non guasterebbe. A proposito di pioggia, dopo Novembre, anche Dicembre 2008 verrà ricordato come uno dei più piovosi degli ultimi trent'anni in Basilicata. In tutta la regione, infatti, l'accumulo mensile ha superato abbondantemente la soglia dei 100 mm, con punte di 220-250 mm sul Lagonegrese e la Valle del Mercure. Per l'immediato futuro, ancora qualche debole pioggia cadrà in ordine sparso nella mattinata di oggi. Saranno le ultime dell'anno. Fino al giorno di Capodanno, infatti, un possente anticiclone con i massimi sull'Europa orientale garantirà anche su di noi giornate soleggiate e leggermente più miti. La notte di San Silvestro in Basilicata sarà quindi fredda ma stellata. Attenzione però a foschie o locali banchi di nebbia che non mancheranno nelle conche appenniniche ed in prossimità di dighe e corsi d'acqua. Già dalla sera del giorno di festa il tempo tenderà però nuovamente a peggiorare. Aria molto fredda dalla Russia scivolerà sul bordo orientale dell'alta pressione andando ad approfondire una depressione in formazione sul medio Tirreno che porterà nel corso del weekend di nuovo pioggia e neve anche sulla Basilicata. Lunedì:Ancora nubi sparse in mattinata su gran parte della regione con residue deboli piogge soprattutto sul Lagonegrese e settore appenninico. Gli ultimi fiocchi di neve cadranno oltre i 900-1000 metri di quota. Tra il pomeriggio e la sera si farà spazio un progressivo e definitivo miglioramento. Temperature diurne in leggero aumento, venti moderati da Grecale, mari mossi. Martedì: Giornata generalmente soleggiata su tutta la Basilicata. In mattinata ancora qualche nube indugerà sul Materano, Pollino e Metapontino ma senza precipitazioni. Pomeriggio e successiva serata con tempo stabile e ventilazione debole orientale. Attenzione alle foschie e alle nebbie localmente anche intense in formazione nelle ore più fredde. Temperature massime in aumento. Mercoledì: Ultimo giorno dell'anno all'insegna del sole e del tempo stabile. Sulla Basilicata, infatti, un'area di alta pressione garantirà cieli sgombri da nubi e temperature diurne abbastanza gradevoli. Nella notte bisognerà però fare attenzione al ghiaccio, favorito dal forte irraggiamento, e alle foschie e banchi di nebbia in formazione nelle conche appenniniche e lungo i corsi d'acqua. Giovedì: Il nuovo anno comincerà in Basilicata con ampi spazi soleggiati su gran parte del territorio. Nebbie a parte, infatti, le ore del mattino vedranno splendere il sole sul Materano, Metapontino, Pollino e lungo la costa jonica. Altrove, già dal primo pomeriggio andrà aumentando la nuvolosità. Tra la sera e la successiva notte le prime piogge interesseranno il Lagonegrese. Venerdì: Tempo in generale peggioramento. La formazione un minimo depressionario sul medio-alto Tirreno porterà infatti precipitazioni sparse anche sulla Basilicata. I fenomeni interesseranno in particolare il Lagonegrese e l'area appenninica, parziali schiarite invece persisteranno fino a sera sul Materano e lo Jonio. Temperature in ulteriore lieve aumento, venti moderati da S/SW e mari mossi. Sabato: Nuvoloso o molto nuvoloso su tutta la Basilicata. Piogge anche intense cadranno sul settore tirrenico e lungo l'Appennino. La neve cadrà in mattinata solo oltre i 1300-1500 metri. Dal pomeriggio, complice l'ingresso di aria decisamente più fredda, la neve farà la sua comparsa già dai 900-1000 metri in su. Temperature in calo, venti in rotazione da Maestrale, mari molto mossi. Domenica: Ancora brutto tempo sulla Basilicata. Fino al tardo pomeriggio, infatti, sulla regione avremo precipitazioni sparse che oltre gli 800-1000 metri assumeranno anche carattere nevoso. Un parziale miglioramento si farà strada tra la sera e la successiva nottata a partire dal settore tirrenico. Temperature in ulteriore diminuzione, venti anche forti di Tramontana, mari ancora molto mossi. Giuseppe Pomarico
I RISARCIMENTI PER I TURISTI VIAGGIATORI NEL periodo natalizio si riaccende il turismo di massa e quindi l'uso dei trasporti pubblici con relative richieste di risarcimento per smarrimenti (o furti) di oggetti, per ritardi, disagi vari, eccetera. Le norme che riguardano le navi sono una turlupinatura. C'è infatti un ferro vecchio legislativo che si chiama "Codice della navigazione" e che è stato emanato nel 1942. Ancora regola i rapporti fra passeggeri e compagnie di navigazione, naturalmente a completo favore di quest'ultime, per cui quando si caricano auto e bagagli su una nave italiana per un viaggio o una vacanza bisogna incrociare le dita. Il Codice stabilisce infatti che la compagnia non è responsabile della perdita o delle avarie dei bagagli e dell'auto "se non quando il passeggero provi che le stesse sono state determinate da causa imputabile al vettore". Insomma, se la nave affonda bisogna provare che era una carretta o che è stata colpa del capitano. Questo, comunque, è il meno, poiché l'art.423 stabilisce anche un limite al risarcimento, che non può essere superiore a 103 euro "per ciascuna unità di carico",qualunque sia l'entità del danno. Nessuno si è mai preoccupato di aumentare questa cifra, che è ridicola per la perdita di un 'auto o anche solo per eventuali danni subiti durante le operazioni di carico e scarico.
Mettiamo ora che andiate in vacanza in treno e che vi derubino di tutto, spesso anche nei vagoni letto chiusi a chiave, presi di mira da vere e proprie bande organizzate. La "Carta dei servizi " di Trenitalia prevede un risarcimento soltanto per i furti avvenuti negli Eurostar, negli Intercity con carrozze gran comfort a salone e nei treni con vagoni letto e cuccette. Negli altri treni i bagagli viaggiano sotto la responsabilità dell'utente, a meno che non siano preventivamente assicurati per il valore dichiarato e consegnati al personale ferroviario. Per furti in vagone letto e cuccette, perché sia stato attivato il dispositivo di chiusura dello scompartimento, l'utente ha una copertura assicurativa gratuita inclusa nel prezzo del biglietto e fino a un massimale di 516 euro. Negli Eurostar e negli Intercity lusso vale la stessa copertura assicurativa, ma solo per i bagagli posti negli appositi spazi dei vestiboli situati alle estremità delle carrozze, non per quelli al seguito del viaggiatore. Inoltre, nessun indennizzo è previsto per i furti di portafogli, denari e titoli. Perdite e avarie di bagagli portati a mano vengono risarcite solo in caso di "incidente di esercizio", come uno scontro ferroviario, ma solo fino ad un massimo di 258 euro. Passiamo agli aerei. L'art.952 del codice della na-
vigazione, che si occupa anche degli aerei,aveva stabilito per la perdita o il danneggiamento dei bagagli un limite di risarcimento fino a 33.000 lire (17,04euro) per ogni chilo di merce contenuta nel bagaglio e andata smarrita o danneggiata, a meno che il passeggero non avesse pagato una tariffa supplementare di assicurazione per un valore superiore. Ora le regole sono cambiate, poiché il risarcimento per lo smarrimento o il danneggiamento del bagaglio trasportato in aereo è diverso tra le compagnie che aderiscono alla Convenzione di Montreal del 1999 e quelle che non vi aderiscono. Lo ha precisato l'ENAC, l'ente nazionale per l'aviazione civile, nella "Carta dei diritti del passeggero" che si può trovare negli aeroporti. Converrà quindi informarsi se la compagnia aderisce alla Convenzione di Montreal, poiché la differenza è notevole. Distruzione, perdita o danno del bagaglio registrato. Se si tratta di bagaglio consegnato, le compagnie che aderiscono alla Convenzione di Montreal danno un risarcimento fino a 1000 diritti speciali di prelievo (DSP), che equivalgono a circa 1220 euro. Le compagnie che non aderiscono alla Convenzione di Montreal prevedono invece un risarcimento fino a 17DSP (circa 20,5 euro) per chilo di bagaglio.
SI ATTENDE L'ETICHETTA DEI BOTTI DI FINE ANNO NONOSTANTE l'art.57 del regio decreto n.773/1931, tuttora valido, vieti tassativamente di "sparare mortaretti e fare esplosioni o accensioni pericolose in un luogo abitato", anche quest'anno bisognerà prepararsi alla solita sparatoria per salutare il 2008, ben tollerata del resto dalle Forze dell'ordine. Si attende intanto l'attuazione della Direttiva CE n.23/2007 che ha imposto un'etichetta ai botti di fine anno, Direttiva non ancora recepita in Italia. Fuochi d'artificio e botti sono stati suggivisi in 4 categorie. La prima comprende quelli non
pericolosi, che non potranno essere venduti ai bambini al di sotto dei 12 anni e dovranno riportare l'avvertenza " da usarsi soltanto in spazi aperti". Quelli più pericolosi sono della quarta categoria e devono riportare l'avvertenza " può essere usato esclusivamente da persone con conoscenze specialistiche". Tutti dovranno comunque riportare in etichetta nome e indirizzo del fabbricante, la categoria, l'anno di produzione per i fuochi d'artificio delle categorie tre e quattro e, se del caso, una distanza minima di sicurezza.
Bagaglio a mano.Per le compagnie che aderiscono alla convenzione di Montreal il risarcimento è sempre fino a 1000 DSP, a condizione che il danno sia imputabile alla compagnia stessa. Le altre compagnie prevedono invece un risarcimento fino a 332 DSP (circa 402 euro) e sempre che il danno sia imputabile alla compagnia. Ci sono poi alcuni risarcimenti previsti dal regolamento CE n.261/2004 per alcuni disservizi, ma praticamente stanno soltanto sulla carta. Ad esempio, in caso di cancellazione del volo, al passeggero che rinuncia al viaggio spetta il rimborso del biglietto più una compensazione pecuniaria variabile da 250 a 600 euro, che però è solo teoria, perchè lo stesso Regolamento CE aggiunge che non è dovuta se la compagnia può dimostrare che la cancellazione del volo è avvenuta per "circostanze eccezionali che non si sarebbero comunque potute evitare anche se fossero state adottate tutte le misure del caso". E' evidente che le compagnie non hanno alcun interesse a cancellare un volo e che la cancellazione avviene sempre per circostanze eccezionali (aereo rotto, scioperi, piloti malati, incidente, eccetera). Inoltre, il regolamento stabilisce ancora che la compensazione pecuniaria non è dovuta se il passeggero è informato della cancellazione del volo con un certo anticipo.
Lunedì 29 dicembre 2008
ASL 5, SANITA’ LUCANA
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CRISI REGIONE «RISOLUZIONE APPARENTE»
TRA LUCI E OMBRE di GIANNI DI PIERRI
di Leonardo L. Laguardial CON riferimento all'articolo dal titolo “Il comportamento è ineccepibile sotto ogni profilo” pubblicato domenica 28 a pag. 20 e riportante alcune dichiarazioni attribuite al Commissario dell'Asl n. 5 dottor Pietro Quinto ed al direttore del Dipartimento di Assistenza Sanitaria di Base, dottor Angelo Carlomagno, relative alle doglianze esposte da parte di alcuni medici di famiglia, pubblicate su “Il Quotidiano” in data 27 dicembre scorso, mi preme evidenziarne, nell'interesse dei medici miei assistiti, la parziale veridicità e la piena contraddittorietà con quanto sin qui emerso in merito alla vicenda in argomento. Invero, fermo restando che non potrà che essere la Magistratura a statuire sulla legittimità o meno dell'operato della Asl n. 5 con riferimento alla attività di recupero da questa intrapresa delle quote relative a molti pazienti risultanti non dovute ed alle conseguenze relative alla omissione dell'obbligo periodico di revisione degli elenchi dei cittadini assistiti, è opportuno replicare - per dovere di verità - ad alcune delle fuorvianti affermazioni riportate nel sopra citato articolo. Più in particolare, i massimi esponenti della Asl n. 5 tentano di giustificare l'operato della Asl n. 5 addirittura ritenendolo meritevole sotto il profilo contabile e della oculatezza della gestione aziendale, ma nel far ciò dimenticano: 1) Che la procedura di recupero delle quote adottata dalla Asl n. 5 è del tutto contraria alle previsioni legislative e contrattuali, come ormai verosimilmente noto alla stessa Asl. 2) Che i gravi inadempimenti, tutt'altro che isolati, a carico della Asl n. 5, comportano una discutibile gestione del denaro pubblico (se si continuano per anni ed anni a pagare le “quote” relative a cittadini deceduti nonostante il medico interessato, pur non avendone lui l'obbligo, abbia fatto formalmente presente gli avvenuti decessi come si può favorevolmente valutare l'operato dell'Azienda sotto il profilo contabile? Questa sarebbe la “strategia aziendale” per “tenere sotto controllo le uscite”?). 3) Che i medici in argomento - i quali hanno ripetutamente e formalmente manifestato la volontà di non ricevere ed anzi di restituire eventuali spettanze non dovute - hanno chiesto, ma invano, la analitica verifica degli elenchi di pazienti riferibili a ciascuno di essi, nonostante il relativo obbligo gravi a carico della Asl che dovrebbe provvedervi ogni sei mesi ed invece, contrariamente a quanto riportato in uno degli articoli del 27 dicembre, non risulta avervi provveduto per circa dieci lunghi anni. 4) Che il dottor Carlomagno, con grande onestà intellettuale, ha pubblicamente ammesso gli errori in cui la Asl n. 5 è incorsa, come dallo stesso testualmente riferito sull'articolo apparso sul Quotidiano del 27 dicembre scorso a pag. 8 dal titolo “Colpa dei mancati aggiornamenti al Ministero” in cui questi pacificamente riconosce gli errori della Asl se pure, successivamente, ritiene che gli stessi siano addebitabili ad un sistema informatico (un software) distribuito dalla Regione, che non ne consente la eliminazione: dice - infatti - il dottor Carlomagno: «Gli errori ci sono stati, è innegabile, ma sono in parte frutto di una serie di imprecisioni da noi registrate nell'Anagrafe Tributaria»; e poi, continua lo stesso, «comunque, gli errori commessi dall'Asl n. 5 sono numericamente di gran lunga inferiori e meno incidenti di quelli registrati in altre realtà regionali d'Italia» (magra consolazione, che ciò nonostante fa scattare il pubblico “plauso” dei vertici delle Asl n. 5 sull'articolo del 28 scorso). Peraltro, ancora più eloquente è, sul punto, la ulteriore dichiarazione del dottor Carlomagno il quale sostiene: «Anch'io, fino a 15 anni fa, facevo il medico di base ed ho subito gli effetti di questi errori» il che - sotto il profilo umano e “storico” - vale più di qualsiasi altra dichiarazione e rende superflua ogni ulteriore considerazione. 5) Che i medici miei assistiti, a differenza di molti altri, hanno da subito chiesto la verifica dettagliata e secondo procedura dei rispettivi elenchi di pazienti proprio per rifuggire da qualsiasi tentativo di pervenire ad anomale “riparazioni” attraverso cui si potrebbero teoricamente “sanare” in maniera informale e del tutto approssimativa tutte le irregolarità connesse alla procedura (altro che professionisti che “evidentemente non gradiscono i controlli” !!!). 6) Che quella che viene definita una “irrisoria percentuale di disguidi” ben potrebbe rappresentare in realtà - una palpabile dimostrazione, in corso di sottoposizione al vaglio dell'Autorità Giudiziaria, dello stato di disagio e di croniche difficoltà delle Asl, con buona pace di tutte le possibili autocelebrazioni ed i proclami di efficienza dell'azienda. E dunque, e per concludere, nulla di più sbagliato - si ritiene - può esservi che tentare di porre rimedio ad un errore commettendone un altro. Eppure, pare proprio che l'Asl n. 5 oggi conta di riparare un errore, consistente nell'aver omesso per anni ed anni di dar seguito all'obbligo periodico di revisione degli elenchi dei pazienti, commettendo un altro errore, consistente in una immediata ed imperiosa attività di recupero di quote risultanti non dovute, effettuata senza rispettare né le procedure di legge, (che prevedono una serie di garanzie per gli interessati) né le risultanze anagrafiche, da cui analiticamente effettuare i dovuti calcoli. Questo è quanto. Se poi, nonostante ciò la Asl n. 5 addirittura invita i cittadini ad “accogliere con favore” il suo operato, c'è seriamente da chiedersi se la stessa Azienda abbia compreso o meno i termini della questione prospettata e, francamente, da sperare di sì ! *Avvocato
SANTOCHIRICO, ARROGANZA E CENTRO SINISTRA di NICOLA PAGLIUCA* - Chi ha contribuito con il suo fare a queUN titolo ad effetto ha attratto il mio sguardo mentre leggevo un quotidiano della Ba- sto degrado, dovrebbe provare ritegno e silicata ed ho trovato l'intervista all'ennesi- vergogna e non lanciarsi in epiteti su chi da anni sta svolgendo il ruolo difficile di cormo uomo “indispensabile” della storia. Con la sicurezza dell'arroganza, il vice reggere il tiro delle azioni messe in campo presidente della Regione, Vincenzo Santo- dal centro sinistra. Lo sperpero delle risorse pubbliche è un chirico, si addentra in analisi politiche tendenti a spiegare l'attuale convulsa fase del- fenomeno che il centro destra ha denunciato da anni additandolo la vita regionale ed in come la vera immoraliparticolare a sottolità da censurare con neare l'importanza forza. del proprio nuovo Il vice presidente delruolo. la Regione SantochiriTutto questo avvieco, dall'alto del suo serne dopo il varo della raglio, non vede o fa “nuova vecchia giunfinta di non vedere le ta” fatto da De Filippo gravi responsabilità che ha tentato di codella sua coalizione niugare la necessità che, come i colori deldi assicurare la legitl'arcobaleno, sempre timità degli atti posti più si presenta in moin essere dall'attuale do variopinto senza governo con le assicuun'anima ed un prorazioni date alla popogetto comune. lazione lucana di vaRivolgendo il mio rare un esecutivo prisguardo alla storia, ma di Natale. l'intervista del vice Ciò, mentre sulla presidente mi ha ricorsua testa incombeva dato l'epopea di un perla mozione di sfiducia sonaggio, Serse, il presentata a margine “grande Re dei persiadella finanziaria dal ni”. centro destra stanco Anche lui, forte delle di assistere al balletto sue armate, si credeva delle ipotesi messe in invincibile e destinato campo dopo le dimis- Nicola Pagliuca a governare il mondo sioni di Vincenzo Foli- In basso Vincenzo Santochirico antico ma, … e c'è semno. pre un “ma” nella stoIn questo quadro ria, fu sconfitto sonopolitico, devastato ramente dal popolo dalle lotte intestine greco che di fronte a nel Partito democratitanta superbia ha saco oltre che dai conputo coalizzarsi e flitti tra i partiti della sconfiggere l'arrocoalizione, la “superganza del Re persiabia” di Santochirico lo no. porta a parlare come Il centro destra luse nulla di tutto ciò cano non ha nulla da fosse esistito. imparare dalla scuola Ed ecco che, anzidi questo centro siniché preoccuparsi delstra i cui esempi di lo stato di crisi strut“capacità di governo”, turale in cui versa la dal clientelismo allo Basilicata, si sofferspreco delle risorse, ma sul “grande ed invanno assolutamente sostituibile” progetto riposti nella tomba del centro sinistra a dell'oblio! cui va dato il merito di Il popolo lucano, al aver determinato lo di là di ogni tentativo sfascio del nostro sidi depistaggio, sta stema economico. comprendendo fino in Non c'è comparto fondo in quale direzioproduttivo dal quale ne vanno le responsapossiamo trarre speranze per il futuro, dall'artigianato all'in- bilità del proprio stato e, come il popolo gredustria passando per i servizi e per la cene- co dei tempi di Serse, sconfiggerà l'arroganza del centro sinistra per proiettarsi in rentola agricoltura. Il bilancio che può presentare il centro si- una nuova stagione di speranze. nistra è quello di una regione da cui, chi *Presidente del Gruppo Forza Italia può, scappa per cercare fortuna altrove. verso il Pdl
EDGAR Morin, parafrasando Santayana, affermò che «coloro i quali non vogliono rammentare l'esperienza, sono condannati a ripeterla». Non è nostro interesse analizzare le cause alla base della crisi del governo regionale: sarebbe un revival di fatti ed avvenimenti accaduti e presi in esame da tutti, anche a sproposito. Riprendendo le dichiarazioni rese su basilicatanet dal consigliere di maggioranza, area socialista, Donato Salvatore, brevemente e significativamente, vogliamo compiere un'ulteriore riflessione in merito ad alcuni fenomeni connotativi ed interni alla regione Basilicata. Molto si è scritto e detto del polverone alzatosi con le dimissioni dell’assessore Folino, e nulla si è fatto per comprendere la verità. Riteniamo che tale atto abbia sancito non solo una crisi di natura politica, ma anche quella, più generale, delle istituzioni, evidenziando senza ombre la mancanza di un gruppo “vero” in grado di governare gli interessi del popolo lucano e non gestire e salvaguardare i particolarismi del proprio feudo elettorale. Tuttavia, riteniamo che non è mai esaustivo riflettere sull'accaduto, fare bilanci, capire e prendere coscienza di fenomeni che tipizzano l'evolversi dinamico di una crisi, la sua complessità e portata. Il legame tra passato e futuro, trova nel presente un proprio laboratorio progettuale in cui il meccanismo di sviluppo si concretizza in una farsa politica conclusasi con la riconferma di tutti gli assessori dimissionari e con l'interim del dipartimento attività produttive affidato al governatore De Filippo. Pochi appunti sono stati sollevati alle ristrutturazioni continue che permettono a questa regione di camminare senza battute d’arresto. Quindici anni di storia sociale e culturale rifilataci dal centro-sinistra sono uno spaccato interessante per chi, con gli strumenti dell'analisi politica, di là dell’apparenza, tenta di cogliere modelli e immagini che hanno configurato in modo inequivocabile un periodo di transizione e crisi evolutiva tra il dopo democrazia cristiana e l'appuntamento con l'Europa e la sua globalizzazione. Oggi, i politici sono sempre più assenti nel processo formativo dei giovani perché delegano ad altri compiti che non possono, o non sanno, gestire in prima persona. Le procedure formative, che in esso si attivano, sono sovente lontane dal soddisfare le rinnovate esigenze che i giovani reclamano. La società dei consumi li bombarda con molteplici messaggi, con modelli che vogliono saper leggere e bene interpretare. I giovani, alla politica, chiedono metodi e strumenti nuovi. L'esigenza fondamentale è quella di avere il lasciapassare per la lettura della realtà, per rendersi conto in modo diretto dei meccanismi che la predeterminano, e non vogliono restare al palo ed essere definititi “bamboccioni”. Un dato certo è emerso dalla ricomposizione della giunta: si può fare tranquillamente a meno dell’assessore alle attività produttive. Aggiungiamo, anche d’altri assessorati minori. Ricordiamo di far applicare il comma 4 della l. finanziaria appena approvata per l’esercizio 2009 “(…) I dirigenti generali dei dipartimenti rispondono direttamente dell’attuazione e del conseguimento degli obiettivi dei programmi (…)”. Le basi sono buone. Consiglieri, vigilate. *Vicepresidente circolo Nuova Italia Solzhenitsyn
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LunedĂŹ 29 dicembre 2008
24 ore in Basilicata
Policoro Travolto dallo scoppio Antonio Gallitelli, il proprietario del pub “Beerock�
Sposta un petardo e perde la mano Le attenzioni degli investigatori si concentrano su due ventenni POLICORO - La vita di Antonio Gallitelli sarĂ segnata per sempre dall'amputazione della mano destra. E per un banale incidente. Evitabilissimo. E pensare che proprio qualche giorno fa i carabinieri della locale compagnia di Policoro avevano sequestrato un' ingente quantitĂ di botti. Quasi un segno premonitore di quello che sarebbe accaduto di lĂŹ a qualche ora. Erano circa le 4 di domenica mattina quando il proprietario di uno dei pub storici di Policoro, il “Beerockâ€?, stava per abbassare la saracinesca dopo una serata piena di clienti, mai come in questi giorni di feste i locali notturni del centro jonico si popolano, infatti, di giovani e meno giovani desiderosi di incontrarsi e scambiarsi esperienze di vita soprattutto chi è andato via per studio o lavoro. E tra questi c'era anche una comitiva di ragazzi, non molto grandi (tra i 20 e i 25 anni), che approfittando della chiusura del locale voleva concludere la serata in maniera “goliardicaâ€?: hanno messo su un tavolo all'esterno del locale un petardo a forma cilindrica di almeno 20 centimetri e si sono allontanati per “godersiâ€? lo spettacolo, all'insaputa
del cinquantenne Antonio Gallitelli che nel frattempo stava effettuando le pulizie all'interno della sua attività commerciale prima di archiviare l'ennesima giornata lavorativa. Quando poi Gallitelli si è accorto che su uno dei suoi tavoli c'era un oggetto che brillava, si è avvicinato e ha preso in mano il petardo con l'intento di gettarlo lontano dal locale. Ma l'ordigno gli è esploso in mano. Amputazione totale con sfacelo traumatico della mano destra è l'impietoso referto medico del reparto di ortopedia dell'ospedale civile di Policoro dove è stato immediatamente ricoverato ed operato già alle prime luci dell'alba e fino alla tarda mattinata di ieri dall'equipe medica dei professori Lato a Spadaro. Gallitelli è arrivato al pronto soccorso con il braccio già monco dell'intera mano destra e dunque l'intervento dei medici è servito solo a limitare i danni al braccio e al polso. Nella stessa mattinata di ieri gli uomini dell'Arma che stanno conducendo le indagini, guidati dal sottotenente Annalisa Pomidoro, hanno interrogato per circa quattro ore e mezza alcuni giovani della comitiva. Le attenzioni degli
L’avvocato Filippo Vinci A lato il pub dove è esploso il petardo
investigatori si sono però concentrate su due ventenni: un pizzaiolo di Policoro N.C., difeso dall'avvocato Filippo Vinci, il quale avrebbe negato l'addebito mossogli dai militari di aver acceso l'ordigno esplosivo cosÏ come la stessa detenzione, con-
A Lagopesole un convegno per ripercorrere la storia delle estrazioni
fermando invece di aver visto la deflagrazione e l'incidente accorso allo sfortunato gestore del pub. E L.C., anche lui di Policoro, che avrebbe portato il petardo. Al momento i due non sono iscritti nel registro degli indagati ma si apprende da in-
discrezioni che saranno ascoltati di nuovo questa mattina. I carabinieri ipotizzano i reati di lesioni colpose gravissime e detenzione illegale di materiale esplosivo. Dopo questo episodio e in vista della serata di San Silvestro, gli inviti alla prudenza
e a non usare oggetti contenenti polvere pirica non sono mai scontati. L’obiettivo è evitare il ripetersi di tragedie orribili come quella che ha colpito lo sfortunato Antonio Gallitelli. Gabriele Elia regione@luedi.it
Allo Stabile di Potenza la prima assemblea regionale
Il petrolio dei lucani Casaletto eletto segretario visto dai “Cento comuniâ€? dei Giovani democratici LAGOPESOLE - Occorre investire sull’ambiente, utilizzando le risorse ai fini dello sviluppo, ma salvaguardando il territorio monitorandolo costantemente e dotandolo, con l’aiuto dello Stato, di fondamentali infrastrutture. Lo ha detto il vice presidente e assessore regionale all’Ambiente, Vincenzo Santochirico a conclusione dei lavori del convegno sul “Petrolio dei lucaniâ€?, organizzato a Lagopesole dall’associazione politico-culturale “100 Comuniâ€?, cui hanno partecipato, tra gli altri, il consigliere regionale del Pdci Giacomo Nardiello, il sindaco di Avigliano Domenico Tripaldi, rappresentanti di partiti, associazioni ambientaliste, cittadini comuni. Il convegno è stato introdotto dal coordinatore dei “100 Comuniâ€?, Giovanni Samela, ed è stato arricchito dalla proiezione di sche$99,62 *$5$ (63(5,7$ /D 3URYLQFLD GL 3RWHQ]D KD SURFHGXWR DOO DIILGR GHOO LQFDULFR GL ÂłGLUH]LRQH ODYRUL PLVXUD]LRQH H FRQWDELOLWj DVVLVWHQ]D DO FROODXGR H FRRUGLQDPHQWR GHOOD VLFXUH] ]D LQ IDVH LQ IDVH GL HVHFX]LRQH ODYRUL UHODWLYDPHQWH GHO ,9 ORWWR GHOOD VWUDGD GL FROOHJDPHQWR GDOOR VYLQFROR GL 5LRQHUR DOOD 66 0HOIL Âł3RWHQ]D´ 6RQR SHUYHQXWH Q RIIHUWH ( ULVXOWDWR DJJLXGLFDWDULR LO 5DJJUXSSDPHQWR 6 , 1 $ VSD GD 0LODQR &,0,1, $QJHOR GD 7DUDQWR
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de sulle estrazioni petrolifere in Basilicata e documentazione giornalistica visiva. L’appuntamento è stato determinato dalla presentazione da parte dell’Eni del cosiddetto “Progetto Frusciâ€? che prevede uno studio del sottosuolo in una vasta area che comprende i Comuni di Avigliano, Potenza, Bella, San Fele, Atella, Filiano e Pietragalla. Il progetto è stato presentato lo scorso anno al Comune di Avigliano ed è in una fase avanzata per gli espropri dei terreni ai fini dell’effettuazione di sondaggi diretti a verificare l’esistenza di idrocarburi e la convenienza economica per una eventuale loro utilizzazione commerciale. ÂŤL’assessore Santochirico ha fatto chiarezza sulla vicenda del petrolio - si legge in una nota ripercorrendo le tappe significative che hanno portato alle estrazioni in Val d’Agri, al riconoscimento delle royalties, alla loro utilizzazione da parte delle comunitĂ locali, alla necessitĂ di un adeguamento della compensazione attraverso una rinegoziazione con lo Stato e con le compagnie petrolifere, ai processi di sviluppo che si sono avviati, alla riqualificazione urbanistica dei centri interessati alle estrazioniÂť. Santochirico ha insistito molto sulla opportunitĂ di far tesoro di questa prima esperienza nel settore, riconoscendo alla Basilicata il
merito di aver ottenuto dieci anni fa un ristoro economico che altre regioni come il Piemonte e l’Emilia Romagna non erano riuscite a farsi riconoscere. PiÚ che royalties –ha precisato – servono maggiori investimenti da parte delle compagnie petrolifere, per radicarle al territorio. L’assessore ha poi rimarcato la necessità di istituire non solo il Centro di monitoraggio ambientale (presumibilmente dalla prossima primavera), quanto la costruzione da parte dell’Università della Basilicata di una rete unitaria di costante e rigorosa osservazione dove far affluire, gestire e pubblicare i dati in modo da garantire la massima trasparenza possibile e il piÚ democratico coinvolgimento delle popolazioni. La complicata vicenda petrolio – ha osservato Santochirico – richiede da parte di tutti protagonisti istituzionali e privati una grande capacità di ascolto e una grande predisposizione alla verità dei fatti. Bisogna superare la sensazione che possa esserci un’aggressione al territorio, valorizzando maggiormente i primi benefici che dal petrolio la Basilicata ha ottenuto, con investimenti significativi sull’Università , con la riduzione della bolletta energetica, con nuove risorse a disposizione di fonti energetiche alternative.
POTENZA - Una gioventĂš piuttosto “nervosaâ€? quella che ieri mattina si è ritrovata nella prima assemblea regionale dei Giovani democratici di Basilicata. Un totale di 120 delegati, 80 della provincia di Potenza e 40 di quella di Matera, piĂš undici delegati all'assemblea nazionale riuniti, nel ridotto del teatro Stabile del capoluogo per costituire l'ufficio di presidenza e per eleggere il segretario regionale della sezione giovanile. Un solo candidato alla segreteria regionale, ed eletto nel tardo pomeriggio per acclamazione: Giovanni Casaletto. ÂŤIn questa maniera si esalta il protagonismo giovanile - ha dichiarato il sindaco Vito Santarsiero in apertura d'assemblea- cosa che ci consente di guardare al futuro con fiducia. Ogni partito, e quello Democratico nella fattispecie, trova nei suoi movimenti giovanili grande motivazioneÂť. Ai ragazzi presenti in assemblea un solo monito, da uomo di partito e da amministratore della cittĂ : ÂŤSiate uniti ma, al contempo autonomi ed indipendenti - ha continuato Santarsiero - e ricordate che solo la capacitĂ di prepararvi ed aggiornarvi costantemente vi consentirĂ di ricevere il testimone e di essere i veri protagonisti della vita amministrativa e politicaÂť. Dal segretario dei giovani
Giovanni Casaletto
democratici puntuale è arrivata la risposta. Noi siamo i giovani democratici punto e basta - ha infatti ribattuto Giovanni Cataletto - non vogliamo essere al soldo di nessuno. Non useremo mai mezzi sleali e sciocchi per screditare qualcuno. Chiediamo innovazione e sviluppo e se chi governa la Basilicata non chiederà le stesse cose, vorrà dire che non sarà mai in sintonia con noi. Dobbiamo attrezzarci a rappresentare la voglia di libertà e di autonomia dei giovani lucani che chiedono una maggiore mobilità sociale e un riconoscimento di quelli che sono i propri meriti. Invitato a prender parte all' assemblea anche Rocco Coviello, presidente provinciale dei giovani di Alleanza Nazionale che ha affermato: Condivido quanto è stato detto ma non
dobbiamo dimenticarci che è compito della nuova classe dirigente non pensare solo al contenitore, ma anche al contenuto. La sfida vera dei movimenti giovanili deve essere anche quella di infondere nei ragazzi emozioni con un ritorno ai valori ed alle ideologie. Poi, a ruota, le dichiarazioni degli altri delegati. Sono convinto che serva una scossa all'interno del nostro partito - ha dichiarato Carlo Cantore - il Pd ha bisogno di tutto il nostro coraggio e delle nostre idee. Noi siamo un patrimonio di conoscenze e talento che non va disperso. Abbiamo il diritto di essere protagonisti - è stato invece l'invito di Francesca Leone - e dobbiamo lavorare assieme per creare maggiore coesione all'interno del Pd. Anna Musacchio
24 Ore in Basilicata 19 La storia Un trentenne racconta l’esperienza dell’emigrazione e l’inconsueta decisione di rientrare Lunedì 29 dicembre 2008
Gorgoglione non solo andata «Il sogno è mettere a frutto in Basilicata quanto imparato fuori» STORIE di emigrazione a lieto fine. Gian Paolo Gagliardi, un giovane imprenditore impegnato nel settore del turismo racconta cosa
significhi crescere in un piccolo paese lucano come Gorgoglione: la necessità di spostarsi in un’altra regione per completare gli
studi superiori e poi l’università, i primi passi nel mondo del lavoro, le soddisfazioni ma anche il latente desiderio di tornare a casa.
di GIOVANNI P. GAGLIARDI GORGOGLIONE - Ciascun bambino, fin dalla sua nascita, segue un naturale percorso di crescita che lo porta ad affrontare le fasi della vita, l’infanzia e l’adolescenza, sostenuto dall’affetto dei genitori e dal calore del proprio “focolare domestico”, fino all’età adulta, ovvero quando si è capaci di decidere autonomamente. A Gorgoglione, questo non è possibile, perché, ogni bambino, alla tenera età di 14 anni si trova di fronte alla prima decisione importante della propria vita. A differenza dei coetanei che vivono in città, infatti, oltre agli studi da intraprendere, deve scegliere la città dove trascorrere il tempo necessario al completamento delle scuole medie superiori, perché a Gorgoglione ci sono solo le scuole elementari e medie. Superato questo ciclo di studi sopraggiunge la seconda importante decisione: trovarsi un lavoro o proseguire con l’Università. In entrambi i casi, altro cambio di città, nuove abitudini, nuovi stili di vita e soprattutto, per chi opta per la seconda alternativa, altre spese per i genitori che, intanto, continuano a trascorrere la loro vita sempre in quel piccolo borgo della Basilicata, lontano dai rumori di città. Terminati gli studi, infine, la totalità dei giovani sceglie di continuare a vivere in città, perché la Basilicata non offre loro possibilità di lavoro. La morale di tutto ciò è che fino a questo momento chi va via da Gorgoglione, quasi sicuramente non torna più. La strada è a una corsia a senso unico. Ci sono casi di giovani, però, che mostrano un’inver-
Una veduta di Gorgoglione. In alto Giovanni Paolo Gagliardi
sione di tendenza in questo senso e che sono la testimonianza di come invertire la rotta è possibile, non è un’utopia. E’ il caso di Giovanni Paolo Gagliardi, o Gian Paolo come lo chiamano tutti, nato nel 1975 a Stigliano (perché a Gorgoglione non c’è un ospedale) e residente da sempre a Gorgoglione, dove tuttora vive la sua famiglia. La storia di Gian Paolo ricalca fedelmente l’iter a cui è costretto qualsiasi giovane gorgoglionese, o abitante delle piccole realtà del Sud Italia, che decide di proseguire gli studi e quindi trasferirsi in altre città italiane. A 14 anni in dubbio se scegliere tra la vita del pendolare per Matera oppure trasferirsi in Puglia, sceglie la seconda delle ipotesi e comincia la sua avventura lontano dai propri cari e dal proprio paese. Si trasferisce a Massa-
segue dalla prima Molta "intellighenzia" lucana , nonostante gli ultimi incresciosi episodi ha "delegato" ai politici di turno "dignità e orgoglio" per primeggiare o forse per pura vanità. Ma,quei giovani, che si affacciano sul mercato del lavoro e delle professioni sono sognatori o pragmatici? Nicola Savino sul Quotidiano di oggi (28 dicembre 2009) ci aggiornava che la "ricongiunzione" tra i giovani stanziali e i giovani universitari "cosmopoliti" in queste feste natalizie si caratterizzava con una vera condivisione di "diritti e di prospettive" per il futuro. Il Quotidiano, un anno fa, ci aggiornava sulla presenza di giovanissimi manager lucani , inseriti perfino nell'alta finanza della "city" londinese, e nei mesi i scorsi, di tanti altri... inseriti nelle varie università americane, nella grande industria, nelle multinazionali ecc. Questi giovani sono caparbi e pragmatici, non sono per niente condizionati dai genitori e/o dal loro contesto ambientale. Risultano, per qualche verso, fuori dal giro, si riconoscono nella loro regione solo come mero "territorio di provenienza". Non hanno alcun "afflato" non hanno passione e pathos per la terra di origine e sono freddi a tutti gli sos lanciati dalle istituzioni e/o da qualsiasi categoria sociale. L'affaire petrolio non li ha scon-
fra, in provincia di Taranto, nel 1989 dove frequenta l’Istituto Tecnico Industriale e consegue nel 1994 la qualifica di Perito Tecnico Industriale. Il passaggio da Gorgoglione a Massafra è un passo importante quanto difficile. Nuovi libri, nuovi compagni di classe, nuovo ambiente, nuovo dialetto, nuove abitudini. Fattori questi, che all’inizio rappresentano un freno alle aspettative del giovane studente e creano forti inibizioni davanti a un nuovo stile di vita, lontano dalla nostalgia delle montagne del suo paese natìo. Quando ormai l’ambientamento nel territorio massafrese è praticamente ultimato e Gian Paolo si sente finalmente a suo agio nella nuova “casa”, anche gli studi “purtroppo”, volgono al termine ed è giunta l’ora della nuova importante decisione: cambiare città e scegliere le facoltà.
Gian Paolo Gagliardi si racconta nell’articolo pubblicato qui di seguito. Per farlo sceglie di parlare in terza persona. Parla della
Gian Paolo, forte della fiducia espressa nei suoi confronti dai propri genitori, si trasferisce a Roma e si iscrive alla Sapienza presso la Facoltà di Ingegneria delle Telecomunicazioni. Da Gorgoglione passando per Massafra e approdare finalmente ad una metropoli come Roma, il sogno di qualsiasi giovane gorgoglionese e non. Roma, la capitale, la “città eterna” piena di discoteche, pub, ristoranti, belle ragazze. Insomma tutto l’occorrente per studiare e nello stesso tempo divertirsi lontano da quel piccolo paesino della provincia di Matera che nulla offre a giovani come lui. Gian Paolo vive a Roma per ben 14 anni, esattamente quanti ne aveva vissuto a Gorgoglione prima di andare via. Durante gli anni universitari ha sempre contribuito alle spese con lavori part time, anche di una certa importanza. Come quando cominciò a lavorare presso l’Associazione Libera, presieduta da don Luigi Ciotti, in cui svolse dapprima il servizio civile e, terminato questo, si occupò di beni confiscati alla mafia. Nel 2002 consegue la laurea in Ingegneria e quasi subito comincia a lavorare in un’importante azienda informatica pugliese, con sede a Roma, quotata in Borsa, dove rimane per circa 5 anni. La formazione ricevuta e le aspettative costruite negli anni inducono Gian Paolo, fin da subito, a prodigarsi e a porre le basi per costruirsi un’attività in proprio, lontano dal “posto fisso” per non sentirsi vincolato ad orari, schemi e gerarchie aziendali. Inizia così ad ampliare il proprio raggio di competenze, spaziando dall’informatica, alla formazione profes-
sionale, all’agroalimentare, al marketing territoriale e alle energie alternative. Competenze acquisite grazie ai rapporti di collaborazione professionale intercorsi con varie aziende della Capitale. Passano gli anni e le fatiche, i ritmi, gli svariati lavori e la precarietà lavorativa, anche se voluta e cercata, iniziano a farsi sentire. Gian Paolo avverte sempre più forte lo stress dei ritmi frenetici della metropoli, il tempo che scorre via velocemente, la qualità della vita che stenta a decollare. Accenni di insoddisfazione che portano Gian Paolo a ripensare a quella pace, a quella sobrietà d’abitudini insite nella propria terra, ormai nascosti in angoli della memoria. Inizia così la costruzione della strada del ritorno. Cresce forte l’interesse per la Basilicata e per le opportunità di sviluppo che essa poteva offrire. Si informa, studia, legge e fa progetti che lo portano il 5 maggio 2005 a vincere il primo premio del Concorso “Idea Imprenditoriale Innovativa” bandito da Unioncamere Basilicata e dedicato alla memoria di Carlo Stigliano, vice presidente dell’Ente prematuramente scomparso. Progetto che riguarda la realizzazione di un sistema informatico per la tracciabilità di filiera nel settore agroalimentare. Con l’entusiasmo alle stelle e una forte convinzione nelle proprie capacità, inizia il viaggio di ritorno. A novembre del 2007 decide di trasferirsi definitivamente in Basilicata. Trova casa a Matera, per non rinunciare alla propria indipendenza, e molto spesso durante la settimana si sposta a Gorgoglione per lavoro. Per tornare in Basilicata e
Il percorso di ritorno dei giovani lucani volti per niente. Il tasso di povertà lucana e le prese di posizione di Mons Superbo sono una semplice ritualità della loro distratta lettura quotidiana. Fra qualche giorno saluteranno i parenti e gli amici di sempre e andranno via senza alcuna riflessione a riguardo. Sono quelli che non torneranno più e dei quali non sentiremo più parlare ,se non in qualche recensione di tutto rispetto con la famosa "dizione" di lontane origini lucane. A questi giovani il "percorso di ritorno" non serve. A questi giovani non vogliamo dedicare altro tempo e non avvertiamo certo il bisogno di sprecare ulteriori energie. La nostra attenzione deve essere rivolta ai giovani trentenni che hanno a cuore le sorti della nostra regione e che sono interessati al mai concretizzato "percorso di ritorno". Sono i giovani cosiddetti meiatori tecnologici in grado di gestire innovazione di metodo e di processo. Sono quei giovani trentenni lucani che governano i processi del terziario avanzato e in qualche misura addirittura del "quaternario". Sono quei giovani già oggetto di diversi approfondimenti del
Quotidiano, che dopo master e specializzazioni varie, dopo borse di studio e ricerche, sono presenti in team che possono da soli incalzare i nuovi mercati e innescare quel circuito virtuoso "appena" presente in Basilicata. Sono quei giovani che fuori dagli "schemi classici" dei laureati meridionali e lucani, in particolare, hanno raggiunto "picchi di eccellenza" in nicchie di mercato legati alla globalizzazione e non ancora presenti in ambito regionale. Sono questi i giovani che creeranno le giuste complicità e trasformeranno il loro rapporto con le istituzioni, in veri e propri "percorsi" innovativi. Siamo ancora agli albori. Questa nuova generazione, fatta di ragazzi molto capaci ,che conoscono a fondo i mali endemici della regione, provano fastidio per tutto ciò che è familismo, clientela e superficialità. Li muove non solo l'ambizione professionale ma, anche, un sano orgoglio lucano . Sono alcune delle ragioni sulle quali questi giovani trentenni lucani dovrebbero interrogarsi . Sono le forti motivazioni che possono produrre un concreto inserimento giovanile in una sana economia, dove il mercato funzioni a dovere, dove i beneficiari di una paradossale inefficienza sia-
sua vita e, soprattutto, della sua voglia di contribuire, con l’esperienza maturata fuori, al rilancio della sua regione.
no per sempre emarginati soprattutto, oggi, alla luce delle perenni crisi industriali della regione lucana. Su queste basi queste nuove generazioni di trentenni lucani possono contribuire a portare la Basilicata fuori dalla recessione, dalla stagnazione e dall'arretratezza. Su queste basi questi giovani trentenni lucani possono anche dirigere le "task forces strategiche" , come quella dell'occupazione e delle aree di crisi industriali, ben sapendo però che la "bravura tecnica" non può da sola assicurare efficienza ed efficacia negli interventi. Per queste serie ragioni, questa nuova generazione e queste nuove professionalità devono operare in sinergia con le istituzioni ed essere i primi alleati degli "svantaggiati". Avremo ,così, una nuova prospettiva allettante dove ai tanti "noti di sempre " della nostra generazione (over 50) ai quali vanno rimproverati scarsa innovazione e scarsa flessibilità, si affiancheranno positivamente questi nuovi trentenni, che entrano a far parte del salotto buono della politica, con una ventata di gioventù che può ,senza dubbio, beneficare le tante categorie produttive e giovanili che faticano a organizzarsi e a farsi sentire. Speriamo che la "Task force del-
guadagnarsi da vivere, Gian Paolo si è “inventato” il lavoro, anche accantonando la sua formazione universitaria. In questo momento si occupa della promozione e della commercializzazione dei prodotti agroalimentari tipici lucani. Per promuoverli e venderli si è spinto fino a New York, dove presumibilmente nel 2009 aprirà, insieme ad altri colleghi, uno show room dedicato ai prodotti tipici lucani. Perché quello che adesso interessa a Gian Paolo è fare qualcosa per la propria terra, tenere alta l’immagine della Basilicata e contribuire seriamente a uno sviluppo economico dell’area. Gian Paolo attualmente si occupa anche di turismo, settore immediatamente confinante con quello dell’agroalimentare e non dimentica la propria formazione informatica e il proprio interesse per le energie alternative. Tutte varianti di cui la Basilicata, a differenza di altre regioni italiane, è ricca, petrolio incluso. Ad un anno circa dalla più importante delle decisioni, Gian Paolo è sempre più convinto di aver fatto la scelta giusta e vuole essere uno stimolo e un esempio per i suoi amici e conoscenti, desiderosi, come lui, di mettere le capacità e le competenze acquisite negli anni al servizio della propria Terra. Vedere quella strada che da Gorgoglione conduce ad altre città italiane finalmente a due corsie, una in salita lungo lo stivale per imparare, crescere e fare esperienza e l’altra in discesa per decidere e mettere a frutto tutto quanto appreso, rimane il suo sogno e per la sua costruzione, Gian Paolo e altri lucani come lui, stanno già lavorando.
l'occupazione" delle aree di crisi della regione" possa far nascere un vero capovolgimento nei "santuari che contano" e servire al meglio e a minor costo le famiglie, le imprese sulle quali gravano le crisi strutturali della nostra economia. Noi che siamo stati i fautori del ricambio generazionale, non possiamo che essere soddisfatti di certe scelte che vanno nella direzione giusta e che propendono ,concretamente, nel tanto agognato "percorso" che ha definitivamente bandito la vecchia e logora concezione del "posto al sole". Noi saremo vigili perchè saremo ferrei controllori di eventuali "devianze" in corso d'opera, e denunceremo gli eventuali vizi perpetuati , anche dai trentenni di oggi , ma, purtroppo, tipici della nostra società adulta. Noi speriamo che, gli stessi trentenni , possano non solo invertire le attuali tendenze, ma, essere il viatico e il grimaldello di un organico e auspicabile inserimento nei gangli del potere politico-economico della regione di tutte le future generazioni lucane. Su di loro dobbiamo scommettere... Sono processi lunghi che, comunque , vanno avviati affinchè si affermi , finalmente ,democrazia ed efficacia degli interventi, stanchi come siamo , delle fughe di tanti validi professionisti, affermatisi in tutti i campi dalla medicina alla economia, purtroppo, fuori dall'ambito regionale. Mauro Armando Tita
Potenza 20
Lunedì 29 dicembre 2008 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
I gestori di pub, bar e ristoranti hanno tempo fino al 31 dicembre per aderire all’ordinanza
Locali, si chiude alle due di notte I cartelli con i nuovi orari dovranno essere in vista SI CHIUDE alle due, non è una trovata estemporanea, non è un’ordinanza provvisoria per le festività, è definitivo. Una settimana fa, il 22 di dicembre, il sindaco di Potenza Vito Santarsiero ha disposto con un’ordinanza a decorrenza immediata i nuovi orari di apertura dei locali pubblici, spostando di un’ora in avanti le lancette della legalità. La storia, soltanto per comodità, si può far risalire a qualche anno addietro, quando la vendita di alcolici da asporto è stata liberalizzata anche per rosticcerie, friggitorie, e attività artigianali tutte, in genere. Nel centro storico potentino scoppia la moda della birra scozzese, potentissima, fino a 14 gradi alcolici, venduta in lattine da mezzo litro con il cardo stampato sopra, al gusto praticamente uno sciroppo, da sbevazzare preferibilmente nei vicoli. Spazzatura negli angoli, qualche spruzzo di vomito, repentini schiamazzi, e i residenti si infuriano con il sindaco. La parola d’ordine è “rigorismo”, traduzione italiana dell’americano “zero tolerance”. E quest'estate partono i controlli. La municipale ripesca una vecchia ordinanza del ‘97 che stabilisce l’orario di chiusura dei locali pubblici all’una di notte. Se l’erano dimenticata praticamente tutti. I controlli sono rigidi, e le multe sa-
late. Cambiano velocemente le abitudini di vita di tante persone. I più giovani, buttati fuori dai locali, prima scelgono le stazioni di servizio sulla Basentana, poi, gradualmente, cominciano a spingersi verso Vaglio, Avigliano, fino ad arrivare a Matera o, qualche volta, persino a Salerno.
E’ una specie di esodo, e il centro storico si svuota. L’Apt, che è intervenuta al tavolo istituzionale di programmazione che si è svolto il 17 dicembre in comune, ha raccolto e riportato le istanze anche di quelli che arrivati in questo periodo in città, soprattutto in serata, per convegni congressi o impegni istituzionali fissati per il giorno
dopo, si sono trovati a girare tra le mura del centro storico senza trovare un minimo di accoglienza e ospitalità ricettiva. Tutto chiuso. Idem per gli avventori del dopo teatro, nonostante i grandi sforzi di questa amministrazione per rilanciare la programmazione del teatro Stabile.
Ora gli esercenti, per evitare sanzioni, hanno tempo fino al 31 per presentare in comune i nuovi orari e aggiornare i cartelli alle entrate dei loro locali. Roberto Speranza, consigliere comunale del Pd, che è stato tra i promotori dei primi tavoli informali di discussione tra il sindaco e alcuni titolari di storici pub e bar del centro storico, commenta: «è un segnale positivo per i giovani della città avere più tempo di aggregazione per stare insieme e poter socializzare. Giudico molto positivamente la decisione del sindaco di superare quella vecchia ordinanza che chiudeva i locali soltanto all’una di notte». Per Vincenzo Dolcetti, che gestisce il Goblin’s in piazza Mario Pagano: «i problemi che hanno innescato la reazione dei residenti sono rientrati, anche grazie al controllo che abbiamo esercitato noi dall’altro lato del bancone». Ironici, ovviamente, i commenti dei ragazzi. Giammaria, che vive a Potenza, si felicita che il sindaco ogni tanto tuteli anche le minoranze: «Perché noi giovani siamo una minoranza in questa città. La verità è che ci hanno rovinato l’estate, ma nonostante tutto, per adesso, possiamo anche essere contenti». Paolo, invece, vorrebbe rilanciare da subito: «Io mi domando, perchè non chiudere alle tre?». Leo Amato
Chiesti lumi dalla Corte dei conti sul Ponte attrezzato
RIQUALIFICAZIONE
Sono passati «troppi» anni da quella seduta consiliare
Il nuovo sagrato di rione Lucania
CIASCUNO dei 46 destinatari dell’invito a dedurre della Corte dei conti che ha in atto un’istruttoria sulle procedure di affidamento del progetto esecutivo del Ponte attrezzato, potrà nei prossimi giorni presentare atti, dichiarazioni o osservazioni per chiarire la propria posizione. La magistratura contabile contesta un danno erariale. Chiede chiarimenti a ex consiglieri e assessori comunali, amministratori della società Consorzio Potenza 90 (varie imprese edili del capoluogo che con il comune di Potenza hanno poi costituito la società Ponte attrezzato spa, per la realizzazione dell’opera). I giudici contabili eccepiscono una eccessiva velocità nelle procedure (la giunta ha indicato in soli cinque giorni il tempo limite tra la commissione e la presentazione del progetto esecutivo. Un solo giorno è trascorso poi fino all’approvazione del progetto esecutivo in consiglio comunale). Inoltre la Corte dei conti dice che il progetto esecutivo sarebbe stato pagato dal Consorzio al realizzatore con una cifra minore rispetto a quella percepita per lo stesso motivo dal comune. I giudici chiedono di presentare la propria posizione, anche perchè sarà subito stralciata dall’elenco quella dei consiglieri o assessori che dimostreranno di aver votato negativamente nella seduta consiliare richiamata, nel novembre 1997. Ecco che si scatena la ricerca. Di anni ne sono passati tanti e tra i componenti di consiglio comunale dell’epoca, in pochi ricordano perfettamente l’accaduto. E se alcuni, «da consigliere di maggioranza, nel rispetto della lealtà politica», si dicono sicuri di aver votato a favore, altri spiegano di essere impegnati nella ricerca delle carte. Altri ancora, la notifica, ancora non l’hanno ricevuta. C’è pure chi però decide di “chiarire” pubblicamente la propria posizione, tranquillo di aver votato «no». Gianluigi Laguardia, allora consigliere comunale d’opposizione, ricorda che la delibera fu approvata in un periodo di grande confusione
E’ STATO inaugurato ieri pomeriggio, poco prima della celebrazione della messa, il sagrato della chiesa San Giuseppe a Rione Lucania. Lo spazio è stato completamente riqualificato insieme all’intera area vicina e sottostante. L’obiettivo del progetto è stato quello di sottolineare alcuni collegamenti con le aree vicine, oltre a creare un “camminamento pedonale”. Il progetto è stato seguito dall’ufficio Qualità urbana del comune di Potenza, con i lavori affidati all’impresa esecutrice dei lavori: ati Tarantino Giuseppe & C. sas (Bella), Pepice (Bella) per l’impiantistica elettrica. Soddisfatti gli amministratori che il processo di riqualificazione «continui nei rioni della città per consentire ai cittadini una sempre migliore qualità della vita».
politica». Nei giorni precedenti ci fu anche un rimpasto di giunta, c’erano spaccature persino all’interno della stessa minoranza. «Mi auguro solo che la Corte dei conti - dice - abbia già trasmesso gli atti anche alla magistratura ordinaria. Se ci sono stati errori, con un danno per la cosa pubblica, che si faccia luce presto e si paghi». Oggi «che questa opera rimane una delle tante incompiute della città, è necessario fare chiarezza». Rispetto all’idea originaria degli anni ‘80, del ponte non fanno più parte le abitazioni private, i negozi, i parcheggi, «necessari alla vera fruibilità della struttura». Un richiamo: «Ricordo - dice - di aver chiesto con altri consiglieri dell’epoca di ricorrere alla valutazione della sezione di controllo (organismi di vigilanza cancellati negli anni ‘90, ndr), per alcune approvazioni fatte in seduta senza la maggioranza assoluta dei consiglieri». s.l.
EVENTI
PROSEGUE la serie di eventi natalizi, tra cultura e solidarietà. Ieri sera, nell’auditorium dell’ospedale San Carlo, si è tenuto il concerto di fine anno “L’opera, le danze e i suoi ballaalbili”, tenuto da un quintetto d’archi e il soprano bernadette Siano. L’evento è stato organizzato dai Club Lions Potenza Host, Pretoria e Duomo, con la disponibilità dell’ospedale.
LA rappresentazione della «Tosca», melodramma in tre atti di Luigi Illica e Giuseppe Giocosa, tratto dal dramma di Victorien Sardou, con la musica di Giacomo Puccini, a Potenza è un evento promosso dalla Provincia di Potenza nell’ambito delle celebrazioni del 150esimo anniversario della nascita del compositore
Potenza 21 Alla festa del social-network grande partecipazione Lunedì 29 dicembre 2008
Il bilancio annuale di Larocca
«Il futuro sindaco dovrà governare o resistere a lungo» L’incontro virtuale si trasforma in party
I mille volti di Facebook
Lorenzo Larocca
«QUELLA che ci aspettiamo è un’amministrazione che abbia a cuore la comunità». L’incipit della riflessione del segretario cittadino di Forza Italia verso il Pdl, Lorenzo Larocca, è una frecciattina all’attuale maggioranza di centrosinistra, dettagliata in un elenco di “cose” fatte («male») e ancora da fare (nel caso il centrodestra “espugni” Palazzo di città alle prossime amministrative del 2009). «Non si tratta solo di criticare chi oggi governa il capoluogo - prosegue Larocca - Ma negli ultimi anni sulla città è stato dilapidato un patrimonio di circa 60 milioni di euro. Il punto è che non ci si può mettere a fare opere enormi solo per non rischiare di perdere fondi». Il riferimento è anche al Nodo complesso del Gallitello che utilizza i fondi destinati dalla precedente amministrazione, guidata da Gaetano Fierro, all’aeroporto, «per cui era già stato fatto uno studio di fattibilità. Ventotto milioni di euro sono stati spostati su una struttura per la viabilità che forse, neanche tra dieci anni, potrà realmente essere fruibile». Oppure, Larocca pensa alle “modifiche” apportate ad alcuni progetti precedentemente messi in piedi. Cita la “nave” del Serpentone. Sulla piazza di cemento rosso, lasciata in eredità a Santarsiero dal suo predecessore, spiega che l’attuale sindaco «avrebbe potuto, se il progetto davvero non fosse stato adeguato, rivedere l’intero “pacchetto”, sostituirlo o modificarne l’impatto, eventualmente pagando solo una penale all’impresa vincitrice dell’appalto. Invece, è stato fatto un successivo affidamento per il completamento dei lavori del “parco” di rione Cocuzzo, senza che a noi risulti alcun bando di gara». Sul regolamento urbanistico, «ho seri dubbi che il provvedimento cambierà il volto della città. Manca ancora il piano strutturale che sarebbe dovuto arrivare prima: pagheranno le zone rurali». Così, mettendo mano ai programmi del Pdl per il prossimo appuntamento elettorale, serve «cominciare innanzitutto a lavorare sul ruolo da dare a questa città, che adesso “pecca” nella sua definizione: né metropoli, né paese». Con in “dote”, però, i problemi quotidiani di vivibilità legati al ruolo istituzionale: «diverse migliaia di pendolari arrivano ogni giorno in città per e osservano «traffico, disagi, sporcizia. Anche per loro, non solo per i residenti, vorremmo rendere davvero Potenza un capoluogo di Regione, una città funzionale per tutti gli utenti». Questo il programma di massima. Sulla valutazione politica “interna” dice che «a Poten-
za, all’unione di intenti tra An e FI ci siamo arrivati prima della svolta del “predellino”», quando da piazza San Babila, a poche settimane dal voto per le politiche, Berlusconi annunciò la nascita del Pdl. Alle amministrative, a fare due conti, però, «è ovvio che non basta una sola lista del Pdl. Sicuramente ci sarà una lista madre del partito a cui saranno aggiunte almeno altre due liste, di “vicinanza”ai due vecchi partiti, con persone che vorranno impegnarsi e mettersi a disposizione, che credono in questo progetto, anche se non fanno parte della dirigenza politica». Certo è che «il Pdl comprende anche un mondo vario di moderati che pur non essendo iscritti si ritrovano in una “casa” adatta». E le donne? «Non parliamo di quote rosa. Sarebbe ingeneroso per le donne». Piuttosto la questione è «nella quotidianità: per le donne che hanno famiglia è complicato, il tempo per l’impegno in politica è limitato. Il punto non è quale spazio daremo alle donne, semplicemente ci aspettiamo che siano le donne a chiedere spazio, il Pdl è a disposizione. Ci piacerebbe poter candidare un sindaco donna, ce ne sono di preparate e capaci in questa città. Ma c’è bisogno di un impegno a tempo pieno. Forse, per diversi fattori, anche esterni, il tempo non è maturo. Si dovrà aspettare ancora un po’». Non si sbilancia sul nome del prossimo candidato alla poltrona di sindaco, «ma se per “novità” si intende qualcuno che non è mai stato candidato sindaco, allora è probabile. Mi piace ricordare che nel 2004 abbiamo candidato un professionista serio e corretto che però non era certo un nome “noto” della politica. Luciano Petrullo (capogruppo di An, ndr), in campagna elettorale, ha combattuto contro la “corazzata” di Santarsiero, mantenendo poi l’opposizione per tutti e cinque gli anni». Al momento «c’è una stretta rosa di nomi. Mi auguro che sia un soggetto con grande capacità di amministrare la città: dovrà resistere o governare per cinque anni di fila. In questo dò atto a Santarsiero di una grande coerenza, pur potendo, non si è candidato alle elezioni politiche». I consiglieri di An e Fi «se daranno la disponibilità, non potranno che essere riconfermati. Hanno combattuto contro una maggioranza blindata (nell’assemblea comunale, ben 21 consiglieri sono del Pd, ndr). Ci hanno accusato di poca forza d’opposizione, ma non è così. Né è semplice contrastare una tale presenza numerica. Eppure, le nostre soddisfazioni ce le siamo prese». sa.lo.
DURANTE le feste di Natale ogni scusa è buona per uscire, brindare e rientrare all’alba. Gli amici che vivono fuori rientrano soltanto per pochi giorni e bisogna goderseli al massimo. Feste ed eventi sono benedetti per sottrarsi dall’ennesima fetta di panettone da ingurgitare dopo un pasto da sfinimento, per svincolarsi dalla soporifera partita a tombola e dalle domande imbarazzanti dei parenti che pare non vedano l’ora di mettere il dito nella piaga dei ritardi negli studi e degli insuccessi sentimentali. Per questi motivi, ma soprattutto perchè si è trattato di un evento unico, il primo mega party potentino facebook ha riscosso un incredibile successo. Dedicato a tutti gli utenti facebook Basilicata, “Effessbook” sabato notte al Cincillà-Basilikos ha registrato oltre mille presenze confermando i numeri delle adesioni sul social network nei giorni precedenti l’evento. Quello lucano è uno dei gruppi più nutriti su Facebook con oltre 5000 iscritti. Una festa per onorare il primato è quello che ci voleva. L’iniziativa si deve a un’idea di Guido Alberti, studente di ingegneria all’Università degli studi della Basilicata e a “Dardox”, società di comunicazione lucana. Una serata iniziata alle 19 con l’aperitivo musicale presso il Caffè d’autore, in un locale gremito e simpaticamente addobbato con decine di palloncini azzurri, il colore di facebook. Un modo per godere anche dell’attesa del party che avrebbe preso il via di lì a poche ore. Mattatori della prima parte del party, il gruppo pignolese dei “Musicamanovella” e il loro rock folk. Rocco Spagnoletta e Dario Vista, chitarra acustica e voce, Vito La Salvia alle percussioni, Michele Scavone, batteria, Domenico Gruosso alle tastiere e il fratello Antonio, fisarmonica, organetto e diamonica. Nato come cover band di Vinicio Capossela, il gruppo predilige pezzi popolari, anche riadattati in chiave funk e reggae. Tra un paio di mesi sarà pronto il loro secondo cd che conterrà tutti pezzi scritti da Spagnoletta. Tra questi “Il piastrellista”, brano che potrebbe dare il nome all’album e una canzone di Guido Foddis, chitarrista di Cisco dei Modena City Ramblers. La nottata è proseguita con la discoteca. In pista fino alle prime luci del mattino, tantissimi ragazzi di Potenza ma numerosi anche dei paesi limitrofi, Pignola, Satriano, Sasso di Castalda, Avigliano, Tito, solo per citarne alcuni. Tra danze, brindisi e scambi di auguri, alcuni si sono trovati riconoscendo quel tipo a cui avevano commentato una foto, mandato un “poke” o che li aveva “taggati” in un video, rendendo reale ciò che fino al giorno prima era virtuale. Ad altri non interessava assolutamente facebook, ma era pur sempre una festa, dunque perchè disdegna-
LE FACCE REALI
Le immagini della serata (foto Andrea Mattiacci)
re. Il giorno dopo l’evento, svegli soltanto perchè il pranzo era pronto, tutti si sono precipitati a inserire foto, a cercarsi in quelle che altri avevano scattato durante la serata e a leggere i
commenti in bacheca. E tra i «che fai in questo momento?», una giornalista dice a tutti gli amici del social net: «Scrivo del successo del party Effessbook». Simona Brancati
Manifestazione di solidarietà degli Scout UNA FESTA, un modo come tanti per stare insieme. E’ stato questo in sintesi il consuntivo della serata di beneficenza svoltasi ieri sera presso la parrocchia “Sacra Famiglia” di Rossellino, grazie all’organizzazione del gruppo “Genitori Amici Scout” della comunità religiosa del capoluogo che hanno organizzato una manifestazione di beneficenza il cui ricavato servirà per adottare una bambina ucraina con il metodo delle adozioni a distanza. Una singolare, significativa iniziativa, quella promossa ieri pomeriggio dalla comunità guidata da don Antonio Nolè che ha inteso far vivere a Rossellino una serata di armonia e passione con il chiaro intento di dare sostegno ad una bimba ucraina. Buffet, regali, l’estrazione a premi, tre ore di festa, ingredienti basilari per i parrocchiani della Sacra Fami-
Adozione solidale
Il gruppo (f.M.)
glia di Rossellino che hanno avuto il merito di credere nell’iniziativa, grazie anche alla festività religiosa. Ieri mattina i fedeli si sono riuniti in processione, verso le vie del rione, poi in serata tutti in parrocchia a fare beneficenza a favore di una
bimba del paese ucraino che verrà adottata proprio grazie ai fondi derivanti dall’estrazione a premi, che ha visto gli organizzatori mettere in palio foulards, penne per computer e altro materiale. La comunità religiosa di Potenza ha festeggiato la Sacra Famiglia e dato un contributo sostanzioso al raggiungimento, almeno è questo l’intento dei promotori, di un obiettivo così sentito e di grande valore sociale. Tanti i presenti nel corso di una serata molto sentita. Va detto che l’adozione a distanza della giovane fanciulla ucraina non è stata resa possibile nel corso dei mesi precedenti dalla realizzazione del campanile della chiesa di Rossellino che ha penalizzato
gli intenti dei responsabili ecclesiastici della Sacra Famiglia. Ora grazie alla determinazione del gruppo Genitori Amici Scout di Rossellino la bimba potrà sentirsi più vicina a… Potenza. Per la cronaca è la prima volta che il gruppo in questione organizza una manifestazione di alto profilo umano e assistenziale. Un punto di partenza davvero forte per le future iniziative della parrocchia di Rossellino che conta di poter diventare sempre più un punto di riferimento costante per le iniziative di beneficenza e volontariato del capoluogo di regione. Tanti premi, il cuore grande dei parrocchiani, uno scopo grande come il mondo. Una bimba ucraina potrà essere assistita grazie a una bella pagina di solidarietà. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
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Potenza
Lunedì 29 dicembre 2008
ANTICA OSTERIA
Sicurezza in... musica
MARCONI
0971-56900
AL DUOMO
0971-24848
MIMI’
0971-37592
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0971-411661
FILO D’ORO
0971-59245
LA TETTOIA
0971-24123
TAVERNA ORAZIANA 0971-34044 ISUCCIO
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Sunshine al Don Bosco IL prossimo 12 gennaio, con sipario alle 21, al teatro Don Bosco, Benedicta Boccoli e Sebastiano Somma porteranno in scena “Sunshine” di William Mastrosimone per la regia di Giorgio Albertazzi. Sunshine è un testo trasgressivo e delicato al tempo stesso. In queste pagine William Mastrosimone ci racconta una favola postmoderna, l’incontro tra un principe azzurro in agrodolce e una giovane da salvare e redimere. Nel rincorrere questi due personaggi tra provocazioni e insulti, promesse e paure sbirceremo nelle pieghe del rapporto nato per caso tra un uomo e una donna. Le storie di vita di entrambi si definiranno nella Genova dei nostri giorni. Genova, città portuale di arrivi e partenze, con la sua anima malinconica e schiva, ma ricca e vivace.
Mitologia delle comete ASTRONOMIA, scienza e mitologie della Cometa natalizia. E’ il tema dell’appuntamento di divulgazione scientifica previsto per stasera alle 20.30 al teatro Stabile di Potenza e organizzato dall’Auser Basilicata nell’ambito del progetto “Space car”. La serata, realizzata con il supporto scientifico dell’Università Federico II di Napoli, intende focalizzare l’attenzione sul meraviglioso mondo del cosmo attraverso il ruolo che gli astri hanno storicamente assunto nella letteratura, nella mitologia e, soprattutto, nella scienza. La strenna agli astri sarà aperta da un prologo letterario con una selezione di brani e poesie declamate dalla voce di Mimmo Sammartino. Seguirà la narrazione scientifica del professor Giuseppe Longo, ordinario di astrofisica dell’Università Federico II di Napoli
Notte di San Silvestro LA sera del 31 dicembre, a partire dalle 23, l’appuntamento con i festeggiamenti dell’ultimo dell’anno è in piazza Mario Pagano con il concerto di Raffaele Tedesco, Sugar Sound e Ivan D.O.C.Il capoluogo festeggerà l’arrivo del 2009 con uno spettacolo musicale dedicato ai grandi del sound italiano.Raffaele Tedesco si esibirà in un omaggio a Lucio Battisti, gli Sugar Sound porteranno sul palco un tributo a Zucchero e Ivan D:O.C. dedicherà invece la sua interpretazione a Ivan Graziani. Il gruppo è composto da Tiziano Cillis (voce), Saverio Orlando (chitarra), Giuseppe La Gala (batteria), Vincenzo Grieco (basso). Gli Sugar Sound sono invece Antonello Lioi (voce), Donato Pace (tastiere), Alessandro Di Nuzzo (bassista), Gianfranco Cloralio (chitarra) e Dina Lopez (corista ufficiale).
•DON BOSCO• Programmazione sospesa
Sala 5 Il cosmo sul comò 16 - 18.10 - 20.20 - 22.30
•MULTISALA RANIERI• area industriale di Tito Sala 1 Natale a Rio 15.45 - 18 - 20.15 - 22.30
Sala 6 The spirit 17.10 - 19.20 - 21.30 Sala 7 Ultimatum alla terra 18 - 20.10 - 22.20
Sala 2 Madagascar 2 16 - 18 - 20 - 22 Sala 3 Come Dio comanda 17.20 - 19.30 - 21.40 Sala 4 Come un uragano 17 - 19 - 21 - 23
•DUE TORRI• Natale a Rio 19 - 21
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FARMACIE TURNO NOTTURNO 29 DICEMBRE Marchitelli via Dauni, 29 0971-441991 PRONTO SOCCORSO Guardia medica Polizia San carlo
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•Adiconsum
•FINO AL 30 DICEMBRE Potenza, spazio Redan di via Pretoria “AMORE E PSICHE” di Rocco Santacroce
•Acu -Ass. consumatori utenti 0971-22308
•IL 14 GENNAIO Potenza, teatro Don Bosco, ore 21 “PROMEMORIA” Con Marco Travaglio •FINO AL 28 FEBBRAIO Potenza, Pinacoteca provinciale, ore 18 “GIACOMO DI CHIRICO” Mostra a cura di Isabella Valente
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Potenza e provincia Lagonegro Il Comune approva la sperimentazione
Mercato in centro L’iniziativa nella prima domenica del mese LAGONEGRO - A partire dal primo gennaio il mercato generale tornerà nel centro di Lagonegro. Dopo una lunga serie di proteste che hanno avuto come protagonisti sia gli ambulanti che i cittadini, il consiglio comunale ha deciso in via sperimentale che il mercato si terrà in centro la prima domenica di ogni mese mentre il secondo e quarto mercoledÏ tornerà nel piazzale della vecchia ferrovia, dove è stato spostato dallo scorso mese di agosto. Il trasferimento nell’area dello scalo ferroviario è stato causato dall’inizio dei lavori di ammodernamento sul tratto lucano dell’A 3, che ha comportato (e chissà per quanto ancora comporterà ) frequenti deviazioni del traffico autostradale che ora si trova ad attraversare parte di viale Roma, proprio nel centro di Lagonegro. A complicare la circolazione pedonale all’interno della zona in cui tradizionalmente si svolgeva il mercato è stata la realizzazione di una rotatoria, voluta dall’Anas per razionalizzare il flusso di traffico veicolare che, in caso di deviazioni provenienti dall’au-
tostrada, verrebbe a sommarsi a quello cittadino, convergendo tutto nel centro della piazza principale. Nonostante il Comune abbia attrezzato il piazzale delle Fal pulendolo, organizzando i servizi igienici, i parcheggi (circa 300) e un servizio navetta gratis e altre attività di supporto, gli ambulanti fin dall’inizio hanno deciso di incrociare le braccia per la notevole riduzione di affari da loro riscontrata nel primo mese. La sperimentazione durerà per tutto il 2009, tranne che nei mesi di luglio e agosto (particolarmente interessati dalle deviazioni autostradali), mentre nei mesi di giugno e settembre il mercato sarà sostituito dalle tradizionali fiere di San Vito e di Sirino. Al Municipio spiegano che, contrariamente a quanto accadrebbe di mercoledÏ, la domenica lo svolgimento del mercato sarà meno problematico perchÊ non ci saranno nÊ i pullman che trasportano gli studenti nÊ, in caso di deviazioni, i pesanti e ingombranti autoarticolati. Giovanni De Noia
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CACCIA ILLEGALE LAGONEGRO - Due persone residenti in provincia di Napoli sono state denunciate per aver commesso reato di uccellagione in località Carconi del comune di Lagonegro. Durante un controllo lungo l’autostrada A3 nei pressi del centro abitato, all’interno di un’auto una pattuglia della Polizia stradale ha rinvenuto alcune gabbie contenenti diversi uccellini e attrezzatura idonea alla loro cattura. I poliziotti hanno contattato, per la sua specifica competenza, il Comando stazione Forestale di Lagonegro. Giunti sul posto, gli agenti forestali hanno sequestrato una rete per l’uccellagione e quattro gabbie di legno contenenti quindici cardellini, prontamente liberati nella stessa località in cui era avvenuta la cattura. Nel corso dei controlli rituali, gli agenti della Forestale hanno accertato che i due individui avevano precedenti per maltrattamento di animali ed erano già stati condannati per lo stesso reato. Il fenomeno del bracconaggio finalizzato alla cattura e al mercato illecito della piccola avifauna è molto diffuso nel napoletano. I cardellini sono particolarmente ricercati dagli appassionati di piccoli uccelli canori da gabbia, i quali li ibridano con i canarini per ottenerne incroci dal canto particolarmente apprezzato. I cardellini sono considerati molto adattabili allo stato di cattività . Sembra provato, invece, che su cento esemplari catturati circa la metà periscono nel giro di pochi giorni e, dei restanti, un altro cinquanta per cento soccombe alla prima o alla seconda muta. gio.de.no.
LunedĂŹ 29 dicembre 2008
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CINEMA A VENOSA Cortometraggi da passione VENOSA - Protagonisti a Venosa i cortometraggi. Oggi e domani si svolge nella cittadina oraziana una rassegna organizzata dal Centro di Aggregazione Giovanile, il Forum Giovanile e il Movimento culturale “Il Tarloâ€?. Nella sala del Trono del castello Pirro del Balzo alle 19.30 di oggi, sarĂ presentato “Gialloâ€? tratto dall’omonima sceneggiatura vincitrice del concorso “Racconti di cinema 2008â€?. Ospiti della serata, gli attori protagonisti Nando Irene ed Enzo Saponara (autore della sceneggiatura) e il regista Pinangelo Marino. Alla proiezione seguirĂ un dibattito. Sempre nella sala del Trono, alle 17.00, invece, verranno presentati altri due cortometraggi interpretati da Enzo Saponara, “Ad occhi chiusiâ€? e “Toni altiâ€?. Nell’auditorium “Tomaso Viglione dell’istituto dei Padri Trinitari, alle 19.30 del 30 sarĂ presentato “A chi è giĂ morto a chi sta per morireâ€?, scritto, diretto ed interpretato dal venosino Fulvio Pepe, vincitore dell’ultima edizione del Torino Film Festival come miglior cortometraggio italiano. Un film che ha giĂ avuto un giudizio piĂš che positivo dalla critica. Questo il giudizio sull’opera premiata espresso dalla giuria del Torino Film festival: ÂŤper la sua capacitĂ di fotografare in maniera coraggiosa una provincia, specchio di un occidente in decadenzaÂť. Giuseppe Orlando
A GINESTRA, LE IMMAGINI DI IERI Una serata di ricordi cittadini GINESTRA - Nella giornata di oggi, a partire dalle ore 17 nella sala consiliare del piccolo comune del Vulture, verranno proiettate le immagini dei piĂš importanti avvenimenti avvenuti nel corso del 2008. La proiezione sarĂ curata da Leonardo Pianoforte, che gestisce il sito “comunilucani.netâ€? e il video “Penkoleoâ€?, nei quali sono inseriti tutte le notizie e le immagini degli ultimi anni di Ginestra e di altri centri del Vulture. SarĂ l’occasione, questa, anche per alcuni emigranti in soggiorno in questo periodo in occasione delle festivitĂ natalizie trascorse in famiglia, di rivedere manifestazioni quali la sagra dei patti tipici arbereshe dell’8 agosto, alcuni canti e balli della tradizione arbereshe di Ginestra, foto di‌Ieri, che immortalano processioni, momenti di vita quotidiana e di feste paesane. SarĂ un’ora di proiezione nel quale ognuno si riconoscerĂ . Leonardo Pianoforte ringrazia il sindaco del comune, Fabrizio Caputo per aver concesso la sala consiliare per la proiezione di questa giornata di‌ricordi. Lorenzo Zolfo
Matera Lunedì 29 dicembre 2008
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REDAZIONE: Piazza Mulino, 15 - 75100 Matera - Tel. 0835.256440
Il Pd si scaglia contro la gestione Buccico ma alla fine preferisce l ’opposizione “moderata”
Trasporto pubblico in consiglio Oggi verrà discusso l’atto di indirizzo e la proroga alla Casam POTREBBE non essere una seduta riservata all’ordinaria amministrazione quella del consiglio comunale che si riunirà oggi alle 18. Tanto che una ulteriore convocazione, prevista per mercoledì 31 dicembre, sarebbe già convocata nel caso in cui il punto n.5 (ovvero quello relativo all’atto di indirizzo e proroga del servizio di trasporto pubblico urbano) non dovesse essere approvato. Attorno a questo tema, infatti, si sta sviluppando una curiosa polemica che coinvolge il gruppo consiliare del Pd, aspramente critico contro la gestione della giunta Buccico, ma di manica larga circa gli strumenti di opposizione da mettere in atto. Attualmente il servizio è gestito dalla Casam con regime di proroga che scade il 31 dicembre prossimo. La concessione non è più prorogabile e dunque si rende necessario procedere al bando di gara e all’affidamento provvisorio alla stessa società, in attesa dell’individuazione del nuovo gestore. Nella proposta di delibera che giungerà oggi in consiglio è individuata una spesa, recuperata da fondi di bilancio di 2.481.738,23 euro invece degli attuali 1.825.290,29 (con un incremento di 655.947,94 dovuto a 265.663,16 euro per il servizio e 390.284,78 per l’Iva). I fondi da contributi regionali saranno pari a 1.806.187,75. L’affidamento del servizio avrà durata di 9 anni e prevede una serie di parametri tra
Appello di Caserta (Ciacp) ai sindacati
Treni Fal tra i disagi «Il sindaco intervenga per migliorare il servizio»
Oggi il consiglio esaminerà l’atto di indirizzo e di proroga del servizio di trasporto pubblico
cui quelli relativi a particolari offerte tecniche. Dall’introduzione di innovazioni tecnologiche per la gestione il controllo del servizio fino ad una percentuale del 20% di mezzi nuovi e a automezzi di ridotte dimensioni per il centro storico e i Sassi e di mezzi ecologici e senza barriere architettoniche. Sulla proposta di delibera ma soprattutto sulle modalità di presentazione in consiglio comunale, si è espresso il capogruppo consiliare del Pd, Aldo Chietera che in una nota addebita all’amministrazione di centro destra «Il ritardo con cui si affronta la questione, nonostante sia trascorso
un anno e mezzo dal suo insediamento e il metodo di lavoro superficiale ed approssimativo con cui Buccico e la sua giunta continuano ad operare, lasciando per mesi importanti provvedimenti fermi nei cassetti dei dirigenti referenti, senza che vengano discussi e approfonditi nelle apposite commissioni, per poi portarli frettolosamente in consiglio comunale». Un opposizione che sembra intenzionata a limitare i danni dell’affidamento provvisorio per ragioni che stanno in quella che Chietera definisce «Una posizione responsabile nei confronti della richiesta di proroga alla Casam del ser-
vizio di trasporto pubblico effettuata dal sindaco Buccico nella commissione Lavori pubblici del 23 dicembre scorso, limitatamente al più breve tempo necessario all’espletamento del bando pubblico». Il Pd ritiene che il Pum (Piano Urbano della mobilità) vada approfondito e reso sinergico agli indirizzi sul trasporto pubblico e anche per questo chiederà che il servizio venga esteso anche ai nuovi quartieri periferici che al momento ne sono ancora sprovvisti. Immaginare, in questo senso, tempi brevi risulta alquanto difficile. Antonella Ciervo a.ciervo@luedi.it
Lo spettacolo “La favola del Pane” diretta da Dario Carmentano sarà sostenuta da alcuni produttori
Il pane di Matera sale sul palcoscenico Un alimento primordiale e originario come il pane e un’espressione artistica che giunge dalla notte dei tempi, come il teatro che si incontrano. Il pane è un elemento primordiale della natura per la sua bontà e capacità di saziare l'uomo. Si accosta facilmente all'acqua per umiltà ed importanza nella nutrizione. Come ogni favola che si rispetti, il pane ha la sua. Una fanciulla, di nome Bella, chiamata Bellina per le sue fattezze fisiche, rimase orfana di padre e madre. Da piccolissima fu costretta a fare la massaia di casa con tutte le incombenze collegate a tale compito: cucina, cucito, pulizia ed impasto del pane. Quest'ultima attività era particolarmente amata da Bellina, tanto da superare le donne più esperte della contrada. La sua fama si divulgò e tutte le vicine si chiedevano quale fosse la ragione d'elevata bontà del pane da lei impastato. Le ipotesi furono tante: il lievito tramandato di generazione in generazione, l'intervento del padre defunto o della mamma e l'acqua di purissima fonte. Ancora il mistero fitto rimane, il pane continua ad essere frutto di una favola
Il regista Dario Carmentano e Loredana Paolicelli sul palco
bella che ammaglia tutti. “La favola del pane”, spettacolo ed allestimento in prima assoluta, si terrà martedì prossimo alle ore 21 presso l'auditorium “R. Gervasio” di Piazza Sedile, ed è stato annunciato nell'ambito della conferenza stampa del regista Dario Carmentano ed attori. Regia, costumi e luci Dario Carmentano e Andrea Santantonio. Testi della favola e scenografia Dario Carmentano.
Musiche in prima esecuzione e direzione Loredana Paolicelli. Attori Andrea Santantonio e Nadia Casamassima. Ideazione progetto teatro in musica contemporaneo Ivan Focaccia ed Albino Taggeo. Arrangiamenti ed interpretazioni Nucleo Theatron: Stella Nuzzolese Giuseppina Latorre, Milena Orlandi canto di Bellina, Francesco Paolicelli chitarre, Francesco Clemente violino, Biagio Orlandi
flauti dolci e sax, Francesco Cappiello fisarmonica electric guitar, Antonio Carmentano contrabbasso, Lorenzo Guarino batteria percussioni e Loredana Paolicelli piano hardpsichord pipe organ e synth. Coordinamento Grazia Lascaro e Grazia Scialpi. Comunicazione Gianni Andrulli. Stampa La Stamperia Liantonio. Promozione Natascia Zagaria. Scenotecnica Simone Ribba. «Questa è una favola che ho scritto nel 1994 in occasione di una mostra - interviene Dario Carmentano Con questa iniziativa, cerchiamo d'introdurre Matera nel circuito delle città del pane e di far sentire il calore della terra ai lucani sparsi nel mondo. In questi giorni, quattro forni materani: Cifarelli, Gennaro Perrone, Perrone in Via Santo Stefano e De Palo, aderenti al Consorzio di tutela del pane di Matera hanno distribuito quattromila pezzi di pane da un chilo avvolti in fogli riportanti la “favola del pane”. Così la sera dello spettacolo, saranno distribuiti quattrocento pezzi di pane da 150 g sempre avvolti in fogli riportanti questa antica storia». Nunzio Longo
Nei giorni scorsi si leggeva, sui giornali locali, una lunga lettera dei sindacati trasporti Cgil, Cisl, Uil e Faisa Cisal, inviata al ministro Matteoli e ai Presidenti delle Giunte delle Regioni Puglia e Basilicata. Vi si facevano denunzie di disamministrazione circa un progetto di riconversione delle Fal da scartamento ridotto a scartamento ordinario o normale. Quelle denunzie - su cui, per mancanza di elementi, non possiamo intervenire - sono, però, occasione perché gli stessi sindacati tornino a rivendicare il mantenimento dello scartamento ridotto, dal momento che - scrivono letteralmente - “Una riconversione a scartamento ordinario significherebbe destrutturare (sic!) un sistema di trasporto locale, che anche di fronte a difficoltà, danno (sic!) una risposta concreta alle sempre crescenti necessità di mobilità dei cittadini pugliesi e lucani”. Il Ciacp - come è noto - a più riprese, e pubblicamente, ha cercato di far capire che il problema delle Fal e della sua funzione “riduttrice” è proprio nello scartamento “ridotto”, che non consente a locomotori in uso alle Fal di passare sulla rete nazionale e viceversa. E' lapalissiano. E proprio perché non abbiamo mai taciuto sulla questione, nemmeno con i parlamentari lucani, non possiamo farlo ora, visto che, e non per la prima volta, si muovono sindacati di massa e forti, nella cui funzione sociale abbiamo creduto per una vita. Mai, infatti, abbiamo dato il nostro consenso ai sindacati di categoria e autonomi, convinti come eravamo e siamo che solo con i sindacati confederali i problemi vengono affrontati nella loro globalità e per i bisogni della collettività, prima ancora che nell'interesse di una categoria e, quindi, con pericoli di deviazioni corporative. Cgil, Cisl, Uil e Faisa Cisal lamentano che, con i miliardi sprecati con una non ben identificata ditta appaltatrice, si sarebbero potuti acquistare “almeno 12 unità di trazione”, naturalmente a scartamento ridotto. Ci domandiamo e domandiamo: Ma come si fa sostenere che lo scartamento “ridotto” vale più che quello “ordinario” o “normale”? E perché i treni a scartamento “ordinario” non potrebbero entrare nei centri abitati, visto che ci circola-
Treni Fal tra luci e ombre
no i tram? E' proprio vero che tra Matera e Bari esistono “improvvise altimetrie” non superabili con lo scartamento “ordinario”? Perché, una volta per sempre, non si fa giustizia su tale diceria e le Regioni Puglia e Basilicata non si rivolgono ad uno Studio tecnico specializzato, e di alto livello, che si esprima una volta per sempre e “super partes”? Quanto costa in più un servizio a scartamento ridotto, che impone materiale ferroviario appositamente prodotto per le FAL? E visto che un sindacato confederale deve porsi innanzitutto un problema sociale e di vivibilità, perché Cgil, Cisl, Uil e Faisa Cisal non si esprimono sulla soppressione dei treni Fal nei giorni festivi? Forse che, sopprimendo treni, si risponde meglio “alle sempre crescenti necessità di mobilità dei cittadini pugliesi e lucani”, di cui essi per primi dicono di farsi carico? Sarebbe interessante, peraltro, conoscere, in proposito, anche le opinioni dei due Presidenti o Assessori al ramo delle Regioni Puglia e Basilicata, nonché di tutti i Sindaci interessati alla tratta Fal Bari-Matera. In particolare, sarebbe interessante che sulla questione e sulle questioni intervenga il Sindaco di Matera, la quale, decantata città dell'Unesco, ad ogni momento, come l'eroe del “Deserto dei Tartari”, attende l'arrivo di folle e folle di turisti che, anche per inefficienza o inesistenza di trasporti, stentano ad arrivare. Giovanni Caserta Responsabile culturale del Ciacp Componente Osservatorio provinciale per i trasporti a Matera
Matera Il consigliere Giannini lancia un grido d’allarme dopo le mareggiate
Lunedì 29 dicembre 2008
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«L’ambiente chiede rispetto» «Pensavamo che il riscaldamento della terra non ci avrebbe interessato» BERNALDA - «Alluvioni e mareggiate in quattro anni hanno flagellato Metaponto». Questo il grido d'allarme di Gregorio Giannini, Consigliere Comunale del Gruppo “Costituente di Sinistra”, il quale, all'interno di un comunicato evidenzia i danni che gli effetti dei cambiamenti climatici producono; “anche in casa nostra”. «Abbiamo pensato - dice Giannini - forse, che il riscaldamento della terra fosse una questione legata allo scioglimento di qualche ghiacciaio ai poli e sulle montagne e che tutto sommato non ci avrebbe interessato più di tanto. Oggi - ha continuato il Consigliere comunale - ci rendiamo conto, in maniera drammatica, di quanto l'impatto del fenomeno di riscaldamento in atto sia molto più profondo e diffuso. L'innalzamento del livello medio del mare (dai 30 ai 90 centimetri nei prossimi 50 anni per Metaponto) e l'estremizzazione dei fenomeni atmosferici con periodi di siccità prolungati, piogge torrenziali, forti venti e mareggiate costiere contribuiscono allo smantellamento di interi tratti di costa metapontina con gli effetti peggiori evidenziati proprio a Metaponto Lido. Occorre un radicale cambiamento nel sistema di produzione energetica a scala globale e anche a livello locale. Dobbiamo consumare meno energia nelle nostre case, lasciare l'automobile a casa ogni volta che possiamo,
Gli effetti devastanti delle mareggiate sulla costa
impegnare tutti i comparti produttivi ad adottare processi più efficaci sul rendimento energetico ed orientati alla produzione di energie rinnovabili e pulite. Dopo 30 anni, da quando è cominciata la battaglia contro le fonti energetiche fossili, non sono solo gli ambientalisti a dire che occorre un cambiamento radicale del nostro modello di sviluppo. Alle conseguenze del riscaldamento a scala globale corrisponde inoltre la fragilità intrinseca del territorio metapontino sul quale si scaricano scelte insostenibili e cattive pratiche di sfruttamento delle risorse naturali. Al mare, oggi, non arriva più acqua e i fiumi hanno smesso di lavorare alla co-
struzione della costa metapontina così come hanno fatto per alcuni milioni di anni grazie ai sedimenti trasportati al mare. I sedimenti sono sottratti al ripascimento della costa anche dalle estrazioni di ghiaie e sabbie dagli alvei dei fiumi a volte con la scusa “pazzesca” che questo serva alla prevenzione delle alluvioni mentre in realtà serve all'industria del cemento sul quale si fonda un altro pezzo del nostro insostenibile modello di sviluppo economico. In realtà dobbiamo smetterla di pensare ai fiumi come ad elementi da poter governare a nostro piacimento con dighe, sbarramenti, argini, drizzagni, cementificazioni e prelievi di materiali in alveo;
lasciamo che i fiumi tornino a svolgere la loro funzione che è quella di trasportare l'acqua e i sedimenti dalle montagne al mare, lasciamogli lo spazio vitale delle aree di esondazione e rispettiamo i delicati equilibri fisici e biologici che li caratterizzano»”. Giannini poi, all'interno del documento, parla di risparmio dell'acqua e sistemi che vadano a gestirla in modo da evitare gli sprechi; inoltre lo stesso aggiunge che occorre rivedere anche le regole che attengono all'utilizzo della costa ed in particolare della spiaggia che deve avvenire in modi più rispettosi della tutela ambientale. «Già nel 1995 - dice ancora Giannini - come sezione ambiente della Pro Loco di Bernalda, ponevamo la necessità di guardare agli squilibri naturali come causa dell'erosione della costa di Metaponto, allora, molti erano addirittura scettici che il fenomeno fosse realmente in atto. Sono passati quasi 15 anni conclude Giannini - e non vorremmo aspettare altrettanto per vedere un piano che si occupi del problema in maniera integrata guardando cioè a tutti gli aspetti che interessano il “sistema costa” dai cambiamenti climatici, all'uso razionale delle risorse acqua e suolo, alla difesa e naturalizzazione degli habitat sensibili e infine alle opere di difesa costiera compatibili con il modello fluido dinamico della cosa metapontina». Fabio Sirago
L’agroalimentare punta sull’innovazione con Certa Con l'obiettivo di promuovere la propensione all'innovazione nel sistema produttivo agroalimentare nel meridione è stato avviato anche in Basilicata il nodo dei Centri Regionali per le Tecnologie Agroalimentari (Ce.R.T.A.). Il Centro di Competenza Tecnologica risulta costituito dall'Università degli studi della Basilicata, da Metapontum Agrobios e dall'Enea centro ricerche Trisaia. Il Ce.R.T.A. è una società consortile nata nel 2006 nel contesto del Piano Operativo Nazionale “Ricerca Scientifica, Sviluppo Tecnologico e Alta Formazione”, per la costituzione dei CCT nel sud Italia. I vari nodi territoriali che ne costituiscono la struttura sono organizzati in sedi operative rappresentate da laboratori di analisi e ricerca di Puglia, Basilicata, Calabria, Campania, Sardegna e Sicilia, con un riferimento centrale individuato in Puglia. L'innovazione nel sistema produttivo agroalimentare del sud Italia è perseguita dal Ce.R.T.A.
nel momento in cui mette a disposizione conoscenze, competenze e infrastrutture dei propri soci. Grazie a questa rete di collaborazioni, Ce.R.T.A. può offrire servizi tecnologici specializzati e avviare attività innovative con le aziende agroalimentari meridionali, venendo incontro ai loro fabbisogni. Dal punto di vista operativo il Centro, al fine di perseguire la sua mission, mette in rete i propri partner e coinvolge le imprese meridionali distinguendo tra quelle che svolgono attività di ricerca, interessate ad erogare servizi, e quelle fruitrici delle proposte innovative. «Queste - come si spiega in una nota ufficiale - verranno assistite dal personale delle sedi operative per valutare i fabbisogni ed individuare le soluzioni in grado di soddisfarli. Le attività di Ce.R.T.A. saranno inoltre presentate e fruibili direttamente attraverso una piattaforma web in cui convergeranno tutte le conoscenze e i servizi messi a disposizione». provinciamt@luedi.it
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Matera
Lunedì 29 dicembre 2008
a cura di Videouno TAXI MATERA 3332685173
Natale è presepe
Liscio Matera - Roma - ore 4 da lunedì a sabato. roma - Matera-ore 15 da lunedì a sabato (Eurfermi); 20.40 da lunedì a sabato (Arnia). MateraPisticci ore 6.15 - 14 da lunedì a sabato. piazza Matteotti pisticci-matera : 14.15 20.05.
Saluti dal Palazzetto
E’ in corso “Natale è presepe”, a cura di Gruppo Teatro Matera. La Mostra concorso dei presepi rimarrà aperta fino al al 6 gennaio 2009 in vico Solitario, 14 nel Sasso Caveoso. Nel suggestivo scenario del Sasso Caveoso di Matera si potranno ammirare le opere originali delle varie sezioni in concorso: artigiani e artisti, amatori e presepisti, sezione scuole. La rassegna consente, ogni anno, di offrire espressioni diverse del Natale, visto con gli occhi dei presepisti.
Chiruzzi Il venerdì ore 19 Metaponto, Pavia, Milano, Como; da Pisticci Scalo ore 19.30 da Salandra ore 19.50 Servizi sita matera-metaponto ore: 6.30 -12 -14.10- 18.10
Consiglio comunale Si terrà oggi alle 18, nella sala delle adunanze di via La Vista, il Consiglio Comunale, in sessione straordinaria in prima convocazione. Questo l’ordine del giorno che verrà trattato: Composizione della Commissione Comunale per il Diritto allo Studio. Anno 2008/09; piano Comunale per il diritto allo studio. Anno 2008/09. Prelevamento dal fondo di riserva per euro 116.945; comunicazione; adozione regolamento comunale per la concessione in uso a terzi dei locali comunali; servizio trasporto pubblico urbano, atto di indirizzo e proroga.
GRASSANI&GAROFALO Policoro-Salerno-Napoli Andata (giorni feriali) ore 6.45-9 (Salerno)-10 (Napoli). Ritorno ore 14 (Napoli), 15 (Salerno), 18 (Policoro).
Supernatura di Bianco PROSEGUE fino al 12 gennaio alla Fondazione Southeritage la mostra Supernatura di Angelo Bianco, dal martedì al sabato dalle 17 alle 20 (ingresso libero). L’artista riscopre il paesaggio e i legami con la storia e le tradizioni di coloro che lo abitano e proprio sul concetto di giardino e paesaggio (naturale, antropizzato, agricolo), a latere della mostra dedicata all'artista presentata negli spazi della Fondazione SoutHeritage, un progetto urbano coinvolge alcune aree verdi della città di Matera. Qui l’attenzione si sposta non solo nel paesaggio naturale, ma soprattutto in quello culturale in cui il consumo del territorio induce l'artista a comprendere la logica della struttura del paesaggio urbano per operare scelte di permanenza e/o di trasformazione in grado di modificarne l'evoluzione.
Convegno Diocesano
FARMACIE DI TURNO dalle 8.30 alle 8.30 D’Aria Giuseppina Via Nazionale 238 0835/261728
Cooperativa Associazione
“Jan
Patocka” 0835/333604 “Matera gioca” 0835/312005
emergenza sanitaria
118
PRONTO SOCCORSO Guardia medica 0835/262260 Ambulanza 0835/336882 Croce Azzurra 0835/331314 SERVIZI SOCIALI Croce verde 0835-310066/310045 Sert 0835/253704
SI terrà oggi, a partire dalle ore 9,30 nella Casa di Spiritualità S. Anna, il V Convegno diocesano dei Giovani dal titolo: “Giovani e Cultura: sulle strade del mondo, fino ai confini della terra”. L'evento è promosso dal Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile e dall'Ufficio Diocesano per la Pastorale Universitaria.
•Consultorio 800216916 •Fondazione antiusura 0835-314616 •Volontariato vincenziano 0835-314140 •Unitalsi 0835-334383 •Associazone Alba 0835-262899 •Avis 0835-243253 •Associazione Tolba” 0835.333522 •Associazione soldaretà 0835-334167 •Caritas 0835-330060 •Federconsumatori 0835-334203/339-1353033 •Aism 0835/336803 •Domos Basilicata 0971991676
Raccolta differenziata •il cenacolo Si terrà oggi alle 11 nella sala conferenze della Camera di Commercio di Matera la presentazione del progetto: “Non rifiutiamo la raccolta differenziata. L’iniziativa è realizzata dalle Associazioni Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confcommercio, Confesercenti ed Api e patrocinato dal Conai(Consorzio Nazionale Imballaggi). Nell'occasione sarà firmata la convenzione fra i Presidenti delle sei Associazioni partecipanti al progetto e un dirigente del Conai.
Mostra di Sciandivasci Prosegue fino al 10 gennaio nella Mediateca Provinciale di Matera la mostra di sculture “Volti della Memoria”di Domenico Sciandivasci. E’ una collezione di 16 opere in terracotta. «L’interrogativo era, e rimane, il seguente - spiega Sciandivasci - è possibile servirsi ancora delle idee e degli ideali di tantissimi spiriti eletti come strumenti operativi, per la ricerca di mondi migliori? E ancora: il pensiero umano, nella sua accezione più generale, è costretto, a perdersi nei meandri dell’oblio. La mostra è aperta dal lunedì al giovedì dalle ore 8,30 alle ore 18,30; venerdì e sabato dalle ore 8,30 alle ore 13,30. Orari straordinari: sabato 20 dicembre 2008 dalle ore 18,00 alle ore 21,00; domenica 21 dicembre 2008 dalle ore 11,00 alle ore 13,00. Ingresso: gratuito
0835/256309 •Le Botteghe 0835/344072 OGGI
•orient express
Oggi alle 21,30 nel cinema Duni Rvm produzioni cinematografiche, associazione culturale 31 e Quadrum presentano“Arrivano i mostri”, il nuovo film di Antonio Andrisani, regia di Vito Cea. Prevendita (posto unico 5 euro) presso il botteghino del cinema Duni o Quadrum, via Lucana La programmazione del film continuerà al cinema Duni nei giorni successivi.
•basilico
0835/256452 0835/336540 •Trattoria del corso 0835/332892 •Il Casino del Diavolo 0835/261986 •Rivelli 0835/211568 •Oi Marì 0835/346121 •RISTORANTE LE SPIGHE 0835/388844 •DA MARIO RISTORANTE 0835/336491
FINO AL 15 GENNAIO 2009 Matera, Museo Ridola, orari di apertura: martedì-domenica (dalle 9 alle 20), lunedì (dalle 14 alle 20) "Lo sguardo di Eros. Gesti, simboli e immagini della seduzione tra Grecia e Magna Grecia" "Ceramica artistica Cappelluti-Annunziata. Matera 1922-1953", organizzata dall'Unitep
•cream irish pub 0835-268820 •caffè Mulino 0835-334294
•COMUNALE• Matera 0835-334116 Natale a Rio 17,15 - 19,30-21.40 •KENNEDY• Matera 0835-310016 Come Dio comanda 17.30-19.30-21.30
Montescaglioso 0835-208046 Natale a Rio 17.00- 19,00 - 22,0 •CINEMA DELLA VALLE• Ferrandina 0835-755226 Natale a Rio 17 - 19 - 21,30
•CINE TEATRO DUNI• Matera 0835-331812 Arrivano i mostri 21.30
•CINEMA HOLLYWOOD• Via Pitagora -Policoro Natale a Rio 21
•PATRON ANTONIO• Matera Via XX Settembre Come un uragano 18.15-20.00-21.40 •CINEMA ANDRISANI•
•CINEMA MOJTO DRIVE IN• S.s. 106 Basentana 0835-745439 Chiuso
•BIBLIOTECA PROVINCIALE 0835-330671 Orario 8.30 - 18.30 dal lunedì al venerdì Orario: 8.30 - 13.30 il sabato (chiuso la domenica) •MUSEO NAZIONALE ARCHEOLOGICO Orario 9 - 20 dal martedì alla domenica Orario 14 - 20 solo il lunedì 0835/310058 pinacoteca d’Errico 0835/310137 •PINACOTECA D’ERRICO 0835/310137
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Lunedì 29 dicembre 2008
Direzione e Redazioni: POTENZA, via Nazario Sauro 102, cap 85100, tel. 0971-69309, fax 0971-601064; MATERA, Piazza Mulino 15, cap 75100, tel. 0835-256440, fax 0835-256466 - E-Mail: sport@ilquotidianodellabasilicata.it
Il 2008 della Serie A Conferme e novità per l’Inter. Juventus e Napoli le sorprese più belle. Roma: che crollo
Milan, si chiude un anno nero Errori di mercato e troppi infortuni. E quante primedonne di FRANCO ZUCCALA’ MILANO –Un anno fa il calcio italiano era ai vertici mondiali. La Nazionale, campione del mondo in carica, guardava agli Europei con fiducia; il Milan aveva vinto il Mondiale di club, dopo Supercoppa e Champions League; Kakà aveva conquistato il «Pallone d’oro» (e non solo); l’Inter, dominatrice in campionato, sperava di dare a Moratti la soddisfazione della Champions League. Insomma, era una situazione che induceva all’ottimismo. Nel 2008 la Nazionale è stata eliminata agli Europei dalla Spagna (poi divenuta campione) ai rigori, la Champions è andata male e i nostri giocatori sono scomparsi da tutte le graduatorie. Il club azzurro ora cercherà (con Lippi in panchina) di tornare a vincere nella Confederations Cup che si giocherà in Sudafrica. In Champions League, Roma, Juventus e Inter sono in corsa e si spera che la finale dell’Olimpico venga onorata da una presenza italiana, anche se il sorteggio non è stato ottimale per i nostri club. Detto questo, non ci resta che guardare in casa nostra, dove l’Inter ha dominato la scena. C’è stata l’assurda vicenda Mancini, licenziato dopo aver vinto lo scudetto, e l’arrivo di Mourinho che ha portato qualcosa di nuovo nel nostro calcio. Personaggio affascinante, il portoghese ha messo piede nelle acque stagnanti del nostro calcio: ha aggiunto a una squadra già forte come quella nerazzurra, un pizzico d’imprevedibilità motivando tutti i giocatori della rosa con improvvisi innesti e accantonamenti, privilegiando le condizioni di forma dei suoi campioni e ritenendo praticamente insostituibile il solo Ibrahimovic. Il fatto di schiaffare dentro,
Riccardo Kakà, stella del Milan di Carletto Ancelotti
senza paura, anche quattrocinque punte nei momenti difficili, ha destato scalpore ed è stato variamente commentato. E tuttavia in Champions l’Inter non ha reso altrettanto bene come in campionato, mettendo in dubbio le qualità taumaturgiche dello «Special One»: vedremo alla ripresa della competizione europea cosa sarà cambiato nella squadra nerazzurra. Certamente l’Inter ha fatto meglio di tutti in ambito nazionale: scudetto e coppe domestiche, record vari e ben 84 punti incasellati nelle due tranches di campionato. Quella nerazzurra è stata la squadra dell’anno e Zlatan Ibrahimovic la stella del campionato. Alle spalle dell’Inter noi mettiamo a pari merito
Roma e Juventus. I giallorossi hanno compiuto una rimonta eccezionale nello scorso campionato quando l’Inter fu costretta a vincere per la seconda volta il campionato a Parma con due prodezze del risorto Ibrahimovic. La squadra di Spalletti è stata la formazione che ha fatto vedere il miglior calcio e Francesco Totti il giocatore di maggior spicco della squadra giallorossa. Ma quest’anno la Roma è partita male, pur riprendendosi negli ultimi tempi e facendo ottimi risultati in Champions. La Juve la mettiamo a pari merito dei giallorossi perchè ha concluso bene il campionato scorso, dopo la serie B e il cataclisma che conosciamo, mentre quest’anno sta facendo benissi-
mo anche in Champions. La Juve ha avuto - come la Roma infortuni importanti (Buffon e Trezeguet soprattutto) e tuttavia ha ottenuto ottimi risultati. Oltre all’asso emergente Amauri, il giocatore più rappresentativo è stato secondo noi la «bandiera» Del Piero. Il 2008 non è stato propizio al Milan, che non si è qualificato per la Champions e ha accusato una partenza poco brillante in questa stagione. Evidentemente ai rossoneri hanno nociuto i troppi infortuni, a parte qualche errore di mercato, come quello della cessione di Gilardino. La squadra di Ancelotti è condizionata dagli estri di Kakà e Gattuso i cui problemi fisici potrebbero essere decisivi anche in futuro. La presenza di troppi assi all’attacco e le carenze negli altri settori hanno compromesso il bilancio rossonero. Tutte le altre squadre hanno avuto un rendimento altalenante e noi citeremo in positivo il Napoli, passato dalla serie C alle prime posizioni della serie A in breve tempo. Il campionato ha bisogno di un maquillage: forse sarebbe meglio passare presto a sedici o massimo diciotto squadre. Il settore arbitrale si è trovato in gravi difficoltà per via della eliminazione di tanti fischietti d’esperienza: è stato difficile trovarne i ricambi. In generale i problemi economici attanagliano il nostro pallone, specie per quanto riguarda la serie B, e bisognerebbe, in vista della crisi economica che minaccia tutti i settori, essere più saggi. Negli ultimissimi mesi non ci sono stati morti negli stadi e questo è già qualcosa, visto quello che era successo. È legittimo sperare che il clima migliori in tutti i sensi, ma ci vogliono molti uomini di buona volontà. Ne vediamo pochi. Speriamo in bene.
Parla il ct azzurro: «Che bello incontrare il Brasile»
Schiaffi al suo capitano Espulso Fuller (Stoke City)
Lippi: «La panchina dell’Italia è il regalo migliore del 2008»
messo due miLONDRA – nuti prima. Espulsione parL’episodio ticolare quella non è sfuggito che ha caratteall’arbitro, che rizzato la sfida gli ha mostrato tra West Ham e il cartellino rosStoke City nella so, con il West 20ª giornata di Ham di Zola che, Premier Leain superiorità gue. Ad Upton numerica, ha Park, avanti di trovato nel finaun gol, lo Stoke le la rete della ha subito il pari vittoria. «Abbiaal 51’ dopo che Il “rosso” a Fuller mo un buon Carlton Cole ha sfruttato al meglio uno sva- gruppo di giocatori che si rione del capitano avversa- preoccupano di alcune corio, Andy Griffin. L’errore se, Fuller se n’è preoccupaha mandato su tutte le furie to un po’ troppo - il comun altro giocatore dello mento a fine gara del tecniStoke, Ricardo Fuller, che co Tony Pulis - Ci occuperenon ha esitato a schiaffeg- mo dell’accaduto in casa giare il suo compagno di nostra, non attraverso i squadra per l’errore com- media».
ROMA – A giugno ha ripreso le redini della Nazionale lasciata nell’indimenticabile finale di Berlino e da allora è riuscito a superare un mito come Vittorio Pozzo arrivando a 31 partite di fila senza sconfitte come ct, record che gli ha permesso di eguagliare anche Alfio Basile e Javier Clemente. Per Marcello Lippi il 2008 è stato un anno importante e il momento più significativo, più bello non poteva che essere proprio il ritorno sulla panchina azzurra. «Ho ripreso un posto che desideravo fortemente - confessa il ct - Avevo lasciato un splendido gruppo, una splendida squadra, desideravo riprendere questo posto ed è stato possibile». Lippi ha ricominciato «con
grandissima motivazione» e con un obiettivo ben preciso: portare l’Italia in Sudafrica e bissare il successo di due anni fa. Per farlo ci sarà bisogno anche di ringiovanire la rosa azzurra. La Juve potrebbe essergli utile grazie a gente come De Ceglie, Marchisio e Giovinco. «Fanno parte dell’Under 21 che a giugno avrà gli Europei ed è giusto che li facciano, poi si vedrà. Abbiamo due anni di tempo per ricostruire una squadra che abbia i presupposti psicologici di quella di prima. Buona parte del gruppo precedente rimarrà, inseriremo qualche giocatore più giovane, e penso anche ai vari Pepe, Aquilani, Montolivo. La carta di identità di qualcuno nel 2010 sarà impietosa».
LA CONFESSIONE
Oddo: «Preferisco il calcio tedesco ma l’Italia mi manca» Massimo Oddo difensore del Bayern
ROMA – A Roma per le vacanze di fine anno e soprattutto per la nascita di Francesco, il secondo figlio di Massimo Oddo, terzino destro della Nazionale campione del mondo e del Bayern Monaco. Da settembre in Germania per una nuova parentesi della sua carriera, l’ex Lazio e Milan parla della sua avventura in Bundesliga e di tanto altro. «Sto vivendo una bella esperienza sia calcistica che di vita, sono all’estero, ma in una città molto simile a quelle italiane - spiega Oddo -. Ho avuto un po’ di difficoltà all’inizio, ma adesso ho trovato il mio spazio. Sto facendo progressi con la lingua, studio, ma credo sia doveroso nei confroni di chi ti dà lavoro». Oddo è rimasto conquistato dal calcio tedesco. «Completamente diverso, nel contorno, da quello italiano. Qui il calcio è vissuto solo come uno sport, lo stadio è un punto di aggregazione dove il tifoso, con tutta la famiglia, si reca anche 2-3 ore prima della partita, restando lì anche a fine gara. È una cultura diversa da questo punto di vista, ma questo succede anche perchè gli stadi sono belli e confortevoli e hanno la possibilità di ospitare tanta gente per tutta la giornata». «In Italia - continua Oddo – il problema è che non ci sono stadi all’altezza, da noi ci si limita a vedere la partita, in Germania si va allo stadio per vivere insieme la giornata e se anche in Italia ci fossero impianti del genere sarebbe un bel vantaggio e anche la partita si vivrebbe in maniera diversa. Poi c’è anche da fare un discorso di educazione sportiva, lì si va allo stadio in-
sieme anche quando ci sono i derby, si tifa insieme ognuno per la propria squadra, in Italia la gente ha paura di portare i figli allo stadio. Da noi i mass media esaltano moviole e contestazioni nei confronti di arbitri e giocatori, in Germania se un giocatore gioca male scappa al massimo qualche fischio, non ci sono moviole sugli arbitri. Il calcio italiano mi manca, è un campionato bellissimo, lo considero ancora il più bello, ma il contorno è sicuramente tra i peggiori d’Europa e del mondo». Capitolo Nazionale, per Oddo in questo momento una ferita aperta. «Ho il grande rammarico di non aver fatto gli Europei per infortunio dopo aver giocato tantissimo nelle qualificazioni. Adesso è tornato Lippi, ha richiamato parecchi giocatori che hanno vinto con lui il Mondiale ma non Oddo, quindi non credo di poter rientare nei suoi piani. Mi avrebbe fatto piacere -confessa il difensore del Bayern - una sua chiamata, in fondo ho fatto parte del suo gruppo, ha chiamato tanti altri giocatori che non ha convocato e mi avrebbe fatto piacere sentirlo».
28 Sport Il tecnico pensa al tridente con il francese, Amauri e Del Piero. Mata, Malouda e Joaquin gli obiettivi Lunedì 29 dicembre 2008
Juventus, Ranieri può sorridere Buffon, Trezeguet, Zanetti, Nedved e Camoranesi quasi pronti TORINO – Una sola sconfitta nelle ultime dieci partite di campionato, addirittura nessun ko in Champions League. La Juventus vuole ripartire da questi risultati per regalare ai suoi tifosi un altro anno di grandi soddisfazioni. E per riuscirci, più che al mercato di gennaio, guarda soprattutto al recupero dei suoi campioni infortunati. Ranieri, che fino ad ora ha dovuto fare i conti con una buona dose di sfortuna, tiene le dita incrociate. Il mese di gennaio dovrebbe essere infatti il mese dei rientri dei vari Camoranesi, Nedved, Poulsen, Tiago e Zebina. E, in particolare, di Gianluigi Buffon e David Trezeguet. I giocatori che fino ad ora li hanno sostituiti, ovvero Manninger e Amauri, si sono rivelati tra i migliori della Juventus, ma con i titolari in campo il cambio di marcia dovrebbe essere garantito. Se in porta è inevitabile l’avvicendamento, con l’austriaco destinato a tornare in panchina, in attacco le scelte del tecnico si fanno molto più delicate. Dopo i gol a raffica di questa prima parte della stagione, lasciare fuori un elemento come Amauri appare quantomeno azzardato, ma anche Trezeguet sa essere implacabile sottoporta e lo ha sempre dimostrato nel corso delle sue stagioni trascorse con la casacca bianconera. Per non parlare dell’inamovibile capitan Alex Del Piero. La soluzione potrebbe essere il tridente: almeno così la pensano i tifosi bianconeri, che in un sondaggio di Juworld.net lanciano l’idea di vedere insieme i tre attaccanti. Il tecnico Ranieri ci sta pensando insistentemente, complice anche il rientro a centrocampo di Cristiano Zanetti, che in coppia con Sissoko può assi-
David Trezeguet sta recuperando
Intanto Crespo attende alla finestra
L’Inter è in salute Adriano è un rebus
curare la necessaria copertura. Tanta grazia rende superfluo intervenire nell’immediato sul mercato. Si lavora così al futuro, che il club vuole fare sempre più grande. E in cui non dovrebbe più esserci Nedved: il ceco sembra essere a un passo dall’addio e
in corso Galileo Ferraris è iniziata da tempo la caccia al suo sostituto. Piacciono sempre il brasiliano Diego, lo spagnolo Mata e gli esperti Malouda e Joaquin. Sempre che non si preferisca puntare sui propri talenti: la Juve, infatti, ha in casa un certo Marchisio, che gioca sì al centro,
ma solo perchè la fascia sinistra è occupata dal 'mostro sacrò Nedved. Facile pensare, quindi, per il futuro anche al giovane centrocampista bianconero. Chiunque vada in campo, comunque, una cosa è certa: nel 2009 la Juve vuole fare un’altro salto di qualità.
Napoli, piace il russo Pogrebnyak NAPOLI – Europa. È questo l’obiettivo del Napoli. Gli azzurri, dopo la pausa natalizia torneranno al lavoro oggi e domani: non ci saranno i giocatori sudamericani, il cui rientro a Napoli è previsto il 2 gennaio, eccezion fatta per Gargano che ha trascorso le festività natalizie in Slovacchia con Hamsik. I partenopei, dopo due giorni di lavoro, romperanno nuovamente le righe per ritrovarsi al completo il 2 gennaio in vista della ripresa del campionato. Tra le priorità della formazione allenata da Edi Reja, quella di migliorare l'andamento in trasferta che ha portato solamente otto punti in classifica sui trenta totale conquistati e che hanno regalato a Lavezzi e compagni il quinto posto in classifica. La squadra ha mostrato in molte occa-
sioni un’ottima intelaiatura di gioco con la verve di Hamsik e le giocate d’autore di Lavezzi, ma in alcune occasioni delle ingenuità e la mancanza di esperienza sono costate care. Quindi il piazzamento è buono ma non soddisfa pienamente la dirigenza azzurra che, a gennaio, potrebbe tornare sul mercato per assicurarsi qualche altro 'gioiellò non è detto però utilizzabile fin da subito. Diversi i nomi che circolano nell’ambiente. Da Lucas Rodrigo Biglia, centrocampista in forza all’Anderlecht agli attaccanti Eren Derdiyok del Basilea e Pavel Pogrebnyak dello Zenit San Pietroburgo. Per ora sono solo voci. Prima di comprare il d.g. partenopeo Pierpaolo Marino dovrà cercare di trovare una sistemazione a calciatori come Savini, Dalla Bona e Pià.
MILANO – Ruotano attorno ad Adriano le eventuali mosse di mercato dell’Inter. La squadra di Josè Mourinho ora garantisce affidabilità ma se, come pare possibile, l’attaccante brasiliano dovesse finire la sua stagione altrove, allora un rinforzo arriverà. Si studiano varie ipotesi. Senza Adriano, sarebbe necessario affiancare a Ibrahimovic un attaccante che possa giocare in Champions League e garantire una decina di gol. Moratti, però, caldeggia un’operazione a costo zero e infatti i primi sondaggi sono stati su due dei tre capocannonieri del campionato, Milito e Di Vaio, con l’ipotesi dello scambio di prestiti. Per l’argentino del Genoa è arrivato subito il 'nò del presidente Preziosi, nemmeno in cambio di Burdisso, Balotelli e Obinna fino a giugno. Più facile sembra l’operazione per l’attaccante del Bologna, dal momento che a Mihajlovic farebbe comodo qualche rinforzo. È pronto a fare le valigie Dacourt, deluso dal trattamento di Mouirinho. E anche Rivas potrebbe rientrare in qualche scambio. Resta poi l’enigma Crespo: ha diverse offerte, ma rimane alla finestra pronto ad approfittare della partenza di Adriano. Drogba resta il sogno per l’estate, quando dovrebbe rientrare alla base anche Acquafresca. Il tecnico portoghese attende una scossa da alcuni dei suoi. Spera, seppur con scarso ottimismo, che Vieira esca definitivamente
CALCIO E SOLIDARIETÀ
IL BILANCIO DELL’EX CT
Donadoni: «Calcio illogico e maleducato» ROMA – Elegante, rapido, diretto. Roberto Donadoni vuole esercitare fuori dal campo le stesse doti che lo consacrarono come talentuosa ala del Milan degli Invincibili. Il risultato sulla panchina, di club e soprattutto della nazionale in un 2008 da dimenticare, non è stato altrettanto glorioso. «Ma se qualcuno mi giudica uno sconfitto non mi tange, fa parte del gioco. Il mio bilancio personale è però positivo – dice – Il 2008 è all’insegna del più, culmine di due anni splendidi. Anche se chiaramente agli Europei tutti vanno per ottenere il risultato. Mi dispiacciono invece certi giudizi di chi parla e non sa, non ti conosce. Ecco, quella è cattiveria e dà fastidio». Donadoni parla di un calcio italiano «illogico» e dedito al vizio della «maleducazione»: troppe isterie, contraddizioni e superficialità. «Ma sono convinto che in fondo in fondo, di fronte a uno specchio, in tanti la pensano come me. Però fa comodo agire diversamente». Pensa a quel continuo 'daglì al «presidente mangiallenatori che si trasforma poi in panchine in bilico alla prima sconfitta»; o alla mancanza di equilibrio di un calcio che elogia «la Juve per la sua partenza, la giudica rotta all’interno per alcune sconfitte, e poi squadra dell’anno quando torna a vincere.
Roberto Donadoni
Tutto questo è illogico». Ma come diceva il medico del Milan degli Invincibili, «se un cane morde non è colpa sua, ma del padrone. Così se c'è maleducazione e mancanza di rispetto, non è colpa dei giocatori. Se parli di cultura sportiva, e poi nello spogliatoio dici a un tuo giocatore che ha fatto bene a simulare, che senso ha?», dice Donadoni, a titolo di esempio. Da questo calcio oggi l’ex ct è fuori: «Spero di tornare presto, il campo mi manca e mia moglie non mi sopporta più sempre davanti alla tv a seguire quello italiano e quello estero. Però vorrei un progetto serio nel quale mi
Adriano
dall’infermeria e dia sostegno a Cambiasso e Muntari a centrocampo. E confida che si sblocchino anche Mancini e Quaresma, le due ali che sin qui hanno fatto arenare il progetto del 4-3-3. Di più Mourinho ha poco da rimpiangere. L’Inter ha la difesa meno battuta del campionato e l’attacco più prolifico, anche grazie all’apporto di chi viene dalle retrovie; 6 punti di vantaggio sulla Juventus e 9 sul Milan sono un vantaggio invidiabile e solido, se continuerà a macinare risultati con questa costanza. Ma il tabù che presto si troverà ad affrontare è la Champions League. La sfida di febbraio con il Manchester rischia di essere la più importante dell’anno, e l'allenatore di Setubal dovrà riuscire a gestire le energie psicofisiche dei suoi. E conservare la vena di Ibrahimovic.
riconosco», E' stato un rigore sbagliato a decidere che Donadoni non fosse più ct azzurro. Ma a quella sliding door, quella porta che scorre e cambia destino, il tecnico bergamasco non vuol pensare. «Fosse entrato quel penalty di Di Natale, avrebbe potuto essere tutta un’altra storia, è vero – confessa al telefono dalla sua casa bergamasca – Ma io non ragiono così, per carattere non ricordo e soprattutto non è la mia logica: tutti noi dobbiamo imparare a non fermarci a questo. Ecco quel che non va del 2008, non solo suo ma del calcio italiano: «Sacchi parlava di cultura della sconfitta,
e io mi riconosco nelle sue parole: ma anche senza di lui, basta un pò di buon senso per capire che il calcio italiano ha ancora un gap enorme da colmare, e tanto cammino da fare. Non si possono esasperare così le sconfitte». Per questo nessun rimpianto su come è andata a Vienna, all’Europeo. «Il riconoscimento me lo dà la gente che ho incontrato. Ho ricevuto attestati di stima, la gente ha capito e apprezzato il mio comportamento». Con Lippi non c'è stata mai occasione di un saluto o un chiarimento, «ma d’altra parte non ce l’ho mai avuta con lui nè l’ho offeso: ho solo detto che lui ha un modo di comportarsi diverso dal mio, senza giudicarlo. Ognuno è libero...». Con i giocatori azzurri invece i contatti sono rimasti: «Non mi piace essere ingombrante e poi sotto Natale, lo so, meno telefonate ricevi e meglio è per un calciatore. Però sono legato a tutti». Apprezza l’exploit di Del Piero (“un campione, a stupire semmai è chi lo aveva criticato nei momenti di calo»), conserva affetto per Cassano. «Non conosco le intenzioni di Lippi. Antonio – sottolinea Donadoni – ha qualità tecniche straordinarie, ma lui sa che non bastano. Per questo nel 2009 gli auguro di non dimenticarsi quel che ha ripromesso a se stesso tutte le volte che ha sbagliato».
Maradona in campo a Buenos Aires MILANO – Tutti in campo alla «Bombonera», il mitico stadio del Boca Juniors di Buenos Aires, per un’amichevole benefica. Un’occasione per Diego Armando Maradona, neo ct dell’Argentina, ed Esteban Cambiasso per incontrarsi e parlare della Seleccion. «La mia Nazionale – ha dichiarato l’ex Pibe de Oro – ha già cominciato a lavorare, l’11 febbraio dobbiamo andare a giocare contro la Francia, a Marsiglia. Vediamo cosa si può migliorare, tutto quello che si può migliorare cercherò di farlo». Cambiasso nella partita del debutto di Maradona ct (1-0 in Scozia per l'Argentina) non è stato convocato, ma il centrocampista dell’Inter sa che farà parte della Seleccion e intanto promuove il nuovo commissario tecnico. «Penso sia molto importante per tutta la gente – spiega Cambiasso -, perchè lui è uno che significa tanto per il popolo argentino». Nessuna risposta alle domande sul campionato italiano, l’Inter teme di più la Juve o il Milan? «Sono in vacanza e non parlo di calcio», taglia corto Cambiasso.
Sport 29 A Miami Maldini e Nesta. Sono in Brasile i fuoriclasse del Milan. Totti alle Maldive Lunedì 29 dicembre 2008
In vacanza senza il pallone Spiamo le mete delle festività di campioni e gregari MILANO -Quando le star pallonare vanno in vacanza. Il calcio è chiuso per ferie, ma non per molto. I tifosi devono dedicarsi ad altro e l’attesa per il rientro viene divorata da altre attività, Approfittando della sosta, molte star della serie A hanno lasciato l'Italia, chi per tornare nel paese d'origine chi per godersi una settimana di sole. Qualcuno ha scelto di trascorrere le vacanze in famiglia e chi di rimanere in città. Vi presentiamo una mappa ideale delle vacanze della serie A. NATALE OLTREOCEANO E IN PATRIA - In volo verso casa e feste nel paese natale per moltissimi stranieri della serie A. In Brasile sono tornati Kakà, Pato e Ronaldinho, il genoano Rubinho, il palermitano Simplicio e il bolognese Coelho; in Argentina il genoano Milito, il napoletano Lavezzi, i laziali Carrizo e Zarate, il cagliaritano Matheu; in Uruguay i bolognesi Britos e Rodriguez, i genoani Olivera e Roman, il capitano del Cagliari Lopez, il palermitano Cavani. Ritorno in Repubblica Ceca per il milanista Jankulovski, in Danimarca per i viola Jorgensen e Kroldrup, in Slovacchia per il napoletano Hamsik, in Macedonia per il laziale Pandev e in Serbia per l'altro biancoceleste Kolarov. CASA DOLCE CASA - Natale in famiglia anche per tanti big italiani. Il milanista Gattuso, reduce dall'intervento al ginocchio, nella sua Corigliano ha festeggiato in compagnia dei parenti. Relax con compagne
Parla il “guru” rossonero
E Galliani chiude subito il mercato
Totti con la moglie Ilary Balsi. A destra Paolo Maldini con il figlio
per gli juventini Buffon e Del Piero. Totò Di Natale è con la famiglia a Empoli, dove ha comprato casa dai tempi in cui giocava nella formazione toscana. Antonio Cassano è a Bari, sua città natale, ma festeggerà il 2009 a Genova, in compagnia della fidanzata pallanuotista Carolina Marcialis. Ritorno a casa anche per Tommaso Rocchi e Rolando Bianchi: il laziale è a Venezia, il centravanti del Torino in provincia di Bergamo. Ha scelto Lecce, città di origine della moglie, l'argentino della Lazio Cristian Ledesma. Vacanze in famiglia anche per i giocatori della Reggina. IN CITTA' - C'è anche chi ha deciso di trascorrere le
vacanze in città. Non si muoveranno da Bologna i rossoblu Adailton e Di Vaio. mentre Larrivey ha deciso di rimanere a Cagliari. In città è rimasta anche tutta la rosa del Lecce, complice il cenone di Capodanno organizzaro dalla società a cui prenderanno parte tutti i tesserati con le proprie famiglie. "Costretti" a non muoversi anche Felipe Melo e Mark Bresciano: la moglie del brasiliano della Fiorentina è prossima a partorire la terzogenita, Pietra, mentre la compagna dell'australiano del Palermo ha da poco partorito una bambina. SPIAGGIA - Tra chi ha scelto di partire, in molti hanno scelto la vacanza al mare. I milanisti Nesta e
Maldini si divertiranno al sole di Miami, Florida. Oltre oceano anche il laziale De Silvestri, volato a Santo Domingo. Totti andrà alle Maldive, mentre Panucci ha scelto Dubai. SULLA NEVE - Vacanze bianche per lo juventino Amauri e il milanista Emerson, che insieme alle rispettive famiglie stanno sciando sulle nevi dell'Alto Adige. LE FESTE DEI TECNICI - Più riservati gli allenatori. Mistero sulla destinazione di Carlo Ancelotti, mentre José Mourinho ha deciso di far ritorno in Portogallo, nella sua Setubal. Vacanze a Perugia da moglie e figlia per il neo tecnico del Torino Walter Novellino.
MILANO - Mercato chiuso o quasi per gennaio e avanti così nella rincorsa a Inter e Juventus, a patto però di trovare continuità. Queste le linee tracciate dall’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani. «Cannavaro a gennaio? Non è assolutamente vero, è una notizia che non risponde a verità», la replica di Galliani, che esclude anche assalti a Mexes perchè «abbiamo un rapporto inossidabile con la Roma e non acquisteremo mai un giocatore avvalendoci di clausole varie. Noi abbiamo già preso un grande difensore centrale che è Thiago Silva, che giocherà da luglio. Vediamo se riusciamo a trovare un giocatore che possa fare sia il terzino sinistro sia il centrale, altrimenti restiamo come stiamo». L’unico acquisto sicuro per gennaio è quello di David Beckham. «Mi aspetto con lui di rendere ancora più spettacolare la squadra sottolinea- non credo che si possano creare centrocampi che, quando sono in forma, giochino meglio del nostro». E anche se dell’Inghilterra continuano a sussurrare che l’avventura rossonera di Beckham non si
esaurirà a marzo, Galliani ribadisce che «per noi è un prestito. Se riuscisse a liberarsi dai Galaxy valuteremmo la cosa, ma al momento non mi sembra ipotizzabile». Nella rincorsa allo scudetto, il Milan si trova a -9 dall’Inter e a -3 dalla Juve ma il vero problema dei rossoneri è con le piccole: «Ci manca continuità -spiega Galliani- il nostro è un organico che non ha eguali al mondo, si evince dalle 8 finali di Champions fatte in 19 anni. La Juve, per esempio, ha più carattere di noi ma non qualità. Il nostro problema è la concentrazione con le piccole, tutto dipenderà da quello che faremo con loro». L’ad rossonero, che non ci sta a sentir parlare di squadra vecchia ("davanti giochiamo con Pato che ha 19 anni, Kakà che ne ha 26 e Ronaldinho 28, sembriamo vecchi perchè gioca Maldini ma tra un anno la nostra età media sarà inferiore a quella di Inter e Juve»), non nasconde poi la preoccupazione per Nesta. «No sappiamo quando tornerà sta migliorando e continuerà la riabilitazione a Miami fino a metà gennaio».
CONFESSIONI DI UN TECNICO
L’allenatore nerazzurro racconta il suo momento e spiega come vincere in Europa
Mourinho senza veli, dagli esordi ai sogni «Il campionato italiano è migliorato molto» MILANO - Dai primi passi nel mondo del calcio all’Italia. Per Josè Mourinho è tempo di bilanci ma non sono quelli di fine anno. È un guardarsi alle spalle e ripercorrere un’intera carriera che lo ha portato a diventare uno dei migliori allenatori in circolazione, con l’ultima tappa, quella nerazzurra, che lo ha visto sin da subito protagonista. Prima la Supercoppa, poi la qualificazione agli ottavi di Champions e infine il titolo d’inverno conquistato con due giornate d’anticipo. «In questo momento, chissà, magari sbaglio e posso anche sbagliare, perchè adesso sono qui e la stagione scorsa invece ero davanti alla televisione, anche se guardavo con molta attenzione, mi sembra che questo campionato sia molto migliore di quello della scorsa stagione – le parole dello Special One in una lunga intervista a Inter Channel – Non dico che è un campionato migliore perchè Mourinho è in Italia o perche l’Inter giochi in modo spettacolare, lo dico parlando in generale: le squadre sono più offensive, senza perdere la loro organizzazione tattica, perchè l'organizzazione in Italia c'è da sempre. Però, in generale, mi sembra che le squadre abbiano una mentalità diversa. Guardo per esempio a una generazione di allenatori, Spalletti, Giampaolo, Marino, Zenga, ne dimentico sicuramente tanti altri, che mi sembra vogliano giocare be-
ne a calcio, nel senso di un calcio ben organizzato, ma che propongano anche uno spettacolo sportivo, mi sembra che si giochi un calcio molto competitivo, con qualità, più offensivo, più equilibrato».«Si può parlare già di un’Inter, una Juve, un Milan, di un Napoli, si può già parlare di un gruppo e di un altro gruppo, e questa può essere la logica di un campionato –continua –Ma non si può parlare di un campionato nel quale la prima vinca l’ultima con grande facilità per sei a zero. Possono esserci i 4-2, i 3-1, ma di base non si sa mai come andranno a finire le partite. La spettacolarità per esempio del calcio inglese è più basata sull'emozione intorno alla partita, che propriamente sulla qualità del gioco». Secondo Mourinho «in Italia non esiste ancora questa emozione, questa spettacolarità e la preparazione di un’industria che si vuole vendere. Però sono impressionato in modo positivo dalla qualità campionato italiano». Guardandosi indietro, il tecnico portoghese parla di una carriera vissuta secondo una «progressione logica. Quello che ricordo come il momento più decisivo, è stato quando ho detto basta al fatto di essere un allenatore in seconda. Ero a Barcellona, lavoravo con Van Gaal, mi è arrivata un’offerta dal Benfica: sempre come allenatore in seconda, mi avrebbero pagato di più rispetto a quello che guadagnavo, nel con-
«Ci sono tecnici preparati e dal bel gioco»
tratto c'era anche la clausola che sarei in pochi anni diventato il primo allenatore. Ne ho parlato con Van Gaal e lui mi ha detto 'tu gli rispondi che se vogliono un primo allenatore vai, ma per una posizione da allenatore in seconda non vai. Quando sei stato in questa posizione al Barcellona, non puoi esserlo per nessun’altra squadra: ti sei preparato ad essere un primo allenatorè. Quando una persona come lui, con la sua esperienza e che era il mio capo, ti dice una cosa del genere, pensi che ha ragione. Ero preparato, ero pronto a fare il primo allenatore». Da lì poi il lungo percorso che lo ha portato ad allenare squadre come Porto e Chelsea prima di arrivare all’Inter, una strada che lo ha visto guidare fior di campioni. «Quando si allena il Chelsea o l’Inter un allenatore deve rinnovarsi ogni giorno – racconta Mourinho – E' fondamentale non fermarsi mai nella propria evoluzione, perchè si deve motivare giocatori di questo livello, bisogna creare delle situazioni di lavoro quotidiano nelle quali i calciatori trovino motivazioni per allenarsi, sentano di poter imparare. Sollecitare ad imparare un vero campione non è facile. Diventa per un allenatore un obbligo a migliorarsi sempre». Per lo Special One è fondamentale avere autostima e trasmetterla a chi non ce l’ha e i risultati ottenuti con Porto e Chelsea lo dimo-
strano, «perchè si fa la storia, in un modo assolutamente indimenticabile. Al Chelsea è arrivato un titolo che mancava da cinquant'anni, diventa facile capire perchè poi si sia creato un rapporto speciale, si può dire di passione fra un allenatore e uno stadio. Vincere col Porto, in due anni consecutivi, Coppa Uefa a Champions, è indimenticabile». Il tecnico portoghese si definisce «un navigatore del mondo calcistico. Non sono un allenatore che è felice di rimanere dieci, quindici anni nello stesso posto. Per me è impossibile fare come Ferguson o Wenger: cerco sempre nuove sfide. È ovvio che quando mi piace veramente un club, non voglio cambiare. Al Chelsea ho avuto la possibilità di andare via, in un club che nessuno avrebbe rifiutato, ma ho detto di no. Al Chelsea ero innamorato del club, di Londra, della gente. Dopo l’Inter, l’ho già detto, ci sarà una nazione diversa, mi comporterò come in Inghilterra: quando finirà con l'Inter non voglio rientrare in campo da una porta vicina». Mourinho ha fatto della cura dei dettagli una delle sue armi vincenti ma nega di dar peso a se stesso durante le fare. «Non sono un attore – sottolinea – Durante la partita sono costantemente concentrato, penso solo a quella e a ciò che devo fare per la squadra. Ovviamente ho uno staff, ho un ufficio stampa che mi informa, mi dice se parli in una cer-
«Per la Champions i dettagli sono decisivi»
Josè Mourinho
ta direzione sai che la telecamera non ti riprende... ma durante la partita io non penso a questi dettagli». Ma lo Special One non nega che, al di là della preparazione, sia anche fondamentale la fortuna nel calcio. «Idettagli sono importanti. Al Porto, in Champions, abbiamo segnato al Manchester al minuto 92. È fortuna perchè abbiamo segnato al novantaduesimo, ma non è fortuna perchè Costinha sapeva di dover essere in una precisa posizione ed era lì quando ha segnato. Dove finisce la fortuna e dove inizia l’organizzazione della squadra? Non lo so. Al Chelsea abbiamo perso una semifinale di Champions ai rigori con il Liverpool. È stata la sfortuna? Cech non ha parato nessun rigore, Reina ne ha parati due».
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Sport Prima divisione Carlos Barrionuevo ha rescisso con la Salernitana
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Potenza, programmi variati In cinque hanno disertato per l’influenza NON sarà ancora la temuta “australiana”, ma l'influenza post festiva si è abbattuta pesantemente sul Potenza impegnato nella ripresa della preparazione. Ieri al Viviani mancavano ben cinque elementi fermati dai sintomi di stagione: Cozzolino ha ritardato di un giorno il suo arrivo proprio per curare meglio uno stato febbrile, che però non l'ha ancora abbandonato impedendogli la ripresa degli allenamenti. Ancora fuori sede per lo stesso motivo Marco Vianello, mentre hanno rimediato virus potentini i vari Di Bella, Prevete e Tesoniero. Assenti anche Pires e Mamede, entrambi però in permesso in attesa di definire la rispettiva posizione.Risulta evidente come i piani di lavoro di Arleo e Santarsiero siano stati notevolmente complicati da questi imprevisti. Il preparatore atletico rientrato da Melfi sta impostando un lavoro di richiamo che dovrà servire come benzina per tutta la seconda parte della stagione. Proprio in quest'ottica sarebbe quanto mai opportuno inserire prima possibile i nuovi giocatori che il patron Postiglione si è incaricato personalmente di indi-
Il Potenza in azione a Cava e a destra Postiglione, ancora fuori sede
viduare secondo strategie concordate col tecnico. Manca alcun tipo di riscontro da parte della società (Postiglione è fuori città), quindi i nomi che rimbalzano dai mormorii di radio mercato restano sempre quelli. In difesa nessuno sviluppo particolare, con la pista Colletto ancora aperta e sicuramente di più facile realizzazione rispetto all'idea di portare in rossoblu Alessandro Radi
della Juve Stabia. Colletto sarebbe una soluzione sicuramente gradita ad Arleo anche sul piano umano, avendo dalla sua anche quell'esperienza che nel reparto difensivo attuale può vantare soltanto Tommaso Dei, in ogni caso non un leader dello spogliatoio. Il regista per dare qualità alla mediana non sarà sicuramente Raffaele Battisti, perché l'esperto ex lame-
Domani nuova pausa per il Capodanno
Melfi guarda al mercato DOPPIA seduta di lavoro ieri, altrettanto nella giornata di oggi, questo prevede il programma intenso che il Melfi sta portando avanti in questi giorni e che proseguirà anche il giorno 30 prima del nuovo “rompete le righe” per i giorni a cavallo del prossimo Capodanno. Un lavoro che mister Palumbo compie insieme al fidato collaboratore Antonio Nolè, preparatore dei portieri che cura anche tutti gli aspetti legati alla preparazione dei giovani estremi Merlano, Della Luna e Dall’Acqua, dopo che Santarsiero ha salutato tutti per ritrovare Arleo a Potenza. Lavoro che è svolto con tutti i disponibili, in attesa di avere a disposizione anche i nuovi tasselli che possano migliorare e di certo completare l’organico in vista della seconda parte di stagione, quella decisiva per centrare la salvezza, con più esperienza, qualità, valore aggiunto complessivo da fornire ad un gruppo giovane ma che ha fatto la propria parte, anche se ha raccolto poco e, spesso purtroppo finora, i risultati non hanno premiato lo sforzo profuso in campo da Mitra e soci, consegnando loro soltanto 12 punti e non quei setto otto in
più che avrebbe meritato e dato maggiore tranquillità a tutte le componenti calcistiche melfitane. Per questo, sia i dirigenti che il tecnico Palumbo attendono davvero “buone nuove” dal mercato di riparazione, per avere a disposizione il prima possibile quei quattro elementi, come indicato anche dalla società in precedenza, che possano rafforzare il Melfi Calcio e permettergli di dare il meglio di se, gara dopo gara, per raggiungere l’obiettivo della salvezza. Arrivi sempre nei ruoli ben noti finora e su cui Maglione e Moretti continuano a lavorare alacremente da giorni, ovvero portiere esperto, il difensore centrale, un centrocampista o un esterno di qualità ed un altro attaccante, elementi che sono fondamentali per il prosieguo di stagione senza ulteriori sofferenze del Melfi. Elementi che però, pare, non potranno concretizzarsi e quindi arrivare in gruppo se non ai primi giorni di gennaio, come indicato dalla società per il fatto che, molti di questi elementi tanto attesi sono ancora legati da contratto coi rispettivi team ed hanno bisogno di rescindere prima di potersi accasare col team
gialloverde di Peppino Palumbo. Una situazione che lascia comprendere chiaramente che si tratta di elementi in arrivo da formazione sia di Prima che di Seconda Divisione, come già da noi indicato da giorni, e che quindi porteranno anche gran voglia di fare bene, motivazioni forti di chi ha giocato semmai meno rispetto alle attese ed ha in se una “spinta ulteriore a dare il massimo, anche a livello psicologico”, oltre all’esperienza che serve ad un gruppo per lo più giovane come quello melfitano. Aspetti positivi che non potranno che fare bene al Melfi, ma in attesa di loro Palumbo ed i suoi hanno continuato a lavorare sodo anche ieri, sul terreno della Sata di San Nicola di Melfi al mattino con una seduta che prevedeva parte prettamente fisico atletica e primi richiami di preparazione, mentre la palla, gli schemi, il lavoro tecnico tattico, il ripasso di gioco e situazioni sono stati il menù che ha contraddistinto il pomeriggio, sul terreno del Valerio, dove anche oggi, salvo variazioni che siano dovute al freddo, il gruppo dovrebbe continuare a lavorare. Antonio Baldinetti
tino si è accasato a Cosenza senza che ci sia stato un reale contatto con il fronte lucano. Il sogno rimane Carcione, l'ostacolo qui però sarebbero i ponti d'oro promessi dal Benevento al giocatore, ora ai margini della Salernitana dopo gli exploit di Cassino. Se Carcione potrebbe essere allettato maggiormente dalle prospettive di campionato di vertice dei sanniti, la distanza con Carlos Bar-
rionuevo - svincolatosi dai granata e ora in Argentina per le ferie - sarebbe soltanto economica, visto che il giocatore accetterebbe Potenza in cambio però quantomeno di un buon biennale. Non perde quota l'ipotesi Scardini, il giovane centrale classe '88 del Grosseto, nella speranza magari che possa ripetere quanto fece a partire da gennaio scorso Danilo D'Ambrosio, anch'egli proveniente dal campionato Primavera. L'ipotesi di ingaggiare in attacco Federico Gerardi andrebbe discussa prima con l'Udinese che con la Salernitana, dove attualmente milita l'ex punta della Sangiovannese classe 1987. Il cartellino del giocatore è infatti di proprietà della società friulana, alla quale si potrebbe prospettare la garanzia di un posto da titolare per il ragazzo. Le alternative restano per il momento sempre le stesse: Ascenzi in uscita da Avellino (già proposto al Potenza a settembre quando si ipotizzava uno scambio con Konte) sarebbe forse più fattibile di Morello. E' tornato invece a Manfredonia Davide Arigò che aveva rescisso nei giorni scorsi il suo contratto. Pietro Scognamiglio
Seconda divisione Una freccia in più
Gilfone: «Sarò disponibile alla ripresa del torneo» IN ATTESA dei primi colpi di mercato che dovrebbero concretizzarsi nei primi giorni di gennaio, per una seconda parte di stagione da protagonista e verso la salvezza, il Melfi si gode il ritorno al lavoro di Gennaro Gilfone, del tutto recuperato dopo i tanti problemi che lo hanno afflitto. “Sono davvero molto contento di aver ripreso, sto bene e voglio recuperare il tempo perduto” ci ha detto salutando i presenti alla ripresa del lavoro dopo la pausa natalizia. Lui è quell’esterno forte e motivato che certo è mancato molto ai gialloverdi nella prima parte, e il suo rientro nel gruppo è stato salutato da tutti, tifosi e compagni come una sorta “di primo acquisto del Melfi per il girone di ritorno”, e lui, certo contento di questo ha aggiunto “sono felice anch’io di essere qui, di essere rientrato per dare il mio fattivo contributo da qui in avanti”. Uno che a Melfi è davvero molto atteso per la seconda parte del campionato, uno che un lungo infortunio ha tenuto lontano dal campo e dal dare il suo contributo alla causa gialloverde, e che ora si ripropone in maniera forte, in tal senso. Gennaro Gilfone, esterno di qualità di Gravina, ha voglia di tornare subito e lavorare tanto per aiutare la squadra “si, è proprio così, sono stato fuori troppo tempo ed
è chiaro che non veda l’ora di rientrare. Ho lavorato molto in questa fase, ora sto bene, spero di continuare a lavorare al meglio, in questa fase della sosta con la squadra, per essere pronto a dare il mio contributo nel resto della stagione, in cui tutti insieme poi si dovrà dare il massimo, per arrivare all’obiettivo salvezza”. Il giocatore ex Sant’Antonio Abate, dove ha messo a segno anche tredici reti lo scorso anno, aggiunge “è una fase in cui tutti, ed anche coloro che arriveranno a rinforzare il gruppo per dare esperienza e spinta ancora maggiore a tutta la squadra, dobbiamo lavorare sodo in vista della ripresa del campionato, e io, con loro, ho voglia di contribuire al meglio per vincere il più possibile e poter risalire in fretta la classifica, cosa che tutti insieme dobbiamo fare da qui in avanti. Servirà tanto impegno – ha concluso – oltre a dimenticare problemi e difficoltà incontrate nel girone d’andata, per reagire al meglio e davvero dimostrare a noi e agli altri, che non meritiamo i pochi punti e questa posizione di classifica, visto che la squadra ha giocato bene in quasi tutte le partite, anche se ha raccolto poco, commesso errori e disattenzioni da giovane età, pagate a caro prezzo finora”. an.ba.
Sport 31 Cinnella: «Stiamo sul problema e non ci tiriamo indietro se servirà intervenire» Lunedì 29 dicembre 2008
Matera vigile sul mercato Lonardo migliora, ma tempi di recupero incerti ALLARME rientrato,ma solo in parte. Gaetano Lonardo ieri è stato a Matera ed ha mostrato dei leggeri miglioramenti al ginocchio, ma non sarà a disposizione né domenica e nemmeno per Grottaglie. quindi l’apprensione e l’allarme restano, ma il Matera non è fermo sulle gambe come si suol dire. «Il tecnico è andato in apprensione e non è facile dargli torto-afferma il vice presidente del Matera, Cosomo Damiano Cinnella- perchè abbiamo un problema nel reparto difensivo. Ci stiamo guardando attorno, ma è chiaro che bisognerà vedere Lonardo come migliora. C’è il mercato di serie C che si apre e bisognerà vedere se c’è qualcosa da poter prendere se ce ne sarà bisogno». Matera, dunque, sul mercato a metà. Almeno non ufficialmente, perchè Lonardo non ha tempi fissi ma non è detto che non recuperi. Ci sono stati calciatori che hanno già bussato alla porta del Matera, ma è chiaro che non si sta tamponando una falla ma la questione è di tutt’altra natura. «Dovremmo sostituire nell’organico un giocatore del calibro di Lonardo se dovessimo perderlo, quindi non si può certo puntare a un difensore qualsiasi. Credo che il valore di Lonardo non sia in discussione, quindi attendiamo-afferma il tecnico, Foglia Manzillo-di conoscere la sua situazione ed allo stesso tempo terremo gli occhi apertio su qualche giocatore che al momento attende la C e che invece quando le chimere saranno offuscate si potrà ragionare in maniera diversa». Intanto il Matera ieri ha lavorato con una doppia seduta d’allenamento, mentre oggi pomeriggio sarà al campo scuola in viale Nazioni unite per lavorare ancora sulla parte atletica. «I ragazzi stanno mettendoci l’anima. In merito a Gisonna, è più indietro degli altri perchè a Torre Annunziata ormai non si allenavano più e sta senza dubbi più indietro di Conte. Ha ripreso regolarmente Diego Albano che ha tolto i punti di sutura alla fronte». Prime parole di Ciro Porzio al Quotidiano ieri
Si è accasato al Pianura
Il Francavilla va dall’ex Scarpato
Il vice presidente del Matera Cinnella
Ciro Porzio in maglia biancazzurra
Plasmati sarà premiato oggi in Comune
Matera oggi alle 9,15 premia il suo ambasciatore sportivo Gianvito Plasmati. Nella sala Giunta del Comune di Matera
mattina. «Vedo tanto calore come quello che c’era al Savoia. Una grossa piazza Matera e sono certo che potremo toglierci qualche soddisfazione. Sono un centrocampista d’attacco, ma ho
giocato anche centrale all’occorrenza. Diciamo un jolly dalla cintola in su. Sto bene, perchè mi sono allenato sempre con l’Aversa e sono a disposizione se il tecnico lo riterrà opportuno». Por-
Impagliazzo si allena col Genzano Ciro Impagliazzo si allena col Genzano. Il giocatore potrebbe essere considerato l’attaccante che da sempre il tecnico Peppe Bardi attende. In merito alle voci su di un potenziamento societario al momento la situazione è in via di evoluzione non negativa, quindi potrebbero esserci novità importanti a breve in casa altobradanica. Intanto la squadra sta lavorando sodo agli ordini dello staff tecnico biancorosso in vista del derby di domenica prossima al Comunale contro il Matera. vi.bo.
zio sarà in campo domani mercoledì mattina nell’amichevole con la Juniores. Poi partenza per il Capodanno e rientro previsto per giovedì sera. Renato Carpentieri
FRANCAVILLA – Allenamenti per la compagine sinnica in questi giorni di festività, con tutto il gruppo impegnato sul terreno di gioco dello stadio “G.B. Rossi” di Senise, agli ordini dello staff tecnico rossoblu. Per la ripresa del campionato, i sinnici dovranno farsi trovare al top della condizione visti gli impegni che Del Prete e compagni dovranno affrontare. L’importante successo casalingo per una rete a zero ottenuto nell’ultima gara, contro i molisani del Venafro, ha dato un’iniezione di fiducia a tutto l’ambiente. Segnali questi, considerevoli in chiave play out. Però, adesso non bisogna dormire sugli allori, visto che per il Francavilla ci sono alle porte due trasferte di fila e molto impegnative. E’ vista anche la classifica che è molto corta, con squadre pronte a scalare posizioni molto rapidamente. La prima partita lontana dalle mura amiche, in programma il 4 gennaio, vedrà il Francavilla impegnato in casa del Pianura e la domenica successiva, i ragazzi di Lazic andranno a fare visita alla vice capolista del campionato Nocerina. Gare che se affrontate con la dovuta concentrazione e determinazione possono fruttare dei punti molto importanti. La prima partita dicevamo, vedrà i rossoblù impegnati sul difficile terreno di gioco del Pianura, squadra che occupa la quarta posizione in classifica con ventotto punti, ed è in piena zona play off. La squadra allenata dal mister Gargiulo, viaggia ad alti ritmi in campionato, con le ultime tre vittorie di
Scarpato
fila a scapito di Sant’Antonio Abate, Ischia e Bacoli Sibilla. La formazione campana, può vantare anche il miglior attacco del torneo con trentasette reti, grazie anche al prezioso supporto del duo di attacco Contino/Del Sorbo. In fase difensiva invece, la formazione biancazzurra, non vanta un buon ruolini di marcia, viste le ventitre reti subite. Comunque, il suo alto rendimento e la sua ottima posizione in classifica, cancella questo deficit difensivo. Nella formazione campana è approdato dal mercato di riparazione un ex giocatore rossoblu, si tratta dell’attaccante Scarpato, che ha lasciato la squadra sinnica per fare posto al nuovo arrivato Zagaria. Claudio Sole sport@luedi.it
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Sport Giro di boa in Eccellenza Forza Matera, Irsinese e Rionero le deludenti
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Cristofaro e Murese le big Voti alti in pagella anche per Pisticci e Valdiano QUESTI i voti delle squadre d’Eccellenza al girone d’andata. A. CRISTOFARO 9 Il primo posto lo si deve al gruppo storico che equivale all'Avigliano di due anni fa e all'Atella della stagione scorsa. Ecco da dove è nato lo squadrone che occupa attualmente la vetta. Infatti Santagata, Villano, Volturno, Vaccaro e Montenegro vestivano la maglia granata due stagioni or sono e sempre Villano ma con Astudillo (il prezzo pregiato arrivato a novembre) e Baldini l'anno passato. L'esperienza dei singoli quindi sta facendo da padrona tra i biancoverdi. ATELLA M. 6Ha iniziato male il campionato, ma si è ripresa dimostrando che è ancora una volta la compagine angioina è una valida realtà nel massimo campionato regionale. Sostituire Camelia in panchina non è mai facile, però Mecca ci sta mettendo la faccia e sta ottenendo quello che la società gli ha chiesto ad inizio stagione: una tranquilla salvezza. AVIGLIANO 6 Non conosce pareggi. Sette vittorie e otto sconfitte il bilancio. Ha ringiovanito molto l'organico e Filadelfia è un ottimo motivatore per i ragazzi che fanno parte. L'acquisto azzeccato è sicuramente quello di Biagio Camelia, il figlio del più noto Pinuccio, che con la variazione di ruolo da difensore a centrocampista è l'uomo in più di questa squadra. Il ritornato Petilli e il ritrovato Santopietro sono le conferme assolute della compagine granata. Nell'anno nuovo ci sarà la possibilità di vedere all'opera l'attaccante Tonino Damiano e certamente sarà un altro Avigliano. Occhio anche all'under Coviello prelevato dal Picerno di cui si parla un gran bene. A. TRICARICO 6,5 Il cambio del portiere ha giovato molto a tutta la squadra. Tedesco sinceramente non era l'estremo difensore di garanzia per la compagine rossoblu e merita un encomio la scelta della dirigenza di aver trovato in Pirchio l'uomo della sicurezza tra i pali. Abrescia all'inizio ha accettato ma non ha condiviso la decisione della società, ma è stata la più conveniente per tutti. BALVANO 5 Non riesce ad essere costante nei risultati e il terz'ultimo posto ne è la conseguenza. Le partenze dei fratelli Pecoriello e del giovane attaccante Severino hanno indebolito ulteriormente la squadra e il tecnico Pio Turturiello ne sta risentendo parecchio. Lontano da casa perde sempre e questo fattore non depone affatto bene. BANZI 5 Sei sconfitte di fila fanno pensare che non c'è proprio speranza. Ma la salvezza è a pochi punti. Purtroppo tutte le colpe non possono essere attribuite ad Angelino che ci sta mettendo cuore e anima per rinsavire la squadra da una crisi che sembra non finire mai. Forse il problema è il troppo viavai dei giocatori che non fa stare tranquillo l'ambiente. FERRANDINA 5,5 La campagna acquisti dicembrina è incoraggiante. Con gli innesti del pugliese Lanciano in difesa, del centrocampista argentino Ciardo e dell'attaccante brasiliano Gogoni la
CLASSIFICHE E PROTAGONISTI
Nunzio Montenegro attaccante girovago dei campionati lucani e quest’anno in forza all’Oppido di Manniello ed a fianco i giocatori della Murese in festa.
ECCELLENZA
compagine aragonese può risalire la china. Il team allenato da Stigliano è stata capace alcune volte di far perdere punti importanti alle grandi del campionato è questo non è un dato di poco conto. FORZA MATERA 5,5Fino al pareggio di una settimana fa a Ferrandina dove ha sempre perso non aveva conosciuto come l'Avigliano altri segni “X”. La rivoluzione dicembrina ha portato serenità e fiducia alla squadra neroarancio che crede fortemente nella
Alla ripresa il big match per la vetta
salvezza. L'allenatore Liuzzi si trova al primo anno nella massima serie regionale, ma sta testimoniando di essere un tecnico bravo e poderoso nelle scelte che effettua. IRSINESE 5,5 In panchina è ritornato Patella quest'anno, ma la salvezza dipenderà molto dalla voglia dei giocatori che rispetto alle altre stagioni producevano risultati gratificanti. Aspetteremo il girone di ritorno per vedere se le qualità dei calciatori verranno espresse al massimo. MURESE 8,5 Ha perso il primato per essere caduta due volte in trasferta a Pisticci e a Marsico Nuovo contro il Ruggiero Valdiano, che incontrerà nella finale di Coppa Italia a Venosa con il giorno dell'incontro ancora da stabilire. Chi sta mancando in fase realizzativa è Dutra, soltanto
CLASSIFICA
due gol all'attivo in questo campionato. Il problema è legato ai guai fisici che potrebbe portarseli dietro fino alla chiusura del torneo. Tutte le speranze sono riposte su Di Senso. La formazione di Lardo è ad una lunghezza dall'Angelo Cristofaro Oppido capolista, che ha perso solamente contro i biancorossi e tra una settimana ci sarà lo scontro diretto a Muro Lucano. PICERNO 5,5 Il rifacimento della squadra a dicembre non ha cambiato più di tanto in termini di risultati. In trasferta si perde ogni qualvolta si esce dal “Donato Curcio”. In casa il rientrante “mago” Mastroberti e soci si esaltano davanti al pubblico amico. Per ottenere la salvezza la squadra di Di Mase dovrà invertire la tendenza fuori dalle
mura amiche se vuole evitare la scomoda lotteria russa dei play out. PISTICCI 8,5 Per il secondo anno di fila è uscita in semifinale, ma la cosa più importante è che alla fine del girone di andata si trova ad un punto dall'Angelo Cristofaro Oppido in coabitazione con la Murese. Dopo sei punti in quattro partite (un bilancio poco esaltante per chi vuole salire di categoria), ha inanellato undici risultati utili di fila, di cui otto sono le ultime vittorie con-
secutive eguagliando il record stabilito dall'inseguita compagine di Manniello. Potrebbe raggiungere quello del Lavello di nove (poi ribattuto a dieci dalla stessa formazione allenata allora da Fanelli) fissato nella stagione 2003-04 se riuscisse a battere alla ripresa del campionato il Picerno, sempre perdente in trasferta. POLICORO 7 L'organico è stato cambiato in toto dalla società. Sono stati rinnovati quasi tutti gli undicesimi che sono diversi rispetto alla passata stagione. In porta c'è Annunziata (fermo però da più di un mese per infortunio e sostituito momentaneamente da Maida) e non Piarulli. In difesa ci sono Cicchelli, Digno, Malucchi e Nuzzi e non Leone, Buongiorno e Giannini. A centrocampo ci sono Fumarola, Miraglia, Zizzamia al posto di Pellegrino, Milella e Finocchio. In attacco De Stratis e Nigro al posto di Fiore e Carrassi. Labriola che allena la squadra da quando era in Terza Categoria e che ha sapientemente guidato fino all'Eccellenza sta dimostrando con il quinto posto che i play off sono alla portata e ricordiamo che per un periodo è stato primo in classifica con la Murese. RICIGLIANO 6,5 Non c'è più l'armata di Turco, ma con Natiello il dna è lo stesso. I play off sono dichiarati ugualmente. L'assenza in panchina però del tecnico vietrese ha pesato un po' sulla guida tecnica e alcuni giocatori ne hanno risentito abbastanza della lunga squalifica terminata negli scorsi giorni. Gli ambiti play - off sono alla portata e aver raggiunto il Policoro è già un segnale di fiducia. R. VALDIANO 8 Alla prima storica partecipazione nel campionato di Eccellenza, la squadra campana ha centrato il traguardo della finale di Coppa Italia contro la Murese ed un quarto posto. Però nello staff rosanero sono tutti convinti che le prime tre della classe possano essere raggiunte e nel girone di ritorno la compagine di Masullo vorrà continuare a mantenere l'imbattibilità di risultati utili di fila che tra campionato e Coppa Italia sono 18. Il passaggio dalla Promozione campana a quello dell'Eccellenza lucana ha fatto veramente bene e le partenze del capitano Guida e dell'esperto Malito non si sono fatte sentire più di tanto sul piano dei risultati. V. RIONERO 5 E' l'unica squadra che in questo campionato ha cambiato allenatore. Finamore al posto del dimissionario Ficarazzi e si trova nell'imbarazzo dell'intera regione ultima in classifica visto il noto blasone che possiede. Gli arrivi nella scorsa settimana di Di Perna, Starna, Moscara e Rapolla non sono sufficienti per salvarsi. I vulturini non hanno nulla da perdere nel girone di ritorno. Sulla carta i bianconeri sono spacciati, ma è tutto legato alla forza di volontà se vogliono mantenere la categoria, quantomeno raggiungendo i play - out. Rionero non può perdere l'immagine perché il “Pasquale Corona” ha bisogno di ritornare a sognare come ai vecchi tempi. Biagio Bianculli
Picerno e Banzi in difficoltà
Sport 33 Giro di boa in Promozione Tante delusioni in fondo alla classifica Lunedì 29 dicembre 2008
Un trono diviso in quattro R. Tolve, Miglionico, Viggiano e Pleiade da applausi AL giro di boa un primo bilancio del campionato di Promozione. A. SCANZANO 7 Miglior difesa del campionato. Ventisette risultati utili consecutivi tra le mura amiche di cui venticinque vittorie e due pareggi. Non subisce mai gol in casa. E' a due punti dal quartetto di testa e potrà dire la propria fino alla fine. BELLA 6,5 Un campionato senza grandi aspettative. Prima la salvezza e poi il resto è il motto di Limoncelli che si sta rivelando un buon allenatore in questa categoria. Mauro Ricigliano è affetto da problemi di infortunio e al suo posto in attacco chi sta facendo notare è Troiano che i gol non li fa mancare. B. PLEIADE 8,5 Viola in panchina è una garanzia autentica. Gli acquisti di Lambertini e Fontana sono botti di mercato di sicuro affidamento. Potrà essere quasi certamente l'anti Real Tolve dato che difficilmente Miglionico e Viggiano reggeranno il loro passo. GROTTOLE 6 Venti punti rappresentano un buon bottino alla fine del giro di boa per chi vuole salvarsi. In casa ha buttato troppi punti e nel girone di ritorno dovrà sfruttare il fattore campo per non incorrere come fatto l'anno scorso inevitabilmente nei play out. Il brutto avvio di stagione al momento è stato scongiurato. LAGOPESOLE 5 Il ritorno in panchina di Stenta sembrava aver portato tranquillità, ma così non è stato. La sconfitta contro il Latronico è stata come una beffa per una squadra che era riuscita a bloccare il Borussia Pleiade fuori casa e a battere la Santarcangiolese a domicilio. Serve un'iniezione di fiducia per riprendersi. LATRONICO 5 Ha operato in fase di mercato durante il campionato, ma lo ha fatto un po' tardi. Bisognava costruire la squadra durante il mercato estivo, ma a D'Imperio è stata consegnata un organico pieno di giovani e miracoli non poteva del resto compiere. Ci vorrà un girone di ritorno da fenomeni per evitare i play - out. MIGLIONICO 8 Ha stupito per quel che ha combinato sinora e aver preso Di Tinco si è rivelato un acquisto azzeccato in tutti sensi. La tripletta rifilata al Varisius non è un caso. L'anno scorso non arrivò ai play - off per due punti. Lo scontro diretto perso in casa contro il Moliterno gli costò caramente. La domanda a questo punto è una: riuscirà a restare al comando? MOLITERNO 6,5 Comanda in casa e regala punti in trasferta. Le prestazioni dei rossoblu sono sempre belle da vedere, però vengono poco concretizzate. Si pensa troppo a costruire e poco a segnare con qualche rigore di troppo sbagliato. Ecco perché sono stati gettati alle ortiche molti punti che potevano risultare utili e che
NUMERI E PROTAGONISTI -
Pino Viola allenatore della sorpresa Pleiade, a destra il Miglionico nella gara dell’Immacolata a La Martella e sotto l’attaccante dello Scanzano Daniele Montemurro appena prelevato dal Grottole.
invece sono diventati fatali e letali visto che i play - off sono distanti cinque punti. PESCOPAGANO 5,5 La chiusura del terreno di gioco di Pescopagano ha influito parecchio sul rendimento interno della squadra. Rapone è stato quasi sempre un occasione utile per pareggiare all'avversario in trasferta e solo domenica con il cambio di Toscano al posto di Pinto in panchina è arrivata la prima vittoria casalinga. Gli altri due successi infatti sono arrivati fuori dalle mura amiche. REAL IRSINA 6 Partita
Montalbano in crisi pericolosa
con ambizioni di matricola terribile, ha dovuto ridimensionare i suoi obiettivi. Gli avventi di Santangelo e Palo nella scorsa settimana fanno ben sperare in una risalita verso i play off che sono lontani sette punti. Sarà un'impresa, ma bisogna crederci. REAL TOLVE 8,5 Con Camelia tutto è cambiato. Dai pali ai terminali offensivi. In porta Villa in luogo di Moreschi, in difesa Damiano al posto di Santangelo, a centrocampo Greppo e Pietrafesa che hanno preso il vuoto lasciato D'Andria, e Beneduce e in attacco Benedetto per Gerardi. Sulla carta è la più forte. Nel girone di ritorno con il richiamo della preparazione natalizia tutto sarà più chiaro. SANTARCANGIOLESE 6,5 Ha perso ogni speranza per agguantare i play off. La sconfitta interna
con il Real Tolve è stata la conferma di una squadra che non è più in salute come in avvio di campionato. Ora deve pensare solo a racimolare punti per conservare la metà classifica e rinviare le amboni di vertice alla prossima stagione. S. MONTALBANO 5 In quindici giornate solo tre punti, frutto di una vittoria e quattordici sconfitte. Peggior attacco e peggior difesa. Con questi numeri non si va da nessuna parte. La retrocessione in Prima Categoria è sempre più vicina se si dovesse continuare di questo passo. VARISIUS 5,5 Ha solo un punto di vantaggio sulla zona play - out e alla ripresa del campionato non ha di certo un turno facile: deve andare in casa del Pescopagano il cui vantaggio è di appena un punto. La squadra di Tucci lon-
tano da casa ha raggranellato soltanto un misero punticino ed è proprio il mal di trasferta a rendere difficile la classifica dei materani. VIGGIANO 8 Non fa più notizia. Se l'anno scorso il voto fu 7 per come sorprese gli addetti ai lavori, non poteva che aumentare con questo rendimento. Otto giocatori sono andati via e altrettanti ne sono arrivati. Prima dell'inizio del campionato c'erano dei problemi in difesa e la dirigenza se ne accorta subito in tempo accelerando le
trattative con Stefani e Racina che stanno garantendo sicurezza a tutta compagine biancazzurra. VITALBA 5,5 Potrebbe salvarsi perché con un attacco esplosivo formato dal duo Di Bello - Beneduce è lecito sognare la permanenza. Ci vogliono i risultati e la sosta natalizia deve essere un regalo per potersi preparare al meglio in vista della ripresa il prossimo 4 gennaio nella difficile trasferta di Scanzano. La salvezza si può costruirla soltanto vincendo in casa guardando il calendario nel girone di ritorno. Biagio Bianculli
Vitalba e Lagopesole in bilico
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Sport Prima categoria Gara ripetuta e stavolta hanno la meglio Memoli e soci
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Invicta Burgentia si riscatta Di Mare manda gambe all’aria il Pomarico I.BURGENTIA POMARICO
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I.BURGENTIA: Di mare F., Oliveto G. , Oliveto M. , Salviulo, Di Bari V. , Avino, Colombo, Loisi G. , Di mare C. , Memoli W. , Loisi M. ( 38' st Grano) All. Memoli G: POMARICO: Ferra, Lupo, Ciraci ( 22' st Musillo), Di Lucca M. ( 38' st Lofrumento), Glionna, Nasca, Carioscia, Fiore ( 20' st Rivella) , D'adamo, Montano, Salerno All. Difrigola ARBITRO: Venutolo di Potenza RETE: 11' st Di Mare C. BRIENZA- Basta poco per far pendere la bilancia da una parte, al comunale burgentino è bastata una rete per garantire all'Invicta i tre punti che dopo due sconfitte e nella settimana dopo natale, sembrano quasi un dono da Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, peccato che si è nella freddissima Brienza e non nel deserto di Betlemme e che non ci sia la luce meravigliosa procreata da una giovane sedicenne di Nazareth ma a sprazzi pioggia e neve che ca-
dono sulla pelle di tifosi e giocatori come pugnali acuminati. Nel recupero della prima giornata, quindi la parte di Brenno la fanno i burgentini che grazie ad una sola rete pongono la loro spada su un piatto della bilancia a scapito dei “ victis “ del Pomarico. Gli ospiti nonostante tutto non demeritano, al 10' sono loro a farsi pericolosi , D'adamo ha la palla della rete solo davanti al portiere ma sbaglia clamorosamente. “ Goal sbagliato , goal subito “ e all' 11' , su calcio d'angolo battuto da Di Bari , Di mare C. vola di testa e mette alle spalle del portiere. Il match non è dei migliori, la manovra è troppo macchinosa sia da una parte che d'altra, al 22' e 34' il Pomarico ci prova da fuori , tira prima Ciraci e poi Nasca , in entrambi i casi la palla si spegne tra le mani di Di Mare F. Al 43' l'ultima azione del primo tempo un ottimo Memoli w. disorienta la difesa con un ottimo passaggio per Di Mare C. , il quale tira ma il portiere devia sulla traversa . Il freddo si fa insistente e la partita tende a spegnersi. La seconda metà di gioco comincia ancora con i soliti tiri da fuori
degli ospiti , al 14' e al 20' entrambi i tiri vanno fuori bersaglio. Al 28' tenta Memoli W. da fuori , gran botta ma la palla va di poco alta sulla traversa. Stesso epilogo per il tiro di Di Bari al 33'. Gli ospiti abbandonano il gioco per chiacchierare animatamente con l'arbitro, ma parafrasando la frase del generale romano Marco Furio Camillo “ Non con l'oro si difende l'onore della patria, bensì col ferro delle spade” , i burgentini grazie alla muraglia Avino si fanno avanti e mantengono il risultato senza particolari problemi. Al 41' dopo una punizione di Avino , il portiere ospite si abbandona ad una parata troppo elegante benché il tiro non sia stato irresistibile. La Partita finisce con la vittoria di misura dei Burgentini; nonostante le troppe assenze per infortunio i burgentini hanno dimostrato un buon carattere , buone le prestazioni individuali in particolar modo di Avino in difesa , Memoli W. regista di tutta la manovra di gioco burgentina , Colombo che sta dimostrando una buona condizione e il giovanissimo Di Bari. fra.alt.
Sport
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Ha giocato pure con Cagliari, Salernitana e Bari
Lavello ricorda Pisicchio con una kermesse il 2 gennaio LAVELLO - L'evento del memorial di calcio in ricordo del giocatore Franco Pisicchio, organizzato dall'assessorato allo sport del Comune di Lavello e con il fattivo supporto di mister Principio Caprioli, vuole essere una manifestazione di grande festa dello sport, ma anche una traccia per ricordare la figura del giovane calciatore lavellese tragicamente scomparso in un incidente stradale di 15 anni fa. Il 2 gennaio prossimo per l'occasione si effettuerà, a partire dalle ore 10.00 presso lo stadio comunale dedicato appunto a Franco Pisicchio, un triangolare di calcio con le vecchie glorie del Bari allenate da Pietro Maiellaro, la Nazionale degli Allievi del Bari allenata da Giorgio De Trizio e l'Associazione Melfi, categoria Allievi, il cui responsabile tecnico è Natale Iorio. “I vecchi amici di Franco - ha informato Giovanna Pisicchio, sorella del campione scomparso - che giocavano con lui nel Bari e
che ora allenano squadre giovanili hanno confermato di aderire a questa iniziativa calcistica”. Il percorso calcistico di Franco Pisicchio è stato un sogno realizzatosi a metà. Difatti dai primi calcio sul campo sportivo parrocchiale alle gare tra le fila della squadra lavellese della Forentum, al salto nel Cerignola calcio fino a quando è stato prelevato dal Bari calcio in serie A e da lì poi anche in altre squadre a farsi, come si suol dire le ossa, nel Taranto, nella Salernitana, nel Cagliari in serie B e poi ancora nel Siena e nel Bisceglie in serie C. “Lo sport a Lavello sta finendo - ha dichiarato Giovanna Pisicchio - e questa iniziativa calcistica e sportiva in generale deve smuovere le coscienze dei lavellesi per pensare che a Lavello c'è uno stadio, ha la possibilità di emergere”. Tra le presenze di spicco a Lavello sono attesi i mister Beppe Materazzi, Gigi De Canio, Aldo Papagni, lo scopritore di Pi-
sicchio Gigi Berardi, Tonino La Palma, gli ex calciatori Armenise, De Trizio, Maiellaro e tanti altri. “Nel pomeriggio del 2 gennaio ha detto ancora la sorella di Franco Pisicchio - ci sarà un altro momento calcisticoal Palazzetto dello Sport con un triangolare di calcio con i giovani atleti della scuola calcio Junior di Lavello. I fondi raccolti per questa manifestazione saranno devoluti a tre ragazzi bisognosi per pagarsi l'iscrizione annuale alla scuola calcio. Inoltre cercheremo di lanciare anche un segnale propositivo verso le scuole del nostro territorio. La sensibilità degli esercenti lavellesi è stata lodevole e in tanti hanno contribuito alla realizzazione di questa giornata all'insegna dello sport, dell'amicizia e della sana competizione”. Premiazioni, foto ricordo e goliardici revival caratterizzeranno il resto della giornata del memorial calcistico. Giuseppe Catarinella
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Sport
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Coppa Italia Femminile Piegato il Bar La Notte Pignola con sette realizzazioni
Tutto facile per il Maschito 2002 MASCHITO BARLANOTTE
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MASCHITO 2002: Martino, Sciarrillo, Bochicchio, Colella M., Barbano, Checa, Occhionero, Cuviello, Colella F., Rinaldi, Castellano, De Biase; All. Carlomagno M-Colella F. BAR LA NOTTE PIGNOLA: Genovese, Lavanga, Calvello, Pesile, Fundone, Perone; All. Gentile R. ARBITRO: Paolicelli di Matera RETI: Castellano (4), Checa (2), Colella F., Calvello TRICARICO - Finisce con la vittoria del Maschito 2002 sul Bar La Notte Pignola la finale di Coppa Italia Regionale di Calcio a 5 femminile. Le ragazze allenate dal duo Carlo-
Calcio a 5
magno - Colella, grazie ad un maggior numero di cambi e alla qualità mostrata soprattutto da Rinaldi, Castellano e Colella Francesca (la migliore in campo) sono riuscite ad imporsi con un rotondo 7 - 1 sulle pignolesi, giunte solo in sei a causa dell'influenza che ha colpito ben quattro atlete. Il Maschito parte subito bene con una combinazione tra Rinaldi e Sciarrillo il cui tiro termina a lato; subito dopo è ancora Rinaldi a rendersi pericolosa ma il suo tiro termina sul palo. Il break del Pignola è affidato a Fundone che prima offre un perfetto assist a Pesile che calcia fuori e poi, dopo un'azione personale colpisce l'esterno della rete. La partita è veloce e in un rovesciamento di campo Castellano porta il Maschito in vantaggio: difen-
de palla, si gira e insacca alle spalle del portiere avversario. Subito dopo si infortuna Fundone (per lei accertamenti alla spalla presso l'Ospedale locale), che perde così il suo elemento più pericolo in fase d'attacco. Il Maschito acquisisce maggior sicurezza, Castellano vede e serve Colella F. la quale sola davanti alla porta raddoppia. Nel Pignola spicca soprattutto il capitano Perone la quale prima costringe Martino alla parata bassa e subito dopo, con il portiere battuto colpisce il palo. Poi si mette in mostra Rinaldi che offre prima un assist a Checa e poi un altro a Sciarrillo ma entrambe sprecano. Prima della fine del tempo Pesile potrebbe accorciare le distanze ma il suo tiro lambisce il palo; infine Colella F. si invola
sulla destra mette al centro per Castellano che, sola davanti alla porta, svirgola. I primi cinque minuti del secondo tempo decidono definitivamente l'incontro: Colella F. intercetta palla a centrocampo e lancia Castellano che di sinistro insacca il 3 a 0; il tempo di battere a centrocampo che Checa recupera palla e scaglia un forte destra che finisce, imparabile, sotto l'incrocio dei pali; un ribaltamento di fronte e ancora Colella F. offre a Checa l'assist per il 5 a 0. il Pingnola si riprende dallo shock e, dopo un'azione personale di Pesile, Calvello da pochi passi sigla il gol della bandiera. Il Maschito non accelera e si fa vedere soprattutto con Colella F. capace di abbinare grande quantità a buona qualità. Sul finire della ga-
La premiazione della formazione del Maschito 2002
ra Castellano arricchisce il suo bottino personale e quello della squadra con altre due reti: dapprima, lasciata sola dalla difesa avversaria infila abilmente il portiere e poi, sul lancio di Di Biase colpisce al volo in girata siglando un gol che fa applaudire tutto il pubblico presente sugli spalti. Orgogliosa e buona dal punto di vista atletico la prova della neonata squadra femminile del
Bar La Notte Pignola che senza l'infortunio di Fundone sarebbe stato sicuramente più pericoloso. Ottimo il Maschito 2002. Alla fine soddisfatto Pino Palazzo che, congratulandosi con le ragazze presenti nonché con gli staff tecnici e dirigenziali, ha evidenziato come il movimento femminile sia in crescita. Paolo Paradiso sport@luedi.it
Decide la doppietta di Lioi e i gol di Cuviello e Moretti. Agli jonici, Santarsiero non basta
La Meco alza la coppa al cielo Battuto lo Scanzano nella finalissima di Salandra MECO POTENZA 4 L. SCANZANO 3 MECO POTENZA: Pacifico; Brindisi; Lioi; Benevento; Pronesti; Cuviello; Richiutti; Moretti; Bruni; Tancredi; Sabia; Perrone. All. M. Brindisi LIBERTAS SCANZANO: Vampo; Masella; Epifania; De Lorenzo; Di Pinto; Cospito; D'Artizio; Santarsiero; Amendolara; Panetta; Prezioso; Gatto. All. N. Todaro ARBITRI: Alagia di Bernalda e Di Lucchio di Venosa RETI: M. Potenza 9' pt e 5' st Lioi; 21' pt Cuviello; 25' pt Moretti. L. Scanzano: 15' pt e 11' st Santarsiero; Masella 18' pt. SALANDRA - Due squadre hanno disputato una buona partita, una sola alza la coppa al cielo: la Meco Potenza. L'inizio della partita nei primi cinque minuti vede il predominio degli ionici, poi i potentini prendono le giuste misure, sfiorano il gol al 7' e vanno a segno al 9' minuto con Lioi. Subito dopo è lo Scanzano pericoloso con Prezioso seguito dal contropiede potentino con Benevento mentre al 15 lo Scanzano pareggia col n. 8 Santarsiero. Il primo tempo comincia a prendere una sua fisionomia con un gioco di squadra più completo del Potenza ed un contropiede abbastanza pericoloso dello Scanzano che passa in vantaggio al 18' con Masella. Al 21' pareggia Cuviello per il Potenza e al 25' Moretti porta in vantaggio la squadra del capoluogo di regione che chiude il primo tempo per 3-2. Non cambia la fisionomia nel secondo tempo. I primi minuti a vantaggio dello Scanzano che però subisce al 5' minuto il quarto gol, secondo personale di Lioi. All' 11' segna ancora Santarsiero per lo Scanzano dimezzando le distanze, ma che fissa il definitivo risultato sul 4 a 3 a vantaggio dei potentini. Gli ultimi minuti hanno visto un po' di nervosismo in campo con due ammoniti dello Scanzano, Santarsiero e D'Artizio, conseguenza piuttosto di gioco atletico, che da scorrettezze. La partita infatti è stata corretta e brillantemente diretta dai due direttori di gara, che sono intervenuti sostanzialmente in poche occasioni. Hanno presenziato alla premiazione il Presi-
Le fasi della premiazione
La terza rete realizzata dalla Libertas Scanzano
dente regionale della Figc Piero Rinaldi che ha premiato la seconda classificata; il delegato e responsabile del calcio a 5 Pino Palazzo che ha premiato la prima classificata; il consigliere Figc Gianfranco Tubito e l'assessore allo sport del Co-
mune di Salandra che hanno consegnato un presente ai direttori di gara fra il tripudio dei tifosi potentini, accorsi numerosi e quelli di Scanzano, non in misura inferiore ma più sconsolati. Costantino Di Cunto sport@luedi.it
Sport 37 Memorial Chiriaco Assenti Gigi Delli Carri, Marchese e Armentano Lunedì 29 dicembre 2008
Castellitto spinge l’Invicta Centre Corporelle vittoriosa contro il Benevento CORPORELLE 76 BENEVENTO 72
Il Battipaglia va in finale
Passo falso del Bernalda
CENTRE CORPORELLE POTENZA: Favia 11, Marino 14, Castellitto 22, Pellegrini 13, Ginefra 9, Viggiano, Dimitriu 7, Pernice. All. Dino De Angelis. BASKET BENEVENTO: Catapano 9, Boero 20, Dell’Aquila, La Torre 19, Dimoia, Vulekovic 14, Pi sacane 6, Francia 2. All. Francesco Grande. ARBITRI: Conte e Brienza di Potenza. PARZIALI: 20-15, 34-36, 56-44, 76-72 NOTE: Spettatori 400 circa. Nessun fallo tecnico fischiato, nessun fallo antisportivo. Uscito per cinque falli Vulekovic. LA CENTRE Corporelle Potenza raggiunge in finale il Battipaglia superando con il punteggio di 76 a 72 il Basket Benevento. Ironia della sorte la gara della Corporelle termina con lo stesso risultato della prima semifinale. Gara tenuta in pugno dalla squadra di Dino De Angelis priva di Delli Carri, assente per problemi personali, di Marchese assente per il problema al ginocchio e di Armentano. La Centre Corporelle Potenza ha guidato le operazioni in campo facendo leva sull’indubbia classe di Mimmo Castellitto e Stefano Marino, autori di 22 e 14 punti. L’inizio è combattuto le due squadre lottano tanto e difendono positivamente. De Angelis schiera in campo il giovane Pernice e Dimitriu, la Corporelle Potenza va avanti grazie ai canestri di Mimmo Castellitto e le scelte positive in cabina di regia di Simone Ginefra. Gli ospiti cercano di reagire e riescono nell’intento nel secondo parziale quando proprio nel finale superano la Corporelle Potenza troppo distratta in attacco. Nel secondo parziale la squadra potentina (entrambe le formazioni sono scese in campo con la maglia biancoceleste a parti invertite) è lenta e prevedibile nella manovra, la compagine del Sannio ne approfitta e mette in difficoltà i lucani. Il terzo parziale di gara vede i potentini più vivaci, Dimitriu fa il suo, Pellegrini e Marino regalano emozioni a De Angelis mentre sul versante campano La Torre mantiene in gara la compagine sannitica. Benevento comunque non riesce a contenere la forza dei potentini, i falli cominciano a condi-
BATTIPAGLIA76 BERNALDA 72
Pellegrini e Marino che hanno chiuso in doppia cifra nella gara contro il Benevento e sotto capitan Mimmo Castellitto, autentico trascinatore della Centre Corporelle (foto Andrea Mattiacci)
VIRTUS BATTIPAGLIA: Del Prete 5, Vicinanza, Menduto 11, Chiavazzo 11, Palmentieri 3, Maloba 4, Ferrante 22, Longo 10, Filippi 7, D’Elia, Santucci, Luca 2. All. Andrea Merletti. CESTISTICA BERNALDA: Carpineti 2, Gabrielli 7, Perrucci 8, Di Giacomo 10, Azan 18, Russo, Sibilano. All. Alberto Brogialdi. ARBITRI: Giugliano e Larocca di Potenza. PARZIALI: 27-16, 4626, 62-44, 76-72. NOTE: Uscito per cinque falli Longo. Espulso Maloba, antisportivo a Vicinanza. Azan autore di 18 punti
zionare le operazioni in campo ai due allenatori e ne viene fuori una gara molto caotica segnata da tanti errori e confusione generale. La Centre Corporelle Potenza è solida, anche quando Mimmo Castellitto commette il quarto fallo e si siede in panchina. Il Benevento commette una serie infinita di errori che consentono alla Corporelle di gestire il gioco. Quando rientra in
campo, Mimmo Castellitto piazza i suoi immancabili siluri che tengono a debita distanza la compagine di Francesco Grande. La squadra potentina segna con Pellegrini e Dimitriu i canestri della tranquillità e vola facilmente in finale dove incontrerà la Virtus Battipaglia. Senza Gigi Delli Carri, Antonello Marchese e Guglielmo Armentano i potentini hanno fatto valere la
classe indubbia dei singoli, la caratura tecnica della squadra e l’ottimo lavoro complessivo svolto finora dalla società del presidente Antonio Colangelo. Oggi alle 17:30 scendono in campo per il Memorial Chiriaco la Cestistica Bernalda e il Basket Benevento. Alle 19:30 la finalissima tra la Corporelle Potenza e la Virtus Battipaglia. sport@luedi.it
VINCE la Virtus Battipaglia la prima semifinale del trofeo Luigi Chiriaco svoltosi ieri al Pala Pergola di Contrada Rossellino. La squadra allenata da Andrea Merletti ha avuto la meglio sulla Cestistica Bernalda al termine di una partita condotta sin dalle prime battute dalla formazione campana. Bernalda parte in sordina e subisce la maggiore aggressività della compagine campana, abile con Ferrante e Menduto a segnare canestri importanti. La formazione di Merletti ben disposta in campo fila liscio con la difesa attenta e la predisposizione al sacrificio tattico. Il quintetto di Brogialdi soffre e viene tenuto in partita dall’ottimo Azan. La gara è sempre nelle mani della Virtus Battipaglia più concreta e solida in tutte le fasi della gara. La squadra di Merletti tiene magistralmente il campo nonostante la differente caratura tecnica e di campionato. Ferrante segna a raffica, Longo batte cassa e per gli jonici è dura risalire la china al cospetto di una Virtus Battipaglia che lotta e sgomita come un toro fe-
B2 Donne Le ragazze bernaldesi giocheranno in casa gli scontri diretti
Pink, sarà fondamentale il fattore campo BERNALDA - La lunga pausa natalizia (il campionato ricomincerà l'11 gennaio con la prima sfida del girone di ritorno) non distoglie la Pink Bernalda “Riva dei Greci” dagli impegni, ovvero dalla ripresa della preparazione dopo i rilassamenti festaioli. E così Melchiorre e compagne tornano in questi giorni a calcare il parquet del PalaCampagna per trovare nuovamente una condizione accettabile in vista della fase più delicata della stagione, quella in cui si deciderà la griglia playout e quindi la maggiore o minore possibilità di difendere il diritto a restare in B2. Ed è questo l'aspetto più importante se si vuole analizzare il comportamento delle ioniche fino ad ora, considerato che l'unica vittoria ottenuta fin qui, in
casa ed a spese del Santeramo, relega la formazione del presidente Cospite all'ultima posizione in classifica con 2 punti; cosa che, in realtà, conta poco dal momento che la lotta tra le ultime quattro (oltre alla Pink ci sono Mesagne, S. P. Vernotico e Santeramo), non essendo prevista la retrocessione diretta, è appunto lotta per acquisire le migliori posizioni in vista della fase finale. E in questo senso il campionato è ancora tutto da giocare poiché le lucane, come afferma il diggì Ninno, “dopo le prime quattro partite impossibili contro le migliori del torneo, dovranno poi vedersela con le tre dirette concorrenti, due delle quali saranno ospiti al PalaCampagna, e questo ci pone in una piccola ma importante situazione di vantag-
gio sulle altre; in fondo ciò che ci preme è arrivare quinti o sesti per avere la eventuale terza gara in casa. Comunque, negli ultimi turni la squadra è apparsa in ripresa, perdendo talvolta solo per una serie di circostanze negative: speriamo innanzitutto che per i prossimi impegni ci sia la possibilità di svolgere allenamenti al completo, cosa che è venuta a mancare quasi sempre finora”. Della difficoltà di svolgere una preparazione adeguata si era lamentato spesso lo stesso coach Paradiso che, tuttavia, non smette mai di sfoderare fiducia nella sua squadra e ottimismo sulla agognata salvezza. Cosa che sapremo con esattezza solo nel mese di febbraio. Giovanni Palmieri La formazione della Pink Bernalda sport@luedi.it
rito. Brogialdi cerca di mischiare le carte. I suoi atleti pian piano gli danno ragione. Battipaglia contiene il serrate degli ionici e, anzi conduce anche con un massimo vantaggio di diciotto punti sul punteggio di 65 a 47. A questo punto e siamo al quarto periodo i bernaldesi piazzano un parziale favorevole che consente al team di Brogialdi di andare in testa. I campani perdono la testa, a farne le spese è il colored Maluba che viene espulso dai direttori di gara. Il finale è caotico, i bernaldesi perdono diverse opportunità per archiviare positivamente la gara e il solito immarcabile Ferrante punice oltre misura la compagine di Alberto Brogialdi. I campani segnano canestri determinanti e volano via verso la finale di questo pomeriggio alle 19:30 contro la Centre Corporelle Potenza di Dino De Angelis in un Pala Pergola che sembra simile al Pala Ghiaccio di Omsk viste le temperature polari registrate all’interno dell’impianto. f.menonna@luedi.it
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Sport
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Ancora una doppia seduta
Oggi test col San Severo
MATERA - Ancora una doppia seduta di allenamento per la Bawer Matera che ieri ha ripreso il lavoro in palestra dopo la breve sosta natalizia. La squadra del presidente Michele Vizziello si è ritrovata nella mattinata di ieri al PalaSassi per svolgere una seduta atletica utilizzando la piscina della struttura polifunzionale cittadina. Nel pomeriggio, invece, la squadra di Claudio Corà si è spostata al Palazzetto di Lanera per svolgere la seduta tecnica. Lo spostamento è stato necessario per consentire lo svolgimento di un evento musicale al PalaSassi. Unico assente, oltre ai giovanissimi del luogo, il capitano Francesco Longobardi che rientrerà in gruppo già oggi. «Anche per oggi - spiega il general manager Michele Santantonio - la squadra svolgerà una doppia seduta di allenamento. E sarà così fino a mercoledì 31, quando sarà lasciato alla squadra il pomeriggio libero, per poi ritrovarci in palestra il pomeriggio di Capodanno, in modo da preparare al meglio la ripresa del campionato contro il Ferentino». a.mutasci@luedi.it
ALLENAMENTO domenicale per la Levoni Potenza. Ieri pomeriggio i ragazzi di Gianni Tripodi si sono allenati presso il Polifunzionale di Via Roma in vista della prossima gara di campionato che vedrà i lupacchiotti potentini impegnati a Trapani contro la Banca Nuova Trapani. Fatta eccezione per l'infortunato Massimo Ruggeri tutti i giocatori biancorossi sono stati presenti all'allenamento, ivi compreso Giancarlo Palombita. Ha preso parte alla seduta tattica anche il giovane talento potentino Francesco Santamaria, assente sabato pomeriggio. Al momento nulla è trapelato circa la posizione di Palombita che salvo sorprese dell'ultim'ora dovrebbe rimanere a Potenza almeno fino a Capodanno. Domani Antonino Rato e compagni disputeranno un test amichevole contro il San Severo al Pala Pergola di Contrada Rossellino. I ragazzi di Tripodi lavoreranno anche oggi sempre nella struttura sportiva di rione Risorgimento. Francesco Menonna f.menonna@luedi.it
Michele Santantonio
Gianni Tripodi
C2 Ha portato per la prima volta il Ctr La cascina nella poule promozione
Coach Daraio lascia il Senise Il presidente Totaro sta cercando il sostituto SENISE - La notizia era nell'aria da qualche giorno ma adesso nelle ultime ore, sembra diventata ufficiale o quasi. Pierino Daraio, coach del Ctr La cascina Senise, avrebbe deciso di lasciare la guida tecnica della prima squadra. Tradotto in poche parole, non parteciperebbe più alla fase finale, playoff della sua squadra. Prima ancora comunque di possibili ed inutili esercizi di polemiche che potrebbe innescare tale clamorosa decisione, c'è da precisare che non esiste alcun giallo né tantomeno frizione di sorta tra il coach, oramai ex e la squadra o tra esso ed il presidente Mario Totaro. La decisione assunta con grande serenità di valutazione e costrutto da parte di Daraio, sarebbe arrivata a seguito di problemi strettamente personali che nulla hanno a che vedere con il Ctr La cascina. Semmai, è la gestione delle due cose insieme che diventerebbe impossibile per il cocah che ha, a questo punto, preferito mollare anzicchè continuare magari con pregiu-
Pierino Daraio
dizio del suo pieno apporto alla squadra. Una decisione dunque che stando così le cose, appare molto saggia ed in linea con la condotta morale del personaggio. Il tecnico Daraio, comunque potrebbe continuare a guidare il settore giovanile, da dove sono usciti e stanno uscendo tanti bravi giocatori che potranno fare il futuro del Senise e non solo. Ma per lui adogni modo, c'è la non usuale soddisfazione di lasciare dopo aver conquistato un primato storico per il Ctr di Mario Totaro: la con-
quista della disputa dei playoff del girone C della serie C2 campana. Una soddisfazione quasi ogni anno sfiorata dalla squadra senisese, ma mai raggiunta. Ed invece questa volta, è stata raggiunta con ben tre gare di anticipo ed è questo un altro record. Il Ctr infatti ha perso tranquillamente le ultime tre gare, ma ha comunque mantenuto saldo il secondo posto dietro l'Agropoli e l'accesso ai playoff. All ripresa dunque, prevista per il 13 gennaio del nuovo anno, sulla panchina che potrebbe portare alla conquista di un sogno, non ci sarà Pierino Daraio ma un altro allenatore che il presidente Mario Totaro, dovrebbe annunciare nel più breve tempo possibile. Anche per permettergli di conoscere la squadra ed iniziare la preparazione, sperando naturalmente nel pieno recupero di tutti i giocatori, a cominciare da Lino Durante e Gonzalo Marin, fermi da circa due mesi. Gianni Costantino sport@luedi.it
C2 Retrocessione Dirigenza al lavoro in vista della seconda fase
La Lucos prepara delle novità MONTESCAGLIOSO- La Lucos Ingest Montescaglioso, perdendo per 77 a 75 la gara interna disputata contro la capolista Basket Club Giugliano, ha chiuso la prima fase del campionato di serie C2 girone A, il primo in questa categoria della società cestistica montese. Per gli atleti guidati in panchina da Marcello De Stradis il bilancio delle prime 14 gare è di tre affermazioni e undici sconfitte, risultati che hanno comportato l'ultimo posto con soli 6 punti conquistati (contro Sant'Antimo in casa e in trasferta, mentre al Palauditorium “Wojtyla” di Montesca- Davide Resta glioso hanno battuto la Mizar Torre del Greco). La Lucos Ingest, per quel che riguarda la seconda fase, è stata inserita nel Girone Retrocessione insieme a Gieffe V. Games, C.A.P. Nola; Renauto 2000; Basket Capua, Nuova Polisportiva S. Antimo, Basket Team Pellicano e Associazione Pallacanestro Cercola (Napoli). Proprio sul campo dei campani la squadra montese farà il suo esordio nella secon-
da fase: la gara si giocherà l'11 gennaio 2009, con inizio alle ore 19.30. La prima gara interna è invece fissata per il 17 gennaio, alle 19, quando a Montescaglioso, dopo la prima fase, tornerà ad esibirsi la Renauto 2000. In vista di queste nuove quattordici sfide che decreteranno la permanenza nella serie C, la società montese sta effettuando delle valutazioni. Sia il presidente della Lucos Ingest Rocco Santarcangelo che il dirigente Pasquale “Lino” Santarcangelo hanno voluto mantenere il riserbo sulle eventuali novità che potrebbero maturare, affermando che appena ci saranno delle decisioni definitive saranno rese note. In ogni caso, l'attività sportiva dei cestisti montesi, a causa della concomitanza con eventi di natura extrasportiva nel Palauditorium “Karol Wojtyla”, ha dovuto essere necessariamente interrotta. Michele Marchitelli sport@luedi.it
Sport D Prima gioia del Bernalda ai danni del Picerno
Il Rionero vince il derby del Vulture NELL'OTTAVO turno di andata del campionato maschile di serie D si sono giocate quattro gare. Il match tra la Renudo Vito Lepore Potenza e il Basket Zagaria Salandra non si è disputato a causa della richiesta pervenuta dal complesso materano di rinviarne le ostilità a data da destinarsi. Dunque anche l'ottava giornata è stata “anatra zoppa”. Nelle altre gare invece i risultati sono stati comunque interessanti. Nell'anticipo di martedì sera al Palasassi di Matera netta affermazione della Climacenter Datacontact Pielle Matera sulla Co.Re.Ma Virtus Matera con il punteggio di 75 a 45. I cinquecento appassionati presenti al Palasassi hanno vissuto una serata di festa all'insegna del sano divertimento. Bene la Levoni Potenza che ha sconfitto alla Palestra Vito Lepore di Potenza il Cus La Cartotecnica Potenza con il punteggio di 84 a 74. I ragazzi di Donato Fiore si sono imposti con una certa autorità sul gruppo universitario allenato da Antonio Luongo
che ha dovuto chinare il capo alla maggiore intraprendenza della compagine biancorossa. Meritata affermazione interna della Cestistica Bernalda sulla Lucana Salumi Picerno. Al Palasport Peppino Campagna gli jonici si sono affermati con il punteggio di 71 a 63 al termine di una partita caotica e ricca di agonismo. Gli ospiti hanno cercato in tutte le maniere di mettere in crisi la formazione materana che ha retto bene l'urto conquistando due punti importanti in ottica futura. Successo casalingo nel derby del Vulture-Melfese dell'Aics Pallacanestro Varlotta Rionero in Vulture sulla New Olimpia Pallacanestro Melfi. I rioneresi si sono imposti, al Pala Gaudo sulla compagine federiciana con il punteggio di 79 a 62. Vittoria netta dei vulturini che hanno sfruttato il fattore campo per superare il complesso ospite. Ha osservato il turno di riposo previsto dal campionato il Ciumnera Potenza di Michele Montemurro. f.menonna@luedi.it
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Sport
Adesso la Lore Lei deve difendere il primo posto conquistato a Napoli
Libri e letture I PIÙ LETTI
In Italia
I soldi di tutti e il suq di pochi
LUCIANA LITTIZZETTO La Jolanda furiosa Mondadori - E. 17,00 2) PAOLO GIORDANO La solitudine... Mondadori - E. 18,00 3) M. MAZZANTINI Venuto al mondo Mondadori- E. 18,60 4) CARLOS RUIZ ZAFON Il gioco dell’angelo Mondadori - E. 22,00 5) STHEPHENIE MEYER Twilight Mazzantini Fazi - E. 17,5 6) ROBERTO SAVIANO Gomorra Mondadori - E. 15,50 7) STHEPHENIE MEYER Eclipse Fazi - E. 17,80 8) MURIEL BARBERY L’eleganza del riccio E/O - E. 18,00 9) STHEPHENIE MEYER New Moon Fazi - E. 17,80 10) VALERIO MANFREDI Idi di marzo Mondadori- E. 18,60 Barbery
Stefano Lepri prova a “raccontare” dove finiscono i nostri soldi di MANUELA TULLI
In Basilicata
Littizzetto
Manfredi
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Come parlare di economia con un linguaggio semplice
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STHEPHENIE MEYER Twilight Fazi - E. 17,5 2) LUCIANA LITTIZZETTO La Jolanda furiosa Mondadori - E. 17,00 3) M. MAZZANTINI Venuto al mondo Mondadori- E. 18,60 4) J. K. ROWILING Le fiabe di Beda Salani - E. 10,00 5) ROBERTO SAVIANO Gomorra Mondadori - E. 15,50 6) CLERICI - MORONI Scuola di cucina Mondadori - E. 19,00 7) CARLOS RUIZ ZAFON Il gioco dell’angelo Mondadori - E. 22,00 8) VALERIO MANFREDI Idi di marzo Mondadori- E. 18,60 9) MURIEL BARBERY L’eleganza del riccio E/O - E. 18,00 10) STHEPHENIE MEYER New Moon Fazi - E. 17,80 1)
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RACCONTARE l’economia non è sempre una cosa facile perchè al di là dei tecnicismi e dei numeri bisognerebbe sempre tenere presente che ci sono storie vere, c'è la vita della gente, il lavoro, a volte la difficoltà ad arrivare a fine mese. Raccontare quel pezzo di economia che è la finanza pubblica è cosa a volte ancora meno facile: i numeri diventano lunghissimi, così lontani dalle cifre dei nostri conti in banca, la terminologia è spesso di non immediata comprensione, i meccanismi di costruzione di leggi e bilanci sono di una complicazione che può sembrare quasi creata ad arte. Eppure quando si parla di «fabbisogno», «finanziaria», «deficit», «indebitamento», «avanzo», «tasse», non si parla altro che di soldi dei cittadini. Lo sa bene Stefano Lepri, giornalista economico de La Stampa, che ha appena pubblicato un libro proprio per “raccontare”, con un linguaggio semplice, dove finiscono i nostri soldi, come vengono spesi da chi governa ad ogni livello e perchè la finanza pubblica italiana è da sempre così in sofferenza. Lepri parla così dei conti dello Stato, partendo dalla freddezza dei numeri per arrivare alle lobby, agli intrecci tra politica e soldi, alle inefficienze e alle contraddizioni del sistema della spesa. Giornalista sul campo da tanti anni, l’au-
tore del libro non ci offre un saggio economico nel senso tradizionale del termine ma parla di luoghi, di persone, di fatti per dare un’idea concreta di come vengono utilizzati i soldi pubblici. Che poi sono quelli dei cittadini. E nel “racconto”, dunque, più che teorie ci sono “immagini” concrete. C'è la Sala del Mappamondo alla Camera, dove si sono consumate negli anni centinaia di riunioni per la Finanziaria. Ci sono i parlamentari, con nomi e cognomi, artisti nel trasformare gli interessi del loro piccolo o grande elettorato (dagli apicoltori ai forestali della Calabria, per citare un paio di esempi ricordati nello stesso volume) ne-
gli interessi generali del Paese. Ci sono le barbe non fatte dei protagonisti di questi interminabili tira-e-molla. Le battute passate alla storia. E c'è soprattutto quello che Lepri con un termine davvero azzeccato chiama il “suq”, quel mercato tutto italiano che ogni anno in autunno trasforma il Parlamento in un teatro di trattative no-stop. Quest’anno la Finanziaria è stata anticipata in una manovra triennale, varata in estate, e i disegni di legge veri e propri su Finanziaria e Bilancio sono stati pressochè blindati tanto che ne è previsto il via libera definitivo da parte del Parlamento proprio questa settimana (tra martedì e
Il ricordo
Romanzo postumo di Carbone A cinque mesi dalla sua scomparsa in un incidente stradale, è stato commemorato lo scrittore Rocco Carbone alla Casa Circondariale Femminile di Rebibbia, dove aveva lavorato come insegnante fin dal 1998. Nell’occasione gli è stata intitolata la Biblioteca centrale del carcere. Mondadori pubblicherà l’anno prossimo il suo ultimo romanzo intitolato Per il tuo bene. Rocco Carbone, morto a 46 anni il 18 luglio scorso in un incidente con la sua moto, era nato a Reggio Calabria nel 1962, e aveva studiato a Roma e alla Sorbona a Parigi. Dopo aver svolto attività di critico e saggista, nel 1993 aveva esordito nella narrativa con il romanzo Agosto, a cui avevano fatto seguito Il comando (1996), L’assedio (1998), L’apparizione (2002) e nel 2005 Libera i miei nemici. Tra le sue numerose collaborazioni, quelle alle riviste L'Indice, Linea d’ombra, Nuovi Argomenti, Paragone, nonchè ai quotidiani La Repubblica, L’Unità, Il Messaggero.
La copertina del libro
mercoledì), quando invece normalmente il voto finale arrivava sempre a ridosso del brindisi di Natale. Ma Stefano Lepri non sembra convinto del fatto che la situazione sia radicalmente cambiata e ne parla proprio nel primo capitolo del suo libro: «Operazione Tremonti. Gli 'assalti alla diligenzà sono davvero finiti?». C'è anche un capitolo sulla cosiddetta 'castà. I privilegi dei politici però pesano, a conti fatti, «soli 70 centesimi – avverte l’autore – ogni 100 euro che paghiamo di tasse. Il problema vero non sta nei costi della politica, che certamente è bene ridurre, ma nei costi che la politica addossa all’amministrazione». E poi c'è la questione delle tasse, con un’Italia divisa tra una pressione fiscale altissima e un’evasione da record. Nel libro si parla anche del debito pubblico tra i più alti del mondo che, foraggiato nel passato da sprechi e regalie clientelari, non è solo una delle grandezze macroeconomiche. Il debito pubblico sono soprattutto quei 18 euro su 100 – come viene ricordato nel libro – che ogni anno vengono prelevati dalle nostre tasse per pagare gli interessi. E dunque sono quei 18 euro in meno di scuole, strade, servizi. A chiudere il libro è infine un utile glossario perchè se i termini della finanza, grazie o per colpa della crisi internazionale, cominciano ad essere patrimonio del linguaggio comune, quelli della finanza pubblica ancora nono sembrano altrettanto “popolari”. Stefano Lepri La finanziaria siamo noi Chiarelettere editore pp. 211- euro 13,60
IL ROMANZO
ECOMAFIA
DAL LIBRO ALLA FICTION DI SUCCESSO, L’ULTIMO LIBRO DI SANTI GIOFFRÈ
IN NAVI A PERDERE DI CARLO LUCARELLI
La Seminara di Artemisia Sanchez
Il caso Jolly Rosso
di FRANCO DIONESALVI
CARLO Lucarelli racconta, nel suo ultimo libro, Navi a perdere, (Edizioni ambiente, pag. 136, euro 10,00) la vicenda di Natale De Grazia unico testimone al processo della Jolly Rosso, la nave dei veleni affondata nei primi anni ‘90 a largo di Amantea, sulla costa tirrenica della Calabria. Ci sono navi che affondano, purtroppo capita. E spesso non si riesce più a trovarle, colpa degli abissi marini. Poi ci sono navi che sono lì lì per affondare e invece, dopo che l'equipaggio le abbandona, ricominciano a muoversi e si spiaggiano da qualche parte. Succede, ad esempio alla Rosso, dicembre 1990. Eppure ci deve essere qualcosa di strano in alcune di queste navi fantasma. Perché altrimenti entrerebbero in azione Capitanerie di Porto, Procure, Commissioni parlamentari, Nuclei speciali dei Carabinieri? Saranno le modalità del naufragio a non convincerli? O le rotte? O i marinai che scompaiono? O forse saranno
CONTEMPORANEAMENTE allo sceneggiato televisivo andato in onda su Raiuno, esce il libro che racconta la storia da cui è tratta quella fiction, “Artemisia Sanchez”, un romanzo di Santo Gioffré. Di questo scrittore avevamo avuto modo di leggere il “Leonzio Pilato”, cominciando così ad avvederci della peculiarità del suo stile e dei suoi intenti. Egli infatti ha deciso di rinverdire le fortune del romanzo storico, adottandolo come strumento per farci conoscere e gustare epoche e personaggi di una Calabria antica, di cui pochi sanno e pochi riescono a goderne la ricchezza di estro e umanità. Così ci ha parlato di Leonzio Pilato, traduttore di classici greci e presenza importante per Petrarca e per Boccaccio, ma dai più ignorato e anzi confuso con l'inviso Ponzio Pilato. E ora ci fa conoscere un'altra vicenda della sua città, Seminara. Ma lo fa con commossa partecipazione; partendo da una serie di dati reali, ricostruendo un territorio e delle mappe del passato, ma riempiendo le caselle vuote della storia con narrazioni sentite e cariche. Don Angelo Falvetti è il curato di Santa Maria dilli Poveri. È stato costretto a fare il prete dal padre, per ragioni di convenienza fiscale, per proteggere le sue proprietà. In realtà il protagonista del racconto è ani-
I protagonisti della fiction Rai
mato da forti spinte di conoscenza, da curiosità e passioni intellettuali, ma non manifesta alcuna particolare vocazione religiosa, e nemmeno un vero spirito missionario nei confronti della collettività. È invece molto sensibile al fascino femminile, e si lascia trascinare in storie amorose che sostiene con passione e sensualità. La più intensa, destinata a segnarlo per sempre, è quella che lo lega ad Artemisia Sanchez, appartenente a una famiglia nobile, rimasta vedova per fatto di sangue in giovane età. Così don Angelo lascia che cresca l'avversione di diverse persone nei suoi confronti, anche perché si schiera con gli innovatori tecnicoscientifici, che vogliono portare nuo-
ve tecniche in agricoltura, e sono invisi alla maggioranza del paese reazionaria e chiusa ad ogni cambiamento. Il romanzo è costruito con la tecnica del flashback, per cui tutta la vicenda noi la apprendiamo dal racconto che don Angelo, gravemente ferito da un attentatore, fa al medico che cerca di salvarlo. Così ci viene raccontata una Calabria Ultra di fine 1700 in cui i soprusi dei Borboni si intrecciano alle prepotenze dei baroni locali, alle guerre cruente fra le famiglie, alle scorribande dei briganti. Pur martoriata da tante ferite, emerge e talora conquista tutta la scena una terra ricca di bellezze naturali, di squarci di luce, di acque fragranti, e anche di bellezze artistiche spesso legate alla calda devozione popolare. Fino al prorompere di un crudele deus ex machina: il terremoto. Che fa migliaia di vittime, rade al suolo le città, ridisegna le geografie dei fiumi, delle pianure e delle colline. Sono proprio le pagine che raccontano quel terremoto - uno dei tanti che infierirono sulla Calabria - fra le più intense del romanzo. Anche perché, davanti a un sì spietato mestatore, le vicende umane si confondono e perdono di identità, lavandone così anche le meschinità e le miserie. Santo Gioffrè Artemisia Sanchez Oscar Mondadori, pagine 168, euro 8,80
La copertina del libro
i documenti di carico, così poco chiari? Tra i più attivi, alla ricerca della verità, c'è, appunto, il comandante Natale De Grazia, pool investigativo della Procura di Reggio Calabria. Ma muore improvvisamente. Per quello che riguarda la Jolly Rosso gli scavi compiuti lungo l’argine di un fiume e le immersioni subacque non hanno rivelato infatti la presenza alcune di depositi clandestini. Per questo motivo il caso “Jolly Rosso” è provvisoriamente archiviato
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Libri e letture
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RAFFAELE SARDO DÀ VOCE ALLE VEDOVE, FIGLI E MADRI DELLE VITTIME DELLA CAMORRA CI sono vedove, orfani, genitori rimasti senza figli nella «guerra civile» aperta dai clan camorristici in provincia di Caserta. Le storie di questi «eroi civili», i retroscena inediti, i racconti di chi ha voluto bene a questa gente uccisa da sicari assoldati da boss senza scrupoli e senza onore, sono racchiusi nel nuovo libro «La bestia» scritto dal giornalista campano, Raffaele Sardo (Editore Melampo; pp 162; 15 euro). Il volume ha la prefazione di Roberto Saviano. Ma ciò che rende veramente prezioso questo libro è la testimonianza diretta di Sardo, un giornalista d’esperienza, da sempre presente fisicamente sui luoghi e nei posti in cui la camorra ha lasciato il proprio segno. E questa sua memoria, questo sua testimonianza viene trasmessa nelle sette storie raccontate in questo libro. L’autore, che ha sempre fatto un giornalismo di denuncia – di cui altri scrittori hanno poi beneficiato – e non ha mai pensato di lasciare la propria terra, ripercorre l’omicidio di don Peppino Diana, il sacerdote ucciso dai clan e da morto è stato offeso e diffamato per infangarne la figura di religioso e di uomo. Una strategia criminale che è stata svelata nel corso degli anni da alcuni giornalisti, come Sardo, e da don Luigi Ciotti. A ricordare in questo libro quei tristi giorni, quei momenti di dolore sono le parole della mamma di don Peppe. È lei che ripercorre la storia di questo sacerdote e le persone che lo hanno voluto bene. Ci sono molte vite recise in questo libro. Ma ci sono anche tante reazioni descritte dall’autore, a cominciare dai familiari del giovane carabiniere Salvatore Nuvoletta, assassinato nel 1982 dagli uomini del clan che portavano lo stesso suo cognome. Ma non erano parenti. E qui è Gennaro Nuvoletta, il fratello di Salvatore a parlare. C'è pure la storia del sindacalista Federico Del Prete, assassinato a Casal di Principe nel 2002, non solo perchè aveva denunciato il racket gestito da uomini del clan all’interno del corpo della polizia municipale, creando anche una rete di denuncia di chi era vittima di questi estorsori, ma anche perchè quelle denunce si erano rivelate esatte. Il pentito Antonio Corvino ha confessato l’omicidio e indicato gli altri responsabili. Il processo ai sicari di Del Prete è iniziato a Santa Maria Capua
Personaggi
Vauro torna ai libri La copertina del libro e a Napoli la scena di un omicidio di camorra
La guerra civile e la “bestia” dei clan di LIRIO ABBATE Vetere il 19 marzo 2008, una data simbolica per i casalesi, quella dell’assassinio di don Diana. Il pentito ha mandato a dire alla famiglia che Federico era un uomo giusto che si batteva per una causa giusta. E ha chiesto il loro perdono. Vincenzo Del Prete, fratello maggiore di Federico gli ha risposto: «Non abbiamo niente da perdonare. Il perdono lo dà Dio. Noi vogliamo giustizia». La storia del
E' in libreria “Uscire dal gregge. Storie di conversioni, battesimi, apostasie e sbattezzi” (Sossella editore), di Raffaele Carcano e Adele Orioli (rispettivamente segretario e responsabile delle iniziative giuridiche della Uaar-Unione degli atei e degli agnostici razionalisti), il primo libro laico sull'apostasia e sulla storia secolare di chi ha scelto di allontanarsi dalla chiesa cattolica. Il libro propone alcune tesi apparentemente circostanziate che, tra l’altro, contestano le statistiche emesse dalla chiesa sul numero dei suoi adepti.
titolare di un mobilificio, Alberto Varone, assassinato perchè non aveva voluto cedere a un boss le proprie attività, compresa quella della distribuzione dei giornali. E ci sono anche gli episodi di chi è stato vittima di vendette trasversali come Franco Imposimato, fratello del giudice Ferdinando, assassinato nel 1983. È il figlio Giuseppe, che all’ora aveva nove anni, a raccon-
tare questa tragedia e al modo in cui ne stanno cercando di venir fuori. Le parole di una vedova, Natalia Aprile, ricostruiscono l'altra tragedia di Attilio Romano, ucciso nel 2005 perchè scambiato dai killer per un’altra persona. E, in fine, Domenico Noviello, il titolare di una scuola guida massacrato di proiettili il 16 maggio 2008, il cui unico «difetto» era stato quello di aver de-
nunciato e fatto arrestare nel 2001 i suoi estortori. I clan non si erano dimenticati di lui e a distanza di otto anni lo hanno ucciso. I mafiosi non dimenticano, ma questi fatti non dovrebbero essere dimenticati nemmeno dalla gente comune, da chi vuole cambiare. Raffaele Sardo La bestia Editore Melampo pp 162 - 15 euro
IN EDICOLA IL PRIMO LIBRO LAICO DI CHI HA SCELTO DI LASCIARE LA CHIESA
Uscire dal gregge e “sbattezzarsi” storie di conversioni e apostasie «Quando, nel 1999, lanciammo lo sbattezzo – racconta Raffaele Carcano – ci accorgemmo di un contrasto forte: quello tra le nostre domande, basate su una visione concreta della vita e sul rispetto delle leggi umane, e le risposte dei parroci, riferite alla teologia o al diritto canonico. Per questo decidemmo di capire. Ed è così che è nata l’idea di scriverne un libro,
ma un libro che desse conto anche del punto di vista della chiesa, che spiegasse passato e presente dell’apostasia e diventasse un riferimento per tutti i cattolici per forza, battezzati da piccoli e inseriti nelle statistiche, mendaci, della chiesa. Come i mille che hanno scelto di sbattezzarsi il 25 ottobre scorso, durante la prima giornata nazionale dello sbattezzo». Carcano e
Orioli raccontano, nel loro libro, la storia dello sbattezzo, una pratica legale iniziata un secolo fa a Trieste, come protesta per la fucilazione di Francisco Ferrer.
IL SAGGIO di VINCENZO SAMMARRO “LA Politica e la Filosofia per una Democrazia Sensibile”del gruppo Rubbettino, è un agile opuscolo scritto a quattro mani. Da un lato troviamo un filosofo, Giuseppe Ferraro, docente, più esattamente, di filosofia Morale dell’Ambiente all’Università “Federico II” di Napoli e autore di importanti saggi, dall’altro, Orlandino Greco, un ingegnere civile di professione, votato alla Politica, ora sindaco di Castrolibero, Presidente dell’Unione dei Comuni “Pandosia”e Coordinatore Regionale Anci delle Unioni Calabresi. I due affrontano un percorso di pensiero per zone inesplorate, ma pregnanti di viva e pressante attualità, derivanti dalla politica odierna, che manifesta d’essere lontano, assai lontano da quella espressa dagli antichi pensatori greci e dalle necessità reali dei cittadini d’oggi con le immancabili e disastrose conseguenze a tutti note. I due vogliono proporre di correre ai ripari dei vari “misfatti” politici? Pare sia proprio questo, in certo qual modo, il loro
La democrazia “sensibile” sommesso e non manifesto importante messaggio; con il tentativo, quanto meno, di riuscire ad attutire i colpi, che molto negativamente si ripercuotono nella società civile. Lo fanno con una discorsività dialogica, inerente al concetto socratico della forza del dialogo, più volte sottolineato nell’arco della loro esposizione, distinguendo i propri interventi con caratteri di scrittura diversa l’uno dall’altro. Greco propone le sue tesi, e Ferraro ribatte commentando, approfondendo, allargando le proprie idee sull’ampia scorta conoscitiva della sua professione, e di sinergica adeguata sintonia di vedute, anzi no, di comune sentire con il suo compagno di viaggio. Il tutto muove dall’evocazione dell’affascinante significato di Castelfranco, prima, e di Castrolibero, in seguito. “Franco”e“Libero”in-
dicano un luogo libero, abitato da uomini liberi. Di Greco, infatti, Ferraro affermerà che “è un uomo libero, un uomo che sa della libertà, la fa sentire” e, richiamando Aristotele, parla di una città ideale, quella, in altre parole, “raggiunta nei suoi confini da una sola voce”, e Stentore con la sua voce si fa ascoltare da più persone, destinate a divenire più voci, “tante”. Da qui il passaggio alla comunicazione: “parola, voce e ascolto”; dialogo, dunque. Garanzia d’amicizia, perchè il dialogo avvicina e sviluppa una politica dell’amicizia, capace di “esprimere la legalità dei legami sociali. Un’amicizia sociale. Allora la politica è lo stesso dell’etica, l’una si coniuga all’altra come politica sociale ed etica sociale” supportata da una “educazione all’etica dei legami” per divenire “politica sentita”, “sensibi-
le”. La politica, però, ha bisogno della filosofia. «La pratica dell’una nell’altra è l’agire etico nella responsabilità dei legami sociali che garantiscono la legalità come affezione ad un luogo». Sulle ali di questo felice connubio, cercato e voluto, Greco costruisce la sua Castrolibero, trasferendovi quei valori ricevuti in famiglia e a cuola, che lo hanno indotto a perseguire il Bene comune e a garantire dignità e benessere, mai prima conosciute, come recita la memoria più antica con il termine di Pandosia, città d’ogni dono. Il libro si chiude, propendendo per un’idea d’alleanza consultiva permanente tra il filosofo e il politico, tale che il primo liberi il secondo da coercizioni di gruppo o, ad ogni modo, di parte, e il secondo solleciti il filosofo ad applicare “il rigore del Bene”, suprema aspirazione dei popoli.
Vauro Senesi
LA televisione rende schiavi, e non si parla, qui, solo di chi sta ore e ore davanti a quel contenitore che dispensa storie, notizie e consigli per gli acquisti. Può anche rende schiavi coloro che ne sono assidui frequentatori e ai quali, magari settimana dopo settimana, se non giorno dopo giorno, si chiede sempre un atteggiamento, un exploit, una esibizione. Non sappiamo se questo profilo si attagli anche a Vauro, ma il doversi, in occasione delle sue presenze in tv, esprimere sempre per vignette, anche magari quando l’attualità non lo rende sempre agevole, è esercizio certo difficile. Allo stesso modo, però, chi conosce di Vauro il tratto tagliente della matita e quello altrettanto tranciante delle parole, è quasi obbligato a etichettarlo come un disegnatore satirico e basta. E invece non è così, perchè questa definizione non rende merito ad un sensibile e attento osservatore del nostro mondo, che scrive non sulle ali dell’immaginazione, ma perchè i luoghi che descrive li ha conosciuti veramente, anche se, come nel caso de “Il mago del vento», quei luoghi – la Baghdad di oggi, pericolosa, ma ancora affascinante –sembrano lontani, anzi lontanissimi. La Baghdad che è appena uscita dal giogo della tirannia di Saddam Hussein per cadere in quella dell’anarchia, del tutti contro tutti, della violenza quotidiana e cieca mascherata da integralismo, è la città in cui vive Fahim, un giovane che ha un rapporto strettissimo, quanto strano, con i piccioni che volteggiano sui tetti della città e ai quali, creando cerchi immaginari nell’aria con il suo bastone, quasi impone le traiettorie. Un giovane dal passato mai cancellato che vede la sua vita incrociarsi con quella di un altro giovane, che indossa una divisa diversa da quella dei tanti ragazzi che ormai vedono le loro ossa marcire nel deserto, vittime dell’invasione americana. Un libro talvolta anche tenero, che guarda con non celata delicatezza alle storie che sembrano alimentarsi dalla paura del presente (all’insegna dell’incertezza e con il dramma a un passo dal manifestarsi), pur lasciandosi cullare dalla speranza che tutto potrà cambiare.
Cultura e Spettacoli
La parola PEDAGOGICO
Bambini nel pianeta della “cuccagna” La conversione di Scrooge che si dedicano alla scienza nel giorno di Natale EINAUDI Ragazzi prosegue la riedizione dei classici di Rodari illustrati da Bruno Munari, due tra i massimi “fantasisti” della letteratura per ragazzi. Nel romanzo, un bambino, portato nello spazio da un vascello spaziale mascherato da cavallo a dondolo, incontra degli alieni che, liberati dal lavoro grazie alle macchine, vivono in un “pianeta della cuccagna” e si dedicano solo a scienze, arti e politica. Ma cosa vogliono questi spaziali da lui? Età di lettura: da 9 anni. Il pianeta degli alberi di Natale - 12.40 Euro
PER il ricco e avaro Scrooge il Natale è una perdita di tempo. L'unica compagnia che conta per lui è quella dei soldi. Durante la notte della vigilia però, il vecchio riceve la visita di tre spiriti: uno gli fa rivivere i Natali passati, uno gli mostra il presente e il terzo gli lascia intravvedere il senso dei Natali futuri. Dopo questa terribile esperienza, Scrooge si risveglia in preda al terrore, consapevole che quel che lo aspetta è la solitudine. Ma la coscienza dei suoi errori lo farà cambiare. Età di lettura: da 12 anni. Canto di Natale -12 Euro
FANTASIA
FANTASCIENZA
Le avventure di Alys Le fiabe scritte per giovani maghi la principessa dei Draghi d’argento e piccole streghette STILTON ritorna nel Regno della Fantasia: questa volta a chiamarlo è Alys, la principessa dei Draghi d'Argento. Nel suo regno è accaduto un fatto gravissimo: l'ultimo uovo di Drago è stato rapito! Se l'uovo andasse distrutto la stirpe dei Draghi d'Argento si estinguerebbe... Geronimo parte quindi alla ricerca dell'uovo insieme alla principessa Alys e al rospo Scribacchius, che gli farà da guida. Il viaggio conduce la compagnia nel Giardino delle Sette Sorelle, dove convivono le stagioni. Quarto viaggio nel regno della fantasia - 19.98 Euro
IL LIBRO raccoglie storie scritte per giovani maghi e streghe. Questa edizione include le “Fiabe”, tradotte dalle rune originali da Granger e illustrate dalla Rowling, ma anche i commenti del Professor Albus Silente, su gentile concessione dell'Archivio dei Presidi di Hogwarts. Il volume di fantascienza è pubblicato su iniziativa del Children's High Level Group, istituzione benefica inglese fondata da Rowling e dalla parlamentare europea Emma Nicholson. Età di lettura: da 8 anni. Le fiabe di Beda il Bardo 8 Euro
La storia della stella e dell’uccellino di Natale IL NATALE si festeggia in tutto il mondo: in ogni paese, tutti i popoli, cristiani e non cristiani, nel mese di dicembre celebrano feste di pace, di fratellanza, di gioia e di prosperità, ciascuno secondo la propria cultura e le proprie tradizioni. E questo succede fin dai tempi più antichi. In concomitanza con il solstizio d'inverno un lungo periodo di festeggiamenti onorava il "rinascere" del sole: le giornate cominciavano ad allungarsi, segnando il lento percorso verso la primavera, con l'augurio e la speranza di raccolti copiosi e di cibo per tutti. Così gli antichi Egizi festeggiavano la nascita del dio Horus, i Greci quella del dio Dioniso, gli Scandinavi quella del dio Frey. I Romani celebravano Saturno, dio dell'agricoltura, con grandi feste in cui amici e parenti si scambiavano doni. I Cristiani sostituirono i riti pagani con la festa della nascita di Gesù, figlio di Dio, portatore di pace e di salvezza per tutta l'umanità, mantenendo delle antiche tradizioni lo spirito di gioia e di speranza che la luce divina porta in ogni cuore. Per questo in tutto il mondo Natale è augurio di bontà, serenità e felicità da condividere con “tutti gli uomini di buona volontà”. Così nascono tante storie, filastrocche e racconti sul Natale, da leggere vicino al camino o da raccontare fra compagni. Come il racconto della Stella di Natale. O come quella dell’Uccellino. In un piccolo villaggio messicano viveva una bambina di nome Altea. Giunse la notte di Natale e tutti andarono in chiesa con un piccolo dono per Gesù.
Il Gioco
Il gioco delle coppie IN QUESTO gioco si si partecipa in numero pari: devono esserci tanti maschi, quante sono le femmine. I maschi escono dalla stanza, mentre le femmine si distribuiscono in riga, sedute. A loro viene detto il nome del proprio partner. Quando un maschio entra nella stanza inizia a dare un bacio sulla guancia a quella che secondo lui è la propria “compagna”; se la trova, questa al bacio ricambia con un bacio, altrimenti, nel caso avesse sbagliato, la signorina gli da uno schiaffo. A questo punto il ragazzo si siede di fronte alle ragazze in ordine casuale e non necessariamente davanti la propria partner. Quando entra un altro pretendente, fa la medesima cosa del precedente ragazzo, ma nel momento in cui bacia la ragazza di quello precedente, questo gli da un piccolo schiaffo. Il gioco termina quando tutte le coppie sono state formate.
Il Fumetto di MICHELE MESSINA VOLTO Nascosto, il personaggio dal volto ricoperto da una maschera d'oro, ideato da Gianfranco Manfredi nella miniserie di 14 numeri edita della Sergio Bonelli, prima uscita: 10 ottobre 2007, la cui vicenda era ambientata alla fine dell'Ottocento tra l'Italia, l'Etiopia e l'Eritrea, al tempo della nascita del colonialismo italiano in quei territori, ha terminato il suo viaggio con l'ultimo numero uscito nel mese di novembre 2008. La vicenda è stata ambientata dopo la stipula del trattato di Uccialli tra l'Italia e l'Etiopia del ras Menelik II, che portò alla nascita di un crudele conflitto tra le truppe italiane e quelle etiopiche terminato
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La Favola
Incantesimi e magie nella letteratura per ragazzi ROMANZO
Lunedì 29 dicembre 2008
I vostri disegni
ASPETTANDO LA PRIMAVERA
Svelato il mistero di Volto Nascosto con le dure sconfitte dell'Amba Alagi, Macallè e Adua, che portarono alla stipulazione di una pace umiliante per la giovane Italia. Negli anni che vanno dal 1889 al 1896, si sono svolti gli avvenimenti che hanno avuto per protagonisti oltre all'enigmatico Volto Nascosto, condottiero al servizio della regina di Etiopia, Taitù; Ugo Pastore, un giovane onesto e leale, figlio di Enea proprietario della Caput Mundi, quest'ultimo alla perenne ricerca di nuovi mercati dove investire e vendere i suoi prodotti; Vittorio De Cesari, amico di Ugo, tenente di cavalleria, figlio di una famiglia benestante e amante delle belle donne; Matilde Sereni, ragazza romana appartenente ad una ricca famiglia,
amata da Ugo, ma innamorata di Vittorio, che non la ricambia. Matilde soffriva sfortunatamente di una malattia nervosa, che si accrebbe con il passare degli eventi fino ad esplodere nel numero finale con conseguenze spiacevoli per la ragazza. “Dietro la maschera”, euro 2.70, di pagine 98, con disegni di Massimo Rotundo, con Vittorio De Cesari insignito di una medaglia d'oro da parte del re di Italia Umberto II, porta alla risoluzione, certamente da parte di Ugo, dei misteri che si celavano dietro gli eventi legati alla battaglia di Adua e dall’altre della magnifica maschera d'oro che ricopriva il volto del leggendario profeta e guerriero islamico.
Solo Altea rimase a casa perché non aveva nulla da donargli. All'improvviso apparve un angelo. «Perché sei così triste?» chiese alla bambina. "Perché non ho nulla da portare a Gesù!" rispose Altea. Allora l'angelo le disse: "Tu hai una cosa molto importante da donare a Gesù: il tuo amore. Raccogli le frasche che crescono ai bordi della strada e portale in chiesa. Vedrai, il tuo dono sarà il più bello di tutti". Altea fece come le aveva detto l'angelo e depose un mazzo di frasche davanti all’altare. Mentre la bambina pregava le frasche si trasformarono in una pianta meravigliosa con foglie verdi e rosse: era nata così la Stella di Natale. Quella dell’uccellino, invece, recita così. Quando giunse l'inverno tutti gli uccellini del bosco partirono. Soltanto un piccolo uccellino decise di rimanere nel suo nido dentro un cespuglio di agrifoglio: voleva a tutti i costi attendere la nascita di Gesù per chiedergli qualcosa. L'inverno fu lungo e molto nevoso. Il povero uccellino era stremato dal freddo e dalla fame. Finalmente arrivò la Notte di Natale. Quando lo uccellino fu dinnanzi al Bambino appena nato, disse : "Caro Gesù, vorrei che tu dicessi al vento invernale del bosco di non spogliare l'agrifoglio. Così potrei restare nel mio nido I e attendere la nuova primavera". Gesù sorrise, poi chiamò un angelo e gli ordinò di esaudire il desiderio di quell'uccellino. Da allora, l'agrifoglio conserva le sue verdi foglie anche d'inverno. E per riconoscerlo dalle altre piante, l'angelo vi pose, delle piccole bacche rosse e lucide.
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Cultura e Spettacoli
Lunedì 29 dicembre 2008
Multimediale
In uscita games dell’orrore e di combattimento Alle prese con divertenti e accattivanti giochi PS3
WII
ARRIVA L’ATTESO STREET FIGHTER IV STREET Fighter, solitamente abbreviato SF, è una popolare serie di videogame nella quale i personaggi controllabili combattono in giro per il mondo, ognuno con le proprie mosse speciali, l'uno contro l'altro (picchiaduro ad incontri). Il primo gioco della serie è stato rilasciato da Capcom nel 1987. In uscita nel mese di gennaio la seria numero quattro. La nascita dei picchiaduro precede di molto il famoso sequel Capcom del 1991. Il primo picchiaduro è considerato Victronics' Warrior, un videogioco con grafica vettoriale, che rappresentava due cavalieri che combattevano con una prospettiva dall'alto verso il basso. Il picchiaduro successivo compare solo dopo alcuni anni, a causa della crisi dei videogiochi agli inizi degli anni ottanta. Karate Champ fu rilasciato nel 1984 dalla Data East. Karate Champ è stato il primo vero videogame picchiaduro per due giocatori, con la modalità per due. Il seguito di Karate Champ fu Yie Ar Kung-Fu di Konami, che uscì nel 1985 con una grafica impressionante che godeva di sfondi dettagliati. Capcom intanto, iniziò a pianificare il proprio gioco di combattimento per le sale giochi. Street Fighter IV
A PROVA DI HORROR SILVER ha reso noti i primi dettagli su Cursed Mountain, un survival horror prodotto in esclusiva per Wii dal loro studio di sviluppo interno. Nel gioco, ambientato alla fine degli anni ‘80, il giocatore vestirà i panni di un intrepido scalatore, impegnato sul massiccio dell’Himalaya per trovare suo fratello scomparso. Durante la sua ascesa, si imbatterà in un’antica maledizione: le anime delle persone morte in quella regione sono costrette a vagare nel limbo, imprigionate nel mondo delle ombre. Contadini, pellegrini, scalatori e monaci buddisti morti, ma non ancora reincarnati, sono tutto ciò che resta della montagna. Il protagonista sarà colto da visioni terribili, con demoni e fantasmi che ostacoleranno il suo cammino e i dubbi sulla sorte del fratello lo accompagneranno durante tutto il tragitto. Cursed mountain - 59.90 Euro Wii
PS2
SUONA CON LA TUA BAND ECCO nuovamente Guitar Hero World Tour, quarto capitolo della nota serie musicale creata da Activision. La presentazione ha svelato nuovi interessanti dettagli sull'episodio che più di ogni altro pare destinato al successo. Come migliorare una formula già ampiamente collaudata e apprezzata? Semplicemente allargandone gli orizzonti e le possibilità: in Guitar Hero World Tour potete costruire un'intera band musicale, sfruttando la chitarra, la batteria e il microfono inclusi nella confezione. La scelta consentirà anche a chi ha poca dimestichezza con la chitarra di divertirsi sulle note della corposa track list offerta dal gioco. Stanchi di cantare sotto la doccia? Prendete in mano il microfono. Volete liberare la vostra rabbia repressa colpendo qualcuno? Meglio sfogarsi sui tamburi e sui piatti della batteria. Guitar Hero World Tour - 39.99 Euro
Tv Satellitare
Dvd PER DIVERTIRSI
In onda tutti i giorni su Boing
Il vero significato del Natale
Il laboratorio di Dexter
Arriva Topolino TUTTO è pronto per dare inizio ai festeggiamenti natalizi: le luci sono accese, l'albero è addobbato e il tacchino è nel forno. L'atmosfera del Natale ha contagiato un po' tutti: Topolino, Pippo, Paperino e tutta la banda Disney sono in piena caccia ai regali. Ma per Pippo e Max le feste portano anche guai e imprevisti solo Babbo Natale in persona potrà rendere davvero magico il Natale. Una festa così bella che Qui Quo Qua vorrebbero rivivere 365 volte all'anno, ma scopriranno che con Paperino lo spirito del Natale è nel dare, più che nel ricevere. E' un film indicato per creare un atmosfera natalizia adatto a tutte le età sia per piccini che grandi, un classico disney che non tramonterà mai. E' un ottimo film da vedere nei giorni di festa riunendo tutta la famiglia dai bimbi ai nonni sgranocchiando dolcetti tipici natalizi. Dà modo ai più piccoli di fare domande sul vero significato del Natale, e ai più grandi di riflettere su cosa col passare del tempo si sia perduto. Topolino e la magia del Natale 9.99 Euro
Musica DA ASCOLTARE
DAL lunedì al venerdí alle 10.40 e alle 18.20 e nel weekend alle 14.20, su Boing, il canale satellitare, andrà in onda la serie “Il Laboratorio di Dexter”. E’ un “Cartoon Cartoons” di Cartoon Network. Cosa sono i "Cartoon Cartoons"? Sono le produzioni originali del canale, i cartoni veramente cartoni. Sono quelle serie animate che per le loro caratteristiche grafiche, humour e originalitá aspirano a diventare i prossimi Bugs Bunny, Willy Coyote e Daffy Duck, ovvero i futuri classici dell'animazione. E "Il Laboratorio di Dexter", oltre ad essere una delle serie piú amate del canale, é realmente un cartone innovativo e
divertente. Il protagonista é Dexter, uno scienziato-bambino che realizza fantastiche invenzioni nella sua cameretta/laboratorio. A scuola Dexter é un secchione con l'arrogante spocchia di un intellettuale snob. Ma nel cortile, dove vince l'astuzia, Dexter si trova a dover imparare lezioni di umiltá. Ed é proprio quando il piccolo genio si trova in difficoltá che corre nel suo straordinario laboratorio per studiare la soluzione. Ma varchi interdimensionali, sonde spaziali e robot non possono niente contro il vero tallone d'Achille del nostro eroe: la simpatica follia della zuccherosa e peperina sorella maggiore Dee Dee.
Magiche melodie natalizie ABBELLENDO l'incantevole suono della sua arpa elettrica con archi e tastiere, Hilary Stagg, che da sempre canta il Natale, per grandi e piccini, coglie la vera essenza di questa festa attraverso questi molto amati brani natalizi. Il disco si intitola “Winter magic” e porta con sè un dolce messaggio ai bambini per aprire il cuore per un magico Natale. Ecco le tracce contenute nel cd: 1. The First Noel 4:47 2. It Came Upon a Midnight Clear 5:45 3. O Holy Night 5:49
4. What Child Is This? 4:45 5. O Come Emmanuel 5:30 6. Do You Hear What I Hear 4:55 7. We Three Kings 5:17 8. O Come Let Us Adore Him 5:30 9. Angels We Have Heard On High 4:29 10. Silver Bells 2:57 11. Still Still Still / The Holly and The Ivy 4:40. Fatevi cullare dalle dolci melodie di questo cd, in questo Santo Natale.
La copertina del cd
Spettacoli & televisione
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IL RE DELLA BOSSA NOVA È RICOVERATO IN OSPEDALE A BAHIA
PERSONAGGI
Joao Gilberto da forfait a Umbria jazz
Tom Cruise «Mi vogliono uccidere»
di VITTORIO PIO SEMBRAVA troppo bello per essere vero, con una te giorni che si profilava storica nell'ambito dei festeggiamenti previsti per il cinquantenario della bossa nova. E invece da Orvieto giunge notizia che i concerti di Joao Gilberto previsti per il 2,3 e 4 gennaio in esclusiva europea per il cartellone di Umbria Jazz Winter ad Orvieto sono stati definitivamente cancellati. All'artista è stata infatti riscontrata un'ernia inguinale ed è attualmente ricoverato a Bahia in fase pre-operatoria e i medici gli hanno proibito qualsiasi tipo di spostamento. L'organizzazione si scusa per lo spiacevole contrattempo e lo stesso Gilberto (noto però per i suoi capricci), è estremamente rammaricato per il tramite del suo agente ufficiale. I biglietti saranno integralmente rimborsati e
contestualmente al rimborso, l'organizzazione offrirà l'ingresso gratuito per i concerti sostitutivi al teatro Mancinelli negli stessi giorni (Stefano Bollani più ospiti speciali tra cui Martial Solal, Enrico Rava e Danilo Rea). In più musica tutti i giorni a partire dalla mattina e senza soluzione di continuità fino a tarda notte, ben oltre quel ''round midnight'' che per chi ama il jazz è continua fonte di suggestioni. Tutto si svolge nel centro storico che per il periodo del festival diventa una città della musica ancora più intrigante e romantica. Nel frattempo sono stati confermati dal direttore artistico Carlo Pagnotta anche i primi nomi per la prossima edizione estiva di Umbria Jazz,a Perugia dal 10 al 19 luglio, con dei graditi ritorni (o esordi) davvero da non perdere: gli headliner saranno infatti Paolo Conte, Steely Dan, Burt Bacharach e James Taylor.
Joao Gilberto
UN 2008 D’ORO, DA DEPUTATA A VINCITRICE DELL’ISOLA DEI FAMOSI
L’anno dei miracoli della naufraga Luxuria di GUIA GIUDICI DALLE battaglie in veste di deputata di Rifondazione comunista, alla bocciatura elettorale che è stata un momento storico anche per il suo partito, fino alla vittoria televisiva dell’Isola dei famosi e al dibattito sul suo futuro politico. Il 2008 è stato un anno intenso per Vladimir Luxuria, iniziato a Montecitorio e finito sulle spiagge di un programma amato dal pubblico ma non dalla critica, che però nel suo caso ha aperto un dibattito sul futuro della sinistra italiana. Un anno che ha visto la più nota delle transessuali della penisola al centro dell’attenzione mediatica come mai prima nella sua vita, con una serie di risvolti e di polemiche che ne hanno esaltato quella che da sempre è la sua doppia anima di personaggio dello spettacolo e paladina dei diritti civili. Il suo 2008 è iniziato infatti in parlamento come attivissima
La proclamazione a vincitrice dell’isola di Luxuria in foto con la Ventura e Belen Rodriguez
Violante Placido da Capri The Guild, sit com on line «Io Moana? Incrocio le dita» conquista anche Microsoft DA Fata Turchina a probabile Moana Pozzi, Violante Placido si racconta a “Capri, Hollywood” rispondendo alle indiscrezioni che la vogliono interprete nel ruolo della pornostar prematuramente scomparsa nella fiction a lei dedicata e le cui riprese dovrebbero cominciare a breve. «Io Moana? – risponde a chi le fa la domanda – Incrociamo le dita. L’ho sempre ammirata e stimata, per la sua intelligenza, l'indipendenza, la sua capacità di affascinare anche le donne». La Placido non si sbilancia ma la simpatia con la quale parla di Moana Pozzi fa capire che il ruolo nella fiction di Sky (due puntate dal titolo “Moana” per la regia di Cristiano Bortone e la direzione di Marco Ponti) è quello giusto per lei. «E'stata una donna che ha saputo mettersi in gioco – ha detto la Placido, che sarà la Fata Turchina nel prossimo “Pinocchio” di Alberto Sironi – pur non venendo da una famiglia disagiata ha saputo fare una scelta coraggiosa e mettersi in gioco. Mi dicono poi che sul la-
di ELISABETTA MALVAGNA
Violante Placido
voro fosse molto professionale. Ho visto molte sue interviste televisive: era brava a difendersi e mostrava sempre un’ottima preparazione culturale». Le riprese della fiction dovrebbero partire ad inizio 2009, con scene anche in India. Nel 2008 la Placido sarà protagonista con Valentina Cervi di “Sleepless” dell’esordiente Maddalena De Panfilis.
UNA sitcom auto-prodotta e poi lanciata sul web, che ha avuto oltre 9 milioni di contatti, ha vinto premi di You Tube, Yahoo: The Guild, serie di otto puntate ispirata al gaming di ruolo online, ideata e prodotta da Felicia Day e finanziata dai suoi stessi fan, ha avuto un tale successo da aver attirato gli interessi della Microsoft. Il colosso statunitense ha deciso di acquistare i diritti e finanziare la seconda serie, The Guild 2. E forse potrebbe sbarcare anche in tv. Nato come produzione indipendente da un’idea di Felicia Day, un’attrice che ha lavorato nell’ultima stagione di Buffy e poi in Dr. Horrible, The Guild è diventato in breve tempo un fenomeno cult. Dopo vari tentativi di farsi spazio nell’immenso e variegato universo del web, ha avuto un tale riscontro da farsi notare dal colosso di Bill Gates. Nato in sordina e con pochi fondi – i primi due episodi sono stati auto-finanziati e girati in due giorni e mezzo – The Guild è riuscito a sopravvivere e a svilupparsi con i finanziamenti dei fan tramite Paypal. L’at-
trice, lei stessa vittima del videogioco World of Warcraft, ha voluto mettere in discussione lo stereotipo del giocatore accanito, narrando le vicende di un gruppo di player che passano ore e ore davanti al pc per portare avanti un universo virtuale abitato da maghi, gnomi, elfi, dame e cavalieri. In ogni episodio della sitcom, tutti della durata minima di 3 minuti e massima di 6, vengono mostrati vari tipi di giocatori: dallo scapolo alla madre di famiglia annoiata, all’adolescente con l’ormone in prima fila alla ragazza in cerca di relazioni sociali sicure. Quest’ultima è interpretata proprio dalla Day, interprete di Codex (questo il suo nickname), disoccupata, scaricata dalla sua psicologa e rintanata nel mondo parallelo di un videogioco. Senza dimenticare lo humor – con l’arrivo, ad esempio, in casa di Codex di un compagno di gioco – The Guild riesce a mostrare come reale e virtuale oggi siano vissuti da milioni di persone, cercando di capire i motivi per cui molti si rintanano fino a notte fonda in un mondo che di reale non ha proprio nulla.
componte della Commissione Cultura della Camera. Dell’inizio dell’anno l’idea di portare avanti con la maggioranza di centrosinistra una legge contro l’omofobia che però non ci sarà mai il tempo di votare per la crisi di governo. Continui gli interventi a margine di fatti cronaca sulle questioni omosessuali, così come continuo era lo scontro con l’allora opposizione di centrodestra. In più di una occasione, a partire dal caso delle polemiche contro la visita del Papa alla Sapienza di Roma, o alle parole del pontefice sulla sessualità, polemizza anche con la Chiesa. A fine febbraio lo scontro diventa tutto politico e sulla campagna elettorale: Luxuria viene ricanditata dal partito di Fausto Bertinotti per la Sicilia. Fa parte del cosiddetto network giovani della Sinistra arcobaleno e durante una conferenza stampa distribuisce cartine e condom. Ma uno tsunami elettorale si abbatte sulla sua formazione politica che non entra in Parlamento. Il giorno dopo le elezioni, ad aprile, Emilio Fede dice che la vorrebbe al Tg4 e il suo futuro sarà infatti proprio in tv. Dopo qualche schermaglia viene annunciata la sua partecipazione allèIsola dei famosi, che parte il 15 settembre su Raidue. Tra gossip, flirt e meno scandalo del solito ma ascolti in crescita, Luxuria appare presto favorita. E vince. L’ex parlamentare del Prc non ha dubbi: «Gli italiani – dice – dimostrano di essere più avanti dei politici» e il trionfo è suggellato dal 32% di share. A sorpresa la sua vittoria diventa immediatamente un caso politico, tanto da meritare la prima pagina del quotidiano Liberazione con un titolo che ricalca addirittura quello della vittoria di Barack Obama. Un paragone che apre un dibattito a sinistra e conquista la ribalta di una puntata di Annozero. Si parla di una sua candidatura alle Europee, possibilità che viene però bocciata dalla diretta interessata: «Già dopo la sconfitta elettorale avevo dichiarato che non vedevo le Europee nel mio futuro immediato. Confermo questa idea». Ma non sarebbe la prima volta che torna sui suoi passi.
Tom Cruise
QUESTA volta non è un film: qualcuno vuole uccidere Tom Cruise. Il celebre attore e produttore americano, dopo aver ricevuto «serie» minacce di morte da parte di gruppi anti-Scientology, la setta alla quale appartengono sia lui che la moglie Katie, ha avvertito l’Fbi e ha aumentato il livello di sicurezza per sè e per la sua famiglia. L’attore di Minority Report e Mission Impossible, ha riferito il Daily Mail, vive in questo momento lontano dalla moglie Katie Holmes e dalla loro figlia di due anni Suri. Un altro motivo per cui Cruise sarebbe nel mirino è la scelta di interpretare il film Valkyrie, in cui l’attore è un ufficiale dell’esercito tedesco che cerca di uccidere Adolf Hitler nel 1944. Già un anno fa, l’attore, costretto insieme alla famiglia a viaggiare in auto blindate a prova di bomba, era stato avvertito di un possibile attentato con antrace inserito nel sistema di ventilazione nel suo ufficio di Los Angeles. Secondo alcune fonti Cruise avrebbe speso 5 milioni di dollari per costruire un bunker sotterraneo nella sua tenuta in Colorado.
Emma Watson alla ricerca dell’amore
Emma Watson
EMMA Watson attende con ansia l'arrivo di «un cavaliere dall’armatura scintillante che la porterà via». Non è la trama di un nuovo film romantico, ma il desiderio della piccola Hermione di trovare il suo principe azzurro, come ha confidato al Mirror la stessa diciottenne, sostenendo inoltre che la fama derivata dai film su Harry Potter non l’ha aiutata molto a trovare un uomo con cui metter su famiglia. «Il successo non significa nulla senza amore, ma purtroppo non c'è un gran numero di gentiluomini in giro»
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Rubriche
Lunedì 29 dicembre 2008
l’Oroscopo ARIETE 21/3 - 20/4
I prossimi giorni vi riservano sorprese nella vostra attività lavorativa. State in guardia. In amore cercate di non sbilanciarvi troppo.
TORO 21/4 - 20/5
Non troppo favorite le iniziative professionali: il momento è delicato. In amore battetevi fino in fondo.
GEMELLI 21/5 - 21/6
Nel lavoro non avete concorrenti: la vostra superiorità sugli avversari è netta. Ottimi incontri in serata.
CANCRO 22/6 - 22/7
Nel lavoro raggiungerete il vostro obiettivo a patto di guardarvi sempre alle spalle. In amore sbarazzatevi di un pregiudizio.
LEONE 23/7 - 23/8
Incontri professionali che potrebbero avere interessanti sviluppi nell'immediato futuro. Novità sorprendenti in amore.
VERGINE 24/8 - 22/9
Il vostro lavoro andrà meglio se avrete la possibilità di scegliere collaboratori validi. Mostrate i vostri sentimenti senza paura.
ilCruciverba
ilRebus
BILANCIA 23/9 - 22/10
Nel lavoro per fare carriera dovrete contare solo sulle vostre capacità. In amore temporale passeggero.
SCORPIONE 23/10 - 22/11
Nel lavoro in mattinata si presenterà una buona occasione da non farsi sfuggire. Rapporti affettivi burrascosi.
SAGITTARIO 23/11 - 21/12
Approfittate dal dinamismo odierno per concludere ottime transazioni d'affari. Il partner merita tutta la vostra comprensione.
CAPRICORNO 22/12 - 20/1
Concentrate i vostri sforzi in un settore di lavoro delicato ma di prestigio. In amore un po' di fedeltà non guasta.
Soluzione _____________________________________
ilSudoku
di Pasquale Grande
Completare lo schema inserendo in ogni casella vuota un numero da 1 a 9, in modo tale che ogni riga , ogni colonna e ogni riquadro di 3x3 caselle, contengano, in qualunque ordine, tutti i numeri dall’ 1 al 9.
ACQUARIO 21/1 - 19/2
Molta prudenza oggi nelle questioni di denaro: fate i vostri interessi senza troppi sentimentalismo. Situazione confusa in amore.
leSoluzioni
PESCI 20/2 - 20/3
REBUS:
diva RI; odi C; L asse = Divario di classe;
Ricordate che è meglio un piccolo successo piuttosto che grandi promesse, ma incerte. In amore non dovete accontentarvi.
Televisioni
GIOCO
PRIMA SERATA
12.00
21.05
SHOW
17.50
RUBRICA
QUIZ
18.50
Lunedì 29 dicembre 2008
21.10
FILM
21.10
FILM
47
FILM
23.10
La prova del cuoco
Giancarlo Magalli
Geo&Geo
Gerry Scotti
06.45 -AttualitàUnomattina 07.00 -TelegiornaleTg 1 07.30 -TelegiornaleTg 1 L.I.S. 07.35 -RubricaTg Parlamento 08.00 -TelegiornaleTg 1 08.20 -AttualitàTg 1 Le idee 09.00 -TelegiornaleTg 1 09.30 -TelegiornaleTg 1 Flash 10.00 -RubricaVerdetto Finale 10.50 -RubricaAppuntamento al cinema 11.00 -RubricaOcchio alla spesa 11.25 -Previsioni del tempoChe tempo fa 11.30 -TelegiornaleTg 1 12.00 -GiocoLa prova del cuoco 13.30 -Telegiornale Telegiornale 14.00 -RubricaTg 1 Economia 14.10 -RubricaFesta italiana 17.00 -TelegiornaleTg 1 17.10 -Previsioni del tempoChe tempo fa 17.15 -Film TvPhenomenon II - Drammatico 18.50 -QuizL'Eredità 20.00 -Telegiornale Telegiornale
06.45 -RubricaTg 2 Eat Parade 06.55 -RubricaQuasi le sette 07.00 -RubricaSorgente di vita 07.30 -RubricaCartoon Flakes 10.00 -Telegiornale Tg 2 Notizie 11.00 -RubricaRagazzi c'è Voyager - Feste di Natale 11.30 -Film TvUn vero regalo di Natale Drammatico 13.00 -Telegiornale Tg 2 Giorno 13.30 -RubricaTg 2 Costume e società 13.55 -RubricaTg 2 Medicina 33 14.00 -MusicaleScalo 76 - Cargo 14.45 -RubricaItalia allo specchio 16.15 -Talk ShowRicomincio da qui 17.20 -TeleromanzoJulia - Sulle strade della felicità 18.05 -TelegiornaleTg 2 Flash L.I.S. 18.10 -NewsRai Tg Sport 18.30 -Telegiornale Tg 2 19.35 -TelefilmSquadra speciale Cobra 11
08.15 -RubricaLa storia siamo noi 09.15 -RubricaVerba volant 09.20 -RubricaCominciamo bene - Prima 09.55 -RubricaCominciamo bene 12.00 -Telegiornale Tg 3 12.25 -AttualitàLe storie - Diario italiano 13.05 -TELENOVELA Terra nostra 14.00 -TelegiornaleTg Regione 14.20 -Telegiornale Tg 3 14.50 -RubricaTGR Leonardo 15.00 -RubricaTGR Neapolis - di media e comunicazione 15.10 -TelegiornaleTg 3 Flash LIS 15.15 -RubricaTrebisonda 17.00 -GiocoCose dell'altro Geo 17.50 -RubricaGeo & Geo 18.15 -Previsioni del tempoMeteo 3 19.00 -Telegiornale Tg 3 19.30 -TelegiornaleTg Regione 20.00 -AttualitàBlob 20.10 -TeleromanzoAgrodolce
06.00 -Rubrica Tg 5 Prima pagina 08.00 -Telegiornale Tg 5 Mattina 08.40 -Sit Com Finalmente soli 09.10 -Film Crummy e la ricetta di Babbo Natale con Sonja Furu Friby, Vibeke Hastrup, Dick Kayso - regia di Morten Lorentzen (Danimarca) - 2006 11.00 -RubricaForum 13.00 -Telegiornale Tg 5 13.40 -Soap OperaBeautiful 14.10 -Film TvUn desiderio di troppo Commedia 16.15 -Real TvAmici 17.00 -TelegiornaleTg5 minuti 17.05 -Film TvLe scarpette di Maggie Drammatico 18.50 -QuizChi vuol essere milionario? 20.00 -Telegiornale Tg 5
06.00 -RubricaPeste e corna e gocce di storia 06.05 -TelefilmChips 07.30 -TelefilmQuincy 08.30 -TelefilmHunter 09.35 -Soap OperaFebbre d'amore 10.30 -TELENOVELA Bianca 11.30 -TelegiornaleTg 4 11.40 -Soap OperaMy Life 12.40 -TelefilmUn detective in corsia 13.30 -TelegiornaleTg 4 14.00 -RubricaSessione pomeridiana: il tribunale di Forum 15.00 -TelefilmWolff - Un poliziotto a Berlino 15.55 -Soap OperaSentieri 16.05 -Film La segretaria quasi privata con Spencer Tracy, Katharine Hepburn, Gig Young - regia di Walter Lang (USA) - 1957 18.40 -Soap OperaTempesta d'amore 18.55 -TelegiornaleTg 4 19.35 -Soap OperaTempesta d'amore 20.20 -TelefilmWalker Texas Ranger
06.50 -TelefilmDue gemelle e una tata 07.25 -Cartoni 08.45 -FilmLa voce del cigno 10.20 -FilmGremlins 12.25 -TelegiornaleStudio Aperto 13.00 -NewsStudio Sport 13.40 -CartoniWhat's My Destiny Dragon Ball 14.05 -CartoniTutti all'arrembaggio! 14.30 -CartoniI Simpson 15.05 -TelefilmPaso Adelante 15.55 -Sit ComZack & Cody al Grand Hotel 16.50 -CartoniGormiti 17.05 -CartoniIdaten Jump 17.30 -CartoniCattivik 17.50 -CartoniMy Melody sogni di magia 18.05 -CartoniHolly e Benji due fuoriclasse 18.30 -TelegiornaleStudio Aperto 19.05 -Sit ComDon Luca c'è 19.35 -Sit ComMedici miei 20.05 -Sit ComCamera Café - Ristretto 20.15 -Sit ComCamera Café
06.00 -Telegiornale Tg La7 07.30 -AttualitàOmnibus - Live 08.00 -AttualitàOmnibus - Rewind 09.25 -TelegiornalePunto Tg 09.30 -RubricaDue minuti un libro 09.40 -TelefilmIl tocco di un angelo 10.50 -Telefilm Matlock 11.50 -RubricaSenti chi viaggia 12.30 -Telegiornale Tg La7 12.55 -NewsSport 7 13.00 -TelefilmCuore e batticuore 14.00 -Film Il fantasma del pirata Barbanera con Peter Ustinov, Dean Jones, Suzanne Pleshette, Richard Deacon - regia di Robert Stevenson (USA) - 1968 16.05 -TelefilmMacGyver 17.05 -TelefilmIl commissario Scali 19.05 -TelefilmStargate SG-1 20.00 -Telegiornale Tg La7
20.30 -Gioco Affari tuoi 21.10 -Miniserie Artemisia Sanchez 23.05 -Telegiornale Tg 1 23.10 -MusicaleUn uomo in frac
20.30 -Telegiornale Tg 2 20.30 21.05 -Show Mezzogiorno in famiglia oroscopo 2009
20.35 -TeleromanzoUn posto al sole 21.05 -TelegiornaleTg 3 21.10 -FilmIl castello errante di Howl - regia di Hayao Miyazaki (Giappone) - 2004 23.15 -DOCUFICTION Don Zeno di Nomadelfia
20.30 -Tg satirico Striscia la notizia - La voce della supplenza 21.10 -Film Tv Ferrari - Biografico
21.10 -FilmBig Fish con Ewan McGregor, Albert Finney, Billy Crudup, Jessica Lange, Alison Lohman, Steve Buscemi, Helena Bonham-Carter, Danny DeVito - regia di Tim Burton (USA) - 2003
20.30 -GiocoLa ruota della fortuna 21.10 -FilmLe spie con E. Murphy, O. Wilson, F. Janssen, M. McDowell - regia di Betty Thomas (USA) - 2002 23.05 -Talk ShowQuello che le donne non dicono
20.30 -Talk ShowLe interviste barbariche 21.10 -Real TvAdolescenti: istruzioni per l'uso 23.10 -FilmCuba con S. Connery, B. Adams - regia di Richard Lester (USA) - 1979
01.15 -TelegiornaleTg 1 01.55 -RubricaSottovoce 02.25 -DocumentiRewind - Visioni private 02.55 -VideoframmentiSuperStar 03.25 -FilmHalf Light 05.10 -VideoframmentiSuperStar
23.30 -TelegiornaleTg 2 23.45 -FilmIl mito con J. Chan - regia di Stanley Tong (Hong Kong) - 2005 01.25 -RubricaProtestantesimo 02.10 -RubricaAlmanacco 02.25 -RubricaTg 2 Costume e società
00.00 -TelegiornaleTg 3 00.10 -TelegiornaleTg Regione 00.25 -RubricaFuori orario 02.35 -RubricaNella profondità di Psiche 03.00 -AttualitàRai News 24
00.30 -TelegiornaleTg 5 Notte 01.00 -Tg satiricoStriscia la notizia - La voce della supplenza 01.45 -Real TvAmici 02.40 -TelegiornaleTg 5 Notte 03.15 -Sit ComOtto sotto un tetto 04.00 -TelegiornaleTg 5 Notte
23.45 -FilmMoulin Rouge con E. McGregor, N. Kidman - regia di Baz Luhrmann (USA) - 2001 00.40 -RubricaTg 4 Rassegna stampa 02.30 -RubricaVivere meglio 03.40 -RubricaPeste e corna e gocce.. 03.45 -TelefilmL.A. Dragnet
00.45 -MusicaleTalent 1 Player 01.20 -Film TvFantaghirò 03.25 -FilmMonkeybone con B. Fraser, B. Fonda - regia di Henry Selick (USA) - 2001 04.50 -Serie TvRescue Me 05.45 -Sit ComPrima o poi divorzio!
01.20 -TelegiornaleTg La7 01.45 -RubricaL'intervista 02.15 -TelefilmStar Trek: Deep Space Nine 03.15 -TelefilmAlla corte di Alice 04.15 -RubricaDue minuti un libro 04.20 -AttualitàCNN News
Big Fish
Le spie
Cuba
leTrame
LA 7
ORE 14.00
RETE 4
ORE 16.05
ITALIA 1
ORE 21.10
IL FANTASMA DEL PIRATA BARBANERA
LA SEGRETARIA QUASI PRIVATA
LE SPIE
con P. Ustinov, D. Jones, S. Pleshette regia di Robert Stevenson (Usa) - 1968
con S. Tracy, K. Hepburn, J. Blondell, G. Young - regia di Walter Lang (Usa) 1957
con E. Murphy, O. Wilson, F. Janssen regia di Betty Thomas (Usa) - 2002
Un giovane insegnante si trasferisce a Godolphin per allenare la squadra di atletica della cittadina. Prende alloggio in una locanda posta su un isolotto gestito da vecchie zitelle discendenti del pirata Teach detto Barbanera. Finisce così coinvolto nei maneggi delle vecchie per preservare la casa del loro avo dalle mire di un pericoloso gangster...
RETE 4
ORE 21.10
Un'impiegata dell'ufficio informazioni dalla memoria sensazionale rischia il posto perché l'azienda ha deciso di dotarsi dell'ultimo ritrovato tecnologico: un cervellone elettronico. Ma la donna non si dà per vinta e...
LA 7
ORE 23.10
L'agente Scott e il campione del mondo dei pesi medi stringono un’improbabile alleanza per compiere una missione altamente rischiosa: recuperare lo Switchblade, l’ultimo sofisticato aereo da ricognizione creato dagli scienziati americani. Un mercante di armi senza scrupoli si è infatti impossessato del prototipo dell’aereo ed è deciso a venderlo al miglior offerente...
RETE 4
ORE 23.45
BIG FISH
CUBA
MOULIN ROUGE
con E. McGregor, A. Finney, J. Lange regia di Tim Burton (Usa) - 2003
con S. Connery, B. Adams, J. Weston, D. Elliott - regia di Richard Lester (Usa) - 1979
con N. Kidman, E. McGregor - regia di Baz Luhrmann (Usa) - 2001
Per Edward l'essenza della vita sta in ciò che si racconta. Fin da piccolo Edward trascorre il suo tempo leggendo e imparando molte cose. La sua sete di avventure lo porta a girare il mondo intero e a diventare celebre proprio per le storie che racconta sulla sua eccentrica vita e sugli incontri con lupi mannari, due cantanti gemelle siamesi coreane. L'unico a non essere incantato è...
Per salvare il governo di Fulgenzio Batista dalla minaccia dei ribelli comandati da Fidel Castro viene chiamato il maggiore inglese Robert Dapes. Lui è uno specialista in controrivoluzioni, ma ha anche un cuore. All'Avana infatti ritrova Alessandra Lopez...
Christian, scrittore squattrinato, arriva a Parigi nel 1899 e, recatosi al Moulin Rouge, si innamora del can can e di Satine, una bellissima donna, che si esibisce nel locale. Per un equivoco viene scambiato per il duca di Monroth e si ritrova nella sua stanza. Viene ingaggiato per scrivere uno spettacolo che avrà come protagonista Satine. Dovrà fare i conti con il duca...
Agli “svisti” di Zelig va la prima serata RAI UNO Affari tuoi L'eredita' L'eredita' la sfida La maschera di ferro
ora 20.40 19.49 18.50 21.26
ascolto 6.459 6.428 4.727 3.526
RAI DUE Justice nel nome della Cold case-delitti Justice nel nome della The district
21.46 21.03 22.31 18.09
3.007 2.781 2.466 1.835
RAI TRE Il padrino Blob di tutto di piu' Un posto al sole Tgr-il settimanale
20.30 19.57 20.06 12.29
2.486 1.828 1.748 1.541
CANALE 5 Striscia la notizia Zelig circus svisti Chi vuol essere Leggenda di un amore
20.45 21.24 19.04 14.20
6.160 5.227 4.493 3.621
ITALIA 1 Miracolo nella 34° Ghostbusters ii Un semplice desiderio Due padri di troppo
21.02 14.06 19.14 16.14
2.784 2.099 2.049 1.803
RETE 4 Walker texas ranger Forum sessione Wallander Monk
19.49 14.07 21.29 17.18
1.855 1.691 1.537 1.266